Maybe it's fate volume 2

di annapuff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: KOBE ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 JIN ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3: CARAMEL COFFEE ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 : HANGOVER ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 PHOTO ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 PROTECT HER ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 THERAPY ***
Capitolo 8: *** APITOLO 8 MAYBE WE ARE FRIENDS ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ANGER ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ADVINCE ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 TABLOIDE ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 BENEFICIENT ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO: 13 A SECRET FOR A SECRET ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 PROGET ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 DANGER ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16: VACATION ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 LOVE LIFE ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18: PRINCESS ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 AFRAID ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20: TROUBLING DAYS PT.1 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 TROUBLING DAYS PT2 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 MIX TAPE ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 WHY? ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24: ROMEO AND JULIET ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25: DASHIMEN ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO 26 RUN ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO 27: LETTER PT.1 ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO 28: LETTER PT2 ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO 29 CHICAGO MOMENT ***
Capitolo 30: *** 30 CAPITOLO: SEUL MOMENT ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO 31: MAMA ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO 32 BETTER, BUT MAYBE NOT ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO 33: GAYO FESTIVAL ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO 34 HER ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO 35: BICKER ***
Capitolo 36: *** CAPITOLO 36: CAP ***
Capitolo 37: *** CAPITOLO 37: A SECRET ***
Capitolo 38: *** CAPITOLO 38 NIGHT AND MORNING ***
Capitolo 39: *** CAPITOLO 39: WE ARE SAME ***
Capitolo 40: *** CAPITOLO 40 GROUP ***
Capitolo 41: *** CAPITOLO 41 LIFE GONE ON ***
Capitolo 42: *** CAPITOLO 42 FIRST LOVE ***
Capitolo 43: *** CAPITOLO 43 BOY MEET EVILS ***
Capitolo 44: *** CAPITOLO 44:CLUB AND OFFICE ***
Capitolo 45: *** CAPITOLO 45: TEQUILA ***
Capitolo 46: *** CAPITOLO 46 SOMETHING CHANGE ***
Capitolo 47: *** CAPITOLO 47: PTSD ***
Capitolo 48: *** CAPITOLO 48: WIN-HOO ***
Capitolo 49: *** CAPITOLO 49: WHALIEN 52 ***
Capitolo 50: *** CAPITOLO 50: DATING ***
Capitolo 51: *** CAPITOLO 51: TOO MUCH INFORMATION ***
Capitolo 52: *** CAPITOLO 52: NABI ***
Capitolo 53: *** SPECIAL ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1: KOBE ***


CAPITOLO 1: KOBE

3 GENNAIO 2016
Yoongi si trovava da solo a Kobe aveva lasciato la sua guardia del corpo all’ingresso dello stadio e stava girando senza alcuna metà precisa per il posto.
Era arrabbiato con se stesso per non essere riuscito a salire sul palco, si era incolpato di tutto. Il lavoro era l'unica cosa in cui riusciva e ora si trovava così con un vuoto dentro e senza sapere bene se mai sarebbe riuscito a salire sul palco.
Si ritrovava di nuovo lì, su quel palco in cui aveva fallito.
Si sedette a terra abbassò la mascherina e si tolse il cappello, l’aria fredda lo invase e rimase fermo a guardare gli spalti e nella testa un ricordo si palesò, eccola la voce di lei.
FINE AGOSTO 2013
“La smetti di essere sempre di cattivo umore” sbuffò Isabel stesa sul letto con la testa sul suo petto completamente nuda.
“Io non sono di cattivo umore” disse lui sbuffando con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi reduce dalla sessione di sesso che avevano appena fatto, che era sembrata come tre ore di prove di ballo con Hoseok.
“Genio Min Yoongi, sei incazzato nero” disse lei conoscendolo bene
“Non è vero!” disse lui risentito, certo era incazzato nero un po’ per tutto
“Il sesso di poco tempo fa mi fa dire di sì” sbuffò lei rimanendo ferma con l’orecchio sul suo petto
“è stato brutto??” chiese lui scostandola per farsi guardare in faccia, sapeva di essere stato un pochino troppo irruento, di solito facevano l'amore dolcemente
“Non ho detto questo, è stato parecchio movimentato, avevi bisogno di sfogare caro??” lo prese in giro lei
“Sono stato violento??” chiese lui strabuzzando gli occhi per poi guardarla meglio e vedere che sul corpo di lei c'erano parecchi segni rossi, tornò a fissarla negli occhi ma lei era tranquilla e ammiccava sorridendo
“Aigoo!” esclamò nervoso
“A me non è dispiaciuto farlo così" sorrise lei suadente per poi baciarlo con foga “Dovresti farlo più spesso così, sembravi molto rude come le rime che scrivi” sussurrò lei vicino al suo orecchio per poi mordere leggermente il lobo
“Isabel vuoi fare un altro round??” disse lui spostandola sopra di lui e facendo aderire meglio i loro corpi
“Vorrei sapere cosa passi per questa testolina, e si dopo fare un altro round come quello di prima, se vuoi andiamo a distruggere la cucina” disse lei accarezzando i capelli di lui e creando di un contatto visivo amplificato
“Perché che abbiamo distrutto?” chiese lui confuso lei si alzo da sopra di lui staccandosi e guardò la stanza, il pavimento era ricoperto di coperte e piume provenienti da un cuscino e tutto ciò che prima era sulla scrivania giaceva a terra come la sedia
“Aigoo, che disastro!! Siamo stati noi?” esclamò lui stranito
“Non ti sei accorto di nulla? Sai penso che il soggiorno non sia messo molto bene, abbiamo incominciato da quella stanza” ridacchio lei tra una frase e all’altra per poi tornare baciarlo come se nulla fosse
“Mi dispiace” disse lui tra le labbra di lei
“Di cosa di avermi fatto avere quattro orgasmi? Se devi distruggermi casa per rendermi così felice fallo pure” lo prese in giro lei
“Non sei arrabbiata?”
“Yoongi tu sei scemo!” rise lei
“Ma cosa ti ho riempita di marchi e distrutto casa” esclamò lui
“Perché continui a farti problemi dove non ci sono per me?” chiese lei alzando il sopracciglio
“Scusa io…”
“Vuoi dirmi cosa c’è che non va è perché sei arrabbiato?” chiese lei dolcemente
“Non sta andando bene” disse
“Cosa??” chiese lei baciando la sua guancia
“Tutto, la carriera tu che partirai per la Cina a breve”
“Io non devo essere un tuo problema, io tornerò qui, e per la tua carriera sei all'inizio, non pensare che già dall’inizio possa andare bene”
“Lo so ci vuole tempo per farsi conoscere e per avere agganci ma ho paura di esibirmi e di fallire, questa diavolo di coreografia la odio, c’è un pezzo che non riesco a fare” disse arrabbiato mentre lei lo accarezzava dolcemente
“Okay, hai la base della canzone?” chiese lei comprensiva
“Si, ho sempre le basi di tutto sul mio cellulare, alcune le ho passate sul tuo computer” disse lui
“Okay, vestiti almeno con le mutande e il pantalone della tuta, la proviamo insieme” disse lei
“Ma tu non la sai!” disse lui confuso
“Okay nel senso che la provi tu, e provi il pezzo che sbagli, lo facciamo per tutta la notte, provo ad impararla anche io… se riesci ti do un premio” disse lei ammiccando
“Sono stanco!” si lamentò lui
“Bene allora farai in modo di farla bene subito per non starci le ore, prima fai bene quel pezzo prima finirai. E per il palco non avere problemi, quando hai paura della folla puoi pensare che ti stai esibendo solo per me, e che a me qualunque cosa tu farai andrà bene” disse lei baciandolo
“Non è vero che ti va bene tutto” disse lui
“Si invece, perché lo sai io ti accetto per quello che sei e con me sei libero di essere chiunque tu voglia come io con te, è sempre questa la nostra regola ricordi?” disse lei
“Si ricordo, come la regola del non essere fidanzati” disse lui sbuffando
“Aigoo, smettila di fare il permaloso, sei qui no? Io sono qui no?”
“Si ma poi andrai via” disse lui guardandola negli occhi
“E poi tornerò sempre da te” disse lei
“Promettilo” disse con tono greve
“Prometto, troverò sempre un modo per tornare”
“Okay e se non lo dovessi trovare lo troverò io per riprenderti” disse lui
“Si è così. Ora in piedi dobbiamo ballare!” esclamò lei dandoli un altro bacio e tirandolo per un braccio poi.

PRESENT DAY
Riaprì gli occhi, forse era giunto il momento di essere se stesso anche davanti agli altri e non vergognarsi più, era stanco di nascondersi. Era arrivato il momento di andare avanti, di riprendersi, non poteva stare male. Lei sarebbe tornata prima o poi, o lui l’avrebbe ripresa quando sarebbe stato più potente. Ci sarebbe riuscito. Doveva solo brillare, doveva solo metterci tutto se stesso, niente più cedimenti, niente più paranoie.
Doveva smetterla di essere autocritico fino al distruggersi. Era il momento di alzarsi combattere e andare avanti e far vedere a tutte quelle persone che lo criticavano che lo commiseravano che lui era Min Yoongi e valeva tanto.
Era pur sempre un umano imperfetto, ma avrebbe fatto si di essere orgoglioso di tutte le sue imperfezioni. Era il momento di accettarsi e di far si che le sue debolezze diventassero i suoi punti di forza.
Guardò quel palco, quello stadio, sarebbe tornato in quel posto e si sarebbe esibito, avrebbe avuto le sue rivincite. Era il momento di rinascere.
 
10 GENNAIO 2016
Era pomeriggio ed  Isabel era dovuta andare a cena con delle figlie Chaebol si trovavano in un ristorante di lusso, mangiavano insalatine e ridacchiavano bevendo Vino Italiano esportato.
“Ultimamente mi piace molto il gruppo K-pop dei BTS” disse  Park Yeona
“Io sono sempre fedele agli EXO” disse Lee Mi-cha
“Io anche mi sto appassionando a loro!” esclamò Lee Mi-hi la sorella più piccola di Mi-cha
“Isabel non piacevano anche a te i bts, l’avevo letto su un’intervista” disse Yeona
“Io, ultimamente non sento molto musica” disse Isabel mentre mangiucchiava l’insalata controvoglia e continuava a bere con la testa altrove
“Ah, tutto bene cara, sembri non esserci molto” disse Mi-cha con risentimento nella voce
“Si, tutto bene, scusate ho un importante riunione per degli acquisti fra un paio di giorni e sono parecchio stanca ultimamente” disse Isabel provando a sorridere cordiale
“Ah, sarà per questo che sei sparita ultimamente, o è sempre per Do-yoon?” chiese sempre Mi-cha stridendo i denti gelosa
“Per Do-yoon? Perché dovrei sparire a causa sua?” chiese lei alzando il sopracciglio
“So che passate parecchio tempo insieme” disse l’altra cercando d’indagare sorridendo come un’arpia
“Ah, si passo del tempo con lui, è un problema per te?” chiese Isabel sorridendo con finta preoccupazione nel tono di voce
“No perché dovrebbe esserlo?” disse la ragazza punta sul vivo
“Non so forse perché te lo sei portato a letto?” disse Isabel con un tono velenoso andando all’attacco
“Come ti permetti!” trillò la ragazza
“è la verità la sappiamo tutti, smettila di urlare come una ragazzina, a me non importa sinceramente, e non dovrebbe neanche a te” disse Isabel con un’alzata di spalle versandosi di nuovo da bere
“Ci vai a letto anche tu?” chiese quella arrabbiata
“No, o non starei tanto nel suo giro, dovresti saperlo per esperienza che Do-yoon va a letto solo una volta con le ragazze, e non ci diventa amico subito dopo. Io e lui abbiamo affari soltanto. Quindi puoi smetterla di avercela con me per il nulla” Disse Isabel sbuffando bevendo un sorso
“Io non ce l’ho con te”
“Certo come no, come vuoi tu” disse lei chiudendo gli occhi stanca 
“Dai ragazze non litigate” disse Yeona
“Io non litigo, ma non mi piacciono le insinuazioni fatte per gelosia” disse Isabel
“Aigo! Mi è arrivata una notifica di un twitter super lungo dei BTS, è di Suga” esclamò Mi-hi incominciando a leggere.
 “Salve, chi vi parla è SUGA. In molti si staranno chiedendo come ho passato il mio tempo libero; per farla semplice, ho camminato, dormito e pensato molto. Prima di rilasciare il mio mixtape ho voluto fare un viaggio per mettere in ordine i miei pensieri. C’era un solo posto che avrei voluto visitare.
Ho voluto fare questa cosa non come il 24enne SUGA dei BTS ma come il 24enne Min Yoon gi. Era il momento di guardarmi indietro. Quello che sto dicendo ora non lo sto dicendo come artista ad un fans o come un BTS alle ARMY; ho iniziato questo dialogo perchè ho voluto instaurare una semplice conversazione da una persona ad un altra.
Quando ho a che fare con molte persone mi rattristo perchè ho difficoltà nel relazionarmi (con tutte quelle persone) allo stesso modo. Non vorrei fare del male a nessuno ma a volte mi capita di farlo. Credo ancora d’essere un inadeguato essere umano”
A Isabel cadde la forchetta a terra ma per fortuna nessuna delle ragazze se ne accorse, lui si sentiva ancora inadeguato come essere umano, lui che secondo lei era la persona più perfetta del mondo con tutti i suoi difetti.  Non pensava poi che lui si sentisse triste a non riuscire a relazionarsi con le persone, era convinta che a lui andassero bene pochi ma buoni.
“Il secondo giorno di concerti a Kobe… dopo quel giorno, non credo di aver più avuto sonni tranquilli. Potrebbe essere per il fatto che ho ferito molte persone, quindi ogni volta che mi addormento (poco dopo) mi sveglio sudato fradicio.
Mi è già capitato di fare del male a molte persone non potendo salire su un palco, così ho deciso che sarei salito sul quel palco non importa come. Ma tutti mi hanno detto di non farlo.
Sono scoppiato in lacrime, non mi sarei potuto esibire.”

Lui era scoppiato in lacrime, stava male e lei era sempre più lontana, se solo avesse fatto parte della sua vita se solo non l’avesse dovuto lasciare. Forse lui avrebbe avuto la forza di non stare così male.  
“Sarebbe facile sopprimere il mio dolore. Ma è difficile farlo quando ci sono altre persone che soffrono. Ancora una volta, ho mandato in mille pezzi il cuore delle persone che amo. Se potessi tornare in dietro nel tempo, sarei salito su quel palco a tutti i costi senza pensare alle consequenze”
Lui soffriva, per aver causato del dolore alle persone, e si dava le colpe per non essere salito sul palco, e lei non era potuta stare al suo fianco, anche lei si sentiva profondamente in colpa. Capiva perfettamente, provava anche lei a sopprimere il dolore ma non poteva farlo quando sapeva che aveva mandato in mille pezzi il cuore di lui che l’amava.
È per questo che era necessario che io visitassi un luogo. Nel mio tempo libero sono stato a Kobe. In molti hanno tentato di fermarmi ma non ci sono riusciti, non sarei stato in grado di affrontar me stesso (se non fossi partito per Kobe). Cosi mi sono diretto a Kobe.
È la seconda volta che mi rtrovo a visitare una sala concerti dopo la conclusione di un evento.
La prima volta fu quando visitai la “AX Hall” dopo il nostro primo concerto, “Red Bullet”, la seconda è stata la visita alla “Kobe’s World Memorial Hall”, dove non ho potuto esibirmi sul suo palco.

Odio essere dimenticato. Naturalmente non dovrei pensare a queste cose in giorni gloriosi come questi, giorni dove molte persone mostrano d’amarmi. Non volevo essere dimenticato.
Lui odiava essere dimenticato, che stupido si disse Isabel una volta che conosci Min Yoongi è impossibile dimenticarlo, lei lo sapeva bene. Era lui che ancora non si rendeva conto di quanto valesse di quanto fosse speciale.
Così, ancora una volta, ho percorso la strada verso la “AX Hall” e la “World Memorial Hall”.
Mi è piaciuto stare in piedi sul quel palco e continua a piacermi. Anche quando da 17enne mi esibivo davanti ad una folla di sole due persone, mettevo su un’esibizione audace e mantenevo un contatto visivo. Ma dopo il debutto, non penso mi sia stato più possibile essere così audace con me stesso. Potrebbe anche essere che io rimanevo l’unico a sapere in cosa mancavo.
E per la prima esibizione on stage di “The Most Beautiful Life On Stage”, sono stato in grado di incontrare confidenzialmente gli sguardi del mio pubblico.
Ma così non è stato dopo il secondo giorno di concerti a Kobe, quando non sono potuto salire ad esibirmi su quel palco. È per questo che ho visitato Kobe; dal momento in cui sono arrivato alla palazzetto, ho vagato per la zona fino al momento prima di iniziare il nostro spettacolo.
Dal botteghino, all’entrata, in ogni angolo della sala, ho voluto sentire tutto quello che voi avevate sentito. Ho provato molte emozioni. Felicità, il sentirmi sulle spine prima nell’attesa dell’inizio dello spettacolo, tristezza, risentimento, rabbia e delusione e tanto altro. Volevo capirvi, e vi ho capito.
È per questo che mi dispiaccio e mi dispaccio ancora. Perché sono un essere umano imperfetto.

Perchè sono un essere umano che pretende d’essere forte nonostante sia debole e mi sento ancora una volta imperfetto. Anche se non sono religioso ho pregato. Quel finale, già stato scolpito nella roccia, ha fatto si che quelle sensazioni diventassero indimenticabili.
Avete preso una significante parte di me, una parte che ha tentato più volte di restare sola. Non mi importano la vostra età, sesso, nazionalità, religione o che lingua parlate (vi sono grato per ciò che mi avete fatto). Oggi è il giorno in cui parteciperemo inaspettatamente al “Music Bank” quindi sto rientrando (a Seoul) con un giorno d’anticipo.
Sono tornato dopo aver organizzato i miei mille pensieri. Ho realizzato ancora una volta d’essere benedetto e che devo vivere la vita sempre con gratitudine.
Chissà se fosse vero che stesse meglio ora, Isabel in cuor suo sperava di si, sperava anche che lui vincesse ai Music Bank, sapere in quel momento che lui avesse passato un brutto periodo e che lo stesse dicendo al mondo intero, faceva si che lei provasse diversi sentimenti da essere confusa, al sentirsi preoccupata per lui e anche in colpa per non esserci e per essere stata causa del suo dolore in passato e forse ancora lo era. Ma si sentiva anche orgogliosa nel vedere quanto lui si stesse mettendo in gioco dimostrando di essere se stesso e provando a non vergognarsi delle sue debolezze.  
Grazie d’avermi trasformato in un essere umano benedetto, ARMY. Anche se non ve lo dico perchè mi imbarazzo (lo penso spesso).
Vi rivelo i miei pensieri, ancora una volta, attraverso questo banale scritto. Perchè sono sempre un essere umano imperfetto, vivro sempre, ogni momento con gratitudine. Vi amo ARMY”.
Essere umano imperfetto, lui non aveva idea invece di quanto fosse perfette agli occhi di lei e di quanto lo sarebbe sempre stato.
“Waoo, è fantastico!” esclamò Yeona
“Poverino! Deve essere stato molto male!” esclamò Mi-in
“Scusate ma io devo andare, pago io per questa volta” disse Isabel alzandosi
“Perché vai via?” chiese Mi-chan
“Mi scoppia la testa”
“Troppo vino?” disse Mi-chan
“Forse, vado, ci organizziamo di nuovo per la settimana prossima” disse prendendo la borsa e allontanandosi, sfuggendo anche solo dal sentire nominare il nome di Yoongi. Avrebbe tanto voluto non sentire quel post.
 
11 GENNAIO 2016 03:00
“Entra è aperto” disse Dashimen sdraiato sul divano
“Come facevi a sapere che fossi  io?” chiese Isabel entrando e chiudendosi la porta alle spalle, per poi togliersi le scarpe e andarsi a mettere anche lei sul divano vicino a lui che indicava la grande televisione con la visione delle videocamere dell’hotel, per poi tornare a giocare con il Nintendo.
“Sei uno stalker?” chiese lei ridacchiando, dando poi una controllata anche al gioco che stava facendo
“Ogni tanto do una controllata, tranquilla nelle stanze dell’albergo non ci sono telecamere solo nella suite dove fa i  party, e nei corridoi” disse lui tranquillo spegnendo il Nintendo e porgendole la lattina di birra
“Mi sa che ho bevuto troppo” sorrise lei al ragazzo prendendo la birra comunque
“Ah quindi non hai potuto vedere nelle stanze?” incominciò a ridere lei
“No, mi sono perso un bello spettacolo immagino” disse ammiccando verso di lei
“Omo!” rise ancora di più lei “No, non era granché questo modello” disse ridacchiando di nuovo e coprendosi la faccia con una mano rossa in viso
“Ah, è andata male? Per questo sei qui?” chiese lui ammiccando
“Per un secondo round?” rise lei
“Ti ha presa a ridere stasera eh?” la prese in giro lui
“Non hai risposto alla domanda” disse lei avvicinandosi al suo viso
“Vuoi un secondo round?” chiese lui accarezzandole i capelli e lei inclinò la testa per osservarlo meglio pensierosa “Sbaglio o non andavi a letto con le tue clienti?” chiese lei
“Infatti non ci vado” disse lui “Non amo le storie d’amore”
“Anche a me non piacciono, non sono fatta per l’amore”
“Solo per il sesso?” chiese lui
“Per il buon sesso” ammiccò lei “Sei bravo anche in questo?” chiese suadente avvicinandosi all’orecchio di lui
“Sei ubriaca” disse lui
“Quando mai non lo sono” sussurrò lei
“Dovresti bere di meno principessa, ti fa male”
“Ti preoccupi Dashimen?” provocò lei e lui si staccò per guardarla negli occhi
“Anche se stai ridendo e sei ubriaca, hai sempre gli occhi tristi” disse dando voce ai suoi pensieri
“è un sì al ti preoccupi” disse lei staccandosi e diventando gelida improvvisamente
“Non vuoi?” chiese lui studiandola
“Chi si preoccupa per me si fa male, non voglio questo” disse secca
“Non mi farò male, puoi starne sicura” disse lui tornandole vicino e acchiappandola poggiando poi una mano lungo la schiena di lei e incominciando ad accarezzarla
“Non sono sicura di nulla in questa vita” disse lei
“Di me puoi stare sicuro, hai detto solo sesso? Solo sesso sarà” sorrise lui
“Waoo, speravo saresti stato così diretto” tornò a sorridere lei  
“Beh o ora o mai più” ghignò lui
“Cosa vuol dire?” chiese lei mentre si accingeva a salirli a cavalcioni sopra
“Che fra qualche giorno parto per l’America” disse lui tranquillo
“Mmmh a fare?” chiese lei mentre li era seduta sopra
“Vari corsi di aggiornamento, prima o poi dovrò cercarmi un lavoro vero, mi servono le qualifiche scritte, oltre a già quelle che ho” sorrise lui “Poi ho un amico che mi deve insegnare un paio di trucchetti”
“Ottimo, fai quello che vuoi, vivi libero!” esclamò lei
“Vieni a vivere libera con me?” propose lui
“Aish, avevamo detto niente storie d’amore e ora mi fai questa proposta”
“Ah giusto dovrei fartela dopo il sesso se mai sarà decente”
“Decente?” disse lei risentita “Sarà eccezionale il migliore che tu abbia mai fatto” rise lei per poi incominciarlo a baciarlo con foga.
 
“Avevi ragione è stata eccezionale” Si ritrovò a dire Dashimen steso sul pavimento
“Quando dico una cosa, quella è” disse lei
“Niente sentimenti quindi?” chiese lui
“No, nel mio mondo non posso permettermi sentimenti. Tu provi qualcosa?”
“No, ma penso di poterti giudicare un’amica, beh un’amica con cui fare sesso” disse lui
“Allora alla prossima volta quando tornerai, direi che sono finite anche le lezioni di informatica” disse lei
“Si per il momento, ti farò sapere quando torno se ti va” disse lui
“Si, direi che puoi farlo, ma non mandare messaggi quando sei in America o penserei che ti sei preso una cotta” rise lei
“Tranquilla, non farò niente del genere. Abbiamo un accordo?” chiese lui
“Ci rivediamo quando torni” disse lei stesa sempre a terra guardando il soffitto pensierosa
“Isabel?”
“Si?” rispose lei girando il capo per guardarlo
“Se avessi bisogno di un posto dove non essere te stessa per un momento, un posto dove rifugiarti, puoi sempre venire a casa mia ti lascio il pin della porta” disse lui serio
“Perché?” chiese lei
“Perché se io avessi la tua vita, vorrei qualcuno che mi facesse scappare, vorrei trovare una scappatoia a tutto questo. Quindi ti lascio questo posto, qui puoi scappare e non essere Kim Isabel la principessa dei ghiacci, o non so puoi anche non essere la vecchia Isabel del tuo passato che ti causa dolore. Qui puoi essere niente e non sentire niente, non provare nulla” disse lui
“Grazie Dashimen” disse lei sorridendo gentile per poi tornare a guardare il soffitto con lui al suo fianco che sorrideva sperando di aver fatto qualcosa di buono per lei, alla fine dei conti lui si era affezionato a quella ragazza che aveva incominciato a vedere in quei due mesi, le piaceva Isabel era una ventata di aria fresca nella sua cantina.
 
 
Angolo dell’autrice:
Avevo questo foglio bianco da mesi e mesi, sapendo che avrei dovuto scrivere della crisi di Kobe e del twitter, i capitoli venivano creati e impostati anche quelli dopo ma questo rimaneva bianco… poi è arrivato in due pezzi, prima quello di Twitter, poi Dashimen. E in una giornata in metro il flashback… è stato scritto tutto velocissimo e pensare che volevo togliere il pezzo!
Ma non potevo realmente doveva arrivare il momento Kobe, dove hanno annullato il concerto perché Suga e V stavano male… io non so perché collego The last il singolo di Suga a quel momento quando dice “Quel giorno in cui avevo paura delle persone e stavo affrontando me stesso, nascondendomi nel bagno” lo ricollego a Kobe sarà perché nel twitter dice che è scoppiato a piangere o lo collego che stava in un bagno nascondendosi…
Il ricordo che lui ha è di fine Agosto 2013 poco dopo Look e stars e prima di  Lonley.
Non avevo messo la data a Look a stars quindi si può dire che è situato verso il 16 AGOSTO e dopo c’è questo pezzo e poi Lonley dove sono a casa e vedono la tv insieme e poi litigano per Ha-rin.
È tutto! E così inizia il 2016 con un Yoongi pieno di coraggio e rabbia che vuole riprendere in mano la sua vita e vincere. Isabel leggermente in crisi e con Dashimen che era diventato suo amico in questi mesi (anche se non si è visto) e ora che se ne va.
Tranquilli c’è sempre Do-yoon con lei…. Ehm ehm 
Capitolo lungo come anche il commento dell’autrice ^_^ a SABATO!

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 JIN ***


CAPITOLO 1 JIN

03 FEBBRAIO 2016
Isabel si trovava al matrimonio del fratello, la cerimonia si era conclusa e si trovavano tutti in un grande salone a festeggiare con la musica. La sala era piena di tutta l’elitè di Seul, da uomini illustri della politica, Chaebol importanti, e anche alcune star famose.
Odiava quel genere di party, erano ore che fingeva sorrisi ed educazione con tutti e veniva presentata a chiunque. I ragazzi della sua età a un certo punto l’avevano accerchiata per presentarsi tutti e farle complimenti, su complimenti. Finalmente si era liberata di quel mucchio di ragazzetti e si era finalmente potuta dirigere verso l’unica persona che tollerava in quel ambiente così soffocante.
“Ciao” disse Isabel avvicinandosi al fotografo.
“Yah, come va ragazzina?” chiese il fotografo
“Non vedo l’ora che tutto questo finisca, mio fratello sembra un pavone” disse lanciando un’occhiata disgustata verso il fratello che aveva al braccio la sua nuova sposa e parlava con gente di rango.
“Bella ragazza” disse il fotografo
“Povera ragazza, mio fratello è un uomo idiota, sa fare solo casini, grazie per aver messo a tacere quel casino che ha combinato”
“Di nulla, tuo padre mi ha pagato proficuamente” ammiccò lui
“Ah, se ti ha pagato che cosa ti sto ringraziando a fare?” disse lei sbadigliando
“Ti annoi tanto ragazzina?” chiese
“Mmh ho dovuto parlare e parlare con tanti ragazzi tutti per niente interessanti.”
“Dai sicura di non aver trovato nessuno? Tipo il tizio con gli occhiali l’ho visto che ti seguiva ovunque come un cagnolino con bicchieri di champagne” disse prendendola in giro
“Un altro idiota, tutti lì fermi ad accerchiarmi e a farmi complimenti su complimenti, i più impavidi mi prendono in disparte e mi chiedono appuntamenti” sbuffò lei, facendo ridere l’uomo
“Signor Lee” disse il padre di lei avvicinandosi
“Salve, signor Kim, bellissimo ricevimento”
“Grazie per aver accettato di fare le foto” disse l’uomo mentre la ragazza osservava i due
“Non avrei mai potuto dire di no a sua figlia” sorrise lui
“Si ho notato, che la mia Isabel ha un certo ascendente su di lei” disse l’uomo guardando la figlia che alzava gli occhi al cielo a quel “MIA ISABEL” appena detto dal padre
“Sua figlia è perfetta in qualunque cosa faccia, ed è ottima come modella, ci sono alcuni miei amici che vorrebbero scritturarla per un film addirittura” disse il fotografo
“Oh, si Isabel sta diventando una bella ragazza, ma i film direi che non sono cose per lei. È molto più utile in azienda” disse l’uomo
“Oh, si certo con il cervello che tiene, direi di sì. Isabel ha già rifiutato. Ma qualche fotografia è una cosa buona, fa pubblicità al vostro regno”
“Si decisamente, l’importante e che sia lei a farle, mi fido di lei signor Lee” disse il padre
“Scusatemi ma io dovrei andare al bagno, continuate pure a tessere le mie lodi” disse lei innervosita da quella conversazione, inchinandosi leggermente e andando via altezzosa
“Carattere particolare” sorrise il fotografo
“Si decisamente, ecco perché non può stare troppo con la gente”
“Ah, Isabel sa come ammaliare le persone, dovrebbe darle più libertà, le sue idee sono buone e piace alle persone malgrado la sua aria da regina di ghiacci”
“Ah si, ho sentito che la stanno nominando in questo modo. A tempo debito avrà sempre più responsabilità, ha una buona testa, peccato per suoi momenti ribelli” disse l’uomo osservando la figlia che usciva dalla sala senza badare a nessuno.
“Non si preoccupi, ci penso io a lei” disse Do-Yoon
“La ringrazio per prendersi cura di lei” disse il padre con un inchino congedandosi con l’uomo. Do-yoon guardò l’uomo andar via, pensando che fosse veramente un uomo falso e spregevole e a tratti gli ricordava il suo di padre, persone del genere secondo il suo parere dovrebbero solo morire in una fossa in modo crudele. Odiava quelle persone.
 
Jin si trovava in smoking e girava per il buffet riempiendosi il piatto, per poi tornare al tavolo dai suoi genitori e da suo fratello.  Era seduto a mangiare di tutto e di più, parlando con il fratello e facendo battute e ridendo.
Si erano recati al matrimonio di un certo  Kim Sung-Jo, un ragazzo di ventisei anni figlio di qualche famiglia di Chaebol.
Mentre si godeva tutto quel bendidio, alzò la testa e rimase folgorato all’istante da una bellissima ragazza che stava passando per la sala con un vestito rosso e i capelli neri che fluttuavano.
Jin batté le palpebre un paio di volte, impossibile si disse, non poteva essere lei. Si alzò dal tavolo e come rapito seguì la ragazza fin fuori alla sala.
Era stato il primo a dire che dovevano andare avanti, a dire che Isabel fosse una stronza. Ma lo faceva unicamente per salvare Yoongi e tutti quanti. Dopo aver sentito il racconto di Jungkook un senso d’angoscia l’aveva invaso, aveva temuto che fosse vero che il padre di lei l’avesse minacciata e lei fosse in pericolo. Si sentiva in colpa per la scelta che aveva dovuto prendere salvare Yoongi e il gruppo e lasciar perdere la ragazza al suo amaro destino. Aveva provato con tutto se stesso a far finta di niente al non essere preoccupato, ma in quel giorno di novembre quando Isabel aveva varcato il dormitorio si era sentito tremendamente angosciato e in colpa.
Aveva notato come l’investigatore non le toglieva gli occhi di dosso e aveva visto Isabel vacillare un paio di volte, e i suoi occhi farsi tristi. Aveva provato tante e tante volte a fare lo stesso pensiero di Jimin, ma c’era un tarlo nella sua testa che continuava a dirgli che la ragazza stesse fingendo di essere un’altra e che la sua piccola sorellina fosse ancora lì.
Era la sua occasione non c’era nessuno in giro, poteva prenderla e parlare con lei, poteva far in modo che lei le dicesse tutto, provare a trovare una soluzione per salvarla. Poteva finalmente avere le risposte che tanto cercava nella sua testa e che non riusciva a trovare.
“Isabel?” chiamò raggiungendo la ragazza appena prima che lei entrasse nella toilette.
Lei s’immobilizzò, nessuno la chiamava mai solo per nome e la voce le era parecchio familiare, si girò con una lentezza assurda e davanti a se trovò Jin in completo elegante che la osservava a disagio.
“Kim Seokjin?” disse lei tornando a usare il linguaggio informale
“Ero Oppa Jin un tempo” disse lui in tensione
“Io….” Tentennò per un attimo “Non credo che tu lo possa ancora essere” disse lei riprendendosi velocemente e cercando di avere un tono freddo e distaccato
“Possiamo parlare in un posto privato?” chiese nonostante fosse rimasto male dalla freddezza della ragazza, sperava che senza nessuno intorno, lei non sarebbe stata fredda e distaccata.
“Mi dispiace, non posso sto andando a prendere un po’ aria fuori mi fa male la testa” disse per poi abbassare leggermente il capo e rgirarsi per allontanarsi dal ragazzo, ma lui le afferrò un polso bloccandola.
“Che fai?” disse lei sobbalzando, tutto il suo corpo le diceva di scappare allontanarsi da lui, lui che un tempo era il suo fratellone, lui lo Hyung di Yoongi.
“Devo parlarti. Tipo Ora” disse prendendo in mano la situazione, era un’occasione che non poteva lasciarsi scappare, doveva chiederle il perché di tutti quei casini, doveva capire se lei avesse realmente scelto quella strada o se fosse stata obbligata
“Ti ho detto che mi fa male la testa” disse lei sbarrando gli occhi cercando di fargli mollare la presa con un lieve sensore di panico nella voce
“Decidi o ne parliamo qui con il rischio che qualcuno ci senta, o andiamo in una parte privata. Io non rinuncerò a parlarti” disse Jin con tono duro
“Ok, andiamo, Voi bts sapete come dare fastidio” disse lei per poi tirarlo in silenzio verso il fuori dell’edificio sul retro, cercando di rimanere calma e cercando di darsi un contegno.

“Cosa vuoi?” chiese appena furono arrivati a destinazione, armeggiando nervosamente con la borsa in cerca di una sigaretta.
“Fa male fumare” sbuffò lui appena vide le sigarette
“Vuoi farmi la predica Appa?” chiese lei ironica  alzando gli occhi al cielo e accendendo la sigaretta
“Perché l’hai lasciato?” chiese lui serio senza giri di parole
“Aish, perché non lo chiedi a lui?” disse lei sprezzante “è lui tuo amico, no io”
“Tu eri mia amica! Mi chiamavi oppa! Eri amica di tutti! Lui ti ama, perché gli hai fatto questo? Avevate un accordo!” disse cominciando a perdere il controllo e la calma
“Omo! La spiegazione è la stessa.” Disse sbuffando
“Cioè? Che ti sei fidanzata con Ha-rin?” disse lui irritato “Stronzate abbiamo visto a novembre come non te ne freghi niente di lui”
“Aigoo, beh comunque ero fidanzata con lui al tempo, che poi ho deciso di lasciare anche lui non cambia nulla” disse lei sbuffando
 “Oh, per favore, anche Ha-rin ha detto che non hai mai smesso di amare Yoongi nonostante tutto, e che l’hai lasciato per lui”
“E che altro ha deciso di dirvi Ha-rin quel giorno? Perché a me ha detto che non aveva aperto bocca, quell’idiota” disse con un tono di scherno nella voce
“Che sei diventata una stronza, che vai a letto con chiunque, che frequenti cattive compagnie” disse lui rimproverandola
“Mi stai rimproverando?” alzò gli occhi al cielo lei, e fece una risata amara
“Si, che cavolo stai combinando? Che ti dice la testa? Perchè ti stai comportando così?”
“Seokjin sinceramente, non sono affari tuoi, vi ho detto di dimenticarmi. Dovresti farlo e lasciarmi in pace. Fidati è meglio per te, per tutti voi e per lui. Direi che io non ho più nulla da dirti. Pensavo vi avessi dato la conferma a novembre che non mi importasse più di voi” disse lei freddamente e facendo per andarsene.
“Oh per favore, smettila di dire bugie, a novembre ti sei comportata in quella maniera perché c’era l’investigatore e non avevi altrimenti, ti abbiamo vista tutti vacillare quando lui è stato scaraventato a terra” disse Jin arrabbiato
“Vi siete fatti un’idea sbagliata, io mi sono comportata in quel modo perché ormai sono così. Vado che è meglio” disse cercando di andare via ma Jin l’afferrò il polso quasi a farle male
“No! Voglio che tu ascolti questa” disse  tenendola stretta prendendo il cellulare e armeggiando con esso
“Omo! Ma perché insisti? Non voglio ascoltare nulla” disse lei nervosa, ogni secondo che passava vicino a lui, la faceva stare terribilmente male. Gli aveva evitati come la peste, non sentiva neanche più le loro canzoni, tutto per dimenticarlo. Dopo averli visti a novembre era stata di nuovo malissimo, per non parlare di quel concerto in cui era andata e che non aveva resistito neanche per due canzoni.
Pensava che fosse finalmente arrivata la fine a tutta quella storia. Pensava che dopo l’essere stata stronza a casa loro, sarebbe riuscita a mettere un punto a tutta quella situazione.
Ma non c’era una fine, non ci sarebbe mai stata.
Ora si trovava di nuovo intrappolata nel suo passato con il suo Oppa Jin a farle domande e a metterla alle strette, pronto anche lui a lottare per lei.
Si diede della stupida aveva sbagliato quel giorno con Jungkook, avrebbe dovuto evitarlo, ma i sensi di colpa che aveva provato vedendolo lì in quella gioielleria avevano avuto la meglio e aveva agito.
Non poteva più essere gentile con loro o non avrebbe mai messo fine a quella storia. Storia che avrebbe dovuto trovare fine dopo quell’ultima telefonata, ma che ogni tanto tornava a perseguitarla.
“Invece ascolti” disse Jin incazzato mettendo play alla canzone, sperava che con la musica riuscisse a farla calmare ed ad avere delle risposte, forse anche a convincerla a tornare sui suoi passi.

Quelle foglie cadute che sembrano così insicure
sembra come ci stessero guardando.
Se le nostre mani si toccano, anche se d'un tratto,
sembra come se tutto diventasse briciole.
Ho solo guardato con il vento autunnale,
le tue parole ed espressioni che
all'improvviso sono diventate indifferenti.
Riesco a vedere solo la nostra relazione appassire.

Come un cielo autunnale, tra noi c'è il vuoto.
Un'ambigua differenza, diversa da prima.
Una notte che è molto più silenziosa oggi.
Una singola foglia autunnale
che si tiene aggrappata al ramo.

Si sta rompendo,
riesco a vedere ciò che si chiama fine.
Le foglie secche che stanno diventando briciole.
Il silenzio all'interno del tuo cuore distante.
Ti prego non cadere
Ti prego non cadere,
la foglia secca che si sta sbriciolando.*


“è uscita a fine dicembre, parla di te… come altre che parlano di te”
“Cosa vuoi sentirti dire? Che cosa vuoi?” disse arrabbiata, con ancora le parole del rap di Yoongi nelle orecchie
“La verità, che sei stata obbligata a prendere questa scelta. Puoi chiederci aiuto, tornare indietro, trovare un modo per vederlo di nascosto per parlare con lui!” esclamò Jin quasi supplice
“Riesco a vedere solo la nostra relazione appassire. Riesco a vedere ciò che si chiama fine. Lui ha ragione siamo foglia secca che si è sbriciolata. Non posso tornare indietro. Non si può fare. Dimenticatevi di me, dirgli di dimenticarmi” disse schiettamente riprendendo le parole di Suga e fece per andarsene ma Jin la bloccò stretta di nuovo
“Non eri tanto stronza un tempo, come hai fatto a diventare così?” chiese lui arrabbiato
“Sai la gente cambia, dato che sono tanto stronza, perché non mi lasci andare e la finiamo qui?” disse lei sprezzante guardandolo malissimo, mentre lui la guardava nello stesso modo arrabbiato.
“Perché io ho bisogno di risposte, lui ha bisogno di risposte”
“Le risposte le ha! Gli ho spiegato il motivo. Hai ragione sono una stronza lo sono stata per mesi, quando non rispondevo al telefono. Dovevo lasciarlo e non ne trovavo il coraggio. Io non posso stare con lui. Questa è la mia risposta! Questa è la situazione!” urlò lei arrivata al limite della sopportazione, non riuscendo a trattenere più il dolore che provava.
“Ci deve essere una soluzione! Se tu parlassi, ti confidassi, forse potremmo risolvere” provo a dire lui quasi avendo un tono supplice
“No! Seokjin! Ho detto di no! Non si risolve un cazzo, io non voglio risolvere nulla!”
“Non puoi averlo dimenticato così all’improvviso. Non puoi aver smesso di amarlo dal giorno alla notte! Io non ci credo che tu abbia smesso di volere bene a tutti”
“Beh allora sei un illuso che vive di favolette. Io non lo amo. Io non vi voglio più bene. Siete solo degli idol e stop per me. Non siete niente” disse lei continuando la sua recita da stronza
“Non è vero! Perché mi guardi negli occhi e continui a mentirmi, sappiamo entrambi che tutto quello che stai dicendo sono stronzate! Cosa pensi? Che Jungkook non abbia parlato?”
“Ho fatto uno sbaglio! Non avrei dovuto parlare con il piccolo” disse lei con tono isterico
“Ma l’hai fatto, gli hai detto che ci tieni che amerai per sempre Yoongi. Dubito che tu abbia raccontato bugie a Jungkook, non hai il coraggio di mentire ai più piccoli.”
“Smettila! Jin cazzo smettila” disse lei con voce rotta guardandolo arrabbiata.
“Cazzo Jin! Cosa vuoi da me? Cosa cazzo vuoi? Smettila non si risolve questa è la situazione smettila di farmi fare la stronza! Smettila di farmi dire cose cattive!” disse lei incazzata
“Non sono io, sei tu che hai deciso di comportarti così! Sei tu che hai deciso di cambiare! Ma io voglio sapere il perché”
“Non c’è il perché! è successo. Jin sentimi bene non sono più la Isabel che hai conosciuto, o quella che ha parlato con Jungkook. Quella Isabel è morta. Fatevene una ragione! Ora lasciami in pace!” disse provando a strattonare la presa ma lui la strinse più forte intrappolandola contro il muro
“Perchè sei stata gentile con Jungkookie e con me non lo sei?” disse con risentimento avvicinando il suo viso a quello di lei
“Lo sai! Jungkook aveva bisogno di avere delle risposte, era arrabbiato”
“Lo sono anche io! Cazzo se lo sono! Continuo a dire a Suga di lasciarti perdere continuo a dire a tutti così che sei stronza!”
“Ma continui a sperare, continui a sperare che io torni. Tu non sei il tipo che demorde. Anzi ora se qui, per i sensi di colpa, di non avermi aiutata. Jin non puoi aiutarmi, Jin non puoi risolvere questa situazione”
“Io sono il tuo Oppa!”
“No, Jin non lo sei più. Continua a dire a Yoongi di dimenticarmi, continua a dire che sono stronza. Jin cerca di pensarlo anche tu. Convinciti che sono cattiva!”
“Come posso?” disse lui con voce spezzata
“Lo puoi fare, è la cosa migliore per tutti”
“Jungkook pensa che tuo padre ti minacci, che ti faccia del male. Come posso andare avanti pensando questo? Come posso decidere di non prenderti di peso e portarti via da qui!” urlò lui
“Non è così. Jin ho scelto di far parte di questo mondo. Mio padre mi ha messo davanti a una scelta lui o la ricchezza, mi dispiace Jin ho scelto ciò. Questa è la verità”
“Non è vero, non posso crederci” disse scuotendo la testa non volendo credere alle parole di lei
“E invece devi perchè è così. Non sono da salvare, siete stati voi le vittime di questa storia e io la stronza. Questo è! Lasciami in pace e fatti stare bene questa risposta perchè non la cambierò” disse lei freddamente
“Io…”fece per ribattere ma una voce in lontananza lo fece bloccare
“Isabel!” esclamò un uomo arrivando e Jin le lasciò andare come se si fosse scottato prendendo le distanze
“Ecco dov’eri finita?” disse l’uomo arrivando
“Oh, Do-Yoon” disse lei guardandolo rossa in viso per la rabbia appena sfogata
“Ah, scusa non pensavo fossi impegnata chi è lui?” chiese l’uomo incuriosito ammiccando alla ragazza
“Nessuno, sei venuto a dirmi qualcosa?” chiese lei ignorando Jin che stava sbuffando visibilmente per via dell’interruzione
“Si, ho finito di lavorare, vieni con me?” disse l’uomo continuando a guardare Jin sospettoso
“Si, certo” disse fredda per poi girarsi verso Jin “Kim SeokJin, arrivederla.” Disse fredda
“Non ho finito di parlarti” disse lui fulminandola
“Penso che ci siamo detti tutto, io non ho altro da dirti”
“Sei cambiata, sai forse è meglio, che non fai più parte della sua vita” disse con rancore
“Si è meglio dato che sono una stronza no?” disse lei per poi voltarsi e tirare Do-Yoon via con lei lasciando l’idol solo lì.
Intanto dei fotografi da fuori avevano fotografato tutto da lontano catturando perfettamente i visi di Isabel e Jin e lui che la teneva per il polso.
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti! Continuiamo con il botto!
Super confronto tra Isabel e Jin…. Jin non aspettava altro che intrappolarla, peccato che il risultato non sia quello da lui sperato. Lei continua con la sua messa in scena che si sta rafforzando sempre di più.
Capisce che non può essere gentile, perché se no continua a dare ai ragazzi false speranze, vuole solo che loro vadano avanti.
Jin è caparbio e testardo e Isabel lo conosce bene sa che se fosse stata gentile come con Jungkook lui non avrebbe lasciato perdere anzi si sarebbe intestardito e invece avrebbe cambiato del tutto prospettiva spalleggiando Yoongi.
Eh eh non può accadere!
Povera Isabel…. Proprio non ne riesce ad uscire fuori!
Prossimi aggiornamenti Martedì Giovedì e Sabato! 3!!!  Baci baci!

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3: CARAMEL COFFEE ***


3 CAPITOLO CARAMEL COFFEE

3 FEBBRAIO 2016
“Tutto bene ragazzina?” chiese Do-Yoon mentre si muovevano verso il corridoio
“Si, devo prendere la borsa e andiamo” disse lei con tono distaccato
“Mmmh tuo padre ti stava cercando per presentarti un rampollo ora che Ha-rin non è più al tuo fianco” disse lui osservandola attentamente
“Ah si? Allora non posso entrare in sala” disse con sguardo supplice
“Infatti, è meglio se mi aspetti qua, prendo io le tue cose, sembri stanca direi che solo a guardarti non hai voglia di fare la carina e l’educata con le persone” disse lui accarezzandole il braccio come a darle forza
“Per niente Oppa, voglio solo andare via” disse lei guardandolo per un attimo con gli occhi tristi di cui lui si accorse immediatamente
“Perfetto, vado a prendere le tue cose” disse mentre le aggiusto una ciocca di capelli dietro l’orecchio dolcemente
“Okay” disse lei appoggiandosi a un muro mentre lui si avviava verso la sala più velocemente possibile.
Do-Yoon  aveva riconosciuto che il ragazzo fosse uno dei Bts e aveva intenzione di portarla via, aveva notato che Isabel fosse parecchio scossa, come la volta che l’aveva trovata al club e in cui avevano litigato, affrettò il passo così da poter finalmente andare via da quel odioso matrimonio.
Isabel chiuse gli occhi, odiandosi, aveva sbagliato di nuovo, continuava a sbagliare. Continuava a ferire e a mentire, nello sguardo di Jin aveva visto tanto rammarico, rabbia e sofferenza, tante emozioni negative e tutte causate da lei.
Avrebbe tanto voluto che qualcuno la salvasse, che si occupasse di lei. Ma non c’erano vie di salvezza.
Si sentiva soffocare, soffocare da quel mondo.
Ed ecco di nuovo quel pensiero tornarle in mente, il mondo sarebbe stato meglio senza di lei.
Si sentiva veramente soffocare, incominciò a boccheggiare, aveva bisogno di aria. Aprì gli occhi di colpo e davanti a se si trovò lo sguardo di Ha-rin arrabbiato come non l’aveva mai visto ed ecco la presa della mano di Ha-rin farsi più forte sul suo collo.
Isabel spalancò gli occhi incredula, senza realmente realizzare se quello che stesse succedendo fosse reale o meno. Se Ha-rin la stesse realmente strangolando o fosse una specie di allucinazione, o un incubo.
Ha-rin si avvicinò all’orecchio di lei e incominciò a sussurrarle
“Sei stata la mia rovina, sei la mia rovina. Tuo padre mi ha spedito in America a causa tua. Sono riuscito a tornare qui per il matrimonio e per la mia vendetta contro di te. Volevi morire perchè dicevi che il mondo sarebbe stato meglio senza di te. Avevi ragione il mondo starebbe meglio senza di te. Io prenderei finalmente pace senza di te. Avrei dovuto farti morire un anno fa, invece che portarti via per salvarti. Ma ora mi è tutto più chiaro, devi morire così che la gente possa stare meglio. Così che io e il tuo amato Yoongi potremmo stare meglio”
Isabel incominciò a tossire divincolandosi con gli occhi pieni di lacrime, sentiva le forza venirle meno, e il panico invaderle.
Ha-rin si staccò dal suo orecchio per guardarla negli occhi, lei li chiuse d’istinto, e lui staccò la mano dalla sua gola afferrandole la faccia, e premendo in corpo della ragazza contro il muro facendole male, lei continuò a tossire, mentre sentiva le gambe cederle sempre di più. Lui la tenne stretta bloccata in quella morsa.
“Apri questi cazzo di occhi Isabel, devi guardarmi, devi vedere il male che mi hai fatto” disse ringhiandole in volto   
Isabel aprì gli occhi tanto bastasse da sentire e vedere un pugno scagliarsi contro Ha-rin e sentire una forza staccargli il ragazzo di dosso.
Isabel cadde a terra con un tonfo continuando a tossire, gli occhi inumiditi dalle lacrime, e appannati. Si mise una mano al collo boccheggiando in cerca di altra aria, con la testa che le girava.
“Sicurezza!” urlò Do-Yoon tenendo a terra fermo Ha-rin dopo avergli scagliato un altro calcio e dando un fugace sguardo ad Isabel che era a terra e aveva riaperto gli occhi sconvolta fissando la scena sotto shock.
La sicurezza arrivò, e aiuto Do-yoon a prendere Ha-rin, lasciò il ragazzo a loro e poi andò ad aiutare Isabel.
“Stai bene?” chiese preoccupato abbassandosi e prendendole il viso con delicatezza  e lei annuì  con il capo scossa, chiudendo gli occhi, e lui la strinse a se.
“PErchè non ti sei difesa, sei più forte di lui, sei quasi arrivata a mettere K.o. me” disse lui confuso allontanandosi leggermente per guardarla in viso, ma continuando a tenerla vicina.
“Io, n--on mi e--ro acco--rta” disse lei confusa balbettando
“Accorta di cosa?” chiese lui non capendo accarezzandole i capelli
“Io non lo so, sono confusa” disse cercando di mettersi in piedi ma non riuscendoci, sentiva le gambe come se fossero di gelatina
“Okay, dobbiamo vedere un medico? Ti aiuto io ad alzarti ” chiese lui
“No, niente medico, ho solo bisogno d’acqua” disse con voce roca tossicchiando ancora
“Okay ti porto in una stanza e ti faccio portare dell’acqua, poi risolvo questo pasticcio” disse lui
“Niente scandali Do-yoon, ti prego” disse lei supplice mentre lui l’aiutava ad alzarsi e la scortava altrove.
“Tranquilla ci penso io a te” disse solenne tenendola stretta .

4 FEBBRAIO 2016 1:00 DI NOTTE
Yoongi si trovava in un vicolo buio vicino casa sua, era incappucciato e quasi irriconoscibile, ed era fermo appoggiato al muro tamburellando con il piede per terra a disagio e nervoso. Non era convito di star facendo bene, quando Ha-rin era entrato in contatto con lui quella mattina supplicandolo di vedersi di notte, aveva detto di no reduce dall’ultima volta che l’aveva visto e cosa aveva comportato quella scelta.
Ma poi come sempre si era convinto, e aveva detto di si al ragazzo. Solo per poter carpire altre informazioni su di lei.
Una macchina nera si fermò e un ragazzo incappucciato uscì fuori, i fari rispendevano sulle pozzanghere che erano sull’asfalto per via del diluvio avvenuto circa un’ora prima.
“Yoongi” chiamò Ha-rin avvicinandosi
“Si sono io. Cosa volevi” disse con tono distaccato
“Dirti la verità su chi sia realmente Isabel” disse secco
“Allora parla, sono qui” disse in modo conciso
“Ti ha lasciato perché il padre le ha proposto un’offerta, la stessa che è stata proposta a te da lui” disse Ha-rin
“Il padre le ha proposto dei soldi?” chiese Yoongi esterrefatto
“Non proprio, le avrebbe tolto tutto. Se lei ti avesse lasciato avrebbe avuto il doppio di quanto aveva già, avrebbe avuto un posto in società e una quota azionaria parecchio ampia”
“Lei ha scelto il padre?” chiese Yoongi scettico, quella storia li sembrava tutta una boiata, stava seriamente pensando di aver sbagliato a cedere alle suppliche di Ha-rin
“Si, ma ha avuto dei sensi di colpa per quello ti avevo parlato di suicidio, ci aveva provato. Ma poi ha capito che era meglio per lei cambiare. Si è fatta due calcoli e alla fine è arrivata alla conclusione che non ne valeva la pena sentirsi in colpa per te. Sai penso abbia finto di stare male, solo per poter avere attenzioni” disse Ha-rin 
“è la verità?” chiese Yoongi titubante non riuscendo a guardarlo bene in faccia dato l’oscurità della via e il fatto che entrambi fossero incappucciati
“Si, è tutta la verità, mi ha minacciato parecchie volte di non venirti a dire la verità. Per quello ero stato parecchio rude quando ci siamo incontrati a casa di lei quell’estate. Era meglio per te starle alla larga” disse cercando con tutto se stesso di sembrare sincero.
“Meglio per me? O era meglio per te? Così potevi averla tutta per te” disse lui
“Ho sbagliato, mi sono innamorato di una narcisista manipolatrice egocentrica, ero innamorato di lei avrei fatto tutto per lei, a quanto pare il mio tutto non era abbastanza. Sai quante volte mi sono detto di dover chiudere, che lei mi stesse usando solo per i suoi scopi? Ero sempre vicino a chiudere ma lei poi tornava a fare la dolce e la carina e io non chiudevo. Giustificavo tutto quello che faceva, ogni volta che mi feriva o mi ignorava, ogni volta che io volevo parlare e lei diceva un no categorico in modo autoritario.” disse con tono spezzato e sofferente
“Io, non so se crederti, Isabel non è mai stata così”
“Si con te forse non lo è stata perché vi vedevate poco, perché ti usava per far arrabbiare il padre, ma ha usato anche te e la vostra storia per poi avere qualcosa in cambio dal padre. Pensa a come ti ha trattato nell’ultimo periodo a come ti ha ignorato e detto di no, a com’è stata fredda e distaccata. Anche nel momento in cui ti ha visto al dormitorio, vi ha guardato tutti come se fosse solo un problema e delle nullità” disse con voce stridula
“Hai altro da dirmi?” chiese Yoongi con voce distaccata sentendosi avvampare dalla rabbia
“Si, dopo quello che è successo da voi mi ha mandato via, sono riuscito a tornare per il matrimonio, volevo provare a parlare con lei e guarda il risultato” disse abbassandosi il cappuccio e facendo vedere la faccia con il livido sulla guancia
“Ha fatto in modo che mi picchiassero. Indovina? Ho un volo di nuovo per l’America senza farne più ritorno. Questa è la verità. Io ho finalmente aperto gli occhi, sai forse è meglio per me andarmene via, farmi una nuova vita. Ma ho deciso che dovevo darti delle risposte, perché so cosa vuol dire essere usati da lei e starci male. Puoi credermi come no, io ho fatto il mio dovere.” Disse chinando il capo sperando di mandare al segno il colpo in quella maniera, lui l’avrebbe odiata e se mai un giorno lei sarebbe tornata da Yoongi lui non l’avrebbe mai creduta.
“Io non so cosa pensare….” Disse Yoongi sconvolto con voce spezzata dopo essersi soffermato a lungo sulla visione del livido di Ha-rin
“Non è un problema mio, ora devo andare. Scusami per tutta l’arroganza che ho mostrato. Addio Yoongi” disse chinando di nuovo il capo e lasciando Yoongi solo e sconvolto da quelle informazioni appena ricevute.
Yoongi si avviò verso il garage sotterraneo per prendere la macchina e andare più lontano possibile da lì, aveva bisogno di guidare e scappare da quelle informazioni inverosimili.
Ormai aveva preso la sua scelta un mese fa, aveva deciso di essere forte e di combattere.
Si mise in macchina, mise in moto e si avviò verso strade sperdute per poter correre ad alta velocità così da sfogare la sua confusione.
Si disse che era ora di finirla, se lei fosse realmente come l’avesse descritta Ha-rin allora era stato un gran bene che la loro storia fosse finita.
Si stava molto meglio senza di lei.
Era stato male fin troppo, per una stronza, perché ormai Isabel ai suoi occhi stava pian piano diventando tale.
Aveva scelto la ricchezza a lui, avrebbe potuto dire tutta la verità che il padre le aveva proposto un patto, poteva scegliere diversamente e invece aveva scelto di lasciarlo. No come lui che alla proposta dei soldi era stato categorico, aveva strappato l’assegno. Non era lui a non essere abbasta, era lei che si era trasformata come tutte quelle persone dell’alta società che si credevano migliori di tutti solo per via di un eredità monetaria, un conto in banca gigantesco e per il fatto che appartenessero alle  famiglie più ricche di Seul.
Finalmente si trovo ad uscire fuori dal traffico di Seul e andare verso le strade desolate così da poter spingere sempre di più acceleratore. Ma prima di correre a tutta velocità prese il telefono per mettere play a un suo brano, era un qualcosa a cui aveva lavorato anni prima, lo mise con orgoglio. E in quell’istante capì quella sarebbe stata la canzone che avrebbe aperto il suo mixtape, avrebbe dovuto fare alcune modifiche, ma quella era la canzone giusta.
Lui era il ragazzo di Daegu, così come lo chiamava il padre di lei in modo dispregiativo. Quel nome sarebbe diventato dalla sua debolezza la sua forza.
Il ragazzo di Daegu avrebbe brillato più di tutti e avrebbe spaccato il mondo con il suo rapper. Quel nome tanto dispregiativo usato in passato sarebbe diventato il suo marchio per eccellenza e avrebbe preso valore.
Al diavolo tutti, chiunque lo criticava, chiunque non avrebbe puntato nulla su di lui, la gente che l’aveva usato, al diavolo i ricchi e chiunque altro.
Al diavolo lei che l’aveva fatto soffrire così tanto.
Era il momento di essere se stesso, di non vergognarsi.
Era arrivato il momento di essere pazzo, un lunatico che cammina sopra il ritmo. Era il momento di far eccitare col proprio rapper e con la tecnologia della sua lingua*
Era arrivato, dopo tanto tempo il vero momento di dire Addio Min Yoongi… e benvenuto del tutto Agust D.
 
4 FEBBRAIO 2016 3:00
Era seduta su un divanetto e continuava a buttare giù alcool come se ne dipendesse dalla sua vita. Do-Yoon l’aveva portata a uno dei suoi party. Aveva risolto il tutto, parlando con il padre di lei che aveva subito posto rimedio a tutto arrabbiandosi con i genitori di Ha-rin e mandando il ragazzo di nuovo in America con il primo volo. Grazie ai modi di Do-yoon nessuno era venuto a conoscenza di quello che fosse successo e nessuno si era accorto dell’assenza di Isabel.
Do-yoon aveva provato a convincere la ragazza ad andare a casa a riposare, ma ISabel era abbastanza cocciuta, e aveva detto che voleva andare al party, che aveva bisogno di distrarsi. Alla fine il fotografo l’aveva portata lì.
Isabel non aveva voglia di niente e di nessuno, solo di ubriacarsi e perdersi mentalmente. Voleva azzittire i pensieri. Voleva fermare i ricordi.
Voleva dimenticare. 
Poco le importava di quello che avesse fatto Ha-rin, non aveva neanche sensi di colpa a riguardo. Il suo unico pensiero era solo Yoongi e il fatto che la sua morte secondo Ha-rin avrebbe potuto mettere fine al dolore del ragazzo.
Tutto nella sua vita girava sempre intorno a lui, tutto le faceva pensare a lui.
E in quella notte i pensieri si facevano sempre più prepotenti nella sua testa.
Jin, la canzone, la voce di lui in quel rap.  Erano foglie che si sbriciolavano la loro storia d’amore non era durata più di tanto. Era stata un’illusa a sperare di stare con lui. Era solo una stupida ragazzina si diceva, una stupida ragazzina che si era fatta trascinare in quel mondo, era cambiata non era più la stessa, ogni volta che si guardava allo specchio non si riconosceva.
Bevve un altro bicchiere.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Bevve un altro bicchiere.  
Un ragazzo si avvicinò a lei parlandole.
Ma sentiva solo la voce del rapper e quelle parole della canzone.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Annuì distrattamente, senza neanche osservare il ragazzo che si fosse seduto vicino a lei.
Era persa in quel turbinio di ricordi che non volevano smettere di passarle nella mente.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Il ragazzo si sedette vicino a lei, scostandole i capelli dietro l’orecchio.
Ricordi…chiuse gli occhi ed eccolo lì lui che le accarezzava i capelli, Il suo sorriso, le sue labbra.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Il ragazzo le incominciò a baciare il collo.
Yoongi che le baciava il collo, e che le accarezzava leggera la coscia, mentre lei si lasciava andare ad accarezzargli i capelli.
E la stessa frase nella testa: lui sarebbe stato meglio se lei fosse morta.
Il ragazzo le voltò il viso e fece per baciarla.
Lei e Yoongi, le loro labbra che si toccavano.
I loro baci, baci dolci, baci delicati, baci soffiati, baci ridacchianti, baci sfuggenti, baci frementi, baci irruenti, baci maliziosi, baci vogliosi, baci pieni d’amore.
Una nuova frase nella testa, lui l’amava non avrebbe mai voluto vederla morta, se fosse morta li avrebbe dato il colpo di grazia, non poteva morire.
Spalancò gli occhi scostandosi, il ragazzo che si trovava di fronte non era Yoongi. Lo spinse via e il tizio la guardò male. Lei non disse nulla si alzò solo traballando e ondeggiando verso il tavolo, le serviva altro alcool.
Il ragazzo la seguì.
“Dai Isabel” disse avvicinandosi
“NO, non mi va, lasciami” disse lei scossandoselo, lui sbuffò e si allontanò da lei alzando le spalle.
Lei prese una bottiglia e tornò a sedersi sul divanetto, continuando a bere. Mentre la musica cambiava.  
Tesoro questa notte, passa una buona notte
Il nostro primo messaggio e la nostra prima chiamata pieni di momenti imbarazzanti
Il nostro primo appuntamento precoce, perché mi sono mangiato le unghie? Perché ero così nervoso?
Mentre il tempo trascorreva, ci siamo naturalmente trasformati in amanti
Con quel genere di parole, abbiamo controllato i nostri sentimenti
Il nostro primo appuntamento è stato dolce come un macchiato al caramello
Ovunque andassimo, volevamo andarci insieme
Ma col passare del tempo, quei sentimenti si sono affievoliti come un espresso gocciolante
Sto male senza un motivo, stavamo così bene insieme
Mollarci è stato come un amaro caffè americano
I miei ricordi tornano ancora a quel caffè*

Chiuse gli occhi di nuovo, dicendosi che non fosse possibile, quella era la sua voce, quella era una sua canzone.
I ricordi incominciarono a sfiorarle la mente, ed eccoli insieme in quel bar in centro a bere quel caramel coffee con lui che si lamentava e lei diceva di buttarlo ma lui non lo buttava via, eccoli insieme mentre lei lo prendeva a braccetto per andare in sala giochi, forse era stato quello il loro primo appuntamento senza neanche saperlo, senza neanche essere stati realmente una coppia.**
Il tempo era trascorso e poi erano diventati amanti, quella sera a capodanno.
Forse i sentimenti si erano affievoliti con il passare del tempo, almeno così voleva credere, i sentimenti per lui non sarebbero mai affievoliti. 
Stava ancora male senza realmente un motivo, non poteva stare ancora male dopo un anno, si diceva. Amara bugia, avrebbe sempre sofferto in quella maniera per lui e solo per lui.
Lasciarlo era veramente stato come un caffè amaro.
La canzone finì e nello stesso momento le cadde la bottiglia a terra, lei spalancò gli occhi. Continuava a non riuscire a fermare i pensieri, continuava ad averlo ancora nella testa.
Doo- Yoon che la teneva d’occhio da tutta la sera si avvicinò a lei, preoccupato.
“Isabel?” la richiamò 
“Portami via” disse con lo sguardo vuoto.  L’uomo annuì e se la caricò in spalla pronto a portarla via.
 
Angolo dell’autrice:
Eeeh… a tutti quelli che pensavano che fosse scomparso ehm no! È riapparso solo per dar fastidio. O per di più per far danni.
Ha raccontato una bella storiella a Yoongi e il ragazzo stanco di essere confuso alla fine accetta il fatto che lei l’abbia usato e che sia diventata una stronza. Ed ecco la rabbia di Yoongi dopo anni di disperazione e sofferenza eccolo che dopo Kobe, dopo averla rivista, decide che è ora di reagire del tutto.
*L’intro del mixtape Yoongi ha detto che l’aveva scritto molti anni prima circa nel 2011, ed ecco che finalmente decide di usarlo.
In tutto questo Povera Isabel, non se la sta passando bene… questa ragazza è tutta un mai una gioia.  
**caramel coffee quando ho scritto il pezzo del caffè mi ero ricorda che avevano preso il caramel coffè quando erano usciti la prima volta nel terzo capitolo del volume 1…. E senza farlo apposta anche questo è il terzo capitolo…. Ahahahhaha rido da sola.
Comunque se pensate che siano finite le sciagure per Isabel… bhe vi sbagliate….
Ci si legge Giovedì!

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 : HANGOVER ***


4 CAPITOLO HANGOVER

04 FEBBRAIO 2016  03:00
“Hai capito?” chiese Jin versando altro da bere a lui e al fratello gesticolando come un pazzo
“Sinceramente no, sei saltato da una cosa all’altra e non ci sto capendo niente di questa storia”  disse Seok-jung provando a bloccare il braccio del fratello
“Aigoo! Che fai! Devo versare da bere!” esclamò Jin gesticolando con la bottiglia in mano bagnando un po’ ovunque
“Fermo! Stai versando tutto, forse è ora che ti accompagni in dormitorio” disse Seokjung provando a fermarlo
“Aish aish aish” si lamentava Jin cercando di scacciare con la mano il fratello come se avesse una mosca davanti agli occhi.
“Okay, fa come ti pare continua a bere, fino a svenire, tanto qui c’è il tuo Hyung che si occupa di te” disse il fratello ironico rimettendosi seduto scuotendo la testa in segno di disapprovazione
“Bravo! Tu si che sei il migliore Hyung di tuto il mondo!”  esclamò felice
“No come me! Io non lo so fare lo Hyung, ci provo da cinque anni con quei ragazzi e vedi che disastri!” esclamò depresso e verso da bere
“Io non ho capito molto di questa Isabel” disse il fratello
“Io lo so che mi ha mentito! I suoi occhi parlavano! Ma come lo spiego a Yoongi? Cosa dico a Yoongi! Non voglio dargli altre speranze, perché è stato male e fin troppo”  si lamentò ad alta  voce
“A me sembra che ci stiate male un po’ tutti, tu specialmente” disse il fratello preoccupato grattandosi la testa confuso, aveva capito ben poco di quella storia
“Ma certo! Ero il suo OPPA! E l’ho abbandonata, e vedila ora!” disse indicando il vuoto davanti a loro
“Cosa dovrei vedere di preciso?” chiese confuso
“Dovresti vedere  che è una stronza, ma non lo è realmente fa finta, perché ha detto non voglio che tu continui a lottare non dovete lottare… bla bla bla, poi diceva che lei è stronza, che le piace questo mondo ha scelto lei… bla bla bla. Ma ha sentito la canzone! era arrabbiata, oh si! Arrabbiata che lui aveva accumunato la loro storia a foglia secca” disse annuendo con convinzione
“Quindi finge o non finge?” chiese il fratello interessato dalla storia ma non avendo comunque capito granché
“Non lo so! Perché lei è così! Così!  Così! Cocciuta! Lei deve fare tutto da sola, decidere da sola! Mentire! Aigooo Isabel che hai combinato!” urlò lui prendendosi la testa tra le mani
“Non è qui!” disse il fratello ma Jin ormai non lo ascoltava più
“Cosa dico? Cosa faccio? Come risolvo!” continuava a bere Jin disperandosi
“Okay forse è giunta l’ora che tu vada a dormire a casa, sono le tre di notte, bevi da ore” disse il fratello preoccupato provando a smuovere Jin dalla sedia
“No! Non posso andare via da qui, significa andare in dormitorio! Cosa dico? Come faccio con Yoongi?” richiese al fratello terrorizzato
“Non dici niente, e lo lasci sbrigarsela da solo, ogni tanto bisogno lasciare i propri fratelli soli così imparano a vivere in questo modo con le proprio forze” disse serio
“Io sto imparando Hyung? Secondo te sono bravo?” chiese Jin facendo gli occhioni teneri
“Si, sei bravo, ti preoccupi per loro, stai facendo un buon lavoro” disse abbracciandolo
“Ma Isabel, lei è sola”
“Lei se la caverà, se voleva il tuo aiuto te l’avrebbe chiesto, devi lasciare andare anche a lei” disse serio
“Che disastro tutto ciò” disse appoggiando la testa sulla spalla del fratello
“Lo so andiamo a casa ora” disse
“Beviamo un altro po’, non ho il coraggio ora di andare lì” esclamò supplice mettendosi in ginocchio
“Okay, va bene ma alzati da lì” esclamò il fratello scuotendo la testa.

5:00 DEL MATTINO
Yoongi entrò in casa lanciò le scarpa vicino alla porta, sbuffò per il brutto rumore che fecero mentre sbattevano sul pavimento.  Si fermò immobile a guardare la stanza che girava in tondo, brutta idea si disse, era stata una bruttissima idea fermarsi al supermercato aperto di notte e prendere tutte quelle bottiglie di birra e berle da solo in macchina. Sarebbe potuto salire subito e berle comodamente in casa, ma non voleva che lo vedessero in quelle condizioni, e non voleva dire niente di Ha-rin.
Sicuramente tutti l’avrebbero rimproverato per essere andato solo, anzi per solo essersi incontrato con lui. E poi lo avrebbero rimproverato perché lui aveva deciso di credere alle parole di Ha-rin. Nessuno l’avrebbe capito, si vergognava di se stesso, di aver sprecato tutti quegli anni dietro a Isabel. Nessuno poteva capire la delusione che lui poteva provare in quel momento.
Tutto lo portava a credere che Isabel fosse realmente cambiata, anzi aveva ormai dubbi sulla ragazza che aveva conosciuto con cui era stato, stava incominciando a pensare che fosse stata tutta una bugia, tutta una falsa.
Si vergognava tantissimo, si vergognava del suo amore, un amore che era stato per lui solo debolezze.
Prese un respiro profondo e incominciò ad arrancare per il soggiorno ondeggiando, era stata un’impressa ardua salire fino al dormitorio e in special modo inserire il pin giusto. Ma era quasi arrivato al divano, poteva tranquillamente crollare lì.
Inciampò su una ciabatta e andò a scontrarsi alla spalliera del divano trattenendo un urlo tra i denti che uscì come un rumore molto stridente.
Si mantenne alla spalliera cercando di non perdere l’equilibrio già piuttosto precario. Sbuffò provando a spostarsi i capelli che li erano caduti davanti agli occhi, odiava quel verde menta, lo odiava profondamente, ricordava lei, anzi tutti i colori ricordavano lei.
Ma quello in particolare era diverso, era l’estate del duemila e dodici ed era un ricordo di prima del suo incidente alla spalla, lei aveva superato un esame all’università e per festeggiare si era fatta quel colore, lui era andato a prenderla dal parrucchiere e se l’era ritrovata così, le aveva detto che sembrava un gelato alla mente lei aveva riso, saltellando aveva detto preferisco i ghiaccioli, poi si era lamentata del caldo e alla fine l’aveva tirato per la mano per correre a comprare i ghiaccioli alla menta. 
Avevano gocciolato ovunque e alla fine si erano ritrovati appiccicosi per colpa di quei ghiaccioli. Lui aveva sbuffato innervosito per tutto quell’appiccicume e lei alla fine lo aveva portato in un posto al fresco per mangiare. Erano amici e lei sembrava più vera che mai.
Yoongi scosse la testa cercando di mandare via quel ricordo, lo sguardo di lei sorridente e poi imbronciato quando vedeva il ghiacciolo sciogliersi e poi la voce di lei mentre rimproverava il ghiaccioli dicendo che non si dovevano sciogliere che erano dei cattivi ghiaccioli, e lui che scuoteva la testa a tutto quello ma poi ogni volta che lei non lo guardava sorrideva di nascosto. Sorrideva sempre di nascosto in quei primi anni quando voleva in tutti modi nascondere il fatto che fosse stracotto di lei, di lei che era la sua pazzia.
Un grugnito arrivò da divano facendo saltare per aria, Yoongi che era perso nei ricordi, abbassò lo sguardo confuso e si ritrovò a guardare il suo Hyung sdraiato lì, che dormiva profondamente con i pantaloni scesi a metà e le mutande rosse che fuoriuscivano, la camicia bianca sbottonata, i capelli arruffati in maniera fin troppo disordinata, una ciabatta era rimasta al piede l’altra era quella che aveva rischiato a  Yoongi il capitombolo a terra.
A terra giaceva anche la giacca che sembrava bagnata e sporca di qualche liquido alcoolico.
Yoongi aprì di più gli occhi confuso da quella scena del suo Hyung, Jin non andava mai a dormire disordinato, e tanto meno senza i suoi comodissimi pigiami, e senza essersi prima dedicato alla cura del suo viso. Leggermente spiazzato da quella visione penso che realmente avesse bevuto troppo e che fosse stesse avendo un’allucinazione da alcool, scosse la testa dandosi qualche schiaffetto da solo in faccia per riprendersi, poi fece spallucce e provò ad arrancare verso la camera da letto. 
Non riuscì mai ad arrivare in camera perché a metà strada sentì l’alcool farsi strada per voler ritrovare un via d’uscita dal suo corpo e dovette arrancare fino al bagno stremato per buttare tutto fuori, maledicendosi mentalmente, maledicendo Ha-rin e in special modo Isabel.
Alla fine crollò sul pavimento senza forza, aveva troppo sonno.

7:00 DEL MATTINO
 La porta dell’appartamento dei Bangtan si aprì per la terza volta quella mattina, ma questa volta non era nessuno di ubriaco come le due volte precedenti.
“Aigoo, forse abbiamo un pochino esagerato” disse Jimin massaggiandosi la spalla dopo aver fatto cadere malamente il borsone a terra
“Hyung spostati o non entriamo in casa, non occupare l’ingresso” sbuffò Jk
“Un attimo fammi togliere le scarpe” sbuffò Jimin facendo in modo di non farlo passare
“Jungkookie se hai forze ancora spostalo” ordinò Tae con tono stanco, Jk lo guardò rimase un attimo fermo a contemplare quella idea poi sorrise maleficamente e alzò Jimin di peso che si era tolto solo una scarpa.
“Fatto!” disse posandolo a terra là vicino come se fosse una bambola di pezza
Tae entrò chiudendo la porta e tirò un calcio al borsone di Jimin per farsi spazio e poi lasciò il suo sopra l’altro, si sedette sopra i due borsoni e provò a togliersi le scarpe mentre intanto Jimin si lamentava con Jk perché lo aveva preso in braccio e quest’ultimo lo ignorava canticchiano e togliendosi le scarpe.
“Io vado a dormire” sentenzio Jk continuando a ignorare Jimin che era seduto a terra con la gamba alzata e una scarpa ancora al suo piede
“Yah! Togli la scarpa al tuo Hyung” diceva Jimin, Tae si tolse le scarpe e andò a tirare via la scarpa di Jimin “Lo stavo dicendo al Maknae” si lamentò da terra mentre Jk rideva andando via, ma fermandosi poi a guardare il divano confuso e indicando il corpo addormentato
“Che puzza di alcool, lo hyung si è tuffato in un fiume di Soju a quel matrimonio” disse storcendo il naso per la puzza
“Cosa?” esclamò incuriosito Tae lasciando Jimin a terra che aveva alzato il braccio per farsi aiutare ad alzarsi ma che invece aveva ricevo al posto della mano di Tae la sua scarpa in cambio
“Aigoo, mai visto lo hyung in questo stato” esclamò sbalordito ridacchiando
“Foto” disse Jk sorridendo mentre Jimin si alzava sbuffando avvicinandosi per osservare anche lui“Ha le mutande rosse con i panda” disse ridendo indicando le mutande, mentre Jk faceva le foto con un ghignò.
“è raro vederlo così, è sempre così composto, è la prima volta che lo becchiamo tanto ubriaco” rise Tae seguendo poi gli scatti di JK e prendendo il suo telefono “Aspetta ne faccio io una a opera d’arte” ridacchiò
“Che facciamo lo svegliamo?” chiese invece Jimin con un sorriso malefico
“Eeeeh no, lasciamolo qui e andiamo a dormire” disse Jk scuotendo la testa e riprendendo il suo telefono
“Okay, io vado in bagno, beh buonanotte” disse Jimin
“Si direi che è ora di dormire, andiamo JK” disse V sorridente
“No, non dormi con me” disse il più piccolo
“Perché no? Non voglio dormire solo” si lamentò Tae
“Dormi con Jimin” disse il più piccolo
“Io ho J-hope in camera, se si sveglia si arrabbia non può venire da me” disse l’altro mentre tutti e tre camminavano per il corridoio “Questa è la mia fermata, vado in bagno” disse provando ad aprire la porta, ma riuscì a farlo solo per uno spiraglio
“Aigoo, è bloccata da qualcosa!” disse Jimin cercando di spingerla
“Ti aiuto io, sto andando in palestra, sto mettendo sempre più muscoli” ghignò il più piccolo provando a spostarla ma niente la porta rimaneva bloccata
“Non si apre?” chiese Tae abbassandosi e provando a mettere una mano nello spiraglio aperto per toccare cosa fosse il blocco
“Aigoo! Penso sia un corpo!” urlò lasciando la presa per poi guardare gli altri dal basso
“Un corpo?” dissero gli altri straniti, Jimin si abbassò e provò a mettere anche lui la mano dato che era più piccola e a inserire anche il braccio incominciando a tastare “Si è un corpo” disse tranquillo
“Aigo! E se qualcuno si è sentito male!” esclamò JK spalancando gli occhi preoccupato
“Molto più probabilmente hanno fatto baldoria ieri, dato lo stato dello Hyung, forse è la volta buona che becchiamo anche Namjoon Hyung in uno stato poco dignitosi” disse Jimin senza avere preoccupazione nella voce
“Ma sei scemo? E se non fosse così e ci fosse qualcuno che sta male?” disse Jk dandoli uno schiaffo
“Namjoon Hyung!! Hoseok Hyung!! Yoongi Hyung!!!” incominciò a urlare V invece sbattendo alla porta “Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
“Dici che può essere grave?” chiese Jimin incominciando a preoccuparsi
“Si! PABO!” esclamò Jk poi entrambi si scambiarono uno sguardo preoccupato e incominciarono a urlare i nomi dei tre Hyung talmente tanto da far uscire Namjoon e Hoseok dalle loro camere di corsa preoccupati
“Cosa succedeeeee?” esclamò il leader
I tre ragazzi si guardarono e Tae esclamò “Deve essere Yoongi a bloccare la porta!” disse continuando a sbattere sulla porta e a urlare il nome di Yoongi
“Yoongi è a terra nel bagno blocca la porta!” disse Jimin
“Cosa?” disse Hoseok non capendo
“Vi siete ubriacati e l’avete lasciato in bagno?” li rimproverò Jk
“Non abbiamo bevuto ieri, io e Namjoon siamo usciti con delle ragazze, Jinhyung è andato al matrimonio e Yoongi hyung non lo so non c’era o forse dormiva” disse Hoseok tranquillo
“E come la spieghi la salma nel bagno?” chiese Tae con pochissimo tatto
“Si sarà addormentato, dai non penso stia male, ce ne saremmo accorti” disse Namjoon sbadigliando, la mattina era sempre poco reattivo “Che ore sono?” bofonchiò
“Le sette del mattino” disse Jimin
“Ah, aigoo, perché ci avete svegliato? Dobbiamo andare in studio alle dieci avevo altre ore per dormire” si lamentò J-hope
“Forse perché c’è Yoongi chiuso in bagno e non sappiamo cosa sia successo?” urlò isterico Jk guardando i suoi hyung come se fossero stupidi
“Aigoo, perché urlate?” chiese Yoongi aprendo la porta reggendosi alla maniglia con i capelli scombussolati e gli occhi semi chiusi
“Visto, sta bene si sarà addormentato in bagno” disse Hope indicando Yoongi e scuotendo la testa
“Bleah, Hyung puzzi di vomito e di alcool” disse Tae allontanandosi da lui tappandosi il naso
“Penso di aver vomitato tutto, poi non avevo le forze di andare in camera” disse Yoongi stropicciandosi i capelli confuso
“Quindi sei stato male?” disse Jk per poi guardare tutti con rimproverò
“Ahhhh, no, solita sbornia” disse Yoongi confuso “Forse devo farmi una doccia, dite che puzzo tanto?” chiese confuso
“Si Hyung, puzzi” disse Jimin
“Io torno a dormire, vi avevo detto che non era grave, conoscendo Yoongi” disse Hope voltandosi e andando via
“Anche io… forse riesco a dormire un altro paio di ore, ah Hyung mettiti la sveglia che  alle dieci dobbiamo stare in studio” disse rivolto a Yoongi che annuì distrattamente rientrando in bagno e chiudendo la porta
“Gli Hyung sono strani a volte” disse Jk pensieroso
“Che diavolo succede a tutti?” disse Tae invece guardando la porta chiusa del bagno
“Non lo so, e sapete non lo voglio sapere, spero non riguardi lei” disse Jimin “Io vado nell’altro bagno, questo ormai è andato” disse guardando la porta con tristezza
“Yah, posso dormire da te?” chiese V
“Si andiamo hyung” scosse la testa con rassegnazione JK ed entrambi si avviarono verso la camera del maknae
9:30 DEL MATTINO
“Hyung svegliati” disse Namjoon scuotendo Jin che era ancora addormentato sul divano
“Aigoo, vattene” lo cacciò lui nel sonno
“Hyung ti devi svegliare dobbiamo stare fra mezz’ora in studio devi registrare la tua parte della canzone manca solo quella” disse Namjoon
“Okay mi alzo” disse con voce impastata “Brr che freddo” poi disse rannicchiandosi
“Tu e Yoongi Hyung vi siete dati alla pazza gioia ieri” disse Hope con la tazza di cereali in mano e il cucchiaio sospeso a mezz’aria mentre guardava lo stato in cui si ritrovava il suo Hyung
“mmh ho bevuto con mio fratello no con Yoongi” disse Jin aprendo gli occhi e provando a mettersi seduto
“Ah, Yoongi era ridotto parecchio male in bagno”
“Non  ho idea di dove sia il bagno, o Yoongi” disse Jin confuso
“Io sono qui” disse Yoongi entrando in soggiorno
“Lui è qui” disse Hope ridendo
“Ti senti meglio dopo tutto il vomito?” chiese Namjoon tranquillo frugando nella scatola dei cereali che aveva in mano
“Si tutto bene, capita di vomitare quando si esagera” disse tranquillo “Vado a farmi del caffè, Hyung belle mutande” disse con un’alzata di spalle e andando via
“Waoo, Hyung ma sei in condizioni pessime” ridacchiò Hope mentre Jin si alzava in fatica e provava a tirare su i pantaloni a fatica
“Yah, ho bisogno di una boccetta post sbornia ne abbiamo?” chiese mentre si girava intorno a cercare l’altra ciabatta
“Si, in cucina, ho fatto il carico” disse Namjoon “ah la maknae line ti ha visto in queste condizioni”
“Aigoo, evito di farmi vedere così” disse lui confuso
“E appunto, dovresti essere il più responsabile” scosse la testa Hope ironico con finto rimprovero
“Avevo delle buone ragioni per ridurmi così” disse Jin trovando la ciabatta perduta per poi spalancare gli occhi sconvolto “Aigoo…” si lamentò
“Cosa?” disse Namjoon guardandolo confuso
“Niente, io niente… lascia perdere, ho bisogno di una doccia!!!” disse in panico correndo via come un fulmine
“Che diavolo gli è preso?” disse Namjoon vedendolo correre via
“Sarà ancora l’alcool in circolo” disse Hope facendo spallucce
“Se fosse stato un cartone animato ci sarebbe stata la nuvoletta di fumo mentre correva” rise Namjoon facendo ridere Hoseok di gusto
“Andiamo a controllare Yoongi” disse poi Hope e Namjoon annuì serio.
 
Jin e ra appena uscito dalla doccia e aveva messo solo i pantaloni e si trovava in camera sua, Yoongi e gli altri della rap line era appena usciti, e lui aveva balbettato che gli avrebbe raggiunto dopo da solo.
Continuava a girare per la stanza facendo avanti e dietro e parlando da solo.
“Come diavolo faccio, che dico!” si lamentava mentre andava in circolo
“Maledetta Isabel, come lo dico a Yoongi… che cosa racconto?? Come faccio?? Aigoo che mal di testa” disse continuando a lamentarsi si lanciò sul letto in crisi
“Ho deciso! Non dico niente! Eh si, meglio tacere, non è la prima volta che non dico niente, eh si, non abbiamo neanche raccontato di quando ha visto JK, può andare manterrò il segreto! Eh si, giusto così!” disse mentre si rialzava in piedi e si andava a specchiare.
“Oh, il mio povero viso, ho un aspetto orrendo. Colpa di Isabel mi ha fatto bere lei” disse allo specchio poi scosse la testa prese il telefono Rm aveva mandato già cinque messaggi con su scritto che si dovesse sbrigare, scosse la testa e decise di muoversi, aveva del lavoro da fare non poteva permettersi di perdere la testa anche lui per Isabel bastava già Yoongi in quello stato.
 
Angolo dell’autrice:
Yah! Questo capitolo… è uno di quei capitoli che non doveva esistere e che arriva all’improvviso e decide di farmi cambiare tutto… avevo pronto fino al decimo… e ho dovuto cambiare la cronologia… questo perché mi ero resa conto di non aver dato molto spazio a i bts… e in special modo a Jin mi mancava il suo post-Isabel.
Non è scritto molto bene e mi scuso per questo, però volevo pubblicare oggi. Ci si legge sabato di nuovo! Bye bye…
 P.s. un commento è sempre gradito ^_^ se ne avete voglia! 
 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 PHOTO ***


CAPITOLO 5 PHOTO

4 FEBBRAIO 2016 MATTINA
Isabel si svegliò stravolta in un letto sconosciuto, con un pigiama in cremisi maschile. Si mise a sedere guardandosi intorno stranita, ricordava poco e niente della sera prima, solo alcune scene del party di Do-Yoon, niente di più niente di meno.
Si alzò riluttante poggiando i piedi nudi sul pavimento riscaldato, uscì dalla camera da letto guardandosi intorno, non le sembrava di essere in qualche stanza dell’hotel, quella era la casa di qualcuno, la domanda che si poneva era, chi cavolo fosse quel qualcuno.
Arrivò in un ampio soggiorno a open space con cucina e si guardò intorno con gli occhi leggermente socchiusi per la troppa luce proveniente da una vetrata enorme.
“Ti sei svegliata ragazzina” disse l’uomo mentre si voltava a guardarla e armeggiava con i fornelli.
“Ah Oppa, è casa tua questa?” chiese lei avvicinandosi a uno degli sgabelli posizionati vicino alla penisola della cucina
“Si, dolcezza è casa mia” sorrise Do-Yoon porgendole una tazza di caffè “Sai ti conviene mangiare la zuppa post sbornia, la sto finendo di cucinare ora” sorrise di nuovo
“Omo! Non ricordo nulla” disse scuotendo la testa con voce impastata 
“Ah, non ricordi nulla?” ghignò lui
“No, puoi darmi un resoconto?” chiese lei infastidita sempre dalla luce battendo le palpebre diverse volte confusa.
“Vedi che non siamo a una riunione dell’azienda” rise lui per poi osservarla mentre beveva il caffè infastidita
“Mmh, hai un po’ esagerato, beh non poco, non eri molto in te, e non eri padrona della situazione, ho preferito portarti via dal party” disse lui
“Mmh ora che ci penso ricordo te che mi portavi via in spalla?” chiese lei spalancando gli occhi facendolo ridere
“Ah si, poi che altro?” chiese lui mentre lei chiudeva gli occhi cercando di ricordare
“Sono venuta a letto con te?” chiese
“Si, in macchina, poi arrivati qui hai ripreso a bere, ti sei fatta anche dei pianti, sei scoppiata bella mia” disse lui osservandola
“Aish” disse lei con la testa poggiata al tavolo
“Si ma tranquilla i pianti li hai fatti dopo il sesso, quando sei andata in bagno a vomitare, ti ho lavata vestita con il pigiama e fatta addormentare”
“Schifo” disse lei in un soffio
“Mi aspettavo un grazie no uno schifo” rise lui girando la zuppa
“Lo schifo è perché ti ho vomitato in casa, grazie per esserti preso cura di me” annuì lei
“Di nulla ragazzina, in cambio potremmo rifare sesso” ghignò lui
“Sbaglio o non lo fai mai con la stessa ragazza?” chiese lei alzando la testa e assottigliando lo guardo
“Beh tu non ricordi molto, quindi non vale” rise lui passandole la zuppa
“Non la voglio.” Disse con faccia disgustata
“Aish, ragazzina cosa vuoi da mangiare?” chiese alzando gli occhi al cielo
“Hamburger” disse
“Hamburger? Seria?” chiese stranito
“Si è ottimo dopo aver bevuto tanto”
“E ora te lo ordino. Non ho capito se sei stata male per quello che è accaduto con quel moccioso o per quel ragazzo con cui stavi parlando?” chiese lui
“Non mi importa di Ha-rin. Sai già se sia tornato in America?” chiese lei con noncuranza
“Si è già sparito. Beh quel ragazzo?” chiese di nuovo lui
“Quale ragazzo?” chiese lei confusa
“Quello con cui parlavi sul retro al ricevimento, deduco che è lui che ti ha portata a ridurti così, dato che non è stato il moccioso” disse lui
“Aish!” urlò prendendosi la testa fra le mani per poi sbatterla sul bancone
“Un amico del tipo che ti ha lasciato con il cuore infranto?” chiese lui
“Cosa ho detto di preciso da ubriaca quando piangevo?” disse alzando la testa
“Nulla di che. Solo che lo amavi, odiavi tutti, odiavi la tua vita. E che non avevi scelta, se no di diventare stronza”
“Ottimo, brava Isabel, rovinati la vita” disse lei a se stessa dandosi una manata sulla fronte
“Dubito che mi dirai qualcosa?”
“Bravo hai capito bene, Fai finta che nulla sia successo?” disse lei e lui si avvicinò a lei
“In cambio cosa mi dai?” chiese lui concludendo la conversazione, nonostante la voglia di farla parlare
“Quello che vuoi” sbuffò lei “Mi compri l’hamburger o no?” chiese acidamente
“Si, ti faccio prima mangiare e riprendere, poi però concordiamo” ghignò lui e lei annuì facendo cadere di nuovo la testa sul bancone distrutta.
“Comunque quando sei ubriaca spifferi tutti i tuoi segreti” disse lui serio a rimproverarla
“Devo ricordarmi di non bere più così tanto” disse lei con tono depresso
“Più che altro non lo dovresti fare quando sei sconvolta da qualcosa” la rimproverò lui
“Io non ero sconvolta” disse riappoggiando la testa sul bancone
“Ah non lo eri da Ha-rin ma dal tizio con cui ti ho trovato a parlare”
“Do-yoon smettila” disse lei arrabbiata alzando lo sguardo su di lui
“Va bene, ho capito è un tasto dolente” sbuffo lui
“A proposito di segreti io ho una domanda per te” disse lei cambiando discorso
“Una domanda?” chiese lui mentre finiva di fare l’ordine da mangiare sul cellulare
“Si, perché io non pago al club?” chiese lei
“In che senso scusa?” chiese lui non capendo
“Mi hanno detto un po’di tempo fa, che per stare al tuo club e partecipare agli eventi bisogna avere la tessera socio e pagare” disse lei
“Ahh, quella? La vuoi?” chiese lui con noncuranza
“Non ti sto chiedendo questo” disse imbronciandosi
“Mi piaci Isabel, quindi puoi entrare senza pagare”
“Aigo, che vuol dire che ti piaccio?” chiese lei strabuzzando gli occhi
“Ah no, non farti strane idee, io sono un latin lover, non voglio relazioni serie” disse lui capendo il suo sguardo “Mi piaci come persona, ti ho scelta”
“Mi hai scelto per cosa?” chiese lei ancora più confusa
“Ti ho scelta come amica” disse lui
“Sono più piccola di te che te ne fai di un’amica come me?”
“Qualcosa ci faccio, tu non ti devi preoccupare di nulla, ora ti conviene andare a fare una doccia puzzi ancora di vomito” rise lui
“Do-yoon io non ti capisco a volte, anzi quasi sempre”
“Si però in giro con me ci vieni no? Qualcosa dovrò pur comunicarti”
Lei rimase ferma a guardarlo, si qualcosa doveva pur comunicarli per essere l’unica persona con cui stava la maggior parte del tempo e a cui diceva sempre sì.
“Mi tieni occupata, con te penso di meno” disse lei facendo spallucce
“Visto sono buono a qualcosa, oltre che a fare sesso” ghignò lui
“Do-yoon mi scoccia dirlo ma tu hai parecchie qualità” disse lei
“Si io sono perfetto in qualunque cosa io faccia” sorriso lui
“E anche molto modesto”
“Perchè tu non sei così?” disse lui
“Io?” disse lei con un’alzata di sopracciglia “Io sono una persona molto tranquilla e pacata che si fa gli affari propri” disse lei
“Si certo, tranquilla e pacata. Vai a farti la doccia che è meglio” rise lui e lei sbuffo scendendo dallo sgabello annuendo e avviandosi verso il bagno.
Si fermò però alla porta.
“Incomincio a fidarmi di più sai?” disse lei voltandosi a guardarlo
“Ottimo è quello che volevo, un rapporto vero”
“Questo è vero, o almeno è il rapporto più vero che tu possa avere con questa Isabel” disse lei
“Perché c’è un’altra Isabel?” chiese lui
“No, l’altra è morta, ogni tanto appare quando sta male” disse lei
“Capisco…” disse lui leggermente triste nel vederla andare via e preoccupato per quella ragazzina, chiedendosi come fosse la Isabel con i capelli colorati del passato.  

04 FEBBRAIO 2016  POMERIGGIO
“Siamo in ritardo, dov’è finito V?” disse Jimin lamentandosi girando per il corridoio
“In bagno” rispose Jk mentre era intento a fare le flessioni a terra nel soggiorno di casa
“Dobbiamo muoverci…. Ma quanto ci mette” incominciò a lamentarsi Jimin
“Hyung tu sei stato un’ora in bagno a farti bello, per la nuova barista dell’agenzia, V hyung è entrato da poco in bagno” disse Jk con voce affaticata
“Non è vero!” trillò il ragazzo
“Aish! Basta flessioni sto sudando” si alzò in piedi
“Tu non vieni alla caffetteria sudato così!” esclamò Jimin
“Aigoo, paura che ti faccio sfigurare davanti alla tua bella!”
“Non è mia! Ancora non ci ho parlato!” disse Jimin
“Dovresti sbrigarti, sai Jin Hyung ha detto che è carina” disse continuando a fare Stretching nell’attesa che V si sbrigasse
“Cosa???” esclamò Jimin “Dai no! L’ho vista prima io!” si lamentò imbronciandosi e Jk incominciò a ridere alzando lo sguardo sul suo Hyung divertito
“Mi stai prendendo in giro”
“Volevo solo che ammettessi che ti piace” disse con un’alzata di spalle
“Aigoo! Vieni qui che me la paghi, prendere in giro il tuo Hyung chi ti ha insegnato l’educazione!” scherzo Jimin  correndo verso il più piccolo per acchiapparlo e fargli il solletico “Jimishiiiiiiiiiiii” intanto urlava Jk ridacchiando anche lui
“Ragazzi” disse V con voce roca e bassa arrivando in soggiorno
“Yah! Sei pronto” disse Jimin alzando lo sguardo su V “Che è successo?” chiese poi
“Io… ho letto una cosa su un tabloide” disse serio
“Aigoo, no qualche scandalo che riguarda noi, spero!” disse Jk mentre sollevava di peso Jimin per alzarsi
“Ehm… invece si” disse con gli occhi sbarrati
“TaeTae così mi fai preoccupare che è successo? Sei troppo serio” disse Jimin
“Lo Hyung è sulla copertina dei Tabloide con Noona” disse serio
“Eh?” dissero in coro Jk e Jimin guardandosi sconvolti
“Namjoon hyung intendi?” chiese Jimin confuso dato che il leader fosse l’unico al momento ad avere una ragazza fissa da un anno circa
“No… Jin Hyung” disse con un filo di voce
“Jin hyung non è fidanzato” disse Jk “Aspetta ci ha provato veramente con la ragazza di cui Jiminshii ha una cotta?” disse JK strabuzzando gli occhi
“No ragazzi, è con noona, la noona vera!” disse V
“Quale noona! Dammi il telefono” disse Jimin avvicinandosi e prendendo il telefono di mano a Tae
“Aigoooo! È Isabel!” esclamò
“Isabel? Come ha fatto lo Hyung a trovarsi con Isa???” chiese Jk facendo un salto e avvicinandosi agli altri e due per vedere la foto anche lui
“Forse, lui è riuscito a scoprire qualcosa” disse Tae guardando Jimin
“Cosa che non è stronza?” disse il ragazzo ironico
“Hyung ne avevamo già discusso” disse Jk serio
“Si ho capito, ma dalla foto e dall’articolo sembra che abbiano litigato, vuoi vedere che ha fatto la stronza anche con lui? Vuoi vedere che era in quello stato pietoso per colpa sua?” disse Jimin
“Con me è stata gentile…” disse Jungkook a disagio
“Si ma è stato prima di vederla sulle copertine sempre con quel fotografo, forse Ha-rin aveva ragione quando ha detto che quel fotografo la stava cambiando” disse Jimin
“Chissà che fine ha fatto Ha-rin” disse Tae pensieroso
“Tae ma che pensieri ti fai non ci importa di quel cretino.” Disse Jimin con una faccia schifata
“Quindi che si fa ora?” chiese Jungkook guardando la foto sul telefono
“Aspettate! Pensate anche voi che si sia ubriacato per via di Isabel? E non so che forse anche Yoongi era in quello stato per lo stesso motivo?” chiese Tae avendo un lampo di genio
“Può essere, Yoongi hyung era uno stato pietoso stamattina” disse Jk
“Hai ragione! Sicuramente è così Jin hyung ha visto Noona al matrimonio lei ha fatto la stronza, poi Jin ha raccontato tutto a Yoongi e si sono ubriacati!” disse Jimin come se avesse risolto un omicidio
“Omo! Sei fissato che lei faccia la stronza forse non è così!” disse Tae
“Andiamo da Jin hyung a cercare risposte!” disse Jimin agguerrito
“Si e vedremo chi ha ragione” esclamò Tae
“Dubito che Isabel sia stata gentile come con JK” disse guardando il più piccolo
“Andiamo e scopriamolo, è inutile continuare a parlarne” disse Tae
“Forza andiamo!” esclamò il più piccolo
 
“Hyung!!!!!” urlò Jk entrando in sala prove insieme a Jimin e Tae che lo seguivano
“Quale Hyung?” chiese Hobi ridacchiando, mentre faceva stretching 
“Jin hyung!” urlò Tae con il fiatone e cadendo in ginocchio con Jimin che li inciampò sopra e che ruzzolò per terra “Aish Tae! Perché ti sei fermato così!”
“Aigoo che succede che avete voi tre?” esclamò Rm guardandoli a terra per poi guardare Jk che invece era fermo al centro della stanza e fissava Yoongi orripilato
“Che? Perché mi guardi così?” chiese accigliato
“Nulla! Nulla!  Iniziamo le prove!” esclamò il più piccolo
“Ma Jungkookie avevi detto che volevi parlare con me?” chiese Jin confuso
“No, nulla mi sono dimenticato!”
“Ma che dici!” disse Jimin alzandosi non capendo “Abbiamo qualcosa d’importante da dire!” disse con tono leggermente arrabbiato
“Jimin hyung non abbiamo niente da dire era uno scherzo!” disse il più piccolo lanciandosi su Jimin braccandolo e ridendo isterico, appena aveva visto Yoongi qualcosa dentro di sé l’aveva paralizzato e aveva intuito che forse fosse meglio non parlare.
“Certo che abbiamo da dire! Jin Hyung  e noona sono sulle copertine dei tabloid!” disse Tae alzandosi in piedi e guardando i suoi due amici azzuffarsi per terra 
“Cosa? io e chi sui tabloid?” chiese Jin non capendo grattandosi la testa a disagio, mentre Jk si fermava da colpire Jimin e si alzava di scatto in piedi guardando malissimo Tae e poi guardando Yoongi e impallidendo
“Perché continui a guardarmi così?” chiese di nuovo il rapper grattandosi la testa
“Aigoo! No!” urlò Jin capendo “No no no no no! Com’è possibile!” urlò
“Ma che vi sta succedendo?” chiese Hobi confuso “Siete tutti strani da questa mattina!”
“Solo noi dei 94 line ci salviamo dalla pazzia del gruppo” disse il leader scuotendo la testa per poi guardare Jk  e dire “Ok calmiamoci tutti e respiriamo,  Jk spiega per favore” disse con tono fermo  
“No! Fammi vedere il telefono! Fammelo vedere prima a me!” disse Jin lanciandosi addosso a JK prendendo il telefono
“Aish! Aish! Aish! Aigooooo!” incominciò a urlare Jin guardando il telefono sconvolto e incominciando a camminare in circolo nervoso come non mai, Rm si avvicinò a lui e li prese il telefono sbarrando gli occhi per poi guarda Yoongi in crisi.
“Come hai fatto?” disse Rm sconvolto al più grande, bloccandolo per le spalle
“Posso spiegare!” disse in panico “Ieri sono andato al matrimonio con i miei, e c’era lei. L’ho bloccata per parlare per capire! Dato che era senza investigatore” disse velocemente guardando Yoongi supplice
“Lei chi?” chiese Hobi non capendo e avvicinandosi mentre Jin guardava Yoongi in panico
“Lei?” chiese Yoongi capendo lo sguardo di Jungkook in panicato
“mi dispiace” disse di nuovo Jin
“Le hai parlato? Che ti ha detto?” disse Yoongi facendosi serio
“Niente, sembrava solo infastidita di trovarsi vicino a me, ho provato a parlarle di te, a farla ragionare le ho fatto sentire anche Leaves Dead ma nulla, ha detto che hai ragione siete foglie sbriciolate e di dimenticarla. Io ci ho provato, ma non vuole dire la verità” Disse lui triste
“Quindi è cambiata o finge?” chiese lui tra i denti
“Lei ha detto che il padre l’ha messa davanti una scelta o te o la ricchezza, lei ha deciso di non scegliere te” disse abbassando il viso
“Ha detto così?” disse con voce rotta, si trovò a ripensare che  Ha-rin avesse ragione, e incominciò a sentire la rabbia bollire come nella notte precedente
“Si, lei insiste nel dire che è una stronza che ormai è così, poi quel fotografo di cui parlava Ha-rin è venuto e se l’è portata via… io ci ho provato” disse rammaricato
“Grazie, ma non avresti dovuto, avevamo detto di andare avanti e decidere di pensare che fosse cambiata, io ho deciso di dimenticarla e così sto facendo” disse secco
“Hyung sappiamo che non è così” disse Rm con un filo di voce
“Beh anche se fosse, ha fatto la sua scelta. L’ha ammesso davanti allo Hyung. E noi abbiamo altro da fare, dobbiamo provare. È inutile parlare di Isabel.” Disse con tono irritato e freddo
“Visto avevo ragione ha fatto la stronza di nuovo” disse Jimin guardando V
“è per questo che vi siete ubriacati entrambi?” chiese Jk stranito a Jin
“No, io non mi sono ubriacato con Yoongi” disse Jin guardando Yoongi
“Ho esagerato da solo, ma non è a causa di Isabel. Per quanto voi possiate dire di no che non l’ho dimenticata, invece è così, ci sto provando.” Disse Secco mentendo spudoratamente
“Yoongi hyung sicuro di stare bene?” chiese Namjoon
“Aigoo si, vi ho detto di si” disse sbuffando innervosendosi
“Con la foto che si fa?” chiese Hobi invece provando a cambiare discorso
“Se ne occuperà qualcuno, forse se ne occuperà lei. Non mi interessa” disse Yoongi incominciando a fare stretching
“Ma Yoongi?” provò a dire Jin
“Cosa? Cosa vuoi che ti dica? Tu volevi che andavo avanti, sto andando avanti per la mia strada” disse Yoongi concentrandosi sui suoi piedi con tono irritato
“Ho capito, hai ragione, ma sei arrabbiato con me” disse Jin
“Hyung non sono arrabbiato, perché dovrei esserlo?” chiese alzando lo sguardo sul maggiore
“Perché l’ho vista e ci ho parlato” disse lui
“e ti sei ubriacato anche tu a causa di quella stronza” disse Jimin sottovoce prendendosi una gomitata da Tae e un’occhiataccia da Hope
“Beh se l’hai fatto avevi le tue ragioni no? Volevi verificare che fosse diventata stronza come dici, l’hai verificato?” chiese Yoongi ignorando il commento di Jimin
“Si è così, non penso ci sia molto da fare. Lei è stata molto diretta questa volta.” disse indeciso Jin
“Perfetto, allora non ne parliamo più. Non voglio sentirla più nominare” disse per poi tornare a fare quello che stava facendo un attimo prima ignorando le facce preoccupate di tutti, Jin guardò Namjoon con occhi tristi e sospirò, non era convito di aver fatto bene a dire quelle cose e non dire i suoi dubbi in merito su Isabel, ma alla fine aveva agito d’istinto, aveva paura che dicendo i suoi dubbi sarebbe stato peggio, era meglio così, provare di nuovo a far finta di niente.
 
SERA
Isabel dopo essere andata via in tarda mattinata da casa di Do-yoon si era recata subito in ufficio per terminare dei diagrammi per una presentazione. Aveva passato tutta la giornata chiusa a lavorare, non aveva neanche mangiato dato l’hamburger gigantesco che si fosse fatta ordinare dal fotografo. Era talmente tanto indaffarata da neanche accorgersi che si fosse fatto tardi.
La porta dell’ufficio si aprì ma lei neanche se ne accorse.
Il padre entrò e incominciò a tossicchiare per farsi sentire. Isabel alzò lo sguardò su di lui e disse “Aboji” con tono serio per poi tornare al computer
“Dobbiamo parlare. Ora” disse con tono autorevole
“Ho quasi finito, sto salvando la presentazione per il meeting che abbiamo fra due giorni” disse lei seria armeggiando con il computer “Intanto siediti, vuoi che ordino qualcosa?” chiese sempre non staccando gli occhi dal computer o ultimando gli ultimi passaggi.
“Stai facendo l’educata per quello che hai combinato ieri? Pensi che così facendo la mia rabbia diminuirà”
“Aboji non è colpa mia, quello che ha fatto Ha-rin. Io non ho fatto niente. Non puoi incolparmi se uno decide di strangolarmi” disse seria lei
“Non intendo Ha-rin.” Disse serio
“Allora non ho idea di cosa tu intenda” disse lei spegnendo il computer e guardando il padre che prese e le lanciò una rivista sulla scrivania
“LA CHAEBOL KIM ISABEL VISTA SUL RETRO CON L’IDOL JIN DEI BTS. NUOVA COPPIA IN ARRIVO?” diceva il titolo della rivista con una foto di loro e due e Jin che la teneva per il polso
Isabel lesse l’articolo e sbiancò completamente. Non avendo la più pallida idea di come uscire fuori da quel casino.
“Troverò un modo per risolvere” disse poi senza togliere gli occhi dalla rivista
“Certo che lo troverai.” Disse arrabbiato il padre “E mi dirai anche perché ti trovavi con uno dei membri dei bts. Ti avevo detto di tenerti distante da lui”
“Infatti quello non è lui. Che cosa pensavi che se mi avrebbero vista per sbaglio non mi avrebbero fermata, specie dopo il comportamento che ho dovuto tenere a casa loro?” disse lei arrabbiata
“Ti avevo detto, che quella era una prova”
“Prova che ho passato! Ti hanno dato la conferma non c’è più nulla tra me e Yoongi” disse lei
“Questo articolo mi dice il contrario. Sei senza investigatore privato, immagino che tu ti sia messa d’accordo per vederti con lui. Questo articolo conferma le miei teorie”
“Non mi sono messa d’accordo, ho detto a Jin di dimenticarmi. Ho ribadito il concetto” disse lei arrabbiata “Non sto facendo niente di male!” alzandosi dalla sedia nervosamente
“Io non ne sono convinto. Ti conosco fin troppo bene, appena ti si lasci libera, sai combinare solo casini, sei identica a tua madre. Le cagne come te vanno tenute a guinzaglio” disse con  tono aggressivo e dispregiativo.
Isabel si sentì avvampare di rabbia, per via dell’insulto che le avesse appena rivolto, avrebbe voluto urlare contro di lui, si sentiva sempre così ogni qualvolta che lui l’aggrediva in quella maniera. Ma non poteva più fare la ragazzina ribelle, doveva cambiare strategia di gioco.
“Puoi pensarla come vuoi, io ti ho detto che non ho fatto nulla. Poi agirai tu di conseguenza.  Deciderai tu a cosa credere o meno. Non mi riguarda, io sono apposto con me stessa. Ora scusami ma ho finito il mio orario di lavoro e devo andare a casa.” Disse con tono meccanico e distaccato, fece per prendere la borsa e andarsene ma il padre la bloccò, spingendola contro il muro.
“Non ti ho dato il permesso di andartene” disse con voce roca e crudele
“Pensavo fosse finita la discussione” disse lei con tono strascicato per via della botta alla schiena e il dolore lancinante.
“Invece no, penso che tu abbia bisogno di una lezione” disse con tono grave, facendo schioccare le dita delle mani e lanciandole uno schiaffo in pieno volto. Facendole girare il capo per il dolore.  
Isabel trattenne un urlo per il dolore mordendosi la lingua, rigirò la faccia e guardò il padre come se volesse ucciderlo con lo sguardo. Non era la prima volta che lui la picchiasse era già successo in passato. Come fosse già successo che lui la chiamasse nel suo ufficio solo per insultarla, commiserarla e criticarla per qualunque cosa lei facesse.
Erano rari i momenti in cui si complimentava, erano molto più frequenti quelli in cui lui le diceva talmente tante cose crudeli che avevano solo lo scopo di umiliarla e farla sentire una nullità. Cagna e puttana erano solo l’inizio di una violenza verbale che continuava fino a quando lei non trovava un modo per fuggirne. E così quello era solo l’inizio di un’ora talmente tanto infinità, che avrebbe visto Isabel sottoposta agli abusi verbali e no del padre.
 
Angolo dell’autrice:
Capitolo stralungo!!!  
Come iniziare il 2016 con il botto… anzi con le botte che sta poverella si sta prendendo… Le urla con Jin, Ha-rin e ora il padre… sono due giorni di favola che sta passando….
Quanto vorrei far cadere un meteorite addosso a tutti in questa FF… ma non posso sarebbe irreale…
Yoongi ha preso la sua scelta, Jin ha dato la conferma ai suoi dubbi, pur non sapendo nulla di Ha-rin. Jin sceglie di nuovo di far passare Isabel come stronza, come lei ha chiesto e di tenere i suoi dubbi per sé, inizialmente non voleva far sapere neanche che l’avesse incontrata, ma a quanto pare tutto è venuto fuori.
Yoongi non ha detto niente che si è visto con Ha-rin, e non dirà nulla per un po’… si vergogna di aver parlato con lui, e ora è arrabbiatissimo si vergogna anche dei sentimenti che ha provato. Ma sta reagendo questa volta…. Con la rabbia… proprio non riesce a uscire dalla fase depressa e quella di rabbia.
Ogni tanto mi viene qualche siparietto con la Maknae line… ^_^ jimin è ancora in fase di rabbia… più o meno sono rimasti delle stesse opinioni.
Si la 94 line è l’unica che si salva e che è equilibrata…. Per il momento…
N.b. Namjoon è fidanzato da quasi un anno.  Non so se si vedranno le storie d’amore degli altri non sono nelle mia testa al momento… forse potrei pensarci sopra in futuro. 
A mercoledì e sabato!

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 PROTECT HER ***


CAPITOLO 6 PROTECT HER

4 FEBBRAIO 2016 SERA
Lee Do-Yoon si trovava sui sedili posteriori della sua auto, intento a baciarsi con una nuova modella super sexy quando l’autista fermò l’auto e aprì leggermente il separé per poter parlare.
“Mi scusi signor Lee ma sembri ci sia qualcuno rannicchiato davanti al cancello sotto la pioggia, vuole che scenda a vedere chi sia?” chiese l’autista
“Cosa?” disse lui con la ragazza che gli strusciava addosso “Fermati un attimo cara” disse rivolto alla ragazza che sbuffò, mentre lui se la scostava e avvicinava la faccia al finestrino abbassandolo per controllare, seduta per terra sotto la pioggia c’era qualcuno rannicchiato avvolto da una spessa felpa nera, una bottiglia rovesciata per terra e un ombrello giallo abbandonato la vicino.
“Vado a controllare io” disse l’uomo aprendo lo sportello della macchina e uscendo di corsa per avvicinarsi alla persona seduta a terra.
“Mi scusi?” chiese tranquillo, la ragazza alzò la testa con il viso pieno di lacrime e un occhio quasi del tutto viola e un labbro spaccato.
“Ti ho provato a chiamare ma il telefono era staccato, non sapevo dove andare” disse lei con voce rotta provando ad alzarsi a fatica ma barcollando e non riuscendoci
“Che ti è successo alla faccia?” chiese lui sbalordito aiutandola con la pioggia che continuava a cadere e loro coperti solo da una piccola tettoia
“Non è la faccia il problema, ma le costole” disse lei con un lamento strozzato
“Ma Ha-rin non era partito?” chiese con tono arrabbiato
“Si, non è stato lui” disse lei con voce instabile cercando di stare in piedi da sola ma non riuscendoci e appoggiandosi a lui con una mano e tenendosi il costato con l’altra
“Perché non sei andata in ospedale?” chiese sconvolto provando ad aiutarla e accogliendola tra le sue braccia
“Per non creare scandali, e io non conosco nessun dottore privato” disse lei guardandolo con gli occhi lucidi al basso e con voce sempre spezzata
“Tuo padre non lo poteva chiamare?” disse lui  mentre lei scuoteva la testa in senso di no
“è stato tuo padre?” chiese lui sbalordito e lei annuì.
“Aspetta qui un attimo, ora entriamo, dico all’autista di potare la modella a casa”
“Oh, no, sei impegnato vado via io” disse lei aggrappandosi al suo braccio per fermarlo
“Dove vuoi andare ridotta così, tra altro puzzi d’alcool qualcosa come la bottiglia a terra mi dice che hai bevuto parecchio” disse lui “Ferma e non ti muovere” si avviò verso l’autista e diede ordini accompagnare la modella a casa scusandosi con la ragazza che si lamentava e promettendole un regalo il prima possibile per farsi perdonare.

Tornò da Isabel, raccolse l’ombrello giallo della ragazza e l’aiuto a camminare verso casa tenendola stretta.
Si prese cura di lei, chiamò un dottore la fece visitare a casa e poi le mise qualcosa di caldo addosso e le preparò da mangiare. Fece il possibile per aiutarla.
Dopo un ora che si prese cura di lei, decise finalmente di chiederle spiegazioni al fatto che fosse ridotta in quella maniera.
“Perché ti ha picchiata?” chiese lui passandole una tazza di camomilla calda
“Mi passi la borsa con il telefono?” chiese lei in risposta, lui annuì e fece come li era stato chiesto.
“Per questo, puoi risolvermelo?” chiese mostrando la foto sua e di Jin al fotografo.
“Ti ha picchiata per una foto?” chiese lui di nuovo guardando la foto e capendo chi fosse il ragazzo
“Si, ti prego non fare domande” disse lei con tono basso della voce e stanco
“Sono uscite anche foto di noi due, ti ha picchiato anche per quelle?” chiese lui
“No, il problema sono gli idol non vuole che mi ci avvicino” disse lei  
“Strano, gli Idol? E perché mai?” chiese lui con finto tono confuso, facendo finta di non sapere la risposta
“La storia è lunga, ti prego sono stanca non ne ho voglia di parlarne, puoi fare in modo che io non risulti vicina a quel gruppo?” chiese lei poggiando la testa sul cuscino del divano e sdraiandosi stanca
“Si, te lo risolvo io” disse lui osservandola
“Grazie mille, scusami se ti sono piombata in casa così, ma dopo che ho lasciato Ha-rin non ho nessuno, e Dashimen è partito andavo a nascondermi da lui qualche volta” disse stanca
“Non è vero che non hai nessuno hai me, io sono tuo amico. E comunque sapevo di Dashimen” disse Do-Yoon
“Io… Do-yoon ci sto provando a fidarmi… sei sicuro che sei veramente mio amico e che non mi rovinerai?” chiese lei con gli occhioni colmi di lacrime e la paura
“Si veramente, ci penso io a te, questa casa è un posto sicuro va bene?”
“Ho paura Do-yoon, vorrei fidarmi di te, ma ho paura che a qualunque persona io mi possa avvicinare un po’ di più mi potrebbe rovinare” disse lei incominciando a piangere
“Tesoro mio io non lo farei mai, non ne vedo il motivo” disse lui dolcemente
“Ho veramente tanta paura” disse lei “Provo a essere forte, ma non so se ne sarò capace fino alla fine. Io lo odio” disse lei continuando a singhiozzare
“Aigoo, piccola vieni qui” disse lui avvicinandosi e stringendola
“Mi sento sempre più sola” continuò a piangere lei, con lui che provava a consolarla
“Lo so ti capisco, andrà tutto bene mi prenderò io cura di te” disse baciandole i capelli con dolcezza e stringendola a sé fino a quando lei stanca e piena di antidolorifici non si addormento tra le sue braccia.
 
10 FEBBRAIO 2016
Isa si trovava sull’aereo privato di Doo-yoon pronta per partire per un viaggio.
Dopo quello che era successo con il padre, Do-yoon era andato dopo un paio di giorni a parlare con l’uomo e non si sa come era riuscito ad avere il consenso a portare Isabel con se in un viaggio di lavoro. 
“Il livido sembra stare meglio” disse Do-yoon guardandola e accarezzandole la guancia
“Si, sta passando la tua crema miracolosa fa veramente i miracoli” disse lei sorridendo
“Si te l’avevo detto” disse lui sornione
“Mmh come i miracoli che fai tu, non ho ancora capito come hai fatto a convincere mio padre a farmi partire”
“Eh ragazzina, un insegnamento alla volta, non posso realmente dirti tutti i miei trucchetti” rise lui
“Direi che non puoi dirmi tutte le tue informazioni, hai qualcosa di scottante su mio padre e lo hai usato” disse lei come se fosse arrivata alla verità
“Aigoo, sbagliato, avevo uno scandalo su tuo fratello, a quanto pare ha già tradito la sua mogliettina, stava per uscire la notizia ma l’ho fermata in tempo, apposto di farmi pagare in soldi ho detto a tuo padre che mi doveva prestare te per alcuni affari” disse lui tranquillo
“Ah niente ricatto?” rise lei ironica
“Non sono ricatti sono favori”
“Quindi io ti devo un favore?” chiese lei alzando il sopracciglio
“No, per il momento no” sorrise lui affabile
“Ho la sensazione che pagherò amaramente in futuro” disse lei sbadigliando e posando la testa sulla spalla di lui
“Se hai sonno riposati, il viaggio è lungo, il tuo cane dorme già” disse lui guardando la cucciola sul sedile di fronte a loro
“Nabi è abituata ai viaggi, di solito la porto con me, poi l’ho presa in Giappone” raccontò lei “Comunque penso che dormirò” disse lei continuando a sbadigliare
“Ah… dobbiamo fare delle foto in America okay?”
“Dobbiamo vuol dire che le devi fare a me?” chiese lei chiudendo piano piano gli occhi di tanto in tanto
“Si ho in mente un progetto a cui sto lavorando, una mostra fotografica e di dipinti”
“Non avevi smesso con i dipinti?” chiese lei con gli occhi chiusi
“Si, da un paio di anni ma quando tu mi hai fatto i complimenti ho deciso di riprendere, mi mancava dipingere” disse lui incominciando ad accarezzare i capelli della ragazza in modo  dolce per farla dormire
“Mmh, secondo me non avresti mai dovuto lasciare, io ho un paio di dipinti fatti in America nel duemila quattordici” disse lei tranquilla mentre si lasciava coccolare
“Dipingi anche tu?” chiese incuriosito
“Si avevo fatto un corso d’adolescente e poi ogni tanto continuavo, tengo tutto conservato in un magazzino a Seul” sbadigliò di nuovo muovendosi un po’ sul sedile per trovare una posizione adatta, e lui ne approfitto per mettere un braccio sulla spalla di lei e tirarsela più vicino per accarezzarle meglio i capelli
“Mi piacerebbe vederli” disse lui
“Va bene, quando torniamo, ora dormo addio Oppa” disse sistemandosi meglio la copertina sulle gambe e rannicchiandosi tutta addosso al fotografo
“Buonanotte ragazzina” sorrise lui mettendosi le cuffie e azionando un film da vedere per il viaggio.
 
12 FEBBRAIO 2016
Isabel si trovava seduta nel grande soggiorno su un divanetto vicino alla grande vetrata, era immobile a guardare il giardino con la sua tazza con caffè latte caldo tenuta stretta tra le mani e Nabi rannicchiata ai suoi piedi.
Si era da poco svegliata, si era preparata un caffè e si era messa lì ferma a guardare fuori.
Si sentiva come se fosse di nuovo nell’istituto, all’inizio della sua permanenza lì faceva sempre così la mattina si sedeva vicino la vetrata in metà mattinata dopo le sue faccende e rimaneva lì per ore, con la mente vuota persa nella sua depressione e nei pensieri riguardanti lui.
Forse era il caso di andare a fare una seduta di terapia si disse, ma come poteva andare senza dirlo a Do-yoon che stava con lei ventiquattro ore su ventiquattro da quando erano arrivati là.
Erano andati un po’ in giro per la città, a fare shopping a visitare il Museo di Chicago dove era già stata, erano andati a pranzo insieme, a cena insieme. Avevano fatto veramente di tutto insieme.
Lui non la perdeva di vista un attimo, e lei faceva finta di non vedere la preoccupazioni nei suoi occhi, perché di preoccupato era e anche fin troppo secondo al suo dire.
“Ragazzina?” chiamò il fotografo
“Dimmi Oppa” disse lei non staccando lo sguardo dal giardino
“Piove?” chiese lui
“Si un pochino, ma sta smettendo, cosa avevi in programma per oggi?”  chiese lei
“Io devo lavorare, non so se ti va di venire con me” disse lui osservandola attentamente
“Sai sono un po’ stanca, mi piacerebbe riposarmi a casa” disse lei voltandosi a guardarlo
“Ti ho mai detto che sei molto bella senza trucco?” chiese lui
“No, mai” disse lei sorridendo gentile
“Comunque lo sei. Ah se rimani a casa puoi ritirare un pacco che mi dovrebbe arrivare fra un paio di ore?” chiese lui
“Certo, nel caso dopo averlo ritirato se mi viene voglia esco a fare una passeggiata”
“Okay, in garage c’è la Volvo puoi prendere quella, io esco con il Maserati” disse lui
“Va benissimo, devi stare molto a lavoro?” chiese lei
“Si penso di si, se vuoi raggiungermi ti lascio l’indirizzo”
“Okay perfetto, se mi va di venire ti avviso” disse tranquilla
“Mmh dubito che verrai ma va bene, ora vado”
“Ah di già?”
“Sapevo già che non saresti venuta, sono due interi giorni che passiamo insieme, so quanto ti piacciono i tuoi spazi piccola” disse lui avvicinandosi alla faccia di lei abbassandosi e dandole un bacio leggero sulla fronte
“Do-yoon…” disse lei alzando lo sguardo
“Si?” chiese lui incuriosito
“No niente, lascia perdere” disse lei scuotendo la testa mandando via il pensiero che si fosse fatta e sorridendo di nuovo
“Quando vorrai parlarne, lo farai” disse lui “Qualunque cosa si tratti, ora vado. Chiama se ti serve qualcosa”
“Si certo lo farò”
“Fa la brava piccola” disse lui accarezzandole una guancia e lei annuì sorridendo.
Dopo un paio di ore il campanello suonò, Isabel non si era minimamente mossa da dove Do-yoon l’aveva lasciata, era rimasta ferma a fissare il giardino, senza neanche accorgersi che il tempo passasse.
 
Il campanello suonò di nuovo e lei si voltò confusa guardandosi in giro, cercò di rimettere in moto il cervello e poi si alzò trascinandosi verso l’entrata della grande casa in cui alloggiava, chiudendo la vestaglia che aveva indosso e rabbrividendo leggermente per il freddo.
Arrivò alla porta e l’aprì tranquillamente.
“Ciao principessa” sorrise Dashimen mostrando i denti
“Dashimen che fai qui?” chiese lei stralunata
“Sono il pacco che Do-Yoon aspettava” sorrise sempre di più
“Cosa?” chiese lei non capendo ancora in trance
“Devo aggiustare un pc a Do-yoon, e me che aspettava no un pacco” rise lui “Fammi entrare su!” rise ancora lui
“Ehm si certo”
“Ti eri addormentata?” chiese lui entrando in casa sorridente come sempre
“Ehm si può essere” disse lei confusa rimanendo stretta nella vestaglia
“Si vede sembri ancora addormentata, hai quella faccia confusa che hai sempre a prima mattina quando ti svegli e non hai idea di chi tu sia, ti ci vuole sempre parecchio a carburare” la prese in giro lui avvicinandosi e tirandola a sé per abbracciarla
“A cosa devo?” chiese lei lasciandosi abbracciare
“Alla tua faccia, sembra tu abbia passato un brutto periodo” disse lui accarezzandole la guancia e passando con il pollice sopra il livido
“Sono segni di battaglia questi” disse lei orgogliosa
“Aigoo, deve aver fatto male” disse con rimprovero
“Le costole erano il problema” disse lei come se fosse nulla “Non stringere troppo” sorrise lei
“Tuo padre è da rinchiudere, lo sai vero?” disse lui
“Si lo so, prima o poi avrà quello che merita” disse con tono stanco e poco convinto, che lui percepì subito
“Da quando ti conosco è la seconda volta che ti fa del male, come la gamba l’altra volta” disse lui ricordando di quando a Natale lei si fosse rifugiata da lui e zoppicava aveva un livido enorme sul polpaccio e sulla coscia dovute a due bastonate belle forti, Dashimen ci aveva messo parecchio a convincerla a parlare e poi a far i modo che lei le mostrasse la gamba, l’aveva quasi obbligata a spogliarsi e aveva urlato e anche parecchio per convincerla a farsi dire la verità. Si conoscevano da poco più di due mesi, ma lei in quel periodo aveva preso il vizio di scendere a casa sua quando si annoiava troppo alle serate di Do-yoon, entrava in casa e si metteva sul divano vicino a lui a vedere programmi televisivi e molte volte si addormentava lì.
“Ti prego Dashimen non ripropormi di denunciarlo, farlo mi metterebbe solo più a rischio” disse lei rimanendo sempre in quell’abbraccio e guardandolo
“Lo so me l’hai spiegato, questa volta cosa hai fatto che non avresti dovuto? Gli hai risposto male di nuovo come a dicembre alla cena di natale?” chiese lui
“Non avevo detto niente di male, solo che il cibo era buono mentre lui lo disprezzava” disse lei staccandosi leggermente da lui
“Beh eri andata contro il suo parere mai farlo!!!” disse ironico arruffandole i capelli
“Comunque no, non ho risposto male, è uscita la foto di me e un ragazzo su un giornale si è innervosito per quello”
“Aigoo, solo per questo? Che Stronzo.” Disse tra i denti arrabbiato
“Ultimamente è diventato più irascibile” disse lei pensierosa
“Lo stai giustificando?” chiese lui mentre la prendeva per mani e la guidava verso il soggiorno per andarsi sedere sul comodo divano
“No, ti sembro la tipa che giustifica il suo assalitore?” chiese lei alzando gli occhi al cielo
“No, ma potrebbe succedere. Nel senso i tipi come lui sanno manipolare piuttosto bene, potrebbe succedere che tu incominciassi a sentirsi inadeguata e inadatta, che tu incominciassi a credere alle sue parole”
“Non sono inadeguata. Non credo a ciò che dice mio padre, lo so che lo fa solo per sotterrarmi. Non accadrà io stringo i denti” disse lei con energia
“Potresti scappare?” chiese lui “Non so far perdere le tue tracce venire qui, potresti rimanere qui con me” disse lui tirandola a se sul divano e facendo si che lei si appoggiasse al suo petto
“Non posso” disse guardandolo con occhi tristi
“Perché? Ti piace la tua vita? Ti piace lavorare per lui, non avere meriti, essere punita, ti piace la gente che frequenti, il dover fingere di essere la regina dei ghiacci? Ti piace così tanto essere la vittima?” chiese lui risentito
“No non mi piace niente di tutto questo, ma se io dovessi scappare qualcuno pagherebbe le conseguenze delle mie azioni non posso permettermelo” disse lei sorridendo gentile
“Chi è questo qualcuno?” chiese lui
“Un qualcuno che non fa più parte della mia vita, ma che io continuo a proteggere. Preferisco stare io in questa sofferenza, che scappare e rischiare che li succeda qualcosa” disse lei duramente facendosi forza
“Capisco, sacrifichiamoci per chi amiamo…. Questo è il tuo motto?” chiese lui
“Vivi per lui anche se non con lui” disse lei
“Lui ti ama?” chiese Dashimen
“Si, ma dovrebbe smetterla” disse lei
“Comprendo, dai vai a prepararti mentre io aggiusto il pc di Do-yoon, poi ti porto in giro”
“Dovrei andare da una parte mi accompagni?” chiese lei
“Si va bene, ora vai poi se ti va di parlare di nuovo lo sai con me sei al sicuro” disse lui
“Lo so” disse lei sorridendoli affabile e lui si avvicinò a lei per darle un bacio
“Avevi detto niente sentimenti” disse lei
“Non ci sono sentimenti, ma mi andava di baciarti, avevamo detto amici di letto” disse lui
“Si, ma non siamo a letto ora” rise lei
“Possiamo andarci anche subito” rise lui alzandosi e prendendola in braccio facendola ridere ancor di più
“Cosa fai!!!” urlò lei ilare
“Ti porto a letto”
“Avevi del lavoro da fare per Do-yoon” disse lei sulla spalla di lui, mentre lui la faceva leggermente scendere tenendola stretta e lei si avvinghiava con le sue gambe alla vita di lui per poi trovarsi faccia a faccia con le braccia di lei strette al collo di lui.
“Ci metto due minuti, posso fare un po’ di ritardo e una capatina nel tuo letto” ghignò lui
“Mmh, non so se mi va” disse lei
“Ah no? Allora ti lascio andare” disse lui con uno sguardo di provocazione provando a farla scendere ma lei si avvinghiò di più a lui
“Ehi, forza scendi!” esclamò
“Aigoo, noooo! Andiamo a letto scherzavo”
“Ah si scherzavi?? Cambiato subito idea principessa” disse lui provocandola
“Ho bisogno di perdermi per un attimo” disse lei avvicinando il suo viso al quello del ragazzo “Ah si, ti faccio perdere subito” sussurrò lui vicino alle labbra di lei per poi baciarla con foga, incominciando a camminare con lei in braccio diretto verso la camera da letto.
 
Angolo dell’autrice:
Dashimennnn! Ma posso essere innamorata di un personaggio creato da me???
Do-yoon… apparirà di più nel prossimo capitolo… ma che dite di questi rapporti con questi due uomini…. Do-yoon è un uomo, Dashimen è un anno più piccolo di Isabel, però la ragazza non lo sa e lui evita di usare l’appellativo noona, preferisce principessa a presa in giro e lei se lo fa stare bene.
Comunque si è potuto vedere che entrambi i ragazzi hanno passato del tempo insieme, ecco perché poi erano finiti a letto, c’era complicità, no che Isabel non vada con il primo sconosciuto di turno.
Però  con il ragazzo è tutta un’altra cosa, si sente al sicuro e questo dipende dal fatto che facciano parte di due classi sociali separate e Dashimen le ricorda molto Yoongi.
E pensare che Dashimen non era previsto… doveva apparire per la prima volta a settembre 2016…. Mi son ritrovata a dover cambiare tutto perché il ragazzo voleva spazio già da prima… amore che è!

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 THERAPY ***


 CAPITOLO 7: THERAPY

12 FEBBRAIO 2016
“Salve sono Isabel Kim vorrei vedere il dottore Oliver Miller” disse Isabel all’interfono mentre Dashimen la guardava incuriosito sentendola parlare in inglese
“Un attimo che chiedo, la prego di attendere”
“Va bene” disse la ragazza  per poi voltarsi verso Dashimen e sorridere
“Dove siamo?” chiese Dashimen
“Istituto psichiatrico, se lo dici a qualcuno sei morto” disse lei sorridendo
“Istituto psichiatrico? Devi vedere uno psichiatra?” chiese lui fingendo di essere sorpreso
“Si, è il mio dottore, sono stata ricoverata qui per un po’ di mesi prima di diventare famosa”
“Posso chiedere come mai?” chiese lui pur sapendo già tutto
“Vari problemi, depressivi, e ho rischiato di soffrire di anoressia, in cinque mesi avevo perso parecchio peso” disse lei tranquilla
“è per questo che mangi spesso?” chiese lui
“Si, sto attenta all’alimentazione e mi regalo degli sgarri” sorrise lei “Come molto pollo fritto, quando sto con te mi viene da mangiare di più” sorrise ancora lei
“Signorina Kim, può entrare il dottore la riceverà subito” disse l’infermiera all’interfono aprendo il cancello
“Perfetto entro con la macchina”
“Ehi, ti dispiace se faccio un’oretta di seduta con lui? Posso lasciarti la macchina puoi andare a fare un giro o stare qui non so” chiese lei
“Immagino che non devo dire a Do-yoon di questa tua visita qui”
“Lo dirò io okay? Ma prima ho bisogno di fare un attimo terapia”
“Da quando non la fai?” chiese lui preoccupato
“Un po’ sarei dovuta rimanere in contatto con il dottore ma poi sono successe tante cose da quando sono uscita in società e ho perso i contatti” disse lei mentre scendevano dalla macchina e si avviarono all’entrata
“Isabel!” esclamò l’uomo  vedendola
“Dottore!” sorrise lei correndo per abbracciarlo
“Ah cosa devo? Sei sparita da più di un anno! Spero tu stia bene!” la rimproverò il dottore mentre le dava qualche pacca sulla testa affettuosamente
“Lo so, sono sparita mi dispiace” disse lei
“E lui chi è?” chiese il dottore
“Ehm Salve io sono Dashimen, un amico” disse in inglese il ragazzo
“Oh, Ha-rin che fine ha fatto?” chiese il dottore incuriosito
“Dottore, un casino le spiegherò tutto se ha tempo per una seduta, pagata naturalmente” sorrise lei
“Oh certo, al dire il vero stavamo per pranzare tutti insieme è il compleanno di Cordelia”
“Cordelia è qui? Veramente! Omo! Non le ho fatto il regalo”
“Beh Isabel non lo sapevi” sorrise il dottore
“Si rimaniamo a pranzo, ti va Dashimen?” chiese lei allegra
“Certo, poi quando vai a fare la seduta, io vado a farmi un giro” disse tranquillo lui
“Perfetto andiamo voglio salutare Cordelia!” esclamò lei
“Vi faccio strada” disse il dottore sorridendo a Dashimen che era a disagio dato il luogo.
Dashimen osservò per tutto il tempo Isabel che sembrava un’altra lì dentro, molto allegra e solare, lo era anche quando erano soli di solito ma no così esageratamente, Dashimen capì che in quel posto Isabel si sentiva tremendamente sicura e poi che cercava di essere allegra per gli altri pazienti e darli stimoli positivi.
Sorrise nel vedere quanto fosse veramente forte e bella, sperava che la seduta con il dottore l’avrebbe fatta stare meglio.
 
“Siamo finalmente soli, non è felice dottore?” chiese Isabel ridendo mentre si andava a posizionare sul divanetto nell’ufficio del dottore e mentre lui chiudeva la porta
“Cosa c’è che non va?” chiese il dottore conoscendola bene
“Perché pensa che ci sia qualcosa che non vada? Non potevo voler venire a salutarla?” chiese lei con tono innocente
“Isabel sei sparita da quando hai fatto il tuo ingresso in società, e ora appari senza avvisare, sei di nuovo dimagrita?” chiese guardandola attentamente e non riuscendo a capire il fisico della ragazza  dato la felpa larga che indossava
“No, dottore nessuno sciopero della fame, e nessun vomito” disse lei sorridendo
“L’alcool?” chiese lui
“In Corea si beve parecchio è usanza” disse lei
“Isabel? Vuoi realmente che io ti rimproveri?” chiese lui
“No….” Disse lei sospirando e incrociando le braccia al petto a disagio
“Non c’è bisogno di avere questi atteggiamenti con me, prima euforico finto felice e poi di chiusura appena ti senti di essere accusata di star sbagliando” disse il Dottore cercando di essere duro ma allo stesso tempo di avere un tono comprensivo
“Ma sto sbagliando tutto…”  disse lei guardando in basso non riuscendo a reggere lo sguardo del dottore
“Non credo, sei qui stai chiedendo aiuto in un posto sicuro, e per quanto tu possa essere triste stai provando in tutti i modi di reagire, sono atteggiamenti importanti che stai avendo” disse lui positivo
“Vuole che le racconti in breve l’ultimo periodo?”
“Vuoi dirmi che fine ha fatto Ha-rin?” chiese lui
“Ho combinato un disastro penso di averlo rovinato del tutto, penso che sarò la causa della sua distruzione” disse lei mordendosi il labbro inferiore a disagio.
“Incomincia a raccontare” disse comprensivo
“Va bene” disse lei prese un respiro profondo e incominciò a raccontare di come si fossero lasciati, di come si fosse avvicinata a Do-Yoon, di come avesse conosciuto Dashimen e di come fosse stata costretta a rivedere Yoongi a Novembre, di come avesse sbagliato quel giorno a cedere con Jungkook, e di come avesse trattato con freddezza Jin, raccontò tutto dell’ultimo periodo, anche della giornata in cui era andata al concerto e non aveva retto per più di due canzoni.
Il dottore ascoltò tutto in silenzio lasciandola sfogare e di tanto in tanto passandole un fazzoletto o mettendole una mano sulla spalla per incoraggiarla a continuare il racconto.
“Sono successe molte cose, penso sia inutile recriminare e pensare al fatto se avessi reagito in un'altra maniera forse sarebbe stato meglio” disse il dottore
“Partiamo da Jungkook…. Avevi un rapporto particolare con i ragazzi, e non avevi ancora preso la scelta di indossare la maschera che ti sei creata per sopravvivere nel mondo di cui fai parte.  Non sei stata debole, è stato il fatto che li volessi bene a farti reagire così. Penso che se non ci fosse stato l’investigatore quel giorno al dormitorio dei ragazzi, avresti ceduto facilmente e avresti messo tutti in pericolo. Stando a quello che mi hai raccontato di tuo padre. Hai fatto ogni volta quello che ti sentivi fosse più giusto fare, sono poco importanti le conseguenza che ci sono state.”
“Io sono stata male!” disse lei
“Ma tu stai male in continuazione, hai preso la tua scelta sacrificarti per proteggerlo, io potrei proporti di scappare venire qui, aiutarti darti modo di crearti un’altra vita, ma dubito che tu accetteresti. Come dottore dovrei dirti abbiamo sempre una scelta, siamo padroni della nostra vita e del nostro destino. Ma a volte non è così ci troviamo in dei contesti da cui è difficile poterne uscire, e tu non puoi uscirne”
“Quindi che si fa?”
“Continui il piano che avevi, continui a combattere dall’interno per tenerti in vita, avrai questi momenti di debolezza, ma poi come sempre troverai un modo per superarli, oggi lo stai trovando” disse serio
“Dice che riuscirò a sopravvivere a tutto questo? Che continuerò a lottare?” chiese lei
“Dico che lo stai già facendo.”
“Okay, mi fido di lei dottore” disse con un sorriso timido
“Dovresti provare a fidarti anche di altre persone”
“Mi sarei dovuta fidare di Ha-rin?” chiese lei
“Questo non lo so, alla fine il rapporto con Ha-rin era molto contrastante, lui aveva un’ossessione per te, e tu no, non dico che non ti importava del ragazzo o non mi avresti detto che ti senti in colpa per quello che sia successo, mi hai raccontato che pensi che sia a causa tua se lui abbia reagito così”
“Si penso di averlo portato io alla pazzia con i miei rifiuti, non avrei mai dovuto farmi coinvolgere, non avrei dovuto averlo intorno, io sono consapevole che mi abbia aiutato in quel momento di crisi che ho avuto quando volevo morire due anni fa e mi abbia portata qui, ma poi dal volermi aiutare ha incominciato ad agire alle mie spalle ha provato a controllarmi, non volevo più essere controllata. E averlo in giro mi portava ad avere sempre il mio passato davanti ai miei occhi”
“Sappiamo entrambi che il vero motivo che ti ha portato a distaccarti e il voler chiudere completamente con il passato, e Ha-rin lo conosceva, conosceva lui. È un meccanismo di difesa che hai attuato, chiudere con tutto quello che poteva riguardare Yoongi”
“Non ha funzionato” disse “Per quanto io possa voler mettere il mio passato in una scatola e nasconderla infondo a un armadio, la scatola sarà sempre lì” disse lei
“Ma certo, il passato è sempre lì, ma Ha-rin per te era diventato un altro punto debole che non potevi permetterti nella tua vita. La tua scelta è stata dettata da quello. Il rapporto con Ha-rin non è mai stato comunque un rapporto sano, sin dal principio, non era un rapporto che tu ti eri andata a cercare, era stato imposto e a un certo punto hai sentito l’esigenza di approfondirlo pensando che potessi meritare solo quello, potessi avere solo quello. Hai deciso di tenere Ha-rin nella tua vita perché ti faceva sentire meno sola”
“Dottore lo ero comunque” disse lei
“Lo so, ma nella tua mente in quel momento ti sentivi di meno sola. Facciamo il punto della situazione, ti va? Vuoi provarci tu?” chiese il dottore
“Allora il punto della situazione della relazione con Ha-rin?” chiese lei
“Si, provaci”
“Mi è stato imposto, lui mi era stato imposto da mio padre quando mi ha mandata via in Giappone, inizialmente non volevo averci nulla a che fare”
“Okay perché per te era un problema averlo intorno, e pensavi ti avrebbe potuto danneggiare o danneggiare te e Yoongi, dopo di che cosa è successo?” chiese il dottore
“Ho pensato con il passare del tempo in Giappone che forse ero stata troppo dura, e che avevo un pregiudizio nei suoi  confronti che lui invece ci stava provando realmente ad avere un tipo di rapporto con me anche cordiale, quindi poi alla fine ho deciso di essere più gentile”
“Okay, ma non sei mai stata sincera nei suoi confronti? Sbaglio o i tuoi atteggiamenti non erano come quelli che avevi con gli altri tuoi amici”
“No, non ero allegra e spensierata, non mi sentivo mai di poter essere me stessa. Ho sempre tenuto una maschera di distacco e di freddezza”
“Comprendo, poi però siete diventati amici diciamo?” chiese lui
“Mi stava intorno e mi andava bene, ho pensato che fosse innocuo e quindi ho pensato che poteva far parte della mia vita”
“Poi ti sei lasciata con Yoongi e cosa è successo?”
“Lui mi è stato vicino, no che io lo volessi, diciamo che se prima ogni tanto evitavo di dire di si per uscire e allo stare con lui, quando non avevo più Yoongi con me, Ha-rin ha avuto più il via libera, mi girava intorno ma realmente non mi importava molto, c’era o no non aveva alcuna importanza nella mia vita”
“Perché è il periodo d’inizio depressione, dove per te non aveva più niente senso, poi sei stata male e lui ti ha portato qui”
“Si, ho pensato dopo l’essermi ripresa che potevo meritare solo quel tipo di rapporto come quello di Ha-rin, alla fine non mi aveva mai fatto del male, e quindi potevo mandarlo avanti, non conoscendo nessuno e non avendo nessuno”
“Poi gli hai dato una chance perché?”
“Ero ubriaca, non ricordo bene ho parlato con qualcuno e mi ha detto che Ha-rin avesse una cotta per me e io dovessi provare a dargli una chance”
“Chi era questo qualcuno?” chiese confuso il dottore
“Non lo so, ci sto pensando da un po’ non lo so, non ricordo, aveva una voce calda, sembrava gentile e divertente. A volte penso di aver sognato questa persona che mi abbia parlato quella sera da ubriaca” disse lei
“Va bene perché gli hai dato una chance ad Ha-rin?” chiese
“Per sentirmi meno sola, e meno in colpa avevo detto a Yoongi che l’avevo lasciato per Ha-rin, un’altra bugia, a cui però potevo porre rimedio”
“Quindi è sempre Yoongi”
“Si sempre” disse lei annuendo
“Dopo che è accaduto?”
“Abbiamo provato a frequentarci ma lui era stressante e pressante, era ovunque voleva fare cose con me sempre. Avere sempre la sua da dire, ogni cosa non li andava bene. E poi ho incontrato Jimin e Hoseok e ho scoperto di come Ha-rin si fosse visto con Yoongi, ero incazzata nera si era intromesso, aveva parlato con lui e io non potevo parlarci. Aveva rovinato tutto” disse con rabbia lei
“L’hai lasciato? Ma poi ci sei tornata di nuovo perché?”
“Perché ho visto Yoongi con un’altra ragazza baciarsi”
“Perfetto, e vi siete lasciati di nuovo per Yoongi per il suo quaderno che hai trovato a casa di Ha-rin no?”
“Si, aveva addirittura rubato un qualcosa di lui! Aveva letto un qualcosa di lui e io non mi ero mai permessa. Ero stanca più provavo ad andare avanti più venivo ributtata nel mio passato. Doveva finire tutto.” Disse sempre tono arrabbiato
“Bene, ora abbiamo capito almeno il perché delle tue azioni”
“Si ma è colpa mia, se lui poi ha provato a strangolarmi” trillò lei
“No, la scelta è stata sua, tu comunque sei sempre stata sincera gli hai sempre detto che non l’avresti mai amato, poi tutto quello che lui ha pensato, i progetti  che si è creato, sono opera sua. Isabel non devi darti le colpe di questo comportamento, tu hai fatto tutto perché eri confusa, perché soffrivi. E anche se fosse non hai mai creato un rapporto sincero con lui, non hai scelto tu all’inizio di esserli amica, ti è stato imposto e te lo sei fatto andare bene”
“Non è colpa mia?” tentenno lei
“No, se una persona diventa violenta con qualcuno, non è mai colpa della vittima. Isabel non l’hai portato tu a fare tutto questo. La scelta è stata sua”
“A volte mi sento come se io meritassi tutta questa violenza, quando mio padre mi picchia o mi urla contro cattiverie penso di meritarmele” disse lei con tono impacciato e tremolante, impaurita di ammettere la realtà, abbassando lo sguardo colpevole
“Perché pensi di non essere abbastanza? Pensi che sia vero quello che tuo padre ti dice?” chiese il dottore
“No, non penso lui abbia ragione. Ma quando mi picchia il dolore fisico che provo… penso di meritarmelo per tutto quello che ho fatto a Yoongi e ai ragazzi. Penso a volte che tutta la sofferenza che io provo sia meritata, sia la giusta punizione.” Disse lei impacciata
“Isabel, lo pensi spesso?” chiese il dottore con preoccupazione
“Lo penso quando il dolore fisico è talmente tanto da non farmi pensare a niente, lo penso a volte prima di addormentarmi la sera, capita di svegliarmi la mattina e guardarmi allo specchio e pensare che merito l’agonia che provo.” Disse lei guardandolo con lo sguardo leggermente perso
“Nessuno merita di soffrire in questo mondo, nessun merita il dolore, nessuno merita la violenza fisica, le punizioni. Isabel te lo devi ripetere sempre, e devi accettare, che non meriti tutto ciò, che sei un essere vivente e come tale meriti di vivere anche di avere la felicità” disse lui
“Ti senti in colpa se sei felice ogni tanto anche?” chiese
“Si, quando sono stata da Dashime, quando passavo del tempo con lui si, mi sentivo in colpa, come se non meritassi quei momenti, anche quando Do-yoon prova a prendersi cura di me, mi domando sempre perché lo faccia, io non lo merito.” Disse lei
“Sai io penso che se Yoongi ti vedesse in questo modo, ti sentisse dire queste cose, ti urlerebbe contro, anche se mi hai raccontato tutto di lui e di come sia una persona pacata e tranquilla. Penso che per come tu me l’abbia descritto, lui non vorrebbe mai che tu stessi male, ti vorrebbe felice”
“Lei dice? anche dopo come l’ho trattato?”
“Si io dico, o non avrebbe cercato di parlarti andando contro a tutto, andando contro al tuo modo freddo, ci ha provato”
“Come faccio a far andare via questi pensieri?”
“Accettando le tue scelte, prendendo più consapevolezza di te, provando ad amarti un po’ di più, provando a dare una chance a Dashimen e a Do-yoon che provano a instaurare un rapporto con te, mi hai parlato di loro prima. Penso che tu possa tentare di fidarti un po’ di più a lasciarti andare” disse il dottore
“Non posso dire di Yoongi, non posso, se dovesse succedere qualcosa a lui, io non me lo perdonerei mai, già ora non mi perdono” disse lei impaurita
“Allora non dire nulla di Yoongi, ma prova a fidarti per altro”
“E se dovesse andare male? Se mi dovessero tradire? Se io mi affezionassi e poi dovessi perderli come ho perso Yoongi e i ragazzi? Io non voglio perdere altre persone” disse con tono tremolante
“Si, ma così non avresti comunque nessuno nella tua vita, e nella situazione in cui tu ti trovi, essere sola non è un vantaggio per te, chiedere aiuto, provare non è un male. Se dovese andare male, e hai bisogno di una sicurezza, hai la tua sicurezza” disse lui
“Quale sarebbe?” chiese lei
“Venire qui, un posto che reputi sicuro” disse lui
“Lei mi promette che qui posso essere sempre me stessa?” chiese lei supplice
“Qui puoi dire tutto ed essere vera”
“Forse dovrei provare a fidarmi di più di Do-Yoon, penso che con Dashimen io stia creando un buon rapporto malgrado tutto”
“Lo penso anche io” sorrise il dottore “Andrà meglio Isabel, diventerai più forte sempre di più, ora già lo sei rispetto a due anni fa, ma devi amarti di più e pensare di non meritare punizioni, devi ricominciare a lavorare sul senso di colpa di nuovo”
“Ci proverò, dottore”
“Riprendiamo le sedute online, va bene? Ma questa volta con appuntamento fisso” disse il dottore
“Si, forse è il caso, grazie per tutto” sorrise lei gentilmente asciugandosi il viso dalle lacrime e il dottore l’abbracciò “Meriti l’amore, meriti di amarti” disse all’orecchio della ragazza “Tutti meritiamo ciò”
 
Angolo dell’autrice:
Ho deciso di pubblicare anche oggi insieme a domani! sono un po' avanti con la scrittura quindi posso permettermelo!  Ci si legge anche domani

Capitolo un po’ ostico, e prolisso… lo so…
Mi sembrava giusto inserirlo… se lei non facesse terapia, sarebbe già suicida.
Penso sia giusto parlare di una tematica del genere, e penso che chiunque abbia bisogno dovrebbe chiedere aiuto e provare con una terapia, a volte avere qualcuno di neutrale che ci metta la realtà di fronte può solo far bene.
Tutti meritiamo, di essere amati, e in special modo meritiamo di amarci da solo LOVE YOUR SELF… Thanks BTS

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Capitolo 8
*** APITOLO 8 MAYBE WE ARE FRIENDS ***


CAPITOLO 8 MAYBE WE ARE FRIENDS

12 FEBBRAIO 2016
“Pronto?” Rispose al telefono Do-yoon allontanandosi un attimo dal set uscendo fuori in balcone per fumarsi una sigaretta
“Yah, sono io” disse Dashimen
“Lei dov’è?” chiese mentre armeggiava con l’accendino
“In terapia con il dottore, è voluta venire al centro dove era ricoverata due anni fa, l’ho accompagnata” disse Dashimen con voce seria
“Comprendo, come l’hai trovata?” chiese lui
“Meglio di quanto pensassi, un po’ spenta ma penso che si riprenderà, ha scelto di venire in terapia, quindi è un passo avanti” disse il ragazzo pensieroso
“Hai provato a convincerla a scappare come ti avevo suggerito?” chiese Do-yoon con voce roca mentre fumava e si appoggiava al cornicione guardando il paesaggio di fronte a lui
“Si, e secondo te che mi ha detto?” disse sarcastico Dashimen
“Aigo, di no immagino, dimmi che ti ha detto il perché almeno” si lamentò lui  
“Per proteggere una persona, che rischierebbe, penso si tratti sempre di Suga dei Bts”
“Ah l’amore, si farà uccidere per questo” disse con voce irritata
“Tu pensi questo?” chiese preoccupato
“Penso che il padre la minacci di far del male a quel ragazzo, e lei sia costretta a fare tutto quello che lui vuole, non penso ci sia modo di convincerla a scappare” disse lui con uno sbuffo spettinandosi una mano con i capelli nervoso
“Potremmo rapirla?” propose Dashimen
“No, poi non si fiderebbe più neanche di te, e con me fa fatica per via del mio rango sociale”
“Do-yoon ma perché ti stai prendendo cura della principessa?” chiese Dashimen
“Perché comprendo il suo dolore, abbiamo storie simili, questo è quello che ti posso dire. E smettila di ficcare il naso nella mia vita ragazzino, che non ti fidi anche tu di me?” disse Do-yoon
“Si si mi fido, come siamo permalosi oggi. Ho capito mi faccio bastare questo” disse Dashimen cercando di smorzare un po’ la tensione
“Aigoo, come mi sono ridotto a farmi dire da un ragazzino che sono permaloso” disse lui ironicamente  e Dashimen incominciò a ridere continuando a smorzare la tensione che entrambi avevano
“Comunque è chiusa da parecchio con lui, spero vada bene” disse Dashimen guardando il cancello dell’istituto con ansia
“La ragazzina è forte si riprenderà, con un po’ d’aiuto. Tienila d’occhio, e Dashimen dovresti smetterci di andarci a letto” disse a modo di rimprovero ma no del tutto sentito
“Perché così puoi incominciarci ad andare tu?” lo prese in giro il ragazzo
“No, perché non voglio che ti prenda una cotta, abbiamo appurato che sarebbe rischioso per te ragazzino”
“Ti preoccupi anche per me?” rise Dashimen
“Aigoo questi ragazzini di cui mi circondo” si finse di lamentare Do-yoon
“Ne aveva bisogno l’ho fatto solo per quello, no per me” disse Dashimen e Do-yoon incominciò a ridere
“Ti credo sulla parola, devo tornare a lavorare, Dashimen stai attento”
“Lo farò” disse il ragazzo chiudendo il telefono e tornando a guardare il boschetto vicino alla struttura dove aspettava Isabel in pensiero per la ragazza.
 
Isabel uscì dalla struttura  e si diresse velocemente verso l’auto.
“è molto che aspetti?” chiese lei gentilmente
“No, sono arrivato da poco” disse lui mentendo e sorridendole di rimando
“Ah, meno male, che dici andiamo via?” chiese lei
“Si, tu stai un po’ meglio?” chiese il ragazzo
“Si, un pochino, lo sai sono forte io!” rise lei
“Si, sei forte principessa, ti porto a mangiare un bel gelato” disse lui avvicinandosi e arruffandole i capelli
“Con questo freddo?” chiese lei arricciando il naso
“Si è buono con il freddo, non si scioglie, ma devo insegnarti tutto sul cibo?” chiese lui prendendola in giro
“Ehi mi sa che di cibo ne so di più io!” esclamò lei
“Ah è come mai sentiamo, hai fatto un corso da Chef?” chiese lui
“Ehm si ho fatto un corso di cucina in Cina, e uno anche in America quando ero più piccola, e poi trovai un quaderno con molte ricette di cucina di mia nonna Italiana e quando ero adolescente cucinavo con quello, e poi ho fatto un corso anche in Corea”
“Dici sul serio?” chiese lui strabuzzando gli occhi
“Si, cucinare mi rilassa, lo faccio anche per la dieta” disse lei
“E perché mi hai sempre portato il pollo fritto?”
“Perché tu mangi quello, e sinceramente la prima volta che te l’ho portato l’avevo fatto io ecco perché era un po’ freddo” disse lei facendo spallucce e ridacchiando per poi entrare in macchina urlando “Guidi tu!” lui rimase un attimo fermo impalato sbattendo gli occhi un paio di volte, poi entro in macchina anche lui sospirando incredulo delle capacità nascoste che avesse la ragazza.
 
Do-yoon entrò in casa leggermente nervoso, dopo aver passato un’ora a sgridare una modella per il suo ritardo e dopo di che licenziandola perché a suo dire la ragazza fosse troppo prima donna. Sbuffò togliendosi le scarpe, e poggiando tutto sul mobiletto.
“C’è qualcuno in casa?” disse sentendo gli schiamazzi provenienti dalla cucina
“Siamo in cucina Do-yoon” disse Isabel con voce più squillante rispetto al solito.
Il fotografo si avviò confuso in cucina per poi vedere i due ragazzi cucinare insieme.
“Waoo, morirò avvelenato stasera, state cucinando voi due?” chiese sconvolto
“Sto cucinando io, Dashimen da solo fastidio” disse lei “Non muori puoi starne sicuro!” esclamò sorridendo per poi dare una cucchiaiata sulla mano di Dashimen “Se continui a mangiare non rimarrà nulla per la cena” lo rimproverò
“Noto che sei di buono umore, ottimo, perché io sono di pessimo umore” disse l’uomo sbadigliando
“Ti verso da bere hyung?”  chiese Dashimen e Do-yoon annuì sedendosi su uno sgabello guardando Isabel cucinare
“Troppo alta la musica?” chiese lei
“No, va bene, ti trovo bene veramente, penso sia la prima volta che io ti veda allegra in vita mia” disse lui
“Ci sto provando” disse lei sorridendo “Perché di cattivo umore?”
“Stupide modelle del lavoro” sbuffo lui per poi prendere il bicchiere di alcool che li porgeva Dashimen e ringraziando con un cenno del capo
“Non tutte possono essere brave come me” rise lei
“Tu non sei molto brava come modella” la prese in giro lui
“Ah si? Perché chiami sempre me allora?” disse guardandolo male e facendo il verso
“Permalosa, non si può neanche fare una battuta” disse lui alzando gli occhi al cielo e lei fece la linguaccia
“Ti ha fatto bene stare con Dashimen” disse lui con tono ironico
“Sono fantastico lo so!” esclamò il ragazzo in questione
“Ah! Direi che è quasi pronto! Andate a mettere la tavola! Forza uomini!” disse lei con il cucchiaio in mano alzando in cielo a mo’ di bacchetta
“Si signora, ma siamo sicuri che non ci avveleni?” chiese Do-yoon assottigliando gli occhi
“A quanto pare ha fatto tremila corsi di cucina” disse Dashimen
“Veramente?” chiese il fotografo “Quante cose sai fare?” chiese stranito
“Parecchie!” sorrise lei, Do-yoon si scambiò uno sguardo confuso con Dashimen senza farsi vedere e poi fecero spallucce entrambi e andarono a mettere la tavola.
 
“è allegra?” disse Do-yoon strabiliato mentre poggiava i piatti sulla tavola
“Si, l’ho notato, con te non lo è mai?” chiese Dashimen
“Non molto, noi di solito andiamo a party o al club. Non è così allegra, ci sono sempre altre persone con noi” disse il fotografo tastandosi il mento
“Non siete mai stati soli?” chiese Dashimen
“Si ogni tanto a cena o a fare shopping, ahhhh! L’ho vista allegra quando siamo andati in libreria, e a passeggio con il cane una volta” disse per poi guardare Nabi che era fera tra la porta della cucina e il sala da pranzo e osservava i due luoghi attenta.
“Mmh io l’ho vista allegra durante la morte di Joffrey” disse Dashimen
“Eh?” Do-yoon lo guardò non capendo “Morte?”
“Un personaggio del trono di spade, comunque hai ragione non è una persona solare” disse Dashimen
“Avrà fatto bene la terapia?” disse Do-yoon
“Shh, Hyung! Non sa che te l’ho detto!” lo rimproverò a bassa voce dandoli un colpo
“Okay, scusa, ma tanto ha la musica ad alto volume non sente nulla” disse lanciando un’occhiata alla porta e vedendo poi apparire Isabel con una pentola in mano.
“Aigoo!” esclamò
“Parlavate di me?” chiese con un ghignò “Avete delle facce colpevoli!” esclamò lei ridacchiando
“Vado a prendere le altre cose in cucina!” esclamò Dashimen difilandosela
“Vedi che non gira tutto attorno a te dolcezza” disse Do-yoon invece
“Magari non girasse nulla intorno a me, comunque lo diceva la tua faccia, lo so che sei preoccupato” disse lei poggiando la pentola sulla tavola
“Un pochino, non immaginavo questo tuo cambio d’umore improvviso” disse lui a disagio “No che non lo apprezzi, non ti ho mai vista così allegra” disse lui correndo ai ripari.
“Mmmh” disse pensierosa sedendosi “Mangiamo e ne parliamo” annuì seria 
“Ah ok, vado a vedere se c’è altro da prendere” disse lui andando via stranito, lasciandola un attimo sola per farla pensare
Si sedettero per mangiare, e Do-yoon percepì da subito che ci fosse stato un altro cambio repentino nell’umore di Isabel, che ora era seria e fin tropo tranquilla all’apparenza.
“Mi sono fatta accompagnare da Dashimen in un istituto psichiatrico” disse lei all’improvviso
“Vuoi ricoverarti?” chiese lui sulle spine
“No, c’ero stata nel duemila e quattordici, ho rischiato l’anoressia e avevo un leggero problema di depressione” minimizzo lei per poi continuare a parlare “Mi sono vista con il dottore che mi faceva terapia per rifarla, specie dopo gli ultimi avvenimenti, e il troppo stress dell’ultimo periodo, ecco perché mi sento un po’ meglio” disse lei tranquilla
“Ci devi riandare?” chiese lui
“No, faremo online ogni tanto, non devi preoccuparti per me” disse lei sorridendo
“Sono il tuo oppa è logico che mi preoccupi” disse lui
“Lo so” disse lei facendo spallucce
“Vuoi dirci come mai eri entrata in depressione?” chiese lui provando a smuoverla
“Mmh, riguarda un po’ quello che dici sempre tu, il fatto che io non voglia questa vita che mi è stata imposta e le problematiche con mio padre” disse lei tranquilla
“Non ti piace proprio niente di questa vita?” chiese lui
“Mi piaceva quella che avevo prima, dove ero libera di scegliere per me stessa e senza dover stare a degli standard imposti. Ho passato la mia adolescenza in America e per molti versanti libera di fare qualunque cosa, mi è ancora difficile a volte adattarmi” disse lei
“Capisco” disse lui non trovando le parole, aveva paura che a chiederle di più le si sarebbe richiusa a riccio, era veramente difficile farla parlare e lui lo sapeva bene ci provava da quando la conosceva a carpire informazioni su di lei, si era addirittura ridotto a chiamare Dashimen per investigare sul computer della ragazza.
“Questo è! Dai tranquillo io me la cavo lo stesso, poi ho voi due ora” disse lei versando da bere
“Cosa hai detto?” chiese Do-yoon strabuzzando gli occhi per lo stupore
“Che ho voi due, non è male stare in vostra compagnia” disse lei tranquilla come se la cosa non fosse realmente importante
“Waoo, una dichiarazione in piena regola” disse nervoso Do-yoon, non aspettandosi che un qualcosa di così sentimentale uscisse fuori dalla bocca della ragazza, se nel loro mondo fosse chiamata regina dei ghiacci un motivo ci doveva pur essere. Isabel non scherzava mai, non rideva mai, sorrideva solo per cortesia. Nessuno l’aveva mai vista allegra e spensierata. Una volta le avevano chiesto di fare l’ageyo in un’intervista e lei si era rifiutata categoricamente dicendo che era lì per parlare di cose serie non era lì per fare la buffona o la carina, aveva talmente gelato l’intervistatore da far rimanere tutti di sasso.
“Tutto merito mio, sono stato io a farla diventare così!” disse Dashimen ridacchiando e annuendo fiero di se stesso
“Grazie, ad entrambi. Veramente mi state aiutando molto in questi giorni” disse lei seria
“Al tuo servizio Principessa!” esclamò Dashimen ilare
“A proposito di aiuto, dobbiamo parlare di una cosa Isabel” disse Do-yoon cambiando argomento
“Di?” chiese lei
“Il problema dello scandalo, quello che tuo padre voleva che risolvessi” disse Do-Yoon
“Ah, hai trovato una soluzione?” chiese Isabel tornando a guardare verso il suo piatto a disagio
“Ti sei esposta per quel gruppo in passato, possiamo dire che sei una fan e che hai parlato con quel ragazzo per mettere in contatto il loro Pd-nim con me per un servizio fotografico, possiamo dire che è stata una mia idea” disse Do-yoon
“E risolviamo il tutto?” chiese lei scettica
“Si, se la facciamo diventare una cosa prettamente lavorativa” disse lui “la Big-hit non ha fatto nulla a riguardo, non ha neanche smentito, anche perché lo scandalo se così vogliamo chiamarlo così è uscito in un giornale di poca rilevanza, e a loro penso faccia comodo la pubblicità” disse Do-yoon
“Capisco… possiamo fare così” disse lei incerta
“Okay, mi stavo già muovendo ma non riesco ad entrare in contatto con loro, c’è solo questo piccolo problema” disse lui
“Comprendo… risolvo io, quando vuoi incontrarti per fare le foto?” chiese lei
“Fine febbraio? Così riesco a mettermi d’accordo con un reporter per scrivere un articolo. Possiamo proporli articolo e foto su una rivista Kpop” disse Do-yoon
“Perfetto, chiamo io e fisso un appuntamento”
“Puoi rintracciare la loro agenzia?” chiese lui
“Si. Posso.” Disse in modo freddo
“Vuoi partecipare anche tu al progetto?” chiese Do-yoon “Sei loro fan no?”
“No, è meglio se tengo le distanze da quel gruppo, mio padre non gradirebbe. Fai solo uscire che non c’è nulla d’intimo tra me è SeokJin ed è okay” disse il nome tentennando
“Sicura? Potrei portarti anche di nascosto se ci tieni” disse lui
“Sicura… non posso farlo. Parliamo di altro?” disse con tono duro
“Dai si parliamo di altro Do-yoon!” esclamò Dashimen avendo visto il cambiamento di Isabel e guardando il fotografo come a dirgli, ora basta, stai pretendendo troppo da lei
“Va bene, allora domani andremo a fare delle foto al lago Michigan, in serata ti va bene?” chiese lui
“Certo, la mattina lavori?” chiese lei
“Si lavoro, poi dopodomani partiamo per Seattle, devo farti degli scatti anche lì”
“Ah perfetto, come vuoi tu, tu vieni con noi?” chiese Isabel a Dashimen
“Ah, no io rimango qui, anzi devo tornare a New York” disse Dashimen “Tranquilla passiamo la mattinata insieme”
“Ah okay, va bene” disse lei tornando al proprio cibo
“Va tutto bene? Vuoi parlare di qualcos’altro che ti turba?” chiese Do-yoon
“No, ma cerca di finire il prima possibile la questione Bts.” Disse duramente
“Certo lo farò” disse Do-yoon sorridendole con sicurezza.
 
18 FEBBRAIO 2016
Isabel e Do-yoon varcarono l’appartamento di quest’ultimo insieme all’autista che aiutava con i bagagli dopo aver salutato l’uomo si diressero insieme in cucina.
“Ordiniamo da mangiare okay?” disse lui sorridendo
“Si va bene, senti ma sei sicuro che posso rimanere a dormire qui?” chiese lei mentre versava i croccantini in una ciotola per il cane e accarezzava Nabi.
“Si sicuro, perché dovrebbero esserci problemi?” chiese lui prendendo un bottiglia di vino dal frigo e incominciando a stapparla
“Non lo so, forse volevi andare in qualche club a divertirti” disse lei con un’alzata di spalla andandosi a sedere su uno sgabello
“No, non ne ho voglia, ma se tu vuoi uscire possiamo farlo” disse lui prendendo due calici e incominciando a versare il vino
“No, no sono un pochino stanca, mi hai fatto girare quasi tutti gli Stati Uniti” ridacchiò lei “Grazie” disse appena lui le porse il bicchiere di vino.
“Di nulla, senti comunque dopo domani dovrei avere appuntamento con i manager di quel gruppo di Idol”
“Mmmh, buono. Così risolviamo il problema” disse prendendo un sorso
“Sicura di non voler venire con me al servizio fotografico?” chiese lui cercando di studiarla bene
“Sicura” disse lei a disagio
“Isabel, tu e questo Seokjin, sembravate parecchio intimi quando vi ho trovato a parlare al matrimonio, sembrasse come se stesse litigando” disse Do-yoon “è per questo che non vuoi venire hai litigato con quel ragazzo? Conosci questo gruppo di Idol?”chiese lui
“Io…. Non ne voglio parlare. Risolvimi la questione e lasciami fuori. Puoi farlo?” disse lei diventando glaciale e indurendo il tono di voce
“Sai per me sarebbe più semplice risolvere i tuoi problemi se tu mi dicessi la verità”
“La verità, e che non ne voglio sapere nulla, devi solo concludere la faccenda, e smetterla di farmi pensare” disse lei lasciando il bicchiere di vino e alzandosi in piedi, lui le bloccò il polso
“Aspetta dove stai andando?” la fermò
“In bagno, posso andarci?” chiese con voce dura
“A cosa devi smettere di pensare?” chiese lui assottigliando lo sguardo con far indagatore
“Aigoo, cosa c’è che non va in te?” chiese lei in rabbia “Stava andando bene, mi stavo abituando a te. E ora ritorni a fare pressioni e a voler sapere, perché devi per forza sapere tutto. Perché vuoi per forza che io parli di questa storia? Per quale assurdo motivo!” urlò lei in uno scoppiò improvviso di ira
“Isabel” disse lui con voce dura rimproverandola
“Cosa???” urlò lei con rabbia
“ Voglio solo aiutarti” disse lui duramente
“Allora non fare domande. Non farmi pensare al passato. Non voglio saperne niente! Tanto meno parlarne ricordare tutto. Smettila” disse lei guardandolo con aria di sfida
Lui rimase un attimo fermo a guardare gli occhi della ragazza che erano colmi di dolore, il suo viso contratto. Forse stava esagerando con le domande si disse, sapeva le risposte, forse non c’era bisogno di farla parlare. Continuò a guardarla intensamente mentre lei non distoglieva gli occhi da lui tenendolo incatenato aspettando una risposta, aspettando un qualcosa.
Do-yoon le lasciò il polso, si avvicinò di più a lei, le passo una mano prima sulla guancia e poi dietro il collo prendendole i capelli.
“Va bene, hai vinto anche questa volta, la smetto con le domande” disse in un sussurrò avvicinandosi con il viso a quello di lei che era ancora piena di rabbia e rimaneva ferma cercando di capire cosa l’uomo stesse per fare.
“Hai detto che non vuoi pensare vero?” disse lui accarezzandole i capelli dietro la testa, lei spalancò gli occhi per un attimo, poi gli assottigliò capendo il tutto, fece cennò di sì con la testa e si avventò sulle labbra di lui.
 
Angolo dell’autrice:
Yahhhhhh….. non ho nulla da dire… solo Do-yoon cosa vuoi? cosa combini!??
Ci si legge martedì giovedì e sabato! Tre appuntamenti

 
 

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ANGER ***


CAPITOLO 9 ANGER

 3 MARZO 2016
I ragazzi si trovavano nello studio fotografico di Do-yoon avevano appena finito di fare un’intervista con un reporter.
“Ragazzi il fotografo ha chiamato si scusa per il ritardo ma sta arrivando, ora vi verranno ad aggiustare un po’ il trucco” disse il manager ai ragazzi che annuirono
“Waoo, sarà sicuramente un professionista se fa tutto questo ritardo” disse ironico Jin
“Hyung! Ma che hai oggi?” Rimproverò Namjoon il più grande
“Non lo so, sono nervoso” rispose il più grande imbronciato
“Va male con la ragazza” disse Jimin sottovoce a Hope che stava al suo fianco e ridacchiava
“Ti ho sentito ragazzino!” esclamò Jin e Jk lì vicino scoppiò a ridere di conseguenza
“Anche con questa ti sta andando male?” disse Yoongi alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa
“Non lo so perché mi va tanto male, non capisco” disse affranto
“Hyung se stai a parlare per tutto il tempo di quanto tu sia bello è normale che poi loro scappino” disse Hope ridacchiando
“Smettila, io non parlo sempre di quanto sono bello” disse in modo risentito
“Allora saranno le battute da nonno che fai” disse Yoongi guardandolo male, odiava le freddure di Jin specie quando incominciava e non finivano mai
“La cosa assurda e che appena mi lascio poi puntano su Taehyung” disse Jin per poi guardare il ragazzo che si stava facendo i selfi con facce buffe sul telefono
“Tae ha quel non so che di misterioso, piace sempre a tutti” disse Jimin sorridendo “Poi vedetelo quanto è carino!” esclamò
“Cosa state dicendo?” si intromise Tae lasciando perdere il telefono e avvicinandosi
“Che sei carino” disse Jungkook ridendo
“Oh grazie! Anche tu piccolo coniglietto!” disse abbracciandolo e Jungkook rimase fermo a farsi abbracciare
“Yah! Perché quando lui ti abbraccia non lo scacci??” urlò Jimin
“Perché tu sei fastidioso. E poi Tae hyung ha bisogno della sua dose d’affetto giornaliera se no impazzisce” disse Jungkook tranquillo
“Anche io voglio la mia dose di affetto!” si lamentò
“Ti abbracciò io!” esclamò J-hope spalancando le braccia e scuotendo il sedere
“Ah se proprio posso avere solo te, mi accontenterò” disse jimin con una smorfia
“Yah!” J-hope lo spinse via “Oggi siete tutti antipatici!” esclamò poi
“Aigoo” esclamò Jin con una faccia schifata
“Cosa?” chiese Namjoon
“è quello il fotografo?” chiese assottigliando lo sguardo
“Penso di si ha una fotocamera” disse Yoongi alzando le spalle  
“Aigoo” disse con faccia orripilata Jin 
“Cosa c’è che non va?” chiese Namjoon non capendo
“Io lo so cosa c’è che non va” disse Tae tranquillo osservando il fotografo
“Tu lo sai?” chiese Jin stupito
“Si, è il fotografo di cui parlava Ha-ri, quello che sta sempre con noona” disse Tae tranquillo
“Cosa?” chiese Yoongi “Per noona intendi lei?” chiese assottigliando gli occhi e dicendo quel “Lei” con rabbia
“Si, Isabel e il fotografo lavorano spesso insieme, lei chiama sempre lui quando le servono le foto e lui anche quando le serve una modella” disse Tae tranquillo
“Mmh, lui non è una bella persona, Ha-rin l’ha descritto come pessimo, comunque io l’ho visto al matrimonio” disse Jin invece
“Le sue opere sono belle, e poi non penso sia giusto fidarci di Ha-rin è un idiota” disse Tae che ormai stalkerava il fotografo ovunque dato la vicinanza a Isabel
“Su questo do ragione a Tae, Ha-rin è un’idiota non ci dovremmo fidare di lui” annuì Hope
“Concordo anche io, è stato uno sbaglio l’altra volta ascoltarlo, sono convinto che ci abbia detto un casino di assurdità” disse Rm e Yoongi impallidì senza lasciarlo notare a nessuno, ogni tanto li veniva il dubbio che Ha-rin avesse creato una storia per manipolarlo, ma poi ci ripensava su e diceva che invece Ha-rin avesse ragione, Isabel era diventata una stronza e aveva scelto la ricchezza a lui.
“Si, ma ci sono voci, dicono che sia parecchio promiscuo, che gli piace divertirsi e ha avuto parecchi scandali negli ultimi quattro anni. La questione non è se Ha-rin abbia ragione o meno. ” disse Jin serio
“è uno dei migliori fotografi in Seul, ed è giovane per essere entrato in quella cerchia” disse Taehyung serio osservando il fotografo che parlava con i manager
“Si ma è famoso perché li piace il bello, beh Isabel è bella” disse il più grande pensieroso
“Quindi dobbiamo lavorare con lui?” chiese Jimin con faccia schifata
“A quanto pare, ma non capisco, Tae ha detto che uno dei migliori fotografi di Seul, per quale motivo fa le foto a noi?” chiese Namjoon dubbioso
“Non ho idea, perché lo chiedi a me?” chiese Tae
“Perché tu sembri avere molte informazioni a riguardo, forse sai se scatta le foto a Idol?”
“Mmmh, non mi sembra, di solito a modelle, o lo chiamano per le grandi marche o etichette, si dedica prettamente alla fotografia da un paio di anni, prima dipingeva anche, ha fatto parecchie mostre, sono belle le sue opere”
“Strano…” disse Namjoon
“E se fosse stata lei a mandarlo?” si lasciò sfuggire Jungkook  che era stato zitto fino a quel momento
“Perché avrebbe dovuto?” chiese Jimin con faccia schifata
“Non so” disse Jungkook guardando Yoongi, che rimaneva zitto e osserva quel fotografo
“Forse l’ha mandato per dirci che lei fingeva quella volta al dormitorio per via dell’investigatore!” esclamò V felice dando vita ai pensieri di Jungkook che non aveva detto nulla solo per non illudere il suo Hyung
“Hyung tu che pensi?” chiese Hobi avvicinandosi a lui e mettendoli una mano sulla spalla
“Che prima finiamo, meglio è. Ho sonno” disse sbadigliando lasciando tutti sconvolti dal fatto che non dicesse nulla a proposito
“Shh, sta arrivando” esclamò Hobi

“Salve a tutti, piacere mio sono Lee Do-yoon” disse l’uomo inchinandosi
Namjoon sorrise fece segno a tutti di alzarsi e mettersi in formazione per fare il solito saluto.
“Quanta energia! È ottima per le foto. È un piacere conoscervi” disse l’uomo sorridendo ampliamente
“è un piacere per noi fare la sua conoscenza, sappiamo della sua fama” disse Namjoon occupando come al solito il suo ruolo da leader
“Oh, molto educato noto. Bene se vi va prima di incominciare con le foto io fare un po’ la vostra conoscenza, preferisco conoscere le persone prima di immortalarle in ogni loro sfaccettatura nei miei scatti. Suvvia accomodatevi tranquilli” disse Do-yoon ammiccando e i ragazzi un po’ confusi si sedettero di nuovo
“Raccontatemi qualcosa” disse lui dopo che tutti si fossero accomodati
“Ehm io sono Namjoon detto Rm e sono il leader di questo gruppo, sono un rapper insieme a Suga e J-hope” disse indicando gli altri e due
“Siete anche quelli che aiutano a produrre e a comporre non è vero?” chiese lui affabile
“Più che altro loro due, io do una mano ogni tanto, ma cerchiamo un po’ tutti di dare il nostro contributo come possiamo” disse J-hope
“Comprendo, voi quattro invece vocalist?” chiese guardando gli altri
“Si, siamo tutti e quattro i vocal line del gruppo” disse Jin
“Chi fa parte della visual line?” chiese Do-yoon con interesse
“Io, V e Jungkook” disse Jin indicando i due più piccoli, Jk che osservava tutto con concertazione e V che sorrideva ampliamente
“Immagino abbiate anche una dancing line” disse il fotografo
“Si, io sono il leader e con me ne fanno parte Jimin e Jungkook” parlò J-hope
“Perfetto direi che possiamo fare foto divise in gruppi, foto del gruppo intero e anche scatti singoli” annuì con convinzione il fotografo
“Avete interesse a fare foto particolari?” chiese il fotografo guardandoli
“Ehm, no va bene qualunque cosa lei scelga” disse Rm un po’ a disagio
“Okay, allora rilassatevi, tranquilli, sono solo foto. Più siete a vostro agio meglio verranno le foto” disse lui
“Certo, cercheremo di farlo e di dare il massimo di noi stessi” disse Rm mentre gli altri annuirono e Yoongi era zitto ad osservare il fotografo
“L’importate è che siete voi stessi e vi divertiate, cerchiamo di rendere questo servizio allegro e sincero no impostato come i soliti servizi fotografici, mi piace molto lavorare in maniera creativa”
“I suoi scatti creativi sono molto belli” disse V sorridendo
“Conosci i miei lavori ragazzo?” chiese il fotografo
“Si, ho fatto una ricerca un po’ di tempo fa” disse sempre sorridendo senza alcun imbarazzo , mentre Jin lo guardava scettico
“Mmh, mi fa piacere, devo dirvi una cosa comunque, penso sia giusto farlo”
“Cosa?” chiese Jimin assottigliando gli occhi
“Lascerò anche io una breve intervista con il reporter, quindi mi piacerebbe se dopo vi unireste a me per mangiare un qualcosa e per parlare un po’ di altro del tipo il perché fate il vostro genere di musica, e non intendo il Kpop, ma il fatto che parliate di tematiche molto importanti, ho fatto alcune ricerche e trovo interessante il progetto che state mandando avanti” disse il fotografo sorridendo affabile
“Ci farebbe piacere spiegarle qualcosa” disse Rm
“Ottimo, così potrò dare un giudizio molto più veritiero. Ottimo direi, che cominciamo con gli scatti così da poterci dedicare con più tempo a qualche chiacchiera”  sorrise il fotografo alzandosi in piedi e i ragazzi annuirono avviandosi con l’uomo a fare gli scatti fotografici.
 
Finiti li scatti i bts meno a disagio di prima di prima e molto più rilassati si trovavano in un’altra stanza da soli con Do-yoon a fare uno spuntino, chiacchierando amichevolmente.
Era stato molto semplice lavorare con lui, che li aveva fatti sentire al proprio agio ed erano riusciti anche a posare in maniera molto spontanea.
“Bene, direi che mi abbiate raccontato  abbastanza, ero veramente incuriosito”
“Grazie a lei signor Do-yoon per averci ascoltato” disse Rm gentile, avevano parlato pressoché tutti tranne Yoongi che aveva detto solo qualcosina sulle varie Cypher contro gli Haters e poi non si era pronunciato più di tanto.
“Perfetto direi che ho parecchio da dire durante l’intervista, ah, volevo informarvi che nell’intervista dirò che è stata Isabel Kim a metterci in contatto e che è venuta a chiedere a te Jin il contatto dei vostri manager al matrimonio del fratello.”  Disse serio arrivando al punto dolente della conversazione, cercando di esser più tranquillo possibile
“Come?” chiese Jin sconvolto
“Ha detto Isabel kim?” chiese Rm scettico per poi guardare Yoongi che aveva assottigliato lo sguardo
“Perché dovrebbe farlo?” chiese il rapper
“Perché c’è stato un articolo su Jin e Isabel e sul fatto che possano essere una possibile coppia, dato che nessuno ha ancora smentito, lo farò io dicendo che Isabel in quel momento ha parlato con lui per una questione lavorativa” disse sempre serio e guardando Yoongi negli occhi e cercando di studiarne lo sguardo
“Quindi lei è qui solo per risolvere lo scandalo a Isabel?” chiese Yoongi stridendo i denti
“Ha importanza?” chiese il fotografo sorridendo
“Le ha chiesto lei di farci le foto?” chiese Yoongi evitando la domanda
“No, lei non ha chiesto niente, Isabel non chiede mai aiuto quando le serve, ho deciso io per lei.” Disse Do-yoon “Tutte queste domande sono perché a quanto pare la conoscete bene?” chiese il fotografo provocando
“Ehm, no non la conosciamo… cioè Jin hyung la conosce, ma no… noi no” balbettò J-hope cercando di togliere tutti da quel pasticcio
“Farò finta di credervi” disse il fotografo ironico
“Perché isabel ha detto qualcosa di noi?” si lasciò scappare Jimin per poi abbassare il capo allo sguardo di Hope
“No, Isabel non ha detto nulla, sono al coerente che le piacete come gruppo, e che aveva chiesto un autografo a Jin quando si erano incontrati. E ha detto che non poteva avere scandali con voi, e che non poteva venire qui.” Disse il fotografo tranquillamente per poi guardare Yoongi “Pensava che se fosse venuta avrebbe rischiato troppo”
“Rischiato troppo? Cosa rischierebbe?” chiese con rabbia
“Io non lo so, posso ipotizzare qualcosa, dato le conseguenze che ci sono state per quella foto con Jin”
“Conseguenze?” chiese Jin stupito “Era una rivista di poco valore, non ci sono state conseguenze non si parla più di quella foto” disse serio
“Conseguenze personali per Isabel, inerenti alla sua famiglia, il padre non ha gradito” disse Do-yoon riguardando Yoongi di nuovo che aveva assottigliato lo sguardo arrabbiato
“Cosa le ha fatto?” chiese Jungkook parlando per la prima volta con voce tremante
“Omo, avevate detto che non la conoscevate” esclamò Do-yoon nascondendo un sorriso
“Isabel non fa parte della nostra vita” disse Yoongi secco
“Ma ne ha fatto parte in un passato, sei arrabbiato, non ti do alcun torto. Ma dovresti fidarti del tuo istinto, dentro di te sai il perché dei suoi comportamenti.”
“Cosa le ha detto Isabel di preciso?” disse Yoongi con voce tremante di rabbia.
“Lei non ha detto nulla, lei non parla dei suoi problemi, e del suo passato. Lei non ha detto nulla di te.” disse schietto
“Ma lei sa qualcosa” disse Yoongi in modo risentito sentendosi ferito da quel “lei non ha detto nulla di te” una parte di sé sperava che lei parlasse di lui.
“Quello che so e che avete lo stesso sguardo e che continuerete ad averlo in eterno se continuate a rimanere incollati al passato. Troverete un modo per andare avanti, forse lo state già trovando, ma non vi libererete mai di quello sguardo, io lo so piuttosto bene.” Disse Do-yoon
“Io non ho nessuno sguardo.” Disse con rabbia
“Anche lei dice di non avere lo sguardo di un cuore infranto” disse Do-yoon sbuffando, sapendo tutta la storia o almeno una grande parte di essa.
“Cuore infranto?” chiese stupito Yoongi ridendo nervoso
“Si, è quello lo sguardo. Ora penso di averti dato fin troppe informazioni, non avrei dovuto. Ora tu puoi farne buon uso e trarre le tue conclusioni o lasciarle stare e rimanere arrabbiato con lei. Ma sappiamo entrambi che qualunque cosa le possa fare, tu la perdonerai sempre.” disse serio
“Lei parla un po’ troppo per i miei gusti signor Lee senza sapere realmente come stiano le cose” disse Yoongi “Sa, lei dovrebbe essere meno sicuro di se stesso, non è onnisciente, non può sapere tutto di tutti”* disse attaccando 
“Hyung!” urlò Rm sconvolto mentre il fotografo incominciò a ridere di pancia, lasciando tutti sconvolti da quella reazione inadatta alla conversazione.
“Ora comprendo, siete identici, anche nelle risposte.” Disse ridacchiando ancora
“Cosa?” disse Hope non capendo
“Isabel mi ha risposto nella stessa maniera quando le dicevo che aveva un cuore infranto”  continuò a ridere di gusto mentre Yoongi rimaneva scettico a guardare quell’uomo non capendo cosa volesse di preciso da lui, e sentendo la rabbia sempre più montare.
“Che cosa vuole signor Lee?” chiese a denti stretti
“Farvi le foto, e aiutare Isabel a liberarsi di quello scandalo” disse secco “Solo questo”
“Allora non capisco il perché di questa conversazione”  disse secco
“Hyung smettila di attaccare il fotografo.” Lo rimproverò Namjoon
“Tranquillo, parlerò comunque bene di voi nell’intervista, non importa se uno dei vostri membri decide di comportarsi in maniera schietta e diretta senza peli sulla lingua. Mi piacciono le persone che dicono quello che pensano” sorrise
“Lei non mi piace” disse Yoongi tra i denti
“Non devo piacerti per forza, ma mi sembra anche logico che tu la pensi così, in fin dei conti io posso stare accanto a Isabel e prendermi cura di lei e tu no” disse tranquillamente
“Per quanto ancora a deciso di provocarmi?” chiese Suga alzandosi in piedi  “Mi sono liberato di Ha-rin e ora devo subirmi lei?” disse con rabbia puntandoli il dito indice contro mentre anche Hoseok si alzava di scatto per tenerlo fermo.
“Ehi, ragazzino non paragonarmi a quel moccioso di Ha-rin. Io non sono lui non mi comporterei mai come lui. Non parlare di cose che non sai” disse con rabbia Do-yoon rimanendo comunque seduto composto senza scomporsi, malgrado non avesse gradito per niente il paragone.
“Io non dovrei parlare di cose che non so? Ma lei può vero? Viene qui con la sua fama di super fotografo solo per aiutare lei, incomincia a parlare come se sapesse qualunque cosa, mi provoca e pensa realmente che io mi debba stare zitto? E per cosa solo perché lei possa farmi dei buoni scatti? Solo perché lei possa scrivere qualcosa di buono su di noi? Così da poter avere buona pubblicità? Sa io me ne fotto di lei e di tutto questo. Se continueremo a fare successo sarà per il nostro talento. No perché un fotografo pieno di sé decide di farci pubblicità” sputò fuori lui con rabbia mentre Hoseok continuava a tenerlo fermo.
“Hyung!” urlò Hope “Smettila di fare così! Stai facendo un casino” disse staccandosi da Yoongi per un attimo adirato “Siamo un gruppo non puoi fare così, parla Rm per un buon motivo” disse guardandolo negli occhi arrabbiato
“Non dirmi cosa posso e non posso fare anche tu.” Urlò contro l’amico
“Invece si, perché siamo in sette non ci sei solo tu, io posso capire che ti stia provocando, che parla di lei e posso capire il fatto che tu sia arrabbiato, ma qui si tratta del gruppo. Non ci possiamo permettere di avere una cattiva pubblicità” disse schietto
“Si io sono arrabbiato, arrabbiato nero, me ne frego! Lui mi sta dicendo che lei ha il cuore infranto! Stronzate! Ha scelto la ricchezza a me! Il padre le ha messo davanti una scelta o me o i soldi e delle quote azionarie dell’azienda ha scelto quello!” urlò
“Yoongi che stai dicendo, io non ho mai parlato di quote azionarie” disse Jin sconvolto alzandosi anche lui in piedi
“Ma Ha-rin si! Questo tipo è uno stronzo proprio come Isabel. Sai che ha fatto Isabel? Ha fatto picchiare Ha-rin e l’ha spedito in America, mi ha detto lui delle quote azionarie!” disse Yoongi guardando il suo Hyung furibondo e lasciandolo sconvolto e stranito da quella informazione
“Crediamo ad Ha-rin? Da quando?” disse Namjoon sconvolto alzandosi anche lui in piedi “Io sono uno dei primi insieme a Jin a dirti che devi stare meglio e andare avanti. Sono uno dei primi a dirti che devi dimenticare Noona.  Ma sono anche la persona che si è sempre esposta dicendo che quel cretino di Ha-rin spara un mucchio di stronzate! Quando l’hai visto? Perché non ci hai detto nulla? Sei arrabbiato per questo?” disse Namjoon dimenticandosi del fotografo e fronteggiando l’amico, ormai il danno era fatto, tanto valeva continuare la conversazione e cercare di risolverla subito, poco importava ormai cosa avesse detto il fotografo.  
“L’ho visto il giorno prima della foto, Jin ha confermato che lei ha detto che ha scelto il padre e l’azienda a me” disse con rabbia
“Perché non hai detto che avevi parlato con quell’idiota di Ha-rin? Okay Isabel può comportarsi in maniera sbagliata, può aver sbagliato negli ultimi anni. Ma Yoongi da qui a credere che ha fatto picchiare uno e mandarlo via, non credi che sia troppo?” disse Jin
“No, è cambiata! Ha-rin ha ragione!” disse Yoongi “Ha usato entrambi, quando non eravamo più utili ci ha buttati via come se fossimo un fazzoletto usato!”
“Hyung stai veramente paragonando la tua storia a quella che ha avuto Isabel con quel cretino? Ma sei impazzito!” disse Namjoon
“Ragazzi forse dovremmo calmarci” disse V guardando il fotografo che osservava la scena incuriosito da tutto
“Perché se no questo tizio che fa? Scriverà di me e Isabel? Non ne sa nulla!” disse Yoongi
“Ragazzo, le persone possono mentire” disse Do-yoon tranquillo mentre continuava a rimanere seduto
“Lei non ne sa niente!” urlò Yoongi
“Sai di cosa sono al coerente? Che Ha-rin è stato picchiato da me e fatto andare in America a causa mia, se fossi arrivato cinque minuti in ritardo Isabel sarebbe morta strangolata. Questi sono i fatti” disse cercando di rimanere con tono calmo mentre gli altri si zittirono e guardarono il fotografo sconvolti
“Vuoi fidarti di Ha-rin, di quello che è stato con la tua ragazza, e faceva qualunque cosa per poterla avere e controllare. O vuoi provare a fidarti di me… anzi posso anche capire che tu stenti a fidare. Ma forse dovresti fidarti di più di te stesso e di lei. Se non riesci neanche a fidarti di te stesso o di lei forse dovresti fidarti del tuo gruppo. Loro sembrano aver capito che persona sia Ha-rin”  Disse schietto
“Cosa ha fatto Ha-rin?” chiese sprofondando sul divano di nuovo e boccheggiando non capendo il tutto
“Quello che hai sentito, ha provato a strangolarla.  Ecco perché è stato mandato via.”
“Lui è stato mandato via prima di quella sera” disse Yoongi non volendo credere alle parole del fotografo che lo stavano confondendo di nuovo.
“Si, la prima volta è stato mandato via perché ha creato altri problemi, non so di per certo quali, Isabel ha solo detto che per colpa sua ha dovuto vedere qualcuno del suo passato, per questa persona stava male. Ho dedotto che potessi essere tu” disse tranquillamente
 “Che altro ha detto?” chiese Yoongi
“Di quel fatto poco e nulla, ti ho detto lei non parla del suo passato”
“E lei come fa a sapere che io fossi il suo fidanzato se lei non parla!” urlò
“Se voglio delle informazioni, le ottengo non devo spiegarti come” disse Do-yoon
 “Lei mi sta mentendo! Isabel mi ha lasciato perché ha preferito far parte di un mondo dove la gente tratta quelli con me come spazzatura, ha preferito la ricchezza, la notorietà! Ha preferito essere un’ereditiera, e circondarsi di gente del suo rango sociale. Io non andavo bene, io che vengo Daegu e che oltre a essere un trainer andare a scuola facevo anche un lavoro part time. Io non avevo nulla. Lei ha scelto chi aveva tutto.” Sputò fuori
“Vuoi pensarla così? Perché ti fa andare avanti allora pensala così. Non sono affari miei” disse serio Do-yoon
“Si non sono affari suoi, ma l’ha nominata comunque ed a cercato di provocarmi! Perché diavolo l’ha fatto!” urlò Yoongi mentre tutti i membri stavano zitti e avevano rinunciato a fermarlo
“Perché volevo capire se tu l’amassi quanto lei ami te” disse guardandolo negli occhi
“Lei non mi ama! Mi ha lasciato e per Ha-rin l’ha detto lei! Mi ha lasciato perché ha scelto l’azienda, il padre, la ricchezza. Perché eravamo di due classi sociali differenti! Parole sue! è venuta a casa mia a novembre e non mi ha degnato di uno sguardo, era come se mi trovassi davanti a un’altra persona! Lei non sa nulla! Isabel non mi ama, molto probabilmente non mi ha mai amato e io ho deciso di non amarla più. Voleva una risposta. Questa è la mia io non la amo più e per me può andare a diavolo!” disse urlando e sbattendo il divanetto su cui era seduto a terra andando via a grandi passi verso la porta per uscire da quella stanza arrabbiato come non mai.
 
Angolo dell’autrice:
Questo capitolo è stato interminabile sono arrivata a 3900 parole e mi sono dovuta fermare o non avrei mai più visto la fine.
Comunque mi odio…. Odio questa fanfiction… odio il fatto di aver scritto già dei capitoli futuri e di doverli cambiare di nuovo per la non so quale milionesima volta.
Odio i miei personaggi perché è come se prendano vita e facciano cose e la storia si ritrova sempre a dover essere cambiata!
Che capitolo complicato è stato questo! Yoongi mi è esploso davanti a tutti… mentre si incazzava ci stava give it to me di sottofondo secondo me  !!!
*“Meno male che c’è lei che mi delizia di queste lezioni, però lei parla un po’ troppo per i miei gusti signor Lee, senza sapere realmente come stiano le cose” disse lei in modo sfrontato celando la curiosità* Frase detta da Isabel in CHANGE
“Sai Do-yoon dovresti incominciare a essere meno sicuro di te stesso, non sei onnisciente non puoi pensare di sapere tutto di tutti”* frase di Isabel detta in TWO MEN
Mi ritiro… a giovedì  con il seguito di questa parte

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ADVINCE ***


CAPITOLO 10 ADVINCE

3 MARZO 2016
“Hyung! Dove stai andando?” urlò Hobi isterico per poi sentire sbattere la porta e rimanere con gli occhi spalancati
“Aigoo, è uscito fuori di testa” disse Jimin sconvolto
“Perché?” chiese Jin guardando il fotografo
“Cosa?” chiese lui guardandolo di conseguenza
“Perché l’ha provocato in quel modo, ha visto che si stava innervosendo perché ha continuato” chiese arrabbiato e sconvolto
“Jin hyung no, non incominciare anche tu o non ne usciamo da questo pasticcio!” disse Rm con voce isterica
“Signor Do-yoon mi dispiace tanto per quello che è appena accaduto” provò a scusarsi Rm
“Stai chiedendo scusa? Ha fatto tutto lui!” disse indicando il fotografo Jimin
“Jimin no anche tu!” lo rimproverò Rm
“Senti tu risolvi qui, io seguo Yoongi, signor Do-yoon mi dispiace ma è meglio che io vada” disse J-hope prima a Rm e poi a Do-yoon inchinandosi e andando via all’inseguimento di Yoongi senza aspettare risposta da nessuno
“Aigoo, ma perché ognuno fa come vuole in questo gruppo!” si lamentò Rm
“Non è ognuno fa come vuole! Uno di noi è stato attaccato è normale che lo difendiamo” disse Jimin soffiando con il naso innervosito
“No, dovete imparare a stare calmi non possiamo saltare a ogni critica o provocazione, arriveranno sempre più provocazione con il passare del tempo”
“Non siamo mai saltati per nulla, ci conteniamo sempre, ma questa storia è un’altra faccenda. Ed è colpa di Isabel come sempre” disse Jimin
“Ragazzi basta datevi una calmata tutti!” disse Rm
“Non preoccuparti, possono parlare” disse Do-yoon tranquillo guardando il leader
“Hanno ragione è colpa mia, l’ho provocato io perché volevo delle risposte che Isabel non mi dava. Ho deciso io di organizzare questo incontro e il servizio fotografico per causa di Isabel”
“Lei ci sta usando per lei!” urlò Jimin “Leader abbiamo ragione a essere arrabbiati”
“Si avete tutte le ragioni” disse tranquillo il fotografo
“Ma?” disse Jin assottigliando lo sguardo
“Ma vi sta andando bene che sono io la persona che vi sta di fronte, un’altra vi avrebbe potuto rovinare, il vostro leader ha ragione quando dice che dovete contenervi e non scoppiare in questo modo.”
“Perché? Perché lei non ci rovinerà?” chiese Jin scettico
“Perché per quanto Isabel non mi abbia mai detto nulla su di voi, io sono al coerente che ci siano dei trascorsi e ci tiene a voi” disse
“Lo dice anche lui” disse V
“No, non ci tiene non ci ha mai tenuto” disse Jimin “L’ha dimostrato quando è venuta a casa nostra, e l’ha dimostrato quando a visto Jin hyung al matrimonio”
“ Forse non poteva dimostrarvi altro” disse il fotografo
“Senta, io sono stanco di questa storia, sfinito, e non solo io ma tutti in questo gruppo, se lei sa qualcosa per favore potrebbe parlare, perché tutto ciò ci sta facendo impazzire, siamo sempre più in confusione, per quanto diciamo tutti che vogliamo andare avanti, Isabel riappare sempre nelle nostre vite, non riusciamo ad uscirne!” disse Jin esasperato
“Io non so molto” disse il fotografo indeciso
“Qualcosa! La prego! Almeno per capire se possiamo fare qualcosa per aiutarla, lei non vuole, ha detto che è una stronza che non le interessa di noi. Però poi a Jungkook un anno fa ha detto altro ha detto che ci voleva bene che lo ama!”
 “Lei non è stronza, e non le piace il mondo di cui fa parte, è questo che volete sapere?” chiese lui
 “Possiamo aiutarla?” chiese Tae “è in pericolo?” chiese Jungkook
“Ragazzi io non mi fido di questo tizio, ha fatto arrabbiare Yoongi!” disse Jimin
“Signor Doo-yoon se lei ha delle risposte, se lei sa la verità la prego ce lo dica” disse Namjoon supplice
“Okay, vi dirò qualcosa. Quello che so quando l’ho conosciuta è stato all’inizio del duemila quindi il giorno di capodanno, Isabel era splendida, perfetta per il nostro mondo ma allo stesso tempo estranea ad esso. È veramente perfetta per il contesto in cui si trova, ma non è il contesto che vorrebbe. L’ho scoperto in quel primo giorno, era ubriaca a fine serata e si trovava sola in giardino, lei non ricorda di questo nostro incontro, fatto sta che ho scoperto già al tempo il nome di Yoongi e che lei fosse innamorata di qualcuno con cui non poteva stare.”
“Lei lo ama ancora?” chiese Jin
“Si” disse Do-yoon
“Si ma si è fidanzata con Ha-rin ed è passato un anno da quel momento” esclamò Jimin
“Si è fidanzata dopo quella festa con Ha-rin, ma no perché lo amasse, Ha-rin non è mai stato giusto per lei” disse Do-yoon
“Aspetti! No, lei ha lasciato Yoongi-ah ad ottobre per chiamata ha detto che si era fidanzata con Ha.rin!” disse Jk
“No, si è fidanzata dopo, ne sono sicuro, e anche se fosse a lei non importava, Ha-rin era distruttivo per lei, cercava di controllarla sempre, non la lasciava andare un attimo, ha rischiato di metterla in cattiva luce sempre, Isabel l’ha lasciato perché non andava più bene per lei, e per quello che vuole fare”
“Cosa sta cercando di fare?” chiese Jin scettico
“Sopravvivere a questo mondo in cui si è trovata a dover stare, non ha molta libertà il padre la controlla su tutto”
“Quindi non è vero che ha scelto la ricchezza a lui?” chiese Tae per poi guardare Jimin in malo modo
“Non penso sia vero, credete alle parole di Ha-rin? Non dovreste, vi ho detto prima cosa ha fatto, le ha reso la vita impossibile dopo che l’ha lasciato, lui la seguiva ovunque andasse, non solo aveva gli investigatori sempre e comunque alle calcagna ma anche lui, non era libera. Isabel vuole solo la sua libertà e sta cercando di prendersela in qualunque maniera, rischiando” disse Do-yoon
“Isabel è venuta nel nostro dormitorio, con un investigatore per recuperare Ha-rin” disse V tranquillo guardando il fotografo “Quel giorno si è comportata in maniera fredda, e distaccata, Yoongi voleva parlarle ma lei non ha voluto è stata categorica. Non poteva farlo vero?” chiese V
“Dubito che potesse, penso sia stato quando poi Ha-rin sia stato mandato via, non è stata lei a dare l’ordine, non ne tiene il potere, so solo che Ha-rin l’aveva messa in una situazione scomoda e che aveva rivisto una persona che non avrebbe voluto rivedere una persona del suo passato che la faceva stare male. È stata male, l’ho dovuta portare via da un party perché stava bevendo troppo. Ma non mi ha dato comunque risposte anche il mio chiederle il perché stesse male. ” Disse Do-yoon
“Non è realmente stronza? Recita soltanto?” chiese Jimin scettico
“Si, ogni volta che si tratta di voi esagera un po’ con il bere, l’ha rifatto quando ha visto Seokjin al matrimonio e in quella stessa sera Ha-rin ha cercato di strangolarla, lei ha fatto finta di stare bene ed è voluta andare per forza a un party. Ma non stava bene, ha esagerato un bel po’ ed ha detto un paio di cose del tipo che era costretta a fare la stronza, che lo amava che aveva rovinato tutto e non poteva più tornare indietro” disse Do-yoon
“Ma lei può farlo! Lo sa che noi l’aspettiamo.” Disse Tae
“Se solo ci dicesse il perché ha dovuto fare tutto questo, noi la capiremmo e torneremmo a essere una famiglia” disse Jin
“Ragazzi, io sono stanco! Vi ho detto, Noona è stata categorica un anno fa quando l’ho incontrata ha detto che prendere un’altra scelta avrebbe causato più dolore e più problemi, io ve lo ripeto da un anno di lasciar perdere.” Disse JK arrabbiato
“Jungkook, hai ragione, ma dopo averla vista in dormitorio è scattato qualcosa” disse Jin
“Il senso di colpa, smettila di averlo. Lei ha scelto o sarebbe venuta qui a risolvere. Hyung, lei non può. Hai sentito cosa sta dicendo il fotografo. Penso basti a farci dire Noona è sempre la stessa, ma ha fatto una scelta perché non è libera i scegliere altro.” Disse Jk
“Perché non è venuta qui? Perché ci evita e fa qualunque cosa per allontanarci se è rimasta quella di sempre?” chiese Jin guardando il fotografo “Perché ha provato a dissuadermi e a convincermi in ogni maniera che lei fosse stronza e di lasciarla perdere?” chiese ancora ignorando le parole di Jk che sbuffò  
“Non lo so, non so il perché non possa o non voglia starvi vicino, vi ripeto io non so la storia di Isabel e Yoongi, quello che so e che lo ama e qualunque cosa faccia sia per proteggere lui, lei non vuole vivere questa vita, ho provato a proporle di andare via per vie traverse ma lei ha detto di no.  La risposta è stata Vivi per lui anche se no con lui” disse Do-yoon  “Questa è la risposta che posso darvi, e anche di sentire cosa dice il più piccolo del gruppo, che a quanto pare ha capito parecchio” disse lui sorridendo a jk che rispose con un sorriso timido
“Il padre le fa del male?” chiese Jungkook
“Io… non posso dirvi altro mi dispiace, ma solo dirvi che non è stronza ci tiene ma non può farci nulla, non può stare con voi o sarebbe venuta qui, ho provato a convincerla ha detto categoricamente di no.”
“Lei la protegge? Ci pensa lei a Isabel?” chiese Namjoon tremante
“Si, ci penso io a fatica, perché lei non parla. Ragazzi mi dispiace se questo servizio vi sia sembrato un’imboscata, se vi siete sentiti usati da me, o provocati. Ma mi è difficile aiutare Isabel se lei non parla e io non so la storia intera è stato faticoso capire il collegamento a voi” disse Do-yoon
“C’è altro che non ci sta dicendo?” chiese Jimin confuso, mancava qualcosa a quel racconto
“Si, ma non posso dirvi altro, dite scusa a Yoongi da parte mia non volevo farlo arrabbiare ma così ho capito che lui la ama ancora e che quindi vale la pena realmente per Isabel fare ciò che sta facendo, anche se non sono sicuro realmente delle intenzioni di lei” disse Do-yoon
“Quindi noi cosa facciamo ora?” chiese Tae mentre il telefono di Do-yoon iniziò a squillare
“Scusatemi un attimo devo rispondere”  disse il fotografo
“Pronto?” ripose al telefono
“Ciao, Do-yoon” disse Isabel
“Isabel puoi attendere un attimo?” chiese lui guardando i ragazzi
“Si certo” disse lei con voce mezza d’ansia

Do-yoon fece segno a tutti di stare zitti e mise il vivavoce
“Ragazzina eccomi, scusa sono andato in una stanza da solo, dimmi tutto”
“Ahh, sei occupato, scusa non volevo disturbarti” disse lei velocissima a disagio
“Tu non disturbi mai, è successo qualcosa?” chiese lui con tono leggermente preoccupato
“No, nulla! Volevo solo sapere quando finissi di lavorare, sei ancora al servizio fotografico?” chiese lei a disagio
“Finito da poco, tu stai a lavoro?” chiese lui
“Ehm… no non sto a lavoro, ero in giro con Nabi” disse lei guardando il cane sul sedile del passeggero vicino a lei che era in piedi su due zampe e guardava dal finestrino, era appostata da più di un’ora nel parcheggio sotterraneo dello studio di Doo-yoon e circa dieci minuti prima di chiamare aveva visto uno Yoongi furioso aspettare una macchina con J-hope con cui aveva litigato parlando di lei.
“Ah capisco, l’hai portata ad allenarsi?” chiese lui
“Ehm si, direi di si. Senti com’è andato il servizio?” chiese lei tremante
“Tutto bene mi sono fermato a parlare con i ragazzi anche e a mangiare qualcosa, sembrano dei bravi ragazzi” disse lui tranquillo
“Ah e i bts sono ancora lì?” chiese
“Si tutti ancora qui perché, vuoi passare a conoscerli o a salutare Seokjin?” chiese lui mentre i ragazzi rimaneva attenti a sentire la conversazione e V incrociava le dita sperando che lei accettasse.
“No, non posso. Ma sei sicuro che ci siano tutti e sette?” chiese lei con voce trillante
“Isabel, tutto bene?” chiese lui sentendo il tono di voce strano
“Hai parlato di me con loro?” chiese schietta
“Ho detto che avrei raccontato che ci hai messo tu in contatto, per via dello scandalo” disse lui tranquillo
“A loro va bene?” chiese lei dubbiosa “Perché l’hai detto, potevi farlo senza dirlo” tornò all’attacco lei
“Mi sembrava coerente farlo e non farli una sorpresa, hanno detto che va bene”
“Tutti? Hanno detto tutti che va bene?” disse lei sottolineando il tutti
“Isabel vuoi dirmi qualcosa?” chiese lui intuendo che qualcosa non andasse
“No, cosa dovrei dirti? Voglio solo sapere, sono curiosa” disse lei ridacchiando isterica
“Isabel dove sei?” chiese lui
“In macchina” disse lei secca
“In macchina dove?” chiese lui sospettoso
“In un parcheggio mi sono fermata per parlare al telefono! Ti preoccupi troppo! Tranquillo Oppa non guido parlando al telefono” ridacchio lei istericamente cambiando argomento
“Non sono preoccupato, ma hai una voce strana” indagò lui “Isabel in che parcheggio sei?” chiese lui
“Ehm … Un parcheggio, di un centro commerciale dovevo comprare i croccantini a Nabi, ho pensato di chiamarti per sapere se avessi finito, e per chiederti se ci vedevamo dopo” disse lei velocemente in ansia cambiando discorso
“Sei strana, va bene appena vado via dallo studio ti avviso ci vediamo a casa mia?” chiese lui
“Si perfetto in caso, vado lì e ti aspetto, cucino ti va?”
“Si va bene, cucina. Avevi terapia oggi o sbaglio?” chiese mentre i ragazzi facevano una faccia stranita e Jimin si scambiava uno sguardo con Tae ripetendo Terapia solo muovendo le labbra e Tae scuoteva la testa confuso. Jk fissava il telefono con terrore a quella parola.
“Si, ho fatto terapia! Tutto bene! Tranquillo il dottore dice che va bene” mentì lei che aveva passato un’ora a piangere in live con il dottore
“Isabel…. Lo sai che posso accedere alle registrazioni del parcheggio sotterraneo no?” chiese lui di punto in bianco
“Ehm… quindi non capisco” disse lei colta sul fatto
Jin si voltò verso Namjoon e disse a bassa voce “è qui?” con gli occhi sbarrati e Namjoon gli fece segno di stare zitto per sentire meglio
“Isabel sei qui nel parcheggio sotterraneo?” chiese lui diventando improvvisamente schietto
“Ehm… si, volevo venirti a prendere, ma poi ho pensato che non potevo e mi ero dimenticata, e ho visto due di loro andare via, ma tu mi hai detto che sono tutti e sette lì…”disse velocemente facendosi scappare la verità dato che era stata colta sul fatto
“Isabel così sembri una sasaeng dei Bts” disse lui
“Ma non lo sono! Ero venuta a prendere te!” trillò lei
“Isabel se vuoi conoscerli sali, non succede nulla”
“No, io no! Sto andando ci vediamo a casa ciao” e così chiuse il telefono.
“Aigoo, ha chiuso il telefono” disse confuso

“Come faceva a sapere che fosse qui sotto?” chiese Jin confuso
“Ho capito dalla voce che mentiva” disse Do-yoon “le trema sempre la voce, o parla veloce” disse lui tranquillo
“Era qui! Qui? Perché non sale?” chiese Jimin
“Forse non ha il coraggio, o non vuole far diventare le cose più complicate di quanto già siano. Vi ha detto di lasciarla in pace, e di vivere le vostre vite, dovresti ascoltare il consiglio” disse
“Ma! Ha bisogno di noi!” disse Tae “Lei ci manca!”
“Ragazzi il mio consiglio è state lontano da lei, continuate a volerle bene in segreto, non rovinate i ricordi che avete costruito con lei e non credete a tutto ciò che vedete o scrivono i giornali, o che sentite. Dite a Yoongi che se lei potrà tornerà da lui, ma che deve continuare la sua vita, almeno provarci. Dovete provarci anche voi. Io ho provato a darvi un po’ di risposte, ma le avevate già se solo avesse ascoltato Jungkook veramente, lui ha ragione, Lei non può scegliere altro e lei continua ad amarlo e a volervi bene o non starebbe da chissà quanto tempo nel parcheggio sotterraneo solo per vederlo da lontano, ha chiamato perché l’ha visto ed era preoccupata.” Disse lui
“Non si può fare nulla?” chiese Namjoon
“Non credo, lei non vuole è cocciuta, continuerà la sua recita.” Disse Do-yoon
“è sicuro che non sia realmente stronza? Che ci tiene a noi?” chiese Jimin incerto
“Sicuro, molto sicuro”
“Un attimo, ha detto che va in terapia?” chiese Namjoon confuso
“Si, ha incominciato nell’estate del duemila e quattordici in America aveva interrotto ma ha ricominciato da un po’ con lo stesso dottore” disse Do-yoon tralasciando quanto fosse stata male
“Quando è incominciata a sparire” disse Tae a Jimin che annuì confuso
“Comprendo, spero che Isabel trovi un modo per stare bene, è forte e anche fin troppo intelligente, lei badi a noona però perché è cocciuta e anche molto istintiva a volte” disse Namjoon tranquillo
“Certo lo farò, voi cercate di allentare la rabbia di Yoongi non li fa bene avercela con Isabel e pensare che tutto sia stato una bugia. Anche perché così non è. Lei sembrava felice con lui”
“Come fa a saperlo?” chiese Jimin
“Ho trovato delle foto vostre con lei, vi ho detto è stato difficile fare il collegamento, ma ho trovato un modo per avere delle risposte. Lei sembrava veramente un’altra persona. Ma in questo Mondo a volte siamo costretti ad usare delle maschere, ragazzi un consiglio incominciate ad esercitarvi, perché se avrete successo come io penso che accadrà, vi servirà indossare una maschera e non potete comportarvi come oggi con altre persone” disse serio “Ora scusatemi, ma io devo lasciarvi, devo andare a vedere Isabel che fine abbia fatto” disse lui alzandosi
“Possiamo fidarci di lei?” chiese Namjoon
“Questa conversazione non uscirà da qui, non lo saprà neanche Isabel, promesso” disse lui
“Grazie, proveremo a seguire i suoi consigli” disse Namjoon cordiale mentre anche gli altri si alzavano per salutare il fotografo un po’ indecisi e confusi
Il fotografo li augurò buona fortuna e promettendoli di lavorare di nuovo insieme e andò via alla ricerca di Isabel.
 
“Hyung aigoo! Fermati!” urlò J-hope mentre continuava a stargli alle calcagna
“Hoseok ti ho detto di non seguirmi” disse ringhiando
“Non ti lascio solo” disse Hobi afferrandoli il polso
“Ti ho detto che non voglio parlarne e non voglio altre ramanzine!” urlò Suga
“Non voglio farti nessuna ramanzina, ma non ti lascerò andare in giro da solo in questo stato” disse serio
“IO STO BENE”
“Certo prova a ridirlo non urlando e forse ti credo” fece dell’ironia Hobi
“Non voglio parlare, sono stanco di parlare di lei. Basta! Non voglio sentirla più nominare!” urlò
“Okay non parleremo più di lei se è quello che vuoi, ma dubito che sia vero cosa ti abbia detto Ha-rin”
“Hoseok!” urlò “Non mi importa cosa sia vero, se ha scelto i soldi a me, se invece l’ha fatto per il padre! Non mi importa! Aigoo mi ha lasciato, mi ha lasciato solo con la testa piena di confusione! È un’egoista! Mi ha lasciato solo!” urlò
“Non sei solo ci siamo noi, lei lo sa!” disse Hope
“Smettila di difenderla! Smettila basta! Mi basta Tae con il suo sguardo speranzoso! Non difenderla ci ha usato per evitare uno scandalo!”
“Hyung, io non la vedo così”
“Hoseok! Non ho bisogno dei vostri punti di vista! Non ho bisogno di cercare una giustificazione a qualunque cosa lei faccia! Non voglio più! Voglio uscirne fuori! Voglio uscire fuori da tutto questo!” disse urlando
“Okay, ti fa bene pensare che Isabel sia una stronza? Vuoi sentirti dire questo? Perfetto! Isabel ci ha usato di nuovo! Ti ha evitato di nuovo, non le importa nulla, le importa solo di se stessa, lei vive la sua vita nel lusso! Non le importa di nessuno! È stata una grandissima falsa ed egoista! È questo che vuoi sentirti dire?” urlò Hobi
“Io….”
“Cosa? Tu cosa? Non vuoi che la si giustifichi, ma se qualcuno dice qualcosa di male su di lei fai quella faccia sofferente, e arrabbiata di uno che vorrebbe urlami in faccia e tirarmi un pugno! Hyung cosa vuoi che faccia per aiutarti ad andare avanti? Me lo devi dire tu, perché io e gli altri non sappiamo più cosa fare!”
“Io non voglio più sentirla nominare. Non voglio più. Voglio che lei non esista più” disse con voce rotta vicino al pianto
“Okay, allora dirò a tutti che non devono più nominarla, non lo faremo più. Sta arrivando la macchina, andiamo a casa”  disse secco
“Va bene” disse Yoongi calmatosi e abbassando il capo girandosi e avviandosi verso la macchina
Hobi fece per seguirlo, ma poi senti l’abbaio di un cane si girò di lato incuriosito e vide in una macchina una persona nascondersi e poi il cane, batté le palpebre un paio di volte socchiudendole per vedere meglio, quella era Nabi.
“Hosoek andiamo o no?” lo richiamò Yoongi
“Io… ehm si” disse Hope facendo finta di niente e seguendo Yoongi via.
 
Angolo dell’autrice:
Isabel è una stalker!
Yoongi è in fase di accettazione o di negazione?
Ehhh non lo so più neanche io, sicuramente c’è rabbia….
Si hobi capisce che è lei, ma fa finta di nulla ha appena promesso che non l’avrebbe più nominata…
Lei ha sentito tutto…. Ahhh beh si!
Do-yoon ha svuotato il sacco su un po’ di cose… si è dispiaciuto perché gli ha fatti arrabbiare, i bts sono entrati a far parte del suo cuoricino nuovo Army in arrivo!
 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 TABLOIDE ***


CAPITOLO 11 TABLOIDE

9APRILE  2016
Yoongi si trovava nel suo studio ed era intento a ricontrollare una traccia del suo mix tape che presto sarebbe uscito. Dopo l’ultimo periodo faticoso e la crisi che gli era venuta durante il concerto Kobe e tutti i sensi di colpa che avevano scaturito dopo, e il post che aveva scritto su Twitter le cose sembrassero andare meglio. Si era ripreso a marzo era salito di nuovo sul palco e ora era intento a lavorare.
Ci stava mettendo tutta la sua vita in quel Mixtape, tutti i suoi tormenti i suoi malori, la sua rabbia, stava facendo in modo di custodire in quelle note tutto se stesso.
Doveva sbrigarsi con il lavoro perché a meno di un mese ci sarebbero state le prime due tappe di concerto a Seul per il tour The Most Beautiful Moment in Life On Stage: Epilogule.
Si stiracchiò sbadigliando e decise di fare una pausa e controllare le news su Naver.
Ed ecco appena aperta la pagina iniziale la foto di lei che sorrideva a un uomo che le apriva la portiera della machina per farla entrare. Il gossip diceva a grande lettere “IL FAMOSO FOTOGRAFO LEE DO-YOON FOTOGRAFATO CON LA CHAEBOL KIM ISABEL, COPPIA O NON COPPIA?”
Rimase fermo a guardare la foto, indeciso se leggere o meno l’articolo, ogni volta che nell’ultimo periodo, Isabel appariva sui tabloid, lui evitava di leggere non ne voleva sapere nulla. Era ancora furioso per quello che aveva scoperto, lei aveva scelto la ricchezza a lui, era veramente cambiata. Ormai si stava sempre pian piano convincendo di ciò. E sicuramente stava con quel fotografo, quel grandissimo spocchioso, che aveva organizzato un servizio fotografico e un’intervista solo per lei, solo per aiutare lei. Odiava quel tizio, odiava profondamente il fatto di vederli spesso sui tabloide, odiava il fatto che lui stesse con lei. Odiava la confusione che continuava a riempirgli la testa.
E così rimase indeciso a guardarla in quella foto. Quel giorno era il suo compleanno. Una fitta al cuore lo colpì in pieno, chiuse gli occhi, malgrado tutto le mancava terribilmente.
Bussarono alla porta e lui neanche sentì troppo preso a guardare la figura di lei che sorrideva a quell’uomo.
“Yoongi abbiamo bussato, ma non hai risposto” disse Jin entrando con Taehyung nello studio
“Hyung tutto bene?” chiese il più piccolo non avendo avuto risposta
“Oh siete voi due si tutto bene, scusate mi ero incantato” disse in modo freddo
“Che vedi Hyung?” chiese V saltellando verso di lui per vedere sul tablet
“Nulla, Taehyung no!” esclamò quando il ragazzo li rubò il tablet da sotto il naso
“Ahhh, non penso stia con lui” disse il piccolo osservando il gossip
“Cosa?” chiese Yoongi
“Non stanno insieme” disse di nuovo Tae
 “Non è importante, perché siete qui?” disse Yoongi in maniera fredda interrompendo quel discorso che tanto lo stava irritando
“Ma hyung! Fidati lui è come un fratello maggiore per lei, se solo volessi sentire quello che ha detto dopo che te ne sei andato quel giorno” provò Tae
“Tae, avevate promesso a Hope che non l’avreste più nominata, quindi smettila. Non voglio sapere nulla di cosa vi ha detto quel pazzo, egocentrico, stronzo di un fotografo. Perché siete qui?” disse arrabbiato
“Ma, Hyung! Forse dovresti” disse Tae arrabbiato
“Non m’interessa nulla di lei, per me è morta ormai” disse lui acido fulminandoli con lo sguardo, facendo sbiancare i due e guardarsi senza sapere bene cosa dire
“Tae, basta non vuole” lo rimproverò Jin e Tae abbassò il capo sconfitto.
“Eravamo venuti a chiederti se venivi con noi a casa” disse Jin leggermente preoccupato
“No, devo uscire con noona” disse  
“Quale noona?” chiese Tae
“Suran, mi vedo con lei” disse secco
“Ah, beh allora vuol dire che sta andando bene la vostra relazione”
“Non abbiamo una relazione, scopiamo soltanto a lei piace un altro, ma questo sta con un’altra ragazza al momento, quindi viene a letto con me. Volete sapere altro?” chiese acido
“Ehm … no, andiamo via, beh ci vediamo quando torni, divertiti” disse Jin risentito
“Andiamo via Tae” disse poi al ragazzino tirandoselo via per lasciare Yoongi solo.
Appena fu chiusa la porta, Yoongi prese il suo tablet e lo lanciò via.
“Stronza” disse tra i denti, e poi appoggiò la testa sulla scrivania nascondendola tra le braccia.
 
Tae entrò in casa scalciando le scarpe e dirigendosi velocemente in camera propria senza salutare nessuno.
“Che è successo?” chiese il Leader seduto sul divano con Hope mentre bevevano una birra
“Aigoo, lasciatelo perdere, sta facendo il bambino. C’è una birra anche per me?” chiese andando verso il divano stanco
“Si, tieni Hyung” disse Namjoon porgendoli la lattina
“Yoongi?” chiese Hope
“Di pessimo umore di nuovo, colpa di Tae” disse Jin stravaccandosi sul divano
“Ehm, intendevo perché non è tornato con voi” disse hope perplesso
“Ah.. si vede con Suran” disse Jin stropicciandosi i capelli
“Ah, sta diventando seria!” esclamò Namjoon
“A suo dire ci scopa soltanto” disse Jin con una smorfia
“Ah beh, ma lo fa solo con lei no?” disse Hope incuriosito
“Non ne ho idea, Yoongi mi fa diventare ogni giorno più vecchio” disse scoraggiato
“Comunque sia che ha fatto Tae?  Rinominato colei che non può essere nominata?” chiese Hope
“Facciamo prima a chiamarla Voldemort” disse Namjoon ridendo
“Si, ma la colpa è di Suga, l’abbiamo beccato sul fatto, stava leggendo un articolo su di lei e quel fotografo” disse Jin
“Ancora articoli sul loro essere una possibile coppia?” chiese Hope arricciando il naso
“Si, secondo me lo sono, dai quel tizio ha mosso mari e monti solo per levarla da uno scandalo, perché dovrebbe farlo se non ci va a letto” disse Jin
“Namjoon sei tu quello intelligente della famiglia che ne pensi?” chiese Hope guardando l’amico
“Che ormai ci ritroviamo a parlare di lei una volta al mese, sembra tipo una specie di fanclub su Isabel che si riunisce e parla dei pettegolezzi” disse scuotendo la testa e Hope incominciò a ridere sguaiatamente “Chiamiamo Minseo!” ululò mentre rideva
“Aigooo, ma che ti è preso?” rise anche Namjoon
“Dai ragazzi è un qualcosa di serio” disse Jin trattenendo le risate
“Hyung… direi che è arrivato il momento di prendere tutta questa faccenda sul ridere” disse Namjoon ridacchiando
“ Da quanto state bevendo?” chiese Jin incuriosito e studiandoli affondo
“mmmh.. un paio di ore” disse Hoseok ridacchiando
“Ora comprendo la vostra ilarità”
“Yah! Cerchiamo di pensare alle cose belle della vita!” esclamò Hobi
“Da domani siamo di nuovo pieni di lavoro! Penso sia giusto goderci gli attimi di libertà!” esclamò Namjoon
“Perfetto, eeeh la tua ragazza?” chiese Jin
“Ah… è uscita con delle amiche” disse prendendo un’altra birra
“Aigoo tutto bene?” chiese lui
“Si, si e che sai com’è sono pochi i momenti liberi e lei boh.. non so” disse
“Aigoo… la stai per lasciare?” chiese Hope
“Forse non lo so, vedremo… per il momento va bene così anche se non la vedo mai” disse Rm
“Vuoi parlarne?” chiese Jin
“No, no, io sto bene, oggi ho lavorato parecchio, tu a proposito con quella nuova ragazza? L’interprete che verrà con noi nel tour, sei riuscito a parlarci?” chiese Namjoon
“MMmh, si mi ha chiesto il numero di…. Indovina?”
“Taehyung!” urlarono entrambi
“Ah! Sbagliato di Jungkook! Ci credete? Del piccolo di casa!” urlò
“Waoo e lui che ha fatto?”
“Ci doveva uscire stasera è stato quasi obbligato da me” rise Jin
“Aspetta ma non interessava a te?” chiese Hoseok
“Ragazzi ho detto che era bella e volevo provarci… ma sapete la mia sfiga in fatto di ragazze”
“Hyung a te serve una principessa” disse Namjoon ridendo
“Sapete la prima volta che mi sono preso una cotta ne parlai con Isabel” disse Jin
“Serio?” chiese Hobi “Non ce la vedo Isabel a parlare di cotte”
“Oh… mi ha fatto ridere tantissimo, chiesi prima a Yoongi però”
“Ah Yoongi… che ti rispose?”
“Mi guardò come se fossi stupido e si mise a ridere” disse Jin
“Lei invece? Cosa fece?” chiese hobi
“Non capiva perché lo chiedevo a lei e a lui, mi ha guardato anche lei come se fossi stupido”
“Aigoo in alcune cose erano uguali” disse Namjoon
“Ah si tipo nella comunicazione, negati entrambi” disse Jin ridendo
“Mi manca noona, sai la sua spensieratezza” disse Hope
“Perché quando l’hai vista non l’hai fatta parlare con Yoongi?” chiese Namjoon
“Perché pensavo sarebbe stato peggio, penso che quando Noona vorrà o potrà tornerà non credete?”
“Si penso lo stesso specie dopo il racconto di quel fotografo” disse Namjoon
“Sempre se quel fotografo la lasci andare” disse Jin
“Tu non ti fidi proprio no?” chiese Namjoon
“Non lo so, ha una fama strana, c’è qualcosa che non va in lui”
“Tae lo segue parecchio, mi ha fatto vedere dei vecchi dipinti, sono molto belli, sembra una persona che riesce realmente a immortalare il vero” disse Namjoon
“Io non so, il modo che ha avuto di provocare Yoongi” disse hope
“Si ma mi è rimasta impressa una frase che si è fatto sfuggire che Isabel ha detto… vivi per lui anche se non con lui. Penso che solo quella frase voglia dire tanto” disse Namjoon
“Waoo non me l’avevate detta!” esclamò Hope
“Ci ha detto molte cose, mi sono dimenticato di riferirtela”
“Ma voi pensate che il padre le faccia del male? Jungkook ne è sicuro.” Disse Jin
“Non lo so, sembra così, sbaglio o il fotografo ha detto che lei cerca di sopravvivere e che il padre la controlla su tutto?” chiese Hope
“Si, ha detto anche che a lei non importa della ricchezza, e sinceramente a me sembra vero, non ha mai sbandierato i suoi soldi e ci ha sempre comprato di tutto e di più, ma non ci ha mai fatto pesare il fatto che fosse ricca” disse Namjoon
“Si, è lui che non mi piace molto” disse Jin
“Si ma non ha detto nulla, e l’intervista è andata bene. Quindi forse dovremmo provarci a fidarci, i più piccoli sono d’accordo con quello Hyung” disse Namjoon
“Mmh Jimin?” chiese Jin
“Jimin ha smesso di dire che è stronza e si è chiuso in un silenzio di sensi di colpa, l’ho trovato a piangere dopo Kobe, pensavo fosse per il concerto e perché si dava le colpe per aver sbagliato qualcosa di impercettibile, ma no poi ho visto che guardava le foto con Isa” disse Hope scuotendo la testa
“Aigoo, non hai detto nulla!” disse Jin
“Ognuno ha il suo no? Tu pensi a Jungkook, io a Jimin, tu dovresti controllare Tae” disse poi rivolto a Namjoon
“è arrabbiato con noi, perché non facciamo nulla, e perché non vogliamo parlare di lei” disse Namjoon sospirando
“Forse dovremmo parlare un po’ di più di lei con loro, no solo tra noi tre”
“Mmmh lui vuole dire tutto a Suga, ma ormai non ne vuole sapere nulla. Ci abbiamo provato, non ha voluto sentire più il nome di lei, non possiamo fare molto” disse Jin
“Aigoo…. I miei problemi con la mia ragazza non sono niente a confronto a tutto questo” disse Namjoon
“I problemi di tutti sembrano essere bazzecole in confronto” disse Jin
“Ah, io non so, questo sembra grande perché riguarda tutti noi non solo Yoongi, alla fine era parte della famiglia” disse Hope
“Si… era parte della famiglia, è per questo che la tua ragazza non sta molto con noi?” chiese Jin a Namjoon
“ehm si… non voglio che vi affezionate, una Isabel basta e avanza… e comunque nessuna sarà mai come Isabel”  disse Namjoon
“Mh abbiamo finito altre tre lattine, prendo le altre.” Disse Hope alzandosi
“Ottimo, ma cambiamo discorso o ci deprimiamo” disse Namjoon
“Si, cambiamo discorso torniamo alla tua di ragazza” rise Jin
“Aigoo! No ci racconti di come Jungkook sia andato all’appuntamento! Ma Jiminshi  dov’è?”
“Secondo te a seguire kookieee ahhaah stalker!” rise Jin
“Allora mandiamo un messaggio a lui e cerchiamo di capire cosa stia succedendo!” urlò Namjoon ilare
“Si aspettiamo Hope di ritorno con le birre! Ehi ma con Tae?” chiese Jin
“Ehm, ci penso io ma no con tutto questo alcool in corpo!” rise
“Perfetto!” rise di nuovo Jin
“Hobi muovitiiii abbiamo seteeeeee!” urlò Namjoon ritornando a ridere con Jin.
 
9 APRILE 2016
“Mio padre mi ha appena chiamata” disse Isabel uscendo dal bagno con solo una camicia maschile addosso avviandosi verso il divano dove c’era l’uomo con una vestaglia e un bicchiere di vino intento a osservare delle foto su un tablet
“Cosa vuole il grande padre?” chiese ridendo
“Mmmh, rimproverarmi che ci sono foto nostre sui tabloide” sbuffò lei avviandosi per l’open space del soggiorno indecisa su cosa fare, se andare a prendere dell’acqua in cucina o versarsi anche lei un calice di vino.
“Parlerò io con lui, lo chiamo domani” rispose l’uomo alzandosi e versando un bicchiere di vino alla ragazza, decidendo per lei “Vuoi che ordino la cena? O scappi via?” chiese porgendole il bicchiere e sfiorandole leggermente il polso
“Posso rimanere un po’, le foto le hai fatte uscire tu?” chiese lei alzando un sopracciglio prendendo il bicchiere di vino e incominciando a sorseggiare
“Si, serve che si parli un po’ di noi, prima dell’annuncio dell’asta di beneficienza”
“Se così dici, comunque è quasi tutto pronto, devi solo decidere il giorno dell’annuncio”
“Dobbiamo ancora concordare quanto dovrebbe andare in beneficienza, il sessanta percento è troppo, sono pur sempre mie opere” disse lui per poi guardare il menù per ordinare la cena
“Possiamo fare il cinquanta percento, dovremmo ricontrollare la lista degli ospiti e poi dopo l’annuncio mandare gli inviti”
“Mh io voglio una bistecca tu?” chiese lui
“Hamburger e patatine” disse lei sbuffando e avvicinandosi al divano
“Non dovresti mangiare quella roba grassa, non fa bene per il tuo fisico” disse lui
“Oggi posso, è il mio giorno di sgarro” alzò gli occhi al cielo lei mentre si sedeva sul divano e si apprestava a finire il vino nel calice e cercava un telecomando per accendere la televisione
“Comunque settimana prossima sto organizzando uno dei miei party segreti, ti ho trovato un modello niente male” disse lui mentre ordinava il tutto sul tablet  facendola ridere
“Paura che io mi innamori di te?” rise ancora di più lei 
“E se fosse il contrario?” ghignò lui posizionandosi in piedi dietro il divano e abbassandosi sussurrandole all’orecchio per poi incominciare a massaggiarle il collo
“Impossibile, ti piace tanto saltellare da una vagina all’altra” rise lei voltandosi leggermente per guardarlo ammiccando
“Uhh quanta volgarità, non va bene per una ragazza del tuo rango sociale” disse lui continuando a farle pressione sul collo
“Me l’hai insegnate tu questa volgarità” sorrise lei per poi farsi baciare in maniera fin troppo spinta
“Vuoi fare un secondo round?” chiese lui mentre si staccava e continuava a massaggiarle il collo
“Sarebbe il terzo, hai dimenticato la doccia?” sbuffò lei per poi prendere il telecomando e cambiare canale
“No, controllavo se tu fossi stata attenta”
“Come poter dimenticare, sei stato grandioso”
“Oh tu che mi fai un complimento, a cosa devo?” chiese sorpreso
“Ogni tanto devo concederti qualcosa di più oltre al mio corpo, o rischio di perderti”
“Ahahah l’alunna che batte il maestro? Ti ho insegnato fin troppo bene come tenere la gente al guinzaglio” sorrise lui per poi smettere il massaggio e dirigersi di nuovo a riempire i bicchieri
“Dici che ti tengo al guinzaglio?” rise lei ilare aggiustandosi i capelli spostandoli di lato per far vedere il collo
“Sei l’unica con cui vado a letto più di una volta, l’unica che non fa parte di quella mia regola”
“Ah giusto, mai scopare con la stessa donna, regola essenziale per farti vivere senza sentimenti” disse lei ironica ridacchiando
“I sentimenti non fanno per le persone ricche, sono cose che la gente come  noi non può permettersi”
“Lo so benissimo, non c’è bisogno che me lo ricordi” disse lei cambiando improvvisamente modo di parlare
“Tasto dolente” rise lui
“Tasto che non sono affari tuoi” rispose acida
“La principessa ha la luna storta oggi?” rise lui avvicinandosi
“Smettila Do-Yoon” sputò fuori con tono aspro
“Lo sai che tutto quello che succede tra noi due rimane tra noi due, potresti anche confidarti con me” disse lui, tornando sull’argomento.
“Non ho bisogno di confidarmi con qualcuno, e poi sono al coerente di quanto ti piacciono i segreti, e come gli usi, non sono una stolta, come ho detto prima mi hai insegnato bene”
“Giusto te la cavi benissimo da sola, ad essere la principessa dei Ghiacci, comunque non userei mai i tuoi segreti contro di te. Questo dovresti saperlo dopo tutto questo tempo”
“L’hai detto tu, mai fidarsi di nessuno in questo mondo” sbuffò lei irritata da quella conversazione mentre lui ridacchiava sedendosi sul divano e le passava il calice pieno di nuovo.
“Ti ho preso un regalo” disse porgendole un pacchetto con la scritta Tiffany
“A cosa devo?” chiese lei scettica
“è il tuo compleanno oggi” disse lui e lei annuì come se non fosse importante, odiava il suo compleanno, i primi due anni l’aveva sempre festeggiato con Yoongi poi ci fu il Giappone e l’anno dopo lui le fece una sorpresa portandola a luna park, e poi più nulla, era già il secondo anno senza di lui.
“Carina” commentò la collana di Tiffany
“Sai mi farebbe piacere la indossassi il giorno della mostra, dovresti evitare la bigiotteria che di solito indossi al collo” provocò lui
“Non la tolgo mai la mia collana” disse lei chiudendo la scatolina di scatto innervosendosi per il nome bigiotteria
“La togli quando fai sesso” disse lui consapevole del fatto che quando si spogliava toglieva anche la collana e la custodiva nella borsa in maniera fin troppo protettiva come se fosse una cosa d’immenso valore, malgrado fosse sicuramente una collana comprata in qualche bancherella del valore di pochi won.
“Non voglio che si rovini” disse lei con un’alzata di spalle come a chiudere l’argomento ricambiando canale
“Ah il pegno dell’amore” esclamò lui beccandosi un’occhiataccia da lei
“Ah la ragazza con il cuore infranto” sospirò lui
“Do-Yoon mi stai facendo innervosire” disse lei aspra
“Dovresti celare meglio l’emozioni quando si tratta di amore, te l’ho detto migliaia di volte, te lo si legge in faccia che hai il cuore spezzato, te lo si leggeva allora e anche ora”
“Sei l’unico che ha questo pensiero” sbuffò lei
“Sono l’unico che ti conosce bene, e lo sai non sei una scopata qualunque, sei molto di più”
“Ti stai innamorando veramente?” disse lei guardandolo schifata
“No, l’amore non è fatto per noi lo sai, sono affezionato a te, anche se fosse non potrei sposarti tuo padre non ne guadagnerebbe nulla per l’azienda, e tu non mi ameresti mai, perché sei legata a chi ti a regalato quella collana” disse indicandole il collo
“Mi sposeresti?” chiese lei scettica
“No, il matrimonio non fa per me, ma sicuramente ti tratterei meglio di chiunque altro e saresti libera con me”
“Non sarò mai libera.” Disse secca
“Lui è povero?” chiese lui
“Non c’è nessun lui, e anche se ci fosse cosa credi che mi prenderebbe comunque? Non sono più quella di un tempo.” Disse con un accenno di rabbia
“Se ne parlassi con me potrei aiutarti”
“Nessuno può farlo, nemmeno tu, fai quello che già fai, va bene così” lui sorrise tristemente e si riprese il pacchetto per poi dargliene un altro
“Che significa?” chiese lei scettica guardando  il pacchetto nuovo
“Non metterai mai la mia collana, ti ho preso un bracciale, volevo solo farti parlare”
“Dovresti smetterla con questi giochetti non ti dirò mai nulla”
“Lo so, ma tentar non nuoce mica, è arrivata la cena, vado ad aprire” disse avviandosi alla porta.
Lei prese la collana tra le dita e la osservò leggermente, l’amore non era fatto per persone come lei, l’amore era uno dei pochi lussi che non poteva permettersi.
Era passato un mese da quando l’aveva visto in quel parcheggio urlare contro J-hope che non voleva più saperne niente di lei, era stato tremendo vederlo urlare in quella maniera tutte quelle cattiverie su di lei. Aveva provato a non pensarci, aveva provato a mettere Yoongi in una parte nascosta della sua testa. Ci stava provando con tutta se stessa ad andare avanti, ad avere meno sensi di colpa.
Era cambiata, stava cambiando sempre più. Se un giorno lei avesse mai vinto la guerra contro suo padre sapeva per certo che lui non l’avrebbe mai ripresa con sé.
Aveva comunque perso tutto, lo sapeva bene. E sapeva bene che lui le mancava terribilmente.
 
Angolo dell’autrice:
Si certo… Yoongi ti è passata… facciamo finta di credere a tutto ciò.
Momento Hyung line che stava diventando troppo depressivo e quindi ho cercato di farli ridere verso la fine.
Jin è sfigato con le ragazze non so il perché… Namjoon ha problemini, Hope non si fidanza quasi mai esce ogni tanto ad alcuni appuntamenti ma non riesce. Jungkook ha un appuntamento e Jimin lo stalkera ahhahahahh scusate una parte di me è Jikook… questa fanfiction non è una JIKOOK! Okayyyy
Tae è arrabbiato.
Si Jimin ha avuto un momento di sensi di colpa, ci ha pensato Hope.
C’è un flashback su Jin e Isabel che parlano di questa prima cotta di Jin… esiste ma non so dove pubblicarlo ma esiste ed è stato scritto un bel po’ di tempo fa!
Isabel… sta un po’ meglio si sta rassegnando… e Do-yoon ha mantenuto la promessa non ha detto nulla, e cerca sempre di indagare ma no perché voglia le info le sa già.Vuole solo che lei si apre… la motivazione di Do-yoon è un imprinting??? Capirete!
Aggiornamenti sempre martedi giovedi e sabato anche per la settimana prossima! 

 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 BENEFICIENT ***


CAPITOLO 12 BENEFICIENT

9  MAGGIO 2016
“Qualcuno ci deve andare alla mostra” disse Namjoon in sala riunioni con tutto il restante del gruppo “Pd-nim vuole che qualcuno vada” disse secco
“Io non posso, no dopo lo scandalo avuto con lei a febbraio” disse Jin seduto con le braccia incrociate al petto e facendo no con la testa
“Sentite mi fate capire perché mi trovo qui a discutere?” chiese Yoongi sbuffando innervosito
“Pensavamo che volessi andare alla mostra organizzata da Noona” disse Tae gentile  “Io ci voglio andare” sorrise
“No. Non vedo perché dovrei andare. Per essere trattato con freddezza e sufficienza? Non mi va per niente. Vi avevo detto che non ne volevo sentire più parlare” disse con rabbia
“Stessa cosa, io non voglio essere trattato così, e poi ormai sono della posizione del Maknae mi sono convito.” disse Jimin con le braccia incrociate,
“Qualcuno deve pur andare con V” disse Namjoon
“Leader toccherebbe a te” disse Hope ridacchiando
“Perché non ci vai tu?” chiese Namjoon al suo migliore amico
“Ehm…” disse Hope guardando lo sguardo inviperito di Yoongi “No, ho da fare quel giorno”
“Cosa hai da fare?” gli chiese con fare accusatorio
“Prove” disse Jimin spalleggiando il compagno di stanza
“Immagino ti unirai a loro” disse Rm rassegnato guardando Jungkook “Si, io rimango della mia posizione” disse Jungkook
“Beh direi che tocca a te” rise Jin
“Io ho un appuntamento” disse Yoongi alzandosi di colpo
“Con Suran?” chiese Jimin sorridendo provando a far cambiare l’umore di Yoongi cambiando argomento
“No, con Suran, con Yeona” disse
“Chi è Yeona ora?” chiese Tae non capendo confuso
“Una dell’amministrazione” disse
“Aspetta ma non uscivi con Su-hee?” chiese Hope grattandosi la testa
“Chi?” chiese Jin stranito
“Quello era settimana scorsa, sei rimasto indietro” disse Yoongi
“Hyung ma con quante ragazze stai?” chiese Jungkook sconvolto
“Con una diversa ogni volta che sono libero” disse lui come se fosse ovvio
“Hyung dovresti smetterla” disse Namjoon serio
“Perché? loro non si lamentano.” Disse secco “Sentite non voglio le prediche io vado. Per quella faccenda non ne voglio sapere nulla.” Disse secco
“Come no? Hyung!” esclamò V
“Ho detto di no, non è più affare mio” disse andando via prendendo la borsa
“Aigoo, è sempre peggio o sbaglio?” chiese Namjoon
“Io non lo capisco più” disse Jin con gli occhi semi chiusi concentrato su chissà quale teoria nella sua testa
“Forse ha finalmente preso posizione, sbagliata ma pur sempre una posizione” disse Jimin con sguardo preoccupato
“Posizione? Che non la vuole più vedere e ne sentire nominare? Dai ragazzi ci credete veramente?” disse Jin sconvolto con una risata nervosa  
“Sentite lasciamolo perdere è un suo modo per andare avanti, è una sua scelta non possiamo fare molto solo assecondarlo” disse Hope
“Si ho capito, ma sta esagerando con tutte queste ragazze non credete?” disse Namjoon serio
“Lo Hyung è stato uno straccio per mesi, forse è meglio così?” provò a dire Jk poco convinto
 “Lo so che lo è stato per mesi, però poi improvvisamente sembra come se lei non fosse mai esistita, specie dopo Do-yoon” continuò il leader
“Hope hai provato a parlarci di nuovo?” chiese Jungkook dubbioso
“Si, ma non vuole sentire nulla, neanche cosa vi siete detti dopo. Rimane fermo nella sua posizione. Anche Jimin ci ha provato” disse dando una manata sulla spalla al più piccolo vicino a lui
“Si, dopo che mi sono ricreduto, e ho capito che Isabel non è stronza ho provato a parlare con lui, ma nada” disse Jimin scuotendo la testa
“Ragazzi, secondo me sta facendo solo un gran casino, sembra arrabbiato con il mondo” disse Tae serio
“Non so, forse è meglio così, almeno va avanti, alla fine Do-yoon ci ha detto di lasciar perdere e di non insistere” disse  Hope
“Cambia ragazza ogni secondo non è preoccupante questo? Non vuole sentirla nominarla neanche!” disse Tae arrabbiato
“Tae ne abbiamo già parlato, basta così” disse Namjoon e il ragazzo incominciò a sbuffare
“Non penso che sia preoccupante, si sta divertendo, sta bene. lavora duramente. Sembra arrabbiato solo quando la si nomini, quindi smettiamola di farlo semplice” disse Hope aprendo la braccia
“L’abbiamo trovato nel suo ufficio a vedere gli scandali su di lei” disse Jin dubbioso “Eh?” chiese JK non capendo
“Ha detto di averla dimenticata, che non gli importa di lei. Ma sta sempre a controllare se è su qualche tabloide! Noi abbiamo delle risposte ma lui non vuole sentirle” disse Jin
“Ormai si è intestardito, ha deciso di odiarla e lo sta facendo” disse Hope “Sarà dura aiutarlo a fargli cambiare idea, forse cambierà lui idea un domani” disse perplesso
“Se lo portassimo alla mostra di nascosto? E lo chiudessimo con lei da qualche parte con l’aiuto di Do-yoon?” chiese Jimin
“Do-yoon non farà mai una cosa del genere, e poi sembrano veramente una coppia” disse Jin
“Sentite io non c’ero dopo che vi ha parlato, ma forse Do-yoon voleva solo liberarsi di Yoongi anche lui e tutto quello che ha detto era un piano ben studiato?” provò a dire Hope
“Aigoo, Hope si convince Jimin a non odiarla, e ora tu invece confabuli su Do-yoon?” disse Namjoon sconvolto
“No, a me sembra che si prenda cura di lei, alla fine è uscito un buon articolo, e ci ha aiutato. Non penso sia cattivo” disse Jungkook
“Perché non ne usciamo fuori?” chiese Namjoon prendendosi la testa tra le mani “Ormai siamo veramente un fanclub” disse scuotendo la testa
“okay facciamo così… tu e Tae andate alla mostra e provate a scoprire la verità” disse Jin serio
“Aigoo la sappiamo la verità! Ce l’ha spiegata il fotografo” disse Jk
“Io non mi fido” disse Hope
“Aigoo si fida Jimin che è quello più diffidente di tutti!” disse Namjoon  
 “è tutto molto confuso” disse Jin “devi andare a indagare e risolvere”  disse Jin
“Risolvere cosa?”  chiese Jk stranito
“Hyung! Non c’è niente da risolvere! Non c’è niente da scoprire. La verità è quella Noona ha fatto una scelta, non ci sta bene, perfetto ma l’ha fatta per delle valide motivazioni suoi, lei è la stessa di sempre  solo che nasconde la vera se stessa per sopravvivere al padre. Il dilemma è chiuso” disse JK arrabbiato
“No dobbiamo capire, se sta con il fotografo o no, se i dubbi di Hope sono reali” annuì Jin
“Aspetta ora la chiamiamo e le chiediamo informazioni” disse Namjoon ironico guardandolo lo hyung come se fosse impazzito
“Ahahah simpatico! Lo chiedete alla mostra tu e Tae!”esclamò
“No aspetta, stanno andando per scoprire i miei dubbi sul fotografo?” chiese Hope a Jin
“Si, è questo il dubbio che abbiamo no?” disse Jin che alla fine avevo lui il dubbio sul fotografo ma aveva inculcato l’idea anche al ballerino parlandone in privato
“Questo dubbio lo avete solo voi due, perché non andate tu e Hobi!” disse Namjoon scontroso
“Aish io non posso andare! È Hobi fa da spalla a Yoongi non può venire!” disse Jin annuendo serio
“Aigoo, forse possiamo non andarci” disse Namjoon
“Io ci vado! Parlo io con noona!” esclamò V
“Non può andare da solo” disse Hope serio guardando Namjoon
“Io non voglio!” si lamentò Namjoon
“Sei il leader! È il tuo compito” disse Jimin trattenendo un risolino
“Ogni tanto vorrei non essere il vostro leader mi mandate al manicomio” sbuffò lui incrociando le braccia con disapprovazione
“Si ma ci ami comunque!” esclamò Hobi
“Hyung state sbagliando, e siete di cattivo esempio per me” disse Jk
“Non è vero! Noi siamo un ottimo esempio per te!” esclamò Jin guardandolo in malo modo
“No per questa faccenda…. Io penso che Isabel si arrabbierà questa volta e anche Yoongi cosa che è già arrabbiato” disse Jk
“Aigoo! Non finirà mai questa storia!!! Voglio partire in tour e andare lontanooooooo!” urlò Namjoon facendo rimanere tutti di sasso per un momento sconvolti dallo sclero del leader per poi riderci su
“Vi odio tutti!” esclamò incominciando a sbattere la testa sul tavolo
“Ribadisco non è vero” disse Hope con un sorriso
 
10 MAGGIO 2016
La mostra delle fotografie di Do-Yoon procedeva bene, la sala era piena di gente, camerieri giravano con le tartine e i bicchieri di spumante tattici per far ubriacare le persone così che esse potessero aprire il portafogli e spendere milioni di Won.
Isabel e Doo-Yoon avevano da poco finito di fare le fotografie per una rivista e un’intervista, spiegando il perché della mostra e dell’asta di beneficienza, intervista in cui non erano mancate domani inconvenienti sul loro rapporto, malgrado il fatto che nessuno credesse che non fossero una coppia alla fine i reporter dovettero rassegnarsi e prendere per buone le parole di Do-Yoon  che era di un influenza pazzesca, ed erano tutti a conoscenza del fatto  che era meglio non contradirlo.
“è arrivato anche tuo padre, con tuo fratello” disse lui passandole un bicchiere di Champagne
“Io non lo reggo, fai tu gli onori.” Disse lei secca buttando giù tutto lo champagne
“Calma con l’alcool, la giornata è lunga, abbiamo molto da fare e abbiamo l’asta fra un’ora” la rimproverò lui
“Ok vado a farmi un giro” disse lei con un alzata di spalle
“Un giro significa che vai in cucina a mangiare di nascosto? Quando sei nervosa o non mangi o mangi tanto” ridacchiò lui
“Non sono nervosa ho solo fame non mangio dalla colazione per finire i preparativi e se qualcuno mi vede che mangio assai poi mi fanno un casino di domande, sai sul fisico sul dovermi mantenere magra… ecc… si stanno avvicinando, io vado a dopo” disse filandosela lasciando a lui la patata bollente della sua famiglia.
Lui la guardò andare via sbuffando, stava organizzando quella mostra con lei solo per tenerla più impegnata di quanto già fosse. Dopo il servizio fotografico aveva provato a parlare con lei, ma Isabel non aveva voluto sentire ragione e gli aveva solo chiesto di aiutarla a non pensare, quindi si era ritrovato di nuovo a fare sesso con lei. Conosceva quei modi di fare, li aveva avuti anche lui in passato, ed era finito parecchie volte nei guai.  Era la scelta migliore essere lui la persona con cui lei poteva sfogarsi anche fisicamente, essere la persona che poteva istruirla a come sopravvivere in quel mondo. Di fatti era quello che faceva anche lui sopravviveva in quel mondo che tanto odiava fingendosi di essere un altro.  Continuava a collezionare segreti di tutta l’élite ed ad avere notorietà, acquistando sempre più potere. Ed era quello che voleva fare anche per Isabel, farle avere più potere, insieme sarebbero stati veramente grandi e forse entrambi sarebbero riusciti ad ottenere quello che tanto bramavano. Alla fine dei conti Do-yoon lo sapeva bene, le motivazioni di entrambi erano uguali, anche se lei, ancora non fosse al coerente di ciò, ancora troppo acerba per quel mondo e ancora troppo diffidente nei suoi confronti.
Il padre di lei si avvicinò con il fratello e la moglie per parlare con lui e congratularsi dell’ottimo lavoro che stavano facendo il fotografo e la figlia.
Do-yoon sorrise cordiale e si comporto come sempre in modo educato, nascondendo l’odio che aveva per la famiglia di lei, lo stesso odio che aveva per la sua.
Finalmente dopo tutti i convenevoli riuscì a liberarsi di loro e si avviò a prendere un bicchiere di champagne ed eccola vicino alla porta una donna togliersi il capello inchinarsi leggermente e salutare alcune persone, stringere a disagio la borsetta a sé e guardarsi in giro. Ed ecco i loro occhi incrociarsi e lui rimanervi legato, lei sorridere impacciata da lontano e lui rimanere immobile per poi destarsi un attimo dopo, girarsi dall’altra parte per non guardarla, buttare giù il bicchiere di champagne e andare dalla parte opposta della sala e cercare altro alcool.
 
“Abbiamo sbagliato a venire” sbuffò Namjoon torturandosi il polsino della camicia staccando e riattaccando il bottoncino
“A me piacciono le opere di quest’artista!” esclamò Taehyung
“Tu sei venuto solo per vedere Noona” disse Namjoon  guardandosi intorno a disagio per poi vedere Pd-nim che li aveva accompagnati alla mostra parlare con delle persone e bere champagne.
“Anche tu vuoi vedere Noona” disse Taehyung “Qualcuno doveva venire ad indagare”
“Yoongi Hyung dovrebbe dimenticarla, tutti noi dovremmo” sospirò lui
“lo Hyung dice che l’ha dimenticata, hai visto come ha reagito alla proposta di venire qui” disse piccato
“Appunto la sua reazione non è di uno che l’ha dimenticata, ora è solo arrabbiato e ignora la problematica” alzò gli occhi al cielo Namjoon quella situazione non li piaceva proprio, stava maledicendo Jin hyung e Hope nella sua testa, poiché era stata colpa loro se lui si trovasse a quella mostra maledetta, era l’unico che aveva provato a tenersi più distaccato possibile riguardo la faccenda Isabel, e ora era lì a un passo da lei.
Non poteva cedere ai ricordi, o alla delusione che provava ogni tanto nei confronti della ragazza. Era stato arrabbiato anche lui, specie quando in America si era ritrovato Yoongi chiuso in quel bagno in crisi. Ma era rimasto saldo e aveva provato ad aiutarlo. Aveva provato sempre a rimanere saldo nei suoi principi, e razionale rispetto a tutta quella storia.
Aveva provato ad andare avanti meglio degli altri dando il buon esempio. Ci provava ogni giorno.
Non voleva incontrarla. No, dopo averla guardata negli occhi quel giorno di novembre in dormitorio, quando si erano scambiati quello sguardo e aveva visto in lei paura e fretta di andare via da quel posto, l’aveva vista cedere, ne era convinto, gli occhi di Isabel comunicavano e lo sapevano fare fin troppo bene.
I suoi occhi scuri e profondi erano talmente magnetici da rimanervi incollati e da loro quella giornata aveva percepito tutta l’angoscia che la ragazza provasse. 
Dopo che lei, se ne fosse andata la prima volta lasciandoli con lo Hyung distrutto in mille pezzi, erano avvenuti diversi incontri, il primo era stato tra Isabel e Hosoek e Jimin in quella caffetteria, poi lei aveva incontrato Jungkook, era apparsa a casa loro incontrando tutti, poi aveva incontrato Jin. A quell’elenco d’incontri  mancavano solo lui e Taehyung lo sapeva bene. Era il loro momento di avere un faccia a faccia con la ragazza. Ma l’angoscia e l’ansia da quella mattina erano diventati i suoi compagni. Aveva paura di non riuscire a essere saldo nella sua razionalità e nella sua neutralità su quella faccenda, aveva paura che prima o poi il dolore represso per quella perdita, per la perdita di quella sorella sarebbe apparso e l’avrebbe distrutto.
 
“Eccola! L’ho vista Hyung! Andiamo!” disse saltellando
“Taehyung, non puoi chiamarla Noona ricordati, e non sono sicuro che sia giusto parlare con lei, ci sono veramente tanti reporter qui” disse preoccupato ma Tae fece spallucce e si avviò verso la ragazza
“Veramente bella questa foto!” esclamò da dietro Isabel intenta ad osservare la foto di un tramonto con la figura di spalle di una ragazza che era lei.
Isabel a sentire la voce saltò leggermente per aria, voltandosi di scatto guardò i due ragazzi dietro di lei, non sapendo bene come reagire e come comportarsi.
“Salve, io sono Kim Namjoon e lui è Kim Taehyung” disse Il leader facendo finta di non conoscerla e presentandosi, togliendola dall’impaccio, lei si guardò in giro preoccupata, per carpire come fosse la situazione di reporter nelle vicinanze e vide che non ce ne fosse nessuno ad la osservava, tutti presi da una famosa modella mozzafiato appena arrivata. Cercò anche suo padre ma di lui nessuna traccia.  
“I reporter sono occupati con la modella, tranquilli” disse lei “Che fate qui?” chiese
“Siamo venuti con Pd-nim, aveva l’invito, il fotografo ci teneva che qualcuno del gruppo venisse, non potevamo rifiutarci dopo il servizio fotografico” disse Namjoon quasi come a scusarsi per essere lì
“Comprendo, siete solo voi due?” chiese guardandosi intorno con sospetto
“Si, siamo solo noi noona! Ci manchi! Specialmente a lui” si fece sfuggire il più piccolo
“Tae!” lo rimproverò Namjoon
“Uhh a chi è che manchi dolcezza? Finalmente scoprirò il proprietario della collana?” chiese Do-Yoon avvicinandosi
“Oppa, non è il momento” scosse il capo lei
“Visto che bella sorpresa che ti ho fatto? Ho invitato i Bts!” ridacchiò lui
“Oppa sai benissimo che non mi piacciono le sorprese” disse lei indurendo il tono di voce
“Ormai è fatta, comportati bene.” Sorrise lui per poi rivolgersi ai ragazzi
“Siete venuti solo voi?” chiese ammiccando
“Si, gli altri erano un pochino impegnati, si scusano per non essere qui” disse Namjoon in modo informale facendo un leggero inchino per le scuse
“Tranquilli capisco alla perfezione” sorrise il fotografo
“Sapete siete proprio dei bei ragazzi, siete interessati ai party?” chiese ghignando squadrandoli per bene
“Per andare ai party dobbiamo chiedere prima ai nostri manager” disse Taehyung sempre con il sorriso e con l’aria di un bambino innocente, fin troppo innocente per quella situazione.
“Oppa, no.” Disse secca lei
“Perché no?” sorrise lui malignamente avvicinandosi a lei
“Perché non sono i tipi, lasciali stare” soffiò lei
“Lo sai che quando mi piace qualcosa non riesco a resistere”
“Ti ho detto di lasciarli stare” disse lei incattivita
“Cosa mi dai in cambio?” sorrise lui “Il nome di chi ti ha dato la collana e la storia sarebbe un buon affare”
“Hai ancora la sua collana” disse Namjoon per poi mettersi la mano sulla bocca, sorpreso da cosa avesse appena detto
“Uhh fa parte del loro gruppo, e questo che nascondi?” disse l’uomo per poi ridacchiare
“Stai impazzendo? Ti sembrano modi? Sbaglio o avevamo detto che non avremmo parlato del mio passato” disse lei innervosita
“Io non l’ho mai detto, poiché tu non mi dai le risposte che voglio ho deciso di indagare per conto mio” sorrise lui
“E hai deciso di farlo a un party con la mia famiglia presente e dei reporter?” disse lei sconvolta
“Okay, forse non ho calcolato bene il tutto” disse lui alzando gli occhi al cielo pensieroso
“Che hai che non va, non eri così un’ora fa!” esclamò lei per poi girarsi intorno e osservare la gente che non si era accorta del loro battibecco, per poi avvicinarsi a lui leggermente e annusandolo “Aigoo! Sei ubriaco, mi hai detto un’ora fa di non bere e tu ti ubriachi? A minuti c’è l’asta!” disse lei furibonda
“Io faccio quello che mi pare, e tu mi devi un segreto, se vuoi che la smetta”
“Sei impazzito del tutto!” ringhiò lei “Non ti dirò niente, lo sai è inutile che insisti.”
“Noi andiamo” disse Namjoon cercando di scappare afferrando Tae
“No. Voi rimanete qui fermi un attimo.” I ragazzi rimasero immobilizzati sul posto non sapendo cosa fare. Mentre Do-yoon chiamava un report.
“Una bella foto, dei Bts che vanno a un asta di beneficienza con me e la signorina Kim direi che è una buona pubblicità” sorrise Do-Yoon al fotografo “Scatta, scatta”
“Forza mettetevi in posa” e così dicendo i tre ragazzi annuirono sapendo di non poter fare nulla davanti al reporter.
“Perfetto, puoi andare ora, parliamo dopo dell’articolo”
“Certo signor Lee Do-yoon” disse il reporter inchinandosi leggermente e congedandosi.
“Non puoi pubblicarla, lo sai cosa può succedere se lo fai” disse lei tra i denti ancora più incazzata
“Ci penso io al paparino non preoccuparti” disse lui capendo e biascicando un po’ con le parole
“No che non ci pensi tu, io non rischio solo perché hai deciso di ubriacarti senza un motivo valido” disse sfidandolo con lo sguardo
“Ce l’ho il motivo!” urlò lui
“Non c’è bisogno di urlare, vuoi darti un contegno?” disse lei
“Perché dovrei? Tanto pubblicano quello che voglio io” disse lui
“Beh sai a volte e la sicurezza che ci fotte, me l’hai insegnato tu” disse con tono sprezzante
“Ehm noi andiamo che è meglio” disse Namjoon
“Perché così di fretta, dovete dirmi chi è il proprietario della collana”
“Ti ho detto che devi lasciarli in pace!” esclamò lei stringendoli il braccio con forza
“Ahia mi fai male, perché ti stai scaldando tanto?” disse lui imbronciato
“Ok, mi stai innervosendo parecchio. Tu vieni con me ora” disse lei autoritaria e prendendo Do-Yoon per una mano e tirandolo via. 

Namjoon e Tae si guardarono preoccupati.
“Che tipo strano” disse Tae
“Aigoo, lei da incazzata fa paura più di prima” disse Namjoon
“Hai visto aveva la collana ancora” disse invece Taehyung pensieroso
“Mmh, strano, tutto molto strano. Non mi piace per niente questo ambiente, non mi piace che lei stia qui. Sembra diversa”
“Nah, è solo una recita secondo me è rimasta la stessa, comunque è diventata bellissima!” esclamò Tae
“Si su questo non posso darti torto è veramente molto bella” disse Namjoon
“Facciamo un giro? E rinvestighiamo dopo?” chiese Tae  guardandosi intorno
“Si vediamo un po’ di foto di questo pazzo artista, comunque questa del tramonto è proprio bella”
“Certo che lo è, la ragazza è Isabel” sorrise Tae ammaliato dalla foto mentre Namjoon osservava la foto e sorrideva anche lui.
 
Angolo dell’autrice:
Capitolo complicato… Namjoon mi fa na pena a volte a dover risolvere sempre tutto.
Tae è bellissimo! Io penso che sia purezza allo stato puro!
Jimin  si è ricreduto come detto nel capitolo scorso, avrà più spazio un domani prometto!
Jk è sempre quello più giudizioso in questa faccenda non so il perché.
Jin e Hope hanno dei dubbi, e giustamente il leader deve risolvere tutto ahahah
Piccolo siparietto su Do-yoon e su com’è realmente nel prossimo capitolo si scoprirà altro!
Isabel quando vede che qualcuno prova a far del male ai ragazzi diventa irascibile, la frase siete interessati ai party è una provocazione  e Isabel non la prende bene.
Beh dopo tanti incontri era il turno di Namjoon e V di incontrarla!
Ci si legge giovedì con il mio capitolo preferito! ^_^ 

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Capitolo 13
*** CAPITOLO: 13 A SECRET FOR A SECRET ***


CAPITOLO: 13 A SECRET FOR A SECRET

10 MAGGIO 2016
Do-yoon e Isabel si andarono a chiudere in una stanza, e lei sperava con tutta se stessa di non aver attirato troppo l’attenzione della gente lì fuori.
“Si può capire che cazzo ti sta prendendo?” disse acida fronteggiandolo
“è colpa tua! Tu non mi vuoi dire il tuo segreto, chi è questo, chi è di loro che ti ha regalato la collana e ti ha spezzato il cuore???”
“Oddio ti sei ubriacato per questo? Stai scherzando?” disse lei guardandolo con faccia stupita come se lui fosse del tutto impazzito
“Sei identica a lei! Identica!” disse lui tra i denti
“Identica a chi? Di che stai parlando?” chiese confusa lei
“Lei è qui!” disse lui scivolando per terra e facendo sbiancare notevolmente la ragazza
“Ok chiamo il mio autista, ti riporta a casa” disse lei di fretta guardandolo preoccupata
“No, non voglio andare!” disse lui lamentandosi con tono strascicato da ubriaco
“Aigoo stai facendo il bambino? Non puoi rimanere qui, non sei in condizioni” disse lei con un tono secco sbuffando per la situazione
“Voglio vedere lei!” disse lui alzandosi “Ho bisogno di lei!” ma Isabel lo bloccò risbattendolo a terra
“Tu non vai da nessuna parte così ridotto, Assurdo, pressi per organizzare questa asta e poi ti riduci così”
“Perché? Perché non mi capisci, perché non vuoi dirmi di lui!”
“Perché lo vuoi sapere?” chiese lei sconvolta da tutta quella situazione
“Per non essere solo in questo mondo. Un segreto per un segreto no?” disse lui supplice
“I—o non posso parlarne” disse lei tentennando per via dello sguardo sofferente del fotograto
“Perché?” insistette lui
“Perché fa male!” quasi urlò lei con gli occhi lucidi “Non è il momento né il posto per lasciarsi andare a cose del genere, l’amore è un lusso che non possiamo permetterci lo dici sempre” disse lei cercando di trovare un contegno
“Io l’amavo sai? Anche lei mi amava, eravamo fidanzati e felici, poi suo padre….” incominciò a raccontare Do-yoon ubriaco, mentre lei lo guardava scettica non capendo di cosa il fotografo stesse parlando
“Suo padre aveva promesso al mio che sua figlia si sarebbe sposata con il mio primo fratello.” Disse lui fermandosi e sbattendo un pugno al pavimento facendo saltare per aria Isabel impaurita
“Ci siamo ribellati, ma io non andavo bene, non avrei mai ereditato l’azienda. Ci hanno minacciato, a me non fregava nulla delle ripercussioni, dei lividi. Hanno provato a farmi fuori sai?” disse con voce tremante mentre lei ascoltava rapita da quel racconto e anche impaurita.
“Lei si è sposata con lui, diventando mia cognata” disse “Per proteggermi.”
“Lei è qui?” chiese Isabel tentennando non credendo alle parole del fotografo
“Si, è qui non la vedo da cinque anni, da quando mi ha lasciato per proteggermi, e continuo a non dimenticarla, chiedendomi se lei mi abbia dimenticato”
“Non l’ha fatto, non lo farà mai” disse Isabel prendendosi la collana tra le mani
“Tu cosa ne sai?” chiese lui supplice
“Un segreto per un segreto, no? Hai detto che sono uguale a lei” soffiò lei poi prese un respiro profondo e inizio a parlare
“è stato il mio primo amico qui, era il mio compagno di banco, era trainer alla Big Hit. Io mi ero trasferita da poco, sai degli scandali della mia famiglia, sai di mia madre?” chiese lei sedendosi a terra vicino a lui e l’uomo annuì
“Se ne andò con uno e mi spedì qui, tutto quello che avevo creato in America, le mie amicizie, la mia vita, beh era tutto perso. Ero sola, mio padre non mi calcolava lasciandomi in un appartamento vuoto a badare a me stessa da sola, mio fratello mi odiava senza neanche conoscermi, e mi odia tuttora e lei mia madre mi aveva abbandonata. Non avevo nulla solo una carta di credito e i miei libri. Ma non avevo perso il mio essere allegra e spensierata.”
“eri allegra?” chiese lui sbalordito
“Oh si, sorridevo sempre, saltellavo, ballavo e cantavo, ero esuberante. Avevo sempre la testa dipinta di tanti colori. Quando mi hai chiesto di farmi una tinta e ti ho detto categoricamente no, la ragione è lui, è per chi amo. Da quando mi sono lasciata con lui, ho deciso di vivere senza colori” disse lei triste
“Comunque ero esuberante e non so perché lui diventò mio amico, era chiuso timido, sbuffava sempre e si lamentava. Io ero energia pura e lui era tranquillità pura. Ma insieme ci compensavamo. E siamo diventati inseparabili, era il mio tutto”
“è uno dei bts?” chiese lui
“Si, conobbi tutti prima che diventassero famosi erano solo dei trainer ogni tanto passavo le giornate anche con loro. Mio padre voleva che il mondo mi conoscesse e io riuscì a farlo desistere fino alla fine della laurea promettendoli di fare quello che ero tenuta a fare, un paio di anni di libertà per una prigione di una vita intera”
“Che è successo?” chiese
“Tra me e lui successe che ci innamorammo, ma lui era un trainer io una chaebol mio padre mi aveva detto che neanche come amico andava bene perché di famiglia povera, perché di due classi sociali diverse. Io l’ho ignorato. Ho cercato di prendere tempo, ci promettemmo che dopo i suoi tre anni dal debutto ci saremmo fidanzati. A breve saranno tre anni” disse lei cercando di non piangere, prendendo un respiro per continuare a raccontare
“Mio padre si mise in mezzo prima dello scadere del tempo di libertà che avevo ricevuto, solo per ricordarmi che io ero in suo potere, di sua proprietà. Mi mandò in Giappone, non contento anche in Cina. Persi il suo debutto, gli ero stata accanto per tutti quegli anni di trainer e persi il suo debutto. Dato che io non ragionavo secondo lui e non volevo stare ai suoi ordini, decise di minacciare Hit man, portandoli tutte le prove di noi insieme, tutte le nostre foto. Ero controllata sempre da qualcuno e io non lo sapevo.”
“Hai deciso di lasciarlo” disse lui
“Si Hit Man mi raccontò tutto, non mi ha obbligato a fare nulla, ho scelto io di sparire, è stato atroce non riuscivo a chiudere con lui, continuavo la messaggistica, anche se non avrei dovuto. Sono stata male, gli ho fatto del male, ho incominciato a rispondere meno ad essere fredda, distaccata. A Dirgli bugie.”
“E lui che ha fatto?”
“Ha provato a contattarmi, è venuto fino alla mia università, non poteva venire a casa perché sapeva che avevo un investigatore privato alle calcagna e che avrei passato i guai.”
“Quindi lui sapeva che tuo padre non voleva?” chiese Do-Yoon
“Si ma gli dissi che avremmo superato tutto che andava tutto bene. Gli raccontai bugie non potevo dirgli delle minacce alla sua carriera. Comunque è continuata per un po’ fino a che io non sono stata male. Ha-rin mi ha aiutata mi ha portata via in un in quell’istituto in America dove ora rifaccio terapia con il dottore, Ha-rin riuscì a convincere mio padre che avessi bisogno di terapia e di recupero.”
“Quindi la lieve depressione che hai detto non era lieve” continuo lui a farla parlare
“Si, non ero lievemente depressa lo ero eccome, volevo lasciarmi morire, non riuscivo ad uccidermi, per non causarli dolore, quindi ho pensato che se fossi morta gradualmente sarebbe stato meglio per lui. Un suicidio lo avrebbe sconvolto. Ero quasi diventata anoressica in quattro mesi mi reggevo per via dell’alcool in corpo” disse lei
“Mi dispiace” disse lui
“Poi mi sono ripresa, e sono tornata ma lui mi cercava comunque, insisteva nel voler parlare venne anche nel mio appartamento e quindi feci finta di trasferirmi, e andai in un altro dove lui non avrebbe mai potuto raggiungermi. Non ho mai venduto il mio primo appartamento, non riesco e il mio posto con lui. Lui continuò di nuovo e alla fine lo chiamai gli dissi che mi ero fidanzata Ha-rin che era finito tutto di dimenticarmi. Mi disse Ti amo, per la prima volta supplice. Ma lo liquidai. Cambiai numero di telefono sparii del tutto.” Disse tremante lei
“Non gli hai mai detto il perché? Non gli hai dato la possibilità di lottare?”
“Lottare? Mio padre avrebbe stroncato la sua carriera come quella di altre sei persone, volevo bene anche ai ragazzi. Il mio amore non poteva mettere fine al suo sogno, non l’avrei messo mai nella posizione di dover scegliere. No, mi sono presa la responsabilità e ho fatto tutto da sola”
“Questo mondo fa schifo”
“Si fa schifo hai ragione”
“E con Ha-rin?” chiese lui
“Con Ha-rin diciamo che ero sua amica, lui mi è stato accanto per molto tempo, quando ho detto a Yoongi, è così che si chiama il mio amore, che mi ero fidanzata con Ha-rin non era vero. Quello è successo mesi dopo, non so come ci sono finita a letto a capodanno” disse lei
“Ah, scusami è colpa mia” disse lui
“Eh? In che senso che c’entri tu?”
“Ehm poi te lo dirò, dobbiamo andare a presentare l’asta” disse lui provando ad alzarsi
“Aish tu così non vai da nessuna parte no con lei in sala. Dirò che ti sei sentito male e ti ho fatto mandare a casa. Finito il tutto, vengo a controllarti”
“Sei identica a lei” ridisse lui
“Ma non sono lei. Mi dispiace non posso sostituirla e tu non puoi sostituire lui”
“Ma possiamo non sentirci soli almeno per un po’?’”
“Si possiamo non sentirci soli per un po’”
“Grazie per avermi detto il tuo segreto”
“L’hai detto tu un segreto per un segreto siamo pari ora” disse lei per poi aiutarlo ad alzarlo e fare in modo che andasse via senza creare scandali.
 
Si erano tutti accorti della loro assenza ma era riuscita miracolosamente a limitare i danni, dicendo a tutti che il fotografo si era sentito poco bene.
Finita l’asta prese un sospiro di sollievo, finalmente quella orrenda giornata era giunta al termine. C’era ancora un buffet per tutti gli ospiti che continuavano a chiacchierare, i reporter ormai stanchi erano andati quasi del tutto via sicuramente con parecchio materiale a disposizione.
Sfinita si sedette a un tavolo, potendosi finalmente godere per due secondi un po’ d’alcool, ringraziando il padre e il fratello erano anche andati via presto dopo che erano riusciti a fare una bella foto di famiglia, in cui lei aveva sorriso come sempre in modo falso.
“Noi stiamo andando via” disse Namjoon avvicinandosi alla ragazza che era seduta con gli occhi chiusi.
“Oh, si, scusate per prima, ma Do-yoon sta passando un brutto periodo, non vi darà fastidio” disse lei sorridendo stanca guardandoli
“Ehm per la foto? Puoi risolvere?” chiese Namjoon a disagio
“Si risolvo io, non verrà pubblicata” disse la ragazza facendosi seria
 “Okay grazie, sai lo hyung non gradirebbe” disse poi e lei annuì pensierosa
“Noona perché hai ancora la sua collana?” chiese Tae invece
“Tae ti ho detto che non puoi chiamarla noona” lo rimproverò il maggiore
“L’abitudine scusa” abbassò il capo il ragazzo per poi riguardare la sua Noona in cerca di risposte
“Perché ogni mattina mi sveglio, e mi guardo allo specchio e mi ricordo quanto male gli ho fatto. È il mio peso da portare” disse lei stanca ormai di dover sempre svincolare alle domande e a essere falsa solo per l’apparire.
“Noona forse potreste risolvere, lui non ti odia” disse Tae
“Ragazzi, non voglio. Lui sta meglio senza di me” disse secca
“Non è vero, non sta meglio, ogni volta che ti vede su qualche tabloide è intrattabile. Pensa sempre a te anche se non lo da a vedere, gli manchi. Noi non sappiamo più cosa fare, noona abbiamo bisogno del tuo aiuto” disse Namjoon
“Cosa vuol dire bisogno del mio aiuto?” chiese lei non capendo e cambiando tono di voce dal essere duro a non lo essere più
“Lui, non sta bene è arrabbiato con te e tanto, specie dopo novembre, non vuole sentire ragioni, noona noi sabbiamo che ci tieni ancora a lui e a tutto il gruppo, se solo potessi parlarli un attimo…” provò a convincerla il leader
“Nam…. Io sono stanca, è stata una giornata frenetica e piena di problematiche, e devo andare via, devo controllare Do-yoon. Io non posso aiutarti con lui. È meglio così è meglio che mi odi, è meglio che sia arrabbiato con me, forse è la volta buona che mi dimenticherà” disse lei alzandosi e guardandolo dispiaciuta
“Tu l’hai dimenticato? Tu lo dimenticherai mai?” chiese Namjoon
“Non parliamo di me ma di lui, io e Yoongi siamo diversi”
“Ma il vostro amore era reale, Noona tieni la sua collana e hai detto che è il tuo peso da portare. Come puoi pensare che lui ti dimenticherà se tu sei la prima a non farlo, a non smettere di amarlo” disse Tae
“Io ho fatto la mia scelta, non si può tornare indietro, perché continuate a sperarci? Smettetela non c’è speranza riguardo questa faccenda” disse lei con tono triste
“Hai fatto la tua scelta, sai quanta gente è stata male per questa? Sai quanto ci stiamo ancora male” disse Namjoon arrabbiato
“Io non posso risolvere, non posso” disse schietta “Ho fatto quello che mi avevate chiesto, di chiudere con lui a voce, di smetterla di farvi vivere di Ma e di sé. Lo chiamai e chiusi, dandoli le miei spiegazioni. Non vedo perché insistere su un caso perso come me” disse lei duramente
“Perché erano bugie, perché lo sappiamo che non volevi, sappiamo che sei ancora nei guai, se solo tu parlassi con noi, forse potremmo aiutarti” disse supplice Nam
“Namjoon, ti dirò quello che ho detto a Jin, pensate alla vostra vita, andate avanti. Avete una carriera a cui pensare, io non sono una vostra preoccupazione. Se vi sentite in colpa per qualcosa state sbagliando. Io non sono una vittima. Io ho scelto. Se proprio non riuscite a farlo. Ficcatevi nella vostra testolina che sono una stronza, così come sta facendo Yoongi per andare avanti”
“Non sta andando avanti. Lo sai” disse Namjoon
“Io non posso aiutarti. Yoongi è vostra responsabilità, siete in sei fate qualcosa” disse lei duramente
“Dovresti smetterla di fare la stronza” disse Namjoon
“E voi dovreste smetterla di continuare a fare agguati, dovreste dimenticarmi tutti. Perché io di speranze non ve ne sto dando.” Disse secca
“Vuoi veramente questo? Vuoi che pensiamo che tu sia stronza che sia la causa di tutti i mali? Vuoi che facciamo di te un capo espiatorio?” disse con rabbia
“Si.”
“Isabel stai sbagliando tutto” disse Namjoon serio
“Può darsi, ma ormai il danno è fatto e non c’è rimedio” disse lei “Ora scusatemi ma devo andare a finire di fare gli onori di casa, siccome Do-yoon è dovuto andare via” disse lei porgendo i suoi saluti inchinandosi
“Noona, aspetta” disse Tae prendendole una mano lei si voltò a guardarlo con gli occhi tristi
“Tu e il fotografo state insieme?” chiese lui duramente lei rimase un attimo a guardarlo senza sapere cosa dire, persa negli occhi scuri di Tae
“Si, ma non lo sa nessuno” rispose poi
“è una bugia come quando hai detto di stare con Ha-rin?” chiese Tae
“Io stavo con Ha-rin” disse Isabel guardandolo confusa
“No quando hai lasciato Yoongi, ti sei fidanzata mesi dopo, lo sappiamo” disse lui
“E come lo sapete?” chiese lei con sospetto alzando un sopracciglio
“Ha-rin quel giorno che stava a casa nostra, l’ha detto lui” disse Tae mentendo per coprire il fotografo
“Capisco, non dovreste credere a tutto quello che sentite, specie i fatti detti da Ha-rin” disse lei
“Ha detto che tuo padre ti ha messo davanti a una scelta, una parte delle quote azionarie dell’azienda, un buon posto di lavoro e la ricchezza se avessi lasciato lui. È vero questo?” chiese lui “Perché da quello che ricordo io, Noona a te non è mai importato di tutto ciò, soldi, ricchezza, fama un posto prestigioso nella società. Non ti è mai piaciuto stare sotto i riflettori” disse V  
“Le cose possono cambiare” disse lei
“Continui a non rispondere, noona tergiversi. Lo sappiamo entrambi puoi riuscire a mentire guardando i più grandi negli occhi, ma non so il perché con me Jimin e Jk non ci sei mai riuscita, hai un debole per noi, l’hai sempre avuto.” disse V
“Io devo andare” disse lei provando a staccarsi da lui
“Va  bene, vai pure. Noona  ma non lascerò perdere, forse gli altri potranno dire lasciamola perdere andiamo avanti con la nostra vita, ma lo sappiamo tutti,  nessuno lascerà mai perdere.  Qualunque cosa sia che non ti permette di stare con noi, la scopriremo e anche contro il tuo volere noi torneremo e ti aiuteremo.” Disse schietto
“Tae smettila” disse con voce rotta
“La smetto solo perché siamo in pubblico, e direi che non è il caso che tu incominci a piangere qui, perché vedo i tuoi occhi in questo momento, vorresti solo piangere perché stai male. Mi dispiace se dicendo queste cose ti sto facendo del male, se stai soffrendo perché vorresti tornare e non puoi. Se dicendoti queste cose ti sto dando una speranza e ti stai sentendo amata di nuovo, devi sentirti tanto sola.” Disse Tae tristemente
“Taehyung, dovremmo lasciarla andare” disse Namjoon guardando gli occhi lucidi di Isabel, ormai era certo anche a lui lei mentiva su tutto e ci teneva a tutti loro.
“No, un attimo non ho finito. Noona non sei sola, noi ci saremo sempre, e non smetteremo di lottare. E anche sé lui ora è arrabbiato è nega la tua sola esistenza, fidati lo conosciamo tutti bene, lui tornerà all’attacco e ti riprenderà. Ho finito.” Disse lasciandole la mano lei lo guardò e poi si girò velocemente senza dire una parola per poter fuggire via.
 
“Penso che basti come conferma non credi?” chiese Tae duramente
“Hai esagerato” disse Namjoon guardando andar via la ragazza
“Ma abbiamo avuto una reazione, non sta con il fotografo, l’ha detto solo perché così noi lo riferissimo a Yoongi, e hai visto non ha risposto a nessuna delle miei accuse, perché dirmi che era vero il tutto significava mentire. Lei non sa mentire davanti a me.”
“Tae-iss a me tutto questo ha solo lasciato un senso di tristezza e angoscia” disse Namjoon
“Era quello che provava lei” disse Tae “è completamente sola e soffre.” Disse tae
“Cosa diciamo agli altri?” chiese Namjoon
“Tutto” disse Tae
“Forse dovremmo andare abbiamo del lavoro da fare” disse triste e Tae annuì
 
Angolo dell’autrice:
Aigoooo…. E dopo un anno ecco la risposta al perché Do-yoon si è fissato con Isabel, hanno una storia simile e lui l’ha capito subito quella sera di capodanno, e ha deciso di indagare. Quando do-yoon dice hai gli occhi di un cuore infranto è perché rivede i suoi occhi in lei.
Tae…. Penso che mi abbia appena dato una pugnalata al cuore con quel discorso, no che a Isabel non l’abbia data… questo capitolo mi uccide…
Taehyung è capace di uccidermi ogni volta….

 
 

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 PROGET ***


CAPITOLO 14 PROGET

10 MAGGIO 2016
Isabel stava controllando dei documenti riguardanti la vendita delle opere quando una donna si avvicinò a lei.
“Scusami? Kim Isabel no? Non abbiamo avuto il piacere di presentarci oggi, io sono Park  Bong-Cha” disse la donna porgendole la mano
“Piacere mio” sorrise lei stanca lasciando perdere i documenti e stringendole la mano
“Mi dispiace disturbarti sarai sicuramente distrutta, ma volevo chiederti se il signor Lee Do-yoon sta bene?” chiese lei torturandosi le mani a disagio
“Sei lei?” chiese Isabel d’istinto
“Ti ha raccontato di me?” chiese lei stupita
“Si, a quanto pare ti assomiglio. Padre di merda che minaccia e ci costringe a lasciare il proprio amore” disse lei facendole strada per prendere altro champagne
“Ehm no, scusami non posso” disse la donna, Isabel la osservò meglio intravedendo la pancia
“Quanti mesi?” chiese a disagio
“Cinque” sorrise  tristemente lei
“Non si nota molto. Congratulazioni. Perché è qui?” chiese poi
“Volevo sapere se fosse fidanzati, scusa la domanda.” Disse in imbarazzo
“No, non potremmo mai. Amiamo due persone che non possiamo avere. Dubito che lui si fidanzerà con qualcuno e io lo farò solo perché costretta, questo è il destino per noi donne di famiglia ricca” annuì bevendo anche l’altro bicchiere
“Vorrei tanto che fosse felice” disse la donna tristemente
“Capisco, a pieno. Tranquilla trova il modo per andare avanti così come lo fai anche tu.” Disse lei annuendo seria e svuotando il bicchiere
“Mi dispiace averti disturbato, grazie per aver risposto ora devo andare”
“Di nulla è stato un piacere” disse cordiale Isabel
“Ti prenderai cura di lui?” chiese la donna prima di andarsene
“Si, sono in debito, lui lo fa con me” rispose Isabel
“Veramente grazie di tutto” e così la donna se ne andò
Isabel si sedette a un tavolino riprendendo in mano i documenti aspettando che la sala finalmente si svuotasse per poter sistemare il restante delle opere e coordinare le varie spedizioni che sarebbero avvenute l’indomani.
Avrebbe dovuto fare parecchio lavoro, ma era abituata s tutto ciò, concentrarsi in quello voleva dire non pensare a lui, e in quella giornata ci aveva pensato già abbastanza.
Dover raccontare la sua storia, sapere che anche un’altra coppia avesse avuto lo stesso destino la rendeva arrabbiata.
Tae e quegli occhi speranzosi le avevano anche dato il colpo di grazia, quella piccola speranza che il ragazzo le aveva insinuato la stava facendo andare ai matti.
Prima o poi avrebbe denunciato tutto, nessuno doveva soffrire come lei e Yoongi o come Do-yoon e quella donna. No, avrebbe trovato un modo per schierarsi dalle parti delle classi sociali più deboli, avrebbe dato supporto alle persone come lei.
Era più decisa che mai, avrebbe continuato a scrivere, e nel suo libro avrebbe inserito anche la storia di Do-yoon e avrebbe trovato altre storie simili. Avrebbe combattuto per amore, per fa si che le nuove generazione avessero più possibilità di combattere e di vincere. Sospirò stanca e si rimise a lavoro, doveva fare in fretta così da poter tornare a casa da Do-yoon.
11 MAGGIO 2016 2:00
Isabel entrò distrutta a casa di Do-yoon e si avviò verso il soggiorno, lo guardò per un attimo indecisa su cosa fare e poi incominciò a dargli qualche colpetto per far notare la sua presenza all’uomo.
“Stai meglio?” chiese Isabel a Do-yoon che era immobile sul suo divano
“Isabel!” esclamò destandosi
“Hai continuato a bere?” chiese lei guardando le bottiglie sul tavolino riversate e vuote “Aigoo, ed ero io l’irresponsabile” esclamò passandosi una mano sulla fronte
“Io, non ho bevuto! Sto bene!” disse lui strascicato alzandosi ma ricadendo malamente sul divano
“Aigoo! Ti aiuto a metterti a letto” disse lei esasperata
“Sto bene non ho bisogno di aiuto”
“Si invece, hai bisogno di andare a letto e dormire, sei stravolto”
“Io?? Io non sono mai stravolto. Quella che si ubriaca per amore sei tu ragazzina!” esclamò lui biascicando mentre si alzava e le cadeva addosso e lei che lo prese immediatamente reggendolo
“Aigoo, quanto puzzi” disse mentre arricciava il naso
“Anche tu quando ti riduci così puzzi” disse lui ridacchiando
“Ottimo, me lo ricorderò, andiamo a letto” disse con voce accondiscendente
“Odio questa vita” biascicò lui “Odio tutti! Vorrei lanciare una bomba  e far esplodere questo paese”
“Beh potresti accordarti con il presidente della Corea del nord per farlo” disse lei alzando gli occhi al cielo mentre metteva un braccio dietro la schiena di lui per reggerlo e incominciava a trascinarlo di peso verso la camera da letto
“Quel tipo è inquietante” disse lui con una smorfia
“Si lo so, dai andiamo”
“Isabel?” chiamò lui mentre lei cercava di reggerlo
“Si?”
“Mi vuoi bene?” chiese lui
“Io…. Si ti voglio bene” tentennò lei non diceva quelle parole da tanto tempo
“Anche io… dobbiamo parlare” disse lui
“Si, parleremo quando ti sarai ripreso” annuì lei “ora forza aiutami a scortarti in camera da letto così ti riposi”  disse lei
“Va bene, mi dispiace tanto” disse lui
“Di cosa?” chiese lei continuando a trascinarlo
“Di averti mentito per tante cose” disse lui
“Non è un problema anch’io l’ho fatto, andiamo a dormire” disse lei dolcemente
“Grazie per esserci”
“Lo dovrei dire io a te” disse lei sorridendoli mentre lo aiutava a mettersi a letto e li dava un bacio leggero sulla fronte
“Dormi qui?”
“Aigoo, si anche se puzzi molto, vado a cambiarmi tu cerca di crollare” disse lei e lui sorrise stanco e abbracciò il cuscino, lei sorrise a guardandolo e andò a cambiarsi per poter dormire finalmente e chiudere quella giornata di merda.
 
19 MAGGIO 2016
“Do-yoon si può sapere dove stiamo andando?” chiese lei mentre camminava attraverso dei corridoio
“Al mio magazzino” disse lui tranquillo
“Si può sapere perché hai un magazzino in un posto del genere, sembra un luogo dove qualcuno nasconderebbe un cadavere e nessuno sarebbe in grado di ritrovarlo” disse lei seria 
“La tua immaginazione è inquietante, parli sempre di omicidi e gente morta. Penso sia colpa di quella serie tv che vedi con Dashimen”
“Aigoo, non la vedo con Dashimen, lui ha deciso di immigrare in America! Comunque è una bella serie! ” disse lei
“Quella serie è piena di spargimenti di sangue e non ti fa bene guardarla specie perché a quanto pare sto intuendo che tu ragazzina hai un lato oscuro, e sinceramente non voglio per niente scoprirlo” disse lui scuotendo la testa
“Oggi salto la palestra per via di tutta questa camminata” disse lei cambiando discorso
“Perché ti lamenti sempre?” disse lui lamentandosi di conseguenza
“Io non mi lamento” disse lei “Mai…”
“Aigoo, si certo.” Disse lui ironico
“Ah siamo arrivati” disse lui fermandosi davanti a una porta
“Inquietante, mi ucciderai e lascerai il mio cadavere a decomporsi, ne sono sicura ora, tutto perché mi hai confidato il tuo segreto” disse lei seria
“Smettila di fare la scema” disse lui inserendo il pin e aprendo la porta
“Lo sapevo io, ora morirò, avrei dovuto avvisare Dashimen! E invece no, farò una fine tremenda!” incominciò a recitare lei come se fosse in un film facendo finta di piangere e di aver paura
“Aigoo, sei insopportabile oggi”
“Al dire il vero sono di buon umore” disse lei facendo spallucce e sorridendo
“Ah si? Waoo” disse lui accendendo la luce e facendola entrare
“OH MY GOD!” disse lei spalancando gli occhi e trovando davanti a sé ventuno quadri
“Questa è parte della mostra che voglio organizzare” disse lui
Lei rimase per un attimo ferma ad osservare i vari quadri e per la stanza con gli occhi fuori dalle orbite.
“Aspetta!” urlò indicando un dipinto
“Non puoi mettere questo dipinto!” urlò
“Perché no? Non siete riconoscibili” disse lui guardando il quadro che illustrava lei con i capelli colorati che dava un bacio sulla guancia a un ragazzo che con una mano si nascondeva metà faccia e aveva tutti i capelli scombussolati
“Certo che si! Si vede chi è lui!” disse lei “Anche in quest’altro si riconosce il profilo” disse lei indicando il quadro che ritraeva solo Yoongi seduto di profilo con le cuffie che guardava fuori di una finestra con un alone di tristezza
“Non si riconosce fidati, il mio assistente ha visto i quadri, ed è un super Army è innamorato di Jimin. Non ha riconosciuto Suga” disse lui scuotendo la testa
“Bah, non sono convinta.” Disse lei scuotendo la testa e fermandosi sull’altro dipinto che raffigurava lei seduta vicino a una fontana con lo sguardo perso nell’acqua una bottiglia di champagne ai suoi piedi il vestito verde che si vedeva dal giubbotto spesso a coprirla. “Aigoo, questo è capodanno?” disse lei stupita
“Si, ho la foto” disse lui “Ho deciso di trasformare le foto in dipinti” disse Do-yoon
“Cazzo, Do-yoon sono fatti proprio bene. Ma siamo tutti riconoscibili Anche in questi si vede che siete tu e Park Bong-cha” disse lei  pensierosa
“Yah… ragazzina io ti ho raccontato la storia no il nome” disse lui guardandola stupito
“Si è presentata alla mostra” disse lei facendo spallucce continuando a muoversi per la stanza osservando pensierosa i vari dipinti.
Quella mostra raccontava di storie d’amore finite, se ne rese conto continuando a camminare, le storie d’amore erano raffigurate in tre dipinti per coppia, il primo era un momento felice della coppia, gli altri e due dipinti raffiguravano in uno solo il ragazzo solo e nell’altro invece la ragazza. In totale le storie erano sette. Do-yoon e Park Bong-cha erano la coppia coreana, lei e Yoongi erano quella mista, poi c’era una coppia di due ragazzi, una di due ragazze, una coppia di anziani, una coppia di persone di colore, una coppia di stranieri e infine una coppia di due senza tetto.
“Isabel ti ho fatto una domanda” disse lui sbuffando avvicinandosi a lei e dandole un colpetto
“Scusa mi ero incantata, sono veramente belli” disse lei sospirando
“Hai capito il significato?” chiese
“Sono tutte coppie che si sono lasciate?” chiese lei
“Si, ma anche l’amore non ha età, Razza o sesso” disse lui
“Vuoi veramente farlo? Vuoi fare questa mostra?” chiese lei poco convinta
“Non ora, la devo ultimare, ci sto lavorando” disse lui
“Cosa manca?” disse lei
“Un giorno te lo farò vedere, per ora questa è l’anteprima ti piace?” chiese lui
“Si” disse lei in un soffio tornando al dipinto suo e di Yoongi e sfiorando il viso di lui “Mi piace tanto” disse lei
“Ti avevo fatto una domanda” disse lui
“Quale?” chiese lei confusa staccando gli occhi dal dipinto
“Ci hai parlato?” chiese lui tentennando
“Ahhhh… un segreto per un segreto.” Le rinfacciò lei ridacchiando e tornando alla realtà
“Che cosa vuol dire? Io ti ho detto tutto” disse in modo risentito
“Non è vero mi hai detto come sapevi già da prima di Yoongi, anche se non sono convinta che Dashimen non abbia dato un’occhiata a tutto quel materiale che ti ha consegnato” disse lei dubbiosa
“Ti ripeto che lui non sa nulla, vuoi litigare di nuovo? Avevamo deciso di metterci una pietra sopra” disse lui sbuffando
“Ah, tu l’hai deciso, io sono ancora arrabbiata” disse lei imbronciata
“Aigoo, tu non mi dicevi niente, e io dovevo sapere”
“Tu sei pazzo Do-yoon te l’hanno mai detto? E soffri di manie di controllo.” disse lei piccata
“Aigoo, e tu sei antipatica e rancorosa” disse lui “Mi dici cosa ti ha detto lei?”
“Waoo quanta fretta, ti ho detto un segreto per un segreto” disse lei ghignando
“Cosa vuoi sapere?” chiese lui
“Lo sai” disse lei mentre lui la guardava sbalordito “Ti ho detto tutto, mi sono scusato anche per averti convinto a metterti con Ha-rin a capodanno” disse lui
“Ah, non mi hai detto cosa hai detto ai bts il giorno del servizio fotografico” disse piccata
“Perché pensi che io abbia detto qualcosa a quei ragazzi?” chiese lui
“Perché Yoongi era furibondo nel parcheggio” disse lei guardandolo con sospetto
“Aigoo, l’ho provocato” disse lui alzando gli occhi al cielo
“Cosa hai fatto!!!” gli urlò contro con tono trillante
“Senti volevo solo assicurarmi che il tuo nobile sacrificio fosse per una ragione valida, e così è. Quel ragazzo è tremendamente innamorato. Comunque non ho detto nulla di che, solo che non eri stronza.”
“Io faccio di tutto per fingermi stronza ed ecco che tu rovini tutto” sbuffò lei guardandolo male
“Aigoo, alla tua recita non ci è cascato nessuno, solo Jimin quello con il viso dolce che era infuriato con te. Poi Taehyung invece, beh stravedeva giustificava tutto. Il leader ha cercato di tenere a bada i suoi ragazzi ma appena hanno sentito il tuo nome sono come impazziti, Jin non molla la presa era molto combattivo. L’unico sano in quel gruppo è il più piccolo” disse sbuffando
“Aigoo, pensavo che Jin ci avesse messo una pietra sopra, l’ho trattato malissimo. Jimin è arrabbiato?” chiese lei preoccupata
“Si, ma penso si sia convinto. Jungkook pensa che sia giusto lasciarti fare e andare avanti per la tua scelta, ma è anche convinto che tuo padre ti picchi” disse lui
“Gli hai dato conferma?” chiese lei terrorizzata
“No, non ho dato conferma di questo. Ho solo fatto presente il rapporto che avevi con Ha-rin e quello che ha fatto”
“Aigoo, sei una pettegola” disse lei sbuffando
“L’ho dovuto fare, il tuo ex mi ha paragonato a quel moccioso” disse lui arrabbiato
“Ha-rin aveva il vizio di provocarlo, se l’hai fatto anche tu è normale che ti abbia paragonato a lui” disse lei guardandolo come se fosse idiota
“Si, okay non aveva torto” disse lui pensieroso “Comunque quel moccioso il giorno che ti ha strangolato è andato da Suga e gli ha raccontato una bella storia” disse Do-yoon
“Cioè?” chiese lei confusa
“Che l’avevi lasciato per più ricchezza e quote azionarie dell’azienda e che avevi fatto picchiare Ha-rin, che eri solo presa dalla ricchezza e dall’avere più potere, ti ha dipinto come una grandissima stronza.”
“Yoongi ci ha creduto?” chiese lei sconvolta “Ci ha creduto!” urlò lei  guardando la faccia di Do-yoon
“Non ci crede, non ci crederà mai si sta solo autoconvincendo che tu sia cattiva, non lo pensa realmente” disse lui scuotendo la testa
“Si ma ha creduto a quel deficiente! Io lo ammazzo!” urlò lei  
“Chi Ha-rin o Yoongi?” chiese lui confuso
“Yoongi!” urlò lei e lui incominciò a ridere 
“Devi prima incontrarlo per farlo”
“Ah ah ah, spiritoso.” Sbuffò lei calmandosi di colpo
“Mettiti nei suoi panni, l’hai trattato come una pezza, e hai continuato a mentire, volevi che pensasse che fossi la cattiva, beh ecco è successo” disse lui
“Io voglio solo che vada avanti” disse lei tristemente
“Buona fortuna! Beh lei che ti ha detto?” chiese lui
“Ah…..” disse lei tergiversando
“Ah?”
“Voleva sapere se fossimo una coppia, le ho detto di no. Voleva sapere se fossi felice, vuole che vada avanti”
“Aigoo, sia tu che e lei siete assurde” disse lui scuotendo la testa
“Oppa…. Devo dirti una cosa” disse lei fermandosi ad osservare il quadro dove raffigurava Do-yoon e Bong-Cha pensierosa
“Cosa?” chiese lui
“è incinta” disse lei continuando a guardare il quadro e non riuscendo a guardarlo in faccia
“Capisco…” disse lui
“Mi dispiace tanto, ma penso che la notizia uscirà abreve, è meglio che tu lo sappia da me” disse lei avvicinandosi a lui
“Prima o poi sarebbe successo, serve un erede” sbuffò lui
“Do-yoon posso farti una domanda?” chiese lei dubbiosa
“Si” disse lui guardandola con sospetto
“Speri mai che il destino vi farà tornare insieme?” chiese lei
“Si, spero che un giorno lei venga da me e mi dica che vuole scappare” disse lui
“Perché non vai a prenderla e scappate?” chiese lei confusa
“Perché lei ha fatto di tutto per farsi odiare come te” disse lui
“Tutto per paura che mi succeda qualcosa, continua a volermi proteggere. Ho provato qualche anno fa quando l’ho rincontrata e ho provato a dirle di andare via, scappare con me. Ho una casa Los Angeles ben nascosta, potevamo andare lì ricominciare farci una nuova vita” disse lui
“E lei che ha detto?” chiese Isabel
“Lei stava per scappare, ma sai c’è stato qualcuno che ha sentito la nostra conversazione… non so come sia possibile, e ci sono state ripercussioni. Lei non si presento all’appuntamento, mio fratello l’aveva rinchiusa, si presento lui” disse con rabbia
“E che ti ha detto?” chiese lei
“Mi puntò una pistola in pieno volto, minacciandomi di uccidermi di nuovo, io gli dissi che non mi importava poteva farlo, lui rise e mi mostrò delle foto di lei piena di ematomi. Mi disse che se io fossi morto, lei avrebbe subito anche di più. E che la mia morte non avrebbe risolto nulla, anzi avrebbe solo peggiorato il tutto” disse con rabbia per poi guardare il quadro di loro due insieme.
“Mi arresi” disse sospirando
“Che bastardo!” disse lei con rabbia
“Si che bastardo….” Disse scuotendo la testa per cacciare via il ricordo calo il silenzio tra di loro e rimasero per un po’ a osservare i quadri, senza proferire parola
“Quindi questa mostra come si chiamerà?” chiese lei cambiando discorso, interrompendo quel silenzio straziane  e avvicinandosi a lui accarezzandoli il braccio dolcemente
“Amore che rimane anche se va via” disse guardando i tre dipinti che riguardavano la sua storia d’amore
“Bel titolo, farà successo, ma Oppa io non so se voglio quelli e tre nella mostra” disse lei triste
“Non è prevista per ora, non è completa, quando vorrò farla chiederò prima il tuo consenso” disse serio
“Va bene, forse è meglio andare via da qui, ci sta rendendo tristi e depressi” disse lei con gli occhi lucidi, lui annuì e si avviarono per uscire da quel magazzino pieno di cuori infranti.
“Isa?” chiamò lui mentre percorrevano il lungo corridoio in silenzio
“Si?”
“Forse non dovremmo più andare a letto insieme” disse
“Forse hai ragione” disse lei annuendo
“Ma mi prenderò cura di te, sempre e comunque. Sono al coerente che non mi stai dicendo tutto però”
“Ti ho raccontato la storia, non c’è altro” disse lei confusa
“Stai cercando di carpire informazioni sull’elitè perché?” chiese lui
“Ah, Dashimen ti ha proprio dato tutto il mio pc” disse lei ridendo nervosa
“Si, cosa hai in mente?”
“Di distruggerlo… di distruggere tutti, devo solo diventare abbastanza potente.”
“Come vuoi distruggere tutti?” chiese lui confuso
“Io volevo laurearmi in lettere, e diventare una scrittrice viaggiare per il mondo e scrivere. Sto scrivendo un libro sulla mia storia e sugli scandali dell’elitè… ma ho poche informazioni ed è complicato non ho molto tempo” disse lei
“Vuoi le informazioni?” chiese lui
“Si” disse lei
“Capisco… ti darò anche questo” disse lui serio
“Non sei costretto” disse lei
“Lo so, ma anche io voglio distruggere tutti, ma dobbiamo farlo con calma e senza reazioni troppo istintive, bisogna ragionare e tu sei una testa calda” disse lui
“Non è vero” disse lei risentita
“Si, Isabel devi imparare a comportarti con tuo padre, e devi aumentare i tuoi Follower su Twitter e sugli altri social, devi diventare più famosa, e avere più agganci e persone possibili” disse lui
“Non ci stiamo già lavorando da quando ti conosco?” chiese lei confusa
“Si ma dobbiamo lavorarci meglio e tu devi fare di tutto e di più” disse lui
“Sarà fatto” disse lei
“Andiamo a pranzo, ho fame ora” disse lui arrivati alla macchina
“Si andiamo” annuì con fermezza lei
 
Angolo dell’autrice:
Momento Isabel-Do-yoon, finalmente entrambi hanno detto tutto… Lei ora si fida di lui ciecamente.
Hanno le stesse motivazioni, e lo stesso odio, le stesse ragioni e un piano…
Che la vendetta incominci…..
Ci si rilegge martedì… per i prossimi aggiornamento non so devo finire i capitoli… vi aggiorno!

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 DANGER ***


15 CAPITOLO DANGER

30 MAGGIO 2016
“Aigoo, sei stato fantastico anche questa volta” sospiro lei coprendosi con un lenzuolo dopo che lui si fosse tolto da sopra di lei
“è per questo che mi chiamano Genio Min Yoongi” ghignò lui alzandosi e togliendosi il preservativo
“Quanto sei scemo quando fai così” rise lei nascondendosi il viso con una mano
“Vado a farmi una doccia” disse lui sospirando
“Yoongi-ah” lo chiamò lei
“Cosa noona?” chiese lui “Vuoi fare la doccia con me?” ammiccò
“Ah, no.  Seolhyun sta avendo problemi con Zico” disse a disagio abbassando la testa
“Quindi? Vuoi confidarti con me?” chiese Yoongi scettico rimettendosi le mutande e sedendosi sul letto
“Ehm… forse è la volta buona che si lascino” disse lei sempre a testa bassa per nascondere un sorriso che le si era formato in automatico
“Lei non era tua amica?” chiese lui confuso
“Si, ma tanto a lei ora piace un altro. E a me Zico piace da più di un anno” disse Suran
“Vuoi finalmente provarci con lui?” chiese Yoongi sorridendo affabile
“Se a te va bene, si vorrei” disse tentennando
“Perché chiedi il mio consenso?” chiese lui confuso 
“Yoongi… forse per questo” disse indicando il letto e lei nuda e poi guardandolo
“Ah… puoi fare quello che vuoi per me, non è mai stata una relazione seria, a te piace un altro” disse lui con ovvietà
“Siamo amici vero?” chiese lei titubante
“Certo, se vuoi parlarmi di Zico nessun problema, vuoi che ci parli io con lui?” chiese gentile
“No, va bene così” annuì lei a disagio
“Perché sei tanto a disagio noona?” chiese incuriosito non capendo l’atteggiamento di lei
“Sei un caro ragazzo, vorrei non farti del male” disse lei accarezzandoli una guancia
“Tranquilla, non mi stai facendo alcun male, sai mi piace quando una persona è onesta, magari lo fossero tutti” disse gentile
“Yoongi ti sei mai innamorato?” chiese lei incuriosita inclinando leggermente il capo per guardarlo meglio
“Si, e non accadrà di nuovo, quindi non preoccuparti non mi hai spezzato il cuore, non si può rompere uno che è già in mille pezzi” disse lui
“Vuoi parlarne?” chiese lei offrendosi come amica era la prima volta che lo sentiva confidarle qualcosa
“No, non mi va… voglio solo fare una doccia ora” disse sforzandosi di essere gentile
“Yoongi è una pazza ad averti lasciato, se io non fossi già innamorata mi sarei sicuramente innamorata di te” disse lei gentile
“Meglio che tu sia già innamorata di un altro, non avrei voluto ferirti, io non avrei mai potuto ricambiare”
“Forse dici così ora, magari un giorno accadrà che arriverà qualcuna a raccogliere quei pezzi e a rimetterli insieme” provò a dire lei
“Forse… per il momento non voglio innamorarmi, non fa per me” sorrise lui le accarezzo i capelli “Vado” disse sorridendo e andando via per chiudersi in bagno.
 
1 GIUGNO 2016
“Yah che stanchezza” disse J-hope sdraiandosi sul pavimento
“Non capisco perché sono venuto a fare allenamenti extra con te” sbuffò Yoongi lanciandosi a terra
“Perché io so sempre come convincerti” rise Hope
“Si, è assurdo l’ascendete che hai su di me” scosse la testa Yoongi
“Al dire il vero ti lamenti sempre, e sembra che non voglia fare mai niente. Poi ogni volta che qualcuno di noi ti chiede qualcosa dici sempre si, abbiamo tutti un’ascendente su di te” lo prese in giro Hope
“E ogni volta mi domando chi me lo fa fare” sbuffò Yoongi
“Usciamo stasera? Mi va di andare a bere qualcosina a te?” chiese rimanendo sempre sdraiato sul pavimento vicino all’amico
“Mmh si, ti stai vedendo con qualcuna di recente?” chiese Yoongi 
“Hyung? Hai deciso di passare all’altra sponda?” chiese Hope avvicinandosi e provandolo a baciare sulla guancia
“Aish che schifo! Smettila” disse urlando e facendo versi
“Ahahahha, mi fa troppo ridere, quando faccio il tenero con te o con Namjoon avete sempre quella faccia schifata” continuò a ridere Hope
“Hai finito di prendermi in giro?” si lamentò Yoongi
“Si, comunque non sto uscendo con nessuno” disse Hope pensieroso
“Perfetto, andiamo nel club di Idol? Cerchiamo qualche ragazza?”
“E Suran?”
“Lasciata”
“Okay le altre?” chiese incuriosito
“Anche quelle, una si stava per innamorare” disse con faccia schifata
“Mai sia che una s’innamori del grande Min Yoongi, ormai cuore di ghiaccio”
“Non voglio impicci del genere, e poi dobbiamo partire per il tour” disse serio
“Hyung non utilizzare il tour come scusa, tu non vuoi proprio innamorarti ammettilo e stop” disse scuotendo la testa
“Si come dici tu” annuì
“Portiamo anche Namjoon?” chiese
“Lui è fidanzato” disse Yoongi
“Ehm, si è lasciato tre giorni fa….” Disse con tono leggermente preoccupato
“Cosa? e non ha detto nulla?” chiese Yoongi mettendosi a sedere sconvolto
“L’ha detto solo a me, non se la sentiva di dirlo agli altri”
“Basto io no?” disse Yoongi alzando gli occhi al cielo
“In che senso?” chiese Hoseok mettendosi a sedere e guardandolo confuso  
“A farvi preoccupare” disse lui sbuffando
“Non siamo preoccupati per te” disse Hope guardandolo stranito
“Ah no? Lo siete sempre”
“Hyung sinceramente ti stiamo lasciando provare a cavartela da solo, e stiamo provando a non nominarla più come volevi” annuì serio Hope
“Okay, grazie… mi spalleggi sempre”
“Lo so” Annuì Hope, e lo sapeva anche fin troppo bene, Isabel le lo diceva sempre.
 
 FLASHBACK MARZO 2014
“Avete litigato?” disse Hope entrando in camera di Isabel e chiudendosi la porta alle spalle guardandola cercando di non ridere
“Ah con te non ci parlo!” urlò Isabel mettendosi a sedere e indicando Hope
“Perché no?” chiese Hobi confuso
“Perché tu mister Hope, lo spalleggi sempre al tuo favoloso incredibile genio di uno Hyung!” sbuffò lei prendendo un cuscino e abbracciandolo stretto
“Non è vero! Solo quando è nel giusto” rise il ragazzo
“Sempre secondo i tuoi canoni di valutazione. Per voi Yoongi è come Gesù sceso in terra” sbuffò lei e lui  rise
“Ridi di me?” disse guardandolo adirata stringendo di più il cuscino
“No, ma dai… spiegami e ti prometto che non prenderò le sue parti” disse lui mettendo una mano sul petto e cercando di fare il serio
“Ah, voglio proprio vedere” fece il verso lei
“Questo tuo fare da pappagallo non aiuta la tua causa…. Perché avete litigato?” chiese cercando di trattenere le risate, Isabel lo faceva sempre ridere quando litigava con Yoongi
“Perché è cretino! E non si fida di me!” disse lei
“A proposito?” disse sedendosi sul letto
“Di Ha-rin” disse lei sbuffando
“Ha ragione!” esclamò  Hope
“Tu!” disse arrabbiata lanciandoli il cuscino in faccia  “Vai viaaaaaaaaaaaaa” incominciò a spingerlo con i piedi  mentre lui rideva
“Dai no! Ma ha ragione qualunque cosa sia”
“Hoseok vai viaaaaaaaa, non vi sopporto a voi due!” urlò isterica provando a farlo scendere dal letto
“Io invece vi amo a tutti e due” disse lui lanciandosi addosso a lei e intrappolandola in placcaggio abbraccio sul letto
“Ho una voglia immensa di morderti” disse lei e lui continuò a ridere si stacco rimanendo sopra di lei 
“Anche se faccio il carino??” disse incominciando a fare il carino
“Aigoo, insopportabile” scosse la testa lei
“Dai che non sei realmente arrabbiata, tanto non ci riesci con me, sono troppo coccoloso” disse lui mettendosi a sedere di nuovo sul letto e lasciandola libera per un attimo
“Ti odio Hoseok!” disse lei provando a ricomporsi e mettendosi seduta di nuovo
“Io no!” l’abbracciò di nuovo “Ora il mio abbraccio ti farà calmare e tu smetterai di essere arrabbiata con il tuo fidanzato non fidanzato.” Rise lui mentre lei sbuffava in quell’abbraccio e nascondeva un sorriso.
 
1/2 GIUGNO 2016 SERA
Erano riusciti ad uscire quella sera, e JH aveva rinominato la serata Rap night ridendo come un pazzo. Si trovavano in un locale di Seul per solo vip e stavano passando la serata cercando di aiutare Namjoon a non pensare alla sua relazione appena finita.
Stavano bevendo di tutto e di più parlando di rap e di musica, avevano deciso di parlare solo di cose che li piacevano e che non li davano dolore. Le ragazze erano fuori discussione, anche quando alcune si avvicinarono per provarci con loro, Yoongi decise di mandarle vie.
Hope andò a prendere altro da bere, mentre Yoongi teneva d’occhio Namjoon che ormai era del tutto ubriaco e vaneggiava, mentre provava a fare del rap in modo triste.
“Isabel” disse Hope dandole un colpetto sulla spalla e lei si girò di colpo guardandolo sbalordita.
“Ciao” disse tentennando
“Dovresti andare via da qui” disse serio
“Chi è questo che vuole?” disse il ragazzo vicino a Isabel guardando male Hoseok
“Tu non immischiare” disse lei autoritaria
“Se uno si rivolge a te così è normale che io debba difenderti” disse il ragazzo incerto
“No, risolvo io i miei problemi, lasciami la mia privacy” disse lei guardandolo assottigliando gli occhi
“Ehm… okay vado a sedermi al tavolo” disse lui intimorito
“Scusa” disse lei tornando a guardare Hoseok
“Devi andare via Isabel” ridisse lui serio
“Perché?” chiese lei per poi guardarsi intorno “Lui è qui?” chiese incerta
“Si, e non voglio che ti incontri, non vuole sapere niente di te, Isabel vai via”
“Io…” le parole le morirono in bocca mentre continuava a guardarsi intorno per vederlo anche un attimo
“Aigoo… non fare così” disse lui mettendosi davanti alla sua visuale “Non tentennare almeno che tu non voglia aggiustare tutto” disse in modo prepotente
“Puoi aggiustare tutto Isabel?” chiese guardandola negli occhi
“No… io no” disse lei abbassando lo sguardo
“Allora vai via, ed evita altro dolore ad entrambi”
“Io…. Okay vado via” disse con gli occhi lucidi
“Avevi ragione sai? Io lo spalleggerò sempre anche se ha torto.”
“Perché su cosa ha torto?” chiese lei confusa
“Sul non volerti vedere e neanche sentirti nominare. Se fosse per me ora ti porterei da lui e vi farei finalmente parlare” disse lui
“è tanto arrabbiato?” chiese lei abbassando lo sguardo
“Si, te l’ha detto Namjoon è furioso, non sappiamo cosa fare con lui. Non mi piace che i miei compagni provino tutta questa rabbia non fa bene”
“Io… non posso fare nulla” disse lei
“Allora vai via. Allontanati da lui prima che ti veda e io debba di nuovo raccogliere i pezzi”
“Si vado via” disse lei girandosi e andando via
J-hope la vide andare via sospirando, non sapeva se stesse agendo bene, forse spalleggiare Yoongi in tutto non era una cosa giusta. Ma ormai aveva preso quella scelta e non poteva tornare indietro anche lui. Si voltò per ordinare altri tre drink.
“Hoseok” disse Yoongi avvicinandosi a lui
“Hyung, ho quasi preso i drink” sorrise
“Ah, mi sa che non servono, Namjoon si è addormenta su un divanetto, dovremmo riportarlo a casa” disse pensieroso
“Ah.. dai beviamo questi mentre facciamo da guardia a lui, l’hai lasciato solo?” chiese dubbioso
“Si dubito che lo rapisca qualcuno qui” disse ridacchiando
“Se lo rapiscono siamo fottuti però ahahah” rise Hoseok prendendo due drink e passando il terzo a Yoongi
“Chi era la ragazza con cui parlavi? Ti ho visto da lontano”
“Ah… nessuno mi piaceva ma era già impegnata volevo provarci” disse facendo spallucce
“Ah… sta serata ci è andata male”
“Fa niente, l’importante è stare insieme.. dai beviamo questi ultimi e torniamo a casa” sorrise dandoli una leggera spinta con il sedere e Yoongi sorrise.
“Si facciamo così… Hoseokie grazie” disse poi avviandosi al tavolo e Hoseok annuì tranquillo.
 
“Ehi, Hoseokie, io vado un attimo in bagno prima di andare via, pensa tu a pisolo” disse Yoongi
“Certo, ma sbrigati voglio tornare a casa, mi sento un po’ stanco” disse per poi prendere e bere l’ultimo goccio del drink
Yoongi annuì e scese di nuovo giù, passo in mezzo alla pista evitando i vari corpi sbuffando, ed eccola la ragazza con cui J-hope aveva parlato prima, la vide mentre scuoteva leggermente la testa e prendeva la borsa dal tavolo per dirigersi verso i bagni.
Yoongi accelerò il passo, l’aveva già notato prima quando parlava con hobie che fosse lei, se n’era accorto ed era rimasto bloccato a guardarla da lontano, senza riuscire a fare un passo. Aveva anche intuito che Hobie la stava facendo andare via, non era riuscito neanche ad arrabbiarsi con l’amico per via della menzogna, sapeva che l’aveva fatto per lui. Era stato lui, infatti a chiedere di non volerla sentire mai più nominare.
Ed eccolo ritrovarsi a farsi largo fra i vari corpi in quella pista da ballo, solo per seguirla.
La vide andare verso il bagno e accelerò il passo, arrivò a raggiungerla nel momento in cui lei si chiudeva la porta alle spalle e rimase fermo lì a sentire le mandate date alla serratura.
Fermo a guardare quella porta.
Stava sbagliando di nuovo, la stava inseguendo di nuovo. Aveva ancora l’opportunità di difilarsela, di andare lontano da quel dolore, ma invece era fermo a guardare quella porta aspettando che si aprisse come un cucciolo bastonato e sofferente.
La porta si spalancò e davanti a lui apparse la figura di lei nel suo vestito blu attillato e fin troppo corto, con le gambe che erano in bella mostra.
Rimase così immobile a guardarla, mentre sentiva un fuoco di rabbia bruciarli dentro, lei non ebbe neanche il tempo di accorgersi di lui che fu afferrata malamente per il polso e ributta dentro il bagno con una ferocia tale da falle chiudere gli occhi per lo spavento.
Yoongi chiuse la porta a chiave e la immobilizzò contro di essa avvicinandosi al viso della ragazza che aprì gli occhi e lo guardava sconvolta non riuscendo a proferire parola.

Cosa sono per te?
Sento notizie di te dai tuoi amici
Ti voglio uh ti voglio
Tu sei un'imbrogliona, tu sei la criminale che mi ha rubato il cuore
Tu mi hai usato finché non hai preso fuoco
I miei sforzi per vincere il tuo cuore non hanno funzionato
Sono solo un amico per te, sembra che ti piaccia di più
Sono un perdente in amore
 
“Isabel” disse con un ringhio vicino al viso di lei che continuava a essere ferma e impaurita
“Voglio che mi dici in faccia che non mi ami più” disse con un ringhiò allontanandosi un attimo da lei ma tenendola  ferma per le spalle. Lei deglutì e continuò a guardarlo negli occhi.
“Dimmi che non mi ami e ti lascio andare” disse arrabbiato
“i—ooo…. No—n po-s—s-o” disse lei chiudendo gli occhi che si erano fatti lucidi al solo guardarlo
“Devi dirmelo o io non vado avanti. Devo sentirtelo dire” disse quasi con tono supplice nascosto dalla rabbia
“Te l’ho già detto” disse lei tentennando
“Al telefono, senza guardarmi, devi dirmelo guardandomi!” urlò tirando un pugno alla porta dietro di lei quasi a sfiorarle la faccia
“Io…Ti prego no” disse lei scuotendo la testa
“Dimmelo” disse lui avvicinandosi di nuovo al suo viso lasciandole andare la presa sulle spalle e con una delle sue salire verso il collo di lei e con l’altra incominciando ad accarezzarle l’addome.
Si avvicino al suo orecchio e incominciò a baciarla.
“Se non mi dici che non mi ami, io continuerò” disse lui mentre le baciava il collo lasciando piccoli morsi su di esso, e mentre con la mano andava dietro il collo per farle inclinare la testa di lato. Con l’altra mano continuò ad accarezzarle il corpo intrappolato in quel vestito salendo sempre di più, e passando dietro alla schiena fino ad arrivare alla cerniera del vestito.
“Dimmelo” soffio contro la pelle calda di lei
“Ti prego, fermati” tentennò lei immobile schiacciata da lui non riuscendo a fermare quel tocco e quei baci.
“No” disse lui soffiando sulle labbra e guardandola fisso negli occhi le scosse la testa leggermente e lui con una mano tirò giù la cerniera del vestito e si aiuto con l’altra a sfilarglielo
“Devi dirlo Isabel, e questa tortura finirà per entrambi” disse Yoongi staccandosi leggermente da lei e dando un’occhiata al suo corpo, non aveva il reggiseno addosso, ma solo gli slip a coprirla, si lecco il labbro superiore.
Con una mano passo sul suo fianco fino ad arrivare a un suo seno a stringerlo, con la bocca scese di nuovo verso il collo di lei  baciandolo e andando verso la clavicola, per poi scendere verso l’altro seno e continuare a baciarla dandoli ogni tanto dei piccoli morsetti, arrivò al capezzolo e incominciò a succhiare sempre leggermente. Aveva bisogno di assaporarla, di andare con foga, ma continuava ad andare lento e a infliggerle quella tortura così lentamente.
Ed eccola che fece un ansimo, e lui decidere di andare verso i suoi slip con l’altra mano alla ricerca del clitoride.
Lasciò per un attimo perdere il seno di lei che stava continuando a baciare con più foga per tornare a guardarla.
“Ultima opportunità, mi dici che non mi ami guardandomi e io la smetto ora, ti rivesti e lasciamo questo bagno come se nulla fosse successo” disse vicino alle sue labbra per poi a fine frase incominciare a inserire due dita con irruenza, trovandola già tutta bagnata e pronta ad accoglierlo.
Lei ansimo di nuovo vicinissima alle sue labbra chiudendo gli occhi facendo no con la testa.
“Isabel sto per baciarti” disse lui poggiando le labbra su quelle della ragazza per la prima volta di nuovo dopo tanto tempo.
Un brivido lo scosse, e intensificò il bacio che lei ricambiò quasi subito velocemente.
Sentiva che lei avesse voglia di lui così quando lui l’avesse di lei. Percepiva tutto dai movimenti della ragazza, voleva solo lui e sempre avrebbe voluto solo lui.
Incominciando a muovere le dita dentro di lei, mentre Isabel si lasciò andare e con le mani si avvinghiò al collo di lui strattonandoli i capelli intensificando il bacio.
Lui scese con l’altra mano ad aprire la cerniera dei pantaloni, con uno scatto veloce tirò giù sia quelli che le mutande e si attacco di più al corpo di lei.
Il bacio continuò a farsi più intenso, gli ansimi di lei ad aumentare e andare al ritmo con l’andamento del bacino che si muoveva mentre lui continuava a muovere il medio e l’anulare dentro di lei e con il pollice andava verso il clitoride di lei, provocandole leggeri spasmi.
Lei inarcò la schiena e lui le si addosso di può mentre continuava a muoversi e a baciarla con foga mordendole le labbra di tanto in tanto con rabbia.
Lei urlò di piacere sotto il tocco di lui stringendo di più le gambe e intrappolando le dita di lui, mentre continuava ad avere spasmi per tutto il corpo e per un attimo lei si staccò da quel bacio per poter chinare la testa sulla spalla di lui e morderla attraverso il tessuto della maglia, immersa nell’orgasmo che lui le stava donando.
Yoongi non le diede neanche il tempo di riprendersi dall’orgasmo in atto che tolse le dita dall’interno e al loro posso ci fece entrare la sua erezione.
Lei finì di morderlo alzando la testa e appoggiandola alla porta nello stesso istante in cui lui con una spinta decisa entrò del tutto dentro di lei, procurandole un altro ansimo.
La guardò di nuovo negli occhi trovandoli vitrei e capendo che finalmente lei era sua, di nuovo.
Finalmente stava facendo l’amore di nuovo con lei.
Finalmente poteva toccarla baciarla averla tutta per lui.
Finalmente poteva sentirsi completo di nuovo, sapendo che anche lei si sentiva nello stesso modo.
Lo sapevano entrambi si completavano e si sarebbero sempre completati, potevano andare a letto con altre persone ma non sarebbe mai stato la stessa cosa. 
Continuò così a darle sempre più spinte decise mentre lei tornava a baciarlo con foga e muovevano il bacino allo stesso ritmo.
Lui chiuse gli occhi e finalmente si liberò in lei mentre la sentiva venire per la seconda volta.
I loro ansimi sembrassero fondersi in uno solo.

Lui aprì gli occhi, ed ecco solo il buio ad accoglierlo.
Rimase immobile a guardare il buio davanti a se e una lieve luce farsi largo dalle scure tende che coprivano le finestre.
Mosse la mano di lato e pigio il pulsantino e la luce si accese.
Sospirò rimanendo fermo, sopra di lui il soffitto bianco.
Si passo una mano sulla fronte trovandosela sudaticcia e appiccicosa.
Sospirò di nuovo.
Si tolse le coperte con uno strattone e si mise a sedere sul suo letto, guardò in basso e vide una macchia scura sulle sue mutande grigie.
“Aigoo!” disse prendendosi la testa fra le mani
“Che cazzo!” si lamentò lanciando il cuscino dietro di lui sul pavimento davanti a lui.
Si girò di lato guardando il letto di Jin e trovandolo vuoto e ringrazio il cielo che il suo compagno di stanza non lo vedesse in quelle condizioni.
Aveva appena sognato di fare l’amore con lei ed era venuto realmente nelle sue mutande mentre dormiva. 
Si alzò nervoso da quel letto lanciando le coperte all’aria e sbuffando continuando a lamentarsi sottovoce arrabbiato.
Riguardò di nuovo in basso e scosse la testa. “Che idiota che sono” disse ad alta voce dandosi una manata in piena fronte.
Si avviò verso il comodino e prese un paio di mutande, deciso ad andare a farsi una doccia per togliersi tutto quel sudore di dosso.
Aprì la porta con un ringhio e la richiuse sbattendola, arrabbiato e frustrato per la situazione in cui si trovasse.
Lei in sogno, di nuovo a torturarlo, più delle altre volte.
Si chiese se mai avesse preso pace, se mai sarebbe andato avanti.
“Hyung?” Qualcuno lo chiamò
“Yah” disse girandosi scontroso
“Ti sei dato da fare noto!” esclamò Jimin con il borsone in spalla ridacchiando e indicando le mutande del più grande
“Io non mi sono dato da fare” disse con un ringhio nervoso
“Le tue mutande dicono il contrario…” ghignò Jimin per poi ridere in modo sguaiato
“Jimin taci” disse
“Dai Hyung, non fare così, lo facciamo tutti, è un atto naturale” disse facendo spallucce e trattenendo le risa
“Io non ho fatto un bel niente” disse scuotendo la testa
“Aigoo, non mentire”
“Non ho fatto niente ho detto, mi sono svegliato e ritrovato così”
“Aigoo può succedere?? Ahahaha” continuò a ridere Jimin non credendoli
“Ah quanto pare sì, sparisci ragazzino, ho bisogno di una doccia e no di sentire le tue risate” disse scontroso
“Aigoo quanto la fai tragica, ti ripeto lo facciamo tutti, chiedi al maknae secondo te perché passa tanto tempo in bagno ultimamente” rise Jimin
“E tu giustamente lo sai perché sei dietro la porta a origliare piccolo pervertito” disse Yoongi andando all’attacco
“Io… non lo faccio! Aigoo sei proprio di cattivo umore non si può scherzare con te” disse offeso
“Si non si può scherzare con me, specie se mi sveglio in questo stato senza aver fatto nulla” sbuffò
“è veramente la verità?” chiese scettico
“Si… lo è. Maledetta Isabel” ringhiò mentre apriva la porta del bagno e ci si chiudeva dentro lasciando Jimin nel corridoio.
La porta della camera da letto si aprì rivelando un Hoseok tutto spettinato.
“Cosa sono questi rumori di sbattimento di porte?” chiese accigliato
“Lo Hyung… è di cattivo umore” disse guardando la porta del bagno
“Yoongi?” chiese confuso
“Yah” disse guardando Hobie
“Fino a ieri sera stava bene, che è successo?”
“A quanto pare è venuto mentre dormiva” disse facendo spallucce
“Può succedere?” chiese Hoseok sconvolto
“Ah.. a quanto dice lui si, l’ho preso in giro pensavo mentisse, ma penso sia vero. È entrato in bagno nominando colei che non può essere nominata” disse scuotendo la testa
“Isabel colpisce anche nei sogni ora?” chiese Hoseok confuso
“Mmh… Pensavo stesse meglio” disse scuotendo la testa
“Mmh, non starà mai meglio.. vorrei solo che li passasse la rabbia” disse con rammarico
“Vabbè, a breve andremo in tour sarà talmente impegnato da pensarci di meno” disse Jimin
“Si sarà così… torno a dormire. Tu dove vai?” chiese confuso
“A provare, ci vediamo dopo” disse girandosi e andandosene pensieroso mentre Hoseok tornava in camera
 
Angolo dell’autrice:
Pubblico oggi perché domani non sono sicura di riuscirci! Quindi il prossimo aggiornamento sarà giovedì!
È la prima scena del genere che scrivo… quindi abbiate pietà per me! E da un po’ che pensavo a provare a scrivere un qualcosa del genere, ma mi trovavo spesso a guardare la pagina in imbarazzo. Poi è uscita fuori questa robaccia…. E ho deciso di provarci realmente di pubblicarla. Ho anche la loro prima volta scritta ma non l’ho mai pubblicata.
I’m sorry…. Si era un sogno…. Spero di averlo reso bene e con il colpo di scena!
Povero Jimin…..
* la canzone è danger il pezzo di Yoongi i’m love loserrrrrrrrrrrrrrrr
*Seoklhyun cantante delle Aoa…. È stata veramente con Zinco dei Block B si sono lasciati nel 2016 settembre…
Non ho idea se Suran sia amica a lei… anche perché non ascolto molto idol girl….
Comunque Suran ha cantato del 2015 con Zico quindi nella storia ci può stare il tutto… ed ecco che incomincio a shippare gente con gente a casaccio…
Questo è tutto! Hope sta avendo più spazio ed è sempre a spalleggiare Yoongi! SOPEEEEEE ^-^

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16: VACATION ***


CAPITOLO 16: VACATION

27 GIUGNO 2016
“Non dovresti prendere il sole” la rimproverò Do-yoon
“Aigoo, sono in vacanza!” esclamò lei stesa sul lettino
“Si ma in Corea piace la pelle bianca come il latte” disse il fotografo serio
“Peccato che io non sia bianca come il latte, sai ho più melanina rispetto a voi sono di origini Italiane, mi abbronzo facilmente” disse lei
“Devi anche andare in palestra” disse lui
“Il mio fisico è diverso anche!” si lamentò lei
“Si a guardarti hai poco e niente di Coreano, com’è possibile?” chiese confuso il fotografo sedendosi sul lettino di lei e appoggiando una mano sulla sua gamba
“Ah non lo so, chiedi a mia madre… può essere che mio padre non sia il mio vero padre?” chiese lei con la speranza che fosse vero rimanendo sdraiata
“Ah, no… mi dispiace per te, tuo padre fece un test di paternità sei sue figlia” ridacchiò lui
“Aigoo, ma secondo me è falso, io non assomiglio a nessuno della mia famiglia, specie di testa” disse lei mettendosi seduta e alzando gli occhiali da sole mettendoli sui capelli
“Penso che il carattere e la personalità dipendono dai contesti non sia una cosa genetica” disse lui pensieroso non molto sicuro dell’affermazione che avesse appena detto
“Beh ma un po’ si dovrebbe ereditare dai genitori” disse lei pensierosa
“Hai lo stesso fiuto per gli affari di tuo padre, sbaglio o tutte le partnership a cui a partecipato e i progetti ti sono andati a buon fine?” chiese lui
“Si, ma quello perché li ipnotizzo con la mia bellezza” rise lei scossandosi il capelli e scuotendo la testa con far scherzoso imitando una diva
“Quella l’hai presa da tua madre” disse lui trattenendo una risata
“Si ma è una cosa fisica, mia madre poi è bionda” disse lei con una faccia schifata
“Beh i tuoi capelli realmente come sono? Sbaglio ho ti fai la tinta scura?” chiese confuso
“Non ho idea, ho incominciato a colorarli da adolescente, forse sono un castano chiaro, molto normale, tipo una castagna” disse lei mentre si prendeva una ciocca di cappelli confusa
“Ah…. Bah, tu sei tutta strana” disse ridendo
“Comunque sia non ho niente dei miei genitori” disse agguerrita
“Aigoo, a volte capita in una famiglia che un figlio nasca come la pecora nera, vedi me? Io sono completamente diverso dalla mia famiglia”
“Io non ho idea di come sia la tua famiglia” disse lei pensierosa
“Ah… beh meglio! Ti basta la tua, direi che non è il caso che tu entri in contatto anche con la mia” disse lui serio
“Si, ottimo pensiero questo” disse lei annuendo e lui incominciò a ridere di gusto alla faccia di lei che faceva finta di fare la seria.
“Dobbiamo andare bellezza”
“Dove?” chiese lei sbuffando
“Tornare a Los Angeles, i tuoi due giorni sulla spiaggia sono finiti” disse lui porgendole la mano
“Aigoo mi piace tanto Long Beach! Perché dobbiamo tornare?” chiese lamentandosi con tono da bambina imbronciata
“Perché tu sei venuta qui per lavorare” disse lui serio mentre la metteva in piedi e lei rimaneva ferma con le braccia incrociate al petto e lui incominciava a prendere tutte le cose di lei e a rimetterle nella borsa
“Ho lavorato, ho anche concluso un affare con ottimi risultati, l’azienda guadagnerà di nuovo altri soldi grazie a me, mi sono meritata una vacanza!” disse lei con tono lamentoso
“Devi lavorare al libro, siamo venuti qui per questo” disse lui
“Ah quel lavoro? Non posso farlo sulla spiaggia?” chiese lei contrita
“No, perché sono due giorni che non fai nulla!” sbuffò lui
“Non è vero abbiamo fatto foto, e nuovi post sui social, ho anche incominciato a fare le live” disse lei sconvolta e accusandolo
“Quello non è lavoro, sono cose che dovresti fare normalmente” sbuffo lui
“Aigoo, per me lo è odio tanto stare al centro dell’attenzione”
“Cammina, dobbiamo andare”
“No sono arrabbiata!” si lamentò lei sempre imbronciata
“Ok, allora cammina con odio e rabbia, ma cammina” la prese in giro lui
“Va bene, non sei per niente divertente” sbuffò lei
“No, non lo sono… specie se c’è da lavorare. E poi domani vado via” disse muovendo il capo preoccupato
“Ah!” esclamò lei sorridendo ampliamente
“Ecco… immagino non farai niente da quando me ne andrò, quindi oggi ti dedichi al tuo lavoro di scrittura, devi finire di studiare i miei appunti” disse lui
“Io veramente non comprendo come tu possa avere informazioni su tutti” disse lei sbalordita
“Chin-hae” disse lui
“Lo zio di Dashimen? Quello che ho conosciuto a febbraio?” chiese lei confusa
“Brava, è il mio investigatore privato, e sapere i segreti di tutti mi rende una persona molto potente” disse lui
“Waooo” disse lei ironica
“Sali in macchina e smettila di fare la ragazzina” disse lui alzando gli occhi al cielo
“Ma io sono una ragazzina” sorrise lei
“Ah si due giorni fa a quell’incontro di lavoro per spillare soldi per l’azienda eri proprio una ragazzina” rispose con sarcasmo
“Avrò più personalità… ora vince la ragazzina che è in me e vuole una vacanza” rise lei
“mmmh tu sei psicopatica te l’hanno mai detto?” chiese lui
“è per questo che non mi fai mai guidare?” chiese lei
“Aigoo, lì si che lo sei, chi diavolo è quel pazzo che ti ha dato una patente io non lo capisco!” urlò lui sconvolto mentre lei rideva con tutta se stessa
“Nessuno capisce la mia guida” disse lei “è solo per pochi eletti” disse solennemente
“Aigoo, dovrebbero impedirti di avere una macchina” sbuffò lui
“Ehi ma quando vai via mi lasci la lambo che hai in garage?” chiese lei con gli occhi grandi e sbrilluccicanti
“Aigoo… ho perso la Lambo” scosse la testa lui incominciando a guidare
“Sei noioso!” disse lei sbuffando
“Comunque devi scrivere in questi giorni che io non ci sono, devi anche postare foto e fare un paio di live… mi raccomando però non postare niente i troppo evidente della casa”
“Si, va bene, farò foto fuori e non in casa.” disse lei annuendo
“E comunque domani mattina devi partire per Chicago di nuovo”
“Non posso rimanere nella tua casa a Los Angeles?” chiese confusa
“Ah, no mi dispiace baby, in questa puoi stare solo se ci sono io, domani andiamo insieme all’aeroporto e io torno a Seul e tu vai a Chicago”
“Non capisco il motivo, ma va bene le case sono tue” disse lei facendo spallucce
“Tranquilla ti riposeri dopo il viaggio, una macchina ti prenderà all’aeroporto e poi potrai stare tranquilla in casa, ma da dopo domani hai il controllo” disse lui
“Che controllo?” chiese lei non capendo
“Dashimen viene a controllarti ed ad aiutarti con il libro” disse lui
“Veramente viene Dashimen?” sorrise lei
“Si so che ti rende felice” disse lui ammiccando e facendola diventare tutta rossa in faccia
“Oppa!” urlò lei in imbarazzo
“Che ho detto di male?” rise lui
“Aishhhh!” si lamentò lei coprendosi il viso
“Tu e quel ragazzo finirete nei guai prima o poi, meno male che abita lontano da te” annuì Do-yoon
“Vuoi veramente affrontare questo argomento?” chiese lei sconvolta
“Ah.. da quando fai la pudica con me?” disse lui con una risata
“Aigoo, non voglio parlare di me e Dashimen” sbuffò lei
“Ragazzina un consiglio” disse serio
“Quale?” lo guardò sospettosa lei
“Non t’innamorare di Dashimen potrebbe finire peggio di com’è finita con Yoongi” disse
“Io non m’innamorerò di lui… non dovresti neanche ipotizzare una cosa del genere” disse risentita
“Beh nella vita non si sa mai” disse lui
“Questa conversazione è del tutto assurda... il sole ti ha dato alla testa” sbuffò lei risentita
“Quella che è stata sotto il sole sei stata tu, non io” disse lui ridendo
“Aigoo, basta parlare, metto un po’ di musica” disse lei incominciando a cambiare canale sulla stazione radio mentre Do-yoon continuava a ghignare.
 
28 GIUGNO 2016
Isabel era seduta sul divano vicino alla grande vetrata nella casa a Chicago in cui era arrivata da un paio di ore, il computer sulle gambe e tre quaderni intorno a lei una penna infilata nei capelli lo sguardo truce sulla pagina bianca di fronte a lei. 
Aveva appena finito di scrivere tutta la storia di Do-yoon e ora avrebbe dovuto scrivere la sua, ma non ne era convinta. 
Avevano l’idea di far partire il libro con all’interno il primo capitolo dell’intera storia di Do-yoon e poi negli altri capitoli dovevano scrivere le altre storie di altre persone illustre di Seul, sotterfugi, tradimenti, azioni illegali.
Ma non era riuscita  ancora a capire da quale storia sarebbe dovuta partire, e trovava strano scrivere di persone conosciute appena.
Aveva quindi optato di scrivere quella sua e di Yoongi ma era rimasta ferma davanti quella pagina bianca interdetta.
Non riusciva proprio a dover pensare a tutta la loro storia a tutti i momenti felici e a tutta la sofferenza.
Chiuse il pc, e lo appoggiò sul tavolino di fronte a lei.
Si sentiva troppo stanca, aveva comunque scritto parecchio poteva sentirsi soddisfatta.
Per quella giornata poteva dire anche basta a tutto quello, le scoppiava la testa e il suo stomaco aveva incominciato a brontolare.
Si sentiva stranamente nervosa e non ne trovava il motivo, in fin dei conti era un periodo tranquillo aveva fatto un buon affare, e si stava godendo una vacanza.
Chiuse gli occhi stanca inclinando la testa sulla spalliera del divano.
Quella tranquillità, quel silenzio, quell’assenza di problemi le metteva un’ansia assurda, si sentiva completamente impaurita.
Tutto quel momento di relax sarebbe finito prima o poi e sarebbe dovuta a tornare a fare i conti con la realtà, ed era una cosa che proprio non voleva fare.  
 
29 GIUGNO 2016
“Yahhh!” urlò Dashimen saltando sul letto
“Sei pazzo! Io ti uccido!” urlò lei
“Buongiorno principessa!” urlò lui per poi lanciarsi sul letto e addossarsi a lei
“Aigoo, vai via” disse lei scostandoselo
“No, è tardi e tu hai tanto lavoro da fare!” esclamò “Ordini di Do-yoon” disse ridacchiando
“Dashimen sai essere veramente fastidioso a volte” disse lei
“Non dovresti essere felice di rivedermi dopo mesi?” chiese lui ammiccando
“No se mi svegli così bruscamente, togliti d’addosso!” esclamò lei irritata continuando a calciarlo via
“Aigoo, non mi trattare male!” si lamentò lui
“Certo che ti tratto male se fai l’idiota” disse lei imbronciata
“Ahhh… sei arrabbiata allora” disse avvicinandosi a lei e incominciando a baciarla sul collo
“Cosa diavolo fai?” disse lei riluttante
“Qualcosa che ti farà passare la rabbia” ghignò lui vicino al suo orecchio per poi infilarsi sotto il lenzuolo e scendere in basso, lei sospirò e decise di non fiatare più, dopo il risveglio traumatico, le serviva che qualcuno si prendesse cura di lei in quel modo.
 
Era sera ormai Dashimen e Isabel avevano appena concluso la parte del lavoro che si erano prefissati di fare in quella giornata di studio di tutte le famiglie Chaebol di Seul.
“Bene, Do-yoon sarà soddisfatto ne sai abbastanza” disse fiero sedendosi sul divano e prendendo la sua lattina di birra
“Aigoo, ho un mal di testa, ho bisogno di uscire da questa casa” disse lei sbuffando mentre metteva apposto il suo materiale.
“Con quello che fai te lo riporti a Seul?” chiese lui indicando il materiale
“Si, ho un appartamento segreto…. Si fa per dire segreto, ma nessuno ci entra metto tutto il materiale in cassaforte, e lascio anche questo pc, penso che mi rifugerò lì per scrivere” disse lei
“Ah, puoi andare anche nel mio seminterrato” disse lui con ovvietà
“Ah, niente luce o finestre, e poi mi fa strano stare lì senza di te… quello è un posto dove non sono nessuna delle due Isabel quindi, non posso andare a scrivere lì, rovinerei il posto”
“Non mi è chiaro il ragionamento, ma farò finta di comprendere di cosa tu stia parlando e annuirò con un bel sorriso convincente” disse lui incominciando a fare come avesse detto
“Sembri uno dei pinguini di Madagascar” disse lei ridacchiando
“Tu non hai visto niente!!!” incominciò ad imitare i pinguini muovendo le mani di fronte alla faccia facendola ridere sempre di più
“Andiamo da qualche parte?” chiese lei
“Si usciamo, devi fare un po’ di foto per i social” rise lui guardando la faccia di lei che alla parola social diventava una maschera di orrore e schifo
“Aigoo, fai troppo ridere, lo odi proprio” disse lui ilare
“Si, Do-yoon si è fissato che facendo  così tutti mi ameranno, peccato che amano una Isabel del tutto non vera”
“Qual è quella vera?”
“Quella con te Do-Yoon lo è molto” disse pensierosa
“Beh mi fa piacere, sai mi piacerebbe vedere un’altra parte di te” disse lui misterioso
“Che parte?” chiese lei sedendosi vicino a lui ammiccando “Conosci tutte le parti di me” disse lei
“Ah, no… non intendo niente di quel genere. Cosa pensi degli omosessuali?” chiese lui
“Mi porti in un locale del genere? Con le drag queen?” chiese lei super eccitata
“Alcuni miei amici ci vanno stasera, ti va di andare?” chiese lui ridendo
“Aigoo! Si, posso cambiare il mio nome e vestirmi strana?” chiese lei felice
“Ti va di esser un’altra persona per una serata? Facciamo i giri dei locali, beviamo e balliamo” disse lui
“Si mi piace come idea!”
“Okay allora il programma è, ascoltami bene andiamo N. clark street mangiamo qualcosa, andiamo a prendere un drink al marty’s un bel martini, e poi al nightclub Atmosphere ti va?” chiese
“Mi piace come programma” sorrise allegra lei
“Però ti voglio allegra e spensierata, puoi non essere Isabel dell’alta società”
“A parte per il fatto che pagherò io no?” disse lei osservandolo con rimprovero
“Beh mi sembra logico” disse lui serio facendola ridere di nuovo
“Si, vado a vestirmi! Mi stai rendendo felice!!” disse dandoli un bacio
“Ehi se fai così non andiamo da nessuna parte” la rimproverò lui malgrado ciò la sollevò per farla sedere sopra di lui
“C’è la doccia, possiamo fare la doccia e fare altro e non perderemmo tempo” sorrise lei
“Ah… ecco ora capisco perché sei tu quella intelligente” disse lui
“Anche tu lo sei, ma in situazioni del genere non ragioni” disse lei mentre lui le stava baciando il collo
“mmmh” disse impegnato
“Portami in doccia, o facciamo tardi!” rise lei, lui sbuffò contro il collo di lei e se la caricò in braccio continuandola a baciare lungo il tragitto.
 
SERA
La serata stava andando a gonfie vele, i due ragazzi si stavano divertendo tantissimo, e Isabel si sentiva tremendamente libera in quella città, nessuno la conosceva, non c’era nessun investigatore a tenerla d’occhio, nessun padre e fratello.
Era lontana da Seul kilometri e kilomentri.
La sua mente era libera, ed era leggermente brilla, ma per la prima volta non aveva bevuto perché fosse triste o depressa, lo stava facendo per divertimento.
Era come tornare indietro nel tempo alla sua adolescenza in America dove fuggiva di casa dalla madre super ubriaca per andare in giro con amici a divertirsi, le sembrava realmente di essere tornata in dietro nel tempo a prima di tutto quel dolore a prima di lui.
Ed eccola trovarsi sul piccolo palchetto del Atmospher pub con un boa di piume rosa, e una corona a ballare con una Drag queen mentre Dashimen seduto al tavolino con degli amici sorrideva alla visione di quella Isabel.
Dopo una serie di balli si andò a sedere vicino a Dashimen.
“Waoo sei grande, dove l’hai trovata questa bomba di ragazza!” esclamò Will un ragazzo vestito con abiliti attillati neri, e molto mascara e ombretto.
“Ehh, Clarissa è qui in vacanza, viene dall’Italia” disse Dashimen ridendo e scaturendo le risate di Isabel che si era creata completamente una nuova identità
“Ah in Italia le ragazze sono tutte così?” chiese la Clodette la drag che era seduta vicino a Isabel
“No, sono io a essere fantasticamente fantastica” disse Isabel con una risata prendendo il suo drink
“Ah, Sai Clarissa devi venire più volte qui a Chicago!” disse Clodette
“Si, penso proprio che ci proverò non mi divertivo così da una vita” sorrise Isabel
“Questo perché la compagnia è la migliore di tutta Chicago” disse Dan avvicinandosi a Dashimen “Non trovi Honey?” disse mentre li accarezzava una gamba
“Si direi proprio di si” ammiccò Dashimen e Isabel lo guardò alzando un sopracciglio stranito
“Dato che la pensi così dovresti cambiar idea su tutto” disse avvicinando il suo viso a quello di Dashimen
“Oh, God… Dan ne abbiamo già parlato” sbuffò
“Serio Dashimen sono tre mesi che vi frequentate è il momento di rendere la relazione più seria” disse Will con una risata spalleggiando Dan
“Vuoi una relazione seria?” chiese Dashimen a Dan guardandolo intensamente
“Sai non sarebbe male portare il nostro rapporto a qualcosa di più”
Isabel osservava il tutto un po’ confusa poi decise di parlare in Coreano.
“Vai a letto con lui?” chiese mentre tutti i presenti si voltavano a guardarla straniti per via del cambio di lingua
“Si, è un problema?” rispose in Coreano Dashimen
“Se vuoi una relazione con lui puoi chiudere con me” disse lei piccata prendendo il suo drink e giocando con la cannuccia
“Aigoo, non voglio una relazione” sbuffò lui
“Allora ti conviene dirlo a lui perché ti sbava dietro, vado a prendere da bere” sorrise lei lasciando il bicchiere vuoto con solo il ghiaccio e all’interno la cannuccia masticata.
“Aspetta nessun commento?” chiese lui guardandola stranito
“Riguardo?” chiese lei alzando il sopracciglio
“Al fatto che vado anche con ragazzi” disse lui
“Affari tuoi Dash” disse lei facendo l’occhiolino e sorridendo per poi andare a ordinare altro da bere
“Dove va?” chiese Will
“A prendere altro da bere” disse Dashimen
“Parla in coreano?” chiese Will confuso
“Si, parla parecchie lingue”
“Che ti ha detto?” chiese Clodette pronta al pettegolezzo
“Niente non sapeva che io fossi Bisex” disse facendo spallucce
“Ahhhhh…. Non sembra una che si faccia problemi con questo” disse Clodette guardando la ragazza da lontano
“No, a lei non frega nulla, mi ha solo detto che potevo smettere di andare a letto con lei se volevo una relazione seria”
“Vai con lei?” chiese Dan sconvolto
“Vado con tanta gente, Dan lo sai” disse Dashimen ridendo
“Lo so, ma lei è veramente bella” disse Dan piccato
“Si, ma non è accessibile, comunque sia, mi dispiace amico ma non sono per relazioni serie” disse Dashimen tranquillo
“Cuore infranto in passato?” chiese Clodette ghignando
“Si, ed è stato un ragazzo” disse Piccato Dashimen mentre si passava una mano tra i capelli nervoso
“Io non sono come lui” disse Dan che sapeva leggermente la storia
“Lo so, ma non provo lo stesso per te” disse schietto
“Come vuoi” disse facendo il verso e alzandosi
“Dai Dashimen sei stato troppo cattivo” disse Will
“Lui lo sa, sa che non avremo mai una relazione non sono innamorato di lui” disse Dashimen
“Non penso abbia fatto male” disse Clodette “Dashimen è famoso per la sua schiettezza se è no è no. Ma amico forse dovresti evitare di andarci a letto di nuovo” disse lei
“Dopo oggi è sicuro” disse Dashimen annuendo mentre Isabel tornava con un vassoio in mano con una bottiglia e vari cicchetti
“Preso da bere, Dan dov’è andato?” chiese confusa guardando Dashimen e tornando a parlare inglese così che tutti potessero capirla
“Ha trovare qualcuno con cui consolarsi, quanto hai preso da bere?” chiese lui scettico
“è per tutti!” disse lei tranquilla versando il liquido trasparente nei vari cicchetti
“Waoo! Stai offrendo a tutti! Dovresti uscire di più con noi!” esclamò Will e lei rise
“Questa ragazza sa come farsi degli amici” esclamò Clodette ridendo
“Stai bene?” chiese Isabel a Dashimen
“Si, andiamo a ballare ti va?” chiese
“Si mi va, non finite tutto l’alcool!” rispose a Dashimen e poi parlo con gli altri e due del gruppo, per alzarsi e andare a ballare con il ragazzo.
 
30 GIUGNO 2016 5:00 DEL MATTINO
Tornarono a casa alle cinque del mattino e Dashimen si spalmò immediatamente sul divano del tutto ubriaco.
“Serata divertente!” esclamò lei sedendosi “Stai bene?” chiese ilare
“Troppo alcool” bofonchio lui
“Fai ridere da ubriaco” rise lei “Grazie per la serata, mi sono divertita molto” sorrise lei dandoli un bacio
“Prego Clarisse” rise lui tra le labbra di lei
“Con Dan hai chiuso?” chiese lei staccandosi
“Si, non voglio una relazione seria, io non lo amo” disse biascicando
“Allora hai fatto bene, Dashimen?” chiamò poi
“Si?” chiese lui guardandola
“Non ti stai innamorando di me vero?” chiese lei facendosi seria
“No, io amo uno che non mi ama e con cui non posso stare” disse chiudendo gli occhi
“Ah… vuoi parlamene?” chiese lei leggermente stupita, non sapeva molto del passato di Dashimen e non aveva mai chiesto nulla per rispetto. Non era per niente al corrente che lui amasse qualcuno e che non fosse ricambiato.
“No, è uno stronzo e non risponde ai miei messaggi ho provato a mandarne uno stasera, che idiota” disse lui sdraiandosi di nuovo sul divano, biascicando leggermente dato il fatto che fosse ubriaco marcio a differenza della ragazza che rimaneva seduta sul divano a guardarlo incuriosita.  
“Quando l’hai fatto?” chiese confusa non si era accorta che Dashimen avesse usato il telefono.
“Prima… mentre tornavamo a casa in Taxi” disse imbronciato
“Se non ti risponde è lui l’idiota! Tu sei fantastico” disse lei sdraiandosi sul divano e addossandosi a lui
“Si, idiota è riduttivo, è un coglione” disse lui con un ringhio
“Si, ora dormi, non pensare al cuore infranto, è stata una bella serata, non dovresti rovinartela per causa sua” disse lei baciandoli una guancia dolcemente
“Hai ragione, grazie Isabel” disse lui abbracciandola “Non ho la forza di andare a letto”
“Dormiamo qui” sorrise lei stringendosi di più a lui “Quando ne vorrai parlare, potrai farlo con me, so cosa vuol dire avere un cuore infranto” disse lei
“Quando me la sentirò parlerò” disse lui chiudendo gli occhi
“Buonanotte Dashimen” disse dolcemente
“Notte principessa” disse Dashimen provando a dormire, non poteva raccontarle niente, avrebbe tanto voluto ma non poteva, lo sapeva bene lei non avrebbe mai reagito bene, strano il destino si disse prima di prendere sonno su quel divano con lei abbracciata a lui.
 
Angolo dell’autrice:
Capitolo leggero, volevo dare una pausa a Isabel, non può andarle tutto male, ha bisogno anche lei di una vacanza dalle tragedie.
Yes Dashimen è Bisex….. il capitolo serviva ad ampliare di più il suo personaggio... il destino è proprio strano.. Dashimen ha ragione su questo!
Ma quanto è bono! Io lo amo!
Ci si legge sabato capitolo sui piccoli Bitti!

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 LOVE LIFE ***


17 CAPITOLO LOVE LIFE

30 GIUGNO 2016 19:00
“Siamo già a Nanchino”  disse Hope guardando fuori dal finestrino sospirando
“Namjoon hyung quanti impegni abbiamo?” chiese Jimin
“Mmh prove su prove, per il concerto, poi qualche intervista questo è programma”
“Oggi invece?” chiese Jimin
“Jimin sono le sette di sera, siamo quasi arrivati abbiamo la serata libera ceniamo e poi letto, domani mattina  abbiamo un’intervista e le prove” disse il leader guardandolo torvo dato che era la quinta volta che Jimin chiedeva i programmi e puntualmente se li dimenticava
“Ottimo!” esclamò allegro sorridendo ampliamente, Rm lo guardò confuso e decise di non rimproverarlo trovando il ragazza stranamente fin troppo euforico, stava per domandarli come mai ma non ebbe il tempo, che Hoseok fece per lui.
“Come mai tutta questa allegria?” chiese il ballerino
“Ho bisogno di riposarmi” disse sorridendo
“Mmh, si! Ci farà bene un po’ di riposo a tutti” annuì Hoseok pensieroso  mentre Rm guardava confuso entrambi, poi fece spallucce e tornò al telefono e a controllare le varie schedule
“Dobbiamo svegliarci presto?” chiese Jungkook muovendo leggermente la spalla indolenzita da peso di V che dormiva con la bocca aperta su di lui
“Si, dobbiamo decidere le stanza anche” disse Jin
“Usiamo le stesse di casa” disse Yoongi tranquillamente
“Tu non devi produrre? Non hai bisogno della stanza singola?” chiese Jin al suo compagno di stanza
“No, vorrei riposarmi un po’ di più ad essere sincero e poi rimaniamo poco qui, solo il tempo del concerto” disse sbadigliando, pensando che se fosse stato in camera con  qualcuno aveva la  scusa per non vedere l’interprete nuova con cui si stava frequentando che stava a suo dire diventando leggermente assillante.
“La posso prendere io quella singola? Ho un po’ di cose da fare” disse Namjoon
“Si hyung dormo io con Tae” disse Jungkook “Anche perché sarà difficile staccarmelo, anche se si dovrebbe svegliare non lo porto in braccio in hotel” rise lui
“Ci vuole ancora un po’ lascialo dormire, la notte scorsa non ha dormito molto” disse Rm
“Ah come mai?” chiese Jungkook confuso
“Pensava di aver sbagliato qualcosa sullo stage, gli ho detto che non è così ma ormai ne è convinto” disse Rm scuotendo la testa
“Ah… beh lo sai ogni tanto siamo tutti convinti di sbagliare qualcosa, farà meglio al prossimo, e poi finiranno le problematiche nella sua testa” disse Jin tranquillo lanciando uno sguardo a Tae leggermente in pensiero
“Ci penso io, a distrarlo!” disse JK di buon umore sorridendo
“Bravo il più piccolo!” esclamò Yoongi “Pensaci tu!”
“Come se ci avresti pensato tu” disse Jin ironico scuotendo la testa e Yoongi fece spallucce
“Comunque tornando alle stanze ci dividiamo come a casa?”  chiese Hoseok
“Si, facciamo così” disse Jin
“Jimin per te va bene?” chiese Yoongi guardando il più piccolo
“Si va bene,” disse senza aver ascoltato una parola e sorridendo per poi tornare a guardare il telefono e continuare a messaggiare
“Perfetto” disse Yoongi facendo spallucce “Quanto manca ad arrivare?” chiese
“Mmmh quarantacinque minuti” disse Rm guardando l’ora
“ahhhh! È il momento di un sonnellino! Buonanotte!” esclamò e chiuse gli occhi
“Si forse ha ragione dovremmo dormire un po’ ora che abbiamo tempo” disse Jin e anche lui si mise meglio sul sedile per poter dormire
“Io non ho sonno” disse Rm confuso poi fece spallucce e tornò al cellulare e a leggere l’articolo che aveva interrotto per rispondere a tutte le domande e coordinare le stanze.
“Con chi parli?” sussurrò Hoseok a Jimin
“Con un amico” disse sorridendo alzando per un istante gli occhi dal telefono
“Capisco…” disse Hoseok tornando a guardare fuori dal finestrino prendendo il telefono anche lui e sbuffando innervosito aprendo di nuovo quel messaggio che li era arrivato quasi mezz’ora prima, lo rilesse di nuovo.
Sono ubriaco, ero uscito e mi stavo divertendo…. Indovina la persona con cui mi frequento voleva una relazione seria!
Con me? Ci crederai?
Chi la vorrebbe con me? Solo un pazzo….
Diventa pazzo…. Così io posso dire si a te, e no a tutti quelli che me lo chiedono e che non contano niente.
Non dovrei scrivere ma ogni tanto torni in mente…
Io ti torno in mente? Ahahahah
Lo so che è un No.
Esiste solo la tua carriera per te.
Mi manchi, mi manca la nostra amicizia, mi manchi veramente.

Hoseok spense il telefono, non poteva rispondere, non poteva era tutto così tremendamente sbagliato.
 
Finalmente arrivarono in Hotel e si avviarono ognuno nelle proprie stanza erano in corridoio trascinando le valigie in silenzio.
“In che stanza dormo io?” chiese Jimin confuso
“Aigoo, con me” disse Hoseok guardandolo stranito
“Ah okay!” esclamò allegro
“Avevamo detto nel pullman le stanze e tu avevi detto che andavano bene” disse Yoongi guardandolo come se fosse idiota
“Ah… si giusto! Mi sono dimenticato”
“Dove hai la testa Jimin-ahh!” esclamò ridendo il rapper
“Attaccata al collo?” disse Jin ridendo da solo per la battuta pietosa
“Aigoo, mi sa che le stanze le cambiamo” disse Yoongi scuotendo la testa
“La singola non te la do” disse Namjoon disse tenendo stretto le chiavi in mano
“Chi vuole stare con il più grande?” chiese Yoongi
“Aish! Era simpatica la mia battuta” disse ridendo Jin
“Si certo hyung faceva ridere un casino” disse Yoongi sarcastico
“Sei tu che non capisci! Il maknae ride” disse guardando Jk che stava ridendo ma non per la battuta ma per la faccia schifata di Yoongi
“Tae ridi anche tu forza!” esclamò
“Ah… ah … ah” fece finta di ridere Tae appoggiandosi a Jungkook ancora assonnato e con una mano grattandosi la testa
“Andiamo dormiglione” sorrise JK gentilmente continuando a reggerlo per il corridoio e muovendosi verso la camera, avevano quasi tutti raggiunto le proprie camere che erano tutte situate sullo stesso piano quando la voce di una ragazza arrivò da coridoio.
“Suga Oppa” a sentire la voce tutto il gruppo si fermò nel sentire Yoongi grugnire a bassa voce per il fastidio mentre Jin vicino a lui lo guardava torvo
“Yah Yuna” disse lui a mo’ di saluto girandosi a guardarla con le mani in tasca
“So che avete la serata libera ti va di stare un po’ insieme” chiese lei ammiccando mentre l’amica che stava con lei la guardava sconvolta per tutta quella spavalderia
“Ehm… scusami ma al dire il vero ho del lavoro da fare, e poi non ho la camera singola questa volta” disse diretto, mentre Rm lo guardò scettico capendo che Yoongi stava cercando di evitare l’ennesima ragazza con cui era andato a letto e che ora forse si stesse innamorando di lui.
“Ah… capisco” disse lei cercando di sorridere
“Ciao Bo-ram!” esclamò invece Jimin verso l’altra ragazza e tutti si voltarono a guardare il ragazzo rosso in viso che si era avvicinato
“Ciao Jiminie” disse l’altra ragazza sorridendo, Jk si voltò a guardare con interesse la situazione incuriosito dal fatto che Jimin avesse fatto un salto per avvicinarsi e salutare l’altra ragazza tutto rosso in viso e imbarazzato.
“Come stai?” chiese Jimin sorridendo un po’impacciato
“Molto bene, tu?” chiese lei paonazza in viso e imbarazzata per via di tutti gli occhi puntanti addosso a lei specie quelli dell’amica che la guardava confusa.
“Tutto bene! Alla grande! Oggi abbiamo la serata libera per riposare!” esclamò con voce acuta e velocemente
“Mi fa piacere, vi serve un po’ di riposo, state lavorando tanto” sorrise gentile “Ora scusa ma dobbiamo andare, Yuna andiamo” disse sempre rossa in viso mentre si voltava a guardare l’amica
“Ah okay!” esclamò questa volta con un sorriso più tirato e sforzato
“Si andiamo, Bo-ram” disse l’amica prendendola per un braccio e portandola via
Tutti si voltarono a guardare Jimin confusi
“Chi era? Come la conosci?” chiese Tae del tutto sveglio appena le due ragazze avevano voltato l’angolo
“Ehm… una dello staff, ci ho parlato qualche volta” disse Jimin a disagio sorridendo
“Ti piace?” chiese Hoseok ilare dandoli un colpetto
“Aigoo, no mi sembrava gentile salutarla poiché ci ho parlato!” disse con voce acuta Jimin, Jk intanto studiava Jimin confuso.
“Sicuro che non ti piace?” chiese Jk
“Sicuro!” esclamò
“MMh okay.. stai attento però, non è quel che sembra” disse serio il più piccolo
“Che cosa vuol dire?” chiese Suga guardando il più piccolo
“Quello che ho detto, fa tanto la timida ma non lo è” disse serio “Andiamo in camera Tae” disse tirando l’amico per un braccio chiudendo il discorso
“Strano…” disse Jin confuso
“Cosa?” chiese Jimin confuso
“Nulla, e che Jk non da mai giudizi su qualcuno” disse Jin
“MMh, a me sembrava molto carina, era gentile mentre ci parlavo” disse Jimin pensieroso
“Boh” disse Hoseok confuso “Dai andiamo in camera” disse e Jimin lo segui
“A dopo!” disse allegro
Rimasero in corridoio solo Yoongi, Jin e Namjoon.
“Sicuro a non voler la camera singola?” chiese Namjoon dando una leggera gomitata a Yoongi
“Si certo!” disse Suga  con sguardo di terrore
“Un’altra che si sta innamorando?” chiese il leader non riuscendo a nascondere una risata
“Aigoo… la vuoi tu?” chiese sconvolto
“Cosa?” disse Namjoon incominciando a ridere nervoso
“Se ci provi tu con lei forse mi mollerà!” disse esasperato
“Non se ne parla, ormai sono diventato Suor Namjoon” disse il leader sorridendo
“Tu?” chiese Yoongi a Jin
“No, non sembra una principessa” disse Jin scuotendo la testa
“Aigoo, che amici orrendi che ho”
“Amici orrendi? Tu vuoi cederci i tuoi scarti!” rise Namjoon prendendolo in giro
“Si, forse sono io un pessimo amico” disse Yoongi ironico
“Decisamente, beh io vado nella mia stanza singola, devo ringraziare Yuna, me l’hai ceduta così avevi la scusa di non incontrarla” rise Namjoon
“Tu sei troppo intelligente” disse Jin ridendo dando una pacca a Namjoon
“Lo so!” sorrise ammiccando ed entrò in camera
“Andiamo?” chiese Jin
“Si, domani la mollo se continua a farmi imboscate”
“Forse dovresti darti una pausa da tutte queste relazioni a casaccio che fai” disse serio Jin
“Si forse dovrei” disse Yoongi pensieroso entrando in camera insieme al più grande.
 
Jungkook e V erano davanti alla porta della stanza di Hope e Jimin a bussare.
Un riluttante Hoseok con i capelli bagnati e l’accappatoio aprì la porta sbuffando
“Ehi ragazzi!” esclamò sorridendo
“Ciao Hyung, avete mangiato tu e Jimin?” chiese V
“Io ho ordinato il servizio in camera, Jimin ha detto che andava a farsi un giro…. Non so” disse pensieroso
“Aigoo, te l’avevo detto che c’era qualcosa che non andava in lui” disse Jungkook
“Solo perché è sceso a fare una passeggiata?” chiese V stranito
“Cosa c’è che non va?” chiese Hosoek
“Jungkook pensa che Jimin si frequenti con quella ragazza di prima e che non abbia detto niente a nessuno” disse V scuotendo la testa
“Beh se è così, lo dirà quando sarà pronto” disse Hoseok serio non capendo il punto della situazione
“Dovremmo indagare! Andiamo!” disse Jk combattivo
“Ah, io no… non mettetemi in mezzo voi due, aspetto la cena e poi mi metto a dormire” disse Hoseok
“Dai Hyung non sei curioso?”  chiese V
“No, per niente, ho mal di testa, non ne voglio sapere nulla dei problemi di cuore degli altri” disse serio
“Hyung ma se sei quello con cui parliamo tutti!” disse Jk confuso
“Voi non avete mai parlato con me di cose del genere” disse confuso
“Ah… perché non è ancora successo a nessuno di noi due di innamorarci di qualcuno, ma Yoongi parla con te, e anche Namjoonie” disse serio V
“E Jin ne parla con chiunque lo stia ad ascoltare, aigoo povero Yoongi non sa cosa li aspetta stasera” disse Jk serio
“Cosa?” chiese Hosoek confuso
“Jin ha adocchiato un’altra principessa”
“Aigoo.. povero Yoongi, beh io non ho voglia di indagare, fate voi!” disse sorridendo
“Okay Hyung! Ti aggiorneremo però!” disse V allegro
“Okay, ma domani, non piombate qui” disse assottigliando gli occhi
“Va bene, muoviti dobbiamo trovare il mochi e capire che sta combinando!” disse JK chiudendo poi la porta di Hoseok e portandosi via V correndo per il corridoio.
Hoseok si ritrovò con la porta chiusa in faccia confuso, fece spallucce, doveva essere abituato all’esuberanza dei ragazzi ma quella sera proprio non ne aveva voglia.
Si sedette sulla poltroncina vicino alla finestra e guardò i grattacieli illuminati nel bel mezzo del buio della notte che era calata, pensando al fatto che fosse vero, quasi tutti andavano a parlare con lui di problematiche d’amore, solo lui non ne parlava con nessuno.
L’unica volta che si era confidato con qualcuno era stato con Isabel, ed aveva parlato appunto della persona che li aveva scritto ore prime, a cui non aveva il coraggio di rispondere.
L’ultima volta che aveva visto quella persona era stato il novembre scorso e per puro caso nel solito pub degli idol che frequentava, non aveva idea di come fosse possibile  che anche quella persona fosse lì, non apparteneva a quel mondo di cui lui ormai faceva parte, ma l’aveva incontrata di nuovo.
E come sempre ci era finito a letto, ogni volta accadeva sempre così bastava guardarsi, bere un paio di shot ed eccoli farsi un segno d’intesa e finire per andare via insieme.
La mattina era sempre la solita storia, lui andava via e lasciava quella persona lì senza alcuna risposta, la lasciava sola e tornava a essere il solito Idol di sempre. Dicendosi che sarebbe stata l’ultima volta, che era tutto così tremendamente sbagliato e stava sbagliando, dicendosi di essere completamente sbagliato.
Sospirò continuando a guardare il panorama, non si sarebbe mai innamorato aveva provato ad uscire con alcune ragazze ma andava sempre male, non erano adatte a lui e nell’ultimo periodo si era anche stancato di provarci, era tremendamente stanco di provare.
 
“Niente non si trova” disse V sedendosi a terra in un corridoio
“Alzati! Sarà da qualche parte!” disse Jk provando a tirarlo
“Jungkookie io ho fame!” si lamentò V
“Dobbiamo cercare Jimin!” disse Jk serio
“Perché? lascialo divertirsi!” disse Tae guardandolo supplice
“Jimin non sa divertirsi con le ragazze, lui crede nell’amore, e sicuramente ha una cotta per quella ragazza e sono sicuro che lei giocherà con lui”
“Cosa ti fa pensare questo?” chiese Tae alzandosi in pieni e studiando il più piccolo
“Ti ho detto lei non è quel che sembra” disse Jungkook imbronciato
“Si ma hai detto che non la conosci, non puoi giudicarla senza conoscerla” disse Tae serio
“Io….. ho sentito delle voci!” disse Jungkook
“Se dovessimo credere a tutte le voci di questo mondo allora dovremmo credere che Noona ha lasciato Yoongi hyung per i soldi” disse tae piccato
“Ma cosa c’entra ora!”
“Era un esempio, le voci possono essere sbagliate”
“Non voglio che Jimin soffra”
“Jk non sappiamo neanche se si frequenta con questa, se ha una cotta o chissà cosa. forse è andato veramente a fare una passeggiata, forse mentre giravamo è tornato in camera” disse Tae giudizioso
“Io non credo… ho capito tu non vuoi spalleggiarmi in questo”
“Non ho detto questo, quello che voglio dire e che ci preoccuperemo quando accadrà qualcosa, sei sicuro di non conoscere quella ragazza?” chiese sospettoso
“Certo che non la conosco.” Disse piccato “Perché pensi che io la conosca?” chiese nervoso
“Ah non lo so, ho fame, andiamo a mangiare” disse supplice
“Okay, tanto non si trova Jimin hyung… ma scoprirò la verità!” disse serio
“Si, basta che mangiamo, prendiamo l’ascensore troppe scale mi hai fatto fare” disse avviandosi verso l’ascensore.
Jk scosse la testa irritato, non se la sentiva di dire che conosceva quella ragazza, e che la frequentava da un po’, come non se la sentiva di dire che non c’era niente di timido in lei e di gentile, quella ragazza voleva solo sesso e lui lo sapeva bene, Jimin si stava mettendo nei casini, era preoccupato.
Avrebbe parlato con Bo-ram e le avrebbe detto di stare lontano dal suo Hyung. Non era per niente la persona giusta per Jimin, non lo era neanche per lui, lo sapeva, ci stava solo facendo un po’ di esperienza niente di che.
30 GIUGNO 2016 00:30
Jimin rientrò in camera facendo silenzio, fece luce con il cellulare e guardò il letto di Hoseok che stava già dormendo, sorrise e prese le suo pigiama e si avviò verso il bagno per potersi cambiare e andare a dormire.
Aveva passato proprio una bella serata con Bo-ram si era divertito a parlare con lei, si sentiva molto imbarazzato, ma comunque andava bene, avevano passato veramente tante ore insieme. Lei lo capiva, e ne era sicuro, lei lo ricambiava, anche perché finalmente aveva dato il suo primo bacio a lei.
Voleva parlare con i suoi amici, ma un qualcosa dentro di lui li diceva che fosse meglio non farlo, voleva essere felice per un momento voleva esserlo e non voleva che nessuno li rovinasse quel momento.
Si sentiva su di giri, guardò la sua immagine allo specchio, e il suo sorriso era splendente.
Era sicuramente così che  Yoongi si sentiva quando era innamorato di Isabel, aveva riconosciuto lo guardo, aveva lo stesso del più grande.
Finalmente anche lui stava capendo cosa voleva dire essere innamorato.
Ed era sicuro non sarebbe andato male come al suo Hyung, no lui avrebbe fatto andare le cose bene, lui ce l’avrebbe fatta.
 
“Dormi?” chiese Jin a Yoongi
“Si” rispose lui
“Penso di essermi innamorato” disse Jin
“Aigoo di nuovo?” ridacchio Yoongi
“Perché quando mai mi sono innamorato?” chiese Jin confuso accendendo la luce
“Aigoo… perché hai acceso?” si lamentò Yoongi mettendosi un cuscino in faccia e brontolando attraverso di esso
“Perché sei sveglio” disse Jin
“Hyung sei insopportabile” disse Yoongi
“Quando mi sono innamorato?” chiese di nuovo Jin
“Hyung ogni volta che vedi una dici che è quella perfetta e la tua futura principessa della favola che vorresti vivere, fatta di dolcezza e tenerezza… bleah” disse con tono schifato
“Tu non capisci niente di romanticismo” disse Jin mettendosi a sedere e guardandolo scuotendo la testa
“Si non mi piacciono le sdolcinatezze” disse contrito strapazzando il cuscino che aveva preso in mano
“Mmh… come vuoi tu” disse imbronciato
“Quindi questa?” chiese Yoongi dato il silenzio
“è quella giusta”
“Aigoo… speriamo sia vero” disse il rapper sbuffando
“Che faccio?” chiese Jin
“Io che ne so!” disse l’altro irritato
“Tu sei sempre circondato di ragazze, fai sempre segno” disse Jin
“Si per andare a letto, no per una relazione romantica… in quello sono negato” disse sbuffando alzando gli occhi al cielo
“Mmh… con lei lo eri…” disse sotto voce
“Hyung… no.” Disse secco
“Ancora arrabbiato?” chiese
“Non la dovete nominare” disse innervosito distogliendo lo sguardo da Jin e osservando il cuscino sulle sue gambe come a volerlo colpire
“Oaky okay…” disse Jin e il silenzio calò di nuovo tra entrambi
“Comprale dei fiori” disse Yoongi tornando a guardare il più grande
“Funziona?” chiese incuriosito
“No idea… non ho mai comprato fiori a nessuno” disse Yoongi pensieroso
“Sei inutile… parlerò con Namjoon” disse serio
“Namjoon si è lasciato da poco, non credo sia propenso a darti consigli” disse Yoongi
“Aigoo… con chi parlo?” chiese Jin “Tu sei inutile in tutto questo” disse prendendolo in giro
“Parla con Jungkook” disse Yoongi
“Con lui? Ma cosa ne capisce?” chiese
“Ah non lo so, ma il suo essere piccolo e indifeso piace alle ragazze” disse serio
“Io non sembro né piccolo né indifeso… non può funzionare”
“Aigoo… parla con Hope”
“Hope le lascia subito, ci esce una sera non conclude niente e chiude subito….”
“Non lo so! Hyung ho sonno” disse innervosito
“Siete tutti negati in amore” sbuffò
“Da che pulpito viene la predica” disse ributtandosi steso sul letto
“Deduco che sono finite le confidenze” disse Jin rimanendo fermo a guardare Yoongi
“Vuoi parlarmi di altro?” chiese Yoongi
“No, torna a dormire” disse Jin scuotendo la testa
“Perfetto notte Hyung” disse Yoongi
 
Angolo dell’autrice:
I bts sono in Tour! Sono arrivati a Nanchino in cui faranno il concerto giorno 2 luglio….  Sono le prime tappe!
Mi sembra giusto dare un minimo di storline a tutti e quindi abbiamo la vita amorosa di un po’ di gente.
Yoongi continua a saltellare di qua e di là.
Namjoon si è lasciato…. È super concentrato sul lavoro e per lui comunque niente drammi è una persona molto equilibrata
Hoseok ha una persona segreta del suo passato che è riapparsa di cui nessuno sa niente.
Jin si è innamorato di nuovo per la millesima volta di un’altra che pensa sia una principessa 
Tae vive nel suo mondo ancora.
Jk….. eeeeh è in una situazione difficile conosce Bo-ram… povero Jk ha una bomba tra le mani e non sa come gestirla e non ha ancora la certezza che Jimin si è creato un film romantico in testa, Jimin pensa già al matrimonio con Bo-ram! Che macello!
È tutto gente!
 

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18: PRINCESS ***


18 CAPITOLO PRINCESS

01 LUGLIO 2016 POMERIGGIO
 “Ciao bellezza” disse Jin con dei fiori in mano, fermo in piedi davanti a una ragazza che era seduta sola su un divanetto
“Oh.. SeokJin Oppa!”esclamò lei sorridendo
“Sai, oggi ho visto questi fiori e mi sei venuta in mente ho pensato, perché non comprarli e regalarli a Yuri” disse sorridente
“Oh, che pensiero carino oppa!” esclamò lei alzandosi in piedi e chinandosi leggermente
“Beh sono belli quasi quanto te” disse porgendole il mazzo e la ragazza prese i fiori e incominciò ad annusarli “Profumano tantissimo” sorrise gentile
“Ti va se mi unisco a te?” chiese passandosi una mano tra i capelli con far suadente
“Certo! Ne sarei felicissima!” sorrise lei ed entrambi si sedettero sul divano
“Cosa stavi facendo prima che io venissi qui ad illuminare la tua giornata?” chiese Jin
“Oh, nulla leggevo qualche gossip, L’ereditiera Kim Isabel ha pubblicato delle foto in spiaggia” disse lei “Sai chi è?” chiese sorridendo
“Ehm… non proprio” mentì Jin  a disagio pensando che Isabel stesse diventando sempre più famosa ormai
“I suoi costumi da bagno sono bellissimi, penso stia facendo la sponsor per dolce e gabbana” disse lei mostrando la foto di Isabel nel suo costume intero leopardato rosso e nero sportivo che le risaltava notevolmente il seno, che era sicuramente molto più grande rispetto a quello delle coreane.
“Aigoo” disse sconvolto
“è bella?” chiese lei guardandolo e studiandolo
“è troppo nuda! Una ragazza non dovrebbe andare al mare così! Aigoo” disse Jin irritato
“Oh Oppa, lei è metà Italiana ci sono foto anche dove indossa i bikini” disse lei ridendo nascondendosi la bocca con una mano in modo civettuoso
“Aigoo, no no!” incominciò a dire “Non farei mai andare la mia ragazza in giro così, poi vedi che abbronzatura, no! Non fa per me a me piacciono le principesse e la pelle candida” disse lamentandosi di Isabel per poi guardare la ragazza di cui pelle fosse uno specchio
“Ti piace la pelle candida?” sorrise lei affabile sbattendo le ciglia  
“Si, la tua è perfetta!” disse lui
“Ma io non sono una principessa” rise di nuovo lei
“Sai potresti esserlo per me” disse lui affabile sperando di aver fatto centro
“Uhh! Oppa così mi metti in imbarazzo!” esclamò lei arrossendo e poi avvicinando la mano a quella Jin che il ragazzo prese tra le sue
“Sono solo sincero” disse guardandola fissa in viso sotto il rossore e l’imbarazzo di lei
“Sei troppo carino oppa” esclamò lei con voce sottile sbattendo le ciglia
“Ti va di cenare insieme?” disse accarezzandole la mano
“Una cena principesca?” chiese lei emozionata
“Si decisamente” disse lui facendo l’occhiolino e baciandole la mano con delicatezza lei ridacchiò imbarazzata ed emozionata
“Allora va bene oppa, però devo cambiarmi” sorrise lei
“Perfetto la tua carrozza e il tuo principe azzurro ti aspetteranno alle sette nella Hall dell’albergo” sorrise lui lasciandole andare la mano e lei si alzò
“Allora alle sette Oppa!” disse emozionata e andò via mentre lui faceva un leggero inchino.
 
“Aigoo… le ha comprato veramente dei fiori?” disse Yoongi apparendo da dietro una colonna dopo che la ragazza fu andata via
“AIsh! Che spavento!” urlò il più grande e Yoongi incominciò a ridere
“Hai fatto centro questa volta?” chiese ridendo il rapper
“Si, ho trovato la mia principessa” disse solenne
“Speriamo sia quella buona questa volta, comunque fai troppo ridere come rimorchi le ragazze” continuò a prenderlo in giro lui
“Ah intanto ha accettato” disse fiero
“Si quella ha accettato con la speranza che le compri il costume di Dolce e Gabbana di Isabel” disse Yoongi continuando a prenderlo in giro
“Aigoo quanto hai sentito?”
“Tutto! Dall’inizio, ti ho visto andarle incontro e mi sono fermato ad origliare, mi sembrava qualcosa di divertente” rise ancora di più Yoongi
“Dovresti portare più rispetto per il tuo Hyung” disse Jin con una smorfia
“Dai, ti prendiamo sempre in giro, specie perché sei il più grande” sorrise Yoongi
“Io vado a farmi un giro, vestiti bene per stasera, principe azzurro” lo prese in giro Yoongi per poi andar via ridendo.
Jin si fermò ad osservarlo per un attimo, aveva detto il nome di Isabel e non aveva fatto alcun segno di rabbia, sicuramente aveva sentito tutto il discorso sulla ragazza, i comportamenti di Yoongi ormai erano in capibili, fece spallucce e andò in camera sua super euforico per la serata che l’avrebbe aspettato.
Forse era la principessa giusta questa si disse, pensando per un attimo a Isabel, chissà se fosse stata lei ad origliare il suo approccio con le ragazze cosa gli avrebbe detto. Sperava tanto di potersi innamorare di qualcuno e descriverlo così come Isabel un tempo aveva descritto Yoongi.
 
FALSHBACK NOVEMBRE 2012
“Non è un po’ eccessivo tutto il travestimento?” chiese lei alzando gli occhi al cielo
“Mi preparo per quando sarò famoso!” esclamò  il ragazzo ammiccando
“Smettila, sei ridicolo!” disse lei prendendolo in giro
“Ehi tu ragazzina, dovresti portare rispetto al tuo oppa!” esclamò lui contrito
“Si dovrei portare rispetto, ma ciò non toglie che vestito così con quegli occhiali tu sia ridicolo” disse lei tranquilla, facendo una curva a tutta velocità
“Aigoo! Stai cercando di ammazzarmi!” incominciò a piagnucolare SeokJin
“Ma no!” ridacchiò lei
“L’hai fatto apposta! Ammettilo!”
“Non l’ho fatto apposta, smettila di strillare come una femminuccia” ghignò lei
“Sei perfida, ora capisco perché ti trovi bene con Yoongi, siete tutti e due perfidi” disse Jin imbronciato reggendosi bene in macchina spaventato
“Yoongi perfido? Ma cosa dici?” disse lei strabiliata
“Si, sotto quella calma apparente poi ti colpisce in pieno” disse SeokJin
“Mai notato” disse lei facendo spallucce
“Tu colpisci in faccia lui da dietro, una coppia perfetta” disse SeokJin ribadendo il concetto
“Una coppia d’amici perfetta, si direi di si” sottolineo lei parcheggiando l’auto “Arrivati” disse tranquilla
“Ottimo scendiamo a fare questa passeggiata” disse lui sospirando
 
“Come mai volevi vederti con me da solo?” chiese lei mentre entrambi camminavano vicino al fiume
“Mi piace una ragazza” disse lui fiero
“Waoo, chi è questa, una principessa immagino?” chiese lei alzando il sopracciglio
“Una ragazza, molto tranquilla è sempre sulle sue, fa le fotografie in agenzia” disse lui
“Oppa non capisco… cosa tu voglia da me” disse lei confusa
“Consigli? Ho provato a chiederli a Yoongi ma lui mi ha guardato con sufficienza e si è messo a ridere” disse irritato
“Perché li hai chiesti a lui?” disse lei assottigliando gli occhi
“Beh in qualche modo ti ha conquistata no?”
“Oppa…. io e Yoongi siamo amici! Che vai a confabulare” disse lei con voce leggermente nervosa
“Sieti identici, mi ha detto la stessa cosa anche lui. Hyung, non capisco cosa tu voglia da me, Isabel è un’amica non ha una cotta per me” disse lui imitando Yoongi e il suo tono dal nulla mi importa nulla mi tocca
“Ah…” disse lei a disagio pensando che lui non avesse capito nulla dei suoi sentimenti
“Mmh… hai una cotta per lui!!” esclamò SeokJin indicandola
“Non è vero siamo amici!” esclamò lei saltando per aria
“Dai! Lo sappiamo tutti! Lui ha una super cotta per te, e tu altrettanto!” disse lui
“Yoongi non ha una cotta per me! Smettila con queste insinuazioni… solo perché tu ti sei preso una cotta per una tizia e non sai come fare, non vuol dire che anche gli altri stiano come te” disse lei piccata guardandolo con rimprovero con il solito cipiglio come a dire che fosse un idiota
“Hai una cotta per lui. Bene come ha fatto a conquistarti?” chiese lui continuando per il suo discorso non avendo capito niente di quello che lei li avesse detto
“Aigoo, non ho una cotta per lui” sbuffò lei fermandosi e imbronciandosi
“Fai finta di averla, lui cosa ha fatto?” chiese lui, tirandola per un braccio per continuare a camminare
“Cosa vuol dire? Non ha fatto niente. Non è tanto quello che si fa, ma come si è. Se io avessi una cotta per lui…” disse guardandolo male “Ho detto sé… no che ho una cotta. Tienilo bene a mente!” disse lei fulminandolo dato il sorrisetto di lui
“Questa cotta sarebbe dovuta al fatto che mi piace lui, perché è lui”
“Cioè?” chiese lui confuso
“Beh lui è tutto così sulle sue, però si preoccupa, non sembra ma fa quelle piccole cose di qualcuno che ci tiene, sono piccoli gesti, il tipo riempire il bicchiere d’acqua, o mettere ai miei programmi preferiti quando guardiamo la tv. Apparire di punto in bianco solo perché vuole vedermi, e poi essere in imbarazzo per questo. Provare a fare le cose che mi piacciono, anche se a lui non piacciano. Lui è attento ai particolari, si prende cura di me. Poi è divertente da provocare, non perde mai la pazienza, e hai ragione è perfido quando meno te lo aspetti risponde al fuoco. Poi fa tutto quello del tipo a me non piace giocare ma poi gioca, sta al gioco. E puoi parlare con lui, di qualunque cosa, anche di cose assurde, lui ti ascolta sempre. Ed è cocciuto, quando pensa una cosa quella è, non cambia idea. Ama quello che fa, ama il suo lavoro e in qualunque cosa faccia ci mette se stesso. Come ama anche le persone che lo circondando, non sembra ma lui ci tiene tanto!” disse tutto in modo agguerrito
“Ma che…” disse lui guardandola con gli occhi spalancati e anche la bocca “E poi dici che non ti piace! Sei assurda!” le urlò in faccia isterico
“Ehm, ma noooo! Hai frainteso!” urlò lei incominciando a gesticolare con le mani
“Ma cosa?? Hai fatto uno sproloquio su di lui, sei innamorata! Così parlano le persone innamorate!!”
“Smettila di dire certe cose io e Yoongi siamo migliori amici!” urlò lei spingendolo e rischiando di farlo cadere
“Tu non hai niente di principesco” disse lui dato la spinta
“E meno male se no ti saresti preso tu una cotta per me” disse lei con faccia schifata
“IO SONO FANTASTICO, sei tu che non capisci nulla in fatto di ragazzi”
“Mmh stai insultando Yoongi” disse lei
“Ah!” le urlò contro puntandole il dito
“Cosa?” disse lei non capendo l’accusa
“Sei cotta di lui!”
“Okay, smettila parliamo della principessa” disse lei alzando gli occhi al cielo
“Se uno dei due si decidesse a fare un passo verso l’altro stareste insieme” disse Jin
“Lui non vuole una relazione è stato chiaro.” Disse piccata poi abbasso lo sguardo sosprirò “ Ehm… Oppa fra qualche giorno ho un appuntamento al buio” disse sentendosi in colpa per quella scelta di andare a quell’appuntamento
“Cosa? Chi è questo individuo!” urlò lui prendendola per le spalle
“Non lo so, è al buio” disse lei guardandolo come se lui fosse idiota
“Non ci andare! Non puoi andarci se ti piace Yoongi”
“Io non piaccio a Yoongi, quindi smettila in qualche modo devo pur fare” disse lei
“Ho notato che siete un po’ strani entrambi da un po’ qualche problema” disse lui facendosi serio
“Mmmh lui si è un po’ chiuso in se stesso, è difficile farlo parlare” disse lei pensierosa
“Ah… non è di pessimo umore a causa tua?” chiese lui
“No! Perché dovrebbe, è di pessimo umore da agosto…” disse non continuando il discorso lei sapeva benissimo che tutto quel pessimo umore era dettato dalla spalla, spalla di cui ancora non aveva parlato con i membri.
“Perché vai a un appuntamento al buio” disse lui  piccato
“Aigoo, mi ha detto lui di andare e provare” disse irritata
“Aish, Isabel perché sono venuto a chiedere consiglio a te? Non capisci niente di cotte!” disse scuotendo la testa
“Ah si giusto sei tu il genio….” Disse lei sbuffando
“No, quello lo è Namjoon” disse lui ridendo
“Perché non hai chiesto a lui allora!” lo rimproverò lei
“Perché non capisce niente di ragazze!” disse ridendo
“Perché pensi che io ne capisca qualcosa?” chiese lei con una smorfia schifata
“No, tu non sei una ragazza” disse lui guardandola nello stesso modo
“Ah no? E cosa sarei? Oppa giuro che ti lancio dentro il fiume oggi” disse dandogli un pugno sul braccio
“Aigoo, che male!” si prese il braccio e incominciò a lamentarsi
“Ti ho appena sfiorato” disse lei sbuffando 
“Comprale dei fiori, scuoti i capelli di tanto in tanto, non perdere il contatto visivo e falle i complimenti, chiamala principessa e dille che è bellissima, invitala a cena” disse poi tornando al discorso
“Aigoo… dici che funziona? Con te ha funzionato?” chiese lui
“L’hai detto tu io non sono una ragazza, quelle cose non funzionano con me, ma alle ragazze piacciono, le mie compagne di università farebbero di tutto per avere queste cose, ti sto ripentendo cosa piace a loro” disse tranquillamente
“Mmmh, comunque questi consigli sono meglio di quelli di Yoongi” disse Jin
“Non ne avevo dubbio, lui è negato a dare consigli” disse lei sbuffando
“Ma a te piace lo stesso!” esclamò lui
“Okay ora farai un bagno nel fiume” disse lei sorridendo malignamente iniziando una lotta con lui che la fermò prendendola in braccio ridendo.
 
6 LUGLIO 2016
“Oppa non sono convinta” disse Isabel uscendo dal camerino con un diadema in testa
“Aigoo!” urlò Do-yoon guardandola e trattenendo una risata
“Ti ammazzo!” disse lei
“Okay, essere una principessa non ti si addice” disse lui ridendo
“Aigoo! Ma devo per forza!” urlò lei
“Si sei stata scelta e devi presentarti così” disse lui serio
“Non voglio fare questo miss Corea!!” urlò lei lamentandosi
“Devi, quindi comportati come una perfetta principessa Coreana” rise lui
“Non vincerò mai lo sai, non ho i tratti fisici adatti” disse lei
“Infatti, ho prenotato per una plastica facciale” disse serio
“Spero tu stia scherzando! Non diventerò uguale a tutte quelle tizieeeeeee!” urlò lei in preda al panico mentre lui si rotolava sul divano dal ridere
“Non sei divertente Oppa!” disse lei imbronciandosi “Posso togliermi questo coso?”
“Si, puoi! Prova il costume da bagno” disse serio
“Comunque non  ne vedo il motivo, aigoo non si tira giù la cerniera, aiutami” disse lei mentre cercava di togliersi quel ridicolo vestito pieno di tulle bianco e rischiando di incastrarsi con le braccia
“Va bene, ferma ti spoglio io, stai combinando un disastro” disse lui alzandosi ridacchiando
“Il motivo è farti avere successo, non è importate se vinci o meno, ma farti notare, sai la pubblicità a tuo nome, è un buon trampolino di lancio questo” disse mentre le tirava giù la cerniera del vestito e le lo sfilava d’addosso.
“Capisco, ma è una seccatura, comunque l’hai comunicato a mio padre?” chiese lei voltandosi verso di lui e reggendosi con una mano al suo petto per poter alzare una gamba e continuare a togliere quel vestito orrendo .
“Si, era felicissimo di questo” disse lui con una faccia schifata
“Logico, sa che è una cosa che odio” disse lei ironica
“Pensa che farà salire le quote azionarie” disse serio
“Vuole che vinco?” chiese lei con faccia schifata
“Se lo aspetta, ma sa che non vincerai mai… ehm” disse incerto
“Cosa?” chiese lei prendendo il vestito e dandolo a lui e guardandolo con sospetto.
“Niente lascia perdere” disse tranquillamente  
“Oppa?” lo guardò con sospetto
“Ho paura che se non vincerai se la prenderà con te” disse titubante
“Ah… è parecchio che non mi malmena, avrebbe trovato una scusa comunque” disse lei facendo spallucce
“Perché t’importa poco?” chiese lui sconvolto
“Perché tanto è qualcosa che capita, e non posso fermarlo mi sto abituando agli antidolorifici” disse in modo ironico
“è inquietante come parli di tutto ciò”
“Oppa, questa è la mia vita, mi prenderò le mie rivincite” disse seria “Lascia perdere, come lascia perdere questo vestito, il bianco non mi dona, troppo angelico” disse lei con faccia schifata
“Si lo penso anch’io” disse lui serio guardando il vestito che aveva tra le mani
“Ascoltami, ormai la gente pensa che io sia una regina dei ghiacci, per via del mio modo di rispondere sfrontato, o del mio guardare tutti con sufficienza, mi vedono come un misto tra una tsundere e un kuudere, a questo punto è ottimale mandare avanti questa messa in scena. Un vestito principesco non mi aiuterebbe sembrerei completamente diversa” disse seria
“Quindi prendo l’altro vestito” disse lui serio
“Quale?” chiese lei
“è blu notte molto attillato e sexy, un vestito che tuo padre non approverebbe”
“Perfetto, ci saranno ripercussioni perché non vincerò, tanto vale che io mi diverta in questa pantomima” disse lei annuendo seria
“Lo prendo” disse annuendo poco convinto
 
“Oppa è questo il vestito!” esclamò lei con un ghignò
“La coroncina la metti comunque, ma ne compriamo una con i zaffiri” disse serio
“Gli accessori dobbiamo prendere anche quelli diversi?” chiese lei
“Si, Isabel la devi togliere la collana almeno per la sfilata” disse serio
“Do-yoon… no” disse nervosa prendendola tra le mani
“Solo per quando metti questo vestito, Isabel non puoi tenere quella”
“Ci penserò sopra… ma non ne sono sicura, sai cosa vuol dire per me” disse lei
“Si…lo so… vai a provare il costume da bagno e poi andiamo a comprare gli altri accessori” disse annuendo
“Va bene, le foto quando le facciamo?” chiese lei  
“mmmh domani, poi dopo domani c’è la sfilata”
“Domani ho del lavoro da fare, mi posso liberare la sera tardi, è già tanto che oggi io sia andata solo di mattina in ufficio” disse lei pensierosa
“Facciamo tutto di sera, faccio allestire il patio della mia villa fuori Seul, facciamo le foto lì, e nel boschetto vicino, ci lavoro domani mattina a come trovare la luce perfetta” disse lui
“Tutta la notte a lavorare alle foto immagino” disse lei con una smorfia
“Si, ma cercherò almeno di farti dormire cinque ore, non puoi dormire poco servi riposata per la sfilata” disse lui serio
“Si servo riposata… quando mai lo sono, mi manca Long Beach!” esclamò lei
“Ah… forza non puoi pensare a queste cose, devi impegnarti, vai a provare il costume” disse serio e lei andò via sbuffando a prendere il costume
 
10 LUGLIO 2016
Yoongi si trovava sdraiato sul letto a contemplare il cellulare, aveva sentito a cena alcune ragazze parlare della sfilata di miss Corea e la nuova fidanzata di Jin esclamare che Isabel avesse fatto il terzo posto alla sfilata, l’avevano sentito tutti al tavolo e nessuno aveva detto una parola e neanche un commento, forse finalmente avevano tutti capito che Isabel orami fosse un argomento Tabù.
Dopo la cena si erano tutti divisi erano abbastanza stanchi, avevano passato tutta la giornata a lavorare e provare le coreografie, erano ad Osaka e tra due giorni ci sarebbero state le due date dei concerti.
Per quella volta si era preso lui la stanza singola, aveva bisogno ancora di rivedere una traccia, ma invece si trovava a vagare per la stanza, pensieroso. Scosse la testa come a mandare via i pensieri e decise di sedersi alla scrivania vicino alla finestra, incominciò ad accendere il computer, per lavorare quando un libro su un mobile attirò la sua attenzione.
Si alzò per andare a prenderlo, se lo rigirò tra le mani era un libro dove gli ospiti dell’Hotel di solito firmavano il loro ingresso e lasciavano i commenti sulla stanza.
Incominciò a sfogliarlo per pura curiosità, il nome di quell’Hotel li era familiare ma non ne capiva il perché, chiuse gli occhi cercando di ricordare ma niente, nella sua testa da quando l’aveva sentire nominare a cena c’era sempre lei, come se normalmente non fosse un pensiero fisso.
Ed eccoli lì, il ricordo di lei, della sua voce   
“Sto bene, ho mangiato e sono ancora ad Osaka, domani mattina ritorno a Tokyo, tu stai bene? Stai mangiando?”
“Si sto bene, stanco per questi giorni e per il debut di ieri!” esclamava lui mentre faceva uno sbadiglio
“Appunto di debut! Ho visto l’Mv è fantastico e anche gli altri video pubblicati oggi mi sono piaciuti!”
“Li ha visti? Non sei stata troppo occupata a divertirti con gli amici?” aveva chiesto lui
“Ma che occupata a divertirmi, io neanche ci volevo venire qui!” aveva esclamato lei risentita
“ Dai sei andata agli Studios! Perché quel tono di voce?”le aveva chiesto non capendo poi lei aveva cambiato argomento*
L’hotel, ecco chi gli aveva detto il nome dell’Hotel era stata lei, era sempre lei.
Sfogliò il libro fino ad arrivare al duemila e tredici, a tre anni prima.
Ed ecco la sua firma, su quella pagina e il suo commento.
Camera fantastica, il panorama è molto bello, ma se si è soli diventa malinconico, con lui sarebbe stato tutto perfetto….si con lui questa sarebbe stata una splendida camera d’hotel, sarebbe stata una splendida vacanza, sarebbe stato tutto perfetto. Isabel Kim 14 giugno 2013
Rimase fermo a leggere quella frase e poi guardò verso la finestra, si quella vista era malinconica, con lei sarebbe stato tutto perfetto.
Stava sbagliando tutto, quella sua rabbia era del tutto insensata si disse, lei lo aveva amato, solo una persona che ama qualcuno scrive un commento del genere su un libro che nessuno leggerà in un Hotel distante da casa, si disse.
Chiuse gli occhi, faceva male, a distanza di anni faceva male, non importava cosa facesse, non importava quanta rabbia potesse provare, quanto s’impegnasse a non pensarla o quanto dicesse agli altri che non la dovevano nominare.
Lei era sempre lì, e ora se la ritrovava lì in quella pagina sul quel libro.
Strappò la pagina e ripose il libro, dove l’aveva preso, e poi mise la pagina dentro il suo portafoglio nello scompartimento, dove aveva conservato il ticket del suo concerto con il nominativo di Isabel.
Prese il telefono e decise di vedere le foto della sfilata ed eccola palesarsi in tutta la sua bellezza, stava veramente diventando una delle ragazze più belle che avesse visto, e sembrava sempre di più allontanarsi da quella ragazzina che lui ricordava, ma nonostante i vestiti e i gioielli, il trucco da farla sembrare completamente un’altra persona, c’era al suo collo sempre la collana che lui le aveva regalato anni prima.
Si fermò ad osservare le foto e decise di allargare su quel gioiello al collo di lei. E continuò a pensare che forse stava sbagliando tutto, forse doveva smettere di essere arrabbiato con lei, per quanto potessero essere distanti, lei lo portava sempre con sé.
Ed ecco di nuovo quella conversazione al telefono avuta quando lei stava in quella stanza da letto in quell’hotel.
 “Si dovremmo! é solo che mi sento come se avessi delle mancanze verso di te” le aveva detto Isabel
“Nessuna mancanza nei miei confronti, anche perché mi sostieni a distanza come sempre. L’importante è questo. So che ci sei anche se no fisicamente” lui le aveva risposto così a quelle preoccupazioni
“Certo che ci sono, io penso sempre a te!” aveva esclamato lei cercando di essere positiva per entrambi
“Lo so, tu ci sei e ci sarai sempre, questi problemi in un futuro saranno solo un ricordo” e lui aveva provato a darle forza
“Si, hai ragione! Scusa se mi stavo facendo prendere dalla negatività”
“Brava! Ora ti riconosco, sei la mia Isabel sempre positiva e allegra” aveva riso lui
“Si sono la tua Isabel” aveva sussurrato lei
Aveva detto che quei problemi in futuro sarebbero stati solo un ricordo, era stato un ingenuo quei problemi erano aumentati e avevano portato a tutto quel dolore che lo tormentata.
Io sono la tua Isabel…. Lei aveva detto così, e lui dentro di sé lo sapeva era vero quella collana al collo di lei dimostrava quello, che lei malgrado la lontananza era sempre lì a sostenerlo, lei c’era anche se non fisicamente, era tutto come all’ora.
Si doveva smetterla di essere arrabbiato, doveva fidarsi di lei.
 
Angolo dell’autrice:
Capitolo Easy… non so il perché volevo dare un attimo spazio a Jin e avevo questo Flashback da inserire di cui avevo già parlato! Quindi si ecco il capitolo!
Sono giornate di tour e sono molto tranquille niente di troppo tragico per i bts.
Lei è tornata a Seul e deve partecipare a miss Corea così per avere sempre più notorietà stando al piano che ha con Do-yoon. Long Beach è solo ormai un ricordo, le aspettano le sue responsabilità e il suo padre dispotico.
Lei è stata ad Osaka nel capitolo 26, sono della conversazione al telefono che hanno.   Causalità la stessa stanza, lui sembra incominciare a mandar via la rabbia e a ragionare… speriamo sia la volta buona.
Il flashback di Jin è dopo il capitolo Halloween dove Jin si accorge realmente che Yoongi è cotto di lei.
 

 

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 AFRAID ***


CAPITOLO 19 AFRAID  

6 AGOSTO 2016
Agosto era arrivato e con esso anche una notizia che aveva messo a dura prova Isabel, appena aveva sentito dell’accaduto aveva deciso di lasciare l’ufficio senza dire niente a nessuno e senza neanche salutare, con la paura in corpo a farla vacillare si era diretta verso la macchina con mani tremanti era salita su ed aveva messo in moto, incominciando a girare per vari posti di Seul in preda al panico solo per cercare lui, solo per trovare lui.
Continuava a girare e a non trovarlo, con le lacrime che le offuscavano leggermente la vista, non demordeva continuava a muoversi con la sua macchina più veloce possibile. Quella notizia, quella terribile notizia sapeva cosa avrebbe comportato e lei doveva trovarlo, doveva fermarlo.
Arrivò finalmente all’ultimo posto in cui non aveva ancora controllato.
Entrò sbattendo la porta alle sue spalle, con il fiatone ma con ancora forza in lei.
“Doo-yoon?? Dove sei?” chiamò a gran voce entrando in casa dell’uomo e trovando tutto buio.
“Doo-yoon dove cavolo sei finito!” urlò lei accendendo le luci, nella voce un tono di panico.
Si avviò svelta per tutto il corridoio dimenticandosi anche di mettersi le ciabatte da casa, aveva solo tolto le scarpe malamente e aveva lasciato la borsa all’ingresso, girò per il grande open space, nessuna traccia di lui, guardò dietro la penisola della cucina niente, sul divano niente.  Si avviò in camera da letto correndo e di lui nessuna traccia, stessa cosa nella cabina armadio o nelle altre stanze degli ospiti. Nada de nada, anche il bagno era vuoto.
Ritornò in soggiorno e si sedette sul divano.
“Okay, okay Isabel devi calmarti” disse incominciando a parlare con se stessa
“Allora allo studio non sta, all’hotel non l’hanno visto, qui non c’è… dove cavolo può essere andato quell’idiota!” urlò al vuoto in panico cercando di respirare prese il telefono e incominciò a cercare in rubrica il numero telefonico. 
“Pronto! Dashimen!” urlò al telefono
“Yah, Isabel cosa c’è sono le dieci del mattino qui a New York” bofonchiò quello assonato rigirandosi nel letto
“Dashimen devi svegliarti è urgente!”
“Stai bene?” chiese lui tramite uno sbadiglio
“Si sto bene, ma Doo-yoon è sparito! Devi rintracciarmi la macchina!” urlò lei
“Sarà a scopare con qualcuno, non vedo perché preoccuparti” disse lui
“Ti ho detto che devi cercarlo! Dashimen ho le mie buone ragioni per farlo!”
“Aigoo, non dirmi che alla fine vi siete fidanzati e pensi che ti stia tradendo”
“Dashimen cazzo! Non fare l’idiota non mi sono fidanzata con Doo-yoon non ci vado neanche a letto ma devi aiutarmi ora!”
“è un uomo grande e grosso, non devi preoccuparti per lui”
“Dashimen merda! La sua ex ragazza si è tolta la vita oggi e lui è sparito dopo la notizia! Ho controllato ovunque anche il suo assistente non sa nulla!” esclamò con rabbia
“Ex ragazza?” chiese lui confuso “Quale delle tante?”
“Quella di cui non sa niente nessuno, quella di prima che diventasse tanto famoso, l’unica che abbia amato! Cazzo vuoi trovare dove sta?” urlò lei incominciando a camminare per la casa dirigendosi di nuovo alla cabina armadio per andare alla cassa forte.
“Doo-yoon ha amato qualcuno oltre se stesso?” chiese Dashimen non capendo ma alzandosi lo stesso dal letto e accendendo il pc
“Si, vuoi aiutarmi o no? È grave! Sono preoccupata ho paura che stia facendo qualcosa che non dovrebbe!” disse lei
“Okay, sto cercando il GPS della macchina!” disse Dashimen mentre smanettava al pc, mentre Isabel si trovava davanti alla cassaforte a pensare a quale potesse essere il pin, poi decise di digitare una data di nascita quella di Park Bong-cha e la cassa forte si aprì.  Incominciò a scavare dentro cercando le foto di Do-yoon e Bong-cha, ricordava una foto su un ponte, una foto che a Do-yoon piaceva molto, se mai dovessi morire utilizzerei quel ponte le disse quando le aveva mostrato le foto.
“Si trova fermo a Gongdok-Dong” disse Dashimen nel momento stesso in cui lei aveva trovato la foto del Mapo bridge
“Aigoo, il Mapo!” urlò al telefono
“Pensi che si voglia suicidare?” chiese Dashimen sconvolto
“Si! Vado ci sentiamo dopo, spero solo di fare in tempo!” urlò lei chiudendo la cassaforte e il telefono, prese le foto e incominciò a correre per uscire da quell’appartamento e dirigersi verso il posto designato, con la paura che mai sarebbe arrivata in tempo.
 
“Do-yoon!” chiamò lei vedendo l’uomo che fissava l’acqua dal ponte sporgendosi leggermente, lei incominciò a correre come non mai per poi bloccarsi vicino a lui.
“Do-yoon” chiamò con voce roca e soffocata, lui si girò a guardarla con gli occhi vuoti e tristi, senza sembrare più lui.
“Ti prego no! Ti prego non farlo” disse lei piangendo e guardandolo senza riuscire a fare un passo, impaurita che solo un movimento potesse far si che il fotografo si buttasse di sotto, lui continuava a fissarla senza muoversi perso con la mente altrove.
“Non mi lasciare sola, ti prego, io non posso stare sola” disse lei piangendo “Oppa! No!!” disse lei
“Isabel” sussurrò lui guardandola e finalmente capendo chi fosse la ragazza che li urlava
“Ti prego prendi la mia mano andiamo via, andiamo a casa insieme” disse lei supplice, avvicinandosi e porgendo la mano, mentre qualcuno si fermava con la macchina e riprendeva la scena.
“Io non ho una casa” disse lui con un filo di voce perso con gli occhi vitrei
“Si invece, andiamo via ti prego” disse lei piangendo
“Non ho più nulla, non voglio più nulla” disse lui “Nulla ha più senso” la sua voce era trascinata, quasi impercettibile
“Ti prego, non puoi lasciarmi sola in tutto questo! Ti prego! Non farmi questo! No a me! Sono io Isabel ti prego” urlava la ragazza impaurita
“Lei è morta, io non posso più vivere” disse in un soffio
“Si invece puoi vivere per me! Puoi farlo per me! Ti prego, ci penso io a te!” disse lei muovendo dei passi verso di lui supplice come non mai
“Isabel io non posso più occuparmi di te” disse lui triste guardandola finalmente
“Non devi, mi occupo io di te, ci penso io! Risolvo io!” urlava lei in lacrime
“Sarei solo un peso” disse con voce leggera
“Cazzo! Smettila! Smettila di comportarti così! Non puoi farmi questo! Mi hai scelto tu! Hai deciso tutto tu e ora decidi di abbandonarmi così! No ti prego!” urlò lei avvicinandosi di più a lui
“Mi dispiace” disse lui tornando a guardare l’acqua sotto di lui
“Torna a casa con me” disse in lacrime prendendoli la mano d’istinto sperando che lui non si scansasse e si buttasse di sotto
 “Allontaniamoci da questo cazzo di ponte” disse con rabbia “Non farmi questo, non posso perdere anche te, no dopo lui” disse in lacrime “Non voglio essere sola” continuò a dire sempre più supplice
“Io… non so se riuscirò ad andare avanti” disse guardandola negli occhi e stringendo la sua mano “Ti aiuto io! Ci sono io!” disse lei velocemente
“Io… va bene” disse lui abbassando la testa poco convinto e lei lo tirò a sé stringendolo tremante e impaurita.
Un giornale volò su per quel ponte e in prima pagina la scritta:
La signorina Park Bong- Cha trovata suicida nella sua vasca da bagno, non ha retto alla perdita del suo bambino nato prematuramente, morto dopo due ore il parto.
 
7 AGOSTO 2016
“Okay ragazzi abbiamo un po’ di interviste da fare oggi, il concerto di ieri è stato incredibile ed è andato tutto secondo i piani” disse il manager durante il pranzo ai ragazzi che annuirono felici
“Abbiamo un paio di ore libere?” chiese Jimin
“Si se avete memorizzato le domande e le risposte dell’intervista” disse il manager
“Aigoo, io no” disse JK
“Ti aiuto, tanto devo ripetere” disse Namjoon
“Okay organizzatevi come volete, ci rivediamo nella Hall fra due ore, ragazzi usate i vestiti che vi abbiamo detto” disse il manager e loro annuirono tornando a mangiare
Tae si rimise le cuffie e tornò a badare al cellulare, mentre Hope e Jimin continuavano a commentare entusiasti il concerto della sera precedente, Jk ringraziava il leader per l’aiuto e tornava a strafogarsi con Jin che lo prendeva in giro, Yoongi si guardava intorno annoiato, si sentiva sempre annoiato il giorno dopo un concerto, e stanco come se l’energia fosse stata tutta prosciugata.
“Aigoo” esclamò V  spalancando gli occhi e facendo cadere le bacchette a terra terrorizzato.
“Che succede?” chiese il leader
“Ehm…” disse Tae non staccando gli occhi dal video e continuando a guardare il tutto come se fosse ipnotizzato, Hope si sporse per guardare il telefono e cercando di capire confuso il video non avendo l’audio a disposizione.
“Aigoo, niente, sta guardando un nuovo K drama sicuramente. Comunque è ripreso veramente male” disse storcendo la bocca
Tae rabbrividì mentre sentiva le urla piene di dolore e di paura di Isabel “Allontaniamoci da questo cazzo di ponte” urlava con rabbia la ragazza “Non farmi questo, non posso perdere anche te, no dopo lui” diceva tra le lacrime e i singhiozzi isterica Tae chiuse gli occhi un attimo “NON POSSO PERDERE TE NO DOPO LUI”  quella frase era come una fitta al cuore, era come se anche attraverso lo schermo lui fosse improvvisamente connesso con lei e sapeva perfettamente a chi lei si stesse rivolgendo, al suo Hyung. Gli occhi di Tae incominciarono a diventare umidi.
“Taehyung?” chiamò Jimin seduto di fronte a lui confuso
“Non voglio essere sola” disse Isabel in tono supplice e Tae si mise una mano davanti alla bocca, lei era sola e lui lo sapeva e ora l’unico amico che aveva, stava anche tentando il suicidio
“Sembra terrorizzato” disse Jimin mentre masticava, dopo non aver avuto risposta
“Ah, non so non sento stanno due su un ponte una coppia, l’uomo sembra voglia suicidarsi, ah lei l’ha salvato… Cacchio lei sembra un fantasma con quel vestito bianco” disse J-hope continuando a guardare quello che lui pensasse fosse un K-drama
“Non è un K-drama” disse Tae sconvolto
“Ah meno male perché è girato proprio male è scuro, e non si capisce molto non si vedono neanche i vis…” Hope si bloccò strabuzzando gli occhi mentre Tae metteva pausa e in evidenza il viso della ragazza
“Ma che cazzo” disse Hope guardandolo
“è un video che hanno messo stanotte online” disse il ragazzo togliendo il video e cercando articoli riferenti il fatto, cercando di non piangere
“Che succede?” chiese Namjoon osservando meglio Hope che sembrava sconvolto anche lui
“Non lo so, non ho capito bene.” Disse hope guardando impaurito Namjoon e poi voltandosi verso Yoongi che invece ignorava tutti e guardava una ragazza seduta a un tavolo.
“L’articolo dice, che il fotografo  Lee Do-yoon ha tentato il suicidio e che una persona passante di lì ha filmato la scena, e che la ragazza che lo porta via e urlava per fermarlo era Isabel.”  Disse Tae guardando poi Yoongi
“Quante volte vi ho detto che non la voglio sentire più nominare?” disse Yoongi girandosi di scatto al nome Isabel sbattendo il pugno sul tavolo arrabbiato e non avendo sentito niente del racconto.
“Penso che questa volta si possa fare un’eccezione” disse Jin preoccupato
“Ripeti Tae non ho capito un accidenti” disse Jimin sempre preoccupato
“Io non voglio sentire” disse Yoongi imbronciato, da poco stava provando a non essere arrabbiato, ma qualche giorno prima aveva rivisto una foto di Isabel e il fotografo e la rabbia era tornata di nuovo.
“Yoongi-ah taci” lo rimproverò Jin con un tono secco
“Hai detto che il fotografo si stava suicidando e lei l’ha salvato?” disse Jin
“C’è un video?” chiese Namjoon
“Si è quello che Tae stava guardando” disse Hoseok guardando il ragazzo che continuava a controllare le varie notizie
“è straziante la voce di noona è straziante nel video, lo supplica e piange come una pazza, ci mette parecchio a fargli cambiare idea” disse Tae rimettendo il video con mani tremanti
“Non possiamo vederlo qui, andiamo via” disse Namjoon e Hope fermò Tae e rimise pausa
“Tu vieni?” chiese Jin a Yoongi  che osservava tutti in trance senza sapere bene cosa dire, e leggermente sconvolto per via della notizia, pensando al fatto che dovesse veramente finirla di essere arrabbiato con lei, lei che ora stava affrontando un brutto periodo.
“No. Non mi importa. Vi ho detto che non voglio sentire parlare di lei” disse di getto senza pensare e alzandosi per andar via senza dare spiegazioni sconvolto e in crisi per quella notizia
“Scommetto che lo va a vedere da solo” disse Jin
“Andiamo voglio vedere questo video, e poi parlare di suicidio mi ha fatto passare la fame” disse Namjoon
“Anche a me, ma non sono convinto di volerlo vedere” disse Jk
“Lo guarda solo chi vuole, andiamo in camera mia” disse Namjoon
 
Yoongi si era chiuso in camera da solo, e si era sdraiato sul letto in pancia su ad osservare il soffitto.
“Vai via dalla mia testa” ripeteva “Cazzo vai via dalla mia testa” continuava a ripetere come se fosse un mantra.
Si alzo di colpo e incominciò a camminare nervoso avanti e dietro per la stanza.
“Sono un completo idiota, io non ce la faccio più!” urlò Yoongi al centro della sua camera.
“Hyung?” chiamò Jimin da dietro la porta
“Si?” disse girandosi a guardare la porta chiusa
“Posso entrare? O hai bisogno di stare solo?” chiese con una voce molto bassa e intimorita “Dovrei vestirmi per l’intervista” disse ancora
Yoongi sbuffò fra se e se e si avvicino ad aprire la porta “Entra” disse
“Okay, ehm Hyung dovresti vestirti anche tu” disse
“Perché non è presto?” chiese lui
“No, Hyung le due ore di pausa sono quasi al termine, ti eri addormentato?” chiese confuso
“Come sono al termine? Sono entrato da poco in camera”
“Hyung no, sei entrato quasi due ore fa in camera, o almeno hai lasciato il tavolo due ore fa” disse il ragazzo guardandolo confuso
“Aigoo!” urlò lanciandosi sul letto
“Hyung quando fai così mi fai paura…. Devo chiamare Hobi hyung?” chiese preoccupato
“Ho pensato per due ore a Isabel senza neanche accorgermi del tempo che passasse” bofonchio con la faccia nel cuscino
Jimin rimase fermo davanti al letto ad osservarlo prese un respiro profondo e si andò a sedere vicino a lui.
“Hyung, io ho capito che non vuoi parlare di lei e che non vuoi neanche sentirla nominare. Ma dubito che tu non la pensi … beh quasi sempre” disse lui in dubbio
“Sappiamo che controlli i tabloide, sappiamo che prima di dormire pensi a lei, sappiamo anche che cerchi di tenerti più impegnato possibile per non pensarla. Come sappiamo tutti che non sei arrabbiato veramente ma che credendolo ti autoconvinci che vada tutto bene” continuo Jimin
“Jimin dove vuoi arrivare?” chiese alzando la testa leggermente e guardandolo con un occhio solo e l’altro spiaccicato nel cuscino
“Che forse, se ne parli con noi… va un po’meglio…”
“Non posso” disse lui mettendosi a sedere sul letto con le gambe incrociate e prendendo il cuscino
“Perché Hyung?” chiese
“Perché… per quanto io continui a dire che la odio, che lei non esiste, che è una stronza. Per quanto io possa impegnarmi con tutto me stesso ad andare avanti, io mi sento sempre bloccato lì in bilico tra la rabbia verso di lei e verso di me e l’amore che provo per lei e la preoccupazione nei suoi confronti e il senso di colpa” disse
“Capisco…. Sai mi sono sentito anche io in colpa perché avevo detto tante volte che lei era una stronza ed ero tanto arrabbiato con lei perché se n’era andata così… quando l’ho rivista con J-hope lei ha provato a essere fredda, ma si vedeva che non lo era veramente. Poi è diventata famosa e in quell’intervista sembrava spocchiosa, ma non ci ho dato peso perché c’era già il maknae che ormai l’aveva messa in lista nera” disse Jimin facendo una pausa guardando Yoongi per controllare se potesse continuare a parlare e il ragazzo fece segno di si con la testa e quindi continuò
“Poi lei è apparsa in dormitorio, quando l’abbiamo vista penso che il pensiero fosse lo stesso di tutti, che bello noona è qui! È tornata! Ora spiegherà tutto e risolverà, manderà al diavolo tutti e tornerà da noi. Ma così non è stato è apparsa come un’altra persona. Ti ha fatto del male e io mi sono arrabbiato tanto, anche perché non capivo… Hyung non capivo come potesse essere possibile”  disse in modo triste “a giugno Jungkook aveva descritto la solita noona, con lui era stata gentile, gli aveva comprato, l’orologio, gli aveva offerto il gelato era stata un’altra. Ho provato tanto rabbia, Jk aveva avuto la possibilità di parlare con la vecchia noona di passare un ultimo bel momento con lei. Noi invece ci siamo ritrovati tutti davanti a una noona diversa, completamente diversa. L’ho odiata. Hyung e poi dopo Do-yoon mi sono sentito in colpa per quello che lui ha raccontato.”
“Cosa hai detto di Jungkook?” disse Yoongi sbattendo le palpebre confuso
“Aish… non te l’abbiamo detto mi dispiace, lei non voleva e Jungkook non voleva saperne di mancare alla parola data. Hyung mi dispiace”
“è per questo che Jk poi ha cambiato versione e non era più arrabbiato? Mi sono sempre chiesto il perché, ma non ho avuto il coraggio di chiedergli niente. Cosa ha detto Isabel al piccolo?”
“Che ti amava, non avrebbe mai smesso e che aveva fatto una scelta e farne un’altra avrebbe comportato più dolore. Il padre la controllava e lei aveva ancora gli investigatori a seguirla.  Ha pregato Jk di convincerti a dimenticarla per il tuo bene. Lei voleva solo che vivessi felice anche senza di lei. Jungkook ha detto che aveva paura che il padre le facesse del male ma lei ha negato. Jk pensa ancora che sia così è convinto di ciò specie dopo che Do-yoon ha detto che quello scandalo con Jin non era stato gradito dal padre.” Disse Jimin
“Io non so cosa pensare, vedi è come dici tu è tutto confuso e come se ci fossero due Isabel. Non possono esserci due Isabel.” Disse lui
“Lo so, bisogna scegliere a quale vogliamo credere… a quella che fa la stronza, o a quella che abbiamo conosciuto. Dobbiamo decidere di quale vogliamo fidarci.”
“Se io mi fidassi di quella che ho conosciuto, di quella che ho amato, io mi sentirei in colpa sempre e continuamente” disse Yoongi  “Ora mi sento in colpa perché mi avete detto che ha assistito al quasi suicidio di quel fotografo  e  sono preoccupato che lei possa stare male e che io non sia lì” disse pensieroso
“Penso che anche Isabel si sia sentita in colpa molte volte nei tuoi riguardi…. Hai presente quando veniva sballottata in tutta l’Asia e non poteva assistere alle nostre esibizioni? L’hai detto tu che ogni tanto non si sentiva una giusta fidanzata. Ma per te lo era. La stessa cosa tu, ti sentivi in colpa per gli impegni e per non essere troppo presente, ma a lei non importava” disse Jimin “è uguale…. Hyung vi sentite sempre così perché vi amate e vorreste dare di più per l’altro. Ma al momento non si può, io non so se mai potrete un domani, quello che so è che tutta questa rabbia ti fa solo peggio.” Disse serio
“Lo so, non dovrei sentirmi arrabbiato verso di lei ma proprio non capisco… proprio non comprendo perché lei non sia venuta da me a dirmi la verità” disse lui
“Hyung non poteva, non l’ha detta neanche a Jk, e con Jin ha provato in tutti i modi a farlo desistere dall’aiutarla, si sta facendo passare da cattiva ma non è così. Tae ce l’ha confermato quando ha parlato alla mostra con lei.” Disse Jimin
“Aigoo, quante cose non ho voluto sapere riguardanti lei” disse prendendosi la testa fra le mani confuso
“Non è un problema, Hyung devi fare come più pensi sia meglio per te. Ma se hai dubbi, se sei preoccupato per lei, parlane con noi, non provare ancora più rabbia solo per cancellare il dolore. Noi parliamo di Isabel, la seguiamo sui sociale e parliamo di lei almeno noi più piccoli, penso che lo facciano anche gli Hyung. È okay parlarne essere anche orgogliosi, se lei fa una mostra di beneficienza e guadagna tanto da dare agli orfanotrofi.”
“Mi vergogno” disse Yoongi abbassando lo sguardo
“Di cosa? Di amarla malgrado tutto? Hyung era nel parcheggio e penso ti abbia sentito urlare con Hope quel giorno del servizio fotografico, era lì e ti guardava da lontano. Io penso che Isabel continui a seguirci da lontano a tifare per noi. Penso sia giusto fare il tifo anche per lei”
“Sono confuso Jimin io non so ancora bene cosa voglio pensare a proposito di tutto questo”
“Va bene così, va bene se sei confuso, se hai questo momento, e andrà bene se in futuro vorrai fare il tifo per lei, va bene se vuoi continuarla ad amarla, come va bene se un giorno deciderai di andare avanti e amare un’altra. Hyung andrà bene fino a quando sarai onesto con te stesso” disse
“Da quando sei diventato così maturo?” chiese Yoongi asciugandosi gli occhi umidi
“In questi ultimi mesi di tour, sai Hyung mi sto frequentando con una ragazza, devo diventare maturo” disse fiero
“Ah si una ragazza?” sorrise Yoongi
“Si ma  non lo sa nessuno! Segreto!” rise Jimin
“Segreto, va bene ma voglio saperne di più”
“Ti racconterò tutto se tu la smetti di essere sempre arrabbiato, sai anche quando stavi male per lei e in pessime condizioni ci sei sempre stato per noi, potevamo sempre parlare con te. Poi non so con la rabbia che hai non sappiamo se possiamo parlati di certe cose” disse Jimin in imbarazzo
“Mi dispiace, non sono stato un bravo Hyung ultimamente” disse annuendo
“Va bene, non siamo perfetti, vorremmo esserlo ma non lo siamo”
“Dobbiamo prepararci per l’intervista” disse Yoongi
“Si dobbiamo” sorrise Jimin abbracciandolo
“Hyung lo so che non ti piacciono le sdolcinatezze ma ti voglio bene, tutti te ne vogliamo. E tu ci vai bene sempre e comunque. Sei grande Hyung!” lo strinse forte
“Grazie Jiminie”
“andiamo a prepararci!” disse staccandosi e sorridendo per poi ghignare “Vado io prima in bagno!” e saltare dal letto per andarsi a chiudere in bagno facendo ridere Yoongi.
 
Angolo dell’autrice:
Capitolo Jiminishiosoooooooooooooo!
Ah un po’ di spazio a questo piccolo psicologo andava dato!
Prima parte distruttiva…. Cosa ne sarà di Do-yoon e di Isabel??
Beh dopo dei capitoli tranquilli secondo voi non doveva arrivare la tragedia? E bene eccola… Yoongi si sta rinsavendo…

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Capitolo 20
*** CAPITOLO 20: TROUBLING DAYS PT.1 ***


CAPITOLO 20 TROUBLING DAYS PT.1 

7 AGOSTO 2016 POMERIGGIO
Il grande soggiorno era sommerso di oggetti rotti a terra il tavolino era rivoltato a terra, e le finestre erano state coperte dalle tende scure. Do-yoon si era svegliato verso l’ora di pranzo dopo aver smaltito la quantità di depressivi che Isabel e il dottore la sera prima gli avevo somministrato. Si era recato in cucina sotto lo sguardo attento e preoccupato di Isabel e aveva recuperato da bere.
La ragazza aveva provato a toglierli le bottiglie con scarso risultato ed era rimasta ferma ad osservarlo non sapendo bene come agire in quella situazione.
La situazione era piuttosto tranquilla fino a che lei alla fine aveva provato a dargli da mangiare, dicendoli che non poteva solo bere rimproverandolo, e da quel momento Isabel dovette assistere all’ora più brutta della sua vita, il fotografo impazzì del tutto incominciando a urlare e a lanciare qualunque cosa si trovasse per aria.
Lei provò diverse volte a fermarlo ma con scarsi risultati, era tutto troppo da gestire, e lei non aveva la forza per farlo.  
Le urla echeggiavano per tutta la stanza.
“Ti prego smettila!” urlò Isabel in lacrime
“Vattene via!!!” urlò Do-yoon lanciando una bottiglia vuota sul muro che si andò a frantumare a terra non troppo lontano da Isabel che urlò impaurita
“Stai cercando di uccidermi?” urlò lei andandogli contro e bloccandolo contro il muro mentre si dimenava
“è colpa tua! Dovevi lasciarmi buttare da quel ponte”
“Non voglio vederti morto!”
“IO  SONO MORTO NEL MOMENTO IN CUI LEI SI è TOLTA LA VITA!” urlò lui in preda a un pianto isterico accasciandosi a terra con Isabel che si abbassò con lui
“Lei non ti vorrebbe morto, lei ti voleva felice”
“VAFFANCULO LEI! E ANCHE TE CHE INSISTI” disse tirando un pugno al pavimento piangendo
“Non posso permetterti di morire non lo posso fare”
“Sei un’egoista! Sei egoista! Lasciami perdere! Non puoi aggiustare nulla, non puoi salvarmi”
“Non lascerò perdere!!” urlò lei
“Stronza!” disse lui accasciandosi a terra e continuando a piangere fin troppo ubriaco mentre lei rimaneva seduta a terra a guardarlo con gli occhi inondati di lacrime.
SERA
“Come sta il signor Lee?” chiese Pig Win-hoo l’assistente del fotografo dopo essere entrato in casa e aver portato un po’ da mangiare
“Dorme al momento, ho chiamato il medico domani mi manda uno psichiatra” disse lei mentre intanto camminava per il soggiorno raccogliendo oggetti rotti e vetri di bottiglie che riponeva tutto in un sacco nero che si trascinava dietro.
“Allo studio chiedono di lui” disse il ragazzo guardandola supplice prendendo una bottiglia vuota e mettendola nel sacco nero, aiutando la ragazza.
“Non è in grado di andare a lavorare” disse lei passandosi una mano sulla fronte
“Signorina Kim, tutti fanno domande, tutti cercano risposte. Nessuno capisce il perché lui abbia tentato il suicidio” disse preoccupato il ragazzo
“Non sono affari che riguardano gli altri. Sono fatti personali di Do-yoon” disse severamente
“Io capisco, ma lui ha tante cose a cui badare, tante responsabilità manca da ieri pomeriggio e io non so più cosa fare” disse terrorizzato
“Aigoo, lo studio lascialo in mano al secondo fotografo, tanto è all’altezza, per quanto riguarda gli impegni di Do-yoon sospendili tutti fino a nuovo ordine” disse lei innervosita mentre chiudeva il sacco nero ormai stracolmo
“Signorina Kim, per l’hotel? Domani c’è la riunione mensile per capire l’andamento, il signor Do-yoon ci va sempre”
“Beh direi proprio che non può andarci” disse lei mentre si avviava verso la cucina con il sacco che tintinnava per via di tutto il vetro all’interno e il povero assistente la seguiva
“Quindi che faccio?” chiese insicuro lui
“Non lo so! Io non lo so!” urlò lei “Non mi ha preparata a questo! Non mi ha detto di tutti i suoi affari e il suo lavoro! Li conosci tu quelli” disse lei esasperata
“Si ma io non posso decidere al posto suo” disse lui tremando
“Aigoo siamo in emergenza puoi farlo. Ti do l’autorità io, vai tu all’hotel a meno che tu non sappia ci sia qualcuno che possa fare le veci di Do-yoon. C’è questa persona?” chiese lei urlandoli contro esasperata da quella situazione
“Non lo so, io non lo so” disse tremante
“Aigoo, ci saranno dei contatti di emergenza da chiamare in caso che Do-yoon non possa lavorare” disse lei mentre prendeva alcune bottiglie di alcool da un mobile per andarle a svuotare nel lavandino
“Ehm si! Ci sono!” disse lui come se avesse avuto un’illuminazione
“Aigoo allora chiama il contatto di emergenza”
“Sono due! Uno è il commercialista persona di super fiducia e l’altro è un uomo non ricordo il nome, me l’ha presentato. Ma è un tipo losco. Signorina è molto strano non penso vada bene” disse lui dubbioso
“Okay va bene chiama il commercialista e vedi lui cosa può fare. Dopo di che chiama anche questo misterioso uomo” disse lei sbuffando
“Signorina non voglio vederlo da solo, sembrava un serial killer” disse impaurito
“okay lo incontriamo insieme” disse lei sbuffando per poi guardare il povero assistente che si mangiava le unghie e incominciare ad avere una leggera pena per lui
“Va bene domani mattina? Dopo il medico lo faccio venire va bene?” chiese lui tentennando con lo sguardo basso
“Si va bene. Ora io devo andare, tu sistema qui, prova a farlo mangiare. Se si sveglia e ti urla in faccia prova a darli queste pillole sono calmanti” disse lei indicando il flacone
“Cosa? Do-yoon non urla mai” disse lui sconvolto
“Ora lo fa, ed è anche aggressivo. Regolati” disse sbuffando
“Non può lasciarmi sola!” disse lui aggrappandosi al braccio di lei
“Ti prego, io devo andare e da ieri che sto con lui e non mi sono presentata a lavoro, devo andare in ufficio” disse lei
“Sono le nove di sera!” disse lui sconvolto
“Lo so, e ci passerò la notte se voglio essere qui domani mattina!” disse lei esausta
“Ho paura! Io questa cosa non la so gestire. Io non capisco neanche cosa sia successo?” disse in pieno panico
“Pensi che io la sappia gestire? Che io non abbia paura da ieri sera, vivo ogni attimo nella paura! Ho passato la notte a nascondere coltelli, cose appuntite, corde! Qualunque cosa che possa causare la morte! Sono sfinita. Se non vado in ufficio se mi prendo un altro giorno io rischierei, non posso farlo! Devi starci solo la notte, è tramortito okay? Nel caso dai più pillole” disse lei supplice
 “Posso chiamarla?” chiese anche lui supplice
“Si ma se è urgente, Do-yoon ha detto che sei un bravo assistente, mi ha parlato bene di te, non capisco perché tu sia tanto in panico!” disse lei confusa
“Mi dispiace io…”
“okay va bene, capisco che hai paura e sei in panico, ma non puoi crollarmi io ho bisogno di te con lui. Io non posso lasciare tutto e stare con lui sempre. Mi capisci?” chiese lei
“Si io proverò a darmi da fare. Ho il terrore che si uccida mentre sono io di guardia, non so neanche il perché abbia provato a farlo!” disse l’assistente
“Lo so è orrendo, okay ma tu devi tenere duro!” disse lei
“Se lui muore io rimango senza lavoro, non può uccidersi!” disse isterico
“Non accadrà lui non morirà okay?” disse lei e lui annuì
“Devo andare ora, chiama se è urgente” disse lei prendendo la borsa e andando via. Lasciando il povero assistente solo nel panico più totale.
 
7 AGOSTO SERA BANGKOK
Era sera tarda i ragazzi avevano passato il pomeriggio a fare interviste e poi si erano divisi nelle proprie camera, sarebbero stati ancora un altro giorno a Bangkok e poi sarebbero partiti per le ultime tappe del concerto a Tokyo. Quel tour era stato abbastanza faticoso ma avevano ancora tutti energie da vendere, anche se in quella giornata si erano trovati a essere tutti più stanchi del solito, tra il concerto del giorno precedente e le ultime novità viste sui tabloide erano un po’ tutti nervosi.
Jin, Namjoon, Tae e Hoseok si erano ritrovati in camera di Namjoon e del più grande per poter controllare le notizie di Isabel e trovare un modo per saperne di più su tutto quel fatto, l’unica cosa trovata era stata una dichiarazione rilasciata dall’assistente di Do-yoon dove diceva che il fotografo non stava molto bene e che si stavano occupando di lui e che al momento era al sicuro. Di Isabel però nessuna notizia.
Bussarono alla porta e Hoseok andò ad aprire “Sicuramente saranno Jimin e JK” disse mentre spalancava la porta e si trovava Yoongi di fronte a sé
“Ciao Hyung, tutto bene?” chiese Hoseok provando a sorridere genitile
“Si, non volevo stare solo” disse Yoongi entrando e salutando gli altri con il cenno del capo.
“Hai fatto bene a venire qui” sorrise Namjoon affabile per poi girarsi verso Tae e Jin e far segno di smetterla con le ricerche i due lo guardarono e chiusero i telefono posandoli sul letto.
“Dopo domani partiamo per Tokyo no?” chiese Jin per far conversazione
“Tae-iss?” chiamò Yoongi con la testa bassa, e tutti si voltarono a guardarlo preoccupati
“Si Hyung?” chiese il più piccolo
“Potresti farmi vedere il video di Isabel?” chiese sempre con la testa bassa
“Hyung? Sicuro di volerlo vedere?” chiese Namjoon tentennando
“Si ho bisogno di vederla” disse alzando lo sguardo vacuo e guardando il leader supplice
“Va bene….” Disse Hoseok facendo segno a V di dargli il telefono
“Forse dovremmo chiamare Jimin e Jungkook che dite?” chiese V dopo aver passato il telefono a Yoongi
“Perché?” chiese Yoongi confuso
“Non so per avere l’appoggio di tutti?” chiese titubante
“Va bene se ci siete solo voi, non c’è bisogno di disturbare tutti solo per un video”
“Okay hyung come preferisci” disse Tae
“è questo?” chiese e Hoseok si avvicinò a lui annuendo “Pronto?” chiese gentilmente
“Si, sono pronto” disse annuendo e sedendosi con il telefono in mano e il video che andava.
 
“Non ci sono notizie se te lo stai chiedendo” disse Namjoon serio “Lui sta bene almeno così ha detto il suo assistente, ma di lei non si sa nulla” disse
“Penso che lo starà aiutando in qualche modo” disse Yoongi
“Sei ancora arrabbiato Hyung?” chiese Tae
“No, forse dovrei smetterla di esserlo” disse serio
“Vuoi parlare di lei?” chiese Jin indeciso sulla domanda
“Io… mi dispiace di essere stato così scontroso nell’ultimo periodo ogni volta che la si nominava, mi dispiace lo so che manca anche a voi”  disse serio
“Va bene, non devi preoccuparti è la tua ex, e noi dovremmo non parlare di lei se tu non vuoi” disse Hope spalleggiandolo
“No, non va bene… avete il diritto di parlare di lei se volete, io… mi dispiace non so bene cosa dirvi, è come se vi dicessi sempre le stesse cose, è come se fossi fermo in un limbo e le mie emozioni andassero dall’essere arrabbiato, all’essere preoccupato. Vorrei poter andare avanti ma è sempre peggio” disse
“Sai forse avremmo dovuto farti una lobotomia veramente” disse Jin serio e tutti si voltarono a guardare il più grande sconvolto, Yoongi alzò lo sguardo e incominciò a ridere facendo rimanere tutti interdetti.
“Si, forse sarebbe stato meglio” disse tra le risate
“Io dico che non ti stai comportando tanto male” disse Namjoon invece “Hai questi momenti, noi lo capiamo, per il resto sei sempre tu, sempre disponibile, sempre pronto a lavorare. Hyung noi sappiamo di poter contare su di te, anche quando mi sono lasciato tu e J-hope mi avete portato fuori a bere. Tu fai del tuo meglio” disse sorridendo
“Vorrei poter fare del mio meglio anche per lei” disse Yoongi
“Si, lo sappiamo, vorremmo tutti portala via dal mondo che di cui fa parte, via dal padre, vorremmo tutti starle accanto specie ora che sicuramente sappiamo stia male per il fotografo. Fotografo di cui noi pensavamo di poterci fidare. Quando abbiamo parlato con quel l’uomo e come se le l’avessimo affidata.” disse Jin
“è veramente una brava persona?” chiese Yoongi
“Così è sembrato, sicuramente è una persona che soffre oltre la sua maschera, ne abbiamo la conferma ora dopo questa notizia” disse V
“Ma ora è lei ad occuparsi di lui” disse Yoongi
“Isabel sa farlo, si è occupata di noi no? Di te no?” chiese Namjoon
“Si, Isabel è brava ad aiutare qualcuno con la depressione, quando mi sentivo impazzire andavo da lei, non c’era bisogno che io dicessi nulla, lei era lì e stava con me bastava, non so come fosse possibile ma bastava” disse Yoongi
“Lei è sempre qui” disse V “Lei spera che un giorno possa tornare, fidati Hyung è così” disse pieno di energie V
“Devo solo aspettare?” chiese Yoongi
“Devi fare quello che ti senti” disse Hope “Noi ci saremo, e lei non vorrebbe che tu stia in pensiero per lei, vorrebbe che pensassi al lavoro e a te stesso” disse Hoseok.
“Si, lei voleva che realizzassi il mio sogno, voleva che diventassimo famosi”
“Così stiamo facendo, dobbiamo pensare solo a questo, lei sarà fiera di noi” disse Namjoon
“Posso parlare con voi se mi va di parlare di lei?”
“Certo che puoi, anzi preferiamo che tu parli con noi, e no che ti chiudi in camera a vedere le notizie su di lei ed ha farti tremila pensieri” disse Jin
“Grazie ragazzi” sorrise
“Ordiniamo delle birre? E qualcos’altro da mangiare?” chiese Namjoon
“Si, direi che è perfetto”
“Facciamo una sfida ai videogames? Ho il computer” disse Jin
“Si, giochiamo un po’ tutti” sorrise Hoseok
“Mando un messaggio agli altri e due” disse V
“Si chiama anche i più piccoli, e poi commentiamo decentemente il concerto di ieri” sorrise Yoongi ai suoi amici, era arrivato il momento di mandar via la rabbia per davvero questa volta.
 
8 AGOSTO 2016 MATTINA  
“Dottore mi dispiace molto” disse lei scusandosi con il dottore inchinandosi dopo averli passato del ghiaccio
“Non si preoccupi, non è colpa sua. Penso che il signor Lee debba essere ricoverato” disse il dottore prendendo il ghiaccio e poggiandoselo sulla testa
“Se lui non vuole io non posso obbligarlo”
“Andrebbe chiamato un familiare” disse il medico
“Non posso è ridotto così a causa loro, mi ucciderebbe se dovessi chiamare qualcuno di loro” disse lei
“Signorina non ho altre soluzioni da darle. Il signor Lee ha bisogno di cure in una clinica psichiatrica questo è il mio consiglio da esperto, può provarci lei ad aiutarlo ma non l’ascolterà non vuole ascoltare nessuno e ha attacchi di ira, potrebbe farle del male”
“Non mi farà del male ci penso io a lui” disse con decisione Isabel
“Non so cosa dirle, grazie per il ghiaccio io vado, mi chiami se riesce a convincerlo a ricoverarsi”
“Sarà fatto, grazie per il suo tempo” disse lei inchinandosi e accompagnandolo alla porta.
ORA DI PRANZO
“Signorina il signore misterioso sta venendo” disse Win-hoo
“Okay perfetto, parlo con lui e tu insieme a me poi devo andare” disse lei sedendosi di nuovo alla sedia dopo che il dottore se ne fosse andato aveva provato a parlare con Do-yoon ma nulla, lui le urlava solo contro, alla fine lo aveva steso con un colpo in testa, trascinato in doccia per lavarlo, lui si era svegliato sotto il getto freddo dell’acqua e l’aveva guardata con occhi spiritati poi era crollato a terra piangendo sofferente. Lei l’aveva aiutato di nuovo ad alzarsi a vestirsi e li aveva dato altri antidepressivi appena prescritti dallo psichiatra e l’aveva messo a letto.
“Sembra stanca” disse Win-hoo osservandola attentamente
“Ho dormito due ore, direi che sono stanca” disse lei prendendo il telefono e rimanendo ferma ad osservarlo avrebbe tanto voluto che Dashimen fosse con lei ad aiutarla, ma il ragazzo era bloccato a New York per un altro bel po’ di giorni, non poteva lasciare la fine del corso mancava poco all’esame finale.
“Le ho preparato un caffè tenga” disse il ragazzo
“Win-hoo quanti anni hai?” chiese lei
“Ehm io.. venticinque” disse a disagio
“Win-hoo io uso un linguaggio formale, e sono più piccola di te, ne ho ventitré, dovrei non usare l’informale” disse lei
“Ehm, lei però è di una scala sociale più alta” disse lui a disagio
“Assibal le scale sociali, non c’è motivo in questo casino di tenere testo alle scale sociali, e non sono un tuo superiore, quindi puoi anche smetterla di chiamarmi agasshi, grazie” disse lei alzando gli occhi al cielo innervosita
“Io ci proverò” disse lui provando a sorriderle lei annuì e incominciò a bere il caffè il campanello suonò e Wii-hoo si precipitò con ansia ad andare ad aprire.
 
“Chin-hae!” Esclamò Isabel appena l’uomo entrò in cucina
“Mia cara ragazza” disse l’uomo andando ad abbracciarla
“Mi dispiace non essere venuto prima ma ero in America, Dashimen mi ha avvertito di venire, sarei venuto a prescindere anche dalla chiamata dell’assistente” disse l’uomo
“Lei lo conosce?” chiese Win-hoo ad Isabel stranito
“Isabel lo conosci?” disse Isabel riprendendolo sul modo di parlare
“Isabel lo conosci?” chiese di nuovo lui correggendosi e diventando rosso
“Si lo conosco, e anche piuttosto bene” sorrise lei grata
“Lui come sta?” chiese Chin-Hae
“Sedato, non ha voluto vedere lo psichiatra gli ha lanciato un telecomando in testa” disse stanca
“Capisco, non c’è bisogno che mi spieghi altro, sono al coerente del motivo del perché lui stia così” disse serio
“Si?” chiese lei confusa
“Solo io non lo so?” chiese Win-hoo risentito
“Si e non possiamo dirtelo” disse Isabel
“Comunque conosco Do-yoon da quando era un ragazzino, mio padre lavorava per la famiglia Lee e il padre di Dashimen invece lavorava a Chicago per lo zio di Do-yoon, io avrei dovuto prendere il posto di mio padre, ma mi sono rifiutato e mi sono messo in affari in altri modi che tu sai” disse Chin-hae
“Comprendo quindi conosce Do-yoon da quando lui è piccolo?” chiese Isabel per avere conferma
“Si io e Do-yoon ci passiamo dodici anni, con mio fratello me ne passavo molti di più” disse tranquillo l’investigatore
“Comprendo, quindi lei sa come dobbiamo intervenire?” chiese Isabel
“Ah… io non so come comportarmi in questa situazione, immagino lo stato in cui lui sia, e ho seriamente paura che tu Isabel abbia solo rallentato la sua fine” disse l’investigatore
“Dovevo lasciarlo morire?” chiese lei spaventata, mentre Win-hoo palancava la bocca sconvolto e diceva a bassa voce “Omo, omo, omo”
“No, avrei fatto lo stesso anche io, ma non so quando questo possa essere un qualcosa di positivo per lui, soffre molto.” Disse con tono triste
“Cosa facciamo quindi?” chiese lei cercando con tutte le sue forze di non piangere, gli ultimi giorni erano stati veramente molto critici
“Continuiamo a stargli accanto, ho sentito il commercialista, servirebbe un tutore che si occupi di tutti gli affari di Do-yoon in questo momento”
“Lo fa lei?” chiese Isabel, sperando in una risposta positiva
“Potrei farlo io, ma nell’ultimo periodo sei stata tu la persona più vicina a lui” disse Chin-hae
“Io non ne capisco nulla degli affari di Do-yoon… e ho un casino di lavoro arretrato, mio padre mi sta dando più compiti del dovuto, non dovrei neanche essere qui” disse lei guardandolo supplice
“Mi occuperò io di tutto” disse lui solenne
“Può rimanere lei con lui? Io vado di fretta ho del lavoro da finire, tornerò stasera” disse lei stanca
“Si, certo, rimango io e sistemo gli affari di Do-yoon con questo giovane, e poi cerchiamo di dividerci a turni” disse Chin-hae
“Perfetto, io prendo quello di notte, ci vediamo in serata. Devo veramente correre via il mio telefono sta implodendo” disse guardando il telefono che continuava a lampeggiare
“Mi occupo di tutto io, lei cerchi di riposarsi”
“Potrò riposarmi quando lui starà meglio, ora non è il caso” disse severa
“Mi dispiace… che lei sia stata sola in questi giorni” disse l’investigatore avvicinandosi a lei e abbracciandola stretta.
“Ora c’è lei andrà meglio ne sono sicura” disse annuendo seriamente per poi prendere tutto salutare il povero assistente confuso da tutto e scappare con l’autista in azienda per andare a lavorare.
 
08 AGOSTO 2016 SERA
“Okay ragazzi siamo arrivati a Tokyo dobbiamo fare le stanze cambiamo un po’?” chiese Namjoon
“Posso avere io la singola” chiese Jimin imbronciato
“A cosa ti serve?” chiese Jungkook
“A stare solo e lontano da te!” disse Jimin arrabbiato
“Aigoo, ti ho fatto un favore… io e Jimin condividiamo la camera” disse serio
“No, io con te non ci vado in camera traditore”
“Invece si, non puoi essere arrabbiato con me no durante il tour” disse serio il maknae
“Che succede a voi due?” chiese Tae confuso
“Niente” disse tra i denti Jimin
“Allora se non è niente puoi dormire con Jungkookie” sorrise il leader affabile
“Io… va bene” disse chinando la testa e guardando Jungkook con rancore, il maknae che era davanti a lui sul sedile si mise in ginocchio e si sporse per guardarlo, Jimin alzò gli occhi assottigliandoli e Jungkook sorrise dolcemente così da far sbuffare Jimin.
“Hoseok tu con me?” chiese Yoongi
“Va bene”
“Okay io prendo la camera singola” esclamò Jin
“Non avevamo dubbi, io e Tae dormiamo insieme” disse Nam scuotendo la testa “Niente videogiochi però” disse ammonendo il ragazzo
“Va bene niente videogiochi…” disse triste
“Aigoo, non mi guardare così, puoi giocarci ma no quando dormo” sbuffò
“Grazie leader sei il migliore del mondo”
“Ah… Tae novità sui social?” chiese Yoongi
“No, Hyung nessuna, lei neanche pubblica” disse triste
“Dai Hyung sarà occupata non preoccuparti anche tu” disse Jimin ad incoraggiarlo
“Si, non mi preoccupo lei sa cavarsela” annuì serio
“Ecco bravo anche perché non possiamo fare nulla, no solo perché lei non vuole ma anche perché abbiamo del lavoro da fare” disse Namjoon serio
“Si lo so, leader” disse Yoongi annuendo serio “Non sono io il problema questa volta” disse serio
“Perché ci sono problemi? Qualcuno ha qualche problema?” trillò il leader
“No nessuno!” esclamò Jungkook e Jimin li lanciò un’occhiataccia, Yoongi indicò i due più piccoli e Tae che era vicino a Jimin guardò il leader come a dire non ti preoccupare.
“Speriamo che sia così, le ultime due tappe sono fondamentali, nel caso fate finta di nulla e si risolve tutto giorno quindici” disse serio
“Agli ordini sergente!” disse Jin ridacchiando
“Aigoo! Non prendermi in giro! Sono serio! Ragazzi vi voglio super concentrati!”
“Leader calmati” disse Hoseok scuotendo la testa “Va tutto bene, sappiamo come comportarci, tu cerca di non essere troppo nervoso o rischi di rompere qualcosa o peggio qualcuno” disse ridendo
“Ieri ha rischiato di farmi cadere” disse Yoongi ilare per poi guardare Jimin imbronciato e vedere se ci fosse qualche reazioni al ricordo dell’evento che aveva fatto ridere il più piccolo talmente forte da contagiare tutti, ma Jimin si era messo con la testa appoggiata sul finestrino e non stava ascoltando.
“Aigoo, ha ragione dovresti stare tu più tranquillo e rilassarti” ridacchiò Jin
“Hyung smettila” disse Rm rivolto a Jin “O giuro che mi prendo la camera libera per rilassarmi” disse minacciandolo scherzosamente
“Aigoo, no! Puoi stare nervoso, puoi stare come vuoi! Io, sto zitto, dormo” disse accasciando la testa alla spalliera e facendo finta di russare facendo ridere tutti.
Yoongi squadrò Jk che era sempre in ginocchio sul sedile e guardava Jimin, pensando che fosse sicuramente successo qualcosa che non andasse, ma non riuscendo a capire cosa, sospirò guardandoli, ci avrebbe pensato l’indomani a loro due, li avrebbe lasciato il tempo di risolvere la questione da soli, se poi avesse notato che la situazione fosse rimasta identica sarebbe intervenuto, si voltò a guardare il Leader che ancora scherzava con Jin e sorrise dei suoi compagni che provavano di tutto per far si che stessero tutti bene.
 
Angolo dell’autrice:
Che capitolo….
Doveva essere interamente su Isabel… ma poi mi risultava troppo negativo per tutte le emozioni e per il disastro che sta succedendo a casa Lee…
Quindi ho deciso di metterci i bts che sono leggermente più allegri anche se preoccupati a distanza.
Quindi abbiamo da una parte con Do-yoon in crisi… lei è super piena di lavoro anche… quel poveretto di Win-HOO non sa che pesci prendere… ma meno male che è arrivato Chin-Hae lo zio di Dashimen. Si sono già visti un po’ di volte con Chin-Hae ma non è stato mai pubblicato niente in tal proposito… comunque era stato nominato a Long Beach da Do-yoon… è sempre esistito.
Poi  dall’altra parte abbiamo i bitti… Yoongi si sta riprendendo e non è più arrabbiato, e il restante giustamente loro continua a vivere le loro vite e i loro drama Jimishiiii!
Chin-hae possiamo immaginarlo in questo modo:

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 TROUBLING DAYS PT2 ***


CAPITOLO 21 TROUBLING DAYS PT2

09 AGOSTO 2016 KOREA ORE 09:00 NEW YORK ORE 19:00
“Come sta?” chiese Dashimen al telefono
“Male… io non so più cosa fare. Ieri ho provato anche a chiamare il dottore che mi ha mandato uno psichiatra, niente l’ha cacciato lanciandoli il telecomando in testa” disse lei esasperata
“Aigoo, ora chi sta con lui?” chiese Dashimen
“Tuo zio è uno dei contatti di emergenza di Do-yoon potevi dirmelo è da due giorni che impazzisco” lo rimproverò lei
“Mi dispiace ma in questi due giorni non mi hai chiamata, ti ho chiesto se ti servisse aiuto e mi hai detto di no tramite messaggi, comunque sia l’ho chiamato e te l’ho mandato” disse risentito al telefono
“Sai non volevo che salissi sul primo volo perdendo l’opportunità di fare il tuo esame per colpa mia” disse lei arrabbiata
“Invece io ti avrei mandato mio zio, così come ho fatto” disse lui puntiglioso
“Comunque dopo va l’assistente a controllarlo, io sto andando in ufficio ho un grande progetto aziendale che sto coordinando e mi sa che dovrò passarci tutta la giornata, faccio la notte di nuovo da lui” disse lei
“Questa notte com’è andata?” chiese lui preoccupato
“Urla, bottiglie rotte, minacce, sedativi” disse lei sospirando
“Aigoo, sei assurda dovevi dirmelo!” disse lui arrabbiato  
“Ho preferito di no” disse lei con un filo di voce
“Io dovrei finire il corso il sedici agosto, prenoto l’aereo e cerco di venire per il diciassette va bene? Resisti fino al quel giorno” disse lui sbuffando poco sicuro di quella affermazione avrebbe tanto preso subito un volo e addio al corso.
“Si, ma io non so più cosa inventarmi, Dashimen non so come aiutarlo, non ne sono in grado” disse lei sospirando
“E meno male che andava bene e non avevi bisogno d’aiuto ieri” disse ironico
“Beh ora posso dirlo di stare nella merda! Sai com’è ho la sicurezza che non verrai prima” disse lei scontrosamente
“Quando torno ci inventiamo qualcosa, va bene ti aiuto io. Per il momento non sei sola c’è mio zio”
“Si va bene, ora devo andare, ti chiamo stanotte… che da te sarà mattina” disse lei
“Va bene a dopo, allora” e chiuse la chiamata
Isabel si accasciò di più sul sedile della macchina, era sfinita. Si prese la testa fra le mani, avrebbe tanto voluto trovare una soluzione, ma proprio non riusciva.
Aveva bisogno di tempo, il tempo aiutava sempre si disse.
Sospirò, forse avrebbe dovuto lasciarlo morire, forse non avrebbe dovuto immischiarsi nel Destino di Do-yoon. Forse stava sbagliando tutto era veramente un’egoista. Ma proprio non riusciva a pensare alla sua vita anche senza il fotografo.
10 AGOSTO 2016 MATTINA
“Hyung sei pronto?” chiese Hoseok alla porta di Suga
“Si ho preso tutto, possiamo andare alle prove” disse il rapper prendendo il borsone
“Finalmente vedremo il palco dello stadio di Tokyo! Ci aspettano le ultime tappe del tour e poi il tuo mix tape felice?” chiese
“Si sono un po’ in ansia” disse sorridendo lievemente
“Dai andrà bene! Senti ma sei sicuro di avercelo fatto sentire tutto?” chiese sospettoso
“Certo… perché?” chiese Yoongi stranito
“Pensavo avresti messo qualche canzone su di lei” disse Hoseok senza guardarlo negli occhi, non era sicuro di poterla nominare, anche se Jimin aveva svuotato il sacco sulla chiacchierata avuta con lo hyung, erano ancora tutti timorosi a parlare di lei.
“Non mi sembrava il caso… anche se…” si fermò nel parlare
“Se?” chiese Hosoek titubante
“So far away in un certo senso parla di lei” disse imbarazzato
“è lei il sogno di cui parli? Pensavo fosse il successo” disse Hoseok
“Beh è quello che gli altri pensino che sia il successo il sogno di cui parlo, il fatto che abbia deciso di fare quella canzone con Suran è appunto per mettere una voce femminile che riporti a lei” disse sempre in imbarazzo
“Sogna, saremo in piena fioritura una volta superati tutti gli ostacoli, sogna anche se l’inizio sarà umile, il finale sarà prosperoso” disse Yoongi sorridendo guardando Hoseok
“Isabel… parla di lei in quelle strofe?” sorrise intenerito
“Si Hoseokie parla di lei”
“allora speriamo realmente che questo finale sarà prosperoso” sorrise mettendoli un braccio sulla spalla
“Si ma lo vedo molto lontano, molte volte irraggiungibile.” Sospirò
“Almeno ora ti è passata la rabbia” disse Hoseok
“Si, non del tutto…. Sono preoccupato, non ci sono novità sui Social di Isabel non pubblica nulla da quando è successa quella cosa del fotografo” disse Yoongi pensieroso
“Forse lei si sta occupando di lui, deve star passando un brutto periodo”
“Vorrei aiutarla” disse
“Waoo, hyung è veramente un passo avanti… sei tornato a ragionare?” sorrise affabile
“Sono stato un’idiota… credere ad Ha-rin… come mi è saltato in mente!” disse
“Beh era la rabbia del tuto cuore spezzato… e stavi passando un periodo difficile dopo Kobe, te la sei presa con lei perché avresti voluto averla accanto e non c’era e ti sei sentito solo”
“Anche se non lo sono, lo so che ci siete voi” disse abbassando il capo “Specie tu” disse
“Si hyung lo so che la pensi così… ma lei ti manca e sono convinto che manchi anche tu a lei, e ti vorrebbe vicino in questo momento” disse serio
“Come lo sai?”
“Perché conosciamo Isabel, e lo sappiamo tutti”
“Aigoo, dici che basti? Fidarsi?”
“Si penso che l’amore basti a farsi fidare di ciò” disse serio
“Ci siamo fermati in mezzo al corridoio” disse guardandosi intorno
“Si, dovremmo sbrigarci, o saremo gli ultimi” disse Hoseok
“Ah, Jimin ci batterà comunque sul fatto dell’essere ultimi, mi ci scommetto uno spartito” disse Yoongi sorridendo e facendo ridere Hoseok
“comunque ha litigato con il più piccolo” disse serio
“Si ho notato anche io che sono strani, dici che dovremmo intervenire?” chiese Hosoek
“Mmmh, vediamo come si comportano oggi alle prove e decidiamo, forse sono riusciti a risolvere da soli”
“Si speriamo che sia così, hai sentito Namjoon qualunque problema che non sia del lavoro fa affrontato dopo Tokyo”
“Si… Namjoon rischiera un ictus a causa nostra” disse Suga ridendo
“Ehi non mi mettere in mezzo io non do problemi” disse serio Hosoek
“Per ora… Hoseok… solo per ora, arriverà il tuo momento” lo prese in giro Yoongi
 
10 AGOSTO 2016 POMERIGGIO
“Questa la chiami presentazione!” urlò il padre sbattendo all’aria il blocco di fogli che finirono tutti in faccia a Isabel che stava seduta vicino alla scrivania
“Questo è quello che ho potuto fare, ieri mi hai detto che avrei dovuto fare la presentazione per un’altra proposta, quando già sai che mi sto occupando di quel grande progetto!” urlò lei
“Tu devi fare tutto il lavoro che ti chiedo!” urlò lui
“Il lavoro che chiedi tu, lo fanno minimo un equipè di sette persone, e io ho solo tre persone sotto di me!” urlò lei
“Non alzare la voce con me ragazzina!” urlò di più il padre lanciando una sedia all’aria
“Quella è la presentazione! Te la farai andar bene o chiederai a qualcun’altro” disse lei stizzita  alzandosi in piedi e lui scaravento tutti documenti che Isabel aveva sulla scrivania all’aria.
“Vuoi sapere cosa penso?” disse con aria di sfida
“No, sinceramente non m’importa della tua opinione ma immagino che me la dirai comunque non è vero?” disse lei in tono di sfida guardandolo come a volerlo uccidere lì in quello ufficio con il taglia carte che aveva ancora vicino a lei sulla scrivania
“Penso che se non corressi ogni due secondi da quel fotografo, riusciresti nel tuo lavoro”
“Io penso che invece quello che sto facendo sia giusto, vogliamo provare un esperimento prova a dare il lavoro che faccio io al tuo figlio prediletto e vediamo i risultati che porta all’aziend…” non finì la frase che un ceffone le arrivò in piena faccia e Isabel si ritrovò con i capelli sul viso voltato a ridere in maniera isterica
“Non l’hai capito? Puoi malmenarmi quanto vuoi, ma io ti servo… e non è il caso che tu mi lasci segni evidenti, in azienda già si vocifera dei tuoi maltrattamenti nei miei confronti.” Disse lei incattivita
“Io ti dico solo la verità, senza di me saresti perso, e non ti conviene continuare a sovraccaricarmi di lavoro, o poi se ne dovrà occupare il tuo caro figlio incompetente… una capra riuscirebbe meglio nel lavoro di lui” disse con tono aspro
“Tu non sai proprio quale sia il tuo posto”
“Tu continui invece a essere una persona meschina e violenta e a prenderti i meriti di tutto, sai non m’importa un’accidenti di te o dell’azienda, dovresti essere grato al lavoro che svolgo” disse lei e lui per tutta risposta spintono la scrivania di lei, Isabel finì seduta sulla sedia che andò a sbattere forte contro il muro e incastrata dalla scrivania che le aveva dato un colpo al petto talmente forte da farla gemere di dolore .
“Tu mi starai a sentire ora, facciamo un esperimento ti va ragazzina? Tu porti a termine i tuoi compiti e io continuerò a lasciar perdere quell’idiol di cui sei ancora innamorata, e non toccherò neanche un capello a Do-yoon… sai non mi ci vuole niente a far morire il tuo amato fotografo e far credere a tutti che sia stato un’incidente” disse sprezzante mentre lei rimaneva bloccata e lo guardava con gli occhi infuocati di rabbia
“Se prima avevo una persona da usare contro di te ora ne ho due… anzi forse sono di più se conto tutto il gruppetto di quel tuo caro ragazzo, pensi che non lo sappia di quanto fossi affezionata a tutti loro. Ho il coltello dalla parte del manico, ho più potere di te e di tutta la gente che ti sta a cuore, e tu sarai sempre destinata a fare quello che dico io. Ora ti concentrerai sul tuo lavoro e lo finirai così come io lo voglio, e continuerai a fare tutto il lavoro che ti mando senza fiatare, o ci saranno conseguenze” disse mentre giocherellava con il tagliacarte tra le mani e lei rimaneva in silenzio a guardarlo bloccata da quella scrivania senza muovere un solo muscolo.
Il padre le diede un’ultima occhiata e poi andò via dalla stanza lasciando la porta aperta e lei bloccata lì.
Dopo un po’ alcuni dipendenti dell’equipe di Isabel si avvicinarono allo studio di lei per vedere cosa fosse successo e impallidirono tutti nel vederla bianca cadaverica bloccata in quelle condizioni, tutti e tre i ragazzi che l’aiutavano nel lavoro entrarono in ufficio e silenziosamente chiusero la porta alle loro spalle provando ad aiutare la ragazza in silenzio senza fare alcun commento.
Isabel ringraziò tutti e con gentilezza gli occhi lucidi ma nessuna lacrima a scendere sul suo viso, vedeva sulla faccia dei suoi collaboratori il rammarico e la pena che avessero nei suo confronti, prese un respiro profondo e disse che avrebbero dovuto lavorare tutti per rifare la presentazione, i ragazzi furono tutti gentili e provarono ad aiutarla, ma lei si sentiva profondamente, sola , impaurita e nei guai fino alla testa, quella settimana si stava dimostrando una delle peggiori della sua vita e non aveva idea di quando le cose sarebbero migliorate.
 
10 AGOSTO 2016 POMERIGGIO
Avevano da poco finite le prove e Yoongi si era ritrovato a tornare in Hotel con Jk in macchina.
“Tra te e Jimissi va tutto bene?” chiese Yoongi senza giri di parole
“Si, Hyung” disse senza guardarlo
“Sicuro?” chiese
“Si, Hyung abbiamo risolto… almeno… lui diciamo che mi ha perdonato” disse facendo sballucce
“Perché che avevi fatto?” chiese Yoongi incuriosito
“Parlato male della ragazza che li piace, avevo detto di lasciarla perdere non mi voleva ascoltare” disse sbuffando
“Perché doveva lasciarla perdere?” chiese incuriosito
“Aigoo Hyung…. È la classica tipa che guarda se hai un orologio di marca” disse facendolo ridere
“Solo questo?” continuò a ridere Jk
“Non proprio…. Hyung però se te lo dico non lo dire… promettimelo” disse serio
“Che hai combinato?” chiese Yoongi assottigliando lo sguardo
“Ci sono andato a letto” disse con l’espressione più innocente che potesse avere
“Quando stava con Jimin?” chiese sconvolto
“No, Hyung! Prima che scoprissi che si vedesse con Jimin…” disse risentito
“Hai detto tutto a Jimin?” chiese Yoongi con far da rimprovero
“No… mi sono solo fatto trovare davanti la porta della camera della ragazza con il ramen la sera che sapevo sarebbero usciti insieme, così la beccava” disse Jk
“Ahahahah serio? Ma come ti è venuto in mente?” chiese ridendo Yoongi lasciando perdere qualunque tipo di rimprovero
“Ehh Hyung non mi andava di dire la verità e poi lo sai se andavo a dire che ci andavo a letto incominciavano le domande scomode. Ho solo mandato un messaggio a lei per chiederle se le andava del ramen la sera tardi e lei ha detto di si, mi sono solo presentato un po’ prima davanti alla sua porta e Jimin mi ha beccato” disse serio
“Un piano ben escogitato….ma Jimin si è arrabbiato?” chiese
“Oh un po’ si sentiva in imbarazzo, inizialmente non ha capito bene perché io fossi lì… io gli avevo detto di lasciarla perdere” disse serio
“L’importante si sia risolto… Jimin mi aveva detto che si era fidanzato… sembrava felice però” disse pensieroso
“Eh lo so Hyung… saltellava spesso ultimamente, ma io dovevo far qualcosa”
“Potevi parlarne con qualcuno di noi” disse serio
“Non volevo crearvi problemi, eravate un po’ occupati con il lavoro e con il fatto di noona” disse Jk chinando la testa
“Di Isabel ancora non ci sono novità” disse
“No, Tae controlla spesso, neanche del fotografo novità” disse Jk
“Ah… jk….Quello è l’orologio che ti ha regalato lei?” chiese guardandolo
“Si… Hyung lei non voleva che te lo dicessi” disse chinando la testa
“Ti fidi di lei?” chiese
“Si… Hyung mi fido… ha detto che non poteva tornare indietro perché avrebbe causato più dolore…e Hyung sapeva di te e Minseo all’epoca” disse serio
“Cosa?” chiese strabiliato
“Oh si… comunque non può dirti la verità perché comporterebbe che tu continui a lottare per lei e dice che non devi che devi vivere la tua vita”
“Mmh… senti ho una domanda, ma perché pensi che il padre le faccia del male?” chiese Yoongi
“Non so quando le l’ho chiesto sembrasse come se mentisse, so per certo che è per via sua se si è allontanata.. e il fotografo l’ha fatto intendere ha detto che il padre non approva alcune cose di lei e che Isabel cerca di sopravvivere… non so Hyung quando l’ha detto mi sono sentito in ansia e angosciato”
“Dici che se le sto lontano possa andare meglio per lei?” chiese Yoongi
“Perché a volte ho la voglia di andare da lei e prenderla e portarla via, come dopo che ho visto il video dove piangeva per Do-yoon, volevo mollare tutto e andare da lei” disse serio
“Hyung…non puoi è meglio così, lei vuole che vivi la tua vita, mi ha pregato di non dirti niente che ti ama ancora” disse serio
“Lo fa sembrare tanto semplice” sbuffò
“Forse dovresti provare a vivere un po’ di più… e Hyung non dovresti andare a letto con chiunque dai un cattivo insegnamento”
“Aigoo che dici ragazzino.. non dare la colpa a me per i tuoi comportamenti” incomincio a ridere di gusto Yoongi
“Ah.. un po’ lo è… o imparavo da te o finivo a cercare anche io le principesse per il bosco” rise il più piccolo
“Le principesse sono solo per lo Hyung” disse serio
“Si direi di si…” sorrise
“Devo preoccuparmi per te?” chiese Yoongi
“No, Hyung io me la cavo piuttosto bene, a Jimin passerà.. sta già capendo che non era quella giusta per lui, non è arrabbiato molto, solo imbarazzato” disse “Non capisco perché dovrebbe esserlo… e lei che ha giocato con lui, ha incominciato a parlarci quando già veniva a letto con me solo per fare un dispetto” disse scuotendo la testa
“Forse lei è innamorata di te?” chiese lui
“Aigoo… no Hyung fa la timida con tutti solo per accalappiare l’ho vista fare la stessa cosa con un cameramen” disse
“Okay… meglio per Jimin che sia finita”
“Si molto meglio”
“Siamo arrivati, andiamo a riposarci” esclamò Yoongi “comunque complimenti… dovevi dirlo di essere diventato uomo” rise Yoongi
“Aigoo… non fare così mi imbarazzo” disse ridendo Jk tutto rosso in faccia
“Il piccolo Jungkookie che cresce” sospirò Yoongi guardandolo con orgoglio
 
11 AGOSTO 2016
“Mio zio mi ha chiamato, mi ha detto che Do-yoon continua a stare male” disse Dashimen al telefono
“Aigoo, ha scatti d’ira sempre peggiori, io sto pensando di farlo internare, non so cosa fare sinceramente” disse lei
“Mi ha detto che stai andando anche di meno” disse lui
“Ho una marea di cose da fare, Dashimen non ho neanche il tempo per dormire, il massimo di ore di sonno sono due ore a notte, mi sono dovuta chiudere in ufficio prima e provare a dormire trenta minuti perché non mi reggo in piedi”
“Aigoo, non puoi proprio diminuire il lavoro?” chiese lui confuso
“No, mio padre me l’ha aumentato, e non mi fa prendere collaboratori, avevo pensato di chiamare qualcuno freelance di nascosto per fare alcune cose ma non ho neanche il tempo di cercarlo” disse lei affranta
“Ora dove sei?” chiese Dashimen preoccupato
“Nel bagno…. Chiusa, dovevo farmi una doccia, ho ancora i vestiti di ieri” disse lei con tono schifato
“Perché non ti fai aiutare da Wii-ho?” chiese lui
“Dovrei? Non è il mio assistente” disse lei
“Si ma tanto non lo fa neanche a Do-yoon pagali un extra e fatti aiutare da lui, almeno per organizzarti l’agenda” disse
“Sai forse hai ragione dovrei farlo… ma dovrei istruirlo per il compito e io non ho il tempo necessario” disse lei scuotendo la testa
“Tuo padre come si sta comportando?” chiese lui
“Tutto nella norma” mentì lei
“Isabel… mio zio ha detto che ti ha visto prendere parecchi antidolorifici”
“Nulla di che solo un mal di schiena, sai com’è dormo sulla scrivania” disse lei continuando a mentire
“Questa storia non mi piace, continuo a pensare che tu non mi stia dicendo niente” disse arrabbiato
“Ti sto dicendo i fondamentali…ora devo andare ci sentiamo appena posso, tu non ti preoccupare troppo”
“Va bene, ti prego cerca di riposare”
“Sarà fatto, ti voglio bene” disse lei di getto
“Anche io principessa ti voglio bene” disse con un tono preoccupato e chiuse la chiamata.
Isabel si accasciò sempre di più contro il muro chiedendosi realmente se dovesse internale Do-yoon oppure no, aveva paura anche solo ad avvicinarsi a casa sua, ma non poteva evitarlo, aveva detto a Win-hoo di aumentare la sorveglianza, le minacce avute dal padre erano sempre più un problema, aveva veramente il terrore che il padre mettesse fine alla vita di Do-yoon facendolo passare per un suicidio, forse avrebbe dovuto parlarne con Chin-hae ma aveva paura di rilevare la verità, aveva paura che solo un suo movimento avrebbe causato un danno irreparabile.
E poi l’aveva minacciata non solo su far del male a Do-yoon e Yoongi ma anche a tutto il gruppo, non poteva rischiare anche perché sapeva che a breve i ragazzi sarebbero tornati a Seul dopo il tour e sarebbero stati troppo vicino a suo padre da rischiare.
 
14 AGOSTO 2016
“Do-yoon…” lo richiamò Chin-ae
“Cosa?” disse arrabbiato il fotografo mentre stava cercando di mettere a posto dei fogli
“Questa cosa del testamento non mi piace, non voglio che tu la faccia” disse serio Chin-hae
“Ormai è tutto deciso, hai detto a Chung-Hee di venire?” chiese Do-yoon
“Si, ho chiamato anche Hae-eun ma oggi è occupato verrà domani a farti visita” disse serio
“Perfetto, lei dov’è?” chiese mentre sfogliava dei fogli
“A lavoro, ha un po’ di problemi a venire, penso passerà stanotte a tenerti compagnia” disse serio
“Il padre l’ha minacciata di nuovo?” chiese Do-yoon serio senza staccare gli occhi dai fogli “Lo so che non sono molto in me ultimamente, ma mi sono accorto dei lividi qualche giorno fa e che stava male” continuò a dire serio mentre Chin-hae stava in silenzio
“Si, penso che l’abbia picchiata di nuovo e minacciata, anche perché la ragazzina ha  suggerito di aumentare la sicurezza, prima del fattaccio di ieri di te e quei fotografi. Penso che le minacce questa volta riguardino te” disse la verità alla fine  
“Stanno sempre lì a cercare di carpire informazioni, basti che qualcuno stia male ed eccoli pronti a fare soldi sul suo dolore” disse sbuffando riferito ai fotografi a cui aveva lanciato delle bottiglie da ubriaco per cacciarli
“Do-yoon… sai forse potresti stare meglio? Se solo decidessi di andare a ricoverarti” disse Chin-hae supplice ricambiando discorso
“No, neanche la ragazzina mi convincerebbe, ti ho detto di no. Non posso continuare così… non hai idea di quanta fatica io stia facendo in questo momento per concentrarmi” disse serio
“Io… non ti permetterò di farlo” disse serio
“Chin-hae siamo amici da tanto tempo, sei il mio Hyung, lo sei sempre stato più dei miei fratelli, c’eri tu quel giorno in quel vicolo a portarmi via quando ero ricoperto di sangue, sei stato tu a rimettermi in piedi, a convincermi a non prendermi un proiettile in corpo per lei. Sei l’unico che ha vissuto tutta la storia. Sei l’unico che sa tutti gli abusi di mio padre, tutte le minacce di morte, sei anche quello che ha sorvegliato Bong-chae per me.” Disse con un singhiozzo finale nominare il nome della sua amata gli faceva troppo male
“E dopo tutti i miei sacrifici per salvarti pensi che rimarrò fermo a vederti cambiare il tuo testamento? Pensi realmente che io sia stupido?  Che non so cosa sia dettato questo tuo momento di lucidità? Stai mettendo le carte apposto per la ragazzina, per proteggerla. E non è in caso ti succeda qualcosa, è perché ti succederà qualcosa, hai programmato tutto nella tua testa” disse con rabbia
“Non ho programmato la mia morte, io non posso farlo se so che lei starà male”
“Lei? E non pensi a Dashimen anche? A me e a tutte le persone che ti vogliono bene. Aigoo Do-yoon! Io, Chung-hee e Hae-eun siamo tuoi amici no solo tuoi collaboratori. Con Hae-eun hai passato anche tutta la tua vita è il tuo amico più caro!” disse con rabbia
“Ti ho detto che non ho programmato la mia morte”
“Aigoo, sei assurdo. Ti stai comportando come un ragazzino viziato nella prima volta nella tua vita” disse con rabbia
“Hyung… è la mia vita decido io”
“Sei un coglione te l’hanno mai detto?” disse con rabbia
“Si, diverse volte.” Disse tornando ai documenti e chiudendo la conversazione.
 
15 AGOSTO 2016 2:00 DEL MATTINO
Isabel sgattaiolo in casa di Do-yoon senza far rumore, entrò in casa trovando il povero assistente a dormire sul divano, forse avrebbe dovuto svegliarlo ma stava dormendo talmente tanto profondamente che preferì di non farlo e si avviò in camera di Do-yoon.
La luce della piccola lampada sul comodino illuminava leggermente la stanza, mostrando il letto vuoto, Isabel trattenne il respiro impaurita rimanendo immobile.
“Sono qui” disse la voce di Do-yoon a terra seduto vicino alla vetrata della camera.
“Oh…Mi hai fatto spaventare” disse lei con un filo di voce avvicinandosi a lui piano
“Ti siedi vicino a me?” chiese lui sempre con lo sguardo rivolto al giardino
“Si, va bene” disse mettendosi vicino a lui e appoggiando la testa vicino al suo braccio, lui si voltò a guardarla e se la tirò più addosso.
“Ti voglio bene” disse con un filo di voce
“Anche io ti voglio bene” sussurrò lei a disagio.
 
Angolo dell’autrice:
Scusate per la pubblicazione improvvisa… ma domani non avrò tempo quindi ecco il capitolo, non sono convinta di riuscire a pubblicare anche giovedì quindi penso lo farò Mercoledì… e poi la pubblicazione di sabato verrà traslata anche quella a Domenica.
Quindi ci si legge mercoledì e domenica….
Beh non ho molto da dire…le giornate vanno avanti, i bts sono tranquilli e continuano il loro tour, Yoongi parla con J-hope e poi anche con Jk.
Sta avendo un cambiamento di nuovo dopo la conversazione con Jimin ha deciso di fare di più lo hyung e ora si preoccupa per gli altri e da più attenzione ai loro comportamenti.
Isabel…. Beh quando mai a vita facile? Riuscirebbe a gestire tutto meglio se ci fosse Dashimen ma quel poveretto è bloccato in America indeciso se mandare tutto a l’aria e tornare o rimanere lì… ma manca poco al suo ritorno il sedici finisce il corso e poi dovrebbe tornare a Seul. 
Chin-hae *-* io lo amo gli altri e due che nomina sono personaggi che appariranno non so se verranno amplificati non ne ho idea! Ahahhaha
Do-yoon sta cambiando il testamento….. 
E con questo è tutto!

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Capitolo 22
*** CAPITOLO 22 MIX TAPE ***


CAPITOLO 22 MIX TAPE

15 AGOSTO 2016  23:00
Dopo le ultime due settimane Isabel decidese di prendersi una sera di pausa, e si avviò nel suo vecchio appartamento quello che aveva lasciato da più di un anno e che ogni tanto utilizza per rifugiarsi nei momenti bui e per avere un po’ di conforto e piangere pensando a Yoongi.
Entrando si trovò davanti a se diversi pacchi, sbuffò pensando che prima o poi avrebbe dovuto toglierli da lì, o aprirli ma non ne aveva il coraggio. Sapeva da chi provenivano da Hit man in persona che si premurava a mandarle ogni tipo di album o merchandising esistesse dei suoi pupilli.
Esausta per quelle settimane, a fare avanti e dietro per il lavoro e a fare la balia a Do-yoon, saltò quei pacchi maledetti e si diresse in cucina con una busta piena di alcolici pronta a bere anche lei per poter dimenticare per un attimo la sua orrenda vita.
Era stata chiamata da suo padre in ufficio di nuovo quella mattina. Questa volta non l’aveva toccata, le aveva solo urlato contro che si sarebbe dovuta distaccare da Do-yoon che era diventato fin troppo dannoso per lei.
Circa qualche giorno prima i fotografi si erano appostati fuori casa di Do-yoon e l’avevano accerchiata per farle domande e il fotografo era uscito in uno stato pietoso ubriaco come lo era da giorni lanciando bottiglie di vetro a chiunque si trovasse davanti.
L’articolo uscito aveva fatto si che il padre chiamandola nell’ufficio le aveva dato quel orrendo ordine, se non si fosse allontanata sarebbe stata spedita in America senza far più ritorno.
Si era trovata a dover supplicare, come aveva fatto quell’orrendo dieci marzo del duemila quattordici, quando aveva supplicato per Yoongi.
E come in quella orrenda giornata le era arrivato uno schiaffo in pieno viso. Solo uno, come in quel giorno, si sarebbe aspettata di più ma non avvenne, non aveva capito neanche lei come fosse stato possibile, aveva solo chinato la testa e se n’era andata via senza proferire più parola.
Spense il telefono per non rischiare di ricevere telefonate da chiunque. Aveva bisogno di una pausa, di silenzio.
Do-yoon poteva far a meno di lei per una sera, si disse, non poteva neanche andare da lui dato la minaccia del padre, doveva trovare una soluzione per prendersi cura del fotografo senza farsi scoprire. Aveva bisogno di silenzio per ragionare.
Si avviò in soggiorno dando una leggera occhiata di nuovo agli scatoloni infastidita da trovarli lì.
Prese il computer per controllare un po’ le notizie ed eccola palesarsi lì di fronte a lei la notizia del primo suo singolo e del mix tape gratuito che aveva messo online. Rimase interdetta ad osservare la notizia.
Dopo I need u e la decisione di cambiare i capelli, aveva deciso anche di non sentire più musica e di non interessarsi più a lui o alla carriera dei bts, malgrado fosse azionista dell’agenzia, e malgrado avesse provato ad andare a un loro concerto, ma proprio non riusciva più ad ascoltarli, ogni volta era un pianto.
Aveva deciso che era meglio così, prendere un distacco da lui in tutte le forme non solo in quella fisica, specie dopo quel novembre, dopo oppa Jin e dopo Namjoon e il discorso di Tae.
Continuava ad osservare la notizia con in allegato il video del Mv indecisa su cosa fare. Era tremendamente curiosa, curiosa di scoprire se lui fosse riuscito a distaccarsi dalla sua figura di Idol per essere un rapper a tutti gli effetti.
Decise che fosse meglio farsi una doccia e continuare a prendere tempo.
 
Si mise la felpa di lui prese la bottiglia e si verso da bere e alla fine decise di vedere quel Mv e di sentire tutto il suo mixtape.
Ed eccola arrivare a sentire “Last”, e a ogni parola una lacrima scenderle da viso.
Incominciò a chiedersi quando lui avesse sofferto di tutto ciò di cui aveva scritto.
Lei non ne sapeva nulla, non sapeva dello psichiatra, non sapeva dell’ansia sociale. Non ne aveva idea di quanto lui fosse stato male. Avevano parlato di tanto in tanto di quanto lui fosse stanco durante i trainer, di quanto avesse paura di non farcela, e lei lo aveva incoraggiato. Ma non si era mai aperto di tutto quel dolore. Ogni tanto lui piangeva di notte e lei si svegliava e lo abbracciava rassicurandolo.
Ma non ne avevano mai parlato.
Non avevano mai parlato dei loro problemi, lei non aveva mai parlato con lui della sua solitudine, di quanto stesse male per la sua famiglia, di quanto odiasse le regole e il futuro che l’aspettava, non lgi aveva mai detto di tutte le pressione del padre.
E lui non le aveva mai parlato dei suoi problemi, dell’ansia del suo stare male.
Ma in qualche modo lui sapeva cosa lei provasse e in qualche modo anche lei aveva sempre saputo di quel mostro chiamato ansia che Yoongi si portava dentro e che ogni tanto lo tirava giù nell’abisso della disperazione.
Entrambi anche senza affrontare tutti quegli argomenti dolorosi erano riusciti ad intuirli, erano riusciti a capire quali fossero i comportamenti giusti da utilizzare per fa si che l’altro stesse bene.
Si erano amati, si erano fatti del bene.
Ma ora era tutto finito.
Si sentiva come in quel giorno che aveva letto quel twitter scritto da lui a gennaio, quel giorno in cui lei avrebbe voluto tanto andare da lui ma non aveva potuto farlo.
E come in quel giorno si chiedeva se lei fosse una causa di tutto quel dolore che lui provava.
Ma riusciva a darsi sempre la stessa risposta: lei aveva contribuito al dolore Min Yoongi, lei era colpevole del male che lui provasse dentro.
Si sentiva così devastata, era tutto troppo, non c’era luce, ero tutto così terribilmente buio.
Finalmente arrivò alla fine di quel terribile mixtape, che le stava facendo provare solo rabbia e sofferenza. Sentiva tutto quello che il ragazzo aveva provato, tutto le stava arrivando dritto al cuore.
Lei sarebbe dovuta rimanere con lui, lei non avrebbe dovuto abbandonarlo.
Ed ecco So far away
 
Così lontano
Non (così lontano)
Così lontano
Sogna, saremo insieme all’inizio e alla fine della creazione
Sogna, il mondo darà il suo benvenuto non in porta in quale luogo
Sogna, saremo in piena fioritura una volta superati tutti gli ostacoli,
Sogna anche se l’inizio sarà umile, il finale sarà prosperoso.

 
Sembrava tutto così tremendamente lontano, avrebbe tanto voluto che lo fosse stato un po’ di meno.
Il suo sogno era lui, il suo sogno era la distruzione di tutta quella elitè di tutta quella marcia società. La distruzione di suo padre. Famiglie altolocate a cui importava solo di arricchirsi e i figli di queste famiglie ne facevano le spese.
Lei ne stava facendo le spese e anche Do-yoon.
Do-yoon che era da più di due settimane depresso, Do-yoon l’uomo brillante che aveva conosciuto, era diventato solo un ricordo e lei lo stava guardando diventare sempre di più l’ombra di se stesso,
Aveva paura, tremendamente paura che la stessa sorte sarebbe successa anche a lei, o a Yoongi.
Aveva ora sempre più il terrore il terrore che se mai le fosse successo qualcosa Yoongi avrebbe potuto cadere nella depressione di nuovo.
Doveva mandare avanti il suo piano, doveva essere forte. Doveva provare di tutto per salvare il ragazzo che amava.
Sogna anche se l’inizio sarà umile, il finale sarà prosperoso.
 
Il suo finale sarebbe stato prosperoso. Era il momento di alzarsi e lottare, doveva escogitare un piano per salvare Do-yoon e per disintegrare tutti.
 
16 AGOSTO 2016
La mattina si svegliò sul divano con un forte mal di testa, aveva pianto tantissimo, come mai in quegli anni, ma poi a differenza degli anni passati era riuscita a trovare la forza per non abbattersi, sicuramente complice di ciò era stata tutta la terapia che faceva con lo Psichiatra.
Si mise a sedere a fatica sul divano in cui si era addormentata, guardò il vuoto per un paio di secondi e poi si mise in piedi, non poteva crollare doveva combattere.
Si diresse verso la cucina per poter farsi una tazza di caffè per riprendersi e poi si rimise sul divano rannicchiata a bere mentre accendeva il telefono.
Appena il telefono fu accesso, le arrivarono una moltitudine di notifiche di messaggi e chiamate perse. Scosse la testa innervosita, sbuffando non poteva spegnere il telefono neanche per una notte che la mattina si ritrovava subito intasata di problematiche sicuramente.
Fece un respiro, e cercò di farsi forza dicendosi che qualunque problematica si fosse trovata davanti l’avrebbe risolta.
Non sarebbe crollata.
Aprì il primo messaggio che era dell’astinente di Do-Yoon e lo lesse.
Il telefono le cadde a terra così come anche la tazza di caffè che si ruppe in mille pezzi e che macchiò tutto il pavimento.
Doo-Yoon era stato trovato suicida nel suo appartamento circa due ore prima.
Rimase immobile per un tempo indecifrabile con gli occhi persi nel vuoto e le parole Do-yoon si è suicidato che nella testa.
Do- yoon è morto.
Si era illusa da sola, davanti a se si era appena palesata una problematica a cui non ci sarebbe stata soluzione.
Do-yoon era morto.
E lei non avrebbe mai potuto risolvere tutto questo.
La sua mente incominciò a ripetere solo la frase:
Do-yoon è morto.
Era troppo sconvolta per poter pensare ad altro.
Lei non era riuscita a salvarlo.
Lei non poteva sistemare ciò perché non c’era più nulla da sistemare perché ormai
Do-yoon era morto.
Ci aveva provato ed aveva fallito.
Il telefono squillò e lei si spavento saltando sul divano, raccolse il telefono tagliandosi con un pezzo della tazza, ma non se ne accorse minimamente rispose al telefono senza badarci, troppo sconvolta.
Do-Yoon per lei in quell’anno era stato un amico, era stato la persona che le aveva insegnato tutto, a come sopravvivere in quel mondo meschino dell’alta società a cui apparteneva, Do-Yoon le aveva veramente insegnato tutto, e detto tutto di tutti, lui si era preso cura di lei, perché aveva visto in lei il suo stesso dolore.
Do-Yoon era diventato l’unica persona di cui si fidava, era diventato un suo alleato in quella sofferenza.
Do-yoon le aveva dato tutto, anche la speranza.
Do-yoon le aveva permesso di poter essere di nuovo se stessa, la vecchia Isabel.
Con Do-yoon  non si era sentita più sola.
E ora si ritrovava a essere di nuovo sola.
Non sapeva come aggiustare tutto ciò.  
 
FLASHBACK 31 DICEMBRE 2014
Do-yoon si trovava al party della famiglia Sang per capodanno. Era seduto su dei divanetti con alcune chaebol a bere vino e ridere raccontando aneddoti.
Quando all’improvviso il suo sguardo fu attirato da una ragazza con un vestito Dior verde corto color smeraldo con scollo a barca, a lasciarle le spalle scoperte e cintura in vita stringerla, e i capelli sciolti rossi che le ricadevano per tutta la schiena. I tratti del viso non erano del tutto asiatici, occhi grandi e neri, e labbra a cuore imbronciate.
“Dai Isabel vieni da questa parte” disse un ragazzo provandola a prenderla per la mano
“Non c’è bisogno che mi prendi per mano” disse lei scansandosi e alzando gli occhi al cielo per poi seguire il ragazzo imbronciata.
Do-yoon  rimase per un attimo incantato da quella ragazza, diversa da tutte quelle che ci fossero al party.
“Chi è quella? La conosci?” chiese alla ragazza che ridacchiava vicino a lui
“Chi?” chiese lei con voce acutissima allungando il collo come una giraffa
“Quella lì, vestita Dior” disse Do-yoon
“No idea! Mai vista prima!” esclamò lei con gli occhi fuori delle orbite “Waoo è bellissima, sembra una star Americana” disse poi con un tono pieno d’invidia
“Oppa è un’amica del fratello più piccolo dei Sang per quanto ne so io! Perché ti interessa? Sbaglio o avevi promesso di passare la serata con noi!”
“Ero solo curioso, sembra una modella, anche se è bassina, starebbe bene nelle mie foto” disse continuando ad osservare la ragazza che si era seduta dalla parte opposta della sala e stava zitta guardando il bicchiere che aveva in mano come a cercare qualche risposta.
 
Si avvicinò al tavolo, dove c’erano gli alcoolici, voleva provare a parlare con lei, non sapeva neanche lui perché, ma l’istinto diceva che avrebbe dovuto conoscerla.
Non fece in tempo ad avvicinarsi per presentarsi che ecco Kim Sung-Jo ragazzo al dir poco idiota secondo lui avvicinarsi a lei e posarle una mano sulla spalla ghignare alla ragazza e dire “è quasi mezzanotte”
“Wao, sai leggere l’orario mi stupisco di te” disse lei sprezzante per poi sorseggiare lo champagne dal suo bicchiere.
Do-yoon trattenne una risata a quella battuta, nessuno aveva mai avuto il coraggio di rispondere così a Sung-jo uno dei Chaebol più ricchi.
“Tu sempre così irrispettosa sorellina” disse il ragazzo con un ghignò
Do-yoon senza farsi notare strizzò gli occhi al quel sorellina, non si ricordava che il rampollo dei Kim avesse una sorella.
“Cosa vuoi? Da quando decidi di rivolgermi la parola?” la sentì chiedere in modo scocciato mentre la guardava voltarsi verso Sung-jo per fronteggiarlo apertamente senza alcun problema, e il fotografo incominciò a sentirsi ancora più incuriosito dai modi di lei.
“Io ti rivolgo la parola ogni volta che ne ho voglia” disse Sung-Jo
“Come vuoi, torno da Ha-rin” disse la ragazza alzando gli occhi al cielo
“Si brava torna da Ha-rin, immagino che bacerai lui in assenza del ragazzo di Daegu” disse sprezzante Sung-jo
“Non ha il diritto di nominarlo, fatti gli affari tuoi e stammi alla larga” la ragazza si girò di scatto ringhiando guardandolo in cagnesco avvicinandosi a Sung-jo per fronteggiarlo.
Do-yoon rimase fermo a far finta di bere continuando ad osservare la scena, mentre guardava la rabbia negli occhi della ragazzina.
“Tasto dolente sorellina?  Non dirmi che sei ancora depressa per quella feccia” disse Sung-jo ghignando
“Non chiamarlo feccia. Bastardo che non sei altro” La ragazza assottigliò lo sguardo e si avvicinò minacciosamente al ragazzo, prendendolo per la cravatta senza alcuna paura e senza minimamente pensare che qualcuno li possa sentire.
Do-yoon si ritrovò così fin troppo sorpreso da quegli atteggiamenti.
“Perché se no cosa fai? Sai benissimo di non poter far nulla. Tu sei solo una bambolina che prima o poi verrà mostrata al mondo intero, e che serve solo a farci guadagnare di più.”
“Almeno lo ammetti che sono utile a un guadagno futuro, a differenza tua che sei un idiota e buon a nulla” disse la ragazza sprezzante “Sei bravo solo a fare scandali.  Io posso essere una bambolina, ma almeno sono intelligente e so come fare affari. Tu sei solo un giocattolo nelle mani di Aboji che manovra come vuole. Io posso avere ripercussioni su quello che faccio solo perché donna, tu te la cavi sempre perché il primo genito e maschio. Questo non vuol dire che un domani io non potrò batterti, anzi il fatto che io sia più intelligente di te mi darà modo di farlo. Dovresti smetterla di gongolare solo perché ora sono in una prigione, stai sicuro che la mia pena non sarà un ergastolo e prima o poi vedrete di che pasta sono fatta.” Disse lasciando la cravatta di lui con uno strattone.
Do-yoon si sentì avvampare, nessuno in quei contesti si comportava in maniera tanto spavalda, nessuno parlava in quella maniera diretta, qualche sfortunato ogni tanto inveniva per qualche problematica repressa ma solo da ubriaco e quella ragazza non sembrava per niente ubriaca, anzi era consapevole di quello che stesse facendo ed era anche fin troppo spavalda.
“Pensi davvero di poter battermi, io erediterò tutto un domani, comanderò su tutto. Tu sei solo una buona mente da sfruttare non sarai mai libera. No finché terrai a quel ragazzo, sarai sempre in trappola e non libera di fare quello che vuoi. Sarai sempre al di sotto di me. Non importa quanto cervello tu abbia”
“Sai forse hai ragione, ti lascio alle tue convinzioni. Io ho altro da fare che parlare con te” alzò gli occhi al cielo lei
“E che altro hai da fare?” disse con una risata
“Bere, è molto meglio che ascoltare le tue idiozie” disse lei sprezzante girandosi di nuovo verso il tavolo prendendo una bottiglia di Champagne e incrociando per un attimo i suoi occhi con quelli del fotografo.
Do-yoon rimase incantato da lei che a mala pena l’aveva guardato, incantato da quel dialogo da quel modo di fare.
La vide andare via con la bottiglia di champagne e rimase ancora ad osservarla.
Ed ecco un’altra ragazza dell’elitè costretta a far un debutto in società e a farsi comandare da un padre burbero e un fratello idiota ma con potere solo perché primo genito e maschio.
Si disse che avrebbe dovuto conoscerla, doveva capire, lei era diversa e brillava di luce propria sia per bellezza che per intelligenza.
Lui doveva scoprire qualunque cosa di lei, ecco finalmente presentarsi nella sua vita un qualcosa di nuovo e da attirare la sua attenzione. Un qualcosa di non scontato, uguale e banale, un qualcosa che forse lo avrebbe aiutato a pensare di meno ai suoi dolori e alle sue pene.
Qualcosa di più entusiasmante che andare a letto con le solite modelle e del organizzare party privati.
Finalmente aveva trovato qualcosa ad incuriosirlo e a scaturirgli emozioni dopo tanto tempo.
Gli occhi di lei scuri pieni di rabbia e sofferenza, avrebbe scoperto il segreto dietro a quegli occhi.
 
Angolo dell’autrice:
ecco…. Vi giuro ho allungato tantissimo il brodo prima di arrivare a questo momento…
A un certo punto ho pensato, forse non è necessario tutto ciò forse posso cambiare la storyline come ho cambiato tante cose. Ma per quanto io ci provassi ero sempre allo stesso punto lei nella sua vecchia casa con il telefono in mano che le cade come la tazza e quel messaggio….       
Il personaggio di Do-yoon era stato ideato in un altro modo, doveva essere solo di passaggio la sua prima apparizione doveva essere in change, e doveva essere solo colui che faceva andare Isabel verso un lato oscuro.
Questo non è successo… quando dopo change mi sono ritrovata a scrivere la parte in tabloide di Isabel e Do-yoon che erano andati a letto, doveva veramente essere solo sesso.
Poi è arrivato A secret for a secret… così dal nulla è arrivata la sua storia e avevo capito al tempo che Do-yoon era un personaggio che voleva spazio molto spazio.
Dopo a secret for a secret è arrivato il pezzo della sua morte il pezzo dove lei ascolta il mixtape di Agust D.
Che dire ho dovuto cambiare poi tutto e dare più spazio a questo uomo a partire dall’inizio del 2015.  Il mio modo di scrivere non ha un senso logico…..
Comunque la loro amicizia è stata quasi di un anno e mezzo, ma molto fondamentale per Isabel, come lei dice lui le ha insegnato tutto…
Mi ero affezionata a lui sinceramente, non era previsto che mi affezionassi tanto e che soffrissi tanto per lui.
Ora mi ritiro… capirete il perché di tutto questo… o almeno spero! Io comunque non l’ho capito granché…..

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 WHY? ***


CAPITOLO 23 WHY?


18 AGOSTO ORE 04:00 di notte
Dashimen digito il pin ed entrò nell’appartamento di cui Isabel gli aveva mandato l’indirizzo.
“Isabel?” chiamò confuso il ragazzo chiudendosi la porta alle spalle e urtando poi con un piede degli scatoloni, li scosto leggermente e si avvicino al mobiletto per poter mettere le scarpe apposto e vedere se ci fossero delle ciabatte.
Quando aprì il mobile, si trovò davanti a sé, sette ciabatte con i nomi dei bts, scosse la testa confuso, possibile che Isabel gli avesse dato l’indirizzo dei ragazzi si chiese.
Prese le ciabatte con il nome Hoseok e si avviò per il soggiorno.
“Isabel?” chiamò di nuovo lui, ma della ragazza nessun segno, si avviò  verso la porta aperta sulla destra  trovandosi in una grande cucina, non vide nessuno e la richiuse.
Decise di andare verso il corridoio e aprire tutte le porte confuso, nella prima sulla sinistra trovò un bagno, nella seconda sulla destra invece si ritrovò in un grande studio, si guardò intorno trovando le foto di Isabel e di Yoongi insieme, ancora più confuso uscì da quella stanza e si avviò verso l’ultima trovandola con la luce accesa.
Isabel dormiva profondamente sul letto, Dashimen si avvicinò incerto a lei osservandola attentamente trattenendo il respiro, poi si accorse che anche lei respirava e tirò un sospiro di sollievo.
“Isabel?” chiamò scuotendola leggermente
“Mmh” disse lei aprendo gli occhi rimase immobile ad osservare Dashimen e poi parlò “Che ora è?” chiese mettendosi a sedere stropicciandosi gli occhi
“Le quattro del mattino, sono atterrato due ore fa a Icheon” disse il ragazzo
“Va bene, vieni dormi un po’”disse lei
“è casa tua?” chiese lui scettico
“Si, ma non abito qui, vengo solo a rifugiarmi, non volevo sentirmi sola nella nuova casa”
“E in questa non ti senti sola?” chiese lui confuso
“In questa sono me stessa, o meglio la vecchia Isabel quella che aveva amici, quella che poteva essere libera, qui posso stare male, qui sono al sicuro” disse lei
“Capisco… vengo a dormire nel letto?” chiese lui a disagio
“Si, va bene, lui capirebbe, è un’eccezione” disse lei
“Chi lui?” chiese Dashimen non capendo
“Il mio ex ragazzo” disse lei sdraiandosi si nuovo
“Okay, torna a dormire, metto la sveglia per andare alla sepoltura”
“Va bene, Dashimen, meno male che sei arrivato” disse lei
“Mi dispiace non essere riuscito ad arrivare prima” disse lui triste
“Non potevi, va bene così.”
 
18 AGOSTO 2016 ORE 11:00
Era il terzo giorno del funerale di Do-yoon, così come voleva la tradizione, il terzo giorno era quello di chiusura, dove dopo la cerimonia sarebbero tutti andati al terreno di famiglia a seppellire la bara.
Il Terreno della famiglia Lee straripava di gente, molte persone erano andate a dare le condoglianze e ad assistere alla cerimonia, avevano provato anche ad entrare dei fotografi, ma erano dovuti rimanere fuori il cancello.
Dashimen si trovava dalla parte opposta del giardino con suo zio e osservava da dietro gli spessi occhiali neri, Isabel che era vicino la bara con accanto il padre e il fratello.
Gli occhiali e il capello nero le nascondevano il viso così che nessuno potesse vedere realmente in che stato fosse, neanche il trucco era riuscito a coprire le sue occhiaie per le scarse ore di sonno e il collirio non aveva aiutato a far smettere gli occhi di essere rossi per i pianti fatti. Si nascondeva anche dietro un fazzoletto ed era immobile mentre osservava il  Sangju dare i tre colpi alla bara per dare il via alla sepoltura di essa.
Dashimen si sentiva tremendamente preoccupato per la ragazza e aveva paura che sarebbe crollata da un momento all’altro.
Anche lui però non era da meno, la morte di Do-yoon era un’altra perdita di una persona cara. Aveva perso troppo nella sua vita, e aveva paura di perdere anche Isabel, che ora era l’unica persona realmente importante per lui oltre suo zio.
 
Finita la cerimonia e la consegna delle buste ai parenti più prossimi cioè i fratelli e i genitori, Isabel venne fermata da un uomo.
“Mi scusi lei è la signorina Kim Isabel?” chiese l’uomo
“Si, mi dica” disse lei con voce rauca
“Io sono Chung-Hee il commercialista del signor Lee Do-yoon e il notaio, detengo il suo testamento” disse il signore
“Piacere mio, ha bisogno che le presenti la famiglia di Do-yoon?” chiese lei gentile
“Ehm, no signorina ho già parlato con loro tre giorni fa mostrandoli il testamento, loro non hanno ereditato nulla. Gradirei parlare con lei a proposito del testamento”
“Con me e per quale motivo?” chiese Isabel non capendo
“Il singor Lee le ha lasciato qualcosa, ha un posto dove possiamo andare?” chiese lui tranquillamente
“Ehm si, certo, venga con me possiamo andare a parlare nel mio appartamento, l’autista e qui fuori che mi aspetta” disse lei
“Perfetto, andiamo allora, signorina condoglianze”
“grazie” disse lei abbassando il capo.
 
“Allora signorina Kim, il signor Lee le ha lasciato il suo patrimonio quasi per intero, di ciò fanno parte, la casa al di fuori di Seul, e un paio di appartamenti in centro. Dopo di che c’è l’hotel che verrà diviso in parti uguali con altri due uomini”
“Sa chi siano questi due uomini?” chiese lei
“Si, il signor Kyo Chin-hae e suo nipote Kyo Dashime, li conosce?” chiese lui
“Si, entrambi, ha già parlato con loro?” chiese Isabel
“Si loro sono al coerente di tutto, il testamento è stato redatto sotto mia supervisione e sotto quella del signor Kyo Chin-hae che lei penso sappia sia l’investigatore privato del signore Lee” disse il commercialista
“Si, ne sono al coerente l’ho conosciuto, mi ha aiutato in queste ultime settimane” disse lei leggermente confusa da tutte quelle informazioni
“Allora come dicevo l’Hotel e diviso fra di voi, ora potete decidere se lasciare la direzione a chi la gestisce ora o di venderlo, penso che riguardi a voi tre la scelta. Lei ha ereditato anche lo studio fotografico, può decidere anche di questo cosa fare, se lasciarlo gestire al secondo fotografo istruito da Do-yoon o venderlo, il secondo fotografo però non ha un patrimonio abbastanza grande da poterlo rivendicare tutto”
“Può gestirlo lui per me” disse secca, non aveva tempo di gestire anche degli studi fotografici e in quel momento non aveva neanche poi tanta forza nel seguire tutto quel discorso del commercialista.
“Perfetto, allora vi metterò in contatto in seguito, in più ha anche la succursale a Chicago, come anche la casa di Chicago, la proprietà a New York aspetta al signor Dashimen e invece c’è un’altra proprietà del Signor Lee a Los Angeles questa è sempre sua, però il signor Lee mi ha chiesto di non intestarla personalmente a lei ma a un’associazione creata da quest’ultimo di cui lei è azionista, anonima e senza risultare nelle carte, questa casa è in tracciabile almeno che non si rubino i miei documenti”
“Perché? Non ho capito” disse lei confusa dalle troppe informazioni
“Il signor Lee mi ha detto, della sua situazione, siamo al coerente di ciò sia io che l’investigatore e Dashimen” disse un po’ a disagio Chung-Hee
“Quale mia situazione?” chiese lei non capendo di nuovo sbattendo le palpebre confusa
“Signorina, noi sappiamo di tutte le ripercussioni di suo padre nei suoi confronti, della sua storia d’amore con il ragazzo dei Bts, tutto su di lei.”
“Io non comprendo” disse lei sconvolta rischiando di sbattere con una mano contro la tazza di thè che teneva davanti a sé sul tavolo.
“Penso che le spiegherà meglio il tutto Dashimen, ma quello che deve sapere che siamo persone fidate, mandate da Do-yoon e siamo qui per aiutarla, nel momento in cui le servissero le nostre competenze”
“Aiutarmi per cosa?” chiese con voce leggermente stridula tentennando
“Qualunque cosa lei voglia, e se volesse scappare dalla sua vita e da suo padre, questa casa a Los Angeles è protetta come anche un conto a suo nome in America, l’investigatore ha anche pronto per lei una serie di documenti falsi con un altro nome, ed è pronto ad agire per mandarla via in caso volesse vivere una nuova vita in segreto in America” disse lui
“Mi scoppia la testa” disse lei prendendosi la testa fra le mani sconvolta
“Mi dispiace forse le sto dando troppe informazioni” disse il commercialista con rammarico
“Io… non … riesco a capire… mi sembra tutto così in reale. Io non so cosa fare” disse lei in crisi
“Signorina non deve fare niente, abbiamo tutto sotto controllo” disse il commercialista cercando di rassicurarla
“Io no! Mi sembra che qualunque cosa io faccia, qualunque cosa succeda non dipenda da me!” urlò lei in crisi
“Stasera passerà il signor Dashimen così le potrà spiegare meglio” disse il commercialista
“Dashimen sa tutto? Lei sa tutto della mia vita?” chiese lei sconvolta
“Vogliamo solo aiutarla” disse lui mentre lei scoppiava a piangere confusa e lui provava a darle conforto con qualche pacca sulla schiena
“Io non ci posso credere” balbetto lei 
“Capisco la morte del Signor Lee ha segnato terribilmente anche me, ma signorina ora non è il momento di piangere, lei mi deve ascoltare e deve cercare di comprendere cosa le sto dicendo, vogli che sia al coerente di tutto” disse il commercialista
Isabel prese un grande respiro si asciugò gli occhi e guardo lui confusa.
“Okay continui pure” disse scuotendo leggermente la testa non poteva crollare non era il momento
“Perfetto” disse ricomponendosi  “Altra cosa che devo dirle è che ha ereditato tutte le opere dell’artista e il magazzino di cui lei è già al coerente, sono anche al coerente che Do-yoon volesse fare una mostra” disse l’uomo
“Si, conosco questa mostra, ma non me la sento di farla” disse abbassando lo sguardo
“Comprendo, lei ha tutta la libertà di decidere in merito. Ora il punto cruciale di tutto questo è che lei sta ereditando una somma immensa di denaro, e di azioni, conti correnti e immobili. Suo padre punterà a toglierle tutto sicuramente, e penso che lei non si possa fidare del suo commercialista dato il fatto che lavori nella sua azienda” disse l’uomo
“Il mio commercialista è tenuto al segreto” disse lei sconvolta
“Lo so, ma perché suo padre non ha mai voluto indagare, io direi che il caso che lei tenga due commercialisti, quello di suo padre a cui lasceremo la parte d’hotel e anche la proprietà fuori seul e i due appartamenti in centro”
“Io invece potrei occuparmi dei vari conti che le ha lasciato Do-yoon di ciò che è in America e anche delle sue azioni alla Bighit, così che, se suo padre va ad indagare chiedendole parte del patrimonio di Do-yoon non troverebbe mai tutti i suoi possedimenti” disse il commercialista
“Io… non riesco a darle una risposta ora, io sono confusa. Ho bisogno di un momento” disse lei
“Okay cosa ne dice se ne parliamo in serata con Dashimen e il signor Chin-hae? Forse è meglio se la lascio riposare” disse il commercialista in modo comprensivo
“Si può aspettare?” chiese lei
“Al dire il vero no, ma lei sembra realmente distrutta, e non sta capendo poi molto” disse a disagio
“Allora faccia tutto quello che deve, contatti il mio commercialista, se la sbrighi lei e poi ci aggiorniamo stasera, le do l’autorizzazione a proseguire con le pratiche con tutto ciò che vuole fare” disse ormai troppo distrutta da tutto, non riusciva a gestire tutte quelle faccenda, si sentiva in alto mare, pronta ad affogare, ormai qualunque cosa le accadesse era non più sotto il suo controllo.
“Ne è convinta?”
“La manda Do-yoon, ha organizzato il testamento con lui?”  chiese lei
“Si, qualche giorno prima che lui morisse”
“Lei sapeva cosa stesse per fare?” chiese stupita, cercando di celare la rabbia
“No, io non pensavo che sarebbe arrivato a tanto, mi ha detto che voleva occuparsi di tutto in caso lui non avrebbe retto, io e Chin-hae abbiamo provato a convincerlo che non fosse il caso, che doveva prendersi del tempo, che avremmo potuto fare tutto più avanti ma è stato irremovibile.” Disse il commercialista
“Non l’è venuto il dubbio che ci avrebbe riprovato?” chiese lei scettica
“Si, ma non è mia responsabilità, io ho fatto quello che ho potuto così come lei. Do-yoon ha preso la sua scelta”
“Scelta idiota” disse lei tra i denti
“Si scelta molto idiota è mio parere anche questo, ma se devo essere sincero era irriconoscibile in questi ultimi giorni, sembrava già morto” disse lui
“Poteva stare meglio se si fosse sforzato…avrebbe potuto…” disse lei tra i singhiozzi e la rabbia che sfociava velocemente lasciando spazio solo alla tristezza che l’avvolgeva da giorni.
“Signorina non lo sapremo mai, ora io mi occuperò dei suoi affari e lei si riposerà”
“Può farmi un favore anche?” chiese lei
“Si, mi dica”
“L’appartamento a Hannam the Hill vorrei che non risultasse in mio possesso può farlo?” chiese lei
“Si direi di si” acconsentì
“Perfetto, allora può agire come meglio vuole” disse cercando di ricomporsi per l’ennesima volta in quella giornata, dove tutto ormai era uno sbalzo d’umore.
“Signorina le do la mia parola che siamo persone fidate” disse l’uomo
“Si, comprendo, cercherò di fidarmi” Disse lei
“La lasciò riposare, direi che forse sia il caso di incontrarci stasera all’Hotel di Do-yoon, non è il caso forse di far venire Dashimen e il signor Chin-hae qui, pensiamo che meno la si veda con loro, più al sicuro saranno tutti i nostri rapporti da suo padre, lei che ne pensa?”
“Al momento mi scoppia la testa, ma mi sembra giusto come ragionamento” disse lei con la testa che le pulsava a mille
“Va bene, la lasciò riposare, ehm signorina le lasciò anche questa lettera, e da parte di Do-yoon” disse porgendole la lettera indeciso
“Lei sa di cosa parla?” chiese lei titubante guardando la lettera che l’uomo posava sul tavolo
“No, non  mi è stato permesso aprirla” disse lui “L’abbiamo trovata nella sua cassaforte, mentre prendevamo il testamento” disse l’uomo
“Capisco, grazie per i suoi servizi, ci vediamo in serata” disse lei e accompagnando il commercialista alla porta.
 
Tornò in casa con la testa che le faceva tremendamente male, e con i pensieri che andavano a mille. Do-yoon le aveva lasciato tutto, aveva organizzato tutto prima della sua morte, per tenerla al sicuro. Era tutto un piano ben elaborato.
Quello stronzo, si disse, mentre con furia lanciava un vaso all’aria.
Quel grandissimo stronzo le aveva lasciato tutto, aveva detto tutta la sua vita a tre persone e l’aveva lasciata sola, sola in quel mondo crudele.
Dashimen sapeva tutto, la rabbia incominciò a montare mentre incominciava a lanciare qualunque oggetto per aria.
Dashimen sapeva tutto, e le aveva mentito da quando? Si chiese.  Aveva paura a scoprirlo. Aveva paura a incontrare Dashimen era così tremendamente arrabbiata.
Non aveva potere nella sua vita, tutto era stato deciso alle sue spalle, si sentiva così tradita da Do-yoon.
Si sentiva una stupida, aveva passato le ultime settimane a salvarlo e si era sentita in colpa per averlo lasciato solo quella fatidica sera.
“STRONZO! COME HAI POTUTO FARMI QUESTO!” urlò con tutte le sue forze cadendo a terra la lettera ai suoi piedi, aveva voglia di strappare quella stupida lettera.
Ma sapeva di non poterlo fare, c’erano scritte le ultime parole di quell’uomo che per quanto avesse organizzato tutto alle sue spalle e mentito, alla fine si era preso cura di lei, aveva organizzato tutto per tenerla al sicuro.
Si sentiva uno schifo, era arrabbiata con lui ma lo era di più con se stessa, lei non era riuscita a tenerlo al sicuro, lei non l’aveva salvato.
Aveva fallito in tutto.
Con le mani tremanti, strappo il sigillo alla lettera. L’aprì tentennando si appoggiò con la schiena al muro ghiacciato dietro di sé, intorno a lei vetri rotti di cornici di foto e dei vasi che aveva lanciato circa un minuto prima a terra.
Prese un respiro profondo.
Doveva leggerla, era il momento.
Più avrebbe aspettato più avrebbe portato quel dolore con sé.
Incominciò a leggere la lettera singhiozzando ad ogni parola.
Mia cara Isabel
Mi dispiace, per averti fatto questo. Ma appena mi hai scritto che non saresti passata da casa per occuparti di me, ho deciso di mettere in atto il mio piano.
Da quando il mio vero amore si è tolto la vita. Lasciandomi senza più neanche la speranza che un giorno ci saremmo potuti congiungere di nuovo. Ho capito che nulla aveva più senso, che era il momento anche per me di liberarmi di tutta questa merda che ho vissuto.
Sai tutta la storia, sei l’unica a saperla, come io sono l’unica persona a sapere la tua. Un segreto per un segreto abbiamo detto.
Quindi penso che tu comprenderai il perché del mio folle gesto.
Avrei voluto mettere subito fine alla mia vita, ma tu me l’hai impedito su quel ponte. I giorni successivi sono stati orrendi, sia per me, che per te, che hai provato a darmi una mano.
Dopo un po’ ho deciso di ragionare è ho optato di aspettare, di non farlo per te, la persona di cui dovevo prendermi cura.
Mi dispiace ci ho provato, ma non potevo continuare così, non potevo vivere.
Non è colpa tua, e per questo che negli ultimi giorni ho deciso di sistemare le carte per lasciare tutto a te. Si ti sto lasciando tutto il mio patrimonio, tutti i miei averi, con la speranza che tu ne faccia buon uso. Tutto per te la mia sorellina.
Ricordo il primo giorno in cui ci siamo presentati, nel tuo abito marcato, accerchiata da makeup artist, e da stilisti che cercavano di convincerti a toglierti la TUA collana, la SUA collana. Ricordo che rispondesti in maniera secca con un no. E non volessi sentirne ragione. Ti eri appena laureata, e tutti stavano per conoscerti in tutta la tua bellezza. La gente non riusciva a toglierti gli occhi d’addosso, eri magnifica. Lo sei sempre stata e sempre lo sarai. Sei un diamante che risplende di luce propria. Ma nessuno si è mai accorto del tuo sguardo, sguardo che io avevo già visto in un’altra donna di cui sono e sarò sempre innamorato. Lo sguardo di una persona che tutto quello che ha non lo vuole.
Ti ho osservato bene, eri diversa da tutte, tutte avrebbero voluto trovarsi al tuo posto. Ricca, bellissima, pungente ed enormemente intelligente. Penso che tu daresti tutto quello che hai per far sì che qualcuno occupasse il tuo posto.  Ti ho osservato bene quando ti scattavo le foto, e mi sono detto: “questo diamante raro sarà mio.”
E così è stato ho fatto in modo di essere il tuo fotografo, ho fatto in modo di avvicinarmi a te, tutto per scoprire il mistero che era celato nei tuoi occhi.
Tutto per scoprire di aver ragione.
Ho impiegato più di un anno per farti ammettere il tuo segreto, e per farlo ho dovuto cedere e dirti il mio per primo.
Sei stata capace di farmi cedere.
Sei stata capace di riempire il mio mondo per un anno, non ero più solo, ero insieme a qualcuno, finalmente nella mia sofferenza, nella nostra sofferenza.
Non odiarmi ti prego, non essere triste ti prego, non essere arrabbiata, concedimi almeno questo. So che non dovrei chiedertelo so che quello che sto facendo è sbagliato, so che penserai che ti sto tradendo in questo momento, e ti sto lasciando in un mare di merda da sola, con la mia morte, e con questa mia lettera.
Si perché questa lettera, mi dispiace bambina mia ma è già stata girata a un reporter di mia conoscenza l’unico che non ti ho mai presentato, l’unico che non potrai fermare.
Voglio che la gente sappia, voglio che si commuova per te, che provi empatia, spero che così facendo tu possa avere persone dalla tua parte, e che tu possa essere libera di ritornare dalla persona che ami, così come io  non ho potuto fare. Provaci, prova a fare quello che io non ho potuto fare.
Run da lui.
Spero tu possa perdonarmi. Spero tu possa sfuggire da un destino orrendo quanto il mio.
Grazie di tutto, sei e rimarrai una delle persone più belle che io abbia mai conosciuto.

 
“Sei stato il più grande idiota del mondo” disse appena finì di leggerla si rannicchiò a terra abbracciando quella lettera con le ultime parole del fotografo e incominciò a singhiozzare buttando fuori tutto il suo dolore.
 
Angolo dell’autrice:
Ed ecco…. Do-yoon prima di morire ha fatto un piano per tenerla al sicuro, ma allo stesso tempo poi ha scritto questa lettera… lettera che verrà pubblicata e che causerà tanto….
Quindi si ha provato a proteggerla ma l’ha messa nella merda comunque.
Ma c’è sempre Los Angeles la casa in cui è andata con lui a giugno... la casa in cui non poteva rimanere da sola, quella è la casa segreta… che sia la volta buona che lei scappi da tutto questo inferno e si faccia una vita?
Lo scopriremo solo leggendo… ah lo scoprirete… io lo so già!
Questi capitoli sono tragici…. Mi scuso ma il rating è cambiato quindi la storia è meno soft…
Scusate per l’assenza… ci si legge sabato!
 

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Capitolo 24
*** CAPITOLO 24: ROMEO AND JULIET ***


CAPITOLO 24  ROMEO AND JULIET

 
18 AGOSTO 2016 TARDO POMERIGGIO
Hope era fermo davanti la finestra a guardare la fermata dell’autobus da più di un’ora chiedendosi se fosse realmente lei quella ferma ad aspettare oppure no. Continuava a guardarla immobile ferma con la testa bassa. La luce incominciava a lasciare il posto al buio, e lei era ancora ferma lì.
Sbuffò, si guardò intorno, incominciò a camminare avanti indietro, indeciso su cosa fare se andare da lei oppure no. Si avviò verso la camera da letto dello hyung aprì silenziosamente la porta e lo vide mentre dormiva, sospirò e annuì tra se e se.
Chiuse la porta e si avviò fuori dal dormitorio diretto alla fermata.
“Ciao” disse Hope sedendosi sulla panchina della fermata dell’autobus
“Ciao” disse lei tirando su con il naso
“Sono ore che stai qui davanti, farai qualcosa a riguardo o rimarrai ferma qui?” chiese
“Ferma qui, anche se non potrei stare qui, lo so benissimo” disse con voce piatta
“Capisco” disse Hope abbassando lo sguardo sulle mani della ragazza che continuavano a stringere la propria maglia con forza.
J-hope sospirò e rimase fermo vicino a lei, si aggiusto meglio la mascherina e il cappellino a disagio, continuando a rimanere seduto su quella panchina.
Si sentiva a disagio ma allo stesso tempo si sentiva come se dovesse stare lì seduto con lei in silenzio.
Sentiva che se fosse l’unica cosa da fare, la cosa giusta. Poco importava  di tutta la sofferenza che lei avesse causato in quegli anni, poco importava la freddezza che lei avesse usato l’ultima volta che l’avevano vista o quella che avesse usato lui in quel pub per mandarla via lontana dallo Hyung.
In quel momento il passato aveva poca importanza, tutto era come scomparso, tutti quegli anni di domande, di confusione, di sofferenza erano evaporati in un attimo.
“Mi dispiace per la tua perdita” disse con un filo di voce
“Grazie, oggi c’è stato l’ultimo giorno di funerale” disse con un filo di voce in risposta
“Eravate molto amici?” chiese Hope un po’ a disagio
“Si, quell’idiota mi ha lasciata sola, però in compenso ho ereditato tutto.” fece una pausa ridendo isterica “Pensava che così facendo l’avessi perdonato più in fretta” disse con una risata amara e sofferente, freddando Hoseok.
“In questa società di merda, pensano tutti che con i soldi si risolve tutto, che se hai quelli allora sarai felice” rise di nuovo amaramente
“Sono tutti degli illusi, non sarebbero serviti tutti i soldi del mondo per rendere felice Do-yoon e lui lo sapeva che non avranno alcun effetto anche su di me. Però ha deciso. Lui ha deciso tutto. Cazzo, che grandissimo idiota è stato. E che grandissima idiota sono stata io a permettergli di avvicinarsi così tanto a me” rise di nuovo lei in modo nervoso, il suo tono era apatico e a tratti mentre parlava arrivavano queste risatine nervose involontarie per evitare di piangere, Hope se ne accorse subito, e decise in quel momento di agire d’istinto e le prese la mano.
“Isabel?” chiamò con tono dolce
“Si?” disse lei girandosi a guardarlo con gli occhi lucidi
“Vuoi che ti porto in casa, ti preparò del thè caldo?” chiese gentilmente mentre le accarezzava la mano che teneva stretta, Isabel rimase immobile a guardare J-hope con gli occhi lucidi e si accasciò su di lui incominciando a singhiozzare in modo isterico.
“Dai, andrà bene, starai bene. Ti porto dentro così ti riprendi un po’” provò a rassicurarla lui tenendola stretta a sé
“No-n Po—s-s-o” tentennò lei tra un singhiozzo e un altro
“Isabel perché sei qui?” chiese di nuovo lui staccandosi e guardandola negli occhi posando una mano sulla guancia della ragazza
“Non lo—so” disse guardandolo “ No-n sarei dov-uta ve-nire” disse sempre a tratti
“Vuoi che lo chiamo?” chiese Hoseok accarezzandole i capelli “Lo chiamo, è in casa, correrà da te velocemente e si prenderà cura di te.” disse lui con gentilezza provando a convincerla
“Io…. Non posso, NO! Non puoi chiamarlo” disse lei in modo isterico
“Isabel si può risolvere.” Provò a convincerla lui
“No, Hoseok, non si può… io non sarei dovuta venire qui” disse lei in panico provando ad alzarsi per andare via ma il ragazzo la bloccò rimettendola a sedere.
“Isabel, per favore, hai bisogno d’aiuto” disse lui trattenendola preoccupato
“Pensi che non lo sappia?” disse in modo isterico “Ma voi non potete aiutarmi, lui non può avvicinarsi a me, io dovrei smetterla. Dovrei smetterla di avere questi momenti di debolezza. Tutto ciò non fa bene a nessuno” disse lei isterica più a se stessa che a J-hope che cercava di trattenerla con gli occhi lucidi anche lui nel vederla in quello stato.
“Noona” disse lui in modo dolce “Dimmi cosa vuoi che faccia?” disse con voce tremante.
“Io… stai insieme a lui, fai in modo che sia felice” disse lei trattenendo i singhiozzi
“Felice lontano da te?” chiese Hope e lei annuì tornando a piangere.
“Si, voglio che viva la sua vita, ti prego se mi dovesse succedere qualcosa fermalo” disse lei piangendo “Non permettergli di fargli fare la stessa fine di Do-yoon” disse lei in panico
“Promettimelo Hoseokie” disse lei piangendo
“Si… io te lo prometto, ma perché dovrebbe fare la stessa fine del fotografo?” chiese confuso e impaurito
“Si è suicidato perché il suo unico amore con cui non poteva stare è morto” disse lei
“Cosa?” chiese lui confuso ma sentendosi sempre più angosciato
“Do-yoon si è preso cura di me perché avevamo storie simili. Ma io non voglio la stessa fine per me e Yoongi. Fai in modo che non gli accada niente, proteggilo dall’amore che prova per me. Questo amore è così tossico” disse piangendo supplice “Io sono nociva per lui”
“Non è vero, non lo sei, tu sei stata amore puro” provò a dire lui
“L’amore porta solo a questo morte” disse lei lasciando lui in un misto di angoscia e ansia
“Noona non dire così” disse lui tremante
“Hoseokie mi dispiace tanto” disse piangendo
“Lo so noona, lo so. Starai meglio, andrà meglio” disse lui tenendola stretta
“Non ne sono sicura, è meglio che io vada” disse lei staccandosi
“Noona non so se riesco a farti andare via” disse riprendendola tra le sue braccia e tenendola stretta
“Hoseokie” disse seria
“Si?” chiese lui
“Domani uscirà una lettera di Do-yoon, ti prego fermalo, se volesse fare qualcosa fermalo” disse lei guardandolo negli occhi
“Io…non posso” disse lui
“Perché no?” chiese lei impaurita
“Perché… ho promesso a Yoongi che l’avrei spalleggiato in ogni caso anche se non fossi d’accordo con lui” disse lui serio
“Allora fallo fare a Oppa” disse lei supplice “Anche se è arrabbiato con me per quello che ho detto, oppa lo farà” disse lei annuendo stanca e cercando di autoconvincersi che quello che stava dicendo fosse vero “Namjoonie anche, lo faranno loro” disse lei annuendo
“Va bene, io parlerò con loro” disse lui annuendo con serietà
“Devo andare ora” disse lei
“Dove andrai? Hai qualcuno con cui stare?” chiese lui preoccupato
“Io si, ho qualcuno” disse lei sorridendo triste pensando a Nabi
“Okay, mi manchi noona”
“Anche tu, mi mancate tutti, mi dispiace tanto, ma non ho una soluzione” disse Isabel
“Capisco, non del tutto. Ma faccio finta di farmelo andare bene” disse lui, lei si alzò e fece per andarsene ma lui l’abbracciò per l’ultima volta “Ti voglio bene, cerca di badare a te stessa” disse tenendola stretta lei rimase a farsi abbracciare e a sentire tutto quel calore si staccò tirando su con il naso sorrise gentile li diede un buffetto sulla guancia e andò via senza girarsi indietro.
 
J-hope appena entrato in casa andò in camera di Namjoon senza neanche bussare
“L’ho vista” disse Hope trafelato
“Chi hai visto?” chiese Namjoon confuso mettendosi a sedere sul letto
“Hai visto una ragazza e ti sei innamorato! Yah era pure ora” disse Jin allegro che era steso sul letto di Taehyung che fino a due secondi prima si stava confidando con il Leader
“Ho visto Isabel” disse Hope scuotendo la testa e lanciandosi sul letto vicino a Nam
“Come sta? Dove l’hai vista? Ci hai parlato?” incominciò a chiedere Jin andandosi a butta sul letto di Nam anche lui
“L’ho vista qui alla fermata era ferma da ore ad aspettare” disse Hope
“Aspettare lui?” chiese Namjoon guardando Hoseok con preoccupazione  
“Forse, forse sperava di vederlo un attimo, che lui arrivasse” disse triste prendendo un cuscino e abbracciandolo
“Perché non l’hai fatta entrare?” chiese Jin rimproverandolo
“Perché era distrutta per il fotografo… era in pessimo stato, ragazzi, odio saperla così e non poterle stare accanto” disse arrabbiato tirando un pugno al cuscino
“Le sei stato accanto no? Alla fermata hai parlato con lei?” disse Namjoon gentile
“Si… lei è terrorizzata che Yoongi possa fare qualcosa di avventato per colpa sua” disse Hope
“Yoongi sa del fotografo, ma è impegnato con il lavoro, non penso andrà da lei” disse Jin
“Domani esce una lettera, su una rivista….” Disse Hope con voce rotta
“Che lettera?” chiese Namjoon confuso
“Una lettera di Do-yoon… Isabel ha detto di fermare Yoongi se mai volesse fare qualcosa” disse Hope
“Che dice la lettera?” chiese Jin confuso
“Non ho idea, ma lo sappiamo tutti la leggerà, controlla regolarmente gli spostamenti di Isabel sui social e sui tabloide” disse Hoseok guardando i due amici
“Altro momento critico in arrivo?” chiese Jin
“Mmh dobbiamo essere preparati a ciò… sappiamo che ci sarà una lettera e che potrebbe creare problemi, lei vuole che lo teniamo distante da lei così faremo” disse Namjoon
“Io non so se posso, io sono quello che lo spalleggia”
“Dovresti smetterla…Hoseok non so se fa bene a lui” disse Namjoon serio
“Lo so, ma almeno parla con me ogni tanto”
“Parla anche con Jimin… e non lo spalleggia” disse Namjoon
“Se tu non te la senti, allora in questa occasione non devi spalleggiarlo, rimani neutrale… ci pensiamo io e Namjoon e sicuramente il piccoletto si unirà a noi”
“Lei mi aveva chiesto di chiederlo a voi…. Ha detto chiedi a Namjoon e Oppa Jin, anche se oppa è arrabbiato per quello che gli ho detto lui mi aiuterà” disse Hope con un sorriso asciugandosi una lacrima
“Mi ha chiamato oppa?” chiese Jin con gli occhi lucidi
“Si, ti ha chiamato così” sorrise gentile Hoseok
“Isabel mi conosce bene, non importa cosa mi abbia detto o la freddezza, io capisco e l’aiuterò in tutto questo come meglio posso e come me lo permette. Farò di tutto per tenere Yoongi lontano, fino a quando non capiremo il vero motivo che la spinge a proteggerlo, fino a che…”
“Non saremo abbastanza influenti, ricchi, famosi e potenti per aiutarla?” finì per lui la frase Namjoon
“Si… dobbiamo impegnarci, dobbiamo farlo” disse Jin serio
“Ragazzi… Isabel ha detto una cosa che mi ha terrorizzato” disse Hobie chinando la testa e interrompendo quel momento di fortezza dei due ragazzi uniti su quel piano che avevano.
“Parlane con noi” disse Namjoon guardandolo gentilmente malgrado il suo essere preoccupato, Hosoek sembrava fin troppo scosso se lo sentiva che ci fosse altro.  
“Ha detto che il fotografo si è suicidato perché la persona che amava, con cui non poteva stare è morta” disse Hope tentennando
“Cosa?” chiese Jin
“Era impaurita che se le fosse successo qualcosa Yoongi avesse potuto fare lo stesso” disse tutto di un fiato
“Non lo farebbe mai” disse Jin con decisione
“Io… ci siamo noi” disse Namjoon incerto
“Si… ma Yoongi ha sofferto di depressione, e sapete lo psichiatra, i pensieri suicidi… io ho paura” disse Hosoek
“Faremo di tutto per farlo stare bene, lui non lo farebbe, è più forte adesso” disse Jin
“Si… ma ho paura” disse Hoseok
“Ci pensiamo noi! No Leader?” chiese Jin a Namjoon che era rimasto un attimo in silenzio
“Si, ci siamo noi” disse
“Sono stanco penso che andrò a dormire, domani ci aspetta una giornataccia” disse Hoseok
“Lo terremo distante da Isabel qualunque cosa ci sia in quella lettera a qualunque costo anche se lo dovessimo legare” disse Jin fiducioso
“Andrà bene… non fasciamoci la testa già da ora” disse Namjoon cercando di trovare un po’ di sicurezza nelle sue parole.
“Vado anch’io a dormire, domani abbiamo le prove alle cinque del mattino” disse Jin
“Okay buonanotte ragazzi” disse Namjoon
Si mise sotto le coperte e spense la luce, rimase immobile a guardar il buio nella sua camera, un senso di angoscia l’aveva pervaso tutto, cercò di mandarlo via, nel caso sarebbe successa una tragedia avrebbe ricordato a Yoongi la promessa fatta a Isabel, era stata una promessa fatta per gioco, durante una ipotetica chiacchierata, ma pur sempre una promessa era, nessuno si sarebbe ucciso se il proprio amore sarebbe morto.
 
FLASHBACK AGOSTO 2012
“Cosa leggi?” chiese Isabel incuriosita sedendosi a terra sul prato vicino a lui
“Romeo e Giulietta” disse Namjoon sorridendo
“Waoo, è sorridi per quello?” chiese lei ironica
“Sorrido perché mi sta piacendo, anche se è tragico” disse lui
“Sai tutta la storia?” chiese lei
“Si, chi non la sa?” chiese guardandola stupito
“Giusto… è il mio libro preferito” disse lei sorridendo
“E sorridi per questo?” la prese in giro lui
“Aigoo, no. È istruttivo” disse lei
“Cosa hai imparato?” chiese lui incuriosito
“Che gli uomini sono stupidi e agiscono senza pensare alle conseguenze” disse lei
“Cosa?” chiese lui sconvolto spalancando la bocca
“Si Romeo è scemo, si innamora di lei tanto per, fino a due secondi prima era innamorato della cugina di lei, poi combina casini su casini uccide il cugino di lei”
“Beh perché aveva ucciso Mercutio” disse lui
“Mercutio si è trovato in mezzo per un lieve incidente, se fosse stato onesto Romeo non avrebbe creato tutto quel casino non vuoi lottare e poi lo uccidi pur sapendo che la ragazza con cui ti sei sposato adora il cugino!” disse lei
“Okay che altro fa di sbagliato?” chiede lui
“Uccide paride senza alcun motivo tanto per!” esclamo lei
“Se poi fosse stato tranquillo a casa sua lei si sarebbe risvegliata e sarebbe andanda da lui, e invece bam tutti e due morti!”
“La colpa non è tutta di Romeo, lui è innamorato”
“Se sei innamorato, e sai che lei ti ama non ti andresti mai ad ammazzare, sai che lei ti vorrebbe vivo”
“Beh su questo non posso darti torto” disse annuendo serio
“Se io dovessi morire, non vorrei mai che la persona che amo si uccidesse, la vorrei felice” disse lei tranquillamente andando avanti con la sua tesi
“Di cosa parlate?” chiese Yoongi apparendo di punto in bianco
“Aigoo! Perché appari sempre così” disse Namjoon spaventato Yoongi ghignò e fece spallucce sedendosi vicino a Isabel
“Appare sempre così di soppiatto dovresti saperlo vivete insieme” disse lei tranquilla
“Tu perché non ti sei spaventata?” chiese Namjoon strizzando gli occhi irritato
“Perché sono abituata a trovarmelo che gira per casa senza che io lo sappia” disse lei facendo spallucce come se quell’atteggiamento fosse del tutto normale.
“Ehi! Cosa state facendo riunione segreta?” chiese Jin arrivando con il resto del gruppo
“Io al dire il vero leggevo” disse Namjoon scuotendo la testa
“Come sempre… mai sia che tu faccia qualcosa di diverso, piccolo cervellone” disse Hoseok sedendosi vicino a lui mentre la maknae line rideva al nomignolo piccolo cervellone
“Comunque parlavamo di Romeo e Giulietta” disse Isabel cambiando argomento dato la faccia irritata di Namjoon
“Ah… tanta stima per romeo!” disse Jin fiero
“Aigoo, non avevo dubbi a riguardo” sbuffò Isabel
“eh?” chiese Jin confuso
“Ad Isabel non piace Romeo lo trova infantile” disse Yoongi porgendo il pacco di snack aperto alla ragazza che ne prese subito uno
“Come mai Noona? Lui combatte per amore?” disse Jimin
“Ah, no fa solo disastri e secondo me Giulietta quando l’ha visto prendere il veleno avrà pensato che fosse stupido”
“Giulietta muore con lui” disse Jin piccato
“Giulietta è una ragazzina innamorata di quattordici anni, senza alcun potere nella sua vita e sola, avrà pensato beh… neanche questo cretino mi salva a questo punto meglio morire” disse Isabel seria scaturendo le risate di Hoseok
“Sta scherzando vero?” chiese il ballerino
“No, è seria” disse Yoongi scuotendo la testa
“Io avrei fatto lo stesso sarei morto per amore” disse Jin
“Io… non ne sono certo” disse Namjoon indeciso
“Io non avrei avuto il coraggio” esclamò Hobie alzando le mani all’aria
“Io l’avrei fatto!” disse Jimin con convinzione e Tae li diede il cinque “Anche io” disse poi
“Io l’avrei rapita prima e sarei scappato” disse Jungkook con decisione
“Ah uno che ragiona su sette” esclamò lei ridacchiando
“Io non ho detto niente” disse Yoongi risentito e lei lo guardò come se sapesse già la risposta
“Ehi perché pensi che mi ucciderei? È più probabile che non arriverei neanche da lei e morirei di depressione in casa da solo” disse tranquillo
“Aigoo….” Disse Namjoon scuotendo la testa
“Tu sentiamo, signorina come reagiresti se l’amore della tua via morisse e non potresti stare con lui?” chiese Jin ghignando
“Io.. probabilmente mi ubriacherei, mi farei morire di fame o probabilmente prenderei la macchina da ubriaca e forse morirei in un incidente d’auto contro un palo.” Disse tranquilla
“Ehi poi dici a me!” la rimproverò Yoongi ma ridendo
“C’è una differenza tra quello che hai detto tu e quello che ho detto io” disse lei seria
“Ah si? Sentiamola!” disse ridacchiando già consapevole che avrebbe detto qualcosa di strano.
“Porterei oppa in macchina con me per l’ultima volta, fuori due!” esclamò ridendo mentre tutti rimanevano sconvolti aspettandosi qualche perla di saggezza e invece Yoongi rideva aspettandosi proprio che dicesse un’assurdità del genere
“Aigoo, io con te in macchina non ci salgo! Anzi non dovrebbero salirci neanche i più piccoli” disse guardando i piccoli
“Ehi io mi sono divertito!” esclamò Tae
“Si ha fatto delle curve a super velocità” esclamò Jungkook mentre Jimin rideva
“Al ritorno si cambiano i posti, specie perché sono minorenni dovrebbero andare in macchina con una persona responsabile” disse Jin
“Io non voglio andare con lei, scusa noona ma mi spaventa la tua guida da come l’ha descritta lo hyung” disse Hoseok terrorizzato
“Ci va il futuro leader” disse Jin serio
“Ehm… se io dovessi diventare il vostro futuro leader… direi che sono indispensabile, non mi sembra il caso di farmi morire” disse piccato
“Tranquillo Hyung guido io al ritorno” disse Yoongi ridendo mentre Isabel lo guardava male
“Ah no! È la mia macchina, e poi già è tanto che io ti abbia fatto guidare a metà strada” disse lei finta arrabbiata
“Dovevo, stavi guidando come una pazza!” disse Yoongi mentendo spudoratamente, Isabel in realtà aveva guidato molto bene per via dei ragazzini, avevano fatto solo tutti finta che la sua guida fosse spericolata per dare fastidio a Jin, la maknae guardava la scena paonazza in faccia cercando di ridere il meno possibile e con scarsi risultati.
“Ah! Ecco perché il cambio autista! Tu dalla prossima volta vieni sola!” disse Jin
“Si certo.. e metà di voi viene a piedi a meno che tu non li voglia mettere nel porta oggetti” disse lei alzandosi in piedi
“Dove vai?” chiese Yoongi
“A prendere gli snack ho finito i tuoi” disse lei
“Ah.. okay” sorrise lui
“Comunque non mi piace la risposta che hai dato” disse lei fermandosi e guardandolo dall’alto
“Quale?” chiese lui confuso
“Quella che ti lasceresti morire di depressione se il tuo unico amore dovesse morire” disse con decisione lei
“Non posso cambiare quello che penso” disse lui guardandola torva
“Si ma se dovesse succedere mi lasceresti sola, cambia risposta e pensiero” disse lei seria puntandoli il dito
“Solo se lo cambi anche tu” disse lui
“Okay prometti di non morire se il tuo unico amore dovesse morire” disse lei dandoli il mignolo
“Prometto” sorrise lui prendendo il mignolo e poi fecero congiungere i due pollici insieme per sigillare la promessa
“Perfetto!” sorrise lei
“Ah… ma se dovesse essere l’uno l’amore dell’altro la promessa vale lo stesso?” chiese Jimin
“In che senso?” chiese Isabel non capendo
“Se voi due fosse innamorati e fidanzati e uno dei due dovesse morire vale la promessa?” chiese Tae traducendo l’amico
“Ehm…” disse lei a disagio mentre Yoongi fulminava entrambi con lo sguardo
“Perché la promessa è per non lasciare solo l’altro… ma se state insieme e uno dei due muore l’altro rimane solo” disse Tae ragionandoci sopra
“Ehm…okay” disse Isabel confusa per poi guardare Yoongi
“Promettiamo anche di non ucciderci se l’altro muore” disse lei tranquilla evitando il discorso
“Mmmh…” disse Yoongi
“Cosa mmh?” promettilo disse lei ridando il mignolo
“Non sono convinto…” disse lui
“Invece devi, non vorrei mai che tu moristi a causa mia, dubito che tu vorresti lo stesso” disse lei
“Okay lo prometto” disse Yoongi con rassegnazione riprendendo il mignolo e guardandola intensamente lei sorrise soddisfatta
“Problema risolto!” esclamò per poi dare un bacio sulla guancia a  Yoongi e andare a prendere gli snack saltellando mentre Yoongi la guardava leggermente insicuro.
 
Angolo dell’autrice:
J-hooooooooooooooooooooope!  Quanto spazio sta avendo questo ragazzo! Amore che è sulla panchina! adoro il pezzo iniziale con lui è uno dei miei preferiti... adoro i rapporti che aveva Isabel con il gruppo, avranno spazio questi rapporti con i vari e futuri flashback c'è ancora tanto di non detto degli scorsi anni! 
Piccolo Flashback ogni tanto sono necessari per alleggerire la tristezza di questi capitoli… a me servono o rischio di deprimermi ogni volta che provo a revisionare…
Ci si legge mercoledì prossimo!
Un bacione a tutti….^_^  

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Capitolo 25
*** CAPITOLO 25: DASHIMEN ***


CAPITOLO 25: DASHIMEN

18 AGOSTO 2016
“Torni a casa o vuoi rimanere qui?” chiese Dashimen confuso dopo un po’ che Isabel era rimasta zitta e immobile ancora seduta sul divano. Suo zio e il commercialista erano andati via e lei non si era mossa dal divano rimanendo in uno stato di trance. Durante quell’incontro avevano sistemato parecchie cose sul testamento, dell’hotel se ne sarebbe occupato suo zio come anche dei Party segreti a cui ogni tanto avrebbe pensato anche Isabel all’organizzazione così da tenere attive le varie reti sociali di Do-yoon e potersene appropriare del tutto.
Le parti del ricavo dell’hotel che sarebbero dovute andare ad Isabel sarebbero state dirottate a suo padre direttamente, mossa fatta per tenere l’uomo tranquillo dato che sicuramente avrebbe voluto mettere mano al patrimonio ereditato della figlia.
Stessa cosa riguardavano i due studi di fotografia sarebbero stati assemblati dall’azienda di famiglia e il secondo fotografo di Do-yoon li avrebbe gestiti entrambi aumentando di stipendio naturalmente, ma le opere di Do-yoon sarebbero rimaste tutte in mano a lei e non all’azienda avrebbero fatto parte del suo patrimonio personale.
Avevano anche parlato del piano segreto di Do-yoon per salvare Isabel a cui lei aveva solo annuito e detto che se mai avrebbe avuto bisogno di una via d’uscita si sarebbe rivolta a loro.
L’unica faccenda in sospeso era stata quella dell’assistente di Do-yoon ancora non sapevano bene come collocarlo, avevano tutti suggerito che forse era il momento per Isabel di avere un assistente ma lei era riluttante ad avere qualcuno troppo vicino a propri affari personali, aveva quindi detto che ci avrebbe pensato su e avrebbe fatto sapere il prima possibile.
“Isabel?” chiamò Dashimen di nuovo
“Io non ho la forza di andare a casa” disse lei
“Okay andiamo da me allora” disse lui, lei lo fulminò con lo sguardo non era convita di voler stare con lui in quel momento si sentiva tradita del tutto da lui.
“Lo so che sei arrabbiata ne parliamo da me” disse secco prendendola per il braccio e conducendola verso il seminterrato
 
“Parlerai più con me?” disse lui sbuffando dopo mezz’ora di silenzio
“Isabel!” urlò
“Io non lo so” disse innervosita
“Senti mi dispiace se ti ho mentito, se lui ti ha mentito” disse Dashimen
“TI dispiace? tu sai tutto della mia vita, e quel cretino mi ha lasciata sola” disse con rabbia
“Senti sono arrabbiato anche io con Do-yoon, non sei l’unica a stare male per quello che è successo” disse lui passandosi una mano tra i capelli stanco
“Mi ha lasciato sola” disse lei chinando il capo
“Non è vero, ti ha lasciato con me” disse serio
“Tu non dovevi sapere tutta la storia, nessuno doveva saperla” disse lei sempre con rabbia
“Perché? Perché non dovrei saperla? Non ti fidi di me? Do-yoon si fidava!” disse
“Do-Yoon aveva torto su molte cose!” urlò lei di rimando
“Aigoo, Isabel non è serata per arrabbiarsi, io sono stanco, e non ho ancora elaborato il lutto, non mi guardare così, non sei l’unica che soffre qui, sto solo cercando di essere il più forte possibile per te, ma tu non mi vuoi parlare solo perché so il tuo stupido segreto” disse lui
“Non è stupido! Tu non capisci! Tu non puoi capire!”
“Cosa? Cosa non posso capire?” disse lui avvicinandosi al viso di lei arrabbiato  
“Cosa vuol dire essere soli, cosa vuol dire camminare sulle mine ogni giorno con la paura che una di essa esploda sotto di te!”
“Okay… forse non so cosa vuol dire stare al tuo posto, ma stanne certa che so cosa vuol dire essere soli, perché sai ragazzina io ho solo te, e non ti permetterò di non rivolgermi la parola solo per paura o perché pensi che scappare da me sia giusto” disse lui arrabbiato
“Sei un idiota Dashimen” disse lei in un soffio arrabbiata
“Perché lo sarei? A cosa stai pensando di preciso? Che chiunque si avvicini a te rischia di farsi del male?” disse lui con una risata nervosa
“Si, è così… nessuno può starmi vicino” disse lei con un ringhio risentita dal comportamento del ragazzo
“Ah si? Per quanto ne so io il tuo amato sta bene, ha appena pubblicato un mixtape, Do-yoon non si è suicidato a causa tua ma per la sua ex, fammi capire come possono le tue azioni far del male a qualcuno?”
“Sei a rischio! Tu sei a rischio specie se sai la storia tutta la mia storia”
“Io so badare a me stesso da solo!”
“Non ha importanza! Non ce l’ha… io non sono convinta che Do-yoon sia morto suicida”
“Cosa stai dicendo sei impazzita?” disse lui guardandola come se fosse una pazza
“Mio padre mi aveva minacciato di farlo fuori se mi fossi avvicinata”
“Senti le azioni di tuo padre sono discutibili, è un uomo spregevole, ma non è stato lui, è stato Do-yoon. Per una volta le minacce di tuo padre non hanno fatto centro, e tra l’altro immagino lui continui a minacciarti per Yoongi ma a quanto ne so non gli è mai accaduto niente” disse serio
“Tu non capisci!” urlò lei
“Ah no? Io credo di capire meglio di quanto tu pensi” disse alzandosi dal divano nervoso e andando verso uno scaffale si fermò a guardare una piccola scimmia di peluche la prese e tornò da lei.
Isabel era rimasta ferma a guardarlo confusa per tutto il tragitto poi lui si sedette di nuovo sul divano e le lanciò il peluche, lei lo afferrò e lo guardò confusa.
“Cosa…” disse senza parole
“Non ti lascerò sola, non ti lascerò andare. Ho già perso una sorella non perderò te dopo averti ritrovato causalmente” disse serio
Isabel rimase ferma a girarsi il peluche tra le mani e poi lo aprì e prese il foglietto all’interno del piccolo peluche che era un piccolo porta monete che lei conosceva fin troppo bene.  
Spero ti possano aiutare Isabel diceva il biglietto.
“Eri tu?” chiese lei tremante con gli occhi inondati di lacrime, lui si rimise in piedi nervoso e incominciò a raccontare.
“Si… non ti lascerò andare Isabel, pensi che chiunque ti si avvicini rischi di farsi male? Cosa dovrei dire io? Ho perso i miei genitori. Nel giorno in cui ti avevo incontrata avevo perso una sorella. E indovina un po’ il detective che era in quel distretto di polizia che mi ha preso con sé è morto poco prima dei miei diciotto anni.
Ora ho perso Do-yoon, quando sono venuto in Corea da solo ho incontrato lui, si è preso cura di me di uno sconosciuto, un ragazzino di diciassette anni.  Do-yoon si è preso cura di me come ha fatto con te. Per quanto io possa pensare di esser maledetto e che chiunque si avvicini a me sia destinato a morire, c’è un qualcosa dentro di me che non mi permette di lasciarti andare. Quindi puoi urlare quanto vuoi, puoi avercela con me perché sono al coerente del tuo segreto. Ma Isabel io non mi allontanerò da te, e continuerò a fare qualunque cosa per proteggerti. Sai appena ho visto la prima volta quello che ti ha fatto tuo padre, ero tentato ad allontanarmi, l’ho fatto ho accettato quel corso in America. Avevo paura di affezionarmi a te e di perderti.”  
“Dashimen… io…non so cosa dire”
“Non devi dire niente, devi solo non andare via, perché per quanto io possa avere paura, io non sono disposto a lasciarti andare. Quindi  Isabel non ti azzardare a scappare da me, non ti permettere ad allontanarsi. Perché sarebbe sola fatica sprecata” disse serio poi si risedette sul divano vicino a lei ed entrambi rimasero in silenzio.  
“Mi dispiace tanto” disse lei piangendo, lui si voltò a guardarla e se la tirò vicino per stringerla.
“Lo so, andiamo a dormire, basta litigare, basta stare male, abbiamo bisogno di dormire un po’ sono stati giorni pieni e tu sei sconvolta per tutto quello che ti ha nascosto Do-yoon, lo capisco, e mi dispiace non averti detto niente, volevamo solo proteggerti”
“Ti perdono, e prometto che non andrò via da nessuna parte” disse lei
“Ne parliamo meglio domani, va bene?” disse staccandosi da lei e prendendole la faccia tra le mani e dandole un lieve bacio sulle labbra mentre lei annuiva e si stringeva di più a lui.
Dashimen aveva solo lei e lei ormai aveva solo lui.
 
FLASHBACK FEBBRAIO 2006 CHICAGO
“Mi scusi? Signor poliziotto?” chiamò Isabel stretta nel suo capotto pesante, infreddolita e assonnata, era stata buttata giù dal letto alle due di notte dal maggiordomo perché la polizia aveva chiamato e il povero uomo non capiva nulla di inglese. Lei aveva dovuto rispondere al telefono e cercare di capire cosa il comandate stesse dicendo in un inglese fin troppo veloce al telefono. Dopo aver chiuso la chiamata, aveva spiegato tutto al maggiordomo e insieme si era distretti al comando dei vigili per poter recuperare sua madre, super ubriaca che aveva urlato in un pub e rotto alcune bottiglie e rotto il naso a un uomo  e per questo era stata portata in caserma in custodia.
“Salve ragazzina serve aiuto?” chiese l’uomo
“Ehm, mi avete chiamata dicendo che mia madre è stata arrestata, sono venuta a riprenderla” disse lei a disagio stretta nel suo capotto cercando di trattenere uno sbadiglio “è la signora Marchetti” disse la ragazzina 
“Comprendo, quanti anni hai?” chiese il poliziotto confuso dall’aspetto minuto della ragazzina
“Quasi tredici” disse lei a disagio
“Sei sola dov’è tuo padre?” chiese l’uomo
“In viaggio di lavoro a Seul in Corea, sono venuta con il maggiordomo ma non parla Inglese, possiamo portarla a casa?” chiese incerta “Avevate detto che era urgente e che dovevo venirla a recuperare subito, perché stava rivoluzionando il distretto” disse lei impacciata vergognandosi di quella situazione
“Non possiamo lasciarla a te sei minorenne”
“La lasciate al maggiordomo, solo che non parla inglese” disse lei
“Ho bisogno di parlare con il marito della signora, c’è anche una cauzione da pagare” disse l’uomo a disagio guardando la ragazzina che abbassava lo sguardo
“Capisco… dico al maggiordomo tutto e vediamo se troviamo una soluzione” annuì lei con decisione “Mi dispiace molto per i problemi che vi sta causando” disse con un leggero inchino e avvicinandosi al maggiordomo spiegando tutto in un fitto coreano veloce.
“Chiama mio padre e se riesce ve lo passa al telefono così concordate con lui” disse a disagio “Però penso ci vorrà un po’” disse lei
“Okay puoi accomodarti lì intanto che aspetti” disse il poliziotto indicando delle sedie di plastica dove in una di quelle stava seduto un altro ragazzino, lei annuì parlò con il maggiordomo e insieme si andarono a sedere intanto che aspettavano una chiamata dal padre di lei.
Raggomitolato vicino a lei c’era un ragazzino minuto che doveva avere circa la sua età ed era infagottato in una coperta con il viso quasi del tutto coperto, l’unica cosa evidente erano gli occhi grandi che erano super spalancati  e fissavano il pavimento.
Isabel si sedette sulla sedia e abbracciò il suo zainetto che si era portata raggomitolandosi per il freddo, quella caserma era gelida e lei stava tremando dal freddo.
Si voltò a guardare il ragazzino che tirava sul con il naso infreddolito chiedendosi come mai anche lui stesse lì da solo e sentendosi preoccupata per lui. Il ragazzino sentendosi osservato girò per una frazione di secondo la testa per guardare Isabel e poi tornò di nuovo a guardare il pavimento.
Isabel strinse di più lo zainetto e a disagio dissolse lo sguardo e lo puntò su un distributore automatico di bevande.  Si alzò dalla sedia e andò verso il comandante “Mi scusi posso prendere qualcosa di caldo alla macchinetta?” chiese in modo educato “Si certo, vai pure” sorrise il comandate per poi tornare a rivedere i moduli.
Lei si avvicinò alla macchinetta frugo nel suo zaino in cerca di spiccioli e poi prese due cioccolate calde.
Tornò alla postazione, dove era prima con i due bicchieri in mano e si porse vicino al ragazzino.
“Fa freddo, anche molto, tieni una cioccolata calda, aiuta” disse porgendoli il bicchiere lui la guardò con gli occhi fuori dalle orbite a disagio
“Va tutto bene prendi, ti farà bene” sorrise lei gentile e lui tentennò allungando la mano verso il bicchiere “Grazie” disse con un filo di voce, lei sorrise e tornò a sedersi tranquilla incominciando a soffiare sul bicchiere di plastica ed ad assaporare quella sostanza calda e scura che le dava sollievo.
Lui rimase fermò ad osservare il bicchiere e per poi guardare la ragazzina che teneva tra le sue mani quel bicchiere leggermente tremante, sorrise di un sorriso timido e fece come lei incominciò a soffiare e ad assaggiare quella dolce bevanda.
“I servizi sociali stanno venendo per il bambino” disse un poliziotto a uno dei detective che stavano scendendo le scale
“Così che possa finire in un’altra casa peggiore di quella precedente” disse l’uomo arrabbiato
“Ma detective, è la prassi il bambino deve essere affidato a loro”
“Questo paese è organizzato proprio di merda come si fa ad affidare dei bambini in case come quelle con un violentatore e un omicida dentro!” urlò il detective arrabbiato.
“Lo so detective, ma è la prassi”
“Fuck la prassi!” urlò quello andando via a grandi falcate senza guardare più  nessuno in faccia.
Il ragazzino vicino a Isabel si rannicchiò di più su se stesso e nascose la faccia dietro il bicchiere.  Isabel dopo aver sentito la conversazione lo guardò di nuovo.
“Va tutto bene?”  chiese lei preoccupata e lui fece no con la testa
“Forse il detective riuscirà ad aiutarti” disse lei
“Mi manderanno in un’altra casa peggiore di quella di prima.” Disse lui con rabbia
“Non hai i genitori?” chiese lei
“No, sono morti quattro anni fa, e io e mia sorella siamo stati mandati da una casa all’altra” disse lui con rabbia 
“E tua sorella dov’è ora?” chiese lei tentennando
“Morta, quello stronzo dove abitavamo… è stato lui… ma io l’ho vendicata… son riuscito a chiamare la polizia. Ci sono riuscito. Il detective ha detto che sono stato bravo” disse lui balbettando con rabbia
“Mi dispiace” disse lei abbassando la testa
“Tu perché sei qui?” chiese lui tirando su con il naso e poi bevendo un sorso
“Mia mamma si è ubriacata e ha combinato un casino sono venuta a prenderla” disse lei abbassando la testa
“Quello chi è tuo padre?” chiese lui
“No il maggiordomo” disse lei
“è asiatico come me” disse lui
“Lui è coreano, lo sono per metà anch’io” disse lei annuendo e lui la guardò meglio trovando alcuni tratti simili ai suoi
“Sei ricca?” chiese lui
“Io… si” rispose a disagio
“Devi essere felice, i ricchi sono sempre felici” disse lui
“I ricchi fingono di essere felici” disse lei
“mmh se lo dici tu” disse lui “Noi poveri non possiamo neanche provarci a esserlo. Siamo destinati a un destino crudele” disse arrabbiato
“Quanti anni hai?” chiese lei
“Quasi dodici, ma so di cosa parlo. L’esperienza che ho avuto mi hanno fatto crescere in fretta” disse lui duramente
“Capito” disse lei abbassando lo sguardo a disagio
“Signorina Isabel, andiamo, vostro padre è riuscito a trovare un accordo con la polizia” disse il maggiordomo in coreano
“Ho capito, andiamo” disse al maggiordomo
“Io devo andare” disse lei “Forse andrà meglio, forse non sei destinato a cose solo brutte, il futuro non lo conosciamo” disse lei “Mi dispiace per le tue perdite, ma sembri intelligente, troverai un modo” disse lei alzandosi e inchinandosi leggermente e facendo per andare via mentre lui si chiudeva di nuovo in un silenzio osservando la ragazzina andare via.
Isabel uscì fuori coprendosi per bene aiutando il maggiordomo a scortare la madre in macchina che non riusciva a reggersi in piedi e urlava come una pazza.
Dopo averla riposta in macchina aprì il suo zainetto, prese un foglio e una penna e scrisse un biglietto poi prese un peluche a forma di scimmia, aprì la cerniera e contò i soldi. Erano i suoi soldi di riserva che metteva da parte e che ogni tanto rubava alla madre, soldi che le sarebbero serviti a scappare da quella orrenda casa.  Di soliti aveva la scimmietta conservato in camera sua  ma quella sera se l’era portata a presso se mai avesse dovuto pagare la cauzione.
Prese la borsa della madre e frugo dentro prese il portafoglio e lo aprì prendendo tutti i soldi all’interno e mettendoli nella scimmia porta monete, pensando che la madre non se ne sarebbe mai accorta di quel furto come anche degli altri che aveva fatto in passato.
Lei poteva continuare a rimanere in quella casa, quei soldi servivano di più a qualcun altro.
“Mi scusi dobbiamo tornare indietro, ho dimenticato una cosa”  disse lei al maggiordomo che annuì  e fece retromarcia, arrivata di nuovo davanti la centrale lei incominciò a correre dentro il distretto sperando che il ragazzino fosse ancora lì, si fermò all’entrata guardandosi intorno in cerca di lui trovandolo in in piedi e parlava con il detective. Si avvicinò in maniera impacciata.
“Mi scusi, posso interromperla un attimo” disse lei al detective e l’uomo la guardò incuriosito “certo”
“Tieni!” disse al ragazzino porgendoli la scimmia di peluche “Io comunque mi chiamo Isabel Kim, ora devo andare spero ti possa aiutare” disse lei per poi inchinarsi e correre via a disagio
“Ti ha regalato un Peluche?” chiese il detective stranito
“Mi ha comprato anche la cioccolata calda” disse il ragazzino osservando il peluche confuso e vedendo che ci fosse una cerniera sul retro e una tasca segreta
“è stata carina, senti Dashimen ho deciso di portarti a casa con me” disse il detective
“Come scusi?” chiese lui
“Si, ho deciso prendo io il tuo affidamento” disse l’uomo “Devo finire un po’ di scartoffie per questo e andiamo a casa poi”
“Veramente mi porta a casa con lei?” chiese il ragazzino
“Si, ti va bene?” chiese gentile
“Si, molto grazie signore” l’uomo li fece una carezza sulla testa e andò di nuove nella stanza in cui stava prima per finire di riempire i moduli per l’affidamento.
Dashimen si sedette di nuovo e prese il peluche in mano aprì la cerniera e dentro ci trovò parecchie banconote e un piccolo biglietto “Spero ti possano aiutare Isabel” rimase fermo a guardare quei soldi senza capire bene il perché di tutto quello, forse lei aveva ragione il futuro non lo conosciamo.
Forse era stata lei a causare quel miracolo.
 
Angolo dell’autrice:
okay il loro rapporto mi sta sfuggendo di mano… ops….
Comunque non so se si è capito ma amo Dashimen!
Io amo loro due insieme! Sono una cosa veramente dolcissima.
Dashimen è tosta come persona, fa finta di essere spensierato… non è un tipo allegro lo diventa solo con lei e qui è spiegato perché… rivede in Isabel sua sorella ecco perché si prende cura di lei.
È un ragazzo che nasconde tanto e sembra non importarsene di niente, vive in un seminterrato, nascosto da tutti e lavora solamente, in America ha un giro di amici ma non li reputa tali esce solo ogni tanto, va con chi li capita come si è potuto capire e ha anche lui una storia d’amore passata che prima o poi uscirà fuori!
Beh è tutto ci si legge sabato!

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Capitolo 26
*** CAPITOLO 26 RUN ***


CAPITOLO 26 RUN

 

19 AGOSTO 12:00 
Dashimen andò sbadigliando verso la porta per aprila dato l’incensare battito di qualcuno aprì la porta santo ed eccola di fronte a lui, di nuovo lei.
“Che cazzo è successo?” disse guardandola sconvolto era piena di ematomi e una   caviglia fasciata alla meglio
“Devo andare via…” disse con voce lieve e gli occhi pieni di lacrime per poi inciampare e finire tra le sue braccia
“Ti porto a Los Angels, mettiamo a punto il piano di Do-yoon e ti porto via” disse tenendola stretta mentre lei singhiozzava e faceva di  no con la testa
“Il  No non esiste, Isabel ti sei vista come stai, chiamo prima un dottore” disse lui prendendola in braccio e portandola sul divano
“Dashimen non posso” disse lei piangendo
“Non puoi fare cosa?” chiese lui mentre l’appoggiava sul divano mentre aggrottava lo sguardo già pronto ad adirarsi
“Andare via, lui mi ha minacciata, se sparisco agirà” disse singhiozzando
“Me ne frego, non voglio perdere anche te” disse lui con un ringhio
“Non c’è bisogno di scappare, mio padre mi ha bandita in America comunque” disse lei in un sussurro
“Cosa? Per quale motivo, per quale motivo ti ha anche ridotto in queste condizioni? Cazzo io lo ammazzo a quel tizio! Isabel sono stanco, stanco morto di ciò!” disse urlando
“Ti prego non urlare” disse lei tappandosi le orecchie
“Non devo? Non devo urlare? Ma ti sei vista? Capisci che questa violenza fisica non finirà mai?” urlò lui
“Io… non posso… Yoongi” disse lei piangendo
“Yoongi è grande e maturo! Cazzo ora sono pieni di guardie del corpo non li accadrà nulla”
“Non è vero… lui troverà un modo… lui lo farà” disse lei
“Fanculo Isabel ma perché non capisci!” urlò lui sbattendo un oggetto all’aria e lei si rimpicciolì di più accovacciandosi su se stessa incominciando a singhiozzare continuando a tapparsi le orecchie, lui si fermò a guardarla, non l’aveva mai vista così impaurita, si avvicinò a lei per prenderle una mano ma lei si rannicchiò di più continuando a piangere.
“Io… non volevo spaventarti” provò a dirle terrorizzato nel vederla in quelle condizioni
“Sono preoccupato, sono stanco… Isabel non posso affrontare anche la tua perdita, Isabel io non ce la faccio” disse lui con gli occhi pieni di lacrime
“Io non posso scappare” disse lei in lacrime alzando leggermente lo sguardo su di lui
“Perché ti ha picchiata questa volta?” chiese lui cercando di non apparire troppo arrabbiato ma riuscendoci poco
“La lettera di Do-yoon” disse lei singhiozzando
“La lettera? quale lettera?” chiese lui non capendo
“Quella che il reporter ha pubblicato….quella lettera quella che mi ha lasciato…” disse singhiozzando
“Non so nulla della lettera, dammela così la leggo”
“Non c’è l’ho… è sui tabloide”
“Okay ora le leggo” disse prendendo il cellulare e lasciandola sul divano a piangere
 
“Ma che cazzo gli è saltato in mente!” urlò dopo aver finito di leggere la lettera adirato
“Non lo so mi ha lasciato in un mare di merda” disse Isabel “Mio padre ha capito che parlava di Yoongi…” singhiozzò  “Ha detto che se non smentivo con un comunicato stampa e non me ne andavo per un po’…. Yoongi sarebbe… finito sul fondale…. Del fiume Han” disse singhiozzando isterica
“E ti ha anche picchiata…” disse con rabbia
“Devo andare via…” disse lei “Ho tempo fino a mezzanotte” disse piangendo
“Aigoo, ti ha presa per cenerentola!” urlò arrabbiato
“Ti prego non urlare… mi scoppia la testa.. io non so cosa fare… io non lo so!” disse lei in preda ai singhiozzi scuotendo la testa e prendendosela tra le mani
“Risolvo io! Faccio io!” esclamò lui in panico sedendosi vicino a lei
“Isabel ti prego non singhiozzare così” provò a dirle ma i suoi singhiozzi aumentavano soltanto, facendole tremare il corpo, in preda a una crisi di panico.
“Chiamo il dottore, poi risolvo il resto” disse incerto staccandosi da lei e osservandola senza sapere bene cosa fare, poi si alzò e decise di lasciarla stare da sola, forse così si sarebbe ripresa.
Incominciò a camminare per la stanza chiamando il dottore dell’albergo, quello fidato di Do-yoon.
Appena arrivò lasciò Isabel alle mani del medico e si avviò verso la camera dello zio nell’albergo, per organizzare un piano di fuga.
 
Ore 13:30
Era stata visitata dal dottore che le aveva fasciato meglio la caviglia aveva bisogno di una lastra ma lei non aveva tempo da perdere, si sarebbe fatta visitare meglio in America.
 “Eccomi” disse Chin-hae entrando nel piccolo seminterrato di Dashimen
Isabel era seduta sul divano immobile, senza riuscire muovere nessuna parte del suo corpo con la mente altrove.
“Ho chiamato Win-hoo era un po’ confuso ma sembra felice di iniziare a lavorare per lei” disse Chin-Hae tranquillamente rivolto a Dashimen
“Ottimo, l’accompagna lui?” chiese Dashimen allo zio
“Si, avrei preferito te, ma è meglio evitare che qualcuno vi veda insieme, qui potete vedervi dato che sei socio dell’albergo ma al di fuori non è il caso” disse Chin-hae
“Stessa cosa vale per te?” chiese Dashimen
“Si, direi di si, meno il padre sa di noi, meglio è… la minaccia già per l’ex ragazzo non è il caso che incominci a farlo anche su noi due”
“Io me ne frego delle minacce di suo padre” disse con rabbia Dashimen
“Si come anche io, ma lei sembra impaurita, pensa che chiunque si avvicini a lei si possa fare male a causa sua” disse Chin-hae guardando Isabel che era sempre immobile sul divano
“è sotto shock, non so come farla riprendere” disse Dashimen
“Ci provo io…” disse avvicinandosi cautamente alla ragazza
“Dolcezza?” la chiamò Chin-hae e lei alzò lo sguardo impaurito su di lui
“Dolcezza devi riprenderti, non per molto, giusto per il tempo di andar via da qui, puoi crollare in aereo” disse secco
“Io… non so cosa fare” disse lei sotto shock
“Isabel tesoro, non devi fare nulla solo alzarti da questo divano e farti una doccia, e vestirti per partire. Devi solo salire in macchina dopo e in Aereo.” Disse mentre gli accarezzava i capelli con fare paterno
“Io… devo prendere le mie cose, Nabi… e… devo organizzare” disse lei confusa
“No, Isabel non devi fare nulla, Win-hoo sta andando a casa tua prenderà tutto lui” disse serio “Anche Nabi, tranquilla” e lei annuì un po’ confusa
“Okay, Win-hoo verrà con te in America e sarà il tuo assistente ci penserà lui ad aiutarti, io e Dashimen ti raggiungiamo fra due giorni va bene, e ti portiamo il resto della roba di cui avrai bisogno, per i primi giorni starai nella villa a Chigago di Do-yoon poi decideremo meglio il da farsi” disse serio
“Okay… io ho capito… penso” disse confusa
“Dashimen, accompagnala a fare una doccia, per favore e prova a farla mangiare, io vado a coordinarmi meglio con Win-hoo” disse Chin-hae
“Si, ma il telefono di Isabel sta implodendo” disse
“Prendo il telefono, se la vedrà Win-hoo, no che capirà molto a riguardo, dato che non sa nulla del lavoro di Isabel” disse pensieroso
“Aigoo, andava istruito, e lei penso non ne sia in grado ora” disse Dashimen tornando a guardare Isabel con preoccupazione
“Lo istruirà in America, ora Win-hoo deve solo rimandare l’agenda di Isabel per un paio di giorni, anche se forse se si trasferisce in America dubito che dovrà gestire i compiti che ha qui, non credi?”
“Conoscendo il padre quella poveraccia dovrà lavorare su più fronti” disse scuotendo la testa e stringendo i pugni con rabbia
“Tu torni in America” disse a ordine
“Certo che torno in America, qualcuno deve badare a lei!” esclamò risentito il ragazzo
“No, tu torni in America prima di compiere un omicidio” disse scuotendo la testa
“Zio pensi che io sia in grado di farlo?” disse ridendo nervoso
“Si Dashimen, penso che tu abbia parecchio esperienza nel campo”
“Zio non ho mai ucciso nessuno!” disse risentito
“Si, ma sei stato in un comando di polizia per anni e cresciuto da un detective direi che ne sai parecchio di omicidi” disse piccato
“Non lo farei mai, anche se saprei come non farmi beccare” disse serio alzando gli occhi al cielo infastidito da quel discorso
“Non abbiamo tempo per discutere, occupati di lei, io aiuto quel povero assistente” disse scuotendo la testa e andando via ma prima facendo due carezze a Isabel che lo guardò per un attimo con gli occhi vitrei.
“Aigoo, signorina, dobbiamo farci una doccia” disse avvicinandosi
“Io… ho paura” disse Isabel tentennando
“Risolviamo tutto noi, sarai al sicuro in America, andrà bene tu starai bene”
“Quella lettera… se lui dovesse leggerla..” disse lei tentennando
“Cosa pensi che farebbe?”
“Non lo so… forse mi cercherebbe… io non posso… non può farlo…” disse lei tremante
“Aigoo… non penso che lo farebbe… dai non devi preoccuparti di questo, ti aiuto ad alzarti devi farti una doccia per riprenderti” disse prendendola in braccio e portandola verso il bagno mentre lei tornava a piangere
 
18:00 DI POMERIGGIO
“Io…” disse lei tentennando mentre si trovava nella Hall dell’albergo con Chin-hae e Dashimen
“Andrà bene, ti raggiungiamo fra un paio di giorni, cerca di resistere” disse Dashimen
“Ti abbiamo anche prenotato un appuntamento appena arrivata a Chicago con lo psichiatra” disse Chin-hae
“Io… si forse è il caso che ci vada” disse con tono leggero
“Cerca di dormire sull’aereo Win-hoo si occuperà di tutto nel frattempo” disse Dashimen stringendola a sè
“Okay, allora io vi raggiungo per ottimare alcune cose ma poi Dashimen rimarrà con te e io tornerò a Seul” disse Chin-hae
“Chin-Hae posso chiederti una cosa?” chiese lei
“Lo terrò d’occhio per te” disse serio
“Serio? Puoi farlo?” chiese supplice
“Si posso farlo troverò il modo di averlo sotto controllo, non devi preoccuparti per lui”
“Io… ho comunque paura che possa fare qualcosa di avventato” disse lei
“Isabel non deve essere una tua preoccupazione” disse Dashimen severamente
“Se io ti dicessi lo stesso su di me, che non dovrei essere una tua preoccupazione cosa faresti?” chiese lei
“Ti urlerei contro” disse lui
“Ecco, allora non dirmi che lui non è una mia preoccupazione”
“Vuoi vederlo e parlarci?” chiese Chin-hae
“No, non posso, non riuscirei a reggerlo, ma ho una lettera che ho scritto prima, vorrei potergliela dare” disse seria
“Se la dai a me la porto io” disse Chin-hae
“Ti ci vorrebbe tanto per avere l’autorizzazione ad entrare nell’agenzia, ci vado io ora, io posso entrarci”
“Per via che sei investitrice?” chiese Dashimen
“Si, io posso accedere a Bang Pd-nim” disse seria
“Non penso sia il caso di porti al rischio” sbuffò Dashimen
“Non credo che mio padre mi stia sorvegliando al momento, sa che sto andando via” disse seria
“Penso sia sbagliato, penso che non dovresti rischiare” disse Dashimen
“Non posso evitarlo…” disse chinando la testa
“Va bene, fai quello che devi, se hai bisogno di consegnare questa lettera fallo, ma velocemente poi corri all’aeroporto” disse serio Chin-hae, guardando con rimprovero il nipote che intanto aveva incrociato le braccia al petto arrabbiato.
“Si lo farò” annuì
“Ora vieni qui e farti salutare, ci vediamo tra qualche giorno, andrà meglio” disse Chin-Hae abbracciandola poi si staccò e Dashimen la prese per un braccio per tirarla verso di sé  e stringerla
“Ti voglio bene” le sussurrò tenendola stretta non riuscendo a lasciarla andare
“Anche io, è meglio che vada” disse lei provando a staccarsi
“Va bene,” si staccò Dashimen da lei con riluttanza, Isabel lo guardò per un momento poi prese la borsa e si girò per andare via verso la macchina.
 
“Questi prossimi due giorni saranno terribili” disse Dashimen con un filo di voce continuando a guardare Isabel che si avviava verso il portone dell’Hotel dove Win-hoo la stava aspettando
“Forza, fatti coraggio, c’è Win-hoo con lei” disse serio
“Forse abbiamo sbagliato, Win-hoo non sa molto di lei, e sembra ancora scosso dalla morte di Do-yoon” disse pensieroso Dashimen
“Siamo tutti ancora scossi. Win-hoo è un bravo ragazzo, e ha bisogno di un lavoro non è facile per lui trovare un impiego. Poi gli ho raccontato qualcosa”
“No di Suga spero…” disse con preoccupazione
“No, di lui no. La lettera di Doo-yoon ha creato già un putiferio, Hae-eun sta provando a sistemare un po’ di cose”
“Ma se è stato lui a pubblicarla… ora vuole sistemare le cose?” chiese Dashimen irritato
“Era uno degli ultimi voleri di Do-yoon, sai com’è fatto Hae-eun e il rapporto che aveva con lui”
“Aigoo, ormai era morto, doveva pensare a Isabel, dove proteggere lei” disse arrabbiato
“Hae-eun non ha rapporti con la ragazza, sa solo la storia non è mai entrato in contatto con lei, e non diventerà uno della sua cerchia”
“Perché? Ha lasciato me, te e il commercialista a prendersi cura di Isabel perché no anche Hae-eun”
“Non lo so… sinceramente non so bene cosa avesse in mente Do-yoon, sai non ho capacità di leggere nel pensiero. Do-yoon è sempre stato strano, non ha molto senso il perché faccia determinate cose.”
“Come quando mi ha ospitato…. Mai capito perché l’abbia fatto” disse pensieroso Dashimen
“Era strano, vedeva delle persone e non so aveva una specie d’imprinting e decideva di prendersi cura di loro, anche con Win-hoo ha fatto lo stesso.”
“Ah per questo hai deciso di dare questo lavoro a quel poveretto? Dover far i conti con Isabel, doverle fare da balia non sarà semplice. Specie no in questo momento, è stremata”
“Si riprenderà, l’America le farà bene” disse serio
“Con la speranza che ci rimanga in America…” disse pensieroso Dashimen
“Ora pensiamo a occuparci di tutte le questioni in sospeso, io devo vedermi con Hae-eun, tu devi riposarti.” Disse serio
“Non so se ci riuscirò sapendo che sta andando alla Big-hit”
“Prendi un sonnifero e dormi, Dashminei hai bisogno di dormire, e di riposarti e mio caro ragazzo devi affrontare anche tu il lutto e preoccuparti per te stesso” disse serio Chi-hae
“Io so come occuparmi di me stesso, non ti devi preoccupare”
“Aigoo, vado è tardi. Mangia e vai a dormire” disse serio
“Va bene, ci proverò…” sospirò Dashimen salutando poi lo zio e avviandosi verso le cucine dell’hotel per andare a cercare cibo.
 
 
Isabel varco il portone della Big Hit coperta come meglio poteva fare si avvicinò alla reception e fece vedere il suo tesserino e l’autorizzazione che aveva per passare, aveva avvisato Pd-nim del  suo arrivo ed erano già tutti al coerente, si avviò velocemente verso gli ascensori per andare all’ufficio del capo, scortata da un impiegato.
Entrò nell’ufficio tranquillamente.
“Salve” disse alla segretaria
“Salve, lei deve essere la signorina Kim” disse la ragazza sorridendole
“Si, dovrei vedere Hit-man” disse seria
“Ah… al momento non è qui, ha detto di lasciar detto a me” disse la segretaria a disagio
“Okay dovevo lasciare questa lettera, lui sa a chi va consegnata” disse seria
“Perfetto appena torna, le la faccio avere subito. Lei sta bene?” chiese la ragazza preoccupata
“Si, io sto bene perché?” chiese Isabel confusa
“Oh.. ehm nulla, sembra una che ne ha passate di brutte” disse la segretaria osservandola meglio malgrado gli occhiali scuri si vedeva un livido farsi largo sulla guancia e aveva notato che la ragazza zoppicasse appena entrata
“Oh, un piccolo incidente, non si preoccupi” disse Isabel scossa “Ora è meglio che io vada, grazie per i suoi servizi. Può avvertire il signor Bang che sono in partenza per l’America?” disse cordiale
“Oh certo, sarà fatto. Devo comunicarli anche il giorno del ritorno?” chiese
“No, non ho un giorno di ritorno, in caso se vuole può chiamarmi, se dovesse servirgli qualcosa”
“Perfetto, comunicherò tutto” disse sorridendo gentile
“Grazie mille per il suo tempo” 
“Di nulla, si riguardi, buona giornata”
“Buon lavoro” annuì per poi piegarsi leggermente e andare via
 
Si ritrovo di nuovo nella hall pronta a lasciare la Big hit, quando sentì la voce di lui provenire da una televisione.
Ed ecco davanti a lei il video di Run palesarsi.
Rimase per un attimo immobile verso lo schermo a guardare il video clip, non l’aveva mai visto, come anche il resto degli altri Mv del gruppo.
Ed ecco Namjoon e V che correvano, e poi tutti in una stanza a giocare a carte e il suo oppa Jin ridere, ma poi cambiare espressione.
E poi tutti i ragazzi correre, V nell’acqua che affogava. E poi lui apparire mentre cammina stravolto.
I capelli dei ragazzi erano identici a quelli che avevano quando lei si era palesata nel loro dormitorio.
Una fitta al cuore, la raggiunse, era la cosa migliore andare via da Seul, non avrebbe mai permesso a lui di correre rischi a causa sua, e a tutti loro di correre rischi.
 
Ma è inutile, è un sogno destinato a rompersi.
Anche se corro come un pazzo,
sono solo fermo nello stesso punto.
Consumami e basta, okay,
continuami a spingermi via.
Questo è un folle, pazzo d'amore,
che lo rincorre (girando) in tondo.
Corro corro corro ancora,
non posso fermarmi.
Corro corro corro ancora,
non posso farci nulla.
E’ comunque l'unica cosa che posso fare.
Amarti è l'unica cosa che posso fare.
Corro corro corro ancora,
anche se cado va bene.
Corro corro corro ancora,
anche se vengo un po’ ferito va bene.
Anche se mi dici che non posso averti, io sto bene.
Questo sciocco destino mi maledice.
 

Era l’unica cosa che poteva fare anche lei continuare ad amarlo, e correre, correre via ancora ed ancora. Era precipitata, si era ferita diverse volte.  Era tutta colpa del maledetto destino.
Aveva la sensazione, che avrebbe corso per tutta la vita, che sarebbe precipitata per tutta la vita. Niente era sotto il suo controllo, il suo destino era quello di stare male e continuare così per il resto della sua vita. 
Il video finì, lasciandola leggermente scossa. Avrebbe voluto tanto vederlo ma sapeva di non poterlo fare, anche solo aver visto j-hope era stato un errore, qualcosa dentro di sé le aveva detto di scrivere quella lettera, se Jin e Namjoon non sarebbero riusciti a fermarlo l’avrebbe fatto lei facendo la stronza di nuovo.
Più niente aveva importanza per lei, l’unica cosa che voleva era solo tenerlo al sicuro, e spegnere il cervello.
Andare via era la cosa migliore avrebbe finalmente potuto prendere pace, sospirò e si voltò verso il portone per andare via da quel posto, per andare via da Seul. 
Dove tutto era soltanto atroce dolore.
 
Angolo dell’autrice:
Questo capitolo non mi entusiasma per nulla, è stato scritto di fretta e sinceramente c’è qualcosa che non va e che anche rileggendo non riesco a rendere meglio il tutto…. Ho la sensazione che non si capisca molto come lei stia, forse perche non l’ho capito neanche io. 
È stremata e non riesce neanche ad reagire o ad agire, il momento che scrive la lettera e la porta è un attimo di lucidità, ma neanche tanto perché nella sua testa pensa solo che Yoongi possa finire come Do-yoon.
Non ce la fa più e lascia  a Dashimen e a Chin-hae le redini. Pensa di non avere niente sotto controllo e non ha la forza di riprenderlo.
Prossimo capitolo ci saranno i bitti! ^_^
Ci si legge mercoledì..

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Capitolo 27
*** CAPITOLO 27: LETTER PT.1 ***


CAPITOLO 27:  LETTER PT.1

19 AGOSTO 2016 SERA
“Come mai questa riunione? Non ci eravamo detti tutto rispetto alle ultime schedule?” chiese Jimin confuso
“Si, per il lavoro ci siamo detti tutto, questa è una riunione di famiglia, prima del tanto agognato momento di riposo che ci siamo meritati” disse Namjoon serio
“Ah…..” dissero Jk e Jimin insieme
“Perché facciamo una riunione di famiglia? Specie prima delle ferie?” chiese Yoongi confuso
“Perché fa bene, parlare tra di noi e discutere di possibili problematiche, e anche perché alcuni di noi torneranno dalle famiglie e ci vedremo fra otto giorni” disse Jin serio
“Ci sono problematiche?” chiese Yoongi confuso
“Aigoo! Jin si lasciato?” esclamò il maknae impaurito
“No, non è questo” disse Namjoon confuso “Perché dovrebbe essere questo?” chiese sempre più confuso
“Yah… per una volta che sta andando bene! Non portare sfortuna!!” rimproverò Jin
“No no, che sfortuna! Se ti lasci siamo fregati tutti, chi ti sopporta alla ricerca di un’altra principessa” lo prese in giro il più piccolo
“Tu! Piccolo mostriciattolo!” disse tra i denti
“Ah se non è questo… io non c’entro nulla con la giacca blu” disse Jimin alzando le mani
“Quale giacca blu?” chiese Namjoon ancora più confuso
“La mia giacca blu!!!!” esclamò V guardandolo
“No che giacca blu? Chi ha parlato di una giacca blu??” chiese Jimin facendo finta di nulla
“Dove è finita ladro di giacche? Pensavo di averla persa in qualche albergo!” lo accusò saltandoli al collo
“Ehm… l’ho usata per uscire con una…” disse sotto il peso di Tae che lo schiacciava sul divano
“Aigoo lei aveva freddo e le hai dato la mia giacca?” chiese Tae con la faccia sbalordita
“Si… ormai è persa… per sempre” disse annuendo Jimin serio
“Vai a riprenderla!” disse Tae scuotendo le spalle di Jimin
“Ragazzi… la giacca non sembra urgente come cosa” provò a dire J-hope
“Ah.. no! Se vuole ci va Jungkook!” disse cercando di guardare il più piccolo, senza riuscirci dato l’essere schiacciato dal suo migliore amico sul divano
“Non puoi mandare il maknae solo perché non hai voglia di vedere questa!” disse V rimettendosi a sedere e incrociando le braccia imbronciato mentre Jk rideva diventando paonazzo e rischiando il soffocamento
“Perché ride tanto?” chiese Jin indicando il maknae
“Perché la tizia con cui sono uscito si sentiva anche con lui!” disse Jimin con fare accusatorio, ma in modo leggermente scherzoso dato che avevano risolto la questione da un pezzo ormai
“Hyung io ti avevo detto di lasciarla perdere!” urlò il più piccolo tra le risate per via della povera giacca di V
“Cos’è successo?” chiese Jin dimenticandosi del motivo principale della riunione solo per spettegolare
“Hyung non è il momento!” provò a dire Namjoon mentre Hoseok guardava tutti scuotendo la testa
“è successo che l’ho accompagnata in stanza presto perché mi aveva detto che era stanca” disse scimmiottando il tono di voce, e Jungkook continuava a ridere sempre di più  mentre Tae ascoltava, metà incuriosito e metà arrabbiato.
“Beh?” chiese Jin coinvolto dalla storia
“Davanti alla porta della stanza c’era lui!” disse indicandolo e Jungkook che rise sempre di più
“Ora perdiamo il maknae…. Ambulanzaaaaaaa!” urlò Yoongi
“Che faceva Jk lì? Cercava te?” chiese Hoseok
“Aveva appuntamento con lei… per un dopo cena… molto a luci rosse!” urlò
“Aigoo… non è vero! Continui con questa storia” rise di più il maknae
“Allora spiegami perché alle dieci di sera aspettavi quella ragazza, con un pacco di ramen in mano! ”
“Hyung smettila di essere arrabbiato, ormai questa situazione fa ridere! Volevo provarti che non era quella che tu credevi” disse trattenendo le risate mentre Yoongi incominciò a ridere sguaiatamente come un pazzo
“Aigoo… ride anche lui di me!” disse Jimin
“Yoongi ora rischi il soffocamento” disse Jin sbalordito
“E bravo il più piccolo che prende appuntamenti per il ramen e no come Jimin che va a cena paga tutto e si fa fregare le giacche costosissime di V!” urlò ilare, facendo scaturire le risate di tutti anche del leader
“Hyung! Non incominciare!” provò a dire Jungkook
“Aigoo.. Jungkookie ramen significa solo una cosa” disse Yoongi facendo l’occhiolino e continuando a ridere, dato che lui fosse l’unico a sapere tutta la storia  
“Lo dice anche lui!” disse Jimin
“Okay va bene, ci sono andato a letto un paio di volte e poi ho scoperto che usciva con te, e quindi ho deciso di agire” Alla fine Jungkook fu costretto a dire tutto a tutti
“Non mi avevi detto che c’eri andato a letto! Solo che parlavate!” disse Jimin sconvolto
“Non mi andava di ferirti di più… ti avevo detto di lasciarla perdere, abbiamo litigato abbastanza per questo” disse Jk serio e smettendola di ridere
“Per questo avete litigato prima di Tokyo?” chiese V stralunato
“Si, ma abbiamo risolto a Tokyo…ecco perché io ci rido sopra, è storia passata” disse il maknae annuendo
“Mmh… a me piaceva” disse abbassando il capo
“Non era molto brava, non ti sei perso nulla” disse JK con un’alzata di spalle e Yoongi continuo a ridere sguaiatamente
“Aigooo! Io non ci credo che anche tu vai a letto con le ragazze! Sei il più piccolo! Yoongi è colpa tua! ” disse Jin sconvolto
“Perché date tutti a me la colpa se qualcuno va a letto con le ragazze?” chiese Yoongi confuso
“Perché li dai un cattivo insegnamento!” disse Jin
“Perché tu non vai a letto con le principesse?” chiese Kookie finto sconvolto
“Ehm… io sono il più grande” disse Jin serio
“Aigoo, anche tu dai un cattivo insegnamento no solo io” disse Yoongi ghignando per poi aggiungere sottovoce “Anche se io l’ho fatto prima di lui” ridacchiando
“ Yoongi…” disse Jin guardandolo in malo modo
“Dai io avevo… niente” disse scuotendo la testa
“Chi non l’ha fatto?” chiese Kookie confuso
“IO!” urlò Jimin  risentito
“Anche io…” disse Tae pensieroso  
Namjoon guardò Hope confuso “Tu?” chiese
“Ehm… si” disse Hobi rosso
“Con?” chiese stupito
“Affari miei… io l’ho fatto prima di Jin” disse serio Hobie
“Cosa? Com’è possibile?” chiese Jin sconvolto
“Perché non ne sappiamo niente?” chiese Yoongi guardando il suo migliore amico sconvolto
“Perché io non mi sono fatto beccare in camera di lei senza maglietta dalla maknae line” disse serio Hobi
“Ah… li avete capito che l’avevo fatto?”  chiese Yoongi confuso grattandosi la testa
“Si? Non l’hai fatto quando lei è tornata dalla Cina?” chiese Jin confuso
“Aigoo… no” rise Yoongi
“Dopo?” chiese Kookie confuso
“No… ehm l’anno prima” disse serio
“Cosa????” urlarono tutti sconvolti tranne Hope che annuiva
“Tu come lo sai?” chiese Yoongi guardandolo
“L’avevo capito parlando con Isabel dopo che fosse tornata dal Giappone” disse Hope facendo spallucce
“Come?” disse Yoongi
“Beh mi sono confidato che mi piacesse questa persona con cui ero andato a letto ma che era partita per l’America, quindi ci siamo confrontati, avevo capito che quando mi dava consigli parlava di te, sapevo che stavate insieme, anche se non lo dicevate” disse Hope
“Ma che cazzo! Vabbè sono stato io il primo” disse Yoongi ridendo mentre tutti guardavano sconvolti entrambi per quelle rivelazioni
“Com’è successo Hyung?” chiese Tae un po’ intimorito a Yoongi
“Tra me e Isabel intendi?” chiese Yoongi e Tae annuì
“Ehm avevamo avuto le vacanze nel periodo invernale e io non volevo tornare a Daegu sapete i problemi con mio padre, e quindi sono andato da lei, come sempre.” disse
“Eh?” chiese Jimin
“Eh…abbiamo passato una settimana insieme, festeggiato il Natale insieme, sono andato all’università con lei che aveva un esame, siamo andati al cinema, al parco… abbiamo fatto tanto insieme, ci hanno beccato anche il manager e Pd-nim” disse ridendo
“Aigoo dove?” chiese Kookie
“A un ristorante il giorno di Natale, infatti il giorno dopo dovetti andare a parlare con loro riguardo Isabel”
“Ah… finalmente avevi svuotato il sacco come ti avevo suggerito ad Halloween” disse Rm serio
“Si ho dovuto…” disse facendo spallucce
“E poi? Quando è successo”
“La notte di capodanno, la sera avevamo litigato… cioè lei ha litigato da sola ahahah” incominciò a ridere al ricordo
“Si è arrabbiata con te senza spiegarti il motivo?” chiese Hope
“Si, parlava al telefono con una compagna dell’università che l’aveva invitata a una festa e lei aveva detto di no, con la scusa che fosse fidanzata.. non vi dico che colpo al cuore” disse sorridendo
“Aigoo.. immagino tu eri stracotto al tempo” disse Jin sorridendo
“Si molto, un po’ prima mi aveva detto che sarebbe andata a un appuntamento al buio, e mi aveva chiesto consiglio”
“E tu le hai detto di andare” disse Jin serio
“Come lo sai?” chiese sconvolto
“Me l’ha spifferato, eravamo usciti avevo bisogno di un consiglio per una ragazza” disse Jin sorridendo al ricordo
“Aigoo e hai chiesto a lei?” chiese Yoongi incominciando a ridere
“Si l’avevo chiesto anche a te e tu mi hai guardato come se fossi idiota, mi guardi sempre così quando ti chiedo consiglio” disse scuotendo la testa
“Lei ti ha guardato nello stesso modo no?” disse Yoongi
“Si e mi ha  aggredito, le avevo chiesto come avessi fatto a conquistarla, aigoo non puoi capire è diventata rossa e ha incominciato a negare che avesse una cotta, ma poi fece un discorso su cosa potesse piacerle di te e beh… ha dovuto ammettere di essere innamorata”
“Era imbarazzata?” chiese Jimin non credendoci
“Si, tantissimo” disse Jin
“Quando vi abbiamo beccato non lo era!” disse Jk
“Perché chiedevate tutti consigli a lei?” chiese Yoongi confuso
“è femmina” disse Namjoon
“Anche tu?” chiese lui
“Ehm… si mi è capitato” disse facendo spallucce
“Strano, non si imbarazzava con voi? Perché con me si”
“Forse perché tu le piacevi, comunque era imbarazzatissima mi ha fatto tanto ridere, era proprio in difficoltà” rise Jin
“Anche con me … specie dopo che l’abbiamo fatto, lo era anche più di me” sorrise Yoongi
“Si? Ma hyung hai fatto tu il primo passo?” chiese Jk guardandolo con stima
“No, litigammo quel pomeriggio o almeno dopo aver sentito che avesse un fidanzato le incomincia a fare domande a riguardo lei si è innervosita dicendo che era una balla e che non era andata a nessun appuntamento al buio poi mi ha detto che la innervosivo, che ero idiota e di non seguirla”
“è scappata in camera e si è buttata sul letto?” rise Hobie
“Si… ho aspettato un po’ e poi sono andato a prenderla per dirle di uscire e andare a festeggiare… beh abbiamo bevuto…” disse alzando le spalle
“e poi?” chiese Tae incuriosito
“siamo tornati a casa ubriachi, lei mi ha costretto a portarla in braccio in camera e poi mi ha detto che ero bello, ero in imbarazzo, aigoo quanto lo ero, lei ha ridacchiato mi ha guardato fisso negli occhi mi ha detto Yoongi mi piaci e mi ha baciato” disse sorridendo ampliamente
“Waooo… è stata lei!” disse jk sconvolto
“Si…” annuì Yoongi
“Dato che ne stiamo parlando… Yoongi la riunione di famiglia era su Isabel” disse Namjoon tornando al vero motivo del perché dovevano fare la riunione
“Ah… qualcosa di brutto?” chiese Yoongi preoccupato, da quando aveva visto quel video era tornato a preoccuparsi di lei e anche a parlarne con gli altri.
“Ehm.. non lo so Hyung… è uscita una lettera su un giornale scritta da Do-yoon prima di morire” disse Hope indeciso scambiandosi uno sguardo con Jin e Namjoon, nessuno di loro aveva il coraggio di parlare
“Parla di te” disse V vedendo il disagio degli altri “Non vieni nominato, ma si capisce che parla di te… almeno noi che sappiamo la storia” continuò dato che lui aveva già letto la lettera l’unico in tutto il gruppo
“Hyung… dato che ultimamente ti è passata la rabbia, abbiamo pensato che sia meglio se la leggi con noi che ti appoggiamo” disse Namjoon
“Sappiamo che Isabel è un punto cruciale, sappiamo che da poco grazie a Jimin hai sbollito la rabbia, e oggi hai parlato di lei in maniera tranquilla” disse Hope
“Quindi pensiamo che sia giusto stare con te mentre la leggi” disse Jin solenne
“Solo io non l’ho letta?” chiese Jimin
“Anche io non so nulla” disse Jungkook
“Noi non l’abbiamo letta” disse Hope
“Io si” disse V invece beccandosi un’occhiataccia da tutti
“Okay… la può leggere qualcuno ad alta voce così la sentono tutti?” chiese Yoongi
“Sicuro di essere pronto?” chiese Jin
“Si, per me va bene” disse annuendo
“La leggo io… allora” disse Namjoon prendendo il cellulare
“ […]Sai tutta la storia, sei l’unica a saperla, come io sono l’unica persona a sapere la tua. Un segreto per un segreto abbiamo detto.” Namjoon si fermò un attimo al punto di quella frase
“Sbaglio o aveva detto di non sapere la sua storia?” disse Jin confuso
“Ehm..forse lei l’ha raccontata dopo?” provò a dire Jimin confuso anche lui
“Dai Nam vai avanti” lo incitò Hope, Namjoon guardò Yoongi che annuì con la testa che era china.
Namjoon continuò la lettura.
“[…]Si ti sto lasciando tutto il mio patrimonio, tutti i miei averi, con la speranza che tu ne faccia buon usoNamjoon si fermò di nuovo
“Aigoo le ha lasciato tutto!” esclamò Jimin
“Cosa vuol dire secondo voi: con la speranza che tu ne faccia buon uso? È l’unica frase sottolineata” chiese il leader confuso e tutti fecero una faccia perplessa a quella domanda.
“Ah… saranno segreti loro” disse Tae confuso come tutti
“Namjoon continua” disse Yoongi, il leader annuì e tornò a leggere
“[…] stilisti che cercavano di convincerti a toglierti la TUA collana, la SUA collana. Ricordo che rispondesti in maniera secca con un no.” Lesse Namjoon
“Qui parla di te!” disse Tae
“La mia collana…” sospirò Yoongi asciugandosi una lacrima furtiva
Namjoon continuò a leggere malgrado l’interruzione
“[…]Ma nessuno si è mai accorto del tuo sguardo, sguardo che io avevo già visto in un’altra donna di cui sono e sarò sempre innamorato. Lo sguardo di una persona che tutto quello che ha non lo vuole. […]
Penso che tu daresti tutto quello che hai per far sì che qualcuno occupasse il tuo posto.” 

“Aigoo! E meno male che la proteggeva lui!” urlò Jungkook arrabbiato interrompendo di nuovo
“Cosa intendi?” chiese Jin
“Stai ascoltando la stessa cosa che sto ascoltando io? Perché ha appena detto al mondo che lei darebbe tutto quello che ha per non essere nella sua posizione, ha detto che a lei non interessa nulla di tutta la ricchezza che ha! E ha anche detto che lei soffre! L’ha resa debole davanti agli occhi di tutti… l’ha messa a rischio!” urlò Jk sconvolto mentre tutti rimanevano zitti ad ascoltare
“Continui a pensare che lei sia in pericolo per via del padre?”  chiese Yoongi
“Si ne sono sempre più sicuro! E quel cretino si doveva occupare di lei, invece l’ha lasciata sola, e con questa bomba!” urlò arrabbiato
“Jungkook… è inutile arrabbiarsi, primo perché Do-yoon è morto e secondo perché chissà in quale stato stesse quando ha scritto quella lettera… si è suicidato perché la persona di cui era innamorato e morta” disse Jin seriamente
“Aigoo, ho capito mi dispiace per lui ma poteva evitare!” disse Jungkook
“Continua Hyung” disse Tae invece bloccando quella discussione
“[…] Sei stata capace di farmi cedere.
Sei stata capace di riempire il mio mondo per un anno, non ero più solo, ero insieme a qualcuno, finalmente nella mia sofferenza, nella nostra sofferenza. […]so che penserai che ti sto tradendo in questo momento, e ti sto lasciando in un mare di merda da sola, con la mia morte, e con questa mia lettera.
Si perché questa lettera, mi dispiace bambina mia ma è già stata girata a un reporter di mia conoscenza l’unico che non ti ho mai presentato, l’unico che non potrai fermare.”
Lesse Namjoon
“Aigoo avevo ragione! Era pure consapevole di ciò l’ha lasciata realmente in un mare di merda” disse Jungkook arrabbiato tirando un pugno sul divano e prendendosi uno sguardo scettico da V vicino a lui che gli prese la mano per fermarlo
“concordo! Questo è un casino” disse Jimin mordendosi le unghie e guardando il più piccolo furente
“Continua Nam” disse Yoongi invece sempre guardando il pavimento, non aveva il coraggio di guardare Jungook era come se la rabbia che dovesse provare lui la stesse provando tutta il più piccolo.
“[…]e che tu possa essere libera di ritornare dalla p
ersona che ami, così come io  non ho potuto fare. Provaci, prova a fare quello che io non ho potuto fare.
Run da lui.
Spero tu possa perdonarmi. Spero tu possa sfuggire da un destino orrendo quanto il mio.
Grazie di tutto, sei e rimarrai una delle persone più belle che io abbia mai conosciuto….  È finita” disse

“Che idiota” disse Yoongi tra i denti
“Chi?” chiese Tae confuso
“Lui… parla di nuovo di me… spero tu possa tornare dalla persona che ami, la parola Run è riferita alla nostra canzone?” chiese Yoongi a Namjoon
“Si… penso di si”
“E ora?” chiese Tae confuso
“Devo andare da lei” disse Yoongi saltando in piedi
“No.” Disse Jin alzandosi in piedi e bloccandoli la strada
“Cosa? Come posso non andare da lei dopo questo?” disse “Sarà distrutta e avrà paura delle conseguenze, se veramente il padre ha fatto qualcosa per tenerla lontana da me, se veramente le fa del male io devo andare!” disse Yoongi in crisi
“No, così è peggio… ascoltami un attimo, dopo questa lettera i reporter la cercheranno, chiederanno il suo punto di vista! Non puoi andare da lei, se no saresti collegato” disse Namjoon
“Non sai neanche dove si trova” continuò Jin
“Vado all’azienda!” disse Yoongi
“No, tu non vai, se lei rischia qualcosa non pensi che il padre vedendoti potrebbe fare di peggio?” chiese Namjoon provando a farlo ragionare
“Hyung… Isabel troverà un modo, non puoi andare da lei, la metti in pericolo, se la ami lasciala in pace, non ti avvicinare” disse Jungkook alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui “Sono preoccupato come te, penso che quel fotografo abbia sbagliato tutto, e che abbia combinato un casino, ma tu non puoi peggiorare la situazione.” Disse
“Come posso rimanere fermo?” chiese guardando negli occhi il più piccolo
“Puoi se la ami” disse con tono fermo.
“Aigoo” esclamò Yoongi sedendosi di nuovo e prendendosi  la testa fra le mani e il silenzio calò sul loro soggiorno, nessuno sapeva più cosa dire, nessuno aveva più parole.
 
Bang pd-nim entrò in casa dei ragazzi, trovandoli tutti seduti in silenzio senza dire una sola parola muti e immobili.
“Ragazzi tutto bene?” chiese facendoli saltare per aria.
Namjoon  si alzo in piedi saluto immediatamente facendo anche segno agli altri di farlo.
Yoongi rimase seduto fermo a osservare i suoi piedi, confuso come non mai. Pensava che forse ci sarebbe stata una possibilità di riprendersela, ma non poteva Jungkook aveva ragione Isabel poteva rischiare troppo se si fosse trovata vicino a lui. Le parole del fotografo l’avevano terrorizzato così come le teorie di Jungkook, il più piccolo aveva ragione Do-yoon aveva detto che alla ragazza non piaceva quel mondo, e ciò poteva portare solo delle ripercussioni.
Non la vedeva dall’anno prima e ancora non riusciva a non preoccuparsi per lei.
La rabbia era svanita del tutto.
“Hyung!!!” urlò Jimin
“Cosa?” chiese alzando gli occhi da terra e guardandolo spiritato
“Lei mi ha lasciato una lettera per te” disse il capo porgendogliela
“Lei?” chiese confuso, senza neanche rendersi conto che il loro capo fosse lì
“Isabel, non so cosa ci sia scritto, so per certo che è partita per l’America dopo averla recapitata in agenzia un paio di ore fa” disse porgendola
“Partita? Che lettera un'altra?” incomincio a balbettare lui titubante prendendo la lettera facendo calare il silenzio mentre l’apriva
“Hyung noi siamo con te!” disse Jk facendosi forza, dato che nessuno parlava
Namjoon si avvicinò per prendere la lettera, si scambiò uno sguardo complice con il rapper e incominciò a leggere.
Ciao Yoongi
Non avrei voluto scriverti ma mi sono sentita in obbligo dopo lo scandalo della lettera di Do-Yoon.
Non so se t’interessi di gossip, ma conosco Taehyung piuttosto bene, da sapere che ti avrebbe mostrato il tutto, il ragazzino pensa ancora che il nostro rapporto non sia rotto del tutto.
Si sbaglia, noi non siamo più nulla, è tutto finito. Le parole di Do-Yoon non hanno significato. Si parla di te, questo non lo posso negare, parla della tua collana. Ti ho amato, al passato, ma non è più così. Quindi continua la tua vita, come se questo scandalo non ti riguardasse.
 Le mie parole, rimangono le stesse che ti ho pronunciato anni fa.
Di anche ai tuoi amichetti che se mi dovessero incontrare di evitare di farmi agguati per capire il perché ho deciso di chiudere con te.
Il perché lo sai, siamo di due mondi diversi che non possono vivere insieme. Se non ti basta come cosa. Allora proverò a spiegartelo diversamente: sono diventata come tutte quelle persone della mia classe sociale che tanto criticavo. Sono un ipocrita, le miei conoscenze sono solo per arricchimento, vivo solo per l’azienda e per il nome della mia famiglia. Sono una ricca stronza, senza cuore a cui non importa di niente e di nessuno.
Vivi la tua vita, vai avanti con la tua carriera ed evita di provare a venire nel mio appartamento, tanto non puoi entrarci e non mi troverai, perché sto partendo lontano.
Addio.”

“Aigoo di nuovo!” esclamò Yoongi guardando gli altri esterrefatto
“Hyung… no!” disse Jimin alzandosi di colpo e avvicinandosi a lui
“Guardami, ricordi il discorso che abbiamo fatto, dobbiamo scegliere a quale Isabel credere, quella che conosciamo noi o quella della lettera, quella della lettera è quella che fa la stronza per tenerti lontano, quella che ha le sue ragioni. Hyung forse ha scritto quelle cose perché sapeva che saresti corso da lei, e voleva che non andassi. Ti prego Hyung non arrabbiarti, non agire d’istinto, ti prego ragiona” disse Jimin tenendolo fermo per le spalle mentre Yoongi respirava affannoso, e aveva gli occhi lucidi quasi al punto di piangere di nuovo
“Hai sentito anche tu cosa ha scritto” disse tentennando
“Si, l’abbiamo sentito tutti, Hyung come abbiamo sentito la lettera di Do-yoon… vuoi credere a chi?”
“Non lo so! Io sono confuso, un momento penso che mi ami ancora, che ci sia una speranza e il momento dopo succede questo lei fa la stronza!” urlò Yoongi
“Era qui!!!” urlò Hope facendo calare il silenzio
“Era qui, ieri. Ferma sulla panchina dell’autobus ad osservare casa nostra. Ferma da ore” disse
“Cosa?” chiese Yoongi guardandolo stranito come se avesse appena ricevuto una botta bella forte in testa
“Hyung, era al club qualche mese fa, l’ho mandata via per tenerla lontana da te, mi ha detto che non poteva risolvere, non poteva aggiustare niente e l’ho mandata via. Era nel parcheggio il giorno del servizio fotografico con Do-Yoon ho riconosciuto Nabi era lì e ti osservava da lontano. Ed era qui ieri!” disse veloce
“Sapevamo della lettera, l’ha detto a Hope ieri, ha detto di tenerti lontano da lei” disse Jin di colpo, Yoongi li guardo per un attimo sbattendo diverse volte le palpebre confuso.
“Cosa? lei come stava?” chiese poi a  Hope dopo un attimo di silenzio  “Ci hai parlato?” chiese in crisi
“Si… aspettava di vederti, forse aspettava che tu la salvassi dalla situazione in cui si trova, Hyung ho provato a convincerla a venire dentro, ma è entrata in crisi ha provato ad andare via ma non l’ho lasciata, ci ho pensato io” disse Hoseok
“Sta male?” chiese tremante
“Si, ma è forte... era solo preoccupata per te, gli ho detto che non potevo prometterle di fermarti e non spalleggiarti, mi ha supplicato di dire tutto a Jin e a Namjoon, di dire a loro di fermarti, era convinta che l’avrebbero fatto anche se aveva trattato Jin male, era convita che il suo Oppa l’avrebbe aiutata a tenerti lontano da lei”
“Perché?” chiese con la speranza di avere una risposta
“Non lo so, non lo dice perché non ti puoi avvicinare, non lo dice….” Disse triste
“Non puoi raggiungerla” disse Pd-nim interrompendo la conversazione
“Come lo sa lei?”
“è partita per l’America, ha scritto che sta andando lontano, sta andando in America”
“Lei ci ha parlato?”  chiese Yoongi supplice in cerca di risposte
“No, l’ha lasciata alla mia segretaria e ha lasciato detto che andava in America…” interruppe il discorso Pd-nim non poteva dire che la sua segretaria aveva visto Isabel con il viso gonfio e marchiato dagli ematomi
“Io….Vado all’aeroporto!” disse di slancio
“Yoongi, è troppo tardi.. quando arriverai là sarà già partita” disse Pd-nim serio
“Perché? Perché lei mi continua a fare questo perché scappa da me” chiese al capo supplice, lui era il loro Pd-nim la persona che aveva creduto e credeva in tutti e sette, una delle persone più importanti per il gruppo, lui sapeva tutto, doveva sapere tutto, penso mentre lo guardava sempre più supplice per avere rispote.
“Non lo so Yoongi, ma non puoi andare, e devi cercare di fartene una ragione” disse serio il capo, mentendo spudoratamente, sapeva il perché delle azioni di Isabel, e aveva la convinzione che le minacce erano anche potute peggiorare, forse non si trattava più di una questione di una possibile carriera per i bts, ma di una questione di vita o di morte.
“Vi lascio, sono perfettamente al coerente che risolverete questa faccenda da persone mature senza correre rischi e senza farli correre a Isabel, cercate di riposare ragazzi” disse Hit-man salutandoli dopo un attimo di silenzio e anche i ragazzi fecero un segno con la testa
“Io… vado in camera ho bisogno di stare solo” disse Yoongi confuso e tutti annuirono
“Va bene, siamo qui” disse Namjoon poggiandoli una mano sulla spalla quando li passò vicino, tutti si scambiarono uno sguardo preoccupato e crollarono poi uno a uno sui divani senza riuscire a dire più una parola.  Nessuno sapeva più cosa fare e come dover reagire a tutto ciò.
 
Angolo dell’autrice:
 Bene! Ecco il capitolo! Ecco tante lettere!
Ho la febbre quindi non so bene cosa dire….
La parte iniziale mi piace molto il modo in cui parlano spensierati che cuccioli, poi vabbè Jk mi ha fatto pisciare.
Come anche Hope che dice di averlo farlo prima di Jin e nessuno lo sa ahhahaha
Detto questo Isabel sta partendo e i bts hanno tutte queste informazioni ne avranno altro in futuro e capiranno meglio come agire.
E ora io chiudo Buon compleanno a me!!!! Se volete farmi un regalino dei commenti sarebbero graditi ^_^
Buon Immacolata, buon albero, e buon compleanno a me!   

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Capitolo 28
*** CAPITOLO 28: LETTER PT2 ***


CAPITOLO 28: LETTER PT. 2

 
20 AGOSTO 2016 MATTINA
Quella mattina i bts erano stati chiamati da Pd-nim per vedersi in agenzia, avrebbero dovuto incominciare le loro agognate  ferie di otto giorni, ma invece si ritrovarono tutti a prendere le varie auto ed ad andare in agenzia senza bene sapere cosa gli aspettasse.
Bussarono alla porta e Pd-nim gli fece entrare presentando l’uomo che era con lui il signor Hae-eun.
“Yoongi-ah il signore ha una lettera per te” diss Pd-nim
“Una lettera?” chiese confuso
“Si da parte del mio ex capo Do-Yoon” disse il reporter dando la lettera al ragazzo mentre tutti spalancavano gli occhi per lo stupore
“Ehm perché mi ha scritto? ” disse Yoongi confuso
“é spiegato nella lettera” spiego Pd-nim
“Lei l’ha letta?” chiese il ragazzo
“Si, ragazzo, dopo che la leggerai decideremo sul da farsi insieme, voglio che rimangono anche i componenti così sarà una scelta di tutti”
“Ehm Namjoon la leggi tu ad alta voce?” chiese lui titubante, sapeva che l’unico motivo per cui quel pazzo fotografo gli avesse scritto fosse lei e non aveva il coraggio di leggere, si chiese se tutte quelle lettere sarebbero mai finite, questa era la terza nel giro di meno di ventiquattro ore. Si ritrovava sempre catapultato nel mondo di Isabel, e incominciava a pensare che mai ne sarebbe uscito, avrebbe solo dovuto cambiare modo di reagire a tutto, mettersi una mano la cuore e incominciare a prendere tutto come veniva senza aspettarsi niente.
“Si certo Hyung, ma tu siediti che è meglio” disse il leader in modo preoccupato
Mentre tutti annuivano e si preparavano all’ascolto incuriositi.
 
Caro Yoongi
Sono Do-Yoon, innanzitutto volevo scusarmi per il comportamento avuto durante quel servizio fotografico. Avrei voluto farti le mie scuse di persona ma non ho potuto e dubito che mai potrò.
Avrai letto sicuramente la lettera indirizzata ad Isabel.
Tranquillo parto dicendo che questa non verrà pubblicata, e ti consiglio di accettare il mio amico Ro Hae-eun come vostro reporter personale, è una persona fidata, che sa fare bene il suo lavoro e che potrà essere di buon aiuto al vostro gruppo, e forse un giorno anche a te nella vita privata.
Ho scoperto che l’amore di Isabel fosse uno dei membri dei bts, dopo che lei aveva incontrato Seokjin al matrimonio del fratello. Sapevo il tuo nome perché la prima volta che l’ho incontrata a una festa a capodanno, da ubriaca me l’aveva detto. Sono riuscito a collegare tutto con un po’ d’aiuto e un po’ d’indagini specifiche su di lei. Poi all’asta di beneficenza lei mi ha raccontato tutta la sua storia dopo un anno che ci conoscevamo.
Quindi posso dire di essere la persona che sa tutta la verità su Isabel.
Conosco Isabel fin troppo bene, so benissimo che farà di tutto per tenerti lontano da lei. E se tu sei minimamente simile a me come penso che sia, so per certo che l’amerai per sempre anche se lei dovesse continuare a farti del male.
L’ho capito quando sei saltato alle mie provocazioni, la tua rabbia urlava che eri innamorato di lei e che sempre lo sarai.
Lei non ti dirà mai la verità, del perché ti sta facendo questo. Vorrei potertela dire io ma non posso, una promessa è una promessa.
Ma fidati tutto quello che sta facendo, è per proteggere te, e per proteggere il tuo sogno e i tuoi amici.
Ti ama, ti amerà sempre, quindi per favore, perdona tutto il male che ti sta infingendo e che ti ha inflitto. Perché non vuole, ma è costretta a farlo. Forse un giorno tornerà da te, lo spero.
Spero che voi due possiate avere un destino migliore di quello che è aspettato a me e alla persona che amavo.
Il mondo dell’alta società è un mondo crudele, fatto di cattiveria e di atti egoistici per potersi accaparrare sempre più ricchezza e potere.
L’amore è un lusso che non possiamo avere.
Amavo una donna, lei mi amava, siamo stati insieme, ma poi suo padre e il mio ci hanno diviso. Lei si è dovuta sposare con mio fratello maggiore ereditario dell’azienda, io ero solo il quarto fratello, a me non aspettava nulla, io valevo poco e niente. Ci siamo opposti, io ho lottato. Ma lei ha deciso di non lottare più, perché lottare avrebbe comportato una perdita, e non ti parlo di soldi. Se lei avesse continuato avrebbe perso comunque me, perché mi avrebbero fatto sparire.
Lei ha fatto di tutto per tenermi lontano, ha provato ad essere lei la cattiva della situazione e la stronza. Io ho sempre saputo che non fosse così, il mio amore per lei non me l’avrebbe fatto credere. Ci sono stati momenti in cui ho toccato il fondo e me la sono presa con lei, ho odiato lei. Ma mi sono subito pentito di tutta quella rabbia che provavo nei suoi confronti. Alla fine eravamo entrambi delle vittime.
Potevo rimanere vittima, o potevo andare avanti con la mia vita con la speranza che un giorno sarei stato più forte e più potente da poterla riprendere, così ho fatto. Ho lavorato duramente, e ho cercato di ottenere più fama e più potere possibile.
Forse il mio piano avrebbe funzionato, se non fosse stato per una terribile vicenda.
La donna che amo, che ho amato si è suicidata a inizio mese. Il mio unico amore si è tolto la vita.
Andavo avanti sperando che un giorno il destino sarebbe stato favorevole, ma così non è stato.
E io che aspettavo, io che l’amavo, io che provavo a ideare un piano per riprendermela in un futuro, me la sono vista di nuovo portare via in un posto che solo con la mia morte l’avrei potuta raggiungere.
Non posso dirti la verità su Isabel, ma posso raccontarti la mia storia, e sperare che tu possa collegare alcuni pezzi e capire perché si comporti così.
Mi assomigli tanto, il mio amore assomigliava tanto a Isabel. Ma Isabel lei lotta e non si arrende, lei forse prenderà il mio piano e lo manderà avanti… se farà così, probabilmente, il vostro destino sarà diverso, probabilmente vi ricongiungerete.
Ma ci vorrà del tempo… molto tempo. Vivi la tua vita come meglio credi, prova ad andare avanti, così come ci prova lei…. Ma sono certo che mai entrambi andrete avanti, con le vostre vite.
Il vero amore si incontra una volta sola.
Mi dispiace tanto. Mi dispiace che ci siano altre persone a dover soffrire così come ho sofferto io.
Vi auguro il meglio.
Do-Yoon


Rm finì di leggere la lettera tentennando, il gruppo si scambiò uno sguardo complice erano tutti impauriti, avevano la loro conferma lei aveva scelto di lasciare Yoongi per proteggerlo il motivo, era ancora ignoto ma l’ipotesi che avevano fatto da parecchio si stava pian piano tramutando in realtà. Se realmente la storia del fotografo e di Yoongi e Isabel fosse stata uguale allora la ragione della ragazza di tenere le distanze era certamente perché cercasse di proteggere Yoongi da una brutta fine o anche se stessa dalla stessa sorte.
“Yoongi-ah” richiamò Pd-nim
“Si, ci sono. Io non so cosa dire penso di aver bisogno di tempo”
“Non voglio costringerti a parlare di Isabel, non sono affari che mi riguardano, e voglio che tu ti prenda il tempo possibile, spero che qualunque scelta tu faccia dopo aver avuto queste informazioni ne discuta con i tuoi compagni. Quello che voglio chiedere ora a voi sette e di prendere una scelta.”
“Quale?” chiese Jin confuso
“Riguarda il reporter io e il signor Hae-eun abbiamo parlato, lui vorrebbe diventare il vostro reporter, è molto importante sui vari tabloide, Do-yoon decideva con lui che notizie far uscire, e quali invece no. Lui vorrebbe fare lo stesso per voi”
“Può occuparsene lei?” chiese Yoongi
“Si, Pd-nim se lei si fida noi siamo d’accordo” disse Namjoon
“Ok perfetto me la sbrigherò io con lui, potete andare ragazzi, provate a riposarvi in questa breve vacanza” disse Pd-nim e tutti salutarono un po’ confusi, Jimin si avvicinò e aiuto Yoongi ad alzarsi e ad accompagnarlo fuori
“Hyung?” lo richiamò un attimo J-hope appena usciti
“Sono confuso ragazzi, Aish!” esclamò lui per poi guardare Jin in cerca di risposte
“Non so cosa dire, sinceramente Yoongi io non lo so” disse il maggiore scuotendo la testa
“Io dico di andare a casa” disse JungKook
“Si, è meglio” disse V “Comunque io l’ho sempre detto che Noona aveva un suo motivo per comportarsi così” disse sbuffando
“Io cosa faccio ora?” chiese Yoongi invece fermo e guardando tutti i suoi amici uno a uno.
“Nulla, non puoi fare nulla. Ne abbiamo già parlato questa lettera non cambia nulla. È solo un'altra lettera che ti dice che lei ti ama, ma che la situazione è ingestibile. E tu puoi solo starle lontano” disse Jin improvvisamente con la voce velata dal panico
“Ha ragione, non possiamo fare nulla, tu non puoi. Possiamo andare avanti con le nostre vite e perdonarla per tutto” disse Namjoon
“L’abbiamo già perdonata” disse Hobi
“Io ho bisogno di vederla” disse supplice guardando il più grande
“No. Senti ho paura! Una tremenda paura, hai sentito la lettera di quel fotografo la vostra storia è simile, e se anche il padre avesse minacciato Isabel di farti sparire ammazzandoti? Ci hai pensato?” disse Jin in crisi avvicinandosi a Yoongi e prendendolo per le spalle
“Hyung, non so…. Dici che è possibile?” chiese confuso
“Io non lo so, ma ho paura, mentre sentivo Rm leggere quella lettera avevo paura e ho avuto questo presentimento. Yoongi è possibile che sia così perché se no sarebbe scappata, ora che siamo diventati ricchi e famosi sarebbe scappata e sarebbe venuta a cercarti e a dirti tutto” disse tutto di un fiato Jin continuando a tenerlo per le spalle  e a guardarlo fisso negli occhi
“Non lo sta facendo, ha avuto delle opportunità lei sa che la ami, noi le abbiamo detto tutto all’asta di beneficienza, ma lei non è tornata, Yoongi Hyung ha ragione Jin, Isabel ha fatto le sue scelte non ci ha detto il motivo, ma ci siamo arrivati cerca di proteggerti e quel fotografo ci ha dato la conferma. Direi che non fai nulla perché se no mandi al diavolo tutto il piano che si è fatta” disse Rm con tono autoritario dando manforte alle parole del più grande
“Ma noi ora possiamo aiutarla! Abbiamo bodyguard e tanto altro” disse supplice guardando prima Rm e poi Jin
“Forse non è abbastanza, Hyung non abbiamo abbastanza potere” disse Hobi avvicinandosi anche lui unendosi agli altri e non spalleggiandolo scambiandosi uno sguardo con Rm come a dire la cosa migliore era stare fermi.
“Veramente non dobbiamo fare niente? E lei continua a stare sola e a subire tutto questo?” chiese V con voce arrabbiata, attirando l’attenzione di tutti
“Si, non voglio che qualcuno di noi rischi la vita” disse Jimin impaurito prendendo l’amico per mano
“Hyung senti gli altri hanno ragione, Noona è forte, è sopravvissuta continua a farlo, lei sa come fare” disse Jungkook
“Torniamo a casa, è la cosa migliore da fare, e poi è sparita, ancora non si sa nulla di lei dai social” disse Rm
“Come è possibile che una persona sparisca così?” chiese Yoongi
“E se il padre le abbia fatto del male?” chiese V confuso
“Io… no si saprebbe, lei ha scritto che si sarebbe presa una pausa dai social e sarebbe andata in America, ha lasciato un comunicato stampa” disse Jimin in modo impacciato
“Forse ha fatto veramente così” disse Jin
“O il padre là rinchiusa da qualche parte” disse V  con rabbia
“Aigoo…V se fai così quello si preoccupa di più” disse JK arrabbiato guardando Yoongi
“Giusto ragazzi non dobbiamo pensare negativo, dobbiamo pensare che lei stia bene, arriveranno notizie sapremo prima o poi cosa le sia successo”  disse Jimin
“Io… penso di avere paura, sono preoccupato” abbasso il capo Yoongi
“Hyung non possiamo fare nulla, solo andare avanti per le nostre vite, mi dispiace amico ma è così” disse schietto Rm avvicinandosi a lui e abbracciandolo
“Mi dispiace veramente tanto, è meglio se andiamo, hai bisogno di riposare” disse all’orecchio del maggiore che annuì “Noi siamo comunque con te”
“Lo so, voi ci siete sempre e ci sarete sempre” disse staccandosi da Rm e guardando tutti i suoi amici sforzandosi di sorridere.
Avrebbe avuto sempre loro accanto, ci sarebbero stati, e c’erano sempre stati nei momenti bui, era una cosa che lo faceva stare bene ma allo stesso tempo male, lui aveva tanto, e lei invece non aveva mai avuto niente, si era ricca ma sapeva benissimo che la sua Isabel desiderava solo non essere sola, sperava con tutto se stesso che ci fosse qualcuno insieme a lei ad aiutarla a combattere quella lotta segreta che aveva incominciato anni fa.  
 
SOPRA L’OCEANO PACIFICO NOTTE
Un altro aereo, un altro viaggio, questa volta con la speranza che sarebbe stato più lungo, lontano da Seul, lontano da suo padre. Isabel meritava un po' di tregua, in special modo dopo il tremendo lutto che avrebbe dovuto accettare e affrontare.
Non sarebbe stato semplice, se fosse stata una morte dovuta a una malattia o a un incidente casuale, sarebbe stato molto più semplice da accettare. Ma la morte di Do-yoon non era stata una morte semplice, il suicidio di una persona cara non era nulla di semplice, specialmente la motivazione di quel suicidio.
Motivazione che aveva spinto la stessa Isabel a pensare di fare quel tanto agognato gesto, ma di cui non ne aveva mai avuto il coraggio.

Ed eccola rannicchiata sul sedile della prima classe, con la testa appoggiata al finestrino e Nabi vicino a lei a tenerla d'occhio.
Aveva dormito grazie ai sonniferi e si era svegliata confusa, e per un attimo smarrita.
Era come trovarsi la testa immersa in una calda e nuvola soffice.
Fuori dal finestrino solo il buio, colui che le faceva ricordare la sua vita.
In quel momento era tutto così straziantemente oscuro.
L’effetto rilassante dei sonniferi stavano pian piano svanendo e uno stato di angoscia incominciava farsi largo in lei.
Era tutto così tremendamente soffocante in quell'aereo. Tutta la realtà della sua vita si stava facendo spazio con forza nella sua mente, scacciando via il tempore in cui era stata per tutte quelle ore di sonno.
Era sfinita, e le nove ore di sonno non l’avevano aiutata poi molto, non era abituata a tutto quel riposo forzato.
In quell’ultimo mese aveva dormito il massimo di cinque ore a notte e la maggior parte delle volte continuava a svegliarsi per i vari attacchi di panico.
La sua vita, la sua agognate vita la portava solo a sentirsi sempre più sola, più impotente.

Nabi si fece un po’ più spazio cercando di attirare l'attenzione di Isabel chiamandola con la zampetta sulla gamba della ragazza, nel vedere alcuna reazione da parte della padroncina, la piccola Nabi si sposto sulle gambe di lei, incomincio a leccarle la mano per chiamarla, senza avere reazioni in cambio.
Alla fine si alzo su due gambe e appoggio quelle anteriori sul petto di lei, per potersi spingere con il muso vicino la faccia di Isabel e incominciare a leccarle dolcemente la faccia.
Isabel si desto per un attimo dai sui pensieri e si volto a guardare la cagnolina.
“Nabi” sussurrò per poi stringerla a sé e continuare a prendersi le coccole dal cane.
“Oh Nabi se avessi saputo che la mia vita sarebbe stata così, non ti avrei mai portato in questo casino” disse in un sussurro rammaricato incominciando a parlare con lei
“Meriteresti una padroncina migliore di me, più allegra, più spensierata, così come lo ero all'inizio. E invece sono diventata l'ombra di me stessa” disse continuando ad accarezzare il cane dolcemente
“Sono solo un involucro di tristezza, sensi di colpa e biasimo per me stessa” 
Il cane si fermò ad osservarla un attimo con la testa inclinata, poi mugolo e ritorno a leccare la faccia di Isabel scodinzolando.
“Non la pensi così?” chiese scettica al cane e il cane per giusta risposta continuo a leccarle la faccia incominciando ad abbaiare
“Aigoo” disse Win-hoo svegliandosi improvvisamente
“Nabi buona” provò a rimproverarla Isabel ma non mettendoci impegno
“Sei sveglia?” chiese il ragazzo spalancando gli occhi per la sorpresa
“Ehm direi di sì” disse lei perplessa
“Avresti dovuto avvisarmi” la ribecco lui e lei alzo un sopracciglio confusa
“Ehm... Non era un riproverò” balbetto lui incerto
“okay...” disse lei facendo spallucce “Torna a dormire, non volevamo svegliarti” disse lei mentre accarezzava Nabi
“Ah no! Vado dall’hostess a farti preparare da mangiare, devi mangiare non hai toccato cibo ieri.. Da quanto non mangi? Non hai fame??” chiese con preoccupazione
“Non ricordo l’ultima volta che ho mangiato e non sento fame” disse lei confusa
“Vado a prenderti da mangiare!” esclamò lui saltando in piedi e correndo per andare a chiamare qualcuno rischiando di inciampare tra i suoi piedi.
Isabel rimase immobile a guardare il posto vuoto di Win-hoo, e pensando che non sarebbe stato facile tornare quella di un tempo, qualcosa si era rotto ancora di più in lei e sarebbe stato tutto ancor più tremendo, sperava solo di riuscire a non potare con sé nel buio in cui ormai era precipitata anche quel povero assistente che malauguratamente aveva detto si a quell’incarico, incarico che sarebbe stato molto difficile, sperava anche di non potare con sé pure Dashimen, che a quanto pareva non avrebbe desistito a lasciarla in pace ne ora ne mai. Appoggiò la testa sul finestrino distrutta, avrebbe mangiato solo per non far ulteriormente preoccupare Win-hoo, ma non ne sentiva il bisogno, non sentiva più il bisogno di alcunché, non aveva bisogno di niente, e non voleva più niente della sua vita, solo stare rannicchiata e sola.  

SPECIAL
01 SETTEMBRE 2016

Il cielo era tinto di un rosso del sole che tramontava misto al grigio nero delle nuvole. Tutto intorno a lei era grigio, non c'erano colori. 
Le macchine che saettavano sull‘asfalto non si accorgevano minimamente della presenza di lei che correva slittando tra di esse in mezzo al ponte.
C’era solo il rumore delle ruote sull’asfalto e dei freni che stridevano, 
il rumore dell’acqua del fiume sotto di lei che si muoveva per via del vento forte.
Isabel correva talmente veloce da non sentire più le gambe che ormai avevano preso vita propria e continuavano quella sfrenante corsa. 
Era come se si trovasse ferma allo stesso punto, correva senza raggiungere il punto d'arrivo.
Correva con il vento freddo che le scalfiva la faccia bagnata dalle lacrime. 
Continuava quella pazza corsa senza riuscire a raggiungere quella maledetta metà davanti a lei. 
Ed eccola finalmente dopo un tempo indicibile arrivare al punto disegnato.
Ed eccola urlare con tutta la forza che avesse in corpo: “Do-yoooooon!”
Ed ecco l'uomo sul cornicione del ponte voltarsi e guardarla e lei rendersi conto che non fosse il fotografo ma bensì Yoongi. 
“Ti prego no!!!” Urlò lei, un urlo straziante.
E lui dopo averla guardata per una frazione di secondo ecco che faceva un passo e si lanciava di sotto. 
 
Un altro urlo lancinante uscì da lei, e dopo di che il rumore della porta sbattere mentre si apriva, due forti braccia accoglierla mentre urlava seduta sul letto.
“Va tutto bene” diceva la calda voce al suo orecchio mentre lei si divincolava continuando a piangere e urlare. 
E Dashimen che la teneva stretta a sé abbracciandola da dietro cercando di contenerla mentre le urla continuavano a riempire l’intera stanza, non trovando una fine. 
“Era solo un incubo va tutto bene, ci sono io” continuava a ripetere Dashimen tenendola stretta aspettando che la crisi passasse.
 
Win hoo era fermo vicino la porta osservando la scena senza sapere bene che cosa fare immobile e impaurito da quell’attacco di Isabel. Non era il primo a cui assisteva, ma continuava ad esserne terrorizzato e continuava a sentirsi impotente davanti a quella situazione. 
Non capiva come fosse possibile che la ragazza che avesse preso in mano la situazione di Do-yoon nell’ultimo periodo, che quella ragazza forte che avesse conosciuto nell’ultimo periodo potesse avere dei crolli così gravi.
Quando l'aveva conosciuta aveva pensato che niente avrebbe potuta abbatterla. 
E invece eccola lì nella sua camicia da notte con i capelli scompigliati che urlava e singhiozzava isterica senza aver controllo di sé stessa. 
 
Gli incubi stavano diventando sempre peggio, Dashimen se ne stava rendendo conto, serviva più tempo per calmarla.
Non poteva far altro che placcarla sul letto tenendola stretta, così che lei non si facesse del male da sola. 
Erano due settimane che erano in America, e da una settimana Isabel aveva incominciato il lavoro ed erano incominciati anche gli incubi. 
Continuava a tenerla stretta a sé impaurito come sempre, chiuse gli occhi sperando che quel momento finisse prima possibile, era tutto così tremendamente difficile ma non l’avrebbe mai lasciata sola.
 
 
02 SETTEMBRE 2016
“Forse non ci siamo capiti” disse con voce greve l’uomo in giacca e cravatta con lo sguardo adirato
“Le ho detto che non mi vedo con Isabel!” Urlò lui di rimando
“Ma non rinunci a lei, è così evidente” disse con una risata malefica  
“Io le ho detto che ho rinunciato a Lei, la lasci in pace ora” disse in un ringhio 
“Questa a me sembra la supplica di un’innamorato di lei, che non ha ancora capito come stanno le cose, Isabel non avrà mai pace in questa vita, può solo fare quello che io le ordino. Ma ha quel piccolo vizio di fare come vuole quando c’è qualche situazione che riguarda te. Tu che non sarai mai degno di lei, della mia famiglia. Generazioni di chaebol" disse con rabbia l’uomo
“Io non ci posso fare nulla, le ho detto che ho preso le distanze” continuò lui a ripetere
“Beh io ho una soluzione, che secondo me risolverà il mio problema con mia figlia” disse mentre infilava una mano nella giacca per prendere la pistola per poi puntarla contro il ragazzo di fronte a  lui che impallidì.
“Nooooo” un urlo acuto si paleso sulla scena e con esso anche una ragazza dai capelli turchesi, un abito giallo pieno di tulle.
Lui si giro di scatto per guardarla, era lei, il suo cuore fece una capriola all’indietro per lo stupore.
“Lascialo in pace!” Urlò Isabel
“Isabel vai via ha una pistola!” Urlò  lui spaventato incominciando a fare gesti con 
le mani per farla desistere dando le spalle all’uomo.
Il padre di lei alzò  la pistola, la punto su di lui che invece era troppo occupato a guardare lei e a dirle di andare via.
Incominciò a correre per andarle incontro e farla desistere.
Lei invece correva verso di lui, i loro occhi si incontrarono finalmente dopo tempo ma lo sguardo di lei non era ricolmo di amore e felicità nel vederlo no, era di puro terrore. 
Lui si blocco per un attimo davanti a quello sguardo.
E lei lo raggiunse, lo abbracciò e inverti le loro posizioni e il colpo di pistola partì, fino ad arrivare alla schiena di lei.
Isabel perse l’equilibrio cadendo a terra trascinandosi lui che la teneva abbracciata.
“Ti amo, e ti amerò per sempre” disse Isabel continuando a guardarlo negli occhi mentre lui la teneva a sé cominciando a sporcarsi le mani con il sangue che stava macchiando il pavimento.
“No, no! Ti prego no!” urlò il ragazzo tra le lacrime, il sudore e il sangue.
 
Un rumore di qualcuno che cadeva e un urlo “Noooooo” si sentì per tutto il set.
“Aigoo!” urlò Jin lasciando perdere la sua ragazza e cominciando a correre verso Yoongi che fino a poco prima stava dormendo sul divanetto del set durante la pausa, e che era caduto e si ritrovava riverso per terra e urlava.
Tutto lo staff si girò a guardarlo preoccupati e sconvolti senza muovere un passo.
Anche J-hope che stava mangiando lasciò perdere il suo pranzo lasciandolo cadere a terra e incominciò a correre verso l’amico.
“Yoongi, sono lo hyung, va tutto bene!” disse Jin provando a girarlo per farli vedere il suo viso.
“Sangue, sangue ovunque” ripeteva Yoongi
“Non c’è nessun sangue, va tutto bene” disse Jin prendendo la faccia di Yoongi tra le mani mentre J-hope si girava intorno in cerca di sangue e mentre gli altri del gruppo si avvicinavano insieme ai manager.
“Lui, l’ha sparata, lei… si è fatta sparare per proteggere me” disse tentennando
“Era un incubo, va tutto bene, era un incubo, lei sta bene” disse Jin
“No, io non lo so come sta” disse spalancando gli occhi tornando alla realtà
“Lo sapremmo se stesse male, avremmo una notizia, io sono certo che lei stia bene, è forte” disse Jin
“Hyung era un incubo, non c’è sangue, lei non è qui” disse Hobie abbassandosi per guardarlo negli occhi
“Andiamo in bagno a sciacquarti un po’ la faccia, e da ieri che giriamo per l’Mv è lo stress, va tutto bene” disse J-Hope
“Si, andiamo anche fuori a prendere aria” disse Jimin che si era avvicinato per aiutarlo ad alzarsi
“Ci pensiamo io e Jimishi, ora torniamo” disse Hobie agli altri che annuirono, e lo portarono via dal set.
“Cosa sta succedendo?” chiese il manager preoccupato a Rm
“Non lo so” disse perplesso guardando Jin
“Era solo un incubo, forse è un po’ stanco, non dorme bene la notte di recente” disse Jin
“Forse è il caso di mandarlo di nuovo in terapia” disse il manager
“Mah… non possiamo obbligarlo” disse V combattivo
“Ragazzi, sapete che al primo cedimento vi mandiamo in terapia, ci teniamo alla vostra salute e non intendo solo quella fisica, da quanto sta così male?” chiese il manager
“Dalle varie lettere ricevute prima delle ferie” disse Jk dato che nessuno parlava prendendosi le occhiatacce di tutti i rimanenti del gruppo e il più piccolo li guardò come a dire che era la cosa giusta da fare dire la verità.
“Parlerò con Pd-nim riguardo questo” disse severamente il manager
“Li serve solo del tempo, poi sta sempre meglio, lo aiutiamo noi” disse Jin
“A volte serve un esperto, ragazzi avete le schedule piene non possiamo permetterci errori lo sapete bene tutti”
“Si, lo sappiamo, ma è tutto sotto controllo” disse Jin con voce di panico
“Non si direbbe” disse severamente guardando con rimproverò il leader
“Ne parleremo con lui, gli chiederemo se vuole andare in terapia, ma deve essere lui a dire si, non potete obbligarlo” disse chiaro Rm
“Va bene, ma parlatene, io parlerò con Pd-nim” disse serio allontanandosi per dire allo staff di non preoccuparsi che andava tutto bene, solo un leggero malessere
“Dobbiamo parlare con lui” disse Rm
“Si è richiuso in silenzio stampa” disse V mortificato
“Lo so, questo perché non abbiamo soluzioni, e non sappiamo niente di lei, e non possiamo fare nulla, lui non può fare nulla” disse Rm
“Ragazzi, ha ragione il manager, deve tornare in terapia” disse Jk
“Perché hai parlato?” lo accussò V
“Perché non riusciamo a gestire la situazione, gli adulti ci possono aiutare, abbiamo bisogno d’aiuto” disse serio
“Noi ci riusciamo ad aiutarlo” disse V
“Mmh, no o non sarebbe successo questo. Perché sembro sempre io il più responsabile e sono il più piccolo” sbuffò JK
“Jk… riusciamo a gestirla” disse Jin
“No, Hyung… non riusciamo, non possiamo controllare i suoi incubi e gli attacchi di panico, ho visto che tu e J-hope vi date il cambio una notte si e una no per tenerlo d’occhio durante se gli viene un attacco di panico notturno, deve parlare con lo psichiatra lui può aiutarlo”
“Noi facciamo del nostro meglio” disse Jin
“Non ho detto questo, ho detto solo che la scelta migliore e chiedere aiuto in alcuni casi” disse piccato Jungkook per poi guardare il leader e chiedere aiuto a lui
“Parleremo con Yoongi e lo convinceremo ad andare in terapia, ma se non vorrà non lo obbligheremo”
“Va bene… come volete” disse Jk sbuffando
“Andrà bene, Jk non fare così” disse il leader
“Speriamo perché abbiamo proprio bisogno che qualcosa vada bene, servirebbe un altro tour…” disse pensieroso
“Si, i tour e le army ci aiutano sempre a stare meglio anche a Yoongi” disse Rm pensieroso
“Andiamo a controllare come sta?” chiese V imbronciato
“Si, andiamo” disse Jin guardando poi sia il leader che Jk che annuirono e tutti andarono da Yoongi cercando di non sembrare abbattuti e sperando che tutto si sarebbe risolto.

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti lettori silenziosi! Questo capitolo doveva finire prima dello special ma mi risultava troppo corto, poi la metro porta consiglio e anche pezzi catastrofici quindi ecco i due special, che non hanno niente di speciale ma solo incubi per i due poveri protagonisti.
Il vestito di tulle giallo è quello che lei indossa nel capitolo 37 goodbyes del primo volume, come anche i capelli che erano turchesi, i capelli turchesi sono specificati nel capitolo 35.
Detto questo…. Mi prenderò una pausa di un paio di settimane probabilmente ci rileggeremo dopo Natale….questo perché non ho più capitoli pronti o almeno non so bene se dare un continuo a questo 2016 che mi sta uccidendo internamente o passare a qualcosa di meno tragico… tipo il 2017…. Che si dovrebbe essere meno tragico.
La morte di Do-yoon aleggia su di me come sui personaggi e abbiamo bisogno di tregua io Isabel Yoongi e Dashimen e anche il resto della combriccola!
Quindi a dopo Natale! A meno che io non abbia ispirazione e torni a sorpresa! Baci!!!

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Capitolo 29
*** CAPITOLO 29 CHICAGO MOMENT ***


CAPITOLO 29 CHICAGO MOMENT

 
18 NOVEMBRE 2016
Erano passati due mesi dalla morte di Do-yoon, e per quanto l’evento fosse stato tragico, tutti sarebbero dovuti tornare alla normalità delle proprie vite.
Isabel dopo un primo mese molto altalenante tra il dover tornare obbligatoriamente a lavoro e i vari incubi notturni con annessi attacchi di panico, finalmente sembrasse stare meglio, no perché stesse realmente affrontando il tutto, ma più che altro perché insieme  allo psichiatra  aveva trovato una terapia adatta.
Quindi aveva detto addio alle crisi isteriche, agli incubi notturni e ai mancamenti di respiro.
A volte nei weekend quando non era in ufficio super impegnata di lavoro, le capitava di dover far i conti con la sua testa e con i suoi pensieri, passava le ore seduta in bagno, rannicchiata piangendo, fino a quando non riusciva a trascinarsi sotto la doccia con tutti i vestiti e con il getto gelido riusciva finalmente a calmarsi un po'.
Dashimen l’era stata accanto per tutto il primo mese, e lei in quei momenti in cui aveva quelle crisi sporadiche, non voleva disturbarlo, poiché sapesse quanto il ragazzo fosse sempre super preoccupato e super iperprotettivo nei sui confronti.
Amava Dashimen e lui amava lei, avevano sempre avuto quel rapporto in cui si capivano alla perfezione anche senza parlare, malgrado si conoscessero da un anno e si erano visti sporadiche volte.
Ma al momento quel rapporto si era incrinato, entrambi erano pieni di dolore, lui voleva solo aiutarla, perché aiutare Isabel voleva dire aiutare se stesso, sentendosi indispensabile per qualcuno, lei voleva solo non pensare, sovraccaricarsi  di lavoro e fingere che la sua vita fosse solo quello lei e il lavoro. Isabel non voleva più niente, e in special modo affezionarsi a qualcuno, perché secondo lei ciò portava solo dolore. Il problema era che per quanto lei non volesse nessuno nella sua vita, aveva fatto una promessa a Dashimen e non lo avrebbe lasciato. Esisteva una parte di lei che sperava solo che prima o poi lui si sarebbe stancato di lei, della sua freddezza e del suo rispondere in monosillabi  e sarebbe andato via. Esisteva invece, un’altra parte di lei, quella che amava il ragazzo che invece sperava che lui riuscisse  a salvarla e no dal padre ma da sé stessa, quella piccola parte di sé che le dava speranza lei cercava ogni giorno di sotterrarla.
La situazione era pressoché quella Isabel piena di lavoro, che rispondeva a monosillabi, sotto terapia farmacologica e sempre in seduta.


Dashimen sempre super preoccupato per lei, l’aspettava ogni sera a casa da ritorno da lavoro, provava a parlare con lei ad avere un minimo di dialogo. Lei andava a dormire, lui arrabbiato andava a vestirsi e usciva girovagare, scopava con chi li capitava. Tornava la mattina a casa quasi del tutto ubriaco, e come ogni mattina passava dalla palestra della casa, si fermava davanti alla porta alle ore sette del mattino.  Per cinque minuti osservava Isabel che dava colpi al sacco da boxe per sfogare la rabbia, il dottore le aveva detto di fare sport e lei aveva deciso di lasciar perdere il taekwondo e si era data a qualcosa di più aggressivo.
Dopo averla guardata, si dirigeva trascinandosi per il corridoio, maledicendo il fatto che la sua camera da letto fosse al piano di sopra, e saliva le scale a fatica. Dopo di che incontrava il povero Win-hoo con il pigiama e i capelli scompigliati uscire dalla propria camera per dirigersi a preparare la colazione, si scambiavano uno sguardo di saluto e poi finalmente Dashimen arrivava alla sua camera e ci si chiudeva dentro.

Win-hoo era l'unico in quella casa ad avere un certo contegno, o almeno a non essere uscito pazzo dopo la morte del suo capo, era grato di aver avuto un lavoro, anche se non fosse quello che si aspettasse, alla fine si trovava bene.
Isabel gli piaceva molto, o almeno quella che aveva conosciuto prima di quel momento di grande depressione.
Gli piaceva che lei lo trattasse come una persona, che chiedesse anche il suo consiglio su cose lavorative e lo lasciasse avere molto tempo libero, averla come capo era come trovarsi ancora con Do-yoon, anche se Isabel fosse decisamente meno prima donna.
Tutto sommato anche non essere a Seul non gli dispiaceva. Win-hoo era di solito un ottimista e sempre con il sorriso, una di quelle persone che non puoi ferire, perché fi troppo innocenti.
Anche se la morte di Do-yoon avesse causato anche in lui un bel colpo e tanta tristezza, lui aveva provato in quei mesi a non cambiare ed a rimanere quello di sempre. Era un buon lavoratore e ciò gli piaceva molto. 
Era anche molto sensibile e vedere Isabel in crisi lo metteva in ansia, ma cercava di fare del suo meglio e di essere un bravo ragazzo.
 
La mattina del diciotto novembre aveva già predetto che sarebbe stata una giornata scura, Dashimen era tornato a casa completamente zuppo, incominciando a dire parolacce ubriaco.
Si era tolto scarpe e giacca di pelle lamentandosi e aveva lasciato tutto a terra, come ogni mattina si era diretto verso la palestra e si era bloccato a osservare Isabel che quella mattina era ancora più arrabbiata del normale e con i suoi colpi rischiava di rompere il sacco.
“Isabel” biascicò attaccato alla porta confuso da quella scena, in cui Isabel continuava a tirare pugni al sacco con in sottofondo cypher pt 3 dei bts.  Quello che realmente lo confondeva era la canzone dato che sapeva per certo che fosse della rap line dei bts, e Isabel non ascoltava nulla del gruppo, almeno così lui credeva.
“Isabel?” chiamò di nuovo, ma senza ricevere di nuovo alcuna risposta, Win-hoo intanto si era già alzato ed era sceso giù e si era fermato anche lui dietro di Dashimen confuso dalla canzone.
“Non sono i bts?” chiese strizzando gli occhi
“Aigooo!” urlò Dashimen saltando per aria per lo spavento e spalmandosi vicino allo stipite della porta
“Mi ha detto di non metterli mai ad alto volume” disse perplesso Win-hoo guardando Dashimen incuriosito, senza badare minimamente al comportamento del ragazzo che si fosse spaventato a morte
“Mmh… non è un’ allucinazione?” chiese confuso ondeggiando e avvicinandosi a Win-hoo appoggiandosi con le mani alla spalle del ragazzo
“Cosa la canzone? No, sono i bts ne sono sicuro” disse Win-hoo stranito da quell’atteggiamento
“Mmh…strano… molto strano” disse perplesso guardando Win-hoo che rispondeva scuotendo la testa confuso
“Isabel!” urlò all’improvviso Dashimen staccandosi da Win-hoo che si spavento non aspettandosi l’urlo in piena faccia
“Cosa?” disse lei girandosi di colpo e guardandolo stranito
“Stai ascoltando i bts?” chiese lui con fare accusatorio, mentre la canzone cambiava diventando give it to me.
“Si… sono buoni per la boxe” disse lei confusa
“Tu non ascolti i bts” disse accusandola, lei sbuffo alzando gli occhi al cielo e incominciando a togliersi i guantoni
“Beh si può sempre incominciare no?” disse sbuffando
“MMh… strano” disse avvicinandosi
“Aigoo, quanto puzzi di alcool” disse lei arricciando il naso
“Tu di sudore”
“Beh direi mi sto allenando”
“Stai bene?” chiese lui assottigliando gli occhi
“Dashimen smettila di chiedermelo, aigoo, sei insopportabile, non può accadere niente di nuovo che salti subito per aria” disse scontrosamente  
“Io… stai ascoltando loro… lui…”
“Si ho ricominciato, aigoo, sei super ubriaco, biascichi mentre parli, Dash vai a dormire”
“Non sono ubriaco..” disse biascicando
“Certo è io sono la persona più felice del mondo” disse ironica scuotendo la tesa “Vado a lavarmi, tu a dormire” disse tornando dentro la stanza per andarsi a togliere i guantoni
“Ti accompagno in camera? Sembri più ubriaco del solito” chiese Win-hoo intimorito
“Aigoo, non lo sono ci arrivo da solo” urlò contro il povero assistente
“Ehm.. okay” disse a disagio per poi voltarsi in ritirata e scappare via
Dashimen lanciò un altro sguardo a Isabel scosse la testa confuso abbasso le spalle e andò via lasciandola in pace, quella giornata faceva schifo, avrebbe dormito tutto il giorno per evitare quell’orrendo giorno.

ORA DI PRANZO
Win-hoo camminava quasi saltellando per i corridoi dell’azienda diretto all’ufficio di Isabel con le buste con il cibo cinese all’interno, quel giorno era orrendo lo sapeva bene, ma non poteva essere triste, a lui la tristezza non piaceva e già ne sopportava tanto nella casa in cui abita, ma non poteva farsi contagiare, anzi era deciso a contagiare gli altri con la sua allegria e positività.
“Quindi dovrei farlo io?” disse Isabel al telefono mentre Win hoo apriva la porta con il suo solito sorriso “Ho preso da mangiare” disse allegro, mentre Isabel gli faceva segno di chiudere la porta e di fare silenzio, Win-hoo fece così e poi si sedette di fronte a lei che era al telefono e alzava gli occhi al cielo
“In quattro giorni? questo perché tuo figlio è un incapace ha avuto due mesi di tempo e non ha fatto nulla, poi ti stupisci degli scandali” disse con voce piatta, ormai aveva rinunciato anche solo ad incazzarsi con lui, Win-hoo la guardo assottigliando gli occhi non capendo poi molto e poi incominciò a spacchettare da mangiare.
“No, io non posso risolvere, hai letto anche tu la lettera di Do-yoon, lettera per cui sono esiliata, non conosco il reporter non posso fare nulla” disse mentre giocherellava  con una penna tra le sue mani e osservava Win-hoo che si era immobilizzato a sentire il nome del fotografo nominato da lei, lui la guardò per una frazione di secondo e poi chinò la testa facendo finta di nulla e tornò a sistemare da mangiare sulla scrivania mentre levava documenti.
“Farò del mio meglio, ora vado o non potrò mai iniziare” disse sbuffando
“Ah beh, non è che puoi fare molto a distanza, è difficile malmenarmi, e puoi minacciarmi quanto vuoi, sinceramente non m’importa nulla... puoi urlare quanto vuoi ho detto che non mi importa, dovresti urlare contro tuo figlio” disse sbuffando mentre Win-hoo impallidiva alla frase è difficile malmenarmi, impaurito dal fatto che il padre fosse così aggressivo nei confronti di lei.
“Si va bene come vuoi padre.” E così chiuse il telefono
“Tutto bene??” Chiese Win-hoo tremante
“Si, ho un progetto da ultimare in quattro giorni perché mio fratello è un incapace”
“Aigoo, c'è la farai?” chiese con preoccupazione
“Si dovrei” disse guardando il cibo “Non ho tempo per mangiare” disse sbuffando
“Ma devi...” provò a rimproverarla lui ma poi decise di fare gli occhini dolci
“Aigo... non fare l’aegyo che ti licenzio... va bene mangio ma intanto studio le linee base del progetto” disse sbuffando, mentre Win-hoo sorrideva felice passandole  la vaschetta con il cibo cinese.
“Dovremmo lavorare tutto il weekend?” Chiese Win-hoo, lei alzo gli occhi computer per studiarlo un attimo
“Io lavorerò per tutto il weekend, no tu” disse stranita “No ma io ti aiuto!!” rispose  con entusiasmo il ragazzo
“Win-hoo... io apprezzo il tuo impegno e l’essere disponibile sempre e comunque, mi accompagni anche a fare la spesa, e non è tuo compito…” incominciò a dire Isabel, ma il ragazzo la fermò subito
“Ma la spesa serve anche a me vivo da te!” Disse allegro
“Non è la spesa il punto, tu prepari anche la colazione, e altre cose, Win-hoo sei un assistente no un tutto fare, non devi pulire anche tutta casa o volermi accompagnare anche ovunque, hai un orario di lavoro” disse lei guardandolo truce
“A me piace farlo! Mi sento bene quando sono con te” disse in modo innocente
“Ti diverte farmi da baby sitter?” Chiese scettica “Aigoo, Win hoo, non puoi uscire pazzo con me, già c’è  Dashimen, dovresti vivere una vita che non sia solo quella di assistere me, esci, divertiti” provò a spronarlo lei
"Ma io non sono iperprotettivo come Dashimen... ehm non so con chi uscire” disse a disagio
“Siamo qui da due mesi e non hai fatto amicizia con nessuno?” chiese lei confusa
“Mmh mi è difficile fare amicizia con i coreani”
“Esci con Dashimen, può darsi che con lui conosci gente nuova e non coreana” disse lei provando a spronarlo
“È un modo carino per dirmi che non mi vuoi tra i piedi?” Chiese a disagio
“Non ho detto questo... se non ti volevo, ti mandavo via. Ti sembro la persona che non dice quello che pensa?” chiese lei ironica 
“No... ma non capisco perché devo uscire?”
“Aigoo, Win-hoo sei un ragazzo, libero in America! Puoi fare quello che vuoi, puoi fare baldoria, esci ed esplora il mondo” disse provando a metterci dell’entusiasmo e riuscendosi molto malamente
“Vieni con me?” Chiese lui con gli occhioni da cucciolo
“Non ne usciremo vivi da questa conversazione" disse lei scuotendo la testa e lui rise un po’ a disagio “Aigoo, facciamo che mi devi liberare da tutti gli impegni in questi giorni, e ti prendi poi il weekend libero, Win-hoo è un ordine non ti voglio vedere in ufficio” disse prendendo un raviolo con le bacchette
“Mmmh… devo proprio?” chiese lui incerto
“Yes, devi… tanto non mi saresti utile per questo progetto, non è utile che tu stia qui a guardarmi, o a tenermi d’occhio perché Dashimen ti ordina questo” disse lei arricciando il naso
“Dashimen non mi ha ordinato niente” disse lui
“Te l’ha suggerito gentilmente, conosco i modi di Dashimen, o di Chin-hae, per favore Win-hoo tu che puoi vivere una bella vita provaci, vivi anche per me”
“Forse potresti viverla anche tu” disse lui ottimista
“No, Win-hoo io non posso, ora basta con questo discorso, torno a lavorare e tu mi cambi l’agenda, se hai bisogno di qualcosa mi fai segno” disse lei provando a sorridere
“Posso farti una domanda?” chiese Win-hoo a disagio
“Mmh si certo” disse lei
“Perché Dashimen era sconvolto per i Bts?” chiese confuso, lei si fermò un attimo a guardarlo senza sapere bene cosa dire “Mmh… meno ne sai meglio è per te, fidati” disse alla fine e lui annuì confuso “Come vuoi, posso finire di mangiare?” chiese guardando la sua vaschetta di noodles piena
“Certo, non dovresti neanche chiederlo” rise lei in modo spontaneo, Win-hoo era capace di farla sorridere a volte, era genuino e puro, e si impegnava tanto, ogni tanto le ricordava i ragazzi della Maknae line, le ricordava Jimin molto spesso, avevano lo stesso modo di impegnarsi sul lavoro e di preoccuparsi.
Lui sorrise e tornò a mangiare il suo pranzo, felice anche solo di averla fatta ridere per un paio di secondi.
Lei lo osservò un attimo e poi decise di dire un’ultima cosa “Win-hoo” lo chiamò
“Si?” chiese lui in modo gentile
“Se dovessi uscire con Dashimen, non t’innamorare di lui” disse seria
“Ah… no perché dovrei?” chiese confuso
“Non lo so, ma non lo fare, ora torna a mangiare” disse seria per poi tornare al computer con tutta la sua attenzione, lui sbatte un paio di volte le palpebre confuso e poi abbasso lo sguardo sul suo pranzo, non campendo bene il tutto e facendo spallucce come al solito.

18 NOVEMBRE 2016 SERA
“Oggi è  di cattivo umore” disse Win-hoo stramazzando sul divano stremato per la giornata lavorativa, dopo il pranzo era arrivata un’altra chiamata dal padre di Isabel con altri ordini e Isabel alla fine non era riuscita a trattenersi e si era innervosita.
“Come mai??” Chiese Dashimen senza neanche guardarlo, intento a fare zapping annoiato sul divano senza realmente avere uno scopo.
“Il padre l'ha chiamata” disse Win-hoo con aria preoccupata
“Che voleva quel bastardo?” Disse in un ringhio Dashimen, lasciando perdere il telecomando e lo zapping e voltandosi verso il ragazzo
“Darle altri compiti, un nuovo progetto da portare a termine... un progetto che doveva fare il fratello, ma che a quanto pare non ha fatto nulla in due mesi di tempo... ora Isabel deve ultimando in quattro giorni, e poi ha chiamato altre volte, ma non ho capito bene cosa le ha chiesto.” disse con la faccia da funerale
“Ah beh cosa da nulla?” Disse sarcastico Dashimen con una risata nervosa 
“Alla fine della giornata, mi ha cacciato dall’ufficio, mi ha detto di andare via, che non avrei potuto aiutarla e di andarmi a riposare, e pensare che siamo anche andati molto d’accordo oggi abbiamo parlato” disse con aria di un cane bastonato 
“Da quando siamo qui, è come se Isabel non fosse più la stessa... non preoccuparti se ti tratta male, è arrabbiata con il mondo” disse con uno buffo irritato dalla situazione che ormai sopportava da mesi, una Isabel irascibile che parlava a monosillabi e che cercava in ogni modo di tenersi occupata per non pensare a nulla.
“Sinceramente faccio un po’ fatica a capirla, a inizio settembre non era così, anzi era tutta docile, piangeva, aveva attacchi di panico e non riusciva a fare nulla, poi a un certo punto è totalmente cambiata, niente più lacrime e solo silenzi e freddezza” disse perplesso il povero assistente che doveva fare i conti con la freddezza di Isabel tutti i giorni e che provava a essere ottimista comunque e che ogni tanto riusciva però ad ricevere qualche complimento e qualche sorriso, ma raramente.
“Ah… il medico le ha dato dei farmaci per regolare l'umore, e per dormire. Il fatto che dorma senza incubi e urlare e svegliarsi di continuo le da modo di essere riposata. E reagisce... no come dovrebbe ma sta reagendo riempiendosi  di lavoro, fa di tutto per non pensare a cosa è  accaduto, non ne vuole parlare. Per quello ti ho detto di non nominare Do-yoon, diventa più irascibile.” Disse sospirando 
“Forse dovrebbe cambiare farmaci? Non credi?” chiese un po’ impacciato
“Mmh, non so, non penso dipenda molto dai farmaci, non vuole reagire provando ad andare avanti quindi è fredda e silenziosa. Pensa che non valga la pena continuare a vivere”
“Mh…io non ho mai capito ma che tipo di legame aveva con lui? Perché sembra una vedova in lutto, ma senza il lutto solo silenzio e rabbia” disse confuso
“Ah… non è solo per Do-yoon, loro erano amici, non immaginarti qualche storia di innamorati, perché non c’è nessuna storia. Il problema è stare qui” disse Dashimen
“Io non ho capito perché deve stare qui e non può tornare a Seul" disse sempre più confuso Win-ho 
“Perché lei fa tutto quello che il padre le ordina” disse arrabbiato 
“E se si ribella finisce come quando siamo partiti?”
“Piena di lividi e zoppicante? Si, anche peggio, mi dispiace averti messo in mezzo, ma lei ha bisogno di un assistente... e tu sembri un bravo ragazzo” disse con rammarico
“Anche peggio?? Aigoo... io non ho mai visto il padre di lei dal vivo, ma sembra far paura anche solo in foto” disse tremando 
“Mi dispiace tanto... devi stare attento, okay? Specie quando torniamo a Seul.” 
“Io cerco sempre di farmi notare il meno possibile, ma tu pensi che torneremo a Seul? Perché sembra come se lei fosse stata esiliata” chiese scettico 
“Mmh, si… lei è molto più utile a Seul che qui, il fratello è un buon a nulla, quindi torneremo e tu cercherai di avere un profilo raso terra, la tieni d'occhio e fai quello che ti dice” 
“Vorrei fare di più” disse triste
“Beh non puoi... no fino a che non ti da il permesso lei, vedi me, sono suo amico e non riesco a fare niente” 
“Ma dovrebbe fare dei progressi, no? Va dallo psichiatra regolarmente” 
“Beh non ha più gli attacchi di panico e non ha neanche gli incubi e non è in uno stato catatonico, ti ricordi che appena arrivati qua aveva quei momenti di vuoto e di fissare il nulla? Beh non ha più niente del genere” disse piccato 
“Beh logico sta sempre attaccata a un PC a lavorare mangia anche mentre lavora, e dorme regolarmente perché l’hai detto tu prendere i farmaci” 
“Win-hoo, lo so che non è il massimo, ma è il meglio che possiamo pretendere… io non penso che la Isabel di prima possa realmente tornare, non so se tu l’hai conosciuta prima”
“Si era raggiante vicino a Do-yoon, tutti pendevano dalle sue labbra, sapeva bene come farsi piacere. Mi dispiace che ora sia così, sembra una brava ragazza, ed è fenomenale a lavoro, a volte però per come fa tutto e da ordini fa paura, le persone hanno paura di lei, prima invece la veneravano”  disse pensieroso
“Mmh immagino, comunque basta parlare di lei, sai che ti dico? Abbiamo bisogno di uscire e svagare, preparati andiamo fuori da questa casa” disse alzandosi di scatto dal divano
“Non dovremmo aspettarla?” Chiese titubante
“Possiamo non farlo, lei non se ne accorgerà e tornerà tardi. E tu amico mio, hai bisogno di uscire, anche perché mi sento in colpa ad averti coinvolto nella vita di Isabel che è una tragedia allo stato puro”
“Ah, ma a me va bene, l’importante è che lavoro” disse sorridendo
“Ah… se proprio un bravo ragazzo dal cuore puro, andiamo suvvia, ci serve svago” disse provando a sorridere
“Si forse ci serve, lei mi ha anche suggerito di uscire con te” annuì serio 
“Ah si? Te l’ha suggerito?” chiese confuso
“Si mi ha detto che dovrei fare amicizia, ma ho difficoltà con i coreani, mi ha detto di uscire con te” disse tranquillo
“Strano, non so se la gente con cui esco possa piacerti, lei pensa di si?” chiese incuriosito
“Si, pensa di si… perché che gente conosci? Malavitosi?” chiese confuso
“Mhh, no.. ma gente del mondo omosessuale, di solito vado in quel genere di locali, ma no stasera non voglio metterti a disagio” disse lui ammiccando
“Eh?” chiese lui confuso spalancando la bocca “Sei gay?” chiese poi sempre più scettico squadrandolo attentamente
“No, bisex… sei a disagio?” chiese sorridendo
“No, io sono gay” disse alzando le spalle e sorridendo impacciato
“Cosa?” chiese Dashimen questa volta era lui a essere sconvolto
“Si, non lo sapevi?” chiese Win-hoo in modo angelico
“Aigoo, pensavo solo che fossi una persona sensibile che odia la tristezza e sempre ottimista” disse sconvolto
“Isabel sa che sono Gay” disse lui annuendo convinto
“Ah… ecco perché ha detto di uscire con me, non frequenti molta gente omosessuale? A Seul è difficile trovarla si nascondo un po’ tutti” disse Dashimen pensieroso
“Si è così…” disse a disagio
“Ah… allora stasera ti daremo il benvenuto nel nostro mondo!” esclamò allegro
“ehm.. okay.. ma io non so bene come comportami” disse a disagio
“Beh come ti senti, mmmh” si avvicino al viso di Win-hoo studiandolo per bene
“Non hai mai avuto un ragazzo?” ammiccò lui
“Ehm no, Do-yoon mi ha proposto molte volte di trovarmi qualcuno ma ho sempre rifiutato” disse a disagio incominciando a diventare rosso
“Ahhh… mai baciato qualcuno?” disse soffiandoli contro ilare
“Ehm… si una volta” disse a disagio cercando di indietreggiare sul divano e trovandosi il bracciolo da dietro
“Mmh, stasera ti troviamo un bel ragazzo” disse allegro sorridendo malefico e allottandosi da lui che tornò a respirare.
“Ehm… ma io non sono in cerca” disse a disagio e rosso in viso per via del contatto di prima troppo riavvicinato con il ragazzo.
“Aigoo, tranquillo lascia fare a Zio Dashimen ci penso io, sai… direi che è il modo migliore per festeggiare il compleanno di Do-yoon, portarti in un bel locale e farti conoscere le gioie della vita, stasera Do-yoon sarà fiero di te ovunque lui sia!” disse esaltato alzandosi in piedi e sorridendo
“Sei già ubriaco?” chiese confuso Win-hoo
“Aigoo! Amico mio! Io sono sempre ubriaco da quando sono qui!” incominciò a ridere ilare “Su! Forza, forza, vai prepararti! Così potremmo andare verso la perdizione e oltre!” disse con una risata sguaiata
“Ehm… okay” disse a disagio ingoiando a vuoto e guardandolo con gli occhi sgranati mentre Dashimen si avvicinava di nuovo a lui e lo tirava per le braccia per farlo alzare, e Win-hoo si faceva tirare da lui sempre più a disagio e poco convinto da tutta quella faccenda.
 
19 NOVEMBRE 2016 NOTTE
Isabel tornò a casa trovandola tutta oscura. Accese le luci e incominciò a girovagare in giro, Dashimen l'aspettava sempre e non era lì su quel maledetto divano come ogni sera a fare zapping. 
Stranita si avviò verso la cucina e si versò un bicchiere di vino, guardò l’ora sul telefono che segnava le due di notte del diciannove dicembre.
Quella giornata era finita, quel maledetto giorno era finalmente finito, e aveva pensato a lui poco e niente.
Il suo compleanno era finito. 
Si rigirò il bicchiere tra le mani, non avrebbe potuto bere con i farmaci, ma forse poteva non prenderli, le crisi di pianto erano passate. Si forse per una volta poteva fare uno strappo alla regola bere e non prendere i farmaci, le serviva veramente una pausa del genere.  
Continuò a contemplare il bicchiere.
“Idiota” disse ad alta voce
“Dovevamo stare insieme oggi, che è il tuo compleanno” bevve tutto di un fiato il vino appoggiò il bicchiere sul bancone e guardo il suo polso, il braccialetto di Tiffany che lui le aveva regalato.
“Mi manchi” disse trattenendo un singhiozzo, forse non era saggio bere ed eliminare i farmaci, lanciò il bicchiere nel lavello che andò in pezzi, lo guardò per un attimo, pensando che qualcuno se ne sarebbe occupato e l’avrebbe buttato via. 
Anche la sua vita era a pezzi, e per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare un modo per aggiustarla, forse sarebbe apparso qualcuno a buttare via la sua di vita.
Si prese la testa tra le mani, incominciando a scuoterla per mandare via i pensieri depressivi, spalancò gli occhi e si avvicinò allo sportello dei farmaci, erano la sua unica salvezza doveva spegnere il cervello e non pensare a quanto stesse male.
 
Angolo dell’autrice:
Yeah sono tornata, con un capitolo di merda…. Aigoo com’è difficile dover ricominciare tutto…
Che dire… i primi due mesi sono stati cosi instabili e riassunti, dash e isabel non se la cavano bene.
Dash perennemente incazzato, ubriaco e non sa come aiutare isabel.
Lei dopo incubi e crisi d’ansia, ora è sotto farmaci e si riempie la vita di lavoro per non affrontare realmente il tutto.
Win-hoo è un attimo di gioia, carino il cucciolo!
Bene questo è un capitolo un po’ così serviva più che altro a capire com’era la situazione… questa è!
Ci si legge Domenica almeno penso se non pubblico domenica allora ci si legge mercoledì!
Sono indietro con i capitoli e non pubblicherò più tre volte alla settimana ma una volta!
Per il resto addiossss!

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Capitolo 30
*** 30 CAPITOLO: SEUL MOMENT ***


CAPITOLO 30 SEUL MOMENT


20 NOVEMBRE 2016
I mesi passavano in fretta per i bts che erano sempre più con le schedule piene, dopo aver fatto un leggero riposo a fine agosto ognuno alle proprie case con i parenti che non vedeva da anni, erano tornati tutti a lavoro. Pronti per l’uscita di Wings che era stata a dir poco fantastica.
Suga dopo aver avuto un inizio turbolento per via dei vari incubi e dopo il suo riposo, alla fine era stato convito dai suoi amici a riandare in terapia e anche dalla sua famiglia con cui si era confidato durante le vacanze ad agosto e aveva racconto finalmente tutta la storia, sua e di Isabel. 
Finalmente sembrava andare tutto per il meglio specie il venti novembre, dato che finalmente sia lui che il gruppo avevano raggiunto un agognato premio per la loro musica. 
I Melon erano appena finiti, avevano vinto i top dieci artisti e album dell’anno.
Erano rimasti tutti increduli e ora dopo le ultime riprese il resto del suo gruppo stava come al solito festeggiando e urlando in maniera spensierata.
Yoongi era super contento come tutti gli altri anche se era ancora avvolta da un presunto stato di shock, perciò era un po’ in disparte davanti allo specchio mentre si struccava con una salvietta umidificata e il trofeo vicino a lui.
Mentre si toglieva un po’ di fondotinta, eccolo che si trovava a pensare a lei e a quanto avrebbe tanto voluto avere un suo complimento e le sue congratulazioni in quel giorno, così tanto importante per lui e per il suo gruppo.
Scosse la testa per mandare via quel pensiero e tornare con i piedi per terra, non era il momento di farsi prendere dalla tristezza, era una serata felice, non poteva deprimersi, lei non l’avrebbe voluto una cosa del genere lo sapeva, lei l’avrebbe voluto felice,  così decise di scacciare via quei pensieri mentre prendeva il trofeo tra le mani e se lo rigirava tornando a guardarsi allo specchio sorridendo.
Anche senza di lei andava tutto bene, si sentiva felice. Andava bene così, anche se non fosse tutto perfetto.  
Una mano lo toccò leggermente sulla spalla per attirare la sua attenzione, Yoongi spostò il suo sguardo dal riflesso del trofeo, alla persona che lo stava toccando e sorrise leggermente.
“Noona Suran, ciao come stai?” chiese voltandosi verso di lei
“Molto bene, tu? Immagino felice dato la vittoria” sorrise lei gentile
“Si molto bene, finalmente abbiamo raggiunto un traguardo ma ne abbiamo molti altri da raggiungere” sorrise “La prossima volta ci impegneremo di più”
“Sono sicura di questo, sono venuta a farvi i miei complimenti, sono molto felice per te, lo meriti veramente” disse lei in modo gentile e genuino
“Grazie mille noona sei molto gentile” sorrise lui educatamente
“Il trofeo è molto bello” disse lei poggiando la mano sul trofeo e sfiorandoli leggermente la mano
“Si, veramente molto bello!” sorrise pieno di gioia
“Ti trovo molto meglio rispetto l’ultima volta” disse lei sorridendo incoraggiante
“Oh, si non ci vediamo da parecchio”
“Si da prima del tuo tour, non siamo neanche riusciti a festeggiare dopo l’uscita del tuo mixtape” disse lei mettendo su un po’il broncio
“Ah, lo so dovevamo, ma sono dovuto partire per Daegu a trovare la mia famiglia” si scusò lui
“Perdonato, tranquillo” disse lei sfiorandoli un braccio
“Hai ancora del lavoro da fare?” Chiese poi sorridendo 
“No, noona  abbiamo finito per oggi, domani mezza giornata libera” sospiro passandosi  una mano sui capelli e sedendosi su una sedia 
“Ti va di andare a bere?”
“Momento confidenze??” Ammiccò lui 
“Nessuna confidenza...” sbuffò lei poggiandosi al ripiano
“E lui? Stava anche stasera perché non inviti lui?” Chiese Yoongi sempre ammiccando
“Mi vede solo come una sorella maggiore” sbuffò lei 
“Aigoo, da lui non me lo aspettavo.. che idiota” rise Yoongi
“Quindi vieni con me?” Disse lei sbattendo il piede a terra facendoli fretta
“Massì.. io comunque rimango sempre della stessa idea noona, non ti fare strane idee”
“Yoongi non sono in cerca di una relazione, lo so come la pensi, ma mi sembrava carino passare una sera insieme e festeggiare, poi mi fido di te”
“Sai penso che non sarebbe male festeggiare, anche se penso che gli altri vorranno festeggiare tutti insieme” disse pensieroso
“Ah, giusto non ci avevo pensato, scusami non sarei dovuta essere tanto diretta”
“Non scusarti, anzi appena sei diventata diretta mi è sembrato di tornare alla normalità, tutti i convenevoli inziali mi stavano mettendo un po’ a disagio”
“Ah, ma mi sembrava logico dover fare dei convenevoli” disse lei ridacchiando “Poi ero un po’ a disagio non ci vediamo da parecchio” disse lei imbarazzata
“Tra me e te è sempre uguale non è cambiato niente” disse lui sorridendo e alzandosi “Provo a svignarmela dal gruppo, forse ci riesco” sorrise lui sfiorandole un braccio e lei ricambiò il sorriso.
 
“Noona Suran è venuta a salutare Yoongi” disse Jk indicando i due che parlavano in disparte
“Qualcosa mi dice che andrà via con lei” disse Tae con disappunto
“Non credo, non lo fa più ormai, e da un po’ che non va dietro le ragazze, penso abbia deciso di prendere il celibato” disse Namjoon ridacchiando
“Scommettiamo? Io dico che va via con lei come pensa Tae” rise Jin
“Penso lo stesso” fece Jk
“Aigoo no, si è dato una regolata, niente più stronzate, andava a letto con molte ragazze perché era arrabbiato  con lei” disse Hoseok sbuffando
“Certo dobbiamo avere fiducia nello hyung sta facendo miglioramenti, sta andando anche in terapia! Non andrà a letto con le ragazze di nuovo, ora è super concentrato su se stesso e il lavoro, e poi penso che aspetti lei” disse Jimin ottimista
“Io sono il primo fan della Yoonbel, ma Jimin dubito che aspetterà  lei” disse V grattandosi la testa a disagio
“Ehi ragazzi, io vado via con Suran” disse Yoongi avvicinandosi con la ragazza, mentre Jimin abbassava il capo affranto e Jk vicino trattenne una risata e V lo guardava come a dire ve l’avevo detto, J-hope invece scuoteva la testa affranto.
“Ehm… ciao a tuti, congratulazioni” disse Suran
“Grazie Noona” rispose Namjoon a nome di tutti
“Ah… vai via con lei?” chiese Jimin in modo agguerrito
“Si andiamo a bere qualcosa”
“Pensavo che avremmo festeggiato tutti insieme” disse Hoseok quasi a rimproverò
“Io pensavo che volesse dormire”
“Io al dire il vero dovrei andare dalla mia fidanzata” disse Jin gongolando
“Oh, Jin ti sei fidanzato, congratulazioni” disse Suran sorridendo
“Grazie mille Noona! Lei è stupenda, è così dolce, gentile, una vera principessa” sorrise raggiante Jin
“Aigoo…. Ora incomincia” sbuffò sotto voce Jk vicino a Jimin che gli diede una leggera gomitata
“Io comunque sono stanco” disse Namjoon
“Mi sa che alla fine festeggiamo solo io e i piccoli del gruppo” disse Hoseok guardando la maknae line storcendo il naso
“Ti divertirai con noi” ammiccò Jk
“Si a farvi da balia”
“Beh sicuramente con noi non avrei problemi nel sentire qualcuno parlare di donne e amore” rise Jk per poi prendersi uno schiaffo in testa da Jin
“Vuoi vedere che chiedo alla mia ragazza di venire da noi a festeggiare?” provocò Jin
“aigoo” disse Jk con una faccia schifata
“Non è male come idea, potresti venire anche tu Yoongi hyung con Noona Suran, potremmo festeggiare tutti insieme” disse Tae e tutti lo guardarono sconvolti poiché fosse risaputo quanto Tae odiasse qualunque tipo di ragazza si avvicinasse a Yoongi che non fosse Isabel.
“Noona Suran ti va?” chiese gentilmente mostrando il suo migliore sorriso quadrato sotto le occhiate perplesse di tutti.
“Omo… si a me andrebbe?” disse la frase come una domanda guardando Yoongi
“Mmh non sarebbe male, così salviamo Hoseok dall’ubriachezza dei più piccoli” disse Yoongi sorridendo “Vieni con la tua ragazza Hyung?” chiese a Jin sorridendo
“Si, direi che ci possiamo unire, so quanto a Jk piace guardarci” sorrise al più piccolo
“Aigoo, berrò talmente tanto spegnere le orecchie” si lamentò il più piccolo
“Smettila di litigare con lui” disse Jimin stringendoli il braccio
“Nam, ti unisci e ti riposi dopo?” chiese Hoseok
“Direi che non ho altra scelta” disse sorridendo a disagio
“Perfetto direi di andare” disse Yoongi allegro
 
22 NOVEMBRE 2016 POMERIGGIO
“Sei pronto?” chiese Suga entrando in camera
J-hope si trovava steso sul letto con il telefono vicino, intento a osservare lo schermo, perso nei suoi pensieri.
“J-hoooooooooooope” urlò Yoongi
“Yah!” urlò il povero ballerino saltando all’aria sul letto impaurito facendo piegare in due dalle risate Yoongi per via della reazione del più piccolo
“Sei impazzito?!” urlò il ballerino
“Ti ho chiamato un paio di volte ma non rispondevi” disse Yoongi rimettendosi dritto e tornando a essere serio
“Cosa volevi Hyung?” chiese sbuffando passandosi una mano tra i capelli ancora con il respiro affannato
“Come cosa volevo? Dobbiamo uscire” disse scuotendo la testa
“Eh? Siamo tornati un’ora fa dalle prove… dove dovremmo andare?” chiese confuso grattandosi la testa
“Come dove? Aigoo! Dobbiamo uscire con Suran” disse scuotendo la testa “Ti sei almeno fatto la doccia?” chiese sbuffando
“Ehm… con Suran? La doccia… ah no non l’ho ancora fatta”
“Eh.. si sente..” disse arricciando il naso
“Non puzzo molto… almeno penso” disse provando ad annusarsi da solo
“Aigoo, muoviti, vai in doccia!” urlò
“Perché?” chiese l’altro sempre rimanendo sul letto confuso
“Mi hai detto che venivi con me e Suran a un appuntamento!” disse risentito “Dove hai la testa in questi giorni?”
“Scusami quando l’avrei detto?” chiese sempre più confuso
“Come quando? Suran ha detto che aveva un’amica che era interessata a te e io ho proposto di uscire insieme tu hai detto di si” disse lui
“Ah si? Ma ero realmente io?” chiese strabuzzando gli occhi
“Si, forse eri un po’ ubriaco” disse lui alzando gli occhi al cielo pensieroso
“Aigoo, io non voglio” disse lui accasciandosi sul letto
“Senti, l’ho promesso a noona, e tu hai accettato, muoviti ora l’avviso che siamo in ritardo, vai a farti la doccia” disse serio
“Non puoi portarti Namjoon?” chiese supplice
“Namjoon non è in casa, sparisce a fare chissà cosa nel suo studio ultimamente”
“Chissà cosa, forse sta lavorando se sta nel suo ufficio” disse sbuffando
“Ah boh, ultimamente è parecchio allegro”
“Sarà per le vittorie avute non credi?” chiese Hoseok
“No, è la classica faccia di uno che va a letto con qualcuna, quell’allegria dovuta allo svuotamento, ha la faccia rilassata” disse Yoongi
“Dovuta allo svuotamento? Aigoo che schifo Hyung ma come parli?” disse con una faccia schifata guardando l’amico in maniera basita
“Avresti bisogno anche tu di svuotare un po’” ammiccò
“Hyung dovresti parlare di questo in terapia, la tua mente è molto perversa” disse con faccia schifa e Yoongi incominciò a ridere in maniera sguaiata poi si lanciò sul letto.
“Allora senti il tuo Hyung cosa ti dice”
“Aigoo, no ti prego ho paura di quello che stia per dirmi”
“Smettila, è ascoltami sono serio”
“Aigoo, ho paura….” Disse guardandolo dubbioso e non sapendo se si dovesse aspettare che dicesse un qualcosa di serio o una cavolata.
“Allora, ho fatto sesso, non è stato spettacolare, Suran è un po’ così… ma mi sono svuotato e mi sento meglio, fidati manda via tutto lo stress e alleggerisce la tensione”
“Aigoooo!! Hyung ma cha cavolo!” urlò Hoseok tappandosi le orecchie e Yoongi cercò di toglierli le mani dalle orecchie
“Ascoltami” disse ridendo
“Non voglio sapere dei tuoi amplessi! Parlane con il tuo terapista!!”
“Ma no! Fidati di me! Il sesso genera endorfine e ti aiuta a stare meglio, e tu ultimamente ne sei u po’ carente”
“Hyung sparisci! Smettila di parlare!” urlò Hosoek
“Ti sto dando dei consigli”
“Sto bene così!”
“No, ultimamente sei nervoso, e non più allegro come sempre, lo so molto di ciò è colpa mia, perché ti sei preso cura di me, infatti questa uscita è per farmi perdonare!” disse esaltato
“La prossima volta comprami un mazzo di fiori se vuoi farti perdonare”
“Vicino a te appassiscono con l’odore che emani ora” rise Yoongi
“Hyung, sei una persona orrenda” disse alzando gli occhi al cielo “Se puzzo tanto perché mi sei attaccato?  Non voglio generare nessuna endorfina con te” disse con faccia schifata facendolo scoppiare a ridere
“Aigoo, che schifo, Hoseok non ci penso minimamente, ti ho trovato una ragazza per questo”  rise di nuovo
“Che schifo? A me? Ma come ti permetti!” disse facendo finta di esserci rimasto male e scostandolo e Yoongi continuò a ridere
“No che tu non sia il mio tipo” disse Yoongi
“Cosa?” chiese Hoseok confuso
“Sai non ho mai pensato ad andare con un uomo, ma non penso che mi dispiacerebbe” disse serio
“Come siamo finiti a parlare di questo?” chiese in panico Hoseok
“Non ho idea, quello che so è che ultimamente sei stressato e anche un po’ giù d’umore, e hai bisogno di sfogare, ti ho trovato una ragazza, ma se preferisci altro, potrei immolarmi per la patria” disse serio
“Cosa?! Sei impazzito, ma cosa ti sta succedendo!”
“Sono le endorfine!” disse lui ilare
“Hyung qualcosa non va in te seriamente”
“Aigoo, sto cercando di stare meglio” disse seriamente stendendosi sul letto vicino a Hosoek
“Facendo sesso con Suran?” chiese lui
“No, non è solo questione di sesso, scherzavo prima per alleggerire la tensione, sto cercando di andare avanti come meglio posso, ma senza fare sesso con chiunque come facevo prima quando ero arrabbiato”
“Stai cercando una relazione solida con lei?” chiese Hosoek confuso
“No, dubito che io possa averla, dubito che io possa amare di nuovo. Nessuno sarà lei, ma sto provando a vivere non deprimendomi. Suran è una brava ragazza, mi trovo bene, e non penso molto a Isabel quando sono con lei” disse serio
“Comprendo, se ciò ti fa stare bene sono con te” disse Hoseok sorridendo
“Mmh, tu cosa hai che non va?” chiese
“Io niente…” disse Hosoek pensieroso
“Ci siamo accorti tutti che non sei brillante come sempre e pieno di ottimismo, è successo qualcosa?”
“No Hyung niente, è solo la stanchezza”
“Mmmh… ti senti solo a volte?” chiese dubbioso
“Forse si ogni tanto, ma non è così per tutti?” chiese
“Si penso lo sia, io mi sento molto solo, ma quando sto con voi un po’ di meno, c’entra qualche ragazza?” chiese di nuovo
“No nessuno”
“Sai forse uscendo stasera, può darsi che questa ragazza ti piaccia e non so… ti sentirai meno solo”
“Non è un problema di ragazze…” disse serio
“Ma sai qual è il problema almeno?” chiese confuso
“No, non ne sono sicuro” mentì Hosoek
“Mmh, quando ci arrivi ne parlerai con me?”
“Si, te ne parlerò” disse serio
“Okay, ora vai a farti la doccia e vieni con me, prova almeno a svuotare un po’ la mente”
“Questo termine svuotare ti piace tanto” disse alzando gli occhi al cielo Hosoek e Yoongi incominciò a ridere
“Ti sei preso cura di me, ora tocca a me prendermi cura di te” disse tornando serio
“Hyung tu sei una persona particolare, solo una pazza come Isabel poteva sopportarti” disse serio Hoseok
“Lei avrebbe riso di tutto questo, e del mio usare il termine svuotare, sai mi avrebbe detto ti svuoto io” rise lui
“Aigooo!!  Non lo volevo sapere!” urlò Hoseok mettendosi seduto sul letto e allontanandosi da lui
“Lei era brava anche in quello” disse Yoongi annuendo serio
“Aigo!!! Ti ho detto che non voglio sentire parlare dei tuoi amplessi!” urlò schifato
“Allora vai a farti la doccia e usciamo!” rise Yoongi
“Sai cosa ho notato?” disse Hoseok guardandolo in modo serio e riflessivo
“Cosa?” chiese
“Che ogni tanto somigli a lei, quando sei allegro e spensierato, hai il suo modo di essere esuberate e passare da un discorso serio a uno scherzoso, Isabel lo faceva spesso, incominciava a parlare in maniera scherzosa e poi diventava seria e poi di nuovo ci scherzava su. Aveva quel modo di fare di prendersi cura delle persone ma in maniera leggera che poi ti faceva divertire e ti faceva passare qualunque pensiero brutto” disse serio
“Si, me ne sono accorto anche io, mi manca quella parte di lei, quindi penso di averla un po’ inglobata per sentire di meno la mancanza di ciò” disse serio
“Te l’ha detto il terapista?”
“Si, mi ha detto che quando ami una persona può capitare di prendere alcune caratteristiche di quella persona”
“Capisco… vado a farmi la doccia e ti accompagno a questo appuntamento anche se ho la voglia pari a niente di conoscere ragazze” disse perplesso
“Ti farà bene uscire, poi non ti ci deve per forza fidanzare”
“Si devo solo tenere compagnia a te” disse scuotendo la testa
“Si, hai capito bene” sorrise allegro Yoongi e Hosoek si affrettò ad andare verso il bagno lasciandolo lì sul suo letto.
Ci stava provando con tutto se stesso a stare meglio, la terapia andava bene, e si sentiva rinato in un certo senso. Stava maturando, se ne rendeva conto sempre di più, e aveva scelto la strada di provare a vivere di più la sua vita, senza rimanere troppo incollato a lei e al loro passato. Questo non voleva dire dimenticarla, bensì prendere le distante da quel dolore atroce ed era la cosa giusta da fare. Accettare, accettare che per il momento fosse impossibile stare insieme, accettare che lei lo amasse e che le scelte fatte da lei avessero una motivazione. Poco importasse se lui non la sapesse, ormai era arrivato un ipotesi, il fotografo lo aveva aiutato con quella lettera su cui aveva rimuginato molto. Ed era giunto alle sue conclusioni.
Doveva provare a vivere accettando il tutto. Doveva provare a essere più positivo e ad essere felice anche dei piccoli successi o delle piccole cose.
Stava cambiando, e sapeva che tutti cambiano in questo mondo, e niente è permanente*, si ormai lo stava capendo.
 
22 NOVEMBRE 2016 SERA
“Namjoonie” disse la ragazza sospirando reggendosi al muro, Namjoon uscì da lei si staccò  leggermente dal corpo della ragazza per potersi appoggiare al muro dietro di lui si passò una mano sulla fronte sudata e incomincio a ridere nervoso
“Perché ridi?” Chiese lei con il fiatone provando a mettersi dritta e alzando su le mutandine
“Perché... è stato waoo, a parte per le spugne che ci sono cadute in testa e la scopa che ho rotto” rise lui, lei lo guardò per un attimo scettica e poi incominciò  a ridere anche lei “Forse dovremmo trovare un altro posto” disse tra le risate
“Non ti piacciono gli sgabuzzini?” Rise lui
“Preferirei una camera da letto” disse tra le risate
“Beh da me non si può dato che ci sono altre sei persone... e da te c'è  tuo marito” 
“Dovrebbe partire per lavoro settimana prossima” disse mentre si staccava dal muro e si addossava a lui infilando una mano sotto la maglietta “Sai  mi piacerebbe farlo completamente  senza vestiti addosso per una volta” disse ammiccando e andando a baciarli il collo
“Settimana prossima??” Disse pensieroso
“Mmh mmmh” disse Lei tra un bacio e un altro
“Vedrò di trovare un attimo tra gli impegni” disse lui cercando di ricordare le schedule senza ricordare se avessero dei momenti liberi, avevano talmente tante prove per i Mama
“Senti hai per caso trovato quel numero che ti avevo chiesto?” Chiese mentre lei continuava a baciarlo, e infastidita si staccò da lui “Cosa vuoi di preciso da Isabel kim?” Chiese assottigliando lo sguardo
“Ehi calma, non c'è bisogno di essere gelosa, primo perché Isabel non interessa a me, secondo perché ti ricordo che sei sposata ed io non mi permetto di fare scenate di gelosia” disse piccato.
“Mmh, non riesco a trovarlo, ma forse posso trovare un email” disse dubbiosa “Ma voglio sapere il perché di ciò”
“Perché  voglio sapere come sta è una vecchia amica, e mi hai detto che quando era venuta a lasciare quella lettera era ridotta parecchio male” disse schietto.
“Non avrei dovuto dirtelo” disse staccandosi da lui e incrociando le braccia irritata
“Noona non c'è bisogno di fare la bambina, solo perché voglio assicurarmi che una mia amica stia bene” disse piccato  sbuffando
“Ci ho provato okay?? Ma Pd-nim ha incominciato a fare domande su domande e mi ha ordinato di dimenticare quella ragazza. È impossibile trovare il suo numero e sinceramente anche l email. Ci ho provato e stato inutile non c'è traccia di lei” disse in maniera scontrosa
“Perché mi hai detto che avresti provato a cercare l’email se l' hai già fatto??” Chiese arrabbiato
“Perché hai iniziato tutto questo solo per informazioni e se non le ottieni sparirai” disse arrabbiata
“Aigoo, cosa vuol dire ciò?” Chiese irritato
“Mi piaci, Namjoonie e non voglio che finisca”
“Sei sposata... aigo... non posso piacerti io” disse arrabbiato “Era solo del sesso divertente... perché ci stai mettendo le emozioni ora?” disse irritato
“Perché ci sono sempre stati, non avevo il coraggio si dirtelo, ma tu mi usi per avere informazioni e basta!” Urlo lei
“Non urlare qualcuno potrebbe sentirci, non è  solo per informazioni. Calmati mi piaci anche tu” disse per farla calmare
“Cosa?” Chiese lei sconvolta calmandosi
“Non volevo usarti ho sempre pensato che fossi una  bella donna” disse facendosi piccolo, piccolo e dimostrando la sua effettiva età 
“Quindi ti interesso veramente” disse Lei addolcendo il tono di voce
“Si, non volevo sembrarti un ragazzino, pensavo che tu volessi altro” disse a disagio
“Uuuh che idiota tenero che sei, vieni qui, con questa frase ti sei fatto perdonare del tutto” disse lei saltandoli al collo e lui la lasciò fare. 

Lei uscì per prima dallo sgabuzzino e lui dopo un po’, si era salvato da una tremenda litigata tutto grazie a un mi piaci anche tu, sollevato, si avvio verso l’ascensore per poter uscire dall’agenzia, guardò l’orario e digrigno i denti aveva fatto di nuovo tardi, e no per lavoro ma per altro, il giorno dopo si sarebbe dovuto svegliare anche molto presto.
Sbuffò mentre camminava, per i corridoi sovrappensiero.
Tutta quella storia con la segretaria di pd-nim lo metteva in confusione, sapeva che non avrebbe dovuto farlo, scopare con una donna sposata non era moralmente giusta come azione, non era previsto era successo e lui non sapeva come al momento fosse finito a essere un amante. Lei gli piaceva e pure molto, essere andato da solo a chiedere informazioni era per quel motivo principalmente.
Di solito lui non era quello che indagava era più compito di Jin che era un vero pettegola o compito di Tae che invece trovava informazioni riguardanti tutti, specie quando si univa con Jimin. Lui non era fatto per quelle cose.  Ma quella volta aveva deciso di agire da solo, è il motivo era quella donna.
“Namjoon” una voce lo chiamò dietro di lui mentre si avvicinava all’ascensore.
“Oh salve pd-nim” disse sorpreso con un inchino subito dopo
“Come mai ancora qui?” Chiese curioso
“Finivo di lavorare a una cosa e  non mi sono accorto di aver fatto tardi” disse grattandosi  la testa a disagio
“I manager pensavano che te ne fossi già andato” disse entrando nell’ ascensore insieme al ragazzo
“Ah... si sa com'è dici che vai via e poi non vai mai via... è  difficile staccare da lavoro” disse con una risatina nervosa
“Ti accompagno a casa fa troppo freddo” disse serio
“Oh grazie pd-nim è molto gentile! A casa accompagnato dal boss fantastico” disse ridendo
“Namjoonie..”
“Si?” chiese perplesso
“Non troverai nulla su Isabel nessun recapito, non accede a quei numeri nessuno solo io.” Disse serio
“Come? Ehm io non so di cosa lei stia parlando” disse provando a mentire ma non riuscendoci per nulla, poiché dalla voce si percepiva il panico.
“Namjoon... pensate veramente che noi non sappiamo nulla di quello che fate?” disse il capo trattenendo una risata provando a essere più serio possibile
“Io... non sto facendo nulla” disse a disagio, sentendo come se l’ascensore si stesse rimpicciolendo, e sentendosi in trappola
“Namjoon non ci vuole molto per il capo far parlare i dipendenti, e a quanto pare la mia segretaria è più fedele a me che a te o addirittura a suo marito come sappiamo entrambi che non lo è per niente. Come pensi abbia avuto il posto come mia segretaria?” Disse lasciandosi sfuggire una risata alla fine della frase
“Aigoo! Io....” disse balbettando entrando in iperventilazione
“Namjoon, non vado più a letto con lei, puoi fare quello che vuoi ma smettila di indagare su Isabel” disse serio
“Lei ha il suo recapito?” Disse “Ce l’ha da quando quella volta lei è venuta qui, Lei sa qualcosa” lo accuso Namjoon diventando improvvisamente  impavido
“Namjoon ti ricordo che sono pur sempre il tuo capo.” disse tossicchiando
“Lei non capisce” disse supplice
“Namjoon io capisco meglio situazioni di quanto pensi, sono io l’adulto qui. Come vi siete fidati di me su una possibile carriera dovete fidarvi anche per altro. Lei non vi darà risposte.”
“Voglio solo sapere se sta bene, non voglio risposte, sappiamo benissimo che è  il padre che la minaccia probabilmente non solo sulla sua vita ma anche su quella di Yoongi” disse piccato
“Bene se lo sapete allora state fuori da questo” disse duramente
“Voglio sapere se sta bene, tutto qui” disse abbassando il capo a disagio
“Mmh, sta bene, è a Chicago, lavora lì, questo è quello che vuoi sapere”
“Si” disse secco
“Non chiederai più informazioni su di lei alla mia segretaria?” chiese
“Si non chiederò più niente, mi sento sollevato a sapere che stia bene, ero solo preoccupato, Jisoo mi aveva detto che era ridotta male quando era venuta”
“Aigoo, che segretaria che ho assunto” si lamentò
“Io… la prego non la licenzi” disse Namjoon supplice
“No, a meno che non diventi un problema, ah voi ragazzi ci farete impazzire un giorno” disse ridacchiando
“Mi dispiace, se creiamo molti problemi”
“Ah, è la vita, mi sembra giusto sperimentiate alcune cose, Namjoon per qualunque problematica però dovete rivolgervi a noi, potete fidarvi”
“Lo so Pd-min ma non pensa che sia meglio se proviamo a risolvere da solo le nostre problematiche? Almeno che ci provassimo all’inizio”
“Si, dire che è giusto, però Yoongi stava di nuovo male e aveva bisogno di andare in teriapia”
“Sta andando sta molto meglio” disse serio Namjoon
“Dovete incominciare a capire quali sono i vostri limiti, okay? Provate ad esercitarvi su questo e a chiedere a noi” disse serio
“Sarà fatto Pd-nim, non è arrabbiato vero?”
“No, ragazzo, va tutto bene, ora ti accompagno a casa, così potrai riposare” disse dandoli una pacca sulla spalla e Namjoon sorrise a disagio, ora il suo capo sapeva tutto.
 
Angolo dell’autrice:
Questa è la pubblicazione di domani che non potrò effettuare. Prossima pubblicazione mercoledì.
Dopo Isabel abbiamo un momento Bts, no proprio bts ma molto rap line.. ho voluto dare un po’ di storline anche a loro, probabilmente più avanti l’avranno anche gli altri. Arriverà un momento per tutti.
La situazione è più o meno stabile almeno per Yoongi che va in terapia.  Prima del momento incubo e delle riprese di Wings avevano avuto delle vacanze ognuno è tornato dai propri parenti per cinque giorni. Yoongi ha raccontato tutto ai suoi, dato che non sapevano che fine avesse fatto Isabel. Gli hanno detto di andare in terapia di nuovo e dopo di che l’hanno fatto anche gli altri costretti un po’ da Jk.
Ora arrivano le prime vittorie e tutto sembra andare per il verso giusto.
La maknae line è stabile e super concentrata sul lavoro, Jin è sempre fidanzato con la ragazza Yuri con cui era uscito nell’ultimo tour.
J-hope è un po’ estraneo a tutti capirete il perché….
Namjoon…. Capita….
*la frase con l’asterisco è una frase di People, Yoongi inizia a lavorare a quella canzone nel 2016, anche se poi uscirà nel 2020, l’ho letto in un intervista di recente e pensavo ci stesse bene. 
 

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Capitolo 31
*** CAPITOLO 31: MAMA ***


CAPITOLO 31 MAMA
29 NOVEMBRE 2016
“Io e Win-hoo avevamo pensato di uscire” disse Dashimen entrando in camera di Isabel senza bussare, mentre lei era intenta a mettersi il pigiama dopo essersi fatta la doccia e trovandola con il turbante dell’asciugamano in testa a tenerle i capelli bagnati
“Io sono stanca, andate voi” disse lei tirandosi su i pantaloni, senza minimamente guardarlo
“Pensavo che sarebbe stato positivo per te uscire un po’, è un mese e mezzo che stai qui, ed oltre ad andare a lavoro e alle sedute stai sempre in casa. Ultimamente hai lavorato anche parecchio per via di tuo padre” tentò di dire lui avvicinandosi a lei toccandole una spalla leggermente cercando un po’ di contatto fisico
“Non voglio uscire Dashimen” disse secca “Ho altro da fare” si staccò da lui senza degnarlo di uno sguardo andando verso il comò per potersi specchiare un attimo.
“Altro da fare cioè? Continuare a scrivere quel maledetto libro? Isabel dovresti fare una pausa” disse lui serio osservandola mentre rimaneva fermo incrociando le braccia al petto, incominciando di nuovo a sentire la rabbia salir su verso la sua migliore amica.
“No, devo scrivere, non ho tempo per pause” disse con voce apatica, mentre si toglieva l’asciugamano dalla testa e se lo ripassava su alcune ciocche di capelli per asciugarli ancora un po’.  
“Aigoo, ti serve per riprenderti, ti serve per stare meglio” disse arrabbiato, con gli occhi infuocati era veramente stufo di quel comportamento, che ogni sera lo portava a fuggire da quella casa, che ormai era come una prigione per lui, solo per andare a bere.
“Stare meglio? Per quanto? Un paio di giorni? E poi tornare alla mia maledetta vita?” chiese lei girandosi verso di lui guardandolo contrita, aveva percepito la rabbia di Dashimen e in tutta onesta non aveva la minima voglia di dover incominciare una litigata con lui. Voleva solo essere lasciata in pace.
“Aigoo, non puoi continuare a fare così… lui non ti vorrebbe così” esclamò Dashimen, forse usare Yoongi avrebbe aiutato a farla reagire finalmente
“Lui chi?” chiese lei guardandolo in cagnesco, lasciando l’asciugamano umido su una sedia e domandandosi in testa se parlasse di Do-yoon o di Yoongi.
“Yoongi” sibilò Dashimen
“Non lo nominare, non lo conosci non sai cosa vorrebbe” disse lei contrita, distogliendo lo sguardo da lui e avvicinandosi al mobiletto per prendere la spazzola, cercando di concentrarsi sui suoi capelli bagnati.
“Dobbiamo parlarne” disse serio
“No, non dobbiamo Dashimen”
“Stai sentendo le loro canzoni o sbaglio?” disse piccato provando a muovere qualche passo verso di lei ma comunque tenendo una distanza, da un po’ di tempo era come se ci fosse un muro invisibile tra loro due che non li permettesse di avvicinarsi troppo.
“Ho deciso di riprendere a seguirli, hanno vinto dei premi ai Melon” disse con non curanza incominciando a spazzolare i lunghi capelli neri
“Hai deciso tu? O te l’ha consigliato il dottore”
“mmmh, il dottore pensa che potrebbe farmi stare meglio” disse sbuffando
“Stai meglio?” chiese lui provando a insistere sulla conversazione
“Aigoo, non lo so! Dashimen smettila di fare queste domande” ringhiò fuori lei
“Lo sai benissimo che non smetterò mai, fino a che non tornerai a parlare con me normalmente e la smetterai di nascondermi le cose” disse provando a fare un altro passo verso di lei e trovandosi alle sue spalle, osservandola tramite lo specchio di fronte a loro
“Cosa sto nascondendo?” chiese lei alzando lo sguardo al soffitto sbuffando sempre di più
“Quello che provi” disse secco
“Provo irritazione, molta irritazione nei tuoi confronti” disse lei con tono pungente voltandosi verso di lui
“Vuoi veramente essere lasciata in pace? E per questo che hai suggerito a Win-hoo di uscire con me?” disse lui arrabbiato guardandola finalmente negli occhi
“Gli ho suggerito di uscire con te così svaga, un po’ mi sento in colpa ad averlo portato qua, anche se non ho deciso io” disse lei sbuffando
“Vuoi che mi fidanzi con lui?” chiese lui dando sfogo ai suoi pensieri
“Cosa? perché dovrei volere una cosa del genere?” chiese lei con uno sguardo schifato
“Così se stiamo insieme ti stressiamo di meno, dato che pensi che il nostro starti affianco e occuparci di te è uno stress”
“Aigoo, sei un essere paranoico lo sa?” disse lei sbuffando e passandosi una mano tra i capelli bagnati a disagio per via dei pensieri che lui si stesse facendo
“è così?” chiese con rabbia
“No, tu lo devieresti a quel poveretto, gli ho detto di non innamorarsi di te” lo guardò come se fosse stupido
“Allora non capisco il tuo modo di fare” disse confuso sbattendo un paio di volte gli occhi a disagio
“Volevo solo che vivesse un po’” disse lei
“Quindi per te va bene se io e lui viviamo ma tu no?” rise lui
“Io non posso farlo come vorrei” disse sbuffando, ed ecco che lui tornava a colpirla rimandando la conversazione su di lei
“Prima della morte di Do-yoon lo facevi”
“Si perché lui si occupava degli scandali e parlava con mio padre, ed ero al sicuro con lui” disse lei voltandosi con uno scatto di nuovo verso lo specchio e tornando a concentrarsi sui suoi capelli per evitare di sentire la fitta al cuore a solo sentire nominare il fotografo
“Sei in America sei al sicuro” disse lui cercando di provare a trovare un po’ di empatia verso di lei, ma trovandolo difficile dato il suo modo di fare freddo, la rabbia era quella che di solito aveva il sopravvento e la pazienza dopo tutti quei mesi stava pian piano sfumando, avrebbe tanto solo voluto prenderla di forza e portala via da tutto e tutti.
“Torneremo a Seul, perché dovrei tornare a provare a vivere, se poi un domani mi ritroverei di nuovo chiusa. Dashimen quando torniamo io e te ci vedremo molto meno, non ti voglio vicino” disse piccata
“Perché? che stai dicendo?”
“Perché saresti in pericolo, Dash, mettitelo bene in testa io e te non possiamo essere amici” disse lei
“Aigoo, e non puoi esserlo neanche di Win-hoo perché è il tuo assistente” disse sbuffando “Ecco perché io e lui dobbiamo essere amici?” disse con una risata amara
“Non devi essergli per forza amico, se vuoi puoi non esserlo” sbuffò lei  
“Con te parlare è assurdo, io ci rinuncio esco con lui, ciao!” e così dicendo si mosse verso la porta per andare via, stava sentendo sempre più la rabbia montare e sapeva di doversi trattenere, sbatte la porta con rabbia, lasciandola sola, se voleva rimanere così allora lui avrebbe lasciata in pace.
Isabel si girò a guardare la porta chiusa, chiuse gli occhi con tutte le sue forze, cercando di far smettere il cervello di pensare, aveva tanti pensieri in testa e cercava di reprimerli con tutte le forze. Si sentiva sempre più confusa, e anche in colpa nei confronti di Dashimen, avrebbe voluto tanto non essere così cattiva con lui, ma voleva essere lasciata in pace.  Era stanca di vivere senza sapere bene cosa fare e come fare per far si che tutto andasse meglio. Si sentiva come se fosse la cattiva della situazione.  Si sentiva così come se fosse buona solo a causare dolore agli altri. Prima Yoongi, il resto del gruppo a cui aveva fatto del male, aveva ferito anche Ha-rin, e non era riuscita a salvare Do-yoon.  E ora Dashimen, sapeva che con i suoi continui rifiuti gli infliggeva solo dolore. Si odiava, per tutto il dolore che causava e per non essere abbastanza forte da prendere in mano la sua vita e ribellarsi.
Si sentiva bloccata in una depressione, era completamente avvolta dall’oscurità e le era sempre più difficile vedere un barlume di luce, una soluzione a tutto ciò che le affliggeva. 

2 DICEMBRE 6:00 DEL MATTINO CHICAGO
“Che fate svegli voi due?” chiese Isabel entrando nel soggiorno ben coperta dalla vestaglia.
“Scusa se ti abbiamo svegliata” disse subito Win-hoo saltando in piedi
“Stiamo vedendo i MAMA” disse Dashimen con tono annoiato non distogliendo gli occhi dal televisore
“Non mi avete svegliata, i MAMA hai detto?” chiese lei confusa
“Si, sono un Army! I bts si devono esibire! E sono in nomination per i migliori artisti dell’anno e per altre categorie!” disse super euforico Win-hoo saltellando sul posto come una fan impazzita
“Ah… e tu come mai lo segui nel vedere questa follia?” chiese Isabel a Dashimen alzando un sopracciglio
“Non riuscivo a dormire, tu come mai sveglia?” chiese sospettoso stiracchiandosi sul divano, non staccando gli occhi dal televisore, era ancora arrabbiato con lei e non aveva molto voglia di guardarla in viso.
“Stessa cosa, preparo una cioccolata calda vi va?” chiese lei provando a essere cordiale e un minimo gentile
“Si! Ti aiuto!” disse Win-hoo pieno di energia
“No tranquillo, faccio da sola, tu vedi il programma” disse lei per poi voltarsi verso il televisore e vedere che stavano mandando il carpet con il gruppo che sfilava elegante.
“Eccoli! AAaaaaaaaah” urlò Win-hoo sedendosi a terra davanti allo schermo. Dashimen lo guardò alzando gli occhi al cielo sbuffando per tutta quella euforia.
“Oh…” disse Isabel concentrandosi sullo schermo e rimanendo fissa a guardare Yoongi mentre camminava
"Omo omo omoooo" incominciò a battere le mani  Win-hoo, mentre Dashimen sbuffava e Isabel rimaneva incantata, pensando a quanto i ragazzi sembrassero stupendi ma anche imbarazzati in quel momento, sapeva di quanto alcuni di loro fossero tanto timidi.
“Chi è che ti piace sentiamo un po” sbuffò Dashimen appena il red carpet  fosse finito e Isabel si girò lentamente a guardare Win-hoo interrogativa ancora con la mente leggermente annebbiata dalla visione di lui
“Jimin!!!! Specie nell’ultimo video è troppo sexy!”
“Ti piacciono i timidi?” Chiese Isabel incuriosita
“Secondo me è finto timido fa l'imbarazzato ma non è così, devi vedere l’ultimo video” disse Dashimen  piccato
“E timido non è finzione” disse Isabel con una smorfia e Dashimen scosse la testa nel vedere come un minimo commento su di loro faceva in modo di aver una reazione da parte della ragazza.
“Lo conosci Isabel?” Chiese Win-hoo confuso
“Io..no certo che no” balbettò lei
“Aspetta ma tu non li hai conosciuti?” Chiese Dashimen verso Win-hoo
“Io? Ah no non mi sono presentato, ero troppo imbarazzato” disse abbassando lo sguardo sui suoi piedi
“Non ho capito” disse Isabel confusa
“Il servizio fotografico di Do-yoon sbaglio o era un’ idea tua conosci Jin!” esclamò
“Oh... avevo proprio rimosso”
“Oh si è stato divertente, anche se poi non so cosa sia successo, mi ricordo che Suga era andato via dicendo parolacce contro Do-yoon e j-Hope l’aveva seguito provando a calmarlo, aigoo Suga sembra tanto tranquillo, è stato strano sentirlo invenire cosi” disse pensieroso Win-hoo e Isabel cercò di trattenersi da dire qualunque cosa sapeva bene del motivo della rabbia di Yoongi e sinceramente aveva sempre pensato che Do-yoon in quella occasione avesse esagerato.
“è  delle persone tranquille che ci si bisogna preoccupare” disse Dashimen in  modo pensieroso
“Se senti bene i suoi rapper non è  molto tranquillo dice molte parolacce” disse Isabel tranquillamente prendendo comunque le difese di Yoongi
“Beh ma quello è  per la musica da enfasi” disse Win-hoo con gli occhi che li brillavano
“Mmh sarà... vado a fare la cioccolata calda” disse per far si che la conversazione su Yoongi finesse subito
“Nabi dov'è?” Chiese Dashimen
“Dorme appena si sveglia ci raggiunge il mio cane è  molto indipendente se hai notato”
“Si ho notato, vuoi una mano con la cioccolata calda?” chiese Dashimen sperando di poter parlare con lei da solo
“No tranquillo, vedi i Mama con l’esaltato lì” disse indicando Win-hoo
“Ehi! Io sono un Army!”
“Va bene Army” cercò di ridere Isabel andando a rifugiarsi in cucina.
 
“Aigoo stanno piangendo quasi tutti!” esclamò Win-hoo soffiando in un fazzoletto durante la premiazione  
“Penso sia per felicità” esclamò Dashimen “Perché piangi anche tu?” chiese poi guardandolo schifato
“Sono tanto teneri!” esclamò singhiozzando
“Isabel è il tuo momento per dire qualcosa di sarcastico” disse Dashimen dando una bottarella alla spalla della ragazza
“Non ho nulla di sarcastico da dire” disse strizzando gli occhi e guardando meglio Suga che piangeva addossato a J-hope, sarebbe dovuta esserci lì anche lei dietro le quinte e invece era sul divano a guarda Yoongi piangere, non l’aveva mai visto piangere così.
“Stai bene?” sussurrò vicino al suo orecchio
“Si, se lo meritano” disse guardando per un attimo Dashimen sorridendo leggermente.
Lui annuì serio, pensando che fosse un progresso già solo il fatto che lei stesse seguendo tutta la trasmissione senza piangere o chiudersi in se stessa, sperando in cuor suo che non fosse una cosa del momento ma che invece il vedere Yoongi vivere a pieno la sua vita le desse un minimo di scossa per fa si che anche lei facesse lo stesso.
Tornò anche lui a guardare la premiazione e i bts che erano con gli occhi lucidi, sospirò leggermente a disagio alla vista di tutto ciò.
 
Per Isabel era stato inaspettato trovarsi la trasmissione di fronte a sé appena sveglia, di solito prima di vedere qualunque video su di loro si preparava psicologicamente prima, riflettendoci molto prima di digitare il nome della band su Youtube o Vlive.
Però non se l’era sentita di non vederla in diretta, era decisamente preoccupata da qualunque sua reazione, appena gli aveva visti vincere e Yoongi avere uno scoppio di pianto ne era rimasta sconvolta, ma non era scoppiata a piangere, cosa che avrebbe voluto fare. 
Si sentiva molto fiera e orgogliosa di tutti loro specie di lui.
Lei non sarebbe mai stata felice, ma vedere lui piangere per la troppa emozione per quel momento felice, l’aveva anche sollevata, il fatto che lui potesse essere felice a differenza sua la faceva sentire meglio.
Incominciò a pensare che forse non fosse del tutto vero che non sarebbe stata mai più felice, forse lo sarebbe potuta essere di riflesso, avrebbe potuto vedere lui felice, ed esserlo anche lei a causa sua.
Forse essere un’army a tutti gli effetti, l’avrebbe potuta far star meglio.

3 DICEMBRE 2016 SEUL 4:00 NOTTE
 
Erano tutti nel proprio soggiorno a bere e cantare al karaoke felici di festeggiare quella vincita inaspettata. Namjoon e Yoongi si erano dati a un duetto con acuti talmente alti da spaccare le finestre, e il restante urlava e ballava. Erano solo loro sette questa volta, niente Suran o fidanzata di Jin, niente Namjoon che scappava via nel bel mezzo della festa. Niente Tae intento a studiare la situazione, ma solo ubriaco e felice vicino a Jimin e Jk che scherzavano tranquillamente senza arrabbiarsi tra di loro o prendendosi in giro, ma del tutto molto amorevoli.
Solo Hoseok si trovava nello stesso modo in cui era stato alla festa precedente, ubriaco e leggermente depresso, mentre pensava che tutta quella felicità fosse troppa, ma no del tutto, mancava qualcosa a tutto quello, e lui sapeva bene cosa. 
Era stanco, distrutto, da mesi la sua testa pensava solo a quella persona, aveva provato in tutti modi a non pensarla ma si era ritrovato sempre al solito punto. Era questo il problema si sentiva solo perché mancava quella persona che avrebbe tanto voluto avere.
Si ritrovava sempre al solito punto, e non ne usciva fuori.
Sarebbe stato meglio parlarne con qualcuno, forse proprio con lo stesso Yoongi alla fine vivevano due situazioni simili, erano entrambi innamorati di qualcuno con cui non potevano stare.
Ma a differenza di Yoongi lui non ci poteva stare solo per colpa sua, e per il fatto che fosse così confuso riguardo tutta la situazione.
Situazione che nella sua testa era completamente sbagliata.
Sapeva che se avesse raccontato la storia a Yoongi, lui gli avrebbe detto che fosse un idiota a non prendersi l’amore della sua vita.
Ci aveva pensato diverse volte a dirgli tutto, anche perché l’amico si era accorto del suo essere triste, ma proprio non ci riusciva era del tutto paralizzato e impaurito per via della situazione.
Prese il telefono, in preda alla foschia che aveva nella testa dovuta all’alcool e in un moto di coraggio incominciò a scrivere un messaggio.
Pensando che forse così avrebbe risolto.
 
Ciao... Sono io... E non sono morto, ma questo lo saprai se segui un po' le notizie sul kpop.
Si rispondo ora dopo mesi e mesi di mia assenza.
Non so il perché ti scrivo.
Sono stati dei mesi pieni d’impegni e continuo a non avere un attimo di pace. Dopo il tour pensavo di poter avere un po' di riposo ma diciamo che ci sono stati eventi che hanno destabilizzato uno del nostro gruppo e io ho fatto da balia come sempre. No che mi stia lamentando, lo sai mi piace occuparmi delle persone.
A volte però vorrei che qualcuno si occupasse di me, e ogni volta che penso ciò, tu mi torni in mente.
Non dovrei pensare a te, non dovrei scriverti, ma lo faccio con la scusa dell'alcool.
Sono un egoista, tu vivi la tua vita ed eccomi qui che decido di apparire egoisticamente solo per non sentirmi solo.
L’ultima volta che ci siamo visti, il modo in cui me ne sono andato quella mattina da casa tua senza dire nulla.
Lo so, sono pessimo, sono una pessima persona.

Continuo a farti del male.
Continuo a dettare io le regole del gioco, e tu continui a subirle tutte senza lamentarti.
Avrei dovuto rispondere ai tuoi messaggi la prima volta che partissi, ma fui troppo codardo.

Le altre volte invece solo egoista.
Ahahha ma vedi un po' come al solito scarico tutto su di te.
In questo momento dovrei essere al settimo cielo per i traguardi raggiunti e invece non lo sono, penso a te. 

Mia sorella mi ha detto che ti ha incontrato ad agosto, è da quel momento che penso a te.
Vorrei rivederti, vorrei riaverti.
Cazzo sono un perfetto imbecille.
Perdonami, perdonami di tutto, del male che ti faccio e del male che continuo a infliggerti e che probabilmente continuerò a fare perdonami solo come tu sai fare.
Tuo il magico unicorno
 
E così J-hope inviò quel messaggio, lasciò il telefono sul tavolino e si alzò avvicinandosi a Yoongi “Cantiamo insieme?” chiese
“Canzone allegra o triste?” gli rispose sorridendo
“Triste” disse con un filo di voce
“Allora triste sia” sorrise l’amico mettendoli un braccio sulla spalla con far affettuoso.
E così incominciarono a cantare una canzone decisamente molto depressa non riuscendo a raggiungere alcun acuto e facendo ridere tutti, trasformando in tutto in comicità surreale, J-hope rise insieme agli altri ringraziando che nella sua vita ci fossero loro a renderlo felice e dimenticatosi per un po’ di quel messaggio appena mandato.

05 DICEMBRE 2016
Qualche giorno dopo la vincita dei Mama,  i bts che stavano facendo delle prove vennero chiamati nell’ufficio di PD, entrarono tutti super allegri pensando che il loro presidente avesse per loro dei complimenti, che ancora non avevano ricevuto dato che fosse stato in viaggio per lavoro.
“Salve, siamo qui per vedere pd-nim" disse Namjoon alla segretaria mentre si passava una mano tra i capelli a disagio e faceva finta di avere un rapporto professionale, lei si lasciò andare a un risolino per via di quel comportamento facendo arrossire violentemente il leader.
“Certo, ora lo avviso che siete arrivati” disse sorridendo, Namjoon annuì e andò a sedersi come gli altri.
“Strana perché ha riso?” Chiese Tae osservando la segretaria che andava verso la porta del capo
“Ah sarà stato il fascino del nostro leader” rise Jin dando due pacche a Namjoon sulla spalla
“Comunque è  proprio sexy come segretaria” disse Yoongi ammiccando al leader
“Si la penso come te hyung” rise jk facendo l’occhiolino a Yoongi
“Ehi è troppo grande per te” lo rimproverò Jin 
“Ed è  anche sposata” disse Tae piccato sapendo i pettegolezzi di tutta l’agenzia
“Ecco smettila Jk” disse Jimin imbronciato “Non ti bastano tutte quelle con cui ti senti?”
“Hyung non parlo con nessuno io, ultimamente non abbiamo avuto un attimo di tregua come facevo a uscire con qualcuna?” Disse risentito di essere sempre sotto accusa dai più grandi per quanto riguardasse il genere femminile
“Fatto sta che sparisci sempre” sbuffo Jimin
“L’abbiamo notato anche io e Hoseok, no hyung?” disse  Tae
“Cosa?” chiese Hoseok tornando con i piedi per terra
“Ultimamente sei distratto successo qualcosa?” Chiese Rm a Hoseok per cambiare discorso e Jk sospirò dato il cambio di rotta della conversazione, non aveva per niente voglia di dire agli altri dove sparisse.
“Io sono solo stanco, nulla di che, sapete dopo tutto l’impegno per boy  meet evil, ora mi sento come scaricato” disse Hoseok facendo spallucce
“Capisco, ti sei impegnato tanto” disse Rm sorridendo
“Anche Jimin si è  impegnato” disse Hoseok avendo sempre un commento positivo per chiunque
“Si è  superato ballando bendato” annui serio Jk e Tae trattenne un risolino, mentre Jimin diventava rosso e si imbarazzava.
“Pd- min può ricevervi ora” disse la segretaria uscendo, loro annuirono si alzarono contemporaneamente e si avviarono verso l’ufficio, Namjoon e la segretaria si scambiarono per un attimo uno sguardo d’intesa poi il leader imbarazzato abbasso il capo e seguì gli altri, sperando che nessuno si fosse accorso di niente.
Appena entrati fecero il solito saluto e hit man come al solito sorrise.
“Bene ragazzi vi starete chiedendo il motivo per il quale vi ho chiesto di venire”
“Per le congratulazioni ??” Disse Tae allegro facendo ridere hit man e invece facendo alzare occhi al cielo e scostamenti di teste ai vari gruppi
“Si sono molto orgoglioso di voi, vi siete impegnati tanto e mi congratulo con tutti e sette, sono molto sicuro che ci saranno altri premi del genere e che tutti voi continuerete a dare il vostro meglio” disse serio il capo guardandoli uno a uno sorridendo
“Grazie pd-nim queste parole sono le migliori che ci sono state rivolte in questi giorni” disse Namjoon
“Il nostro pd-nim ci sa fare con le parole” disse Jin facendo l’occhiolino
“È cosi commovente” disse Tae abbracciando Hoseok che sorrideva ampliamente
“Faremo del nostro meglio signore” disse Jimin con Jk vicino che annuiva
“Comunque volevo anche vedervi perché un finanziatore anonimo vi ha fatto le sue congratulazioni tramite questi fiori e un biglietto” disse PD nim porgendo il biglietto a Yoongi che era quello più vicino a lui, che annuì serio e incominciò a leggere il biglietto ad alta voce.

Come finanziatore anonimo  vorrei fare le mie più solenni congratulazioni a voi Bts.
Complimenti per gli ultimi traguardi raggiunti, con la speranza che il futuro ve ne possa portare molti altri.

Mi sento di dover dirvi che mi sento molto orgogliosa per voi, essere Idol non è una cosa semplice, è un duro compito.
Rinunciare alla propria adolescenza, al divertimento, alla spensieratezza per il proprio sogno a volte penso posso essere stressante. Ma voi riuscite sempre a essere forti. Siete dei ragazzi che mettono tutto loro stessi in questo lavoro, siete dei ragazzi che si impegnano duramente e che ci provano con tutte le loro forze.
Siete da premiare per la vostra perseveranza,  molto probabilmente  siete andati incontro a degli ostacoli e sono certa che li abbiate superati. La vita può essere moto difficile e complicata. Ma voi riuscite a far sì che tutto diventi bello anche solo guardandovi, siete un grande gruppo, una squadra, una famiglia. Non dimenticate mai che avete la fortuna di poter contare l’uno sull’altro.
Vedervi in lacrime alla premiazione, mi ha commossa e mi ha fatto notare quanto voi siate umili e buoni di cuore.
Continuate così, rimanete genuini e continuate a combattere per il vostro sogno.
Meritate molti vari premi, meritate tante vittorie, e arriveranno tutte.

Buona fortuna per il futuro.


Hit man osservò  attentamente i ragazzi in particolare Yoongi.
“Molto carine come parole” disse Yoongi dando poco peso al biglietto di una persona anonima
Hit man capì che Yoongi non sospettasse minimatamene che quel biglietto fosse da parte di Isabel, quando lei lo aveva chiamato per dire che stessero arrivando dei fiori con un biglietto a nome suo ma che dovevano essere dati in forma anonima, lui era rimasto a dir poco sconvolto. Era raro vedere la ragazza interessata a ciò che i ragazzi facessero, non aveva mai neanche mandando una riga su tutte le notizie che lui le mandava o il merchandising.
“Pd-nim chi è questo finanziatore?” Chiese Tae strizzando gli occhi
“È anonimo... è  uno dei finanziatori” disse serio
“Maschio o femmina?” Chiese Tae, Jimin si fermò a guardarlo incuriosito quando V faceva domande erano sempre perché gli frullasse in testa qualcosa
“Ragazzi è  anonimo ma ci teneva a farvi i suoi complimenti”
“Capiamo... può ringraziarlo da parte nostra, è un biglietto molto sentito, per una persona che non ci conosce di persona, belle parole” disse Rm cordiale.
Tae sbuffò a ciò che aveva detto il leader, senza farsi notare quasi da nessuno tranne da Jimin che lo fissava talmente tanto concentrato quasi da farsi esplodere il cervello per capire a cosa stesse pensando Tae. C’era qualcosa di familiare nelle parole di quel biglietto, lui le aveva sentite da qualche parte ed era convinto che anche il suo migliore amico Tae pensasse lo stesso.
Tae si giro a guardare l’amico e aggrottò lo sguardo, forse Jimin come lui aveva capito, guardò anche Jk che sembrasse invece essere annoiato a morte.
Solo loro tre potevano fare il collegamento, le parole del biglietto erano identiche a quelle di lei.
“Ringrazierò, volete portare i fiori e il biglietto a casa?” Chiese pd-nim
“Pd-min siamo pieni, di fiori, forse è  meglio di no” disse Jin guardando i fiori e arricciando il naso, era un po’ stanco di tutti quei profumi floreali in casa propria
“Si poi non sappiamo neanche chi sia” disse Yoongi con una smorfia e Tae sbuffò di nuovo. Era veramente l’unico a capire tutto di Isabel, stupendosi anche del fatto che neanche Yoongi riuscisse a capire i collegamenti.
“Ma il biglietto è bello, lo prendo io” disse Tae prendendo il biglietto sul tavolo poi si fermò a fissare i fiori, girasoli e i gelsomini incuriosito.
“Prendo anche i fiori odorano di gelsomino” disse allegro sperando che la sua frase aiutasse il suo Hyung a collegare il tutto a Isabel.
“Tae ma siamo pieni di fiori, fra un moriremo soffocati a causa loro” disse Jin lamentandosi e non capendo l’atteggiamento del più piccolo
“Piace anche a me l’odore di gelsomino, mi ricorda Isabel” disse Yoongi sovrappensiero, Tae lo guardò elettrizzato, sperando che il suo hyung avesse capito il collegamento, ma poi Yoongi scosse la testa e sbadiglio distrattamente.
Jimin guardo Tae che sorrideva come a dire ho ragione io so tutto nessuno mi frega.
“Perché gongoli?” Chiese Jimin vicino a Tae sottovoce senza farsi sentire dagli altri
“Perché portiamo i fiori a casa” disse allegro
“Strano” disse Jimin guardandolo con sospetto
“Bene se non c'è altro torniamo ad allenarci” disse Rm  serioso
“Si potete andare” disse Hitman guardando sospettoso Tae  
“Tae riesci a portarli?” chiese il più grande scettico
“Si certo!” esclamò prendendo il grande bouquet che però gli coprì a visuale
“Ti guido io” disse Jk con una risata mettendosi dietro di lui e spingendolo mentre Jimin guardava stranito il tutto, poi prese il bigliettino sulla scrivania e ricominciò a leggerlo mentre si avviarono tutti fuori dall’ufficio.
Finito di leggerlo diede uno sguardo a Jk e Tae con i fiori e quasi ebbe la certezza di cosa realmente passasse per la testa di Tae. E pensò che fosse strano che Jungkook non ci fosse arrivato.

FLASHBACK  16 GIUGNO 2012 NOTTE
“È stato Faticoso l'allenamento di oggi?” Chiese Isabel al volante mentre la maknae line entrava in macchina con i propri borsoni stanchi per via dell’allenamento
“Oh noona siamo stremati” si lamento Tae salendo sul posto davanti lasciando il borsone ai suoi piedi e allacciando la cintura
“Ecco perché vi sono venuta a prendere pronti per andare a mangiare un bel gelato?” sorrise raggiante la ragazza con i capelli fucsia a sfumature rosa tenuti stretti in una coda alta
“Si! Ma noona è tutto chiuso!” disse Jk
“Ma no, andiamo al Kombini e compriamo cose lì e facciamo un festino in macchina” disse allegra mentre metteva in moto e cominciava a guidare
“Isabel siamo a dieta...” disse Jimin non capendo ancora come ci fosse finito lì con loro, era la terza volta che vedeva Isabel e ancora non capiva perché tutto il gruppo avesse tutta quella confidenza con lei, o perché SeokJin Hyung che l’aveva conosciuta lo stesso giorno suo si trovasse così bene a litigarci e si comportasse in maniera del tutto normale con lei.
“Jimin fate tanti esercizi che smaltirete tutto velocemente e Tae mi ha detto che non avete cenato..” disse lei sorridendo continuando a guidare
“Mmh non penso che allontanarci sia una buona idea” disse a disagio
“Perché?” chiese confusa lei mentre  si fermava al semaforo
“Jimin non si fida di te, colpa dello hyung” si fece sfuggire il più piccolo con una risatina
“Yoongi?? Che ha detto di me?” Chiese lei pronta all’attacco, stava già pensando a come farla pagare al suo migliore amico che parlava male di lei in giro
“Ah noooo, Seokjin hyung!” disse Jk ridendo
“Ahhh… per questa volta Yoongi  è salvo… Seokjin è solo risentito per la guida spericolata, ma sto guidando prudente” disse lei fiera di sé stessa e ridendo facendo ridere anche Tae vicino a lei che si era messo comodo sul sedile e si beava del venticello proveniente dal finestrino felice di trovarsi lì
“Anche Yoongi ha criticato la tua guida" disse Jimin piccato
“Peccato che Yoongi viene sempre in macchina con me... E loro sono già venuti non mi sembrano si lamentino... Pensi che faremo un incidente?” chiese studiandolo dallo specchietto non capendo bene l’astio da parte del ragazzino
“Non lo so non stai guidando male...” disse perplesso
“Infatti non facciamo nessun incidente perché siamo già arrivati!!” disse lei ridendo per alleggerire la tensione e parcheggiando perfettamente la macchina.
“Se non volevi venire perché sei qui?” chiese poi girando a guardarlo mentre spegneva la macchina
“Io... Ehmm...” balbettò a disagio Jimin
“Aigoo fidati con noona siamo al sicuro, l’abbiamo già fatto” disse Tae ilare
“Yoongi hyung non lo sa che stiamo con te... È come uscire con la fidanzata di uno hyung non dovremmo”
“Jiminshii io non sono fidanzata con Yoongi... E lui lo sa, mi ha scritto di comprare le patatine, lui finisce un po' più tardi, mi ha detto di passare prima e di portarvi in giro, perché pensava che fosse un po' stressati” disse Isabel sorridendo cercando di rassicurarlo
“Cosa???” esclamarono tutti
“Non è una trasgressione?? Una missione top secret??” disse Tae triste e sconvolto
“Si dal vostro hyung ma quello rompi palle...” disse Isabel ridendo
“Noona ma perchè tu e Seokjin hyung non andate d'accordo?” chiese jk confuso e in modo innocente
“Coniglietto non è vero che non andiamo d'accordo... Andiamo d'accordo lui mi da fastidio e io do fastidio a lui” disse seria annuendo concisa
“Ahhh come jimishi fa con me!” esclamò capendo
“Io sono un tuo hyunggg!” esclamò Jimin
“E io una noona, ma non mi arrabbio mica se non mi chiami così” disse Lei piccata
“Io… non sapevo se potevo… e non ti conosco tanto bene.. non so come comportarmi tu sei strana” disse a disagio balbettando e armeggiando con la cintura per non guardarla in faccia imbarazzato
“Strana?? In che senso?” chiese lei confusa
“Le ragazze sono timide, e no esuberanti come te con i ragazzi e tu non hai problemi a stare con tanti ragazzi, non dovresti” disse leggermente insicuro
“Aigoo…. Io vengo dall’America lo sai questo? Per me è  normale… ti abituerai anche tu come gli altri, anche il coniglietto era a disagio all’inizio ora scappa in macchina con me a cercare cibo” disse sorridente
“Ci siamo abituati a Isabel, non la vediamo spesso ma ogni volta è come se fosse tutto naturale” disse Jk tranquillamente
“Si lei è una sorella per tutti, lo capirai anche tu.” Disse tae annuendo serio
“Io non sono convinto dovremmo esercitarci, no stare qui a far baldoria” disse a capo chino
“Jimin vi siete esercitati tanto, tranquillo meritate di uscire un po'. Quando sarete famosi avrete poco tempo per godervi la vostra adolescenza, essere Idol non è una cosa semplice, è un duro compito, ma voi così piccoli avete deciso di provarci e vi state impegnando tanto. Pensate di dovervi solo allenare e che dovete rinunciare al divertimento e alla spensieratezza per il vostro sogno.  Penso che tutto ciò possa essere stressante.  Siete dei ragazzi che mettono tutto loro stessi in questo lavoro, siete dei ragazzi che si impegnano duramente e che ci provano con tutte le loro forze.
Ma penso che sia giusto che ogni tanto io vi aiuti a svagarvi un po’, ne ho parlato con Yoongi anche lui pensa che sia giusto portarvi fuori da quella sala prove.” Disse tranquillamente lei facendo calare il silenzio in macchina.
“Ma noona questi sacrifici servono per la nostra carriera” disse Jimin utilizzando il noona addolcito dalle parole della ragazza
“Lo so ma Jimin esiste un limite, la vita non è solo sacrificio, dovete provare a trovare dei momenti di spensieratezza, se no un domani odierete la vostra carriera perché vi a tolto tutto. Questi momenti con me faranno in modo che non la odierete.” Disse allegra
“Yoongi cosa ne pensa?” chiese poi Tae  
“Pensa che sia giusto quello che dico” disse seria
“Chiederò conferma” disse Jimin serio
“Aigoo Jimin ha ragione smettila di fare cosi” disse Tae
“Io ho fame" disse Jk  e Isabel incominciò a ridere “Si scendiamo e andiamo a mangiare, questo è lo spirito giusto bravo coniglietto!” disse tornando solare e concludendo il discorso serio per poi uscire fuori dalla macchina seguita da tutti e tre.


05 DICEMBRE 2016 SERA
“Cosa ti passa per la mente?” Chiese Jimin a Tae una volta arrivati a casa  entrando in camera del ragazzo
“A me??” Chiese lui alzando leggermente la testa dal letto
“Si tae ci sei tu nella stanza” disse sbuffando
“Pensavo, che mi sono impegnato tanto nel kdrama, e che con quella  parrucca si sudava  tanto” disse pensieroso
“No Tae... il biglietto e i fiori”
“Ahhh.... Penso che Isabel lì abbia mandati” disse tranquillo
“Perché lo pensi?” Disse Namjoon apparendo vicino alla porta spalancata “Comunque se dovete parlare di lei chiudete la porta, Yoongi ha finalmente rinunciato a lei esce con Suran, per favore evitate davanti a lui sembra stia cercando di andare avanti” disse piccato
“Allora chiudi la porta” disse Jimin come se fosse logico leggermente infastidito da quella interruzione
“Non mi dispiace Suran, ma è troppo grande e sinceramente non mi sembra interessata a fare amicizia con noi” disse Tae aggrottando la fronte
“Tae non deve fare amicizia con noi ma far star meglio lo  hyung” disse Namjoon piccato
“Tu e Jk siete assurdi" disse Jimin
“Cosa centra ora Jk? Perché parli sempre di lui?” Chiese Tae guardando l’amico in modo sospetto
“Aigo... a te non piacciono le fidanzate di Yoongi hyung a Jk non piacciono quelle di Jin hyung”
“Non ha mai detto niente di male su Yuri” disse Tae pensieroso
“Ma si lamenta quando stanno insieme” disse Jimin facendo il verso
“Si perché lo hyung è  tutto smielato lo prendiamo tutti in giro per questo” disse Tae come se fosse ovvio
“Lascia perdere” sbuffo Jimin
“Se avete finito voi due... mi spietate perché pensate che provengono da Isabel?” disse Nam tamburellando con il piede rimanendo appoggiato alla porta chiusa
“Perché... primo i fiori sono i gelsomini il suo profumo e le piacciono i girasoli, secondo sono belle parole per un estrano” disse Tae
“Ah! hanno insospettito anche a te? Sembrano quelle dette da lei in macchina quando io non la chiamavo ancora noona ed ero indeciso se mi piacesse o meno” disse Jimin 
“Mmh vi ha detto cose del genere?” chiese Namjoon
“No, ha detto le stesse identiche frasi del biglietto” disse Jimin
“Comunque sia non dite niente a Yoongi, per favore sembra stare meglio”
“Ma...” provò a dire Tae
“Niente ma... è inutile, Taehyung lo devi capire loro due insieme sono un rischio  no solo per lei ma anche per lui! Vuoi due cadaveri o vuoi due persone vive ma separate?” disse arrabbiato, rimproverandolo
“Siete esagerati” disse sbuffando
“La penso come lui, meglio non rischiare, lascia perdere” disse Jimin guardando il leader e supportandolo
“Fantastico... come sempre ho perso. Andate via, mi sono rotto di parlare con voi”  disse stendendosi sul letto a pancia sotto e immergendo la testa nel cuscino
“Dai non fare così!” provò a dire Jimin
“Andate viaaaaa” urlò attraverso il cuscino
“Andiamo Jimin lascialo sbollire” Disse Rm prendendolo per il braccio e trascinandolo fuori
“Secondo te abbiamo ragione sul fatto che possa essere lei?” chiese Jimin in corridoio, Namjoon si guardò intorno sperando non ci fosse ombra di Yoongi poi sospirò
“Dubito sia un investitrice” disse tranquillo
“Forse PD nim l’ha detto per darci il biglietto”
“Poteva dire che fosse una fan” disse nam
“No perché sarebbe stato sospetto, perché doveva recapitare lui qualcosa di una fan anonima, dire che è  un investitrice  non fa sospettare”
“...Mmmh sarà...  non è  importante non cambia nulla, vado a dormire, non ci pensare troppo Jimin” e diede due pacche sulla spalla al ragazzino avviandosi verso la camera
“Okay buonanotte hyung” disse Jimin sorridendo per poi guardare la porta della camera di V sospirare a andare verso la sua camera.

Namjoon andò in camera prese il telefono e mando un messaggio Jiwoo chiedendole se potesse passargli la lista degli investitori della big hit.
Pd-nim gli aveva già detto di smetterla di indagare ma lui aveva un dubbio aveva visto Isabel un giorno in agenzia anni fa, e poi lei si era di nuovo presentata in agenzia a lasciare quella famosa lettera. Alla fine poteva essere molto probabile che Isabel avesse realmente investito in tutti loro. Poteva realmente essere così. Non capiva molto il perché l’idea di investigare, alla fine si ritrovò a pensare che per quanto provasse ad essere neutrale e distante da quella storia e a dire a tutti di lasciar perdere, lui era identico a tutti e in cuor suo sperava di poter riavere Isabel vicino al suo Hyung e nelle loro vite.

Angolo dell’autrice:
Isabel è ancora avvolta dalla tenebre ma vedere Yoongi piangere e vincere un premio ha sicuramente causato qualcosa in lei, vi ricordo che dopo i need u lei ha rifiutato in qualunque modo di sentire la loro musica o sapere qualcosa su di loro.  Anche dopo quel concerto da cui è scappata e l’ha fatta esplodere.  Casa sua poi è piena di roba che Pd-nim insiste a mandarle e che è ancora tutta chiusa nei pacchi. Quindi il suo avvicinarsi al gruppo come fan forse potrebbe essere una soluzione.
J-hopeeeeeeeee! Cosa succede a Hobi? Chi è questa persona?
Tae è un genio! A mio dire lui è fantastico! Jimin anche ha capito… jungkook ha fame, scherzo Jk sta andando avanti con la sua vita e non si interroga su niente che riguarda Noona. Jimin ha collegato perché ha osservato Tae.
Ogni tanto tornano i flashback, si ne ho un po’ di riserva che decido di inserire quando mi manca Isabel con i bts!
Per il resto…. Tutto normale
Namjoon continua a investigare… e a farsi la segretaria! La metro porta a questi pensieri e a queste storie… ahahhah
Pubblico oggi perché non sono andata a lavoro, ci si legge mercoledì della settimana prossima… scusate se il capitolo sembri infinito




 

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Capitolo 32
*** CAPITOLO 32 BETTER, BUT MAYBE NOT ***


CAPITOLO 32 BETTER, BUT MAYBE NOT
 
7 DICEMBRE 2016 CHICAGO
“Stai bene?” Chiese Dashimen  sedendosi sulla poltroncina all’interno della veranda vicino a Isabel che appoggiò il computer sul tavolino di fronte a lei e incominciò a stiracchiarsi.
“Perché lo chiedi se sai già la mia risposta?” Chiese lei infastidita 
“È un non stai bene suppongo” disse sbuffando, aveva deciso di provare di nuovo a parlare con lei, sperando di riuscire a trovare un modo per tornare a essere quelli di prima e un modo per farle dire cosa realmente sentisse. Dopo i Mama i silenzi di Isabel erano diventati molto più presenti, così come anche la sua assenza, la ragazza aveva incominciato a recarsi ogni sera all’istituto per fare terapia senza anche Win-hoo a farle compagnia.
“Dash io sto bene...” disse in un soffio
“Hai urlato di nuovo nel sonno, hai avuto di nuovo gli incubi, non ti succedeva da settembre” disse sbuffando remore della notte precedente in cui aveva deciso di rimanere a casa allertato da Win-hoo che lo aveva avvertito degli incubi tornati. L’aveva sentita urlare, ed era accorso in camera sua, l’aveva trovata poi in piedi vicino la grande finestra aperta, finestra che dava sul balcone. In quell’istante gli si era gelato il sangue a vederla lì ferma in mobile nel freddo, con il vento che le arrivava ai capelli neri facendoli svolazzare, così come svolazzava anche la leggera camicia di raso bianca, creando un contrasto netto di colori tra la vita e la morte.
Nel guardare quella scena Dashimen era stato invaso da un terribile senso di panico per tutto il suo corpo, che l’aveva freddato sul posto per un paio di secondi.
Aveva fatto dei passi verso di lei l’aveva chiamata tremante, con il cuore che batteva all’impazzata e la paura farsi prepotente spazio in lui. Isabel si era voltata verso di lui in una lentezza disarmante mostrando il suo viso rigato di lacrime, l’aveva guardato per un attimo interminabile e poi si era avvicinata di più alla finestra, il ragazzo aveva trattenuto il fiato impaurito come non mai ed era rimasto paralizzato sul posto, con la sua mente che pensava solamente peggio.
Il peggio però non era arrivato, anzi lei aveva chiuso la finestra ed era tornata nel letto come se nulla fosse successo, senza degnarlo di una parola o di un altro sguardo. Lui era rimasto fermo, incredulo da tutto senza capire realmente cose fosse appena successo,  si era sentito come se si fosse trovato in un incubo anche lui, solo che quello che aveva vissuto non lo era stato. Con il cuore a mille e il corpo tremate alla fine era riuscito a fare dei passi verso il letto di lei, e senza fare un fiato si era messo accanto alla ragazza rimanendo immobile con gli occhi spalancati a guardare il soffitto senza far alcun movimento o fiato.
“Ho smesso con gli antidepressivi qualche settimana fa... il dottore ha detto che poteva capitare” disse in uno sbuffo Isabel mentre guardava la grande vetrata della veranda coperta in cui si trovavano e la pioggia zampillare nel giardino sulle varie pozzanghere.
“É per questo che vai ogni giorno in terapia? Perché non hai detto che hai smesso con gli antidepressivi?”  Disse risentito scuotendo la testa
“Perché non sei la mia balia Dashimen” sbuffò lei alzando gli occhi al cielo per poi tornare a concentrarsi sulla pioggia come se questo potesse impedirle di pensare troppo al casino che avesse nella testa.
“Isabel questa situazione sta diventando insopportabile, quando ti deciderai a tornare a confidarti con me?” scoppiò di nuovo Dashimen, la notte precedente lo aveva sconvolto, era arrivato il momento di agire non ne poteva più di vivere con la paura di perdere anche lei da un momento all’altro.
“E tu quando la capirai che non voglio nessuno nella mia vita?” disse piccata mentre si sfregava le mani gelate.
“Quando capirai tu che non lascerò perdere” rispose lui nello stesso tono arrogante che lei aveva appena usato
“Come vuoi…” disse per dargli l’accontentino  facendo calare il silenzio per un paio di minuti, dove lei rimaneva immobile a fissare il giardino e lui invece fissava lei sperando di trovare un modo per continuare quella conversazione senza perdere le staffe, cosa ormai difficile per lui.
“Ho dato la giornata libera a Win-hoo” disse sospirando per smorzare il silenzio
“Hai fatto bene”
“È un po’ scosso” disse a disagio continuando la conversazione sperando in una possibile reazione da parte della ragazza
“A causa mia? Quel ragazzo dovrebbe mollare questo lavoro, gli ho detto di cercare di meglio ma non vuole” disse con un’alzata di spalle, senza dare peso al tutto
“Lo so... lo rovinerai” disse ridacchiando nervoso per smorzare la tensione
“Aigoo, non sono dell’umore Dash” rispose lei scuotendo la testa continuando a non guardarlo
“Senti mi dispiace per avere messo ai Mama... non capisco perché ci stai male, lui ha pianto per la felicità, dovresti essere felice per lui” provò a inserire lui stesso l’argomento, sapeva che vedere i Mama l’avevano in qualche modo turbata
“Dash smettila di parlare di lui” disse secca 
“Isabel dobbiamo parlarne” la rimproverò lui
“Perché?? Perché vuoi parlare di Yoongi?” disse urlando dopo la calma tenuta per tutta la conversazione, per poi girarsi e guardalo per la prima volta da quando lui si fosse seduto su quella poltroncina vicino a lei
“Cosa hai scritto nella lettera?” Chiese in modo duro
“Di starmi alla larga di andare avanti e che sono una stronza, okay? Felice di saperlo?” rispose in modo scontroso fulminandolo con un’occhiataccia glaciale.
“Sappiamo benissimo che non ci crederà” disse lui piccato
“Aigoo, non ha importanza... ormai sono esiliata qui. Anche se fossi a Seul non avrebbe importanza. Perché il destino è contro di noi. Lui vive la sua vita, vince premi ed è felice, ci sarà stata qualcun'altra ad abbracciarlo a congratularsi. Quindi non ha importanza come io mi senta o cosa io vorrei. Perché tanto non potrò mai averlo” scoppiò lei con quel turbino di parole, per quanto si sforzasse di non parlare con Dashimen alla fine cedeva sempre esplodendo e dicendo quello che le passasse per la testa.
“Quindi qual è il tuo piano? Quindi cosa stai facendo della tua vita? Qual è il senso?” l’attaccò lui
“Non c'è il senso Dash, continuo a vivere e basta! Continuo ad andare a lavoro e provo a scrivere quel maledetto libro che non vedrà mai la luce del sole”  disse lanciando uno sguardo di odio verso il computer per un attimo, si trovava in un punto morto da giorni e non riusciva a scrivere, anzi ogni volta che provava ad aprire una pagina Word alla fine si ritrovava a rimettere il video dei Mama su Youtube e a guardare Yoongi piangere durante la premiazione come se ne fosse ipnotizzata.
“Così non va... e come se ti fossi suicidata anche tu. Sei morta dentro!” esclamò lui pieno di rabbia
“Dash cosa vuoi che faccia?” disse guardandolo con aria di sfida
“Esci prova a goderti  questi momenti di libertà, prova, sforzati. Per favore...”
“Perché dovrei?” 
“Perché ci sono ancora io, perché ora c'è anche Win-hoo, perché me l’hai promesso, mi hai promesso che non mi avresti escluso”
“Dash sei qui, non mi sembra di averti escluso” disse con ovvietà
“Aigoo sono qui ma tu non ci sei, voglio la mia amica” disse supplice, non sapeva realmente più cosa inventarsi per farla stare meglio, per riaverla con sé, gli mancava Isabel, gli mancava Do-yoon , gli mancavano i fantasmi del suo passato, si sentiva estremamente solo, e incominciava a perdere le speranze.  Incominciava a pensare che sarebbe rimasto solo e che non sarebbe mai riuscito a proteggere Isabel come lui avrebbe voluto.  Si sentiva sempre più sconfitto su tutto.
“Io...” provò a dire qualcosa senza riuscirci, abbassò lo sguardo, anche lei sconfitta. La parte di lei che le diceva di fare l’amica per Dashimen era sempre più prepotente nella sua testa e lei diceva di fare qualunque cosa, di tornare ad essere la Isabel di prima, ma poi i pensieri arrivavano, il ponte, lo sguardo di Do-yoon, la sua morte, la bara.  E come i ricordi del dolore atroce di aver perso Do-yoon arrivavano anche i visi dei bts i loro sorrisi, arrivava il viso di Yoongi a sorriderle, e poi il vuoto, il dolore e la consapevolezza che non avrebbe riavuto nessuno di loro.
E così subentrava la paura, se fosse tornata a essere amica di Dashimen se fosse tornata a sorridere con lui, a essere se stessa con lui, un giorno l’avrebbe perso e tutto ciò avrebbe fatto male, così come le facevano male le altre sue perdite.  
“Lasciamo perdere... vado a prendere da bere vuoi qualcosa?” Chiese irritato alzandosi di scatto dalla poltroncina.
“Quello che vuoi tu” disse Lei senza osare guardarlo negli occhi, lo stava ferendo, gli stava facendo del male, lo sapeva.
 
Dashimen torno con delle birre e si sedette di nuovo vicino a lei
“Ma stai scrivendo?” Chiese lanciando uno sguardo alla schermata del PC spento 
“No, guardavo dei video” 
“Comprendo” disse porgendole la birra
“Hai presente il ragazzo quello a cui avevo scritto da ubriaco quest’estate?” disse lui provando a cambiare argomento
“Quello di cui mi avresti parlato quando saresti stato pronto?” chiese lei dopo aver fatto un lungo sorso della birra
“Si.... beh mi ha risposto” disse sospirando, bevendo anche lui di nuovo
“Quindi hai iniziato una relazione con lui? E per questo che non vieni più a letto con me?” Chiese lei tranquilla
“Non pensavo volessi fare sesso con me...A mala pena mi parli, vuoi fare sesso?” chiese incredulo, non capiva da dove se ne fosse uscita con una frase del genere e ciò lo confondeva, forse un po’ di sesso avrebbe aiutato a entrambi.
“Mmh... non ho pensato a ciò sinceramente” disse lei perplessa senza dare troppa importanza alla cosa
“Comunque non ho iniziato una relazione con lui” imbronciato sbuffando,
“Perché? Hai smesso di essere innamorato di lui?” chiese scettica lei guardandolo inclinando leggermente la testa incuriosita
“No, non ho smesso. Sinceramente non ho pensato molto a lui, almeno avevo altro a cui pensare...” disse a disagio, non avrebbe mai smesso di essere innamorato, però era vero il fatto che non l’avesse pensato poi molto in quel periodo.
“Mmh vuoi iniziarla?” continuò lei con le domande  
“Lui non è in America” rispose lui piccato
“Ah no???” Chiese lei stupita, mentre si muoveva sul divano per mettersi in una posizione più comoda per ascoltarlo e guardalo meglio, appoggiò la schiena al bracciolo laterale e incrociò le gambe e puntò lo sguardo su di lui.
“È coreano...” disse lui in un soffio facendo calare il silenzio mentre entrambi davano un altro sorso alla birra, lui a disagio per aver incominciato quella conversazione e lei assorta nei suoi pensieri come sempre.
“Vuoi riavere la tua amica?” Chiese di getto 
“Cosa vuoi dire?” Chiese lui confuso
“Posso provarci... ma devi raccontarmi la storia, tu la mia la sai” disse provando a essere gentile con il tono di voce
“Non avrei voluto saperla, me l’ha detta Do-yoon mi ha fatto indagare lui, avrei tanto voluto che fossi tu a raccontarmela” disse la verità lui, aveva odiato scoprire tutto facendo ricerche  e aveva odiato tenere il segreto con lei.
“Lo so questo, l’ho capito”
“A me non sembra che tu l’abbia capito molto, penso che tu ce l’abbia con me per questo” disse lui serio
“Forse un po’, sarebbe stato meglio che te l’avessi raccontata io”
“Ti saresti sentita più al sicuro, e no tradita. Immagino sia così, vuoi che ti racconti la mia?” chiese lui tornando al discorso originario prima di causare un’altra litigata
“Si mi piacerebbe” sorrise lei muovendosi un po’ sul divanetto per mettersi più comoda
“Mmh non c’è molto da dire comunque, non ho passato con lui tutto il tempo che tu hai passato con Yoongi, non penso si possano paragonare i due amori” incominciò a raccontare lui un po’ indeciso, mentre prendeva una copertina dietro lo schienale e la passava a lei, che la prese e la appoggiò sulle sue gambe mentre incominciava a dare voce ai suoi pensieri.
“Gli amori non si possono paragonare, e il fatto che tu non abbia passato molto tempo con lui non cambia poi molto, i sentimenti non cambiano con la durata del tempo. Io ne so qualcosa, mi sono lasciata più di due anni fa e guardami, lo amo ancora come il primo giorno, anzi forse non stargli vicino comporta che io lo ami ancora di più.” Disse facendosi seria, e parlando dei suoi sentimenti tranquillamente senza filtri, decidendo finalmente di provare a lasciarsi andare per un attimo alla normalità e alla compagnia di Dashimen, senza chiudersi in se stesse e nella sua oscurità.
“Forse hai ragione” disse lui pensieroso
“Racconti o no?” insistette lei
“Allora l’ho conosciuto a scuola, appena mi sono trasferito qui, dopo aver incontrato Do-yoon e mio zio, mi sono iscritto a scuola e lui è diventato il mio compagno di banco” disse Dashimen e Isabel incominciò a ridere in modo ilare
“Perché ridi?” chiese lui confuso, non li sembrasse di aver raccontato qualcosa che potesse far ridere
“Io e Yoongi ci siamo conosciuti così” disse lei sorridendo dopo tanto tempo
“ottimo…” disse in modo ironico passandosi una mano tra i capelli a disagio
“E poi?” chiese lei ridacchiando
“Beh abbiamo passato del tempo insieme e non molto, lui lavorava spesso… ehm… era un trainer è un idol ora”
“Stai scherzando?” disse lei incominciando a ridere sempre di più
“No, non sto scherzando, vorrei poterlo fare” disse cercando di ridere anche lui scuotendo la testa
“Le nostre storie sono così simili? Suo padre vi ha proibito di vedervi?” chiese lei incominciando a fare ironia sulla sua stessa vita sorprendendo Dashimen che però decise di continuare così senza far alcuna domanda da quel cambio repentino d’umore.
“Ah no! questo no, diciamo che dopo più di un anno che eravamo amici alla fine l’abbiamo fatto, era la sua prima volta” disse lui
“E immagino no la tua” disse lei sorridendo, amicando verso l’amico
“No per niente, poi beh sono partito per l’America”  concluse lui
“Questa è la storia?” chiese lei aggrottando la fronte aspettandosi di più
“Si, ci siamo rincontrati un anno fa quando sono ritornato, abbiamo rifatto sesso e lui è sparito di nuovo” disse sbuffando
“Perché lo ami?” chiese lei assottigliando lo sguardo
“Perché è allegro, spensierato ogni volta che stavo con lui mi veniva da sorridere, poi si prende cura degli altri, è sempre disponibile, ride spesso è la felicità fatta persona, inizialmente era insopportabile stava sempre lì a farmi domande a seguirmi a voler essere mio amico, e io ero nuovo e non avevo poi tanto voglia di farmi amici, preferivo stare per conto mio”
“Me e Yoongi al contrario?” chiese lei ridendo
“Mi stai paragonando a Yoongi?” disse lui risentito
“Si, sei simile a volte, hai quell’alone intorno che porta la gente a volerti stare lontano, sei sarcastico, e sempre sulle tue, insisti solo con me. Sei allegro solo a volte e sempre pensieroso” disse lei facendo un quadro completo del ragazzo
“Aigoo, ottimo” sospirò in modo sarcastico
“Quindi sei innamorato di lui, ma lui?” chiese lei
“Lui pensa sia uno sbaglio, l’essere gay” disse sbuffando
“Mi fai leggere il messaggio?” chiese lei “Comunque è strano che ti abbia risposto dopo mesi e mesi”
“Si… mi evita ma poi riappare” disse lui “Mi fa impazzire quando penso che sia finita lui riappare” disse sbuffando
“Okay dammi il messaggio così capisco meglio”  sorrise lei
“Eccolo tutto tuo” e così lui le porse il suo telefono con la chat aperta
 
“Waoo, e meno male che si prende cura di tutti, sembra un narcisista che gioca con te e si fa vivo quando gli fa comodo” disse dopo aver letto il messaggio
“Non è così… si sta scusando e solo ch…”
“Ha paura dell’essere gay… poi se lo venissero a scoprire le fan del kpop sarebbero cazzi…” disse lei piccata
“Si, l’immagine è tutto, sembrare perfetti fidanzati” provò a dire lui in difesa del ragazzo
“Sembrare… sicuramente non lo è” disse lei piccata aggrottando lo sguardo
“Non siamo mai stati fidanzati” disse prendendo le difese del ragazzo
“Avete mai affrontato l’argomento gay non è sbagliato?” chiese lei
“No, mai, ma ho capito che è un problema”
“Aigoo, perché quando torni in Corea non provi a rivederlo?” chiese incuriosita lei
“Io con lui? Con un Idol? A vivere di nascosto lo vedi fattibile?” rise in modo amaro lui, passandosi una mano tra i capelli a disagio al solo pensiero
“Ah, beh sei abituato alla nostra amicizia, non sarà difficile” sorrise lei, perdendolo in giro
“Appunto ora che torno a Seul devo stare attento a non farmi beccare da tuo padre, vorrei evitare di fare lo stesso per milioni di fan, per sua agenzia e per suo gruppo”
“MMh puoi evitare di farlo con me?” propose lei con una risata
“Idiota, quando lo capirai che non ti lascerò perdere?” chiese lui dandole una spinta
“Si va bene, l’ho capito…” disse sbuffando
“Lo spero” sbuffò lui facendo di nuovo calare il silenzio tra di loro
“Ho mandato un biglietto di congratulazioni ai bts per la vittoria ai MAMA” disse lei interrompendo il silenzio, mentre si prendeva una ciocca di capelli tra le dita e incominciava a giocarci nervosa e in imbarazzo
“Aigoo e se capiscono che sei tu? Penso sia in forma anonima o sbaglio?” chiese lui stupito da quel suo comportamento e dal fatto che avesse fatto un gesto così inaspettato
“Dubito lo facciano… forse Tae è possibile” disse lei pensierosa
“V? Perché proprio lui tra tutti Namjoon è il più intelligente” disse lui in modo confuso non capendo il tipo di ragionamento della ragazza
“Perché Tae è un buon osservatore, non sembra ma sa tutto di tutti, e capisce tutto, è molto empatico” disse lei
“Ah.. non l’avrei mai detto” disse annuendo
“Mmh lo so, nessuno lo direbbe” sorrise lei, al pensiero di Tae e a quanto li mancasse il suo modo di fare.
“Che si fa continuiamo a bere?” chiese lui leggermente a disagio per via delle confidenze e perché stavano finalmente tornando alla normalità, e non voleva rovinare il momento per niente al mondo.
“Si direi di si, grazie per avermi raccontato la storia” disse lei sorridendo con affetto
“Quando vuoi puoi raccontarmi la tua” provò ad incoraggiarla lui
“La sai già” disse lei
“Si, la so già, sarebbe diverso sentirla da te”
“Ora non mi va molto” scosse la testa lei a disagio per poi incominciare a giocare con il ciondolo della sua collana a disagio
“Lo so è dura”
“Si… sai sarebbe molto più semplice la vita” disse lei in modo pensieroso senza staccare gli occhi dalla collana
“Nel senso? Cosa intendi dire? Cosa ti frulla per la testa?” chiese lui incuriosito
“Se io non amassi lui, se non avessi paura che mio padre potesse fargli del male, sarebbe più semplice, potrei veramente scappare a Los Angel con il piano di Do-yoon. Se anche tu non fossi innamorato di un’altra persona, potresti venire con me” disse lei
“Se vuoi scappare, io scapperei con te” disse lui di slanciò senza minimamente pensarci sopra, l’avrebbe fatto, sarebbe scappato con lei anche subito, tutto per tenerla al sicuro.
“Non ci riesco, vorrei potermi innamorare di te ma non ci riesco” disse lei
“Lo capisco alla perfezione, lo stesso vale per me” disse lui sorridendo triste
“Mmh… beviamo ancora che è meglio” disse lei facendo tintinnare la sua bottiglia contro quella di lui.
“Posso abbracciarti per un secondo?” chiese lui in imbarazzo
“Fallo senza chiederlo” disse lei poggiando la bottiglia sul tavolino davanti a lei e poi andandosi a mettere vicino a lui.
“Vorrei farlo in maniera spontanea, ma sento come se ci fosse un muro che mi impedisce di avvicinarmi a te” disse lui mentre provava a metterle un braccio sulla sua spalla.
“Mi dispiace, Dash mi dispiace se sono così un fottuto problema. Vorrei essere un’amica migliore, vorrei stare con te, essere la me stessa di prima. Ma ho una fottuta paura di perdere anche te e che ti possa succedere qualcosa. Dash non ci riuscirei ad alzarmi se dovessi perdere te. Faccio un enorme fatica ora, il lavoro, gli impegni mi tengono in piedi. Prima lo facevano anche gli antidepressivi, ma sono stanca di stare alle loro dipendenze” disse lei appoggiando la testa sul petto di lui
“Io non ti lascerò” disse lui in un soffio incominciando ad accarezzarle i capelli gentilmente beandosi di nuovo di quel contatto fisico con lei, che non aveva più potuto avere per tutti quei mesi.
 “Vedi un po’ tu mi tratti come una merda da mesi, e sono ancora qui, sempre a lottare per te. Isabel non voglio che per paura tu ti impedisca di vivere, non voglio vederti come negli ultimi mesi. E tesoro mio non puoi permetterti di stare così, no quando torneremo a Seul, devi prendere in mano la tua vita e scegliere cosa vuoi fare” disse lui mentre l’abbracciava e la cullava dolcemente baciandole i capelli
“Che cosa potrei fare? Io mi sento in prigione, non so più chi sono, chi ero. Mi sento come se questa non fosse la mia vita. Che cosa farò una volta tornata a Seul? Con mio padre sempre con il fiato sul collo e le minacce sempre nella mia testa? Prima Do-yoon interveniva e non so neanche come, io non so cosa lui facesse per tenerlo a bada, se solo mi avesse lasciato questa informazione e non un piano di fuga avrei qualcosa” disse lei tirando su con il naso e lasciandosi andare di nuovo alle confidenze con lui.
“Mmmh Do-yoon l’aveva minacciato che se ti avesse visto di nuovo con un livido avrebbe fatto in modo che tutto il mondo lo sapesse, e avrebbe fatto uscire degli scandali su di lui e tuo fratello. Tuo padre non poteva minacciarlo mettendo in ballo Yoongi, di regola Do-yoon non avrebbe dovuto sapere niente di quella faccenda”
“Quindi se anche io avessi le informazione di Do-yoon non potrei fare nulla?” chiese lei tremante
“No, perché tuo padre ti minaccia sempre su quello, e tu non vuoi dirlo a Yoongi” disse lui continuando a tenerla stretta
“Io non posso dirgli niente del genere” disse lei in modo sconfitto
“Perché non sono abbastanza potenti?” chiese lui
“Non è solo per questo, perché si darebbe le colpe di non aver lottato di più, perché sarebbe a rischio e anche se fosse non cambierebbe nulla, lui lo saprebbe ma non potremmo comunque distruggere mio padre” disse lei
“Beh lui potrebbe parlare con l’agenzia e forse troverebbero una soluzione e tu nel frattempo dopo aver fatto fuoriuscire le notizie degli scandali potresti scappare a Los Angeles”
“La sua agenzia non può fare nulla, sa delle minacce” disse Isabel “è stato Hit-man a dirmele la prima volta” spifferò lei
“Potrebbe proteggerlo no?”
“Non riesco a pensare di farlo, non mi sento abbastanza al sicuro, e abbastanza forte per affrontare tutto ciò”
“Okay, allora puoi diventare più forte, puoi accettare finalmente la situazione, tornare a Seul continuare con il piano di Do-yoon e resiste un altro paio di anni” disse lui
“Non so se ne sono capace” disse con voce triste e scuotendo leggermente il capo, mentre si rannicchiava di più addosso a lui che continuava a stringerla a sé
“Isabel non sei sola, ci sono io, Win-hoo ti darà una mano, e poi c’è anche mio zio. Devi solo preoccuparti un po’ di meno di noi e di perderci, devi provare a lasciar fare qualcosa a noi, a chiederci aiuto. Dopo la morte di Do-yoon non eri in condizione di fare nulla, vedi siamo riusciti ad organizzare il tuo viaggio qui e ci siamo occupati di tutto e tuo padre non è a conoscenza di me qui con te” disse lui serio
“Sei sicuro?” chiese lei “E se lo sapesse e ora avesse solo un altro modo per minacciarmi?” chiese lei alzando lo sguardo su di lui tremando con il labbro inferiore, piena di paura e preoccupazione per il tutto.
“Ne sono sicuro, o lo sapremmo. Abbiamo tutto sotto controllo” disse accarezzandole la guancia  “Tesoro mio devi smettere di vivere nella paura e pensare di poter fare tutto da sola, devi avere fiducia in me, io ti proteggerò sempre e non mi farò del male”
“è questo che mi preoccupa dici che non ti farai del male, ma non ne sono sicura”
“Isabel, sei tu che mi stai facendo del male tenendomi a distanza, tu non hai idea di quanto ora malgrado il discorso, io mi senta meglio ad averti qui tra le mie braccia e sapere che finalmente stai parlando con me. Non mi importa dei problemi non mi importa di cosa tuo padre potrebbe fare. Mi importa solo di poter averti nella mia vita, come la Isabel che conosco, allegra, triste, scontrosa, intelligente, e con tutte le sue paure e le sue debolezze, ma anche con tutta la sua forza”  lui le prese il viso tra le mani e le bacio la fronte dolcemente.
“Ti amo Dash” disse lei con gli occhi lucidi
“Ti amo Isabel” sorrise lui avvicinando le labbra contro quelle della ragazza .
 

Isabel si svegliò di soprassalto aveva fatto uno strano sogno ma non ricordava bene cosa avesse sognato, ricordava solo un sorriso, un ampio sorriso di qualcuno che le voleva bene e una fermata dell’autobus e l’abbraccio di questa persona che sorrideva dolcemente.
Era certa che non fosse Yoongi, non era il suo sorriso ma proprio non riusciva a ricordare di chi fosse.
Si girò di lato trovandosi Dashimen nudo accanto a lei, sorrise, farlo di nuovo con lui l'aveva aiutata a sfogare e trovare di nuovo la chimica che avevano perso, gli accarezzo i capelli dolcemente mentre il ragazzo continuava dormire.
Non era neanche il sorriso di Dashimen quello che aveva sognato, non era un suo abbraccio, era un’altra persona, ma proprio non riusciva ad arrivarci.
Scosse la testa e continuò ad accarezzare i capelli scompigliati di Dashimen sul cuscino, cercando di mandar via i dubbi sul suo sogno.
Tornò ad osservare il ragazzo, e incominciò a pensare che forse sarebbe potuta veramente scappare  e vivere con Dashimen, crearsi una nuova vita insieme, alla fine lo amava. No come amava Yoongi, ma non poteva farci nulla. Alla fine anche Dashimen l’amava, ma no come  amava quel misterioso ragazzo, ragazzo di cui non le diceva il nome.
Il sorriso del suo sogno tornò a farsi largo nella sua mente, quell’abbracciò.  C’era qualcosa di strano in tutto ciò, per quanto in quel momento si stesse dicendo che era solo un sogno e di non dover dar peso a ciò, c’era qualcosa che la portava ad avere quel sorriso in testa.
Mentre accarezzava Dashimen dolcemente, finalmente una frase e un viso si fecero spazio nella sua testa.
“Ma non doveva raggiungerci un tuo amico?” chiese lei
 “Ah Dashimen mi ha mandato un messaggio non riesce a venire” disse facendo spallucce ma con il sorriso inclinato
Strabuzzò  gli occhi e bloccò la sua mano dal continuare ad accarezzare i cappelli del ragazzo. E se quel ragazzo fosse.... non riuscì neanche a pensare a quel possibile nome. Non poteva esserci una coincidenza così, non poteva realmente trattarsi di lui.
 
“Aspettate vado a fare una foto con Dashimen, voglio una foto con lui del diploma!”disse sorridente il ragazzo davanti a lei saltellando allegro
“Perché non lo fai venire a festeggiare con noi?” aveva chiesto lei beccandosi un’occhiataccia da Yoongi senza neanche accorgersene
“Ha detto che ha un impegno, due minuti e torno!” disse allegro
“Fai con calma” aveva esclamato lei con allegria
Avevano frequentato la scuola insieme, era un idol, era coreano, il suo gruppo aveva raggiunto vari risultati, si prendeva cura degli altri ed era allegro.
 
“Noona scusa... doveva pagare Dashimen ma è andato via con una tizia” aveva detto il ragazzo in tono mortificato. “Tranquillo non è un problema, ora fai il buono okay?” disse lei gentile
“Noona ma secondo te com’era la tipa che si è  portato via Dashimen?” chiese il ragazzo subito dopo
“Ehm… io non lo so, non ho mai visto questo Dashimen” disse lei
“MMh è sempre così sfuggente, non mi sembra abbia molti amici, però io sono suo amico. Almeno credo, non lo so Dashimen mi confonde sempre, è una persona particolare” disse assorto nei pensieri mentre stava con la faccia appoggiata al finestrino
Non poteva essere Dashimen il ragazzo di cui lui parlava, non poteva essere così, se fosse stato vero ciò avrebbe cambiato tutto.
 
 “E se avessi combinato un casino? È partito poco prima del debutto e non ho mai risposto a niente”
Lui aveva parlato al maschile, se lo ricordava bene, lei aveva fatto finta di nulla per non turbarlo. Ma ricordava perfettamente lui si stava confidando riguardo la sua prima volta, e le stava raccontando di questa persona per cui avesse una cotta.
Non poteva essere realmente lui… sarebbe stata una coincidenza troppo strana.
Scosse la testa cercando di mandare quel tarlo via, ma più guardava Dashimen dormire in quel letto vicino a lei, più la paura aumentava e anche il sospetto.
Dashimen non aveva mai detto il suo nome.
Il sorriso, l’abbracciò la fermata dell’autobus, il sogno…. Era lui, e il sogno era il ricordo di quando l’aveva incontrato l’ultima volta.


FLASHBACK AGOSTO 2012
Isabel entro nel locale quasi di corsa rischiando di sbattere contro una coppia che aveva un precario equilibrio, si scuso chinando leggermente il capo, rimase per un attimo incantata dagli occhi neri di fronte a lei e dal percing sul sopracciglio del ragazzo che aveva urtato, poi come se niente fosse si allontanò a passo spedito verso l’interno del locale.
“Eccovi....” disse Isabel davanti a un tavolino dove erano seduti due ragazzi
“Noona!!”  Si alzò  barcollante Namjoon scivolando nei lacci delle scarpe e finendole  addosso, ringraziando il cielo Isabel aveva un buon equilibrio e non caddero a terra solo per miracolo, l’hajumma del locale gli guardò in malo modo sbuffando, quei ragazzi avevano fatto già dei danni rompendo un piatto, e ancora nessuno aveva pagato il conto.
“Okay, siediti Namjoon vorrei evitare di cadere a terra” disse scortandolo alla sedia
“Noona! Meno male che sei qui!” disse ridendo il ragazzo facendosi scortare
“Beh era l’unica cosa che potessi fare, venirvi a prendere” disse lei sorridendo “Come potrei non venire a salvare i miei fratellini”
“Noona ma hai avvisato lo Hyung?” chiese Hoseok con faccia preoccupata
“No, se no c’era il rischio che lo dicesse a Oppa” rise lei
“Ah meno male!” esclamò Namjoon ridendo
“Forse avresti dovuto, non voglio Yoongi Hyung geloso” disse Hoseok biascicando tra le parole facendola ridere
“Perché geloso siamo amici! Non dovrebbe ingelosirsi” sorrise lei
“Aigoo Isabel, lui è cotto di te!! Dovresti  averlo capito!” urlò Hoseok spifferando ciò che tutti pensavano fosse vero, versandosi un bicchierino di Soju allegro.
“Si stracotto lo sappiamo tutti!” urlò Namjoon continuando a spifferare e l’ hajumma guardò di nuovo male verso di loro Isabel se ne accorse e sorrise in imbarazzo.
“Okay smettetela di urlare” disse lei cercando di far sedere Namjoon che si era alzato in piedi tirandolo per il braccio
“Non stiamo urlando!” disse Namjoon risedendosi con un gran rumore sulla sedia rischiando di cadere insieme a essa per poi ridere insieme a Hoseok che vedendo la probabile caduta aveva incominciato a sputacchiare il soju che aveva appena ingerito.
“Direi che è il momento di andare a casa” disse lei cercando di alzare Namjoon “Tu riesci ad alzarti da solo?” chiese lei guardando Hoseok che ancora rideva scosso
“Mmh non credo” rise Hoseok prendendo di nuovo la bottiglia di soju e versandosi un bicchierino
“Okay porto prima lui e poi te in macchina, rimani fermo e non andare in giro” disse lei con il tono di una mamma apprensiva
“Va beneeeeee continuo a bere!”  Isabel annuì e scortò il primo in macchina, quando tornò trovò Hoseok che biascicava con l’hajumma.
“Salve Hajumma , ci sono problemi?” chiese lei in modo gentile
“Non hanno pagato il conto e mi ha rotto un bicchiere oltre il piatto di prima!”
“Il conto l’ha pagato il mio amico!” sbuffò Hosoek incrociando le braccia imbronciato
“Il suo amico è andato via senza pagare” disse la donna scuotendo la testa
“Aigoo… io non ho soldi…” disse confuso guardando Isabel in cerca di aiuto
“Rimani lì, parlo io con l’hajumma” disse lei trattenendo una risata andando a sistemare il tutto e lasciando anche più soldi per evitare una situazione scomoda, tornò poi velocemente a prendere Hoseok.
“Andiamo?” chiese gentilmente porgendoli la mano
“Si andiamo!” esclamò il ragazzo, lei sorrise e l’aiuto ad alzarsi trasportandolo in macchina.
“Aigoo, si è addormentato?” disse guardando Namjoon steso sul sedile posteriore mentre faceva salire J-hope  e si premurava di allacciarli la cintura mentre il ragazzo si divincolava per guardare sui sedili di dietro la salma di Namjoon.
Finalmente Isabel entrò in macchina e mise in moto.
“Noona scusa... doveva pagare Dashimen ma è andato via con una tizia” disse il ragazzo in tono mortificato.
“Tranquillo non è un problema, ora fai il buono okay?” disse lei gentile
“Noona ma secondo te com’ era la tipa che si è  portato via Dashimen?” chiese il ragazzo subito dopo
“Ehm… io non lo so, non ho mai visto questo Dashimen” disse lei
“MMh è sempre così sfuggente, non mi sembra abbia molti amici, però io sono suo amico. Almeno credo, non lo so Dashimen mi confonde sempre, è una persona particolare” disse assorto nei pensieri mentre stava con la faccia appoggiata al finestrino
“Sono sicura, che lui sia tuo amico, è difficile non esserti amico sei adorabile Hoseokie” sorrise lei guardandolo per un attimo addolcita
“Lo pensi davvero, io penso che ogni tanto lui sia infastidito da me, vedi se ne andato con una tizia qualunque, poi lui non si confida mai con me, ogni tanto mi evita, poi però sai cosa fa? Torna facendo il carino. Mi confonde io non capisco” disse triste Hosoek mentre giocava con la cintura nervoso
“Dai non essere triste, sarà un tipo come Yoongi” disse lei tranquillamente
“Nel senso?” chiese voltandosi a guardarla con gli occhioni
“Un tipo riservato, che si imbarazza e forse un po’ insicuro sulle amicizie, se torna facendo il carino, ci tiene a te. Forse ti fai troppi problemi Hoseokie”
“Yoongi ti ignorava all’inizio? E sembrava infastidito?”
“Yoongi sembra infastidito da chiunque hahahah, no era difficile ignorarmi, poi sono una ragazza non può comportarsi in maniera ineducata, però era difficile capire cosa pensasse per la sua testa e a volte i primi tempi mi sono sentita come se li dessi disturbo, capitavano volte in cui anche se eravamo compagni di banco lui mi evitava. Però mi dicevo che se non mi voleva al suo fianco mi avrebbe allontanata. Sai ho avuto paura quando è finita la scuola, pensavo che non l’avrei mai rivisto ma poi è piombato una mattina alle cinque del mattino a casa mia” disse seria lei
“Noona…. Mi è un po’ difficile seguirti troppe parole” disse il ragazzo confuso mentre si grattava il collo a disagio
“Avete finito la scuola a inizio luglio?” chiese lei
“Si, quindi?” chiese lui strizzando gli occhi
“Vi siete rivisti oggi e penso altre volte?” chiese lei di nuovo parlando lentamente come se si rivolgesse a un bambino
“Si, non capisco”
“Se non ti giudicava suo amico, sarebbe sparito, invece è ancora presente” disse lei seria mentre parcheggiava vicino al dormitorio dei ragazzi
“Ah… ma è andato via con una” disse lui pensieroso “Ha preferito lei a me!” disse arrabbiato.
“Aigoo, tutti i ragazzi preferiscono una tizia agli amici, e poi avete passato la serata insieme lui l’avrà voluta finire in grande stile, e non poteva farlo con te” disse lei concisa voltandosi a guardarlo dopo aver spento la macchina
“Ah. Perché non poteva farlo con me?”  chiese confuso “Io sono divertente! Un ottima compagnia” disse annuendo con la testa
“Perché… forse voleva divertirsi in un altro modo che con te non può fare” disse tutto in maniera molto lenta e a disagio
“Ma con me si può fare tutto!” esclamò agitando le braccia Hoseok
“Aigoo” disse lei scuotendo la testa “Hoseok…. Voleva fare sesso con una” disse alzando gli occhi al cielo e Hoseok spalancò gli occhi e incominciò a guardarsi intorno a disagio “Con me non può?” chiese in maniera del tutto ingenua come se fosse un bambino piccolo che non aveva capito bene cosa lei le aveva appena detto
“Non ho capito….” Disse lei confusa “Vuoi fare sesso con lui?” chiese lei stropicciando gli occhi e totalmente incredula per via di ciò che lui avesse appena detto
“Cosa? Aigooooo! È un ragazzo perché dovrei fare sesso con lui?” chiese sconvolto
“Quanto hai bevuto? Non stai capendo niente di quello che sto dicendo!” urlò Isabel all’improvviso
“Non mi sgridare perché parli di sesso? Cosa c’entra! Aigoo sei una ragazza non parlare di queste cose!! Aigoooo” urlò lui mettendosi le mani sulle orecchie tappandosele
“Aigoo, non fare il bambino togli le mani dalle orecchie!” urlò lei
“Smettila di rimproverarmi mi viene da piangere!” si lamentò lui incominciando a frignare.
“Aigoo perché ora piangi?” disse lei sconvolta
“Non lo so noona!!!! Ho bevuto troppo!” disse lui e lei sbiancò
“Aish! Smettila!” lo rimproverò lei agitandosi sul sedile
“Non riesco è tutto così triste!” si lamentò lui incominciando a piangere
“Aigoo calmati! No non piangere, perché piangi!” incominciò ad andare in panico Isabel cercando di calmarlo ma senza riuscirci , “Dai smettila, dobbiamo andare dentro e mi devi aiutare a trasportare Nam”
“Aigoo, no! Non voglio! Nam pesa assai! No, voglio rimanere qui! Chiuso qui dentro”
“Non puoi rimanere nella mia macchina, ma perché stai piangendo?” chiese lei con la voce gracchiante per il panico
“Dashimen preferisce fare sesso con una tizia che stare con me!” disse tra i singhiozzi
“Aigoo, anche tu un giorno preferirai fare sesso con qualcuna agli amici!” provò a dire lei ma Hoseok si avvicinò alla sua faccia sconvolto
“No! Io sono una persona fedele!” urlò lui contro la faccia di Isabel lasciandola sconvolta e tornò a piangere.
“Aigoo, chiamo Yoongi, non so come portarvi dentro” disse lei sconvolta, indietreggiando con il corpo, prendendo il telefono mentre Hoseok continuava a piangere disperato senza che lei capisse il perché di quel comportamento, e dando la colpa all’alcool.
 
“Esci dal dormitorio” disse al telefono appena lui rispose
“Eh?? Mmmh cosa fai qui?” Mugolo Yoongi al telefono confuso
“Esci è urgente” disse lei
“Ho sonno entra” disse lui mentre si rigirava nel letto
“Non posso entrare, Esci tu” disse lei in modo frettoloso continuando a guardare Hoseok che singhiozzava e dandoli qualche pacca sulla spalla
“La sai la password entra, non preoccuparti Jin hyung dorme”  disse lui mentre sbagliava
“Min Yoongi ti ho detto che non posso! Alza il culo dal letto ed esci!” Urlo lei al telefono, Hoseok alzò la testa che aveva nascosto tra le braccia spalancò gli occhi guardando Isabel e disse “Hai detto culo” con gli occhi spalancati, lei rimase immobile ad osservarlo, spaventata da quel comportamento e poi il ragazzo incominciò a ridere facendola saltare e strabuzzare gli occhi.
“Noona non urlare ho sonno” bofonchio Namjoon  così dal nulla facendo spaventare di nuovo Isabel che guardò il ragazzo sdraiato sui sedili posteriori stropicciarsi gli occhi e poi guardò Hoseok che si teneva la pancia ridendo.  
“Aigoo, il mio bellissimo culo vuole rimanere nel morbido letto” si lamento Yoongi al telefono
“Yoongi smettila di parlare con la pazza della tua ragazza, o chiudi, o ti lancio una ciabatta, o te e il tuo meraviglioso culo uscite da qui” Urlo Jin appena svegliato
“Aigoo ti sei svegliato?” disse atterrito da quel rimprovero
“Sei scemo hai svegliato oppa?” lo rimproverò Isabel tornando per un momento alla realtà mentre continuava a osservare Hoseok sconvolta che ancora rideva e pian piano si avvicinava a lei per poter sentire meglio cosa lei dicessero al telefono.
“Ho mal di testa!!!!!” Urlò namjoon
“Ma chi sta con te?” Chiese il Yoongi al telefono ignorando Jin e mettendosi a sedere sull’attenti dopo aver sentito delle voci maschili con lei
“State buoni, che oppa si è svegliato e siamo nella merda” Urlava intanto lei ignorando Yoongi mentre Hosoek continuava a ridere
“Aigoo Isabel!” Urlò preoccupato continuando a sentire gli schiamazzi nella macchina e lei che non rispondeva, nervoso e del tutto sveglio. L’urlo che aveva appena fatto fece si che una ciabatta arrivò volante sfiorandogli l orecchio
“Sei impazzito?? Mi hai lanciato una ciabatta!” Urlò contro lo hyung
“Parla con Isabel fuori di qui, e non azzardati a farla entrare, è  troppo esuberante io devo dormire” disse lo Hyung incazzato
“Aigoo, Isabel non disturba il sonno altrui” disse Yoongi provando a difendere la sua migliore amica
“L’ha appena fatto chiamandoti, il mio bellissimo viso ha bisogno di riposo!”
“Perché urlate?” Chiese Jimin mettendosi a sedere con i capelli da farlo sembrare un pulcino.
“Yoongi va via stai svegliando tutti” disse Jin di nuovo
“Aigoo assurdo”  disse alzandosi e incominciando a brontolare andando fuori dalla stanza, riprese il telefono per parlare con Isabel ma trovo la chiamata chiusa, sbuffò di nuovo avrebbe ucciso la sua migliore amica per quella chiamata e perché molto probabilmente  avrebbe continuato a litigare con lo hyung l’indomani.

“Lascia il telefono!” Urlava intanto Isabel a un Hoseok impazzito “Voglio parlare con il bel culo di Yoongi” diceva il rapper che aveva origliato la frase di Yoongi e ora rideva per ciò
“Aigoo fino a due minuti fa piagnucolavi per non so cosa, forse perché ami il tuo amico! molla il telefono Hoseok!!” disse lei con rabbia cercando di riprendersi il suo telefono
“Noona non dire così, io non piango per amore, io non lo amo! È un maschio!” Si incominciò a lamentare sempre di più Hoseok tirando il telefono
“Hoseok dai tiraaaaa!” Urlò invece Namjoon che si era messo a sedere e rideva
“Aigoo ma tu non avevi mal di testa? Non dormivi” Urlò Isabel
“È  più importante fare il tifo!!” Urlò il leader del tutto sveglio e super attivo.
Isabel sbuffò e si addosso di più ad Hoseok mordendoli la mano per riprendere il telefono, il risultato che ottenne fu un urlò assordante e stridente da Hoseok, la risata rumorosa di Namjoon che rischiò di strozzarsi  con la saliva e il telefono che fece un volo dal finestrino.
“Aigoo a voi bere fa male! Non vi muovete da qui” disse uscendo dalla macchina per andare a riprendere il telefono. 
 
Yoongi uscì sbuffando dal portone e si diresse al parcheggio trascinando i piedi imbronciato.
Si bloccò appena vide la figura di Isabel che urlava e sbatteva con le mani alla portiera della macchina minacciando di omicidio chiunque si trovasse all’interno, strizzò gli occhi confuso osservandola, la ragazza stava cercando con tutta la sua forza di tirare la maniglia della portiera, cercando di aprire la macchina che sicuramente fosse chiusa a chiave.
“Che cavolo stai facendo?” Chiese immobile dopo essersi messo dietro di lei osservandola basito
“Mi hanno chiusa fuori quei mostri!” Urlò lei con i capelli scompigliati
“Aigo chi sta nella macchina?” Chiese confuso grattandosi la testa 
“I tuoi amici rapper! Ridono di me! Io gli ammazzo altro che! La prossima volta li lascio ubriachi nei locali con l’hajumma che li prende a bastonate” disse adirata
“Ci sono Hoseokie e Namjoonie dentro la macchina?” Chiese rigrattandosi la testa 
“Si...hoseokie mi ha lanciato il telefono fuori dal finestrino e si è  chiuso dentro” disse sbuffando 
“Comprendo.... no molto di solito Hoseok si addormenta da ubriaco, Namjoon invece diventa più sbadato del solito, hai bevuto anche tu?” Disse guardandola guardingo 
“Non bevo se guido” disse sbuffando 
“Perché sei andata a prenderli?” l’accusò lui
“Mi hanno chiamata dicendo che se tornavano ubriachi Seokjin si arrabbiava ho dovuto pagare anche il conto e loro mi hanno rubato la macchina” disse lei arrabbiata incrociando le braccia sotto il petto e mentendo su il broncio
“Così ti impari a dare confidenze agli estrani” disse lui sorridendo
“Non sono estranei sono i tuoi amici” si lamentò lei
“Appunto perché non mi hai chiamato?” disse lui scuotendo la testa
“Sapevo che eri stanco non volevo disturbarti” si lamentò lei incominciando a calciare il vuoto come una bambina
“Mmmh ....” 
“Mi aiuti?” disse spazientita  
“Avresti dovuto chiamarmi prima” disse piccato lui sorridendo
“Aigoo non volevo disturbarti” disse imbronciata, lui si fermò a guardarla e poi si avvicinò a lei, se la tirò vicino a se girandola e abbracciandola da dietro e appoggiando la testa, su quella di lei, mentre lei rimaneva immobile, senza fare un fiato.
“Perché?” Chiese lei confusa 
“Ho sonno” disse lui stringendola di più  
“E mi abbracci perché hai sonno?” Chiese confusa
“No, perché sei carina quando ti prendi cura degli altri” disse lui strofinando il suo naso tra i capelli di lei come un gatto
“Io mi prendo cura di te” disse lei piccata
“Ma anche di loro, e non è tuo compito, a volte gli altri membri sono impegnativi, di solito lo è la maknae line ma lo sono un po' tutti” disse lui continuando a rimanere in quella posizione
“Non volevo disturbarti, non pensavo che potevano comportarsi così” disse lei mentre si aggrappava alle mani di lui che la stringevano facendosi stringere di più per un altro po’.
“Ma, infatti è  strano, va bene cerchiamo di tirarli fuori da lì” staccandosi da lei  mentre le dava un bacio tra i capelli e poi avvicinandosi alla macchine e lei sorrise ammaliata e un po’ a disagio per l’abbraccio appena ricevuto e lo raggiunse saltellando di nuovo felice.
 
Angolo dell’autrice:
Allora scusatemi mi è uscito un capitolo lunghissimo e non sapevo come tagliarlo mi sembrava strano spezzarlo avrebbe perso parecchio.
La conversazione tra Isa e Dashimen doveva essere molto più breve ma poi hanno continuato a parlare e loro si sono ritrovati. Sinceramente non ne potevo più di saperli così distanti. Anche perché loro si trovano in questa situazione da due mesi, e il povero Dash avrebbe rischiato un come etilico prima o poi.
Il flashback doveva essere solo su Hobi ma mi è stato difficile scriverlo quindi poi non so come dato che non riuscivo a finirlo mi è venuto in mente il pezzo di Isa e Yoongi e loro mi mancano insieme! Mi mancano veramente tanto insieme!
Comunque Tutte le parti in nero sono flashback i momenti messi esistono, ma non sono stati pubblicati.
Il primo è di 31 ottobre 2012 Halloween
Il secondo è di durante il diploma di Hoseok inizio luglio 2012
Il terzo che poi è stato scritto è del dopo diploma è quasi fine agosto 2012 qualche giorno prima dell’incidente di Yoongi.
L’ultimo è di dopo il debutto dei bts (esiste questo flashback nel senso che è scritto è apparirà più avanti)
Penso si sia capito chi è collegato a chi… doveva uscire più avanti ma dettagli è uscito prima.
Tae avrebbe collegato subito ahahahhaha
Ora la domanda è quando Dashimen ha capito chi fosse realmente Isabel e che fosse collegata a loro?
Cooomunqueeee esiste uno spin-off su Dash e Hoseok… non so se vedrà la luce del sole è in fase produttiva…
Al momento non sto lavorando se riesco pubblico mercoledi se no ci si legge domenica! 

 

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Capitolo 33
*** CAPITOLO 33: GAYO FESTIVAL ***


 
CAPITOLO 33: GAYO FESTIVAL
 
31 DICEMBRE 2016 20:00 SERA SEUL
Yoongi si trovava sul divano del proprio dormitorio mentre faceva zapping con il telecomando aspettando di poter vedere i Gayo festival di fine anno, tutto il restante del gruppo si trovava lì e lui invece era rimasto a casa per via di una stupida caduta che aveva compromesso il suo povero orecchio.  Il fattaccio era accaduto dieci giorni addietro, insieme a ragazzi era tornato a casa sfinito per via delle prove e per pura sfortuna era stato ultimo a potersi recare in bagno per fare la doccia, era talmente stanco che si era asciugato malamente ed era scivolato nelle sue stesse ciabatte impregnate d’acqua, aveva urtato l’orecchio allo stipite della porta e si era tagliato spargendo sangue ovunque. Taehyung che nell’ultimo periodo aveva riscontrato problemi con il prendere sonno velocemente, era stato l’unico a sentire il rumore della caduta e si era precipitato in corridoio per capire cosa fosse successo. Aveva trovato Yoongi a terra con il sangue fuoriuscire dal suo orecchio e dopo un primo momento di shock si era precipitato a chiedere aiuto a Jin, che era accorso come uno scalmanato in suo soccorso.
Alla fine dopo il risveglio di tutti, il panico generale creatosi in casa, le urla, un Jimin vomitate aiutato da uno Jungkook con la faccia schifata, un rischio svenimento da parte di Hoseok per il troppo spargimento di sangue sugli asciugamani, Jin anche senza il consenso dei manager che a quanto pare stavano dormendo profondamente da non riuscire a rispondere al telefono, aveva portato di corsa Yoongi in ospedale insieme Namjoon che premeva con gli asciugamani sull’orecchio del povero rapper bianco in faccia come un cadavere.
Tae in tutto questo era rimasto a prendersi cura di Hoseok che era finito sul divano in iperventilazione e ogni tanto si dava il cambio con Jungkook che aveva rischiato anche lui di vomitare per colpa di Jimin che era stato per un bel po’ con la testa del gabinetto rimettendo tutto per via della vista del sangue.
Alla fine il leader era riuscito a contattare i manager e finalmente la mattina presto avevano fatto ritorno a casa, Yoongi con varie restrittive da parte del medico di dover stare a riposo per un paio di settimane.
Si era risolto tutto per il meglio con nessuna conseguenza tragica. Yoongi inizialmente aveva preso malissimo le restrizioni, ma la caduta aveva causato anche un dolore alla spalla ferita in passato, e alla fine aveva acconsentito a rimanere a casa a riposare.
Così si trovava sul divano cercando di essere felice per i suoi amici che si sarebbero esibiti a breve.
“è iniziato il programma?” chiese Suran uscendo fuori dalla cucina sorridente
“Ancora no, dovrebbe iniziare fra un paio di minuti” disse Yoongi sorridente alla ragazza mentre si voltava a guardarla
“Buono è quasi pronto, mangiamo davanti alla tv?” chiese lei mentre si lisciava le pieghe del vestito che indossava
“Si, ora mi alzo di aiuto a portare il necessario qui” disse Yoongi lasciando il telecomando e mettendosi in piedi
“Non dovresti! Devi riposare ordini del medico!” disse lei avvicinandosi a lui per provare a metterlo seduto di nuovo, facendolo ridere per via della sua apprensione
“È solo l’orecchio, le mani mi funzionano!” esclamò sorridendo e accarezzando la guancia della ragazza
“Sono venuta qui per prendermi cura di te ed è quello che farò” disse lei sbattendo le ciglia e accarezzandoli leggermente il petto da sopra la maglietta
“E sono sicuro che lo farai perfettamente dopo la trasmissione, ora fatti aiutare, così che io possa dimostrare che sono in ottima forma, e non sarà un orecchio ammaccato a fermare il grande il Min Yoongi” disse lui mostrando il suo migliore sorriso ammiccante mentre con la mano si accingeva ad accarezzare la schiena di lei
“Aigoo Yoongi se mi guardi così non penso che aspetterò la fine del programma” miagolo lei avvicinando di più il suo corpo a quello del ragazzo
“Sai ho la sensazione che non aspetteremo neanche l’inizio del programma, sai sono stato parecchio male, ho proprio bisogno che qualcuno si prenda cura di questo povero rapper” soffiò lui contro le labbra di lei mentre con le mani scendeva verso i suoi fianchi e la spingeva verso la sua virilità lei si lasciò sfuggire uno “uuh” in modo acuto e lui ghignò più ampliamente fiondandosi sulle sue labbra con far famelico, dimenticandosi del programma che stava iniziando mostrando i vari gruppi cantare tutti uniti, dimenticandosi della cena pronta, dimenticandosi del suo orecchio e solo preso dalla voglia di avere un po’ di svago e di alleggerire la tensione accumulata per l’essere costretto a dover stare a riposo e no insieme ai suoi compagni ad esibirsi.
  
31 DICEMBRE 2016 ORE 07:00 MATTINA CHICAGO
Dashimen continuava a rigirarsi nel letto da circa una mezz’ora, pensando solo a compiere un qualunque omicidio e come vittima sapeva benissimo che avrebbe designato Win-hoo, in quel momento provava un moto di odio per il ragazzo in questione e la sua odiosa ossessione per il Kpop. Si allungo con il braccio sul comodino per prendere il cellulare e osservare l’orario, vide il numero 7 sul display con scritto vicino A.m. lasciò andare il telefono sul letto e si girò in pancia sotto per poi far sprofondare la testa nel cuscino e soffocare un urlo. Scosse la testa, aveva sonno, e quando non dormiva abbastanza, sapeva essere parecchio scontroso per un tempo indicibile, prese il cuscino e lo lanciò contro la porta grugnendo, pensando che non avrebbe mai preso sonno di nuovo e decidendo che fosse veramente il momento di diventare un assassino. Non capiva come fosse possibile che Win-hoo fosse sveglio, dato che erano tornati tutti alle tre di notte. Posò i piedi a terra e si alzò stiracchiandosi a dovere poi si guardò intorno, era molto convinto che solo qualche ora prima avesse fatto sesso con Isabel da ubriaco, batté un paio di volte le palpebre confuso, domandandosi chissà dove fosse finita la ragazza, dopo il sesso era sempre il primo ad addormentarsi ma lei non si alzava dal suo letto a meno che non dovesse andare a lavorare, e sapeva benissimo che non doveva andare in ufficio.
Confuso scese le scale mentre si grattava la testa con gli occhi mezzi chiusi per le poche ore di sonno accumulate, ma ormai era certo che non sarebbe riuscito a prendere sonno dato la musica ad alto volume.
Arrivato in soggiorno si bloccò davanti alla visione di Win-hoo e Isabel seduti sul divano a ridere e a commentare qualunque cosa stessero vedendo alla tv.
Rimase fermo ad osservare Isabel,  da quando avevano parlato, la trovava molto più radiosa, aveva pian piano ripreso a sorridere e a tornare quella di un tempo, ogni volta aveva i suoi momenti di chiusura ma aveva notato che si stava impegnando per trovare un modo per stare meglio.
“Cosa fate voi due?” chiese Dashimen incuriosito
“Guardiamo i Gayo festival!” esclamò Win-hoo esaltato
“Come mai sveglio? Hai dormito poco, di solito dormi più di otto ore, lo sai che se dormi poco poi sei scontroso per tutta la giornata e insopportabile, anche la tua espressione diventa tutta aggrottata e indurita, non ti fa bene, rischi le rughe caro mio” disse Isabel prendendolo in giro sorridendo malefica sul divano
“Sicuramente il tuo commento maligno non aiuta a non farmi essere scontroso, è colpa vostra! Si sente musica Kpop per tutta la casa” sbuffò il ragazzo incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio adirato
“Aigoo con quello sguardo non incuti per niente paura smettila” disse lei in tono scherzoso mentre Win-hoo invece scuoteva la testa “Forse a te non incute terrore, io non ne sono convinto”
“Aigoo devi preoccuparti di me no di lui” rise Isabel mentre Win-hoo prendeva le distanza sul divano da lei spalancando gli occhi
“Quando finisce questa merda?” chiese invece Dashimen sbuffando e lanciando un’occhiataccia alla televisione come a volerla fare esplodere
“Ah, non lo so penso a breve, aspettiamo le altre esibizioni dei Bts” disse Isabel tornando a guardare il televisore “Taemin è veramente bravo a ballare” disse lei osservando attentamente l’idol che si muoveva sul palco mentre anche Win-hoo tornava a guardare il programma sospirando estasiato, Dashimen scosse la testa e si andò a sedere tra i due sul divano “Non torni a dormire?” chiese lei alzando un sopracciglio con far indagatore
“No, non riuscirei con questa musica, ci ho provato, andrò quando finirà” disse sospirando imbronciato
“Capisco, tranquillo anche noi andremo a dormire dopo il programma non abbiamo visto proprio il letto” disse lei con una risata
“Tu il letto l’hai visto solo che sei scappata” disse lui sbuffando e lei si volto a guardarlo ghignando
“Aigoo! Ecco Jimin!!!” urlò Win-hoo indicando il televisore “Finalmente!!!”  urlò elettrizzato e felice con gli occhi pieni d’amore per il ragazzo
“Immagino io debba stare zitto?” sbuffò  Dashimen e lei gli tappò la bocca con la mano per farlo tacere, mentre Jimin sullo schermo si esibiva sulle note di Lie, la canzone poi cambio lasciando posto a Showdown.
“Aigo!” esclamò Isabel spalancando la bocca alla visione di Jimin e dei suoi passi, poi riapparse Taemin e i due continuarono la coreografia insieme
“QUANTO è SEXY!” urlò Win-hoo saltando in piedi dal divano
“Mi hai tolto le parole di bocca” disse Isabel in un sospiro mentre scuoteva la testa confusa e incredula a tutto quello che stava assistendo, il suo piccolo fotografo con i capelli scuri e le guanciotte che si imbarazzava per qualunque cosa, aveva appena avuto un cambiamento radicale trasformandosi in un piccolo diavoletto con le sembianze di un angelo con i capelli super biondi che trasudava sensualità ad ogni mossa di ballo.
“Isabel ora capisci perché mi piace?” disse Win-hoo elettrizzato alla fine della performance
“Si, capisco…” sospirò lei scompigliandosi i capelli leggermente in shock da quello che aveva appena visto sullo schermo del televisore
“Secondo me oggi capirai chi è il tuo Bias!” esclamò prendendosi un’occhiataccia da Dashimen “Aigoo, tu sei proprio fissato con questo!” disse scuotendo la testa e stiracchiandosi sul divano mettendo le braccia dietro la testa.
“Isabel ha detto che vuole diventare un army! Io la sto aiutando in tutto questo” sorrise raggiante Win-hoo “Sono un esperto!” disse fiero
“Ah.. hai deciso proprio di diventare un Army” ridacchiò Dashimen voltando il capo verso di Isabel che era leggermente imbronciata sul divano e alzava gli occhi al cielo.
“Si ci sono problemi?” chiese lei con un cipiglio di rimproverò
“No perché dovrebbero esserci, basta che non diventi come questo qui” disse indicando Win-hoo con una faccia schifata
“Aigoo, smettila Dashimen, primo perché lo sai che non diventerò una pazza stalker ed esaltata, secondo ho la sensazione che tu ascolti i bts e che sai molto di più di quello che fai credere, sai i nomi dei membri” disse lei sbuffando e guardandolo come a dire io lo so che sei anche tu un fan
“Non mi guardare in quel modo, signorinella, non sono un fan, ho solo una buona memoria in fatto di nomi” disse lui sorridendo e passandosi una mano tra i capelli, facendo finta di nulla, conosceva molto riguardante il gruppo e li seguiva di nascosto, non avrebbe mai non potuto seguire il cammino di Hoseok.
“Come vuoi tu, ora smettila di parlare stiamo guardando il programma” disse lei sorridendo e Win-hoo annuiva di nuovo tornando allo schermo trattenendo una risata per via del comportamento dei due.
 
Dopo un po’ di performance ecco apparire Jungkook sullo schermo cantando a cappella e dopo di che raggiungerlo altri idol  appartenenti a vari gruppi tutti della line 97 che incominciarono a cantare I’m a flying butterfly.
“Guarda Isabel quello è Jungkook il più piccolo dei bts” disse tutto eccitato Win-hoo
“Aigoo!” esclamò Isabel mentre guardava con attenzione la performance con gli occhi lucidi, nascondendosi un po’ dietro Dashimen per non farsi beccare così emozionata da Win-hoo, vedere il suo piccolo coniglietto cantare così bene e anche in imbarazzo la stava facendo emozionare, anche lui era diventato bravissimo, e per la prima volta lo stava vedendo lontano dal gruppo e risplendere di luce propria, si disse che era veramente il più bravo di tutti. E il suo cuore era colmo di gioia mentre lo guardava, si asciugò una lacrima nascondendosi dalla vista di Win-hoo che comunque non se ne sarebbe mai accorto dato che era totalmente preso dalla performance. Dashimen invece la vide e sorrise sincero, finalmente la vedeva lasciarsi andare un attimo alle emozioni e ciò lo rendeva felice.
“Aigoo, ma quanto manca alla fine?” chiese Dashimen  a fine esibizione per smorzare un po’ la tensione che percepiva arrivare da Isabel
“Un’ora” disse Win-hoo  facendo spallucce
“Cosa!!!!! Volete vedere un’altra ora di tutto questo?” chiese strabuzzando gli occhi e dando un colpo con la spalla a Isabel che lo spintonò a sua volta “Se non vuoi vederlo vai a dormire” disse lei rimproverandolo e dandoli uno schiaffetto in testa, tornando quella di sempre e riprendendo controllo delle sue emozioni che erano esplose dentro di sé dopo aver visto Jungkook brillare in quella maniera sul palco
“Aigoo non riesco a dormire con questo frastuono” disse lui scuotendo la testa “Non potete vederlo in streaming? Così da saltare tutti questi gruppi e vedere solo i Bts dato che lo state seguendo per loro” chiese irritato pensando solo che avrebbe voluto tornare a dormire nel suo letto
“Al dire il vero a me piacciano questi programmi, e poi stiamo aspettando la mezzanotte a Seul” sorrise Win-hoo
“Per quale motivo, lì sarà l’anno nuovo no da noi, dobbiamo aspettare ancora tanto!” disse in modo scontroso sbuffando
“Aigoo Dash, vai in camera e mettiti delle cuffie e dormi, quanto sei scontroso!” sbuffo Isabel con tono lamentoso
“Ti ho detto che non riesco a dormire!” urlò lui mentre lei sbuffava e Win-hoo li guardava a disagio “Ultimamente sembrate una coppia” disse grattandosi la testa a disagio
“Non lo siamo, lui è insopportabile” disse lei sbuffando
“Quella insopportabile e sempre scontrosa sei tu! Lo sei sempre io lo sono solo quando non dormo, ho tutto il diritto di essere scontroso è colpa vostra” disse innervosito Dashimen  
“Aigoo come ti spegni?” chiese lei alzando gli occhi al cielo, continuando quella litigata insensata fatta solo per giocare.
“Litigate anche come una coppia, spero che non facciate anche pace come una coppia” disse sconvolto Win-hoo, entrambi i ragazzi si scambiarono uno sguardo complice e incominciarono a ridere lasciando sconvolto Win-hoo con la bocca spalancata.
“Aigoo! Noooo! Non dite niente non voglio sapere niente!!” urlò scandalizzato mentre si metteva le mani sulle orecchie e i due ragazzi continuarono a ridere sempre di più.
“Allora ora ti spiego cosa accade tra un uomo e una donna quando provano attrazione fisica…” incominciò a parlare Dashimen con un ghignò malefico, provando a togliere le mani dalle orecchie a Win-hoo che indietreggiava sul divano scuotendo la testa, mentre le risate di Isabel riempivano tutto il salotto.
“Lo so cosa succede!” esclamò rosso in viso Win-hoo
“Secondo me non sai abbastanza, ora Zio Dashimen ti spiega tutto!” rise sguaiatamente il ragazzo mentre Win-hoo si alzava dal divano “Dashimen ti odio! Sai essere così insopportabile”
“Se vuoi ti spiego cosa succede anche tra due uomini quando provano attrazione fisica è solo un po’ diverso ma no troppo” rise di più il ragazzo non riuscendo a mantenere la serietà nel suo discorso alla vista della faccia sconvolta di Win-hoo che scuoteva la testa rosso in viso e in piedi.
“Aigooo!” ululò Isabel mentre si teneva la pancia e si lasciva cadere su Dashimen continuando a ridere e anche i Dashimen rideva mentre Win-hoo scuoteva la testa in imbarazzo.
“Va bene ho capito, torna sul divano non ti spiego nulla” ridacchiò Dash mentre sbatteva la mano sul posto accanto a lui
“Vi odio entrambi” disse rimettendosi a sedere e incrociando le braccia al petto “Non dovresti trattarmi così dovrei essere uno Hyung per te” disse provando a rimproverarlo.
“Si ma siamo in America questo non vale qui” esclamò Dashimen
“Non funziona così” disse Win-hoo guardandolo torvo
“Aigoo, tu sei alla mano, non abbiamo bisogno di tutto ciò, però se ci tieni ti chiamo Hyung da ora in poi!” rise Dashimen
“Okay smettetela, siete dei bambini” disse Isabel scuotendo la testa
“Anche tu quando sei allegra” le diede un colpetto Dashimen e lei sbuffò scuotendo i lunghi capelli e tornando a dare attenzione al televisione e lui ne approfittò per abbracciarla lanciando uno sguardo a Win-hoo che gli continuava a guardarli sconvolto senza bene capirli e trovandoli strani.
 
Finalmente apparvero di nuovo i bts con blood sweat tears
“Ehi sono sei come mai?” chiese Dashimen strizzando gli occhi confuso
“Suga si è fatto male a un orecchio, è a riposo” disse Win-hoo “Ora zitto che c’è l’esibizione” disse a mo’ di ordine il ragazzo mentre Dashimen si voltava a guardare Isabel con far indagatore, ignorando Win-hoo.
“Sta bene è solo l’orecchio” disse Isabel tranquilla, sentendo lo sguardo di Dashimen trafiggerla, mentre non distoglieva gli occhi dall’esibizione e accennava a un sorriso mentre osservava i ragazzini
“Mmh se lo dici tu” disse lui continuando a guardarla di nascosto per carpire una possibile sua reazione
“Comunque devo dire che capisco perché li trovi sexy, in realtà lo sono parecchio, questa canzone è da vampate. Comunque oltre a Jimin anche lui balla bene” disse lei rivolgendosi a Win-hoo e indicando J-hope sorridendo, mentre Dashimen vicino a lei assottiglio gli occhi senza far alcun fiato.
“Dici J-hope! Waoo lui è un dancing machine!” esclamò battendo le mani Win-hoo
“Si lo sto notando, è anche piuttosto sexy” disse Isabel lanciando un’occhiata furtiva a Dashimen cercando di cogliere qualcosa ma il ragazzo era rimasto immobile sul divano e si era dato a uno sbadiglio clamoroso
“Sono tutti Sexy… comunque J-hope a me ogni tanto sembra gay!” disse con voce sognate il ragazzo
“A me nessuno di loro sembra gay” sbuffò Dashimen facendo finta di niente “E poi a te non piaceva Jimin?” chiese guardandolo mentre Isabel vicino a lui arricciava il naso confusa, non riuscendo a capire se nel tono di Dashimen ci fosse gelosia oppure no.
“Penso siano tutti belli!” esclamò sorridente per poi tornare a guardare la performance, mentre Dash scuoteva la testa e tornava anche lui a dare attenzione allo spettacolo, Isabel rimase invece per un attimo ferma a studiarlo, ma realmente non vedeva alcuna reazione, intanto il gruppo si stava esibendo sulle note di Fire e lei continuava a osservare Dash, piena di dubbi.
Non aveva osato parlare con lui dei suoi sospetti, non se la sentiva, aveva una profonda paura che sarebbe cambiato tutto, e aveva appena chiarito con il ragazzo e fatto si che entrambi avessero di nuovo la sintonia di sempre.
Sapere la verità su quel presunto amore, l’avrebbe fatta bloccare e avrebbe spinto Dashimen a correre verso J-hope, il problema era che al momento lei aveva bisogno del ragazzo e non poteva cederlo a Hoseok, l’aveva appena ritrovato non poteva perderlo di nuovo. 
Ciò le causava problemi, sapeva di star sbagliando e si sentiva sempre più confusa su ogni sua minima scelta. Ma ormai aveva deciso di riprendersi di accettare il tutto non poteva rifare un passo indietro non se lo poteva permettere.
Così tornò a guardare lo schermo, l’esibizione di fire stava terminando con la voce di Yoongi registrata e il viso di J-hope che ghignava alla telecamera.
“Perdonami Hoseokie, lasciami Dashimen ancora un pochino, giuro che te lo ridarò” pensò nella sua testa mente i bts uscivano  di scena.
 
01 GENNAIO 2017 SEOUL 3:00 A.M.
I bts entrarono in casa schiamazzando e facendo casino come al solito super entusiasti della serata e delle esibizioni fatte.  
Si stavano come sempre spintonando per farsi spazio ed entrare tutti, per potersi togliersi in fretta le scarpe.
“Hyung! Sei sveglio?” esclamò Hoseok chiamando Yoongi mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava con delicatezza nello scomparto apposito e prendendo le sue ciabatte.
 “Ragazzi forse dorme non fate troppa confusione” rimproverò Jin dato l’assenza di risposta dal ragazzo chiamato
“Aigoo come facciamo! Siamo tutti fin troppo elettrizzati per oggi! Specie il nostro Jungkookie!” rise Tae spintonando il più piccolo “Io e perché mai?” chiese lui mentre  rimaneva seduto a terra guardandolo alzando la testa mentre si stava slacciando gli scarponi.
“Aigoo ti abbiamo visto dopo l’esibizione parlare con Yuji!” esclamò Namjoon ridendo anche lui mentre si dimenava cercando di slacciare le scarpe e combinando un casino con i lacci
“Ah… siamo solo amici” disse scuotendo la testa mentre si sfilava uno scarpone con tutta la forza che aveva.
“Spero per te che lo rimaniate” disse Jin rimproverandolo passando le sue scarpe a J-hope che in cambio gli dava le ciabatte e sistemava il tutto negli scaffali poi il ragazzo si sedette a terra per aiutare Namjoon con le scarpe che sorrise felice e leggermente brillo.  
“Smettila di fare la mamma apprensiva! Aigoo incominciamo l’anno nuovo già con una tua ramanzina” sbuffò Jk  scuotendo la testa “Non si può essere un attimo spensierati che tu mi stai con il fiato sul collo, non mi hai fatto neanche bere un bicchiere di champagne!” si lamentò  
“Penso che abbia ragione, ti senti con troppe ragazze, e poi sei il più piccolo non dovresti bere, io ad esempio non ho bevuto niente” rimproverò Jimin incrociando le braccia al petto e guardandolo dall’alto mentre si trovava in piedi davanti a lui
“Aigoo, perché state litigando ora?” si lamentò V scuotendo la testa
“Voi due dovreste lasciare più libero Jk” si unì Namjoon alla discussione mentre si alzava aiutato da J-hope e puntava il dito e Hobie rideva vicino a lui
“L’alcool che non ha bevuto Jk, è finito nello stomaco del leader” ridacchiò
“Aish Namjoon ma quanto hai bevuto un po’ di responsabilità” disse Jin mentre Jimin storceva il naso
“Anche Hoseok ha bevuto quanto me!” esclamò  lui in sua difesa e Hoseok scosse la testa
“Comunque sia sono maggiorenne potrei tranquillamente bere, io non capisco perché fate tante storie, e dovete sempre controllarmi” sbuffò Jk irritato, per poi fulminare Jimin con lo sguardo, che ancora si trovava di fronte a lui e scuoteva la testa con diniego.
“Okay basta litigare, ci beviamo una birra ora io e te” disse V  “Dovresti festeggiare hai fatto veramente una bella performance, lasciatelo in pace per una volta” disse il ragazzo mentre metteva il braccio intorno alla spalla del più piccolo
“Ma…” Jimin fece per obiettare ma si fermò al suono di un telefono
“Aigoo! È il mio! È Yuri che mi chiama appena sveglia dall’America, devo rispondere, ramanzina finita!” saltellò Jin per poi rispondere al telefono e scappare velocemente verso la sua camera da letto
“Hyung! Dove vai!” lo chiamò Jimin esterrefatto
“Cosa ti stupisci fa sempre così, appena chiama Noona Yuri è come se niente avesse più importanza. Aigoo quando torna così finalmente mi libero di lui!!” scosse la testa Jk con tono lamentoso
“Torna a fine gennaio” disse Namjoon annuendo con la testa
“Che palle! Mi tocca un mese pieno di ramanzine e rimproveri e inseguimenti per capire cosa faccio” disse scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo mentre si metteva anche lui le ciabatte passate da Hoseok, che si richinò a terra per recuperare le scarpe di tutti e sistemarle nel mobiletto.
“Beh non sarebbe così se non facessi il farfallone con le ragazze” disse Jimin con disappunto
“Aigoo la smetti? Non ho fatto nulla Yuji mi ha chiesto di dargli il tuo numero, non vuole sentirsi con me” disse Jk facendo la linguaccia “E indovina dirò che sei occupato, dato che rompi tanto” ridacchio il poi, incominciando a prenderlo in giro
“Cosa?? aigoo non so se mi piace” disse cambiando espressine del viso trovandosi ad arrossire
“Ah ma tanto non ha importanza non le darò mai il tuo numero, dato che ti comporti in modo odioso con me, Taetae andiamo prendere una birra” disse Jk afferrando il ragazzo per un braccio che lanciava un’occhiata di scusa a Jimin che sbuffò a sua volta e li seguì.
“A volte i più piccoli sono veramente strani” disse Hoseok pensieroso
“Perché a te Jin che è il più grande ti sembra normale?” disse ridendo
“Aigoo nessuno è normale qui dentro mi sa, non ho capito perché hai incominciato a bere tanto in macchina?” disse Hoseok confuso guardando il leader
“Per festeggiare l’anno nuovo! E poi tu hai bevuto con me!” rise lui in modo nervoso, aveva mandato un messaggio a JiWoo e lei aveva risposto che non si potevano vedere in piena notte dato il fatto che il marito di lei fosse a casa, si era innervosito aveva voglia di vederla, toccarla, baciarla farla sua, era pieno di energie dopo il Gayo festival e avrebbe voluto poter stare con lei dimostrarle quanto fosse capace in tutto.
“Mmh sicuro che va tutto bene Namjoonie?” chiese Hoseok sospettoso
“Si, dovrei chiederlo io a te che ultimamente sembri un po’ distante da tutti” disse lui inclinando leggermente la testa e osservando attentamente Hoseok che invece incominciò a giocherellare con la manica della sua felpa “Tutto normale” disse secco “Andiamo a bere un altro paio di birre?” chiese Hoseok cercando di non pensare al fatto che ancora stesse aspettando una risposta a quel messaggio inviato a inizio mese, che non era arrivata. Cercava di andare avanti come meglio poteva ma molte volte si sentiva triste e voleva evitare che il restante del gruppo lo vedesse in quello stato e si preoccupasse per lui, o che incominciarono a fare domande inopportune, domande a cui lui non voleva ancora rispondere.
“Si andiamo, strano che Yoongi Hyung non ci abbia aspettato sveglio” aveva esclamato Namjoon lasciando perdere il discorso e facendo finta di niente del comportamento di Hosoek
“Si sarà stanco, ma è strano” disse Hosoek facendo spallucce e andando verso la cucina dove la maknae line stava litigando tra di loro, più che altro Jimin piagnucolava volendo il numero della ragazza  e Jk provava ad ignorarlo sbuffando infastidito mentre Tae invece aveva preso dei pacchi di Snack e mangiava sghignazzando.
“Rimanete qui in cucina o venite con noi in soggiorno?” chiese Namjoon dopo avere preso altre due birre dal frigo e passandone una a Hoseok
“Soggiorno, così posso godermi lo spettacolo seduto comodo!” esclamò V saltellando per poi prendere la sua birra e i pacchi di snack
“Daiii Jk!!! Ti prego!” si lamentava Jimin aggrappandosi al braccio del più piccolo
“Aigoo smettila Hyung sai essere veramente tanto fastidioso” disse il ragazzo provando a farlo allontanare “Voglio bere un po’ di alcool in santa pace” sbuffò allontanandosi da lui, mentre seguiva V in soggiorno.
“Dai Jimishii, tranquillo, ti darà il numero, però forse è vero, dovreste lasciarlo in pace” disse Hoseok mentre metteva una mano sulla spalla del più piccolo
“Ha ragione, Jk è bravo sa come comportarsi” disse il leader
“Mmh, ma lo hyung si preoccupa”
“Lo hyung non si aspettava che Jk crescesse così in fretta, e poi non si aspettava che non fosse un principe come lui” disse Hoseok ridendo
“Si, poi si annoia ultimamente” rise Leader
“Voi due avete bevuto veramente tanto, ridete mentre parlate e non si capisce poi molto” disse Jimin sbattendo le palpebre e guardandoli straniti
“Andiamo in soggiorno!” esclamò Hoseok ignorando il commento e prendendo Jimin sotto braccio.
 
“Aigoo, perché siete fermi lì?” chiese Namjoon vedendo i due ragazzi fermi a guardare il divano
“Ci sono Yoongi Hyung e Noona Suran sul divano” disse Jk grattandosi la testa a disagio con una mano mentre con l’altra manteneva la birra
“Ahh, ora capisco perché non ci ha accolto lo Hyung, si sarà svuotato per bene!” disse Hosoek incominciando a ridere
“Eh?” chiese Jimin alzando lo sguardo su Hobi senza capire quello che avesse appena detto, anche gli altri si voltarono a guardarlo, Namjoon incominciò a ridere tappandosi la bocca da solo per evitare di fare troppo rumore, V sbattè le palpebre diverse volte cercando di connettere i vari pensieri cercando una traduzione a ciò che avesse detto Hoseok e Jk strabuzzò gli occhi rischiandosi di affogarsi con la birra.
“Dici che l’hanno fatto qui?” chiese Jk ghignando subito dopo
“Cosa?” chiese Jimin “Che schifo non lo farebbe mai sul nostro divano” disse con faccia schifata
“Andiamo in camera, forza o rischiamo di svegliarli” disse Namjoon cercando di ridere il meno possibile con Hosoek che sorrideva affabile a Jimin e gli dava qualche pacca di incoraggiamento.
Incominciarono tutti ad avviarsi verso le camere da letto, tranne Tae che si voltò di nuovo a guardare il divano con la faccia corrucciata.
Yoongi era steso e abbracciava Suran che aveva il viso nascosto sul suo petto con i capelli scapigliati. 
Rimase fermo ad osservarli scuotendo la testa, quell’immagine non era di suo gradimento, c’era qualcosa di completamente sbagliato nel vedere il suo Hyung con un’altra donna in quel modo così intimo e tenero.
Era come se finalmente Yoongi stesse andando avanti, e forse si stesse anche innamorando di un'altra donna.
Taehyung incominciò a sentire un senso di tristezza farsi largo in lui.  
Si sentiva come se fosse rimasto l’unico legato a lei, l’unico a rivolerla nella loro vita, si sentiva come se tutto stesse andando avanti e lui stesse ancora fermo nel passato.
Ed eccolo rivedersi seduto a terra nel bagno nascosto dagli hyung, con il telefono all’orecchio a parlare con la sua noona in lacrime, mentre le raccontava che tutti avevano incominciato a fare i Vlog e che invece lui non ne aveva avuto l’opportunità  e  che il manager continuava a dirgli che non fosse il suo momento, che non fosse pronto.
Si sentiva nello stesso stato, tutti stavano andando avanti e lui non era pronto, era ancorato nel passato.
Tutti provavano a farsi una vita, a trovarsi una ragazza a fare nuove esperienze e lui invece aveva paura di fare qualunque tipo di esperienza nuova, perché sapeva che non poteva condividerla con la sua noona e che non aveva lei con cui confidarsi.  
In più aveva paura, che se si fosse innamorato, forse avrebbe sofferto anche lui come il suo Hyung e la sua noona. Aveva paura del futuro di fare qualunque tipo di passo avanti, non voleva crescere, ma avrebbe dovuto. Tutti stavano crescendo, anche Jungkook che era più piccolo di lui aveva avuto una crescita strabiliante.
 
E così lui si sentiva fermo come in quel giorno nel bagno, in cui si sfogava con lei.
“TaeTae, se vuoi fare i Vlog se ti senti pronto per andare avanti, tesoro mio devi parlarne con i tuoi manager e devi farti valere! Devi dire che sei pronto!” aveva detto lei agguerrita al telefono
“Ma noona forse, io non lo sono, forse io non sono in grado di prendere scelte da solo, forse noona non sono pronto. Il manager ha ragione” aveva risposto tentennante lui al telefono insicuro, mentre si rannicchiava di più contro il muro e teneva stretto il telefono come se fosse la sua ancora di salvezza.
“Tae ma se ci stai male, se guardi gli altri e pensi solo a quando sarà il tuo momento, allora, vuol dire che è una cosa che vuoi davvero, e quindi sei pronto” aveva detto lei in maniera dolce al telefono, capendolo come sempre.
“Noona vorrei che fossi qui, vorrei abbracciarti” aveva sussurrato lui in un singhiozzo strozzato “Ho tanta paura di andare avanti, ho paura del futuro”
“Piccolo mio è normale avere paura del futuro e delle nuove esperienze, ma in te c’è un fuoco dentro e la voglia di fare il massimo. Devi dire ai tuoi manager che è il tuo momento, che non sei fatto per restare in disparte nel passato, mentre tutti vanno avanti, è il tuo momento per brillare” 
“E se andasse male? Io che faccio? Se mi dicono che non sono pronto come gli altri?” chiese lui insicuro cercando di smettere di piangere tirando su con il naso
“Allora ne parleremo insieme e troveremo una soluzione ci sarò io con te” disse lei sempre con tono dolce e rassicurante
“Noona se cado mi rialzi tu?” aveva chiesto con tono insicuro mentre si stava asciugando le lacrime con la manica della maglia
“Si, ti rialzerò io, e starò con te sempre, ti sarò accanto per ogni nuova esperienza che vorrai fare”  aveva detto al telefono incoraggiante come lei sapeva fare.
 
Lei non c’era e lui aveva paura che se fosse caduto nessuno l’avrebbe rialzato.
Lei non c’era e non ci sarebbe stata per una sua nuova esperienza.
Lei si stava perdendo tutto, e lui non voleva questo.
Isabel era stata fondamentale per lui da quando si era trasferito a Seul e aveva lasciato la casa di sua nonna, Isabel si prendeva cura di lui, così come aveva fatto la sua dolce nonna.
Sua nonna, pensare a lei gli causava una fitta al cuore, l’aveva persa a settembre ed era stato terribile, non aveva mai provato una sofferenza del genere. Era stato un periodo brutto per tutti, Yoongi aveva avuto delle crisi ed aveva incominciato terapia di nuovo, Hoseok era distante da tutti e quasi assente a tratti e lui aveva dovuto affrontare un lutto. 
Gli altri quattro membri si erano dati da fare a prendersi cura di tutti, Jk e Jimin si erano occupati di lui, spesso si erano ritrovati tutti e tre a dormire insieme solo per non lasciarlo solo.
Poi la situazione aveva incominciato a migliorare specialmente per via dei premi ricevuti.  Sembrava che tutto stesse andando meglio o almeno lui fingeva che tutto andasse bene, portava ancora il lutto con se giorno dopo giorno, non potendone parlare con gli altri, erano tutti così felici e lui non voleva rovinare il tutto.
In quei momenti quando si sentiva in quello stato, avrebbe tanto voluto la sua Noona, lei si occupava di loro nei momenti di crisi e così faceva in modo che il gruppo non ne risentisse. Ormai erano quasi tre anni di sua assenza, andavano comunque avanti ma lui sentiva quella mancanza.
 Tornò a guardare il suo Hyung su quel divano, e scosse la testa con sconforto. Abbassò il capo e triste raggiunse gli altri, provando a sorridere di nuovo, recitando che andasse tutto bene, così come faceva da mesi ormai.  
 
EXTRA 02 GENNAIO 2017 SEUL 
Hitman era seduto alla sua scrivania con un bicchiere di whisky e ghiaccio di fronte a lui e alcune fotografie che stava sfogliando con interesse.
“È tutto quello che ho trovato” disse Hae-eun mentre giocherellava con il suo bicchiere con il Whisky all’interno
“Questi scandali gli hai fermati tutti?” chiese Hitman facendosi serio e mostrando la foto di Suran e Yoongi che uscivano fuori da un ristorante con dietro di loro un’altra coppia di cui il ragazzo non era riconoscibile
“Si, dovrebbe dire anche ai suoi ragazzi di fare più attenzione” sorrise l’uomo “Ma d'altronde sono ragazzi,  penso sia giusto che si divertano” rise
“Se dovesse uscire questa foto, non sarebbe poi un grande scandalo, non sono preoccupato Min Yoongi comunque sta lavorando con Suran a un brano al momento” disse mostrando la foto “Ma immagino che quello dietro di lui sia un altro membro”
“Suppongo, non ci siano foto dove si vede bene, quindi in caso potrei farla uscire?” chiese incuriosito Hae-eun
“Ti serve qualche notizia?” chiese Hit mani lasciando la foto e prendendo un altro fascicolo
“Si-hyuk, sinceramente ho molto autonomia sul mio lavoro, posso fare quello che voglio” disse ridacchiando prendendo la bottiglia e versando altro Whisky per entrambi
“Si, è stato sorprendente quando ho scoperto chi realmente lei fosse, pensavo che fosse solo un dipendente di Do-yoon” disse con una risata passandosi una mano sulla fronte ilare.
“Si lo so, la lettera poteva trarre in inganno, sinceramente poche persone sanno chi realmente io sia, non posso di certo andare in giro a dire che sono il Ceo di Dispatc o che la mia sorellastra e la Ceo di Naver” disse con un’alzata di spalle Hae-eun lasciandosi a una risata allegra.
“Questo invece di cosa si tratta?” chiese prendendo un fascicolo tra le mani
“Quello è per un consiglio, ho queste informazioni e non sono sicuro se farle uscire o meno, vorrei richiedere a lei, avanti lo sfogli” sorrise gentile
“Aigoo, sbaglio o è il fratello della signorina Kim?” chiese l’uomo mentre sfogliava varie foto di Sung-jo mentre usciva da un casinò e in alcune mentre usciva da un bordello.
“Si è lui, di solito non faccio pubblicare scandali su delle famiglie così potenti, a meno che non lo stia per fare qualcun altro, fatto sta che Do-yoon non mi ha fatto mai pubblicare nulla sulla famiglia di Isabel, di solito usava le informazioni per ricattare il padre e così che lasciasse in pace la ragazza, che soffriva degli abusi di quell’orrendo uomo” disse con una faccia piena di disgusto
“Aish, la maltratta tanto? Sono venuto a conoscenza che quando è venuta qui a lasciare una lettera prima di partire per l’America, che fosse ridotta parecchio male” disse con la faccia dispiaciuta “è stato il padre?” chiese con preoccupazione
“Si, ne siamo molto convinti, Isabel non racconta molto però c’è una persona che le sta accanto e che riesce a ricavare delle informazioni. Do-yoon ha lasciato persone di fiducia al suo fianco, comunque sia queste persone le si sono affezionate, non posso dirle che è protetta, però per il momento è in America ed è al sicuro” disse tranquillamente spiegando la situazione
“Come mai lei non lavora per Isabel, ma aiuta noi?” chiese Pd-nim confuso grattandosi il mento pensieroso “Mi ha solo detto che Do-yoon le aveva chiesto questo favore e lei aveva accettato”
“Do-yoon ha pensato che io potessi aiutarvi ad avere più successo, e per averlo dovete evitare gli scandali cosa che io posso fare. Ha pensato che se avessi aiutato Isabel lei avrebbe avuto troppo potere e non l’avrebbe saputo gestire, è ancora acerba per questo mondo, deve guadagnarlo piano piano e capire come gestire il tutto” disse serio “Almeno è quello che mi ha riferito, Do-yoon che era un tipo particolare, lo conoscevo dal primo anno di superiori e le giuro che molte sue azioni mi sono in capibili.” Disse dubbioso con voce leggermente tremante
“Comprendo, lei da me vuole un consiglio se pubblicarle o meno?” chiese poi dando di nuovo un’occhiata alle foto scettico
“Si, vorrei l’opinione di un uomo che si sta facendo strada da solo e senza sotterfugi.”
“Le ha fatte vedere alle persone fidate che ora sono con Isabel?” chiese con un tono leggermente preoccupato
“Solo a una di loro, Chin-hae un amico mio e di Do-yoon e anche investigatore privato, lui pensa che dovrei pubblicarle” disse dubbioso
“Penso che si possa fare, farebbe ritornare la signorina Kim qui a Seul?” chiese Hitman
“Si, penso che uno scandalo del genere la farebbe tornare, Isabel è molto brava nel suo lavoro, potrebbe fare qualcosa per mettere ombra sullo scandalo e far si che i riflettori ripieghino su di lei. Il problema è che Isabel qui non è al sicuro, ma in America è troppo lontana dall’elitè e non può farsi amicizie importanti. Isabel dovrebbe tornare e far in modo di diventare più potente e poi detronizzare il padre se vuole finalmente essere libera.” Disse serio
“Questo è il piano? Per tenerla al sicuro?” chiese sempre più incuriosito
“Questo è il piano di Do-yoon, Isabel a differenza di suo padre è giovane, e può utilizzare i social per farsi amare, se avesse anche potere con l’elitè  e trovasse abbastanza materiale scandalistico sul padre e anche di qualche azione illegale fatta da quest’ultimo per diventare potente, potrebbe sicuramente salire lei al comando ed essere finalmente libera, ma non è una cosa che può fare dall’oggi al domani, le servono anni specie se continua a soffrire di depressione. Non è stata molto lucida nell’ultimo periodo, ma mi è giunta la voce che sembri stare meglio. La vera problematica e il suo rapper lì in foto” disse indicando la foto di Yoongi e Suran
“Il padre minaccia ancora di far fallire il gruppo dei bts?” chiese Hit-man preoccupato
“Signor Si-hyuk minaccia di uccidere il ragazzo e anche il restante del gruppo.” Disse scuotendo il capo Hae-eun
“È passato alle minacce vere e proprio, che uomo odioso, uomo se proprio così vogliamo chiamarlo” disse con una faccia schifata hit-man stringendo i pugni arrabbiato
“Capisce? Isabel avrebbe anche un piano di fuga per non tornare, non lo utilizza per proteggere il ragazzo in questione. Le ho chiesto della foto perché se io la pubblicassi forse il padre di lei lo vedrebbe fidanzato e allenterebbe un po’ le minaccia per un po’” disse incerto del piano
“Pensa che possa funzionare? Io credo che continuerebbe stando a quel poco che so del signor Kim e dopo averlo incontrato, la prima e unica volta” disse incerto anche lui prendendo altro Whisky e versandolo ad entrambi
“Potrebbe” disse bevendo un sorso
“Allora facciamolo, nel caso dopo uscirà la canzone e quindi si capirà il perché dell’incontro, ma penso sia meglio utilizzare ciò per quando la signorina faccia ritorno” disse pensandoci su un attimo
“Si, comunque le ho lasciato un altro fascicolo, quello riguarda la ricerca che mi ha chiesto sulla sua segretaria, è stato il mio amico Chin-hae a farla” disse mentre indicava l’altro fascicolo ancora chiuso sulla scrivania
 “Grazie mille, mi piacerebbe poter entrare in contatto con questo uomo”
“Non è molto possibile, Chin-hae è socio dell’hotel che ha ereditato Isabel, farlo venire qui sarebbe un rischio per la ragazza” disse leggermente a disagio per poi guardare incuriosito Bang Si-hyuk “Le serve qualcosa?” chiese poi dopo uno sguardo attento
“Mmmh… ho un problemino con un ragazzo, a quanto pare gli hanno provato ad rubare il telefono e l’hanno seguito, e in più sta subendo un paio di appostamenti, pensiamo siano delle Sasaeng, mi serviva un aiutino per capire chi fossero” disse con un tono preoccupato passandosi una mano sul collo nervoso
“Vedrò cosa posso fare, chi è il ragazzo?” chiese
“Jeon Jungkook, il più piccolo del gruppo” annuì serio
“Perfetto, ora se non le dispiace, io dovrei andare, rimaniamo in contatto, e grazie per il consiglio”
“Non c’è bisogno di ringraziare, lei sta aiutando in altro” sorrise Hit-man alzandosi e facendo strada a Hae-eun verso la porta.
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti eccomi finalmente! Questo capitolo non era previsto ma sentivo che mancasse qualcosa, quindi l’ho scritto in questa settimana, scusate se è un po’ scombussolato, volevo dare un po’ di spazio a tutti, forse facendo risentire un po’ i protagonisti.  Il fatto è che le storie degli altri membri stanno prendendo spazio nella mia testa e se non le inserisco sento dei vuoti come se mancasse qualcosa.
Sicuramente rispetto al primo volume questo sta cercando di dare più spazio a tutti e spero di non star sbagliando. È complicato alla fine sono 8 personaggi se contiamo Isabel con loro e in più ci sono Dashimen che ormai è un principale e anche Win-hoo.
Tornando al capitolo penso sia molto easy. Isabel sta meglio e sta cercando di diventare un Army aiutata da Win-hoo, i sospetti che ha per Dash e Hope, sono stati messi da parte per il momento, diciamo che ha bisogno di una dramma alla volta.
Per quanto riguarda i ragazzi il punto della situazione è un po’ stabile.
Yoongi è fidanzato con Suran ormai. Sappiamo che il leader si frequenta con la segretaria e Hosoek è distante e aspetta una risposta.
Jin si annoia, fa ramanzine a Jk e aspetta che Yuri torni lei è in America per un master, non penso io l’abbia detto prima.
Poi abbiamo Jimin e Jk che litigano come sempre, Jimin è un po’ geloso che il maknae faccia più esperienze di lui, Jk sinceramente non sta facendo nulla se sparisce ha i suoi motivi.
Poi abbiamo Tae che sembra bloccato in un limbo e pensa a Isabel che era una figura femminile di riferimento per lui. Non avevo trattato la perdita della nonna avvenuta il 3 settembre, ma riguardando gli ultimi capitolo non ho fatto alcun errore, ho voluto però menzionarla qui sinceramente mi sono confusa con la cronologia e pensavo fosse avvenuto nel 2017 il lutto e no nel 2016
Per quanto riguarda l’extra è una specie d’introduzione a Hae-eun  che è il reporter amico di Do-yoon che ha ceduto ai bts, apparirà più avanti è comunque un personaggio terziario! Ma questo pezzo serviva più a voi che a me per darvi un quadro generale… io lo so cosa fa lui e con chi parla.
 
Vi lascio il link della seconda parte del gayo festival
https://www.youtube.com/watch?v=vGiXVdjT0nA&ab_channel=KBSWORLDTV
 
 

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Capitolo 34
*** CAPITOLO 34 HER ***


CAPITOLO 34 HER
7 GENNAIO 2017 CHICAGO
“Come iniziare il duemila e diciassette bene” disse Isabel sbuffando mentre stava lanciando vari abiti nella valigia
“Aigoo, che stai facendo a quei poveri vestiti!” urlò Win-hoo mentre passava dalla camera di Isabel per controllare a che punto stesse con i bagagli
“Io?” disse lei perplessa lanciando l’ennesimo vestito all’interno della valigia e dopo di che alzando lo sguardo su di Win-hoo che stava già scappando verso di lei
“Dovresti piegarli” disse lui sconvolto avvicinandosi alla valigia e strabuzzando gli occhi
“No! Sono arrabbiata! Non voglio tornare a Seul!” urlò lei prendendo un altro vestito e incominciando ad appallottolarlo molto irritata dalla situazione
“Aigoo, non tornare, ma non maltrattare i poveri vestiti” disse risentito il ragazzo strappandole il vestito dalle mani e guardando l’etichetta con la scritta Dior e rimanendo sconvolto
“Non posso non tornare” disse lei imbronciata con le braccia al petto, sbuffando su una ciocca di capelli che le era fuoriuscita dalla coda alta.
“Vai via, ti faccio io la valigia! Sembra sia scoppiata una bomba!” urlò Win-hoo spingendola via, mentre lei lo guardava torva
“Quanto la fai tragica, sono solo vestiti!” disse Isabel con una smorfia di disgusto verso i suoi abiti di marca appallottolati malamente nella valigia
“Isabel questo è un Dior appallottolato ti rendi conto?” disse con voce isterica e lei alzo gli occhi al cielo
“Ah si?? Aigoo che tragedia denunciami per maltrattamento di stoffa!” disse lei ironica
“Dashimeeeeeennnnnnn!!” urlò Win-hoo con tutta la voce che avesse in gola
“Che fai perché chiami lui?” chiese confusa scuotendo la testa
“Perché Dashimen ti porterà via da qui!” esclamò lui incominciando a piegare il vestito in modo nervoso
“Cosa succede ora?” disse Dashimen apparendo in un lampo vicino alla porta e ghignando
“Portala via, così posso aggiustare la valigia” disse con voce isterica
“Aigoo, quando la smetterai di far venire gli infarti a Win hoo?” chiese Dash avvicinandosi a lei ghignando e con le mani in tasca dandosi un tono.
“Non ho fatto nulla” disse lei con le mani sui suoi fianchi e lanciando un’occhiata di disgusto a Win-hoo che stava svuotando la valigia cercando di mettere in ordine maniacale il tutto facendo degli urletti isterici alla visione di ogni capo di marca stropicciato.
“Non direi dato il suo stato” disse Dashimen ridendo indicandolo
“Non è colpa mia se ha un disturbo ossessivo compulsivo” disse lei facendo spallucce e continuando a guardare Win-hoo in crisi
“No, sei tu che non sei per niente ordinata! Aigo questo è un dolce gabbana, guarda in che stato è! Ha anche una macchia! Hai macchiato un dolce!!!!!” urlò saltellando sul posto con il capo stretto in mano mostrando una macchia rossa in bella nostra sul tessuto giallo.
“Aigoo! Quello è il vestito con cui ho fatto un omicidio!” urlò lei recitando la parte della killer
“Cosa?” spalancò la bocca Win-hoo mentre Dashimen si lasciò andare alle risate “Smettila di traumatizzarlo!” disse tra una risata e l’altra tenendosi la pancia per il troppo ridere per via della faccia sconvolta di Win-hoo che impaurito faceva saettare lo sguardo prima su Isabel e poi su Dashimen, impaurito dalla situazione
“No-n ha- fat—to re-alm-ente un omi-cidi-o?” chiese tremante
“Se anche l’avessi fatto tu caro il mio assistente sei legato al segreto professionale” disse lei tranquilla mentre si guardava le unghie con disinvoltura recitando la sua parte
“Aish! Isabel smettila!” rise Dashimen “Non ha fatto nessun omicidio ha solo esagerato con il vino l’altra sera” disse scuotendo la testa
“Aigoo! Smettila di farmi gli scherzi!” urlò Win-hoo con il broncio
“Ehi volevate voi che tornavo quella di prima, lo sto facendo utilizzando gli scherzi!” disse lei ridacchiando e facendo l’occhiolino
“Io non ti ho mai vista fare scherzi” disse Dashimen
“Capitava in un'altra vita quando mi annoiavo, e in quest’ultima settimana mi sono annoiata mi hanno tolto tutto il mio lavoro dato che dobbiamo tornare a Seul, non avevo molto da fare” disse facendo spallucce
“Per questo hai deciso di metterci un serpente finto sul divano ieri sera?” chiese Win-hoo “Perché sei annoiata?” urlava isterico
“Aigoo, perché non potrò fare nulla di questo a Seul, tranquillo i miei momenti scherzosi sono ufficialmente finiti, e durati si e no due giorni” disse lei mettendo una mano sulla fronte con il fare drammatico
“Aigoo… meno male che sono durati solo due giorni, la tua personalità è strana, mi sorprendi sempre”  disse Dashimen scuotendo la testa con le braccia incrociate al petto.
“Comunque devo andare da una parte, mi accompagni?” chiese Isabel sorridendo
“Io devo sistemare la valigia” disse Win-hoo imbronciato mentre continuava a piegare indumenti senza degnarla di uno sguardo
“Dicevo a Dashimen…” disse lei storcendo il naso
“Ah, si ti accompagno” disse lui facendo spallucce “Buon lavoro amico, se hai tempo fai anche la mia è nello stesso medesimo stato di quella di Isabel” incominciò a ridere Dashimen mentre Win-hoo alzava lo sguardo su il ragazzo con un’aria omicida negli occhi
“Aigoo, scappa o ti ammazza” rise Isabel guardando Win-hoo con stima e trattenendo una risata
“Andate viaaaaaa! Distruttori di vestiti!” urlò il ragazzo e i due incominciarono a correre via ridendo lasciando solo l’assistente in piena crisi di nervi.
 
9 GENNAIO 2017 SEUL
Isabel si ritrovò a varcare la porta di casa, con Win-hoo alle sue spalle che l’aiutava a posare i bagagli.
“Visto Nabi siamo tornate a casa” disse lei alla sua cucciola che teneva stretta fra le braccia
“Mi mancava la Corea!” Esclamò Win-hoo felice
“A me per niente” disse lei scuotendo la testa “Perché ti mancava?” chiese lei con un cipiglio alzato
“Beh è casa mia!” disse lui felice mentre si toglieva li cappotto pesante
“Mmmh non ti trovi più libero in America?” chiese lei incuriosita lanciando le scarpe per aria
“Oh, si molto più libero, ma l’America mi fa paura troppa gente strana” disse per poi guardare le scarpe di Isabel atterrare malamente sul pavimento e andarle a recuperare
“Comprendo… Win-hoo penso tu possa andare, ci vediamo fra due giorni in ufficio” disse lei annuendo concisa “Lascia le mie scarpe lì” disse scuotendo la testa
“Aigoo, sai veramente essere molto disordinata, Perché non ci vediamo domani?” chiese lui mentre sistemava il tutto
“No, prenditi un giorno libero hai lavorato parecchio” disse lei annuendo “Ti meriti del riposo, e svago non so, esci, vai a trovare la tua famiglia”
“Al dire il vero lavoro di più qui in Corea, in America lei mi lasciava sempre il weekend libero”  disse pensieroso
“Win-hoo… quando siamo soli evita il linguaggio informale, lo sai” sbuffò lei incominciando a girarsi intorno alla stanza scalza
“Si, ma mi confondo poi in pubblico, ho paura di fare figuracce, mi devo riabituare” disse dispiaciuto
“Si, hai ragione… Win-hoo non devo ricordarti che tutto quello che mi riguarda è top secret vero?” chiese lei tornando a guardarlo
“Lo so Isabel, anche se non c’è molto che potrei dire” disse lui
“Mmh giusto, comunque sia, penso che poiché io sia tornata dovrei ricominciare con i vari social, tu che ne pensi?” chiese lei scettica
“Penso che me ne occuperò io! E ne sono felicissimo!” disse allegro saltellando
“Ottimo, almeno qualcuno è felice in questo mondo” disse lei con una smorfia
“Ceniamo insieme?” chiese lui sorridendo “Ho un paio di idea da proporti”
“Si direi di si” disse annuendo “Ordina qualcosa” sorrise lei per via della felicità del ragazzo
“Ah finalmente mangiamo Coreano che felicità” esclamò su di giri il ragazzo mentre prendeva il telefono cercando un posto dove ordinare
“Come fai a essere felice per ogni cosa è un mistero per me” ridacchiò lei scuotendo la testa
“Penso io faccia lo stesso che fai tu, solo che tu sei irritata da ogni cosa” annuì lui convinto di ciò che avesse appena detto
“Ottimo pensiero… ordina da mangiare, io faccio una chiamata” disse lei
“Chiami Dashimen?”
“Si, ma non posso invitarlo qui, Win-hoo ricorda io e lui non siamo amici e non ci conosciamo, lui non è neanche socio dell’Hotel dato che quella è una cosa anonima, e non abbiamo mai passato tutto il periodo in America insieme nella stessa casa” le ricordò lei leggermente impaurita che potesse scappare qualcosa a qualcuno, era tornata a Seul doveva essere super attenti tutti quanti.
“Certo! Lo so!” esclamò
“Perfetto… lo chiamo per sapere se è tutto okay” disse andando con la valigia verso la sua camera da letto.

Arrivò in camera posò la valigia e chiuse la porta della sua stanza per un attimo, si appoggiò con il corpo alla porta chiudendo gli occhi per un attimo.
Era a Seul, tutto sarebbe diventato difficile, non poteva più permettersi di stare male non poteva tentennare e doveva stare più attenta a suo padre per avere meno ripercussioni, senza Do-yoon  a proteggerla rischiava di più, e sapeva anche che il suo dire tutto quello che le passasse per la testa, il suo essere spavalda e una testa calda non  avrebbe aiutato.
Avrebbe dovuto ricominciare ad avere contatti con l’elitè e rafforzare le amicizie che aveva fatto tramite Do-yoon, doveva aumentare la sua cerchia e doveva aumentare i suoi fan.  Tutto doveva essere studiato prima, i suoi comportamenti, il suo modo di essere, la sua personalità.
Si staccò dalla porta e si avviò per la camera, odiava quella stanza, non era la sua, la sua vera casa era l’altro appartamento.
Incominciò a girarsi intorno, cercando di abituarsi di nuovo a quell’ambiente che sentiva estraneo a lei, si voltò lentamente verso la specchiera e si avvicinò al suo riflesso passo una mano sui suoi capelli, tagliati alla perfezione, toccò le corte ciocche del suo caschetto altezza sopra la spalla, scosse leggermente la testa per smuoverlo un po’.
Non aveva mai tagliato i capelli così corti, le erano sempre piaciuti lunghi. Passò una mano tra di loro continuando ad osservarli, prima o poi si sarebbe abituata, così come si fosse abituata all’assenza di colori.
Era il momento di combattere, di mandare via le paure e di essere una nuova Isabel. Non ci sarebbe stata tristezza, non ci sarebbe stata depressione. Solo spavalderia, orgoglio e forza.
Era il momento di farsi valere e incominciare seriamente la lotta contro suo padre.
 
12 GENNAIO 2017
Isabel aveva appena varcando le porte dell’entrata alla Big-hit, cercando di farsi notare il meno possibile, aveva mostrato il suo tesserino e si era diretta accompagnata da una guardia verso l’ufficio del Pd-nim.
“Salve, Isabel Kim” disse alla segretaria
“Oh, è lei!” disse la segretaria sorridendo ampliamente
“Ehm si… sono venuta ad incontrare Pd-nim” disse confusa da quella esuberanza strizzando gli occhi nervosa
“Oh certo, la trovo bene signorina Kim!”
“Grazie mille” disse lei confusa e a disagio da quel comportamento esuberante
“L’ultima volta stava male” disse la segretaria facendo il broncio
“Ah giusto ero caduta, avevo la gamba fasciata, beh sono del tutto guarita in questi. mesi!” disse cordiale lei, stupendosi che la segretaria si ricordasse così bene di lei
“Mi fa piacere saperlo! Vado ad avvisare il pd-nim” disse inchinandosi e sgambettando via verso l’ufficio del presidente.
“Grazie” sorrise tiratamente Isabel per poi guardarla andare via e pensare che quella segretaria fosse strana, ma anche molto sexy per essere una segretaria, fece spallucce e si andò a sedere.
Non le piaceva molto trovarsi in quel posto ma era urgente e quindi aveva deciso di recarsi di mattina presto all’agenzia, sperando con tutta se stessa che Yoongi e il resto della combriccola fosse ancora a letto.
Dopo pochi secondi fu ricevuta dal Pd-nim e si addentro nell’ufficio.
 
Dopo alcuni convenevoli finalmente si ritrovarono a parlare dell’urgenza del perché lei si trovasse lì.
“La compagnia di suo zio ha deciso di rivederci le quote che avevano comprato due anni fa” disse un modo serioso Hitman
“Vuole chiedermi di fare lo stesso?” chiese lei sorseggiando il suo caffè  impassibile
“No, volevo solo avvisarla di questo” disse lui tranquillo
“Lo sa che non le conviene che io venda le mie, rischiereste di perdere troppo” disse lei con noncuranza, malgrado non trasparisse nessuna emozione, in cuor suo aveva paura che il pd-nim le avrebbe chiesto di riprendersi l’investimento. E lei non voleva, era il suo unico modo per continuare a incoraggiare Yoongi anche se in segreto.
“Si lo so, al dire il vero volevo chiederle se potesse investire altro.” Chiese lui tastandosi il mento leggermente in imbarazzo per quella richiesta, fare affari con quella ragazzina lo metteva sempre a disagio, primo per il suo passato con Yoongi, secondo perché si sentiva in parte responsabile della loro rottura, e terzo perché pur essendo molto più piccola di lui era anche molto più potente di lui e ciò lo metteva a disagio. In più era certo che per il senso di colpa le avrebbe concesso di tutto.  
“Mmh…. dovrei solo parlare con il commercialista, ma penso sia tutto apposto, mi mandi una cifra tramite email” disse cordiale sperando di potersi congedare il prima possibile e riprendendo a respirare internamente, aveva veramente avuto parecchia paura di perdere quell’investimento.
“Perfetto, pensa di essere scomoda come investitrice?” chiese lui incuriosito, non si erano mai visti in quegli anni a parte per il giorno in cui lei si era recata a proporli il finanziamento, era incuriosito da quella ragazza specie per tutto il lavoro che faceva e per tutte le volte che veniva descritta sui tabloid come bellissima e impossibile, una regina dei ghiacci impossibile da raggiungere. Era tornata da pochi giorni e ancora nessuno aveva saputo del suo ritorno, ma appena si sarebbe rilevata, era della convinzione che i social sarebbero di nuovo impazziti.
A guardarla bene non c’era più traccia della ragazzina con gli occhi lucidi nella sua macchina che cercava una possibile soluzione alla propria relazione d’amore.  Davanti a lui si trovava una donna fredda, e impassibile capace di gestire qualunque tipo di trattativa in maniera del tutto professionale.
“No, nessuno è al coerente di questo mio fare affari con voi e tale deve rimanere, comunque sia complimenti al gruppo per l’ultimo traguardo raggiunto ai Mama, il loro successo è in gran crescita.” sorrise lei in maniera educata, senza scomporsi minimamente
“Si, si stanno impegnando molto i ragazzi” sorrise lui fiero “Ho anche fatto avere al gruppo sia il biglietto che i fiori, la ringraziano” disse sorridente cercando un minimo di emozione sul viso della ragazza ma non trovandone.
“Qualcuno l’ha collegato a me?” chiese lei rimanendo di ghiaccio.
“Ehm, non ne sono sicuro, può esserci una possibilità” disse leggermente a disagio Pd-nim, non era molto sicuro di dirle la verità, ma era veramente incuriosito da una sua qualsiasi reazione al tutto.
“Nel senso? Si spieghi meglio?” chiese lei indurendo lo sguardo, non le piacevano i giri di parole li percepiva come una collassare perdita di tempo
“Taehyung può averlo intuito, e forse Namjoon, ha chiesto la lista degli azionisti alla mia segretaria, e da un po’ di mesi tramite lei prova a ricavare informazioni”
“Tramite la sua segretaria?” chiese lei confusa arricciando il naso leggermente, con la mente che incominciava a elaborare l’informazione appena colta facendo, ipotesi di qualunque tipo.
“Ehm… si, Namjoon è molto intelligente” disse cercando di nascondere il disagio e l’imbarazzo.
“Aigoo… la sua segretaria ha una fede se non erro” disse Isabel non riuscendo a rimanere seria e svelando il suo stupore, era abituata a studiare le persone che le si presentavano davanti, Do-yoon le aveva insegnato come fare in passato, durante i ricevimenti, le serate e i party, le si accostava all’orecchio e le faceva notare piccoli dettagli nelle persone.  Lei inizialmente ne rimaneva stupita, dopo di che prese quel fare del fotografo come sfida e incominciò a fare lo stesso, capitava che a volta si sfidassero su chi carpisse più informazioni a riguardo, lo trovava molto divertente ma anche molto utile. A quanto pare gli insegnamenti di Do-yoon erano serviti e lei si accorgeva di dettagli senza neanche accorgersi, era diventato ormai una normalità farlo.
“È una brava osservatrice” sorrise Pd-nim, sorpreso che Isabel avesse individuato la fede sulla mano della ragazza.
“È al sicuro? Namjoon intendo, non è che rischia uno scandalo con questa faccenda?” chiese poi preoccupata con un tono misto al rimproverò mentre iniziava a giocherellare con il braccialetto al suo polso, leggermente nervosa per via della notizia appena ricevuta.
“Si preoccupa del suo investimento o dei ragazzi?” chiese pd-nim con un ghigno dato la reazione di lei
“Secondo lei?” chiese Isabel alzando un sopracciglio, leggermente irritata dalla domanda a brucio pelo dell’uomo che sapeva più che altro di provocazione.
“Dei ragazzi” disse lui serio ghignando leggermente.
“Quindi rischia qualcosa oppure no?” chiese di nuovo Isabel leggermente innervosita dal modo di fare dell’uomo di metterla alla prova.
“No, abbiamo tutto sotto controllo, per il momento” l’uomo prese la tazza davanti a sé e incominciò a sorseggiare il suo Thè a disagio.
“Spero per lei che sia così” disse alzando un sopracciglio e facendo calare per un attimo un silenzio ricolmo di tensione, mentre entrambi sorseggiavano il proprio Thè.
Isabel non era molto convinta della questione, pensava che il fatto che Namjoon stesse con una donna sposata non avrebbe portato niente di buono e molto probabilmente quella donna lo stava anche usando per chissà cosa. Improvvisamente venne invasa da un senso di angoscia, se Namjoon, il caro leader tutto di un pezzo e responsabile stesse facendo un errore così grande, chissà Yoongi che cosa diavolo stesse combinando.  
“Lui come sta?” chiese lei cercando di non mostrare emozioni come aveva imparato ormai a fare, ma essendo a conoscenza che Hitman sapesse fin troppo bene quanto lei ci tenesse a tutti loro e specialmente a lui.
 “Si frequenta con una ragazza per quanto ne so” disse l’uomo cercando di scorgere qualcosa in lei che invece rimase impassibile, e poso la tazza di nuovo sul tavolo.
“Spero no una sposata come il leader del gruppo” si lasciò sfuggire lei con un sorriso sarcastico.
“Non è sposata, non si preoccupi” disse Pd-nim evitando di ridere al commento acido di lei.
“Vuole sapere altro?” chiese lui affabile
“No nulla, non avrei dovuto chiedere, alla fine sono un’investitrice qualunque, spero solo che teniate tutto sotto controllo” disse in modo conciso, cercando di riprendere il proprio contegno. Quella riunione doveva svolgersi solo in maniera professionale ma era molto complicato far si che ciò accadesse dato i trascorsi.
 “Lei? Sono al coerente che ha parecchi spasimanti, trovato qualcuno?” chiese lui incuriosito per poter continuare la conversazione
“Pd-nim, io e lei non siamo amici, non vedo perché dovrei parlarle di questo” disse lei piccata con sguardo severo.
“È cambiata Isabel-iss, o mi vuole far credere questo” disse osservandola attentamente, tornando a provocarla.
“Fa parte della vita il cambiamento” sorrise lei senza celare alcuna emozione, e ritornando per un attimo di nuovo professionale.
“Mi sento responsabile ed a disagio per quanto è accaduto tre anni fa” si scuso lui abbassando leggermente il capo
“È stata colpa di mio padre e delle minacce. Sono stata io a prendere la scelta che mi sembrasse più giusta prendere, non è responsabile di nulla. Non si preoccupi”  disse con sentimento, non aveva mai dato colpe a Hit man, anzi il fatto che lui tenesse il suo segreto per sé, facesse si che Isabel sentisse molto rispetto per l’uomo.
“Come adulto, avrei dovuto supportarvi e aiutarvi, non farle rinunciare, forse avrei potuto fare qualcosa” disse con rammarico
“Combattere per un amore adolescenziale, rischiando tutta la sua compagnia? No, ha fatto la scelta giusta come l’ho fatta io. E poi se sono riuscita a rinunciare a lui così facilmente, forse non era realmente importante come credevo. Lui è fidanzato e ora io ho la mia vita. Va tutto bene” disse lei prendendo di nuovo la tazza di Thè per dare un ultimo sorso, sentiva la bocca secca e un nodo stringersi in gola per via del discorso appena trattato, riappoggiò la tazzina sulla scrivania con la mano leggermente tremante, Pd-nim si accorse di ciò e decise di cambiare discorso.
“Sono venuto a conoscenza dei suoi ultimi progetti per dei fondi a degli orfanotrofi, è stato un bel gesto” disse complimentandosi
“Ha pagato tutto l’azienda, è merito loro” disse lei cercando come sempre di non prendersi il merito di nulla.
“C’era lei sui tabloide, stava scritto che dall’America è riuscita a seguire il progetto” disse lui con decisione
“Pensano che il mio aspetto, sia ottimo per valorizzare l’azienda quindi, in questi casi vengo utilizzata io per le interviste, pensano sia più portata di mio fratello.” Disse lei con non curanza passandosi una mano sul collo leggermente a disagio, sia per i complimenti che per la situazione a che aveva dovuto risolvere. Quel progetto degli orfanotrofi l’aveva dovuto organizzare tutto in un paio di giorni e solo per mettere a tacere lo scandalo che il fratello stesse sperperando i soldi in gioco d’azzardo, notizia uscita non si sa come.  
“Capisco solo a guardarla il perché lei sia più portata, riesce ad ammaliare la gente tranquillamente da quel che ho visto in televisione” disse lui sempre complimentandosi.
“Ad ognuno il suo ruolo non crede?” sorrise sicura di sé lei annuendo con un leggero movimento del capo, come a convincersi di ciò che stesse dicendo
“Preferisco altro, del tipo ad ognuno il suo di sogno, non credo molto nei ruoli imposti dalla società”
“Every body say no?” si lasciò sfuggire un sorriso fiero la ragazza, ricordava parte del testo, lui le l’aveva mostrato molto prima dell’uscito del album quando era tornata dal Giappone e ne avevano parlato parecchio.
“Giusto, non li avrei fatti cantare quello che cantano se non ci credessi anche io”
“Beh non tutti possono seguire il proprio sogno, mi scusi ma ora devo tornare in ufficio, nessuno è a conoscenza del mio trovarmi in questo posto” disse alzandosi e prendendo gli occhiali da sole dalla borsa, la giacca di pelle e il cappello strategico.
“Oh certo, le manderò un email, con all’incirca l’ammonto che ci sarebbe comodo” Disse alzandosi e facendo strada verso la porta.
“Perfetto, vuole che faccia tutto tramite commercialisti senza che l’avvisi o vuole che la chiami?” chiese lei alzando lo sguardo sul capo vicino a lei
“Può chiamarmi grazie, lo apprezzerei molto” sorrise l’uomo amabile “Allora la chiamerò, è stato un piacere, arrivederla”  sorrise sempre educatamente lei facendo un leggero inchino
“Oh, certo arrivederla Isabel-iss” disse anche lui inchinandosi mentre le apriva la porta
“Ah, pd-nim le dispiace se scambio un paio di parole con la sua segretaria?” sorrise lei cercando di essere più amabile possibile.
“Ehm…. Io certo, però vorrei sentire cosa a da dirle, se non le dispiace” disse tentennando, incuriosito ma anche leggermente impaurito, Isabel Kim era stata per tutta quella riunione un incognita per lui, ancora non riusciva a inquadrarla per bene.
“Certo, nel caso io combini un casino, lei potrà aggiustare il tutto” sorrise lei precedendolo fuori dalla porta e lasciandolo per un attimo confuso, poi l’uomo si affretto a seguirla.

“Jiwoon-iss” chiamò Hitman la ragazza, che lasciò andare immediatamente il telefono che aveva vicino l’orecchio chiudendo la chiamata.
“Pd-nim mi dica?” sorrise a disagio alzandosi immediatamente in piedi, colta sul fatto a telefonare
“Isabel-iss vorrebbe scambiare due parole con lei, se non le dispiace” disse sorridendo e poi guardando Isabel che aveva appena appoggiato gli occhiali e il cappello sulla scrivania della segretaria e la fissava studiandola per bene.
“Certo, mi dica pure Isabel-iss”  sorrise a disagio trovandosi davanti a sé lo sguardo freddo di Isabel.
“Volevo ricordarle che qualunque informazione riguardante la mia persona è strettamente confidenziale, e che lei non dovrebbe riferire a nessuno del mio essere venuta qui in agenzia” disse in modo freddo, senza scomporsi minimamente
“Io… certo ne sono al coerente” disse impaurita e a disagio la segretaria mentre rimaneva in piedi dietro la scrivania senza muovere un solo muscolo quasi come a essere pietrificata dal solo sguardo di Isabel.
“Perfetto, quindi dovrebbe non riferire nulla a Kim Namjoon” disse con un tono tagliente da far impallidire la ragazza e anche Pd-nim che si ritrovò a essere anche lui impaurito.
“Io non so di cosa stia parlando” tentennò lei lanciando una fugace occhiata al capo, sperando che lui la salvasse da quella situazione scomoda.
“Io invece penso che lei lo sappia, sono anche molto convinta che lei lo abbia già avvisato, spero vivamente di non dover far l’incontro di Namjoon mentre vado via” disse schiettamente fulminandola con lo sguardo mentre si arricciava con non curanza una ciocca di capelli tra le dita.
“Io non ho avvisato nessuno, so di non doverlo fare” disse sempre tremante Jinwoo
“Aigoo, per favore non mi menta, sono capace di riconoscere bene una bugia. Ormai l’ha fatto, quindi non posso pretendere che lei torni indietro nel tempo e cambi le cose. Possibilmente non dica più niente di me, o nel caso può dire che si è confusa e che la persona che ha visto non fossi io. Ora dovrebbe dirmi che farà come io ho gentilmente suggerito” disse sorridendo in maniera da incutere terrore, Pd-nim guardava il modo di Isabel esterrefatto, non riuscendo minimamente a inserirsi nel discorso.
“Io farò come lei ha suggerito” disse lei guardando di nuovo il capo che annuì con un cennò del capo.
“Perfetto, ah signorina Park spero per lei che non incasini la vita a Namjoon, se dovesse succeder io lo verrò a sapere, con qualunque mezzo possibile. Non faccia del male a Namjoon” disse mentre si sporgeva di più verso la scrivania per guardarla negli occhi in modo minaccioso, poi si staccò da lei guardò Pd-nim
“è stato un piacere, sono in ritardo, ora dovrei andare, spero che sia stato tutto chiaro” disse sorridendo soddisfatta.
“Oh, certo, è stato un piacere vederla” disse Pd-nim a disagio per via dell’ultimo avvertimento fatto da Isabel che più che altro sembrava una minaccia in piena regola, la segretaria rimase immobile deglutendo a vuoto mentre guardava, Isabel prendere i suoi occhiali da sole e il cappello, per poi sorridere di nuovo e andare via come se nulla fosse successo.
 
Uscì dalla porta richiudendosela alle spalle e si avviò verso l’ascensore, sbuffando innervosita, quella donna non le piaceva per niente, sperava che avesse recepito il messaggio, e che Namjoon da quella faccenda non ne uscisse distrutto.
Forse non avrebbe dovuto intromettersi, ma era stato più forte di lei, il senso di protezione che provava per loro era troppo grande da poterlo ignorare.
 Avrebbe voluto tanto bere, ma aveva un pranzo d’affari e non poteva permetterselo e tra altro erano ancora le dieci del mattino.
Non era neanche il momento di pensare a ciò che Pd-nim le avesse detto. Yoongi aveva una fidanzata. Si sentiva instabile per via di quella informazione e si domandasse se fosse ancora fidanzato con la ragazza che aveva visto  due anni addietro, se fosse stato così allora lui era andato avanti sicuramente e ciò la confondeva terribilmente.
Non sapeva se si sentisse sollevata e felice per lui o terribilmente triste per l’essere stata dimenticata.
Scosse la testa con decisione e si disse che non fosse il momento per lasciarsi andare alle emozioni. Cercò di riprendere il controllo, mentre le porte dell’ascensore si aprirono davanti a lei così da potersi dirigere velocemente verso l’uscita di quel maledetto stabile in cui era entrata.
 
Arrivata al piano terra le porte dell’ascensore si spalancarono e lei si trovò davanti a se sette ragazzi in tuta che ridevano e facevano casino. Trattenne il respiro un attimo gli occhi di lei si posarono su di lui, abbassò la testa velocemente in un inchino, maledicendo per un attimo il fatto che avesse tagliato i capelli, e che non poteva usarli per nascondersi, fece finta di nulla e i ragazzi tornati seri per un attimo dato l’estranea davanti a loro fecero lo stesso lasciandola uscire dall’ascensore. Con il cuore a mille passò oltre ma non poteva resistere all’istinto di girarsi per un attimo per poterlo guardare. E così vide la schiena di lui entrare in quell’ascensore, e una tremenda fitta al cuore prepotentemente arrivare. In quel momento si trovavano entrambi così vicini, ma la realtà era che entrambi si trovavano tremendamente  lontani e tali dovevano rimanere.
Si rigirò e tornò sui suoi passi, accelerandoli così da poter andare più velocemente verso quella fottuta uscita che tanto desiderava varcare non sapendo per quanto le gambe le avrebbero retto. Era tornata da solo tre giorni e si era ritrovata di nuovo a intrecciare il suo cammino con quello di lui. Quante altre volte sarebbe successo? Quanto ancora avrebbe dovuto soffrire per quel maledetto amore.
 
Yoongi fece un leggero inchino alla ragazza di fronte a lui che si appressava a uscire dall’ascensore, con la testa china.
Lui alzò la testa tanto da notare per due secondi netti, una collana a forma di luna con una pietra blu che luccicava. Passata oltre la ragazza, lui chiuse un attimo gli occhi chiedendosi se fosse possibile che fosse la stessa collana, per poi soffermarsi un attimo, un odore di gelsomini lo colpì all’istante, si voltò velocemente per guardare la ragazza uscita, ma non fece in tempo che J-hope lo tirò dentro l’ascensore per un braccio.
“Hyung dai che le porte si chiudono!” esclamò Hobi.
Yoongi per un attimo rimase fermo con la testa che andava a mille.
Collana, gelsomino.
Impossibile che fosse lei, impossibile che fosse lei nella sua agenzia, impossibile non sapeva del suo rientro in Corea.
Era come se tutto fosse scomparso intorno a lui, non sentiva neanche gli schiamazzi dei suoi amici che erano tornati a ridere e scherzare di nuovo.
Fece per uscire dall’ascensore in preda a una crisi, doveva averne la certezza, doveva sapere.
Ma le porte in quel momento si chiusero definitamente, lui spalancò gli occhi e incominciò a sbattere con i pugni sulle porte chiuse.  
“Rimandatelo giù! Schiacciate il piano terra! Veloci!” disse guardando gli altri membri con gli occhi fuori dalle orbite in preda al panico
“Che succede Hyung hai dimenticato qualcosa?” chiese Namjoon leggermente confuso da quell’atteggiamento dell’amico che sapeva preannunciava una crisi in atto, mentre Jimin si affrettava a pigiare il tasto impaurito da quella reazione e lanciava uno sguardo furtivo a Tae..
“Quella ragazza! Quella ragazza sembrava Isabel” disse con lo sguardo fisso sulle porte dell’ascensore in ansia, mentre tamburellava con un piede in preda al panico.
“Yoongi non è possibile! Che cosa ci farebbe qui?” disse Jin guardandolo confuso e appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo per calmarlo, cercando di calmare quell’atteggiamento che preannunciava una esplosione da un momento all’altro, mentre lanciava uno sguardo fugace a Namjoon consono anche lui del pericolo imminente.  
“Non c’è scritto da nessuna parte che sia tornata dall’America” disse Jimin con tono stridulo guardando ancora  Tae in cerca di risposte e il ragazzo fece no con la testa per dargli conferma con lo sguardo serio.
“Era lei la riconoscerei ovunque! Quando cavolo arriva a piano terra questo maledetto aggeggio!” urlò Yoongi
“Calmati è  molto improbabile che fosse lei” provò a dire Namjoon scambiandosi di nuovo un’occhiata con Jin che non toglieva la mano dalla spalla di Yoongi.
Anche il restante si scambiò uno sguardo allarmato tra di loro mentre Jk invece cercava in quel momento di fondersi con una delle pareti dell’ascensore, sperando che quella ragazza con fosse realmente la loro Noona. Hosoek rimase anche lui fermo e leggermente in disparte senza sapere bene cosa fare, e senza avere la forza di dire nulla.
 
Le porte si aprirono e Yoongi saettò fuori correndo come un forsennato verso l'ingresso, varco le porte e uscì fuori si guardò intorno come un pazzo, ma di lei nessuna traccia, il vento freddo li colpì il volto, era lei ne era certo.
Rimase così immobile a guardarsi intorno, con il cuore pulsare sempre più forte nella sua cassa toracica. Era lei e lui se l’era fatta scappare di nuovo.
Era tornata, era a Seul, e forse stava bene. 
Cercò di respirare, l’avrebbe trovata, avrebbe provato a rintracciarla era il momento di farlo, aveva bisogno di sapere se stesse realmente bene.


I ragazzi erano fermi nell’atrio senza uscire dalla struttura, mentre lo osservavano fuori alla porta a vetri. Rimasero fermi senza sapere bene cosa fare e cosa pensare. Erano mesi che Yoongi non aveva avuto sbalzi di umore così grandi e quell’improvviso atteggiamento aveva creato per un attimo il panico. Ma in cuor loro sapevano che Yoongi avrebbe avuto una qualsiasi reazioni appena si fossero avute notizie del ritorno della ragazza.
Jin si passò una mano sul collo a disagio, in quegli ultimi mesi si era convinto che Yoongi fosse finalmente andato avanti e che il suo impegnarsi seriamente con Suran fosse un buon passo avanti, si era illuso veramente che tutto fosse risolto anche  grazie l’aiuto del terapeuta, si sentì di nuovo preoccupato e angosciato mentre lo osservava fuori in cerca di lei.
Hoseok mentre si distruggeva la pellicina delle dita, e rimaneva con gli occhi fissi sulla porta a vetri, sperava con tutto se stesso che Yoongi non avesse una ricaduta, sapeva di non essere in grado di occuparsi di lui o di qualcun altro, ultimamente non riusciva a prendersi neanche cura di se stesso. Capiva il senso di angoscia che l’amico provasse, e sicuramente anche lui avrebbe probabilmente agito nella stessa maniera se si fosse trovato a scontrarsi per caso con la persona che amava e che non riusciva a togliersi dalla testa.
Namjoon aggrottò il naso, pensando che molto probabilmente il suo Hyung non avesse avuto un’allucinazione, Isabel poteva realmente trovarsi nella loro agenzia e sapeva che ne avrebbe avuto conferma, bastava solo chiedere a Jiwoo.
Jimin e Tae si scambiarono uno sguardo incerto, Jimin era molto dubbioso che fosse Isabel, pensava che se ne sarebbero accorti tutti se fosse realmente stata lei, Tae era convintissimo fosse la sua noona, ed era combattivo avrebbe aiutato il suo Hyung al costo di andare contro tutti.
Jungkook stringeva i pugni cercando di dare una regolata al respiro, se Isabel fosse tornata, tutti quei mesi di calma sarebbero stati solo un ricordo, e lo Hyung si sarebbe di nuovo incaparbito sul il volerla trovare, e non doveva accadere, il solo pensiero che Isabel potesse subire guai lo terrorizzava. Si sentiva anche arrabbiato, dovevano tutti andare avanti con le proprie vite e lasciarla in pace e nessuno ancora lo capiva al di fuori di lui.
 
Yoongi rientro abbattuto e a testa bassa, per poco non era riuscito a fermarla, maledisse i suoi riflessi lenti di prima mattina e sbuffò.
 
Tae fu il primo ad avvicinarsi a lui “Sei veramente sicuro che fosse lei?” chiese serio e Yoongi annuì con convinzione.
“Okay...” disse arricciando il naso prendendo il telefono dalla tasta e armeggiandoci mentre si avvicinava al vigilante con uno sguardo combattivo.
“Salve! Buon giorno! Senta vorrei chiederle un'informazione posso?” disse sorridendo come solo lui sapeva fare in modo molto affabile.
“Oh salve, buongiorno anche a lei signor Taehyung, certo chieda pure” rispose cordiale il vigilante
“Ha visto per caso questa ragazza andare via qualche minuto fa?” Chiese mostrando una foto di Isabel appena messe sul suo cellulare, sorridendo come sempre
“Oh si certo!” Esclamò per poi spalancare gli occhi impaurito “Ehm no, un attimo, me la faccia rivedere” disse l’uomo in panico strappando il telefono dalle mani di Taehyung lasciandolo confuso mentre Yoongi strizzava gli occhi e si muoveva sul posto da un piede all’altro a disagio.
“Ah no! Mai vista! Mai vista in vita mia non so chi sia!” Disse con voce squillante e in panicata riconsegnando il telefono a Taehyung con le mani tremanti
“Ma prima aveva detto di si” disse Tae imbronciato, trovando strano quel comportamento
“No mai vista, decisamente no. Perché mai la signorina Kim dovrebbe venire qui” disse nervoso con una risata isterica
“Io non ho mai detto il cognome della ragazza” disse Tae con convinzione, dato che l’aveva appena beccato 
“Cosa che cognome? Chi ha detto il cognome di Chi?” Disse il vigilante con voce stridula, muovendosi in modo impacciato, incominciando a sudare freddo
“Lei ha detto la signorina kim” disse Tae con energia
“No mai detto, mai vista, non so chi sia!!” esclamò in pieno panico il vigilante
“Lei sta mentendo perché non può dire che era lei?? Io l’ho vista era lei!” Saltò  per aria Yoongi puntando il dito contro l’uomo, l’uomo davanti a lui stava mentendo e lui avrebbe scoperto la verità del perché di tutto ciò.
“Cosa?? No io non ho visto niente io non so niente!”  Disse sempre più in panico guardandosi intorno cercando una via di fuga da quel momento
“Hyung andiamo via” disse Jimin avvicinandosi vedendo il panico di quel povero uomo
“Ma!” Esclamò  Yoongi “Lui sa qualcosa!!” si lamentò guardando Jimin sconvolto dal fatto che cercasse di farlo smettere
“Fa nulla andiamo” disse Namjoon guardando il povero vigilante impaurito e cercando di andare in suo soccorso
“Hyung sa qualcosa!” disse Tae verso Namjoon supplice  
“Si ma è  in panico forse non può dire nulla, guardalo sta tremando” disse indicando l’uomo che tremava e guardava in basso a disagio
“Signore se ci dice la verità promettiamo che non lo diciamo a nessuno, promessa di bts” disse Tae sorridendo gentile con una mano al petto sperando in cuor suo di convincerlo
“Che succede qui?” Chiese un altro vigilante arrivando 
“Nulla!! Nulla i ragazzi stavano andando via!!” Esclamò saltando per aria a disagio per poi guardare supplice Namjoon e implorarlo con lo sguardo
“Si noi stiamo andando via” disse Jin  facendo segno agli altri di muoversi, Yoongi abbassò la testa e le spalle e segui gli altri sconfortato.
“Forza Hyung, non ci pensare” provò a dire a disagio Jk mentre si avviavano tutti e sette compatti verso l’ascensore.
 
“Vi dico che era lei!” esclamò guardandoli torvi “Non sono pazzo, non era un’allucinazione! Vi giuro che era lei” disse guardandoli in modo supplice
“Hyung io ti credo!” esclamò Tae “Il vigilante l’aveva vista, si è tradito da solo, ha anche detto il suo cognome!” disse guardando Namjoon in cerca di sostegno
“Allora è probabile che fosse lei, ma Hyung non ci ha salutato minimamente e non si è fermata, e dubito che sia perché non ci abbia riconosciuto” disse Namjoon serio mentre rientravano tutti nell’ascensore
“è tornata!” esclamò Yoongi
“Questo non cambia nulla, Hyung hai anche una fidanzata. Non puoi tornare indietro, non puoi fare nulla” disse Jin guardandolo sconvolto “Cosa pensavi di fare, ricordi la lettera che ti ha mandato?” chiese guardandolo con comprensione
“Pensiamo tutti che l’abbia scritta per tenermi lontano, che non è vero che non mi ami” disse Yoongi combattivo
“Appunto l’ha scritta per tenerti lontano, Hyung non è cambiato nulla” disse Jk guardando gli altri cercando manforte da parte loro
“Ma… era qui.. nella nostra agenzia! Forse è cambiato qualcosa” disse lui agguerrito
“Forse non era realmente lei” disse Jimin titubante “Il vigilante era in panico, forse si è confuso, l’avete messo a disagio” disse serio
“Hoseok? Tu da che parte stai?” chiese Yoongi guardando il ragazzo cercando il suo sostegno che invece non aveva detto alcuna parola.
“Hyung… io sono sempre dalla tua parte, lo sai, ma non possiamo fare niente abbiamo del lavoro da fare, penso sia anche inutile discutere, se realmente fosse lei, ormai è andata via e non puoi raggiungerla” disse serio
“Ha ragione, pensi di poter far qualcosa a riguardo?” chiese Namjoon
“Io… no, non posso fare nulla” disse abbassando il capo sconfitto
“Ecco, lo sai anche tu, ora cerca di rilassarti e calmarti, quando si tratta di lei perdi sempre il controllo, non puoi fare così” disse Jin rimproverandolo
“Se fossi al mio posto cosa faresti?” chiese leggermente infastidito dal rimprovero
“Non ho idea… io non lo so, ma quello di cui sono certo e che abbiamo del lavoro da fare” disse inizialmente con un po’ d’incertezza ma poi utilizzando un tono deciso
“Giusto, abbiamo del lavoro da fare!” esclamò Namjoon
“Andiamo a scrivere, stiamo lavorando su quella canzone dai Yoongi Hyung” disse Hobi osservando meglio il suo amico e cercando di stimolarlo, Yoongi sbuffò, era vero non poteva far niente, solo evitare di scoppiare, ma averla vista, aveva causato che le emozioni accantonate negli ultimi mesi risalissero velocemente come la lava che sale durante un eruzione vulcanica.
“Si torniamo a scrivere Her… forse mi è venuta l’ispirazione” disse cercando di calmarsi e tornando a pensare al lavoro da fare.
“Ottima idea, io passo un attimo dal mio studio a prendere del materiale” disse Namjoon
“Se voi tre scrivete Her noi andiamo in sala prove” disse Jin guardando gli altri della vocal line che annuirono “Allora mi sa che ci si vede nel pomeriggio per la riunione?” chiese Jimin a Namjoon “Si cercate di non fare tardi” annuì serio il leader.
Yoongi sospirò di nuovo, avrebbe usato lei per scrivere, si sarebbe fatto ispirare di nuovo da lei, se non poteva averla accanto e non poteva stargli accanto, allora avrebbe usato la musica come mezzo per essere sempre legati l’uno all’altro.
 
Potrei essere la tua verità e bugia
Potrei essere il tuo nemico e amico
 O il tuo paradiso o il tuo inferno
A volte il tuo orgoglio altre la tua umiliazione
Non posso assolutamente togliermi questa maschera
Perchè il me dietro la maschera non è il lui che conosci
Anche oggi ricoportasi per svegliarsi
Ve vestirsi per mascherarsi, per diventare il me che ami
Per diventare il lui che ami
Ho tolto l’XX che ti piaceva
Solo per te
Vestiti odiati e troppo make up
La tua risata e felicità è diventata la misura della mia
Questo me, questo me, si merita il tuo amore?
Cerco sempre di diventare il meglio per te
Spero che tu lo sappia
Di tutte le mie domande sei la mia risposta
 
Angolo dell’autrice:
Isabel Kim è tornata a Seul! Per quanto dice che non ha più niente a che fare con i bts, non riesce proprio a farsi gli affaracci suoi. Yoongi appena la vede salta per aria com’è giusto che faccia i ragazzi sono un po’ tutti straniti.
Tranquilli Yoongi non impazzirà di nuovo è stato solo il momento in cui l’ha vista.
E Isabel… sembra più agguerrita e stare meglio si è tagliata anche i capelli… vedremo come se la caverà, sicuramente non può abbassare la guardia! A Domenica prossima baci!


 

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Capitolo 35
*** CAPITOLO 35: BICKER ***


CAPITOLO 35 BICKER
12 GENNAIO 2017
Namjoon dopo aver lasciato gli altri si diresse verso il suo studio per prendere del materiale per poi poter raggiungere il restante della rap line al Genius Lab.
Appena arrivato nello studio si chiuse dentro come era solito fare e si sedette per un attimo, sospirando nervoso e incominciando a tamburellare con le dita sul bracciolo della sedia.
Era lei, Yoongi ne era sicuro e la guardia si era tradita con le sue stesse parole, e sicuramente aveva l’ordine di non dire niente su di lei.
Era convintissimo che il suo amico non fosse impazzito, era del tutto plausibile che fosse lei. Aveva indagato molto in quei mesi e tutto lo insospettiva, anche se non aveva trovato il suo numero o la sua email, lui ne era convinto Isabel aveva alcuni affari con Pd-nim e questi dovevano essere sicuramente molto riservati.
Non aveva avuto fortuna quando aveva provato a guardare la lista degli azionisti, il nome di lei non era apparso, ma i fiori e il biglietto avevano instaurato in lui il dubbio.
Non si sarebbe dato per vinto avrebbe scoperto la verità.
Prese il telefono per scrivere a Jiwoon e lo trovò con tre chiamate perse della segretaria e dei messaggi.
-namjoon dove sei?-
-isabel kim è qui nell’ufficio di pd-nim-
-le ho parlato sembra stare meglio e sembra essere tornata-
-aigoo che fine hai fatto ti sto chiamando!!!-
-finalmente ho le informazioni che volevi e tu non rispondi aigoo che nervi-
-Dobbiamo parlare!-


Namjoon spalancò  gli occhi ai messaggi, e si desse dell’idiota da solo per aver tolto la suoneria, ora aveva le sue conferme, sapeva anche che negli ultimi giorni pd-nim aveva perso degli azionisti, probabilmente  aveva bisogno di soldi, forse Isabel poteva essere veramente un investitrice.
Se fosse stato vero, allora voleva dire solo una cosa che lei lo amava ancora e stava facendo di tutto per fa sì che fosse felice.
Ora l’unico dubbio che lo affliggeva era di che cosa ne avrebbe dovuto fare di tutte quelle informazioni, non era sicuro di confidarle agli altri. Alla fine sapere troppo non giovava quasi mai come in quel momento, aveva veramente una bomba in mano. Dire una cosa del genere a Yoongi l’avrebbe fatto scoppiare, e non poteva permetterlo, l’amico da poco si stava finalmente riprendendo e forse poteva anche incominciare a essere felice con Suran.
Sospiro confuso, sprofondando di più sulla sedia, doveva parlarne con qualcuno il problema fosse con chi.
Hoseok era ancora nervoso per chissà quale motivo, e non ne parlava con nessuno, Jin era fin tropo preso dalla sua fidanzata, Tae avrebbe voluto fare qualcosa in merito, Jimin invece sarebbe andato in panico, l’ultimo che li rimaneva era Jk che nella faccenda Isabel era il più giudizioso, ma dirlo a Jk avrebbe significato sentirsi dire “Aigoo hyung! non lo possiamo dire, perché me l’hai detto era meglio non saperlo odio dover tenere i segreti” .
Namjoon scosse la testa non poteva dirlo neanche a lui l’avrebbe messo troppo sotto pressione e non se la sentiva.


Il telefono squillo facendolo saltare dalla sedia.
“Pronto?” disse aprendo la chiamata
“Sono io” disse con voce arrabbiata Jisoo
“Oh, scusami se non ho risposto ai messaggi” disse Namjoon immediatamente
“Lascia perdere queste scuse, il tuo indagare mi ha messo nei casini!” urlò lei chiusa nel bagno
“Io… scusa non volevo parlerò con Pd-nim risolverò tutto”
“Non è lui il problema, ma quella pazza della Kim!” urlò lei isterica
“Cosa? Isabel?” chiese lui non capendo
“Si! Lei! Mi ha minacciata!” disse piangendo Jisoo
“Come sarebbe a dire ti ha minacciata?” chiese Namjoon con la voce di panico, alzandosi dalla sedia e incominciando a far su e giù per la stanza
“Si l’ha fatto! Ora non posso parlare devo tornare a lavoro e devo cercare di non sembrare così distrutta” disse singhiozzando isterica
“MA… come? Aspetta vengo da te!” disse lui
“No, o rischio altro, vengo io stasera nel tuo studio” disse con un singhiozzo
“Ma…. Come faccio ad aspettare? Sapendo che stai male”
“Tranquillo, io…. starò meglio devo andare” disse chiudendo la telefonata senza lasciare modo a Namjoon di poter dire altro.
Namjoon sprofondo sulla sedia prendendosi la testa fra le mani confuso, chiedendosi cosa volesse dire che Isabel l’avesse minacciata.
Alla fine si dovette alzare da quella maledetta sedia e uscire fuori dal suo studio, aveva le schedule super piene e a quanto pare non poteva fare niente solo aspettare di finire la giornata e sperare che Jisoo prima o poi avrebbe risposto ai suoi messaggi.
 
SERA
Si trovavano tutti e sette negli spogliatoi dopo un’estenuante giornata, si erano dedicati alla scrittura, avevano partecipato a una riunione di staff per programmare le riprese di Run bts e di Gayo track 12, e si erano esercitati sulla coreografia di Not today, avevano girato l’mv a inizio gennaio insieme a quello di spring day che a ridosso in un mese sarebbe uscito online, ma loro dovevano comunque fare pratica per il futuro tour che gli aspettava.  
“Torniamo a casa?” chiese Hoseok mentre si allacciava le scarpe
“Si, ne ho proprio bisogno!” si stiracchiò Jin stanco
“Abbiamo provato tanto, penso che possiamo ritenerci soddisfatti!” esclamò Tae con in braccio in torno alla spalla di Jimin “Ordiniamo per tutti e mangiamo insieme?” chiese il ragazzo sorridente
“Io rimango” disse Jk mentre aggiustava gli oggetti nel suo zaino di fretta in modo nervoso “Devo fare una cosa” disse altri
“Cosa?” chiese Jimin prima che lo facessero tutti
“Affari miei” rispose Jk in modo tagliente e Jimin lo guardò torvo “Aigoo, non rispondermi così in malo modo” si lamentò il ragazzo “Jin hyung di qualcosa!”
“Jk tu torni a casa!” esclamò il più grande, con tono autoritario.
“No, non decidi tu sulla mia vita, ho detto che ho da fare” disse con tono adirato prendendo lo zaino e lasciando tutti nello spogliatoio andandosene sbattendo la porta. Incominciò a camminare a passo veloce con la speranza che nessuno lo rincorresse, non aveva per niente voglia di incominciare un’altra litigata, era già abbastanza nervoso per le problematiche che stava avendo e non voleva esserlo di più per colpa dei suoi Hyung. Doveva vedersi con i manager e pd-nim e capire se finalmente avessero messo fine alla problematica della saeseng, che lo stava importunando da circa due mesi.
 
“Aigoo, ragazzino torna indietro!” urlò Jin per poi rimanere con la bocca aperta e indicare la porta arrabbiato “Avete visto anche voi! Ultimamente è sempre peggio dobbiamo fare qualcosa!” esclamò il più grande
“Forse perché gli state sempre addosso?” disse Yoongi in tono pacato mentre infilava una maglia sporca in un sacchetto “Ragazzi lasciatelo perdere, avrà qualcosa da fare, non possiamo stare sempre insieme” disse Yoongi scuotendo la testa
“Siamo una famiglia dovremmo condividere tutto! Ogni volta che non parliamo succede qualche casino e scopriamo che uno di noi sta male e sta affrontando una brutta situazione da solo!” esclamò Jimin beccandosi un’occhiataccia da Tae che scosse la testa non per niente d’accordo con quello che avesse detto l’amico, poiché Jimin fosse uno dei primi a non parlare.
“Ha ragione dobbiamo parlare tra di noi!” esclamò Jin “No, scappare via come fa Jk, che scompare sempre!” disse stringendo i pugni
“Se volete parliamo di Isabel” disse Yoongi ghignando
“Aigoo, Yoongi!” si lamentò Jin scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo.
“Visto come reagisci? Se Jk ha un problema non verrà a dirtelo specie perché lo assilli, se ha combinato qualche guaio non te lo riferirà per non sentirsi dire te lo detto. Se invece si sta solo frequentando con una ragazza non te lo dirà comunque perché sicuramente lo rimproverai, dicendogli che non è serio per una relazione. Hyung sta diventando difficile parlare con te perché ci guardi sempre come se stessimo per fare un qualche casino.” Sbuffò Yoongi mentre cacciava la busta con la maglia dentro lo zaino sentendo di star perdendo la pazienza.
“Non è vero!” urlò in sua difesa diventando rosso in faccia
“Si invece, hai fatto lo stesso sguardo in ascensore quando ho detto di aver visto Isabel, non vuoi che la cerchi, poiché pensi che farò solo dei casini. L’hai detto tu perdo la testa quando si tratta di lei.” Disse piccato
“E ho ragione!” esclamò in modo severo, per poi guardare Namjoon cercando il suo appoggio ma il ragazzo fece no con la testa, dal momento che non si voleva immischiare, anzi lui voleva correre via da quello spogliatoio per potersi vedere con Jisoo, che era il suo unico pensiero da tutta la giornata quella discussione gli stava solo facendo perdere altro tempo prezioso e si sentiva piuttosto nervoso.
“Si, perdo la testa quando si tratta di lei, lo so alla perfezione, e saranno cazzi miei se la voglio perdere, saranno affari miei se ci starò male” disse in modo ostile mentre si infilare lo zaino in spalla e sperando di aver messo un punto a quell’inizio di discussione.
“Sono affari di tutti! Se uno di voi fa un casino ne risentiamo tutti!” disse Jin sempre più paonazzo in faccia e sulle orecchie.
“Allora cosa vuoi? Che nessuno di noi faccia nulla, che non provi a vivere? Hyung a te è andata bene con Yuri, sei felice, hai la relazione perfetta con la principessa perfetta. Ma devi capire che io non sono te e non avrò mai questo. Sai il perché? Non lo voglio, non voglio la perfezione. Molto probabilmente anche Jungkoook non vuole la stessa cosa” sbuffò passandosi una mano tra i capelli scompigliandoli
“Quindi hai deciso di tornare a inseguire Isabel? E Suran?” chiese provocandolo con una espressione schifata in viso  
“Non ho detto questo, ho intenzione di scoprire se Isabel stia bene e basta, lo so che non mi ci posso avvicinare e che lei non vuole. Ma non puoi realmente pretendere che se la vedo io non impazzisca. Per quanto riguarda Suran non sono affari tuoi” disse in modo secco mentre si avvicinava a lui.
“Quindi rimarrai in eterno innamorato di Isabel e prenderai in giro Suran!” gli urlò contro
“Aigoo, basta ragazzi, non litigate” provò ad intromettersi Tae alzandosi in piedi ma Hoseok lo tirò per la felpa facendolo sedere di nuovo e facendo no con la testa
“Ti ripeto sono cazzi miei, lasciami perdere e lascia in pace Jk, quando vorrà parlare di quello che sta succedendo allora, ne parlerà ognuno di noi ha i suoi tempi”
“Incomincia ad assomigliarti” disse Jin con una smorfia
“Okay dai la colpa a me dei suoi comportamenti se ti fa stare meglio” disse con una risata ironica
“Dovresti essere d’esempio per i più piccoli!” lo rimproverò Jin mettendo le mani sui fianchi e guardandolo inviperito
“Aigoo anche tu, ma non mi sembri di gran esempio soffochi solo le persone” rispose Yoongi stizzito
“Tu invece le ignori e non fai mai niente per aiutarle, stai lì con la faccia corrucciata e basta!” ridacchiò in modo ironico il ragazzo continuando a scuotere la testa.
“Aigoo, quando torna Yuri così finalmente ti dai da fare e smetti di rompere?” chiese Yoongi incazzato nero, avrebbe dovuto fare come Jungkook e andare subito via e ora si ritrovava impanato in una discussione con il più grande.
“Cosa c’entra?” balbettò Jin non capendo perché stesse inserendo la sua ragazza nel discorso.
“C’entra che da quando è partita stai sempre a controllare tutti! Questo è perché ti annoi, Hyung ognuno ha la propria vita lasciaci respirare”
“Te la stai prendendo con me perché ho detto di lasciar perdere Isabel!” si lamentò Jin
“Si va bene, è per questo contento?” chiese Yoongi sarcastico sorpassandolo.
“Si… no aspetta! Dove vai? Non ho finito di parlare” disse girandosi a guardarlo vicino alla porta.
“Hyung torna a casa, io ho del lavoro da fare, non ho tempo da perdere con te, sono stanco di questa discussione” disse aprendo la porta con uno scatto e andandosene.
“Grazie per il supporto!” disse rivolto a Namjoon, sbuffando e andandosi a sedere sulla panca imbronciato.
“Aigoo, cosa vuoi ora da me?” disse il leader guardandolo torvo
“Che mi aiutassi a farli ragionare” disse con un alzata di sopracciglio a rimprovero.
“Non credo sbagli, ci stai spesso con il fiato sul collo, beh no a me ma agli altri si specie ai più piccoli o a Yoongi Hyung. E mi dispiace dirtelo ma ognuno di noi ha la propria vita e penso sia giusto che facciamo le proprie esperienze e che ci prendiamo anche il rischio di sbagliare” disse serio alzandosi in piendi, Jin fece per ribattere ma Namjoon lo fermò alzando la mano “Devo andare anch’io in studio, fine discussione” disse prendendo la sua borsa e difilandosela da lì, per quella volta non poteva di certo prendere le parti del più grande, ringraziò di non essere nel suo mirino dei sorvegliati, dato che era super consapevole che la relazione che aveva da due mesi intrapreso non sarebbe mai stata approvata da lui. Relazione che aveva avuto un crollo quella mattina e a cui finalmente poteva dedicarsi.
 
“Direi che è meglio se andiamo a casa” disse Hoseok per rompere il silenzio che era appena calato nello spogliatoio
“Tu dai ragione a me vero?” chiese Jin guardandolo
“Aigoo, hyung… mmh io penso che poiché sei il più grande, ti senti responsabile per noi, e a volte se facciamo degli errori pensi sia colpa tua, quindi diventi leggermente duro con noi perché lo sei con te stesso. Il fatto è che se commettiamo errori non è colpa tua, siamo noi responsabili della nostra vita. E sicuramente non vogliamo essere un peso per te. Penso che Yoongi la pensi così” disse Hoseok serio, tamburellando con un piede a terra un po’ a disagio.
“Ha ragione Hoseok hyung, dovresti preoccuparti un po’ di meno, alla fine ce la caviamo bene. Abbiamo i nostri momenti ma poi si superano.” annuì serio Tae
“Jimin? Tu sei dalla mia parte vero?” chiese guardandolo sperando di avere almeno lui
“Ehm… io sono convinto che ci sia qualcosa che non vada in Jk è sospettoso, sparisce sempre” disse agguerrito il ragazzo.
“Io penso che tu sia solo geloso” disse Tae con le braccia incrociate scuotendo la testa
“Non sono geloso! Sono preoccupato!” disse Jimin lamentandosi e attaccandosi al suo braccio
“Immagino che non torneremo a casa e che vorrai seguirlo per tutta l’agenzia” sbuffò Tae
“OMO! È un’ottima idea! Jin-hyung tu sei stanco, vai a riposarti con Hoseok hyung a casa! Ci pensiamo io e Tae al più piccolo!” sorrise raggiante Jimin
“Cosa? Io scherzavo! No dai!!!” si lamentò Tae
“Io non sono stanco! Voglio scoprire cosa combina” disse sempre più agguerrito con una luce brillante negli occhi.
“Aigoo… ma perché devo fare sempre io il secondo investigatore!” esclamò Tae scuotendo la testa, lamentandosi.
“Cosa vuol dire?” chiese Jimin non capendo grattandosi la testa confuso.
“Tu e Jungkook siete uguali, bisticciate per questo motivo. Entrambi vi preoccupate l’uno per l’altro, ed entrambi siete gelosi, poi nascondete le cose, e chiedete a me di investigare con voi” si lamentò Tae con tono lugubre
“Beh si, un po’ uguali lo sono” disse Hoseok “Hai dimenticato che vengono da Busan tutti e due!” cercò di smorsare la tensione Hoseok  non riuscendoci poi molto.
“Quindi ci pensate voi due e noi possiamo andare via?” chiese Jin scettico
“Si hyung! Non pensare a Tae, tanto viene con me” disse Jimin alzando il pugno al cielo mentre Tae tornava a sedersi sulla panca e si prendeva la testa tra le mani, ed eccolo che avrebbe fatto di nuovo le scale a piedi e avrebbe girato per tutta l’agenzia per cercare Jk nascosto chissà dove, così come aveva fatto in passato girando per tutto un Hotel per cercare Jimin per colpa di Jk.
“Bene, allora andiamo a casa, beviamo qualcosa, Hoseok ho bisogno di far andare via la rabbia che ho accumulato per colpa di Yoongi e Jk”
“Aigoo… e ti lamenterai di loro immagino?” disse Hoseok scuotendo la testa  “Tae fai a cambio con me?” chiese con le mani giunte mentre V alzava il capo e spalancava gli occhi impaurito “No…. Mi tengo Jimin, anche se una birra aiuterebbe” disse con tono affranto
“Dai ci divertiremo!” disse Jimin invece sedendosi sulla panca e abbracciando l’amico.
“Non c’è niente di divertente nel farsi le scale a piedi e girare ogni piano dell’agenzia sapendo già che non lo troveremo mai” disse con il muso Tae
“Prendiamo l’ascensore… non faccio le scale io”
“In questo ti differenzi da Jk, quella peste mi fece fare tutte le scale di un Hotel per  spiare te” disse sbuffando
“eh? Che cosa è questa storia?” chiese Jimin incuriosito
“Ahahahah, ecco perché dici che sono uguali hai ragione, Jk ha provato a spiare Jimin in tour” rise Hoseok
“In questi momenti mi manca Noona, lei avrebbe preso il mio posto nei vari spionaggi. Sicuramente avrebbe saputo cosa ha Jk, molto probabilmente avrebbe calmato Jin Hyung distraendolo, e Yoongi non sarebbe in questo stato”  disse con tono affranto V gelando tutti e tre i ragazzi nella stanza
“Si… probabilmente lei sarebbe stata la valvola di sfogo di tutti” disse Hoseok consapevole con una faccia triste.
“Si ma lei non è qui, quindi dobbiamo pensare noi a noi stessi!” disse Jin duramente sentirla nominare peggiorava il suo cattivo umore “Andiamo a casa, basta parlare di Isabel” disse arrabbiato prendendo lo zaino.
“Buona fortuna Tae ne avrai bisogno” disse Hoseok guardando Jimin che fece una faccia perplessa “Anche a te Hyung ne avrai bisogno” disse Tae sconsolato.
“Aigoo, non fare quella faccia, dai è per un buon motivo” disse Jimin
“No che non lo è, se ti becca Jk non ti parlerà più” disse Tae
“Mmh non credo, perché potrò dirgli che ha fatto lo stesso con me! Avviamoci sarà già lontano, e ne approfitto per farmi dire questa storia di Jk che mi ha spiato in tour” disse sorridendo ampliamente
“Perché? Perché a me” si lamentò Tae scuotendo la testa affranto mentre Jimin sorrideva e lo tira per una mano per farlo alzare e incominciare lo spionaggio segreto.
 
 
Erano le nove passate e Namjoon finalmente dopo un’ora di discussione con Jisoo era finalmente riuscito a calmarla. Lei gli aveva raccontato una storia assurda su come Isabel l’avesse minacciata dicendoli che se non l’avessero finita con quella relazione se la sarebbe presa con lei. Lui inizialmente ne era rimasto confuso, non avrebbe mai potuto credere che la sua noona fosse stata capace di una minaccia del genere, aveva provato a convincere Jisoo che non ci fosse nessun rischio che forse lei aveva capito male, ma non ci era riuscito anzi aveva fatto si che la donna si arrabbiasse accusandolo di non fidarsi di lei. Aveva pianto, aveva urlato, aveva detto che non era lei a essersi confusa e che Isabel l’avesse veramente minacciata e lui alla fine vedendo quella scena, si era dovuto ricredere e convincersi che Isabel fosse la cattiva della situazione.
Aveva dovuto dare ragione a Jisoo, l’aveva rassicurata e calmata, le aveva promesso che non avrebbero mai più parlato di Isabel e lui non l’avrebbe cercata, e aveva promesso di proteggerla.
Alla fine era riuscito a convincerla a fidarsi di lui e a non lasciarlo e lui malgrado scosso da tutti quei fatti e dalla discussione, aveva deciso di spegnere il cervello e non pensare a noona. Così aveva messo tutto quel fattaccio in uno spazio remoto del suo cervello, chiudendo con quel capitolo. Isabel non avrebbe fatto mai più parte dei suoi pensieri, come non faceva parte della sua vita, decidendo così di credere a Jisoo, poiché era l’unica cosa da fare, o avrebbe perso quella donna, la donna per cui stava rischiando tutto e per cui molto probabilmente si stesse innamorando.
 
Finalmente si stavano baciando facendo la pace, quando improvvisamente bussarono alla porta.
Namjoon si allontanò da lei in un lampo mettendole una mano sulla bocca per evitare che lei parlasse, le fece segno di tacere, pallido in faccia, con la paura in corpo di essere beccato da qualcuno dei suoi amici, ancora non si sentiva pronto a raccontare tutta quella storia.
Sperò che chiunque fosse dietro la porta probabilmente a non sentire risposta sarebbe andato via, sentì le labbra di lei muoversi sotto la sua mano, ma lui insistette nel premere di più per non farla parlare continuando a guardare la porta pieno di terrore, ed ecco che la porta si aprì da sola e Namjoon si ritrovò a impallidire di più dandosi del cretino, si era completamento dimenticato che i suoi amici erano al coerente della password e che se non rispondeva loro entravano lo stesso.
Tolse velocemente la mano dalla bocca di Jisoo allottandosi da lei cercando di ritrovare il suo solito e imperturbabile contegno e cercando di pensare velocemente a quale scusa potesse usare per spiegare il perché la segretaria di Pd-nim si trovasse nel suo ufficio.
La porta si richiuse mostrando una ragazza con un berretto nero da cui fuoriuscivano ciocche nere dei capelli tagliati corti, gli occhi scuri della ragazza lo osservavano e la sua bocca mostrava un ghignò.
Aveva una tutta nera, un parka nero aperto e una mascherina del medesimo colore in mano, se avesse avuto anche un paio di occhiali scuri, sarebbe stata scambiata per una normalissima trainer dell’agenzia o una qualunque ballerina.
Erano gli occhi a tradirla.
“Ciao” disse sorridendo sempre più ampliamente
“Cosa?” boccheggiò Namjoon incredulo di trovarla nel suo studio
“Non mi sorprende il trovarla qui segretary park” disse alzando gli occhi al cielo come infastidita dalla presenza della donna
“Signorina Kim, cosa ci fa lei qui” disse tremante Jisoo attaccandosi al braccio di Namjoon che era rimasto immobile ad osservare Isabel
“Sono venuta a parlare con Namjoon in privato, siccome sta indagando su di me, ho pensato di dargli io direttamente le risposte, pensavo che lei non avesse recepito il messaggio” disse secca Isabel andandosi poi a sedere sul divano dello studio, comportandosi come se fosse casa sua, senza chiedere alcun permesso a nessuno.
“Forse dovresti lasciarci soli” disse poi mentre appoggiava la borsa sul divano e continuava a guardarla in modo glaciale.
“Io… si certo vado via” disse distogliendo gli occhi da Isabel e guardando un attimo Namjoon in cerca di aiuto
“Si, forse è meglio se vai” disse Namjoon serio cercando di riprendersi dallo stupore inziale nel vedere Isabel nel suo studio “Ci penso io qui” disse secco guardando poi Isabel con aria di sfida, era la resa dei conti, dopo un attimo di incredulità nel vederla nel suo studio, Namjoon era finalmente pronto ad avere le sue risposte e anche ad incazzarsi per quello che Isabel avesse detto a Jisoo.
Isabel fissò Namjoon rimanendo fredda e distaccata, ma intuendo che ci fosse dell’ostilità nel tono duro che il ragazzo avesse usato e nel suo irrigidimento dei muscoli.
Jisoo se ne andò chiudendosi la porta alle spalle in silenzio e Namjoon prese posto sulla sua sedia che posizionò di fronte alla ragazza.

Entrambi si guardarono indecisi su chi di loro dovesse iniziare, Isabel sentiva la spavalderia farsi meno, Namjoon si sentiva arrabbiato, ma guardarla in viso lo faceva dubitare su quell’emozione che stesse provando. Una parte di sé era pronto ad attaccare Isabel, ma un’altra parte di sé invece avrebbe solo voluto far finta di nulla e abbracciarla, dirle che andava tutto bene e parlare dell’ultimo libro che aveva letto, avrebbe voluto fare come ai vecchi tempi, perdersi nel suo passato insieme a lei.
Ma non poteva lasciarsi andare ai bei ricordi, quello non era il passato, era il presente e lui aveva l’opportunità di discutere con lei e mettere le cose in chiaro.
“Dovresti cambiare la password, per evitare che qualcuno entri e ci interrompa” disse secca Isabel cercando di essere fredda e impassibile e riuscendoci anche. 
“Paura che venga Yoongi?” gli rispose con aria di sfida Namjoon alzando un sopracciglio e con una risata amara a fine frase.
“Vorrei non incontrarlo, sono qui solo per te” disse lei piccata togliendosi il berretto dalla testa e poggiandolo sulla borsa nascondendo la mano tremante e togliendosi anche il parka.
“Perché? Perché hai deciso di venire a rispondere alle mie domande?” chiese incredulo Namjoon ridendo nervoso
“Perché ho saputo che usi quella donna per avere informazioni su di me, Pd-nim mi ha informata” disse lei alzando leggermente il mento e accavallando le gambe appoggiandosi le mani sopra.
“Io non uso nessuno, non sono come te” disse Namjoon incrociando anche lui le braccia al petto irritato dal tono di lei
“Aigoo, lo sapevo io!” sbuffò Isabel, e scuotendo la testa leggermente, tornando pian piano a essere quella di un tempo.  
“Cosa sai tu?” chiese Namjoon guardandola torvo storcendo la bocca, cosa mai potesse sapere lei, lei che ormai non faceva parte della sua vita e che doveva essere come una estranea per lui.
“Che ti sei preso una cotta per quella donna, come ti è venuto in mente!” rimproverò lei sbuffando e guardandolo come se fosse impazzito
“Cosa?” disse lui incredulo incominciando a perdere sempre di più la pazienza
“Non sono affari tuoi questi, la mia vita non ti riguarda, come anche quella degli altri.” Disse secco, lei si trovava nel suo studio, si era presentata senza alcun permesso e ora lo stava anche rimproverando, era una cosa inaudita, proprio da non crederci.
“Namjoon è sposata! Più grande di te e più furba di te! Potrebbe rovinarti! Potrebbe rovinare la tua carriera! E anche quella degli altri!” esclamò sbuffando e agitandosi sul divano gesticolando con mani
“Non sono affari tuoi! Ho tutto sotto controllo! Non hai il diritto di farmi la predica!” urlò lui in pieno scoppio di rabbia, facendola bloccare seduta.
“Okay… hai ragione non c’è bisogno di urlare, perché sei tanto arrabbiato?” disse lei per un attimo preoccupata da quella reazione alzandosi in piedi e mettendo le mani di fronte a lei in segno di resa
 “Perché sono arrabbiato? Lo chiedi? Anche se lo sai!” continuò lui ad aggredirla sempre con lo sguardo stupito, non riuscendo a credere a quanto tutta quella conversazione fosse così surreale.
“Okay… va bene” disse lei cercando di rimanere calma vedendo la rabbia del leader aumentare e sperando che lui si calmasse
“Posso essere al coerente del perché sei incazzato con me, specie dopo l’ultima lettera che ho scritto a Yoongi, per tutto quello che ho fatto. Capisco perché tu voglia investigare, ti preoccupi per Yoongi. Lo comprendo quindi chiedi pure, così che io possa risponderti e andare via” disse lei provando ad essere accomodante con la speranza che si calmasse, e sperando di poter concludere subito quella conversazione, incominciando a pensare che avesse sbagliato ad andare lì presa dall’istinto.
“Non ho niente da chiederti, non importa più” rispose arrabbiato
“Ah.. capisco” disse lei pur non capendo il perché di quell’atteggiamento “Hai ragione ho sbagliato a venire qui, non so perché io l’abbia fatto” disse lei provando a prendere la borsa, per potersene andare ma Namjoon si alzò anche lui di scatto e le bloccò il polso tirandola di più vicino a lui per poterla guardare negli occhi con il viso contratto per via della rabbia. 
“Tu non vai da nessuna parte!” disse lui arrabbiato vicino al viso di lei
“Io… tu non puoi impedirmelo!” disse lei incredula 
“Invece si! Non ho finito! Non sono incazzato per la lettera di Yoongi, sappiamo tutti che l’hai fatto per tenerlo distante, sappiamo che ti sei vista con Hoseok!” urlò lui
“Allora perché sei incazzato?” chiese lei non capendo e cercando di farli mollare la presa scuotendo il braccio e non riuscendoci.
“Come ti sei permessa di andare da Jiwoo a minacciarla!” urlò arrivando al nocciolo della questione, il problema era che aveva minacciato la sua donna, intromettendosi nei suoi affari. Non si sarebbe mai aspettato da parte di Isabel un tradimento del genere, un modo di agire così subdolo.
“Cosa?” chiese lei stranita spalancando la bocca, “Che cosa ho fatto io?” chiese lei di nuovo non capendo di cosa lui stesse parlando, con la faccia che mostrava puro stupore
“L’hai minacciata!” urlò senza minimante soffermandosi sul fatto che lei fosse basita e lo stesse anche dimostrando con le espressioni del viso
“Non l’ho minacciata, le ho ricordato che non doveva divulgare informazioni su di me e sui miei incontri con Pd-nim, solo questo” disse in modo scettico, sbattendo un paio di volte gli occhi non capendo di cosa realmente stesse parlando Namjoon
“Giusto perché nessuno deve sapere qualcosa su di te, sei tanto importante che la gente deve mentire per te e sotto minaccia!” urlò lui attaccandola usando un tono sarcastico e rafforzando la presa sul suo polso quasi a farle male.
“Mentire sotto minaccia? Ma di cosa stai parlando, io non ho minacciato nessuno” boccheggiò lei
“Non mentire Isabel lo so! Hai detto a Jisoo che se non mi lasciava l’avresti rovinata! Come ti sei permessa a minacciarla! Come ti permetti a intrometterti nella mia vita amorosa! Sei un’ipocrita! Tu puoi fare qualunque cosa e io non posso neanche indagare su di te che ti precipiti nel mio ufficio e minacci la gente senza alcun diritto! Sei cambiata Isabel e in peggio!” urlò lui tenendola sempre più stretta quasi a farle male, Isabel boccheggio confusa, senza sapere cosa dire a corta di parole, era la prima volta che vedeva Namjoon furioso in quella maniera, lui che era sempre gentile e pacato, lui che cercava di essere sempre neutrale e calmare tutti.
“Io…. non l’ho minacciata… io non l’ho fatto” disse lei sconvolta  tremante incominciando a fare no con la testa.
“Lei me l’ha detto!” urlò lui avvicinando di più il suo viso a quello della ragazza che incominciava ad avere il panico
“Non l’ho fatto! Nam non l’ho fatto!” urlò isterica anche lei di conseguenza in panico, con un tono supplice che lo implorava di crederle 
“Come potrei crederti? Come potrei quando sono anni che ci racconti bugie e ci tratti in modo freddo e distaccato! Io non mi fido di te Isabel! Tu menti! E sei diventata anche un’ottima bugiarda!” urlò lui
“Io….” cercò di dire lei ma le parole le morirono in bocca, lui aveva ragione non poteva fidarsi di lei, no dopo tutto il dolore che aveva causato, sentiva gli occhi pizzicarle e sapeva che a breve sarebbe scoppiata a piangere.
“Cazzo! Sei diventata una vera e propria stronza” disse lui lasciandole il braccio e guardandola con odio, lei sotto lo sguardo di lui, si sentì morire dentro, non aveva mai visto nessuno dei ragazzi guardarla in quella maniera, scivolo sul divano abbassando lo sguardo, distrutta da quello che lui le aveva appena detto.
“Ora non fingere di stare male! Sei tu nel torto non io… tu hai minacciato la mia ragazza!”
“Io… non l’ho fatto… non avrei mai potuto” disse con voce bassa quasi in un sussulto
“Non ti credo!” disse lui, lei alzò la testa per guardarlo negli occhi
“Ti ho detto di no, non avrei potuto, so cosa si prova a subire una minaccia del genere, non avrei mai fatto, non ti avrei fatto questo! Non ti avrei fatto provare il dolore che ho provato, che provo io ogni giorno!!” disse con tono supplice incominciando a piangere a singhiozzo.
Lui rimase immobile a guardarla mentre piangeva con lo sguardo di nuovo basso.  E le parole di lei che risuonavano nella sua testa, sprofondo sulla sedia confuso mentre non riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza in lacrime che si nascondeva dal suo sguardo, e sentiva la rabbia scemare alla velocità della luce.
“Sai cosa si prova?” chiese lui tentennando con il respiro affannato e gli occhi spalancati per lo stupore.
“Le ho detto che… se ti avrebbe fatto…. del male.. l’avrei saputo” disse singhiozzando “Solo questo… non ho detto di lasciarti!” disse lei passandosi la manica della maglia sulle guance e gli occhi provando a smettere di piangere “Devi credermi!” disse con la voce straziante e colma di dolore.
“Lei mi ha detto che l’avevi minacciata” disse lui con voce fievole mentre la guardava confuso, anche Jiwoo aveva pianto prima davanti a lui, ma il pianto di Isabel il suo tono di voce erano tremila volte più strazianti. Sembrava sofferente e lui non sapeva a chi credere.
Isabel continuò a far no con la testa cercando di asciugare le lacrime e di bloccare quel pianto che l’aveva invasa e cui non riusciva a dare una fine, sentirsi accusata di un atto del genere l’aveva distrutta internamente. Non avrebbe mai potuto commettere una cosa del genere, lei che subiva quella minaccia da anni. Non sarebbe mai stata causa di una rottura, le bastava essere causa della sua rottura con Yoongi.

Namjoon si alzò dalla sua sedia lentamente e tentennando provando ad avvicinarsi a lei che alzò lo sguardo su di lui, gli occhi arrossati colmi di lacrime che comunicavano solo una supplica e di crederle. Si sedette vicino a lei la guardò un po’ a disagio inclinando leggermente la testa mentre si mordeva a disagio e nervoso l’interno della bocca. Lei incominciò a scuotere la testa facendo di no, come a ribadire che non avesse mai fatto una cosa del genere, aprì la bocca leggermente come a voler parlare ma la richiuse subito dopo accorta di parole.
Gli occhi di Namjoon incominciarono a inumidirsi, sentendosi in colpa per averla accusata, lei era Isabel, la noona di tutti non gli avrebbe mai fatto del male.
Si avvicino a lei e l’abbracciò stringendola forte contro il suo petto, tremendamente in colpa per averla accusata, bastava guardarla, lei non aveva fatto nulla di cui l’aveva accusata Jisoo.
“Devi credermi Nam” disse a tratti lei tremando contro il suo petto continuando a singhiozzare
“Sei ancora la mia noona?” chiese lui allontanandola per prenderle il viso tra le mani e guardarla negli occhi, lei annuì.
“Sembri sincera…. Ma Jiwoo mi ha detto quelle cose ed è tutto così confuso, non capisco perché l’abbia fatto forse si sarà confusa? Io le ho detto che non aveva capito probabilmente, ma… ” provò a dire lui guardandola cercando di risposte
“Le ho detto che non doveva farti del male” disse lei tremante “Mi dispiace, è stato più forte di me, io non ci ho pensato…” disse lei cercando di non singhiozzare e continuando a guardarlo negli occhi.
“Io... sono così confuso… lei ha urlato e pianto tanto, sembrava tutto così vero. Ma tu anche sembri vera, mi ha detto che avevi minacciato di dire tutto al marito, di rovinarla e che avresti convinto Pd-nim a licenziarla perché dannosa per me!” disse lui cercando di avere delle risposte
“No!” esclamò lei scuotendo la testa “No, io non ho detto niente del genere, puoi chiedere a Pd-nim lui era presente” disse lei boccheggiando
“Pd-nim era presente? Lui può dirmi la verità?” chiese lui stupito
“Si! Possiamo andare anche ora!” disse lei agguerrita di nuovo alzandosi in piedi, mentre si passava con decisone la manica della felpa sulle guance per asciugare le ultime lacrime, l’avrebbe portato da pd-nim e avrebbe fatto capire a Namjoon che non aveva minacciato nessuno, che lei era ancora la persona che avessero conosciuto.
“No, noona non c’è ne bisogno” disse chinando la testa e prendendosela tra le mani
“Quindi mi credi? Credi che io non l’abbia minacciata?” chiese Isabel guardandolo supplice, aveva provato diverse volte a farsi vedere come la stronza di turno, ma non riusciva più a farlo non riusciva a farlo con i ragazzi, così come era successo mesi addietro con Hoseok si ritrovava a non voler essere stronza o a fingere, si ritrovava a essere del tutto sincera.
“Io… si scusami se ho dubitato di te, ma lei ha pianto e urlato di volermi lasciare e mi sono convinto che fossi tu la cattiva della situazione.” Disse lui tentennando “Lei mi ha mentito” disse in un soffio, e sapeva che era vero, che si era fatto solo convincere del contrario.
“Mi dispiace…” disse lei sedendosi sul divano e dandoli qualche pacca sulla spalla senza sapere bene cosa dire
“Forse non è quella che credevo” disse tristemente, sentendosi il cuore spezzato e non capendo perché Jiwoo si fosse comportata in quella maniera.
“Forse dovresti parlare con lei, e chiarire dirle che sai la verità e chiederle perché si sia comportata così” disse lei incerta, quella segretaria non le piaceva proprio ma forse poteva sbagliarsi anche lei accecata dalla gelosia e dal voler proteggere a tutti i costi i ragazzi.
“Forse… dovrei” disse alzando il capo e guardandola poco convinto per poi abbozzare un sorriso, lei era lì sul suo divano e stava cercando di aiutarlo.
“Perché sorridi ora? Non stai male per lei?” chiese lei confusa ancora con gli occhi leggermente lucidi e le guance arrossate
“Perché sei tu, sei qui, perché ti importa ancora di noi e questa è la conferma” sorrise lui annuendo con il capo e una lacrima gli scivolo furtiva mentre la guardava e sorrideva.
“Io… certo che ci tengo a voi! Ma non puoi dire niente a Yoongi, devi promettermelo” disse lei con slancio presa dal momento e dalle emozioni.
“Ti ha riconosciuta oggi, ma non ha fatto in tempo a seguirti, è rimasto poi fuori al portone a cercarti ma tu sei stata più veloce della luce” disse lui
“Continuo a sbagliare, Namjoon continuò a tornare da lui o ad avvicinarmi, so che non dovrei, sono consapevole che incontrare voi non dovrebbe accadere. Per quanto io abbia potuto far di tutto per farmi credere una stronza, solo per tenervi lontani, sono certa che voi non ci abbiate mai creduto. E sono stanca di nascondere quello che provo per lui e per tutti voi” disse lei
“Noona, lo sappiamo e lui ha capito… forse… dice che vuole solo sapere come stai, niente di più”
“Sappiamo entrambi che non è vero, se mi dovesse incontrare e sapere la verità del perché l’ho lasciato potrebbe fare qualcosa di avventato, lui sta meglio senza di me, non voglio che corra dei rischi” disse triste continuando a guardare il leader.
“Noona lo sappiamo che è colpa di tuo padre, ci siamo arrivati ormai” disse lui annuendo
“Avete formulato solo delle ipotesi, e tali devono rimanere. Forse è meglio se io vada” disse rendendosi conto sempre di più del danno che stava facendo stando lì ed essendo se stessa, la Isabel del passato.
“Noona no! Ho delle domande, hai detto che eri venuta qui per rispondere alle mie domande! Sei venuta per questo no? ” disse lui bloccandola per le spalle prima che si alzasse e lei rimase ferma a guardarlo sospirando, aveva sbagliato, stava sbagliando e ora non poteva fuggire ma solo finire quella conversazione con Namjoon e sperare che Yoongi non l’avesse mai saputo, e che non avrebbe fatto niente di avventato.
“Noona perché sei qui?” chiese Namjoon “La vera ragione, no una bugia per proteggermi” continuò a chiedere lui supplice
“Pensavo tu fossi preoccupato, Pd-nim mi ha detto che indagavi tramite la segretaria e non volevo che avessi ricevuto strane informazioni, volevo dirti che andava tutto bene di non preoccuparti….” Disse lei incerta
“Solo questo?” chiese lui guardandola di sottecchi sapendo che ci fosse altro
“Mmmh, io… ora non ti arrabbiare con me, ma penso che tu meriti di meglio di una donna sposata, prima o poi ti farà soffrire… io ero preoccupata! Ma ti giuro non le ho detto che doveva lasciarti! Io volevo parlarne con te…” disse lei tentennando, aveva passato tutta la giornata a rimuginare su quell’informazione e alla fine senza pensarci poi molto, senza prevedere le conseguenze, si era ritrovata a varcare per la seconda volta in quella giornata le porte della Big hit e dirigersi verso lo studio di Namjoon.
“Io… non ho detto a nessuno di lei, so che non mi capirebbero, Jin hyung soprattutto… io inizialmente provavo attrazione nei suoi confronti e ho deciso di indagare su di te, tramite lei… e poi mi ci sono trovato insieme. A me piace, e lo so che non è moralmente giusto! Ora so anche che mi ha mentito su di te e sapevo anche che fosse andata anche a letto con Pd-nim!” esclamò lui
“Allora è interessata agli uomini di successo!” disse lei facendosi prendere dal discorso.
“Aigoo, noona! Io non sono un uomo di successo! Sono un ragazzino per lei, io non ho niente di tanto speciale” disse in imbarazzo il ragazzo
“Namjoon, ho visto i vostri video ultimamente… non sembrate più i ragazzini di prima, e state diventando sempre più famosi, la vostra strada sembra in salita, lei potrebbe guadagnarci…non pensi di essere speciale? Sei un leader di un band e badi a tutti loro, produci, rappi e sei una delle persone più intelligenti che io conosca. C’è solo da guadagnarci a stare con te. Sei anche una bella persona, molto buona e vera. Ma ho paura che lei se ne possa approfittare” disse lei con tono apprensivo
“Noona… a me piace, prima mi hai detto di parlarne con lei” disse lui confuso
“Capisco, dovresti parlare con lei, rimango della stessa idea ma penso che dovresti parlane con i ragazzi, metterli al coerente, parla con qualcuno confidati però. Non ti direi mai di lasciarla, ma apri gli occhi Namjoon e cerca di stare attento, ha molta più esperienza di te ed è più grande” disse lei annuendo con la testa accarezzandoli dolcemente una mano.
“Sai noona, sono molto convinto che se fossi rimasta nelle nostre vite, ti avrei raccontato subito di lei” disse lui “Mi mancano i tuoi consigli” disse prendendole la mano in modo affettivo e lei strinse la presa.
“A me manca far parte della vostra vita” disse lei sorridendo e accarezzandoli la guancia con dolcezza con l’altra mano.
“Noona posso farti altre domande? Poche giuro, ma ho dei dubbi, e poi l’hai detto eri qui per questo” tornò sull’argomento lui doveva fare le altre domande prima che lei fuggisse via, in un momento di panico.
“Ehm… hai ragione, allora chiedi proverò a essere onesta e a rispondere a ciò che posso” disse abbozzando a un sorriso mentre si scompigliava i capelli leggermente nervosa dalle possibili domande.
“Perché eri qui oggi?” chiese lui sperando in una risposta sincera
“Dovevo parlare con Hitman… aveva bisogno di un consiglio” disse lei in modo tranquillo
“Sei un’investitrice?” chiese lui “Hai mandato tu i fiori e il biglietto?” chiese di nuovo cercando una risposta
“Io…. si ho mandato i fiori e il biglietto, Pd-nim mi ha detto che Tae sembrasse avere dei dubbi,  ma non ho investito nulla” disse lei dicendo una mezza verità non poteva dire a nessuno di quel investimento ma poteva dire dei fiori e del biglietto “Io…ogni tanto contatto Pd-nim per sapere se state bene” disse a disagio lei prendendo la collana fra le dita col far nervoso.
“Capisco… è quello che stavo cercando di fare io… sapere se stessi bene, Jiwoo mi ha detto che ti aveva vista consegnare la lettera ed…” gli morirono le parole guardandola lì di fronte a lui con gli occhi ancora lucidi, lo sguardo incollato su di lui e la mano che stringeva forte, quella collana che sapeva fosse il regalo di Yoongi durante il loro diploma, lui c’era stato in quel giorno mentre lei gli chiedeva di aiutarlo e saltellava felice per la collana, era stato il primo giorno che l’aveva vista.
“L’hai detto a lui?” chiese lei tremante, impaurita che lui avesse potuto fare qualche pazzia.
“No, non sa che indago, non sa nessuno di questo e di me e Jiwoo” disse abbassando leggermente il capo sentendosi in colpa per quel segreto che teneva nascosto ai ragazzi.
“Non lo dire… ti prego non dirgli in che stato fossi” disse lei impaurita di nuovo con le lacrime che tornavano, mentre prendeva le mani di Namjoon tra le sue supplice
“Io… non dirò nulla te lo prometto, ma che cosa ti era successo? È stato tuo padre? Noona sei sicura che non rischi la vita?” chiese Namjoon con voce veloce non dandole neanche tempo di rispondere, incominciando a sentirsi in ansia, comprendendo a pieno di come Jungkook si sentisse ogni volta che si nominasse Isabel, il ragazzino era convintissimo di ciò che lui aveva appena chiesto alla ragazza.
“Namjoonie… io non posso dirtelo, tienilo lontano da me. Io… non sarei dovuta venire. Cado sempre negli stessi sbagli…mi dispiace!” disse lei scuotendo la testa, sentire nominare suo padre le faceva venire tremendi pensieri in mente, provò ad alzarsi ma lui la tenne ferma di nuovo.
“Ti prego smettila di scappare” chiese lui supplice
“Io non posso farlo, hai altre domande? Perché penso di dover andare” disse lei
“No, noona mi bastano le risposte che mi hai dato, e non voglio metterti a disagio, mi dispiace che tu stia affrontando delle situazioni difficili e odio il fatto che noi non possiamo fare niente per aiutarti. Io forse ho chiesto troppo, e proverò a non dire niente a Yoongi anche se sarà difficile, lui vuole delle risposte, dopo che ti ha visto oggi le cercherà” disse Namjoon conoscendo fin troppo bene il ragazzo e di cosa fosse capace quando si intestardiva.  
“Lui deve credere che io sia stronza, è meglio così”
“Noona non lo crede più” disse lui “E non si convincerà del contrario” sorridendo gentile.
“Allora deve andare avanti, puoi dire che hai scoperto che sto bene tramite Jisoo, e poi convincerlo ad andare avanti con la relazione che ha ora” disse lei
“Sai che è fidanzato?” chiese lui stupito
“Si, non so lei chi sia, non lo voglio sapere, voglio solo che lui stia bene e provi a vivere senza di me, proverò a fare anche io così e a non incontrarvi di nuovo, proverò a farlo. Perché questo nostro esserci visti per quanto sia bello, sappiamo entrambi che farà male ad entrambi perché non potrà accadere di nuovo” disse tristemente lei, sapendo che sarebbe stata male in seguito appena avrebbe varcato quella porta e gli avrebbe di nuovo dovuto dire addio. 
“Dipende, da come decidiamo di pensarla, se decidiamo che è un momento felice e lo guardiamo come tale, non farà male. Puoi far finta che è stato un momento nostro ed è finito qui. Ma un momento felice” sorrise lui
“Si non è male come pensiero” sorrise lei per poi guardare il telefono di Namjoon che si accedeva sulla scrivania
“Il tuo telefono si illumina da parecchio” disse indicandolo
“Ah…. Sarà Jiwoo, non ho voglia di parlare con lei ora, ho bisogno di pensare”
“Io dovrei andare invece” disse lei sorridendo gentile
“Noona, cercherò di parlare con gli altri e troverò una soluzione a tutto e sarò prudente per quanto riguarda la situazione con Jiwoo” disse annuendo
“Puoi evitare di dire a Yoongi di me?” chiese lei supplice
“Proverò a non dirlo a nessuno, non ho detto neanche del mio indagare” disse lui con un’alzata di spalle un po’ a disagio “Mi dispiace di averti fatto piangere”
“Ah… non è niente, mi sembrava logico che fossi incazzato, lo sarei stata anche io per quello che ti ha raccontato la segretaria” annuì lei capendo la situazione alzandosi dal divano e prendendo il Parka incominciando a indossarlo.
“è meglio che io vada si è fatto tardi” disse sorridendo prendendo la borsa
“Ti accompagno al parcheggio va bene? Così parliamo un po’” disse sorridente Namjoon e Isabel abbozzo un sorriso annuendo con la testa, lui prese il suo cappotto sull’appendiabiti vicino alla porta.
“Hai bisogno di altri consigli?” chiese lei sorridendo
“Ti dispiace se te li chiedo?” chiese lui con le mani giunte sorridendo
“No, alcun problema” ridacchiò lei felice che lui si volesse confidare come ai vecchi tempi.  
“Noona, io devo fare una cosa prima di uscire fuori da qui” disse facendosi serio
“Cosa?” chiese lei confusa e lui l’abbracciò.
“Creare un momento felice con te” sussurrò all’orecchio della ragazza mentre la teneva stretta “e dirti anche che ti voglio bene, ti vorremo sempre tutti bene” disse un po’ in imbarazzo, non era mai stato una persona affettiva ma con lei venivano spontanei quei tipi di atteggiamenti.
Isabel si lasciò abbracciare, sentendo il calore di tutto quell’abbraccio e sentendosi come quella di un tempo.
Si staccarono da quel lungo abbraccio sorridenti e Namjoon aprì la porta subito dopo per poterla accompagnare al parcheggio.
Lei si voltò per uscire dalla porta e si paralizzò sul posto e così fece anche Namjoon, c’era una persona davanti a loro e li stava guardando in modo confuso.
 
Angolo dell’autrice:
Questo capitolo è infinito!
Sono tre settimane che sbatto e dico parolacce, maledetta a me che ho inserito questo incontro!
Ho avuto difficoltà assurde con questi e due!
Continuo a non sentirmi soddisfatta! Aigooooooooo!
Isabel è un po’ strana ha tipo ottocento personalità, lei normalmente è istintiva ma poi le vengo le turbe mentali, quindi è altalenante con Namjoon.
Quindi va a sbalzi dall’essere fredda, a essere la isabel di prima, a quella che scappa. Non sa bene come comportarsi quindi esce strana.
Namjoon era incazzato ma poi si calma subito e decide di credere a lei!
Per quanto riguarda il gruppo inziale bhe sono pazzi tutti!
A domenica prossima!

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Capitolo 36
*** CAPITOLO 36: CAP ***


CAPITOLO 36 CAP
 
12 GENNAIO 2017 SERA
Si chiuse la porta alle spalle sospirando, incominciò a camminare per il corridoio leggermente indeciso sull’andare veramente a dire tutto ai suoi compagni oppure no.
Era da fine novembre che questa ragazza si appostava ovunque, se l’era trovata anche al solito chioschetto di Tteokbokki dove andava a fare rifornimento e anche al Kombini vicino casa dove faceva carico di Ramen istantaneo o dove andava per le necessità, era addirittura arrivata a provare a rubargli il telefono incappucciata in metro facendoli prendere una paura assurda. Così aveva deciso di non andare più in quei posti, di non prendere più la metro e solo la macchina. Ma niente di tutto ciò aveva funzionato, non riusciva ad evitarla lei sapeva tutti i suoi movimenti e l’aveva anche vista a tutti gli eventi di dicembre a cui aveva partecipato.
A un certo punto, si era incominciato a dare del cretino dicendosi che forse fosse solo una sua impressione, che non ci fosse realmente nessuno a seguirlo. Aveva pensato di essere impazzito, che molto probabilmente stesse solo esagerando, che la stanchezza lo stesse portando a vedere cose del genere, si era rassicurato in quel modo cercando di non entrare in ansia fino a quando non gli era arrivato il primo messaggio.
Alla fine lei era riuscita, non si sa come, a trovare anche il suo numero di telefono e i messaggi erano incominciati ad arrivare, lui aveva subito bloccato il numero, ma poi li erano incominciati ad arrivare altri messaggi e chiamate da altri numeri differenti. Il panico aveva preso il sopravvento, ogni volta che il telefono squillava saltava in aria, ciò lo aveva portato a tenere il telefono spento più allungo possibile.
A dicembre dopo la vittoria dei Mama avevano avuto un giorno di pausa, i manager avevano detto che potevano meritarselo, come al solito  Jimin e Tae gli avevano chiesto di uscire con lui, ma aveva rifiutato sentendosi troppo impaurito, dicendo di avere da fare e che doveva uscire da solo, ma invece si era chiuso in camera e lì nel buio più totale aveva acceso il suo telefonino ed era rimasto a guardare tutti quei messaggi tremando e piangendo solo nella paura più totale.
“Oppa! Ti amo!”
“Oppa oggi ti ho visto tu mi hai vista? Ti ho fatto un cuore con dita!”
“Oppa la prossima volta che vai al Kombini prendiamo il ramen insieme e lo mangiamo!”
“Oppa mi manchi! Io ti manco? Sono sicura di si!”
“Oppa ma non prendi più la metro? Mi piaceva guardarti assorto nei tuoi pensieri, una volta ti sei addormentato, quanto eri tenero, sono riuscita anche ad accarezzarti una guancia!”  
“Oppa ti ho mandato dei regali spero tu li abbia graditi! Con tanto amore!”
“Oppa farò in modo che non mi dimenticherai mai! Questa è una promessa”
 
Oltre quei messaggi aveva incominciato a scorgere una macchina che lo seguiva, quindi aveva incominciato a distanziarsi dagli altri e a muoversi senza di loro a fare ritardo e a rimanere ore in più in agenzia per potersi spostare da solo con più calma e per fare giri assurdi con la macchina per seminarla.
Avevano incominciato tutti a insospettirsi accusandolo che avesse una relazione o stesse combinando qualche guaio, in special modo Jin e Jimin, e lui si innervosiva sempre di più, prometteva di mantenere la calma, per non arrabbiarsi con i suoi amici e così si ritrovava sempre di più ad evitarli.
La situazione per lui stava diventando ingestibile, aveva bisogno di confidarsi ma era terrorizzato a farlo, aveva la certezza che avrebbero incolpato lui, insinuando che forse era possibile che fosse stato lui a istigarla. Aveva provato a parlare con Tae ma alla fine si era tirato indietro, intuendo che ogni tanto il ragazzo stesse ancora male per la perdita della nonna e non aveva osato ammorbarlo per i suoi problemi.
Non aveva più idea di cosa fare, la situazione sembrasse diventare sempre più ingestibile e la sua ansia aumentare. Così qualche giorno prima del Gayo festival preso da un momento di puro coraggio si era deciso ad andare direttamente dal manager e spiegargli la situazione in privato, facendoli vedere i messaggi e la foto della targa della macchina che ogni tanto lo seguiva. Si era ritrovato solo con il suo manager a raccontare tutto, con un filo di voce, gli occhini stracolmi di lacrime. Aveva pianto come un bambino dicendo di essere esausto di avere paura, di non sentirsi al sicuro, stremato senza più forze a sostenerlo.  
Il manager non aveva avuto neanche la forza di rimproverarlo per non aver detto niente, anzi era stato comprensivo ed aveva agito immediatamente, si era messo in contatto con Pd-nim ed insieme avevano discusso di tutta la faccenda. Nonostante le buone intenzioni di tutti però la soluzione ancora non si era trovata, almeno così gli era stato appena riferito sia il manager che pd-nim che aveva provato a cercare un investigatore privato e a breve avrebbe avuto notizie migliori. Gli avevano anche consigliato di parlarne con il gruppo perché i manager avevano intuito una certa tensione da parte sua.

Così  Jungkook si ritrovava in quel momento a dirigersi verso il corridoio dove c’erano i vari studi, pronto a parlare con uno dei suoi hyung e a raccontarli tutto.
Si fermo al centro del corridoio guardando prima a destra verso la porta del Mon studio che aveva la luce accesa e poi  a sinistra verso la porta del Genius Lab anche essa con la luce accesa. Guardò le due porte indeciso, non sapeva bene con chi confidarsi per primo.
La porta del Genius lab si aprì all’improvviso e Jk si voltò a guardare Yoongi sorridendo a disagio.  
“Yah ragazzino! Come mai qui?” sorrise affabile Yoongi
“Ti disturbo per caso?” chiese Jungkook lasciando che il destino scegliesse per lui lo hyung con cui si sarebbe dovuto confidare.
“No, certo che no, volevo andare a prendere degli snack alla macchinetta qui vicino, hai fame? Vieni con me?” chiese sorridendo Yoongi chiudendosi la porta alle spalle e mettendo le mani nelle tasche del pantalone.
“Si Hyung vengo con te” abbozzò anche lui un sorriso
“Finito l’impegno che avevi?” chiese Yoongi mentre camminavano diretti alla sala ristoro con le macchinette
“Si, ho concluso, ero quasi del tutto convinto che tu fossi rimasto” disse “Lavorato a qualcosa?”  chiese incuriosito
“No, a niente… non stavo lavorando, non mi andava di tornare a casa con Jin hyung, alla fine ci ho litigato anche io…” disse ridendoci su  “Comunque ero rimasto a cercare notizie su Isabel, non c’è niente di un suo possibile ritorno, solo l’intervista di inizio gennaio per l’orfanotrofio” disse facendo spallucce continuando a camminare nel corridoio con le mani perennemente in tasca, cercando di mostrarsi più rilassato possibile.
“Mmh, capisco” disse titubante Jungkook guardandolo con sospetto, essendo comunque già a conoscenza del fatto che Yoongi avesse provato a cercare Isabel su internet per avere info.
“Stai per dirmi di lasciarla perdere?” ghignò dandoli una leggera spinta scherzosa
“No Hyung, penso di avertelo detto troppe volte” disse scuotendo la testa sorridendo
“Non la cercherò…non andrò di persona da lei, non ho mai avuto il coraggio di farlo, pensavo sempre che avrebbe potuto avere ripercussioni. L’ultimo giorno che l’ho vista aveva un livido sulla guancia e il labbro rotto. Mi ha detto che si era fatta male nulla di che” disse lui mentre ripensava a quel giorno, sfilando una mano dalla tasca e portandola in testa per scompigliarsi i capelli a disagio
“Le hai creduto?” chiese incerto lui
“No… ma avevo paura a fare qualunque cosa, quando mi disse dell’investigatore di doverci allontanare per un po’ non ne ero convinto, ma l’ho lasciata fare… forse una parte di me ha sempre avuto il terrore che il padre le facesse del male” cominciò a confidarsi lui
“Non la cercherai quindi?” chiese di nuovo, sperando in un no come risposta
“No, ma se la vedo nessuno, m’impedirà di fermarla e di fare il pazzo anche solo per poterla guardare in viso per due secondi e specchiarmi nei suoi occhi scuri” disse mentre chiudeva un attimo gli occhi per poter immaginare quelli della ragazza
“Sembri più tranquillo ora” disse Jungkook osservandolo bene “Intendo, rispetto a quando eravamo in ascensore, Hyung sembravi impazzito”
“Lo so, mi fa perdere qualunque tipo di ragione se la vedo. Penso che questo sia l’amore, ma è anche per amore che mi trattengo a non andare a cercarla e a riprenderla anche se vorrei farlo” disse sorridendo “Siamo arrivati prendo questi?” chiese indicando degli snack e il latte alla banana all’interno della macchinetta e Jungkook sorrise annuendo, felice di avere quel momento privato con il suo Hyung. Yoongi prese il tutto e passo i pacchetti al ragazzo “Torniamo nel mio studio mangiamo lì, poi andiamo a casa ti va?” sorrise gentile  
“Hyung devo dirti una cosa… ma te la dico nello studio” disse titubante guardandosi le mani che stringevano il pacchetto di snack, mentre pensava di nuovo al fatto che dovesse confidarsi con lui ed era lì per quello.
“Va bene, il tuo favoloso Hyung è qui per ascoltarti!” esclamò Yoongi  e poi lo spinse scherzosamente con il suo corpo e Jungkook abbozzò un sorriso timido, sentendosi al sicuro con lui.

Tornarono nello studio e Yoongi chiuse la porta poi si sedette sul divanetto insieme al ragazzo che continuava a guardarsi le scarpe a disagio, era arrivato il momento di confidarsi.
“Non fare quella faccia, e smettila di guardare a terra, sei con me! Io sono quello che fa più guai in questo gruppo e che ha combinato più casini puoi parlare con me” disse con una risata scompigliandoli i capelli con far affettuoso.
“Hyung… c’è una tizia che mi segue da mesi, e che mi manda messaggi… per questo ho cambiato numero non si era smagnetizzata la scheda, è per questo che rimango più tempo qui in agenzia e dico che ho sempre da fare per non tornare con nessuno di voi, cerco di tornare da solo per seminarla a volte mi segue con la macchina” disse in modo frettoloso, balbettando leggermente, e puntando i suoi occhioni sul suo hyung g in cerca di sostegno, mentre si mordeva leggermente il labbro inferiore.
“Cazzo! C’è una tizia che ti perseguita! Io amo le nostre fan, ma alcune diventano malate! Cazzo se la becco che ti fa del male l’ammazzo, alcune diventano moleste, ricordo quando Jimin ci ha raccontato che hanno fatto cadere per le scale Kai e poi l’hanno incominciato a toccare a terra in modo inopportuno, si sono pure scagliate contro Baekhyum che cercava di aiutarlo! Pazze malate!” urlò Yoongi incazzato nero alzandosi in piedi di scatto, se avesse incontrato quella ragazza probabilmente non si sarebbe riuscito a contenere.
“Non sei arrabbiato con me? Non pensi che io possa averla istigata?” chiese lui incerto con gli occhi lucidi, Yoongi lo guardò sbalordito e si risedette immediatamente sul divano appoggiando le mani sulle spalle del ragazzo e intuendo immediatamente il vero problema di Jungkook, motivo per il quale non si fosse ancora confidato con nessuno di loro.
“Perché dovrei? Aigoo! Non l’hai detto perché pensavi ti incolpassimo, non è colpa tu se una ti perseguita!” disse con decisione, incominciando a rimproverare Jin nella sua testa e a dare la colpa a lui, se il piccolo di casa aveva quel pensiero era sicuramente colpa del più grande, e tutto ciò doveva finire subito, questa volta ci avrebbe pensato lui.
“Mi hanno detto la stessa cosa, il manager e pd-nim, mi hanno detto che dovevo dirvelo ma Hyung io avevo paura” disse impacciato
“Aigoo, ragazzino stavi affrontando tutto questo da solo?” chiese guardandolo preoccupato, per poi tirarselo vicino e abbracciandolo d’istinto
“Mi dispiace per questo casino” disse lui tirando su con il naso e staccandosi dal suo hyung a disagio
“Ehi non devi dispiacerti non è colpa tua! E non ti azzardare a piangere”
“E che mi sento meglio ora che ho il tuo sostegno” disse lui tirando su con il naso
“Sai che ti dico, andiamo a prendere Namjoon che è rimasto qui, lo stacchiamo dal lavoro e prendiamo un po’ di birre e andiamo a bere vicino al fiume e raccontiamo tutto al leader” disse sorridendo provando a cambiare umore per non farlo piangere
“E se quella ci segue?” chiese lui incerto
“Ah… tu non ti preoccupare, lascia fare a me, so guidare peggio di Isabel quando voglio” ghignò lui disse lui mentre si batteva la mano sul petto.
“Noona l’avrebbe sicuramente seminata!” rise il più piccolo e Yoongi gli riscompigliò i capelli con affetto per poi fermarsi al suono del telefono e prenderlo per controllare chi fosse.
“Aigoo è Suran” disse con una smorfia lasciando il telefono sul divano
“Non rispondi?” chiese Jungkook
“Le avevo detto che se finivo presto oggi ci saremmo potuti vedere” disse grattandosi la testa
“Ah.. tranquillo vai pure da lei non preoccuparti” provò a fare un sorriso incerto il ragazzo
“Ma cosa! Ti ho promesso una birra! E voglio passare la serata con il mio fratellino! Incomincia ad andare da Rapmoster io chiamo Suran e le dico che non posso, vorrei non chiamarla ma le donne… ahhhh si aspettano sempre disponibilità, se non rispondo o non la chiamo probabilmente domani mi scrivere qualcosa del tipo sei sparito bla bla bla….” Disse ridendo
“Hyung! Non dire così” disse ridendo in imbarazzo Jungkook
“Ma è così sanno essere appiccicose, poi Jin si domanda perché io ami Isabel, lei non lo era mai, appiccicosa intendo! Vabbè che aveva altri pregi”
“Quindi vado da Rapmon e poi mi raggiungi?” chiese Jungkook
“Si si, chiamo, chiudo qui… poi vediamo che devo fare? Ah si pipì! E vi raggiungo, se vuoi incominciare a spiegare qualcosa a Namjoon fai pure anche senza di me, se non te la senti, allora aspetta me!” disse ridendo
“Va bene Hyung, preferisco aspettarti!”
“Perfetto vai, che chiamo Suran o se no…. Ecco mi è già arrivato un suo messaggio, vediamo che dice? Ti ho provato a chiamarti non rispondi, ancora a lavoro? Mi manchi e ci sono sette cuori.. aigoo quanti” disse con la faccia schifata
“Hyung ma se non ti piace forse dovresti lasciarla?” provò a dire
“Non è che non mi piace e che… boh troppi cuori!” rise lui grattandosi la testa
“Io vado, ti lascio ai tuoi cuori, ci vediamo da rapmon!” disse Jugkoook ridendo del modo di fare del suo Hyung e incominciando ad andare via e chiudendo la porta, lasciando Yoongi che prendeva il telefono con uno sbuffo e incominciava a chiamare.

Jungkook si chiuse la porta alle spalle e si voltò per andare a bussare a quella del leader. Non fece in tempo che quella si aprì come quasi per magia, Jungkook sorrise immediatamente alla vista di Namjoon, per poi rimanere un attimo confuso nel notare che ci fosse un’altra persona con lui, capì subito di chi si trattasse, spalancò gli occhi per via dello stupore, non potendo credere che lei fosse realmente lì, per la seconda volta in una giornata.
Nessuno riusciva a parlare Namjoon e Isabel in crisi per essere stati beccati e Jungkook confuso dalla scena che gli si era appena presentata davanti agli occhi.
Si guardarono con circospezione, Jungkook si voltò di scatto lanciando una fugace occhiata dietro di sé alla porta del Lab genius con terrore.
“Yoongi Hyung è nello studio sta facendo una chiamata e a breve uscirà” disse in un soffio, Isabel si aggrappò al braccio di Namjoom chiedendoli aiuto, non poteva incontrarlo.
“Non può trovarmi qui, non posso incontrarlo!” esclamò lei guardando con terrore la porta dietro a Jungkook
“E allora perché sei qui?” chiese il ragazzo spalancando la bocca, canzonandola leggermente.
“Storia lunga, te la raccontiamo dopo, devo farla andare via più veloce possibile!” disse Namjoon prendendola per il braccio pronto a scappare.
“Aspetta, non puoi portarla tu via, se Yoongi dovesse arrivare e trovare solo me cosa dovrei dirgli?” chiese mentre con una mano bloccava il petto di Namjoon
“Io… non lo so! Ma perché sta venendo qui! Perché tu sei qui?” chiese Namjoon in panico guardando prima Isabel e poi Jungkook, maledicendo quella situazione.
“Io e lo hyung volevamo parlarti, uscire per una birra” disse il ragazzo con la voce squillante.
“Okay non è il momento di questi resoconti, io devo andare via di qui e subito!” strillò Isabel continuando a guardare la porta impaurita
“La porto via io! Se viene lo Hyung dici che non mi hai visto, e rimani fermo, nel caso dovesse uscire e noi non siamo arrivati all’ascensore tu lo spingi dentro!” disse in panico Jungook mentre faceva saettare lo sguardo tra i due.
“Ma che razza di piano è?” disse Namjoon guardandolo sconvolto con la voce di panico
“L’unico che mi è venuto in mente ne hai uno migliore?” chiese jk scuotendo la testa
“Questo è perfetto, andiamo via prima che mi veda! Addio Namjoonie!” disse lei fermando alla base quella possibile discussione che le avrebbe fatto solo perdere tempo nella sua fuga. Poi si alzò sulle punte dei piedi e diede un bacio veloce a Namjoon, per poi prendere la mano di Jk “Portami via!” disse e Jk annuì incominciando a correre verso l’ascensore senza fare altre domande lasciando Namjoon vicino l’uscio della porta a guardare sia loro che correvano per il corridoio e la porta dello studio di Yoongi.
Jungkook e Isabel arrivarono all’ascensore, la ragazza pigio diverse volte sul pulsante di chiamata come se farlo in quella maniera e con forza l’avrebbe fatto arrivare  più in fretta, rimase con lo sguardò fisso sulle porte aspettando che si aprissero e la mano stretta a quella di Jk che invece guarda verso il corridoio e a Namjoon che era rimasto immobile.
Le porte si aprirono Isabel si fiondo dentro trascinando Jk che ebbe il tempo di fare il pollice in su verso Namjoon ed essere tirato all’interno.

Isabel schiacciò di nuovo il pulsante del piano desiderato e appena le porte si chiusero si accasciò con il muro con la schiena, lasciando libera la mano del piccolo.
Jungkook si girò a guardarla a disagio, mentre lei cercava di ritrovare il respiro, e pensando che si fosse salvata a miracolo, sarebbe stato un casino atroce se si fossero incontrati.
“Come mai eri qui?” chiese Jk in modo fin troppo diretto
“Aish…. È complicato” disse lei mentre incominciava a torturare un piccolo laccio del Parka.
“Aigoo, noona con te è sempre complicato” disse il ragazzino ridacchiando e scuotendo la testa “Non dovresti venire qui se non puoi incontrarlo” disse puntandole il dito con finto rimprovero
“Mi stai rimproverando?” chiese lei basita
“Qualcuno deve pur farlo non credi?” disse il ragazzo sorridendo scherzandoci sopra e dandole una leggera spinta e lei si lasciò andare a un risolino spontaneo.
“Si qualcuno dovrebbe farlo, io… mi sono fatta prendere dall’istinto e sono venuta qui senza pensarci, dovevo risolvere una faccenda con Namjoonie” disse annuendo cercando di tornare seria
“Con lui? Noona tu hai faccende da risolvere con lo Hyung no con Rapmon” disse confuso grattandosi la testa, trattenendo una risata.
“Ehm… beh ma con Yoongi non posso risolvere, quindi…” fece spallucce lei, per poi tornare a guardare il ragazzino che sorrideva con gli occhi.
“Quindi decidi di incontrarti con noi quando ti capita?” chiese lui ridendo leggermente ironico
“Aigoo! No! Io… aspetta questa è la prima volta che lo programmo, beh non era proprio programmato, ahhhh lascia perdere! Che casino che ho in testa!” disse lei confusa, pensando che fosse vero che si fosse incontrata comunque spesso in quegli anni con tutti loro seppur evitandoli come fossero la peste.
“Si, le altre sono state casuali, prima Hoseok e Jimin, poi me, poi c’è stata la volta che sei venuta in dormitorio ma lì sei stata obbligata lo sappiamo, poi Jin  al matrimonio… che è stata una coincidenza, Tae e Namjoon ma sono stati loro a farti un’imboscata… a e poi Hoseok di nuovo due volte, una al pub ma non era colpa tua e l’ultima volta non è stata  proprio una coincidenza se decidi di appostarti fuori casa nostra, sarebbe stato normale che avresti potuto incontrare qualcuno di noi” disse annuendo serio per il suo discorso
“Waoo, hai una buona memoria” disse lei pensierosa annuendo  
“Ah quando si tratta di te noi ricordiamo tutto!” esclamò ridacchiando
“Quindi qual era l’urgenza di oggi? Deve essere una cosa grave se ti sei precipitata qui senza rifletterci, anche se lo sappiamo noona tu sei una testa calda” disse annuendo continuando a prenderla in giro
“Stai continuando a rimproverarmi” disse lei incrociando le braccia al petto mettendo il broncio continuando quel gioco iniziato, dove si erano invertiti i ruoli di chi fosse il più piccolo tra loro.
“Forse un po’ tu stai tergiversando, sbaglio o lo odi?” disse sempre ridendo in modo carino
“Eh, non so se posso dirtelo, alla fine non riguarda personalmente me, ma Namjoonie” disse lei indecisa
“Anche Namjoon hyung ha un segreto?” chiese lui confuso stropicciandosi un occhio
“Ehm… chi ha un segreto?” chiese lei e lui la guardò stranito “Tu!” esclamò ridendo
“Ah giusto! Uhh siamo arrivati” disse sentendo il ding dell’ascensore e guardando le porte che si aprivano davanti a lei
“Ti accompagno alla macchina” disse lui sorridente
“Non c’è bisogno, devi tornare su prima che Yoongi ci scopra” annui lei con la testa
“Noona ti sembro il tipo che lascia andare una ragazza da sola?” disse uscendo dall’ascensore e tirandola per il polso rischiando di farla inciampare e facendo scaturire una risata al ragazzino “Scusa” disse sorridendo in imbarazzo
“Aigoo che freddo! Aish! Il mio cappello! L’ho dimenticato nello studio!” esclamò lei tastandosi la testa e scuotendola, lui sorrise a quel modo di fare quasi infantile della sua noona, si tolse il berretto e le lo provò a mettere in testa “Stai ferma o non riesco a mettertelo” disse lui ridacchiando e lei si bloccò guardandolo “Non c’è bisogno” provò a dire lei, ma lui fece spallucce e le ficco il cappello in testa per poi aggiustarle i capelli giocandoci mentre prendeva le ciocche tra le dita.
“Non ti ho mai vista con i capelli corti, ti stanno bene” disse mentre lasciava andare una ciocca “Colorati starebbero meglio” annuì con convinzione e lei rise “Sorry il periodo del colorato è finito, sai cosa direbbe sui miei capelli l’elitè di Seul” disse scimmiottando il tono di voce
“Oh si !Che sei pazza, o stai per diventare una Idol! Poi penso svanirebbe tutta quell’aura di freddezza di regina di ghiacci che ti sei creata intorno” rise lui prendendola per mano per poter addentrarsi nel parcheggio in cerca della macchina della ragazza.
“Aigoo avete letto qualche articolo?” chiese lei imbarazzata
“Ahh noona non lo sai ma tu hai uno stalker personale!” rise il ragazzo continuando a prenderla in giro.
“Ti prego non dirmi Yoongi” disse lei scuotendo la testa alzando gli occhi al cielo
“Ah, noona dove non arriva Yoongi arriva Tae! Prima di tutti” rise poi si girò a guardarla ma intravide il suo sorriso incresparsi “Noona? Ho detto qualcosa di male?” chiese lui confuso fermandosi nel mezzo del parcheggio
“No, perché?” disse lei confusa
“Il tuo sorriso, è cambiato improvvisamente” disse guardandola alzando un sopracciglio
“Come sta? Tae intendo, ho saputo di sua nonna” disse lei abbassando lo sguardo, sapeva quanto il ragazzo tenesse alla nonna, e avrebbe tanto voluto parlare con lui, l’unica cosa che aveva potuto fare dopo mesi dall’accaduto era stato mandare quel biglietto di congratulazioni ai Mama, aveva scritto apposita delle frasi che il ragazzo era sicura si sarebbe ricordato, e come al solito aveva agito senza pensarci su.
“Aish, pensavi a questo? Mmh lui sembra stare meglio, almeno ci prova con tutto se stesso, poi ha quei momenti, dove si isola in camera e guarda il muro per ore, ma lo faceva anche prima dice che lo rilassa farlo, tipo stare  immobile e non pensare a nulla” disse in modo pensieroso, osservando la sua noona, sapeva che tutti loro fossero sempre nel suo cuore, e si sentiva triste nel saperla sola, avrebbe approfittato di quel momento per creare un bel momento e darle un po’ di informazioni su di loro. Alla fine sapeva che lei come Yoongi bramava per una piccola novità.  
“Mai capito come faccia a fare una cosa del genere” disse lei facendo labbruccio per poi sorridere pensando a Tae.
“Ah giusto l’hai visto anche tu in uno di quei suoi momenti, comunque penso stia meglio. Tutto sommato stiamo tutti bene” sorrise il ragazzo cercando di non darle preoccupazioni
“Sicuro?” chiese lei guardandolo con sospetto
“Io… ho affrontato un brutto periodo ultimamente ma ne ho parlato con pd-nim e i manager e stasera anche con Yoongi Hyung, mi sento meglio ora” disse sorridendo sempre
“Qualcosa di grave?” chiese lei con preoccupazione
“Ehm, c’è una tizia che mi segue….” Disse lui facendo spallucce “Se ne occuperà l’agenzia, poi a marzo dovremmo partire per il tour internazionale quindi andrà meglio, sai noona quando partiamo in tour va un po’ meglio a tutti. Ci concentriamo sul lavoro, siamo impegnati e non abbiamo molto tempo per pensare” disse sorridente  sempre più
“Non vedi l’ora di andare in Tour suppongo!” disse lei evitando il discorso della stalker, non erano molto affari suoi ma si prese comunque l’appunto di indagare.
“Oh si noona non vedo l’ora, anche se mi preoccupa una cosa” disse annuendo diverse volte con la testa
“Cosa?” chiese lei incuriosita
“Mmh Jin hyung…. Si è fidanzato, lei ora è in America a breve torna finalmente! Ma poi partiamo noi, tu immaginati lo hyung che si lamenta per la lontananza” disse lamentandosi scherzosamente, pronto a darle la grande notizia.
“Oppa si è fidanzato?” chiese lei spalancando gli occhi “Com’è lei?” chiese incuriosita attaccandosi al braccio di lui entusiasta
“Una principessa” disse lui inclinando la bocca in una smorfia schifata
“Aigoo lo sapevo io!” squittì lei ridacchiando e sbattendo i piedi a terra come una bambina.  
“Felice di saperlo?” rise lui ilare per via di tutta quella situazione creatasi
“Aigoo sono curiosa! Devo ammetterlo!” rise lei con tono leggermente lamentoso da bambina.
“Vuoi sapere altro?” chiese ridendo
“Mmh dici che ne posso approfittare?” disse lei facendo scena, si era completamente dimenticata di tutto in quella chiacchierata, ma d'altronde era sempre così con Jungkook, non poteva farci niente, lui era il suo dolce bambino e non aveva altra scelta che essere quella di sempre, senza neanche accorgersene.
“Non hai chiesto niente a Namjoonie?” chiese Jungkook stupito
“Ehm abbiamo litigato, ma tranquillo è risolto, se vorrà te ne parlerà!” disse lei alzando le spalle e arricciando il naso
“Okay, allora approfittane, chiedi a me!” disse lui con allegria, sapeva che la sua noona teneva a tutti, voleva darle un po’ d’informazioni, così che lei sarebbe stata tranquilla e avrebbe potuto vivere la sua vita leggermente più serena.
“Jimin e Hoseok non so niente di loro” disse sorridendo tutta orecchie per sapere altro.
“Allora Jiminiiiiiiii, è il solito, mi fa i dispetti, si attacca sempre a me, poi fa il geloso! Aigoo cerca sempre di spiarmi!” disse lui scuotendo la testa con insistenza
“Ahhh lo sai che ti vuole tanto bene, penso che tu sia il suo preferito!” ghignò lei
“No noona! Il suo è Tae, stanno sempre insieme!” disse lui agguerrito e un po’ geloso per quel rapporto, avrebbe tanto voluto avere anche lui un suo coetaneo nel gruppo e no solo tutti hyung.  
“Mmmh, è diverso, non so in cosa ma è diverso con te, ho sempre avuto questa impressione!” disse lei leggermente divertita.
“Mmh, sarà. Non lo so, rompe e basta ultimamente. Hoseok… balla, ultimamente era molto stanco, penso che abbia avuto un bel colpo per via del troppo lavoro poi perché ha fatto l’intro da solita e l’ha dovuto ballare e poi sta lavorando a delle canzoni da solista, è sempre così pieno di lavoro, poi si occupa di tutti noi, lo sai com’è fatto!” disse agguerrito
“Dovrebbe riposarsi un po’” disse lei con decisione scuotendo un po’ il capo
“Si dovrebbe, ogni tanto esce con Yoongi Hyung, loro… niente lascia perdere” si fermò prima di continuare a dire troppo, stava per rivelare che Yoongi portava sempre fuori Hoseok a conoscere amiche di Noona Suran, ma si morse la lingua per non dirlo, Isabel lo guardò a disagio immaginando che Yoongi uscisse con la fidanzata e portasse Hoseok a qualche appuntamento organizzato al buio, sospiro guardando il piccolo negli occhi e sorrise gentile
“Tranquillo, va bene così! Ah Questa è la mia macchina!” disse indicandola  poiché fossero appena arrivati vicino al veicolo.
“Allora Noona, siamo arrivati” sorrise lui arricciando il naso proprio come un coniglio “Grazie per avermi accompagnata fino alla macchina” sorrise lei provandosi a togliersi il berretto dalla testa ma lui le bloccò la mano risistemandolo “Tienilo tranquilla, io mi prendo il tuo ora che torno nello studio di Namjoon hyung” sorrise di più lui tenendola per mano “Noona dovresti usare dei guanti hai sempre le mani gelate” disse gentile prendendo anche l’altra mano di lei e incominciando a riscaldarle tra le sue e soffiandoci sopra.
“Jungkook” lo chiamò lei con voce tenera
“Si? Noona?” sorrise guardandola negli occhi
“Devo andare ora…” sospirò lei tristemente, era il momento di tornare alla propria realtà.
“Lo so” annuì lui per poi tirarsela verso di lui in un abbraccio stretto, nascose la testa nell’incavo del collo di lei tra i capelli corti e strinse di più il suo abbraccio come a volerla proteggere da chiunque.
“Sono molto più alto di te, tra i due sembri tu la più piccola” ridacchiò lui per poi darle un bacio affettuoso sulla guancia “Ti voglio bene noona, e si dovresti andare, prenditi cura di te” disse lui staccandosi da lei leggermente per poi prenderle il viso tra le mani e asciugarle delle lacrime furtive, le prese la mano e l’accompagnò allo sportello della macchina per poterlo aprire e lasciarla andare, il telefono squillò e si dovette bloccare e lei si bloccò insieme a lui.

“Pronto?” chiese rispondendo senza neanche vedere il mittente
“Aigoo! Dove sei finito ragazzino!” urlò Yoongi dall’altra parte del telefono e Jungkook fece l’occhiolino a Isabel e mise il vivavoce per farla ascoltare, Isabel rimase immobile leggermente confusa, era pronta ad andare via e non capiva cosa il ragazzo stesse facendo per trattenerla.
“Io… sono nel parcheggio” disse lui indeciso, per poi guardare di nuovo la ragazza per poter scorgere la sua reazione al sentire la voce di lui.
“Perché? Avevamo detto di incontrarci da rapmon! Lui ha detto che non ti ha visto proprio” disse mentre era stravaccato sul divano nel mon studio e Namjoon si appressava a raccogliere i suoi oggetti personali da mettere nella borsa.
Isabel spalancò gli occhi per lo stupore, era lui al telefono, era la sua voce, si senti improvvisamente morire dentro, e capì che non sarebbe mai andata via.
“Ah.. e che sono andato a fare pipì” disse lui senza sapere cosa dire, evitando di ridere alla reazione di Isabel che lo guardava con gli occhi spalancati e si avvicinava con timore a lui per poter ascoltare meglio.
“Non ho capito sei andato a fare pipì nel parcheggio? Cosa c’entra con il fatto che dovevamo vederci da Rap-mon?” chiese Yoongi incominciando a ridere sguaiatamente rischiando di scivolare dal divano mentre Namjoon scuoteva la testa a quello che aveva appena sentito pensando che il più piccolo si trovasse nei pasticci e non sapesse cosa inventarsi.
“No! Ma cosa vai pensando chi farebbe pipì nel parcheggio!” urlò contro Jungkook mentre Isabel tratteneva a stento le risate e sorrideva innamorata al solo sentire la voce di lui dimenticandosi di tutta la sua vita per un attimo che sarebbe durato per tutta la telefonata.  
“Mmmh Jin hyung!” incominciò a ridere Yoongi
“Cosaaaa?” urlò Namjoon
“Aish una volta è successo era ubriaco! Non riusciva a trattenerla e si è fermato in un parcheggio, sono morto dal ridere anche perché io ero sobrio! Immagina tu! Aspetta ma Namjoon c’eri anche tu!” disse ridendo continuando il racconto, fin troppo preso e ilare, essendo all’oscuro che lei stesse sentendo tutto e fosse così vicina a lui, bastava solo un attimo e lui l’avrebbe potuto capire.
“Jin Hyung ha fatto pipì in un parcheggio? E poi dice che io sono irresponsabile!” scosse la testa Jungkook mentre Isabel si metteva una mano sulla bocca per soffocare un risolino, non poteva farsi sentire.
“Io non c’ero.. aspetta mi ero addormentato sui sedili con Hoseok forse?”  disse Namjoon
“Aish! Si! Voi dormivate e mi sono fermato lui è scappato fuori tu hai detto chiudi la finestra che fa freddo! È stato super esilarante!” esclamò con una risata a rantolo Yoongi.
“Aigoo perché noi più piccoli non possiamo assistere a queste cose!” disse Jungkook imbronciato e Isabel sorrise gentile avvicinandosi di più al telefono e al ragazzo, poggiando la testa sul suo braccio mentre continuava ad ascoltare avida la conversazione.
“Ehh, prenditela con Jin… comunque tornando a noi perché sei nel parcheggio?” chiese Yoongi
“Ehm mi sono distratto in bagno e non ricordavo bene dove dovevamo vederci quindi sono andato al parcheggio” disse lui tentennando con quella scusa inclinandola testa verso il basso per poter guardare Isabel che aveva aggrottato le sopracciglia alzando lo sguardo su di lui a quella balla appena inventata dal più piccolo che era decisamente poco credibile.
“Aigoo, ma se l’avevi detto tu!” esclamò Yoongi canzonandolo ridendo “Sei perdonato! Solo per il periodo che stai vivendo”
“Che periodo?” chiese Namjoon voltandosi di nuovo di scatto verso il più grande
“Se ti muovi lo raggiungiamo al parcheggio e andiamo a bere così ti raccontiamo tutto!” esclamò Yoongi felice
“Aigoo che succede ora? Aspetta hai scoperto perché sparisce?” disse Namjoon mentre intanto Jungkook e Isabel si scambiavano uno sguardo mentre ascoltavano entrambi la conversazione tra i due rapper che si erano dimenticati momentaneamente della telefonata in corso
“Si, te lo racconta lui!” sorrise Yoongi mentre si stiracchiava e poi appoggiava una mano sul divanetto toccando il cappello di Isabel
“Ma è grave? Sta bene? Ti prego non dirmi che è una ragazza, perché se è così Jin hyung romperà in una maniera incredibile! Comunque è incazzato nero con te!” disse Namjoon
“Si, lo so che è arrabbiato con me, quando mai non lo è… figo questo cappello di chi è?” disse mentre se lo rigirava tra le mani e in quello stesso momento Isabel  si staccava da Jungkook, spalancando la bocca indicandosi con un dito e rischiando di far ridere il ragazzo per via dell’espressione stupita sul volto di lei.
“Ehm.. mio!” disse Namjoon immediatamente
“Okay! Me lo presti? Penso mi stia bene” disse avvicinando il cappello alla faccia per poi metterlo in testa ma soffermandosi sul profumo “Sa di gelsomino!” esclamò facendo sbiancare Namjoon improvvisamente.
Jungkook guardò Isabel che batte gli occhi diverse volte, molto confusa e il ragazzino si mise una mano sulla bocca per coprire la risata e lei lo guardò con ancora più confusione non capendo il tutto. Jk coprì il microfono e disse a bassa voce quasi inudibile “è il tuo profumo” per poi rimettersi la mano sulla bocca soffocando una risata, per via dell’espressione di Isabel che era di puro stupore che spalancò sia gli occhi che la bocca, non credendo al fatto che Yoongi ricordasse il suo profumo e lo riconoscesse ovunque, anche su uno stupido cappello.
“Aigoo, mi sarà rimasto nel naso il profumo dell’ascensore di oggi, possibile che sappia anche questo di Isabel?” chiese Yoongi continuando a sniffare mentre Namjoon lo guardava sbalordito.
“Aigo, come fa a sapere di Isabel! Se è mio! Hyung tu hai problemi olfattivi mi sa!” disse Namjoon avvicinandosi e acchiappando il cappello, in modo isterico.
“Dai annusalo! Ha l’odore di Isabel!” insistette Yoongi alzandosi per riprendere il cappello e far in modo che l’amico l’annusasse
“Aigoo! Che fai perché me lo metti in faccia! Non voglio annusare niente!” si lamentò il leader
“Ma dai ti schifi del tuo cappello? Odora!” esclamò ridendo incominciando ad infastidirlo
“Hyung quando fai così sai essere veramente un bambino!” disse scacciandolo, leggermente irritato.
“Yahhhhhhhh io sono ancora al telefonooooo!” urlò Jk e Isabel saltò sul posto non aspettandoselo e lui sorrise facendo spallucce in qualche modo doveva togliere dai casini Namjoon
“Uhhh! Il piccolo!” esclamò Yoongi lanciando il cappello a Namjoon che lo ebbe in piena faccia e grugnì indispettito
“Scusa! Ero preso dal cappello, mi sa che Namjoon ha cambiato Shampoo o non si spiega il perché del gelsomino, tu che ne pensi?” chiese Yoongi
“Di cosa?” chiese confuso jungkook guardando Isabel che scosse le spalle dato che anche lei non aveva capito la domanda
“Del fatto che il cappello odori di Isabel!” esclamò e  Isabel a sentire quello diventò rossa e si coprì la faccia
“Come lo spiego hyung? Che cosa pensi che il cappello sia di Isabel? e che sia andata nello studio di Namjoon per lasciarlo?” disse ridendo con tono leggermente ironico mentre Isabel lo guardava come a dire che fosse scemo dandoli un colpo sul braccio
“Ah… dici che stamattina è passata di qui e ha lasciato il cappello? Scusa perché non è entrata nel mio di studio e l’ha lasciato a me!” disse Yoongi risentito
“Hyung ma sei diventato scemo? Ma secondo te Isabel non ha niente da fare che torna dall’America per spargere cappelli con il suo odore per tutta l’agenzia?” disse Jungkook al telefono esterrefatto
“Ah… beh sarebbe romantico!” disse Yoongi facendo spallucce
“Yoongi ma stai bene? Ma di cosa stai parlando!” urlò Namjoon “Hyung quando hai bevuto?”
“Dopo la litigata con Jin mi sono fatto un paio di bicchieri di Whisky!” rise lui  
“Non sembravi ubriaco prima” disse Jungkook confuso al telefono mentre guardava Isabel e faceva spallucce e lei arricciava il naso, pensando che avrebbe tanto voluto essere anche lei ubriaca per poter leggere quella conversazione tanto sconclusionata a cui non era abituata da parecchio tempo.
“Infatti, non lo sono, sono un po’ stanco, Yah ragazzino guidi tu mi sa! Comunque ho festeggiato con un altro paio di bicchiere dopo che sei andato via!” rise Yoongi
“Perché hai festeggiato? Ritrovato il tuo cervello? Ah no, in quel caso dovremmo festeggiare noi” disse Rm ridendo e prendendolo in giro e approfittandosi del fatto che fosse brillo e allegrotto.
“Okay Hyung guido io!” disse Jungkook scuotendo la testa
“Allora! Ho parlato con Suran!” esclamò Yoongi e a Jungkook gelò il sangue immediatamente, Isabel stava sorridendo da tutta la chiamata in modo spensierato e sembrasse come se non volesse andare via da quel posto,  non voleva che sentisse Yoongi parlare della sua nuova ragazza, la ragazza si girò di nuovo a guardarlo con la faccia di nuovo confusa inclinando leggermente la testa di lato, per via del irrigidimento di JK ma il ragazzo provò a sforzarsi di sorridere.
“Che ha detto Suran?” disse Rm usando un tono lamentoso
“Che il brano Wine è finalmente concluso! Yeaaah non devo più lavorarci alla produzione!” esultò Yoongi e Rm strabuzzò gli occhi “Complimenti Hyung!”
“Bravo Hyung!” disse anche Jungkook e sospirò di sollievo dato la notizia e incominciò a pregare che Yoongi non dicesse nient’altro a proposito di Suran, Isabel vicino a lui sorrise felice per via della notizia fiera di Yoongi.
“Va bene! Congratulatevi offrendomi da bere! Namjoon hai finito la borsa, forza andiamo! Jungkook è al gelo giù nel parcheggio! Ehi piccolo è inutile che sali stiamo scendendo noi!” disse allegro e Namjoon prese il borsone annuendo
“Ah state venendo qui?” disse con un tratto di panico nella voce guardando Isabel che spalancò gli occhi tornando di nuovo alla realtà, lei non poteva stare lì, lui non poteva vederla, doveva scappare alla velocità della luce.
“Certo che si, cosa pensi che ti lasciamo nel parcheggio, ti ho promesso una sera e delle birre al fiume!” esclamò Yoongi
“Dove siete ora?” chiese Jungkook in crisi
“Ci stiamo mettendo il capotto! Yah Namjoon ridammi il cappello!” disse guardando il leader
“Perché?” chiese confuso vedendosi sfilare il cappello dalla mani
“Mi piace, ha il profumo di Isabel farò finta che è suo, e che me l’ha regalato!” disse allegro
“Hyung questa cosa che hai detto è strana!” disse Namjoon con una smorfia
“Aigoo, sai che cosa odio?” disse guardando serio
“Cosa?” chiese Namjoon sospettoso.
“Che io di Isabel non ho nulla, ma veramente nulla, ho lasciato tutto da lei, anche i regali che mi ha fatto!”
“Hyung mi fai capire come potevi portarti la stanza con te, ogni volta che ti faceva un regalo era qualche strumento per comporre e produrre!” disse Namjoon scuotendo la testa
“Lo so, ma mi ha regalato anche dei vestiti, e io gli ho lasciati a lei!” disse imbronciandosi.
“Scusa ma siamo andati da lei a prendere le tue robe! Cosa diavolo ti sei preso?” chiese confuso rimproverandolo.
“Ehm… le mutande!” esclamò ridendo “Tanto non poteva usarle!” rise ancora di più il ragazzo
“Tu sei pazzo, muoviti e andiamo via da qui, Jungkook starà gelando, stai perdendo tempo a inventarti mondi immaginari su Isabel! Cammina!” disse spingendolo fuori dal proprio studio non capendo lo hyung.
“Okayyyyyy! Jk sei ancora in linea?” chiese
“Ehm si… ora chiudo un attimo ci vediamo vicino alla tua macchina Hyung!” disse frettolosamente lanciando sempre sguardi a Isabel
“Okayy si chiudi tanto non prende in ascensore, a fra un po’! Andiamo Namjoonieeeeee! Oh perché te lo sei ripreso?Dammi il cappello però!” e dicendo così chiuse la chiamata.

“Chiudoooo!” urlò Jk  a chiamata già chiusa
“Non ho parole” disse Isabel sconvolta da tutto.
“Ah, non preoccuparti per lui, è allegro, il fatto che parli di te in modo così spensierato è perché sta bene, sta andando avanti. Beh nel senso che non soffre più. Noona pensa sempre che prima o poi ti verrà a riprendere!” sorrise
“Aish! Prima o poi mi dimenticherà se dici che ora sta andando avanti meglio” disse lei cercando di autoconvincersi che tutto andasse bene, e che le sarebbe andato bene se lui fosse andato avanti per la sua strada
“Mmmh, noona penso che tu debba andare via, o ti beccherà!” disse poi guardandola serio, se non potevano stare insieme era inutile farli incontrare, e lei non sembrasse poterlo fare, non l’avrebbe mai messa in una situazione di rischio.
“Aigoo! Hai ragione! Scappo! Grazie… Kookie grazie per avermelo fatto sentire, mi sono sentita per un attimo quella di un tempo. Ma penso che sia ora di tornare alla realtà” disse triste provando a sorridere lo stesso per non farlo preoccupare.
“Si noona, penso di si, proveremo a tenere il segreto ma non ti prometto niente! Vai ora!” disse abbracciandola “Ti voglio bene!”
“Anche io coniglietto!” disse lei staccandosi e salendo in macchina per poi mettere in moto e andarsene.
Jungkook rimase a guardare la macchina uscire dal parcheggio e poi la vide saettare via come solo lei sapeva fare con la sua guida spericolata, sorrise felice di averla vista e si avviò verso l’entrata dell’agenzia per raggiungere i suoi Hyung.
 
Angolo dell’autrice:
In questo capitolo non si capisce poi molto, la telefonata è stata una cosa che io non mi aspettavo ed è uscita fuori così dal nulla.  Penso che i vari personaggi siano un po’ trascinati dagli eventi e stiano pensando anche poco a quello che stanno realmente facendo.
Isabel con Jk è in modalità, noona del passato, a tratti non si accorge neanche che il tempo sia passato, e come essere sempre stata con loro. Stessa cosa per Jk, che prende un po’ tutto quel momento in maniera spensierata, senza porsi molto la problematica.
Per quanto riguarda ancora Jk, al ragazzo serviva quel momento anche di svago la telefonata è fatta apposta, tranquilli recupererà  comunque voi sapevate dei suoi problemi!
Per quanto riguarda Yoongi ha bevuto e lui ogni tanto ha questi momenti di pazzia nella sua serietà, poveraccio era di nuovo vicinissimo a incontrarla ma nada!
A domenica prossima!

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Capitolo 37
*** CAPITOLO 37: A SECRET ***


                                                     CAPITOLO 37: A SECRET

12 GENNAIO 2017 

Isabel entrò in casa, accese la luce e rimase ferma a contemplare il grande soggiorno alla sua sinistra. Sospirò, erano passati mesi dall’ultima volta in cui si fosse trovata in quella casa, sarebbe dovuta passare il giorno dopo l’essere tornata a Seul, ma non aveva avuto un attimo di tempo.
Sorrise lievemente, in quell’appartamento tanto familiare ma anche tanto distante da lei.
Spostò lo sguardo per terra e si fermò per via dell’intoppo dei troppi scatoloni, li guardò sospirando, a quanto sembrasse il caro fidato portiere li aveva lasciati tutti nel piccolo corridoio dell’ingresso e da persona rispettosa com’era, non aveva fatto un passo in più in casa di lei. Sorrise al pensiero del portiere, era raro trovare gente tanto gentile. Doveva assolutamente ricordarsi di fargli un regalo per via di tutta la gentilezza che in tutti quegli anni aveva dimostrato verso di lei, prendendosi cura e custodendo i suoi segreti. Quell’uomo era l’unico tra i tre portieri a sapere la verità, che quella casa era rimasta a lei e che l’intestatario anonimo era solo una falsa, Chin-hae aveva spiegato il minimo indispensabile e il caro portiere non aveva fatto domande, aveva solo detto che ci avrebbe pensato lui a tutto. E così era stato, nessuno sapeva di quell’appartamento rimasto a lei.
Tornò con lo sguardo alle scatole e poggiò sopra una di esse la sua borsa e la piccola valigetta nera, valigetta che non poteva più tenere nella casa nuova, troppo impaurita che qualcuno potesse aprirla e trovare il suo segreto. Quella valigetta era estremamente importante, all’interno di essa si trovava il suo vecchio Pc con all’interno tutti gli appunti e i fascicoli di Do-yoon. 
Incominciò a spostare i vari scatoloni verso la parete alla sua destra, sbuffando per il troppo sforzo, da quando era tornata a Seul si sentiva estremamente debole fisicamente. A quanto pareva gli scatoloni erano aumentati a dismisura, ciò voleva dire che i bts avevano prodotto molta merce in quei mesi in cui lei era stata distante. Continuò ad accatastargli, fino a quando non riuscì finalmente a liberare il corridoio così da poter avvicinarsi all’armadio a muro. Si tolse le scarpe lasciandole malamente a terra ai piedi dell’armadio, avrebbe potuto metterle dentro, ma era abituata a lasciarle in giro, come anche il parka che ancora aveva addosso e che non sarebbe mai finito all’interno dell’armadio ma bensì sul divano in modo disordinato. Aprì le ante per prendere le ciabatte, non aveva mai avuto le sue, camminava quasi sempre scalza o le piaceva usare quelle di Yoongi quando lui non c’era, infatti prese quelle anche se calvano più large, ma indossarle voleva dire sentirsi più vicino a lui.
Aveva rischiato di incontrarlo faccia a faccia fin troppe volte in una giornata, e la colpa era solo la sua, che aveva deciso di andare prima a un colloquio con il pd-nim, colloquio che avrebbe anche potuto sostenere a un telefono, e specie per l’improvvisata fatta nello studio di Namjoon. Quell’improvvisata che non sarebbe mai dovuta avvenire. Aveva provato in tutti modi a tenersi lontana, a non intromettersi, ma aveva smesso di ragionare e si era fiondata in macchina fino a raggiungere di nuovo quello stabile presa da una gelosia malata e da un senso di protezione verso Namjoon che non poteva permettersi di avere. Lui aveva avuto ragione ad urlarle in faccia e lei ne era consapevole.
Scosse la testa sbuffando mentre riprendeva tra le mani sia la borsa e la valigetta, si avviò per il soggiorno, appoggiò il tutto sul divano così come anche il suo Parka. Incominciò ad aprire la borsa, cercando in modo affrettato qualcosa all’interno, tirò fuori il fascicolo e lo appoggiò sul tavolino di vetro, lanciandoli uno sguardo di disgusto, quel maledetto fascicolo, l’aveva fatta reagire in quel modo così sconsiderato. Chiuse gli occhi per un attimo, si passo una mano sul collo stanca e tornò a prestare attenzione alla borsa e a frugarci dentro, finalmente riuscì a trovare quel pacchetto mezzo spiaccicato che si era nascosto nel fondo, lo prese tra le mani, rigirandoselo e aprendolo, prese una sigaretta leggermente storta e rovinata, prese anche l’accendino all’interno del pacco e poi ributto il pacchetto all’interno della borsa, lasciando anch’essa sul divano. 
 
Superò i divani e si avvicinò alla grande vetrata, scostò le tende per guardare il cielo scuro da cui incominciavano a scendere piccoli fiocchi di neve che incominciavano a cadere sempre più velocemente, spostò una sedia ci si sedette, avvicinò il posacenere a lei, si accese la sigaretta.
Ispirò con forza chiudendo gli occhi e poi soffiò il fumo che incominciò a veleggiare verso l’alto formando varie nuvolette, inclinò la testa perdendosi in ciò, il fumo incominciò a dissolversi nell’aria, riposò lo sguardo sulla sigaretta e la ripose alle labbra per continuare a fumare, perdendosi poi a guardare i fiocchi di neve.
Si tastò la testa con la mano libera, togliendosi il cappello di Jungkook che ancora aveva sulla testa, lo posò sulle ginocchia e lo fissò ritrovandosi in un turbinio di emozioni tra il sentirsi esaltata e felice per aver passato del tempo con Namjoon e Jungkook e per aver sentito la voce di Yoongi a telefono, e tra il sentirsi anche impaurita, e non del tutto sicura che le sue azioni non avrebbero avuto delle conseguenze.
Come l’era venuto in mente, di andare fin lì, sbagliando tutto e comportandosi da idiota o meglio dire pazza gelosa possessiva, la ragione era quel maledetto fascicolo che aveva stampato nel pomeriggio. Si voltò di nuovo a guardarlo, sbuffando innervosita, avrebbe dovuto lasciarlo all’interno del pc, anzi non avrebbe dovuto neanche leggerlo, ma era stato più forte di lei, dopo la giornata impegnativa avuta, non era riuscita a togliersi dalla testa il volto di quella donna, e il suo nome e cognome.
Era andata a casa di corsa, era corsa in camera aveva aperto il mobile tirato fuori i vari piumoni sotto cui aveva nascosto il pc, l’aveva preso e acceso immediatamente, e così rimanendo seduta a terra aveva incominciato a cercare nei vari dossier lasciatoli da Do-yoon.
L’aveva trovato, c’era un dossier su quella donna, e lei l’aveva letto e riletto. 
Aveva incominciato a girovagare per la casa, si era versata due bicchieri di vino, gli aveva buttati giù il più velocemente possibile, e poi aveva urlato un vaffanculo a pieni polmoni, aveva preso il pc, l’aveva collegato alla stampante e aveva stampato tutto, l’aveva messo in una cartellina e aveva lasciato una nota.
 
“Namjoonie per favore smettila di investigare, io sto bene, non devi preoccuparti. Scusami per quello che ti sto per fare, ma so di te e Park Jisoo e non posso far finta di niente, qui ci sono tutte le informazioni su di lei, te le lascio, ti lascio anche la libertà di decidere se leggerle o no. Isabel.”
 
Era entrata in macchina, guidando velocemente per recarsi di nuovo all’agenzia e si era ritrovata nel corridoio degli studi dei ragazzi. Prima di entrare in quello di Namjoon si era voltata a guardare quello di Yoongi con la luce accesa, si era accostata con un orecchio per sentirlo un attimo, aveva sentito un suo sbadiglio, e si era allontanata con un salto all’indietro come se avesse preso improvvisamente la scossa, aveva indietreggiato fino a che non si era scontrata con le spalle contro la porta del Mon studio creando un forte rumore simile a una bussata.
Si era voltata velocemente per entrare, prima che Yoongi potesse uscire in corridoio allarmato dal rumore, appena aveva varcato la porta, aveva trovato lei lì, quella donna, un ghignò si era dipinto sul suo volte nel trovarla lì, se lo sarebbe dovuto aspettare in qualche modo, il sangue era salito fin sopra il cervello ed aveva deciso di parlare personalmente con lui.
Si era ritrovata talmente invischiata, aveva osservato Namjoon talmente arrabbiato nel difendere quella che aveva nominato la sua donna. L’aveva percepito talmente innamorato, e in quell’istante Isabel aveva capito di aver sbagliato di nuovo tutto, e così era giunta alla decisione di non far uscire quel fascicolo fuori dalla sua borsa. Alla fine gli aveva detto di parlare con lei, pur non credendo alle parole della segretaria, e aveva capito che si era immischiata veramente troppo in quella situazione che sarebbe dovuta essere estranea a lei. Che diritti aveva di intromettersi? La risposta era stata: nessuno, lei non aveva più alcun diritto.
Era scoppiata a piangere, sentendosi ferita, ma il senso di colpa si era fatto di nuovo sentire in lei. Quel maledetto senso di colpa che continuava a non andarsene via ma che invece aumentava sempre più. Aveva risposto alle domande di Namjoon e poi era stato come se il passato non fosse mai esistito, così come il presente, aveva incominciato a essere di nuovo se stessa e aveva provato a ricavare il meglio da quell’incontro.
Così come aveva detto Namjoon creiamo un momento felice. Namjoon aveva ragione doveva cercare di convincersi che quel momento fosse stato un momento felice. Con quelle parole nella testa si era lasciata andare anche con il coniglietto, aveva dimenticato qualunque cosa, si era immersa in quella telefonata donatale e si era ritrovata a sorridere così come aveva ricominciato a sorridere mentre guardava i loro vari video.
Avrebbe tanto voluto poter tornare indietro nel tempo, e passare veramente un momento con loro, quando aveva sentito che sarebbero andati al fiume per bere delle birre, aveva avuto il pensiero di unirsi anche lei.
Per un attimo aveva pensato di incontrarlo, di raccontargli tutta la verità e di prendersi un momento con lui, come se ne fosse stato un suo diritto. 
Doveva essere un suo diritto poter vivere libera, felice e poter amare chi volesse ma non era così, la sua vita era solo piena di doveri.
Si era ripromessa appena tornata a Seul che non avrebbe avuto una crisi, che non ci sarebbe stata tristezza, che avrebbe affrontato tutto con coraggio.
Doveva provare a vedere le cose belle, quella giornata per quanto faticosa destabilizzante era stata bella.
Il calore degli abbracci di Namjoon e Jungkook le avevano riempito il cuore, la voce di lui che vaneggiava sul suo cappello, che la nominava malgrado il tempo trascorso, malgrado il dolore causatoli, la sua risata, erano stati per lei una boccata di aria fresca. Si era ritrovata a respirare, lui era come il suo ossigeno, e ormai erano anni che faticava a respirare.   
 
La sigaretta si era ormai spenta da sola mentre lei ripensava a tutta quella giornata provando a fare il punto della situazione. Guardò il mozzicone tra le dita della sua mano destra, sospirò. Anche quella giornata si era terminata così come quella sigaretta. La gettò nel posacenere, si alzò dalla sedia stringendo il cappello di Jk tra le mani portandoselo al petto e tornò verso il tavolo, ci appoggiò il cappello con cura e prese il fascicolo tra le mani, mai nessuno l’avrebbe trovato. 
Si appresso a prendere anche la valigetta con il suo vecchio portatile per andare a mettere tutto in cassaforte in stanza da letto. Si voltò un attimo a guardare l’enorme vetrata, la neve continuava a scendere, sarebbe rimasta in quella casa per quella notte e avrebbe continuato per un attimo ancora a essere quella di un tempo e a pensare a lui con un sorriso.
 
13 GENNAIO 01:00 PARCHEGGIO
Yoongi, Namjoon e Jk alla fine dopo essere stati per un po’ al fiume, erano passati a comprare un po’ di altre birre e si erano fermati a bere nel parcheggio del dormitorio, poiché facesse troppo freddo per rimanere al fiume.
“Potevamo andare in un club” disse Yoongi imbronciato, dando un sorso alla birra.
“Aigoo, Hyung, non era il caso, anzi non capisco perché stiamo qui a bere quando abbiamo un appartamento” disse Namjoon ancora dubbioso del perché si trovasse chiuso in una macchina con l’aria calda appalla rischiando il soffocamento.
“Perché nel nostro appartamento c’è Jin hyung!” esclamò Yoongi scuotendo la testa
“Tu non vuoi andargli a parlare? Così risolviamo tutto?” chiese Namjoon sporgendosi dietro di lui per poter guardare JK che era steso sul sedile posteriore
“No, non mi sento ancora pronto! Sicuramente mi rimprovera” si lamentò il più piccolo portandosi le mani sul volto per nascondere la faccia.
“No, non lo farà, beh forse si, perché non hai detto nulla, ma lo fa perché è preoccupato, quindi non devi prenderla sul personale, non lo fa per criticarti, c’è… non so se hai capito cosa io stia dicendo” provò a difendere il più grande, mentre inceppava nelle parole non sapendo realmente neanche lui cosa dire, Jungkook alzò leggermente la testa per guardarlo stranito “Non ho capito nulla, passatemi una birra” disse confuso dal discorso di Namjoon.
Yoongi ridacchiò e prese un’altra birra, l’aprì e la passo al ragazzo.
“Come non hai capito?” chiese Namjoon “Aspetta quante ne ha bevute di già?” chiese poi mentre osservava la birra nuova in mano al più piccolo
“Aigoo, Namjoon lascialo bere, e poi sicuramente meno di te, non si è capito nulla di quello che hai detto due minuti fa”  esclamò Yoongi mentre gesticolava con la birra schizzando leggermente il leader per sbaglio
“Forse dovremmo smetterla tutti e tre di bere e tornare sopra, prima Jungkook parla e prima io dovrò tenere per meno tempo il segreto” disse Namjoon, mentre guardava il suo povero maglione schizzato di birra.
“Namjoon non incominciare a fare una ramanzina anche tu” sbuffò Yoongi guardandolo irritato
“Ti sembra che io la stia facendo?” chiese Namjoon irritato dal tono di voce
“Ti stai facendo problemi inesistesti, Jungkook parlerà con Jin Hyung quando sarà pronto, e non vedo perché tu dovresti svuotare il sacco su questa faccenda” sbuffò Yoongi
“L’ho finita” esclamò Jungkook porgendo la bottiglia vuota a Yoongi con un sorriso soddisfatto
“Aigoo, prima o poi ti insegnerò a bere il whiskey, tempo al tempo” disse guardandolo fiero, orgoglioso del ragazzino
“Ne  vuoi un'altra?” chiese gentile
“Aigoo, se n’è appena sparata un’intera in due minuti, non se ne parla, se vomita, fai tu!” si lamentò Namjoon mentre guardava Jk fare un singhiozzo sorridere imbarazzato e ristendersi sui sedili.
“Va bene, su questo ti do ragione non dovrebbe bere velocemente” disse annuendo provando a essere uno Hyung responsabile.
“Io sto impazzendo Hyung….e se Jin fa uno dei suoi soliti agguati e io dovessi svuotare il sacco? Lo sai che non riesco a tenere i segreti” si lamentò Namjoon mentre incominciava a tirargli la manica del giubbotto.
“Aigoo…stronzate, tu i segreti li sai tenere benissimo, io lo so” disse facendo l’occhiolino al leader.
“Cosa sai?” chiese il leader sbarrando la bocca, incominciando a chiedersi se Yoongi avesse capito qualcosa sul fatto che Isabel fosse stata nel suo ufficio. Aveva detto che il cappello fosse della ragazza, forse sapeva qualcosa e non l’aveva detto, forse aspettava una loro confessione.
“Eeeh Namjoonieeee! Non mi si può tenere nascosto niente!” canzonò Yoongi incominciando a ridere.
Jk con uno scattò si rimise a sedere per poi voltarsi a guardare il leader con gli occhi che rischiavano di volarli via per quanto gli stesse spalancando.
 “Cos-aaa sta succed—dendo ?” balbettò il piccolo guardando Namjoon con preoccupazione.
“Nulla, torna a riposare, prendevo in giro Namjoon! Aigoo perché avete le facce così in panicate?” chiese ridendo e buttando giù un altro sorso e scherzandoci su.
“No ma che in panicate? E che non abbiamo capito di cosa stai parlando?” disse velocemente il Leader per correre ai ripari.
“Eh, non posso dirlo davanti a lui” disse indicando Jungkook che scosse la testa confuso e disse sottovoce a se stesso “Anche Namjoon ha un segreto” sapeva che il loro leader nascondesse qualcosa, e lui anche insieme a Namjoon, nascondevano Isabel. 
“Cosa? Lo sai anche tu!” esclamò verso Jk guardandolo strabiliato “Hyung tu come lo sai? Perché non hai detto nulla?” chiese sconvolto, per poi guardare Namjoon che cercava di ragionare ma non riusciva ad arrivare al punto, quella giornata era stata fin troppo pesante per lui, non aveva la forza di reggere una discussione così strana.
“Beh penso per lo stesso motivo per cui non l’hai detto tu, sono affari di Namjoon! Non sono un pettegolo, e poi tu ti preoccupi tanto del tuo problema. Fidati che se Jin scoprisse di Namjoonie sarebbe peggio” si lasciò andare a una risata simile a un rantolo
“Lo Hyung? Cosa c’entra con questo fatto?” chiese ridacchiando nervoso, “Vabbè che ha sempre da ridire, si probabilmente si arrabbierebbe, ma mi aspettavo più che fossi tu arrabbiato” Jungkook incominciando ad avere dubbi su cosa realmente Yoongi si stesse riferendo.
“Io? Perché dovrei arrabbiarmi io?” chiese Yoongi e i suoi occhi andarono prima su uno poi sull’altro membro, lui stava parlando di un’altra cosa, ma era troppo divertente vederli con quelle facce di puro terrore “Pensi che mi arrabbierei con te?” chiese Yoongi a Rm che sbatteva le palpebre in uno stato di trance “Non lo farai?” chiese leggermente scettico, immaginava che avrebbe fatto una scenata per non essere stato avvisato di Isabel nel suo studio, guardò un attimo il più piccolo incredulo.
“No perché dovrei! Anzi complimenti! Primo per aver tenuto il segreto, secondo perché lei è proprio figa! Ma non se la faceva con Pd-nim un tempo?” chiese euforico, aspettava da tempo di poter parlare di ciò, Namjoon era arrivato dove neanche lui aveva osato provare, farsi la segretaria di Pd-nim,
“Eh bravo Namjoon che ha trovato un modo per svuotarsi! Aigoooo!” grugnì mentre continuava a parlare super esaltato da quel discorso, mentre i due erano basiti e si scambiavano sguardi confusi specialmente il più piccolo.
“L’ho detto a Hoseokie che fa bene svuotarsi, serve a rilassare e generare endorfine! Secondo voi perché Jin Hyung è sempre nevrotico? Non scopa!” continuò Yoongi ridendo sommessamente, preso dal suo discorso motivazionale sul fare sesso fa bene e cercando di non pensare a ciò che fosse accaduto ore prima sotto il suo stesso naso.  
“Chi stava con Pd-nim?” la voce di Jungkook era stranamente piuttosto squillante, guardava Namjoon sconvolto, non credendo a quello che stavano dicendo, era convinto stessero parlando di Isabel.
“La segretaria di pd-nim, non mi ricordo come si chiama, quella figa da paura!” disse Yoongi esultando alzando i pugni in aria, per poi trattenere una risata alla faccia sconvolta di Jungkook.  
“Come lo sai!!!!” la voce di Namjoon uscì talmente squillante da risultare come un fischio acuto.
“Okay…. Io penso di essere molto confuso… la segretaria di pd-nim?” chiese Jk mentre si grattava la testa e sbuffava provando a fare mente locale su tutto il discorso appena avuto, niente di quello che aveva detto Yoongi sembrasse riguardare Isabel, ma a quanto pare stava parlando di una segretaria.
“Ehm… non è quello che pensi” disse Namjoon scuotendo le mani davanti alla faccia del piccolo e guardandolo in crisi.
Yoongi guardò di nuovo entrambi, ghignò di nuovo, era divertente confonderli, un po’ se lo meritavano.
“Si… lui ti ucciderebbe” disse Jk con voce squillante indicando Yoongi scuotendo la testa, e Yoongi in quell’istante decise che fosse meglio bere, anche se il rischio di sputare per via di una risata improvvisa, tutto in faccia ai due di fronte a lui era alto. “Penso che anche Tae ti ucciderebbe” annuì, “Forse lo faremmo tutti… dimmi che non hai svuotato quello che dovevi svuotare con lei” disse con voce quasi al limite dell’isterismo per quanto fosse squillante.
“No! Cosa vai a pensare! Mai nella vita! Io….” guardò indeciso prima Jk che aveva la faccia confusa ed era in cerca di risposte e poi Yoongi che invece stava gonfiando le guance per non ridere.  
 
Namjoon si prese la testa fra le mani, in crisi, pensando che ormai il suo armadio brulicava di scheletri e di cose da nascondere e che ora grazie a ciò si trovava nei casini. La colpa di tutto ciò era sua che aveva deciso di diventare l’ispettore Gadget e ficcarsi in tutti quei casini, anche se forse non del tutto poteva affibbiare parte di colpa anche a Isabel che era comparsa così all’improvviso.
 
“Aish, vado a letto con la segretaria di Pd-nim parla di questo lo hyung” disse quasi urlando con il capo ancora tra le mani.  
“Oh, meno male! È solo la segretaria di pd-nim!” esultò JK per poi dare delle pacche affettuose sulle spalle del leader “Eh bravo lo hyung” annuì
“Tu a chi ti riferivi?” chiese Yoongi ilare, mentre lanciava in aria il cappello di Isabel e lo riafferrava per poi guardare a Jungkook e ghignare.
“Ah noona Suran!” esclamò di getto non sapendo cosa dire, la faccia di Yoongi divenne perplessa solo per nascondere una risata che sarebbe potuta scoppiare all’improvviso “Perché Namjoon dovrebbe stare con Suran?” chiese con perplessità per poi guardare Namjoon che ha aveva la faccia sotto shock “Aigoo!!!! Basta che casino! Tutta colpa sua!!! Tutta sua! Ridammi quel cappello lo butto fuori!” urlò Namjoon come se fosse impazzito, cercando di afferrare il cappello, Jk si rimise a sedere allontanandosi dai due impaurito, era tutto un enorme casino.
Yoongi in quel momento decise di sfogare tutta la sua risata, quel discorso era stato veramente troppo divertente, erano andati in panico con un nulla e sinceramente non si pentiva di ciò, anzi un po’ se lo meritava perché non avevano ancora svuotato il sacco su tutta la verità.
Mentre i due litigavano Jk si ritrovò a pensare a Isabel, lei aveva detto che aveva degli affari sospesi con Namjoon e che il loro leader aveva un segreto di cui lei non poteva parlare. Si ritrovò a pensare anche alla segretaria, Namjoon sembrasse essere imbarazzato e colpevole, non aveva detto niente a nessuno. Sbiancò improvvisamente e la voce di Taehyung nella testa che diceva che quella donna era sposata.
“è sposata!” urlò Jk all’improvviso facendo fermare entrambi i due Hyung che stavano tirando il cappello di Isabel.
“Chi?” chiese Yoongi spalancando la bocca.
“La segretaria” disse Namjoon lasciando il cappello, ormai aveva svuotato il sacco almeno su uno dei due segreti e in maniera parziale.
 “Ah…. Aigoo ti sei innamorato?” chiese Yoongi sbalordito, guardandolo attentamente, non aveva bisogno che il suo amico rispondesse, la sua faccia parlava per lui.
“Ehm, non mi va di parlarne, ho bevuto e ho un casino in testa oggi è stato tutto abbastanza pensante” disse Namjoon con tono lamentoso, si sentiva veramente stremato da quella giornata folle.
“Non lo diremo a nessuno, però prima o poi lo scopriranno anche gli altri, lui lo sapeva” disse Jungkook cercando di essere d’appoggio e di sostegno per il suo leader.
“Anche tu lo sapevi!” disse Suga risentito
“No io no!” esclamò il più piccolo alzando le mani di fronte a lui in modalità difesa
“Scusa ma come lo sapevi tu?” chiese Namjoon guardandolo confuso “Cosa altro sai?” chiese con preoccupazione
“Io? mmh solo questo, almeno penso, nessuno a segreti a parte voi due!” disse con un sorriso gommoso indicando entrambi
“Eh, si siamo noi ad avere segreti” disse Jk scuotendo la testa guardando di nuovo il leader, avrebbero dovuto dire di Isabel, Namjoon ricambio lo sguardo scuotendo leggermente il capo, non potevano dire niente, o almeno no da ubriachi.
“MMh, penso che abbiamo bevuto abbastanza e domani abbiamo del lavoro da fare, torniamo a casa” provò a dire il leader con un tono leggermente supplice
“Ultima birra?” chiese Yoongi “Mi nascondete altro?” chiese poi assottigliando gli occhi, mettendoli alla prova curioso della loro risposta.  
“Ehm… ci dai del tempo?” chiese Jk con gli occhioni da cucciolo
“C’è veramente altro?” chiese guardando entrambi e ridacchiando, prendendo altre tre birre e incominciando a passarle agli amici.
“Si, ma non è il momento, riunione? E raccontiamo tutto a tutti?” disse Namjoon poco convinto di quella proposta, anche se sapesse, fosse l’unica cosa da fare per includere tutti nel discorso
“Riunione con tutti? Sei pronto a dire tutto a Jin hyung?” chiese Yoongi al leader, consapevole che il più grande avrebbe fatto molte più storie per la situazione di Namjoon e no per il piccolo che alla fine non aveva causato danni.
“No, ma non sono pronto a dire tutto neanche a te, però dobbiamo farlo, vero Jk?” chiese al più piccolo, non potevano portare i segreti con loro in eterno, avevano promesso di dirsi tutto, e non potevano non dire di Isabel, specie perché Yoongi ormai parlava apertamente e non nascondeva i suoi sentimenti.
“MMh, Jin hyung si arrabbierà prima con me e poi con te! E lui si arrabbierà con noi!” disse indicando Yoongi
“Aish, io mi arrabbio solo per una cosa, avete informazioni su di lei no?” chiese provocandoli di nuovo, prima o poi avrebbero dovuto svuotare il sacco, i due ragazzi si guardavano indecisi su cosa dire.
“Va bene… me lo dite alla riunione e no quando ho bevuto, prendetevi il vostro tempo, però voglio sapere se si tratta di lei, così proverò a rimanere tranquillo” disse Yoongi sorridendo dolcemente verso i due ragazzi, dovevano rispondere almeno a quella domanda. Alla fine comunque sapeva che le informazioni che avessero i due ragazzi non sarebbero mai state abbastanza. E comunque sia aveva già agito nel pomeriggio per poter avere quello che voleva.
“Va bene, ne parliamo alla riunione, la facciamo domani in serata dopo le prove?” provò a proporre Namjoon
“Mmh ci spalleggiamo con Jin hyung?” chiese timido Jk
“Si vi spalleggio io con Jin hyung, ma se mi arrabbio con voi poi dovete sapere che faremo pace e sarà solo un comportamento del momento, ma  proverò a rimanere calmo e a non perdere la testa” disse Yoongi sorridendo, incutendoli un po’ di paura. Non si sarebbe arrabbiato, non lo era stato per niente neanche prima.  
“Va bene, allora domani ci sarà la resa dei conti, e si Hyung si tratta di lei” annuì Namjoon serio
“Okay, finiamo le birre e andiamo sopra direi che abbiamo bisogno di dormire!” sorrise Yoongi.
 
13 GENNAIO 2017 ORE 01:00 

Il rumore di una porta che si apriva e richiudeva velocemente echeggiò per la stanza come anche delle risatine.
“Aigoo non vedo nulla” esclamò una voce affannata immischiata da alcuni ansiti
“Vuoi che accendo?” chiese l’altra voce in un sussurro, in modo roco e sensuale.
“No” disse secco l’altro mentre si avventava sulla bocca del ragazzo per tornare a baciarlo.
“Aigoo, sento una vibrazione, fermati un attimo” esclamò Dashimen cercando di staccarsi dal ragazzo che provava a baciarlo con foga.
“No, dai non rispondere” disse con tono lamentoso l’altro sbuffando contro il suo collo, Dashimen  alzò gli occhi al cielo e poi sposto una mano dal petto del ragazzo verso l’interruttore della luce per poterla accendere, si staccò ancora di più dal ragazzo e prese il telefono dalla tasca dei pantaloni che ormai aveva smesso di squillare.
“Dai ha smesso, puoi anche ignorare” disse il tipo mentre incrociava le braccia al petto irritato per via dell’interruzione mettendoli fretta.
“Pensi di potermi dare ordini?” Dashimen alzò il capo dal telefono con un ghignò dipinto sul volto, odiava chi provava a dargli ordini o a metterli fretta su qualcosa.
“Ehm.. no, ma stavamo per farlo” disse riluttante mentre rimaneva attaccato alla porta e faceva penzolare le braccia verso il corpo
“Aigoo, voi ragazzini, dovrei smetterla di andare con quelli più piccoli, volete avere tutto subito e veloce, l’importante e che vi si dia solo due botte” sbuffò lui voltandosi di spalle e controllando la chiamata persa che era di Isabel.
“Sai che ti dico, puoi anche andare via, mi è passata la voglia” sospirò Dashimen cercando di capire se dovesse richiamare Isabel oppure no.
“Ma… non puoi lasciarmi così!” esclamò il ragazzino
“Aigoo, si che posso, sai decido sempre io cosa fare, sempre in qualunque situazione. Pensi davvero di poter decidere tu piccolo cucciolo?” chiese ridendo tornando a puntare gli occhi sul ragazzetto, si avvicinò al suo viso e quello spalancò gli occhi.
“Vedi basta che io mi avvicini leggermente a te e in modo provocatorio e tu incominci ad avere paura, aigoo, torna a casa baby, non ne vale la pena” disse ghignando e poi si allontanò dal ragazzo che riprese a respirare e si avvicinò alla maniglia della porta per poter andare via, pensando di aver rimorchiato solo un pazzo.

Dashimen sbuffò e prese il telefono e incominciò a chiamare.
“Che vuoi?” chiese appena il telefono smise di squillare  
“Nervosetto?” rispose Isabel dall’altra parte, percependo il nervoso solo alle due parole pronunciate
“Mmh, avevo rimorchiato uno, beh per chiamare a te ho dovuto mandarlo via di casa” disse con tono annoiato
“Quando mai per me rinunci a del sesso occasionale, ammettilo era troppo un cucciolo impaurito. Dovresti smetterla di rimorchiarli così se poi non ti piacciono” disse lei stizzita, sapendo i gusti di Dashimen, il ragazzo rise amaramente al telefono.
“Cosa vuoi Isabel?” domandò mentre si passava una mano tra i capelli arruffandoli per bene.
“Sono sola” disse lei in un sussurro
“Quando mai non lo sei?” chiese lui stranito mentre gironzolava per la stanza, diretto alla cucina per potersi prendere una birra
“Oggi lo sono di più, sono stata alla Big-hit” disse lei con voce lieve
“Si per l’investimento beh? Hai incontrato lui per sbaglio questa mattina?” chiese Dashimen mentre si stappava la birra, leggermente confuso del perché lei non lo avesse chiamato in mattina.
“Si, ma non ho parlato con lui… ho combinato un casino, sono ritornata alla big-hit in serata, e ho parlato con Namjoon e Jungkook” disse lei tentennando
“Che cosa hai fatto?” chiese leggermente innervosito, incredulo a quello che lei avesse appena detto.
“Io… mi mancano Dash, non ho resistito, e ora dopo averli incontrati, mi sento più sola, non voglio stare qui da sola, puoi venire?” chiese lei supplice
“Sai che non posso venire a casa tua, perché me lo proponi, hai già fatto un casino andando no una volta, ma ben due alla big-hit, evitiamo altri casini” sbuffò il ragazzo non capendola
“Non ho fatto casini” disse lei sempre con voce bassa
“E se tuo padre ti avesse beccata? Domani a lavoro ci saranno ripercussioni, sei appena tornata CAZZO!” continuò a rimproverarla, sentendo la rabbia aumentare
“Non mi ha beccata, non è qui, è in Giappone, comunque sono all’appartamento vecchio vieni o no?” chiese lei tentennando
“Nevica… Cazzo sei una rottura, ti preferivo depressa e distante, così rischierò di impazzire” si lamentò lui
“Allora non venire, se sono una rottura” sbuffò lei risentita
“Sto venendo, chiamo un taxi, la moto non la posso usare con questo tempo” sbuffò
“Non c’è bisogno….” Provò a ritirare la proposta
“Isabel, non incominciare, lo sai che verrò sempre quando mi chiamerai, anche se sbuffo e mi fai innervosire, ora smettila di fare la bambina, preparami qualcosa da mangiare.” Disse secco, guardò la birra tra le mani e diede un ultimo sorso mentre lei rimaneva in silenzio al telefono.
“Ci sei ancora?” chiese Dashimen
“Si, non ho cibo qui, solo delle buste di ramen e una conserva di alcoolici” sospirò lei
“Va bene comunque, ora che arrivo mi racconti tutto” disse secco mentre prendeva il giaccone ringraziando di non essersi tolto ancora le scarpe e di non doverle rimettersele.
“Ehm…” provò a dire lei
“Isabel non hai alternative” disse con rabbia lui
“Va bene, va bene! Ma tu non urlarmi contro” provò a dire lei
“Aigoo, proverò a non urlare e solo ad ascoltare, ma tu Isabel devi raccontarmi tutto.” Cercò di calmarsi lui
“Si, lo farò” sussurrò lei  
“Arrivo, chiudi.” E così dicendo Dashimen chiuse il telefono, prese un berretto e se lo mise in testa, e uscì fuori dal suo seminterrato.
Doveva provare a calmarsi ma solo il pensiero che lei avesse incontrato due di loro lo irritava terribilmente. Aveva un’immensa voglia di urlarle contro, ma dalla voce al telefono, sapeva che lei stesse male e per questo avrebbe dovuto mantenere la calma, ascoltarla e prendersi cura di lei.
Prima di tornare avevano avuto una lunga discussione, avevano elaborato un piano su come farla sopravvivere a Seul, su cosa avrebbe dovuto fare e una delle prime regole era nessuno contatto con i Bts, nessun pensiero su Yoongi, e in special modo nessuno deve sapere che fosse diventata un Army, ed ecco che non era passata neanche una settimana e lei aveva mandato al diavolo due regole importanti.
Dashimen, si sentiva sempre più nervoso, per via di tutta la situazione in cui si trovava, e sempre più in preoccupazione, se la ragazza non avesse messo la testa apposto e non avesse incominciato a smettere di vivere nel passato, sicuramente non sarebbe sopravvissuta a Seul. La cosa che lo faceva stare sempre sull’allerta era che non vivevano più insieme e che avevano veramente poche opportunità di vedersi, dovevano mantenere le distanze per non essere beccati. Il non vivere più con Isabel non gli dava la possibilità di prendersi cura di lei e di controllarla.
Da quando erano tornati, lui non aveva ancora avuto la possibilità di vederla, e ora si ritrovava a dover salire su un taxi in piena notte sotto la neve. Per quanto fosse arrabbiato con lei, lui sapeva che non riusciva ad essere troppo severo, ma era anche consapevole che prima o poi sarebbe esploso, perché stava accumulando fin troppo e da fin troppo tempo.
Mentre si trovava sul taxi diretto da lei, si perse per un attimo a guardare dal finestrino la neve che continuava a venir giù, cercando di respirare e di calmarsi per così poter essere più maturo possibile in quella situazione, tra lui e lei, era sempre lui a dover essere responsabile, non avrebbe mai pensato di poter essere il più adulto in una situazione. Sospirò, avrebbe fatto veramente di tutto per lei ed era ciò che faceva anche a suo discapito, ma non poteva farci niente perché l’amore era fin troppo.
 
Angolo dell’autrice:
Eccomi qui, scusate non ho pubblicato settimana scorsa, ma ero in viaggio! Questo capitolo che agonia, no non è il capitolo è il fatto che non mi trovassi a scrivere nella mia stanzetta! Torniamo a noi la prima parte è un focus su Isabel… c’è un fascicolo, c’era da prima è lo stesso fascicolo che Hae-eun “il reporter” amico di Do-yoon da a pd-nim nel capitolo 33, il fascicolo era bello pronto perché fa parte dei dossier di Do-yoon a cui Chin-hae il detective zio di Dashimen può accedere dato che sono i suoi!
Si spiegano anche le intenzioni di Isabel che è pazza ma fino a un certo punto… cosa avrà letto nel fascicolo si scoprirà più avanti!
Momento JK Namjoon e Yoongi… a voi le conclusioni io non dico nulla. N.b. si confondono da soli nei propri discorsi perché hanno bevuto e sono provati dalla giornata, Yoongi è quello che regge meglio e ….
Dashimen! Mi mancava! Mancava da un po’ è tornato! E ci sarà di più!
Baci se riesco pubblico domenica prossima
 

 

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Capitolo 38
*** CAPITOLO 38 NIGHT AND MORNING ***


CAPITOLO 38 NIGHT AND MORNING
13 GENNAIO 2017 03:00
Jungkook entrò in camera propria senza neanche accendere la luce barcollando leggermente lasciò il borsone per terra e si trascinò nel buio più totale verso il letto tasto con le mani di fronte a se per capire se stesse realmente raggiungendo il letto, ed ecco sentire tra le dita il tessuto del piumone, sorrise soddisfatto di esserci arrivato e ci si lanciò sopra. L’atterraggio non fu dei migliori, nella sua testa si aspettava di incontrare il morbidume del materasso e del piumone, invece il suo scontro fu con il corpo spigoloso di qualcuno che a quanto pare era arrotolato nelle coperte.
“Ahio!” urlò quel qualcuno arrivò da sotto le coperte
“Aigoo… chi è?” biascicò Jk mentre rotolava di lato e tastava l’intruso nel sul letto
“Jimin-ah” rispose il ragazzo mentre si massaggiava il ginocchio.
“mmmh… spostati un po’ fammi spazio ho sonno” esclamò il più piccolo mentre gattonava per potersi addentrare dentro le coperte e mettersi al caldo per poter dormire.
“Ahia, quello era il mio ginocchio, stai attento” si lamentò Jimin con voce impastata dal sonno,
“Sai… credo che il tuo ginocchio non dovrebbe essere qui e neanche il tuo corpo. È il mio letto questo” sbuffò il più piccolo
“Ti aspettavo” disse indispettito
“Aigoo, ho sonno dormiamo” disse Jk finalmente sotto le coperte vicino al corpo di Jimin “Yah che bello sei caldo… brrr che freddo” disse il ragazzo
“Puzzi di birra…” disse Jimin mentre gli annusava la faccia nel buio della camera
“Ho bevuto con i due hyung” disse Jk “Ahiiii… mi fai il solletico sul collo con il tuo naso” ridacchiò leggermente lamentandosi
“Che ora è?” chiese Jimin allontanando leggermente la faccia dal collo di JK
“Mmh tardi, non ci siamo resi conto dell’orario, ma perché mi aspettavi?” chiese confuso
“Mmh, ti abbiamo provato a cercare per l’agenzia ma niente, poi siamo tornati qui io e Tae e abbiamo bevuto con gli altri due Hyung, ma tu non tornavi” disse tramite degli sbadigli
“Che frase lunga e sbadigliosa” ridacchiò il più piccolo “Yah… dato che sei qui riscaldami i piedi sono ghiacciati, fai il bravo Hyung” disse mentre si faceva spazio con i piedi per incastrarli tra le gambe del più grande
“Hai anche le mani ghiacciate.. brrr” disse Jimin mentre invece acchiappava le mani del più piccolo “Si riscalda anche quelle” decreto Jungkook con un sorrisino stampato sul volto.
“Sai non dovrei farlo dato le tue bugie” brontolò Jimin ancora irritato.
“Aigoo, sei qui e ti sto facendo rimanere, ho sonno! Parliamo domani, tu riscalda” disse mentre con un bracciò si tirava Jimin più vicino e lo abbracciava “Mmh i tuoi capelli profumano” disse sorridendo mentre annusava il più grande
“Tu puzzi di alcool, mi dirai mai perché sparisci?” chiese Jimin mentre si faceva stringere di più e affossava la testa nel petto del maknae
“Si, ma no ora ho sonno” disse con uno sbadiglio
“Odio quando non ti confidi con me, mi fai andare ai matti” si lamentò Jimin
“Yah, non è colpa mia se tu preferisci Tae” disse Jk
“Non è vero, tu sei il mio piccolo! Tae è mio fratello” rispose velocemente il ragazzo in sua difesa
“Grande differenza… dormi” ridacchiò Jk mentre tirava un pizzico sul fianco del più grande e Jimin saltava leggermente trovandosi ancora più attaccato al più piccolo.
“Mi sento escluso dalla tua vita, non voglio che risuccede quello che è accaduto in tour, non voglio che il nostro rapporto si inclina” disse Jimin continuando il discorso
“Ti preoccupi troppo… smettila di parlare” disse di nuovo sbadigliando “Ho anche bevuto domani non ricorderò nulla, le tue parole sono parole che volano nel vento”
“Aigoo, io sto provando a risolvere con te, a parlarti a cuore aperto” si lamentò Jimin mentre provava a tirarli un leggero calcio ma non riuscendoci poiché fosse imprigionato nell’abbraccio del più piccolo che si era avvinghiato anche con le gambe a lui.
“Lo capisco… il nostro rapporto non s’inclinerà, non risuccederà niente di grave come in tour, non c’è nessuna ragazza, io ti voglio bene. Ma sei morboso, e a volte  mi soffochi, come ora che voglio dormire, e mi stai facendo passare il sonno, sai essere fastidioso, ma anche dolce. Piccolo jimishiii, io ho bevuto la stanza gira, sento meno freddo grazie a te ma io dormire” esclamò Jungkook finendo il tutto con un sonoro sbadiglio
“Aigoo, va bene dormiamo ma domani parliamo” disse Jimin un po’ imbronciato provando a staccarsi da quell’abbraccio soffocante.  
“Yah promesso, non ti staccare” lo bloccò di più tra il suo corpo “Non mi staccherò mai” rispose Jimin sorridendo e liberando un braccio per poi poterlo abbracciare a sua volta, Jungkook sorrise muovendosi un pochino per perfezionare la posizione e poi affondò di nuovo la faccia nei capelli del più grande per dormire con il suo profumo nel naso.
 
Namjoon si lanciò sul proprio letto senza pensare minimamente a non fare rumore, il suono del respiro pensante di Taehyung risuonava per la stanza, e ciò significava che stesse dormendo, non si era neanche cambiato era troppo stravolto da quella giornata.
Ma si sentiva fin troppo ubriaco per poter avere ancora la forza di pensare.  Avrebbe dovuto confidarsi con tutti l’indomani, ma si sentiva leggermente più sicuro aveva il sostegno di due del gruppo.  Avrebbe però dovuto affrontare Jisoo e non ne aveva ancora voglia, forse avrebbe dovuto mettere fine a quella relazione, sarebbe stata la scelta più matura, ma qualcosa lo bloccava, da quando l’aveva vista la prima volta ne era rimasto folgorato da non riuscire più a ragionare, e dall’ora aveva lasciato la sua fidanzata poi era partito per il tour sperando di dimenticare quella donna che invece si insinuava nei suoi pensieri e nei suoi sogni di notte. Al rientro l’aveva rincontrata e aveva deciso di provare a conoscerla, così per pura curiosità, per puro capriccio e invece il capriccio era diventato altro, e ora c’era dentro fino al collo. Si sentiva così confuso, e aveva paura che avrebbe potuto soffrire. Si rigirò tra le coperte leggermente nervoso, doveva spegnere il cervello e dormire e doveva farlo subito o non avrebbe avuto forze per un’altra giornata lavorativa.
 
Yoongi entrò in camera anche lui come Jungkook barcollando cercando di fare meno rumore possibile, si mosse nel buio più totale cercando di trovare il letto che li sembrava fin troppo distante.
“Sei tornato” esclamò una voce spaventandolo a morte e facendolo urlare, la luce della lampada del comodino si accese illuminando leggermente la stanza e mostrando un Jin con un pigiama strano con dei porcellini rosa con le ali, i capelli disordinati leggermente schiacciati sul lato destro laterale e gli occhi fini in due fessure che non riusciva ad aprire per via della luce che aveva appena acceso. 
Yoongi si diede a un sospiro dopo l’urlò e spalancò gli occhi per lo stupore portandosi una mano all’altezza del petto dandosi dei colpetti da solo mentre sotto voce ripeteva “Omo, omo, omo”
“è tardi” disse Jin imbronciato
“Aigoo, ti prego ho bevuto” incominciò a lamentarsi il rapper sbattendo i piedi a terra
“Non è una ramanzina ma una costatazione” disse piccato Jin
“Aigoo si lo so è tardi, ho bevuto con Namjoon e Jk. Sono ubriaco, ma non ero depresso, ho un cappello nuovo profuma di gelsomini, si lei mi manca e sarà sempre così, ma non ti devi preoccupare io non farò nulla, non mi avvicinerò. Non starò maleeeeeeeeee” disse con tono frettoloso e lamentoso
“Sai se quel bastardo del padre morisse improvvisamente, si risolverebbe tutto” disse Jin con un tono strascinato e leggermente depresso.
“Cosa?” chiese Yoongi  spalancando gli occhi, leggermente incredulo da aver sentito una frase del genere uscir fuori dalla bocca del più grande.
“Scusa, non dovrei dire cose così, ma ho sognato un po’ di volte la morte di quell’uomo. E accaduto anche prima mentre dormivo, c’era il funerale era sua la bara e poi appariva Isabel vestita di rosso davanti alla bara, e sorrideva, non riusciva neanche a fingere un po’ di dispiacere, si vedeva che era felice” disse mentre si prendeva le mani tra i capelli scosso da quei pensieri e impaurito dal sogno, Yoongi fece dei primi passi incerti e poi si mosse con più tranquillità per andare a sedersi sul letto del più grande, leggermente indeciso su cosa dire.
“Non so cosa dirti, non mi aspettavo che… tu potessi avere questi pensieri” disse incerto e confuso e per niente calmant. 
“Aigoo, non sei d’aiuto Yoongi, anche io ci sto male” disse piccato guardandolo arricciando il naso irritato
“Mmh, lo so, ma una cosa del genere, un pensiero del genere appartiene più a me e no a te, però capisco… almeno ci sto provando, Hyung ho bevuto, il mio cervello va lento” disse dandosi qualche colpo in testa per provare a ragionare e tornare in sé e sobrio
“Mi prometti che non la cercherai? Che aspetterai che lei ritorni? O che proverai a vivere la tua vita?” chiese Jin supplice guardandolo con sentimento.
“Hyung io lo sto già facendo, continuo anche la terapia” disse annuendo con la testa per poi darsi a un sorriso sghembo.
“Io non penso di essere morboso” disse poi a un tratto Jin mentre stringeva la coperta con entrambe le mani leggermente nervoso.
“Prova a parlare con noi come stai facendo ora, senza urlare e rimproverarci, andrà meglio” disse incerto Yoongi mentre fissava le mani del ragazzo avvinghiarsi sempre di più a quel pezzo di stoffa.
“Mmh Jk è il mio problema” disse scuotendo la testa
“Jk ha paura del tuo giudizio e che lo accusi di sbagliare, il piccolo vorrebbe provare a renderti fiero. Hyung ha una saseang che lo segue per questo torna tardi e da solo” si fece sfuggire Yoongi per poi mettersi una mano sulla bocca “Non dire che te l’ho detto, lo dirà lui!!” esclamò subito dopo
“Cosa?” disse tremante “Cosa? Da quanto! Perché non ha detto niente! Perché affronta tutto da solo! Perché!” disse in preda al panico e alla preoccupazione, lasciando perdere la coperta e avvinghiandosi alla maglia di Yoongi in cerca di risposte.
“Perché pensava che lo avremmo incolpato” disse nervoso Yoongi con lo sguardò puntato negli occhi dello Hyung.  
“MA! Non è colpa sua, se una pazza si è fissata con lui! Sappiamo benissimo cosa vuol dire, anche per le esperienze sentite dagli altri Idol!” disse Jin troppo sconvolto e adirato
“Lo so, ma lui non vuole deludere nessuno di noi, Hyung te lo dirà okay? Aspetta lui per favore, non preoccuparti ci pensano i manager e pd-nim sanno tutto da un po’ lui è andato da loro” continuò a raccontare Yoongi per poi staccare la mano del suo Hyung dalla maglia e stringerla con far incoraggiante.  
“Ne ha parlato con loro?” chiese strabiliato e Yoongi annuì con il capo
“Aigoo, allora è veramente il più maturo tra tutti?” lo guardò strabiliato
“Mmh sta crescendo bene, ma non significa che non abbia bisogno di noi” sorrise comprensivo Yoongi
“Avevo ragione a preoccuparmi” disse poi Jin imbronciandosi.
“Si, domani faremo una riunione di gruppo dopo le prove e parleremo un po’ tutti” disse Yoongi
“Vuoi litigare di nuovo?” chiese Jin ridendo leggermente per smorsare la tensione
“Aigoo, no, odio litigare con te, ma alcuni di noi hanno dei segreti, e Hyung… per favore cerca di capire e di non arrabbiarti domani”
“C’è altro oltre a Jungkook? Tu?” chiese confuso
“Si c’è altro e non sono io… Hyung cerca di essere comprensivo, i nostri errori non sono i tuoi” disse schietto
“Io sono responsabile!” si alterò Jin
“No, Hyung apprezzò il fatto che tu ci tenga tanto a noi, ma no non sei responsabile dei nostri casini, solo dei tuoi” annuì con il capo Yoongi
“Io non ne faccio di casini” disse con una risatina
“Tu? Hai quasi fatto saltare il forno qualche mese fa per cucinare il pane” disse scuotendo la testa ricordando il fattaccio.
“Aigoo, l’ho ricomprato!” rise di più il più grande rilassandosi e scherzandoci su.
“Hyung… preoccupati un po’ di meno o ti escono le rughe!” disse scherzando Yoongi e con un dito lo spinse leggermente indietro toccandoli la fronte scherzosamente.  
“No la mia bellissima faccia non si può rovinare con le rughe!” esclamò tastandosi il viso
“Appunto lascia a noi risolvere i nostri problemi e rilassati un po’, ti suggerire altro… ma non puoi” ghignò poi
“Devi smetterla con questo fatto… Hoseok è sconvolto da te” lo rimproverò scherzosamente Jin, andava meglio stavano parlando in modo più spensierato e senza urlarsi contro l’uno con l’altro era finalmente tutto leggermente risolto, odiava avere tensione tra lui e Yoongi.
“A Hoseok ci penso io! Ho trovato una tizia niente male!” disse sbattendo la mano sul suo petto orgoglioso.
“Yoongi va a dormire hai bevuto troppo!” esclamò scuotendo la testa e spingendolo
“Avevo le mie ragioni per bere.” disse sorridendo
“Mmh maledetta, l’andrò a rapire un giorno e te la riporterò” disse annuendo serio.
Yoongi sorrise al suo Hyung gli diede una pacca sulla spalla e si alzò dal letto, la conversazione poteva dichiararsi conclusa.
Jin annuì con la testa e sorrise a sua volte, mentre rimase fermo a guardare il suo compagno andare verso il letto.
Yoongi si tolse il cappello dalla testa sorridendo, e lo appoggiò vicino a lui nel letto.
Si mise sotto le coperte “Hyung puoi spegnere la luce” si rivolse a Jin
“Buonanotte!” esclamò il più grande spegnendo la luce e provando a riprendere sonno.
“Buonanotte Hyung” sorrise Yoongi nell’oscurità della stanza. Con la mano si mosse verso il cappello vicino a lui e se lo appoggio vicino al naso per poter sentire quell’odore di gelsomino, e sorrise vicino alla stoffa.
Non lo sapeva neanche lui come aveva fatto a resistere all’istinto, di uscire fuori da quello studio, era stata la voce di lei a bloccarlo e quella maledetta frase “Non può trovarmi qui, non posso incontrarlo!”, e lui era rimasto immobile, era diventato tutt’uno con il muro e si era fermato ad ascoltare la breve conversazione frettolosa che i suoi amici avevano avuto con la ragazza, e poi aveva capito che Jungkook l’aveva portata lontano da lui di nuovo, aveva sentito la porta di Namjoon chiudersi ed era scivolato a terra.
Lei si era trovata a un passo da lui che invece, era rimasto immobile, non aveva avuto neanche il tempo di capire il perché avesse agito così che il telefono aveva squillato. Si era ritrovato a parlare con Suran, avrebbe dovuto sentirsi felice perché Wine era stata finalmente ultimata e ciò decretava che aveva finalmente finito con la produzione di quel lavoro, ma la sua mente era rivolta solo a Isabel che aveva varcato quel corridoio ed era stata tanto vicino alla sua porta.
Strinse di più il cappello a sé, era di lei, era il suo odore, per una volta era stato responsabile, non aveva fatto danni e non l’aveva seguita. Aveva rispettato il volere della ragazza, stava incominciando a comprendere sempre più la situazione scomoda in cui Isabel si trovasse, non voleva causarle altri problemi, quella mattina era stato leggermente sconsiderato, si era fatto prendere dall’emozione.
Comprendeva anche che i suoi amici si fossero trovati in una situazione scomoda e lui aveva promesso di non arrabbiarsi anzi di essere accomodante.
Sarebbe stato maturo, sarebbe andato tutto bene e comunque avrebbe avuto le sue risposte, doveva solo essere pazienze e aspettare, tutto sarebbe arrivato a tempo debito. Amore significava anche lasciar andare, e lui lo stava facendo, provando a fidarsi di lei e continuando a sperare che si sarebbero potuti ricongiungere un giorno.
Sbadigliò e chiuse finalmente gli occhi, si sentiva stremato aveva bisogno di riposo, e di essere fresco l’indomani, avrebbe dovuto sostenere i suoi amici nella futura riunione di gruppo che avrebbero dovuto affrontare.
Poi aveva anche quell’impegno la mattina che sicuramente l’avrebbe aiutato ad avere delle risposte e ad essere più tranquillo per tutta quella storia.
 
13 Gennaio 2017
Erano le undici del mattino, Yoongi aveva lasciato le varie prove per un attimo, dicendo che aveva un impegno e nessuno aveva posto alcuna domanda, aveva preso i suoi effetti personali e si era avviato verso la caffetteria di fronte all’agenzia, dove a volte lui e i ragazzi andavano spesso e sapevano di non correre rischi dell’essere spiati da qualcuno, in quella caffetteria ormai i proprietari erano diventati loro amici e ogni volta che avevano bisogno di andarsi a rilassare loro gli davano una piccola saletta privata dove potevano stare tutti in tranquillità.
Talmente si trovasse nervoso, si era recato in quel posto in anticipo, pronto ad aspettare la persona che avrebbe dovuto incontrare.  Finalmente la porta si aprì e un uomo di bell’aspetto entrò all’interno della stanza sorridendo.
“Salve Ro Hae-eun-iss” disse Yoongi porgendo la mano e salutando il reporter con un leggero inchino.
“Salve Min Yoongi” salutò il reporter per poi accomodarsi al tavolo
Yoongi si voltò verso il proprietario della caffetteria e  così entrambi ordinarono. 
Appena fu arrivata la loro ordinazione e furono lasciati, finalmente il ragazzo trovò il coraggio per incominciare quella conversazione con il reporter. 
“Mi dispiace averla chiamata così all'improvviso, e di averla disturbata” si scusò il ragazzo
“Nessun problema, nessun disturbo, sono reperibile in qualunque momento” rispose in maniera cordiale  Hae-eun sorridendo
“Oh... Grazie comunque per la sua disponibilità, volevo chiederle un favore” disse Yoongi a disagio, dopo averla vista, aveva deciso di chiamare quel reporter per avere informazioni riguardanti Isabel, l’aveva fatto immediatamente. Se n’era quasi pentito subito dopo ma ormai aveva prenotato quell’appuntamento e non si sarebbe potuto tirare indietro.
“Mi dica pure” sorrise gentile
“Volevo sapere se negli agganci di Do-yoon ci fosse un qualche investigatore privato che lei conosca di cui potersi fidare” chiese leggermente a disagio, incominciando a giocherellare con la cannuccia del caffè freddo davanti a lui
“Si, ne avrei uno, come mai le serve un investigatore?” chiese leggermente sospettoso
“Ho bisogno che mi trovi informazioni su una persona” accennò a un sorriso leggermente ritaro poiché si sentisse parecchio a disagio per via di quella richiesta.  
“Non può chiedere alla sua agenzia?” chiese di nuovo, pur avendo già intuito chi fosse la persona di cui volesse informazioni il ragazzo.
“Vorrei che non si sapesse che io stia cercando informazioni, sono questioni personali, vorrei non mettere in mezzo l’agenzia” disse cercando di sembrare piuttosto sicuro di se stesso, mettendosi più dritto con il busto, celando il suo nervosismo.
“Mmmh questa persona è  Kim Isabel??” chiese a brucia pelo, alzando un sopracciglio.
“Ehm.. Lei la conosce??” chiese sconvolto vacillando con la voce
“La signorina Kim? Si Do-Yoon me l’ha presentata a un party, ma non ho avuto il piacere di conoscerla meglio oltre la presentazione” disse pensieroso, ricordava bene Isabel nel suo vestito rosso fuoco, che ridacchiava in modo civettuolo con alcuni membri dell’elitè di Seoul.
“Ah..” disse accorto di parole il ragazzo
“Mmh con tutta onesta devo informala che sono al coerente della storia... La tua e di Isabel, intendo. Do-Yoon me ne ha parlato, e sono una delle due persone ancora in vita a sapere tutta la sua storia, lui era il mio migliore amico. Sai? Tu me lo ricordi, siete molto simili tu e Do-yoon” disse pensieroso osservando meglio Yoongi davanti a sé, avevano lo stesso sguardo sofferente di chi amava qualcuno e non poteva averlo.
“Io non mi sento uguale a lui” disse con faccia dubbia, anche lui leggermente pensieroso, si trovava davanti al migliore amico del fotografo che tra altro era al coerente della sua storia.
“Tu hai conosciuto il Do-Yoon adulto, quello cambiato, quello che nascondeva le sue parti migliori. Quando era adolescente non aveva molti amici, era spesso solo, non li piacevano molto le persone e non era accerchiato di gente, ha sempre provato ad esser diverso dalla massa.” Sorrise al ricordo di quel ragazzino sempre solo con una macchina fotografica che era preso solo dai suoi scatti.
“Non si direbbe” disse Yoongi accennando un sorriso, imbarazzato a quanto pare il fotografo era completamente un’altra persona un tempo,  un po’ come lui.
“Invece era così, solo lei riusciva a fallo ridere e essere spontaneo” Hae-eun sorrise tristemente, pensare al passato li causava diverse fitte al cuore.
“La donna di cui era innamorato?” chiese Yoongi con interesse rapito del racconto, avrebbe voluto saperne di più di quella storia, ogni tanto capitava che rileggeva la lettera del fotografo, e ogni volta percepiva quel l’uomo sempre più vicino a lui.
“Si, era mia cugina alla lontana è così che ci siamo conosciuti meglio io e Do-Yoon. Andavamo tutti nello stesso istituto privato scolastico”  
“Quindi anche lei fa parte dei ricchi??” chiese leggermente confuso, non capendo come potesse essere un semplice reporter se facesse parte dell’élite di Seul.  
“Ragazzo penso che facciate anche voi parte dei ricchi, non tutti i ricchi sono felici di esserlo, obblighi e quant’altro, il dover apparire. C'è molto di bello, ma molto anche di triste. Tutto era scontato, tutto non mi causava emozioni, ero un idiota da adolescente, sono cambiato... Do-Yoon mi ha cambiato molto” racconto Hae-eun mosso dal sentimento del ricordo del suo migliore amico.
“Doveva essere una brava persona” annuì Yoongi
“Si, lo era, lo è sempre stato anche se è cambiato per via di questa società, se lo guardavi bene ti sarebbe sembrato uguale agli altri anche fin troppo pieno di sé. Saccente e arrogante” ridacchiò il reporter
“Mi è sembrato priori così” Yoongi si unì alla risata del reporter
“Sono anche al coerente del vostro incontro passato, e che non si è comportato molto bene nei tuoi riguardi, Do-Yoon sapeva come colpire e sapeva provocare, ti chiedo scusa da parte sua” disse inchinando leggermente il capo
“Non c'è alcun bisogno, io ho capito perché ha reagito così, cercava di proteggere Isabel, almeno penso” disse pensieroso Yoongi per poi mostrare un sorriso gengivale pieno di comprensione.
“Si voleva sapere se tu valessi la pena per Isabel di rischiare tanto e se tutto il dolore che la ragazza provasse fosse necessario” si lasciò sfuggire
“Lei sa qualcosa di Isabel del perché si comporti così?” chiese in modo sospettoso, aveva detto che era a conoscenza della loro storia, forse poteva sapere le ragioni di tutto quel casino in cui si erano ritrovati entrambi.
“No di più di quello che sai tu, c'entra il padre e le pressioni, ma non so altro, solo che ti ama” disse serio non potendo comunque raccontare i fatti della ragazza, aveva promesso a Do-yoon che avrebbe protetto i segreti.
“L’ho vista, ieri, sono convinto fosse lei... La riconoscerei ovunque. L’ho vista qui in agenzia” disse Yoongi secco facendosi più serio
“é per questo che ti serve l’investigatore per capire cosa ci facesse qui?” chiese incuriosito
“Si, e anche per sapere se stia bene, è tornata e voglio sapere, sono preoccupato è sparita per mesi senza lasciare tracce anche i suoi social erano tutti offline...” disse con preoccupazione
“Darò il tuo numero a Chin-hae e vediamo cosa può fare, non ti prometto nulla da quello che so. Do-yoon mi ha raccontato qualcosina, Isabel è molto brava a tenere per sé i suoi segreti, dubito che capirai il perché lei ti abbia allontanato”
“Capisco... Si lo so, se Isabel non vuole farti sapere le cose allora è finita, però se non le dici le cose invece, beh accade il finimondo. Sa essere parecchio cocciuta”
“Ho notato sembra abbia una bella tempra” annuì serio
“Io… lo so che dovrei lasciar perdere, che Isabel non mi vuole al suo fianco per ovvi motivi di cui solo lei è al coerente. Ma io continuo a pensarla e anche se provo a vivere la mia vita, sono consapevole che non è quella che vorrei. Sono felice dei miei successi in quanto membro dei bts, del successo che stiamo avendo, ma manca sempre lei. Forse anche Do-Yoon si sentiva così” disse Yoongi preso dal momento, Hae-eun sembrava una persona affidabile e si sentiva leggero in sua compagnia anche molto spontaneo da poter dire tutto ciò che li passasse per la testa.
“Si, Do-yoon si sentiva così era come se li mancasse sempre un pezzo che per quanto si sforzasse, nulla sarebbe stato pienamente perfetto.” Disse sconsolato
“Lo capisco a pieno” disse Yoongi
“Si, però tu sei diverso, vivi con altre sei persone che hanno bisogno di te, dubito faresti lo stesso gesto di Do-yoon… era mio amico ma è stato molto egoista, non avrebbe dovuto. Scusa non dovrei parlarti di ciò con rabbia, e che sono ancora arrabbiato per tutto” ad Hae-eun tremavano le mani e lasciò andare per un attimo la sua tazza di tè  che stringeva in mano.
“Io non lo farò… lei non vorrebbe e non potrei lasciare i miei amici” disse Yoongi
“Sei un bravo ragazzo! Ti farò contattare al più presto così che potrai chiedere tutto quello che ti interessa all’investigatore, però ti do un consiglio, continua vivere la tua vita anche se ti sembra difficile, è la cosa giusta da fare” sorrise alzandosi Hae-eun, il ragazzo si alzò a sua volta.
“La ringrazio per questo incontro, e per l’aiuto che vuole darmi” disse inchinandosi
“è stato un piacere ora devo andare” sorrise di nuovo salutando per poi dirigersi verso l’uscita della saletta privata.
Yoongi si rimise a sedere e diede un ultimo sorso al suo caffè americano, avrebbe dovuto continuare con la sua vita, ma avere informazioni non sembrava una cattiva idea, voleva solo sentirsi rassicurato dal sapere che lei stesse bene, e che forse potesse essere felice in qualche modo. Trovava comunque molto strano che fosse apparsa no una volta in agenzia ma ben due volte, e che si fosse incontrata con Namjoon, ma di ciò si preoccupava ben poco, quella sera avrebbero avuto la riunione e sia il leader che Jungkook avrebbero dovuto svuotare il sacco. Si passò una mano sul cappello che aveva in testa, almeno ora aveva un qualcosa di lei da poter portare con se, come faceva con il biglietto del concerto a suo nome e che foglio del libro dell’hotel che aveva trovato in Giappone, erano entrambi sempre custoditi nel suo portafoglio e pensava che li avrebbero portato fortuna, erano i suoi oggetti più cari ormai.
Si stiracchiò sulla sedia, guardò il bicchiere ormai vuoto e accennò a un sorriso, doveva tornare a lavorare, avevamo molto da fare, doveva continuare a vivere.
 
Angolo dell’autrice:
Si dovevo pubblicare domenica scorsa, ma tra vari impegni e il concerto di sabato che è stato spettacolare non sono riuscita a ultimare questo capitolo. 
Lo so eravate abituati a capitoli stralunghi… beh ogni tanto capiterà un capitolo leggermente corto, sto cercando di diminuire le parole! Aahahhaha
Eravamo rimasti con Isabel e il fascicolo, Dashimen che corre da lei, qui non ci sono ma il loro momento arriverà nel prossimo capitolo.
Yoongi invece si era trovato in macchina a parlare con Nam e Kookie, se vi era sembrato leggermente strano in alcune cose beh qui avete la risposta, lui sa di Isabel e si non ha fatto nulla per incontrarla rispettando il volere della ragazza. 
Abbiamo delle piccole parentesi su jk che torna e chiacchiera con Jimin. Rappacificamento Jin e Yoongi. E un leggero spazio su Namjoon distrutto dalla giornata.
Hae-eun si era già visto nel capitolo 28 letter pt.2, ma era stato anche nominato prima da Chin-hae (investigatore e zio di Dashimen) in più si è visto nel capitolo 33 dove parla con Pd-nim.
Volevo anche dirvi che sto revisionando il primo volume, per ora è revisionato fino al capitolo 18, se andrete a rileggere troverete dei pezzettini in più  e ampliati anche i pensieri dei due protagonisti!
Ci leggiamo di nuovo domenica, questa volta lo prometto e forse ci sarà una sorpresa dato che giorno 20 è l’anniversario della FF ^_^ un anno con Isabel e Yoongi!

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Capitolo 39
*** CAPITOLO 39: WE ARE SAME ***


CAPITOLO 39  WE ARE SAME
 
13 GENNAIO 2017 MATTINA

 Dashimen si alzò per via del rumore di un qualcosa che cadeva a terra, si avviò fuori dalla camera da letto diretto al soggiorno, con la testa ancora nel mondo di Morfeo. Si stropicciò gli occhi mentre osservava Isabel con una salopette addosso scalza come sempre e i capelli corti provati a legare malamente da varie pinzette, la ragazza aveva in mano un cartone con degli oggetti all’interno, rimase fermo tra la fine del corridoio e l’inizio del soggiorno ad osservarla stranito.
Non capiva cosa stesse facendo così indaffarata. Scosse leggermente il capo, dopo aver passato la sera  ad ascoltava mentre raccontava tutto in uno stato catatonico, ora la ritrovava in uno stato completamente differente, uno stato maniacale. Sospirò affranto lo psichiatra lo aveva avvertito, Isabel oltra ad avere una depressione, aveva a volte alcune caratteristiche del bipolarismo, non ne soffriva, ma aveva dei momenti simili di sbalzi umorali che potevano andare da delle fasi depressive a delle fasi maniacali che l’aiutavano a non pensare.  
“Ciao bellezza” esclamò Isabel posando il cartone a terra mentre lo osservava inclinando il capo, Dashimen si riprese dal flusso dei suoi pensieri e la mise meglio a fuoco.
“Cos’è successo? Che stai combinando?” chiese lui guardandola alzando un sopracciglio non comprendendo cosa stesse realmente facendo con quegli scatoloni.
“Pulizie!” esclamò mentre si passava la manica sulla fronte per raccogliere alcune gocce di sudore
“Pulizie qui? È perché mai?” chiese lui scuotendo il capo, alle volte Isabel per lui era poco comprensibile, specie in quei momenti.
“Non può mica rimanere sporca questa casa” disse lei incrociando  le braccia al petto imbronciata, per poi farli segno di seguirlo verso la cucina.
“Ti preparo il caffè così ti riprendi e mi aiuti” sorrise lei per poi prendere dei muffin dalla mensola e porgendone uno sorridendo
“Dovrei aiutarti a fare cosa scusa?” chiese non per niente convinto di aver capito cosa lei avesse in mente.
“Mi aiuti a sistemare un po’ questa casa, devo togliere tutti quegli scatoloni che sono davanti la porta e ingombrano il passaggio” disse lei piccata mentre li porgeva un tazza di caffè nero bollente e amaro come piaceva a lui.
“Dovrò anche spostare i mobili per ripitturare le pareti, questa casa ha bisogno di una rinfrescata” esclamò lei per poi prendere il quaderno sul bancone e appuntare tutto sulla sua lista di cose da fare, con aria indaffarata.
“Stai scherzando spero? Questa casa va bene così e poi non ci vieni mai, che senso ha ripitturare tutto?  Anzi che senso abbia che lo faccia io!” disse lui sconvolto dal tutto, la guardava con gli occhi fuori dalle orbite era completamente pazza da legare, lo stava mandando sempre più al manicomio con quelli sbalzi d’umore insensati.
“Ho bisogno di farlo per sentirmi meglio” disse piccata
 “Aigoo. Chiama qualcuno che lo faccia sei ricca, e poi è venerdì perché non sei a lavoro?” chiese lui confuso, ricordandosi improvvisamente che non fosse ancora domenica e lei sarebbe dovuta essere dietro una scrivania da ore.
“Siamo tornati da una settimana, non vado sempre in ufficio” disse lei sempre con un tono leggermente scontroso per poi sorridere sprezzante.
“Ma sbaglio o gestisci tutto il reparto progettazione, più le comunicazioni con le altre aziende di partnership? Non servi a lavoro?” chiese lui sempre più confuso, essendo consapevole della mole atroce di lavoro che lei avesse
“Mi chiedono anche consiglio per la gestione dei fondi, e per tutto quello che riguarda l’estero e quindi?” chiese lei sbattendo gli occhi per poi incominciare a giocherellare con la penna tra le mani.
“Perché non stai in ufficio?” chiese Dashimen di nuovo
“Perché io lavoro stando ai miei orari, a meno che mio padre non mi appioppi altro” disse lei confusa da tutte quell’interesse per il suo lavoro, non capendo la ragione del perché lui trovasse strano che stesse a casa.  
“Puoi prenderti i giorni che vuoi per stare a casa? E lui non dice niente?” chiese strabiliato, non era mai successa una cosa del genere, l’estate scorsa lavorava come una pazza senza pausa.
“No, sa che ho un mio modo di lavorare, di solito non ha da ridire per i miei orari” spiegò lei facendo spallucce
“Aspetta quest’estate lo facevi” l’accusò Dashimen puntandole il dito e non capendo bene la situazione
“Si, perché c’era lo scandalo di Do-yoon e io andavo da lui, si vociferava che fossimo una coppia” disse lei piccata “Se il lavoro va bene, e io non ho scandali e non faccio niente di inappropriato e porto risultati, passo inosservata e gestisco tutto come voglio. E poi lui è in Giappone” fece spallucce sorridendo, il fatto che il padre fosse in Giappone le dava molta più libertà.
“Aspetta, quindi in America perché lavoravi tanto?” chiese lui sempre più confuso per poi seguirla in cucina poiché lei si era mossa per andare nell’altra stanza.
“Perché ero depressa ed era l’unico modo per andare avanti! Aigoo ma che domande idiote che sono, perché non ci arrivi da solo?” sbuffò lei avvicinandosi a uno scatolone, irritata.
“Tu mi farai impazzire Isabel tu e la tua famiglia incasinata” esclamò lui irritato da come lei lo stesse trattando, fino alla sera prima era stata così docule e anche fin troppo lacrimosa, ora invece sembrava come se fosse impazzita del tutto, ed era tornata ad essere scontrosa come sempre e molto irritante.
“Aigoo è semplice, allora mi si scassa i coglioni solo quando qualcosa va male o io faccio qualcosa di sbagliato. Sono tornata perché chiamata e senza lamentarmi, ho risollevato l’azienda dallo scandalo di mio fratello, Do-yoon non lo minaccia più e Yoongi non fa parte della mia vita. Non ho alzato la voce, non sono stata sfrontata non ho fatto niente che potesse infastidirlo e in più ho aumentato gli utili in America sistemando un po’ alcuni settori e ho rivisto i vari Budget per i vari progetti” disse lei mentre si aggiustava una mollettina cercando di raccogliere i capelli e sbuffava maledicendo che li avesse tagliati così corti, da essere poco gestibili.
“Yoongi no, ma i bts si a quanto mi hai raccontato ieri sera” scosse la testa lui disapprovando quello che lei avesse fatto il giorno precedente e tornando sull’argomento della sera precedente. Non era riuscito a dire niente di ciò che avesse voluto dire, non si era arrabbiato, aveva tenuto la calma, l’aveva ascoltato e stop. 
“Mi stai rimproverando!” disse irrita mentre alzava un sopracciglio “Avevi detto che non l’avresti fatto!” sbuffò
“Ho detto che ieri ti avrei ascoltato tranquillo, ora è un altro momento. Si ti sto rimproverando, se tuo padre sapesse che sei stata lì no una volta, bensì due, sai il casino! E poi hai fatto di tutto per sembrare la stronza e invece vai lì e ammetti a Rm che ci tieni a loro! Brava complimenti!” disse arrabbiato, mentre applaudiva ironico e sentiva la rabbia montare di nuovo, era il momento di cantarne due alla sua amica.
“Aigoo ho sbagliato, mi sono fatta prendere dal momento! Tu non capisci” disse lei risentita e sbuffando “Aiutami con lo scatolone” disse poi per chiudere il discorso, lui si avvicinò a uno scatolone irritato, per ritrovarsi un poster con la faccia di Hoseok sopra, rimase un attimo ad osservare la faccia sorridente del ragazzo, erano di nuovo nella stessa città per colpa di Isabel, avrebbe invece tanto voluto rimanere lontano da Seul, lontano da chiunque.  
“Si, Isabel io non capisco come tu possa diventare completamente idiota quando si tratta di loro, potrei capire per Suga ma no per tutti loro!” disse sventolando il poster che aveva tra le mani con rabbia, non la capiva, non capiva quel legame che avesse con tutto quel gruppo, lui non aveva mai conosciuti tutti, come avrebbe potuto farlo dato la vergogna che provava Hoseok per la loro storia.
“Non ho visto Yoongi!” urlò lei di rimando.
“Aigoo, lo saprà i ragazzi racconteranno tutto! E se dovesse venire a cercarti se dovesse provarci? Come la mettiamo?” continuò a rimproverarla lui, facendo cadere il poster di nuovo dentro lo scatolone, irritato dal volto del ragazzo che amava e concentrando tutta la sua rabbia sulla ragazza.
“Non accadrà! Loro lo fermeranno!” disse con decisione.  
“Mettiti in testa che non devi andare da loro e non ti devi avvicinare! Ora tuo padre è tranquillo, ma rischi sempre! Ti importa veramente così poco della tua vita?” chiese arrabbiato lui “Se è così, se non ti importa che lui ti picchi e te la faccia pagare, CAZZI  TUOI! Ma non venire a piangere quando accadrà qualcosa a colui che cerchi di proteggere!” urlò lui su tutte le furie
“Dovevo parlare con Nam ti ho spiegato di lei!” urlò lei lasciando perdere l’album che aveva tra le mani e guardando fisso Dashimen non comprendendo perché di quella improvvisa furia, ne avevano parlato la sera precedente, lui era stato comprensivo ed era certa che il tutto si era concluso, invece eccolo davanti a lui furibondo che le urlava contro.  
“Cazzate! Ammetti che è stato il pretesto, ti mancano e stop! Volevi far parte di nuovo delle loro vite, perché ora sei una fan e non più una loro amica, sei come tutte le persone che li seguono! Volevi sentirti parte del loro mondo! Ma sai principessa tu non fai parte del loro mondo! E così sarà, molto probabilmente per sempre!” disse secco avvicinandosi a lei con aria di sfida per vedere se lei avrebbe ribattuto, aveva ragione lei non avrebbe fatto parte della loro vita così come lui, dovevano darci un taglio entrambi con quel gruppo d’idol.
“Non dire così! Io batterò mio padre!” urlò lei in sua difesa con un groppo alla gola, tremava, le parole di Dashimen stavano facendo aumentare le sue paure, sapeva che sarebbe stato difficile una volta tornata a Seul, ma non pensava così tanto, si sentiva in balia degli eventi e non riusciva a ragionare, era solo uno tsunami di emozioni che cercava di reprimere ma che non riusciva a farlo e scoppiava, scoppiava sempre di più.
“Oh, stupida ragazzina, sei un’ingenua! Non lo batterai mai se rimarrai legata a loro e agirai d’istinto senza pensare alle conseguenze precipitandoti lì! Fai tanto l’intelligente ma mia cara Isabel, lo sappiamo entrambi che se non cambi modo di pensare e non diventi più furba, cadrai di nuovo!” gli urlò a pieni polmoni fisandola negli occhi e prendendola per le spalle, era arrivata veramente l’ora di finirla, l’ora di chiudere.
“Smettila! Smettila di dire così!” urlò lei abbassando il viso per evitare il suo sguardo, avrebbe voluto coprirsi le orecchie per non sentirlo, ma era incastrata contro il tavolino dal corpo di lui e dalle mani del ragazzo che la tenevano bloccata per le spalle, in trappola, era sempre in trappola, e le parole urlate da Dashimen la facevano sentire sempre più braccata.
“Non abbassare lo sguardo. Guardami sono serio. Sono stato calmo ieri perché eri sconvolta, non starò zitto ora” disse la frase a denti stretti
“Perché? Perché mi stai trattando così?” lei alzò lo sguardo di nuovo su di lui, gli occhi di nuovo lucidi, avrebbe pianto, lo sapeva, accadeva sempre, piangeva sempre e non riusciva a non farlo non riusciva a resistere.
“Perché? Perché col cazzo che starò zitto da ora in poi. Ti ho capita, a te serve qualcuno che ti urli in testa, o non te la dai una mossa, non ti svegli. E Poi Isabel io sto perdendo la pazienza con te” disse scuotendo il capo, oltre che la pazienza era stanco di sentir parlare di quel gruppo, di essere anche lui distante dalla persona per cui provava un sentimento, se la stava prendendo con Isabel, perché le loro storie erano dannatamente simili e perché sentiva il dolore della ragazza come il suo.
“Ho capito, lasciami” disse in un soffio ma lui invece mantenne la presa sulle sue spalle.  
“Mi farai impazzire! Tu mi porterai ad impazzire. Io ti avverto che se non ti dai una regolata, non la smetti con le stronzate, io ti rapisco e ti rinchiudo a Los Angeles in quella casa al sicuro che hai. Sei stata avvisata!” sarebbe stata la soluzione migliore per entrambi scappare via da lì, lontano dai Bts, lontano da Yoongi e da Hoseok.
“Perché? perché sei così incazzato?” chiese lei tremante, c’era qualcosa che non andava in tutta quella rabbia e non ne capiva il motivo.
“Perché sono stanco di tutti questi sbalzi d’umore, ieri eri in uno stato catatonico quando mi hai raccontato tutto, immagino che quando tu abbia visto loro invece fosse completamente fuori di testa, presa dal momento senza un minimo di raziocinio.  E ora io ti trovo di nuovo super compulsiva, hai deciso di sistemare questa cazzo di casa perché pensi che ti aiuti, ma non è così è solo un atteggiamento compulsivo, come quello di andare a lavoro e starci le giornate intere anche se non è indispensabile” soffiò lui come un gatto arrabbiato in faccia alla ragazza
“Io…” provò a ribattere lei ma era accorto di parole
“Cosa? Stai per dirmi che non è vero? Che non ho ragione?”
“Si hai ragione smettila ora” disse tremante cercandosi di divincolarsi dalla presa del ragazzo
“No.” Disse secco mantenendo la presa salda su di lei “Non smetto. Perché ti devi dare una svegliata! Perché ti devo dire la verità anche se non ti piace. Non puoi continuare a piangerti addosso! O ad avere sbalzi di umore così insensati!  Isabel svegliati, smettila di essere depressa, smettila di essere istintiva, smettila di vivere nel passato e cazzo prendi coscienza della situazione e fai quello che devi per liberarti dalla tua prigione!” urlò scaraventando lo scatolone vicino a loro con un calcio all’aria per poi tornare con gli occhi fissi su di lei.
“Sono stato accondiscendente ti ho lasciato fare, ma basta, in America eri protetta, qui o impari ad agire in modo intelligente o finirai male!” disse prendendole rudemente il volto tra le mani così che lei evitasse di distogliere lo sguardo.
“Io queste cose le so!” strepito lei con un nodo alla gola
“No, non le sai! No se vai da Namjoon, no se con una scusa fai di tutto per vederli!” continuò ad aggredirla lui, il prossimo che avrebbe potuto incontrare poteva essere Hoseok e lui non poteva permetterlo.
“Fanculo!” urlò lei cercando di divincolarsi dalla sua presa, si sentiva impazzire non voleva più sentire quelle accuse, voleva tornare in un posto protetto, svuotare la mente non pensare a nulla, si sentiva stanca, tremendamente stanca, le parole di Dashimen rimbombavano nelle sua testa talmente tanto da farle sentire delle fitte dolore al cranio, era tutto troppo avrebbe, voluto urlare, allontanarsi, fuggire da tutta quella realtà che il ragazzo le stava sbattendo in faccia con violenza atroce. Ma invece stava ferma, lì con gli occhi spalancati e tremante senza riuscire a liberarsi da tutto il dolore che provasse.  
“Fanculo? Oh sai dire solo questo quando non ti conviene la conversazione, bellezza svegliati” disse e con un strattone la liberò
 
Le diede le spalle prendendo le distanze, cercando di trovare la calma, i suoi occhi si riposarono sul poster di Hoseok che aveva lanciato malamente nello scatolone, era tutta colpa di quel ragazzo, si sentiva così stremato, avrebbe voluto rivederlo, ma non poteva. Come avrebbe potuto incontrare uno di loro se lei non lo poteva fare, come poteva farle una cosa del genere. Non  poteva neanche provare a ricucire i rapporti con Hoseok neanche provare a pensare minimante di avvicinarsi a lui a poter vedere se mai sarebbero potuti essere una coppia. No, non poteva farlo, lei sarebbe stata molto più sofferente a causa di ciò. Aveva solo una soluzione chiudersi anche lui in una prigione e soffrire con lei, non poteva abbandonarla, non poteva lasciarla sola in quel dolore.
“Sai qual è il reale problema?” chiese rimanendo voltato mentre cercava di ritrovare la calma
“Non ho capito” provò a dire lei tremante mentre si reggeva al tavolo con entrambe le mani e stringendo forte sul mogano, e non distaccava gli occhi dalla spalla di Dashimen leggermente atterrita, non voleva che lui scoppiasse di nuovo, non l’aveva mai visto così arrabbiato, sapeva che lo poteva diventare, era al corrente dei modi bruschi del ragazzo ma non pensava che potesse arrivare ad averli con lei.
“Che se tu dicessi la verità a Yoongi, e gli chiedessi di scappare con te a Los Angeles nella casa segreta di Do-yoon lui ti direbbe di no” disse a denti stretti, probabilmente anche Hoseok gli avrebbe detto di no, non avrebbero mai potuto vivere una storia d’amore per questo lui era scappato e si era allontanato, per questo non tornava da lui.
Lui e Isabel erano identici, non tornavano dai propri amati per paura di un rifiuto.  
“Non lo dire, non lo puoi sapere” disse lei quasi in un sussurro, lui si voltò a guardarla pensando che lei fosse solo un’illusa così come lo era anche lui, erano entrambi innamorati di due persone che non avrebbero mai anteposto la loro carriera o la loro vita per amore. Lui e Isabel invece erano fatti della stessa pasta, avrebbero sacrificato tutto per amore e la ragazza lo dimostrava ogni giorno.
“Invece è così e lo sai anche tu, o gli avresti rivelato la verità fin da subito. Lo sai benissimo perché non hai detto nulla, è meglio questa sofferenza che quella di essere rifiutati dal proprio amore” disse lui tristemente mentre non le staccava gli occhi d’addosso e la osservava mentre faceva no con la testa. “Mi dispiace è così, lo sai dentro di te”
Sofferenza c’era solo questo sul viso della ragazza, era come se Dashimen sentisse il cuore di lei sempre di più cedere e frantumarsi. Era la verità e lei lo sapeva, la consapevolezza era sul volto di Isabel che tremava ancora attaccata al tavolo, solo per non cadere a terra e incominciare a piangere per non finirla più.
Isabel lo sapeva dentro di sé, lui non avrebbe mai lasciato la carriera per lei, carriera per cui stava faticando tanto. Lui non l’avrebbe mai scelta, mai salvata. Doveva salvarsi da sola.
“Ti do una mano con gli scatoloni, sempre se vuoi continuare” disse cercando rimediare a tutto il dolore che le aveva appena causato, lei tirò su con il naso e annuì, lui si riavvicinò alla ragazza e le prese le mani, le portò vicino alle sue labbra e diede un leggero bacio. “Ti amo, ma tu devi reagire e non avvicinarti a loro mai più, non puoi rischiare per loro, non puoi rischiare la tua vita per lui. Io non posso perderti. Non esiste solo Yoongi ci sono anche io per te” disse lui mentre le lasciava le mani, e con una mano andava sul suo viso per accarezzarla dolcemente.
“Non dovevi dirlo” in un soffiò
“Invece si, mi dispiace. Ma lo sai è così lui non ti ama quanto lo ami tu” disse lui poggiando la testa contro quella della ragazza che non riuscì più a trattenere e scoppiò del tutto in lacrime. Lui se la spinse più contro tenendola stretta.
“Ti prego incomincia a essere più egoista in questo mondo di sciacalli, ti prego sforzati di sopravvivere” le sussurrò tenendola stretta aspettando che la crisi passasse. 
 
13 GENNAIO 2017 POMERIGGIO

Chin-hae, Hae-eun e Dashimen si trovavano tutti in un ufficio all’interno dell’hotel per poter parlare.
Il reporter aveva appena raccontato la conversazione che avesse avuto con l’idol quella mattina stessa e tutti e tre gli uomini stavano cercando di capire il da farsi.
“Non possiamo farlo, lei si arrabbierà” disse Dashimen con le braccia incrociate al petto irritato da quella situazione, maledicendo il rapper nella sua testa che aveva deciso di indagare su Isabel, la situazione era già abbastanza critica mancava solo che ci fosse il detective Conan a voler risposte.
“Se non lo facciamo noi cercheranno altri investigatori” disse serio Hae-eun mentre scuoteva la testa all’irruenza del ragazzo.
“Non troveranno nulla” disse Dashimen sicuro di sé, qualunque informazione riguardante Isabel era al sicuro, lui aveva pensato a tutto.
“Sei troppo sicuro di te, questa è l’unica cosa che non dovevi imparare da Do-yoon” disse Hae-eun con rimprovero, ogni tanto anche Dashimen li ricordava l’amico.
“Non è così, ho messo tutto in sicurezza, ne sono certo!” esclamò con tenacia il ragazzo.
“Nipote sei molto bravo, e io sono sicuro che nessuno può accedere a nulla. Ma pensaci bene se una persona andasse a investigare su Isabel, se anche lo facesse qualcuno d’incompetente, non pensi che ci potrebbero essere probabilità  che venga beccato?” Chiese Chin-hae cercando di portare a far ragionare il nipote che a quanto pare fosse molto più scontroso del normale in quella giornata
“Da chi?” chiese bloccandosi un attimo non avendo capito quel discorso
“Dal padre di lei...” sbuffò Chin-hae
“Continuo a non capire, puoi essere più chiaro nelle spiegazioni?” lo aggredì Dashimen
“Ragazzo sappiamo tutta la storia, lei e lui vicino sono un rischio per via del padre, se un investigatore incominciasse a seguire Isabel e il padre se ne accorgesse potrebbe trovare un modo per capire chi stia cercando informazioni sulla figlia, e se risale a Yoongi è  un problema” disse piccato Chin-hae scuotendo la testa
“Non potevi dirgli di non farlo??” urlò Dashimen voltandosi contro Hae-eun con rabbia
“Dicendoli cosa per convincerlo?” rispose con tono ironico il reporter con una risata
“È meglio se vado io da Yoongi a dargli informazioni, non ho bisogno di seguirla, e possiamo decidere insieme a lei cosa dirgli” Chin-hae decreto il tutto
“Lei non sarà d'accordo, non credo che dovremmo metterla al corrente di ciò. Anzi non dovremmo neanche esserci noi in questo nuovo pasticcio creato da Min Yoongi!” esclamò con rabbia “Ma non può vivere la sua vita in santa pace senza rompere, quel rapper!” esclamò con rabbia, forse era riuscito dopo la litigata della mattina a porre fine a tutto ed eccolo che correva il rischio che lei potesse in un momento di pazzia fare qualcosa di avventato.
“Aigoo, ma ti vuoi calmare ragazzino, a cosa dobbiamo tutta questa furia tremenda?” chiese Chin-hae non capendo l’atteggiamento tanto oppositivo del nipote
“Quella cretina ieri sera è tornata alla Big Hit e si è vista con due di loro!” esclamò ancora con rabbia
“Cosa? Perché l’ha fatto?” chiese Chin-hae sconvolto spegnendo la sigaretta nel posacenere sul tavolino.
“Perché a quanto pare il leader del gruppo scopa con una sposata che ha una serie di scandali in seguito e lei voleva lasciarli un maledetto fascicolo con tutte le informazioni” sbuffò irritato da quella situazione “Alla fine si è trovata faccia a faccia con Namjoon e anche con il più piccolo.” Sputò fuori con rabbia
“Hai detto il leader? Mmmh sai per caso se la donna in questione è una certa Park Jisoo?” chiese Hae-eun ricordando il fascicolo della donna
“Si, dovrebbe essere la segretaria del loro Pd-nim. Perché cosa sai tu di questa storia?” chiese sospettoso
“Nulla, ma quel fascicolo che Isabel ha, è anche nelle mani del loro Pd-nim l’ho dato io, ricordi Chin-hae te l’avevo chiesto, me l’hai recuperato tu” disse serio dandoli un colpetto con il braccio.
“Oh si, ricordo anche quella storia, che serpe quella donna, ha rovinato una storia d’amore e alla fine le è andata anche male, ora cosa fa? Vuole incastrare un ragazzino per caso?” rise Chin-hae passandosi una mano tra i capelli
“Cosa? aigoo io non so niente di sta tizia perché è tanto importante? Ah no una cosa la so, è andata a letto anche con il signor Bang” disse pensando al racconto di Isabel
“Serio? Strano che Bang non abbia indagato prima e si sia fatto quasi fregare da quella donna, comunque dovrebbe sapere tutto ora, probabilmente la licenzierà, non è un nostro problema, ne abbiamo già tanti” disse Hae-eun scuotendo il capo con disapprovazione
“è un nostro problema se la ragazza va di nuovo e incontra alcuni di loro” disse Chin-hae “Tu dovresti tenerla d’occhio” si rivolse al nipote con rimprovero e cipiglio alzato.
“Pensi sia semplice? Specie non vivendoci insieme, a mala pena incontra me! È un miracolo che mi abbia raccontato tutto” sbuffò sempre più irritato il ragazzo
“Aigoo, maledetto Do-yoon, siamo in questi casini per lui” scosse il capo Chin-hae
“Zio puoi sempre tirarti indietro” disse Dashimen risentito guardandolo in malo modo.
“Certo, e la lasciamo far danni e rischiare la pelle, mi sono affezionato anche io a quella ragazza, ormai è come una nipote per me” disse piccato
“Ormai siamo dentro a tutto ciò, non possiamo tirarci indietro” disse Hae-eun solennemente 
“Tu potresti neanche la conosci” disse Dashimen piccato
“Ho promesso a Do-yoon che avrei protetto la ragazza, è così farò” disse serio
“Non capisco perché fai parte dell’altra squadra” sbuffò di nuovo Dashimen era una cosa che si era sempre domandato, del perché fosse andato a dare una mano alla big-hit e a Yoongi.
“Perché così potrò tenere sotto controllo quel ragazzo, Do-yoon voleva così, alla fine quello che rischia la pelle è lui”
“Come se Isabel non la rischi, a fin dei conti è lei quella con i lividi sulla pelle, a me Yoongi sembra stare benissimo, ha il suo successo, i suoi amici e ora anche i soldi. Non è lui quello che gli sbalzi d’umore che vanno dalla depressione e il pianto alla pazzia e le azioni non ragionate” disse arrabbiato Dashimen
“Aigoo, lascia perdere quel povero ragazzo, anche lui soffre” provò a dire Hae-eun
“Si certo come no” sbuffò lui senza credere realmente che fosse Yoongi quello a soffrire anzi sicuramente si stava godendo la vita come Hoseok tutti e due assieme.
“Okay, basta! Ragazzino mi stai facendo irritare, se devi partecipare a queste riunioni solo per scaricare la tua frustrazione allora puoi anche non farlo, e faremo venire direttamente lei” disse secco Chin-hae non sopportando più tutte quelle lamentele da parte del ragazzo
“Non puoi far venire lei, non hai visto come sta” disse serio
“Beh dovrebbe esserci lei in prima persona, è la sua vita, a Do-yoon piaceva tenere i fili delle situazioni, ha organizzato tutto questo, perché pensava che Isabel fosse indifesa, pensava che tenerla al sicuro e all’oscuro l’avrebbe protetta. Non la penso come Do-yoon, Isabel dovrebbe avere la libertà di decidere per sé” disse serio
“Isabel non ne è capace, Do-yoon ci aveva visto bene, Isabel da sola sarebbe già crollata da un pezzo” disse a denti stretti
“Okay, fermatevi entrambi! O incominciate a litigare e non concluderemo nulla, dobbiamo risolvere questo problema di Min Yoongi che è la cosa più urgente, posso darli il tuo numero e ci pensi tu?” chiese Hae-eun bloccando la discussione alzandosi in piedi per attirare l’attenzione dei due
“Si, ci penso io, creo un fascicolo con alcune informazioni nulla di importante, ma non posso essere io a consegnarlo” disse serio mentre Dashimen tornava a sbuffare irritato con tutti e avendocela con il mondo intero ormai.
“Perché non puoi darlo tu? Io parto fra due giorni, torno fra due settimane” disse
“Sono troppo vicino a Isabel, il padre sa di me e che sono l’altro socio dell’albergo” disse per poi voltasi a guardare Dashimen
“Cosa vuoi da me? Perché guardi me?” chiese confuso dall’occhiataccia dello zio, pensando già al peggio
“Perché tu puoi andarci” disse serio ghignando Chin-hae
“No! Io non vado da quello, lo ammazzo non lo sopporto!” disse irritato solo al pensiero di incontrare Yoongi a cui ormai dava la colpa di tutti i mali.
“Non abbiamo alternative, lui non può, io torno fra due settimane. Ed è meglio se ci va un ragazzo, puoi diventarci amico, così tieni anche sotto controllo la situazione” disse Hae-eun piccato.
“Scherzate? Dubito di diventare amico a Min Yoongi, io non lo sopporto. Non posso”
“Beh, andrai tu è deciso. E poi può darsi che se lo conosci cambi idea, speriamo” disse Hae-eun ridacchiando e guardando Chin-Hae che rise anche lui
“Non posso, se lei lo venisse a scoprire si arrabbierebbe con me, la volete esplosa?” chiese preoccupato solo al pensiero che lei lo sapesse e poi non aveva voglia di diventare amico a lui e di rischiare di incontrare Hoseok, quel piano era tutto insensato.
“Beh le spiegherai che non c’era alternativa, e lo farai con calma, prima o poi capirà” disse Chin-hae non del tutto convinto
“Aigoo, mandate qualcun altro no me! Io non ci voglio andare” disse sbuffando
“Non possiamo mandare in giro gente a casaccio con documenti con informazioni su Isabel, no se rischiamo che qualcosa vada storto. Tu sei l’unica scelta” disse Hae-eun
“Fanculo, che schifo! Potevo rimanere in America anni fa, e invece no! Ho deciso di venire qui” borbottò irritato Dashimen
“Sei sempre in tempo a tirarti indietro” lo prese in giro Chin-hae dandoli una botta sulla spalla
“No, che non lo sono, la amo troppo” disse alzando gli occhi al cielo
Entrambi gli uomini si scambiarono uno sguardo scettico e preoccupato.
“No come pensate voi, se fosse stato così l’avrei portata via e fanculo tutto” sbuffò irritato guardandoli come se fossero pazzi
“Ah.. speriamo sia vero” disse Hae-eun passandosi una mano sulla fronte a disagio
“è vero!” esclamò irritato
“Come dici tu, io devo andare, ve la sbrigate voi, ho un casino di cose da fare” disse Hae-eun alzandosi in piedi
“Stai tranquillo passa un buon viaggio” sorrise Chin-hae alzandosi e abbracciando l’amico
“Lo spero… ci aggiorniamo!” disse per poi sorridere al ragazzo avvicinarsi e scompigliarli i capelli “Tu cerca di rilassarti, andrà bene con Yoongi” sorrise di nuovo per poi andar via e lasciare i due soli.
 
“Vi odio” sospirò Dashimen stravaccandosi sulla sedia, lo zio sorrise e tirò fuori il pacchetto di sigarette dalla giacca.
“Ne vuoi una?” chiese e Dashimen annuì
“Mi spieghi qual è il problema?” chiese alzando un sopracciglio
“Ho litigato con Isabel questa mattina, e anche molto le ho urlato contro cose orrende, non avrei dovuto. Ho un problema zio” disse Dashimen guardandolo dritto in faccia, mentre si rigirava nervoso la sigaretta tra le dita.
“Cosa hai combinato?” chiese Chin-hae passando l’accendino al ragazzo.
“Perché pensi che io abbia combinato un danno?” sbuffò irritato di essere sempre accusato ingiustamente
“Dashimen parla” disse secco mentre continuava a fumare tranquillo e scrutando il nipote in cerca di una risposta.
“Lo sai che mi piace andare a letto con un po’ di gente no?” chiese tranquillo per poi accendersi la sigaretta e ispirare velocemente.
“Si, so benissimo che non fai distinzioni tra maschi e femmine e sono affari tuoi, non mi sembra di averne fatto un problema” disse piccato mentre ciccava la sigaretta nel posacenere.
“Si lo so, sei molto aperto di mentalità” annuì rasserenato da ciò era stato una fortuna trovare suo zio con una mentalità così aperta.
“Merito di Do-yoon, c’entra un ragazzo?” chiese incuriosito
“Si…. Provo un sentimento per un ragazzo da fin troppi anni… questo ragazzo è uno dei bts” abbassò lo sguardo a disagio, poi fece un tiro alla sigaretta nervoso aspettandosi una qualsiasi reazione da parte dello zio.
“Lui ti ricambia?” chiese con interesse
“Non lo so, non ci vediamo da un anno, e lo sai come ragionano i coreani, se qualcuno dovesse sospettare qualcosa che lui sia Gay, addio carriera, addio qualunque cosa, diventerebbe un relitto.” Disse con rabbia, odiava quel modo di pensare, odiava che in quel paese non potesse essere libero come voleva.
“Si lo so, ma penso dovrebbe scegliere lui cosa rischiare o meno, non credi? Immagino che tu sia scappato perché pensavi di rendere le cose più semplici? È da te scappare quando provi un sentimento forte o ti senti troppo legato a un posto o a una persona. Non ti sto incolpando, capisco il perché sfuggi alla sofferenza in qualunque maniera, specie dopo quello che hai passato” disse guardando il nipote con affetto
“Lei non lo sa, non ho avuto il coraggio di dirlo a Isabel” disse incerto sentendosi in colpa per non averle detto ancora quel maledetto nome e tutta la storia.
“Penso ti farà bene incontrare Yoongi, forse riusciresti a capire meglio la situazione, non siete solo tu e Isabel a soffrire. Credo alle parole di Hae-eun quando dice che quel ragazzo soffra, e penso che anche il ragazzo di cui tu sia innamorato stia come te. Forse avresti l’occasione di incontrarlo e vedere come va, senza scappare, provando a rimanere” cercò di incoraggiarlo lo zio.
“Anche lui è scappato da me, l’ultima volta che ci siamo visti, è venuto a letto con me e non l’ho ritrovato la mattina dopo.” Disse pensando a quella mattina quando si era svegliato e di Hoseok non c’era nessuna traccia neanche un biglietto, ripensò anche ai messaggi inviati di cui non aveva avuto risposta.
“Dashimen, io dubito che t’innamoreresti di uno che non prova un sentimento per te, forse anche lui non sa cosa fare ed è scappato”
“Mi ha scritto dopo un anno. Sono stato male, ne ho parlato con Isabel senza dirle il nome.” Raccontò Dashimen tastandosi lo stomaco che li doleva, senso di colpa, provava quello nei confronti della ragazza. Senso di colpa nel mentirle e senso di colpa perché aveva la possibilità di aggiustare tutto a differenza di lei e lui non lo faceva, scappandosi e nascondendosi come un criminale per quell’amore.
“Isabel che ti ha detto?”  chiese incuriosito
“Mi ha detto di provare ad incontrarlo appena tornato in Corea, e che avrei dovuto parlarli per chiarire”
“Quello che lei non può fare, e vorrebbe fare. Sai forse è la scelta giusta incontrare Yoongi avresti un’occasione di parlare con questo ragazzo.”
“E se mi facesse male?” disse perplesso
“E se invece non lo facesse e iniziasse una relazione?” chiese lui
“Non so cosa sia peggio, se dovessi iniziare una relazione con lui, come lo direi a Isabel, lei ne soffrirebbe. Perché io avrei quello che non può avere e tanto desiderà” e così Dashimen decise di svuotare il sacco su tutto quello che pensava a riguardo di quella storia, provando ad essere onesto.
“è per questo che sei stato duro con lei? Vuoi che lei dimentichi quei ragazzi così da non sentirti in colpa se dovessi avere un legame con loro?” chiese avendo comunque già capito la risposta
“Si, mi sentirei in colpa, perché per lei non ho una soluzione, non ora” disse serio
“Beh se Isabel dovesse sapere che non hai fatto niente a causa sua, penso si arrabbierebbe.”
“Aigoo, devo andarci per forza?” chiese supplice
“Si, penso sia la cosa più giusta, ora ti devo lasciare però, ho un appuntamento tra mezz’ora per un affare” disse alzandosi
“Fa tutto così schifo zio” brontolo il ragazzo
“Può pur sempre migliorare, su con la vita ragazzo sei giovane!” ghignò dandoli qualche pacca affettiva e Dashimen sorrise a suo zio, per poi buttare quella sigaretta che si era spenta da sola durante il discorso, e lamentarsi con un grugnito, era tutto un grandissimo macello, sarebbe andato tutto peggio se lo sentiva.
 
Angolo dell’autrice: Ciao a tutti! Sono stata brava ho aggiornato come avevo promesso!
Novità a breve pubblicherò il primo capitolo di una raccolta dei missing moment di Maybe fate vol.1! Se volete sapere di alcuni momenti non detti andata a leggere!
Comunque sto revisionando il primo volume oggi pubblico il 18!
Passando al capitolo di oggi! Sorry forse vi aspettavate i bitti! Ma no avevo detto che mi mancava Dashimen!
Eccolo di nuovo qui.
Voglio sottolineare Dashimen è arrabbiato perché la vede soffrire ecco perché incolpa Yoongi,  non lo fa come faceva Ha-rin per gelosia e invidia. Il modo di Dashimen è dettato dalla rabbia del momento. Isabel beh, è sempre in Down per quanto io non la vorrei. Non riesco a farla diventare Reattiva e pronta a tutto… la sto perdendo dalle mani spero di poterla recuperare! Dashimen è stato duro? Forse troppo… comunque è di carattere così spero che non lo troviate troppo fuori luogo, sembra tranquillo ma ha i momenti che esplode è già successo. (Chin-hae dice in un capitolo che Dashimen deve andare via con Isabel in America o arriverebbe a uccidere il padre di Isabel. è una frase che spiega il personaggio. Dashimen lo farebbe)
Ora piccolo riepilogo per alcuni di voi che potrebbero essere confusi dai troppi personaggi o i troppi nomi coreani:
Chin-hae è lo zio di Dashimen investigatore di Do-yoon che è apparso d’estate per aiutare, lui è nel dietro le quinte e tira i fili insieme a Hae-eun migliore amico di Do-yoon reporter (CEO di Dispatch in incognito) e lui è in contatto con Pd-nim e decide alcune cose e aggiorna Bang-shyuk di ciò che accade. Hae-eun è anche il cugino alla lontana di Park Bong-cha che era la donna di cui era innamorato Do-yoon.
Chin-hae, Hae-eun e Bang anche se sono presenti a tratti sanno tutto di tutti e a volte sorvegliano i due protagonisti e proteggono escogitando vari piani, è già successo in passato hanno fatto tornare loro tre Isabel a Seul pubblicando uno scandalo sul fratello della ragazza.
Dashimen non sa tutto quello che loro sanno.
Detto questo vi lascio anche uno specchietto con le varie età  dei personaggi
Jin:24
Isabel e Yoongi: devono farne 24
Hoseok Namjoon e Dashimen: devono farne 23 tutti
Jimin e Tae: devono farne 22
JK: deve farne 20
Chin-hae: 44 anni
Hae-eun: ne ha 32 (stessa età che avrebbero avuto Do-yoon e la sua amata)
Park Jisoo la segretaria: 32
Ci si legge domenica prossima!

            

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Capitolo 40
*** CAPITOLO 40 GROUP ***


CAPITOLO 40 GROUP

14 GENNAIO 2017 00:00 NOTTE
Si trovavano tutti seduti a terra in cerchio, avevano da poco finito le prove, sarebbero dovuti andare tutti a casa, ma Yoongi aveva insistito che si fermassero per fare la famosa riunione di gruppo decisa la sera prima in macchina.
La tensione era percepibile nell’aria, Jungkook si trovava tra Yoongi e Namjoon e continuava a tenere il viso abbassato nascondendosi dallo sguardo di chiunque. Namjoon si stava torturando l’interno della guancia, e ogni tanto sbirciava Jk, magari il suo segreto fosse stato come quello del ragazzo, avrebbe dovuto parlare della sua tresca e già immaginava le facce di disappunto di tutti, tranne quelle dei due che già sapevano tutto e che non avevano per nulla infierito. 
J-hope al suo fianco lo guardava leggermente innervosito, sentiva la tensione provenire dal suo migliore amico e non ne capiva la ragione, era certo che quella riunione riguardasse solamente JK.
Jimin si trovava al fianco di J-hope tamburellava con le dita sul pavimento, voleva con tutto se stesso scoprire cosa stesse succedendo, e aspettava solo delle risposte.
Jin aveva lo sguardo che viaggiava tra Yoongi e Jk, ogni tanto scuoteva la testa, vedere il piccolo in quello stato d’imbarazzo, lo stava facendo sentire in colpa, avrebbe mantenuto la calma, e avrebbe dimostrato di essere molto meno morboso con i suoi ragazzi.
Tae si trovava tra Jin e Yoongi, non aveva molti pensieri a riguardo, qualunque sarebbero stati i segreti che avrebbero svelato, tutti insieme avrebbero trovato un modo per risolvere, sperava solo che nessuno si fosse accorto di quanto lui fosse depresso nell’ultimo periodo, ancora troppo sofferente per via del lutto subito a settembre. Non aveva alcuna intenzione di parlarne e non l’avrebbe fatto.

Yoongi tossì per attirare l’attenzione di tutti, e sei paia di occhi si focalizzarono su di lui.
“Ehm, ehm…. Allora facciamo che parlo io di quello che sta succedendo a Jk, va bene per te?” chiese toccando leggermente il ginocchio del più piccolo per dargli tutto il suo appoggio e lui annuì con i capelli che erano appiccicati alla fronte e nascondevano leggermente gli occhi, il suo sguardo torno sul pavimento, e con una mano cercò quella del suo hyung per avere più sicurezza.
“La situazione potrebbe sembrare grave, ma non lo è, voglio precisare immediatamente che sia Pd-nim, che i manager sono al coerente di ciò prima di tutti noi, Jungkook anche se è il più piccolo è stato abbastanza maturo da chiedere aiuto agli adulti.  Non ha detto nulla a noi, perché si sentiva in imbarazzo e pensava che lo avremmo incolpato. Voglio sottolineare che sia io che Namjoon non lo riteniamo responsabile.” Disse serio mentre gli altri ascoltavano in silenzio, e Jin lanciava degli sguardi allusivi al rapper.
“Ho detto anche personalmente a Jin hyung il tuo problema” disse stringendo di più la mano di Jungkook e il ragazzo alzò lo sguardo sul più grande di fronte a lui che accennò a un sorriso.
“Mi dispiace, sono stato troppo severo e oppressivo, mi preoccupo per te. Il mio modo di fare è dettato solo dal fatto che ti voglio bene, e te ne voglio fin troppo. Non ti avrei mai colpevolizzato, non mi sarei arrabbiato con te. Sono consapevole che non è colpa tua questa situazione, avrei voluto saperlo però, così sarei tornato con te la sera tardi, ti avrei voluto proteggere anche solo standoti vicino” disse sorridendo leggermente commosso nel vedere Jungkook con gli occhi lucidi che si asciugava il viso con la manica della felpa, che gli andava talmente grande da farlo sempre ancora più piccolo e tenero.
“è molto grave?” interruppe quel momento Hoseok leggermente stranito da tutto quel discorso super affettivo fatto dal suo hyung
“Possiamo sapere tutti che cosa sta succedendo? Mi sento in ansia, sembra grave! Mi sta venendo da vomitare per via di tutta quest’ansia che ho in questo momento” disse Jimin mentre guardava prima Jin e poi Jk con apprensione.
“Per favore parlate cosa sta succedendo!” si unì V guardando Yoongi in cerca di risposte nervoso come tutti
“Succede che una saeseng si è fissata con il più piccolo, nulla di grave, prima o poi sarebbe successo e penso che succederà a tutti, è accaduto ora e il primo è stato lui. Questo è il motivo dietro al fatto che Jungkook abbia preso le distanze da noi, era preoccupato che noi potessimo rischiare a causa sua, per questo torna da solo in orari tardi perché fa dei giri immensi con la macchina per seminarla a volte” disse facendosi serio in volto e cercando di rimanere calmo così che tutti lo rimanessero a loro volte.
“CHE CAZZO” disse Hoseok con un ringhio arrabbiato stringendo i pugni.
“Nessuna ramanzina a Jk per favore, siamo qui per parlare” disse il leader voltandosi a guardare Hope e trovandolo incazzato nero.
“Non stavo per fare una ramanzina a lui, non è con lui che sono arrabbiato!” disse a denti stretti il ballerino, Jimin vicino a lui si stava torturando le mani nervoso come non mai, non sapendo bene cosa dire e cosa fare, si sentiva in colpa per aver trattato male Jk e averlo accusato di avere una relazione nascosta.
“Mi dispiace” disse con voce bassa Jimin abbassando il capo, una lacrima, li scivolo giù per la guancia finendo a terra.
“Stai piangendo?” chiese Tae di fronte al suo migliore amico, avendo individuato le lacrime sul suo viso che non riusciva a trattenere.
“Jiminie… perché piangi?” chiese Jk voltandosi verso il ragazzo confuso in viso
“Sono stato pessimo, ti ho accusato di avere una relazione, ti ho accusato di tante cose, e tu! Tu stavi male!” disse incominciando a piangere, j-hope guardando l’amico senti la rabbia smontare e incominciò a dare qualche pacca al più piccolo come incoraggiamento “Nessuno poteva pensare che sarebbe successo, amiamo le nostre fan, è difficile credere che qualcuno ci possa fare del male” provò a dire J-hope 
“Jimin, non c’è bisogno, se io fossi stato sincero, tu non avresti pensato ad altro, vi ho fatto sospettare di me, e vi ho trattato anche male nell’ultimo periodo, urlandovi contro. Ero nervoso, avevo paura, e voi non potevate minimamente pensare che io potessi trovarmi in una situazione del genere, non è colpa vostra” disse Jungkook con gli occhi fissi sul ragazzo che piangeva
“Si, ma non è neanche colpa tua, sicuramente per te è stato difficile confidarti nella tua situazione, dovremmo capirci a vicenda, e provare ora solo a risolvere questa situazione” disse Taehyung con lo sguardo serio e cupo.
“Giusto, dobbiamo cercare di stare uniti, siamo fratelli, nessuno giudica nessuno, questo gruppo di riunione è per parlare e dirci tutto, senza giudizi.” Disse Jin sorridendo provando a fare il maturo della situazione
“Bene, ricordati quello che hai detto” disse Namjoon alzando lo sguardo sul più grande e Yoongi vicino a Jungkook scoppiò a ridere nascondendo la testa vicino al braccio del più piccolo, che invece aveva arricciato il naso, sapendo che quello che era stato appena detto era solo la punta dell’iceberg.
“Perché Yoongi ride così?” tentennò Jimin alzando lo sguardo basito
“Perché a quanto pare c’è altro di cui si deve parlare” disse Taehyung annuendo serio guardando poi il leader, che spalancò gli occhi per lo stupore sotto il ghigno di Tae che a quanto pare sapeva qualcosa di rilevante.
“Tu sai qualcosa?” chiese Hoseok guardando Tae confuso “c’è altro? Non era solo questo?” continuò con le domande
“Ehm, io so qualcosa, ma non tocca a me dirlo” disse Tae annuendo
“Ma quindi il discorso della saeseng finisce così? Io ho bisogno di sapere cosa lo staff sta facendo per proteggerlo!” disse Jimin sbattendo una mano a terra “Ho bisogno di sapere tutto, da quando è iniziato tutto” disse combattivo, non si sarebbe risparmiato, aveva bisogno di comprendere quanto tutto fosse grave, così da poter prendersi cura del più piccolo, era stanco dei segreti.
“Ehm… no, vi racconterò tutto!” esclamò Jk alzando le mani in sua difesa
“Bene allora incomincia a raccontare” sorrise Jin incoraggiante e Jungkook che sorrise di conseguenza incominciando a raccontare.
 
Finito l’aggiornamento Yoongi si voltò verso il leader, era arrivato il suo momento, ora era il momento di tenere sotto controllo Jin, sperando che non esplodesse con qualche ramanzina.
“Bene ora Leader a te la parola” Disse Yoongi sorridendo, e trattenendo una risatina, aveva voglio di ridere per alleggerire la tensione per via di quanto fosse seria la situazione.  
“Io… non sono sicuro” disse indeciso guardando poi Jin hyung con preoccupazione
“Pensi che mi arrabbierò con te?” chiese strabuzzando gli occhi perplesso da quella insinuazione.
“Penso che non la prenderai bene, penso che mi giudicherai e lo faranno forse anche gli altri, ho paura del vostro giudizio, ho un segreto da molti mesi, e io non reggo più a tenerlo per me, mi è stato consigliato di parlarne da una persona, e di solito questa persona sapeva consigliare bene. Il fatto è che io non ho solo questo segreto ma ne ho un altro insieme a Jk… sinceramente non so quale sia il peggiore” disse tremante con uno sguardo da far impietosire chiunque mentre si aggrappava alla sua maglia come se ne dipendesse della sua vita. Tutti si guardarono scettici non avendo capito molto del discorso, quello che era certo per tutti era che il Leader, aveva paura del loro giudizio e ne stava soffrendo fin troppo.
“Aigoo, Namjoon… quanto grave potrà essere? Hai ucciso qualcuno?” chiese Jin ridendo per smorzare la tensione “Perché se è così, ti aiutiamo a nascondere il cadavere” esclamò Hoseok dandoli una pacca sulla spalla
“Ehmm…”
“Namjoon hyung parla, non è grave come cosa” disse Tae sbuffando
“Come lo sai tu? Perché tu e Yoongi sembrate sapere tutto” disse con voce isterica e Tae rispose con un’alzata di spalle senza avere una risposta da potergli dare.
“Non ho capito, hai un tuo segreto e poi ne hai un altro con Jk?” chiese Jimin confuso grattandosi la testa e dondolando leggermente con il busto.
“Si, è così… il suo, beh io e Yoongi hyung lo sappiamo e sinceramente non ci siamo posti il problema, per quanto riguarda quello in comune, non è niente di preoccupante ma qualcuno potrebbe arrabbiarsi” disse Jk lanciando un’occhiata a Yoongi che sorrise invece “Ho promesso che non mi arrabbierò, e anche Jin ha promesso niente giudizi, quindi o Namjoon incomincia a parlare o parlo io di nuovo, perché stiamo tergiversando e non mi piace, poi si è fatto anche tardi, e dobbiamo risolvere tutto per poi morire nei nostri comodi letti” disse annuendo e con un ghigno sul volto.
“Okay! Lo dico! Allora vado a letto con la segretaria di Pd-nim!” urlò il leader così senza giri di parole per poi chiudere gli occhi e aspettarsi delle urla, l’unica cosa invece che udì fu la risata di Hoseok che non era riuscito a trattenersi non capendo quale fosse la problematica, Yoongi a vedere J-hope si fece contagiare e incominciò a ridere anche lui.
“Non ho capito dov’è il problema?” chiese Jin sbattendo le palpebre
“Omo… il problema sono i dettagli” disse Tae annuendo con la testa, trattenendo un risolino.
“Quali dettagli? Ci deve raccontare dei suoi amplessi! Ti prego no! Basta Yoongi con la storia dello svuotamento!” urlò Hoseok fermando le risate e indicando Yoongi che invece era rosso in viso e rischiava un arresto respiratorio.
“Ah…. È sposata” disse Jimin dopo un’illuminazione venuta da chissà dove poi indico Tae mentre boccheggiava “Avevi ragione!” esclamò
“è sposata?” chiese Jin stupito “Vai a letto con una sposata?” chiese con la faccia stranita non credendo realmente a ciò che stesse ascoltando, Namjoon aprì gli occhi e li punto su di lui, la sua faccia era il viso della vergogna.
“Io.. a me piace…non sono riuscito a trattenermi, è incominciato tutto quando ho iniziato a indagare” esclamò a disagio
“Okay, niente giudizi… io non ti giudico, non scegliamo noi di chi innamorarci, aspetta sei innamorato?” chiese poi confuso
“Ehm… non lo so, comunque Pd-nim è al coerente”  disse in preda al panico, sperando di alleggerire le sue colpe con quella informazione
“Eh certo, non sfugge niente a quello lì! Scusate ma io sapevo che andavano a letto” disse Tae confuso grattandosi la testa  
“Perché tu sai tutto!!!” urlò Jk con voce stridula
“Perché io osservo e sento tutto” disse con un sorriso quadrato
“No aspettate, anche il capo è andato a letto con lei?” chiese Jimin con una faccia orripilata
“Cosa ti ha detto?” chiese Hoseok incuriosito mettendo un braccio sulla spalla del leader.
“Nulla…. C’è almeno nulla su di lei, mi ha rimproverato per un’altra faccenda” disse perplesso, cercando di ricordare la conversazione avuta in ascensore, il capo era stato fin troppo accondiscendente per quella questione.
“Per cosa può averti rimproverato?” chiese Jin strizzando gli occhi
“Per Isabel… io ho incominciato ad indagare tramite Jisoo per avere informazioni su di lei, mi sembrava strano che Isabel fosse entrata senza problemi qui in agenzia e avesse lasciato una lettera, e poi io l’ho vista già qui… e Pd-nim all’epoca mi disse di non dire nulla.” Disse velocemente
“Quando hai visto qui Isabel?” chiese Yoongi confuso a quanto sembrasse, li mancava qualche pezzo.
“Nel duemila e quindici, avevamo da poco pubblicato i need u*, non so perché fosse qui, Pd-nim mi ha detto che non potevo dire nulla” disse mortificato “Pensavo fosse venuta solo a domandare come tu stessi, e niente di più…. Non lo so.” Si prese la testa tra le mani di nuovo in crisi.
“Okay lasciando perdere tutto ciò, cosa hai scoperto?” chiese Jin in fibrillazione non riuscendo a resistere
“Aspetta e di Jisoo non dici niente?” chiese impaurito
“Ehm… mi ero dimenticato, aigoo una sposata. Senti ho detto che non giudico quindi parla, racconta la storia e cosa hai scoperto”  disse velocemente, avido di notizie.
“Allora, non molto, sinceramente un bel niente, o almeno niente da Jisoo… fatto sta che indago da settembre e quindi ci vado a letto da quel momento”  finì la frase con tono mortificato.
“Aigoo! Lo tieni nascosto da settembre?” Hoseok gli tirò uno schiaffo sul braccio risentito per poi fermarsi e soffermarsi sul fatto che lui invece custodisse un segreto dal duemila e tredici e il suo forse era addirittura peggiore.
“Si mi dispiace… io non sapevo come dirvelo, non potevo dire tipo ehi ragazzi sono una testa di cazzo mi scopo una sposata che si è passato anche Pd-nim” disse sarcastico e tutti incominciarono a ridere
“Beh Namjoon hyung così avrebbe fatto ridere” disse Jimin sorridendo comprensivo
“Comunque vi racconto tutto, ho indagato non ho scoperto molto, a parte che era realmente lei ieri, e che Pd-nim ha perso degli investitori…. Ho provato a controllare la lista degli investitori, pensando di trovarci il suo nome, ma non c’è traccia di Isabel, in nessun database, neanche un email, cercavo ciò per contattarla e capire se stesse bene”
“Quindi hai indagato usando la segretaria e alla fine te ne sei innamorato?” chiese Yoongi scettico trattenendo una risata
“Io…. ci sono dei problemi, forse questo amore non è reale come pensavo” disse passandosi una mano in fronte.
“Perché cosa è successo?” chiese Jin “Non dirmi che il marito vi ha scoperti!” esclamò nervoso.
“No, nessun marito, non so nulla di lui, ci ha scoperti un’altra persona” disse guardando Jungkook
“Chi?” urlarono tutti tranne Jk che aveva compreso quel farneticare e aveva dato una pacca sulla gamba del leader
“Isabel” sussurrò Namjoon
“Isabel hai detto?” chiese Yoongi aggrottando le sopracciglia, capendo finalmente il perché la ragazza si trovasse da Namjoon, ora era tutto chiaro, Isabel sapeva essere una grandissima impicciona.
“Aigoo, che c’entra Isabel in tutto questo?” chiese Jin sbalordito
“Hyung… mi dispiace, quel cappello che insistevi fosse il suo, è il suo” disse indicando il cappello sulla testa dello Hyung che alzò gli occhi per osservarlo per poi arricciare il naso.
“Tu hai visto Noona?” esclamò Tae guardandolo come se volesse ucciderlo, Jimin sbiancò per il tono usato dal suo migliore amico, notando che stringeva tra le mani la stoffa del pantalone, e si incominciò a preoccupare che il suo migliore amico potesse esplodere da un momento all’altro.
“Io… si ci ho parlato” disse Namjoon tremolante “Ci ho parlato anche io” disse Jungkook a disagio per non lasciare il leader solo in quel casino, tutti guardarono Yoongi aspettandosi un esplosione, e ciò avvenne, ma non come immaginassero tutti, anzi Yoongi esplose con una grossa risata
“Aigoo, ha perso la testa perché ride?” chiese Hoseok in generale inclinandosi leggermente con il busto per guardare Yoongi con preoccupazione.
“L’avete vista ieri… le hai fatto ascoltare la nostra telefonata?” chiese a Jk sorridendo
“Come?” chiese Jk scuotendo la testa “Lui sa?” chiese a Namjoon confuso
“Tu sai? Come fai a saperlo! Perché non l’hai detto ieri in macchina!” urlò pieno di sorpresa
“Perché era divertente vedervi in panico in quel discorso sconclusionato!” incominciò a ridere sempre più
“No aspetta! Tu sapevi che Isabel fosse con noi e non hai fatto niente per raggiungerla?” chiese Jk non credendo a ciò che avesse appena sentito.
“Ehm…. L’ho sentita mentre diceva che non poteva incontrarmi, e mi sono bloccato. Al dire il vero mi ero bloccato al suono della sua voce come pietrificato” disse con voce flebile
“Okay! Un attimo io non sto capendo più nulla!” esclamò Jin e tutti si voltarono a guardarlo.
“Allora, tu vai a letto con la segretaria di Pd-nim, che è sposata ma che è stata con Pd-nim anche. Tutto è iniziato perché hai incominciato ad indagare su Isabel. Non hai scoperto niente ma Isabel sa di te e Jisoo. Fin qui penso che tutti abbiamo capito. Ora perché Isabel era qui e ha parlato con voi due?”  chiese indicando i due per poi indicare Yoongi sconvolto  “E perché lui lo sa ed è tranquillo?” chiese  con voce stridula Jin mentre il silenzio era calato tra il gruppo che cercava di seguire la sintesi appena fatta per poterci capire meglio
“Ieri sera ero andato da Yoongi Hyung, quando sono uscito per andare a chiamare Namjoon ho trovato lei nel suo ufficio, e l’ho portata via per non farla incontrare con Yoongi” disse Jungkook “Non so perché fosse da Namjoon” disse guardando il leader.
“Ti ha rimproverato?” chiese Yoongi a Namjooon invece
“La conosci bene, si ora vi racconto tutto quello che mi ha detto, però calmatevi perché sembrate su di giri e nervosismi” provò a dire Namjoon nervoso
“Okay parla” disse Jin super incuriosito
Namjoon incominciò a parlare e a raccontare tutto, nel silenzio più totale erano tutti fin troppo curiosi persino Yoongi.
 
“Bene, ora abbiamo detto tutto” disse Namjoon a fine del racconto
“Isabel è una pazza! Una vera pazza. Ma quindi con Jisoo hai parlato?” chiese Jin  a fine di quel racconto pieno di colpi di scena.
“No, la evito io non so cosa fare, ha mentito… Noona mi ha detto di parlare con lei, ma non sembrava apprezzarla”  disse con incertezza il leader del gruppo scuotendo leggermente il capo
“Mmh dovresti seguire il consiglio di quella pazza e parlare con Jisoo e confrontarti, non puoi rimanere così in questa situazione di stallo” disse Yoongi serio in faccia
“Non vuoi che si trova nella tua stessa situazione?” chiese Hoseok pensieroso, ripetendo nella testa le parole situazione di stallo, lui sapeva benissimo cosa volesse dire essere in quel tipo di situazione, guardò con intensità i suoi compagni rapper, pensando che erano entrambi molto simili si erano andati tutti e tre a cacciare in relazioni  complicate. Si incominciò a domandare se quello fosse il momento giusto per dire anche lui il suo segreto e cosa l’affliggeva. Scosse la testa e tornò a prestare la sua attenzione verso gli altri, dicendosi che non era il caso di dire un qualcosa del genere, d'altronde lui non vedeva Dashimen da più di un anno e non lo sentiva anche da fin troppo tempo, doveva solo dimenticare.
“Aigoo, io non posso farci niente, lei non vuole vedermi non la posso costringere, Jungkook ha fatto bene a portarla via” disse Yoongi sorridendo al più piccolo e accarezzandoli i capelli con far affettuoso.
“Ieri mattina non la pensavi così” soffiò Tae improvvisamente, era stato nel silenzio per tutto il racconto e non aveva proferito parola da quando avevano detto che due loro l’avevano incontrato, era rimasto talmente senza parole e si era sentito abbandonato sempre di più, avrebbe voluto essere lui quello che avesse avuto l’opportunità di parlare con lei e invece no non era successo.
Lei si era presentata in agenzia per rimproverare Namjoon per una stupida tresca con una sposata e invece quando era morta sua nonna non si era fatta per niente viva.
“Ieri ero stato preso dal momento, dall’incredulità di averla vista e non ho ragionato molto” disse Yoongi a mo’ di scuse con un’alzata di spalle.
“Non capisco. Io non vi capisco!” urlò Taehyung in preda a uno sconforto misto rabbia che provava dentro di sé, talmente tanto forte da non riuscire più a trattenersi nel rimanere zitto e immobile davanti a quella notizia.
“Tae ti prego calmati” disse Jimin preoccupandosi, J-hope si voltò a guardarlo in viso percependo che c’era qualcosa che non andasse.
“Cosa non capisci, chiedi e ti spiego” provò a dire Yoongi preoccupato anche lui dallo sguardo arrabbiato del ragazzo.
“Non capisco come tu puoi stare fermo senza fare nulla, non capisco perché loro due non hanno avvertito! Dovevate dire che era qui!” esclamò arrabbiato come non mai
“Taehyung è stata una sorpresa ritrovarmela nel mio ufficio, e io non ho pensato a molto le ho anche urlato contro, e poi ne ho approfittato per farle domande, l’ho trattenuta il più possibile” cercò di spiegare Namjoon con voce calma cercando di calmare Taehyung
“Quando io l’ho beccata voleva solo andare via, e l’ho portata via, non voleva incontrare nessuno” disse Jungook  spalleggiando il leader come sempre.
“Che cosa vuol dire non voleva? Non voleva parlare con noi? E solo con voi due? Perché proprio con voi due!” urlò Tae alzandosi in piedi facendo sbiancare tutti
“Tae! Calmati!” rimproverò Jin non comprendendo l’atteggiamento così avventato del più giovane.  
“No! Era qui potevo parlarci e nessuno ha avvisato! Era qui, io ero qui!” disse furioso, sentiva gli occhi pizzicarli terribilmente, e voleva solo urlare e piangere, aveva bisogno di far uscire tutta la rabbia che provava in quel momento.
“Tae… ti stai arrabbiando tu? E io sono tranquillo” disse Yoongi in un soffio per poi alzarsi e avvicinarsi a lui, leggermente scosso da quella esplosione improvvisa.
“Dovresti arrabbiarti anche tu! Perché non ti arrabbi? Perché non sei furioso, stava nello studio di Namjoon a un passo dal tuo! Avresti potuto parlarci! Avremmo potuto tutti. Perché non fai niente per riprendertela!” urlò in faccia a Yoongi, pieno di dolore, lui aveva bisogno di noona, aveva bisogno dei suoi compagni e nessuno riusciva ad accorgersi quanto stesse male, tutti troppo presi o dal lavoro o dalle loro vite.
“Tae… non c’è bisogno di arrabbiarsi, Isabel è fatta così sfugge da anni, io devo lasciarla andare. Se è venuta a parlare con Namjoon, se ha deciso di rischiare anche solo di incontrarmi, se ha fatto un gesto tanto avventato è di certo per un motivo, valido.” Li mise entrambe le mani sulle spalle cercando di calmare quell’esplosione, ma il ragazzo aveva il fuoco negli occhi, e la rabbia montava sempre di più.
“Motivo valido? Una relazione con una sposata non è un motivo valido! La morta di mia nonna lo era! Quello era un motivo valido per farsi vedere! Perché non è venuta da me! Perché da Namjoon si! Io avevo bisogno di lei!” urlò il ragazzo per poi rannicchiarsi su se stesso e piangere pieno di dolore.  Yoongi rimase immobile a guardare verso il basso Taehyung accartocciato su se stesso che singhiozzava, ricolmo dal dolore, in quel momento si rese conto quanto Isabel fosse stata realmente tanto importante per lui e di quanto soffrisse Taehyung per aver perso due persone nella sua vita, non avrebbe potuto rimediare alla morta di sua nonna, ma si era intestardito sempre di più per riprendere Isabel.
Il resto del gruppo era rimasto a corto di parole, senza saper bene come fare, si scambiarono un po’ tutti uno sguardo che voleva dire solo una cosa, Isabel mancava a tutti loro.
“Va tutto bene, va tutto bene” provò a dirgli Yoongi con voce tremante,mentre si chinava ad abbracciarlo e li dava pacche affettive sulla schiena.
“No che non va bene” disse a singhiozzi contro petto di Yoongi, Taehyung sapeva da tempo che c’era qualcosa che non andava in lui e che lo faceva stare male.
“Forza alzati, lo hyung ti porta a fare un giro in macchina, ti porto in bel posto” provò a convincerlo, sperando che parlare un po’ della ragazza in un posto diverso lo avrebbe aiutato.  
“Avevo bisogno di lei” singhiozzò, Tae invece aggrappandosi di più alla maglia del più grande.
“Lo so, avrei dovuto sostituirla io, ma TaeTae, lei sicuramente non poteva venire ti ricordi era sparita in America e molto probabilmente anche lei stava affrontando il lutto del fotografo” provò a dirgli lui
“Ci saremmo potuti aiutare a vicenda” disse in preda al pianto, Jungkook si alzò in quel momento e si avvicinò a loro anche lui.
“Taehyungie mi ha chiesto come stessi” soffiò Jungkook con voce lieve molto preoccupato nel vedere il suo amico piangere in quel modo, Tae anche durante la notizia della perdita della nonna non aveva mai pianto in quel modo straziante, ciò voleva dire che aveva tenuto dentro il dolore cercando di essere forte ma che in quel momento non reggeva più il tutto.
“Co-sa?” tentennò Tae alzando il volto e guardando Jungkook con gli occhi ricolmi di lacrime che si era chinato a terra anche lui per farsi guardare in volto.
“Le avevo detto che eri il suo stalker personale in modo scherzoso, e le si è inclinato il sorriso, mi ha chiesto se tu stessi bene, ha detto che sapeva di tua nonna, sembrava preoccupata, e in pensiero, le ho detto che andava meglio, l’ho rassicurata” raccontò Jungkook sperando che anche solo quella informazione potesse farlo sentire meglio
“Era preoccupata?” chiese tremante “Le importa di me?” chiese di nuovo
“Si, le importa di tutti, mi ha fatto qualche domande su tutti gli altri, penso che se avesse potuto sarebbe corsa da te” disse con tono convincente il più piccolo, provando a tirarlo su di morale.
“Avevi ragione, ha mandato lei il biglietto e i fiori, avevi ragione! Lei sapeva che avevi dei dubbi. Sono certo che lei sapesse che avresti intuito subito che fosse stato mandato da lei” disse Namjoon in uno slanciò ricordandosi di quel particolare, si era avvicinato anche lui al ragazzo con preoccupazione “Lei chiama Pd-nim per sapere se stiamo bene, è in contatto. Tae ci vuole bene, l’ha ammesso.” Cercò di sorridere Namjoon in modo incoraggiante
“Che biglietto?” chiese Yoongi confuso
“Quindi era lei anche quella volta! Visto Tae avevi ragione anche su quello, lei l’avrà mandato apposta con quelle frasi ne sono sicuro, sapeva che avremmo capito che fosse lei! L’avrà fatto per dirci che ci pensa e per dirci che ci segue ancora! Quelle parole erano per darci conforto! Ne sono sicuro!” esclamò Jimin saltando in piedi e raggiungendo il suo amico “Noona ti vuole bene, non ti ha abbandonato, anche se non c’è sono sicura che veglia su di noi, si sarà presentata da Namjoon Hyung perché era preoccupata, non poteva farlo con te perché era in America!” esclamò Jimin accarezzandoli la testa dolcemente e tirandolo a sé.
Anche Jin e J-hope si alzarono per avvicinarsi di più al gruppetto e dare conforto a Tae, che a quanto sembrasse aveva talmente represso le emozioni da non riuscire a reggere più al troppo stress.
Yoongi lo abbracciò di nuovo, sapendo che comunque prima o poi anche Taehyung si sarebbe ripreso, così come lui aveva fatto in passato, avrebbe aspettato che si fosse ripreso dal pianto con l’aiuto di tutto il gruppo e poi avrebbe fatto il bravo Hyung anche con lui, l’avrebbe portato a prendere un po’ d’aria e a parlare di lei. Forse così l’avrebbe potuto aiutare a stare un po’ meglio, si passò una mano tra i capelli mentre guardava il suo gruppo, e per quanto non fosse un momento felice si ritrovò a sorridere a quella scena davanti a lui, la sua famiglia riunita nel bene e nel male, sperava in cuor suo che sarebbero rimasti così uniti per sempre.
 
Angolo autrice:
Ops… dovevo pubblicare ieri mi son dimenticata ahhaah
Il capitolo era anche pronto da giorni!
*il momento detto da namjoon è nel primo volume, lui vede Isabel uscire dall’ufficio di Pd-nim era di quanto Isabel è diventata investitrice.
Bene tutti ora sanno tutto! Beh non proprio…. Hoseok non ha svuotato il sacco sul suo segreto.
Forse vi aspettavate più Namjoon e Jungkook… forse anche io.. ma è uscito Tae, non è capato in aria nei capitoli precedenti si vede come sta il ragazzo, quindi l’esplosione era vicina!
Ci si legge facciamo Lunedì!
Baci!
 
 

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Capitolo 41
*** CAPITOLO 41 LIFE GONE ON ***


CAPITOLO 41 LIFE GONE ON
14 GENNAIO 2017 01:00 NOTTE
Isabel si trovava sul suo divano con Nabi vicino, a cui faceva le carezze dietro le orecchie, in modo così meccanico senza neanche rendersene conto. Se la nottata scorsa fosse stata orrenda, quella che l’aspettava sarebbe stata peggio. Non aveva creato un bel ricordo con i ragazzi, anzi aveva solo causato che la sua mente già piuttosto fragile lo diventasse sempre di più. Ciò che era avvenuto dopo quell’incontro era stato come ricevere una cascata ghiacciata addosso, il responsabile di ciò era stato Dashimen che gli aveva urlato contro di tutto. L’aveva destabilizzata di più di quanto già fosse.
L’aveva sempre saputo dentro di sé, Yoongi non l’avrebbe mai scelta, non si sarebbe mai battuto, lui avrebbe scelto la carriera. Lei lo amava talmente tanto da aver scelto per lui, per non lasciarli la colpa, e perché egoisticamente non voleva sentire uscire quelle parole dalle sue labbra, dalle sue morbide labbra che aveva spesso sfiorato, baciato, quelle labbra da cui non si sarebbe mai voluta separare. No, non avrebbe mai voluto sentirli dire: scelgo la mia carriera. Preferiva tutto ciò a sentirsi rifiutata, preferiva vivere nel sogno che lui l’amasse sempre e che un giorno si sarebbero possibilmente riuniti.
Dashimen però aveva ragione, lei era troppo debole e troppo legata al passato. Il suo passato, il suo amore erano i suoi punti deboli e mai avrebbe vinto. Aveva solo due possibilità: una era continuare così, a essere in balia di tutti gli avvenimenti e alle sue emozioni; L’altra era spegnere, spegnere l’interruttore delle emozioni. Abbracciò Nabi che incominciò a leccarle la faccia. Forse era giusto così, non provare più nulla e ritornare a essere la regina dei ghiacci in tutto e per tutto.
Una notifica comparì sul telefono facendo bip, scostò leggermente il cane per prendere il telefono.
Davanti a lei una foto su Dispatch, quello era lui, e la ragazza probabilmente era Suran, la cantante a cui aveva prodotto una canzone.
Sospirò, mentre continuava a guardare quella foto, non poteva vivere nel passato, lui non lo faceva. Riappoggiò il telefono sul tavolino e si alzò per andare a versarsi un bicchiere di Whiskey. Niente più emozioni, niente più sentimenti, niente più uscite di testa, doveva provarci.

14 GENNAIO 2017 02:00 NOTTE
Yoongi aveva parcheggiato la macchina vicino al fiume in un posto nascosto, dopo la riunione del gruppo e l’esplosione di Taehyung aveva deciso di portare il ragazzo a fare un giro in macchina così da poter parlare tranquillamente un attimo della situazione e di ciò che affliggeva il giovane.
“Ti senti un pochino meglio” disse Yoongi voltandosi a guardarlo, Tae aveva la fronte appoggiata sul finestrino e lo sguardo vuoto.
“Mi dispiace, non dovevo scoppiare così” disse con sguardo basso non riuscendo a guardare il suo Hyung
“Aigoo, ragazzino, ti scusi con me di uno scoppio? Io che sono il primo a perdere la calma quando si tratta di lei?” rise Yoongi  
“Ma tu non l’hai persa questa volta” sussurrò Taehyung
“Mmh, dopo averla vista in ascensore ho chiamato il reporter di Do-yoon ricordi l’uomo che mi aveva portato la lettera?” chiese
“Si Hae-eun, ricordo che non ha parlato molto, sembrava in lutto per il fotografo, e a disagio” disse ricordando l’uomo in piedi mentre tutti stavano ascoltando la lettera, l’aveva visto mentre stringeva i pugni nervoso.
“Si, penso lo fosse, era il miglio amico di Do-yoon, così mi ha detto”
“Come mai l’hai chiamato?” chiese guardando il suo Hyung incuriosito
“Per trovarmi un investigatore così che io possa avere informazioni su di lei in segreto, avevo deciso che l’avrei fatta seguire così da capire come stesse” disse Yoongi mentre si passava una mano sul collo a disagio per poi continuare la conversazione “Mmh, è un motivo perché non sono uscito dallo studio a vederla, lei sarebbe andata in panico, probabilmente avrebbe fatto la stronza sentendosi braccata e comunque non avrei avuto risposte. Ma io avrò le mie risposte, se no da lei in un'altra maniera” disse agguerrito
“E dopo che le hai avute cosa hai intenzione di fare? La riprenderai?” chiese Taehyung speranzoso
“No, Tae, non posso farlo, tu la costringeresti a tornare da noi contro il suo volere?” chiese scettico
“Ma noi le manchiamo!” insistette il ragazzo
“Lo so, Tae, penso sia anche molto sola, lo è sempre stata. Capisco come ti senta e che hai bisogno di lei, vi aiutava immagino, non so bene di cosa parlavate, ma sapevo che ogni tanto la chiamavate un po’ tutti e chiedevate dei consigli” disse facendosi serio
“Non possiamo fare nulla, ma proprio nulla?” chiese supplice
“Mmh, no, penso di no, a breve ripartiamo per un altro tour, e non posso fare molto tranne farla sorvegliare da qualcuno e avere delle informazioni, però se vuoi ti tengo aggiornato su tutto, ti va?” chiese sorridente e affabile Yoongi
“Gli altri non saranno d’accordo, mi avevano vietato di parlare con te di lei, pensano che insieme possiamo fare casini” disse imbronciato Tae e Yoongi si lasciò andare a una risata.
“Mmh, facciamo che è il nostro segreto?” sorrise affabile Yoongi e Tae si lasciò andare a una risata felice dopo tanto tempo, prese il telefono dalla tasca. “Selfie?”  chiese facendo il musetto e ingrandendo gli occhi, Yoongi continuò a ridere e annuì non poteva dirgli di no. Taehyung sbloccò il telefono e vide un attimo le notifiche.
“Ehm… c’è una notifica di Dispatch” disse aprendola, per poi spalancare la bocca “Ehm… Hyung forse devi dare un’occhiata a qui” disse arricciando le labbra e porgendoli il telefono
“Isabel?” sussurrò Yoongi prendendo il telefono e dandoci un’occhiata.
“Aigoo… no, sono io questo?” chiese stranito
“Si Hyung e quella penso sia noona Suran, ma è oscurata, non si vede bene” disse il ragazzo avvicinandosi di più, Yoongi sospirò innervosito e si passò la lingua sulle labbra nervoso.
“Mmhh, mi sa che i manager mi faranno una bella ramanzina, e anche Namjoon… e Jin hyung!” brontolò scuotendo la testa e afflosciando le spalle.
“Mi sa che il gruppo senza giudizi era solo per stasera” disse Taehyung annuendo con il capo e riprendendo il telefono.
“Dai non si nota chi è lei” disse cercando di essere incoraggiante.
“Torniamo in dormitorio che è meglio, domani prevedo una brutta giornata per me, a dover annuire, annuire e annuire mentre tutti mi faranno le ramanzine” disse con tono sconfortato rimettendo in moto la macchina.
“Dai Hyung, non essere così pessimista, può essere che non dicono niente. Nel caso spegni le orecchie lo sai fare benissimo” disse ridacchiando
“Ehm, si spengo le orecchie ottimo consiglio ragazzino” provò a fare una risata Yoongi per poi fare retromarcia e partire per tornare al dormitorio.
 
15GENNAIO 2017 01:00 NOTTE
“Waoo, questo club privato è diventato molto meglio, il signor Chin-hae ci sa fare” sorrise Win-hoo allegro mentre sorseggiava il suo drink “Prima si beveva solo champagne! Ora ci sono tanti drink colorati e pieni di frutta”
“Vedi che sono alcolici” disse Isabel osservandolo mentre beveva il secondo tutto di un fiato
“Ah… non lo sembrano!” esclamò allegro
“Se lo dici tu” disse con un’alzata di spalle la ragazza prendendo il suo calice di vino tra le mani e scuotendolo leggermente per scuotere un po’ il vino rosso che si trovava all’interno contemplandolo assorta.
“Che giornataccia” esclamò Dashimen sedendosi vicino a lei
“Come mai qui?” chiese alzando il sopracciglio “Volevo svagarmi”
“Zio Dashimen!” esclamò Win-hoo già brillo
“Aigoo, che gli è successo? Perché mi chiama zio?” chiese confuso sbattendo le palpebre
“Ti fai chiamare tu zio da lui, anche se è più piccolo, l’hai detto in America sei lo Zio della perdizione” sbuffò Isabel inclinando leggermente la testa all’indietro e poi massaggiandosi il collo con una mano
“Ah… giusto, sei ubriaco?” chiese poi rivolto a Win-hoo
“No no! Sono allegro, vado a prendere un altro di questi drink fruttati” disse allegro alzandosi dalla sua postazione
“è ubriaco?” chiese poi a Isabel
“Si, ma non lo sa, quei drink non ti fanno capire che è alcool, il sapore è nascosto” disse indicando i due bicchieri vuoti
“Mhh, senti come stai?” chiese lui prendendole una mano
“Bene, a parte il fatto che tu hai deciso di rovinare tutto urlandomi in faccia e decidendo di sbattermi la realtà in faccia” disse con tono scontroso
“Ero arrabbiato, io non volevo perdere le staffe in quel modo”
“Lo capisco, ti urlo anche io contro, ti ho trattato malissimo in America e sono stata poco curante dei tuoi sentimenti, me lo meritavo” disse lei togliendo la mano dalla presa del ragazzo rifiutandolo
“Isabel non volevo farti stare male ma solo darti una svegliata” provò a giustificarti
“Sono sveglia, hai ragione non dovrei vivere nel passato, ma sai com’è il passato è l’unica cosa felice che ho per quanto faccia male.  Hai ragione anche su un’altra cosa lui non sceglierebbe mai me” disse risentita prese il telefono, lo sbloccò e lo passò a Dashimen che lo prese tentennante.
“è lui… non si vede bene lei ma penso sia Suran la cantante” disse secca, Dashimen guardò la notizia non capendo bene perché Hae-eun avesse deciso di pubblicare uno scandalo sui Bts in special modo su Suga, avevano parlato neanche un giorno fa degli ultimi avvenimenti e non ne aveva fatto parola. Perché pubblicare una cosa del genere se avesse dovuto proteggerlo proprio dagli scandali così come aveva promesso a Do-yoon
“Lui va avanti con la sua vita, e io non ne faccio più parte, sono solo una fan come tutte le altre, non ho valore per lui o per gli altri del gruppo, non dovrebbero essere affari miei” disse secca mentre si passava una mano sulle labbra per asciugare una goccia di vino che le era scivolata.
“Forse non stano insieme” provò a dire Dashimen
“Aigoo” rise sprezzante lei, “Mi hai detto di tutto e ora cerchi di indorarmi la pillola? Dovresti provare a rimanere coerente con il tuo modo di fare, decidi o fai il buono della situazione o il duro, non puoi fare entrambi” disse secca lei
“Okay sei arrabbiata con me” sbuffò lui lasciando andare il telefono
“No, perché dovrei? Hai fatto quello che volevi fare da mesi, urlarmi in faccia” disse sprezzante puntando gli occhi omicidi verso di lui
“Non guardarmi così, come se fosse un nemico” sbuffò lui, lei rise alla frase di lui, alzò gli occhi al cielo infastidita e tornò a dare la sua attenzione al calice di vino.
“Isabel?” la chiamò
“Fa quello che vuoi Dashimen, io farò quello che so fare meglio” disse lei alzandosi e lasciando il tavolo per dirigersi chissà dove nella stanza, Dashimen sbuffò nervoso si stiracchio sul divanetto poi prese la testa tra le mani, ora lei era incazzata nera, non poteva dirle di certo cosa avrebbe dovuto fare.
 
“Mi manca Do-yoon” sbuffò Isabel avvicinandosi a Chin-hae che era seduto da solo a un tavolino con un tablet in mano controllando gli andamenti del club segreto.
“A chi lo dici, preferivo partecipare ai party, no organizzarli” disse sbuffando per poi lasciare il tablet sul tavolino, Isabel gli sorrise, poi prese la bottiglia di vino e verso due bicchieri per entrambi.
“Usa Win-hoo può aiutarti lui, sa come fare, senza che istruisci qualcuno di nuovo” disse lei alzando il calice per brindare
“Sicura, non serve a te con tutto il lavoro che hai?” chiese lui incuriosito
“Ah no, Win-hoo è bravissimo ho già l’agenda tutta organizzata per la prossima settimana, può darti una mano. Poi indovina un po’ mio padre per farmi tornare mi ha regalato nuove persone per l’ufficio di progettazione che gestisco, quindi non devo fare più io i progetti in prima persona, li controllo soltanto, si è unito un ragazzo un po’ più grande di me, è bravo può fare tutto il lavoro” sorrise lei
“Hai altro oltre i progetti Isabel” le ricordò lui per poi bere un sorso di vino
“Si lo so ma non facendo più quelli posso fare il resto meglio, alla fine anche se vado io a presentarli ad altre persone ci metto un paio di ore per studiarli, è semplice. Per quanto riguarda i contatti con le altre partnership non sono sola ad andare, io servo in più per la presenza e nel caso delle lingue. Ho anche del nuovo personale nella gestione fondi, il lavoro è diminuito”
“Ma sempre molto lo è” annuì serio
“Ah.. quello che mi pesa è il mantenere l’immagine, lo sai anche tu non mi piace essere fotografata” disse lei con noto neutro, per poi prendere un altro sorso di vino anche lei
“Win-hoo ha trovato degli sponsor per te, so che farai un paio di servizi fotografici” disse consapevole di aver dato lui gli agganci a Win-hoo
“Si per qualche rivista, non so bene, ancora devo controllare, ma mi fido del ragazzo, ha già organizzato tutto anche con Dae-jung* così prende una buona percentuale per lo studio fotografico”
“Avevi anche un’intervista in programma per il tuo rientro?” chiese Chin-hae dubbioso ricordava una cosa del genere
“Si, lunedì poi potrò riutilizzare i social media, se ne occupa sempre Win-hoo” annuì seria
“Visto che è occupato” disse lui sorridendo e accarezzandole i capelli con far affettuoso.
“Aigoo, solo per l’agenda e fattore notorietà e media, per il resto non mi segue in quello che faccio per il mio effettivo lavoro ho le varie équipe, fidati gli piacerà aiutarti” disse lei sperando che quel tipo di lavoro avesse fatto in modo che Win-hoo svagasse un po’. In azienda molte volte si respirava aria pesante e il povero assistente aveva fatto anche la conoscenza di suo fratello giorni addietro che si era presentato in ufficio insultandola con quell’aria arrogante che era solito avere.
“Mmmh, non lo vuoi in azienda” chiese già consapevole della risposta che avrebbe avuto.
“Vorrei che ci fosse il meno possibile, mio fratello è passato e l’ha guardato con disprezzo, quell’idiota incapace” ringhiò lei con rabbia, odiava suo fratello e ci aveva già litigato appena arrivata, e prospettava altre future litigate con lui.
“Okay ti fermo subito, lo sai le serate al club non sono per pensare ai problemi ma per svagarsi” disse lui con serietà rimproverandola
“Do-yoon sapeva come fare” sospirò lei, facendo aderire di più la schiena al divanetto su cui era seduta, guardandosi un po’ in torno con aria di sufficienza, Chin-hae ghignò e le passò il tablet con sopra la foto di un modello “Prova con questo” disse “è quello lì” indico con il capo il belloccio accerchiato da alcune donne di mezz’età che ci provavano con lui.
“Questo club sta diventando un club di scambisti?” chiese lei assottigliando gli occhi
“Lo è sempre stato. Anche tuo padre viene qui, tranquilla oggi non c’è. Ti avviserei se ci fosse il rischio di incontrarlo” sorrise lui
“Ah… viene anche lui?” disse con faccia schifata
“è un club per l’elitè di Seul viene chiunque vuole trovare divertimento senza scandalo, tutti tranne la famiglia di Do-yoon o ci sono due dei due fratelli che vorrebbero tanto poterci entrare” incominciò a ridere lui
“Immagino li roda parecchio” ridacchiò lei scompigliandosi leggermente i capelli ilare, per poi tornare a guardare un attimo il belloccio con curiosità, studiandoli il fisico.
“Forza vai a svagare un po’” disse sorridendo affabile
“Aigoo, è strano non trovi? Do-yoon riuscivo a capirlo quando mi indicava gli uomini con cui andare ma tu? Sei come uno zio” disse lei leggermente schifata guardandolo inclinando leggermente le labbra verso il basso
“Ah, uno zio di larghe vedute che comprende. Se non vuoi che ti indico i bellocci, posso darti l’indirizzo di una palestra di un amico, è in periferia nessuno ti noterà da quelle parti, puoi andare a fare boxe lì indisturbata” sorrise lui accarezzandole i capelli con far paterno
“Mmh, non sarebbe male, andare da qualche parte dove non rischio di essere notata, ho bisogno di fare boxe e no con qualcuno che ci va leggero” disse sovrappensiero lei, aveva proprio bisogno di sfogare, di svagarsi per fermare il turbinio di pensieri in cui troppo spesso ricadeva.
“Allora ti lascerò il numero” sorrise lui per poi riprendere il tablet e controllare di nuovo i numeri del bilancio
“Penso che mi ubriacherò e proverò con il belloccio a meno che tuo nipote non abbia da ridire” sbuffò lei mentre guardava il bel ragazzo che sorrideva alle donne mentre sicuramente loro lo stavano riempiendo di complimenti.
“Mio nipote è un po’ nervoso ultimamente, avrebbe bisogno anche lui di un belloccio” ridacchiò Chin-hae
“Forse dovrebbe tornare in America, non dovrebbe badare troppo a me, lo stressa” sbuffò lei, per quanto fosse arrabbiata verso Dashimen, ne era comunque preoccupata, sapeva benissimo che fosse stressato e per niente felice di ritrovarsi in Corea.
“è solo un momento di stallo che avete entrambi, risolverete, vi passerà la rabbia che provate, ora smettila di pensare a qualunque problema e vai a divertirti” disse spingendola leggermente “E poi io ho da lavorare” Isabel ridacchiò, gli fece un occhiolino complice e si alzò con l’intenzione di andarsi a divertire un po’, all’improvviso si bloccò facendo saettare lo sguardo su due donne eleganti che si stavano accomodando a un tavolino.
“Chin-Hae” disse tra i denti “Ma facciamo entrare proprio tutti qui” soffio tra i denti con rabbia. 
“In che senso?” chiese lui non capendo, alzando lo sguardo sulla ragazza, per poi seguirne lo sguardo verso il tavolino, lei si risedette e poi soffiò irritata indicando la donna. “Quella Park Jisoo come può stare qui?” chiese super irritata stringendo i pugni con rabbia.
“Mmh non ho idea non la conosco, sarà il più uno della signorina Kang Min-su” disse controllando di nuovo la lista invitati
“Non mi è nuovo questo nome chi è?” chiese lei cercando di ricordare ma non riuscendoci poi molto
“è la sorella di Kang Min-ki, il marito di Park Jisoo”
“Aspetta, quindi lei sarebbe la figlia maggiore della famiglia Kang che ha rischiato di andare in rovina, quella che ha preso in mano la situazione aziendale allontanando il fratello? Che diavolo ci sta a fare con la cognata? Sbaglio o non andavano d’accordo?” chiese lei con una smorfia schifata
“Non ne ho idea, tu non ti avvicinare” disse Chin-hae guardandola con sospetto
“Ah chi? Alla Kang?” chiese lei con capendo
“Alla Park, penso tu abbia fatto già abbasta….” Lasciò la frase a metà Chin-hae
“Aigoo, ti ha detto cosa ho combinato?” sbuffo lei mentre non riusciva a distaccare lo sguardo dal quel quadretto familiare. Bloccò un cameriere vicino a lei con fermezza.
“Tu” lo fermò, il ragazzo si voltò a guardarla impacciato “Si, pd-nim”
“Fammi un favore, senza farti beccare, stai vicino a quel tavolo e cerca di capire cosa succede, se ci riesci, qualunque tipo d’informazione è essenziale” disse sorridendo affabile “Si, certo Pd-nim” disse inchinando la testa per poi guardare Chin-hae che annuì con la testa dando il consenso
“Non t’immischiare troppo, rimani nelle tue” disse Chin-hae scuotendo la testa
“Voglio solo sapere cosa ci fanno insieme, quella donna non mi piace è una serpe” disse a denti stretti
“Aigoo… Isabel, lascia fare alla Big-hit sicuramente sapranno i precedenti di tutti i dipendenti, se ne occuperanno loro, il leader dei bts è al sicuro” disse serio
“Lo spero per Bang Sihyuk, vado via mi sto solo innervosendo, non ho voglia di tornare a casa c’è una stanza libera?” chiese lei in modo scontroso, e finalmente distolse lo sguardo che era incollato alla segretaria.
“Tutto occupato, spiacente. Solo la fiori di loto è libera dalle tre in poi, al momento dovrebbe esserci, Chang Dae-Hyun, il figlio dell’azienda di elettrodomestici a basso consumo”
“Oh capisco, dovremmo avere un progetto a breve da fare insieme, non ho ancora avuto il piacere di conoscere questo ragazzo” disse seria
“Mmh vuoi informazioni?” chiese lui
“Un’altra volta, ho bisogno di andare via da qui o quella me la mangio!” disse indicando con il cenno del capo Jisoo che chiacchierava al tavolo con la cognata
“Ti faccio chiamare una macchina?” chiese gentilmente
“No, tranquillo vado a dormire da tuo nipote, non mi va di chiamare una macchina a quest’ora” sospirò lei alzandosi “Chin-hae?” chiamò prima di andare via
“Si bellezza?” chiese lui
“Grazie” sorrise lei per poi andare via da quella sala privata, Chin-hae la guardò leggermente confuso andar via per poi alzarsi a sua volta ed andare da Dashimen che era rimasto seduto al tavolino con Win-hoo che chiacchierava allegro e spensierato.
“Yah, nipote” disse dandoli un colpo sulla testa
“Ahia quanta violenza” sbuffò Dashimen irritato mentre si massaggiava la testa
“Chin-hae! Questi drink sono una meraviglia!! Adoro questo posto” esclamò felice Win-hoo
“Aigoo… che è successo al ragazzino lì” disse indicandolo con la testa
“Ubriaco e vaneggia… ignoralo. Cosa vuoi?” chiese sbuffando
“Isabel, è andata a dormire da te, qui c’è Jisoo”
“Chi è Jisoo?”chiese confuso lui strizzando gli occhi
“La donna per cui lei ha fatto casino qualche giorno fa incontrando tu sai chi” disse Chin-hae alzando gli occhi al cielo “è andata via prima di far danni” sbuffo incrociando le braccia al petto
“Comprendo…. Devo seguirla immagino” scosse la testa Dashimen, alzandosi “Ci pensi tu a lui?” chiese indicando Win-hoo che sorrideva beato a un mini ombrellino con cui giocava tra le mani
“Si ci penso io” annuì serio Chin-hae per poi sbuffare “aigoo, ragazzini”
“Vado!” disse Dashimen con una risatina per via delle sorti dello zio e scappando via, ma fermandosi un attimo a inquadrare la donna. La guardò stava accarezzando il petto di un cameriere passandosi la lingua sulle labbra, scosse la testa, pensando a quanto Namjoon fosse sfigato a essersi probabilmente preso una cotta per quella donna.
 
Dashimen entrò nel proprio seminterrato trovando Isabel seduta sul divano mentre fumava e contemplava il bicchiere di Whisky che si era versata, quasi con lo sguardo assente.
“Perché sei qui e non vai a casa tua” disse con risentimento Dashimen, Isabel alzò gli occhi al cielo, e poi prese il bicchiere tra le mani e incominciò a contemplarlo come se ci fosse una possibile risposta all’interno dell’alcool.
“Yah, principessa, sei a casa mia dovresti almeno degnarmi di una risposta” disse con rabbia il ragazzo, lei fece l’ultimo tiro alla sigaretta e la spense nel posacenere sul tavolo.
“Pensavo…” disse mentre buttava giù l’ultimo sorso dell’alcool, per poi posare il bicchiere sul tavolo e voltandosi a guardarlo.
“Cosa?” chiese lui incrociando le braccia al petto
“Sono stanca di essere arrabbiata con te, e mi sento estremamente stressata da quando sono qui” disse seria mentre si alzava dal divano e sospirava guardandolo
“Perfetto smettila di essere arrabbiata con me e si sistema” disse lui piccato
“Dashimen, hai ragione devo chiudere con il passato e diventare un’altra persona, devo diventare quella che stavo diventando all’inizio con Do-yoon.” Sospirò lei mentre si passava la mano sul collo e si inumidiva le labbra
“Cosa vuol dire?” chiese confuso, tremando leggermente, incominciando a pensare il peggio, che lei avrebbe ricominciato con la storia di distaccarsi da lui di nuovo.
“Devo spegnere le emozioni, tornare a essere la regina dei ghiacci, devo farlo.” Disse lei schietta facendo qualche passo verso di lui.
“Non chiuderai con me vero?” disse lui incominciando a sentirsi leggermente a disagio, lei non poteva farlo, non poteva mettere fine al loro rapporto.
“No, non lo farò, sei la parte di me che mi fa essere più vera possibile. Non posso lasciarti andare o perderei tutta me stessa” disse lei accarezzandoli il petto dalla camicia.
“Allora cosa stai cercando di dirmi?” chiese lui confuso
“Che ho bisogno che mi aiuti a diventare realmente la stronza che sono destinata a essere” disse lei facendo aderire il corpo a quello del ragazzo.
“Sono stressata Dash, allieva tutta questa tensione” sussurrò lei avvicinandosi alle labbra di lui e soffiandoli contro
“Avevamo concordato in America, che una volta tornati a Seul non l’avremmo più fatto per non rischiare problematiche maggiori”  disse lui scuotendo leggermente il capo e cercando di allontanarla, poggiando le mani sulle sue spalle
“Dash non funziona, non funziona questa distanza fisica. Lo sai anche tu, in America siamo tornati ad andare più d’accordo quando l’abbiamo rifatto” il suo tono era quasi supplice mentre lo fissava con occhi languidi, cercando una sua risposta affermativa, aveva bisogno di ciò, aveva bisogno che risolvessero la situazione, e il sesso tra di loro era una possibile soluzione a tutto.
Dashimen la guardò negli occhi per poi scendere con lo sguardo sulle labbra di lei, pensando che lei avesse ragione, ogni volta che lo facevano era come tornare a respirare, e a vivere. Sentiva sempre tutta la tensione andar via, e anche la rabbia contro di lei e il loro rapporto così litigioso scomparire.
Lei fece aderire di più il bacino contro di lui, e con una mano incominciò a scendere accarezzandoli il basso ventre da sopra la camicia, lui chiuse per un attimo gli occhi a quel tocco. Lei sorrise e si avvicinò alle sue labbra “Lo sai ne abbiamo bisogno entrambi” sussurrò.
Lui annuì leggermente con il capo e con una mano andò dietro la schiena di lei per poi con uno strattone spingerla di più contro di lui e fiondarsi contro le labbra di lei con  ferocia e rabbia. Dashimen lo sapeva bene aveva bisogno di ciò, ne avevano bisogno entrambi, avevano bisogno di sfogare la rabbia, e un po’ di sesso avrebbe solo aiutato la loro causa.
 
17 GENNAIO 2017 POMERIGGIO
La porta del Genius  lab si aprì e tre paia di occhi si girarono verso l’entrata, scorgendo il leader del gruppo con i capelli in disordine, la camicia che aveva due bottoni aperti, e che fuoriusciva  dai pantaloni in modo spiegazzato.
La risata di Yoongi tuonò per tutto lo studio insieme alla porta che veniva chiusa velocemente. Hoseok al suo fianco sghignazzava per via della trasandatezza del suo amico. Jin che era seduto spaparanzato sul divano, mentre mangiava dalle patatine dal pacchetto aperto che aveva sulle gambe, fece un verso strozzato, poiché si stesse quasi per strozzare con la manciata di patatine che aveva appena gettato malamente nella sua bocca. 
“Ho risolto” disse Namjoon con il fiatone guardando i suoi tre amici
“Lo vedo bene!” Rise sguaiatamente Yoongi indicandolo con un dito per poi darsi il pugno con Hoseok che rideva al suo fianco ilare da tutta quella scena in corso.
“Avevi detto che l'avresti lasciata” disse invece Jin con tono affranto e con la fronte aggrottata 
“Non l'hai lasciata vero?” Chiese Hoseok sorridendo ampliamente, già consapevole della risposta che avrebbe ricevuto.  
“Ehm no…” disse il leader per poi strapazzarsi anche lui sul divano. Yoongi e Hoseok si scambiarono uno sguardo d’intesa e si diedero il cinque poi entrambi aprirono la mano verso il più grande ghignando.
“Dov'è il cash?” disse Yoongi 
“Aigoo, mannaggia a te” disse Jin sbuffando e dando una spinta a Namjoon che aprì gli occhi e guardava uno alla volta confuso per poi assottigliare lo sguardo.
“Avete scommesso aigoo!” Si lamentò il leader afflosciandosi sul divano e scuotendo la testa e tutti risero insieme per via della faccia sofferente del leader.
“Dai scommettiamo sempre in casi del genere lo sai” ridacchiò Hoseok
“Anche i più piccoli?” chiese il leader guardandoli con rimprovero
“No, ma penso che dovremmo farli unire a tutto, ci guadagneremo di più.” Annuì Yoongi
“Ah così non perdo solo io?” chiese Jin mettendosi una mano sotto il mento e pensando che ciò potesse essere un vantaggio.
“Sei pessimo Hyung” disse Namjoon scuotendo la testa affranto dal comportamento del più grande.
“Io? tu avevi giurato di chiudere questa questione, che non ti fidavi di lei, e che era meglio per te allontanarti anche per via del tour in arrivo”
“Quando ha detto queste cose?” chiese Yoongi stranito, poiché non ne sapeva niente.
“Mmh, l’altro giorno mentre tu eri con i manager a risolvere la situazione di Dispatch”
“Ah.. un’altra riunione del gruppo senza di me?” chiese risentito
“Tu eri occupato Hyung” disse Hoseok mettendoli un braccio sulla spalla
“Occupato, si fa per dire, abbiamo solo deciso di non dire nulla, tanto a breve esce la notizia del singolo di Suran a cui ho partecipato, quindi non è grave a quanto dicono” disse Yoongi sbuffando, si sarebbe evitato quella riunione di nulla a cui aveva partecipato per due intere ore del suo tempo.
“Comunque, strano che non abbiamo fatto niente” disse Namjoon pensieroso
“Non è importante, quindi con la segretaria?” chiese Yoongi tornando al discorso originario
“ehm..io…ehm”
“Aigoo, dai parla” disse Jin spingendo il leader
“Che ci hai scopato è così evidente” disse Hoseok indicando i capelli del leader con una risata
“Sto messo tanto male?” chiese cercando di appiattirsi i capelli ma combinando solo un disastro e dandoli una forma strana che fece ridacchiare Yoongi sottovoce.
“Come mai non hai fatto quello che dovevi?” chiese Jin ignorando le risatine di Yoongi
“Ehm, lei ha pianto, mi ha spiegato che mi aveva mentito perché pensasse che Isabel fosse una mia ex e che voleva riprendermi. Sembrava veramente impaurita da lei e aveva paura che potesse fare qualcosa, era in panico” provò a spiegare Namjoon
“Odio quando le ragazze piangono, mi sembra normale che tu non sia riuscito a lasciarla” disse Jin dandoli qualche pacca sulla spalla
“Ehm, io penso di provare qualcosa per lei” disse con un filo di voce
“Quindi cosa farai ora?” chiese Hoseok guardandolo con sospetto
“Non ho idea, penso che continuerò così e vedrò strada facendo?” disse con tono poco convinto
“Funzionerà?” chiese Jin pensieroso
“Non ho idea, ma non me la sento di chiudere, non ci riesco”
“Allora non farlo. Se si verificherà qualche problema ci penseremo in futuro, per ora goditela” disse Yoongi schietto
“Dici?” chiese Namjoon cercando l’appoggio dal suo Hyung
“Si, tu che puoi fallo!” sorrise leggermente triste Yoongi un telefono tra loro incominciò a squillare
“Mio non è!” disse Hoseok
“è mio, ahhh! É Yuri! Addio devo scappare avevo un appuntamento con lei per un caffè veloce!” disse Jin alzandosi in piedi e pulendosi il pantalone dalle briciole di patatine facendole cadere a terra sotto lo sguardo inclinato di Yoongi, per poi ghignare e scappare via prima che il rapper potesse urlarli contro.
“Assibal!” urlò Yoongi irritato guardando la porta chiudersi e poi le briciole per terra
“A volte lo Hyung è veramente un bambino” disse Namjoon con una risatina guardando le briciole e poi la faccia di Yoongi irritata che guardava le briciole a terra nel suo adorato studio come se volesse dargli fuoco.
“Lo ammazzo, giuro che lo ammazzo, viene mangia e sporca il mio adorato studio io lo ammazzo!” brontolò Yoongi nervoso, mentre Hoseok vicino a lui andava a un mobiletto per prendere il piccolo aspirabriciole portatile e poi passarlo per pulire
“Faccio io” disse mentre eliminava le briciole
“Grazie… se ne andato anche senza darci i nostri soldi” disse sbuffando e Namjoon continuò a ridere.
“Che ci vuoi fare è fatto così” disse Namjoon scuotendo il capo ilare
“Comunque anche secondo me dovresti continuare, in ogni caso noi ci siamo” disse Hoseok tornando al punto
“Lo so che voi ci siete sempre per me, e non ti preoccupare Hob-Ah noi ci saremo quando sarai tu a combinare qualche casino in amore” sorrise Namjoon
“Giusto prima o poi deve pur succedere anche a te di combinare un casino, siamo i tre della rap line! Se non facciamo noi questi casini chi li fa?” ironizzò Yoongi
“Eh si” disse Hosoek scuotendo leggermente il capo, lui aveva già fatto un casino in amore, peccato che non lo sapesse nessuno. Era il destino dei rapper del gruppo avere la vita incasinata in amore, lui l’aveva capito, e i suoi amici non sapevano ancora quanto fosse vera tutto ciò.
 
Angolo dell’autrice:
Sorry sorry sorry! Ho saltato una pubblicazione ma tra I grammy e il vaccino non sono riuscita a farlo.
E pensare che il capitolo era anche pronto mancava solo la parte finale.
Capitolo un po’ transitorio ma che serve a potare la storia in regola, forse vi aspettavate il confronto tra Namjoon e Jisoo, ma non è questa la storia… i protagonisti rimangono Isabel e Yoongi. Quindi è stata un po’ una scelta stilistica non mettere quel confronto ma l’accennò.
Sperando che Isabel ora esca fuori dal tunnel.. spero di riuscire a regolarizzare il suo umore.
LA foto con Suran Hae-eun aveva chiesto a Pd-nim a inizio gennaio se poteva pubblicarla all’occorrenza e così ha fatto.  
Breve spiegazione:
Dae-jung* è il secondo fotografo di Do-yoon che gestisce gli studi fotografici di cui Isabel ha comunque una quota ed è socia.
Il club privato è quello all’interno dell’Hotel dove Do-yoon portava Isabel, di regola dovrebbe gestirlo lei, ma ci pensa tutto Chin-hae che gestisce anche quasi tutto l’hotel che era rimasto a loro due e a Dashimen, anche lui gestisce l’hotel e aiuta lo zio.
Chin-hae ha anche un’agenzia investigativa non so se lo sapevate.
Eeeh.. ah si Park Jisoo è sposata con Kang Min-ki che è in cattivi rapporti con la sorella Kang Min-su Ceo di un’azienda eeeh niente non dico più niente.
 

 

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Capitolo 42
*** CAPITOLO 42 FIRST LOVE ***


CAPITOLO 42 FIRST LOVE

20 GENNAIO 2017

Yoongi si trovava appoggiato al portone del palazzo del dormitorio, leggermente distante dal portiere che ogni volta che incontrava qualcuno incominciava a parlare e a non finirla più, e lui in quella giornata non ne aveva per niente voglia di perdersi in futili chiacchiere. Tamburellava con le dita nervoso, aspettando che il nipote del detective con cui aveva parlato giorni a dietro di Isabel arrivasse e gli desse tutte le informazioni trovate. Oltre a essere nervoso si sentiva anche leggermente in imbarazzo, le sue azioni erano simile a quelle di uno stalker o almeno così poteva apparire a occhi esterni di chi non lo conosceva.
Si ritrovò di nuovo a guardare l’orologio al suo polso, sbuffando, odiava i ritardatari e quella persona era già in ritardo di cinque minuti.  Alzò gli occhi all’entrata dello stabile e si accorse di un ragazzo che camminava verso di lui, con un andamento molto disinvolto, si domando se fosse lui la persona che stesse aspettando. Dall’aspetto dovevano avere la stessa età, e anche per via dello stile nel vestire, il ragazzo in questione portava un giubbotto Balenciaga sportivo, gli occhiali da sole, i capelli erano rasati lateralmente e tirati all’indietro con alcune ciocche lunghe che li ricadevano gli occhi, gli orecchini all’orecchio brillavano per via dei raggi del sole che a breve avrebbe tramontato. Yoongi continuò a osservarlo e improvvisamente si sentì squadrato a sua volta. Il ragazzo di fronte a lui, fece un ghignò e si avvicinò di più.
“Tu devi essere Min Yoongi?” disse Dashimen porgendo la mano al rapper che continuò a studiarlo con lo sguardo incuriosito.  
“Si, sono io, tu sei il nipote di Kyo Chin-Hae?” chiese non sicuro che si trattasse di lui
“Si, Dashimen piacere, devi scusare mio zio ma era un po’ indaffarato ti ho portato tutto io, che dici ci spostiamo da un’altra parte più riservata?” chiese il ragazzo ghignando e continuando a tenere la mano davanti a lui aspettandosi una stretta che ancora non era avvenuta. Yoongi tolse la mano dalla tasca leggermente riluttante e le la strinse. La stretta da parte di entrambi era salda, si studiarono ancora con lo sguardo e Yoongi incominciò ad avere la sensazione che quel tipo non gli sarebbe mai piaciuto, aveva qualcosa di arrogante nelle movenze.
“Certo, seguimi pure, vieni a casa” disse Yoongi serio, lasciando andare la stretta di mano e facendoli strada, Dashimen ghignò di nuovo appena si fu voltato e assottigliò gli occhi era il momento di conoscere il grande Min Yoongi. 

Varcarono la porta del dormitorio, Yoongi si avvicinò al mobiletto delle ciabatte e le ne porse un paio riluttante, pensando che forse non fosse stata una buona idea farlo entrare in casa senza aver avvertito nessuno dei ragazzi. L’ho osservò mentre si toglieva le scarpe, trovandolo molto rilassato e disinvolto e per niente a disagio, Yoongi invece lo era e anche parecchio, aveva anche incominciato a passarsi la mano sul collo col far nervoso. 
Dashimen li consegnò il giubbotto sorridendo, Yoongi lo prese per poterlo mettere nell’armadio insieme al suo voltandoli di nuovo le spalle.
“Nervosetto?” chiese mentre si toglieva gli occhiali da sole e ci incominciava a giocare disinvolto mentre li teneva tra le mani.
Yoongi si voltò a guardarlo con la sua solita faccia di bronzo di quando si sentiva attaccato da qualcuno, grugnì leggermente.
“Un po’, è la prima volta che indago su qualcuno” sbuffò lui incrociando le braccia al petto
“Mmh, dove ci mettiamo?” chiese guardandosi intorno e adocchiando un quadretto alla parete con la foto di tutto il gruppo, distolse subito lo sguardo, continuando a guardarsi intorno, sembrasse che non ci fosse nessun in casa oltre loro due.
“Possiamo metterci sul divano se per te va bene?” disse indicando il sofà nel soggiorno mentre lo osservava incuriosito e trovandolo leggermente sospettoso.
“Il divano andrà benissimo” sorrise il ragazzo facendoli segno di precederlo, e entrambi si andarono a sedere sul divano.
“Ehm…Vuoi qualcosa da bere?” chiese Yoongi a disagio, lui aveva bisogno di bere qualcosa, sentiva la salivazione essere sempre più scarsa all’interno della sua bocca e aveva difficolta a deglutire.
“Se hai una birra, la berrei volentieri mi piace lavorare con la birra” sorrise, una birra era necessaria per sopportare tutta quella situazione.
“Ora arrivo, tu sistema tutto” disse per poi dirigersi verso la cucina sempre a disagio.
Dashimen cominciò a uscire fuori il proprio pc e dossier di Isabel da dare a Yoongi mentre a volte si girava verso l’entrata aspettandosi da un momento all’altro che Hoseok apparisse, si era preparato psicologicamente per giorni, se mai l’avesse incontrato avrebbe finto disinvoltura, avrebbe fatto finta che fossero solo due compagni delle superiori che non si vedessero da molto tempo, non sarebbe andato in panico.   
“Ecco a te” disse Yoongi tornando e porgendoli una birra per poi sedersi sul divano, anche lui con una lattina in mano  
“Allora ex fidanzato stalker, incominciamo a parlare di lei?” disse lui con un ghignò, non vedeva loro di pungolarlo un po’.
“Come?” chiese lui confuso al nomignolo, guardandolo atterrito.
“Sei un ex fidanzato no?” chiese Dashimen, già sapendo la verità
“Ehm, no, sono solo una persona preoccupata per lei, volevo sapere come stesse, lei è un’amica” disse con groppo alla gola provando a essere sicuro di sé e di quella balla che avesse appena raccontato.
“Aigoo, vedi che puoi dirlo, non vado a vedere la notizia ai tabloid, sai che scandalo Suga dei Bts era fidanzato con Kim Isabel super Chaebol, sai le ripercussioni da parte del padre per via di uno scandalo del genere?” lo prese in giro ironico Dashimen ridendo a fine frase e dandoli un leggero colpetto con il gomito, cercando di alleggerire la tensione ma non riuscendoci.  
“Mi piaceva più tuo zio” si fece sfuggire Yoongi in un sussulto, aveva parlato con Chin-Hae al telefono e l’aveva trovato una persona molto a modo, quel ragazzo vicino a lui, invece lo stava sempre di più irritando, sembrava fin troppo strafottente.
“Tranquillo la prossima volta verrà lui, comunque non divulgheremo niente siamo pagati” disse Dashimen tranquillo per poi prendere la lattina e sorseggiare un po’ di birra
“Allora questo è il dossier, ti spiego un po’ di cose” disse prendendo in mano il fascicolo e facendo per porgerlo.
“Posso anche leggerlo da solo” disse Yoongi irritato, pronto ad afferrare i documenti quando all’improvviso si bloccò al sentire la porta che si apriva e il vociare di Jimin, Hope e Jungkook che parlottavano preoccupati.
“Io proprio non ce la faccio più” disse Jungkook con tono arrabbiato
“Dai risolveremo questa situazione” provò a consolarlo Jimin poggiando la mano sulla sua spalla
“Va avanti da due mesi com’è possibile che non l’abbiano trovata? Secondo me era la tipa che stava fuori per strada oggi!!” disse Jungkook in preda ai nervi
“Dai risolveranno, siamo tutti preoccupati e ci siamo noi con te” provò a rassicurarlo Jimin stringendoli leggermente il fianco con far affettuoso
“Ragazzi” rimproverò Yoongi con Dashimen vicino che osservava gli altri appena arrivati cercando di carpire informazioni, quasi immobilizzato nel guardare J-hope che si stava voltando quasi a rallentatore.
“Oh Yoongi-ah sei a casa!!” esclamò Jimin felice di vederlo
“Lui chi è?” chiese Jungkook assottigliando lo sguardo già arrabbiato di suo
“Dashimen!” Trillò J-hope dopo essersi immobilizzato per un secondo a fissare il ragazzo quasi sotto shock.  
“Sei tu cosa ci fai qui!”  urlò J-hope leggermente sconvolto, per poi fare uno dei suoi migliori sorrisi e superare il divano e avvicinarsi al ragazzo dimenticandosi di qualunque cosa, anche del fatto che non lo vedesse da più di un anno.
“Lo conosci??” chiese sbalordito Yoongi voltandosi ad osservare i due.
“Ciao Hoseok, come va la vita? Direi bene dato il tuo successo” sorrise Dashimen alzandosi di colpo in piedi e dirottandosi verso di lui per abbracciarlo mentre sorrideva, il profumo arrivò alle sue narici, quello splendido profumo da cui era dovuto stare lontano per tanto tempo, non avrebbe mai potuto dimenticare profumo della sua pelle, chiuse gli occhi per un istante. Non poteva vacillare, doveva far finta che tutto fosse normale, che quell’incontro non lo destabilizzava.
“Dov’è il grande genio Namjoon-ah?” chiese poi ridendo staccandosi immediatamente da lui come se ne fosse scottato. 
“Aspetta, tu conosci Hoseok e Namjoon?” chiese Yoongi stupefatto alla vista dei due che si erano appena abbracciati davanti a lui in piedi “Perché non mi hai detto nulla?” lo guardò male saltando in piedi
“Ci siamo appena conosciuti, non pensavo fosse un’informazione che volessi avere, mi hai chiesto di lei, no di me” disse Dashimen tranquillo stiracchiandosi e poi ammiccando nella sua direzione
“Di lei?” chiese Jimin assottigliando gli occhi
“Hyung no di nuovo! Avevi detto che non l’avresti cercata” esclamò Jungkook
“Ehm… lo so ma dopo averla vista in ascensore, ho fatto una chiamata, poi era troppo tardi per tirarmi indietro” disse con un sorriso sghembo
“Aigoo, ti abbiamo dato le informazioni” si lamentò Jungkook
“Giusto che altro stai cercando? Aspetta lui perché può darti le informazioni su Noona?” chiese Jimin confuso indicando Dashimen che si era zittito osservando i quattro ragazzi con curiosità.
“Perché io posso accedere a tutte le informazioni che voglio” disse Dash passandosi una mano tra i capelli e facendo l’occhiolino.
 “Cosa?” strabuzzò gli occhi Hoseok riprendendosi dopo il contatto avuto con il corpo di Dashimen, si sentiva sotto Shock e ancora non aveva ben realizzato cosa significasse averlo di nuovo lì nella sua vita.  “La conosci?” chiese stupito che Dashimen potesse essere un collegamento con Isabel.
“Ah, no personalmente” disse Dashimen mentendo spudoratamente “Non hai detto niente ai tuoi amici?” si rivolse a Yoongi con un ghignò, cercando di rimanere impassibile a tutta quella situazione.
“No, nulla…” sbuffò a disagio poi guardò gli amici e incominciò a parlare dicendo loro il tutto  “Ho chiesto al reporter di Do-yoon di trovarmi informazioni su Isabel, e lui mi ha dato il numero di un investigatore e ho commissionato di farmi dare informazioni” disse ormai rassegnato all’idea di dover svuotare il sacco.
“Aspetta quel tipo è un investigatore?” chiese Jimin scettico, mentre Hope faceva una smorfia senza essere notato da nessuno, pensando che quel tipo era proprio il suo Dashimen.
“Primo non sono un tipo, sono Dashimen e da quel che so, sono uno Hyung per te, ho la stessa età di Namjoon e Hoseok. Secondo non sono un investigatore lo è mio zio, io sono bravo con i pc, a bloccare virus, rendere ciò che si vuole irrintracciabile, anche a rintracciare gente, ogni tanto mio zio mi commissiona qualche ricerca ma è lui il vero investigatore, a me non piace investigare” disse leggermente irritato di dover dare spiegazioni sulla sua vita a quel moccioso.
Jimin lo guardò in malo modo e anche Jungkook assottigliò gli occhi leggermente scombussolato dal modo di parlare del ragazzo tanto diretto, Hoseok si lasciò andare a una risata pensando che Dashimen non fosse per niente cambiato, rimanendo sempre il ragazzo così schietto e diretto.
“Quanto sei diventato bravo?” chiese Hoseok incuriosito, fece saettare per un attimo gli occhi su Jungkook e poi riportò l’attenzione a Dashimen di nuovo “Lo eri parecchio al tempo della scuola” sorrise con gentilezza un po’ imbarazzato, pensando che forse Dashimen avrebbe potuto aiutarli con la problematica di Jk. E forse avrebbe potuto aver modo di poter parlare di nuovo con lui, passare del tempo insieme capire tutto quello che lo stasse tormentando da mesi.
“Molto, cosa vi serve in particolare?” chiese avvicinandosi di nuovo a Hoseok e poggiandoli una mano sulla spalla con confidenza, era difficile dimostrare indifferenza nei confronti del ragazzo. Gli veniva così spontaneo avvicinarsi a lui come se Hoseok fosse una calamita e lo attirasse con forza magnetica verso di lui.
“Una saeseng importuna Jk, l’agenzia non riesce ad individuarla” disse Hoseok cercando di rimanere serio, e non pensare a quel contatto tra loro due che gli aveva appena causato un brivido per tutta la colonna vertebrale.
“Ma cosa fai hyung? Non lo conosciamo” disse Jimin preoccupato
“Voi non lo conoscete, io e  Nam benissimo invece, Dashimen è apposto, specie se lo si paga bene” rise il ragazzo cercando di mostrare il meno possibile il suo disagio.
“Ricordi bene amico!” esclamò allegro Dashimen appoggiando un braccio sulla spalla di Hoseok tirandolo a sé e guardandolo negli occhi facendolo leggermente arrossire. Dash ghignò per via di quel rossore, compiaciuto dalla reazione di Hoseok, e si sentì più rilassato non era solo lui a sentire quel disagio tra entrambi e quel imbarazzo, dettato da dei trascorsi lontani.
“Chiamo Nam così lo faccio venire qui e parliamo per vedere se ci puoi aiutare anche con questo, oltre che con il fatto di Yoongi” disse annuendo con la testa distaccandosi da lui imbarazzato
“Ecco appunto il mio fatto, sbaglio o devi darmi delle informazioni su di lei” disse Yoongi tornando alla realtà, dopo aver guardato i due  non capendo bene che tipo di rapporto avessero. I suoi occhi tornarono per un attimo di nuovo al fascicolo sul divano, voleva solo poterlo avere tra le sue mani e sfogliarlo così da sapere il più possibile, dopo di ciò avrebbe avuto la mente più libera per pensare a qualunque altra faccenda.
“Certo, certo sediamoci ti dico tutto quello che ho da riferirti” sorrise affabile e si allontanò da Hope facendogli l’occhiolino e facendolo di nuovo arrossire, avendo così la conferma che avesse ancora un ascendete sul ballerino, così come Hoseok l’avesse ancora su di lui.  
“Okay io Ehm.. vado a chiamare Namjoon” squittì Hoseok tornando alla realtà per un attimo e difilandosela in camera alla velocità della luce. Dashimen trattenne una risatina di soddisfazione, lo conosceva alla perfezione, sapeva che si era fatto prendere dal momento e che in quel momento stava fuggendo per andare a rimuginare su tutto, avrebbe voluto fare anche lui la stessa cosa, ma invece doveva occuparsi del rapper che si era seduto sul divano e tamburellava sulla sua gamba e lo guardava in trepida attesa.
Si andò a sedere anche lui sul divano prendendo il dossier che aveva lasciato tra le mani, pronto a fare quello per cui era dovuto andare in quel luogo.
“Possiamo sentire anche noi?” Chiese Jimin a disagio muovendosi da un piede all’altro, leggermente nervoso ma allo stesso tempo incuriosito.
“Ehm certo”
“Vuoi riferire tutto a Taehyung?” Chiese Jungkook pensieroso
“Si, se sa di questo e nessuno gli dice niente penso ci ammazzerebbe” rispose a disagio Jimin avvicinandosi al divano
“Mmh, Tae sa dell’investigatore… l’ho dovuto dire, sapete bene perché” Disse Yoongi
“Aigoo, l’hai detto solo a lui e a noi no?” disse Jimin arrabbiato
“Ah… Tae sa sempre come ottenere ciò che vuole, se lo scopre Jin hyung che siete in combutta su ciò, si arrabbierà, lo sai, il momento del non giudicare era solo per la riunione” disse Jungkook serio sedendosi vicino a lui sul divano e stiracchiandosi
“Gli Hyung hanno ragione insieme siete un disastro quando si tratta di Noona” sbuffò Jimin scuotendo il capo
“Ho organizzato questo da solo, no con Taehyung, l’ho fatto dopo averla vista in ascensore” disse serio difendendo il ragazzo
“Perché non hai detto niente in gruppo?” Jimin guardò prima Yoongi con rimprovero e poi Dashimen con riluttanza che era seduto a guardare quel dibattito in corso sempre più incuriosito.
“Ehm…. Avevamo parlato tanto ero stanco, e poi ho dovuto portare Tae via” disse con un’alzata di spalle
“Aigoo, bugiardo. Per una volta non volevi essere uno che faceva danni” fece la linguaccia Jimin con finto rimprovero.
“Attento a quello che dici… prima o poi toccherà anche a te fare casini” lo ribeccò Yoongi ridacchiando appena
“Ehi io non ho fatto nulla!” esclamò Jungkook alzando le mani in alto
“Si, tu non hai fatto nulla” sorrise gentile e gli scompigliò i capelli con far affettuoso
“Non vi immaginavo così” disse Dashimen sovrappensiero mentre gli osservava, sembravano veramente una bella famiglia, nel modo di bisticciare o essere affettuosi con solo dei piccoli gesti.
“Ehm, Tu hai qualcosa che non va” disse Jimin assottigliando gli occhi
“Si, io non piaccio quasi mai a nessuno”  disse pensieroso per poi sorridere
“Chissà il perché” disse Jimin con aria di sfida
“Ah non lo so, a Hoseokie piaccio e sono simpatico anche a Namjoonie quindi due su sette penso sia un buon numero” ridacchiò Dashimen per alleggerire quella tensione creatasi.
“Indagherò a riguardo” disse serio Jimin per poi guardare Jungkook
“Cosa vuoi?” chiese il ragazzino con preoccupazione
“Niente, chiederò a Tae così si distrae” disse con un’alzata di spalla e Jungkook alzò gli occhi al cielo innervosito
“Ecco un’altra accoppiata che fa casini, comunque io non voglio avere niente a che fare in tutto questo” disse indicando Dashimen e il dossier, e mettendosi in piedi per andare via.
“Perché non vuoi rimanere a scoprire qualcosa di più su noona?” chiese Jimin bloccandoli la strada
“No.... lo sapete il mio pensiero” sbuffò il più piccolo
“Vedi che non cercherò di mettermi in contatto con lei” si giustificò Yoongi
“Puoi pensarla così ora, ma appena saprai altro di lei, vorrai agire, e non dovresti, e poi c’è già Tae che ti spalleggia. E molto probabilmente anche questo qui” Disse Jk indicando Jimin di fianco a lui
“Yah! No io nel caso lo fermo!” disse Jimin risentito per via dell’accusa
“Si certo… come Namjoon che diceva di lasciar perdere e invece indagava… Jin hyung è l’altro che dice, dice, rimprovera tutti e poi molto probabilmente si farà trascinare dal sapere di più” Jungkook scosse la testa in modo affranto i suoi Hyung proprio non volevano mollare la questione Isabel
“Jk tu hai ragione, io lo so, ma vederla in agenzia, sapere che si è vista con voi…”
“Cosa hyung? Ti ha fatto venir voglia di cosa? Di sapere altro? Ti sei trattenuto l’altra sera, sappiamo che prima o poi proverai a cercarla ti farai dire l'indirizzo e avrai la tentazione. E se devo essere sincero, non è carino metterle un investigatore  privato alle calcagna, ha già quelli del padre.” Disse completamente irritato dalla situazione, era già innervosito di suo, mancava solo un altro danno da parte di qualcuno del gruppo, e non potevano permetterselo. 
“Io non sto facendo la stessa cosa del padre” si giustifico lui “Non sono come quel uomo” disse a denti stretti
“Certo che non lo sei… non voleva dire questo Jungkook” disse subito Jimin
“Aigoo, vuoi solo informazioni perché la ami. Hyung sei fidanzato, dedicati alla tua relazione e lascia in pace Isabel. Vuole essere lasciata in pace. Non ne esce da questo casino, non sa come fare o l’avrebbe già fatto e starebbe con noi”
“Tu non capisci, se io sapessi di più, forse troverei un modo” disse serio e combattivo alzandosi in piedi.
“Aigoo se mai tu o lei trovasse un modo, ti ammazzerà e ammazzerà chiunque abbia sentito cosa ha da dire l’investigatore. Sinceramente preferisco non sapere nulla, noona arrabbiata fa paura” disse Jungkook non per niente intimorito dal suo hyung poiché lo fosse di più da una possibile Isabel arrabbiata
“Ma jk non sei curioso?” chiese Jimin
“No, non sono curioso e non ne voglio sapere nulla dovreste pensarla tutti cosi” e poi dicendo ciò prese e se ne andò
“Aigoo… che caratterino” esclamò Dashimen sorridendo, il più piccolo gli stava molto simpatico, e sapeva benissimo capire Isabel, se mai la ragazza avesse saputo di quello che stessero combinando, avrebbe ucciso anche lui insieme a tutti loro.
“Aigoo, ci siamo dimenticati di te” disse Jimin sconvolto facendo saettare di nuovo lo sguardo su Dashimen
“La gente non mi dimentica facilmente” sorrise ironico Dashimen
“Ehm… scusa la discussione Isabel è un caso delicato un po’ per tutti noi, siamo suoi amici e ci preoccupiamo per lei, il fatto è che lei si sia dovuta allontanare da noi per qualche motivo a noi ignoto e vorremmo scoprirlo per aiutarla se mai fosse nei guai” spiego Yoongi leggermente riluttante di dover dare tutte quelle spiegazioni a un estraneo di cui non sapeva niente, e che tra altro lo irritava anche così solo a pelle.
“Mmh, non c’è niente di ciò nel suo fascicolo, più che altro troverai informazioni su dove abita, sul tipo di lavoro che fa, le sue conoscenze, e su dove è stata in America e cosa ha fatto” disse facendosi serio e passando il dossier “Non c’è molto, forse ti può interessare il club privato che frequenta nel suo hotel” disse pensieroso
“Mmh… qualcosa su fidanzati?” chiese Yoongi alzando lo sguardo su di lui a disagio per quella domanda che aveva appena posto.
“Hyung forse è meglio non chiedere, e se tu dovessi stare male sapendolo?” chiese Jimin con preoccupazione
“Non c’è nessuno… l’unico uomo che le gira intorno è il suo assistente ed è gay”  disse con un alzata di spalle, per poi studiare meglio Yoongi che prendeva in mano il fascicolo e si sedeva sul divano leggermente rincuorato da quella risposta.
“Se sei interessato c’è anche la lista degli uomini con cui è stata” disse Dashimen indicando il fascicolo e Jimin sbiancò facendo saettare gli occhi sul maggiore.
“Sono molti?” chiese leggermente balbettando
“Senti, di solito sono una persona molto diretta. Lo so benissimo che eravate una coppia.” Disse Dashimen in modo diretto, sfilandoli il dossier dalle mani “Come lo sai?” chiese Yoongi facendo saettare lo sguardo su il ragazzo.
“Non ha importanza come io lo sappia, te lo detto vengo pagato non andrò a dire niente” disse piccato
“Importa a ME!” disse lui alzando il tono di voce e facendo per prendere il dossier.
“Aigoo, non mi urlare contro” disse Dashimen assottigliando lo sguardo e lanciando il dossier sull’altro divano per non farglielo prendere “Non c’è motivo di innervosirti, cazzo come salti quando si tratta di lei” disse con uno sbuffò Dashimen
“Hyung, calmati” provò a dire Jimin alzandosi di sua volta in piedi e appoggiandoli una mano sulla spalla per bloccarlo
“Tu non mi piaci” sputò fuori Yoongi “Non mi piace che tu sappia gli affari di lei e i miei”
“So queste cose perché ho creato io il dossier, e perché Hae-eun mi ha avvisato di tutto, mi ha messo al coerente di quanto fosse delicata la situazione. Posso non piacerti e non m’importa sicuramente il tuo giudizio, ma non alzi la voce con me” disse arrabbiato, si guardarono per un attimo come a volersi uccidere a vicenda poi, Yoongi fece una risata nervosa di sfogo e si rimise a sedere, sbuffando incrociando le braccia al petto.
Dashimen si alzò per riprendere il dossier, e si risedette vicino a lui.
“Qui ci sono tutte le informazioni, anche di cose che forse non vorresti sapere. Per quello volevo essere diretto e volevo spiegarti determinate cose, così da poter togliere dal fascicolo quello che non volevi sapere.” Disse con riluttanza tenendo il fascicolo in mano e riporgendoglielo.
“Non so quanto tu voglia sapere, probabilmente alcune cose ti potranno far male” disse Dashimen con uno sbuffò “Non sono affari miei, avrei dovuto fare la consegna e basta” disse alzandosi per poi prendere la sua borsa e rimettere il Pc dentro.
“Aspetta… ho sbagliato, la questione con Isabel è delicata ogni tanto mi faccio prendere” Provò a scusarsi Yoongi incerto, Dashimen fermò le proprie mani dal chiudere la cerniera e chiuse un attimo gli occhi rimanendo di spalle ad entrambi, lo sapeva bene Isabel era una questione delicata.
“Dispiace anche a me non avrei dovuto chiamarti ex fidanzato Stalker all’inizio.” disse mentre tornava a guardarlo arricciando il naso leggermente in imbarazzo.
“Forse è meglio che io non sappia dove abita e con quante persone sia andata a letto. Però voglio sapere di più del fotografo e di Ha-rin non so se ci sia qualcosa nel fascicolo” disse a disagio Yoongi, Dashimen annuì e si rimise a sedere, pronto a poter raccontarli tutto quello che avrebbe potuto fare, il rapper gli ripasso il dossier tra le mani e annuì a sua volta. Jimin si rimise a sedere e appoggiò la testa sulla spalla del suo Hyung, più rilassato ma sempre sull’attenti, non si sarebbe mosso di un millimetro da quel posto e avrebbe appoggiato Yoongi in tutto.
 
20 GENNAIO 2017
Isabel si trovava nel proprio ufficio, a guardare i due biglietti sulla sua scrivania con aria corrucciata, gli erano arrivati da Pd-nim ed erano del concerto a Seul del mese prossimo. Aveva anche avuto notizie da Hitman che dopo le prime date a Seul tutti e sette i ragazzi sarebbero partiti per il tour di Wings gli avrebbe tenuti impegnati fino a Luglio. Si era sentita sollevata a quella notizia, lei sarebbe rimasta e Seul e lui sarebbe stato lontano e irraggiungibile, tutti loro sarebbero stati lontani.
Sarebbe tanto voluta andare a vederli dal vivo, ma il ricordo dell’ultima volta in cui aveva provato ad andare a un loro concerto e di come fosse stata male le era tornato alla mente. Andare a vederli era sicuramente una cattiva idea, ne sarebbe stata di nuovo male e in più avrebbe solo rischiato di essere scoperta. Aveva promesso a Dashimen che sarebbe stata distante e così avrebbe fatto.
Prese il telefono per chiamare il ragazzo in questione, mancavano cinque giorni al compleanno di Win-hoo e forse i biglietti sarebbero stati un buon regalo, c’era solo il problema, che il suo assistente non aveva poi tanti amici e quindi lei doveva convincere Dashimen ad accompagnarlo.
Trovò il telefono di Dashimen spento, alzò gli occhi al cielo e chiuse la chiamata prima che partisse la segreteria telefonica, sospirò annoiata, pensando che sarebbe dovuta passare da lui in serata. Aveva bisogno di sfogare un po’ di nervosismo, la giornata era quasi al termine ma la mattina che aveva trascorso era stata tremenda, aveva dovuto assistere il fratello che aveva combinato un casino con dei documenti e si era ritrovata a dover discutere con lui. Mise le cuffiette al telefono prendendolo in mano leggermente indecisa, aveva bisogno di evadere per cinque minuti, aveva bisogno di sentire la sua voce per calmarsi, indecisa guardò la sua playlitst e alla fine si ritrovò ad optare sempre per quella canzone che ormai sentiva a ripetizione dopo l’uscita dell’ultimo album dei ragazzi.
Mise play e chiuse gli occhi cercando di immortalare il volto di Yoongi nella sua testa, il suo sorriso, mentre si godeva quelle note sul piano.

Mi ricordo di quella volta
Abbiamo consumato gli ultimi
attimi della mia adolescenza
Sì, i giorni in cui non riuscivamo
a vedere un centimetro avanti a noi
Abbiamo riso, abbiamo pianto
Quei giorni con te,
quei momenti sono ora nei miei ricordi
Afferrando le mie spalle distrutte, dissi
“Non ce la faccio più, davvero”
Ogni volta che volevo arrendermi
Tu al mio fianco mi dicevi
“Bastardo, ce la puoi fare, davvero”
Sì, sì, mi ricordo di quella volta
Quando ero stanco e smarrito
All'epoca in cui caddi
in un abisso di disperazione
Anche quando ti allontanai
Anche quando rimpiansi di averti conosciuto
Tu eri saldamente al mio fianco
Non avevi bisogno di dire niente
Perciò non lasciare mai la mia mano
Neanche io ti ti lascerò andare di nuovo
La mia nascita e la fine della mia vita
Tu sarai lì a vegliare su tutto (ciò di me)

 
La canzone finì e Isabel aprì gli occhi, si passò una mano tra i capelli, e sospirò.
Ormai quella canzone la sapeva a memoria, e ogni volta si domandava se ci fosse un po’ di lei in quel primo amore oltre al piano. Non riusciva a giungere alla risposta, guardò di nuovo i biglietti sulla scrivania, con rammarico, avrebbe tanto voluto ascoltare quella canzone dal vivo, ma sapeva che non ne aveva la possibilità.
Si tolse le cuffie,  chiuse la playlist. I suoi cinque minuti di pausa erano appena conclusi  non poteva continuare a rimuginare, aveva del lavoro da portare al termine. Aveva bisogno di andare avanti. Stavo provando ad andare avanti.
 
Angolo dell’autrice:
Ciaoo a tutti! Scusate se non ho pubblicato ieri ma avevo casa invasa da i parenti e poi le festività mi hanno stremata!
Ecco a voi il capitolo… non ci credo finalmente sono riuscita a far incontrare Dash con Yoongi! Entrambi hanno un’interazione strana, non si fidando l’uno dell’altro. D'altronde amano la stessa ragazza. Perché si Dash a modo suo la ama *-*
Ah finalmente Dashimen con J-hopeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Cosa accadrà tra i due? Come si evolverà il tutto! Ahhh io lo so! Come so anche il loro passato ^_^ me perfida!
Per il resto piccolo pezzettino di Isabel! First love doveva pur venire fuori come canzone e quale capitolo migliore con l’incontro di Dash e Hoseok.
Ci si legge al prossimo capitolo, l’ho pubblico Martedì prossimo! Bacioni!
 
 

 

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Capitolo 43
*** CAPITOLO 43 BOY MEET EVILS ***


CAPITOLO 43 BOY MEET EVILS

20 GENNAIO 2017
Taehyung prese il telefono in mano per controllare la notifica appena ricevuta.
Lesse il messaggio che gli aveva inviato Yoongi con un sorriso. 
-Oggi viene l’investigatore a casa, se vuoi mi trovi lì-
Sorrise sempre di più al messaggio per poi alzare il volto e guardare Jin hyung che si faceva gli occhi teneri con  la sua fidanzata Yuri.
“Oppa tutto bene?” chiese Yoon So-hee la cugina più piccola di Yuri che lo guardava con gli occhi languidi seduta vicino a lui, lui provò a sorridere gentile.
“Ehm, si, ma io dovrei andare” provò a dire il ragazzo Jin puntò gli occhi su di lui
“Dove dovresti andare?” chiese piccato, aveva organizzato quell’appuntamento sperando di far distrarre Taehyung, sperava che in qualche modo lui riuscisse a innamorarsi di qualcuno e Yoon So-hee sembrasse essere una brava ragazza, così minuta, gentile e tanto dolce.
“Ehm, a casa ho una cosa da fare con Yoongi” disse incerto
“Che cosa hai da fare con Yoongi?” chiese strizzando gli occhi “Aigoo che state combinando” esclamò guardando meglio Taehyung in volto, aveva lo sguardo di qualcuno che avrebbe fatto guai da un momento all’altro
“Niente dovevamo parlare di una cosa!” si giustificò Taehyung alzando le mani in alto in segno di innocenza.
“E perché non me l’hai detto prima che eri occupato?” aggrottò lo sguardo Jin
“Hyung sono due ore che stiamo qui, pensavo ci volesse di meno… io mi sono dimenticato” balbettò leggermente intimorito Taehyung per via degli guardi omicidi del maggiore.
“Se sei impegnato, non preoccuparti puoi andare…” disse Yoon So-hee con tono lieve dopo aver guardato la cugina in modo confuso
“Io… non è per te, è che ho questa cosa da fare. Sembri una brava ragazza” provò a sorridere Taehyung “Possiamo vederci per un altro caffè! Solo che devo veramente andare!” provò a scusarsi il ragazzo chinando leggermente il capo, provando a essere cordiale.
“Tranquillo capisco” sorrise gentile la ragazza
“Oppa hai le orecchie tutte rosse” disse Yuri guardando con preoccupazione il suo ragazzo che a breve avrebbe rischiato un ictus per come il suo cervello stesse cercando di elaborare le informazioni.
“mmh, ti accompagno io a casa” disse poi, sapeva che qualcosa non andasse
“Non c’è bisogno! Chiamo una macchina!” esclamò con voce squillante e non per niente sua, per poi provare a fare uno dei suoi migliori sorrisi quadrati.
“Invece si…. Qualcosa non va. Chiamo Namjoon vedo se viene a casa con noi” disse sbrigativo prendendo il suo telefono dalla tasta dei pantaloni
“Oppa? Devi per forza andare?” chiese Yuri attaccandosi al suo braccio facendo musetto.
“Si, devo…. Io mi dispiace, ma conosco fin troppo bene i miei amici, e devo andare. Ci vedremo domani promesso mi farò perdonare” disse Jin in modo confortante guardando la sua ragazza negli occhi e spostandole una ciocca di capelli in modo amorevole.
Taehyung strizzò gli occhi a guardare quella scena, lui non sarebbe mai stato capace di essere così amorevole e sdolcinato con qualcuno, voltò il volto verso la ragazzina vicino a lui e provò a fare un sorriso impacciato, lei sembrava desidera quel genere di comportamenti, e non erano per niente da lui.
“Va bene, per questa volta ti lascio andare, ma mi aspetto un qualcosa di veramente fantastico come scusa!” trillò Yuri
“Lo farò, promesso amore” sussurrò lui, Taehyung continuò a guardarli mentre aspettava che tutto quel dolciume finisse, non vedeva l’ora di tornare a casa per scoprire altro sulla sua noona, però sapeva che avrebbe dovuto svuotare il sacco su cosa stesse succedendo, ma poco gli importava di una ramanzina del più grande l’importate era avere notizie.  
 
 
Hoseok si chiuse la porta alle spalle sospirando, si sfrego un attimo le mani per poi passarsele tra i capelli con far nervoso.
Dashimen, lui il suo pensiero fisso da settembre, era a casa sua.
Ancora non credeva che ciò fosse appena accaduto.
Si andò a sedere sul letto con un gran sospiro, si portò le mani sul volto, e si accasciò sul materasso.
Una stretta al cuore, un brivido.
Le mani sopra il suo volto cominciavano a tremare.
Si sentiva accaldato, eccitato e impaurito nello stesso tempo.
Aveva pensato spesso a lui, a tutto ciò che era avvenuto tra loro due.
Ricordava benissimo quel primo incontro sui banchi di scuola, il modo di fare i Dashimen tanto schivo da non permettere a nessuno di avvicinarsi. I suoi occhi perennemente tristi e arrabbiati.
Erano stati quegli occhi il problema, quegli occhi ricolmi di tristezza che solo dopo molto tempo Hoseok aveva capito a cosa fossero dovuti.
Nei primi giorni di scuola era stato come ipnotizzato da quello sguardo. Lui che aveva sempre avuto gli occhi della felicità, aveva notato in quelli di Dashimen l’esatto opposto. Si era intestardito, e aveva deciso di diventargli amico.
Non avrebbe mai pensato, mai immaginato, che dopo più di un anno dal aver creato quell’amicizia, sarebbe accaduto che Dashimen sarebbe diventato la sua prima volta.
Non ne aveva fatto parola con nessuno, aveva custodito quel segreto, quella breve relazione che si era creata, di cui lui non ne capiva il senso, di cui lui non ne comprendeva i meccanismi.
Non aveva fatto in tempo a comprendere tutto ciò che era accaduto che Dashimen era dovuto partire per gli Stati Uniti di nuovo e lui aveva debuttato come idol.
Si era sentito estremamente terrorizzato da quei sentimenti, si era sentito solo, non aveva saputo cosa fare. Così aveva deciso di chiudere da un giorno all’altro, senza più rispondere a nulla, né chiamate e né messaggi aveva ignorato il tutto ed non ne aveva fatto parole.
Si erano incontrati alcune volte in quella serie di anni trascorsi, come se il destino li spingesse a trovarsi sempre e di nuovo.  Lui aveva provato a ignorare quel fato che aveva evitato con tutto se stesso, ma ormai la bomba era esplosa nella sua testa per quanto si fosse sforzato a cancellare quel rapporto non ci era riuscito.
Boy meet Evil, quella canzone gli aveva dato il colpo di grazia.

Ero ubriaco d’amore
e ho abbandonato il mio futuro
Mi sono svegliato per poi vedere
solo mine attorno a me
Gli sguardi crudeli delle persone attorno a me,
che non posso sopportare
Grido per ottenere un miracolo in questa realtà
Ero follemente preso da te
Un folle assuefatto dalla dolcezza, sì, un folle
Non voglio lasciare andare il tocco del diavolo


In quelle note, in quelle strofe e nel suo modo di ballare era tutto così sentito è vero, era un ubriaco in amore e sapeva che quell’amore poteva porre fine al suo futuro, era un rischio per la sua carriera se mai qualcuno l’avesse scoperto, avrebbe solo ricevuto sguardi crudeli dalle persone intorno a lui.
Sperava in un miracolo, che potesse dimenticarsi di lui, di quello che provava, ma così non poteva essere, perché era, anzi, si sentiva tutt’ora follemente preso da lui, così assuefatto. Si sentiva un folle, che aveva solo voglia di capire come potesse andare con Dashimen.
Voleva altro tempo con il suo diavolo, voleva capire, aveva bisogno di comprendere il perché si sentisse fremere ogni volta che lo vedesse, lo sfiorasse o anche solo pensasse.
Per quanto si sentisse così spaesato, aveva deciso che avrebbe rischiato e trovato un modo per stare con lui di nuovo.
Prese velocemente il telefono, doveva chiamare Namjoon, non gli avrebbe mai detto la verità, ma doveva dire il suo piano, potevano utilizzare le competenze di Dashimen per aiutare Jk e così lui avrebbe avuto la possibilità di vederlo ancora una volta, e forse anche di più.
 
“Namjoon?”  chiamò Hope
“Si dimmi?” chiese il leader rispondendo al telefono mentre provava a mettersi la giacca e in contemporanea a tenere lo zaino che a quanto pare fosse aperto e perdeva oggetti.
“Aigoo!” esclamò mentre vedeva i suoi quaderni e le penne scivolare via a terra
“Che stai combinando?” urlò Hope nervoso sentendo vari rumori
“Ehm aspetta” disse lasciando il telefono e incominciando a raccogliere tutto sbuffando, maledicendo lui e la sua fretta di voler tornare a casa
J-hope  si rimise in piedi nervoso, non poteva lasciarsi andare ai pensieri, doveva rimanere calmo e concentrato. Doveva mantenere il controllo della situazione. Incominciò a camminare in circolo per la stanza cercando di scacciare dalla sua mente il ricordo degli occhi di Dashimen incrociati un attimo prima.
“Namjoon” chiamò di nuovo sbuffando
“Si eccomi, scusa” disse trafelato il leader
“Stai tornando a casa?” chiese in modo frettoloso Hoseok
“Si, mi stavo giusto per muovere, perché è successo qualcosa? O non dirmi che devo di nuovo andare a comprare la carta igienica” disse sbuffando Namjoon, ogni volta che stava per uscire accadeva sempre che qualcuno gli chiedesse di andare a comprare qualcosa, e lui doveva sempre andarci.
“Qui c’è Dashimen” disse con un soffio di voce
“Chi?” chiese Namjoon confuso grattandosi la testa con la mano libera
“Dashimen ti ricordi il mio compagno di scuola?” chiese
“Ohh! Certo! Il grande Dashimen mi ha aggiustato il mixer! Era un genio con l’aggiustare le cose tecnologiche! Mi piaceva Dashimen” disse con allegria
“eh?” disse Hoseok saltando in aria “Cosa?” chiese confuso alla frase del mi piaceva Dashimen, sentendo un moto di gelosia invaderlo.
“Ho detto che ho capito chi è! Come mai è a casa? L’hai rincontrato? Eravate molto amici in passato, peccato che vi siete allontanati” continuava a chiacchierare Namjoon mentre girovagava per l’agenzia andando verso l’uscita
“E si un vero peccato” disse pensieroso Hoseok perso un attimo nei ricordi
“Comunque come mai è casa? Piccola rimpatriata mi hai chiamato per uscire stasera, mi servirebbe un’uscita” disse con allegria Namjoon cominciando a camminare allegro verso l’ascensore
“Ehm… è qui per via di Yoongi” disse Hoseok
“Lo Hyung? E perché mai?” chiese confuso “Dashimen è tuo amico, no di Yoongi”
“Dashimen a quanto pare continua a offrire i suoi servizi come informatico e lavora con suo zio che è un investigatore” sbuffo fuori Hosoek
“Ah? Continuo a non capire?” disse pigiando il tasto del piano sotterrano del parcheggio confuso, si sarebbe incontrato con Jin  e Tae per tornare a casa.
“Yoongi ha chiamato lo zio di Dashimen per avere informazioni su di lei” disse Hoseok
“ahhh, cosa???” disse confuso per poi incominciare a sbuffare “Di nuovo Isabel? Ma io gli ho detto tutto!”
“Yah, però senti ho avuto un’idea!” disse Hoseok tornado al punto della chiamata
“Stasera usciamo?” chiese speranzoso, aveva bisogno di svagarsi
“No, Namjoon. Dashimen è bravissimo con il computer e con il cercare le persone e informazioni” disse piccato
“Quindi?” chiese confuso uscendo fuori dall’ascensore e guardandosi intorno
“Quindi può aiutarci per il problemino di Jungkook! Tu che dici?”
“Mmh si può fare, facciamo che prendo da bere e ordino cibo, piaceva il pollo fritto a Dashimen se non ricordo male?” disse allegro
“Ehm si, ma che c’entra?” chiese non capendo il senso della frase e aggrottando la fronte
“Invitalo a cena! Fa bene rivedere vecchi amici!” disse allegro
“Non credo sia il caso!” disse Hoseok con voce squillante, voleva riavvicinarsi a Dashimen ma no davanti a tutti, aveva paura che qualcuno scoprisse il suo segreto
“Dai Hoseok! Non fare così! Senti la mia giornata è stata estenuante, vorrei svagarmi ho anche bisticciato con Jisoo! Ho bisogno di normalità!” esclamò il leader
“Aigoo, va bene provo a invitarlo.” Disse scuotendo il capo
“Bravissimo venti minuti e sono lì! Jin hyung! Eccomi!” e così chiuse la chiamata correndo verso il maggiore del gruppo
Hoseok guardò il telefono con confusione scosse la testa. Doveva calmarsi sentiva l’ansia arrivare, doveva mantenere il controllo. Non poteva farsi beccare.
 
Si trovavano tutti nel soggiorno seduti e a mangiare da un po’, l’unico che era felice di quell’atmosfera era Namjoon che non si capiva come fosse diventato l’anima della conversazione.
Jin guardava di tanto in tanto Yoongi con rimprovero e il rapper sapeva che si fosse scampato una ramanzina di quelle infinite, solo perché Dashimen fosse rimasto a cena da loro e il più grande non aveva osato scoppiare in una ira funesta per non dare troppe informazioni private su di loro.
J-hope era seduto vicino a Dashimen e ogni tanto provava anche lui a intervenire nel discorso cercando di non pensare a quanto i loro corpi fossero talmente vicini da farlo sentire accaldato, sperava che nessuno notasse il suo disagio. Sentiva lo sguardo penetrante di Taehyung che studiava tutta la situazione e non si perdeva il ben che minimo movimento di Dashimen, fin troppo incuriosito da quel nuovo acquisto nel dormitorio. Era quello di cui più si preoccupava rispetto agli altri, Tae riusciva a comprendere i piccoli meccanismi e i piccoli movimenti delle persone, loro sei sapevano bene di quanto fosse bravo a scoprire i segreti, per quanto mascherasse tutto con il suo solito sorriso quadrato e i suoi modi infantili estremamente enfatizzati.  
Jimin era anche lui leggermente nervoso e sedeva tra Jungkook e Tae come al solito, si era però leggermente calmato dato che il più piccolo sembrasse essere molto più di buon umore.
“Comunque molto probabilmente penso di riuscire a trovare questa pazza che stalkerizza il più piccolo” disse Dashimen a un certo punto della conversazione
“Sei sicuro? Nessuno della nostra agenzia ci è ancora riuscito” disse piccato Jin mentre studiava il nuovo arrivato in modo fin troppo protettivo, anche se per via di ciò che gli avesse raccontato Namjoon in macchina, si trovava in uno stato più permissivo.
“Si, suppongo di si, devo solo lavorarci, ma penso che dobbiamo avvisare la vostra agenzia?” chiese poi Dashimen
“Si, si avviseremo e ti faremo sapere quando puoi darci una mano, sicuramente non ci saranno problemi!” esclamò Namjoon “Ah sai anche cosa? Hoseokie ha un problema con un hardisk potresti dargli una mano?” chiese poi dopo un’illuminazione istantanea appena avuta. Ciò portò Hoseok a tossire l’acqua che stava bevendo sul tavolo, aveva appena avuto un fugace pensiero di lui e Dashimen da soli, e quello che stava facendo Dashimen nella sua testa non era di certo aggiustare un hardisk.
“Hyung tutto bene?” chiese Jimin passandoli un pezzo di carta per farlo asciugare le labbra preoccupato.
“Questo accade quando bevi acqua e no alcool.” Rise Dashimen per alleggerire la tensione dandoli qualche colpetto.
“Sto bene! Va tutto bene!” disse con voce stridula tossicchiando appena, con le guance rosse per l’imbarazzo.
“Tieni un po’ di birra così scende giù il tutto” disse passandoli la lattina sorridendo
“Ehm.. no sto bene così!” trillò con voce leggermente stridula.
“Paura di ubriacarti e combinare guai” lo prese in giro Dashimen, e J-hope ingoio a vuoto a disagio.
“Come quella volta che abbiamo festeggiato il diploma!” esclamò Namjoon lasciandosi andare ai vecchi ricordi, Hoseok si voltò a guardare il leader tornando a respirare e ringraziando i suoi interventi.  
“Ah quindi eravate tutti e tre compagni di bevute?” chiese Taehyung incuriosito
“è capitato un po’ di volte di bere tutti e tre insieme” ridacchiò Namjoon
“Ehm.. si quella volta del diploma l’abbiamo combinata grossa, Isabel non ci ha rivolto la parola per giorni” disse Hoseok cercando di partecipare alla conversazione sviandola
“Aspetta! Era quando vi è venuta a prendere e l’avete chiusa fuori dalla sua macchina?” chiese Yoongi incominciando a ridere
“Aigoo si! Era quella volta!” esclamò Namjoon ridendo a sua volta
“Si ci ha pure pagato il conto che non hai pagato tu!” J-hope rimproverò Dashimen ridendo e tornando a sentirsi leggermene a proprio agio.
“Le hai parlato di me?” chiese Dashimen un attimo in confusione, ricordava una ragazza urtata per sbaglio fuori da quel locale, ne era rimasto per un attimo affascinato, l’immagine di Isabel con i capelli colorati gli saltò subito alla mente, molto probabilmente poteva essere lei.
“Mmh, non ricordo, forse si! Ero parecchio ubriaco” annuì serio Hoseok
Dashimen lo guardò perplesso, se Hoseok avesse parlato di lui a lei, voleva dire solo una cosa: Isabel sapeva tutto e poteva fare i dovuti collegamenti. Era nei guai. Anzi sarebbe finito comunque nei guai.
“Che cosa è questa storia?” chiese Jin confuso
“Dai hyung lo sai ogni qual volta che combinavamo un guaio e non volevamo essere beccati da te chiamavamo lei” disse Namjoon ridendo continuando la conversazione
“Sempre lei! Vi spalleggiava in tutto” sbuffò con finto rimproverò
“Quindi mi pare di capire che fosse tutti molto legati alla ragazza di cui tu mi hai chiesto informazioni” disse Dashimen tornando a guardare Yoongi
“Si, pensavo ci fossi arrivato da un pezzo ormai” sbuffò il ragazzo scuotendo leggermente il capo.
“Volevo solo una conferma” sorrise Dashimen cordiale, era meglio andare via da lì, non voleva farsi sfuggire qualcosa di Isabel e stava rischiando fin troppo.
“Ora scusatemi ma io dovrei andare, grazie per avermi offerto il pollo” disse provando ad alzarsi
“Ma come? Sei stato così poco, pensavo potessimo bere ancora un po’” esclamò Namjoon
“Ah, magari, ma sono in moto, non posso bere molto se devo guidare, è poi ho del lavoro da fare” cercò una scusa per andare via
“In Hotel?” chiese Hoseok di punto in bianco
“Hotel?” chiese spalancando gli occhi Dashimen, Hoseok ricordava dell’Hotel, si era dimenticato che avesse quell’informazione, se solo il ragazzo avesse investigato leggermente avrebbe scoperto che ora uno dei proprietari dell’hotel era Isabel.
“Quello di tuo cugino, avevi aggiustato tutta la video sorveglianza, e vivevi in quel monolocale nel seminterrato, vivi ancora lì?” chiese Hoseok sorridendo
“Ehm… si si! Mi ero dimenticato che fossi venuto a casa mia” disse per non destare sospetti
“Come hai fatto a dimenticarti di avermi portato lì?” chiese Hoseok con un leggero tono di risentimento nella voce, ci erano stati l’ultima volta che si fossero visti e avevano fatto l’amore o sesso.
“Ehm… può capitare.. dai lo sai che mi dimentico le cose” provò a dire Dashimen per chiudere la faccenda in modo veloce.
“No, non lo so, non ti sei mai dimenticato nulla, da quando ti dimentichi le cose importanti?” chiese con tono scorbutico Hoseok, dimenticandosi di tutti intorno al tavolo, sentendosi irritato, dal fatto che Dashimen si fosse dimenticato una sera importante come quella che avevano passato nell’hotel.
Si guardarono entrambi negli occhi con leggero fastidio, mentre il restante del gruppo guardava straniti la scena, era raro vedere Hoseok così infastidito salvo che non si fosse in sala prove o la casa non regnava nel caos assoluto.
“Aigoo, mi sono dimenticato il posto, no quello che è successo! Eravamo ubriachi!” disse sulla difensiva Dashimen
“Oh per favore, quando mai tu sei stato totalmente ubriaco” sbuffò sempre più risentito Hoseok
“Aigoo, non fare quello che mi conosce alla perfezione Hoseok perché non è così” disse con fare accusatorio
“Io ti conosco bene”
“No, invece se dici che non sono mai stato ubriaco” disse sbuffando Dashimen
“Ti sei dimenticato che mi hai fatto vedere il tuo monolocale” ritornò sull’argomento il rapper.
“Okay, io vado o io e te finiamo per litigare” disse Dashimen alzandosi in piedi e tentando la fuga ma Hoseok si alzò in contemporanea insieme a lui e lo bloccò sotto lo sguardo basito di tutti.
Dashimen puntò i suoi occhi sulla mano di Hoseok che gli stringeva il polso e poi alzò lo sguardo su di lui.
“Penso che abbiamo fin troppe cose in sospeso io e te, forse non è il caso che vi aiuti con Jungkook” disse a denti stretti.
“E cosa fai scappi di nuovo per l’America per non risolverle?” sputò fuori Hoseok adirato
“Io non scappo, non sono mai scappato, avevo affari in America da ultimare, lo sai benissimo che la mia vita doveva essere lì”
“Perché sei tornato?” chiese Hoseok con rabbia, ma non riusciva a fermare quel flusso di emozioni che stesse provando, e aveva bisogno di risposte, avrebbe tanto voluto sentirsi dire che fosse tornato per lui.
“Perché ho affari anche qui.” Disse secco “Non ti devo spiegazioni, perché dovrei dovertele, sei tu quello che spariva no io”
“Ti ho scritto, ti ho scritto di recente” disse in sua difesa
“Un messaggio dopo secoli… quello lo chiami non sparire?” chiese Dashimen adirato
“Lo sai, la carriera, io ero impegnato e tu non eri qui”
“Anche io sono impegnato Hoseok, e comunque avevo deciso di darvi una mano, anzi avevo deciso di venire qui a dare il fascicolo al tuo amico, sai forse una parte di me sperava di poter aggiustare tutto.” Disse secco fulminandolo con lo sguardo, non si sarebbe mai potuto risolvere niente, lui provava fin troppo rancore nei confronti di Hoseok e a quanto pare tutto ciò era reciproco
“Sei venuto qui per me?” chiese lasciandoli il polso, tentennando con la voce leggermente
“Io… non so se ha importanza io e te litighiamo sempre o sbaglio?”
“Forse possiamo risolvere?” provò a dire Hoseok guardandolo dritto negli occhi sperando in un si come risposta.
“Non lo so, forse è possibile.” Dashimen tentennò sotto lo sguardo quasi supplice di J-hope.
“Ehm… nessuno di noi sta capendo cosa sta succedendo” interruppe la conversazione Jin scambiandosi uno sguardo a disagio con gli altri membri, tutti si stavano sentendo di troppo in quella conversazione che non gli riguardava per niente e di cui stavano capendo ben poco.
J-hope distolse lo sguardo da Dashimen a disagio e guardò i suoi amici, quasi con il terrore negli occhi, si era completamente lasciato andare, e aveva completamente dimenticato di non essere solo con Dash nella stanza, ma bensì circondato da tutti loro che avevano ascoltato tutto. Non osava guardare Taehyung, aveva paura che lui l’avrebbe scoperto, lui prima di tutti ci sarebbe arrivato, lo sapeva.
“Waoo avete proprio un’amicizia complicata” disse Taehyung ridacchiando e così smorzo un po’ l’aria tesa che si era venuta a creare.
“Sembrate amici stretti, Hoseok non si scalda mai tanto nelle litigate, di solito ascolta in modo tranquillo e poi dice la sua” continuò Taehyung il discorso.
“Abbiamo un po’ di questioni in sospeso” provò a dire Dashimen
“Forse potete risolverle, sai è capitato che con questo lavoro abbiamo perso un po’ di amici, io per primo, avevo un amico che ho accompagnato a fare l’audizione per la Big hit, ma poi presero me, lui ci rimase male e alla fine il rapporto si chiuse definitamente, specie perché ero distante e non avevo la possibilità di aggiustare il tutto o di frequentarlo come prima” spiego Taehyung mentre tutti annuivano
“Oh si, è capitato anche a me di perdere delle amicizie per via del lavoro, non ci siamo mai e non riusciamo mai a trovare il tempo per uscire con gli altri” disse Jin un po’ triste
“Si, poi voi due eravate molto amici, ricordo che hai convinto tu Hoseokie a tornare nel gruppo quando era tornato a casa, sei riuscito tu più di tutti noi messi assieme. Se il problema è che vi siete persi di vista l’uno con l’altro per i vostri impegni potete aggiustare le cose secondo me.” Disse Namjoon, Dashimen guardò perplesso prima il leader e poi Hoseok che era rimasto immobile quasi come se fosse terrorizzato da dire qualunque cosa, decise di nuovo di prendere in mano la situazione del loro rapporto, e quindi parlò lui.
“Ehm.. si il problema è quello, penso che entrambi avremmo voluto essere più presenti nella vita l’uno e dell’altro, ma che non ci siamo riusciti. È così no?” Dashimen lo esortò a parlare dandoli una leggera spinta
“Si è questo, mi dispiace di non esserci stato” disse Hoseok abbassando il capo
“Dispiace anche a me. Ma ora devo veramente andare” provò a dire Dashimen cercando realmente la fuga da quel posto. Avevano incominciato a litigare come una vecchia coppia di marito e moglie senza neanche rendersi conto che ci fossero persone a sentire tutto. E a quanto pareva, Hoseok non aveva mai raccontato niente di loro due a nessuno di loro. Non aveva ancora il coraggio di ammettere la sua vera natura, e lui era molto probabilmente solo d’impiccio e un problema.
“Ehm… potremmo bere una birra insieme, e non so forse parlare in privato un attimo, non ci vediamo da tanto” provò a dire Hoseok cercando di trattenerlo.
“Forse un’altra volta sono un po’ stanco, e avevo detto che ho del lavoro da fare, mi sono fermato fin troppo” provò ad addolcire il tono di voce Dash riuscendoci poco
“Ma… aiuterai ancora Jk? Ci darai una mano?” chiese tentennando Hoseok, aveva il terrore di aver combinato un enorme pasticcio con quelle accuse e che Dashimen stesse di nuovo fuggendo da lui.
“Si, vi aiuterò, e troveremo del tempo da passare insieme se tu lo vorrai”
“Certo! Va benissimo!” trillò Hosoek provando a sorridere comunque un po’ dubbioso
“Avete il mio numero, chiamatemi appena avrete avvisato l’agenzia e fatemi sapere come poi possiamo procedere con tutto” disse poi rivolto a Namjoon
“Certo! Abbiamo il tuo numero”
“Ti accompagno alla porta” disse Yoongi parlando finalmente dopo essere stato zitto ed aver ascoltato tutta la conversazione dei due leggermente sospettoso.
“Perfetto, ci sentiamo allora” disse Dashimen diede una leggera pacca sulla spalla a J-hope come a salutarlo e poi seguì Yoongi che faceva strada verso la porta.
 
“Ecco le tue cose” disse passandoli la giacca e le scarpe
“Grazie” annuì Dashimen
“Sai… tu hai qualcosa di sospetto” disse Yoongi appoggiandosi con le spalle al muro e incrociando le braccia
“Cosa non ti torna?” chiese Dashimen
“Non lo so, ma lo scoprirò…  Dashimen non fare del male al mio amico” disse assottigliando gli occhi a mo’ di minaccia
“Yoongi, e se fosse lui a fare del male a me? Forse dovresti domandartelo” disse secco fulminandolo con lo sguardo
“Hoseok è la persona migliore che io conosca, e tu hai qualcosa che non va, specie con i tuoi strani traffici” disse serio
“Come vuoi, non ha importanza quello che pensi” rispose in modo scontroso
“Sembri il tipo che litiga con tutti” disse Yoongi
“Si lo sono, di solito preferisco stare solo dato che ho un brutto carattere.” Disse con tono sarcastico
“Vado devo lavorare” e dicendo così lasciò Yoongi solo con i suoi pensieri mentre andava via da quel dormitorio.
Yoongi rimase con la spalla appoggiata al muro pensieroso, la litigata di entrambi non sembrava essere una litigata di due amici, lui non litigava cosi con i suoi amici, lui aveva litigato in quel modo solo con una persona nella sua vita, e quella persona l’aveva amata.
Rimase a contemplare la porta chiusa, domandandosi come mai Isabel un tempo le aveva chiesto cosa pensasse dell’omosessualità, e se ci fosse realmente qualcuno gay nel loro gruppo, e se fosse così perché lui non se ne fosse mai accorto.
Scosse il capo, Hoseok non era gay, era andato con un casino di ragazze, non poteva esserlo.
 
13 AGOSTO 2013 NOTTE FLASHBACK 
“Come la pensi sull’omosessualità?” chiese lei mentre giocherellava con una ciocca di capelli colorata e se la rigirava tra le dita a disagio
“Come mai questa domanda?” lui aggrottò la fronte e si girò a guardarla con sospetto era steso sul letto con le braccia dietro la testa appoggiato al cuscino “Mi stai per lasciare per una donna?” chiese ironico
“Perché pensi sempre male? Non ti fidi di me?” sbuffò lei incrociando le braccia al petto
“Stavo scherzando!” sbuffò lui per poi guardarla con sospetto
“Sembri nervosa? Cosa frulla nella tua testolina”
“Ti ho fatto una domanda e non hai risposto, questo frulla nella mia testolina” scimmiottò lei
“Mmh… mai posto il problema, penso che ci si possa innamorare di chiunque” disse lui “Non lo vedo come una cosa malata, come la nostra società pensa che sia, sono gusti sessuali” disse con un’alzata di spalle
“Se una persona a te vicino ti dicesse che è gay come la prenderesti?” chiese lei
“Gli starei accanto e gli darei il mio sostegno. Chi è gay? Ha-rin? Dimmi di si ti prego” quel tipo non gli piaceva per niente, e neanche lo conosceva ancora
“No che io sappia, comunque nessuno era un mio dubbio” disse lei scuotendo la testa
“Vuoi chiedermi altro?” chiese in modo sospettoso
“Si sono curiosa, se uno dei membri del gruppo fosse gay secondo te cosa succederebbe?” chiese lei arricciando il naso un po’ incerta sull’aver intrapreso quel discorso
“Mmh, non ho idea uno Gay non sarebbe mai visto bene come idol perderebbe il suo fascino, penso che sarebbe meglio nasconderlo. Uno dei miei amici è gay?” chiese lui spalancando gli occhi quasi impaurito
“No! Non credo!” disse lei con tono stridulo, era stata una stupida a fare quella domanda, non erano affari suoi e non doveva essere lei a condividere i suoi pensieri con lui.  
“Allora perché sei ancora nervosa? Lo percepisco, lo sai che me ne accorgo vero?” chiese lui mentre la guardava giocare con i capelli 
“Non sono nervosa” trillò lei
“Beh non dovresti, no dopo quello che abbiamo appena fatto, dovresti essere super rilassata” ghignò lui, mentre lei alzò un sopracciglio scettica
“Tu ti vanti un po’ troppo Min Yoongi” fece la linguaccia lei, cercando di cambiare discorso
“Se lo faccio è perché posso permetterlo, eri tu quella che urlava ti prego non fermarti” fece un sorriso gengivale lui e lei arrossì di colpo sulle guance per poi girarsi pancia sotto e coprirsi la faccia con il cuscino, lui ridacchiò e si lanciò quasi addosso per poterla riprendere.
 
Angolo dell’autrice:
Che strazio! Si sono in un ritardo immenso lo so! Ma alla fine ho ultimato questo capitolo per me stressante.
Hoseok e Dashimen non mi collaborano, e stanno rischiando di mandarmi al diavolo la cronologia… mi escono strani lo ammetto.. questo è perché non è la loro storia, la loro storia è in fase produttiva, se solo mi sbloccassi! Quindi qui troverete come se alcune cose non vi tornino penso capiterà anche più avanti perché non posso soffermarmi troppo sui loro avvenimenti.
Yoongi sospetta? Si ma non vuole crederci.
Isabel sa? Sì ma ve l’avevo già svelato, non ha le prove, solo ipotesi, non parla con Dashimen e non chiede, ha un motivo. 
Per quanto riguarda di Hoseok lo scopre proprio il pomeriggio del flashback prima di parlane con Yoongi la sera.
Non so quando aggiornerò non ho nulla del prossimo capitolo… quindi a lunedì prossimo o a fra due settimane!
Sorry per i ritardi.

 

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Capitolo 44
*** CAPITOLO 44:CLUB AND OFFICE ***


CAPITOLO 44:CLUB AND OFFICE
 
 
25 GENNAIO 2017

CLUB
Dashimen aveva appena parlato con uno dei bodyguard all’entrate del locale, che gli aveva fatto cenno affermativo per farlo entrare, si voltò verso Win- hoo che era dietro di lui in trepida attesa, si guardava intorno tutto felice di essere lì sembrasse essere un bambino in un negozio di dolciumi, con gli occhi che li brillavano di entusiasmo. Dashimen lo guardò e un sorriso spontaneo si presentò sul suo volto, ogni tanto faceva bene avere gente così allegra vicino, e Win-hoo era quel genere di persona che ti regalava spensieratezza.  
“Andiamo, dai, il nostro tavolo è pronto” disse tranquillo, mentre lo esortava a muoversi.
“Oh, abbiamo un tavolo? Di solito per entrare in questo locale si aspettano le ore, e non tutti possono entrare” disse pensieroso, mentre continuava a guardarsi intorno con allegria e seguiva Dashimen quasi saltellando, strappando così una leggera risata al ragazzo.
“Si, ma noi abbiamo un tavolo” disse con un’alzata di spalle Dashimen per poi guardare l’orologio al polso, e chiedendosi dove fosse finita Isabel, la ragazza sarebbe già dovuta essere al locale da quindici minuti.
“Sai non pensavo mi portassi da qualche parte per festeggiare il mio compleanno” disse Win-hoo con stupore nella voce, per poi sorridere allegramente.  
“Ah… idea di Isabel, sai ci teneva che tu festeggiassi” disse Dashimen guardandosi intorno, era in un club, ed era la prima volta che non pensava a rimorchiare qualcuno, nella sua testa aveva ancora il ricordo  di quando qualche giorno prima, si era ritrovato alla Big-hit, a discutere del problema del più piccolo del gruppo e aveva passato del tempo da solo a parlare con Hoseok.  
“Waoo! Pensavo fosse una tua l’idea!” disse sorpreso e molto emozionato all’idea che il suo capo avesse organizzato una festicciola per lui, senza che lui se ne fosse minimamente accorto.  
“Isabel lo dimostra poco, ma ci tiene davvero a te, andiamo al nostro tavolo nel privè” disse tirandolo per la manica della camicia e dirigendosi verso i posti riservati ai Vip che si trovavano al piano superiore del locale.  
“Aigoo non ci credo Isabel ha anche prenotato nella zona vip!” disse saltellante e felice “Ma non viene?” chiese poi con un leggero tono di preoccupazione
“Si verrà, a breve la chiamo, è in ritardo. Il nostro tavolo è per di qua seguimi” disse cercando di mostrarsi tranquillo, quel ritardo da parte della ragazza era alquanto strano, aveva promesso che sarebbe arrivata in orario.  
 
OFFICE
Isabel prese il telefono tra le mani e guardò l’orario: le dieci di sera, doveva già essere al locale scelto per festeggiare il compleanno di Win-hoo, e invece era ancora bloccata in ufficio, a finire di revisionare un progetto che doveva essere pronto entro il giorno dopo.
Aprì la chat di Dashimen e scrisse velocemente un messaggio per avvisare del ritardo per poi lasciare il telefono sulla scrivania, si afferrò la collana col far nervoso, odiava essere in ritardo e per giunta ancora in quell’ufficio in tarda serata.
Sbuffò tornando a guardare le carte, le mancavano da inserire soltanto il prospetto delle spese e poteva finalmente chiudere quel dannato progetto, che era stato un calvario.
La sua settimana era stata assurda, e si era ritrovata ricolma di lavoro, come non mai. Colpa di suo padre che dopo aver finito il viaggio in Giappone, aveva deciso di andarsi a fare una vacanza alle Maldive. Suo fratello avrebbe dovuto occuparsi di tutta l’azienda e del lavoro, era lui il secondo in carica, ma per quelle poche volte che si era visto in azienda, aveva solo combinato guai, scambiando carte, rovinando rapporti e portando solo il panico tra i dipendenti, che avevano dovuto fare il triplo del lavoro.
A volte Isabel si chiedeva se fosse realmente tanto idiota o se lo stesse solo facendo apposta per renderle la vita più complicata di quanto già lo fosse.
Riprese i fogli tra le mani e tornò a controllarne il contenuto, doveva sbrigarsi a finire.
 
CLUB
Taehyung era seduto sui divanetti e porgeva un bicchiere a So-hee cercando di sorridere affabile, era la terza volta che si vedevano, e non sapeva se quei tre incontri fossero da considerare appuntamenti o no, poiché erano avvenuti tutti con la compagnia di Jin e Yuri, che in quel momento si trovavano seduti lì vicino e chiacchieravano, scambiandosi paroline dolci sottovoce all’orecchio, mentre Jin accarezzava in modo tenero la gamba della ragazza.
“Va tutto bene?” chiese So-hee avvicinando leggermente il suo viso a quello di Tae che sorrise in modo imbarazzato.
“Oh si certo!” esclamò, a corto di parole, voleva soltanto che qualcuno lo salvasse da quella situazione, non sapeva mai cosa dire quando era con lei, e ciò era strano, lui era il tipo di persona che faceva amicizia anche con i muri, poteva fare intere conversazioni con un muro, ma lì con lei vicino non riusciva mai a proferire parola.  
“Non mi aspettavo che fossi così timido, nei video non sembri così” disse lei con tono dolce e arrossendo sulle guance, mentre provava a rassicurarlo toccandoli leggermente il braccio. Taehyung si voltò a guardarla sorridendo di nuovo in imbarazzo, aveva bisogno di essere salvato, non comprendeva perché fosse così teso, proprio non ne veniva a capo, voleva poter parlare in modo spensierato e allegro ma le parole non volevano uscirgli fuori dalla bocca.
“Siamo andati a prendere un paio di bottiglie, non possiamo bere solo i drink sono troppo leggeri!” esclamò Yoongi posando un paio di bottiglie di Champagne sul tavolino con Hoseok che faceva lo stesso con i bicchieri
“Avete fatto benissimo!” esclamò Tae con allegria fin troppo esagerata, l’alcool era la sua soluzione, forse bevendo sarebbe riuscito ad essere più spontaneo e no un budino gelatinoso. Guardò il suo bicchiere, lo poso sulle sue labbra e buttò tutto il contenuto giù per la sua gola.
La ragazza vicino a lui lo guardò un po’ stranita e anche preoccupata da quell’atteggiamento.
“Wao! Vacci piano ragazzino” ridacchiò Yoongi davanti a quella scena.
“Apri le bottiglie Hyung!” esclamò posando il bicchiere sul tavolo, leggermente a disagio si alzò in piedi per poi prendere i bicchieri dal tavolo, vicino a Hoseok che lo guardava stranito.
“Sbaglio o viene anche noona Suran?” chiese poi a Yoongi provando a fare un minimo di conversazione, così da eliminare il disagio che stesse provando, sentiva lo sguardo di So-hee che lo stava studiando in modo criptico, sicuramente pensando che fosse un pazzo.
“Si viene con una sua amica, Hoseok indovina a chi presentiamo la sua amica?” disse Yoongi ridacchiando e dando una gomitata al ballerino lì vicino che scosse la testa, ormai rassegnato all’idea che qualunque amica di Suran sarebbe stata sempre presentata a lui.
Hoseok si girò di lato e guardandosi intorno, leggermente a disagio per poi bloccarsi di colpo e assottigliare lo sguardo. 
V prese il bicchiere per lui e il ballerino e si avvicinò al ragazzo.
“Hyung il tuo bicchiere” esclamò raggiante, per poi seguire lo sguardo di Hoseok un paio di tavoli da loro e rimanere anche lui immobile ad osservare.
“Yah che guardate?” chiese Yoongi avvicinando a loro per brindare, inclinò la testa incuriosito “Non è Dashimen quello?” chiese poi bevendo dal suo bicchiere.
“Si….” Disse Hoseok non staccando gli occhi da Dashimen che sorrideva al ragazzo seduto vicino a lui che gli stava porgendo un bicchiere.
Hoseok si sentì improvvisamente accaldato per via della gelosia che stava prendendo possesso in lui, strinse i pugni e assottigliò lo sguardo, non si sarebbe avvicinato a lui, mai più in vita sua.
Si voltò verso Taehyung “Beviamo forza!” esclamò con voce irritata prendendo il bicchiere dalle mani del ragazzo e bevendo tutto di un sorso sotto lo sguardo inclinato di Taehyung che cercava di capire quel tipo di comportamento incuriosito.
 
OFFICE
Bussarono alla porta aperta, “Agassi?” chiamò il ragazzo sorridendole con vari fogli in mano e lo sguardo soddisfatto.
“Sono i rendiconti?” chiese lei sorridendo finalmente, avrebbe solo dovuto ricontrollarli e poi sarebbe finalmente potuta uscire fuori da quell’ufficio e andare a svagarsi un po’.
“Si! Tutti finiti, ci dispiace per il ritardo” disse il ragazzo con un leggero inchino
“Non è colpa vostra, non scusarti a nome dell’equipe di qualcosa che non vi riguarda” sorrise lei comprensiva, lui fece di nuovo un leggero inchino, e si avvicinò alla scrivania per poterli posare.
“Gli abbiamo ricontrollati diverse volte, forse lei potrebbe non farlo” provò a dire il giovane
“Grazie per il lavoro” disse lei invece, avrebbe controllato foglio per foglio, non poteva lasciare nulla al caso. Ormai aveva già avvisato a Dashimen del suo incombette ritardo.
“Tu e gli altri potete andare, ormai avete finito” disse la ragazza con tono gentile
“Agassi, non andiamo via, fino a che lei non controlla tutto e dirà che è perfetto”
“Come hai detto prima, gli avete controllati diverse volte, non c’è bisogno che io lo faccia” sorrise lei mentendo
“Isabel-iss, sappiamo entrambi che li controllerà. Lei fa sempre il triplo del lavoro” si fece sfuggire il ragazzo per poi posare la mano sulla bocca sconvolto per ciò che avesse appena detto. “Mi dispiace io non volevo, mancarle di rispetto” disse subito in maniera veloce e un po’ titubante.
“Non mi hai mancata di rispetto, hai solo detto una dato di fatto. Andate a riposarvi, domani ci aspetta una giornata faticosa” disse lei alzandosi in piedi e facendo un leggero inchino “Avete lavorato bene” disse poi, il ragazzo sorrise leggermente impacciato “Anche lei ha lavorato bene come sempre” disse prima di andarsene, Isabel si rimise a sedere prendendo i fogli per poterli controllare.
“Agassi, mi dispiace dirle che suo fratello è appena arrivato e sta venendo verso il suo ufficio” disse il ragazzo che aveva sentito la voce di Kim Sung-ju provenire dal corridoio.
Isabel alzò lo sguardo su di lui con la sua perfetta poker face, “Grazie per l’informazione, puoi andare, me ne occupo io”
“Se vuole rimaniamo”
“No, andate sono le dieci di sera, andate tutti a riposare è un ordine”  il ragazzo chinò il capo e si avviò via leggermente nervoso.
 
CLUB
Si sedettero entrambi nel posto riservato a loro e Dashimen uscì il telefono dalla tasca, trovando un messaggio, cliccò per visualizzare e leggerne il contenuto.
-Qui ancora in alto mare, aspetto dei resoconti, spero di riuscire in mezz’ora-
Sbuffò al messaggio, Isabel era tornata a essere tutta lavoro, non la vedeva da fin troppo tempo, e incominciava a sentirsi nervoso poiché non la teneva sotto controllo. Avrebbe anche dovuto raccontarle di Yoongi e della situazione in cui si trovava a dovergli passare informazione, ma non aveva trovato il momento adatto, come anche il coraggio.
Lo scoppio del tappo di Champagne appena aperto da Win-hoo lo fece saltare per aria, si era perso un attimo nei suoi pensieri, troppo preso dalle problematiche che avrebbe dovuto risolvere.
“Uhh! Non volevo spaventarti!” esclamò divertito Win-hoo
“Versa! Versa da bere!” disse Dashimen sorridendo e lasciandosi andare a una risata, aveva bisogno di bere.
“Isabel? novità?” chiese Win-hoo mentre versava da bere nei due flûte e le lasciava il terzo vuoto, guardandolo un attimo in modo triste poiché l’avrebbe dovuto usare Isabel.
“Bloccata in ufficio ancora” disse serio
“Aigo! Mi ha dato la giornata libera! Perché se è piena di lavoro?” chiese  leggermente nervoso
“Perché lei fa così, pensa prima agli altri poi a se stessa… anzi non pensa mai a se stessa.” Sbuffò mentre afferrava il bicchiere che li stava porgendo il ragazzo
“Beh allora, brindiamo a te e al tuo compleanno!” esclamò Dashimen facendo tintinnare i flûte.
“Yeah! Buon compleanno a me!” disse con allegria Win-hoo.
Dashimen chiuse gli occhi un attimo, mentre con un lungo sorso finiva tutto il liquido nel bicchiere, sarebbero finiti tutti e due ubriachi, lui avrebbe esagerato come al solito e Win-hoo che non reggeva poi molto si sarebbe ubriacato quasi subito.  Era molto convinto che Isabel li avrebbe trovati sbronzi e forse anche allegri.
Aprì gli occhi, per poi assottigliarli leggermente e mettere meglio a fuoco verso due tavoli più in là dal loro. 
“Che guardi?” chiese Win-hoo seguendo lo sguardo del ragazzo, incuriosito per poi individuare la gente che stesse osservando al tavolo ed esclamare.
“Ma quelli sono i….” non riuscì a finire la frase che Dashimen gli tappò la bocca velocemente.
“Shhhh! Non urlare” disse con voce tremolante continuando a chiudergli la bocca, per poi guardare di nuovo verso il tavolo, c’erano Hoseok, Yoongi, Taehyung che lo stavano osservando da lontano.
Intanto vicino a lui Win-hoo faceva dei versi strani per farsi liberare la bocca fino a che non gli tirò un pizzico sul fianco, facendoli mollare la presa.
“Aigoo, scusa. Non urlo e che sono sorpreso di vederli qui” disse tranquillamente “Ah! Ma Jimin non c’è!” disse con tono triste continuando a fissarli da lontano.
“Cazzo ora che si fa?” domando ad alta voce Dashimen continuando a fissarli
“In che senso?” chiese Win-hoo confuso “Continuiamo la serata no? Non possiamo mica andare a dare fastidio chiedendo autografi! Anche se mi piacerebbe sarebbe un bel regalo di compleanno” disse con tono affranto.
“Aigoo, non possiamo rimanere qui, no, decisamente no!” disse con tono di panico guardando Win-hoo con gli occhi fuori dalle orbite, per poi tornare a guardare intorno cercando una via d’uscita e l’unica era quella vicino al tavolino dei ragazzi che era posizionato proprio vicino le scale per raggiungere il piano di sotto.
“Perché non possiamo rimanere qui?” chiese confuso Win-hoo “Uhhh! Ma sembra che ci stiano salutando” disse Win-hoo ancora più confuso “è possibile che sia a noi?” chiese rivolto a Dashimen che era impallidito mentre guardava Taehyung saltellare e tirare Hoseok per il braccio indicando proprio lui al ballerino.
“Win-hoo… nessuno di noi conosce Isabel, nessuno. Lei non si nomina” disse in fretta guardandolo.
“Eh? Cosa?” chiese confuso e strabuzzando gli occhi.
“Si stanno avvicinando, te li presento, ma non si nomina Isabel. Non esiste non la conosciamo. È chiaro?” disse con la voce da panico mentre si alzava in piedi e lo tirava per una manica, per farlo alzare e Win-hoo annuiva confuso.
Hoseok e Taehyung erano sempre più vicini in panico Dashimen guardò di nuovo il suo telefono, doveva andare via di lì e doveva far in modo che Isabel non arrivasse in quel locale, non si potevano incontrare.
Isabel non poteva assolutamente scoprire re quello che lui stesse facendo alle sue spalle. 
Prese un respiro profondo, doveva rimanere calmo, il piano era salutare, chiacchierare poco e poi inventarsi una scusa e scappare via con Win-hoo.
 Doveva solo rimanere calmo, e doveva tornare a essere quello di sempre.
 
OFFICE
“Ah! La mia sorellina adorata” esclamò il fratello con voce viscida vicino l’entrata della porta.
“Cosa vuoi?” disse lei con tono secco, prendendo le pratiche tra le mani e provando a controllare il tutto.
“Ancora a lavoro? Aigoo e dicono che sei la migliore, non avresti dovuto già finire tutto ciò?” disse Sung-ju ridacchiando mentre prendeva un fermacarte di cristallo dalla scrivania e incominciava a giocarci.
“Avrei già finito se tu non avessi combinato casini come al tuo solito” sbuffò lei mentre girava un foglio con forza facendo risuonare il rumore della carta per tutto l’ufficio.
“Ah, si ho combinato qualche pasticcio, ma si è tutto risolto! Robaccia da nulla” esclamò continuando a ridere.
“Basta convenevoli cosa vuoi?” disse continuando ad avere un tono secco, Isabel alzò lo sguardo su di lui per un istante e fulminandolo con gli occhi
“Sono a conoscenza che hai prenotato un privè all’Octagon club” disse guardandola negli occhi e sorridendo falsamente.
“Cosa vuoi?” richiese lei con una noto irritato nella voce mentre provava a concentrarsi sul suo lavoro.
“Voglio quel privè, serve a me e a degli amici” disse con prepotenza.
“Prenotane un altro, il mio non te lo do” disse schietta alzando lo sguardo di nuovo su di lui.
“Sono tutti prenotati, mi serve il tuo” continuò a insistere lui.
“Aish!” esclamò lei alzandosi in piedi e facendo il giro della scrivania.
“Vattene.” Disse con tono secco indicandoli la porta
“No, voglio il tavolo. Serve a me, no a te. Tu non hai amici che te ne fai di un tavolo?” disse ridacchiando e provocandola.
“Dovevi prenotarlo una settimana fa, entra come entrano tutti senza il privè e non rompere il cazzo. Te ne devi andare, io devo finire di lavorare, non ho tempo da perdere con te e i tuoi capricci da bambino di tre anni che vuole avere sempre tutto. Sei un moccioso, egoista, che non sa fare niente solo danni. Non ti do il tavolo. No” disse avvicinandosi con tono minaccioso a lui, talmente irritata dal modo di fare di lui di esigere qualunque cosa lei provasse ad avere.
“Aigoo, sorellina quanto ti scaldi.” Sbuffò lui per poi sorridere di nuovo “okay, ho sbagliato a esigerlo, possiamo pur sempre dividerlo. Ai miei amici piacerebbe tanto passare la serata con la mia sorellina troia. Mi chiedono spesso di te, forse dovrei provare ad accontentarli per una volta.” disse sorridendo e avvicinandosi a lei sfiorandole la guancia con la mano.  
“No.” Disse lei distaccandosi dal tocco di lui, con una smorfia di disgusto sul viso.
Lui fece un paio di passi per avvicinarsi a lei, mentre Isabel incrociava le braccia al petto provando a rimettere la distanza tra entrambi indietreggiando. Lui assottigliò lo sguardo e sorrise malignamente, fece cadere il fermacarte di vetro che teneva in mano che si andò a frantumare in mille piccoli pezzettini sul pavimento.
Isabel abbassò lo sguardo per una frazione di secondo sul fermacarte ormai distrutto ai suoi piedi, ciò la portò a distrarsi tanto bastasse che si ritrovò afferrata per le spalle e spintonata contro la scrivania.
“Lasciami ora.” Disse tra i denti, puntando di nuovo lo sguardo su di lui “O giuro che ti faccio pentire di avermi solamente toccata” disse con rabbia.
“Continui a non capire chi ha il potere tra me e te.” soffiò lui vicino al volto di lei.
Isabel rimase immobile, a guardarlo con odio, era stanca, sfinitamene stanca dei suoi agguati nel suo ufficio, di risolvere i suoi pasticci, di sentirlo parlare di baggianate. 
Era terribilmente stanca di lui e di tutta la situazione, ma non si sarebbe fatta toccare di nuovo, non gli avrebbe permesso di averla vinta, così come l’aveva sempre vinta in azienda.
“Se solo non fossi mia sorella, ti avrei già piegata a me. ” disse con voce rauca, afferrandole il viso con una mano, “Se non fossi mia sorella, ti sbatterei talmente tanto, da non farti reggere più sulle tue stesse gambe.” Continuò a dire all’orecchio di lei “Sai penso proprio che lo lascerò fare a qualcuno dei miei amici, o a tutti in contemporanea. Io potrei stare lì a guardarti mentre vieni piegata diverse volte, sarebbe un bello spettacolo” rise a fine frase in maniera crudele.
Isabel digrigno i denti, sorrise maligna e gli sputò in pieno volto, lui lasciò la presa sul volto di lei mentre emetteva un urletto stridulo e schifato.
La ragazza gli afferrò il braccio con forza assottigliando lo sguardo.
“Lo sai che sono fisicamente più forte di te e posso stenderti in un batti baleno. Mi stai irritando, e facendo perdere tempo. E cosa più importante mi fai schifo” disse mentre gli torceva il braccio per poi tirargli un calcio alla gamba così da farlo cedere, invertì le posizioni in un attimo, piegandoli  il braccio dietro la schiena e posando l’altra mano sulla testa di lui con forza così da sbatterlo velocemente sulla scrivania, facendo così cadere diversi fogli per terra.  
Lui rantolo per il dolore incominciando poi a urlare.
“Giuro che ti ammazzo se provi a minacciarmi di nuovo.” Disse furente mentre lui provava a dimenarsi.
“Lasciami andare! Lasciami andare!”  cominciò a urlare Sung-Ju impaurito, lei lo lasciò andare mettendo di nuovo le distanze tra loro due e indicando poi la porta.
“Te ne vai ora con le tue gambe o giuro che ti farò andare via strisciando da qui, dopo che ti avrò rotto tutte e due le rotule.”
Sung-ju la fissò con sguardo leggermente impaurito, tossicchiando nervoso.
“Te la farò pagare” disse con rabbia
“Certo, la prossima volta. ORA VATTENE” urlò lei “Vattene o ti ammazzo!” urlò di nuovo in preda alla rabbia tirando un calcio alla porta per impaurirlo, Sung-ju spalancò gli occhi e si diede alla fuga in un istante.
 
CLUB
Dashimen sembrava disinvolto mentre cercava di mettere fine alla conversazione che si stava tenendo già da una quindicina di minuti.
Win-hoo vicino a lui aveva appena finito di farsi delle foto con i ragazzi, Taehyung appena aveva scoperto che fosse il compleanno del ragazzo e che fosse un army aveva deciso di fargli quel regalo.  
Hoseok non toglieva gli occhi d’addosso a Dashimen, geloso come non mai di averlo trovato in quel locale con un altro ragazzo.
“Come hai fatto ad avere un tavolo qui?” chiese Yoongi a Dashimen invece incuriosito
“Ah… avresti dovuto aver già capito da parecchio, che se voglio qualcosa la ottengo facilmente”  ghignò Dashimen
“Devi conoscere veramente tanta gente con il lavoro che fai” disse con disappunto Yoongi. Aveva da un po’ l’incertezza che Dashimen non gli avesse detto tutta la verità, aveva la sensazione che il ragazzo conoscesse Isabel di persona.
“Si parecchia, ma molta di più in America”
“Non ci ritorni?” chiese Hoseok con tono leggermente irritato
“In America? No per il momento no” disse tranquillamente
“Dash guarda che belle le foto!” esclamò Win-hoo avvicinandosi con il telefono
“Si sono molto belle” esclamò gentile Dashimen beccandosi un’occhiataccia da Hoseok. Yoongi invece strizzò gli occhi confuso per via di tutta quella gentilezza provenire dal ragazzo, era convinto la riservasse solo a pochi eletti e che uno di quelli fosse Hoseok.
“Grazie per aver fatto le foto con me!” disse di nuovo Win-hoo felice in volto
“Si, grazie, vi abbiamo rubato fin troppo tempo” disse Dashimen sperando che capissero e sloggiassero da lì così che lui e Win-hoo potessero scappare velocemente, lanciò a disagio uno sguardò al telefono, Isabel aveva detto trenta minuti, era la prima volta che sperasse che lei facesse ancora più ritardo.
“Perché non vi unite a noi?” chiese Taehyung sorridendo ampliamente, “Oh si perché non vi unite a noi!” disse Hoseok avvicinandosi a Dashimen con far provocatorio.
“Oh! Sarebbe fantastico!” esclamò Win-hoo preso dal momento per poi essere fulminato dallo sguardo inceneritore di Dashimen.
“Ehm… no, scusate ma non possiamo” disse secco il ragazzo
“Oh… ehm si giusto non possiamo” disse Win-hoo leggermente a disagio
“Infatti, mi dispiace ma io e Win-hoo dobbiamo andare” disse facendo segno a Win-hoo di salutare e di reggerli il gioco
“Ma come la serata è appena iniziata” esclamò con disappunto Hoseok
“Si lo so, ma dovevano unirsi a noi altri amici, ma non riescono a venire, quindi dobbiamo raggiungerli, eravamo già qui quando ci hanno avvisato e abbiamo deciso almeno di bere un bicchiere prima di andar via” inventò sul momento il ragazzo
“Sembra un gran bella balla inventata sul momento” disse Hoseok fulminandolo con lo sguardo
“Ehm… perché dovrei dirti una balla?” chiese Dashimen ridacchiando nervoso
“Ah.. forse perché non vuoi unirti a noi” disse piccato il ragazzo
“No! Noi vorremmo tantissimo! Forse potremmo? No Dashimen? Forse si può fare?” chiese quasi supplice
“No, non si può fare! Dobbiamo incontrare per forza questi amici. Dobbiamo andare” disse con tono secco prendendolo per il polso, doveva scappare da lì Isabel molto probabilmente sarebbe arrivata a breve, doveva impedire che si incontrassero.
“Ehm… ma”
“Niente ma!” esclamò quasi in preda al panico.
“Non c’è bisogno di scaldarsi tanto” disse Yoongi leggermente interdetto da quell’atteggiamento
“Se avete un impegno dovreste andare” disse Tae in modo gentile, cercando di fare da paciere.
“Si, dovremmo” disse con tono secco per poi guardare un attimo Hoseok e capire che fosse furente per chissà quale assurdo motivo.
“Ehm.. okay, dai torniamo al nostro tavolo. Ci vediamo fra un paio di giorni no?” chiese Yoongi rivolto prima ai membri e poi a Dashimen
“Si, fra un paio di giorni, fatemi sapere l’orario” provò a essere di nuovo gentile Dashimen ma riuscendoci poco.
Hoseok gli lanciò uno sguardò furente salutò con un cenno secco del capo e insieme agli altri andò via lontano da lui. Dashimen si passò una mano tra i capelli sospirando, guardò Win-hoo con disappunto e scosse la testa, mentre il ragazzo vicino a lui lo guardava con il broncio.
 
OFFICE
Lui uscì fuori dall’ufficio e Isabel gli sbatte la porta dietro, con un movimento repentino chiuse a chiave, tolse la chiave dalla toppa stringendola in mano, talmente forte che le nocche le diventarono bianche.
Chiuse gli occhi, continuando a stringere la chiave in mano. Cercando di far tornare il respiro regolare, ma quello era appena esploso così come il suo cuore che andava a mille. 
Se non fossi mia sorella ti sbatterei talmente tanto, da non farti reggere più sulle tue stesse gambe
Disgusto, provava solo e unicamente disgusto. 
Sentì lo stomaco contorcersi su se stesso, la chiave le scivolò sulle dalle mani,  tintinnando sul pavimento nell’assoluto silenzio della stanza.
“Sai penso proprio che lo lascerò fare a qualcuno dei miei amici, o a tutti in contemporanea. Io potrei stare lì a guardarti mentre vieni piegata diverse volte, sarebbe un bello spettacolo”
Si afferrò lo stomaco che le infliggeva tremendi crampi.
Sentì il bruciore attraversarle tutto l’addome, fino ad arrivare su dritto in gola.
Gli occhi erano ricolmi di lacrime, si voltò di colpo verso la porta del bagno, portandosi una mano alla bocca, non voleva vomitare, non le piaceva.
Non voleva farlo.
Cercò di ributtare ciò che cercava di venir fuori, di nuovo dentro.
Ma niente voleva stare dentro, tutto ciò che sentiva aveva bisogno di uscire.
Corse verso il bagno spalancando la porta e si ritrovò di nuovo riversa sul gabinetto.
 
Si passò una mano sulle labbra e si risedette a terra appoggiando le spalle al freddo marmo, inclinò leggermente la testa e chiuse gli occhi.
Non voleva mai vomitare, ma dopo andava meglio, si sentiva svuotata.
Si alzò a fatica aiutandosi con la forza delle sue mani tremanti, tirò lo sciacquone e poi andò verso il lavandino per potersi sciacquare la faccia.
“Fanculo i rendiconti” disse tra i denti mentre si specchiava.
“Fanculo tutto” disse di nuovo con rabbia. 
Si voltò verso la porta ad osservare i vestiti appesi che avrebbe indossato per uscire, doveva andar via da lì, doveva chiudere la mente.
Doveva scappare.
Paura, le frasi del fratello le avevano causato paura. Per quanto facesse la forte,  sapeva di non esserlo per niente, quante volte era caduta? Quante volte era caduta negli ultimi anni? Fin troppe, si era rialzata questo si, ma molto a fatica, e ogni volta lo sforzo per rimettersi in piedi era sempre il doppio.
Era sempre più stanca, era arrabbiata, furiosa contro tutti e tutto, odiava il Mondo, odiava la sua vita.
Provava solo odio, rabbia e dolore.
Doveva fingere, era costretta a farlo, doveva fingere che tutto andasse bene, che lei fosse perfetta, fosse una perfetta lavoratrice, una perfetta Chaebol. Tutti lo esigevano.
Tornò a guardarsi allo specchio, doveva fingere di essere allegra, felice, almeno per quella sera, era il compleanno di Win-hoo, doveva sorridere.
Doveva essere una serata felice, doveva farlo per il suo assistente, meritava un bel compleanno.
Non poteva far capire a Win-hoo o a Dashimen che ci fosse qualcosa che non andasse, doveva indossare la maschera anche con loro. Non poteva far capire quanto avesse tanta paura.
Afferrò i propri vestiti, doveva andare via da quella maledetta azienda, aveva bisogno di alcool.
 
CLUB
“Aspetta, aspetta!” Win-hoo lo bloccò per il polso in mezzo alla pista
“Perché stiamo andando via?” chiese in confusione
“Win-hoo, ascoltami bene. Noi non abbiamo mai parlato con i bts, io non conosco nessuno di loro. Faremo finta di nulla” disse guardandolo fisso negli occhi
“Perché? Isabel è loro fan, potremmo presentarli!” esclamò il ragazzo, Dashimen gli afferrò il volto tra le mani
“Isabel non può avvicinarsi a loro, non devi dire nulla a Isabel. Nulla sono stato chiaro?” disse secco fulminandolo con lo sguardo
Win-hoo impallidì davanti a quel modo di fare di Dashimen, lo stava impaurendo solo con la forza dello sguardo, deglutì a vuoto, avrebbe voluto farli altre domande ma riuscì solo ad annuire leggermente con il capo.
“Perfetto, non una parola. Ora andiamo via. Devo muovermi a rintracciare Isabel e dirle che non può venire qui” disse secco più a se stesso che a Win-hoo che lo guardava impaurito, lasciò andare il viso del ragazzo, lo riprese per il polso e lo trascinò come se fosse stato una bambola di pezza. Doveva sbrigarsi, doveva correre via da lì, non poteva far in modo che Isabel li contrasse, non poteva farsi scoprire così intimo a Hoseok. Era sempre tutto più un pasticcio.
 
OFFICE
Il telefono nella sua borsa squillò, aprì la cerniera e incominciò a cercare in quella piccola borsa, domandandosi come fosse possibile che più piccola fosse la borsa più non trovasse niente. Finalmente lo trovò incastrato sul fondo sotto il portafoglio e il pacchetto di sigarette.
“Pronto?” disse posando il telefono all’orecchio
“Dove sei?” chiese con voce affrettata Dashimen mentre si trovava fuori dal locale con Win-hoo che saltellava sul posto per riscaldarsi per via del freddo.
“Sono pronta, sto per uscire dall’ufficio” disse lei prendendo la borsetta e guardando un attimo per terra i pezzi di vetro.
“Cambio di programma!” urlò Dashimen al telefono
“Che vuol dire cambio di programma? A breve arrivo!” disse lei confusa, distogliendo lo sguardo dal pavimento.
“Ti spiego appena ci vediamo. Andiamo all’hotel niente club!” disse con fretta Dashimen
“Aigoo! Ho fatto la pazza per prenotare lì! Sai quanto è difficile avere un tavolo?” chiese lei leggermente irritata, avrebbero passato la serata in una stanza dell’ hotel a bere, soli loro tre, e sicuramente si sarebbero accorti del suo cattivo umore.  
“Si lo so, ma non si può stare qui, tu non puoi.” Disse secco, un brivido percosse Isabel, forse Win-hoo e Dashimen avevano incontrato suo fratello.
“Dammi una ragione” disse lei cercando di mantenere la voce ferma, mentre provava a fare qualche passo incerto verso l’uscita del suo ufficio.
“Lui. C’è lui qui” disse schietto Dashimen
“Lui? Mio fratello?” chiese lei tentennando.
“Cosa c’entra tuo fratello? No lui! Il Lui con la L maiuscola” disse frettolosamente Dashimen
“Ah, ecco l’auto!” esclamò Win-hoo felice di poter entrare in un posto caldo
“Ah.. Yoongi?” chiese in confusione Isabel
“Si.”
“Ci vediamo in Hotel, arrivo” disse Isabel per poi chiudere la porta dell’ufficio guardando per l’ultima volta i vetri a terra, era come quei vetri per terra, rotta. L’unica persona che sarebbe stata in grado di aggiustarla ora si trovava nel club dove lei sarebbe dovuta andare.
Si afferrò la collana con forza, chiuse gli occhi, prese un respiro profondo.
Doveva rimanere calma, non seguire la sua pazzia che le faceva commettere errori, doveva scendere nel parcheggio salire sull’auto privata che aveva chiamato e doveva andare all’hotel.
Non poteva correre da Yoongi.
Non poteva per niente. Non poteva fare una pazzia del genere, aveva combinato fin troppi guai in passato.
 
CLUB
“Va tutto bene?” Yoongi si avvicinò a Hoseok con due bicchieri in mano vicino al piccolo balconcino al secondo piano dei privè, Hoseok non rispose, anzi continuava a fissare un punto fisso della pista da ballo.
Yoongi gli diede un leggero colpetto con il gomito, senza aver alcun risultato, e cercò di seguire lo sguardo dell’amico.
Ecco palesarsi di fronte a lui Dashimen che teneva fermo un ragazzo con le mani sulle guance di quest’ultimo, strizzò gli occhi confuso, per poi tornare a guardare Hoseok dubbioso, e ritornare a guardare la scena sulla pista da ballo.
Seguì tutto il tragitto dei due ragazzi fino a che non scomparvero verso l’uscita del locale.
“Oh, Yoongi!” esclamò all’improvviso Hoseok come appena svegliato da un sogno.
“Yah, ti ho portato da bere” sorrise all’amico cercando di non sembrare preoccupato e sospettoso.
“Hai fatto bene! Stasera penso che mi ubriacherò!” cercò di sorridere raggiante Hoseok come se niente lo stesse realmente disturbando.
“Suran è appena arrivata con una l’amica, quella che ti voleva presentare” disse poi sorridendo Yoongi un po’ a disagio.
“Oh, si? Sai avrei proprio bisogno di svuotare” sorrise tiratamente Hoseok al suo amico che incominciò a ridere di gusto “Ah! Si lo dico sempre che fa bene!” avvicinò il suo bicchiere a quello di Hoseok per brindare allegro e Hoseok fece lo stesso “Stasera ci si diverte” esclamò autoconvincendosi che la serata sarebbe andata a buon fino e si sarebbe divertito.
“Andiamo te la presento!” esclamò ilare Yoongi, per poi dare un sorso al suo drink, mettendo tutti i suoi dubbi da parte. Si sarebbero divertiti, tutto andava bene.
Hoseok sorrise e diede anche lui un sorso, buttando tutto il contenuto all’interno del suo stomaco. Non era Gay, non poteva esserlo a lui piacevano le ragazze, lo avrebbe dimostrato quella sera, Dashimen e quel suo amico che fosse sicuro essere qualcosa di più potevano tranquillamente andare al diavolo.
Erano stati solo dei momenti di debolezza, solo quelli.
Lui non poteva essere Gay.
Sorrise alla ragazza di fronte a lui, dicendosi di nuovo che non era gay e non lo sarebbe mai stato.
 
Angolo dell’autrice:
Sono in super ritardo! Lo so benissimo! Mi dispiace tanto! Ma questo capitolo non voleva venire fuori no! Non volevaaaaaaaa!
Ultimamente il problema è Isabel…. io non lo so… non ho idea di cosa stia combinando.
Bene quindi non sono morta, questo è il capitolo. Fa schifo… ora vado a provare a scrivere il prossimo! Addiosssssss
 

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Capitolo 45
*** CAPITOLO 45: TEQUILA ***


CAPITOLO 45: TEQUILA 
7 FEBBRAIO 2017 LICEO SCOLASTICO
Dashimen si trovava in una stanza brulicante di persone aveva appena finito di parlare con la security dei bts e si guardava intorno in cerca della Saeseng, l’avrebbe trovata, ne era sicuro, lei si sarebbe sicuramente presentata al diploma di Jungkook. Era la sua occasione di mettere fine a quella faccenda così stressante per il ragazzo. Erano settimane che lui insieme alla vigilanza della Big hit preparavano quel piano ce l’aveva quasi in pugno e non se la sarebbe fatta scappare, si voltò di lato facendo saettare i suoi occhi su tutte le persone, sapeva come fosse fatta la ragazza e l’avrebbe trovata prima o poi.  
“Dashimen-iss, pensiamo che sia quella la ragazza, tu che dici?” un uomo della security si porse verso di lui e senza farsi notare, indicò una ragazza interamente coperta con capello nero, occhiali da sole e mascherina scura, che si trovava al lato opposto della stanza.
Dashimen seguì l'indicazione dell’uomo, l’adrenalina scorreva in lui, si sentiva stranamente eccitato dal dover catturare una criminale, era come se fosse tornato indietro nel tempo alla caserma di polizia di Chicago, solo che lì lui seguiva i casi del suo tutore da dietro la scrivania, non interveniva mai di prima persona. Con il cuore a mille e l’ossessione di catturare quella ragazza strizzò, incominciò ad osservare con attenzione la tizia indicata dall’uomo. Assottigliò lo sguardo, la ragazza che stava osservando si trovava appoggiata al muro, semi nascosta, si muoveva lentamente da un piede all’altro, ogni tanto si alzava nervosa in punta di piedi per poter vedere meglio il palchetto dove a breve Jungook sarebbe dovuto salire a ritirare il suo diploma.  Individuò le ciocche nere di capelli corti fuoriuscire dal berretto, e la mano destra di lei che teneva stretta una catenina appartenente sicuramente a una collana, con l’altra mano stringeva la borsa con troppa forza.  
Dashimen, sbuffò sonoramente, mentre sentiva l’adrenalina scemare, continuava guardare la giovane con gli occhi stretti in due fessure, quella non era la Saeseng, o almeno non era quella che lui stava cercando.  Quella era solo una stupida ragazza, in preda al nervosissimo, per essere in un posto in cui non sarebbe dovuta stare.  
“Proviamo a vedere se le squilla il telefono?” Chiese l'uomo pronto all'azione, dopo un paio di minuti in cui non aveva avuto alcuna risposta dal ragazzo, che continuava a tenere gli occhi sulla giovane.
“No, non è lei” disse a denti stretti Dashimen continuando ad osservare la ragazza, l'avrebbe riconosciuta ovunque  anche mascherata in quel modo, era lei, ogni tipo di minimo movimento che lei compiva era suo, erano i movimenti che compiva quando era nervosa, quella era lei, stava lì dove non sarebbe dovuta stare. 
“Ne è sicuro?” Chiese l'uomo scettico.
“Sicuro al cento per cento, non è lei. Vado a farmi un giro per controllare da altre parti, se noto qualcuno di sospetto vi avviso” disse con uno sbuffo irritato, e  con aria di sufficienza si mosse lentamente per andare a dare una controllata in giro. 
“Ajussi l'avete trovata?” Yoongi si avvicinò incuriosito a uno dei bodyguard dopo aver visto che Dashimen si stesse spostando altrove.
“Pensavo fosse quella, ma il ragazzo dice di no.” Disse scuotendo la testa, l’uomo, tornando al suo lavoro e a guardarsi intorno.
Yoongi rispose con un rantolo e puntò gli occhi sulla ragazza coperta, strizzandogli con sospetto. 
Non poteva essere, stava diventando idiota la vedeva ovunque di nuovo, non poteva essere lei. Pur dicendosi ciò, rimase fermo ad osservarla come incantato. 
 
Isabel appena si fosse trasferita a Seul aveva trovato estremamente strano vedere la gente con la mascherina, non aveva mai visto nessuno girare con una mascherina in volto a Chicago. Vedere qualcuno a Chicago girare coperto nella maniera in cui facevano i Coreani, avrebbe fatto sicuramente scattare un campanello di allarme e si sarebbe pensato a qualcuno con intenzioni criminali. A Seul invece, lo facevano tutti, specie chi non voleva farsi riconoscere, come le persone famose.
Isabel invece, non aveva mai sopportato l’uso della mascherina, le irritava il volto, e non riusciva a respirare bene, la trovava soffocante. Quando aveva notato Yoongi utilizzarla spesso, gli aveva posto un mondo di domande, a cui lui aveva risposto con sufficienza. A Yoongi era sempre piaciuto usarla e lei malgrado le risposte ricevute non ne aveva mai capito il perché, proprio non ci era mai arrivata.  Una volta l’aveva trovato anche a dormire con quell’accessorio malefico e soffocante in faccia e quando si era azzardata a levarglielo per paura che soffocasse, non aveva ricevo un grazie come risposta ma bensì un’occhiataccia di rimprovero, un grugnito e un sei stupida.
Lei per giustizia gli aveva dato un colpetto e gli aveva lanciato addosso la sua amata mascherina, bofonchiando un soffocati a denti stretti e l’aveva lasciato alla sua morte sul divano, andando via con passi svelti, mentre lo insultava a bassa voce con tono lamentoso.
Negli ultimi due anni, aveva finalmente capito quanto quell’accessorio che tanto trovava fastidioso fosse utile. La mascherina era diventata la sua ancora di salvezza, grazie ad essa nessuno la riconosceva per strada, specie dopo l’essere diventata una chaebol a tutti gli effetti e famosa grazie al grande sforzo fatto da Do-yoon. 
Sarebbe sembrato strano a Chicago vedere qualcuno con indosso una mascherina, occhiali da sole e berretto in testa, lì a Seul invece era del tutto normale e nessuno badava poi tanto a lei travestita in quel modo, poiché non era l’unica persona a sfoggiare quel look.
Nessuno l’avrebbe riconosciuta, almeno così sperava.
Isabel come al solito aveva dato retta all’istinto e si era precipitata dove non sarebbe dovuta mai stare, dove non sarebbe dovuta mai andare.
Lì in quella sala piena di gente e di giovani ragazzi con la divisa scolare di colore giallo. Lì in quella sala in mezzo a tutti quei ragazzi c’era il suo coniglietto pronto finalmente ad essere l’ultimo a diplomarsi.
Si era andata a posizionare in un angolo della stanza vicino a un muro, ogni tanto si alzava in punta di piedi per poterlo vedere meglio, sapeva che fosse rischioso trovarsi lì specie con suo padre che era ritornato a Seul. Ma non poteva mancare a quel diploma, non era mancata neanche a quelli di V e Jimin che erano avvenuti a gennaio duemila quattordici.
Jungkook si avviò insieme ad altri ragazzi sul piccolo palco pronto a ritirare il diploma, lei lo guardava con gli occhi lucidi, le lacrime di orgoglio cominciarono a scendere, con un gesto si tolse gli occhiali da sole e si passò una mano sugli occhi per potergli asciugare.
Sorrise sotto la mascherina, il suo piccolo fratellino era diventato grande.
Jungkook scese dal palco, e lei si voltò dall’altra parte, era stata fin troppo tempo lì. Aveva visto quello che doveva vedere, poteva andar via, alzò il volto e fece per rimettersi gli occhiali, ma si bloccò di colpo, lontano da lei dall’altra parte della stanza c’era lui.
 
Lo scorrere del tempo si bloccò improvvisamente, la stanza che brulicava di gente si era svuotata, c’erano solo loro due che si guardavano l’uno dalla parte opposta, lontani, ma nello stesso posto. 
Bloccati entrambi sul posto, era come se entrambi avessero anche smesso di respirare, nessuno di loro riusciva a fare un movimento, neanche un passo per avvicinarsi all’altro.
Erano persi nei loro sguardi, intorno a loro non c’era più niente d’importante, loro due erano le uniche cose importanti.
Erano passati anni da quando si erano fermati a guardarsi negli occhi, a ricambiare il proprio sguardo, anni che sembravano un’infinità.
 
Un calore improvviso al petto all’altezza del cuore investì Isabel, quel calore familiare che aveva dimenticato, il calore che i suoi occhi gli comunicavano ogni volta che la guardava, calore di un amore che arde nel fuoco.
Erano così vicini ma comunque così lontani.
Lei avrebbe voluto correre, correre da lui, lanciarsi contro il suo corpo e sentire le mani di lui stringerla a sé, voleva appoggiare l’orecchio sul petto di Yoongi e sentire il cuore battere solo per lei.
Il calore, desiderava poter sentire a pieno il calore dei loro corpi si toccavano.
Casa, voleva sentirsi a casa, e lui era casa.
 
Era lei, lo aveva capito anche solo guardandola tutta coperta da mascherina e occhiali da sole, gli ci voleva sempre così poco a capire che fosse lei.
E ora erano lì a guardarsi, e lei gli mancava terribilmente.
Ma in quello scambio di sguardi lui lo sapeva, lei era sua e sempre lo sarebbe stato e lo stesso valeva per lui, per quanto potesse stare con altre lui non sarebbe mai appartenuto a nessuno, perché il suo cuore lo aveva ormai da tempo ceduto a quella ragazza che si trovava dalla parte opposta della stanza, a quella ragazza che non poteva avere ma che avrebbe tanto voluto riavere di nuovo.
Finalmente il suo corpo decise di prendere l’iniziativa e di muovere un passo, avrebbe voluto correre da lei, prenderla per il polso e tirarla poi tra le sue braccia, avrebbe voluto nascondere il suo volto tra i suoi capelli, bearsi di quel dolce odore di gelsomino.
 
Una mano fece leva sulla sua spalla e lui si dovette girare all’improvviso.
“Pensiamo di averla trovata, rimanete tutti uniti va bene?” disse il bodyguard e Yoongi si ritrovò ad annuire, subito dopo si voltò verso il punto in cui si trovava Isabel per ritrovarlo vuoto, incominciò a guardarsi in torno in cerca di lei, credendo che fosse stato solo un sogno ad occhi aperti, ma la individuo mentre si stava facendo largo tra la gente per poter uscire da lì, Yoongi sospirò, lei stava andando via, lei andava sempre via, ma prima o poi sarebbe tornata lo sapeva.
 
RISTORANTE
Dashimen entrò nella stanza riservata ai bts nel ristorante cinese in cui erano andati tutti a festeggiare il diploma del più piccolo.  Si avvicinò al ragazzino sorridente.
“Ehi piccolo” disse ridacchiando
“Hyung!  Come mai qui?” chiese Jungkook sorridendo e raggiungendolo velocemente.
“Volevo farti le mie congratulazioni e dirti che ho concluso il mio lavoro” disse con allegria, dando qualche pacca affettuosa al piccolo sulla spalla. Jungkook lo guardò confuso rimanendo immobile cercando di capire la frase.
Si avvicinarono tutti a loro due per capire cosa stesse succedendo.
“Jungkookie?” chiamò Jimin vedendo lo stato del ragazzo.
“Che cosa vuol dire che hai finito il tuo lavoro?” chiese poi con gli occhi già lucidi, pensando che forse Dashimen avesse finalmente trovato la Saeseng.
“Trovata! Se ne sta occupando la tua agenzia. Non ti darà più fastidio” sorrise felice.
“Avete trovato la Saeseng?” urlò sorpreso Jimin per poi abbracciare Jungkook allegro.
“Ci sei riuscito?” chiese Jin strabiliato.
“Si, con l’aiuto della vostra vigilanza, ci siamo riusciti l’abbiamo presa” disse Dashimen con orgoglio.
“Grazie Hyung! Non credevo che fosse possibile trovarla, ormai stavo perdendo le speranze” esclamò Jungkook staccandosi dalla stretta strangolatrice di Jimin e andando ad abbracciare Dashimen di slancio che diede qualche pacca sulla spalla al ragazzo.
“Di nulla, vedilo come un regalo per il tuo diploma” sorrise Dashimen al più piccolo.
“Rimani con noi a cena mi farebbe tanto piacere” disse con educazione Jungkook.
“Oh, mi piacerebbe, ma ho da fare mi dispiace, grazie comunque per l’invito” si passò un mano tra i capelli leggermente a disagio Dashimen.
“Ah, non puoi proprio?” chiese di nuovo Jungkook con tono leggermente supplice e dispiaciuto.  
“No, seriamente, ho fatto il mio lavoro e ora puoi stare tranquillo”
“Veramente grazie a nome di tutti” disse Namjoon sorridendo anche lui “Sei un grande, sapevamo di poter contare su di te”
“Beh, direi che ora ho finito il mio lavoro, è stato un piacere conoscervi a tutti voi” disse per poi guardare Yoongi con un ghigno.
“Ehi! Non hai finito un bel niente!” esclamò Yoongi irritato.  
“Posso inviarti le informazioni senza doverci vedere, esistono internet e le email” disse Dashimen con il suo solito ghigno sbruffone sul volto.
“Stancato di noi? Pensavo ti stessimo simpatici!” esclamò Jimin provocando un po’.
“Oh si, ma siete anche molto rumorosi” scherzò Dashimen porgendo una mano a Jimin che l’afferrò come segno di gratitudine.
“Aspetta, ma quindi non ti vedremo più? Dai sei amico a Hoseok!” disse Taehyung confuso, non credendo che il ragazzo potesse sparire così, ormai si erano abituati un po’ tutti ad averlo intorno o a trovarlo in agenzia.  
“Ehm… si certo io e Hoseok siamo amici no?” chiese poi rivolgendosi al ballerino che ancora non aveva detto nulla.
“Si certo, sicuramente ci vedremo di nuovo, anche se partiamo per il tour il mese prossimo” provò a sorridere Hoseok un po’ a disagio, la situazione tra entrambi era di nuovo un pasticcio, specie dopo essersi incontrati al club, Hoseok era in modalità vendetta silenziosa.  
“Mmh ma non accetti il lavoro?” chiese Namjoon poi ricordandosi della proposta che Dashimen aveva ricevuto.  
“Ah.. no ho già il mio.” Disse leggermente a disagio il ragazzo grattandosi la testa e sorridendo appena.
“Quale lavoro?” chiese Hobi confuso, facendo finalmente saettare il suo sguardo sul ragazzo, e studiandolo con attenzione.
“Ah, mi avevano offerto un lavoro nella security, ma io ho il mio” disse Dashimen facendo spallucce e cercando di cambiare subito argomento.
“Non ne sapevo nulla! Perché tu lo sapevi?” chiese il ballerino con fare accusatorio a  Namjoon che boccheggiò.
“Oh! I manager mi avevano chiesto un consiglio su un’eventuale proposta, mi è sfuggito… scusa ho un po’ da fare ultimamente” disse Namjoon grattandosi la testa a disagio per via dell’accusa appena ricevuta.  
“Bene! Vi lascio festeggiare, vado! Ho del lavoro da fare che non riguarda voi! Divertitevi!” disse Dashimen con finta allegria, cercando la fuga come sempre da quel gruppo di matti. Alla fine si era affezionato a tutti loro, ma non poteva affezionarsi più del dovuto e lo sapeva bene.
“Aspetta ti dovrei parlare in privato” lo bloccò Yoongi
“Ah… immaginavo, andiamo rapper” ghignò verso il ragazzo per poi salutare il restante del gruppo.
 
“Perché immaginavi?” chiese Yoongi dopo che si furono allontanati dagli altri.
“L’hai vista no?” rispose facendo spallucce.
“Ehm… era lei quindi?” chiese Yoongi avendo finalmente conferma  anche se non ne avrebbe avuto bisogno.
“Si, volevi la conferma? Era lei” disse scuotendo la testa.
“ Ah! Sai cosa ci faceva lì?” chiese con curiosità.
“Amico, lo so che ho molte informazioni ma ancora non leggo nella mente delle persone specie in quella della tua ex. Come posso saperlo!” disse sbuffando ironico Dashimen.
“Ah, giusto, forse voleva vedere Jungkook diplomarsi.” Disse dando voce ai pensieri Yoongi.
“Si probabile! Beh se non c’è altro io andrei”
“Si una cosa! Sei sicuro di non conoscerla?” chiese assottigliando lo sguardo.
“Si, sicuro. Ti sembro il tipo che fa amicizia con una Chaebol?” chiese lui ironizzando come sempre e ridacchiando leggermente nervoso.   
“Ehm… tu non sembri il tipo che fa amicizia con nessuno, anche il tizio con cui ti abbiamo incontrato non sembrava felice di passare il tempo con te.”
“Ehi… non parlare se non sai i fatti.” Lo fulminò a sua volta Dashimen irritato.
“Andremo mai d’accordo?” chiese Yoongi con una risata di scherno.
“No, non credo, siamo troppo simili. Non fare quella faccia lo pensi anche tu” si lasciò anche lui ad andare a una risata.
“Aigoo, forse un pochino, io mi so controllare” rispose Yoongi con un rantolo.  
“No, tu l’hai imparato a fare per le telecamere, consiglio non ti controllare con me” gli disse dandoli un leggero pugno sulla spalla in modo scherzoso.
“Ci rivedremo?” chiese Yoongi incuriosito “Prima sembrava un addio, come se ti volessi allontanare da noi. Non ti stiamo simpatici? Vuoi sempre scappare” indagò un po’ Yoongi, nonostante tutto Dashimen lo incuriosiva parecchio, sapeva che c’era altro oltre la schiettezza e il guardare tutti con aria di sufficienza.
“Mmh, stai provando a psicoanalizzarmi?” chiese con una risata ironica.  
“Azzeccato?” sorrise a sua volta Yoongi .
“Siete simpatici, allegri e quant’altro. Beh tu no molto, sei simile a me. Io non amo stare in mezzo alla gente e non sono abituato a cose allegre, quindi si molte volte vorrei fuggire perché mi sento a disagio in mezzo alla felicità. Non so farci i conti, non la so gestire.”
“Comprendo. Non sembri uno con la vita facile” disse Yoongi
“Infatti, senti ho fatto il mio lavoro, direi che la scelta e mia se frequentarvi o meno”
“Si, tutta tua. Ma se mai volessi degli amici o gente con cui bere una birra, fai conto su di noi” disse un po’ a disagio il rapper.
“Su di te?” chiese con stupore
“Si, su di me” disse Yoongi porgendoli la mano, Dashimen la strinse e sorrise sinceramente al rapper che ricambio il sorriso.
“Ora vado, godetevi la vostra felicità” staccò la mano da quella di Yoongi e fece per andarsene, Yoongi sorrise ancora e si voltò per tornare dagli altri.
 
“Aspetta!” trillò Hoseok fermandolo per un polso dopo averlo raggiunto.
“Cosa?” chiese Dashimen voltandosi verso di lui.
“Rimani, a Jungkook farebbe davvero piacere” esordì velocemente il ballerino con un leggero fiatone per via della corsa appena fatta.
“Jungkook era un lavoro per me, non devo rimanere al suo diploma non sono suo amico” rispose in modo secco il ragazzo.
“Rimani per me!” esclamò di slanciò Hoseok, senza pensare troppo a quello che stesse dicendo.  
“Per te? Che mi guardi male e rispondi a monosillabi?” alzò gli occhi al cielo Dashimen irritato da quel modo di fare di Hoseok che andava avanti da settimane.
“Io…” tentennò lui
“Cosa? Ti sei già scordato di essere arrabbiato con me per un motivo che solo tu sai?” chiese Dashimen con una risata di scherno.
“Io ho un motivo” balbettò leggermente Hoseok.
Dashimen lo guardò serio, lo prese per un polso e lo trascinò fino a un corridoio che portava ai bagni, per non essere sentiti da nessuno.
“Sentiamolo… perché sono sicuro che sarà quanto meno assurdo” disse alzando gli occhi al cielo di nuovo.
“Non mi hai detto di esserti fidanzato” disse prendendo coraggio Hoseok puntandoli il dito contro.
“Cosa? Con chi sarei fidanzato… che stai dicendo?” Dashimen boccheggiò per poi guardarlo confuso, da quando l’aveva rincontrato non era andato a letto con nessun uomo, solo con Isabel un paio di volte e gli era stato anche piuttosto complicato farlo.
“Quel ragazzo con cui eri in discoteca quando ci siamo incontrati” Lo accusò Hoseok, che ormai si era fatto un idea parecchio sicura su un qualcosa di completamente sbagliato.
“Aigoo, tu sei pazzo!” disse Dashimen con voce altamente irritata, stava per perdere la pazienza era la volta buona che lo avrebbe ucciso.
“Primo non è il mio fidanzato ma un amico, anche se fosse non sono affaracci tuoi. Fai un po’ di chiarezza Hoseok e smettila di arrabbiarti con me solo perché ti va e di inventarti le cose, perché mi stai sempre più irritando. Hai detto tu che volevi essermi amico, e ora scopro che mi tratti di merda perché sei geloso che io possa stare con qualcuno? Ti sembra normale?” disse a denti stretti Dashimen cercando di controllare il tono della voce, non poteva urlare, no in un locale, no con la gente che poteva sentire, ma la sua pazienza aveva un limite e il rapper davanti a lui la stava superando.
“Io…non sono geloso” riuscì a dire Hoseok impallidito colto sul fatto e cercando di negare a se stesso e a Dashimen la gelosia che lo stava distruggendo da giorni.
“Se non lo sei, se non ti importa realmente niente di me, smettila di essere arrabbiato senza un motivo valido” disse con schiettezza Dashimen.
“Ho un motivo, siamo amici dovresti dirmi certe cose!”
“No, Hoseok non siamo amici, lo siamo stati, poi siamo diventati amanti e ora siamo un casino. Non puoi pretendere che io ti metta al coerente sulla mia vita in nome dell’amicizia che non esiste. Il motivo è che sei geloso e non lo vuoi ammettere.”
“Ti ho detto che non lo sono” esclamò di nuovo con voce stridula.
“Sai che ti dico, la chiudiamo qui perché non è né il luogo né il momento di parlarne, quando farai pace con te stesso, quando vorrai decidere di accettarti, potrai tornare. Fino ad allora evitami come hai sempre fatto.”  E così dicendo gli voltò le spalle e uscì da quel maledetto ristorante incazzato come non mai.
Hoseok sbatte il capo all’indietro sul muro chiudendo gli occhi. Erano un casino. Lui lo era. Scrollò le spalle, cerco di stamparsi in faccia il suo sorriso migliore e si trascinò di nuovo verso la saletta privata per festeggiare il più piccolo, avrebbe bevuto e poi sarebbe tornato incazzato una volta tornato a casa, per il momento doveva come sempre fingere allegria davanti agli altri. 
 
Taehyung rimase immobile dietro la porta socchiusa del bagno in cui era rimasto nascosto.
Aveva anche smesso di respirare per non farsi notare.
Non avrebbe voluto origliare quella conversazione, ma ne era stato costretto. Si era ritrovato bloccato lì con una mano alla maniglia della porta, pronto ad uscire e quei due avevano incominciato a litigare come se niente fosse, come se ci fossero stati solo loro due.
Sentì i passi di Hoseok trascinarsi lontano e tirò un sospiro di sollievo.
Si chiese perché dovesse essere sempre lui ad avere le informazioni su tutti e a trovarsi ad origliare i momenti meno opportuni.
Avrebbe fatto finta di nulla, si sarebbe costretto a dimenticare il tutto, quello che aveva appena scoperto era il più grandi dei segreti mai scoperti.
 
SEMINTERRATO
Dashimen entrò  nel suo appartamento sbattendo la porta, si tolse le scarpe lanciandole e sbuffò innervosito. 
Diede un’occhiata alle sue scarpe capovolte per terra, e scosse la testa, le lasciò lì senza avere la benché minima attenzione di sistemarle. Si tolse il cappotto pesante e il cappello posando entrambi su una sedia lì  vicino e si trascino scalzo fino alla cucina per prendersi una birra, anzi tutta la confezione composta dalle sei lattine. Tornò a sedersi accese la televisione e incominciò a bere senza badare realmente a cosa stessero trasmettendo.
“Idiota di un Hoseok” bofonchiò con rabbia, per poi dare un altro sorso della sua birra ghiacciata. 
Erano entrambi due idioti, lui era anche peggio di Hoseok, lui e la sua speranza che il ragazzo avesse realmente deciso di provarci. Pensava che finalmente Hoseok avesse fatto pace con sé stesso, che avesse finalmente ammesso la verità, invece si era fatto solo l'ennesimo pensiero sbagliato dettato da una speranza, una stupida speranza.
Era sempre quella fottere la gente, la speranza. E in quel particolare momento era assolutamente vero. 
Diede una sonora risata, pensando al fatto che Hoseok avesse scelto il nome hope appunto per fotterlo per bene. 
Bevve l'ultimo sorso della prima lattina, diede uno sguardo fugace al televisione, dove stava andando in onda la puntata di qualche kdrama super romantico e la ragazza guardava con occhi languii il ragazzo mentre gli diceva “Oppa Saranghae”
Digrigno i denti alla vista di quella scena, di quella romanticheria, lui odiava il romanticismo. 
Prese il telecomando e incominciò a fare zapping per finire su un canale dove trasmettevano i video musicali, causalità del fatto c'era blood sweart  tears e il primo piano di Hoseok che ballava in modo per nulla casto. 
Rimase incantato per un attimo. 
“Aigoo, stupido Hoseok” disse a denti stetti, per poi guardare in basso verso i suoi pantaloni, accartoccio con una mano la lattina vuota e la lanciò con rabbia contro lo schermo del televisione.
Con l'altra mano andò a slanciarsi i pantaloni che stavano diventando fin troppi stretti in un punto in cui non voleva.
Sbuffò di nuovo innervosito e ricambiò canale. 
La sua erezione continuava a pulsare in modo fin troppo fastidioso.
Diede un colpetto al suo pene “Smettila non lo faremo, non ci masturberemo pensando a lui” disse con rimprovero per poi chinarsi verso il tavolino per prendere un'altra lattina.
Alcool di solito diminuiva la capacità di erezione, avrebbe bevuto come alternativa, e prima poi avrebbe represso la voglia di prendere Hoseok e farlo suo. 
Non gli avrebbe mai dato quella vittoria, non si sarebbe masturbato pensando a lui. Non merita neanche quello.
No per come lo stava trattando, no, non merita nulla da parte sua. 
 
Isabel aprì la porta dell'appartamento di Dashimen e si sporse un po' all'interno per controllare se l’amico fosse a casa, lo individuo sul divano seduto in mutande e senza maglietta con una lattina in mano. 
Entrò chiudendosi la porta alle sue spalle. 
“Dash?” Chiamò lei con tono piuttosto basso.
“Yah, ma tu non ce l'hai una casa?” Chiese infastidito lui, senza neanche guardarla in faccia per poi dare un ultimo sorso alla birra. 
“Aigoo, ho finito le birre” disse con rabbia lanciando la lattina che si andò a schiantare sul pavimento no troppo lontane dalle altre e cinque anch’esse sul pavimento.  
Isabel rimase per un attimo immobile mentre sentiva il rumore della lattina risuonare nella stanza e fece saettare gli occhi sul restante delle lattine finite sul pavimento.
“Ho della tequila” disse in un soffio mentre rimaneva immobile a contemplare Dashimen.
“Ottimo. Passami la bottiglia!” Disse voltandosi verso di lei che aggrottò la fronte confusa.
“Quanto hai bevuto?” Chiese con tono di rimprovero.
“Ehi! Se tu puoi bere per amore, lo posso fare anche io!” Disse con far accusatorio e muovendo il dito verso di lei. 
“Okaaaay” trillò lei a disagio per poi togliersi le scarpe e avvicinarsi a lui. 
“Non hai un cappotto fa freddo! Non dovresti uscire senza cappotto.” Disse lui con far da rimprovero
“è rimasto sopra in ufficio stavo lavorando con tuo zio, ogni tanto devo darmi da fare anche io per questo Hotel” spiegò lei mentre usciva la bottiglia di tequila dalla borsa
“Parole, troppe…. Va bene” disse lui per poi afferrare la bottiglia.
“Vado a prendere dei bicchieri…” provò a dire lei, ma si bloccò di colpo mentre lo guardava bere un lungo sorso direttamente dalla bottiglia.
“Okaaaay… forse non abbiamo bisogno dei bicchieri” disse guardandolo leggermente stranita.
“No! Non ho bisogno dei bicchieri solo di bere, e di far finire il fastidio!” esclamò con voce leggermente trascinata Dashimen.
“Vuoi dirmi che sta succedendo?” chiese lei con tono leggermente preoccupato.
“Aigoo, no! Io… lui! Aigoo! l’ho rincontrato sai?” disse lui vaneggiando un po’
“Hai incontrato chi?” chiese lei guardandolo con sospetto
“Io! Ho incontrato…H…” non riuscì a dire il nome perché si bloccò di colpo guardando la faccia di Isabel, e si rese conto che non poteva svuotare il sacco
“H?” chiese lei strizzando gli occhi confusa
“Ehm.. no lascia stare! Non è importante! L’importante è bere” disse per poi fare un altro sorso dalla bottiglia.
“Il magico unicorno? Hai rincontrato il tuo ex per caso?” chiese lei ricordandosi improvvisamente di quel particolare, aveva ancora il dubbio che quella persona fosse Hoseok per quanto fosse una cosa decisamente poco probabile, statisticamente parlando. Non aveva più indagato su ciò aveva lasciato correre, ma vedere Dashimen in quello stato la stava facendo preoccupare.
“ehm… non ne voglio parlare” disse secco per poi distogliere lo sguardo da lei
“Okay… vuoi fare sesso?” chiese poi come soluzione a tutti i problemi.
“Si. Forse è meglio così, però beviamo ancora un po’” disse passando la bottiglia a Isabel che l’afferrò con riluttanza
“Dovrai parlarmi prima o poi dei tuoi problemi lo sai?” disse lei per poi fare un sorso di Tequila e una smorfia dolorante per via del bruciore dell’alcool le stesse lasciando dentro.
“Mmh, si appena avrò il coraggio” disse lui guardando un punto della stanza con sguardo vuoto.
“Va bene, si direi che alcool e sesso sono l’unica soluzione” disse lei continuando a bere e dando poi un colpetto a Dashimen che annuì e riafferrò la bottiglia.
Lei rimase un attimo a guardarlo, in fin dei conti era andata da lui appunto per far quello bere e sesso e non pensare, non era la migliore soluzione del mondo ma aiutava, e per la prima volta Dashimen non voleva investigare sul suo stato, e lei non era la tipa da investigare su quello degli altri. Si sarebbero ubriacati, avrebbero fatto sesso e la mattina dopo si sarebbero svegliati come se nulla fosse.
Lei avrebbe fatto finta che lo scambio di sguardi con Yoongi non fosse mai avvenuto realmente, non avrebbe mai detto a nessuno di essere stata al diploma di Jungkook. Avrebbe fatto finta di niente, come se nulla non la toccasse minimamente. 
 
Angolo dell’autrice:
Si manco da una vita, ma la FF è ancora viva, probabilmente pubblicherò una volta al mese perché sto lavorando e studiando e il tempo a disposizione è poco,.
Spero ci sia ancora qualcuno a leggere!
Un bacio alla prossima pubblicazione

 

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Capitolo 46
*** CAPITOLO 46 SOMETHING CHANGE ***


CAPITOLO 46 SOMETHING CHANGE

20 FEBBRAIO 2017 POMERIGGIO
Taehyung si trovava davanti la porta del genius  lab, aveva bussato già un paio di volte ma non aveva avuto nessuna risposta dall'interno. Tamburello con le dita sul vetro offuscato della porta in preda all'ansia e quel pensiero che lo ossessionava dal concerto. Andò con gli occhi al tastierino  numerico per inserire la password e aprire la porta, lo guardò con indecisione. Yoongi odiava quando qualcuno di loro entrava senza permesso, dovevano sempre avvisare, non potevano rischiare di interrompere il flusso creativo.  Taehyung fece un respiro profondo, era un’emergenza, ed era quasi del tutto convinto che il suo hyung non fosse in un momento creativo, ma in uno dei quali dove o sonnecchiava o guardava video idioti al computer. Sperò con tutto se stesso che non stesse dormendo, era più grave svegliare l'orso che dorme, che il gatto in momento creativo. Si fece coraggio e digitò pin. 
Si sporse leggermente per dare un’occhiata all'interno e riuscì a scorgere solo la risata di Yoongi. 
“Hyung!” Urlò per poi non ricevere alcuna risposta, si grattò la testa cercando un modo carino per farsi notare, ma nulla, più si impegnava più arrivava alla conclusione che qualunque cosa avesse potuto fare si sarebbe preso una ramanzina. Decise di avvicinarsi a lui e gli toccò la spalla in modo delicato. Yoongi urlò per via dello spavento, si voltò verso Taehyung con sguardo assassino.
“Stai cercando di uccidermi o vuoi morire tu per caso?” Gli urlò contro aggrottando la fronte.
“Ho bussato diverse volte e urlato il tuo nome” si giustificò il ragazzo puntando gli occhi sul pavimento a disagio, odiava quando Yoongi gli faceva le ramanzine più di tutti gli altri, lo hyung aveva il potere di farlo sentire piccolo piccolo e sotto accusa.
“Sto lavorando” disse Yoongi con convinzione
“Hyung.... quello è  un film .... non mi sembra  lavoro” rispose Tae indicando lo schermo del computer il film che andava avanti sullo schermo.  
“Cerco l’ispirazione guardando qualcosa di nuovo” disse facendo spallucce e poi sporgendosi per prendere il mouse e mettere pausa al film.
“Okay ti lascio in pace, mi serve solo il fascicolo di noona” disse unendo le mani a modo di pregare e guardandolo con gli occhioni supplici.
“Cosa è  successo??” chiese subito puntando la sua attenzione sul ragazzo in modo sospettoso.
“Devo controllare una cosa, non è successo nulla” provò a rassicurarlo Tae.  
“Mmmh, è nella cassaforte, il pin lo sai” disse poi, non per niente rassicurato da Tae, di solito quando passava qualcosa per la testa del ragazzo volevano dire solo guai, o nuovo teorie che probabilmente sarebbero state veritiere .
“Perché non l'hai lasciato a casa, ho frugato ovunque!” rimproverò Tae mentre si dirigeva verso la cassaforte. 
“Perché passo più tempo qui” disse con una scrollata di spalle mentre tornava con la sua attenzione verso il computer. Tae intanto si stava apprestando ad aprire la cassaforte. “Ehi! Non avrai lasciato in disordine camera mia?” Si voltò di scatto Yoongi verso il minore. 
“No! Tranquillo!” Disse prendendo il fascicolo e sedendosi a terra per poi incominciare a sfogliarlo sotto lo sguardo incuriosito di Yoongi che si domandava che cosa stesse mai cercando il minore in quel fascicolo, ormai lo sapevano entrambi a memoria. 
“Trovato!” Esclamò prendendo un foglio con una foto stampata e passandola al maggiore, che lo afferrò titubante e incominciò a studiarne il contenuto. 
“Hai capito chi è!” Chiese Tae con un sorriso splendente in volto. 
“Questo è l'assistente personale di Isabel... quindi?” Chiese confuso. 
“Si chiama Win-hoo! Non ti sembra un nome familiare di qualcuno che abbiamo conosciuto da poco?” Chiese Tae aspettandosi che il maggiore capisse subito chi fosse il ragazzo. 
“Ehm..  non ricordo” disse confuso per poi tornare a controllare la foto, il ragazzo aveva l'aria familiare ma proprio non riusciva a capire chi V pensasse che fosse. 
“Aigoo! I dettagli, come fai a non capirlo! L'abbiamo visto al concerto!” lo rimproverò V, non capendo come il suo Hyung non stesse mai attento ai particolari.  
“Al concerto? Al nostro? Aigoo se stava nel pubblico come faccio a ricordarmelo” si lamentò Yoongi. 
“Hyung.... stava con Dashimen!” Esclamò  guardandolo con disappunto
“Oh! È lo stesso! Quindi Dashimen è amico dell'assistente? Per questo ha tutte le informazioni” disse grazie a un lampo di genio improvviso.
“Si molto probabilmente... ma forse conosce noona! Potrebbe se conosce l'assistente! Vuol dire che ci ha mentito!”
“Mmh lui dice di no, e non sembrava mentire... Tae, non è importante.” Stava provando a dare il beneficio del dubbio a Dashimen, anche se c’era sempre qualcosa che gli dava un tremendo fastidio. Ogni volta che incontrava Dashimen ne era irritato, ma poi dopo un po’ si sentiva a suo agio e apprezzava il modo schietto che avevano entrambi per comunicare.
“Penso sia gay” disse Taehyung, aveva bisogno di confidarsi con qualcuno, forse avrebbe potuto raccontare tutto a Yoongi.
“Mmh... l'assistente di Isabel è gay” disse con convinzione Yoongi, non avrebbe mai dimenticato quel particolare.
“No l'assistente!!! Dashimen!” trillò Taehyung che stava facendo una fatica immane a farsi capire da Yoongi.  
“Dici che è il fidanzato dell'assistente di Isabel e così recupera le informazioni? Dici che è falso e usa la gente? Perché io ancora non capisco se Dashimen mi piaccia o meno e non capisco neanche perché Hoseok gli sia tanto amico... anche perché litigano parecchio e Hoseok ci sta male. Come si fa a fare del male ad hobi! Io non comprendo. Però sai a me sembra che anche Dashimen ci stia male… e non lo so sono molto confuso dal loro rapporto, e dai comportamenti di quel ragazzo” incominciò a farfugliare i suoi dubbi ad alta voce Yoongi, che stava diventando sempre più confuso per via di tutta la situazione. 
“Hyung....” provò a bloccare lo sproloquio Tae, voleva confidarsi con lui su cosa avesse sentito alla cena ma poi si bloccò, pensando che forse non era veramente il caso di dire i fatti degli altri.
“Cosa?? Che cosa pensi?” Chiese super preso dalla conversazione 
“Ehm niente, forse stai un po’ esagerando il tutto” 
“Lo so che Hoseok dice di stare bene! Ma secondo me mente, c’è qualcosa che non va in tutto ciò qualcosa di sospettoso, lo pensi anche tu no?” chiese sperando che Taehyung la pensasse come lui.  
“Ehm no, non penso che Dashimen sia male, penso che lui e Hoseok abbiano un rapporto complicato, fatto da alcune incomprensioni e che dovrebbero parlare forse un po’ di più... ma non credo che Dash sia falso o che usi la gente... penso che sia un po’ solo. Namjoon ha raccontato che usciva solo con Hoseok, poi con i vari trasferimenti non penso abbia avuto modo di far amicizia e non sembra il tipo che abbia molte voglia di legarsi ad altri.” Provò a giustificare un po’ i comportamenti di Dashimen, non poteva dire che la colpa di quel rapporto complicato era di Hoseok che non accettava di essere innamorato del ragazzo. Dashimen sembrava essere molto arrabbiato quando li aveva origliati dal bagno, e sembrava soffrirne anche un po’.
“Mmh… sarà, sono strani, su questo mi puoi dare ragione però!” trillò Yoongi
“Si, sai forse dovresti provare a chiedere a Dashimen come mai conosce l’assistente di Isabel, forse ti dirà la verità” disse tranquillamente Taehyung
“Hai assolutamente ragione! Provo a chiamarlo e vediamo cosa mi dice!” e così dicendo Yoongi afferrò immediatamente il telefono sotto lo sguardo criptico di Taehyung che si trovò a sospirare.
 
20 FEBBRAIO 2017 POMERIGGIO
Isabel si chiuse la porta alle spalle dopo essere entrata di fretta nell’ufficio del padre, si fermò sulla soglia con aria di sfida.
“Cosa altro vuoi che faccia?” chiese Isabel aveva l’aria indaffarata e il suo tono di voce era infastidito.
“Dovresti salutare appena entri in una stanza” disse il padre guardandola con la fronte aggrottata, poi con la mano destra prese il sigaro dal posacenere, lo poggiò lentamente sulle labbra per poi aspirare e incominciò ad assaporare il fumo all’interno della bocca.
Isabel lo fissò scuotendo leggermente il capo, e si avviò con grandi falcate vicino alla scrivania.
“Sono ricolma di lavoro cosa vuoi?” chiese sfacciatamente, per poi tossire e arricciare il naso infastidita per il via del fumo che il padre le aveva appena soffiato in faccia.
“Devi prenotare un aereo e andare alle Hawaii” annunciò il padre con uno scuotimento di testa, non per niente felice che la figlia dovesse partire.
“Alle Hawaii? A fare?” chiese lei strizzando gli occhi confusi per via del tono usato dall’uomo.
“Devi andare da tua madre” disse schietto lui, si alzò dalla sua postazione e esi avviò  verso il mobiletto di legno, dove teneva i bicchieri e gli alcoolici costosi.
“Da mia madre? Mi hai chiamato per dirmi che devo andare da quella donna?” rispose Isabel in modo scontroso, mentre lo guardava contemplare le varie bottiglie.
“Si… non sono andato alle Maldive ma alle Hawaii per vedere lei”
“Aigoo, ma siete divorziati da tempo immemore? Perché sei andato da lei, neanche vi sopportate!” esclamò Isabel sconvolta da quella notizia.
“Su questo hai ragione, non la sopporto, è una vipera una arrampicatrice sociale e una ricattatrice” disse con rabbia il padre mentre afferrava una bottiglia e due bicchieri.
“Bevi il whiskey vero?” chiese poi voltandosi a guardare la figlia che aggrottò la fronte confusa da quel gesto.
“Aigoo, a te ha fatto male incontrarla, non ti ho mai visto offrirmi niente di niente” disse lei sprezzante con una risata che cercò di mascherare ma che sapeva di nervosismo .
“Lo bevi o no?” chiese irritato il padre e lei lo guardò per poi annuire con il capo.
“Allora vieni a sederti qui, che dobbiamo parlare” ordinò lui mentre si andava a sedere sul divano di pelle nera lucida e poggiava i due bicchieri sul tavolino di fronte a lui per poi riempierli con il Whiskey, Isabel si andò a sedere riluttante sul divano di fronte a lui continuando ad osservarlo scettica.
“Hai fatto un ottimo lavoro durante la mia assenza, tuo fratello ha combinato solo disastri” disse irritato dalla situazione e porgendole il bicchiere, lei inchinò leggermente il capo per ringraziare e prese il bicchiere tra le mani incominciando a girarlo leggermente.
“Perché vuoi che vada da mia madre se ho fatto un ottimo lavoro, mi stai rispedendo da lei?” chiese Isabel, non capiva quella richiesta così confusa, non capiva perché doveva tornare da quella donna, e tra altro non ne aveva la benché minima voglia.
“No, non voglio rispedirti da quella succhia soldi, ma non ho molta scelta. È in una clinica per disintossicarsi, a quanto pare il suo ultimo toyboy l’ha tradita e lei ha rischiato un’overdose per via di alcune pillole.”
“Sbaglio o la volevi morta?” chiese lei con confusione, lui era solito dirlo che avrebbe tanto voluto uccidere l’ex moglie.
“Si… non sbagli su questo.  Se lo meriterebbe”
“Non è l’unica” disse Isabel con un sorriso sarcastico.
“Aish, smettila di essere arrabbiata per quel ragazzo di Daegu, avresti già dovuto capire che quello che ho fatto è per il tuo bene” disse con tono esausto Joon-bin
“Abbiamo due concezioni diverse di cosa sia il mio bene” disse lei sprezzante per poi ingoiare tutto il whiskey del bicchiere in una sola volta, si sporse sul tavolino afferrò la bottiglia e se ne versò un altro, alzò lo sguardo su suo padre e scosse la testa lasciandosi andare ad una risata.
“Perché ora devo andare da mia madre?” chiese con rabbia
“Perché tua madre vuole vederti e tu ci devi andare”
“Aigoo, devo devo devo! È sempre tutto un devo! Ho del lavoro, non posso andare a farmi una nuotata da quelle parti così tanto per!”
“Lo so che hai del lavoro da fare. Non voglio che ci vai. Ma devi” disse scuotendo la testa per poi bere dal suo bicchiere, Isabel si fermò a osservarlo, sembrava stanco e no il solito despota che si era sempre ritrovata davanti, ad osservarlo con più attenzione poteva notare anche un barlume di tristezza nei suoi occhi.
“Dammi una ragione, dammi una motivazione” disse lei secca
“Non sono affari tuoi”
“Aigoo, ti mando avanti la baracca, faccio di tutto e di più, il minimo che tu possa fare e fidarti un minimo di me! Mi sto comportando meglio no? Risolvo tutti i casini di tuo figlio. Che cosa devo fare per avere un minimo di fiducia!” disse lei innervosita
“Vuoi la mia fiducia?” chiese lui confuso
“Voglio sapere cosa sta succedendo, così da poterti dare una mano, e a questo che servo no? A risolvere i problemi.” Disse lei con rabbia
“Tua madre mi ha ricattato, ha del materiale in mano, e ha detto che se non andrai da lei, farà pubblicare alcune notizie. Il materiale che ha sono solo supposizioni, non c’è alcuna prova, ma se dovesse andare a vendere dei pettegolezzi del genere rovinerà tutto, e ci saranno degli scandali e le quote azionarie scenderanno notevolmente. Non possiamo permettercelo”
“Che cosa ha in mano?” chiese lei celando la troppa curiosità di quelle informazioni.
“Nulla chiacchiere, io non ho fatto nulla di quello che vuole dire.”
“Beh se non hai fatto nulla, non devi preoccupartene” disse lei con un’alzata di spalle
“Invece me ne preoccupo, perché scatenerebbe un putiferio, anche se sono innocente. Lo sai benissimo che le chiacchiere possono diventare deleterie”
“Ma lo potresti risolvere no?” chiese lei con ovvietà.
“Si, certo che si, sono innocente di quello che mi accusa!” esclamò con rabbia
“Mmh… chissà se è vero” bofonchiò Isabel sottovoce
“Volevi che mi fidassi di te, beh ecco ti ho detto la verità. Devi andare da lei e calmarla”
“Vuoi che prendo il suo materiale?” chiese lei scettica.
“Ah no… non te lo darà mai. Devi solo stare con lei per un paio di mesi, vuole chiederti ammenda e far si che tu la perdoni, è uno degli obiettivi del programma di disintossicazione e in più ha bisogno di un tutore e che qualcuno lì paghi il centro” disse lui.
“E devo fare tutto io?” chiese lei sconvolta.
“è tua madre” disse serio con un alzata di spalle, tornando ad osservare il suo bicchiere.
“Aigoo… ma che male ho fatto in questa vita” sbuffò lei innervosita “Siete tutti assurdi è inconcepibile tutto ciò. Come dovrei lavorare? Non posso neanche da Chicago ci voglio undici ore di aereo!” trillò lei, era inaudibile ciò che il padre le stesse chiedendo di fare, aveva impegni su impegni, non poteva andare alle Hawaii a prendersi cura di una donna che l’aveva abbandonata.
“Non lo so… sinceramente non lo so” disse l’uomo scuotendo la testa.
“Non lo sai?” chiese lei confusa, strabuzzando gli occhi.
“Non lavori… sistemi le cose qui e a inizio marzo parti, appena riesci ritorni” disse passandosi una mano sulla fronte esausto.
“Che cosa ho in cambio?” chiese lei.
“Una vacanza?” disse lui con sarcasmo nella voce.
“Voglio mio fratello fuori dai piedi quanto ritorno” disse lei, era stufa di suo fratello e dei suoi continui agguati, prima o poi  sarebbe scoppiata.
“In che senso?” chiese lui
“Non si deve avvicinare a me per nessun motivo, specie in ufficio”
“Non puoi chiedermi questo, fra otto mesi diventerai anche zia” gli diede la notizia lui.
“Cosa?” chiese lei sbalordita
“Tua cognata è incinta di quattro settimane, poco ma è comunque incinta”
“Oddio si è riprodotto, povero mondo” trillò lei sconvolta con una smorfia schifata in volto, il padre rimase fermo a guardarla e scosse la testa avrebbe dovuto rimproverarla per il suo modo di fare, ma era veramente troppo distrutto e in fin dei conti sapeva che la figlia aveva ragione a proposito del primo genito, versò da bere ad entrambi.
“Andrai da tua madre quindi?” provò a chiedere lui, lei rise a quella domanda.
“Ho scelta? Perché a me sembra di no. Posso portarmi il mio assistente almeno?” chiese lei con uno sbuffo.
“Si, puoi portarti il tuo assistente….” Sospirò lui “Isabel niente scandali”
“Perché ne ho mai avuti?” rispose a tono lei.
“No, ma è meglio ribadirlo, finisci il tuo bicchiere e poi vai, hai molto da organizzare”
“Lo finisco in un baleno, grazie per le buone notizie!” disse con tono sarcastico per poi tornare al suo whiskey.  
 
20 FEBBRAIO 2017 SERA
“Bell'appartamento” Esclamò Dashimen dopo essersi guardato intorno per bene e afferrando la birra che Yoongi gli stava porgendo.
“Non è  male, devo finire di arredarlo, anche se ho poca voglia. Sai volevo comprare un appartamento  in un altro stabile, ma costava fin troppo, forse fra un paio di anni!” Esclamò con convinzione, avrebbe voluto ricomprare l'appartamento di Isabel, ma non era in vendita, aveva provato a fare un offerta, ma il proprietario aveva chiesto quasi il triplo. Un pazzo sicuramente che si voleva arricchire. Non poteva spendere ancora una cifra esorbitante per un appartamento, ci avrebbe riprovato più avanti, avrebbe rivuoto la loro casa, ne era più che convinto.
“Non capisco come mai hai un appartamento, non vivete tutti in dormitorio?” chiese Dashimen mentre guardava alcune foto alle pareti e notava che di Isabel non ci fosse nessuna traccia, a differenza di casa segreta della ragazza dove ovunque apparivano i volti dei ragazzi e foto di loro due come coppia. In casa di Yoongi o in quella dei bangtan era come se lei non fosse mai esistita. 
“Si, ma a volte si ha bisogno dei propri spazi” rispose facendo spallucce per poi farli segno sul sedersi sul divano, Dashimen diede un sorso alla birra che aveva in mano e si sedette dalla parte apposta di Yoongi.
“Come mai questo invito?” Chiese poi con curiosità.
“Avevo bisogno di parlarti” si grattò il collo un po’ a disagio “Senti ma il ragazzo che è venuto con te al concerto, è il tuo fidanzato?” Chiese poi leggermente a disagio, andando comunque subito al punto, sapeva che ad entrambi irritava girare troppo intorno agli argomenti.
“Come scusa? Ti manda Hoseok a indagare?” Rispose sulla difensiva Dashimen, sentendo l'irritazione farsi largo in lui.
“No…. Perché dovrebbe?”  Chiese confuso Suga guardando il ragazzo di fronte a lui con sospetto.
“Allora da dove viene questa domanda?” Assottigliò gli occhi il ragazzo evitando la domanda del rapper.
“Il tuo amico o fidanzato quel che sia…. È l'assistente di Isabel… pensavo che stessi con lui per avere informazioni” disse leggermente a disagio Yoongi osservando Dashimen che serrava i pugni e si guardava intorno a disagio in cerca di una via di fuga.
“Non è il mio ragazzo, è  un amico” rispose  velocemente.
“Ma è  l'assistente di Isabel no?” richiese Yoongi “Perché Tae ha capito che è  la stessa persona, c'è la sua foto sul dossier e il nome è  uguale” spiegò i suoi sospetti il rapper provando a rimanere tranquillo, era la prima volta che vedeva Dashimen poco sicuro di sé, come se stesse cercando realmente una via di fuga da tutto quel discorso che a quanto pare fosse fin troppo scomodo.
“Si lo è… ma prima lo era di Do-yoon” si lasciò sfuggire Dashimen, doveva dire qualcosa e forse la verità era la scelta migliore anche se sapeva che doveva stare attento a non farsi sfuggire troppo.
“Il fotografo? Lo conoscevi?” Chiese con stupore Yoongi.
“Mmh pensavo lo sapessi, lavoravamo per lui… sono venuto io a portarti le informazioni su Isabel  perché le avevo già, Do-yoon mi chiese di indagare su di lei… non la conosco, te lo ripeto perché so che lo sospetti ancora” 
“Do-yoon non lo mai capito come persona… l'ho visto una volta e ci ho litigato, e poi mi ha lasciato una lettera e dei recapiti..  io non ho ben capito il tutto, il perché abbia fatto quello che ha fatto” 
“Ah… non ne ho idea… Do-yoon era strano anche con me, faceva cose a tutti ignote. Anche il rapporto con Isabel era strano.” Disse pensieroso “Senti possiamo parlare di altro che non sia lui?”
“Scusa, non volevo… quindi tu hai già da prima investigato su di lei?” disse cambiando leggermente discorso capendo la sofferenza che il ragazzo provava per via del fotografo, sembrava identica a quella del reporter.
“Si sapevo di voi due, per via di Do-yoon. Win-hoo è  finito a far d'assistente  a Isabel perché penso che Do-yoon cercasse di proteggerla, non so da cosa. Sicuramente ho sempre pensato che amasse Isabel, fino a quando… non si è scoperta la verità sul suo amore… hai capito no?” 
“Non l' hai mai vista quindi?” 
“A qualche serata al club di sfuggita, ma non mi sono mai avvicinato” 
“Avevi detto che sapevi della nostra storia perché Hae-eun ti aveva informato.” Disse confuso Yoongi dopo averci ragionato un attimo.
“Non mi piace parlare di Do-yoon, nominarlo o addirittura pensarci....” disse per poi farse un lungo sorso di birra mentre Yoongi annuiva con il capo a disagio, lui ancora non aveva avuto grandi perdite nella sua vita, doveva essere tremendo dover perdere qualcuno, lo aveva visto con Tae il dolore sembrava essere talmente tanto da sembrare insopportabile.
Rimasero per un attimo in un silenzio di disagio che venne interrotto  bruscamente dalla suoneria del telefono di Yoongi.
“Scusami un attimo, il telefono” interruppe quel silenzio prendendo il proprio telefono dal tavolino, Dashimen annuì continuando a bere la sua birra, cercando di sembrare più tranquillo possibile. Il discorso su Do-yoon l'aveva destabilizzato, era raro nominarlo e parlare di lui, perché il tutto faceva sempre fin troppo male. 
La prima volta che l'aveva incontrato era stata in una notte fredda e di pioggia, lui si era accasciato tutto bagnato sotto la tettoia dell'hotel mystery cercando di riprendere fiato e cercando di elaborare un piano, Do-yoon era uscito fuori con il suo cappotto elegante e l'aveva costretto a entrare per ripararsi dalla pioggia. Era stato fin troppo sgarbato con il fotografo se lo ricordava bene, l’uomo in realtà stava cercando solo di aiutarlo. Era così Do-yoon aiutava tutte le persone in difficoltà. 
 
“Ah scusami Suran ma sono impegnato facciamo un altro giorno” Esclamò Yoongi al telefono riportando alla realtà Dashimen che punto gli occhi sul rapper e li fece segno che poteva andare via, ma Yoongi scosse la testa per poi fare il suo sorriso gommoso. Quel sorriso che Dashimen sapeva Isabel adorasse fin troppo. 
Si ritrovò per un attimo anche lui Incantato e incuriosito dal rapper di fronte a lui. Più si trovava nelle sue vicinanze più capiva il perché Isabel ne fosse così innamorata, lui non sarebbe mai potuto stare con uno come Yoongi, troppo simile a se stesso. Aveva bisogno di allegria e si era innamorato di  Hoseok appunto per la sua allegria, la sua spontaneità e la voglia di essere sempre ottimista. 
“Dash?” Chiamò Yoongi dopo aver posato il telefono sul tavolino. 
“Oh scusa mi ero un attimo incantato, non dovevi rimandare per me” disse Dashimen 
“Ah, è  meglio così... ultimamente mi sento in colpa nei confronti di Suran, da quando ho visto Isabel in agenzia a gennaio.” 
“Come mai stai con Suran?”
“Mmh è semplice con lei, tutto così dannatamente semplice. Quando sto con lei a volte mi sembra di non pensare a Isabel... capita per alcuni minuti.” 
“Ti senti in colpa dopo?” Chiese Dashimen con gentilezza sapendo già la risposta. 
“Si... ma lei va con altri no? Non dovrei sentirmi in colpa. Non posso mettere tutta la mia vita in pausa per lei, o tornerei depresso” provò a dire tutto con convinzione Yoongi. 
“Depresso?” Chiese confuso Dashimen.
“Si ogni tanto prendo dei farmaci per dormire e alcune gocce per l'ansia. Vado in terapia.” Si incominciò  ad aprire Yoongi, pensava ormai di aver trovato una sorta di amico in lui o almeno qualcuno che non lo avrebbe giudicato.
“Pensavo che l'ansia sociale di cui avevi parlato nella tua canzone fosse riferita ad altro”
“Lo è, o almeno lo era... avevo alcuno attacchi di panico e scappavo da Isabel, anche se non la trovavo a casa, sapevo che sarebbe tornata e mi tranquillizzavo, quella casa, la nostra casa, era il mio posto sicuro, il nostro.”
“Poi sono aumentati quando lei è  andata via?” Chiese Dashimen 
“Si, sono stato parecchio male, lei non mi ha detto mai perché si stesse allontanando, prima c'era e poi era sempre più lontana, inizialmente pensavo solo che fosse impegnata tra lavoro e università, che fosse restia per il padre e l'investigatore. Piano piano è scomparsa dopo mesi mi ha detto tramite un messaggio di non contattarla ed è  sparita per l’America" incominciò a raccontare Yoongi 
"Era ricoverata, te l'ho fatto vedere nel dossier" Gli ricordò Dashimen che continuava ad ascoltare il racconto con interesse, Isabel era sempre restia a parlare della loro storia.
"Si ho visto, lo sapevo, Do-yoon disse hai ragazzi che era andata in terapia, ma non sapevo quanto fosse grave." La voce di Yoongi si spezzò un attimo nella frase, quando aveva visto le pagine del dossier inerenti al ricovero di Isabel ne era rimasto leggermente scosso.
"Dai fascicoli sembrava grave, c'era scritto: pensieri suicidi, però non è più ricoverata sembra stare meglio” provò a rincuorarlo Dashimen pur sapendo che Isabel per quanto si sforzasse avesse sempre dei momenti di crollo, ed era difficile aiutarla, specie perché lei era restia all’aiuto di qualcuno.
"Si, l'ho letto più volte ed è  l'unica cosa che ho tenuto nascosto agli altri, sanno che è  stata in un centro, ma no la gravità. Non posso dirlo agli altri, Taehyung è così ossessionato da rivolere Isabel che lo danneggerebbe. Jimin si rattristerebbe, Jungkook si innervosirebbe. Jin hyung si darebbe le colpe per non essere stato un buon fratello maggiore. E penso che anche Namjoon e Hoseok reagirebbero male" il pensiero che i suoi amici potessero stare male per Isabel lo terrorizzava, pensava che era meglio non dire niente su quella vicenda.
"Isabel influenza ancora le vostre vite, come se fosse un fantasma" sospirò Dashimen  "Come mai non hai sue foto?" chiese poi per la troppa curiosità
"Fa male averle per casa, entrare e trovarla che ti fissa felice con i capelli colorati dal muro. Mia mamma ha un mobile nel soggiorno e lì  ci sono delle fotografie e c'è ne una mia con Isabel al mio fianco, fa male guardarla ogni volta che vado lì." 
"Posso immaginare..." lui non amava le foto, non ne aveva mai avuta nessuna con nessuno, Isabel invece si era circondata di scatti nell’appartamento segreto, e lui non aveva la minima idea di come la ragazza potesse sopportare entrare lì dentro e trovarsi in quell’appartamento pieno di ricordi che un tempo erano felici ma che ora erano solo un dolore per lei.
"Tu sei mai stato innamorato in questo modo? In un modo tale da distruggerti internamente? Io lo so che ci sono tanti avvenimenti che possono fare del male, ma lei, l'amore che ho per lei mi distrugge dentro. Per quanto io possa andare avanti con la mia vita, la mia carriera, sento sempre che manca qualcosa e quel qualcosa è lei. Mi sento così incompleto.” Sospirò Yoongi facendo poi un altro sorso alla birra.  
"Si.. sai perché fa male? Perché non c'è la parola fine. È sempre lì  intorno a te e non è  concluso, è  la speranza di poterla riavere che ti fa male, il sapere che è lì  e non puoi stare con lei. È diverso da un lutto, ho perso delle persone, fa male è  tremendo ma il dolore è  lì  in quel momento. Loro sono andati via e prima o poi lo accetti. Questa situazione di Isabel è  difficile da accettare perché lei sta lì, perché sai che ti ama ancora e che non potete stare insieme per fattori esterni. Quindi hai la speranza che un domani tu possa risolvere o lei possa.” Provò a spiegarli cosa realmente fosse il problema, e lui quel tipo di sensazione la conosceva bene, e la stava provando sempre di più per via di Hoseok, non c’era la parola fine al loro rapporto, non ci sarebbe mai stata e lo stesso era per Yoongi e Isabel.  
"Sai cosa si prova a quanto pare…" sospirò Yoongi per poi grattarsi il collo leggermente a disagio.
“Si... aigoo.. ci stiamo deprimendo o sbaglio?” 
“Cambio di argomento? Altra birra?” provò a sorrider Yoongi facendo tintinnare la lattina vuota
“Che dici di cibo oltre a tanta birra?” 
"Ehm... avevo già ordinato del pollo fritto penso arriverà a momenti" 
"Ehi... rapper hai organizzato un appuntamento al buio con me, tipo agguato?" Lo prese in giro Dash ridendo per alleggerire la tensione che si era creata per via del discorso fin troppo depressivo.
"Ti piacerebbe??" Ghignò  Yoongi e Dashimen alzò il sopracciglio confuso 
"Non ci stai realmente provando vero?" Chiese titubante, si guardarono  entrambi e scoppiarono a ridere. 
"Ti piacciono anche i maschi??" Chiese sorpreso Dashimen
"Mmh... mai stato con un uomo. Non avrei problemi se dovesse capitare, penso che l'amore sia universale. Ma mi piace il sesso con le donne, con Isabel andava bene, molto" 
"La nomini veramente tanto..." lo prese leggermente in giro Dahsimen.
"Io... scusa al dire il vero non la nomino quasi mai per non disturbare gli altri a parte Tae che la nomina e in quel caso sono io a dover mettere un freno al ragazzo." 
"Non era un’accusa, puoi parlarne con me, se ti va" 
"Non mi dici che devo andare avanti?" 
"Mmh penso che tu sappia di avere poche possibilità  di riaverla.  È  stupido che io ti dica qualcosa di cui tu sei già al coerente" fece spallucce Dashimen
"Giusto... allora parlerò fino a sfinirti" ci scherzo su Yoongi
“Non finirò con il chiamarti hyung... userò un linguaggio sempre informale, sappilo”
“Non avevo dubbi, e poi suppongo di poter dire che siamo amici?” tentennò Yoongi
“Si, direi di sì…” sorrise Dashimen
“Il campanello sarà il pollo! Vado ad aprire" disse sorridendo e Dashimen si trovò di sua volta a sorridere prese il telefono per controllare i messaggi e c'erano tre chiamate di Isabel e alcuni messaggi  in cui lei chiedeva dove fosse. Avrebbe dovuta richiamarla, ma si sentiva fin troppo in colpa per essere a cena con Yoongi, spense il telefono facendo finta di nulla. Avrebbe risolto tutto l'indomani. 
 
Angolo dell’autrice:
Lo so avevo detto che ci saremmo riletti fra un mese… ma il capitolo è finito e quindi ho deciso di pubblicarlo.. per il prossimo è in fase di scrittura ma ci vorrà molto di più penso.  Penso per il 30 luglio… ma non si sa mai dipende se mi siedo in metro e io riesca a scrivere qualcosa.
Piccole note.
C’è stato il concerto di apertura dei bts, e Isabel aveva dato i biglietti a Win-hoo che ci è andato con Dashimen e sono andati anche dietro le quinte non è scritto ciò… ma se mai io dovessi pubblicare la raccolta di Dashimen e Hope si vedrà lì. 
Tae è sempre il signor lampo di genio.
Isabel e il padre sono un grande mah di tutto ciò lei finirà dalla madre per un po’… in tutto questo prova a contattare Dashimen per dirlo ma il ragazzo è impegnato con Yoongi… a un certo punto ho pensato che ci potesse essere qualcosa tra di loro… ho problemi con Dashimen io lo shippo con chiunque! Hahahahah
Vari riferimenti a Do-yoon… io piango le mie lacrime ancora.

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Capitolo 47
*** CAPITOLO 47: PTSD ***


CAPITOLO 47: PTSD
 
25 FEBBRAIO 2017  22:00
Era sera, ed Isabel si trovava a camminare per l’hotel diretta all’appartamento di Dashimen, il giorno dopo avrebbe dovuto partecipare a un meeting in Hotel e preferiva dormire da lui che in una camera d’albergo. Si sentiva un po’ insicura ad andare da lui, dato gli ultimi giorni d’assenza del ragazzo. Erano giorni che non si incontravano e sentiva la sua mancanza.
Sentiva come se Dashimen la stesse un po’ evitando, preoccupata da ciò ne aveva anche parlato con Chin-hae per essere sicura che andasse tutto bene,  l'uomo le aveva riferito che Dashimen stesse solo svolgendo un lavoro per l'attività investigativa che aveva e che per questo era poco raggiungibile.
Isabel arrivò davanti l’appartamento del ragazzo e come sempre entrò senza nemmeno bussare.
Chiuse la porta alle sue spalle, e guardò con sguardo criptico Dashimen che era spaparanzato sul divano in tutta tranquillità.
“Sei di nuovo ubriaco?” chiese lei, facendo notare la sua presenza nell’appartamento.
“No, non lo sono” rispose il ragazzo stiracchiandosi sul divano, senza dare importanza al fatto che lei fosse entrata senza permesso, ormai era anche abituato al suo modo fare in casa sua.
“Serie tv?” chiese lei mentre si toglieva le scarpe e poi si avviava verso il divano.
“No, al dire il vero mi ero appisolato” disse sbadigliando e stiracchiandosi per bene facendo scricchiolare le ossa, per via del rumore Isabel  arricciò leggermente il naso infastidita.
“Ti dispiace se rimango qui a dormire? Se non vuoi vado in una stanza sopra, domani ho un meeting qui in albergo, è un po’ inutile tornare a casa” trillò lei per poi dirigersi verso il divano.
“Come mai tanto gentile? Come mai chiedi il permesso?" chiese lui voltandosi a guardarla sospettoso da quel modo di fare.
Lei lo fissava con lo sguardo penetrante come a volergli leggere dentro, non lo faceva quasi mai, però quelle rare volte che lo guardava così lui si sentiva senza alcuna protezione. 
“Sei sparito in questi giorni, ti ho chiamato un paio di giorni fa e non mi hai richiamata, mi hai scritto solo che eri impegnato con del lavoro. Eh...boh non lo so, pensavo fossi stanco, o non mi volessi tra i piedi” disse lei con un’alzata di spalle, cominciando a dondolare da un piede all'altro leggermente nervosa, distolse lo sguardo, guardandosi i piedi. 
“Periodo un po’ stressante, scusa. Non ti sto evitando se è quello che pensi” disse lui grattandosi leggermente il naso d’istinto. "Perché non ti siedi?" Chiese lui osservando il disagio della ragazza.
“Ti gratti il naso quando menti lo sapevi?” disse lei con voce soffice sedendosi subito dopo.
“Non ti sto mentendo” trillò lui mentendo di nuovo, stava per grattarsi il naso di nuovo, ma si fermò improvvisamente dato il commento di lei. 
“Posso rimanere qui?” chiese di nuovo lei per poi sporgersi a prendere il telecomando del televisore cambiando canale, indecisa su cosa guardare, lui annuì con un verso e poi passo un braccio sulla spalla della ragazza per poterla abbracciare.
Calò il silenzio tra di loro, lei cercava di trovare un qualche programma da guardare in televisione mentre lui rimaneva tranquillo tenendola stretta, osservandola di tanto in tanto, sembrava annoiata e anche piuttosto triste. Dashimen si grattò leggermente il mento con la mano libera, cercando di decifrare il modo strano di comportarsi di lei. 
“Sembri triste” sussurrò al suo orecchio, per poi lasciarle un leggero bacio sulla tempia. 
“Anche tu, c’entra il cucciolo di unicorno?” chiese lei accoccolandosi di più verso di lui.
“Forse, non lo so.  Periodo un po’ così” fece spallucce lui, cercando di evitare di parlare di ciò, non voleva pensare a Hoseok, che Isabel insisteva a chiamare cucciolo di unicorno, poiché non conoscesse il reale nome. 
"Chin-hae mi ha detto che stai lavorando per un caso" disse lei intuendo che lui non volesse parlare dei vari problemi di cuore, “Ti va di parlarmene? Forse posso aiutarti" chiese in modo gentile. 
"Non ti basta il lavoro che fai? Vuoi fare anche il mio ora?" Disse lui con una risata, cominciando  a darle fastidio toccandole  il fianco, facendola saltellare leggermente sul divano per via del solletico.
"Okay..  non vuoi parlare neanche di ciò" alzò gli occhi al cielo lei "Volevo solo darti un aiuto" borbottò lei leggermente imbronciata.
"Tu pensi al tuo di lavoro, io al mio... sbaglio o qui non si parlava di lavoro e di problemi?" 
"Giusto è  casa mia il luogo dove puoi urlarmi contro" fece dell’ironia lei. 
"Non mi sembra che nell'ultimo periodo io mi stia arrabbiando con te " la guardò lui con un sopracciglio  rialzato.
"Si, perché non ci vediamo mai, e se ci vediamo. Beh non parliamo" rispose lei con ovvietà.
"Pensavo ti andasse bene, di solito sei tu che mi salti addosso per evitare un discorso" sogghignò  lui dandole poi un bacio vicino alle labbra e cominciando ad accarezzare  la schiena. 
"Questa volta mi sembra che lo voglia fare tu" Lei si voltò a guardarlo dritto negli occhi e lui ricambiò lo sguardo di intesa e lei lo baciò.  
 
Incominciarono a baciarsi con foga, ormai si conoscevano bene da sapere perfettamente come muoversi in quell'atto, conoscevano tutti e due i loro punti deboli, e sapevano perfettamente come far perdere la testa all'altro, sapevano come utilizzare  quell’alchimia tra di loro in modo tale da spegnere il cervello e non pensare ai propri problemi. 
Avrebbero dovuto parlare tra di loro, ma entrambi non avevano il coraggio. 
 
Isabel avrebbe dovuto dirgli dei suoi problemi con il fratello, che a quanto pare continuava ad infastidita ed a minacciare in modo velato, aveva rischiato più di una volta di prenderlo per il collo e strangolarlo  ma si era limitata poiché si trovava sempre circondata da qualcuno. Avrebbe dovuto dire tutto a Dashimen prima che lo facesse Win-hoo, ma aveva paura della reazione che avrebbe potuto avere il ragazzo. Avrebbe anche dovuto riferirgli che sarebbe dovuta partire per le Hawaii, ma aveva il timore che lui non la volesse accompagnare. Sapeva che qualcosa non andava e che Dashimen aveva incontrato il magico unicorno e pensava che molto probabilmente lui fosse anche impegnato a risolvere la propria situazione d'amore. 
Forse Dashimen ci sarebbe riuscito e questo avrebbe comportato un nuovo cambiamento nel loro rapporto e in tutta onestà lei non era pronta a ciò. 
 
Dashimen si sentiva completamente in colpa specie dopo essersi visto da solo con Yoongi a casa sua. Il rapporto creatosi con il rapper era strano, sembrava una sottospecie di amicizia, avevano Isabel a come collegamento e anche Hoseok, Yoongi era il migliore amico del ballerino, e lui d'altro canto era quello di Isabel. Anzi era più di un amico per la ragazza, entrambi avevano un legame così stretto e intimo, un legame che non pensava che avrebbe mai potuto creare con qualcuno. Voleva considerarla una sorella, ma in fin dei conti non lo poteva fare, poiché entrambi andavano a letto insieme e ormai anche con regolarità.
Avrebbe dovuto fermare quel loro modo di fare, doveva mettere una fine a tutto ciò, gli stava diventando difficile stare accanto ad Isabel avendo quel segreto con lei e sapendo quanto amore ci fosse ancora da parte di Yoongi. 
 
“Isabel fermati, un attimo” disse Dashimen improvvisamente il volto  di Yoongi si palesò  in  mente, ormai era diventato troppo amico al ragazzo l'aveva sentito parlare di Isabel e di quanto fosse innamorato di lei. Non poteva farlo. Non riusciva a continuare a baciarla e a fare qualcosa di più. Si staccò da lei che lo guardò stupita dal quel gesto improvviso.
“Perché? Cosa c’è che non va?” chiese lei confusa.
“Dobbiamo parlare” disse lui serio, poggiandole le mani sulle spalle per tenerla lontana da lui.
“Aigo, è successo qualcosa? Stai per rimproverarmi per qualcosa? Pensavo che ormai risolvessimo così ” disse lei aggrottando la fronte sempre più confusa nel vedere in Dashimen la fretta di fermare tutto e parlarle, qualcosa non andava lo percepiva da giorni.
“No, non è questo. Non voglio rimproverarti per qualcosa. Penso che dovremmo smetterla” disse lui sempre con sguardo impassibile.
“Smetterla? Smettere cosa?” chiese lei guardandolo malo modo estremante confusa, avevano passato l'ultimo mese a incontrarsi in orari più strani e a fare sesso di continuo. 
“Di andare a letto” disse lui in modo secco e diretto, quasi tagliente.
“Aigoo avevi detto che andava bene, ritornare a farlo. Ora che altro problema ti stai facendo?” sbuffò lei irritata, incrociando le  braccia sotto il seno e con il volto arrossato.
“Penso solo che così non funzioni” disse lui tentennando, il sesso nell'ultimo mese era stato incredibile, ma dopo si sentiva sempre più in colpa e aveva bisogno di altro sesso per dimenticare. Fare sesso stava diventando una cosa malsana e ossessiva per sfuggire a tutti i problemi che aveva, si stava rendendo conto che non era la cosa più giusta da fare. Non poteva essere amico di Yoongi se poi si portava il suo amore al letto.
“Ti sei innamorato?” chiese lei spalancando la bocca e staccandosi da lui, mettendosi a sedere sul divano guardandolo scioccata. Non stava capendo quel repentino cambio di rotta, era del tutto in uno stato di confusione, quasi vicina al panico.  
“No, perché tu si?” boccheggiò guardandola con orrore nel volto. 
“No, il nostro rapporto è abbastanza chiaro. Non capisco perché vuoi smettere allora?” chiese lei sempre più confusa, avvicinando le gambe al petto e abbracciandole, appoggiando la testa su di esse.
“Perché devo dirti una cosa, e ti arrabbierai molto, ma proprio non posso più mentire" disse lui affranto, non poteva baciarla di nuovo, solo toccarle le labbra gli veniva in mente lo sguardo innamorato e affranto del rapper. 
“C’entra mio padre? Ti ha scoperto?” chiese lei sbarrando gli occhi, pensando che solo quella poteva essere una ragione a quel cambio d’idea così improvviso. Suo padre l'aveva scoperta, ed era per quello che la stava mandando alle Hawaii, lontana, era come se la storia si stesse per ripetere, la paura la incominciò a invadere. 
Strinse di più la presa sulle sue ginocchia che teneva ancora ancorate al petto. Aveva lo sguardo vuoto e la mente altrove. 
Non poteva affrontare tutta la storia, no di nuovo, non poteva perdere anche lui, no per via di suo padre, non poteva affrontarlo di nuovo.
"Isabel?" Chiamò Dashimen tentennando, ma sembrava come se la ragazza fosse assente per un momento lontano con i suoi pensieri. Si avvicinò a lei e le afferrò una mano che stringeva il ginocchio con forza, provando a farle mollare la presa.
"Isabel?" Richiamò lui cominciando ad accarezzarle la mano e prendendo anche l'altra. 
Finalmente il contatto sembrò farla tornare alla realtà. 
"Tuo padre non ci ha scoperti, va tutto bene!" Esclamò lui con voce squillante. 
"Allora cosa c'è che non va?" Tentennò lei non del tutto sicura che tutto andasse bene. 
"Io Ehm…" tergiversò lui
"Hai risolto con l’unicorno? Perché se è così, va bene, basta dirmelo, io capirò e finiremo qui" se il motivo non era suo padre, allora doveva essere per forza quello, Dashimen era riuscito a risolvere o stava per farlo. Non era pronta al cambiamento, ma era meglio che avvenisse per via di un unicorno e non di suo padre.
“No, non è  questo" disse lui con la bocca impastata, gli mancava la saliva, sentiva tutto estremamente secco in bocca.
Doveva dirlo, era il momento per farlo.
“C’entra Yoongi” disse lui guardandola colpevole.
“Cosa è successo?” chiese lei, staccandosi dalle sue gambe e mettendo più distanza, dal ragazzo appoggiando le spalle contro il bracciolo del divano.
La sua mano andò istintivamente al suo collo per afferrare la sua collana, che non trovò, ricordandosi che se l'era tolta e riposta nella borsa. Lo faceva sempre prima di fare sesso, toglieva quel peso dal suo collo, come se così potesse per un attimo distaccarsi mentalmente da Yoongi.
“Nulla di grave, ma l’ho incontrato. Ora ti prego non arrabbiarti cerca di rimanere calma e ascoltami” disse lui mettendo le mani davanti a sé, in sua difesa.
“Hai incontrato Yoongi? Perché com’è possibile?” chiese lei boccheggiando, non capiva cosa lui stesse tentando di dirle, non capiva come fosse possibile una cosa del genere, cosa c’entrasse Yoongi tra loro due.
“Do-yoon ha lasciato alcuni recapiti al tuo ex” disse lui sospirando, consapevole di una sua possibile esplosione.
“Non lo chiamare Ex” disse a denti stretti, una fitta al cuore invaderla.
“Okay, ha lasciato alcuni recapiti a Suga, va meglio il suo nome da Idol?” provò a chiedere lui in modo gentile.
“Si, va meglio” disse lei piccata, alzandosi in piedi e prendendo le distanze dal ragazzo.
“Okay, Suga ha usato il numero di mio zio, voleva un investigatore….” Incominciò a spiegare il tutto il ragazzo, ma venne subito interrotto da lei che lo guardò con lo sguardo colmo di paura.
“Per? È nei guai? Sta bene?” chiese con fretta, un brivido inquietante la percorse per tutta la schiena, paura che qualcosa potesse essergli successo.
“Si sta bene! Smettila di interrompermi, voleva informazioni su di te!” esclamò lui in panico.  
“Cosa?” boccheggiò lei “Perché? cosa?” era in panico.
“ Beh è colpa tua.” Rispose lui con ovvietà.
"Ma è  fidanzato!" Esclamò lei alzando gli occhi al cielo, il panico incominciava a scemare lasciando spazio allo stupore, lui la cercava ancora, lui aveva chiesto un investigatore per avere informazioni su di lei. Dopo tutto quel tempo, dopo come lei si fosse comportata, dopo la lettera che gli aveva scritto con cattiveria, lui era ancora lì ad aspettarla, a cercarla.
"Si, è fidanzato con Suran, ma rimane innamorato di te, anche tu vieni a letto con me, e sei andata con altri uomini. Rimani innamorata” disse lui cercando un modo di farla ragionare.
"Cazzo! Cazzo! Cazzo!" Urlo lei sbattendo i piedi a terra, lui non doveva essere ancora innamorato di lei, lui avrebbe dovuto vivere la sua vita. Sapeva che era colpa sua se Yoongi continuava a cercarla, non si sarebbe mai dovuta presentare all’agenzia a gennaio, non avrebbe mai dovuto incontrare Namjoon o parlare con Jungkook, non sarebbe neanche dovuta andare al diploma del più piccolo.
“Isabel calmati!” urlò lui alzandosi a sua volta, lei lo fulminò con lo sguardo.
“Sei andato da lui? Tu? Perché non Chin-hae? Perché gli avete detto di si?” incominciò a fare una serie di domande.
“Chin-hae e co proprietario dell’hotel con te, io risulto anonimo. Abbiamo pensato che fosse meglio che andassi io.” provò a spiegare lui.
“Perché diavolo sei andato da lui! Perché? Mi dici di stare lontana, di chiudere con il mio passato e tu lo vai a trovare! Perché avete detto di sì alla richiesta di Yoongi! Perché vi siete intromessi!" Urlò lei non riuscendo a credere a quella situazione, lui sbuffò tornando a sedersi sul divano mentre la osservava, sapeva che avrebbe dato di matto.
"Dici che devo liberarmene come faccio? Come pensi che possa fare con tutte queste vicende!" continuò a urlare lei
"Hai finito di urlare?" Disse lui mentre aspettava che la crisi di nervi scemasse. 
"No! Ho appena incominciato!" 
"Okay. Continua pure" disse lui con tono piatto. 
"Quando fai così mi fai infervorare molto di più!" 
"Aigoo…" sbuffò lui sul divano mentre lei continuava a fare avanti e dietro come una trottola impazzita.
"Perché?" Urlò poi lei voltandosi di scatto verso di lui.
"Perché meglio che siamo noi a dargli informazioni che qualcun altro.. non poteva andare mio zio, quindi sono andato io" 
"Quando? Quando sei andato? Da quanto va avanti questa storia?" 
"Da un po’… circa un mese” disse secco "Se non ti siedi e ti calmi non ti dico nulla" disse sempre con tono secco e fermo, aspettando che si sedette per ascoltare tutto, Isabel era ferma davanti a lui i pugni stretti e lo guardava con gli occhi assottigliati. 
“Ti calmi e fai in modo che io ti spieghi?” chiese lui di nuovo.
Lei lo guardò con astio, poi annuì e tornò a sedersi sul divano, incrociò le braccia al petto, sbuffò, tornò a guardarlo e gli fece segno di spiegare tutto. 
 
Dashimen aveva appena finito di raccontare tutto a Isabel, ogni piccolo dettaglio, anche il fatto che aveva lavorato per i bts per aiutare Jungkook, aveva deciso di raccontarle anche di ciò con la speranza che lei si calmasse un pochino. Lei era rimasta in silenzio, annuendo di tanto in tanto, faceva domande per avere più informazioni e lui aveva risposto a tutto. 
Aveva veramente raccontato tutto, tranne di lui e Hoseok, sarebbe stato il momento giusto, ma non era riuscito ad ammettere quanto realmente stesse male per il ragazzo e che le aveva mentito da quando l’aveva conosciuta. 
La realtà era che quando Do-yoon al tempo gli aveva detto che avrebbe dovuto conoscere Isabel, guadagnarsi la sua fiducia e indagare su di lei, lui l’aveva unicamente fatto per via del nome e cognome della ragazza e per capire se fosse la stessa che l’aveva aiutato a Chicago, dandogli la scimmietta porta soldi. 
Aveva anche avuto il sospetto che potesse essere la stessa ragazza amica di Hoseok. 
Tutti i suoi sospetti si erano subito risolti, appena aveva avuto modo di fare le varie ricerche e aveva trovato tutte le foto di Isabel con il gruppo. 
Nel periodo in cui era stato molto amico di Hoseok, aveva sentito parlare della ragazza talmente tante volte, e ne era stato molto incuriosito. C’era stato un giorno in cui lui avrebbe dovuto raggiungere tutto il gruppetto di lui con anche lei al seguito in sala giochi. Ricordava bene quel giorno, era rimasto fuori la sala giochi ad osservare il gruppo e li aveva visti tutti così allegri e affiatati, non era riuscito ad entrare, non aveva avuto il coraggio di unirsi a loro,  si era sentito troppo fuori luogo e non adatto a quel gruppo. 
In quel momento in silenzio su quel divano con lei imbronciata vicino a lui, si sentiva di nuovo come in quel giorno, completamente inadatto. Non si sentiva una bella persona, non aveva mai creduto di essere una buona persona, aveva un passato burrascoso, ed era incapace di affezionarsi alle persone, lui era capace solo di soffrire e far soffrire gli altri. 
“Forse è meglio se vado via” disse Isabel dopo un silenzio durato fin troppo.
“Mi dispiace, ti ho raccontato tutto, cerca di capire la situazione” provò a scusarsi di nuovo Dashimen.
“Io capisco, che è meglio che vada tu da loro, ma andare da lui chiacchierare, essergli amico.... No, non posso capirlo… Dashimen io no,  non ce la faccio. Sono arrabbiata, lo sono tanto. Ho bisogno di allontanarmi da te.” Disse a denti stretti mentre cercava di rimanere calma e non urlargli contro di nuovo. 
"Isabel... io non potevo dirgli di no" disse lui supplice provando a prenderle una mano che lei scostò. Isabel guardava un punto indefinito della stanza, proprio non riusciva a guardarlo negli occhi. 
"Isabel..." Provò  a richiamare lui
"No. Non è giusto mi dici di evitarlo e poi tu invece diventi suo amico,  con questo dargli informazioni su di me fai solo danni, gli dai la speranza che io un giorno possa tornare da lui. Lui dovrebbe smetterla. Ha una fidanzata, dovrebbe pensare a lei. Non continuare a vivere nel passato, nel nostro passato. Non lo può fare. Non voglio questo per lui!" Urlò lei a pieni polmoni alzandosi di scatto dal divano. Guardò Dashimen scuotendo il capo, in segno di diniego. 
"Continuerebbe a pensare a te con o senza le mie informazioni, lo sai benissimo! Vivete insieme nel passato." provò a dire lui con voce lieve.  
"Così è peggio! È  continuamente informato della mia vita! Non dovrebbe esserlo" esclamò lei.
"Perché invece tu dovresti esserlo? Anche tu stai sempre a cercare informazioni su di lui, sei tornata loro fan per questo, per avere le informazioni. Fate le stesse cose!" incominciò ad alzare il tono di voce anche Dashimen.
"Non paragonare me a lui! Lui può vivere io no, non posso essere libera, lo sai anche tu! Lui potrebbe portare avanti la storia con Suran crearsi un qualcosa." 
"Potresti farlo anche tu un domani!" 
"Con chi? Con il riccone che mio padre mi obbligherà a sposare? Sai cosa accadrà? Che quando finirò in un matrimonio combinato, tutto finirà anche il nostro rapporto."  sputò lei fuori con rabbia, era così e lei ne era al corrente,  per quanto provasse ad organizzare un piano contro suo padre per riacquistare la libertà, sapeva che il fallimento poteva essere dietro l’angolo. 
"Non essere stupida! Il nostro rapporto non finirà mai, io non lo permetterò! Poi abbiamo un piano! Il tuo libro!" esclamò lui
"Aigoo! Il mio libro non aiuterà a nulla, io lo so benissimo! Pensi realmente che io possa vincere? Sei un illuso, come sei un illuso a pensare che il nostro rapporto non finirà mai!” esclamò lei sotto lo sguardo scettico di lui, non pensava che Isabel avesse realmente così poche speranze sul suo futuro.
“Sai? Io penso che il nostro rapporto sia già finito oggi. Non voglio che Yoongi abbia informazioni su di me. Non voglio sapere che tu ti incontri con lui, che sei suo amico.  Penso che tu dovresti accettare quel lavoro con i bts e andare con loro. Forse dovresti risolvere con l'unicorno! Vai da lui. Vuoi chiudere con me, bene ora abbiamo chiuso. Tanto la fine arriverà comunque." Disse con rabbia lei dirigendosi verso la porta.
"Che stai dicendo!! Dove stai andando! Non puoi andartene così" esclamò lui correndole dietro dopo un primo momento di smarrimento per via di ciò che lei aveva appena detto.  La bloccò per il braccio e lei provò a divincolarsi.  
"Mollami!" Disse lei con rabbia divincolando ancora il braccio.  
"Ora ti calmi e ne parliamo come due persone normali. ISABEL!" 
"NO. Non parliamo un cazzo. Fai quello che ti pare e lasciami sola." 
"Sei arrabbiata stai soffrendo, lo capisco ma tu devi cercare di capire me!" disse lui provando a prendere anche l’altro braccio per tenerla più ferma ma non riuscendoci. 
"No. Molla la presa." reagì con rabbia lei. 
"Isabel..." Non riuscì a dire niente che lei lo colpì in pieno viso con uno schiaffo. Il suono dello scontro della manata contro la guancia fu l'unico rumore che risuonò per la stanza. 
Dashimen lasciò  andare il braccio della ragazza, fece dei passi indietro allontanandosi da lei, la guardava incredulo, non si capacitava di come lei avesse provato a colpirlo. 
Isabel rimase immobile a guardarsi la mano, fece saettare gli occhi sull'amico, la sua espressione era di pura rabbia, risentimento e sofferenza tutte insieme.
"Fa come vuoi... chiudi con me. Vattene." Disse lui per poi lasciarla lì e andare a chiudersi in bagno. 
La ragazza si chinò, prese le sue scarpe e la borsa e uscì fuori da quell'appartamento, incominciò a correre per dirigersi più lontano possibile da lui. 
 
Dashimen si trovava davanti lo specchio del bagno le mani strette a stringere il lavabo di fronte a lui, aveva aperto l'acqua del rubinetto ed essa scorreva veloce. 
Tremava, mentre continuava a stringere con forza il marmo del lavabo. 
Lei aveva chiuso il loro rapporto, lo odiava, lui non era abbastanza.
Non lo era per Hoseok, non lo era per lei.
Non lo era mai stato.
Lo sguardo di lei, la rabbia, la delusione sul suo volto.
Sapeva che Isabel stava soffrendo e la causa era lui.
Lui non era abbastanza per proteggerla.
Lui non era abbastanza per essere suo amico.
Lui era un fuggitivo e scappava sempre, ma con Isabel aveva deciso di rimanere. Pessima scelta, pensava che lei lo avrebbe sempre capito, che ci sarebbe sempre stata. Bugie. Erano tutte bugie. 
 
ANNO 2000
"In America saremo più felici!" Esclamò la mamma mentre accarezzava la testa di Dashimen che annuiva capendo ben poco, era piccolo aveva sei anni e non sapeva cosa fosse l’America, da quello che aveva sentito dai discorsi dei suoi genitori era un posto dove i sogni si realizzavano. Il sogno americano: si realizzava per tutti. Lui non sapeva quale fosse, sperava solo di ricevere un gelato quando sarebbero atterrati, suo padre aveva detto che se si fossero comportati bene durante il volo, avrebbe comprato un gelato a tutti. Vicino a lui stava sua sorella che parlava a macchinetta con il papà raccontato che sarebbe diventata un astronauta da grande. 
Erano tutte bugie.
 
ANNO 2003
"Non vi preoccupate, noi vi aiuteremo" disse la signora Lee, accarezzando i capelli di sua sorella. 
"I vostri genitori sono stati tanto importanti per noi, hanno aiutato a gestire questa enorme casa, noi non vi lasceremo soli in mezzo alla strada" continuò a dire la signora Lee con un tono solenne. 
Dashimen si passò una mano sugli occhi asciugando le lacrime, diede un' occhiata alla sorella che era in lacrime e singhiozzava isterica. I loro genitori erano morti. E quella signora piena di soldi che beveva cinque bicchieri di vino ogni sera non aveva mai avuto figli, non si sarebbe occupata loro.
Erano tutte bugie.
 
ANNO 2003
"Questa sarà la vostra nuova casa, vi troverete bene!" Esclamò sorridente l'assistente sociale davanti una casa mezza disastrosa, con erbacce nel giardino e pezzi di rottame vari, una cane legato a una catena vicino a una vecchia cuccia con un buco sul tetto che abbaiava incattivito  dalla nuova presenza rivelata. 
Dashimen strinse la mano della sorella e lei ricambiò la stretta, allarmati entrambi da quello che vedevano.
Una bugia, non si sarebbero trovati bene con quella famiglia. 
Erano tutte bugie.
 
ANNO 2004
"Mi dispiace per quella famiglia, ma vi prometto che questa sarà migliore" disse l'assistente sociale mentre erano in macchina e li accompagnava da un altra famiglia affidataria, avevano dovuto lasciare la precedente perché erano andati alla nuova scuola con gli stessi vestiti,  che puzzavano  di alcool ed erano tutti sporchi e malridotti, una professoressa non loro si era allarmata e aveva chiamato i servizi sociali. 
Entrambi i bambini uscirono dalla vettura, era la quarta famiglia che cambiavano, erano stati anche a un centro con altri bambini, ma in quei posti non si erano trovati bene, erano sempre sbeffeggiati perché asiatici. 
Si avviarono per il cortile, con l'assistente sociale, quella casa non sembrava diversa dalle altre, e loro due non si sarebbero trovati bene.
Erano tutte bugie. 
 
ANNO 2005
"Ti ho detto che devi stare buono" Urlava la donna tenendolo per un polso. Ma lui si divincolava, cercava di raggiungere la sorella, ma la donna aveva conficcato le sue brutte unghiacce nella pelle del suo braccio.
"Stai buona non ti farò nulla" Urlò l'uomo nell'altra stanza  da dove provenivano anche le urla della ragazzina. Dashimen cercò di divincolarsi per andare dalla sorella ma un altro uomo, il fratello di quella perfida donna  lo prese di peso e lo scaraventò  in un altra stanza, Dashimen provò a tornare indietro ma la donna gli bloccò la strada e lo colpì  in pieno viso facendo cadere per terra.
La porta si chiuse e lui rimase dentro la stanza dolorante e in stato di shock.  
Le urla della sorella riecheggiavano. 
Lui non era abbastanza per proteggerla. 
Non meritava di essere suo fratello.
Lui era un combattente, aveva combattuto sempre, ma questa volta con sua sorella si ritrovava ad essere bloccato.  
Tutto nella sua vita era una bugia.
 
26 FEBBRAIO 2017 3:30
Hoseok aveva appena finito di fare la doccia, era tornato da poco a casa come tutti, avevano passato di nuovo la sera a fare le prove di danza delle varie coreografie.  Erano giorni che lui era sempre nervoso e durante le prove era diventato più severo del solito, se n’era reso conto. Aveva discusso anche con Jin che era inciampato per la troppa stanchezza, gli aveva urlato contro e il maggiore a sua volta aveva risposto a tono come sempre, dicendo che stavano esagerando e avevano bisogno di riposo.
Namjoon aveva chiuso quell’inizio di litigata mettendo un freno a tutto e lui se n’era andato via, arrabbiato, seguito da Jimin che aveva provato per tutto il viaggio di ritorno a calmarlo. Aveva trattato in malo modo anche il più piccolo che invece si stava solo preoccupando per lui.  Era nervoso, e diceva che lo fosse per l’ansia del tour, mentiva a se stesso come sempre, non riuscendo ad ammettere che invece la ragione era Dashimen, al fatto che pensasse a lui e che voleva solo risolvere con lui.
Aveva provato a scrivere diverse volte al ragazzo ma poi come sempre aveva cambiato idea, si era dato del codardo.
Aveva anche saputo che Dashimen e Yoongi si erano visti, lui non era stato invitato e ciò lo stava facendo essere sempre più arrabbiare.
Si sdraio sul letto, dopo aver caricato la lavatrice con i panni sporchi, si stiracchiò stanco, e consapevole che non avrebbe mai chiuso occhi. 
Si voltò di lato a guardare il letto di Jimin, il ragazzo molto probabilmente offeso si era girato sull’altro fianco e  aveva tirato le coperte fin sopra la testa, spuntavano solo alcune ciocche di capelli disordinati. Sospirò  esausto e si sporse leggermente per prendere il cellulare, così da poter vedere qualche video prima di dormire, con la speranza di riuscire a rilassarsi un attimo.
Non fece in tempo ad andare su Youtube che gli arrivò un messaggio inaspettato.
Vieni da me? Ho bisogno di te
 
Lesse il messaggio e dopo un attimo di Shock si alzò velocemente da letto per correre da lui, senza neanche pensare minimamente a tutti i problemi e alla situazione critica che avevano.
Lui gli aveva scritto che aveva bisogno e l’unica fare in quel momento era solo correre da lui.
 
 
Angolo dell’autrice:
Pubblico prima perché il capitolo mi si è concluso… lo so è breve rispetto agli altri ma non riesco ad andare avanti, devo chiuderlo così.
Manca Isabel… lo so… ma Dashimen mi sta prendendo molto in questo momento, questo perché tra tutti è quello che al momento sta peggio.
Questa litigata non gli ha fatto per niente bene… il passato di Dash è sempre un peso che si porta via… se non ricordate la sua storia è stata leggermente detta in un capitolo chiamato Dashimen con un ricordo del 2005 di Isabel.
Detto questo ci si legge ad Agosto con la speranza di riuscire a capire Isabel meglio che ultimamente è un po’ un ignota per me.
 

 

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Capitolo 48
*** CAPITOLO 48: WIN-HOO ***


CAPITOLO 48:  WIN-HOO

26 FEBBRAIO 2017
Win-hoo stava bussando alla porta dell'appartamento di Dashimen, sapeva che Isabel si trovasse all'interno. Bussava con insistenza, ma dall'altra parte nessuna risposta.
Avevano un meeting in hotel alle ore dodici e lei era in ritardo, avrebbe dovuto controllare tutte le presentazioni ed erano le undici, e questo suo essere sparita sembrava essere realmente strano.
Preoccupato Win-hoo alla fine, decise di digitare il pin ed entrare direttamente a casa di Dashimen. Aprì  la porta, trovando l'appartamento del tutto al buio, sperò in cuor suo di non trovarli nudi nel letto, non avrebbe sopportato una scena del genere, lui era fin troppo pudico  per certe cose.
"Dashimen?" Chiamò a gran voce, e dopo di che accese la luce. 
Dashimen si destò dal sonno saltando in piedi sedutastante, Win-hoo chiuse gli occhi alla vista della nudità del ragazzo.
"Aigoo perché sei sempre nudo!" Si lamentò sempre con gli occhi  serrati mentre sbatteva i piedi a terra.
"Dash con chi stai parlando?" Disse una voce maschile proveniente dal letto.
Dashimen si voltò a guardare prima il ragazzo sul letto che si stava stropicciando gli occhi con i capelli tutti arruffati e poi tornò con lo sguardo su Win-hoo che aveva riaperto gli occhi e guardava con terrore la scena davanti a sé.
"Avevi detto che non era il tuo ragazzo!" Esclamò Hoseok del tutto sveglio improvvisamente, indicando Win-hoo che strabuzzava gli occhi e si sentiva estremamente  a disagio nel trovarsi lì, senza saper cosa dire o fare. Quello nudo nel letto di Dashimen era J-hope uno dei bts, si trovava a essere del tutto sconvolto da quello scenario decisamente inaspettato.
"Non è il mio ragazzo!" Disse Dashimen adirato per via della situazione.
"Non si direbbe, dato che entra in casa tua con la password!" Disse piccato Hoseok, guardandolo con rimproverò.
"Aigoo che schifo! No! No! Non me lo farei mai!" Incominciò a squittire Win-hoo in preda al panico e Hoseok sembrò per un attimo tranquillizzarsi, anche se non del tutto, quella situazione era fin troppo strana e non gli piaceva il rapporto tra i due.
"Che schifo?" Chiese risentito Dashimen granando gli occhi.  
"No... nel senso che!! Aigoo no! Io e te no!" Incominciò a balbettare il ragazzo in preda al panico, avrebbe tanto voluto non essere mai entrato lì  dentro, era una situazione fin troppo imbarazzante.
"Cosa fai qui? Da quando entri senza bussare?" Lo accusò Dashimen, sperando che Hoseok credesse che tra i due non ci fosse nulla.
"Io Ehm... cercavo, ma non è qui... io non lo so!" Esclamò con voce stridula, il ragazzo, mentre nella testa aveva la voce di Dashimen che ripeteva: non parlare di Isabel davanti ai bts, mai parlare di Isabel davanti a loro.
"Non è qui" disse con voce bassa sperando che Hoseok che era ancora sul letto e guardava confuso il panico di Win-hoo non sospettasse di nulla.
"Vado via!" Esclamò Win-hoo che scappò senza neanche salutare.
Se fosse stato uno di quei personaggi degli anime ci sarebbe stata anche la nuvoletta dietro di lui.
Dashimen si passò una mano sugli occhi, e poi si voltò a guardare Hoseok con i capelli arruffati e senza maglia, coperto solo dal lenzuolo nella parte inferiore, aveva le braccia incrociate al petto e un broncio arrabbiato.
Avrebbe dovuto inventarsi un qualcosa e anche subito per risolvere il pasticcio appena creatosi.
 
Win-hoo continuò a correre come una furia fino ad arrivare alla reception dove si appoggio sul bancone esausto e senza fiato, il ragazzo di fronte a lui assottigliò gli occhi, inclinò la testa per osservarlo meglio leggermente confuso.
"Va tutto bene?" Chiese alla nuca di Win-hoo, che alzò di colpo il capo con gli occhi quasi al di fuori delle orbite.
"Isabel kim! L'avete vista?" Disse con voce stridula.
"La titolare è nella stanza 27, vuole la chiave? Lei è il suo segretario?"
"Si sono io!! Si la chiave! Siiiii!" Win-hoo incominciò a saltellare sul posto in preda al nervosismo.
 
Presa la chiave magnetica, si diresse di corsa verso la camera di Isabel.
Entrò senza neanche bussare, continuando ad avere il fiatone. 
Si accasciò un attimo a terra stanco, guardò la stanza in cerca della ragazza, di lei nessuna traccia a parte il rumore del phon proveniente sicuramente dal bagno.
Sospirò rilassato intuendo che lei fosse già sveglia e pronta per il lavoro.
Nonostante l'imprevisto della mattina e il fatto che non riuscisse a rintracciarla, probabilmente andava tutto bene, era solo lui che nell'ultimo periodo si stava preoccupando troppo per il suo capo.
Il problema reale era che: ancora non aveva capito bene tutta la situazione, non capiva cosa avevano a che fare i bts con lei e quanto tutti fossero legati tra di loro.
Isabel uscì fuori dal bagno, già pronta per la riunione, si bloccò a guardare Win-hoo confusa.
"Perché sei tutto sudato?" Chiese lei con un tono preoccupate "Ti senti male?" Chiese mentre si avvicinava a lui.
"Io no! Ho solo corso! Non rispondevi e non ti trovavo." Disse con il fiatone il ragazzo rimettendosi in piedi.  
"Oh… scusami io non trovo il mio cellulare… devo averlo dimenticato da qualche parte." Disse lei confusa.
"Hai i postumi?" Chiese lui guardandola meglio, non sembrasse avere un bell’aspetto.
"No, non ho dormito molto stanotte, insonnia" disse lei con voce piatta.
 
Era vero non aveva toccato alcool, dopo aver litigato con Dashimen era uscita dall'hotel e si era messa a guidare senza una men che minima meta  nella testa. Si era ritrovata di nuovo davanti all’appartamento dei ragazzi, era rimasta in macchina senza fare un passo, ferma nel nulla.
La sua testa era il nulla, il vuoto totale. Non si era resa conto del tempo che scorreva, non aveva pensato a nulla, era solo rimasta ferma nella macchina al buio e al silenzio ferma a guardare il palazzo.
Poi li aveva visti tutti e sette tornare, sembravano stanchi, era rimasta incantata a guardare lui. La sua testa le aveva urlato di uscire dalla macchina rincorrerlo, fermarlo e poi baciarlo, ma il suo corpo non si era mosso, era rimasta paralizzata.
Loro erano svaniti dalla sua vista e lei era andata via così come era arrivata.
Era tornata all'hotel, rimanendo in uno stato di apatia e vuoto totale.
Aveva preso una stanza e si era buttata sul letto, non si era spogliata, era rimasta immobile.
Vuota, era completamente vuota e sola. Aveva deciso lei di rimanere sola. Non voleva più affezionarsi a qualcuno. Non voleva neanche più Dashimen nella sua vita. 
Sentiva solo dolore e non riusciva neanche a capire il perché, quale fosse la vera ragione della sua rabbia verso Dashimen, voleva solo non vederlo mai più.
 
"Sei pronta per il meeting?" Chiese Win-hoo mentre la osservava sistemare dei fascicoli aperti che aveva sul tavolo nella camera.
"Si penso di esserlo. Che abbiamo da fare dopo?" Chiese lei non ricordando il programma.
"Una riunione dopo pranzo in ufficio, devi andare anche ad assistere a una conferenza"
"Agenda piena quindi?" Chiese lei, mentre svuotava la borsa in cerca del telefono.
"Non lo trovi?" Chiese lui confuso, mentre la osservava armeggiare con tutti gli oggetti sul tavolo.
"No. Non lo trovo! Dove cavolo è finito quel telefono maledetto! Dove!" Urlò  all'improvviso in preda al panico.
Win-hoo sbiancò nel vederla urlare così, la reazione della ragazza era stata improvvisa. La osservò confuso, percependo realmente che qualcosa non andasse, era strano vederla in panico perché aveva perso il telefono, di solito sapeva mantenere la calma, aveva alte capacità di problem solving, sembrava come se fosse ubriaca.
Si avvicinò a lei e la bloccò per le spalle.
"Lo troveremo, ora calmati un attimo, sarà finito da qualche parte." Provò a dire lui, lei lo guardò con il respiro corto, stava iperventilando.
"Respira con me, ora ci sediamo, risolvo tutto io. Ma devi respirare in maniera regolare" Provò a dire con voce calma e rassicurante il ragazzo, mentre lei annuiva leggermente con la testa e si portava una mano all'altezza del cuore e cercava di regolare il respiro.
Lui la fece sedere guardandola dolcemente, incominciò ad accarezzarle i capelli mentre lei cercava il respiro e chiudeva gli occhi.
"Vuoi che conto?" Provò a chiedere, ma lei fece no con la testa.
"Prendo dell'acqua, tu intanto prova a contare da sola" e così dicendo il ragazzo scappò via a prendere dell'acqua.
 
Isabel incominciò a contare lenta, cercando in tutti i modi di far passare l'attacco di panico. Era raro che li venissero davanti alle persone, di solito sapeva controllarli, però in quell'istante non ci era riuscita. Aveva un forte mal di testa e si ripeteva in mente che doveva assolutamente spegnere il cervello, ma non ci riusciva. Pensava solo al fatto che fosse in panico.
Win-hoo tornò vicino a lei e rimase fermo con il bicchiere d'acqua in mano, aspettando un segno da parte sua, appena lei gli diede il suo assenso con un cenno del capo, lui le porse l'acqua.
Isabel incominciò a sorseggiare lentamente, cercando di riprendere il controllo di se stessa, ma aveva le mani che erano solo un tremito, provò ad non osservarle, sperando che i tremori si calmassero da soli.
 
"Meglio? Vuoi che ti metta una canzone cosi ti distrai?" Chiese in modo gentile mentre prendeva una sedia e si sedeva di fronte a lei.
Isabel fece no con la testa.
"Voglio trovare il telefono" disse tentennando.
"Okay ricordi quando l'hai usato l'ultima volta?" Chiese lui sempre con tono dolce.
"No, non ricordo" disse lei con voce di panico, non ricordava. Non ricordava poi molto della sera precedente, solo la litigata con Dashimen e la sua decisione di chiudere con lui. Decisione presa solo per sfuggire al dolore, ma il dolore era lì e non se ne andava.
"Okay hai mandato un messaggio a me ieri sera dicendomi che rimaneva da Dashimen, forse è lì, può essere?" Chiese in modo gentile lui e Isabel spalancò gli occhi impaurita, era lì. Il suo telefono sul tavolino del soggiorno. Non poteva andare a riprenderlo, non poteva.
"Isabel-iss, vuoi dirmi cosa sta succedendo non vai in panico per il telefono perso, lo perdi una ventina di volte al giorno, non ti ricordi mai dove lo metti" disse lui capendo che ci fosse altro a turbarla.
"Non è niente, sono nervosa per gli impegni e l'imminente viaggio, mi sento sotto stress ultimamente. Troppe cose da tenere a mente… lo sai…. Io… mi fa male la testa. Ma giuro non ho bevuto.” disse lei con voce stridula, non voleva fare preoccupare Win-hoo, non voleva che andasse in panico anche lui, ma il ragazzo la stava sorprendendo rimanendo calmo e tranquillo.
"Okay… capisco è un periodo stressante e tuo fratello ti sta tormentando parecchio, lo so che non vuoi andare da tua madre, ma potresti approfittarne per riposare" Provò a dire lui "Devi resistere un po', ti ho organizzato delle giornate molto rilassanti una volta che arriveremo alle Hawaii, anche la casa in affitto ha un ingresso privato sulla spiaggia, l'ho presa apposta così puoi stare un po' lì in tranquillità" sorrise gentile lui, stava provando a distrarla parlando di altro.
"Si lo so…. Devo tenere duro un altro po' giorni." Sussurrò lei.
"La casa è vicino al mare?" Chiese poi lei leggermente più calma all'idea di poter a breve camminare sulla spiaggia in piena libertà.
"Si, so che ti piace ma non ci vai mai. Ho preso una bella casetta e ogni volta che tornerai a casa potrai andare lì a rilassarti, così le visite con tua mamma ti peseranno di meno" sorrise lui accarezzandole i capelli dolcemente, era la prima volta che si prendeva cura di lei in quel  modo, ma non c'era Dashimen a farlo e lui nel periodo in America aveva osservato molto il ragazzo. Aveva capito che Isabel aveva bisogno di contatto fisico per calmarsi, come se quel contatto l'aiutasse a sentirsi meno sola.
"Vuoi che chiami Dashimen?" Chiese lui
"No. Cerca il mio telefono. Non dirgli che sto male. No non lo voglio con me" disse lei con tentennando, ma con la paura negli occhi.
"È successo qualcosa con Dashimen? Per questo sei qui e no da lui?" Chiese lui capendo che qualcosa di grave fosse successa tra loro due.
Lei annuì con la testa e chinò  il capo.
"Okay, se vorrai me ne parlerai… proverò dopo la riunione a chiamarlo così da riprendere il tuo telefono, ora però ti aggiusto il trucco e andiamo al meeting. Ti va bene?" Chiese lui con gentilezza, lei lo guardò grato per aver deciso di non intromettersi, si alzò con il suo aiuto, diretta al bagno così che lui l'avrebbe rimessa a nuovo.
Non poteva crollare, non aveva tempo per farlo.
Avrebbe pensato a tutti i problemi, a tutti gli avvenimenti una volta alle Hawaii. Avrebbe provato a calmarsi lì e a rimettere in ordine la sua vita e la sua testa fin troppo incasinata.
 
POMERIGGIO
Win-hoo dopo tutti i vari impegni della giornata aveva lasciato Isabel a casa sua con Nabi, le aveva detto di riposare un po' e che lui sarebbe tornato in serata con del cibo e il suo telefono.
Si trovava seduto sul divano in casa di Dashimen e si manteneva le ginocchia con le mani per evitare che tremassero troppo, era nervoso, per ciò che aveva visto quella mattina e anche molto in imbarazzo.
Dashimen apparve dalla porta della piccola cucina, con due birre in mano, posò quella per il ragazzo sul tavolino e si andò a sedere sul divanetto lì vicino cominciando a bere.
"Grazie per la birra" disse Win-hoo un po' a disagio.
"Lei come sta?" Chiese Dashimen senza giri di parole.
"Lavora parecchio, e sembra stressata" disse Win-hoo in modo diretto ma tenendo gli occhi fissi sulla sua birra.
"Comprendo…. Volevo spiegarti un po’'di cose" disse Dashimen con tono fermo e piatto.
"Mi dirai perché avete litigato?" Chiese lui a disagio, non era solito farsi gli affari personali delle persone, era bravo a rimanere nell’ombra e a non immischiarsi troppo in cose che non lo riguardassero, ma era preoccupato per Isabel.
"Più o meno… senti la faccio breve senza giri di parole…" Provò  a dire Dashimen fermandosi un attimo a riflettere, Win-hoo alzò  lo sguardo su di lui, Dashimen aveva deciso di raccontare tutto al ragazzo, in maniera sintetica, ma tutto. Aveva la sensazione che tra lui e Isabel le cose non si sarebbero risolte in fretta, e a essere sinceri lui non ne aveva voglia, si sentiva abbandonato da lei e anche lui provava rabbia nei confronti della ragazza, che avrebbe dovuto capirlo e perdonarlo dato il loro rapporto.
"Isabel era fidanzata con Suga dei bts, era molto amica al gruppo, per questo ti ho detto di non nominarla davanti a loro le volte che li abbiamo incontrati… ehm poi… Isabel ha dovuto lasciare Suga perché minacciata dal padre, da lì il suo essere depressa, ha rinunciato a tutto per il volere del padre e per proteggere il ragazzo che lei ama." Disse velocemente Dashimen mentre Win-hoo lo guardava boccheggiando confuso.
"Cosa?" Urlò il ragazzo basito per via di tutte quelle informazioni appena ricevute. Era decisamente sotto shock si era chiesto diverse volte quale fosse il rapporto con quel gruppo di Idol.  Era rimasto sorpreso anche quando aveva capito che Dashimen li conoscesse, cosa che non pensava potesse essere possibile, Dashimen aveva ribadito che non seguiva il Kpop e non era interessato agli idol, che non era loro fan, e che aveva solo una buona memoria in fatto di nomi.
"Questo… abbiamo litigato perché io passo informazioni su di lei a Suga e gli sono diventato amico. Questo è anche il motivo del perché li conosco. " sospiro lui "Dubito che faremo pace, ci vorrà molto e devi tenerla d'occhio tu per me. Per questo ti sto raccontando tutto" disse schiettamente. Per quanto fosse arrabbiato con la ragazza, non voleva lasciarla da sola, era questo il motivo per il quale aveva deciso di raccontare tutto a Win-hoo.
"Questa situazione è un casino… ma sei sicuro? Isabel con Suga? Suga dei bts?" Chiese strabuzzando gli occhi.
Win-hoo si trovava in uno stato di confusione totale, dove non stava capendo se quello che Dashimen lì stesse raccontando, in quella maniera così diretta e senza giri di parole, fosse uno scherzo oppure la realtà.
"Sicuro, senti non posso raccontarti tutta la storia, non sta a me, ma lei non può avvicinarsi a loro, per via del padre. Tu hai conosciuto il signor Kim, dovresti aver capito il peso che lui ha"
"È una persona orrenda… spregevole, il fratello di Isabel anche… è  sempre lì a  infastidirla a provocare. Non oso immaginare come sia la madre. Che gente crudele, non capisco come sia possibile che lei sia così buona" disse Win-hoo con un leggero tono di rabbia, non gli piaceva la famiglia di Isabel erano le classiche persone da cui lui stava alla larga.
"Aspetta…  ma Isabel sa di te e Hoseok?" Chiese poi Win-hoo tornando al discorso originale e lasciando perdere l'odio per la famiglia Kim.
"No. No.! Non lo deve sapere, non può… io e Hoseok…. è  complicato. Non posso dirle che c'è qualcosa con lui, se lei non si può avvicinare a Yoongi. Mi odia già perché li conosco… penso che mi odi." Disse con tono squillante e allarmato.
Win-hoo si bloccò a guardarlo, li sarebbero voluti giorni per metabolizzare il tutto, ne era sicuro.
"Ah… ma che dici Isabel non ti odia, forse è arrabbiata con te… scusa ma perché ti sei avvicinato a loro e dai informazioni su lei?" Avrebbe voluto chiedere tante cose, specie sulla storia d'amore tra Isabel e Yoongi ma aveva intuito di non poteva farlo.
Gli sembrava quasi tutto surreale, ma non si sentiva neanche del tutto sorpreso. Ora, anzi capiva lo sguardo di Isabel di quando si trovavano a guardare i video dei bts, c'era sempre una sorta di tristezza in lei.
"Storia lunga, è tutto un gran casino. Questo perché nessuno dei due rinuncia all'amore dell'altro, vanno avanti nelle loro vite ma… si amano e cercano in qualche modo di sapere dell'altro, non potendo stare insieme."
"È una specie di storia alla Romeo e Giulietta?" Chiese lui incominciando a capire il rapporto, tanto nascosto e segreto.
"Si… spero che non finiscano per ammazzarsi, è un enorme macello, anche perché finiscono sempre per incontrarsi in un modo o nell'altro." Disse tristemente Dashimen, era così si rincorrevano e scappavano da una vita e si rincontravano sempre. Era come Yoongi e Isabel se fossero destinati a stare insieme, così come sembrasse essere destinato anche lui a stare con Hoseok.
"Ho capito… quindi l'amore impossibile di Isabel quello della lettera di Do-yoon era Suga… il padre l'aveva ridotta in quella maniera per quello? Aigoo ora capisco perché era passata a consegnare una lettera alla big-hit" disse collegando finalmente i pezzi, incominciava a capire di più e i vari collegamenti. Tutto sembrava avere più senso ora.
"Si era una lettera per Yoongi, dove gli ribadiva di dimenticarla che lei non l'amava. Ha provato a non amarlo, ha fatto parecchio la stronza per allontanarlo. Tutto per proteggerlo, il padre inizialmente la minacciò di mettere fine alla carriera dei ragazzi, successivamente è  passato a minacce di morte. Isabel ha provato a ribellarsi, ma poi ha capito che non aveva potere. Non le importa molto di essere ferita, di avere ripercussioni, ha solo il terrore che qualcuno faccia del male a lui" spiegò Dashimen un po' riluttante, alla fine stava svuotato il sacco realmente su tutto.
"Cazzo!" Disse Win-hoo lasciando Dashimen basito per via della parolaccia utilizzata.
"Stai per entrare nel panico?" Chiese riluttante, sapeva che Win-hoo ogni tanto si faceva prendere dal panico.
"No. Ma tutto ciò è un casino assurdo. Mi è difficile credere a tutta questa storia, anche se ha senso il tutto. Aigoo come siete incasinati" disse prendendosi la testa fra le mani.
"Non puoi dire a Isabel che ti ho detto tutto, e in special modo non puoi dirle di me e Hoseok"
"Perché?” Trillò Win-hoo saltando in piedi “ Perché mi stai mettendo in questa situazione? Sai cosa vuol dire lavorare per Isabel? Sai la mole di lavoro? Sai l'ambiente in cui ogni giorno stiamo? È tutto così stressante e io provo a esserle di sostegno, lei è  instabile, lo sai benissimo!" esclamò in preda al panico, incominciando a sfogarsi, avrebbe tanto preferito rimanere all’oscuro. A lui non piaceva avere segreti, non gli piaceva essere accorrente degli affari della gente.
"Arriverai al punto del discorso? O stai avendo solo uno sfogo?" chiese Dashimen alzando un sopracciglio, confuso per via dal modo di fare del ragazzo, che solitamente era razionale e non si dava a sfoghi personali.
"Il punto è che forse era meglio non saperlo! Il punto è che devi far pace con lei e dobbiamo dirle che io so!" Disse lui con voce stridula.
"No, l'hai detto tu è  instabile e la farebbe stare peggio" Esclamò lui impaurito che lei potesse avere un altro crollo e lui essere troppo distante per aiutarla.
"Non credo, Isabel odia non avere tutte le informazioni, non essere al coerente delle situazioni. Non ha molto potere, a quanto pare non sarà mai libera di avere una vita propria, deve avere almeno la possibilità di capire le cose come stanno. Non le mentirò Dashimen, non farò finta di non sapere. Non deciderò per Lei. Non dirò niente su Hoseok, ma le dirò che so." Disse con decisione.
"Non puoi, se la prenderebbe con me perché te l'ho detto. È già arrabbiata." Provò a fargli cambiare idea Dashimen cercando di impietosirlo.
"Si è  arrabbiata perché non hai chiesto a lei se potevi andare da Suga a dargli informazioni. Da quanto li frequenti? Da prima del mio compleanno immagino. Lei odia i segreti, non essere informata. Si sente già un burattino nelle mani del padre, si sarà sentita nella stessa maniera." Disse Win-hoo tornando a sedersi e prendendosi la testa tra le mani, capiva il panico della mattina di Isabel. Andava in panico quando aveva troppa carne al fuoco, quando le sembrava di perdere i pezzi, di essere all’oscuro.  Isabel aveva bisogno di tenere tutto sotto controllo.
"Lei odia i segreti ma è la prima ad averne. Non ha mai detto niente a Yoongi del perché lo lasciava! Ha fatto in modo che lui la odiasse, si è dipinta stronza. Non ha dato possibilità a Yoongi di lottare per lei! È un’ ipocrita, è  la prima a decidere per gli altri e a tenere i segreti!" sputò fuori con rabbia Dashimen.
"Lottare? Hai detto tu due secondi fa che il padre di Isabel l'ha minacciata. Come avrebbe potuto lottare Suga? Lei non riesce a lottare. Dashimen non ci sei in azienda non sai il clima di terrore che si respira." Disse schietto Win-hoo
"Non puoi dirlo!" Rispose a corto di parole.
"Lo dirò parlerò con lei, non voglio avere segreti, è lei il mio capo, no tu. Mi dispiace, ma se posso impedire che abbai un crollo parlandole prima, lo farò. Voi due risolverete in un modo o nell'altro."
"Non ne sono sicuro" disse Dashimen con la faccia contrita.
“Penso che tu non voglia risolvere con lei. Penso che la litigata tra voi due sia stata parecchio brutta. Stai scaricando Isabel a me, mi stai dando la responsabilità di prendermi cura di lei, no solo come assistente, ma anche come amico. Come persona.” Disse schietto.
“Non lo sto facendo!” disse con rabbia Dashimen.
“Si, invece è giusto. Tu hai bisogno dei tuoi spazi, e probabilmente di risolvere con Hoseok. Non credo che risolverai con lui se continui a sentirti in colpa perché tu potresti avere una relazione e lei no.” Disse Win-hoo avendo capito parecchio da quel poco che Dashimen si fosse fatto sfuggire.
“Tu non ne sai niente, non provare a fare il terapista!” gli urlò contro.
“Dashimen puoi urlare quanto vuoi, tu agisci come meglio credi. Io agirò come meglio credo. Ora so tutto, e decido io come relazionarmi con Isabel, la conosco ci passo ogni giorni insieme. Io devo dirle la verità. Poi la tua relazione e come la vuoi gestire con J-hope sono affari tuoi, ma dovresti parlare con lei o prenderti del tempo lontano da lei. Siete un casino.” Disse Win-hoo schietto e rimettendosi in piedi .
“Tu non comprendi!” disse Dashimen con rabbia.
“Forse comprendo più di te, siccome non sono immischiato in tutto questo e non provo sentimenti per nessuno. Devo andare da Isabel, tu dovresti invece trovare del tempo per riflettere.” Disse con voce secca.
“Perfetto vai da lei! Vattene!” urlò Dashimen facendo segno con la mano verso la porta.
Win-hoo scosse la testa posò la birra del tutto piena, prese il telefono di Isabel e andò via lasciando Dashimen solo.
 
 
Angolo dell’autrice:
Sono vivaaaaa! Capitolo breve,  lo so! 
Punto di vista di Win-hoo… Isabel ormai è un mistero, nel senso che non riesco ad individuarla poi molto, in questo capitolo il suo assistente parla per lei e finalmente lui è al coerente di tutto.
Bene!  Questo capitolo è stato veramente ostico da scrivere e non so bene perché!
Detto questo non so bene se aggiornerò presto nel caso facciamo che probabilmente aggiorno fra 20 giorni!
 

 

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Capitolo 49
*** CAPITOLO 49: WHALIEN 52 ***


CAPITOLO 49:  WHALIEN 52
 
 26 FEBBRAIO 2017
Win-hoo si ritrovava davanti alla porta di casa di Isabel, con la cena in mano e il telefono della ragazza all’interno della tasca dei pantaloni.
Era rimasto in macchina per circa trenta minuti così metabolizzare tutte le informazioni, che Dashimen gli avesse riferito e la conclusione a cui era giunto, era sempre la stessa dire la verità a Isabel.
Essere onesti con la ragazza e far in modo che lei sapesse come stessero le cose, era la cosa giusta da fare. Non gli piacevano i segreti e non ne voleva avere con il suo capo. Aveva paura che lei si arrabbiasse o che avrebbe provato a licenziarlo. Per quanto fosse un lavoro stressante e molto impegnativo e in un’azienda dove regnava un clima di terrore, lui si era affezionato a Isabel, e non avrebbe mai voluto lasciarla sola, non voleva perdere il lavoro.
La porta si aprì mostrando Isabel con Nabi che le ronzava intorno, tutta allegra.
“Portato la cena?” chiese lei sorridendo appena.
“Si, sono andato in quel ristorante italiano, che ti piace a prendere i tuoi piatti preferiti!” sorrise lui affabile.
“Entra allora, mangi con me?” chiese lei con tono gentile, non aveva poi molta voglia di mangiare da sola.
“Si, mi piacerebbe, vorrei parlarti di una cosa” disse lui.
Lei lo guardò in confusione, prese un respiro profondo, non poteva farsi venire un attacco di panico, quello della mattina era stato inopportuno .
“Successo qualcosa?” chiese lei con tono lieve, porgendosi verso di lui per prendere la busta con il cibo e poi facendolo entrare in casa.
Nabi trotterellava vicino a Win-hoo per farsi accarezzare, e il ragazzo  sorrise dolcemente al cane.
“No nulla di grave, volevo solo chiacchierare con calma, con te” sorrise lui accovacciandosi a terra, a fare due carezze al cane, poi si allontanò dalla cucciola per potersi togliere le scarpe e il cappotto pesante.
“Okay, come dici tu, io sto meglio è stato solo un momento questa mattina” provò a giustificare l’attacco di panico avuto in mattinata.
“Lo so è stato solo un momento, Ah ti ho recuperato il telefono” sorrise lui affabile.
“Vado in cucina a sistemare intanto, tu rilassati un po', oggi hai lavorato tanto.” sorrise lei andando via, mentre lui rimaneva nell’ingresso a posare i propri oggetti personali dentro l’armadio e si infilava le ciabatte per stare in casa, dopo di che prese Nabi in braccio per farle altre coccole dirigendosi verso la cucina di Isabel.
 
Si sedettero entrambi al tavolo e incominciarono a mangiare in silenzio.
Isabel era in attesa che lui aprisse la conversazione e aspettava leggermente confusa e in ansia. Non capiva di cosa lui volesse parlare, ma non sembrava nulla di grave, o le avrebbe detto tutto subito e in fretta.
"Mm… molta buona oggi la cena" disse Win-hoo sorridendo "Vuoi altro vino?"
"Si grazie" disse lei sempre in trepida attesa.
"Ecco a te” disse lui riempiendo il bicchiere e sorridendole dolcemente.
“Win-hoo mi p arlerai oppure no?” chiese lei non riuscendo più a sostenere tutto quel silenzio.
“Okay… ti parlo. Senti oggi sono andato da Dashimen a recuperare il telefono e abbiamo parlato” incominciò a raccontare lui con calma.
“Mi odia?” chiese lei titubante, guardandosi per un attimo la mano destra, quella che aveva usato per colpirlo.
“No, pensa che tu lo odi.”
“Io non lo odio, e solo che… penso che sia arrivato il momento di prendere le distanze, abbiamo litigato e sono arrabbiata e confusa” tentennò lei per poi bere il suo vino. Ancora non capiva perché fosse tanto arrabbiata con lui, molto probabilmente lo era per diverse ragioni.
“Mmh… allora sto per dirti una cosa, e voglio che tu rimanga calma. Voglio informarti di una cosa, ci tengo. Penso sia giusto, che io ti dica la verità e che tu abbia pieno diritto di decidere cosa fare.” Disse lui cercando di essere più serio possibile e anche delicato nel dirle il tutto. Isabel lo guardò leggermente stranita e poi annuì con la testa, sarebbe rimasta calma ci avrebbe provato, ma aveva un brutto presentimento dentro lo stomaco, come sempre quando si ritrovava a sentirsi nervosa, afferrò  la collana tenendola stretta.
“Dashimen mi ha detto il motivo del perché avete litigato." Incominciò a dire lui in modo pacato.
Isabel sgranò  gli occhi improvvisamente, strinse di più la collana con la mano destra facendo diventare le nocche leggermente bianche per lo sforzo, la punta della luna che infilzava la sua mano dall'interno era quasi vicino a farla sanguinare. Era già successo che nello stringere la collana si facesse male, era successo talmente tante volte che ormai aveva un caletto e una sorta di piccola cicatrice sul palmo. Continuava a stringere con forza, voleva dire qualcosa a Win-hoo ma sentiva come se non fosse più capace di parlare, fece segno al ragazzo con la testa di continuare a parlare.
"Mi ha detto che eri fidanzata con Suga dei bts, che tuo padre ti ha minacciato e ti sei dovuta lasciare. Mi ha detto tutto, perché pensa che qualcun altro vicino a te debba sapere la verità per aiutarti in caso lui non ci fosse per questa litigate che avete avuto.” Prese un respiro profondo e continuò a parlare con tono serio “Penso che abbia sbagliato: primo a dirmi tutto senza la tua autorizzazione e secondo a passare informazioni a Suga senza chiederti nulla” disse tutto quanto Win-hoo cercando di rimanere calmo. Isabel lasciò andare la collana che batté sul suo collo leggermente scoperto. Si guardò per un istante la mano destra assicurandosi che non ci fosse sangue e non trovandolo. Puntò lo sguardo su Win-hoo che era in silenzio davanti a lei e si aspettava un qualcosa da parte della ragazza, una qualunque reazione ma Isabel non sapeva come reagire a tutto  ciò, lei non sapeva più cosa realmente provasse o sentisse.
Ormai era un misto di rabbia e paura.  
Dashimen aveva detto tutto al suo assistente, senza chiedere a lei, senza renderla partecipe.
Di nuovo.
Lui aveva preso scelte senza interpellare.
Tutti prendevano scelte per lei in quel mondo. Tutti decidevano per lei.
Era arrabbiata per questo, lo era sempre.
In particolar modo lo era con se stessa, perché ogni volta che qualcuno decideva al posto suo lei si sentiva troppo in trappolata, così agiva d’istinto trovandosi a  scegliere per sé stessa.
Ogni volta che accadeva sbagliava le sue scelte, commettendo una marea errori. Ogni volta che si sentiva soffocare cercava sempre una via di fuga: dal più grande divieto che aveva avuto nella sua vita, quello di non poter stare con lui e ciò la portava ogni qual volta ad avvicinarsi a lui.
Era sempre quella la scelta sbagliata che prendeva.
Oltre alla rabbia, aveva sempre e continuamente la paura a tenerla compagnia, paura che le persone al coerente di quel suo segreto fossero troppe.
La nutrice di Giulietta diceva "due persone possono serbare un segreto se soltanto una di quelle lo conosce". Erano troppe le persone al coerente dei suoi segreti riguardanti lui, e il terrore che alla fine tutto il mondo avrebbe saputo di loro era sempre più grande in lei.  Terrore che se ciò fosse si fosse realizzato, suo padre avrebbe fatto sì che le ripercussioni sarebbero state devastanti.
“Se vuoi arrabbiarti o licenziarmi io capirò tranquilla. Sono affari tuoi io non avrei dovuto saperli.” Disse Win-hoo dato il troppo silenzio proveniente dalla ragazza.
“Non voglio licenziarti!” esclamò lei, non voleva perdere Win-hoo, era diventato indispensabile per lei averlo al suo fianco.
“Ah! Beh ottimo, sono sollevato!” esclamò Win-hoo. Isabel sorrise timidamente, Win-hoo era l’unica persona che non la faceva sentire arrabbiata anzi, lui aveva preso le sue parti ed era stato onesto, non le aveva tenuto il segreto, l'aveva informata di tutto.
"Sei stato carino a dirmi tutto, immagino che Dashimen ti abbia chiesto di mentirmi" disse lei titubante con tono stanco.
"Si… penso sia questo il problema, Dashimen non ti rende partecipe e prende scelte in tua vece. Io ormai penso di conoscerti, e sono consapevole che hai bisogno di tenere tutto sotto controllo, perché so che non hai abbastanza controllo per via di tuo padre." Provò a dire lui sempre, rimanendo pacato e avendo un tono dolce.
Lei lo guardò con gli occhi lucidi e riuscì a stento a trattenere un singhiozzo.
"Mi spedisce alle Hawaii per mesi da mai madre lo sai, e io non ho avuto voce in capitolo" disse lei tentennando "Mi ha sempre spedito dove lui voleva, dove ero più utile, trattandomi  come un oggetto. Non ho controllo, non ho modo di decidere. Posso farlo solo sul mio lavoro perché sono brava e gestisco io. Non posso farlo per altro." Disse lei con la voce rotta.
"Lo so, lo vedo, sono io che cambio l’agenda a seconda degli ordini di tuo padre o di quelli di tuo fratello. Lo faccio minimo due volte al giorno se va bene. È  stressante organizzare tutti i tuoi impegni e poi doverli cambiare solo per un capriccio di qualcuno. Non mi sto lamentando. Quello che voglio dire è che se questa piccola cosa è  stressante per me, non oso immaginare quanto lo sia per te il fatto che ti ordinano sulla tua vita e prendano decisioni senza neanche informarti." Win-hoo stava cercando in tutti i modi di capire Isabel, e ci stava riuscendo grazie alla sua empatia e al suo osservare tutto in modo silenzioso.
"Non pensavo ti stressasse  tanto, io non lo sapevo!" Squittì lei.
"No, buona, quello è lavoro. Va bene così. Non ti devi preoccupare per me, perché il gestirti l'agenda in quella maniera il saperlo fare so che a te è di grande aiuto, a me piace aiutarti dove posso." Sorrise lui
"Mi dispiace, forse saresti stato meglio a lavorare per il secondo fotografo di Do-yoon. La mia vita è  incasinata, e anche pericolosa. Ora che sai di Yoongi sei a rischio, Win hoo mio padre non deve sapere che sai" disse lei, preoccupata sia per Yoongi ma anche per Win-hoo stesso aveva il terrore che se la prendesse anche con lui se avesse intuito il legame tra i due.
"Isabel... non lo dirò a nessuno, e non mi farò beccare da tuo padre. Lui non sa neanche che siamo amici, almeno penso di esserlo. Io ti reputo un’amica oltre che un capo" disse lui incerto.
"Io non posso avere amici, ti direi che sei mio amico, almeno vorrei che tu lo fossi, ma mio padre..." disse lei con la voce rotta, guardandolo dispiaciuta, per lei il ragazzo era suo amico, ma aveva paura ad ammetterlo.
"Capito! Non devi preoccuparti" sorrise lui capendo quanto per lei fosse faticoso e ingarbugliato il tutto.
"Win-hoo tu e Dashimen siete le due persone che più mi fanno essere me stessa, che sanno che c'è  altro oltre la facciata che mostro alla gente" provò a mostrare i suoi sentimenti.
"Lo so, infatti dovresti perdonare Dashimen, lo so che ha sbagliato, ma lui agisce così per proteggerti, ha veramente il terrore che tu lo allontani" Provò ad aiutare Dashimen e a fare da piacere il ragazzo.
"Io .... penso di aver bisogno di tempo, sono ancora arrabbiata, io non so bene cosa pensare. So solo che ho molta rabbia e non lo voglio vedere." Disse lei in modo confuso.
"Immagino che non sappia delle Hawaii?" Provò a chiedere lui.
"No, non lo sa... gli hai detto qualcosa?" Chiese tentennando lei.
"No, nulla... se vorrai lo dirai tu." Disse Win-hoo prendendo di nuovo le sue parti.
"Grazie... ho bisogno di tempo" Provò a dire lei.
"Tutto quello di cui hai bisogno... prendo il dolce ora, ho ordinato anche quello" sorrise lui alzandosi per prendere il dolce lasciandola un attimo tra i suoi pensieri.
“Win-hoo, grazie, non saprei cosa fare senza di te a lavoro e anche nella vita. Veramente grazie” lo fermò un attimo lei.
“Non devi ringraziarmi, sai stare con te e Dashimen mi fa sentire come essere in una famiglia un po’ disastrata, ma comunque una famiglia, almeno è migliore della mia” disse che con uno sorriso e una risata.
“Le famiglie vere fanno sempre un po’ schifo” disse lei alzando un po’ gli occhi al cielo.
“Concordo, ti capisco lo sai”
“Si, lo so che mi capisci, Win-hoo da me non verrai mai giudicato e mandato via per quello che sei” disse lei con tono gentile.
“Lo so, per questo preferisco lavorare per te per quanto sia faticoso che nello studio fotografico, Grazie per non avermi licenziato”
“Win-hoo lo farei solo se rischiassi qualcosa per via di mio padre o mio fratello” annuì lei con tono preoccupato.
“Prometto di continuare ad avere un profilo basso, non devi preoccuparti di questo, vado a prendere il dolce, va bene ?” chiese lui
“Si va benissimo” sorrise lei gentile.
 
28 FEBBRAIO 2017
Isabel stava camminando in un posto poco illuminato fatto di parecchi corridoio e di saracinesche sui muri, una sorta di magazzino la quanto angusto che si trovava nella periferia di Seul.
Un posto dove tutto poteva sparire, dove si potevano nascondere le cose. Poteva essere un posto, dove nascondere un cadavere e nessuno se ne sarebbe mai accorto.
Con passo svelto continuò a camminare tra i vari corridoi, affrettandosi per raggiungere il punto d'arrivo. Essere lì da sola la faceva sentire leggermente in ansia. Era stata in quel luogo soltanto un paio di volte e sempre con una persona con lei. Continuò a camminare, con solo la musica a tenerle compagnia nelle orecchie, a volume tanto alto così da impedire i pensieri di andare oltre.
 
Nel mezzo del vasto oceano
una balena parla sommessamente e solitariamente
non importa quanto urli, il fatto che (i suoi urli)
non raggiungano nessuno
la rende così profondamente solitaria
che silenziosamente chiude la sua bocca.
Ora beh, non mi interessa
Quando è solo quella cosa chiamata
Solitudine a fermarsi al mio fianco,
sono diventato del tutto solo,
un lucchetto pieno di solitudine.
C'è chi dice “Bastardo, sei diventato una celebrità”
Ah, fanculo quello, si  beh, e allora?
Nessuno rimane al mio fianco, sto bene così.
Queste parole dette così facilmente a me stesso,
rapidamente si trasformano in un muro.
La solitudine stessa diventa qualcosa di visibile.
Anche se i miei respiri sono bloccati
Dato che sono confinato in quel muro,
vado verso la superficie dell'acqua sopra (di me)
Hey Oh Oh Hey Oh Yeah
Balena solitaria, solitaria, solitaria
Cantando da sola in questo modo
Anche una remota isola solitaria
come me può risplendere?
Balena solitaria, solitaria, solitaria
prova a cantare così ancora una volta,
finché questa canzone, che non ha risposta
raggiunga il domani.
Basta, basta tesoro,
basta, basta
Un messaggio senza fine
raggiungerà qualcuno un giorno?
Ovunque, anche dall'altra parte del pianeta?
Basta, basta tesoro,
basta, basta
Anche le balene cieche
saranno in grado di vedermi.
Anche oggi, canto
 
Sola era anche lei come quella balena solitaria, urlava dentro di sé e nessuno era in grado di capire, nessuno era un grado di sentire. Si era stancata per il tanto urlare, sperava che qualcuno si accorgesse del suo dolore, ma nessuno aveva mai sentito quelle sue urla.
Aveva deciso di non urlare più, si era chiusa la bocca, aveva perso la speranza, perché nessuno si sarebbe accorto di lei.
Era immersa in una solitudine, che la inghiottiva sempre di più. Una solitudine fatta di muri che si avvicinavano a lei sempre di più per tenerla sempre più in gabbia, che diventava sempre più piccola fino a farle perdere le capacità di respirare.
Era sola. Lo sarebbe sempre stata.
Non era in grado di avere nessuno nella sua vita. Era destinata a dover rinunciare alle persone.
Dolore urlato e non capito. Nessuno poteva capire.
 
Arrivò alla saracinesca che avrebbe dovuto raggiungere, aprì il tastierino numerico, digitò il pin.
Aveva il viso umido, mentre ascoltava la musica, ormai piangeva senza neanche farci caso.
Si infilò dentro la stanza, accese la luce e aspetto di essere chiusa dentro.
Si avviò con passi leggeri verso il centro della stanza si sedette a terra e singhiozzò.
Si fermò a osservare quello che aveva davanti a sé, continuando a piangere.
C’erano quadri, tanti quadri che illustravano l'amore.
L'amore con tutte le sue sfumature, l'amore fatto di anime diverse, di corpi diversi, colori diversi, età differenti.
Amori che non facevano discriminazione, amori ciechi che sapevano guardare oltre il tutto.
Non sapeva se gli amori illustrati su quelle tele avevano avuto dei lieti fine.
Sapeva per certo che due non l'avevo trovato.
Uno di quelli amori illustrati aveva trovato solo la morte nel suicidio, entrambi avevano preferito morire, perché vivere senza l'altro era troppo doloroso, insopportabile.
L'altro avrebbe voluto avere un lieto fine, ma si ritrova in un limbo, ed era lì  che urlava, senza essere sentito da nessuno. Urlava mentre cercava la via per uscirne, una via ancora annebbiata, fin troppo lontana, invisibile agli occhi. Probabilmente quella via che avrebbe dovuto portare al lieto fine neanche esisteva, ma quell'amore era forte e continuava a battere nel cuore di quella coppia, che ormai viveva divisa da tre anni.
Continuava a lottare, a dimenarsi, a urlare pur non essendo udito da nessuno.
Era arrivato il momento, non sapeva perché, ma era arrivato il momento di mostrare quei dipinti al mondo intero. Era arrivato il momento di urlare che l'amore era la cosa più preziosa al mondo, che l’amore rimaneva, anche se andava via.
 
01 MARZO 2017
Isabel si trovava nella suite privata dell'hotel era seduta a un tavolino privato e con Win-hoo era intenta a bere e organizzare la partenza e la spedizione dei dipinti di Do-yoon in America così da organizzare una mostra.
Si trovavano in una stanza dove c'era musica e gente allegra che beveva ma erano entrambi concentrati sui loro laptop, riuscivano a lavorare in modo meccanico malgrado tutto il rumore circostante.  
Sembrava come se ciò che fosse intorno ai due ragazzi non desse per niente per niente fastidio. 
Un dipende dell'hotel si avvicinò al loro tavolo indeciso se interrompere quel momento lavorativo o no, si poteva notare da distanza quanto fossero entrambi concentrati sul proprio lavoro.
"Ehm… signorina Kim" Provò a chiamare il ragazzo, Win-hoo alzò la testa dal suo laptop e poi diede un colpetto a Isabel.
"Mmh" rispose la ragazza.
"Ti chiamano" disse Win-hoo per poi sorridere cordiale al  ragazzo di fronte a lui. Isabel prese il telefono per controllare la chiamata.
"Nessuno mi sta chiamando" disse mostrando il telefono al ragazzo.
"Ehm, lui ti stava chiamando" disse Win-hoo trattenendo una risata per via dello sguardo confuso della ragazza, per poi indicare il giovane fermo vicino a lui che attendeva.
"Oh!" Esclamò sorpresa guardando il ragazzo.
"Dimmi pure" 
"Mi dispiace  doverla disturbare, ma chiamano dalla reception  ci sono dei problemi nella hall." Disse a disagio il ragazzo. 
"Grazie per avermi avvertito, avvisa che arrivo subito di sotto" disse lei gentile.
"Salva tutto e poi raggiungimi, finiamo di lavorare in una  stanza" disse rivolta a Win-hoo che annuì tranquillo prendendo il tablet della ragazza per poter continuare a lavorare.
Isabel si alzò tranquilla e si diresse verso l'uscita della suite.
 
Isabel non aveva fatto neanche in tempo a parlare con l'addetto della reception, che appena arrivata nella hall aveva già capito quale fosse la problematica e il perché l'avessero chiamata. 
Rimase per un attimo immobile a contemplare il disastro davanti ai propri occhi, cuscini per terra, una lampada rotta e alcuni ragazzi che stavano saltando sui divani. Isabel guardò gli amici di suo fratello scuotendo il capo, piccoli viziati, 
che non avevano un minimo di educazione, pronti a prendersi tutto quello che volevano.
Si avviò con ampie falcate verso la causa di quel disastro nel suo hotel, davanti alla reception c'era suo fratello che  importunava il ragazzo urlando e gesticolando come un pazzo. 
"Cosa fai qui?" Disse tra i denti Isabel alzando il tono di voce per farsi udire.
"Sorellina!" Esclamò con finta allegria lui, per poi guardarla con uno sguardo avido.
"Cosa fai qui?" Chiese di nuovo lei assottigliando lo sguardo.
"Volevamo unirci hai tuoi party segreti, ma non ci fanno passare!" Disse arrancando verso di lei che si trovava vicino al bancone e che con una mano tamburellava sul legno, infastidita dalla situazione.
"Fammi entrare!" Esclamò alitandole in faccia.
"Aigoo puzzi di alcool." Storse il naso lei infastidita, fece dei passi indietro per evitare il contatto troppo ravvicinato, lui per risposta di avvicinò di più a lei intrappolandola contro la scrivania e incominciò a ridere.
"Chiama la vigilanza" disse rivolta all'addetto della reception che eseguì il comando immediatamente.
"Non puoi farlo! Sono tuo fratello!" Esclamò lui appoggiando le mani sulla scrivania e intrappolandola del tutto. Lei rimase impassibile a quel gesto abituata ormai al quel suo modo di fare, provava sempre a intrappolarla e le urlava vicino alla faccia, perché pensava di incutere paura o di far risaltare il suo potere su di lei. 
Isabel però non aveva alcuna paura di lui, e non gli avrebbe permesso di avere potere su di lei.
"Hai due alternative, o prendi i tuoi amici e andate via sulle vostre gambe o la mia vigilanza che sta arrivando vi lancerà fuori da qui." Disse lei pacatamente, mentre si sentiva il rumore di un qualcosa fatto vetro che si andava a frantumare sul pavimento.
"Decido io quando è il momento di andare via!" Soffiò lui in faccia a Isabel.
"Allontanati da lei!" Urlò Win-hoo arrivando con la sorveglianza.
"Di hai tuoi uomini di non darmi fastidio" disse lui afferrandola per la vita e stringendo la presa avvicinandosi al suo orecchio.
Isabel sgranò gli occhi, quella situazione sarebbe degenerata a breve, se lo sentiva, non aveva mai visto suo fratello in quello stato. Le stava dando fin troppo fastidio sentirsi bloccata in quella presa, mentre sentiva gli schiamazzi degli amici di lui.
"Mollami!" Urlò lei cercando di divincolarsi, non poteva colpirlo lì in mezzo alla Hall c’erano troppe persone a guardare la situazione.
"No, tu non hai capito che sei in mio potere, posso usare anch’io  il tuo idol per minacciarti  e sappiamo entrambi che quando si tratta di lui diventi buona come un agnellino" rise lui all'orecchio di lei con voce bassa in modo che solo Isabel sentisse la minaccia.
Isabel s’immobilizzò, Yoongi sarebbe stato sempre il suo punto debole, sempre la sua kryptonite, non sarebbe mai riuscita a ribellarsi.
Ora anche il fratello lo usava contro di lei. Rimase immobile tra le grinfie del fratello con il caos che regnava intorno, gli amici di lui ubriachi, che stavano pian piano distruggendo il suo hotel. 
"Sung-ju che stai facendo?" Chiese un ragazzo apparendo dall'ufficio di Chin-hae con l'uomo al suo fianco che guardava sconvolto il devasto della sua hall. 
"Che diavolo sta succedendo nel mio hotel!" Urlò Chin-hae talmente tanto da 
far tremare quasi le pareti. I tre amici di Sung-ju si bloccarono spaventati.
"Noi volevamo salire al party!" Esclamò uno di loro ondeggiando e cadendo a terra poi. 
"Sung-ju… lascia quella ragazza." Disse il ragazzo con gli occhi puntati ancora su Isabel intrappolata per la vita, Sung-ju si voltò per guardare un attimo chi lo avesse chiamato, ma rimanendo attaccato a Isabel.
“Chung-hee! Da quanto tempo!" Sorrise il ragazzo biascicando il nome.
"Lascia la ragazza" disse con rabbia.
"Non le sto facendo nulla, lei è la mia sorellina adorata! Forse l’hai conosciuta te la ricordi è cresciuta tanto" disse con voce squillante tenendo ancora stretta Isabel per la vita e stampandole un bacio tra i capelli. Isabel si sentì improvvisamente disgustata da quel modo di fare e dall’essere intrappolata in quel modo da lui, suo fratello che un tempo considerava solo idiota da un paio di mesi stava incominciando a considerarlo disgustoso e viscido.
"Ah me sembra che siete tutti un po’ ubriachi e state dando fastidio." Rimproverò Chung-hee, guardandolo con rimproverò e osservando la ragazza che era ancora immobile e aveva una faccia decisamente schifata.
"Ah no! Ci stiamo solo divertendo! No Isabel!" Rise all'orecchio di lei.
Isabel provò di nuovo a divincolarsi ma continuava a essere braccata da lui. Guardò Chin-hae in cerca di aiuto, era lì e l'avrebbe aiutata, non avrebbe rischiato nulla. 
Chin-hae guardò il ragazzo vicino a lui "O la liberi tu o lo uccido io, se non toglie le mani da sopra la mia collega." Disse con rabbia l'uomo.
"Tu chiama una macchina, io mi occupo di lui" disse il ragazzo  e si avvicinò a  Jung-ju.
"Sei ubriaco, Lasciala le fai male" disse il ragazzo in modo minaccioso, Isabel era ferma e guardava con curiosità il nuovo ragazzo, non sapeva chi fosse o perché avesse tanto ascendente sul fratello che aveva appena mollato la presa su di lei e l’aveva finalmente liberata. 
“L’ho lasciata!” disse Sung-ju alzando le mani in aria e incominciando a sbuffare.
“Ora andate via, o chiamo tuo padre, direi che non vuoi un altro scandalo, ne hai fin troppi.” Disse il ragazzo con tono pacato.
“Aigoo, Chung-hee! Tu non sai proprio cosa sia il divertimento!” si lamentò Sung-ju.
“Io penso che abbiamo due modi diversi di divertirci.  Ora tu lasci quest’albergo e torni a casa da tua moglie, direi che è il caso.” Disse scuotendo il capo davanti a quella situazione decisamente imbarazzante.
Isabel prese le distante dal fratello e continuava a guardare la situazione incuriosita, Win-hoo si accostò a lei nel mezzo della confusione.
“Andiamo in una stanza, se la sbrigheranno loro” disse prendendola per un braccio.
Isabel annuì con lo sguardo fisso ancora sul ragazzo che aveva preso per il braccio suo fratello e lo stava trascinando lontano da lei. Aveva qualcosa di familiare, pensava di averlo già visto da qualche parte ma non sapeva bene dove, inclinò la testa leggermente incuriosita specie per via della calma che l’aveva invasa appena aveva sentito la sua voce richiamare il fratello, qualcosa in lui le comunicava protezione e che non fosse un nemico. Si lasciò trascinare da Win-hoo via in un posto più tranquillo, avrebbe indagato su chi fosse il misterioso ragazzo arrivato a salvarla dalle grinfie del fratello.
 
Angolo autrice:
Bene questi capitoli sono sempre più dei parti ahaha
Capitolo che continua con Win-hoo e aiuta un po’ i più a capire Isabel che è sempre in un momento di crisi, la troviamo però più tranquilla e dolce con il suo assistente. Uno dei grandi problemi della ragazza è appunto che tutti prendano scelte per lei e le nascondono le cose. Odia i segreti come odia comunque il fatto di avere lei il segreto più grande verso Yoongi. Lei comunque continua a vivere in questa solitudine, anche se ha Win-hoo e Dashimen questo non cambia il come si sente e il fatto che l’unica persona che non la faccia sentire sola sia colui che non può avere. 
Continua ad essere depressa, ha dei momenti che sembra stare meglio ma lei è in continuò Down.   
Tornano i dipinti della mostra che Do-yoon voleva fare! Do-yoon è sempre un colpo al cuore per me!
La canzone è Whalien 52 dei bts, comunica alla perfezione come lei si senta.
Ultimo pezzo capirete più avanti o forse no!
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 50
*** CAPITOLO 50: DATING ***


CAPITOLO 50: DATING
 
03 MARZO 2017 18:00 APPARTAMENTO MIN

Yoongi era intento a guardare una mail dove c’erano scritti alcuni spostamenti di quella giornata, di Isabel  e ciò che stava facendo di lavoro. Dashimen gli aveva mandato tutta l’agenda personale della settimana passata, sapeva tutto su di lei e questo lo faceva sentire sempre più vicino a lei.
Lo rendeva tranquillo essere consapevole del fatto che stesse bene.
Si era domandato solo una volta, come il ragazzo facesse ad accedere a dati così personali, ma non aveva trovato risposta, aveva provato a parlarne con Hoseok e lui aveva fatto solo spallucce dicendo che Dashimen era molto bravo nel lavoro che faceva.  Poi la risposta era arrivata, l’assistente di Isabel era l’ex assistente di Do-yoon e Dashimen che aveva conosciuto il fotografo, si ritrovava ad avere tutti i contatti utili. 
Sentiva come se il ragazzo avesse molte più informazioni e che non le volesse condividere con lui, aveva anche sempre più il sospetto che in qualche modo Dashimen la conoscesse anche fin troppo bene e dal vivo.
Le volte che si erano trovati nel corso dell’ultimo mese a parlare in privato, aveva scorto un qualche fastidio nella voce del ragazzo mentre si parlava di lei, o anche mentre raccontava qualcosa il suo tono era fin troppo protettivo. 
Lui però si era confidato e gli aveva raccontato tutta la loro relazione passata, dopo tanto tempo si era sentito di poter parlare della ragazza senza sentirsi giudicato o senza dover stare attento a cosa dover dire. 
Si era trovato a proprio agio con Dashimen ed aveva passato anche una bella serata a bere e chiacchierare.
Però continuava ad avere dei sospetti, specie per via dello strano rapporto di Dashimen con Hoseok, ciò gli  dava dei dubbi, sembrassero avere gli stessi comportamenti di una coppia, o di due che si mangiavano con gli occhi. 
Aveva però visto Hoseok andare con una ragazza, e i suoi sospetti erano finiti, non potevano essere innamorati, non potevano essere entrambi Gay, a Hoseok piacevano le donne, andava a letto con loro.  
Lui ne era convinto. 
Per quanto la sua testa cercasse di formulare idee e teorie, alla fine non riusciva a raggiungere una conclusione.
Finì con il pensare che essere un sasso, doveva realmente essere una cosa molto bella, e desiderava tanto poterlo diventare. 
Il campanello suonò e  Yoongi saltò in piedi per via dello spavento, prese le schedule dell’agenda di Isabel che aveva stampato e andò a metterli velocemente in cassaforte. Si avviò ad aprire la porta con passo strascinato, si guardò un attimo allo specchio e provò a sorridere in modo impacciato, non poteva pensare a Isabel, non con Suran a un passo da lui. 
Sospirò passandosi una mano sul collo a disagio e aprì la porta. 
“Ciao noona” fece il suo migliore sorriso gengivale, sforzandosi leggermente di sembrare rilassato. 
“Ciao!” disse lei entrando e dandogli un leggero bacio sulle labbra “Ho portato da bere, quel vino che ti piace tanto” sorrise raggiante lei.
“Sei mitica noona!” esclamò lui dandole un altro bacio, lei sorrise leggermente in arrossendo come sempre in imbarazzo e lui prese la busta con il vino e poi l’aiutò a togliere il cappotto, riposandolo nell’armadio mentre la ragazza si toglieva i tacchi vicino a lui e prendeva le ciabatte sorridendo. 
“Ordiniamo da mangiare?” chiese lei con allegria. 
“Ho imparato un paio di ricette nuove, ti va se cucino io?” disse lui mentre intanto osservava la bottiglia di vino attentamente.
“Uh, non vorrei che ti stancassi troppo, domani parti per il grande Tour” 
“Ah no! A me rilassa farlo, e poi direi che una cena fatta con le mie mani è ottima prima che parto, ci vedremo fra parecchi mesi” 
“Ah… quindi continueremo a vederci ora che torni?” chiese lei con tono impacciato non aspettandosi una frase del genere, e cominciando a pensare che forse la loro storia si stesse intensificando, e percependola come una dichiarazione. 
“Si, se non trovi nessuno di meglio, direi di si. Tu che dici?” chiese lui tranquillo mentre faceva strada verso la cucina.
“Io? Direi di si, comunque ci sentiremo tramite chiamate e messaggi no?” chiese conferma lei 
“Si, fuso orari permettendo, ma si certo!” Posò il vino sul piano della cucina e poi si voltò di nuovo verso di lei per prenderle il viso tra le mani e baciarla con trasporto.
 
03 MARZO 2017 19:30 RISTORANTE 

Jin si trovava seduto a ristorante e aveva appena ordinato del vino per lui e Yuri, aveva prenotato in bel posto dove si mangiava benissimo ed era felice di passare una serata con la sua fidanzata e godersi la compagnia di lei. 
Nell’ultimo periodo Jin aveva passato ogni momento libero con lei, dopo essere stato per più di un mese senza di lei poiché la ragazza era andata in viaggio in America per poter fare un nuovo corso di formazione per il lavoro.  Aveva capito che le era mancata fin troppo, ormai ne era certo l’amava alla follia. 
“Ho bisogno di parlarti” disse lei sorridendo gentilmente dopo che il cameriere avesse preso le loro ordinazioni e avesse versato il vino lasciandoli finalmente soli. 
“Oh oh… quando si dice così vuol dire che ci sono guai!” esclamò lui atterrito con voce squillante. 
“Oh! No ! non devi preoccuparti nessun guaio, volevo darti una buona notizia!” sorrise lei dolcemente per poi toccargli la mano e stringerla. 
“Oh, dimmi pure, sono tutt’orecchie!” esclamò lui felice per la buona notizia e già emozionato pur non sapendo di cosa si trattasse. 
“Mi hanno proposto di venire in tour, abbiamo parlato un po’ con i tuoi manager e pensiamo che sia giusto per noi avere l’opportunità di stare insieme anche durante i vostri tour!” esclamò lei su di giri.
“Aigooo! Se seria? Avevano detto che non potevamo più lavorare a stretto contatto, ti avevano cambiato contratto!” trillò lui non poteva credere a ciò che aveva sentito, ora era al settimo cielo, si alzò  di scatto per avvicinarsi a lei e la bacio felice come non mai. 
"Ti amo!" Esclamò vicino alle labbra di lei e Yuri sorrise innamorata, lo baciò di nuovo presa dal momento, a nessuno dei due importava poi molto se qualche cameriere li vedesse.
"Ti amo anch'io" disse lei, lui le prese le mani tra le sue e le porto alle proprie labbra per baciarle in modo tenero, dopo di che si andò a sedere al suo posto.
"Direi che ordiniamo tanto per festeggiare!" Esclamò felice, le rise nascondendo la bocca con una mano, era tutta arrossata, lui prese il menu tra le mani e ogni tanto la sbirciava  con occhi innamorati, era stato proprio fortunato a trovarla, era uscito con molte ragazze, ma Yuri era decisamente quella giusta se lo sentiva, a fine tour le avrebbe sicuramente chiesto di andare a vivere insieme con la speranza che lei accettasse, aveva voglia di costruire qualcosa di più con lei, aveva voglia di mettere tutto sé stesso in quella relazione.
 
03 MARZO 2017 20:00 HOTEL 
Namjoon aprì la porta della stanza dall’albergo e fece entrare per prima  Jisoo come un vero gentiluomo, entrò subito dopo anche lui e chiuse la porta. 
“Carina quest…” non riuscì a finire la frase che Jisoo si era voltata di colpo e si era avvinghiata al suo collo, baciandolo con irruenza. 
Lui ricambiò il bacio, dopo un primo momento di smarrimento, non si aspettava che lei non lo facesse neanche parlare, ma quanto gli stava sembrando di capire lei voleva passare subito ai fatti ed evitare le chiacchiere.  
“Ho voglia” sussurrò lei tra le loro labbra, tra un bacio e un altro mentre i respiri di entrambi diventavano più affannosi, per via della foga che ci stava mettendo la ragazza nel divorargli le labbra.
Divorargli era la parola giusta, Jisoo tirò un morso al labbro di Namjoon con irruenza tale che sorprese il ragazzo, ma che allo stesso tempo lo fece eccitare oltre ogni modo possibile. 
Le tirò leggermente i capelli, mentre lei con la mano andava sotto la maglietta ai suoi addominali incominciando ad accarezzarlo, si lego alla vita di lui con una gamba che lui afferrò con forza stringendo la carne morbida con la sua mano, mentre lei ondeggiava il bacino contro il suo. 
Si staccò dal bacio, le inclinò la testa e incominciò ad andarle a succhiare il lobo dell’orecchio, per poi scendere giù sul collo di lei facendo scivolare la lingua lenta, la sentiva ansimare e dimenarsi contro di lui con il bacino volendo di più e subito. 
“Namjoon non andare lento, ti prego” ansimò lei, mentre si mordeva il labbro quasi facendolo sanguinare.
Namjoon eseguì la richiesta andandole a conficcare i denti sulla clavicola, incominciando a succhiare lasciandole succhiotti per tutta la linea dell’osso sporgente. 
Lei strillò in modo acuto, sentiva l’eccitazione sempre più aumentare, adorava quando lui la mordeva con forza e non le dava il tempo di respirare e le faceva venire il respiro corto per via del piacere.  
Namjoon sorrise soddisfatto per via dello strillo di lei, adorava farla urlare di piacere, prese anche l’altra gamba di lei e la tirò con forza su,  lei si legò anche con quella alla vita di lui. 
Lui invertì le posizione bloccandola di schiena contro il muro, mentre lei stringeva di più le gambe al  bacino di lui e Namjoon incominciò a darle leggere scosse con il bacino distaccandosi dalla clavicola e tornava avido sulle labbra gonfie di lei per via dei morsi che si era data da sola. Incominciò a succhiarle e a morderle con foga, lei gli afferrò la schiena con le mani spingendolo più su, facendo aderire il loro petti e da sopra la maglia si ritrovò a stringere l’enorme schiena e a graffiarlo. 
Lui intensifico la presa su di lei, così da poterla tenere ben salda e incominciò a indietreggiare verso il letto della stanza. 
Rischiò di inciampare un paio di volte ma nessuno dei due ci fece poi molto caso, erano entrambi presi dal momento e dalla voglia l’uno dell’altra. 
L'adagio sul letto in un modo poco delicato, con un gesto fluido si tolse la maglia, scalciò via le scarpe che ancora non si era tolto e incominciò a calarsi i pantaloni.
Lo sguardo su di lei che era stesa sul letto e lo guardava con lo sguardo famelico. Jisoo fece per finire di sbottonarti la camicetta, ma lui la fermò con alzando una mano in aria.
"Voglio spogliarti io." disse con un rantolo mentre scalciava i pantaloni via lasciandoli sul pavimento insieme agli indumenti, si sfilò le mutande rimanendo completamente  nudo di fronte a lei, che si leccò  le labbra con avidità. 
Si avvicinò a lei con una lentezza disarmante, osservava tutto il suo corpo decidendo da cosa sfilare per prima. 
Si chinò in ginocchio incominciando a slacciare il cinturino della scarpa con il tacco legata alla sua caviglia, le sfilò la prima scarpa e passò le sue labbra sopra la stoffa leggera dei collant, lasciando un paio di baci leggeri. 
Passò all'altro piede e fece lo stesso, sfilò la scarpa e incominciò a baciare lentamente. Con la mano destra incominciò ad accarezzarle la gamba salendo di più verso la parte superiore, andando sotto il vestito leggero di lei. 
Le sfilò le calze con calma, baciando il suo corpo e accarezzandolo pian piano che portava i collant verso il basso.  
"Namjoonie... puoi andare più veloce" Sussurrò lei mentre gli poggiava una mano sulla testa, Namjoon per giusta risposta le afferrò la coscia sinistra e andò a morderla con forza, facendola strillare. Si staccò da lì quando sentì l'urlo incominciare a scemare e risalì sul suo corpo per portarla guardare in volto con un sorriso sornione  in viso. 
"Quanto veloce vuoi che vada?" Disse lui ammiccando verso di lei.
"Veloce" disse lei con voce fioca sporgendo leggermente le labbra per farsi baciare, e lui le addentò il labbro con passione. 
"Quanto veloce?" Chiese lui sulle sue labbra sfiorandole leggermente con la lingua che lei tentò di acchiappare e mordere non  riuscendoci.
"Molto veloce" Sussurrò lei, odiandolo per tutto quel preambolo, voleva solamente sentirlo dentro, voleva che si facesse sentire con forza, aveva bisogno di perdere completamente il controllo. 
"E se io volessi andare lento?" Provocò lui guardandola dritta negli occhi lei allargo di più le gambe sotto di lui e fece passare la sua mano tra i loro corpi accarezzandolo lentamente, si posò leggera sull'intimità di lui e poi cambio traiettoria dirigendosi verso la propria. 
Lui la sentì sfiorarlo soltanto e incominciò a percepire vari movimenti strani che non riconosceva, si distaccò da lei guardandola guardingo.
Fece saettare lo sguardo verso il basso e sgranò gli occhi  per ciò che si ritrovò davanti, lei si stava accarezzando lenta sul clitoride.
Era la prima volta che vedeva qualunque donna farlo. Lei si stava masturbando e lui ne era rapito, alzò gli sguardo strabiliato su di lei per un attimo. 
"Posso fare anche da sola" disse lei continuando a guardarlo e con la propria mano si sposto verso la sua intimità e portò due delle sue dita all'interno, sotto lo sguardo allucinato di Namjoon che si godeva tutta la vista di quel situazione simile a un porno per lui. Si sentiva eccitato da quel modo di fare, nel vederla così sotto di lui, senza inibizioni e con pochissimo pudore mentre muoveva le sue dita all'interno e con l'altra mano saliva ad accarezzarsi un seno e a pizzicare un capezzolo.
La osservò come ipnotizzato, mentre lei si godeva quell'attimo, mordendosi il proprio labbro inferiore e succhiandoselo. 
Lei stava facendo sesso con se stessa e Namjoon voleva solo partecipare a tutto quello, ma era troppo rapito dalla scena. 
Lei sfilò le sue dita bagnate e le avvicinò alle labbra di Namjoon, preso da un istinto primordiale, il ragazzo si avvicinò e le prese in bocca incominciando a leccarle e succhiarle, beandosi del sapore dolciastro di lei. 
"Che dici ti unisci a me?" Disse lei con un tono della voce provocatorio, lui continuò a succhiarle avido le dita fino a che lei non si riprese la propria  mano. "Allora?? Andrai più veloce?" Chiese lei avida e in attesa di una risposta. 
"Si" rispose in un rantolo. lei ghignò in sua direzione. 
"Allora entra dentro, sono già tutta pronta, aspetto solo te" ordinò lei con sguardo bramoso, lui deglutì a vuoto un po' ancora spaesato per via delle nuova situazione creatasi ma dopo un attimo di smarrimento sorrise avido e si diede da fare posizionandosi meglio tra le cosce di lei. 
 
03 MARZO 2017 22:00 DORMITORIO 
Jungkook e V si stavano specchiano nello stesso specchio, uno cercava di appiattirsi un capello ribelle che non voleva stare in ordine e l'altro si sistemava invece il colletto della camicia. 
"Jimin!!!" Urlò Tae dopo aver sistemato il tutto.
"È  sempre in ritardo, è inutile che urli, tanto non si sbriga" disse Jungkook combattendo ancora con il ciuffo, Tae si girò a guardarlo e rise per via del ciuffo. 
"Prova a bagnarlo un po', tanto dobbiamo aspettare quell'altro, hai tempo anche di farti un'altra doccia" disse con tono annoiato, mentre provava lui stesso ad appiattire il ciuffetto del più piccolo. 
"Hyung, penso che ci sia tempo per altre tre docce" ridacchiò il ragazzino.
"Andiamo nel bagno dei più grandi " disse Tae e lo afferrò per mano trascinandolo con andamento lento e annoiato verso il posto da lui designato.
"Tutto bene Tae Tae?" Chiese Jungkook mentre lo osservava incuriosito.
"Si, perché dovrebbe andare male?" Chiese lui con tono annoiato.
"Per via della tua faccia e il tuo tono, di solito non reagisci così per il ritardo di Jimin" 
"Io sto bene, tranquillo....e  solo che non sono sicuro di...lascia perdere" tagliò il discorso a metà lui.
"La nuova ragazza che ti ha affibbiato Jin hyung?" Chiese Jungkook remore del fatto che ne aveva già parlato con Jimin ed entrambi erano convinti che a Taehyung non interessasse per nulla quella ragazza.
"Io non sento nulla, non provo nulla, è carina gentile, ma non so dovrei sentire qualcosa di più?" Chiese al più piccolo. 
"Mmh non lo so, non ci capisco poi tanto, nel senso con la prima ragazza ero elettrizzato e tutto poi lei mi ha mollato perché ha lasciato il lavoro per andare in altra agenzia e non so, pensavo ne avrei sofferto ma invece... non mi importava poi tanto" 
"Ahm allora era Mi-cha pensavamo tutti che ti piacesse, ma non ci avevi detto di aver avuto una relazione" disse Taehyung.
"Mi vergognavo un po'..." disse Jk guardandolo imbarazzato.
"Come mai?" Chiese Tae confuso, fermandosi vicino la porta del bagno prima di aprirla.
"Perché non è stata una classica storia d'amore come quella degli hyung, e poi sai era il periodo che Yoongi hyung stava male per Isabel e lei lo stava lasciando, non mi sembrava il caso di parlarne" disse a disagio entrando nel bagno con l'amico, Tae annuì e si avvicinò al rubinetto dell'acqua per aprilo e aiutarlo con il ciuffo ribelle.
“è con lei che l’hai fatto la prima volta?” chiese Tae celando la curiosità.
“Si, è stato qualche giorno prima che noona Isabel chiamasse per lasciarlo.” Disse scuotendo la testa.
“Ah… comprendo il perché tu non ce l’hai detto. Brutto periodo quello, eravamo un po’ pieni d’impegni e in più quella telefonata non ha aiutato per niente nessuno specie lo hyung che è riandato in terapia”
“Ci siamo andati tutti in terapia” disse Jungkook.
“Tu parli realmente di quello che senti?” chiese Taehyung continuando ad appiattire il ciuffo.
“Mmh, ogni tanto, tu?” chiese lui, pur sapendo la risposta, Taehyung faceva fatica a confidarsi con loro, figurarsi con un estraneo.
“No, non riesco…” Taehyung si interruppe perché Hoseok apparve improvvisamente vicino la porta.
"Ragazzi che fate ancora qui!" Esclamò J-hope.
"Jimin è  in ritardo, sta finendo di farsi bello" Esclamò Jungkook per poi tornare a guardarsi allo specchio "Sei un mago con i capelli" il piccolo cambiò il discorso, per poi sorridere a Taehyung, dopo aver visto che il ciuffetto era del tutto appiattito e compatto con gli altri capelli.
"Ah... gli vado a dire di sbrigarsi" disse con fretta J-hope. 
"Hyung ma tu rimani a casa?" Lo fermò Taehyung incuriosito nel trovarlo lì, era convinto fosse uscito.
"Io Ehm..." non fece in tempo a finire la frase, che il suono del  campanello lo fermò.
“Vado io!” Trillò Jimin che era uscito dal bagno e stava in soggiorno ad aspettare gli altri due domandandosi dove fossero.
“No Jimin! Vado io!” urlò J-hope incominciando a correre per andare al citofono.
 
“Strano… dici che ha invitato una ragazza qui?” chiese Jungkook con sospetto per via della fretta con cui era scappato Hoseok.
“Mmh, non credo…” rispose Tae a disagio, pensando di sapere chi fosse al citofono.
“Andiamo a vedere sono curioso di sapere perché non esce con noi!” esclamò allegro Jungkook, per poi fermarsi improvvisamente e guardare un attimo il maggiore.
“Se vuoi il discorso lo finiamo dopo?” disse riferendosi al discorso fatto prima dell’interruzione.
“Mhh… si ma nel caso domani, andiamo a divertirci e a trovare una ragazza per Jimin” si sforzò di ridere Taehyung.
“Al dire il vero, l’ho già trovata” ridacchiò il più piccolo.
“Ah si? E chi è?”
“Yuju delle Gfriend ti ricordi che mi aveva chiesto il numero?”  chiese lui
“Oh si! Alla fine hai deciso di combinargli l’appuntamento?” chiese ridendo, non vedeva l’ora di vedere Jimin con una ragazza.
“Si, anche se Jimin non lo sa” continuò a ridere il ragazzo per via della malefatta
“Sarà divertente!”
“Ma So-hee viene anche lei?” chiese poi dubbioso Jungkook, Taehyung sgranò gli occhi e si morse il labbro a disagio.
“Mi sono dimenticato di avvertirla…. Dici che dovrei?”  chiese dubbioso
“Mmmh.. si forse dovresti… penso che vi stiate frequentando!” sorrise sornione il ragazzino.
“Mi sa di si… andiamo a vedere che stanno combinando gli altri e due” e dicendo così cambiò discorso tirando Jungkook per il braccio.
 
Arrivarono entrambi in soggiorno in tempo da vedere Jimin chiudere la cornetta del citofono e sorridere poi a Hoseok.
“Venite con noi tu e Dashimen Hyung?” chiese con allegria Jimin
“Oh” si lasciò scappare Taehyung sottovoce senza essere sentito da nessuno.
“Wao! Si venite con noi, ci divertiremo!” esclamò Jungkook saltando addosso a Hoseok, che rischiò di cadere.
“Ehm… non credo sia il caso” disse Hoseok leggermente a disagio.
“Perché mai?  Dai sarà divertente, possiamo cercare di rimorchiare ragazze tutti insieme!” esclamò Jimin e Taehyung scosse la testa alzando gli occhi al cielo.
“Perché quella faccia?” chiese Jimin all’amico.
“Perché lui non può!” disse Jungkook andando in aiuto a Taehyung senza neppure saperlo.
“Ah… Soo-hee viene?” chiese Jimin con una smorfia sul viso, la ragazza sembrava essere molto carina, ma non era la ragazza giusta per Taehyung, lui lo sapeva bene.
“Ehm ancora non l’ho chiamata” disse Taehyung incrociando le braccia al petto, mentre dall’altra parte della porta si sentiva il rumore di qualcuno che stava bussando.
“Apro io” disse Hoseok  con fretta, andando ad aprire.
“Lo chiedo io a Dashimen se tu non vuoi!” esclamò Jungkook con allegria.
“Chiedere cosa a me?” chiese Dashimen entrando in casa e sorridendo ad Hoseok.
“Hyung!” esclamò Jungkook avvicinandosi con allegria per abbracciarlo, Dashimen lo lasciò fare ridacchiando, gli piaceva Jungkook, lo trovava un bravo ragazzino. Tra i due si era creato un bel rapporto, specie per via dei risultati ottenuti da tutto quell’investigare.
“Felice di vederti!” esclamò dopo che si furono staccati.
“Ciao anche a voi due!” disse rivolto agli altri due ragazzi Tae che sorrideva appena, leggermente a disagio per ciò che aveva origliato giorni addietro e Jimin che era fermo con le braccia incrociate al petto per via di tutto lo sprazzo di energia che Jungkook aveva messo nel salutare Dashimen.
Jimin si era ricreduto su Dashimen ma non amava vedere il più piccolo tanto allegro verso qualcun altro che non era lui o qualcuno del gruppo. 
“Allora cosa volevi chiedermi?” chiese Dashimen rivolto a Jungkook che era vicino lui sorridente.
“Noi dovremmo andare in un club, volete venire tu e Hoseok Hyung?” chiese con allegria sperando in un si come risposta, Dashimen si voltò a guardare Hoseok che invece era intento a guardare i propri piedi.
“Andiamo con loro un paio di ore?” chiese lui cedendo allo sguardo speranzoso del più piccolo.
“Ehm… si, se a te va” disse a disagio Hoseok.
“Si, però non stiamo molto sono un po’ stanco in quest’ultimo periodo” disse scrollando le spalle, si sentiva parecchio stressato, ma forse stare insieme alle persone avrebbe alleggerito un po’ il tutto.
“Facciamo quello che vuoi tu!” provò a dargli il suo supporto Hoseok avvicinandosi a lui e sfiorandoli la spalla leggermente, si guardarono negli occhi e Dashimen accennò a un sorriso ricolmo di gratitudine, aveva proprio bisogno di risolvere con lui e di passare del tempo con Hoseok, specie dopo la grande litigata con Isabel che ormai era impossibile da raggiungere.
Vivevano entrambi nella punizione del silenzio, lei l’affliggeva a lui e Dashimen faceva altrettanto. Nessuno dei due riusciva a fare un passo verso l’altro e ciò stava facendo impazzire entrambi, ma no da farli agire per risolvere. 
Taehyung rimase leggermente immobile ad osservare quello scambio di sguardi. Isabel e Yoongi erano soliti guardarsi in quella maniera, con gli occhi di due persone molto innamorate.
Taehyung si voltò a guardare gli altri due amici, sperando che nessuno si accorgesse di ciò che lui vedeva: Jungkook sorrideva ignaro, mentre Jimin guardava solo il più piccolo, ancora con le braccia conserte, Taehyung si rese conto che era solo lui a vedere altro e tirò un sospiro di sollievo.
“Che dite andiamo?” chiese allegro Jungkook tirando il braccio di Dashimen e interrompendo, senza rendersene conto, quello scambio di sguardi così profondo.
“Si andiamo, ma rimaniamo un pochino” provò a smorzare l’entusiasmo di Hoseok, era preoccupato per Dashimen e negli ultimi giorni lo aveva visto un po’ spento. Non sapeva cosa fosse successo quella notte che era andato da lui. Il ragazzo non ne aveva voluto parlare, l’aveva trovato solo in uno stato orrendo e in una crisi di pianto isterica, Hoseok aveva fatto di tutto per stargli accanto e avrebbe tanto voluto poter fare anche di più, ma sapeva che gli sarebbe stato complicato stare con lui, specie con la partenza per il tour l’indomani. Hoseok aveva riprovato a convincerlo a partire con lui ma Dashimen era stato leggermente evasivo, aveva alla fine rifiutato l’offerta per via dei suoi impegni a Seul.
“Perfetto! Allora andiamo, forza Jimin ci divertiremo!” esclamò Taehyung con finta allegria, poggiando un braccio sulla spalla dell’amico per farlo smettere di stare con il broncio.
“Si ci divertiremo” disse riluttante Jimin, Jungkook rise allegro “Oh non immagini quanto!” disse con far da furbetto e scambiandosi uno sguardo d’intesa con Taehyung.
“Allora andiamo a questo club, avete la macchina perché io sono in moto” disse Dashimen facendo dondolare il casco tra le sue mani.
“Si, guido io” disse Jimin.
“Perfetto, allora direi che noi possiamo bere?” chiese Dashimen a Hoseok che annuì. “Per tornare chiamiamo un taxi” rispose Hoseok tranquillo.
“Allora andiamo!” esclamò Jungkook e incominciarono a prendere scarpe e cappotti per poter andare al locale.
 
04 MARZO 2017 00:00 APPARTAMENTO ISABEL

Bottiglia di vino, musica da piano in sottofondo e un bicchiere appena svuotato. La maggior parte della cena ancora nel piatto sul tavolino.
Non aveva mangiato quasi niente, non ne aveva voglia. 
Nabi era sdraiata per terra accanto a lei e dormiva beata, dopo aver giocato con la sua padrona per quasi un’ora, a prendere la palla e riportarla indietro all'interno del vasto soggiorno.
Isabel si versò il secondo bicchiere cercando di non pensare. Difficile a farsi, era il primo momento di tregua, da tutti gli impegni che erano serviti a sistemare tutto prima della partenza. Erano giorni che ogni qualvolta che si trovava a pensare alla litigata con Dashimen, spegneva il cervello e faceva finta che lui non fosse mai esistito, che Yoongi non esistesse. 
Aveva avuto talmente tante commissioni da fare, che era riuscita a essere talmente ricolma da lavoro, da non aver il tempo neanche di stare male. 
Era arrivato il momento di fare il punto della situazione e capire, cosa realmente la facesse stare male. 
Più provava a pensare al tutto, più si sentiva stremata, aveva solamente voglia di bere e di sparire dal mondo.
Per quanto si sentisse arrabbiata con lui perché andava da Yoongi, aveva però immensa voglia di smetterla con quella punizione del silenzio.
Sarebbe partita l’indomani e non voleva farlo senza Dashimen, non voleva lasciare tutto irrisolto.
Aveva avuto quella malsana idea di chiudere con lui in quel momento di rabbia e di paura, ma pian piano stava capendo che non avrebbe voluto perderlo. 
Si sentiva esclusa però, esclusa dal fatto che lui passasse del tempo con chi faceva parte della sua vecchia vita, la vecchia vita che era ricolma di gioia e di felicità. 
Era gelosa di questo, in più aveva di nuovo quel grande dubbio. 
Hoseok, lui era il suo dubbio. 
Per quanto si dicesse che non poteva essere lui l’amore di Dashimen, tutto la riportava a Hoseok sempre e comunque.
Avrebbe avuto tutto senso,  anche la scelta di Dashimen di avvicinarsi a Yoongi.
Non capiva del perché Dashimen non si fosse confidato con lei.
Avrebbe capito.
Chi meglio di lei capiva le azioni prese d’istinto per via dell’amore.
Scosse la testa, non poteva essere vero. 
Si era fatta un’idea sbagliata, il magico unicorno era un altro.
Prese il telefono, aprì la chat con Dashimen e cominciò a digitare un messaggio.
 
Isabel: Dashimen? 
00:03
Isabel: ci sei?
 
Isabel rimase con il telefono in mano aspettando una risposta, che invece non stava arrivando. 
Sospirò e si verso un altro bicchiere.
Provò a chiamare, ma non ci fu nessuna risposta.
Sbuffò sonoramente e si posò il bicchiere alle labbra per bere, sospirando sommessamente.
Doveva parlare con lui, doveva dirgli che dovevano partire per le Hawaii.
Voleva risolvere, si sentiva così sola.
Aveva esagerato ad arrabbiarsi in quel modo a escluderlo.
Aveva bisogno di Dashimen.
L’immagine del ragazzo con Hoseok vicino a lui le balenò in testa.
Scosse di nuovo la testa, non poteva essere reale, stava viaggiando con la fantasia.
Provò a scrivere di nuovo al ragazzo.
 
00:15
Isabel: ho bisogno di parlare con te…
 
Nessuna risposta, lui arrivava sempre quando lei aveva bisogno.
Incominciò a pensare di aver sbagliato di grosso con lui, si guardò la mano con aria colpevole. Non avrebbe mai dovuto colpirlo, non avrebbe mai dovuto fargli male in quel momento.
Si era pentita di quel gesto, che era sembrato veramente fin troppo. 
Lei voleva solo scappare, andare lontano.
Voleva fuggire, e aveva tirato quello schiaffo per quel motivo.
Gli aveva fatto male. Aveva fatto del male a entrambi.
Si alzò barcollando, prendendo il telefono e la bottiglia sul tavolino, si avviò verso la stanza a cabina armadio, avrebbe finito di preparare le valige, ancora a metà, così da poter impegnare il suo tempo intanto che aspettava una risposta. 
 
Una delle valigie era finita, Isabel era ferma davanti a lei a osservarla.
Era quasi l’una di notte e lui non l’aveva richiamata, prese il telefono, provò a digitare di nuovo il numero e a chiamarlo.
Si sentiva in ansia, doveva sentirlo, doveva fare pace, lui sarebbe dovuto partire con lei. Aveva bisogno di qualcun altro, oltre a Win-hoo per affrontare sua madre, perché lei non sapeva come avrebbe mai potuto reagire alla vista di quella donna, che tanto odia ma di cui tanto ha pena. 
Dolore, la sua vita era tutto un tremendo dolore, dolore che provava a nascondere a tutti e anche a se stessa. 
Il telefono squillava e lei attendeva che lui rispondesse.

Finalmente rispose.
“Pronto? Dash dove diavolo sei finito ti ho mandato dei messaggi” disse Isabel con voce irritata al telefono leggermente ubriaca.
"Noona…" rispose la voce al telefono, Isabel fece quasi cadere il telefono per la sorpresa.
“No—ona?” Isabel balbettò al telefono.
“Non chiudere ti prego non lo fare!” disse il ragazzo in tono supplice.

Non avrebbe chiuso la chiamata, anche se avrebbe dovuto.
Isabel guardò la bottiglia, la prese, era vuota.
Aveva bisogno di bere per affrontare quella telefonata, all’alcool sarebbe stata la sua scusante.
 
Angolo dell’autrice:
Buonsalve! Si sono viva! Non ricordo da quanto non pubblico ma dettagli.
Eccoci qui, mi sembrava giusto dare un piccolo spazio anche agli altri oggi, anche per rendervi aggiornati sulle varie situazioni.
Abbiamo Yoongi con Suran.
Jin con Yuri follemente innamorato.
Namjoon! Eh eh scena un po’ too much ma la dedico a una mia amica che ha come bias lui! Grazie Anna per il tuo sostegno e per esserti appassionata tanto alla mia FF mi aiuta a continuare a scrivere e impegnarmi!
Dopo di che abbiamo i piccolini e anche Dash con Hoseok!
E finiamo con Isabel…. chi è la persona che la risponde al telefono?  A voi le scommesse!
Ci leggiamo settimana prossima ho già il capitolo pronto!
Probabilmente la mia latitanza è finita! Baciiiiii spero in più aggiornamenti!
 

 

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Capitolo 51
*** CAPITOLO 51: TOO MUCH INFORMATION ***


CAPITOLO 51: TOO MUCH INFORMATION
 
04 MARZO 2017 01:00 DORMITORIO BTS
Taehyung aprì il frigorifero, rimase fermo a guardare all’interno, aveva sete. Fece una smorfia indecisa e alla fine prese una birra, non aveva toccato alcool per tutta la serata, questo perché aveva chiamato Soo-hee e per la prima volta aveva deciso di rimanere sobrio e di provare a instaurare un vero rapporto con lei.
Avrebbero dovuto seguire il suo esempio anche Jimin e Jungkook, ma non era stato così,  perché con Yuju era andata talmente male.  Appena l’aveva vista Jimin era stato preso dall’imbarazzo e dal nervosismo e per causalità della sorte le aveva versato un drink sul vestito, la ragazza non aveva reagito per niente bene. Ciò aveva portato Jimin ad avere un alone di cattivo umore ad accerchiarlo e si era dato all’alcool. Jungkook sentendosi un po’ in colpa, non lo aveva lasciato per tutta la sera e si era dato anche lui alle bevute per provare a rallegrarlo.
Riportare i due ragazzi a casa era stata per Taehyung  una specie di tortura, si sentiva stremato per tutto l’impegno che aveva dovuto mettere nel calmarli.
Meritava di bere qualcosa, specie perché aveva bisogno di calmarsi, si sentiva ancora confuso per il rapporto che stava instaurando con Soo-hee, rapporto che non comprendeva e di cui lui non si sentiva per nulla convinto di portare avanti.
Stappò una lattina, sospirò e fece un lungo sorso, ingoiò il tutto facendo un verso di apprezzamento e posò la lattina sul bancone della cucina, chiudendo un attimo gli occhi stanco.
Essere un fidanzato molto probabilmente non faceva per lui, continuava a non provare niente per questa ragazza, non riusciva a sentire le fantomatiche farfalle nello stomaco.
Aprì gli occhi dopo aver fatto un grande respiro e tornò con sguardo triste sulla lattina di birra, fece per afferrarla per berne un altro sorso, ma i suoi occhi furono attratti da un cellulare sul bancone.
Inclinò la testa confuso, da quel che ricordava dovevano esserci dentro casa, solo lui e le due salme dormienti in camera.
Yoongi era andato nel suo appartamento per vedersi con Suran, stessa identica cosa Jin con Yuri, Namjoon invece aveva prenotato una camera di un hotel e stava con la segretaria, donna strana quella, a Taehyung non piaceva per niente, ma non aveva proferito parola in merito, ormai era bravo a custodire segreti, come l’ultimo che aveva scoperto non volendo.
Hoseok faceva parte di quel segreto, il ballerino in questione per quanto ne fosse a conoscenza sarebbe dovuto essere solo in casa, almeno così aveva detto quando aveva lasciato il club con Dashimen, avevano detto che entrambi tornavano a casa perché stanchi.
Taehyung prese il telefono tra le mani e se lo rigirò, non era di Hoseok, non era di nessuno dei membri.
Forse con tornare a casa intendevano che sarebbero tornati insieme, il telefono poteva essere di Dashimen, forse Hoseok in quel momento si trovava in camera sua con il ragazzo in questione. 
Taehyung spalancò gli occhi per lo stupore, se fosse stato realmente così, avrebbero rischiato entrambi di essere beccati da qualcuno del gruppo.
Anzi lui l’avrebbe potuto beccarli, ma aveva messo Jimin a dormire in camera con Jungkook. 
Taehyung non era molto convinto che Hoseok volesse svuotare il sacco sul proprio segreto, era una questione spinosa, e delicata. Taehyung in primis non aveva raccontato niente neanche a Jimin, e raccontava quasi tutto al suo migliore amico, ma quel segreto no, non erano affari suoi e non voleva saperne niente.
 
Il display del telefono s’illuminò per via di una chiamata in entrata.
Sul display apparve la scritta:
 
Isabel la rompi palle
 
Taehyung per via dello stupore di trovarsi di fronte agli occhi quel nome, fece quasi scivolare il telefono che acchiappò subito istintivamente, arricciò il naso e poi senza pensarci minimamente, decise di rispondere a quella chiamata.
“Pronto? Dash dove diavolo sei finito ti ho mandato tremila messaggi” disse la voce irritata al telefono.
“Noona?” sussurrò Taehyung con gli occhi quasi al di fuori dalle orbite, non credendo realmente che fosse lei al telefono.
“No—ona?” balbettò Isabel al telefono.
“Non chiudere ti prego non lo fare!” esclamò Taehyung per poi voltarsi intorno e guardare verso la porta della cucina sperando che il proprietario del telefono non tornasse a riprenderselo.
“Taehyung?” tentennò Isabel
“Non dirò niente lo giuro! Ma tu non chiudere il telefono ti prego” disse di nuovo con tono supplice.
“Tae… io… stai bene?” chiese lei con tono di voce preoccupata e amorevole.
“Ora che sento la tua voce sì” esclamò felice il ragazzo con gli occhi lucidi pronti al pianto, non poteva credere che fosse realmente lei al telefono.
“Taehyung… non puoi dire niente che lo conosco, lui è lì per Yoongi vero?”
“Dashimen? Sta parlando con Hoseok… e ha lasciato il telefono in cucina, stava squillando e stava scritto Isabel la rompi palle” disse Taehyung incerto, non poteva dire niente neanche a lei, anche sé la voglia di confidarsi era fin troppa.
“Ah… che idiota che è! Ha lasciato il telefono, dove tutti potevano prenderlo… ma dovrebbe avere le password come hai fatto a rispondere?” chiese lei confusa.
“Ho risposto” disse tranquillamente.
“Ah strano” sospirò lei al telefono.
“Tu sai che Yoongi indaga su di te?” chiese Taehyung stupido dall’informazione.
“Oh si, no da molto, quel cretino di Dashimen ha svuotato il sacco” si fece sfuggire lei continuando a insultare Dash.
“Siete amici?” chiese Taehyung incuriosito dal modo in cui lei parlava di Dashimen sembrava avere molta confidenza con lui.
“Si, più o meno…. Ma non deve saperlo nessuno. Tae…”
“Non dirò nulla!” disse in modo frettoloso senza farla finire di parlare, ed eccolo che collezionava un altro segreto alla lista.
“Non dirlo a Yoongi… non puoi” continuò lei la frase.
“Non lo dirò… ma possiamo fidarci di Dashimen?” chiese con sospetto.
“Si, Taehyung potete, ha risolto o no il problema di Jungkook?”
“C’entri tu?” chiese sospettoso e sorridendo, era certo che la sua noona si stesse prendendo comunque cura di loro anche a distanza.
“No, ma Dash, sa quanto ci tengo a voi, quindi avrà fatto uno strappo alla regola. Il cretino viene di persona da voi, solo perché a quanto pare è curioso” sbuffò finta indispettiva lei.
“Curioso di noi?” chiese sospettoso.
“Di Yoongi più che altro, sa essere fin troppo protettivo nei miei riguardi, anche se non lo ammetterà mai” disse lei continuando a sbuffare, Tae se la immaginava seduta sul divano con qualche felpa vecchia e Nabi al suo fianco mentre si lamentava con quel tono di voce e poi sorrideva. 
“Ah beh, almeno non sei sola” disse Taehyung, felice finalmente sapeva che aveva un amico di nuovo, e sperava che questo non la lasciasse come il fotografo.
“Mmmh, si”
“Quanto ti ci vuole ancora ?” chiese Taehyung sperando in una risposta positiva.
“Per cosa?” chiese lei titubante.
“Per tornare… quanto ancora?” chiese in maniera frettolosa, guardando di nuovo la porta con terrore, non voleva che il proprietario si riprendesse il telefono, voleva parlare ancora con la sua noona.
 “Non lo so, non penso che potrò” disse seria lei.
“Mmh, impegnati di più…noi aspettiamo, lo sai?” disse in modo ottimista il ragazzo
“Non dovreste”
“Oh… per favore, dovresti smetterla di dirlo e di provare fare la fredda, tanto non funziona, non più. Con me non ha mai funzionato e lo sai benissimo.  L’ultima volta che abbiamo parlato, ti ho fatto un bel discorsetto” disse lui gongolando e ricordando quel momento alla mostra di dipinti, l’ultimo in cui l’aveva vista.
“Ricordo fin troppo bene, non sei stato gentile” disse con uno sbuffò che era fatto per nascondere una risata.
“Sono stato sincero e ti ho detto la verità. Ti ho detto che non sei sola, che ci saremo sempre, che non smetteremo di lottare. Direi che è il caso che io te lo ricordi, così che tu ti possa impegnare a risolvere tutto” disse lui con finto  tono di rimprovero e poi sorridendo immaginando l’espressione della sua noona, che sicuramente nascondeva un sorriso per via delle sue parole.
“Potrebbero volerci anni” disse lei con tono triste.
“Va bene comunque, anche noi ci stiamo impegnando a lavorare e a essere sempre più famosi” disse pieno di orgoglio lui.
“Dove hai detto che è Dashimen?” chiese poi lei.
“Con Hoseok a parlare” disse incerto Taehyung.
“Ah… parla con Hoseok?” chiese Isabel come a volere informazioni.
“Si, si sono amici! Non lo sapevi?” chiese perplesso, grattandosi la testa.
“Io no… strano, Dashimen non fa amicizia subito con le persone, possono volerci mesi. Okay che Hoseokie ha il potere magico di rendere tutti felici, ma sono sorpresa”
“Ehm…. Mi sa che non lo sai” disse Taehyung indeciso se dire tutta la verità, oppure no.
“Cosa Tae?” chiese lei con voce melensa.
“Si conoscevano da prima, andavano al liceo insieme” disse Taehyung, sperando che quell’informazione non creasse danni.
“Ah…. Non ne sapevo niente. Tae facciamo che anche questo è un segreto, io non ne so niente. Va bene?” chiese lei.
“Mmh perché?”
“Io e Dash ultimamente… beh litighiamo un po’ ed è un po’ colpa mia, anche sua dato che viene lì da voi. Capisco perché lo fa, ma non mi va molto a genio.  Ma è meglio che le informazioni le otteniate da lui e no da qualcuno d’esterno che possa crearmi problemi” incominciò a svuotare il sacco la ragazza.
“Ma così, Noona noi sappiamo solo quello che vuoi tu o sbaglio?” chiese Taehyung
“In un certo senso… ma non ne sarei tanto sicura, Dash a volte fa di testa sua.  Fatto sta è che un qualcuno di esterno potrebbe fallire, essere beccato o crearmi problemi. TaeTae per favore fidati di me, quando dico che è meglio così. Un compromesso, Yoongi sa alcune cose, anche se non voglio, perché lo vorrei all’oscuro da tutto quello che riguarda me, però il tizio che gli da le informazioni è il mio.”
“uumh chiaro, altro segreto che dovrò custodire… noona spero di non scoppiare, sai accade ultimamente che ogni cosa che non si dovrebbe scoprire, io la scopro” disse pensieroso Taehyung dando sfogo alle preoccupazioni degli ultimi giorni.
“Quello è perché sei attento ai dettagli, e poi è difficile non confidarsi con te.”
“Si lo so…. Noona?” chiamò lui
“Si?”
“Jin hyung mi ha trovato una ragazza” disse un po’ impacciato.
“Ah… vuoi parlarne?” chiese lei addolcendo il tono della voce.
“Non so… non sento di amarla. Ci sono uscito già quattro volte e lei mi manda messaggi, ma io non sento nulla… dici che sono strano io? Dovrei sentire qualcosa vero?”
“Forse hai bisogno di tempo per conoscerla… forse non sei come Oppa Jin che si innamora guardandole” provò a dire lei.
“Mmmh, sembra una brava ragazza… dici che devo conoscerla meglio?” chiese lui sperando in un consiglio.
“Si, provaci…. Può darsi che ti piacerà”
“Viene in tour con noi… fa la make-up artist, è stata assunta. La fidanzata di Jin hyung invece è una styles anche lei ci seguirà in tour”
“Beh allora avrai del tempo per conoscerla dal vivo, forse andrà bene!”
“Si, forse si… ehm ops” disse poi all’improvviso Taehyung bloccandosi di colpo sul posto, freddato dallo sguardo pungente di Dashimen che lo fissava appoggiato allo stipite della porta indeciso su cosa fare o dire.
“Ehm… noona sono stato beccato, mi dispiace” si scusò Taehyung.
“è il mio telefono quello?” chiese Dashimen con voce ferma assottigliando lo sguardo.
“Ehm.. in mia difesa è apparsa una chiamata con su scritto Isabel la rompi palle… non potevo non rispondere a noona. La colpa è tua che l’hai dimenticato” disse Taehyung tranquillo, sorridendo leggermente sbruffone, mentre nell’orecchio aveva la risata di Isabel che non era riuscita a trattenersi.
“Mmh… passamela. Ora.” Disse secco avvicinandosi con la mano aperta per prendere il telefono.
“Noona… Dashimen hyung ti vuole parlare, penso che la nostra conversazione sia finita. Beh è stato divertente!”
“Si, direi di sì, ricordati i segreti” disse lei
“Certo, non dirò niente a nessuno. Ti voglio bene noona, e impegnati”
“Ti voglio bene anche io, ora passami Dashimen”
“Va bene! Ciao!” disse allegro, per poi porgere il telefono al proprietario con un ghigno stampato in volto, Dashimen lo fulminò con lo sguardo afferrò il telefono e lo appoggiò al suo orecchio.
“Cosa avevamo detto?” disse con rabbia.
“La colpa è tua, lasci il telefono dove tutti potrebbero prenderlo. Ti avevo detto che era rischioso il tuo andare lì” disse lei pungente.
“Gira e rigira la colpa è sempre mia. Ah te la lascio passare per ora… quando ci vediamo facciamo i conti. Ora devo sbrigare questo casino, con il tuo piccolo amichetto” disse schietto.
“Non dirà niente!” trillò lei.
“Certo, come no. Chiudo. Ci sentiamo dopo” e così dicendo le chiuse il telefono in faccia.
 
“Bei capelli!” esclamò Taehyung con un ghignò in volto e porgendogli la birra a cui aveva dato un altro sorso, Dashimen prese la birra con una mano e con l’altra provò ad appiattire i capelli, mentre continuava a fissare Taehyung di fronte a lui gongolare visibilmente senza alcun problema.
“Cosa ti ha detto? Cosa sai?” chiese pungente.
“Sai mi piacerebbe fare un giro in moto, non ci sono mai stato” esclamò allegro Taehyung “Andiamo a fare un giro?” chiese sorridente, ignorando palesemente le domande di Dashimen.  
“No. Rispondi alle domande” disse secco Dashimen.
“Aigoo, non fare il duro, anche se devo ammetterlo ti riesce piuttosto bene, hai quell’aria tenebrosa che intimorisce.” Ridacchiò Taehyung prendendolo un po’ in giro.
“Rispondi” disse di nuovo Dashimen, incominciando a sentirsi irritato dall’atteggiamento tanto spavaldo del più piccolo di fronte a lui.
“Sai, io penso che sia meglio fare un giro e parlare in un posto più riservato, non so nel caso che Hoseok si svegli all’improvviso. Non sono certo di quanto tu l’abbia potuto stancare, Hoseok è difficile da stancare riesce a fare anche ore e ore infinite di allenamenti senza pausa”  ghignò Taehyung continuare a gongolare e provocando un po’ il ragazzo di fronte a lui.
“Che cosa hai appena detto?” chiese vacillando Dashimen.
“Che dovremmo andare in un posto più riservato, dai muoviti prima che si svegli qualcuno!” disse allegro, per poi avvicinarsi a lui sorridergli vicino al volto affabile e tirarlo per il polso verso l’ingresso.
Dashimen aveva perso la capacità di parlare in quel momento e si stava facendo trascinare, cercando trovare un senso alle parole che il ragazzo gli avesse appena detto. Si ritrovò senza neanche sapere come davanti all’ingresso di casa con Taehyung che gli porgeva gli stivali ancora con un sorriso quadrato in volto.
“Hoseok ha parlato con te?” tentennò, tornando di colpo alla realtà e fissando Taehyung come se fosse sotto qualche forma d’incanto.
“No…. Mi dispiace, ma lo so, tranquillo ne parliamo in un altro posto, dai sbrigati” disse sempre sorridente.
“Perché Tae è un buon osservatore, non sembra sa tutto di tutti, e capisce tutto, ed è molto empatico” disse lentamente a bassa voce Dashimen, ripetendo le parole che Isabel gli aveva detto una volta tempo a dietro, Taehyung lo guardò per un attimo confuso “Cosa?” chiese non capendo.
“Me l’ha detto Isabel, lei ti descrive così” disse con un filo di voce guardandolo negli occhi.
“Ah…” sospirò il ragazzo “Va bene, muoviti non abbiamo tempo per questo, forza! Riprenditi almeno fino a che non usciamo fuori da qui, poi potrai essere sconvolto quanto vuoi” sorrise dandoli una leggera spinta di incoraggiamento.
 
Taehyung era seduto a un tavolino all’aperto vicino alla vetrata di un Kombini e aspettava Dashimen che tornava da lui con il ramen, finalmente individuò il ragazzo uscire dal negozio e dirigersi verso di lui.
"Tieni il tuo ramen" disse Dashimen passando la ciotola bollente di carta a Taehyung.
"Hai messo l'uovo??" Chiese con allegria il ragazzo. 
"Si messo, ma non possiamo… non so… mangiare al caldo?" Disse rabbrividendo per via del vento freddo.
"Si potremmo... ma c'è il rischio che qualcuno mi riconosca dentro" 
"Non c'è  nessuno dentro" disse Dashimen indicando il kombini da fuori la vetrata.
"Quindi tu e noona! Da quanto la conosci?" Chiese con allegria, pronto a indagare.
"Aigoo, non sono affari tuoi" rispose Dashimen sbuffando.
"Con Hoseok avete fatto finalmente pace?" Cambiò domanda, per poi afferrare una manciata di noodles con le bacchette.
"Anche questo non è affar tuo. Chiedi al tuo hyung" disse sempre più irritato.
"Mmh non posso, lui non sa che io so! Sembra una situazione delicata" disse in modo tranquillo, per poi mangiare una manciata di noodles.
"E come lo sai??" chiese schietto Dashimen, non capendo come fosse possibile che Taehyung fosse a conoscenza di tutta la situazione.
"Ero in bagno e vi ho sentito quando avete litigato, non ho detto niente a nessuno neanche a noona, che tra altro non sapeva che già lo conoscevi" disse facendosi serio.
"Isabel sa che lo conosco?" Chiese quasi con panico nella voce. 
"Ehm si, se sei  suo amico perché non parli con lei?" chiese confuso lui.
"Non posso, non mi parla perché vengo da voi. Non posso dirle cosa provo per Hoseok" si fece sfuggire nella rabbia Dashimen, non poteva parlare con lei, ma sapeva che era a rischio, Isabel ora era a conoscenza che si conoscevano e poteva collegare il tutto.
" Aish, puoi parlane con me!" disse lui cercando di essere accomodante e sorridendoli ampliamente, Dashimen lo guardò per un attimo, poi sbuffò. Quella situazione era assurda, Taehyung era un tipo davvero particolare, e lui non riusciva proprio a capire la vera essenza del giovane. 
"No, non ne parlerò con te. E tu terrai la bocca chiusa specie su Isabel" disse lui irritato da quella situazione.
"Noona... è  più grande di te" 
"Lo so, ma se noti non chiamo hyung neanche Yoongi o Jin" sbuffò sempre più irritato Dashimen, era tutto un gran macello, e Taehyung rendeva tutta quella conversazione complicata, passava da una cosa all’altra in maniera confusionaria, Dashimen non capiva se fosse un modo per farlo impazzire o se il ragazzo fosse proprio così.
"Da quanto siete amici?" Chiese di nuovo. Dashimen continuò a guardarlo irritato, se non avesse risposto a quelle domande, lui avrebbe continuato all’infinito fino a portarlo alla pazzia, forse era meglio dargli un accontentino.
"Più di un anno, Isabel non è facile come persona" disse con un altro sbuffo e controvoglia.
“Si, noona è un po’ complicata. Lei è sempre disponibile, c’è sempre per chi ha bisogno, ma sai nasconde le cose, nasconde che sta male. Io l’ho conosciuta che era una delle persone più allegre mai viste. Non ho mai visto una persona amare qualcuno nel modo in cui lei amava lo hyung. Noona è speciale, non merita quello che le sta accadendo.” disse con tenacia Taehyung.
“Che cosa sapete realmente?” chiese Dashimen indagando un po’.
“Non molto, che è nei guai, c’entra il padre, probabilmente qualche minaccia. Lei continua a volerci bene, ad amarlo. Dubito amerà qualcun altro, dubito si potrà fare altri amici come noi. Specie dopo il fotografo, penso sia stata male anche per lui.”
"Si è stata male per lui, ma sta meglio" mentì  Dashimen, grattandosi il naso gelato, realmente non sapeva come Isabel stesse dato che non si parlavano da più di una settimana.
"Non sembri convincente… avete litigato?" Chiese Taehyung già sapendo la risposta.
"Ti piace tanto sapere le cose della gente eh!" Disse sulla difensiva Dashimen.
"Mmh.. devi far pace con lei, penso abbia solo te e il suo assistente. Devi perdonarla, se ha sbagliato qualcosa. Con noi e lo hyung ha sbagliato tanto, ci ha fatto soffrire andando via senza dirci il perché. C'era un giorno e poi non c'era più. Non capivamo perché fosse così fredda e distaccata. Non rispondeva ai messaggi alle chiamate, allo hyung rispondeva in modo freddo. È stato brutto, sapevo che stava male. Lei si era chiusa in sé stessa, non è  la tipa che cerca aiuto. Lei non lo chiede." Fece una pausa Taehyung per riflettere un attimo su come continuare il discorso, "L'abbiamo perdonata sai? Ognuno ai suoi tempi. Io ero arrabbiato con lei di recente, aveva visto Namjoon per metterlo in guardia su una questione. Ero invidioso perché era andata da lui e da me no. Quando è morta nonna, speravo che lei apparisse anche solo per un abbraccio e uno di quei suoi baci sulla fronte, quelli belli che da lei. Gli dava solo a noi più piccoli, ci proteggeva con quei baci." Sorrise al ricordo asciugandosi una lacrima, noona gli mancava terribilmente, aver parlato con lei, anche se per poco al telefono lo aveva reso felice.
"Isabel è  difficile"
"Si, ma è  bella, e sola. Perdonala, per favore stai con lei, noi non possiamo. Yoongi non può." Chiese quasi supplice, non voleva che Isabel fosse sola, aveva bisogno di sapere che qualcuno si prendesse cura di lei.
"Isabel se la sa cavare… lei non mi vuole più nella sua vita.. Tae non puoi capire… è  cambiata dalla Isabel che conoscevate voi." Disse triste "La Isabel che ho conosciuto io, non è  la vostra, quella davanti la telecamere non  è  la vostra. Penso che con me ogni tanto appaia lei, ma poi è come se Isabel a un certo punto si accorgesse che quella parte di sé sta uscendo troppo fuori e la imprigiona di nuovo in qualche parte remota del suo corpo."
"Mmmh…capisco, ma penso che si cambi nella vita. Sarà cambiata per forza di cose che le sono successe. Ma è come hai detto tu la Isabel che conosciamo noi c’è sempre. Dovresti perdonarla e capirla.” Disse serio Taehyung.
“Torna da lei, devi dirle la verità, secondo me dovresti dirle di Hoseok, potrebbe capire, e forse anche aiutarti, io potrei! Forse io e lei insieme potremmo fare da cupidi e aggiustare tutto” provò a dire la sua idea appena arrivata da chissà dove.
“No. Taehyung no, tu non ti avvicinerai a Isabel con la scusa di aiutarmi. Non ho bisogno poi del tuo aiuto.” Disse Dashimen riluttante, aveva bisogno di aiuto e di confidarsi, ma Isabel e Taehyung non potevano incontrarsi e lui ancora aveva paura di una possibile reazione della ragazza, non poteva dirle niente.
"Era un'idea… però dovresti dirle quello che stai passando. Io adoro i miei hyung ma sinceramente penso che Hoseok abbia sbagliato con te, sembra abbiate risolto, ma non sarà realmente così fino a che lui non ammetterà di voi a noi." disse facendo una faccia pensierosa a riguardo.
Dashimen rimase immobile a osservarlo, Taehyung nella sua pazzia, nei suoi modi di fare un po’ infantili e nel suo modo di andare da un discorso all’altro aveva ragione.
Il ragazzo di fronte a lui per quanto esuberante fosse, aveva ragione su tutto, sul discorso di Isabel e su quello di Hoseok.
"Ah.. lascia perdere…forse hai ragione, forse no. Questa storia va avanti da una vita e non ne uscirò mai più lo so." Disse con tono rassegnato.
"Mmh hai detto che il mio aiuto non lo vuoi!" Lo Ribeccò Tae con una risatina.
"No, decisamente, no. E poi tu sai fin troppo." Lo rimproverò Dashimen.
“Si, è vorrei non sapere tutte queste cose…. È stressante sapere dei fatti e non poter fare niente per risolvere.” Disse Taehyung leggermente intristito.
“Ah… sembra che ti diverta sapere tutto” disse Dashimen con alzata di sopracciglio.
“No… non mi diverte. Sai odio i segreti e ora ne ho fin troppi con tutti. Il fatto è che se tutti sapessero la verità su tutto, a partire dal perché Isabel abbia lasciato Yoongi, forse riusciremo tutti a vivere meglio e a trovare delle soluzioni a tutto. Parlando penso che si possano risolvere molte situazione” disse serio Taehyung.
“Tu parli dei tuoi problemi?” chiese Dashimen indagando un po’ su di lui.
“No, io non riesco, e poi scoppio… ero scoppiato un po’ di tempo fa, mi sentivo solo e abbandonato. Forse se ne avessi parlato di più… può essere che non sarei stato così male” provò a dire Tae leggermente incerto.
“Forse, hai ragione parlare aiuterebbe… ma a volte è difficile quando ci sono di mezzo le emozioni e anche le paure” disse Dashimen consapevole di tutte le paure che lo affliggevano.
“Si, hai ragione…. È difficile. Fa un po’ freddo, che dici rientriamo, vorrei che tu non morissi congelato per causa mia, devi fare pace con la mia noona! Promettimi che proverai a fare pace?” chiese lui supplice.
“Ci proverò, prometto che  domani vado da lei a parlarle okay?” disse lui provando a essere convincente, Taehyung aveva ragione doveva far pace con Isabel, non poteva lasciarla sola, in fin dei conti avevano sbagliato entrambi.
“Raccontale di te e Hoseok… questo segreto potrebbe scoppiarvi in faccia e sarebbe peggio” disse Taehyung.
“Non ti prometto niente, ma ci proverò, andiamo ora ti riporto a casa, domani devi partire con gli altri” disse Dashimen alzandosi.
“Si…. Domani ripartiamo per il tour, forse al nostro ritorno le cose andranno meglio” sorrise incoraggiante, Dashimen annuì e alla fine sorrise a Taehyung per quanto fosse stato riluttante nei suoi confronti, ora si sentiva a suo agio anche con lui, e la loro chiacchierata l’aveva aiutato molto, sarebbe andato da Isabel e avrebbe risolto, forse avrebbe trovato anche il coraggio di dirle la verità su Hoseok.
 
EXTRA
04 MARZO
Yoongi si riversò dentro di lei e rimase per un attimo fermo immobile.
Rimase dentro di lei per qualche secondo, mentre la osservava.
Lei sospirò sotto di lui, Yoongi con una mano andò sul suo viso per accarezzarle la guancia leggermente arrossata. 
Si guardarono per un attimo, lei era bellissima, arrossata con il respiro corto e lo guardava come se lui fosse la persona migliore del mondo, come se lui fosse perfetto. Non si sentiva mai inadatto quando stava con lei, mai sbagliato. Poteva essere chi voleva, poteva non nascondersi. Lui poteva qualunque cosa al suo fianco.
Uscì da lei per poi rotolare di lato e togliere con un gesto deciso il preservativo, si avvicinò al comodino per poi prendere con la mano sinistra un fazzoletto, mise al suo interno il preservativo chiudendolo per bene e mise via il tutto.
 Si stese di nuovo voltandosi di lato per poterla guardare, la ragazza era con gli occhi chiusi, un'espressione serena sul viso arrossato e ancora il fiato leggermente corto.
La luce delle prime ore dell'alba proveniente dalla finestra la illuminava leggermente, facendole luccicare il corpo nudo. Era bellissima, e lui non aveva mai visto niente di così bello in vita sua. Si avvicinò a lei, le baciò un seno con delicatezza, proprio in un punto, dove il sole aveva deciso di illuminare il suo corpo. Incominciò ad accarezzarla dolcemente, seguendo la luce che si rifletteva, evitando le ombre,  avvicinò le sue labbra, di nuovo al suo corpo nudo per continuare a baciarla e assaporandola. Continuò a lasciarle una scia di baci lenti, baci teneri, baci dolci sul suo collo fino a salire su e arrivare alle labbra dove le diede un bacio leggero e lei sorrise, mentre si lasciava coccolare da quel modo di fare di Yoongi.
"Farei di nuovo l'amore con te" le sussurrò vicino alle labbra.
Lei aprì gli occhi, e lui la strinse a sé continuando ad osservarla rapito.
Lei continuava a sorridere, era totalmente in armonia e appagata. Era felice. Nessuno gli avrebbe levato ancora quegli attimi di piacere in compagnia del suo ragazzo.
"Facciamo l'amore di nuovo" disse lui baciandole il collo.
"Lo abbiamo fatto già due volte, tra ieri sera e questa mattina" ridacchiò lei.
"Lo so, come so che non lo faremo per tanto tempo." Sussurrò lui, continuando a tenerla stretta e a non volerla lasciare.
Lei sorrideva, felice, serena.
"Sbaglio o devi andare? Ti aspettano"
"Non voglio andare, voglio, rimanere qui con te. Il resto del mondo può aspettare" Sussurrò lui e lei lo baciò con amore.
Per Yoongi quello era un momento che mai avrebbe voluto dimenticare, un momento che avrebbe portato per sempre con sé, uno dei migliori momenti della sua vita.
"Ti amo" Sussurrò lei guardandolo con amore, lei lo amava e lo stava dicendo per la prima volta.
E lui l'amava a sua volta, ma non riuscì a dirlo, la baciò in risposta, le comunicò la sua risposta in quella maniera.
 Lui l'amava.
"Si voglio rifare l'amore con te" queste furono le uniche parole che riuscì a dirle.
 
 
04 MARZO 2017
Yoongi si riversò in lei, si staccò subito non rimanendo un minuto di più dentro, rotolò di lato grugnendo. Si mise a sedere per togliersi il preservativo, si voltò un attimo verso Suran e le diede un bacio sulla fronte.
"Vado a farmi una doccia" disse, poi si alzò dal letto, per dirigersi verso il bagno e andare a buttare il preservativo messo nel fazzoletto.
"Ti amo" Sussurrò Suran mentre si accoccolava comoda all'interno delle coperte, molto vicina al sonno, stanca dopo il sesso.
Yoongi si voltò a guardarla impaurito, non sapendo bene se quello che aveva udito fosse vero oppure no, era stato solo un sussurrò quasi impercettibile.
"Suran cosa hai detto?" Chiese lui tentando, ma la ragazza non rispose si era già addormentata. Sbatté un paio di volte le palpebre confuso, sospirò sollevato che lei stesse già dormendo e si andò a  rinchiudere in bagno.
Lui non l'amava.
 
 
Angolo dell’autrice:
Managgia a Taehyung! Non era previstooooo non era prevista la chiamata con Isabel!
Ma è venuta fuori ho visto Tae parlare con lei e si è scritto tutto da solo in qualche maniera, non so come… forse volevo dare una specie di gioia a Tae che tra altro gongola tantissimo con Dashimen.
 
Quel marzo senza anno è del 2013 si sono Isabel e Yoongi, è  prima della partenza di lei in Giappone. Yoongi racconta dopo che parte il giorno del suo compleanno a J-hope che non aveva risposto al ti amo di lei. Isabel invece quando è al laghetto il giorno del suo compleanno pensa a quel ti amo. Non avevo mai messo la scena del primo ti amo di lei, bhe eccola qua!
Casualità vuole che le date combaciano ahahahahh
Questa storia ogni tanto si scrive da sé!
Ci si legge sabato prossimo con il prossimo capitolo! Baci!
Se ci siete ancora ogni tanto battete un colpo mi farebbe piacere avere dei feedback sulla storia, anche perché sono consapevole che è infinita e potrebbe stancare, ogni tanto faccio fatica anche io a scriverla… vorrei arrivare al 2020 ma ci sono tante cose da raccontare e ne escono sempre di più ogni volta che vado avanti con la scrittura!
Detto questo vadooooooo!
 

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Capitolo 52
*** CAPITOLO 52: NABI ***


CAPITOLO 52: NABI
 
4 MARZO 2017
Isabel stava sistemando gli ultimi oggetti di Nabi nella piccola valigia viola destinata alla cucciola per partire, sarebbe partita fra un paio di ore diretta alle Hawaii e sarebbe dovuta rimanere lì a prendersi cura di sua madre, donna che non si era per niente presa cura di lei, la donna che l'aveva abbandonata. Non era una cosa che avrebbe voluto fare volentieri. Non avrebbe mai voluto far parte della sua famiglia, ma era nata ed era costretta a farne parte e a seguirne le regole. La cosa positiva di tutto quel viaggio era la lontananza dal fratello che stava mettendo a dura prova la sua pazienza, fratello che qualche giorno precedente si era presentato nel suo hotel con amici ubriachi e aveva quasi distrutto la hall.
Chiuse la valigia con uno scatto veloce dovuto alla rabbia, chiuse gli occhi per un attimo, almeno partendo non avrebbe rivisto suo fratello per un paio di mesi.
“Isabel?” chiamò Win-hoo affacciandosi alla porta della camera da letto.
“Ho finito la valigia di Nabi, possiamo andare se anche tu sei pronto” disse lei voltandosi verso di lui e sorridendo stanca.
“Isabel… senti ma sei sicura di non voler avvisare Dashimen?” chiese l’assistente un po’ riluttante, nessuno dei due aveva detto niente al ragazzo.
“No. Ho bisogno di stare lontano da lui, non lo voglio tra i piedi” disse lei, aveva di nuovo cambiato idea su Dashimen, lui non l’aveva richiamata e lei aveva deciso di fuggire.
“Come vuoi, comunque mi hanno appena chiamato, tutte le opere di Do-yoon sono state messe sull’aereo” disse sorridendo.
“Perfetto portiamo tutto con noi alle Hawaii, appena è possibile prendiamo l’aereo privato e andiamo un paio di giorni Chicago per organizzare tutto”
“Sicura di voler fare la mostra?” chiese con riluttanza, aveva visto anche lui le opere di Do-yoon molto tempo addietro, sarebbe potuta essere una mostra straordinaria ma senza l’artista portava tristezza.
“Si, molto sicura, la voglio organizzare per l’anniversario della sua morte, non so se mettere tutte le opere ma la maggior parte si.” Disse tentennando ricordando i dipinti suoi e di Yoongi, non sapeva se mostrargli al  mondo, non ne era ancora convinta, ma aveva molto tempo a disposizione per decidere.
"Quindi andiamo?" Chiese lui incerto aspettando che Isabel cambiasse idea sul avvisare Dashimen, poiché lei si era fermata a guardare la foto sul comodino che ritraeva tutti e tre, foto che era stata scattata da poco al compleanno di Win-hoo.
"Si andiamo" disse lei con un sospiro, stava fuggendo, da lui. Dopo la telefonata con Taehyung e aveva scoperto che Dashimen e Hoseok si conoscevano dal tempo delle superiori. Quella era stata una specie di certezza, il magico unicorno era Hoseok. Tutti i pezzi si collegavano perfettamente. L'unica cosa che poteva fare era mettere alle strette Dashimen urlandoli contro tutti i suoi sospetti, ma non ne aveva il coraggio e non voleva essere troppo cattiva nei riguardi del ragazzo. Era arrabbiata, lei aveva detto tutto su Yoongi e lui invece non le aveva detto nulla su Hoseok.  Non ne capiva il perché, aveva paura che Dashimen l’avesse usata per tutto quel tempo per riavvicinarsi a Hobi.
Aveva paura della verità, l'unica soluzione era quelladi scappare. E si rese improvvisamente conto che lei lo faceva spesso quando non voleva affrontare un reale problema.
Prese la piccola valigia di Nabi e con Win-hoo incominciò ad avviarsi verso l'uscita del suo appartamento.
 
 TARDA MATTINATA HOTEL
"Ehi nipote cosa fai qui?" Chiese Chin-hae  bloccando Dashimen nel hall dell’hotel e guardandolo sconvolto nel trovarlo lì a ciondolare tranquillamente per l’hotel.
"Ci vivo?" Chiese con tono sarcastico.
"Perché non sei all'aeroporto?" Chiese lo zio confuso.
"Perché dovrei essere in aeroporto?" Rispose lui più confuso di suo zio. Aveva detto all’uomo che non avrebbe mai potuto accettare il lavoro con i bts.
"Ti avevo detto che non volevo lavorare per gli idol"
"Cosa c’entrano gli idol ora?" Chiese confuso lo zio.
"I bts partono oggi per il tour, ti avevo parlato della proposta di lavoro che ho rifiutato. Non posso andare in giro per il mondo devo badare a Isabel." Disse serio, doveva continuarlo a fare, doveva anche dirle la verità, l’aveva promesso a Taehyung.
"Lo so questo…. Perché non sei all'aeroporto con Isabel e Win-hoo?"
"Perché si trovano all'aeroporto? Non ne so nulla" Chiese Dashimen strabuzzando gli occhi ignaro di tutto.
"Aigoo, mi sa che non ti ha detto nulla" disse lo zio realizzando tutto, e capendo che loro due fossero realmente ai ferri corti.
"Di cosa stai parlando? Che sta succedendo!" Dashimen incominciava a sentire il panico e guardava lo zio in cerca di risposte nervoso.
"Andiamo, in ufficio ne parliamo lì"
"Lei sta bene?" Chiese tentennando mentre seguiva lo zio verso l'ufficio privato.
"Si sta bene, ma a quanto pare voi siete ancora arrabbiati" sbuffò l’uomo, avere a che fare con quei ragazzi lo stava facendo invecchiare troppo velocemente.
 
Si sedettero entrambi dentro l’ufficio chiudendo la porta e lo zio prese il pacco di sigarette da un cassetto della scrivania e ne cacciò  fuori due, una per entrambi.
Dashimen la presa riluttante, mentre aspettava che lo zio parlasse, aveva il cuore a mille e aveva bisogno di risposte.
"Isabel sta partendo per le Hawaii, il padre vuole che lei vada lì perché la madre è ricoverata in un centro di disintossicazione, e la deve tenere buona. A quanto pare la madre ha delle informazioni sul signor Kim che potrebbero causare un grande scandalo sulla famiglia." Sintetizzo tutto Chin-hae in modo fin troppo conciso.
"Lei… non mi ha detto nulla, non mi ha chiesto di andare con lei.. io.." guardò lo zio in cerca di risposte.
"Siete arrabbiati ancora?"
"È lei che si è arrabbiata con me! Ti avevo detto che non dovevo andare da Yoongi! È arrabbiata con me per quello!" esplose lui alzandosi in piedi sotto lo sguardo dello zio che invece rimaneva calmo e seduto continuando a fumare.
"Le hai raccontato di Hoseok?" Chiese lo zio in modo pacato.
"NO. Aveva reagito malissimo per il suo ex! Figurati se potevo parlarle dei miei problemi!" trillò lui per poi rimettersi a sedere e incominciando a fumare col far nervoso.  
"Secondo me avrebbe aiutato, forse si sarebbe intenerita per la tua situazione, forse avrebbe compreso meglio e ti avrebbe perdonato" provò a dire lo zio.  
"Oh per favore! Le vado a dire che conosco Hoseok da una vita e che ne sono innamorato, sai quella che combina? Si arrabbierà con me perché siamo andati a letto insieme!"
"Non credo lei è molto aperta mentalmente, penso che la sottovaluti, penso che capirebbe" disse Chin-hae  guardando il nipote con rimproverò.
"Dovrei raggiungerla all'aeroporto?" Chiese titubante
"No, non credo." Disse lo zio.
“Cosa dovrei fare?” chiese lui in crisi in cerca di una soluzione.
“Lasciale del tempo, prova a scriverle ogni tanto per sapere come sta, prova a far finta di non essere arrabbiato e accomodante, può darsi che lei si calmi e ti chieda di raggiungerla” disse lui soppesando un po’ all’idea ma non sembrando convincente con le sue parole.
“Non mi sembra un gran consiglio… sono nella merda” disse Dashimen
“Si calmerà, ora devo andare e tu forse dovresti dormire, sembra che non dormi da giorni. Tornerà da te, siete inseparabili voi due, lei ti vuole bene” e dicendo così spense la sigaretta e con un cennò del capo salutò il nipote lasciandolo lì solo a pensare.
Dashimen si prese la testa tra le mani, era rimasto di nuovo solo, e questa volta non sapeva se la cosa gli sarebbe andata bene. Era abituato alla solitudine l’aveva ricercata in tutti quegli anni, ma sia Hoseok, che Isabel, erano finiti nella sua vita e lui aveva trovato in loro qualcuno di fin troppo importante per lui.  Gli amava, e non voleva non avergli nella sua vita. I sentimenti che provava per entrambi erano talmente forti da fargli rinunciare alla sua solitudine e da incutergli paura, era terrorizzato dal perdergli. Sembrava come se stesse riavendo Hoseok, ma come se questo significasse perdere Isabel. Forse non avrebbe mai potuti avere entrambi, forse non avrebbe potuto avere nessuno dei due.
 
POMERIGGIO AEREOPORTO
"Perché siamo dovuti venire nella lounge? L'aereo non era pronto?" Chiese Isabel mentre camminava lenta, verso due divanetti in un lato remoto delle lounge dell'aeroporto.
"Hanno detto che devono finire di controllare delle autorizzazioni di volo e cambiare un attimo l'orario di volo per non andare ad incidere con gli altri, chiamo e  cerco di capire quanto dobbiamo aspettare" disse Win-hoo allontanandosi un attimo dalla ragazza, mentre lei si guardava intorno incuriosita da degli schiamazzi.
All'interno della lounge stava entrando un gruppo numeroso di persone e il chiacchiericcio era fin troppo alto per i suoi gusti, incominciò a frugare nella borsa in cerca delle cuffiette per mettere fine a quel frastuono.
Nabi intanto che era seduta sul divanetto vicino a lei, si alzò sulle gambe posteriori, poggiando quelle anteriore sul bracciolo del divano per osservare meglio tutto il gruppo di nuovi arrivati.
Non abbaiava, non era un cane da forti abbai a meno che non fosse spaventata o  che qualcuno la sorprendesse. Nabi guardava verso il gruppo di persone incuriosita, mentre annusava l'aria. Isabel senza prestare poi molta attenzione al cane, che di solito non si allontanava da lei senza permesso, azionò la musica al suo cellulare e incominciò a rivedere alcune email a cui doveva rispondere.
Nabi vicino a lei continuava ad annusare l’aria e con la coda incominciò a scodinzolare, sì voltò a guardare Isabel in cerca di attenzioni, ma la ragazza si era appena alzata in piedi nervosa, incominciando a camminare in circolo mentre ragionava sul modo migliore per rispondere a un'email appena ricevuta.
Nabi abbaiò una volta in modo squillante per attirare l’attenzione della padrona, che con la mano le fece segno di stare buona.  Nabi tornò a guardare il gruppo di persone dalla parte opposta della lounge continuando a scodinzolare puntando lo sguardo lontano su alcuni ragazzi che si stavano accomodando a dei divanetti.
Isabel continuava a girare intorno nervosa scrivendo l’email e poi cancellandola  nel frattempo mentre la sua padroncina era distratta  Nabi saltò dal divanetto e incominciò a correre verso il gruppo di persone che si era accomodate dalla parte opposta della stanza. 
Correva velocissima abbaiando richiamando l'attenzione del gruppo.
Isabel si voltò di colpo, facendo cadere il telefono a terra e incominciò a inseguire Nabi urlando il suo nome.
 
I bts si erano appena accomodati su dei divanetti, Yoongi si era posizionato comodo e aveva preso il telefono in mano controllando l’ultimo messaggio ricevuto da Suran, e sospirando davanti a tutti quei cuoricini e a quell’augurio per il viaggio.
"È un cane quello che sta abbaiando?" Chiese Jimin all’udire l’abbaio.
"Sicuramente non è un gatto" rispose Yoongi in malo modo per via di quella domanda stupida.
"Aigoo nervosetto oggi?" Lo punzecchiò Jimin, era abituato alle uscite infelici di Yoongi, specie quando era di cattivo umore.
"Non è giornata!" Disse in modo irritante, aveva in mente la voce soffice di Suran che aveva sussurrato ti amo, e lui non aveva risposto, gli era andata bene che lei si fosse addormentata, così aveva fatto finta di nulla. Il ricordo lo tormentava, sapere che lei fosse innamorata a differenza sua, non lo faceva sentire per niente bene. Anzi si sentiva una merda e un grandissimo stronzo.
"Dai stiamo per partire per il tour un po’ di ottimismo!" Cercò di portare il buon umore Jin che si era spaparanzato su una poltroncina vicino a Yoongi aspettando di salire sul volo per poter stare in tutta tranquillità con Yuri che al momento era lontana da lui per non creare sospetti in qualcuno di estraneo nella lounge, che al momento era nel caos.
"Ma che sta succedendo?" Disse Namjoon facendo saettare lo sguardo sullo staff che si muoveva strano saltellando o schivando un qualcosa per terra.
“Vi ho detto c’è un cane” disse Jimin pensando che fosse quello il motivo del trambusto, tutti i ragazzi al di fuori di Yoongi si voltarono a guardare verso lo staff in difficolta.
“Nessuno lo riesce ad acchiappare, aigoo come scappa” disse Jungkook ridendo per via della situazione e indicando il cane che stava slittando tra le varie persone dello staff che cercavano di acchiapparlo.
“Viene da questa parte?” chiese Taehyung assottigliando lo sguardo per guardare meglio.
"Acchiappate quel cane!" Urlò uno dei bodyguard cercando di prendere il cane ma non riuscendoci e finendo sdraiato per terra urlando un paio di frasi colorite.
"Nabiiiii!!!!!" Urlò  Isabel in lontananza fermandosi alla vista dei bodyguard.
Yoongi a sentire la voce, fece un salto dal divanetto in cui era, facendo spaventare Jimin che urtò Jungkook vicino a lui, nessuno si aspettava quel salto felino da parte del maggiore.
Il cane arrivò a destinazione sotto lo sguardo di tutti.
Nabi fermò improvvisamente davanti a Yoongi che era in piedi e osservava il cane di fronte a lui. Nabi incominciò a scodinzolare e con la lingua a penzoloni fuori dal muso, le orecchie giganti che si muovevano come le ali di una farfalla. Guani per richiamare l'attenzione del rapper aspettando di essere salutata e di ricevere le coccole o addirittura  una delle buone crocchette che Yoongi era solito darle in passato quando  stava da Isabel.
"Non è Nabi?" Chiese Taehyung emozionato nel vedere la cucciola e incominciando a saltellare sul posto.
"Nabi?" Sussurrò Yoongi incredulo ne vedere il cane di fronte a lui, non poteva crederci era veramente lei. Nabi abbaiò a sentire il suo nome, il rapper sorrise di gioia, guardando la cagnolina con gli occhi lucidi, si chinò e la prese in braccio, Nabi per giusta risposta incominciò a leccargli una guancia. Yoongi strinse di più il cane a se sotto lo sguardo di tutti. L’era mancata tantissimo Nabi, adorava quella cucciola, da un punto di vista era anche sua e non solo di Isabel, lei era la sua bambina.
 
Isabel si trovava a pochi metri bloccata da alcune guardie del corpo, appena aveva capito da chi Nabi fosse andata, aveva smesso di litigare con i bodyguard. Osservava per quanto le era possibile la scena di Yoongi che faceva le coccole alla sua cagnetta.
Erano bellissimi insieme, trattenne a stento un sorriso nel guardarli.
 
Yoongi incominciò a guardare intorno cercandola, la individuò bloccata dai bodyguard, rimase un attimo ad osservarla, cercando di pensare a quale sarebbe stata la scelta giusta da fare. Lo sapeva avrebbe dovuto cedere il cane al manager, così lo avrebbe ridato alla padrona, avrebbe dovuto evitare di avvicinarsi a lei e parlare. Era la scelta giusta da fare evitare di creare imbarazzo o di metterla nei pasticci, sapeva che per Isabel parlare con lui poteva essere un problema. Doveva fare quella scelta, far finta di nulla.
 
Isabel era immobile incatenata al suo posto, osservava Yoongi solamente lui e nessun’altro, si sentiva nervosa in quel momento, sentiva la mani sudare e il cuore andarle talmente fuori da rischiare di uscirle dal petto.
 
Yoongi si mosse lentamente in direzione della ragazza sotto lo sguardo di tutti, lo staff era intento a parlare sottovoce e commentare la scena, il restante dei membri del gruppo era in religioso silenzio e osservavano la scena cercando di capire come Yoongi avrebbe agito.
Il rapper si fermò un attimo a metà strada, guardò il manager, avrebbe dovuto consegnarli Nabi. Il cane gli leccò la mano, mentre rimaneva tranquilla tra le sue braccia e osservava Isabel che era ferma a pochi metri da loro.
Yoongi tornò a guardare lei, era bella, capelli ancora corti all'altezza della spalla, aveva in testa il cappello che lui aveva prestato a Jk, sorrise nel vederlo, lei lo indossava probabilmente senza sapere a chi realmente appartenesse. Lui invece indossava il suo di cappello quello che aveva scordato nello studio di Namjoon, il cappello che ancora aveva un leggero profumo di gelsomini. Avevano ognuno il cappello dell'altro, era come se facessero entrambi sempre parte delle loro vite anche senza poter stare insieme.
Era la quarta volta che la incontrava in un mese circa, la prima in ascensore quando l’aveva persa, la seconda quando l’aveva sentita nello studio di Namjoon e l’aveva lasciata andar via, e la terza al diploma di Jungkook quando era rimasto immobile senza riuscire a fare o dire niente.
Tornò a camminare lento, sorrise verso di lei, e decise che quella volta si sarebbe fermato a parlare con lei, il destino lo voleva e lui per una volta aveva deciso di andare incontro ad esso.
Isabel lo vide sorridere verso di lei, e si sentì morire dentro, fu come se per un istante il suo cuore avesse perso un battito e l’avesse donato a lui.
Si sentiva come se un filo invisibile legato a lei la stesse tirando verso di lui.  Stava per fare un passo indietro, non poteva avvicinarsi a lui, sarebbe dovuta scappare, come scappava sempre, ma c’era qualcosa che non le permetteva di muoversi. Il sorriso di lui era come se la tenesse legata lì immobile le faceva l’effetto di una calamita. 
Voleva muoversi scappare, ma non poteva, riusciva solo a rimanere immobile. 
Lui si avvicinava sempre di più a lei. Quel fino che gli teneva legati non era riuscito a tirare lei verso di lui quindi aveva deciso di fare il contrario, mandando Yoongi da lei.
Il cuore accelerava sempre di più, a ogni passo di lui.
Lui era ciò di cui il suo cuore aveva bisogno, ciò che il suo cuore voleva.
Era come se avessero ancora una storia segreta in atto, il loro amore segreto ancora ardeva ed era nascosto a tutto il mondo, urlava e si dimenava con forza volendo essere liberato.
 
Yoongi Fece  un segno ai bodyguard di farsi da parte e loro lo fecero.
"Ti è scappata" disse avvicinandosi a lei, continuando a tenere stretta Nabi.
Il resto del gruppo si avvicinò leggermente per poter osservare la situazione, senza intervenire, a meno che il tutto non si fosse trasformato in una tragedia. Erano curiosi di capire come lei si sarebbe comportata.
"Mi dispiace, farò più attenzione la prossima volta" disse lei in modo formale chinando  leggermente  il capo. Stava provando a comportarsi come se non lo avesse mai conosciuto, come se  fossero due estrani.
Lui sorrise a quel modo di fare di lei, sapeva che comunque lei fosse in imbarazzo le guance le si erano tinte di rosso quasi immediatamente appena lui si era avvicinato.
"Forse le manco" Sussurrò lui, guardando Isabel che continuava a tenere il volto abbassato.
Lei alzò di nuovo il volto, si guardarono entrambi negli occhi mentre intorno a loro il silenzio aleggiava, anche lo staff si era ammutolito.
Lei sorrise lievemente "Si, penso sia così, le manchi" si lasciò sfuggire quella dichiarazione, si capiva dalle parole che intendesse che mancava a lei,  si era per un attimo dimenticata di tutto e di tutti, mentre continuava a guardare gli occhi di lui, come se ne fosse legata.
Yoongi fece dei passi incerti verso di lei.
"Parti anche tu?" Chiese poi, mentre continuava a tenere il cane in braccio.
"Si, Hawaii, devo andare per mia madre" disse lei arricciando il naso contrariata per quel viaggio.
Stavano facendo conversazione in maniera tranquilla come se il tempo non fosse mai passato, come se non ci fosse stata mai tutta quella distanza. Erano loro due, erano quelli di un tempo, nulla del loro amore era cambiato.
"Ah... Sarà dura immagino" disse lui scuotendo leggermente il capo, capendo il disagio di lei nel dover incontrare la madre.
"Si, lo sarà. Ma devo." Disse lei scuotendo leggermente le spalle come a volersi levare un fastidio d'addosso.
"Lo so, andrà bene vedrai. Poi alle Hawaii c'è il mare, so che ti piace. Saremmo dovuti andare, me lo chiedevi spesso." Sospirò lui, sapeva di quanto lei amasse il mare, di quanto le piaceva camminare sulla spiaggia a piedi nudi.
"Te l'ho chiesto solo tre volte" disse lei arricciando il naso.
"Si, ed è  tanto, tu non sei solita chiedere niente. Se lo hai fatto tre volte è  perché ci tenevi" sorrise lui gentile, dimostrando con quelle parole che la conosceva fin troppo bene anche a distanza di anni.
"Si… ma non c'è stata occasione" sorrise tristemente lei, era una delle poche cose che non erano riusciti a fare, avevano parlato in passato di organizzare una gita a jeju, l'avrebbero dovuta fare alle prime ferie di lui, ma non erano mai riusciti ad arrivare alle sue ferie, si erano lasciati prima.
"Forse in futuro?" Provò a chiedere lui titubante, cercava un qualcosa che gli desse una speranza, qualcosa a cui aggrapparsi.
Lei rimase immobile a guardarlo, ingoiò a vuoto e scosse la testa, sentiva gli occhi pizzicare.
Cercò la forza per non piangere.
"No, non credo sia possibile" disse sottovoce, guardandolo triste.
"Mmh, va bene." Annuì lui, mentre lei cominciò a guardarlo confusa da quel modo di fare, così accondiscendente.
"Hai bisogno di tempo, va bene. Lo so." Annuì lui di nuovo.
"Non ho bisogno di tempo, non c'è questo tempo." Disse lei con tono lieve.
"Tieni Nabi." Disse lui sorridendo e porgendole il cane, ignorando la frase appena detta da lei.
"Yoongi... "
"No. Non incominciare, per favore. Non fare la stronza. Solo per ora. Lasciami questo momento. Ho bisogno di avere un nuovo momento con te. Ma uno bello."
Si guardarono ancora in silenzio. Lei riprese il cane tra le sue braccia, lo guardo indeciso su cosa fare, poi sorrise con amore.
"Andate in tour?" Chiese lei sorridendo provando a fare ciò che lui le avesse appena chiesto. 
"Sì, incominciamo dall'America del sud, stiamo per diventare internazionali" sorrise con orgoglio lui, felice di darle quella notizia, rendendola fiera di lui.
"È un’ottima cosa, stai realizzando il tuo sogno" sorrise  piena d'orgoglio.
"Si è uscito il mio mix tape, non so se l'hai ascoltato, però se non l'hai fatto per problemi tuoi....forse... ora potresti, non so  forse in viaggio, si scarica in modalità gratuita, ti faccio vedere come" disse lui con entusiasmo, balbettando leggermente in imbarazzo. Si avvicinò di più a lei.   
"Io l'ho sentito.. quando è  uscito.. ho visto gli mv e i tuoi capelli biondi bianco" sorrise lei gentile.
"Dici che sto  bene con quella tinta? Sono tornato scuro, tu non li  tingi più?" Chiese lui incuriosito, scompigliandosi i capelli e ridacchiando leggermente un po' a disagio.
"No, non lo faccio più... ci sono molte cose che non faccio più" disse lei con tono amaro.
"Beh si cresce no? Si cambia anche"
"Si, succede a tutti...." Annuì lei dondolando da un piede all'altro e stringendo Nabi.
"Che ne pensi?" Chiese lui aspettandosi un commento sul suo mixtape.
“Che sei bello anche biondo” disse lei sorridendo appena e arrossendo sempre più sulle guance, lui ridacchiò a quel complimento.
“Cosa ne pensi del mix-tape?” chiese lui continuando a ridere, lei rise a sua volta, una risata spontanea e bella limpida.
"D-boy.. ti sta bene, anche agust-D. Mi è  piaciuto il tutto, hai prodotto quella canzone sul nostro diploma alla fine" commentò lei
"Si! Ricordi ti avevo fatto sentire il primo demo è  cambiata un po' ma la sostanza è  quella" disse lui con allegria, lei si ricordava di quel pezzo, lei non aveva dimenticato nulla.
"Si me lo ricordo... è  rimasta molto simile" sorrise incoraggiante lei.
"Mi fa piacere che ti sia piaciuto... penso che il tuo assistente ti stia cercando" disse poi individuando Win-hoo che correva verso di lei, lei si voltò un attimo per individuarlo.
"Forse il mio aereo è pronto a partire"
"Ah... si il tuo volo. Quanto rimani alle Hawaii?" Chiese poi con curiosità.
"Mmh, un mese forse più... non lo so, devo risolvere alcuni casini con mia madre... "
"Forse riesci a venire a un nostro concerto? Abbiamo un tour ampio in America, forse potresti lontano da qui?" provò a chiedere lui, avrebbe tanto voluto che lei lo vedesse esibirsi.
"Io…" non riuscì a finire la frase perché Win-hoo si era appena catapultato al suo fianco.
"L'aereo è  pronto!" Annunciò con il fiatone poi guardò Yoongi e impallidì. "ehm ciao…" disse in imbarazzo chinando il capo.
"Ciao Win-hoo giusto? L'amico di Dashimen" disse Yoongi per poi guardare Isabel che invece osservava il suo assistente in modo impassibile.
"Ehm si…"
"Dobbiamo andare immagino" annunciò Isabel percependo il disagio di Win-hoo che non sapeva come comportarsi.
"Oh… si giusto, beh quindi…" balbettò Yoongi non sapendo cosa dire.
"Addio Yoongi" disse lei continuando a tenere stretta Nabi, Yoongi si avvicinò a lei, per poter accarezzare il cane e la guardò dritto negli occhi.
"Lo sai vero?" Chiese lui continuando ad incatenarla con lo sguardo.
"Si… e dovresti smetterla… lo sai vero?"
"Lo so. Ma non lo farò." Approfittò a toccarle la mano mentre accarezzava il cane, a quel contatto Isabel spalancò gli occhi, un brivido la percosse per tutta la colonna vertebrale, lui fece il suo migliore sorriso gommoso e fu come se lei si sentisse sciogliersi dentro.
 
Nessuno dei due avrebbe mai smesso di amare l’altro, non importava quanto tempo ci sarebbe voluto, sarebbero tornati insieme, il filo rosso non era ancora stato spezzato del tutto, si era un po’ sfilacciato nel corso degli anni ma in quel preciso istante sembrava essersi rafforzato, stava prendendo forza da quell’incontro e niente lo avrebbe spezzato. 
 
"Dovresti andare se non vuoi rischiare in un rapimento" si fece sfuggire lui, per poi ridacchiare leggermente nervoso, lei annuì con il capo e indietreggiò  leggermente, aveva bisogno di mettere distanza tra lei e lui, o sarebbe salita sul suo volo e l'avrebbe seguito per tutto il tour dimenticandosi dei rischi.
Win-hoo era rimasto immobile vicino a lei mentre guardava la scena, ormai sapeva la storia e solo a osservare il tutto si sentiva tremendamente triste.  Si avvicinò a Isabel per prendere Nabi e aiutarla.
"La prendo io, ora dovremmo andare" disse con tono delicato nella voce, mentre esortava Isabel a staccare gli occhi da lui.
"Si dovremmo" disse lei con tono triste si sporse un attimo a guardare il restante del gruppo, soffermandosi sulle facce di tutti i membri, erano diversi, più grandi, stavano crescendo.
Guardò per un istante il suo Oppa, una stretta al cuore e gli occhi le diventarono umidi, lo aveva trattato malissimo, era stata una grandissima stronza l'ultima volta che lo aveva incontrato, avrebbe voluto correre e andare da lui abbracciarlo chiedergli scusa. Voleva poter vedere il sorriso che il suo Oppa le rivolgeva in passato.
Yoongi si voltò per capire chi lei stesse guardando con gli occhi così lucidi, vide Jin immobile come una statua, che la osservava senza un ben che minimo cenno di emozione.
Jin come per telepatia distolse lo sguardo da Isabel per un attimo, sapeva che Yoongi lo stava guardando con rimprovero e infatti così era, il rapper aveva assottigliato lo sguardo.
Tornò per altri due secondi a guardare Isabel, che continuava ad osservarlo, forse aspettandosi una reazione, un sorriso da parte sua come a dirle che andava tutto bene, che l'aveva perdonata.
Jin però non riuscì a sorriderle, si sentiva la faccia pietrificata. Lui non l'aveva perdonata, non riusciva a farlo, si sentiva ferito e no dalle parole che lei gli aveva rivolto al loro ultimo incontro, ma era arrabbiato perché lui non aveva potuta proteggerla, perché non si era confidata  con lui, perché gli aveva lasciato l'ingrato compito di diventare il cattivo della situazione.
Le diede le spalle, faceva male guardarla, faceva male non riuscire a sorridere, faceva male averla di fronte a lui.
Isabel si sentì morire, per via del gesto di Jin, si voltò di scatto a guardare Yoongi, in cerca di conforto. Lui si avvicinò a lei, passò una mano sul braccio.
"Va tutto bene" disse lui in un soffio, mentre avvicinava di più il suo corpo a lei, stava per abbracciarla.
Il suo corpo aveva agito d'istinto, così come lei aveva agito d’istinto cercando aiuto in lui.
Isabel era triste, e lui doveva rimediare a quella tristezza, lui si doveva prendere cura della sua ragazza.
Lei era la sua ragazza e sempre lo sarebbe stata.
Gli occhi di Isabel si allargarono improvvisamente, lui la stava per abbracciare la guardava con amore, lei non poteva, non poteva farsi stringere da lui.
Se lui l'avrebbe abbracciata sarebbe stata la fine, ci sarebbe stata troppo male.
Si staccò facendo un salto all'indietro mettendo più distanza possibile tra di loro.
Lo sguardo di Yoongi divenne improvvisamente triste.
"Devo andare." Disse lei facendo altri passi indietro come a voler scappare.
Lui chinò  il capo.
"Ciao al prossimo incontro"
"Addio." Disse lei invece si avvicinò Win-hoo ed entrambi andarono via.
 
Yoongi sospirò mentre la intravedeva andare via di nuovo. Appena fu sparita dal suo raggio visivo, si voltò verso i membri che erano tutti in piedi e aspettavano una sua reazione, sorrise e si andò a rimettere seduto comodo in attesa di partire per il tour.
"È stata gentile!" Esclamò Jimin sorpreso parlando per primo.
"Vado in bagno" disse Jin prendendo le distanze da tutti e andando via quasi correndo.
"È ancora arrabbiato con lei…. Dovrebbe perdonarla, lo abbiamo fatto tutti" disse dubbioso Jungkook.
"Mmh. Non è  arrabbiato… penso ci stia male. Per quanto dica che dovremmo starle lontano, anche lui è sempre avido di informazioni" disse Namjoon.
"Poteva sorriderle però, ci è rimasta male" disse Yoongi pensieroso.
"Hyung ognuno è  libero di reagire come meglio crede" disse Hoseok piccato.
"Ehi… ma Dashimen non mi aveva detto che lei sarebbe partita via da Seul di nuovo!" Esclamò con fare accusatorio verso Hoseok che lo guardò schifato "perché te la prendi con me?" Disse risentito.
"Ehm… è  tuo amico" si giustifico il ragazzo sorridendo ampliamento.
“Forse Win-hoo non ha ancora informato Dashimen, anche se sono amici forse doveva avvertirlo che sarebbe partito” disse Hoseok confuso.
“Mmh… si è strano. Capiremo” disse Yoongi per poi voltare la testa verso il corridoio che dava ai bagni.
“Io… vado dallo Hyung” disse lui e con passi decisi si avviò verso il bagno sotto lo sguardo di tutti che sospirarono, non vedevano Isabel e Yoongi insieme da troppo tempo e malgrado ciò era come se tutti avessero sentito l’amore che ancora era forte in loro.
Guardarli vicini e parlare era stato quasi irreale, era stato come vedere il puro amore, che aveva lasciato ora solo angoscia e tristezza dentro di loro. Sarebbe stato così, avrebbero sempre sentito quell’angoscia per il non saperli insiemi.
 
Angolo dell’autrice:
Ciaoooo a tutti! E con questo capitolo pongo fine al secondo volume! Ci si rileggerà nel terzo! “ci sarà però un extra come nel volume precedente è breve ma c’è”
Lo pubblicò domani! Poi sabato prossimo se tutto va secondo i piani pubblico il 1 capitolo del 3 volume! 
Vi lasciò la mia playlist di ispirazione.
Le canzoni che hanno ispirato un dei pezzi in particolare all’interno di questo capitolo sono qui.
In particolar modo The heart need, the heart want.
https://www.youtube.com/watch?v=ClC2YUBtVvI&list=PLwJNdBo06iadCzCtMPqz1Ak1yr2TJ-aRk&ab_channel=KerryMuzzey
Ve lo immaginavate che si sarebbero visti? Io no.
Ma il fatto è che questi e due sono 2 mesi che si stanno girando intorno e rischiano di incontrarsi.. sono sempre arrivati lì lì a parlarsi è il destino. 
Il Fato vuole che si incontrino e che parlino!
Maybe it’s fate….
Ho pianto al loro incontro mentre lui le dice lo sai vero? Vedetelo come un lo sai che ti amo, che ti amerò, che ti aspetto e ti aspetterò.
DATEMELI INSIEME DI NUOVOOOOO!  Sto male per tutta questa FF… odio scriverla ma amo scriverla.
Mensiono un attimo il pezzo di Jin è breve ma adoro lui e il rapporto con Isabel, bisticciavano tantissimo ma avevano i loro momenti seri. Hanno un rapporto che io amo veramente perché per quanto entrambi molto bambini in alcuni atteggiamenti, quando serve sanno essere seri e riflessivi.
 Non ci credo ho quasi finito questo volume è durato un eternità anno di scrittura... per scrivere un anno e mezzo  ç_ç 

NON FINIRò MAI! 
 

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Capitolo 53
*** SPECIAL ***


CAPITOLO SPECIAL: EPILOGO
 
13  MARZO 2017 1:30 Honolulu
Era notte fonda quando Isabel decise di uscire fuori si casa, camminava in punta di piedi per evitare che Nabi o Win-hoo si svegliassero.  Varcò la porta di casa e si diresse scalza per il giardino fino ad arrivare a un piccolo cancelletto, lo aprì delicatamente, evitando di fare rumore e uscì.  I suoi piedi si posarono sulla fredda sabbia, chiuse gli occhi beandosi di quella sensazione di libertà.
Era stata una buona idea affittare quella casa che dava sulla spiaggia, avrebbe potuto camminare vicino al mare ogni qualvolta che ne avesse avuto voglia. Incominciò a camminare dirigendosi verso il bagnasciuga, voleva poter toccare l'acqua con la punta delle dita. Avrebbe tanto voluto immergersi tutta, ma l'oscurità dell'oceano di notte un po' la terrorizzava.
Nell' ultimo periodo aveva di nuovo pensieri suicidi, tutto era incominciato dopo la litigata con Dashimen, l'aver chiuso con lui, essere da sola in quel posto la faceva sentire terribilmente triste.
Aveva provato a pensare di perdonarlo, aveva provato a capire, ma era troppo arrabbiata con lui. Per quanto si sforzasse di far andare bene le cose, per quanto si sforzasse di far pace con i suoi pensieri, continuava a vivere nel malessere e nella rabbia.
Un tarlo continuava a tormentarla, continuava a essere convinta che in qualche modo, in tutte le azioni di Dashimen, centrasse Hoseok. Si era convinta che fosse lui il magico unicorno per cui Dashimen soffrisse. Aveva la paura che Dashimen l'avesse usata per tornare nell'orbita di Hoseok.
Era arrabbiata per via della bugia, Taehyung al telefono aveva anche confermato di più i suoi sospetti.
Finalmente toccò l'acqua con la punta dei piedi, si sedette sul bagnasciuga umido sporcando la sua sottana di pizzo blu notte con la sabbia umida. Chiuse gli occhi beandosi del leggero rumore delle onde e dell’acqua fredda che le faceva solletico ai piedi, si sdraiò sulla sabbia umida e rimase così ferma con gli occhi chiusi beandosi di quella pace.
Era alle Hawaii da una settimana, pensava che si sarebbe rilassata e sentita meglio, ma nel suo cuore aveva solo turbamento.
Si sentiva ancora scombussolata dall’incontro con Yoongi, il toccò di lui, lo sguardo di lui, erano sempre e perennemente sigillati nella sua testa.
Lo amava, lo amava fin troppo, ma più gli anni passavano, più il tempo scorreva, più perdeva le speranze di un futuro ricongiungimento.  L’età avanzava era prossima ai ventiquattro anni e sapeva che prima o poi suo padre si sarebbe intromesso con un matrimonio combinato, se lo sentiva. Percepiva di avere sempre meno tempo a disposizione. Probabilmente non sarebbe mai riuscita a riperdersi Yoongi, probabilmente sarebbe stata destinata come Park Bong-cha a contrarre matrimonio con qualcuno di orrendo che la maltrattava.  Do-yoon in passato le aveva raccontato di come suo fratello fosse un uomo crudele, di come gli avesse puntato una pistola dritta in fronte e di come lo avesse minacciato.  Aveva rinchiuso anche quella ragazza in una stanza per giorni senza darle cibo.
Isabel incominciava a temere che sarebbe potuta finire con lo stesso destino, specie per via di suo padre, un despota.
Non voleva ritrovarsi con un uomo come lui al suo fianco, non voleva passare quello che aveva patito sua madre in passato, per quanto la donna non fosse stata una santa e l’aveva abbandonata, Isabel sapeva cosa lei aveva dovuto sopportare. Aveva rinchiuso le esperienze dolorose di quei ricordi in una parte precognita della sua testa e da quando si trovava lì alle Hawaii, quelle atroci memorie stavano prendendo vita nella sua testa, facendola impazzire, scombussolandole i pensieri. 
Non voleva assolutamente diventare come sua madre, non voleva ritrovarsi in una vasca da bagno con il sangue gocciolante sul pavimento, terrorizzando chi l’avrebbe trovata così. 
Aprì gli occhi per scacciare quegli orrendi ricordi, li aveva provati a cancellare, ma non ci era mai riuscita, erano lì e stavano riaffiorando, e sarebbero riaffiorati sempre di più con il passare del tempo.
Guardò l’oceano di fronte a lei e sospirò, si passò una mano sulle guance trovandole umide.
Terrore, era terrorizzata da ciò che le attendeva nel futuro, era terrorizzata di dover fare i conti con un passato orrendo.
Si era illusa che quella visita costretta alle Hawaii si sarebbe risolta subito, che avrebbe potuto prendere le informazioni che le servivano in fretta, ma si stava rendendo conto che così non poteva essere. 
Yoongi e i ragazzi erano stati solo un momento di felicità nella sua vita, un momento che era probabilmente durato anche fin troppo, un momento che non era destinata ad avere, incominciava a pensare che era stata solo una deviazione che la sua vita aveva fatto. La sua vita era destinata tutta a sofferenze e a solitudine. 
Si era illusa, la speranza di poter essere felice era stata solo un qualcosa che l’aveva fatta soffrire sempre più.
Vivere di quel sacrificio le dava solo una ragione a non voler lasciar andare la sua vita.
Vivi per lui anche se non con lui.
Era stato quello il suo obiettivo, sapere che lui stesse bene e al sicuro.
Chiuse gli occhi sdraiandosi di nuovo sulla sabbia gelida e umida per quanto fosse stato magnifico parlare con lui come se nulla fosse cambiato, avere un altro momento felice, incominciava realmente a rendersi conto che forse avrebbe dovuto non solo salvare Yoongi, ma provare anche a salvare se stessa , in fin dei conti lui era al sicuro, stavano per diventare star internazionali sempre di più, avevano i bodyguard, sarebbe stato al sicuro anche senza il suo sacrificio.
Forse era veramente arrivato il momento di dover pensare a se stessa e con quel pensiero in testa e il volto di Yoongi in mente pian piano si addormento sulla riva dell’oceano.
 
Ore: ? Posto: ?
Una mano la toccava con delicatezza il polso, e lei si ritrovò ad essere incatenata con gli occhi  di lui, lui che aveva  incominciato ad accarezzarle il polso in modo di leggero. Sul volto un accenno di sorriso da parte di entrambi. Gli occhi che la stavano guardando sembravano brillare di un intensità tale da stordirla  di più.
“Mi sei mancata” sussurrò lui avvicinandosi al viso di lei.
“Mi manchi sempre, in continuazione” balbettò lei, mentre la mano di lui incominciò ad accarezzarle il braccio. 
“Lo sai è la stessa cosa per me, l’amarti ancora” disse sempre lei mentre continuava a specchiarsi negli occhi di lui.
“Lo so, ci ameremo sempre non importa ciò che accade, non importa se rimaniamo distanti. La troveremo una soluzione, la troverai? Io aspetterò. Se tu non dovessi trovarla, lo sai io mi sto impegnando, diventerò ricco e potente così potrò proteggerti” disse lui per poi accarezzarle il viso e asciugarle le lacrime.
“Ti amo Isabel, ti salverò da tuo padre” disse lui con coraggio, per poi avvicinarsi e baciarla in modo delicato.
Lei si lasciò baciare, con le mani andò sui fianchi di lui, per poterlo avvicinare al proprio corpo.
“Mi manca fare l’amore con te” disse lei staccandosi dalle sue labbra per un attimo e guardandolo dritto negli occhi.
“Certo, gli altri non saranno mai alla mia altezza, io sono sensazionale” rise lui vantandosi un po’.
“Come sei diventato egocentrico” lo prese in giro lei con una risata.
“Mi manca fare l’amore con te” sussurrò lui baciandola di nuovo e lei si fece coinvolgere in quel bacio.
“Allora facciamo l’amore, siccome manca ad entrambi” disse lei vicino alle sue labbra.
“Le conseguenze non ti preoccupano?” chiese lui sapendo che ci sarebbero state conseguenze.
“Si, mi preoccupano sempre, o sarei tornata da te, o avrei fatto di tutto per vederti” rispose lei leggermente impaurita.
“Forse questa volta non ci saranno? Forse nessuno lo scoprirà siamo solo io e te  su questa spiaggia desolata, lontano miglia e miglia da Seul, da lui” provò a convincerla lui dandole forza, lei lo guardò incerta, e lui provò a sorriderle incoraggiante, le sfiorò la guancia e poi poggiò le sue labbra con delicatezza su quelle di lei.
Ricambiò il bacio e in quel bacio le preoccupazioni sembrarono scivolare via dal suo corpo, per poi cadere sulla sabbia e diventare granelli, che piano piano incominciarono a rotolare per raggiungere il mare e perdersi nella profondità dell’oceano, rimanendo disperse lì nei fondali e per non farne mai più ritorno.
 
13 MARZO 2017 7:30 SANTIAGO
Yoongi si svegliò al suono della sveglia, si passò una mano sulla fronte, era leggermente sudato.
Guardò in basso verso i suoi boxe e sospirò rumorosamente.
Era successo di nuovo, non capitava da tanto tempo, aveva fatto l’amore con Isabel ed era venuto.
Scosse la testa, maledicendo il tutto, e sperò di non aver sporcato le coperte della stanza.
Si alzò e controllò tutto non aveva causato nessun danno, e ringraziò per questo. 
Brontolò un po’ mentre con una mano andò a scompigliarsi i capelli.
Hawaii, meno di un mese e sarebbe stato lì, forse avrebbe potuta incontrarla, forse si sarebbe potuto far dare l’indirizzo da Dashimen e sarebbe potuto andare da lei.
Quell’incontro non era stato abbastanza, aveva bisogno di più. Si sarebbe preso di più per una volta.
Erano talmente tanto distanti da Seul che forse non avrebbero corso rischi, forse avrebbe potuto avere le sue agognate risposte.
Prese il telefono dal comodino per controllare le notifiche, e vi trovò dei messaggi da Suran.
Sospirò, era proprio uno stronzo si disse, l’avrebbe dovuta lasciare specie dopo quel ti amo, avrebbe dovuto mettere fine a quella relazione, ma Suran era un porto sicuro rispetto all’incertezza che aveva su Isabel.
A volte incominciava a temere che non fossero destinati realmente a stare insieme, che non si sarebbe mai arrivati a una fine felice.
Anche se l’aveva vista e aveva avuto la certezza che lui l’amasse ancora che entrambi si amassero ancora, aveva sempre un tarlo nella testa,  che gli faceva comunque dubitare che quell’amore non era quello per la vita, ma era stato solo un amore passato e che tale sarebbe rimasto.
Era per via di quell’incertezza che non aveva ancora lasciato Suran, forse pretendeva troppo, non si poteva avere tutto quello che si vuole nella vita, forse avrebbe dovuto accontentarsi di ciò che aveva ora, della sua relazione attuale.
Doveva vederla di nuovo, doveva assolutamente incontrarsi con lei alle Hawaii, doveva mandare via quel piccolo tarlo.
Aveva bisogno di avere la certezza che aspettare sarebbe valsa la pena.
 
Angolo dell’autrice:
Capitolo breve ma questo è perché è un extra.
Doveva esserci una smut ma ahimè non sono nel mood e non sono riuscita a scriverlo. La parte iniziale introduce un po’ quello che Isabel dovrà andare ad affrontare con la madre e menziona questi ricordi del suo passato che ha represso ma che lei sa usciranno fuori. 
Lei incomincia a pensare che forse sia il momento di salvarsi e ha il terrore di un futuro matrimonio combinato pensa che sarà con un uomo orrendo, e questo perché suo padre lo è.
La parte centrale è un sogno collegato di entrambi, è un qualcosa di nuovo che mi andava di mettere, potete vederlo come un di più che faccia o no parte della storia.
Yoongi ha bisogno di una certezza in più la chiacchierata è stato poca per lui, la certezza che cerca è quella di continuare ad aspettarla e di lasciare Suran, vedremo cosa accadrà, riusciranno a beccarsi alle Hawaii solo il tempo me lo dirà!
Con questo chiudo ufficialmente il volume 2!
Penso che ci troviamo nel punto dell’accettazione della situazione.
Yoongi era partito con la depressione e la rabbia per poi avere un’evoluzione finalmente è in pace e sa come muoversi, continua a vivere la sua vita, ha trovato un modo per avere informazioni su di lei e stare tranquillo, continua a concentrarsi sul lavoro e a mandare avanti i suoi obiettivi. Ha bisogno solo di un altro momento.
Yoongi ha una bella crescita sono orgogliosa di come stia uscendo il suo personaggio
Isabel è il punto cruciale, ondeggia sempre sulla linea sottile del baratro della depressione.  Ha provato a inizio volume ha distruggere tutti i legami con i bts con scarsi risultati.  Ha perso di nuovo qualcuno di caro dopo essersi aperta (Io continuo a piangere per Do-yoon) .  Non ha molti punti di riferimento, ora che si è distaccata anche con Dashimen.
Lavora, e continua a stare sotto le direttive del padre e subisce i soprusi del fratello.
Ma ha rivisto Yoongi e ci ha parlato… vedremo cosa scatenerà ciò.
Le si prospetta un momento di autocritica e dovrà fare i conti con se stessa e i suoi traumi…
I bts ora hanno una specie d’inizio di storline che verrà amplificata in seguito.
Namjoon con la segretaria… (vi ricordo il fascicolo) ASPETTATEVI UNO SPIN-OFF PRIMA O POI
Hoseok ha il suo bel da fare con Dashimen. PRIMA O POI USCIRÀ ANCHE IL LORO VOLUME HAHHAHA
Jin ha una storia con Yuri e una futura convivenza.
Taehyung non sa ancora bene cosa sia l’amore e se faccia per lui.
Jimin in questo volume ha avuto la sua prima delusione d’amore, vorrebbe avere una ragazza vedremo come andrà….
Jungkook si scopre un po’ che ha avuto una ragazza in passato che comunque ha relazioni con altre ragazze, l’abbiamo visto anche protagonista dei problemi con le stalker.
Il prossimo volume penso prevedrà tutto il 2017 e il 2018.  Si può dire che è la parte centrale di tutto.
Tutti avranno degli spazi più delineati e succederanno tante cose, nuovi personaggi in arrivo anche!
Vi lasciò l’età dei ragazzi così da non dimenticarle:
Yoongi- Isabel: 24 yoongi compiuti isabel tra un mese
Jin: 25 da compiere
Yuri (fidanzata di Jin): 23 anni
Hoseok Namjoon e Dashimen: 23 da compiere
Taehyung e jimin: 22 da compiere
Soo-hee (cugina di Yuri che si frequenta con tae): 20
Jungkook: 20 da compiere
Jisoo (segreteria): 32
Hae-eun (reporter e capo di dispatch): 32
Chin-hae: 44 anni
Jung-jo (fratello di Isabel):30 come anche il nuovo ragazzo Chung-hee quello che lo ferma nell’hotel.
Papà di Isabel kim joon Bin: 52
Mamma di Isabel Claudia Marchetti: 42
(ha avuto Isabel a 18 anni)

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