In un mondo che

di VigilanzaCostante
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno alla normalità ***
Capitolo 2: *** Baci sul collo ***
Capitolo 3: *** Proprietà e infusi alle rose ***
Capitolo 4: *** Attraversarsi ***
Capitolo 5: *** Blue ***
Capitolo 6: *** Da Anima a Babel ***
Capitolo 7: *** Un paio di mani ***



Capitolo 1
*** Ritorno alla normalità ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Ritorno alla normalità
 
If I was ordinary and love was ordinary
If I was ordinary, oh so very ordinary
If love was ordinary and I was ordinary
Are you too?
 
 
#fondo



 
La vita era tornata alla normalità. Anche se era una normalità che non lo sembrava proprio, con quella terra tutta rotonda, non scaglionata, non rovinata. Una normalità che prevedeva l’essere cittadini del mondo, abitanti di quel globo liscio senza distinzione di sorta.
Eppure, nonostante questo, Ofelia era voluta tornare a quella che era Anima. Thorn non aveva opposto resistenza, aveva solo alzato leggermente un sopracciglio e aveva sentenziato che avrebbe dovuto sbrigare delle incombenze.
Ofelia aveva sorriso, perché solo uno come lui poteva chiamare “incombenze” i suoi affetti; avevano salutato Berenilde, Roseline e Victoria, con degli abbracci goffi ma sentiti. Poi erano partiti insieme al Prozio e al resto della famiglia, con stretta la speranza di poter ritrovare un posto chiamato casa.

Non è che si fossero chiesti in modo esplicito di andare a convivere. Dopo essere riusciti a sopravvivere a quella guerra intestina, nonostante le perdite che ha comportato, sembrava quasi la cosa più semplice da fare. Così, raggiunta Anima, la madre di Ofelia si era data un bel daffare per liberare l’appartamento di famiglia rimasto vuoto dopo la morte di una vecchia zia. Tutti avevano contribuito e Ofelia, davanti a quel marasma di scatoloni e oggetti animati, voleva già mollare tutto e tornare alla vita di prima.
Come poteva, dopo tutto quello che era successo, abituarsi alla normalità? Lei e Thorn potevano veramente sopravvivere a una vita fatta di comodini e fondi di caffè?


Mentre era immersa nei suoi pensieri e si torceva le dita rimaste, spoglie dei suoi guanti, sentì la mano di Thorn appoggiarsi alla sua spalla con una delicatezza circospetta.
«A proposito, è normale che la caffetteria sbuffi in quel modo?».
Ofelia si girò stranita, incuriosita. Di solito quella vecchia macchina da caffè era docile e mansueta. Invece nel lavello della cucina stava scoppiando di rabbia e di fumo.
«Credo fortemente che mi odi» continuò Thorn, rabbuiandosi. E lei, per la prima volta da giorni interi, rise.


Forse, non sarebbe stato così monotono come temeva. Forse, il fatto stesso di costruirsi un futuro insieme rappresentava un’avventura. Perché Thorn, non importa se nel dritto o nel rovescio, era capace di farla sentire sottosopra.  

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Capitolo 2
*** Baci sul collo ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Baci sul collo
 

This love's delicious
Like home-cooked dishes
I'm tasting mischievously
Step 1, come a little closer
Step 2, rest upon my shoulder
Step 3, I'm calling you baby
 
 
#SizeDifference

 






Davanti a Thorn, Ofelia si sentiva piccola piccola. Perché effettivamente lo era sempre stata: il corpo magro e smilzo del partner sembrava estendersi oltremisura, rispetto al suo fisico tarchiato e basso. Eppure, davanti alla nuova mensola non voleva proprio arrendersi.
«Due di voi, saltate giù». Ma i piatti avevano paura e, tremolanti, non si spostavano di un millimetro.
Thorn la guardava dal divano, con le cicatrici che si deformavano sotto un accenno di risata. Il colmo era essere derisa da qualcuno che non ride mai.
«Sicura di non volere una mano?».
«Thorn, sono un’animista, so come parlare con i miei oggetti!» e mise su un broncio quanto più realistico, perché in realtà non ce l’aveva con lui, solo con la sua dannata altezza.
«Se vi rompete, vi aggiusto io. So farlo» assicurò alle sue stoviglie.
Ma prima che potesse veramente rendersene conto, un braccio da dietro di lei afferrò due piatti e glieli porse. «Non ne avevi alcun diritto!» proclamò fintamente adirata, poi si mise in punta di piedi e gli scoccò un bacio sul collo.


(Non sulle labbra, perchè quelle erano troppo in alto).


 

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Capitolo 3
*** Proprietà e infusi alle rose ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Proprietà e infusi alle rose
 

Ours is a family that's based upon tradition
But with my careless words I tread upon your vision
I'm tasting mischievously
Are five kids better than one
Who doesn't like to be gone?
 
 
#Petali

 





La prima volta che Ofelia si è pentita di essere tornata ad Anima, è stato quando ha invitato la sua famiglia a cena per la prima volta.

«E poi, tesoro, devi assolutamente provare i petali di rosa nel te. È difficile convincere le tazzine, eh, ma se le abitui sin da subito poi è la svolta…». La madre non aveva smesso di blaterare nemmeno un secondo, i fratelli e i nipoti avevano inondato ogni angolo dell’appartamento, e Thorn, relegato in un angolo, sembrava più l’attaccapanni che una persona.
Inoltre, tutti quei bambini erano il continuo monito che lei, di figli, non ne avrebbe avuti mai. Ed era una verità che doveva ancora imparare a masticare.

Quando furono di nuovo da soli, Ofelia si buttò sul divano, percependo tutta la stanchezza e lo stress accumulato.
«Dici di provare l’infuso di rose, mhm?» Thorn rifletteva ad alta voce, ma Ofelia non lo riusciva a vedere davvero interessato.
«Mi dispiace per la confusione… so che è dura per te» l’aveva visto tirare fuori l’igienizzante o aprire come un tic l’orologio un’infinità di volte. C’erano cose da cui dovevano ancora riprendersi.
«Però sono migliorato, no? Con i tuoi genitori. Nessun riferimento a proprietà e a numeri»¹. Ofelia sorrise, perché in effetti era vero.

Poteva ancora andare tutto bene, tutto per il verso giusto. Certo, almeno fino al prossimo pranzo di gruppo…
«Senti, non hai più castelli liberi in cui rifugiarsi dalla mia enorme famiglia?».

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Capitolo 4
*** Attraversarsi ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Attraversarsi
 
Look at us
Any fool could see
I was made for you
And you were made for me
 
 
#toccare



   

 
Toccare.
Toccare le sue cicatrici bianche, perlacee. Cinquantesei, tutte sparse, le conosce a memoria. Toccare. Quelle mani che sembrano così sfuggenti, così facilmente esposte allo sporco del mondo.
Toccare, quell’orologio vecchio e logoro che avrebbe potuto essere veicolo di una storia.
Toccare. Che un tempo voleva dire conoscere l’Altro, chiunque esso sia, qualunque fosse la sua storia. E che ora è solo uno dei cinque sensi. È qualcosa che le mancherà per sempre.
Ma toccare lui, toccare le sue labbra, la pelle che copre la sua anima e, in profondità, anche il suo cuore, è l’unico modo per sentirsi ancora una lettrice. Perché toccarsi come si toccano loro, è accettazione attiva del loro sconvolgente amore. È conoscersi, è percepirsi.
Toccare. È un po’ come attraversarsi.




 

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Capitolo 5
*** Blue ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Blue
 
I could be brown, I could be blue, I could be violet sky
I could be hurtful, I could be purple, I could be anything you like
Gotta be green, gotta be mean, gotta be everything more
 
 
#blu



La loro vita insieme è rosa pastello. Soffice, come la domenica mattina e le brioche alla crema che sporcano tutto il mento appuntito di Thorn. Vivido, come i loro sorrisi ancora timidi.
Ofelia cerca di tingerla un po’ di giallo, come il sole che splende alto su Anima, come la risata della piccola Victoria e i capelli chiari di Archibald quando passano di là.
Ma a volte, il blu sembra prendere il sopravvento, e gli occhi grigi e cupi di Thorn non riesco a ravvivarsi. Perché le cicatrici che segnano il suo volto sono impossibili da cancellare, e il sangue e la disperazione che si è lasciato dietro gravano come macigni sulle sue spalle larghe.
E Ofelia, che non è mai stata come sua madre o come sua sorella, non riesce a inondare quella casa di luce prorompente. È troppo piccola, bassa, e svuotata.
Allora, il blu va bene. Va bene, quando si accoccola vicino a Thorn e gli passa una mano sul volto. Va bene, quando elimina tutti gli igienizzanti che sono in casa e gli toglie dalle mani quell’orologio.
Va bene, perché anche se pure lei si fa coinvolgere dalla tristezza del blu, Thorn non vuole altro che la sua goffa e ingombrante presenza. La sua limpidezza emotiva. La sua verità.

E quando le chiede: «E se andassimo a trovare mia zia?», sa già che sta meglio.
 
(E allora il blu diventa solo un colore e non la metafora del dolore).

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Capitolo 6
*** Da Anima a Babel ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Da Anima a Babel
 
#soulmate



«Ah, ecco le due anime gemelle, direttamente da Anima!» Archibald ride sornione del suo gioco di parole. «A quando il matrimonio vero? O volete continuare a vivere da reclusi?».
I capelli biondi di Archibald sono sempre più grigi, come se la malattia lo stesse fagocitando e stesse eliminando dal suo volto la giovinezza. Ma non smette mai di essere uguale a se stesso. Fa il baciamano a Ofelia, e rivolge un rigido (ma divertito) saluto a Thorn.
Le labbra dell’ex intendente sono strette a forma di linea, mentre con disgusto e disprezzo squadrano l’antico rivale. Victoria è tra le braccia del padrino, mentre Berenilde e Roseline li raggiungono concitate. Abbracci e saluti si disperdono nell’aria e anche gli antichi dissapori sembrano dissolversi.

«Siamo stati bene, non trovi?» gli chiede Ofelia, cercando con lo sguardo di captare l’umore di Thorn.
«Sì, tutto sommato sì» e l’accenno di sorriso che si disegna sul suo volto basta e avanza a tutti e due.
Anime gemelle, ricorda Ofelia. Così li ha chiamati Archibald. Forse, non ha nemmeno tutti i torti.

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Capitolo 7
*** Un paio di mani ***


 
Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober. 
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?


 






In un mondo che

 
Un paio di mani
 
#credere





«Non ci posso credere».
«E invece credimi, nipotina mia, potrai ritornare a gestire il museo» gli occhi del Prozio sono carichi di affetto e aspettativa.
Ha convinto la Relatrice – nessuno sa bene come – ed eccolo lì, strepitante a comunicare la notizia.
«È fantastico, io… io non ci posso credere di poter tornare alla normalità. Potrò continuare a lavorarci, anche senza le mie doti da lettrice?».
Thorn, che fino ad allora stava ascoltando senza fiatare, interviene: «Non erano le tue mani a far funzionare quel posto. Eri tu. Sei sempre tu a far funzionare le cose, con o senza poteri».
E quella frase tagliente, diretta, efficace, le ridà tutta quella speranza che aveva perso. Lui non ha mai smesso di credere in lei.

(Anche quando lei era convinta di essere solo un paio di mani al servizio del Polo).



 

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