No Love Lost di Hyperviolet Pixie (/viewuser.php?uid=4157)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00. Prologo ***
Capitolo 2: *** 01. To be single is so nice ***
Capitolo 3: *** 02. Take what's mine ***
Capitolo 4: *** 03. A little bit more than nothing ***
Capitolo 5: *** 04. Her first date with the Death ***
Capitolo 6: *** 05. Epilogo - No Love Lost ***
Capitolo 1 *** 00. Prologo ***
No
Love Lost
Prologo
The
end of something
Non
amare mai più
so che non c’è più niente da fare
non amare
mai più
è la mia condizione essenziale
per te
semplice
così semplice
da poterti spiegare
da volerti
sfiorare
preferisco lasciarti per sempre, sparire
La
Fine di Qualcosa - Perturbazione
Un
tocco di
fondotinta era perfetto per coprire le profonde occhiaie scure che le
solcavano il viso. Una lacrima fece capolino, ma prima che potesse
scivolarle sulla guancia, si affrettò ad asciugarla con la
punta di
un fazzoletto. Correttore, fondotinta e terra. Coprì i sogni
della
sua notte insonne con molto meticolosità.
Anche dopo essersi
sistemata alla perfezione appariva pallida, più del normale.
Si
diede un po' di colore sulle guance, ma ad ogni strato di trucco che
si metteva le pareva di essere sempre un po' più pallida.
Rinunciò
completamente a sistemare la carnagione e passò direttamente
agli
occhi. Solitamente optava
per un trucco leggero, quel giorno decise per ombretto nero e riga di
eyeliner.
Lasciò stare le
labbra: a Draco non piaceva né il rossetto, né il
lucidalabbra.
Chiuse la pochette e uscì dal bagno subito dopo aver
lanciato
un'ultima occhiata allo specchio.
*
Diagon
Alley era
affollata come lo era sempre stata il giorno prima della partenza per
Hogwarts nonostante il pericolo “Signore Oscuro”. I
soliti
ritardatari correvano da un negozio all'altro per effettuare gli
ultimi acquisti. Pansy camminava lentamente, sguardo alto e
portamento fiero. Si sentiva una regina lì in mezzo. Si
incamminò
verso la gelateria di Florian Fortebraccio, ormai chiusa. Da lontano
notò il suo ragazzo, Draco Malfoy, seduto su una panchina
mentre,
con un'espressione di tedio, l'aspettava.
« Ma che cos'hai
in faccia? » Le chiese Draco non appena lei gli si
piazzò al
fianco.
« Ciao anche a te, Draco.» Gli diede un leggero
bacio a
fior di labbra e aspettò che lui si decidesse dove andare.
« Notte insonne?»
Le chiese con un sorrisetto mellifluo. Per tutta risposta, Pansy lo
ignorò frugando nella borsetta alla ricerca di qualcosa.
« Ammettilo. Pensavi a me e non sei riuscita a
dormire.» Le sussurrò
con voce maliziosa all'orecchio. Pansy non poté ignorarlo
nuovamente
e lo guardò con un sopracciglio alzato, scettica.
« Certe volte
mi chiedo come faccio a stare insieme a te.»
« Fammi pensare:
mi ami, mi adori e non faresti mai a meno di me.»
Commentò Draco.
« Non ne sarei
così sicuro. Come posso amarti? Come posso non fare a meno
di te?
Pensi solo a te stesso e non penso nemmeno che ti sei affezionato a
me. Ti servo solo come giocattolino o come una specie di trofeo. L'ho
notato che ogni tanto hai dei segni sul collo che non ti ho fatto io!
Sai cos'ho in faccia? Trucco. E sai per cosa? Per coprire il fatto
che ho pianto tutta la notte pensando alla maniera più
carina per
mollarti. Sai che ti dico? Non ce la faccio più.»
Dopo uno sguardo
furente all'indirizzo del biondo, Pansy girò i tacchi e se
ne andò.
Era furente perché durante tutta la sua tirata nessuna
espressione
era andata a intaccare il viso del ragazzo e lo conosceva abbastanza
bene da sapere che, appena girate le spalle, si sarebbe lasciato
andare a un ghigno perfido dei suoi. Non avrebbe mai dovuto
lasciarlo, se ne rese conto solo nel momento in cui ormai era troppo
tardi per riparare.
_________________
Bellaaaah,
che ne pensate?
Ho
deciso di imbarcarmi in questa storia nonostante ne abbia all'attivo
tantissime altre.
Ormai
ho deciso di classificarle come incomplete e stop. Amen.
Allora,
fatemi sapere un po' se vi piace questa storia :)
Ho
già scritto i primi tre capitoli e in totale dovrebbero
essere cinque. Niente di troppo lungo, insomma.
Susu,
che aspettate? Attendo con impazienza i vostri pareri.
|
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Capitolo 2 *** 01. To be single is so nice ***
I
To be single is so nice
When
the routine bite hard
and ambitions are low
and the resentment
rides high
but emotions won't grow
and we're changing our
ways,
taking different roads
then love,love will tear us apart
again
Love
will tear us apart – Joy Division
Era
entrata nella
carrozza dei prefetti a sguardo alto. Draco, seduto di fianco tra il
finestrino e una riluttante Hannah Abbot, non l'aveva minimamente
degnata di un'occhiata, come si era immaginata fin dall'inizio. Si
sedette in fronte a Anthony Goldstein, prefetto di corvonero.
La
porta dello scompartimento dei prefetti si aprì e Michael
Corner
fece la sua plateale entrata richiamando a sé il compagno di
casa.
Dopo pochi secondi i due rientrarono e Corner le lanciò uno
sguardo
talmente penetrante da essere quasi considerato indecente.
« Prefetto
Parkinson.» Più che un saluto le parve un elogio.
« Corner.»
Rispose Pansy notando, con la coda dell'occhio, che Draco aveva teso
le orecchie.
« Come stai?» Le
regalò uno di quei sorrisi maliziosi che solitamente dava
alle
ragazze con cui ci voleva provare. Pansy decise di stare al gioco
anche se Micheal non era esattamente il suo tipo.
« Da Dio, tu?»
« Bene, Pansy.»
La ragazza
trattenne un brivido di disgusto sentendolo pronunciare il suo nome
di battesimo.
« Allora Michael,
che mi racconti?» Gli sorrise e sbatté un paio di
volte le ciglia
con fare civettuolo. Sapeva che a Draco dava fastidio quel suo
comportamento, ma ormai a lei non doveva più fregargliene
niente.
Tuttavia non riuscì a trattenersi e vide il biondo
serpeverde
distogliere velocemente lo sguardo dalla scena.
« Oh niente di
che. Mi sono mollato con Ginny Weasley e penso di tornare presto
sulla piazza. Tu?»
«Idem. Io e Draco
non stiamo più insieme.»
Padma Patil che
era stata muta e ferma al suo posto affianco a Micheal
guardò
stupefatta prima Pansy e poi Draco. Il ragazzo teneva lo sguardo
fisso su Pansy e lei cominciava a non sentirsi più a suo
agio,
tuttavia cercò di rimanere padrona della situazione.
« Ho ragione,
Draco. O no?» Si rivolse direttamente a lui con il tono
dolce, da
sirena ammaliatrice.
« Già. Direi che
ci siamo mollati proprio ieri e tu vuoi essere subito riconosciuta
per quello che sei: una puttana.»
«Puttana? E
perché? Perché sto parlando con Micheal? Cosa
devo dire di te? Non
farmi dire niente, davvero. Non sono io quella in torto.»
Draco fece per
replicare, ma la porta dello scompartimento si aprì
velocemente e
Hermione Granger e Ron Weasley fecero il loro ingresso facendo
ammutolire i ragazzi.
Pansy piantò lo
sguardo sulle sue unghie mentre Draco guardava fuori dal finestrino e
Micheal Corner sfruttò il momento per andarsene dalla cabina
dei
prefetti.
« Che atmosfera
gelida.» Commentò Ron beccandosi come risposta
un'occhiata
assassina.
*
Quando aveva
lasciato Draco il giorno prima, non si era resa conto di una cosa
fondamentale: avevano tutti gli amici in comune. Nel momento in cui
aveva scorto lo scompartimento degli allievi di Serpeverde del sesto
anno, la consapevolezza di non poter far parte del gruppo per un po'
di tempo l'aveva avvolta e scaraventata nello sconforto più
totale.
Ecco, pensò, cosa si guadagna quando si fanno cose
avventate, senza
un minimo di riflessione. Per una volta che si era lasciata
trasportare dagli eventi e dai sentimenti, aveva commesso l'errore
più grande della sua vita.
« Ciao a tutti.»
Salutò rimanendo incollata alla porta dello scompartimento.
Sei paia
di occhi la raggelarono sul posto: Draco aveva già
raccontato la sua
versione della storia. Con uno sbuffo se ne andò trascinando
il suo
baule alla ricerca di un vagone vuoto. Sfortuna volle che l'unico con
un posto fosse quello di Paciock, Potter e della Lovegood.
«
Posso?» Chiese dopo aver calato in un angolino il suo animo
schizzinoso ed aver arricciato il nasino.
« Parkinson? Cosa
ti porta nei bassifondi?» Chiese Potter con un sorrisino
falsamente
angelico dipinto sul volto.
« Fatti miei. San
Potter, posso sedermi qui dato che è l'unico
libero?»
« Il tuo furetto
personale non ti ha tenuto il posto quest'anno?» La
provocò
nuovamente.
« Ma la vuoi
smettere di rispondere a una domanda con un'altra domanda?»
Sbottò
poco elegantemente.
Harry soffocò una
risata e con un gesto le fece segno di entrare.
Neville e Luna,
che erano stati in silenzio fino a quel momento, ricominciarono il
loro discorso da dove l'avevano interrotto.
« Ti stavo
dicendo che poco fa ho visto un Ricciocorno Schiattoso volare fuori
dal finestrino.»
« Ma era il
riflesso del sole sul vetro!» Esclamò Neville
guardando con gli
occhi sgranati la ragazza.
« Draco organizza
ogni anno la caccia ai Ricciocorni, ma ormai penso si siano
estinti.»
Commentò con tono ironico Pansy dopo aver preso posto.
« Puniscilo
per questo affronto nei confronti dei tuoi animaletti.»
« Eh?» Potter la
fissava allibito.
« Dimenticavo che
voi Grifondoro non capite la sottile arte del complotto e della
menzogna per infamare il prossimo e aizzargli contro le menti deboli
e facilmente corruttibili.» Spiegò la Serpeverde
annuendo con fare
comprensivo.
« Non siamo
meschini come voi!» Esclamò d'impulso Neville.
« E non capisco che
cosa ci fai qua con noi! Ci hai sempre disprezzati e ora stai
qua.»
« Ti spiegherò
un paio di cosette, Paciock. Sai, c'è un momento della vita
in cui
l'ape si posa sul fiore... ma poi l'ape si stanca del fiore e vola da
un altro fiore.»
« Ti sei stancata
dei tuoi compagni?» Chiese Neville cercando di capire il
ragionamento.
« Uhm, quella
dell'ape e del fiore di solito è una metafora
sessuale.» Spiegò
Pansy. « Mi sono stancata del mio ragazzo e l'ho mollato.
Dato che
penso che al momento mi stia odiando a morte, non posso stare con i
miei amici. Chiaro?»
Si sentiva
tremendamente in imbarazzo nel farsi vedere con una compagnia del
genere. Avrebbe preferito stare con i serpeverde e beccarsi delle
fatture e delle maledizioni piuttosto che dividere la stessa aria di
Potter e compagnia. Ogni volta che intravedeva qualcuno di sua
conoscenza, rapidamente si eclissava dietro a uno dei tanti giornali
di moda che si era comprata il giorno prima.
Dopo almeno un'ora
passata lì, cercando di eclissarsi rientrarono i due
prefetti di
Grifondoro dopo la loro ronda.
« Che cosa ci fa
qua questa vacca?» Chiese Hermione quasi sconvolta.
Pansy non la degnò
di una risposta e tornò a pensare al suo piano di rivalsa.
Quello
era solo un periodo decisamente cupo, ma lei ce l'avrebbe messa tutta
per girare le carte in suo favore.
*
Avrebbe
preferito
che la sua entrata nella Sala Grande di Hogwarts fosse più
epica,
magari come quella di Potter e Weasley al secondo anno. Invece si
trovò ad entrarvi in mezzo a una massa di ragazzini
scalpitanti.
Grazie a Dio era stata raggiunta da Daphne la quale aveva deciso di
averle tenuto il muso per abbastanza tempo e insieme si erano sedute
vicino ai ragazzi del loro stesso anno. Theodore Nott le aveva
rivolto un cenno di saluto subito imitato da Zabini. Le ragazze si
erano limitate a guardarla sprezzanti e con un'aria di
superiorità
di gran lunga peggiore di quella di Pansy.
« Ho tutto il suo
fanclub contro.» Commentò Pansy intimamente
contenta di ciò.
« Quelli che ti
odiano ti rendono famosa.» Fu la risposta della bionda.
Durante tutta la
durata della cena Pansy si era resa conto che molte persone la
stavano fissando attentamente. Forse era solo paranoica, ma si
sentiva al centro dell'attenzione senza tuttavia desiderarlo.
« Corner non ti
toglie gli occhi di dosso.» Le disse Daphne ghignando.
« Ah.» Laconica
come non mai, Pansy si girò per vedere e notò che
Corner la stava
fissando per davvero e come lui anche Terry Steeval. « Ma
Draco?»
« Lui adesso sta
parlando con Zabini. O meglio Zabini parla e Draco mangia.»
« Non farti
beccare a guardarlo.» L'ammonì.
« Ops. Mi ha
beccata.» Daphne rivolse un saluto a Draco e Pansy si
sentì
sprofondare.
« Non ci credo
ancora. Sono single.»
« E da domani si
torna in piazza, tesoro.»
Pansy sorrise alla
sua amica pensando che erano tre anni che vedeva solo Draco nelle
vesti di fidanzato e ora doveva ricominciare il lavoro di conquista
da capo.
*
Salve a tutti (:
Spero sia di vostro gradimento anche questo capitolo. Ci tenevo a
specificare inoltre che questa storia è scritta con il
semplice scopo di distrarmi un po' con del sano Draco/Pansy u.u
Va beh dai, fatemi sapere che ne pensate.
Nel frattempo ci tengo a ringraziare chi legge e segue la storia e chi
ha lasciato una recensione.
Sasyherm e
Maichy, grazie
<3
Faith
|
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Capitolo 3 *** 02. Take what's mine ***
II
Take what's mine
Ma
non c'è niente
che sia per sempre
perciò se è da un po'
che stai così male
il tuo diploma in fallimento
è una
laurea per reagire
Non
è per sempre - Afterhours
Le
lezioni erano
iniziate da quasi una settimana e Pansy si era immersa completamente
nello studio. Da quando metà dei suoi amici la evitavano per
la
storia di Draco, l'unica persona rimasta fedele era Daphne, la sua
migliore amica. Nel dormitorio regnava perennemente uno stato di
tensione e ogni tentativo di attenuarla produceva l'effetto
contrario. Cosa poteva fare allora? Rinchiudersi in biblioteca e
studiare.
Daphne era solita raggiungerla a metà pomeriggio con
un'espressione di stoica sopportazione dipinta sulla faccia.
Rimanevano lì a parlare e scherzare fino a quando la
bibliotecaria
non le cacciava via, con sommo gaudio della sua migliore amica. A
colazione e a pranzo Daphne sedeva con lei, mentre a cena era Pansy a
farsi coraggio e a sedersi insieme a Daphne e a quelli del loro
stesso anno facendo attenzione a mettere più di cinque posti
tra lei
e Draco.
Verso il tramonto del quarto giorno di lezioni
consecutivo, Pansy ricevette in biblioteca la visita a sorpresa di
Blaise Zabini. Con il ragazzo, Pansy non aveva più avuto
nessun tipo
di contatto a parte qualche saluto imbarazzato scambiato prima delle
lezioni o in giro per i corridoi. Non si sarebbe mai aspettata di
vederlo sedersi di fronte a lei in biblioteca e rivolgerle un sorriso
di scuse.
« Hey.» La salutò piano sporgendosi sul
tavolo verso
di lei. « Studi o hai un attimo di tempo per me?»
Pansy gli sorrise
cordiale, come mai aveva fatto prima. « Tranquillo, ho tutto
il
tempo che vuoi.»
« Senti, probabilmente non sentirai più queste
parole, ma ti chiedo scusa per come ti stiamo trattando in questo
periodo.»
Lo fissò con un
sopracciglio inarcato e un'espressione di profondo scetticismo
dipinta in faccia. « Continua, su.» Lo
invitò con un sorrisetto
ironico. Per Blaise chiedere scusa era pare ad umiliarsi
pubblicamente e quindi non riusciva a pensare che lo stesse facendo
senza doppi fini.
« No, beh, volevo
appunto scusarmi. Draco è il mio migliore amico e quindi
sono dalla
sua parte, così come Daphne è dalla tua.
Però mi dà fastidio che
anche gli altri si siano schierati contro di te, quindi eccomi
qui.»
Concluse indicandosi.
« Accetto le tue
scuse.»
Blaise le rivolse
un sorriso esagerato e da quel momento Pansy si fece ancora
più
sospettosa.
« Come va allora,
principessa?»
« Bene, dai. Non
mi lamento. Il fatto che Daphne sia con me mi aiuta e non
poco.»
« Diciamo che
sembra stupida quella ragazza, ma sa valutare bene le sue
amicizie.»
Concordò Blaise. « Piuttosto! Ho saputo che sia
Steeval che Corner
ambiscono a diventare un qualcosina in più per te.
Vero?»
Pansy
spalancò gli occhi, sorpresa: « Anche
Steeval?».
« Oh sì.
Uscirai con uno dei due?» buttò lì
Blaise.
La ragazza scoppiò
a ridere: « Ti ha mandato Draco, non è vero?
Blaise, sii sincero.
Ti conosco abbastanza da sapere che non mi saresti mai venuto a
chiedere scusa e oltretutto non fai niente se non hai un
tornaconto.»
Il ragazzo alzò
le mani in segno di resa: « Mi hai scoperto,
principessa.»
Un'ondata di
rabbia pura l'avvolse.
*
Quella
sera
stessa, Pansy decise che non voleva più saperne di nessuno.
Entrò a
passo di marcia nella Sala Grande seguita da Daphne che faticava a
starle al passo e si diresse verso il tavolo di Serpeverde. Si
fermò
un attimo giusto per individuare una familiare testa bionda e poi
ricominciò la sua marcia verso il nemico.
Si fermò esattamente
di fronte a lui, dando la schiena al tavolo di Grifondoro.
« Tu!» Urlò
indicandolo. « Con tutto quello che mi hai fatto osi ancora
pensare
a mettermi i bastoni tra le ruote? Non te ne deve fregare niente
della mia vita dopo tutto ciò che mi hai fatto!»
« Non capisco
cosa vuoi.» Replicò freddamente Draco senza
scomporsi minimamente.
« E non urlare che stai dando spettacolo.»
Pansy scoppiò a
ridere amaramente. « Cosa vuoi che me ne freghi? La prossima
volta
che mandi Blaise in incognito a spiare la mia vita senza di te,
accertati di avere un piano migliore, stronzo!»
Dopo
quest'ultima tirata, la ragazza prese posto affianco alla sua
migliore amica sotto lo sguardo attonito e ammutolito della Sala
Grande. Sentì un timido scroscio di applausi partire alle
sue
spalle. Si girò infastidita e vide Harry Potter sorriderle:
«
Ragazzi un applauso per la donna che stese il furetto con delle
semplici parole!».
E tutta la Sala Grande, eccezion fatta per una
buona parte di Serpeverde, applaudì con somma gioia della
ragazza.
*
Non
dormiva mai
più di dieci ore a notte, se l'avesse fatto si sarebbe
svegliato con
un gran mal di testa. Contrariamente alle sue abitudini, quella
mattina si era alzato dal letto molto tardi e ora ne pagava le
conseguenze.
Un mal di testa
lancinante gli stava torturando il cervello e l'unica cosa di cui
aveva voglia era imbottirsi di pozioni antidolorifiche. Peccato che
al momento aveva finito i suoi ingredienti.
A malavoglia si
alzò dal letto in cui si era accasciato subito dopo
colazione.
Evitando per un pelo di finire a terra a causa di un capogiro, si
trascinò fuori da camera sua per andare a cercare Pansy.
Grazie a Dio, era
domenica mattina e trovare la ragazza non gli fu molto difficile.
Avrebbe voluto
chiederle scusa, ma il suo orgoglio glielo impediva. Allora aveva
optato per un'altra soluzione: farle un regalo costoso e chiederle se
aveva intenzione di tornare a parlare con lui.
In quel modo, Pansy
non avrebbe potuto rifiutare, non dopo il regalo, e lui non le
avrebbe chiesto scusa.
Quasi si sentiva
in colpa a regalarle il suo anello con lo stemma di famiglia, ma
andava a immolarlo per una buona causa. Si rendeva conto che quella
poteva benissimo essere scambiata per una dichiarazione. Non sapeva
nemmeno lui cosa voleva, ma finalmente aveva compreso appieno quel
detto: “Capisci il valore di una persona solo quando l'hai
persa.”
Si recò in
biblioteca, posto in cui era sicurissimo di trovarla dopo tutto
quello che era successo, ma si paralizzò all'istante non
appena si
rese conto di averla trovata. La ragazza però non era da
sola come
si era aspettato, ma chiacchierava amabilmente con Terry Steeval.
Erano stranamente vicini e il ragazzo le passava le mani tra i
capelli. Un'insolita voglia di disturbarli lo colse impreparato.
Forse Pansy l'aveva visto, pensò. In quel momento la ragazza
si
sporse verso il corvonero e lo baciò mandando in frantumi
l'ingegnoso piano di riconquista del biondo serpeverde.
*
Pansy
si staccò
dalle labbra del ragazzo non appena aveva notato che Draco se n'era
andato. Trasse un sospiro profondo e si preparò ad
affrontare il
ragazzo. Si era comportata da stronza, ma aveva tutti i diritti di
rifarsi una vita senza che il suo ex dovesse interferire.
« Non
che sia dispiaciuto, Pansy, ma perché mi hai
baciato?».
La ragazza sorrise
mesta alzando le spalle.
« Così. Ehm, di
che stavamo parlando prima?» Finse di pensarci un attimo su e
poi
aggiunse: « Ah sì! Mi stavi parlando dell'uscita
ad
Hogsmeade.»
Merda, pensò. Si era appena cacciata nei
guai. Non voleva saperne niente di uscire con Steeval, soprattutto
dopo averlo usato per dimostrare a Draco che lei era libera di fare
ciò che voleva. Baciandolo e ricordandogli che stavano
parlando di
un possibile appuntamento aveva appena firmato la sua condanna a
morte prematura e anche piuttosto dolorosa.
« Sia chiaro che ti
sto invitando, ma non voglio niente di serio.»
Esclamò sincero il
ragazzo guadagnando all'istante dei punti agli occhi di Pansy.
«
Soprattutto perché so che sei l'ex di Malfoy e lui ci tiene
parecchio alle sue “proprietà” e ho
firmato la mia condanna
sociale lasciandomi baciare da te davanti ai suoi occhi poco
fa.»
Pansy si sentì sprofondare ma sostenne lo sguardo del
corvonero fieramente.
« Te ne sei accorto, allora.»
«
Malfoy non passa inosservato.» Le rispose semplicemente
stringendosi
nelle spalle.
« Per l'uscita ad Hogsmeade sarà per un'altra
volta.» Specificò lei. Chiuse il libro di fronte a
sé e si
apprestò ad andarsene. Dopo una tale figura non voleva avere
niente
più a che fare con Terry Steeval.
*
Allura,
com'è gente?
Spero solo che questo capitolo, per quanto corto e inutile, sia di
vostro gradimento!
Vi do un paio di anticipazioni per il prossimo: ci sarà una
specie di riavvicinamento tra Pansy e Draco, ma Pansy vuole solo essere
libera di uscire con chi vuole. E allora con che se non con... una
serpe amica di Draco?
Fatemi sapere che ne pensate :)
Ci tengo a ringraziare chiunque legga.
Un grazie particolare a quelli che l'hanno inserita nei preferiti e a
quelli che la seguono e anche alle persone che hanno recensito.
Sasyherm (spero
insieme a te per un lieto fine xD ancora non so come si
concluderà tutto), Meredith
91 (grazie mille!) e BellatrixBlackLestrange
(Non ci ho messo molto ad aggiornare xD).
Grazie!
Al prossimo capitolo,
Faith
|
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Capitolo 4 *** 03. A little bit more than nothing ***
III
A little bit more
than nothing
Arrivederci
E'
stato bello
Mi sbagliavo
Ti sbagliavi
Era poco più di
niente
Arrivederci
- Baustelle
«
E così l'hai
baciato per fare un dispetto a Draco?» Le chiese nuovamente
Daphne
fissandola con il suo solito sguardo accusatore.
« Non è andata
esattamente così.»
Puntualizzò seccata dal tono di voce
dell'amica. «L'ho baciato – a stampo ci tengo a
sottolineare!- per
far capire a Draco che non sono sua, non più
almeno.» Concluse con
un'insolita tristezza che l'avvolgeva. Si morse con forza il labbro
mentre qualcosa di pesante le cadeva giù, dritto nello
stomaco.
«
Pan? Pansy? Che hai?» Le chiese
preoccupata Daphne
abbracciandola forte. La ragazza usò tutta la forza che
possedeva
per non scoppiare a piangere.
Daphne si staccò
leggermente dall'abbraccio e prese l'amica per le spalle cercando di
guardarla dritto negli occhi. Pansy dapprima cercò di
scappare dagli
occhi verdi della Greengrass, ma non riuscì a non ricambiare
quello
sguardo.
« Non dirmi che
ti manca!» Esclamò scandalizzata. « Non
proprio ora che siamo
entrambe single e che possiamo divertirci insieme,
finalmente!»
«
Daph...» Fece per replicare prima di venire prontamente
zittita.
« No! Non devi
dirmelo!» Replicò cocciuta. «
Un consiglio da amica però te
lo do lo stesso: ti conviene parlarci almeno non vi stuzzicherete a
vicenda per il resto della vostra vita.»
*
Parlare
con Draco
non era esattamente la cosa più semplice dell'universo,
soprattutto
per una che, come Pansy, lo aveva umiliato e, in un certo senso,
deriso. Se fosse stata una stupida Grifondoro armata di coraggio e
buone intenzioni, allora Pansy l'avrebbe affrontato in privato, preso
da parte e chiesto scusa, ma lei non faceva parte di quella casa e
non aveva coraggio da vendere. Così, all'alba della terza
settimana
di lezioni, prese un po' di coraggio a due mani e gli si
avvicinò
dieci minuti prima della lezione di Trasfigurazione. Aspettò
che
tutti entrassero prima di chiedere a Malfoy di uscire dall'aula un
paio di secondi per poter parlare con lui. Il ragazzo, riluttante,
uscì.
« Volevo mettere in chiaro una cosa: non ti ho chiamato
fuori per scusarmi.» Iniziò, ma nel momento stesso
in cui pronunciò
quelle parole si rese conto che forse aveva sbagliato approccio.
«
E allora che cosa vuoi?» Le chiese gelido, squadrandola
dall'alto in
basso con un'espressione di superiorità dipinta sul volto.
« Non
lo so neanche io.» Ammise dopo un attimo d'incertezza.
« Vorrei
farti sapere, Draco, che ti avrei dato tutto, davvero. Hai avuto il
mio cuore, il mio corpo e, non ultimo, il mio amore, ma non ti
è
bastato niente di tutto ciò. Volevi sempre di
più, vero? Non ti sei
mai saputo accontentare da bravo ragazzino viziato che sei. Allora la
strada del tradimento è stata la più semplice,
non è vero?»
Una volta tirato
fuori il rospo, Pansy non si seppe più fermare. Sentiva
dentro di sé
il bisogno di continuare a esprimere tutto ciò che sentiva
per la
prima volta in vita sua.
« Non ti scuso per ciò che hai fatto.
Un giorno potrei anche dimenticare, ma ora no. È stato
bello, mi hai
fatto sentire in paradiso. Ora è arrivato il momento di
smetterla di
punzecchiarci a vicenda. Ho la mia vita e tu la tua. Evita di
interferire, per piacere.»
Prese un respiro profondo
facendo per continuare, ma Draco la interruppe.
« Ho capito.»
Disse con voce atona prima di darle le spalle e rientrare in
classe.
Capendo ciò che aveva detto nella sua umiliazione
privata, Pansy si sentì una sfigata. Draco si
voltò verso di lei
non appena varcò la soglia della classe.
« Ti siedi affianco a
me a lezione?» Le chiese in un filo di voce. Solo allora
Pansy si
rese conto che l'intera classe, professoressa McGranitt compresa,
aveva assistito alla sua umiliazione privata rendendola ufficiale, e
si sentì ancora più sfigata.
« Merda.» Fu l'unico commento che
fu in grado di esprimere a parole.
*
Da
quando Draco le
aveva chiesto di sedersi accanto a lei a Trasfigurazione era stata
sancita una specie di tregua. Lei poteva frequentare di nuovo tutti
quelli che un tempo non avrebbe esitato a chiamare amici, lui aveva
il sacrosanto dovere di non impicciarsi negli affari di Pansy. Ormai
la ragazza era diventata piuttosto ambita all'interno delle mura di
Hogwarts. Stare con Draco le aveva dato notorietà e adesso,
grazie
alla loro rottura e alle scenate che l'avevano vista protagonista,
godeva di una sorta di fama tutta sua anche se non ne andava
particolarmente fiera. Purtroppo sapeva bene che quell'attimo non
poteva che essere la quiete prima della tempesta.
In lei doveva
esserci qualcosa che non andava, se ne rese conto immediatamente.
Sentiva il cuore stringersi forte ogni volta che lo vedeva insieme
con qualche altra ragazza, ma aveva deciso di sopportare in silenzio
e reagire a modo suo, ovvero di attuare la politica sentimentale di
Daphne: “Esistono così tanti uomini al mondo e
c'è tutto il tempo
per amarli tutti.”
Alla prima uscita ad Hogsmeade era andata con
Cormac McLaggen di Grifondoro, ma dopo l'ennesimo elogio di
sé aveva
abbandonato il ragazzo ai Tre Manici di Scopa con una scusa
banalissima:
« Scusa, tesoro,
vado ad incipriarmi il naso.» E lei la cipria la usava solo
nell'estremo caso in cui la sua pelle non avesse la solita
tonalità
bianco latte.
Era uscita un paio di volte con Micheal Corner tanto
per dargli il contentino e da un paio di giorni Blaise Zabini le
faceva una corte serrata, ma la cosa le puzzava e neanche poco.
Qualche volta le
era capitato di sorprendere qualche ragazzo del settimo e del sesto
anno parlare di lei e la cosa non aveva fatto altro che innalzare il
suo già smisurato ego.
Sì, questo genere di calma le piaceva
decisamente, ma lei non era tipo da aspettare pazientemente che la
tempesta si fiondasse su di lei e quindi decise di accettare
l'ennesimo invito da parte di Zabini e correre da Malfoy a
dirglielo.
Beccò Draco su un divano della Sala Comune insieme a
Daphne, Theo e a una ragazzina del quinto che lo fissava sognante.
« Posso parlarti
un attimo?» Gli chiese tutto d'un fiato. Nonostante la tregua
si
sentiva ancora a disagio a parlare con lui.
« Dimmi.» La invitò
a continuare.
« In
privato.»
Draco annuì e si alzò dirigendosi verso i
dormitori con la ragazza al seguito.
Spalancò la porta del suo
dormitorio e cacciò fuori Tiger e Goyle che stavano
dormicchiando un
po'. Senza fare storie i due ubbidirono.
« Che c'è?» Le chiese
non appena si fu richiuso la porta alle spalle.
« Verrò dritta
al punto. Blaise mi ha chiesto di uscire e io ho accettato.»
«
Perché pensi che mi dovrebbe interessare?» Le
chiese
interrogativo.
« Te l'ho detto solo perché è il tuo
migliore
amico e magari ti scocciava visto tutto quello che c'è stato
tra me
e te.» Replicò incerta.
« Tra di noi non c'è stato niente. No,
dai, c'è stato poco più di niente.» Le
sorrise malevolo. « Grazie
per avermelo detto, comunque.»
Mentre Draco usciva dal
dormitorio, Pansy avvertì l'ormai conosciuto peso che cadeva
in
fondo allo stomaco e la voglia di piangere si fece molto più
forte
del normale.
*
Ciao a tutti.
Eccomi qui nell'ultimo aggiornamento prima dell'inizio della tanto
odiata scuola. Quest'anno sono in quinta liceo, quindi non so quanto
tempo potrò dedicare agli aggiornamenti. Spero solo di
riuscirci, dai.
Forse nel capitolo Draco è stato un po' stronzo (anche
più di stronzo), ma beh, lo amiamo anche così xD
Allora grazie come al solito ai lettori e a chi recensisce.
Meredith91:
grazie mille. Draco non si sa bene se sia innamorato o no, figurati che
non lo anche io. Sicuramente c'è una cosa del tutto certa:
dopo un po' che stai con una persona, ti ci abitui e perderla
all'improvviso dà sicuramente fastidio.
Al prossimo capitolo,
Faith (:
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Capitolo 5 *** 04. Her first date with the Death ***
IV
Her first date with
the Death
Orbene,
se
a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti poco a poco.
"
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti
avrò dimenticata "
Pablo
Neruda, Se tu mi dimentichi
Novembre
arrivò
presto e trascinò dietro di sé i primi venti
freddi. Purtroppo per
Pansy, il mese portò con sé anche il secondo
finesettimana a
Hogsmeade. Aveva cercato di stare il meno tempo possibile con Blaise,
soprattutto dopo l'ennesima umiliazione personale che aveva dovuto
subire parlando con Draco. Si era fatta vedere in giro con Moon un
paio di volte, ma Zabini non aveva desistito e sembrava letteralmente
elettrizzato – o almeno quanto un serpeverde potesse
permettersi di
mostrarlo – all'idea di stare solo con Pansy per un intero
pomeriggio.
Draco invece aveva preso ad uscire con una biondina
slavata e insignificante del quarto anno di Tassorosso. Pensare che
solo qualche mese prima aveva affermato che piuttosto che farsi
vedere con una Tassorosso avrebbe preferito lottare a mani nude
contro tutte le legioni infernali. Aveva riso dell'assurdità
della
cosa insieme a Daphne e insieme avevano ribadito il concetto che non
c'era nessuna biondina che fosse superiore a Pansy, eccezion fatta
per Celestina Warbeck, nota cantante, ma nessuna delle due era del
tutto convinta della naturalezza della sua tinta.
Durante il
pranzo prima dell'uscita a Hogsmeade, tuttavia, Pansy cadde in uno
stato di profondo sconforto ricordandosi del suo appuntamento. Daphne
si rifiutò di aiutarla e così, trascinando i
piedi, si diresse al
suo primo appuntamento con la morte.
Blaise era stato stranamente
tranquillo per tutto il viaggio in carrozza, ma forse il suo
comportamento era dovuto alla presenza di Malfoy e di un'altra
biondina slavata. Avevano fatto il tragitto insieme, ma poi, per la
felicità di Pansy, si erano separati all'entrata di
Hogsmeade.
Stranamente silenzioso, Blaise l'aveva condotta ai Tre manici di
scopa per bere qualcosa.
Uno Zabini così silenzioso era una
novità anche per lei che, nonostante fosse abituata ai
silenzi di
Draco, l'assenza di parola le dava ai nervi.
« Cosa desiderate,
ragazzi?» Chiese loro Madama Rosmerta, non appena si
sedettero.
«
Una burrobirra per me, mentre un'acquaviola piccola per lei.»
Ordinò
anche per Pansy, cosa che la lasciò di stucco.
« Perché
un'acquaviola per me?» Chiese con il sopracciglio che andava
ad
inarcarsi.
« Ho chiesto a Draco di descrivermi un po' i tuoi
gusti.» Le spiegò con un accenno di sorriso.
« Ah, non so se la
cosa mi debba fare piacere o no.» Ammise.
« Mettiamola così.»
Cominciò a spiegarle. « Nonostante ci conosciamo
da anni, sei
praticamente una sorpresa per me, quindi ho deciso di chiedere una
mano a chi ti conosce bene. E chi meglio di Draco?»
« Il tuo
discorso non fa una piega.»
Era quasi passata un'ora dall'inizio
ufficiale del suo primo appuntamento con Blaise Zabini e niente di
sgradevole li aveva ancora colti impreparati. Blaise sembrava sapere
esattamente ciò che piaceva a Pansy, come mantenere allegra
una
conversazione senza mai farla cadere nel banale, stuzzicarla cercando
di farla arrossire senza tuttavia mai riuscirci. Insomma, quello che
stava vivendo era il perfetto primo appuntamento che aveva sempre
sognato. Tuttavia, Draco e l'altra biondina slavata avevano deciso
che il luogo migliore dove stare non poteva che essere i Tre Manici
di Scopa, più precisamente a due tavolini di distanza da
loro.
Blaise salutò con un cenno Draco e Draco ricambiò
inaspettatamente
con un occhiolino. Quanti anni erano che non vedeva Draco fare
l'occhiolino? Troppi. C'erano troppe stranezze in quei due, quel
giorno.
« Vado un attimo via con Draco, ti dispiace?» Le
chiese.
« Fa' pure, ma sbrigati.» Gli rispose.
« Farò in un
attimo.» Si piegò verso di lei e le diede un
piccolo bacio a fior
di labbra. E con un sorrisetto indecifrabile si allontanò
con
l'amico diretto verso i bagni.
Pansy si toccò le labbra con la
punta delle dita non riuscendo bene a capire cosa fosse successo.
Sì,
era stato solo un bacio, ma perché l'aveva turbata
così tanto?
Era
stato un bacio diverso, ma le sembrava così naturale,
così
conosciuto.
Le labbra di Blaise, nuove per lei, si erano
appoggiate leggere sulle sue e, come se lo facessero da una vita,
avevano imprigionato il labbro superiore di Pansy per quella frazione
di secondo che era durato il bacio, rendendola turbata.
Era stato
gentile e inaspettato, ma l'aveva baciata nell'esatto modo in cui la
baciava Draco.
Blaise fu di ritorno poco dopo e lei cercò di non
farsi trovare ancora impreparata e decise di testarlo.
Questa
volta fu lei a sporgersi sulla sedia e a catturare le labbra del
ragazzo.
Mentre la lingua di Blaise cercava quella di Pansy, la
ragazza notò come le veniva spontaneo lasciarsi andare, come
fosse
familiare il movimento e il tocco. Blaise le teneva una mano sotto il
mento e con l'altra le teneva la mano.
Pansy si rese conto subito
di ciò che voleva dire. Si staccò un po' a
malincuore e con un
sorrisino perfido gli chiese: « Hai usato la polisucco, vero,
Draco?»
Il ragazzo sembrò spiazzato per una frazione di secondo,
ma poi si riscosse: « Non ti facevo così
perspicace, Pansy.»
*
Pansy
non era
furiosa, era solo leggermente infastidita. D'altronde sapeva che
stavano parlando di Blaise Zabini ed era impossibile che il ragazzo
si fosse preso un'improvvisa cotta per lei, non dopo anni passati a
soddisfare ogni capriccio di Daphne. Era infastidita perché
non
riusciva a capire cosa volesse esattamente Draco Malfoy da lei. Si
erano mollati da tempo ormai, perché lui non poteva tornare
dalle
sue biondine pallide, sciupate e volgari lasciandola in pace?
Avevano
deciso di rimandare la discussione nei sotterranei di Hogwarts, al
riparo da occhi indiscreti.
Un'ora da quando Draco aveva preso la
seconda dose di pozione, ormai era trascorsa ed era tornato ad essere
se stesso. Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto nel corpo di
Blaise, almeno quei freddi occhi grigi non l'avrebbero fatta
rabbrividire.
« Non capisco cosa volevi fare.» Ammise Pansy
entrando nella vuota sala comune. « Cioè,
perché hai preso le
sembianze di Blaise?».
Draco si sedette sul divano di fronte al
camino. « Diciamo che volevo vedere un po' come andava la tua
vita
senza di me. Il bacio non era programmato. Né il primo,
né il
secondo.»
Pansy lo fissò interrogativa. « Perché?
Non
capisco.»
« Ti ricordi quando ci siamo lasciati?».
« Quando
ti ho lasciato.» Puntualizzò lei lasciandosi
cadere sul divano
affianco al ragazzo.
« Sottigliezze. Ti ricordi cosa mi hai
detto?»
« A grandi linee.» Rispose fissando il camino di
fronte
a sé.
« Mi hai chiesto: “Come posso amarti? Come posso
non
fare a meno di te?”. Lì per lì ero
troppo sconvolto per
rendermene conto. Non avrei mai immaginato che mi stessi per mollare.
Avrei potuto risponderti a quelle domande, ma non me ne hai dato
tempo e sinceramente da un lato ne sono contento. Questo periodo
senza di te mi ha fatto capire molte cose. In primis, non avrei mai
potuto credere che succedesse, ma devo ammettere che era bello sapere
di poter contare su di te.» Ammise Draco.
Pansy quasi non ci
credette. Non pensava che Draco potesse dirle certe cose, anzi non
riusciva nemmeno a capacitarsi del fatto che lui le pensava anche.
Draco
si sfilò dal dito l'anello della sua famiglia. Pansy
improvvisamente
si girò per vedere cosa stava facendo, ma i suoi occhi non
poterono
che fermarsi rimanendo imprigionati da quelle iridi grigio ferro nel
ragazzo, del suo
ragazzo.
« Sei
mia, Pansy.» Le sussurrò mettendole l'anello al
dito. Nonostante
tutto, lei era sempre stata sua e un futuro senza il serpeverde per
eccellenza non riusciva ad immaginarlo.
___________________
E questo è l'ultimo capitolo, manca l'epilogo e questa mini
fanfic è finita.
Sono troppo stanca ._. oggi primo giorno di scuola, che palle.
Grazie come al solito a chi legge, chi ha aggiunto ai preferiti e alle
seguite e a chi recensisce (ovvero sasyherm).
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Capitolo 6 *** 05. Epilogo - No Love Lost ***
Epilogo
No
love lost
The
fault was all yours but the blame was on me
I made my amends with
myself at all cost
And now with you there is
No love lost
Syke
'n' Sugarstarr pres. CeCe Rogers - No love lost
« Sei mia,
Pansy.» Le sussurrò all'orecchio Draco poco prima
di mettere piede,
mano nella mano, in Sala Grande.
Non sapeva più cosa pensare, a
cosa credere, a chi credere. Non sapeva cosa fare. Strinse forte la
mano al ragazzo che sembrò ricambiare per un attimo,
infondendole
una forza nuova e potente, forse non necessaria per affrontare gli
occhi curiosi e indagatori, degli studenti di Hogwarts. Aveva voluto
essere popolare? Bene, ora ne pagava le conseguenze e poteva
scordarsi un ingresso in sordina.
Subito dopo la loro entrata,
quasi nessuno aveva capito cosa fosse successo. Daphne aveva alzato
gli occhi verso la porta e aveva incrociato lo sguardo perso e
insicuro della sua migliore amica e le aveva donato uno splendido
sorriso a mo' di incoraggiamento. Pansy si sentì leggermente
confortata, ma a metà del percorso per raggiungere il loro
posto al
tavolo, la Sala Grande cominciò a zittirsi piano piano.
I primi
ad aver afferrato il motivo dell'improvviso silenzio furono i
serpeverde stessi. Alcuni di loro si lasciarono andare a commenti
tipo “Bravo Malfoy! Conquista e castiga!” oppure
“Che peccato,
volevo provarci io.”. Draco sembrava essere stato proiettato
in
un'altra sfera dimensionale tanto era distaccato e menefreghista in
confronto a quelle voci che, stranamente ed inconsapevolmente,
l'avevano fatta arrossire.
« Pensavo avesse guadagnato un minimo
di cervello.» Fu l'aspro commento di Harry Potter, il primo
di
un'altra casa che si lasciava andare a considerazioni personali ad
alta voce.
Draco sembrò scendere sulla terra, mantenendo sempre
la sua aria distaccata, squadrò il grifondoro da capo a
piedi, ma
non commentò.
Il tragitto per raggiungere il suo posto al tavolo
di serpeverde non le era mai sembrato così lungo. Si sedette
automaticamente e quasi non si rese conto di aver finalmente ripreso
il suo posto d'onore, che aveva guadagnato dopo il Ballo del Ceppo,
accanto a Draco Malfoy e di fronte a Theodore Nott e Blaise Zabini.
Tutto le sembrò fin troppo familiare e aveva finalmente
compreso
che lei senza lui era meno di zero.
« Sì, sono tua, davvero.»
Le sussurrò consapevole di ciò che aveva voluto
dire. Era sua, era
un suo gioco e lui non le sarebbe sicuramente stato fedele. No, la
fedeltà era un principio lontano anni luce dalla morale del
giovane
Malfoy e lei avrebbe continuato a chiudere gli occhi all'infinito.
«
Quella della polisucco gliel'ho suggerita io.» Le
sussurrò
all'orecchio Daphne senza farsi notare.
*
Anche
quell'anno a
Hogwarts era giunto al termine e, strano ma vero, lei e Draco
continuavano a stare insieme senza mai litigare. Durante quei lunghi
mesi ad aspettare l'estate e le vacanze, un piccolo barlume di
speranza era andato a illuminare i suoi pensieri: che lui le fosse
realmente fedele? Lei quasi aveva smesso di sperarci dopo il primo
mese, ma zac! Il ragazzo aveva detto addio alle biondine insipide
spiegandole che si trattava solo di un vecchio metodo per farla
ingelosire. Un giorno Pansy era riuscita a chiedergli delucidazioni
in merito a quanto avesse fatto combinato con le ragazze mentre si
erano lasciati. Draco all'inizio era apparso seccato da quella
domanda improvvisa, ma poi aveva risposto semplicemente: «
Niente in
più di quello che tu hai fatto con Steeval quel giorno in
biblioteca. E poi, lo sai che preferisco le more.»
E le aveva
passato una mano tra i capelli.
Sì, Pansy era sua e forse, questa
volta, anche Draco le apparteneva.
____________
Grazie a tutti quelli che hanno letto e a quelli che l'hanno messa tra preferiti e seguite. Un grazie speciale a Rhoy che nonostante la banalità della trama (sì, diciamo che è apposta banale) ha trovato qualcosa di positivo da commentare. Grazie, grazie :D E questa è la mia prima long-fic conclusa :D |
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