No Love Lost

di Hyperviolet Pixie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00. Prologo ***
Capitolo 2: *** 01. To be single is so nice ***
Capitolo 3: *** 02. Take what's mine ***
Capitolo 4: *** 03. A little bit more than nothing ***
Capitolo 5: *** 04. Her first date with the Death ***
Capitolo 6: *** 05. Epilogo - No Love Lost ***



Capitolo 1
*** 00. Prologo ***


No Love Lost
Prologo
The end of something


Non amare mai più
so che non c’è più niente da fare
non amare mai più
è la mia condizione essenziale
per te

semplice così semplice
da poterti spiegare
da volerti sfiorare
preferisco lasciarti per sempre, sparire

La Fine di Qualcosa - Perturbazione

Un tocco di fondotinta era perfetto per coprire le profonde occhiaie scure che le solcavano il viso. Una lacrima fece capolino, ma prima che potesse scivolarle sulla guancia, si affrettò ad asciugarla con la punta di un fazzoletto. Correttore, fondotinta e terra. Coprì i sogni della sua notte insonne con molto meticolosità.
Anche dopo essersi sistemata alla perfezione appariva pallida, più del normale. Si diede un po' di colore sulle guance, ma ad ogni strato di trucco che si metteva le pareva di essere sempre un po' più pallida.
Rinunciò completamente a sistemare la carnagione e passò direttamente agli occhi. Solitamente optava per un trucco leggero, quel giorno decise per ombretto nero e riga di eyeliner.
Lasciò stare le labbra: a Draco non piaceva né il rossetto, né il lucidalabbra.
Chiuse la pochette e uscì dal bagno subito dopo aver lanciato un'ultima occhiata allo specchio.

*

Diagon Alley era affollata come lo era sempre stata il giorno prima della partenza per Hogwarts nonostante il pericolo “Signore Oscuro”. I soliti ritardatari correvano da un negozio all'altro per effettuare gli ultimi acquisti. Pansy camminava lentamente, sguardo alto e portamento fiero. Si sentiva una regina lì in mezzo. Si incamminò verso la gelateria di Florian Fortebraccio, ormai chiusa. Da lontano notò il suo ragazzo, Draco Malfoy, seduto su una panchina mentre, con un'espressione di tedio, l'aspettava.
« Ma che cos'hai in faccia? » Le chiese Draco non appena lei gli si piazzò al fianco.
« Ciao anche a te, Draco.» Gli diede un leggero bacio a fior di labbra e aspettò che lui si decidesse dove andare.
« Notte insonne?» Le chiese con un sorrisetto mellifluo. Per tutta risposta, Pansy lo ignorò frugando nella borsetta alla ricerca di qualcosa. « Ammettilo. Pensavi a me e non sei riuscita a dormire.» Le sussurrò con voce maliziosa all'orecchio. Pansy non poté ignorarlo nuovamente e lo guardò con un sopracciglio alzato, scettica.
« Certe volte mi chiedo come faccio a stare insieme a te.»
« Fammi pensare: mi ami, mi adori e non faresti mai a meno di me.» Commentò Draco.
« Non ne sarei così sicuro. Come posso amarti? Come posso non fare a meno di te? Pensi solo a te stesso e non penso nemmeno che ti sei affezionato a me. Ti servo solo come giocattolino o come una specie di trofeo. L'ho notato che ogni tanto hai dei segni sul collo che non ti ho fatto io! Sai cos'ho in faccia? Trucco. E sai per cosa? Per coprire il fatto che ho pianto tutta la notte pensando alla maniera più carina per mollarti. Sai che ti dico? Non ce la faccio più.» Dopo uno sguardo furente all'indirizzo del biondo, Pansy girò i tacchi e se ne andò. Era furente perché durante tutta la sua tirata nessuna espressione era andata a intaccare il viso del ragazzo e lo conosceva abbastanza bene da sapere che, appena girate le spalle, si sarebbe lasciato andare a un ghigno perfido dei suoi. Non avrebbe mai dovuto lasciarlo, se ne rese conto solo nel momento in cui ormai era troppo tardi per riparare.

_________________

Bellaaaah, che ne pensate? 
Ho deciso di imbarcarmi in questa storia nonostante ne abbia all'attivo tantissime altre.
Ormai ho deciso di classificarle come incomplete e stop. Amen.
Allora, fatemi sapere un po' se vi piace questa storia :)
Ho già scritto i primi tre capitoli e in totale dovrebbero essere cinque. Niente di troppo lungo, insomma.
Susu, che aspettate? Attendo con impazienza i vostri pareri.

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Capitolo 2
*** 01. To be single is so nice ***


I
To be single is so nice

When the routine bite hard
and ambitions are low
and the resentment rides high
but emotions won't grow
and we're changing our ways,
taking different roads
then love,love will tear us apart again

Love will tear us apart – Joy Division

Era entrata nella carrozza dei prefetti a sguardo alto. Draco, seduto di fianco tra il finestrino e una riluttante Hannah Abbot, non l'aveva minimamente degnata di un'occhiata, come si era immaginata fin dall'inizio. Si sedette in fronte a Anthony Goldstein, prefetto di corvonero.
La porta dello scompartimento dei prefetti si aprì e Michael Corner fece la sua plateale entrata richiamando a sé il compagno di casa. Dopo pochi secondi i due rientrarono e Corner le lanciò uno sguardo talmente penetrante da essere quasi considerato indecente.
« Prefetto Parkinson.» Più che un saluto le parve un elogio.
« Corner.» Rispose Pansy notando, con la coda dell'occhio, che Draco aveva teso le orecchie.
« Come stai?» Le regalò uno di quei sorrisi maliziosi che solitamente dava alle ragazze con cui ci voleva provare. Pansy decise di stare al gioco anche se Micheal non era esattamente il suo tipo.
« Da Dio, tu?»
« Bene, Pansy.»
La ragazza trattenne un brivido di disgusto sentendolo pronunciare il suo nome di battesimo.
« Allora Michael, che mi racconti?» Gli sorrise e sbatté un paio di volte le ciglia con fare civettuolo. Sapeva che a Draco dava fastidio quel suo comportamento, ma ormai a lei non doveva più fregargliene niente. Tuttavia non riuscì a trattenersi e vide il biondo serpeverde distogliere velocemente lo sguardo dalla scena.
« Oh niente di che. Mi sono mollato con Ginny Weasley e penso di tornare presto sulla piazza. Tu?»
«Idem. Io e Draco non stiamo più insieme.»
Padma Patil che era stata muta e ferma al suo posto affianco a Micheal guardò stupefatta prima Pansy e poi Draco. Il ragazzo teneva lo sguardo fisso su Pansy e lei cominciava a non sentirsi più a suo agio, tuttavia cercò di rimanere padrona della situazione.
« Ho ragione, Draco. O no?» Si rivolse direttamente a lui con il tono dolce, da sirena ammaliatrice.
« Già. Direi che ci siamo mollati proprio ieri e tu vuoi essere subito riconosciuta per quello che sei: una puttana.»
«Puttana? E perché? Perché sto parlando con Micheal? Cosa devo dire di te? Non farmi dire niente, davvero. Non sono io quella in torto.»
Draco fece per replicare, ma la porta dello scompartimento si aprì velocemente e Hermione Granger e Ron Weasley fecero il loro ingresso facendo ammutolire i ragazzi.
Pansy piantò lo sguardo sulle sue unghie mentre Draco guardava fuori dal finestrino e Micheal Corner sfruttò il momento per andarsene dalla cabina dei prefetti.
« Che atmosfera gelida.» Commentò Ron beccandosi come risposta un'occhiata assassina.

*

Quando aveva lasciato Draco il giorno prima, non si era resa conto di una cosa fondamentale: avevano tutti gli amici in comune. Nel momento in cui aveva scorto lo scompartimento degli allievi di Serpeverde del sesto anno, la consapevolezza di non poter far parte del gruppo per un po' di tempo l'aveva avvolta e scaraventata nello sconforto più totale. Ecco, pensò, cosa si guadagna quando si fanno cose avventate, senza un minimo di riflessione. Per una volta che si era lasciata trasportare dagli eventi e dai sentimenti, aveva commesso l'errore più grande della sua vita.
« Ciao a tutti.» Salutò rimanendo incollata alla porta dello scompartimento. Sei paia di occhi la raggelarono sul posto: Draco aveva già raccontato la sua versione della storia. Con uno sbuffo se ne andò trascinando il suo baule alla ricerca di un vagone vuoto. Sfortuna volle che l'unico con un posto fosse quello di Paciock, Potter e della Lovegood.
« Posso?» Chiese dopo aver calato in un angolino il suo animo schizzinoso ed aver arricciato il nasino.
« Parkinson? Cosa ti porta nei bassifondi?» Chiese Potter con un sorrisino falsamente angelico dipinto sul volto.
« Fatti miei. San Potter, posso sedermi qui dato che è l'unico libero?»
« Il tuo furetto personale non ti ha tenuto il posto quest'anno?» La provocò nuovamente.
« Ma la vuoi smettere di rispondere a una domanda con un'altra domanda?» Sbottò poco elegantemente.
Harry soffocò una risata e con un gesto le fece segno di entrare.
Neville e Luna, che erano stati in silenzio fino a quel momento, ricominciarono il loro discorso da dove l'avevano interrotto.
« Ti stavo dicendo che poco fa ho visto un Ricciocorno Schiattoso volare fuori dal finestrino.»
« Ma era il riflesso del sole sul vetro!» Esclamò Neville guardando con gli occhi sgranati la ragazza.
« Draco organizza ogni anno la caccia ai Ricciocorni, ma ormai penso si siano estinti.» Commentò con tono ironico Pansy dopo aver preso posto. « Puniscilo per questo affronto nei confronti dei tuoi animaletti.»
« Eh?» Potter la fissava allibito.
« Dimenticavo che voi Grifondoro non capite la sottile arte del complotto e della menzogna per infamare il prossimo e aizzargli contro le menti deboli e facilmente corruttibili.» Spiegò la Serpeverde annuendo con fare comprensivo.
« Non siamo meschini come voi!» Esclamò d'impulso Neville. « E non capisco che cosa ci fai qua con noi! Ci hai sempre disprezzati e ora stai qua.»
« Ti spiegherò un paio di cosette, Paciock. Sai, c'è un momento della vita in cui l'ape si posa sul fiore... ma poi l'ape si stanca del fiore e vola da un altro fiore.»
« Ti sei stancata dei tuoi compagni?» Chiese Neville cercando di capire il ragionamento.
« Uhm, quella dell'ape e del fiore di solito è una metafora sessuale.» Spiegò Pansy. « Mi sono stancata del mio ragazzo e l'ho mollato. Dato che penso che al momento mi stia odiando a morte, non posso stare con i miei amici. Chiaro?»
Si sentiva tremendamente in imbarazzo nel farsi vedere con una compagnia del genere. Avrebbe preferito stare con i serpeverde e beccarsi delle fatture e delle maledizioni piuttosto che dividere la stessa aria di Potter e compagnia. Ogni volta che intravedeva qualcuno di sua conoscenza, rapidamente si eclissava dietro a uno dei tanti giornali di moda che si era comprata il giorno prima.
Dopo almeno un'ora passata lì, cercando di eclissarsi rientrarono i due prefetti di Grifondoro dopo la loro ronda.
« Che cosa ci fa qua questa vacca?» Chiese Hermione quasi sconvolta.
Pansy non la degnò di una risposta e tornò a pensare al suo piano di rivalsa. Quello era solo un periodo decisamente cupo, ma lei ce l'avrebbe messa tutta per girare le carte in suo favore.


*

Avrebbe preferito che la sua entrata nella Sala Grande di Hogwarts fosse più epica, magari come quella di Potter e Weasley al secondo anno. Invece si trovò ad entrarvi in mezzo a una massa di ragazzini scalpitanti. Grazie a Dio era stata raggiunta da Daphne la quale aveva deciso di averle tenuto il muso per abbastanza tempo e insieme si erano sedute vicino ai ragazzi del loro stesso anno. Theodore Nott le aveva rivolto un cenno di saluto subito imitato da Zabini. Le ragazze si erano limitate a guardarla sprezzanti e con un'aria di superiorità di gran lunga peggiore di quella di Pansy.
« Ho tutto il suo fanclub contro.» Commentò Pansy intimamente contenta di ciò.
« Quelli che ti odiano ti rendono famosa.» Fu la risposta della bionda.
Durante tutta la durata della cena Pansy si era resa conto che molte persone la stavano fissando attentamente. Forse era solo paranoica, ma si sentiva al centro dell'attenzione senza tuttavia desiderarlo.
« Corner non ti toglie gli occhi di dosso.» Le disse Daphne ghignando.
« Ah.» Laconica come non mai, Pansy si girò per vedere e notò che Corner la stava fissando per davvero e come lui anche Terry Steeval. « Ma Draco?»
« Lui adesso sta parlando con Zabini. O meglio Zabini parla e Draco mangia.»
« Non farti beccare a guardarlo.» L'ammonì.
« Ops. Mi ha beccata.» Daphne rivolse un saluto a Draco e Pansy si sentì sprofondare.
« Non ci credo ancora. Sono single.»
« E da domani si torna in piazza, tesoro.»
Pansy sorrise alla sua amica pensando che erano tre anni che vedeva solo Draco nelle vesti di fidanzato e ora doveva ricominciare il lavoro di conquista da capo.


*

Salve a tutti (:
Spero sia di vostro gradimento anche questo capitolo. Ci tenevo a specificare inoltre che questa storia è scritta con il semplice scopo di distrarmi un po' con del sano Draco/Pansy u.u
Va beh dai, fatemi sapere che ne pensate.
Nel frattempo ci tengo a ringraziare chi legge e segue la storia e chi ha lasciato una recensione.
Sasyherm e Maichy, grazie <3
Faith 

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Capitolo 3
*** 02. Take what's mine ***


II
Take what's mine

Ma non c'è niente
che sia per sempre
perciò se è da un po'
che stai così male
il tuo diploma in fallimento
è una laurea per reagire

Non è per sempre - Afterhours


Le lezioni erano iniziate da quasi una settimana e Pansy si era immersa completamente nello studio. Da quando metà dei suoi amici la evitavano per la storia di Draco, l'unica persona rimasta fedele era Daphne, la sua migliore amica. Nel dormitorio regnava perennemente uno stato di tensione e ogni tentativo di attenuarla produceva l'effetto contrario. Cosa poteva fare allora? Rinchiudersi in biblioteca e studiare.
Daphne era solita raggiungerla a metà pomeriggio con un'espressione di stoica sopportazione dipinta sulla faccia. Rimanevano lì a parlare e scherzare fino a quando la bibliotecaria non le cacciava via, con sommo gaudio della sua migliore amica. A colazione e a pranzo Daphne sedeva con lei, mentre a cena era Pansy a farsi coraggio e a sedersi insieme a Daphne e a quelli del loro stesso anno facendo attenzione a mettere più di cinque posti tra lei e Draco.
Verso il tramonto del quarto giorno di lezioni consecutivo, Pansy ricevette in biblioteca la visita a sorpresa di Blaise Zabini. Con il ragazzo, Pansy non aveva più avuto nessun tipo di contatto a parte qualche saluto imbarazzato scambiato prima delle lezioni o in giro per i corridoi. Non si sarebbe mai aspettata di vederlo sedersi di fronte a lei in biblioteca e rivolgerle un sorriso di scuse.
« Hey.» La salutò piano sporgendosi sul tavolo verso di lei. « Studi o hai un attimo di tempo per me?»
Pansy gli sorrise cordiale, come mai aveva fatto prima. « Tranquillo, ho tutto il tempo che vuoi.»
« Senti, probabilmente non sentirai più queste parole, ma ti chiedo scusa per come ti stiamo trattando in questo periodo.»
Lo fissò con un sopracciglio inarcato e un'espressione di profondo scetticismo dipinta in faccia. « Continua, su.» Lo invitò con un sorrisetto ironico. Per Blaise chiedere scusa era pare ad umiliarsi pubblicamente e quindi non riusciva a pensare che lo stesse facendo senza doppi fini.
« No, beh, volevo appunto scusarmi. Draco è il mio migliore amico e quindi sono dalla sua parte, così come Daphne è dalla tua. Però mi dà fastidio che anche gli altri si siano schierati contro di te, quindi eccomi qui.» Concluse indicandosi.
« Accetto le tue scuse.»
Blaise le rivolse un sorriso esagerato e da quel momento Pansy si fece ancora più sospettosa.
« Come va allora, principessa?»
« Bene, dai. Non mi lamento. Il fatto che Daphne sia con me mi aiuta e non poco.»
« Diciamo che sembra stupida quella ragazza, ma sa valutare bene le sue amicizie.» Concordò Blaise. « Piuttosto! Ho saputo che sia Steeval che Corner ambiscono a diventare un qualcosina in più per te. Vero?»
Pansy spalancò gli occhi, sorpresa: « Anche Steeval?».
« Oh sì. Uscirai con uno dei due?» buttò lì Blaise.
La ragazza scoppiò a ridere: « Ti ha mandato Draco, non è vero? Blaise, sii sincero. Ti conosco abbastanza da sapere che non mi saresti mai venuto a chiedere scusa e oltretutto non fai niente se non hai un tornaconto.»
Il ragazzo alzò le mani in segno di resa: « Mi hai scoperto, principessa.»
Un'ondata di rabbia pura l'avvolse.

*

Quella sera stessa, Pansy decise che non voleva più saperne di nessuno. Entrò a passo di marcia nella Sala Grande seguita da Daphne che faticava a starle al passo e si diresse verso il tavolo di Serpeverde. Si fermò un attimo giusto per individuare una familiare testa bionda e poi ricominciò la sua marcia verso il nemico.
Si fermò esattamente di fronte a lui, dando la schiena al tavolo di Grifondoro.
« Tu!» Urlò indicandolo. « Con tutto quello che mi hai fatto osi ancora pensare a mettermi i bastoni tra le ruote? Non te ne deve fregare niente della mia vita dopo tutto ciò che mi hai fatto!»
« Non capisco cosa vuoi.» Replicò freddamente Draco senza scomporsi minimamente. « E non urlare che stai dando spettacolo.»
Pansy scoppiò a ridere amaramente. « Cosa vuoi che me ne freghi? La prossima volta che mandi Blaise in incognito a spiare la mia vita senza di te, accertati di avere un piano migliore, stronzo!»
Dopo quest'ultima tirata, la ragazza prese posto affianco alla sua migliore amica sotto lo sguardo attonito e ammutolito della Sala Grande. Sentì un timido scroscio di applausi partire alle sue spalle. Si girò infastidita e vide Harry Potter sorriderle: « Ragazzi un applauso per la donna che stese il furetto con delle semplici parole!».
E tutta la Sala Grande, eccezion fatta per una buona parte di Serpeverde, applaudì con somma gioia della ragazza.

*

Non dormiva mai più di dieci ore a notte, se l'avesse fatto si sarebbe svegliato con un gran mal di testa. Contrariamente alle sue abitudini, quella mattina si era alzato dal letto molto tardi e ora ne pagava le conseguenze.
Un mal di testa lancinante gli stava torturando il cervello e l'unica cosa di cui aveva voglia era imbottirsi di pozioni antidolorifiche. Peccato che al momento aveva finito i suoi ingredienti.
A malavoglia si alzò dal letto in cui si era accasciato subito dopo colazione. Evitando per un pelo di finire a terra a causa di un capogiro, si trascinò fuori da camera sua per andare a cercare Pansy.
Grazie a Dio, era domenica mattina e trovare la ragazza non gli fu molto difficile.
Avrebbe voluto chiederle scusa, ma il suo orgoglio glielo impediva. Allora aveva optato per un'altra soluzione: farle un regalo costoso e chiederle se aveva intenzione di tornare a parlare con lui.
In quel modo, Pansy non avrebbe potuto rifiutare, non dopo il regalo, e lui non le avrebbe chiesto scusa.
Quasi si sentiva in colpa a regalarle il suo anello con lo stemma di famiglia, ma andava a immolarlo per una buona causa. Si rendeva conto che quella poteva benissimo essere scambiata per una dichiarazione. Non sapeva nemmeno lui cosa voleva, ma finalmente aveva compreso appieno quel detto: “Capisci il valore di una persona solo quando l'hai persa.”
Si recò in biblioteca, posto in cui era sicurissimo di trovarla dopo tutto quello che era successo, ma si paralizzò all'istante non appena si rese conto di averla trovata. La ragazza però non era da sola come si era aspettato, ma chiacchierava amabilmente con Terry Steeval. Erano stranamente vicini e il ragazzo le passava le mani tra i capelli. Un'insolita voglia di disturbarli lo colse impreparato. Forse Pansy l'aveva visto, pensò. In quel momento la ragazza si sporse verso il corvonero e lo baciò mandando in frantumi l'ingegnoso piano di riconquista del biondo serpeverde.

*


Pansy si staccò dalle labbra del ragazzo non appena aveva notato che Draco se n'era andato. Trasse un sospiro profondo e si preparò ad affrontare il ragazzo. Si era comportata da stronza, ma aveva tutti i diritti di rifarsi una vita senza che il suo ex dovesse interferire.
« Non che sia dispiaciuto, Pansy, ma perché mi hai baciato?».
La ragazza sorrise mesta alzando le spalle.
« Così. Ehm, di che stavamo parlando prima?» Finse di pensarci un attimo su e poi aggiunse: « Ah sì! Mi stavi parlando dell'uscita ad Hogsmeade.»
Merda, pensò. Si era appena cacciata nei guai. Non voleva saperne niente di uscire con Steeval, soprattutto dopo averlo usato per dimostrare a Draco che lei era libera di fare ciò che voleva. Baciandolo e ricordandogli che stavano parlando di un possibile appuntamento aveva appena firmato la sua condanna a morte prematura e anche piuttosto dolorosa.
« Sia chiaro che ti sto invitando, ma non voglio niente di serio.» Esclamò sincero il ragazzo guadagnando all'istante dei punti agli occhi di Pansy. « Soprattutto perché so che sei l'ex di Malfoy e lui ci tiene parecchio alle sue “proprietà” e ho firmato la mia condanna sociale lasciandomi baciare da te davanti ai suoi occhi poco fa.»
Pansy si sentì sprofondare ma sostenne lo sguardo del corvonero fieramente.
« Te ne sei accorto, allora.»
« Malfoy non passa inosservato.» Le rispose semplicemente stringendosi nelle spalle.
« Per l'uscita ad Hogsmeade sarà per un'altra volta.» Specificò lei. Chiuse il libro di fronte a sé e si apprestò ad andarsene. Dopo una tale figura non voleva avere niente più a che fare con Terry Steeval.

*

Allura, com'è gente?
Spero solo che questo capitolo, per quanto corto e inutile, sia di vostro gradimento!
Vi do un paio di anticipazioni per il prossimo: ci sarà una specie di riavvicinamento tra Pansy e Draco, ma Pansy vuole solo essere libera di uscire con chi vuole. E allora con che se non con... una serpe amica di Draco?
Fatemi sapere che ne pensate :)
Ci tengo a ringraziare chiunque legga.
Un grazie particolare a quelli che l'hanno inserita nei preferiti e a quelli che la seguono e anche alle persone che hanno recensito.
Sasyherm (spero insieme a te per un lieto fine xD ancora non so come si concluderà tutto), Meredith 91 (grazie mille!) e BellatrixBlackLestrange (Non ci ho messo molto ad aggiornare xD).
Grazie!
Al prossimo capitolo,
Faith

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Capitolo 4
*** 03. A little bit more than nothing ***


III
A little bit more than nothing

Arrivederci
E' stato bello
Mi sbagliavo
Ti sbagliavi
Era poco più di niente

Arrivederci - Baustelle


« E così l'hai baciato per fare un dispetto a Draco?» Le chiese nuovamente Daphne fissandola con il suo solito sguardo accusatore.
« Non è andata esattamente così.» Puntualizzò seccata dal tono di voce dell'amica. «L'ho baciato – a stampo ci tengo a sottolineare!- per far capire a Draco che non sono sua, non più almeno.» Concluse con un'insolita tristezza che l'avvolgeva. Si morse con forza il labbro mentre qualcosa di pesante le cadeva giù, dritto nello stomaco.
« Pan? Pansy? Che hai?» Le chiese preoccupata Daphne abbracciandola forte. La ragazza usò tutta la forza che possedeva per non scoppiare a piangere.
Daphne si staccò leggermente dall'abbraccio e prese l'amica per le spalle cercando di guardarla dritto negli occhi. Pansy dapprima cercò di scappare dagli occhi verdi della Greengrass, ma non riuscì a non ricambiare quello sguardo.
« Non dirmi che ti manca!» Esclamò scandalizzata. « Non proprio ora che siamo entrambe single e che possiamo divertirci insieme, finalmente!»
« Daph...» Fece per replicare prima di venire prontamente zittita.
« No! Non devi dirmelo!» Replicò cocciuta. « Un consiglio da amica però te lo do lo stesso: ti conviene parlarci almeno non vi stuzzicherete a vicenda per il resto della vostra vita.»

*


Parlare con Draco non era esattamente la cosa più semplice dell'universo, soprattutto per una che, come Pansy, lo aveva umiliato e, in un certo senso, deriso. Se fosse stata una stupida Grifondoro armata di coraggio e buone intenzioni, allora Pansy l'avrebbe affrontato in privato, preso da parte e chiesto scusa, ma lei non faceva parte di quella casa e non aveva coraggio da vendere. Così, all'alba della terza settimana di lezioni, prese un po' di coraggio a due mani e gli si avvicinò dieci minuti prima della lezione di Trasfigurazione. Aspettò che tutti entrassero prima di chiedere a Malfoy di uscire dall'aula un paio di secondi per poter parlare con lui. Il ragazzo, riluttante, uscì.
« Volevo mettere in chiaro una cosa: non ti ho chiamato fuori per scusarmi.» Iniziò, ma nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole si rese conto che forse aveva sbagliato approccio.
« E allora che cosa vuoi?» Le chiese gelido, squadrandola dall'alto in basso con un'espressione di superiorità dipinta sul volto.
« Non lo so neanche io.» Ammise dopo un attimo d'incertezza. « Vorrei farti sapere, Draco, che ti avrei dato tutto, davvero. Hai avuto il mio cuore, il mio corpo e, non ultimo, il mio amore, ma non ti è bastato niente di tutto ciò. Volevi sempre di più, vero? Non ti sei mai saputo accontentare da bravo ragazzino viziato che sei. Allora la strada del tradimento è stata la più semplice, non è vero?»
Una volta tirato fuori il rospo, Pansy non si seppe più fermare. Sentiva dentro di sé il bisogno di continuare a esprimere tutto ciò che sentiva per la prima volta in vita sua.
« Non ti scuso per ciò che hai fatto. Un giorno potrei anche dimenticare, ma ora no. È stato bello, mi hai fatto sentire in paradiso. Ora è arrivato il momento di smetterla di punzecchiarci a vicenda. Ho la mia vita e tu la tua. Evita di interferire, per piacere.»
Prese un respiro profondo facendo per continuare, ma Draco la interruppe.
« Ho capito.» Disse con voce atona prima di darle le spalle e rientrare in classe.
Capendo ciò che aveva detto nella sua umiliazione privata, Pansy si sentì una sfigata. Draco si voltò verso di lei non appena varcò la soglia della classe.
« Ti siedi affianco a me a lezione?» Le chiese in un filo di voce. Solo allora Pansy si rese conto che l'intera classe, professoressa McGranitt compresa, aveva assistito alla sua umiliazione privata rendendola ufficiale, e si sentì ancora più sfigata.
« Merda.» Fu l'unico commento che fu in grado di esprimere a parole.

*

Da quando Draco le aveva chiesto di sedersi accanto a lei a Trasfigurazione era stata sancita una specie di tregua. Lei poteva frequentare di nuovo tutti quelli che un tempo non avrebbe esitato a chiamare amici, lui aveva il sacrosanto dovere di non impicciarsi negli affari di Pansy. Ormai la ragazza era diventata piuttosto ambita all'interno delle mura di Hogwarts. Stare con Draco le aveva dato notorietà e adesso, grazie alla loro rottura e alle scenate che l'avevano vista protagonista, godeva di una sorta di fama tutta sua anche se non ne andava particolarmente fiera. Purtroppo sapeva bene che quell'attimo non poteva che essere la quiete prima della tempesta.
In lei doveva esserci qualcosa che non andava, se ne rese conto immediatamente. Sentiva il cuore stringersi forte ogni volta che lo vedeva insieme con qualche altra ragazza, ma aveva deciso di sopportare in silenzio e reagire a modo suo, ovvero di attuare la politica sentimentale di Daphne: “Esistono così tanti uomini al mondo e c'è tutto il tempo per amarli tutti.”
Alla prima uscita ad Hogsmeade era andata con Cormac McLaggen di Grifondoro, ma dopo l'ennesimo elogio di sé aveva abbandonato il ragazzo ai Tre Manici di Scopa con una scusa banalissima:
« Scusa, tesoro, vado ad incipriarmi il naso.» E lei la cipria la usava solo nell'estremo caso in cui la sua pelle non avesse la solita tonalità bianco latte.
Era uscita un paio di volte con Micheal Corner tanto per dargli il contentino e da un paio di giorni Blaise Zabini le faceva una corte serrata, ma la cosa le puzzava e neanche poco.
Qualche volta le era capitato di sorprendere qualche ragazzo del settimo e del sesto anno parlare di lei e la cosa non aveva fatto altro che innalzare il suo già smisurato ego.
Sì, questo genere di calma le piaceva decisamente, ma lei non era tipo da aspettare pazientemente che la tempesta si fiondasse su di lei e quindi decise di accettare l'ennesimo invito da parte di Zabini e correre da Malfoy a dirglielo.
Beccò Draco su un divano della Sala Comune insieme a Daphne, Theo e a una ragazzina del quinto che lo fissava sognante.
« Posso parlarti un attimo?» Gli chiese tutto d'un fiato. Nonostante la tregua si sentiva ancora a disagio a parlare con lui.
« Dimmi.» La invitò a continuare.
« In privato.»
Draco annuì e si alzò dirigendosi verso i dormitori con la ragazza al seguito.
Spalancò la porta del suo dormitorio e cacciò fuori Tiger e Goyle che stavano dormicchiando un po'. Senza fare storie i due ubbidirono.
« Che c'è?» Le chiese non appena si fu richiuso la porta alle spalle.
« Verrò dritta al punto. Blaise mi ha chiesto di uscire e io ho accettato.»
« Perché pensi che mi dovrebbe interessare?» Le chiese interrogativo.
« Te l'ho detto solo perché è il tuo migliore amico e magari ti scocciava visto tutto quello che c'è stato tra me e te.» Replicò incerta.
« Tra di noi non c'è stato niente. No, dai, c'è stato poco più di niente.» Le sorrise malevolo. « Grazie per avermelo detto, comunque.»
Mentre Draco usciva dal dormitorio, Pansy avvertì l'ormai conosciuto peso che cadeva in fondo allo stomaco e la voglia di piangere si fece molto più forte del normale.


*

Ciao a tutti.
Eccomi qui nell'ultimo aggiornamento prima dell'inizio della tanto odiata scuola. Quest'anno sono in quinta liceo, quindi non so quanto tempo potrò dedicare agli aggiornamenti. Spero solo di riuscirci, dai.
Forse nel capitolo Draco è stato un po' stronzo (anche più di stronzo), ma beh, lo amiamo anche così xD
Allora grazie come al solito ai lettori e a chi recensisce.
Meredith91: grazie mille. Draco non si sa bene se sia innamorato o no, figurati che non lo anche io. Sicuramente c'è una cosa del tutto certa: dopo un po' che stai con una persona, ti ci abitui e perderla all'improvviso dà sicuramente fastidio. 
Al prossimo capitolo,
Faith (:

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Capitolo 5
*** 04. Her first date with the Death ***


IV
Her first date with the Death

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti poco a poco.
" Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata "

Pablo Neruda, Se tu mi dimentichi


Novembre arrivò presto e trascinò dietro di sé i primi venti freddi. Purtroppo per Pansy, il mese portò con sé anche il secondo finesettimana a Hogsmeade. Aveva cercato di stare il meno tempo possibile con Blaise, soprattutto dopo l'ennesima umiliazione personale che aveva dovuto subire parlando con Draco. Si era fatta vedere in giro con Moon un paio di volte, ma Zabini non aveva desistito e sembrava letteralmente elettrizzato – o almeno quanto un serpeverde potesse permettersi di mostrarlo – all'idea di stare solo con Pansy per un intero pomeriggio.
Draco invece aveva preso ad uscire con una biondina slavata e insignificante del quarto anno di Tassorosso. Pensare che solo qualche mese prima aveva affermato che piuttosto che farsi vedere con una Tassorosso avrebbe preferito lottare a mani nude contro tutte le legioni infernali. Aveva riso dell'assurdità della cosa insieme a Daphne e insieme avevano ribadito il concetto che non c'era nessuna biondina che fosse superiore a Pansy, eccezion fatta per Celestina Warbeck, nota cantante, ma nessuna delle due era del tutto convinta della naturalezza della sua tinta.
Durante il pranzo prima dell'uscita a Hogsmeade, tuttavia, Pansy cadde in uno stato di profondo sconforto ricordandosi del suo appuntamento. Daphne si rifiutò di aiutarla e così, trascinando i piedi, si diresse al suo primo appuntamento con la morte.
Blaise era stato stranamente tranquillo per tutto il viaggio in carrozza, ma forse il suo comportamento era dovuto alla presenza di Malfoy e di un'altra biondina slavata. Avevano fatto il tragitto insieme, ma poi, per la felicità di Pansy, si erano separati all'entrata di Hogsmeade.
Stranamente silenzioso, Blaise l'aveva condotta ai Tre manici di scopa per bere qualcosa.
Uno Zabini così silenzioso era una novità anche per lei che, nonostante fosse abituata ai silenzi di Draco, l'assenza di parola le dava ai nervi.
« Cosa desiderate, ragazzi?» Chiese loro Madama Rosmerta, non appena si sedettero.
« Una burrobirra per me, mentre un'acquaviola piccola per lei.» Ordinò anche per Pansy, cosa che la lasciò di stucco.
« Perché un'acquaviola per me?» Chiese con il sopracciglio che andava ad inarcarsi.
« Ho chiesto a Draco di descrivermi un po' i tuoi gusti.» Le spiegò con un accenno di sorriso.
« Ah, non so se la cosa mi debba fare piacere o no.» Ammise.
« Mettiamola così.» Cominciò a spiegarle. « Nonostante ci conosciamo da anni, sei praticamente una sorpresa per me, quindi ho deciso di chiedere una mano a chi ti conosce bene. E chi meglio di Draco?»
« Il tuo discorso non fa una piega.»
Era quasi passata un'ora dall'inizio ufficiale del suo primo appuntamento con Blaise Zabini e niente di sgradevole li aveva ancora colti impreparati. Blaise sembrava sapere esattamente ciò che piaceva a Pansy, come mantenere allegra una conversazione senza mai farla cadere nel banale, stuzzicarla cercando di farla arrossire senza tuttavia mai riuscirci. Insomma, quello che stava vivendo era il perfetto primo appuntamento che aveva sempre sognato. Tuttavia, Draco e l'altra biondina slavata avevano deciso che il luogo migliore dove stare non poteva che essere i Tre Manici di Scopa, più precisamente a due tavolini di distanza da loro. Blaise salutò con un cenno Draco e Draco ricambiò inaspettatamente con un occhiolino. Quanti anni erano che non vedeva Draco fare l'occhiolino? Troppi. C'erano troppe stranezze in quei due, quel giorno.
« Vado un attimo via con Draco, ti dispiace?» Le chiese.
« Fa' pure, ma sbrigati.» Gli rispose.
« Farò in un attimo.» Si piegò verso di lei e le diede un piccolo bacio a fior di labbra. E con un sorrisetto indecifrabile si allontanò con l'amico diretto verso i bagni.
Pansy si toccò le labbra con la punta delle dita non riuscendo bene a capire cosa fosse successo. Sì, era stato solo un bacio, ma perché l'aveva turbata così tanto?
Era stato un bacio diverso, ma le sembrava così naturale, così conosciuto.
Le labbra di Blaise, nuove per lei, si erano appoggiate leggere sulle sue e, come se lo facessero da una vita, avevano imprigionato il labbro superiore di Pansy per quella frazione di secondo che era durato il bacio, rendendola turbata.
Era stato gentile e inaspettato, ma l'aveva baciata nell'esatto modo in cui la baciava Draco.
Blaise fu di ritorno poco dopo e lei cercò di non farsi trovare ancora impreparata e decise di testarlo.
Questa volta fu lei a sporgersi sulla sedia e a catturare le labbra del ragazzo.
Mentre la lingua di Blaise cercava quella di Pansy, la ragazza notò come le veniva spontaneo lasciarsi andare, come fosse familiare il movimento e il tocco. Blaise le teneva una mano sotto il mento e con l'altra le teneva la mano.
Pansy si rese conto subito di ciò che voleva dire. Si staccò un po' a malincuore e con un sorrisino perfido gli chiese: « Hai usato la polisucco, vero, Draco?»
Il ragazzo sembrò spiazzato per una frazione di secondo, ma poi si riscosse: « Non ti facevo così perspicace, Pansy.»


*


Pansy non era furiosa, era solo leggermente infastidita. D'altronde sapeva che stavano parlando di Blaise Zabini ed era impossibile che il ragazzo si fosse preso un'improvvisa cotta per lei, non dopo anni passati a soddisfare ogni capriccio di Daphne. Era infastidita perché non riusciva a capire cosa volesse esattamente Draco Malfoy da lei. Si erano mollati da tempo ormai, perché lui non poteva tornare dalle sue biondine pallide, sciupate e volgari lasciandola in pace?
Avevano deciso di rimandare la discussione nei sotterranei di Hogwarts, al riparo da occhi indiscreti.
Un'ora da quando Draco aveva preso la seconda dose di pozione, ormai era trascorsa ed era tornato ad essere se stesso. Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto nel corpo di Blaise, almeno quei freddi occhi grigi non l'avrebbero fatta rabbrividire.
« Non capisco cosa volevi fare.» Ammise Pansy entrando nella vuota sala comune. « Cioè, perché hai preso le sembianze di Blaise?».
Draco si sedette sul divano di fronte al camino. « Diciamo che volevo vedere un po' come andava la tua vita senza di me. Il bacio non era programmato. Né il primo, né il secondo.»
Pansy lo fissò interrogativa. « Perché? Non capisco.»
« Ti ricordi quando ci siamo lasciati?».
« Quando ti ho lasciato.» Puntualizzò lei lasciandosi cadere sul divano affianco al ragazzo.
« Sottigliezze. Ti ricordi cosa mi hai detto?»
« A grandi linee.» Rispose fissando il camino di fronte a sé.
« Mi hai chiesto: “Come posso amarti? Come posso non fare a meno di te?”. Lì per lì ero troppo sconvolto per rendermene conto. Non avrei mai immaginato che mi stessi per mollare. Avrei potuto risponderti a quelle domande, ma non me ne hai dato tempo e sinceramente da un lato ne sono contento. Questo periodo senza di te mi ha fatto capire molte cose. In primis, non avrei mai potuto credere che succedesse, ma devo ammettere che era bello sapere di poter contare su di te.» Ammise Draco.
Pansy quasi non ci credette. Non pensava che Draco potesse dirle certe cose, anzi non riusciva nemmeno a capacitarsi del fatto che lui le pensava anche.
Draco si sfilò dal dito l'anello della sua famiglia. Pansy improvvisamente si girò per vedere cosa stava facendo, ma i suoi occhi non poterono che fermarsi rimanendo imprigionati da quelle iridi grigio ferro nel ragazzo, del suo ragazzo.
« Sei mia, Pansy.» Le sussurrò mettendole l'anello al dito. Nonostante tutto, lei era sempre stata sua e un futuro senza il serpeverde per eccellenza non riusciva ad immaginarlo.

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E questo è l'ultimo capitolo, manca l'epilogo e questa mini fanfic è finita.
Sono troppo stanca ._. oggi primo giorno di scuola, che palle.
Grazie come al solito a chi legge, chi ha aggiunto ai preferiti e alle seguite e a chi recensisce (ovvero sasyherm).

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Capitolo 6
*** 05. Epilogo - No Love Lost ***


Epilogo
No love lost


The fault was all yours but the blame was on me
I made my amends with myself at all cost
And now with you there is
No love lost
Syke 'n' Sugarstarr pres. CeCe Rogers - No love lost



« Sei mia, Pansy.» Le sussurrò all'orecchio Draco poco prima di mettere piede, mano nella mano, in Sala Grande.
Non sapeva più cosa pensare, a cosa credere, a chi credere. Non sapeva cosa fare. Strinse forte la mano al ragazzo che sembrò ricambiare per un attimo, infondendole una forza nuova e potente, forse non necessaria per affrontare gli occhi curiosi e indagatori, degli studenti di Hogwarts. Aveva voluto essere popolare? Bene, ora ne pagava le conseguenze e poteva scordarsi un ingresso in sordina.
Subito dopo la loro entrata, quasi nessuno aveva capito cosa fosse successo. Daphne aveva alzato gli occhi verso la porta e aveva incrociato lo sguardo perso e insicuro della sua migliore amica e le aveva donato uno splendido sorriso a mo' di incoraggiamento. Pansy si sentì leggermente confortata, ma a metà del percorso per raggiungere il loro posto al tavolo, la Sala Grande cominciò a zittirsi piano piano.
I primi ad aver afferrato il motivo dell'improvviso silenzio furono i serpeverde stessi. Alcuni di loro si lasciarono andare a commenti tipo “Bravo Malfoy! Conquista e castiga!” oppure “Che peccato, volevo provarci io.”. Draco sembrava essere stato proiettato in un'altra sfera dimensionale tanto era distaccato e menefreghista in confronto a quelle voci che, stranamente ed inconsapevolmente, l'avevano fatta arrossire.
« Pensavo avesse guadagnato un minimo di cervello.» Fu l'aspro commento di Harry Potter, il primo di un'altra casa che si lasciava andare a considerazioni personali ad alta voce.
Draco sembrò scendere sulla terra, mantenendo sempre la sua aria distaccata, squadrò il grifondoro da capo a piedi, ma non commentò.
Il tragitto per raggiungere il suo posto al tavolo di serpeverde non le era mai sembrato così lungo. Si sedette automaticamente e quasi non si rese conto di aver finalmente ripreso il suo posto d'onore, che aveva guadagnato dopo il Ballo del Ceppo, accanto a Draco Malfoy e di fronte a Theodore Nott e Blaise Zabini.
Tutto le sembrò fin troppo familiare e aveva finalmente compreso che lei senza lui era meno di zero.
« Sì, sono tua, davvero.» Le sussurrò consapevole di ciò che aveva voluto dire. Era sua, era un suo gioco e lui non le sarebbe sicuramente stato fedele. No, la fedeltà era un principio lontano anni luce dalla morale del giovane Malfoy e lei avrebbe continuato a chiudere gli occhi all'infinito.
« Quella della polisucco gliel'ho suggerita io.» Le sussurrò all'orecchio Daphne senza farsi notare.

*

Anche quell'anno a Hogwarts era giunto al termine e, strano ma vero, lei e Draco continuavano a stare insieme senza mai litigare. Durante quei lunghi mesi ad aspettare l'estate e le vacanze, un piccolo barlume di speranza era andato a illuminare i suoi pensieri: che lui le fosse realmente fedele? Lei quasi aveva smesso di sperarci dopo il primo mese, ma zac! Il ragazzo aveva detto addio alle biondine insipide spiegandole che si trattava solo di un vecchio metodo per farla ingelosire. Un giorno Pansy era riuscita a chiedergli delucidazioni in merito a quanto avesse fatto combinato con le ragazze mentre si erano lasciati. Draco all'inizio era apparso seccato da quella domanda improvvisa, ma poi aveva risposto semplicemente: « Niente in più di quello che tu hai fatto con Steeval quel giorno in biblioteca. E poi, lo sai che preferisco le more.»
E le aveva passato una mano tra i capelli.
Sì, Pansy era sua e forse, questa volta, anche Draco le apparteneva.



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Grazie a tutti quelli che hanno letto e a quelli che l'hanno messa tra preferiti e seguite. Un grazie speciale a Rhoy che nonostante la banalità della trama (sì, diciamo che è apposta banale) ha trovato qualcosa di positivo da commentare.
Grazie, grazie :D
E questa è la mia prima long-fic conclusa :D

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