A fallen angel

di Kinneas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visita inaspettata ***
Capitolo 2: *** Un magico rinfresco! ***
Capitolo 3: *** Ricordati di me ***



Capitolo 1
*** Visita inaspettata ***


Erano le 7.30 di mattina quando una semplice ragazza di città che tutti chiamavano : Alex si svegliò in una soleggiata mattina di fine maggio per festeggiare il suo 22esimo compleanno.
Non era la classica ragazza che aspettava quel giorno per essere al centro dell'attenzione organizzando una maestosa festa invitando tutto il quartiere, al contrario era molto riservata e quasi sempre sperava che nessuno si ricordasse il suo compleanno.
Non era molto popolare come le sue coetanee, non andava quasi mai a fare shopping anzi passava il suo tempo libero a leggere o a giocare coi videogiochi e quasi mai la si vedeva uscire con qualche ragazzo.
Aveva diversi sogni, uno di questi era quello di diventare una scrittrice che viaggia per il mondo con le cuffie nell'orecchie ascoltando la sua musica preferita.
Ma sapeva che quel sogno era ancora lontano, e che ci sarebbero voluti anni per realizzarlo ...
Però era un desiderio concreto rispetto agli altri che le innondavano la mente ogni giorno della sua vita.
Voler incontrare il suo cantante preferito ad esempio, era difficile da realizzare ma non impossibile ...
Quello impossibile da avverare, era un desiderio che il suo cuore voleva ardentemente ma che la sua mente cercava comunque di respingere ...
Ma nonostante sapesse che fosse assurdo, ogni anno per il suo compleanno, spegneva le candeline, sperando che prima o poi ciò si avverasse davvero.
La ragazza uscì dalla sua camera, e corse più veloce che poté in cucina sperando di trovare i suoi genitori a fare colazione.
Ma rimase di sasso quando vide quella stanza completamente vuota.
Non era un caso che i suoi genitori non ci fossero, anzi era quasi prevedibile visto il loro lavoro da poliziotti ...
Ma la domenica mattina?
Aveva capito che per quel giorno avessero chiesto un permesso speciale ...
Cos'era successo?
Guardandosi attorno, si avvicinò alla caffettiera posta all'angolo del bancone dell'enorme cucina.
La sua, era una delle ville più belle del quartiere;

Il giardino non era tanto grande ma lo era abbastanza per mettere delle sdraio fuori e prendersi il sole nelle giornate estive che presto sarebbero arrivate.
Entrando nella casa notavi subito la scalinata in legno alla tua destra che portava alle camere da letto di Alex e dei suoi genitori, e in fondo al corridoio c'era il bagno che ti rilassava soltanto a guardarlo.
Non era l'unico bagno della casa, essendo che ce n'era uno al piano terra che tutti usavano normalmente, ma quello al piano superiore era dotato di una vasca idromassaggio che spesso i genitori della ragazza usavano come intimità specie quando la loro bambina non era in casa.
La cucina e la sala da pranzo si trovavano dietro ad un arco a sinistra del lungo corridoio dell'entrata principale.
Il tavolo da pranzo in legno con attorno le sue sedie, era messo in mezzo alla stanza, con il balcone della cucina che lo circondava.

Mentre si faceva il caffè, Alex non riusciva a smettere di pensare alla sua giornata.
Più tardi sarebbe passata la sua migliore amica a trovarla e a passare il compleanno con lei, e per quanto riguardava i suoi genitori, li avrebbe visti la sera stessa e avrebbero festeggiato come ogni anno.
Ma all'improvviso qualcosa ruppe il silenzio di quella domenica mattina ...
La finestra della cucina si spalancò ed entrò un vento che la prese di soppiatto facendole cadere per terra la tazza di caffè che teneva fra le mani ...
Alex si affrettò a raccogliere i pezzi di tazza che erano andati in frantumi quando la senti ...
Una voce ...
La voce di un uomo ...
Una voce inconfondibile che aveva sentito e risentito per diverso tempo ora era sulla soglia della cucina, alle spalle di Alex ...
Ma non era possibile ...
Come poteva essere possibile?
Da ciò che sapeva quella persona era morta molti anni fa ...
Doveva girarsi ...
Doveva farlo!
Anche se si fosse trattato di un sogno ...
Se avesse solo immaginato quel suono ...
Doveva girarsi o non avrebbe mai scoperto se quella persona era davvero lì ...
Si voltò di scatto, ancora rannicchiata a terra con i pezzi di tazzina da caffè fra le dita quando ...
Lo vide ...
Era lui ...
Il suo fisico muscoloso, i suoi pantaloni bianchi ...
I suoi baffoni neri che teneva sotto il naso e il suo sorriso che non mostrava quasi mai a nessuno, e se lo faceva metteva sempre una mano davanti per nascondere i suoi denti ...
E poi quegli occhi ...
Gli occhi neri che per tutto quel tempo aveva visto in foto o in un video ..
Li aveva addirittura sognati pur sapendo che fosse una cosa irreale ...
Però ora lui era lì...
A fissarla ...
Con il suo sorriso e i suoi occhi ...

"No ..." Fece la ragazza senza accorgersi di stare cominciando a piangere, "Tu ... tu sei ..." Disse prima che lui le facesse segnale di non continuare quella frase.

Poi con lo sguardo, le fece cenno di guardare l'enorme orologio alla sua destra.
La ragazza volto per un attimo lo sguardo e vide che l'orologio si era fermato ...
La finestra che si era spalancata per il vento, ora era chiusa e fuori non si muoveva neanche una foglia.

"Non abbiamo tempo" Sussurrò mantenendo il suo sorriso.

"Come hai fatto ... Come sei arrivato qui!" Esclamò lei ancora per terra senza muoversi di un millimetro.

"Oh tesoro" Esclamò lui "Sinceramente mi aspettavo più entusiasmo da parte tua sai?"

Alex si alzò da terra molto lentamente senza togliergli gli occhi di dosso.
Inizio a piangere senza che se ne rendesse conto e per quanto volesse correre tra le sue braccia non riusciva a muoversi ...
Anche lui la guardava, sempre con quel sorrisetto sul volto, iniziando ad avvicinarsi.

"Non fare così ...." Le disse in tono leggero, "Io sono venuto perchè so che questo era il tuo desiderio più grande" Continuò arrivando sempre più vicino a lei.

"E se tutto questo non fosse vero ... se fosse solo un sogno come tutti quelli che ho fatto finora..." Disse mentre si asciugava le lacrime, senza rendersi conto di essere faccia a faccia con lui.

Lui avrebbe voluto abbracciarla, toccarla ...
Ma non poteva...
Agli angeli non era concessa una cosa del genere anzi, poteva solo starle accanto, sfiorarla con il braccio senza che se ne accorgesse ...
Stava infrangendo un mucchio di regole ..
Aveva fermato il tempo, per poterle essere accanto senza pensare alle conseguenze che avrebbe subito successivamente.
Ma anche se il tempo era fermo, per lui era tardi, e se voleva avere successo nella sua impresa, doveva muoversi immediatamente.

"Dobbiamo andare piccola" Disse in tono dolce cercando di trattenersi dal toccare il suo viso paffuto, accarezzare i suoi ricci capelli biondi, o stringere il suo piccolo corpo.

Erano emozioni che odiava ..
Che anche quando era in vita non riusciva a gestire completamente per via della sua timidezza.
Ma gli occhi marroni della ragazza lo guardavano in un modo che mai nessuno gli aveva mostrato.
Non era una ragazza come tutte le altre, riusciva a sentirlo chiaramente ...
Non era nemmeno la sua dolce e vecchia amica Mary Austin ...
E non era neanche una fan che moriva dietro al suo cantante preferito ...
Era diversa ...
Ma era quella diversità a colpirlo particolarmente, al punto da fargli infrangere le severe regole del paradiso.

"Dove ... Dove dobbiamo andare?" Domandò a bassa voce la ragazza guardando quegli occhi neri, rimanendo a un centimetro dalla sua bocca, nonostante fosse qualche centimetro più alto rispetto a lei.

A quel punto dalla schiena del ex performer uscirono due enormi ali dorate che avvolsero sia lui che la ragazza, facendoli scomparire dalla cucina di quella casa in un batter d'occhio.
Attorno a loro si era creato una specie di vortice, come un tornado che gli girava attorno nonostante loro fossero immobili.
Si stavano muovendo attraverso il tempo, come se fossero nel film di *ritorno al futuro* o in *Alice nel paese delle meraviglie* anche se, visto il vortice che li avvolgeva, sembra più come se stessero nel musical del *The wizard of Oz*
Insomma, tutto questo succede solo nei film o nelle favole ...
Era impossibile che una cosa simile accadesse anche nella realtà ad una normale ragazzina di città ...
Eppure era appena capitato ...
Freddie Mercury ...
Il grande Freddie, che con la sua voce ipnotizzava il mondo intero, adesso era uno dei più bei angeli del paradiso che il cielo avesse mai visto ...
Le sue ali erano dorate, e non argentate o bianche come Alex pensava ...
Doveva essere uno degli angeli più importanti, per questo era in grado di fare questo genere di cose ...
Ma perché proprio a lei?
Che aveva di tanto speciale?
Non era la sua unica fan, ne l'unica persona al mondo a rimpiangere di essere nata in un'epoca diversa e di non averlo potuto incontrare ...
Quindi, cosa ci faceva lì?
E dove la stava portando?
Ma soprattutto ...
Era reale quello che stava succedendo?

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Capitolo 2
*** Un magico rinfresco! ***


Tutto attorno a loro girava come se si trovassero su una giostra di un luna-park ...
Si vedevano strani orologi che segnavano tutti le 9.17 esattamente come l'orologio della casa di Alex prima che la lasciasse in compagnia di uno strano individuo ...
Come aveva fatto Freddie Mercury, il cantante morto da anni, a scendere giù dal paradiso per realizzare il sogno di una ragazzina di 22 anni ...
Tra tutti i fan, e le persone che lo amavano, Freddie aveva scelto lei ...
Aveva scelto di farle un regalo, pur disobbedendo ai regolamenti del Paradiso ...
Ma l'aveva fatto ...
Aveva fermato il tempo ...
E anche se non poteva toccarla, accarezzarla, abbracciarla, era riuscito ad avvolgerla nelle sue ali dorate ...
Se solo le avesse preso il suo dolce e paffuto viso fra le mani, sarebbe scomparso all'istante, come se fosse un fantasma ...

"Freddie ..." Disse con gli occhi spalancati la ragazza mentre guardava tutti quegli orologi muoversi attorno a lei e a quel bellissimo angelo muscoloso dagli occhi neri, con due baffoni sotto il naso che risaltava ancor di più il suo bel sorriso.

"Non dire niente piccola ..." Rispose alzando gli occhi, "Tra poco sarà tutto finito".

Sapeva quel che stava dicendo ...
Il vortice presto sarebbe svanito e loro si sarebbero di nuovo trovati sulla terra ferma.

Alex cadde su un soffice prato verde stracolmo di fiori gialli dal profumo dolce che le accarezzavano leggermente il viso, prima che lo alzasse da terra guardando l'ombra che le si era presentata davanti.
Non era quella di Freddie ne era certa ...
Davanti a lei c'era la sagoma di una donna piuttosto robusta, con dei lunghi e fluenti capelli biondi e dagli occhi azzurrini che chiedeva preoccupata se si fossa fatta male.
Non era la bella Mary Austin, nonostante fosse accanto a questa donna con i suoi capelli biondo scuro tagliati corti e gli occhi azzurri,  con un mezzo sorriso sul volto che cercava di capire cosa fosse successo.

"Freddie!" Esclamò la voce di un uomo mentre correva nella loro direzione.
Si fermò di colpo appena vide la ragazzina stesa a terra, guardando arrabbiato il muscoloso angelo mentre faceva sparire le sue ali dorate.

"Non fare quella faccia Lauren!" Esclamò sorridendo mentre si avvicinava ad Alex che si stava alzando da terra.

"Freddie!" Esclamò Mary arrabbiata, "Lei non dovrebbe essere qui ..." Continuò con la voce tremolante guardando Alex.

"Oh smettila di essere così perfettina!" La rimproverò la robusta donna dai capelli biondi mentre prendeva un vassoio pieno di biscotti al cioccolato, "Vuoi un biscotto tesoro?" Domandò sorridendole.

Alex rimase ferma e immobile davanti a quel vassoio pieno di quei deliziosi biscotti al cioccolato.
Aveva paura di prenderli, perché come aveva detto Freddie, il contatto avrebbe potuto far svanire ogni cosa.
Ma forse il contatto con gli oggetti era differente rispetto a quello degli angeli ...
Era troppo spaventata per farsi avanti, ma Freddie ruppe quella tensione parlando direttamente a Mary : "E poi se vogliamo dirla tutta, nemmeno tu dovresti essere qui" Esclamò facendola arrossire.

Mary non era un angelo come Freddie e gli altri due ragazzi che Alex aveva riconosciuto solo dopo essersi alzata da terra e averli visti bene in faccia.
La donna era sicuramente Barbara Valentin, una famosissima attrice degli anni 60 che aveva avuto una storia con Freddie, dopo che questi era andato a vivere a Monaco.
A suo parere, Barbara era molto più simpatica di Mary che sebbene aveva sentito dire che fosse dolce e gentile, in quel momento le sembrava antipatica e troppo superficiale.
E quel l'uomo così buono che Freddie aveva soprannominato Lauren, non poteva che essere Jim Hutton.
I suoi occhi neri così come i suoi capelli corti, e la sua muscolosità come quella di Freddie ...
Alex lo riconobbe immediatamente ...

"Freddie ha ragione!" Esclamò Barbara sorridendo guardando Mary sempre più irritata, "Tu non sei un angelo come noi, ma sei venuta nei nostri luoghi svariate volte, perciò non essere così dura con questa povera ragazzina" Disse invitando Alex a sedersi su una delle tante sedie poste davanti ad un lungo tavolo pieno di dolci e salatini e con delle tagliere in porcellana pronte per versare il té.

Perché in quel momento si sentiva un po' come Alice nel paese delle meraviglie?
Una colazione nel bel mezzo di un giardino?
Doveva trattarsi di un sogno sicuramente ...
Ma se Freddie, ne tanto meno Barbara e Jim potevano toccarla, allora anche quel cibo non poteva essere reale ...
E Mary?
Barbara aveva detto che era già venuta a trovarli nonostante fosse ancora viva e vegeta sulla terra ...
Com'era possibile tutto ciò?

"Avanti tesoro!" Esclamò Freddie mettendosi a capo tavola, "Siediti accanto a me!" Esclamò indicando la sedia alla sua destra.
Barbara prese posto accanto alla sedia dove si sarebbe seduta Alex, mentre Mary si sedette alla sinistra di Freddie con accanto Jim, senza toglierle gli occhi di dosso.

"Ma sicuro che posso mangiare?" Domandò impaurita prima di vedere Mary versarsi una tazza di tè come se niente fosse.

"Tutto questo non svanirà piccola!" Esclamò Jim facendole l'occhiolino mentre le passava un vassoio di paste ripiene di crema.

Alex guardò Freddie che sorrideva sotto quei suoi baffi, nella speranza che la sua nuova amica gradisse quella colazione che le aveva preparato con tutto il cuore.
Era al corrente che Alex ci avrebbe messo un po' a fidarsi di ciò che le stava accadendo attorno, ma aveva pazienza nonostante sapeva che quel momento non sarebbe durato a lungo.
Aveva fermato il tempo ...
Ce l'aveva fatta grazie all'aiuto di Barbara e Jim ...
Stavano infrangendo un sacco di regole, facendo venire Mary e Alex in un lungo sospeso fra la vita e la morte ...
Ma Freddie non amava rispettare le regole, per cui era sempre lì a fare di testa sua nonostante fosse un angelo importante nel Paradiso, visto le sue ali dorate.
Non erano argentate come quelle di John Lennon e di Elvis Presley ma di certo non le invidiava, come non invidiava quelle di bronzo di David Bowie o quelle piene di zaffiri di Michael Jackson, per non parlare delle ali di platino di George Michael ...
Chi era stato un grande artista, aveva ali molto speciali, mentre chi invece era un comun e essere umano aveva delle splendide ali in seta che li rendeva più belli di quanto non lo fossero già sulla terra.

"Allora era tutto di tuo gradimento?" Domandò Freddie una volta finito di mangiare.

"Oh si!" Esclamò la ragazzina mentre si puliva la bocca piena di cioccolato.

"Beh non capita tutti i giorni di mangiare così vero?" Le sorrise Barbara anche lei sporca di cioccolato sulla guancia destra.

"Ehi Jim!" Sorrise Freddie guardandolo, "Hai i baffi bianchi!" Scherzò indicando la panna sui suoi baffoni neri.

"Significa che sto invecchiando!" Esclamò mentre si puliva.

"Voi non potrete mai invecchiare" Disse Mary quasi con invidia e tristezza guardandoli negli occhi.

"Ti ho già detto come funziona questa cosa" Disse Freddie guardandola.

Erano ritornarti al loro aspetto migliore quando varcarono i cancelli del Paradiso, pur sapendo che non sarebbero mai più diventati vecchi e non avrebbero mai più rivisto le persone che amavano, erano obbligati a prendere questa scelta se non volevano finire nel limbo.
Ma perché Freddie, nonostante avesse fatto un sacco di peccati era riuscito a finire nel regno degli angeli.
Anche Jim e Barbara erano lì con lui nonostante tutto quello che avevano fatto sulla terra ...

"Freddie posso chiederti un favore?" Domandò timidamente interrompendo il discorso fra lui e Mary, attirando anche l'attenzione di Barbara e Jim.

"Non dirlo neanche per scherzo!" Esclamò Jim tornando serio guardandola.

"Sei ancora giovane, non penserai mica di venire qui!" Esclamò Barbara.

"Ecco perché ero contraria che una ragazzina di 22 anni scoprisse di noi" Fece Mary guardando male Freddie facendolo sentire in colpa.

L'ex performer si alzò dalla sedia, ignorando i dibattiti dei suoi amici e si avvicinò ad Alex, facendole segno di seguirlo attraverso il bosco pieno di alberi ...
La ragazza guardò per un breve istante Barbara, Jim e Mary che discutevano a proposito della sua permanenza nel loro mondo e di come Freddie avesse agito senza pensare, organizzando una cosa del genere per una semplice ragazzina di città...
Tutti e tre ignorarono che i diretti interessati, stessero per allontanarsi da tutto quel fracasso, cercando finalmente di rilassarsi e di godersi quel breve momento che purtroppo sarebbe svanito presto ...

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Capitolo 3
*** Ricordati di me ***


Camminarono in silenzio per tutto il parco, allontanandosi il più possibile da Mary, Barbara e Jim che ancora discutevano al tavolo per il fatto che Alex non sarebbe dovuta venire lì.
Mary aveva un bel coraggio nel parlare in questo modo ...
Lei che era venuta molto spesso in questo mondo, usando i suoi sogni e i suoi desideri nascosti, ora non sopportava che una ragazzina di 22 anni fosse accanto al suo adorato Freddie, e desiderava rimanere lì per sempre, anche se significava rinunciare alla propria vita.
Alex era ostinata, e avrebbe dato qualunque cosa per rimanere accanto a Freddie ...
Non si sentiva accettata a scuola e i suoi genitori non c'erano quasi mai a casa ...
Aveva pochi amici, di cui la maggior parte falsi ...
Si sentiva sola ...
Ma la musica dei Queen, l'aveva aiutata ...
La batteria di Roger, il suono della chitarra di Brian, i balletti improvvisati di John e soprattutto la voce voce di Freddie, erano state le sue guida, specialmente nell'ultimo periodo ...
Ma non c'erano i Queen davanti a lei ...
Non c'era quello spavaldo di Roger a provarci con lei ...
Non c'era la curiosità di Brian a tempestarla di domande ...
Non c'era la gentilezza di John a farla sentire a suo agio ...
C'era solo Freddie ...
La persona di cui si era innamorata ...
Ma non come s'innamorerebbe una normale fan ...
Non era un amore che si poteva spiegare a parole ...
Alex, lo sentiva vicino ...
Teneva un diario, dove parlava con lui e gli raccontava ogni cosa ...
Ogni sera, si metteva nel suo dolce letto, e guardava il suo album fotografico come se fosse una fiaba ...
Ma erano soltanto sogni ...
Desideri che purtroppo non si possono avverare ...
Però adesso, le cose erano cambiate ...
Lui era venuto a prenderla ...
L'aveva portata nel suo mondo, il giorno dei suoi 22 anni ...
E Alex si sentiva disorientata, confusa ...
Non voleva più andare via ...
E come poteva anche solo pensarlo ...
Ora che Freddie Mercury le era accanto ...
Ora che lo poteva guardare dritto negli occhi ...
Ora che poteva parlarci e dirgli tutto quello che voleva ...
Anche se non poteva toccarlo ...
Abbracciarlo ...
L'avrebbe sopportato, pur di non andare via da quel posto.

"Il tempo sta per scadere ..." Disse all'improvviso, rompendo quel silenzio.

"Non mandarmi via ... Ti prego ..." Implorò lei quasi piangendo.

Freddie si sentiva dispiaciuto, ma non poteva tenere con se una ragazzina "non-morta" nel suo mondo.
Era già stato un rischio averla portata lì, così come ogni volta portava Mary ...
Ora rimandarla indietro sarebbe stato un casino, a meno che non le avrebbe modificato la memoria ...
Ma perché cancellarle un ricordo così bello?
Perché privarla del regalo di compleanno migliore che possa ricevere?

"Oh piccola" Fece Freddie, appoggiando le sue calde mani nel dolce e paffuto viso della ragazzina.

"NO FREDDIE!" Urlò lei cercando di spostarsi, ma l'angelo l'aveva afferrata per il polso destro, per poi stringerla a sè ...
Alex ricordava bene che cosa le aveva detto all'inizio di questo viaggio.
Il contatto avrebbe fermato tutto ...
Un solo abbraccio ...
Un solo bacio ...
Una sola carezza ...
Solo le ali potevano sfiorarla, perché erano incantate ...
Ma Freddie non poteva più aspettare oramai ...
Doveva rispedirla a casa ...
Tenerla ancora in quel luogo meraviglioso, sarebbe stato pericoloso ...
Aveva già corso dei rischi, e anche se da angelo, si era dimostrato un ribelle, non poteva mettere in pericolo la vita di un innocente.

"Non lasciarmi .. Ti prego ... Ho bisogno di te ..." Continuava a piangere la ragazza, ormai stretta, stretta al corpo di Freddie.
Piangeva ...
Piangeva ...
Ma lui non la lasciava ...
La sentiva ...
Sentiva il suo cuoricino battere ...
Era viva, e lui invece non lo era ...

*22 anni* Pensava dentro di sé,
*Ha ancora una vita da vivere, non posso togliergliela solo perché lo vuole lei*
*Gli angeli sono puri ...*
*Gli angeli proteggono ...*
*Gli angeli non uccidono per un capriccio ...*
*Questa ragazza deve andare avanti ...*
*Ma io ...*

*Farò in modo che si ricordi di questo momento!*

A quel punto, le nuvole bianche, oscurarono la luce del sole, creando una specie di vortice argentato che avvolse la ragazzina ancora stretta fra le braccia di dell'angelo.
Era fatta ...
Ormai il contatto c'era stato ...
E Alex doveva tornare a casa ...
Anche se piangeva ...
Anche se non voleva ...
Non poteva rimanere lì ...

"Tra poco sarà tutto finito ..." Disse Freddie prima di staccarsi da lei, "Devi andare avanti ... Devi vivere, perché anche se non potrai vedermi, io sarò sempre al tuo fianco..."

A quel punto, le ali dorate scoprirono la ragazza, e lei iniziò a scomparire davanti agli occhi di Freddie che la guardava con gli occhi lucidi.
Rispedirla a casa, era la cosa migliore da fare ...
Non poteva rimanere ancora lì ...
Non poteva desiderare di morire solo per restare accanto al suo cantautore preferito ...
Lui era morto ormai ...
Se n'era andato da anni ..
E quella ragazzina aveva bisogno di vivere ...
Ma questo non voleva dire, che non le sarebbe stato accanto come angelo custode, ad insaputa di tutti ...
John Lennon l'aveva fatto con la sua Yoko ...
George Michael e David Bowie l'avevano fatto con i loro cari ...
E lui?
Sebbene vegliasse su Roger, Brian John e Mary, perché non poteva tenere d'occhio una ragazzina di 22 anni?
E perché non lasciarle un piccolo regalo, per non farle dimenticare questo giorno ...
Per non farle dimenticare che finalmente aveva ricevuto il suo abbraccio ...

"ALEX!" "ALEX!"

Qualcuno le stava toccando la spalla destra, cercando di farla svegliare ...
Alex era distesa sul pavimento della cucina di casa sua senza neanche sapere perché ...
Quando aprì gli occhi si trovò davanti la sua migliore amica Esme ...

"Che è successo?" Domandò Alex guardandola.

"Dovrei essere io a chiederlo a te ..." Rispose lei alzandosi da terra;
Indossava un completo nero, con una scollatura a V, che le metteva in risalto la sua carnagione un po' abbronzata. I suoi capelli erano corti e mossi dal colore rosso scuro che le incorniciavano il paffuto viso e i suoi occhi scuri.
Lei e Alex si conoscevano da 5 anni, e nonostante non riuscissero quasi mai a vedersi per colpa della distanza e degli impegni, contavano l'una sull'altra.
Erano come sorelle, e si guardavano le spalle in ogni momento ...
E in quel momento Alex aveva bisogno di lei...

"Credo di essere svenuta, e di aver fatto un sogno ..." Rispose confusa toccandosi la testa con la mano destra.

"Perché hai il polso fasciato?" Domandò Esme incuriosita.

Alex guardò la benda color bianco, cercando di ricordare come e quando si fosse fatta male ...
Esme a quel punto, le prese il polso per vedere la ferita, e quando sciolse la benda rimase immobile, con gli occhi spalancati: "Hai fatto un tatuaggio senza neanche dirmi niente?"

"COSA!!" ritirò il braccio per vedere meglio ...

Era come se le fosse stato impresso da mesi ...
Non era appena fatto ...
Ma com'era possibile tutto questo??
Una chiave di violino accanto al cuore ...
Ma chi mai ...

Alex toccò quello strano tatuaggio, cercando di capire come e quando l'avesse fatto,  e in quel momento ricordò ...
Ricordò di Freddie ...
Ricordò Mary, Jim e Barbara ...
Ricordò il rinfresco e i biscotti al cioccolato ...
Ricordò di quando Freddie l'afferrò per il polso ...
E ricordò le ultime parole di Freddie ...

"Sarò sempre al tuo fianco"

Ecco cosa intendeva ...
Ora poteva sentirlo ...
Lui le era accanto ...
Anche se non poteva vederlo ...

"Allora me lo dici quando hai fatto questo tatuaggio?" Domandò curiosa e impaziente Esme.

"Non mi ricordo esattamente ..." Rispose lei continuando a guardare il tatuaggio emozionata e con le lacrime agli occhi, "So solo che è il regalo di compleanno più bello che abbia mai ricevuto"

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