Elementi opposti ma non così tanto di SilkyeAnders (/viewuser.php?uid=1117831)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come fuoco nelle vene ***
Capitolo 2: *** Tutto per una foto ***
Capitolo 1 *** Come fuoco nelle vene ***
Raccolta one shot Navia (cap 1 Il fuoco nelle vene)
Rating: arancione.
Genere: introspettivo/ romantico/ fluff
Come fuoco nelle vene
Acqua e fuoco sono da sempre considerati elementi opposti: l'acqua spegne il fuoco e il fuoco fa evaporare l'acqua.
Tutti pensano sempre che acqua e fuoco non siano paragonabili, è
più importante ciò in cui differiscono piuttosto che
ciò in cui si fanno eco.
Il fuoco è distruttivo, consuma tutto ciò che gli capita
a tiro e divora nelle fiamme ogni ostacolo che si para sul suo cammino.
Il fuoco è potenza prorompente, è vita.
L' acqua è distruttiva, fluisce implacabile affogando dentro di
sé tutto ciò che la circonda. Può essere
tranquilla e placida o furiosa e indomabile. L'acqua è potenza
controllata, è vita.
Il fuoco ha bisogno dell'acqua che plachi le sue fiamme e l'acqua ha bisogno del fuoco che la contenga.
Due facce della stessa medaglia, due facce che terrorizzano o
affascinano chi c'è attorno a loro e che continuano ad attrarsi
nonostante le molteplici differenze.
Juvia era furibonda, nervosa e di cattivo umore. Non riusciva a
sopportare la situazione in cui si trovava ma avrebbe dovuto
immaginarselo quando aveva deciso di seguire il team Natsu alla cieca.
Voleva solo stare con Gray ma Erza aveva altri piani per lei: non solo
si era infiltrata in una missione a cui le era stato proibito di andare
ma aveva anche fatto saltare la copertura del team Natsu.
La missione non era complessa, si trattava di una mera raccolta di
informazioni su alcune gilde oscure ma le era stato proibito di
parteciparvi per un semplice motivo: il suo amore ossessivo per Gray.
Il Master si era raccomandato con Juvia, non avrebbe dovuto accettare
di lavorare con Gray per un po' di tempo e Gajeel fu più che
contento di portarla sempre in missione con sé per il mese che
ne conseguì. Juvia però non riusciva più ad
attendere e così si infilò nel treno insieme ai suoi
compagni senza essere notata, il problema arrivò quando giunsero
alla città dove li attendeva il lavoro.
Gray e gli altri erano intenti a travestirsi per non essere
riconosciuti e con i costumi che Mirajane aveva ideato sarebbe andato
anche tutto benissimo, peccato solo che Juvia non riuscì a
trattenersi dal gridare il nome di Gray nel bel mezzo della stazione
facendo sì che la missione di camuffamento saltasse.
Erza decise di punire Juvia senza stare troppo a pensarci, quando
sarebbero rientrati il Master si sarebbe preso carico della cosa.
La maga dell'acqua non era arrabbiata perché era stata punita,
sapeva di meritarlo... Era la punizione in sé che la faceva
arrabbiare.
Erza aveva deciso che Natsu avrebbe fatto coppia con lei tutto il giorno per raccogliere informazioni.
Ora, Juvia non aveva nulla contro Natsu ma, potendo scegliere, avrebbe
volentieri evitato di essere la sua partner durante un lavoro.
Natsu era caotico, distruttivo e infantile, stargli dietro era
impossibile specialmente quando si trattava di evitare che combinasse
guai.
-Juvia? Mi stai ascoltando?-.
La ragazza scosse il capo come a volersi riprendere dalla sua momentanea trance.
-Come?-.
-Puoi concentrarti per favore?- sibilò Natsu.
Juvia incrociò le braccia al petto, ci mancava solo che lui le dicesse cosa fare!
-Juvia è concentrata- ribatté lei, il tono nervoso.
-Sì certo come no, sarai concentrata su Gray- sbuffò il mago del fuoco.
Juvia sgranò gli occhi, era davvero furiosa arrivati a quel punto e Natsu stava mettendo a dura prova la sua pazienza.
-Juvia voleva solamente...- la ragazza venne interrotta subito dal suo compagno.
-Volevi fare quello che fai sempre, appiccicarti a Gray come la colla!- sbraitò il Dragon Slayer.
La maga dell'acqua abbassò lo sguardo, era dura sentirselo dire
così ma effettivamente non poteva dare torto a Natsu.
Non solo si era aggiunta alla missione senza che nessuno glielo avesse
chiesto ma il suo proposito non era nemmeno quello di aiutare, voleva
solo stare con Gray e Natsu faceva bene a sgridarla, c'era un motivo se
il Master le aveva proibito di prendere parte a lavori insieme a Gray
ed era proprio affinché lei potesse crescere come maga e
stringere legami con altri maghi della gilda.
Juvia faceva parte di Fairy Tail da molto tempo ormai ma non aveva dei
veri e propri amici nella gilda al di fuori di Gajeel e Gray, loro
erano un po' il suo porto sicuro e Juvia non si avventurava spesso in
mare aperto.
-Mi dispiace, scusa... Non volevo gridare- borbottò Natsu.
-No, Natsu-san ha fatto bene... Juvia si rende conto di essere insopportabile-.
-No, no... Non sei insopportabile sei solo... Come dire?-.
-Fastidiosa?-.
Natsu sospirò, i suoi occhi d'ossidiana fissavano quelli color
cobalto di lei in modo serio :-Perché ti sminuisci così?-
chiese seccato.
-Come?-.
-Non fai altro che parlare di te in modo negativo, perché?-.
Juvia era immobile di fronte al suo interlocutore, gli occhi sgranati
dalla sorpresa. Nessuno le aveva mai detto nulla di simile ad eccezione
di Gajeel.
-Davvero non vedi tutti i tuoi pregi?- chiese Natsu rivolgendole un sorriso d'incoraggiamento.
-Juvia ha sempre immaginato di non averne...- mormorò la maga.
-Chi ti ha messo in testa queste cavolate?-.
-Bè, tutti... A parte Gajeel-kun e Gray-sama nessuno è mai stato veramente gentile con Juvia-.
-E noi di Fairy Tail allora?- sbottò Natsu.
-Juvia non ha stretto legami abbastanza profondi per sapere cosa gli
altri pensino di lei... A volte Juvia vorrebbe essere come Lu-chan, lei
piace a tutti ed è sempre così allegra e buffa... Non
è difficile per lei farsi degli amici-.
-Sei tu che decidi se è difficile o meno. Lucy è una
ragazza socievole, è vero... Però ha scelto lei di
esserlo. Se ti chiudi in te stessa non dai la possibilità di
conoscerti davvero a nessuno di noi-.
Juvia annuì distrattamente, non avrebbe mai pensato che Natsu
potesse essere così saggio e dolce... Forse era proprio come
diceva lui, non è che gli altri non volessero fare amicizia con
lei, era più che altro lei che si isolava e non consentiva ai
suoi compagni di conoscerla a dovere e, così facendo, nemmeno
lei conosceva loro.
-Perché non inizi con me? Prometto di aiutarti- propose il mago del fuoco.
-Natsu-san vuole fare amicizia con Juvia?-.
-Siamo già amici, solo che tu ancora non lo sai- disse lui rivolgendole un sorriso più ampio.
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Dopo una giornata passata a raccogliere informazioni sia Natsu che
Juvia erano molto soddisfatti dei risultati ottenuti, mancava ancora
qualche ora al momento in cui avrebbero dovuto incontrarsi con gli
altri all'ostello per fare il punto della situazione.
-Ti va di fare qualcosa per ammazzare il tempo?- chiese Natsu mentre camminavano per le strade della città.
Juvia portò un indice al mento, il suo umore era nettamente
migliorato rispetto a prima ed era migliorato proprio grazie al suo
compagno che si era davvero messo d'impegno per farla stare bene in
propria compagnia.
Natsu era un vulcano di energia, stargli dietro era complicato come
immaginava ma in modo positivo. La sua allegria era molto contagiosa e
il modo in cui interagiva con le persone attorno a lui lo rendeva
affascinante, Juvia non sarebbe mai riuscita a parlare in maniera
così disinvolta con persone a lei sconosciute.
-Juvia! Sei in casa?- cantilenò Natsu battendole un colpetto amichevole sulla testa.
La ragazza scosse il capo, Natsu aveva notato che lo faceva sempre quando si estraniava.
-Ah! Juvia non stava ascoltando...-.
-Ho notato... Quindi? Vuoi fare qualcosa?-.
-Juvia non saprebbe cosa proporre... Qualsiasi cosa vada di fare a Natsu-san va bene anche a Juvia-.
Natsu posò una mano sul suo stomaco :-Se la metti così... Ho una certa fame-.
Juvia roteò gli occhi, quella era effettivamente una cosa che si aspettava da Natsu. La sua fame lo precedeva.
Lo stomaco della maga iniziò a brontolare di rimando facendola arrossire a profusione.
-Ah bè, credo che tu abbia fame- disse Natsu ridendo di gusto.
-Forse...- mormorò Juvia, il sorriso sulle labbra.
Natsu le cinse le spalle con il braccio, per lui era un gesto
estremamente naturale, con Lucy lo faceva sempre e, a dire il vero, lo
faceva con chiunque gli andasse a genio per cui non si era posto
assolutamente il problema nel farlo anche con Juvia, lei era simpatica
e passare la giornata in sua compagnia era stato piacevole.
Juvia si irrigidì, non era per nulla abituata al contatto
fisico. L'unica persona nella gilda che la toccava ra Gajeel o,
eventualmente, Gray ma, dopotutto, l'obiettivo era proprio quello di
legarsi ad altri membri della gilda, forse l'esuberanza di Natsu era
ciò che ci voleva.
-Scusa, vuoi che tolga il braccio?- chiese Natsu.
Juvia scosse il capo :-No, è solo che Juvia non è abituata-.
-E allora ti abituerai- sentenziò lui divertito.
I due iniziarono a camminare battibeccando di tanto in tanto in modo giocoso e spintonandosi amichevolmente.
Dopo qualche minuto riuscirono a trovare un ristorante che sembrava economico abbastanza da poterci mangiare.
-Speriamo che il cibo sia buono- borbottò Natsu.
-Juvia avrebbe dovuto premurarsi di impacchettare qualche cosa da mangiare...- mormorò la maga dell'acqua.
Natsu assunse un'espressione sognante :-Mi ricordo del tuo cibo-.
Juvia sorrise timidamente :-Natsu-san ha mangiato il cibo di Juvia?- chiese.
-Mh. Non ricordi? Una volta avevi cucinato per Gray e lui era troppo
codardo per mangiare qualcosa di cui non conosceva la provenienza, mi
dispiaceva che un cibo così profumato venisse sprecato-.
-Ah! Ora Juvia ricorda!-.
-Cucini davvero bene, il che può essere considerato come un...?-.
Juvia alzò gli occhi al cielo, divertita da tutta la situazione :-Un pregio-.
-Brava ragazza- commentò Natsu dandole un colpetto amichevole sulla coscia.
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I due si riunirono con tutti gli altri dopo aver mangiato, non si
accorsero di aver sforato un pochino il tempo previsto per radunarsi.
Il fatto era che avevano passato tutto il tempo a parlare e raccontarsi
cose, nessuno dei due si era reso conto del tempo che scorreva e,
francamente, a nessuno dei due importava più di tanto.
Natsu trovava Juvia interessante, ogni cosa che usciva dalla sua bocca
per lui era affascinante. Avrebbe potuto ascoltarla per ore.
Juvia, dal canto suo, trovava Natsu divertente. Ogni cosa che il
ragazzo faceva era in grado di farla ridere e la passione nei suoi
occhi quando parlava di qualcosa che gli piaceva era tenera.
Entrambi avevano trovato nell'altro una compagnia estremamente
piacevole e, per com'era iniziata, ne erano profondamente sorpresi.
-Siete in ritardo- constatò Erza.
-Ci!- aggiunse Happy.
Natsu si grattò il retro della nuca e rivolse agli altri un sorriso imbarazzato :-Eravamo... Stavamo mangiando-.
Lucy sollevò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto :-Ora capisco, povera Juvia...-.
Juvia inclinò la testa da un lato in segno di confusione, "povera Juvia"... E questo che cosa voleva dire?
-Ma sì! So quanto Natsu sia faticoso da gestire in un
ristorante... Non oso nemmeno immaginare quanto ha mangiato. Ecco
perché avete fatto tardi, no?-.
Juvia sorrise e scosse il capo di riflesso :-Ah no, non è per quello che Juvia e Natsu-san hanno tardato-.
-E allora perché?- incalzò Erza spazientita.
-Stavamo parlando- disse Natsu facendo spallucce.
-Parlando?- chiese Gray.
-Sì, sai quando apri la bocca ed escono dei suoni?- lo canzonò il Dragon Slayer.
Juvia non poté evitare di ridacchiare al sarcasmo del suo compagno.
Erza assunse un'espressione più dolce, ora iniziava a capire... Doveva ricordarsi di parlare con Natsu più tardi.
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Natsu si stava spogliando per farsi un bagno quando sentì
bussare alla porta della camera che gli era stata assegnata, sbuffando
si avvolse un asciugamano attorno alla vita facendo attenzione che
fosse ben saldo e aprì la porta, Happy subito dietro di lui.
-Erza?-.
-Ho bisogno di parlarti- disse Titania, il tono serio.
-Non ho fatto niente!- si difese il mago del fuoco.
-Lo so, è una cosa buona quella di cui ti voglio parlare...-.
-Ah, allora entra-.
Happy si posizionò sopra al letto e Natsu si sistemò
accanto a lui offrendo a Erza una sedia che lei mise di fronte al letto
per guardare i due in viso.
-Vuoi parlarmi della giornata che hai trascorso con Juvia?- chiese divertita la maga.
-Mh... Allora è di questo che volevi discutere- sospirò il ragazzo.
Erza ed Happy erano gli unici a sapere che cosa gli passasse per la
mente, aveva difficoltà ad ammetterlo a qualsiasi altra persona
nella gilda.
-Bè, è qualche mese ormai che ti piace o no?- incalzò Happy.
Natsu si era reso conto di provare qualcosa per Juvia qualche mese
prima in effetti, era stato del tutto casuale ma illuminante: Juvia si
stava allenando nella foresta e pioveva a dirotto, Natsu ed Happy
stavano correndo a casa per ripararsi dopo una battuta di pesca e si
scontrarono proprio con la maga dell'acqua.
Juvia era fradicia dalla testa ai piedi, i suoi capelli azzurri
fluttuavano attorno a lei a ogni movimento nonostante fossero zuppi
d'acqua ma la ragazza sembrava perfettamente a suo agio, aveva senso
dato che era nel suo elemento.
I movimenti della maga erano studiati e precisi, ogni attacco che
sferrava era sempre più potente e Natsu non poté fare a
meno di lasciarsi conquistare dal suo modo di lottare. Sembrava quasi
una danza in cui l'acqua non era altro che un prolungamento del corpo
di Juvia.
Da quel giorno aveva iniziato ad osservarla più spesso alla
gilda, aveva scoperto molte cose su di lei: quando era nervosa
attorcigliava le dita al lembo della maglietta, se era triste per
qualcosa lo si poteva capire anche prima che iniziasse a piovere
perché teneva il capo chino tutto il giorno, quando era stanca
posava la fronte sul tavolo e si reggeva la testa con le mani...
Man mano che trascorrevano i giorni Natsu si era trovato sempre più attratto da Juvia, fino ad arrivare a quel giorno.
-Perché non glielo dici?- chiese Erza incuriosita.
-Come potrei? Lei stravede per Gray- borbottò Natsu, il viso in un'espressione contrita.
-Forse è solo perché non ha nessuno che le dia attenzioni eccetto lui- commentò Happy.
-Non voglio piacerle solo perché mi importa di lei Happy, voglio piacerle per come sono come persona-.
-Continua a frequentarla, magari ne esce qualcosa di buono- osservò Erza.
-Lo hai fatto apposta vero? A darle la punizione...-.
Erza annuì :-Speravo di poterti aiutare un po'...-.
-Pensavo parteggiassi per Gray- sbuffò il mago del fuoco.
-Parteggiavo per lui è vero, solamente perché vedevo
Juvia così affranta... Ma se vuoi la verità non credo che
quello che lei prova sia amore. Credo piuttosto che lei si sia legata a
Gray perché è stato il primo a mostrarle un po' di
gentilezza dopo Gajeel, il fatto che sia un bel ragazzo ha sicuramente
contribuito-.
-Tu credi che sia solo questo?- chiese Natsu, la speranza nella voce.
Erza annuì :-Dopotutto Gray le ha mostrato il sole per la prima volta-.
-Lui le ha mostrato il sole? Bene, allora io le mostrerò il fuoco- disse Natsu con decisione.
Happy sgranò gli occhi non appena lo vide balzare in piedi e
scapicollarsi lungo il corridoio per raggiungere la camera di Juvia.
-Ma scusa... Non lo fermi?- chiese allarmato.
-No, perché dovrei?- chiese Erza.
-Bè, perché è mezzo nudo!-.
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Juvia era appena scivolata nel suo pigiama, non vedeva l'ora di dormire un po' vista la giornata dura che aveva affrontato.
Certo, anche per gli altri non era stata una passeggiata a causa sua...
Ma no, non doveva sminuirsi. Ormai era andata così, Juvia
avrebbe accettato la punizione del Master ma finché era
lì avrebbe cercato di essere il più utile possibile.
La giornata con Natsu l'aveva rinvigorita, si sentiva come se il fuoco del suo compagno le scorresse nelle vene.
Juvia spazzolò un'ultima volta i suoi capelli e si
avvicinò al letto pregustando il sonnellino ristoratore che
avrebbe fatto di lì a poco.
KNOCK KNOCK KNOCK
O forse no.
Juvia afferrò una vestaglietta in seta che avvolse attorno al suo corpo e aprì cautamente la porta.
-N-Natsu-san?-.
-Posso entrare?- chiese lui.
Juvia aveva gli occhi sbarrati e il viso rosso come un pomodoro,
aprì la bocca per parlare ma non uscì nessun suono.
-Allora?-.
La ragazza riuscì semplicemente a scostarsi appena per farlo passare.
-Ti senti bene?- chiese Natsu.
-N-Natsu-san... Perché sei in camera di Juvia conciato così?-.
Natsu si grattò la testa in segno di confusione poi si
ricordò di cosa stesse facendo prima che arrivasse Erza in
camera sua.
Solitamente non era un tipo che si vergognava o che faceva attenzione a
certe cose ma, forse perché Juvia gli piacva, si sentì
improvvisamente autoconsapevole.
-Ah! Che scemo- disse digrignando i denti.
Juvia scannerizzò la figura di Natsu con attenzione, doveva
ammettere che il fisico del ragazzo non era niente male... Forse
addirittura meglio del suo Gray, ma questo non lo avrebbe mai detto ad
alta voce.
-Ahh... Fai finta di non avermi visto- si affrettò a dire lui mentre prendeva la porta.
Juvia lo trattenne per un braccio :-Natsu-san voleva parlare con Juvia?-.
-Eh... Ti pare il momento?- chiese lui imbarazzato.
Mentre si divincolava dalla presa della ragazza Natsu riuscì a
sentire chiaramente il suo asciugamano allentarsi per poi scivolare al
suolo, l'urletto di Juvia seguito da lei che si copriva gli occhi con
le mani fu solo un plus all'imbarazzo che stava ormai dilagando dentro
di lui.
-Natsu-san sa sicuramente come portare il fuoco- scherzò la ragazza.
-Sì bè... Credo di doverlo spegnere-.
-Per fortuna che Juvia è una maga dell'acqua- aggiunse lei ridendo, gli occhi ancora coperti :-Sei coperto?-.
-Sì-.
Juvia tolse lentamente le mani dal viso ormai tinto di un vivido color cremisi.
-Volevo solo darti la buonanotte- mormorò Natsu cingendo le spalle della ragazza con il braccio.
Juvia avvampò al contatto, la pelle nuda di Natsu emanava un
calore assurdo per poterlo sopportare ma, stranamente, a Juvia non dava
fastidio.
-Natsu-san è venuto fin qui per dare la buonanotte a Juvia? Solo per questo?- chiese lei incredula.
-A quanto pare- mormorò lui, una mano salda sull'asciugamano e l'altra dietro la nuca.
Natsu posò un bacio sulla guancia di Juvia per poi dileguarsi
lungo il corridoio lasciandola all'uscio della porta con l'espressione
attonita.
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Passò qualche mese a seguito della missione ma la punizione che
il Master aveva assegnato a Juvia non era ancora terminata,
fortunatamente non era nemmeno una punizione così tremenda:
avrebbe dovuto pulire la taverna ogni sera per quattro mesi,
attualmente gliene mancavano due.
Era intenta a ripulire uno dei tavoli, era la parte più scomoda
in quanto doveva sempre piegarsi per riuscire a pulire anche la parte
sotto.
Mentre era occupata a raschiare qualche sostanza appiccicosa di dubbia
provenienza avvertì una strana sensazione dentro di sé,
il suo viso divenne istintivamente rosso e il cuore iniziò a
batterle all'impazzata... C'era solo una persona che ultimamente
riusciva a scatenare una simile reazione in lei.
-Natsu-san- disse senza nemmeno voltarsi.
-Come fai a indovinare sempre?- chiese lui scocciato.
Juvia ridacchiò per poi rivolgergli la sua totale attenzione :-Non è difficile per Juvia-.
-Se non ti conoscessi bene giurerei che sei una Dragon Slayer anche tu- commentò il ragazzo.
-Juvia non pensa che riuscirebbe a portare un simile fardello... A Juvia piace prendere il treno-.
Natsu rabbrividì di riflesso a quelle parole guadagnandosi un'altra risatina divertita da parte della sua amica.
-Comunque, pensavo di essere stato chiaro. Basta con quel "san",
è troppo formale per il tipo di rapporto che abbiamo ora-.
-E che tipo di rapporto è?- chiese Juvia, una punta di malizia nella voce.
Da dopo la missione Juvia e Natsu avevano iniziato a frequentarsi
spesso, uscivano insieme e parlavano di tutto ciò che passava
loro per la mente. Natsu si era messo d'impegno per non farla pensare
troppo a Gray e ogni qual volta capiva che Juvia stava per ricaderci la
prendeva da parte e la distraeva con ogni mezzo possibile.
Durante il tempo trascorso insieme i sentimenti di Natsu si erano
intensificati al punto da prenderla per mano quando passeggiavano per
le strade di Magnolia, lo faceva in modo naturale e disinvolto ma fu
felice di notare che lei non lo respingeva mai.
Allo stesso tempo, i sentimenti di Juvia iniziavano a nascere. Ogni
volta che Natsu le prendeva la mano o le cingeva le spalle con il
braccio, ogni volta che la guardava con quegli occhi neri simili a
quelli di un rettile, ogni volta che lui faceva tutte queste cose il
cuore di Juvia perdeva un battito.
Tra loro era nata una complicità tale da far invidia ad alcuni
membri della gilda. Lucy, ad esempio, sentiva di aver perso il suo
migliore amico e Gray provava per Juvia una gelosia che non riusciva a
spiegare. Da quando la ragazza passava tutto il suo tempo libero con
Natsu, Gray aveva iniziato a sentirsi strano e quando aveva provato a
parlare con lei di questa cosa la maga l'aveva semplicemente ignorato.
-Che tipo di rapporto dici?-.
Juvia si limitò ad annuire sedendosi sul tavolo dietro di lei, quello che stava pulendo poco prima.
Natsu si avvicinò posando le mani a lato di ciascun fianco della
ragazza, era una posizione che adottavano spesso e la vicinanza che
richiedeva non causava imbarazzo a nessuno dei due.
-Secondo te che tipo di rapporto abbiamo?- chiese Natsu.
-Juvia ha imparato a considerare Natsu-sa...-.
Natsu sgranò gli occhi in modo significativo.
-Natsu-kun, come un grande amico- si corresse la maga.
L'espressione del mago del fuoco cedette appena ma Juvia sembrò non accorgersene.
-Stamattina Gray è venuto a parlarmi- mormorò il mago.
Juvia sollevò un sopracciglio :-E' venuto a parlare anche con Juvia qualche giorno fa-.
-Lo so, mi ha detto che lo hai ignorato-.
Juvia sospirò :-Juvia è arrabbiata con Gray-.
Natsu si lasciò sfuggire un ghigno compiaciuto :-E come mai?-.
-Gray non si è mai interessato a Juvia, ha sempre fatto finta di
nulla quando lei gli dichiara i suoi sentimenti e ora che Juvia ha
trovato un'amicizia solida in Natsu si mette a fare il geloso-.
-Ti fa piacere che lo sia?- chiese titubante il Dragon Slayer.
-Forse prima Juvia avrebbe gradito il suo interesse...-.
-Prima?-.
-Mh. Ora però...-.
Natsu strinse le mani in due pugni ben serrati, non sapeva
perché ma era nervoso. Un sentimento che non gli apparteneva
solitamente.
-Ora?- incalzò.
Juvia abbassò lo sguardo mentre con le dita iniziava a tirare il lembo della propria camicetta.
-C'è qualcosa di diverso adesso?- chiese Natsu con tono urgente.
-C'è Natsu-kun- rispose semplicemente la maga.
Il mago del fuoco dovette trattenersi con ogni sua forza per non esplodere in un ghigno di pura gioia.
-Io?- chiese incredulo.
Juvia annuì rapidamente, il viso rosso dall'imbarazzo.
-Natsu-kun... Juvia deve dirti una cosa-.
Il mago del fuoco deglutì rumorosamente, rimase in silenzio a
fissare la sua amica cercando di trattenere ogni emozione minacciasse
di interrompere quel discorso in quel momento.
-Dimmi pure-.
-Juvia non sa bene da dove cominciare...-.
-Dall'inizio va più che bene- disse lui con un tono stranamente acuto.
Juvia sorrise appena, anche Natsu sembrava nervoso quanto lei quindi
forse c'era una qualche speranza che quella conversazione portasse i
suoi frutti.
-Juvia e Natsu-kun stanno passando molto tempo insieme ultimamente e
Natsu-kun è sempre molto gentile con Juvia...Ma non è di
questo che Juvia voleva parlare. Juvia sente...-.
Natsu stava per esplodere, il fuoco nel suo corpo minacciava di bruciarlo vivo.
-E' difficile- mormorò la maga dell'acqua.
-Dillo come viene-.
-Juvia è innamorata di Natsu-kun- disse lei tutto d'un fiato.
Il mago del fuoco buttò fuori un respiro che non si era accorto
di trattenere, si scostò da Juvia e alzò un braccio al
cielo in chiaro segno di vittoria il che fece ridere la maga ancora
seduta sul tavolo.
Come se il fuoco che regolava la sua magia gli scorresse nelle vene,
Natsu caricò verso la ragazza e la sollevò facendola
girare, un sorriso enorme dipinto in volto.
-Natsu-kun non ha intenzione di dire nulla?- chiese lei divertita.
Natsu scosse il capo e mentre riadagiava la ragazza dolcemente a terra,
cinse i suoi fianchi con le braccia tirando il corpo della maga verso
il proprio.
-Non ho bisogno di dire nulla- disse in un sospiro.
Natsu non aveva mai baciato una ragazza, non ne aveva mai avuto motivo e in quel momento non sapeva bene che cosa fare.
Decise di non pensare dato che gli veniva piuttosto naturale e, con un
gesto dolce e al tempo stesso determinato, posò le sue labbra su
quelle della maga dell'acqua.
Juvia sentiva di volare a un passo dalle nuvole, le labbra di Natsu erano calde... Bollenti, così come la sua pelle.
Juvia cinse il collo del Dragon Slayer con le braccia e socchiuse
leggermente la bocca permettendo a Natsu di approfondire il bacio.
Quel bacio rimase il simbolo della loro relazione: il fuoco nelle vene e l'acqua nel cuore.
I'm not happy here (Nah)
With her
Rather have you (Yeah)
Rather have me too
'Cause you're not happy there (You're not happy there)
With him
Rather have me (I know, but)
We just in too deep (I'm in way too deep)
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Capitolo 2 *** Tutto per una foto ***
Tutto per una foto OS NAVIA
Rating: arancione
Genere: AU/ Romantico
Tutto per una foto
Natsu
Dragneel era sempre stato il classico ragazzo espansivo e socievole,
tutti volevano essere suoi amici e si divertivano in sua compagnia.
Juvia Lockser era sempre stata la classica ragazza timida e introversa,
tutti la consideravano strana e nessuno amava particolarmente
trascorrere del tempo con lei.
Due persone così diverse eppure così simili anche se non se ne rendevano conto, o meglio, non ancora...
Natsu aprì gli occhi con un ringhio infastidito, solitamente era
piuttosto mattutino ma la sera prima era stato alla festa di compleanno
di Lisanna Strauss ed era rientrato a casa alle cinque del mattino.
-Troppo presto- sibilò quando il sole gli illuminò il volto.
In realtà era mezzogiorno passato e sette ore di sonno erano il
minimo necessario ma il suo mal di testa non era per niente d'accordo.
-Ho bevuto troppo ieri sera- ringhiò.
Natsu ignorò il dolore alla testa e la propria proverbiale
pigrizia, si alzò dal letto a fatica e si costrinse a fare una
doccia (di cui aveva disperatamente necessità).
Quando uscì dal bagno il suo gatto era immobile davanti alla
porta, se avesse potuto parlare Natsu gli avrebbe sicuramente sentito
dire "ho fame, dammi del pesce".
-Ah, scusa Happy...- sbuffò lui correndo verso la cucina per riempire la ciotola.
Una volta nutrito il gatto e sbrigato alcune faccende domestiche di cui
non aveva voglia di occuparsi, Natsu sentì il suo stomaco
brontolare.
Diede una rapida occhiata all'orologio da parete, erano le due del pomeriggio.
-Non c'è da stupirsi se ho così fame...- si disse.
Il ragazzo afferrò il cellulare per ordinarsi qualcosa da
mettere sotto i denti tramite il delivery, mentre era intento a
scegliere cosa mangiare una notifica catturò la sua attenzione.
Era un messaggio di Gray Fullbuster... Gli aveva mandato qualche foto
della festa ma ce n'era una che aveva fatto sbiancare Natsu dall'ansia.
Era lì, proprio di fronte ai suoi occhi... Lo scatto incriminato.
Nella foto c'era lui ma non era solo...
Natsu digitò rapidamente il numero di Gray :-Dimmi che non l'ho fatto sul serio!-.
Gray si lasciò andare ad una sonora risata dall'altro capo del telefono :-Mi spiace dirti che lo hai fatto davvero-.
-No! E' una catastrofe!-.
-Dai su, non è così male... E se non ricordo male hai sempre avuto un debole per lei-.
-Proprio per questo! Perché hai lasciato che facessi una cosa simile?-.
-Non sono tua madre, Dragneel. Non è colpa mia se non sai controllarti- rispose secco l'altro.
Natsu sbuffò :-Ero ubriaco-.
-Da quel che so anche lei, c'è una solida possibilità che non si ricordi nulla-.
-Ci hanno scattato una foto! Credi che Meredy non gliela abbia già inviata?-.
-Bè, quando la metti così...-.
Natsu sbuffò di nuovo, che razza di situazione... Non si ricordava nemmeno di averlo fatto.
-Comunque vi stavate solo baciando, non c'è nulla di male- tentò di rassicurarlo Gray.
-Baciando? Hai visto quella foto? Sembrava che stessimo per farlo davanti a tutti-.
-Esageri, insomma... Sì, c'è un po' di lingua e penso
anche che tu le stia palpando il sedere ma, a parte questo, è un
normalissimo bacio-.
-E questo mi spinge a chiederti come baci di solito le ragazze, razza di pervertito- sospirò Natsu.
-Hey! Sto cercando di aiutarti, non mettermi in mezzo-.
-Gajeel mi ucciderà- borbottò Natsu.
-Ooh! Questo potrebbe essere un bel problema, spera che né lui né Luxus vedano la foto-.
-Non ci pensavo nemmeno a Luxus!- esclamò Natsu passandosi una mano tra i capelli.
-Inizia a pensarci- scherzò Gray.
-Non mi aiuti così... Devo prima scoprire se lo sanno-.
Natsu sentì il campanello suonare :-Sono venuti a prendermi, lo sapevo!-.
-Calmati Dragneel, ci sentiamo dopo... Se sarai ancora vivo-.
Natsu stava per ribattere ma la chiamata si interruppe :-Giuro che lo ammazzo, come minimo la foto l'ha scattata lui-.
Il ragazzo tentennò verso la porta d'ingresso della propria casa, Happy lo fissava acciambellato sul divano.
-Non vuoi aprire tu?- chiese Natsu.
Il gatto sbadigliò voltandosi dall'altro lato guadagnandosi un sospiro esasperato da parte del suo padrone.
Natsu fece un lungo respiro profondo ed aprì la porta ma, all'uscio, non c'erano né Gajeel né Luxus.
-Juvia...- mormorò lui.
La ragazza alzò lo sguardo, i suoi grandi occhi color cobalto lo fissavano con un'espressione imbarazzata.
-Entra- si limitò a dire lui facendole spazio per passare.
Juvia non se lo fece ripetere due volte.
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La tensione si tagliava con il coltello, Juvia era seduta sul bancone della cucina di Natsu e lo osservava con durezza.
-Senti, se è per il bacio io...-.
Juvia lo bloccò :-Non ti azzardare a chiamare quella cosa
"bacio"! Juvia non sa come siamo finiti a quel punto e a Juvia non
interessa. Juvia è venuta a dirti di non ricamarci troppo su, le
labbra di Juvia sono destinate solamente a Gray-sama-.
Natsu roteò gli occhi :-Un po' tardi per questo non credi?-.
-Quello che è successo fra te e Juvia non conta, è un incidente di percorso...-.
-Sai che è stato Gray a mandarmi la foto?-.
Quelle parole sembrarono ottenere una reazione dalla ragazza che,
immediatamente, sgranò gli occhi e assunse un'espressione
disgustata.
-Gray-sama lo sa?- esclamò.
Natsu si limitò ad annuire.
-Ma è un disastro! Ora Gray-sama non vorrà più stare con Juvia!-.
-Ma perché non la finisci con questa storia, eh? Non fai che
corrergli dietro da quando andiamo al liceo... Forse non ti entra in
testa ma a lui tu non piaci-.
Juvia abbassò il capo, non era stupida e si era accorta da tempo
che Gray non ricambiava i suoi sentimenti. Semplicemente, a lei bastava
amarlo.
-Senti, per me possiamo anche scordarci di quello che è
successo. Non che me ne ricordassi stamattina ad ogni modo...-
sibilò lui.
Juvia sospirò :-Juvia se ne ricordava...- mormorò.
Natsu sollevò un sopracciglio :-Pensavo fossi ubriaca-.
-No, Juvia era lucida... E' stata Juvia a baciarti per prima-.
Natsu sgranò gli occhi :-E perché mai lo avresti fatto?-.
-Mirajane ha detto a Juvia che è ormai qualche anno che provi
interesse per Juvia... Gray-sama sembrava così occupato con Lucy
Heartfilia...-.
-Mi hai usato come metodo per fare ingelosire Gray? Pur sapendo di piacermi?- esclamò Natsu.
Non credeva che Juvia potesse spingersi così oltre, sì
insomma... Tutti sapevano che era un po' matta e che quando si trattava
di Gray era in grado di compiere qualsiasi gesto (nel limite della
legalità) ma mai Natsu avrebbe pensato che fosse in grado di
usare qualcuno sapendo come ci si sente in prima persona.
-Juvia si sente in colpa- mormorò lei.
-Sì certo...-.
-E' vero!-.
-Ma se non mi hai mai considerato... Anzi, sono certo di averti sentito
dire che non mi sopporti in più di un'occasione. Come faccio a
crederti se mi dici che ti senti in colpa?-.
Juvia sussultò, era vero che aveva detto in più di
un'occasione di non sopportare Natsu ma non era proprio così...
Non aveva nulla contro di lui in particolare era solo che i suoi
atteggiamenti erano spesso infantili e in più lui aveva la vita
che Juvia avrebbe sempre voluto, solitamente non era una persona che si
focalizzava su certe cose ma la gelosia aveva avuto la meglio su di lei.
-Non è vero che Juvia non ti sopporta- mormorò lei.
-Sicuramente non ti comporti come se ti stessi simpatico- rispose lui nervoso.
-E' solo che... Tu hai così tanti amici, sei sempre sorridente e allegro e hai una famiglia amorevole-.
Era vero, Natsu aveva una bella famiglia anche se non si vedevano di
frequente. Suo fratello maggiore Zeref era sempre fuori città
per lavoro mentre suo fratello minore Sting viveva in un'altra
prefettura con il suo coinquilino Rouge che, guarda il caso, era il
cugino di Juvia.
Ciò che Juvia non sapeva era che suo padre e sua madre erano
morti giovani lasciando Zeref a prendersi carico dei suoi fratelli al
meglio delle sue possibilità, il ragazzo aveva commesso parecchi
errori e per quel motivo ora cercava ogni pretesto per stare lontano da
casa.
A Natsu non importava, avrebbe voluto trascorrere più tempo con lui.
-Anche tu hai degli amici, una famiglia...- mormorò Natsu.
Juvia s'irrigidì di colpo, certo... Come poteva saperlo se non si parlavano mai?
Juvia aveva passato la maggior parte della sua vita in orfanatrofio,
non aveva mai conosciuto i suoi genitori ma lì aveva conosciuto
Gajeel che ben presto si rivelò essere come un fratello per lei.
Per un periodo lei e Gajeel avevano vissuto assieme ma poi lui si
innamorò di Levy McGarden e, come era prevedibile, i due
decisero di sposarsi e vivere assieme. Nessuno di loro due aveva
cacciato Juvia di casa ma lei non voleva imporsi.
Recentemente aveva scoperto qualcosa in più sulla sua famiglia
ed era venuto fuori che suo cugino viveva con il fratello di Natsu,
doveva ringraziare Luxus Dreyar per questo dato che lui e suo nonno
l'avevano presa in simpatia quando Levy li aveva presentati. Luxus ci
mise poco ad hackerare i dati dell'orfanatrofio e trovare qualche
informazione sulla famiglia biologica della sua nuova amica, nessuno
sapeva che il suo hobby fosse l'hackeraggio.
Natsu la osservò attentamente, era come se il suo sguardo stesse
cercando di nascondere qualcosa che però non riusciva a celare
come avrebbe voluto.
-Problemi con la tua famiglia?- chiese lui.
-Juvia non ha motivo di parlarne con te- rispose lei in modo astioso.
-Sto solo cercando di essere gentile! Non mi obbliga nessuno a farlo visto come ti sei approfittata di me...- sbottò lui.
Juvia sospirò, aveva ragione. Non poteva negargli una risposta a
una domanda che le aveva rivolto con delle buone intenzioni.
-Juvia non ha una famiglia... La maggior parte della sua vita l'ha
passata in orfanatrofio- mormorò la ragazza :-E' lì che
Juvia ha conosciuto Gajeel-kun-.
Lo sguardo di Natsu si addolcì, improvvisamente il suo essere
così chiusa e introversa non gli risultava così strano.
Aveva perfettamente senso che facesse così tanta
difficoltà ad integrarsi dato il suo passato.
-I tuoi genitori sono morti?- chiese lui.
Juvia scosse il capo :-Juvia non sa chi siano, quando Luxus-kun l'ha
aiutata a cercare la sua famiglia siamo riusciti a trovare solamente
Rogue e nemmeno lui aveva molti dettagli sulla famiglia di Juvia-.
-Mi spiace...- mormorò Natsu :-Per quel che può valere...
Nemmeno io ricordo molto dei miei genitori, sono morti che ero ancora
piccolo-.
Juvia abbassò lo sguardo, improvvisamente il senso di colpa che
aveva sentito precedentemente ritornò in tutta la sua forza.
Aveva sempre ipotizzato che Natsu non avesse nessun tipo di problema al
mondo dato che era sempre allegro e spumeggiante, nessuno lo aveva mai
visto triste o spaventato per qualcosa...
Ora che ci pensava però una volta Gray le aveva confessato che
Natsu aveva problemi a gestire la rabbia, o meglio, ne aveva avuti.
Forse era a causa della morte dei suoi genitori.
Juvia non pensò molto alla sua prossima mossa, semplicemente lo abbracciò più forte che poteva.
Natsu era paralizzato fra le braccia della ragazza, il suo profumo
vanigliato gli penetrava le narici rassicurandolo enormemente.
-Perché?- chiese timidamente.
-Juvia ha sempre pensato che tu fossi un idiota... Juvia non ha saputo
vedere al di là di ciò che hai sempre mostrato a tutti
gli altri-.
-Ci siamo sbagliati entrambi, non è un dramma-.
-Juvia si è approfittata di te e dei sentimenti che provi per lei... Juvia è una persona orribile-.
Natsu si scostò appena da lei per poter guardare i suoi occhi, erano lucidi.
-Non sei orribile, eri gelosa...-.
-Non devi giustificare Juvia- incalzò lei.
Natsu non si era nemmeno reso conto del fatto che il suo pollice avesse
iniziato a disegnare piccoli cerchi sull'avambraccio di Juvia in un
tentativo disperato di calmarla.
-Non lo sto facendo. Sono arrabbiato con te ma... Posso capire perché lo hai fatto-.
-Juvia si sente veramente in colpa-.
-Lo so, senti... Perché non ci scordiamo di tutta questa faccenda? Mh?-.
Gli occhi di Juvia, già grandi, divennero ancora più grandi e dolci.
Natsu avrebbe davvero voluto scordarsi di quella situazione, avrebbe
davvero voluto farlo ma Juvia gli piaceva già da qualche anno...
Più o meno da quando aveva preso le difese di Levy durante un
brutto periodo.
Gli piaceva così tanto che il pensiero di non ricordare nulla
del loro bacio lo tormentava, così come lo tormentava il
pensiero che l'avesse fatto solo per Gray.
Voleva bene a Gray, erano cresciuti praticamente insieme ed era come un
terzo fratello per Natsu ma, doveva ammetterlo, era sempre stato geloso
del fatto che una ragazza come Juvia fosse interessata a lui.
Quindi sì, avrebbe voluto dimenticare tutto per lei ma forse era il momento di essere un po' egoisti.
Natsu afferrò le spalle della ragazza e, con un movimento
rapido, posò le sue labbra contro quelle di lei guadagnandosi un
sussulto sorpreso.
La mano destra del ragazzo salì dolcemente verso la guancia di
Juvia che, contrariamente a ciò che Natsu si aspettava,
iniziò a rilassarsi e a ricambiare il bacio.
Man mano che il tempo passava il loro bacio si intensificava sempre di
più, i ricordi della sera precedente affollavano la mente di
Juvia.
Era andata lì con l'intento di tenere Natsu a distanza, un po'
per il senso di colpa e un po' perché le era piaciuto.
Forse i tanti anni trascorsi a correre dietro a Gray avevano iniziato a
farsi sentire, i costanti rifiuti e il costante dolore dipeso da questi
ultimi erano forse diventati troppo da sopportare.
Juvia si lasciò andare tra le braccia di Natsu che ora l'aveva
sollevata dal bancone e stava camminando verso il divano con lei in
braccio.
I due caddero su di esso, Natsu sopra a Juvia mentre una mano era
ancora sulla sua guancia e l'altra carezzava dolcemente la coscia della
ragazza.
-N-Natsu, a-aspetta- mormorò lei scostandosi rapidamente dal viso di lui.
-Che succede?- chiese lui, il tono ansimante.
-Juvia è innamorata di Gray-sama-.
Il tono della sua voce era tremante, il suo respiro irregolare, Natsu
poteva sentire perfettamente il suo cuore battere forte...
Perché mentiva?
-Menti-.
-No, Juvia non mente-.
-Sei innamorata di lui, ok. Perché?-.
-Mh?-.
-Perché sei innamorata di lui? Dammi un solo buon motivo-.
Juvia abbassò lo sguardo, c'era un motivo... Non sapeva se fosse valido però.
-Gray-sama è stato il primo ragazzo a rivolgere la parola a
Juvia a parte Gajeel-kun, le ha sempre parlato con gentilezza e...-.
-E' bastato questo? Basta essere gentili con te per farti innamorate?-.
Il disprezzo nella voce di Natsu era tagliente, era come se il cuore di Juvia fosse stato trafitto da mille lame.
-Juvia, ti meriti molto più di Gray... Non che io sia qualcosa
in più onestamente. Posso capire il perché io non ti
piaccio, cerco solo di capire perché ti piace Gray-.
-A dire il vero... Juvia non ne è più così sicura da qualche mese ormai-.
Natsu sgranò gli occhi :-Davvero?-.
-Sì-.
-Come mai?-.
La ragazza era totalmente rossa in viso, parlare di certe cose in
quella posizione era davvero imbarazzante eppure a Natsu sembrava non
importare.
-Bè... Juvia si è arresa all'evidenza-.
-Fidati, non sa quello che si perde- rispose Natsu con un ghigno amichevole.
Malgrado la tristezza della realizzazione, Juvia riuscì a
sorridere e Natsu si sentì subito fiero di sé per essere
stato lui la causa del suo sorriso.
-Natsu, perché ti piace Juvia? Lei si è sempre comportata male con te...-.
-Sei una persona forte, il modo in cui hai difeso Levy durante quel
periodo... Mi sei sempre sembrata una persona che mette il bene degli
altri prima del proprio, pur di vedere felici le persone a cui tieni ti
fai in quattro e in questo siamo identici... Mi dispiaceva che non
ricevessi lo stesso trattamento indietro, anche a me succede spesso
quindi so bene come ci si sente-.
Juvia rimase sconvolta dalle parole del ragazzo, Natsu era veramente sorprendente.
-Lo so che avrei potuto dire che mi piaci perché sei una bella
ragazza ma... La verità è che sei una bella persona-.
Juvia arrossì, gli occhi lucidi per l'emozione.
-Juvia vorrebbe tanto poter amare te...- mormorò lei, la voce triste.
Natsu sospirò :-Non voglio che mi baci per pena, né per confusione-.
-E pensare che è iniziato tutto da una foto- disse lei con una punta di ironia nella voce.
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Erano trascorsi ormai sei mesi dagli ultimi avvenimenti, Natsu e Juvia
si frequentavano spesso in amicizia e fra loro non c'erano più
stati baci.
Natsu l'aveva ascoltata spesso parlare di Gray anzi, era stato proprio
lui ad incitarla a farlo nonostante le iniziali lamentele della ragazza.
Erano quattro mesi che non parlava più di lui e questo atteggiamento aveva fatto crescere in Natsu una certa speranza...
Da due mesi le loro uscite si erano intensificate e Juvia ce la metteva
tutta per essere sempre più carina ogni volta che uscivano e
anche questo aveva fatto ben sperare.
Quello sarebbe stato il giorno X, Natsu si sarebbe finalmente dichiarato.
Ciò che era iniziato come una banale simpatia, ciò che
era iniziato da una semplice foto scattata a una festa... Tutto
ciò, era diventato amore.
Natsu voleva trascorrere ogni minuto con Juvia, voleva vederla sorridere e voleva condividere con lei ogni gioia e ogni dolore.
Ogni volta che lei lo guardava con quei grandi occhi blu lui si sentiva
tremare dentro, il suo buon senso lo abbandonava ogni volta che lei
raccoglieva i capelli in una coda di cavallo quando faceva caldo, il
suo cuore minacciava di uscire dal petto ogni volta che lei lo toccava
innocentemente e il sangue gli ribolliva nelle vene ogni volta che lei
accavallava le gambe mostrando la sua pelle candida come la neve.
Natsu stava impazzendo, ogni minuto con lei era un minuto in meno di sanità mentale.
I due si incontrarono al parco, il loro solito punto di ritrovo.
-E' molto che aspetti?- chiese Natsu piombandole affianco.
Juvia sorrise :-No, e comunque non è un problema. Juvia si stava godendo l'aria fresca-.
-Senti Juvia... Vorrei parlare con te di una cosa se non ti dispiace- mormorò Natsu.
Juvia però lo bloccò con un rapido gesto della mano, un ghigno divertito sul suo viso.
-Juvia prima vuole darti una cosa-.
Natsu sollevò un sopracciglio :-Mh? Un regalo?-.
Juvia annuì e, con calma, estrasse un pacchetto rettangolare dalla propria borsa.
Il pacchetto aveva una carta da regalo color salmone con delle
fiammelle rossastre disegnate a mano sopra di essa, il fiocco era stato
fatto con cura con del nastro di velluto nero e bianco, un bigliettino
penzolava dalla parte in alto del fiocco.
Natsu estrasse il foglietto e lo lesse attentamente.
"Natsu,
tutto è iniziato da una foto, ed è giusto che tutto finisca con una foto".
Il ragazzo scartò il suo regalo e, con sua somma
sorpresa, trovò la foto del loro primo bacio alla festa. Era
brutta proprio come la prima volta che l'aveva ricevuta ma, stavolta,
era incorniciata con una cornice di legno color rosa salmone, le stesse
fiammelle di prima disegnate a meno su di essa.
Natsu la guardò, gli occhi sgranati.
-Juvia sa che non è la nostra foto migliore... Juvia spera di poterne fare altre- mormorò lei.
-Juvia cosa...-.
Natsu non fece in tempo a finire la frase, Juvia gli gettò le braccia al collo e lo baciò con trasporto.
E pensare che tutto era iniziato con una foto...
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