Il Lupo ed il Mietitore

di ReikaDragneel94
(/viewuser.php?uid=194247)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Punizione ***
Capitolo 3: *** Mondo Divino ***
Capitolo 4: *** Convivenza ***
Capitolo 5: *** Confessioni ***
Capitolo 6: *** Calore ***
Capitolo 7: *** Punizione ***
Capitolo 8: *** Tempo ***
Capitolo 9: *** Ritorno a Casa ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1° Prologo
 
 
 
Passato
 
 
 
Uno bambino dagli occhi rosso sangue incorniciati da dei capelli appuntiti color cenere, da cui spuntavano delle orecchie dritte da lupo, stava correndo per la foresta con indosso una maglia bianca e dei pantaloni marroni da cui spuntava da dietro una folte coda. Questo bambino si chiamava Katsuki Bakugo era il figlio del capo branco che viveva in quella zona, ecco perché non era troppo preoccupato nel girare da solo; finché quella mattina le sue orecchie non udirono uno strano rumore ed annusando l’aria sentì odore di lacrime, qualcuno stava piangendo. Irritato ed incuriosito seguì quel suono e ritrovò in una grossa radura dove spiccava un grosso salice piangente e lì tra le radici e nascosto dai rami vi era un piccolo bambino che non aveva mai visto; avvicinandosi notò che quel piccolo stava piangendo per un uccellino ferito ed aveva dei folti capelli verdi che ricordavano vagamente un cespuglio. Furono proprio i passi del lupo ad attirare l’attenzione del piccolo che vedendolo scattò in piedi allarmato; nell’incrociare lo guardo vedere il piccolo Katsuki si sentì subito legato a quella figura che senza dare il tempo al lupo di reagire che era sparito.
Katsuki confuso tornò a casa dove lo attese una lavata di capo per la sua lunga assenza cosa che stupì il biondo, perché aveva pensato di aver trascorsi solo pochi minuti invece era stato lontano dal branco quattro ore; poi sorse un dubbio se non ricordava male una volta sua madre gli aveva raccontato una leggenda in merito ad un determinato luogo della foresta.
-Ehi vecchia?- Richiamò sua madre
-Che c’è monello?- Lo guardò curiosa
-Per caso conosci un posto nei paraggi dove sorge un salice piangente in cui sembra che il tempo sembra rallentare o addirittura fermarsi?-
-Beh sì, ti ho raccontato la leggenda di quel luogo monello; si narra che lì ci sia proprio un passaggi tra il nostro mondo e quello degli Dei-
-Interessante- mormorò
-Perché?- Alzò un sopracciglio
-Penso proprio d’esserci stato-
-Potrebbe essere che tu abbia ragione- pensierosa, per poi scrollare le spalle; -Ma che vado a pensare!- Mollandogli un pugno in tesa, -Sarà che tu ti sia solo allenato come al tuo solito-.
 
 
 
Dieci anni dopo
 
 
 
Katsuki Bakugo, che era diventato il nuovo capo branco, era a caccia con il suo migliore amico Eijiro Kirishima, quando dal nulla un manipolo d’umani sbucò e cercò di catturarli; allo stesso tempo, arrivò ai due lupi un odore di morte che all’inizio attribuirono agli umani, ma si dovettero ricredere. Perché in un nano secondo tra i lupi ed i cacciatori comparve una lunghissima falce nera e verde nella visuale di tutti, lasciando sconvolti gli esseri umani che iniziarono ad impallidire come cadaveri.
-Quella falce...- mormorò il cacciatore n°1
-Dobbiamo andarcene!- Cacciatore n°2
-Lui è qui!- Scattarono in piedi tutti e quattro
-Quanto odio uccidere- borbottò una voce vicino agli alberi, -Ma chi infrange le regole va punito- sospirò comparendo
-Abbiate pietà!- Piagnucolò il n°1
-Aveste sconfinato e lo sapevate- agguantò la falce, per poi puntarla verso di loro
-Ve ne prego- piagnucolò il terzo
-Voi due state bene?- Chiese il nuovo arrivato ai due lupi senza voltarsi
-Sì grazie- sorpreso Eijiro, il lupo dal manto rossiccio
-Ce la saremmo cavati anche da soli- seccato il biondo
-Voi dove credete di andare?- Sbatté il fondo del manico a terra e da lì delle catene nere come la pece legarono i cacciatori
-Wow!- Sorpreso il rosso
-Tch!- Fintamente seccato.
In realtà Katsuki era impressionato dalla potenza che il nuovo arrivato emanava, anche se l’odore di morte e distruzione gli faceva girare un po’ la testa; in ogni modo non distolse lo sguardo da quella figura che ora torreggiava su quei cacciatori legati con quelle catene e la lama dell’arma pronta a tagliar loro la testa. Non si lasciò sfuggire nessun dettaglio di quel misterioso ragazzo, appurato dalla voce che era un maschio, aveva una mantella bianca quasi grigia, ai piedi portava degli stivaletti di pelliccia color camoscio, pian piano poté vedere un paio di pantaloni lunghi color verde con delle bretelle bianche e verdi sopra una camicia nera con un simbolo che sembrò un piccolo teschio, ma non poté vedere nient’altro per via del cappuccio che aveva in testa.
-Ora di andare miei cari- alzò la falce
-Ve ne prego!- Piagnucolò
-Prima però...- si voltò solo per metà verso i due lupi, -Voi due andatevene-
-Su... subito- balbettò Eijiro
-Io resto- tornando umano ed incrociò le braccia, -Voglio sapere chi sei e perché ti trovi nel MIO territorio- sibilò Katsuki
-Non è esattamente il tuo territorio lupo- sospirò la figura, -Ma se ci tieni, non ci metterò molto a maledire il tuo villaggio-
-Non ci crederò finché non lo vedrò-
-Molto bene- schioccò le dita ed un vento gelido colpì tutti i presenti, -Spero che gli anziani del tuo villaggio si ricordino le tradizioni per aver fatto infuriare uno spirito- per poi tornare verso gli umani e toccò loro con la punta della falce.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
 
Ecco a voi una nuova storia, questa storia mi è stata richiesta da alcuni miei amici ^^” Spero che vi piaccia a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Punizione ***


2° Punizione
 
 
 
In pochi secondi degli aloni argentati uscirono dai loro corpi che entrarono nella lama dell’arma facendo di conseguenza pulsare i “decori” verdi ed infine sparire sotto gli occhi increduli dei due ragazzi lupi; Eijiro fissò prima incredulo l’amico e poi con terrore si diresse rapidamente al villaggio, seguito dal biondo che gli corse dietro irritato per la sua improvvisa fuga. Arrivati lì, Eijiro corse subito dalla madre del biondo, odiava fare la spia, ma in questo caso era necessario, perché sentiva che non c’era da scherzare con quello spirito dalla puzza di morte; fiondandosi di fronte a Mitsuki, tutto ansimante stupendo la donna, iniziò a spiegargli cos’era successo e come c’era aspettarselo appena furono raggiunti dal diretto interessato, la donna iniziò ad inveire contro la sua stupidità.
-Ma quanto stupido sei!?- Colpendolo in testa
-Ohi vecchia!- Schivandola per un soffio, -Che ti prende?-
-Che mi prende!? Kirishima mi ha avvisato di quello che è successo con quello spirito!-
-Non ha fatto nulla- sbuffò
-In realtà tutti qui al villaggio abbiamo sentito un’aura fredda attraversarlo, non capendo però cos’era- irritata
-Che succede qui?- Intervenne Masaru
-Tuo figlio qui ha fatto arrabbiare uno spirito!-
-COSA!?- Un po’ tutti, soprattutto il vecchio e saggio Nezu
-Giovane Bakugo, cos’hai fatto?-
-Niente- roteò gli occhi
-Beh...- Eijiro raccontò tutto e descrisse al maglio lo spirito
-Capisco- mormorò Nezu
-Lo conoscete?- Curiosa Mitsuki
-Non ne sono sicuro- si morse un labbro inferiore
-Come facciamo a spezzare la sua maledizione sul nascere?- Chiese Masaru
-Beh... all’inizio facevamo offerte che venivano sempre accettate-
-Bene offriremo mio figlio...- commentò donna
-COSA!? Sei pazza vecchia!? Non voglio morire- sibilò
-Non un sacrificio umano cretino!- Dandogli un pugno in testa
-Allora cosa intendevi tesoro?- Chiese preoccupato Masaru per la sorte del figlio
-Andrà a scusarsi con lui e si offrirà come... schiavo-.
Tutti la fissarono stupiti, di tutto si aspettavano da quella donna, ma non una tale proposta, perfino Katsuki che nonostante non avessero un “buon” rapporto, ma che proponesse una cosa così assurda su una cosa che lui stesso non credeva, non se lo aspettava. Masaru si passò una mano tra i capelli castani che si ritrovava, sapeva che il figlio aveva commesso un errore madornale, ma offrirlo come schiavo pensava che fosse un po’ eccessivo; guardò il figlio incavolato e questo gli bastò cambiare idea, forse “vivere” con una divinità lo avrebbe fatto bene, anche se non ne sapevano nulla su quello spirito, sperando che accettassero quell’offerta di pace.
-Aspettate un secondo!- Intervenne Eijiro, -State veramente considerando l’idea di “vendere” Bakubrò a quello spirito?- Ansioso
-Non è una cosa da prendere alla leggera- sospirò Masaru
-Lui è il capo branco!- Sorpreso
-Di fatti è anche compito suo compiacere gli spiriti- sospirò Nezu, -Il giovane Bakugo ha la responsabilità di proteggere il villaggio ed i suoi abitanti- serio, -E visto considerando che il danno l’ha fatto lui-
-È lui che deve risolvere la questione- commentò Mitsuki
-Oh andiamo!- Sbottò il biondo, -Finché non vedrò questa punizione con i miei occhi non andrò a scusarmi-
-Te ne pentirai giovane Bakugo- intervenne Nezu, -Non sappiamo nemmeno che genere di maledizione sarà- serio
-Io non farò nulla- schioccò la lingua andando alla sua capanna
-A tal proposito- pensieroso Eijiro, -Ma qualcuno mi sa dire chi è questo spirito?-
-Non vorrei sbagliarmi giovane Kirishima- intervenne Nezu, -Ma sospetto che sia quello della leggenda pre-luce, se capisci cosa intendo- calmo
-Cioè la divinità chiamata Deku?- Alzò un sopracciglio
-Esattamente, ma non vorrei sbagliarmi- serio, -Se fosse lui, Katsuki avrà un bel da fare per farsi perdonare-.
Per i due giorni avvenire non sembrò accadere nulla, rilassando un po’ tutti, ma dal terzo giorno ci fu un drastico cambiamento perché le coltivazioni furono molto scarse, così anche la caccia e la pesca, ma questa fu considerata una specie di coincidenza; era tutt’altra storia quella che aleggiava sul giovane capo branco, perché notarono che tutto ciò che veniva a contatto o costruito dal biondo cenere andava distrutto. Esasperati, tutti al villaggio, spedirono il “capo” alla ricerca dello spirito per farsi perdonare in qualche modo e così si diresse nella zona più sacra della foresta; accompagnato dal suo migliore amico, trovarono un prato fiorito molto bello dove sorgeva un grosso e rigoglioso salice piangente e lì tra le radici, vi trovarono un ragazzo con mantello bianco che stava apparentemente dormendo.
-Chi va là?- Chiese lo spirito aprendo gli occhi verdi
-Sei tu- stupito il biondo
-Lo conosci?- Confuso Eijiro
-Sì, quando ero piccolo... lo avevo visto piangere proprio qui e...-
-Tenevo un uccellino ferito- finì lo spirito mettendosi in piedi
-Ricordo- annuisce
-Se mi credi, quell’uccellino è guarito un attimo dopo-
-Ne sono felice... sai, avevi un aria familiare quando ti rividi due mesi fa- lo fissò bene negli occhi
-Oggi niente falce?- Alzò un sopracciglio ed un po’ sarcastico
-Quella la uso solo per... “lavoro”- sospirò accarezzò il tronco dell’albero, -Come vi chiamate?-
-Io... Eijiro Kirishima e lui Katsuki Bakugo- il rosso indicò lui e l’amico
-Il mio nome è Izuku piacere- sorrise mesto, -Posso sapere come mai siete qui?-
-Non lo immagini?- Secco il biondo, -Per la tua maledizione sul mio villaggio- sbottò Katsuki
-La tua punizione, cosa vuoi adesso?-
-Vorremmo che la revocassi... siamo qui per chiederti scusa- si inginocchiò Eijiro
-Tu ragazzo non hai da scusarti, ma il tuo amico- fissò calmo il biondo
-Bene!- Irritato, -Ti chiedo scusa per averti offeso, farò qualsiasi cosa per far fermare quella piaga- Katsuki distogliendo lo sguardo da Izuku
-Qualsiasi cosa eh?- Alzò un sopracciglio
-La mia tribù mi ha “suggerito” di propormi come schiavo-
-Interessante- si accarezzò il mento
-Allora?- Irritato Katsuki, -Accetti?-.
Per tutta risposta, Izuku iniziò a svolazzare intorno al biondo come a studiarlo nei minimi dettagli e non solo esteriormente, ma fissò anche l’anima battagliera ed allo stesso tempo fragile del ragazzo; a fine “controllo” sul suo viso si poté notare un sorriso tra il malizioso ed il soddisfatto, perché la sua “preda” era carina e rientrava nei suoi gusti, -Sei veramente carino quando fai il finto scocciato lo sai?- Accarezzandolo dietro un orecchio
-Come o... mmm- non finì la frase che fece un ronzio di piacere
-Molto bene- osservandolo, dopo di che si girò verso un Eijiro a disagio; -Kirishima, puoi tornare indietro per avvisare il tuo popolo che toglierò la maledizione, appena possibile, ma prima dovrò esaminare da vicino il giovanotto qui... puoi portare questo messaggio?- Dolcemente
-Sì, Izuku sama, corro subito!- Divenne un lupo rosso e corse via
-Bene, bene- guardò meglio il lupo rimasto
-Cosa vuoi perdente?- Ringhiò a disagio
-Dovrò veramente metterti in riga- sospirò.
Katsuki fissò il verdino con un sopracciglio alzato, non osava commentare, nemmeno sua madre era riuscito a cambiarlo pensava seriamente che ci sarebbe riuscito lui? Povero illuso, pensò, sarebbe rimasto così com’era ghignò divertito; dall’altro canto Izuku studiò attentamente il ragazzo lupo, si ritrovò a leccarsi le labbra, sentiva nell’aria la giusta atmosfera di sfida.
-Non so cosa tu stia pensando, ma non pensare che ti renderò le cose facili-
-Lo spero bene, se volevo le cose facili avrei preso con me il rosso- mezzo sorriso
-Te lo avrei impedito! Lui è... un mio amico e come hai detto tu, lui non ha fatto nulla- serio
-Vedi? Abbiamo fatto un passo avanti, su andiamo, ti porto a casa mia- avviandosi.
 



Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi, che ne pensate? Riuscirà Izuku a raddrizzare Katsuki o no? Se vi è piaciuto o meno fatemelo sapere nei commenti per favore ok? Grazie!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Mondo Divino ***


3° Mondo Divino
 
 
 
Lo spirito scomparve oltre il fianco dell’albero e Katsuki corrugando la fronte lo seguì e lì poté vedere con i proprio occhi il portale tra il suo mondo e quello delle divinità ed attraversandolo il giovane lupo percepì una forte scossa lungo tutto il corpo; prontamente Izuku gli fu al suo fianco per aiutarlo, prima che potesse crollare dal dolore, gli suggerì di prendere le sembianze animali e facendolo scoprì che in quella forma ogni dolore spariva. Purtroppo quel mondo influenzò un po’ troppo l’istinto del biondo, perché nel incrociare un attimo lo sguardo del verdino aveva percepito dentro di se una sensazione di obbedienza verso di lui; la cosa però non gli andò proprio giù e di fatti si mise a ringhiargli contro solo che percepì su di loro una serie di sgradevoli sguardi e di conseguenza finse di tornare sottomesso al suo accompagnatore. Sfortunatamente per lui, Izuku se ne accorse e quando si guardò un attimo in giro, sprigionò quasi nell’immediato un’aura decisamente potente, che non solo mise quasi a disagio il lupo, ma funzionò nell’allontanare i curiosi che si erano permessi gi giudicare in silenzio.
-Vedi di non farmi arrabbiare sul serio Bakugo- lo freddò Izuku
-Se no, che mi fai?- Cercò d’essere arrogante
-Uno non toglierò a loro la punizione- per poi chinarsi verso il suo orecchio lupesco, -Due, ti costringerò a questa forma per lungo tempo- suadente
-Sono abituato a restare lupo anche più di due giorni- fiero
-Ma vedi... quando sei in questa forma nel mio mondo- marcando su quel mio, -Il tuo istinto di sottomissione e volermi compiacere è più forte di quando sei in forma umana- calmo
-Scherzi?- Quasi nel panico
-No, non sei il primo Yokai che viene portato qui come schiavo- ghignò, -Sei fortunato che io sono più... gentile degli altri- serio, -Ora è meglio che ci sbrighiamo- riprendendo il cammino.
Katsuki sentì un brivido lungo la schiena, aveva la sensazione che Izuku non stesse scherzando sul fatto che lui fosse un po’ diverso dagli altri; aveva notato già subito gli sguardi di disgusto e d’odio, quando lo avevano sentito ringhiare, ma aveva anche notato di fatti quanto temessero Izuku. In ogni modo, lo seguì attraverso un sentiero circondato da fuochi fatui che illuminavano le vie ed il bello che quel luogo sembrava uno dei villaggi addobbati a festa degli umani, solo che al posto di quei mortali, vi erano divinità di ogni genere; ad un certo punto il suo sguardo ricadde sulla figura davanti a se e lo vide tenere un atteggiamento freddo e di superiorità, anche se agli occhi del lupo c’era qualcosa che non gli tornava.
Erano per strada ed all’apparenza sembrava andare tutto bene, finché Katsuki non percepì un odore elettrico, tipico delle giornate di temporale e poi una figura femminile bionda con un ciuffo nero a forma di saetta non uscì da una specie di bar; quest’ultima attraverso un paio di metri nel chiamare Izuku, ma con un nome diverso da quello con cui si era presentato, -Deku?- Cinguettò quella ragazza
-Che vuoi Sparky?- Gelido schivandola
-“Deku?”- Pensò confuso Katsuki, -“Sbaglio o significa inutile, perché questa tipa lo chiama così?”-
-Oh andiamo Deku... fatti...- si bloccò quando vide la falce puntata contro di se
-Cosa vuoi Kaminari chan?- Assottigliò lo sguardo
-“KAMINARI!? La dea delle tempeste?”- Bakugo stupito nel vederla lì
-Volevo... chi è lui?- Curiosa e sospettosa
-Non sono affari tuoi Kaminari- gelido
-Oh andiamo Deku- sorrise
-Continua così ed All Might dovrà trovare un’altra divinità delle tempeste- assottigliò lo sguardo gelido
-Va... bene, me ne vado- bofonchiò
-Andiamo Kacchan- tornando a camminare verso una casa tradizionale.
Katsuki non osò parlare lungo il tragitto, ne tanto meno per ribattere al nome con cui lo aveva chiamato, non voleva che altre divinità scoprissero che fosse uno yokai o peggiorassero la tensione che regnava in quel momento; giunti a destinazione, lo yokai lupo costatò che il verdino aveva una dimora degna di una divinità rispettata. Una volta varcata l’entrata, Izuku si rilassò un po’ e di conseguenza i suoi abiti cambiarono in qualcosa più comodo sorprendendo il lupo; quest’ultimo sentì un certo cambiamento nel suo “padrone” che guardandolo meglio, ora sembrava decisamente più rilassato di prima.
-Ma che?- Stupito
-Purtroppo, vale anche per noi divinità il detto “l’apparenza conta” quindi, fuori da qui mi vedrai in quel modo- sospirò quasi stanco
-Vuoi dire che quella freddezza...- stupito
-No, fa parte di me e non è una finzione, ma a casa non devo “impressionare” nessuno giusto?- Lo fissò
-In effetti- corrugò la fronte
-Puoi prendere la tua versione umana adesso, qui non dovresti avere troppi problemi-
-Ok- facendolo, -Quando toglierai la maledizione a casa mia?- Serio
-Già fatto- sorrisetto, -Esattamente quando sei entrato qui- indicando la casa
-Bene, che devo fare d’adesso in poi?- Serio
-Starai con me e lavorerai al mio fianco come mio... assistente-
-Non come uno schiavo?- Alzò un sopracciglio
-Sono diverso dagli altri e ringrazia anche il cielo- freddo
-In che senso sei diverso?- Confuso
-Vedi... quando noi divinità “nasciamo”, abbiamo tutti un ruolo però io stranamente ero nato... senza un grammo di potere o meglio, avevo un potere, ma era talmente debole che per quanto ci provassi ad allenarlo anche con duri esercizi, non aumentava per niente di potenza- si passò una mano tra i capelli
-Davvero?- Sorpreso, -Ma allora...-
-Anche “senza” poteri, avevo però una cosa che molte divinità non pensava che contasse ossia l’astuzia e la utilizzai per far cadere il precedente “creatore” e suo “figlio”-
-Aspetta... tu sei quella debole divinità che ha messo al potere All Might, la divinità della luce?- Sorpreso
-Sì- annuisce; -Per prima cosa misi in atto un piano che mi permise di far trasformare Tomura nella falce che ho battezzato Shigaraki e poi con quella di nascosto ho ucciso All For One ed infine misi All Might sul trono. Da quel giorno, fui nominato Deku il Mietitore di vite, cosa che se mi ha valso l’attuale ruolo- sbuffò
-Sembra che non ti piaccia-
-Odio togliere la vita alle persone; purtroppo questo è il ruolo che mi è stato dato- scrollò le spalle.
Dopo quel racconto Katsuki rimase in silenzio a meditare su quello che aveva sentito ed alle sue orecchie sembrava una storia quasi clichè, ma doveva ammettere con se stesso che effettivamente Izuku sembrava diverso; ragionando su questo, però gli sorse un dubbio, cosa intendeva disse che lui essendo differente lo avrebbe utilizzato come schiavo in modo diverso? Corrugò la fronte per trovarci un senso logico, visto che da quel mondo a quanto pare erano passati altri yokai nel tempo, ma ora che ci pensava, che fine facevano?
Lo guardò un attimo e rimase stupito nel vedere che il suo “padrone” venire avvolto da scariche verdi e poco dopo comparve un ragazzo di circa della sua età; sbatté un paio di volte le palpebre confuso ed Izuku gli mostrò un sorriso che mise in evidenza le sue lentiggini sotto gli occhi.
-Tutto bene Kacchan?-
-Non chiamarmi in quel modo!- Sbottò
-Oh se no cosa fai?-
-Ti chiamerò anch’io Deku- lo provocò
-Chiamami come vuoi... Kacchan- avvicinandosi
-Tsk! Perché hai questo aspetto?-
-Questo è il mio reale aspetto- sospirò, -Poi potrebbe essere più comodo per te interagire con me-
-Non contarci... a proposito cosa intendevi prima riguardo quando dicevi che sei diverso dalle altre divinità sul fatto degli Yokai?-
-Fidati, non ti piacerebbe- sospirò alzandosi, -Vieni, ti mostro la casa così non ti perderai quando ti darò un compito-
-Tsk!- Seccato lo seguì.
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
 
Ehi come va? Cosa accadrà adesso tra Katsuki e Izuku e soprattutto, Katsuki saprà cosa gli nasconde il verdino?

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Convivenza ***


4° Convivenza
 
 
 
Come sospettava Katsuki, la dimora non era solo bella e ben arredata, ma soprattutto immensa che se non stava attento a dove andava rischiava veramente di perdersi; prese appuntarsi le stanze più importanti tra cui: cucina che dava sulla sala da pranzo, un piccolo salotto per accogliere gli ospiti, uno studio per “lavoro”, alcune camere da letto ed un bagno che era una sorgente termale. Dopo quel tour della casa, si ritrovarono nello studio del verdino e da lì Izuku spiegò delle regole molto fondamentali per la loro convivenza; per prima cosa Katsuki scoprì che non avrebbe mai dovuto lasciare la casa senza consenso e senza la sua presenza, cosa che al biondo parve insensata perché non aveva intenzione di farlo, per seconda cosa avrebbero dormito più o meno nella stessa stanza e terza cosa, qualsiasi tipo di ordine avrebbe chiesto l’altro avrebbe dovuto farla. Su quest’ultimo punto non era del tutto d’accordo, ma ricordando che con quello spirito non ci si poteva scherzare troppo e nemmeno sotto valutarlo, quindi decise per il bene del suo branco che non avrebbe commentato e lo lasciò lavorare su alcuni rotoli.
-Sai cucinare?- Chiese ad un certo punto Izuku
-Come?- Confuso tornando con la mente al presente
-Ti ho chiesto se sai cucinare- sospirò
-Sì perché?- Assottigliò lo sguardo
-Vorrei una porzione di riso con della carne, per favore-
-Ci sono gli ingredienti?-
-Guarda in cucina-
-Come vuoi- andando a vedere.
Katsuki si mise all’opera per accontentare la divinità, sentiva giustamente che se avesse sbagliato avrebbe avuto una punizione, anche se dentro di se pensava che Izuku lo avrebbe perdonato, ma per ogni evenienza cercò di preparare quel piatto che voleva. Il problema era che l’unico ingrediente che non aveva mai lavorato era proprio quel riso e per sua fortuna c’era, ma non lo aveva mai utilizzato, ma tentare non noceva, giusto? Questo fu il pensiero del lupo preoccupato, per poi prendere un bel respiro ed iniziare a studiare quel nuovo prodotto; era forma allungate ed ovale color della luna, corrugando la fronte decise di provarlo a lavarlo per ogni evenienza e notò che l’acqua iniziò ad intorpidirsi diventando meno chiara e così decise di lavarlo finché l’acqua non restasse limpida. In seguito provò a cuocerlo ed ogni tanto lo bagnava con dell’acqua e nel frattempo che si coceva si mise a cercare della carne aprì vari sportelli quando per puro caso ne aprì uno che lo accolse alla sprovvista; il motivo non fu ogni tipo di carne, ma ben sì il freddo pungente che fuori uscì da quel “contenitore” che si fermò ad osservarlo e poi chiuderlo per non si sa quale motivo, per poi urlare, -Ehi nerd!-
-Uhm? Che c’è?- Raggiungendolo
-Che carne vuoi?-
-Vediamo un po’- guardando, -Prendi questo- passandoglielo
-La vuoi appena scottata o ben cotta?- Alzò un sopracciglio
-Ben cotta- uscendo
-Tsk!-.
Era stato fortunato, Izuku aveva scelto la carne di cinghiale, visto che nel suo villaggio era un elemento ben conosciuto, così tenendo d’occhio il riso iniziò a preparare l’ultimo ingrediente; dopo mezzora portò tutto in tavola, dove accoglierlo fu Izuku mentre sembrava leggere dei rotoli di pergamena. I due si misero a mangiare in silenzio guastando i loro piatti, Katsuki li trovò un po’ strani, più che altro per la loro combinazione, ma fu soddisfatto per gli apprezzamenti del giovane.
-Katsuki?- Lo richiamò la divinità
-Che vuoi?- Seccato
-Vai a prepararmi un bagno caldo- serio, -Ho bisogno di rilassarmi- alzandomi
-Non...- per poi saltare all’indietro prima d’essere colpito da una scarica elettrica verde, -Ma che diamine?- Spiazzato
-Vacci subito Yokai- freddo Izuku
-Subito!- Alzandosi ed andando via, -“Dannazione, mi ero quasi scordato perché ero qui”- pensò andando in bagno.
Katsuki preparò al meglio il bagno e poco dopo chiamò la divinità che lo raggiunse con un asciugamano intorno alla vita che fu subito tolto prima che si immergesse nell’acqua calda termale; Katsuki stava per uscire, quando la mano di Izuku lo afferrò per un polso e lo spinse in acqua con lui, -Ma che cavolo pensi di...- appena riemerse si ritrovò ad un palmo dal naso dal verde
-Dove credevi di andare lupacchiotto?- Avvicinando il naso al collo del biondo
-Ehm... volevo lasciarti i tuoi spazzi?- Cercò di rimanere calmo
-Per caso ti avevo detto di andartene?- Distruggendo gli abiti di Katsuki senza che quest’ultimo lo notasse
-Beh... chi vuole rilassarsi vuole rimanere solo- borbottò spostando lo sguardo di lato
-Sei carino quando sei a disagio lupacchiotto- sorrise
-Non chiamarmi lupacchiotto!- Ringhiò furioso, -E non sono a disagio- rosso
-Imbarazzato allora- sfiorandogli un fianco
-Ma che!?- Guardando in basso, -Dove sono finiti i miei vestiti!- Sconvolto
-Distrutti- bloccandolo contro il bordo
-Ehi che fai!?- Vedendoselo allungare contro di se
-Lo vedrai cuccioletto- ghignò per poi versare sulla testa del biondo un po’ di sostanza vischiosa, -Sta fermo che ti lavo i capelli e poi tu fai lo stesso con me- serio
-Ti devo lavare?-
-Sei tu il mio servitore o mi sbaglio o vuoi che faccia di peggio?- Assottigliò lo sguardo
-No... faccia come vuole- mormorò.
Katsuki capì di nuovo che non stesse scherzando quando aveva il permesso ed il diritto di ordinargli di peggio ed a quel pensiero la sua mente iniziò a vagare ad ogni tipo di possibilità, soprattutto una che lo fece arrossire a tal punto da non percepire subito le dita quasi callose della divinità; concentrandosi un po’ di più si accorse che era vero e di certo non si era aspettato quel tipo di pelle quando si metteva a pensare alle divinità, tutti credevano che avessero una cute perfetta e delicata, ma allo stesso tempo resistente. In ogni modo era così immerso nei suoi pensieri ed a “godersi” quel tocco delicato che non si accorse subito che dalla profondità della sua gola uscì una specie di ronzio molto simile a delle fusa; a quel suono Izuku per poco non si fermò a ridacchiare, ma prendendo un altro prodotto iniziò a lavare anche il corpo del lupo senza trovare resistenza ne polemiche.
La divinità era intenta a lavargli le parti anche sott’acqua sfiorò accidentalmente l’inguine del lupo trovandolo indurito cosa che lo stupì, ma si ritrovò a leccarsi le labbra voglioso dopo secoli; senza perdere tempo, impugnò bene quell’asta pulsante ed iniziò a pomparla cosa che portò Katsuki prima gemere senza ritegno per poi svegliarlo che si girò appena per guardarlo quasi furioso.
-Che... state facendo!?- Rosso per l’imbarazzo
-Secondo te?- Malizioso mettendolo di nuovo come prima; -A quanto pare qualcuno si stava eccitando tra le mie braccia eh?- Sussurrò all’orecchio lupesco
-No... è... vero...- ansimando alle movenze delle mani del verdino
-Sicuro? Ce l’hai completamente duro- mordicchiando l’orecchio delicatamente
-Mmm- gemette tra i denti
-Ma visto che non mi credi- lo lasciò andare, -Tocca a te a lavarmi- allontanandosi da lui
-No!- Sconvolto ed irritato
-Come?- Finto innocente
-Io...- rosso
-Tu cosa?-
-Stavo bene- mugugnò con lo sguardo basso
-Vuoi che continui eh?- Assottigliò lo sguardo
-Sì- sempre più rosso
-Dopo, ma prima... lavami- serio
-Come volete- stizzito.
Katsuki lo lavò con dedizione, anche se da quel tocco, Izuku poté sentire in parte della sua frustrazione, cosa che lo fece sorridere sotto i baffi e leccarsi di nuovo i baffi, ma riuscì a ricordarsi che non era come gli altri, doveva resistere; per mantenersi più lucido possibile, una volta finito, uscì dalla vasca lasciando sconvolto l’altro che lo fissò mentre utilizzava il proprio potere per rivestirsi ed allontanandosi. Ovviamente questa scelta non fu presa bene dal biondo cenere, perché incazzato nero prese un asciugamano per non girare nudo per la dimora e lo seguì fino alla “loro” stanza ed una volta lì spalancò la porta con forza, segno del suo pessimo umore; per tutta risposta Izuku dovette ammettere a se stesso che doveva aspettarselo così furioso, visto che lo aveva lasciato nella vasca da solo senza più toccarlo, quando nel girarsi prendendo un po’ di coraggio ogni sua lucidità andò in frantumi trovandoselo quasi ad un palmo dal naso ed ancora bagnato. Fece dei passi indietro scuotendo la testa per riprendere un po’ la ragione e lasciare che lo Yokai si sfogasse a parole o semplicemente ringhiandogli finché non avesse più voce, ma disgraziatamente fu preso in contro piede; per prima cosa si sentì afferrare con forza dalle spalle, a seguire fu scaraventato sul materasso in cui di solito dormiva ed infine se lo trovò a cavalcioni sul suo bacino cosa che mandò la sua mente a perdere la lucidità che non voleva.
-Bakugo- tra i denti
-Maledetto! Finisci ciò hai iniziato!- Ringhiò
-Pensavi davvero che avrei continuato?- Provò a provocarlo, -Lì nella vasca c’era solo un motivo-
-Quale sarebbe bastardo!?- Incazzato
-Era solo un modo per stuzzicarti e poi punirti- serio riuscendo a toglierselo di dosso
-Cosa avrei fatto per essere punito!?- Cadendo dal posto
-Il tuo linguaggio poco rispettoso- calmo, riuscendo a distogliere un attimo lo sguardo, -Ora apri quell’armadio e trova qualcosa che ti vada bene-
-Perché mai?- Secco
-Perché nudo non ci stai- freddo, -Se non ti vesti allora diventa un lupo-
-Ma neanche per sogno riprenderò quelle sembianze- scendendo dal letto, -Non ti lascerò fare quel che vuoi con me in quella forma- ringhiò
-“Idiota di uno Yokai, mi rendi facili le cose se restavi animali”- pensò alzando gi occhi al cielo, -Dopo scegli un tappeto e dormirai lì finché non imparerai a parlarmi con rispetto!- Gelido.
Per tutta risposta, Izuku lo sentì ringhiare prima di coricarsi sul tappeto vicino all’armadio e prendere velocemente sonno; la sola vista fece sorridere soddisfatto, anche se sapeva che il continuo contatto con quel lupo sarebbe stato un’impresa per non diventare come molti altri suoi colleghi nei confronti degli Yokai. Dall’altro canto, Katsuki, una volta calmo, si ritrovò a pensare sul motivo per cui solo con il verdino aveva percepito una certa attrazione e non solo fisica, era come se tutto il suo essere lupo e Yokai, volesse essere suo e non più per farsi perdonare, ma anche qualcosa di più profondo, però era ancora presto per stabilirlo.
Il giorno dopo, di buonora, il primo ad alzarsi fu Katsuki, che avendo dormito poco, per via dei troppi pensieri, così si avviò verso la cucina per preparare della colazione, sperando di farla bene e di non subirsi delle ramanzine; era talmente concentrato su quello che stava preparandosi che non si accorse subito della presenza di Izuku che lo fissò e per di più si leccava le labbra come se davanti a se ci fosse la pietanza più deliziosa di sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
 
Eh beh? *Sorriso soddisfatto* Izuku riuscirà a trattenersi o si farà il “povero” Katsuki? Quest’ultimo cosa ne penserebbe?

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Confessioni ***


5° Confessioni
 
 
 
Katsuki aveva appena finito di fare la colazione e poi preparare anche la tavola, però guardandola si ritrovò a corrugare la fronte, come se in quel quadro mancasse qualcosa che non sapeva dirsi cosa di preciso; solo quando due braccia muscolose lo abbracciarono da dietro e delle labbra sul suo collo che si concluse con un bacio per qualche motivo sentì che in quel momento tutto era completo. Si riscosse quando le mani iniziarono a sfiorargli lo stomaco per poi infilarsi sotto la maglietta, strinse i denti e mormorò, -Buongiorno... padrone-
-Buongiorno anche a te Katsuki- stampandogli un altro bacio al collo di quest’ultimo
-Avete... dormito bene?- Teso
-Si grazie e te?- Sapendo già la risposta
-Io...- sospirò, -Non tanto bene- l’altro sorrise
-Capisco... che hai preparato per colazione?- Curioso
-Ancora un po’ di riso e del pesce gigliato- mormorò
-Mmm... sembra delizioso, vieni e mangia anche te-
-Se lo desiderate ok- sospirò sedendosi anche lui
-Oggi usciremo- mangiando un po’ di pesce
-Dove andremo?- Perplesso
-Per prima cosa abbiamo un incontro con All Might stesso, mi vuole vedere, poi dovremo incontrare la Dea dei Raccolti Uravity, per delle questioni particolari- sospirò
-Capisco- mormorò pensieroso
-Purtroppo quando usciremo dovrai prendere forma animale, sarai il mio famiglio-
-Famiglio?- Confuso
-Sì, i Famigli sono dei... “servitori” devoti solo alla sua divinità, ogni divinità ha un determinato spirito, io avevo un corvo come famiglio, ma lo lasciai libero qualche decennio fa, perché i pennuti non mi piacciono molto- scrollò le spalle
-È normale che uno Yokai diventi un famiglio?- L’altro ghignò
-Non esattamente, normalmente se una divinità non riesce a trovarne uno qui ha due possibilità: la prima è quella di crearne uno dal nulla e la seconda è scegliere proprio da una delle specie più “comuni” tra gli Yokai; molti scelgono la prima, anche se è dispendioso, ma essendo creati da noi c’è il 100% di obbedienza, mentre nel scegliere uno della tua specie è molto più bassa- spiegò
-Capisco- pensieroso
-Altre domande prima che andiamo?- Calmo
-No, nessuna padrone- mormorò
-Facciamo così, fuori di qui mi dovrai chiamare in quel modo, ma qui in casa chiami pure Izuku o Deku, come preferisci- sorriso calmo
-Come vuoi- serio
-Bene trasformati che adesso andiamo- diventando quello che lo aveva portato lì.
Dopo essersi trasformato, come per la prima volta, sentì un senso di obbedienza che non riuscì a gestire e si ritrovò comportarsi come un cane vicino al padrone che lo portava a spasso; i due viaggiarono tranquilli verso il tempio più maestoso dell’intero creato, la dimora di All Might. La grande divinità di Luce si alzò e li abbracciò felice; Izuku si inchinò e stesso fece Katsuki, che per qualche motivo si sentì pieno di positività al cospetto di quell’uomo.
-Ben arrivato giovane Deku- sorrise
-È un piacere per ve rivederla- sorrise calmo, -Come state se posso sapere?-
-Sto bene e te?- Sorrise per poi vedere Katsuki, -Vedo che ti sei preso uno Yokai come famiglio-
-Sì... è il capo tribù del clan dei Lupi del mio territorio-
-Mi ricordo che hai un’area nel mondo terreno che è sotto la tua giurisdizione a 360°- pensieroso
-Come ben sa, me l’avete data dopo che vi avevo accennato che l’unico luogo in cui mi sento pienamente a casa- sereno
-Vero e mi duole ancora della tua precedente situazione-
-Non deve maestro- sorrise, -Tornando a noi, perché mi avete convocato, di solito, se volevate solo fare quattro chiacchiere venivate voi da me, dunque quale sarebbe la questione?-
-Perspicace come sempre, beh... si tratta di Shota- calmo
-L’ascolto- serio
-Si è affezionato ad una bambina oni- calmo
-Oh... parla della piccola Eri- dolce
-Esatto, il problema, di solito sarebbe stato lui ad andarla a prendere, ma a quanto pare alcuni esseri umani d’animo ignobile, la stanno portando nei tuoi possedimenti- serio
-Per quale motivo?- Confuso e serio
-Sono una antica “setta” religiosa legata ad All For One-
-In conclusione vorrebbero usarla come sacrificio per “evocarlo” o resuscitarlo?- Serio
-Esatto-
-Me ne occuperò appena possibile, se sono entrati già nei miei territori li fermerò- serio
-Certo, Aizawa ti attenderà nella sua dimora-
-Bene ora scusate mio signore, ma dobbiamo andare-
-Vai pure- sorrise bonario.
I due si congedarono e si avviarono, Katsuki corrugò la fronte pensieroso, ma rimase in ogni caso in silenzio per paura di dire qualcosa che attirasse l’attenzione; Izuku tornò a camminare ma non aveva perso d’occhio il suo “famiglio” che lo aveva intuito che aveva in mente qualcosa, ma non avrebbe parlato subito. Sbuffò e gli si affiancò e con la mano gli fece una carezza dietro un orecchio prendendolo contro piede, -Parla pure Kacchan, cosa ti “tormenta”?-
-Beh... è possibile riportare in vita quella divinità?-
-Se parli di All For One... in teoria no, perché non servirebbe sacrificare quella piccola, a meno che non vogliono usare qualcun altro-
-Tipo te o rifar riprendere forma di Tomura?-
-Può essere, con gli umani non si sa mai- sospirò, -Ecco perché andrò a chiedere ad un’amica- calmo
-Ok... a proposito... chi è Shota?-
-La divinità dei “felini” e del sonno- ridacchiò, -Ma nonostante tutto è una divinità molto saggia- serio, -Non sottovalutarlo se lo vedessi, perché è potente- serio
-Certo, starò attento- commentò confuso.
Si avviarono per un altro sentiero e lì trovarono alcuni Dei che appena videro Katsuki lo guardarono con fare circospetto, ma prontamente Izuku li gelava dicendo sempre poche parole; certe volte sembrava non funzionare, dunque il verdino li metteva alla prova puntando loro una falce e ferendoli, non gravemente ma abbastanza per farli allontanare. Pian paino che si avvicinavano alla loro meta, una graziosa casa di campagna di simile a quella degli umani e più trovarono ancelle e dee minori che mormorarono estasiate nel vedere Izuku.
-Odio venire da queste parti- borbottò Izuku
-Oh davvero? Non si direbbe- ridacchiò Katsuki
-Kacchan zitto- sibilò
-Per quale motivo non ti piace?- Confuso, -Di solito ecco...- borbottò
-Sì, so cosa pensano i mortali di noi divinità, io come ho già detto sono diverso- sbuffò
-Ehm... per cosa? Non sei interessato ecco... al sesso?- Quasi imbarazzato
-Me lo stai chiedendo sul serio?- Lo fissò quasi sorpreso, -Beh... in ogni modo non con una del gentil sesso-
-Aspetta, ti piacciono i ragazzi?!- Quasi scandalizzato
-Zitto idiota!- Mollandogli un pugno in testa.
Quel colpo lo mandò subito al tappeto, ringraziando il cielo era uno Yokai resistente perché se no sarebbe già da ricoverato e Katsuki si accorse che nonostante non avesse usato il suo potere il colpo era stato abbastanza violento; Izuku sospirò e si chinò verso di lui e gli accarezzò la testa con fare dolce chiedendo scusa per l’eccesso di violenza, prima di riavviarsi verso la tenuta. Izuku chiamò a gran voce il nome della divinità padrona di casa e ne uscì una ragazza dalle guance paffute e capelli castano con un kimono raffinato, ma soprattutto da lavoro.
-Zuzu!- Gli corse incontro e lo abbracciò, -Sei venuto finalmente-
-Uravity- indifferente, -Scusa se sono in ritardo, ma All Might mi ha convocato-
-Deve essere una cosa molto seria se lo ha fatto, di solito non lo fa mai-
-Esatto... entriamo e prendiamo questo the e parliamo di quel che volevi dirmi-
-Sì, sì, entriamo- stava per afferrarlo per il braccio che Katsuki ringhiò
-Buono- mormorò Izuku accarezzandolo
-Chi è costui?- Quasi indignata
-Lui è il mio nuovo famiglio- calmo
-Capisco- pensierosa
-Kacchan non è cattivo, solo un po’ territoriale e protettivo visto il suo la sua razza-
-Come l’hai addestrato? Di solito gli Yokai sono difficile da sottomettere-
-Segreto Uravity- secco
-Come vuoi, su entriamo- sbuffò.
La casa della dea non era paragonabile a quella dove vivevano, perché sembrava una casa dei poveri altro che una divinità, ma cercò di non pensarci Katsuki, perché certe cose potevano sorprendere e lui aveva un po’ di esperienza in questo; si ritrovarono in un salottino e lei portò del the per tutti, anche se quel the per lo Yokai era in una ciotola.
-Ti ho chiamato perché c’è una cosa molto importante di cui dobbiamo discutere- iniziò seria
-Ti ascolto- pacato
-Del nostro matrimonio- gioviale
-Cosa!?- Sconvolto
-Beh... siamo perfetti insieme-
-Ascolta Uravity- iniziò
-Chiamami per nome te ne prego- dolce
-No, perché tra noi non ci sarà quel tipo di rapporto- sbuffò alzandosi
-Ma noi...- confusa
-Siamo solo amici, non sei il mio tipo e per giunta non mi sposerò per il momento- secco; -Kacchan andiamo- avviandosi
-Aspetta! Almeno dimmi chi ti piace, perché è impossibile che tu non abbia trovato qualcuno che ti interessi- correndo dietro di loro
-Diciamo così, mi piace un ragazzo niente di più niente di meno- secco andandosene.
I due si avviarono verso un altro sentiero fino ad arrivare ad una fucina che Katsuki non capì perché, ma decise di non domandare, pensò di fatti che Izuku avesse veramente un motivo per essere lì; di fatti quando entrarono furono accolti da tre divinità minori, due ragazze e un ragazzo e quest’ultimo attirò l’attenzione del lupo perché si ricordò che Izuku avesse detto chiaramente alla precedente persona che gli piaceva un ragazzo. Le tre divinità si inchinarono rispettosamente davanti a lui, cosa che fece sorridere un po’ Izuku e poi li abbracciò forte, loro tre erano i suoi migliori amici d’infanzia, gli unici che non lo avevano bullizzato o preso in giro.
-Zuzu come mai qui?- Chiese la divinità mora
-Non che siamo felici di rivederti eh- gioì l’albino
-Ma sentiamo che non è solo una visita di cortesia- l’altra ragazza
-Avete ragione, ma possiamo entrare?- Serio
-Certo, vieni- sorrise calma- la prima che aveva parlato
-Grazie Momo, è una cosa che non farei se non fossi prudente- serio seguendola dentro
-Ti conosciamo abbastanza Zuzu- sorrise l’altra, -Se sei qui è perché vuoi che ti creiamo qualcosa di specifico-
-Esatto Itsuka- serio facendo apparire la sua falce
-Cosa dobbiamo fare con essa?- Chiese serio il giovane
-Farne una coppia esatta-
-Perché?- Chiesero.
Così il giovane raccontò tutto, Tetsu l’unico ragazzo del trio, rimase sconvolto della notizia di una possibilità di far risorgere i precedenti “regnanti” del loro mondo; le ragazze annuirono tra loro e si alzarono ed andarono in deposito e tornarono con qualcosa avvolto in un telo molto spesso. Izuku alzò un sopracciglio ma quando Itsuka tolse il telo si rivelò una falce identica a quella originale e Momo spiegò loro cosa avevano fatto qualche decennio prima; avevano fatto delle ricerche ed a quanto pareva c’era un modo per far tornare indietro All For One ed era proprio tramite la falce che aveva Izuku e che per farlo dovevano farla tornare in forma “umana” e poi da lui estrarre parte del suo spirito che richiudeva il nucleo di All For One. A sentire quelle parole fecero gelare il sangue al portatore della falce che si passò le dita sugli occhi per togliersi un po’ la tensione; calò un silenzio abbastanza pesante e sempre in silenzio Izuku si alzò prese la falsa falce ed uscì lasciando un attimo indietro Katsuki che fissò la situazione attonito.
-Ehi Deku- appena lo raggiunse
-Che c’è?- Gelido
-Io...- arretrò un po’, -Volevo sapere come stai ecco- borbottò
-Come sto eh?- Secco, -Bene non si vede?- Sarcastico
-Chiedo... scusa mio signore- abbassando le orecchie
-Tsk! Andiamo a casa-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Beh così finisce questo capitolo che dite? Spero che vi abbia stupito a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Calore ***


6° Calore
 
 
 
Tornati a casa Izuku si rinchiuse nel suo ufficio lasciando solo Katsuki, che avendo percepito il pessimo umore della divinità decise di lasciarlo stare; aveva rivisto in quei atteggiamenti il suo pessimo carattere e si conosceva abbastanza da dire che se si fosse “intromesso” sarebbe stata la sua fine e quel pensiero lo spaventò, ma sperò che lasciandolo in pace si sarebbe calmato. Allora di pranzo, però, Izuku non si fece vedere e quindi dovette pranzare e pensò di tenerglielo in caldo ancora un po’, purtroppo non arrivò, quindi, stringendo le mani a pugno, prese la decisione di portaglielo lui stesso; arrivato alla porta, per una buona volta decise di fare il bravo e bussò, cosa che non avrebbe mai fatto se in quell’occasione non rischiava d’essere sul serio maledetto o peggio ucciso, in ogni modo al permesso d’entrare entrò e lo vide molto teso.
Da quando aveva parlato con il suo corpo si sentiva pieno e teso, come se da un momento all’altro dovesse scoppiare, vedere Katsuki sia inversione animale sottomessa e quell’umana, il suo istinto gli urlava di prenderlo ed usarlo come anti-stress, però la sua razionalità gli urlò di stargli lontano e così fece; si era rinchiuso nel suo ufficio e studiato antiche pergamene e quant’altro che lo potessero distrarre da qualsiasi pensiero o ricordo del lupo in casa. Sfortuna volle che dopo qualche ora trascorse tra quelle carte, un bussare deciso, ma rispettoso, gli arrivò alle orecchie e dopo aver dato il permesso d’entrare alzò un attimo lo sguardo trovando quello preoccupato di Katsuki, che tra se e se lo eccitava parecchio; di fatti alla solo vista di quel ragazzo gli fece crescere dentro un desiderio per usarlo per sciogliersi e purtroppo la sua lucidità gli diceva che non doveva farlo, era talmente debole che la soffocò per benino.
Katsuki notò uno strano cambiamento nello sguardo del verdino, che era diventato quasi nero e lucido; lesse anche nei movimenti quel tale mutamento, perché quando si alzò, per prima cosa schioccò le dita facendo sparire il vassoio che aveva tra le mani e dopo di che se lo trovò ad un palmo dal naso ed infine gli afferrò quasi con decisione la mascella per fissarlo negli occhi. Il lupo si sentì come se quegli occhi gli stessero perforando l’anima e dopo tanto tempo, ebbe paura per quello che sarebbe potuto accadere; veloce come un fulmine, Izuku si impossessò delle labbra del biondo travolgendolo in un bacio quasi brutale e possessivo che fece quasi tremare le ginocchia al povero Yokai.
-Sei venuto nel momento peggiore- sibilò al suo orecchio
-Vi ho solo portato il pranzo visto che non siete uscito da qui e poi ho pensato che dopo tutte queste ore vi foste calmato- mormorò in difficoltà
-Interessante- gli mordicchiò l’orecchio sentendolo addirittura fremere; -Sei una continua sorpresa lupetto- spingendolo contro una parete, -Ora mi hai fatto perdere un po’ controllo- sussurrò spostandosi al collo
-Di che... parlate?- Mormorò ansimando
-Di questo- prendendo la sua mano e portandosela al cavallo dei pantaloni
-Io...- arrossì
-Spero che capisca perché ti dissi che ero diverso, ma ora tu mi hai portato all’esasperazione-
-Io... non... capisco-
-Oh vedo- gettandolo sul pavimento, -Adesso capirai- mettendosi a cavalcioni su di lui
-Aspetta un secondo!- Intuendo le sue intenzioni, -No! Non lo farai!- Riuscendo a racimolare parte del suo carattere e della sua forza e lo allontanò
-Oh finalmente un po’ del tuo orgoglio è tornato a galla- ghignò mettendosi di nuovo in piedi
-Non andrai oltre- indignato, -Se sei diverso come dici allora trattieniti-
-Non è così facile mio caro Kacchan- la sua voce risuonò seducente, -Saranno passati pochi giorni ed oggi sono successe cose che mi hanno reso nervoso che adesso mi serve uno sfogo- leccandosi le labbra
-Non sono un giocatolo- indietreggiò nel vederselo pararsi ad un millimetro dal viso
-Forse hai ragione, ma... sei sicuro di non voler provare?- Sfiorandogli il suo inguine eccitato.
Katsuki per non si sa quale motivo, il suo corpo si era eccitato a quella irruenza, per niente troppo pesante, ma cercò di trovare una soluzione, nonostante l’altro lo stava facendo accaldare un po’ troppo; a quel pensiero l’intero corpo si bloccò come un asse di legno, si era dimenticato che il suo raro periodo di calore dettato dai geni della sua razza si stava avvicinando ed ebbe la conferma di tutto ciò quando percepì che il suo corpo stava reagendo sempre più a quei tocchi. Per fargli perdere del tutto la lucidità ancora presente in lui fu l’ennesimo bacio possessivo del verdino per farlo scogliere e diventare creta nelle mani del padrone di casa; in pochi minuti lo Yokai si era ritrovato nudo con la sola coda che ogni tanto si metteva in mezzo alle gambe cosa che eccitò la divinità che l’afferrò senza fare troppo male e la sposò per giocare con l’intimità del lupo.
-Aaaaah!- Gemette il lupo
-Ti piace eh?- Usando solo la mano; -Stai per venire, vero?- Sussurrò suadente
-Sì!- Ansimando eccitato
-Bene- dando le ultime pompate e solo nel momento in cui lo rilasciò ci mise la bocca
-Woooooh!- Venne senza troppi problemi
-Delizioso- si leccò le labbra per poi prenderlo in braccio, -“Dannazione sono crollato, per fortuna sono rinsanito appena in tempo”- pensò
-A... ancora- mormorò quasi estasiato il biondo
-Ok, ma prima ti porto in camera nostra- finse malizia
-Stringimi a te-
-Certo lupacchiotto- mormorò avviandosi
-Mi piace che mi chiami così- borbottò assonnato
-Sarai il solo a farti chiamare così- mezzo sorriso portandolo in camera
-Sono tuo- per poi addormentarsi
-Per fortuna sta dormendo- portandolo sotto le coperte, -Devo documentarmi per procedere al meglio- sospirò prima d’uscire.
Si diresse per prima cosa in biblioteca dove conteneva vari generi di libri e pergamene di tutte le epoche e da lì prese ciò che gli serviva per sapere di più sulla razza dei lupi per documentarsi anche sul loro stile di vita e comportamento durante svariati momenti; da lì capì che il comportamento, quasi ormonale, di Katsuki poco prima di scivolare in un buon sonno, era derivato dal periodo chiamato proprio Calore, perché in quei precisi giorni, il lupo entra in uno stato d’essere accoppiato o se è un soggetto dominante, voler ingravidare il proprio partner. Ciò indusse in Izuku darsi dell’imbecille e del superficiale, per non aver pensato da subito che una cosa del genere potesse accadere così velocemente; per schiarirsi le idee e trovare una soluzione che non portasse a “scopare” duramente Katsuki, decise di raggiungere il bagno e concedersi così un bagno rilassante. Una volta lì riuscì a rilassarsi per qualche minuto, finché non sentì dei passi frettolosi che lo stessero per raggiungere; dopo di che la porta fu aperta con gesti quasi d’ansia e gli mostrò un Katsuki da prima agitato ed ansioso e solo quando lo sguardo color rubino videro Izuku si rilassò a tal punto che la coda iniziò a scodinzolare.
-Padrone- raggiante
-Katsuki- calmo, -Perché non sei a letto?-
-Pensavo... mi... aveste... abbandonato- mormorò Katsuki
-Non ti abbandonerei mai, dovresti saperlo- sospirò
-Allora perché... non mi avete aspettato? Volevo... stare con voi- pigolò
-Allora entra che aspetti?- Sbuffò Izuku e l’altro sorrise e si gettò in vasca
-Sto bene con voi- mormorò accucciandosi tra le sue gambe
-Ne sono felice- monotono
-Non vi... soddisfo?- Chiese ad un certo punto
-Cosa ti fa pensare a ciò?- Gli chiese ad occhi chiusi, -Non mi risulta che ti ho portato qui per quello-
-Allora perché sono qui? In che altro modo posso farmi perdonare?-
-Lo stai già facendo non ti devi preoccupare- sospirò
-Se lo dite voi- sospirò quasi affranto.
Tra i due calò un silenzio pacifico che insieme alle delicate carezze che il biondo gli dava, senza dargli fastidio, indusse Izuku ad appisolarsi; era andato tutto bene e solo quando tentò di uscire dalla vasca per andare chi sa dove, Katsuki in un moto di coraggio dettatagli dal Calore ancora presente in lui, agì quasi impulsivamente. Nel momento in cui Izuku si era alzato ed era quasi del tutto fuori dalla vasca, Katsuki lo spinse a sedere con forza sul bordo della vasca e in pochi secondi prese in bocca la virilità rubandogli pure un gemito di sorpresa; per tutta risposta Izuku cercò di allontanarlo da lì, ma sembrava che Katsuki avesse una forza fuori dal comune in quel momento e continuò a dargli piacere con la bocca. Più volte la divinità era sull’orlo dal perdere la razionalità e quindi cadere anche lui nel vortice della lussuria che lo Yokai stava emanando per via del suo stato in cui era e sempre più volte era riuscito anche se di poco allontanare a forza Katsuki da se, ma ogni volta l’altro tornava quasi sempre più prepotentemente con la bocca intorno alla sua virilità.
-Adesso basta!- Sbottò dirompente riuscendo a spingere lontano il biondo
-Pa... padrone- spiazzato cercando di avvicinarsi
-Resta dove sei!- Ringhiò l’altro
-Ho fatto qualcosa di male?- Disorientato e preoccupato
-Prendi la tua forma animale ora!- Gelido
-O... ok- lo fece, dopo essere uscito dalla vasca
-Bene, seguimi e niente storie- iniziando ad avanzare
-Dove... mi portate?- Impaurito
-Niente domande- per poi aprire una porta, -Entra- lui lo fece; -Finché il tuo calore non finirà resterai in forma animale in questa stanza- gelido
-Aspetti, perché?!- Nel panico
-Mi vuoi disunire Yokai?- Sempre più gelido
-No, ma ho fatto qualcosa che non va?-.
Non ricevette una risposta verbale, ma ben sì un Izuku che gli chiuse la porta a chiave per evitare che lui, disubbidendo, lo andasse a cercare; quei momenti passarono quasi una settimana in cui: Katsuki rinchiuso in quella stanza gemeva e cercava in vano di attirare l’attenzione del verdino, mentre quest’ultimo svolgeva i suoi compiti dentro e fuori dal tempio per non rischiare di liberarlo. Ad un certo punto un pomeriggio, mentre si recava nel suo studio percepì la rabbia ed arroganza ben conosciuta del suo ospite, segno che finalmente quel maledetto Calore era scemato; andò subito ad aprire e come immaginava, se lo trovò bello ed incazzato con il poveretto che tirò un sospiro di sollievo e ciò placcò inconsciamente il biondo. Di fatti era pronto a “sbranarlo” quando si era ritrovato in una specie di sgabuzzino chiuso dentro e per giunta a chiave, ma quando lo aveva liberato corrugò la fronte nel vederlo stranamente rilassarsi; lo seguì nel suo studio per fargli delle domande, quando l’occhio cadde prima sull’orologio che indicava un orario che lo confuse e poi cadde sul calendario che a quanto pare c’erano delle date contrassegnate con un X rosse.
-Deku?- Preoccupato
-Uhm?- Senza guardarlo
-Dimmi che sto leggendo sbagliato, ma qua- indicando il calendario, -Risulta che è passata una settimana-
-Ah quello- con nonchalance, -Eri entrato in Calore-
-In... Calore?- Diventò prima bianco e poi rosso per l’imbarazzo
-Sì, volevi tanto essere scopato e mi avevi fato anche un pompino abbastanza bene- gli lanciò uno sguardo divertito
-Non ero in me!- Rosso, -Non lo avrei mai fatto di mia volontà- secco
-Lo so, secondo te perché ti ho rinchiuso la dentro ed io qui fuori?- Sbuffò, -Ti rispetto, non ti userei come beh... ne abbiamo parlato prima che tu entrassi in quello stato delirante e troppo sottomesso-
-Già...- rosso ricordando l’ultimo evento prima di perdere lucidità.
Izuku non poté non guardarlo in un modo dolce e poi tornò un attimo alle sue carte, finché una delle sue pergamene non iniziò da prima illuminarsi e poi emanare un suono che per poco non stordì il povero Yokai; quel rotolo custodiva la cartina geografica dei territori sacri ad Izuku e quando quest’ultimo l’aprì essa rivelò che nei suoi territori erano entrati un gruppo d’uomini con la piccola Eri che piangeva dispera. La divinità scattò in piedi richiamando a se le due falci e poi si preparò ad uscire, mentre ordinò a Katsuki di badare al tempio e prepararsi nell’evvenutalità che qualcuno di presentasse ferito, per poi sparire in un lampo verde e bianco; dall’altro canto Katsuki strinse le mani a pugno e fregandosene che forse avrebbe ricevuto una punizione, lo seguì di nascosto.
Nel frattempo con passo spedito, gli uomini che tenevano la piccola Oni, si erano addentranti nella foresta diretti ad una piccola caverna dove si diceva che era avvenuta la dipartita della divinità più potente, All For One; ad un certo punto, prendendo in contro piede tutti loro, Izuku apparve esattamente tra gli esseri umani e la piccola Eri e quando lei lo riconobbe, decise di spostarsi per dargli la possibilità di combattere. Dopo essersi ripresi dalla sorpresa, molti di loro si lanciarono contro il verdino per riprendersi la bambina, mentre altri si prepararono con amuleti pronti a bloccarlo e sigillarlo; quest’ultimi iniziarono ad innalzare canti di dubbia provenienza, che fecero alzare un sopracciglio ad Izuku capendo il significato di certe parole e si ritrovò a ghignare sotto i baffi intuendo il loro intento, anche se con scarsi risultati. Scosse la testa divertito per quella situazione e di conseguenza si lanciò contro di loro pronto a colpirli; nel farlo però non si accorse subito che quegli esseri umani avevano un asso nella manica ed in qualche modo, con delle catene riuscirono a catturarlo.
-Bene siamo riusciti a prenderti bastardo- ghignò un uomo con una strana maschera bianca e nera
-Tsk! Crede veramente che queste catene mi possano trattenere? Poveri illusi-
-Illuso sarai te, su prova a liberarti se hai coraggio- ghignò un secondo uomo
-Molto bene- sorrise calmo.
Delle forti scariche elettriche comparvero su tutto il corpo della divinità che si rimise in piedi distruggendo quelle catene, spiazzando quegli esseri umani rimasti sbigottiti per quella cosa che mai si sarebbero immaginati; nel frattempo poco lontano da tutti vi era Katsuki che era rimasto estasiato dalla fierezza e freddezza del suo “padrone”, anche se l’influenza del regno degli spiriti era cessata, nel suo animo Katsuki sentì che il legame tra lui ed Izuku era cambiato. Non sapeva nemmeno lui com’era possibile, ma appena rimise piede nel “suo” mondo tutti avvenimenti riguardanti il suo Calore se li ricordò, soprattutto il desiderio di “appartenere” al verdino; quel pensiero in un primo momento lo aveva destabilizzato, perché non riusciva a capire per quale assurdo motivo doveva provare qualcosa per quel tipo, poi nel momento in cui lo vide effettivamente circondato completamente dal suo potere e per di più a petto nudo tutto in lui crollò.
Sotto gli occhi dei più attoniti di quelle persone Izuku impugnò saldamente la sua falce e li uccise senza pensarci due volte, anche se uno di loro riuscì a riprendersi in tempo ed afferrare quell’arma rischiando di ustionarsi e spostare in qualche modo la divinità; nello stesso momento altri uomini riuscirono in qualche modo a recuperare la piccola Oni e poi portarla dove c’era l’umano che aveva recuperato in qualche modo l’arma. Ciò che non videro fu un sorriso sotto i baffi segno stava andando tutto secondo i suoi piani, cosa che non seppe subito nemmeno Katsuki, che sconvolto ed incredulo nel vedere quella scena; lo Yokai si preparò ad attaccare, quando sotto gli occhi di tutti, al tocco della piccola Oni l’arma era diventata solo un pezzo d’acciaio magico e di conseguenza tutti guardarono Izuku che stava ridendo.
Izuku li fissò un po’ più calmo e li definì degli sciocchi nell’averlo sottovalutato e fin troppo e credendolo veramente un ingenuo per non aver pensato e saputo delle loro intenzioni fin dall’inizio; per prima cosa schioccò le dita e fece in modo che la piccola Eri si trovasse un attimo tra le sue braccia e le sussurrò di nascondersi dove c’era uno Yokai lupo dal pelo biondo cenere e poi la mise a terra e per seconda cosa, una volta che lei fosse allontanata chiamò a se una specie di frusta nera che avvolse tutti quei umani e con l’altra mano fece apparire Shigaraki e con essa uccise quei bastardi. Dopo di che si girò verso l’albero dove aveva percepito Katsuki nel momento in cui si era fatto sfilare la falsa falce e poi richiamò a se la piccola che gli corse incontro, -Stai bene?- Le chiese Izuku accucciandosi di fronte a lei
-S... sì... sei... Deku... giusto? Aizawa mi ha parlato di te- mormorò
-Sì sono io- prendendola in braccio, -Ti porto da lui e... Katsuki Bakugo come mai sei qui?!- Gelido nel guardarlo negli occhi
-Non mi andava di rimanere a casa nel aspettarti per chi sa quanto!- Ringhiò avvicinandosi, -Non sono un cane che aspetta il proprio padrone davanti alla porta- sibilò
-Non avevi il mio permesso di venir qui- gli ricordò, -Adesso andiamo e quando torniamo al tempio vedrò che punizione darti- secco avviandosi con Eri tra le braccia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo Autrice:
 
Che ne pensate, Katsuki verrà punito e se sì in che modo? Decidete e ditemelo ok? A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Punizione ***


7° Punizione
 
 
 
La dimora sacra di Aizawa sembrò malconcia come appariva la divinità, ma come avvisò Izuku, non era da sottovalutarlo, perché era una divinità di grandi conoscenze; al suo interno la dimora sembrò più grande e maestosa di quella del verdino, cosa che impressionò moltissimo Katsuki. Quest’ultimo era rimasto un po’ più indietro rispetto alla divinità con lui perché sentiva che la disubbidienza di prima, lo aveva seriamente fatto arrabbiare e per questo non gli aveva chiesto di stargli vicino a lui per tenerlo d’occhio; una volta arrivati, furono accolti da un pappagallo giallo ed arancione, il famiglio di Aizawa, che li portò nella stanza dove trovarono la divinità addormentata avvolta in una coperta gialla.
-Padrone, è arrivato Deku con la piccola Eri- cantò il pappagallo
-Grazie Mic, va pure, lasciaci soli- svegliandosi
-Certo- volò via lasciando i quattro soli
-Ecco qua, va pure piccola- Deku mise giù la piccola
-Dadzawa- corse da lui
-Ehi piccola- l’abbracciò dolce
-Sommo Aizawa?- Serio Deku
-Lo avrai capito vero? Non sei mai stato un tipo che non percepisce le cose che lo circondano- serio
-Eri è...- l’altro annuisce, -Capisco-
-Ti posso dare un consiglio Deku?- L’altro sorrise bonario
-Lo sa che i suoi consigli sono sempre ben accetti- calmo
-Non essere duro con lui, è pur sempre un famiglio che deve ancora imparare, non l’hai creato, ma scelto- serio, ma con un sorrisetto che fece quasi indurre Izuku ad arrossire
-Non so cosa ti sia salta in mente sommo Aizawa- ridacchiò, -Lui è qui solo per una punizione per avermi sottovalutato- calmo
-Ne sei certo?- Sempre sorridendo divertito.
Izuku si alzò e come nulla fosse diede al “collega” le spalle ed ordinò a Katsuki di seguirlo, che per tutto il tempo aveva seguito la conversazione curioso e confuso allo stesso tempo; una volta fuori Izuku fece in modo che parte del suo potere circondasse Katsuki ed in un nano secondo i due erano rientrati nella loro proprietà stupendo lo Yokai che nel momento in cui si rese conto dov’erano riprese le sue sembianze quasi umane. Nel momento in cui lui riprese quelle sembianze e pronto a fare delle domande, la mano callosa della divinità lo afferrò per un braccio e lanciato lungo il corridoio del tempio; il lupo uggiolò per la botta ed alzò lo sguardo su Izuku, aveva i capelli che gli coprivano gli occhi dalla frangetta, cosa che lo inquietò parecchio, perché per quel poco tempo che avevano vissuto insieme, non lo aveva mai visto essere violento con lui in quel modo.
-Di un po’ Bakugo, ti diverti tanto a sottovalutarmi e farmi arrabbiare a quanto pare- serio
-Non ti sottovaluto, per niente- serio ed un po’ rosso
-Allora perché hai disubbidito, sapendo che saresti stato punito?- Gelido
-Te l’ho detto! Non mi andava aspettarti per chi sa quanto tempo- secco
-A quanto pare dovrò seriamente insegnarti alcune lezioni- afferrandolo per la mandibola in modo deciso
-Non ho paura di te- deciso e l’altro ghignò
-Non credo che la paura sarà il tuo problema principale... lupacchiotto-.
A quella parola Katsuki divenne rosso, contando soprattutto che in quel preciso istante Izuku era sopra di lui a cavalcioni e che era anche ad un passo dal baciarlo o questo pensò il biondo; di fatti Izuku si era sì chinato ma non per baciarlo, ma distrarlo dall’altra mano che aveva levato la cintura del chimono. Con un gesto secco glielo tolse lasciandolo completamente nudo e quando il lupo se ne accorse divenne completamente rosso e con la coda si coprì i genitali per la vergogna del momento; Izuku si alzò un attimo per osservarlo dopo di che fece comparire un collare intorno al collo dello Yokai che sentendo una specie di corpo estraneo in quel punto e portò di conseguenza una mano e lo sentì ed infine fissò sconvolto il verdino.
-Che diamine!?-
-Cosa ti aspettassi?- Alzò un sopracciglio, -Un bacio per avermi disubbidito? No tesoro- alzandosi da lui
-Dunque questo fa parte della punizione- sarcastico
-Indovinato lupacchiotto, finché non avremmo ospiti sei astenuto dal indossare vestiti se non quel collare che ti ho dato- calmo andando in salotto
-Spero che tu stia scherzando- sconvolto nel seguirlo
-Perché mai?- Si girò leccandosi le labbra
-Sei un pervertito! Non posso veramente andare giro nudo-
-Oltre a me, non mi risulta che ti possa vedere nudo qualcun altro- calmo
-Non... intendevo quello! Non è anche una tua punizione? Mi hai detto che sono sempre una continua tentazione- l’altro ghignò
-Ti preoccupi per me? Che dolce- afferrandolo per il collare, -Diciamo che sì, mi sto punendo per essere stato troppo indulgente con te- secco lasciandolo di scatto.
Katsuki lo fissò senza parole, domandandosi in che senso era stato troppo indulgente con lui, ma non lo disse ad alta voce per evitare polemiche o scoprire la verità; poi una cosa che si era sempre domandato ma mai preso in considerazione gli uscì dalle labbra, -Perché non mi hai ucciso?-
-Di cosa parli?- Confuso Izuku andando in cucina
-Il nostro... secondo incontro, quando ti ho “insultato”, perché non mi hai ucciso, ma mi hai portato qui per punizione?- Calmo
-Mi sembra di avertelo detto lupacchiotto, non amo uccidere se non per dovere- calmo, -Fammi un the visto che sei qui-
-Subito... non ti capisco- mormorò
-Mica devi farlo, nessuno può capire i pensieri di una divinità- calmo fissandolo da capo a piedi
-Non fissarmi in quel modo- rosso
-In che modo?- Ghignò malizioso
-Come se aspettassi un segnale o qualcosa del genere per scoparmi- diretto
-Oh- finto ingenuo, -Hai voglia di divertirti in quel modo eh?- Malizioso
-Cosa!? No!- Rosso agitato.
L’altro prese il the che stava porgendo e ne bevette un sorso, sotto lo sguardo quasi imbarazzato dell’altro, sentiva che era a disagio e ciò in qualche modo lo divertì a tal punto di allungare una mano al polso del lupo e farlo sedere sulle sue cosce; dopo di che con una mano iniziò ad accarezzargli dietro un orecchio facendo sussultare il biondo e poi dava qualche leggera strizzatina alla coda, inducendolo uggiolare e non solo per il dolore. L’altro istintivamente si stringeva più al verdino che tra altro stava tremando pure ed il verdino si stava di certo dando la zappa sui piedi perché ogni movimento dell’altro lo stava eccitando e parecchio; il suo pian piano declino verso la lussuria fu nel momento che entrambe le mani viaggiarono sull’addome dello Yokai e prese a giocare con i capezzoli facendolo mugugnare di piacere. In tutto questo però Katsuki non volle proprio reagire, perché ormai anche in quello stato in cui non aveva quel maledetto Calore, si era accorto che in qualche modo il verdino non gli era del tutto indifferente; di fatti lo lasciò fare, in qualche modo lui stesso voleva avere di più, poi però Izuku si fermò ordinando al lupo di alzarsi, questa cosa di lasciare a metà certe situazioni simili lo irritavano parecchio.
-Lo fai apposta o cosa?!- Sbottò
-Di che parli?- Alzò un sopracciglio
-Di questo!- Indicandosi imbarazzo l’inguine eretto, -Ogni volta lo lasci a metà- irritato
-Quindi?- Alzò un sopracciglio
-QUINDI!? È una tua responsabilità!- Ringhiò
-Di là c’è il bagno dovresti saperlo, quindi, prima di raggiungermi a letto, masturbati pure lì ok? Bene- avviandosi verso la camera da letto
-Non so cosa ti passi per la testa- bloccandolo contro il muro, -Ora però voglio che...- divenne rosso come i suoi occhi quando si rese conto cosa stava per chiedere
-Allora?- Schioccò lui la lingua nel palato.
Per tutta risposta Katsuki lo mollò lì e corse in bagno per soddisfarsi, prendendo quella punizione anche come una sfida per vedere chi avrebbe ceduto prima; a quella reazione Izuku ridacchiò e si leccò le labbra, aveva letto negli occhi rossi del suo aiutante che in qualche modo aveva capito che più una punizione era una specie di sfida. La divinità si incamminò verso la sua stanza, poté sentire Katsuki toccarsi e mugugnare di piacere ed anche un pizzico di frustrazione e ciò lo fece ghignare, voleva vedere quanto avrebbe durato e solo quando lo avrebbe pregato forse in quel frangente lo avrebbe accontentato.
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi là! Credo proprio che ci stiamo avvicinando alla fine della storia, che dite? Tra Izuku e Katsuki che prevalerà e chi cederà ai propri impulsi? Ehehehe a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Tempo ***


8° Tempo
 
 
 
I giorni passarono senza che i due si rivolgessero la parola e complice anche il fatto che ebbero anche poche visite o richieste ed Izuku, masochista verso se stesso continuava a bearsi del corpo ben allenato del biondo ben esposto ai suoi occhi; dall’altro canto Katsuki eseguendo i vari ordini che l’altro gli imponeva, non poteva non immaginare scene in cui la sua lucidità andava a farsi un giro per godere meglio dei tocchi del verdino. Il lupo si rendeva fin troppo bene che Izuku era molto più vantaggiato in quanto autocontrollo per non cedere alla lussuria, avrà visto altri... corpi come il suo per non cedere alla tentazione, mentre lui che agli occhi di un immortale, era un mortale, non aveva granché di esperienza, visto che non si era mai innamorato; ciò che lui non sapeva era che Izuku, sì, aveva visto di corpi nudi lungo la sua vita, ma non aveva mai avuto una vera relazione perché nessuno di loro lo attraeva abbastanza, fino a quanto Izuku non incontrò Katsuki per la prima volta.
Flashback
Izuku stava vagando per il bosco quando vide da lontano gli allenamenti, per così dire di un bambino dai capelli biondo cenere; lo trovò un cucciolo molto carino e lo voleva conoscere, ma sapeva che era una cosa molto difficile, ma doveva trovare un modo, era o no la “piccola” divinità delle strategie? Di conseguenza Izuku studiò bene la routine del piccolo cucciolo trovandolo ogni giorno molto carino, doveva far in modo che il piccolo lo andasse a cercare per non sembrare uno stalker; fu così che avvenne quel giorno in cui il piccolo Katsuki entrò nella radura del salice piangente sacro e la cosa divertente che quell’evento per la prima volta fu genuina e niente era calcolato. Da quel giorno lo seguì di nascosto da sopra gli alberi, per vederlo crescere e “maturare” a modo suo e lo vide più volte al lago e lì scaturì ancor di più la scintilla di volerlo per se cosa che mai era accaduto in tutti quei secoli; quel giorno in cui si rividero di persona e consapevoli di ciò, Izuku lo aveva bellamente e di proposito provocato per avere la scusa per portarlo con se.
Fine Flashback
Izuku uscì da quei ricordi, quando un odore di sangue gli arrivò alle narici e lo portò in cucina dove vide Katsuki uggiolare di dolore alla mano, dove vi spiccava una lunga linea da dove usciva quel sangue rosso come i suoi occhi; con cautela la divinità si posizionò al suo fianco e con una presa decisa, gli prese il polso della mano ferita dove portò il palmo verso la sua bocca confondendo il lupo che lo guardò impettito. Per tutta risposta Izuku gli mostrò un sorriso più dolce e sincero che aveva e poi gli posò un bacio al centro della ferita, con stupore del biondo, sparì come se non ci fosse mai stata; Katsuki sgranò gli occhi e lo fissò spiazzato, cosa che portò il padrone di casa a ridacchiare e poi tornare in salotto a rilassarsi.
-Ohi Deku è pronto- borbottò Katsuki chiamandolo dopo un po’
-Arrivo...- avvicinandosi, -Tutto bene?- Gli chiese appena si sedette
-Sì certo, perché me lo chiedi?- Confuso
-Mi pareva di vederti più teso del solito- scrollò le spalle
-Deku?- Lo chiamò un po’ teso, -Posso... chiederti una cosa?-
-Certo, che c’è?-
-Mi... porteresti... a vedere il mio villaggio?- Quasi a disagio
-Solo questo? Nient’altro?- Dolce capendolo un po’
-Solo questo... per quanto sia strano, ho la sensazione... che siano trascorsi degli anni da quando sono qui e so per certo che...-
-Siano trascorsi solo qualche mesetto eh?- Mezzo sorriso
-Sì è così- sorpreso, -È normale?- Corrugò la fronte
-Immagino che questa sensazione l’hai notata dopo che sei tornato nel tuo mondo e poi di nuovo qui, quando mi hai seguito- calmo
-In effetti- borbottò
-Devi sapere che in effetti è normale, il tempo nel tuo mondo è diverso da qui- spiegò
-In che senso?- Confuso
-Qui il tempo è relativo o meglio, è molto più lento del tuo, per esempio... un giorno qui vale tre mesi nel tuo- calmo.
A tale confessione portò Katsuki nel cadere in un silenzio quasi apatico, perché la sua mente si era messa a calcolare qualcosa di particolare e capì un bel po’ di cose; del tipo perché secondo i suoi calcoli il suo calore era più che altro puntuale, perché il suo corpo era ancora abituato al tempo del suo mondo e non come quello di Izuku ed anche quando era rientrato nel suo mondo la stagione era diversa da quella con cui era partito. In tutto questo il verdino lo fissò e poi ridacchiò quasi divertito nel vedere gradualmente che Katsuki entrare quasi nel panico più totale; aspettò un po’ finché non lo vide calmarsi per benino per poi bere un po’ e lo fissò negli occhi, -Per questa volta ti ci porto-
-Come?- Stupito
-Sì, hai capito bene- allungandosi verso di lui
-Perché sento odore di “fregatura”? Non fai nulla senza un tornaconto- l’altro ghignò
-Vedo che stai iniziando a capirmi- afferrandolo per il collare
-Cosa vuoi in cambio?- Rigido
-Mmm...- pensandosi e poi gli indicò le sue gambe, -Siedi qui-
-Perché mai?- Assottigliò lo sguardo
-Tu fallo e vedrai-
-Non è che mi fidi di te- incrociò le braccia
-Kacchan vieni qui, subito- perentorio, -O non tornerai da i tuoi-.
Stizzito Katsuki lo raggiunse e fece come gli aveva detto, Izuku lo afferrò per i fianchi e lo attirò a se facendo aderire la schiena del biondo a se e lo rinchiuse in un abbraccio, cosa che stupì lo Yokai; quest’ultimo non fece niente se non “godersi” quel gesto, ma pochi secondi dopo sussultò nel sentire le labbra dell’altro sul collo. Si irrigidì quasi subito quando percepì anche i denti del verdino stuzzicargli la pelle vicino al collo che lo fece gemere cosa che portò a ridacchiare lo spirito; quella vibrazione arrivò sulla pelle dello Yokai che rabbrividì pure lui che mosso dall’istinto, inclinò il collo lasciandolo scoperto ed alla mercè di Izuku che gli lasciò un segno rosso.
-Perché diamine l’hai fatto?!- Scattando in piedi, -Non era necessario-
-Sì invece mio piccolo lupacchiotto- alzandosi, -Vai a vestirti-
-Usciamo?- Alzò un sopracciglio
-Certo, anche perché la tua “punizione” non è ancora finita- ghigna
-Tsk!- Secco andandosi a vestire.
Izuku si fece circondare dal suo potere e poco dopo divenne il “Deku” conosciuto da tutti, stava volta con un kimono nero e verde e poco prima che uscissero, ordinò a Katsuki di tornare lupo; percorsero di nuovo le vie di quel mondo finché non raggiunsero il “quartiere” da qui erano arrivati il primo giorno da parte dello Yokai e come quel giorno comparve Kaminari. La divinità lo salutò più civettuola del solito, solo che sta volta più consapevole ed con un istinto di protezione ed un pizzico di “gelosia” Katsuki si mise in mezzo e ringhiò prepotentemente alla bionda.
-Wow!- Sconvolta, -Che diamine!- Sbottò
-Buono Kacchan!- Lo fermò in tempo Deku, -Kami è meglio che tu ti allontani-
-Sai che farò reclamo vero?- Secca
-Fa pure- puntandogli la falce, -Ma il mio famiglio- accarezzando adeguatamente Katsuki, -Non me lo leverà nessuno-
-Tuo famiglio?- Spiazzata, -Quello Yokai?-
-Qualche problema?- Alzò un sopracciglio, -O sei gelosa perché sono riuscito a domare uno Yokai, mentre altri come te non c’è mai riuscito?- Sorriso arrogante.
A quella frecciattina la divinità se ne andò e lasciò proseguire verso la loro meta; una volta usciti dal portale però Katsuki tornò umano ma crollò a terra per il freddo, non aspettandosi effettivamente un gelo pungente. Izuku dalla manica del suo abito tirò fuori un altro kimono e glielo fece indossare, era anch’esso nero, ma con rifiniture arancioni con il simbolo della divinità; così il lupo non percepì freddo, ma si ritrovò comunque arrossire, perché il bipolarismo della divinità lo metteva un po’ a disagio, ma sperava, in cuor suo che lui non lo considerasse un passatempo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora, sì, ci stiamo avvicinando alla fine della storia, che dite? Si capisce che effettivamente Izuku ha veramente un interesse per lui, ma Katsuki avrà ragione a pensare che lui lo veda solo come un passatempo? A presto amici miei e recensite in molti mi raccomando! ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ritorno a Casa ***


9° Ritorno a Casa
 
 
 
Izuku condusse il lupo lontano dal quel posto e poco dopo si fece circondare dal suo potere e lo condusse vicino ad un lago e da lì ordinò al suo famiglio camminare per mostrargli la via per il villaggio dei lupi; il biondo sentendosi un po’ più libero ed a suo agio in un mondo in cui conosceva molto bene, iniziò a percorrere la strada per andar trovare la sua famiglia, era conscio che era solo per un giorno, ma l’avrebbe sfruttato al massimo prima di tornare alla sua “punizione”. Non ci misero molto a raggiungere un punto in cui l’odore di Katsuki fu percepito dalle guardie e dal suo migliore amico Eijiro Kirishima e quest’ultimo in barba a ciò che poteva essere con lui gli andò incontro; quando il rosso lo raggiunse, rimase sorpreso nel vederlo accompagnato dalla divinità sembrò, ai suoi occhi, che ci fosse qualcosa tra i due anche se era passato quasi un anno dal suo “allontanamento”.
-Bakugo! Sommo Deku!- Attirò la loro attenzioni
-Ehi capelli di m... ahi!- Deku gli mollò un pugno in testa
-Questi giorni non ti sono serviti a nulla a quanto pare Yokai- in modo gelido al biondo cenere, -Salve giovane Kirishima- educato e gentile al rosso
-Ehm... come mai qui?- Quasi a disagio
-Siamo solo di passaggio per così dire- sorrise dolce Deku, -Stavo facendo la ronda e visto che Bakugo è nato qui ed era con me, ero curioso di conoscere il vostro villaggio-
-Oh... ehm... vi accompagno dunque dai suoi genitori, venite- tornando allegro
-Grazie, tu si che sei educato- frecciattina a Katsuki che si sentì rimpicciolire
-A forza di abitudine- si giustificò; -Come stanno tutti?- Chiese seguendo Kirishima
-Bene, tiriamo avanti come sempre- sorrise piano l’altro, -Anche alcuni anziani non erano ecco... disposti ad... aspettarti-
-In che senso?- Serio Deku
-Beh... diciamo che Katsuki era l’unico figlio dei capi, Mitsuki e Masaru Bakugo, doveva diventare capo villaggio, solo che beh... quel che è successo con voi- a disagio, -Hanno cercato di costringere i due capi ad avere un altro figlio o avrebbero nominata un’altra coppia-
-Certi mortali sono veramente incomprensibili- sbuffò la divinità
-Forse- commentò Kirishima
-Quindi? Come si è conclusa la faccenda?- Chiese Katsuki
-Lo vedrai- a disagio.
I due seguirono il rosso all’interno del villaggio, dove videro degli anziani, tranne Nezu che era dalla parte dei Bakugo, che iniziavano ad urlare per richiamare l’attenzione; Deku assottigliò l’udito e ciò che percepì lo irritò soprattutto visto che Katsuki era decisamente irritato ed il bello che l’umore del lupo contagiava il suo che intervenne rilasciando una quantità d’aura che bloccò tutti. I presenti si girarono e nel vedere una divinità fra loro li fece immediatamente inginocchiare per portare rispetto, soprattutto gli anziani; Deku ignorò quest’ultimi e guardo i due capi villaggi, riconoscendo in loro i tratti di Katsuki e mostrò un sorriso benevolo, -Alzatevi coniugi Bakugo vi dovrei parlare- calmo
-Sì... sì- sorpresi i due
-Katsuki, resta nel confine del tuo villaggio finché sono con loro ok?- Serio
-Sì... sommo Deku e se avrete bisogno di me arriverò- educato anche se un po’ rigido
-Bene- sorrise, -Possiamo andare?- Dolce ai due adulti
-Certo- calmo Masaru facendo strada.
Tutti rimasero in silenzio stupiti dal cambiamento in quell’anno di Katsuki, che aveva parlato con rispetto alla divinità, non aspettandosi ciò, quest’ultimo si sentiva innervosito da tutti quei occhi, ma non voleva beccarsi un altro pugno o un prolungamento della punizione; scosse la testa e si avvicinò a Kirishima che in un certo senso sorrise per cercarlo di calmarlo e portarlo con se, verso i vecchi compagni di giochi che da molto non vedeva. Dall’altro canto i Bakugo e Izuku raggiunsero la capanna dei primi che un po’ nervosi gli offrirono della frutta e dell’acqua fresca che fu accettata di buon grado; il giovane osservò un po’ in silenzio l’interno e la trovò molto accogliente e confortevole, poi prese un bel respiro e li fissò negli occhi, avrebbe sfruttato quella visita per fare una richiesta un po’ insolita per la sua gente, ma molto importante per i mortali, che era collegata al libero arbitrio.
-Ehm... sommo Deku...- iniziò Masaru
-Sì?- Uscì un attimo dai suoi pensieri
-Possiamo sapere come... cioè, di cosa volevate parlarci?-
-Oh quello, vi chiedo scusa del silenzio, ma stavo pensando ad una cosa- si grattò la nuca
-No, scusi noi se le siamo sembrati scortesi- scosse la donna
-Grazie... per prima cosa vorrei essere messo al corrente di quello che è successo qui, durante il periodo in cui ho portato Katsuki con me- serio
-Ehm...- disagio Mitsuki
-Ho saputo da Kirishima che i quegli uomini in piazza volevano togliervi un titolo che è vostro da generazioni- serio, -Questa cosa è giusta?- Serio
-Beh... essendo che Katsuki è nostro unico figlio, giustamente sarebbe diventato il prossimo capo villaggio, il problema che alla scoperta della sua “sparizione” non fu presa bene e non credettero alla nostra versione, dicendo che erano solo menzogne- Deku strinse le mani a pugno alle parole della donna
-Oh... vorrei vedere cosa faranno dopo la mia decisione- mormorò secco
-Ehm... di che decisione?- Titubante Masaru
-Oh! Ho parlato ad alta voce eh?- Ridacchiò, -Non era mia intenzione preoccuparvi- sorrise dolce
-Niente di grave?- Lo fissò Mitsuki
-Beh... dipende come vedrete la mia seconda domanda-
-Quale?- Chiesero entrambi
-Questa riguarda vostro figlio direttamente- serio
-Parli!- Tesa Mitsuki, per poi arrossire, -Mi... scusi- sussurrò
-Adesso capisco da chi ha preso il carattere forte Katsuki- rise l’altro, -La mia richiesta, per me è semplice, ma importante per voi mortali... vorrei sposarlo-.
Nel frattempo Katsuki si stava effettivamente godendo quel tempo, stranamente gli erano mancati quei pazzi e “fastidiosi” dei suoi coetanei che lo seguivano sempre pur di diventare forti come lui in qualcosa; in quell’asso di tempo comunque si fece aggiornare cosa si era perso e ricambiò nel raccontare la routine con Izuku, senza andare a raccontare la missione e le varie punizioni, dentro di se non voleva che lo giudicassero male. Nei loro discorsi in cui loro sembravano curiosi di ogni dettaglio, alcuni anziani si fecero avanti per niente convinti di quello che il giovane biondo cenere; Katsuki era pronto ad urlare come un tempo, ma per la prima volta aveva paura di cosa sarebbe successo al suo villaggio se Deku lo vedesse di nuovo un “selvaggio” poco educato, strinse i denti e li fissò gelido, -Come avete detto?- Secco
-Può essere solo una bugia inventata di sana pianta-
-State dando del bugiardo al sommo Deku?- Chiese ringhiando
-Non a lui, a voi- secco uno
-Fingi d’essere cambiato o cose del genere- commentò un altro
-Ma rimarrai un arrogante che non ascolta nessuno-
-Come osate!- Iniziando a perdere pian piano la sua calma
-Perderai tutti i privilegi, la tua famiglia si rifiuta di avere un altro figlio dunque sarà un’altra famiglia, più devota e sincera a guidare questo villaggio, moccioso- colpendo Katsuki con il proprio bastone.
Katsuki non ebbe il tempo a reagire che un fascio di catene nere avvolsero il colpevole e tutti nel girarsi, compresi gli anziani che avevano lasciato fare, videro Deku avvolto da un alone di un’aura di pura energia di rabbia e furia; Izuku aveva percepito qualcosa nell’aria e dopo la discussione, era uscito con i genitori del biondo e ciò che vide gli fece ribollire la rabbia nelle vene, uno di quei uomini aveva alzato, senza un buon motivo, il bastone e colpito Katsuki. Aveva reagito di conseguenza, fece apparire la sua falce e colpì a terra facendo così le catene avvolsero il mal capitato e far attirare su di se l’attenzione, -Come osate colpire Katsuki?- Gelido
-Noi... non crediamo alle sue parole e doveva...-
-Mi state dicendo che mi date del bugiardo?- Secco stringendo le catene
-Ma certo che no sommo Deku!- Intervenne un altro anziano
-Sapete che colpire il famiglio di una divinità equivale mancare rispetto alla divinità stessa?- Saccente e pietrificando i presenti
-Volete dire che il giovane Bakugo è un vostro famiglio?- Curioso Nezu avvicinandosi
-Esatto- serio, -Vieni qui Katsuki- l’altro lo fece ubbidiente, -Appena torniamo a casa ti curo- serio
-Non fa male- orgoglioso, ma calmo
-Lo vedo, ma non voglio che lasci segno- accarezzandogli la parte lesa in modo delicato, -Bene riguardo a voi- secco
-Per favore faremo qualsiasi cosa, ma non uccidetelo ve ne prego!- Allarmata una donna
-Sommo Deku, per favore liberatelo- mormorò Katsuki stupendo tutti, compresa la divinità
-Perché?- Serio
-Mi prenderò io la colpa di costui e continuerò la punizione che mi fu data diventando vostro famiglio, ma lasciatelo andare, è normale per loro avere pregiudizi... quindi vi prego lasciatelo- Deku sospirò
-Come vuoi- serio liberando l’uomo, -Ascoltate bene tutti- gelando tutti con uno sguardo, -D’ora in poi la famiglia Bakugo è sotto la mia ala e sarà benedetta da me, se qualcuno di voi oserà far del male ad essa o imporre scelte sbagliate verrete puniti di conseguenza- serio, -Andiamo Katsuki a casa dobbiamo parlare seriamente-.
Fece uscire il suo potere per avvolgere il giovane ed in un nano secondo si ritrovò davanti al salice piangente e di conseguenza al passaggio tra i due mondi; una volta varcato di nuovo il portale prontamente Katsuki divenne un lupo e corse al fianco del suo “padrone” ed arrivarono a casa, solo che Izuku si sentì un po’ stanco e decise di curare subito la ferita e poi andare a letto per concedersi un riposino. Dall’altro canto, Katsuki aveva notato che Izuku volesse dirgli qualcosa di importante e dal tono che aveva usato al villaggio era una cosa decisamente seria; lo Yokai era decisamente curioso ed era intenzionato a sapere cosa volesse dirgli l’altro, così con passo spedito lo raggiunse in camera, ma una volta lì un colpo di sonno lo investì. Traballando raggiunse il letto e stringendo i denti era pronto a svegliare Izuku, anche a costo di beccarsi una ramanzina, ma alla sua vista pacifica ci rinunciò; sospirando si coricò al suo fianco e prima che il sonno lo prendesse completamente lo baciò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Bene, ehm... il prossimo dovrebbe essere l’ultimo capitolo della storia, spero che questo vi sia piaciuto e beh... a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Epilogo ***


10° Epilogo
 
 
 
Izuku si risvegliò più rinvigorito e pronto ad un’altra giornata e si stava effettivamente alzando quando sentì un braccio intorno a se e nel girare piano il capo trovò Katsuki piacevolmente adagiato su di lui con un’espressione serena; sorrise a quella vista e gli accarezzò il viso e calò su di lui per rubargli un bacio, prima di sostituirsi ad un cuscino e scivolare fuori per raggiungere la cucina. Si mise subito ai fornelli ed iniziò a cucinare qualcosa per due cosa che era da un po’ che non lo faceva; era esattamente a metà dell’opera quando Katsuki, ancora assonnato ed incosciente di quel che faceva, lo abbracciò da dietro e si strusciò in qualche modo sul collo con la testa, come a cercare attenzioni.
-Ho quasi fatto tesoro- grattandogli dietro un orecchio
-Sì, vado a preparare la tavola- sbadigliando e raggiunse la sala
-Bravo lupacchiotto- sorrise, per poi servire
-Ha un buon profumo- annusò l’aria
-So cucinare piccolo mio- ghignò
-Oh zitto- borbottò lui.
Solo al secondo boccone Katsuki si rese effettivamente che Izuku non solo aveva preparato la colazione, benissimo per di più, ma ricordò che lo aveva chiamato piccolo e tesoro, ma prima lui si era letteralmente strusciato sul suo collo; divenne rosso e la cosa fece ridacchiare la divinità che continuò a mangiare come nulla fosse finché gli sovente un’idea particolare.
-Katsuki?- Lo richiamò con calma
-Dimmi-
-Potresti prepararmi la vasca? Vorrei farmi un bagno per favore-
-Mmm... certo- alzandosi
-Grazie- sorrise
-Non c’è di che- sospirò andando.
Poco dopo Katsuki lo avvisò che aveva preparato tutto il necessario e prima di spogliarsi, Izuku consigliò allo Yokai di seguirlo in vasca; quest’ultimo un po’ rosso lo seguì a ruota, non poteva certo disubbidire e rischiare altre ritorsioni, anche se piacevoli, perché doveva ammettere che Izuku per quanto severo non gli aveva mai fatto davvero del male. Katsuki si immerse con calma nell’acqua e senza distogliere lo sguardo dal suo “padrone” nuotò per rilassare meglio i muscoli, finché Izuku non lo afferrò e attirato a se; Izuku lo mise esattamente in mezzo alle sue gambe ed iniziò a lavargli i capelli in modo delicato e preciso, senza però dimenticare delle piccole provocazioni del tipo baciargli la punta delle orecchie o l’incavo tra il collo e la spalla. In tutto questo Katsuki non poté non reagire con piccoli brividi di piacere e lasciarsi andare a quei gesti cosa che piacque un casino alla divinità; Izuku pensò che quel momento in poi non si sarebbe più tirato indietro, perché quel giorno sarebbe, sperando che l’altro accettasse la sua proposta, stato solo l’inizio per entrambi.
-Katsuki?- Passando entrambe le mani sul suo petto
-Sì?- Ad occhi chiusi godendosi quel tocco
-Ti... piace stare con me?- Arrivando all’ombelico
-Certo, ma perché questa domanda?- Aprendo di scatto gli occhi
-Stavo pensando da un po’ ad un certo futuro- sorrise
-Che tipo?- Confuso
-Prova ad immaginare da ciò- facendogli sentire meglio la sua eccitazione
-Ehm... vuoi che rimanga con te?- Titubante, ma con speranza
-Sì- baciandogli il collo
-Come tuo... sfizio o come tuo... famiglio?- Ansimando
-Nessuno dei due- afferrandogli la virilità, -Ma come mio compagno di vita-
-Aspetta!- Ansimando di piacere, -Tu... mi stai... chiedendo...- gemendo tra le parole
-Di sposarti?- Ghignò, -Sì, Yokai, voglio che tu sia mio e soltanto mio!- Mettendolo a gattoni vicino alla sponda
-Ma... io... mmm!- Gemette
-Cosa?- Bloccandosi sentendosi un’idiota
-Sono già tuo- Katsuki non resistette e si girò verso di lui.
Izuku specchiandosi in quegli occhi rossi, non resistette e si gettò sulle sue labbra ed in nano secondo riuscii ad aprirgli quelle labbra che avrebbe voluto da un po’ e ci infilò subito la lingua per gustarsi appieno il gusto del suo lupacchiotto; con una mano andò a pompargli la virilità facendo staccare Katsuki dal bacio per ululare di piacere cosa che divertì un po’ Izuku finché l’altro non finì per venire. Con un sorrisetto quasi divertito, il verdino prese un po’ di sapone e poi del liquido seminale dello Yokai e lo utilizzò per lubrificare una parte nascosta dalla cosa che stava scodinzolando dalla felicità; sforbiciando per bene quel luogo che molto presto lo avrebbe accolto del tutto, Izuku non riuscì a trattenersi e sussurrare, -Dimmi quanto vuoi avermi dentro di te- leccandogli pure un orecchio
-Ta... tanto!- Ansimando, -Prendimi del... tutto, te ne prego- pigolò eccitato
-Oh- sfiorandogli la prostata
-Yaaaaaaah!- Gemette spalancando di più le gambe, -Prendimi futtuta divinità!- Riuscii a sembrare abbastanza arrogante
-Finalmente- sussurrò, -Sei tornato ad essere super eccitante ed ora...- preparandosi, -Avrai ciò che meriti- entrando in un colpo solo
-Kyaaaaaaaaaaaah!- Urlò tra il dolore e l’eccitazione.
Da prima Izuku ovviamente andò piano per poter far adattare Katsuki alla sua intrusione e poi anche per un po’ esasperarlo, perché dopo due affondi ben mirati, il biondino chiese di volerne di più; Katsuki se in pochi minuti sentì dolore, i restanti secondi a seguire, iniziò a chiedere di più e vedendo che non veniva quasi calcolato, con la mano sinistra afferrò i capelli del verdino e lo attirò a se, -Tu adesso... ti muovi di più chiaro?- Ringhiò eccitato tra i gemiti
-Oh, oh, mi vuoi aggressivo e soprattutto- ghignò malizioso, -Vuoi che ti sfondi eh?- Mordicchiandogli una spala
-Non avresti il coraggio- sibilò l’altro
-Se ti mettessi incinto? Sai che per noi divinità non importa che sia uomo o donna se facciamo sul serio avremmo una discendenza- ghignò
-Ripeto, non avresti coraggio di farlo- ghignò anche se imbarazzato
-Oh mi stai sfidando Kacchan?- Sollevandolo dalle natiche
-Woh!- Aggrappandosi a koala, -Dove vai?!-
-Se voglio fare sul serio con te- indurendo la sua virilità all’interno del partner, -Lo farò sul letto-
-Che?!- Diventando all’improvviso imbarazzo
-Ma prima... rispondi alla mia domanda in modo serio... vuoi sposarmi?-
-Tsk! Certo che sì ti sposo!-
-Bene- lo baciò con fervore finché non arrivarono in camera da letto, -Adesso facciamo sul serio- ghignò.
A quelle parole Katsuki non seppe reagire se non iniziando a gemere come un dannato, da quanto l’altro aveva iniziato andare sempre più veloce ed in profondità; ciò comportò al povero lupo di venire sempre più di frequente ed Izuku venire in modo quasi controllata finché ovviamente il povero Yokai non crollò per la stanchezza dopo l’ennesimo rilascio della divinità. Vederlo crollare dopo cinque round il verdino ridacchiò e gli baciò il ventre sperando veramente di avere una prole molto numerosa e potente dall’uomo che amava; dopo averlo osservato ancora un po’ decise di lasciarsi scivolare nell’oblio del sonno finché non si risvegliò il giorno dopo con Katsuki si strusciava su di lui. Aprendo un occhio e lo vide ad un millimetro da viso e muoveva la testa sul suo petto per attirare l’attenzione del compagno cosa che non ricevendole subito si sentì quasi ignorato; poco prima che si mettesse uggiolare per la tristezza e depressione, una mano forte iniziò ad accarezzargli i capelli e dietro le orecchie facendo di conseguenza muovere la coda per la felicità.
-Oggi sei abbastanza coccoloso eh?- Continuando quelle carezze
-È... normale... per noi yokai lupi- borbottò Katsuki, -Diventiamo anche iper protettivi verso i nostri compagni di vita- mormorò
-Dunque oltre un compagno avrò una specie di lupo da guardia- ridacchiò
-Solo per un breve periodo, finché il nostro legame non si solidifica e diventa abbastanza resistente- spiegò coccolandosi meglio su di lui
-Capisco... devo sapere altro?- Curioso
-A parte che... il caldo... per quanto ho sentito... è abbastanza potente- mormorò, -Anche perché è il periodo più fertile- rosso
-Dunque se facessimo l’amore come ieri durante il tuo caldo, avremmo più probabilità che tu abbia un figlio da me e forse più di uno- pensiero
-Sì è... ehi! Che in tendi più di uno!?- Ringhiò d’imbarazzo
-Oh beh... credo proprio che tu l’abbia capito- ghignò prendendogli la coda
-Spero proprio di aver capito male, perché io di mocciosi massimo ne voglio uno non di più!- Secco
-Questo... lo vedremo a tempo debito- lo baciò e poi inserì un dito di nuovo nell’apertura.
Il gemito che fuori uscì fu catturato del tutto dal bacio e da lì rifecero l’amore in modo più tranquillo della loro prima volta, Izuku voleva fargli capire in quel frangente quanto lo amasse veramente e che in un certo senso per lui era molto importante; dall’altro canto, Katsuki si sentì quasi stranito da quell’iniziativa quasi romantica, ma non poteva certo negare che per le sue membra intorpidite per i primi cinque round che quel lento e delicato trattamento era un tocca sana.
 
 
 
7 anni dopo (Nel mondo di Bakugo)
 
 
 
Pov Katsuki
 
 
 
Dannato Deku! Sono ore che lo aspetto, Katsumi ed Izumi vorrebbero vedere loro padre ed è da stamattina, quasi all’alba che non è a casa! Dovevo calmarmi! Perché non era del tutto colpa sua se i vecchiacci del mio villaggio natale lo chiamavano per delle stupidaggini; ad un certo punto le mie orecchie scattarono ed il mio naso arricciarsi nel sentire il suo odore e quando lo vidi, non potei non corrergli contro ed abbracciarlo e lui ricambiò e mi baciò e mi chiese scusa per il ritardo, -Prima o poi li maledico veramente quei vecchiacci del cavolo!- Sbottò dopo essersi seduto sul divano
-Hahaha! Ogni volta che torni dici una cosa simile- sorrisi, -Vuoi vedere le pesti? Sono in giardino-
-Se ci sei te a tenermi in compagnia ci vado- mi fece l’occhiolino
-Baka!- Arrossisco, -Comunque andiamo-
-Mi racconti la tua giornata?- Mi baciò sotto l’orecchio
-Nulla di che... ho raccolto molti inviti per prendere il the con altre divinità, ho preso cura delle due piccole pesti e…-
-E cosa?- Curioso
-A quanto pare Katsumi ha preso la mia genetica e si può trasformare in un lupo... guarda tu stesso- gli indicai la bambina dai capelli ricci e gialli con gli occhi verdi diventare un cucciolo di lupo
-Bella come te- baciando, -Izuku invece?- Guardando l’altra piccola
-Per quanto ho potuto vedere, lei è come te- vedendola avvolta da fulmini verdi
-Sono il nostro futuro- commentò felice
-Vero- sorrisi, -Sono felice d’essere stato scelto quel giorno- ghignai
-Hahaha- scoppiò a ridere, -Già il lupo del Mietitore, come molte generazioni di mortali ti chiamano-.
Lo guardai pensieroso per poi sorridere come un cretino, ero felice e devo ammetterlo, ora che aspettavo il nostro terzo figlio, non ero più contrario ad avere una vita numerosa anche se mi stupivo io stesso di tale novità; scossi di nuovo la testa e lo seguii con lo sguardo mentre si avvicinava alle gemelle, che appena lo videro gli saltarono tra le braccia. Nonostante il suo dovere di divinità lo portasse molto spesso lontano da noi, quando tornava chiedeva in primis di noi, anche se tornava a casa ferito, lo amavo e così lo sarà per sempre e ne ero felice.
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Siamo arrivati alla fine gente! Cosa ne pensate, so che il punto di vista di Katsuki è breve, ma non c’era molto da dire, spero di vedervi ancora in futuro a presto! Ah un ultima cosa ringrazio moltissimo soniacrivellaro per avermi sostenuta! Un bacione grande, grande! Caio!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3996986