Angel of Death

di MiaBlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


GRAZIE DI CUORE A ALEXYA379  CHE HA BETATO LA STORIA!!   

In attesa che l’altra beta torni dalle sue vacanze e mi mandi il capitolo corretto di un anno da ricordare inizio con il posare questa storia, per chi già mi seguiva la riconoscerà perché già completamente inserita, ora è corretta.. bene buona lettura!

 

Angel of Death

 

Now Toon paesino della periferia di Londra, sembrava uno di quei posti fantasma che si vedono nei vecchi film, nulla si muoveva e per strada regnava un silenzio assoluto, probabilmente dovuto all’ora tarda o al fatto che pioveva incessantemente da quel pomeriggio.

Qualcosa però si muoveva silenziosamente all’interno della villa che troneggiava sulla cittadella addormentata.

All’interno della casa, più precisamente nella camera del proprietario, un respiro regolare segnalava che qualcuno stava dormendo, la casa era completamente al buio, un fulmine illuminò la grande camera e mostrò la presenza di una persona avvolta da un mantello nero che celava la sua identità, aiutata dalla luce del fulmine si avvicinò al letto dove l’uomo dormiva, un tuono rimbombò con prepotenza comprendo uno sparo, la figura vestita in nero sorrise le sue labbra rosse spiccano da sotto il cappuccio e si incurvano in un sorriso cattivo, mentre una pozza di sangue si forma vicino al corpo appena caduto, il buio avvolse nuovamente la casa.

Un secondo fulmine illuminò ancora la stanza, la figura misteriosa era scomparsa nel nulla lasciando dietro di se solo un corpo privo di vita.

 

A parecchi chilometri di distanza una ragazza era appena tornata a casa, ad accoglierla un piccolo elfo domestico

- Ben tornata signorina Ginevra… - disse l’elfa facendo un profondo inchino

- Tieni, lavalo. – disse la ragazza togliendosi il mantello sporco di sangue e dandolo all’elfa

- Si mia signora, Isa lo lava subito.. Isa si è permessa di farle preparare la vasca… - disse l’elfa facendo un altro inchino

- Hai fatto bene Isa - e così dicendo la ragazza salì in camera con aria soddisfatta.

Afferrò la cartellina gialla che era sul tavolo e si immerse nella vasca, una volta dentro prese le foto che vi erano all’interno e diede loro fuoco

“Un altro lavoro ben fatto” pensò.

 

 

La mattina dopo il Sole brillava e un raggio dispettoso si infiltrò tra le tende della villa, in una stanza una ragazza si sveglio infastidita dal fascio luminoso, la sua irritazione aumento quando sentì bussare alla porta

- Avanti – fece la ragazza infastidita, una piccola figura entrò nella stanza e si inchinò facendo battere il suo grosso naso a terra

- Fai che sia importante Kik - l’elfo si strusciò le mani nervoso

- Signorina Ginevra, c’è un uomo che la desidera - disse l’elfo

- Digli che arrivo subito e fallo accomodare in ufficio – l’elfo stava per andare quando la ragazza lo fermò

- Ah non lasciarlo solo Kik. Adesso vai! - l’animale annui e poi uscì dalla stanza, la ragazza si alzò dal letto sbadigliando, se c’era una cosa che detestava era essere svegliata la mattina dopo una serata di lavoro, si vestì velocemente senza presentare attenzione a cosa indossava.

Percorse i corridoi che la separavano dall’ufficio velocemente, entrata si trovò di fronte un uomo dai lunghi capelli biondo platino, fece un segno a Kik il quale, dopo un inchino, scomparve

- Cosa posso fare per lei signor…. – la ragazza si sedette dietro la scrivania facendo segno all’uomo di fronde di fare altrettanto

- Sono Lucius Malfoy, e vorrei chiederle di fare un lavoro per me, naturalmente sarà ben ricompensata - disse l’uomo

- Cosa dovrei fare? – chiese lei accomodandosi per bene sulla poltrona, l’uomo le passò un fascicolo

- Lo voglio morto - la ragazza fece passare la sua attenzione dal fascicolo all’uomo davanti a se

- Non mi interessa il prezzo non ci sono problemi, l’importante è che sia fatto con discrezione – la ragazza scrutò l’uomo sospettosa, era stato fin troppo svelto a dire ciò che voleva, solitamente usavano tutti termini molto controllati, lui invece era arrivato al nocciolo della questione subito, non si fidava per nulla di quel tipo

- Non so di che cosa stia parlando - rispose calma la ragazza appoggiando la schiena alla spalliera della poltrona senza smettere di fissare l’uomo

- Su via MacBack, o forse è meglio Weasley? Sa perfettamente di che cosa sto parlando - gli occhi della ragazza si dilatarono dallo stupore, nessuno sapeva dei suoi veri genitori.

Un sorriso divertito comparve sulle labbra dell’uomo cosa che fece infuriare ancora di più la ragazza

- Sorpresa Ginevra? La tua fama ti precede angelo della morte, o forse devo pensare che sei un incapace proprio come i tuoi genitori? – continuò Lucius

- Non ho nulla a che spartire con quelli, lo consideri già morto. Adesso se ne vada ho da fare - la ragazza afferrò il fascicolo e lo aprì senza però leggere realmente cosa c’era scritto al suo interno, l’uomo uscì dalla stanza così come lei aveva ordinato.

- KIK! – tuonò la ragazza, il piccolo elfo entrò nella stanza all’istante

- Mi dica signorina - disse lui

- Cosa sai di Malfoy? – chiese la ragazza mentre si avvicinava alla finestra

- Malfoy signorina? – chiese l’elfo stupito

- Si Kik, Malfoy.. –

- Il padrone, vostro padre signorina, non si è mai voluto mischiare con gente come lui signorina, si dice che sia oscuro…. – disse rabbrividendo

- Intendi dire che era un mangiamorte? - Chiese lei

- Si signorina, prima che voi-sapete-chi morisse lui era il suo braccio desto, si dice anche che abbia ucciso la moglie perché convinse il figlio a schierarsi contro di loro, quell’uomo è meschino, tende a sbarazzarsi di chi fa un lavoro per lui – disse l’elfo preoccupato

- Vuol dire che presi i soldi lo farò fuori prima io, così non correrò rischi – le labbra si incurvarono in un sorrisetto cattivo

- Se permettete una cosa, vostro padre signorina non sarebbe contento di sentire ciò, non vorrebbe che accettaste il caso – gli occhi verdi della ragazza si illuminarono di una luce malvagia, l’elfo terrorizzato si accorse di aver osato troppo e si congedò con un profondo inchino, lasciando la padroncina da sola.

Rimasta sola nella stanza Ginevra aprì il cassetto e prese una foto dove c’erano un uomo e una bambina che ridevano felice, la bambina con i capelli rossi abbracciava l’uomo che la stringeva a se facendole il solletico, Ginevra sorrise nel ricordo dei bei momenti passati con Hiei, suo padre adottivo.

 

 

                                 “Flash Back Gin”

 

Ginevra sedeva alla scrivania e guardava il padre preoccupata, le aveva detto che aveva bisogno di parlarle, ma ancora non aveva detto una sola parola, si limitava a guardarla con aria indecisa

- Ginevra tesoro.. – iniziò l’uomo appoggiandosi allo schienale della sedia con un’ espressione grave sul volto

- Ti devo dire una cosa davvero molto importante e vorrei che tu prestassi molta attenzione a ciò che sto per dirti – continuò l’uomo

- Papà? Ho fatto qualcosa di sbagliato? – domandò la piccola ancora più preoccupata

- No tesoro tu non hai fatto nulla, ora ti racconto una storia ok? – la bambina annui

 

                   “Flash Back Hiei “

(lo so il flash back dentro il flash back è un po’ strano e patetico ma concedetemelo… NdA ^^”)

 

Era una notte di10 anni fa, una notte d’estate fredda come non si era mai viste, la pioggia cadeva incessante sulla città di Londra, le strade erano vuote, le uniche luci erano quelle delle case e dei lampioni, il silenzio riempiva le strade della città..

 Nella periferia però il silenzio era stato interrotto dai pianti di un bambino, i capelli color rame, le guance rosse e due occhi di un verde intenso, il piccolo  era avvolto in una coperta bianca che lo proteggeva dal freddo di quella notte.

CRAK,  un rumore improvviso seguito da una nuvola di fumo biancastro, il pianto si interruppe per poi rincominciare, dalla nuvola di fumo uscì una persona, un uomo per la precisione, alto si e no un metro e settanta, gli occhi celesti e i capelli neri, portava un paio di stivali neri e sopra un mantello, anch’esso nero, che lo proteggeva dalla pioggia, si avvicinò al bambino che alla vista dell’uomo smise di piangere e sorrise,

- Ma che bel bambino -  l’uomo lo prese in braccio e sorrise a sua volta;, da un risvolto della coperta usci un ricamo “Ginevra”

- Anzi che bella bambina - la piccola inizio a giocare con un lembo del mantello mentre l’uomo si avviava verso casa sua…

 

                          “Fine flash back Hiei “

 

La bambina rimase a fissare l’uomo di fronte a lei senza dire una parola, poi, con un filo di voce, riuscì a riordinare le proprie idee quel tanto che bastava per pronunciare una frase

- Mi stai dicendo che tu non sei il mio papà? – chiese con gli occhi verdi pieni di lacrime, l’uomo annuì triste

- Perché me lo hai voluto dire? – chiese la bambina con la voce strozzata dalle lacrime

- Vedi piccola mia, in questi anni ho cercato i tuoi veri genitori… - iniziò l’uomo

- E… E li hai trovati? – chiese lei temendo quasi la risposta

- Si, sono i Weasley, una famiglia di maghi molto numerosa, hai ben sei fratelli  tutti più grandi di te, non è una famiglia benestante, purtroppo tirano avanti con difficoltà - disse Hiei senza guardare la piccola

- Mi.. Mi vuoi mandare via? – gli chiese lei, ormai con le lacrime che le rigavano il volto, non voleva credere a quello che il padre le stava dicendo, non era vero, non poteva essere vero.

- No tesoro non lo farei mai, ti voglio bene e per me sei mia figlia, ma la decisione è tua, comunque sappi che qui te troverai sempre la porta aperta e il mio affetto per te non diminuirà se vorrai tornare a casa dai tuoi veri genitori – la bambina uscì dalla stanza a testa bassa rimuginando su ciò che le aveva appena detto il padre

 

 

Erano passati una decina di giorni da quando aveva saputo la verità sulla sua famiglia, e adesso Ginny era davanti alla porta dell’ufficio del padre.

Bussò decisa

- Avanti – a sentire la voce la bambina ebbe un attimo di esitazione, ma poi entrò dentro a testa alta e si sedette sulla poltrona davanti al padre

- Dimmi tesoro – la incitò il padre vedendola sedersi e fissarlo serio

- Non ho nulla a che spartire con quelli, se mi hanno abbandonato, vuol dire che non mi vogliono e quindi io non voglio loro, sei tu la mia famiglia! – la bambina sorrise e si butto tra le braccia del padre

 

                                               “Fine flash back Gin”

 

Di suo padre ormai le era rimasto solo tanti bei ricordi, Hiei, infatti, era stato assassinato due anni prima proprio nel suo ufficio, era stata Ginevra a trovare il corpo, uno sparo di fucile gli aveva trapassato il cranio da parte a parte (scusate per la scena macabra… NdA ^.^”””””) facendolo morire all’istante, Ginevra aveva giurato sulla sua tomba che sarebbe riuscita a vendicarlo, Kik le aveva assicurato che nessuno era entrato, o almeno non era entrato dalla porta d’ingresso, ma era sicuro di averlo sentito discutere con qualcuno, il problema era che non era facile ristringere il cerchio per scoprire il colpevole, in molti volevano vedere Hiei morto, in quanto come cacciatore di taglie si era fatto parecchi nemici.

Ginevra, nel corso della sua vita, si era fatta una pessima fama, peggiorata dopo la morte del padre. La prima volta che aveva impugnato una pistola era stato a 11 anni, un uomo a cui il padre aveva rifiutato i suoi servizi l’aveva presa come ostaggio per costringere il padre a fare quello che voleva lui per poi uccidere lei e il padre, se non avesse avuto la prontezza di prendere la pistola che era caduta a terra al padre e sparare all’aggressore sarebbero morti. Da quel giorno Ginny insistette con il padre per lavorare con lui, guadagnandosi così il nomignolo di Baby killer.

Ginevra aveva preso in mano l’attività del padre dopo la sua morte, era diventata una Cacciatrice di taglie, alcune volte accettava anche lavoretti per i privati (cosa che aveva aumentato le dicerie sul suo conto) anche se erano veramente pochi.

Durante la guerra contro l’Oscuro Signore era rimasta fuori dal conflitto non volendo avere a che fare con nessuna delle due parti, l’unica cosa che in quel momento le sembrava importante era vendicare il padre.

Li aveva passati così gli anni della guerra, cercando di trovare indizi su chi fosse stato.

  

Continua…..

spero commentiate in tanti!! vi prego!!
alla prossima settimana un bacio

Xellesia_moon_black

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

Capitolo 2 

***********************

Ginevra si staccò dalla finestra e prese il fascicolo che le aveva lasciato il signor Malfoy sul tavolo, guardò la foto che vi era all’interno, il suo bersaglio era un ragazzo giovane ad occhio e croce aveva un anno in più di lei, i capelli biondi e gli occhi chiari.

La ragazza guardò di nuovo la foto, questa volta però con più interesse, era carino forse si sarebbe potuta divertire un po’ prima di farlo fuori, buttò la cartella sul tavolo per poi andare in camera sua, ora aveva un altro lavoro da fare, indossò un maglione nero a collo alto, un paio di jeans dello stesso colore e degli stivaletti anch’essi neri, poi afferrò la valigetta dall’armadio e l’appoggiò sul letto

- ISA! – l’elfa comparve nella stanza immediatamente

- Cosa può fare Isa per lei signorina? – chiese l’elfa mentre faceva un inchino

- Il mantello – disse, si avvicinò allo specchio, si fermò i lunghi capelli rossi con delle mollette e si passò un filo di rossetto rosso sulle labbra, poi prese il mantello nero, lo indossò tirando su il cappuccio in modo che solo le labbra rosse fossero visibili e afferrò la valigetta

- Mi raccomando la casa Isa – e detto ciò si smaterializzò.

 

La ragazza si materializzò in cima ad un grattacelo nella parte di Londra babbana, da quella posizione sarebbe stato facile centrare il suo bersaglio, prese la valigetta e inizio ad assemblare il fucile, nel frattempo nella strada sottostante si era formata una piccola folla di persone.

Ginevra posizionò il fucile prese la mira e quando il bersaglio fu nel mirino sparò il colpo, il quale centrò in pieno il petto dell’uomo all’altezza del cuore, l’uomo si accasciò a terra e morì all’istante, Ginevra raccolse la valigetta e scomparve in un secondo per poi ricomparire nella sua stanza, si tolse il mantello, lo lasciò cadere a terra e sistemò il fucile nella valigetta.

Finito il lavoro tornò in ufficio e scrisse una lettera dove avvertiva che la missione si era conclusa con un successo, si avvicinò alla finestra e vi ci trovò un’aquila dal manto nero che sonnecchiava

- Black! Porta questa al Signor Meet! Capito? – l’animale le becco la mano e si fece legare la posta alla zampa, non era consuetudine usare le aquile per la posta, ma secondo lei erano molto più sicure in quanto in grado di difendersi meglio da eventuali problemi.

 

 

Erano passate due settimane da quando Lucius Malfoy era entrato nello studio di Ginevra e l’aveva incarica di uccidere il ragazzo, Ginny stava dando disposizioni ad alcuni elfi mentre finiva di preparare la borsa con la sua roba

- Signorina, c’è il signor Malfoy che la cerca - disse il piccolo Kik entrando nella sua stanza

- Arrivo subito, Isa finisci qui per favore, appena torno voglio partire subito – disse rivolta all’elfa. Si diresse verso l’ufficio dove trovò il signor Malfoy seduto esattamente dov’era la volta precedente

- Signor Malfoy qual buon vento la porta da me? – gli chiese mentre si sedeva dietro la scrivania

- E’ ancora vivo – disse lui irritato

- Beh, sa non è stato particolarmente facile trovarlo –  rispose lei

- O forse è soltanto che lei è un’incapace! - gli occhi della ragazza fiammeggiarono d’ira e scattò in piedi puntando la bacchetta alla gola dell’uomo

- Attento a ciò che dice, non accetto che mi si parli così! – disse senza spostare la bacchetta

- Io sto soltanto costatando i fatti, lui è sempre vivo - disse l’uomo senza scomporsi per la presenza della bacchetta sulla sua gola

- Il fatto che sia uno degli eletti di Silente non aiuta certo a trovarlo meglio, il vecchio è sveglio e li nasconde bene i suoi protetti – rispose lei ritraendo la bacchetta per poi continuare

- L’ho trovato e stavo per muovermi, se è tutto la pregerei di andare così posso tornare al mio lavoro - disse stizzita la ragazza

- Mi porti la medaglietta che indossa come prova della sua morte – Ginny annui, uscì dall’ufficio lasciando solo l’uomo all’interno

- Isa è pronta la borsa? – chiese entrando in camera

- Si signorina tutto pronto –

- Kik controlla che Malfoy lasci l’edificio prima che me ne vada – l’elfo scomparve e Gin prese la borsa che Isa le passava

- Tornerò appena avrò finito, non fate entrare nessuno e se qualcuno mi vuole ditegli di tornare in un altro momento - l’elfa annui e la ragazza scomparve.

 

Ricomparve in un vicolo nascosto, mise via la bacchetta e si diresse verso l’entrata dell’hotel.

Il vecchio aveva mandato il ragazzo in una isoletta babbana per nasconderlo al padre.

Entrata nell’hotel si diresse al bancone

- Posso fare qualcosa per lei? – chiese la signora al di là del banco

- Avrei bisogno di una stanza - rispose lei sorridendo

- Ecco a lei – la donna le porse le chiavi e la giovane si avviò verso la sua stanza, era stata una cosa da bambini riuscire a leggere la mente della babbana e ricevere così le informazioni che le servivano.

Entrò, la camera era molto grande e luminosa, aveva una vista bellissima che si affacciava sul mare dove il Sole stava tramontando.

Ginevra si sarebbe dovuta confondere con gli altri clienti per potersi avvicinare senza destare sospetti, così indossò il costume da bagno (già che era li tanto valeva godersi il soggiorno bianco, sopra un pareo nero, i capelli sciolti le ricadevano ribelli sulle spalle, prese la borsa con la pistola e la bacchetta entrambe ben nascoste e si avvio verso la spiaggia; prese una sdraio e un ombrellone e si stese a prendere un po’ di sole.

Non era passata nemmeno un’ora che lo vide arrivare, si alzo e iniziò a camminare nella sua direzione, guardava in basso facendo finta di non badare a dove stesse andando e gli finì contro

- Oddio scusi - fece lei mentre si allontanava dal ragazzo

- Non si preoccupi non è successo nulla – gli rispose lui mentre la teneva per i fianchi, l’aveva afferrata per evitare che cadesse a terra e non aveva ancora lasciato la presa

- Sono davvero dispiaciuta non stavo proprio guardando dove andavo e le sono venuta addosso – continuò la ragazza con fare mortificato

- Non si preoccupi, davvero, non è successo nulla di grave.. –  il ragazzo le sorrise rassicurante.

Gin rimase incantata, era dannatamente bello.

Si costrinse a riprendersi velocemente

- Ma che maleducata non mi sono nemmeno presentata, io sono Ginevra – gli disse sorridendo

- Piacere io sono Draco - i due si sorrisero guardandosi negli occhi fino a che un ragazzo con i capelli rossi non arrivò di corsa

- Draco! Ehy Draco! –

- Ron ma che..? – il ragazzo spostò la sua attenzione dal biondo alla rossa

- Dai dobbiamo andare – disse il rosso afferrando l’altro ragazzo che fece un cenno a Ginny mentre si allontanava con l’amico

- E’ stato un piacere Ginevra, spero di rivederti! – le aveva detto mentre quell’animale che sospettava essere suo fratello di sangue lo trascinava via

- Il piacere è stato mio, spero anch’io di rivederti! – la ragazza sorrise e tornò al suo ombrellone

“Ci rivedremo non temere e rimpiangerai l’avermi conosciuto” pensò mentre tornava a sdraiarsi al sole

 

Quella sera Ginevra aveva deciso di scendere al bar dell’hotel, aveva indossato un vestito nero che le fasciava il corpo perfetto, l’abito aveva una profonda scollatura ed un generoso spacco sulla coscia, le braccia erano lasciate scoperte, mentre un delizioso intreccio ricopriva spalle e schiena.

La ragazza camminava tranquillamente per il corridoio, pensando a quale momento sarebbe stato il più opportuno per uccidere la sua vittima, quando finì addosso ad una persona che usciva dalla sua stanza

- Oh mi scusi tanto! – disse lei appoggiandosi alla figura che l’aveva afferrata prima di finire a terra

“Accidenti a questi dannati tacchi” pensò la ragazza mentre cercava di rimanere stabile sui tacchi vertiginosi

- Beh allora è destino per noi due di incontrarci così – disse una voce calda al suo orecchio, Gin alzò la testa di scatto per trovarsi a specchiarsi in due profondi occhi argentati

- Mi scusi di nuovo- disse lei mentre si staccava dal giovane, sentire la sua voce all’orecchio l’aveva scossa e le aveva procurato brividi lungo la schiena

- Anche lei alloggia qui? – chiese lui sorridendole

- Si, ho la stanza su questo piano, la 313 – spiegò lei pratica

- Stava scendendo al ristorante? – lei annuì

- Mi permetta di offrirle un aperitivo per scusarmi delle maniere poco gentili del mio amico in spiaggia – disse lui mentre si avviavano all’ascensore

- Oh, la ringrazio, ma non ce ne bisogno - rispose educatamente

- Invece insisto, sarà un piacere per me - lei sorrise e si fece accompagnare al bar, erano seduti e stavano conversando quando una cameriera gli si avvicinò

- Scusate, se i signori lo desiderano c’è un tavolo libero – i due si guardarono per un momento

- E-ecco, v-ve-veramente… - Ginny aveva balbettato qualcosa senza senso poi era arrossita

- La ringrazio – Draco si era alzato dallo sgabello e aveva porto la mano a Gin la quale l’aveva afferrata sorridendo

- Seguitemi - la cameriera li accompagno in un lato della sala, vicino alla finestra, i due si sedettero uno di fronte all’altra, Draco prese il suo menù

- Mi dispiace, ecco.. – disse Ginny attirando su di se l’attenzione del ragazzo

- Ti dispiace per cosa? – chiese lui alzando il sopracciglio (che figo!!! *ç* NdA)

- Ecco, avrai sicuramente qualcosa di meglio da fare che passare il tuo tempo con me - disse lei abbassando la testa per nascondere il rossore che le colorava le guance

“Dannazione che diavolo mi prende, in meno di due minuti sono arrossita venti volte. Devo controllarmi!” 

Draco intanto sembrava pensare a quello che le aveva appena detto la ragazza

- Mmn, no, non ho niente di meglio da fare che passare una bella serata con una bellissima ragazza.. – Gin alzò la testa e lo guardò negli occhi, lui le sorrise e lei gli sorrise in risposta sentendo le guance scaldarsi

- Beh ordiniamo? –

- Si - i due passarono la cena conversando allegramente del più e del meno

- Che lavoro fai? – chiese Draco

- Nulla di interessante, tagli di stipendio, licenziamenti, una noia mortale. Tu invece che lavoro fai? – chiese lei

- Diciamo che ho fatto il militare per un po’ – disse lui, lei sorrise

- Fratelli? Sorelle?-

- Nessuno, mia madre, non poté più avere figli dopo di me – disse lui un po’ malinconico

- Oh mi dispiace… – disse lei imbarazzata

- Non importa, tu invece? –

- Beh si ne ho, ma non so quanti di preciso… - disse lei, solo dopo aver detto la frase si accorse dell’enorme sbaglio che aveva fatto

- In che senso? – chiese lui curioso

- Cioè, ecco, vedi sono stata abbandonata dalla mia vera famiglia e mio padre adottivo mi disse che i miei veri genitori avevano altri figli, quindi ho fratelli, ma non li conosco - spiego lei

- Non sei mai andata dai tuoi veri genitori? – lei scosse la testa

- Perché? Tuo padre non voleva? –

- No, mio padre mi disse la verità quando avevo dieci anni e mi diede l’opportunità di decidere, ma mi dissi che se mi avevano abbandonato voleva dire che non mi volevano e io stavo bene con mio padre e così rimasi con lui –

- Ti deve aver voluto molto bene –

- Si –

- E adesso lui dove si trova? –

- Purtroppo è venuto a mancare due anni fa – disse lei triste

- Scusa, io… –  

- Non importa – lei gli sorrise

- Ti va di fare un giro? – lei annui e i due andarono a fare una passeggiata sulla spiaggia.

 

- E’ stata una bella serata – gli disse appoggiata alla porta della sua stanza qualche ora dopo

- Sono contento che ti sia divertita - lui si avvicinò a lei e gli diede un casto bacio sulle labbra

- Buona notte Draco – e dopo aver detto ciò entrò in camera chiudendo la porta alle spalle e appoggiandosi contro

“Mi ha baciato! Mia ha baciato! Che cavolo mi è passato per la testa, non sarebbe dovuto succedere, accidenti a me! Mi è pure piaciuto! Domani devo farlo fuori, prima che la situazione mi scappi di mano!” e con questi pensieri Gin cadde in un sonno agitato.

 

 

Continua….

 

Eccoci qua anche alla fine del secondo capitolo, i due si sono finalmente incontrati, l’ora di Draco è ormai giunta!! xD  

 

chandelora: grazie, sono contenta che ti piaccia. Si in effetti anche io Gin me la sono sempre immaginata grintosa, soprattutto da quando fa la fattura a Draco nel 5 libro! Se non avesse un po’ di grinta e coraggio non l’avrebbe mai fatto! Soprattutto Ron non si comporta bene con lei! -.- spero ti sia piaciuto anche questo capitolo..

 

Paola_Alessia: Grazie soprattutto per quel “veramente” sono molto lusingata… Si ho letto quella trilogia è tra le mie preferite, ma l’ho letta molto dopo che avevo scritto e pubblicato questa storia, infatti mentre li leggevo mi mangiavo le mani perché potevano esserci idee interessanti da aggiungere, ma purtroppo era andata.. peccato. Spero ti sia piaciuto anche il secondo capitolo

 

Ringrazio

1 - elie84
2 - excel sana
3 - fata93

Che hanno messo la storia tra le seguite  e

1 - chandelora

2 - lalla22

3 - ryry

4 - _Giuli95_

 

Bene grazie a tutti, un immenso bacio, ci vediamo la prossima settimana..

Vi prego lasciate tanti commenti!!

 

Xellesia_Moon_Black

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Grazie per i numerosi commenti (se non si fosse capito sono sarcastica) non vi obbligo a commentare per forza ma sarebbe piacevole avere una vostra opinione su ciò che leggete.. spero di leggere tante opinioni baci a dopo

 

capitolo 3

 

Il mattino seguente la ragazza indossò nuovamente il costume e si diresse in spiaggia

“Devo fare in fretta lo devo far fuori, ma come?” intanto il ragazzo che occupava i suoi pensieri le si era avvicinato senza che lei se ne accorgesse

- Guarda chi c’è! – la ragazza si voltò di scatto

- Draco, ciao! – disse lei sorridendo

- Prendi il sole? –

- Si, beh dove abito io piove spesso – disse mentre si voltava per poterlo guardare in faccia

- Ti vanno due passi? – lei annui e insieme si incamminarono sul lungomare chiacchierando tranquillamente

- Dove abiti? – le chiese lui

- Cioè, prima hai detto che da te piove spesso così… - disse un po’ imbarazzato

- Sto a Londra anche se un po’ fuori città – rispose lei

- Davvero? Anch’io abito a Londra, quindi se volessi vederti una volta tornata a casa la distanza non è un problema – disse lui sorridendo

- Sempre che io sia disposta a voler uscire con te! – disse lei sorridendo mentre camminavano sul pontile

- Cos’è non ti piaccio? – chiese lui allargando le braccia mettendo ben in mostra i muscoli scolpiti dagli allenamenti del corso di Auror

- Non c’è nessuno più bello di me! – disse lui facendola ridere

- Mmm… – lei fece finta di pensarci

- Che fai ci pensi? – disse lui offeso

- Mi sembra un po’ di parte sentirlo dire da te. E poi che ne so se nel mondo non c’è nessuno meglio di te? – gli rispose seria avvicinandosi a lui

- Dovresti fidarti di me! – disse lui facendo l’offeso

- Dai stavo scherzando! Ci sei cascato! – rise  alla faccia offesa di lui

- Che fai ti prendi gioco di me? Adesso vedrai che ti faccio… - disse facendo per scattare verso di lei

- Prima mi devi prendere – e così dicendo si mise a correre lungo il pontile, Draco sorrise e le corse dietro

- PRESA! – esclamò afferrandola ed alzandola da terra

- Draco lasciami, che intenzioni hai?- lui intanto si era avvicinato al bordo del pontile

- No Draco!! NO!! – Gin si aggrappò forte a Draco mentre lui si buttava in acqua con lei in braccio

- Sei un coglione Draco! – gli disse lei appena riuscì a riemergere

- Lo prendo come un complimento –  le rispose lui, spostandogli una ciocca rossa dietro l’orecchio

- Non lo era! – ribatté convinta la ragazza, lui le si avvicinò e la bacio, Ginny, che non se lo aspettava, rimase stupita per qualche secondo, ma poi si lascio andare e gli passò le braccia attorno al collo, lui l’attirò a se approfondendo di più il bacio, dopo un po’ i due uscirono dall’acqua.

Gin rabbrividì al leggero venticello

- Hai freddo? – gli chiese lui avvicinandosi

- Un po’ ma non ti preoccupare –

- Vieni torniamo indietro - le prese la mano e tornarono verso l’ombrellone

“Come diavolo faccio, mi sa proprio di essermi presa una bella cotta per lui, ma in che casino mi sono cacciata, accidenti a me!”

- A cosa pensi? – domandò lui dopo un po’ che camminavano in silenzio

- Eh? Come? – chiese lei tornando bruscamente alla realtà

- A cosa stavi pensando? – chiese lui fermandosi di fronte a lei

- A nulla di importante –

“Già nulla di importante, devo solo decidere come e quando ammazzarti, ma non ti preoccupare sai com’è sono solo dettagli” sorrise e i due ripresero a camminare tranquillamente, per quanto i pensieri di Gin potessero permettere.

 

Draco la riaccompagnò alla porta della sua stanza quella sera, avevano passato tutta la giornata insieme e si erano divertiti molto

- Ti ringrazio per la bella giornata che mi hai fatto trascorrere – disse sorridendo lei

- Io ti ringrazio per avermi reso il ragazzo più invidiato di tutta la spiaggia – disse lui sorridendo di rimando

- Perché scusa? – chiese lei curiosa

- Beh hai attirato molti sguardi in spiaggia, e visto che io stavo con te molti ragazzi mi hanno invidiato – disse lui accarezzandole la guancia

- Beh allora prego! – gli diede un bacio sulla guancia e poi entrò in stanza, entrata si buttò sul letto

“Che gran casino che stai combinando! Devo riuscire a farlo fuori il prima possibile. Prima che tutto diventi troppo difficile da gestire”

 

Ma i giorni passarono, ormai erano tre giorni che lei e Draco si incontravano in spiaggia e passavano insieme tutto il giorno.

Ginny si stava alzando dal letto quando sentì una voce

- Ben svegliata Weasley! – Gin sussultò a sentirsi chiamare così

- Malfoy? Che vuole? – chiese in tono duro mentre si alzava dal letto e si sistemava i capelli

- E’ ancora vivo, si deve dare una mossa se non vuole che dia l’incarico a qualcun altro -

- Per quanto mi riguarda può fare quello che vuole - disse lei

- Non scherzare con il fuoco ragazzina o farai la stessa fine che farà mio figlio – detto questo l’uomo sparì lasciando sola la ragazza.

La giovane si fece una doccia veloce e si vesti, maglia nera e jeans dello stesso colore prese la pistola dalla borsa mise il silenziatore e dopo averla nascosta uscì dalla stanza; si trovava davanti alla camera di Draco, prese la pistola in mano, stava per aprire la porta quando si trovo faccia a faccia con il ragazzo, lui la tirò dentro e la fece sbattere contro la porta facendole cadere la pistola dalle mani, non le era mai successo, mai una volta si era fatta trovare impreparata, ma mai si era trovata davanti ad occhi come quelli, il solo sapere che quegli occhi la guardavano la faceva sentire priva di forze

- Ma che bella sorpresa! Sai non mi aspettavo che fosse così facile prendere l’angelo della morte - il suo respiro che le soffiava sul collo insieme al profumo di menta, le stavano facendo perdere il controllo

“Mi ha scoperto, sa chi sono. Oddio è la mia fine” – i pensieri la travolsero come un fiume in piena, doveva riuscire a calmarsi e pensare lucidamente, ma non era una cosa molto facile con lui così vicino

- Allora come mai qui? - chiese lui fissandola negli occhi

- Io… Io….  – Ginevra si perse nel ghiaccio dei suoi occhi e non riuscì a formulare una frase a senso compiuto

- Tu… - la incoraggio lui, intanto il viso suo viso si fece pericolosamente vicino

- Io ecco… - era sempre più vicino, fino a che le labbra non si unirono per dare vita ad un bacio senza precedenti, quando alla fine Ginevra si scosse allontanò Draco da se, stava per andarsene quando lui l’afferrò e la fece tornare dentro

- Perché sei qui? – domando lui accarezzandole la guancia

- Io.. Io devo.. Devo ucciderti - disse lei in un soffio

- Mio padre? – lei annui soltanto abbassando lo sguardo lui sorrise e le diede un altro bacio, ma lei lo allontanò decisa da se

- Non possiamo… Io devo ucciderti… - detto ciò prese la pistola e uscì dalla stanza.

 

Entrata nella sua stanza Ginevra iniziò a sistemare la sua roba, non era più al sicuro li, doveva muoversi ad andarsene, avrebbe detto a Malfoy che non voleva il caso, non gli interessa, non l’aveva mai voluto

“ACCIDENTI A ME E A QUANDO NON ASCOLTO MAI I CONSIGLI CHE MI DANNO! DANNAZIONE!”

la porta della stanza si aprì e Ginevra si voltò di scatto puntando la pistola contro l’intruso

- Draco… – disse in un soffio, la mano le tremò pericolosamente, ma non abbassò l’arma, Draco intanto era entrato in stanza e aveva notato subito le borse pronte

- Te ne vai? – chiese lui avvicinandosi

- Non ti avvicinare o sparo – disse, lui fece un altro passo verso di lei

- Non credo che tu ne sia capace -

- Non esserne tanto sicuro - la mano smise di tremare e il suo sguardo si fece velocemente serio e determinato, era stata ferita nell’orgoglio e nessuno si doveva permettere di farlo

- Allora mia caro angelo della morte che fai? Non spari? – Draco le si era avvicinato ed ora la canna della pistola gli batteva sul torace

- Allora? – gli occhi di Gin persero la propria determinazione

- Io… - Draco afferrò il polso della ragazza e le tolse l’arma dalle mani

“Che diavolo mi succede, perché non riesco ad ucciderlo! Non mi sono mai fatta tanti scrupoli per qualcuno” –  Draco l’attirò a se e la strinse tra le sue braccia

- Perché Draco? Perché? – gli chiese lei mentre stingeva le braccia attorno a lui

- Ti sembrerà assurdo ciò che sto per dirti ma, mi sono innamorato di te! – Gin si allontano da lui come bruciata

- Stai scherzando? Io ti.. io ti devo.. – gli occhi verdi le si velarono di lacrime ma non le lasciò uscire

- Lo so, ma se tu l’avessi voluto fare l’avresti già fatto – Gin abbassò la testa si stava arrendendo non ne era capace, non era capace di uccidere lui, Draco Malfoy

- Lo sai che anche se non ti uccido io ci sarà qualcun altro che ci penserà -

- Non ti preoccupare per lui, risolveremo anche questo problema. Ti devo fare una domanda, ma voglio che tu sia sincera -

- Dimmi –

- Perché non mi hai ucciso subito? Tu sapevi che ero io, ma non l’ha fatto - domandò serio

- Quando ho visto la foto ti ho trovato carino e avevo pensato di divertirmi un po’, poi quando ti sono venuta addosso in spiaggia mi hai spiazzato, io non ho trovato il coraggio di farlo – disse abbassando la testa

- Perché hai accettato il lavoro? –

- Io non volevo farlo, ma poi tuo padre mi ha colpito nell’orgoglio e per dimostrargli che quello che aveva detto non era vero ho accettato – disse lei sentendosi tremendamente stupida per ciò che aveva fatto, era troppo impulsiva Hiei glielo aveva detto tantissime volte e spesso l’impulsività ti mette nei guai

- Vieni con me – disse lui di punto in bianco, avviandosi poi verso la porta della stanza, percorsero il corridoio, si fermarono due porte dopo quella di Draco e bussarono

- Draco ma che…? – lui le face un sorriso

- Avanti –  le diede un bacio e poi entrò in stanza con lei al seguito, nella stanza c’erano abbastanza persone che la fissavano, automaticamente lei fece un passo indietro e alzò la testa in sfida, Draco la riporto accanto a se

- Chi è quella? – chiese una ragazza con i capelli ricci

- Lei sarà la nostra soluzione - disse attirando su di se gli sguardi curiosi e stupiti dei presenti

- Che vuoi dire? – chiese un ragazzo dai capelli rossi seduto sul divano accanto al fratello gemello

- Vedi Fred, lei è Ginevra MacBack – tutti la guardarono stupiti

- Che il mio bravo paparino a pensato bene di assumere per farmi fuori – qualche bacchetta scattò rapida verso di loro, altrettanto rapida scatto la bacchetta della rossa pronta a difendersi in caso di un loro attacco; Draco posò la mano sul braccio di Gin facendole abbassare la bacchetta

- Mettetele via – disse risoluto verso gli altri che, anche se non convinti, la misero via

- Sei diventato pazzo tutto insieme? – gli chiese il rosso che li aveva interrotti sulla spiaggia

- No Ron, ho un idea, ascoltatemi -

- Che ne sai che tuo padre non l’abbia pagata per ucciderci tutti? È che questo non sia il suo piano per riuscirci?! – continuò il rosso, la ragazza scattò furiosa

- Se vuoi ti spacco la bocca così non spari più stronzate! – gli rispose inviperita la ragazza

- Dai calmati – Draco l’aveva afferrata e l’aveva riportata accanto a se

- Ron cuciti quella ciabatta che ti trovi per bocca – il rosso si zittì contrariato

- Perché dici che potrebbe essere la nostra soluzione?- disse la castana che aveva parlato all’inizio

- Vedi Hermione, basta far credere a mio padre che io sono morto e quando andrà da lei per pagarla noi saremmo li per catturarlo –

- E perché lei dovrebbe aiutarci? –

- Hermione ti fai la domanda sbagliata – disse Draco

- Cioè? – chiese lei curiosa

- Perché non dovrebbe aiutarci? – gli disse lui

- Forse perché tuo padre l’ha pagata per farlo? – disse Ron con astio

- Veramente per ora non mi ha dato nulla. E comunque, se credi che lo faccia per i soldi ti sbagli, ne ho abbastanza  - disse lei

- E allora perché lo fai? Perché ammazzi le persone? –

- Io sono una cacciatrice di taglie, tu sei un Auror il mio è un lavoro proprio come il tuo –

- Non mi sembra proprio la stessa cosa –

- Tu non hai ucciso? –

- Si ho ucciso qualche mangiamorte durante la 2° guerra magica, ma… -

- Anche tu sei un assassino – rispose ostinata la ragazza a voler uscire dalla conversazione a testa alta

- Che centra loro erano assassini – continuò il rosso

- Ma parsone – ribatté ostinata la rossa

- Possiamo porre fine a questa discussione? – chiese una ragazza bionda seduta accanto ad un ragazzo moro con gli occhi verdi

- Luna ha ragione basta. Professor Silente lei che dice? – chiese il ragazzo rivolto al vecchio che stava fissando la ragazza

- Tu sei la figlia di Hiei - disse lui fissandola per qualche secondo

- Si qualche problema? - rispose con tono di sfida

- Non gli assomigli molto - continuò

- Non era il mio padre biologico, questo cambia qualcosa? – chiese innervosita la ragazza

- No, tu sai chi è stato ad ucciderlo? – gli occhi della ragazza si strinsero

- No, lei si? – disse

- Si! –

- Chi? – disse lei

- E’ stato un mangia morte, era andato a chiedergli di uccidere una persona per lui e lui si è rifiutato di farlo –

- Come fa a sapere queste cose? – chiese sospettosa lei, aveva setacciato tutto l’ufficio in cerca di prove, ma non aveva trovato nulla, come faceva lui a sapere tutto questo?

- Tuo padre collaborava con noi, come te, attraverso le taglie, quel giorno mi raccontò che una persona gli aveva chiesto di uccidere un auror e lui aveva rifiutato –

- Le ha detto il nome? –

- Lucius Malfoy – gli occhi della ragazza fiammeggiarono d’ira

- Ginevra – Draco le si avvicinò, ma lei si scostò

- Non mi toccare –

- Gin ti prego aspet… – ma la ragazza era andata via

- Perché?! Perché gli ha detto quelle cose?! -

- Perché è la verità! Ha passato due anni della sua vita cercando il colpevole e mi sembrava giusto che sapesse la verità –

- Ci sono altri modi per dire queste cose – Draco uscì dalla stanza e andò in quella di Gin

- Gin mi senti sono io! Dai piccola apri per favore – Draco prese la bacchetta ed aprì la porta, Ginevra era stesa sul letto

- Gin piccola... –

- Kik me lo aveva detto, me lo aveva detto che era un viscido, di non fidarmi, io invece ho agito d’istinto, perché ferita nell’orgoglio. Sono una stupida... –

- No non è vero, pensa al lato positivo, se ti fossi rifiutata avrebbe ucciso anche te e noi non ci saremmo conosciuti – lei sorrise

- Mi dispiace – disse in un soffio

- Per cosa? – chiese lui confuso

- Per tutto – rispose lei lasciandosi stringere da lui

- Non devi chiedermi scusa di nulla –

 

Continua…

 

Ci ha provato almeno ci ha messo il suo impegno nel cercare di ucciderlo.. ma gli è andata decisamente male.. ma sarà così facile vivere questa cosa che sta nascendo? Infondo Gin è sempre una Killer professionista .. okay ora basta al prossimo capitolo…

 

Grazie

chandelora: ti ringrazio per aver lasciato un commento e sono contenta che la storia ti piaccia. Draco e Ginny che si dicono ti amo ogni due secondi? NOO! Assolutamente questo genere di storie lo trovo noiose e false come una banconota da 7 euro, mi si rivolta lo stomaco ma ce lo vedi Draco a dirle ti amo? Io no! Quindi stai tranquilla a fine storia potrai contare quante volte se lo sono detti sempre che se lo siano detti! Ti consiglio anche un anno da ricordare che ho scritto io e se la beta continua il suo lavoro magari continuo ad aggiornare anche quella non è male come storia.. comunque per tornare a questa non ricordo cosa ho scritto per far si che tu voglia uccidere la ranger però prego fai pure e non ti preoccupare del fucile sono certa che Gin ti presterà il suo! Bacio

 

un bacio a tutti
Xellesia_MOon_Black

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


 

capitolo 4

 

***

Quel pomeriggio si ritrovarono tutti nella stanza di Draco, Ginevra era appoggiata alla finestra intenta a scrutare tutto e tutti

- Beh, penso che prima di iniziare una rapida presentazione sia di dovere – disse Silente fissando la ragazza

- Se lo fa per me sappia che non mi interessa sapere i vostri nomi – disse lei

- Ma chi ti credi di essere! – disse Ron scattando in piedi

- Ginevra MacBack - rispose lei semplicemente

- Ma che simpatia... –

- Allora loro sono Harry Potter e la sua ragazza Luna Loovegood – disse indicando un ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi seduto accanto a una ragazza bionda dall’aria un po’ svampita

- Theoder Nott e Blaise Zaini con le loro rispettive ragazze Lisa e Reika – disse mentre continuava ad indicare il gruppetto seduto sul divano

- Rispettivamente Fred, Georg, Ron, Bill, Percy e Charly Weasley – gli occhi della ragazza passarono in rassegna i ragazzi e li guardò con aria di sufficienza

- Per finire Hermione Granger la fidanzata di Ron – disse indicando la riccia

- Possiamo passare a cose più importanti? – chiese schietta la ragazza

- Quando verrà da te - chiese Silente

- Gli manderò una lettera con l’appuntamento per il giorno stesso – disse lei velocemente

- Quindi Draco dovrà restare nascosto –

- Cosa gli devi portare per conferma? – chiese Draco portando l’attenzione su di se

- La medaglietta che porti al collo – Draco la staccò e gliela porse, lei la prese e la mise in tasca

- Perfetto domani sera Draco sparirà e tu avvertirai Lucius che hai portato a termine la missione – tutti annuirono

- Poi il giorno dopo saremo tutti a casa MacBack ad aspettare il suo arrivo – gli altri annuirono per poi uscire dalla stanza, Ginevra guardava fuori dalla finestra

- Che succede? – le chiese Draco avvicinandosi

- Questo piano fa schifo – disse lei senza guardarlo negli occhi

- Mio padre non è scemo, non ci cascherà mai, ma non pensiamoci, ora voglio godermi il momento! – sussurrò Draco prendendola tra le braccia e dandole un bacio, un bacio dolce, ma che sotto la tenerezza nascondeva una passione a stento tenuta a bada, Ginevra restò ferma lasciandosi spogliare, una volta rimasta nuda lui traccio una scia di caldi baci su tutto il corpo, dal ventre piatto giunse ai seni e la sua bocca si chiuse sui capezzoli, succhiandoli fino a quando lei non gridò di piacere, inarcando la schiena. Draco l’adagiò sul letto e si lasciò sfilare i vestiti di dosso in pochi secondi le fu accanto, la guardò con gli occhi brucianti di passione, godeva della perfezione del suo corpo. Anche Gin lasciò indugiare lo sguardo su di lui, sul torace ampio e muscoloso, sulle braccia possenti. La pelle diafana aveva tante piccole cicatrici, riportate nei combattimenti e lei sfiorò con la punta della dita quelle più evidenti

- Sei stato ferito molte volte – bisbiglio lei

- Sono soltanto graffi Piccola - Gin stava per dire qualcosa, ma Draco le chiuse le labbra con un bacio, poi, quando le sue mani cominciarono ad accarezzarla, tutto cessò di esistere, per lasciare il posto alle squisite sensazioni che solo lui sapeva farle provare

- Draco –

- Sshh piccola – Ginevra non aveva mai sentito un piacere tanto intenso.

- Nessuna mi ha mai fatto provare queste sensazioni… - Ginny si accoccolò tra le sue braccia e si addormentarono felici dopo tanto tempo.

Era pomeriggio e Ginevra era tornata per un attimo nella sua stanza

- E’ vivo! – disse una voce glaciale alle sue spalle Gin si voltò di scatto

- Non per molto!- disse caricando la pistola che aveva tirato fuori dal cassetto

- Non provare neanche a fregarmi – la minacciò lui

- Mi sono voluta diverte un po’ infondo suo figlio è un gran bel fico - disse lei mentre nascondeva nella borsetta l’ama, il bussare alla porta li fece zittire

- Ehy Gin sei pronta? – un ghigno malvagio comparve sulle sue labbra della ragazza

- Adesso sparisca e mi lasci lavorare… Arrivo Draco! – detto questo uscì dalla stanza.

I due avevano deciso quella mattina di andare a fare due passi, erano in un piazzale completamente vuoto quando Gin si fermò all’improvviso

- Ehy piccola perché ti sei fermata? - chiese lui voltandosi, lei estrasse la pistola

- Scusa Draco ma ci tengo troppo alla mia vita – sorrise cattiva, mentre puntava la pistola al suo petto

- Ma.. Io.. - Draco era scioccato non si aspettava un simile comportamento

- Sai com’è la mia vita vale più della tua, ma non ti preoccupare tuo padre ti seguirà molto presto – detto questo la ragazza fece partire il colpo che colpì Draco in pieno petto, la giovane si avvicinò e si chinò sul corpo

- Tra poco tutto sarà finito – disse mentre gli staccava la medaglietta

- Puttana – sibilò lui, sorrise

- Lo so… - rispose divertita

- DRACO!!!! – Gin si voltò di scatto per vedere alcuni auror arrivare di corsa, afferrò la bacchetta e si smaterializzo, guardando per l’ultima volta il corpo di Draco ormai privo di vita.

 

Eccoci qui! Il prossimo sarà l’ultimo capitolo e ringraziate il cielo perché per poco perdo tutto! E già tutto il mio lavoro stava per andare in fumo! Quindi continuo a ringraziare Dio che questa roba era salvata nella posta perché se no chiudevo i battenti come scrittrice (magari NdTutti) purtroppo dovrete sopportarmi perché qualcosa si è salvato..  a parte questo spero vi sia piaciuta!! A giovedì prossimo!

 

chandelora: TI è sembrata abbastanza decisa? xD comunque se non fosse un po’ dolce non sarebbe Ginny, perché stronza va bene ma se anche lui è stronzo qui la storia non va avanti uno dei due deve cedere un po’! per quanto riguarda la Granger dire che mi sta simpatica non lo posso dire perché è troppo, come non posso dire che mi sta simpatico potter (ecco con lui è molto odio..) ma se descritta in modo diverso mi piace… grazie per le recensioni mi fa molto piacere che almeno qualcuno commenti! Un bacione a giovedì con l’ultimo cappy!

 

Un bacio a tutti

Xellesia_Moon__Black

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Capitolo 5
*** epilogo ***


Ultimo capitolo

*******

Ginevra comparve nel grande ingresso

- Kik! – l’elfo comparve

- Mi dica padroncina -

- Avverti il signor Malfoy che il lavoro è stato fatto e di venire qui –

- Sì signorina – l’elfo scomparve, e Gin andò a farsi una doccia veloce, uscita dalla doccia si vestì un paio di pantaloni e una maglia, guardò l’ora, mancava poco al suo arrivo, si diresse nell’ufficio, mise la medaglietta nel cassetto e poi inizio a sistemare un po’ di pratiche che erano rimaste indietro, la porta si aprì lentamente e Gin alzò la testa

- Signor Malfoy, si accomodi – disse facendogli segno di sedersi

- Quindi ha portato a termine il suo lavoro, brava – disse l’uomo mentre si sedeva

- I soldi - disse lei

- La medaglietta – rispose l’uomo, la ragazza aprì il cassetto e prese la medaglietta appoggiandola sul tavolo

- I soldi – ripeté buttando l’occhio sull’orologio attaccato alla parete

- Eccoti i soldi - l’uomo lascio la valigetta e Gin ne verificò il contenuto

- Apposto? - chiese lui

- Apposto – disse la ragazza mettendo la valigetta in un lato della scrivania

- Sai tu sei molto più brava di tuo padre -

- Come fa ha dirlo? –

- Fidati –

- Cos’è? Si è rifiutato di farle un lavoro? – chiese lei iniziando a perdere la calma

- Ma sì, posso anche dirtelo MacBack, tanto presto lo raggiungerai – la bacchetta scatto alla gola della ragazza, ma lei non si scompose

- Sono stato io ad ucciderlo –

- Brutto bastardo… – Ginevra cercò di afferrare la pistola che era nel cassetto

- Io non lo farei bambolina -

- Non mi fa paura - la porta si aprì di scatto e un gruppo di persone entrarono

- Ciao papà – Draco era entrato e puntava la bacchetta contro il padre

- Draco! Ma come è possibile io ti ho visto mentre lei ti sparava! –

- Vedi, Ginevra mi aveva detto che eri in zona e che farmi sparire avrebbe destato solo i tuoi sospetti, così abbiamo messo su quello spettacolino. Non ti facevo tanto stolto padre – disse Draco

- Cattivo sangue non mente, Weasley fino al midollo, pezzente… – Ginevra scattò prendendo la valigetta e tirandogliela in testa ( a male estremi, estremi rimedi! ^.^ NdA ma scusa sono una grande Killer e che faccio gli tiro una valigetta? Sei patetica come scrittrice NdGinny -_- è l’unica cosa che mi è venuta in mente.. ^.^” dai è carina come idea NdA se ne sei convinta te.. -_- NdGinny)

- STUPEFICIUM!! – una serie di schiantesimi volarono attraverso la stanza e andarono a colpire Lucius

- Gin tutto ok? – Draco le si era avvicinato preoccupato che qualche schiantesimo l’avesse presa

- Era ora! Mi volevi far crepare? – chiese lei

- Sei tu che eri in anticipo! –

- No, voi eravate in ritardo! – ribatté con veemenza la ragazza per poi sorridere

- Vieni qua! – disse abbracciandola

- Sei tutto intero? – chiese lei toccando la parte in cui teoricamente doveva esserci il foro del proiettile

- Sì, un colpo perfetto –

- E’ stata una fortuna avere un colpo a salve con me – costatò la ragazza mentre alcuni auror ammanettavano Malfoy

- Ci sarà l’udienza, è molto probabile che sarà condannato al bacio – disse Silente

- Se non me lo togliete davanti lo faccio fuori con le mie stesse mani – disse lei guardando con odio l’uomo, nella stanza oltre ai ragazzi che aveva conosciuto c’erano due persone anch’esse con i capelli rossi che la fissavano

- Perché ti ha chiamato Weasley? – domando Ron

- Perché è il cognome dei miei veri genitori - disse lei con sufficienza

- Tu sei Ginny la mia bambina? – chiese la donna avvicinandosi a Ginevra

- Mamma ma che stai dicendo? – chiese Ron sbigottito

- Circa 23 anni fa rimasi incinta, ero indecisa se portare a termine la gravidanza avevamo pochi soldi e non ce la facevamo a tirare avanti, ma decisi di tenerla lo stesso non volevo essere un’assassina –

- Così una volta nata ha pensato bene di buttarmi su un cassonetto a morire assiderata dal freddo, la ringrazio un gesto molto gentile - disse Ginevra cattiva, voleva ferire quella donna che l’aveva abbandonata, mostrarle tutto il suo disprezzo per quel gesto

- Noi non sapevamo come fare, non sai quanto abbiamo pregato per te. Oh la mia bella bambina – la donna cercò di fare una carezza alla figlia, ma quella si scosto bruscamente

- Non ho niente a che spartire con voi, la mia famiglia era Hiei - disse lei riferendosi al padre adottivo

- Vantatene – disse un uomo con i capelli rossi che era accanto alla sua madre naturale, Gin si infiammò

- Certamente, Hiei è stato per me un padre impeccabile, mi ha ricoperto di affetto e di attenzioni, mi ha voluto bene come se fossi stata sua figlia, non mi ha abbandonato LUI! – disse lei

- Era un assassino –

- Anche voi lo sareste se lui non mi avesse trovato e preso con se, io ho scelto lui come mia famiglia tanti anni fa –

- Tu sapevi di non essere sua figlia? – chiese la donna quasi in lacrime

- Si lo sapevo, sapevo che voi mi avevate abbandonato, me lo disse quando avevo dieci anni –

- Come minimo te lo avrà detto facendoci passare per persone cattive e dipingendosi come il tuo salvatore –

- NO! Mi spiegò tutto, le vostre condizioni economiche, le motivazioni che vi avevano spinto ad abbandonarmi, mi disse che se volevo potevo venire da voi – tutti nella stanza ormai la stavano fissando

- Rifiutai, mi avevate abbandonato e non mi avevate cercato, perché sarei dovuta tornare da voi? Scelsi Hiei almeno lui mi voleva bene -

- Ti prego torna a casa con noi - disse la donna che ormai piangeva a dirotto

- Io sono a casa, questa è casa mia, non ho intenzione di muovermi da qui, voi per me non siete niente – disse con tono piatto la ragazza, tutti i componenti della famiglia Weasley lasciarono la casa

- Sapere di avere una sorella come te mi schifa! – disse Ron guardandola con disgusto

- Non ti preoccupare puoi anche non considerarmi tua sorella, non voglio avere niente a che fare con voi! – e detto questo anche l’ultimo dei Weasley lascio casa sua

- Tutto ok? – chiese Draco a Gin

- Si, è solo che, quando ero piccola e litigavo con Hiei speravo che la mia vera famiglia mi venisse a prendere e mi portasse via con loro, ma poi facevo pace con Hiei come solo noi sapevamo fare e loro non esistevano più, poi compresi che anche se litigavamo, lui continuava a volermi bene, mentre loro mi avrebbero lasciato morire congelata. Mi manca Hiei - disse in un soffio

- Non ci pensare piccola, l’hai detto tu, lui ti voleva bene e anche se ora non è più qui con noi continuerà a volerti bene e a guardarti da lontano -

- Rimani con me? – Lui annui e i due andarono in camera di lei

 

*********************

Due mesi dopo Draco e Ginny erano nella prigione di Azkaban, in una stanza di fronte ad un vetro

- Ehy cuginetto – Un ragazzo moro con gli occhi blu si stava avvicinando ai due seguito da un altro ragazzo e due ragazze che chiacchieravano tra loro

- Ciao Blaise-

- Ginevra – dissero le due ragazza avvicinandosi

- Ciao ragazze – le tre in quei due mesi erano diventate molto amiche

- Sta per entrare il condannato - la voce del ministro era amplificata dall’incantesimo, Lucius Malfoy entrò nella stanza al di là del vetro

- Lei è stato accusato di essere un Mangiamorte, di aver tramato per uccidere suo figlio Draco Lucius Malfoy, di aver ucciso Hiei MacBack è per questo che questo tribunale l’ha condannata al bacio del Dissenatore – Ginevra aveva seguito ogni parola

- Sei sicura di voler vedere anche questo? – le chiese Draco

- Sì, non ti preoccupare, voglio mettere la parola fine a questo capitolo della mia vita – i componenti del tribunale lasciarono la stanza e il dissennatore entrò portandogli via l’anima.

- Io direi di andare - disse Theod abbracciandola sua fidanzata che era rimasta disgustata dalla scena

- Si concordo – il gruppetto uscì da Azkaban

- Dobbiamo dirvi una cosa… – disse Gin di punto in bianco

- Ma, cioè, vuoi dirgliela ora? – chiese stupito Draco

- Sì, così una volta che gliel’ho detto andiamo a fare shopping per festeggiare! - disse sorridendo

- Allora sono rovinato! –

- Simpatico -

- Allora ce lo volete dire? – Gin si voltò raggiante facendo passare la mano sinistra davanti agli occhi delle ragazze, un anello in oro bianco tempestato di piccoli diamanti brillava alla luce del sole

- CI SPOSIAMO! – urlò Gin piena di gioia

- OH MIO DIO! – disse Lisa afferrando la mano di Gin

- Quando? – chiese Reika fissando la mano dell’amica

- Me lo ha chiesto questa mattina - rispose

- L’avete già deciso il girono? – domando Lisa

- Se tutto va bene a primavera si celebreranno le nozze – rispose Draco abbracciando Gin da dietro

- Ti amo – gli disse lei guardandolo sorridente

- Anch’io piccola – i due si sorrisero e si scambiarono un bacio pieno d’amore

 

Fine

 

Ecco qua l’ultimo capitolo scusate il ritardo!!  Perdono!! Bene se vi è piaciuta o almeno non vi ho disgustato troppo, ho scritto altre storie che non mi dispiacerebbe se le leggeste.. commentate in tanti per fare mi fareste enormemente felice!!

 

Ringrazio

 

chandelora: veramente era morto quando l’aveva lasciato o almeno doveva sembrare morto… -.- però va beh.. dai su non è poi così cattiva come sembra, ahahah ti ho messo paura però!!! xD grazie per le tue recensioni (visto che segui anche “un anno da ricordare” volevo avvisarti che la beta mi ha confermato che continuerà il suo lavoro quindi non so quando ma sarà aggiornata! )

 

altovoltaggio : una recensione se costruttiva è sempre ben accetta! Lo so che la storia si sviluppa velocemente l’avevo notato anche io è solo che dopo un po’ non avevo più idee e quindi l’ho conclusa così.. vedrò di impegnarmi di più con le prossime nuove storie.. grazie mille per la recensione

 

1 - BabyFairy
2 - chandelora
3 - hitomi
4 - lalla22

5 - leloale
6 - leonedifuoco
7 - rebby
8 - ryry

9 - susu
10 - _Giuli95_

 

1 - Alyenda [
2 - ArwenBlack
3 - elie84 [
4 - Emiemi
5 - excel sana
6 - fata93
7 - valeria90

 

Un bacio a tutti

Xellesia_moon_Black

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