Ad un passo dal cielo

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La luce incontra le tenebre ***
Capitolo 2: *** Sogni reali ***
Capitolo 3: *** Riflessioni ***



Capitolo 1
*** La luce incontra le tenebre ***


C’è un momento nella vita di ognuno, soprattutto di una donna, che le scelte potrebbero causare un domino di eventi in cui non si sarebbe potuto tornare indietro.
Piper ad esempio non si sentiva così felice nella sua normale umanità.
Dopo che le sue tre sorelle avevano rinunciato ai poteri nascondendosi agli occhi dei loro nemici, quella casa a San Francisco era diventata troppo piccola per loro ma molto grande di ricordi.
Quei ricordi che talvolta facevano molto male e che le sorelle Halliwell non riuscivano a distaccarsi in nessun modo.
Ma come poter riuscire ad andare avanti pensando al futuro senza però compromettere il presente?
Questa era la domanda principale che si faceva Prue, la più grande delle tre.
Ormai vedeva le sue sorelle cresciute e sempre sicure di sé, ma la loro unione non poteva essere scalfita in nessun modo.
Avevano bisogno di stare assieme per confrontarsi, per supportarsi, senza far entrare nella loro vita i loro rispettivi uomini.
Ma quando una normale giornata si trasforma in qualcosa di impensabile, è molto difficile credere ai propri valori e alla propria fiducia.
La magia non era del tutto scomparsa e la prima che se ne accorse fu proprio Phoebe in mezzo alle scartoffie riposte in soffitta e dinanzi a quel libro delle ombre che ormai ai suoi occhi sembrava un libro polveroso come molti altri.
Provando a sfogliarlo per cercare delle risposte che nemmeno lei riusciva a capire, la giovane Halliwell fu sorpresa da sua sorella Prue mentre la fissava con sguardo accigliato e guardingo.
< Non dovresti essere qui, Phoebe. Avevamo promesso che saremmo stati alla larga da questo posto. Te ne sei forse dimenticata? >
< Non posso dimenticare del nostro passato, Prue > risposte la ragazza con un velo di nostalgia < E non dovresti nemmeno farlo tu. >
< Phoebe, quel mondo ormai non ci appartiene più. >
< Allora è inutile vivere in questa casa, cara sorella. Mi fa’ male sapere che qui ho passato… i momenti più belli della mia vita. Momenti che ormai non torneranno più. >
< Spero che tu non stia pensando di tornare a Nwe York. >
< Tanto che cosa te ne importerebbe? Non sono più una bambina, Prue. Posso benissimo badare a me stessa.>
Badare a sé stessa non era la principale dote della giovane Halliwell, in procinto di commettere spesso dei guai.
Ma ormai sapeva che quella vita passata non gli apparteneva più e aveva bisogno assolutamente di starsene da sola per un po’.
> Non saprò quando tornerò da voi, Prue. Ma sta di fatto che non vi abbandonerò per sempre. Te lo prometto. >
< Non fare promesse che non puoi mantenere, Phoebe > rispose Prue con tono nervoso < Ci hai lasciati sempre nel momento del bisogno. Ormai tutto questo fa’ parte di te, sorellina. >
< Non è colpa mia se questa vita non fa’ per me! >
< Sono le tue sorelle il problema. Dì la verità. >
< Non mettermi in bocca parole che non ho mai detto. >
< Sei ridicola, Phoebe… E se vuoi far soffrire le tue sorelle, ci stai riuscendo benissimo. >
La famiglia Halliwell si stava ancora sgretolando come in un passato non così tanto lontano.
Le lacrime di dolore sgorgavano su quel viso senza che nessuno potesse asciugarle.
Senza che nessuno potesse rimediare a quel sordido problema che Phoebe aveva iniziato con il suo domino di eventi.
Aveva bisogno di scappare, di una vita lontano da quella passata.
Ma quale sarebbe stato il prezzo da pagare?


Riunite a cena dopo che i loro rispettivi compagni si erano presi una serata assieme lontano dalla routine quotidiana, toccava a Phoebe mettere le carte in tavole per capire che cosa stava succedendo davvero.
< Piper, devo dirti una cosa. >
La donna, fissandola con sguardo corrucciato, la guardò solo per un istante prima di finire la sua cena.
> E’ una decisione a cui sto pensando da molto tempo e credo che adesso sia giunto il momento adatto per dirtelo. Nostra sorella Prue sa già tutto e ti pregherei di non aggredirmi come ha fatto lei. >
< Risparmia il fiato, Phoebe > rispose Piper completamente senza emozioni < Immagino già tutto. Te ne vuoi andare dalla nostra casa. >
< Tu lo immaginavi? >
< Siamo sorelle. I pericoli che sento dentro di me, riguardano solo voi. Capivo che nell’aria c’era qualcosa che stava minando la nostra felicità e così è stato. Noi tre assieme non riusciamo più ad essere felici… E la cosa paradossale è che nessuna delle tre può avere una colpa certa. >
< Forse sono i nostri poteri > rispose Phoebe < Forse se torniamo ad essere delle streghe… >
< Noi non torneremo ad essere streghe > rispose Prue con tono duro alzandosi da tavoli < Abbiamo fatto un giuramento. Non possiamo incrinarlo a nostro piacimento. >
< Quindi hai intenzione di non fare nulla? >
< Cosa vuoi che faccia, Phoebe? Sei tu che te ne vuoi andare. Io non farò niente per trattenerti qui contro la tua volontà. >
< Nemmeno io > mormorò Piper alzandosi anche lei da tavola < Ormai sei abbastanza grande per fare le tue scelte. L’hai detto anche tu no? >
< Ma cosa state dicendo? Adesso siete tutte contro di me? >
< No, Phoebe. Credo che la nostra indifferenza nei nostri confronti possa incidere in tutto quello che è il nostro presente… Siamo cambiate nel corso degli anni. Forse hai ragione tu: non possiamo più essere il trio di una volta. La nostra felicità non può essere ritrovata assieme. >
< Quindi ognuno per la sua strada? >
< Se vuoi preparare i tuoi bagagli fa’ pure, Phoebe. Noi saremo nelle nostre stanze. Senza pernsare a quel dolore della tua lontananza che possa colpirci. >
Phoebe non riusciva a credere a quelle parole.
Pensare che le sue due sorelle fossero cambiate in quel modo e che la loro felicità ormai non potesse più appartenergli, la faceva davvero stare male.
Ora come non mai, aveva bisogno di stare da sola, attendendo il momento in cui affrontare il problema sarebbe stato talmente reale da non poter fare nulla per combatterlo.
La luce si era spenta per sempre dentro di lei e le tenebre stavano avanzando.
Il sonno avrebbe mostrato a loro la via in cui la lontananza sarebbe stata irreversibile.

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Capitolo 2
*** Sogni reali ***


La notte poteva portare consiglio nella mente offuscata e irrequieta delle tre sorelle, soprattutto mentre il maltempo stava rendendo la nottata alquanto turbolenta.
Le tre sorelle non riuscivano a dormire e il fatto che la loro divisione sarebbe stata reale da lì a pochi giorni, rendeva quei momenti insopportabili.
Voci, pensieri nella notte, paura che qualcuno lì potesse fare del male una volta che si sarebbero dovuti dividere per sempre.
Tutto ruotava intorno a quel timore reverenziale che l’amore e l’ostilità di una sorella non riuscivano a placare in nessun modo.
E mentre il cattivo tempo sferzava con insistenza e vigore quella casa, Phoebe si sentiva come una bambina piccola e indifesa che non riusciva a dormire.
Chiudeva gli occhi cercando di immaginarsi un mondo migliore, lontano dalle sue sorelle.
Ma una volta giunta ad un passo dal cielo e ad un passo da una vita di cambiamenti, ecco che le fiamme del dolore la circondano con tutto il suo dolore mentre i demoni della sua mente la inebriano di cattive speranze e di una morte che sarebbe giunta da lì a poco.
Tutto stava succedendo fin troppo in fretta per la povera Phoebe, lasciata sola in mezzo a quel destino che nessuno avrebbe mai voluto attraversare.
Non riusciva a capire come avrebbe fatto a passare dal paradiso all’inferno senza accorgersene.
Forse per il timore di essere convinta di farcela in qualsiasi momento.
Ma l’immagine in cui lei aveva le mani avvolte sul suo volto, gli avevano fatto capire che non ce l’avrebbe mai fatta a vivere da sola, perché l’unione delle sue sorelle era troppo forte. Troppo vivo per essere spezzato per il suo egoismo.
“Ti prego, lasciami andare” gridava disperata nel sonno Phoebe al suo demone “Prometto che…”
i singhiozzi del suo pianto furono interrotti da qualcuno che tentava di svegliarla mentre la paura di non riuscire a reagire si faceva sentire sempre di più.
< Phoebe! Svegliati! >
< Andate via! >
Riaprendo gli occhi in compagnia di sua sorella Prue, Phoebe constatò che tutto era stato un terribile incubo talmente reale da dover soffrire come non gli era mai successo prima.
< Va tutto bene, Phoebe. Era solo un terribile incubo. >
< Gli incubi non potevano essere più crudeli di così > rispose Phoebe con affanno < Mi trovavo in un paradiso. In una vita terrena che mi stava per appartenere, fino a quando i demoni della mia anima hanno preso il sopravvento e mi hanno rispedito all’inferno… Non so bene che cosa voglia dire, ma credo che forse… >
Phoebe non riusciva a dire altro, ancora troppo scossa per quello che aveva sognato.
L’immagine di quei demoni e delle fiamme che cercavano di avvolgerla, l’avevano resa debole e irrequieta mentre non Prue non poté fare altro che abbracciarla.
Abbracciare quella sorella che tanto gli era mancata senza pensare al futuro imminente che avrebbe potuto compromettere per sempre la loro felicità e il loro futuro.

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Capitolo 3
*** Riflessioni ***


Phoebe si trovava dinanzi alle sue valigie appena fatte il giorno prima
Dover abbandonare ancora una volta quella casa la faceva davvero star male, ma in fondo al suo cuore credeva di non avere nessun altro tipo di scelta.
< Quindi hai deciso di partire > fece sua sorella Piper avvicinandosi a lei < Non sarei più unite mai più come prima. >
< Piper, non ho ancora deciso. >
< La tua valigia qui in salotto fa’ pensare il contrario, non trovi? E poi cos’erano quelle urla che ho sentito stanotte? >
< Niente. Solo incubi. >
< Incubi premonitori? >
< Sinceramente non so davvero che cosa pensare. Sono molto scossa e confusa. >
Piper, che come sua sorella Prue non aveva voglia di rivedere la sua famiglia sgretolarsi ancora una volta, cercò di parlare a cuore aperto a sua sorella.
< Phoebe, hai provato ad ascoltare il tuo cuore? >
< L’ho fatto spesso, Piper. E non mi ha portato a niente di buono… >
< Ma per le tue sorelle potrebbe essere diverso, non pensi? >
< Come fai a crederlo? >
< Perché abbiamo passato molti anni insieme con nostra madre e nostra nonna. Ci sentivamo come una vera famiglia e adesso tu… Vuoi dimenticare tutto questo per ricominciare una nuova vita lontano? Ancora una volta? >
< Ci sono troppi ricordi 9n questa casa. E credo che sarebbe meglio… >
< a bene Phoebe, fai come vuoi. Tanto continueresti a mentire a te stessa all’infinito. >
< Cosa vuoi dire con questo, Piper? >
< Che non sarai mai felice. Né qui né lontano da noi… Se vuoi credere alle tue falsità, fai pure. Io e nostra sorella Prue abbiamo fatto di tutto per trattenerti… Ma vedo che non è servito a niente. >
Sentendo la discussione che stava prendendo una brutta piega, Prue raggiunse le sue sorelle per evitare di parlare di questo.
< Piper, sei ingiusta con nostra sorella. >
< Ah io sarei ingiusta? E lei che vuole voltarci le spalle allora? Ti sembra una cosa normale? >
< Piper, ormai nostra sorella è cresciuta… >
< Non abbastanza. Almeno non per me. >
Piper, che non riusciva a mandar giù l’abbandono di sua sorella, si rinchiuse in camera sua promettendole di non volerla mai più vedere, mentre lacrime di dolore inondavano il viso della sorella più piccola.
Sentendo il clacson del taxi pronta per portarla via, per Phoebe era giunto il momento della verità: rimanere a San Francisco o ricominciare una nuova vita?
< Devo andare, Prue. >
< Sì… vai. >
Phoebe, per quanto scossa potesse essere, non riusciva a guardare negli occhi nemmeno la sua sorella maggiore Prue.
< Non tornerà mai più come prima, vero Prue? >
< Non so dirtelo con certezza, Phoebe… Io e tua sorella Piper cercheremo di renderci conto della tua assenza, anche se sarà impossibile. >
< Certo… Vedrò di venirvi a trovare più spesso. Nostra sorella non può aver detto quelle cose. >
E nel mentre il taxi continuava a suonare il clacson con insistenza, il ricordo di una vita terrena diversa da quella stava prendendo il sopravvento.
Credendo alla fine che andarsene era davvero la scelta peggiore, Phoebe pagò subito il tassista scusandosi di non partire, concentrandosi ancora su quel momento in cui l’amore delle sue sorelle era stato più forte di qualsiasi cosa.
< Ma Phoebe… >
< HO visto noi tre che ci dividevamo ancora per prendere strade diverse, ma improvvisamente ho visto la figura di nostra nonna… Ancora non riesco a capire che cosa potesse dirci, ma la sua figura mi ha fatto capire che la nostra vita ha bisogno di essere vissuta insieme e divise non potrebbe avere nessun significato.
Le parole di quella luce che mi avevano fatto piombare ad un passo dal cielo e dalla nostra famiglia, era per me una premonizione che non poteva essere ignorata. >
< Quindi la figura di nostra nonna ti ha fatto capire… >
< Che non dovevo partire… E che la nostra vita insieme ha bisogno di un nuovo inizio, anche se non so quale. >
< Allora non ci resta altro che scoprirlo insieme > mormorò Piper con sguardo serio < Non avrei mai creduto che anche mia sorella Phoebe avesse fatto il mio stesso identico sogno. Davvero incredibile. >
< Questo ci fa’ capire quanto possiamo essere unite. > mormorò Prue prendendo la mano di sua sorella minore < Credo che sarebbe accantonare le nostre discrepanze e pensare al nostro rapporto da costruire. Non credete anche voi? >
Senza dire una parola, Piper e Phoebe si abbracciarono per non pensare più a quel passato tormentato che avrebbe potuto dividerle, ma ad un futuro diverso che avrebbero potuto scoprire solo insieme.
< Bene. Adesso che siamo riunite, che cosa pensate di fare? >
< Magare un gita lontano da qui per rievocare vecchi ricordi > propose Phoebe < Che ne dite. >
< Dico che è un’ottima idea > fece Piper.
< Allora andiamo. >
Phoebe si trovava dinanzi alle sue valigie appena fatte il giorno prima
Dover abbandonare ancora una volta quella casa la faceva davvero star male, ma in fondo al suo cuore credeva di non avere nessun altro tipo di scelta.
< Quindi hai deciso di partire > fece sua sorella Piper avvicinandosi a lei < Non sarei più unite mai più come prima. >
< Piper, non ho ancora deciso. >
< La tua valigia qui in salotto fa’ pensare il contrario, non trovi? E poi cos’erano quelle urla che ho sentito stanotte? >
< Niente. Solo incubi. >
< Incubi premonitori? >
< Sinceramente non so davvero che cosa pensare. Sono molto scossa e confusa. >
Piper, che come sua sorella Prue non aveva voglia di rivedere la sua famiglia sgretolarsi ancora una volta, cercò di parlare a cuore aperto a sua sorella.
< Phoebe, hai provato ad ascoltare il tuo cuore? >
< L’ho fatto spesso, Piper. E non mi ha portato a niente di buono… >
< Ma per le tue sorelle potrebbe essere diverso, non pensi? >
< Come fai a crederlo? >
< Perché abbiamo passato molti anni insieme con nostra madre e nostra nonna. Ci sentivamo come una vera famiglia e adesso tu… Vuoi dimenticare tutto questo per ricominciare una nuova vita lontano? Ancora una volta? >
< Ci sono troppi ricordi 9n questa casa. E credo che sarebbe meglio… >
< a bene Phoebe, fai come vuoi. Tanto continueresti a mentire a te stessa all’infinito. >
< Cosa vuoi dire con questo, Piper? >
< Che non sarai mai felice. Né qui né lontano da noi… Se vuoi credere alle tue falsità, fai pure. Io e nostra sorella Prue abbiamo fatto di tutto per trattenerti… Ma vedo che non è servito a niente. >
Sentendo la discussione che stava prendendo una brutta piega, Prue raggiunse le sue sorelle per evitare di parlare di questo.
< Piper, sei ingiusta con nostra sorella. >
< Ah io sarei ingiusta? E lei che vuole voltarci le spalle allora? Ti sembra una cosa normale? >
< Piper, ormai nostra sorella è cresciuta… >
< Non abbastanza. Almeno non per me. >
Piper, che non riusciva a mandar giù l’abbandono di sua sorella, si rinchiuse in camera sua promettendole di non volerla mai più vedere, mentre lacrime di dolore inondavano il viso della sorella più piccola.
Sentendo il clacson del taxi pronta per portarla via, per Phoebe era giunto il momento della verità: rimanere a San Francisco o ricominciare una nuova vita?
< Devo andare, Prue. >
< Sì… vai. >
Phoebe, per quanto scossa potesse essere, non riusciva a guardare negli occhi nemmeno la sua sorella maggiore Prue.
< Non tornerà mai più come prima, vero Prue? >
< Non so dirtelo con certezza, Phoebe… Io e tua sorella Piper cercheremo di renderci conto della tua assenza, anche se sarà impossibile. >
< Certo… Vedrò di venirvi a trovare più spesso. Nostra sorella non può aver detto quelle cose. >
E nel mentre il taxi continuava a suonare il clacson con insistenza, il ricordo di una vita terrena diversa da quella stava prendendo il sopravvento.
Credendo alla fine che andarsene era davvero la scelta peggiore, Phoebe pagò subito il tassista scusandosi di non partire, concentrandosi ancora su quel momento in cui l’amore delle sue sorelle era stato più forte di qualsiasi cosa.
< Ma Phoebe… >
< HO visto noi tre che ci dividevamo ancora per prendere strade diverse, ma improvvisamente ho visto la figura di nostra nonna… Ancora non riesco a capire che cosa potesse dirci, ma la sua figura mi ha fatto capire che la nostra vita ha bisogno di essere vissuta insieme e divise non potrebbe avere nessun significato.
Le parole di quella luce che mi avevano fatto piombare ad un passo dal cielo e dalla nostra famiglia, era per me una premonizione che non poteva essere ignorata. >
< Quindi la figura di nostra nonna ti ha fatto capire… >
< Che non dovevo partire… E che la nostra vita insieme ha bisogno di un nuovo inizio, anche se non so quale. >
< Allora non ci resta altro che scoprirlo insieme > mormorò Piper con sguardo serio < Non avrei mai creduto che anche mia sorella Phoebe avesse fatto il mio stesso identico sogno. Davvero incredibile. >
< Questo ci fa’ capire quanto possiamo essere unite. > mormorò Prue prendendo la mano di sua sorella minore < Credo che sarebbe accantonare le nostre discrepanze e pensare al nostro rapporto da costruire. Non credete anche voi? >
Senza dire una parola, Piper e Phoebe si abbracciarono per non pensare più a quel passato tormentato che avrebbe potuto dividerle, ma ad un futuro diverso che avrebbero potuto scoprire solo insieme.
< Bene. Adesso che siamo riunite, che cosa pensate di fare? >
< Magare un gita lontano da qui per rievocare vecchi ricordi > propose Phoebe < Che ne dite. >
< Dico che è un’ottima idea > fece Piper.
< Allora andiamo. >

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