When I met the woman I would call my own

di Fedies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I could have that voice playing on repeat for a week ***
Capitolo 2: *** She kissed me like there was nobody else in the room ***
Capitolo 3: *** She is the sweetest thing that I know ***
Capitolo 4: *** I have traveled the world, there's no other girl like you ***
Capitolo 5: *** And you and I we're flying on an aeroplane tonight ***
Capitolo 6: *** Let me know the truth before I dive right into you ***
Capitolo 7: *** A heart that's broke is a heart that's been loved ***
Capitolo 8: *** My bad habits lead to late nights endin' alone ***
Capitolo 9: *** When you're close up, give me the shivers ***
Capitolo 10: *** Dad always told me ***



Capitolo 1
*** I could have that voice playing on repeat for a week ***


Per Trixie fu veramente facile innamorarsi di Terry.
Da lontano, dagli spalti, mentre lui incitava i propri compagni durante i primi match contro la dMp e lottava come un dannato contro il mostruoso pupillo di Sunshine.
Trixie tratteneva il fiato con il cuore che le batteva forte ogni volta che Terry si rialzava dopo un colpo particolarmente duro.
Il figlio di Terryman aveva coraggio da vendere, possedeva il cuore di un campione e Trixie l’aveva capito subito.
Ma per ora si limitava a celare quell’amore segreto dietro i cori di incoraggiamento durante un incontro.

 

*


Con la fine apparente della dMp l’aria divenne più distesa e i ragazzi ebbero modo di divertirsi; Terry non era alla costante ricerca di una conquista come Kid o Dik Dik ma non disdegnava le attenzioni delle ragazze.
Nel frattempo Roxanne aveva cominciato a frequentare saltuariamente il rampollo dei Muscle, nonostante la sua scusa fosse l’amicizia di vecchia data tra sua madre e il piccolo Meat.
In compenso quelle frequenti uscite avevano introdotto anche Kiki e soprattutto Trixie ai nuovi talenti della Muscle League.
Fu durante un pomeriggio nel parco giochi vicino casa di Kid che Terry si accorse per la prima volta di lei.
In particolare si accorse del suo modo di sorridere, semplice e luminoso, per qualcosa che Wolly aveva detto.
“Quella è un’amica di Roxanne?” chiese all’improvviso Terry a Kid, placcandolo per un braccio.
Il lottatore parve sorpreso, era strano che Terry si interessasse direttamente a qualcuna.
“Ehm… sì, si chiama Trixie”
Trixie.
Quel nome lo avrebbe tormentato per un altro paio di giorni, prima che si decidesse a rivolgerle la parola.

 

*

Stava passeggiando da solo per le strade di Tokyo, di ritorno da un allenamento, quando la vide accovacciata sul marciapiede intenta ad allacciare le scarpe ad un bambino che doveva avere a stento sei anni.
“Ecco qua! Adesso non cadrai più ma stai comunque attento!”
Il piccolino ringraziò tutto contento e sfrecciò via.
Terry si godette lo spettacolo a distanza con un mezzo sorriso in volto.
Era anche una ragazza dolcissima oltre che gentile, proprio il genere preferito da Terry Kenyon.
“Ehi! Trixie!”
La ragazza, sentendo quella voce familiare chiamarla, arrossì fino alla punta dei capelli ma s’impose di calmare il battito cardiaco mentre si voltava.
Non voleva che la sua cotta fosse così palese, si sarebbe messa in ridicolo.
“Oh ciao Terry, tutto bene?”
“Alla grande, tu come te la passi? Se stai tornando a casa possiamo fare la strada insieme”
Trixie in realtà sarebbe dovuta passare a prendere un nuovo maglioncino eppure tornare a casa non le era mai sembrata una così ottima idea.
Inizialmente il tragitto fu silenzioso ma Terry prese di nuovo la parola.
“Non abbiamo parlato molto io e te”
“Roxanne solitamente è la chiacchierona” si difese lei, buttandola sul ridere.
“Studi anche tu biologia marina?”
“Oh no, io lavoro come commessa nei weekend e nel frattempo aiuto mia madre con la pasticceria… ma sono sempre alla ricerca di un lavoro che mi piaccia di più”
A Trixie fece piacere l’interessamento di Terry e cominciò a parlare più a ruota libera.
È anche una gran lavoratrice… accidenti questa ragazza è perfetta!
Per entrambi il vialetto di casa di Trixie venne raggiunto troppo presto, ormai la conversazione stava diventando molto spontanea e piacevole.
“Ti va se domani sera andiamo al cinema? Fanno un nuovo film western che vorrei guardare” propose Terry, con quel suo sorriso ammiccante a cui nessuno avrebbe mai detto di no.
Il cuore di Trixie fece un volo.
“Non amo molto il genere ma… se dopo mi porti a mangiare un ottimo hot dog accetto volentieri!”
“Affare fatto signorina! Ci vediamo domani sera”
“A domani Terry”
Quando il biondo la salutò con un occhiolino Trixie capì che ormai era perduta… era irrimediabilmente cotta di Terry Kenyon.

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Capitolo 2
*** She kissed me like there was nobody else in the room ***


I film western non erano così terribili come Trixie aveva immaginato e i racconti di Terry sul texas resero l’atmosfera molto più leggera e divertente a cena.
“Che mi dici di te? So solo che tua madre ha una pasticceria”
In effetti Trixie conosceva già bene la storia della famiglia Kenyon, adesso toccava a lei parlare.
“Oh sì, mamma è davvero una tipa divertente! Sono anch’io figlia unica comunque, i miei hanno divorziato quand’ero piccola”
Terry si sentì uno stupido, forse aveva premuto il tasto sbagliato.
Trixie intuì i suoi pensieri dall’espressione mortificata che aveva in volto così lo rassicurò subito: “Tranquillo, sono in ottimi rapporti, vedo mio padre almeno un paio di volte al mese”
Fu così semplice parlare, ridere e scherzare… come avevano fatto a ignorarsi per tutto quel tempo?!
“Mi piacerebbe molto uscire di nuovo con te, Trixie” ammise il texano dopo averla accompagnata fino al vialetto di casa come il giorno precedente.
Trixie sorrise al settimo cielo.
“Speravo tanto che me lo dicessi”

 

*
 

Roxanne e Kiki notarono subito una crescente intimità tra Terry e la loro amica ma non dissero nulla, certe che se fosse successo qualcosa Trixie si sarebbe confidata con loro.
Dopotutto per ora stavano solo uscendo.
“Mamma io vado! Non aspettarmi alzata!”
La signora Maekawa, la mamma di Trixie, sorrise mentre la sua bambina usciva di casa. 
Chissà chi era questo giovanotto che da qualche mese a quella parte la faceva andare così in visibilio.
Quella sera Terry l’avrebbe portata al bowling, uno sport americano che stava riscuotendo molto successo in Giappone; Trixie ne aveva sentito parlare ma non ci aveva mai giocato.
Il texano l’aspettava come al solito fuori al vialetto di casa, poggiato ad un muretto con un filo di paglia tra i denti e il suo solito sorriso mozzafiato.
“Sei davvero bella stasera” le disse sinceramente colpito, osservando il suo abitino nero che arrivava al ginocchio.
Trixie arrossì.
“Sono felice che lo pensi”
“L’ho sempre pensato” le assicurò con un occhiolino.
L’aria spavalda di Terry, che sul ring veniva spesso scambiata per presunzione, era parte integrante del suo carattere irruente e passionale, che spesso toglieva il respiro alla ragazza.
La serata fu divertente, anche più del solito, nonostante fosse impossibile sperare di vincere contro il biondo a qualunque sport.
Prima di andar via Terry fu impegnato in una lunga sessione di autografi, ma Trixie si era abituata in fretta e se ne stava in disparte con un sorriso educato. Era bello vedere che tanta gente sosteneva il wrestler.
“Mi dispiace essere interrotti così ma i fan sono parte integrante di ciò che facciamo, senza di loro non ci sarebbe il wrestling”
“Non c’è problema Terry, è ammirevole il modo in cui ti supportano e il modo in cui ricambi il loro affetto”
Parlare con Trixie era così facile, sembrava che riuscisse sempre a capire cosa intendesse e cosa provasse.
Terry decise che quella sarebbe stata la sera. 
Era un tipo coraggioso ed impaziente per natura ma con Trixie si era sforzato di prendere le cose con calma, di fare andare tutto nel verso giusto… ma adesso era pronto. Voleva stare con lei ed era quasi certo che anche lei lo volesse.
“Vieni, voglio portarti in un posto”
Per la prima volta le loro mani si sfiorarono e Trixie lasciò che le sue dita si intrecciassero con quelle del wrestler mentre le farfalle le volavano nello stomaco.
Terry l’aveva portata in un bellissimo parco, nonostante fosse buio si potevano notare i ciliegi ancora in fiore… il profumo era inconfondibile!
“Mio padre ha incontrato qui mia madre per la prima volta” le spiegò, abbandonando per un attimo l’aria disinvolta. La sua voce si caricò di tenerezza.
“Non mi avevi detto che tua mamma è giapponese” mormorò Trixie, con un sorriso dolce.
“Papà l’ha conosciuta mentre difendeva la Terra dai primi dMp. Mi ha sempre raccontato di essersi innamorato di lei subito, nel primo istante in cui la vide. All’inizio gli oppose molta resistenza… era un tipetto tosto, mia madre!” ridacchiò il texano.
Adesso Trixie capiva da chi avesse ereditato tanta ostinazione.
“Alla fine però Terryman l’ha conquistata” concluse per lui la ragazza.
“In realtà mamma non era mai stata immune ai suoi sentimenti ma lo nascose bene perché aveva paura che un wrestler famoso le spezzasse il cuore da un momento all’altro”
“Nessuno può biasimarla” si lasciò sfuggire Trixie, con un’espressione malinconica.
Terry si avvicinò a lei di un passo.
“Pensi che potrei farlo? Che potrei farti del male?” le chiese, con uno sguardo criptico.
“Non intenzionalmente. Ma Terry… tu sei uno dei giovani campioni della Muscle League, migliaia di ragazze impazziscono per te ed io non ho nulla in più a loro” 
La ragazza sospirò, guardando altrove.
Era difficile ammettere i propri timori a voce alta, le motivazioni per cui aveva sempre celato la sua cotta per il texano.
Terry si fece ancora più vicino e le prese delicatamente il mento, facendole girare il viso in modo da guardarla negli occhi.
“Tu sei diversa, Trixie. Pensi che uscirei con una qualunque? Che mi confidassi con la prima che capita? Per tutti i mandriani del Texas, a me non importa più nulla delle altre da quando ti conosco”
Trixie sentì un piacevole brivido risalirle la spina dorsale.
“Ti fidi di me?” le chiese ancora, scavandole dentro con i suoi occhi azzurri.
Come avrebbe potuto non fidarsi? Terry le stava parlando con il cuore in mano, la stava facendo sentire la persona più importante dell’universo.
“Sì, mi fido di te Terry” rispose senza esitazioni.
Il ragazzo sorrise.
“Allora mi concederai di fare questo…”
Si chinò verso di lei e un istante dopo la stava baciando.
Trixie sgranò gli occhi, con il cuore che batteva all’impazzata, ma quando Terry le cinse i fianchi con una stretta gentile ma vigorosa si lasciò andare definitivamente, rispondendo al bacio.
Fu in quel momento che cominciò tutto.

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Capitolo 3
*** She is the sweetest thing that I know ***


Se volete conoscere meglio Trixie cliccate qui
ho creato una moodboard per lei come
protagonista di questa raccolta.





Fu praticamente impossibile per Trixie vivere quella nuova relazione come desiderava visto che a distanza di pochi giorni la Muscle League era finita nei pasticci.
McMadd non era affatto felice di come i ragazzi si stavano comportando sulla Terra e aveva indetto un torneo con la misteriosa Generazione X appena diplomata alla Scuola di Ercole.
Terry era nervoso fino all’inverosimile così Trixie decise che per quella sera sarebbe stato meglio rimandare l’appuntamento e restare un po’ a casa per farlo calmare.
Per fortuna sua madre non c’era, così poteva evitare situazioni imbarazzanti.
Il biondo non faceva altro che sbraitare mentre lei smanettava ai fornelli.
“Puoi crederci?! Ci fa passare per dei buonannulla che si sono diplomati per chissà quale colpo di fortuna! Io ho battuto Buffaloman e Tirannoclaw!”
McMadd probabilmente stava esagerando ma era anche vero che i ragazzi avevano allentato un po’ la presa con gli allenamenti e le responsabilità da wrestler.
“Se sono stata io a distrarti in queste settimane Terry sappi che sono mortificata, davvero” mormorò la ragazza, dandogli le spalle.
“Cosa?! Non dirlo neanche per scherzo Trixie, tu non c’entri nulla, è McMadd che sta dando i numeri!”
Seguirono degli attimi di silenzio, durante i quali Trixie continuava a cucinare e Terry schiacciava gusci di noccioline riducendoli in polvere. Non l’aveva mai visto così nervoso e non sapeva come poterlo aiutare.
Dopo un po’ il texano si accorse del buon odore che stava invadendo la stanza.
Drizzò subito la testa nel sentire quel profumo così familiare…
“Trixie ma questo è…?”
“Il ribs! Ho letto la ricetta online, spero non sia un fiasco totale… ho pensato che magari sentendo i sapori di casa ti saresti calmato un po’”
Il cuore di Terry si sciolse mentre Trixie gli spiegava la sua idea con le guance rosse di imbarazzo e un timido sorriso buffissimo.
Il ribs era una ricetta texana che consisteva in costine di maiale affumicate spennellate di salsa barbecue fatta in casa.
Era una delle specialità di casa Kenyon, Terryman aveva insegnato la ricetta a sua moglie anni prima e Terry da bambino aspettava il venerdì sera solo per gustare quella bontà.
“Sono certa che non sarà come in Texas ma giuro di essermi impegnata” tentò di giustificarsi Trixie dopo aver messo il piatto fumante in tavola.
Terry per tutta risposta si alzò, fece il giro della cucina, e strinse la ragazza in un abbraccio.
Inizialmente la rossa fu sorpresa da quel gesto, dopodiché si rilassò contro le spalle muscolose di Terry.
“Sei davvero fantastica Trix…” mormorò il texano, con il viso immerso tra i suoi capelli.
“Quando vuoi Terry, sono qui per te, lo sai” rispose lei con un sorriso, depositandogli un piccolo bacio sull’avambraccio.


*

 

Il giorno del match Trixie era tesa come una corda di violino.
Jaeger aveva vinto con una violenza indicibile nei confronti di Dik Dik, costringendolo su una barella, e in più la ragazza – a causa di un malinteso con Kiki e Roxanne – non poteva contare sul supporto delle amiche.
Dannazione.
Quanto poteva essere forte Eskara? La stazza non prometteva bene, anche se Terry aveva lottato contro avversari più grossi.
No, doveva avere fiducia in lui, credere in lui e sostenerlo.
Prima di salire sul ring Terry le si era avvicinato, lasciandole un innocente bacio sulla fronte. Dopotutto non avevano ancora detto in giro della loro relazione, non sapeva quanto tragica potesse essere la reazione delle fan del ragazzo.
“Coraggio piccola, cos’è quel muso lungo? Gliela farò vedere io a quel bestione!”
Suo malgrado Trixie aveva sorriso.
“Sta attento” gli disse soltanto, stringendogli un braccio per più tempo del dovuto.
Terry aveva annuito con un occhiolino ed era salito sul ring.
Le preoccupazioni di Trixie però si rivelarono presto più che fondate.
Eskara teneva legato Terry alle corde del ring in una mossa molto poco legale. Quando finalmente McMadd si era deciso ad intervenire il texano, testardo come non mai, aveva rifiutato di farsi aiutare.
“Il suo maledetto orgoglio!” esclamò tra sé e sé la ragazza, frustrata.
Per fortuna dopo un po’ Roxanne e Kiki, insieme a Kid e Meat, furono al suo fianco per supportare Terry.
“Andrà tutto bene, Terry è un tipo tosto” tentò di rassicurarla la sua migliore amica, anche se neppure lei appariva convinta.
Ogni volta che il biondo si scagliava su Eskara l’altro lottatore rispondeva con la medesima mossa, migliorata in prestazione e cattiveria.
Il marchio del vitello venne presto trasformato in marchio del bisonte, con ripercussioni dolorosissime su Terry.
Quando Trixie sentì le sue urla sofferenti pensò quasi di svenire.
“C’è qualcosa che non va in questo tizio!” sbottò la rossa, dopo che Eskara ebbe ignorato Jeager che gli diceva di smettere ora che l’aveva sconfitto.
Terry provò a reagire ma fu il primo a rimanere a bocca aperta quando sotto i suoi colpi la falsa identità di Eskara cedeva; dal costume elegante venne fuori un mostro e tutta l’arena trattenne il fiato.
Se persino Kevin Mask era turbato da quello spettacolo allora la situazione era veramente seria.
Eskara si lanciò in un’invettiva contro Terry, umiliandolo tessendo le lodi di suo padre Terryman. Trixie strinse i pugni, sapeva che quello era il punto debole del ragazzo.
“Non ascoltarlo Terry! Tu sei un grande lottatore, tuo padre è fiero di te!” urlò la rossa, seguita a ruota da Kid e Meat.
Per un attimo il texano, sentendo la voce della ragazza, parve riscuotersi e tentò il suo colpo del piede rotante.
“Possibile che non provi nessun dolore?!” chiese Trixie a Roxanne, mentre Eskara rideva.
L’amica non sapeva cosa dire, scioccata quanto lei.
Un attimo dopo il wrestler della Generazione X stava copiando anche quella mossa, eseguendola a due gambe sul ginocchio di Terry.
Le urla del biondo furono lancinanti e Trixie sentì un conato di vomito salirle in gola guardando il ginocchio del ragazzo compiere dei movimenti che probabilmente gli stavano spezzando le ossa.
Era finita, Terry non poteva vincere, ma a Trixie non importava più della sua permanenza sulla Terra… voleva solo che uscisse da quel ring sano e salvo.
Non contento Eskara lo afferrò per i capelli, alzandolo in aria.
“Basta! Lascialo stare, hai vinto ormai!”
Le grida di Trixie e del resto del pubblico furono inutili, Eskara stava già facendo calare il gelo sull’arena nella sua copia corretta della Kinniku Buster.
La ragazza aveva visto quali effetti terribili avesse sugli avversari di Kid, con la presa del triangolo di Eskara i danni su Terry sarebbero potuti essere permanenti.
La sua carriera sarebbe potuta finire!
Mentre Terry cadeva al suolo con una violenza inaudita l’urlo di Trixie spaccò l’aria; tutto ciò che Roxanne riuscì a fare fu stringerla in un abbraccio.
Terry giaceva a terra con gli occhi vitrei.

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Capitolo 4
*** I have traveled the world, there's no other girl like you ***


Nel caso ve lo foste chiesto:
il titolo della storia e i titoli dei singoli capitoli
sono presi da canzoni dell'album Divide di Ed Sheeran;
credo proprio che sia la colonna sonora di Trixie e Terry!




 


 

“Per favore! Deve farmi entrare, la prego!”
“Mi dispiace signorina ma ho l’ordine di far accedere solo i parenti più prossimi”
Trixie avrebbe voluto sbraitare per il nervoso, da quando Terry era arrivato in ospedale nessuno si era degnato di dirle dove si trovasse e come stesse.
“Almeno mi dica cosa gli stanno facendo, la supplico!”
Il medico dovette notare la disperazione negli occhi di Trixie e cedette con un sospiro.
“Terry Kenyon è in sala operatoria, le sue condizioni sono critiche, è stato necessario rianimarlo. Non posso dirvi altro signorina, mi dispiace”
Il dottore si congedò e Trixie si lasciò cadere su una delle sedie in sala d’attesa, pallida come uno straccio.
Era sola.
Roxanne e Kiki stavano provando a sostenere Kid alla vigilia del match con Hydrozoa, Wolly e Dik Dik erano ricoverati qualche stanza più in là…
Non aveva mai provato così tanta paura e preoccupazioni in vita sua.
Terry era sospeso tra la vita e la morte e lei si sentiva distrutta al pensiero di poterlo perdere.
Credo di essere innamorata di lui.
Si tenne la testa tra le mani, bel momento per accorgersi dei propri sentimenti! 
Trixie trascorse la notte sulle scomode sedie di plastica dell’ospedale, tempestata dalle chiamate apprensive di sua madre e delle sue amiche.
Soltanto la mattina dopo un infermiere le permise di recarsi nella camera dove Terry stava riposando.
La ragazza raggiunse il letto del wrestler con il cuore che le martellava ad ogni passo.
Terry aveva fasciature per tutto il corpo ed era collegato ad una flebo e ad una macchina che teneva sotto controllo il suo battito cardiaco.
“È molto debole ma è fuori pericolo, quando i farmaci smetteranno di fare effetto si sveglierà” la rassicurò l’infermiere.
Trixie si sedette accanto a lui e gli strinse forte la mano, con le lacrime agli occhi.
“Guarda come ti sei ridotto! Dannato te e il suo stupido coraggio!” borbottò con la voce rotta.
“Non puoi fare così, capisci? Rischi di farmi morire di paura ogni volta che sali su quel ring”
Non era sicura che Terry riuscisse ad ascoltarla ma sfogarsi la stava facendo sentire meglio.
Quasi come se udisse il suono della sua voce, il biondo pian piano aprì gli occhi.
Ogni fibra del suo corpo era dolorante, non era mai uscito conciato così male da un match.
Ci mise un po’ per ricordarsi cosa fosse successo e dove si trovasse, poi mise a fuoco la figura di Trixie china su di lui che gli stringeva la mano con gli occhi lucidi.
Riuscì a sussurrare il suo nome e la ragazza sobbalzò.
“Terry! Oh mio Dio Terry, stai bene?! Anzi no, non dire niente, non sforzarti… devi recuperare le forze”
Adesso Trixie piangeva di gioia e accarezzava dolcemente le guance del wrestler.
“Io… mi dispiace” disse Terry con la voce rauca.
“Ti dispiace? E per cosa?”
“Per averti deluso” il suo tono era sconfitto.
“Terry ma che vai a pensare?! Io sono solo infinitamente grata che tu sia qui con me, tutto intero. Hai rischiato grosso, lo sai? Ed io… ho avuto tanta paura di perderti” ammise con un brivido.
Il texano si lasciò coccolare e realizzò quanto avesse bisogno della presenza di Trixie accanto a sé. Riusciva a rimettere insieme i pezzi con un solo sorriso.
Improvvisamente la paura cieca di lasciare la terra e perdere la ragazza tornò prepotente.
“Torneremo alla scuola di Ercole vero…?”
Per un attimo anche Trixie fu assalita dall’ansia di una simile prospettiva ma suo malgrado scosse la testa.
“Kid è ancora in gioco, sta combattendo proprio ora contro Hydrozoa”
“Devo andare da lui! Ha bisogno del mio sostegno!”
Trixie lo spinse nuovamente sul letto, sotto il suo sguardo deciso.
“Terry devi riposare!”
“Trixie ti prego… Se Kid non ce la fa verremo tutti rispediti a casa, gli serve il nostro aiuto, io… io non posso permettermi di perderti”
Forse il momento di debolezza aveva aiutato, ma era assurdo sentire quelle parole venire fuori dalla bocca dell’orgoglioso Terry Kenyon.
Gli occhi di Trixie brillavano pieni di lacrime.
“Tu non mi perderai mai Terry, hai capito?”
Il biondo sporse la testa in avanti e catturò le labbra della ragazza in un bacio quasi disperato, che gli portò via metà delle energie che aveva riacquistato.
“Vieni, ti aiuto”
“A fare cosa?”
“Kid ci aspetta, no?”
Terry sorrise. Era certo che Trixie avrebbe capito, lei capiva sempre.

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Capitolo 5
*** And you and I we're flying on an aeroplane tonight ***


La Generazione X era stata sconfitta, Kid aveva battuto quel farabutto di Mars e i ragazzi della seconda generazione sarebbero rimasti sulla Terra a lottare contro i malvagi.
Trixie era al settimo cielo, Terry non sarebbe stato spedito lontano da lei!
Chissà se ad attenderli c’erano alcuni momenti di serenità, magari per fare qualcosa da veri fidanzati.
La ragazza non aveva mai preteso nulla, sapeva che quello di Terry era praticamente un lavoro a tempo pieno oltre che una passione e non voleva distrarlo dal wrestling.
Eppure, alla fine di quel torneo che gli era quasi costato la vita, il wrestler aveva deciso che del tempo da solo con Trixie sarebbe stato più che meritato.
Sapendo ciò che aveva passato, la Muscle League non si fece troppi problemi a concedergli una settimana di ferie.
Quel sabato mattina Trixie se ne stava come al solito dietro la cassa nel negozio di abiti da donna al centro di Tokyo; la proprietaria era un’amica di sua madre ed era stata ben felice di assumerla per i weekend. Trixie se ne intendeva di moda e poi era sempre molto gentile con le clienti.
Terry entrò rivolgendole un grande sorriso che lei, stupita, ricambiò.
“Ehi, che bella sorpresa! Se aspetti un pochino vado in pausa pranzo così mangiamo insieme” propose Trixie, prendendosi un casto bacio sulle labbra.
“Non c’è tempo signorina, abbiamo delle valige da preparare!” esclamò Terry, che sapeva bene come organizzare una sorpresa.
Lei parve spaesata.
“Valige? Ma di che parli?”
“Ti porto in vacanza piccola, sulle spiagge soleggiate di Tahiti… solo io e te!”
Per i primi tre secondi Trixie pensò che Terry fosse impazzito, come potevano mollare tutto ed andarsene così per quasi una settimana?
Poi mandò tutto al diavolo e pensò che un po’ di romantica solitudine sarebbe stata proprio ciò che si meritavano.
La madre di Trixie si lasciò andare all’apprensione ma per fortuna miss Mary e Roxanne promisero alla ragazza che si sarebbero occupate di lei e che l’avrebbero tranquillizzata. I ragazzi non parvero neanche sorpresi di un’improvvisa partenza di Terry e così già quel sabato pomeriggio i due si ritrovarono all’aeroporto di Tokyo con due trolley al seguito.
Per quanto fossero stati discreti ormai la notizia era già su molte riviste: Terry Kenyon usciva con una misteriosa ragazza rossa e la stava portando chissà dove per una fuga romantica!
“Ignora i titoli di quei giornali, Trix. In questi giorni ci saremo solo noi due, capito?”
Trixie annuì con un dolce sorriso, ora più sollevata.
Non le andava di combattere lo stuolo di fan di Terry assetate di sangue. 
“Non sono mai stata a Tahiti!” esclamò entusiasta una volta che l’aereo fu decollato.
“Ti piacerà vedrai, ti insegnerò a fare surf, le spiagge lì sono pazzesche”
Se quello era un sogno Trixie sperò di non svegliarsi mai, Terry era un ragazzo dannatamente perfetto.


*

 

Il texano aveva ragione: Tahiti era il gioiello della Polinesia francese. 
Avevano fatto surf come promesso, esplorato la barriera corallina, fatto escursioni sulle cime di enormi vulcani ormai spenti…
“Credo che potrei restare qui per sempre” dichiarò la ragazza, stesa al sole su una delle spiagge tropicali.
Terry sorrise.
Che il wrestler avesse un fisico scultoreo non era una novità ma Trixie dovette comunque imporsi autocontrollo per non saltargli addosso davanti a tutta la spiaggia.
In realtà neanche Terry fu immune alla bellezza della ragazza, che faceva la sua bella figura in bikini. Se avesse seguito il suo istinto si sarebbe già spinto oltre ma aveva un forte senso di protezione verso Trixie quindi oltre a dormire insieme non avevano fatto nulla in quelle notti.
Lei aveva scoperto che il petto del wrestler era il miglior posto al mondo per addormentarsi e Terry fu ben felice di stringerla a sé dopo il naturale imbarazzo iniziale.
“Non dirlo a me baby, questo posto è il paradiso” aggiunse lui, sorseggiando un cocktail da una noce di cocco.
La sera del penultimo giorno cenarono su una meravigliosa terrazza che affacciava sull’oceano; Trixie indossava un meraviglioso abito chiaro e aveva un fiore di ibisco tra i capelli.
Terry rimase ad osservarla per più tempo del previsto.
“Terry io…-”
“Credo che stiamo pensando la stessa cosa” la interruppe lui con un sorriso.
La ragazza prese un profondo respiro.
“Questi giorni qui sono stati incredibili, tu sei stato incredibile… ed io credo di provare qualcosa di molto forte per te” ammise, con il classico vuoto nello stomaco che accompagna sempre le dichiarazioni importanti.
Terry l’accarezzò con lo sguardo, perdendosi nei suoi occhi nocciola.
Non voleva dire ti amo, per quanto fosse certo di provare lo stesso, non voleva rovinare tutto con delle parole così importanti.
Forse però una parte di Trixie quasi sperava che glielo dicesse, per non sentirsi fuori luogo.
“Trixie tu sei unica, dico sul serio. Non ho mai trovato una ragazza come te con cui poter parlare di tutto e che mi capisse al volo e anche io credo di provare…-”
Il discorso del texano fu interrotto da una sorta di vortice, fece catapultare fuori niente di meno che Kid Muscle, seguito da Checkmate, Meat, Roxanne e Kiki.
I due li guardarono stralunati.
“Ragazzi ma che diavolo…”
“Scusate, non volevamo interrompere nulla… mai sentito parlare della Suprema Sfida dei Muscle?” chiese Kid, innocentemente.
Trixie sospirò, la vacanza era finita.

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Capitolo 6
*** Let me know the truth before I dive right into you ***


Kid aveva vinto la sfida della Forza Suprema sostenuto dai suoi amici e subito dopo Terry, Trixie e tutti gli altri avevano fatto ritorno in Giappone.
La vita stava tornando alla normalità e alla ragazza non dispiaceva; da qualche giorno era riuscita a far partire il suo progetto online come organizzatrice di eventi per non dover più lavorare al negozio di vestiti, sperava di ricevere qualche prenotazione quanto prima.
Terry era tornato ad allenarsi e le cose tra loro due procedevano bene e con estrema dolcezza, anche se nessuno aveva mai fatto appello alle parole “ti amo”.
Non era così indispensabile dopotutto, giusto…?
La tempesta arrivò in un pomeriggio di mezza estate.
Il figlio di McMadd aveva indetto una replica del prestigioso torneo Chojin, il sogno di qualunque wrestler del mondo che aspirasse a diventare il migliore.
Terry non aveva avuto dubbi, si sarebbe allenato come un matto per passare le selezioni.
Il problema era un altro: la fase preliminare si sarebbe tenuta, per ogni combattente, nel proprio paese d’origine. Terry sarebbe dovuto tornare in Texas per almeno un mese, senza contare i tempi per allenarsi.
Come avrebbe reagito Trixie?
Il pensiero lo agitava non poco, non voleva assolutamente perderla né vederla soffrire.
Le avrebbe parlato l’indomani, quella sera desiderava solo godersi una cena in un buon ristorante in compagnia del suo sorriso luminoso. Magari quella sarebbe stata la loro notte.
Terry si fece trovare nel cortile di casa Maekawa alle otto in punto; Trixie uscì poco dopo con indosso un meraviglioso abito dorato.
Il texano prese un profondo respiro.
Era bella, era dannatamente bella, e non voleva che fosse l’ultima sera in cui la vedeva così felice.
Trixie si avvicinò a lui e Terry la prese per i fianchi, lasciandole un lungo bacio sulle labbra.
Lei si staccò con il sorriso.
“Dove mi porti di bello?”
“È una sorpresa piccola”
Il ristorante che il texano aveva scelto era all’ultimo piano della Tokyo Tower e le vetrate permettevano di ammirare il meraviglioso panorama illuminato della capitale giapponese.
Trixie rimase a bocca aperta, rivelando quella genuina curiosità che Terry adorava.
Dopo che il cameriere ebbe preso le loro ordinazioni si misero a chiacchierare come sempre, la ragazza era entusiasta mentre spiegava a Terry in cosa consisteva il suo nuovo lavoro come party planner. 
Era bello vederla così felice ma il texano non poteva nascondere un po’ di inquietudine sapendo ciò che avrebbe dovuto dirle.
Trixie notò subito quel suo strano stato d’animo.
“Va tutto bene?” - gli chiese, prendendogli la mano che aveva poggiato sul tavolo - “Sembri pensieroso”.
Un brivido attraversò la spina dorsale del wrestler a quel contatto. Si sforzò di sorridere.
“Finché sei qui va tutto a gonfie vele, babygirl”
Che situazione del cazzo che lo attendeva…
 

*

Alla fine della cena Trixie raccolse tutto il coraggio di cui disponeva e invitò Terry a casa sua, con la scusa che la madre avrebbe trascorso la notte a badare a sua zia in un altro quartiere.
Casa della ragazza era un posticino tranquillo, sviluppato su due piani; fino a quel momento Terry ne aveva visto solo uno, dove c’erano soggiorno e cucina.
Camera di Trixie era proprio come lei: lilla, semplice e al profumo di lavanda.
“Non è niente di speciale” disse la ragazza, ridacchiando.
Terry sorrise: “Dovresti vedere la mia in Texas! Era un vero casino, mia madre minacciava sempre di lasciarmi senza cena se non mettevo in ordine”
Trixie fu intenerita dalla visione di un piccolo ed indisciplinato Terry Kenyon in mezzo ad una stanza disordinatissima.
Da quel momento in poi l’imbarazzo cominciò a farsi sentire e Terry capì di dover prendere in mano la situazione per metterla a proprio agio.
“Se vuoi possiamo vedere la tv oppure fare un gioco da tavolo… ah scusa devo prenderti un pigiama…-”
Trixie era davvero buffa in preda al nervosismo, parlava a raffica e le guance le si colorarono di rosso.
Terry la interruppe con un bacio molto meno casto dei precedenti e lei con un sospiro si abbandonò alle sue labbra esperte.
Fecero l’amore quella notte, con l’anima e il corpo.
Entrambi in un modo o nell’altro lo fecero per la prima volta, perché Trixie non aveva mai permesso a nessuno di toccarle il corpo in quel modo mentre Terry non aveva mai permesso a nessuna di sfiorargli il cuore.
Mentre la ragazza dormiva stretta al suo petto nudo il texano fissava il soffitto, senza riuscire a chiudere occhio.
L’indomani le avrebbe spezzato il cuore, dicendole che sarebbe partito per gli Stati Uniti per due lunghi mesi.

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Capitolo 7
*** A heart that's broke is a heart that's been loved ***


“Cosa vuol dire che te ne vai?”
Trixie era spiazzata e per un attimo sperò di aver capito male le parole che Terry, con un’espressione cupa, le stava rivolgendo.
Era ormai il tramonto ed entrambi si trovavano sul marciapiedi fuori la pasticceria della signora Maekawa.
La ragazza quella mattina si era svegliata da sola dopo la notte più bella della sua vita… avrebbe dovuto capire subito che qualcosa non andava.

“È il torneo di wrestling più prestigioso al mondo Trix, ho bisogno di partecipare”
“Avresti potuto parlarmene prima! Non portarmi a letto, andare via come un ladro e poi venire qui a dirmi che domani volerai oltreoceano”
Gli occhi le si riempirono di lacrime e Terry avvertì una dolorosa stretta allo stomaco.
Aveva rovinato tutto.
“Trixie ti prego non dubitare mai di quello…-”
“Sai cosa? Tua madre aveva ragione, tu sei un wrestler famoso ed io la stupida ragazza di turno che si è innamorata di te… va al diavolo Terry!”
Non più capace di trattenere le lacrime, Trixie si era voltata di scatto e prese a correre verso casa mentre il biondo se ne stava lì, gelato sul posto.
Trixie si era innamorata di lui.
Perché non glielo aveva mai detto? E perché lui era stato così idiota da non capire e da non rivelarle subito i propri sentimenti?
Non aveva importanza ormai, pensò amareggiato.
L’indomani sarebbe partito per gli Stati Uniti per inseguire i propri sogni… ma nel frattempo aveva perso la ragazza più speciale che avesse mai incontrato.

 

*


Per diverso tempo Trixie fu inconsolabile, nonostante Roxanne e Kiki si fossero messe d’impegno per distrarla.
Tokyo era tristemente monotona senza i ragazzi.
In giro era rimasto solo Kid, con Meat alle calcagna che provava in tutti i modi a farlo allenare.
Le cose tra lui e Roxanne come al solito sembravano ad un punto morto, così la ragazza poté dedicarsi a tempo pieno alla sua amica.
Il sito di event planning stava iniziando a riscuotere successo e con l’organizzazione di alcune feste di compleanno Trixie era riuscita a riprendersi un po’.
Dire che non pensava a Terry sarebbe stata una clamorosa bugia.
Per il primo, lunghissimo mese non lo sentì neanche una volta e non trovava notizie su di lui online.
Si sentiva una sciocca, lui l’aveva illusa e usata eppure lei continuava ancora a dargli importanza.
Le qualificazioni per il torneo sarebbero iniziate tra pochi giorni eppure a Trixie le giornate continuavano a sembrare tristi e vuote.

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Capitolo 8
*** My bad habits lead to late nights endin' alone ***


Le qualificazioni alle fasi finali del torneo Chojin sembravano andare a gonfie vele per Terry e Trixie, che non riusciva ad ignorare il suo volto quando compariva al telegiornale, pensò che fosse una mera consolazione.
Almeno liberarsi di lei era servito a qualcosa.
Stava preparando una composizione di palloncini per una festa di compleanno che le era stata commissionata quando Roxanne, su di giri, fece capolino nel suo studio.
“I ragazzi tornano domani, hanno organizzato un party, non puoi non esserci”
Trixie fissò la sua migliore amica come se fosse impazzita.
“Il fatto che Terry ritorni in Giappone è proprio un buon motivo per non farsi vedere in giro”
Sul volto della mora si aprì un sorriso furbetto.
“Proprio qui casca l’asino, Trix. Jaeger mi ha invitato e il suo amico Turbinski ha chiesto di estendere l’invito anche a te… Terry capirà cosa si è perso!”
Trixie avrebbe voluto mostrarsi convinta come la sua amica ma non era lei il tipo di ragazza da vendette in grande stile.
Inoltre qualcosa le diceva che sotto ci fosse anche una mezza idea di far ingelosire Kid.
“Non lo so Roxanne, non m’ispira molto questa faccenda”
“Scegli il vestito più elegante del tuo repertorio e non preoccuparti, al resto penso io”
La rossa sospirò, non si prospettava nulla di buono all’orizzonte.



 

*




Il party, ospitato in un grande hotel al centro di Tokyo, avrebbe preceduto la cerimonia d’apertura del giorno successivo.
C’erano tutti i lottatori qualificati, uno per ogni paese, o almeno quelli che contavano.
Trixie si sentiva terribilmente a disagio nel suo abito argentato nonostante il wrestler russo, Turbinski, l’avesse già riempita di lodi e complimenti.
Era un tipo galante, non c’era dubbio, ma troppo chiacchierone per i gusti di Trixie.
Inutile dire che Roxanne pendeva dalle labbra di Jaeger dall’inizio della serata e aveva scambiato poche parole con le amiche.
Kiki era stata la prima a notare la solita combriccola di Kid ed era andata immediatamente da Checkmate per salutarlo.
Trixie cercava di tenersi in disparte in ogni modo, non aveva ancora visto Terry e sperava di ritardare quel momento il più a lungo possibile.
Turbinski le aveva preso da bere e le raccontava qualcosa sulla sua terra natale vicino al tavolo del buffet.
Ciò che Trixie non sapeva però era che Terry aveva visto lei.
Quando Kid e Dik Dik l’avevano trascinato a quella festa, senza che avesse nemmeno il tempo di disfare i bagagli, il wrestler statunitense aveva avvertito un formicolio sotto pelle al pensiero che avrebbe rivisto Trixie.
Si era limitato a guardarla da lontano, senza farsi notare.
Cosa avrebbe potuto fare, dopotutto? Non poteva di certo pretendere di salutarla come se non fosse successo nulla dopo il modo orribile in cui l’aveva lasciata.
Il pensiero di quella notte lo tormentava da mesi ormai.
Trixie era meravigliosa nel suo vestito pieno di cristalli, che la faceva sembrare ancora più luminosa del solito.
Ma quando Terry aveva visto Turbinski gravitarle così attorno, offrirle un drink e farla arrossire per qualche complimento aveva stretto i pugni per la frustrazione.
Come diavolo si permetteva quel russo da strapazzo di provarci con lei?
Li fissava, parlavano con i volti pericolosamente vicini e Trixie stava sorridendo, probabilmente per qualcosa che Turbinski aveva detto.
Terry si sentiva impotente.
“Ti aspettavi che avrebbe passato la vita a piangersi addosso mentre tu pensavi ai fatti tuoi?”
Il texano si voltò di scatto verso la proprietaria di quella voce.
Roxanne lo aveva colto in fragrante e lo fissava contrariata.
“Non volevo farle del male” la voce di Terry era stanca… triste, quasi.
“Ma l’hai fatto” - precisò Roxanne - “e Trixie non se lo merita”
Lo sapeva, dannazione.
Trixie era fantastica, era diversa da qualsiasi ragazza avesse mai conosciuto ed era riuscito a mandare tutto a puttane.
“Da quanto va avanti con il russo?”
Non riusciva a trattenersi, doveva sapere.
Roxanne scosse la testa, gli uomini non impareranno proprio mai la lezione.
“Da questa sera se proprio vuoi saperlo, l’ho convinta io ad uscirci”
Terry stava fissando la ragazza oltraggiato.
“Ma che cazzo Roxanne!” - si aspettava almeno un minimo di comprensione, erano amici dopotutto.
“Ma cosa, Terry?! Negli ultimi mesi ci sono stata io qui ad asciugare le lacrime di Trixie mentre tu eri dall’altra parte del mondo”
“Non mi stavo esattamente girando i pollici” fu la risposta risentita del biondo.
“Avresti potuto andare negli Stati Uniti senza chiudere definitivamente con lei invece hai preferito fregartene dei suoi sentimenti perché la reputavi una distrazione”
Il peso della verità racchiusa nelle parole di Roxanne lo colpì con una violenza che superava di gran lunga quella che gli era stata inferta dai suoi peggiori avversari sul ring.
Terry contrasse la mascella senza poter ribattere.
Quando con la coda dell’occhio vide Turbinski poggiare una mano sul fianco di Trixie decise che ne aveva avuto abbastanza di quella maledetta festa.
Prima che potesse fare dietro front però la voce di Roxanne lo richiamò ancora una volta.
La ragazza lo stava fissando con uno sguardo penetrante.
“Se ci tieni davvero a lei trova un modo per riprendertela e stavolta fai le cose sul serio”

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Capitolo 9
*** When you're close up, give me the shivers ***


Il torneo stava iniziando in tutta la sua magnificenza… se così poteva essere definita un’agguerrita sfida di morra cinese.
Terry fu molto più impegnato a guardare la folla sugli spalti e sobbalzò appena quando notò la chioma rossa di Trixie seduta come sempre in prima fila insieme a Kiki e Roxanne.
La presenza di Turbinski a pochi passi gli ricordò però che Trixie non era lì per lui.
Il pensiero lo infastidì più di quanto avrebbe mai ammesso.
“Penso proprio che dovresti parlare con la tua ragazza, mein freund”
Terry sorrise senza la minima traccia di divertimento, rivolgendo il proprio sguardo a Jaeger.
“Non credo di avere una ragazza al momento quindi è difficile parlarle”
La voce di MacMad e del suo strampalato figlio interruppe quella che il tedesco avrebbe definito una conversazione molto interessante.


 

*



“Hanno davvero preso delle povere ragazze soltanto per avere qualcuno da lanciare da dieci metri? Che razza di idioti” borbottava Roxanne, cupa e innervosita dalla sciocca sfida appena proposta dai MacMad.
Nella prima batteria avrebbe corso anche il russo Turbinski ma Trixie sembrava molto più interessata a fissare malinconica una testa bionda dall’altro lato della spiaggia.
“Fingiti entusiasta Trix, ci stai uscendo insieme” le bofonchiò all’orecchio Kiki, dandole una lieve gomitata.
Trixie alzò gli occhi al cielo.
“Non sto uscendo con nessuno, ho solo accettato un invito per non essere maleducata”
Il boato del pubblico le distrasse dal battibecco: Turbinski aveva preso il volo, sbaragliando gli avversari e afferrando la ragazza.
“Ha proprio una passione per le rosse questo tizio” affermò Kid, con la solita ingenuità, mentre osservava l’ostaggio ora in salvo.
Terry serrò la mascella mentre Checkmate e Meat regalarono un’occhiataccia al figlio di King.
Kid come al solito sembrava cadere dalle nuvole.
“Cosa?! Che ho detto di male?”
Arrivò finalmente il turno della batteria di Terry.
A Trixie venne praticamente spontaneo trattenere il fiato appena i tre wrestler si posizionarono ai posti di partenza.
Erano mesi che non vedeva una sfida di Terry dal vivo e la sensazione di ansia alla bocca dello stomaco non era andata via, pur essendo consapevole che quello che stava guardando non era più il suo ragazzo.
Il pensiero le fece tornare le lacrime agli occhi per un istante ma Trixie riuscì a ricacciarle indietro prima che Roxanne se ne accorgesse.

“Ma chi ha fatto questi accoppiamenti? È assurdo che uno tra Terry e Jeager venga eliminato al primo turno!”
Tutto il pubblico parve condividere le proteste di Kiki.

 

*



Terry e il tedesco si scambiarono un’occhiata circospetta, nel torneo Chojin non c’era posto per i legami d’amicizia.
Il texano prese posizione provando a sgomberare la mente il più possibile.
Doveva dimenticarsi della presenza di Trixie sugli spalti e smetterla di preoccuparsi di Jeager. Era un avversario come un altro.
Aveva lavorato sodo per arrivare fin lì, aveva rinunciato a tutto per qualificarsi al torneo Chojin, non c’era posto per le distrazioni.

 

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Capitolo 10
*** Dad always told me ***


Trixie poteva immaginare come Terry si sentisse in quel momento, con i suoi due avversari impegnati a parlare con i propri allenatori, che fornivano loro gli ultimi consigli e tutto il supporto per quella sfida così importante.
Trixie sapeva sempre come Terry si sentiva.
Sapeva quanto avrebbe voluto Terryman lì a sostenerlo, a rivolgergli anche solo un pollice alzato per fargli capire che era fiero di lui. Sapeva anche che a causa del suo maledetto orgoglio Terry non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce.
Appena venne dato il via alla corsa fu chiaro da subito che la vittoria sarebbe stata una questione privata tra Terry e Jeager.
Per un attimo Trixie fu certa che il texano, molto più veloce, l’avrebbe spuntata e il suo cuore prese a battere all’impazzata.
Eppure improvvisamente Terry si era bloccato sul posto per poi prendere a correre dal lato opposto della spiaggia, verso la riva, dopo aver urlato qualcosa a Jeager.
Tutti i presenti, Trixie compresa, rimasero attoniti mentre il tedesco afferrava la ragazza.
“Ma che diavolo stai facendo, Terry?” si chiedeva Trixie, spaesata.
Poi capì.
Terry correva verso il mare… per salvare un bambino.
La foga della gara aveva reso ovattate le sue grida e quelle della mamma, che chiedeva aiuto.

Nel preciso istante in cui Terry raggiungeva a nuoto il piccolo, Jeager afferrava la ragazza e vinceva la sfida.
La folla, inizialmente ammutolita e confusa, iniziava pian piano ad aprirsi in un solenne applauso mentre il texano portava in salvo il bambino, restituendolo alle braccia di una mamma in lacrime.
Anche Jeager, una volta capito cosa fosse accaduto, si aprì in un lungo applauso per il suo compagno e rivale.
L’intera arena rendeva omaggio a Terry gridando il suo nome.
Il texano non sapeva esattamente spiegare cosa stesse provando in quel momento.
Gioia, orgoglio, delusione, tristezza? Non sapeva dirlo e senza parlare con nessuno uscì da quella spiaggia improvvisata imboccando la via degli spogliatoi.

Trixie invece, che continuava ad applaudire sorridente ma con gli occhi pieni di lacrime, era certa di una cosa: quello era il ragazzo che amava.
Roxanne rivolse all’amica un mezzo sorriso.



 

*



 

Ricevere il supporto di suo padre era il meglio che Terry potesse sperare per quella giornata.
L’amaro in bocca però rimaneva: aveva perso il torneo che aspettava da tutta la vita… e per cui aveva sacrificato Trixie, la cosa migliore che gli fosse capitata negli ultimi mesi.
Era delusa? Ammirava il suo gesto? O pensava solo alla vittoria di Turbinski?
Terry moriva dalla voglia di sapere cosa pensasse la ragazza.

Trixie dal canto suo si tormentava, avrebbe voluto parlare con Terry nonostante non sapesse bene cosa dirgli. Che era fiera di lui, sì, ma poi?
Le cose tra di loro erano comunque finite, Terry aveva chiuso la faccenda, che importava ormai? Terry non se ne sarebbe fatto nulla dell'orgoglio di Trixie.

Riflettere nell’immediato futuro sul da farsi però era impossibile perché Trixie, insieme alle sue migliori amiche, si ritrovò coinvolta nella folle corsa a tre gambe del torneo Chojin.
Turbinski parve molto deluso di non essere stato accoppiato con Trixie, che si ritrovava legata per la caviglia ad un wrestler sconosciuto e molto inquietante.
“Tranquilla mia cara, io e il piccoletto qui ti aspetteremo al traguardo” la rassicurò il russo, che aveva Meat come compagno, regalandole un occhiolino.
Trixie arrossì, a disagio.
Dando prova di notevole atletismo Trixie riuscì insieme al suo partner a tagliare il traguardo al quinto posto, valido per l’accesso alle semifinali.
Era esausta e detestava indossare quel succinto costume leopardato mentre tutti potevano vederla. Naturalmente era stata una delle trovate di cattivo gusto dei MacMad.
Mentre Turbinski la sommergeva di complimenti tutto ciò che Trixie riusciva a pensare era dove potesse trovarsi Terry.

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