Pioggia di ricordi

di SilkyeAnders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Fiore di Lethe ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: La famiglia unita ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Passo dopo passo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Supporto inaspettato ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Tra pic-nic e gelosie ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: La magia che ti scorre dentro ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Tutte le cose che non so di te ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Una casa a cui tornare ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Conversazioni difficili ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Fiore di Lethe ***


Pioggia di ricordi CAP 1 Fiore di Lethe (NAVIA) Pioggia di ricordi

Capitolo 1: Il fiore di Lethe
https://www.youtube.com/watch?v=lMiJvj6gFg4
(questa è la colonna sonora di questa storia, vi consiglio di leggere i capitoli con la musica di sottofondo se riuscite)
Tra l'altro, ci tengo a dire che questa canzone è molto importante per me. Penso che rappresenti benissimo la mia personalità ed essendomi sentita sempre molto vicina al personaggio di Juvia, la trovo perfetta anche per lei.
Buona lettura.

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Ti è mai capitato di vedere la pioggia durante una giornata di sole?


La foresta di Magnolia non era molto grande né particolarmente inagibile ma era un luogo estremamente selvaggio rispetto al resto della città, il silenzio e la calma regnavano sovrani forse anche grazie all'effettiva lontananza di quest'ultima rispetto alla frenetica cittadina.
Juvia, essendo una ragazza di Oak Town, amava molto passeggiare nella foresta. I piccoli corsi d'acqua che si accumulavano nella parte più interna di essa riuscivano sempre a farla rilassare, il candido rumore dell'acqua che scorreva inesorabile l'aiutava a regolare anche lo scorrere dei suoi pensieri.
In poche parole, quando la sua mente faceva fin troppo rumore lei si rifugiava nel silenzio pacifico della foresta.
Quel giorno non faceva affatto differenza.
In seguito a una missione piuttosto frenetica la maga aveva deciso di concedersi una tranquilla passeggiata che potesse rimettere in ordine l'affollarsi dei pensieri nella sua testa.
Juvia era seduta all'ombra di un albero in una piccola radura, lo scrosciare di un ruscelletto era l'unico rumore presente ad eccezzione del canto occasionale di alcuni uccellini.
-Se tutte le giornate di Juvia potessero essere così...- mormorò la ragazza in un sospiro sognante.
Era ormai qualche ora che la maga era seduta lì a godersi la calma attorno a sé, era finalmente ora di rientrare a Fairy Hills anche perché avrebbe dovuto riposare per ricaricarsi un po' dopo la missione.
Si alzò da terra e, dopo aver pulito in maniera approssimativa la propria gonna, s'incamminò verso la città.
Mentre tornava indietro un fiore che non aveva mai visto prima colse la sua attenzione: era un fiore dai grandi petali blu i quali venivano percorsi da piccole venature dorate e luccicanti.
-Che meraviglia- mormorò la ragazza.
Juvia non seppe resistere alla tentazione, voleva cogliere quel fiore così bello e portarlo nel suo dormitorio. Sicuramente sarebbe stato bene con l'arredamento che aveva scelto per la sua stanza.
La ragazza si avvicinò e carezzò uno dei petali con la mano, al tatto era proprio simile al velluto... Per non parlare del magnifico odore che proveniva da quel fiore così maestoso, era un profumo forte e leggermente vanigliato.
Juvia avvicinò il viso per poterlo cogliere con la cura che meritava e, non appena lo fece, un getto di spore colorate la colpì in pieno volto facendole perdere i sensi.
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Natsu ed Happy erano diretti alla gilda, sapevano che Gajeel era appena tornato da una missione piuttosto importante e difficile ma Natsu ricordava perfettamente che, prima di partire, Gajeel gli aveva promesso che avrebbero lottato assieme.
-Non vedo l'ora! Sono tutto un fuoco!- esclamò mentre camminava a passo svelto verso l'interno della foresta.
Happy lo seguiva con lo stesso animo ma, mentre proseguivano il loro cammino, non poté evitare di notare una sagoma piuttosto familiare nel sentiero poco più in là rispetto a quello che stavano percorrendo loro due.
-Natsu!- esclamò l'exceed.
Il Dragon Slayer si bloccò immediatamente dato il tono urgente del suo fedele amico :-Che cosa c'è?-.
-Guarda-.
Natsu voltò il capo in direzione del sentiero che Happy stava indicando e sgranò gli occhi in segno di preoccupazione.
-Juvia!- esclamò correndo nella direzione della ragazza.
La maga dell'acqua era stesa a terra con una mano sul ventre e l'altra a riposare accanto alla testa, sul suo viso era presente una piccola macchia di uno strano colore violetto.
-Che cosa le sarà capitato?- chiese Natsu.
-Magari sta solo dormendo- osservò Happy.
Natsu assunse un'espressione confusa :-E' un posto un po' strano per schiacciare un pisolino, no?-.
-Ci-.
Il Dragon Slayer avvicinò il viso a quello della ragazza, c'era qualcosa che non andava... Natsu non riusciva a percepire il suo profumo, era come se fosse diventata totalmente inodore.
-Happy... C'è qualcosa che mi preoccupa- mormorò il mago del fuoco.
Il gatto blu gli rivolse un'espressione inquisitoria :-Che cosa?-.
-Non riesco a sentire il suo odore-.
Natsu si guardò rapidamente intorno, c'era un'altra cosa che lo preoccupava... Riusciva a sentire distintamente una nota vanigliata tutt'attorno a loro ma non riusciva a capire da dove provenisse con esattezza.
-Che cos'è quello?- chiese Happy indicando un fiore poco più distante.
Natsu concentrò tutta la sua attenzione sulla pianta e quel vago sentore di vaniglia penetrò a tutta forza le sue narici :-Non toccarlo-.
-Perché?- chiese Happy.
-Non ne sono sicuro...- disse pensieroso il giovane Dragon Slayer :-Portiamola da Porlyusica-.
-Ci!-.
Natsu si caricò la propria compagna in spalla con poca delicatezza e iniziò a correre in direzione della casa della donna.
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Porlyusica stava osservando il corpo senza sensi della giovane maga ora distesa sul letto della sua infermeria, c'era una strana macchia sul suo volto e la donna aveva anche una vaga idea di che cosa potesse averla causata.
-Strano, non è periodo di fioritura...- mormorò fra sé mentre esaminava la ragazza.
-Sai che cosa le è successo?- chiese Natsu.
Porlyusica annuì distrattamente :-Se è quello che penso potrebbe essere un bel problema...-.
Happy abbassò le orecchie, era vero che Juvia non aveva particolari interazioni con lui o con Natsu ma gli dispiaceva davvero molto che stesse male.
-Non è a rischio di vita, vero?- chiese allarmato il mago del fuoco.
-No, per fortuna no. I suoi parametri vitali sono nella norma e, in generale, gode di ottima salute- spiegò la donna.
-Allora che problema c'è? Sta bene, no?- incalzò Natsu.
-Com'era fatto il fiore che avete visto?- chiese la donna, ignorando totalmente la domanda di Natsu.
Il Dragon Slayer le lanciò un'occhiataccia, solitamente non amava essere ignorato ma sapeva che contraddire Porlyusica non sarebbe stata una mossa saggia così lasciò che Happy rispondesse alla domanda.
-Come temevo...- mormorò la donna :-Dobbiamo portarla alla gilda, ho bisogno di parlare con Makarov-.
-Ma Juvia sta bene, giusto?- incalzò nuovamente il mago del fuoco.
Tutta quella segretezza non gli piaceva affatto e il fatto che Porlyusica si rifiutasse di rispondere per una seconda volta lo mandava su tutte le furie.
-Vecchiaccia- sibilò il Dragon Slayer caricando nuovamente Juvia in spalla.
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Makarov rimase in silenzio ad ascoltare la donna dinanzi a lui.
-Il fiore di Lethe...- mormorò l'uomo.
Natsu stava ufficialmente perdendo la pazienza, basta con tutti questi segreti!
-Qualcuno vuole spiegarmi che cavolo è successo a Juvia? Sta bene o no?- ringhiò.
Happy annuì prontamente :-Ci! Nessuno ci dice nulla eppure siamo stati noi a trovarla!-.
Makarov sospirò :-Non è facile da spiegare... Juvia sta bene, in teoria-.
-E in pratica?- incalzò Happy.
-E' stata colpita dalle spore del fiore di Lethe, questo particolare tipo di fiore spunta solo in un certo periodo e non dovrebbe nemmeno crescere qui a Magnolia ma non è questa la cosa importante ora, la cosa importante è l'effetto delle sue spore: la perdita della memoria-.
-Vuol dire che Juvia si sveglierà e non ricorderà nulla?- chiese allarmato Happy.
-Esattamente- rispose Porlyusica annuendo appena.
-C'è una cura?- chiese Natsu incuriosito.
-Sì, esiste un antidoto... Farà effetto durante la prossima luna piena-.
-Tra un mese- aggiunse Makarov.
-Sarà meglio fare un annuncio ufficiale, potrebbe essere un problema per Juvia adattarsi se ha perso la memoria- ragionò Happy.
Makarov annuì e intimò ai due di precederlo al piano di sotto dove gli altri membri della gilda erano già ammassati, tutti avevano visto Natsu entrare con Juvia caricata in spalla seguito da Happy e Porlyusica ma nessuno di loro si era fatto troppe domande, nessuno eccetto Gray e il resto del team Natsu.
Per questo motivo, quando Natsu e l'exceed scesero al piano di sotto iniziarono a tempestarli di domande. Natsu, però, li bloccò tutti spiegando loro che presto avrebbero avuto tutte le risposte dal Master.
E fu così, il Master spiegò la situazione a tutti i suoi figli raccomandandosi di essere gentili e pazienti con Juvia al suo risveglio anche se non aveva dubbi sul fatto che tutti lo sarebbero stati, ciò che lo preoccupava era la loro irruenza in realtà. Temeva che potessero frastornarla con le loro domande o con la loro voglia di rendersi utili.


Juvia si svegliò poco dopo la fine del discorso del Master e non fu affatto un risveglio tranquillo.
-Calmati ragazzina, calmati- esclamò Porlyusica trattenendola saldamente per le braccia.
La maga dell'acqua la guardava con gli occhi pieni di smarrimento e paura, era chiaro... Non sapeva chi fosse né tantomeno dove si trovasse.
Per qualche bizzarro motivo, però, la presa della donna sembrava tranquillizzarla e il suo odore era familiare anche se non familiare come la sensazione di calore che aveva sulla pelle.
Quando Juvia fu sufficientemente calma Porlyusica prese coraggio per parlarle e spiegare la situazione.
-Il tuo nome è Juvia, Juvia Lockser. Sei una maga e appartieni alla gilda di Fairy Tail guidata dal Master Makarov-.
Juvia annuì lentamente :-Juvia Lockser- ripeté sottovoce.
-Purtroppo hai perso la memoria e hai perso la memoria perché non sei stata intelligente- disse la donna con durezza.
Juvia sgranò gli occhi, un'espressione offesa sul suo viso pallido.
-Inutile offendersi, è la verità. Non ti hanno mai insegnato che non si toccano le piante senza conoscerle?- la sgridò la donna.
-Non saprei... Non ricordo- mormorò la maga.
-Ah, che strano non sentirti parlare in terza persona- mormorò la donna.
-Mh? Parlo in terza persona?-.
Porlyusica annuì.
-Devo essere proprio una tipa strana allora... Oltre che poco sveglia, a quanto pare-.
In quel momento, Makarov entrò nella stanza accompagnato dal team Natsu al completo e da Gajeel e Luxus.
Juvia portò le gambe al petto, non si aspetteva certo di trovarsi davanti tutte quelle persone e, soprattutto,  tutte in una volta.
-Come ti senti?- chiese Gajeel.
Juvia fece spallucce :-In realtà bene... Perdonatemi ma... Non mi ricordo di nessuno di voi-.
Lucy le rivolse un sorriso rassicurante :-Non ti preoccupare, è normale...-.
-Lui è Gajeel, il tuo migliore amico e il gatto insieme a lui è Lily- iniziò Gray :-Io mi chiamo Gray e... Ehm... Siamo buoni amici io e te, parliamo spesso insieme...-.
Juvia sentì il battito del proprio cuore accelerare anche se non capiva davvero perché, decise di sopprimere quella sensazione di familiarità e concentrarsi sulle presentazioni.
-Io mi chiamo Lucy e loro sono Natsu ed Happy, sono stati loro a portarti qui-.
Juvia annuì :-Natsu, Happy... Gray, Lucy e Gajeel- sussurrò meccanicamente indicando ciascuno di loro.
Erza sorrise caldamente :-Io sono Erza e lei è Wendy, la gattina bianca si chiama Charle-.
-Luxus- disse poi il Dragon Slayer del fulmine.
Juvia afferrò la propria testa con le mani, erano così tante persone da tenere a mente e chissà quante altre ancora ne sarebbero arrivate!
-Non preoccuparti se ti scordi qualche nome, ti aiuteremo noi- offrì Lucy.
-Mi dispiace, davvero... Immagino che abbiate tutti di meglio da fare piuttosto che starmi dietro tutto il giorno- mormorò la maga dell'acqua.
Notò immediatamente gli sguardi confusi dei presenti, era come se qualcosa non andasse mentre stavano in piedi lì con l'espressione più strana che Juvia avesse mai visto.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese.
-No, no... Solo che... Ehm... Ecco, siamo abituati a sentirti parlare in terza persona- spiegò Lily.
Juvia si diede un colpetto sulla testa, certo. Avrebbe dovuto immaginarlo.
-Mi spiace ma... Proprio non ricordo di aver mai parlato così-.
-Non importa, ci abitueremo- disse Natsu interrompendo il silenzio teso che si era venuto a creare.
-Ci!- esclamò Happy di rimando.
-Se vuoi ti lasciamo riposare- offrì Gajeel.
-Sì, sarebbe meglio- disse Porlyusica :-Per oggi sono anche troppe informazioni-.
-Ma io non sono stanca- lamentò Juvia.
-Tranquilla, forzarti non servirà a nulla- disse Erza.
Juvia però voleva forzarsi, avere la mente completamente vuota era tremendo. Non ricordava nulla, assolutamente nulla.
Non ricordava nemmeno i dettagli che la riguardavano!
Sentirsi così vuota la rendeva irrequieta, senza i suoi ricordi non era praticamente nessuno. Come se non fosse mai esistita...
Per non parlare di quanto sarebbe stato facile per gli altri approfittarsi di lei data la sua amnesia, chi non ricorda nemmeno chi è non è certo una minaccia.
-Non mi piace non sapere nulla...- mormorò Juvia.
Improvvisamente, avvertì una sensazione strana dentro al petto :-Che cos'è questa sensazione?- chiese a nessuno in particolare.
-A cosa ti riferisci?- chiese Porlyusica avvicinandosi a lei.
-E' una specie di calore... E' molto strano...-.
-Deve essere la tua magia- ipotizzò Luxus.
-Ah, è vero... Sono una maga...- mormorò la ragazza osservandosi i palmi delle mani.
-Non preoccuparti, arriverà naturalmente- la rassicurò Gray.
Il suono della sua voce era così familiare... Di nuovo quell'accelerazione del battito cardiaco. Era così strano per lei, sapeva di conoscere quelle persone ma proprio non riusciva a portare a galla nessun ricordo che le riguardasse.
Juvia sospirò prendendosi nuovamente la testa tra le mani.
Natsu si avvicinò a lei :-Non stare a pensarci troppo- disse.
Juvia alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi, conosceva quegli occhi e ne era certa ma... Lui chi era?
Sapeva che si chiamava Natsu perché le era stato detto, sapeva di conoscere i suoi occhi ma non sapeva chi fosse quel ragazzo.
-Ci stai pensando troppo- disse lui dandole un pizzico sul braccio.
Juvia sgranò gli occhi e gli rivolse un timido sorriso :-E' difficile non pensarci...-.
-Lascia stare, lui ha la sensibilità di un toro che sfonda un recinto- disse Gray alzando gli occhi al cielo.
-Ha parlato proprio lui! Ma se sei sempre sgarbato con lei- sibilò Natsu.
-Io sgarbato? Senti un po' fiammifero hai voglia di litigare?-.
-Non resisteresti nemmeno due minuti contro di me, mutandone!-.
-Vuoi scommettere?-.
-BASTA!- gridò Erza.
Quel baccano incessante... Le risultava un qualcosa a cui era abituata, qualcosa che aveva già sentito molte volte ma non ricordava davvero in che occasioni e, in quel momento, di certo non lo gradiva.
-Juvia ti lasciamo riposare, vedrai che domani ti sentirai un pochino meglio- esordì Wendy.
-Ah, Wendy... Aspetta, vorrei parlarti per un secondo- disse Makarov osservando intensamente la ragazzina.
La Dragon Slayer dell'aria annuì facendo cenno agli altri di uscire.
-Di che cosa voleva parlarmi Master?- chiese Wendy una volta che tutti lasciarono la stanza.
Juvia stava ascoltando distrattamente i due mentre parlavano fitto davanti a lei.
-I tuoi poteri curativi potrebbero essere utili- osservò l'uomo.
Porlyusica annuì :-Faremo delle piccole sessioni ogni giorno-.
Wendy annuì :-Inizio subito?- chiese.
-No, meglio se oggi la lasciamo tranquilla- disse Makarov.
-Lo sapete che posso sentirvi, vero?- commentò Juvia con un'espressione annoiata in viso.
Wendy si grattò la nuca rivolgendole un sorriso imbarazzato :-A dire il vero non è che stessimo cercando di nasconderti nulla-.
Makarov, un sorriso simile a quello della ragazzina sul volto ben più rugoso, annuì prontamente.
Juvia non sapeva bene cosa pensare di quelle persone, di sicuro erano bizzarri ma, onestamente, si sentiva a casa insieme a loro.
Ora doveva solo ricordarsi chi diavolo fossero.



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Capitolo 2
*** Capitolo 2: La famiglia unita ***


Capitolo 2: La famiglia unita PIOGGIA DI RICORDI NAVIA Capitolo 2: La famiglia unita

https://www.youtube.com/watch?v=e9DfuECQ_p4
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"Lasciami venire con te, perché anche se ti sbaglierai io sarò accanto a te".

Juvia dovette sbattere le palpebre un paio di volte per rendersi conto di dove fosse e per ricordare gli eventi della giornata precedente.
Si mise seduta sul letto facendo penzolare le gambe sull'estremità laterale destra, le girava un po' la testa ma ipotizzava che fosse a causa del suo stato di salute.
Il sole le scaldava la pelle pallida, le cosce nude venivano illuminate dai raggi caldi e la facevano brillare come fosse un'apparizione magica; i suoi lunghi capelli azzurri scivolavano dolcemente sulle sue spalle come onde del mare rendendola ancora più affascinante.
Juvia sbuffò, avere la mente completamente vuota era più stancante di ciò che immaginava. Certo, da un certo punto di vista era stranamente piacevole non ricordare assolutamente nulla ma avvertire comunque le sensazioni di un qualcosa che le sfuggiva la faceva sentire persa.
Per esempio, ora... Sapeva che ogni mattina faceva qualcosa dopo essersi alzata, il problema era che non ricordava assolutamente cosa fosse.
Si alzò e si stiracchiò allungando le braccia verso l'alto.
La porta si aprì con un cigolio, Natsu e Gray erano immobili davanti alla porta ad osservare la tunica ospedaliera della ragazza sollevarsi leggermente scoprendo ancora di più le lunghe gambe candide.
-B-Buongiorno- mormorò Natsu distogliendo lo sguardo.
Juvia si voltò, un sorriso timido sul volto :-Buongiorno... Natsu e Gray, vero?- chiese.
-Sì- rispose secco il mago del ghiaccio.
Gray non riusciva a capacitarsi del fatto che Juvia, la sua Juvia, non si ricordasse minimamente di lui.
Juvia avvertì di nuovo quella sensazione nel petto, una specie di malinconia che non sapeva come giustificare ma accadeva ogni volta che quel ragazzo parlava.
-Fuori c'è un bel sole, ti va di uscire a passeggiare?- chiese Natsu.
Juvia sembrò pensarci per un attimo :-Dovrò incontrare molta gente?-.
-Non preoccuparti di questo, ci saremo noi con te- rispose prontamente il Dragon Slayer.
Gray fece spallucce :-Se non vuole venire non devi mica forzarla!-.
-Non ha detto che non vuole- sibilò Natsu :-Non metterle in bocca parole che non ha detto-.
-Ti ricordo che io la conosco molto meglio di te-.
-Forse prima- borbottò Natsu :-E poi comunque non le fa bene starsene chiusa qui dentro senza aria fresca, sole e amici-.
Juvia diede un colpo di tosse per attirare l'attenzione :-Mi spiace disturbare la vostra animata conversazione ma... Io sarei proprio qui, davanti a voi...-.
-Scusa, noi ci lasciamo trasportare... Nella gilda siamo tutti rumorosi ma ti ci abituerai presto, vedrai- la rassicurò Natsu.
-Oppure ti spaventerai e vorrai andartene- sibilò Gray.
-Devi essere sempre così negativo?- chiese Natsu, il tono nervoso.
-Ragazzi!- esclamò Juvia :-Per favore, non gridate così tanto...-.
-Ah, hai ragione... Devi avere un bel mal di testa, eh?- chiese Natsu.
Juvia annuì :-Ieri era molto peggio-.
-L'importante è che tu stia bene, allora? Che ne dici?- Natsu le tese la mano rivolgendole il suo classico sorriso.
Gray osservava la scena in silenzio, il modo in cui Natsu parlava a Juvia non gli piaceva per niente. Non sapeva perché in realtà, più che altro lo infastidiva il fatto che prima che Juvia perdesse la memoria Natsu non si era mai interessato a lei... Parlavano poco e non passavano del tempo assieme quindi non riusciva proprio a comprendere questo suo improvviso interesse.
Juvia accettò la mano offerta dal suo compagno, aveva la pelle calda e leggermente ruvida. Era una sensazione piacevole.
-Promettete di aiutarmi però- si raccomandò la maga.
-Non temere, siamo una famiglia- rispose Natsu indicando orgogliosamente il tatuaggio della gilda sulla coscia di Juvia.
-A questo proposito...- mormorò Gray, il viso rosso dall'imbarazzo :-Forse è meglio se ti vesti-.
Juvia lo osservò con un sopracciglio alzato :-E dove sono i tuoi di vestiti?- chiese divertita.
Gray abbassò lo sguardo :-Accidenti!-.
-Fa sempre così, è un esibizionista- spiegò Natsu.
-Non metterle in testa cose non vere!- esclamò Gray.
-Ma litigate sempre così?- sbuffò Juvia.
-Quasi sempre- rispose prontamente il mago del ghiaccio :-Dai, su. Va' a cambiarti-.
Juvia annuì guardandosi attorno per cercare dei vestiti, trovò solo quelli che si era tolta il giorno prima.
-In realtà vorrei dei vestiti puliti- borbottò.
-Ah, deve averci pensato Gajeel... Aspetta-.
Natsu scomparve fuori dall'infermeria e tornò poco dopo con dei vestiti puliti, il viso totalmente rosso.
-Come mai quella faccia?- chiese Gray.
-Ahh... N-Niente-.
Juvia prese i suoi abiti e corse in bagno a vestirsi.
-Allora? Perché quella faccia?- incalzò Gray.
-Non molli mai, eh?- chiese Natsu sollevando un sopracciglio.
-Dai! Dimmelo!-.
Natsu sospirò :-Gajeel mi ha dato i vestiti puliti di Juvia... Non pensavo ci fosse anche la sua biancheria intima...- mormorò.
Gray sgranò gli occhi :-L'hai vista?-.
-L'ho toccata-.
I due arrossirono, nessuno dei due aveva mai mostrato particolare interesse per determinate cose tanto da rimanere in silenzio quando gli uomini della gilda si abbandonavano a conversazioni un pochino più spinte sulle ragazze ma la verità è che, a mancata esperienza, i due non erano affatto indifferenti a certe situazioni.
-Ma quanto ci mette?- chiese Gray dopo un po'.
-Aspettate Juvia?-.
Entrambi si voltarono per dare un volto alla voce femminile che si era fatta largo nella stanza.
-Lucy, sì... Stiamo aspettando che finisca di vestirsi-.
-Sta tardando parecchio però...- osservò Natsu.
-Vado a controllare, magari si è sentita male- rispose la maga degli spiriti stellari.
Lucy percorse il breve tratto che portava dall'entrata dell'infermeria al bagno ed entrò senza annunciarsi, solitamente avrebbe bussato ma l'idea che Juvia potesse essersi sentita male la turbava enormemente vista la condizione della sua amica.
La ragazza non si aspettava certo di trovare Juvia immobile al centro della stanza a guardarsi allo specchio.
-Juvia, tutto bene?- chiese dolcemente.
La maga dell'acqua era totalmente vestita e pronta per uscire eppure sembrava in uno stato di trance.
-Mi vesto sempre così?- chiese curiosa.
Lucy osservò il solito cappotto che tante volte le aveva visto indossare :-Bè, sì...-.
-Mmh... Mi sembra familiare ma...-.
-Vuoi che ti presti qualcosa di mio?- chiese l'altra.
-No, no mi sento bene vestita così è solo che... Forse fuori è troppo caldo per berretto e cappotto-.
-Effettivamente è piuttosto caldo- convenne Lucy.
Juvia tolse il cappello e la giacca e le posò cautamente sul bordo della vasca da bagno, Gajeel si era premurato di prendere anche un top verde a fascia e un paio di pantaloni neri piuttosto stretti.
-E' molto "nudo" rispetto a ciò che indossi di solito, scommetto che farai voltare un paio di teste- scherzò Lucy.
-Lucy... Giusto?- Juvia attese la tacita risposta della ragazza che, con un sorriso dolce, si limitò ad annuire :-Io e te siamo molto amiche?-.
-Non quanto vorrei, tu hai la tendenza ad estraniarti un po' dal resto di noi... Solitamente sei sempre con Gray o Gajeel-.
-Mh... Sì, deve essere per questo che ho una strana sensazione attorno a Gray-.
-Bè, possiamo dire così- si limitò a dire Lucy.
Alla maga degli spiriti stellari non sembrava il caso di raccontarle tutto, Porlyusica si era raccomandata di non bombardarla con troppe informazioni anche perché era improbabile che ricordasse senza l'antidoto.
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I quattro stavano camminando in silenzio lungo le vie di Magnolia, Lucy parlava ogni tanto per mostrare a Juvia qualcosa e spiegarle tutto ciò che non ricordava.
Natsu e Gray sembravano distratti ma nessuna delle due ci aveva fatto troppo caso.
-E qui è dove vivi- spiegò Lucy indicando l'imponente edificio che racchiudeva i dormitori delle ragazze.
-Che posto grande- esclamò Juvia sorpresa.
-Sì, è anche molto comodo in realtà o almeno così mi hanno detto-.
Juvia si sentì per un attimo sopraffatta, quel luogo... Sapeva di conoscerlo bene ma non riusciva a ricordare chiaramente, la cosa iniziava a diventare frustrante.
-Hey, va tutto bene?- chiese Lucy.
Quella domanda sembrò destare anche Natsu e Gray che, immediatamente, si avvicinarono alle due per sincerarsi delle condizioni di Juvia.
-E' solo che... Non capisco... Non mi piace non ricordare nulla, è stancante- sospirò Juvia.
-Vedrai che presto ti tornerà tutto in mente- la rassicurò Natsu.
-E' così fastidioso... So di conoscere questo posto, so di esserci già stata ma non ricordo... Non mi piace sentirmi così persa, vuota...-.
-Non sei vuota- rispose Natsu :-Ora non ti ricordi, non è una tragedia. Ti spiegheremo tutto ciò che ci chiedi finché non riuscirai a ricordare ogni cosa, nel mentre puoi concentrarti sul presente, creare nuovi ricordi-.
-Se lo dici con quel tono sembra quasi semplice- commentò la maga dell'acqua.
-Lo è, Fairy Tail non è solo una gilda di maghi. E' la tua famiglia e, se ce lo permetti, tutti ti daremo una mano-.
Famiglia... Juvia sentiva una strana morsa al cuore quando qualcuno gliene parlava, non sapeva perché ma sentiva che fosse meglio non toccare l'argomento e, inoltre, da come ne parlava Natsu, non sembrava avere nessuno al di fuori della sua gilda.
Gray annuì prontamente dandole un colpetto sulla spalla :-Siamo uniti in questo, vedrai che presto tornerà tutto normale-.
-Lo spero...- mormorò lei, una nota di tristezza nella sua voce.
-Non essere triste! Fortunatamente non sei sola- incalzò Natsu.
Juvia sorrise appena :-Lucy? Posso chiederti un piacere?-.
-Certo! Tutto ciò che vuoi-.
-Posso stare a casa tua per un po'? Questo dormitorio mi sembra molto grande e... Non so se ho voglia di stare in mezzo a così tanta gente di cui non ricordo nulla-.
Lucy venne colta alla sprovvista dalla richiesta di Juvia, loro due erano amiche ma non erano così intime e le risultava strano che la maga dell'acqua preferisse stare con lei piuttosto che con altre ragazze con cui, nel corso degli anni, aveva legato di più.
Effettivamente però, se ci pensava meglio, aveva perfettamente senso visto che Lucy si era mostrata disponibile con lei durante la passeggiata, probabilmente Juvia sentiva di potersi fidare di lei.
-Con piacere- rispose :-Ma solo se Porlyusica darà l'ok-.
-Bè, ci ha permesso di portarla fuori- osservò Natsu.
-Inoltre ricorda perfettamente le cose basilari per vivere, non dovrebbe avere problemi- aggiunse Gray.
-Sono solo sorpresa... Pensavo che avresti chiesto una cosa del genere a Gajeel o Gray... O Lisanna-.
-Lisanna?- chiese confusa Juvia.
-Ah già, ho portato una cosa per aiutarti con i nomi- disse prontamente Lucy estraendo un quaderno dalla borsa.
-Ho chiesto a Reedus di disegnare i membri della gilda e accanto ho scritto i loro nomi e il grado di confidenza che hai con loro, ho pensato potesse aiutarti- spiegò dopo poco.
Juvia sfogliava il quaderno ad occhi sgranati :-Ti sei presa tutto questo disturbo solo per me?-.
-Mi pare il minimo! Siamo una famiglia dopotutto- rispose Lucy grattandosi la nuca :-E poi il grosso del lavoro l'ha fatto Reedus-.
-Ti ringrazio molto- rispose Juvia chinando appena il capo.
-Su, su! Non c'è bisogno di essere così formali... Mi metti in imbarazzo- disse Lucy facendo un gento dismissivo con la mano.
-Sei stata geniale Lucy, sicuramente così sarà più facile per Juvia integrarsi- si complimentò Natsu.
-Ma no, non ho fatto nulla di che...-.
Quando Juvia trovò il nome di Lisanna assunse un'espressione pensierosa, sì... Sapeva chi fosse però, come sempre, non ricordava.
-Non ti preoccupare, verrà con il tempo- disse Gray in tono calmo.
Juvia si limitò ad annuire.
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Durante il pomeriggio Wendy avrebbe dovuto eseguire la prima seduta curativa con Juvia, Porlyusica le aveva spiegato che il potere curativo di Wendy avrebbe potuto aiutarla a calmarsi e sentirsi meno spaesata, magari anche a far emergere qualche ricordo naturalmente senza necessità dell'antidoto.
Se fosse riuscita a ricordare almeno qualcosa di basilare sarebbe stato già utile, Juvia sperava davvero che gli incantesimi di Wendy potessero aiutarla a ricordare anche qualcosa di piccolo.
-Vedrai che andrà bene, presto ti ricorderai tutto Juvia- intimò Wendy con un sorriso tranquillo.
-E' quello che continuano a ripetermi tutti- mormorò la maga.
-Perché è così!- disse fiduciosa la Dragon Slayer :-Noi siamo tutti qui ad aiutarti e quando Fairy Tail unisce le forze nulla può fermarci-.
-Sembra bello appartenere a questa gilda da come ne parlate- commentò Juvia.
-E' il posto migliore del mondo! E' come avere un sacco di fratelli e sorelle- rispose Wendy.
-Una famiglia...- mormorò Juvia, non sapeva perché ma si sentiva triste e felice al medesimo istante quando pensava al concetto di famiglia.
Magari qualcuno la stava cercando? Ne dubitava visto che nessuno dei suoi cosiddetti amici le aveva palesato la presenza di un qualche parente che avrebbe potuto cercarla.
Juvia sedeva di fronte a Wendy la quale, in quel momento, aveva le braccia protese in avanti e le mani immobili sulle spalle di Juvia. La maga dell'acqua avvertiva una specie di formicolio prendere possesso del suo intero corpo.
-E' la mia magia, non preoccuparti- la rassicurò la Dragon Slayer.
Juvia annuì con un sorriso timido in volto.
-Dovresti sentirti meglio tra qualche minuto, se non altro dovrebbe passarti il mal di testa-.
-Ah! Meno male! Non lo sopporto più...- borbottò la maga dell'acqua.
-Sono felice di rendermi utile-.
-Ti ringrazio davvero per quello che stai facendo per me-.
-Figurati, non devi ringraziarmi. Lo faccio con piacere, sei un membro della famiglia-.
Juvia sorrise ampiamente, era bello sentirsi parte di qualcosa anche se non riusciva a ricordare nessun membro della sua cosiddetta famiglia.
Certo, lei non si ricordava affatto di loro ma i suoi amici ricordavano perfettamente chi fosse lei e non perdevano occasione per ricordarle quanto fosse importante per loro. Anche coloro con cui sembrava avere meno rapporto (stando alla guida di Lucy) si erano impegnati per farla sentire a casa e si erano trattenuti per evitare di bombardarla di informazioni e domande.
Sì, tutto sommato doveva ammettere di sentirsi davvero a casa con quelle bizzarre persone che dicevano di essere la sua famiglia.
Considerato tutto poteva anche andarle peggio.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Passo dopo passo ***


Passo dopo passo Pioggia di ricordi Capitolo 3: Passo dopo passo.

https://www.youtube.com/watch?v=HT3daPhTRoo

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"Se hai paura di vivere, sei già vinto".

La casa di Lucy non era molto grande, anzi, era decisamente piccola rispetto al gigantesco edificio che le avevano mostrato qualche ora prima.
Juvia era immensamente grata del poco spazio che c'era in quell'appartamento, era così rassicurante trovarsi in un luogo contenuto finalmente.
-So che non è molto spazioso ma ti assicuro che è confortevole- spiegò Lucy.
Juvia scosse leggermente il capo :-E' perfetto, un posto così piccolo è proprio quello che ci voleva... Mi fa sentire al sicuro-.
Lo sguardo di Lucy si intenerì immediatamente, immaginava dovesse essere traumatico per Juvia il fatto di aver perso la memoria... Lucy aveva già sperimentato cosa significasse essere dimenticata e anche lei si era spesso scordata alcune cose ma, doveva ammetterlo, il pensiero di avere la mente completamente vuota la lasciava senza fiato.
-Juvia, ti spiacerebbe se mi annotassi ciò che ti è accaduto? Mi piacerebbe utilizzare l'idea per un libro- chiese la maga degli spiriti stellari.
-Scrivi?- chiese l'altra di rimando.
-Sì, non bene come vorrei...- mormorò Lucy.
Juvia le sorrise caldamente :-Ti presto la mia storia solo se poi mi fai leggere il libro-.
Lucy non ne era sicura, solamente Levy aveva il permesso di leggere i suoi lavori (anche se Natsu e Happy se ne fregavano spesso e volentieri continuando imperterriti a leggere tutto ciò che scriveva).
-Immagino di dovertelo- rispose poi con un sorriso.
In fondo era più che lecita come richiesta e, se un giorno voleva diventare famosa come scrittrice, le serviva sicuramente più di un parere.
-Puoi posare tutte le tue cose dentro a quel cassetto, è vuoto-.
Juvia guardò nel punto in cui indicava Lucy, effettivamente c'era un cassetto aperto e Juvia non aveva molte cose da riporvi quindi sarebbe stato più che sufficiente.
-Gajeel è stato carino a ritirare tutte le tue cose per te dal dormitorio, considerando che ha dovuto affrontare Erza per passare- osservò Lucy sedendosi sul letto.
Juvia alzò gli occhi al cielo nel tentativo di ricordare chi fossero Erza e Gajeel, tirò fuori il quaderno che Lucy le aveva realizzato e trovò quasi subito i loro nomi. Si ricordava che erano parte del gruppetto che venne a visitarla il giorno precedente in infermeria; si soffermò sul grado di confidenza rimarcato da Lucy: massimo per Gajeel e buono per Erza.
-E' strano avere il massimo grado di confidenza con qualcuno senza nemmeno ricordarsi chi sia- mormorò la maga dell'acqua.
-Ci arriverai piano piano, in fondo è passo dopo passo che si guarisce da queste cose- osservò Lucy.
-E se non dovessi mai ricordarmi di nulla? Se fossi condannata a rimanere un guscio vuoto per sempre?- esclamò nervosa Juvia.
Lucy sgranò gli occhi, non aveva mai sentito la sua amica gridare né tantomeno l'aveva mai vista spazientirsi, immaginava fosse logico dato che non erano in così stretti rapporti ma vederla così di cattivo umore l'aveva a dir poco allarmata.
-Non essere sciocca, hai sentito che cosa hanno detto il Master e Porlyusica: esiste un antidoto- le ricordò Lucy.
Juvia annuì distrattamente :-Che tarderà un mese... Non lo so, Lucy tu come faresti al mio posto?-.
-Aspetterei, non penso si possa fare molto altro, non credi?-.
Juvia sospirò iniziando a riporre i suoi vestiti nel cassetto.
-Vedrai che andrà tutto bene, ho fiducia nel fatto che sia così- aggiunse la maga degli spiriti stellari rivolgendo alla sua compagna un caloroso sorriso.
Lucy si alzò e andò verso di lei a passo tranquillo, non voleva spaventarla arrivandole alle spalle. Iniziò ad aiutarla a sistemare i suoi effetti personali, entrambe rimasero in religioso silenzio per il resto del tempo.
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Natsu stava passeggiando con Gray lungo le strade di Magnolia, sapeva che il suo amico era piuttosto scosso dal fatto che Juvia non ricordasse nulla di lui e gli aveva proposto di fare un giro sperando si chiarirgli la mente.
-Questa situazione mi preoccupa- mormorò Gray.
Natsu tirò un sospiro, e lui che avrebbe preferito non parlarne...
-Non c'è nulla di cui preoccuparsi- rispose secco.
Il mago del ghiaccio lo squadrò da capo a piedi roteando gli occhi :-Ah no? Non so se l'hai notato ma non si ricorda nulla-.
-E? Cosa possiamo farci? Deve solo attendere un mese e poi le daranno l'antidoto, non è una tragedia- sbuffò il Dragon Slayer.
-Sai cosa non capisco?- chiese Gray.
Natsu scosse il capo.
-Come mai ti sei mostrato così disponibile con Juvia? Di solito non ci parli molto e, anzi, pensavo la considerassi una seccatura-.
Natsu sgranò gli occhi, una seccatura? Lui non avrebbe mai pensato nulla del genere di nessuno che facesse parte della gilda, si sentiva quasi offeso dal pensiero di Gray.
-Non ci ho mai parlato molto perché non ne ho mai avuto l'occasione, non perché non volessi farlo- rispose il mago del fuoco.
Gray sollevò un sopracciglio :-Come hai fatto a non averne modo?-.
-L'hai notato che ti sta continuamente addosso, vero? Come fai a parlare con una persona che nemmeno ti ascolta?- puntualizzò Natsu.
Gray sembrò ragionarci su per un breve istante, effettivamente ciò che il Dragon Slayer stava dicendo aveva perfettamente senso: Juvia si era attaccata a lui perché era una base sicura e non si era avventurata troppo al di fuori di ciò che conosceva, per gli altri era quasi impossibile avvicinarla non sapendo assolutamente nulla di lei.
-Immagino che non sia facile avvicinarsi a una persona come lei- mormorò il mago del ghiaccio.
-Sembra una persona piacevole da avere intorno- aggiunse Natsu.
Gray annuì :-Diciamo che quando non c'è te ne accorgi-.
Il Dragon Slayer iniziò a riflettere, probabilmente Gray teneva a Juvia più di quanto non fosse disposto ad ammettere ma non riusciva a capire perché non volesse ammetterlo, non c'era nulla di male nel volere bene a qualcuno né c'era nulla di male nell'amare qualcuno eppure, per quanto fosse normale, Gray sembrava non voler vedere una simile realtà.
-Sarebbe tutto più semplice se le dicessi che ti piace- suggerì Natsu.
-Piacermi? N-non è mica così- balbettò Gray.
Natsu sospirò :-Certo, certo... Senti, secondo me quando sarà tornata normale dovresti spronarla a mantenere le nuove amicizie che sono sicuro si farà in questi giorni-.
-Mh? Perché pensi che farà nuove amicizie?-.
-Mi pare ovvio, non si ricorda nulla quindi sarà più facile per lei approcciare persone nuove- osservò Natsu.
-Non lo so, Juvia è piuttosto timida in realtà...- borbottò il mago del ghiaccio.
Natsu avrebbe attribuito a Juvia qualsiasi aggettivo ma "timida" non era fra questi.
L'aveva sempre vista come una ragazza forte e determinata, riconosceva in lei lo stesso fuoco che si accendeva in lui quando decideva di non mollare. Sapeva che era una persona che avrebbe potuto dare molto più di ciò che mostrava a tutti quanti.
-Staremo a vedere... Senti, mi sembri piuttosto preoccupato- disse Natsu :-Vuoi passare da Lucy a controllare che sia tutto in ordine?-.
-Se non ti dispiace... M-ma non è perché sono preoccupato eh. E' solo perché... Bè, qualcuno deve assicurarsi che quelle due non combinino pasticci-.
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Lucy aveva appena finito di preparare la vasca da bagno per Juvia quando sentì bussare alla porta del suo appartamento.
-Vai pure, ci penso io- disse sorridendo alla maga dell'acqua.
Juvia annuì e si recò verso il bagno, non fece nemmeno in tempo ad entrare nella vasca da bagno che sentì Lucy inveire contro qualcuno.
La maga decise di non soffermarsi troppo sul trambusto che sentiva, aveva bisogno di un bagno caldo e rilassante e non avrebbe permesso a nessuno di rovinarglielo. Si immerse nell'acqua crogiolandosi nella sensazione di familiarità e ristoro che le provocava, ogni centimetro della sua pelle sembrava appartenere a quell'elemento, riconoscerlo quasi come un animale smarrito ritrova la via di casa.
Il suo corpo iniziò ad emanare calore, era come se si fosse ricongiunta a una parte di sé anche se non ricordava perché si sentisse così in primo luogo... Le avevano spiegato a grandi linee come funzionava la sua magia ma, anche se ciò che dicevano le risultava familiare, non riusciva a ricordare come usarla.
Nel tranquillo stupore che l'acqua le aveva causato, Juvia non si era resa conto che le voci fuori dalla porta del bagno avevano smesso di urlare.
Uscì dalla vasca nonostante fosse il luogo dove si era sentita più a casa ultimamente, avvolse un asciugamano attorno al corpo e aprì la porta del bagno senza nemmeno pensare.
Lucy si lasciò sfuggire un gridolino e corse di fronte a lei a braccia tese a ciascun lato del suo corpo come a volerla coprire, Juvia alzò lo sguardo e notò la presenza di Natsu e Gray immobili di fronte alle due.
-Bè? La smettete di fissarla così? Pervertiti!- esclamò Lucy.
Natsu distolse immediatamente lo sguardo, non che avesse visto molto rispetto a quel pomeriggio e non poté non notare che Gray fece altrettanto, entrambi avevano il volto rosso dalla vergogna.
-Siamo solo passati a controllare che tu stessi bene- bofonchiò Gray.
Juvia sorrise :-Sto bene, grazie... Datemi solo un secondo-.
La ragazza scomparve nuovamente in bagno e ne riemerse poco dopo indossando un pigiama di Lucy.
Natsu non riusciva a guardarla, ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lei tutto ciò che riusciva a vedere erano le sue gambe e doveva ammettere di non andarne molto fiero.
-Vi ringrazio per la briga che vi prendete nei miei confronti, immagino abbiate di meglio da fare che preoccuparvi per me- mormorò Juvia.
Natsu tornò a posare il suo sguardo su di lei, non riusciva proprio a tollerare questo suo modo di svalutarsi che, purtroppo, era rimasto nonstante la perdita di memoria.
-Lo facciamo perché ci fa piacere, nessuno ci obbliga e tu sei nostra amica- spiegò in tono deciso il Dragon Slayer.
-Sì, Juvia faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per aiutarti perché, anche se ora non lo ricordi, tu faresti esattamente lo stesso per noi- aggiunse Lucy.
-Ci arriveremo tutti insieme, passo dopo passo... Come una vera famiglia- incalzò Natsu.
Juvia spostò la sua attenzione su Gray, se ne stava lì impalato senza dire una parola e quel tipo di atteggiamento la incuriosiva e infastidiva al medesimo istante.
-Tu non dici nulla?- chiese.
Gray scosse il capo :-Hanno già detto tutto loro mi pare-.
Juvia inarcò un sopracciglio :-Sei stato tu a dirmi che siamo molto amici, mi aspettavo di sentire un incoraggiamento anche da parte tua-.
Lucy sgranò gli occhi dalla sorpresa, Juvia solitamente non richiamava Gray all'ordine quando lui aveva comportamenti strani nei suoi confronti e sentirla prendere posizione con tanta determinazione l'aveva sconvolta.
-Non ti ho detto nulla solo perché non penso tu ne abbia bisogno, sei tosta e sicuramente riuscirai a cavartela anche in una situazione bizzarra come questa- rispose Gray.
Natsu fu stupito nel constatare che non c'era nemmeno una briciola di sarcasmo nelle sue parole, era sincero. Per la prima volta aveva detto a Juvia ciò che pensava di lei, senza filtri né maschere per nascondersi.
Juvia arrossì lievemente, il suo cuore batteva fortissimo ed erano bastate le parole di quel ragazzo per farla sentire così. Iniziava a pensare che forse c'era qualcosa fra loro anche se davvero, per quanto tentasse e si sforzasse, non riusciva ad immaginare di avere una relazione con un tipo del genere.
-Gray è così, sembra freddo e distaccato ma è vero che ci tiene a te- disse Lucy con un sorriso.
Il mago del ghiaccio arrossì :-Come dice lei- borbottò.
Sicuramente le azioni e le parole di Gray non combaciavano ma Juvia non ne sapeva abbastanza su di lui per ora, non le rimaneva altra scelta che confidare nelle parole di Lucy che, fino a quel momento, era risultata quella più attenta e comprensiva rispetto alla situazione.
-Bene ragazze, penso sia il momento di togliere il disturbo. Vi lasciamo riposare tranquille- disse Natsu sfregando le mani ra loro.
-Grazie per essere passati- dissero le due in coro.
Non appena Gray e Natsu furono fuori dall'appartamento di Lucy, Juvia tirò un sospiro.
-Tutto bene?- chiese la maga degli spiriti stellari.
-Sì, è solo un po' di stanchezza... La magia di Wendy ha fatto miracoli per il mal di testa ma mi sento ancora scombussolata- esordì la maga dell'acqua.
-Immagino sia normale, riposati e vedrai che domattina starai molto meglio- suggerì Lucy.
Juvia si guardò attorno, smarrita per un breve attimo.
-Ah già... Spero non ti dispiaccia condividere il letto, purtroppo non ho nemmeno un futon da prestarti- mormorò Lucy.
Juvia annuì :-Non preoccuparti, sei stata fin troppo gentile ad ospitarmi. Non pretendo nulla. Il letto andrà bene-.
-Ti raggiungo fra un attimo allora, vado a lavarmi-.
Juvia non se lo fece ripetere due volte e balzò all'interno del soffice letto di Lucy, le coperte erano così calde e morbide... Sembrava di volare in mezzo alle nuvole durante una giornata di sole primaverile.
La giovane maga non si rese nemmeno conto di aver già chiuso gli occhi e di essere ormai diretta verso il mondo dei sogni.



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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Supporto inaspettato ***


Pioggia di ricordi CAP 4 Capitolo 4: Supporto inaspettato

https://www.youtube.com/watch?v=-wpLLiqZhts
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"Ogni cosa di cui avrai bisogno, ecco ciò che sarò per te".


Il sole carezzava dolcemente il viso delle due maghe dormienti riflettendo sulle loro pelli i propri raggi, a chiunque l'avesse osservate sarebbero sembrate due angeli illuminati da una candida luce dorata.
Lucy mugugnò portando una mano agli occhi cercando di bloccare il sole che si infiltrava tra le sue ciglia :-E' già mattina?- chiese con voce roca.
Dall'altro lato le arrivò una risposta ovattata e altrettanto seccata.
Ciò che nessuna delle due si aspettava erano una terza e quarta risposta alla domanda di Lucy, le maghe sobbalzarono all'interno del letto guardando in direzione delle due voci che provenivano dalla porta d'entrata.
Erza e Gajeel si ergevano sull'uscio, a vederli sembravano quasi due statue di quelle che si fanno in commemorazione degli eroi caduti in battaglia. Se ne stavano in piedi con i petti gonfi e con il sorriso sui volti solitamente stoici.
-Si può sapere perché continuate a entrare in casa mia senza permesso?- li sgridò Lucy, ormai totalmente sveglia.
Juvia si coprì istintivamente con le coperte ma, nel eseguire questo movimento, non poté evitare di sentire qualcosa di cui prima non si era resa conto. Sotto alle coperte c'era una massa stranamente calda ma non sembrava la gamba di Lucy.
La maga dell'acqua osservò la sua compagna, gli occhi grandi come palle da biliardo ma fu quasi sollevata nel vedere che l'altra non si stesse scomponendo più di tanto.
-Natsu! Esci di qui subito!- gridò la maga degli spiriti stellari.
Juvia intuì che quel teatrino avveniva spesso in casa della sua amica.
Il Dragon Slayer emerse dal letto con lo sguardo assonnato e la sciarpa avvolta tutta attorno alla testa, era davvero buffo.
-L-Lucy?- azzardò Juvia.
-Non ti preoccupare, succede sempre così... Non so perché ma hanno preso tutti il vizio di infiltrarsi in casa mia da quando faccio parte della gilda- sbuffò la ragazza.
Juvia annuì in segno di comprensione.
-Eravamo curiosi di vedere come ve la stavate cavando- spiegò Erza.
-E non potevate aspettare che arrivassimo alla gilda?- li sgridò Lucy.
-E perché mai? Così è più divertente- ghignò Gajeel.
Lucy alzò gli occhi al cielo, avrebbe dovuto smetterla di stupirsi ma, sinceramente, il fatto che tutti piombassero in casa sua era un qualcosa che non cessava mai di sorprenderla.
Natsu bofonchiò qualcosa ma era talmente addormentato che non si riusciva a capire una virgola di ciò che diceva, i presenti riuscirono solo a vederlo scivolare lentamente sul pavimento della stanza per poi riaddormentarsi.
Juvia scoppiò a ridere, non poteva trattenersi. Tutta la scena era talmente inverosimile.
-Credo sia la prima volta che ti sento ridere così di gusto- osservò Erza.
-Probabilmente di solito non ne ho motivo- rispose Juvia tra una risata e l'altra.
Nessuno ebbe il coraggio di dirle che se non ne aveva motivo era perché si isolava spesso dalle situazioni di gruppo nella gilda.
Gajeel si avvicinò al letto e le carezzò la testa con fare intimo e affettuoso :-Come stai, Ameonna?- chiese.
Juvia sentì un calore familiare, rassicurante... Anche la voce di quell'uomo era una voce che risuonava chiaramente nel suo cuore, lo conosceva senza ombra di dubbio e, di sicuro, era una persona molto importante per lei giacché il suo tocco non la infastidiva ma la rilassava.
-Sto bene ma...-.
-Nah, tranquilla. Lo so che hai ancora la testa vuota- disse lui in tono scherzoso.
Juvia gli rivolse un adorabile broncio, broncio a cui lui era piuttosto abituato spingendolo a pizzicarle la guancia in modo fraterno. Juvia non si ritrasse, era quasi come se sapesse che quel suo gesto stesse per arrivare.
-L'importante è che tu ti senta bene, e comunque ricordami di sgridarti quando ti ricorderai tutto... Solo una come te poteva essere così stordita-.
Juvia non se la prese affatto, anzi, le venne di nuovo da ridere.
Il gruppetto fu distratto da Natsu che, con una calma alienante, si alzò dal pavimento stiracchiandosi :-Ma la volete finire di fare baccano?-
-Tu piuttosto, la smetti di venire a dormire in casa mia? Se non sbaglio una casa ce l'hai- ringhiò Lucy.
-Ero in pensiero- rispose Natsu.
-Per me?- chiese Juvia portando una mano al petto.
Natsu annuì rivolgendole il suo famoso sorriso ampio e amichevole.
-Io penso invece che tu volessi solo un letto dove dormire, chissà quanta roba ci sarà sul tuo- sbuffò la maga degli spiriti stellari.
Erza annuì con gli occhi chiusi e una mano al mento :-Incorreggibile-.
-Guarda che hai poco da fare la seria, anche tu ti sei intrufolata in casa mia- sibilò Lucy.
-E' una situazione totalmente diversa- rispose Erza con tranquillità.
Lucy sospirò alzandosi finalmente dal letto.
-Dai Juvia, andiamo a prepararci così possiamo andare alla gilda tutti insieme. Non scordare il quaderno con i nomi di tutti-.
-Curioso che tu me lo dica- disse l'altra in tono scherzoso.
Effettivamente, parlare a una persona amnesica di non scordarsi qualcosa era un paradosso piuttosto divertente.
-E non restate lì impalati! Ci vediamo alla gilda!- gridò Lucy in direzione degli altri tre.
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Era il primo pasto di Juvia alla gilda, o meglio, dai sapori che percepiva sapeva che era una delle innumerevoli esperienze che aveva già fatto ma di cui non ricordava nulla se non la pallida sensazione di una memoria che le sfuggiva.
Natsu si accomodò accanto a lei, aveva provato a cercare Gray affinché potesse sedersi con loro ma quella mattina sembrava non essere ancora arrivato.
Nessuno dei due parlò, Natsu si limitava a starle seduto affianco e a mangiare con una insolita calma venendo da lui, si vedeva che si stava sforzando però.
-Solitamente sei più vorace?- chiese divertita Juvia.
-Si nota molto?-.
-Stai mostrando un certo autocontrollo- annuì la maga.
-Ahh... Non volevo essere indiscreto- mormorò imbarazzato il Dragon Slayer.
Juvia gli rivolse un gesto dismissivo con la mano :-Non devi avere premure con me, in fin dei conti è come se fossimo due estranei vista la mia situazione e vorrei conoscere ciascuno di voi per come siete realmente quindi, non fingere di essere qualcuno che non sei anche in una cosa semplice come il cibo-.
-Penso sia la frase più lunga che tu mi abbia mai detto- rispose Natsu.
Juvia sbuffò :-Non sei il primo che me lo dice oggi... Sono davvero una persona così anonima?- chiese lei in tono deluso.
-Anonima? Oh no! Non direi questo... Anzi, hai una personalità interessante... Almeno per me- rispose lui.
-E come mai non ci siamo mai parlati molto?- chiese lei indicando il loro grado di confidenza nel quaderno realizzato da Lucy.
-Non so se sia giusto dirtelo, in fondo le cose dovresti ricordarle da sola- osservò Natsu.
-Mi sembra impossibile che io ci riesca ora come ora, eddai! Nessuno vuole dirmi nulla e tu sembri l'unico che ha voglia di parlare di questa situazione con me... Gli altri fanno finta che non mi sia successo nulla e, da una parte lo apprezzo, però...-.
Natsu sospirò, effettivamente poteva comprendere perfettamente il discorso della sua compagna ma era davvero combattuto. Sicuramente parlarle del perché non avevano mai parlato molto non avrebbe potuto farle male, decise di provare a spiegarle.
-Ecco, solitamente è difficile avvicinarti perché la maggior parte del tuo tempo la passi con Gray o Gajeel- si limitò a dire.
Juvia annuì :-Incredibile, con tutte le persone che ci sono qui...- mormorò.
-Hey, non farne un dramma. Ora che non ricordi nulla potrai stringere un sacco di nuove amicizie. Se vuoi puoi iniziare da me- offrì il mago del fuoco.
Juvia sorrise caldamente :-Ne sarei felice-.
-Allora oggi ti porto nel bosco, magari posso aiutarti con la tua magia-.
La ragazza annuì, in effetti non vedeva l'ora di riscoprire quel lato della sua vita. Si sentiva vuota, come se una parte di lei le stesse scivolando dalle dita e sapeva per qualche strano motivo che la soluzione era nelle sue abilità magiche.
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Il bosco era un luogo estremamente tranquillo, Juvia si sentiva un po' inquieta sapendo che era il luogo dove era successo tutto ciò che l'aveva portata alla sua attuale situazione.
-Non ti preoccupare, non può succederti nulla finché siamo insieme- la rassicurò Natsu.
-Sei molto gentile con me Natsu, non so perché ma ho come il presentimento che non molte persone lo siano state con me in passato- mormorò la ragazza.
Il Dragon Slayer le circondò le spalle con il braccio, un gesto per lui molto naturale anche se Juvia poteva sentire che non era abituale che lo facesse con lei.
-Ci hanno perso loro, è divertente averti attorno-.
Juvia sorrise, quel ragazzo era davvero un cuore d'oro.
-Dunque...- esordì lui sfregando le mani l'una contro l'altra :-Ora ti faccio vedere come funziona la mia magia, man mano proverò a spiegarti come faccio sì che le cose accadano, in fondo le nostre magie sono simili- ragionò il ragazzo.
Juvia si limitò ad annuire con lo sguardo colmo di determinazione.
La ragazza ammirava silenziosamente le fiamme che danzavano sulla mano di Natsu, il perfetto controllo che lui sapeva esercitare su di esse ma anche la spontaneità con cui le lasciava ribellarsi mentre lentamente prendevano forma. Era incredibile osservare come crescevano percorrendo il braccio del mago senza che lui sentisse il minimo dolore, piccole scintille aranciate percorrevano ogni centimetro della pelle di Natsu lasciando Juvia a bocca aperta.
-Puoi farlo anche tu con l'acqua- le spiegò il ragazzo :-Devi solo volerlo-.
Juvia si guardò attorno, era dubbiosa ma voleva comunque tentare e sembrava che Natsu avesse molta fiducia in lei.
-Credo in te- disse lui in tono calmo e rassicurante.
La ragazza deglutì rumorosamente, ora che toccava a lei si sentiva decisamente strana. Sapeva che era in grado di esercitare lo stesso controllo che Natsu aveva sul fuoco ma non ricordava davvero come muoversi.
Decise di affidarsi al suo istinto, in fondo in queste cose di solito non c'era altra strada da percorrere.
Juvia chiuse gli occhi, una nuova determinazione ribolliva nelle sue vene. Se avesse creduto fermamente di poterlo fare ci sarebbe sicuramente riuscita.
Natsu la osservava con il fiato sospeso in gola, se ci fosse riuscita sarebbe potuta tornare in missione molto presto e, stranamente, la prospettiva lo rendeva entusiasta per lei sapendo la voglia che aveva di andare in missione con Gray prima che tutto accadesse.
Juvia strizzò gli occhi cercando di concentrarsi il più possibile, non era affatto semplice come Natsu lo faceva sembrare.
-Coraggio, concentrati, so che puoi farcela- la incoraggiò il mago del fuoco.
-Non lo Natsu, non sento nulla...- mormorò la ragazza.
Natsu sospirò :-Speravo davvero che funzionasse- borbottò.
Juvia fece spallucce :-Immagino sia una di quelle cose che verrà con il tempo-.
La ragazza si avvicinò a Natsu e gli posò un bacio sulla guancia :-Grazie per aver creduto in me-.
Il Dragon Slayer sgranò gli occhi, tanta intimità da parte di Juvia era decisamente una novità per lui. Si sorprese ad arrossire e decise che era il risultato del gesto inaspettato compiuto dalla sua amica.
-Vedrai che ci riuscirai presto- disse Natsu con convinzione.
Juvia sgranò gli occhi improvvisamente posando con poca delicatezza una mano sull'avambraccio di Natsu :-La sessione di cura con Wendy!-
Natsu mimò l'espressione della ragazza e approfittò della loro posizione per afferrarle la mano :-Dobbiamo correre-.
-No, dobbiamo volare!-
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Wendy batteva impazientemente il piede sul pavimento dell'infermeria, lo sguardo fisso sulla porta che saettava di tanto in tanto dall'uscio all'orologio.
Charle e Happy, subito dietro di lei, osservavano la piccola Dragon Slayer con sguardi intimiditi.
-Se c'è una cosa che Wendy odia è il ritardo- borbottò Charle.
-Sono sicura che ha avuto solo un contrattempo- sibilò a denti stretti la giovane maga dell'aria.
La porta si spalancò improvvisamente rivelando due maghi piuttosto sudati e affannati.
-Ah, eravate insieme allora- sbuffò Wendy.
-Perdonami Wendy, perdonami! Natsu mi stava aiutando con la mia magia e...- Juvia tentò di spiegare tra un sospiro ansimante e l'altro.
La giovane Dragon Slayer sospirò alzando gli occhi al cielo :-Va bene, va bene... Riprendi fiato che poi iniziamo-.
-Ti prendo dell'acqua- esordì Natsu sparendo oltre l'uscio.
-Siediti sul lettino- intimò Wendy facendo cenno agli Exceed di spostarsi.
Juvia ubbidì senza obiettare.
Natsu arrivò poco dopo con un bicchiere colmo d'acqua fresca.
-Ti ringrazio- mormorò la maga con un sorriso.
-Bene, iniziamo. Siamo già in ritardo- asserì Wendy facendo cenno a Natsu di prendere la porta.
-Aspetta Wendy, ti spiace se Natsu rimane? Oggi mi è stato molto d'aiuto e mi rassicurerebbe averlo qui-.
-Dopo quel ritardo pazzesco non sei nella posizione di fare richieste ma, dato che sono buona, ti do il permesso- scherzò la ragazzina.
Natsu era piuttosto sorpreso, non immaginava che Juvia si sentisse così tranquilla in sua presenza e non poteva evitare di sentirsi in colpa nei confronti di Gray che, tra le altre cose, non aveva ancora incrociato quel giorno.
-Ovviamente se hai di meglio da fare non voglio trattenerti- mormorò Juvia.
-No, no... Tranquilla, resto volentieri-.


La sessione non fu troppo lunga e Natsu ne era abbastanza grato, starsene lì seduto a discutere con Happy mentre Wendy curava Juvia non era il massimo del divertimento. Era felice però che Juvia lo ritenesse così degno di fiducia in quel momento.
-Fa male?- chiese Natsu mentre uscivano dall'infermeria.
-Non molto, Wendy non ti ha mai curato?- chiese incuriosita Juvia.
-Sì, solamente ferite però... Mai la testa- rispose distrattamente il mago del fuoco.
Juvia portò un indice al mento :-Bè, è come un formicolio... Non so come descriverlo-.
Natsu annuì in segno di comprensione.
Mentre i due se ne andava allegramente per il corridoio discutendo del più e del meno, un Gray piuttosto infastidito li stava approcciando.
-Gray, ciao...- mormorò Natsu.
Il Dragon Slayer non era sicuro del perché si sentisse in colpa nei confronti del suo migliore amico, francamente non aveva fatto nulla di male ma, ripensandoci a freddo, aveva monopolizzato Juvia tutto il giorno e, sicuramente, Gray avrebbe gradito passare del tempo con lei anche se non lo avrebbe mai ammesso.
-Ciao, da dove venite?- chiese gelido il mago del ghiaccio.
-Dall'infermeria, Natsu mi ha fatto compagnia durante la mia sessione con Wendy- spiegò Juvia con un sorriso sereno.
-Ah... Ecco...- mormorò Gray, sembrava particolarmente assorto nei suoi pensieri.
-Ti senti bene?- chiese Juvia timidamente.
-Sì, tu come ti senti?- chiese il ragazzo.
-Bene, non molto diversa rispetto a questi ultimi giorni- rispose lei.
La stanchezza era evidente nel suo tono di voce, probabilmente la situazione iniziava a stufarla più di quanto Juvia non desse a vedere.
-Non ti preoccupare, siamo tutti con te. Qualsiasi cosa di cui avrai bisogno chiedi senza esitare- intimò Natsu.
Gray dovette mordersi l'interno della guancia per evitare di replicare.
-Grazie mille, davvero... Credo che andrò a parlare un po' con Lisanna, sono curiosa di conoscerla visto che sembriamo essere buone amiche- disse Juvia sollevando il suo registro.
-Sì, Lisanna è forte, vedrai che ti piacerà- commentò Natsu con un sorriso soddisfatto.
Juvia sorrise caldamente, era una bella sensazione quella di avere qualcuno che la capisse nonostante non stesse passando il suo stesso disagio. Natsu sembrava realmente interessato a lei e alla sua situazione e, inoltre, era un ragazzo estremamente piacevole da avere intorno. Era stato l'unico ad averle accennato qualcosa sui suoi ricordi persi il che era decisamente un punto a suo favore agli occhi di Juvia.
Era certa che avrebbe potuto creare un bel legame da questo supporto inaspettato.
Nel mentre, qualcuno a cui proprio la faccenda non andava giù era Gray. Non capiva cosa ci fosse nella loro amicizia che lo mandava su tutte le  furie ma era decisamente intenzionato a scoprirlo.
Non poteva credere che proprio Juvia, la sua Juvia, fosse così curiosa nei confronti di Natsu né poteva credere che il suo amico non facesse nulla per frenarla. Sin dal primo giorno si era mostrato attento e disponibile e, se da una parte la cosa gli faceva molto piacere, dall'altra avrebbe voluto strozzarlo.
-Gray, credimi... E' solo per amicizia che mi avvicino a Juvia, voglio aiutarla. Nulla di più- spiegò il mago del fuoco.
-Lo so, lo trovo solo molto bizzarro...- commentò il ragazzo.
-Hey! Io sono gentile con tutti- ringhiò il Dragon Slayer.
-Sì, di solito lo sei- asserì Gray in tono gelido :-Quello che non capisco è perché ti sei messo in testa di aiutare proprio lei-.
-Perché sono l'unico che crede che dovremmo raccontarle qualcosa affinché ricordi, Juvia non ne può più di tutti quelli che vogliono fingere che non le sia capitato nulla di spiacevole e sicuramente non ha voglia di aspettare l'antidoto-.
-Ma come? Non eri tu a dire che non era una tragedia? Che poteva attendere?- incalzò Gray.
-Mi sbagliavo- si limitò a dire Natsu, il tono colpevole.
Gray sospirò alzando gli occhi al cielo, in fondo non poteva biasimarlo solo perché voleva rendersi utile. Sapeva che la sua era una gelosia immotivata, che una volta che Juvia avesse ricordato tutto non si sarebbe più interessata a Natsu, o meglio, non romanticamente.
-Sai che non mi interessa tutta quello schifo romantico, voglio solo darle una mano a ricordare- azzardò il mago del fuoco.
-Purché rimanga il tuo unico interesse- borbottò aspro il mago del ghiaccio.
Natsu non poté evitare il ghigno compiaciuto che si fece largo sul proprio volto, quindi aveva ragione...
Decise di non punzecchiare il suo amico, sembrava già abbastanza innervosito anche se non ne aveva motivo.
Natsu avrebbe supportato Juvia, che lui lo volesse o meno, perché i buoni amici fanno proprio questo. Sapeva che a Gray sarebbe passata e, tra le altre cose, non stava facendo nulla di male quindi perché fermarsi?


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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Tra pic-nic e gelosie ***


Fiore di Lethe cap. 5 Capitolo 5: Tra pic-nic e gelosie

https://www.youtube.com/watch?v=BxQXAByyGjM

Pensavate vi avessi abbandonati, eh? E invece no, ero solo occupata per motivi medici e poi sono finita in sessione universitaria e a tirocinio... Un nuovo capitolo è servito!

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"Non è colpa tua se ti assillano, non intendo mancarti di rispetto... E' mio diritto essere insopportabile perché sono ancora geloso di te"


Natsu si era alzato di buon umore quella mattina. Forse perché era bel tempo e la prospettiva di passeggiare lo entusiasmava, o forse perché aveva promesso a Juvia che l'avrebbe portata a fare un pic-nic al parco di Magnolia.
Gray non l'aveva presa nel migliore dei modi quando lui l'aveva proposto ma, in ogni caso, Juvia non se ne era resa conto; non faceva più molto caso agli atteggiamenti di Gray e Natsu doveva ammettere che era piuttosto strano. Erano tutti talmente abituati a vederla correre dietro al mago del ghiaccio che, in quei giorni in cui non ricordava proprio nulla, osservarla mentre parlava con chiunque tranne che con lui lo rendeva alquanto stupito.
Era convinto che lei non lo evitasse di proposito, semplicemente cercava di seguire il consiglio che Natsu le aveva dato: farsi nuovi amici.
Erano trascorsi un paio di giorni da quando Gray li aveva visti uscire insieme dall'infermieria e, Natsu se ne era accorto da subito, ora non faceva altro che stare insieme a loro tutto il giorno.
Al Dragon Slayer non piaceva sentirsi controllato, non da un suo amico ad ogni modo.
Gli risultava un po' difficile comprendere cosa spingesse Gray ad agire in quella maniera, o meglio, il perché gli era chiaro ma non capiva come mai non si fidasse di lui.
Happy aveva insinuato che tutta la preoccupazione che Natsu nutriva nei confronti di Juvia in quel periodo celasse fini ben diversi dalla semplice amicizia, non era così ovviamente. Insomma, se fosse stato così lui sarebbe stato il primo ad accorgersene, non che di solito gli venisse semplice riconoscere quel genere di interesse ma lo aveva provato prima; si era accorto di avere un debole per Lisanna quando erano bambini e si era anche reso conto di quando aveva iniziato a provare dei sentimenti per Lucy (sentimenti che, apparentemente, sembrava provare ancora seppur non ricambiati) quindi Juvia non era altro che una semplice amica.
Nonostante il suo ragionamento non facesse alcuna piega, Happy sembrava poco convinto della situazione e, a quanto pareva, anche Gray.
Comunque, non era il momento adatto per riflettere su quella faccenda. Natsu preferiva concentrarsi sulla mattinata piacevole che lo attendeva, aveva passato l'intero pomeriggio precedente a cucinare con Mirajane per assicurarsi di avere con sé un cestino da pic-nic di tutto rispetto.
Il Dragon Slayer non era certamente un cuoco provetto, di solito utilizzava i suoi poteri per cuocere il cibo ma Mirajane era stata gentile ad offrirgli il suo aiuto. Natsu aveva cercato di fare del suo meglio e la ragazza, alla fine, si era persino complimentata per il sapore di alcuni dei suoi manicaretti.
Il mago del fuoco non sapeva se Juvia ricordasse quanto fosse brava in cucina ma sperava di no, altrimenti il suo lavoro non le sarebbe sembrato altro che mediocre.
Non era certo del perché avesse impiegato così tanto impegno in quella giornata ma, d'altro canto, non era nemmeno propenso a ragionarci su più di tanto.
-Natsu, sono le nove! Avevi detto a Juvia che saresti passato a prenderla a casa di Lucy alle nove e mezza. Se non ti sbrighi farai tardi- lo spronò Happy.
Natsu infilò nel cestino una caraffa d'acqua fresca e una bottiglia di succo di frutta poi, in tutta fretta, si precipitò fuori casa seguito dal suo fidato exceed.
-Credi che Gray l'abbia superata?- chiese distrattamente mentre camminava a passo rapido.
Happy portò un indice al mento :-Secondo me no, sembrava parecchio infastidito quando hai chiesto a Juvia di uscire-.
-Per l'ultima volta, non le ho chiesto di uscire- esclamò Natsu.
-A me sembra il contrario... Insomma, un pic-nic... Voi due soli, lei ti piaaaace- lo canzonò il gattino.
-Non saremo soli, ci sarai anche tu e, credimi, in questo momento preferirei non averti fra i piedi- sbuffò il mago.
Happy scosse il capo con un sorrisetto malizioso sul muso :- Perché vuoi rimanere solo con lei-.
-No, perché stai mettendo a dura prova la mia pazienza- sospirò l'altro.
-Quale pazienza?- chiese l'exceed con fare scherzoso.
Natsu alzò gli occhi al cielo; avrebbe continuato volentieri a bisticciare con il suo amico ma non voleva rischiare di perdere la concentrazione e rovesciare tutto il cibo sul prato, con tutto l'impegno che aveva impiegato per preparare quel banchetto non gli sembrava il caso di sciupare tutto.
-Sono sicuro che a Juvia piacerà il parco- aggiunse Happy dopo qualche attimo di silenzio.
Natsu annuì prontamente :-Anche io, è un posto tranquillo e con la sua situazione sembrava un luogo adatto-.
-Ci! E poi, è un posto perfetto per un appunta...-
-Guai a te se finisci quella frase- sibilò il mago del fuoco.
Happy si limitò a ridacchiare compiaciuto come accadeva ogni volta che riusciva a pungere Natsu sul vivo.
-Non c'è nulla di male ad ammettere...-
Natsu lo bloccò di nuovo :-Ma insomma! Vuoi piantarla o no?-
-E va bene, e va bene... Non parlo più-.
-Speriamo- sbuffò l'altro roteando gli occhi.
La strada verso casa di Lucy, effettivamente, fu percorsa nel più religioso silenzio da parte di entrambi e, in tutta franchezza, a Natsu non dispiaceva. Era un tipo rumoroso ma non disdegnava la serenità, dipendeva chiaramente dalle situazioni ma, solitamente, il suo lato più esuberante veniva fuori nelle situazioni di gruppo.
Happy non era infastidito dal silenzio a sua volta, anche se doveva ammettere che preferiva quando Natsu faceva rumore, lo metteva più a suo agio visto che era il lato del suo carattere che conosceva meglio.
-Eccoci qua- disse poco dopo il Dragon Slayer.
-E in perfetto orario- aggiunse il gatto blu.
-Fai la guardia al cesto, entro dalla finestra- disse il mago del fuoco.
-Ci!-
Natsu balzò in avanti arrampicandosi sul muro dell'edificio come fosse una cosa perfettamente normale e, in poco tempo, raggiunse la finestra di Lucy calandosi in casa.
-Devi smettere di entrare così! Pensa se una delle due fosse stata nuda!- ringhiò Lucy non appena si accorse della sua presenza.
-Dici sempre così eppure la finestra non la chiudi mai- esordì divertito Natsu.
Lucy alzò gli occhi al cielo :-Non la chiudo perché so che non hai idea di cosa sia una porta-.
Juvia li osservava attentamente, era divertita dal loro piccolo battibecco.
-Sembrate quasi una coppia di sposi- disse con un sorrisetto malizioso in viso.
-Eppure è te che porterà a fare un pic-nic- canticchiò Lucy.
Natsu scosse il capo :-Ma come devo fare con tutti voi, eh? La porto a fare un pic-nic perché siamo amici-.
-Sai, uno che si giustifica con così tanta veemenza deve avere per forza qualche secondo fine- commentò la maga degli spiriti stellari.
-Andiamo su, prima che la vena sulla fronte di Natsu esploda- disse Juvia afferrando il polso di Natsu e trascinandolo fuori.
-Divertitevi! E portala a casa prima di sera- scherzò Lucy.
Dal pianerottolo la maga degli spiriti stellari riuscì solo a sentire una risatina di Juvia e una parola molto volgare da parte di Natsu, alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito in volto.
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-Com'è bello qui!- esclamò Juvia con gli occhi colmi di interesse per il nuovo posto.
Anche in quel caso sapeva di aver già trascorso del tempo lì ma, chiaramente, non ricordava né in che circostanze fosse accaduto né tantomento quando.
-Sapevo che avresti gradito- mormorò il Dragon Slayer con un sorriso soddisfatto.
-Ci, ha scelto il posto con cura- commentò Happy sollevando le sopracciglia rapidamente.
Natsu sospirò, Juvia non poté non notare l'espressione seccata sul suo viso.
-Happy, perché non vai a cogliere qualche bel fiore per Charle? Sono sicura che li gradirebbe molto- incalzò la maga dell'acqua.
Gli occhi del piccolo exceed si illuminarono immediatamente :-Ci! Che splendida idea! Volo!-
Juvia sorrise mentre osservava il gattino blu allontanarsi in volo rispetto alla loro posizione, si voltò e trovò Natsu che la fissava con gli occhi sbarrati e un sorriso di gratitudine dipinto in faccia.
-Come hai fatto?-
-A fare cosa?- chiese lei di rimando.
-A capire che non lo volevo fra i piedi- spiegò lui.
-Oh, non è stato difficile- rispose lei mimando l'espressione di Natsu di qualche attimo prima.
Lui scoppiò a ridere :-Immagino di non essere bravo a mascherare i miei pensieri-.
-No, però mi piace così. Almeno so sempre come ti senti, è rassicurante per una che non ricorda nulla-.
Natsu le sorrise facendole cenno con la testa di sedersi sul prato vicino a lui.
Juvia l'aveva osservato stendere una coperta a scacchi rosa e blu e aveva sorriso nel notare che era l'esatto colore dei loro capelli.
-Dunque- cominciò lui :-Ieri ho passato tutto il pomeriggio ai fornelli per te, spero di meritarmi qualche progresso da parte tua nell'utilizzo della magia dopo una tale sfacchinata-.
-A cui nessuno ti ha obbligato, seppure molto apprezzata- rispose Juvia in tono scherzoso.
Natsu le diede un'amichevole spallata per spingerla un pochino, ovviamente in maniera molto delicata.
-Seriamente, grazie per esserti preso un simile disturbo- mormorò Juvia, lo sguardo fisso su di lui.
Natsu arrossì, non perché fosse in imbarazzo ma perché nessuno lo aveva mai guardato dritto negli occhi con una tale intensità prima di quel momento.
-Figurati, non ho fatto niente di che-.
-Credevo fosse stata una sfacchinata- disse lei sollevando un sopracciglio con fare divertito.
-Potrei aver esagerato un po' per vantarmi- rispose Natsu con un sorriso malizioso in viso.
Juvia alzò gli occhi al cielo :-Quindi è così, sei uno che mente-.
Natsu rise :-Solo a te-.
Juvia scoppiò a ridere a sua volta :-Devo essere davvero speciale allora-.
Natsu le porse un piatto con della frutta, un toast con burro e marmellata, un'omelette e una ciotolina di riso guarnito con del sesamo e del prosciutto cotto.
Juvia gli sorrise caldamente, non si era resa conto che lui le stesse preparando il piatto mentre discutevano. Lo aveva trovato un gesto estremamente dolce, specialmente venendo da un ragazzo così rude.
-Ti ringrazio- disse con un filo di voce :-Bè, assaggiamo questi manicaretti- aggiunse poco dopo leccandosi le labbra con fare affamato.
Natsu la osservava in silenzio, indeciso se rivelarle o meno qualcosa sul suo passato, ma gli sembrava carino informarla :-Sai, sono un po' nervoso... Forse non te lo ricordi ora ma tu cucini divinamente-.
Juvia lo guardò sorpresa mentre addentava un pezzo di toast :-Non me lo ricordo, ovviamente. Non ho molto modo di cucinare in questi giorni, per lo più Lucy ed io mangiamo alla gilda o in qualche ristorante, lei mi ha detto di non saper cucinare e nel mio stato non mi sembrava il caso di fare tentativi-.
-Ma ricordi le cose basilari per vivere, no?- chiese Natsu mentre mordeva un pezzo di omelette.
-Sì, certamente... Però... Ti sembrerà sciocco, è più una mia paura che un effettivo pericolo ma...-
-Niente di ciò che dici potrebbe sembrarmi stupido- disse lui prontamente.
Juvia gli sorrise dolcemente :-Ho il terrore di dimenticare il fornello acceso, o di fare del cibo cattivo con abbinamenti improbabili...-
-Mhh... Non credo dovresti preoccuparti, insomma, il nostro corpo ha una specie di memoria o no? Ci sono cose che non si dimenticano mai del tutto, tipo camminare-.
Juvia annuì, aveva senso effettivamente :-Credo di sì... E' solo che mi sento così strana senza i miei ricordi, ho paura di combinare qualche pasticcio-.
-In ogni caso non sei sola quindi vale la pena tentare, se c'è una cosa che ti ho sempre riconosciuto è la determinazione. Non sei una che molla facilmente, questo mi ha sempre colpito di te anche prima di diventare amici-.
Juvia arrossì appena e, istintivamente, abbassò lo sguardo verso il piatto prendendo uno spicchio di mela.
-Ah eccovi qui!- esclamò una voce alle loro spalle.
Entrambi i ragazzi si voltarono e videro Gray immobile dietro di loro.
-Oh, Gray! Buongiorno- disse Juvia con un sorriso.
Gray le fece un cenno con il capo in segno di saluto per poi spostare lo sguardo in direzione di Natsu; la sua espressione era gelida e indecifrabile e il Dragon Slayer capì subito: non gli era affatto passata, era lì di proposito.
Natsu avrebbe voluto ridergli in faccia, era così palesemente geloso e così ottusamente determinato nel dire il contrario.
-Che casualità incontrarti qui, proprio dove ti ho detto che saremmo stati- commentò Natsu sollevando un sopracciglio con aria di sfida.
Grey ignorò la frecciatina indicando il piatto di Juvia :-E' buono?-
La ragazza annuì energicamente :-Natsu ha fatto tutto con le sue mani-.
-Ah, ecco...- rispose il mago del ghiaccio, un'espressione non decifrabile sul volto.
-Perché non ti siedi con noi? Sono sicura che non riuscirei a mangiare tutto nemmeno volendo- propose la maga dell'acqua.
Natsu vide chiaramente che quella richiesta era tutto ciò che Gray stava aspettando in quel momento, non rispose nemmeno e si accomodò in terra accanto a lei.
Il Dragon Slayer sollevò gli occhi al cielo preparando un piatto ricco anche per il suo amico.
-Ti piace il parco?- chiese Gray.
Juvia annuì :-Insomma, immagino di esserci già stata in passato...-
-Sì, ti portavo spesso a fare passeggiate qui la domenica mattina- ammise lui con un sorriso calmo.
-Dunque eravamo davvero in ottimi rapporti io e te- osservò lei inclinando appena il capo.
-Che ha scritto Lucy sul registro che ti ha consegnato?- chiese lui di rimando.
Juvia lo aprì alla pagina designata, estremo livello di confidenza. Sollevò il quaderno orgogliosamente.
-E allora sarà così- rispose lui in tono tranquillo.
-Deve essere difficile per te allora...- mormorò lei riponendo il registro in borsa.
Gray sollevò un sopracciglio in chiaro segno di confusione :-Mh?-
-Bè, immagino che avessimo un rapporto molto intimo... Intendo, per avere un estremo livello di confidenza- spiegò lei rapidamente :-Il fatto che mi sia dimenticata di te deve essere difficile da sopportare- mormorò.
Gray rimase in silenzio a fissarla con l'espressione più curiosa che Juvia avesse mai visto, avrebbe voluto tanto sapere che cosa gli passasse per la mente in quel preciso momento ma non voleva risultare invadente.
Natsu tossicchiò appena rendendo nuovamente nota la sua presenza.
-E' buono, ci sai fare- disse Gray distrattamente mentre ingoiava un boccone.
-Complimenti per me, da parte tua? Ti senti poco bene?-
Gray roteò gli occhi suscitando una risatina di Juvia il che, di rimando, lo fece sorridere fieramente. Gli piaceva essere la causa dei suoi sorrisi per quanto volesse fortemente far trasparire altrimenti.
In quei giorni si era reso conto di quanto la sua improvvisa vicinanza con Natsu l'avesse sconvolto; sembravano intendersela parecchio e lui non era pronto a nulla di simile. Era abituato ad avere Juvia tutta per sé e, doveva ammetterlo, l'aveva data per scontata in tutti quegli anni ma il suo incidente l'aveva aiutato a capire quanto gradisse la sua compagnia e quanto poco volesse condividerla.
Intuiva che Natsu non avesse cattive intenzioni ma il pensiero di saperla così vicina a qualcuno che non fosse lui lo devastava.
-Mi auguro che questo fiammifero non ti stia convertendo, dovessi recuperare la memoria e mantenere alcuni lati del suo carattere sarebbe terribile- osservò il mago del ghiaccio.
Natsu gli fece un gesto molto poco elegante a cui Juvia sgranò appena gli occhi, totalmente divertita dalla scena.
-Credo di poter mantenere una certa autonomia di pensiero- commentò poco dopo, un sorriso malizioso sulle labbra.
-Hey! Il mio carattere non ha nulla di sbagliato- sbuffò il mago del fuoco.
-Tanto per cominciare sei estremamente chiassoso- osservò Gray.
-Sempre meglio del tuo esibizionismo, tanto per dirne una... Dove sono i tuoi vestiti stavolta?- chiese Natsu divertito.
Gray impallidì guardandosi attorno in modo frenetico, Juvia non poté trattenersi dal ridere di gusto suscitando l'interesse repentino dei due ragazzi che, in poco tempo, spostarono i loro sguardi su di lei quasi incantati dal suono melodico della sua risata.
-Credo sia quel mucchietto di roba vicino a quel cespuglio- indicò Juvia.
Gray si limitò ad annuire lentamente, recuperando immediatamente i suoi abiti per indossarli.
-E comunque, se posso permettermi... Il tuo rumore non è altro che pura e semplice anima e il tuo esibizionismo non è così terribile, è buffo- commentò la maga facendo l'occhiolino a Gray.
I due ragazzi si guardarono per un attimo per poi annuire rapidamente.
-Bè? Il gatto vi ha mangiato la lingua? Non dovreste litigare come sempre ora?- chiese lei sollevando un sopracciglio.
-Forse ti preferivo quando eri svenuta- commentò Natsu facendole un'amichevole linguaccia.
-Non è mica così che si risponde ai complimenti- borbottò lei.
Gray continuò a fissarli, non voleva essere ostile ma non riusciva a farsi andare giù tutta quella confidenza e complicità che sembravano aver trovato.
-Che aria tesa- esclamò Happy ritornando verso il gruppo.
-Mh? Che vuoi dire?- chiese Juvia.
-Bè, questi due sembrano pronti per saltarsi alla gola- rispose il gatto posando con cura nel cestino i fiori raccolti.
-M-ma che dici, eh?- sbraitò Gray.
-Io ci ho perso le speranze- sbuffò Natsu facendo spallucce.
-Che bei fiori Happy, a Charle piaceranno tanto- commentò Juvia osservando i colori sgargianti dei fiori scelti dall'exceed.
-Passi il tempo a insinuare sugli altri eppure sei tu a fare la corte a una che nemmeno ti si fila- osservò Gray.
Happy lo guardò con espressione vacua :-Non è carino-.
-Secondo me sei a un passo dal conquistarla, a noi ragazze piacciono questi pensieri delicati- offrì Juvia.
-Charle? Delicata?- esclamò Natsu incredulo.
-Che tu ci creda o meno tutte noi abbiamo un lato docile e mansueto- rispose Juvia :-Non si tratta di debolezza o passività ma della primordiale voglia di essere corteggiate, inseguite... Insomma, cosa c'è di meglio di un gentiluomo?-
-Sai, ti facevo tipa da fiori- commentò Natsu.
-Credo mi piacessero molto- mormorò Juvia portando un indice al mento :-Insomma, avverto questa sensazione-.
-Al prossimo pic-nic potresti portargliene un bel mazzo- osservò Gray con una punta di astio nella voce.
Juvia voltò il capo per guardarlo meglio :-Come mai questo tono?-
-Niente- sbottò lui di rimando, si alzò in piedi e prese a camminare nella direzione opposta con le mani in tasca.
Juvia si alzò ma Happy la bloccò :-Gli passerà-.
-Non capisco, ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiese lei confusa.
-Tu no...- mormorò Natsu alzando gli occhi al cielo.
-Ultimamente è un po' nervoso- spiegò Happy.
Juvia si sedette di nuovo ma continuava a fissare il punto in cui Gray si trovava poco prima, sembrava persa esattamente come quando si era appena svegliata dopo aver inalato le spore del fiore di Lethe.
-Non arrovellarti, lui è sempre così- commentò Natsu riportando l'attenzione della maga su di lui.
-Ci, Gray è un tipo particolare-.
Juvia annuì lentamente :-Eppure sembrava...-
-E' geloso credo- spiegò Natsu :-Insomma, tu e lui eravate molto uniti... Forse si sente spodestato o una scemenza simile- mentì il mago del fuoco.
Natsu sapeva di aver detto una mezza verità; Gray era geloso ma non della sua amicizia con Juvia, era semplicemente convinto del fatto che Natsu fosse interessato a lei e non riusciva a digerirlo.
-Ha senso- mormorò lei :-Farò in modo di trascorrere più tempo con lui in questi giorni-.
Happy e Natsu si scambiarono un'occhiata. Com'era possibile che anche senza ricordare nulla fosse sempre lo stesso copione con Juvia?
-Sai, dovresti smetterla di correre dietro a lui e lasciare che sia lui a inseguirti una volta tanto... Lo hai detto prima, no?-
Natsu non aveva intenzione di suonare così spazientito ma, effettivamente, lo era.
-Non ti seguo- ammise lei.
Natsu sospirò :-Senti, ho evitato di dirtelo perché tutti sono convinti che non ti faccia bene ma sinceramente non mi piace mentirti... Non ora che stiamo diventando buoni amici- riprese subito dopo, senza darle tempo di rispondere :-Tu eri innamorata di Gray, o meglio, ossessionata è la parola giusta... Gli stavi sempre addosso, gli dichiaravi amore in ogni modo possibile e venivi costantemente rifiutata. Non credo fosse perché non gli piaci ma perché il cretino non è in grado di ammetterlo a se stesso-.
Juvia rimase in silenzio cercando di memorizzare le nuove informazioni che stava ricevendo.
-Lo hai visto prima, se gli sguardi potessero uccidere io sarei già qualche metro sotto terra- aggiunse il mago del fuoco.
-Questo spiega il perché di alcune mie reazioni affianco a lui- mormorò pensosamente la ragazza.
-Troppe informazioni?- chiese Natsu.
-No, era qualcosa che avevo già preso in esame in realtà... Solo, non credevo di essere stata così presa da quel ragazzo-.
-Credimi, sfugge ancora alla mia comprensione cosa ti attragga tanto di quel mutandone- borbottò Natsu.
-Non saprei dirti, credo abbia a che vedere con il sole- mormorò lei di risposta.
-Il sole?- incalzò Natsu.
-Sì, ho questa forte sensazione ma...-
-Non ti forzare- avvertì il Dragon Slayer :-Ti ho già bombardata abbastanza, se ti metti pure a rifletterci su rischi che ti esploda la testa-.
Juvia gli rivolse un finto broncio incrociando le braccia al petto :-Sei tremendo-.
-Ti piaccio così- commentò lui strizzandole l'occhio.
Juvia arrossì, Natsu non era un brutto ragazzo e spesso aveva dei modi di fare piuttosto conturbanti anche se, con ogni probabilità, lui nemmeno se ne rendeva conto.
-Non mi spingerei così oltre- scherzò lei dandogli un amichevole pugnetto sul braccio.
-Parlo seriamente però, non sforzarti troppo di ricordare... Non voglio che ti succeda nulla-.
Juvia gli sorrise posandogli un tenero bacio sulla guancia :-Farò attenzione-.
-Mi chiedo se è così che ti comportavi con Gajeel prima di dimenticare chi fosse- commentò Natsu.
Juvia inclinò il capo, confusa.
-Ecco, mi pare che stiamo iniziando a legarci molto io e te... Gajeel è la persona che ti conosce meglio nella gilda, è come un fratello per te quindi nasce spontaneo chiedersi se anche con lui sei così aperta-.
-Perché di solito non lo sono, vero?- chiese lei tristemente.
-Non con me almeno, è un cambiamento molto apprezzato- si affrettò a dire lui.
-Devo passare più tempo anche con lui, a proposito...- mormorò lei.
-Sì, mi rendo conto di averti suggerito di fare nuove amicizie ma ultimamente non ho fatto che monopolizzarti- ammise Natsu.
-Ci ho messo del mio, mi piace stare con te... E' rilassante, quando siamo insieme sento di non dover pensare a nulla e la mia condizione diventa meno pesante da sopportare. Hai il dono di instillare il buon umore nelle persone, Natsu-.
Il ragazzo arrossì, non era per nulla abituato ai complimenti specialmente se espressi così sinceramente :-Bè, grazie...- rispose con un filo di voce.
Happy, che fino a quel momento non aveva parlato, esordì con la sua tipica frase :-Ti piaaaaace-.
I due ragazzi reagirono immediatamente lanciandogli contro un acino d'uva ciascuno suscitando la rabbia del piccolo exceed.
Entrambi ridevano divertiti e il resto della mattinata non fu da meno, Juvia pensò di non essersi mai sentita così a casa come quel giorno anche se il comportamento di Gray era ancora sepolto in un angolo remoto della sua mente affinché potesse rifletterci con calma il giorno seguente.


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Capitolo 6
*** Capitolo 6: La magia che ti scorre dentro ***


NaVia ch 6 Capitolo 6: La magia che ti scorre dentro

https://www.youtube.com/watch?v=ceTpUZOpCp0&list=PLhVPPTVqiRViBMF5E0laW0ZDwZi-Om69H&index=67
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"Il mondo è nelle tue mani, è tempo di uscire e vedere che c'è di nuovo".



Se qualcuno le avesse detto un giorno che avrebbe trascorso del tempo con una persona a cui era legata senza minimamente ricordarsi nulla di quella stessa persona, Juvia non ci avrebbe mai creduto eppure eccola lì, a fare esattamente questo.
Non ricordava nulla di Gray, né di esserne stata innamorata anche se, in un certo senso, poteva percepirlo.
Dopo aver trascorso una giornata intera con Natsu si era convinta di dover fare spazio anche alle sue precedenti amicizie e, visto come l'aveva presa, aveva deciso di iniziare proprio da Gray.
Quando si era avvicinata a lui quella mattina alla gilda Gray era sembrato entusiasta di passare qualche ora in sua compagnia e, stando al tipo di ragazzo che sembrava essere, Juvia ne era rimasta incredibilmente sorpresa.
Gli occhi grigi di lui erano fissi su di lei e la osservava in un modo che a Juvia risultava totalmente nuovo, come ogni cosa in quel periodo.
-Qualcosa non va?- chiese lei.
Gray scosse il capo, la mano a sorreggere il mento :-No, anzi... Mi fa piacere passare del tempo assieme-.
-Anche io sono contenta- mormorò lei con un sorriso timido in volto.
Gray era totalmente diverso da Natsu, con il Dragon Slayer non c'era mai un momento di silenzio e, raramente, Juvia riusciva a non ridere accanto a lui. Gray invece era un tipo silenzioso, serio... Non era necessariamente una cosa negativa ma le risultava strano che potesse provare sentimenti per un ragazzo così calmo.
Lei stessa sentiva dentro di sé una grande energia, come se fosse difficile rimanere ferma troppo a lungo senza far nulla.
-A cosa pensi?- chiese il mago del ghiaccio.
Juvia alzò gli occhi al cielo come a voler cercare le parole nella sua mente :-Stavo riflettendo su me stessa... Non che ci sia molto materiale su cui riflettere in effetti-.
-Arriverà con il tempo, lo ha detto anche Porlyusica che sarà difficile ricordare senza antidoto-.
-Difficile, non impossibile- ricordò lei.
-Tu fai sempre così- mormorò Gray con un sorriso :-Mai una volta che tu riesca ad aspettare-.
Gli occhi di Juvia si illuminarono di interesse :-Non sono paziente?-
-Mai stata- rispose lui ridendo.
Quella risata... Le risuonava così nuova, forse non lo sentiva ridere spesso? Eppure lui le aveva riferito che erano buoni amici...
-Che c'è?- chiese lui.
-Stavo solo chiedendomi... Bè, non so se...-
-Dai, sputa il rospo-.
-Tu non ridi molto spesso, vero?- chiese lei di getto.
-Solo quando ne ho motivo- rispose Gray :-Perché?-
-Ora hai riso e, non so... Mi è sembrato un suono talmente nuovo-.
Il viso di Gray si adombrò, quasi si fosse ricordato di qualcosa di orribile :-Credo dipenda dal fatto che non abbiamo mai riso molto insieme... Non sempre sono stato il tipo di persona in grado di farti ridere-.
Juvia rimase in silenzio, per qualche motivo a lei sconosciuto quella frase le aveva stretto il cuore in una morsa.
-Non ha importanza adesso, non ricordare nulla è molto utile per certi versi. Possiamo costruire su nuove basi- rispose lei cercando di non mostrarsi turbata.
Gray non parlò, la guardava e basta.
Non era un silenzio pesante ma era sicuramente carico di qualcosa che Juvia non riusciva a cogliere in tutta la sua pienezza.
I due rimasero così per diversi minuti, dal canto suo Juvia non sapeva assolutamente che cosa dire e Gray era talmente assorto che, probabilmente, non avrebbe parlato ancora per un po'.
In quel momento, come se potesse avvertire il bisogno della ragazza di cacciarsi fuori da quella situazione, piombò Natsu.
-Che facce lunghe! L'hai già ammorbata come tuo solito?- chiese con tono di scherno.
Juvia ebbe, per un breve istante, la sensazione che fra loro ci fosse una sorta di rivalità impercepibile a chiunque altro. Non era la loro solita voglia di litigare a cui aveva già avuto modo di assistere, era qualcosa di primordiale e di latente in entrambi a cui lei non avrebbe saputo dare un nome.
-Andava tutto benissimo prima che arrivassi tu- sentenziò Gray.
Juvia sorrise, cercando di sembrare meno a disagio possibile :-Se vuoi sederti anche tu, nessuno ti caccerà-.
-Parla per te- sospirò il mago del ghiaccio.
Natsu sembrò soppesare per un attimo la proposta, avrebbe accettato anche solo per infastidire Gray ma qualcosa nel suo cuore gli disse di rifiutare. Sapeva che Gray voleva recuperare il suo rapporto con Juvia e sapeva anche che, seppure non se lo ricordasse, lei lo amava.
Magari quelle poche ore assieme sarebbero potute servire a costruire qualcosa di più grande una volta recuperata la memoria.
-Nah, passo. Grazie comunque per averlo chiesto-.
Juvia ebbe per un attimo un tuffo al cuore, ci mise un attimo a capirlo: ci era rimasta male. Sperava vivamente che Natsu accettasse.
-Ecco bravo, gira i tacchi-.
-Devi essere sempre così scontroso?- chiese Juvia incrociando le braccia al petto :-Natsu non ti ha fatto nulla di male, o sbaglio?-
Gray sgranò gli occhi, sembrava preso alla sprovvista da questo improvviso cambio di registro.
-Sai che ti dico? Se ti piace tanto stare con Natsu, allora stai pure con lui. Me ne vado io!-
-Non deve andarsene nessuno!- esclamò lei nervosa :-Possibile che tu non riesca a condividere lo spazio con lui?-
-Non quando quello spazio lo occupi anche tu!- gridò lui in tono austero.
-Ehm... Forse è meglio se...-
Natsu non ebbe modo di finire la frase, Gray si alzò di scatto e uscì di fretta dalla gilda.
Juvia sospirò abbassando il capo.
-Ora non lo sai ma appena recupererai la memoria ti pentirai molto di questa scenata- borbottò Natsu occupando il posto di Gray.
Juvia scosse il capo :-Non mi piace il modo in cui ti tratta-.
-Prima non ti sarebbe importato- sospirò Natsu.
-Senti, non so come ero prima ma so come sono adesso e, ripeto, non mi piace il modo in cui ti tratta. Tu non hai fatto niente di male e, per quanto mi riguarda, se ne hai voglia hai tutto il diritto di parlarmi o passare del tempo con me-.
Natsu le sorrise, gli faceva davvero piacere sentirla parlare così anche se non sapeva perché.
-Credo comunque che dovresti scusarti con lui, in fondo stavate passando del tempo insieme e io mi sono intromesso, è normale che si sia arrabbiato-.
 -Scusarmi con lui? Non ci penso proprio!- sbottò lei portando in alto il mento con fare altezzoso.
Natsu scosse il capo :-Credimi, sono abituato a litigare con Gray ma tu no. Non mi piace essere la causa di una lite, tantomeno se dei miei amici vi sono coinvolti-.
-Scusami Natsu ma... Io davvero non ti capisco, dici che siete amici ma anche che sei abituato a litigare con lui, che razza di amicizia è mai questa?-
-Non è così male come sembra, giuro! E poi comunque a noi piace così...-
-Ma questo modo di parlare alla gente non piace a me- sentenziò lei in tono deciso.
-Ma...-
-No, non voglio ascoltare altro! Non importa che io stessi con lui, se tu hai voglia di salutarmi sei in diritto di farlo. Non sono una proprietà di Gray mi sembra, e questo è tutto ciò che ho da dire a riguardo!-
Natsu rimase per un attimo in silenzio, senza sapere bene che cosa dire o fare.
Juvia sembrava furiosa e lui non l'aveva mai vista così, forse era un lato di lei che solo Gajeel aveva avuto l'onore di vedere, o forse meglio dire il "terrore" perché, seppure piccina di statura, Juvia era davvero categorica ed imponente nella sua rabbia.
Natsu ricordò un giorno in cui Erza gli aveva raccontato di aver visto Juvia arrabbiata e persino lei ne aveva avuto paura.
-Sei dell'umore giusto per esercitarti con la magia- esordì il Dragon Slayer con un sorrisetto malizioso in volto.
Juvia sollevò gli occhi al cielo :-Non ti arrendi, eh?-
-Mai. E comunque, se non ricordo male, sei stata proprio tu a dirmi che vuoi recuperare quel lato della tua vita in fretta, no?-
-Solo perché non posso continuare a vivere con Lucy senza pagare nemmeno metà dell'affitto, sai quanto costa quel posto?-
-Meno dei dormitori- rispose lui ridendo :-A proposito, dovresti anche pagare la tua stanza lì o non ne avrai più una quando vorrai tornarci-.
-Mi hai ufficialmente messo l'ansia- sibilò lei incrociando le braccia al petto.
Natsu scoppiò a ridere dandole un colpetto sulla spalla :-Dai su, andiamo a recuperare i tuoi poteri-.
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Il fuoco danzava, come sempre, tra le dita di Natsu. Juvia poteva avvertirne il calore sulla pelle anche se era seduta a qualche metro di distanza da lui.
-Non riesco davvero a capacitarmi di quanto ti venga naturale- mormorò lei.
Natsu le sorrise caldamente :-Ti assicuro che sei perfettamente in grado di farlo anche tu, forse anche meglio di me-.
-Mi sembra impossibile in questo momento- sospirò la ragazza.
-Forza, prova! Senza perderti d'animo, mi raccomando-.
Juvia si alzò da terra a malincuore, non smaniava sicuramente dalla voglia di rendersi ridicola.
-Temi il mio giudizio, per caso?- chiese lui divertito.
-No, solo non voglio rimanerci male se poi non riesco a usare la magia- mormorò lei.
Natsu le posò una mano sulla testa, notando solo in quel momento quanto torreggiasse su di lei, e le scompigliò amichevolmente i capelli :-Nessuna pressione-.
Juvia sentì le guance avvampare, probabilmente a causa del gesto molto intimo.
-Ora, non pensare a me che ti sto guardando. Pensa solo alla tua magia-.
Juvia annuì e, cercando di ignorare lo sguardo di Natsu su di lei, chiuse gli occhi per concentrarsi.
La magia le scorreva dentro, poteva sentirla chiaramente. Doveva solo scovarla nel profondo del suo cuore.
Per quanto ci provasse, per quanto si sforzasse, Juvia non riusciva a recuperare nemmeno un po' di magia. Sentiva che ogni volta che stava per raggiungere un qualche risultato, essa le sfuggiva inevitabilmente dalle mani.
Sfuggente come l'acqua.
Impercepibile e trasparente, difficile da intrappolare, difficile da recuperare...
Juvia sobbalzò quando avvertì le mani calde e callose di Natsu posarsi sulle sue braccia.
-Respira- le sussurrò lui all'orecchio.
-Juvia, rilassati... Se sei così rigida non riuscirai a sbloccare la tua magia- aggiunse poco dopo.
La maga dell'acqua inspirò profondamente e cercò di ammorbidire ogni muscolo del suo corpo, le dita di Natsu la sfioravano appena ma era sufficiente quel calore a farla sciogliere.
C'era qualcosa di stranamente intimo ed intangibile nel modo in cui il suo calore si mescolava a quello di lei.
-Juvia! Ci stai riuscendo!- esclamò Natsu.
La ragazza aprì gli occhi velocemente, li sgranò subito dopo quando vide l'acqua scivolare docile tra le sue dita affusolate.
-Ci sto riuscendo!- trillò lei.
Natsu la voltò di scatto facendole perdere la concentrazione, la sua magia svanì così come era apparsa.
Juvia scoppiò a ridere, il suo cuore era colmo di gioia. Natsu le cinse la vita con le braccia, sollevandola da terra e facendola girare.
-Juvia sei grande! Brava!- esclamò il ragazzo.
-Non ci posso credere! Non credevo che ci sarei riuscita-.
Natsu si fermò, entrambi rimasero immobili a guardarsi per quella che a Juvia sembrò un'eternità.
-Ti metto giù adesso- mormorò lui con un sorriso soddisfatto in viso.
Juvia annuì :-Pensi che potrò riuscire a rifarlo?- chiese.
-Ne sono sicuro!-
Improvvisamente, la maga sobbalzò come se si fosse ricordata di qualcosa di fondamentale.
-Che ti prende?-
-Dov'è Happy? Oggi non siete insieme?- chiese lei curiosa.
Natsu scosse il capo :-Wendy lo ha invitato a trascorrere la mattinata con lei e Charle-.
-Ora capisco, mi fa una tale tenerezza-.
-Io non capisco invece, perdere tempo dietro qualcuno che nemmeno ti considera- borbottò Natsu.
Juvia sospirò :-Sei troppo spontaneo per capire questo genere di devozione credo-.
-Che intendi?-
-Da quel poco che ho visto fino ad ora di te, mi sembri un tipo diretto... Hai la spontaneità di un bambino ed è logico che non ti piacerebbe correre dietro a qualcuno che non prova interesse per te, i tuoi sentimenti sono visibili, chiari, pungenti. Come te-.
-Sai, su questo siamo molto simili io e te-.
Juvia sorrise :-La me di adesso o quella di prima?-
-Entrambe- rispose lui prontamente :-Non ti sei mai fatta problemi a dichiarare apertamente ciò che provavi, per questo mi risulta strano che potesse piacerti uno come il mutandone-.
-Trovi anche tu? Allora non è solo una mia impressione- mormorò lei.
-Mh?-
-Sai oggi, mentre stavo con lui... Non so, è talmente serio e non riesco mai a capire cosa pensa- disse la ragazza.
-E' un bravo ragazzo, e sono sicuro che tu gli piaccia molto-.
-Lo ha mai detto?-
-No, non direttamente ma... Insomma, Gray non si comporta così con tutti- rispose Natsu :-Lo so che sei arrabbiata con lui ma penso ancora che dovresti chiedergli scusa-.
Juvia sembrò pensarci su per un attimo :-Credi si sia sentito punto sul vivo?-
-Credo che abbia paura di perderti, insomma io non ci capisco niente di queste cose ma...-
-Io credo invece che tu capisca molto più di ciò che gli altri pensano- asserì lei :-Ho come l'impressione che non ti prendano molto sul serio-.
-Sono io che non glielo permetto, forse sei l'unica persona con cui riesco a comportarmi in maniera più... Normale-.
-Per me è lo stesso, non so come cambieranno le cose quando recupererò i miei ricordi ma spero che manterremo la nostra amicizia intatta- mormorò lei abbassando lo sguardo.
-Hai paura che le cose cambino?- chiese Natsu, una nota d'ansia nella voce che Juvia non colse.
-Un po'... Voglio ancora ricordare ovviamente ma ho paura che una volta recuperata la memoria non sarò più in grado di mantenere i nuovi rapporti che ho costruito-.
-Questo dipende unicamente da te, Juvia. Nessuno può deciderlo al posto tuo, nemmeno i tuoi stessi ricordi-.
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Lucy era intenta a piegare alcuni vestiti che aveva abbandonato sul letto quella mattina, il suo sguardo si posò inevitabilmente su Juvia che, da quando era rientrata, non aveva proferito parola.
-Hey, che c'è che non va?- chiese dolcemente.
Juvia ammiccò un paio di volte, quasi come se stesse cercando di scostarsi dai suoi pensieri.
-Stavo pensando a Gray- mormorò Juvia.
-Ah, vedo che certe cose non cambiano mai- scherzò Lucy.
-E' proprio questo il punto, non credo che... Insomma, devo scusarmi con lui per una cosa che è successa stamattina ma non ritengo di doverlo fare-.
-Puoi dirmi di più? Non posso darti un parere se rimani così sul vago-.
Juvia si posizionò accanto a Lucy, iniziando ad aiutarla. La maga dell'acqua spiegò brevemente il fatto alla sua amica che, di tutta risposta, smise di piegare i vestiti per dedicarle la sua totale attenzione.
-Accidenti- esordì una volta terminato il racconto :-Una situazione davvero spinosa, non c'è che dire-.
-A te sembra giusto? Natsu non aveva fatto nulla di male-.
-Gray e Natsu fanno sempre così, è più forte di loro... Sono amici ma devono prendersi a piccole dosi- sospirò Lucy :-Sei stata molto dolce a prendere le difese di Natsu ma credo che Gray abbia tutto il diritto di sentirsi offeso dal suo comportamento-.
-Lo credi anche tu? Natsu mi ha detto la stessa cosa...-
-Bè, pensaci- disse Lucy :-Se stessimo parlando dopo diverso tempo che non abbiamo modo di farlo e qualcuno arrivasse ad interrompere non lo troveresti fastidioso?-
-Non necessariamente- rispose Juvia.
-Forse gli ha dato noia il fatto che preferissi passare del tempo con Natsu-.
Juvia scosse il capo :-Non direi che lo preferisco, è solo... Diverso-.
Lucy annuì :-Capisco che cosa vuoi dire, Natsu e Gray sono molto simili per certi versi ma anche molto diversi-.
Juvia sospirò :-Ma, in ogni caso, devo scusarmi, giusto?-
-Sarebbe il minimo- commentò Lucy ridendo :-Non preoccuparti, quei due faranno pace in un batter di ciglia-.
Eppure, Juvia non era tranquilla. Le parole di Lucy l'avevano aiutata a mettere le cose in prospettiva ma, decisamente, non era tranquilla.
Gray sembrava furioso nel momento in cui se ne era andato e ciò che aveva detto prima di farlo... Juvia ebbe l'impressione che la vecchia se stessa anelasse da anni di sentire una frase simile ma a lei, per come era ora, quelle parole avevano solo aumentato la rabbia.
-Non pensarci troppo, davvero...- mormorò Lucy.
-Non riesco a togliermi dalla testa le sue parole... Sento che la sua intenzione era quella di controllarmi in qualche modo, manipolarmi-.
-Oh, non mi spingerei così oltre- osservò Lucy :-Secondo me si è solo dispiaciuto per la situazione-.
-Sembri conoscerlo molto meglio di me-.
-Bè, ora come ora non è che ci voglia molto- scherzò Lucy :-E comunque, è parte integrante del mio team e ho avuto modo di parlarci molto... Sai, è strano parlare con te di Gray-.
-Come mai?- incalzò Juvia.
-Bè... -
-Davvero ne ero così ossessionata al punto da non permettere agli altri di parlare di lui in mia presenza? Sfido io che non mi ha mai chiesto di uscire- commentò Juvia.
-Non ha importanza, ricorda che una volta riacquistata la memoria sarai tu a scegliere che cosa fare. Come comportarti e che tipo di persona vorrai essere, tutto questo dipenderà solo ed esclusivamente da te-.
-Ho paura di perdere la mia natura, di cambiare me stessa...- mormorò Juvia.
-Hey, non dire sciocchezze... Noi ti vogliamo bene sia che tu sia la solita Juvia, sia che tu decida di modificare qualche aspetto di te. Sei sempre tu, questo non potrai mai cambiarlo-.
Juvia abbracciò Lucy più forte che poteva, era così grata di averla vicina in quel momento e, anche se riusciva a percepire che per Lucy fosse strano abbracciarla, decise di non dare importanza alla cosa e dimostrarle quanto fosse felice di essere lì con lei.
-Oggi sono riuscita ad usare un po' la magia- raccontò la maga dell'acqua dopo essersi staccata dalla sua amica.
-Raccontami tutto!-
Le due rimasero a parlare e ridere per ore e Juvia decise che non si era mai sentita così a casa come in quel momento. Non poteva ricordare se fosse avvenuto anche in altre occasioni ma, in quel momento, Lucy era la sua casa e in un certo senso anche la sua famiglia.
-Sono contenta di esserti amica- mormorò la maga degli spiriti stellari.
-Anche io, molto contenta-.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Tutte le cose che non so di te ***


NAVIA CAP 7 LE COSE CHE NON SO DI TE Capitolo 7: Tutte le cose che non so di te


https://www.youtube.com/watch?v=K9Jnx901WRM
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Pioveva.
Juvia stava osservando le gocce di pioggia scivolare sul vetro della finestra in una corsa quasi instancabile per raggiungere il fondo, un senso di inquietudine e appartenenza la avvolgeva totalmente. Era come se il suo corpo rispondesse alla pioggia, come se essa la chiamasse a sé in un abbraccio senza fine.
Qualcosa si muoveva dentro di lei, incessantemente ed insistentemente... Era incantata e turbata al medesimo istante.
-Mi chiedo quando tornerà il sole- mormorò fra sé e sé.
Lucy le rivolse un sorriso comprensivo :-Mi auguro presto, altrimenti la passeggiata verso la gilda sarà alquanto faticosa-.
Juvia aveva voglia di ribattere in qualche modo, la frase di Lucy l'aveva un po' sconvolta ma non riuscì a dire nulla. Di solito non le mancavano le parole ma in quel momento nessun pensiero voleva uscire dalla sua bocca, forse la pioggia aveva un significato per lei.
-Scusami, sono stata indelicata... So che non ami che si mostri impazienza verso la pioggia- disse Lucy poco dopo.
-Ah sì? E come mai?-
-Bè, tanto per cominciare il tuo corpo è fatto d'acqua e poi... La tua magia consiste anche in questo, la pioggia è il tuo tratto distintivo- rispose Lucy.
Juvia annuì :-Avevo il sospetto che fosse importante-.
-Dai, prendi l'ombrello e usciamo! Non credo abbia intenzione di placarsi tanto presto...-
Le due ragazze percorsero la strada verso la gilda chiacchierando fra loro e ridendo animatamente, la pioggia scrosciava inesorabile sbattendo sull'ombrello e creando attorno a loro una sorta di aura eterea. Juvia ebbe l'impressione di aver trascorso molto tempo sotto la pioggia perché essa non le provocava alcun fastidio o disagio, anzi, era come se fosse una vecchia amica che stava venendo ad abbracciarla. Era una sensazione strana e piacevole allo stesso momento.
Le gocce d'acqua erano fredde al contatto con la pelle ma non era doloroso, forse lo era stato un tempo ma in quell'istante era quasi liberatorio avvertire quel contatto.
-Juvia, mi ascolti?-
La ragazza spostò lo sguardo verso la maga al suo fianco :-Perdonami, ero con la testa per aria... Che dicevi?-
-Niente di importante in realtà, mi chiedevo solo se parlerai con Gray oggi-.
Juvia fece spallucce :-Se si presenterà l'occasione lo farò senz'altro-.
-Non puoi evitarlo, lo sai vero?- chiese Lucy :-Anche se effettivamente, con il caratterino che ti  ritrovi dubito che la tua intenzione sia quella di evitarlo-.
Juvia le sorrise.
-Comunque, oggi sarà il caso di cercare un buon lavoro e ben pagato- sospirò Lucy.
-Mi dispiace davvero, mi sono intromessa in casa tua senza nemmeno considerare il tuo affitto e le varie spese- mormorò Juvia.
-Non ti preoccupare, se fosse stato un problema non avrei accettato- rispose l'altra dandole un amichevole colpetto sulla spalla.
-Non mi sento comunque tranquilla a lasciarti pagare tutto quanto... Se riusciamo a trovare una missione non troppo difficile potrei venire anche io-.
-Porlyusica ha detto che devi riposare e non sforzarti troppo, inoltre non sai ancora usare la magia... Potrebbe essere pericoloso!- esclamò Lucy.
-Non mi piace non rendermi utile! E poi io mi sento bene, è passato anche il mal di testa-.
Lucy le rivolse un'espressione accigliata :-Certo che hai proprio la testa dura, ecco perché vai tanto d'accordo con Natsu-.
-Anche tu hai la testa dura mi sembra, forse per questo ci vai d'accordo anche tu- sentenziò la maga dell'acqua sollevando il mento.
-Ah è così eh? Sai che ti dico? Che chi arriva ultima alla gilda dovrà fare il bucato!- esclamò Lucy iniziando a correre sotto alla pioggia.
-Hey non vale! Tu sei partita prima!-
Le due ragazze si rincorsero per un po' finché, entrambe, non arrivarono al portone principale della gilda.
-Ho vinto io- esclamò Lucy.
-Non è vero, siamo arrivate insieme-.
-Sì, e siamo anche fradicie- sospirò Lucy :-Entriamo a darci una scaldata-.
La gilda era già bella piena quando le due entrarono e il solito boato sovrastava qualsiasi altro rumore, nemmeno il picchiettare della pioggia sulle vetrate era più udibile.
Juvia diede un rapido sguardo ai tavoli, trovando ben presto quello a cui era seduto Gray :-Vado a scusarmi, sperando di porre finalmente fine a questo teatrino-.
Lucy le rivolse un sorriso incoraggiante per poi andare a sedersi al bancone per parlare con Mirajane e Lisanna.
-Buongiorno- esordì Juvia una volta che fu davanti a Gray :-Posso sedermi qui con te?-
Gray sollevò il mento e le rivolse un'occhiataccia :-Non vedo perché dovrei impedirtelo-.
Juvia alzò gli occhi al cielo, cercando di controllare la rabbia che sentiva già montare dentro lo stomaco :-Sono venuta a scusarmi-.
Gray si protese in avanti, posando i gomiti sul tavolo :-Scusarti?-
-Sì, non mi sono comportata bene... O almeno così mi hanno detto-.
-Ma tu non sei d'accordo, giusto?- chiese lui sollevando un sopracciglio.
-Onestamente no, credo di aver fatto bene a riprenderti ma mi rendo anche conto che non ho utilizzato i giusti modi e di quelli mi scuso-.
-Suppongo di essermi comportato male anche io... E' che non sono abituato a condividerti- ammise lui.
Juvia arrossì istintivamente, quasi come se il suo corpo avesse una reazione spontanea a quelle parole e al suono della sua voce :-Bè, temo che dovrai abituarti-.
-Temo di sì... Non che mi faccia piacere- borbottò lui :-Sai, prima non potevo parlarti così sinceramente... Ero frenato dal tuo modo di comportarti con me e non riuscivo mai a dirti ciò che pensavo-.
-Ho come l'impressione che prima avrei fatto qualcosa di molto avventato sentendoti parlare così- mormorò Juvia abbassando lo sguardo.
-Probabilmente- rispose lui con un sorriso malizioso in volto :-Juvia, non mi sono sempre comportato nel migliore dei modi con te ma ora... Bè, voglio sapere tutto ciò che non so di te-.
-Nemmeno io so molto di me, temo- rispose lei rivolgendogli un sorriso timido.
-Mi sembra un ottimo modo di cominciare-.
Juvia scosse il capo sollevando lo sguardo al cielo, quel ragazzo era davvero un tipo strano!
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Natsu non si era lasciato sfuggire nulla di quella piccola interazione, non sapeva perché ma provava una certa ansia nel vedere Juvia riavvicinarsi a Gray. Specialmente perché sembravano intendersela di nuovo e anche parecchio a giudicare dagli sguardi che si scambiavano.
-Qualcosa non va?- chiese Happy.
-Ma insomma guardala, è bastata una litigata per farla tornare da lui- borbottò il Dragon Slayer.
-Ma scusa Natsu, glielo hai consigliato tu- puntualizzò l'exceed.
Natsu assunse un'espressione infastidita :-Non le ho detto di flirtare con lui, le ho detto di scusarsi! E' diverso-.
-E perché a te importa così tanto?- chiese il gatto blu.
-Perché Juvia e io siamo amici ora, non mi va che sprechi tempo con qualcuno che non se la fila- sbottò Natsu.
-Eppure fino a pochi giorni fa sostenevi il contrario- osservò Happy :-Mi hai anche detto che pensi che Gray sia innamorato di Juvia-.
-Si può cambiare idea, no?-
-Ti piaaaace- canticchiò Happy.
Natsu arrossì di colpo e questo non accadeva praticamente mai, non capiva come mai il suo corpo stesse reagendo così alle parole di Happy ma sapeva che era decisamente una risposta strana.
-Lo sapevo! Ti piaaaaace! Guarda lì come sei rosso-.
-Non essere sciocco!- esclamò Natsu, forse con troppa veemenza.
-Tutto bene da queste parti? Che vi prende?- chiese Erza avvicinandosi alla coppia.
-A Natsu piace Juvia-.
-Smettila di dire stupidaggini, per favore!- esclamò Natsu.
-Davvero? Questa mi giunge nuova- disse Erza.
-La smettete di parlare di me come se non fossi qui?- incalzò il Dragon Slayer.
-Ma su, Natsu! Si vede da lontano- disse l'exceed sollevando le sopracciglia.
-E invece non si vede proprio niente, sai perché? Perché non c'è assolutamente nulla da vedere- ringhiò il ragazzo.
-Bè, se ti piace davvero comunque dovresti fare qualcosa perché Gray sembra avere un netto vantaggio- osservò Erza puntando l'indice verso i due maghi poco più distanti.
-Ma insomma! La piantate o no tutti e due? A me di quello che fanno o non fanno quei due non frega proprio nulla!-
Natsu sbuffò in direzione dei suoi amici e, senza nemmeno pensarci, si allontanò a grandi falcate verso il tabellone delle offerte di lavoro.
-Accidenti che umore nero, tutto bene?- chiese Lucy quando lo vide arrivare.
Natsu scrollò le spalle :-Happy si è fissato che mi piace Juvia-.
-Che assurdità- disse Lucy alzando gli occhi al cielo.
-Vero? Lo penso anche io-.
-Ma sì, sarà solo confuso dall'interesse che stai provando per lei in questi giorni- osservò la maga degli spiriti stellari.
-Io non ci trovo niente di strano- rispose lui mentre vagliava attentamente le offerte.
-E' la prima volta che ti vedo leggere così attentamente il tabellone- osservò Lucy.
-Sto cercando qualcosa che anche Juvia possa fare, mi ha detto che vorrebbe tornare in missione presto per aiutarti a pagare l'affitto... In più, se non paga la stanza al dormitorio la perderà-.
-Molto premuroso da parte tua ma credo sia troppo pericoloso portarla in missione così presto-.
-Secondo me può farcela, deve solo allenarsi durante il viaggio- disse lui con convinzione.
Lucy scosse il capo, decisamente spazientita da quella conversazione :-Natsu, non è un gioco! Juvia rischia di farsi molto male se non ha padronanza della sua magia-.
-Ci saremo io e Happy con lei, non le succederà nulla vedrai!-
-Hey! Che discussione animata, interrompiamo?- chiese Juvia avvicinandosi ai due amici.
Lucy scosse il capo :-No, no... Senti, Natsu si è messo in testa di farti fare una missione-.
-Davvero? Hai trovato qualcosa che posso fare?- chiese Juvia, gli occhi luccicanti dall'emozione.
-Non ancora, aiutami a cercare dai!- la incitò il Dragon Slayer.
Gray sollevò un sopracciglio ed incrociò le braccia al petto in chiaro segno di disappunto :-Non se ne parla! E' troppo pericoloso fare una missione così presto... Non hai ancora padronanza dei tuoi poteri-.
Natsu sbuffò rumorosamente :-Ma insomma! La finite di dirle che cosa può o non può fare? Juvia, tu vuoi eseguire una missione, giusto?-
La maga dell'acqua annuì energicamente.
-Allora tu, Happy ed io andremo a farne una! Ci alleneremo durante il viaggio-.
Gray sentì ammontare dentro di lui una rabbia del tutto nuova, non era la solita gelosia che ormai aveva imparato a discriminare e riconoscere. No, era una rabbia diversa, più difficile da contenere.
-Natsu, non ti permetterò di portarla ad ammazzarsi- sibilò in direzione del suo migliore amico.
-Ma lo vuoi capire o no che non lasceremo che le succeda nulla?-
-Non mi interessa! Possono andare storte mille cose durante un lavoro! E se non fossi lì per proteggerla? E se si facesse male? Non puoi pensare davvero che sia una buona idea farle eseguire una missione! Sa solo materializzare qualche goccia d'acqua dalle dita, come pensi possa combattere se dovesse vedersi necessario?- sbottò il mago del ghiaccio.
Juvia sospirò :-Io mi fido di Natsu, se dice che non mi accadrà nulla allora io ci credo-.
-Mi spiace ma io concordo con Gray, non è possibile che voi due siate così sciocchi da credere che sia una buona idea!- intervenne Lucy :-Juvia, tornerai a fare missioni molto presto ma nelle tue condizioni non è affatto una buona idea, pensa se la situazione dovesse peggiorare? Che cosa faresti a quel punto, eh? Ci hai pensato?-
Una voce maschile interruppe la discussione, era una voce profonda e cavernosa che fece zittire tutti e quattro in un istante.
-Bè? Cos'è tutto questo baccano?-
-Gajeel! Per favore, puoi dare ragione a me e a Gray così metteremo fine a questa storia assurda?- disse Lucy con convinzione.
Gajeel guardò Juvia con attenzione, poi fece scorrere il suo sguardo verso Natsu i cui occhi ardevano di una determinazione impressionante per un ragazzo della sua età. Gajeel aveva, chiaramente, ascoltato la conversazione da poco distante e doveva ammettere che Gray e Lucy avevano ragione ma, in realtà, concordava anche con Natsu e Juvia.
Inoltre, la sua migliore amica, sembrava estremamente impaziente di tornare a lavorare e se non avesse guadagnato presto qualche soldo avrebbe perso la stanza a Fairy Hills. Gajeel aveva pagato un po' dell'affitto senza dire nulla a nessuno eccetto Erza ma, ovviamente, non era per nulla sufficiente a coprire l'intera retta.
-Verremo anche io e Lily in missione con voi, in quattro sarà più facile tenerla d'occhio- disse il Dragon Slayer incrociando le braccia al petto.
Juvia iniziò a saltellare sul posto dall'emozione :-Grazie di cuore!-
-Non hai capito, Ameonna! Io non ho intenzione di perderti di vista nemmeno per un secondo e se la cosa si facesse troppo pericolosa, mi assicurerò di portarti il più lontano possibile dal campo di battaglia. Niente rischi stupidi, intesi?-
Juvia sgranò gli occhi, sentiva il forte impulso di ubbidire e sapeva che quello era un teatrino frequente perché il suo corpo sembrava aver memorizzato ogni parola ancor prima che Gajeel le pronunciasse.
-A questo punto ci sarò anche io, più siamo e meno sarà rischioso- asserì Gray.
Lucy scosse il capo :-Non ci posso credere! E va bene, fate come volete ma io non ho intenzione di concordare con questa sciocchezza!-
-Lucy, per me significherebbe molto se ci fossi anche tu... Lo so che non sei d'accordo ma io non ce la faccio più a vivere questa situazione senza agire in nessun modo. Magari eseguendo una missione potrebbe tornarmi in mente qualcosa, magari potrei finalmente riuscire a recuperare totalmente la mia magia... Non la ricordo, non so come usarla ma mi manca da morire, posso sentirlo chiaramente. Ti prego aiutami anche tu-.
Lucy sospirò incrociando anche lei le braccia al petto, il suo viso assunse un'espressione assorta che Juvia non riuscì a decifrare ma Natsu che la conosceva bene sapeva perfettamente cosa stava per succedere.
-L'hai convinta- disse con un sorriso malizioso in viso.
-In fondo anche io ho eseguito missioni pericolosi quando non ero ancora in grado di utilizzare bene la magia e, effettivamente, Natsu mi ha sempre tirata fuori dai guai in un modo o nell'altro... E va bene, ma prima andiamo a parlare con il Master e, per ogni evenienza, Wendy e Charle verranno con noi!-
-Ahh Lucy! Grazie, grazie di cuore!- gridò Juvia lanciandosi tra le braccia della sua amica.
Gajeel, Natsu e Gray le guardavano sorridendo con orgoglio. Il loro differente rapporto con le due ragazze visibile nel loro sguardo.
-Vado ad avvisare Wendy- disse Gray in un sospiro.
-Happy sarà felice- commentò Natsu.
-Potremmo svolgere questa missione, no? Sembra sufficientemente facile ed è pagata molto bene- disse Gajeel afferrando un foglio dalla bacheca.
-Mh? Di che si tratta?- chiese Lucy.
-E' una missione di rinnovo, servono delle braccia per ricostruire alcuni edifici di un villaggio nella parte interna della capitale-.
-Non dovremo nemmeno lottare, mi sembra ottimo!- esclamò Lucy con decisione.
-Questa è una missione che il Master ti lascerà fare, di sicuro!- osservò Natsu rivolgendo a Juvia il suo tipico sorriso.
La maga dell'acqua lo abbracciò, posandogli un bacio sulla guancia e lasciando tutti di sasso, specialmente Gray che stava tornando verso il gruppo con Wendy e Charle al seguito.
-Grazie Natsu, grazie di tutto quello che stai facendo per me... Vuol dire molto- sussurrò Juvia.
Natsu si sentì avvampare, improvvisamente il suo corpo iniziò ad emanare più calore di quello a cui era abituato e si rese conto di una realtà che, fino a quel momento, gli era parsa improbabile: a lui piaceva Juvia.
Che si stesse solo lasciando condizionare da Happy ed Erza? No, il modo in cui il suo corpo stava reagendo al contatto con la maga era inequivocabile. Lei gli piaceva e, a giudicare dalla sua reazione, anche parecchio!
-Figurati, non mi pesa per niente aiutarti- mormorò ricambiando appena l'abbraccio.
Gray si diresse a grandi falcate verso i due, cercando di tenere sotto controllo la rabbia che si stava impossessando totalmente del suo corpo.
Ma che razza di comportamento era quello? Sentiva il terreno crollare sotto al suo peso, non riusciva a credere a ciò a cui aveva appena assistito e si rendeva anche conto di non poter esercitare nessuna pretesa nei confronti di Juvia ma, chiaramente, non si aspettava di trovarsi davanti un simile scambio di effusioni!
-Se avete finito di flirtare possiamo andare dal Master- ringhiò in direzione dei due amici.
Juvia sollevò un sopracciglio :-Lo stavo solamente ringraziando-.
-Sì, come no. Anche io ringrazio sempre tutti così... Anzi, già che ci sei perché non lo baci di nuovo?-
Gajeel sollevò gli occhi al cielo :-Non mi sembra il caso di reagire così-.
Gray scosse il capo :-Non sto dicendo niente di male-.
Natsu ringhiò in direzione di Gray, Lucy capì subito che sarebbe scoppiata una lite furiosa e doveva ammettere che, in quel momento, l'ipotesi avanzata da Happy non le parve più così ridicola.
-Se hai qualche osservazione da fare perché non la fai apertamente, eh?- esclamò Natsu, gli occhi che racchiudevano una furia primordiale.
-Non mi sembra di essermi trattenuto, fiammifero!-
-Sì, forse il problema è quello allora! Non colleghi il cervello prima di parlare!-
-Senti chi parla! Per collegarlo un cervello bisogna averlo quindi sarà per questo che tu parli sempre a sproposito!- ruggì l'altro.
Natsu si lanciò in avanti intrappolando Gray in una presa di combattimento :-Anzi che reagire così dovresti cercare di migliorare te stesso, sai? Sfido io che sei geloso, sai di non essere all'altezza!-
-Natsu! Ma che dici? Questo non è da te!- esclamò Lucy cercando di dividere i due ragazzi.
-Io non sono all'altezza? E tu allora? Pensi di aiutare davvero in qualche modo? Pensi che non tornerà tutto come prima quando avrà recuperato la memoria? Sei solo di passaggio!-
-Gray! Ora smettila anche tu, per favore!- esclamò Lucy.
Juvia portò una mano alla tempia, c'era molto rumore e la sua testa aveva iniziato a vorticare... Non riusciva a capire che cosa avesse scatenato una simile lite ma sapeva che era colpa sua.
Sembrava che gli occhi volessero perforarle il cranio dal dolore che si stava inoltrando in ogni angolo del suo viso e della sua testa, il cuore le batteva forte ed era certa che qualcosa non andasse.
-Juvia!- sentì gridare a Gajeel.
Le urla si bloccarono e, ben presto, si ritrovò circondata dai suoi amici.
-Fate spazio! Fatemi passare!- era la voce di Wendy.
La visuale di Juvia iniziava a ridursi, i suoi compagni non erano altro che ombre scure nel suo campo visivo e le loro voci le giungevano distanti e ovattate.
-Juvia! Mi senti? Ti prego rispondi!-
Chi stava parlando? Non riusciva a capirlo... Che cosa le stava capitando?
Improvvisamente, fu tutto nero.
L'unico rumore a farle compagnia in quella oscurità era il picchiettare leggiadro della pioggia sul vetro delle finestre, l'unico odore quello della pioggia sulle strade di Magnolia. Era come se fosse tornata al suo elemento, come se il suo corpo stesse iniziando a fondersi con quel freddo così familiare.
Juvia era lontana, non era più lì con i suoi amici e persino il dolore che provava fino a poco prima si era dissipato... Era avvolta nelle tenebre e non sapeva come tornare indietro.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Una casa a cui tornare ***


NAVIA CAP 8 Capitolo 8: Una casa a cui tornare

https://www.youtube.com/watch?v=1ypofGDdHpo

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Si sentiva come se stesse fluttuando nel buio più totale: il suo corpo era leggero come un fiocco di neve e la sua mente, bè... Quella continuava a essere vuota esattamente come prima.
Non riusciva a parlare né tantomeno a pensare, non riusciva a sentire né a vedere, non percepiva il mondo attorno a lei. Per esempio, ora era adagiata su un pavimento? Sul letto forse? Non riusciva a capirlo, era come se stesse volando senza toccare nulla di concreto attorno a lei.
Si chiese se stesse morendo, se fosse questo ciò che si prova quando la vita abbandona lentamente il corpo... Eppure lei avrebbe dovuto saperlo bene che cosa si provasse in quei momenti, solo che non riusciva a ricordarlo.
Ovviamente, non capiva perché si stupiva. Sapeva di ricevere solo sensazioni senza il ricordo che le accompagnava, sapeva di non avere assolutamente nulla a cui aggrapparsi.
In quel momento, la discussione di poco prima le parve assurda.
Voglio tornare indietro, voglio tornare a casa mia...
Era la sua voce? Non riusciva a riconoscerla ma, effettivamente, era ciò che sentiva nel cuore: voleva tornare indietro, quel buio non le piaceva e la rendeva irrequieta.
In quel buio non c'erano né il dolce abbraccio di Lucy, né il calore della pelle di Natsu, né il profumo di Gray e nemmeno la presenza rassicurante di Gajeel; non c'era la voce calma di Erza, né lo sguardo vispo di Happy. Non c'era nulla di ciò che l'aveva accompagnata in quei giorni, non c'era nessuno che tenesse a lei e che avesse voglia di proteggerla e, come sempre, percepiva di essersi già sentita così, persa nel vuoto senza un posto in cui tornare.
Solo che, stavolta, un posto dove tornare c'era.
Il suo corpo si rifiutava di muoversi eppure lei voleva nuotare verso la superficie. Nuotare? Forse era immersa nell'acqua?
Non riusciva a capire neppure questo, chiaramente.
Ma non poteva essere acqua, no... L'acqua la tranquillizzava e in quel nero pecioso era tutto fuorché serena.
Voglio tornare a casa, per favore... Fammi tornare a casa mia...
Casa... Sì, voleva tornarci. Ma come?
Comunque, era impossibile che stesse per morire. Dicono che quando muori rivivi la tua intera vita, come in un film proiettato su uno schermo bianco. Ah già, lei la sua vita non poteva ricordarla...
Si può morire per un semplice mal di testa? Forse sì... In effetti si può morire un po' per tutto.
Voleva fare un respiro profondo ma non ci riusciva, il suo corpo era come paralizzato e non rispondeva a nessuno dei suoi comandi. Non sentiva che le mancasse l'aria in realtà ma non sapeva come interpretare la cosa.
Improvvisamente, un vortice di acqua tiepida la avvolse totalmente e, per un breve istante, Juvia si sentì finalmente al sicuro.
L'acqua percorreva l'interezza del suo corpo fino ad entrarle direttamente sotto alla pelle, scorreva nelle sue vene a gran velocità e la rendeva parte di qualcosa.
A casa.
Forse non aveva bisogno di tornare, forse aveva bisogna di fluire esattamente come il suo elemento. Forse doveva solo permettere alle cose di fare il loro corso, magari era in quel modo che avrebbe riacquisito i suoi ricordi? Magari non c'era bisogno di aspettare l'antidoto, forse tutto ciò le stava accadendo per un motivo.
O forse stava semplicemende impazzendo, il che era altamente probabile.
Quale che fosse l'ipotesi corretta, aveva deciso di lasciarsi andare a quelle sensazioni, seppure scarse, che percepiva nel suo corpo mentre era immersa in quel nero senza fine.
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Natsu e Gray camminavano avanti e indietro lungo il corridoio con impazienza, di tanto in tanto si bloccavano il passaggio a vicenda andando ciascuno nella direzione opposta all'altro. Non si rivolgevano la parola e tenevano lo sguardo basso verso il pavimento.
-Volete piantarla voi due? Mi state facendo venire il mal di mare- sibilò Lucy.
-Non siamo in mare- tagliò corto Gray.
Lucy sospirò, alzando gli occhi al cielo.
-Tu piuttosto, non sembri affatto in ansia- disse il mago del ghiaccio.
-Lo sono, ma penso anche che non sia il caso di stressarsi prima di sapere che cosa sia successo. Juvia è svenuta, probabilmente qualche effetto collaterale dell'amnesia ma se fosse stata in pericolo di vita penso che Porlyusica ce lo avrebbe detto sin da subito, no?-
-E se si scorda tutto di nuovo?- incalzò Happy mentre svolazzava preoccupato attorno a Natsu.
-Io la penso come Lucy, non ha senso preoccuparsi di ciò che non è ancora accaduto- sentenziò Erza.
Gajeel era immobile, con le spalle contro la parete e le braccia conserte.
-E tu? Bell'amico che sei! Te ne stai lì zitto senza muovere un dito- esclamò Gray.
-Senti ghiacciolo, ti conviene non darmi fastidio in questo momento- lo minacciò il Dragon Slayer d'acciaio :-Se anche volessi fare effettivamente qualcosa, che cosa? E poi, pensi che cambierebbe davvero la situazione? Non ha senso prendersela per cose che sono fuori dal nostro controllo-.
Natsu non osava parlare, non aveva nulla da dire. O meglio, forse non si fidava della sua voce in quel momento.
Aveva paura, era paralizzato dalla paura. Non sapeva che cosa stesse accadendo a Juvia e comunque si sentiva in parte colpevole, era svenuta in seguito alla sua lite furiosa con Gray, lite che ora sembrava veramente sciocca.
Aveva appena realizzato che Juvia gli piaceva, stavano per partire in missione tutti assieme e lei era così entusiasta all'idea... Ricordò il suo sorriso colmo di gioia quando il primo accenno di magia si era palesato tra le sue mani, forse la sua magia stava cercando di tornare da lei.
Natsu iniziava a sentire il flebile odore di Juvia già da qualche giorno ma non lo aveva detto agli altri. Prima non riusciva a sentirla perché mancava una parte fondamentale della sua essenza, non era la memoria e di questo Natsu ne era più che certo: era la magia.
Continuava a insistere affinché lei si allenasse perché poteva percepire che i suoi poteri sarebbero tornati presto indietro.
Avvertiva come delle piccole onde di energia quando era accanto a lei, come una specie di risacca.
-Non capisco perché Wendy e Porlyusica non ci fanno entrare- sibilò Gray.
-Forse perché siamo stati noi la causa di tutto questo, in primo luogo?- esclamò Natsu, incapace di trattenere ancora la frustrazione.
-Succede sempre così... Anzi che risolverle i problemi, gliene creo di nuovi. Non sono stato in grado di proteggerla neppure da questo- mormorò Gray abbassando il capo.
-Eh no! Ora non metterti a frignare per favore!- ringhiò Gajeel :-L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è lasciarci andare allo sconforto-.
-Ragazzi...-
-Wendy! Dicci tutto, ti prego!- esclamò Lucy correndo verso di lei.
-Ma guarda, era in ansia davvero allora- azzardò Gajeel tra sé e sé.
-Non so che cosa dire- mormorò la ragazzina :-Juvia è come intrappolata nella sua stessa mente, è difficile da spiegare...- proseguì.
-Provaci- incalzò Erza.
-Ecco, credo che stia cercando di far riaffiorare qualcosa... Se i suoi ricordi o altro, questo non l'ho capito-.
-Per quanto rimarrà in queste condizioni?- chiese Gray.
-Non ne ho idea... Finché sarà necessario suppongo, comunque non è in pericolo di vita. I suoi parametri sono perfettamente stabili-.
Natsu crollò sulle ginocchia, estremamente sollevato dalla notizia.
-Natsu?- chiamò Happy.
-Tranquillo, mi sono solo reso conto che mi tremavano le gambe- disse Natsu, rivolgendo all'exceed uno dei suoi soliti sorrisi. Solo che stavolta sembrava forzato, quasi come a voler bloccare le lacrime che minacciavano di sgorgare libere dagli occhi color ossidiana del Dragon Slayer.
Un moto di sollievo lo pervase come un'onda in piena: non era in pericolo di vita!
-Quindi è una sorta di coma- osservò Erza.
-Una specie, sì- rispose Wendy.
Gray teneva il suo sguardo glaciale fisso su Natsu, era piombato a terra come se ci tenesse davvero a lei. A lui non tremavano le gambe né la voce, non gli palpitava il cuore anche se era preoccupato e, sicuramente, non gli veniva da piangere.
La sua rabbia era più rivolta a se stesso che alla situazione, non era stato all'altezza e non era stato in grado di proteggerla, ancora una volta.
Natsu invece, per quanto odiasse ammetterlo, sembrava non pensare nemmeno per un attimo a se stesso in quella situazione. Il suo unico pensiero era rivolto a Juvia e al sollievo che provava nel sapere che non l'avrebbe lasciato.
La ricordava bene quella sensazione, quella gioia che pervade il corpo fino a paralizzarlo completamente, finché non rimangono più le forze nemmeno per stare in piedi.
-Non ci resta che aspettare allora- sbuffò Gajeel :-Quella non finisce mai di darmi dei grattacapi, è proprio scema-.
Lucy sorrise :-Parli proprio come un fratello maggiore-.
-E dire che sono anche più piccolo di lei- sospirò l'altro :-Ad ogni modo, qualcuno dovrà starle dietro, no?-
-Vuoi occupartene tu? Non ci sarà molto da fare, solo tenerle compagnia e, occasionalmente, controllare i parametri- propose Wendy.
-Ci penso io-.
Luxus comparve in quel momento sul pianerottolo, aveva il fiato corto e la fronte imperlata di sudore.
-Sono corso qui appena ho saputo, come sta?-
-E' in coma, ma è fuori pericolo- spiegò brevemente Gajeel.
Luxus tirò un sospiro di sollievo e rivolse un flebile accenno di sorriso a Wendy :-Immagino ci sia solo da attendere, dunque...-
-Esatto- rispose la ragazzina.
-Senti Wendy, a noi è comunque consentito venirla a trovare, giusto?- chiese Natsu con un filo di voce.
-Ma certo! Solo, e ve lo chiedo davvero per cortesia, cercate di non fare chiasso. Intesi?-
-Promesso- disse Lucy, un sorriso bonario rivolto a Natsu e Gray.
-Ora basta arrovellarsi, Juvia non si sveglierà certo prima se stiamo qui a piangerci addosso- osservò Erza.
-E tu che cosa proponi?- chiese Luxus.
-Bè, perché non organizziamo qualcosa per quando aprirà gli occhi? Le facciamo una sorpresa-.
-Non è una cattiva idea, solo che adesso ho un gran sonno. E' come se le mie energie mi avessero abbandonato- disse Natsu :-Se non vi spiace, torno a casa mia a riposare-.
-Ce la fai? Puoi fermarti da me se vuoi- propose Lucy.
Natsu annuì controvoglia e, non senza una certa fatica, si alzò da terra per seguire Lucy ed Happy fuori dalla gilda.
-Che strano, quel ragazzo non rimane mai senza forze- commentò Luxus.
-Penso sia solo sollevato, Juvia non morirà quindi deve essere molto felice per questo motivo- spiegò Erza :-Ultimamente si sono legati parecchio quei due, è normale che si sia sentito così investito nella vicenda da perdere l'energia una volta terminato il suo stato d'ansia-.
-Gray? Tutto bene?- chiese Wendy improvvisamente.
Gray se ne stava immobile, a testa china, in mezzo al corridoio.
-Sì, vado a riposare anche io. Scusate-.
Nessuno osò dire nulla, era chiaro a tutti che fosse stanco anche lui così come era chiaro a tutti che la sua stanchezza non nasceva dal sollievo ma dalla rassegnazione.
-Temo davvero il giorno in cui riacquisirà i ricordi ora- sospirò Gajeel.
-Speriamo riesca a gestire questo pasticcio nel migliore dei modi, qualcuno qui rischia di farsi davvero molto male- commentò Erza, una mano posata sulla guancia.
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Un volteggio dopo l'altro, Juvia continuava il suo percorso all'interno dell'acqua.
Il suo corpo poteva sentirla chiaramente ma stranamente non riusciva ancora a farla propria; forse era quello il senso di tutta quella situazione? Doveva ritrovare la sua magia?
La voce che sentiva in quel marasma di oscurità... Che fosse la sua magia che provava a comunicare con lei?
Fammi tornare!
Santo cielo, era possibile tutto ciò? La magia poteva comunicare?
Sicuramente no, era solo un ampasse che doveva superare e, di conseguenza, il suo inconscio doveva aver formulato un modo per farle comprendere come. Ergo, la magia poteva parlarle.
Voglio tornare a casa...
Le veniva da gridare che anche lei voleva tornarci e non avrebbe potuto farlo finché non avesse trovato la propria magia dentro di sé, finché non fosse riuscita non solo ad usarla ma a farla propria a tutti gli effetti.
Doveva entrare nel suo cuore fino a bucarle il petto, fino a pervaderle l'anima, fino a non lasciare nulla di lei se non la sua stessa magia.
L'acqua era implacabile, severa, ma anche libera... Lei poteva liberarsi, anzi, doveva farlo! Era l'unico modo per tornare dai suoi amici, per tornare a casa sua.
Conoscendo Natsu ora si sarebbe sentito tremendamente in colpa per l'accaduto, doveva essersi convinto che era svenuta a causa del suo litigio con Gray e invece, probabilmente, sarebbe successo che quei due avessero gridato come pazzi o meno. Bè, forse quello aveva accelerato il processo ma, da una parte, meglio così. Se fosse svenuta durante una battaglia, durante la missione... Come avrebbe fatto poi? No, meglio che fosse successo in quel modo, certo, questo sempre che non fosse effettivamente morta.
Magari quello era il test da superare per evitare che la propria anima venisse dannata.
Juvia avrebbe voluto ridere di se stessa in quel momento, che idea sciocca aveva avuto!
Comunque, ora doveva pensare a come recuperare la sua magia in modo definitivo. Non era tempo per le ansie inutili.
Chissa, forse sarebbe bastato sentire profondamente l'acqua che le scorreva dentro? Avrebbe dovuto fare qualcosa nello specifico? Ne dubitava visto che il suo corpo era immobile... O forse la prova era proprio quella?
Ma certo! L'acqua era fluida, imprendibile! E lei si era lasciata intrappolare così, nella sua stessa mente!
Era lei che creava le proprie barriere architettoniche e lei stessa le avrebbe buttate giù, era l'unica soluzione plausibile a tutta quella bizzaria a cui stava prendendo parte.
Doveva liberarsi, scorrere implacabile come il proprio elemento e uscire da quelle tenebre infinite che non facevano altro che provocare in lei un forte senso di solitudine ed inadeguatezza.
Fu in quel momento che se ne rese conto: l'acqua che sentiva dentro di sé e quella che le fluiva intorno non erano le stesse.
Una cercava di frenarla, l'altra di spronarla.
Era ovvio a quale delle due avrebbe dovuto dar retta, se solo fosse riuscita a sintonizzarsi con se stessa e con il suo cuore...
L'acqua attorno al suo corpo stava cercando di entrare bruscamente, Juvia opponeva resistenza con ogni fibra del suo essere. Era forse quello il problema? Avrebbe dovuto lasciarla entrare? E come si faceva?
Insomma, sintonizzarsi con il suo cuore era ben più difficile di quanto immaginasse. Probabilmente aveva paura, quando si va così a fondo di solito riaffiorano dolori da tempo sepolti, curioso visto che non ne ricordava nemmeno uno. Chissà cosa avrebbe immaginato se avesse avuto i suoi ricordi? Com'era la sua vita prima di perderli? Noiosa? No, sicuramente non noiosa a giudicare dai tipi che frequentava in quella gilda di matti; forse allora, una vita gloriosa? Mmh, non la convinceva neppure quel termine a dirla tutta.
Le gilde di solito erano formate da eroi che avevano compiuto imprese incredibili, no? Seguendo questa logica, "gloriosa" avrebbe dovuto calzare a pennello! E invece no, non era il termine giusto.
E poi, francamente, ce n'era forse uno di termine esatto? Insomma, la vita era vita. Punto.
C'era altro da aggiungere? Altro da dire?
Forse avrebbe dovuto ragionare sul senso della sua vita? Ma no! Non ricordava nemmeno quando fosse il suo compleanno, come poteva dare un senso a una vita intera?
Non c'era nessuno che potesse guidarla o sostenerla nel luogo dove si trovava, eppure sentiva la necessità che qualcuno le aprisse il cammino e le mostrasse ciò che c'era dinnanzi ai suoi occhi. Brancolava nel buio e anche se, probabilmente, era arrivata alla giusta conclusione, non c'era nessuno a dirle se fosse così o meno. Come poteva riuscirci da sola?
Non ne era in grado.
Sarebbe rimasta bloccata in quel limbo per sempre? E i suoi ricordi? E i suoi amici?
Si era lasciata affliggere così, senza nemmeno lottare.
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-Vado in missione-.
-Ma... Natsu...- mormorò Lucy incredula.
-Quando si sveglierà avrà bisogno di quei soldi, Lucy! Lo farò per lei! Guadagnerò i Jewel della ricompensa, non distruggerò nulla così sarà la paga completa e poi pagherò la sua stanza al dormitorio e ti darò una parte per l'affitto-.
-Natsu, fermati un secondo per favore-.
Il Dragon Slayer si bloccò sui suoi passi mentre Lucy e Happy lo fissavano incerti.
-Lei ti piace, no?- chiese Lucy.
-Ancora? Non ha importanza! Tanto Gray ha ragione, sono solo di passaggio...-
-Natsu...- mormorò Happy con le lacrime agli occhi.
Il Dragon Slayer si accasciò sul letto di Lucy, la testa china a guardare in basso :-Forse, e non sto ammettendo che sia così, potrebbe piacermi Juvia ma, anche fosse, non ha alcuna importanza-.
-Ma perché dici così? Chi ti ha messo in testa questa scemenza, eh?- incalzò Lucy.
-Ma non capisci? Lei è innamorata di Gray! Una volta che i suoi ricordi saranno tornati indietro io... Io non esisterò nemmeno, vedrai se non è così-.
-Questo non lo puoi sapere, se fossi in te io parlerei con Juvia... Bè, forse prima parlerei con Gray perché, vedi, credo che anche lui provi qualcosa per Juvia e anche lui è spaventato rispetto al futuro... Non possiamo sapere che cosa succederà quando Juvia recupererà la memoria ma questo non dovrebbe fermarti, non ti sei lasciato abbattere da sfide ben peggiori se non mi sbaglio-.
-Ci! Sono d'accordo con Lucy, se non parli è logico che non cambi nulla- asserì Happy.
-Forse non voglio che le cose cambino, forse sotto sotto mi sta bene così...- mormorò Natsu.
Lucy scosse il capo esalando un lungo sospiro :-Fa' come credi Natsu, qui nessuno ti giudica però... Credimi, a volte è molto più semplice di quanto sembra-.
Il Dragon Slayer la osservò in silenzio, non sapeva nemmeno trovare le parole da dire in quella circostanza. Era bloccato e, onestamente, molto spaventato e triste; raramente gli capitava di sentirsi così abbattuto e non aveva mai idea di come far fronte a simili sentimenti.
-Ora riposati, sì? Quando starai meglio possiamo tornare alla gilda e accettare quel lavoro- propose Lucy carezzandogli i capelli :-Va tutto bene, puoi contare su di me-.
Happy si accoccolò sul letto, ai piedi di Natsu, cercando di infondergli un certo calore e supporto. Dopotutto, quei due avevano trascorso insieme la loro intera vita, erano cresciuti insieme ed Happy era sicuramente quello che, fra tutti, conosceva meglio il suo amico Natsu. Quando stava così male, e capitava molto di rado, lui era l'unico con cui volesse stare ma in quel momento gli sembrava di non essere efficace come suo solito.
Forse ciò che Natsu sentiva dentro in quel momento, quel tumulto nello stomaco, era troppo complicato per essere risolto da un semplice gatto blu.
-Natsu, scusa se te lo chiedo ora ma... Sei sicuro che Juvia ti piaccia e basta?- chiese Happy una volta che Lucy fu fuori portata uditiva.
-Che vuoi dire?-
-E' solo una mia curiosità- mormorò l'exceed.
-Che altro dovrebbe esserci?- chiese Natsu, totalmente confuso da quella domanda.
-No, niente... Che domanda sciocca-.
Il Dragon Slayer rimase per un attimo a fissare il suo amico in silenzio religioso poi, come se la stanchezza della giornata lo avesse colpito improvvisamente, piombò in un sonno profondo.
Happy non poté fare a meno di domandarsi che cosa sarebbe successo da quel momento in poi...
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Juvia fluttuava ancora nel vuoto, l'acqua ancora a volteggiarle attorno attaccandola di tanto in tanto per entrare con prepotenza in lei. Non era pronta...
Non poteva affrontare tutto quello che stava accadendo, non da sola.
Si chiese se quelle tenebre fossero solamente il risultato della sua mente vuota. Se avesse avuto con sé i suoi ricordi quel luogo sarebbe stato tappezzato di immagini? Piccoli frammenti della sua vita che si ripetevano in rapida successione? Forse in quell'acqua avrebbe visto chiaramente il suo riflesso che le rimandava uno sguardo deciso?
Voglio tornare a casa...
E anche lei voleva tornarci, anche lei voleva avere una casa a cui fare ritorno, anche lei si sentiva persa!
Non sapeva come uscire di lì e non sapeva nemmeno se ci sarebbe mai riuscita; poi, all'improvviso, un'immagine le balenò in mente. La prima di una lunga serie.
Fu allora che comprese, solo perché non possedeva i suoi vecchi ricordi non significava che avesse perso anche quelli nuovi. Così ricordò.
Il sorriso di Lucy quando si davano il cambio in bagno la mattina, il braccio di Natsu che le circondava le spalle, gli occhi di Gray che la fissavano con un misto di stupore e affetto, Gajeel che svettava su di lei come un palazzo, la voce di Happy che riempiva di allegria la gilda, il piede di Wendy che batteva spazientito sul pavimento ogni volta che Juvia era in ritardo, il profumo di fragola dei capelli rossissimi di Erza... C'era tutto in quei pochi, semplici ricordi.
La sua casa, la sua famiglia, la sua vita... Era tutto lì e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per tornarci.
Finalmente, il suo corpo rispondeva alla sua mente. Chiuse gli occhi e tirò un lungo respiro rilassante, spalancò le braccia in segno di accoglienza: era pronta a tornare a casa.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Conversazioni difficili ***


NAVIA CH 9 Capitolo 9: Conversazioni difficili

https://www.youtube.com/watch?v=SeUghKUvQis
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Un percorso arduo è, solitamente, quello da cui si apprende di più una volta tornati indietro. Ammesso che indietro si voglia tornare.
Spesso si cerca di tornare indietro non appena il percorso ha inizio, dicendosi le solite frasi avvilenti: "non puoi farcela", "nessuno ti aspetta dall'altra parte", "è troppo difficile".
E a volte lo è, troppo difficile.
Juvia iniziava finalmente ad abituarsi allo scorrere dell'acqua in lei, l'aveva finalmente lasciata entrare accettando così una nuova parte di sé. Si sentiva finalmente completa nonostante non possedesse ancora i suoi ricordi, anche se... Qualcosa c'era, un piccolo ricordo era riaffioriato.
"Lo troverò, fosse l'ultima cosa che faccio"
Era la voce di Natsu, ne era certa. Non riusciva a far riaffiorare il momento esatto in cui lui le aveva detto quelle parole ma il solo pensiero le fece venire voglia di piangere.
Finalmente, nel totale silenzio dell'infermeria, Juvia aprì gli occhi.
Non c'era nessuno nella stanza, Juvia riusciva solo a sentire il fruscio delle lenzuola dovuto ai suoi movimenti. L'infermeria era avvolta da un profumo leggero paragonabile solo alla freschezza dell'aria, le ricordava Wendy; era plausibile che fosse stata lì in effetti.
Juvia si guardò attorno e fece scivolare le gambe lungo il lato del letto, posò i piedi a terra e rimase immobile per qualche minuto. Aprì la mano e la fissò per un istante prima di chiudere gli occhi e concentrarsi sull'acqua che le scorreva in corpo, riuscì a sentire il formicolio sulle dita e la dolce irrequietezza di quel liquido che tanto conosceva percorrerle le dita.
Aprì gli occhi e la sua magia era lì, ne aveva il controllo, ne aveva la padronanza.
Era finalmente tornata se stessa, in parte.
Doveva dirlo subito a Natsu! Ne sarebbe stato talmente felice! E poi doveva informare anche Gajeel e ovviamente Lucy, sarebbero stati così su di giri! Si bloccò quando le venne in mente che non aveva pensato di raccontarlo a Gray.
Il suo primo pensiero era stato Natsu, come era di Natsu la voce che aveva sentito in quello strano sogno in cui era rimasta intrappolata.
Forse tutta quella situazione le era servita per fare chiarezza, magari era un'esigenza. Sicuramente aveva cercato di dire qualcosa a se stessa.
Il solo pensiero del Dragon Slayer le faceva sentire le farfalle allo stomaco e una parte di sé si sentiva oltremodo stranita da tutto ciò, una parte di sé era furiosa per il fatto che si fosse dimenticata di Gray... Forse era la vecchia Juvia che cercava di rimanere aggrappata a quel poco di sé che conosceva e che, inevitabilmente, stava cambiando per sempre.
-Juvia!-
La ragazza si voltò, Wendy le stava correndo incontro per abbracciarla.
-Meno male! Stai bene! Ero così preoccupata!- esclamò la ragazzina.
Juvia le sorrise :-Sto benissimo, ma immagino che vorrai fare dei controlli per sincerartene, eh?-
-Mi conosci bene-.
-Ah, guarda- disse Juvia mostrandole la sua magia.
-Ci sei riuscita! Non ci posso credere!- esclamò Wendy :-Sono davvero contenta!-
-Anche io, sento finalmente di avere indietro una parte di me- mormorò Juvia :-E' così tranquillizzante-.
-Lo immagino, ora stenditi così posso controllarti-.
Juvia ubbidì, si stese nel letto ed attese che Wendy controllasse tutto ciò che c'era bisogno di controllare.
-Mi sembra sia tutto in regola, puoi andare a quella missione-.
Juvia balzò giù dal letto dalla gioia, non vedeva l'ora di mettersi all'opera.
-Grazie Wendy, vado ad avvisare subito Lucy!-
-Non correre! Cerca di stare a...- ma Juvia era già fuori dalla stanza :- ... riposo... Oh bè, ormai dovrei saperlo che nessuno mi ascolta, fortunatamente sta bene-.
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Natsu si era finalmente svegliato, era come se avesse avvertito l'impulso di farlo nonostante fosse ancora stanco.
La voce squillante di Lucy lo aveva riportato alla realtà, con chi parlava? Happy non era più ai piedi del letto e c'era un nuovo odore nella stanza, uno che non aveva sentito prima di quel momento ma che riusciva a riconoscere perfettamente.
-Juvia!- esclamò piombando giù dal letto.
-Ah, finalmente ti sei svegliato dormiglione- eslcmaò Lucy.
Natsu corse verso la maga dell'acqua che, di tutta risposta, sentì il proprio cuore bloccarsi in gola.
-Stai bene? Sei ferita? Hai recuperato qualche ricordo?-
-Hey, piano... Dunque, sto bene, non sono ferita e, sfortunatamente, no... Ma ho recuperato questa- rispose lei mostrando anche a lui la sua magia.
Natsu l'abbracciò di puro impulso, sollevandola da terra e facendola girare. Ormai era una cosa loro.
-Sapevo che ci saresti riuscita! Anche se lo ammetto, avresti potuto farlo in modo meno traumatizzante-.
Juvia rise di gusto, doveva essersi preoccupato davvero molto per lei a giudicare dalla sua reazione.
Lucy ed Happy osservavano la scena incuriositi ma anche con un certo grado di consapevolezza, era ovvio che quei due fossero uniti da qualcosa in più e, sebbene Happy fosse il migliore amico di Natsu era certo di non averlo mai visto così. Juvia sembrava ricambiare quel sentimento così profondo che Natsu gli aveva confessato di provare per lei e Happy non poteva che esserne felice, ciò che si domandava era se qualcuno dei due avesse intenzione di agire in proposito e, onestamente, lo dubitava.
Juvia era ancora troppo confusa dalla sua amnesia per poter fare qualcosa di concreto e Natsu aveva l'assurda convinzione che, una volta tornata normale, lei si sarebbe dimenticata di tutto ciò che avevano vissuto assieme. Non che la possibilità non ci fosse ovviamente ma, in verità, Happy dubitava anche di quello.
Juvia aveva gli occhi luminosi mentre guardava Natsu e il suo sorriso tradiva una miriade di emozioni differenti ma nessuna di queste era riconducibile alla vergogna o al disgusto. Happy sapeva che, una volta recuperata la memoria, Juvia avrebbe costudito gelosamente i suoi nuovi ricordi con Natsu.
Lo leggeva chiaramente nei suoi occhi cobalto.
-Ora potremo fare la missione!- esclamò l'exceed.
Questo sembrò riportare i due maghi alla realtà, Natsu posò delicatamente Juvia a terra e arrossì quasi di riflesso.
-Sinceramente, non sono più tranquilla di prima ma ormai ho detto di sì quindi...- sbuffò Lucy :-Dai, andiamo a dirlo a Gajeel, ne sarà felice-.
-Immagino dovremmo dirlo anche a Gray...- mormorò Juvia abbassando lo sguardo.
Natsu tentò di nascondere l'espressione ferita sul suo volto al suono di quelle parole :-Se lo ritieni necessario-.
-Natsu...-
-No, hai ragione. Sono contento che venga con noi, è mio amico dopotutto... E forse, proprio perché è mio amico, dovrei parlarci una volta per tutte-.
Quest'ultima frase sembrava più rivolta a Happy e Lucy che a lei ma Juvia annuì comunque.
-Mi sembra davvero un ottimo proposito, magari riuscite a non cavarvi gli occhi a vicenda- sbuffò Lucy.
-L'obiettivo è quello- scherzò Natsu.
Juvia e Lucy alzarono gli occhi al cielo, la rivalità fra quei due era davvero fuori controllo oltre che fuori da ogni logica. Juvia non comprendeva ancora come mai due amici dovessero litigare a quel modo ogni volta che si vedevano.
-Ah, ad ogni modo... Sono davvero felice di vederti, ci hai fatto prendere un bello spavento- mormorò Natsu posando un bacio sulla guancia di Juvia.
Era un gesto che di solito rivolgeva lei al suo amico, vederlo fare il contrario l'aveva scossa per un minuto. In senso buono.
Le sue guance andarono a fuoco e il cuore sembrava volerle uscire dal petto di prepotenza;era come se la sua pelle, nel punto in cui lui l'aveva sfiorata con le labbra, andasse a fuoco. Effettivamente, le labbra di Natsu erano calde ma non era un calore fastidioso: era più che altro avvolgente, tenero e rilassante. Tutti aggettivi che non riusciva ad associare a Natsu ma che poteva sicuramente associare a quel timido bacio sulla guancia, e avrebbe aggiunto impacciato.
-Se avete finito di amoreggiare, possiamo anche andare- scherzò Lucy.
Nessuno dei due disse nulla, entrambi troppo presi dall'imbarazzo per rispondere qualcosa di intelligente.
-Credo che sia ancora alla gilda- ipotizzò Lucy.
-No, quando sono uscita dall'infermeria ho trovato solo Mirajane, Lisanna ed Evergreen-.
-Solo loro tre? Che strano- commentò Happy.
-Credo di aver intravisto anche Reedus e Freed- mormorò nuovamente Juvia.
-Sono comunque poche persone rispetto al solito- osservò Lucy.
-Devo ammettere che andavo piuttosto di corsa, ero molto emozionata... Forse mi sono persa qualcuno per strada- rispose Juvia.
-Non ti preoccupare, è anche vero che gli altri potrebbero essere in giro a quest'ora- commentò Natsu.
Nel mentre che il gruppetto si stava incamminando verso la gilda per controllare se Gajeel o Gray fossero lì, incontrarono proprio Gajeel che stava andando in direzione della casa di Lucy.
-Ah, che combinazione!- esclamò Happy.
-Mi hanno detto che ti eri svegliata, come ti senti?- chiese lui allarmato.
Juvia sorrise come una bambina che aveva appena compiuto una marachella di cui andava particolarmente orgogliosa e, senza alcun preavviso, mostrò a Gajeel la sua ritrovata magia.
Il Dragon Slayer sorrise e le diede una pacca amichevole sul braccio :-Sei grande, Ameonna-.
-Possiamo partire in missione, non vedo l'ora- esclamò la maga balzando su e giù.
Gajeel posò una mano sulla testa di Juvia e le scompigliò amorevolmente i capelli :-Sì, sì... Vedi di darti una calmata-.
-Andiamo ad avvisare anche Gray, così partiamo subito!- esclamò Lucy.
-Se per voi va bene, vorrei dirglielo io...- azzardò Natsu.
-Da solo?- chiese Juvia confusa.
-Sì, preferisco. Vorrei parlargli di un paio di cose già che vado-.
-Se credi sia meglio così- sospirò Juvia.
Gajeel lanciò un rapido sguardo a Lucy che, come ad intuire ciò che il ragazzo le stava tacitamente chiedendo, annuì.
-Vi raggiungo alla gilda appena ho finito-.
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Gray era immobile a guardare il suo amico negli occhi color ossidiana, la rivelazione che gli aveva appena intimato lo aveva colpito nel profondo e, per la prima volta, si era reso conto di quanto fosse reale la possibilità di perderla per sempre.
-Innamorato?- chiese, e in quel momento la voce che uscì dalla propria bocca non sembrava nemmeno la sua.
-Gray, è difficile parlare con te di questo argomento... Io non so come mai...- Natsu sospirò profondamente.
-Perché mi stai facendo questo?- chiese Gray.
Natsu lo guardò negli occhi e lo vide talmente ferito, talmente perso... Non riuscì a parlare, non sapeva che cosa rispondere perché oggettivamente non gli stava facendo nulla di male. Non era sua intenzione ferire il suo migliore amico, per questo era lì.
-Non ti sto facendo niente, uno non decide questo genere di cose- mormorò Natsu.
Gray scosse il capo :-E allora reprimi i tuoi sentimenti, ti assicuro che è facile. Per non farci del male a vicenda non l'avrà nessuno dei due-.
-Non è un giocattolo, è una persona!-
-Sì, sì è una persona ma anche io lo sono e, mi spiace, non penso avrei un animo così nobile tanto da accettare che tu possa averla per te-.
-Ma ti senti quando parli?- esclamò Natsu, furioso.
-E tu?- incalzò l'altro.
-Senti, parliamo seriamente- iniziò il Dragon Slayer :-Non sono venuto a litigare, sono venuto a dirti ciò che provo e sono anche venuto a dirti che non avrei mai fatto nulla senza prima avvisarti. E voglio anche dirti che non farò nulla in generale, non prima che lei recuperi i suoi ricordi e possa scegliere da sola a quali aggrapparsi-.
-E nel mentre? Cercherai di portarla dalla tua parte?-
-No, le starò accanto come ho fatto fino ad ora. Credimi, le farebbe piacere se lo facessi anche tu-.
-Lo faccio-.
-Gray, se il tuo comportamento per te è l'equivalente di stare vicino a qualcuno allora...-
-Sì, ho capito il messaggio. Basta così-.
-Perché scappi? Lo fai sempre, non solo scappi dalla realtà ma anche dai tuoi sentimenti. Ti ricordi? Te l'ho già detto, non c'è niente di male ad amare qualcuno-.
-Io non... E va bene sì, forse lo faccio ma... Non so come...-
-Nemmeno io so come si gestiscono queste cose- ammise Natsu :-Ma so che non si fa come lo abbiamo fatto fino ad ora-.
Gray sospirò portando una mano alla tempia :-E allora che suggerisci di fare?-
-Starle vicino, ognuno a modo suo e aiutarla a recuperare i ricordi. Accompagnarla nel percorso e aspettare-.
-Senza litigare fra noi- concluse Gray.
-Possibilmente- scherzò il Dragon Slayer.
Gray sospirò di nuovo :-Non lo so Natsu, non so se riesco a fare finta di nulla-.
-Infatti non è ciò che devi fare. Anzi, è esattamente ciò che ti sto dicendo di non fare- rispose Natsu.
-E in missione insieme, tutti e tre... Non so...-
Natsu si alzò dalla sua posizione e fece spallucce :-Fa' come credi, io non retrocedo-.
-Non avevo dubbi- disse Gray :-Non so se ti avrei rispettato ancora se l'avessi fatto-.
Natsu accennò un sorriso.
La loro amicizia era strana agli occhi di molti e, solitamente, non scambiavano conversazioni così difficili. Anzi, di questo tema non parlavano praticamente mai. I sentimenti non erano qualcosa a cui erano abituati, anzi tendevano entrambi ad evitarli in qualche modo: Natsu spesso non li riconosceva e Gray li reprimeva.
Eppure non c'era davvero niente di male ad amare qualcuno, assolutamente niente.
Gray si era reso conto, nel corso del tempo, di come Juvia gli fosse entrata sotto pelle ma sapeva che anche Natsu aveva diritto ad innamorarsi e non poteva impedirglielo. Sarebbe stato crudele farlo e, doveva ammetterlo, apprezzava il fatto che il suo amico volesse attendere che Juvia si ristabilisse prima di fare una qualsiasi mossa, anche se questo poteva significare perderla.
Nessuno dei due aveva idea di come sarebbero andate le cose una volta recuperata la memoria ma, di certo, entrambi condividevano lo stesso terrore.
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-Credi che faranno pace?- chiese Juvia in tono apprensivo.
Lucy sospirò :-Non lo so, quei due hanno una testa dura alle volte... Però non ti devi preoccupare-.
-Gli hai proprio incasinato il cervello, eh Ameonna?- incalzò Gajeel con la sua solita risatina.
-Io?-
-No, io! Certo! Insomma, è per te che litigavano o sbaglio?-
Juvia arrossì di colpo, nessuno aveva mai litigato per lei prima... O meglio, non ricordava se fosse mai successo.
-Tu credi?-
-Non lo credo, lo so-.
Lucy sorrise :-Quei due litigano per ogni cosa, non tremere- disse lanciando un'occhiataccia a Gajeel.
-Spero che vengano entrambi- mormorò Juvia.
Mentiva a se stessa e lo sapeva perfettamente, non aveva pensato a Gray quando si era svegliata e, anche se chiaramente le faceva piacere andasse con loro, preferiva la presenza di Natsu. Ormai era ovvio persino a lei che stava iniziando a provare qualcosa per il Dragon Slayer e sapeva anche di essere ricambiata, poteva sentirlo nelle ossa.
-Natsu non se lo perderebbe per niente al mondo- commentò Happy.
-Lo so- mormorò Juvia scostando lo sguardo.
-Sai, sono due tipi molto diversi ma non sono un vero enigma... Anzi, per certi versi si somigliano anche- osservò Lucy :-Gray ti vuole bene, molto anche... Si vede quanto ci tiene a te, solo che non è bravo a dimostrare questo genere di cose. Credo che dipenda dal fatto che non ti vede solo come amica, se fosse solo quello penso che gli verrebbe più naturale mostrarti affetto-.
-Natsu è un libro aperto quasi in tutto- proseguì Happy :-Ma sa essere davvero stupido-.
-Quello che Happy sta cercando di dire, in modo molto poco carino, è che entrambi sono due ragazzi meravigliosi... Solo che non sanno di esserlo-.
Gajeel scosse il capo, sollevando gli occhi al cielo :-Per come la vedo io è molto semplice, li baci e vedi quale ti piace di più-.
Juvia arrossì completamente, non poteva credere alle sue orecchie!
-Ma che razza di consiglio è questo?- esclamò coprendosi il viso con le mani.
Gajeel scoppiò a ridere dandole un colpetto sul capo :-Sei proprio scema-.
-Non sono certo io che propongo certe assurdità!- esclamò Juvia.
-Non lo so, non è così assurdo- osservò Lucy.
-Ti ci metti pure tu adesso? Non dargli corda!-
Lucy rise di gusto :-Volevo vedere la tua faccia, lo ammetto-.
Il gruppetto si ricompose in un battibaleno, le conversazioni andarono avanti con gli argomenti più disparati mentre attendevano i loro amici.
Juvia era sempre più emozionata per quella missione e finalmente aveva il controllo dei suoi poteri, si sentiva finalmente pronta ed era curiosa di svolgere il suo primo lavoro ufficiale... Bè, il primo da quando era amnesica ovviamente.
Si chiedeva che cosa sarebbe successo ma era tranquilla perché sapeva di avere affianco persone che le volevano bene, qualsiasi cosa fosse successo.

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