♥♥ It's a Love Shot ♥♥

di I_Want_Wonderland
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Write Me a Letter- XIUMIN ***
Capitolo 2: *** 40 days later - CHEN ***
Capitolo 3: *** Sexy Dream- SEHUN ***
Capitolo 4: *** Playdate - BAEKHYUN ***
Capitolo 5: *** Dinners -SUHO ***
Capitolo 6: *** 🎃HALLOWEEN SPECIAL🎃 D.O. ***
Capitolo 7: *** 🎃HALLOWEEN SPECIAL🎃 KAI ***
Capitolo 8: *** 🎃HALLOWEEN SPECIAL🎃 LAY ***
Capitolo 9: *** Callphone- CHANYEOL ***
Capitolo 10: *** Welcome Back Home- XIUMIN ***
Capitolo 11: *** Unexpected Surprise- D.O. ***
Capitolo 12: *** ❤️S. Valentine's special ❤️ LAY ***
Capitolo 13: *** ❤️S. Valentine's special ❤️ KAI ***
Capitolo 14: *** ❤️S. Valentine's special ❤️ - SEHUN&co. ***
Capitolo 15: *** Mr. Kim -XIUMIN ***
Capitolo 16: *** April and the Flower - CHEN ***
Capitolo 17: *** True or Dare - BAEKHYUN ***
Capitolo 18: *** Starry Night -SUHO ***
Capitolo 19: *** Summertime -KAI ***
Capitolo 20: *** Tomorrow -CHANYEOL ***



Capitolo 1
*** Write Me a Letter- XIUMIN ***


¤ Write me a letter ¤

 

 

 

 

Erano da poco passate le 6:30.

Il sole, pian piano si alzava, nel primaverile cielo di Maggio illuminando la città di Guri.

Minseok si svegliò, rimanendo per qualche minuto a guardare la ragazza che era al suo fianco, e con la quale aveva passato la notte.

Dopo averle dato un dolce bacio a fior di labbra, si alzò, dirigendosi in bagno per fare una doccia.

Di scatto Y/N aprì gli occhi. Si era svegliata molto prima di lui, ma aveva fatto finta di dormire per non dover incontrare il dolce viso del ragazzo.

Velocemente si alzò dal letto, si rivestì, e iniziò a cercare un foglio e una penna nella scrivania vicina al letto. Quel letto dove pochi minuti prima aveva dormito abbracciata con il suo dolce Minseok.

Dopo aver trovato l'occorrente, respirò profondamente, come per darsi coraggio, ed iniziò a scrivere.

 

Buongiorno mio dolce Minnie,
Mi sembra strano essere qui seduta a scriverti questa lettera, mentre tu sei sotto la doccia.
Ammetto che fa male. Vorrei essere ancora al tuo fianco in quel letto, come lo sono stata fino a pochi minuti fa, ma la vita bisogna anche affrontarla con delle decisioni e io ho deciso di andarmene da qua senza salutarti.
Non è un gesto maleducato il mio, lo faccio perchè rispecchiarmi nei tuoi occhi mi farebbe male.
Ieri quando sei venuta a trovarmi in negozio, mi hai detto quella frase, non so perchè, ma mi sono sentita felice e tremendamente fortunata.

 

La vecchia libreria dove lavorava la ragazza, era sita in una delle stradine del centro storico di Guri.

Le poche volte che Minseok ritornava in città, andava in quel piccolo negozio, verso l'orario di chiusura, sicuro di non trovarvi nessuno, tranne che la castana per cui aveva preso una cotta anni prima.

Accadevano sempre le stesse cose quando lui andava a trovarla: parlavano un po', lui, da bravo ragazzo qual era, l'aiutava a chiudere la saracinesca del negozio; mangiavano un boccone e la riaccompagnava a casa.

Nonostante i sentimenti che Minseok provava per lei, non ci provò mai; consapevole del fatto che lei lo vedeva come un semplice amico.

«Allora chi è il tuo preferito?» chiese l'idol con le mani dietro la nuca

«Ancora con questa storia?!»rispose Y/N portando gli occhi al cielo mentre assaporava il suo cono guasto vaniglia«Sono 7 anni che mi fai la stessa domanda»

«E come al solito, tu ,mi rispondi che siamo tutti belli e bravi...»

«Ma è la verità!»

«Uff...» sbuffò Minseok gonfiando le guance.

«Daiiiiii! Dimmelo, ti prego Y/N. Ti vergogni perchè sono tutti più piccoli di noi?»

«No, solo che...non te lo voglio dire»

«Che noia, Secondo me non sei una vera EXO-L...la prossima volta non ti comprerò il gelato.»

«Yah! Quindi tu ogni volta mi inviti fuori a cena per sapere chi sia il mio bias? Sei scorretto Kim Minseok»

Rispose, dando un leggero pungo al fianco dell'amico, che si mise a ridere per quella reazione.

«Sai in realtà c'è una scommessa con i ragazzi, riguardo al tuo bias.»

La ragazza lo guardò con un sopracciglio sollevato, chiese all'amico di continuare con la bocca piena di gelato.

«Non ti dirò tutte le varie puntate, ti informo solo che il cerchio si è ristretto ai CBX, quindi uno dei papabili è proprio tra la mia sotto unità!»

Lei scoppiò a ridere, affermando poco dopo che c'erano andati vicino. Minseok, spinto dalla curiosità, iniziò a chiederle chi preferisse tra lui, Chen e Baek, affermando che era sicurissimo di essere lui il suo bias, in nome della loro amicizia.

La ragazza, tuttavia, rimase ferma sulla sua posizione, e non disse nulla su chi fosse il suo preferito.

«Sei crudele, mandi il tuo Minnie a fare il soldato con questo cruccio»

«Già...fra qualche giorno partirai...» disse la ragazza, con lo sguardo basso e il tono triste.

«Si...Fra 5 giorni» sospirò il ragazzo «Starò via per quasi due anni, contatti limitati con chiunque, fatta eccezione per i famigliari stretti. Anche se tutti mi dicono che il servizio militare per gli Idol è più “leggero”. Perciò ho preferito passare gli ultimi miei giorni di “libertà” - sottolineo la parola con il gesto delle virgolette- con le persone che più importanti per me»

«Beh... allora dovresti passare più tempo con la famiglia. Non ti trattengo oltre, tanto tu sei quasi arrivato e casa mia è a 5 minuti da qui, grazie della passeggiata! Ci risentiamo prima che tu parta»

Disse la ragazza inchinandosi in segno di saluto, girandosi e lasciandosi Minseok poco dietro di lei. Accelererò il passo quando percepì i suoi occhi pungere, segno che a breve avrebbero iniziato a lacrimare.

«Aspetta! Y/N, fermati!»

Gridò lui, vedendola correre via. Con uno scatto la raggiunse e l'afferrò per il braccio costringendola a girarsi.

Le prese il mento costringendola a guardarlo. Gli occhi lucidi di Y/N vennero catturati da quelli scuri e felini di Minseok.

«Non andare ti prego...E se ti dicessi che anche tu sei una persona importante per me? E se ti dicessi che questa notte la voglio passare con te?»

Chiese, prima di avvicinala e baciarla con passione.

 

Immaginati ora, come sto.
Che ho passato la notte nel TUO letto, tra le TUE braccia, quelle che ho sempre sognato. Ti ti ho guardato dormire stanotte. Ti metti a pancia in giù e tieni una mano nascosta sotto al cuscino; mi sono fermata ad osservare la tua schiena muscolosa che è la parte di te che più mi piace, insieme agli occhi. Quella schiena che stanotte ho accarezzato e anche graffiato. Sai come mi sento ora?
Come se fossi appena stata investita da un camion. Sono a pezzi.

Sono giunta alla conclusione che certi sogni non debbano essere realizzati.
Quante volte davanti al pc immaginavo come potesse essere stare con te.
Perchè ho deciso di non farmi trovare di fianco a te al tuo risveglio? Semplice, per il solo fatto che non voglio essere una delle tante. Forse ci sarebbe stata anche una piccola possibilità che la nostra “storia” sarebbe continuata, ma non mi illudo, so che stai per partire per questo stupido obbligo di “servire il tuo paese”.
Preferisco rimanere in dubbio per tutta la vita, piuttosto che avere la conferma di essere stata solo l'avventura una notte. E' una scelta difficile per me, ma non voglio illudermi.

 

Una lacrima scivolò dalla guancia della ragazza, finendo sul foglio, facendo sciogliere l'inchiostro del pennarello.

Con quella piccola goccia salata riaffiorarono tutti i ricordi vissuti insieme.

Y/N e Minseok si conobbero alle scuole medie, quando lui era un po' sovrappeso e sognava di diventare un fuori classe del calcio, e lei sognava di diventare una bibliotecaria.

Non divennero subito amici, il loro rapporto fu più un rapporto civile tra due conoscenti, due ragazzini che frequentavano la stessa scuola e che prendevano lo stesso autobus per tornare a casa.

Solo durante ill liceo tra di loro nacque una splendida amicizia. Quello che, dopo poco diventò Xiumin degli EXO, si dimostrò, per Y/N, essere un amico d'oro, un ottimo ascoltatore e un dolce consigliere, il migliore che potesse desiderare.

In quegli anni la cotta di Minseok per Y/N crebbe a dismisura, più volte aveva pensato di dichiararsi, ma si vedeva brutto rispetto agli altri ragazzi. Quando quell'aggettivo fuoriusciva dalle labbra del ragazzo, Y/N si imbestialiva ripetendogli:

Tu non sei brutto, mio dolce Minnie, sei un piccolo anatroccolo, che sta diventando uno splendido e regale cigno”.

E infatti nel giro di qualche anno, Minseok si trasformò in un bellissimo ragazzo, divenne Xiumin, un Idol desiderato e amato.

E così anche i sentimenti di Y/N, si evolsero lentamente, con il tempo.

Ci fu un momento in cui capì di amare Minseok, più di quanto amasse Xiumin, ma era consapevole che il sentimento non fosse reciproco.

Nonostante avesse una relazione duratura, Y/N decise di lasciare il suo ragazzo, capendo di non amarlo più, capendo che faceva sempre più spesso paragoni tra lui e il suo dolce Minnie. Capendo di essersi innamorata perdutamente di Kim Minseok.

Ma ora, si pentiva di aver fatto quella scelta.

 

E' anche per questo che non voglio avere un ulteriore contatto con te, perchè ho paura di scoprire che in realtà tu non mi voglia più come amica.
Non sono una di quelle fangirls che si vantano di aver ricevuto un tuo sorriso o di aver fatto una foto con te, anche perchè non ne ho bisogno ricordo ogni nostro momento passato insieme.
Ricordi quando venni a Seoul per il fansing di Koko-boop con le mie amiche?
Fui l'ultima a fare la fila, per avere un po' più di tempo per parlare con voi, per parlare con te. Appena mi vidi, mi sei venuto incontro, mi hai abbracciato forte, hai messo la testa nell'incavo del mio collo, e hai detto:"I tuoi capelli hanno un buon profumo”.
Poi mi hai dato un lungo bacio sulla guancia. Cavolo, sono morta in quel momento. Forse te ne sei anche accorto, dato che sei scoppiato a ridere. Amo la tua risata, mostra i tuoi incisivi un po' da coniglietto. E' come una melodia.
Io e le mie amiche abbiamo passato la serata con te e i ragazzi, è stato bellissimo. Mi hai riempito di attenzioni, di complimenti, come sempre. Ma giuro di aver notato una luce diversa mentre mi guardavi, giurerei che eri quasi geloso quando qualcuno del gruppo si avvicinava per parlarmi. Mi hai fatto sentire la ragazza più speciale della terra.

E' anche per questo che mi sono innamorata di te. Non ho parlato a nessuno di questo mio problema, se posso chiamarlo così, e non dirò nemmeno di aver fatto l'amore con te. Perchè alla fine per me non è stato sesso, per te forse sì.
Ma poi, perchè hai scelto me?

Non sono bella, nemmeno sexy, e nemmeno tanto alta.
Quando ieri mi ha detto “voglio passare la notte con te”, pensavo mi prendessi in giro. Poi mi hai baciata in quel modo e mi hai sorriso. Dio, non sai quanto desiderassi essere baciata da te! Dopo quel bacio la mia razionalità è andata a farsi benedire.
Ma lo sai che i tuoi occhi uccidono?
Certo che lo sai. Ho sentito il tuo sguardo su di me tutta la notte, nonostante la stanza fosse al buio.

 

«Ah, quindi il mio sguardo ti uccide?»

La ragazza appena udì quella voce balzò in piedi, trovandosi davanti un Minseok con i capelli bagnati, una maglia nera e un pantalone della tuta grigio.

«Da quanto tempo sei qui?» chiese lei cercando di occultare la sua lettera.

«Abbastanza per leggere il papiro che stai scrivendo.»

Rispose, stracciando dalle sue mani quei fogli, ed esaminandoli, con i suoi occhi felini.

«No! Non leggerli!» disse la ragazza, cercando di riprendere i fogli

«Davvero Y/N?! L'hai scritta per me e non vuoi che la legga? Avresti avuto il coraggio di lasciarmi con un lettera e scappare via come una ladra, dopo che abbiamo passato la notte insieme? Dopo che mi hai scritto nero su bianco una sorta di dichiarazione d'amore?»

«Si... anzi, sarei dovuta scappare stanotte, dopo che sono andata a fare pipì, così avrei evitato questa figura di merda.» rispose lei comprendendosi il viso con le mani, per celare il colorito rossastro che si era formato sulle sue guance.

«Lo sai che so dove abiti e dove lavori? Scappare non sarebbe servito a niente»

La battuta non fu percepita da Y/N, che rimase in silenzio; si limitò a sedersi sul letto, con il capo chino, con la gamba destra che si muoveva velocemente a causa di un tic nervoso. Stava iniziando ad odiare quella situazione, dove non sapeva ne cosa fare ne cosa dire.

Minseok sbuffò, e un po' rattristato, prese posto accanto alla giovane.

«Senti Y/N, se ho fatto qualcosa di sbagliato o di offensivo, ti chiedo scusa. Perchè tu sei importate per me, io ti voglio bene; anzi, se devo essere sincero ho una cotta per te dal liceo, quindi si, credo di amarti! Non volevo assolutamente che pensassi che fossi “una botta e via”. Anche perchè non ti...»

Minseok non riuscì a terminare la frase, ritrovandosi le piccole mani di Y/N sul suo viso, e le calde labbra incollate alle sue. La strinse tra le braccia, intensificando il bacio e facendo sdraiare la ragazza sul letto e posizionandosi sopra di lei.

«Anche io sono innamorata di te Minnie» rispose strisciando la punta del naso contro una delle guance rosee e paffute del ragazzo.

«Credevi davvero che ti avrei portata a casa mia per trattarti come una delle tante, con i miei genitori nell'altra stanza?»

Gli occhi di Y/N uscirono quasi dalle orbite, realizzando che i coniugi Kim erano in casa la notte precedente, e che sicuramente l'avevano sentita gemere di piacere.

«Oddio che vergogna. Ci avranno sentito?» disse imbarazzata fino al midollo, coprendosi il viso con le mani.

«Oh sicuramente, stavi quasi urlando. Sicuramente ti avrà sentito anche Lay in Cina» disse il ragazzo con un ghigno malizioso sul viso. «No, dai, stavo scherzano. Lo sai che ormai vivono da anni nella casa nuova, infatti li raggiungiamo domani.» rispose Minseok facendo una linguaccia.

«Tu... brutto maledetto...»

Iniziò a dargli dei piccoli pugni sul braccio, fino a ribaltare le posizioni e sovrastarlo, mettendosi a cavalcioni su di lui continuando a fargli il solletico.

Minseok rideva a crepapelle, e Y/N si beava di quella risata, di quel sorriso che amava tanto. Ma si rattristò subito pensando che, dopo qualche giorno sarebbe partito.

«E adesso che si fa? Tu tra poco partireai per il militare»

Disse Y/N sdraiandosi al fianco del ragazzo, che si girò verso di lei, cingendole la vita con un braccio.

«Direi che per iniziare voglio passare tutti questi giorni con te e la mia famiglia; voglio che tu mi accompagni a Seoul quando andrò ad arruolarmi; e voglio che, in questi due anni, tu mi scriva tante lettere, dove mi dici quanto ti piaccio e quanto mi ami.»

«Non ti sembra di avanzare un po' troppo pretese?»

«Per nulla. Anzi ti dico anche che voglio, anzi sono sicuro che in questi due anni mi aspetterai. E sai perchè ne ho la certezza?»

La ragazza scosse la testa in segno negativo.

«Perchè ci siamo amati in silenzio per anni, ma ora che ci siamo dichiarati, tutto sarà diverso.»

E con un lungo, passionale e romantico bacio nacque la splendida storia d'amore tra Minseok e Y/N.

 

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Capitolo 2
*** 40 days later - CHEN ***


¤40 days after¤
 



«DaeDae, forse è ora di andare a dormire»

Disse con uno sbadiglio la moretta che stava dall'altra parte dello schermo.

Jongdae diede un veloce sguardo alla sveglia sul comodino, segnava l'una passata.

«Non mi sono accorto fosse passato così tanto tempo. Ma hai bisogno di riposarti; e che mi manchi.»

«Anche tu, non sai quanto»

«Ci “vediamo” domani?» disse lui facendo il segno delle virgolette.

«Certo, buona notte»

«Buona notte, Amore Mio»

«Ti amo anche io, notte»rispose lei mandandogli un bacio.

Il ragazzo spense svogliatamente il PC e si mise a letto, dove cerò di prendere sonno; iniziò tuttavia a rigirarsi continuamente nelle lenzuola, iniziando a pensare a quello che era successo ultimamente.

Il 2019 fu un anno ricco di successi per Kim Jongdae.
Fu tra i primi trendi di Twitter grazie alla sua misteriosa fan” KimJongdaeWife”; debuttò come solista con due mini album, le registrazioni di “Heart 4 U” e un comeback con gli EXO.
Ma il successo più grande per Jongdae fu quello di aver trovato la persona della sua vita.

Nell'autunno del 2018 conobbe per caso una ragazza, dai scuri capelli e dagli occhi da cerbiatto, di nome Minhee. Il loro incontro fu particolare, in quanto si vedevano ogni settimana casualmente nello studio dentistico dove Jongdae era in cura. 
Jongdae ringraziò infinite volte quei maledetti denti del giudizio, poiché senza di loro non avrebbe mai potuto conoscere una persona speciale, in grado di farlo innamorare in breve tempo.
Fu un anno d'amore meraviglioso per la giovane coppia, che riuscì a vivere la loro relazione serenamente, senza paparazzi o fan pazze intorno.

Anche il 2020 si prospettava un anno ricco di emozioni.
La sua dolce Minhee le comunicò di essere in dolce attesa, il cantante alla notizia pianse dalla gioia e chiese alla ragazza di sposarlo.
La notizia delle nozze venne data a tutti: famiglia, gli amici e la stessa agenzia fu informata.
Mancavano solo i fan.
Tuttavia, Jongdae non si aspettava una reazione così violenta da chi fino a qualche mese prima l'aveva acclamato con parole ricche d'amore. La reazione fu terribile; non solo commenti carichi di odio verso di lui e la sua futura sposa, ma un gruppo di fan chiedeva all'SM di buttarlo fuori dall'agenzia.

Ma questo fu il male minore, poiché il nuovo anno aveva portato con se una sventura ben peggiore.

Una grave epidemia aveva messo in ginocchio la Cina, diffondendosi con rapidità in Asia e nel resto del mondo.
Jongdae era preoccupato.
I suoi ex colleghi e amici Lay, Yifan, Luhan e Tao, vivevano in Cina; Baeckhyun e Jongin erano in giro per il tour dei Super M, Minseok e Kyungsoo. Era preoccupato per la sua famiglia, per i suoi amici, per la sua Minhee.

I casi di contagio nella Corea del Sud aumentavano giornalmente, tanto che Seoul fu messa in quarantena.
Il giovane non la viveva nel migliore dei modi, oltre che la preoccupazione e la noia, iniziò a farsi spazio nel suo spirito un forte senso di tristezza.

Era da più di un mese che non vedeva Minhee, se non tramite Skype. L'ultima volta che passarono una giornata insieme era quando accompagnò la sua ragazza a fare la prima ecografia; una delle emozioni più grandi della sua vita.

Si rigirò per l'ennesima volta nel letto, posando lo sguardo sulla foto che ritraeva quel piccolo fagiolino, accanto ad essa vi era la foto dell'ultima vacanza che i neo-genitori avevano trascorso insieme alle Hawaii.

Sospirò a quel ricordo. Lui aveva bisogno di un abbraccio, di un bacio, del tenero broncio che la ragazza faceva alle brutte battute del suo DaeDae.

Jongdae rimuginò ancora un po' su questi pensieri, prendendo una decisione che lo fece addormentare con il sorriso sulle labbra.

 

Il sole era già alto in cielo, quando Minhee fu svegliata come ogni mattina dal messaggio di Buongiorno di Jongdae.

Anche la ragazza in quei giorni lontananza dalla sua metà si sentiva triste ed annoiata.

Dopa aver fato colazione si dedicò a riordinare il suo piccolo appartamento; il borbottio del suo stomaco iniziava a farsi sempre più insistente, essendo ormai giunta l'ora del pranzo. Mentre inizia a digitare il numero di uno dei tanti ristoranti che facevano consegne a domicilio, qualcuno suonò alla porta.

Con molta lentezza si alzò dal divano dirigendosi all'ingresso. Mai si sarebbe aspettata sorpresa più grande.

«Ciao, Amore Mio!»

Sulla soglia della porta, coperto dall'immancabile mascherina, c'era Jongdae con delle buste della spesa tra le mani.

Minhee gli saltò subito addosso, abbracciandolo; abbassò la mascherina e iniziò a lasciare sul viso sorridente dell'idol tanti piccoli baci.

«Hai intenzione di farmi entrare in casa, o devo rimanere sul pianerottolo?»

La mora si scusò, facendo entrare il suo fidanzato, ma appena chiusa la porta si avvinghiò al busto tonico e muscoloso di Jongdae, stringendolo forte. Lui non potè che ricambiare quel tenero abbraccio; questi piccoli gesti gli erano mancati molto: gli abbracci, i semplici baci sulla guancia, le carezze, erano qualcosa che lo facevano sentire bene, che potevano scacciare qualsiasi pensiero.

«Come stai?» chiese lasciando un leggero bacio sulla chioma scura della giovane

«Ora che sei qui, sto benissimo» rispose Minhee incatenando quei magnetici occhi da cerbiatto in quelli scuri e profondi del suo amato.

«So che ci siamo sentiti, e video-chiamati ogni giorno, ma averti qui, fisicamente tra le mie braccia è un'altra cosa»

«Vale lo stesso per me. Quindi ti farò tante coccole, per recuperare questi giorni di separazione forzata» rispose Jongdae affondando il dito in una delle morbide guance della ragazza.

«Ho fatto un po' di spesa salutare per la futura mamma» proseguì entrando in cucina tortandosi dietro le grandi buste.

«Frutta e verdura di stagione, del riso integrale, del pesce...»

«Io volevo un Big Mc, menù completo...con crocchette extra» borbottò la ragazza con il tenero broncio che Jongdae amava.

Prontamente si chinò su di lei e gli stampò un bacio.

«Ti prometto che mangerai un hamburger con tutti gli extra che vorrai molto presto»

«Ma quanta roba hai comprato? Qui ci sfami un reggimento intero!»

Esclamò la mora, sbirciando tra le buste e riponendo i vari cibi nella sua dispensa.

«Beh è il cibo di qualche giorno, per noi due. Ho intenzione di restare qui con te per un pò. E anche se la quarantena è finita preferirei che tu non uscissi.»

«Agli ordini Capo» rispose lei facendo il saluto militare.

Jongdae si fermò ad osservarla. I capelli scuri ricadevano sulle spalle, le guancie e la cosce erano più piene, e la pancia ormai iniziava ad intravedersi. Trovandola terribilmente carina, gli stampò l'ennesimo bacio a fior di labbra.

«Mi sei mancata così tanto» sospirò sulle labbra rosee della ragazza.

«Anche tu»

Rispose lei in un sospiro prima di baciare in modo intenso il cantante.

Jongdae rimase stupito da tanta passionalità da parte della ragazza, che era sempre stata molto delicata e dolce, ma non oppose resistenza e silenziosamente si lasciò guidare da lei verso il divano, dove dopo lungo tempo riuscirono a consumare il loro amore.

 

Ancora accaldati e con il fiatone i due giovani rimasero a coccolarsi dopo il dolce amplesso.

«Secondo te è maschio o femmina?»

«Non lo so, vorrei che fosse sano»

«Anche io vorrei fosse sano. Però vorrei che fosse una femmina, poi a distanza di qualche anno le faremo un fratellino»

Il ragazzo fece aderire la schiena della moretta a l suo petto, e con una mano accarezzava dolcemente la sua pancia.

«Oh, vedo che hai già programmato tutto» rispose lei ridendo

«E se dovesse nascere un'altra femmina?»

«Beh proveremo fino a quando non esce un maschio»

Rimasero ancora una buona mezz'ora a parlare del futuro baby Dae, fino a quando Minhee non si addormentò. Jongdae la coprì con un plaid e si diresse in cucina a preparare la cena.

Non era un grande chef, ma grazie ai consigli di sua madre e di Kyungsoo era riuscito a preparare qualcosa senza avvelenare nessuno.

Uno dei suoi cavalli di battaglia era la zuppa di verdure.

Con tanto impegno taglio i vari ortaggi e li mise in pentola.

«Sai che sei bellissimo mentre fai finta di cucinare?»

Minhee si presentò sulla soglia della porta

«Hey signorina, guarda che lo sto facendo per te, voglio che mio figlio mangi cibo sano.»

«Mi fai anche gli Udon?»

«Non li ho comprati.»

La ragazza prese una sedia e vi salì sopra rovistando tra i pensili della sua cucina.

«Che fai? Scendi subito» l'ammonì Jongdae preoccupato.

«Sono sicura di averne un pacco... qui da qualche parte»

Continuò la ragazza, in bilico in punta di piedi sulla sedia, ma non riuscì a terminare la sua ricerca, poichè Jongdae la prese in spalla e la portò nella camera da letto.

«Sei matta!! Non ti voglio più vedere fare queste cose, chiaro!?»

«Non urlarmi contro. Come pensi che abbia pulito casa in questi giorni? Mi sono messa su una sedia per spolverare»

«Beh fino a quando avrai mio figlio in grembo, e ci sarò io qui non farai questi lavori domestici pericolosi!»

Sentire un tono di voce arrabbiato nel suo ragazzo, smosse Minhee tanto da farla iniziare a piangere.

«Non voglio che mi succeda nulla. Ora tu stai ferma qui. Ti lavi, ti vesti e ti riposi. Quando sarà pronto ti chiamerò io.»

Rispose con tono calmo Jongda, accarezzando il ventre, ormai visibilmente gonfio e asciugandogli le lacrime.

«Ma...io mi annoio. Sono stata chiusa in casa, da sola per troppo tempo. Voglio le coccole. Potrei farti un bel servizio fotografico mentre prepari la cena, così lo vendo a qualche giornale scandalistico me lo potrebbe pagare bene»

«Gli ormoni oltre che ninfomane ti rendono anche Gossippara?»

«Non sono ninfomane!» gli gridò contro la ragazza.

«Beh mi hai praticamente violentato nel divano»

«La cosa non ti ha fatto schifo» borbottò lei distogliendo lo sguardo.

«Per niente. Mi era mancato anche quel lato della nostra relazione.»

Rispose lui con il sorriso magnetico che lei tanto amava.

Ritornato in cucina, si mise alla ricerca degli Udon, e dopo averli trovati li aggiunse alla sua zuppa.

Dopo aver apparecchiato la tavola, chiamò la sua ragazza, che corse come un fulmine e prese posto di fianco al suo futuro marito.

Spazzolò via l'intera scodella di zuppa, chiedendone una seconda porzione.

«Allora? Com'è?»

«Non male, pensavo peggio»

«Ah si!? Ti ricordo che stai facendo il bis mia cara»

«È la gravidanza» rispose facendo spallucce.

«Sono felice che tu sia qui.»

Disse Minhee accarezzando il viso del suo amato DaeDae.

«Anche io, tanto.»

«Possiamo considerare questa breve convivenza una prova di vita coniugale?»

«Direi proprio di si»

«Però domani esigo un bel panino dal Mc Donald's?»

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Capitolo 3
*** Sexy Dream- SEHUN ***


ATTENZIONE: LA STORIA CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE. SE SIETE TROPPO PUDICI NON LEGGETE!
 

SEXY DREAM

 

Saeng il chuk ha ham ni da
Saeng il chuk ha ham ni da
Sarang ha neun Sehunnieeee
Saeng il chuk ha ham ni da

 

Era da poco passata la mezzanotte.

Sehun si trovava in uno dei più famosi locali per vip della città, festeggiando insieme ai suoi amici e colleghi.

«Oh il nostro piccolino sta crescendo» affermò Junmeyon, facendo finta di asciugarsi le lacrime.

«Già il bambino sta crescendo»

Disse Baekhyun, aggiungendosi alla sceneggiata appena iniziata dal leader, e facendo ridere gli altri componenti del gruppo.

«YAAAAA! Non sono un bambino!»

Affermò il corvino con un dolce broncio.

«Sehunnie sarai sempre il nostro dolce e piccolo maknae»continuò Baekhyun dandogli un pizzicotto.

«Dai spegni le candeline ed esprimi un desiderio» disse Jongin avvicinando la torta all'amico.

Un desiderio. Cosa mai avrebbe potuto desiderare un ragazzo come Oh Sehun?

Era un giovane Idol, aveva una vita perfetta: soldi, fama e l'amore di migliaia di fan.

Svogliatamente e senza pensarci troppo soffiò su quelle piccole asticelle di cera, facendo scaturire gli ennesimi urli di giubilo da parte dei suoi amici.

Chanyeol chiese al corvino se conoscesse quella ragazza che era seduta al bar.

Sehun si voltò a guardare nella direzione che le era stata indicata. Al bancone era seduta una bellissima ragazza dai capelli mogano, avvolta in un succinto vestito di paillettes verde smeraldo. Deglutì quando la rossa gli fece l'occhiolino con un sorriso malizioso.

Voltandosi di scatto rispose all'amico:«No, non l'ho mai vista prima»

«Strano...Non ti ha tolto gli occhi di dosso per tutta la sera»continuò il rapper

«Magari è una nostra fan e vuole chiederci gli autografi» ipotizzò Jongin.

«Ne dubito, punta solo il nostro piccolo Sehunnie»

Sehun si girò nuovamente verso il bar, trovandosi d'accordo che era abbastanza carina, notò anche che la rossa parlava con una ragazza dai capelli biondi, che indossava un vestito blu elettrico in lamè.
L'idol avvertì una scossa lungo la schiena, quando entrambe le ragazze si voltarono a guardarlo, sentendosi quasi in imbarazzo.

«Oh oh. Il nostro piccolo fa conquiste» lo sbeffeggiò Baekhyun

"Sarebbe un compleanno fantastico se riuscissi a passare la notte con una di loro. Oh mio Dio, cosa vado a pensare".

Il ragazzo scosse la testa, cercando di mandare via il pensiero di lui che faceva sesso con una delle due ragazze. Continuò a bere fino a che la sua mente non fu completamente annebbiata e la sua vescica completamente piena.
Si alzò dal tavolo sbiascicando che doveva andare in bagno.

«Vuoi che ti accompagni!?» chiese Jongin vedendo l'amico barcollare un poco

«Nou... A meno che shtu no shvoglia farmi un pompino»

E così molto lentamente il corvino si diresse alla toilette, dando così sollievo alla sua vescica. Mentre si lavava le mani alzò lo sguardo verso lo specchio, notando due figure femminili dietro di lui.

Convinto fosse un'allucinazione data dall'alcool, si sciacquò il viso con dell'acqua fresca. Ma quando rialzò il capo si rese conto che non era frutto della sua immaginazione:

sulla soglia della porta vi erano le due ragazze che prima erano sedute al bancone e lo stavano fissando.

La rossa si avvicinò in modo sinuoso a lui, baciandolo in modo lento e passionale, mandando in subbuglio lo stomaco del corvino, che per approfondire il bacio intrecciò la cuna mano tra i rossi capelli della nuca della ragazza, spingendola verso di se. In quel bacio così lussurioso tra i due si intromise anche la biondina, dando vita a un bacio scomposto, ma eccitante.

Senza nemmeno sapere come vi fosse arrivato, Sehun si ritrovò seduto sul suo letto, con molta lentezza si fece spogliare, percependo lo sguardo di fuoco di un paio d' occhi smeraldo e un paio zaffiro che lo scrutavano fameliche.

Una sua mano scese verso la sua intimità, ormai eccitata iniziando a massaggiarla lentamente, facendo chiudere gli occhi e reclinare la testa al ragazzo.

Due labbra si posarono delicatamente sul suo collo, lasciando baci leggeri dall'orecchio alla spalla, per poi succhiare in modo violento un punto specifico, facendo sussultare Sehun.

Mentre la bionda era impegnata e mordere e succhiare il collo perfetto del ragazzo, la rossa iniziò a lasciare una scia di morsi sull'addome e sul petto muscoloso, per poi arrivare alle rosee labbra del giovane.

Sentì una scia umida di baci che scendevano giù verso la sua intimità. Due modi diversi di baciare, due differenti labbra che marchiavano il suo corpo lo mandavano in estasi.

Due lingue che gustavano e succhiavano la sua erezione, che cresceva sempre di più. Si perse a guardare lo spettacolo, le due ragazze si alternavano a succhiare la sua cappella, e a baciare tutta la sua asta. Talvolta una delle due inglobava il suo membro, mentre l'altra si dilettava a dare attenzioni ai testicoli massaggiandoli delicatamente, ma allo stesso tempo con fermezza e sensualità.

A Sehun mancò quasi il fiato, quando a quel bacio così lussurioso, si unì la biondina.

Si toccava mentre guardava le due ragazze spogliarsi e baciarsi.

La bionda scese a baciare i capezzoli turgidi della rossa, fino a scendere sempre più giù, verso il nucleo umido e caldo; mentre quest'ultima, in preda ai primi gemiti, tese una mano verso il ragazzo, invitandolo ad unirsi.

Un po' impacciato Sehun, iniziò ad accarezzare e baciare la schiena della bionda, fino ad accarezzare il suo roseo e sodo sedere.

Poco dopo, la rossa fece distendere Sehun di pancia in su e ritornò a concentrarsi sul suo pene che succhiava e leccava con avidità; la bionda invece si mosse in direzione del suo viso, sedendosi a cavalcioni proprio sulla faccia del ragazzo. Sehun si ritrovò presto uno spettacolo che quasi ostentava a crederci esattamente davanti ai suoi occhi: l’apertura intima della ragazza che aspettava eccitata che lui si desse una mossa; non passò infatti molto tempo che Sehun -sebbene un po’ imbarazzato- afferrò rudemente il sedere sodo della bionda stringendolo talmente tanto da lasciarle le impronte delle sue dita, e poi iniziò a leccare famelico il punto sensibile che la ragazza stava ormai bramando da un po’. Erano intrecciati tra loro in un groviglio peccaminoso e lussurioso che stava portando un piacere che Sehun avrebbe ricordato per tutta la sua vita.

La rossa ormai lo stava facendo arrivare al culmine e lui lo stava facendo arrivare alla bionda; la ragazza dai capelli mogano smise di succhiare e si sedette a cavalcioni sul suo pene eretto e voglioso di svuotarsi e cominciò a fare su e giù provocando delle fitte scosse lungo tutta la sua spina dorsale. La camera da letto si riempì ben presto dei loro gemiti per niente casti che aumentarono solamente la loro voglia di venire, e infatti fu così: la prima a lasciarsi andare fu proprio la bionda, Sehun l’aveva fatta venire solo con l’ausilio della sua lingua, leccando e picchiettando sul clitoride della ragazza; quest’ultima si spostò poi lasciando che la sua amica e Sehun avessero anche loro il momento tanto agognato.

Il ragazzo afferrò rudemente i glutei della rossa questa volta penetrandola più in profondità; a quelle spinte violente la rossa non tardò a raggiungere il culmine: Sehun sentì le pareti fradice dell’intimità della ragazza stringersi intorno al suo membro e pulsare brutalmente dandogli un senso di piacere assoluto. Si abbandonò quindi anche lui a quella sensazione eccitante e con un movimento secco, si svuotò anche lui dentro la ragazza emettendo un suono gutturale di sollievo.

La rossa si alzò e si posizionò alla sinistra di Sehun, mentre la bionda era alla sua destra e lui al centro, tutti e tre avevano il fiato corto dopo la prestazione avuta. La stanza odorava di sesso, di buon sesso, ma anche di peccato e innocenza rubata; quella era stata una serata indimenticabile per Sehun, probabilmente il miglior compleanno mai avuto.

Poco dopo la stanchezza si fece sentire, gli girava la testa e il ragazzo chiuse gli occhi gettando il capo all’indietro facendo sparire tutto ciò che lo circondasse.

 

All’improvviso Sehun si risvegliò di soprassalto, era in camera sua, sul letto, indossava solo i suoi slip e la maglia che usava per dormire.

Si guardò intorno per cercare di capire cosa fosse successo, ma gli girava troppo la testa tanto da recargli un fastidioso senso di nausea.

Tornato ad accasciarsi nel letto, sentì bussare alla porta.

«Sehun?»

Riconobbe il tono basso e roco di Chanyeol.

«Forse sta ancora dormendo?» chiese la voce più acuta di Baekhyun.

«Sono sveglio... che ore sono?»

Mugolò il maknae, cercando con molta lentezza di mettersi seduto.

«Mezzogiorno passato. Come va?» chiese il più alto dei tre.

«Ho un mal di testa allucinante. Cosa è successo?»

«La notte un leone, e la mattina...» commentò Baek sedendosi al suo fianco.

«Sei stato poco bene ieri notte. Jongin ti ha trovato nel bagno del locale che vomitavi. Così ti abbiamo portato a casa, ma nel tragitto sei svenuto.» continuò il cantante.

«E non sei per nulla leggero, io e Nini ti abbiamo caricato per tutto il tempo.»sbuffo facendo il finto arrabbiato Chanyeol.

Il corvino abbassò la testa scusandosi.

«Scusati con Suho-hyung, ha passato la notte qui con te, ti ha pulito dal vomito e ti ha tolto i vestiti sporchi. Dice che facevi degli strani mugugni» continuò il gigante dalle orecchie a sventola.

«Ci hai fatto preoccupare Hunniee- disse il bassino scompigliandoli i capelli- Ora vai a farti una doccia, Yeolie ti prepara un beverone post sbornia e una bella colazione.»

Disse alzandosi e abbandonando la stanza insieme a Chanyeol.

Quindi era svenuto nel bagno, tutto ciò che era successo, il sesso, il menage a trois, era successo nella sua testa.

Un senso di frustrazione e rabbia si fece largo in lui. Come una furia si spoglio e si diresse in bagno per farsi una lunga doccia, ma l'immagini di quel sogno così reale prese sopravvento della sua mente. Lentamente portò la mano verso la sua intimità e afferrò il suo membro bagnato ed eretto, con movimenti lenti iniziò a fare su e giù, fin quando nella sua testa ritornò l’immagine della rossa che lo montava, senza accorgersene aumentò la velocità dei movimenti che lo portarono all’orgasmo bramato.

Si rivotò con la mano colma del suo stesso sperma, poggiò la fronte sulle fredde piastrelle del bagno. Rimase sotto il getto d'acqua per un tempo indefinito, dopodichè decise di continuare ad insaponarsi

«Sehun-ah smettila di segarti e scendi. La colazione è pronta!»

Urlò Baekhyun aprendo la porta di scatto, come era sua abitudine fare.

Sehun sospirò pesantemente pensando:

Avrei dovuto desiderare di scopare stasera quando ho spento le candeline. Buon compleanno Sehun…”



 

Angolo Autrice:
ammetto che avrei dovuto pubblicare questa Oneshot domenica, sia perchè era il
compleanno di Sehun, ma anche perchè era una sorta di regalino di Pasqua.
Ringrazio infinitamente per l'aiuto 
YouInspireMyInnerKillere vi consiglio di dare un'occhiata
alla sua pagina, scrive delle storie davvero carine.
 
 

 

 

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Capitolo 4
*** Playdate - BAEKHYUN ***


A @Moi_Lolita, la più grande fan di Baekhyun che conosca.

Playdate

Il Sole stava per tramontare, conferendo allo skyline cittadino dei colori caldi e rassicuranti.

Charlotte aspettava sul marciapiede, davanti ad uno dei più famosi alberghi di lusso, il suo fidanzato, che era in ritardo.

Il ragazzo in questione era uno degli idol più amati: Byun Baekhyun.

Nonostante tutti lo conoscessero come un ragazzo solare, spigliato e un po' giullare, Baekhyn in realtà era un ragazzo timido, a tratti introverso e sopratutto un pantofolaio patentato, che dopo una giornata in sala prove preferiva passare le serate sul divano, tra coccole e playstation..

La ragazza si stupì quando Baekhyun, per festeggiare un'importante traguardo lavorativo, le propose una cena nel ristorante stellato di quell'hotel.

Cosa che stupì ancora di più Charlotte, facendola innervosire, era l'immenso ritardo del giovane.

Tutto si poteva dire di Baekhyun, ma non che non fosse una persona puntuale agli appuntamenti, di qualsiasi genere essi fossero.

La castana faceva ormai su e giù sul marciapiede da un bel po', ogni tanto guardava il suo orologio.

Decise così di chiamare il suo fidanzato. Il telefono squillò all'infinito, fino a quando non entrò la segreteria.

Forse starà guidando.

Pensò. Così decise di mandargli un messaggio.

 

To:Byun Oppa

Amore, che fine hai fatto?
È più di 20 minuti che ti aspetto.
Mi sto preoccupando.

 

Visualizzato senza risposta.

Così provò per l'ennesima volta a chiamarlo. Uno. Due. Tre squilli. Chiamata interrotta.

Spazientita, Charlotte entrò nell'edificio, dirigendosi al bar.

Una volta al bancone, si guardò intorno notando che la clientela del locale era molto ordinò un Martini Dry, pensando fosse un drink elegante, avendolo sempre sentito nominare in tutti film di James Bond.

Si portò quel liquido, che all'apparenza poteva sembrare acqua, alle labbra storcendo il naso in una smorfia disgustata. Troppo amaro e dal gusto forte.

«Buonasera!»

Una voce fresca e allegra che salutò alle spalle della ragazza, si girò pronta a rimproverare la persona in questione.

«Ti sembra questa l'ora...»

Le parole le morirono in gola.

Davanti a lei vi era un ragazzo di altezza media e dal fisico snello, dai capelli argentei. Il viso era dolce e tenero, con lineamenti perfetti; gli occhi leggermente a mandorla, erano colorati da lenti azzurre; le sue labbra di fragola si mossero in un sorriso furbo.

«Posso sedermi?»

Chiese educatamente indicando la seduta al fianco della giovane, che con un segno del capo rispose affermativamente.

Charlotte continuava a guardarlo senza proferir parola. Quell'immagine angelica era come una calamita, una bellezza all'apparenza pura e semplice, ma allo stesso tempo intrigante.

Si fermò ad osservare il gesticolare delle sue mani, ben curate e dall'aspetto femmineo, mentre ordinava un drink: un rum&cola con molto ghiaccio.

Un immagine piccante si paleso nella sua mente: quelle mani che toccavano il suo corpo senza pudore.

Charlotte chiuse gli occhi e scacciò via quel pensiero, dando la colpa al suo drink troppo alcolico.

«Allora, cosa ci fa una ragazza così carina da sola al bancone di un bar?»

Chiese sorseggiando il suo drink, scrutando la ragazza al suo fianco. Il suo sguardo vagava dai capelli chiari, che sembravano morbidi al tatto, alle spalle lasciata scoperta dalla scollatura a barchetta del vestito; le gambe coperte dall'aderente gonna erano accavallate, la rendevano terribilmente sexy.

«Non per essere scortese, ma di solito le ragazze sole al bancone di un bar sono...»

Il giovane uomo lasciò la frase in sospeso, facendo intendere a Charlotte che fosse una escort.

«NO! Sto aspettando quello stronzo del mio fidanzato. A quanto pare oggi ha voglia di farmi perdere la pazienza.»

Sputò acida Charlotte, mentre scolava tutto di un colpo il suo Martini dry, per poi ordinarne un secondo, facendo uscire un risolino divertito dalle labbra del giovane.

«Offro io!»

Disse il grigio, rivolto al barista, ordinando a sua volta un altro drink.

«A che gioco stai giocando?»ringhiò la ragazza.

«Nessun gioco, voglio solo bere qualcosa con la compagnia di una bellissima ragazza»

«La mamma mi ha detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti»

«Beh se sono uno sconosciuto, allora conosciamoci» affermò con sguardo penetrante.

Il bel giovane porse la mano a Charlotte, che l'afferrò a sua volta.

E così tra una chicchera e l'altra i due diedero iniziarono a flirtare, tra giochi di sguardi, lievi sfioramenti e battute velatamente osè.

«Parlami un po' di te, sono curiosa di sapere che sei.»

«Mah che dire... Mi piace cantare e ballare, suono il pianoforte. Mi piacciono i cuccioli in generale, e i bambini; sono un ragazzo semplice che adora fare scherzi.»

«Già... ho visto»

Sussurrò Charlotte, mandò giù il terzo bicchiere di Martini, facendo sorprendere il giovane.

«Wow! Non pensavo che le brave ragazze tracannassero Vermut tutto d'un fiato.»

«Chi ti dice che io sia una brava ragazza? E poi ora come ora ho voglia di trasgredire.»

Soffiò a pochi centimetri del viso di quel bel giovane.

«Che ne dici se saliamo in camera e ordiniamo la cena? Così mi fai vedere quanto sei cattiva»

Chiese lui con un tono caldo.

Prontamente la ragazza accettò l'invito, afferrando per mano il giovane e lo invitò a seguirla verso la reception, dove dopo aver preso le chiavi di una camera, si diressero verso l'area ascensori.

Charlotte, forse spinta dalla voglia di trasgressione, o forse dal troppo alcool

«Ma non eri fidanzata?»

«Smettila di giocare!» strillò prima di buttarsi al collo del grigio, impossessandosi subito della sua bocca.

Si staccò da quelle labbra piccole e rosse, solo per compiere un gesto che fece arrossire un po' il giovane di fronte a lei.

Charlotte si guardò intorno, alzò leggermente la gonna e si sfilò le mutandine in pizzo; il tutto con un'estrema lentezza e mantenendo sempre il contatto visivo con gli occhi del ragazzo. Una volta finito le gettò in faccia al giovane.

«Se-sei impazzita?» disse lui guardando quel sottile strato di stoffa.

«Da cosa l'hai capito?» ghignò lei con malizia.

«Dal fatto che mi hai trascinato fin qui senza esitare; dal fatto che ti stai offrendo a me in un'ascensore; dal bacio mozzafiato che mi hai dato.»

Soffiò sulle nel suo orecchio, spingendola lentamente verso l'ascensore.

«Sei bellissimo con questo colore, Amore Mio.» sospirò la ragazza accarezzando il volto del suo fidanzato.

E ricominciarono a baciarsi senza tregua.

Baekhyun sta divorando le labbra della ragazza.

Le mordicchiò e le leccò, togliendole così il respiro, per poi infilare la lingua prepotentemente; iniziando ad esplorare la cavità orale di Charlotte, dando vita ad un bacio bagnato e proibito, dal retrogusto alcolico.

Bruscamente si staccarono quando sentirono il tintinnio dell'ascensore.

Un gruppo di anziane signore entro nel piccolo abitacolo.
La mano di Baekhyun si inoltrò sotto la gonna di lei, e a quel contatto, Charlotte sospiro.

«L'ho visto fare in 50 sfumature, vediamo se ti piace»

Appena le dita affusolate dell'idol sfiorarono l'intimo fiore della giovane, che appena venne penetrata strinse fortemente il labbro inferiore tra i denti, per non far scappare dalla sua bocca gemiti poco casti.

Finalmente la tortura finì, quando i due arrivarono al piano.

Corsero verso la loro camera, continuando a baciarsi avidamente.

Baekhyun le prese il viso tra le mani baciandola nuovamente, mentre le mani di Charlotte erano intorno alla sua vita. Tutto fu più lento, rispetto ai primi baci, ma non meno passionale. Il bacio si fermò per qualche istante, un secondo solo per guardarsi negli occhi. Un ultimo scambio di sguardi e poi tutto divenne più frenetico. La porta che si chiude, le loro bocche si sfiorano, si cercano, si baciano, si divorano.

Baekhyun la spinse contro il muro, tenendola per i polsi con una sola mano, per farle capire chi dirigeva il gioco, con l'altra continuava a torturare il suo clitoride, con movimenti lenti. Charlotte cerco di liberarsi dalla sua morsa, e quando ci riuscì iniziò a slacciargli i jeans.

Zip. Una mano iniziò a toccarlo nel basso ventre, massaggiando il membro ormai completamente eretto del ragazzo.

Si inginocchio di fronte a lui, liberando quel muscolo che stava reclamando attenzioni. Con delicatezza inizio a baciare la punta, inumidendola con la saliva. Lasciò baci umidi per tuta la lunghezza, per poi succhiare leggermente la cappella, ed inglobare lentamente tutto il membro nella sua bocca. Si la sua testa lentamente avanti e indietro, per poi concentrarsi nuovamente sulla punta rossa.

«Ok, basta»

Baekhyun la prese di peso e la butto sul letto; iniziò a baciarle il collo e le tolse il vestito, lei insinuò le mani sotto la maglia, lui le palpò delicatamente il seno, cosa che mandò la ragazza in estasi. Con impazienza si sfilò i pantaloni e i boxer, per poi posizionarsi tra le cosce candide e ben tornite di Charlotte, penetrandola penetrò senza pietà l'intimità di Charlotte, facendola urlare sonoramente.
Senza che la ragazza si abituasse a quella presenza, Baekhyn iniziò subito a spingere il suo membro fino in fondo, facendolo entrare ed uscire ripetutamente, facendo gridare e gemere di piacere.

Un mugolio di piacere abbandonò le labbra della ragazza, che strinse più a se il candido e snello corpo del suo amante. Spinte che aumentano, pelle che viene graffiata, lingue che si sfiorano, gambe che si incrociano, e gemiti che si fanno sempre più forti.

«Baek.. sto per...»

Sospirò, con il fiato corto Charlotte.

Senza fiatare, il grigio si uscì da lei, scendendo dal letto, chiuse gli occhi poggiando le mani sui suoi fianchi..

Stava per raggiungere anche lui l'apice, ma voleva continuare quella danza orizzontale in un modo diverso.

Chiese alla ragazza di alzarsi, l'afferrò per i fianchi, facendole appoggiare i palmi delle mani e i seni sopra la porta di vetro, che portava ad una piccola veranda.
Charlotte sgranò gli occhi, e rabbrividì al gelido contatto.
Notò le luci accese della città, e ci trovò qualcosa di stranamente romantico in quella vista, nonostante stesse consumando una notte di passione con quel bellissimo ragazzo, la cui figura era riflessa nel vetro.

I capelli umidi di sudore gli ricadevano sulla fronte, gli occhi famelici che scrutavano le curve della ragazza, e il labbro inferiore tento tra i denti, cosa che lo rendeva ancora più sexy.

«Amo il tuo culo»

Disse Baekhyun palpando in modo rude il roseo sedere della ragazza.

Stuzziò con la punta dell'erezione l'orifizio posteriore della giovane, che si irrigidì

«Eh no bello mio, il mio culo non l'avrai» disse girandosi di scatto.

«Dici così, ma io so come convincerti.»

Sussurrò sul collo candido di Charlotte, per poi penetrandola lentamente.
Ben presto la stanza si riempì gemiti e urletti della ragazza, che continuava ad essere sbattuta senza pietà contro la lastra di vetro.

Tutto ciò era eccitante per entrambi, Baekhyun torturava il capezzolo destro di Charlotte con le sue lunghe dita, e le lasciava baci bollenti lungo la schiena. dopo pochi minuti raggiunsero l'orgasmo con un sonoro grido.

Stremati, sudati ma appagati i due fidanzati si accasciarono a terra.

«Wow!!!»

Urlò Baekhyun con il poco fiato che gli restava nei polmoni.

«Che scopata!»

«Riesci sempre a stupirmi Byun. Sei uno scrigno pieno di sorprese.»

«Quindi sono perdonato per il ritardo?»

«Si, non riesco ad arrabbiarmi se mi fai quella faccia.»

Disse alzandosi e salendo sul letto, dove il giovane la seguì, richiedendo la sua dose quotidiana di coccole. Perchè questo era Byun Baekhyun un dolce cucciolo che talvolta si trasformava in un perverso satiro in vena di fare scherzi.
 

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Capitolo 5
*** Dinners -SUHO ***


Dinners

Un'altra lunga giornata, spesa tra sala prove, registrazione di nuove traccie e scatti fotografici, era passata all'SM*.

Junmeyon si sentiva stanco ed affamato, tutto ciò che desiderava era tornare a casa e tuffarsi nel suo comodissimo materasso.

Prima di lasciare l'agenzia decise di passare al bar sottostante alle sale prova, spinto da un'inspiegabile voglia di dolce, per vedere se ci fosse ancora qualche muffin o fetta di torta.

«Buonasera. Un cupecake alla carrot cake, e un cappuccino al caramello salato, per favore.»

Una voce dolce e femminile colpì le orecchie del ragazzo mentre varcava la porta di servizio che portava al bar.

Appena i suoi occhi si posarono su quella figura femminile, si ricordò di lei.

L'aveva incontrata qualche settimana prima, sempre allo stesso orario davanti al bancone del bar. Le aveva soffiato l'ultima fetta di torta.

 

«Una fetta di RedVelvet da portare via.»

Dissero all'unisono indicando l'ultima fetta del dolce rosso e bianco rimasta nel vassoio.

Era una ragazza, sicuramente una studentessa, vista l'enorme mole di libri che recava in mano. Indossava dei Jeans e un cappotto parka verde militare, ai piedi delle Converse; i capelli lucenti che contornavano il viso acqua e sapone.

La sua semplicità attirò per un attimo l'idol.

Essendo un gentiluomo Junmeyon cedette, seppur a malincuore, la fetta di torta alla ragazza che aveva al suo fianco. Quest'ultima lo ringraziò con le gote rosse dall'imbarazzo.

«Grazie mille! Hai evitato che una povera studentessa morisse di fame, e andasse a letto senza cena.»

«Una fetta di torta non può essere la tua cena.»

Rispose con il viso corrucciato il leader, mentre apriva la grande porta in vetro del bar.

«Allora la prossima volta mi inviterai la cena.»

«Affare fatto. Io comunque sono Junmeyon»

«So chi sei Suho degli EXO. Elogerò il tuo buon cuore sui social!»

Disse la ragazza mentre iniziava ad assaporare la torta ed iniziava ad indietreggiare verso la folla.

«Non mi hai detto il tuo nome»

«Y/N» gridò la misteriosa ragazza per poi sparire.

 

Da quel giorno si erano incrociati altre volte al bar, scambiando qualche parola, ma mai affrontando una vera e propria conversazione.

Ed ora era li davanti al bancone del bar che discuteva con il barman.

Y/N era una ragazza ordinaria. Niente trucco appariscente, capelli sempre legati in una coda alta o in una treccia, ed indossava sempre jeans e maglioni color pastello. Nella sua semplicità Suho, il guardiano degli EXO, la trovava terribilmente carina.

«Davvero non può darmi più nulla?» chiese la ragazza.

«No mi dispiace, abbiamo già chiuso la cassa».

Rispose il barista poco cortesemente.

«Ma nemmeno se te lo pago, e poi domani pomeriggio mi fai lo scontrino?» insistette con una voce dolce e speranzosa.

«Non è possibile. Ho già detto che la cassa e chiusa, e inoltre il mio turno è finito da dieci minuti!»

Sfortunatamente per la giovane, quella sera era di turno il più antipatico tra i camerieri che lavorava al Bar dell'SM.

Con un sorriso triste ringrazio e si inchinò per salutare, incamminandosi verso l'uscita.

Junmeyon, si alzò la mascherina nera e affrettò il passo per seguirla fuori dal locale, ed una volta raggiunta l'afferrò delicatamente per un braccio.

Sentendo una presenza che la toccava, la giovane si girò di scatto e diede uno schiaffo in pieno volto al cantante.

«Hey! Ma che diamine... sono io Suho.» rispose abbassandosi per un secondo la mascherina. Imbarazzata lei si inchinò chiedendo scusa, dicendo che pensava fosse un malintenzionato.

«Ho visto quello che è successo poco fa. Non dirmi che era la tua cena.»

«Si. Ma tanto ormai»

«Dai vieni con me, ti porto a mangiare un boccone.»

Disse il ragazzo porgendole delicatamente la mano. Y/N sgranò gli occhi ringraziandolo e dicendo che non c'era bisogno, che le era passato l'appetito; ma un forte e brontolio proveniente dal suo stomaco la tradì.

«Y/N. Non avere paura. Non farti strane idee, voglio solo aiutare un'amica che ha fame. E poi ti ricordi che una volta mi dicesti “la prossima volta mi inviterai la cena”?»

«No davvero Suho. Sto bene così. Sono anche stanca stamane ho sostenuto un esame, e stasera ho lavorato»

«Hai dato un esame? Allora bisogna festeggiare»

Senza nemmeno aver il tempo di controbatte, Junmeyon prese per mano Y/N conducendola in uno dei migliori ristoranti grill della città.

Guardando l'abbigliamento che aveva la gente seduta ai vari tavoli, la giovane ringraziò mentalmente la Dea Fortuna per aver sostenuto un esame quella mattina, e per essersi messa una una camicia rosa antico con maniche a sbuffò e un paio di stivaletti con il tacco, che davano un tocco semi elegante al suo look.

«Non guardi il menù? Prendi pure tutto quello che vuoi. Offro io, sia chiaro»

Disse il cantante intento a leggere le varie pietanze scritte in carta, e notanto l'esitazione di Y/N nell'ordinare, ordinò lui per lei.

«Allora parlami un po' di te.» mentre sorseggiava un bicchiere di birra.

«Non c'è molto da dire» mormorò Y/N mangiando un pezzo di carne e diventando rossa in viso.

«Ti ho messo in imbarazzo? Scusa.Ok, allora inizio io. Sono Kim Junmeyon, sono nota nel maggio del 1991. Mio padre è un professore universitario, ho un fratello maggiore. Ho una laurea Culture Management, e lavoro nel mondo dell'entertainment coreano da qualche anno. Mi piace viaggiare, preparare torte e sono un grande fan delle RedVelvet.»

«Dire che tu lavori nel mondo dello spettacolo è un po' riduttivo. E poi è noto al modo che tu ami le RedVelvet, ci sono video che lo dimostrano» sorrise la ragazza.

«Dettagli. Ok tocca a te.»

«Beh io sono Y/N, sono una studentessa universitaria...»

La giovane iniziò a parlare di tutto. Della sua famiglia, dei suoi studi, dei suoi sogni nel cassetto, di quello che le piaceva fare nel tempo libero; e Junmeyon l'ascoltava, non perdendosi nemmeno un piccolo dettaglio dei racconti di Y/N, ogni tanto faceva battute o gli raccontava scene divertenti accaduti con gli EXO.

A Junmeyon bastò una sera, per capire che la ragazza davanti a lui gli piaceva da morire.

 

 

Alcuni mesi più tardi...

«No dai Suho avevamo detto che pagavo io.»

E così Y/N e Junmeyon continuarono a vedersi. Si scambiarono i numeri e instaurarono un rapporto molto stretto. Junmeyon era pazzo di lei!

Si preoccupava sempre di far mettere da parte una fetta di torta, si offriva di accompagnarla a casa dopo le loro uscite (che non si limitavano più solo alle cene), la interrogava prima di un esame. E Y/N, per quanto reputasse gli Idol solo dei bellissimi bambocci vanitosi senza cervello, che ci provavano con le fan, doveva ammettere che apprezzava quel tipo di attenzioni da parte di quel ragazzo famoso, e chiacchierare con lui era piacevole.

Junmeyon era consapevole di questa sua antipatia per gli idol, quindi cercava di mostrarsi come il ragazzo che si cela dietro il personaggio di Suho.

«Bla bla bla. Mi inviterai a cena una volta che ti sarai laureata. E vedendo i risultati sarà molto presto»

«Ti odio quando mi fai il verso. E poi chi ti dice che ti voglia al mio fianco quel giorno»

«Perchè tu sei pazza di me, piccola!»

Rispose dandole un pizzicotto su una guancia, che iniziava a tingersi di un leggero color porpora.

Ormai Y/N stava trasformando i suoi sentimenti per l'idol in qualcosa di più di una semplice amicizia, e si ripeteva di non farsi illusioni, convinta che Suho degli EXO da lei volesse solo un'amicizia e nient'altro.

Si era accorta di non essere solo attratta da Junmeyon, ma di avere una tremenda cotta per lui quando durante una delle loro uscite, si fecero delle foto in una cabina per fototessere, lui la fece sedere sulle sue gambe, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia. Quel giorno giurò di aver visto negli occhi del cantante uno strano scintillio, e per tutta la sera sperò di essere baciata come accade nei film romantici.

Da allora Y/N non riuscì più a vedere Junmeyon come un semplice amico, indossò sempre una maschera per proteggersi da una possibile delusione.

«Grazie per la cena. Anzi, per l'ennesima cena.»

«Hey guarda che dopo la laure ti presento il conto!»

«Cavolo, se l'avessi saputo prima ti avrei chiesto di portarmi in quel famoso ristorante stellato»

Erano nella lussuosa macchina di Junmeyon, fuori dal palazzo in cui Y/N risiedeva, a parlare e scherzare come succedeva dopo ogni loro incontro.

«Buonanotte» si dissero all'unisono.

Junmeyon si sporse per dare un bacio sulla perfetta guancia di Y/N, in segno di ringraziamento per la bella serata; ma la ragazza interpretò male i segnali e si precipitò sulle labbra del cantante.

Un semplice bacio a stampo, che si trasformò in qualcosa di più quando lui portò una mano dietro la nuca della ragazza, intrecciando le sue dita tra i morbidi capelli. Quando Junmeyon provò ad approfondire in bacio, inserendo la sua lingua,Y/N si staccò bruscamente da lui, coprendosi la bocca con una mano e correndo.

Junmeyon si maledì mentalmente per essere stato avventato e averla fatta spaventare, ma ormai stava diventando per lui trattenersi, poiché ogni volta che vedeva Y/N desiderava abbracciarla e toccarla sempre più.

 

Passarono venti giorni dall'ultima volta che i due ragazzi si videro.

Junmeyon provò a mandare messaggi a Y/N, invitandola a vedersi per un caffè e parlare. Lei rifiutava sempre, in modo freddo, fino al giorno in cui non rispose più.

Lei a quel bacio ci pensava, forse troppo. Si imponeva di non pensarci, di cancellarlo dalla sua memoria, ma prepotentemente si ripresentava.

É già tre giorni che non mi scrive. Sicuramente avrà di meglio da fare.

Si sarà già scordato di me. Tutti uguali questi maschi,ti sei illusa nuovamente!

Pensava mentre usciva dalla doccia e si avvolgeva in un morbido accappatoio.

Sentì bussare alla porta con insistenza, non si preoccupò nemmeno di cambiarsi sicura che fosse la sua vecchia vicina di casa venuta a chiedergli di controllarle qualche apparecchio elettronico.

Aperta la porta Y/N si trovò davanti un sorridente Junmeyon.

D'istinto richiuse quella lastra di legno che segnava l'ingresso alla sua stanza, ma poi la riaprì velocemente afferrando il cantante per il colletto del giubbotto e spingendolo dentro.

«NON MI GUARDARE! CHIUDI GLI OCCHI!»

Strillò isterica, mettendo in crisi il ragazzo, che serrò gli occhi e si girò verso il muro.

«Perchè sei qui?»

Ringhiò lei, mentre indossava un leggins e un maglione di una taglia più grande.

«È da un po' che non ti vedo o sento. Ti ho portato la cena- disse agitando delle buste- spero ti faccia il cinese» commentò con voce titubante.

Y/N rispose affermativamente e prese le buste poggiandole sulla scrivania.

«Ma prima di mangiare, devi assolutamente asciugarti i capelli, o ti prenderai un raffreddore»

la fece sedere su una sedia mentre cercò un asciugacapelli.

Mentre si dilettava ad asciugare i capelli di Y/N, ispezionò la camera.

Era un mono locale abbastanza grande: la zona notte era divisa dalla piccola cucina open space da un grande paravento bianco con dei fiori di ciliegio, conteneva un letto ad una piazza e mezzo appoggiato alla parete e un armadio a quattro ante.

Tutto sembrava molto ordinato e pulito.

«Scusa il disordine»

«Oh non ti preoccupare, condivido la stanza con Sehun, sono abituato a cose ben peggiori di qualche libro sparso qua e là»

Disse

«Perchè sei sparita?»

«Dovevo studiare per un esame»

«Oh... eh com'è andato?»

«A+»

«Wow! Complimenti, stai diventando un mini genietto» rispose entusiasta arruffando i capelli alla ragazza, senza ricevere nessuna risposta.

«Quanti te ne mancano ora? Tre o due?»

«Si, sono a meno tre»

La cena passò silenziosamente. Y/N rispondeva quasi a monosillabi, sperando che Junmeyon non affrontasse mai il discorso “bacio”. Il cantante invece avrebbe voluto parlare del loro bacio, della sua cotta nei suoi confronti, ma si accorse del muro di ghiaccio che aveva costruito Y/N tra di loro, si limitò così a fare domande sulla sua stanza (costo, metratura ecc), raccontargli un po' dei suoi progetti lavorativi e ad elogiare quanto fosse buono quel take-away cinese.

«Y/N, perchè sei sparita?»

«Te l'ho già detto, avevo da stu...»

«É perchè ci siamo baciati?»

Silenzio. Y/N si mordeva nervosamente l'interno della guancia, guardando ovunque tranne che gli occhi sinceri ed innamorati del ragazzo che aveva di fronte.

«Scusa,ma non sono riuscito a resistere, eri così bella...cioè sei sempre bella, ma forse ho frainteso. Non ho fatto altro che confermare la teoria su noi idol:”Tutti Don Giovanni”. Ma per me non è così, perchè tu...».

La confessione di Junmeyon fu interrotta da un improvviso buio.

«Oh no. È mancata la luce» mormorò

«Si,succede spesso»

Affermò Y/N, che attivo la torcia del suo smartphone per spegnere l'interruttore e accendere varie ampolle di Yenkiee Candle.

«Fra quanto potrebbe tornare?»

«Fra ore, oppure direttamente domani» disse la ragazza accomodandosi mentre disponeva delle candele sulle mensole.

«Peccato, io volevo guardami un film su Netlix con te. Netflix&Chill!»

«Junmeyon... non credo che tu sappia il significato di questa frase.» disse con profondo disagio.

Un brivido di piacere percosse la schiena del cantante. Era la prima volta che lo chiamava con il suo nome anagrafico.

« È una velata allusione maliziosa per indicare che farai sesso con il tuo partner. Un po' quando chiedi ad una ragazza “Vuoi mangiare del ramen con me”? »

«Oddio... scusa io non volevo essere volgare. Sono mortificato. Io non ti toccherei mai, cioè ti toccherei ma... sto zitto»

Silenzio.

Pregò con tutta se stessa che tornasse la luce, e che quel ragazzo tremendamente attraente che le mandava il cuore in subbuglio se ne andasse.

Nei minuti di silenzio, cercò di formulare una frase non troppo maleducata per mettere Junmeyon alla parto; quest'ultimo invece cerca un modo per rompere il ghiaccio.

Y/N si girò a guardare il profilo del ragazzo al suo fianco, che smanettava al cellulare. Quella luce illuminava il profilo perfetto di Junmeyon, i suoi zigomi alti, la sua mascella definita. La giovane allungò una mano per accarezzare quella pelle candida priva di imperfezioni.

«Incredibile... Lo sai Junmeyon, sei bello anche con la penombra.» sussurrò.

«Anche tu sei molto bella, sotto qualsiasi luce»

Sarà stato per la luce fioca emanata dalle candele, o per quel profumo dolce e sensuale, o per la bellezza semplice di Y/N, che Junmeyon fu spinto a chinarsi sulle sue labbra.

La ragazza rispose senza esitazione a quel bacio, che fu più passionale del precedente.

Senza staccarsi, Junmeyon la fece stendere sul letto, le sue mani si infilarono sotto il caldo maglione, trovando con piacevole stupore il seno nudo, piccolo e sodo.

«Ti prego fermami.»

Sussurrò il ragazzo su quella pelle, liscia e morbida, che assaporava sempre di più con baci voglisi.

Fermarti?

Pensò Y/N, che nell'angolino più recondito del suo essere aveva desiderato essere baciata ed accarezzata in quel modo così passionalmente intimo. Il suo istinto prese il sopravvento e la guidò quando sfilò la maglia al ragazzo sopra di lei, quando senza esitazione massaggiò l'erezione pulsante di lui e ricambiò quelle carezze intime che aveva ricevuto, quando graffiò e morse quella candida pelle mentre veniva penetrata ripetutamente per abbandonarsi a un piacere quasi devastante nel momento dell'orgasmo.

Y/N si strinse al petto di Junmeyon, annusandone il profumo che tanto amava. Sapeva che dopo quella notte il bellissimo ragazzo al suo fianco sarebbe sarebbe svanito come una nuvola di fumo, tuttavia non si pentì di essersi concessa a lui.

In realtà Junmeyon pensava che avrebbe voluto passare altre 10, 100, 1000 serate come quella, non tanto perchè aveva fatto l'amore con la ragazza che gli piaceva da tempo, ma perchè aveva passato del tempo con lei, in quella stanza che rappresentava parte del suo vissuto, del suo mondo.

Entrambi non dissero nulla e si addormentarono l'uno nelle braccia dell'altro.

 

Il giorno seguente Y/N si svegliò da sola.

Notò con tristezza che il posto di fianco a lei era vuoto.

Cosa pensavi che lui sarebbe rimasto al tuo fianco?

Che ti avrebbe portato la colazione?

Che ti avrebbe lasciato un messaggio carino?

Stupida illusa! Guardi troppe commedie romantiche. Cretina!

Questo si ripeteva davanti allo specchio del bagno, mentre si preparava per affrontare una nuova giornata.

La tristezza si trasformò in rabbia quando vide un enorme segno violaceo sul suo collo. Maledì mentalmente l'idol per ciò che le aveva fatto.

In quell'istante Junmeyon entrò in casa felice e sorridente come al solito.

«TU!»

«Hey piccola!Ti ho portato la colazione. Ho preso le chiavi per poter rientrare»

Uno schiaffo colpì il volto del ragazzo, senza capire il perchè di tale comportamento.

«Brutto cretino! Mi hai fatto un succhiotto! COME DIAMINE LO NASCONDO!»

Urlò isterica mentre indicava il collo.

«Fondotinta? Foulard?»

Ma i suggerimenti del povero ragazzo non furono graditi, tanto che si beccò uno schiaffo dietro la nuca.

«Il tuo vocabolario mattutino si limita a parole con la F? Cosa ci fai qui? »

«Davvero mi fai questa domanda? Se non tenessi a te non sarei qui. Non sono un latin lover, tu mi piaci davvero Y/N. Mi piace da tanto tempo ormai.»

Affermò con dolcezza Junmeyon, per poi posare un lungo e sensuale bacio sulle labbra della ragazza, che rimase incredula da ciò che gli era stato detto.

«Ora devo proprio scappare, - disse porgendogli un sacchetto di Sturbucks - ma tranquilla ci vediamo stasera a cena. Ti porto per davvero in un ristorante stellato.»

Si erano conosciuti per caso, in un bar a contendersi l'ultima fetta di Red Velvet; il loro amore era sbocciato tra una cena e l'altra.

 

 

* nella realtà la sede dell'SM Entertaiment e l'SMTOWN Coex Atrium sono in due strade diverse, per ragioni di trama le ho unificate in un unico edificio.

 

 

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Capitolo 6
*** 🎃HALLOWEEN SPECIAL🎃 D.O. ***




🎃 HALLOWEEN SPECIAL 🎃

Il Canto dei bambini- D.O.


 
 

Era una notte buia e tempestosa alla periferia della città..

Vorreste che questa storia iniziasse così, e invece mi duole deludervi.

Quella notte del 31 Ottobre il cielo era sereno. La luna, nella sua fase crescente, illuminava debolmente il paesaggio.
Chi risplendeva nel buio della notte erano le varie case decorate con addobbi terrificanti di spettri e finte ragnatele. Sui davanzali vi erano numerose zucche intagliate, nel quale risplendeva la fioca fiamma di una candela.

In una grande villa, disabitata ormai da tempo, ma comunque in ottimo stato, tre ragazze (Amina, Sarah e Winnie) avevano organizzato una festa da sballo. L'obbiettivo principale delle ragazze, che erano tre  sasaeng in cerca di scandali, era quello di attirare alcuni Idol, fotografarli in atteggiamenti poco consoni, e rivendere il materiale alle riviste di gossip.

Tuttavia il grande quantitativo di alcolici e stupefacenti,aveva attirato in quella grande villa anche alcuni compagni di università delle giovani.

In una delle stanze della grande case, le tre amiche cercavano di ingannare in tempo, ipotizzando cosa sarebbe potuto succedere in quella serata che sembrava essere terribilmente noiosa.

-Hey ragazze, guardate qui.

Disse Winnie, mentre rovistava in un armadio. Si girò verso le amiche mostrando una scatola con su scritto sopra OUIJA.

-Ma non sarà pericoloso?- disse con una vocina preoccupata Sarah.

-Sarah, non succederà nulla di male. -la tranquillizzò Winnie- Se lo spirito non è collaborativo, chiudiamo la seduta.

-Per me sono stronzate! Io credo solo in quello che posso vedere e toccare, ma se volete provare.- aggiunse Amina.

Le tre si sistemarono intorno alla tavoletta e posizionando i propri indici sul puntatore.

-Ehilà!? C'è nessuno?

Ma nulla accadde. Winnie provò per ben tre volte a chiedere se ci fosse uno spirito nella stanza.
Le ragazze sobbalzarono nel sentire il rintocco di un pendolo, che segnava ormai la Mezzanotte.

-Winnie, proviamoci un'ultima volta e poi che vada a fare in culo.

Disse spazientita Amina.

L'amica pronunciò nuovamente una frase di saluto:-C'è nessuno?

Il puntatore iniziò a vibrare, muovendosi lentamente in circolo.

-Come ti chiami?

La grande freccia bianca iniziò a muoversi sull'alfabeto, segnando  M  A  R  Y. Mary.

-Mary? Ok Mary, sei l'unico spirito nella stanza?

La risposta fu NO.

-Quanti spiriti ci sono con te?

T W O → due

-Siete spiriti buoni?

M  E      N  O → io no

-Ok, forse è meglio chiudere la seduta qui

Sussurrò terrorizzata Sarah all'orecchio di Winnie.

-Bene Mary, è stato bello parlare con te.

Amina iniziò a ridere. Era uno di quei risolini stupidi, che ti vengono quando uno dei professori ti rimprovera. Ma man mano che le amiche le intimavano di smettere, il corpo iniziò a tremare in preda a convulsioni, e la risata diventava sempre più scura e gutturale, quasi demoniaca.

-Ok, Mary... perdonaci per averti disturbato, ma ti prego libera Amina da questo stato.

Ma lo spirito non rispose. Ci fu uno sfarfalliò nelle luci della stanza, e Amina sembrò calmarsi da quella possessione.
In lontananza si  sentirono delle risate, simili a quelle di bambini che giocano. 
Sarah si strinse a Winnie, terrorizzata.

- Mary, possiamo aiutarti in qualche modo?

Il puntatore segno  B L O O D → sangue
L
e luci si spensero, facendo produrre un urlettino alle giovani.

In un angolo della stanza un'ombra scura con gli occhi gialli avanzava verso di loro, delle grida acute uscirono dalla bocca delle ragazze, e poi il silenzio.



Stupide americanate.

Borbottò il più scorbutico degli EXO, guardando le decorazioni a tema lungo il vialetto che portava alla villa.

Do Kyungsoo non era mai stato tipo da feste mondane, ma quando erano i suoi migliori amici a chiederglielo, si lasciava trasportare ben volentieri. Anche perchè, essendo impegnato nelle riprese di un nuovo kdrama, aveva poche occasioni per vederli.

-Sono appena arrivato, brutte merde. Qualcuno di vuoi muova il suo atletico deretano e mi venga incontro, che odio la gente e non voglio fare conversazione.

Inviato il vocale nel gruppo, entrò nella tetra abitazione, resa un po' colorata dalle luci colorate e dalla musica commerciale sparata a tutto volume.

-Ok Soo, Yeol e Baek ti stanno venendo incontro.

Rispose l'allegra voce di Minseok.

Uno sfarfallio di luci e delle urla fecero bloccare per qualche secondo la festa, per poi

-Wow, hanno fatto anche i giochi audio-sonori per questa festa.

-Lo sai che le ragazze organizzano sempre feste galattiche.

Dissero due ragazzi, con un originalissimo vestito da zombie.

Sorpassando la grande folla che beveva e fumava nel vecchio portico; riuscì finalmente ad entrare in casa ed iniziò a cercare il suo gruppo.

Portico. Niente.
Salone. Niente.
Cucina. Niente.

Nella sua ricerca qualcuno gli andò a sbattere contro, rovesciando sulla sua camicia un grande quantitativo di liquido alcolico.

-Ma che cazzo! Sta attento spilungone...Kris!? Ma cosa ci fai qui?

Chiese con stupore il piccoletto, che non vedeva e sentiva il cinese da una vita.

-Yo Bro, what up? Bella festa vero?

Rispose il cinese salutando affettuosamente il vecchio compagno, ed iniziando con lui una conversazione.

-Hai per caso visto gli altri?

-No,hai provato nelle stanze di sopra?

Rispose Kris bevendo avidamente dal suo bicchiere rosso.

-Hey D.O... Ma da cosa ti sei vestito?

Chiese, indicando l'abbigliamento casual indossato dal cantante: un paio di jeas, una camicia rossa e una giacca nera.

-Da Dylan Dog.

Il cinese guardo il più basso con un'espressione molto confusa.

Kyungsoo roteò gli occhi al cielo e gli spiegò chi fosse questo personaggio: il famoso investigatore del sopranaturale.

-Oh... Pensavo fossi il tipo di Happy Days. Sai in giardino ho visto Heechul e la ragazza vestiti da Grease in versione zombie.

-Tu invece? Da cosa sei vestito?

Chiese, guardando il suo look eccentrico composta da un cappotto di squame metalliche. Dello stesso materiale erano composti anche i suoi stivali.

-Io? I'm a Dragon.

-Bah...Nemmeno il tuo look é adatto a Halloween.

-Si -rispose facendo spallucce- ma vampiri, zombi e cose così.... Is not my style!

Salutato il vecchio amico e s'incamminò al piano superiore, non più alla ricerca dei suoi amici ma alla ricerca di un bagno.

Dopo aver interrotto alcune coppiette che copulavano, e un gruppetto che si stava sballando fumando da un bong di vetro, e chissà quale altra sostanza stupefacente riuscì a trovare finalmente la stanza tanto desiderata.

Mentre cercava di smacchiare la camicia, Kyungsoo avvertì una strana sensazione come se qualcuno lo stesse osservando.
Per scacciare quel pensiero, si sciacquò la faccia con acqua fresca.
Sentì un soffio gelido nelle sue orecchie, che gli provocò dei brividi lungo la spina dorsale.
Alzò il capo e nello specchio vide riflessa l'immagine di una ragazza.

La ragazza era pallida e magra, per non dire cadaverica. La sua carnagione chiara, era accentuata dai dal vestito in velluto color melanzana; i suoi capelli dorati come il grano erano leggermente spettinati tutto in perfetto stile anni 50. Sul volto aveva un'espressione spaventata, al collo non portava una collana di perle, ma un segno violaceo

Sospirò nuovamente, qualcosa che il giovane non riuscì a capire in preda alla paura.

Kyungsoo sobbalzò imprecando e girandosi, scappando fuori da quel luogo.

Iniziò a correre alla ricerca ricerca delle scale, per poter tornare al piano inferiore. Ma quel corridoio sembrava non finire più. Era sicuro che non fosse così lungo.

Uno sfarfallio di luci e un canto, come una filastrocca si stagliò nelle orecchie del cantante, si girò verso l'origine del suono, conducendolo davanti alla porta semi aperta di una camera.

Sbirciò dentro e quello che vide gli fece tremare il cuore dalla paura.
Un'ombra scura, un'entità dall'aspetto umanoide, si stava cibando del corpo di una ragazza, spremendo le sue viscere e divorando le sue carni fino all'osso.
Quell'essere maligno alzò il capo e puntò i suoi grandi occhi gialli su Kyungsoo che corse via, infilandosi nella prima camera che trovò.

Non è reale, è frutto della tua immaginazione.

Si ripeteva ad occhi chiusi, mentre sudava freddo.

Avrebbe voluto pregare una qualche divinità al fine che lo salvasse, ma non era amai stato un tipo molto credente.

Dei risolini lo destarono da quel suo pensare.

Nell'angolo opposto alla porta vi erano due bambini, vestiti alla marinaretta. Il maschietto era sopra un cavallo a dondolo, la femminuccia invece ballava facendo grandi giravolte. Entrambe cantavano una canzoncina.

I'm a pumkin, rounda and fat,
I'm a witch I got a hat,
I'm a gost an I say Boo!
At Halloween I'll scarry you.

Alla preoccupazione di Kyungsoo di salvarsi da quel demone, si aggiunse anche quella di portare in salvo quei bambini.

-Bambini...Hey Bambini, non fate rumore, dobbiamo scappare da qui.

Disse sussurrando e avvicinandosi a loro. Ma i due pargoli iniziarono a cantare a squarciagola, muovendosi più velocemente.

Poi riflettè un attimo: Cosa ci fanno dei bambini in una festa per adulti in una casa isolata nel bosco?

Notò il colorito bianco della loro pelle e i vestiti logori. Il sangue gli si gelò nelle vene quando entrambe lo guardavano. Le loro orbite erano prive dei bulbi oculari, e le loro gole presentavano del sangue gocciolante.

Kyungsoo abbassò lo sguardo ed provò a cantare la canzoncina di poco prima, nella speranza di distrarre gli spiriti dei bambini, nel mentre indietreggiava verso la finestra, unica via di fuga.

Continuò a cantare seguito dalle voci candide dei bambini, mentre apriva con lentezza l'infisso vitreo e guardava di sotto.

Era alto molto alto.

Beh meglio una gamba rotta, che la vita. Pensò.

Ma la sua speranza fu interrotta da un dolore lancinante al petto.

Abbassò lo sguardo e vide una lama, fatta di fumo nero, che gli trapassava ripetutamente il torace, per poi recidergli la testa decapitandolo.

 

L'ultima cosa che Do Kyungsoo vide prima di morire fu un ragazzo vestito da Michael Jackson all'inizio del vialetto, che lo salutava gridando il suo nome.


 

 

 
 
 














 
TO BE CONTINUED....

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Capitolo 7
*** 🎃HALLOWEEN SPECIAL🎃 KAI ***





🎃 HALLOWEEN SPECIAL 🎃

Balla, balla ballerino

 

-Jongin, sei sicuro che questo sia il posto giusto?

Chiese Taemin all'amico, con la voce un po' incrinata dal freddo.

-La posizione mandata dal gruppo è questa.

Rispose con tranquillità il più alto.

-Mah non lo so... Per me é tutto così creepy, sembra un luogo abbandonato...

Commentò il maggiore, stringendosi nel suo cappotto.

-Dai, non fare il fifone Hyung.

Lo spintonò scherzosamente Jongin.

Sentirono un fruscio di foglie intorno a loro, e un'ombra nera che si muoveva.

Jongin si girò e vide due grandi occhi gialli che lo fissavano.

Un brivido lungo la colonna vertebrale lo scosse, per poi attanagliargli il cuore con una sensazione di angoscia.

Taemin, fifone patentato, afferrò l'amico per il polso e iniziò a correre fino ad arrivare al pritico illuminato e pieno di gente.

-Paura hyung?

-Non che tu fossi tranquillo a stare in mezzo a quel boscetto. E poi la senti, non potevo perdermi di ballare la mia canzone preferita.

Mentì spudoratamente il maggiore, mentre si infilava tra la folla danzante.

-Hey Nini.

Il ragazzo si voltò a quel soprannome, trovandosi davanti un Baekhyun versione vampiro e un Chanyeol versione Joker, che avevano tra le mani bottiglie d'alcool e snacks.

-Hyungs, sono appena arrivato. Dove vi siete nascosti?

-Siamo nella stanza in fondo al corridoio, con noi ci sono anche Seulgi, Irene, Heechul e Momo...

Iniziò ad elencare il rapper.

-Faccio due salti in pista e vi raggiungo.

-Ah, Nini. Se vedi Soo, digli di raggiungerci. Lo stiamo cercando da venti minuti ma non l'abbiamo visto.- disse Baekhyun mentre si guardava in giro.

-Prova a chiamarlo tu, a te da sempre retta.

Il bell'idol si guardava intorno, notando alcuni visi conosciuti e anche l'abbigliamento della maggior parte delle ragazze presenti.

Halloween, alias “la Sagra della mignotta”.

Così l'aveva rinominata Kim Jongin, poiché queste occasioni vedeva ragazze vestite con abiti succinti che non lasciavano nulla all'immaginazione. Sexy streghette, sexy vampirette, sexy fantasmine, sexy clown e le immancabili sexy conigliette di PlayBoy.

Tutte lo divoravano con lo sguardo, ma lui non voleva avere avventure con ragazzine.

-Avanti Nini, vieni con me.

Taemin lo prese e lo trascinò in pista appena partirono le note di Thriller. Jongin, seguì con lo sguardo Taemin, mentre si muoveva a tempo di musica riproducendo la coreografia del grande artista.

La canzone giunse al temine con la famosissima risata, che faceva accapponare la pelle a chiunque.

Le luci, per l'ennesima volta in quella serata, tremarono. Questa volta per la durata di tutta la risata.

Jongin notò, nel fondo della stanza, gli stessi occhi gialli che aveva visto nel bosco. Erano avvolti da un denso fumo nero e stavano prendendo forma umana.

La luce tornò, e quella nube scura svanì.

Jongin si diede mentalmente del pazzo, e andò del tavolo degli alcolici, si versò un bicchiere e bevve, per poi spostarvi sulle scale e raggiungere gli amici.

-Balla con me, ballerino.

Chiese una voce alle sue spalle.

Una ragazza, con un bellissimo vestito nero in velluto e dei capelli colore del grano stava ai piedi della scala. Era una ragazza normale, con un vestito casto, che doveva rappresentare una zombie morta per impiccagione, visto il segno che aveva intorno al collo.

Jongin la trovò carina, diversa dalle ragazze presenti nella villa quella sera.

-Balla con me, ballerino

Disse nuovamente la giovane afferrando al mano dell'idol e portandolo in pista, lui si lasciò guidare senza alcuna resistenza.

Appena giunti al centro della pista, la ragazza si fece cingere per un fianco da Jongin.

Partì un valzer. I due si mossero leggiadri a tempo di musica.

-Sei molto carina

Disse Jongin alla bionda, che sorrise timidamente.

-Hai anche un bel vestito.

Un altro sorriso.

-Sei molto bello. Sei molto bravo.

-Grazie. Ballo da quando ero bambino.

Continuavano a ballare sulle note di quella terziana, volteggiando in tondo come se il tempo non passasse.

Jongin, stanco e con un po' di vertigini dovute al troppo roteare, si inchinò, facendole il baciamano ed allontanandosi dicendo:

-Scusa ma ora devo proprio andare.

-Balla con me.

Ripeteva la voce della ragazza.

Si recò nuovamente al tavolo degli alcolici indeciso su cosa versarsi. Sbirciò dentro un grande contenitore, e notò dei pezzetti galleggianti nel liquido rossastro. Sangria!

Bevve quel liquido dall'insolito sapore, quasi ferroso e acre.

Alcool scadente.

Si girò e vide la ragazza davanti a lui che continuava a ripetergli “Balla con me”.

Jongin, irritato la ignorò iniziando a salire le scale per raggiungere il resto del gruppo. Bevve un'altra sorso facendo ricadere in bocca un pezzo di frutta, ma più masticava, più il pezzo di frutta risultava duro, gommoso, e soprattutto sembrava crescere nella sua bocca.

Confuso, sputò il contenuto nella sua mano, gettando un urlo ritrovandosi un bulbo oculare.

Inorridito rimase fermo a metà scala. Alzò il capo notando che in cima alla scala, vi era la ragazza bionda, con un ghigno malefico in volto e gli occhi di un giallo acceso.

Un brivido lungo la colonna vertebrale lo scosse, per poi attanagliargli il cuore con una sensazione di paura.

Lo spinse con una forza sovrumana, facendo ruzzolare giù dalle scale il bel ballerino.

Sentì qualcuno gridare il suo nome e poi buio.

Jongin si svegliò di colpo, cercò di rialzarsi a fatica con una caviglia sinistra dolorante.

Si accorse subito di non essere nella villa, ma in un altro ambiente, simile ad un polveroso scantinato.

Si accorse anche di avere un cappio legato al collo.

Vide la ragazza avvicinarsi a lui, ballando canticchiando il valzer che poco prima avevano ballato.

-Cos...Cosa vuoi da me?

La ragazza non rispose continuando a mugugnare quella musica, si girò di scatto raggiungendo Jongin in un lampo. Gli afferrò il braccio destro, conficcando i suoi artigli nel bicipite scolpito fino a raggiungere l'omero e romperlo in un sol colpo.

L'idol urlo di dolore, un urlo così forte che e disperato che chiunque l'avrebbe sentito.

Ma quella sera tutti erano affetti da una inspiegabile sordità.

La ragazza continuò a danzare, a fare piroette e salti, fin quando non si fermò e diede un potente calcio al ginocchio destro del ballerino, un calcio così forte che ruppe la rotula.

Jongin urlava e piangeva, aveva paura, una tremenda paura. Ma si ripeteva che questo era un incubo, non poteva essere tutto reale.

La biondina prese il braccio sinistro del giovane, ed inizio a fare delle giravolte utilizzandolo come perno. All'ultima giravolta stacco l'arto da quel corpo ormai esanime.

-Sai cosa volevo da te? Solo ballare... ora non ballerai mai più.

Disse la ragazza mentre si trasformava in una nuvola di fumo nero.

Quella nuvola squarciò il torace, paragonabile a quello di una statua greca, strappando il suo cuore per iniziare a cibarsene.

 

L'ultima cosa che Kim Jongin sentì prima di morire fu una voce amica, che gridava il suo nome piangendo.






















 

TO BE CONTINUED...
















 
 

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Capitolo 8
*** 🎃HALLOWEEN SPECIAL🎃 LAY ***




🎃 HALLOWEEN SPECIAL 🎃

La pecora nel bosco.- LAY

 
 

-Allora stai arrivando?

La voce allegra di Junmeyon riecheggiò nell'apparecchio telefonico di Yixing.

-Si, mi manca solo il vialetto da fareeeAAAHHHHHHHH

Il cinese urlò quando un gatto nero gli tagliò la strada, facendolo quasi inciampare.

-Hey Yixing, tutto bene?

-Si leader, era solo uno stupido gatto...mi ha fatto prendere un colpo. Comunque dove vi trovo?

-Siamo in una stanza al piano superiore, terza porta a sinistra. Non vedo l'ora di vedere il tuo costume da unicorno.

Lo prese in giro il Leader.

-E io non vedo l'ora di vedere il tuo da vampiretta, puttanella che non sei altra. Comunque mi sono vestita da Michael Jackson.

-Dai sbrigati. Ah... Yixing, se nel tragitto becchi anche D.O. e Kai portali con te.

Zhang Yixing era sicuramente il più particolare degli EXO. Era sicuramente un grande artista, con una sensibilità spiccata. Il suo animo era gentile e generoso, sempre pronto a dare un consiglio ai suoi membri. Talvolta poteva sembrare un po' svampito, in realtà era una persona molto attenta ai dettagli, soprattutto sul lavoro.

Era un essere raro, proprio come l'unicorno che era il simbolo del suo potere.

In lontananza vide la casa illuminata, le note di Gostbuster risuonavano in lontananza; affrettò il passo per poter raggiungere l'abitazione, poiché non voleva perdere occasione di ballare e di passare un po' di tempo con i suoi amici che, per via dei suoi impegni da solista in Cina, non vedeva ormai da tempo.

Giunto a pochi metri dall'abitazione si fermò ad ammirare le decorazioni, estasiandosi per la minuziosità con cui erano state disposte sul vialetto, sul portico e sulle finestre.

Proprio ad una di esse vide un volto famigliare. Kyungsoo.

In preda alla felicità impaziente, tipica di un bambino, Yixing si sbracciò per salutare il suo dongsaeng.

Ma la gioia di quell'attimo venne spazzata via da ciò che vide pochi minuti dopo.

Un ombra avvolse la figura minuta di Kyungsoo, pugnalandolo ripetutamente e infine decapitandolo.

Lo shock fu tale da bloccargli il cuore. Le gambe tremanti non ressero il peso del cinese, che si inginocchiò alla ricerca di aria.

Poi in lui qualcosa si accese. Spinto da una scarica di adrenalina, entrò dentro la casa.

-Junmeyon... hanno ucciso Kyungsoo.

-Yixing... non ti sento... la linea è disturbata.

-HANNO UCCISO D.O

Mentre il leader dall'altra parte del telefono continuava a ripete di non sentirlo.

Spazientito entrò in casa come una furia.

Non salutò nessuno, non prestò nemmeno attenzione a chi colpiva nella sua folle corsa.

Come una furia aprì tutte le stanze fino a trovare quella nella quale giaceva il corpo di Kyungsoo.

La testa non giaceva lontana dal corpo, e il suo torace era stato aperto e privato del cuore.

Yixing a quella vista non trattenne i conati di vomito, tanto che si girò in un angolo e svuotò il suo stomaco.

Con tutto il coraggio che aveva, adagiò la testa del buon amico vicino al corpo, ricoprendolo con un lenzuolo. Pronunciò poi una preghiera in cinese, al fine che lo spirito dell'amico potesse riposare in pace.

Mary had a little lamb
Little lamb, little lamb

Mary had a little lamb
It's fleece was white as snow

Terrorizzato, si girò verso quella tiritera che proveniva dalla porta alle sue spalle. Vide due piccole sagome sbucare da dietro la porta, che continuavano a cantare quella canzoncina e che timidamente gli fecero “ciao ciao” con le loro piccole manine cadaveriche.

Il cinese gridò spaventato rannicchiandosi in un angolino della stanza, tremante e con gli occhi sbarrati. A quel sono così acuto le due figure scapparono nel corridoio, continuando a cantare e ridere.

Ancora sconvolto per quello che aveva visto, il cinese si mosse verso il corridoio, dove il suono della canzone sembrava amplificarsi.

-Questa festa è uno sballo, sarà ricordata per anni.

-Già non solo c'è alcool a volontà, ma pure gli effetti speciali.

-Ma quanto avranno speso per mettere questi effetti sonori?

Sentì dire da un gruppo di ragazzi che fumavano mentre, ancora shockato dall'accaduto, scendeva le scale.

Diede un colpo d'occhio al salone, adibito a sala da ballo, in lontananza vide Jongin ballare con una ragazza bionda.

Sapeva l'amore fraterno che legava Kyungsoo e Jongin, sentiva che era suo compito informarlo, e rimanere al suo fianco nel momento di dolore.

Tuttavia raggiungere il ballerino non fu semplice, poiché venne spintonato, schiacciato, tirato indietro dalla massa danzante sulle note di “This is Halloween”.

Una volta raggiunto il punto nella quale vie era la coppietta, Jongin era sparito.

Aguzzò la vista e lo vide mentre lentamente saliva la scalinata che avrebbe portato al piano superiore. Con velocità cercò di raggiungere il minore, gisto in tempo per assistere alla caduta del ballerino.

La bionda, la stessa con la quale Kai stava ballando poco prima, lo spinse giù dalle scale.

-JONGIN!

Urlò il cinese in preda alla preoccupazione che il minore si fosse fatto male.

Ma appena giunto ai piedi delle scale non vi trovò nessuno, se non dei ragazzi sbronzi.

Si mise le mani tra i capelli, disperato, cercando di pensare con lucidità. Si ricordò che non aveva bevuto, perciò tutto quello che aveva visto fino a quel momento era reale.

Un urlo, atroce e di dolore, di diradò per la casa.

Quella voce, quel grido disperato, Yixing lo conosceva bene.

Scattò in piedi quando sentì un secondo grido, corse alla ricerca del proprietario di quei lamenti, concentrandosi sulla provenienza di quegli orribili suoni.

Un terzo grido lo condusse ad una porta scusa nel sottoscala. Yixing la aprì lentamente, per paura di vedere una scena raccapricciante come quella di Kyungsoo.

Quella porta portava ad uno scantinato. Prese uno dei candelabri ornamentali della festa e scese con cautela nel locale sotterraneo.

Nella penombra vide una creatura nera, dalla forma umanoide che divorava il petto di Jongin, smembrato e legato ad un cappio.

-JONGIN NO! NO...NO...NO.

Quel mostro nero si girò nel sentire la voce disperata di Yixing, puntò su di lui i suoi terrificanti occhi gialli e si dissolse.

-No...No Nini...Il più piccolo ed il più bello.

Ripeteva Yixing, mentre piangeva inginocchiato davanti a quel macabro spettacolo. Cercò di liberare il corpo senza vita di Jongin dal cappio, di adagiarlo a terra e di ricomporlo come meglio poteva, e pronunciò la stessa preghiera che aveva pronunciato per il buon Kyungsoo.

Dopodiché si mise al suo fianco nella posizione del fiore del loto, ed iniziò a meditare.

Sentiva attorno a se quell'entità malvagia che aveva ucciso i suoi amici, e non poteva permettere certo una carneficina. Nella casa vi erano tante persone innocenti ma anche i suoi più cari amici.

Un ricordo riaffiorò nella sua mente, come un fulmine nel cielo sereno della notte.

Zumu. Nonna.

Sua nonna aveva il dono chi scacciare via il malocchio, ma sapeva anche qualche trucco per scacciare via gli spiriti maligni. Il sale. Gli ripeteva sempre che quella polvere di cristalli poteva neutralizzare le energie negative.

Così si alzò e rovisto in quella cantina alla ricerca di quello che gli occorreva, una volta trovato un piccolo sacchetto, se lo mise nella tasca dei pantaloni.

Sentì un singhiozzo, provenire da un angolino ombroso.

Prese il candelabro e un pugno di sale.

-Chi sei? Fatti avanti!

Disse cercando un po' di coraggio, cercando di illuminare quella porzione di buio.

Dal buio spuntò fuori la ragazza bionda, avvolta dal suo bel vestito scuro, la stessa ragazza con la quale aveva visto ballare Jongin.

-Vieni... non aver paura non ti farò nulla di male.

Timidamente ella si avvicinò, tremante in preda ai singhiozzi.

-Come ti chiami?

-Mary B.

Notò un segno violaceo al collo della giovane, simile a quello di un cappio. Rabbrividì pensando che anche lei sarebbe potuta essere una vittima di quel mostro.

-Santo cielo. Sei sconvolta. Non aver paura, ora andiamo via di qui.

Disse rimettendo il sale nella tasca dei pantaloni e porgendo la mano alla ragazza, che l'afferrò.

Ma quel contatto bruciò. Qualche cristallo di sale rimase nel palmo della mano di Yixing, provocando una reazione nella giovane che gridò e scappò via.

Il ragazzo la rincorse, ma la perse nella folla.

Delle grida provenienti al piano superiore, due ragazze in preda al panico iniziarono a gridare che la casa era infestata dai fantasmi, seminando il terrore tra tutti gli invitati, che iniziarono ad urlare e scappare da quel luogo.

-Hey Yixing. Ma che fine hai fatto?

Junmeyon, aveva beccato per caso il cinese tra la folla, l'abbracciò affettuosamente l'amico che non vedeva da tempo.

-Meyon dobbiamo andarcene di qui.

-Si. Sta succedendo il finimondo, tutto per uno scherzo che comprende finti cadaveri e fantasmi. Passa al dormitorio appena finisci.

Il cinese stava per confidare all'amico ciò che aveva visto quella sera, e che non si trattava di uno scherzo, ma la folla, in predo al panico e all'isteria li separò.

Si ritrovò nel giardino, a pochi passi da lui la ragazza bionda.

-Ma che ti è preso, perchè sei scappata in quel modo.

La rimproverò afferrandola per le spalle.

-Ma sei gelata.

Si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle.

La giovane sorrise, lo prese a braccetto e lo condusse nel bosco.

Poggiò la sua testa sulla spalla di Yixing, le accarezzo il viso con una mano, e inspirò profondamente sul suo collo.

-Hai un buon odore.

Commentò, lasciando il giovane con un leggero imbarazzo.

Camminarono a lungo, facendosi luce con la torcia del cellulare, guardandosi intorno, mentre la fredda oscurità della selva l'avvolgeva. La giovane che si stringeva saldamente al braccio di Yixing, come se non lo volesse far scappare, ed iniziò a cantare la canzoncina che aveva sentito poco prima nella casa.

-Mary had a little lamb; Little lamb, little lamb...

-Ti prego smettila di cantare questa canzone.

Chiese gentilmente il ragazzo, avvertendo una strana sensazione lungo la spina dorsale. Ma la giovane, incurante della richiesta di Yixing, continuò a cantare, seguita da altre due voci.

Everywhere that Mary went;
Mary went, Mary went

Everywhere that Mary went;
The lamb was sure to go

-Ti ho detto di finirl...

Non riuscì a finire la frase, in quanto venne spinto da un'insolita forza., il suo cellulare cadde terra disintegrandosi in milioni di pezzi.

Vide la bionda Mary, che velocemente avanzò verso di lui, posizionandosi a cavalcioni sul suo corpo atletico.

-Hai un buon odore.

Disse con un tono stranamente basso e lugubre per una ragazza dall'aspetto grazioso.

Con le sue unghie, che ormai erano diventati artigli, graffiò il collo del cinese facendolo sanguinare, e dopo aver assaporato quel liquido organico.

-Mmm il tuo sangue è così' saporito... penso che ti mangerò lentamente, fino a rosicchiare le tue ossa.

Leccandosi le labbra e mostrando i suoi denti affilati come coltelli, i suoi cocchi lentamente diventavano gialli.

Yixing gridò, e cercò di togliersi di dosso quell'essere, scalciandolo via con tutta la forza che aveva in corpo. Si alzo e correndo via frugò nelle sue tasche, prese una manciata di sale e lo lanciò in pieno volto alla ragazza, che iniziò ad emettere degli strani versi spettrali.

Il ragazzo, approfittò per scappare e correre più veloce che potesse lontano da lei. Ma la sua corsa verso la salvezza, venne fermata da delle piccole mai che l'afferrarono alle caviglie facendolo cadere a terra.

-Piccolo stupido! I miei occhi bruciano ancora. Ora ti ripagherò con la stessa moneta. Sai i bambini non hanno ancora fatto merenda

 

Le ultime cose che Zhang Yixing vide prima di diventare cieco, furono degli occhi gialli assetati di sangue e degli artigli che gli perforavano le orbite. Nelle orecchie rimbombava ancora quella canzoncina, resa tetra dalle voci spettrali dei bambini:
Mary had a little lamb
Little lamb, little lamb....
fu l'ultima cosa che sentì, prima di essere divorato lentamente.

 

Kim Junmeyon, si svegliò che ormai era pomeriggio inoltrato. Come ogni “mattina” si alzò dal letto andando a svegliare il suo compagno di stanza Sehun.

Passò poi a bussare le varie camere dei suoi amici, stupendosi nel trovare la camera di D.O. e Kai trovandola vuota con i letti ancora intatti.

Si stupì, ma un rumore proveniente dalla cucina lo tranquillizzò.

Sicuramente Soo si è alzato presto per preparare la colazione.

Entrando nella stanza vide Minseok ai fornelli, che lo salutò con un caloroso sorriso.

-Hey, ma Soo?

-Non lo so. Magari ha dormito a casa di qualcuno. Taemin mi ha detto che Jongin ha rimorchiato una tipa. E anche Yixing e stato visto allontanarsi con una biondina.

-Potevano almeno avvertire.

Borbottò il leader, trovando insolito il comportamento dei suoi amici.

-Io non mi preoccuperei. Ah Junmeyon, il nostro manager ha chiamato già due volte chiedendo di te, appena puoi richiamalo.

Il cellulare del leader squillo non appena il più anziano del gruppo lo informò. Sullo schermo apparve il nome del presidente dell'agenzia: Lee Sooman. Si irrigidì un po' nel leggere quel nome.

Che cosa è successo? Che quei tre siano stati sconvolti in uno scandalo?

-Buongiorno Capo, come posso essergli utile?

Dall'altro capo della cornetta, Junmeyon sentiva la voce del suo capo, tremante e sofferente, quasi spezzata dal pianto.

-Suho... sei da solo in casa.

-No, gli altri dormono. C'è Xiumin qui con me.

Credo che sia meglio per voi sedervi e accendere al notiziario.

Il presidente della SM iniziò a parlare. Parlava di un terribile incidente, di corpi ritrovati privi di vita e la sparizione di un membro.

Mentre sentiva queste parole orribili guardava con occhi sgranati lo schermo della TV, accesa da Minseok.

Quest'ultimo si portò una mano alla bocca,, che era stato squarciato da un enorme dolore, iniziando a piangere e sussurrando “Mio Dio! Non può essere.”

Il leader, lasciò cadere il telefona dalle mani e si inginocchiò inerme, stringendo una mano al petto e singhiozzando in silenzio, cercando le parole migliori per informare il resto del gruppo dell'accaduto.

 

Grave lutto nel mondo le kpop. Sono stati rinvenuti in una cosa nel bosco, i corpi brutalmente dilaniati di Do Kyungsoo e Kim Jong in entrambe membri del BoyGroup EXO. Insieme ai corpi degli Idol sono stati trovati tre cadaveri, ancora non identificati.
La polizia indaga sulla pista dei riti satanici.
Continuano invece le ricerche di Zhang Yinxing, altro membro del gruppo, ancora disperso.

Sessant'anni prima in quella dimora un altro tragico delitto si consumò, due bambini furono uccisi dalla loro babysitter, che si cibò dei loro corpi. 
La giovane, che si faceva chiamare Mary B, fu poi condannata a morte per impiccagione.
 

 

 

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Capitolo 9
*** Callphone- CHANYEOL ***


Alla mia amatissima @YouInspireMyInnerKiller,
al quale voglio un bene dell'anima e
che si meriterebbe un Park Chanyeol nella vita vera.

 

 

CallPhone


 

«Allora come va con il gigante?»

A porti questa domanda dall'altro capo del telefono è Haeun, una delle poche ragazze con cui hai legato non appena sei giunta in Corea un anno fa. Almeno una volta al giorno vi chiamavate, visto che gli impegni lavorativi non vi permettevano di vedervi troppo spesso.
Così vi trovavate spesso a raccontarvi le vostre giornate tramite una chiamata quotidiana. 

A quella domanda posta con estrema allegria, sospiri, per poi usare involontariamente un tono titubante.

«Tutto bene, Chanyeol è il ragazzo perfetto»

«Mmm... questo tono non mi convince, avete dei problemi?»

Avevi conosciuto Haeun nella palestra vicino a casa tua, nella quale lei insegnava danza.

Un giorno ti invitò alla festa del suo compleanno, e li l'hai notato. Meravigliosamente bello, incredibilmente alto, con un dolce sorriso e delle buffe orecchie a sventola. Avevi scoperto che Chanyeol era il migliore amico del ragazzo di Haeun, niente poco di meno che Byun Baekhyun, e avete iniziato a parlare con molta naturalezza, di qualsiasi argomento.

Da quel momento iniziaste ad incontrarvi più spesso, nelle uscite di gruppo, a massaggiare costantemente, fin quando il bel gigante non prese coraggio e ti chiese di uscire insieme.

Dal vostro primo primo appuntamento passarono ben quattro mesi e a detta di tutti eravate “la coppia perfetta”.

«No, nessun problema... ripeto lui è divertente, premuroso, molto dolce...»lasci la frase in sospeso.

«MA... forse è troppo dolce anche a letto?»

Haeun aveva colpito nel segno. Mai ti saresti aspettata che un ragazzo come Park Chanyeol, uno che sul palco sembra un bad boy, affascinante sotto ogni suo aspetto potesse, essere un tipo romantico.

Mazzi di fiori a lavoro, picknic in spiaggia, passeggiate e dediche di canzoni. Nessuno mai ti aveva dato tanto in così poco, ma alla tua relazione mancava un po' di pepe.

«Tesoro mio, dovresti parlargliene.»

«COSA? Sei impazzita Haeun? Cosa dovrei dirgli. “Hey Yeol, mi sto innamorando di te, ma a letto sei moscio”. Cioè fisicamente è perfetto, anche nelle mutande ha sostanza».

«Guarda che lo chiamano Dumbo anche per la proboscide, mica solo per le orecchie».

Iniziasti a ridere di cuore al commento della tua amica. Non esisteva in tutt ala nazione una coreana così disinibita e aperta mentalmente.

«No dai torno seria. Se gli dici così mineresti alla sua autostima. Però io ne parlo sempre con Baekhyun delle mie fantasie, e va tutto alla grande»

«Perchè tu sei ninfomane amica mia, e Baek non è da meno.»

«Guarda che il mio piccolo Baekhyunnie era molto timido alle prime uscite! Mi chiedeva sempre il permesso per toccarmi e baciarmi; quando i volevo solamente essere presa per i capelli e scopata fino allo sfinimento»

«Hai reso perfettamente il concetto. Anche a me manca un po' il sesso selvaggio»

«Allora prova a farglielo capire, senti ora devo andare ho lezione a breve. Che dici ci vediamo più tardi per un drink? Così ti do dei consigli Hot per il signor Park.»

«Ok, scema. A dopo.»

Chiudi la chiamata e fissi un punto vuoto davanti a te pensando: “Come posso affrontare il discorso? Si offenderà o si arrabbierà?”

Ti dirigesti verso l'armadio a sceglie un vestito carino, ma sobrio per l'uscita con la tua amica.
Decidesti di andare in cucina e di farti uno spuntino, ma sulla soglia della porta trovasti la figura statuaria del tuo fidanzato.

«Ah quindi a letto sarei moscio?»

«Ye-Yeol da quanto tempo sei qui?»

«Abbastanza...»

Dice mentre si avvicina lentamente a te. Ha uno sguardo diverso, non riesci a descriverlo, ma una cosa è certa ti sta facendo agitare, e in quel momento ti maledicesti per avergli fatto una copia delle chiavi del tuo appartamento.

«Posso spiegarti tutto...»

Iniziasti a giustificarti, indietreggiando di qualche passo. Ma lui non ti diede modo di parlare perchè ad ogni frase di dava un passionale bacio, mentre le sue mani vagavano vogliose sul tuo corpo.

«Basta parlare adesso.»

Prima ancora che te ne renda conto ti trovi avvinghiata a lui, come un Koala al suo ramo di eucalipto, mentre le sue grandi mani tengono saldamente il tuo fondo schiena; e senza troppe cerimonie ti fa appoggiare contro la scrivania presente nella stanza e si avventa famelico sulle tue labbra. Le succhia, le morde, le rende sue nel modo più passionale che esista.

Inserisce la lingua lentamente, dando inizio ad un bacio che ti fa quasi mancare il respiro.
«Sei arrabbiato?»
Riesci a domandargli in una pausa dai suoi baci. Chanyeol ti rivolge un mezzo sorriso mentre ti sfila le mutandine da sotto il vestito.

«Oh non sai quanto»

Quelle parole, e quel gesto compiuto con lentezza, ti fanno deglutire; sei paralizzata tra il tavolo e il corpo muscoloso del tuo ragazzo.
Continua a baciarti le labbra, le guance, fino a scendere giù verso il collo concentrandosi su un punto, leccandolo, mordendolo e succhiandolo. Una mano si era fatta largo sotto il vestito, e si spingeva a dare lente carezze alla tua intimità. Continuò a baciarti, mentre il suo pollice giocherellò con il clitoride. Iniziasti a gemere rumorosamente quando infilò un dito all'interno della tua intimità bagnata.
Volendogli rendere il favore, molto disordinatamente cercasti di aprire i suoi jeans, ma prontamente ti blocco.

«Non oggi amore, oggi sarai la mia bambola gonfiabile.»

Ti girò, facendoti chinare leggermente sulla scrivania, tenendo i tuoi polsi dietro la schiena con una mano. La sua grande mano si schiantò sulla tua natica, producendo un forte schiocco e facendo uscire un urletto di stupore dalle tue labbra.

Sussultai, appena sentii la punta del membro del rapper appoggiarsi proprio all'entrata della tua intimità intimità. Ti stava torturando, e la cosa non faceva altro che eccitarti.
Chanyeol iniziò a strusciare il suo membro più volte con lentezza, facendolo passare dal clitoride alle labbra, e viceversa.
Iniziasti ad ansimare vergognosamente.
«Yeol... t-ti prego... ah!»

«Potrei abituarmi a sentirti implorare.»ansimò lui, ridacchiando.
Ad un certo punto, sentisti la punta del suo membro solleticare il tuo piccolo ed immacolato buchino posteriore.
Sgranasti gli occhi. “Mica voleva infilarlo lì, vero?”

«Chanyeol non vorrai mica...»
Subito ti dette un'altra sculacciata e tu urlasti di conseguenza; con un colpo di reni deciso entrò in te, beandosi di quell'ambiente umido e caldo. Senza darti il tempo di abituarti all'intrusione della sua sostanziosa erezione, Chanyeol prese a muoversi con ritmo deciso, fuori e dentro.

Nel giro di poco grugniti e gemiti avevano riempito l'aria circostante.

Ti abbandonasti completamente sulla fredda lastra di legno, lasciando che le sensazioni che ti stava facendo provare penetrassero in ogni fibra del tuo corpo. Con un colpo ben assestato Chanyeol trovò la tua ghiandola più sensibile.

«Yeol»lo chiamasti con un rantolo strozzato che denunciava una certa urgenza.

Continuò con movimenti rudi e veloci a penetrarti, facendoti raggiungere poco dopo l'orgasmo, una bomba di piacere indescrivibile che ti bloccò quasi il respiro.

Il ragazzo collassò sopra di te, cercando di regolarizzare il respiro.

Si staccò subito dopo, facendoti alzare e sfilandoti il vestito da sopra la testa.

«Adesso ci facciamo una doccia.» disse dandoti un bacino sul naso

«O-ok.»

Era la prima volta che vi facevate la doccia insieme, e la cosa ti metteva un po' in imbarazzo. Non tanto per il fatto della nudità, ma perché consideravo il farsi una bella doccia calda un momento solo tuo, di puro relax.

Ma non appena l'acqua inizio a scivolare sul corpo scolpito di Chanyeol, un'idea ti colse.

Lo spinsi leggermente contro la parete, baciandolo voracemente, mentre le sue mani si schiantarono sul tuo sedere, strizzandolo leggermente.

Con una mano iniziasti a massaggiare la sua erezione (un po' rilassata a causa dell'atto concluso pochi minuti prima).
Man mano che frizionavi il membro pulsante di Chanyeol, lui gemeva rumorosamente con la sua bellissima voce profonda.

Velocemente ti inginocchiasti di fronte alla sua intimità, leccasti la sua punta, per poi passare il tuo muscolo caldo su tutta la sua lunghezza, gesto che provocò un grugnito nel rapper.

Con un movimento sinuoso inglobasti parte della sua lunghezza, e la restante continuasti a massaggiarla freneticamente con la mano. Incavasti il più possibile le guance, succiando lentamente, per darli più piacere. Lui intrecciò le sue dita tra i tuoi capelli, tirandoli debolmente, e dettando lui il ritmo di quell'intimo bacio.

Bastò poco per fargli raggiungere il Piacere, riversandosi completamente nella tua bocca.

L'espressione di appagamenta dipinta sul volto di Chanyeol ti fece sentire terribilmente soddisfatta.

Quello che seguì, furono dolci coccole e teneri baci, quel ragazzo quando voleva sapeva essere un vero animale. e la cosa non poteva che farti piacere.

Dopo aver terminato di lavarvi e asciugarvi, si stendeste sul letto continuando a coccolarvi.
Lui ti abbracciò e ti diedi un bacio in fronte, mentre accarezzava i tuoi morbidi capelli.

«Ti ho... si insomma ti ho fatto male?»

Scuotesti la testa in segno negativo, per poi aggiungere:«Sei stato grandioso»

Ti accomodasti a cavalcioni sulle sue cosce muscolose e lo baciasti con passione.

«Mi sono sentita appagata. Dovremmo farlo più spesso»

Sussurrasti a fior di labbra. Chanyeol con uno scatto ribaltò le posizioni, aveva lo stesso sguardo di quando aveva origliato la tua conversazione telefonica.
Iniziò a darti nuovamente quei baci famelici che ti avevano fatta impazzire. Labbra, collo, petto, fino a scendere sempre più giù.

«Chiama Haeun» dice lui porgendoti il telefono.

Iniziò a sfilarti i leggins che indossavi e pian piano iniziò a nascondersi tra lelenzuola.

«Dille che stasera non esci, perchè sei impegnata a fare il sesso più incredibile della tua vita»

Ti ordinò, mentre sparì sotto le coperte iniziando a darti piacere con la sua bocca.
















 

Angolo autrice:
Io che pubblico qualcosa a quest'ora?
Non ci si crede.
Non so cosa mi sia preso, ma questa volta ho usato la seconda persona,
vi prego di tagliarmi le mani se mai dovessi riusarla.
Godetevi la storia, e come sempre lasciate un commento.

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Capitolo 10
*** Welcome Back Home- XIUMIN ***


NB: prima di iniziare la lettura, vi consiglio di leggere la precedente one-shot su Xiumin, in quanto questa ne un proseguimento.

 

Welcome Back Home

 

Finalmente, dopo quasi 2 anni, Minseok ritornava a casa.

Y/N, da quel 7 Maggio, contò ogni giorno, ora, minuto di quei 18 mesi che la tenevano forzatamente separata dal suo Minnie.

In questo periodo la ragazza mantenne la sua romantica promessa, scrivendo numerose lettere al suo fidanzato.

 

Ed ecco li, Kim Minseok, magnifico idol e soldato modello, che varcava il cancello della caserma che era stata casa sua per quel lungo periodo, che gli aveva permesso di crescere a livello personale e di incontrare nuovi amici.

Nell'ampio parcheggio la famiglia e Y/N l'attendevano con commozione e impazienza,ed appena lo vide gli corse incontro abbracciandolo e baciando; e lui non poteva che esserne felice, poiché voleva godersi un po' di tempo con la sua amata.

 

Ma ahimè la madre di Xiumin aveva organizzato un pranzo a Guri, con i parenti e gli amici più stretti. 

I due amanti non ebbero un momento di intimità, se non per scambiarsi fugaci baci e dolci carezze, e la notte erano talmente distrutti che crollarono addormentati nel giro di pochi minuti.

 

Il giorno seguente si sarebbero spostati a Seoul, per una cena organizzata da Sehun e Kai per festeggiare il ritorno di Minseok-hyung.

 

Non appena il giovane entro nel suo appartamento notò con piacere che la ragazza aveva apportato delle piccole modifiche alla casa. Nel salotto vi erano degli elementi d'arredo, dei piccoli soprammobili che la rendevano più accogliente, aveva inoltre preso possesso di parte dell'armadio con un po' del suo abbigliamento, alcuni cassetti del bagno contenevano oggetti per la cura e l'igiene femminile.

Prima della sua partenza, il cantante dagli occhi di gatto, aveva consegnato una copia delle chiavi dell'appartamento a Y/N, dandole la possibilità di potersi trasferire con calma nel loro nido d'amore.

«Minnie, mi porti la crema per il corpo? Dovrebbe essere sul comò.»

Gridò Y/N dal bagno.

Minseok controlló sul mobile indicato da Y/N ma non vi era nulla.

Controllò nei vari cassetti fino a trovare la confezione di crema.

Ma nel fondo del cassetto notò dei fogli spiegazzati. Incuriosito li prese e iniziò ad analizzarli.

La data sul foglio era "14 Febbraio 2020".

Il bordo inferiore della pagina portava una grande macchia marroncina, forse tè o caffè.

Velocemente Minseok consegno la crema a Y/N, accomodandosi sul letto per iniziare a leggere.

Minseok!
Brutto micio spelacchiato!
Sono curiosa con te, sai perché?  Sai che giorno né oggi? É SAN VALENTINO!
E tu non ti sei fatto sentire. O meglio mi hai mandato un messaggino di auguri e poi sei sparito.
Ma ti pare???

Minseok si ricordò di quel giorno. Aveva inviato un mazzo di rose rosse a Y/N, per darle una sorpresa. Ma sfortunatamente ci furono problemi con la consegna, e il mazzo di consegnato alla ragazza il 16 Febbraio.

Si ricordó anche di come Y/N in quei due giorni fosse distaccata e fredda nelle risposte. Ora, a distanza di mesi, aveva scoperto il perché.

 

Ti odio!
Sei uno stronzo certe volte...
Sai cos'ho fatto? Mi sono messa quel bel vestito viola, quello che mi hai regalato per Natale, e sono andata in un club con le mie amiche. 
Mi sono divertita come non facevo da tanto tempo.
Non ti immagini quanti ragazzi ci hanno provato con me.
Mi sono sentita bella e desiderata, felice.

A belle parole la mascella perfetta di Minseok si strinse con un gesto automatico e rabbioso, e il sangue gli ribollì nelle vene al solo pensiero che qualcuno avesse messo le mani addosso alla sua Y/N.

Poi ho vomitato, perché lo sai che più di 2 cocktail non riesco a bere. 
Sono tornata a casa, anzi ora sono nel tuo appartamento mentre scrivo. 
Mi manchi stronzo di un gatto, non sai quanto.
Oh Minseok io vorrei baciarti, toccarti, fare l'amore con te.
Non ti immagini nemmeno quello che ti vorrei fare se tu fossi con me...

La lettera si interruppe, quasi bruscamente, a causa di una macchia scura che fece sciogliere l'inchiostro. Minseok, aguzzando la vista, riconobbe solo poche parole: idee perverse- passione – legati- piacere.

La sua testolina iniziò a immaginare scenari poco casti che potevano comprendere queste parole.

«Minnie!»

La voce squillante di Y/N fece sobbalzare il giovane uomo, che prontamente nascose la lettere sotto il cuscino

«Ma sei ancora così micino?»

Minseok si abbottonò velocemente la camicia, si sistemò i capelli con un po' di gel, poi guardò la sua ragazza, avvolta da uno spettacolare tubino nero con un ampio scollo a barchetta.

«Che hai?»chiese lei mentre si metteva gli orecchini.

«Nulla» rispose mentre le dava un lento e passionale bacio.

«Dai, non abbiamo tempo. Aiutami con la zip del vestito» disse dandogli le spalle.

Lui le baciò una spalla nuda e strinse leggermente i suoi fianchi.

«Perchè non ti togli il vestito?»

Sussurrò con voce calda e sensuale, facendo rabbrividire Y/N, mentre le sue mani scendevano giù, verso l'orlo della gonna.

«Min... non abbiamo tempo. Siamo già in ritardo»

«Mettiti il vestito in pizzo viola, quello che ti ho regalato lo scorso Natale»

Disse mentre sfilava l'abito a Y/N, rivelando un sexy completino intimo.

«Uffa... questa era la sorpresa per dopo» mormorò arrossendo un poco.

«Ah perchè ci sarà un dopo?»

La serata passo allegramente, vi erano ragazzi e alcuni amici intimi che lavoravano all'agenzia; certo si sentiva la mancanza di Junmeyon e Jongdae, ma Minseok fu felice di vedere i suoi amici riunito li solo per lui.

Tuttavia, durante la cena, la mente del ragazzo ritornava a quella lettera, a quelle parole che riaccendevano pian piano in lui il desiderio di avere Y/N sotto di se, ansimante e con un'espressione contorta a causa del piacere.
E averla al suo fianco, con quel vestito sexy e leggermente brilla, lo mandava fuori di testa, non vedendo l'ora di tornare e farla sua, in tutti i modi che conosceva.

Una volta giunti a casa e tolte le scarpe, Minseok andò a prendere una bottiglia di spumante dal frigo e due bicchieri e dopo averli riempiti ne porse uno alla sua ragazza.

«Dovrei smetterla di bere. Ho bevuto 3 bicchieri di vino stasera, non credo di reggere altro alcool.»

«Oh avanti, sei già a casa. Solo un goccio» la convinse lui con quel suo sguardo sensuale.

«A cosa brindiamo?»

«A noi. Al tempo che finalmente possiamo passare insieme da soli» rispose per poi far scontrare delicatamente i due calici, per poi versarsi un secondo bicchiere.

«Mi sei mancato tanto.»

Y/N accarezzava la gota perfetta e liscia di Minseok, mentre i suoi occhi analizzavano il magnifico viso del ragazzo.

«Oh lo so... so che ti sono mancato, che vuoi fare l'amore con me e chissà quali altre cose»

Disse Minseok, mentre prese la lettera e la sventolò davanti alla faccia sconvolta della ragazza, che aveva riconosciuto quei pezzi di carta.

Adorava vederla imbarazzata, e in un certo senso indifesa.

«Dove l'hai presa?» chiese lei con voce tremante

«Questo non è importante. Dimmi Y/N, cosa vorresti farmi?»

L'alito caldo e dal profumo leggermente alcolico di Minseok fecero eccitare Y/N, che per buttò giù il contenuto del suo bicchiere nella speranza che le desse un po' di coraggio.

«Ti farei di tutto. Darei sfogo alle mie idee più perverse».

E così fece.

«Riempirei la tua pelle di baci e morsi»

Lentamente baciò il collo perfetto e candido di Minseok, succhiandolo un po' più forte.

«No, non lasciarmi segni. Si potrebbero vedere in una futura intervista.»

A malincuore Y/N rinunciò al succhiotto, spingendosi sul petto definito e muscoloso del suo ragazzo.

Lo baciò con tanta passione, per poi mordere leggermente il pettorale destro; si dedicó al capezzolo, piccolo e già turgido, iniziò a giocarci con lingua e denti, facendo ansimare Minseok. Stesso trattamento di riservato al suo gemello sinistro.

Y/N continuò la sua discesa, arrivando alle 6 piccole montagnette di muscoli che costituivano gli addominali del bel idol.

Anche per loro ci furono baci bagnati e morsi leggeri.

 

La lingua calda e umida della ragazza si insinuò nell'ombelico di Minseok, giocandoci come se fosse una piccola caramelle. Mentre compiva quest'azione guardava il volto del suo ragazzo: occhi chiusi e bocca semi aperta in preda ad un'estasi celestiale.

 

Y/N decise che voleva di più, molto di più, e decise di passare alla mossa successiva.

Sganciò la cintura e la zip dei jeans del corvino, infilando lentamente la mano dentro e iniziando a massaggiare la semi erezione presente nei boxer.

«Tutto qui quello che volevi farmi?»

Disse ghignando con tono roco ed eccitato Minseok; ma la sua espressione mutò quando la sua amorevole ragazza strinse e strattonò forte la sua erezione, provocandogli un leggero dolore.

Y/N si allontanò da lui, prese con rabbia la bottiglia di spumante bevendone un grande sorso, poi si sfilò il vestito in pizzo e girandosi si diresse in camera da letto.

Non appena ebbe messo piede nella stanza, venne tirata indietro da una forza esterna, sentendo una sensazione fredda nella schiena.

Ci vollero pochi secondi per capire che si trovava schiacciata al muro con le fameliche labbra di Minseok incollate alle sue, che le toglievano letteralmente il respiro.

«Dimmi ancora cosa vorresti farmi Y/N» soffiò eccitato Minseok sul collo della ragazza

«Di tutto. Se vuoi te lo mostro»

Lo spinse all'indietro fino a farlo ricadere sul morbido materasso, posizionandosi a cavalcioni su di lui

Mentre Y/N lo spogliava dei pantaloni, Minseok si liberò della camicia. 

«Aspetta. Voglio legarti.»

«Cosa? Tu vuoi legarmi?» chiese con titubanza il giovane.

«Fidati di me e basta!» rispose roteando gli occhi al cielo Y/N.
Dopo aver preso una lunga sciarpa e averla risata alla rete del materasso, Y/N legò i polsi di Minseok.

Dopo quelle parole la ragazza ripeté i gesti già compiuti sul corpo statuario dell'idol. Ma con più violenza.

Baci, morsi e segni violacei iniziarono ad apparire sul torace e l'addome del giovane, che ansimava pesantemente, beandosi di quel piacevole dolore.

«Vorrei anche bendarti, ma voglio vedere la tua faccia mentre godi»

Lasciò baci caldi e bagagli sulle cosce tese e muscolose, le divaricò leggermente e iniziò a dare dolci carezze al perineo, mentre iniziava a masturbarlo lentamente con l'altra mano.

Y/N leccò via dalla cappella il liquido preseminale, spostandosi poi più giù con la lingua, finendo nel buco intimo di Minseok, che sussultò per la sorpresa.

«Ti piace?»

«Mmm... Si continua... »Mugolò in risposta.

La ragazza lentamente inserì il suo dito medio nel piccolo buco, accuratamente ammorbidito dai suoi baci passionali.

Minseok, avvertendo quella fastidiosa introduzione, si dimenò protestando.

«Y/N ma che faaah»

Per non farlo parlare prese in bocca la sua lunghezza, succhiando in modo famelico, mentre il suo dito medio esplorava la piccola cavità intima alla ricerca della ghiandola più sensibile.

Minseok gemeva ed ansimava per via di quelle sensazioni, che mai aveva provato.

«Ahh, sì sì... Brava...contin...ahhhh»

Le parole gli morirono in gola a causa del potente orgasmo sche scosse ogni fibra dell'essere di Minseok, facendolo riversare completamente nella bocca di Y/N

Ancora sconvolto dall'orgasmo, Minseok guardava la sua ragazza mentre con movimenti lenti e sensuali si privava dell'intimo, per poi gattonare verso di lui.

Si mise a cavalcioni su di lui, baciandolo con passione e strusciando la sua intimità umida, che pian piano si stava risvegliando.

Nel giro di poco Y/N la inglobò dentro di se.

«Slegami. Ti voglio toccare» chiese, in modo quasi supplichevole Minseok.

«No.»

Affermò con un ghigno Y/N, mentre inizia a muoversi lentamente, con movimenti circolari, godendosi ad ogni movimento il piacere che pian piano stava crescendo in lei.
Iniziò ad intensificare la velocità, mentre marchiava il suo collo con morsi e succhiotti.

Minseok era talmente eccitato che sentiva che stava raggiungendo l'orgasmo per la seconda volta, ma non voleva dirigere il gioco.

Con un forte strattone si liberò dalla sciarpa che lo teneva legato e con un veloce gestoribaltò quella posizione, facendo aderire la schiena di Mina al materasso.
Entrò in lei con estrema facilità, ed iniziò a spingersi nella sua intimità con violenza e secche, continuando a baciare, mordere, succhiare il collo della ragazza.
Le mani di quest'ultima iniziarono a graffiare la schiena perfetta e muscolosa.

Quando iniziò a mugolare, Minseok intuì di avere colpito il punto più sensibile della donna, e aumentò il ritmo dei sui affondi.
Y/N, ormai al limite, affondò le sue unghie nella carne del ragazzo, producendo un grido acuto quando raggiunse l'orgasmo.
Dopo qualche spinta lenta e secca, il ragazzo si riversò dentro di lei, accasciandosi sul materasso sfinito ed appagato.

I respiri ancora affannati, i cuori che battono all'impazzata, e tutta la tensione sessuale che era stata consumata lasciò spazio agli sguardi e alle carezze tenere, che rendevano così dolce quell'idol chiamato Xiumin.

«Ben tornato a casa Minseok!»

Disse Y/N, per poi baciarlo dolcemente a accoccolarsi sul suo petto.

 

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Capitolo 11
*** Unexpected Surprise- D.O. ***


Unexpected Surprise
 

 

Il freddo inverno che si era manifestato una settimana prima con dei candidi e graziosi fiocchi di neve, che avevano quasi bloccato una metropoli attiva e scintillante come era Seoul. La neve che cadde in quei 7 giorni regalava alla città un aspetto quasi incantato.

Insieme alla neve, ogni angolo di Seoul si era riempito di manifesti e video che celebravano il compleanno di un Idol. La data che appariva era 12.01.21, e la faccia che accompagnava quei numeri era assai ben noto alla giovane Y/N.
D.O. degli EXO non era solo un cantante e un attore di successo, ma da diversi anni era l'anima gemella della ragazza che si era trasferita dall'Italia in Corea per aprire il suo ristorante, nella quale proponeva la cucina tipica della sua regione d'origine.

Come ogni pomeriggio Y/N si recava al locale, nonostante aprisse solo la notte, per controllare che cucina e sala fossero in perfetto ordine, e per assaporare il miglior espresso di Apgujeong-dong, uno dei quartiere nel quale risiedevano molte celbrità.

Non appena si tolse il pesante cappotto e la sciarpa, azionò la macchina da caffè, vide una figura vestita di nero dalla testa ai piedi, con mascherina e visiera, immobile sulla soglia della cucina. Sobbalzò, producendo un leggero urlettino.
L'altro preoccupato le si avvicinò, potendo rivelare finalmente alla ragazza la sua identità.
Due occhi grandi e tondeggianti color cioccolato la guardavano con preoccupazione, e quella voce profonda e calda del giovane disse:«Scusa, non volevo spaventarti»

«Soo? Cosa ci fai qui?»

«Non sei felice di vedermi?»

«Togliti questa dannata mascherina e baciami»

E così, con un movimento rapido Y/N abbassò la mascherina dell'altro e lo baciò.Un bacio lento e desiderato. Alla ragazza era mancate da morire quelle carnose labbra a forma di cuore, era mesi che non ne sentiva la morbidezza e il sapore.Kyungsoo fu il primo a staccarsi con un sonoro schiocco, guardava il viso della sua amata che tanto gli era mancato regalandogli uno dei suoi più bei sorrisi.

«Ciao» surrurrò lui sfegando la punta del naso con quella di Y/N.

«Ciao» sospirò lei guardandolo con amore.

«Mi offriresti un caffè?»

«Certo. Doppio schiumato in tazza grande?»


 

Seduti in un piccolo tavola nella cucina del ristorante, i due fidanzati parlavano del più e del meno davanti a quel liquido, nero e bollente, ricco di caffeina

«Allora come mai questa licenza straordinaria? Non dovevi terminare il servizio il 25?»

«Si, ma capita spesso a noi VIP che ci concedano le ultime “vacanze”- disse facendo il segno delle virgolette- proprio sul finire del servizio militare»

Rispose pacatamente il cantante, per poi guardare il suo caffè e mormorare quasi imbarazzato.

«Non ti ho detto nulla per farti una sorpresa.»

Do Kyungsoo era così non ti diceva ti amo o ti dava nomignoli affettuosi, ma ti dimostrava i suoi sentimenti con tanti piccoli gesti, che facevano arrossire lui stesso da quanto erano romantici.

«Guarda una parte di me ti prenderebbe a pugni, per avermelo tenuto nascosto e per avermi fatto prendere un colpo.»

«E l'altra parte?»

Sussurrò Kyungsoo con un sorrisetto malizioso, prima di lambirle con passione le labbra di Y/N.
La ragazza legò le braccia al collo di lui, inserendo con lentezza la lingua nella bocca dell'altro iniziando ad esplorarla e a lottare con la sua gemella. Il tutto fece mancare quasi il respiro a Kyungsoo, che si staccò ansimante da lei.

«Se fai così non resisto»

«E chi ti dice che devi resistere»

Velocemente si posizionò a cavalcioni dell'altro, continuando a baciarlo in quel modo così voglioso, quasi osceno, che dimostrò all'Idol quanto la sua ragazza lo desiderasse.
Iniziò a muovere lentamente il bacino, facendo aumentare l'eccitazione in DO, che prontamente affondo le sue mai nel fondo schiena della ragazza; da mesi non sentiva il calore e il profumo della pelle di Y/N, e quella situazione lo stava facendo esplodere.

«Y/N-sospirò il ragazzo nella bocca dell'altra- Se continui così potrei prenderti su questo tavolo»

«Non sarebbe la prima volta che lo facciamo in posti insoliti»

Disse lei maliziosamente. E quella frase fece scattare il ragazzo, che per poco non strappò via i jeans a Y/N, regalandole dei baci intimi che fecero fremere dal piacere la giovane. Poi tutto fu passione, ansiti e gemiti, di un cigolio ligneo che dettava le spinte vogliose del ragazzo.

Do Kyungsoo poteva sembrare un dolce e tenero pinguino, ma in realtà era un feroce leopardo delle nevi pronto a saltare addosso alla sua preda; e quando la passione si risvegliava in lui doveva essere consumata subito.

 

«Ho un'altra sorpresa per te»

Esclamò mentre entrambi erano nel bagno di servizio a rinfrescarsi.

Prese Y/N per mano conducendola nella sala e ordinandole di tenere gli occhi chiusi.

«Tadan!»

Appena udita quella parola la ragazza aprì gli occhi e un “Oh” di stupore uscì dalle sue labbra.

Al centro della sala un tavolo era ben apparecchiato, con candele e un piccolo centrotavola floreale.

«In questo locale ho passato uno dei più bei compleanni della mia vita. Perciò volevo festeggiare nuovamente con te, qui. Anche se con un giorno di ritardo»

Disse mentre la faceva accomodare e le versava un bicchiere di vino.

«Ma...come hai fatto?»

«I tuoi camerieri mi hanno aiutato in tutto. Ah e ovviamente oggi il locale sarà chiuso»

«Oh mio Dio! Il mio fidanzato ha affittato un ristorante solo per noi due- commentò Y/N facendo la finta oca- Peccato che il locale sia mio, e non hai speso un becco di un quattrino. Sei troppo spilorcio DO»

Il ragazzo rise sotto i baffi, mentre appoggiava davanti a Y/N una grande closh argentea

«Anatra all'arancia»esclamò Kyungsoo tutto contento.

Anatra all'arancia... mormorò dubbiosa Y/N.

Con la mente ritornò al 12 gennaio di anni prima, e si ricordò benissimo che quello non era il piatto che avevano consumato insieme.

«L'hai preparata ad un'altra» sbottò seria.

«Come?»

«L'anatra l'hai mangiata con un'altra. Sei stata con un'altra?»

Chiese con tono alto e alterato, e appena Kyungsoorispose negativamente un sonoro schiaffò colpì la sua guanci

«Si1 Sei stato con un'altra. Sai mi ricordo benissimo quel giorno. Ero incasinata con i preparativi del locale. L'elettricista era sparito così come l'imbianchino. Ricordo che chiamasti gli altri per aiutarmi, Chanyeol ha montato ogni singola lampadina di questo posto. Sai ricordo che non c'erano nemmeno i bicchieri»

Y/N prese il bicchiere e lo lanciò contro Kyungsoo, che lentamente indietreggiava spaventato.

«I fiori»

Prese il centrotavola floreale, scagliandolo anch'esso contro il ragazzo

«Non c'era nemmeno il tavolo!»

Con impeto rovesciò il tavolo, facendo cadere le stoviglie a terra. Il povero DO riuscì a salvare la closh e il suo contenuto, cadendo però di sedere sul pavimento.

«Io mi ricordo che tu mi portasti un panino con prosciutto, e mi sembrò la cosa più buona del modo in quel momento, oltre al fatto che fosse una delle cose più romantiche che abbiano fatto per me. Poi abbiamo fatto l'amore tutta la notte su questo pavimento. E ORA DIMMI CHI CAZZO É QUESTA TROIA!»

All'urlo rabbioso e isterico di Y/N si un'unì un altro schiaffo. La sua rabbia si trasformò in pentimento quando vide Kyungsoo mostrargli il contenuto di quella campana metallica. Un panino con prosciutto.

«Volevo farti uno scherzo, dato che tutti mi dite che sono troppo serio. Ma non mi aspettavo questa reazione.»

«Io...Io... oddio Soo, mi dispiace... pensavo volessi lasciarmi. Non so come scusarmi»

Rispose quasi in lacrime Y/N, riempendo di baci il viso dell'altro, che la guardava con sguardo malizioso e un sorrisino sghembo.

«Tranquilla. Più tardi riceverai una bella punizione»

Mormorò, per poi avventarsi sulle labbra di Y/N, e nel mentre sculacciava con forza il suo fondoschiena.

















 
Angolo Autrice:
Ed eccomi qui.
Sempre in ritardo nel festeggiare i compleanno dei nostri amati EXO.
Manca poco al rientro di Soo, e ho voluto celebralo con questa piccola oneshot.
Spero vi piaccia.
Come sempre lasciate un commentino.
W.W

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Capitolo 12
*** ❤️S. Valentine's special ❤️ LAY ***


❤️S. Valentine's special ❤️ LAY


 

12 Febbraio,
Aeroporto di Pechino

 

Lay! Uno sguardo qui!

Lay! Lay! Per favore guarda qui!

Lay! Lay! Lay!

Questo era quello che le orecchie di Lay sentivano ad ogni evento,mentre le sue pupille si restringevano sotto la luce accecante dei flash.

Quando era ancora liceale una zingara gli lesse le carte. Era un'attrazione di un luna-park, e spinto dalla curiosità e dalla frenesia degli amici si sedette davanti a quella donna che gli disse che il suo futuro sarebbe stato ricco di successi.

Allora l'ancora sconosciuto Zhang Yixing non ci diede molto peso,pentendosi di aver speso 150 yuan* per una simile fesseria.
In realtà la zingara ci aveva visto bene!
Yixing ebbe una carriera florida. Non solo era il membro di uno dei più famosi gruppi K-pop; ma era anche ballerino, modello e attore, scriveva, suonava e produceva la sua musica. Un'artista completo!

Tuttavia in quel modo dorato mancava qualcosa, o meglio qualcuno;una persona che potesse supportarlo con un semplice sorriso e consolarlo nei momenti bui con un caldo abbraccio.

Certo aveva i suoi amici, la famiglia, i suoi fan, ma gli mancava una compagna di vita.

"L'amore arriverà inaspettato, il destino te lo mostrerà per ben due volte."

Aveva avuto una speranza, un piccolo barlume di aver incontrato una persona speciale, durante l'ultimo servizio fotografico per il brand Calvin Klein.

Il fotografo impossibilitato a recarsi sul set, mandò la sua assistente, una giovane ragazza italiana che colpì Yixing per la sua delicatezza nel rivolgersi a tutti, e per la sua timidezza nel scattargli delle foto in intimo. Per quei due giorni di set, i due parlottarono un po', e quel poco bastò a Yixing per sviluppare per quella ragazza un'infatuazione.

Le settimane passarono, Yixing continuava la sua vita da vip.

Ogni tanto gli tornò alla mente quella ragazza che aveva conosciuto per caso. Aveva chiesto all'agenzia fotografica il suo indirizzo, ma la segretaria disse che per questioni di privacy non poteva dare tali informazioni. Aveva provato a rintracciarla sui social, ma tutto fu stato inutile.

«Mr. Zhang!?»

Lo richiamò una voce. Il corvino si girò e ritrovandosi davanti una donna di mezz'età con un tailleur scuro scuro indossa. Riconobbe subito in lei una hostess che l'avrebbe accompagnato nella sala vip. L'ennesimo volo da prendere. Ormai il cinese era abituato a spostarsi di città in città, di nazione in nazione, ma non si abituò mai a rimanere relegato nell'area vip degli aeroporti. Certo ci fossero stati i ragazzi con lui il tempo sarebbe passato velocemente, ma in solitaria gli piaceva sgattaiolare da quella sala e mischiarsi tra la gente comune.

Incappucciato e con laclassica mascherina a nascondergli il volto, Yixing girovagavanell'ampia sala d'attesa dove vi erano coppie che si scambiavanodolci effusioni, mamme che ripetevano ai figli se avessero presotutto l'occorrente, gruppi di giovani eccitati per la partenza, ebusiness man isterici che digitavano mail o rispondevano a chiamatedi lavoro. 

Si sedette in una panchina adosservare quella gente, a qualche posto di distanza una ragazzaguardava lo schermo del suo pc sorridendo di tanto in tanto. Lay sifermò ad osservarla, rendendosi conto nel giro di pochi istanti chequella ragazza era la fotografa del photoshoot.

«Ciao! Ci conosciamo?»chiese lui con voce allegra.

«Non credo» sputò lei acida, per poi concentrarsi nuovamente davanti al suo pc.

Dispiaciuto da una tale risposta, Yixing si abbassò la maschera e continuò: «Sicura che non ci siamo già visti?»

La ragazza si girò infastidita, pronta a mandare quel giovane mascherato a quel paese, ma quando riconobbe in lui la persona di LAY degli EXO sgranò gli occhi e si scusò immediatamente.

«Oh tranquilla, l'ultimavolta che ci siamo visti ero praticamente nudo»

A quella frase la ragazza siimbarazzò un poco, ricordandosi del servizio foto grafico fattoall'Idol con solo dei boxer addosso. In effetti si sentìterribilmente in imbarazzo quel giorno sul set, anche se Yixing cercava di farla rilassare parlottando del più e del meno.

«Scusa, mi ricordi il tuo nome? Non me lo ricordo»

«Y/N»

Il cinese lo ripeté un paio di volte, per lui era difficile articolare un nome italiano.

«Posso sapere al causa del tuo bellissimo sorriso?»

«Stavo guardando le foto scattate il mese scorso in Tailandia. Sai dopo che abbiamo finito il tuo servizio fotografico, il mio capo ha preso un altro lavoro, per un brand di costumi molto famoso»

«Ma siamo a Febbraio?»

«Si lo so, ma i servizi fotografici per i bikini si fanno in mete esotiche come Polinesia, Hawaii, Maldive» spiegò la ragazza.

«Beh quella non mi sembra una modella in bikini»

Disse Yixing indicando il computer, nel quale vi era la foto di un bellissimo tramonto in una baia tailandese.

Y/N iniziò a mostrare le foto che aveva fatto durante il suo soggiorno in Tailandia, passando poi farle visionare alcuni scorci di città europee, rubati durante i suoi viaggi, per finire poi alle foto di Pechino, città nella quale i due si erano conosciuti quasi un mese prima.

«Wow Y/N, se davvero brava. Capisco perchè fai questo lavoro.»

«Grazie, ma questo non è il mio vero lavoro sono assistente fotografa. Cioè il progetto è quello di diventare una fotografa vera. Sto lavorando per cercare uno spazio e aprire una mia mostra. Lavorare per quest'agenzia è sicuramente bello, conosci un sacco di celebrità, talvolta ti contattano per le fashion week, ma io voglio essere altro. Io voglio fare altro.»

«Oh beh, vedo che lo sai fare molto bene. Non posso far altro che augurarti in bocca al lupo!»

I due iniziarono a parlare del più e del meno, fino ad arrivare alla carriera di Lay. Mentre il cinese parlava di musica e danza, Y/N lo guardava rapita, perdendosi in ogni minimo dettaglio del suo volto, concentrandosi sulla graziosa fossetta che si formava sul volto di Yixing ogni volta che sorrideva.

Quant'è carino. Pensò  lei sospirando.

L'atmosfera tra i due, che pian piano diventava più intima venne interrotta dalla fastidiosa voce metallica che comunicava la cancellazione di tutti i voli a causa di una tormenta di neve abbattutasi sulla città.

«Oh no...» mormorò disperata Y/N. «Io contavo di tornare in Italia domani, avevo un impegno domenica»

«Oh mi dispiace... dovrai passare San Valentino lontano dal tuo fidanzato» disse senza pensare il cinese, pentendosi subito dopo della frase che aveva detto.

«Perchè quando è san Valentino?» chiese la ragazza con un'espressione corrucciata involto.

«Questa domenica»

«Ah chissene. Non ho un ragazzo, avevo impegni familiari importanti però»

Il sentire che fosse single fece scalpitare un po' il cuore del ragazzo, rendendolo leggermente euforico.

Entrambi presero i loro bagagli e si diressero verso l'uscita dell'aeroporto. Y/N cercava un taxi libero, ma le sarebbe dispiaciuto lasciarsi così con quel ragazzo tanto gentile che aveva ascoltato i suoi vaneggi e suo sogni futuri.

Doveri chiedergli forse il numero?

Anche Yixing si domandava la stessa cosa, ma non sapeva come porre la domanda, così imbarazzato come un bambino alla sua prima cotta si fece coraggio e le disse:

«Senti so che se giù per il volo cancellato... però se ti va c'è una ramen house a qualche isolato da qui... non so se tu hai voglia possiam...»

«SI!- rispose le con fin troppo entusiasmo- Si, mi piacerebbe molto piacere passare ancora unpo' di tempo con te».
 

14Febbraio, molti anni dopo.

In un grande capannone a pochi metri dall'aeroporto, riqualificato e reso meravigliosa da luci e musica soffusa, si teneva una mostra fotografica.

Yixing era stato invitato come ospite d'onore, anche perchè il suo volto era presente in uno degli scatti presenti in sala. Uno scatto rubato, che ritraeva l'idol sorridente mentre mescolava una scodella di ramen.

«Ancora tu?» disse una voce femminile alle sue spalle.

«Già, è piccolo il mondo?»

«Volevo fare due passi, un mio amico mi ha detto di questa mostra.»

«Ti piace? Che ne pensi?»

«Wow. Non pensavo che un ritratto fotografico potesse dare tante emozioni. E poi è curata nei minimi dettagli»

«Vorresti conoscere l'autore?»

«Si, so che è una donna, non so magari mi potresti dare il suo numero?»

Disse avvicinandosi alla ragazza, cingendogli i fianchi e baciandola con passione.

«Sei riuscita a realizzare il tuo scopo amore mio. Non sai quanto sono fiero di te.»

«Io ringrazio te, perchè senza di te tutto ciò non sarebbe stato possibile.»

«Che ne dici di scappare da questa folla? Ci facciamo due passi e andiamo in quella ramen house che ti piace tanto? Vedere quella foto mi ha messo fame»

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Capitolo 13
*** ❤️S. Valentine's special ❤️ KAI ***


❤️S. Valentine's special ❤️ KAI


 

KimJongin, in arte KAI.
L'idol, il ballerino, il modello, ilcantante dalla pelle ambrata e dal corpo scultoreo.
Colui che sulpalco regala alle fan emozioni con le sue movenze sexye con i suoi sguardi da macho, facendole quasiorgasmare.
Colui che aveva sconvolto il fandom, per ben 2 volte,con le sue relazioni con altre Idol, altrettanto belle e famose.
Inrealtà Jongin era un ragazzo normale, che si impegnava anima e corponel suo lavoro, che amava la sua famiglia e i suoi hyung. Un ragazzotimido e riservato, che si imbarazza a chiedere ad una ragazza diuscire, per paura di essere rifiutato.

«Allora? Glielo hai detto?»

Chiese Taemin, migliore amico di Jongin fin dai tempi in cui era un trainee, mentre eseguiva il suo stretching post allenamento.

«No.» Mormorò il più piccolo a capo basso mentre si torturava le dita delle mani. 

«Porca miseria! Sei mesi che le sbavi dietro, la fissi, la seguì, manco fossi uno stalker».

«E cosa dovrei fare? Andare da lei e dirle "Hey ti va di prendere un caffè insieme?". Non ho confidenza.»

«Si devi dirle esattamente così. E poi sei un bugiardo, vi ho vistoparlare spesso in queste ultime settimane»

Taemin bevve un sorso d'acqua e si mise a sistemare il suo borsone continuando il discorso.

«Ho visto che quando é venuta a trovare Seoyoung sia alle prove di IDEA, che Mmmm, avete parlato.»

«Sima erano presenti Seoyoung e anche Haley, e le poche parole che ho detto riguardavano danza e coreografie. Sempre quando non balbetto»

«Sei diventato così vuoto di argomenti Kim Jongin?»

Taemin mise il borsone in spalla e uscì dalla sala prove, seguito da un pensieroso Jongin che non sapeva come fare.

«Comunque Nini, sei mesi che chiedi consiglio a me, a Sehunnie e Kyungsoo. Tutti ti stiamo dicendo la stessa cosa. Non capisco di cosa tu abbia paura.»

Di tutto! In particolare della figuraccia che farò dopo un suo rfiuto.

Mentre i 2 ballerini si avvicinavano all'andito vicino all'ascensore, notarono una figura femminile davanti ad essa intenta ad inviare un messaggio.

É lei! Pensò Immediatamente Jongin.

Infatti L'oggetto della conversazione fra i due idol, nonché cotta di Jongin era davanti a loro.

Y/N era una giovane coreografa italiana, che dopo aver ballato in vari e compagnie importanti a livello mondiale, vinse un'audizione alla SM come ballerina; nel giro un paio d'anni ballò insieme ai principali gruppi dell'agenzia, fino a diventare lei stessa coreografa del nuovo gruppo femminile.

«Non fare lo stupido ragazzino e cammina, non morde.»

Disse Taemin mentre afferrava il braccio al minore aumentando il passo e salutando la ragazza allegramente.

«Hey Y/N, come stai? Come mai in agenzia? Oggi non era il tuo giorno libero»

«Ciao ragazzi! Dovevo rivedere una coreografia con Karina, una cosa veloce.»

Rispose lei allegramente dopo averli salutati entrambe con l'allegria che la caratterizzava. Mentre Taemin cercava di avviare una conversazione nella quale voleva introdurre anche Jongin, un brontolio proveniente dallo stomaco di Y/N

«Scusate. Ho mangiato uno yogurt per pranzo e poi sono corsa qui» disse timidamente la giovane toccandosi lo stomaco.

«Oh davvero? Sai anche Jongin mi ha detto che aveva fame»

Si affrettò a dire mentre

«Magari potete andare a prendere qualcosa da mangiare insieme. Io verrei con voi, ma devo riposare. Magari organizziamo prossimamente tutti insieme che ne dite? Ora devo scappare, ci sentiamo»

Detto ciò il ballerino degli Shinee scomparve nel nulla lasciando un po' confusa Y/N e in preda al panico Jongin che, non sapendo cosa dovesse fare in quel momento, pregò che il suo potere del teletrasporto potesse essere vero per sfuggire a quella situazione.

«Beh, allora che si fa?»

Chiese titubante Y/N, che guardava distrattamente vari punti nella stanza, mentre attendeva una risposta da parte di quel ragazzo così incredibilmente bello.

«Oh, si. Se hai altri impegni possiamo rimandar con gli altri. Io non mi offendo»

«Nononono, assolutamente mi farebbe piacere mangiare un boccone con te. Così magari ci conosciamo meglio»
Si affrettò a dire Jongin, con tutto il coraggio che aveva in corpo, ricevendo un sincero sorriso da parte di quella ragazza che le piaceva.

Dopo esser scesi nell'enorme parcheggio sottostante all'agenzia. Y/N propose di prendere la sua macchina, ma l'idol glielo impedì dicendo che la sua aveva i vetri oscurati, e comunque l'avrebbe riaccompagnata a casa illesa. 
La ragazza  propose di andare in una griglieria nella periferia, assai meno affollata rispetto ai quartieri universitari.
Jongin apprezzo immensamente quel gesto, poiché  andari in quartieri come Hongdae o Itaewon, che non solo pullulavano di giovani che l'avrebbero riconosciuto, ma soprattutto vi erano paparazzi in ogni angolo pronti a cercare lo scandalo.  

I due ballerini arrivarono davanti ad una tipica casetta coreana, con un'insegna un pò sbiadita che indicava "GRILL & BARBEQUE",  appena varcata la soglia i due vennero accolti da un'anziana signora che salutò allegramente Y/N, facendo intuire a Jongin che fosse una cliente abituale.

 Dopo essersi accomodati al tavolo e aver visionato i menù, la ragazza chiese con titubanza: «Ti piace?» 

«Va benissimo, mi piace andare in piccoli ristoranti conosciuti. Potrei tornarci quando mi annoio dei lussuosi ristoranti stellati che tendo a frequentare»

Il primo quarto d'ora parlarono esclusivamente delle pietanze che proponeva il menù, ed una volta arrivati al tavolo i loro ordini calò il silenzio.

«Posso farti una confidenza?» chiese Y/N iniziando a mangiare.

«Tu sei il primo che ho notato del tuo gruppo. Sai ho sempre seguito un pò di Kpop, a voi ho conosciuto con il video "Call me Baby" eri così bello e carismatico, che quando la camera si concentrava su di te gli altri sparivano. Mi sei piaciuto dal primo istante che ti ho visto. Poi il destino mi ha portato a lavorare all'SM, non sai quante volte ti ho spiato mentre provavi, o facevi dei freestyle tutti. Sei veramente un ballerino talentuoso Jongin, forse avevo una cotta per te all'inizio. Inoltre non incarni l'idea di idol che mi ero fatta.»

«Perchè che idea ti eri fatta?»

«Sai da noi in Italia, in occidente in generale, quando sei famoso diventi automaticamente arrogante, spocchioso. Un vero stronzo. Tu e anche gli altri ragazzi siete così semplici, molto gentili, rispettate il lavoro di tutti. poi con i trainee siete dolcissimi. siete delle persone fantastiche oltre che dei grandi professionisti»

Jongin ringraziò, trovando quel discordo un meraviglioso complimento, e azzardò una domanda: «Quindi ti piacevo tempo fa?»

«Mi piaci ancora!»

Y/N si maledì dandosi della stupida, mordendosi la lingua. non avrebbe mai dovuto "confessare" questo fatto a nessuno, tantomeno all'oggetto del suo desiderio.
Sentendo quella confessione Jongin si sentì avvampare, porse c'era speranza per un secondo appuntamento.

«Anche tu mi piaci- mormorò-Sei una ragazza così affascinante, spigliata, piena di argomenti... quando tu entri in una stanza tutti si girano a guardarti e ti vengono incontro, un pò ti invidio sai?»

«Perchè mai? Anche tu quanto entri in una stanza tutti si girano, e poi hai tanti argomenti di cui parlare, non sminuirti. Mi ricordo benissimo che il mio primo giorno come ballerina, ti avevano detto che ero Italiana, e ti sei avvicinato e mi ha parlato dei tuoi brevi viaggi nel mio paese...»

Jongin guardava l'emozione che Y/N metteva in quel racconto, che lui aveva completamente rimosso dalla sua testa.
Nel corso della serata la ragazza nominò anche i nipoti del ballerino, e riuscirono a parlare di più argomenti, facendo crescere tra loro una sorta di chimica particolare.

«Grazie della serata, e della cena. Non avresti dovuto pagare tu.

 

isse Y/N a Jongin, mentre si avvicinavano al portone del grigio palazzo nella quale la ragazza abitava.

«Mi ha fatto piacere passare del tempo con te» Erano mesi che non vedevo l'ora di farlo!

«Sai, sono sempre stata diffidente con i ragazzi coreani. Tutti si avvicinano a me solo perchè sono straniera, e quindi pensano sia una facile, ma con te è stato diverso. Come se tu mi ascoltassi senza secondi fini.»

«Beh siamo colleghi, volevo conoscerti meglio.» sorridendo.

«Oh grazie per paragonarmi ad un tu collega, ne sono onorata»

L'aria particolarmente frizzante, che li aveva accompagnati per gran parte della serata, si ripresentò nuovamente tra i due, facendo brillare gli occhi di entrambe

«Senti ti andrebbe di salire a prendere un caffè?»

«Grazie, ma è tardi domani ho prove e vorrei riposare. »
Ammise a malincuore, avrebbe voluto passare ancora del tempo con quella ragazza, e perchè no, magari assaporare quelle labbra così perfette.

Y/N lo ringraziò nuovamente, accarezzando il viso perfetto di Jongin, che chiuse gli occhi a quel contatto per poi poggiare le sue carnose labbra sul palmo della mano della ragazza.
Lentamente il suo viso si avvicinò a quello di lei, le loro labbra si sfiorarono e si unirono in un dolce bacio.
Appena Jongin si staccò da Y/N, ci fu un gioco di sguardi, una scintilla che fece prendere il controllo ad entrambi.

Y/N si trovava con le spalle al muro, le gambe incociate intorno al torso perfetto di Jongin e le mani che vagavano su quelli addominali da DIo greco; lui invece era troppo concentrato a baciarla in un modo quasi selvaggio, palpandole un seno.

«L'offerta di quel caffè è ancora valida?» chiese con il fiato corto

C'è da dire che, una volta giunti nell'appartamento, quel caffè lo bevvero insieme l'indomani mattina, dopo una meravigliosa notte passata tra le lenzuola.


 

form Y/N to TAEMIN
Grazie infinite per avermi organizzato
un "appuntamento al buio" con Jongin.
Ti sarò debitrice a vita!!
Più tardi ti chiamo e ti racconto.

 

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Capitolo 14
*** ❤️S. Valentine's special ❤️ - SEHUN&co. ***



 

❤️S. Valentine's special ❤️ - SEHUN&co.



 

ATTENZIONE: la seguente storia contiene un tale livello di trash che potrebbe danneggiare la vostra salute, inoltre è una cosa senza senso non so nemmeno perchè la sto pubblicando Attenti voi che leggete!

 

«Allora ti è piacito il mio regalo?»
Chiese curioso Sehun, immaginando la ragazza dall'altra parte del telefono con il babydoll rosso fuoco che le aveva fatto recapitare a casa, insieme ad un enorme mazzo di rose rosse.

«...è un pò troppo hot...» commentò lei.

«Beh diciamo che speravo di vedertelo addosso stanotte, cenetta romantica io e te?» mormorò il ragazzo con fare da piacione, immaginandosi già una notte passione con lei.

«mmm... non mi sembra il caso...»

«Dai Haneul, non fare la difficile è solo una cena. Ho il dormitorio libero, nessuno ci disturberà».

«No oppa, non credo sia opportuno!» sputò la ragazza acida.

«Giuro che non ti tocco nemmeno con un fiore» piagnucolò lui, sperando di convincerla.

«Ho detto di no, ci frequentiamo da poco, e poi il san Valentino lo passo con le mie amiche, e poi lo so che mi inviti da te solo per fare sesso»

Sehun, dopo aver salutato velocemente la ragazza riagganciò, buttando il cellulare con fare rabbioso sul divano.

Oh Sehun  il maknae degli EXO. Un odei ragazzi più amati e desiderati della Corea.
Alto, bello, con un'espressione indecifrabile che talvolta si apriva in un timido sorriso, quel sorriso che faceva cadere ai piedi milioni di ragazze.

Oh Sehun era un ragazzo che odiava San Valentino. Odiava quel simbolo smielatamente commerciale che era diventato, con un continuo bombardamento di cuori rossi e rosa in ogni dove per una settimana.  Ma pur di far felice quella che al momento poteva diventare la sua "fidanzata" era disposto a spendere fior di milioni in regali,  cene a lume di candela, nella speranza di riuscire ad avere qualcosa in cambio.

Quell'anno l'odiò quella festa ancor più poiché i suoi hyung l'avevano lasciato da solo, in più Haneul, la ragazza con la quale si stava frequentando l'aveva lasciato a bocca asciutta declinando poco carinamente il suo invito; ognuno dei suoi amici aveva trovato una compagna con la quale passare quella sdolcinata festività, e lui si era ritrovato da solo.

Annoiato dopo aver giocato alla PlayStation,  essersi masturbato dopo aver guardato qualche porno, entro su Instagram, tra i vari post molti parlavano di "fan fiction".

Andò sul motore di ricerca e clicco sul sito più famoso, quello che avevano nominato molte fan nei loro post e nelle loro Stories.

Si iscrisse con un nome fasulloLove_Sehunina94 ed iniziò a scrollare la gallery con varie storie degli EXO iniziando così a leggerne qualcuna.

Alcune erano proprio banali, scritte con i piedi, con i classici triangolini amorosi che si vivono a scuola; altre invece le trovava interessanti, la trama e la scrittura sembravano create da un professionista, invece erano scritte da delle EXO-L poco più che adolescenti.

Entrò poi nella sezione ship, e lisi scandalizzò un pò.

Non tanto perchè si scriveva di relazioni sessuali tra ma si parlava di sesso torrido, bondage, BSDM e altre cose che potevano fare concorrenza al porno che aveva guardato un'ora prima.

Passò tutta la notte a leggere quelle storie fittizie, i cui protagonisti avevano la fisionomia degli EXO, appassionandosi e tifando per le varie copie.

 

Il sole di mezzogiorno era alto sul cielo di Seoul, ed illuminava con una calda e brillante luce il dormitorio EXO, luogo nella quale  pian piano i suoi membri rincasarono uno ad uno ed iniziarono a raccontarsi le loro focose avventure della notte precedente.

«Ma Sehunnie dov'è?» chiese Kyungsoo mentre poggiava un vassoio di pasticcini sul tavolo.

«Forse sta ancora dormendo» mormorò Baekhyun versandosi della spremuta.
«SEUHN-AH!»
Lo richiamò più volte il suo hyung più rumoroso.

Dopo vari richiami , il piccolo del gruppo fece il suo ingresso in sala, avvolto nel suo morbido e caldo piumone; ancora mezzo addormentato si accomodò fra i suoi amici e poggiò la testa sul tavolo mormorando quello che doveva esse un "Buongiorno"

«Ragazzi, mi sa che quello che ha fatto faville è stato il nostro maknae» ridacchiò Jongin, appena rincasato.

«Come mai così stanco? Hai scopato di brutto vero? La tipa è ancora aletto?»

Queste erano alcune delle domande che i membri del gruppo avevano rivolto a Sehun, e quell'entusiasmo che colorava i volti dei ragazzi svanì quando Sehun confidò loro di aver passato la notte a leggere delle storie che riguardavano loro.

«Mi sono iscritto a questo sito di FanFiction, cioè storie i cui protagonisti sono personaggi famosi. Alcune sono davvero belle.» disse mentre sbadigliava e si stiracchiava.

«Sehun-ah ti sei trasformata in una quindicenne con gli ormoni a palla?»

«No... Ma è stato un passatempo interessante. Per esempio sapete che fanno delle ship tra di noi?»

«Si, le ho notate a molti concerti» disse Baekhyun con fare annoiato.

«Ecco ho capito che quelle che vanno per la maggiore sono la ChanBaek, la KaiSoo e HunHan, formata da me e Luhan»

«Hey io non ho una storia con Soo» sbottò Jongin.

«Moretto stai calmo, ma chi te s'incula!- ribattè Kyungsoo- e poi perchè a te mettono in coppia con Luhan?»

«Non lo so... Talvolta capito in coppia anche con Kai e Baekhyun, solitamente sono il loro amante».

Baekhyun rimaneva in silenzio a fissare quelle righe di parole, mentre Sehun continuava a spiegare tutti i dettagli più scandalosi delle storie che aveva letto.
Nel salone fece il suo ingresso Minseok, uno dei pochi ad avere una casa tutta sua che condivideva con la sua dolce metà.
Entrato nel salone e vedendo i ragazzi intenti a leggere qualcosa sul cellulare domandò

«Seite entrati nel mondo delle fan fiction?» chiese Minseok, rincasato da poco.

«Hyung come fai a conoscerle?»

«Quand'ero all'università ero con una ragazza che leggeva queste storie sui SuperJunior e su Harry Potter.» disse scrollando le spalle e scegliendo con cura il pasticcino che avrebbe mangiato qualche secondo dopo.

«Si Minseok-hyung, tu fai coppia con Jongdae e fate la XiuChen» 

«Ooookkk. Non me ne frega nulla di sapere chi scopa chi, soprattutto se riguarda me e il mio migliore amico. Sono venuto qui solo per salutarvi e temporeggiare prima di andare a prendere  Francine  al lavoro».

«Ciao Ragazzi!»
Il vocione roco di Chanyeol riempì la stanza, ma il gigante non fece in tempo ad avvicinarsi ai suoi amici che subito venne attaccato da Baekhyun, che in modo isterico disse:

«PARK CHANYEOL, STAI LONTANO DA ME. CAMBIA CAMERA NON TI VOGLIO  COME COMPAGNI DI STANZA!»

«Ma cosa...? Baek sei impazzito?» disse sconvolto e spaventato.

«IO IL MIO CULO NON TE LO DO!!!» ed iniziò ad inveire in malo modo sul più grande.

«Perchè devo essere sempre io quello che sta sotto, sono abbastanza mascolino.» si ripeteva Kyungsoo mentre si teneva la testa tra le mani.

«Tranquillo Soo. Io ti voglio bene anche se sei passivo.» commentò Jongin, ricevendo delle sberle e delle parolacce da parte del maggiore.

Sehun guardava quella scena e ridacchiava, mentre Minseok desiderava raggiungere Junmeyon e Jongdae  al militare quando accadevano questi teatrini.

«Ma tu non avevi una ragazza?»

«SI Haneul, ma nulla di ufficiale. Cioè usciamo da qualche mese, lei mi piace, però boh.»

«E come mai ieri non siete usciti?»

«Perchè ha paura del contatto fisico.  Dopo che è stata lasciata dal suo fidanzato, tende a chiudersi un pò a riccio, usciamo da 5 mesi e l'unica cosa che sono riuscito a fare oltre baciarla è stata toccarle il sedere e palparle il seno. Anzi la scorsa settimana siamo andati oltre, mi ha fatto una sega mentre ci stavamo baciavamo in macchina, così dal nulla. E poi è diventata schiva e acida nei miei confronti» 

«Beh sarà una situazione nuova per lei. Dalle tempo, sarà lei a venire da te. però tu evita di essere troppo esplicito! Ci manca  solo che tu le abbia regalato un vibratore per San Valentino»

«In realtà le ho preso un babydoll»

Minseok si schiaffò una mano in faccia, pensando che quello spilungone al suo fianco fosse davvero un adolescente ormonato che pensa solo al sesso.
La suoneria del cellurare di Sehun interruppe quelle emozionante conversazione.
La notivica segna un messaggio vocale proprio da Haneul.

«Hey oppa ciao... Ehm, scusa per ieri, so di non essere stata molto carina. Però mi chiedevo se domani fossi libero a cena, sai potremmo magiare qualcosa insieme, qui da me, sono sola in casa, magari potrei indossare il babydoll... eh si ecco volevo farmi perdonare da te. Fammi sapere. Ciao»

Sehun sorrise appena sentì la voce leggermente imbarazzata della ragazza, ma il suo spirito da latin lover ebbe la meglio pensando a tutte le cose cose perverse che avrebbe potuto farle durante quella cena.

 

 

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Capitolo 15
*** Mr. Kim -XIUMIN ***



Mr. Kim - XIUMIN



«Sono Davvero felice che tu sia tornato Hyung»

Disse Jongin mentre assaggiava la torta di bentornato che aveva portata al suo amato Minseok-hyung. Il ragazzo era rimasto lontano dal mondo dello spettacolo per ben 18mesi, e ritrovarsi davanti ad una telecamera gli aveva creato un leggero imbarazzo. Fortunatamente il suo amatissimo dongsaeng, con quella sorpresa inaspettata, l'aveva aiutato a sciogliersi e a divertirsi.

«Pian piano ti riabituerai ai frenetici ritmi della vita da Idol»

«Tu dici? Mi sento un pesce fuor d'acqua, e...anche un po' solo.» sospirò con un po' di tristezza il corvino, mentre demoliva la sua fetta di torta con il cucchiaino.

«Non dire così, noi ci siamo per te.»

Sapeva che i suoi amici ci sarebbero sempre stati per lui, ma era anche consapevole che ognuno di loro era impegnato con la propria carriera: Jongin aveva appena firmato un contratto con GUCCI per collaborare ad una linea tutta sua, Chnayeol era impegnato nelle riprese di un film e a breve sarebbe partito anche lui per la leva, Baekhyun era alle prese con mille progetti, Sehun era ambiguo ed evanescente come sempre ed era sicuro che fosse in qualche bar ad ubriacarsi e a rimorchiare.
Mai come allora sentì la mancanza di Junmeyon e soprattutto di Jongdae, suo amico più caro all'interno del gruppo.

«Senti, perchè non ti scarichi Buble?»

Minseok aggrottò le sopracciglia in espressione confusa, facendo sospirare il minore che si trovò a spiegargli cosa fosse, mentre gli faceva vedere il tutto dal suo telefonino.

«Fidati, quando ti senti solo scrivi li, è spassosissimo leggere i messaggi dei fan. E poi tu scrivi 20 messaggi al minuto, l'apprezzeranno!»

Così, una volta rientrato a casa, Minseok iniziò a smanettare con il suo cellulare per scaricarsi Lyns, e non appena riuscì a capire il meccanismo iniziò a digitare un messaggio semplice per i suoi fan.
Dopo ciò, si dedicò alla sua skincare e a una doccia calda rilassante, dimenticando il suo telefono in un angolo del divano.
Si stupì nel leggere il numero delle notifiche, di ben quattro cifre, iniziando a leggerle. Una gli saltò all'occhio poiché non scritta in coreano:

8_fran_8
Finalmente uno un po' attivo degli EXO.
Ben tornato Xiumin!

Nei giorni successivi Minseok scrisse molto su quell'app. Pubblicava tutto ciò che gli passava per la mente: i suoi pasti, le sue passeggiate in bici, informava i fan che era impegnato in shooting fotografici, che andava a trovare i genitori, ecc.
Gli piaceva leggere i messaggi d'affetto delle fan, e ritrovava sempre quel nickname che ultimamente gli ripeteva la solita cosa:

8_fran_8
Perchè non pubblichi qualcosa anche su Instagram?
Non tutti hanno Buble.

Ogni volta che lui pubblicava un messaggio, quella persona gli rispondeva sempre nello stesso modo, senza un saluto cordiale e questo a Minseok sembrava davvero maleducato, visto che lui era il più " anziano".
O almeno era quello che lui credeva.

Tuttavia quel fan aveva ragione, era da una vita che non entrava sul suo profilo Instagram, l'ultima foto risaliva a un anno prima e si congratulava con il gruppo per l'uscita di OBSESSION.
Così non appena la rivista "Allure" rilascio in anteprima le copertine di Gennaio 2021, della quale Minseok era il protagonista, quest'ultimo decise di caricare qualche scatto sul suo profilo, che nel giro di poco venne tempestato di notifiche.

A 10.000 km di distanza, in Italia, una ragazza mentre scollava la home della famosa app prima di andare a letto, si imbatté nelle foto di quell'idol che, anni prima le aveva fatto perdere completamente la testa. Guadrò fino a consumare quel piccolo album fotografico postato dal coreano, ritrovandosi a fare pensieri davvero poco casti su di lui e a sospirare spesso: "Ah, quanto sei bono, Xiumin!".
Mise mi piace alla foto, commentandola poi con l'emoji con gli occhi a cuore(faccina che rappresentava a pieno lo stato d'animo della ragazza).

Quell'emoji non passò inosservata al giovane uomo, che riconoscendo il nome utente, decise di cliccarvi sopra passando in rassegna il profilo di quella ragazza, che pubblicava uscite con gli amici, foto del suo cane, di paesaggi e di viaggi, come la maggior parte delle persone che usavano Instagram.

Si fermò ad analizzare il viso della giovane, che appariva sempre sorridente, trovandola mediamente carina, ma non bella, abituato ai canoni di bellezza asiatici.

Tornò indietro nel suo profilo notando che ogni singola foto aveva un cuoricino e un commento da parte della ragazza, capendo di essere il suo bias. Passò poi a controllare il suo Buble notando un messaggio in particolare.

8_fran_8
Grazie per aver esaudito il desiderio di una povera fan.
In quelle copertine sei davvero molto sexy Mr. Kim, non sai cosa ti farei.

Minseok rimase a fissare quel messaggio per svariati minuti, sentendosi stranamente emozionato per quel complimento che, ormai milioni di ragazze, le rivolgevano dal suo debutto; ma qualcosa di diverso scaturiva nel suo animo, una sensazione di curiosità verso quella persona così diretta nei suoi confronti che sicuramente non doveva essere asiatica, visto che scriveva in inglese.

Minseok rimase a fissare quel messaggio per svariati minuti, sentendosi stranamente emozionato per quel complimento che, ormai milioni di ragazze, le rivolgevano dal suo debutto; ma qualcosa di diverso scaturiva nel suo animo, una sensazione di cu...

Così ogni qual volta Minseok caricava una foto o un messaggio su Bubble, scorreva tra le varie risposte fin ad individuare quella di 8_fran_8, che puntualmente non tardava ad arrivare; correva poi nel profilo instagram della ragazza e scollava tra la galleria, che aveva scoperto chiamarsi Francine ed essere Italiana. Così Xiumin si era trasformato in un fan che ogni giorno aspettava un nuovo post o una nuova storia da quella "Miss. Nessuno".
Riguardava da capo quelle foto che rappresentavano parte della vita allegra e spensierata di Francine, dei suoi successi e delle sue amicizie, rimanendone stranamente affascinato. Ormai le conosceva a memoria.
Le foto che a Minseok piacevano particolarmente erano quelle scattate al mare, non solo perché ritraevano spiagge dalla sabbia bianca e dall'acqua cristallina, ma anche perché alla fine di ogni "mini album" Francine caricava una foto di gruppo e un suo selfie, che mostrava le sue forme rotonde.

Qualche volta Minseok si ritrovò a fantasticare su come sarebbe stato passare una notte con una ragazza così, iniziando a toccarsi la nascente erezione. Immaginava come potevano essere liscia e profumata la sua pelle, morbidi i suoi seni nel quale avrebbe voluto annegare, sodo il suo sedere; si chiedeva se le labbra di Francine fossero agrodolci come il lipgloss all'amarena che usava, se quei due boccioli rosei sapessero regalare eccitanti emozioni alla virilità di Minseok.
Più volte immaginò la mora inginocchiata tra le sue gambe a dargli piacere, giocando con la punta del suo membro, rossa e umida, con sguardo malizioso, per poi leccare e succhiare con maestria, fino a portarlo al limite.
Ogni volta, appena riaperti gli occhi, Minseok si ritrovò con la solitudine e una mano sporca del proprio seme.

Durante uno dei suoi solitari amplessi, dove immaginava di dominare in modo selvaggio la ragazza italiana, per sbaglio gli scappò qualche "mi piace".

 

Un'altra giornata di lavoro era giunta al temine.
Francine risistemava la sua piccola scrivania dell'ufficio nella quale lavorava. Da 2 anni lavorava in un'azienda che si impegnava a promuovere prodotti enogastronomici della propria regione in giro per il mondo.
Stanca e con un lieve mal di testa, si avviò verso la fermata del bus che l'avrebbe riportata a casa. Il tintinnio del cellulare l'avvisò dell'arrivo di una notifica dimenticata per tutto il giorno, per via di quanto era indaffarata a lavoro, al quale la ragazza non diede alcun peso. Solo dopo essersi accomodata sul pullman cittadino, la giovane donna sbloccò lo schermo del suo cellulare, che segnava le 14:08, aprì la notifica di Instagram e ne rimase quasi sconvolta. Sgranò gli occhi nel leggere quel nick-name e quella foto.
"Non può essere", pensò.
La prima volta che vide i mi piace di e_xiu_o sotto alcune foto dell'estate appena trascorsa, non ci diede peso, pensando che il profilo di Xiumin fosse stato hackerato da qualche asiatico morto di figa, così decise di rendere il suo profilo privato.
Ma quella notifica le fece strabuzzare gli occhi dalla sorpresa.

🇰🇷 🇮🇹 🇰🇷 🇮🇹 🇰🇷 🇮🇹 🇰🇷 🇮🇹

«Ho fatto una stronzata»

Disse Minseok ai suoi 2 più cari amici, Baekhyun e Jongdae (rientrato a casa con una licenza natalizia speciale). Erano riuniti a casa del neo papà per una "serata uomini", approfittando che la moglie di Jongdae fosse uscita con delle amiche. L'unica femmina presente in casa, era la baby EXO che godeva della compagnia di quegli zii speciali che la coccolavano e la riempivano di regali.

«Qualche giorno fa ho messo mi piace a la foto di una ragazza...»

I 2 cantanti guardarono il maggiore con un'espressione preoccupata, ma curiosa al tempo stesso.
Erano felici che il loro hyung dopo anni stesse provando qualcosa per qualcuno, ma al tempo stesso erano preoccupati per un nuovo scaldalo.
Minseok raccontò tutta la storia, di come era stato attratto da questa misteriosa Francine di come fosse ossessionato dalle sue foto.

«Hyung, dovresti stare attento, potrebbe essere una trappola di qualche sasaeng.»

«Ma cosa dici! -intervenne Baekhyun- É un italiana, sappiamo tutti chele occidentali sono più intelligenti delle fan coreane... Oltre ad essere più aperte.»

Commentò Baekhyun, ricevendo uno scappellotto da Jongdae mentre cullava la bambina.

«Non credo sia una sasaeng. Anche perchè dopo i mi piace ha reso privato il suo profilo, una fan pazza mi avrebbe subito cercato, oppure avrebbe pubblicato screenshot ovunque, no?»

«Uff...che palle ha il profilo privato. Volevo vedere com'era» sbuffò Baekhyun gettando il telefono sul tavolo.
Il maggiore spiegò anche che, mosso da un'insolita disperazione, inviò la richiesta "Segui alla ragazza"

«Ma come mai le hai messo mi piace alle foto?» chiese Jongdae mentre cullava la piccola ormai mezzo addormentata.

Minseok guardò gli amici con imbarazzo, per poi abbassare il capo. Le sue espressioni facciali erano ormai conosciute dai suoi amici

«Oddio! Ti sei segato sulle sue foto?» disse con una strana eccitazione Baekhyun.

La vibrazione di Minseok lo fece scappare da quella domanda, la cui risposta era ovvia; aprì instagram e trattenne il respiro quando lesse la notifica.

«É lei...»

Disse in un sospiro leggendo che la ragazza aveva appena accettato la sua richiesta.
Jongdae minacciò i suoi Hyungs di non fare nulla fino al suo ritorno, mentre spariva in una delle camere per mettere a letto la bambina. Baekhyun, invece, si fiondò vicino all'amico, sbirciando lo schermo insieme a lui. Ma non appena entrarono nel profilo di 8_fran_8, vibrando ripetutamente segnando l'arrivo di una video chiamata proprio dalla persona che stavano "stalkerizzando".

La mente del corvino andò in panico, e chiese : «Cosa dovrei fare?»

«Prova a rispondere, io vado da Dae a vedere se ha libri d'inglese» commentò Bekhyun, mentre si dirigeva nell'altra stanza.
Così, dopo aver preso un respiro profondo, Minseok pigiò sul pulsante per aprire la comunicazione.
Sullo schermo apparve il volto di quella ragazza sconosciuta, ma insitamente familiare nell'animo del coreano, che lo guardava con occhi sgranati dallo stupore.
Tutto si sarebbe aspettata tranne di trovarsi davanti ( in senso virtuale) Xiumin degli EXO.

«I CAN'T BELIVE!».
Gridò Francine, incurante di aver attirato su di se l'attenzione delle altre persone sopra il bus. Quella frase fece sorridere l'idol, poiché era stata gridata con la stessa intonazione di Chen in TEMPO.
Non si dissero nulla, rimasero a fissarsi, ad analizzarsi a vicenda con sguardi increduli e curiosi.

«Ehm...Hello!» disse il ragazzo sorridendo timidamente.

«Hi...Good Morning?» rispose incerta lei salutando con la mano.

«It is night in Korea» rispose lui mostrando l'orario dal suo costosissimo Rolex.

Silenzio. Nessuno dei due sapeva cosa dire all'altro, si limitavano a studiarsi a vicenda, pur conoscendosi già; così Minseok decise di essere sincero dicendo: «Sorry,I don't speak english. Do you speak Korean?»

«No.I'm sorry» rispose lei tristemente.

Ma la loro chiamata fu interrotta a causa della cattiva connessione e della poca carica del cellulare dell'idol, che si spense qualche attimo dopo, facendolo imprecare a denti stretti.

«Sei un cazzone! Chi esce di casa senza avere il telefono carico.- lo rimproverò Jongdae- Quando torni a casa la chiami e ti scusi!»

Così aiutato dagli amici, Minseok cercò di mettere su un pseudo discorso in inglese per poter parlare con quella ragazza, ovviamente Jongdae mise in carica il cellulare del maggiore, onde evitare nuovi problemi.
Così una volta tornato a casa si fece coraggio e ricontattò 8_fran_8.
La ragazza vedendo la chiamata in arrivò, sputò l'acqua che stava bevendo, ed entrò in panico.
Cercò di sistemarsi come meglio poteva, ma indossando una felpa malandata e avendo i capelli raccolti con una pinza, si disse che non c'era molto da fare.
Decise così di accettare la chiamata.
Rivedere il volto dell'idol, che la scrutava con i suoi occhietti curiosi, le mise una certa ansia addosso.

«Ciao!»       *scrivo in italiano, ma immaginate che la conversazione sia in inglese.

«Ciao!» rispose lei con la stessa allegria

«Io sono Minseok.»

«Lo so chi sei Mr. Kim. - disse lei con tono ovvia- io sono Francine e sono Italiana»

«Come stai?»

«Sorpresa... tutto mi sarei aspettata tranne una chiamata da parte tua»

«Ehm... puoi parlare più piano... non sono bravo in inglese»

La ragazza pronunciò un sorry, sentendosi imbarazzata ed eccitata al tempo stesso. Trovava immensamente carino l'accento del ragazzo mentre parlava lentamente inglese, che la portò a sorridere.

«Scusa se ho chiuso la chiamata. Il telefono si è scaricato.» continuò Minseok, e preso da un impeto di audace coraggio chiese: «Sono curioso di conoscerti. Parlami di te»

Passarono quasi due ore a parlare. Minseok non si stupì del fatto che la ragazza notò per primo Baekhyun tra gli EXO, ma che il suo innamoramento per lui nacque con Call me Baby, tuttavia spiegò che non seguiva più quel genere di musica come un tempo. Parlarono di qualsiasi cosa: di cibo, di viaggi, di animali.
Dopo quella telefonata, il ragazzo andò a letto con una strana sensazione di benessere, un formicolio allo stomaco e un sorriso stampato in volto.

E così passò il Natale, arrivò Gennaio ed infine Febbraio, l'italiana e il coreano si sentivano abbastanza spesso tramite messaggi e qualche video-chiamata, instaurando un certo grado di confidenza

E così passò il Natale, arrivò Gennaio ed infine Febbraio, l'italiana e il coreano si sentivano abbastanza spesso tramite messaggi e qualche video-chiamata, instaurando un certo grado di confidenza.
Minseok si trovava bene a parlare con lei, nonostante rimanesse sempre vago e un po' diffidente, ma le piaceva il modo con la quale Francine lo ascoltava, lo spronava a dare il massimo nei suoi progetti lavorativi e lo spronava ad andare avanti quando si sentiva giù; al ragazzo faceva piacere anche leggere semplici frasi come "Hai mangiato?", " Mi raccomando non stancarti troppo", "Copriti bene che da voi si gela".
Soprattutto non mancavano i rimproveri, fatti con tono acido, nella quale gli ricordava di scrivere qualcosa su Bubble per fare felici i fan.

Ormai l'attrazione che provava per quella ragazza si era trasformata in una vera e propria cotta.

A Francine invece, piaceva parlare con Minseok perchè non la giudicava. Non giudicava il suo avere qualche chilo di troppo, non giudicava il fatto che a 30 anni fosse tornata a casa dei genitori dopo una relazione e convivenza durata anni, non la giudicava per il lavoro sottopagato che aveva trovato. Lui l'ascoltava con piacere, dimostrandosi un'ottima valvola di sfogo nei momenti no della ragazza.

«Wow Mr. Kim! Complimenti per lo shooting del profumo Chanel»

Commentò Francine in video-chiamata con il coreano, mentre consumava il pranzo nel suo ufficio. Per non farla mangiare da sola, Minseok decise di chiamarla per farle un po' di compagnia.

«Sai che quello è il secondo profumo che ho mai messo?»

«Cosa? Seriamente? E io che mi immaginavo avessi un profumo da uomo altamente scopabile! Tipo che quando cammini lasci la scia di donne svenute»

«C-cosa?» balbettò il corvino.

«Oh, niente, non ti preoccupare ho fatto una battuta.»

«Quindi la cosa che ti piace di più di me è il mio fisico?»

«No, mi piacciono i tuoi occhi. Mi piacciono da impazzire, sono così espressivi. Sai ne sono quasi invidiosa, soprattutto quando ti trucchi, e poi sei un ragazzo molto dolce»

Minseok fece un'espressione un po' delusa, si aspettava qualcosa di meno ovvio da una persona diretta come lei.

«Ti sei offeso?»

«No, ma ormai ci sentiamo da settimane, pensavo fossi passata oltre al mio essere dolce»

«Appunto che ci conosciamo da un pò, so che se dovessi dire realmente quello che penso, non vorresti più parlarmi. Sai perchè? Perchè sei leggermente permaloso e luntico, oltre che essere terribilmente riservato, pare che tutta la tua vita sia un cazzo di segreto di stato»

«Bene! Ora il ragazzo dolce e riservato va a dormire»
E detto ciò chiuse la chiamata gettando il telefono sul letto, che continuava a vibrare con insistenza. Ignorò la valanga di notifiche concentrandosi a riordinare la cucina, per poi passare alla sua skincare notturna, e solo dopo essersi messo a letto lesse i vari messaggi.

8_fran_8
Minseok, mi hai davvero chiuso il telefono in faccia?
Non fare il bambino offeso e rispondimi.

Mi stai ignorando?
Certo che sei strano...
Eh va beh hai chiuso sul più bello, proprio
ora che dovevo mangiare la mia banana.
FOTO

Dovresti apprezzare la mia sincerità.
Mi piaci, sono attratta fisicamente da te, è normale
che ti dica che tu abbia un bel corpo.


Banale, pensò Minseok. A tutte piaceva il suo colpo atletico edefinito, quel fisico scolpito da diete, esercizio e sacrificio. Tuttavia vedere la foto di Francine che mangiava la banana fece risvegliare nel ragazzo qualcosa, così come la dichiarazione diretta appena fatta dalla ragazza.
"Io le piaccio"  mormorò sorridendo.

La ragazza però aveva voglia di giocare, sapeva che mandare una foto del genere, molto provocatoria, avrebbe attirato l'attenzione del ragazzo. Così iniziò a stuzzicarlo.

8_fran_8
Sai i tuoi capezzoli mi piacciono da morire.
Sono così carini e sexy, vorrei tanto poterci giocare.
Potrei passare giornate intere a leccarli e succhiarli.

Un'altra cosa che mi piace di te è il tuo ombelico.
Giocherei molto volentieri anche con lui
E poi quella scia di peli che vanno verso il basso.
Mmmm... non sai cosa ti farei ragazzino.

Il corvino lesse quei messaggi con il fiato corto, mentre una mano si era già inoltrata sotto il pantalone del pigiama.
e_xiu_o
E cosa mi faresti?

8_fran_8
Oh ben tornato tra noi fatina delle nevi.
Non sei più arrabbiato?

Non fare la scema.
Dimmi cosa mi faresti?

Immagina...Puoi😁

Cazzo Francine!
Ho una fottuta erezione per colpa tua!

Non è un problema mio!😁

Dai!!! Aiutami!!!
FOTO

Così Minseok fece una cosa che non faceva da decenni, sentendosi terribilmente in imbarazzo l'istante dopo che l'invio.
Per nulla imbarazzata, ma leggermente sconvolta, era Francine che si ritrovò ad ammirare a bocca aperta l'erezione pulsante del suo bias, constatando che fosse abbastanza sviluppata per essere un asiatico, ovvio non aveva una vanga di 20 centimetri, ma aveva visto di peggio.

8_fran_8
Beh, complimenti. Non pensavo fossi così di "sostanza"

e_xiu_o
So di non essere John Holmes, e so che tu non stai facendo nulla per aiutarmi.😢
Mi provochi e basta!

Cos'è le mie foto su Instagram non ti bastano più?
Pensi che sia scema? So che sicuramente ti sei toccato
guardando le mie foto.
Solo per questo dovrei riempirti di botte.

Oltre a riempirmi di botte che faresti?

👄 🍆 💦

(?)

Cazzo Minseok, ti farei un pompino!
Te lo succhierei così bene, che rimarresti appagato per mesi!
FOTO

 

Il ragazzo aprì la foto e mormorò un "Oh merda!". 
L'immagine ritraeva l'abbondante seno dell'italiana avvolto da un reggiseno di pizzo nero, sexy e provocante.

e_xiu_o
Il nero è uno dei miei colori preferiti.
Mmm non sai che ti farei se fossi qui.

8_fran_8
E che mi faresti?
FOTO

La foto ritraeva il rotondo fondoschiena della ragazza, anch'esso avvolto nel sensuale pizzo nero, facendo eccitare maggiormente Minseok che iniziò ad aumentare i movimenti della sua mano.

Ti farei venire in tutti i modi che conosco.

E se invece fossi io a farti venire in modo che nemmeno conosci?
Pensa a come la mia testa potrebbe stare bene in mezzo alle tue gambe,
mentre ti lecco e ti succio lentamente il cazzo!

Oddio...
Ti stai toccando?

No. Il mio capo potrebbe tornare a momenti.
Sono in bagno.

Ora pensa a questo: io piegata a 90 sulla scrivania e tu che mi prendi
mi fai "venire in tutti i modi che conosci". cit.

Oh cazzo...Mi stai facendo impazzire.

Vieni per me Minseok!

E il ragazzo non se lo fece ripetere due volte aumentando il ritmo del suo polso e la pressione sulla sua erezione, fino a farla esplodere nel più liberatorio orgasmo.

e_xiu_o
Grazie dell'aiuto😘
Buonanotte.

8_fran_8
Buonanotte un cazzo!
Mi devi un favore Mr. Kim!

Quella fu solo la prima volta che fecero Sexting, la prima di una lunga serie. 

Francine rimase stupita dell'audacia del ragazzo, che nonostante fosse sempre carino e dolce la maggior parte del tempo, aveva questi eccessi di vogliosa mascolinità che non le dispiacevano affatto.

Tuttavia la ragazza si domandava se Xiumin messaggiasse in quel modo così spinto con altre ragazze, o se lei avesse l'esclusiva.
"Dubito che uno così sia single, sarà in crisi con la ragazza e sta cercando di svagarsi un po'. Sicuramente se ne farà una a settimana".
Si ripeteva consapevole che Minseok fine aveva 30 anni, era più che normale che fosse un adulto sessualmente attivo.

Passarono giorni, e quel pensiero frullava nella testa della ragazza, piantandosi come un chiodo nel muro, convincendosi che prima o poi la strana relazione che si era creata tra i due sarebbe finita prima o poi. Così ogni volta che riceveva un messaggio carinamente dolce dal corvino, che ormai si faceva sentire meno rispetto alle settimane precedenti, si ripeteva di non illudersi.
Ma tutto fu inutile, poiché quei dubbi furono dissipati grazie alla dolce vena romantica di Minseok, che esplose il giorno di san Valentino. Il cantante fece recapitare nel luogo di lavoro di Francine una scatola piena di Rose Rosse, facendo arrossire la ragazza, e rendendola piacevolmente felice come non le accadeva da tempo.
Dopo quel regalo semplice e inaspettato, dimostrarono a Francine che quel ragazzo, un po' di interesse nei suoi confronti lo provava. Quei nobili ed eleganti fiori erano accompagnati da un biglietto con su scritto:

Un piccolo pensiero floreale
per farmi perdonare della mia assenza
사랑해,민석

e_xiu_o
Francine.
Hai ricevuto i fiori?
Ops... dovevano essere una sorpresa.
Comunque ho mandato dei fiori, e un biglietto.
Ti sono arrivati?

Perchè non rispondi?
FRAAAAANCIIIINEEEEE
Sei arrabbiata?
Non ti piacciono i fiori?
Perchè non rispondi?
Ho fatto qualcosa di male?

Non mi vuoi più vedere?

8_fran_8
PORCO CAZZO KIM MINSEOK!
Sono a lavoro, ti avrei ringraziato dopo.
Maledetto sia tu Xiumin e i 3000 messaggi che mandi al secondo.

Sorry😹
Quindi i fiori di sono piaciuti?

Moltissimo. Non me l'aspettavo.
Mi hai messo un pochino in imbarazzo con il mio capo...
Meledtto!!!

Senti, ma non sarebbe ora di scambiarci i numeri di telefono?

«Allora mia cara, non prendere impegni per fine Marzo perché devi venire con me in Corea del Sud

«Allora mia cara, non prendere impegni per fine Marzo perché devi venire con me in Corea del Sud. Abbiamo una fiera del gusto, o qualcosa di simile»

Disse con tono allegro un uomo di mezza età, con la faccia leggermente tonda e il naso rosso, tipico di eccede un po' troppo con il vino.
Alberto, questo il nome dell'uomo, era il datore di lavoro di Francine, che spesso era assente per partecipare alle più disparate fiere in giro per l'Europa.

«Come scusa? Hai sempre portato Melania nelle fiere estere...» disse indicando la collega seduta nella scrivania poco distante.

«Melania é incinta, e non voglio che si senta male... perciò visto che tu hai il fidanzato cinese...»

«A parte che é Coreano... e poi non é il mio fidanzato» sentenziò la ragazza.

«Si si... dicono tutte così... Comunque meglio ancora se é coreano, così può farci pubblicità» gioí l'uomo, aggiungendo poi di passare tutti i lavori di progettazione alla collega, e di studiarsi per filo e per segno il programma che avrebbero dovuto presentare in fiera.

«Io sono troppo felice, é dall'Expo 2010 di Shanghai che non vado in Asia! Sarà una bella occasione per noi!»

Non appena l'uomo si ritirò nel suo ufficio, la ragazza prese il telefono e digitò un messaggio alla persona che da 2 mesi a quella parte riempiva i suoi pensieri.

Mr. Kim 😺❤️
Indovina chi viene in Corea per 20 giorni?😍

🇰🇷 🇮🇹 🇰🇷 🇮🇹 🇰🇷 🇮🇹 🇰🇷 🇮🇹

Dopo più di 16 ore di volo e 2 scali, finalmente l'italiana mise piede in suolo coreano.
Non appena atterrata ad Incheon, con Alberto e moglie al seguito, Francine inviò un messaggio al ragazzo, comunicandogli l'indirizzo dell'hotel dove avrebbe alloggiato.

Passò un'ora, due, tre, e si fece ora di cena. Francine, con un mix di emozioni che spaziavano dalla tristezza alla delusione, spense il suo telefono.

Minseok lesse quel messaggio solo a tarda sera, poiché impegnato nelle prove del suo imminente fan meeting, e quando rispose la sua bella era nel mondo dei sogni già da un po'.
I primi due giorni li passarono così, mandandosi messaggi che entrambe leggevano troppo tardi.

Così un giorno, quando ebbe qualche ora libera dai suoi impegni, Minseok andò in fiera alla ricerca della ragazza che si era insinuata pian piano nel suo cuore.

Ed eccola lì, a promuovere i prodotti del suo territorio ai visitatori dal fine palato, avvolta nei suoi jeans scuri, che fasciavano il suo fisico alla perfezione, e in  un blazer nero dalla quale si intravedeva una candida camicia, aperta al punto giusto sul suo decolté.
Si avvicinò al suo stand a passi svelti, con la gola secca e le mani che gli sudavano leggermente, 

«Buongiorno signorina! Possoassaggiare quel vino?»

La ragazza si girò verso la voce, trovandosi davanti un ragazzo poco più alto,completamente vestito di nero, il cui volto era celato da uncappellino con visiera e una mascherina del medesimo colore del suooutfit.

Appena lo sguardo  della ragazza incontrò gli occhi felini dell'altro, sibuttò su di lui in un abbraccio dicendo: «Sei tu!»
Minseok, dopo un iniziale momento di titubante stupore, ricambiòquell' affettuosa gesto, sorridendo felice accarezzando la chiomacastana dell'altra, perfettamente acconciata in uno chignon.

Sciolsero quella loro unione qualche istante dopo, rimanendo peròvicini. Il ragazzo portò qualche ciuffo ribelle dietro l'orecchiodella ragazza, per poi sfiorarle leggermente una guancia.
Quel dolce momento fu interrotto dalla voce piaciona dei Alberto,che tutto contento chiese:

«Finalmenteil famoso fidan...-si bloccò q causa di una gomitata sul fianco benpiazzata da parte della ragazza- ehm "amico" di Francine!»

Offrendo all'idol un buon bicchiere di vino e qualche assaggio disalumi e formaggi, che Minseok si trovò costretto ad accettare.

«Hai già mangiato?» domandò poi alla ragazza al suo fianco.

Così, dopo aver preso qualcosa in uno dei tipici food truck nel grande piazzale, sispostarono in una zona appartata nella quale consumare quel pasto lontano da occhi indiscreti.
Durante il pranzo, tra una chiacchiera e l'altra, il ragazzo prese un pò in giro l'italiana per essersi sporcata con la salsa piccante dei Tteokbokki, o mentre litigava con la mozzarella filante di un corndog.  Per tutto il tempo il corvino cercò più volte dimettere un braccio intorno alle spalle di Francine, per abbracciala, con scarsi risultati.

«Non sembra vero- disse lei mentre lo guardava dritto negli occhi- Io e te qui a mangiare corn-dog, se un mese fa mi avessero detto che ti avrei incontrato di persona non ci avrei mai creduto. Sai credevo che non ci saremo sentiti più dopo un paio di messaggi»

«E invece...eccoci qua!- disse lui, riuscendo finalmente a portare il suo braccio nelle spalle dell'altra facendola avvicinare a se. - Ti confesso che ero intenzionato a venire in Italia, appena avevo un momento libero.»

«Uhuh...Che audacia Mr Kim» Lo sbeffeggió scherzosamente lei, poggiano teneramente la sua testa sulla spalla del cantante.

«Sei molto dolce, premuroso, divertente... e anche sexy»

Aggiunse lei mentre alzava di poco la testa per incontrare il suo sguardo, ritrovandosi però a pochi centimetri dalle sue labbra. così entrambi, colti dalla stessa idea si trovarono ad unirle in un bacio, semplice e lento, con un retrogusto si salsa piccante.
Minseok muoveva con delicatezza la sua bocca su quella dell'altra, godendosi ogni attimo di quell'istante, la morbidezza e il calore della labbra di Francine che a lungo aveva desiderato di baciare.

Posero fine al bacio pur rimanendo vicini, si guardarono negli occhi e si sorrisero teneramente imbarazzati. La ragazza si strinse ancora di più al petto di Minseok, che le baciò e accarezzò i capelli.

«Senti dopodomani ho la sera libera, ti va di venire a cena con me?» chiese con voce leggermente titubante.

«Certo.Mi farebbe molto piacere.»


 

L'appuntamento che aveva organizzato Minseok era molto semplice.
Voleva portare Francine a Guri, sua città natale, farle fare un giro per i graziosi negozietti del centro storico, offrirle una cena nella migliore braceria della città e poi portarla a fare una passeggiata in un parco sul lago, che dava uno splendido skyline della piccola cittadina.
Ad ogni angolo della città Minseok descriveva, con occhi pieni di gioia, momenti della sua infanzia ed adolescenza, e Francine non poteva che essere felice nel vedere che il ragazzo si apriva un po' riguardo il suo passato e la sua famiglia. Inoltre la ragazza ebbe la conferma che il coreano fosse un vero gentiluomo.

Mentre erano diretti al Imunan Lake Park, Francine guardava sottecchi Minseok alla guida del suo fuoristrada. Il modo con cui sfiorava il volante con le sue dita, o come lo faceva roteare con il palmo di una mano per fare le curve, provocava un brivido particolare nella ragazza.
I video che giravano sul web di Minseok alla guida non rendevano abbastanza giustizia per quanto fosse sexy.

Durante la passeggiata sulle rive del lago, le loro mani si intrecciarono con naturalezza, così come le loro labbra. Si baciarono sotto al chiaro di luna, fu un bacio lento e passionale, carico di desiderio. Francine si aggrappò alle spalle del ragazzo per paura che la mancanza di fiato l'avrebbe potuta far svenire; Minseok invece le accarezzava la schiena e i capelli, tenendola stretta come per paura che potesse svanire da un momento all'altro.

E così, senza nemmeno sapere come, Francine si ritrova nei sedili posteriori della Land Rover di Minseok, con quest'ultimo che le divorava le labbra, mentre con vogliosa passionalità faceva l'amore con lei.
 

 

I giorni scorrevano veloci, i due ragazzi erano sempre più vicini, e cercarono di passare più tempo possibile insieme.
Un giorno Minseok invitò la ragazza a pranzo a casa sua.
Aveva appena finito di sistemare il cibo sulla tavola apparecchiata, stappò poi una bottiglia di vino per lasciarlo decantare quando, la melodia di “Per Elisa” risuonò nel suo appartamento.
Aperta la porta gli si presentò una sorridente Francine, che recava in mano un vassoio ricco di mono porzioni di dolci.
«Ciao!» disse lui sporgendosi per regalargli un dolce bacio.

«Ciao! Metti questi in frigo, li mangeremo dopo!» disse porgendo l'enorme vassoio di dolci al coreano.

«Sai non sono un ottimo cuoco perciò ho ordinato del sushi, spero ti piaccia» gridò dalla cucina, mentre la ragazza si toglieva il soprabito e le scarpe, indossando poi un paio di ciabattine.

«Lo adoro!»

«Vieni ti mosto l'appartamento.» sorrise Minseok prendendola per mano ed accompagnandola in un mini tour della casa.

Dopo pranzo, dopo aver sistemato le stoviglie usate e riordinato la cucina, si accomodarono sul divano a vedere un film (ovviamente sottotitolato) e a gustare il dolce portato da Francine.
L'atmosfera fra i due era perfetta, tutto era così naturale, le coccole, le carezze i baci.
Il momento però fu rovinato dal troppo pensare di Francine, che da giorni pensava al momento del suo rientro in Italia.
Finito il film, corse in bagno alla velocità della luce, ed una volta chiusasi la porta dietro le spalle iniziò a rimproverarsi.
«Stupida! Cretina! Idiota!» si diceva davanti allo specchio.
«Per quale cazzo di motivo ti sei andata a ficcare in questa relazione? Non potevi sceglierti uno della tua stessa città, o almeno uno che abitasse a 30km di distanza? No, a te piace complicarti la vita, ed ecco qua... zac innamorata di Xiumin, come una cazzo di quindicenne! Hai 30 anni, pensi davvero che quando tornerai in Italia lui ti cercherà ancora? Illusa! Lo sapevi, l'hai sempre saputo che questa cosa non avrebbe mai avuto un seguito. Ci hai scopato, bene, basta. Goodbey, Addios! È stata un'avventura e tu ti sei solo illusa... Hai 30 anni... e stai parlando con la tua immagine riflessa su uno specchio. Stupida! Illusa! E pure pazza!»

Si sciacquò la faccia e uscì dal bagno di corsa, sotto lo sguardo confuso di Minseok.

«Tutto ok?»

«Si tutto ok. Ora devo andare.» disse mentre si dirigeva verso la porta.

«C-come devi andare? Mi avevi detto che avevi tutta la sera libera»

«Scusa Min, ma... devo andare»

«No. Dimmi perchè hai cambiato umore. Stavamo bene, siamo stati bene in questi giorni. Si parlava anche di festeggiare il mio compleanno insieme, o che saresti venuta al mio fanmeeting...È stato per qualcosa che ho fatto?»

Chiese, non capendo il perchè di quell'atteggiamento, mentre guardava con occhi da cucciolo abbandonato la ragazza che si metteva scarpe e giubbotto.

«Io tra tre giorni parto, e... e credo sia meglio salutarsi così, senza pianti tristi in aeroporto. Abbiamo passato dei bei momenti insieme, ricordiamoci quelli.».

«Mi stai lasciando?»

«Non siamo mai stai insieme veramente, Mr. Kim; è stato quasi un sogno che si avvera averti conosciuto»

«Ah...» quella frase, detta con molta schiettezza, colpì nel profondo Minseok, facendo crescere in lui rabbia e risentimento, tanto da afferrare con forza Francine per le braccia.
«Quindi mi vuoi dire che ti sei fatta 10.000 chilometri per una persona di cui non ti frega nulla.»

«Ero qui per lavoro, ho unito l'utile al dilettevole. Hey mi fai male» disse lei cercando di liberarsi dalla morsa dell'altro.

«oh... e il dilettevole sarebbe farti scopare in macchina? Quindi è sempre stato solo sesso, pura e semplice attrazione fisica per te?»

La ragazza non ebbe modo di rispondere, poiché Minseok si fiondò violentemente sulle sue labbra, bloccandola con le spalle al muro.
Morse, leccò e succhiò quelle labbra in modo rabbioso, inserendo la sua lingua di prepotenza, iniziando ad esplorare la cavità orale dell'altra. Le dita della castana si intrecciarono con le ciocche nere di Minseok, cercando come meglio poteva di seguire il ritmo disconnesso della lingua dell'uomo.
Con forza la prese in braccio per le cosce, automaticamente Francine legò le sue gambe intorno alla vita di Minseok, che continuava a baciarla mentre camminava per il salone.
La posò di malo modo sul tavolo di vetro, per poi concentrarsi sul suo collo, marchiandolo come proprio, mentre le sue dita magre armeggiavano con la camicia della ragazza; una volta aperta la candida stoffa rivelò quelle due colline, rotonde e piene, avvolte in un balconcino nero.
Minseok le aveva sempre amate, fin dal principio quando sbirciava il profilo dell'allora sconosciuta 8_fran_8, si buttò a capofitto su di loro, assaporando con baci bagnati ogni centimetro di quella morbida pelle.
Tale gesto portò Francine nell'oblio, che con frenesia armeggiò con i pantaloni di lui abbassandoli il tanto giusto per permettere alla sua eccitazione di ricevere le attenzioni che meritava. Con presa salda afferrò la base del membro, per poi accarezzarlo con delicatezza; passò il pollice sulla punta bagnata, facendo gemere gutturalmente Minseok, prima di iniziare a frizionarlo con ritmo incalzante.

Al ragazzo venero improvvisamente in mente delle scene dei porno che a volte guardava di nascosto a tarda sera, quando le fantasie erotiche tra se stesso l'italiana non avevano tanta concretezza. Ricordò che in uno di quei filmini hard decenti, un ragazzo succhiava e umidificava con la sua stessa bocca il sesso della sua "compagna di giochi".
Non aveva mai provato nulla di simile con nessuna delle sue partner precedenti, o come le definivano i suoi amici "delle fighe di legno".
Si affrettò a privare l'italiana dei suoi skinny jeans e dell'intimo, per poi inginocchiarsi ed esplorare le pieghe di quell'intimo fiore con la lingua, arrivando al clitoride, Minseok ne sfiora la punta, provocando una serie di brividi in Francine che la portano a sospirare sommessamente. Bacia il punto esatto dove prova più piacere, stuzzicandolo prima con le labbra, chiudendole e succhiando quel rosa bottoncino. La mano della ragazza si insinuò tra i suoi capelli corvini, spingendo leggermente il suo viso verso l’entrata rosea. Minseok prontamente la leccò e la penetrò con la lingua.

Ma alla ragazza non bastava quel perverso intimo bacio, voleva di più. Tirò leggermente la chioma scura di Minseok ordinandogli di alzarsi, afferrò delicatamente il suo muscolo eretto e pulsante di passione, portandolo contro la sua intimità, gli occhi di Minseok si fecero più scuri. Il giovane spinse delicatamente la sua punta bisognosa nelle membra di Francine, trovandola calda, morbida e cedevole, completamente sottomessa alle sue azioni, cominciando a spingere, in modo lento e profondo; Francine si aggrappò alle spalle muscolose di Minseok, facendo vibrare i suoi muscoli sotto il suo delicato tocco, respirando affannosamente l'uno nella bocca dell'altra.

Scivolava con molta più abilità dell’inizio, sfregava contro le calde pareti e un punto in particolare che faceva letteralmente impazzire la ragazza, che si sdraio completamente sul tavolo di vetro, lasciando che Minseok facesse di lei ciò che voleva.
D'altro canto come poteva Minseok non essere ancora più eccitato nel vedere quella ragazza sotto di sé a gambe divaricate che gemeva il suo nome e godeva?
Fu per colpa di questa visione che incalzò un ritmo, leggermente più rude e celere, tanto da provocare dei rumorosi schiocchi tra i loro corpi.

Francine non smetteva di gemere e di inarcare la schiena sulla superficie lucida e fredda del tavolo, quelle botte erano talmente eccitanti che per un momento gli sembrò di cadere in un piacere smodato. Sentì la ferrea presa di Minseok sui propri fianchi, tenne fermo l'italiana sotto di sé mentre con il bacino prese a spingere più energicamente di quanto avesse dovuto. Non riusciva neanche più a fermarsi, non avrebbe potuto rallentare neanche volendo tanto era forte il desiderio che si stava avventando su di lui. Presero a gemere all’unisono, Minseok temette che a momenti qualche vicino sarebbe venuto a lamentarsi per quei rumori, o peggio che le finestre del salone potessero esplodere per via degli acuti che Francine ormai lanciava ad ogni spinta
Fortunatamente non accadde, l’unica cosa che esplose fu il suo orgasmo. Uscì in tempo per riversare il suo piacere sul ventre della ragazza, sentendosi all'apice.
Lei ancora sconvolta dal potente amplesso, si mise in posizione eretta, abbracciando d'impeto Minseok, incurante del fatto che il liquido bianco sulla sua pancia si sarebbe appiccicato alla maglia del ragazzo.

«Non abbracciarmi così per poi dirmi che c'è stato solo sesso tra noi» mormorò con il fiato corto il corvino sulla spalla dell'altra.
«Tu mi piaci, mi piaci molto. Mi tieni testa e mi coccoli, mi sproni a dare il massimo e gioisci dei miei successi, e quando sbaglio qualcosa mi rimproveri; ho cercato una persona come te per anni. E stai pur certa che non te ne andrai da questo paese così facilmente»

«Mi stai minacciando, Mr. Kim»

«Si, sono sicuro di essermi innamorato di te, e voglio rassicurarti che per me non è stato un gioco, non è stato un passatempo. Se avessi voluto scopare, mi sarebbe bastato rimorchiare una ragazza in un lussuoso bar, o una delle back dancer dicendo “Hey sono Xiumin”.»

«È più o meno la frase che hai detto a me nella prima video-chat» rise lei, facendo sorridere anche il ragazza.
«Scusa, non volevo ferirti... solo che sono stata presa dal panico. Tu sei così bello, così famoso, sempre circondato da donne bellissime che ...

«Ssshh - la zittì lui con un bacio- Non dubitare più di me! Credimi quando ti dico che non sto giocando con te, e ti assicuro che non ti toglierò mai più gli occhi e le mani di dosso.»


 

 

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Capitolo 16
*** April and the Flower - CHEN ***





April and the Flower - CHEN

 

Una volta qualcuno mi disse: “È difficile amare chi ancora non si conosce”.
 

Per tutta la vita hai creduto a questa frase, poi è arrivata lei.

Ricordi la prima volta che l'hai vista, mio amato Jongdae?

Facevi avanti e indietro per la stanza, torturandoti le mani che sudavano in un modo inusuale per te; non ti avevo mai visto così teso, nemmeno per un'esibizione importante.

Poi arrivò lei. I tuoi occhi iniziarono a brillare una luce diversa, come se tutte le stelle presenti nel firmamento si fossero concentrati nelle tue iridi castane.

Lei era piccola e tenera, come un fresco bocciolo che nasce in primavera, la strinsi fra le tue braccia e gli sussurrasti con voce dolce:“Non ti conosco, ma già ti amo!”.
A sentire quelle parole il mio cuore venne percosso da una strana palpitazione, per poi rilassarsi, sciogliersi come un gelato nel caldo solo primaverile.

Ebbene si, caro Jongdae, ti sei innamorato di lei dal primo momento che l'hai vista, sapevo che sarebbe finita così.

Più le settimane passavano, più ti legavi a lei, scrivevi canzoni per lei, cantavi per lei; la sorreggevi per evitare che cadesse, passavi notti insonni ad ascoltare il suo pianto, calmandola e dandole sicurezza. Ho visto il vostro legame consolidarsi giorno dopo giorno, e il mio cuore gioiva di tutto ciò.

Un giorno mi confessasti che mai nessuna femmina ti aveva fatto provare emozioni forti come quelle che lei ti stava dando.

Ma la tua vita felice e spensierata venne colorata di grigio da una cartolina, recante il timbro del Ministero della Difesa e una data, la data del tuo arruolamento.

Sapevi che quel giorno sarebbe arrivato, ma speravi che arrivasse il più tardi possibile, perchè ora nella tua vita c'era lei, e non volevi perderti nemmeno un momento della sua vita.

Il giorno del tuo arruolamento piangesti, non ti avevo mai visto piangere così tanto. Nemmeno le battute di Baekhyun e Chanyeol ti tiravano su, nemmeno le raccomandazioni di tua madre ti tranquillizzarono.
Mi guardasti, con lo sguardo più triste che abbia mai visto celare i tuoi occhi, mi abbracciasti forte dicendo di prendermi cura di lei, di informarti ogni giorno di ciò che faceva, dei piccoli progressi che faceva.
Poi la prendesti fra le tue braccia, la cullasti un'ultima volta borbottando una dolce melodia; la baciasti e le sussurrasti: “Tu sei il mio fiore d'Aprile, mia principessa. Il mio amore più grande”.

Ed ora siamo, qui tutti insieme, a distanza di un anno a festeggiare il primo traguardo della tua principessa.

Vederti mi fa implodere di gioia il cuore nel petto. Sei di una bellezza rara, avvolto nel tuo hanbok di seta, e indossi il tuo sorriso migliore. Oggi tu sei felice, si vede lontano un miglio, sembra che le paure e i dubbi che nutrivi quel giorno di Ottobre, scuri come nuvole, si siano dissipati sotto il solare sorriso della tua amata bambina. Nostra figlia ha ereditato il tuo stesso sorriso contaggioso e la tua stessa solarità.

Sai bene che un giorno ti “abbandonerà” per un uomo più bello e giovane, è il corso delle cose, non possiamo evitarlo; ma ricorda sempre mio amatissimo Jongdae, che lei ti amerà con tutto il cuore, fino al tuo ultimo respiro, perchè tu sei il suo Appa e nessun principe azzurrò potrà mai sostituirti.

 

 

Angolo Autrice:
Ieri ho appreso che Jongdae e famiglia ha festeggiato il primo compleanno della sua bimba.
La notizia mi ha spinto a scrivere queste due righe, questa piccola Oneshot alla quale tengo molto,
e gradirei che non sia criticata per il suo contenuto, 
anche perchè non credo di aver scritto nulla di male, ci sono FF ben peggiori delle mie 
dove si trattano con leggerezza argomenti molto, ma molto più seri dell'amore del padre verso una figlia.
Perciò se siete delle EXO-L che doppo un anno sono ancora "arrabbiate" con un uomo che ha deciso
di farsi una famiglia, potete tenervi el vostre critiche futili per voi.
Detto ciò, Pace e Amore a tutti.
W.W

 

 

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Capitolo 17
*** True or Dare - BAEKHYUN ***




True or Dare – BAEKHYUN

 

 

«Odio quel gioco. Perchè lo dobbiamo fare? Non siamo mica dei liceali; è una cosa stupida e noiosa» commentò Minseok, con espressione schifata.

Baekhyun bevve un sorso della sua cola dalla bottiglia in vetro, tenendola in modo elegante con le sue dita affusolate, trovandosi ad annuire con il maggiore per il gioco proposto dai suoi dongsaeng: Mark e Taeyong

«Vero, questo gioco lo feci l'ultima volta quando ero un trainee»

«Eddai hyung! Questa sera è l'ultima che passiamo insieme, chissà quando avrai la tua prima licenza, facciamo una cosa stupida».

Piagnucolò il canadese, mentre al suo fianco un'annoiato Taeyong masticava il suo chewin-gum guardandosi intorno.
I due ragazzi avevano organizzato una festa di compleanno anticipata per il loro amato hyung in uno dei locali più “in” della città. I due vedendo lo scemare degli invitati e trovando il tutto un po' noioso decisero di dare un po' di brio alla serata con quel gioco adolescenziale.
«No Mark, io passo. Come ha detto Minseok-hyung, abbiamo 30 anni dopotutto!»

A quella frase il gruppo di amici di Baekhyun scoppiò a ridere, trascinando in quella piccola discussione anche Kai e Sehun, che non ci pensarono due volte ad accettare la proposta di Mark, riuscendo a convolgere anche il festeggiato.

E così, dopo una serie di verità note a tutti e obblighi imbarazzanti, la bottiglia si fermò su Baekhyun.

«Baekhyun-ah! Obbligo o verità?»

Il cantante non fece in tempo a rispondere che il suo maknae rispose per lui:

«OBBLIGO! Baekhyun sceglie obbligo» disse con il suo sorriso beffardo Sehun, beccandosi un'occhiataccia dal maggiore.

«Bacia una ragazza nella stanza.» continuò il maknae.

Così Baekhyun analizzò la folla in cerca di qualcuno adatto al suo obbligo; fin quando la sua attenzione venne catturata da un viso familiare. Taeyon. La cantante era seduta su un divanetto che parlava amabilmente con un'altra ragazza facente parte dello staff dell'agenzia. Lei era stata la sua prima relazione seria, e nonostante si fossero lasciati da anni provavano un reciproco affetto. Il ragazzo pensò che sarebbe stato carino un ennesimo “bacio d'addio” prima del suo arruolamento.

Sehun, immaginando le intenzioni del maggiore, lo bloccò poco prima che si avvicinasse alla famosa cantante, dicendo:«No, no. Baciare la tua ex è troppo facile. Voglio che baci....»
Lasciò in sospeso la frase, posando il suo sguardo su ogni singola femmina presente nella stanza, per poi indicare con fare fin troppo entusiasta, una bella moretta seduta al bar affiancata da due ragazzi dal fisico prestante.

Baekhyun si ricordava di averla notata fin dal suo ingresso, avvolta nel suo succinto abito scuro, che tracannava shot uno dietro l'altro con un fare non troppo femminile e rideva con fare civettuolo, quasi irritante.

Dopo essersi lamentato a lungo, sul fatto che non era più il gioco “Obbligo o Verità” ma bensì un “Tutti contro Byun”, in quanto anche gli altri amici del cantante approvarono la proposta di Sehun. Scoraggiato, Baekhyun si alzò dal suo posto e percorrendo la stanza a grandi falcate afferrò il polso della ragazza costringendola a girarsi.

Lei, leggermente confusa dall'alcool, si accorse qualche secondo dopo che un ragazzo aveva catturato con delicatezza le sue labbra, baciandola con dolcezza. La ragazza sgranò gli occhi, sorpresa da quel gesto, ma poco dopo seguì i movimenti dolci e lenti del cantante, trovandosi tristemente delusa, quando quest'ultimo pose fine al bacio.


«Scusami se ti ho baciato, ma era per una scommessa» mormorò il cantante, con le gote leggermente rosse, per poi ritornare alla sua postazione, annunciando che sarebbe andato via perchè sia il gioco che la serata lo stavano annoiando.
Ma avvertì una leggera pressione ad un braccio, che lo costrinse a girarsi trovandosi davanti la ragazza che poco prima aveva baciato, che senza preavviso prese per la nuca l'idol e di prepotenza lo bacio lasciando i pochi presenti di stucco.
Quello non fu sicuramente un bacio casto come quello che le aveva regalato Baekhyun. Era scoordinato e rude, gli morse il labbro inferiore inserendo la lingua di prepotenza, e dettando un ritmo alla quale il cantante non seppe stare dietro . Tutta quella situazione per Baekhyun era imbarazzante.
La ragazza si staccò da lui solo quando si sentì mancare il fiato. Con la mano ancora intrecciata nei capelli della nuca dell'idol soffiò sensualmente:«Io invece non mi scuso. Ti ho baciato per farti vedere cos'è un vero bacio. E tu baci da schifo»

Girò i tacchi e, un po' barcollante, ritornò al bancone del bar per finire nelle braccia di uno dei ragazzi con la quale era venuta.
Fischi e giubili di approvazione vennero dalle spalle del ragazzo, i suoi compagni lo incitarono ad andare a parlare con quella ragazza così bella ed intraprendente.
Il gioco continuò per una buona mezz'ora, nella quale il ragazzo, posava gli occhi sulla moretta che aveva baciato poco prima, fin quando anche gli altri EXO decisero di tornare a casa, lasciando Baekhyun da solo con Mark e Taeyong. Così, deciso anche lui ad abbandonare il locale, si diresse al bancone per farsi un ultimo drink. Ma al posto del barman si presentò proprio la ragazza dai capelli scuri.

«Cosa ti preparo?» chiese lei sorridendo.

«Dov'è il barista? Non dovresti esserci tu dietro il bancone»

«Gli ho concesso una pausa sigaretta»

«Chi ti ha dato l'autorità di farlo?»

«Il locale è di mia madre, faccio il cazzo che voglio! Se voglio posso licenziare il barman, tracannarmi tutte le bottiglie e salire sul bancone e fare uno strip. I tuoi amici allupati gradirebbero.» disse indicando i due NCT che fissavano i due.

«Cosa ti preparo?» ripeté lei sporgendoti un po', il quanto bastasse per far vedere al ragazzo il suo decoltè.
Sentendo la gola secca a quella visuale, chiese un semplice bicchiere di acqua gassata, mentre la ragazza si versava l'ennesimo bicchiere di super alcolico che non tardò a buttare giù. A lui non le erano mai piaciute quel genere di ragazze, quelle che bevono fino a sentirsi male finendo per diventare moleste. Tuttavia c'era qualcosa che lo intrigava in lei.

«Come ti chiami?»

«Heiran» mormorò lei finendo di bere il suo cocktail.

Baekhyun ripeté quel nome, che significa orchidea, pensando che le calzasse a pennello, perchè anche lei come il fiore era bella e sensuale. Fece per presentarsi, ma la ragazza lo bloccò dicendo che sapeva benissimo chi era.
Rimasero in silenzio guardandosi, esaminando ognuno il viso dell'altro; Baekhyun analizzò ogni centimetro di quel volto: l'incarnato roseo privo di imperfezioni, dava la sensazione di essere liscio e morbido soprattutto nelle gote; gli occhi castani contornati da folte ciglia e da un trucco marcato; il naso piccolo ma proporzionato, e le labbra a cuoricino, di color amarena, socchiuse in un sorrisino malizioso, che attiravano Baekhyun come una calamita, tanto da far nascere in lui il desiderio di poterle assaporare una seconda volta.
Quel silenzio fu interrotto quando Heiran disse: «Allora, che facciamo? Restiamo qui a guardarci negli occhi o ci facciamo un giro?»

Così Baekhyun si ritrovò a girare per le strade della città con una ragazza sconosciuta e mezza ubriaca al suo fianco, e tutto ciò per lui era estremamente eccitante. Heiran parlava, parlava, diceva cose disconnesse, passando da un argomento all'altro; finchè dopo l'ennesima curva la ragazza chiese di accostare per vomitare. Così Baekhyun, preoccupato, decise di andare in uno dei colli di periferia, dove le coppiette andavano per consumare il loro amore, e dove vi era sempre un furgoncino che preparava dei panini, nella quale l'idol si fermò a comprare una bottiglietta d'acqua e qualcosa da mangiare.

«Tieni, bevi un po' d'acqua.»

«Che palle, so come si cura una sbornia. E comunque non sono ubriaca» rispose seccata lei stracciando di mano la bottiglietta al ragazzo, e bevendo un grande sorso.

Pur essendo primavera inoltrata, il ragazzo si sfilò il suo giubbotto in jeans e lo poggiò sulle spalle di lei, che lo ringraziò quasi timidamente

Dopo esser rimasti in silenzio a guardare il panorama, Heiran disse che si stava annoiando e iniziò a fare domande al giovane.

«Mi sto annoiando- sbuffò lei, assumendo l'espressione di una bambina- metti un po' di musica»

Baekhyun fece come chiesto, ma la ragazza continuava a lamentarsi, così il cantante propose di giocare ad “obbligo o verità”. Heiran lo guardò negli occhi con un'espressione disgustata, dicendo che erano solo in due per giocare a quello stupido gioco.
Iniziarono a parlottare del più e del meno, fin quando lei, chiese seria:

«Perchè mi hai baciata?»

«Era un obbligo, mi avevano detto di baciare una ragazza e ho baciato te» rispose Baekhyun dicendo una mezza verità.

«Quindi mi trovi carina?»

«Molto»

«Più carina o più sexy?»

«Entrambe le cose credo» disse con voce titubante grattandosi la nuca.

«Perchè bevi così tanto?»

«In realtà non bevo mai, o meglio bevo solo per le grandi occasioni. Matrimoni, feste...»

Rispose lei con fare dolce, quasi timido, per poi dare sfogo ai suoi pensieri.

«Il mio ragazzo mi ha mollata due giorni fa, così di punto in bianco, mandandomi una lunga mail, il cui succo è “non vogliamo le stesse cose”. Questa è la giustificazione che ho dato anche ai miei genitori, che stavano preparando il nostro matrimonio. Così, per una sera volevo essere diversa, volevo evadere dalle responsabilità che mi gravano addosso ogni giorno; e ho pensato di mettermi il vestito più sexy, di entrare entrare in un locale e rimorchiare qualcuno...»

La ragazza smise di parlare ed iniziò a ridere a crepapelle, non riuscendo a parlare.

«Oddio, quei due tipi... Quelli con cui sono andata al locale di mia madre...li ho mollati li, così... mi aveva no proposto una cosa a tre, e io avevo anche accettato. Che ridicola che sono»

«Più che ridicola sei incosciente. Trovo sia un po' pericoloso, non credi? Se avessi incontrato un mal intenzionato?»

«Fidati, so come difendermi, lo faccio per lavoro» rispose lei tramutando la frase in un mormorio, che spinsero il cantante a chiedere quale lavoro facesse.

«No no, non si parlava di lavoro. Quindi tu non chiedermi nulla e io farò lo stesso con te.»

«Ma per me è diverso!- esclamò lui- Io sono un Idol! Tutti sanno chi sono»

«Se mi vedesse mio padre, mi potrebbe diseredare. Sai lui è un uomo ligio al dovere e alla tradizione. Potrei dire quasi un dittatore... i suoi sottoposti lo temono e lo amano, però nel suo lavoro è molto bravo.»

«Quindi è un uomo che ricopre un incarico importante? È un CEO?»

«Diciamo che il suo lavoro lo porta a comandare... ma basta parlare di lui....»In radio risuonarono le note di una chitarra, e la voce soave di Baekhyun che intonava il suo ultimo successo.

«Mmm...adoro questa tua canzone. Ha un non so ché di sensuale sofferenza»

Si smuoveva scoordinata sulle note di quella canzone a Baekhyun familiare, facendo giravolte e cantando il ritornello a squarcia gola:

You're my only Bambi, Bambi
Neowa ttak eoullineun bamiya
Naeryeowa Bambi, Bambi

Ma proprio sulle note più alte la gola della ragazza si chiuse, provocandogli una fastidiosa tosse, che fece sorridere il cantante, che eseguiva perfettamente quelle note alte.

Heiran si avvicinò lentamente a lui, osservando il suo viso pulito, lo accarezzò delicatamente dicendo.

«Sei molto carino anche tu, lo sai?»

Baekhyun ringraziò con un timido sorriso sulle labbra, mentre la ragazza lo guardava con una luce diversa negli occhi, portando Baekhyun a deglutire rumorosamente

«Devi vomitare di nuovo?»

«Tu scoperesti con me?»

Chiese a bruciapelo Heiran, facendo sgranare gli occhi all'idol che rise nervosamente, senza darea alcuna risposta. La ragazza si avvicinò di più e con voce sensuale, ma imperativa, gli disse:«Baciami!»

Per poi attirarlo a se a dare inizio ad uno di quei baci lenti, sensuali e vogliosi. Le mani di Heiran viaggiavano dalle spalle al petto del ragazzo, per poi andare ad accarezzare la sua chioma. Baekhyun la teneva delicatamente per i fianchi, accarezzandole la schiena.

Stordito dalla situazione, e travolto dalle emozioni che stava provando, Baekhyun si ritrovò seduto nel sedile passeggero della sua auto con la ragazza a cavalcioni sopra di lui, che gli regalava baci leggeri, mentre armeggiava con la zip dei suoi pantaloni, per poi andare alla ricerca dell'embrionale erezione dell'idol e iniziando a massaggiarlo con lentezza. Decise di approfondire il bacio, trasformandolo in una vera e propria lotta tra i due muscoli caldi e umidi, che cercavano di dominare l'uno la bocca dell'altro.

La mano di Baekhyun accarezzò la coscia di lei inoltrandosi sotto la gonna del vestito, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se l'avesse sempre fatto, iniziando a giocare con l'elastico degli slip.

Sapeva che non era corretto “approfittarsi” di una ragazza ubriaca, ma lei era così sensuale che riaccese in lui tutta la voglia perversa, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, con quei baci così lascivi.

Si addentro sotto l'intimo della ragazza accarezzando la sua intimità, gesto che fece tremare la giovane, che intensificò i movimenti della sua mano sull'intimità ormai .

«Ti prego scopami Baekhyun»


 

Arrivarono nell'appartamento del cantante alla velocità della luce, come se si fossero teletrasportati dalla collina alla camera da letto, finendo per rotolarsi sopra il materasso in modo frenetico. Si spogliarono reciprocamente, dando inizio a quella danza passionale che dava sfogo al loro piacere. Heiran era colei che dettava le regole del gioco, sovrastando la figura snella e muscolosa di Baekhyun, ricoprendo il suo corpo di baci e morsi, una scia leggermente umida che faceva sospirare il giovane uomo andava dal suo collo, al petto, all'addome, fin quando non lo privò dell'ultimo strato di stoffa che lo ricopriva.

Per la mente di Baekhyun non ci fu tempo di elaborare l'imbarazzo di essere nudo davanti ad una sconosciuta, poiché la bocca quest'ultima stava regalando delle sensazioni che non provava da tempo.

Un liberatorio sospiro abbandonò le labbra del giovane uomo mentre sentiva la lingua, che con lentezza percorreva la sua lunghezza, per poi essere inglobata dalla calda e umida bocca della ragazza, che succhiava in modo deciso che avrebbe portato al limite il cantante nel giro di poco tempo.
Ma Baekhyun voleva di più, voleva possedere quella ragazza intrigante per tutta la notte. Intrecciò la mano tra la scura chioma di Haeiran facendola rialzare ed invertendo le posizioni. Le regalò tutti quei baci che lei gli aveva dato qualche attimo prima, si staccò da lei regalandole un lungo bacio, per poi andare alla ricerca di un preservativo. Mentre apriva la bustina argentata e foderava il suo membro pulsante di eccitazione si pose delle domande.

Era sbagliato ciò che stava facendo? Forse.
Si pentiva di essere in procinto di fare sesso con lei? Assolutamente no!

Tuttavia una volta ritornato sul letto, vide la ragazza addormentata in una posizione scomposta. Baekhyun sorrise amaramente, sistemò Heiran sotto il lenzuolo e andò in doccia a darsi piacere.

 

La mattina seguente Baekhyun si svegliò da solo nel suo letto, della ragazza non vi era alcuna traccia in nessuna stanza del suo appartamento Heiran se n'era andata senza lasciare nemmeno un biglietto, così come l'aveva incontrata era sparita.

 

 

 

 

Alcuni giorni dopo....

«Io sono il Generale Choi, comandante di questo campo di addestramento e per le prossime quattro settimane sarà mio compito farvi diventare uomini»

L'uomo di mezz'età, che con il suo modo di fare ricordava il Sergente Hartman di Full Metal Jacket, iniziò un lungo discorso sul come le nuove reclute sarebbero diventati, senza non poca fatica, dei soldati perfetti sotto la sua guida.

«Loro saranno le vostre istruttrici per le prossime quattro settimane, non lasciatevi ingannare dai loro bei faccini. Loro sono il capitano Jung...»

Continuò il comandante indicando due figure femminili al suo fianco.
Una delle due era molto, spalle larghe e un fisico muscoloso che si intravedeva dalla tutta mimetica; Baekhyun pensò che di femminile non aveva proprio nulla, se non il nome.
Poi il suo sguardo si posò sull'altra donna. Sgranò gli occhi e il cuore quasi gli si fermò non appena sentì quel nome.

«...e il Tenente Choi Heiran. »

Era lei! Il viso senza trucco, ma non meno bello, che indossava una maschera di impassibile serietà; il suo corpo avvolto da una tuta mimetica, dritto sull'attenti, gli conferiva un'aria austera.

Dopo l'infinito e stancante addestramento, i soldati andarono negli alloggi per concedersi una doccia. Baekhyun era l'ultima recluta presente nello spogliatoio, sapeva che si sarebbe preso un rimprovero per la sua lentezza.
Improvvisamente si sentì scaraventato in uno degli armadietti, e qualcuno gli torse un braccio dietro la schiena.

«Hey, ma che mod...» non finì la frase poiché i suoi occhi ne incontrarno due che lo fissavano con espressione quasi rabbiosa.

«Hai detto a qualcuno che mi conosci? Hai detto a qualcuno quello che abbiamo fatto?» chiese Heiran stringendogli il braccio con forza.

«No, no assolutamente. Non sono uno che spiffera gli affari propri a desta e a manca. Ne andrebbe della mia carriera»

«Bene, su questo siamo d'accordo- disse lei mollando la presa- così almeno mio padre non mi radierà dal campo o peggio...taglierà la testa ad entrambi».

Baekhyun sgranò gli occhi quando la ragazza gli confessò che il comandante Choi era suo padre, con fare sinuoso la ragazza si avvicinò a lui buttandogli le braccia intorno al collo e azzerando la distanza fra i loro corpi.

«Per quattro settimane starai qui... abbiamo tutto il tempo per riprendere da dove abbiamo lasciato.» disse regalandogli un bacio voglioso e bagnato.

«E credo che tutto sarà molto più eccitante della prima volta»

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Capitolo 18
*** Starry Night -SUHO ***




STRARRY NIGHT – SUHO

 


NOTA: QUESTA ONESHOT SI SVOLGE NEL FUTURO E TUTTO QUELLO CHE DESCRIVO NON CORRISPONDE A FATTI CHE POTREBBERO ACCADERE.  LA COPPIA CHE VIENE DESCRITTA NELLA STORIA SARÁ UN B-SIDE COUPLE DI UNA MIA FUTURA STORIA.




Certi amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi
ritornano
[Amici Mai -Antonello Venditti]

Seoul, Giugno 2022

 

Quando Junmeyon aprì gli occhi, il sole non era ancora presente in cielo, il suo letto era vuoto e per un attimo ne fu sollevato. La sua compagna di quella notte, conosciuta per caso in un locale, aveva pensato di abbandonarlo poco dopo il loro ennesimo amplesso.
Erano passati mesi dall'ultima volta che aveva toccato una donna, in realtà aveva quasi totalmente dimenticato il sesso.

Si sporse verso il cuscino al suo fianco annusandolo. Un profumo nuovo invase le sue narici, facendogli storcere leggermente il naso. Era un buon profumo, sicuramente costoso, ma non era il profumo della sua donna.
Il giovane uomo si alzò dal suo comodo letto per poi affacciarsi alla finestra, vide nel cielo apparizione di luce dorata con sfumature rosee e ramate.

Aurora...

Sussurrò, per poi asciugarsi una lacrima, una piccola gemma di acqua salata che raccoglieva tutto il sentimento che provava per la ragazza.
Aveva avuto una persona meravigliosa al suo fianco, paziente, dolce e allegra, e lui era riuscito pian piano a farla allontanare. Non avrebbe mai voluto lasciarla, procurandole quelle sgradevoli sensazioni di dolore e tristezza che aveva provato in passato.
Ma dopo l'ennesimo rumor diffamatorio e un attacco da parte di una sassaeng, la paura aveva preso possesso del leader, portandolo a prendere quella decisione.
Lui che aveva sempre difeso a spada tratta i suo compagni quando avevano una relazione, aveva finito per distruggere la propria.
«Sei un coglione» gli ringhiò contro il suo adorato Sehun, mentre Baekhyun e Minseok gli chiedevano cosa diavolo gli era passato per la testa, quando informò il gruppo di aver lasciato la sua ragazza, la donna che avrebbe voluto sposare e che aveva giurato di amare per sempre.
Tutti ne rimasero sconvolti e addolorati. Si perchè Junmeyon e Aurora erano la coppia perfetta, nonostante le loro culture e modi di vivere fossero completamenti diversi.

Aurora... sospirò nuovamente, mentre i raggi del caldo sole gli illuminavano il viso.

Si girò verso il letto dove le pareva di rivedere immagini della sua vita passata con lei. Le dolci notti d'amore, le battaglie con i cuscini e le risa quasi isteriche della ragazza per il solletico, le cure reciproche quando ognuno di loro stava poco bene.
Per inerzia, e con poca voglia, si diresse nella cabina armadio; iniziò a frugare in un angolo recondito di quel guardaroba trovando tutti i vesti costosi che in quegli anni aveva regalato alla ragazza. Uno gli saltò agli occhi. Il vestito che aveva la prima volta che la incontrò.

Era un comune after party di un importante awards a Tokyo.
Lei si trovò quasi per caso a quella festa, accompagnando un'amica che era stata invitata, e non sapeva chi fossero gli EXO. Nel momento in cui Junmeyon po' gli occhi sulla sua figura il tempo si fermò, convinto che l'universo l'avesse guidata verso di se. Voleva conoscerla ad ogni costo, e per tutta la sera cercò di approcciarla, cercando di essere anche molesto, ma lei era sfuggevole. Fin quando per caso non la trovò nell'ampia terrazza del locale.
Era una notte stellata, il cielo sembrava fatto di scuro velluto ornato da luminosi diamanti quali erano le stelle. La ragazza osservava le stelle con i suoi grandi occhi brillanti, quegli occhi che gli rimasero impressi nell'animo per sempre. Quella notte parlarono, in un inglese incerto e con Google traduttore alla mano, fin quando i rispettivi gruppi di amici non li richiamarono.
«Aspetta non mi hai detto il tuo nome»
«Aurora»
«Nice to meet you, Aurora. I'm Junmeyon» disse lui facendole il baciamano
«Eh? Scusa ma non ho capito, credo proprio chi mi debba scrivere come si pronuncia»
E così fece. Afferrando delicatamente la mano della ragazza la condusse con se al bar, dove chiese al barista una penna, con la quale segnò il suo nome ed un numero di telefono.

Annusò con più intensità quell'abito assaporandone il profumo. Era una lieve fragranza  fiorita, che gli ricordava femminilità e sensualità gioiosa, che a distanza di tempo aleggiava in modo molto leggero tra cassetti e armadio, che per anni avevano condiviso. Il profumo della sua donna.
Ma lei ora non c'era, e la colpa era solo sua.
Sospirò pesantemente guardandosi allo specchio, il cui riflesso mostrava una persona diversa rispetto a quella di qualche mese fa. La barba che iniziava crescere, il fisico poco tonico che non veniva allenato da settimane, e i suoi occhi sembrano praticamente spenti, in realtà non ricordava minimamente quando sia stata l’ultima volta che li aveva visti felici.

Quella mattina Jongdae passo per caso al suo appartamento, e non appena sentì il maggiore lamentarsi con i suoi soliti “ mi manca” o “ non so vivere senza di lei” , non gli risparmiò una dura paternale, facendo sentire il bel leader ancora più uno schifo.
«Beh dovevi pensarci prima. Ti sei fatto prendere da cosa? Paura? Hai rinunciato a lei, una ragazza d'oro, per un branco di pazze malate mentali che a momenti la sfiguravano con l'acido  o l'avrebbero linciata per strada, e che avrebbero chiesto la tua uscita da gruppo come fecero con me 5 anni fa? O come ha fatto recentemente Minseok? Beh noi abbiamo rischiato e abbiamo vinto. Lasciatelo dire Junmeyon come leader sei fantastico, ma come fidanzato hai fatto veramente disastri ultimamente»

«Ah sono un stupido. Ho agito d'impulso...» sospirò il leader sentendo gli occhi bruciare, segno che avrebbe potuto piangere da un momento all'altro.

«No non sei stupido, sei stato proprio stronzo! L'hai lasciata qualche giorno prima di san Valentino, dopo che lei ti ha aspettato due anni mentre tu eri impegnato con gli obblighi di leva. DUE ANNI JUNMEYON!»

«Senti la sfuriata me l'ha già la sua migliore amica e pure tua moglie... Ma sembra che nessuno abbia capito perchè l'ho fatto» disse tenendosi la testa fra le mani.

«Capisco che tu l'abbia voluta proteggere, ciò non toglie che avresti potuto parlarne con noi, anzi con ME e Minseok, prima di lasciarla. Ti avremmo aiutato a trovare una soluzione meno drastica di quella che hai preso» lo rimproverò con un'espressione rigida e seria.
Ma vedere il leader così distrutto, mosso dai singhiozzi e logorato dalle lacrime, strinse il cuore del cantante che lo rincuorò dicendo: «Beh... potresti provare a riconquistarla».

«E Come?»

«Chiamo Minseok, lui ci darà una mano»


 

 

Nella periferia milanese era una notte di inizio estate, il cielo era limpido tanto che il suo manto scuro era un perfetto letto per quel milione di stelle che rispendevano come diamanti. Quella notte le riportò alla mente il momento in cui lo incontrò per la prima volta a Tokyo, o il loro primo bacio dato sotto un celo stellato in una deserta piazza Duomo.
La bella ragazza era seduta in macchina con affianco il ragazzo che stava provando a frequentare dopo la rottura con il bel cantante coreano.
Il bel moretto al suo fianco era davvero un caro ragazzo, anche se ultimamente allungava un po' troppo le mani nella speranza di andare oltre i semplicibaci. La bella Aurora si pentì di aver seguito il consiglio della sua amica Lexy di buttarsi in nuove relazioni, perciò si armò di coraggio e parlò a cuore aperto.
«Senti Marco... Io non ho testa di buttarmi in un'altra relazione, e il “chiodo schiaccia chiodo” non ha funzionato. Tu sei davvero un bel ragazzo e una persona magnifica. Ma ogni volta che tu mi baci e mi abbracci i penso a lui. Sarebbe meglio non frequentarci più...»
«Eh? Ma io non volevo una relazione seria. Cioè bona sei bona, però diciamo che volevo una cosa senza impegno, certo se saremmo andati oltre ai baci e alle palpatine non mi sarebbe dispiaciuto Cioè mi sono spiegato?»
La ragazza rise di cuore a quella velata proposta indecente. Salutò il ragazzo con un bacio sulla guancia, con la promessa di sentirsi in amicizia, e scese dalla macchina.
Ma quello che vide davanti al cancello della sua villetta il mondo si fermò.

Un ragazzo seduto sul marciapiede, vestito con un semplice jeans e una polo, con una visiere in testa (nonostante fosse l'una passata) si guardava le mani con fare nervoso. La ragazza conosceva benissimo quella persona che faceva scaturire nel suo petto emozioni contrastanti: rancore, tristezza....amore. Più si avvicinava a quella figura e più avrebbe voluto togliersi uno dei suoi magnifici tacco 12 e spaccargli la testa ed inveire contro di lui; ma allo stesso tempo sarebbe voluta morire nell'abbaccio di belle braccia forti e calde che le era mancato terribilmente.
 
Quando Junmeyon alzò lo sguardo si focalizzò sulla figura formosa di Aurora, scattò in piedi come una molla.
«Hey... come stai?» disse lui in un italiano incerto.
La ragazza 
in tutta risposta, sbuffò sorpassando la figura dell'uomo.
 
«Possiamo parlare?»

«No» rispose secca

«Perchè sei qui?»
Chiese lei mentre si accingeva 
ad aprire il cancelletto del suo giardino con fare tremante, bloccando poi l'accesso al piccolo vialetto che portava alla sua abitazione senza guardarlo negli occhi, poiché sapeva che se mai avesse incontrato i suoi occhi coloro cioccolato si sarebbe fiondata sulle sue labbra. Tuttavia il leader non rispose, dopo attimi di silenzio e con voce tremante, timoroso di sapere la verità su ciò che aveva appena visto:

«Tu e... lui state...?»
La ragazza strinse i pugni e gli occhi mormorando un "Assurdo", ma non diede alcuna risposta al coreano che continuò a parlare.

«Sei sparita. Ti ho chiamato più volte, non mi hai mai richiamato.»
«No, non sono sparita tu mi hai lasciata Meyon! Così senza motivazioni plausibili. Ed ora dopo quattro mesi mi accusi di essere sparita? Hai il coraggio di presentarti a casa mia, a casa dei miei genitori per cosa? Cosa speri di ottenere?»

«Non volevo che finisse così»

«Dimmi Kim Junmeyon come si fa a dire ti amo ad una persona guardandola negli occhi sapendo che era una menzogna, sapendo che prima o poi farai soffrire quella persona?» ringhiò lei furente, con le guance rosse di rabbia e i pugni stretti.

«Mi dispiace... Era sincero quando te lo dicevo credimi» disse lui abbassando il capo, cercando dentro di se la forza di non piangere,  il suo tono era velato dal senso di colpa, la colpa di non aver fatto la cosa giusta con la persona che amava e che l'aveva amato più di tutti, incondizionatamente.
«Ti prego ascoltami...»

«No! Non ho intenzione di ascoltarti, di illudermi, di soffrire per una persona che aveva detto di amarmi e protegermi. In questi mesi non ho mai smesso di pensarti, di amarti, ogni notte tre le lacrime mi chiedo cosa ti ha spinto a lasciarmi. Sono andata da un fottuto psicologo per colpa tua, sto faticando per riuscire a vivere senza di te, senza il tuo pensiero che mi trapana il cervello e il cuore. Perchè tu Junmeyon mi hai fatto diventare una pazza!» gli gridò in preda ai singhiozzi.

Vederla in quello stato, sentire tutto quello che le aveva fatto passare gli fece stringere il cuore, sentendosi una vera merda. Si avvicinò a lei cercando di abbracciarla, ma appena le loro pelli vennero in contatto la ragazza si allontanò da lui respingendolo con forza.

«Ti prego, Aurora, almeno ascolta quello che ho da dirti»

«Ok... avanti parla» disse lei con gli occhi rossi dalle lacrime mentre incrociava le braccia al petto.
Per Junmeyon il tempo si fermò una seconda volta, come accadde anni prima, quando quegli occhi si persero in quello sguardo intenso, fatto di lacrime e mascara sciolto.
L'uomo andò in tilt, perdendo completamente l'uso della parola. Mille pensieri gli attraversavono la mente, ma un unica parola sovrastava tutte, mostrandosi come una scritta luminosa che indica la retta via da prendere.

«Sposami»

«Tu sei pazzo...»rise istericamente Aurora, pronta a voltarsi ed entrare in casa, ma la sua corsa fu bloccata da Junmeyon, che si parò davanti a lei, tenendola delicatamente per le braccia,  bloccandole ogni via di fuga.

«Sposami Aurora. Ho intenzione di amarti per sempre» rispose lui, portandola a se e facendo unire le loro labbra.
E Aurora si arrese ai suoi sentimenti, a quel gesto tanto insensato quanto plateale che la stordì completamente, tanto da tenersi alle spalle possenti del leader per paura di essere trasportata via dal vortice di emozioni che stava provando.
Quel bacio che diventava sempre più forte ed intenso, una danza passionale tra le loro lingue, una lotta lussuriosa impossibile da fermare.
Senza nemmeno accorgersene Aurora si trovò distesa sull'erba del piccolo giardino tra i cespugli di ortensie e di lantana.

«È sbagliato...»ansimò lei tra un bacio e l'altro in cerca di fiato, rimanendo però abbracciata al fisco possente dell'uomo.

«No, è stato sbagliato lasciarti per le mie stupide paure, è stato sbagliato non proteggerti... ho sbagliato molte cose, ma ho capito che tu sei il mio sogno... Fanculo tutto il resto. La Corea, l'SM, la musica... Io ho bisogno di te!»
«Non ti chiederei mai di lasciare il tuo lavoro»

Ripresero a baciarsi senza sosta, incuranti di essere visti dai vicini curiosi o qualche passante.

«Aspetta, Aspetta....C'è un problema» parlò Aurora, allontanando il corpo muscoloso dell'altro e mandando in confusione il coreano.

«Tu sei buddista, io cattolica... mia madre collasserà al solo pensiero di un matrimonio civile!» rise gioiosa.

«Quindi è un si?»

Per tutta risposta la ragazza si avvicinò a lui, legando le braccia intorno al suo collo e incollando le sue labbra alle sue un'ennesima volta. Un bacio che sarebbe durato per sempre.

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Capitolo 19
*** Summertime -KAI ***



Summertime -KAI

 

«Allora verrai alla festa in piscina di Mattia questo sabato?»

La voce super eccitata di Stephanie, la mia amica super bionda con il fisico da modella, sovrastava l'aria afosa del pomeriggio mentre si crogiolava al sole nel terrazzo del mio palazzo. Ci eravamo appena diplomate, Steffy vedeva questo come un traguardo importantissimo, visto che era stata bocciata innumerevoli volte,che meritava dei festeggiamenti quindi la mia bella amica stava organizzando nel dettaglio le nostre vacanze estive.

«E chi sarebbe questo Mattia?»
Chiesi alzando di poco gli occhiali da sole che proteggevano i miei occhi castani.

«Hai presente quel ragazzino biondino, del terzo anno con la quale ci siamo scontrati alle macchinette tipo verso fine aprile? Ecco Mattia è suo fratello maggiore, è all'ultimo anno di ingegneria ed è bono come non mai»

Sorrisi nel vedere i suoi occhi a cuoricino. Lei era così, si innamorava in zero secondi di chiunque le facesse un complimento, ed inoltre aveva un discreto successo con i ragazzi, ma quando sei bellissima e più grande ( si Stephanie aveva 21) la strada è in discesa.

«Allora? Attendo risposta»

«Non lo so, ci devo pensare»

«E se ti dicessi che ci sarà anche il coreano?»

Mi bloccai.
Nella mia mente si palesò l'immagine di quel ragazzo: Kim Jongin. Era uno studente universitario trasferitosi in Italia per un anno, e divenne una sorta di assistente del nostro professore di educazione fisica, il quale gli aveva affidato l'organizzazione di vari tornei sportivi.

Mai come in quest'anno scolastico appena trascorso, ci fu un'affluenza alle partite della scuola. Calcio a 5, basket, pallavolo. Quando le squadre maschili della scuola orde di ragazzine si presentavano negli spalti, ma non per fare il tifo per farsi notare da Jongin.

Io le capivo, poiché quel ragazzo era di una bellezza rara, fuori dai soliti canoni asiatici.

Era alto, terribilmente alto, il suo incarnato ambrato faceva risaltare la sua muscolatura; le labbra erano carnose che si aprivano in un meraviglioso sorriso.

Non saprei definire il tipo di rapporto che si era creato tra noi. Non eravamo amici, ma nemmeno semplici conoscenti; ci trovavamo a chiacchierare spesso dopo l'ora di ginnastica, o durante la ricreazione, poiché aveva stretto un buon legame con i ragazzi della mia classe. Ma ovviamente, uno come lui non avrebbe mai “perso la testa” per una semplice e comune diciottenne. Così mi sono sempre limitata ad osservarlo da lontano, senza farmi illusioni.

«Qualcuno ci sta pensando... e non mi riferisco alla festa» disse la bionda al mio fianco.

Evito di rispondere bevendo un sorso di ice-tea con la cannuccia.

«Senti Fabiola, puoi mentire a tutto il mondo, ma non a me. Tu hai una cotta per quel ragazzo dalla prima volta l'hai visto»

«Non è vero»

«Beh forse non dalla prima volta che l'hai visto, forse dalla prima volta che ci hai parlato. E poi ricordati che ci hai “limonato” pesantemente» .

Era vero! Io e Jongin ci eravamo baciati. Ci incontrammo ad una festa in discoteca, dopo qualche drink e qualche piroetta in pista, finimmo in un divanetto a divorarci le labbra e a toccarci in modo troppo lascivo, e ammetto di aver desiderato con tutta me stessa di fare l'amore con lui. Dopo quel bacio avevo iniziato pian piano a limitare i nostri contatti, evitando di rimanere da sola con lui, e anche se attorno a noi c'erano altre persone rimanevo nel mutismo più assoluto.

«Come mai Kim Jongin conosce il tuo spasimante?»

«Credo che glielo abbiano presentati i maschi della classe, sai che organizzano partite a calcetto e quelle robe strane da maschi» mi spiegò velocemente agitando la mano come per sbarazzarsi della mia domanda.

«Allora verrai, si o no?»

 

 

E così mi ritrovai a cedere alle pressioni della mia amica, ritrovandomi davanti l'ingresso di una villa in mezzo alla campagna, dalla quale provenivano le hit estive del momento nel mezzo di una festa nella quale giravano fumo e alcool come nei peggior bar di Caracas.

Durante il tragitto in macchina Steffy mi spiegò che Mattia (la sua preda) ci aveva invitato a dormire e a pranzo il giorno seguente, una grigliata con pochi intimi.

Sapevo che la mia amica non avrebbe mai accettato un no come risposta, così con un po' di rassegnazione preparai un borsone con il minimo indispensabile.

Appena varcata la soglia di quella lussuosa dimora ci venne incontro un ragazzo davvero carino, e da come la mia amica gli si gettò addosso capii subito che era il famoso Mattia. Con una galanteria insolita per il terzo millennio, prese le nostre borse e ci condusse nella stanza nella quale avrei passato la notte. Si, uso il singolare perchè ero certa che Steffy avrebbe passato una notte bollente con il padrone di casa.

Ci cambiammo. Io optai per un semplicissimo due pezzi nero, alla quale abbinai un copricostume del medesimo colore, poiché non pi piaceva girare in casa mezzo nuda, e acconciai i miei cappelli in un mess bun; Steffy invece aveva scelto un costume intero rosso acceso, che tuttavia le lasciava la schiena scoperta e aveva una scollatura profonda sul suo seno, si legò i capelli in una coda alta.
Era da mozzare il fiato, ero sicura che avrebbe mietuto tante vittime in quei due giorni.

Una volte ritornate al piano inferiore, parlammo un pochino con alcuni nostri compagni di classe, e non so bene come nel giro di poco rimasi sola nel grande salone. Passarono cinque minuti, e un ragazzo, con una scusa banale mi si avvicinò continuando a parlare, invitandomi ripetutamente a ballare o a seguirlo in piscina. Io rifiutai educatamente, continuando a godermi il mio drink e a scrutare l'orizzonte nella speranza di scorgere Steffy dalla vetrata che dava sulla piscina. Tuttavia quel ragazzo continuò ad insistere e ad un certo punto
Rifiutai una seconda volta, poi una terza... ad un certo punto mi stufai.

 

«Oh, mi hai rotto il cazzo! Ti ho detto no!»Urlai.

Quel ragazzino si dissolse alla velocità della luce, così velocemente da far concorrenza Flash Gordon!

Nonostante le finestre del salone fossero tutte aperte iniziavo a sentire caldo, e avevo veramente voglia di tuffarmi in piscina e ballare in mezzo alla folla. Tuttavia per fare ciò avevo bisogno di qualcosa di fresco da bere.
Una ragazza, che probabilmente aveva bevuto troppo e starnazzava come un'oca, mentre usciva fuori in piscina con al seguito uno stormo di sue simili, mi urtò con il braccio facendo cadere a terra il bicchiere che mi ero versata.
Istintivamente presi alcune salviette di carta per asciugare il liquido che andava a spargersi sul pavimento. Presi velocemente dei fazzoletti di carta per asciugare il piccolo danno che avevo fatto.

«Hai bisogno di una mano?»
Con la coda dell'occhio notai una figura affiancarmi.
Oh no! Era lui!
Mi rialzai subito, senza sapere esattamente cosa dire o cosa fare. Probabilmente ero diventata rossa dall'imbarazzo.

«No traquillo faccio da sola, grazie» farfugliai cercando di non incontrare il suo sguardo.

Erano mesi che non rivolgevo al parola a Jongin, o meglio le uniche frasi che scambiammo dopo il nostro bacio erano dei semplici convenevoli, ed io ovviamente mi comportavo sempre come una fuggitiva.

«Speravo saresti venuta.» disse regalandomi un luminoso sorriso, mentre si inchinava a ripulire il pavimento con uno straccio umido.

«Sono venuta solo per accompagnare Steffy»

Lui mi sorrise una seconda volta e aggiunse: «Stephanie... credo abbia un flirt con Mattia. Quindi ero praticamente sicuro che sarebbe venuto con te alla festa»
Solo ora notai il suo abbigliamento; portava un costume a calzoncino nero e una camicia camicia a maniche corte che riportava il logo GUCCI su tutta la stoffa, aperta sul suo fisico statuario.
Il mio sguardo fu attratto come una calamita dai suoi addominali definiti e dai suoi pettorali sodi, messi in risalto dalla sua pelle leggermente abbronzata. Sentii le guance sempre più in fiamme, deglutì pesantemente e mi schiarii la gola, versandomi un bicchiere d'acqua.
«Fabiola stai bene? Sei tutta rossa?»

Annuii cercando di stare calma.
Jongin sorrise, sentii una le sue mani sulla mia fronte, disse che forse potevo avere la febbre. Mi prese per mano e mi condusse in cucina, aprì il frigorifero e mi porse una bottiglia d'acqua invitandomi a metterla dietro la nuca, per abbassar eun po' la temperatura.

«Noto che ti muovi molto bene per essere un ospite»

«Sono venuto per la prima volta in questa casa per festeggiare il Natale con Mattia e la sua famiglia. Da noi in corea non è una festa religiosa sentita, a me no che tu non sia cattolico.» dice mentre mi prende la bottiglietta dalle mani e me la apre, invitandomi a berne un sorso.

«Poi ho passato il resto delle vacanze qui. Siamo venuti anche per pasqua e per qualche altro compleanno... comunque si la frequento abbastanza da sapere dove si trova il frigorifero»

La sua mano si poggia nuovamente sulla mia fronte, con molta delicatezza la sua mano scese ad accarezzare la mia guancia, per poi scendere verso il collo.

«Non sembra tu abbia la febbre. Tuttavia sei ancora rossa». Sussurra, noto il suo sguardo e come il suo viso si stia avvicinando pericolosamente al mio. Notai gli occhi di Jongin, che esplorarono attentamente ogni centimetro del mio corpo; il suo sguardo, provocatorio e pungente, mi fece sentire nuda. D'istinto mi allontanai di qualche passo, cercando di mettere più distanza possibile fra di noi.

Lui sembra deluso da questo mio gesto, tanto che sbuffa leggermente, e con uno sguardo leggermente deluso:«Perché mi eviti?»

«Io non ti evito» mentii, cercando di mantenere un tono indifferente.

«No?!- disse lui con fare ovvio- Sono mesi che a scuola mi eviti come se avessi la lebbra o qualcosa di male» disse senza guardarmi mentre si stava preparando un mjito.

«Ma... no... non ti stavo evitando. Solo che avevo le ultime interrogazioni, lo studio dell'esame...»

«Sarà... io sono convinto che questo tuo cambio di atteggiamento sia dovuto al nostro bacio. Perchè da allora non mi hai più degnato di uno sguardo.»

Colpita ed affondata! Era palese, e lui non mi sembrava un idiota, e a giudicare dalla sua espressione affranta capii che la cosa l'aveva fatto rimanere parecchio male.

«Se non volevi avere nulla a che fare con me... Se ti facevo schifo,bastava dirlo. »

«Oh no, tu mi piaci» Stupida com'ero di mesi due secondi a realizzare ciò che avevo detto. Chiusi istintivamente gli occhi e cercai di formulare una giustificazione a quella mia affermazione.

Ma fui interrotta dai miei compagni di classe, che con troppa euforia entrarono in cucina facendo un trenino al ritmo di “Disco Samba”, nel quale coinvolsero anche me e il coreano.

Dopo un girovagare per la casa a ritmo di musica brasiliana, i miei compagni di classe pensarono bene di prendermi di peso e buttarmi in piscina, poiché ero l'unica che ancora non si era fatta un tuffo.

Incuranti che indossassi un copricostume, mi afferrarono per bracci a e gambe lanciandomi in aria.

L'impatto con l'acqua fresca fu qualcosa di rigenerante, che poco prima andava in fiamme. Iniziai a schizzare i ragazzi per vendetta, e risi a crepapelle per le loro battute stupide, o per le loro imitazioni di nuoto sincronizzato.

Mi dimenticai per un momento che anche lui fosse a quella festa, che magari mi stesse guardando divertirmi con i miei amici, mentre con lui ero evasiva. Notai con la coda dell'occhio che si tuffò, approfittai di quel caos per uscire dall'enorme piscina.

Mentre mi avvicinai a uno dei lettini per prendere un asciugamano e il mio telefonino ( disperso in cucina), notai Steffy comodamente seduta sulle gambe della sua cotta, mentre si cambiavano baci e languide carezze.

Cercai un posto isolato e al sole, dove potermi asciugare senza essere disturbata. Davanti a me c'era una bellissima campagna, colorata dai caldi colori del tramonto. Quell'immagine mi rilassava, ma questo mio momento zen venne interrotto da una voce che conoscevo troppo bene.

«Allora? Mi devi ancora una spiegazione?» Disse Jongin sedendosi al mio fianco. «Perchè mi eviti?»

«Perchè sei il ragazzo più popolare e desiderato da tutta la scuola. E non volevo passare casini gli ultimi mesi di scuola, rischiando di essere bullizzata da delle ochette per un ragazzo con la quale c'è stato solo un flirt. Ma che dico, c'è stato un bacio da ubriachi tutto qui.»

«Quindi per colpa di quelle stupide primine che mi inseguono nei corridoi chiamandomi “oppa” hai chiuso i rapporti con me?»

«Non che prima avessimo chissà quale rapporto...» mormorai

«Questo mi ferisce» commentò lui con voce triste.

«Non volevo offenderti, ma sarebbe da stupidi dire che eravamo amiconi»

«Tu mi piaci!» sputò tutto d'un fiato. «E poco prima in cucina hai detto che anche io ti piaccio. Quindi non capisco davvero questo tuo atteggiamento» commentò stringendosi le ginocchia al petto e poggiandovi il mento.

«Scusa Jongin, ti sembrerò una stronza insensibile, ma non so cosa cosa dire. Non so come giustificare il mio comportamento»

Sentii il suo forte braccio stringermi il fianco e le sue soffici labbra, morbide e piene, posarsi sulla mia guancia. Iniziò a lasciarmi due, tre baci leggeri come fiocchi di neve.
Non ebbi tempo di ribattere, che le mani di Jongin afferrarono il mio viso, le sue labbra si scontrarono con le mie.
Mi ha baciata... anzi, mi stava baciando. Per la seconda volta le nostre labbra si unirono; era un bacio diverso rispetto a quello che ci eravamo scambiato qualche settimana prima in discoteca. Sentivo le labbra carnose di Jongin muoversi e assaporare le mie, leccandole ogni tanto, gesto che mi fece socchiudere la bocca. La sua lingua entrò delicatamente cercando la sua gemella, dando così vita ad un bacio bagnato, lento e voglioso.
E si stava bagnando qualcos'altro, ma cercai di non farci caso, e di non pensarci.
Continuammo a baciarci per un tempo indeterminato, ed io iniziai davvero a ritrovarmi a corto di fiato.
Mentre lui a quanto pare aveva dei polmoni super resistenti, perchè la sua lingua continuava a giocare e rincorrere la mia, mentre le sue mani, dalle mie guance erano scese; approfittandosene dell'occasione, mi palpò il seno, di nuovo i fianchi, e poi il mio sedere.
Decisi di metter fine a quel bacio così lungo, duraturo e peccaminoso, voltando la testa di lato.
Avevo il respiro affannoso, tentai di farlo ritornare regolare.
Jongin avvolse il mio busto tra le sue braccia, e mi riempì la guancia di tanti piccoli baci.


 

«Tu non sai quante volte ho sognato di baciarti, ancora e ancora» sussurrò al mio orecchio.

Non risposi, mi limitai a nascondere il viso nell'incavo del suo collo. Ci eravamo baciati e non era stato di certo un bacio qualunque, e la cosa mi imbarazzava non poco.

Rimanemmo in silenzio a guardare il tramonto, abbracciati respirando l'aria che intorno a noi si faceva un po' fresca.
«Sta facendo freschino, è meglio cambiarci per la cena. Il tuo costume è ancora umido» disse toccando il mio fondoschiena.

Si alzò porgendomi una mano per farmi rialzare.
Improvvisamente, mi trascinò con se dentro la grande villa, conducendomi direttamente in una delle camere al piano superiore. Deglutii, entrando nel panico non appena chiuse la porta alle nostre spalle.
Sembrava pure un'altra persona in questo momento, il suo sguardo non era più dolce, aveva una luce diversa negli occhi. Si passò la lingua sul labbro inferiore, e notai il modo in cui osservò ogni centimetro del mio corpo.
Avevo ragione a pensare che il suo sguardo, aveva il potere di spogliare le persone! Poichè mi sentii nuovamente nuda sotto il suo sguardo di fuoco.
«Sul serio Fabiola, credimi quando prima ti ho detto che avevo sognato questo momento tantissime volte.» sussurrò sulle mie labbra, mentre tastava i miei fianchi delicatamente.
«Perchè?» chiesi con un filo di voce perdendomi nei suoi occhi cioccolato.
«Come perchè? Perchè mi piaci, pabo!» esclamò, per poi afferrare di nuovo con le mani il mio viso, e baciarmi ancora, e ancora...

«Non mi hai risposto prima.»Disse poi, con sguardo serio.

«Cosa?»Chiesi confusa.

«Prima... ti ho detto che mi piaci.» disse con la voce che le vibrava leggermente dall'emozione.
«Beh si sei carino» dissi io provando ad essere indifferente.

«Sembra che tu mi stia dicendo così, giusto perchè ti faccio pena.» sorrise.

«Naaaa... giusto per farti contento.»

«E allora fammi contento.» sussurrò con voce roca.

Molto velocemente, posizionò le mani sotto le mie cosce sollevandomi e distendendomi delicatamente sul letto, per poi farmi distendere delicatamente sul suo letto.
Jongin salì di me, iniziò a baciami con molta lentezza e potei sentire il mio cuore, scalpitare impazzito. Fu uno di quei baci che riescono a toglierti il respiro, e farti perdere il lume della ragione. La sua lingua leccò il mio labbro inferiore, lo mordicchiò, e poi dedicò attenzione alla gemella, intrecciandosi con lei, e giocandoci rincorrendola.

Baciava talmente bene, che mi sentivo già appagata così senza aver avuto un rapporto sessuale completo.
Sentii le sue mani che iniziarono ad accarezzare il mio corpo da sotto il copricostume, per poi sfilarmi quell'indumento. Io lo imitai privando della sua inutile camicia sbottonata.
Si rialzò un attimo per osservare il mio corpo, coperto solo dal costume nero.
La lussuria e l'erotismo si riflettevano nei suoi occhi.

«Fabiola, se non te la senti possiamo fermarci. Non voglio che ti senti forzata o che tu ti penta di qualcosa»

Il modo in cui mi aveva rivolto quelle parole, scatenarono in me un effetto strano; sentii il mio cuore esplodermi nel petto, e il mio viso avvampare.
Con quel po' di coraggio che avevo in corpo mi avvicinai a lui sussurrandogli, nel tono più sensuale che la mia voce potesse assumere.

«Se non faccio l'amore con te ora me ne pentirò per sempre» Sussurrai al mio orecchio.

Tornò a dedicare attenzione al mio collo; lo baciò, lo mordicchiò, lo succhiò e leccò... provocandomi qualche segno scuro qua e là.
Mi sganciò il reggiseno, e me lo tolse, in un primo momento provai vergogna; anche se non ero più vergine, era comunque la prima volta che mi stava per vedere nuda.
Mi coprii il viso con le mani, ma Jimin afferrò i miei polsi, e li posizionò ai lati della mia testa. «Non devi assolutamente provare vergogna, sei perfetta.»

Si dedicò al mio seno; tormentò un capezzolo con la lingua, leccandolo e succhiandolo, mentre stuzzicò l'altro con le dita.
Intanto sentii il calore crescere all'interno del mio basso ventre.
Le mie mutandine del mio bikini si stavano decisamente bagnando.
E nemmeno a pensarlo, la mano che prima stuzzicava il mio seno, si infilò nei miei slip di pizzo. Non potevo far far tutto a lui, decisi di imitare i suoi movimenti. Una mano si inoltrò sotto il suo costume, afferrando il suo membro semi eretto ed inizia a frizionarlo leggermente
Il coreano mi guardò ghignando in modo malizioso, io sarei voluta morire di vergogna. Ma ero troppo impegnata a godermi le piacevoli sensazioni che quel ragazzo mi stava regalando.
Continuò a baciarmi, mentre il suo pollice giocherellò con il mio clitoride.
Sgranai gli occhi, e gemetti, ma i miei gemiti furono prontamente soffocati dalle labbra di Jongin.
Continuò a stimolare il clitoride con le dita, dopodiché infilò un dito all'interno della mia intimità. Misi fine al bacio, perchè iniziava a mancarmi il respiro, e la mia mente era troppo offuscata da .
Lui scese con tutto il corpo, e vidi il suo viso vicinissimo alla mia parte intima.
Tolse gli slip lentamente, lanciandoli poi sul pavimento, e leccò il clitoride con la lingua.
Aiuto.
Il ragazzo continuò a darmi piacere con la sua lingua, tolse con dedizione via tutti gli umori che stavano per colare da tanto che ero bagnata, e poi la infilò dentro la mia femminilità, facendomi gemere e ansimare eccitata.
«Oddio...»ansimai
Strinsi tra le dita i suoi morbidi capelli neri, e la stanza ben presto si riempì dei miei versi più osceni e proibiti.
Il coreano rialzò la testa, spezzando quel piacere assoluto che mi stava donando.
Sorrise, ma io cercai di spingere la sua testa in giù, per fargli capire che doveva continuare... cavolo, non poteva fermarsi in questo modo!
Alzò il suo busto, e ridacchiò, appena vide lo sguardo assassino che gli stavo lanciando.
«Non voglio farti venire con la mia bocca.»

Si tolse il costume da bagno, rivelando così la sua pulsante e grossa erezione.
Spalancai gli occhi, avevo sempre sentito che gli asiatici avessero un chicco di riso in mezzo alle gambe, ma lui era messo bene. Fin troppo bene. Ok, non avevo altri termini di paragone, in quanto nei miei 18 anni di vita sono stata solo con un ragazzo, però cavolo.
Prese un preservativo che era nascosto nel cassetto del comodino, che si trovava accanto al letto.
Se lo mise, e tornò sopra di me.
Iniziai ad essere ancor più agitata, quando vidi il suo membro posizionato davanti all'entrata della mia intimità.
«Fabi... rilassati. Sei ancora in tempo per tornare indietro» disse dolcemente. Probabilmente aveva notato l'agitazione e l'ansia, riflettersi nei miei occhi.

«Uff... non sono vergine, quindi tranquillo non mi farai male!» sbuffai roteando gli occhi al cielo.

Senza esitazione il suo membro penetrò la mia intimità con una lentezza atroce.

«Oh cazzo... sei strettissima.» sospirò, mentre si muoveva piano dentro di me, mentre le sue mani stringevano i miei fianchi, il suo sguardo era incatenato al mio.

E lo credevo bene, non facevo sesso da quasi un anno!
Gli ordinai di andare più veloce, lui mi sorrise maliziosamente, ed aumentò la velocità.
Il suo membro continuava ad entrare e uscire ripetutamente dalla mia femminilità; dalla mia bocca uscivano gemiti e ansimi spudorati, che mi facevano vergognare un sacco.
Tentai di sopprimerli, di trattenerli mordendomi fortemente il labbro inferiore.

Ad un certo punto, un gemito più forte e acuto sfuggì dalle mie labbra; Jimin aveva appena colpito il mio punto più sensibile.
Sentii il ragazzo sghignazzare, e continuò ad abusare di quel punto, colpendolo con forza.
«Oddio, Jongin!» urlai reclinando la testa all'indietro.

«Oh si di il mio nome, ti prego!» esclamò con voce roca, aumentando in modo spasmodico la velocità delle sue spinte.

Sentii il mio viso diventare sempre più caldo; posai il mio sguardo su di lui, la sua fronte era imperlata dal sudore, le sue labbra erano schiuse dal piacere e l'espressione che aveva sul viso in quel preciso istante, era intriso dalla goduria e lussuria.
Continuò a sbattermi violentemente sul suo letto, facendomi urlare e gemere sommessamente.
Continuai a pronunciare il suo nome, e vidi il suo sguardo divenire sempre più soddisfatto, ed eccitato dall'intera situazione.

Le nostre pelli si scontravano tra loro, i nostri corpi si erano uniti in una cosa sola, le nostre labbra si erano fuse, formando un bacio voglioso e lascivo.
Sentii le pareti della mia intimità, restringersi intorno al membro di quel dio coreano che mi possedeva passionalmente, che in risposta ringhiava sul mio collo.
Stavo per venire.
Il mio corpo venne pervaso da una serie di brividi, che percossero ogni centimetro della mia pelle, e il mio cuore minacciava di scoppiarmi dal petto.
Inarcai la schiena, gettai la testa all'indietro, e gemetti fortemente.
Venni, e JJongin venne dopo di me, liberando il suo orgasmo nel preservativo.

I nostri respiri erano corti e irregolari, i nostri corpi nudi, sudati ed accaldati; in sottofondo, continuavamo a sentire le grida e la musica che il dj stava dando al piano di sotto.
Jongin fece uscire il suo membro, tolse il preservativo e lo buttò nel piccolo cestino della spazzatura, all'angolo della stanza.
Tentai di far tornare il respiro regolare; il moretto mi raggiunse, si sdraiò sul letto accanto a me mostrandomi un dolce sorriso, che io non potei ricambiare.

«La prossima volta, ti porto a cena fuori! Ti riempirò di tutte le carinerie che piacciono a voi ragazze ad un appuntamento»

«Sei così sicuro che ci sarà una prossima volta?»domandai, con un po' di tristezza nella voce.

«Sono sicuro che passeremo molto tempo insieme.»«»
Jongin sorrise, poi sentii la suoneria del mio cellulare, riecheggiare all'interno della stanza.
Lo avevo appoggiato sul comodino; allungai il braccio e lo presi. Il display segnava il nome di Steffy.
«È Stephanie?»

Annuisco mostrando il mio cellulare, rifiutai la chiamata e mi accoccolai sul suo petto.
«Se avessi saputo che ti piacevo così tanto, sarei venuta a letto con te molto tempo fa!» ridacchiai divertita.

«Eh si, è questo l'effetto che mi fai!» ridacchiò
Posai le mani sul suo viso perfetto e gli detti un veloce bacio sulle labbra.
«Mi piaci, Kim Jongin. Ma non voglio illudermi» Non avrei mai pensato di dire queste poche parole alla mia cotta.

«Lo sapevo». Esordì lui con sguardo trionfante, tutto allegro «E credimi che non ti illuderò. Vediamo come va l'estate.»

Dopodichè appoggiò la testa sull'incavo del mio collo, che baciò subito, provocandomi qualche brivido sulla schiena.
Poi iniziò di nuovo a mordicchiarlo, e a prendere un lembo di pelle con i denti, che succhiò, lasciandomi così l'ennesimo marchio color violaceo.

Abbiamo appena finito! Dammi un attimo di tregua!» lo rimproverai scherzosamente.

«Va bene! La smetto. Sai, forse potrei partire verso Ottobre. Quindi abbiamo tanto tempo da passare insieme, divertendoci» Mi disse con voce sensuale lasciandomi un lungo bacio sulle labbra

Non sapevo se questa relazione sarebbe durata anche dopo il suo, ma sicuramente sarebbe stata una delle migliori estati della mia vita.


 

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Capitolo 20
*** Tomorrow -CHANYEOL ***




 

La cosa che svegliava Park Chanyeol ogni mattina era la sua vescica che richiedeva, quasi gridava dolorosamente, di essere svuotata.

Così decise di assecondare il suo organo e si diresse in bagno. Dopo aver espletato il suo bisogno fisico, si fece una doccia, andò in cucina con l'intenzione di preparare il caffè.
Il corvino si sedette in una delle sedie in vimini presenti nel piccolo terrazzino adiacente alla sua camera da letto, si accese una sigaretta e con fare assente si perse ad analizzare la ragazza che giaceva nel suo letto, e con la quale aveva passato la notte.

I capelli chiari, dai riflessi ambrati, ricadevano spettinati sul volto addormentato; il suo corpo minuto e snello era avvolta da una T-shirt bianca, di qualche taglia più grande, recante una stampa dei “My Little Pony”. Le sue gambe lasciavano intravedere un paio di mutandine rosa acceso con l'orlo in pizzo.

Skyler, questo era il nome della ragazza. Chanyeol sorrise, ricordando che quando la conobbe era avvolta in un sensualissimo vestito rosso, e che era così sexy da far perdere il senno a qualsiasi uomo, tanto che anche il caro Sehun l'aveva adocchiata. Si ricordò che era accompagnata da un’amica, altrettanto affascinante che faceva gli occhi dolci al suo socio, ma poi si scoprì che passò con Minseok una notte di fuoco.
Ma questa è un’altra storia...

Quella sera tra i due non ci fu nulla di fisico, solo un intenso flirtare con battutine e sguardi ammiccanti e, dopo essersi scambiati il numero iniziò tra i due un legame particolare, fatto di uscite, scopate e chiacchierate. Avevano una particolare forma di adorazione reciproca, un rapporto fatto di frasi schiette e argomentazioni asciutte; bastava un semplice sguardo per capire

Il rapper ricordó con un sorriso quando i giornali di gossip lucravano sulla falsa notizia di una sua relazione con Rosé delle BlackPink, la ragazza dai capelli chiari gli disse:
«Non abbiamo nessun tipo di vincolo contrattuale, se vuoi scopare con un'altra fallo pure. Ma sappi che mi comporterò di conseguenza» allegando una linguaccia.

O quando prima della sua partenza, uscì uno scandalo infamante lo coinvolse, dipingendo come traditore seriale, come il fidanzato peggiore che potesse esistere. Certo Chanyeol non era sicuramente un santo, le piacevano le belle ragazze e divertirsi con loro

Skyler, per smorzare la rabbia che andava ad accumularsi nell’animo del gigante sdrammatizzando la situazione dicendo: «Sei il solito puttaniere Park! almeno assicurati di pagarle bene le tipe che ti porti a letto, così Almeno non diffondono rumor falsi»
La battuta provocò una fragorosa risata nel ragazzo, che stampò le sue labbra sulla gota perfettamente rosea della biondina.

«Cosa farei senza di te?» domandò lui con una vena di romanticismo nella voce.

«Schifo, Chanyeol. Faresti schifo» controbattè lei, tirandole un cuscino in faccia.

«Chanyeol, lo so che hai avuto altre “frequentazioni” oltre a me. -sottolineò questa parola con un leggero disgusto - E so per certo che metti da subito le cose in chiaro.. Finché sarai sincero con me, avrai sempre il mio appoggio»

Quella sera finirono a fare l’amore sopra il divano dello studio NNG, e per Chanyeol fu una notte molto speciale. Implicitamente stava dichiarando il suo amore a Skyler, si stava donando a lei anime e corpo, ma con la paura di esprimere apertamente quei sentimenti così puri ed unici. E la ragazza pensava le stesse cose, provava le stesse identiche emozioni.

Ed ora eccoli lì, rinchiusi nell’appartamento di lei, dopo una frenetica fuga dai paparazzi che attendeva Chanyeol all’uscita del teatro. Per la sua buona condotta e per il grande successo del musical nella quale stava recitando, il comando gli concesse tre giorni di licenza, e quando scorse tra le prime file la sua bella Skyler, non pensò ad altro che passare un pò di tempo con lei.

«Sei già sveglio? Hai fatto il caffè?»
La voce soave della ragazza riportò Chanyeol alla realtà, trovandosi il viso di lei a pochi centimetri che richiedeva un bacio.

«No, fallo tu» rispose lui, tuffandosi in quelle labbra delicate come petali di rosa.

La bionda si diresse nuovamente verso il letto, sbuffando e cercando tramite il suo smartphone un deliveroo che portasse la colazione a domicilio; si gettò svogliata sul materasso a peso morto su di esso, sotto gli occhi accesi dell'Idol. Vederla così semplice e bella riaccese nell'uomo un'inaspettata passione.

Con lentezza si avvicinò a l'esile figura di Skyler, sdraiandosi accanto a lei e  accoccolandosi sul suo petto, inspirando a fondo il dolce profumo floreale che emanava; alzò di poco il capo, per poter strusciare il suo naso nella pelle morbida del collo di lei, lambendo successivamente la sua carne.
A questo gesto     insinuò le mani sotto la maglia, palpando delicatamente il seno e giocando con il capezzolo fino a farlo diventare turgido, provocando un mugolio nella ragazza.
«Mi stai provocando?»

La risposta di Chanyeol fa un lungo e passionale bacio, che fece fremere la giovane, portandola a lasciarsi andare a quelle sensazioni. La grande e forte mano del rapper scese verso il pube, ancora coperto dai rosei slip, infilandosi dentro quel pezzo di stoffa iniziando a dare piacere a quella che lui (almeno mentalmente) reputava la sua donna!
La penetro con un dito, appurando quanto fosse eccitata la ragazza. Non avrebbe resistito a lungo, così passò dritto al sodo, la spogliò di quel pezzo di stoffa e la penetrò, lentamente, facendo impazzire e sospirare Skyler.
Senza che la ragazza si abituasse a quella presenza, Chanyeol iniziò subito a spingere il suo membro fino in fondo, facendolo entrare ed uscire ripetutamente, facendo gridare e gemere di piacere.

Un mugolio di piacere abbandonò le labbra della ragazza, fece capire al suo amante di voler cambiare posizione, e lui l’assecondò, guardandola con lussuria mentre si posizionava sopra di lui e si calava sulla sua erezione pulsante. I movimenti di bacino appassionati di Skyler portarono il rapper ad assecondarle, ad accarezzare la sua schiena a baciare i suoi seni, e quando le spinte si fecero più veloci e decise  i gemiti diventavano sempre più forti, fino a far raggiungere l’apice ai due amanti.    

Strema e appagata, Skyler si accasciò sul forte petto del suo Chanyeol, e sorridendo disse: «Wow! Anche oggi ci abbiamo dato dentro!»

Non ricevendo risposta dal ragazzo, alzò il capo vedendo l’idol incupito e triste: «Che c’è?» chiese.

«Domani inizierai la giornata senza di me, e io vorrei davvero essere come il sole sorgente per poter ammirare il tuo viso appena sveglia, e poter riscaldare e toccare  il tuo corpo come sto facendo ora. so che domani mi mancherai tantissimo, così come mi manchi ogni giorno dal mio arruolamento». mormorò guardando fuori dalla finestra, sentendo le sue guance accaldarsi.

La ragazza, rimase colpita da queste parole che racchiudevano tutto il sincero affetto che il rapper nutriva per lei, inoltre lo trovava tremendamente carino quando arrossiva.

«Si vede che sei un cantautore. - commentò sorridendo- Non ti preoccupare di questo, mio bel gigante; “Domani” è ancora lontano, viviti viviti questa giornata con me, oggi. Di “Domani” ne parleremo in un’altro momento»

E così si guardarono negli occhi, senza dirsi nulla; niente frasi smielate come "Ti amo" o "Ti sposerei", solo uno sguardo. Un lungo ed eloquente sguardo che voleva rimarcare quel rapporto di monogamia ( non troppo velata) che si era ormai consolidato tra i due.

 

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