Buon Natale, Takao

di MaryFangirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Fanfiction tradotta dall’inglese, potete trovare i dettagli dell’originale qui sotto.
Titolo originale: Merry Christmas, Tyson
Link storia originale:
https://www.fanfiction.net/s/2193631/1/Merry-Christmas-Tyson
Link autore: https://www.fanfiction.net/u/368358/TechnoRanma

Ciao, vi propongo una breve fanfiction di 4 capitoli che ho trovato molto carina, adatta all’arrivo delle feste natalizie ^^ non sono affatto una persona che ama il Natale, ma le fanfiction con le mie coppie preferite sono sempre accette!
Buona lettura e grazie a chi vorrà lasciare una recensione.
 
 
Era il periodo natalizio e il quartier generale della BBA, appena ricostruito, era stato decorato con ghirlande e orpelli per le vacanze. Un leggero strato di neve ricopriva il terreno e le strade mentre morbidi fiocchi di neve cadevano dal cielo. All’interno dell’edificio, l’enorme sala banchetti era vivacizzata da chiacchiere mentre si riempiva di tutte le squadre di beyblade di livello mondiale che avevano partecipato ai campionati passati.
Sia giocatori che funzionari erano seduti a tavoli decorati a festa con bastoncini di zucchero e dolcetti per celebrare quel periodo speciale dell’anno.

“Wow, è tutto davvero bello, non vi pare ragazzi?” commentò Hiromi, impressionata dall’atmosfera stagionale e dal fatto che ancora non fosse scoppiata nessuna battaglia di beyblade.
“Sì, il signor Daitenji ha fatto sicuramente un ottimo lavoro!” concordò Takao, sorridendo mentre si accasciava sul suo posto a uno dei tavoli rotondo, rubando un cioccolatino dal centrotavola ornamentale.
“La BBA sembra diventare sempre più popolare e grande ogni anno” aggiunse Kyoju, guardandosi intorno con un sorriso, notando varie squadre come i White Tiger e i Demolition Boys già seduti ai loro tavoli.

Altre squadre cominciarono ad arrivare, c’era un buffet allestito lungo una delle pareti che era stata prontamente attaccata dai blader affamati, creando per un breve tempo un lieve caos. Ora che però la maggior parte delle persone aveva preso del cibo ed era tornata ai propri posti – tranne Daichi – il presidente della BBA decise che era ora di intervenire nel trambusto.
A capotavola, il signor Daitenji si alzò e si schiarì la voce attirando l’attenzione di tutti gli ospiti. “A-ehm! Vorrei ringraziare tutti voi blader di livello mondiale per aver partecipato alla prima festa di Natale della BBA organizzata per radunare i migliori giocatori...”
“Intende dire che questo tipo di feste c’è già stato prima?!” gridò Daichi dal tavolo del buffet, sconcertato, riuscendo in qualche modo a parlare nonostante le deliziose leccornie che aveva in bocca.
“Sì” rispose Daitenji con una risatina, “con l’eccezione che, quest’anno, tutti i giocatori del mondo sono stati invitati, non solo gli allenatori e gli arbitri!” finì l’uomo con un largo sorriso dietro i folti baffi, “per celebrare i campionati del mondo passati, ho pensato che fosse giunto il momento per tutti voi blader di godervi l’allegria del Natale!”
Applausi e grida di approvazione si levarono allora dai vari tavoli del grande salone dei banchetti, e Daitenji sorrise giovialmente, aspettando pazientemente che il frastuono si placasse.
“Ora, come speciale regalo di quest’anno, abbiamo organizzato uno scambio di regali segreto a cui tutti voi potete partecipare” rivelò poi. Mormorii si diffusero tra la folla di blader all’annuncio, e il signor Daitenji si accarezzò i baffi ribelli. “Per quelli di voi che non hanno familiarità con questo gioco, i nomi di tutti i vostri compagni di squadra e delle altre squadre in questa stanza sono stati messi in un cappello”, il vecchio fece un cenno a DJ Man che era in disparte e teneva orgogliosamente in aria un grande cappello di Babbo Natale.
“Ognuno pescherà un foglietto, e chiunque vi capiterà, sarete il Babbo Natale segreto di quella persona. L’idea non è solo quella di comprare un qualsiasi sciocco oggetto, no. Il regalo dovrebbe essere speciale e avere un significato personale e valore”, il signor Daitenji si guardò intorno e vide alcune persone con espressioni incerte, annuì solennemente, un sorriso gentile apparve ancora una volta sul suo viso anziano. “È una sfida, ma penso che tutti voi ne siate capaci. Naturalmente, non dovete partecipare se non lo desiderate...dipende interamente da voi” ridacchiò, le sue parole accesero immediatamente lo spirito competitivo di tutti i blader. “Mi rendo conto che molti di voi torneranno nei rispettivi paesi, ma questa è un’opportunità per promuovere legami più forti tra giovani adulti di talento come voi. Impariate a conoscervi e a tenervi in contatto. Non si sa mai cosa potete perdervi, oltre a un bella partita!”, il capo della BBA rise e i suoi occhi scintillarono dietro la montatura degli occhiali.

Da dov’era appoggiato al muro, Kai Hiwatari alzò lo sguardo.
“Tra due settimane a partire da oggi, siete tutti invitati di nuovo qui per scambiarvi i regali e rivelare la vostra identità come Babbo Natale segreto. Buon divertimento, spero di rivedervi tutti tra due settimane!” terminò allegramente il signor Daitenji, alzando il drink verso tutti, prima di prendere posto.
Il livello di rumore nella sala aumentò di nuovo, le persone si entusiasmarono dalla sfida a sorpresa del Babbo Natale segreto offerta dalla BBA.
Dj Man iniziò a girare intorno a ogni tavolo, lasciando che ognuno scegliesse un nome dal cappello che aveva in mano.
“Il Babbo Natale segreto! Non ci avrei mai pensato!” esclamò Hiromi, sbirciando attraverso la sala dei banchetti dove Julia e Raul della F-Dinasty sceglievano i nomi dal cappello di DJ Man.
“Sì, suppongo che il signor Daitenji stia davvero cercando di promuovere una maggiore sportività dopo i problemi che Volkov ha causato alla BBA qualche tempo fa” si intromise Kyoju, sistemandosi i grandi occhiali, “anche se a volte mi porta a pormi delle domande...” si grattò la testa pensieroso, notando il capo della BBA al tavolo del buffet mentre parlava con Daichi.
“Oh, andiamo ragazzi, è fantastico!” disse Takao con entusiasmo, chiudendo il pugno e sbattendo la mano sul tavolo, “penso di conoscere quasi tutti abbastanza bene, quindi sarà un gioco da ragazzi!” il campione si mise le mani sui fianchi e inclinò la testa, “niente paura!”
“Oh, davvero?” Hiromi fissò il suo amico sempre troppo sicuro di sé, “sai che puoi scegliere solo una persona, vero? E se peschi una persona come...come...”, si guardò intorno e si sforzò di trovare un blader con cui Takao non avesse mai avuto contatti, “oh, non importa...”
“Eheh”, Takao si strofinò il naso.

“Ehi Takao!” lo chiamò qualcuno, e il ragazzo si voltò, sorridendo ai volti familiari.
“Max! Rei!” esclamò, saltando in piedi e salutando i due amici.
“Wow, piano, Takao” sorrise Rei, quasi rovesciando il bicchiere che aveva in mano, sebbene fosse a sua volta felice di rivedere l’amico, dopo essere tornato nella sua città natale in Cina dopo il fiasco della Bega. Takao li lasciò andare i due poterono finalmente respirare di nuovo.
“Ciao Kyoju! E Hiromi!” sorrise ampiamente Max, salutando gli altri con un cenno della mano.
“Ehi Max!” sorrise Kyoju.
“Come va a New York, Max?” chiese Hiromi. Il blader biondo rise e si mise una mano dietro la testa.
“Oh, New York è grandiosa, ma è fantastico essere di nuovo qui per qualche giorno”
“Ancora non ci credo che abbiate scelto di rimanere con gli All Starz e i White Tiger” Takao incrociò le braccia e chiuse gli occhi, mentre tutti lo guardavano chiedendosi se si sarebbe arrabbiato. “Beh, significa che giocherete ancora meglio nei prossimi campionati, eh ragazzi?” sorrise poi e Max e Rei ricambiarono con forza e determinazione.
“Ci puoi contare, Takao!” sorrise Rei con aria astuta, “beh, è meglio che torni dalla mia squadra” disse, indicando con un pollice il tavolo. “Buona fortuna per la scelta del Babbo Natale segreto, ragazzi!”
“Sì, se peschi qualcuno il cui nome inizia con una M e finisce con una X, penso che un nuovo rivestimento per il beyblade sia una buona idea regalo!” rise Max.
“Oh non preoccuparti, me lo segno!” Takao mostrò il pollice in su e Max fece il segno della pace prima che lui e Rei tornassero ai rispettivi tavoli.

“I ragazzi sembrano in forma” sottolineò Kyoju.
“Sì” concordò Takao sorridendo rispetto ai suoi ex compagni di squadra, poi scrutò la grande stanza, i suoi occhi finalmente intravidero una familiare figura in viola e bianco. Sospirando esasperato e appoggiando il capo sulla mano, Takao aveva un’espressione affettuosa sul viso mentre lo rimproverava. “Vorrei che Kai prendesse una decisione a riguardo...”
Kyoju e Hiromi condivisero uno sguardo all’aria scoraggiata di Takao, che il ragazzo cercava di mascherare abilmente con un’espressione del tipo ‘Sono stato ridicolizzato ma sto bene’. Non era un segreto che Takao e Kai, dopo tutti gli eventi dell’ultimo anno, si fossero avvicinati molto. I due erano stati spessi visto insieme da soli per battersi a beyblade, tornando poi con un’aria molto entusiasta. Beh, Takao appriva entusiasta, Kai in genere sembrava perlopiù contento. Ma nonostante la loro relazione fosse di nuovo positiva, lo sfuggente proprietario di Dranzer non aveva dato alcuna indicazione che avrebbe giocato nella squadra dei BBA Revolution in vista di un altro torneo.

-Penso di poter capire il perché- pensò Kyoju, voltandosi per dare un’occhiata anche a Kai, -Kai ha sempre voluto scontrarsi da solo contro Takao, e quale modo migliore che essere effettivamente il suo avversario!- sorrise ampiamente mentre Kai, percependo che qualcuno lo fissava, alzò lo sguardo bruscamente cogliendo Takao con le mani nel sacco. Takao diventò rosso e si tese, distogliendo lo sguardo con uno sbuffo. Kyoju sosse la testa, divertito. Dubitava che Takao l’avrebbe vista in quel modo.
“Ehi, voialtri!” sorrise DJ Man, saltando fuori dal nulla al tavolo dei BBA Revolution, “è ora di scegliere per chi diventerete schiavi d’amore per le prossime due settimane!”
“Schiavi d’amore?!” esclamarono Takao, Kyoju e Hiromi con facce inorridite.
“Oh, sto solo scherzando” l’uomo strizzò l’occhio e rise di cuore per l’attuale somiglianza di Kyoju con un pomodoro. Scosse il cappello di Babbo Natale e lo tese perché i tre pescassero i foglietti. Ognuno di loro ne scelse uno e DJ Man si allontanò a grandi passi verso un altro tavolo.
Senza dire una parola, Kyoju aprì il suo foglietto e, senza farlo vedere agli altri due, le sue sopracciglia si sollevarono oltre l’attaccatura dei capelli, dietro la sua spessa frangia.
“Mmh...” Hiromi guardò rapidamente per chi avrebbe dovuto fare da Babbo Natale segreto. Gli occhi della ragazza si allargarono considerevolmente e si premette un dito sulle labbra in una riflessione improvvisa.
“Mmh, chissà chi ho preso...” disse Takao ad alta voce, grattandosi la testa prima di aprire il suo foglietto. “Kyoju?!” sbottò dopo aver letto il nome scarabocchiato. Diversi altri blader guardarono il loro tavolo con espressioni curiose. Takao si guardò intorno in agitazione, “Cosa c’è?”
“Oooh...” Kyoju gemette e si portò una mano sulla fronte, “non dovresti dirlo ad alta voce, Takao!” lasciò cadere la testa sulla tovaglia bianca, “per questo si chiama Babbo Natale segreto...” borbottò sottovoce per non farsi sentire.
“Uh...” disse Takao comprendendo, gli occhi sbarrati e una goccia di sudore che gli cadeva dalla testa, “beh non è colpa mia se l’ho detto prima di pensare!” si vantò, ripiegando il foglietto prima di sbuffare mentre lo infilava nella tasca della giacca.
“Perché non sono sorpresa?” sospirò Hiromi drammaticamente e incrociando le braccia, reclinandosi sulla sedia. Takao le lanciò un’occhiataccia.
“Beh, tu chi hai pescato?”
“Takao! non te lo dico!” protestò Hiromi, mettendo le braccia davanti al petto e alzando il naso in aria in risposta.
“Uh!” gli occhi di Takao si spalancarono per quel gesto di palese rifiuto.
“Mpf!” Hiromi girò la testa nella direzione opposta così velocemente da poter essere vittima di un colpo di frusta. “Nemmeno in un milione di anni!” si infuriò, con una piccola sfumatura di rosso sul naso.
“Tsè, qual è il tuo problema...” Takao sbatté le palpebre, confuso, poi guardò Kyoju. “E tu, Kyoju?”
“Ah no, Takao, non te lo dico!” disse Kyoju trionfante, già facendo a pezzi il suo foglietto e lasciandoli cadere nel suo bicchiere d’acqua.
“Oh?!” esclamò Takao shockato. I suoi caldi occhi scuri saettarono tra i due sospettosamente, ma poi si arrese, stravaccandosi sulla sedia con un largo sorriso. “Grandioso, significa che devo trovare una ragazza a Kyoju per Natale”
Gli occhiali di Kyoju gli volarono via dalla testa. “TAKAO!”

Dalla sua postazione contro il muro, Kai aveva una buona visuale di tutti i blader e degli impiegati alla festa di Natale della BBA. Aveva avuto dei dubbi sul partecipare, ma poi aveva deciso che non poteva essere così male. Ora quei dubbi erano tornati con la menzione del gioco del Babbo Natale segreto che il signor Daitenji stava pubblicizzando. Non era mai stato uno da festeggiamenti natalizi, ritenendoli una scusa elaborata per oziare un’intera settimana o due e ricevere regali costosi.
Gli occhi di Kai si posarono su un tavolo specifico nella sala banchetti della BBA, e vi si soffermarono per un po’.

-Takao...- pensò, distinguendo facilmente il campione dalla folla. Sembrava che il suo ex compagno di squadra avesse già scelto di partecipare al gioco e avesse tirato fuori il nome della persona un paio di istanti prima. Un debole sorriso attraversò le sue labbra e guardò in basso, il sorriso divenne sghembo. –Avrei dovuto immaginarlo che l’avrebbe presa come una sfida-.
Sentendo dei passi accanto a lui, Kai alzò lo sguardo e vide DJ Man.
“Ecco a te!” annunciò allegro l’uomo, presentando platealmente il cappello di Babbo Natale contenente ciò che restava dei nomi. Kai guardò nel cappello con lieve indecisione. Voleva davvero esserne coinvolto? Le probabilità era che si sarebbe ritrovato con qualcuno totalmente irrilevante per lui e sarebbe rimasto bloccato in una completa perdita di tempo. Ma...per tentare il destino, forse avrebbe potuto tirare fuori il proprio nome e risparmiare il disturbo a qualcun altro.
Sospirando tra sé, il proprietario di Dranzer allungò una mano e prese un pezzo di carta casuale dal cappello rosso e bianco.
“Buona fortuna!” disse DJ Man, allontanandosi per dare alle ultime persone la possibilità di pescare.
Fissando il foglietto in mano, le sopracciglia chiare di Kai si unirono, preparandosi al peggior risultato possibile. Lo spiegò.

Takao.

Qualcosa nel petto di Kai si mosse leggendo il nome, ed espirò lentamente, l’implicazione di quanto era sul foglietto si stabilì nel suo stomaco come i fiocchi di neve che cadevano dolcemente all’esterno. Kai guardò il ragazzo che ora stava ridendo e trangugiando grandi quantità di zabaione. Se si fosse trattato di chiunque tranne Takao, non si sarebbe nemmeno preso la briga di scoprire cosa volesse in regalo, ma...doveva sempre essere l’unico che riusciva ad arrivare a lui, no?

“Salve, Kai!” lo salutò il signor Daitenji, allontanandolo dai suoi pensieri, “allora, ti stai godendo i festeggiamenti?” lo interrogò, notando la sua espressione preoccupata.
Kai voltò il capo e la sua voce era leggermente accusatorio, anche se non sembrava arrabbiato. “Ho la strana sensazione che lei abbia organizzato tutto apposta”
“Oh?”, Daitenji inarcò le sopracciglia cespugliose. Kai, senza dire nulla, porse il foglietto all’uomo per fargli leggere il nome.
“Ah, capisco...” disse il capo della BBA, appoggiandosi pensieroso al suo bastone, “non dovresti essere così preoccupato, ragazzo mio”, gli rivolse uno sguardo d’intesa e ridacchiò. “Sono sicuro che saprai cosa regalare a Takao, stando nei tempi” terminò, annuendo e lasciando il ragazzo nuovamente solo.
Kai osservò il vecchio andarsene prima di volgere lo sguardo ancora una volta su Takao.

-Se solo riuscissi a capire cosa...-

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


La luce del sole filtrava attraverso le persiane di legno della camera da letto di Takao, illuminando l’atmosfera e indicando che il mattino era arrivato. La luce lo colpì in viso e Takao gemette, rotolandosi e infilando la testa sotto il cuscino per cercare di scappare.

“Takao! Pss! Takao!”
Una strana voce oltrepassò lo stato di annebbiamento dovuto dal sonno di Takao, e sentì qualcuno scuotergli la spalla.
“Eh?” borbottò lui pesantemente, chiudendo gli occhi con più forza per cercare di bloccare chiunque stesse tentando di svegliarlo.
“Takao...pss...per favore!” disse Kyoju a voce più alta, continuando a scuoterlo per la spalla. “Devi alzarti, avevi promesso che saresti venuto a fare shopping oggi!”
Takao sbuffò e si tirò le coperte sulla testa.
“No!” esclamò Kyoju freneticamente, “Hiromi sta per-”
“Sto per fare cosa, Kyo-” chiese Hiromi apparendo sulla soglia, poi si fermò bruscamente quando vide l’amico ancora a letto. “Kyoju! Non si è ancora alzato?!”
“Ehm...” iniziò Kyoju inutilmente e la ragazza sospirò rumorosamente. Hiromi si avvicinò alla finestra di Takao e aprì violentemente le persiane inviando un’ondata di luce solare del primo mattino direttamente sul letto.
“Noooo...!” si sentì debolmente da sotto le coperte e la ragazza puntò il dito verso il cielo con determinazione.
“Alzati e risplendi! Forza e coraggio, ragazzi!” applaudì Hiromi e Kyoju si portò una mano sulla fronte. “Oggi si va a fare shopping!”
“Oh dio...!”, gemette Takao, emettendo un suono simile a quello di un gabbiano morente mentre cadeva dal letto.

Poco dopo, i tre membri dei BBA Revolution stavano camminando lungo il marciapiede nell’aria frizzantina dell’inverno. C’era un sottile strato di neve che copriva gli edifici e il terreno per quanta ne era caduta la notte prima. Takao, Kyoju e Hiromi erano diretti al grande centro commerciale al chiuso lì vicino per iniziare a cercare i regali in vista del Babbo Natale segreto, oltre che per i familiari e gli amici.
Daichi era tornato a casa sua in montagna per un po’, quindi i tre avevano un po’ più di pace e tranquillità del normale. Ma osservando la nuvola nera derivante da Takao, la cui faccia diceva ‘Mi sono alzato troppo presto per lo shopping’, che Hiromi non aveva ancora notato, non ci sarebbe stata molta calma in ogni caso.
“Sono così contenta che oggi sia una bella giornata. Staremo fuori per almeno un paio d’ore...” disse Hiromi contenta, a sinistra di Kyoju.
L’occhio di Takao si contrasse. “Un paio...d’ore...?” mormorò spaventato, le mani si infilarono più a fondo nelle tasche della sua giacca invernale rossa, alla destra di Kyoju.

Al centro, Kyoju sudava pesantemente all’idea di essere coinvolto rispettivamente dalla determinazione bellicosa di Hiromi per fare shopping e dalle lamentele ribelli di Takao, a meno che lui non facesse qualcosa per fermare il conflitto nucleare prima che si verificasse.
-Ci sono! Chissà, questo forse mi aiuterà con il mio shopping...- pensò con un ampio sorriso, prima di diventare ansioso. –Oh, ti prego, fa’ che ne esca vivo...-
“Ehi, ragazzi, ho un’idea” disse, facendo fermare i suoi amici a guardarlo.
“Cosa c’è?” chiese Hiromi, sbattendo le palpebre.
Kyoju indicò il cartello stradale dove si erano arrestati. “Beh, non siamo lontani da dove vive Kai. Perché non gli chiediamo se vuole venire?”
La nuvola nera di Takao evaporò all’istante e il ragazzo si rianimò.
Hiromi inarcò le sopracciglia. Kyoju si sistemò gli occhiali e sollevò un dito con aria logica. “Non so voi, ragazzi, ma non credo che abbia ancora comprato i regali e potrebbe aver bisogno di una scusa come questa per trovarli”
“Davvero?” chiese Hiromi.
“Mh” annuì Kyoju saggiamente.
“Sì!” urlò Takao dal nulla, battendo una mano sulla spalla di Kyoju e facendolo spaventare, “è la migliore idea che abbia sentito oggi!”
“Ah, Takao!” disse Kyoju mentre il suo amico balzava e prendeva a pugni l’aria fredda.
“L’ultimo che arriva da Kai è un uovo marcio!” cantilenò il ragazzo, correndo giù per il marciapiede spalato dalla neve.
“Takao! Tu! Aspetta!” strillò Hiromi, inseguendo il suo ridente amico che prendeva a calci la neve con i suoi stivali nuovi mentre correva.
“Takao!” gridò anche Kyoju, affrettandosi per tenere il passo, pur sorridendo tra sé. –Tutto ciò che ci serve ora è che Kai dica di sì!- il suo sorriso si allargò, -se lo chiederà Takao, non credo che sarà un grande problema.-

^ ^ ^ ^

“Va bene! Lotta, lotta, lotta!” applaudì Hiromi con un ghigno diabolico mentre entrava con passo pesante attraverso le porte del centro commerciale.
“Ah, non dovrebbe essere, ‘shopping, shopping, shopping’?!” gemette Kyoju, seguendola da vicino.
Takao sorrise mentre apriva una delle pesanti porte di vetro del centro commerciale. Guardò il ragazzo più alto accanto a sé. “Non posso credere che tu sia davvero qui con noi”
Kai ricambiò lo sguardo, il suo respiro visibile nell’aria fredda mentre sospirava ed entrava dalla porta che Takao teneva aperta. “Non farti strane idee” rispose.
Takao si limitò a sorridere, gli occhi chiusi con rinnovata allegria da festività, entrando spavaldo nell’atrio in seguito agli altri, “Ehi, ti sembro il tip-AAAAH, COSA?!”
Gli occhi di Takao si sbarrarono per l’enorme quantità di decorazioni natalizie e di acquirenti indaffarati che camminavano su e giù per le scale e affollavano i negozi. Canzoni natalizie risuonavano sopra il frastuono e il rumore e c’era anche un Babbo Natale allestito.

“Wow” disse Takao con gli occhi larghi.
“Si sono davvero impegnati quest’anno” Kyoju sorrise notando il movimento di fronte a loro.
Gli occhi di Hiromi erano scintillanti. “È meraviglioso!”
Takao uscì dal suo stupore e tossì, lanciandole uno sguardo strano. “Se lo dici tu”
Hiromi alzò un pugno. “Bene! Seguitemi, ragazzi!”
“Scusa?” sbottò Takao incredulo.
L’entusiasmo di Hiromi crollò e la ragazza strinse gli occhi. “Stai protestando?”
“Ho un’idea...” Takao agitò il dito come a dire di no e fece girare Hiromi e Kyoju verso una direzione casuale. “Voi due potete attaccare quel lato, mentre io e Kai penseremo all’altro, e ci ritroveremo qui tra un’ora!”
“Takao!” Hiromi si voltò di scatto. “Stai scherzando, vero?! Vuoi separarti in un centro commerciale così affollato?!” la ragazza lanciò a Takao, Kyoju e, in misura minore, Kai, delle occhiate funeste. “Per una volta, dovrete seguirmi!” esclamò, “sono la guru dello shopping!”
“Vuole solo che portiamo le sue borse...aah...” mormorò Kyoju quasi impercettibilmente.
“Cosa?” Hiromi lo guardò.

“È il segnale!” rise Takao, iniziando a scappare quando Kai lo afferrò per la giacca. Takao sbatté le palpebre e lo guardò. “Kai?”
Le labbra di Kai erano distese in un mezzo sorriso, prima che un’espressione seria tornasse sui suoi lineamenti. “Penso che l’idea migliore sia rimanere uniti, Takao” disse osservandolo.
Takao fissò Kai, il suo viso si colorò prima di sospirare drammaticamente e lasciare le mani lungo i fianchi. “Oh, va bene! Facci strada, Hiromi!”
“Forza, truppe!” urlò Hiromi come un megafono, e i tre la seguirono, zigzagando tra la folla che faceva acquisti nell’unico centro commerciale al coperto della città.
Sotto il comando di Hiromi, invasero i negozi da cima a fondo, sfidando infidi mari di persone. Rimanere uniti si rivelò davvero una buona idea, perché a quell’ora il centro commerciale era pieno zeppo. Trovare un tavolo a cui sedersi per pranzo fu una fortura – anche solo procurarsi da mangiare fu una guerra.

Dopo ore passate a setacciare il centro commerciale, Hiromi aveva al braccio alcune borse – bottino della vittoria – ed era di cattivo umore dopo aver combattuto con le unghie e con i denti per alcuni degli ultimi articoli in saldo nei suoi negozi preferiti. Takao aveva quasi tante borse quante ne aveva Hiromi, ma era di umore molto migliore nonostante avesse quasi perso il suo berretto quando era stato urtato in un negozio particolarmente gremito. Kyoju sembrava aver affrontato una lotta contro Dragoon, Dranzer, Draciel e Driger messi insieme, e aveva una sola borsa al braccio. Erano tutti molto sfiniti quando si presero una pausa per riposare, anche se alcuni anziani li avevano cacciati dalla panchina su cui si erano seduti. Kai non aveva ancora comprato nulla.
I quattro si appoggiarono alla ringhiera del secondo piano per sfuggire al flusso della folla.

“Siamo stati qui tutto il GIORNO!” gemette Takao, i piedi doloranti nelle scarpe da ginnastica rosse.
“Non possiamo ancora andarcene! Non finché non avrò trovato il mio regalo come Babbo Natale segreto!” rispose Hiromi.
“Ah...” fece Kyoju da dove era seduto, massaggiandosi i piedi, “forse dovresti dirci chi hai pescato, Hiromi, se ti crea tanti problemi!”
Takao si raddrizzò e disse, con un ghigno da squalo: “Sì, sputa”
Lei aveva un’espressione scontenta mentre si dibatteva sul rivelare il nome o meno. “È...Yuri” disse infine.
“Oh...davvero?” chiese Takao, per poi borbottare, “quindi ora ce lo dici”
“Beh, l’avrei tenuto segreto, sai!” spiegò Hiromi altezzosamente, poi scosse selvaggiamente il capo, “ma è davvero difficile pensare a cosa prendere per lui!”
Osservando gli sguardi vuoti di Takao e Kyoju sull’argomento, Hiromi si rivolse a Kai. “E tu, Kai? Sai cosa potrebbe piacere a Yuri per Natale?”
L’espressione di Kai diceva chiaramente, ‘E perché lo stai chiedendo a me?’
“Forse un nuovo anello di attacco? Ne ho visto uno interessante in quel negozio al primo piano” disse Kyoju, grattandosi pensieroso la testa esausta.
Hiromi balzò in piedi con determinazione. “Potrebbe andare! Forza, andiamo a dare un’occhiata!” la ragazza afferrò Kyoju per un braccio e lo trascinò via, ignorando le sue grida.
“Cos-ehi! Aaaah!”

Takao emise un sospiro che mosse la sua lunga frangia, appoggiandosi con noncuranza contro la ringhiera accanto a Kai. Questi lo guardò, riconoscendo i gesti e le abitudini nei suoi movimenti.
“Cavoli...avremo fatto il giro del centro commerciale venti volte!” esagerò.
“Tre e mezzo, in realtà” rispose Kai con un sorrisetto, rilassandosi a sua volta.
“È lo stesso” disse Takao, poi gli sorrise, “sarebbe stato molto peggio se tu non fossi stato qui”
Kai fissò Takao un momento prima di concentrare il suo sguardo su alcune luci di Natale distante e leggermente scintillanti, “Non ti ci abituare...” dichiarò.

L’inondazione familiare di quel...qualcosa...che Takao riusciva sempre ad evocare dentro di lui stava cominciando a far sentire di nuovo la sua presenza e Kai si interrogò sul proprio dilemma interiore. -Cosa posso dare all’unica persona che non ha bisogno di niente da me?-
Quando Takao si era presentato a casa sua con gli altri chiedendogli di andare a fare shopping natalizio con loro, aveva nascosto la sua silenziosa sorpresa. Nonostante i suoi grandi sforzi per distogliere la mente dalla festa di Natale della BBA e dal biglietto per il Babbo Natale segreto, il nome inciso su quel foglio gli era rimasto impresso in testa.
Più del solito, comunque.
Kai aveva inizialmente pensato che andare insieme a Takao e agli altri al centro commerciale lo avrebbe aiutato a farsi un’idea di cosa regalare al ragazzo, ma in realtà non si sentiva vicino a saperlo rispetto a quando aveva tirato fuori il foglietto dal cappello bianco e rosso.
Così perso nei suoi pensieri e nella confortevole quiete tra la folla che si assottigliava, Kai sentì improvvisamente una piccola mano scivolare nella sua e afferrargli le dita. Abbassando bruscamente lo sguardo, i suoi occhi si spalancarono per lo shock quando incontrarono quelli grandi e confusi di un bambino piccolo. Il bambino, rendendosi conto del suo errore, lasciò rapidamente la mano di Kai e si guardò intorno freneticamente, vedendo sua madre che lo chiamava. Il bambino corse via e Kai lo fissò, un po’ scombussolato.

“Pfff...”
La testa di Kai si girò per vedere Takao che cercava disperatamente di soffocare la sua risata, tenendosi la mano sulla bocca, ma l’ilarità nei suoi occhi sorridenti non poteva essere nascosta, e le guance di Kai si tinsero involontariamente di rosa.
Togliendo la mano dalle labbra per rivelare un ampio sorriso, Takao si passò le dita tra la folta frangia scura e si schiarì la gola. “Ehm...penso che quel bambino si fosse confuso”
Le sopracciglia di Kai si abbassarono e incrociò strettamente le braccia, dando a Takao un’occhiata che lo sfidava ad aggiungere altro.
“Eheh, povero piccolo, ha afferrato la mano della mamma sbagliata” rise Takao, scivolando più vicino a Kai contro la ringhiera, “troppo carino”
“Davvero” fece Kai acido, uno sguardo cupo puntato su Takao. Questi urtò leggermente la spalla contro quella di Kai e gli rivolse un sorriso caloroso e divertito. “Ah andiamo, lo sai che sto scherzando”
L’espressione di Takao fece vibrare qualcosa nello stomaco di Kai e avvertì una netta sensazione di disagio mentre il suo viso si riscaldava ulteriormente.
“Bah...” fece Kai, accigliandosi profondamente mentre si voltava e si allontanava dal divertito campione, cercando di far scomparire l’imbarazzo per via delle prese in giro di Takao. Kai era riuscito a raggiungere l’ascensore del centro commerciale quando il suo disagio iniziò a diminuire.

-Babbo Natale segreto? Imparare a conoscersi? È questo genere di cose che ho cercato di evitare...e doveva essere proprio Takao...-
Kai sospirò impercettibilmente. Conosceva Takao e, ancora peggio, conosceva le proprie reazioni nei confronti di Takao: le uniche che non sarebbe mai riuscito a spiegare.
-Cosa desidera Takao?- pensò.
Una mano si infilò in quella tesa di Kai proprio come poco prima, anche se era più grande e sottile. Kai guardò il proprietario della mano, che strinse la sua, e la rigidità delle sue dita fu sostituita da un’agitazione sulla punta delle dita.
“Mi sono perso” disse Takao scherzosamente con voce da bambino, il sorriso ampio, “e ho davvero paura in questo grande e brutto centro commerciale, signor Kai” scherzò il ragazzo, i suoi occhi grandi e brillanti mentre afferrava la mano di Kai e si appoggiava al suo fianco.
Le guance di Kai iniziarono subito a surriscaldarsi e si accigliò.
“Takao, sei davvero un pagliaccio” grugnì il proprietario di Dranzer, osservando il tintinnio dell’ascensore che si aprì in seguito, e un po’ di persone scesero dalla cabina, svuotandola.
Takao strizzò l’occhio e tirò Kai insieme a lui nell’ascensore. “Ma mi ami comunque, Kai!” rise, sempre con lo stesso sorriso smagliante.

Le porte dell’ascensore si chiusero e Takao non gli lasciò andare subito la mano. Il cuore di Kai si mise a battere più forte. –Takao, a volte penso di poter leggere la tua mente, ma ora...mi confondi e basta. Perché io...? Io sono...-
I BBA si incontrarono fuori dal negozio dove Hiromi aveva fatto il suo ultimo acquisto e decisero di prendere l’autobus per tornare nel loro quartiere. Non tutti avevano fatto compere, però, quindi presto ci sarebbe stata un’altra uscita tra loro quattro.

Ma per Kai gli eventi di quel giorno non avrebbero abbandonato la sua mente. E stava cominciando a pensare che forse il signor Daitenji aveva ragione, forse c’era di più in quel foglietto di carta, a parte una sfida.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Takao terminò di apporre l’ultimo pezzo di nastro adesivo sul suo pacchetto per il nonno e tirò un sospiro di sollievo. Raccogliendo l’impressionante pila di regali incartati, li infilò prontamente sotto il letto dove sarebbero stati al sicuro fino alla festa di Natale della BBA, quando avrebbe potuto consegnarli ai suoi amici. Era riuscito a procuparsi qualcosina per quasi tutti, e oggi aveva in programma di finire il resto dei suoi acquisti.
Stiracchiandosi, il ragazzo si lasciò cadere sul materasso e tirò fuori qualcosa dalla tasca. Takao rigirò tra le dita il piccolo foglietto di carta. Si fermò e lo guardò. Il suo pollice copriva tutto tranne la prima lettera, leggendo ‘K’.

-Kai...- terminò il pensiero automaticamente con il primo nome che gli venne in mente. Lanciando il foglio sul tavolino accanto, ovviamente il nome era Kyoju, ma non era quello il punto.
Kai era l’unica persona a cui Takao non sapeva cosa regalare per Natale.
E, un po’ egoisticamente, Takao si rese conto che avrebbe voluto essere il Babbo Natale segreto di Kai. Un paio d’anni prima avrebbe colto l’occasione per preparare degli scherzi e divertirsi un po’, ma ora per Takao era ben diverso.
Ne avrebbe approfittato per mostrare davvero a Kai quanto fosse grato di averlo accanto e che la loro relazione significava molto per lui. Voleva passare del tempo con Kai e fargli vedere che durante quel Natale avrebbe potuto fare altre cose oltre a comportarsi da scemo, per farlo sorridere. Era pronto a farlo, soprattutto per cercare di sradicare quell’indecisione tra loro circa in quale squadra avrebbe giocato Kai nella successiva stagione. Ma era incoraggiante sapere che il suo regalo non sarebbe stato quello che Kai si aspettava durante la festa della BBA. Qualcun altro aveva pescato lui.
Takao fece una smorfia e i suoi occhi individuarono una sagoma leggermente deforme della testa di Kai nel soffitto punteggiato. –Quel brontolone...non permette mai a nessuno di avvicinarsi...-
Kai era...importante per lui. Più importante di chiunque altro. Voleva che Kai ci fosse, sempre. Se si fosse unito ai BBA Revolution, se fosse stato così tra ora e i successivi campionati, pur nell’eventualità di non vincere, Takao non avrebbe chiesto di più. Tutto ciò che voleva davvero era sapere che Kai ci sarebbe stato.
-Penso che...tutto ciò che voglio veramente per Natale sia Kai-, Takao sorrise tra sé.

SPLAF!

Una palla di neve colpì la sua finestra e il ragazzo sobbalzò, saltando giù dal letto e correndo per far scorrere l’infisso e aprirlo.
“COSA-Wah!” urlò Takao mentre un’altra palla di neve sfrecciava attraverso la finestra aperta e si schiantava sul suo letto riempiendolo di fiocchi freddi che iniziarono rapidamente a sciogliersi.
“Takao! Vieni!” gridarono Kyoju e Hiromi.
“Ehi! Grandioso, ora il nonno penserà che ho bagnato il letto!” strepitò Takao contro gli amici, osservando il disordine.
“Sbrigati o diremo a Kai che l’hai fatto davvero!” gridò Kyoju con una risata maligna, correndo in cortile. Hiromi ridacchiò e lo seguì rapidamente.
“COSA? NOOO!” urlò Takao lanciando una scarpa fuori dalla finestra prima di correre per uscire dalla porta principale.

^ ^ ^ ^

I tre amici erano in giro e questa volta Takao era davvero entusiasta di uscire per lo shopping natalizio, ma forse era perché Kai aveva accettato di unirsi a loro finché non fosse stato tutto completato. Kyoju si era svegliato avvertendo dolore dovuto alle lotte del giorno prima per i loro acquisti, ma era comunque pronto per quella spedizione.
Hiromi era rimasta sveglia fino a tardi a cercare sul giornale i posti più adatti dove andare per trovare qualsiasi tipo di regalo e i quattro erano destinati al centro della città dove c’erano i negozi migliori.
Quando i ragazzi scesero dall’autobus dopo aver recuperato un distaccato Kai, furono accolti dai negozi in centro allineati lungo la strada, uno accanto all’altro, decorati splendidamente per la stagione, persino i lampioni erano ricoperti di orpelli.

“È fantastico!” disse Hiromi, già adocchiando uno dei negozi.
“Quello mi sembra buono!” annunciò Takao, dirigendosi verso un altro.
“Ah, aspetta!” esclamò Kyoju, seguendo il suo amico.
Kai si fermò prima di seguirli a un ritmo più lento, era distratto.
Le prese in giro di Takao del giorno prima ancora lo affliggevano, facendolo riflettere ancora e ancora e portandolo a chiedersi come si fosse ritrovato in quella faccenda in primo luogo.

Ma mi ami comunque, Kai!

Di nuovo...il ricordo, così fresco nella sua mente, fece sì che quella confusione, quella sensazione, sgorgasse dentro di lui, scuotendolo come i corpuscoli bianchi in una palla di vetro che si rifiutavano di cadere.
Kai si accigliò leggermente. Era Natale, e tutti dicevano cose e si comportavano come matti...tuttavia, sapeva che se fosse stato qualcun altro a parte Takao, non vi avrebbe dedicato alcun pensiero.
Kai si fermò e all’improvviso fissò duramente il suo rifletto in una vetrina ghiacciata. Perché era così importante, poi? Un semplice regalo non avrebbe cambiato qualcosa. Nulla che si potesse comprare l’avrebbe fatto.
“Allora perché dovrei preoccuparmi?” mormorò tra sé il proprietario di Dranzer, il respiro visibile nell’aria fredda. Pur dicendo così, i suoi infidi pensieri gli ricordarono perché lo stava facendo. Era una di quelle volte in cui a Kai si rivelava gradualmente che c’era qualcosa di più profondo tra loro rispetto a una semplice rivalità per il beyblade.
Come quando, dopo aver sconfitto Brooklyn, Takao lo aveva afferrato e tenuto stretto al petto, e tutto il resto, il rumore, lo stadio, il dolore – tutto – si era dissolto, fatta eccezione per le calde braccia di Takao e il suono del battito accelerato del suo cuore.
Vi si era attardato per un po’ perché si era sentito bene e al sicuro...aveva dimenticato cosa significava essere avvolti in un abbraccio premuroso.
Anche adesso per Kai era lo stesso, mentre si univa a Takao e agli altri nei loro acquisti, riluttante a sistemare la faccenda scegliendo semplicemente un casuale regalo come Babbo Natale segreto.

Sono sicuro che saprai cosa regalare a Takao, stando nei tempi, gli aveva detto il signor Daitenji. E Kai odiava ammetterlo, ma...si stava rivelando una sfida che non aveva idea di come vincere.
Più in là nella strada, dove c’erano i negozi più popolari, Kai raggiunse Takao nella parte del marciapiede ora affollata. Kyoju e Hiromi non si vedevano, quindi Takao si incollò al suo amico leggermente più alto per evitare che tutti si separassero.
Vagando tra gli altri acquirenti, Takao si divertì a cercare di calpestare perfettamente le impronte più grandi nel tenue strato di neve sul terreno. Solo trascorrendo quel tempo tranquillamente con Kai rendeva Takao felice a proposito delle festività natalizie. Mentre ci pensava, inconsciamente iniziò a sorridere ampiamente.
Kai guardò Takao con la coda dell’occhio. “Perché sorridi...?” mormorò a bassa voce.
La bocca di Takao scattò rapidamente e si sistemò in una linea inespressiva. “Cosa? Chi sta sorridendo? Non stavo sorridendo...” disse con un’espressione completamente seria.
Kai guardò Takao, scettico. “...”
Takao gli rivolse uno sguardo indignato ma divertito. “Non posso sorridere?”
Le labbra di Kai si contorsero acidamente e spinse le mani più in profondità nelle tasche della giacca. “Non con me”
“Ah, ragazzi, non lo sapete!” squillò Kyoju, spuntando di colpo tra i due blader da dietro. Takao e Kai si voltarono verso di lui. “Takao sorride così tanto solo quando è con Kai!”
Il viso di Takao arrossì di una tonalità ciliegia che non c’entrava niente con l’aria fredda, e il suo occhio iniziò a contrarsi. “Ehm...cosa?” dichiarò piattamente, fissando l’amico.
Kyoju sorrise compiaciuto e gli fece l’occhiolino, anche se non si vide perché la sua frangia ribelle gli copriva metà del viso, ma Takao ricevette comunque il messaggio di quello sguardo astuto.
“A dopo, ragazzi! Yahoo!” Kyoju fece un sorrisino ebete e prontamente corse via, perdendosi rapidamente tra la folla.

“Quel piccolo...!” iniziò Takao, in shock. Lo aveva fatto passare come se...! Come se avesse una specie di...strana cotta per Kai...e non era vero! Non era vero! Non era...per niente vero...
“Cosa dovrebbe significare?” fece la voce di Kai, dura.
“N-niente!” balbettò Takao, poi si infuriò. “Argh! Kyoju! Non riceverà AFFATTO il poster di Ming Ming che gli avevo promesso!” urlò in modo che il suo amico in fuga lo ascoltasse. Altre persone guardarono i due per via dello sfogo di Takao, ma il ragazzo non ci fece caso, cercando di allontanare il bruciore sulle guance e di placare l’accelerato battito del suo cuore. Non sembrava funzionare però, e trattenne un gemito mentre i sintomi aumentavano portando i suoi palmi a sudare, nonostante l’aria fredda.
Takao si voltò rapidamente verso Kai con una mano dietro la testa, cercando di comportarsi come se lo stupido commento di Kyoju non lo avesse messo in imbarazzo.
“Ah ah ah...non ascoltarlo, Kai, ha solo mangiato troppi bastoncini di zucchero” spiegò con aria scientifica, guardando finalmente Kai.
L’espressione di Kai era chiaramente addolorata, prima di mutare rapidamente in quella solita e acida. “C’è qualcosa...di buffo...nel fatto che io sia qui?”, il blader incrociò bruscamente le braccia, sentendosi d’improvviso fuori luogo su quel marciapiede innevato.
“Cosa?” Takao rimase a bocca aperta, “assolutamente no! Certo che no, Kai!” si avvicinò a lui con aria implorante. “Ti vogliamo davvero! Lo sai!” esclamò, cercando di convincerlo. “Insomma, non c’è altro posto in cui preferirei essere se non con...” Takao si fermò, momentaneamente ansioso, “...te...” terminò, sorridendo debolmente.
Kai lo fissò con uno sguardo arrabbiato ma illeggibile prima di superarlo. “Come ti pare...” mormorò.

Il misuratore del buon umore di Takao si abbassò di una tacca mentre guardava Kai che si ritirava, e si mise a prendere a calci la fanghiglia per la frustrazione. “Grandioso...” borbottò tra sé, guardando il cielo. Non voleva dare a Kai un’idea sbagliata, ma...l’osservazione di Kyoju era più vicina alla realte di quanto avrebbe voluto ammettere.
Si sentiva...in modo indescrivibile, quando era con Kai. Gli sembrava di poter librarsi da terra verso le nuvole con la leggerezza che gli entrava nel cuore ad un sorriso di kai. Era sicuro che non avrebbe avuto bisogno dell’aiuto di Dragoon. Non aveva senso spiegarlo a nessuno, però. Persino Takao stesso non sapeva bene come definire i propri sentimenti per il fiero blader – tutto ciò su cui si soffermava davvero era che gli avrebbe fatto male...in maniera insopportabile...se Kai avesse lasciato di nuovo la squadra. E non avrebbe permesso che succedesse un’altra volta.
“Kai!” lo chiamò, correndogli dietro. “Ehi amico, aspetta!”
Il Natale era un momento da trascorrere con la famiglia e gli amici e Takao era determinato a farlo. Il campione aveva raggiunto il suo elusivo ex compagno di squadra in fondo alla strada e i due camminarono immersi nel mutismo.
Takao si fermò davanti a una vetrina che avevano quasi ignorato e si avvicinò, sbirciando qualcosa all’interno. Kai si fermò con riluttanza e seguì il suo esempio, chiedendosi cosa ci fosse di così speciale. Vari giocattoli e ornamenti luccicanti erano posizionati strategicamente, ma l’attrazione principale era ciò che catturava così totalmente l’attenzione di Takao. le luci scintillanti danzavano sulla statuina in mostra, la dolce musica smorzata dal vetro mentre ruotava lentamente. Kai guardò da vicino e riconobbe l’elegante scultura che rappresentava una donna come un angelo.

“È stupendo” disse Takao meravigliato, gli occhi spalancati per quello spettacolo così sereno. Gli occhi di Kai trovarono il riflesso di Takao nella vetrina gelata e si ritrovò a pensare la stessa cosa.
-Stupendo...-
“C’è qualcosa di magico in questo periodo dell’anno” Takao guardò Kai con un sorriso.
“C’è qualcosa...” concordò Kai dolcemente.

Ma mi ami comunque, Kai.

Il ricordo risalì spontaneamente nella sua mente e Kai forzò i suoi pensieri su qualcos’altro, gli occhi tornarono rapidamente alla statuina dell’angelo che si muoveva.
-Takao lo vorrebbe per Natale?- in qualche modo, ne dubitava. Takao ammirava cose materiali come quella, ma il ragazzo avrebbe sacrificato prontamente anche le condizioni del suo Dragoon solo per continuare a combattere un po’ più a lungo, per vincere. Preferiva di gran lunga i regali che non si potevano toccare...ma questo gli rendeva ancora più difficile il compito di Babbo Natale segreto. Come poteva fare a qualcuno un regalo che non poteva essere tenuto in mano?
A meno che...
Gli occhi di Kai si spalancarono momentaneamente e la sua mano in tasca afferrò Dranzer, avvertendo il beyblade che aveva sacrificato per vincere la sfida contro la Bega.
C’era qualcosa...
Un regalo che aveva significato.
Anche quando Takao finì di ammirare le decorazioni delle vetrine e invitò Kai a seguirlo in negozi meno orientati ai ninnoli, Kai mantenne la presa sul bey in tasca.
Forse sapeva cosa a dare a Takao, dopotutto.

“TAKAO! Eccoci qui!” la voce di Kyoju percorse la strada innevata fino al punto in cui Takao e Kai stavano aspettando a un passaggio pedonale. Takao si guardò intorno, e quando la folla si aprì a sufficienza, apparve la familiare massa di capelli con gli occhiali.
I tre si raggiunsero subito. “Ehi! Missione shopping completata! C’è tutto”, Takao fece dondolare una borsa con un sorriso.
“Ah, che fortunato!” Kyoju guardò il suo sacchetto con invidia, “devo ancora prendere delle pillole in farmacia”
“Pillole?” chiese Takao.
“Strano, non sembri malato” notò Kai, incrociando le braccia.
“Oh, lo diventerò!” gemette Kyoju, “torta alla frutta, torta alla frutta e ancora torta alla frutta! Ah, i miei genitori adorano quella roba, per favore dimmi che posso cenare a casa tua stasera, Takao!” lo supplicò.
“Wow, wow! Calmati! Certo che puoi” rise Takao, sporgendosi poi di lato per sussurrare frettolosamente all’orecchio di Kai: “non dirgli della torta di frutta speciale che ho preso per dessert!”
Kai alzò gli occhi al cielo.
“EHI RAGAZZI!” li salutò Hiromi mentre correva verso il punto in cui i tre si trovavano. Pareva che fosse un po’ difficile per lei, dato che stava portando un carico di borse sulle braccia.
“Wooo...sembra che tu non abbia comprato molto, Hiromi” fischiò Takao. “Quanta di questa roba NON è per te?”
“Ah ah” fece lei irritata, per poi illuminarsi immediatamente. “Oh wow! Pensavo proprio di farlo oggi! Guardate, ragazzi! Giri in slitta, con cavalli veri!”
Il gruppetto guardò verso il parco dove, in effetti, si stavano organizzando dei giri sulle slitte. Tutti si rianimarono, più che pronti a sedersi e rilassarsi.
“L’ultimo che arriva è una torta alla frutta!” esultò Takao.

^ ^ ^ ^

Una nuova slitta si fermò accanto al gruppo in attesa e Kai vi entrò per primo. Kyoju iniziò a salire i gradini quando Takao si fece rapidamente strada, spingendo via il ragazzo con gli occhiali.
“Ehi, tocca a me!” gridò Takao con un ghigno, lasciandosi cadere sul sedile imbottito di pelle accanto a Kai.
“Ahi! Takao!” Kyoju si raddrizzò frettolosamente gli occhiali, disorientato per un secondo.
“Takao, sei davvero un disastro” Hiromi scosse il capo e afferrò Kyoju per la giacca. “Andiamo, prendiamo quella con quel bellissimo cavallo!” indicò la successiva slitta dove era imbrigliato uno slanciato cavallo bianco, con eleganti fiocchi nella criniera.
“Mmh...anche a me piacciono quelli belli!” si vantò Takao. Kyoju e Hiromi scoppiarono improvvisamente a ridere.
“Cosa...?” Takao sembrava confuso, “ehi ragazzi, COSA?!” gridò alla slitta dietro.
“Stai giù, Takao” abbaiò Kai, fissando ostinatamente davanti a sé, un punto rosso sul naso mentre il loro ignaro cocchiere faceva scattare il cavallo per mettersi in marcia. I due rimasero seduti in ragionevole silenzio per la maggior parte del tragitto, godendosi i semplici piaceri della stagione invernale. L’atmosfera era così calma che fu una leggera sorpresa quando Takao si voltò e si chinò verso Kai.

“Kai, cosa vuoi per Natale?”
Kai lo guardò attentamente, con lieve stupore.
“Onestamente...ho cercato di pensare a qualcosa per te, ma non sei esattamente la persona più facile per cui fare acquisti” spiegò Takao con un sorriso sbilenco.
Cosa voleva lui?
Tutta la sua attenzione era stata concentrata sul regalo di Takao e non si era fermato a pensare di ottenere qualcosa in cambio. L’espressione di Kai divenne un po’ sprezzante. Lui non credeva in quella festività, non aveva nemmeno voluto partecipare a quel gioco del Babbo Natale segreto. Non voleva niente di più di quello che aveva già.
Ma...
Lentamente le rughe sul viso di Kai si attenuarono mentre fissava lo scenario che scorreva.

Ma...c’era qualcosa...che desiderava. Qualcosa che aveva ammesso silenziosamente a se stesso molto tempo prima durante l’ultimo campionato del mondo contro Takao e aveva lottato duramente da allora...
Era...quel momento. Il momento in cui si battevano a beyblade e sembrava che non ci fosse nessun altro al mondo – quando sembrava che l’intero universo appartenesse solo a loro. Non sapeva bene come spiegarlo – non era ancora sicuro di cosa fosse per metterlo a parole. Ma una cosa la sapeva per certo. Stava provando la stessa sensazione sempre più spesso stando con Takao in quei giorni, fuori da uno stadio. Cosa significasse era un mistero per lui...ma in quel momento, con Takao accanto, il suo gentile calore che causava percezioni vertiginose sulla sua pelle fresca, Kai non voleva nient’altro.
“Niente” disse Kai.
“Cosa?” sbottò Takao, aspettando la risposta così intensamente che alla fine gli era sfuggita.
“Non voglio niente per Natale, Takao...non è importante”
Takao si accigliò. “Certo che è importante, Kai” sostenne con frustrazione. “Natale è il periodo da dedicare ai propri cari! Se qualcuno ti desse un regalo in cui ci ha davvero – e intendo davvero – messo il cuore, non ti importerebbe affatto?”
Qualcosa nel suo tono scatenò Kai e guardò Takao con un’occhiata feroce.
“Certo che mi importerebbe, Takao! Non l’hai ancora capito? Ogni volta che ci battiamo, non lo senti? Non ho bisogno che mi compri qualcosa, che senso ha?” si sforzò, cercando di spiegare il suo punto di vista con irritazione.
“Oh” il viso di Takao si aprì in un sorriso che si allargò lentamente. Kai fu colto di sorpresa; il suo cipiglio scomparve e fu subito sostituito da uno sguardo allarmato.
“Capisco” sorrise Takao. Kai lo guardò ancora. “Non dire altro, Kai” batté le mani e le strofinò insieme come se stesse escogitando un piano. “Ora penso di sapere cosa regalarti.
Kai lo fissò incredulo. “Davvero?”
“Sì, ma prima...” Takao raccolse un po’ di neve tirata su dalla slitta durante la giornata e la trasformò in una palla con le mani avvolte nei guanti. Vide l’altra slitta con i loro amici e mirò con attenzione. “Guarda! Vendetta!” gridò battagliero, lanciando la palla di neve. Colpì nel segno, spruzzando neve su entrambi gli amici. Il ragazzo si piegò dal ridere quando i due iniziarono a guardarsi intorno freneticamente per capire da dove provenisse.
Una mano fredda intorno alle sue spalle fece fermare Takao e si girò, trovandosi faccia a faccia con Kai. Questi chiuse brevemente gli occhi allo sguardo ravvicinato di Takao e sentì il suo caldo respiro sul viso.

“Tradimento” disse Kai, spingendo della neve nella giacca di Takao.
“ARGH!” balbettò Takao, rotolandosi follemente sul sedile, cercando di scrollarsi di dosso i gelidi fiocchi. “AH! FREDDO! AAAH! Kai, nooo! Dovevi essere il mio partner!”
Kai pensò alle parole scherzose di Takao e sentì il peso di Dranzer in tasca. Quando finalmente Takao smise di agitarsi come un matto, Kai notò l’espressione sconvolta e infastidita del ragazzo, e sorrise.
“Lo vedremo” rispose Kai, preparando un’altra manciata di neve, “ma per ora, tu ed io siamo ancora in guerra”
Takao incontrò gli occhi di Kai con un sorriso e afferrò della neve. “Forza, allora”.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Alla fine dell’ultima giornata di shopping insieme, i quattro amici erano tornati nel loro quartiere e si erano accampati nel dojo Kinomiya, smistando i loro acquisti fino a quando i volti e le dita furono finalmente riscaldati. Tutti alla fine rimasero a cena. La torta di frutta era esclusa.
“Mmh, fantastico, non posso credere che Kyoju sappia davvero cucinare!” scherzò Takao, riponendo alcuni piatti.
“Non ci credi ma hai comunque mangiato tutto!” sbuffò Kyoju mentre trascinava fuori un sacco della spazzatura. Il nonno era uscito per accompagnare Hiromi.
La porta della cucina si chiuse e Kai si alzò dal tavolo con alcuni piatti.
“Io non riesco a credere che tu non abbia mangiato nemmeno queste” disse Kai tranquillamente, sollevando le stoviglie. Takao gli fece una smorfia. Kai appoggiò i piatti e stava per togliere le mani quando una più abbronzata si posò improvvisamente sulle sue.
“Kai”
Kai si fermò.
“Ehi...” iniziò Takao, guardandolo negli occhi, “sono contento che tu sia rimasto...”
“Rimasto?” fece Kai.
“Sì...” la mano di Takao si strinse intorno a quella di Kai e i suoi occhi sembrarono più grandi. “Credo di voler solo dire che sono davvero felice che tu abbia trascorso la settimana con noi. Ci siamo sentiti come una...una squadra, sai? È stato fantastico, no, davvero. Vorrei che rimanessi molto di più!” Takao puntò una forchetta contro Kai in segno di accusa e poi la abbassò, appoggiandosi al fianco del ragazzo. “Perché...sai...mi manchi”

Il respiro di Kai si velocizzò a quel contatto prolungato. Solo qualche mese prima riusciva a fissare Takao senza sforzo, no? Ora a malapena era in grado di incontrare gli occhi di Takao senza sentirsi inspiegabilmente imbarazzato. Non poteva toccare Takao senza imprimersi il ricordo nella mente...e una volta memorizzato, non riusciva a pensare ad altro...per ore...
Vagamente si chiese se nonno Kinomiya avesse infilato qualcosa nello zabaione, perché non poteva esserci nessun’altra ragione per cui si sentisse così...privo di peso...in quel momento, con Takao appoggiato a lui...
Takao si staccò e rivolse a Kai un caldo sorriso.
Kai capì.
Sapeva cosa regalare a Takao per Natale. Quel fine settimana si sarebbe tenuta la festa della BBA per il Babbo Natale segreto, e più Kai ci pensava, più era sicuro che sarebbe stato il miglior regalo che avrebbe potuto fargli...ma ciò non rendeva facile il darglielo.
I due finirono di sistemare la cucina in silenzio, ma entrambi pensavano chiaramente alle vacanze imminenti e a cosa sarebbe potuto succedere con il nuovo anno.
Kyoju uscì con calma nel vialetto aperto che circondava la tradizionale casa dei Kinomiya, chiudendo piano la porta. Takao stava attualmente cercando di sistemare la sua stanza abbastanza da permettere a Kyoju di dormire sul pavimento quella notte. Kai era scomparso dopo cena mentre Kyoju voleva una boccata d’aria fresca, riflettendo sulla questione del Babbo Natale segreto.
Spingendosi ancora un po’ all’esterno, il minuto ragazzo fu sorpreso di vedere che non era l’unico ad avere avuto quell’idea.

“Kai, pensavamo che fossi tornato a casa ormai” lo salutò Kyoju con un sorriso. I morbidi fiocchi di neve bianchi cadevano dolcemente dal cielo notturno mentre Kai continuava a fissarlo.
“No...ancora qui...” rispose sottovoce, sempre guardando il panorama stellato.
“Ah” Kyoju si stiracchiò e si avvicinò a Kai, guardando a sua volta il cielo. “Sono davvero felice che tutto quello shopping sia finalmente finito! Però non ti ho visto fare molti acquisti, Kai...non sai cosa prendere per la persona che hai pescato a Natale?”
Il silenzio gli rispose prima che Kai allontanasse lo sguardo dalle stelle per fissarsi su un punto nella neve.
“Uh...la persona che ho pescato?” fece, “ho un’idea...” si interruppe.
“Ma non sei sicuro che sarà di suo gradimento?” finì Kyoju, poi sorrise, guardando altrove, “...a Takao non importerà quello che gli darai” ridacchiò bonariamente, sistemando gli occhiali. Ci aveva pensato per un po’: chi altro avrebbe mai potuto convincere Kai a partecipare a quel gioco!
Kyoju notò le spalle di Kai irrigidirsi. Kai si girò e fissò il ragazzo occhialuto per un lungo momento.
“Davvero...” fece a disagio, prima di abbassare lo sguardo e allontanarsi immediatamente di qualche passo. Le sue mani si strinsero e sospirò tra sé, un misto di fastidio e imbarazzo lo portò a borbottare piano: “Perché me ne preoccupo, poi...?”
“Ah, perché ci tieni, Kai!” rispose Kyoju, “e ci tieni perché, anche se non vuoi darlo a vedere, Takao è speciale per te!” rivelò, “e la cosa è divertente è...” il giovane occhialuto abbassò la voce, “è così speciale per te che nessun regalo che vedi risulta abbastanza, perché...tu ami Takao”
Kai si immobilizzò, i suoi occhi si spalancarono, senza riuscire a vedere niente.

Tu ami Takao.

Si trattava di quello? Quei sentimenti, quelle emozioni, e la causa di tutto...Takao.
Kai avvertì la tensione che lo lasciava e sospirò, chiudendo gli occhi, avendo di nuovo l’immagine del volto sorridente di Takao a riempirgli la mente.
Forse si trattava proprio di quello...
Il freddo aveva appannato i grandi occhiali di Kyoju, che li strofinò cautamente mentre distoglieva gli occhi dalla figura immobile di Kai. “Non c’è niente di cui vergognarsi, Kai...non è difficile capire il perché”
“...non so nemmeno il perché...”
La risposta inaspettata di Kai fece sobbalzare Kyoju per la sorpresa nel vedere il proprietario di Dranzer che si voltava per affrontarlo. L’espressione sul suo viso era piena di calma consapevolezza.
“Fammi un favore, Kyoju” iniziò Kai, “non dire a Takao chi è il suo Babbo Natale segreto” disse con calma, voltandosi per andarsene. “Ho scoperto che in effetti ho un regalo da dargli”
Il volto shockato di Kyoju si trasformò in un sorriso, e annuì mentre Kai si allontanava. Mentre il piccolo genio osservava il ragazzo che sfrecciava lungo le strade innevate, strinse il pugno e annuì tra sé.
Kai avrebbe dato a Takao quello che voleva. Kyoju si sarebbe assicurato che anche Kai ottenesse ciò che voleva per quel Natale. Era il Babbo Natale segreto di Kai, dopotutto.

^ ^ ^ ^

Nel fine settimana, non appena giunti all’edificio della BBA, Kuyoju si mise a blaterare qualcosa sul controllo del suono e delle luci per l’enorme sala banchetti e si precipitò subito verso destinazioni sconosciute, portando con sé uno zaino. Ramoscelli e foglie lasciarono una scia dietro di lui e Takao e Hiromi lo guardarono stranamente.
“Cosa c’è lì dentro, un altro albero di Natale?” esclamò Takao.
“Conoscendolo, probabilmente ha le luci, le decorazioni e anche il vischio!” sospirò Hiromi imbarazzata.
“L’hai detto” rise Takao mentre entrambi si dirigevano verso la sala scintillante, con regali e cartoline sotto le braccia.
All’interno della grande sala si potevano vedere sia i dipendenti della direzione che i blader accomodarsi ai loro tavoli e salutarsi l’un l’altro allegramente. C’erano molti gruppi in piedi che chiacchieravano e molti blader che non ci si sarebbe aspettato di vedere parlare e ridere tra di loro, ovviamente tutti presenti per la sfida del Babbo Natale segreto.
I BBA Revolution, tranne Kyoju, erano seduti a un tavolo dove un iperattivo Daichi aveva ovviamente mangiato troppe caramelle. Quando il trambusto raggiunse l’apice e quasi tutti erano presenti, il signor Daitenji salì su un grande palco che era stato allestito contro una parete e batté sul microfono per assicurarsi che funzionasse.

“Takao, dammi i tuoi dolci!” gridò Daichi.
“Zitto, Daichi! Non vedi che il signor D sta per parlare!” fece Takao.
“Ssh!” aggiunse Hiromi.
“Prova, prova...ecco! Buona giornata a tutti voi blader! Bentornati alla BBA! Spero che vi siate divertiti durante le vacanze finora?”
Un forte grido esplose da tutti i tavoli pieni di blader e il signor Daitenji dovette tenersi la bombetta prima che venisse spazzata via dalla testa.
“OH OH OH! Di sicuro hanno il piglio dello spirito natalizio!” urlò una voce, e tutti osservarono un magro Babbo Natale con una spada di legno balzare sul palco accanto al capo della BBA.
“Ehi, quello è il nonno!” gridò Daichi indicando, in effetti, nonno Kinomiya che si era messo un costume da Babbo Natale.
“Eh?” gli occhi di Takao si spalancarono.
“Ehilà Takaooo!” gridò il nonno dal palco, agitando la spada contro il nipote. Tutti scoppiarono a ridere.
“Oh...” Takao si dimenò sulla sedia per l’imbarazzo.
Le risate si spensero e un silenzio cadde sui blader di livello mondiale mentre stavano ai loro posti in attesa.

“Ah, sì” Daitenji sorrise consapevolmente e si pizzicò i folti baffi. “Come tutti sapete, il Natale è dietro l’angolo, e sono sicuro che sete più che pronti a rivelarvi come Babbo Natale segreto! Quindi, senza ulteriori indugio...” l’uomo fece una pausa ad effetto, poi DJ Man tirò fuori il suo fidato microfono.
“Tre! Due! Uno! Pronti...lancio!” urlò, e il caos si scatenò.
Takao e Daichi balzarono via dalle loro sedie come proiettili, ma per approfittare della confusione per essere i primi ad arrivare al buffet prima di consegnare i loro regali.
Sospirando tra sé, Hiromi scese dalla sua sedia e si diresse verso un tavolo vicino alla parte posteriore della sala.
“Wow!” la ragazza evitò un gioioso Kiki che reggeva un regalo mentre veniva inseguito da Michael degli All Starz. Trovò il tavolo dei Demolition Boys più velocemente del previsto e, con sospresa, notò la persona che aveva bisogno di vedere seduta lì da sola.
Mettendosi dietro di lui, il blader russo non sembrò accorgersi di lei.

“Ehm...Yuri?”
Yuri si girò vedendo la ragazza dei BBA Revolution rivolgergli un’occhiata strana.
“Ehm...ecco” Hiromi porse una confezione regalo graziosamente impacchettata e sorrise. “Buon Natale. Ero il tuo Babbo Natale segreto!”
Yuri fissò il regalo per un intero minuto prima di prenderlo.
“Io...grazie...” terminò imbarazzato.
Hiromi annuì e sorrise. “Nessun problema!” gli fece l’occhiolino e tornò al tavolo dei suoi amici. Era andata!
“Ma che...Kyoju!” esclamò la ragazza, trovando il suo amico seduto al suo posto. “Dov’eri prima?”
“Ah, non importa, Hiromi...” si mise lui a divagare, “è già cominciata la rivelazione del Babbo Natale segreto?”
“Certo che sì. A proposito...Takao non aveva un regalo da darti?”
Kyoju gemette. “Conoscendo Takao, probabilmente mi dirà che mi deve un favore”
Entrambi alzarono gli occhi al cielo.
Ma a loro insaputa, Takao era scomparso dove aver mangiato un boccone veloce con Daichi.
Il campione del mondo si avvicinò di soppiatto a una familiare blader che aveva fatto parte della Bega. Sussurrò qualcosa all’orecchio di Ming Ming e le indicò qualcuno dall’altra parte del decorato corridoio. La giovane idol spalancò gli occhi e rise, sorridendo ampiamente e annuendo. Takao sorrise e le mostrò il pollice in su prima di tornare finalmente al suo tavolo.
“Kyoju, mi dovrai un favore!” sorrise tra sé.
Mentre camminava, qualcuno prese la mano di Takao. Il ragazzo si voltò e sorrise.

^ ^ ^ ^

Dall’altra parte della sala, il russo Boris stava fissando il suo compagno di squadra. “Quindi ha pescato te?”
Yuri non rispose. Ivan sollevò un sopracciglio e guardò il ragazzo oltre il suo prominente naso. “Come faceva a sapere che ti serviva quell’anello di attacco?”
“Sarà stato un colpo di fortuna” Yuri incrociò le braccia. Sergei diede un morso a un panino, masticò, inghiottì, e lasciò il resto sul tavolo. “Bel colpo di fortuna”
“Mh...” mormorò Yuri, preoccupato.
Lentamente, attraverso i grandi altoparlanti, partì una piacevole melodia per tutta la sala e mano a mano il rumore si calmò e le luci del soffitto si spensero fino a che un riflettore fu acceso sul palco. Una figura femminile era in piedi e cantava al microfono.

I don’t want a lot for Christmas...there is just one thing I need

Ming Ming, straordinaria idol pop un tempo appartenente al team della Bega, scese i gradini del palco, seguita dai riflettori mentre si faceva strada tra i vari tavoli.

I don’t care about the presents underneath the Christmas tree

La sua destinazione era chiaramente Kyoju, mentre si avvicinava alla sedia del ragazzo arrosito, con I riflettori che illuminavano solo loro due nella stanza buia.
Qualcuno del tavolo degli All Starz emise un forte urlo e un fischio e Kyoju quasi svenne.

I just want you for my own, more than you could ever know...

Ming Ming posò la mano avvolta dal guanto sulla guancia di Kyoju e si avvicinò al microfono.

Make my wish come true...all I want for Christmas...is...you!

La pop star dai capelli turchesi cantò e lasciò un rapido bacio a Kyoju prima di risolleversi e tornare sul palco per cantare a squarciagola il suo nuovo singolo natalizio.
Tutti esultarono alla musica orecchiabile e assistettero allo spettacolo.
“Ooh Ming Ming!” dei cuori si formarono intorno a Kyoju e fontane di lacrime felici scorrevano sul suo viso mentre sveniva in perfetta beatitudine, portando Hiromi a precipitarsi ad afferrarlo e appoggiarlo sulla sedia.
“Oh, per favore...” scosse la testa, ma sorrise bonariamente. Improvvisamente una mano le diede un colpetto su una spalla e la ragazza sbatté le palpebre, voltandosi per ritrovarsi davanti Yuri e, dietro di lui, gli altri Demolition Boys.

“Oh...ciao” Hiromi salutò i blader un po’ nervosamente e tenne le mani giunte, leggermente intimidita dal team russo.
“Grazie per il regalo” disse Yuri lentamente. “Penso che...sarà utile”
“Oh! Non c’è di che! Sono contenta che ti sia piaciuto!” trillò Hiromi, sorridendo e facendo un cenno con la mano, come aspettandosi che la questione finisse lì.
Ci fu però un altro silenzio imbarazzante quando Yuri – e gli altri membri della squadra – rimasero lì senza dire nulla. Uno dei suoi compagni, se non ricordava male Boris, spinse Yuri in modo non così discreto a continuare a parlar.e
“Ehm...anch’io ho qualcosa per te...” mormorò Yuri, frugandosi in una tasca.
Hiromi reagì in ritardo. “Eh?”
Fermandosi, Yuri sembrò pensare attentamente alle proprie parole prima di rispondere, guardandola con i suoi occhi di ghiaccio. “A quanto pare anch’io ho pescato casualmente il tuo nome”
Dopo un’occhiata indecisa, Yuri prese la mano di Hiromi e vi lasciò qualcosa di freddo e metallico. La ragazza guardò l’oggetto e sussultò. Era un beyblade arancione e bianco che Yuri aveva ovviamente personalizzato: non aveva mai visto una versione del genere di Wolborg!
“Questo è...per me?”
Yuri tossì, leggermente imbarazzato dalla sua espressione così grata. “Uh, sì...ho notato che eri l’unica della tua squadra senza un beyblade”
Lei non rispose e dato che lo fissava con gli occhi sbarrati e in un silenzio sconvolto, Yuri si sentì in dovere di continuare. “Buon Natale, Hiromi” terminò, rivolgendole un vago accenno di sorriso.
Passato lo stupore, Hiromi sorrise ampiamente, scintille danzavano nei suoi occhi mentre stringeva il beyblade al petto, ricambiando. “Grazie...buon Natale, Yuri”

“AAAAAH!” una voce urlò, e i due abbassarono lo sguardo, vedendo un Daichi tutto rosso in volto. “Perché a lui hai dato quel fantastico anello d’attacco mentre a me un...un...” Daichi guardò il pacchetto che aveva in mano e lesse sulla scatola, “un kit da cucito!”
“Eh eh!” Hiromi sorrise diabolicamente e diede una piccola pacca sulla testa del ragazzino prima di afferrarlo. “Perché, Daichi, io ero il Babbo Natale segreto di Yuri! Inoltre, ti strappi sempre i pantaloni...”
“Ah!” Daichi si divincolò e alla fine riuscì a liberarsi.
“La prossima volta che mi affronterai, ti sconfiggerò con il suo regalo” sorrise Yuri, alzando il suo Wolborg, il nuovo anello di attacco brillò come a sottolineare quanto appena detto.
Hiromi sorrise e i loro occhi si incontrarono sulla testa del proprietario di Strata Dragoon. Il viso di Daichi divenne di un’allarmante sfumatura di rosso, ma tutto il vapore uscì da lui per l’atmosfera sdolcinata che fluttuava intorno ai due. “Aaah, chi se ne importa! Andrò di nuovo al tavolo del buffet! Eccomi!” il ragazzino rise e calpestò i piedi di Yuri e Hiromi mentre scappava.
“DAICHI!”

Dall’altra parte della stanza, vicino all’enorme scodella contenente punch, il signor Daitenji sorrise ampiamente.
“Eh! Si sta rivelando davvero una bella festa, non è così, amico mio?” fece accarezzandosi i baffi e sorridendo allegramente a nonno Kinomiya.
“Ha ragione, signor D!” giubilò il nonno, sistemandosi gli occhiali da sole che portava e il cappello da Babbo Natale. “Quei giovani sanno sicuramente portare lo spirito natalizio!”
Daitenji ridacchiò alle buffonate del nonno di Takao e annuì, i suoi occhi osservavano l’enorme gruppo di blader che si divertivano. “Ah, mi piace così tanto questo periodo dell’anno”
“Oh oh oh!” rispose nonno Kinomiya, picchiettando il bastone da kendo a ritmo di musica e invitando il capo della BBA a unirsi con il suo bastone.

^ ^ ^ ^

Fuori, sulla terrazza, la musica e il rumore della festa in corso erano attutiti, e c’era un pacifico silenzio mentre la neve cadeva delicatamente.
Contro il balconcino panoramico si intravedevano due figure che osservavano le luci notturne.
“Wow, è affollato lì dentro, eh Kai?” disse Takao, l’aria frizzante era rinfrescante dopo la folle corsa in sala. Takao guardò Kai con la coda dell’occhio e fece un profondo respiro. Dentro, il ragazzo gli aveva preso la mano e lo aveva condotto lì senza parlare. Ma non gli importava, stare con Kai in quel modo era molto meglio di qualsiasi follia stesse succedendo dentro.
Kai si spostò e lo guardò direttamente. “Takao...”
Takao si voltò per osservarlo completamente.
“Sì?”
“Ho...una cosa da dirti”

L’espressione di Kai era improvvisamente tesa e il petto di Takao si strinse per la paura. Kai si sarebbe di nuovo unito alla squadra russa per la stagione successiva? Dopo quello che era successo in quella passata, non sapeva se sarebbe stato in grado di sopportarlo di nuovo...non quando le cose erano state così perfette di recente...non ce l’avrebbe fatta!
“Sono il tuo Babbo Natale segreto” Kai ora era del tutto di fronte al ragazzo.
“Tu sei il mio...” Takao rimase a bocca aperta. “Oh! Davvero? Per un secondo mi stavo preoccupando, amico” rise, sconvolto ma profondamente sollevato. Nella follia di comprare i regali per tutti i suoi amici e la sua famiglia, Takao aveva completamente dimenticato che c’era qualcuno che là fuori aveva pensato di prendere qualcosa di speciale per lui. “Ehi, aspetta – vuoi dire che per tutto questo tempo ti stavamo aiutando per prendere un regalo per me? Non c’è da stupirsi che tu non abbia mai comprato nulla”
“A proposito...” disse Kai a disagio, “avrei potuto comprarti qualsiasi cosa per Natale...” iniziò piano. Takao alzò lo sguardo e gli occhi di Kai erano grandi, come contenenti fuoco liquido e il suo sguardo era dolce nell’atmosfera notturna, facendolo sembrare assolutamente un angelo giunto dalle stelle nella mente di Takao. “Ma non ti ho comprato niente. La cosa migliore che posso darti...” continuò Kai, la voce si abbassava a causa di un’emozione non identificabile, “...è Dranzer”

Le sue parole erano incredibilmente delicate mentre venivano pronunciate, ma il respiro di Takao si fermò lo stesso in gola. Kai tese una mano e nel palmo guantato era presente un oggetto piccolo, metallico, blu e prezioso.
“Il tuo...il tuo bey?”
“Takao...” disse Kai, stringendo forte il beyblade nella mano. I suoi occhi bruciarono in quelli di Takao. “Il motivo per cui giocavo a beyblade era perché avevo un solo obiettivo...volevo essere migliore...il beyblade era tutto ciò che mi rendeva felice...” disse e il suo pugno si aprì per rivelare di nuovo Dranzer. Kai lo lasciò nella mano di Takao.
“Ma ora” guardò in basso, “ho trovato qualcos’altro che...che mi rende fe...che mi fa venire voglia di essere ancora il migliore”, i loro occhi si incontrarono ancora una volta e lo sguardo di Kai era implorante. “Takao...io...voglio che tu sappia...io...”
Takao chiuse la mano su Dranzer e si sporse in avanti, i loro occhi non ruppero mai il contatto.
Kai inspirò bruscamente. “Takao, sarò sempre quello che...combatterà al tuo fianco” disse con impeto, “sarò sempre accanto a te”
Per una volta nella sua vita, Takao rimase senza parole.
L’apprensione si piazzò rapidamente nello stomaco di Kai come un pezzo di ghiaccio, in maniera dolorosa a causa del silenzio sconvolto di Takao. In qualche modo avrebbe voluto poter ritirare quella pericolosa promessa...ma...lo sapeva...ci era troppo dentro, troppo consapevole di quanto fosse forte quell’emozione per tornare indietro. In ogni caso non voleva più indietreggiare.
“Tu...non devi accettarlo” si costrinse Kai, “capirò se non lo farai...sappi solo che...ci sarò per aiutarti, nelle nostre battaglie con il bey, all’interno di uno stadio...e al di fuori...” terminò, il suo sguardo si distolse da quello dell’altro mentre si voltava per andarsene.
“Aspetta! Kai...” Takao gli prese la mano e le sue dita si intrecciarono con quelle più pallide di Kai. Le labbra di Kai si aprirono leggermente, come volendo dire qualcosa, ma si fermò, incapace di farlo. Takao strinse più forte la mano di Kai mentre quella sensazione fin troppo familiare saliva in lui a partire dalla connessione delle loro mani. Un sorriso si diffuse lentamente sul viso di Takao, abbagliante e sorprendente come uno spirito sacro, e quella sola visione portò le ginocchia a indebolirsi, ma non gli importò affatto.
“Kai...è il miglior regalo che potessi chiedere...” disse Takao gentilmente, “eh, in realtà mi hai preceduto...”

Kai lo osservò infilare la mano nella tasca della giacca e tirare fuori il suo beyblade, Dragoon. Kai se lo ritrovò presto in mano.
Kai rimase a fissare. “Takao...non posso...”
“Sì che puoi! È una promessa” dichiarò Takao, “è valida per entrambi” spiegò convinto, toccando di nuovo la mano di Kai. “Quindi...” continuò, fissandolo negli occhi, come a voler trasmettere l’importanza del momento, “lo prometto”
Lentamente, Kai sorrise e Takao sentì il proprio cuore battere forte. Eccolo di nuovo, si sarebbe potuto alzare in volo soltanto per via di quella sensazione. Takao ricambiò il sorriso e abbracciò Kai.
“Grazie, Kai” gli sussurrò calorosamente Takao.
“Prego...Takao” rispose Kai. Takao lo strinse più forte e dopo qualche istante, sentendosi più a suo agio, Kai aggiunse: “Ma non credere che ci andrò leggero con te”
Takao rise e appoggiò la fronte contro quella di Kai. “Non lo vorrei mai”
Kai avvertì una fiamma accendersi in lui. In quel momento, avrebbe potuto affrontare dieci Brooklyn e batterli senza problemi.
Quel sentimento che provava per Takao...ora poteva dargli un nome. Come poteva non averlo capito prima? Era stato così semplice fin dall’inizio, era amore...
Il signor Daitenji aveva davvero avuto in mente qualcosa con quel gioco del Babbo Natale segreto. Il dono più grande veniva dal cuore, e talvola il dono più caro di tutti...era l’amore di un cuore.

“Buon Natale, Takao...” disse Kai.
Takao sorrise. “Buon Natale, Kai...”
Rimasero così ancora un po’ prima di allontanarsi con riluttanza, ognuno con il beyblade dell’altro.
“Ehi! Riesci a immaginare le facce di Rei e Max quando verranno battuti da noi? Oh, aspetta” Takao chiuse gli occhi, immaginando qualcosa di divertente, poi li riaprì ghignando. “La faccia di Yuri rimarrebbe pietrificata”
Kai sbuffò e non poté fare a meno di sorridere. “Questo lo immagino”
Si voltarono per allontanarsi dal freddo, ma Kai si fermò prima che passassero sotto la porta, guardando qualcosa posto sul telaio.
Takao sbatté le palpebre e lo imitò.
Un grosso ramoscello era stato accuratamente fissato con del nastro adesivo al centro esatto della struttura.
“Vischio? Non dirmi che è quello che penso...” rise Takao incerto, il rossore si fece strada sulle sue guance. Non c’era quando erano usciti, no?
Takao osservò la fronte di Kai corrugarsi. Gemette. “Nessuno sta guardando, possiamo semplicemente passare oltre” suggerì, ancora immobile, fissando il ramo. “Voglio dire, da quando in qua tu segui la tradizione?”
“Se posso evitarlo? Mai” ammise Kai, “ma...” la sua voce risultava indifesa, “dato che nessuno sta guardando...” Kai rivolse a Takao un leggero sorriso, guardando di nuovo il rametto sulla porta, “potremmo seguirla”
Takao lo guardò a bocca aperta mentre Kai si dirigeva sotto la porta. Prima che potesse dire qualcosa, Kai si allungò e tirò giù il vischio, facendolo cadere a terra. “Ma ci vorrebbe troppo tempo” notò Kai, lanciando un’occhiata a Takao prima di avanzare all’interno.
“Ah, tu...tu! Io, noi...co-cosa?!” si confuse Takao, e riuscì a muovere i piedi, andandogli subito dietro.
Tornati nella sala del banchetto, Takao non riusciva a staccare gli occhi da Kai e ancora sproloquiava. “Tu hai...? Dovremmo...?”
Attraversarono il grande portone e si bloccarono bruscamente quando un unanime boato li accolse. Tutte le squadre li guardavano, applaudendo e gridando.

“Ooooh perdenti! La trappola è scattata!” gracchiò Daichi.
“Eh?” fece Takao, “cosa?”
“Ci sono grossi rami di vischio sopra ogni porta in questo posto” disse Rei tra la folla.
“Sì, stavamo aspettando che due persone ci finissero sotto! Guardate in alto!” aggiunse Max.
Takao e Kai alzarono lo sguardo e notarono un’assurda quantità di vischio proprio sopra le loro teste. Il viso di Takao divenne rosso. “Chi l’ha messo lì?!”
Senza farsi notare, Kyoju si nascose il più possibile sotto uno dei tavoli decorati.
“Che importa!” urlò qualcuno.
“Già, bisogna procedere con il tradizionale bacio di Natale” concordò un’altra persona.
Takao sussultò e si voltò a fissare Kai. Voleva capire cosa tutto ciò implicasse.
Kai incrociò le braccia e guardò di lato. “Io non seguo le tradizioni” disse duramente. “Ma, visto che tutti stanno guardando...” cedette, affrontando Takao ancora con un sorriso leggero, prima che si avvicinasse con passi decisi verso Takao e avvolgesse le braccia intorno alle sue spalle, sporgendosi in avanti.
Le loro guance si sfiorarono e i loro capelli si intrecciarono. Gli applausi ripartirono subito – da quell’angolazione a tutti sembrava che si stessero baciando. Scattò un flash: qualcuno aveva fatto una foto!
Nell’abbraccio di Kai, Takao emise un sospiro e spalancò gli occhi. “Cavoli...tu sì che sei furbo” sussurrò, posando con cautela le mani sui fianchi di Kai, “dovrò aspettarmelo per tutta la prossima stagione?”
La voce di Kai era divertita contro la sua pelle. “Ti aspettavi il contrario?”
“Kai, devo toglierti questa brutta abitudine” disse Takao scherzosamente ma rimanendo serio, il suo respiro faceva muovere i capelli dell’altro.
“Oh davvero”
“Oh sì”, Takao si tirò indietro e le braccia di Kai allentarono la presa, ma non lasciarono le spalle del ragazzo. I loro occhi erano solo gli uni per quelli dell’altro, in quell’istante era come se l’intero universo appartenesse a loro.
“D’ora in poi, devi ammetterlo” Takao attirò Kai a sé, un braccio intorno alla sua vita e l’altro sulla sua schiena, “ami il Natale”
Continuarono ad avvicinarsi.
“E...” continuò, i loro volti ormai incredibilmente vicini, “io amo te”

E lo baciò. Le loro labbra si toccarono leggermente e Kai ricambiò, premendo.
Le altre squadre scoppiarono nei loro apprezzamenti, le richieste di ‘bis’ si levarono fino al tetto.
Fuori la neve turbinava e le luci colorate dell’edificio della BBA si accesero. Quello era davvero un buon Natale.
Kyoju sorrise e mise in tasca la sua macchina fotografica. “E buone feste a tutti”.



Eheh, eccoci alla fine di questa dolce fanfiction natalizia! Spero vi sia piaciuta ;) buone feste, buon anno nuovo e alla prossima!!

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