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Sono seduta nel mio studio, a sbrigare alcune pratiche,
quando entra un soldato.
-Sì?
-Abbiamo catturato un pirata, Maggiore.
Da quando stocon Smoker
ed entrambi siamo saliti di grado, mi trattano con più rispetto.
Il soldato continua: - Si tratta di…
-Avete perso molti uomini?- lo interrompo
-Nossignore, neanche uno, Maggiore.
-Nessuno?- Doveva essere un pirata di poco conto.
-Nessuno, Maggiore. È stato trovato
che si aggirava vicino alla base, disarmato. È stato piuttosto semplice,
Maggiore.
-D’accordo, vai pure.
-Ehm, Maggiore?
-Sì?
-Si tratta di un membro della ciurma di
Cappello di paglia, Maggiore. È …
-Portami subito da lui.
Chissà di chi si tratta… molto probabilmente si tratta del moro dal naso lungo. Solo lui era così stupido da
farsi prendere vicino ad una base della Marina, senza essere nemmeno armato…(chiedo
scusa agli amici di Usopnda)
A meno che…
Ma tronco il pensiero sul nascere.
Sono la donna di Smoker. Punto e
basta. Non posso perdermi in fantasie…
La cella si trova in fondo al lungo corridoio, dopo molte
altre vuote.
Mentre mi avvicino, sento il cuore
che mio malgrado inizia a battere a mille.
Guardo la forma illuminata a malapena dalle torce.
Quei capelli irrimediabilmente verdi, quei tre orecchini gemelli che pendono dall’orecchio sinistro…
È lui.
-Lasciaci soli.- dico al soldato, che obbedisce subito.
Lui si gira al
suono della mia voce. Si alza, non l’hanno incatenato
al muro.
Una parte di me, che parla con la voce di Smoker se ne dispiace, ma
debolmente.
Lui si appoggia alla grata e mi guarda.
-Ti sei tolta gli occhiali.
Annuisco. È stato Smoker a pagarmi
l’operazione. Adesso ci vedo benissimo.
-Perché ti sei fatto catturare?
Mi sorride, beffardo.
-Perché mi mancavi.
-Molto spiritoso.
Sento una forza che mi attira verso di lui, come se fosse
una calamita ed io un piccolo pezzo di ferro solitario.
Mi appoggio anch’io alla grata, sento il suo respiro caldo
sulla mia faccia.
-Èdannatamente
vero…- sussurra, dandomi i brividi.
I nostri visi si avvicinano, le labbra si
sfiorano.
-Tashiji? Sei qui?
È Smoker, sta
arrivando lungo il corridoio.
Mi stacco dalla grata e gli vado incontro.
-Ciao!
Mi cinge la vita con un braccio e mi saluta con un leggero
bacio sulle labbra.
Sento distintamente lo sguardo di Zoro su di noi.
E d’improvviso sono arrabbiata, no,
furente con il pirata. Come si permette di entrare nella mia vita, proprio
adesso che iniziava ad avere un senso?
-Guarda cosa abbiamo qui, tesoro.- faccio, calcando bene sull’ultima parola.
-Bene, bene, Roronoa Zoro… E
quanti uomini abbiamo perso, dolcezza?
-Nessuno.
-Nessuno? Sembra una storia interessante…
-Sì, ma non da raccontare qui…Andiamo di sopra in camera…
Smoker ride e io… non mi sento affatto meglio.
Zoro è sempre lì che ci fissa.
-Andiamo, Tashiji?
-Sì…- Cerco le sue labbra per nascondere il mio turbamento.
Dedicata a giodan, che ha recensito l’altra mia fic sulla
coppia Zoro-Tashiji…ecco una fic che promette di centrarsi
sul problema marine-pirata, come si capisce già dal titolo….
Lui si accomoda sul tavolo, appoggiando i piedi sulla sedia.
-Brava, qualcuno ha bisogno dei miei complimenti, pare.- la
sua voce è gelida, il suo volto ha una piega amara. Non
lo sa, ma mi rende più facile essere dura con lui, anche se una parte di me
continua a chiedersi dove sia finito quel caldo sussurro da brividi. – Maggiore…congratulazioni…è
bastato saltare nel letto di Smoker per salire di
grado…non pensavo che fossi quel tipo di persona, sei
cambiata, Tashiji…
Lo guardo a bocca aperta: ma come osa?
-Senti pirata, come al solito non
hai capito niente, io sto con Smoker perché mi piace,
la carriera non c’entra…- E allora perché mi sento in dovere di giustificarmi?
-Comunque, basta con le chiacchiere. Rispondi e questa voltasul serio: cosa ci
fai qui?
-Ti ho già risposto, ma ho capito che è stato inutile. Ti ho
già detto anche perché. Non sei più la Tashiji che ad Alubarna
ha capito chi fosse il vero nemico. Sei un’estranea.
-Pensi davvero che ti creda?- Ma la
mia voce non è più così sicura. Ha ragione, ha
dannatamente ragione.-E il
tuo capitano? I tuoi compagni? Ti hanno lasciato farti catturare solo per
vedere me? Un ufficiale della Marina? Un nemico?
Lui distoglie lo sguardo. -Che
importanza ha dirtelo? Non capiresti comunque. Che aspetti, ora?
Non sai quanto vale la mia testa? Uccidimi e prenditi la
taglia. Almeno ti sarò stato utile in qualcosa.
Le ho sentite davvero quelle
parole? O le ho sognate?
Ma sono le altre che mi hanno colpito
di più.
-Come puoi dire una cosa del genere? Sei giovane, sano, cosa c’è di più importante della tua vita?
Mi sono sporta verso di lui a queste parole.
Lui piega il collo, avvicinando il viso al mio.
-Lo vuoi davvero sapere?
La sua voce è un sussurro, lo stesso di ieri…
-Io non sono sano, Tashiji. Manca una parte di me. È il mio
cuore e ce l’hai tu, un ufficiale della Marina, un
nemico. Ti amo Tashiji. Ti amo anche se sei cambiata,
anche se sei l’amante di Smoker.
Ecco cosa mi ha portato qui, ecco cosa è più importante
della mia vita, del mio capitano, dei miei compagni.
Lo guardo con gli occhi spalancati: non può dire sul serio…
Non faccio in tempo a pensare: le sue labbra s’infrangono
sulle mie, con passione. Una passione che nei baci di Smoker
non esisteva…
Sto rispondendo al bacio.
Quando me ne accorgo, divento rossa
come un pomodoro e mi stacco da lui, mettendomi una mano sulle labbra, come a
negare quello che era appena successo.
Ma sento il mio cuore che batte
come un tamburo, un calore che nessun abbraccio di Smoker
era mai riuscito a darmi.
-Scappa, Tashiji, scappa con me. Guardati:
è questa la vita che vuoi davvero? Diventare vecchia
nella Marina, nel letto di Smoker? Non ami ancora le
spade? La libertà che ti danno?
Le spade…da quando sto con Smokernon c’ho più pensato…ha ragione Zoro, dov’è finito il mio
sogno?
Grazie grazie!!
X giodan: ecco un nuovo capitolo,
di svolta!!! ^___^
Grazie anche ad Ansem6 per la recensione e per aver messo la
storia tra le seguite, insieme a dom89 e aunastellinaxsempre
Grazie a minouche86 perché l’ha aggiunta alle preferite
Non riesco a dormire. Sono nella mia camera, nonostante
quello che ho fatto intendere a Zoro, non avevo nessuna intenzione
di dormire con Smoker, non nel senso che aveva capito
il pirata, almeno.
Però…
Mi alzo dal mio letto e mi aggiro per i corridoi deserti,
fino alla camera del mio uomo.
Mi intrufolo sotto le coperte. C’è
abituato e come sempre mi avvolge nel suo caldo abbraccio.
Ho sempre avuto problemi a dormire e da qualche mese cerco
qui la mia pace interiore, accoccolata tra le sue braccia muscolose, con il
capo posato sul suo petto.
E di solito il calore del suo corpo
e il battito regolare del suo cuore tengono lontane le mie ansie e le mie
paure.
Ma oggi no.
Oggi il mio nido sicuro è turbato dall’immagine
degli occhi ardenti di Zoro, dall’eco delle sue parole… mi mancavi…
Mi addormento tardi e il mio sonno è agitato... i volti di Smoker e Zoro si rincorrono…
La mattina dopo vengo risvegliata
da un bacioleggero.
-Buongiorno, amore.
Il sole entra a fiotti dalla finestra.
Smoker è a torso nudo e sta
fumando il primo sigaro della giornata, seduto sul letto di fianco a me.
Il profumo forte del tabacco impregna ogni sua fibra. È parte
di lui come il carattere scorbutico con tutti, tranne che con quelli a cui
tiene davvero.
E ormai ho capito di essere fra
quelli.
E sono diversa da loro, comunque.
Più volte mi sono chiesta se sto
con lui perché lo amo veramente o se è solo perché è l’unico uomo che mi abbia
fatto sentire unica, amata, viva.
Ma oggi quei dubbi devono stare
lontani dalla mia mente, quindi mi stringo a lui, che mi mette un braccio sulle
spalle e mi tira a sé.
-Ti devo lasciar sola per alcuni giorni, Tashiji…
Annuisco.
Non è così strano, siamo comunque
due alti ufficiali della Marina e capita abbastanza spesso che ordini dall’alto
ci obbligassero a separarci per un po’ di tempo.
-Avrei bisogno di un favore…-fa lui,
mentre soprappensiero gli passo la mano tra i capelli grigi.
-Dimmi.
-Occupati personalmente di Roronoa,
D’accordo? La taglia sulla sua testa è alta e non mi fido dei nostri
sottoposti.
-Tu non ti fidi mai di nessuno, amore.-
sorrido, sporgendomi su di lui e baciandolo leggermente.
-Tranne che di te…
Mi sento in colpa per ieri, per quanto vicina ero andata a baciare un detenuto e non uno qualsiasi…
-Che cosa devo fare? – la mia voce
non tradisce l’agitazione che c’è dentro.
-Interrogalo. Cerca di sapere tutto quello che puoi, usa qualsiasi metodo. Ti do carta bianca.
-Va bene.
In due ore Smoker è partito e io
sono nel mio studio.
Devo farlo. Devo interrogarlo.
Non è poi così strano, quanti pirati
ho già fatto cantare?
Lui non è diverso
dagli altri.
Ma mi sto prendendo in giro da
sola, lo so perfettamente che quel pirata è
diverso.
Quando è di fronte a me io…perdo la
lucidità e vorrei solo farmi stringere da quelle braccia e…
Ma che pensieri sono? Io lo
interrogherò e ne uscirò vincitrice, perché questa volta ho io il coltello
dalla parte del manico.
Risoluta, suono un campanello e
subito compare un soldato.
-Ha chiamato, Maggiore?
-Portatemi subito il pirata della ciurma di Cappello di Paglia. Lo voglio interrogare.
-Signorsì, Maggiore!
Non passano cinque minuti e bussano alla porta.
-Avanti!
Entrano, portandolo con loro.
Ha i polsi incatenati dietro alla schiena.
Con un gesto allontano i soldati.
-Andate pure e non disturbatemi per nessun motivo.
Se avessi bisogno, sarò io a chiamarvi.
-Signorsì, Maggiore!
Se ne vanno chiudendo la porta e rimaniamo io e lui,
terribilmente soli.
Ed ecco il secondo capitolo…
Per risponderti, sweetkonan, non
penso proprio che chi avrà problemi ad uscirne saràZoro… ma non voglio anticipare
troppo!!
Grazie ancora a giodan,
che ha recensito
E grazie anche a minouche86, che ha
messo questa storia tra le preferite e ad Ansem6 e unastellinaxsempre
che l’hanno aggiunta alle seguite…
Stacco una katana, la mia preferita, dal gancio alla parete.
Ha due dita dipolvere.
Assicuro il fodero alla cintura e sguaino la lama.
Vedo un’ombra di paura nei tuoi occhi, ma poi ti raddrizzi,
come ad accettare il tuo destino.
Pensi davvero che ti possa uccidere? Che
lo voglia? So che staresti fermo, aspettando la morte.
-Le tue spade?- chiedo. So bene che ne hai tre, ma i miei
sottoposti hanno detto che eri disarmato…
-Le ho lasciate alla nave.
-Cammina davanti a me senza una parola.
Fa per girarsi.
-No, aspetta…
Non è mai successo che un pirata uscisse da un
interrogatorio illeso. Mi avvicino, alzando la katana…no, non
ce la faccio a ferirlo.
Fulminea, mi passo la lama sul palmo.
-Ma…cosa…?
Gli macchio di sangue la maglietta bianca,
poi gliela strappo in più punti.
Lui sembra non accorgersene nemmeno.
Sta ancora fissando con aria scioccata il mio palmo
sanguinante.
In quel momento squilla il lumacofono.
Facendo segno a Zoro con la mano ferita di star zitto, rispondo.
-Maggiore Tashiji.
-Ciao, amore.- è Smoker –Come va l’interrogatorio?
-Bene, ho scoperto molte cose.- “Non hai idea di quante…”
completo mentalmente.
-Benissimo! Anch’io ho delle buone
notizie! Sono giù al porto e tra poco sarò lì: la riunione è durata meno del
previsto!
Un nodo mi stringe la gola, ma la mia voce riesce a sembrare
allegra.
-Che bello! Non vedo l’ora! A tra poco…- non riesco più a chiamarlo “amore”…
-Ciao!
Riaggancio e vedo che Roronoa ha
capito.
-Andiamo.- faccio io.
Lui ha ancora le mani incatenate. Faccio scivolare in tasca
la chiave e gli punto la spada alla schiena.
Usciamo.
Ai soldati che incontriamo dico che
lo riaccompagno personalmente in cella.
Pochi sanno dell’uscita di servizio proprio alla fine del
corridoio dove c’è la sua cella e nessuno sospetta.
Siamo arrivati davanti all’uscita, quando…
-Amore? Sei lì?
Smoker. È già arrivato.
Velocissima, tiro fuori la chiave e
libero le mani di Zoro.
Lo sapevo. Era destino che non stessimo
insieme. Dopotutto siamo un pirata e una marine.
-Vai.- gli sussurro.
-Mai! Non ti lascerò ora.
Proprio mentre Smoker compare in
fondo al corridoio, Zoro mi toglie dalle mani la katana e me l’appoggia sul
collo.
-Non un altro passo!- grida, rivolto a Smoker.
-Che cosa…?
-Non muoverti, o la tua ragazza fa una brutta fine!
Smoker gela.
Zoro inizia ad indietreggiare, continuando a minacciarmi con
la spada.
Usciamo insieme dalla porta, poi lui la
richiude, tirando il catenaccio esterno.
Corriamo verso il bosco. Dopo poco uno schianto risuona nell’aria.
Smoker ha scardinato la porta.
Ciao a tutti!! Grazie x aver letto!
Passo alle risposte.
1) giodan
Hai ragione, pensavo comunque di modificarlo, perché non
era piaciuto molto nemmeno a me, ma al momento voglio prima finire la fic, dopo la modificherò…
2) Ansem6 Anche secondo me Tashiji
è veramente riuscita bene… grazie per i complimenti… spero che continui a
piacerti…
3) saisai_girl Tu dici? Io penso
che i capitoli siano meglio un po’ corti, così sono più veloci per chi legge…
Per quanto riguarda Zoro…beh, sì, in effetti ero
indeciso se mettere l’avviso OOC o no…adesso vediamo come procede nella storia…
E naturalmente grazie a minouche86 e a dom89 e unastellinaxsempre… e ai Lettori Silenziosi!!
Mi appoggio ad una pietra, ma la roccia affilata mi riapre
la ferita sulla mano.
Mi guardo i piedi. Siamo in una fanghiglia morbida, dove le
impronte risaltano meglio.
Alzo lo sguardo e vedo che anche Zoro, bellissimo nella
penombra del bosco, lo ha notato.
Non sembra preoccupato, anzi.
Si avvicina e mi spiega il suo piano. Dobbiamo fare in
fretta: si sente già Smoker che pattuglia la foresta.
In pochi minuti abbiamo finito. Ci arrampichiamo su un
albero esimuliamo
dei rumori di lotta.
- Commodoro Smoker, da questa
parte!!
Anch’io ho sentito. Tashiji sta
lottando contro quel pirata.
Resisti, amore!
Sto arrivando.
D’improvviso cala il silenzio sul
bosco. Arriviamo sulla scena della lotta.
Sulla fanghiglia le impronte si leggono bene.
Dappertutto ci sono macchie di sangue…
Il mio sguardo si posa sulla giacca della Marina che giace a
terra, lacerata…
Tashiji…
-Comandante, dalle impronte sembrerebbe che il Maggiore sia riuscita a liberarsi e abbia lottato contro il pirata.
Poi si è allontanata correndo verso…
Le tracce spariscono. Cerco di seguirle, ma un soldato mi
ferma.
-No, signore, guardi.
Lancia una pietra davanti a noi e quella, non appena tocca
il suolo, scompare.
Sabbie mobili.
Lì vicino c’è qualcosa di bianco che galleggia…
Lo ripeschiamo con dei rami.
È il cappello di Tashiji, anche quello macchiato di sangue.
-No! No…
Tashiji…
Mi sento un verme a guardarlo dall’alto
mentre piange tutte le sue lacrime sulmio cappello.
I soldati gli si sono fatti intorno per consolarlo.
Addio, Smoker. Dopotutto è meglio
così.
E la Tashiji che stava con te è morta davvero… quella che vive è solo di un pirata.
Aspettiamo che se ne vadano, poi ci allontaniamo, silenziosi
e veloci.
Dopo un po’ che camminiamo…
-Scusa, Zoro, ma davanti a quest’albero
ci siamo già passati…
-Dici? No, è impossibile: siamo andati sempre dritti.
-Ti dico di sì: non vedi che ci sono anche le nostre
impronte?
-Ah…Secondo te, dov’è la nave?
-…-^__^ “
Dopo mooolto tempo…
-Ah, toh! Eccola lì! Visto? Te l’avevo detto
che era di fronte a noi!
Non rispondo, ma stavolta non per l’esasperazione
(incredibile quanto poco senso dell’orientamento abbia…), ma per una sensazione
pungente alla bocca dello stomaco. Paura.
Cosa penseranno di me? Mi
accetteranno?
Zoro si accorge che mi sono fermata, torna indietro e mi
abbraccia.
È più bravo con i gesti che con le parole.
E mi sento felice e fiduciosa. Sono
con lui. E questo mi basta.
Ebbene, no, non è ancora finita…
Zoro:- Ma come? Siamo arrivati alla
nave, adesso, no?
Tashiji:- Già, adesso lasciaci un
po’ da soli…
Io:- Ma come, avete avuto tutto il
tempo nel bosco…okay, okay, Zoro, Tashiji, mettete via le katane…
Tashiji: -Però, in effetti, ho voglia di incontrare per bene
la ciurma del mio grande amore…
Io: -Le ragazze…sempre sdolcinate!!
Zoro: -Non ti permettere di parlare così della mia ragazza,
scribacchino!
Io: -Sì, sì, se non ci fossi stato io, manco ce l’avresti, quella ragazza… saresti con Nami, come
vogliono tutte le fanfictionist!
Tashiji: -In effetti ha ragione, lo
scribacchino, grazie…Smack!
Zoro:- Tashiji!!
Io: -….♥♥♥….
Ok, la pianto…
Grazie per aver letto!!(e messo tra le preferite e messo tra le seguite ecc ecc)
Scusa, Smoker, mi dispiace 1 sacco
di averti fatto questo… vorrà dire che ti ricompenserò
con una fanfic con lieto fine (x te, stavolta…)…
È Cappello di Paglia che parla per primo, sfoggiando
un sorrisone da bambino
-EVVIVA! Benvenuta, Tashiji!!
Il ghiaccio è rotto. Tutti si avvicinano sorridendo e
parlando tutti insieme.
Non riesco a seguire un solo discorso, né a
soffermarmi su un solo viso. La ciurma è un unico ammasso di voci, di
volti, di pacche sulle spalle.
Istintivamente mi stringo a Zoro.
-Fermi tutti! Forse Tashiji vuole
riposarsi, deve avere avuto una dura giornata…
Poche parole, pronunciate con tono calmo
da una figura slanciata un po’ in disparte.
Non è possibile…
-Ciao, Tashiji. Vedo che non hai niente con te. Se vieni in camera, possiamo prestarti qualcosa fino alla
prossima isola, vero, Nami?
-Certo! Pensaci tu: io dirigo le
operazioni: dobbiamo salpare, e in fretta!- fa una rossa, l’altra ragazza
della ciurma.
Ma sono occupata a fissare
l’altra.
Nico Robin. L’ultima volta che l’ho vista, ha
cercato di uccidermi, era il braccio destro di Crocodile.
Perché Cappello di Paglia
l’ha presa nella sua ciurma?
Mi prende per la mano e mi trascina
dentro una cabina, chiudendo la porta dietro di me.
Sguaino la katana e gliela punto contro.
-Cosa significa questo?
Lei non sembra troppo colpita dal mio gesto.
Anzi, diciamola tutta: mi ignora
bellamente.
-Scusa, ti starei minacciando…non
potresti fare almeno finta di, non so, sussultare?
Ridacchia divertita.
Mi lascio cadere a peso morto sopra un letto, la katana
sempre tra le mani.
Chi sono io e cosa ne ho fatto della vecchia Tashiji?
Sono un soldato…
O no?
-Tieni, prova questi…dovrebbero
essere della tua taglia…
La mia “nemica” mi ha lanciato qualche top e una minigonna.
Me li infilo e rabbrividisco…
-N-no non
vanno bene…
Lei si gira per guardarmi.
-Perché? A me sembrano proprio della tua misura…sei una favola!
Arrossisco come un peperone.
-M-ma
sono così scoperta…
Ride.
-Che cosa c’è da
ridere?
-Sei proprio un soldato!
Sbuffo e lascio correre…in effetti, se paragonati con
gli abiti che ha indosso in questo momento, quelli che mi ha prestato sono un cappotto!
Noto una stranezza nella cabina.
-Ma…ci sono tre letti qui!
Non siete tu e Nami le ragazze di questa ciurma?
Miguarda come se la stessi prendendo in giro.
-No!- e sorride – ci sei anche tu!
Apro la bocca e la richiudo un paio di volte.
-Ti ho stupita, vero?
-Ma… perché mi avete
accettato senza problemi? Per quello che ne sapete voi potrei essere ancora
fedele a Sm…alla Marina!
Mi guarda, con quei suoi occhi azzurri.
E la sua risposta è diversa
da qualsiasi aspettata.
-Zoro ti ama. Quale ragione migliore?
Tutto. Mi aspettavo di tutto, tranne questo.
Si deve leggere sulla mia espressione, perché lei
ride, come...come una sorella maggiore.
-E tu? – chiedo.
Capisce la domanda e riflette.
-Non so ancora perché mi abbiano accolto. Ero loro
nemica, la seconda di Crocodile, eppure, quando lui
ha cercato di uccidermi, ad Alubarna, Rufy non ci ha
pensato due volte e mi ha salvata.
Non sapevo cosa fare della mia vita, così l’ho
seguito fin qui. Ormai è sua.
Arrossisce e tace, come pensando di aver detto troppo.
Si direbbe che Cappello di Paglia,
oltre alla vita di Nico Robin, ne possegga anche il cuore…
Rufy arriva come un tornado, senza nemmeno bussare.
-Cosa c’è, capitano? – Chiede la mia
compagna.
Lui fa un sorrisone.
-È PRONTA LA CENA!!!
Incredibile.
E questo è il Cappello di
Paglia che tiene in scacco la Marina?
Nico Robin mi sorride.
-Sì, sembra incredibile, vero?
Ma…riesce a leggere nel
pensiero lei?
Non riesco a pensare altro: Rufy ci ha afferrate
tutte e due per la mano e sta correndo come un forsennato verso la cucina.
E quando siamo lì…
-Buongiorno, bellezza degli oceani, sublime sirena,
adorabile dea del…
Un biondino…Sanji, credo…mi guarda con gli occhi
a forma di cuore che fissano un po’ più
in basso degli occhi… Ho ancora su quei vestiti…molto poco
coprenti! Divento violacea.
-Senti, cuoco da due soldi, lascia
stare la mia ragazza, ok?
-Mettevo le cose in chiaro, carciofo. E comunque,
bellezza-rivolto a me –se ti
stufi del marimo, sappi che nella mia amaca
c’è sempre posto per te…
-COME TI PERMETTI, SOPRACCIGLIO A
CARTA IGIENICA!!!
Guardo un po’ preoccupata i
due che si picchiano.
-Non ti preoccupare- mi fa Nico Robin (ma
allora legge davvero nel pensiero!!!) – vedrai spesso questa scena…
Sanji continuerà a provarci e Zoro sarà sempre geloso…
-SANJI!! SI MANGIA SÌ O
NO?
Muahahahahaha!! Sono perfida!
Ancora una volta ho sfruttato l’account di mio
fratello e ho proseguito questa fiction che “Emildrago”
aveva lasciato da parte…
Comunque ci riconoscerete dalla
diversa lunghezza dei capitoli: io sono più logorroica…
Saluti a tutti quei poveri ancora vivi dopo questa mattonata…