Chibi: Un incantesimo malriuscito

di God_Eden_Imperial
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 7 ***
Capitolo 2: *** Cap 8 ***
Capitolo 3: *** Cap 9 ***
Capitolo 4: *** Cap 10 ***
Capitolo 5: *** Cap 11 ***
Capitolo 6: *** Cap 12 ***



Capitolo 1
*** Cap 7 ***


"Mi stai dicendo che il contro incantesimo si trova nelle mani di Alyss?!"
Esclama Vincent. Elliot annuisce mentre Leo e Gilbert, qualche passo dietro il nobile, fissano il biondo con gli occhi che luccicano. Si sono appena resi conto che, nella sua forma attuale, risulta ancora più adorabile anche quando si arrabbia.
"Fantastico! Non la sopporto quella!"
"Come mai? Cosa ha fatto di male?"
"Vuoi la lista in ordine alfabetico o cronologico"
"Scusate se interrompo, ma ho una settimana di tempo per concludere la questione o sono in guai seri. Vincent, per favore, vieni con noi ad Abisso. Sei nato lì e conosci il nascondiglio delle gemelle; sei l'unico a poterci guidare"
Lo prega Leo avvicinandoglisi e prendendolo tra le mani per poterlo guardare più comodamente. Vincent incrocia le braccia al petto e scosta il viso, esitando nel rispondere. Vedendo, però, lo sguardo da cucciolo che gli rivolge il ragazzino, alla fine finisce per cedere e acconsente a partire.
"Ah, grazie Vincent!"
Aggiunge Leo riempiendolo di baci. Gilbert alza gli occhi al cielo, infastidito quasi quanto Elliot che, tossendo, cattura l'attenzione di Leo.
"Prima di avventurarci, c'è qualcosa che dovremmo sapere per non restare...come dire...traumatizzati a quello che ci aspetta?"
"Intendi i demoni comunemente chiamati Chain? Che si divertono a divorare gli umani? Nah, nulla di serio"
Risponde Vincent tranquillamente, ridendo alle espressioni di panico che si formano sui volti dei tre.
Gilbert scuote la testa per non pensare a cosa li aspetta, anche se lo fa, e interviene:
"Un momento, io ho già un altro incarico"
"Non preoccuparti di questo Gil. Vai da Charlotte, saprà sicuramente indicarti dove si nasconde Oz Vessalius. Echo avrà anche cancellato ogni sua traccia per non farsi trovare da Noise, ma quel ragazzino no"
Lo avverte Vincent.
"Buona idea. Gilbert, mentre tu recuperi quello scemo di Oz, io e Leo portiamo Vincent ad Abisso"
Aggiunse Elliot. Il moro non risponde, non se la sente di lasciarli andare da soli quindi pensa in fretta a una soluzione e, alla fine, una lampadina si accende nella sua testa.
"Io verrò con voi. Non mi fido a farvi partire senza nessuno che vi protegga. Sono anche io un mago, dopotutto"
"E come farai con Oz?"
"Chiederò a Break di occuparsene. E' stato da Charlotte molte volte con Jack per spiare i nemici. Gli spiegherò la situazione e sono certo che accetterà di aiutarci"
"Basta che non gli dici in che stato sono ridotto. Hai idea di quanto mi prenderebbe in giro?"
"Ma non siete migliori amici?"
"Appunto"
Gilbert accenna una risatina e va nella stanza accanto per poter chiamare Break. Gli altri tre lo seguono con lo sguardo poi Leo, spostando gli occhi su Elliot, chiede:
"Tuo padre ti lascia venire davvero?"
"Certo"
"...non gli hai detto niente vero?"
"Proprio così. Ho inventato un eccellente scusa, nessuno dei miei fratelli verrà a cercarmi, fidatevi"
Vincent e Leo si scambiano un'occhiata poco convinti ma visto l'espressione di sicurezza che ha messo il nobile, non fanno altre domande. Avendo avuto a che fare molte volte coi Nightray, hanno imparato che è meglio non impicciarsi dei loro affari e dei loro segreti.
"Bene allora, se lo dici tu. Quindi saremo solo noi quattro, sarà divertente"
"Non possiamo andare da soli, è troppo pericoloso quel posto"
"Ma abbiamo te, Vincent. Con un figlio del diavolo al nostro fianco, non ci succederà nulla"
Esclama Elliot ma il biondo nega.
"Ti sbagli. Leo, tu ancora non sai controllare appiano la tua magia. Gilbert, anche se conosce bene il luogo, non basterà a proteggerci tutti e tre. Ci serve un aiuto in più"
"A chi stai pensando?"
Domanda Leo, incuriosito.

"Certo, vi accompagno molto volentieri"
Risponde Lacie alla richiesta di Vincent che la ringrazia.
"E' da tanto che non torno ad Abisso e mi manca; inoltre n'avventura era quello che volevo. Le giornate ultimamente sono diventate così monotone; E poi, come potrei dire di no a questo faccini tanto adorabile"
Aggiunge la ragazza strizzando piano le guance di Vincent.
"Ora il problema sarà chiedere il permesso a Oswald e Jack. Non la lasceranno mai andare da sola, Lacie-sama"
Fa notare Gilbert aiutando Vincent a sistemarsi meglio sulla sua testa, facendo attenzione che non cada.
"Non ho bisogno del loro permesso, Gilbert. Basterà portarli con noi, così non faranno i capricci. Devono solo provarci a mettere bocca sulle mie decisioni e se la vedranno molto male"
L'aura scura che circonda la ragazza e i suoi rossi che prendono a brillare, fanno rabbrividire di paura Gilbert al contrario di Vincent. Guardando la ragazza raggiungere suo fratello nel suo laboratorio, il moro va ad accomodarsi su uno dei divani in pelle posti sotto la finestra che occupa interamente la parete di fondo e poggia Vincent sul bracciolo, accanto a lui.
"Sai, è stata una buona idea chiedere a Lacie di venire con noi"
"Ovvio! Con due figli del diavolo non correrete rischi, vedrai. Così io tornerò finalmente normale, Leo supererà l'esame e Levi sarà soddisfatto. Tutti saranno accontentati alla fine"
Gilbert annuisce, riprendendo ad accarezzargli la testa con delicatezza per non fargli male e Vincent arrossisce all'istante.
Restano per qualche minuto in silenzio, sentendo il borbottio delle voci di Lacie, Oswald e Jack provenire dalla stanza accanto, poi il biondo è il primo a riprendere parola:
"Gil...come mai hai preso questa decisione?"
"Mh? Di che parli?"
"Beh...sono solo sorpreso che tu non abbia preferito andare a cercare Oz Vessalius. Siete molto amici, inoltre il Re Oscar ha promesso di risarcirti con una grossa somma di denaro"
"Vero. Per i soldi, lo ammetto, un po' mi dispiace. Ma è più giusto che vadano a Break e all'esercito. Le armi per difendere al meglio Pandora sono più importanti di me che cerco una casa più grande dove stare"
Risponde Gilbert senza smettere di giocare coi suoi capelli. Vincent lo guarda poco convinto e chiede:
"Ancora non capisco perché sei voluto andare via da qui. E' un bellissimo posto, un vero sogno"
"Lo so. Ma sai che preferisco essere indipendente e avere uno spazio tutto mio. Queste ville non fanno per me"
Il moro fa vagare lo sguardo per l'enorme salone, sussultando nel sentire delle urla provenire sempre dal laboratorio del suo padrone e che lo fanno gelare.
"Dici che sta andando tutto bene lì dentro?"
"Non preoccupartene. Anche se Lacie si arrabbia, non ucciderebbe mai suo fratello e nemmeno Jack. Li picchia giusto un po', ma non va mai oltre"
"Giusto..."
Sussurra solamente Gilbert, tornando a guardarlo e, prendendolo in una mano, lo tira su. Vincent, preso alla sprovvista, si aggrappa alle sue dita e lo guarda male.
"Potresti avvertire quando lo fai?"
"Scusa, ma non riesco proprio a resistere"
Risponde lasciandogli un piccolo bacio sulla testa e facendolo avvampare. Subito il biondo inizia a dimenarsi per farsi lasciare ma Gilbert non accenna a volerlo rimettere giù.
"Calmati, Vince. Sai, spero che Break trovi in fretta Oz. Anche se, quando si innamora, diventa davvero un testone, più del solito. Non sarà facile per lui convincerlo a tornare al castello"
"Mi perderò la scena, che peccato"
"Sai, sono rimasto sorpreso quando tu e Break avete messo via l'ascia di guerra, diventando piano piano sempre più amici"
Fa notare Gilbert, ricordando tutte le volte in cui i due si prendevano in giro, arrivando anche a picchiarsi, lanciarsi incantesimi mortali a vicenda o mettendosi a vicenda in grossi guai. Un sacco di volte, con l'aiuto di Sharon e Jack, è dovuto intervenire per cercare di calmarli. Col tempo, hanno smesso di prendersi di mira tanto spesso, decidendo che continuare in quel modo non li avrebbe mai portati da nessuna parte. Così, anche se all'inizio è stato molto difficile, alla fine, con impegno e buona forza di volontà, sono riusciti a trovare una maniera per andare d'accordo. Adesso sono molto amici e si aiutano sempre nel caso del bisogno, salvandosi la pelle a vicenda in caso di necessità.
"Si, beh...facciamo parte della stessa razza e siamo entrambi figli del diavolo...quindi, abbiamo pensato che è meglio essere alleati piuttosto che nemici"
"Sono fiero di voi"
Risponde Gilbert lasciandogli un altro bacio tra i capelli. Vincent arrossisce di nuovo e torna ad agitarsi, cercando di allontanarlo a causa dell'imbarazzo. Ovviamente, essendo di dimensioni ridotte, caccia l'aria quando si mette a sventolare le braccia. Il moro ridacchia, approfittandone per dargli altri baci, divertito dalla sua reazione.
"D-dai, Gil...smettila!"
Borbotta tutto rosso in viso e Gilbert sorride addolcito, decidendo di accontentarlo.
"Scusa, Vince. E' che sei davvero tenero conciato così"
Dice. Vincent per poco non sviene per l'emozione. Vorrebbe urlargli contro di non dire cose tanto imbarazzanti ma, a distrarlo, è Lacie che torna da loro con al seguito Oswald e Jack.

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Capitolo 2
*** Cap 8 ***


"Sicuro di non voler venire con noi?"
"Assolutamente no! Dopo quello che mi ha fatto Alyss col cavolo che ci rimetto piede ad Abisso! Anche se è casa mia, per me quel luogo è come morto!"
Urla Break dall'altra parte del telefono. Vincent ridacchia divertito poi tossisce per tornare serio.
"Vuoi che le lasci un messaggio da parte tua?"
"Ma falla fuori se puoi! Scopri però che accidenti ci ha fatto col mio occhio quella stronza!"
"Va bene, farò del mio meglio. Come va la ricerca di Oz Vessalius?"
"Sto giusto andando da Charlotte per chiederle informazioni. Spero solo non mi chieda un mucchio di soldi"
"Oh, lo sai che lo farà"
Scherza Vincent, mettendosi meglio seduto sulla testa di Gilbert. Si stanno dirigendo verso l'entrata di Abisso con Lacie davanti al gruppo. Jack e Oswald la affiancano e, dietro di loro, Leo ed Elliot li seguono. Gilbert sorride sentendo la conversazione tra Vincent e Break, per poi riprendersi il cellulare non appena terminano la loro conversazione.
"Ricordami perché hai affibbiato proprio a lui questo incarico"
"Beh, i Rainsworth e i Vessalius sono sempre andati d'accordo tra loro. Inoltre, non sono l'unico che Oz considera un grande amico. Quindi mi sono detto, perché non lasciare tutto il divertimento a Break?"
Vincent ride a quel commento, alzando di poco il cappello di Gilbert per osservare la strada. Ancora qualche minuto e saranno arrivati a destinazione.
"Ehi, come va lassù?"
Esclama Jack tirando piano le redini del suo cavallo per rallentare un po' così che Gilbert possa raggiungerlo.
Vincent si sporge di poco per osservare il cavaliere, stando ben attento a tenersi alle ciocche scure.
"Questo dondolio non è dei migliori, ma resisto"
"Tranquillo, ci siamo ormai. Guarda! Vedo la porta che conduce ad Abisso"
Aggiunse Jack indicando un punto non troppo lontano. Abisso, dato che è un luogo molto pericolo, dove regna il nonsense, i Re e le Regine di Pandora hanno chiesto agli stregoni più potenti di creare una porta magica che possa tenere a bada quel potere fuori controllo, così che la gente non possa correre alcun tipo di rischio.
"Casa dolce casa. Che bello tornare dopo tanto tempo, vero Vincent?"
Chiede Lacie scendendo da cavallo e avvicinandosi alla porta. Il biondo annuisce appena e la osserva. Tutti i presenti hanno gli occhi fissi su di lei e quelli che restano più meravigliati sono Elliot e Leo quando la vedono creare una chiave nera con, al centro, un rubino a forma di occhio. La inserisce nella serratura e, improvvisamente, la porta inizia ad aprirsi.
"Wow!"
Commentano entrambi, senza parole. Lacie sorride soddisfatta e, facendo svanire la chiave, torna sul cavallo con l'aiuto di suo fratello.
"Siete pronti? Mi raccomando, come ben sapete Abisso è un posto molto imprevedibile, dove pullulano i Chain. Se ve ne trovate uno davanti, scappate, ve lo consiglio. Non allontanatevi mai dal gruppo"
"Se vi perdete lì dentro potete sognarvi di tornare a casa"
Aggiunge Vincent tranquillamente. Elliot deglutisce rumorosamente e Leo si stringe più a lui, un po' intimorito.
Il nobile pensa che se i suoi famigliari dovessero venire a sapere in che guaio si sta andando a cacciare, come minimo gli toglierebbero tutti i viveri e si arrabbierebbero parecchio, facendogli una ramanzina che non finisce più.
Dentro di se, spera che andrà tutto bene e, dando un leggero strattone alle redini del cavallo, segue Lacie.
"Tu non ci sei mai stato qui, vero Elliot?"
Gli chiede Gilbert, affiancando. Il ragazzo annuisce e si guarda attorno. Si trovano in una foresta dagli alberi talmente alti da non riuscire a vederne la fine. La vegetazione è parecchio fitta e a malapena di riesce a intravedere il terreno. La luce svanisce quando la porta si richiude alle loro spalle e lo fa sussultare.
"Ma è notte qui?"
Chiede, spaesato.
"Qui è sempre notte. Non ho mai visto la luce in questo luogo"
Risponde Jack raggiungendo Lacie e Oswald.
"Davvero? Orribile...Leo tu ci sei mai entrato qui?"
"Solo un paio di volte con Levi"
"Tu Gilbert?"
"Molte volte. E' qui che ho incontrato Vince. Ti ricordi?"
Chiede. Sussulta e arrossisce di colpo nel sentire delle braccia avvolgergli la vita mentre un corpo caldo si appoggia contro la sua schiena.
"Lo ricordo benissimo, come se fosse accaduto ieri"
"Vincent???"
Esclama Elliot vedendo il ragazzo tornato alla sua statura originale. Vincent sorride e alza il viso verso Gilbert, anche lui scioccato.
"Perché vi sorprendete tanto? In questo posto, dove vivono i figli del diavolo, gli incantesimi contro di loro non hanno alcun effetto. Il mio si è spezzato non appena abbiamo attraversato la porta"
"Come fai a saperlo?"
"Me lo ha insegnato Levi"
"Quindi la contro magica che gli hai lanciato l'altro giorno non è servita a nulla"
"Contro incantesimo! Non ti entra proprio in testa, eh?"
Ribatte Leo e Elliot gli fa la linguaccia senza rispondere, sentendo Vincent chiedere di cosa stiano parlando.
"La sera stessa in cui il mio incantesimo malriuscito ti ha colpito, ho voluto tentare un contro incantesimo. Purtroppo, data la distanza, è risultato debole, ma saresti dovuto tornare normale ai primi raggi del Sole"
"Questo spiega tutto"
Sussurra Gilbert.
"Restate concentrati e tenete il passo!"
Li rimprovera Oswald per poi voltarsi verso Jack.
"Tu puoi anche perderti. Anzi, per favore, fallo"
"E-ehi! Non è carino amico, non è carino!"
"Non chiamarmi amico! Non siamo amici noi due!"
Jack gli fa la linguaccia in risposta e scosta il viso fingendosi offeso, facendo sospirare Lacie che, dopo un po', si ferma e scende nuovamente da cavallo.
"Da qui in poi ci conviene andare a piedi"
Anche gli altri seguono il loro esempio e, legando i cavalli ad alcuni alberi, seguono la ragazza in mezzo alla vegetazione che sembra essersi fatta ancora più folta.
"Certo che è davvero buio qui. Le nostre lanterne a malapena sono utili"
"Non lamentarti Elliot e cerca di non offendere Vincent e Lacie"
Dice Leo severamente, lanciando uno sguardo a Vincent che cammina vicino a lui e gli sorride.
"Nessun problema"
Risponde. Camminano per qualche minuto finché un rumore sordo non li fa bloccare.
"Avete sentito?"
Domanda Elliot allarmato. Jack estrae subito la sua spada, avvicinandosi a Lacie per proteggerla, così come Oswal pronto a usare la sua magia.
"Gilbert, tieniti pronto"
"Sì. Voi tre, statemi vicino"
Dice Gilbert rivolgendosi a Vincent, Leo ed Elliot. Un altro rumore simile li fa trasalire.
"E' vicino"
Sussurra Lacie e i suoi occhi si illuminano. Il rumore si fa sempre più forte finché, da dietro alcuni cespugli, non fuoriesce un Chain. Jack si blocca sul posto, sbiancando.
"Qu-quello...quello è...è un...un..."
Balbetta e non termina la frase che perde i sensi. Lacie subito lo soccorre mentre Oswald ghigna divertito alla vista.
"Yamane!"
Esclama Vincent, allegramente, correndo dal Chain e stringendolo in un abbraccio.
"Quanto tempo! Ti sono mancato?"
Il Chain lo annusa e sembra riconoscerlo perché lo avvolge con la sua lunga coda, come per abbracciarlo a sua volta.
"Ma che cavolo?!"
Esclama Elliot nascosto dietro la schiena di Gilbert con Leo che chiede:
"Vincent conosci quel Chain?"
"Certo. Il suo nome è Yamane. Ci facevamo sempre compagnia quando vivevo qui. Stai crescendo bene anche tu"
Risponde il ragazzo accarezzando la testa del Ghiro che gli svolazza attorno tutto contento.
Jack, intanto, è ancora privo di sensi.
"Santo cielo ti vuoi svegliare?! Non abbiamo tempo da perdere!"
Esclama Oswald spostando Lacie e prendendo a schiaffi il cavaliere che si riprende di colpo.
"Ahio! Mi hai fatto malissimo!"
"Bene, perché l'intento era proprio quello"
Jack lo guarda un po' male mentre si accarezza la guancia, rimettendosi in piedi. Non appena i suoi occhi si riposano sul Chain, sviene di nuovo.
"Jack..."
Lo chiama Vincent, esasperato.
"Per quale motivo lo abbiamo portato con noi? E' un essere inutile!"
Commenta Oswald ma Lacie gli fa cenno di stare zitto e si richina su Jack.
"Vincent, tu conosci bene il posto, come me. Puoi condurre Leo da Alice?"
"Non c'è problema"
"In caso di bisogno verrò subito ad aiutarvi"
Dice Oswlad passando il suo libro di incantesimi a Gilbert.
"Li proteggerò io, lo prometto"
Lo stregone annuisce e li guarda allontanarsi, poi si volta nuovamente verso sua sorella che sta provando a far rinvenire Jack.
Con un sorriso maligno, le si avvicina, scrocchiando le dita.
"Lascia Lacie, a lui penso io"

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Capitolo 3
*** Cap 9 ***


"Sbaglio o avevamo detto che non dovevamo separarci?"
Fa notare Elliot voltandosi indietro, dove hanno lasciato Lacie, Jack e Oswald.
"E' meglio così. Oswald ha ragione: in certo casi Jack è inutile"
Risponde Vincent in testa al gruppetto mentre accarezza Yamane che ancora gli svolazza attorno.
"Questo posto mi mette i brividi ogni volta"
Commenta Leo aggrappandosi al braccio del nobile che avvampa, spostando il viso su di lui e sorridendo imbarazzato.
"T-tranquillo Leo, ti proteggo io!"
Esclama afferrandogli le mani e stavolta tocca a Leo arrossire parecchio. Si guardano intensamente negli occhi e Gilbert, catturando la loro attenzione, gli fa cenno di riprendere ad avanzare.
"Quanto dobbiamo camminare per raggiungere la casa della maga Alice?"
"Si trovano al centro di Abisso, quindi...un paio di giorni o poco più"
Dice Vincent e Leo sbianca, correndo da lui.
"Stai scherzando? Non c'è un modo per fare più in fretta?"
"Dobbiamo passare inosservati. Prima siamo stati fortunato ad incontrare Yamane, l'ho addestrato affinché non divori gli umani. Ma la prossima volta potrebbe non andarci nello stesso modo"
"Vince ha ragione. Non preoccuparti, Leo. Faremo in tempo a tornare indietro, ecco perché Levi ti ha concesso una settimana"
Aggiunge Gilbert.
"Esatto, anche perché qui il tempo scorre diversamente. Guarda il tuo orologio Elliot, dimmi che ore sono fuori di Abisso"
Vincent si volta verso il nobile che lo guarda confuso. Tira fuori il suo orologio da taschino e sbarra gli occhi.
"Ma come! Erano solo le dieci e mezza del mattino quando siamo entrati! Com'è possibile che siano già le otto di sera??"
"Le otto di sera?!?"
Esclama Leo togliendogli l'orologio di mano.
"Fatemi capire! E' già passata un'intera giornata?!"
Vincent e Gilbert annuiscono e il ragazzino sbuffa.
"Fantastico..."
"Camminiamo ancora per po'. Non molto lontano da qui c'è una piccola grotta dove possiamo sistemarci per la notte"
Dice Vincent riprendendo ad avanzare con Gilbert vicino a lui. Elliot e Leo li seguono restando qualche passo indietro e il nobile ne approfitta per scambiare qualche parola col suo amico senza che gli altri due possano sentirli.
"Sei agitato vero?"
Sussurra catturando la sua attenzione.
"Ovvio che lo sono! Come potrei non esserlo? Questo esame significa tutto per me! Deciderà se andrò avanti o tornerò indietro e non me lo posso assolutamente permettere!"
Risponde Leo con determinazione e questo fa sorridere Elliot.
"Conta su di me. Io sarò sempre qui a supportarti"
Sentendo quella frase, Leo torna ad arrossire e si tortura una ciocca di capelli per l'imbarazzo, spostando il viso altrove. Il nobile continua a tenere lo sguardo fisso su di lui ed è molto tentato di prendergli la mano. Vuole però evitare di farlo agitare maggiormente o di sentirsi dire qualche commento fuori luogo da Gilbert e Vincent. Quindi si limita a sfiorargliela, fingendo di non farci caso. Leo, conoscendolo bene, se ne accorge e il suo viso diventa ancora più rosso. La famiglia di Elliot non accetterebbe mai la loro relazione, quindi non si fa mai avanti, anche se procura molto dolore.
Le volte che scoppia a piangere, si rifugia sempre da Vincent che riesce facilmente a consolarlo. Gli ripete di fregarsene dei Nightray, ma è più facile dirlo che farlo.
Con questi pensieri in testa, Leo scansa la mano velocemente. Elliot lo nota e si rattrista. Accidenti alla sua famiglia!
Se potesse se ne andrebbe di casa solo per poter stare con Leo. Non sarà nemmeno lui ad essere nominato futuro Re dato che è il più giovane tra i suoi fratelli...quindi, che problema ci sarebbe?
A Pandora gli stregoni sono visti di buon'occhio e tutti sono disposti a pagare delle grosse cifre solo per un incantesimo.
Si farebbe insegnare la magia da Levi e si guadagnerebbe un posto accanto a Leo; diventerebbe uno stregone anche lui così la sua famiglia non avrà nulla da rinfacciargli.
Almeno questo è quello che spera.
"Leo...senti-"
Inizia a dire ma la voce di Vincent lo blocca.
"Siamo arrivati"
Esclama fermandosi davanti la piccola grotta coperta da un paio di cespugli molto alti, tanto da coprire quasi interamente l'entrata.
"Bene, possiamo metterci comodi per oggi"
Risponde Gilbert e fa un cenno con la testa ad Elliot che estrae la sua spada per tagliare agilmente il cespuglio, così da aprire un passaggio. Entra per primo nella grotta e nota subito alcuni rubini emanare una lieve luce.
"Che belli"
Commenta avvicinandosi a uno di quei diamanti e osservando la sua immagine riflessa.
"Vero? Sono da quelli che derivano i nostri poteri. Non toccarli, non te lo consiglio"
Lo avverte Vincent vedendolo allungare una mano che ritira all'istante.
"Ricevuto"
Borbotta andando successivamente ad aiutare Gilbert a sistemare tutto il necessario per dormire. Intanto Leo estrae la bacchetta e recita un incantesimo per accendere il fuoco.
"Ben fatto"
"Gli incantesimi per controllare le forze della natura mi riescono davvero benissimo! Lo dice anche Levi"
Si vanta Leo, entusiasta, osservando le fiamme che scoppiettano e gli riscaldando il copro.

Quando terminano di mangiare, pensano di raccontarsi qualche storia del terrore, peccato solo che Elliot e Leo crollano subito addormentati l'uno contro l'altro prima che possano iniziare a giocare.
"Guardali, Gil"
"Sì, sono davvero teneri. Su, mettiamoli a letto. Non penso siano tanto comodi in quella posizione"
Vincent annuisce e, mentre lui prende Leo, Gilbert pensa ad Elliot e li sistemano in un paio di sacchi a pelo vicini.
Subito Leo si stringe verso Elliot che fa lo stesso e, anche se i sacchi glielo rendono difficile, riescono comunque ad abbracciarsi.
"Ooohhh"
Commenta Vincent, addolcito, tornando poi da Gilbert che si è riseduto vicino al fuoco. Yamane li raggiunge e si accoccola accanto al biondo, addormentandosi velocemente. Vincent lo accarezza, sentendo Gilbert prendere parola:
"Quando usciremo da Abisso tu tornerai Chibi quindi?"
"Esatto. Ti dispiace?"
"Beh, come ti ho già detto, sei adorabile in quelle dimensioni"
Gli sorride dolcemente e Vincent si sente avvampare. Scosta il viso imbarazzato, borbottando qualche parolaccia che fa ridacchiare il moro.
"Non ho mai incontrato le maghe gemelle di persona"
"Fortunato. Sono una più insopportabile dell'altra! E la cosa assurda è che non hanno nemmeno gli occhi rossi eppure sono nate qui! Bah, questa cosa non la capirò mai!"
"Davvero sono così terribili?"
Vincent annuisce, facendo una smorfia al ricordo delle due.
"Alice è fissata con la carne. Per lei ogni momento è buono per mangiarla. Inoltre è casinista e non sta un attimo ferma e zitta. E' arrogante e fastidiosa. Nonostante l'età si comporta come se fosse ancora una ragazzina. Anche la gemella è parecchio capricciosa. Lei almeno non usa la magia per far apparire kili e kili di carne"
Gilbert ride.
"E con cosa è fissata invece?"
"Le piacciono i peluche e i gatti"
"...ok, non la conosco ma so già che non mi piace"
Vincent annuisce, dandogli ragione.
"Che altro sai su di loro?"
"Vediamo...ah sì, hanno adocchiato Oz. Sembra che entrambe abbiano un debole per quel ragazzino. La loro magia è molto potente. Per esempio, possono creare e distruggere i Chain, inoltre possono cambiare il passato"
"Dici davvero? Ma è incredibile!"
Esclama Gilbert, ma data l'espressione di Vincent, è costretto a ricredersi.
"No, ti sbagli, non lo è..."
Risponde il biondo puntando il viso sul fuoco, perdendosi nei proprio pensieri. Gilbert lo guarda preoccupato e decide di cambiare discorso.
"Pensi che Oswald, Jack e Lacie se la stiano cavando?"
"Non preoccuparti. Lacie è con loro, non correranno alcun rischio"
Gilbert non risponde e tra loro cala il silenzio. Il ragazzo non sa più cosa dire per alleggerire la pesante atmosfera che si è creata e non vuole rischiare di peggiorare le cose. Alla fine è Vincent a venirgli incontro.
"Credo sia meglio che ci mettiamo a dormire anche noi. Domani ci aspetta una lunga giornata e ci conviene essere riposati"
Dice alzandosi. Prende Yamane in braccio e raggiunge il suo sacco a pelo. Gilbert resta fermo a osservarlo poi, prima di seguirlo, fa un incantesimo per bloccare l'entrata, così che possano dormire tranquilli senza rischiare che qualche Chain li attacchi durante la notte. Spegne il fuoco e raggiunge Vincent che ha deciso di usare Yamane come cuscino.
Lo osserva per un po' prima di crollare nel mondo dei sogni.

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Capitolo 4
*** Cap 10 ***


Dieci anni prima

Gilbert è così nervoso da essersi mangiucchiato già tutte le unghie. Sente la bocca asciutta e le gambe tremare. Vorrebbe tanto scappare o avere un orologio controlla tempo per far passare il più velocemente possibile questa giornata.
Ha compiuto undici anni la settimana scorsa e, come regalo, Oswald ha deciso di portarlo ad Abisso. Dato che Levi ha deciso che sarà il suo discepolo, adesso lo stregone vuole metterlo alla prova per verificare se merita o meno di diventare suo allievo.
"Tutti i discepoli, prima di venir nominati definitivamente tali, devono entrare in Abisso per mostrare il loro coraggio allo stregone che diventerà il loro maestro"
Aveva detto Levi il giorno precedente. Gilbert era un fascio di nervi già da allora. Ha sentito tantissime storie riguardo quel luogo.
Molti dicono sia maledetto, il posto più pericoloso esistente a Pandora, che nessuno è mai tornato vivo da lì per raccontare cosa ha visto. I pochissimi che sono riusciti a uscirne sani e salvi, erano usciti di testa e rinchiusi nei manicomi.
Se gli fosse accaduto qualcosa del genere? Gilbert non vuole pensarci, ma lo fa, continuamente per essere precisi.
Ormai non può tirarsi indietro, non vuole deludere le aspettative di Oswlad e vuole dimostrarsi forte e coraggioso anche agli occhi di Levi e Lacie.
"Sai, Gilbert, io ci sono nata ad Abisso. Oggi verrò con te e ti guiderò al suo interno. Vedrai, non ti accadrà nulla di male, posso garantirtelo"
Gli aveva detto gentilmente e Gilbert si era sentito più tranquillo.
Ora che si trova di fronte la porta, ecco che l'ansia si fa sentire con più violenza, tanto da farlo bloccare sul posto, incapace di compiere ulteriore passo a causa della paura.
"Gilbert"
Si sente chiamare dal suo padrone e, alzando il viso, trova il suo sorriso ad incoraggiarlo.
Oswald si china alla sua altezza, accarezzandogli dolcemente la testa e scompigliandogli i capelli. Gilbert adora quando lo fa e sorride a sua volta.
"Ho piena fiducia nelle tue capacità. So che farai un ottimo lavoro. Lacie verrà con te per proteggerti, ma anche tu dovrai proteggere lei. Posso fidarmi, vero?"
"C-certo! Vedrà, non la deluderò!"
Esclama con gli occhi che gli brillano e Oswald sorride soddisfatto, rialzandosi.
Gilbert sposta lo sguardo su Levi che gli fa cenno di raggiungere Lacie. La ragazza sta aprendo la porta che conduce ad Abisso; si volta verso di lui e gli porge la mano.
"Andiamo"
Dice e la sua voce è solo un sussurro ma è abbastanza affinché Gilbert la possa sentire. Prendendo un profondo respiro, la segue.
Un attimo prima di oltrepassare l'entrata, si volta nuovamente verso il suo padrone: continua a sorridergli mentre Levi lo saluta con un cenno della mano, augurandogli buona fortuna e aggiungendo di fare attenzione.
Dopodiché la porta si richiude alle loro spalle e si ritrova immerso nel buio. Pochi istanti dopo, attorno a loro iniziano a brillare dei rubini che permettono a entrambi di vedere. Gilbert si guarda attorno, con meraviglia, poi osserva Lacie che ha acceso una lanterna.
"Mi raccomando, Gilbert, resta vicino a me, sempre"
"Cosa succede se incontriamo un Chain?"
"Non preoccuparti di questo. Ci penserò io"
Gilbert annuisce debolmente, aggrappandosi al suo vestito per non rischiare di restare indietro. E' grato alla ragazza per il fatto che stia camminando lentamente per non farlo faticare come invece fa Oswald. Di un suo passo, Gilbert è costretto a farne tre ed è stancante ogni volta. Non vede l'ora di crescere per poter camminare al fianco del suo padrone e non essere costretto a guardargli sempre la schiena.
"E se invece vediamo un figlio del diavolo?"
Lacie accenna una risatina alla domanda e risponde:
"A quel punto mi farebbe piacere se ci facessi amicizia"
Gilbert non sa se prendere sul serio quelle parole e non è certo se la ragazza stia scherzando o meno; decide di non investigare e resta in silenzio.
Camminano per un po'. Ad un tratto Lacie si ferma di colpo e Gilbert si allarma.
"C-cosa c'è?"
"Shh"
Gilbert si zittisce all'istante e si concentra sui suoni attorno a loro. Sente un fruscio e alza subito gli occhi in direzione di un albero, ma non vede nulla. Pensa sia stata solo la sua immaginazione ma quando lo sente di nuovo, è certo di vedere delle foglie muoversi.
C'è qualcuno!
"La-Lacie"
La chiama e sbianca non vedendola più accanto a lui. La chiama ancora, a gran voce, sentendo il cuore martellargli nel petto e nelle orecchie. Indietreggia, spaventato come non mai e continua a guardarsi attorno, con la speranza di vedere chi lo sta osservando.
Se è un Chain non ha alcuna possibilità di batterlo e se è un figlio del diavolo teme che non sia gentile come Lacie.
Ha le mani legate, non sa a cosa pensare ed è completamente immobilizzato.
Quando sente di nuovo il fruscio di foglie, si blocca. Di chiunque si tratti, è sopra di lui.
Deglutendo rumorosamente, e con fatica, alza il viso. Non fa in tempo a fare o dire qualcosa che si ritrova atterrato. Sbatte la testa a terra e si graffia una guancia. Geme per il dolore e si dimena per liberarsi, ma il suo corpo trema talmente tanto che i suoi movimenti sono impacciati e peggiorano solo la situazione.
"Un umano?"
Sussulta sentendo quella voce: appartiene a un bambino, probabilmente della sua stessa età o quasi. Girando la testa, riesce a vederne una parte del volto e sbarra gli occhi. Come ha immaginato, si tratta di un ragazzino: ha i capelli biondi, corti e la frangetta lunga a coprirgli l'occhio sinistro, mentre l'altro, di un rosso acceso, brilla nell'oscurità e lo fissa curiosamente.
Un figlio del diavolo!
Pensa Gilbert e, ricordando le parole di Lacie, pensa che sia il caso di instaurare una specie di conversazione, anche solo per accertarsi che non sia pericoloso.
"Ehm...ciao"
"Che ci fa qui un umano? Come sei entrato? Chi ha aperto la porta? Rispondi!"
Esclama il bambino rafforzando la presa su di lui e spingendolo maggiormente contro il terreno. Gilbert mugola, tossendo a causa della polvere.
"Po-posso spiegare: sono un futuro apprendista e questa è una prova per dimostrare-"
"Un apprendista?"
Ripete il bambino senza lasciargli il tempo di aggiungere altro.
"Di quale stregone?"
"O-Oswald Baskerville"
Risponde Gilbert e l'altro resta in silenzio per qualche secondo poi riprende parola:
"E' stata Lacie a portarti qui? Dov'è adesso?"
Chiede guardandosi attorno, cercando la ragazza.
Vorrei saperlo anche io...
Pensa Gilbert.
"Non lo so...stavamo insieme, ma ad un tratto è sparita. Non le fatto niente, lo giuro!"
"Sta zitto! Se urli attiri i Chain"
A quelle parole Gilbert si zittisce di nuovo. Rimane immobile e resta sorpreso quando sente il bambino spostarsi, permettendogli di rimettersi in piedi. Pulendosi il vestito, sposta successivamente gli occhi verso l'altro, ora nascosto dietro l'albero vicino. Gilbert riesce ancora a vedere il suo occhio rosso osservarlo con attenzione.
Anche lui è spaventato?
Si domanda e trova la cosa alquanto buffa. I figli del diavolo sono le creature più forti e speciali che esistano a Pandora, non hanno paura di niente e di nessuno. Che quelle voci siano sbagliate?
"Ehm...non devi avere paura...io...non ti farò del male"
"Lo so. Come potresti? Non hai armi addosso. Volendo ti bloccherei di nuovo i movimenti con facilità"
"Allora...perché ti nascondi?"
Chiede curioso e il bambino indica un punto in lontananza. Non appena Gilbert si volta, salta per lo spavento non appena vede un Chain dalla testa a forma di teschio e corre anche lui dietro l'albero.
"Qu-quello...quello è-"
"Si chiama Demios...è uno dei Chain più pericolosi che esistano. Tutti lo temono...e io non sono da meno"
Sussurra con una nota di tristezza nella voce che non passa inosservata a Gilbert. Il bambino gli fa cenno di restare in silenzio finché il mostro non se ne va. I due tirano un sospiro di sollievo e, a questo punto, il moro può osservarlo con attenzione ora che sono faccia a faccia.
"Come mai nascondi l'occhio sinistro?"
"Non credo questi siano affari che ti riguardano"
"Giusto...scusa"
Risponde con imbarazzo. Si chiede dove sia finita Lacie e spera che stia bene, che non le sia successo nulla di male. Se fosse stato così, Oswald si sarebbe preoccupato e anche arrabbiato con lui. Gli aveva affidato sua sorella e già dopo cinque minuti l'aveva persa di vista.
"Vieni umano, ti riporto da Lacie"
"Cosa? Sai dove si trova?"
"Certo. I figli del diavolo possono sentirsi tra di loro. Siamo connessi. Lei è vicina"
Gilbert si rallegra a quelle parole.
"Ah...comunque io ho un nome"
"Non mi interessa"
Dice il ragazzino sporgendosi per accertarsi che non ci siano altri Chain e, quando vede che la strada è libera, esce dal nascondiglio, seguito dal moro.
"Mi chiamo Gilbert Baskerville"
Esclama e l'altro si ferma, dandogli le spalle.
"Tu...invece?"
"Vincent"
Risponde il bambino dopo aver esitato, voltandosi nuovamente verso di lui.
"Semplicemente Vincent"

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Capitolo 5
*** Cap 11 ***


"Gilbert"
Il ragazzo si sente scuotere e mugola mentre si sveglia.
"Ehi, Gil"
Una voce lo chiama di nuovo e apre gli occhi, incontrando il viso di Vincent.
"Vince..."
"Finalmente ti sei svegliato. Mancavi solo tu"
Gli dice mentre si sposta di poco per permettergli di mettersi seduto. Passandosi una mano tra i capelli spettinati, fa vagare lo sguardo per la grotta.
"Dove sono Elliot e Leo?"
"Sono già usciti. Leo voleva esercitarsi con qualche incantesimo ed Elliot lo ha accompagnato. Dobbiamo rimetterci in viaggio"
Risponde Vincent porgendogli qualcosa da mangiare.
"Che ore sono?"
"E' tardi. Avremo dovuto metterci in cammino già da un pezzo. Ma tu non volevi proprio saperne di svegliarti, poi sono io quello dal sonno profondo"
Scherza il biondo e Gilbert sorride con imbarazzato, mormorando una scusa.
Vincent scuote piano la testa, rassicurandolo che non ha di che preoccuparsi.
"Non fa niente. Ti sei un po' agitato stanotte, hai fatto un incubo?"
Gilbert non risponde subito, rivedendo le immagini di ciò che ha sognato nella sua testa.
"Veramente ho sognato il nostro primo incontro"
Vincent lo guarda sorpreso, poi sorride nostalgico, ricordando a sua volta.
"Sono passati già dieci anni. Il tempo vola"
"Già...hai ragione. Non mi hai più detto perché nascondi il tuo occhio sinistro"
Aggiunge osservandolo. Continua a portare la frangia lunga, come i capelli. L'espressione del ragazzo cambia e Gilbert teme di aver toccato un tasto dolente. Non ne hanno mai parlato dato che a Vincent non piace affrontare l'argomento e adesso il moro si sente in colpa per averlo fatto.
"Cioè...come non detto...non devi rispondere se non vuoi, ovviamente-"
"Non appena torneremo a casa, ti rivelerò il mio segreto"
Dice Vincent bloccandolo a metà frase e sorprendendolo. Gilbert lo guarda alzarsi e dirigersi all'uscita, da Leo ed Elliot.
"Sbrigati o ti lasciamo indietro"
Lo avverte e Gilbert si sbriga a terminare la sua "colazione" per poi sistemare il suo sacco a pelo e raggiungerli.
"Ah, alla buon'ora, bella addormentata!"
Esclama Elliot, severamente, non appena lo vede.
"Scusate, ho dormito troppo. Andiamo"
Leo annuisce e si avvia subito con Vincent al suo fianco.
Gilbert osserva il biondo, restando immobile, tanto che Elliot deve dargli una spintarella per farlo muovere.
Non riesce a non chiedersi il motivo per il quale Vincent si ostina tanto a nascondere una parte del suo bellissimo viso e non vede l'ora di scoprire la verità, così si metterà l'anima in pace una volta per tutte.
Con questi pensieri in testa, camminano a lungo, facendo attenzione ai rami più bassi e alle radici sporgenti. Più avanzano, più la vegetazione si fa fitta e i rubini aumentano, permettendogli di vedere dove mettono i piedi.
"Strano che non abbiamo incontrato ancora nessun Chain, vero?"
Fa notare Elliot e, proprio in quel momento, un suono a dir poco raccapricciante fa tremare il terreno. Leo quasi perde l'equilibrio ed è costretto ad aggrapparsi a Vincent per non cadere.
"Contento?"
Lo rimprovera il ragazzino ed Elliot avvampa per l'imbarazzo. Il suono si fa risentire ed è più vicino.
"Presto! Scappiamo!"
Esclama Gilbert afferrando il nobile e iniziando a correre seguito a ruota dagli altri. Dagli alberi fuoriesce una creatura mostruosa che Vincent riconosce all'istante e si sente sprofondare.
"Vincent!"
Leo urla il nome del ragazzo non appena lo vede che si è bloccato sul posto, incapace di muovere un solo muscolo a causa della paura che non lo fa più ragionare.
"D-Demios"
Balbetta mentre nella sua mente appaiono immagini per nulla piacevoli. I suoi occhi si riempiono di lacrime. Le voci di Gilbert ed Elliot che lo chiamano gli arrivano lontane e quando Leo lo strattona, ormai è troppo tardi. Il Chain li ha raggiunti e sta per colpirli, ma Yamane appare improvvisamente e afferra i due con la sua lunga coda, lanciandoli via. Purtroppo non fa in tempo a spostarsi a sua volta e viene colpito. Sbatte contro un albero perdendo conoscenza.
"No! Yamane!"
Urla Vincent dopo essersi ripreso, catturando però l'attenzione di Demios che si volta verso di lui e Leo.
Sta per attaccarli nuovamente ma una spada la colpisce, facendola barcollare leggermente.
"Non ti azzardare, disgustoso Chain!"
Urla Elliot mentre Gilbert lancia un incantesimo, allontanandola maggiormente da Vincent che, riprendendo lucidità, si alza in fretta, prende Leo tra le braccia e si sbriga a raggiungere i due.
Anche Yamane si riprende dalla botta e vola subito accanto al ragazzo.
"Yamane! Porta Elliot e Leo lontano da qui! Presto!"
Il Ghiro esegue subito e afferra i due con la coda, allontanandosi velocemente.
"Ehi! No! Io volevo combattere! Lasciami andare!!"
Si lamenta Elliot inutilmente. Non appena sono lontani, Vincent corre da Gilbert che è rimasto ad affrontare Demios da solo.
"Gil, non puoi batterla! E' troppo forte!"
"Me ne sono accorto, grazie!"
Esclama in risposta Gilbert dopo che tutti i suoi incantesimi si sono rivelati del tutto vani contro il Chain.
"Vince! Sei l'unico a poterla affrontare!"
Aggiunge e Vincent sa che ha ragione ma è troppo spaventato per poter anche solo fare un ragionamento di senso compiuto.
"I-io...io non..."
Balbetta. Una scossa di terrore lo pervade non appena Demios lo punta. Sta per scagliarsi su di lui ma Gilbert lo allontana appena in tempo.
Si ritrovano entrambi catapultati per terra mentre il Chain, dopo l'attacco mancato, ha sbattuto la testa contro un albero e ora barcolla pericolosamente.
Il moro scatta in piedi, aiutando Vincent a fare lo stesso e lo trascina in un nascondiglio. Gli tappa la bocca dato il suo respiro pesante e resta immobile, stringendolo a se.
"Vince! Vince, calmati! Andrai in iperventilazione così!"
Gli sussurra dandogli un leggero schiaffo per farlo riprendere e si guardano. Vincent ha il viso rigato dalle lacrime che fanno sussultare l'altro ragazzo.
Non appena sentono Demios pronta a tornare all'attacco, Gilbert rafforza la presa su di lui, facendogli affondare la faccia nel suo petto, accarezzandogli lentamente i capelli per non farlo agitare più di quanto non sia già. 
Entrambi restano in silenzio, facendo attenzione a non emettere neanche un suono. Demios deve averli fiutati perché si avvicina sempre di più al loro nascondiglio. Gilbert riesce a sentire il cuore di Vincent battere a mille e lo guarda preoccupato. E' a dir poco sconvolto, quindi tocca a lui pensare velocemente a una soluzione per poter uscire indenni da quella situazione.
Demios sta per piombare su di loro quando, all'ultimo minuto, una fortissima folata di vento la allontana, facendola volare dall'altra parte della radura. I due ragazzi sbarrano gli occhi quando vedono un secondo Chain dalle gigantesche ali nere che scaglia nuovamente via Demios non appena si rimette in piedi. Ad un tratto si apre un portale alle spalle della Chian che viene risucchiata al suo interno, scomparendo un attimo dopo. Lancia un urlo terrificante che fa accapponare la pelle a Gilbert e Vincent che sono costretti a coprirsi le orecchie. Quando il portale si richiude e il vento si placa, impallidiscono ritrovandosi difronte il Chain che li ha salvati.
Gilbert lo osserva attentamente e sbarra gli occhi.
"Reven?"
Sussurra esterrefatto.

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Capitolo 6
*** Cap 12 ***


Dopo essere stati salvati da Reven, Gilbert e Vincent hanno raggiunto Elliot e Leo. Per fortuna stavano entrambi bene.
"Allora eri un Chain"
Esclama Gilbert parlando con il corvo gigante.
"Esatto. Ti ringrazio per avermi curato l'ala e tenuto al sicuro"
"Figurati...ma che ci facevi all'esterno?"
Reven non ha risposto alla domanda, chinandosi per farsi accarezzare dal ragazzo. La sua mano affonda tra le piume nere e sorride per la morbidezza. Prima di partire aveva liberato il piccolo corvo che teneva nella gabbietta. Dato che ci avrebbero messo un po', non se l'era sentita di tenerlo chiuso in casa e lo aveva lasciato andare. Non si aspettava certo che lo avrebbe seguito, ma è felice che lo abbia fatto.
"Quindi non tutti i Chain sono cattivi. Alcuni possono persino parlare...davvero affascinante!"
Esclama Leo facendo un piccolo salto per afferrare Yamane che si lascia prendere senza opporsi, ma continuando a tenere la coda attorno a Vincent per tenerlo vicino.
"Certo. Peccato che siano una minoranza"
Risponde il biondo accarezzando la testa del ghiro.
"Beh, sempre meglio di niente. Ce la siamo vista davvero brutta. Dite che ora possiamo riprendere senza incontrare ostacoli?"
Chiede Elliot guardandosi attorno, sperando di non vedere più nessun Chain pronto ad ucciderli.
"Ho sentito che volete raggiungere la dimora delle maghe gemelle. Vi porto io"
Dice Reven senza distogliere lo sguardo da Gilbert.
"Puoi portarci in volo?"
"Meglio. Il mio potere mi permette di creare dei passaggi in Abisso, passando inosservati al resto dei Chian"
"Una specie di teletrasporto quindi, figo!"
Commenta Elliot avvicinandosi al corvo e iniziando ad accarezzarlo a sua volta.
Gilbert acconsente.
"Conto su di te, Reven"
Il Chain, in risposta, avvolge tutti e quattro tra le sue immense ali e un attimo dopo scompare, alzando un'altra folata di vento. Quando li lascia andare, si ritrovano a pochi metri dalla casa dove vivono Alice ed Alyss.
"Ci siamo...è qui"
Dice Vincent per nulla contento, Gilbert può esserne certo data la sua espressione. A Leo brillano gli occhi e si fa avanti per primo, seguito subito da Elliot che lo blocca, afferrandolo per il braccio.
"Aspetta! Non sappiamo cosa ci aspetta, non le abbiamo mai incontrate. Forse dovremo mandare prima Vincent"
"Nemmeno morto ci entro lì dentro!"
"Vince...per favore"
Lo supplica Gilbert e Vincent, esitando, scosta il viso per non guardarlo borbotta un "ok, va bene" per poi superare sia Leo che Elliot, avvicinandosi all'ingresso.
Sospira e unisce le mani al grande lucchetto che tiene chiusa la porta tramite delle catene e usa i suoi poteri per aprirlo. Il suo occhio rosso si illumina e, ben presto, il lucchetto e le catene si circondano di una luce del medesimo colore. Iniziano a spezzarsi fino a frantumarsi del tutto.
"Wow!"
Commentano Leo ed Elliot, raggiungendolo in fretta.
"Solo i figli del diavolo riescono ad aprire l'entrata che conduce a loro. Vi avverto di prestare molta attenzione"
Gilbert sposta lo sguardo a Reven e annuisce.
"Farò in modo che nessuno di loro corra rischi"
"Bene...io resterò qui in caso di bisogno e credimi, ne avrete"
Aggiunge coprendosi con le ali e scomparendo un attimo dopo.
"La casa è divisa in due. Da una vive Alice, nell'altra Alyss...riguardo quest'ultima..."
Dice Vincent spostando lo sguardo a Gilbert che lo guarda confuso.
"Cosa?"
"...nulla, andiamo"
Gilbert lo guarda poco convinto ma poi si limita a seguirlo all'interno della casetta.

"Qualcuno...è entrato qualcuno senza permesso..."
Borbotta una voce proveniente dall'angolo di una camera piena di peluche e bambole e dove una fanciulla dai lunghi capelli bianchi sta riposando, sdraiata sul tappeto e con il viso rivolto verso l'alto. Aprendo lentamente gli occhi, sorride con malizia.
"Oh...allora direi di andare a dare loro il benvenuto. Che ne dici, Cheshire?"

La casa delle due maghe è illuminata solamente dal grande lampadario di cristallo. Ci sono tantissimi oggetti, di grandezza e colore differenti gli uni dagli altri.
"Ma che posto è? Guardate che casino!"
Commenta Elliot che proprio non riesce a sopportare il disordine.
"Più che una casa sembra un chiosco dove è in corso un mercatino dell'usato"
Fa notare Leo guardandosi attorno e sistemandosi gli occhiali.
"Quelle due non si può certo dire che siano ordinate"
"Hai ragione, Gil. Non hanno idea di cosa sia il pudore. Ma chi sono io per commentare"
Dice Vincent con una smorfia che fa sorridere divertito l'altro ragazzo.
"Quindi...loro dove sono? Non ci hanno sentiti entrare?"
Domanda Elliot raggiungendo Leo che si è messo a sfogliare un libro di magia trovato sul pavimento.
"Sicuramente lo hanno fatto e staranno per arrivare. Direi di dividerci. Levi mi ha detto di aver consegnato l'incantesimo ad Alyss, quindi andremo da lei"
Risponde Leo e Vincent, affiancandolo, aggiunge:
"Da Alyss ti ci porto io"
"Perché proprio tu?"
"Perché lei ha un gatto. Uno bello grande"
Risponde godendosi l'espressione di terrore che si disegna sul volto di Gilbert che impallidisce, al contrario di Elliot a cui iniziano a brillare gli occhi.
"Quindi, per evitare che Gilbert svenga e che Elliot si distragga, accompagnerò io Leo. Voi due cercate l'altra"
Gilbert acconsente subito, così come Leo, mentre il nobile mette il broncio, infastidito dal fatto di non poter incontrare il gatto.
Magari, se fossi stato fortunato, avrei potuto coccolarlo un po'...uffa!
Pensa con un sospiro.
"Bene, è deciso allora. Fate attenzione, mi raccomando"
Dice Gilbert guardando Vincent e Leo allontanarsi. Quando resta solo con Elliot, decidono di andare nella direzione opposta e entrano in un corridoio secondario immerso nel buio.
"Allora..."
"Vuoi fare conversazione, per caso?"
"Mi piacerebbe. Era da un po' di tempo che non ci parlavamo. Un tempo mi consideravi il tuo fratellone"
"Sì, ma sono cresciuto. Non ho più cinque anni"
"Oh...questo fa male"
Scherza Gilbert rimediandosi una gomitata sul braccio da Elliot. Ridacchia e lo guarda con un sorriso. Sta per dire altro ma, per sua sorpresa, il più piccolo prende parola per primo.
"Pensi...pensi che a Leo io piaccia? Nonostante la mia famiglia? Insomma...so che non sono i migliori...però-"
"La tua famiglia non c'entra, Elliot. Leo passa del tempo con te perché sei diverso. Vince lo dice sempre, gli stai simpatico"
"Davvero? Beh...mi fa piacere sentirlo dire. Ma la domanda resta"
Aggiunge il nobile, arrossendo nel ricordare quando si stavano per baciare alla villa di Levi.
Se Leo non si fosse ricordato di quella contro magica o come accidenti si chiama!!!
Si dice, sbuffando.
"Un tempo ha avuto un enorme cotta per Vincent...non vorrei che ora che sono soli...lui..."
Gilbert lo guarda preoccupato. Ha ragione. Circa un paio d'anni prima, Leo si era completamente invaghito di Vincent. Gli correva dietro non appena lo vedeva, gli faceva dei regali; a San Valentino gli aveva anche dato dei cioccolatini fatti con le sue mani e aveva provato a rubargli un bacio più di una volta.
Vincent non aveva mai mostrato particolare interesse. Certo, voleva bene a Leo e gliene vuole tutt'ora, ma Gilbert può dire con certezza che non prova nulla per il ragazzino, non il quel senso almeno.
"Secondo me puoi stare tranquillo"
"Hai ragione. Vincent è pazzo di te"
Risponde Elliot tranquillamente. Quelle parole spiazzano Gilbert che si ferma di botto, gli occhi sbarrati e il viso che si sta scaldando, segno che è arrossito e parecchio anche.
"D-davvero? Tu dici?"
"Mi prendi in giro? Dai, è talmente evidente. Persino un cieco se ne accorgerebbe, baka!"
"E-ehi!"
"Il modo in cui ti guarda, come ti parla, come arrossisce e si agita ogni volta che ti avvicini a lui...è esattamente lo stesso per me nei confronti di Leo..."
L'ultima parte della frase la sussurra, sovrappensiero, tornando poi ad alzare la voce.
"Sei l'unico a non averlo capito, ovviamente"
"Co-come ovviamente?"
Domanda Gilbert riprendendo a camminare con Elliot qualche passo davanti a lui che aggiunge:
"Sei proprio negato in queste cose"
"Perché tu sei esperto?"
Elliot avvampa di colpo ed è pronto a girarsi per dirgliene quattro, quando una forte esplosione proveniente da una stanza non molto distante da loro, lo fa zittire.
"Ah! Maledizione!! La mia carne si è di nuovo bruciata!!!"
Carne?
Pensa Gilbert ricordando le parole di Vincent, quando gli ha parlato delle due gemelle.
"Alice"

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