Rise of the Guardians - Looking for the Lost Gems di __Dreamer97 (/viewuser.php?uid=542786)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 0 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 0.2 ***
Capitolo 3: *** SELEZIONE OC ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 5: *** AVVISO IMPORTANTE ***
Capitolo 1 *** CAPITOLO 0 ***
CAPITOLO
0
23
Febbraio 2037, Sede dell’Ordine dei Guardiani, Londra
Il
suono degli stivali sul marmo riempiva l’intero corridoio,
rompendo il silenzio
che vi si trovava. L’uomo diede uno sguardo di sfuggita al
suo orologio e
sbuffò irritato, rendendosi conto di essere in ritardo. Di
due minuti, ma pur
sempre in ritardo. Steven accelerò il passo fino alla Sala
principale
dell’Ordine: si trattava di un’ampia stanza dal
soffitto alto e dalle pareti
nere come la pece; attaccate al muro vi erano almeno venti lanterne,
così
luminose da illuminare l’intera stanza. Al centro, un lungo
tavolo di mogano e,
attorno ad esso, quindici sedie, dove stavano seduti undici dei
quattordici
capi delle squadre e il Capo dell’Ordine. Sentendo la porta
aprirsi, tredici
sguardi si focalizzarono sull’uomo appena entrato e che,
senza neanche degnare
i suoi colleghi di uno sguardo, si sedette alla sua postazione. Il
Capitano
della squadra Dedalus lo guardò sprezzante.
- Sei in
ritardo, McKinnon. - l’uomo alzò gli occhi al
cielo, per poi volgere uno sguardo duro al suo collega.
- Oh scusami
tanto, Jackson, la prossima volta dirò a
Napoleone di fare durare di meno la battaglia di Waterloo, visto che la
squadra
Castor non può rimanere a lungo. - Il Capitano della Dedalus
fece per
rispondere, ma venne interrotto da un colpo di tosse.
L’intera tavolata si
voltò verso il Capo dell’Ordine: Ethan Lightwood
era un uomo possente, che al
solo passaggio incuteva timore ai più. Ottimo leader, aveva
ottenuto il ruolo
di Capo all’età di trentadue anni e, dopo
venticinque anni di carriera, aveva
ottenuto il rispetto da tutti. Ottenuto il silenzio che gli serviva,
l’uomo
iniziò a parlare.
- Perfetto,
possiamo cominciare. Mi dispiace di avervi
convocato con così poco preavviso, ma è successo
un fatto molto importante che
non può essere ignorato. Come avrete notato, la Signorina
Elisabeth non è qui
con noi, in quanto la squadra Pollux si sta occupando di questa
missione, che
ora svelerò anche a voi. - con un gesto della mano, tutte le
fiamme delle
lanterne si affievolirono, gettando la stanza nella penombra. Al centro
del
tavolo, ben visibile a tutti, apparvero le immagini di quattro pietre
di colori
differenti: una rossa, una gialla, una blu e una verde.
- Quelli che voi
vedete qui sono i Cristalli
Elementali, ovvero dei talismani molto potenti. - un lieve brusio si
levò,
interrotto poi da una voce.
- Mi scusi,
Signore. Può spiegare che cosa sono e
perché sono così importanti? - alla domanda
avvena fatta, Steven scosse la
testa divertito: Amelia McKinnon era a capo della squadra Artemis ed
era il
Capo più giovane tra tutti, avendo ventiquattro anni e,
ovviamente, alcune cose
gli erano sconosciute. Tra l’altro, si trattava di sua figlia
e vederla che
cercava di impegnarsi per rimanere seria il più possibile lo
divertiva. Il
Signor Lightwood annuì.
- Certo, mia
cara. I Cristalli Elementali
appartenevano un tempo ai quattro maghi più potenti della
storia: Tosca
Tassorosso, Cosetta Corvonero, Salazar Serpeverde e Godric Grifondoro.
Essi
contengono i poteri dei quattro elementi, ovvero Terra, Aria, Acqua e
Fuoco.
Inoltre, donano a chi li possiede dei poteri enormi: il controllo delle
piante,
il controllo su gli animali, il controllo della mente e il controllo
del tempo.
Sono sparsi per la linea temporale e solo adesso hanno mostrato segni
di
potere. -
- E come mai la
squadra Pollux è stata incaricata di
questa missione? - tutti gli sguardi si fissarono su Madison Crawford,
Capitano
della squadra Poseidon e una delle più anziane sedute al
tavolo. Steven storse
il naso davanti al disappunto della donna: quella dei Cristalli era una
missione molto importante e sapere che fosse stata affidata ad
un’altra squadra
che non fosse la sua la irritava.
- Sapevo che
questa domanda sarebbe saltata fuori. -
con un altro gesto della mano, il Signor Lightwood fece sparire le
immagini
delle pietre, che vennero rimpiazzate dall’immagine di un
giovane, dai capelli
marroni e grandi occhi castani. A quel punto, Steven si
avvicinò al tavolo con
maggiore interesse: come tutti gli altri, aveva riconosciuto il
giovane, in
quanto si trattava di uno dei membri più giovani
dell’Ordine dei Guardiani,
nonché uno dei più abili.
- Daniel
Kirkland, venticinque anni, Alchimista e
assegnato alla squadra Pollux. È stato grazie a lui che
siamo riusciti a
trovare il primo Cristallo, ovvero il Cristallo della Terra.
All’inizio non ci
avevamo fatto caso, ma poi abbiamo notato che il Signor Kirkland
percepiva come
una sorta di “vibrazione” che lo portava a sentire
il Cristallo. - questa volta
ad interrompere il discorso fu Ava Blackwood, Capitano della squadra
Dionysus.
- Come potrebbe
un ragazzino ad aver trovato uno dei
manufatti più potenti dell’intero mondo magico? -
a quella frase, il Signor
Lightwood sorrise.
- Semplice:
Daniel Kirkland è uno dei discendenti
diretti di Tosca Tassorosso e quindi uno dei pochi in grado di
utilizzare e
percepire il Cristallo. Motivo per il quale la squadra Pollux si sta
occupando
della faccenda. - un altro brusio si levò per la sala,
lasciando di stucco i
vari Capitani. Steven strinse i pugni: aveva avuto il ragazzo come
allievo e
mai si era accorto di queste sue capacità. Improvvisamente,
le porte della sala
si aprirono, rivelando la figura esile di un ragazzo.
- Capo
Lightwood, c’è stato un problema! -
esclamò il
ragazzo entrando come una furia nella stanza. Il Signor Lightwood si
alzò di
scatto, seguito poi dai Capitani. Ava Blackwood, riconosciuto uno dei
suoi
sottoposti.
- Aiden,
calmati. Cos’è successo? - il ragazzo riprese
fiato, per poi iniziare a parlare.
- La squadra
Pollux è stata sterminata. - a quella
frase, un silenzio glaciale calò nella stanza. Steven, che
come gli altri si
era irrigidito, prese parola.
- Chi
è stato? C’è qualcuno di sopravvissuto?
- alla
domanda del Capitano, il ragazzo scosse la testa.
- Non sappiamo
chi sia stato, sappiamo solo che sanno
viaggiare nel tempo e che gli hanno teso un’imboscata.
Tuttavia… - il ragazzo
fermò la frase e il Signor Lightwood si irritò.
- Parla,
ragazzo! -
- Daniel
Kirkland è l’unico che è riuscito a
fuggire e
ora si trova in Infermeria. Prima di svenire ha detto che il suo
Capitano gli
ha dato la possibilità di scappare.
Quand’è arrivato aveva indosso uno strano
bracciale. -
- Di che
bracciale stai parlando? - lo interruppe
Madison guardandolo accigliata. Aiden deglutì, per poi
continuare.
- Un bracciale
molto strano con una pietra gialla al
centro. Abbiamo cercato di tirarglielo via ma non
c’è stato verso. - ancora una
volta il silenziò calò sulla stanza. Il Signor
Lightwood sospirò e, guardando
negli occhi i Capitani, parlò.
- Tornate ai
vostri lavori e non dite a nessuno di
quello che è successo, la faccenda deve rimanere solamente
tra di noi: il
Cristallo di Tosca Tassorosso è stato trovato. - i vari
Capitani annuirono e,
chi di fretta e chi con più calma, se ne andarono. Steven fu
uno degli ultimi
ad andarsene ma, prima di uscire, notò il Guardiano che
aveva comunicato loro l’infausta
notizia parlare con il Signor Lightwood mentre, tremando come una
foglia, gli
porgeva una busta.
-
L’aveva addosso il Guardiano Kirkland, prima di perdere
i sensi ha detto di consegnarla al Guardiano McKinnon
urgentemente… - mormorò
il ragazzo e, sentendo il suo nome, Steven si bloccò,
voltandosi verso i due.
- Cosa
c’entro io in questa faccenda? – domandò
quasi
scontroso: non aveva la minima voglia di immischiarsi in una missione
che già
si prospettava pericolosa. Tuttavia, di fronte allo sguardo autoritario
del
Capo Guardiano, decise di aprire la dannata busta, trattenendosi dallo
sbuffare. Ne lesse il contenuto, aspettandosi un misero resoconto della
missione, quando le ultime righe di quella missiva, - scritte
frettolosamente e
macchiate dal sangue, - attirarono la sua attenzione, facendolo
sbiancare
immediatamente.
- Qualcosa di
preoccupante, suppongo. – disse il
Signor Lightwood e Steven annuì. Lentamente, richiuse la
lettera, per poi
rivolgere lo sguardo verso il suo superiore.
- Abbiamo
bisogno di Lucifer Novak. -
Corridoio
degli Uffici, Secondo Piano, Dipartimento Olympus, Ordine dei Guardiani
-Papà,
non fa bene arrabbiarsi così tanto, dovresti
calmarti…-
- Io sono calmo!
- davanti al tono furioso del padre,
Amelia si zittì. Aveva saputo quello che era successo nella
Sala Principale dopo
l’uscita dei Capitani, ma mai si sarebbe aspettata una roba
del genere.
- Siamo sicuri
che c’entri qualcosa? Cosa diceva la
missiva? – domandò la bionda, cercando in tutti i
modi di calmare suo padre. Mentalmente,
si maledisse per aver detto ad Amber, sua sorella più
grande, di partire per la
sua missione. “Tanto sei capace di gestire le
sfuriate di papà”. No,
cara sorella, non lo era per niente.
- La lettera
è stata scritta da Elisabeth, che probabilmente
l’ha consegnata a Daniel prima di trasportarsi qui. Diceva: “pietra
di Tassorosso
trovata, mancano le altre tre. Qualcun altro le sta cercando, chiedere
aiuto a
Lucifer Novak. Cercate nel suo passato” –
rispose suo padre continuando a
camminare, mentre Amelia accelerava il passo per stargli dietro.
Finalmente,
dopo qualche minuto di camminata e qualche insulto, padre e figlia
raggiunsero
l’ala della Sede destinata agli uffici dei Capitani. I due si
fermarono davanti
ad una porta di legno laccato nero: sopra la porta, una targhetta
dorata con su
scritto L. Novak – Capitano della Squadra Apollo.
Amelia si girò verso
il padre, con espressione seria.
- Come
farà ad aiutarci se non ricorda nulla del suo
passato? – domandò ancora la ragazza e Steven
bussò alla porta.
- Non lo so.
Suppongo che stiamo per scoprirlo. –
Ordine
di Merlino, Località sconosciuta
Il
leggero ticchettio delle sue scarpe rimbombava lungo il corridoio
mentre lei, a
passo svelto, si dirigeva verso l’Ufficio del Maestro
dell’Ordine di Merlino. Lisciandosi
delle pieghe immaginarie del suo maglione viola, Eris
velocizzò il passo,
sorridendo tra sé e sé per essere stata chiamata.
Sapeva già il motivo per il
quale il suo Maestro la stava convocando in quel preciso momento e non
poteva
impedire all’euforia di investirla in pieno. Tuttavia,
arrivata nei pressi dell’ufficio,
il suo entusiasmo si spense velocemente, alla vista di un altro ragazzo
appoggiato alla parete con la schiena. Questi la notò e,
prima che la strega
potesse dire qualsiasi cosa, lui iniziò a parlare.
-Tranquilla
Eris, non sono qui per rubarti il posto. Anzi,
ero venuto per farti le mie congratulazioni per aver ottenuto il ruolo
da
Vice-Capo. – fece lui. La corvina rimase qualche secondo
ferma ad osservarlo ma
poi, sorridendo, andò ad abbracciarlo.
- Mi dispiace
che tu non sia stato scelto. – replicò ma
il biondo le lanciò un’occhiata torva.
- Non
è vero, speravi fossi la sola e unica prescelta,
non mentirmi. – il ragazzo iniziò a ridere, ma si
fermò non appena le porte
dell’ufficio del Maestro si aprirono, un chiaro invito per la
ragazza ad entrare.
- In bocca al
lupo. – le disse ed Eris gli tirò un
colpetto sulla spalla.
- Ci vediamo
dopo. Ah, Eduard: ricorda che io sono la
migliore. – replicò e, senza neanche guardarlo,
entrò nell’ufficio.
Secondo
Piano, Dipartimento Olympus, Ordine dei Guardiani
Qualche istante
dopo aver
bussato, la porta si aprì, rivelando uno studio abbastanza
piccolo, con alcune
librerie contro la parete e la scrivania al centro, piena di pergamene
e fogli
vari. L’unica fonte di luce era data dall’enorme
finestra che si trovava sulla
parete di destra e dove, in quel momento, si trovava la figura snella
di
Lucifer Novak. Il ragazzo si poteva definire di bell’aspetto,
capace di
attirare su di sé molti sguardi, sia da parte di donne che
da parte di uomini.
I suoi capelli marroni, lunghi fino alle spalle, i grandi occhi neri e
la pelle
bianca come la luna lo rendevano desiderabile sotto ogni punto di vista.
- Signor
McKinnon, Signorina McKinnon, a cosa devo la
vostra visita? - Amelia sobbalzò, in quanto il ragazzo non
si era nemmeno
girato per riconoscere le persone appena entrare.
- Lo sapresti,
se ti fossi degnato di presentarti alla
riunione. - disse Steven entrando. A quel punto, Lucifer si
girò verso di loro,
riservando ai due uno sguardo serio.
-L’Ordine
non riesce a stare dieci minuti senza di me?
Di sicuro se siete venuti fin… - Lucifer non finì
la frase. Si ammutolì improvvisamente
e, dopo qualche secondo, si voltò verso i due Capitani.
- Non
può essere… Dimmi che è uno scherzo.
– disse semplicemente
e Steven realizzò che doveva aver letto i loro pensieri. A
rispondere ai dubbi
del ragazzo fu Amelia.
- Purtroppo, no.
Elisabeth e la sua squadra sono stati
uccisi durante la missione. L’unico sopravvissuto
è Daniel Kirkland, che
attualmente si trova in Infermeria. Oltre alla gemma, incastonata in un
bracciale, aveva con sé una lettera che faceva il tuo nome.
Hai qualche vaga
idea del perché? – provò il Guardiano,
ma Lucifer scosse la testa.
- L’ho
detto, non ricordo niente della mia vita
passata, non so come io possa esservi utile in questo contesto.
– Lucifer si
appoggiò alla sua scrivania, passandosi una mano tra i folti
capelli neri.
- A questo ci
penseremo strada facendo. Il Signor Lightwood
ha comunque scelto te per guidare la nuova Squadra Pollux, la tua
attuale verrà
affidata al tuo Vice. Dobbiamo organizzarci, chi ha ucciso Elisabeth
è molto
pericoloso. Cosa ne dici? – chiese Steven. Lucifer aveva lo
sguardo pensieroso
ma, dopo qualche istante, alzò lo sguardo serio verso i due.
-Facciamola
pagare a quei figli di puttana.-
ANGOLO AUTRICE
Buonasera gente.
Devo dire di essere leggermente in
ansia per questa cosa. Innanzitutto, benvenuti ai nuovi lettori di
questa
storia e bentornati a quelli che già erano qui. Come penso
abbiate capito,
nuovo prologo, storia leggermente modificata, due fazioni, un unico
obiettivo.
Spero questa volta di riuscire a portare a termine il progetto, sono
molto
affezionata all’idea e difficilmente la
abbandonerò.
Prima di
cominciare, voglio darvi alcune info riguardo
alla cornice della storia: come penso abbiate capito, ci sono maghi e
streghe
che, nel corso dei secoli, hanno sviluppato un incredibile dono, ovvero
viaggiare nel tempo. Con il passare del tempo, alcuni di essi si sono
uniti in
gruppi, mentre altri, come i Pirati del Tempo, navigano per
l’Oceano del Tempo
alla ricerca di tesori da depredare.
Il
più importante gruppo di viaggiatori è
l’Ordine dei
Guardiani, fondato nel 1213 da Alexander Campbell. Da quel momento, i
viaggiatori, chiamati Guardiani, hanno il compito di controllare e
proteggere
la linea del tempo da eventuali attacchi oppure di recuperare manufatti
ritenuti troppo pericolosi per essere lasciati incustoditi. Tuttavia,
nel tempo
è nata un’altra grande organizzazione,
l’Ordine di Merlino: essi sono maghi e streghe
che si occupano di recuperare manufatti prima dei Guardiani, in modo da
poterli
vendere nei vari porti dell’Oceano del Tempo.
La situazione
cambia quando, ad un certo punto,
vengono ritrovati degli indizi per i Cristalli Elementali, gemme che
appartenevano
ai quattro Fondatori, dotate di un potere immenso. A questo punto
scatta il
conto alla rovescia: chi riuscirà a trovarle per primo?
SEDE
DELL’ORDINE DEI GUARDIANI
Si
trova in un edificio vittoriano nel centro di Londra, nascosto sia agli
occhi
dei Babbani che a quelli dei Maghi. I Guardiani iniziano a sviluppare i
primi
segni di trasporto già da bambini, prima con piccole visioni
e talvolta anche
con dei piccoli Trasporti. Una volta che vengono reclutati, iniziano
l’addestramento,
che dura due anni: in esso imparano come trasportarsi e si
specializzano nelle
varie discipline. Il reclutamento avviene compiuti i 17 anni, ma
possono
esserci dei casi eccezionali di reclutamenti avvenuti più in
là con l’età, ma
mai oltre i 25 anni;
L’Ordine
possiede quattordici squadre, dedicate agli
antichi dei della Grecia: Zeus, Poseidon, Hades, Dedalus, Castor,
Pollux,
Apollo, Artemis, Athena, Ares, Dionysus, Aephestus, Hermes e Hera.
Ogni Guardiano
non ha un abbigliamento preciso, unica
cosa che deve indossare sono delle spille, nello specifico delle
lettere che rappresentano
la squadra (per es. P blu per la Squadra Poseidon, H nera per la
Squadra Hades…).
I Capitani hanno la spilla contornata da una corona di alloro.
SEDE
DELL’ORDINE DI MERLINO
La
loro sede si trova all’interno del British Museum e si entra
attraverso uno
specchio che è presente al secondo piano del Museo.
È pressoché simile all’Ordine
dei Guardiani, in quanto fondato nel 1467 da un ex-Guardiano, dopo aver
abbandonato l’Ordine a causa di alcuni dissapori.
Non ha delle
vere e proprie squadre, al momento della
missione vengono convocati i membri che vengono ritenuti più
adatti
Non hanno un
abbigliamento preciso, fatta eccezione
per le maschere nere che indossano durante le missioni per non farsi
riconoscere.
DATI COMUNI
Sia Guardiani
che Merliniani, una volta reclutati sono
costretti a “eliminare” la loro esistenza, come se
non fossero mai esistiti nel
periodo in cui sono nati. Ciò permette loro di poter
viaggiare senza intoppi. Per
questo i due Ordini possiedono dei dormitori per i propri membri.
STRUTTURA ORDINE
DEI GUARDIANI
DIPARTIMENTO OLYMPUS
|
DIPARTIMENTO PARNASSUS
(Guardiani)
|
DIPARTIMENTO IDA
(Capitani
|
Seminterrato: studio medico legale,
Archivio
|
Sala Comune
|
Sala Comune
|
Piano Terra: Hall, Sala Principale,
Area Ristoro, Giardino
|
Cucina Comune
|
Cucina Comune
|
Primo piano: Infermeria, Studio
medico, Erboristeria
|
Dormitorio Demeter
|
Dormitorio Rea
|
Secondo Piano: Uffici Capitani,
Sale delle Squadre
|
Dormitorio Zephyr
|
Dormitorio Chronus
|
Terzo Piano: Aule per le Reclute,
Biblioteca, Sala Manufatti Magici
|
|
|
Quarto Piano: Palestra, Sala
d’Addestramento
|
|
|
Quinto Piano: Serra, Area Relax
|
|
|
La sede
dell’Ordine di Merlino è pressoché
identica,
tranne per l’assenza delle sale delle squadre e dei dormitori
dei Capitani
Dopo questa introduzione, ecco le
regole per poter partecipare:
-Potete inviarmi
due tipi di personaggi: o membri dei
Guardiani oppure membri dell’Ordine di Merlino. Dentro queste
categorie, si
possono suddividere due tipi di personaggi: gli Oc possono o provenire
da
epoche passate, oppure appartenere all’epoca della storia,
ovvero il 2037; nel
caso scegliate la prima categoria, sappiate che i maghi e le streghe
vivono nel
2037 ma possono avere atteggiamenti e/o il linguaggio della loro epoca;
-Come avrete
notato, si parla dei discendenti dei
Fondatori. I vostri Oc possono far parte anche di questo gruppo, non ne
accetterò solo uno per discendenza ma non devono essere
tutti discendenti.
Diciamo che ne accetto due o tre al massimo;
-Accetto
Metamorfomagus, Veela, Legilimens e
Licantropi, anche qui valgono le stesse regole del punto due;
-Questa volta ho
deciso di mettere dei paletti per
quanto riguarda i ruoli e per quanto riguarda il numero di Oc. Ho
deciso che,
contando i miei e tolti i personaggi secondari, gli Oc in totale
saranno 16, la
metà della prima versione. Questi sono i ruoli, disponibili
per entrambe le
squadre:
©
Legilimens
e Occlumante (occupato per i Guardiani)
©
Pozionista
e Alchimista (occupato per i Guardiani e i Merliniani)
©
Esperto
sul campo e Responsabile delle Missioni;
©
Medimago
e Medico Legale;
©
Erborista
ed Esperto in Magia Antica;
©
Informatico
ed Esperto in Tecnologie Magiche e Babbane;
©
Spia
e Operatore sul campo;
©
Storico,
Diplomatico e Ricercatore.
-Sono liberi il
posto da Vice-Capitano per la squadra
Pollux e il ruolo di Capo per la squadra dell’Ordine;
-Non accetto
Mary Sue/Gary Sue, personaggi perfetti e
senza difetti (ho fallo la rima XD) o schede scarne e superficiali;
-Nel punto della
scuola, tengo conto di Hogwarts,
BeauxBautons, Durmstrang e Ilvermorny. Per la casa invece vi chiedo
solo per
Hogwarts, visto che le altre sono sconosciute;
-Non
terrò conto della saga principale, quindi non
apparirà nessuno dell’universo Canon,
però potete fare i vostri Oc appartenenti
alle sacre 28;
-Le schede
andranno inviate entro e non oltre le 24.00
del 12 dicembre per messaggio con scritto “Nome Oc
– Rise of the Guardians”. Sto
dando così tanto tempo perché ho due esami da
dare; quindi, riesco a gestire i
miei tempi.;
-Essendo
un’interattiva, vi farò delle domande, quindi
non sparite! Chi non recensisce o non sarà
presente per due capitoli di fila
vedrà il proprio Oc eliminato dalla storia, a meno che non
abbia un valido
motivo. Inoltre, vi chiedo di essere molto precisi con le
date. La storia è
ampia, potete sbizzarrirvi quanto volete.
-potete inviare
un massimo
di tre oc a testa, purché siano di sesso e Fazione
differente.
Qui vi lascio la
scheda da compilare, uguale per i due
gruppi:
Nome:
Soprannome:
Cognome:
Età
(dai 19 in su):
Origine di
sangue:
Aspetto fisico e
segni particolari (eventuali tic
nervosi, vizi che ha…):
Prestavolto:
Carattere
(dettagliato, non una lista di aggettivi):
Nazionalità:
Ex-scuola ed
eventuale casa:
Storia personale
(anche qui, vi chiedo di essere
precisi con le date, non date un quadro generico del periodo):
Data di
reclutamento e data di arrivo (ricordate che
la storia si sviluppa nel 2037. Se personaggio X viene reclutato a 17
anni nel
1918 e nel 2037 ha 27 anni, vuol dire che è arrivato nel
2027):
In caso arrivi
dal passato, come si trova nel presente:
Abilità
particolari:
Paure e
debolezze:
Hobby/Passioni:
Ama/Odia:
Bacchetta:
Patronus:
Molliccio:
Amortentia:
Ruolo
all’interno del rispettivo gruppo:
Com’è
entrato nel Gruppo? Cosa ne pensa?
In che rapporti
è con gli Oc presentati? (se fa parte
dei Guardiani solo con Lucifer e Daniel, se è un Merliniano
con Eris):
Orientamento
sessuale:
Relazione
sentimentale (è single? È in una relazione? Qual
è il suo tipo ideale?)
Altro:
Frase che lo
rappresenta e colore preferito:
Canzone che lo
rappresenta:
E qua ecco gli
Oc presentati!
ORDINE
DEI GUARDIANI
DANIEL
KIRKLAND, 25 anni
Anglo-francese
| Hogwarts, Tassorosso | Nato Babbano | omosessuale
Francia,
1832
Pozionista
e Alchimista
Sunrise
–
Our Last Night
Non
sei sbagliato. Sei per pochi, è diverso.
Daniel
è un ragazzo dall’animo buono e gentile. Non si
arrabbia quasi mai e ama far
sorridere e ridere la gente. Con le persone a cui tiene è
molto protettivo, è
molto loquace ma anche molto maldestro. E’ anche molto timido
e si imbarazza
facilmente. Sa disegnare, odia il tè e ama tantissimo i
dolci. E’ uno dei
discendenti di Tosca Tassorosso.
LUCIFER
NOVAK, 28 ANNI
Anglo-russo
| Hogwarts, Corvonero | Mezzosangue | bisessuale
Dublino,
Irlanda, 1873
Capitano
della Squadra Pollux
Fallen
Angel
– Three Days Grace
Il
silenzio è qualcosa che suona, per chi ascolta avidamente.
Lucifer
è un ragazzo burbero, scontroso e molto solitario. Dotato di
straordinaria
bellezza, è molto affascinante e attira subito
l’attenzione. Alla compagnia
preferisce stare da solo, a leggere o a suonare il pianoforte, sua
passione da
quando è bambino. Tuttavia, è un ottimo capo, sa
sempre cosa fare in ogni
situazione ed è dotato di grande intelletto e astuzia.
ORDINE
DI MERLINO
ERIS
WINCHESTER, 22 ANNI
Americana
| Ilvermorny | Purosangue | eterosessuale
New
Orleans, 1923
Pozionista,
Vice-Capo della Squadra Phobos
Dangerous
Woman –
Ariana Grande
E’
meglio essere temuti che amati.
Eris
è una ragazza scontrosa, dalla lingua tagliente e sempre
pronta a fare
battutine sarcastiche. Non ha paura di niente, odia che le si dica cosa
fare e
odia eseguire gli ordini. Chi la conosce bene, però, sa che
è una persona
riflessiva, carismatica, che si è solo costruita una corazza
attorno per non
mostrare le due debolezze. Ama il teatro babbano, soprattutto il teatro
europeo
dei Seicento.
PERSONAGGI
SECONDARI
STEVEN
MCKINNON, 53 ANNI (SECONDARIO)
Capitano
della Squadra Castor, Responsabile della Squadra Pollux
E’
un uomo che si irrita facilmente e che detesta prendere ordini.
Tuttavia,
nonostante il carattere scontroso, è un uomo che sa farsi
rispettare, attento
ai suoi sottoposti e un gran lavoratore. Mago potente, è
molto abile negli
Incantesimi e non ha paura di niente.
AMELIA
MCKINNON, 24 ANNI
Capitano
della Squadra Artemis e Vice-Responsabile della Squadra Pollux
Amelia
è una ragazza solare, allegra ed energica. E’
molto responsabile e cerca sempre
di rimanere seria sul lavoro e di non combinare guai.
Tiene molto al suo lavoro e ai suoi
sottoposti. E’ il Capitano più giovane
dell’Ordine di Merlino.
EDUARD
VON DORN, 25 ANNI
Spia
ed Operatore sul campo, Ordine di Merlino
Eduard
può risultare un ragazzo estroverso, simpatico e burlone, ma
possiede una vena
sanguinaria che lo rende un pericolo. Abile nel nascondersi, si
mimetizza
perfettamente tra la gente, passando inosservato anche quando
impossibile.
Spero che il
prologo vi sia piaciuto! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** CAPITOLO 0.2 ***
CAPITOLO
0.2
25 Febbraio,
Giardino Interno, Sede dell’Ordine di Merlino
Eris
stava seduta contro la grande fontana che ornava il Giardino Interno
della
sede, intenta a leggere un libro con grande interesse. Erano passati
due giorni
da quando il Maestro l’aveva chiamata nel suo ufficio,
eleggendola
Vice-Capitano del gruppo che si sarebbe occupato della questione delle
gemme.
Certo, il non essere riuscita ad ottenere il ruolo di Capitano le aveva
dato
non poco fastidio, ma d’altronde comprendeva perfettamente le
ragioni del suo
superiore: era ancora troppo giovane e inesperta per poter ricoprire un
incarico di tale importanza. Ormai distratta dalla sua lettura,
appoggiò la
testa al granito della fontana, volgendo lo sguardo alla statua che vi
si
trovava al centro: la donna di pietra, raffigurante la Temperanza,
versava
l’acqua da una coppa all’altra mentre osservava il
cielo. Eris rimase a
fissarla, non accorgendosi della persona che si era seduta accanto a
lei.
-Come mai qui a
bighellonare? Non dovresti essere nel
tuo laboratorio a lavorare con le provette e altre cose? –
alla presa in giro
di Eduard, Eris volse lo sguardo verso il biondo.
- Ho il giorno
libero oggi. Il Maestro sta ancora
cercando dei membri validi per la missione, quindi non so
effettivamente chi
tirerà fuori. – rispose la corvina, chiudendo il
libro e appoggiandolo sulle
ginocchia.
- Hai qualche
idea? – le domandò lui ma la Pozionista
scosse la testa.
- Ancora no,
però ho qualche sensazione riguardo ad
alcune persone. Sinceramente, spero tanto di sbagliarmi. – il
tono disgustato
che usò fece scoppiare a ridere Eduard, che ricevette uno
sguardo stizzito.
- Stai
tranquilla, conosci il Maestro: solo membri
validi. -
28
Febbraio, Infermeria, Sede dei Guardiani
L’Infermeria
della sede era diversa da tutte le altre sezioni: l’intera
area era
caratterizzata da alte pareti bianche, illuminate dai raggi del sole
che
passavano attraverso le grandi vetrate, quattro per parete. In fila
indiana,
sia a destra che a sinistra, si trovavano otto lettini, sistemati con
delle trapunte
bianche, che richiamavano l’ambiente.
Quel pomeriggio,
Lucifer trovò l’intera Infermeria
vuota, fatta eccezione per un lettino: trovato l’oggetto del
suo interesse, si
diresse verso il fondo della parete di sinistra, dove si trovava
proprio Daniel
Kirkland. Accanto a lui, Steven cercava di fargli alcune domande ma
senza
ottenere risposta, in quanto il ragazzo era occupato ad osservare il
vuoto. Sentendolo
avvicinarsi il giovane
si voltò verso di lui e, riconoscendolo, gli
regalò un sorriso smagliante.
-Luke, che bello
vederti!- a quella reazione, il più
grande sorrise: Daniel aveva la testa fasciata e dei punti sulla
guancia
sinistra, dove sapeva sarebbe rimasta la cicatrice; persino il polso
destro era
fasciato ma, nonostante tutto, non sembrava essere messo
così male.
-Ciao Dan. Come
stai?- gli chiese il moro sedendosi
accanto a lui.
-Io bene, stavo
chiacchierando con Stev!- nel sentirsi
nominare con quello strano nomignolo, Steven alzò gli occhi
al cielo.
-Innanzitutto,
io sarei il tuo Responsabile e,
secondo, non agitarti così tanto che rischi di farti male
un’altra volta.-
Daniel si voltò esasperato verso di Lucifer, che trattenne
una risata.
-Vedi con cosa
ho a che fare? Io glielo dico che è
troppo serio: dovrebbe ridere di più!- di fronte al suo
amico, Lucifer scosse
la testa divertito, per poi assumere un’espressione seria.
-Io prima
intendevo come stai sul serio.- Daniel
sospirò poi, vedendo di non poter più rimandare
l’inevitabile, cominciò a
parlare.
-Sto uno schifo.
Avrei dovuto morire lì insieme agli
altri e non scappare come un codardo.-
-No, invece.
Elisabeth ti ha dato una possibilità per
metterti in salvo e per riuscire a completare la missione. Ci sono
alcune
situazioni in cui si muore da eroi e altre in cui è
più saggio battere la
ritirata. Non considerarti mai un codardo e non vergognartene. Sei
l’unico
sopravvissuto? Allora farai in modo che non saranno morti invano.- per
l’intero
discorso di Steven, sia Daniel che Lucifer lo avevano osservato
stupiti, il
primo con uno sguardo carico di ammirazione, mentre il secondo lo
guardava come
per chiedersi dove avesse tirato fuori tutta quella saggezza
improvvisa. Il
ragazzo più grande mise una mano sulla testa di Daniel, come
ad accarezzarlo,
attirando l’attenzione del più piccolo su di
sé.
-So che potrebbe
darti fastidio, ma ci servirebbe
sapere esattamente cos’è successo durante la
missione e tutto quello che
riguarda il bracciale che al momento stai indossando.- Daniel
portò lo sguardo
al bracciale che indossava e che non erano riusciti a togliergli dal
polso. La
grossa pietra gialla sembrava ispirargli fiducia.
-Ci siamo
ritrovati nel 1932, a Berlino. Non sapevamo
come avesse fatto quella pietra a finire lì, ma io ero
sicuro fosse l’epoca
giusta. Si trovava in un negozio di antiquariato e la sua proprietaria,
una
Maganò, ce lo ha affidato senza problemi, quando
all’improvviso sono apparsi
questi due ragazzi. Erano un maschio e una femmina, lui aveva i capelli
biondi
e gli occhi verdi, mentre lei i capelli neri e gli occhi azzurri come
il
ghiaccio. Hanno ucciso subito Mathias e Michelle e quindi abbiamo
ingaggiato
uno scontro. Alla fine, Elisabeth è riuscita ad uccidere lui
e mi ha lanciato
il bracciale. Mi ha detto di scappare e di ritornare qui, che il
bracciale
sarebbe stato più al sicuro. Mi sono smaterializzato* ma,
prima di sparire del
tutto, ho visto quella ragazza che uccideva Elisabeth…- il
ragazzo aveva
abbassato il tono ma i due più grandi erano riusciti a
sentirlo.
-Non temere,
faremo pentire quei bastardi di essersi
messi contro i Guardiani.- disse Steven e Lucifer concordò
con lui.
-Ti lasciamo
riposare, dovrai essere in forze per il
primo incontro della squadra.- i due uomini si alzarono e si diressero
verso
l’uscita, quando Daniel li fermò.
-Aspettate, mi
sono appena ricordato una cosa.- i due
si voltarono verso di lui e quest ultimo, non appena ebbe
l’attenzione su di
sé, continuò a parlare.
-La signora del
negozio ci ha detto che anche le altre
tre pietre sono state utilizzate per dei bracciali. Inoltre, ha detto
che oltre
a me ci sono altri discendenti e che alcuni si trovano nei Guardiani.-
Steven e
Lucifer parvero sorpresi dall’affermazione del giovane. Lo
ringraziarono per
l’informazione appena ottenuta e, finalmente, abbandonarono
l’Infermeria.
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Con questo secondo prologo ho deciso di
tenervi compagnia fino alla scadenza. Ho deciso di tenere invariato il
pezzo
dei Guardiani, mentre ho completamente riscritto quello dei Merliniani.
Per
qualunque domanda sono disponibilissima, non abbiate paura! Ricordo che
ci sono
ancora dei posti liberi per i Merliniani! Inoltre, ho una piccola
comunicazione
di servizio, che di sicuro ad alcuni di voi farà piacere:
Si aggiungono un
posto a testa per Ordine,
ovvero la Spia. Quindi, in ogni gruppo ci saranno due spie e gli oc
passano da otto
a nove a testa.
Ci vediamo alla
selezione! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** SELEZIONE OC ***
SELEZIONE
OC
Ed
eccoci qua gente! Mamma mia, in questo momento ho le mani sudate
dall’ansia che
mi sta uccidendo. Non ve lo aspettavate con un giorno
d’anticipo, eh? Seconda
selezione ma, questa volta, leggermente diversa: ho deciso di regalarvi
anche
dei piccoli paragrafi per ogni personaggio selezionato, in modo da
darvi una
prima idea dei vari personaggi. Vi chiederei di leggere prima questi,
perché
sono messi in ordine come la selezione. E anche perché la
sorpresa dei
personaggi deve essere anche la vostra.
Mi avete inviato
tantissimi personaggi, alcuni nuovi e
altri vecchi, ma rinnovati. Per quelli vecchi vi ringrazio per aver
deciso
nuovamente di unirvi con me in questo viaggio, mentre ringrazio quelli
nuovi di
avermi dato fiducia. Questa volta ho dovuto stringere di molto la lista
dei
personaggi, quindi tanti sono rimasti esclusi. Contando i miei siamo ad
un
totale di 18 personaggi e 4 secondari (il quarto lo scoprirete
leggendo). Spero
questa volta di aver scelto bene. Premetto che gli Oc, tolti i due Capi
e i due
Vice, sono messi in ordine di età; quindi, non per
importanza o per l’ordine in
cui mi sono arrivate le schede. Noterete anche che non tutti hanno
luogo e
data, in quanto si tratta dei personaggi contemporanei alla storia. Ho
cercato
di rispettare il più possibile le vostre indicazioni e mi
dispiace se non sono
riuscita ad accontentare tutti.
Prima di partire
avverto anche che ho leggermente
modificato il linguaggio, adattandolo meglio ad alcuni personaggi,
quindi sarà leggermente
più volgare.
Buona lettura!
A
NEW BEGINNING
Ufficio
di Lucifer Novak, Secondo Piano, Dipartimento Olympus, Ordine dei
Guardiani
Lucifer
osservava
attentamente i fascicoli aperti sul tavolo davanti a lui, sorridendo
leggermente. Finalmente, dopo ore ed ore, aveva ricevuto le schede dei
nuovi
membri della squadra Pollux. Sì, qualcuno era abbastanza
giovane o con poca
esperienza, ma poteva andare. Scelti direttamente dal Capo Guardiano,
secondo
l’anziano quelli erano i Guardiani che più si
adattavano per la missione.
Lucifer guardò l’orologio ma, nonostante
l’ora tarda, decise di procedere
comunque.
Con un cenno
della testa, nove lettere vennero scritte
e sigillate, pronte per essere spedite ai Guardiani scelti. Si prese
ancora qualche
minuto ma, alla fine, Lucifer si decise. Incantò le lettere
e quelle partirono,
volando dritte verso i nuovi eletti…
LUCIFER
NOVAK, 28 ANNI
“Luke”
Anglo-russo
| Hogwarts, Corvonero | bisessuale | Mezzosangue
Dublino,
Irlanda, 1871
Capitano
della Squadra Pollux
Legilimens
ed Occlumante
Il
silenzio è qualcosa che suona, per chi ascolta avidamente.
Fallen
Angel –
Three Days Grace
Lucifer
è un ragazzo burbero, scontroso e molto solitario. Dotato di
straordinaria
bellezza, è molto affascinante e attira subito
l’attenzione. Alla compagnia
preferisce stare da solo, a leggere o a suonare il pianoforte, sua
passione da
quando è bambino. Tuttavia, è un ottimo capo, sa
sempre cosa fare in ogni
situazione ed è dotato di grande intelletto e astuzia. Chi
acquisisce la sua
fiducia sa di trovarsi di fronte ad un ottimo amico e ad una persona
leale e
combattiva. Con i più giovani è apprensivo e si
preoccupa molto, nonostante non
lo dia a vedere. Ragazzo misterioso, difficilmente lascia trapelare
qualcosa di
sé.
Palestra,
Quarto Piano, Dipartimento Olympus
-Forza
con quelle gambe, su! Vi state addestrando per diventare Guardiani, non
ballerini! Jackson, muoviti o ti sguinzaglio contro uno Spinato! - Da
quando si
entrava nei Guardiani, si veniva sottoposti ad un duro allenamento,
diviso tra
una parte teorica e una pratica. La teorica riguardava i vari periodi
storici,
i viaggi nel tempo, come riconoscere i vari manufatti e altre cose di
questo
tipo. Superare la teoria era semplice, ma la vera sfida stava nel
superare la
pratica, soprattutto se a dirigerla era Seth Burton: il ragazzo era il
più
giovane tra gli Addestratori ed era il più temuto tra le
Reclute. Durante le
sue lezioni, nessuno osava fiatare, almeno che non volesse andare
incontro a
morte certa. I suoi allenamenti erano tosti e complessi, basati
sull’astuzia,
sull’agilità, sulla forza e
sull’intelligenza. Tuttavia, nonostante la nomea
che si era costruito, Seth era un ottimo addestratore e tutti passavano
sempre
il suo esame finale, trasformandosi da semplici Reclute a dei veri
Guardiani.
-Per oggi va
bene così, andate pure a cambiarvi. Ci
vediamo domani mattina alla stessa ora, puntuali. -
tra i ragazzi si
levò un coro di arrivederci e, dopo aver salutato, si
diressero velocemente verso
gli spogliatoi. Un gruppo di ragazzine, passando accanto a Seth,
iniziò a
ridacchiare ma il ragazzo fece finta di non averle sentite. Quando
anche
l’ultimo dei suoi studenti fu uscito dalla Palestra,
cominciò a sistemare la
stanza, mettendo via i vari manichini che aveva utilizzato durante la
sua
lezione.
Dopo almeno
dieci minuti, desideroso di potersi fare
una doccia nella sua stanza, si incamminò verso gli
spogliatoi. Tuttavia, come
ad attenderlo, vi era una busta appoggiata sulla sua roba, chiusa con
il
sigillo dei Guardiani. Incuriosito, Seth la prese tra le mani e
l’aprì,
desideroso di capire cosa ci potesse essere scritto. Ma, non appena
lesse il
contenuto della lettera, spalancò gli occhi.
-Brutto figlio
di puttana. –
SETH
DERRICK ABEL BURTON, 28 ANNI
Inglese
nato in India | Hogwarts, Serpeverde | bisessuale | Purosangue
Darjeeling,
India, 1878
Vice-Capitano
della squadra Pollux
Addestratore,
Storico, Diplomatico e Ricercatore
A
volte il nostro bisogno di un segno di comprensione è
così grande che non ci
importa cosa significhi esattamente o quanto dovremmo pagarlo in
seguito.
I
‘m so sorry –
Imagine Dragons
Seth
è una persona schiva, fredda, burbera e poco propensa al
dialogo. Ha un
carattere molto deciso e combattivo e quando ha un obiettivo nessuno
può
distoglierlo dal conseguirlo. È educato e colto, cosa per la
quale veniva
lodato e conosce molte lingue. È un ragazzo che si annoia
facilmente, spesso
porta una discussione sui livelli di un “litigio” e
adora quando qualcuno
riesce a tenergli testa. Odia sottostare agli ordini a meno che non
provengano
dai suoi superiori. Tuttavia, se gli ordini dovessero mettere a rischio
la vita
dei suoi “protetti” Seth si rifiuterebbe di
seguirli. Protettivo quasi fino
all’estremo, protegge i suoi cuccioli come una mamma e chi lo
conosce bene sa
di trovarsi davanti ad una figura di supporto.
Village
Soho, Wardour Street, Soho, Londra
Con gli occhi
chiusi e la
testa appoggiata contro il muro, Abel emise un lungo gemito mentre,
inginocchiato ai suoi piedi un giovane, che non doveva avere
più di venticinque
anni, era intento a baciargli l’interno della coscia. A
giudicare dalle
orecchie a punta e dalle piccole scintille che lo circondavano, doveva
trattarsi di una fata, ma al Guardiano poco importava. Era la sua sera
libera
e, come ogni volta, si ritrovava a girovagare per Soho, alla ricerca di
qualcuno con i suoi stessi desideri e bisogni.
E anche per
tornare a casa.
Scacciò
velocemente quel pensiero dalla testa e decise
di concentrarsi solo sul piacere che stava provando in quel momento, -
o che
doveva provare. Tuttavia, non appena aprì nuovamente gli
occhi gli occhi, vide
una lettera con il sigillo dell’Ordine dei Guardiani che gli
fluttuava davanti
al viso. Nel vederla sospirò, perché sapeva che
avrebbe portato solo guai.
Diede un colpetto sulla spalla dell’altro ragazzo, che
alzò il viso arrossato
verso di lui.
-Qui abbiamo
finito, ti conviene andartene. – disse
semplicemente e quello lo guardò scioccato.
- Ma come? Non
sono nemmeno venuto! – esclamò quello
offeso, ma Abel gli rivolse uno sguardo duro.
- Impari a far
lavorare meglio quella bella bocca che
ti ritrovi. E ora smamma. –
Dopo aver
osservato la fata andarsene, Abel si sistemò
i pantaloni e prese in mano la lettera.
-Ma è
mai possibile che mi debbano disturbare anche
durante la mia serata libera? – si disse tra sé e
sé ma, non appena ebbe letto
il contenuto della lettera, si mise a ridere.
- Questa poi!
– esclamò semplicemente. Con tutta la
calma del mondo prese una sigaretta dalla tasca del suo giubbotto di
pelle e
l’accese, per poi incamminarsi a piedi verso la sede
dell’Ordine dei Guardiani.
Avevano osato disturbarlo, e lui li avrebbe fatti aspettare.
ABEL
IVAN JANSEN, 27 ANNI
“Bel”
Anglo-olandese
| Durmstrang | bisessuale | Purosangue
Londra,
Inghilterra, 1976
Esperto
sul campo e Responsabile delle missioni
Discendente
di Grifondoro
I
dont have an attitude problem. You
have a problem with my attitude and that’s not my problem.
Under
Pressure –
Queen
Abel
è un ragazzo nobile, impavido e leale, il perfetto
cavaliere. Sempre in prima
linea, non ha paura di niente. Si fa benvolere da tutti per il suo
carattere
gentile e generoso, nonostante ami far saltare i nervi alla gente.
Spiritoso e
sempre in vena di scherzare, cerca sempre di far sorridere la gente e,
dove può
risultare invadente, in realtà cerca di risollevare
l’umore alle persone.
Grande amante del Punk Rock, sa suonare la chitarra, sia classica che
elettrica. Tuttavia, quando è di cattivo umore, sa essere
permaloso e poco
collaborativo, facendo sempre da contestatore. È anche molto
vendicativo,
quindi detesta che gli si faccia un torto. Grande amante della torta di
mele. È
una primadonna ed è molto melodrammatico. È un
licantropo.
Area
Relax, Quinto Piano
Non
appena il suo corpo si fu sistemato su uno dei pouf presenti nella
stanza,
Amber emise un lungo sospiro di sollievo misto a pace. Era appena
tornata da
una lunga missione nel vecchio West e in quel momento aveva solo
bisogno di un
po’ di tranquillità. Non si era nemmeno cambiata i
vestiti che aveva usato per
la missione, si era subito fiondata lì. Avrebbe potuto
smaterializzarsi verso
la sua stanza, ma era troppo presa dalla stanchezza per poterlo fare.
Rimase qualche
decina di minuti a sonnecchiare, quando
qualcosa le finì sulle gambe. Aprì di scatto gli
occhi e portò lo sguardo verso
il basso. Aggrottò le sopracciglia nel notare il sigillo
dell’Ordine, ma rimase
ancora di più insospettita non appena riconobbe la
calligrafia di Lucifer
Novak. Conosceva ormai da un po’ di tempo il giovane
Capitano, ma mai si
sarebbe aspettata una lettera da parte sua e i suoi sospetti
aumentarono ancora
di più dopo la lettura della lettera.
-Cosa sta
succedendo? – domandò tra sé e
sé: se
Lucifer si era ritrovato a scrivere a quell’ora della notte,
allora era
successo qualcosa di molto grave.
AMBER
MONTGOMERY, 26 ANNI
“Frosty”
Inglese
di origini egiziane | Istituto delle Streghe di Salem | bisessuale |
Mezzosangue
Londra,
Inghilterra, 1987
Spia
e Operatore sul campo
If
I ever ask you “Do you want me to be completely
honest?” say no, you’ll regret it.
Joan
of Arc –
Little Mix
Una
delle prime cose che salta all’occhio di Amber è
il suo essere particolarmente
fredda e non perde tempo nel cercare di piacere agli altri. Tuttavia,
non è un
completo robot: è una ragazza ospitale, crede molto nelle
sue capacità e non
ama trovarsi in difficoltà. Onesta e schietta, è
anche molto ironica e diventa
frustrata quando la gente la prende sul serio e non capisce il suo
tono. È molto
testarda, difficile che gli altri le facciano cambiare idea.
È una
convintissima femminista, visto il suo passato e difende a spada tratta
le sue
opinioni. Essendo molto razionale, odia la disorganizzazione,
è estremamente
responsabile e cerca sempre di mantenere pieno controllo su tutto.
Tuttavia,
non è in grado di prendere il comando.
Infermeria, Primo Piano
Daniel
si stava terribilmente annoiando, solo nella sua permanenza
nell’Infermeria
dell’Ordine. A quell’ora ormai l’ala del
primo piano era deserta, fatta
eccezione per qualche strega che controllava i pazienti. Pazienti che
si
riassumevano in lui, in quanto unico presente.
-Non potevo
riposare nella mia stanza, al calduccio
nel mio letto? No, lasciamolo da solo in Infermeria, tanto è
così divertente! –
borbottò, per poi sbuffare come una ciminiera. Per
l’ennesima volta quella
sera, si portò una mano alla testa, avvolta in delle garze
per la botta che
aveva subito nella sua precedente missione. Nel ripensare a quello,
emise un
gemito frustrato, per poi osservare il bracciale sul suo polso: la
gemma gialla
risplendeva anche al buio, come se fosse fatta di luce propria.
Sospirando,
cercò di sistemarsi sul letto per dormire, ma si
rialzò non appena sentì
qualcosa sotto la sua testa. Prese in mano quella che aveva tutti gli
aspetti
di essere una lettera e, non appena notò la calligrafia,
riconoscendo subito
chi le aveva spedite, la aprì elettrizzato: finalmente,
avevano deciso.
DANIEL
KIRKLAND, 25 ANNI
“Dani”
Anglo-francese
| Hogwarts, Tassorosso | omosessuale | Nato Babbano
Parigi,
Francia, 1832
Pozionista
e Alchimista
Discendente
di Tassorosso
Non
sei sbagliato. Sei per pochi, è diverso.
Sunrise
– Our Last Night
Daniel
è un ragazzo dall’animo buono e gentile. Non si
arrabbia quasi mai e ama far
sorridere e ridere la gente. Con le persone a cui tiene è
molto protettivo, è
molto loquace ma anche molto maldestro. È anche molto timido
e si imbarazza
facilmente e molto, ma molto ingenuo. Sa disegnare, odia il
tè e ama tantissimo
i dolci. Avvertenze:
nonostante questa
sua grande passione, bisogna assolutamente tenerlo lontano dagli
zuccheri, in
quanto un eccesso potrebbe renderlo molto iperattivo. Segue quasi
sempre il suo
istinto, non è una persona che si preoccupa di ragionare
prima di agire. È un
Metamorfomagus e adora cambiare il suo aspetto, cosa che gli torna
utile
durante le missioni.
Area
Ristoro, Piano terra
Eloise
guardava attentamente la lettera di fronte a lei, quasi come se si
fosse
trattato di qualche oggetto maledetto. Si guardò intorno,
lieta di non trovare
nessuno nella zona, tolte solo le commesse che lavoravano al bancone.
Con un
sospiro, riportò l’attenzione sulla lettera.
Sapeva che se l’avrebbe aperta
sarebbe entrata in qualcosa di importante e, molto probabilmente, anche
altamente pericoloso e questo sospetto le era venuto solamente
guardando la
calligrafia con la quale era scritto il suo nome. Lucifer era quasi
come un
fratello più grande e lui non si era fatto problemi quando,
qualche anno prima,
aveva iniziato a considerarla come una sorellina a cui badare. Per
questo
motivo era ancora abbastanza scettica sull’aprire quella
busta: perché non
parlarle di persona? Cosa c’era di così urgente
che doveva essere comunicato
subito a quell’ora.
La sua
curiosità ebbe la meglio e, alla fine, si
affrettò ad aprire la busta e a leggerla, per poi
raccogliere tutta la sua roba
e correre verso il Secondo Piano, dove sapeva trovarsi la sala della
Squadra Pollux.
Doveva assolutamente capire in che guaio si stava cacciando.
ELOISE
HATHORNE, 22 ANNI
“Ele”
Americana
| Ilvermorny, Tuonoalato | eterosessuale | Mezzosangue
Salem,
1692
Spia
ed Operatore sul campo
Sometimes
the things we want to forget are also the thing
that once made us happy.
Easy
on Me –
Adele
Eloise
è una ragazza espansiva e sorridente, sempre pronta a
rendere partecipi gli
altri. È parecchio testarda e difficilmente si fa dire dagli
altri cosa fare o
cosa pensare. Nonostante il carattere espansivo, fa fatica a fidarsi
delle
persone che non conosce, in quanto guidata dal costante sospetto di
essere
tradita. È molto emotiva, nonostante non lo dia a vedere, e
potrebbe scoppiare
a piangere anche con il nulla. Prima di una missione è
sempre presa da molta
ansia, anche se una volta calmata dà il meglio di
sé. È iper-ordinata e va in
panico se qualcuna delle sue cose non è dove la lascia.
Sincera e diretta,
detesta chi non dice le cose di persona e spesso e volentieri non si
rende
conto che quel che dice magari non è gradito.
Studio
medico, Primo Piano
-Ma
insomma, è mai possibile che debba fare tutto io?
–
Osservando
l’enorme pila di fascicoli sulla scrivania,
Mary sospirò sconsolata, sapendo già come sarebbe
andata a finire la sua
serata. Da quando aveva cominciato a lavorare lì, circa un
anno prima, veniva
sempre vista come una recluta e, nel corso del tempo, questa cosa non
era
cambiata. Sospirando nuovamente, si sedette e prese in mano la prima
cartellina
che le capitò a tiro, decidendo di sbrigarsi se era
intenzionata a finire prima
dell’alba.
Cominciò
a passare ogni fascicolo, scrivendo ogni
tanto sul vecchio pc malandato dello studio, - erano maghi, se con la
tecnologia si erano svegliati in ritardo, chissà quando
avrebbe avuto la
decenza di lavorare su un vero laptop!
Ma fu
nell’esaminare una di quelle cartelle che,
all’improvviso, si ritrovò tra le mani una strana
lettera, chiusa con il
sigillo dorato dei Guardiani. Osservandola incuriosita, la
girò e sgranò gli occhi
nel leggere il suo nome con una calligrafia che riconosceva benissimo,
in
quanto apparteneva al suo Capitano. Guardò la lettera, poi i
fascicoli sulla
scrivania e fece una smorfia: a quelli avrebbe pensato domani.
MARY
NEWBURY, 20 ANNI
“May”
Inglese
| Hogwarts, Corvonero | eterosessuale | Mezzosangue
Londra,
Inghilterra, 1944
Medimago
e Medico legale
Nessuno
ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri
amici.
Wolves
– Selena Gomez & Marshmello
Mary
è una ragazza molto dolce con tutti, con un sorriso sempre
per tutti, tranne
per chi la fa arrabbiare. Ascolta sempre i consigli di chi è
più esperto di
lei, ma a volte decide di fare di testa sua. Sa creare cose dal nulla,
ripara
ogni tipo di cosa ed è una persona molto testarda, che non
molla facilmente. Ha
una grande forza di volontà, è ambiziosa e ama la
sana rivalità. È anche molto
modesta, odia i bugiardi e ha una specie di sesto senso per le bugie.
È una
ragazza che sa molte cose, anche quelle più improbabili,
è sveglia e capisce in
fretta le cose. Odia i litigi e fa sempre da paciere tra due litiganti,
riuscendo sempre a trovare accordi e a far fare pace. Sa dare buoni
consigli e
aiuta sempre le persone che vanno da lei a chiederle aiuto.
Biblioteca,
Terzo Piano
Seduto
ad uno dei grandi tavoli della Biblioteca, impegnato a leggere uno dei
suoi
manuali di Informatica, Jonathan non credeva che, a quell’ora
della notte,
l’Ordine potesse mandargli una lettera. Alternando lo sguardo
dal libro alla
busta, aveva avuto idea di aprirla una volta arrivato in camera, ma la
curiosità lo stava assalendo mentre, dentro di lui, il
timore cresceva sempre
di più. Era diventato un vero Guardiano da poco e quella
lettera lo
terrorizzava: e se lo licenziavano? E se si erano resi conto di aver
sbagliato
a sceglierlo e lo volevano rispedire indietro?
Troppe domande
gli ronzavano in testa, perciò mise da
parte il manuale e prese la busta, aprendola con le mani tremanti. Una
volta
letta, emise un sospiro di sollievo, i timori ormai spariti. Tuttavia,
una
volta realizzato ciò che aveva appena letto, fu solo una la
cosa che gli venne
da dire:
-Oh,
merda. –
JONATHAN
SIMON O’CONNEL, 19 ANNI
“Jack”
Irlandese
| Hogwarts, Corvonero | eterosessuale | Nato Babbano
Hudson,
Texas, 1986
Informatico
ed Esperto in tecnologie magiche e babbane
La
capacità di parlare non fa di te un essere intelligente.
High
Hopes
– Panic! At the disco
Jonathan
è un ragazzo dolce ed affettuoso, dallo sguardo da cucciolo
che incanta e fa
tenerezza a tutti. Parla talmente tanto da mangiarsi le parole e
risultare
irritante, nonostante non lo faccia con cattiveria. È spesso
distratto e
pasticcione e ha la brutta abitudine di camminare con un libro in mano,
andando
poi a sbattere contro qualcuno. È un nerd molto appassionato
e si diverte a
fare battute anche se gli altri non le capiscono, dimenticandosi di
lavorare
con persone di altre epoche. È incredibilmente intelligente
e possiede un
quoziente intellettivo elevatissimo e predilige l’aspetto
logico e matematico.
Uno dei suoi pregi migliori è quello di voler continuare a
migliorarsi.
Ingenuo, crede sempre che le persone meritino una seconda
possibilità.
Erboristeria,
Primo Piano
Georgiana
correva avanti e indietro per lo studio, alla ricerca di qualche
fialetta che,
era sicura, aver appoggiato da qualche parte. L’unico
problema era che non si
ricordava dove l’avesse lasciata.
-Per tutte le
coccinelle, mi servirebbe proprio una
ricordella! – esclamò ad un certo punto mentre,
dispiaciuta, si guardava
intorno non sapendo proprio dove andare a cercare. Ad un certo punto,
un’illuminazione le attraversò la mente e,
squittendo felice, si diresse
saltellando verso l’armadietto sul fondo della stanza. Non
appena aprì lo
sportello, però, la sua attenzione si rivolse tutta verso
una lettera che,
bella come il sole, stava lì ad osservarla.
- Questo
è buffo. – disse Georgiana, prendendo il pezzo
di carta tra le mani come se fosse fatto di cristallo. Sapeva che non
poteva
trovarsi lì, perché solo lei aveva la chiave di
quell’armadietto. Aprì la busta
con cautela e saltò dalla gioia non appena venne a
conoscenza del contenuto.
- Finalmente!
–
GEORGIANA
ANDREAA FERNANDEZ CARRIEDO, 19 ANNI
“Ande”
Italo-spagnola
| BeauxBatons | eterosessuale | Mezzosangue
Firenze,
Italia, 1480
Erborista
ed Esperta in Magia Antica
Discendente di Tassorosso
Dreaming
is like having an acid trip without getting
high.
Renaissance
–
Paolo Buonvino & Skin
Georgiana
è una ragazza fuori dal comune: simpatica, gentile e solare,
è sempre pronta a
scherzare e a divertirsi. Adora
aiutare
la gente e mette sempre davanti gli altri. Carismatica e vivace,
è molto
energica e difficilmente sta ferma, causando di solito qualche guaio.
È una
gran sognatrice e spesso si ritrova in un mondo tutto suo. Allieva del
grande
Leonardo Da Vinci, ama l’arte e la pittura e grazie a lui ha
imparato il valore
delle erbe. Inoltre, ha un grande bagaglio culturale, avendo vissuto
alla corte
di Lorenzo il Magnifico. È molto materna e apprensiva e ha
sempre un consiglio
per ogni cosa. È molto testarda e non si fa mai mettere i
piedi in testa. È una
gran chiacchierona, quindi la gente cerca di starle alla larga durante
i suoi
monologhi. È una Metamorfomagus.
Stanza
Vaughan&Brown, Dormitori, Ordine di Merlino
Impegnato
ad apparecchiare la tavola, nonostante l’ora di cena fosse
passata da un pezzo,
Avery controllò ancora una volta che ogni cosa fosse al suo
posto, dalle posate
sul tavolo fino al cibo che, con un incantesimo, si stava preparando da
solo.
Sorridendo soddisfatto del suo operato, si avvicinò verso
l’anticamera della
sua stanza, - che per grandezza poteva sembrare un bilocale, - con il
solo
intento di richiamare l’altra coinquilina.
-Caramel,
scendi. È pronta la cena. – disse, cercando
di non risultare troppo autoritario. L’ultima cosa che voleva
era che quella
ragazzina si rinchiudesse in camera sua. O che utilizzasse la
Legilimanzia
contro di lui, e quello di sicuro era da evitare. Gli avevano ormai
affidato
quella bambina da otto anni, da quando l’aveva trovata e da
allora era rimasta
con lui. Certo, gli alti e bassi erano presenti tutti i giorni, ma
tutto
sommato vivevano bene.
Mentre si
dirigeva verso la cucina, sentì qualcuno
bussare alla porta e si fermò improvvisamente. Diede
un’occhiata veloce
all’orologio sulla parete e si stranì: chi mai lo
avrebbe disturbato a
quell’ora?
Corse subito
alla porta ma, una volta aperto, vide
solamente una busta viola che volava davanti al suo naso, chiusa con lo
stemma
dell’Ordine di Merlino.
-Che
cos’è? – domandò una voce
alle sue spalle ed Avery
si voltò per vedere Caramel che lo osservava, ma senza
alcuna traccia di
curiosità.
- Questo
è un bell’enigma. – rispose lui
richiudendo
la porta. Alla cena avrebbe pensato più tardi: prima,
bisognava risolvere quel
mistero.
AVERY
KAI VAUGHAN, 32 ANNI
Anglo-americano
| Ilvermorny | bisessuale | Nato Babbano
Londra,
Inghilterra, 1943
Capo
della Squadra Phobos
Informatico
ed Esperto in tecnologie magiche e babbane
Discendente
di Serpeverde
La
logica è buona nei ragionamenti, ma nella vita non serve a
nulla.
Crazy=Genius
– Panic! At the disco
Avery
è il classico topo da laboratorio, sempre chiuso nel suo
studio ad elaborare le
sue strane idee. È talmente logorroico da risultare
fastidioso e sa ogni genere
di cosa, avendo quindi una risposta per tutto. Per questo viene
chiamato anche
“cervello umano”. Tuttavia, sa essere molto crudele
quando vuole ed è anche
molto vendicativo, soprattutto se si toccano le persone a cui tiene.
Ama gli
indovinelli e gli enigmi e risolve ogni tipo di problema. Ha un
quoziente
intellettivo fuori dal comune e possiede una memoria fenomenale. Fa
fatica ad
esprimere i sentimenti, per lui sono semplicemente una
“variazione di ormoni”.
Mai disturbarlo quando è di cattivo umore, perché
potrebbe perdere le staffe e
staccare la testa a chi gli rivolge la parola.
Laboratorio
di Pozioni, Primo Piano
Eris
era intenta ad analizzare uno dei composti che aveva ricevuto quella
mattina
stessa, recuperato da uno dei suoi colleghi durante una missione. Aveva
accettato l’incarico, ma non perché avesse voglia
veramente di farlo: stava
solo aspettando la chiamata del suo Maestro. Impaziente, aveva cercato
in ogni
modo possibile ed immaginabile di riempire il suo tempo, cercando di
non
pensare alla missione per la quale era stata scelta come Vice. Le
avevano detto
che stavano cercando i suoi compagni e di aspettare, ma lei era stufa.
Ad un tratto,
accanto ad una delle sue lenti
d’ingrandimento, vide una busta viola. Velocemente, la prese
tra le mani e si
diresse verso l’uscita del laboratorio. Non aveva bisogno di
leggerne il
contenuto: era arrivato il momento.
ERIS
WINCHESTER, 22 ANNI
Americana
| Ilvermorny | eterosessuale | Purosangue
New
Orleans, Louisiana, 1923
Vice-Capo
della Squadra Phobos
Pozionista
e Alchimista
È
meglio essere temuti che amati.
Dangerous
Woman –
Ariana Grande
Eris
è una ragazza scontrosa, dalla lingua tagliente e sempre
pronta a fare
battutine sarcastiche. Non ha paura di niente, odia che le si dica cosa
fare e
odia eseguire gli ordini. Chi la conosce bene, però, sa che
è una persona
riflessiva, carismatica, che si è solo costruita una corazza
attorno per non
mostrare le due debolezze. Si ritrova spesso da sola, in quanto odia la
compagnia o il caos. È moto ordinata e odia quando qualcosa
non si trova al suo
posto. Adora mettere contro gli altri, per poi godersi lo spettacolino
che ne
deriva. Ama il teatro babbano, soprattutto il teatro europeo dei
Seicento.
Archivio,
Piano Interrato
Immerso
tra la polvere e le ragnatele, Vincent tossì ancora una
volta, non capendo
ancora il perché si trovasse in quella situazione.
Esistevano gli Storici per
quei lavori di recupero ma, vista la sua ultima missione, avevano
mandato lui
giù nel seminterrato, per cercare una vecchia cartella che,
di sicuro, non
esisteva neanche più. Sbuffò ancora una volta,
desideroso di tornare nella sua
stanza a riposare ma, più importante, a scrivere.
Nell’aprire uno dei cassetti,
però, notò in bella vista una busta viola, con il
simbolo dell’Ordine come
sigillo. Immediatamente si incuriosì e prese per mano la
lettera, aprendola
dopo averne analizzato l’esterno. Una volta letto il
contenuto, un sorriso a
trentadue denti spuntò sul suo volto: finalmente, aveva una
nuova avventura da
raccontare.
VINCENT
KAMELOT, 30 ANNI
Inglese
| Hogwarts, Corvonero | eterosessuale | Mezzosangue
Londra,
Inghilterra, 1617
Spia
ed Operatore sul campo
Il
mondo è un palcoscenico. E un palcoscenico è un
mondo di intrattenimento.
Deal
Maker –
TytoCat
Vincent
è colui che diventerà il più grande
drammaturgo di tutti i tempi, a sentire
lui. È creativo ed intelligente, si ispira agli altri
osservandoli. Non gli
piace combattere, preferisce di gran lunga lavorare dietro alle quinte.
Se
serve alla sua narrazione è in grado di manipolare le
persone a suo piacimento
e lo fa per non sentirsi annoiato. Molto spesso cita frammenti di
grandi opere
che solo lui capisce, dando sui nervi a molte persone. Utilizza un
vocabolario
e forbito e spesso lo si sente utilizzare ancora il linguaggio del suo
tempo.
Odia la noia e la banalità e non sopporta quando gli mettono
i bastoni fra le
ruote. Il suo rapporto con le persone varia in base al livello di
interesse. In
generale si comporta come un gentiluomo dai toni pacati e gentili.
Studio
Medico, Quarto Piano
Impegnata
com’era nell’analizzare il campione di sangue che
le era stato inviato quella
mattina, Eve non si accorse subito della lettera viola che si era
materializzata sulla sua scrivania, La medimaga se ne accorse solamente
qualche
minuto dopo, non appena aveva voltato la testa per afferrare la
boccetta dell’inchiostro.
Rimase qualche attimo ad osservare quella busta, chiedendosi come mai i
piani
alti dell’Ordine di Merlino avesse deciso di inviarle una
lettera a quell’ora così
tarda. Incuriosita, mise da parte il suo lavoro e afferrò la
lettera, decisa a
scoprire cosa volesse l’Ordine da lei. Con un colpo di
bacchetta, quella si aprì
davanti ai suoi occhi e, una volta risolto il mistero, sorrise.
EVE
FRYE, 30 ANNI
Inglese
| Hogwarts, Corvonero | eterosessuale | Nata Babbana
Parigi,
Francia, 1859
Medimago
e Medico legale
È
compito del medico prolungare la vita e non è suo compito
prolungare l’atto
della morte.
That’s
Your Funeral
– David Delve & Julia Deakin & James Saxon
Eve
è una ragazza amichevole e gentile, che tiene molto al suo
lavoro e alle sue
ricerche. Nonostante sappia che la morte è una cosa naturale
della vita, viene presa
dallo sconforto quando non riesce a salvare qualcuno. Cerca sempre
nuovi metodi
per curare le persone, per questo molte sue ricerche sono proibite o
illegali,
soprattutto per i metodi poco etici che utilizza. Ama parlare di vita e
di
morte e crede fermamente nel ciclo di morte e rinascita. È
molto pudica,
soprattutto per quello che riguarda la sfera sentimentale e infatti
odia gli
abiti che mostrano “troppa pelle”. Di solito
preferisce uno stile gothic. Ha un
diario personale dove segna quello che le accade ogni giorno che passa.
Sala
dei Manufatti, Secondo Piano
Sorridendo
orgoglioso di sé stesso, Karma osservava attentamente il
cimelio di fronte a
lui, quello che aveva recuperato nella sua ultima missione. Ammirando
il vaso nella
teca, appartenente una volta ad una giovane greca e contenente tutti i
mali del
mondo, Karma si riconobbe l’intero successo della missione.
Solo a lui, perché
gli altri non sarebbero mai riusciti senza di lui.
Sbadigliando
dalla stanchezza, decise di incamminarsi
verso la sua stanza, quando una busta viola apparve di fronte alla sua
vista,
fluttuando. Karma la osservò attento e la afferrò
prima che questa potesse
cadere a terra. Preso dalla curiosità si decise ad aprirla
e, dopo aver letto
il contenuto, si mise a ridere: era un’altra occasione per
dimostrare le sue
abilità.
KARMA
ALEXANDER, 29 ANNI
Americano
| Ilvermorny, Tuonoalato | Asessuale/Panromantico | Origine sconosciuta
Los
Angeles, California, 2022
Esperto
sul campo e Responsabile delle missioni
I’m
not bad… I’m just drawn that way.
Wolf
in sheep’s clothing
– Set It Off
Karma
è apparentemente un ragazzo dolce e gentile, ma non bisogna
farsi trarre in
inganno. Innanzitutto, è affascinante ed è dotato
di un forte magnetismo che va
oltre il semplice carisma. Persuasivo e galante, utilizza le parole per
trovarsi
una strada o una via di fuga. È egoista, si cura poco delle
persone ed è
individualista ed egocentrico, avendo una considerazione di
sé davvero alta. È un
animale da branco, ama divertirsi e detesta la solitudine e tende
sempre alle
posizioni da leader. Tuttavia, sta provando ad essere migliore, essendo
adesso
più disponibile ed aperto verso il prossimo. Ha una grande
capacità di osservazione,
essendo abituato fin da piccolo a valutare con attenzione le situazioni.
Biblioteca,
Piano Interrato
Aloysius
era impegnato a sistemare con cura i vari volumi che aveva utilizzato
per le
sue ricerche quando, comparendo tra due manuali del periodo greco,
aveva
trovato una lettera viola. Dopo aver finito di sistemare quello che era
rimasto, si era seduto ad uno dei grandi tavoloni, deciso a scoprire il
messaggio contenuto all’interno di quella lettera.
-Vediamo cosa
vorrà l’Ordine da me… -
mormorò nel
silenzio, cominciando a leggere la lettera. Tuttavia, non appena si
rese conto di
ciò che vi era scritto, aggrottò le sopracciglia,
incuriosito ancora di più. Silenziosamente
si alzò dal tavolo e, dopo aver infilato la busta nella
tasca dei suoi
pantaloni, si diresse verso il Piano Terra, dove sapeva trovarsi la
Sala Principale.
Era stato convocato per qualcosa, e ora toccava a lui scoprire di cosa
si trattasse.
ALOYSIUS
JACK MILLER, 27 ANNI
“Aloys”
Inglese
| Hogwarts, Corvonero | bisessuale | Mezzosangue
Colchester,
Inghilterra, 1882
Storico,
Diplomatico e Ricercatore
Discendente
di Corvonero
One
must still have chaos in oneself to be able to
give birth to a dancing star.
King
of the clouds
– Panic! At the disco
Aloysius
appare come un ragazzo tranquillo e pacato, caratterizzato
dall’indole
introversa. In realtà è piuttosto amichevole ed
è uno spirito abbastanza
allegro e che ama divertirsi. È talmente sincero da
risultare schietto, è
arrogante e si crede nettamente superiore rispetto agli altri.
È consapevole
dei suoi difetti ma non ritiene necessario lavorarci su. È
estremamente curioso,
intelligente e brillante, un ottimo oratore che sa come farsi
ascoltare. Ama l’avventura
e l’ignoto e a volte è avventato, se si trova
immerso nell’azione agisce d’impulso.
Ha una profonda concezione dell’arte per l’arte e
possiede lo spirito del dandy
decadente. È consapevole di essere piuttosto attraente e si
diverte a
stuzzicare la gente e a flirtare con essa.
Giardino
Interno, Piano Terra
Marcel
osservava ancora il contenuto della lettera che aveva ricevuto,
indeciso se seguire
le sue istruzioni o meno. Era notte fonda e lui si trovava da solo nel
piccolo
giardino della sede, desideroso di un po’ di pace. Che era
stata appena rotta
da quella piccola busta viola. Sbuffò un’altra
volta, raccogliendo la sua roba
da terra e prendendo in mano la busta. Decise di non violare un ordine
del suo Maestro,
lo aveva visto solo una volta arrabbiato ed era bastato per metterlo
sull’attenti,
e si diresse verso l’interno. Secondo quanto diceva la
lettera, non era l’unico
ad essere stato convocato, quindi la domanda sorgeva spontanea: oltre a
lui,
chi erano i prescelti?
MARCEL
AUGUSTE DEVERAUX, 24 ANNI
Franco-anglo-americano
| Hogwarts, Tassorosso | eterosessuale | Purosangue
New
Orleans, Louisiana, 1860
Spia
ed Operatore sul campo
Discendente
di Tassorosso
Non
ascoltare i consigli delle persone, ma solo quelli del vento che passa
e ci
racconta le storie del mondo.
Bohemian
Rapsody
– Queen
Marcel
è un “camaleonte”, muta carattere a
seconda della situazione in cui si trova. Ha
creato una corazza fatta di inganni, è scaltro, intuitivo e
possiede una mente
brillante. Conquista le persone con il suo charme e nessuno lo conosce
veramente. Grazie a questo e alla sua Legilimanzia, è in
grado di ammaliare le
persone e di confonderle per i suoi bisogni. È uno spirito
libero e non vuole
avere vincoli o legami di nessun tipo, non vuole finire in alcun tipo
di gabbia.
Grazie alle sue capacità è in grado di introdursi
ovunque, recuperando anche l’impossibile.
Stranamente, detesta l’ipocrisia e le belle maniere,
nonostante se ne serva per
raggiungere i suoi scopi. Amante del jazz, è un ottimo
ballerino, altro
dettaglio che sfrutta per sedurre le proprie vittime.
Erboristeria,
Primo Piano
Juliet
era intenta a sistemare il suo studio, cercando di fare in fretta per
recarsi
verso la Sala Principale. Con la cosa dell’occhio teneva
controllata la piccola
busta viola che aveva ricevuto qualche minuto prima, la cui lettura le
aveva
portato tanti dubbi nella mente. Perché era stata celta lei?
Lei che quasi non
c’entrava niente con quel posto?
Piena di domande
alle quali serviva risposta, la
ragazza chiuse a chiave l’Erboristeria e si diresse verso la
sua destinazione. Di
sicuro, se era stata chiamata lei, vi avrebbe dovuti essere per forza
un motivo.
E lei era intenzionata a scoprirlo.
JULIET
ISBEL WHITE, 24 ANNI
“Juls”
Inglese
| Istruzione autonoma | bisessuale | Purosangue
Isola
di Croatoan, Carolina del Nord, 1589
Erborista
ed Esperta in Magi Antica
Discendente
di Serpeverde
E
il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre
– puro e casto –
ma vuoto.
Villain –
Stella Jang
Juliet
è una ragazza seria e pacata, che prende il suo tempo per
valutare le parole
più corrette in un discorso. Non è tuttavia
timida o paurosa: se deve dire
qualcosa non teme di farlo e non sopporta chi le si oppone senza valide
motivazioni.
È devota al suo lavoro e non è difficile vederla
lavorare fino a tarda notte. Non
è estremamente socievole, ma ha un enorme punto debole per i
ragazzini e le
persone maldestre. Con gli amici è meno formale ed
è piuttosto autoironica ed
appare finalmente come una ventenne. È piuttosto controllata
e non ama
esprimere le proprie emozioni ma è anche schietta e sincera.
Comunica principalmente
in modo non verbale e non è capace a mentire, rispondendo a
volte che “non si
sente a suo agio a trattare l’argomento”.
Corridoio,
Piano Terra
Saltellando
in mezzo alle colonne del corridoio, Callisto si dirigeva allegramente
verso la
Sala Principale dove, almeno una mezz’oretta prima, era stata
chiamata. In sua
difesa, avrebbe voluto arrivare in anticipo, ma aveva avuto talmente
tanti
pensieri per la testa che si era quasi dimenticata di
quell’appuntamento.
Una volta
arrivata di fronte alla porta della sala bussò
e sorrise quando questa si aprì, rivelando la lunga tavolata
dove, attorno ad
essa, si trovavano il Maestro e altre otto persone.
Sempre
sorridendo, Callisto entrò e la porta si
richiuse alle sue spalle: finalmente, si poteva cominciare.
CALLISTO
ORPHELIN, 22 ANNI
“Tata”
Inglese
| Hogwarts, Serpeverde | pansessuale | Mezzosangue
Legilimens
ed Occlumante
Just
smile and follow your heart.
Excited
Eyes
– The Notionaries
Callisto
è allegra e genuina, animata da una sorta di fiammella
interiore che le
illumina il viso. Positiva e solare fino a diventare ingenua,
è piena di
positività, tanto da contagiare chi le sta intorno. Odia
vedere la gente sola e
triste e cerca sempre di chiacchierare o di fare qualcosa di carino per
quella
persona. È allegra ed agitata e sembra sempre sotto massicce
dosi di zuccheri. Pigra
di natura, cerca sempre il modo più veloce di risolvere un
problema. Ha la
lacrima facile e si commuove per qualsiasi cosa, ma quando piange
sorride
sempre, per questo è difficile capire come si sente.
È determinata ed
estremamente ambiziosa, sa sempre cosa vuole fare e non accetta dubbi o
esitazioni.
PERSONAGGI
SECONDARI
STEVEN
MCKINNON, 53 ANNI
Capitano
della Squadra Castor, Responsabile della Squadra Pollux
È
un uomo che si irrita facilmente e che detesta prendere ordini.
Tuttavia,
nonostante il carattere scontroso, è un uomo che sa farsi
rispettare, attento
ai suoi sottoposti e un gran lavoratore. Mago potente, è
molto abile negli
Incantesimi e non ha paura di niente.
AMELIA
MCKINNON, 24 ANNI
Capitano
della Squadra Artemis e Vice-Responsabile della Squadra Pollux
Amelia
è una ragazza solare, allegra ed energica. È
molto responsabile e cerca sempre
di rimanere seria sul lavoro e di non combinare guai.
Tiene molto al suo lavoro e ai suoi
sottoposti. È il Capitano più giovane
dell’Ordine di Merlino.
EDUARD
VON DORN, 25 ANNI
Spia
ed Operatore sul campo, Ordine di Merlino
Eduard
può risultare un ragazzo estroverso, simpatico e burlone, ma
possiede una vena
sanguinaria che lo rende un pericolo. Abile nel nascondersi, si
mimetizza
perfettamente tra la gente, passando inosservato anche quando
impossibile.
CARAMEL
BROWN, 14 ANNI
Aspirante
Legilimens ed Occlumante, Ordine di Merlino
Con
un cipiglio tra lo scettico e il diffidente, Caramel sembra incapace di
esprimere i propri sentimenti. Non ama avere l’attenzione su
di sé, ma non è
una ragazzina timida. Possiede la schiettezza dei bambini, in quanto
molto
diretta con le parole.
È
stata una decisione molto difficile. Partirei subito
con due domande molto semplici, che valgono per entrambi i Gruppi:
-In
che rapporti è il vostro Oc con gli
altri suoi colleghi? Potete anche aggiungere informazioni per quanto
riguarda i
miei se volete;
-Che
reazione avrebbe nello scoprire di
essere stato scelto per questa missione?
-Una
piccola descrizione della camera
dove vive. Essendo maghi possono anche ingrandire la stanza e fare
quello che
vogliono, come farla somigliare ad un grande appartamento. Gradirei se
possibile delle immagini, in modo da rendermi più facili
eventuali descrizioni
future.
Fatemi sapere
cosa ne pensate e ci vediamo al prossimo
capitolo! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** CAPITOLO 1 ***
CAPITOLO 1
1° marzo,
Sala
Principale, Piano Terra, Dipartimento Olympus, Ordine dei Guardiani
Seth,
Georgiana,
Daniel
Guardandosi
attentamente intorno per osservare tutto quello che lo circondava, Seth
capì
che, a dieci minuti alle undici, orario in cui era stato convocato
insieme ad
altri, mancava ancora una persona all’appello. Beh, due se si
doveva contare
anche la persona che aveva deciso di riunire alcuni Guardiani a
quell’ora tarda
della notte. Cercando di trattenere uno sbuffo, tirò fuori
dalla tasca della
sua giacca di pelle un orologio da taschino, - che decisamente stonava
con il
suo abbigliamento ma che utilizzava in quanto regalo di una persona
molto
importante. Non appena vide la lancetta dei minuti sportarsi lentamente
verso
il minuto cinquantuno, non riuscì a trattenere un piccolo
sospiro irritato.
-Qualcosa non va?
– sentì provenire dalla sua sinistra
e Seth si girò seccato per rispondere, salvo poi trattenersi
dal tirare un
insulto vedendo i grandi occhi castano-verde di Georgiana che lo
fissavano
preoccupati. Scosse la testa e le rivolse un leggero sorriso, che solo
a pochi
riservava.
- Nulla di cui
preoccuparsi, tranquilla. – le rispose,
ma il ragazzo alla sua destra non era dello stesso avviso.
- Se fosse vero non
controlleresti continuamente
l’orologio in attesa dell’arrivo di Abel.
– replicò Daniel che, seduto al
tavolo in quanto ancora debole dal precedente scontro, sorrideva
sornione
all’addestratore, scatenando una lieve risata a Georgiana.
- Questa riunione
è stata indetta con la massima
urgenza e quell’idiota non si è ancora presentato.
Ormai mancano cinque minuti,
non dà sicuramente una buona impressione non presentandosi.
– sbuffò fuori
Seth, ma questo causò altre risate da parte di Georgiana e
Daniel.
- Tra
l’altro, come fate a sapere che a mancare è
proprio Bell? Avete parlato con Lucifer? – domandò
poi la bionda, scrutando
interessata i due ragazzi. Entrambi fecero spallucce.
- Io ero stato
avvertito in precedenza. - rispose
semplicemente Daniel, sistemandosi con attenzione la fascia sul suo
polso
destro.
- Nella lettera che
mi è arrivata c’erano scritti
tutti i vostri nomi, ma non so ancora perché siamo stati
contattati. – spiegò
invece Seth, ma questo sembrò bastare come risposta a
Georgiana.
A tre minuti
dall’inizio della riunione, la porta si
aprì, rivelando la figura slanciata di Abel Ivan Jansen;
indossava una canotta
dei Black Sabbath, infilata dentro ad un paio di jeans attillati grigio
scuro e
un paio di anfibi neri. Appoggiata al braccio sinistro, si trovava la
sua
giacca di pelle nera. Il ragazzo aveva tra le labbra una sigaretta
quasi
finita, che prese tra le mani smaltate di nero quando vide gli occhi di
tutti
puntati su di lui.
-Scusate il ritardo.
– disse solamente, mentre le sue
labbra si tiravano su a formare un piccolo ghigno. A quella vista, Seth
si
irritò leggermente.
- Sei in ritardo.
– affermò e il suo tono ebbe la
capacità di immergere la stanza in un completo stato di
tensione. Tuttavia,
Abel non si lasciò intimidire.
- È il
minimo per avermi disturbato durante il mio
giorno libero. E ora, se permetti, mi accomoderò in una di
queste belle sedie
accanto a queste belle signorine. – ribatté il
moro, facendo l’occhiolino ad
una ragazza bionda lì presente, che scosse la testa
divertita dal suo
comportamento.
- Beh, direi che ora
puoi smetterla di preoccuparti,
no? – sussurrò Daniel nell’orecchio
dell’ex-Serpeverde. A quel punto, Seth gli
rifilò un’altra occhiataccia.
- Sei fortunato di
essere ferito, altrimenti ti avrei
già tirato uno schiaffo. – nonostante le sue
minacce, il pozionista e Georgiana
cominciarono a ridere e lui sospirò: sarebbe stata una lunga
riunione.
Sala Riunioni, Ordine
di
Merlino
Karma,
Callisto,
Juliet
Picchiettando
continuamente con le dita sul lungo tavolo di mogano, Karma attendeva
ansiosamente che qualcosa accadesse nella stanza, o che il Maestro si
presentasse
per spiegare loro cosa dovevano fare. Già,
“dovevano”, perché in quella stanza,
seduti al suo stesso tavolo, stavano altre sette persone, nella sua
stessa
situazione. Li conosceva tutti abbastanza bene, alcuni meglio di altri,
e
poteva capire il perché fossero stati chiamati a quella
riunione. Tuttavia, non
riusciva a comprendere la presenza della ragazza alla sua destra:
seduta
nervosamente, come se si aspettasse di punto in bianco un cartello con
su scritto
“non fai parte di questa missione, sparisci”,
puntava lo sguardo, semi coperto
dal bucket hat1 verde
bottiglia che indossava, verso il basso,
per non incrociare lo sguardo degli altri.
-Karma, che bello
vederti qui! – esclamò una voce
frizzantina e il ragazzo non dovette nemmeno girarsi per capire che
Callisto
Orphelin, sua grande amica, si stava sedendo proprio di fianco a lui.
- Ciao Lis, anche per
me è un piacere vederti qui. Ma,
se vuoi sapere, sei in ritardo di due minuti. – a quella
constatazione, la
ragazza dai capelli verdi osservò il grande orologio
presente nella sala, ma
poi scosse le spalle, sedendosi tranquillamente accanto
all’amico.
- Mi ero fermata a
guardare le colonne fuori. Sai che
hanno uno stile architettonico interessantissimo? Hai messo il profumo
che ti ho
regalato, sento l’ambra e i fiori di tiaré fino a
qui! Oh, Juls, non ti avevo
vista! – nel vedere l’altra ragazza lì
presente, Callisto si sporse, quasi
addosso a Karma, per salutare con un cenno Juliet che, dopo averla
notata, le
sorrise timidamente.
- Ciao, Tata.
– disse semplicemente, per poi ritornare
con lo sguardo basso non appena i suoi occhi si incrociarono con quelli
del
ragazzo. Roteò gli occhi al cielo, chiedendosi ancora come
facesse una come
Juls, che fino a quel momento era stata un’apprendista, ad
essere lì presente
insieme a loro. Non era un segreto che i due non si sopportassero ma
entrambi
evitavano di parlarsi e si ignoravano a vicenda. Un dolore al braccio
lo riscosse
dai suoi pensieri e Karma si voltò velocemente verso
Callisto, che lo guardava
sorniona.
- Mi hai tirato un
pizzicotto! – bisbigliò lui
massaggiandosi la parte lesa.
- E tu non guardare
malinamente Juls! – replicò lei,
difendendo la sua amica: agli occhi di tutti costituivano un duo
davvero
strano, ma lei non se ne curava. Karma inarcò un
sopracciglio.
- Quella parola non
esiste. – le fece notare, ma lei fece
un piccolo cenno con la mano sinistra.
- L’ho
inventata io, così evito di dire
“malamente” e “malignamente”.
Ho inventato una nuova parola! – esclamò alla fine
Callisto e Karma scosse la
testa divertito. Poi, tornò pensieroso, ricominciando a
guardarsi intorno: in
che cosa si stavano cacciando?
***
Abel,
Eloise,
Amber
-Sei
stato davvero uno stronzo, prima con Seth. Potevi anche rispondergli in
un
altro modo. – prendendo un respiro profondo, per evitare di
perdere la testa a
neanche dieci minuti dal suo arrivo, Abel si voltò verso
Eloise, che o guardava
con aria accigliata. Sorrise.
- Ele, come ho
già detto prima, evitano di chiamarmi
il mio giorno libero. Sono tornato stamattina da una missione in
trincea, in
mezzo al fango e allo schifo. E oggi ero riuscito a fare conquiste!
– si lamentò
il moro, agitando la mano destra, smaltata di nero.
- Io sono tornata
un’ora fa da una missione, ma non
sto qui a piangere come una bambina. – a quelle parole, Abel
emise un verso
offeso e si voltò verso la nuova interlocutrice.
- Mia cara Frosty,
oggi più gelida della Tramontana2,
dico bene? - sbottò lui e la ragazza si trattenne dallo
scagliargli contro un
qualche tipo di maledizione. D’altronde, non aveva voglia di
finire nei guai
per colpa di Jansen e della sua boccaccia. Perciò, lo
ignorò, decidendo di
rivolgersi all’altra ragazza.
- Le lettere
provenivano da Lucifer, tu ne sai
qualcosa? – le domandò, cercando di non ascoltare
le lamentele del ragazzo per
essere stato ignorato. Eloise non fu affatto sorpresa della domanda:
era
risaputo da tutti che la bionda considerasse il Capitano della Squadra
Apollo come
un fratello maggiore visto che, quando era appena arrivata, uno dei
primi ad
aiutarla era stato proprio il ragazzo. Tuttavia, nessuno si era
aspettato che
anche Lucifer trassasse la nuova arrivata come una sorella minore,
sorprendendo
il resto dei Guardiani, abituati a trattare con la sua versione
più solitaria.
- Purtroppo, non so
nulla a riguardo, ha tenuto all’oscuro
anche a me. Di solito mi dice tutto quello che gli passa per la testa,
ma
questa volta niente… - ammise Eloise ed Amber le sorrise
lievemente, grata lo
stesso per la risposta.
- Uffa, ed io che
vorrei essere in camera a guardare Footloose!
– si lamentò Abel ad un certo punto ed entrambe le
ragazze sgranarono gli occhi
a quella rivelazione.
- Footloose?
– domandò sbigottita Amber.
- Quello con Kevin
Bacon? – continuò Eloise e, di
fronte agli sguardi confusi delle due, Abel scoppiò a ridere.
- Certo che intendo
quello! Ma hai presente che figo
che è lì dentro? Altro che musica rock, dovrebbe
suonare qualcos’altro! – fece ancora
lui e a quel punto fu il turno delle due ragazze si ridere. Come
avevano fatto
a diventare amiche di un tipo strano come Abel, rimaneva per loro
ancora un
mistero.
***
Avery,
Eve,
Aloysius
-Che cosa scrivete,
mia dolce signora? –
la domanda la fece sobbalzare vistosamente ed Eve chiuse di scatto il
quaderno
su cui stava scrivendo, per poi voltarsi verso Aloysius.
- Niente di
importante… - mormorò lei, mentre sentiva
le guance tingersi di rosso. Di fronte a quella reazione, il ragazzo
sorrise
divertito. Da quando l’aveva conosciuta, si divertiva
continuamente a lanciarle
battutine per testare la sua pudicizia, e ogni volta si divertiva nel
vederla
così imbarazzata.
- Collega, non
è proprio il modo giusto di
approcciarsi ad un essere femminile. – e ovviamente, a
rovinare come sempre il
suo piccolo divertimento, c’era lui, l’essere dalla
parlantina inascoltabile e
colui che Aloysius cercava sempre di evitare per ascoltarlo: Avery Kai
Vaughan.
- Grazie Avery, ma so
ancora difendermi da sola. –
disse Eve. Non con cattiveria, perché sapeva che Avery non
riusciva a
trattenersi dal rispondere alla gente. Lui le mostrò un
sorriso imbarazzato,
rendendosi conto del suo piccolo errore. Successivamente, si
voltò di nuovo
verso Aloysius.
- Collega, i tuoi
modi sono alquanto da bruto, ti
consiglio di trovare un altro metodo. – continuò,
sistemandosi poi sulla sedia
in modo che il suo impermeabile color sabbia non si rovinasse. Sotto di
esso,
indossava un maglione nero di cashmere a maniche lunghe, segni che
ormai lo
contraddistinguevano, in quanto mai si faceva vedere senza un qualche
maglione
o con le maniche corte.
- Come sta Caramel?
Ha già cercato di ucciderti nel
sonno? – domandò invece lo storico, cercando di
cambiare argomento: sapeva che
se Avery avesse iniziato a parlare di qualcosa, nessuno avrebbe potuto
fermarlo. Almeno, ascoltava qualcosa che gli interessava.
- Oh, è
adorabile. Certo, ancora fa fatica ad
esprimersi, ma pian piano si aprirà. Lo sa che quando
l’ho conosciuta… - a quel
punto Aloysius smise di ascoltare, perché quella storia
l’aveva già sentita altre
sette volte e non era disposto a farlo per l’ottava. Ad un
certo punto, vide
con la coda dell’occhio Eris, che si stava sedendo accanto a
Vincent. Ovviamente,
la ragazza sapeva qualcosa, a giudicare dal suo sguardo, e Aloysius era
intenzionato a scoprirlo.
***
Lucifer, Mary,
Jonathan
Lucifer
osservava
attentamente ogni Guardiano presente all’interno della Sala
Principale.
Provenienti da Squadre differenti, alcuni di loro erano considerati i
migliori
tra i Guardiani mentre gli altri rientravano comunque nella cerchia di
quelli
più abili. Vide Abel, Eloise ed Amber discutere animatamente
riguardo a
qualcosa che non aveva capito, probabilmente di musica o serie tv; la
vista della
bionda gli provocò un leggero brivido alla schiena, in
quanto mai avrebbe voluto
portarla in quella situazione; dall’altra parte del tavolo,
Mary e Jonathan
parlavano tra di loro sottovoce, probabilmente chiedendosi come mai
fossero
stati convocati a quell’ora tarda; Daniel aveva rubato
l’ultimo muffin al
cioccolato dal vassoio con grande disappunto di Georgiana, che ora
cercava di
riprenderselo mentre il ragazzo le faceva la linguaccia. Seth si
avvicinò a due
e diede uno scappellotto al ragazzo, per poi rubargli il dolce, darlo a
Georgiana e rifilare un altro scappellotto all’ex-Tassorosso.
A quel punto,
Lucifer diede un altro rapido sguardo all’orologio
ma, vedendo che Steven non accennava a presentarsi, decise di alzarsi
dal suo
posto per andare a disturbare la sua vittima preferita.
-Stai ancora a
rompergli le palle, Seth? - domandò
l’ex-Corvonero al suo migliore amico, che discuteva ancora
con Daniel, mentre
Georgiana si godeva serafica il suo dolcetto.
-Troppi zuccheri
possono fargli male e lui lo sa bene,
ma se ne frega. - rispose Seth, allontanando ancora il vassoio di
biscotti che
Daniel cercava di prendere.
-Un biscotto non
può uccidermi e tu sei ingiusto! -
replicò il moro. Seth si voltò verso di lui, con
uno sguardo che non ammetteva
repliche e a quel punto, per evitare le ramanzine di Mama Seth, il
corvino fece
il giro del tavolo, decidendo di rivolgersi a due delle tre matricole
presenti al
tavolo.
- Cosa
bisbigliate di così interessante? –
domandò,
facendo sobbalzare i due.
- Stavamo
cercando di capire come mai tu abbia deciso
di fare una riunione a quest’ora della notte, invece di
aspettare domani
mattina. – confessò Mary, mentre si sistemava
leggermente la treccia che teneva
legati i suoi lunghi capelli rossi, e dalla quale spuntava una ciocca
color blu
elettrico.
- Hai intenzione
di dirci qualcosa oppure ci lascerai
all’oscuro di tutto? – provò a domandare
Jonathan, ma Lucifer ridacchiò
leggermente.
- Mi dispiace,
ma per il momento da me non otterrete
nulla, dovrete aspettare. – disse il più grande e
i due si lamentarono. Mary
cercò qualcosa da dire, ma non riuscì a tramutare
i suoi pensieri in parole in
quanto Steven era appena entrato nella Sala seguito da Amelia. Alla
vista dei
due Capitani, i Guardiani si affrettarono per sedersi.
-Scusatemi per
il ritardo, ma prima di venire qui
dovevo recuperare alcuni fascicoli. Piuttosto, voi ci siete tutti? -
domandò il
Capitano della Castor sedendosi a capo-tavola. Ricevuto un cenno dai
presenti,
cominciò a parlare.
-Eviterò
di fare mille giri di parole e andrò dritto
al punto. Come tutti voi saprete, la Squadra Pollux è stata
eliminata durante
l’ultima missione fatta eccezione per un membro, che ora si
trova qui con noi,
- Steven si fermò un attimo in quanto l’attenzione
generale si era spostata su
Daniel che abbassò lo sguardo mentre i suoi capelli
passavano dal castano al
rosso, - e il Consiglio ha deciso di “cambiare i
piani”. Ovviamente, il
Capitano Novak ne è già al corrente, insieme al
Capitano McKinnon. – Lucifer e
Amelia annuirono per confermare le parole dell’uomo, che
quindi andò avanti con
il suo discorso.
-La decisione
dei vari Capitani, insieme a quella del
Signor Lightwood, è stata quella di prendere alcuni membri
delle varie Squadre
e formare una nuova Squadra Pollux. - A quella frase, un leggero
mormorio si
alzò nella Sala, finché una voce non
sovrastò tutte le altre.
-Deve essere
qualcosa di importante per averci
chiamati adesso. - parlò Amber e Amelia si voltò
verso di lei.
-Cosa intende
dire, Guardiano Montgomery? -
-Dico che deve
essere una situazione delicata: l’ultima
riunione dei Capitani è avvenuta non più di
cinque giorni fa e in così poco
tempo avete deciso di creare una squadra praticamente dal nulla.
Inoltre, della
Pollux è rimasto solo il Guardiano Kirkland, che poteva
benissimo essere
spostato in un’altra Squadra, invece di muovere membri
provenienti dalle altre.
Quindi, se avete optato per la seconda scelta, deve trattarsi di
qualcosa di
molto importante e altamente rischioso. - Finito il suo monologo,
Steven
strabuzzò gli occhi, per poi voltarsi verso Lucifer, che
osservava fiero la
ragazza. L’uomo stette in silenzio per qualche minuto, ma poi
riprese parola.
-Devo darle
ragione, Guardiano Montgomery. La
situazione che si è venuta a creare è altamente
rischiosa e non potevamo
aspettare. Abbiamo deciso di chiamare voi perché siete
considerati alcuni tra i
migliori Guardiani che l’Ordine appartiene. Inoltre, abbiamo
deciso di fare
così in quanto tra voi si trovano elementi che sono
strettamente legati al caso.
- Finito di parlare, Steven si alzò e diede la parola alla
figlia, che si fece
avanti.
-Guardiano
Kirkland, Guardiano Carriedo e Guardiano Jansen.
Alzatevi, per favore. - ordinò la bionda e i nominati fecero
quanto richiesto.
-Sappiamo che,
quando siete entrati nell’Ordine vi è
stata richiesta la massima segretezza sulle vostre origini, ma voi ci
servite
più di tutti. - continuò Amelia, alimentando la
curiosità degli altri.
-Cosa vuol dire
“la massima segretezza”? - domandò Mary,
ormai sempre più interessata. Questa volta, a prendere
parola fu Lucifer.
-Daniel e
Georgiana discendono da Tosca Tassorosso,
mentre Abel da Godric Grifondoro. Loro sono tra i pochi discendenti
rimasti in vita.
- Non appena finì di parlare, nella Sala scese il silenzio.
Poi, dopo qualche
minuto, fu il caos.
-Sei serio? Non
me l’hai mai detto! - esclamò Eloise
in direzione di Abel, seccato dal fatto che il suo amico non glielo
avesse mai
rivelato e Mary e Jonathan iniziarono a bombardare di domande a
Georgiana e
Daniel. Di fronte al casino, Amelia cercò invano di
riportare la pace.
-Fate silenzio!
Cosa siete, bambini di cinque anni?!
Comportatevi da adulti! - Al richiamo di Seth il silenzio
tornò a regnare,
mentre i Guardiani si ricomponevano, spaventati da un altro possibile
richiamo
da parte dell’Addestratore. Il silenzio tornò a
regnare per qualche minuto,
finché Lucifer non riuscì più a
trattenersi: -Sì Seth, sai che non riesco a
resisterti quando mi urli contro. -
Inutile dire che
suddetta frase e il pugno che il
corvino ricevette come risposta riportarono al caos totale.
***
Vincent,
Eris
Con il quaderno
appoggiato sulle sue
ginocchia, in modo da non farlo vedere in giro, e la matita nella mano
destra,
Vincent scarabocchiava allegramente la situazione in cui si trovava.
Stava disegnando
il lungo tavolo al quale era seduto, e gli altri sette Merliniani che,
come
lui, erano stati convocati a quell’ora tarda della sera.
Tutti insieme, tesi
come le corde di un liuto3,
aspettavano in religioso silenzio
l’arrivo del Maestro, colui che aveva indetto la riunione.
Dopo aver lanciato
un’altra occhiata allo spilungone con gli occhiali e alla
ragazza gotica che
gli stava accanto, Vincent tornò a concentrarsi sul suo
scarabocchio.
-Quella lì
sarei io? I miei capelli sono più belli
nella realtà. – constatò Eris seduta
accanto a lui, mentre si passava una mano
tra i capelli come a confermare le sue parole. Sorridendo leggermente,
e
facendo spuntare le sue fossette, e si voltò per incontrare
gli occhi zaffiro
della sua amica. Ormai non ricordava più come avessero
stretto quel legame, ma
poco importava, erano legatissimi.
- Mia cara e dolce
Musa ispiratrice, è ovvio che sei più
bella nella realtà, ma le mie capacità nel
disegno non riescono ad eguagliare
tale meraviglia – rispose lui facendo l’occhiolino.
Il tono pomposo e ironico che
utilizzò fece nascere un piccolissimo sorriso, quasi
invisibile, sulle labbra della
corvina, che però si sbrigò a coprire. Vincent
non ebbe il tempo di
rinfacciarglielo, perché il Maestro si presentò
nella sala e tutti i presenti
si alzarono alla svelta, inchinando leggermente la testa per portare
rispetto.
- Benvenuti, miei
cari, vedo che siete tutti presenti.
Dovreste essere fieri per essere qui oggi. La missione che sto per
affidarvi è
molto importante e voi siete stati scelti in quanto ritenuti degni di
svolgere
questo compito. – non appena il Maestro disse queste parole,
Eris vide con la
coda dell’occhio alcuni sorridere leggermente, mentre altri
sembravano più
confusi. Pensò che fosse normale. A quel punto, il Maestro
ricominciò a parlare.
- Per questa
missione, ho scelto come responsabili il
Signor Vaughan e la Signorina Winchester, fiducioso nelle loro
capacità. –
Avery sorrise leggermente a quella lode, felice di essere stato scelto
come
Capitano della squadra.
- Oltre a questo, per
questa missione è necessaria la
presenza di persone come il Signor Vaughan, la Signorina White e il
Signor
Miller, in quanto alcuni dei discendenti ancora in vita di Salazar
Serpeverde e
Cosetta Corvonero. – disse il Maestro e quella dichiarazione
fece scattare
qualche piccola discussione tra i presenti. Tuttavia, il richiamo del
loro Maestro
li fermò.
-Miei cari, so
che questa notizia ha portato scompiglio nel vostro animo, ma vi prego
di
mantenere la calma. Ci sono cose più importanti di cui
discutere. – L’uomo
riuscì a riportare il silenzio nella Sala e, una volta
ottenuta l’attenzione
dei membri, riprese a parlare.
-Come stavo
dicendo, questo fatto è di vitale
importanza per lo scopo della missione. Vedete, nascoste nella linea
temporale,
vi sono delle cose molto preziose. - continuò il Maestro,
per poi alzare una
mano e puntarla davanti a lui. Improvvisamente, al centro del tavolo
apparvero
delle immagini che, dopo qualche secondo, divennero più
nitide: una pietra blu,
una rossa, una gialla e una verde.
-Qualcuno sa
dirmi che cosa sono? - chiese il Maestro
ai suoi sottoposti, ma nessuno seppe rispondere.
-Io direi uno
smeraldo, uno zaffiro, un topazio e un
rubino, ma se non fossero importanti non ce li farebbe vedere. -
parlò Callisto
serenamente, venendo guardata male da tutti. L’unico che le
evitò un’occhiataccia
fu Karma, perché sapeva che quello fosse semplicemente il
carattere della ragazza.
Dopo qualche attimo di attesa, il Maestro decise di parlare una volta
per
tutte.
- La Signorina
Orphelin ha ragione, ma non è questo il
motivo per il quale ve le sto mostrando. Queste quattro gemme
rappresentano i
Cristalli Elementali. - A quella rivelazione, i presenti ebbero
reazioni
diverse.
-Non
può essere, sono scomparsi da tempo! - esclamò
Eve,
scioccata dalla notizia appena ricevuta. Aloysius e Vincent, che
sembravano
quelli meno interessati, furono subito coinvolti nella discussione,
curiosi di
scoprire di più. L’unica che sembrava perplessa
era Juliet.
-Scusatemi4
Maestro, ma potreste
esattamente spiegare l’importanza di tali gemme? -
-Certamente,
Signorina White: i Cristalli Elementali
sono pietre che, un tempo, appartenevano ai Quattro Fondatori, ovvero i
quattro
maghi più potenti che la storia del Mondo Magico ricorda5.
In
esse, i quattro decisero di riporvi alcuni dei loro poteri, in quanto
esse
sarebbero dovute passare di generazione in generazione.
Sfortunatamente, le
quattro pietre, dopo la morte dei loro ultimi possessori, sono svanite
nel
nulla, in quanto sembra abbiano anch’esse la
capacità di trasportarsi nella
linea temporale. Non ve n’è più stata
traccia fino all’altro giorno quando, nel
1932, una di quelle pietre ha cominciato a reclamare un nuovo
possessore. Il
“segnale” è stato captato da un giovane
alchimista, membro dell’Ordine dei
Guardiani, - e qui fece una piccola pausa, osservando i volti
disgustati dei
suoi sottoposti, - che per caso si è scoperto essere uno dei
discendenti di
Tosca Tassorosso. L’Ordine di Merlino ha cercato di ottenere
il possesso della
pietra, ma il ragazzo è riuscito a tornare dai suoi colleghi
con il Cristallo.
E, in questo esatto momento, entrate in gioco voi. - Non appena il
Maestro finì
di parlare, tutti i presenti si guardarono tra loro in silenzio.
Passato
qualche secondo, Aloysius decise di dare voce al pensiero che
affliggeva almeno
la metà dei membri dell’Ordine: -Che poteri hanno
queste gemme? -
***
-La gemma che
noi siamo riusciti ad ottenere è
Cristallo di Tosca Tassorosso, che detiene il Controllo della Natura. -
ricominciò a spiegare Steven. L’uomo, dopo
l’ultimo quarto d’ora passato a
ristabilire l’ordine – con grande divertimento per
Lucifer e una quasi crisi
isterica da parte di Steven e Seth -, si era tolto la giacca, avendo
già capito
che la riunione sarebbe durata un paio d’ore.
-Daniel, fai
vedere a tutti il bracciale. - Nel
sentirsi nominare, l’Alchimista si alzò di scatto,
per poi togliersi il
bracciale dal polso e mostrarlo al resto del gruppo: si trattava di un
braccialetto dall’aria semplice, con il laccio in argento, se
non fosse stato
per la piccola pietra gialla incastonata al suo centro, che donava al
gioiello
un’aria elegante.
-Mi è
stato donato dalla sua proprietaria non appena
capite le mie origini. Mi ha confidato che solo i Discendenti possono
utilizzarne i poteri, in quanto potrebbero rivoltarsi contro chi cerca
di
utilizzarli contro il loro scopo, portando chiunque cerchi di
utilizzarli
contro la loro volontà alla pazzia. In molti hanno cercato
di utilizzarli e,
ovviamente, hanno fallito tutti. - spiegò Daniel, osservando
il bracciale che
ora si trovava tra le mani di Georgiana, che lo osservava meravigliata.
-È
strabiliante…- mormorò la bionda, incantata da
tutta quella situazione. Poco lontano dal ragazzo, Abel osservava con
attenzione il bracciale.
-Che strano
destino. Dobbiamo provare tanti timori e
dubbi per una cosa così piccola. Un oggettino…6
-
-Un oggettino
che però è capace di grandi cose. Io non
lo sottovaluterei così tanto. - replicò Eloise,
che già non stava più nella
pelle per quella faccenda. Dopo aver osservato ancora un po’
il bracciale,
Georgiana fece per ripassarlo a Daniel ma il ragazzo scosse la testa.
Di fronte
allo sguardo interrogativo della bionda, sorrise.
-È
meglio che lo tenga tu. Conoscendomi, sarei capace
di perderlo o romperlo pur stando fermo. Inoltre, penso che stia molto
meglio a
te. - disse Daniel e Georgiana lo guardò sorpresa.
Riportò lo sguardo sul
bracciale e, alla fine, rivolse all’Alchimista un enorme
sorriso. Steven si
avvicinò ai due, riuscendo ad ottenere la loro attenzione.
-Non dovrai mai
toglierlo, Georgiana. Da questo
momento, tu ne sei la Custode. - Quella frase, insieme al tono
utilizzato dal
Capitano, aumentò la determinazione negli occhi della
ragazza.
-Qual
è la storia di questa gemma? Come ha fatto a
trovarsi nel 1932 e perché ha attivato il suo potere solo in
quel momento? -
domandò Amber, riportando l’interesse generale
sulla pietra.
-Quando mi sono
presentato a quella signora, mi ha
raccontato che quella pietra le era giunta da parte di un uomo che
aveva
incontrato qualche mese prima. Il signore le rivelò di
essere uno dei
discendenti di Tosca Tassorosso e di aver ricevuto il cristallo da suo
padre.
Le confidò inoltre di non sapere niente riguardo alle altre
gemme. Dopo aver
ottenuto il cristallo, la signora decise di nascondere la pietra in un
bracciale, in modo che fosse meno visibile. Secondo lei, io mi trovavo
in un
momento della linea temporale abbastanza vicino da essere percepito dal
cristallo.
- Dopo la spiegazione di Daniel, Steven fece apparire con la magia
l’immagine
di uno zaffiro.
-Questo,
ragazzi, è il Cristallo Elementale di Corvonero.
-
***
-È
bellissima…- commentò Eris, osservando
meravigliata lo zaffiro che si trovava
al centro del tavolo.
-Il Cristallo
Elementale di Cosetta Corvonero ha come
potere principale quello di controllare le varie Creature, sia Magiche
che non.
L’ultima volta è stato avvistato nel 1757 e
apparteneva a Robert Chase7,
Purosangue scozzese discendente da Corvonero. Il ragazzo è
morto a ventisette
anni per colpa di una brutta malattia e la gemma è scomparsa
nel nulla,
probabilmente cambiando anno o secolo. - fece il Maestro. Cogliendo
l’attimo di
silenzio del suo superiore, Aloysius decise di porre la sua domanda.
-Se queste gemme
hanno la capacità di potersi spostare
nel tempo, come riusciremo a trovarle? Se non sbaglio, voi avete detto
che
bisogna essere abbastanza “vicini” per poterle
captare. - Nel sentire quelle
parole, il Maestro annuì.
-Questa
è una domanda legittima, Signor Miller.
Vedete, è per questo motivo che servono i diretti
discendenti dei Quattro
Fondatori. Voi tutti avete la capacità di viaggiare nel
tempo con il corpo e
con la mente, ma avete anche il potere di farlo solo con la mente. -
gli
rispose l’uomo e quella frase ebbe il potere di scatenare
diverse reazioni nel
gruppo.
-Viaggeremo solo
con la mente? Com’è possibile? -
domandò Karma cinico: una cosa del genere non era mai stata
proposta prima
d’allora e il ragazzo doveva ammettere di esserne alquanto
intrigato.
-Non
sarà rischioso? Insomma, raramente qualcuno è
riuscito a dividere mente e corpo per un tempo alquanto lungo. -
replicò Juliet,
decidendo di elaborare la notizia nel modo più razionale
possibile. Di fronte a
tutte quelle domande, il Maestro alzò una mano, ottenendo
subito il silenzio.
-Ogni cosa al
suo tempo. Ora vi mostro il Cristallo
Elementale di Serpeverde, ovvero il Cristallo della Mente. - Al centro
del
tavolo, sostituendo l’immagine dello zaffiro, apparve un
bellissimo smeraldo,
di un verde molto intenso.
-La pietra
riesce ad ottenere il controllo delle menti
altrui, sia di persone che di animali. Venne avvistato a New York nei
primi
anni ’20, durante una mostra privata di gioielli. La mostra
apparteneva alla
Signora Moore, un’anziana donna consanguinea di Salazar
Serpeverde. Morì quella
stessa notte, si pensa ad un furto finito male. Ovviamente, del
gioiello non vi
era traccia. -
-Straordinario…
Questi gioielli hanno vita propria! -
sussurrò Vincent con gli occhi che luccicavano per
l’emozione, in mente già una
grande storia da raccontare. Tuttavia, la gomitata che ricevette da
parte di
Eris sfumò i suoi pensieri.
-Che
c’è? - domandò piccato.
-Io non sarei
così felice…- mormorò la corvina,
ricevendo uno sguardo curioso dall’amico.
-Cosa intendi
dire? -
-Intendo dire
che, se è vero che queste gemme
possiedono il potere di tele-trasportarsi ovunque vogliano, allora
saranno
molto difficili da rintracciare. -
***
-E
per finire, questo è il Cristallo del Tempo, appartenente
una volta a Godric Grifondoro.
- Al centro della tavola, apparve, in tutta la sua fierezza, un
maestoso
rubino, che riuscì a suscitare lo stupore della maggior
parte dei presenti.
-Ne deduco dal
nome che sia diverso rispetto agli
altri, giusto? - chiese Mary e Amelia annuì.
-Il Cristallo di
Godric Grifondoro ha il potere di
cambiare la linea temporale a suo piacimento e, di conseguenza, di
comandare
gli altri tre Cristalli. -
-Può
cambiare il tempo? Com’è possibile? -
domandò Jonathan.
-Non lo
sappiamo, ma nelle varie testimonianze che abbiamo
trovato si dice che comandi tutto ciò che riguarda le
dimensioni di Spazio e Tempo.
Se finisse nelle mani sbagliate, non solo non potremmo contare
sull’aiuto delle
altre gemme, ma decreterà la fine del Mondo Magico, se non
di tutta
l’esistenza. Verremmo buttati in un periodo di puro terrore
peggiore di quello
che venne creato dal Signore Oscuro. - Nel sentire quel nome
pronunciato da
Steven, i Guardiani rabbrividirono: alcuni tra i presenti avevano
provato sulla
pelle quel senso di paura e concordarono con il Capitano.
-Cosa dovremmo
fare a questo punto? Come ci muoviamo?
- fece Seth, che ancora non aveva compreso il suo ruolo in tutta quella
faccenda. Iniziò ad intuire qualcosa solamente quando vide
Lucifer rivolgergli
un sorriso imbarazzato per poi abbassare lo sguardo, cosa che fece
allarmare
l’Addestratore. Dopo qualche attimo di silenzio, Steven
decise di rivelare gli
esiti del Concilio15.
-Nella Riunione
di ieri pomeriggio, è stato deciso che
voi andrete a comporre la nuova Squadra Pollux a partire da questo
preciso
istante. Lascerete le vostre spille di Squadra qui a me e troverete
quelle
nuove nelle vostre camere. Inoltre, risponderete agli ordini del
Capitano
Lucifer Novak e del suo nuovo Vice-Capitano, il Signor. Burton. -
Nella stanza non
volò una mosca e, prendendo quel
silenzio come un consenso, Steven sciolse la riunione. Come usciti
dalla trance
in cui si erano ritrovati, i Guardiani si affrettarono a lasciare le
loro
spille sul tavolo. Lucifer cercò di raggiungere Seth, ma
quest’ultimo uscì
dalla stanza senza nemmeno guardarlo. Notando il suo sguardo allibito,
Eloise
gli si avvicinò.
-Non ci credo, e
poi dice a me di essere melodrammatico!
- esclamò l’ex-Corvonero, causando una risata
nella bionda.
-È
contento di essere il tuo Vice, ha solo voglia di
punirti per non averglielo detto subito. - gli confidò lei.
Il ragazzo sorrise
e portò lo sguardo su di lei.
- Tu non lo
conosci come lo conosco io. O, almeno,
come ricordo di conoscerlo. È un rompi palle capace di
rinfacciarti una cosa
per tutta la vita! – sbottò ancora lui ed Eloise
alzò gli occhi al cielo,
spingendolo poi leggermente verso la porta.
-Forza, ti
conviene andare a parlargli: aspetta solo questo.
- A quelle parole, Lucifer sospirò affranto, dirigendosi poi
verso l’uscita.
-Sei incaricata
del mio Testamento! - le urlò,
scatenandole un’altra grossa risata.
***
Una
volta che il Maestro se ne fu andato, i Merliniani cominciarono a
parlare tra
di loro. Ovviamente, alcuni non erano contenti di alcune scelte attuate
dal
loro capo.
-Trovare tutte
quelle gemme prima che lo facciano i
Guardiani è una cosa impossibile. Hanno già una
gemma e noi siamo a corto di un
discendente di Grifondoro. – disse Aloysius, ma Karma scosse
la testa.
- Dalle
informazioni che ci ha dato il Maestro, anche
loro sono a corto di discendenti di Corvonero e di Serpeverde, almeno
su una
pietra siamo in vantaggio. Dobbiamo solamente capire come fare a
trovarle prima
di loro. –
- Ci deve essere
un modo o un incantesimo per poterle
trovare, non possiamo lasciare che spariscano per non farsi
più trovare. – fece
ancora Eve, lisciandosi le pieghe della gonna di pizzo nera.
- E non possiamo
nemmeno evocarle, quindi servirà qualcosa
di più potente. – aggiunse Vincent, già
con la piuma in mano per scrivere ogni
spunto che gi veniva per le sue nuove storie.
- Mente alveare.
– all’improvviso, tutti si voltarono
verso Avery, guardandolo come se fosse impazzito.
- Cosa vorrebbe
dire? – domandò Juliet e l’uomo
sorrise.
- Semplice. Le
pietre sono collegate tra di loro e con
i loro discendenti. Ergo, funzionano come una mente alveare: le pietre
possono
sentirsi a vicenda e sentire i loro possessori e stessa cosa fanno i
discendenti. Se io, White e Miller trovassimo il modo di entrare
consapevolmente in questa mente alveare, allora le troveremmo di sicuro
all’interno
della linea temporale. – spiegò il Capo e gli
altri si guardarono tra loro,
come ad aspettare conferme. Vedendo che però nessuno
ribatteva, Avery si alzò
dalla sua sedia.
- Perfetto! A
questo punto, ci conviene iniziare a
cercare, altrimenti quelli ci batteranno sul tempo. Forza, non dobbiamo
sprecare nemmeno un secondo! – a quelle parole, tutti si
alzarono dal tavolo e
si congedarono, avendo finalmente deciso cosa fare: avrebbero trovato
quelle
gemme e lo avrebbero fatto prima dei Guardiani.
Dormitorio
Chronus, Dipartimento Ida
-Per
tutti i grandi maghi esistiti fino ad ora, apri questa porta o la
butterò giù
io a calci! - da almeno dieci minuti, il silenzio del dormitorio dei
Capitani
era interrotto dal continuo bussare di Lucifer alla stanza del suo
migliore
amico. Dopo la Riunione, il corvino si era subito diretto verso la
stanza di
Seth ma, di fronte al silenzio totale, aveva cominciato ad innervosirsi.
-Seth, per tutte
le sottane di Morgana, apri! - il
moro diede un ultimo colpo alla porta e, quando ormai stava per gettare
la
spugna, la porta si aprì, facendo comparire un largo sorriso
sul volto di
Lucifer. Aprì la porta ed entrò, venendo
investito in pieno dall’odore di
cannella e gelsomino, due fragranze che sapeva piacere tanto a Seth. Si
osservò
intorno, ammirando con un piccolo sorriso tutto il lavoro
dell’altro ragazzo:
la stanza era stata ingrandita e modificata, con il soffitto alto da
farla
sembrare la stanza di un palazzo indiano. Divisa in tre zone
principali, la
stanza era separata in due da un’imponente scala con il
corrimano in marmo che,
passando sotto all’arco indiano che faceva da porta, portava
alla zona notte,
dove un grande letto era circondato da ogni tipo di cuscino. Al di
sotto del
soppalco, la stanza si divideva in due zone: a sinistra vi era la
palestra
dotata di sacco da box, alcuni attrezzi e un tappeto di yoga. Al
centro, una
vasca da bagno, circondata anch’essa da cuscini e da alcune
panche. Sulla parte
opposta, invece, si trovava la “zona ristoro”, dove
si trovavano un tavolino e
due poltrone. Proprio in questa zona della stanza, si trovava il suo
proprietario che, in quel momento, era impegnato a versare del
tè in due
tazzine azzurre, che si trovavano accanto ad un vassoietto pieno di
biscotti.
Sul bracciolo destro della poltrona di Seth stava invece Cleopatra, la
piccola
siamese dagli occhi blu, che grazie ad un incantesimo non cresceva mai.
Nel
notare il nuovo arrivato, la gatta si alzò e si diresse
verso di Lucifer,
iniziando a strusciarsi contro la sua gamba e a fare le fusa. Il
ragazzo si
abbassò e iniziò ad accarezzarla, per poi
voltarsi divertito verso il suo
migliore amico.
-Ehi, la piccola
Cleo mi ama! Se fossi in te starei
attento, altrimenti c’è il rischio che si
trasferisca da me! - a quelle parole,
Seth si voltò verso di lui, guardandolo torvo: Cleopatra era
come la sua
migliore amica, la portava sempre con sé e chi osava anche
solo sfiorarla
andava incontro a morte certa. Ovviamente, Lucifer non contava. Il
ragazzo andò
a sedersi nell’altra poltrona, per poi sorridere
all’altro.
-Non
l’hai portata alla riunione, come mai? - domandò
e Seth alzò le spalle.
-Avrei voluto ma
avevo timore che si spaventasse per
via dell’eccessivo rumore che avrebbero fatto gli altri,
così ho deciso di
tenerla qui in camera. - rispose l’ex-Serpeverde,
allungandogli poi una tazzina
e il vassoio dei biscotti.
-Che carino, mi
hai preparato pure i biscotti. - disse
Lucifer, prendendo uno dei dolcetti e portandoselo alla bocca, mentre
Seth
sorrideva leggermente.
-Avevo intuito
che saresti venuto a rompermi le
scatole, quindi ho voluto fare qualcosa. Allora, suppongo che tu mi
debba delle
spiegazioni. - disse il moro portando lo sguardo sull’amico.
Quest’ultimo
sospirò, sapendo già che prima o poi avrebbe
ricevuto quella domanda. Tuttavia,
si sentì sollevato dal fatto che il suo amico non fosse
arrabbiato.
-Mi dispiace
molto, avrei voluto essere io a dirtelo
ma sapevo che se ci avessi provato non mi avresti dato retta. -
iniziò a
spiegare ma venne fermato da un’occhiataccia di Seth.
-Davvero? E
chissà come mai. - disse quello
sarcastico, facendo roteare gli occhi a Lucifer.
-Senti,
all’inizio io non volevo coinvolgerti, ho
proposto altre mille persone, ma Steven e Amelia mi hanno fatto
riflettere. La
tua presenza è fondamentale. - replicò
l’ex-Corvonero e questa volta fu il
turno di Seth di alzare gli occhi al cielo.
- Sentiamo,
perché sarei fondamentale? - domandò
osservandolo. L’addestratore osservò
l’amico agitarsi leggermente e questo lo
confuse, incuriosendolo ancora di più.
- Ecco,
è una missione importante e pericolosa sotto
tutti i punti di vista e… ho bisogno di te. –
ammise finalmente Lucifer,
prendendo completamente in contropiede Seth.
-
Perché avresti bisogno di me? Da quello che vedo,
sei capace di gestire una squadra tutto da solo. –
ribatté, ma il corvino
scosse la testa.
- Non
è per quello. Nel biglietto lasciato a Daniel, Elisabeth
ha espressamente detto di “cercare nel mio
passato”, ma io non ricordo nulla… -
provò a spiegare e Seth riuscì finalmente a
capire dove volesse arrivare.
- Lucifer, ci
siamo separati dopo il settimo anno e
abbiamo preso strade diverse. Quello che sapevo te l’ho
già detto. Anche se
volessi aiutarti, non saprei come fare. –
l’addestratore vide le spalle
dell’altro abbassarsi, come se avessero acquisito un peso
enorme.
- Lo so,
ma… sei comunque la persona che più di tutti
mi conosce qui dentro e di te mi fido. Se per caso dovesse capitarmi di
ricordare qualcosa in missione, vorrei che tu fossi con me. Per favore.
– a
quelle parole, Seth si irrigidì, perché mai, in
sette anni che aveva vissuto
con lui, aveva visto Lucifer così inquieto. Tuttavia,
c’era anche da dire che
erano stati separati per tanto tempo e si erano incontrati nuovamente
solo
quattro anni prima. Il Lucifer che aveva davanti non era più
il diciassettenne
che aveva lasciato a King’s Cross alla fine del loro settimo
anno. Fu questo il
motivo a dargli la spinta finale per la sua decisione.
-
D’accordo. Ti seguirò in questa missione.
Tuttavia,
avrei una richiesta. – non appena aveva sentito la sua
risposta, Lucifer aveva
leggermente sorriso, incuriosendosi subito dopo, - E sarebbe?
–
- Ovviamente
sarò il tuo Vice-Capitano, ma starò per
lo più dietro le quinte. Non voglio che accada
qualcosa… non come l’ultima
volta. – questa volta fu Lucifer a sgranare leggermente gli
occhi, ma subito
annuì.
- Non ti devi
preoccupare di nulla, davvero. Avrei
però da chiederti un’altra piccola
cosina… -
- Per i quattro
fondatori, cosa ancora? –
- Sai, essendo
addestratore, ha visto alcuni di loro
durante gli allenamenti… e vorrei che li tenessi
d’occhio. Mary è già da un
anno che opera sul campo, ma non ha mai partecipato ad una missione
così
importante, mentre Jonathan e Georgiana sono letteralmente i
più piccoli e
appena usciti dal tuo addestramento. Sono in gamba, ma avranno bisogno
di
qualcuno che li tenga sotto controllo e… a quanto pare, ti
rispettano molto. Anzi,
sembrano quasi degli anatroccoli che seguono la loro mamma. –
a quell’ultima
frase Lucifer ridacchiò e Seth alzò gli occhi al
cielo, ormai abituato a quella
“similitudine”.
- Va bene, te li
terrò d’occhio. Ma sappi che non
voglio ritrovarmi a salvare quei ragazzi dai guai, se la dovranno
cavare da
soli. Se devo essere presente, non voglio fare loro da babysitter. -
Sentendo
la richiesta dell’amico, l’ex-Corvonero sorrise,
annuendo lievemente con la
testa.
-D’accordo,
condizione accettata. - rispose, prendendo
un altro biscotto dal vassoio imitato poi dall’amico.
Rimasero in silenzio per
un po’, quando Lucifer riprese parola.
-Dimmi una cosa.
- disse serio e Seth lo guardò: - Cosa?
-
-Essere nominato
Vice ha gonfiato il tuo ego. -
-Non
è vero. -
-Sì,
invece, ti vedo abbastanza soddisfatto. -
-Finiscila. -
-Ammettilo che
ti piace, con il fascino che hai puoi
portarti a lett…-
-Lucifer! -
1.Bucket Hat:
il cosiddetto “cappello alla pescatora”. Non so, ho
pensato potesse piacere alla
nostra Juls, in caso contrario Fe sei libera di correggermi;
2. Tramontana:
un vento molto gelido e la nostra Amber si fa chiamare Frosty; quindi,
non ho
altro da aggiungere;
3. Liuto: venendo dal
XVII
secolo, ho pensato che per Vincent fosse più immediato come
strumento;
4. Scusatemi
Maestro:
al Maestro si dà del Voi;
5. I quattro
maghi più potenti:
sì lo so, dovrebbe essere Silente ma per me sono loro, una
piccola libertà
artistica;
6. Un oggettino:
questa è una citazione di Boromir tratta dal primo film de Il
Signore degli
Anelli;
7. Robert Chase:
mio personaggio preferito in Dr. House, ho voluto
dargli omaggio così.
ANGOLO AUTRICE
Ma ciao bella
gente! Suonate le trombe perché non ci
credo nemmeno io! Finalmente abbiamo un primo capitolo! So che non
è lungo come
la prima versione, ma avendo molti problemi in questo periodo non sono
riuscita
a fare di più e non volevo farvi aspettare. Inoltre, se
alcuni pezzi vi
sembrano familiari è perché li ho presi
direttamente dalla prima versione,
modificandoli leggermente. Come avrete notato, c’è
un personaggio che non
compare nel capitolo, ovvero Marcel: questo perché
l’autrice è scomparsa nel
nulla e voi sapete che su questo non scherzo.
Comunque, i
giochi sono iniziati, chi sarà il primo a
trovare la gemma?
Per oggi non ho
domande per voi, ma vorrei cominciare
con i capitoli dedicati! Per chi non lo sapesse, i capitoli dedicati
riguardano
un personaggio: alternati con i paragrafi della narrazione attuale, ci
saranno
quelli riguardanti il passato del personaggio, in modo da presentarlo
per bene
senza doverci impiegare anni (se volete capire meglio,
guardate The
Umbrella Academy, l’altra mia interattiva). Visto
che, per adesso, i Guardiani
sono la maggioranza per uno, cominceremo da loro (ovviamente non
metterò i miei
due bimbi):
Seth
Abel
Amber
Eloise
Mary
Jonathan
Georgiana
Per oggi e
tutto, al prossimo capitolo! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** AVVISO IMPORTANTE ***
AVVISO
IMPORTANTE
Buongiorno a
tutti!
So che
è passato molto tempo dal mio ultimo
aggiornamento e finalmente mi sono decisa di mettere un avviso. Prima
di tutto,
per non spaventarvi, devo dire che TUTTE LE INTERATTIVE NON
VERRANNO
CANCELLATE, quindi potete stare tranquilli.
È un
periodo per me complicato, tra il lavoro, gli
ultimi esami da dare e la preparazione della tesi; quindi, non
riuscirò per un
po’ di tempo a mettere mano alle storie, o almeno alle
interattive che mi
prendono molto impegno. Sarò comunque attiva su Instagram e
anche magari con
qualche piccola one-shot, per non lasciarvi senza nulla per troppo
tempo (cosa
che già sto facendo, ma meglio di niente).
Perciò,
con estremo rammarico, sono qui ad annunciare
la SOSPENSIONE TEMPORANEA delle storie. Chiedo
scusa a tutti quelli che
mi seguono ma rischierei di fare un lavoro troppo superficiale e di non
valorizzare
i vostri oc. Ci risentiremo dopo febbraio, mese in cui in teoria dovrei
recuperare un po’ di calma. Ciao a tutti e alla prossima.
Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=4000768
|