Relic Hunter

di Wicked Ladies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dublino ***
Capitolo 2: *** Nepal ***
Capitolo 3: *** Sud Africa ***
Capitolo 4: *** Dublino - Budapest ***
Capitolo 5: *** Dublino - Corea del Sud ***
Capitolo 6: *** Dublino - Brasile ***
Capitolo 7: *** Grecia ***
Capitolo 8: *** Giappone ***
Capitolo 9: *** Norvegia - Islanda ***
Capitolo 10: *** Dublino ***
Capitolo 11: *** Australia – Russia ***
Capitolo 12: *** India – Dublino ***
Capitolo 13: *** Dublino - Canada ***
Capitolo 14: *** Roma ***
Capitolo 15: *** Grecia - Falkland ***
Capitolo 16: *** Dublino ***
Capitolo 17: *** Pregnancy ***
Capitolo 18: *** Come back in…Canada ***
Capitolo 19: *** Per il resto della nostra vita ***



Capitolo 1
*** Dublino ***


 
Dublin
 
Su quel piano regnava il silenzio, le uniche luci accese erano quelle di un laboratorio e quelle di un ufficio attiguo. Poco dopo nel primo le luci si spensero e una figura avanzò verso una scrivania. Guardò distrattamente lo schermo del suo cellulare, due notifiche all’effettivo, erano due persone che ci tenevano a lei, ma in quel momento voleva solo dedicarsi al suo whisky. Sospirò guardando una fotografia posta lì accanto al suo computer.
“Ci sto provando…Questa volta sono vicina te lo assicuro” buttò giù il liquido e poi si alzò, doveva stendersi per qualche minuto. Sfilò i tacchi e si rannicchiò sul divanetto. La corvina si tolse il cerotto che aveva messo, poco prima per uno stupido taglietto e chiuse gli occhi.
 
 
Sentì il suo corpo rigenerarsi, allungarsi espandersi. Era già ora? Alex riaprì gli occhi dopo anni. Scrocchiò il collo e sbuffò ai capelli lunghi, stavolta se li sarebbe tagliati ancora di più.  Si guardò intorno nella penombra. Il suo guardiano stavolta non era stato molto attento, non c'era ne cibo, né tazze di ambrosia né un vestito. Finalmente notò la figura addormentata, forse lei ci aveva messo troppo tempo per ricomparire stavolta. Prese il ciondolo e se lo legò al collo per poi avvicinarsi alla figura rannicchiata "Hey!" Chissà che lingua avrebbe parlato. Il suo ultimo custode era franco inglese.
 
La corvina sentì quel leggero “hey” e si destò, mise a fuoco e poi boccheggiò “Chi sei? Oddio ma sei nuda” scattò in piedi e coprendosi con una mano gli occhi andò a recuperare il suo camice “Metti questo”
Guardò l'indumento "Ok... Non sei molto preparata come custode…" Rimase un po’ impacciata mente la stoffa tirava sulle spalle e le braccia.
“Quella da dove l’hai presa?” Guardò l’artefatto che stava studiando.
"Questa è il mio manufatto... ma tu non mi hai risvegliato?" la guardò.
“Beh quel pezzo appartiene all’università...io...cosa? Risvegliato? Chi sei?” La guardò.
"Non sai chi sono? Non mi hai risvegliato? Chi sei tu se non sei la custode?" guardò il ciondolo sporco di sangue, lo annusò "Direi che questo è il tuo sangue"
“No?” Cercava ancora di non guardarla era completamente come mamma l’aveva fatta “Mi chiamo Lena Luthor e sono una ricercatrice. Ma non hai ancora risposto tu...” la guardò “Si mi sono tagliata maneggiandolo” le mostrò il taglio.
"Allora mi hai risvegliata tu... Università... Quindi non ti è stato consegnato da Florian Delacour..." la guardò intensamente "Sono Alexandra di Delos, ma il mio nome olimpico è Artemide"
“Non era mia intenzione come...no è in questo posto dal 1940 credo...” quello sguardo la lasciò senza fiato “Sei una dea?”
"Già una dei dodici" si stiracchiò "E’ dal 1938 che non vengo svegliata. Che cos'è successo da allora?" quella cosa le si tirò addosso e sentì uno strappo sulle spalle "Porco Tartaro"
Lena la guardò e si chiese se avesse altro da farle indossare “Dovresti indossare altro...vieni con me”
"Non è che hai dell’ambrosia?" la seguì.
“Ho del whiskey, siamo nel 2019”
"2019…siamo in anticipo... Va bene me la preparerò da sola... Whiskey… potrei averne un sorso?"
“Tu va in quella stanza” disse aprendole il bagno. Stava sognando era certo, o quella donna era completamente fuori. Doveva chiamare qualcuno -Dannazione- aveva preso il telefono e messo nel camice “Sei ancora...nuda...”la guardò.
"Oh sì non lo avevo notato" disse sarcastica, mosse la mano e un piccolo coltello affilato apparve nella sua mano e lo portò ai capelli sorridendo quando vide che tagliava.
“Cosa stai facendo?” Okay stava sognando doveva svegliarsi.
"Non penserai che vada in giro con tutti questi capelli, quella è Afrodite" le sorrise.
“Da dove è saltato fuori quel coltello e okay...come preferisci...devo chiamare qualcuno...ma chi?” Lena era in panico.
"Hey hey... Ehm Lina? " fece sparire il coltello "Fai un respiro profondo... Vuoi che assuma la mia forma olimpica così ti convinci che dico la verità?"
“È Lena...ma comunque...” la guardò “E’ solo un sogno...adesso mi sveglio…si mi sto svegliando”
Alex sbuffò e mosse di nuovo la mano mentre una luce argentata l’avvolgeva. La sua forma cambiò ed arrivò fino al soffitto mentre si chinava e guardava l’altra. "Ora mi credi, mortale?"
“Oddio...ritorna piccola sfonderai il solarium e arriveranno i pompieri...e non chiamarmi così” la additò -Davvero vuoi fare faccia con un gigante, Lena? -
Tornò alla sua forma normale "Ora siamo a posto? Tra una settimana se non ci saranno pericoli tornerò nel mio manufatto... anche se... non essendoci altro custode" si grattò la faccia pensosa.
“Una settimana? E che vuoi fare nel frattempo?” Lena non capiva, ma voleva “Aspetta qua, ti prendo qualcosa da mettere. Non puoi stare qui...devo portarti...a casa mia”
"Devo controllare che tutto sia apposto e che non ci sia bisogno di noi dei e dee" scrollò le spalle "Mi puoi dire cos'è successo dal 1938 ad oggi?"
“Uhm” recuperato qualcosa da farle metter gliele passò “Beh davanti all’alcol e meglio” le fece segno di accomodarsi al divano.
Alex si tolse il camice ma sentì qualcosa di duro, prese un rettangolo nero da una tasca "E questo? Un’arma?" lasciò cadere il camice incurante della nudità.
“Cosa no, e il mio cellulare” Lena arrossì spudoratamente.
"Cellulare?" La guardò curiosa mentre si metteva un paio di pantaloncini e una canotta.
“Si usa per chiamarsi” era davvero rimasta al 1939.
"Ah come... aspetta " schioccò le dita cercando di ricordare "Telefono?"
“Si” sul viso di Lena si dipinse un sorriso, ma di spalle l’altra non poté vederlo. Arrivò a porgerle il bicchiere “Solo che questo e senza fili”
"Ah come lo specchio di Eris" sorrise e prese il bicchiere.
“Volevi sapere cosa fosse successo giusto?” La guardò accavallando le gambe “Beh una seconda guerra mondiale, una guerra fredda, abbiamo un presidente americano con parrucchino...che altro?!”
"Wo wo wo rallenta. Seconda guerra mondiale?" Buttò giù d’un colpo il bicchiere "Fortunato il giorno in cui Dioniso vi ha insegnato a fare l’alcool"
“La prima ci è stata tra il 1914-1918. Quindi è vera la storia che siete tutti imparentati?” Chiese Lena
"So della prima, ma siete riusciti a farne una seconda?" Si leccò le labbra "Imparentati... in un certo senso. Ma le vostre trascrizioni dei testi greci sono erronee"
“Beh...diciamo che un demente ha deciso di farla...e altri dementi assieme a lui...ha anche compiuto un genocidio...” sospirò “Beh non prendertela con me...io li studio quei libri non li ho scritti”
"Ok, ho capito. Meglio non aver svegliato gli dèi quella volta" sorrise "Beh studiate male. Perché stavi studiando il mio manufatto?"
“Comandi dall’alto”
Alzò un sopracciglio annusando la menzogna, ma non era affar suo "Bene, sarei tentata di chiederti di mostrarmi la tua memoria, ma prenderò quella di un passante qualsiasi " sbuffò quando dovette spostare di nuovo i capelli lunghi.
“Come devo chiamarti?” Sapeva che non era una brava bugiarda “Senti dobbiamo andare” sorrise guardandola.
"Alex " prese i capelli e se li arrotolò intorno al braccio "Spero che tu abbia delle forbici a casa tua" brontolò.
“Anche il tosaerba” la guardò tentando di non ridere “Andiamo” recuperò la sua borsa e la incitò a seguirla “Adesso prendiamo l’ascensore e poi la mia auto”
"Tosaerba? Auto? Siete riusciti a sviluppare le automobili in qualcosa di meno rumoroso?"
“Si usa per tagliare il prato” sorrise mentre pigiava il bottone dell’ascensore che arrivò dopo poco “La mia auto è un ibrida ... e silenziosa”
"Ibrida?" La guardò "Come il Minotauro?"
La prese per mano per farla entrare in ascensore e pigiò il piano terra “No...oddio...nessun meta uomo”
"Era un metatestadicazzo. Io intendevo a metà... Lena la mano sto assorbendo la tua memoria in questo momento..." la guardò incerta per ora erano solo cose superficiali "Però ci conosciamo solo da pochi minuti e già mi prendi la mano eh? Così avanti" rise.
Lena la staccò all’istante “Quindi stavi leggendo...perché dovresti leggere i miei ricordi?”
"Sono nella fase di assorbimento delle informazioni. Qualsiasi persona tocco avrò informazioni da lei, così posso valutare la situazione attuale. " scrollò le spalle.
“Non farlo con me” sospirò sperando che quelle dannate porte si aprissero subito e poi camminò lesta verso la macchina. Aprì la portiera per l’altra salì al posto di guida.
"Questa non è Parigi ..." si guardò intorno per poi entrare nell’auto incuriosita.
“Siamo in Irlanda, pensavo di avertelo detto” mise in moto “La cinta Alexandra”
“Devo essermi distratta ... Che cinta? Non so ancora di cosa parli, non ho ancora raccolto abbastanza informazioni"
Lena si sporse su di lei e tirò la cintura e gliela allacciò “Se senti caldo” le mostrò il pulsante per il finestrino ed uscì dal parcheggio.
"Oh è molto meglio dell’ultima su cui sono salita.... Avete migliorato anche l’illuminazione" abbassando il finestrino e osservando attentamente.
“Non era sicuramente una berlina” ammise guidando “Si elettricità diffusa su larga scala”
"Buon per voi, sembra quasi il Monte Olimpo" sorrise.
 
Quando si fermarono ad un semaforo un ciclista si arrestò vicino a loro. Alex fece segno a Lena di tacere ed appoggiò una mano sulla spalla dell’uomo, facendo in modo che non se ne accorgesse. Per poi toglierla quando ripartirono.
“Alex non è carino, è violazione della privacy” disse continuando a guidare fino al vialetto di casa sua.
"L’ho fatto per secoli. È l’unico modo in cui posso sapere quello che succede nel mondo e adattarmi ad esso. Sono la sentinella dell’olimpo dopo tutto... bella dimora" sorrise.
“Si non è male” scese dalla macchina e andò alla porta aprendola.
Alex prima di entrare si portò le mani davanti alla fronte "Possa Estia benedire questa casa e chi l’abita"
Lena restò a guardarla qualsiasi cosa stesse facendo. Poi si voltò verso l’altra "Ora ti prego dammi delle forbici poi risponderò a qualsiasi domanda"
“Si vieni accomodati” entrarono e un cane longilineo le accolse “Ciao Osin” lo accarezzò teneramente “Buono, è un’amica...dovresti farti annusare” disse rivolta all’altra mentre andava a recuperare delle forbici.
Alex si chinò "Ciao amico" e il cane iniziò a farle le feste.
Lena sorrise e poi le porse le forbici, alla fine non sapeva neanche che ore fossero, meno male aveva la giornata libera l’indomani.
Alex, era stesa a terra con il cane che le leccava la faccia.
“Osin su buono” Lena ridacchiò “Giusto sei la dea della caccia...vado a recuperarti qualcosa per la notte...fate i bravi”
"Oh grazie per le forbici. Posso usare il bagno?" Grattò la testa del cane.
“Certo, è infondo al corridoio...Osin guidala tu...io preparo qualcosa di caldo”
"Grazie" Alex andò nella direzione indicata. Aprì il cestino ed iniziò a tagliare i capelli. Poi prese il suo coltello da caccia e iniziò a tagliare i capelli in modo più corto, come aveva visto nella testa del ciclista. Finito ciò usò la doccia.
Osin tornò dalla sua padrona che le aveva messo la pappa nella ciotola.
Alex lavò la sua pelle tracciando di nuovo i contorni dei suoi tatuaggi. La mezza luna sulla mano destra. Le freccia sull’avambraccio sinistro. L’orsa sulla coscia e il labirinto sulla caviglia destra. Si stiracchiò sentendo quello che c’era sulla schiena. Si asciugò e uscì.
 
Lena l’aspettava in salotto, aveva preparato una tisana e aveva messo in pila una maglia extra large, della biancheria e dei calzini per Alex “Stai meglio?”
"Oh, sì grazie. Mi dispiace che debba darti fastidio, ma di solito avevo un custode designato" mentre si vestiva senza problemi davanti all’altra "Vuoi chiedermi qualcosa?"
Lena sospirò, le dee avevano grazia, ma Alex era anche estremamente naturale “Raccontami di questo custode, come funziona”
“Beh”, si sedette "Il nostro manufatto venne affidato a delle stirpi, a delle famiglie. Ogni cento anni la sentinella, io, viene risvegliata per vedere se ci sono problemi nel mondo che necessitano l'intervento degli dèi, altrimenti torno in letargo per altri cento anni"
“E credi che ci siano problemi?” Alluse al contatto con il ciclista “Ti sta bene questo taglio...” arrossì.
"Non lo so devo raccogliere più informazioni. Ma per il momento non sembra…. Ma dimmi ... Siete veramente andati sulla Luna?"
“È bene si...nel 1969...se non erro”
"Wow. Deve essere stato forte" si passò una mano tra i capelli "Allora perché la tua università voleva che tu studiassi il mio manufatto?"
“Per ricerca e piazzarlo in un museo con tutto lo studio fatto”
"Mhmm va bene... C'è qualche domanda che vuoi farmi sull’antichità per facilitare i tuoi studi?  E comunque non posso finire in un museo... Oddio quasi mi scordavo" si alzò aprì una finestra e fece un fischio che fece tremare i timpani al cane e alla corvina.
“Cosa...” Lena si tappò le orecchie.
Pochi secondi e un corvo bianco si appoggiò sulla sua spalla. Rientrò con calma "Ciao Antioco" gli grattò la testa.
Osin ringhiò, non gli piacevano i pennuti “Buono piccolo” Lena la guardò non capendo.
"Hey amico tranquillo, è solo un corvo" sorrise. Il corvo scese sul tavolo e guardò curioso la donna corvina "Lo so non è come Florian, ma è molto più carina che dici?"
Lena guardò il corvo che la guardava torvo “È il tuo animale da compagnia?”
"Si, me lo hanno regalato mio padre e mia sorella, è l'ultimo del suo colore" sorrise accarezzandolo "Vai a fare coscienza su non ti farà del male" il corvo zampettò lentamente verso la donna.
Lena lo guardò non aveva mai interagito con un corvo, ma aprì la mano e attese che l’animale facesse il resto.
Il corvo saltò in mano e becchettò leggermente "Antioco, non fare il dispettoso" in tutta risposta il corvo tornò sulla spalla di Alex "Scusalo è molto rustico"
“Ho notato tale padrona...” ammise e poi la guardò “Vado a preparare la camera degli ospiti...tu goditi la tisana” le indicò la tazza e si alzò.
"Oh non c'è bisogno che ti scomodi più di tanto L…Lena" sorrise.
“Dalle mie parti si fa così...Alex” disse allontanandosi con Osin che la seguiva.
 
Alex guardò il corvo "Sarà strano ma sarà per poco" il corvo le beccò la spalla "Hey! Antipatico. Poteva andarci peggio"
“Ti sento...” Lena scosse la testa e entrò nella camera per sistemare. Poi tornò da lei “La camera è la prima a destra sul corridoio...se non hai altre richieste, io andrei a farmi una doccia e poi andrei a letto...sono…” guardò il suo orologio “Beh è tardi...oggi cambia anche l’orario”
"Cambia l'orario?" la guardò curiosa alzandosi.
“Si chiama ora legale” la guardò “Allora buonanotte...” si trascinò verso il bagno e ci si chiuse dentro.
Alex strinse le spalle "Scoprirò di cosa si tratta. Hai nulla da farmi vedere tu?" Grattò le piume al corvo immortale.
 
 
 
Alex stava tranquillamente dormendo sul materasso anche se ci aveva messo un po’ ad aggiustarsi. Il corvo era appollaiato sul davanzale anche lui dormiente.
Lena sentì un peso sul suo petto, mentre era ancora addormentata, si rigirò nel letto.
Il corvo si svegliò e iniziò a guardarsi intorno. Alex iniziò a rigirarsi per poi svegliarsi di scatto tremando e con un urlo di terrore incastrato nella gola.
Lena fu destata dall’urlo, e alzatasi di scatto corse nella camera dove era Alex “Ehi che succede?”
"Titani... qualcuno ha risvegliato i Titani... " guardò la mezzaluna sulla mano rossa di sangue. Respirava a fatica e si prese la testa con le mani "Dimmi hai toccato qualche altro artefatto?"
“Cosa? Titani? Io” Lena boccheggiò e poi le porse il bicchiere di acqua che aveva sistemato sul comodino “Bevi...respira” la guardò scostandole le mani dal capo “Non ho altri artefatti in laboratorio...perché?” Aveva quasi paura a chiedere.
"Quali sono i miti sui Titani... su Crono in particolare?" Bevve tentando di calmarsi mentre il corvo sulla spalla le tremava.
“Che scatenarono morte e distruzione...” Lena raggelò.
"Esattamente" si strofinò il petto "Qualcuno deve aver risvegliato Crono" Ringhiò "Speravo che non accadesse nulla di male. Dormire altri cento anni"
“Alex mi dispiace...ma non sono stata io...sai dove era l’ultima volta?” La guardò preoccupata.
"Credo in Asia, ma non ne sono certa. I manufatti passando di mano in mano”
“Sai cosa fosse? Posso fare una ricerca” non voleva lasciarla sola per recuperare il suo laptop.
"Un vaso... era nero... non ricordo molto, solo che venne rubato dall'Ade"
“Aspetta qui” Lena andò a recuperare il suo laptop mettendosi gli occhiali e tornò da lei “E’ questo?” Disse dopo aver macchinato un po’ e girò lo schermo.
"Si si è lui!" si alzò di scatto mentre la sola immagine le faceva ribrezzo, ne percepiva l'odio e la distruzione.
“Brutto pezzo di...” Lena sospirò rumorosamente “So chi potrebbe averlo risvegliato” disse Lena mostrandole la foto di Morgan Edge.
"Sembra qualcuno a cui vorrei fracassare il naso con un cazzotto..." accarezzò Antioco cercando di calmarlo.
“A chi lo dici...qui dice che è a Singapore il vaso di pietra lavica...cosa succede adesso?” Sospirò.
"Devo svegliare gli altri Dei" la gamba le tremava "L’ultima volta ci siamo riusciti per un pelo" la guardò "Mi dispiace trascinarti in tutta questa situazione, ma devi venire con me"
“Cosa? Ma...” Lena le poggiò una mano sulla gamba “Fermati” la fissò “Non posso...il lavoro...Osin... A…” Beh forse avrebbe capito.
"Lena. Primo sei la custode ora. Secondo il mondo sta per finire. Terzo sono sicura che puoi inventarti qualcosa. Quarto finché non acquisisco abbastanza conoscenze non so come muovermi in questa epoca. Non hai amici a cui lasciare Osin se non puoi portarlo?"
“Perché io?” La guardò confusa e ascoltò tutto il discorso “Potrei lasciarlo...beh alla mia aiutante...eh che...”
 
 
“Tesoro? Ho portato la colazione...” disse una voce dall’ingresso.
Alex guardò Lena "Vuoi che mi nasconda?"
“No perché mai...” sospirò “Solo aspetta qui...il tempo che le dica qualcosa...Arrivo” si alzò lasciando il laptop e andando in cucina “Ehi ciao buongiorno...” Lena sorrise andandole incontro.
“Hey amore" le andò incontro "Che c'è sembri preoccupata"
“Uhm...no...solo non ho dormito bene...” sorrise guardandola “Turno presto?” Le accarezzò un braccio.
"Si" la baciò "Ti ho portato la colazione apposta"
“Grazie” sorrise sulle sue labbra “Buongiorno...”
Andrea la strinse a sé portandole una mano dietro la nuca.
Lena si lasciò andare per un attimo, poi portò le mani sulle spalle dell’altra
Antioco fuggì della presa di Alex e volò in cucina. La dea gli fu subito dietro, mentre tentava di afferrare il pennuto "Tranquille scopate come se non ci fossi, ci sono abituata" mentre correva “Antioco porco Tartaro vieni qui"
“Dannazione” esclamò Lena.
"Oh non sapevo avessi ospiti" le guardò Andrea.
“È un’amica del laboratorio” la trucidò con le sguardo “Alex...lei è la mia.. ragazza...Andrea” le presentò.
"Piace... piccolo figlio di una meretrice" acchiappò l’uccello "Scusa piacere"
Andrea le porse la mano e Alex la strinse.
Lena voleva sprofondare, sperò che Andrea non interpretasse male l’abbigliamento di Alex.
"E allora siete amiche?" Chiese Andrea.
Mentre la dea prendeva quanta conoscenza possibile dal tocco dell’altra "Ehm sì... le sono... comparsa ieri sera in laboratorio e mi ha dato ospitalità per qualche giorno " sorrise mentre la magia della dea faceva il suo effetto abbagliandola perché non facesse troppe domande.
Lena scosse la testa, l’avrebbe strozzata “Si ad Alex piace fare delle sorprese...e scherzi...è una vera burlona”
Andrea le guardò "Quindi anche lei è una dottoressa in storia?"
Alex si leccò le labbra "Sicuramente" con un sorriso brillante mentre nell’altra mano c'era Antioco che tentava di scappare.
“Piantala” Lena le strattonò la mano “Esperta di mitologia...facciamo colazione?”
"Uh colazione si... uso un momento il bagno mentre voi ... insomma ci vediamo tra poco" e Alex andò in bagno per calmare Antioco.
 
Andrea si girò verso Lena "Quindi un’amica?" Ancora intontita.
“Una collega Andrea...” sospirò “Non stavi facendo qualcosa di interessante tu...?” Sussurrò sulle sue labbra portandole le braccia dietro il collo.
Andrea la baciò di nuovo, poi si staccò "Amore la tua collega potrebbe tornare..."
“Uhm peggio per lei...” disse spingendola verso il mobiletto e baciandola con più trasporto “Se mi porti in camera da letto sarebbe meglio” le mordicchiò il labbro.
"Ooh perché no?" Le sorrise.
"Per le palle flosce di Perse! Antioco ti spenno!!" Urlò Alex dal bagno
“Muoviti” Lena sorrise mentre la tirava via dalla tenuta da pompiere, si chiusero in camera.
 
Alex mise fuori la testa poi alzò le sopracciglia ai rumori che provenivano dalla camera "Oh mi ricorda i baccanali. Sara sì che sapeva come fare una festa" rise mentre annusava verso il frigo "Beh noi mangiamo" Si rivolse al corvo.
 
 
Dopo una mezz’oretta e giù di lì, Lena uscì vestita di tutto punto, tornando in cucina...come se fosse nulla.
Alex le sorrise furba appollaiata sul bancone "L’hai sfinita eh?"
“Smettila ero un po’ tesa...e scendi dal mio bancone...ci sono gli sgabelli dove sedersi”
"Perché è comodo. Tesa eh... " rise "Come siete diventati pudici voi mortali"
Lena sentì il passo di Andrea e spinse Alex a scendere “Muoviti o la insospettirai...”
“Vai...?” Disse sistemandole la camicia e il distintivo.
Alex rideva ancora mentre scendeva.
Andrea la guardò, ma scosse le spalle "Si ho il turno tra mezz’ora. Ci vediamo domani?" La guardò speranzosa, sapeva che Lena non era investita come lei in questa relazione, ma le avrebbe dato tutto il tempo.
“Domani?! Uhm non lo so...insomma...è.…uscita una conferenza da...preparare” Lena la guardò speranzosa che comprendesse.
"O si certo..." le sorrise la baciò e se ne andò.
 
 
Alex seduta su uno sorrisetto sul viso "Poverina le hai spento la speranza" disse canzonatoria.
“Piantala...” si voltò di scatto “Cosa hai assorbito dalla sua mano?” La guardò male mentre metteva su il caffè “Non mi piace questa cosa...oggi andiamo in dipartimento e cerchiamo qualcosa per risvegliare la tua famiglia...” se la voleva togliere un attimo di torno “Ne vuoi?” Disse indicando la tazza e si portò su gli occhiali dal naso.
"Solo le conoscenze comuni. Non assorbo la storia personale. Si grazie" le sorrise "Già non mi sopporti più eh?"
Lena sbuffò “Che fai leggi nel pensiero?” La guardò e le porse la tazza “Bevi piano” si versò dell’altro caffè in una tazza “Ricordi come sono fatti gli altri artefatti?” Disse prendendo un cornetto dal sacchetto che Andrea aveva portato. Odiava mentirle, ma come le diceva che Alex era una dea mitologica? Senza che la scambiasse per matta?
"Oh no ma ho molta esperienza con gli umani" scrollò le spalle "Soprattutto donne" sorrise leccandosi le labbra "Dunque quello di mia sorella era una lira d’oro ed era incastrata con una lampada ad olio con un altro titano dentro" si grattò la faccia.
“Quale dea sarebbe? Oh, aspetta Apollo?” La guardò incuriosita “C’è un ordine in cui vanno liberati? Dobbiamo...devo spulciare tra le vecchie fotografie dei reperti”
"C'è sempre un ordine delle cose" sorrise "Non sembra un lavoro molto interessante. Ricordo solo il suo indovinello" si schiarì la voce, l’aria si raffreddò e con una voce siderale disse "Vicino al cielo ma non troppo, tra i monti freddi. Nel regno di pace mi troverai se ancora lì sarò"
 “Dio quanta scena fai” Lena scosse la testa, non sapeva perché era così scontrosa, forse il fatto di essere diventata qualcosa che non voleva? Che non aveva chiesto? In quel momento detestava essere brava nel suo lavoro ed ecco perché Hank l’aveva scelta per lo studio dell’artefatto. “Alexa chiama Samantha Arias” disse Lena.
"Hey. Sono una dea" rise.
Sam rispose "Hey come sta il mio capo preferito?"
“Sam vediamoci in dipartimento tra un’ora ...preparati devo dirti una cosa...importante ma assurda...a dopo” poi guardò Alex “Dobbiamo fermarci in un negozio di abbigliamento...fa presto”
"Ok ok sono qui. Sei ancora tesa vuoi una mano?" Rise mentre tornava in camera per rimettersi la canotta e i pantaloncini.
“Non ho bisogno di nessuna mano” sospirò lasciandola allontanarsi.
 
 
Un quarto d’ora dopo Lena era davanti alla tenda di un camerino che aspettava Alex.
Alex uscì sorridendo "Meglio?"
Una commessa che passava lì vicina inciampò "Porca p..... come pensavo di essere etero?"
Lena gesticolò “Okay stai bene...vogliamo andare?” Disse chiedendo gentilmente alla commessa di togliere i taccheggi e poi andarono a pagare.
 
 
Per l’orario prefissato, Lena era in dipartimento e stava salendo al piano della fototeca dove aveva detto a Sam che si sarebbero viste.
Alex si strofinò la mano sui pantaloni, visto che pizzicava ancora. Quando vide una donna seduta che leggeva un libro "Quella è la tua amica? " si leccò le labbra.
“Alexandra per favore...sembri un molestatore sessuale...non leccarti le labbra così...dai una cattiva immagine di te” disse Lena alterata “Buondì Sam...lei è Alex...Alex lei è Sam la mia assistente”
"Ciao Lee. Oh salve" sorrise Sam.
Alex sorrise e fece una mossa che aveva visto un paio di volta a Parigi, le prese la mano e la baciò leggermente "Enchantè" sorrise ammiccando.
-Stupida dea- sorrise in imbarazzo “Scusala non è di queste parti” la giustificò Lena “Alex saresti così gentile da ripetere l’indovinello? Sam tu prendi un planisfero”
Sam mentre passava vicino a Lena "Come fai a trovarle tutte tu quelle sexy?"
La stanza si raffreddò di nuovo e Alex ripeté l’indovinello.
 
"Wow come fai a farlo?" chiese Sam.
“È una collega...niente più...la prossima volta la registro così non deve farlo di nuovo...cerchiamo una lira d’oro...ma dobbiamo capire dove cercarla...è un artefatto come quella mezza luna”
"E perché la porta al collo?"
"Uhm perché... me la volevano rubare" sorrise Alex "Sai da dove vengo io sarebbero state scritte odi su di te" guardò Sam sorridendo mentre arrossiva.
“Alex non è il momento di fare la gatta morta...ricordi?” Picchiettò il dito sul suo orologio.
"Sei poco divertente" le sorrise.
Sam si schiarì la gola "Di quanto tempo fa è questo indovinello?"
"Oh si adatta a seconda delle circostanze, perciò è attuale" sorrise Alex.
Poi ripensò all’indovinello “Nepal...cerchiamo lì” si mosse tra gli schedari “Ecco Nepal...cerchiamo lira d’oro, Apollo, qualsiasi altra cosa...” Lena era frenetica.
Sam andò a guardare in uno scatolone "Lee ti ricordi quell’articolo sul Monaco buddista che incantava i viaggiatori e nessuno voleva più partire?"
Alex non sapendo cosa fare iniziò a guardare il mappamondo. Aveva raccolto abbastanza informazioni da poter dare solo due giudizi a quell’epoca: esaltata e malinconica.
“Si me lo ricordo” Lena guardò male Alex “Cosa ci dobbiamo aspettare da lui...? Oddio come diciamo ad Hank che dovremo andare fino in Nepal?”
"Perché non è una ricerca per Hank?" Chiese Sam "E cosa vi dovete aspettare da chi?"
Alex si schiarì la gola "Ecco vedi... Sono... un... " si girò verso Lena.
Lena sospirò e lasciò Alex parlare...tanto più danni di così non ne poteva fare...o no?
"Un ... agente... segreto... e siamo interessati ad alcuni manufatti " sorrise Alex riacquisendo la sua posizione.
Sam le guardò incerta.
“Si...esatto...la sua agenzia pensa che possano mettere in pericolo la sicurezza mondiale...Devo dirlo ad Hank...voi cercate nelle schede e dobbiamo trovare dove si trova esattamente...torno presto” guardò l’orologio “Hank sarà già nel suo ufficio...Sam affido a te...Alex” non ne era tanto convinta.
"Oh puoi affidarmi a lei ogni volta che vuoi" sorrise Alex.
“Siete grandi e vaccinate fate vobis”
 
Lena si diresse nello studio del direttore e bussò alla porta “Hank?” Chiese.
"Lena! Entra. Cosa posso fare per te?" Le sorrise.
“Uhm ho...credo di aver scoperto un collegamento con un altro artefatto...”
"A sì? Parli del ciondolo? Racconta"
“Si beh è uno dei simboli di Artemide...e c’è n’è un altro, tipo una lira d’oro che è collegato ad Apollo”
"E dove si troverebbe?"
“Ehm era proprio questo il punto dolente...sarebbe in Nepal e beh è un viaggio lungo e dispendioso”
"Uhm... ci vorranno mesi per organizzarlo" Guardò il calendario.
“No Hank...non c’è tempo...devo partire al più presto”
“Come mai?" La guardò intensamente.
“La...è una questione di sicurezza mondiale…ehm vorrei farti conoscere la mia collega”
Hank strinse gli occhi "Va bene.... ma è tutto ok Lena?"
“Cosa?? Si sì...insomma...sai la scoperta mi ha invasa”
"Invasa? Interessante scelta di parole ..." sospirò "Sai è una storia interessante quella di quel ciondolo.... vuoi sentirla?"
“Sapevi...e non mi hai detto nulla?” Lo guardò.
"Sapevo cosa?" Incrociò le braccia guardandola.
“La storia del medaglione”
"Beh è una storia quasi incredibile. Apparteneva ad una famiglia francese, si diceva che fosse un cimelio di famiglia. Vennero deportati durante la Seconda guerra mondiale. Il figlio più giovane prima di essere preso lo donò a Patrick O’Connor. L’ex direttore del museo... con una storia che avrebbe risvegliato una dea dopo cento anni.... ti dirò non gli ho mai creduto, ma mi ha dato la sensazione di essere vivo quel medaglione"
“Beh credo che tu dovrai ricrederti” Lena lo guardò “Vieni con me!”
"Va bene..." l’uomo si alzò e la seguì.
-speriamo che non si stia mangiando Sam...speriamo- disse entrando nella stanza di poco prima.
 
 
Alex stava facendo gli occhi da cerbiatta a Sam che cercava di spiegare dove fosse il posto.
La dea si girò "Lena! Vieni a sentire quanto è intelligente Sam" sorrise.
Lena mandò gli occhi al cielo “Hank lei è Alex o meglio...Artemide”
"Che cosa?!?!?" Dissero Hank e Sam.
"Bel modo di dare una notizia agàpi" sorrise sorniona.
"Lena sicura di stare bene?" La guardò Hank.
“Senti lui non crede alla storia che il custode debba risvegliare la dea...quindi fa un po’ tu Alexandra”
Alex sbuffò "Siamo di nuovo ai nomi completi" rise per poi ritrasformarsi nella sua forma olimpica. Appoggiò una mano allo stucco del soffitto "Contenti?"
Sam svenne.
“Dio Samantha” Lena le fu subito vicina “Alex spiega ad Hank quello che hai detto a me...”
"Ok... " tornò alla sua forma umana e guardò l’uomo "Mi conosci come Artemide. Qualcuno ha risvegliato un titano e questo vuol dire la fine del mondo. Quindi dobbiamo svegliare gli altri dèi. Capito?"
Hank annuì a bocca aperta ancora stupito.
Sam aprì gli occhi "Oddio.." Guardò Alex che le sorrise e le fece ciao con la mano.
“Non è stato nulla Sam...tirati su...Sappiamo dove cercare l’artefatto?”
"Byas in Nepal" balbettò tirandosi su e guardando Alex incerta.
Hank si sedette "Ok... va bene... andate ... " mentre si metteva una mano sugli occhi.
“Grandioso” Lena sorrise, era una grande cosa la scoperta...ma doveva chiarire un po’ di cose “Sam tu dovrai restare qui...ci...vuoi venire con noi? Mi costringerai a chiedere a Lex di tenere Osin”
"Forse finalmente parlerai con quel povero uomo... ma va bene per adesso rimango qui" sbuffo Sam.
Alex aveva leggermente toccato la mano di Hank per colmare alcune lacune di quel mondo strano.
“Alex...” Lena la guardò malamente “Sam non posso negarti questo viaggio hai ragione...” disse comprensiva.
"Vai Lena. Poi mi dici com'è viaggiare con una dea. Ho l’impressione che ce ne saranno altri" la guardò.
Alex fece la linguaccia alla corvina
“Cosa ho fatto di male...?” Lena sospirò “Sam vado a procurami i documenti per questa dea…ci rivediamo a casa mia”
"Documenti?" La guardò sorridendo.
Alex sorrise a Lena "Dai non sono così male"
“Andiamo” la strattonò dal braccio. Quella donna la metteva a disagio...
"Che c'è? Ho detto qualcosa di male?" Salutò Sam e Hank con la mano.
 
 
Lena viaggiò verso l’ufficio passaporti e guardò Alex prima di entrare “Quanti anni hai?” Chiese stupidamente.
"Quanti vuoi che ne abbia? " le sorrise "Guarda qui più di cinquemila anni e nemmeno un capello bianco" sorrise.
“Facciamo quaranta” sbuffò “Vieni, devi fare delle foto tessere” disse indicando una di quelle cabine fatte apposta.
"Quaranta tua madre! L’ultima volta che ho controllato sembravo sui trenta/trentacinque. A meno che non ti piacciano quelle più attempate" mosse le sopracciglia.
“Alex non rompere sai?” La guardò spingendo gli occhiali dal nasello -beh ha ragione- “trentacinque e non ne parliamo più e anche mia madre sai porta benissimo i suoi sessanta”
"Oh oh sei tesa di nuovo devo chiamare Andrea? O se vuoi ti do una mano io non sembra aver avuto molto successo l’ultima volta" rise "Beh se è vero il detto tale madre tale figlia non vedo l’ora di conoscerla" sorrise.
“Alex...sei davvero indecorosa...non ho bisogno di nessuna mano...tanto meno la tua...” sussultò “Tu non conoscerai mia madre...” la ficcò nella cabina “Guarda qui e quando senti contare sorridi”
Alex rise ma fece come detto. Poi uscì dalla cabina "Paura che possa darti dei fratellini?" Rise ancora alla faccia dell’altra
“Ho già un fratello e mi avanza...” la guardò “Seguimi...lascia parlare me okay?”
"Oh va bene kopelia" rise seguendola.
“Smettila di ridere” entrarono nell’ufficio “Salve la mia amica qui ha, diciamo un vuoto di memoria dovremmo fare dei documenti...per condurla nell’ultimo posto che ricorda ...” disse Lena sistemandosi gli occhiali.
Alex guardò Lena. Pensava seriamente che qualcuno le avrebbe creduto?
L’impiegata la guardò incerta "Certo e come si chiama?"
“Alex Delos...nata ad Atene...trentacinque anni fa” disse decisa.
L’impiegata la guardava ancora incerta.
Alex sbuffò, si guardò intorno. Si avvicinò alla donna e le sfiorò il polso, sorridendole "Fai come dice. Ma cambia il cognome" gli occhi leggermente argentati e l’aria calda tra di loro.
L’impiegata si rilassò e fece come diceva la dea. Si girò verso Lena come a dire - Visto? -
-Idiota- la guardò e poi andarono via “Adesso andiamo a prendere qualcosa da indossare per i nostri viaggi”
"Tutto quello che vuoi sorrise. Basta che possiamo prendere delle cose per fare dell’ambrosia perché inizio a sentirmi un po’ strana" sorrise "Due trasformazioni e usate la compulsione mi hanno un po’ stancato"
“Certo cosa ti serve? Andremo in un centro commerciale...così possiamo fare una spesa più cospicua” disse Lena mentre saliva in macchina.
"Uhm miele, zucchero, semi di girasole, mandorle, arance e altre cose che faccio comparire io" si grattò la testa e aprì il finestrino continuando a guardare fuori "Sai non riconosco quasi più questo mondo"
“Uhm okay va bene” la guardò “Perché...cosa vedi?”
"A volte è così esaltato. Altre volte così spento così malinconico verso il passato...così triste...quasi finito... come se non gli importasse di finire... Senza fede e speranza ..." la voce non era calda come al solito e non v’era traccia del tono scherzoso. Sembrava la voce del tempo, vecchia e che aveva visto troppo.
“Capisco cosa vuoi dire...” Lena sospirò entrando nel parcheggio.
Alex rimase per un po’ nei suoi pensieri, poi sentì anche l’umore dell’altra abbassarsi e cercò di tirare sù la situazione "Ma ti assicuro che la mia di speranza si è ripristinata appena ho visto quelle cose che chiamate shot! Grande secolo questo" con il suo solito sorriso giocoso. Ma se qualcuno che la conosceva bene l’avesse guardata avrebbe visto la tristezza immemore nel profondo dei suoi occhi.
“Beh magari quando saremo in Nepal ne possiamo approfittare” disse Lena cercando di non pensare alle parole di Alex ed entrarono nel centro “Prima outfit, poi ingredienti per l’ambrosia facciamo presto” L’outfit fu presto fatto. Poi entrarono nel market “Prendiamo il carrello...credo sia meglio fare una bella scorta di quell’ambrosia”
Alex fece una mezza smorfia per poi sorridere "Certo! Allora da dove si inizia? Sembra il labirinto di Minosse"
“Ma no dai, le corsie hanno tutte un’uscita” sorrise, forse doveva rilassarsi un attimo e non fare la puntigliosa e scontrosa. La guardò “Senti mi dispiace se mi comporto così...e che poche persone possono entrare nella mia sfera personale...e tu sei entrata come un uragano e sono un po’ invasa tutto qui”
Alex la guardò intensamente "Mi dispiace. Non so perché le Parche mi abbiano spinto nella tua vita e me ne dispiace di averla stravolta.... Perciò... per rispettarti non prenderò la tua mano. Non vorrei vedere cose che tu non vuoi mostrarmi"
“Hai detto che non entri nella sfera personale...quindi siamo a posto no?” Disse andando nel reparto del miele.
"Lo so, ma vorrei evitare. Se fosse qualcosa di intenso potrebbe sfondare il limite ecco" scrollò le spalle "Uh miele. Ricordo una lunga giornata nei giardini di Lesbo" rise.
“Racconta...” -davvero Lena? Vuoi arrossire nuovamente come un’adolescente “Se vuoi ecco...” disse spingendo il carrello.
"Oh Lena, Lena ti assicuro non è per le tue delicate orecchie" rise " Però potrei raccontarti una delle mie battute di caccia migliori. O correggere qualche enorme inesattezza sui miti che conosci" prese un barattolo di miele che le sembrava più simile a quello greco.
“Va bene va avanti...” disse mentre la guardava “Qui c’è dello zucchero”
"Ok. Quale mito vuoi sapere? Tipo Apollo e Dafne?" Sorrise prendendolo.
“Dimmi pure” sorrise.
"Beh, sai in realtà era solo la ragazza di Kara, Apollo, che faceva la drammatica. Avevano litigato e, Lucy, deve sempre avere ragione. Quindi da brava ninfa della foresta per non sentire altro si è trasformata in un albero. Ma tranquilla è ritornata normale quando Kara ha iniziato a cantare, nessuno può resisterle quando canta" rise.
“Ah sì? Beh, bella storia davvero” prese lo zucchero “Andiamo nel reparto ortofrutticolo”
"Qualcos’altro che vuoi sapere?" Me tre faceva il giocoliere con delle arance.
“Raccontami delle tue battute di caccia” sorrise guardandola divertita “Cosa manca?”
"La frutta secca " iniziò a raccontare di una caccia. Il racconto durò fino a quando non rientrarono in macchina "E così Ercole cadde sul suo didietro" finì ridendo.
“È stata una bella storia...davvero”
Alex le sorrise "Ma ne hai ascoltata solo metà" la guardò mentre si immetteva sulla corsia "Lo so che è un casino questa situazione... ma vedila come un modo per ... fare studi sul campo no?"
“Sì, infatti e per quello che… insomma, non ti lascio andare sola in Nepal” disse parcheggiando nel vialetto, dove la macchina di Sam era già.
"Beh magari quando inizio a orientarmi potrei lasciarti in pace per un po’ " sorrise mentre scendeva.
“Non credo che sia sicuro...Alex” disse tenendo i sacchetti di spesa “Sam siamo a casa”
Sam le salutò dal divano "Sto prenotando i biglietti"
Alex le sorrise "La mia assistente preferita"
Il collo di Sam divenne rosso.
“È la mia assistente fino a prova contraria…grazie mille Sam” la guardò “Non dire nulla a Lex e beh ad Andrea lo dirò io” sistemò la spesa “Pranzi con noi?”
Sam la guardò, Alex si allontanò per il bagno.
Sam "Lo dirai ad Andrea.... come la prenderà? Come sta andando la cosa... l’ultima volta... non ne eri molto convinta ..."
Alex nel frattempo stava nutrendo Antioco.
“Sam...io non ci riesco...io” sbuffò “Lei è così dolce, ma non posso innamorarmi...non di nuovo” disse a bassa voce.
"Forse non è la donna giusta ..." l’abbracciò "Ma devi lasciarla andare... deve essere in grado di andare avanti"
“Lo farò...ma adesso non riesco...non se partiamo domani all’alba” la scrutò “Sono una stronza lo so”
"Lena sei solo una persona molto ferita che aveva bisogno di un tipo di affetto fisico... Andrea lo sapeva quando ha iniziato con te" le accarezzò le spalle.
“Credo sia sbagliato ugualmente” disse appoggiandosi a lei “Ricorda parlerò con Lex solo quando dovrai venire con me” Guardò Alex tornare e sorrise “Cosa mangia la dea della caccia? Ti va un hamburger?”
"Qualunque cosa. Fammi solo mettere a bollire il mio intruglio" sorrise. Per poi passare vicina a Sam "Allora ti mancavo già?"
L’altra donna sorrise anche se era di nuovo rossa.
 
Alex mise tutto nella pentola, fece apparire una boccetta, verso qualche goccia. Chiuse il coperchio lasciandolo bollire a fuoco lento "Non toccate, non assaggiate. Brucerebbe i vostri organi dall’interno. Più di quanto farei io" rise per una battuta interna.
Lena e Sam rimasero a guardarla e poi la corvina si dedicò alla cottura della carne “Sam apparecchi tu?” Sorrise mentre osservava ancora Alex con Osin e il suo corvo bianco. Chissà come sarebbe stato viaggiare con una dea. Beh, principalmente sperò che non desse di stomaco in aereo, o che filtrasse troppo con le hostess. Per il resto probabilmente sarebbe andato tutto bene.
Sam apparecchiò e si mise lontana da Alex, non è che non le piacesse la rossa è che la faceva sentire in imbarazzo.
Alex teneva a bada il cane e il corvo in modo che non litigassero.
“Paura che Osin mangi Antioco?” Ridacchiò Lena guardandola “Da bravo va a cuccia...sentiamo Alex...com’è hamburger?” Li aveva preparati per tutte.
La dea masticò un po’ "È buono! Non lo avrei detto ma mi piace" iniziando a spalare. L’appetito degli dèi era formidabile.
“Ecco buono a sapersi” Lena guardò Sam e la invitò a mangiare “Poi vedremo come preparare la valigia...le tue robe dovrebbero essere ormai asciutte” disse guardandola.
Alex le sorrise scrollando le spalle "Sei tu il capo" si alzò e andò a prendere l’ambrosia. Mentre la versava nel bicchiere un profumo inebriante riempì la stanza e un liquido dorato scese. Alex si risedette e lo bevve centellinandolo, sentiva che stava aggiustando e ricostruendo il suo corpo.
Lena la guardò. Doveva essere davvero divino, sembrava si stesse rigenerando “Non brillerai sempre vero? Sarebbe un po’ difficile spiegarlo in giro” la guardò incuriosita.
"Mhmm?" Si guardò la luce argentea sulla mano "No no. L’unica che utilizza il bagliore permanente è mia sorella" sorrise "Anche se sarebbe utile se entrassimo in una stanza buia" rise.
“Esistono le torce” disse risoluta Lena -Non fare l’acida Luthor su- “Sam altra birra?”
Sam le guardava divertita, forse la dea era proprio quello che faceva al caso dell’amica... ma Nah. Guardò l’orologio "No grazie. È ora che torni a casa" sorrise "Vieni Osin?"
Il cane zampettò elegante verso di lei, scodinzolando “Ciao piccolo ci vediamo presto” Lena se lo coccolò un po’ “Non far arrabbiare Sam mi raccomando” sorrise e li lasciò andare via
Alex sorrise alla scena mentre finiva il bicchiere "Allora. Come posso aiutare?"
“Dammi un attimo che sistemo la cucina” Lena si mosse veloce nella stanza, sistemando, lavando stoviglie, per poi rivolgersi ad Alex “Andiamo in soffitta, devo recuperare le valigie”
"Potevo aiutare con i piatti. Mi basta semplicemente una sacca da viaggio" scrollò le spalle e la seguì.
“Beh non sappiamo quanto tempo staremo, ma sì forse è meglio uno zaino, è più compatto...non pensavo fossi anche intelligente” Lena si morse l’interno della guancia per non ridere alla faccia della dea e salì di sopra.
"Hey sono la dea della caccia! Addestrata da Atena stessa. Certo che sono intelligente. Dannati mortali” brontolò, però il dannato mortale aveva proprio un gran bel culo.
“Scusa...non dubiterò più di te” sorrise spostando alcuni scatoloni “Ecco qui! Colore preferito?” Sorrise mentre le passava uno zaino e prendeva un altro per sé “Andiamo prima che ci venga un attacco di tosse per la polvere” e scesero di nuovo di sotto andando in salotto “Per risparmiare spazio faremo dei rotoli con gli indumenti” e le mostrò come “Poi dobbiamo preparare un beauty...”
Alex la guardava con le sopracciglia alzate "Veramente? Tutta questa roba?"
“Beh vuoi cambiarti ogni tanto o vuoi puzzare?” La guardò contrariata “E poi è lo stretto necessario…non è un viaggio di piacere”
"Ehm non è che... è molta roba rispetto a come viaggiavo una volta tutto qui. Rilassati Lena non lo dico come critica personale" la guardò inclinando la testa.
“Scusami...e che non viaggio molto ultimamente...tutto qui” controllò che nel beauty di Alex ci fosse tutto “Direi che sia meglio farsi una doccia e riposare...perché ci aspettano 19 ore di viaggio”
"Beh non sono tante!" La guardò "Lo sono?" Guardò lo zaino "Con i pegasi ci avremmo messo di più" rise.
“Beh ci siamo evoluti” la guardò “Contando che al ritorno potrebbero esserne il doppio non so” la guardò “Vuoi che ti prepari un bagno caldo? Non so...” -perché lo stava dicendo? -
"No grazie. E non saremo di più... una volta svegliata rimetterò a dormire mia sorella. Avremmo solo un manufatto e non un’altra dea"
“Quindi raccoglieremo i manufatti e poi? Poi che faremo?” La guardò intensamente incuriosita.
"Dobbiamo raccoglierli tutti, sperare di essere più veloci dei Titani. E poi bloccare qualsiasi cosa il tuo amico Edge voglia fare... o almeno questo è il piano generale ..." si grattò la testa.
“Quello non è mio amico...è un mio rivale...come per te i Titani” la guardò “Ci riusciremo...”
 

 

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Capitolo 2
*** Nepal ***


Nepal
 
Lena e Alex non avevano dormito poi granché. La corvina si era alzata prima per assicurarsi di avere la carta di imbarco pronta e mise su il caffè. Probabilmente l’odore aveva fatto svegliare la sua ospite...la sentì mugugnare.
 
Alex si era sgranchita un po’ prima di mettersi a dormire la sera prima. Si buttò giù dal letto e scese verso la cucina con Antioco su una spalla "Kalimera"
“Buongiorno a te! Sembra che tu abbia dormito bene”
"Beh, non tanto ma l’ambrosia mantiene l’aspetto divino sai" si indicò sorridendo "Tu? Ti ho sentito rigirarti parecchio stanotte"
-Dio non esisteva più la privacy con questa dea- "Uhm beh come ti ho detto...è tanto che non viaggio...sono un po' in ansia" spiegò sorseggiando il caffè e offrendo la tazza all'altra.
"Oh beh, credo solo che dovrai preoccuparti di qualche turbolenza. Ma arriveremo sane e salve" sorrise sibillina Alex. Non rispose alle domande dell’altra finché non furono sulla scaletta dell’aereo.
 
“Allaccia la cintura” disse sedendosi accanto a lei dopo aver sistemato le borse nella cappelliera  “La potrai slacciare solo quando questa” le indicò la luce “Sarà spenta...poi le hostess faranno la solita dimostrazione”
"Che dimostrazione... oooh" si interruppe mentre una hostess molto carina le passava vicino "Qualunque cosa sia mi sta bene" sorrise.
Lena le diede un colpo sulla spalla “Idiota...di come salvarti il culo...se l’aereo dovesse precipitare” disse dissoluta.
"Oh, non lo farà. Ci sono io sopra questo aereo" scrollò le spalle sorridendo "Ma se hai paura poi stringerti a me"
“Mai” la guardò torva. Dopo la dimostrazione si mise le cuffiette. Forse doveva interagire con Alex invece di fare l’asociale.
Alex si stiracchiò e passò un po’ il tempo ammiccando alla hostess, poi sfoglio un po’ il libro di Lena. Alla fine, era annoiata, sbuffò, ma non ancora pronta ad ammetterlo.
Lena la sentiva agitata, non pensava che una dea potesse annoiarsi “Tieni” le passò la cuffietta destra “Ascolta con me la musica”
Le sorrise, stava per prenderla quando l’aereo iniziò a sobbalzare "Eccolo che inizia"
Lena glielo sistemò e poi prese inconsciamente il suo polso “Sono solo turbolenze”
Sorrise "Non proprio il cielo riconosce che non sono il suo dio"
“Non è Zeus quello di fulmini e saette?” Lena la guardò e si accorse della mano sul braccio di Alex, la allontanò piano “Scusa”
"Esatto, lo chiamate così" si rilassò e riprese quella mano riportando sul braccio " Tranquilla" tenne la sua mano calda sopra.
“Alex...” Lena la guardò mordendosi il labbro. Quel calore la stava facendo sentire bene.
"Dormi un po’ Lena" le sorrise "Prometto che non ti succederà nulla"
Lena inevitabilmente poggiò la testa sulla spalla della dea e si addormentò lentamente.
Alex sorrise e aspettò che il cielo si calmasse. Poi rimase vigile per le restanti ore di volo, mentendo fede alla promessa fatta a Lena.
 
 
Lena sentì la voce del comandante e si ridestò, avevano uno scalo ad Istanbul “Muoio di fame, che mangiamo?” Disse mentre camminavano per l’aeroporto.
"Mai provata la baklva ?"
“Ti piacciono i dolci, golosa eh?” ridacchiò guardandola.
"Oh dai sono passati più di 800 anni da quando mi sono risvegliata qui" sorrise "Era la moglie di uno sceicco, grande cuoca e bella donna. I capelli erano come i tuoi sai?"
“Che intendi?” La guardò incuriosita mentre si dirigevano al bancone di un bar “Lascio fare a te, provo a fidarmi”
"Beh, sei una bella donna Lena e il tuo colore di capelli è come la notte più buia dell’Ade" sorrise per poi scegliere i baklva con le bacche del Mar Nero.
Lena arrossì come un’adolescente “Beh grazie” la guardò tranquilla.
Alex decise di non farglielo notare e invece le porse il dolce osservandola attentamente per vedere la sua reazione.
Lena addentò il dolce e socchiuse gli occhi “Uhm che bontà”
Alex si leccò leggermente le labbra "Visto? Che ti avevo detto?" Sorrise "Prendiamone un po’ devo farli assolutamente assaggiare a Kara"
“Mi sono fidata...” sorrise guardandola -che sbrodolona- “Attenta” le posò un dito sull’angolo delle labbra per levarle una briciola.
Sentì quel dito e sorrise "Grazie" guardandola non con il solito sorriso sornione ma c’era qualcosa di diverso negli occhi.
Lena abbassò lo sguardo e prese a bere il suo caffè -Sicuro sono arrossita, che idiota-
Si schiarì la gola "Bevi piano è bollente" ridacchiò "Tra quanto abbiamo l’aereo?"
“Tra un’oretta circa”
"Oh ok. Almeno capirò se parlo un arabo ancora comprensibile" sorrise.
“Suppongo tu impari in fretta” poi pagò il conto e si diressero al gate “Se hai bisogno del bagno” le indicò d’insegna.
"Uhm nah" toccò per sbaglio un passante e sbatte le palpebre, guardando Lena. Guardò di nuovo l’uomo "Perché vorrebbe far esplodere un aereo?"
“Cosa?” Lena la guardò “Fermalo con il tocco magico, io chiamo la sicurezza”
"Tocco magico? Chi pensi che io sia?" Brontolò la dea mentre prendeva l’uomo e lo stendeva con un gancio.
“Manesca” disse scioccata Lena mentre chiamava la sicurezza aeroportuale.
Alex consegnò l’uomo alle autorità che trovarono la bomba al plastico nello zaino.
"Hai chiesto il tocco magico" sorrise come se quello spiegasse tutto.
“Grazie” Lena la guardò intensamente “Hai sventato l’ennesima strage” sorrise.
"Sarà ma se non ci muoviamo ne avremo una peggiore" e si girò per prendere lo zaino, come se non volesse quei complimenti.
Lena scrollò le spalle e si mossero verso il loro gate di imbarco.
 
 
 
Alex aprì gli occhi, erano in un albergo a Kathmandu. Erano arrivate la sera prima ed era inutile iniziare il viaggio verso Byas. Perciò si erano fermate a riposare. Guardò la corvina nella branda appoggiata all’altra parete, sentiva tristezza e senso di colpa venire ad onde da quando la conosceva. Non voleva sapere cosa fosse, ma voleva anche aiutarla. Scosse la testa era tutto così incasinato per la dea. Si alzò e si appollaiò sulla finestra a guardare l’alba.
Lena si rigirò nel suo giaciglio e la branda gracchiò, spalancò gli occhi per paura di aver svegliato Alex e messa a fuoco la stanza la vide rannicchiata davanti alla finestra “Ehi, sei già sveglia?”
Alex si voltò guardando l’altra alla luce dell’alba. Per un secondo le sembrò un’altra dea, ma batté le palpebre. Mentre per un momento alla luce la sua figura olimpica si sovrappose a quella umana. Si mise i capelli dietro l’orecchio "Ti ho svegliata?”
“No, tranquilla” Lena la guardò dolcemente, era così bella -Ma che dici Lena su, è una dea è ovvio sia bella- “Non ho dormito granché”
"Preoccupata?" le sorride scendendo dalla finestra.
“Uhm no, so che posso fidarmi di te...dopo l’altro giorno”
"Oh grazie " sorrise "Ma non dovresti mai fidarti di un dio" sogghignò mentre si spogliava per andare verso il bagno "Non sai mai cosa ti possa succedere"
“Come non detto” Lena mandò gli occhi al cielo, sia perché Alex non aveva senso del pudore, sia per quello che le aveva appena detto.
Alex uscì "L’acqua ora è calda. Rilassati dobbiamo scalare le montagne per arrivare a Byas"
“Sei terribile, lo sai si?”
"E mi conosci solo da tre giorni" rise mentre si infilava una maglietta.
“Beh guarda un po’”
"Ti do altri due giorni per cercare di buttarmi in un dirupo" sorrise.
"Lo farò volentieri se sarà necessario" disse con sguardo serio.
 
 
La loro guida le aspettava fuori dalla città su una piccola Jeep rossa. Alex iniziò a parlare con l’uomo nel dialetto della regione, dopo averlo imparato toccando alcune persone.
Lena restava affascinata da quella qualità che aveva. Chissà, cosa sarebbe successo.
Alex si girò verso Lena "Dice che le strade sono un po’ sconnesse... Se tutto va bene arriveremo stasera nella zona e domani mattina potremmo iniziare la scalata"
“Dovremmo procurarci dell’abbigliamento adatto, tipo alle scarpe non avevo pensato”
Si girò di nuovo parlando con la guida "Dice che potremmo fermaci in un rifugio che può venderceli, troveremo anche un po’ di provviste"
“Va bene” Lena rimase ad osservare il paesaggio, era un sacco di tempo che non viaggiava in mezzo al nulla...o comunque che non si trovasse immersa nei suoi libri a respirare l’aria del laboratorio. Chiuse gli occhi godendosi la brezza.
Alex la guardò per poi girarsi bruscamente e scherzare un po’ con la guida.
 
Per pranzo si fermarono al rifugio, dove venne loro offerto del Gundrook-Dheedo. (Una vera delizia apprezzata sia dai nepalesi sia dai turisti, in particolar modo dai palati vegetariani: è una specie di polenta fatta con grano e mais, accompagnata da verdure. È tipica soprattutto delle aree di montagna in quanto altamente energetico e nutritivo, quindi ideale dopo trekking ed escursioni)
Alex sorrideva soddisfatta e si volse verso Lena "Mi mancava questo lato di voi mortali"
“Cosa il cibo?” Disse Lena mangiucchiando. Mentre scattava una foto si era imbattuta in una vecchia foto, e ne era rimasta scossa.
"No, la facile compagnia... il calore ... Tutto ok?" La guardò.
“Uhm si...” prese dell’acqua “Se vuoi mangialo tu…” la guardò intimidita.
"Devi mangiare. Sarà dura per te domani" per poi venire distratta da una donna che le stava mostrando una tela dipinta.
Lena scosse la testa, cosa pretendeva, era una dea che era rimasta addormentata per anni infiniti…non poteva dare certo corda a lei. Si sforzò di mangiare “E comunque faccio spinning carina...ho le gambe allenate...vado a fare una passeggiata...ti lascio fare gli occhi dolci alla pittrice” si alzò sistemandosi gli occhiali e si allontanò.
"Oh ti assicuro che le ho notate le tue gambe" per poi accorgersi che se ne era andata, ma non si mosse non era affar suo dopo tutto. Continuò a parlare con la ragazza che le raccontava della leggenda del Monaco con la lira.
Quando ripresero la Jeep Alex notò che Lena era un po’ tesa, ma lo prese come segno della missione.
Lena era arrossita come un peperone a quell’affermazione di Alex. Poi salita di nuovo sulla Jeep si era rilassata sul sedile o almeno ci provò.
 
La guida le portò al rifugio augurando buona fortuna per l’escursione del giorno dopo.
Ringraziarono e fecero una piccola cena in silenzio Alex non tentò di dare fastidio all’altra sembrando troppo nei suoi pensieri.
Era come se Lena fosse in una sua nuvola ovattata, sapeva di star risultando antipatica e distante ma lei era fatta così, distaccata e apatica quando qualcosa tornava a toccarla nel profondo.
Alex le augurò la una buonanotte. Lasciandole la camera, lei avrebbe preso il soggiorno. In realtà si mise sulla veranda e osservava le stelle.
Lena si impose di dormire e accantonò nel profondo della sua mente quel ricordo che era tornato a galla. Aveva ragione Alex sarebbe stata comunque una giornata pesante, così stranamente si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.
Guardava le stelle sospirando. Le era caduta addosso una nostalgica speranza. Tra il voler rivedere la sorella e tutti i ricordi che si precipitavano.
 
 
Il sole sorse e Alex era addormentata sulla sedia nella veranda. Il sole le colpì gli occhi e lei brontolò.
“Ehi, ma” Lena la vide li raggomitolata e le passò involontariamente la mano sulle spalle “Dai è mattino, tua sorella non ha l’oro in bocca?”
Alex aprì un occhio e la gelò con lo sguardo, per poi stiracchiarsi mentre si alzava "Dormito belle gambe?"
“Oh signore” Lena mandò gli occhi al cielo e poi la fissò “Muoviti...tu sarai probabilmente fuori forma ti servirà un po’ di stretching”
Alex fece una risata talmente tanto fragorosa che risuonò per la valle "Oh, lo vedremo tesoro"
Lena fece un po’ di esercizi e poi prese lo zaino “Dai pigrona muoviti” non sapeva perché era così attiva quella mattina “Tu sapientona che hai appreso da questo posto? Cosa troveremo una volta in cima?”
"Va bene. Non ne ho idea. Non ne ho idea" sorrise mentre si toglieva il ciondolo.  Esso si librava in aria davanti a loro "Ma lui lo sa" sorrise ancora.
“Beh lo vedo” Lena mise le mani alle cinghie dello zaino ed iniziarono a calpestare il terreno che le avrebbe condotte in cima “Nessuna storia da raccontarmi?” Le passò la borraccia dell’acqua.
Alex declinò l’offerta sorridendo "Dunque... Kara non è veramente mia sorella. Ma siamo nate lo stesso giorno sulla stessa isola, perciò, ci consideriamo come tali"
“Uhm sembra che voi siate molto legate ...questo è bello” sorrise appena.
"Bah si quando non tenta di fregarti le ragazze o non si mangia tutto il cibo" sorrise "Beh, vedo che avevi ragione su quel paio di gambe"
“La smetti? Mi...ecco...arrossisco” si mostrò il viso.
"Ti ho fatto solo un complimento. Scommetto che li senti spesso" ridacchiò dandole un buffetto sulla guancia.
“Uhm va bene...e beh no...cioè Andrea...devo...lascia stare...fa finta non abbia parlato” disse calandosi il cappellino.
"Sicura? A volte parlare con qualcuno aiuta. Sai ho un po’ di esperienza" ma la vide reticente "Comunque come puoi vedere avevi torto io non sono fuori forma"
“Corsetta?” Lasciò perdere la prima parte del discorso e scattò in avanti.
Alex la guardò e i suoi occhi si accesero. La lasciò andare e dopo qualche secondo partì.
Lena ridacchiò dopo poco quando la superò si fermò “Dio Alex hai vinto non posso competere” bevve un po’ d’acqua. Si sentiva bene in quel momento.
Abbracciandola da dietro e sollevandola "Sono la dea della caccia. Non è una buona cosa fare questo" rise.
Lena rimase sorpresa “Alex” il suo tocco era strano, caloroso e rinfrescante? Rigenerante.
Alex rise stava per dire qualcosa quando lasciò andare Lena ed iniziò ad annusare l’aria.
“Che succede?” La guardò preoccupata.
"Non lo so c'è qualcosa che non va... dobbiamo sbrigarci" si voltò e riprese a passo svelto verso il manufatto
“Okay...andiamo” tenne il suo passo.
Ci volle un’altra ora finché non arrivarono ad una specie di grotta. Alex, era sempre più irrequieta. Riprese il ciondolo dall’aria e se lo rimise "Cerchiamo la lira e una lampada ad olio... velocemente"
“Torcia?” Lena la estrasse dalla tasca.
Alex annuì e iniziarono a cercare. Del sudore  freddo iniziò a colarle per la schiena ma lo lasciò stare e sollevò delle rocce.
“Alex calmati...” poi quando sentì altri passi, portò la mano sulla bocca dell’altra per zittirla e la strinse a sé “Shh”
Alex sbarrò gli occhi mentre la spingeva dietro di sé. Il manufatto nella sua mano sinistra che si trasformava in un arco e la destra che tendeva una corda invisibile creando una freccia di luce "Lui è qui"
Qualche secondo e apparve Morgan Edge "Bene bene. Anche voi qui?" C’era qualcosa di strano nella voce.
“Alex” Lena sfiorò un suo braccio “Tu lurido verme”
"Lena rimani dietro di me ... non è più un mortale" Ringhiò.
"Molto brava Artemide come al solito" Edge si faceva avanti e Alex tendeva l’arco.
“Cosa vorrebbe dire?” La guardò preoccupata che si facesse male.
"Diglielo Artemide"
"I Titani non hanno corpi, li posseggono" notò un luccichio dietro Lena e le fece cenno, mentre lanciava una freccia verso l’uomo sperando di distrarlo.
Lena guardò quel punto e si mosse liscia per recuperare la lira “Alex abbiamo un problema?” Disse avvicinandosi a lei.
La spostò mentre la freccia tornava indietro per il movimento del polso del titano "Quale problema?" Ringhiò mentre incoccava un’altra freccia.
“Credo che sia legato a qualcos’altro”
"La lampada ad olio?" Mentre tentava di spostarle in modo da uscire dalla grotta.
Morgan rise "Da tutto a me" mentre deviava una altra freccia.
Lena indietreggiò con Alex davanti. Quando vide la luce, prese la mano dell’altra e iniziarono a correre almeno per allontanarsi dall’ingresso e seminare Edge “Mi dici che succede?”
Edge era dietro di loro "Devi provare a staccare quella lampada dalla lira. Non posso affrontarlo ora" mentre lanciava altre frecce per rallentarlo.
“Ci provo” aveva strisciato un ginocchio su un masso, passò un dito sul sangue e poi lo passò nella giuntura tra lira e lampada “E adesso?” Disse mentre li separava.
"Speriamo che Kara si svegli e non il titano” Edge era vicino.
Alex vide una nuvola dorata formarsi. Prese la lira dalle mani di Lena e la spaccò sul ginocchio levando la lampada e la lanciò via.
Edge la guardò con odio e mosse una mano verso di loro.
“Alex” Lena scattò verso l’altra per evitare che qualsiasi cosa fosse la colpisse, spostandola di peso.
Una scarica dorata colpi il petto dell’uomo mandandolo via.
Alex si voltò "Kara!" La dea bionda era nella sua grande forma olimpica.
"Alex!" La dea assunse statura normale ed abbracciò l’altra.
Ora si trovava in uno strano mucchio tutte e tre.
“Okay Apollo immagino” Lena la guardò ammirata “Sono Lena” forse l’adrenalina l’aveva tolta dall’imbarazzo.
"Oh oh scusa piccolo mortale. Sono assai dispiaciuta di averti arrecato danno" Le aiutò ad alzarsi "Alex perché mi hai destata. È forse giunto un nuovo tempo?" Le sorrise raggiante.
"Ehm, non proprio. Primo dobbiamo aggiornare il tuo linguaggio... secondo beh... Crono è sveglio..."
".... Porco Tartaro!"
Lena sorrise e scosse la testa “Tranquilla sono già scheggiata” abbassò lo sguardo “Alex puoi spiegarmi perché Edge aveva un aspetto così diverso? Crono l’ha posseduto?” non che gli dispiacesse era uno stronzo ma sempre un essere umano.
Alex si tirò i capelli dietro un orecchio "Si. Abbiamo distrutto i corpi dei titani, perciò possiedono chi li risveglia... spero che la lampada si sia distrutta ma non credo..." Guardò la sorella "Kara ... dobbiamo farti rientrare nella lira tra poco. Sai l’indovinello per trovare il prossimo dio?"
La bionda sbuffò "Dammi almeno un’ora"
"Va bene ..."
L’aria si raffreddò e la dea solare parlò "Del mare frutto e in madre perla sono fatta. Bellezza e amore sono i miei proprietari. Olemre è il rovescio. Al sud del mondo"
Lena le guardò. Decisamente non erano sorelle ma come tali si comportavano. Per un attimo si mise nei panni di quelle creature che restavano imprigionate per anni in quegli artefatti. Un po’ come era lei imprigionata nel ricordo delle cose passate e che non poteva più cambiare. Poi si strinse le braccia al corpo ascoltando l’indovinello attentamente era impossibile registrarlo...era troppo bello da ascoltare, pensò.
“Okay dobbiamo andare in sud Africa, e un qualcosa in madre perla, dobbiamo solo capire dove esattamente sia...” guardò l’orologio da polso “Devo chiamare Sam” disse allontanandosi di qualche passo.
 
Kara guardò di Alex "Carina la nuova custode"
"Non è proprio la custode. Non chiedere"
"Ok... non è che hai visto..."
"No, ma appena arriveremo in Grecia andrò a svegliare Lucy"
"Grazie" e l’abbracciò.
 
Passata più di un’ora Kara tornò nella lira e le due donne iniziarono la discesa dalla montagna.
“Deve essere triste ogni volta...insomma lasciarla andare” disse Lena che si teneva alle cinghie dello zaino.
"Uhm sì... ma sono comunque felice che sia salva e di vederla anche se per poco dopo 3 mila anni" sorrise.
"Allora torniamo in Irlanda o andiamo in sud Africa da qui?"
“Non lo so...Sam mi avrebbe fatto sapere...spero che vada tutto bene” la guardò “Incontreremo Venere? O Afrodite?” Chiese sperando di aver capito bene...non era lei quella degli indovinelli.
"Chiamala Ava. Ed è Afrodite. Venere, era per quei piccoli intelligenti romani che la chiamavano così" un pensiero le passò per la testa e rimase in silenzio.
“Che c’è?” Lena aveva visto quel cipiglio sulla fronte “Ti si è formata una ruga sulla fronte...sputa il rospo Alexandra” la guardò intensamente.
"No" e continuò a camminare sperando di non incontrare Crono.
Lena scosse la testa, adesso era Alex quella che non parlava, ma non poteva costringerla. Poi le arrivò un messaggio di Sam “E’ questo che dobbiamo cercare?” Le mostrò la fotografia sul cellulare.
"Penso di sì" Guardò attentamente "Sembra lei"
“Okay dammi un attimo che chiamo Sam” disse mentre ancora scendevano.
"Sicuro" disse l’altra ancora immersa nei suoi pensieri.
 
"Hey capo" rispose Sam
“Sam come va lì? Vuoi che ci incontriamo in Africa? O vuoi raggiungerci quando saremo in posti differenti? Alex penso che abbia captato qualcosa che non le piace, ma non me ne parla” disse Lena lontana di qualche metro dall’altra “Osin come sta?” Sentì il bip di un messaggio “Dannazione...Sam...ti avevo...okay lascia perdere...cercaci un volo per Capetown vedi un po’...” chiuse la chiamata “Ehi corri eh” le fu di fianco dopo una piccola corsetta.
 
Sam guardò il telefono mentre il suo capo conduceva da sola la conversazione. Per poi mettersi al computer.
 
Alex la guardò e sbuffò sorridendo "Dobbiamo allenare quelle gambe no?"
“Ancora?” Lena la spintonò bonariamente -Stai diventando amica di una dea? -
Alex sorrise e le cose rimasero calme fino al rifugio. Dovevano passare lì un’altra notte, la guida tornava l’indomani.
“Dovresti metterti a letto...” disse Lena uscendo dal bagno avvolta in un asciugamano.
"Questi inviti così? Potrei pensare male" sorrise "Comunque non ancora. Va pure a riposare"
“Alex...” Lena arrossì. -Era assurdo come la facesse arrossire quella donna, evidentemente era il potere della dea-
"Vai a dormire" sorrise "Preferisco quando ti faccio arrossire con gli occhiali" e andò a sedersi sulla veranda.
“Alex?” la chiamò appena Lena.
"Cosa?" Chiese la dea dalla veranda.
Un rumore continuò a provenire da sotto la branda di Lena.
“Credo...che ci sia qualcosa sotto il mio letto” disse sperando non fosse un Varano bengalese.
Alex entrò immediatamente già munita di arco. Da sotto il letto si affacciò il musetto di un panda rosso.
"Oh" la dea si piegò per accarezzarlo.
“Non è un lucertolone?” Lena si sporse “Oddio un panda rosso...” sorrise “Come sei carino...ma mi ha fatto perdere dieci anni...e mi spunteranno i capelli bianchi” disse avvicinando la mano al manto del piccolo mammifero.
Alex rise "Il look zebra ti starebbe bene" mentre lo prendeva in braccio e lo avvicinava all’altra.
“Ehi” Lena, le diede un colpo “Ricorda in Africa ci sono tanti dirupi” la guardò fintamente seria per poi accarezzare l’animaletto “Credi si sia perso? Che abbia fame?” Disse guardandola negli occhi, batté le palpebre e distolse lo sguardo -Lena piantala-
Alex sorrise "No cercava solo del cibo" prese delle provviste dallo zaino e le diede al panda che mangiò felicemente "Quando sarà sazio tornerà a casa"
“Okay” Lena lo guardò e sorrise. Era bella la natura incontaminata non c’era che dire. Poi si spostò verso la veranda, seguita dallo sguardo di Alex, lo sentiva addosso.
Finito di mangiare, porto il panda in veranda e lo lasciò libero "Bella serata vero?"
“Si molto” sorrise guardandola “Ti manca qualcuno?” Chiese per fare conversazione.
Si strofinò la coscia e si rabbuiò di nuovo "Va a dormire Lena"
“Alex...mi dispiace...non volevo metterti a disagio” -Sei veramente assurda Lena-
"Tranquilla" sussurrò per poi alzare gli occhi e fissare le stelle.
Lena se ne andò mogia e colpevolizzandosi di quello che le aveva chiesto “Scusa” disse mentre entrava nella stanza.

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Capitolo 3
*** Sud Africa ***


Sud africa
 
Alex si stiracchiò scendendo dall’aereo "Caspita che caldo" si tolse la camicia rimanendo in canotta bianca.
Lena la guardò e avvampò, presa da tante cose non aveva notato che la dea avesse dei tatuaggi, a parte quello rosso sulla mano che si grattava di tanto in tanto, e la cosa non le dispiaceva. La corvina si legò i capelli in uno chignon sbarazzino e si avviarono all’uscita dell’aeroporto “Sam ha prenotato un vespino?”
Alex guardò la cosa "Ah... la sai guidare?" Mentre si strofinava le mani sui pantaloni desiderando che fossero corti. Guardò Lena e sorrise, era una ragazza veramente molto carina. Avrebbe voluto passare una mano su quel collo per aggiustarle i capelli ma si trattenne "Hey attenta a non bruciarti troppo" rise.
Lena si sentì osservata in maniera differente dal solito e si morse il labbro -Piantala- sorrise e incalzò “Ti lascerò mettermi la crema solare su vuoi” la sfidò.
"Oh le mie manine possono farti tutto quello che vuoi" le fece l’occhiolino.
-ecco complimenti Lena- “Dai salta su” disse Lena sistemandosi sul sellino della vespa “Ucciderò Sam”
Alex si strinse all’altra "Porco Tartaro!" Si tenne stretta alla vita di Lena finché non si abituò.
“Che ti stai lamentando della mia guida...dea?” Ridacchiò.
"Perché dovrei?" Le disse all’orecchio per poi allentare un pò le mani per non farla sentire a disagio.
La percorse un brivido lungo la schiena -Oh Managgia- “Siamo quasi arrivati”
"Spero per te che Sam abbia prenotato un albergo con letti più comodi. La tua schiena non sembrava ok"
“L’hai detto tu le tue mani possono fare qualsiasi cosa” era stanca di sentirsi da meno con la dea...anche lei un tempo sapeva flirtare.
"Oooh andiamo di proposte belle gambe?" Rise, mentre osservava il paesaggio circostante.
“Siamo amiche no?” Sorrise mentre sentiva il vento in faccia “Che si mangia di buono da queste parti?”
"Non lo so. Il ragazzo vicino a me pensava che i Boereworse ( una salsiccia piccante grigliata direttamente sul fuoco, infilata in un panino coperto di senape e salsa di pomodoro) fossero la cosa migliore del mondo. Direi di provarli no?" Per poi stringerle leggermente una coscia "Se vuoi che siamo amiche" sorrise.
Lena avvampò cosa significava quel gesto? Poi arrivarono davanti ad un ristorante “Direi di fermarci qui”
"Mhm non credo lo facciano qui, principessina" sorrise per poi indicare un chiosco di street food lì vicino.
“Mi prendi in giro?” La guardò male “Muoviti dai...ho fame”
"Perché dovrei farlo?" Rise "Un po’ di avventura principessina" portandola verso il chiosco.
“Piantala di chiamarmi così...” la guardò ancora dato che le aveva afferrato la mano “Alex sul serio...non chiamarmi così” la scrutò.
"Perché?" Sorrise "La pelle color avorio c'è. I tratti delicati anche. Il comportamento regale e snob, anche" rise.
Lena scosse la testa, era inutile con lei “Mi faccio un giro, ci vediamo qui tra mezz’ora” la guardò distrattamente.
Alex la guardò per poi stringere le spalle e andare a mangiare.
“Grazie mille Sam per il vespino” disse Lena esasperata.
 
 
Quando la corvina ritornò Alex stava parlando con una ragazza del luogo mentre aveva un pacchettino in mano "Hey Lena!"
“Ehi...” Lena sospirò ovviamente Alex non si perdeva.
Salutò la ragazza e porse il pacchetto a Lena "Mangia" sorrise "Forse ho capito la città dove dobbiamo andare, e mi stava spiegando il modo migliore per arrivarci. Non guardarmi così, lo so benissimo che già pensavi male" ridacchiò.
 “Grazie” Non sapeva mai come interpretarla “Puoi fare quello che vuoi...non sei mica la mia ragazza” mangiò quello che c’era nel pacchetto “Buono” sorrise mentre camminavano.
Un lampo passò sul volto dell’altra ma riprese subito la sua aria gioviale "Visto che ti ho detto?" Le dette una pacca sulla spalla.
“Hai di nuovo quello sguardo ma non chiederò” Lena finì la sua vivanda e chiese “Allora raccontami un po’ di Ava e di dove potremmo trovarla”
"C'è una località vicino a Johannesburg. Si chiama Ermelo" Ignorò ciò che aveva detto l’altra
"Ava... Ava non è come voi umani la immaginate... eccolo bella lo è, ma non è la venere mangia uomini" rise "E non è sposata con Efesto nemmeno da lontano"
“Uhm fammi pensare...è sposata con una donna?” La guardò incuriosita. Era ovvio che anche Alex avesse i suoi lati oscuri e bui.
"Esattamente" sorrise ricordando qualcosa "Ognuno di loro rivedrà il suo compagno dopo tre mila anni"
“Perché non possono venire con noi? Se la situazione dovesse farsi complicata?” La guardò “Dimmi con chi è sposata Ava dai” sorrise mentre si fermavano davanti un’agenzia viaggi.
"Non vorresti andare in giro con il circo dell’Olimpo. E poi devono riprendere le forze dopo aver dormito per così tanto tempo. Prima erano in letargo ora saranno solo a riposo" scrollò le spalle "Vediamo se lo indovini"
“Beh con il fatto che sia una donna...mi risulta difficile pensare a Dionisio”
Alex cercava di non sbuffare, continuò per qualche secondo per poi ridere apertamente con le mani sullo stomaco.
“Perché la cosa ti fa ridere?” Chiese guardandola.
Sorrise "Secondo te?"
“Perché non ho indovinato o perché una coppia insolita?”
In quel momento Antioco finalmente le raggiunse appoggiandosi sulla spalla della dea. "Potrebbe essere per entrambe" rise accarezzando l’animale.
 
 
Lena parlò con l’addetta dell’agenzia viaggi che le dette una cartina per raggiungere il luogo richiesto “Direi di raggiungerlo oggi stesso?” Chiese.
"Proviamoci" sorrise.
“Va bene” recuperarono il vespino e si avviarono per la loro strada.
"Magari proviamo a cambiare mezzo?" Chiese alla decima buca che le fece sobbalzare.
“Si sarebbe meglio, magari un ape” ridacchiò.
"Un’ ape? Siete strani voi mortali. Una bella Jeep come l’altro giorno? Ho quasi capito come funziona”
“Sul serio? Vuoi guidare? Okay...vada sulla Jeep basta che non ci schiantiamo si fermò in un posto dove potevano recuperare una jeep dispendiosa.
"Ho detto *quasi* non che la guiderò.  Per ora mi accontenterò di guardarti molto da vicino" sorrise.
“Ecco molto bene” lanciò lo zaino sul sedile posteriore “Arriviamo artefatto di Afrodite” sorrise mentre metteva in moto.
"Speriamo di non schiantarci " rise.
“Ehi il burrone, ricordalo” la additò.
 
 
Arrivarono nel paese designato.
Alex che aveva fatto battute per tutto il viaggio rise "Te l’ho detto" mentre scendeva.
“Cerchiamo una pensione dove poter passare la notte e poi andiamo a svegliare la dea della bellezza” disse camminando per le vie.
Alex individuò un piccolo bed and breakfast "Un giorno mi adorerai Lena, ma quel giorno non ci sarò più" sorrise.
“Cosa?” Lena la guardò intristita, poi entrarono nell’edificio e si fecero dare una camera “Che ti va di fare?” Disse mischiando un mazzo di carte.
Guardò fuori dalla loro finestra "Se non ti dispiace vado a fare una corsa. Sai parecchie energie divine da smaltire..."
“Okay...farò un solitario” disse mentre la guardava andare via.
Alex scese e fece qualche stiramento. Iniziò a correre e girò l’angolo dell’albergo. Si fermò contro il muro e aspettò di essere sorpassata da un ragazzo di colore per poi prenderlo e sbatterlo al muro con un coltello sulla gola "Chi sei?!" Gli ringhiò.
“Aggressiva la ragazza” ridacchiò tra i denti.
Gli arrivò una ginocchiata sui testicoli e sorrise vedendo che si voleva piegare dal dolore "Non immagini nemmeno. Chi sei?"
“Mi manda Morgan Edge...state ostacolando le nostre ricerche tu e la tua amichetta dal bel sedere” ridacchiò.
Un’altra ginocchiata nei testicoli.  "Primo Non chiamarla così! Secondo come ti chiami?" La lama che faceva scendere un rivolo di sangue.
“Non vorrai mica uccidermi…” ridacchiò.
"Oh ma ti fai le anticipazioni da solo" si godette la paura negli occhi dell’altro "Fammi un favore salutami papà" la lama stava per affondate nella gola, quando un urlo sopra di loro la fermò.
"NO!" Gridò Lena.
Alex non si era accorta di averlo spinto nel muro sotto la finestra della loro camera.
“Cosa cazzo stai facendo?” Lena la trucidò con lo sguardo.
Alex ringhiò nella sua direzione, ma venne distratta da James che si liberava e scappava. Oramai c’era troppa gente perché lo potesse riprendere. Con voce gelida le ordinò "Stai lì" mentre tornava dentro espandendo onde di rabbia e odio che fece rannicchiare gli altri.
“Alex che diavolo fai? Sei ferita?” La guardò attentamente preoccupata.
Si portò a pochi centimetri dalla donna "Non. Lo. Fare. Mai. Più." La voce bassa e minacciosa.
“Perché che fai?” Lena non si sentì intimidita “Cosa ti dava il diritto di sgozzarlo eh?” La guardò dritta negli occhi nocciola.
"Perché si stava trasformando in un titano. Era la mia unica finestra di tempo per ucciderlo prima che lo facesse" Ringhiò
“E avresti ucciso un innocente? Tu potrai pure andartene, ma in galera ci rinchiudono me...Alexandra” la guardò spingendola appena. Beh, effettivamente avere vitto e alloggio gratis non sarebbe stato male.
Puntò un dito in avanti "Rifallo. Rifallo un’altra volta e ti farò sembrare il tartaro un posto divertente" poi si girò e uscendo sbatté la porta.
“Ma che ti prende?” Lena restò sconcertata, poi al sentire il rumore della porta sobbalzò, abbassò lo sguardo e si andò a rannicchiare a letto -Fanculo il momento in cui ho preso quel benedetto artefatto senza guanti -
 
 
Alex riapparve solo il mattino dopo a colazione. Gli occhi erano due pozzi bui, aspettò Lena vicino alla macchina senza dire una parola.
Lena aveva pressoché la stessa faccia, non aveva dormito anzi. Salì in macchina e mise in moto “Mi dispiace per ieri...” disse speranzosa che Alex potesse accettare quelle scuse.
"Spero che il tuo dispiacere sia utile quando lo riaffronteremo" borbottò Alex mentre andavano verso una vecchia abitazione.
“Che stai facendo?” La scrutò.
"Cosa pensi? Stiamo andando a prendere il manufatto. Il proprietario è morto due settimane fa senza eredi"
“Aspettami” Lena le fu subito dietro “Io e James abbiamo studiato insieme era il migliore amico di una persona che conoscevamo entrambi...” disse mentre spingevano il portone per entrare.
Alex si girò "beh non sembrava tanto tuo amico" Sganciò il manufatto e lasciò che trovasse l’altro "O forse voi mortali avete un concetto diverso di amicizia"
“Diciamo che lui si è sentito tradito da me quando io ho scelto l’altra persona”
“Gran bell'esemplare. Continuo a non vedere motivi per lasciarlo in vita" seguiva il manufatto.
“Alex…lascia stare...dove hai passato la notte?” Chiese apprensiva.
"Ti interessa veramente o vuoi fare conversazione?" si fermò davanti ad una porta chiusa.
“Ricordi? Siamo amiche...sempre se tu lo vuoi ancora” disse mordicchiandosi l’interno della guancia.
Alex sospirò "Sono stata all’aperto" e non disse altro era ancora disturbata dal giorno prima, interrompere una caccia e una morte, soprattutto del genere la mandavano sempre fuori asse, aprì la porta con un calcio.
Lena sussultò -Okay penso di aver fatto proprio un gran casino-
Alex prese la conchiglia dal comodino del bagno "Dai" la porse a Lena.
“Mi dissanguerò fino alla fine di questa missione” la guardò con un sorriso.
Alex fece una smorfia che voleva sembrare un sorriso ma non ci riusciva.
Un’altra foschia dorata e davanti a loro apparve Afrodite, o meglio Ava. "Alexandra amica mia" abbracciò la donna. La rossa rispose all’abbraccio "Ava è bello vederti"
"Anche per me. Ma sembri preoccupata... Ci sono minacce? E chi è questo umano?" guardò Lena.
“Salve...” decisamente la dea era una bella donna.
Ava piegò la testa "Ma tu soffri troppo lascia che ti aiuti" stava per toccarla ma Alex si mise in mezzo "No"
"Ma…"
"Ava. No. Non possiamo più interferire nelle vite dei mortali in questo modo"
"Ma..."
"No" a gambe larghe e muscoli tesi, davanti all’altra pronta a combattere se doveva "Non le entrerai nella testa"
“Cosa sta succedendo?” Chiese anche se forse aveva una vaga idea di che cosa stesse accadendo “Alex andiamo avanti?” Chiese sperando che avrebbero viaggiato in un posto meno caldo.
Ava e Alex si guardarono per un po’ finché Afrodite non desistette "Va bene"
"L'indovinello"
"Della casa cibo, gioia e fulcro sono. In una città divisa in due mi troverai, un ponte di sofferenza le unisce"
"Va bene. Torna dentro e ti risveglierò quando troverò Sara"
"Sei proprio tornata quella spietata di un tempo... pensavo che fossi cambiata in meglio..."
"Dentro" ringhiò la rossa.
“Alex...” Lena la richiamò quando furono fuori dalla casa abbandonata “...ascolta...mi dispiace...se dobbiamo continuare a viaggiare e non mi sopporti, forse sia meglio che venga con noi anche Sam” disse “Adesso la chiamo e organizziamo il viaggio di ritorno”
"Non è questo... " ma ci ripensò forse era meglio avere qualcuno a fare da cuscinetto "Fa come vuoi"
Lena e Alex non parlarono per nulla in ritorno verso la pensione. La corvina si chiuse in bagno e scrisse un lungo messaggio a Sam. Non le andava di parlare al telefono e farsi ascoltare dalle due come si sentisse in quel momento.
Alex si appollaiò di nuovo sulla finestra. Accarezzava la lira dove riposava sua sorella, avrebbe tanto voluto parlarle ma non era il momento. Passarono la giornata non parlandosi ed evitandosi per quanto possibile in una jeep. Presero un’altra stanza di nuovo a Capetown.
Lena credette di non farcela, ad addormentarsi poi però quando sprofondò nel sonno, tutto le sembrò deleterio.
 
~Un uomo era su un gioco da bambini e la risata di un bimbo risuonava nell’aria “Zio distruggerai la molla” era una voce ridente. Poi presto quell’immagine mutò e sempre quell’uomo che giocava adesso veniva inondato da urla di disprezzo e disperazione. Poi ancora~
 
Lena si mosse nel sonno, sentendo le sue guance inumidirsi.
 
~Quella era decisamente la sua camera di ospedale “Mamma, non piangere, papà si prenderà cura di me” disse quella voce di bimbo~
 
“Liam” Lena stava piangendo nel sonno, ma era disperata come quel giorno.
 
Alex si era svegliata alle prime mosse di Lena, preoccupata che Ava le fosse comunque entrata nella testa. Si sedette vicino a lei e le mise una mano sulla guancia "Hey Lena" disse dolcemente
Lena al tocco esterno, batté le palpebre “Alex” disse flebilmente, era intontita.
"Hey... Guardami... Tutto ok?" la guardò intensamente in quegli occhi smeraldo, la mano che continuava ad accarezzarle la guancia.
“Io...” Lena tremò nella penombra della camera “...non volevo svegliarti” si sedette tirando su le ginocchia al petto.
Alex le accarezzò il ginocchio "Tranquilla... c'è qualcosa che posso fare?" continuò a sussurrare.
“Resti qui con me?” Sollevò lo sguardo verso l’altra “Se vuoi” disse asciugandosi le lacrime dal volto.
"Certo" Le si avvicinò lentamente per non spaventarla "Vuoi parlarne?"
“Non saprei da dove iniziare...” disse passandosi una mano sulla faccia “...non ne parlo mai...”
Le mise un braccio sulle spalle "Liam... è il bambino nella foto sulla tua scrivania?"
Lena sollevò lo sguardo verso Alex, allora se ne era accorta “Lui...era mio figlio ...” sentì calde lacrime riempirle gli occhi e poi scendere veloci sulle sue guance.
Alex sentì un dolore sordo al petto ma rimase in silenzio aspettando l’altra.
“Tre...anni...fa...una malattia...incurabile...me l’ha portato via...poco prima…” sospirò non riuscendo a trattenere le lacrime.
Alex la strinse a sé asciugandole le lacrime con il dorso della mano.
Lena stravolta com’era, si aggrappò all’altra “Avevo perso il mio compagno poco prima...e forse lo scontro con te mi ha riportato a rivivere nel sogno il litigio che ho avuto con mio fratello” disse con voce tremante.
Alex si sentiva fredda dentro, anche lei aveva perso qualcuno di così vicino, deglutì e le accarezzò la testa "Mi dispiace... so cosa provi... non volevo ferirti così..."
Lena si scostò appena “Non lo sapevo...” tentava di ricordare, ma nulla “Non ti ho reso la vita facile...dispiace a me” le accarezzò il viso.
"Non... non è colpa tua... so... cosa si prova a perdere un figlio e un compagno..." deglutì di nuovo distogliendo lo sguardo "Mi dispiace averti buttato di nuovo in quella fossa di dolore..."
“Non è neanche colpa tua Alex” la guardò dolcemente “Proviamo a dormire” sorrise accarezzandole un ginocchio.
"Mi dispiace... non... starò qui finché non ti addormenterai ok?" non si sarebbe addormentata ora mentre le immagini di Callisto e poi di suo figlio si ripetevano nella sua mente.
Lena nel sonno portò la mano sul suo addome addormentandomi.
Alex era appoggiato al muro con le lacrime silenziose sulle guance, guardò fuori dalla finestra ma in quel cielo non poteva vedere le costellazioni che cercava ogni sera. Era questa la maledizione degli dèi sentire, sentire dieci volte più di un essere umano. Ecco perché erano così meschini, iracondi e ... disperati. Tentavano di non farsi toccare dal dolore, credendosi invincibili... ma Alex… Alex lo sapeva che non era così, tracciò fino all’alba le costellazioni sulla sua coscia, attenta a non svegliare l'altra.

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Capitolo 4
*** Dublino - Budapest ***


Dublino – Budapest
 
Rientrare a Dublino era un sollievo da un lato, ma anche una stretta allo stomaco dall’altra.
Alex era alle prese con delle foto per capire cosa potesse essere il manufatto di Hestia.
Sam guardava Lena "La stai evitando" disse sottovoce.
“Lo so” disse rigirando il telefono.
"Perché? Se vuoi lasciare Andrea devi dirglielo, non giocare con lei..." la guardò dolcemente.
“E cosa le dico? Sono troppo in agitazione adesso...potrei dire qualcosa che non merita”
"Lena lo so" le strinse la mano "Ma devi farlo. Quando torniamo lo devi fare. O peggiorerà la situazione e starete ancora più male"
“Già” la fissò per qualche istante e poi guardò la dea “Alex trovato qualcosa?”
"Credo sia questa pentola" indicò una foto e la passò a Sam "Lena posso chiederti una cosa?"
 
“Si dimmi” Lena la guardò.
"Dimmi la verità... lavorare sul mio manufatto non erano "ordini dall’alto", vero?"
Lena boccheggiò “Che intendi?”
"Stavi lavorando sul mio manufatto perché credevi che fosse quello di un altro dio vero?" La guardò intensamente.
“Alex...io...” la guardò “Beh si...stavo lavorando per una mia ricerca”
"Lena..." lo sguardo si addolcì "La verità…"
“Si pensavo fosse collegato ad Ade...ecco perché non ci credevo quanto mi sei apparsa”
"Mhmm... " sospirò "Se so qual è la tua richiesta per lui ... rimarrai molto delusa dalla risposta" le accarezzò una spalla.
“Lo so Alex...” sospirò.
Strinse le labbra "Dai andiamo.... allora l’assistente più bella dell’universo ha trovato qualcosa?"
Sam sbuffò "Alex!" Scatenando una risata dall’altra.
“Sam...Osin l’hai lasciato da Lex?”
"Già... ma lo andrò a prendere direttamente io... un confronto alla volta" la guardò intensamente.
Alex le guardò non capendo e accarezzando Antioco.
“Grazie Sam” Lena guardò di nuovo il cellulare sospirando.
Alex guardò Sam e poi Lena.
Sam saltò "Ho capito capitooooo è Budapest!"
“Si? Mitica! Adesso posso mangiare in santa pace” ridacchiò Lena.
Alex sorrise e guardò il vaso, sarebbe stato un viaggio dannato.
“Che c’è?” Lena disse mentre prendeva un pezzo di pizza.
"Uhm ... l’ultima volta io e Hestia... Maggie ... non eravamo proprio in rapporti distesissimi ecco..." si schiarì la gola.
"Ooooh brutta rottura eh?" Rise Sam.
"Una specie Sam. Una specie ..." sbuffò.
“Non pensarci adesso Alex...” sorrise portandole una fetta di pizza alle labbra “Poi prenotiamo un volo per Budapest”
Sam era già al PC "Ho sempre voluto andarci" sorrise eccitata “Sarà un bel viaggio” sorrise ad Alex.
"Spero" guardando ancora il vaso "Bene voi due andate a riposare. Ci penso io qui" le scacciò Sam.
“Non è Pandora” Lena scosse la testa.
"Pandora era simpatica" scrollò le spalle. Antioco le beccò l’orecchio "Lo so lo so"
 
 
 
Quella sera quando Lena andò a dormire Alex svegliò Kara "Hey sorellina"
“Uhm sorella...a cosa devo il risveglio?”
“Beh sai volevo parlare un po’ con te sai... tre mila anni..." e le toccò la mano per condividere ciò che sapeva della storia del mondo.
"Come ti senti?” Le porse un bicchiere di ambrosia.
“Un po’ addormentata” sorrise bevendo “Dimmi c’è altro che tu vuoi condividere con me...testa di rapa?”
"Beh abbiamo risvegliato Ava ... non è andata benissimo... e la prossima è Maggie" sbuffò "Però è bello vedervi…"
“Cosa succede Alex?”
"Non lo so Kar... Sono stata sola per tremila anni... Sai tu dormivi, io no... Vedevo uno sconosciuto ogni cento anni... Credo solo che mi senta strana... " si passò una mano tra i capelli.
“La nuova custode?” Chiese risoluta.
"Sembra una persona buona, credo abbia sofferto molto... ma sembra a posto.... Anche lei ha perso qualcuno... come... come me…" accarezzò Antioco distogliendo gli occhi dall’altra.
“Te ne stai innamorando é così?”
"Che cosa?! No certo che no. Kar!" La guardò male, avrebbe fatto tornare Cerbero dentro gli inferi.
“Uhm sicura?” La guardò di sbieco.
"Seriamente... Perché?" la guardò.
“Uhm ti piace lei” ridacchiò.
"No! non credo... No mi sta solo simpatica, dai" la spintonò.
“Okay okay...come non detto” sorrise.
"Ti manca Lucy?" le sorrise.
“Beh si molto” ammise “Mi mancano i suoi occhi”
"Si i suoi occhi. Ceeeeerto..." rise.
“Idiota smettila...cosa ti preoccupa di Maggie?”
"Beh sai... L’ultima volta che ci siamo viste mi ha lanciato un piatto addosso... insomma siamo state insieme tanto tempo fa e poi c'è stata…. insomma... pensavo le fosse passata per le palle di Perse" si grattò la testa.
“Beh...non hai fatto niente di male...ti sei solo innamorata...o no?”
"Già... Faglielo capire... Credi che dovrei svegliare anche Ava?"
“Perché dovresti? Per cercare di sedurre nuovo Maggie?”
"Cosa no! Volevo solo che capisse che non deve cercare di entrare nella mente di tutti i mortali che incontra.... anche se almeno distrarrebbe Maggie... ma farebbe incazzare Sara quando la troviamo... sai come può essere Sara..." si buttò sul letto "Che gran casino... sembra come uno dei pranzi di famiglia che ci si smattiva per non mettere Demetra vicina ad Atena e Winn vicino a Sara"
“Eh beh quei banchetti era idilliaci” rise Kara “Sono sicura che riuscirai a farla ragionare”
"Spero solo che non provi a prendersela con Lena" sbuffò "Stavolta la secco, se la prende con un mortale. Solo perché non riesce a passare sopra cose di anni fa"
“Uhm vedi? La vuoi già proteggere, tipico di te”
"Certo che voglio proteggerla è la custode. Sono così diversa Kara... per te è stato solo ieri che parlavamo... per me molto di più " sospirò.
“Lo vedo...Alex...cosa vorresti? Fermarti?”
"No. Ovvio che non posso... lascia perdere Kara" la guardò sconsolata "Non lo so nemmeno io…"
“Io te l’ho detto...ma una sbirciatina alla tua bellissima...gliela posso dare?” Disse stuzzicante.
Alex balzò in piedi "Non ci provare! Lo dico a Lucy"
“Gelosona” Kara iniziò a ridere fragorosamente.
Alex si rese conto di cosa aveva appena fatto e si ributtò sul letto, consapevole che non l’avrebbe mai passata liscia "Ti rimetto nell’arpa ora"
“Uhm e no” disse buttandosi sul letto con lei.
Alex abbracciò la sorella "Riusciremo a farlo fuori?"
“Oh certo...così potrai coccolarti Lena” ridacchiò guardandola.
"Karaaaaaaa" la picchiò "Io non voglio coccolarla voglio proteggerla"
“Ehi va...” Lena si affacciò in camera di Alex. Indossando solo una maxi-maglia che le lasciava scoperta le gambe.
Alex si alzò immediatamente in canotta e mutande "Hey. Serve niente?" Dando una gomitata alla sorella.
“No sentivo vociare e mi sono preoccupata...ciao Kara” sorrise guardandola “Sei in buona compagnia...io ho Sam che russa come un trattore” ridacchiò sistemandosi gli occhiali “Torno a leggere, buonanotte”
"Non leggere fino a tardi devi riposare" le sorrise "Altrimenti domani sei stanca belle gambe" ridacchiò "Buonanotte”
Kara scosse la testa, Alex era partita proprio per il Monte Olimpo “Buonanotte bellissima creatura” disse Kara facendole un baciamano.
Alex le dette un cazzotto. Salutando Lena. Guardò brutto la sorella.
Lena se be andò ridacchiando.
 
***
 
Erano arrivate a Budapest e avevano preso una camera. Sam parlava con la segretaria del museo di storia antica per farsi fare una visita privata ai magazzini. Alex e Lena si chiedevano come entrare e poi portare fuori Maggie senza dare nell’occhio.
“Io credo che ci arresteranno” disse Lena mentre guardava Alex che cercava di macchinare qualcosa “Tanto che sarà mai furto con scasso?” sorrise.
Alex ridacchiò "Farò una copia del vaso, così non si accorgeranno di nulla" si passò la mano tra i capelli "Potrei prendere la forma di Hank, sicuro potrebbero lasciarci soli con la coppa per qualche momento..."
“Beh si, però sarà strano vederti nei suoi panni” ridacchiò Lena, poi guardò Sam.
"Ok la visita è domani verso le 11" chiuse violentemente il telefono.
Alex rise
“Ehi che cosa è successo?” Lena la guardò preoccupata.
"Sono stati piuttosto testardi" sbuffò Sam.
"Avresti potuto far fare a me" disse Alex
"Certo così poi andavamo lì e c’era la segreteria che ti buttava contro le mutande appena entravamo"
Alex rise di gusto
“Sam...” rise anche Lena “Percepisco una punta di gelosia” Lena sollevò un sopracciglio scherzosamente.
"Oddio no la dea è tutta tua. Basta che la smetta di filtrare con me. La mia faccia non tornerà mai nel suo colore sennò"
"Ma come mia dolce musa, è la parte migliore della mia giornata" rise Alex.
“Samantha Arias smettila di svalvolare...però Alexandra, Sam ha ragione...lei ha già una persona nel suo cuore” trattenne una risata.
Alex e Sam si votarono interrogative verso la corvina.
“Scherzavo Sam...andiamo” Lena sorrise “A nessuno va una passeggiata?”
Sam sbuffò "Va bene"
Alex annuì e sorrise "Basta non chiamarmi Alexandra e sono d’accordo"
“Scusa dea...” Lena ridacchiò mentre recuperava la sua borsa “Ah dovresti assumere già la forma di Hank” disse trattenendo una risata.
"Adesso? Non solo domani?" La guardò inorridita.
Sam rise all’espressione "È stata un idea magnifica venire con voi"
“Potrebbero insospettirsi se domani tu uscissi in un’altra forma no?” Lena in quel momento si stava divertendo molto.
Alex brontolò "Io.. io... uffa" incrociò le braccia.
“Oh, che direbbe Kara se ti vedesse così adesso?” Ridacchiò solleticandole sotto il mento.
Alex prese la mano di Lena girandosi verso di lei e guardandola intensamente. Sam si appiattì sulla sedia godendosi lo spettacolo di tensione tra le due.
Lena si perse in quello sguardo, un brivido le percorse la schiena -Lena non cedere, non cedere- “Non ci provare” si morse la guancia internamente.
"A fare cosa?" mentre si avvicinava con un sorrisetto.
Sam sorrideva come una maniaca
“Ehm...non lo so” Lena boccheggiò.
Sam non ce la fece più e sbuffò interrompendo il momento "Scusate, scusate ma siete ridicole" si alzò "Io ora scendo quando avete risolto la vostra tensione sessuale mi trovate nella hall" rise.
Alex si mise in piedi allontanandosi da Lena per non farla sentire a disagio "Allora aspetteresti a lungo, le dee sono piuttosto insaziabili"
“Sam...” Lena lo sibilò gliel’avrebbe fatta pagare “Alex...tu...piantala” le veniva comunque da ridere, ma si allontanò ugualmente “Passeggiata andiamo su”
Alex brontolò mentre lentamente prendeva la forma di Hank, facendo sapere nel modo più rumoroso possibile che non le piaceva.
Sam la guardò e poi guardò Lena, le venne in mente un’idea malefica "Alex?"
"Si?" rispose la voce profonda di Hank.
"Puoi fare anche trasformazioni parziali?"
"Si, perché?"
"Oh, curiosità... Deve essere interessante in camera da letto" rise uscendo.
“Come sarebbe a dire trasformazioni parziali? Sam la finisci?” Lena scosse la testa, non capiva cosa avesse in mente la sua amica, davvero non lo capiva.
"Oh sarebbe interessante l'... attrezzatura... che può fornire..." rise.
Alex scrollò le spalle "E? un po’ scomoda"
Sam iniziò a ridere in modo incontrollabile all’espressione dell'amica.
“Samantha? Cosa stai blaterando?” Lena la fissò intensamente.
Sam non la smetteva di ridere. Alex decise di togliere Lena dalla sua miseria, mentre si massaggiava il ponte del naso "Credo veramente che tu non lo voglia sapere... ma la nostra cara assistente si riferisce al fatto che io possa avere sia attributi femminili sia maschili in camera da letto" dette uno spintone a Sam per ficcarla dentro l'ascensore mentre ancora rideva "Per questo alcune dee vengono rappresentate come uomini e viceversa"
“Non mi dire!” Lena fece finta di nulla e avrebbe fatto pagare cara questa cosa a Sam “Idiota, con te faccio i conti dopo”
Sam si asciugò una lacrima "Perché? Era così carino il rosso della tua faccia quando hai capito di che parlavo" rise ancora mentre scendevano.
Alex dal canto suo cercava di sistemarsi nella forma di Hank senza sembrare goffa.
“Non capisco perché debba interessarmi...io e Alex siamo amiche, e stiamo salvando il mondo, non abbiamo...non c’è tempo per queste cose” Lena era perentoria, non si sarebbe più innamorata di nessuno.
Sam la guardò con un’espressione incredula per poi mettersi a ridere finché Alex non le posò una mano sulla spalla facendola svenire "Mi devi un favore Lena" mentre uscivano dall’ascensore e chiedeva un bicchiere d'acqua ad una cameriera accampando la scusa della claustrofobia.
“Niente affatto” Lena la fissò per qualche minuto “Ci vediamo in piazza, quando la tua amica si è ripresa” disse Lena accelerando il passo e uscendo dalla hall.
 
 
Qualche minuto dopo Alex e Sam raggiunsero Lena. Sam molto più calma ma con il sorrisetto che le adornava le labbra. Alex che tentava di mantenere la faccia stoica di Hank.
Alex la guardò "Posso almeno tornare nella mia forma naturale per favore?"
“Hank è un uomo allenato eh” ridacchiò Lena mentre chiamava un taxi.
Alex si infilò in un vicolo e poi tornò nella sua forma normale "Non fa comunque per me" le ringhiò "Ti stai divertendo un po’ troppo con questa cosa Lena" la guardò intensamente.
“Beh voi due mi avete preso in giro per tutta la mattina...e poi tesoro è stata una tua idea...non mia” disse per poi salire e chiedere al tassista di condurle ai Bagni.
"Ooooh ti ha chiamato tesoroooo" iniziò Sam.
Alex la guardò iniziando a sorridere "Oh te ne pentirai Lena, te ne pentirai"
“Non mi sono mai pentita di niente nella mia vita...” la guardò male.
Alex sorrise soltanto e si mise le mani dietro la testa.
 
 
 
Arrivarono ai bagni e furono loro mostrati gli spogliatoi per cambiarsi. Sam fu la prima e si sedette mentre aspettava le altre due sul bordo dei bagni.
“Bel costume, Miss Dea” sorrise Lena guardandola in tutta la sua forma longilinea.
Alex sorrise e le dette una lunga e lenta occhiata da capo a piedi mentre si sistemava il due pezzi sportivo "Non mi lamento per nulla della vista" sorrise per poi buttarsi in acqua.
Sam rise "Oh Lena ce l'hai così male"
“Non capisco cosa tu stia facendo...ti ricordo che io sto con Andrea...” lo sibilò chinandosi alla sua altezza.
"Primo non ancora per molto. Secondo ho visto più attrazione sessuale tra voi due in cinque minuti, che tra te e Andrea in sei mesi" sorrise "Non dico che devi sposarla ma una passata non si nega a nessuno" rise.
In quel momento Alex uscì dall’acqua portandosi all’indietro i capelli bagnati, e facendo girare parecchie persone nella sua direzione "Allora entrate anche voi? O vuoi fare prima una sfilata belle gambe?"
“Samantha levatelo dalla testa capito?” La guardò e poi fissò Alex. Con uno stacco atletico si tuffò in acqua nuotando in subacquea.
Sam sorrise ad Alex "Su squalo vai a prenderla"
"Sam giuro sul tartaro che un giorno la pagherai" disse prima di tuffarsi.
La Arias sorrise soltanto, mentre si sfregava le mani forse avrebbe vinto la scommessa contro Hank.
“Le dai corda? Sul serio?” Disse Lena poggiandosi a bordo vasca.
"Non proprio, cercavo solo di allontanarmi un po’" le sorrise "Continuo a dire che sei molto carina quando arrossisci, ma Sam... è un po’ troppo avanti oggi" sorrise cercando di appianare la situazione con Lena.
“Non so cosa voglia” sbuffò socchiudendo gli occhi “Sai Liam amava nuotare...è nato in acqua” sorrise al ricordo.
Le accarezzò la spalla, lasciando che continuasse "Vuoi parlarmi di lui?" sorrise.
“Alex...” Lena alluse alla sua mano “Aveva solo cinque anni...” sospirò “Ed era tutto quello che avevo e che Jack mi aveva lasciato...ma non voglio rattristarti” sorrise ancora ad occhi chiusi.
"Hey tranquilla non mi rattristi" le strinse la spalla lasciando cadere la mano "Se ne vuoi parlare sono qui, se non vuoi allora dovrò trovare un altro metodo per allontanare quella ragazza che mi fissa come se fossi un prosciutto" rise cercando di allentare la tensione all’espressione malinconica di Lena.
Lena sentendo quelle parole fece l’unica cosa che avrebbe salvato l’altra dalla donna predatrice, si spinse tra le sue braccia “Adesso sei tu che mi devi un favore Alex” disse con voce bassa al suo orecchio, mentre i loro corpi erano quasi incollati.
Alex si congelò mentre vedeva Sam dall'altra parte della piscina sorridere come una matta. Si schiarì la gola "Lena... Se volevi mostrarmi più da vicino le tue grazie bastava chiedere..." mentre la ragazza passava dietro di loro sbuffando.
“Sta zitta Alex” sorrise chiudendo gli occhi “So che Sam sta gioendo...ma volevo solo salvarti dalla cannibale” ridacchiò staccandosi e sfiorandole le spalle “Hai un buon profumo, comunque” e si concesse una nuotata.
Alex sorrise mentre le nuotò vicino "Solo per la cannibale o era una scusa per tastare i miei muscoli?" rise mentre si allontanava.
“Avevo già guardato...tesoro” disse immergendosi in acqua e nuotando ancora.
Alex rise ed uscì per sedersi vicino a Sam che sorrideva come una maniaca, le venne in mente un’idea "Hey Lena!"
“Si?” Lena la guardò uscendo elegantemente dalla piscina muovendo i capelli sulla spalla.
Le sorrise leccandosi leggermente le labbra "Dici che questo pesce sa nuotare?" Prendendo Sam in braccio.
"Lasciami andare Alex!" Urlò Sam.
"Come vuoi!" Rise la dea e la gettò in acqua.
Lena scoppiò in una fragorosa risata guardando la scena, poi si sedette a bordo vasca “Così magari ti rinfreschi!” Ridacchiò guardando Alex.
La dea le si sedette vicina, ma non fece in tempo a dire nulla che Sam l’aveva trascinata in vasca. Iniziarono a cercare a buttarsi sott’acqua, mentre schizzavano Lena.
"Dai regina di Saba. Vieni con noi" rise Alex.
“No mi godo lo spettacolo di chi muore prima” ridacchiò scalciando con i piedi.
Sam e Alex si guardarono per poi sorridere. Alex con uno scatto le fu dietro e la prese stile sposa "Tappati il naso"
“Ti odio sappilo” Lena sorrise tappandosi il naso.
"Lo so, non preoccuparti " rise per poi ributtarsi a bomba nell’acqua schizzando Sam.
Lena fu strafatta dal tuffo e uscì ridacchiando.
 
 
 
 
“Pigrone svegliatevi su”
Sam mugugnò qualcosa. Mentre Alex veniva beccata da Antioco "Maledetto uccellaccio" Ringhiò "Ti sei alleato che lei eh?" Mentre sollevava le coperte.
“Vieni Antioco noi ci andiamo a fare la colazione, tanto non sfuggi Alex. Devi mutarti in Hank”
Alex sbatté la testa contro il muro.
Sam le dette una spinta "Dai dea che sfondi il muro"
Ci misero un po’ ma alla fine Sam e Hank scesero a colazione sedendosi vicino a Lena. Alex si allargò la cravatta.
“Caldo?” Lena sogghignò accavallando le gambe e mostrandole.
L’occhio di Alex scese "Non c'è bisogno che le metti in mostra per me" sorrise.
"Oddio no. Per favore è inquietante Hank che filtra con Lena. Abbassate oggi" sbuffò Sam.
“Abbassiamo cosa?” Lena la guardò “E’ per il direttore del museo”
"La leva del filtrare ogni quattro secondi"
Alex guardò Lena "Sono sicura che apprezzerà" le arrivò un tovagliolo da Sam.
Lena sorrise guardandola “Adesso smetti tu di apprezzare...tesoro” nascose le labbra dietro la tazza.
"E tu smettila di stuzzicarmi ninfa" rise.
"Giuro che vi chiudo in una stanza" sbuffo Sam alzandosi.
“Non ti sto stuzzicando” le sfiorò il ginocchio e si mise in piedi “Abbiamo da fare, muoviamoci”
Alex la prese per piegarsi verso l’orecchio, ritrovando la sua voce "Non fidarti di un dio soprattutto di una dea" per poi allontanarsi dietro Sam mentre si schiariva la gola.
Lena le avrebbe tenuto testa.
 
 
Un taxi poco dopo le lasciò davanti al museo “Ripassiamo il piano” sorrise Lena.
"Ci presentiamo. Tu seduci un po’ il direttore. Ci facciamo un giro nei magazzini. Alex seduce l’assistente, che non sono io. Mentre noi facciamo lo scambio delle due pentole" sbuffò Sam "Calmati Lena"
Alex sorrise a Sam.
“Sono calmissima” la guardò
"E Alex? Cerca di non prendere a cazzotti il direttore Mike..."
"Ok?" – Gelosona - riecheggiò nella mente di Alex con la voce di Kara.
Alex sbuffò e scrollò le spalle. Arrivarono al museo e subito un’assistente le condusse nell’ufficio del direttore.
“Dottoressa Luthor, quale onore averla qui”
Alex lo squadrò mentre Sam dietro di lei sbuffava spingendola ad entrare nell’ufficio.
“Direttore Daxam, che bello rincontrarla”
“Il piacere è tutto mio” si bevve la figura della corvina.
Alex si schiarì la gola "Piacere anche mio" fissando Mike.
Sam si coprì il sorriso con la mano.
“Direttore Hank, perdonate, ti fai accompagnare da cotanta bellezza, e uno si distrae...ma dimmi cosa ti porta qui?”
Alex, era disgustata dall’uomo che solo ora si era raddrizzato e non aveva staccato lo sguardo assestato dalla corvina "Vorremmo vedere un pezzo della vostra collezione. Credo sia collegato ad uno dei nostri pezzi" lo guardò cercando di essere gentile e professionale.
“Ma certo...se non collaboriamo tra di noi...la mia assistente vi aiuterà...dottoressa vuole unirsi a me per un caffè? Nel mentre?
"No..." disse pigramente Alex "Ho bisogno della dottoressa per studiarlo. È lei che ha in mano il progetto"
Sam cercava di contenersi fingendosi impegnata con un tablet.
“Oh beh è giusto” l’uomo sorrise “La lascio nelle mani del suo direttore allora” disse mettendole una mano sulla schiena bassa.
“Magari più in là per un aperitivo” sorrise splendida Lena.
Alex pensò che forse sarebbe stato più carino con una mano di meno e la faccia sfregiata. Ma si contenne e invece sorrise all’assistente.
“Direttore Hank? Prego mi segua” disse Nora l’assistente.
Alex la seguì controllando che Mike avesse staccato le mani da Lena. Sam per buona misura fece finta di pestare per sbaglio un piede al direttore Daxam.
“Oh piede pesante la sua assistente dottoressa” Lena ebbe il via di staccarsi.
La dea lo guardò male un ultima volta "Prego ci guidi pure Signorina..?"
“Darhk” sorrise civettuola prendendolo a braccetto “Che braccia possenti?” ridacchiò.
-ma guarda te- mormorò Lena tra sé.
Alex si schiarì la gola "Mi alleno" disse soltanto.
Sam aveva nascosto la faccia dietro il tablet cercando di restare dietro Lena per non essere uccisa.
“Si sente” tastò per bene “Ecco il magazzino designato”
"Grazie per averci accompagnato... Se mi potesse mostrare il vostro sistema di archiviazione, mentre la dottoressa esamina il vaso" passò a Sam la borsa con la copia.
“Che scherza? Sarebbe un piacere”
Sam entrò portandosi dietro Lena "Dai su, le fate dopo le scenate di gelosia. Prendi la pentola che io metto questa"
Alex si appoggiò al tavolo coprendo la porta con le altre due.
“Non è nessuna scenata di gelosia” Lena fece lo scambio e sperò che tutto andasse bene. Lo toccò con i guanti di velluto non doveva minimamente uscire qualcosa da quella pentola.
"Come no? Mike stava per essere ucciso e Nora per essere polverizzata. Ma va tutto bene nel mondo" uscì dal magazzino vedendo Alex che tentava di allontanarsi da una Nora che si stava facendo un po’ troppo avanti.
“Okay abbiamo finito” Lena apparve come una presenza accanto a loro “Signora Darhk è stato un piacere” le porse la mano.
Alex si staccò riparandosi dietro Sam "Bene se la dottoressa ha fatto noi ce ne andremmo"
 
 
 
Sam aprì la porta seguita da Lena e da Alex ancora nella forma di Hank.
"Non cambi forma?" chiese l'assistente.
"Non credo sia una cosa... necessaria al momento" porgendo la pentola a Lena.
“Che codarda...non vuoi farti vedere dalla dea nella tua forma?” Lena chiese sorpresa.
"Tu svegliala e poi ne parliamo" disse Alex allontanandosi.
Sam la guardava "OOOOh qualcuno ha paura della sua eeexxx"
“Già” Lena portò le mani suoi manici della pentola e strinse con forza.
Una foschia dorata si diffuse e apparve Hestia o meglio Maggie "Salve?" disse a Lena che aveva in mano la sua pentola.
“Ciao sono Lena” sorrise guardandola, bei capelli bell’incarnato.
Maggie annusò la stanza e i suoi occhi si fissarono su Hank, o meglio Alex "Tu!" disse la dea.
"Merda...Ciao..."
Maggie prese la pentola da Lena e gliela lanciò addosso, per poi continuarla a tempestare di cose mentre Alex correva in giro per la stanza, riprendendo la sua forma.
"Brutta stronza"
"Mags sono passati millenni"
"Vieni qui che ti spezzo le braccia"
"Ragiona siamo cresciute"
"Mi risvegli e nemmeno ti fai vedere!"
Alex iniziò a correre verso la valigia con gli altri artefatti.
Lena e Sam si stavano sbellicando dalle risate, era troppo ridicola quella scena.
Alex fece una capriola per deviare un porta penne e prese la conchiglia di Ava, la tese verso Maggie e fece uscire la dea. Afrodite guardò Maggie e le sorrise, la dea si fermò a bocca semi aperta guardandola mentre gli occhi diventavano vitrei.
"Ciao Maggie"
"Eeh" disse eloquentemente la dea.
“E adesso che fanno?” Lena si domandò.
Maggie era imbambolata davanti all’altra.
"Ava" sussurrò Alex "Chiedile dell'indovinello. Tranquilla Sara non lo saprà"
"Sara lo sa sempre Alex, ma almeno mi divertirò" sorrise la bionda iniziando a circuire l'altra "Mags, cara... puoi dirmi il tuo indovinello... mi faresti un grande grandissimo... piacere" L'aria intorno a lei satura di sensualità.
"Mi troverai in un regno diviso in due, una grande guerra si è combattuta, è la parte più bassa d'un paese, i dragoni una volta riposavano qui. Sono da portare sulla testa come la regina che sono"
“Credo che si tratti della Corea del Sud” disse Lena guardando Sam “E credo che, non trovi che Alex sia un bel bocconcino con quella tenuta da uomo?” Disse mordicchiandosi un labbro.
Sam ghignò "Oooh qualcuno vorrebbe toglierlo quel completo"
Alex non le ascoltava rimandando indietro Maggie nella pentola "Grazie Avs"
"Di nulla, ma sbrigati a trovare Sara… mi manca"
"Ok" e anche Afrodite tornò al suo posto.
 
“Siamo curiose” Lena incrociò le braccia al petto “Cosa le hai fatto?”
"Uhm... quando eravamo adolescenti... potremmo aver passato una settimana appassionata... ma non l’ha presa bene quando le ho detto che era solo un’avventura... ce l'ha ancora con me" si passò una mano tra i capelli e mise a posto la pentola nella valigia.
"Che sciupafemmine" rise Sam.
“E la cosa ti fa star male?” La guardò incuriosita “Sam mettiamoci subito alla ricerca del nuovo artefatto, dobbiamo cercare in Corea ma cosa Alex? Una corona?”
“Prima però dobbiamo tornare a Dublino. Hank vorrà sapere come procede e devo...ho una cosa da fare”
"Non mi fa star male, ma continua a lanciarmi cose ogni volta che mi vede" brontolò "Comunque credo di si... credo sia Era a questo punto"
Sam controllò il tablet "Ho già prenotato i voli..." guardando l’amica con comprensione.
“Grazie...vado a fare un giro...ci vediamo per la cena” disse Lena andando verso la porta. Un senso di vuoto l’aveva attanagliata.
Alex guardò Sam "Dobbiamo andare?"
"No, lasciala stare. Deve pensare" sospirò la donna.
 

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Capitolo 5
*** Dublino - Corea del Sud ***


Dublino – Corea del Sud
 
Lena era tormentata, erano due notti che non dormiva.
Si sentiva immensamente in colpa, davanti a quella porta aspettava di dire alla donna con cui aveva condiviso gli ultimi mesi, che tra loro era finita, doveva solo farlo con delicatezza. Suonò il campanello.
Andrea aprì la porta "Hey, Lena... tutto ok?" la fece entrare.
“Ehi ciao...come stai?” Lena era a disagio, se Andrea si fosse avvicinata avrebbe avuto paura a respingerla.
"Bene. Tu? Non sembri aver dormito molto?" le fece strada verso il soggiorno.
“Ehm no infatti” Lena la seguì.
"Vuoi qualcosa? Un te un caffè?" le sorrise sedendosi.
“No niente grazie” restare in piedi non era giusto, si sedette accanto a lei “Andy...”
"Dimmi" la guardò e iniziò a sudare freddo.
“Mi dispiace...” Lena sospirò guardandola “Tu non ti meriti di essere trattata così...”
"Lena... cosa vuoi dirmi…?"
“Ti lascio libera...so di essere un peso...so che per te non è così...ma io sono...non ti merito...tu sei tante cose...che adoro ma...non è amore”
Andrea deglutì, era successo quello che temeva più di ogni altra cosa. Era stata paziente ma evidentemente non era basato. Si alzò bruscamente passeggiando per la stanza "E’ lei?" si girò di scatto.
“Cosa? Chi?” Lena restò ferma senza capire.
"La donna a casa tua. E’ lei?" la fissò.
“Andy...Alex non c’entra nulla con noi due...” si mise in piedi guardandola “Andrea...io ero stata sincera fin dall’inizio...sapevamo entrambe...”
Andrea la guardò. Stava andando tutto secondo le sue speranze ma no, ovviamente non poteva essere così. Le sue spalle si abbassarono, non poteva prendersela con Lena, ma era comunque arrabbiata "Hai ragione... vai... ti considero liberata da qualunque cosa avessimo... " e si girò appoggiandosi al tavolo.
“Andrea...” Lena sospirò “Non meriti di stare con una persona che non si innamorerà mai di te...ma non perché tu abbia qualcosa di sbagliato...immagino sia triste non essere ricambiati...” Lena la guardò di spalle “Mi dispiace...”
"Va via, Lena" strinse le mani al tavolo "Risparmiami la tua pietà e le tue parole e va via"
“Sei ingiusta...me ne vado...conosco la strada” Lena ripercorse il corridoio mentre le lacrime scorrevano sul suo viso -Viva la sincerità- pensò mentre sbatteva la porta dietro di sé. Rientrando in macchina ripensò a quanto la storia di Alex fosse simile alla sua. Mise in moto e sfrecciò via...sapeva di aver sbagliato con Andrea…che avrebbe dovuto troncare la cosa sul nascere, ma era fuori fase quando l’aveva conosciuta. E così si era lasciata trasportare.
 
 
Alex stava accarezzando Osin mentre parlava con Sam di come potessero trovare un diadema greco nella Corea del sud quando, Lena rientrò.
La corvina percorse velocemente lo spazio del corridoio chiudendo la porta della sua camera con un tonfo.
Alex si girò verso Sam "Cos'è successo?"
“Credo abbia chiuso con Andrea...” disse mentre tornava a studiare i cataloghi delle mostre.
"Andrea... oh ho capito... perché? Sembravano carine... un po’ fredde ma carine insieme" si alzò per dar da mangiare al cane.
“Lena non le ha mai detto che l’amava e si sentiva in colpa...” disse Sam “Forse ho trovato qualcosa” sorrise la mora all’altra.
"Non ne era innamorata?" si avvicinò "Fa vedere, sembra proprio quello" si chinò leggermente "Busan. Beh, vieni con noi stavolta?"
“No, Lena ha questo puntigliò...che non vuole più innamorarsi” ammise “Beh, si forse è meglio...prima o poi però dovrò dire a Lex dove andiamo così di frequente”
"Non ha tutti i torti.. ma per voi mortali è così assurdo... Comunque, Lex? Suo fratello?"
“Sì...non sono io quella che deve dirti tutte queste cose...e lei che deve liberarsi dai fantasmi del passato...”
"Chi non ne ha.. Ma non importa non ti chiederò più nulla. Credi che mi ucciderà se provo a portarle della tisana?" guardò il corridoio preoccupata.
“Dalle almeno un’ora...io torno domani e parliamo del nuovo viaggio...salutamela se non ti lincia” sorrise accarezzandole una spalla andando verso l’uscita.
"Perché la gente vuole sempre lasciarmi sola con delle donne pericolose?" le sorrise.
 
 
 
Un paio d'ore dopo bussò alla porta di Lena.
“Uhm?” Lena era appollaiata nella sua poltrona, aveva tentato di leggere, senza molto successo, e aveva scaraventato il libro sul letto.
"Posso entrare?"
“Sì” si limitò a dire.
Entrò portando un vassoio con del te "Hey visto che non hai cenato..."
“Non ho fame Alex...ma grazie...” sorrise.
Appoggiò il vassoio e si avvicinò lentamente "C'è qualcosa che posso fare?"
“No, Alex, mi sento già abbastanza in colpa così...”
"Solo perché hai detto la verità?" piegò la testa "O perché l'hai ferita, mentre ferivi anche te stessa?"
“Ha dato la colpa a te del fatto che la stessi lasciando”
"A sì? Procedura standard allora" le sorrise cercando di rincuorarla un po’.
“Le ho detto che non era così...” chiuse gli occhi sospirando.
"Ma non ha voluto sentire ragioni e se l'è presa con te…" poi un’immagine le passò in mente e l’aria si raffreddò "Non ha alzato le mani vero?"
“Cosa? No... Alex no” Lena le posò la mano sul ginocchio “Va a riposare”
Si calmò "Sei sicura? Vuoi che ti lasci sola?" la osservò attentamente.
“Sono sicura, grazie Alex” Lena la guardò di rimando.
"Va bene... Buonanotte" per istinto le posò le labbra sulla fronte mentre si alzava e uscì dalla camera.
Lena strinse gli occhi per non piangere e aspettò che uscisse per farlo.
Alex si appoggiò alla porta per poi strofinarsi la faccia. Aveva rovinato la vita di questa ragazza, quando aveva poggiato le labbra su quella fronte aveva sentito così tanto dolore, era quasi come il suo, ma il suo era assopito in fondo al suo cuore, quello di Lena in quel momento era vivo e vibrante nel suo essere. Tornò in camera e si distese, non avrebbe svegliato Kara stasera.
Lena sprofondò nella poltrona e cercò di addormentarsi.
 
***
 
Sam scese dall'aereo "Scordatevi che mi metta di nuovo nel sedile del corridoio. Mentre tu dormivi avvinghiata alla tua dea, io avevo un americano che ci provava con me! Non fatelo mai più"
 Alex rise perché aveva assistito a tutta la scena dopo che Lena si era addormentata sulla sua spalla una volta calmate le turbolenze.
“Io non ero avvinghiata e non è colpa mia se mi avete spinto vicino alla finestra” Lena scosse la testa.
"Come no" la guardò Sam.
Alex si guardò intorno "Cos'è tutta questa gente?"
"Oh, siamo capitate durante il festival musicale. Ci sarà un po’ di folla ma riusciremo ugualmente a raggiungere il tempio, anche se propongo domani visto che dovremmo prendere un autobus per andare in albergo"
Alex strinse le spalle, per poi stiracchiandosi e si girò verso Lena "Dormito bene?"
“Sì, ammetto che sei molto comoda...i muscoli allenati” imitò Nora, ridacchiando.
Alex rise "Ogni volta che vuoi sono a tua disposizione" e li tese un po’.
Sam le chiamò "Dai piccioncine andiamo prima che l'autobus parta. Giuro la prossima volta non vengo, non voglio intralciarvi nella vostra luna di miele" ridendo mentre ripeteva le parole di una hostess che aveva parlato con Alex mentre Lena dormiva.
“Sei davvero stronza Sam” Lena sorrise e inclinò la testa guardando l’autobus “Davvero? Anfibio?”
"Ma mi adori" sorrise.
Alex guardò con interesse l'autobus "Beh andiamo. Sono curiosa di sapere com'è"
“Spero tu non soffra di stomaco” ridacchiò salendo a bordo.
"Io no" sorrise Alex "Ma Sam credo proprio di sì"
 
Presero l’autobus e Alex si guardava intorno come una bambina.
Lena sorrideva vedendola così felice “Che mi dici della prossima?”
“La prossima?" La guardò.
“Dea, su” sorrise Lena guardandola mentre accavallava le gambe.
Alex si appoggiò alla parete dell’autobus "Era... Alura... è intensa. È anche la madre di Kara. Diciamo ... non contraddirla o non mancarle di rispetto e avrai una vita felice”
“Okay va bene” Lena sorrise.
"Ok adesso appoggiamo queste cose in albergo e andiamo a bere dello Sojou. Lo dovete assaggiare assolutamente, è quasi meglio della vodka" sorrise Sam. (La bevanda per eccellenza in Corea del Sud, un drink alcolico trasparente molto simile alla vodka e alla grappa. Si beve a fine pasto ma anche per accompagnare il cibo.)
Alex si chinò verso Lena "Finirà ubriaca entro due bicchieri vero?"
“Probabilmente” Lena appoggiò la mano sul ginocchio di Alex.
 
 
Le sorrise e le prese la mano guardandola "Meglio?"
“Non lo so ancora” sciolse la presa e si godette lo spettacolo di Sam che iniziava a dare i numeri “Dovremmo accompagnarla in hotel e poi magari andiamo a vedere i fuochi pirotecnici?”
"Perché no?" le sorrise, poi si caricò su una spalla Sam "Come le sarà venuto in mente di sfidare a bevute una dea me lo deve spiegare" poi guardò meglio Lena "I tuoi occhiali?"
“Non li ho perché? Ti dispiace”
“Ehi mettimi giù” protestò Sam.
"Sam non cammini dritta nemmeno se Zeus tracciasse il sentiero" rise Alex. Poi guardò Lena e sorrise "Forse"
“Guarda te” Lena scosse la testa.
"Hey mi piacciono il modo in cui ti stanno tutto qui" sorrise.
Sam nel suo stato di ubriachezza sorrise nessuno aveva mai detto di preferire Lena con gli occhiali, nemmeno Jack. "Aspettate che io non ci sia per i preliminari!" si lamentò.
“Ti sgozzo Samantha” disse sistemandole un bicchiere d’acqua e un aspirina.
Alex buttò Sam sul letto "Riposati peso leggero" rise.
"Hey c'è merce delicata qui!!" Sam urlò.
La dea rise per poi uscire
“Come credi che stia procedendo la nostra corsa contro il tempo?”
Sospirò "Abbastanza bene... o almeno lo spero. Forse Era saprà dirci di più è sopravvissuta due guerre dei titani dopo tutto. Tu come la vedi invece?"
“Sembra una cazzuta” sorrise Lena mentre passeggiavano per arrivare in un punto dove fosse perfetto ammirare quei fuochi “Beh questa è la mia prima guerra dei Titani...”
"Come ho detto è intensa... Mi dispiace ancora di avertici trascinato" appoggiò gli avambracci sulla ringhiera.
“Non è colpa tua...ricordi? Non avevo i guanti di velluto” sorrise guardandola “Sai ho notato una cosa...” si avviò il conto alla rovescia.
"Cosa? " si girò a guardarla.
“Osservi spesso le stelle”
Alex abbassò lo sguardo "Cerco delle costellazioni..." Si strinse le mani.
“Ehi...” Lena poggiò una mano sulle sue “Non devi dirmelo per forza”
"Tranquilla... Abbiamo una storia molto simile alla fin fine... " sospirò "Cerco l’Orsa Maggiore e quella minore... La mia compagna e mio figlio... Cosa raccontano i mortali su Callisto?"
“Beh credo che la cosa sia al quanto confusa...” ammise
Alex sospirò "Callisto era la mia compagna... Rimase incinta di nostro figlio, Arcade. Morì dandolo alla luce, Kara non riuscì ad arrivare in tempo per curarla. Venimmo attaccati dai Titani. Quando arrivò le Parche avevano già tagliato il suo filo.  Mio figlio morì l'anno dopo, quando i Titani attaccarono il mio accampamento ..." sollevò lo sguardo verso le stelle.
Lena le portò una mano sulle spalle “Mi dispiace”
Le prese la mano stringendola "Non è colpa tua" sorrise abbassando lo sguardo verso di lei.
“So cosa si prova...adesso so che l’hai provato anche tu”
Alex le mise un braccio sulle spalle "Siamo due disastri"
“Diciamo che la vita non è stata clemente con noi” disse guardando i fuochi.
"Magari andando avanti andrà meglio" Tenendo lo sguardo fisso sullo spettacolo pirotecnico.
“Si probabilmente è così” Lena si sentiva sempre più in sintonia con Alex, e non voleva.
 
 
Finito lo spettacolo. Alex porse il braccio all'altra "Dai andiamo a vedere se la nostra astemia è ancora viva"
Lena mise un braccio intorno a quello dell’altra e si avviarono camminando verso l’hotel.
Parlarono del più e del meno. Alex l’aprì la porta e fu accolta dal fragoroso russare di Sam "Che dici la butto nella vasca?"
“No lasciala dormire...” Lena la guardò “Ti va di guardare le stelle?”
"Non sono le stelle del mio cielo. Ma va bene" la seguì.
“Di qui non si vedono?” Chiese incuriosita mentre si mettevano sulla veranda.
"No. Da quello che ho imparato... Le stelle della parte sud del mondo sono diverse da quelle della parte nord" alzò lo sguardo.
“Parlami di tua moglie e di tuo figlio”
Alex sorrise e si sedette sul tavolino "Beh... Kelly... Kelly era fantastica... sempre paziente con le mie buffonate... La notte dopo una giornata di caccia si stendeva con me e guardavamo il cielo. Inventava le storie più assurde. Era la persona da cui andare quando volevi parlare..." si strofinò la gamba tatuata "Arcade... Era il bambino più bello di questo mondo e degli altri... La pelle ambrata e due profondi occhi nocciola in cui perdersi... Adoravo tenerlo in braccio e raccontargli storie e fare facce buffe per sentire la sua risata di bimbo... Ma vorrei aver avuto più tempo... eravamo in guerra... ricordo distintamente le sue mani paffute che mi toccavano il viso... Come ricordo le carezze di Kelly quando mi consolava..."
Lena ascoltò incantata quel racconto. Capiva bene come era avere qualcuno che ti amasse, qualcuno con cui parlare.
“Sai quando sono rimasta incinta di Liam, ero all’università. Jack e io ci frequentavamo da un annetto. Ho avuto paura di dirgli della gravidanza...che mi avrebbe lasciato...che… i miei genitori mi cacciassero di casa...ma lui si è preso le sue responsabilità, ed è rimasto al mio fianco. Abbiamo continuato a studiare insieme...anche durante la gravidanza”
Alex si voltò a guardarla mentre parlava.
Lena sorrise “Quando ho partorito...Jack era in sala parto con me e mi ha chiesto di sposarlo quando ci hanno messo Liam tra le braccia”
"È stata l’emozione più grande della tua vita" le sorrise malinconica Alex.
“Il dolore lo si dimentica subito, quando quella piccola creatura piange per la prima volta”
"A si?" La guardò curiosa.
“Si...anche io ricordo le manine di Liam appena nato sul mio viso erano così piccole” Lena sorrise guardandola con le lacrime che scorrevano sole.
Alex si avvicinò e l’abbracciò. La tenne così non dicendo nient'altro, non potevano dire nient'altro. Solo il silenzio di due anime spezzate poteva dire il resto.
 
 
 
Sam sibilò alla vista della luce il mattino dopo, mentre veniva scossa da Alex "Kalimera Sam"
"Kalimera sta cippa" si passò una mano sulla faccia "Quanto ho bevuto?"
"Cinque bicchierini"
"Non berrò mai più "
Alex rise e la buttò giù dal letto.
Lena era appena uscita dalla doccia e avvolta nell’asciugamano camminava per la stanza cercando una maglietta in valigia.
Sam la guardò "Ti prego ditemi che non avete fatto sesso"
Alex la colpì "Certo che no" rise, per poi leccarsi leggermente le labbra dando un’occhiata alla corvina "Va bene io scendo di sotto"
Lena le lanciò il beauty “Se Alex la butto nel burrone tu ci finisci assieme” disse Lena sistemandosi l’asciugamano, sentendo quel benedetto sguardo su di sé.
Sam brontolò e iniziò a prepararsi.
 
Alex le vide arrivare mezz’ora dopo mentre lei stava finendo la colazione.
“Avevi appetito stamattina” disse Lena sedendosi accanto a lei “Dormito bene?” Sorrise guardandola.
"Si, abbastanza. Non c'era Antioco a beccarmi la faccia. Tu?"
“Si abbastanza” sorrise per poi prendere a sorseggiare il te “Sam?” Chiese preoccupandosi per l’amica.
"Oh non badare a me, tre aspirine e sarò come nuova" si spalmò sulla sedia. Alex sorrise ad entrambe scuotendo la testa "Vi aspetto fuori"
“Samantha non ti porto più assieme” la rimproverò fintamente Lena.
"Taci che mi adori" rise la donna.
 
 
Un’ora dopo erano sulla strada per il tempio, entrarono in un parco e percorsero il sentiero che costeggiava dei laghetti.
“Ricordi quando Liam dava da mangiare alle papere Lee?” Disse Lena guardando Sam.
"Oh sì" sorrise, un po’ stranita che l'amica parlasse del figlio dopo così tanto tempo "Mi ricordo anche quando è caduto nel laghetto" rise.
Alex le ascoltava e sorrise, osservando l'acqua. C'era uno strano senso di pace in quel luogo, a cui non era abituata.
“Si era così buffo...e non ha pianto...è scoppiato in quella sua sonora risata” Lena strinse le labbra. Perché ripensava a quello che le aveva raccontato Alex “Guarda un cigno...Alex ho un ricordo di un cigno nella mitologia...Leda qualcosa del genere...falso anche quello?” Sorrise Lena cambiando argomento.
"Mhmm? O si, era la balia mia e di Kara. Molti la confusero con nostra madre, per questo il mito che Zeus si era trasformato in cigno per sedurla" sorrise ricordando la donna "In metà dei miti in cui si racconta di Zeus, la maggior parte delle volte non c’entrava nulla" rise.
“Perché da noi lo dipingono sempre come lo sciupa femmine” ridacchiò Lena “Dobbiamo proseguire...Su il tempio non è lontano”
"Perché Zor-el era solo un gran simpaticone. Oddio qualche scappatella tra lui ed Era c'è stata, ma alla fine non se la prendevano... oggi direste coppia aperta" rise.
 
Arrivarono al tempio e un monaco dagli occhi azzurri, così chiari da sembrare bianchi, le accolse "Vi aspettavo" sorrise pacifico. Alex fu subito in guardia.
“Alex” Lena le passò una mano sulla schiena “Buongiorno”
“Buongiorno”, il monaco sorrise anche a Lena "Prego venite con me, mentre i miei confratelli prendono ciò che volete" indicò una piccola stanza con delle tazze fumanti di tè.
Alex, non era molto sicura, quel monaco non era umano, ma lo seguì ugualmente portandosi tra le due ragazze e l'essere.
"Oh, mia cara. Vedo… capisco perché sei la sentinella" le sorrise l'uomo.
Lena guardò Alex, era tesa, ma non poteva chiederle cosa le passasse per la testa, ma non l’avrebbe intralciata, non di nuovo.
Alex guardò attentamente l’uomo mentre versava il tè.
"Forse è bene che mi presenti, sono Watatsumi o Ryūjin, il dragone del mare. Ho passato molto tempo a conversare con Alura, in questi anni"
"Vuoi dire che lei è sempre stata sveglia?"
L'uomo annuì sorridendo.
La dea non sapeva come sentirsi al riguardo, perché Alura non aveva mai mandato nessuno a cercarla?
Lena batté le palpebre, beh a quanto pare anche Alex era sconvolta “E mi dica dove possiamo trovarla adesso?” Lena cercò di essere gentile e pacata, mentre portava il te alle labbra.
"Oh, la stanno portando qui dentro il suo...”
"Artefatto"
"Sì ecco" sorrise il drago. Per poi guardare seriamente la dea "Sento il turbamento che cresce di pari passo con il tuo potere. Devi stare attenta figlia di Ade. Da qui in poi sarà sempre più difficile"
Alex lo guardò sbuffando "Ma dai? E io che pensavo di farmi una passeggiata"
L’uomo scoppiò in una fragorosa risata "Oh, Era mi ha detto del tuo caratterino" si riprese un po’ e si volse a Lena "Mia cara figlia umana, hai così poco tempo. Non sprecarlo nel ghiaccio"
Lena lo guardò gelandosi “Come...scusi?” la corvina era rimasta quasi senza fiato guardandolo.
Qualunque cosa stesse per dire venne interrotto da un monaco che si inchinò entrando e diede al drago un diadema posato su dei panni di seta.
"Mia cara amica è ora di salutarci"
Come per gli altri dèi una polvere dorata fece comparire una figura di una donna, poteva solo descriversi un perfetto mix tra austero e materno.
"Amico mio mi dispiace" sorrise la donna.
Lena restò incantata come sempre nel vedere la figura apparire. Bellissima e austera lo sembrava. Chissà cosa sarebbe successo di lì a poco. La corvina continuava a pensare alle parole del monaco.
I due si abbracciarono. Alura si girò verso Alex "Artemide"
La dea si inchinò "Era"
"Hai trovato mia figlia?"
"Si, la prima. Quando torneremo in albergo potrete parlare"
"Bene. Non ti darò un indovinello, non sono così prosaica. Ma ti dirò esattamente cosa cercare: Dioniso e il suo flauto d’argento. Dovrebbero trovarsi in quella che oggi viene chiamata Guyana Francese"
"Grazie maestà"
La dea tornò nel suo manufatto.
Sam sorrise "Sapete? Lei mi piace. Niente indovinelli, niente giri di parole. Bam! Devi andare qui. Apposto!"
Lena la guardò scuotendo la testa “Intensa...uhm certo” Lena ripose il manufatto in borsa. Rientrare in hotel e poi a Dublino adesso era il suo unico pensiero.
Salutarono il drago e se ne andarono in silenzio pensando.
 

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Capitolo 6
*** Dublino - Brasile ***


Dublino – Brasile
 
Sam gli aveva scritto un messaggio di riportare a casa Osin e che Lena sarebbe stata lì. Era da tanto che non parlavano i due fratelli, da almeno tre anni.  Lex scese dalla macchina e aprì il portabagagli per il cane. Prese un grosso respiro e suonò.
“Sam...” Lena spalancò la porta “Lex...” la corvina lo fissò “Che...oh Osin...beh grazie” disse prendendo il guinzaglio dalle sue mani.
"Hey Lee... è stato un bravo ragazzo..." sorrise Lex.
“Si lo so...” disse lasciando il cane andare “Ti manda Sam vero?”
"Beh" si grattò la barba "Mi ha detto di riportarti il cane perché aveva da fare con un’amica..." la guardò incerto.
“Già...” Lena sospirò e lasciò la porta aperta per lasciare a lui la scelta di entrare o meno.
Lex fece un incerto passo avanti "Vu.. vuoi parlare?"
“Di cosa Lex?”
"Non lo so, Lee... sono anni che non ci parliamo..." la guardò "Non parli nemmeno con la mamma..."
“Cosa dovrei dirle?” Sospirò.
"Almeno gli auguri di Natale... ci manchi..." la guardò tristemente.
“Lex sai bene quanto mi fa male rivivere il Natale”
"Lo so... scusa è che ..." si passò la mano sulla barba "Non possiamo andare avanti così"
“Vuoi qualcosa?” Lo guardò.
"Gin?" La guardò mentre si sedeva lentamente e accarezzava la testa di Osin. Antioco gli zampettò davanti e guardò male l’uomo, per quanto un corvo bianco possa guardare male qualcuno...
“Antioco buono... e una pelata non un cocomero da beccare” sorrise Lena.
"Hey. Potrei essere sinceramente offeso" rise Lex "Perché la pelata viene solo con la parte maschile della famiglia? Me li ricordo i miei bei capelli castani" sospirò.
“Mi dispiace fratello” Lena gli porse il bicchiere di gin preparato come piaceva a lui. Lei si appoggiò al mobiletto.
Lex bevve un sorso impacciato "Ehm allora.... come va? Lavori ancora al college?"
“Lex come se non lo sapessi” lo guardò “Comunque si lavoro ancora al college” sorseggiò poi il suo drink “Tu? Eve? Come state?”
"Io e Eve ci stiamo rimettendo in sesto..." sorrise pensando alla ragazza "Sai le ho chiesto di sposarmi" sorrise.
“Wow...complimenti” Lena cercò di esserne contenta.
Lex sbuffò. Era ora di farla finita, non ne poteva più di quel pezzo di ghiaccio che era sua sorella con lui. Andava bene anche se gli urlasse addosso, ma rivoleva sua sorella. Si sarebbero fatti malissimo nel processo, ma rivolgeva la sua Lee Lee "Sai mancano anche a me ..."
Lena socchiuse gli occhi “Lex non ricominciare...” la corvina si mise due dita sul ponte del naso sotto gli occhiali “Non ho voglia di parlare di questo...non con te”
"Non con me? Beh, intanto sarebbe già un passo avanti se tu mi parlassi. E poi Jack era il mio migliore amico e Liam era mio nipote. Pensi che non soffra anch'io per la loro mancanza? Dannazione!"
“Lex?! Ti ricordo...sai bene che avresti...potevi...dovevi portarlo via con te” Lena lo guardò “Io non ne voglio parlare...se penso a loro io...non posso…”
"Non potevo farlo… lo sai benissimo... Jake mi ha spinto fuori prima che potessi rendermi conto di cosa stava succedendo... Non puoi? Lena, non puoi?! Abbiamo perso papà e l’abbiamo affrontata insieme, abbiamo voltato pagina insieme perché siamo fratelli! Voglio solo aiutarti come una volta" si alzò in piedi guardandola.
“Allora era diverso Lex...” disse con voce strozzata “Papà era malato...questo è ...era troppo da superare...non si supera la morte di un compagno...non si sopravvive ad un figlio...” lo guardò “Non ce la faccio okay?”
"Almeno puoi non escludermi? Non ce la fai e va bene. Ma lascia che ti aiutiamo sorellina" la guardò con gli occhi bagnati di lacrime.
“Non ho bisogno di aiuto...avevo solo bisogno che qualcuno salvasse la mia famiglia” disse Lena con un tono di voce troppo alto.
"Chi credi che ti abbia mandato tutti quei dottori con quelle cure sperimentali?" la guardò intensamente "Secondo te sono stato con le mani in mano quando ho saputo di Liam? Dannazione non riesco a dare un figlio ad Eve perché ogni volta che ci penso vedo Liam che mi saluta"
“Lex” Lena trattenne le lacrime “Mi dispiace...ma far pace non me non renderà le cose più facili...” sospirò guardandolo “Lo so che eri affezionato ad entrambi...ma io non riesco ad essere più la stessa...ci ho provato...ma sono destinata a morire con questo gelo”
"Ma almeno ci avrai ..." si avvicinò per abbracciarla "Non importa se non ... se non sei come prima. Voglio ugualmente mia sorella"
“Non avvicinarti...per favore va via...”
Lex sospirò "Va bene... ma Lee ... posso tornare a trovarti? Prometto non parleremo più di loro... ma per favore? Anche la mamma ... siamo la tua famiglia dopo tutto..."
“Sarò fuori per lavoro...” sospirò allontanandosi.
Lex sospirò "Almeno... risponderai alle nostre chiamate?" Si allontanò di più.
“Ci proverò...” Lena sentiva ancora più profondamente quel vuoto.
"Grazie " sospirò "Ci vediamo Lee"
Lex uscì e si incamminò verso la macchina. In quel momento vide una rossa arrivare, correndo in tenuta sportiva verso la casa della sorella. La osservò un momento e poi se ne andò.
Lena si tenne al mobiletto mentre scivolava con la schiena sul muro, iniziando a singhiozzare.
 
 
 
Alex entrò in casa "Hey Lena ch..." si fermò di scatto vedendo la corvina in quello stato. Le fu subito accanto appoggiandosi le mani sulle spalle "Lena?" Chiese con voce calma.
“Non è niente adesso passa” Lena rimase a fissare un punto immaginario sul pavimento.
"Non è niente" le accarezzò la guancia "Ho visto un uomo uscire e ti ho trovata così... non credo che sia niente"
“Era mio fratello” sussultò “Alex...mi ha fatto ricordare quello che non volevo...” sussultò ancora.
La guardò "Jack e Liam? Devo andare a picchiarlo?"
“No, non c’è n’è bisogno, lui non ha nessuna colpa...la colpa è solo mia...io gli ho fatti soffrire...quella malattia doveva prendere me non Liam...me...capisci Alex?” La guardò travolta “Il monaco...quel giorno ha detto che ho poco tempo...magari rivedrò Liam e Jack”
"Cos…?" Alex ci pensò e si dette una pacca sulla fronte "Lena" Le sollevò il mento "Guardami. Primo: non dire mai più una cosa del genere. Secondo: il drago ha detto che avevi poco tempo, perché le vite dei mortali in confronto alle nostre sono brevissime. Io ho cinquemila anni, lui ne ha più di novemila... siete bambini in confronto a noi. Lena hai tutto il tempo della tua vita, se vuoi cambiare qualcosa hai tutta la tua vita davanti " le accarezzava le spalle mentre le diceva questo guardandola seriamente.
“Ho sognato così tante volte di addormentarmi e al risveglio riaverli qui...o esser io con loro...pensi che sia pazza?” Lena disse tra le lacrime “Mi mancano così tanto...e ho trascinato con me le persone che mi amavano...nel mio dolore”
Alex si sedette di fianco a lei "Anche io... e succede ancora. Non penso che tu sia pazza... ma avevo persone come Kara e i miei amici che mi aiutavano. Anche quando sono sprofondata nel... nel punto più basso della mia vita... C’erano loro. Per quanto tentassi di chiuderli fuori... bussavano ed erano lì. Non mi rendevo conto che soffrivano anche loro, per la perdita e per come ero io... "
“Forse era destino che io e te ci incontrassimo vero?” La guardò incuriosita negli occhi nocciola “Se fossi arrivata prima...” Lena sospirò e si appoggiò alla spalla di Alex.
"Solo le parche sanno perché sono qui ora... probabilmente se fossi arrivata prima non saremmo state amichevoli" sorrise pensierosa.
“Non ti odio più e non aspiro a buttarti in un burrone” la corvina chiuse gli occhi cullata dal tepore e dalla vicinanza con l’altra.
"Non oggi almeno" rise l’altra.
Lena non rispose.
 
***
 
Sam stava brontolando dietro Lena "Una fottuta giungla! Un dio greco in una fortuna giungla!" Schiacciò l’ennesima zanzara.
Alex davanti a loro con una spada mentre faceva largo, iniziò a ridere "Ti facevo più avventurosa Sammy"
“Uhm il libro non si giudica dalla copertina. Quindi adesso stiamo cercando Sara che è Dionisio e che Venere non vede l’ora di spolpare in senso buono giusto?”
"Esatto per questo abbiamo portato tenda e sacco a pelo...le cose potrebbero... protrarsi alla lunga" sorrise.
"Fantastico! Ci accampiamo nella giungla, con il dio delle orge e la dea del sesso... cosa potrebbe andare storto?" Ringhiò Sam per esser quasi abbattuta da un ramo.
“E quanto ti lamenti...scusami sono state tanto tempo senza...insomma fare sesso...glielo vuoi concedere?” Disse Lena ridacchiando “Alex? Lì c’è dell’uva non ti pare un po’ strano?”
Alex sbuffò "Quell'alcolizzata... Riesce a far crescere l'uva anche se dentro un manufatto" altri colpi di spada e si trovarono davanti ad un’apertura nella roccia.
Sam si affacciò "Sembra l'entrata di un tempio delle antiche tribù sudamericane... Quindi sarà pieno di trappole... Yuu" disse sarcasticamente.
“Vuoi restare qui? Io ed Alex entriamo?” La scrutò “Ti ricordo che rischiamo di peggio...” guardò la rossa.
"No, no. vengo con voi. Alex è la cosa meno pericolosa qua intorno"
La dea sbuffò e si illuminò mentre entravano, dimenticandosi delle torce.
“In che rapporti sei con Sara?” Lena chiese mentre cercava di tenere ben a mente le parole di Sam.
Alex toccava le pareti e guardava attentamente il pavimento prima di avanzare "Siamo grandi amiche… è la mia migliore amica dopo Kara. Se c'era uno scherzo sull’Olimpo eravamo noi quattro: io, Kara, Sara e Winn" rise per poi schivare una freccia e una lama che pendeva dal soffitto.
"Moriremo tutti" disse pragmaticamente Sam.
“Nessuno morirà” disse Lena guardando Alex così da seguire i suoi passi “Chiaro i quattro giullari di corte” ridacchiò Lena.
"Oh no per quello bastava solo Winn" sorrise. Facendo un passo di lato e un saltello avanti. Per poi protendere una mano a fermare Lena che stava per perdere l'equilibrio. Il piede a tenere lontana Sam da una mattonella sporgente.
“Scusa perché tutte queste trappole?” Lena la guardò.
Sam parlò "La tribù locale pensava che fosse un dio della fertilità della terra e non volevano che nessuno rubasse il suo simbolo"
Alex tagliò in due una trappola di corda che stava per cadere sopra di loro "Beh, potevano impegnarsi di più" sorrise, inavvertitamente spinse una leva e una palla di pietra iniziò a rotolare verso di loro. "Devi chiudere quella maledetta bocca Alex" disse Sam.
“Sam corri, più avanti c’è un insenatura” iniziarono a correre, Lena e Alex afferrarono giusto in tempo Sam “Niente hamburger di Arias” ridacchiò Lena.
Sam sbuffò e si allontanò dalle due "Se ci sono i ragni, mi metto un cappellone e inizio a cantare il tema di Indiana Jones" brontolò.
Alex si trovava incastrata tra il muro e Lena i corpi stretti insieme, si schiarì la gola "Hey, belle gambe se vuoi andare..." le sorrise.
“Scusa non...” Lena si morse il labbro guardandola.
Alex le sistemò un momento i capelli disordinati "Forse con un cappellone saresti carina" sorrise prima di essere trascinata via da Sam.
"No, no, no. I preliminari nella vostra tenda, da sole. Ora avanti marsh!"
“Sam se ti fai male ti lascio qui...giuro”
Sam le fece la linguaccia.
Un altro paio di trappole ed erano arrivate ad una sala con un flauto d'argento sopra un altare. Alex fece un gesto verso Lena per risvegliare la dea.
Lena fece la linguaccia a Sam mostrando il suo piercing sulla lingua e si avvicinò al flauto portandolo alle labbra.
Alex rimase un secondo imbambolata, come aveva fatto a perdersi quella piccola sfera sulla lingua di Lena?
 
La foschia dorata si diradò e apparve Sara "Hey" guardò Lena con fare piacione, per poi vedere Alex "Lexi!" le si lanciò addosso e le due dee finirono in un mucchio rotolante a terra, mentre ridevano.
Sam le guardò "Perché mi sento improvvisamente una patata in confronto a loro?"
“Perché tu sei una patata” ridacchiò Lena mettendole una mano sulla spalla “Ho portato dei tappi per le orecchie, comunque, e dobbiamo fare a tocco con chi dormirà con Alex...” ridacchiò.
"Oh tesoro sappiamo entrambe che ci dormirai tu" sorrise malvagia mentre tirava fuori il manufatto di Ava e la porgeva ad Alex, che si era appena rialzata.
"Ok Sara... Ora ti tiro fuori Ava" l’altra era oltre l’eccitato "Avete una notte poi tornate nei manufatti..."
"Solo una notte?! Ma come può bastarmi?!"
"Sar, prometto che ne avrai di più dopo. Ora l’indovinello e poi Ava"
"Non sei divertente come una volta. Ok... Nella mia città mi trovi, culla della democrazia. Io proteggo e la mia lingua tagliente può porre fine alle guerre"
"Ok... grazie" sorrise facendo uscire Ava "Buon divertimento"
"Non resti con noi?" chiese la bionda .
"No, grazie" e iniziò ad andarsene con le due mortali.
 
“Sempre splendida Ava” disse Lena guardando indietro mentre Alex e Sam la trascinavano via, si allontanavano da loro “Non sei più divertente? Eri peggio di come sei?” Disse Lena stendendo il telo per separare il terreno dalla tenda.
Sam si allontanò con discrezione, ridacchiando al tono geloso di Lena.
Alex si voltò mentre incastrava un palo "Uhm beh... Sai sull'Olimpo le cose erano diverse"
“Da qua” disse Lena mentre prendeva la tenda ed iniziava ad infilarci dentro il supporto “Oltre ai titani, c’è qualcun altro che ti sta sulle scatole?” Lena chiese giusto per fare conversazione. Quando aveva sentito il corpo di Alex contro di lei...era stato piacevole.
"Beh, il vantaggio di essere immortali è che quasi tutti gli altri sono morti. Forse l’unico che mi sta sulle palle è Ares o meglio Clark” Alex si mise dietro di lei alzando il supporto in modo che incastrarsi altri due pali.
La radura sembrava più calda e accogliente, probabilmente era dovuto alle due dee che si stavano dando da fare.
Lena sentì quel calore dietro di lei e avvampò, sperando non si vedesse. Si sistemò gli occhiali e tese la tenda per bene.
"Tutto bene Lena? Vuoi che ti aiuti con quegli incastri?" La voce involontariamente vicino all’orecchio, o forse no.
“Uhm si...okay” Lena era immobile -Che sta succedendo? -
Alex deglutì, il profumo di Lena era così dolce e intenso.
"AAAAAAAH!" l’urlo di Sam interruppe il momento. Alex lasciò la tenda, fece apparire l’arco e si precipitò verso Sam.
“Sam” la corvina la seguì.
Sam era aggrappata ad un albero "UN SERPENTEEEE!!!"
Alex tese l’arco cercando la creatura. Poi lo abbassò avvicinandosi e prese il serpente in mano "Davvero, Samantha? Una liana?"
“Ma non ci credo” Lena iniziò a ridere forte.
Sam ebbe la decenza di arrossire "Lo sembrava... mi è comparso davanti all’improvviso... "
Alex sbuffò sorridendo "Non la vivrai mai questa" mentre tornava a montare la tenda.
“È tutto okay...vuoi una mano con la tenda Arias?”
"Mi raccomando Lena, controlla che non ci siano serpenti " rise Alex mentre finiva di mettere i picchetti.
“Sei cattiva Alexandra eh” sogghignò Lena.
"Ooh dovresti saperlo le mie intenzioni sono sempre le peggiori" la guardò per poi piegarsi per un altro picchetto.
Sam le guardò "Seriamente?" Poteva morire in quella tensione sessuale.
“Cosa Sam?” Lena si porse mostrando la schiena.
"Siete due imbecilli" sbuffò e si mise a montare la sua tenda.
 
 
Alex accese il fuoco e cenarono.
La dea sorrise e sussurrò a Lena "Sam non è tipo d’avventura?" Indicando con la testa la ragazza che sonnecchiava nella tenda.
“Credo che sia la sua prima volta nella natura” Lena ridacchiò sentendo in lontananza le due dee “Non si stancano mai?”
"Ti ricordo che una è la dea del sesso e una quella dell’ebrezza potrebbero andare avanti per giorni... domani mattina dovrò narcotizzarle" rise passandosi una mano sulla faccia.
“Dormiamo che dici?” Disse allungandosi verso la tenda.
“Tu vai tranquilla. Io rimango un po’ qui ... mi assicuro che il fuoco si spenga per bene"
“Va bene” Lena sospirò e si stese sul sacco a pelo.
Alex stette un po’ a guardare le stelle. Poi si assicurò che il fuoco fosse ben spento. Entrò nella tenda cercando di fare piano per non svegliare l’altra.
“Tranquilla tanto non dormo...” sorrise Lena ad occhi chiusi.
"Stai comoda? Hai freddo?" Le chiese ancora piegata.
“Comoda si, magari potrei avere freddo stanotte” ghignò.
"Ok..." sorrise "Basta che rotoli verso di me nel caso" le strinse la spalla e si mise sopra il sacco a pelo.
“Grazie...” Lena si mise di spalle mordicchiandosi un pollice in imbarazzo.
Alex stava per addormentarsi quando sentirono un nuovo urlo di Sam "Se è un’altra liana ce la strozzo" si precipitò fuori. Per poi mettersi a ridere. La tenda di Sam era implosa e si vedeva solo la mano della ragazza che usciva.
“Dio Sam stai bene?” Lena si avvicinò a lei.
Alex alzò la tenda e fece uscire Sam, mentre ancora rideva.
"Sei una stronza" le disse appoggiandosi a Lena.
“Io o Alex? Non hai voluto una mano con questa tenda...” sorrise mentre constatava che stesse bene.
Sam brontolava.
"Dai vieni da noi" le disse la dea prendendo il sacco a pelo e lo stuoino "Ci pensiamo domani alla tenda"
"Va bene... sicura che non scatti un orgia con quelle due così vicine?"
"No, ma se russi ti ci butto in mezzo" minacciò.
“Dai su a dormire” Lena rise mettendosi tra Sam e Alex.
Sam si girò verso il lato e brontolò.
Alex allungò il braccio per permettere a Lena di sistemarsi meglio "Dai che lo sento che hai il braccio freddo. Prometto che tengo le mani apposto" sorrise.
Lena era quasi addormentata e si girò tra le braccia di Alex poggiando la testa sul suo petto.
La dea si irrigidì poi si rilassò lentamente cercando di farsi più comoda per l’altra.
"Mani apposto" sussurrò Sam.
"Zitta Arias" sussurrò di rimando e cercò di addormentarsi.
Lena sprofondò in un sonno profondo.
 
Alex, era riuscita a recuperare entrambe le dee con solo un aspetto scarmigliato. Ma aveva messo a tacere tutte le domande.
Sam aveva preteso di essere lasciata in Irlanda, perché doveva riprendersi.
 
***
 
Alex stava giocando con Osin nel soggiorno, mentre Sam era il computer prenotando il prossimo viaggio.
"Sembra che Mike Daxam sia scomparso…"
“Che cosa? Fa vedere...” Lena girò il pc guardando poi Alex “Credi che centri Morgan Edge?”
"Intendi Crono?... probabile... ma non ne sono sicura. Dato l’odore di droga che gli ho sentito addosso potrebbe anche essere qualcos'altro"
"E non parliamo di tutti i pezzi falsi che abbiamo visto passando"
“Dici sul serio?” Era sconcertata “Sam gliene abbiamo messo uno anche noi…dai va a riposarti”
"La polizia non se ne accorgerà" sorrise Sam guardando Alex "Mentre Alex distraeva Nora, ho infilato nel suo fascicolo una denuncia di falso per quella pentola ... non possono incolparci di nulla"
"Per il mondo abbiamo fatto tutto secondo le regole" si stiracchiò Alex.
“Siete veramente perfide insieme...ho paura di voi due” ridacchiò.
Alex sorrise "dovresti"
“Ecco appunto” Lena mandò gli occhi al cielo.
Sam si alzò "Bene io vado a casa ci vediamo domani"
Alex la salutò mentre Antioco iniziava a beccarle la spalla.
“Vado a fare una doccia”
Alex annuì "Ok, se hai bisogno di qualcosa sono in camera ad allenarmi. Se vuoi compagnia ovvio" sorrise come al solito.
“Alex...piantala...” Lena arrossì e si chiuse in bagno.
La dea rise e andò nella stanza cercando di fare un po’ di esercizio, e di non pensare a quanto fosse carina l’altra arrossita.
Lena si buttò sotto la doccia.
Alex si allenò un po’ poi pensò di andare a bere qualcosa, prima di svegliare la sorella e fare due chiacchiere.
“Oh ma andiamo...” Lena uscendo dalla doccia si rese conto che per la fretta aveva dimenticato l’accappatoio. Così lesta uscendo andò verso la lavanderia.
Alex girò l’angolo scontrandosi contro l’altra. D’istinto le mise un braccio intorno alla vita e la strinse a sé per non farla cadere. A quel punto tra i loro corpi c'era solo la canotta di Alex
"Lena tut... "
“Alex oddio...” Lena rimase di sasso sentendo il corpo dell’altra ancora una volta contro il suo.
Alex la lasciò andare e si spostò "Prego la precedenza per le emergenze" poi notò il tatuaggio sulla schiena bassa dell’altra "Quelle gambe diventano sempre più carine" tentò di fare la simpatica mentre andava verso la camera per cancellare tutti i pensieri che le venivano in mente al momento.
Lena si coprì come poté le nudità e sbuffò rumorosamente entrando in lavanderia.
Alex si stese sul letto e si mise un braccio sugli occhi "Porco tartaro" mentre tentava di dimenticare la sensazione di Lena contro di sé, il tatuaggio e il piercing sulla lingua. Cercava di pensare alla dolce, gentile, sarcastica e intelligente Lena. Ma qualsiasi cosa che le veniva in mente era quanto erano morbide le sue curve e quanto ancora la preferisse con gli occhiali.
Lena si avvolse nell’accappatoio e si strinse le mani al petto. Era la seconda volta che finivano così vicine, e Dio se Alex sapeva di buono anche dopo un workout. Sospirò, l’unica cosa che aveva in mente era andare da lei...ma no non avrebbe potuto.
Rimasero così ai due lati opposti della casa, cercando e fallendo, di non pensare all’altra.
 
***

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Capitolo 7
*** Grecia ***


Grecia
 
Appena l’aereo atterrò sul suolo greco Alex prese un grande respiro. Fu come se i polmoni le si riempissero per la prima volta. Un sorriso si formò sulla sua faccia, sentiva una corrente familiare accendersi per i suoi muscoli.
“Sembri felice” disse Lena sistemandosi il cappello e controllando il numero di posto dove era parcheggiata la loro macchina a noleggio “Sarà la mia nuova macchina preferita la Jeep dopo questo viaggio” ridacchiò la corvina.
"Beh, è la mia terra... non ci torno da tremila anni. È intrisa del potere degli dèi come tutto il Mediterraneo" sorrise mentre caricava gli zaini dietro e si aggiustava la visiera del cappello da baseball.
“Sei molto carina così...” Lena si morse una guancia internamente e mise in moto.
"Grazie... ma credo che guarderanno comunque te" le sorrise.
“Chi guarderà?” Lena chiese incuriosita.
"Chiunque abbia un paio d’occhi" le fece l’occhiolino mettendosi gli occhiali da sole.
“Quanto sei cretina...Alex” la spintonò.
"Ma mi adori" rise mentre entravano dentro la città di Atene "Sai. Non mi hai mai detto qual è il tuo mito preferito ..."
“Uhm mi trovi impreparata...forse Hercules”
"Seriamente? " rise "Oh ti assicuro non era così simpatico"
“Parlo in termine di cartone animato...” ridacchiò.
Alex rise ancora di più "La più grande dottoressa di storia antica... preferisce un cartone"
“Ehi non mi prendere in giro e poi... era il cartone preferito di Liam” tenne lo sguardo sulla strada.
- La boccaccia Alex. La boccaccia - "Eh, beh vedi era destino che ci incontrassimo no?" provò a sorridere
“Comunque Orfeo ed Euridice” disse Lena.
"Oooh orfeuccio. Ero lì quando è successo. Non voglio smontartela. Perderebbe la magia di come viene raccontata" sorrise.
“Ti odio di nuovo sappilo”
Alex rise aggiustandosi gli occhiali "Nah"
 
 
Arrivarono all’Acropoli e Alex si stiracchiò prendendo lo zaino "Credo che dobbiamo aspettare che tutti se ne siano andati prima di trovare la parete giusta"
“Facciamo le turiste?” Mosse una macchina fotografica appesa al collo.
"Perché no? Mi tratterrai quando cercherò di correggere le etichette sbagliate e le guide?" Sorrise
“Se ti vuoi fare arrestare prego! Lo dirai a me”
"Sam è più divertente" rise mentre le metteva un braccio sulle spalle per portarla via dalla traiettoria di una scolaresca.
Lena ridacchiò alla premura.
"Pronta a fare le scale?" Mentre lasciava andare avanti la folla "Direi di prenderle con calma così possiamo fermarci all’anfiteatro a metà salita"
“Ti ricordo le mie gambe allenate” la punzecchiò. Poi ripensò che probabilmente aveva visto anche il suo tatuaggio sulla schiena.
"Come dimenticarle" ridacchiò.
 
Un uomo le fermò e in un inglese molto accentato chiese "Volete che vi faccia bella foto di coppia? Solo cinque euro, belle signore"
Lena sorrise mostrando la macchina “Grazie facciamo da noi!” Gli offrì lo stesso quello che chiedeva.
Alex alzò le sopracciglia per poi accorgersi che aveva ancora il braccio sulle spalle dell’altra. Lo levò lentamente per mettersi le mani in tasca, probabilmente a Lena dava fastidio che le scambiassero per una coppia.
Lena sentì quella mancanza ma non disse nulla...non avrebbe dovuto.
Arrivate a metà, si fermarono nell'anfiteatro. Una guida lì vicino stava spiegando un mito. Alex iniziò a ridere in modo incontrollabile mentre sentiva che era quello di Medusa.
“Alex calmati” la prese per i fianchi spostandola di peso.
Cercò di prendere dei grossi respiri mentre si calmava "Non puoi capire Lena" mentre si teneva la pancia "E’ la storia più ridicola che abbia mai sentito" si asciugò una lacrima "Probabilmente l'ha inventata Medusa stessa"
“Dimmi tutto” ridacchiò prendendola sottobraccio.
“Atena e Poseidone non sono mai state in cattivi rapporti" si aggiustò i capelli "Medusa era... una donna di facili costumi... Tentava di sedurre Poseidone, ma ha fatto solo incazzare Atena" rise "Dèi me la ricordo ancora mentre correva via e Cat era sulla porta del tempio che se ne lavava le mani ammirando lo spettacolo"
“Bel personaggio Atena...diciamo che l’ho sempre preferita tra gli dèi” sorrise guardandola mentre si scostava da lei “Alex? C’è qualcosa che mi ricorda il giorno in cui abbiamo liberato Kara”
"Si, lo so. È come una brezza fredda sul retro della testa... Atena è stata addormentata insieme ad un manufatto di un titano per tenerlo d'occhio... Spero che lo recupereremo prima di Crono" sospirò.
“Ehi” Lena di getto le prese la mano “Lo risolveremo...dovremmo approfittare di questo tramonto che acceca per risvegliare Cat che dici?” Camminando seguita dall’altra.
"Dovremmo aspettare che se ne siano andati tutti..." guardò le varie coppiette e alcuni ritardatari "Dobbiamo togliere dei mattoni dal tempio principale, potrebbero vederci”
“Oh okay...ti dà fastidio che ci siano tutte queste coppiette?”
"No, certo che no" sorrise "Spero che nessuno ci scambi per una coppia come prima. Non vorrei vederti infastidita di nuovo" si strinse le spalle mentre cercava un posto dove potessero nascondersi.
“Cosa? A me non dà fastidio...perché non lo siamo...Alex” le mostrò le cariatidi.
 
Alex le guardò "Dentro quel tempietto c'è uno scomparto segreto, non credo che lo abbiano mai trovato" sorrise.
Si avvicinarono, ma una guardia passò vicino a loro. Alex abbracciò Lena e mise la testa nel suo collo come se la stesse baciando. Le due guardie dissero solo ad alta voce che era ora di chiusura, ma non prestarono altra attenzione.
Lena avvampò e sapeva che Alex l’avrebbe presa in giro per del tempo...ovvio non per sempre.
Alex si staccò, il suo cuore impazzito e la pelle che bruciava "Scusa" per poi dirigersi verso il tempio a passo svelto.
"Tranquilla, non è stato nulla”
Alex rimase in silenzio mentre sollevava con un braccio un pezzo di pavimento dall’aria pesante e faceva gesto a Lena di andare di sotto, sempre guardandosi intorno.
Lena si calò con agilità e aspettò che anche Alex scendesse.
La dea si calò, lo spazio era un po’ stretto e buio. Sentivano l'una il calore dell'altra. "Uhm... dobbiamo solo aspettare che si svuoti e che le guardie finiscano il giro"
“Ti piace starmi attaccata vero Alexandra?” Lena le accarezzò una ciocca di capelli.
Le prese la mano "Lo sai che non mi piace essere chiamata così, come a te non piace essere chiamata principessa…"
“Ti metterei le mani al collo...ma non ho abbastanza spazio” Lena la trucidò con lo sguardo e alzò un ginocchio per colpirla.
Alex fermò quel ginocchio con una presa sulla gamba. Il pollice che faceva dei cerchi "Primo non sono un uomo, almeno non oggi. Secondo non è una buona idea tentare di picchiare una dea" il divertimento intrecciato nella sua voce. Aveva ancora la mano di Lena nella sua.
“Non hai idea di cosa sono capace...tesoro” glielo sussurrò sulle labbra. Spesso e volentieri l’adrenalina le faceva quell’effetto.
Alex spinse il suo corpo contro quello dell'altra, facendola appoggiare alla parete "Non stuzzicare una dea" le sorrise maliziosa "Ho secoli di esperienza" mentre la mano saliva per la gamba.
“Vuoi approfittare di me? Così...dopo tutto quello che abbiamo passato insieme?” Disse con tono basso, c’era da ammetterlo le piacevano le mani di Alex sul suo corpo.
"È approfittarsi se tu fai così?" sorrise sentendo il cuore nel petto dell’altra accelerare leggermente i respiri.
“Riesci a vedere che ore sono?”
"Paura di non avere tempo?" per poi girare la mano di Lena e leggere l’ora "Altri cinque minuti e possiamo uscire"
“Che manesca...e ti assicuro che...” Lena la guardò “Ma certo non posso competere con te”
"Mi assicuri co..." ma un rumore sordo sopra di loro la interruppe "Crono!" disse Alex, iniziando a sollevare il soffitto.
Lena si issò sulle braccia e per sbagliò colpì Alex “Scusa” si morse il labbro tendendole la mano “Edge...”
L’uomo era a pochi passi dal tempio. Alex fece apparire l'arco e scoccò una freccia ferendolo. La dea sorrise stava ritornando potente. Ma il titano guarì quasi subito e venne raggiunto da James. "Porco tartaro" ringhiò Alex "Corri verso il tempio Lena, non importa cosa senti. Nell’angolo destro troverai dei massi con delle incisioni, fai scorrere del sangue lì. Capito?" la guardò sempre tenendo sotto tiro i due titani.
“Alex...okay” non voleva discutere, non poteva, così fece come le disse l’altra. Le indicazioni chiare, la portarono in quel punto esatto e fece scorrere del sangue “Fa presto...”
Alex scoccava freccia dopo freccia, ma i due uomini si stavano avvicinando. Crono le arrivò una saetta di energia sulla gamba che la fece cadere su un ginocchio "Dannazione!" ringhiò, mantenne la posizione per farli stare lontani da Lena.
Lena sussultò, Alex si sarebbe infuriata se fosse tornata indietro, ma non poteva lasciarla lì.
Alex mise via l’arco e ne fece apparire un bastone. Li avrebbe tenuti a distanza. Sentì dei passi "Lena dentro e scatta! Cat avrà bisogno di te" Ringhiò. Ma troppo tardi si sentirono dei rumori di battaglia dall’interno del tempio.
Atena stava tentando di non far uscire il titano dal tempio.
Lena rimase impietrita non sapeva cosa fare.
Alex si buttò tra Lena e un dardo di James, cadendo.
Prima che i titani potessero fare altro, una lancia e una luce dorata uscirono dal tempio buttandoli giù dall’acropoli
“Alex?” Lena la guardò.
"Hai dell’ambrosia con te?" Disse una voce dietro Lena.
“Cosa?” Lena si voltò “Si si c’è l’ho” disse frugando nella borsa.
Dietro di lei, c'era Atena in tutta la sua gloria.  Si chinò prese la borraccia e ne versò alcune gocce nella bocca di un Alex svenuta.
"La prossima volta che una dea ti dà un ordine eseguilo, custode!" mentre massaggiava la gola dell’altra per far andare giù.
“Non potevo lasciarla...” sospirò sapeva che Alex si sarebbe infuriata.
La bionda sbuffò "Non ti hanno preparata?"
Mentre Alex apriva gli occhi "Cat...Cat! Lena sta bene?"
“Sto bene” Lena sorrise timidamente “Non sono una vera e propria custode”
"Come non sei una custode?"
"Cat. Non urlare" Alex si passò una mano sulla faccia.
“Stai bene?” La corvina accarezzò le spalle di Alex.
"Un po’ ammaccata, nulla che un po’ di ambrosia possa curare" si alzò lentamente "Forza andiamo. Arriveranno le guardie"
Cat la sorresse "Poi mi spiegherete questa cosa che non è la custode" mentre scendevano.
“Con calma certamente...poi parliamo” Misero Alex nei sedili sul retro "Dobbiamo andare a Tebe" disse la dea.
“Tebe? Okay metto il navigatore”
Cat sbuffò "Mortale, fermati! Dovete riposare. Ci andremo domani mattina"
Alex gemette in accordo.
"Credo che ci vogliano almeno 13 ore da qui"
“Lena per favore” Lena decise allora di andare in hotel.
Si registrarono in un piccolo hotel. Cat buttò Alex sul letto e si volse verso la corvina "Bene, Lena. Mi spieghi cosa è successo fino ad ora?"
“Molto bene...accidentalmente mi sono tagliata con l’artefatto di Alex, mentre un altro risvegliava Crono...” iniziò a dire.
Cat si strinse il ponte del naso e si sedette "A quanti dei svegliati siamo?"
"Apollo, Afrodite, Dioniso, Hestia ed Era" disse Alex.
"Bene nei giardini di Tebe parlerò con loro" si girò di nuovo verso Lena "Quindi tu chi saresti?"
“Sono una storica...” Lena sospirò “Vi lascio parlare”
 
Alex guardò mentre Lena andava a farsi una doccia "Cat non essere così dura!"
"Come se non mi conoscessi. Ora fammi vedere cos'è successo" Alex le porse la mano.
"Che disastro questi mortali. Mai che nessuno segua il mio consiglio" si alzò "Bene sta qui. Quando la tua ragazza esce dal bagno ci vado io e potete giocare al medico"
"CAT!"
Lena si infilò sotto alla doccia e uscì poco dopo.
Cat si infilò in bagno appena Lena ne uscì.
Alex guardò la corvina "Va tutto bene?"
“Non so dimmelo tu!” Si mise di spalle rivestendosi.
“Io?" si tirò su un gomito "Ti avevo detto di restare dentro. Cat aveva bisogno di te. Io me la cavavo. Ha dovuto lasciargli la lancia"
“Mi dispiace e che mi sono preoccupata...” sospirò girandosi verso di lei.
Alex le fece segno di sedersi vicina.
Lena si sedette al bordo del letto, i capelli appena umidi.
“Non devi preoccuparti per me. Sono una dea, non ho ancora i miei pieni poteri, ma sono addestrata al combattimento... non ... vorrei che ti facessi male" la guardò.
“Si lo so...scusa ho sbagliato...” la guardò meglio negli occhi.
"Va bene... basta che la prossima volta mi dai retta ok?" Le dette una stretta rassicurante al polso.
“Vado a dormire”
"Credo che ti toccherà dormire di nuovo vicina a me ... Cat ha già rivendicato il letto singolo" scrollò le spalle "Non possiamo ancora rimandarla indietro mentre sono così debole"
“Potevo lasciarti in quel tombino” disse alzandosi in piedi e andandosi a mettere dall’altro lato.
"Hey!" Le dette una spinta giocosa "Lo so che mi adori"
Si mise di spalle “Dormi”
"Ti ho offesa?" Si avvicinò leggermente.
In quel momento Cat rientrò "Va bene basta vi sbaciucchiate domani. Ora smettetela che ho bisogno del mio sonno"
“Sono solo stanca Alex e la tua amica è estenuante...”
Alex rise mentre Cat sbuffava "Buona notte belle gambe"
Lena non rispose.
 
 
Cat si era volontariamente messa sul retro dopo aver trovato le due dormire accoccolate quella mattina - È ora che Alex vada avanti-
Alex guardava la cartina e poi fuori cercando di individuare l’esatto punto di entrata del giardino degli dèi.
“Mi inquieta” sibilò Lena guardando Alex.
"Cosa?" Sussurrò Alex.
“La tua amica qui dietro”
"Cat? Oh lei è sempre inquietante" le sorrise "Probabilmente sta progettando sedici piani di guerra contemporaneamente" sorrise. "Alla prossima gira a destra su quella strada sterrata"
“Meno male che abbiamo questo fuori strada...spero non ci sia nulla che includa il mio omicidio per mano sua”
"No, non ti ha folgorato o sfigurato. Le stai simpatica"
Cat sorrideva maliziosamente mentre guardava sussurrare "Artemide... " disse.
"Si?"
"Quando saremo nei giardini sarebbe bene liberare tutti gli dei non solo Kara..."
"Anche Hestia…?"
"Ad Hestia ci penseremo io e Era"
"Ma non vorrei che facessero un baccanale ..."
"Le terremo sotto controllo"
"Va bene" Non del tutto tranquilla.
“Io posso aspettarvi in macchina” disse Lena sbuffando.
"Tranquilla non succederà nulla mortale" sbuffò Cat.
"Fattela finita. Tranquilla Lena, cercheremo un posto tranquillo e faremo un accampamento come in sud America... senza Sam e i serpenti" le sorrise.
Lena sorrise grata -Certo le sto proprio simpaticissima -
 
 
La jeep si fermò e Alex balzò giù e andò a prendere le borse. Cat scese e iniziò a guardarsi intorno.
Alex mise una mano sulla spalla di Lena "Stammi vicina ok?"
“Sì, okay” Lena le seguì in religioso silenzio.
Alex prese la mano di Lena. Poi le due dee si incamminarono verso due alberi che formavano un arco. Passarono attraverso e si ritrovarono in una radura completamente diversa da dove erano prima, ma questa sembrava congelata.
Alex lasciò la mano di Lena e si tolse gli stivali. Cat si tolse le scarpe. Appena i loro piedi nudi toccarono l’erba, la radura e il boschetto riiniziarono ad animarsi.
Lena si lasciò quasi trascinare. Poi rimase estasiata da quella vista. Sembrava di vedere dal vivo quello che aveva studiato per anni.
Alcune figure si mossero uscendo dagli alberi. Fauni, ninfe, centauri...
Alex si voltò verso Lena "Questo è il giardino degli dèi" per poi piegarsi e iniziare a tirare fuori i manufatti.
“Posso aiutarti?” Sorrise “è così etereo Alex...ancora non ci credo” si sentiva felice.
"Beh se puoi risvegliare gli altri dèi ... lasciando la pentola per ultima" sorrise. Mentre una figura andava verso di loro.
“Artemide...?” La figura di ninfa stava alleggiando verso di lei.
“Paura della ex eh” ridacchiò Lena.
Alex alzò lo sguardo e allargò le braccia "Lucy!"
Cat alzò gli occhi al cielo alle urla e aiutò Lena con i manufatti.
“Lei dov’è?” Lucy sorrise guardando l’amica.
“Chi cerca?” Sussurrò Lena a Cat.
"La stiamo per tirare fuori" le sorrise "Tutto ok tu?"
"Apollo" disse Cat porgendole la lira.
“Oh” Lena accarezzò le corde e lasciò che Kara si mostrasse.
“Kara?”
La bionda ritrovò il suo equilibrio e la guardò "Amore!" Sorrise e la prese facendola volteggiare.
Alex sorrise guardando sua sorella così felice.
Cat passò un altro manufatto a Lena e pian piano vennero fuori tutti i vari dei.
Lena rimase in disparte, una volta che furono tutti usciti.
Alex salutò varie persone per poi tornare dalla corvina "Hey! Tutto a posto?" Le sorrise. Aveva un’aria diversa, più calma, più rilassata e a suo agio.
“Penso di sì! Dovresti restare con loro! Io...beh sono di troppo...” la guardò.
"No, non sei di troppo" sorrise "Poi hanno tutti da fare. Lucy e Kara, Sara e Ava vogliono... riconnettersi. Alura, Maggie e Cat parleranno di qualsiasi cosa vogliano parlare. Quindi questo mi lascia sola con te" le diede una spintarella giocosa.
“Alex...non dovremmo...” la guardò “Capire cosa fare adesso?”
"Lena. C'è Atena proprio lì... e tutto questo casino è successo perché Zor-el non ha voluto darle ascolto. Perciò lascia capire a loro e noi riposiamo per bene per una volta no?" Le sorrise "Sono mesi che corriamo avanti e indietro per il mondo"
“E non abbiamo ancora finito! Okay...dove ci accampiamo?” Scosse le spalle, Alex aveva ragione.
Le mise un braccio intorno alle spalle iniziando a trascinarla via "C'è un meleto fantastico devi vederlo. Poi cercheremo dove dormire... mi sembra di ricordare che ci sia un patio lì"
“Ti seguo” beh non era così strano ormai sentire quel braccio di Alex sulle sue spalle.
 
 
Alex la portò per il boschetto. Salutarono diverse creature mentre passavano.
"Sai in realtà questo posto è infinito"
“Beh basterà un posticino siamo solo noi due...” ridacchiò Lena e vide un bellissimo albero.
La fece girare mostrandole l’immenso meleto.
Lena attratta da una mela si avvicinò all’albero. Si arrampicò appena su un tronco.
Alex la osservò da sotto sorridendo.
Lena mise male il piede, scivolando “Oddio”
Alex si lanciò prendendola tra le braccia. I loro occhi si incontrano, non c’era l’atmosfera calda e dispettosa della botola, era qualcosa di diverso.
“Ehi...” Lena sorrise portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
"Hey" le sorrise leggermente guardandola arrossire.
“Grazie...” disse poggiandole una mano sul petto “Forse le mie gambe oggi non reggono”
"O forse volevi solo vedere se ho i riflessi pronti" disse l’altra.
“So che è così” sorrise -Dio Alex mettimi giù- la corvina sentiva la presa delle mani di Alex su di sé ed era così al sicuro “Dovresti...mettermi giù” sussurrò.
"Giusto" la poggiò delicatamente, ma erano ancora vicine. La dea si schiarì la gola "Dai andiamo a vedere il meleto"
Lena sorrise alla delicatezza dell’altra e la prese sottobraccio “Come era essere bambini qui?” Chiese incuriosita.
"Beh... interessante. Io e Kara correvano a perdifiato tutto il giorno, facevamo la lotta con gli altri, giocavamo... e non c’era un singolo giorno buio qui..." si fermò pensando a qualcosa.
“Quando è cambiato tutto?” staccandosi prese a guardarla.
"Quando fummo adolescenti... Kara andò all’olimpo per imparare e io... andai nell’ade da mio padre e mia madre. Lo adoravo stare lì con i miei, ma non era il mio ambiente, perciò mia madre appena tornava su per la primavera e l’estate mi portava con lei"
“Persefone giusto...” Lena scostò una ciocca di capelli di Alex.
"O Kore quando era quassù" sorrise.
“La incontreremo?” Lena le sorrise, si stava avvicinando troppo ad Alex e non doveva
"Sicuramente è una dei dodici" sorrise "La mamma darà sicuramente una zampata nel sedere a quei cavolo di titani"
Lena ridacchiò “Deve essere una cazzuta come te” sorrise guardandola e arrossendo. Si sistemò gli occhiali “La mangiamo una mela?” Ridacchiò.
Alex dette una botta ad un albero e qualche mela cadde. Ne porse una all’altra.
“Grazie” sorrise.
"Prego" dette un morso alla sua.
Lena morse la mela. Non capì perché le venne quella cosa in mente “Alex...” la guardò socchiudendo gli occhi e barcollò appena.
Alex le poggiò una mano sulla spalla "Hey! Lena!"
“La mela...” disse mentre si lasciava andare.
"Cosa?" La prese "Lena?"
Lena restò qualche minuto tra le sue braccia...poi iniziò una lieve risata.
Alex la guardò sbuffando per poi gettarla a terra e allontanarsi.
“Dai Alex, stavo giocando” le corse dietro prendendole la mano, e ci fu come una scintilla.
Alex si fermò voltandosi e guardandola.
“Scusa elettro staticità” disse imbarazzata “Non è stato bello da parte mia... e che non mi succedeva da tempo di stare tanto bene con una persona...cioè non significa nulla...siamo amiche...no?” Lena si sistemò gli occhiali.
Alex annuì sbuffando "Però non farlo mai più" ringhiò leggermente.
“Prometto” fece la croce sulle labbra con gli indici e sorrise.
Sbuffò "Mortali" e si avviò verso il patio.
“Sembra che si stia trasformando in qualcosa di romantico” ridacchiò Lena.
Alex la guardò e rise "Vatti a distendere la stanchezza ti sta dando alla testa"
“Piantala...sono solo molto rilassata” la guardò e fece come disse “E tu?”
"Uhm io mi sistemerò sull’erba" sorrise.
“Alex prenderai freddo” la guardò.
"Ho dormito per terra un sacco di volte" si stiracchiò.
“Potresti stenderti qui con me non lo dirò a Sam” ridacchiò.
"Uh mi vuoi nel tuo letto eh?" Rise.
“Voglio solo che tu non stia per terra” le porse la mano.
"Va bene..." si sedette vicina a lei "Basta non dirlo ad Ava. È suo questo patio"
“Non stiamo facendo nulla di male”
Alex rise e si sistemò "Dai riposati, guidare tutto quel tempo deve essere stato stancante"
“Non preoccuparti per me” prese la sua mano intrecciandola “Nel caso avessi freddo”
Alex non disse nulla si portò un braccio sugli occhi.
Lena sorrise ad occhi chiusi e poi si addormentò pian piano.
 
 
Lena si mosse appena, il braccio di Alex era attorno al suo corpo e quello dell’altra aderiva alla sua schiena “Ehi...dobbiamo andare”
Alex borbottò qualcosa e rotolò giù dal letto.
“Piano” Lena sentì il tonfo “Alex”
La dea alzò la testa "Kalimera" sorrise ancora mezza addormentata.
“Buongiorno”
Si stiracchiò "Andiamo a vedere se sono ancora vivi"
“Uhm si...hai dormito bene?”
"Credo di sì" si alzò, si stiracchiò per bene, mentre la maglietta scopriva gli addominali.
-Oddio Alex- “Ehm dovremmo andare a cercarle”
"Certo" aspettò l’altra e tornarono nella radura.
 
Cat si girò "Non so se essere orgogliosa o delusa da te Alex. Niente succhiotti?" Rise.
Kara in quel momento, con l’aria di una che era appena uscita da una notte di fuoco, uscì da un sentiero "Ehi sorellona" rise.
Alex sbuffò.
“Cosa...?” Lena avvampò ricordando il momento in cui Alex aveva messo la testa sul suo collo.
"Lasciale stare Lena" disse Alex "Vado a parlare con Cat"
 
 
Kara si avvicinò a Lena "Hey! Ti ha trattato bene mia sorella?"
Lena guardò la donna “Si certo...è una brava amica” ammise.
"Amica... Va bene" prese dell'uva "Colazione?" gliela porse.
“Uhm, no, sono più tipa da caffè...” disse ignorando del tutto quell’insinuazione.
"Allora cosa vuoi sapere?" le sorrise "Non cercare di mentirmi sono la protettrice degli oracoli"
“Cosa? A dire il vero ti sei avvicinata tu...” chiarì “Sono contenta che tu abbia ritrovato la tua ninfa”
"Anche io" le sorrise facendo segno di sedersi su una panchina "Mi sono avvicinata per risparmiare tempo. Ma c'è una domanda nei tuoi occhi e hai paura di porla ad Alex. Forse posso aiutarti..."
“Non vi capirò mai...eppure vi ho studiati per anni... Male...direbbe Alex” sogghignò “Alex ed io abbiamo una storia molto simile...anche se non mi ha raccontato nulla di Arcade”
Kara sospirò, mangiò qualche chicco d'uva "Non ti piacerà saperlo, non è una bella storia. Ma è una storia che non so, non ne ha mai parlato con nessuno. Posso dirti cosa accadde dopo... Dopo la morte di Callisto si tenne insieme per Arcade, ma dopo la morte del figlio... Era l'ira degli dèi scesa in terra... spietata sanguinaria... mi ci vollero anni per farla tornare indietro... e anche ora non è la stessa... ma è solo un’altra forma della persona a cui vogliamo bene" le sorrise.
“Io...so quanto fa male...anche io ho perso mio figlio Liam...lui era più grande...ma sempre una tragedia è stata...io...quando ho raccontato ad Alex tutto lei è stata così empatica...mi ha detto che le siete stati vicino...e insomma io vorrei che si sfogasse con me...no? Cioè siamo amiche” Lena aveva le orecchie in fiamme.
Le poggiò una mano sulla spalla "Siamo dei mia cara... Sentiamo tutto dieci volte rispetto ad un umano, certo che capiamo... ma voi... voi potreste capirci?"
“Potrei essere disposta a farlo...” ammise.
"Che la tua mente sia disposta... ma che il tuo cuore sappia comprendere ... sono due cose diverse" disse la dea per poi alzarsi "Bene. È stato bello parlare con te. Ora torno dalla mia ninfa " sorrise e se ne andò.
Alex tornò dopo poco "Hey Lena"
“Hey..” Lena ancora stava rimuginando sulle parole di Kara poi guardò l’altra “Hai fatto colazione?”
"Uh non ancora…" prese un grappolo d'uva "Ne vuoi?"
“Proviamo...” ridacchiò guardandola.
Alex prese un chicco e glielo porse "Vacci piano è l'uva degli dèi" sorrise.
“Oh dovrebbero farci del vino” ridacchiò prendendo quei chicchi dalle dita di Alex. Fare in altro modo era da escludere.
"Lo fanno... quel vino porta ai baccanali" rise. Poi prese un ciondolo da una tasca "Ho recuperato alcune cose... Questo dovrebbe tenerti al sicuro..."
“Che cosa è?” Lena lo prese nel palmo della mano.
“È un ciondolo protettivo ... Il ciondolo delle cacciatrici di Artemide... Ti proteggerà..." Le sorrise per poi distogliere lo sguardo, giocò con il guanto di pelle sulla mano sinistra.
“E quello?” Le guardò il guanto “Mi aiuti a metterla?”
"È il mio vecchio guanto da caccia... l’ho nascosto qui" si girò "Certo"
“Uhm vuoi andare a caccia?” Sorrise mentre si scostava i capelli su un lato della spalla.
Le mise il ciondolo e sfiorò la pelle "No.. ma potrebbe essere utile se incontrassimo qualche altro mostro"
Lena rabbrividì “E’ molto bello...cosa rappresenta?”
"La luna piena ... il mio momento di massimo potere" si scostò "Senti non è che tipo hai frequentato corsi di autodifesa... non vorrei che tu fossi una donzella in difficoltà..." Sorrise.
“Non sono la donzella in difficoltà...e si so tirare dei bei pugni”
Sorrise "Bene"
Cat arrivò insieme agli altri dèi "Bene io e gli altri rimarremo qui a riprenderci o andranno in giro per il mondo a trovare i nostri antichi alleati"
"Va bene... se ne sei sicura. Chi è il prossimo da trovare?"
"Ares si trova in Giappone. È una spada tempestata di rubini com'è prosaico quel ragazzo"
“Quello che non ti sta molto simpatico eh...” ridacchiò Lena per poi dirigersi verso il punto in cui erano entrate nella radura.
Cat dette un bracciale di pelle ad Alex e le lasciò andare.
La dea della caccia guardò la corvina "Andiamo?"
“Si andiamo” si accarezzò la collana e e salirono in macchina.
 

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Capitolo 8
*** Giappone ***


Giappone
 
Sam stava rovistando tra documenti per capire dove potesse essere in Giappone una spada ellenica "Sai Lee non mi hai raccontato nulla della Grecia... qualcosa che non dovrei sapere?" Sogghignò.
“Cosa? Non c’è nulla da raccontare...tranne che sono stati in una radura incantata con degli dèi...assurdo da credere no?” Sorrise mentre guardava dalla finestra, Alex in giardino che si allenava.
"Mhmm ... da quando c'è Alex in giro ci sono poche cose che credo assurde..." seguì lo sguardo della sua amica "Accetti un consiglio?"
“Dipende da che tipo di consiglio” disse lavando una tazza.
"Lascialo bruciare" disse Sam aspettando che l’altra la guardasse.
“Scusa...?” Si voltò verso di lei.
Sam si avvicinò "Lena ti conosco da così tanto tempo. Tu e Jack eravate quel tipo di coppia dolce, la mamma e il papà dei film, dolci e appiccicosi. Tu e Andrea oddio no, mi chiedo ancora perché. Sembravate uscite dal manuale "Cosa non fare in coppia" Ma tu e Alex... non ho mai visto quel fuoco tra due persone. È quasi frustrante guardarlo. Forse finirà presto e poi Alex scomparirà... ma lascialo bruciare quel fuoco o potresti pentirti di non averlo fatto..."
“Sam io apprezzo che tu ti interessi alla mia vita sentimentale ma...non no nessuna intenzione di fare bruciare alcun fuoco con Alex...dovrei chiamare Andrea a spegnerlo” scherzò mentre ancora guardando Alex sorrideva.
Sam le prese le mani "Lena... Oh lascia perdere tanto non mi ascolti" sorrise "Stai guardando la tua dea... E non ti azzardare a chiamare quella donna" tornò ai suoi documenti.
“Non ho alcuna intenzione di richiamare Andrea...mi ha fatto sentire una poco di buono...”
"Bene, perché in nome della tua dea là fuori ti picchio"
“Non posso farlo bruciare quel fuoco Sam...lei andrà via e io resterò, come prima che arrivasse”
"O forse potrebbe farti qualcosa di buono. Un fuoco non brucia soltanto, cauterizza, disinfetta... lascia terra vuota su cui ricostruire..."
“Questa metafora del fuoco me la devi spiegare da dove ti è venuta, ma Alex pensa certamente la stessa cosa”
Sam sorrise "Non dirmi allora che non vorresti arrampicarti su di lei. Vedi le grandi menti pensano allo stesso modo" rise.
“La mia stessa cosa Sam” la guardò male “È no, io e Alex siamo amiche tutto qui...”
"Uhm si sì... e quel nuovo ciondolo?"
“È una protezione”
"Uh gli dèi greci non usavano i profilattici" rise.
“Idiota non è per quello...non ti sopporto quando fai così”
"Così come?" rise Sam.
"Sarebbe una novità che non sopporti Sam" rise Alex entrando e prendendo un asciugamano per tamponare il sudore.
“Beh vale anche per te...” ridacchiò.
"Mi aspetto ancora quel burrone" sorrise per poi andare verso il bagno.
Sam guardò l'amica con sguardo eloquente.
“Cos? Smettila”
"Dico solo che non hai mai guardato né punzecchiato nessuno in quel modo" rise.
“Non la sto punzecchiando”
Sam alzò un sopracciglio "Ceeerto e io sono un supereroe... Ho trovato la tua spada comunque"
“Ah sì? Alex, non sarà contentissima ma okay”
"Perché? Volete passare un altro po’ di tempo qui... sole solette... senza nessun dio..."
“Non sopporta molto questo Clark/Ares tutto qui!” La guardò “Non succederà nulla...dormiamo insieme è vero ma anche con te dormiamo insieme...Cosa cambia?” -Non farlo, non pensarla sotto la doccia...no Lena-
"Si ma a me non ti avvinghi come una cozza" sorrise.
 
Alex uscì dal bagno avvolta in un asciugamano "Avete visto la mia maglietta bianca?"
“Credo sia in lavanderia” Lena trucidò Sam con lo sguardo.
Sam aveva un sorriso subdolo. Alex alzò le spalle e si girò, mostrando che l’asciugamano non era tenuto dietro. Si vedeva il suo di dietro e alcune cicatrici sulla schiena mentre si allontanava.
“Oh ca...” Lena avvampò e andò verso la lavanderia.
Sam rise e lanciò sulla schiena dell’amica la maglia in questione.
“Sei idiota?” Lena la guardò malissimo recuperando la maglia “Alex...la maglia” disse andando nella camera della rossa.
Alex, era completamente nuda "Oh grazie"
Sam in sala sapeva che sarebbe morta a breve ma si sbellicava dalle risate.
“Oh...” Lena gliela allungò, restando a guardarla a bocca aperta -Chiudi quella bocca Luthor-
"Ti serve qualcosa belle gambe?" Le sorrise Alex infilandosi la maglia.
“Ehm no...” uscì chiudendosi la porta alle spalle. Avvampando e sentendo quel fuoco.
Sam le sorrise.
 
***
 
Alex aspettava Lena appoggiata alla Jeep fuori dall’aeroporto di Kyoto. Il cappello da baseball tirato sugli occhi e la postura rilassata.
“Scusami quello stuart chissà cosa aveva visto per buttarmi la limonata addosso” disse Lena sistemandosi la camicetta.
Alex sorrise "Potrei avere due idee" si leccò leggermente le labbra "Pronta? Cat mi ha consigliato di passare prima in città a trovare una divinità locale. Saprà indicarci dove andare"
“Alex? Non fare quella faccia...” Lena aveva problemi a concentrarsi da quando Sam le aveva detto quelle cose...lo diceva anche Alex mai fidarsi di una dea.
"Quale faccia?"
“Niente...lascia perdere” disse Lena allacciandosi la cintura.
"Va bene" sorrise sapendo cosa intendeva l’altra "Colore preferito?"
“Uhm” Lena era spiazzata “Blu”
"Verde... Tipo di musica?" Sorrise sapeva di averla un po’ scombussolata.
“Ovvio..” sorrise guidando “Pop...tu?”
"Non lo so.. forse rock" sorrise "Sai ho visto attraverso le persone migliaia di canzoni e film ... penso che mi piaccia quello alla fine"
“Non male...cibo preferito?” Lena si era decisamente rilassata.
"Mmm souvlaki" sorrise "E’ un piatto greco di carne. Il tuo?" (Maiale, pollo o agnello; vengono lasciati marinare nell’olio, nel limone e nelle spezie e poi infilzati con degli spiedini. Si fanno cuocere sui carboni. Si possono utilizzare per farcire la pita o gustati singolarmente.)
“Uhm. Mi piace il sushi...ma uhm vediamo gli spaghetti all’assassina sono forse un piatto che adoro”
"Assassina?"
“Si la pasta diventa croccante...se nel nostro viaggio ci toccherà l’Italia, beh ti ci porto”
"Ci conto" sorrise.
“Io mantengo le promesse” sorrise “Quindi chi dobbiamo cercare? Cat ti ha detto altro?”
"Solo che dobbiamo andare al tempio di Ryōan-ji... e poi chi dobbiamo incontrare ci troverà nei giardini"
“Wow ci sarà così tanta pace...che noi andremo a disturbare”
"Non lo so" sorrise "Nell’ultimo tempio non ho fatto a botte e poi il Giappone per ora mi sembra così rilassante"
“Mi dispiace...” Lena la guardò.
"Per cosa?" Si girò.
“Per non averti ascoltato”
Le toccò la spalla "Tranquilla. Basta che tu lo faccia la prossima volta" sorrise.
 
 
“Siamo arrivate”
Alex scese e l’aspettò prima di fare la strada verso il tempio.
Lena si sistemò gli occhiali guardandola con la coda dell’occhio.
Alex le sorrise mentre le porgeva il braccio "Beh puoi dire che hai visto il mondo, dopo questo viaggio"
Lena accarezzò quel braccio, ma non lo prese, era troppo, in quel momento per lei “Come mai Clark ti sta così antipatico?”
“È un cretino. Vuole fare sempre l’ipocrita e non pensa quando combatte. È irritante e senza senso dell’umorismo" sbuffò.
“Okay ho capito” Sorrise arrivando all’ingresso. Tolse le scarpe e guardò Alex.
Alex fece lo stesso e iniziarono a camminare per i giardini. Alcuni monaci stavano praticando le arti marziali. Delle famiglie erano in visita e un bimbo sbatté contro le gambe della dea. Alex lo aiutò ad alzarsi e lo guardò correre dal padre.
“Ehi” Lena le prese la mano stringendola appena.
La guardò e scrollò le spalle "Va tutto bene"
“Okay” ma Lena l’aveva visto quello sguardo di Alex, lo conosceva “Quella mi sembra qualcuno che faccia al caso nostro”
Alex guardò una donna con folti capelli rossi che sorrideva loro "Credo di sì" e si avvicinarono. Alex giunse le mani "Mori-san sono Artemide"
La donna chinò la testa e guardò Lena.
Lena si chinò come fece Alex e si sentì osservata.
Fece un gesto in modo che si sedessero "Atena mi ha detto che Artemide e la sua compagna sarebbero venute a breve" sorrise.
-Lena trattieni la lingua- “Sono la custode”
"Custode?"
Alex sbuffò "Lunga storia Mori - San.  Mi urge sapere dove trovare la spada di Ares"
"Sempre così di fretta voi dell’occidente" sorrise "Venite con me"
“Ucciderò Atena...sappilo”
Alex sbuffò "Ci ho provato" brontolò.
La donna le condusse più a fondo nei giardini fino ad un lago appartato.
Alex si chinò all’orecchio di Lena "È una kitsune, mezza donna mezza volpe" infatti la donna assunse le sembianze dell’animale e scese nel laghetto.
“Oh...wow...sono così carine” sorrise guardandola.
L’acqua si alzò e iniziò a formare delle figure, delle montagne e un tempio sperduto e mezzo smontato.
Alex cercò di capire. La donna torno nelle sue forme "È in quel tempio... oltre Kobe"
“Okay va molto bene” Lena guardò l’altra.
"Beh, non lo so... non mi sembra che ci siano sentieri per arrivarci" si sistemò i capelli.
“Teletrasporto?” Lena sorrise.
La donna rise "Mia cara quello non esiste purtroppo. Ma ci arriverete tranquillamente. Ma avrete qualche problema dopo" sorrise.
Alex sbuffò "Come al solito"
“Problemi? Quali?” chiese la corvina.
"Non ce lo dirai vero?" disse ancora Alex.
La donna annuì e se ne andò.
Alex sbuffò "Bene era stato troppo facile le volte scorse..."
“Cosa ci aspetta Alex?” La guardò incuriosita.
"Ah se lo sapessi. Spero che non siano yonkai... sono vari mostri giapponesi" sospirò mentre tornavano verso l’uscita.
“E che si fa? Non puoi fare tutto sola”
"Non preoccuparti per me" le sorrise appoggiandosi alla sua spalla.
“Stai bene Alex?”
"Si, si. " sorrise "Andiamo dai, vedremo strada facendo"
“Sicuramente” andarono in macchina “Ci fermiamo a mangiare, prima dell’hotel?”
"Ovvio" sorrise "Beh, si ho fame"
“Cosa vuoi mangiare?”
"Tutto quello che vuoi. Sono nelle tue abili mani" le sorrise.
“Smettila...Alex...”
"Cosa? Che cosa devo smettere?" sorrise.
“Di guardarmi come stai facendo” continuò a guidare.
"E che sguardo sarebbe?" Sorrise.
“Come se volessi mangiarmi”
 
***
 
Alex sbuffò salendo un altro po’ sul versante della montagna, si girò indietro e guardò Lena "Tutto ok?"
“Fa un po’ freddino...”
Alex si tolse la felpa e gliela porse "Abbiamo un’ora di luce. Se vuoi possiamo fermarci qui"
“No continuiamo” disse infilandosela e prendendola per mano.
"Solo un’altra mezz'ora però" la tirò continuando la strada "Voglio montare bene la tenda e assicurarmi che non ci sia nulla che possa essere attirato da un fuoco da campo"
“Va bene...ti aiuto facciamo prima no?”
"Ovvio. Non sei una donzella in difficoltà" rise, riacchiappandola prima che inciampasse.
“Si sfotti pure. Non ti salvo più sappilo”
Alex le sorrise e le aggiustò gli occhiali "Va bene. Ma chi ti para le chiappette dorate dopo?"
“Quella dorata sei tu” le diede una pacca sulla natica.
"Oooh siamo avanti eh?" Sorrise e si staccò iniziando a togliersi lo zaino.
“Avanti su cosa?” Disse poggiando anche il suo.
Alex ridacchiò e iniziò a spacchettare la tenda "Dai tu pensa alla tenda e io al fuoco e alla sicurezza"
“Si capo” fece il saluto e si chinò a recuperare ciò che serviva.
Si mise a guardare per la legna e nel frattempo controllava in giro "Tutto bene Lena?" La chiamò.
“Si sono in tenda...” sorrise “Tu a che punto sei?”
Alex scaricò la legna e si preparò ad accenderlo "Buon punto, sembra sia tutto ok qua intorno .."
“Quando lo avrai acceso ti mostrerò come arrostire dei marshmallows”
"Davvero?" Sorrise guardandola mentre veniva illuminata dalla luce del fuoco e dagli ultimi scorci di tramonto.
“Hai..” Lena le passò le dita sul mento per pulirla da un po’ di carbone “Adesso sei pulita”
La guardò intensamente, di nuovo ci fu lo scherzo di luce in cui la sua forma umana si sovrapponeva a quella olimpica. Ma finì subito come le altre volte.
“Dai hai dei rametti lunghi?” Si sedette su un tronco. Si sistemò gli occhiali e poi prese la busta dei marshmallows e dei biscotti.
Alex glieli porse curiosa.
“Vieni qui” prese uno stecco e le porse un marshmallow “lo infili così” glielo mostrò “E poi lo metti sul fuoco”
Alex osservò ed esegui "E ora?"
“Non farlo stare tanto” quando è dorato lo mettiamo tra due biscotti” disse mentre preparava quello di Alex.
Alex annuì e fece come diceva. Lo assaggiò attentamente "Oddio è buonissimo" sorrise.
“Non ti sei fidata ammettilo” disse muovendo il bastoncino.
Alex rise prendendo il bastoncino e facendole il solletico.
“No.…Dio...lo sapevo...Sam...ti ha detto che lo soffro” cercò di scappare.
Alex la atterrò e sorrise "No ho solo notato come ti muovi" rise.
“Alex...” la corvina sentiva quel corpo sul suo. Il suo respiro così vicino e inconfondibile. Socchiuse gli occhi...non poteva far bruciare quel fuoco.
La dea si fermò di scatto. Lena era troppo vicina, si rialzò porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi.
“Grazie” Lena sorrise sistemandosi “Dovremmo bere qualcosa di caldo...”
Alex prese una borraccia ne mise il contenuto in un recipiente e lo mise vicino al fuoco "È sakè. L’ho comprato a Kobe mentre tu chiedevi indicazioni"
“Sei bravissima...” -E non solo. Niente mosse avventate Lena, ignora le parole di Sam-
Scrollò le spalle "So come trattare con l’alcool" le passò un bicchiere con del sake tiepido "Vediamo se è così buono come dicono"
Lena sorseggiò “A te piace?” Chiese mentre si faceva di nuovo vicina.
"Mhmm non tanto" sorrise "Ma se ti riscalda va bene"
“Anche stare vicina a te” sorrise guardandola negli occhi nocciola.
Sorrise e le mise un braccio intorno alle spalle "Tutte queste confessioni ... non sarai già ubriaca?"
“Smettila...ho solo freddo e tu hai il fuoco?”
"Fuoco?" Le sorrise interrogativa. Si alzò e iniziò a spegnere il fuoco "Dai andiamo a dormire, abbiamo altra strada da fare domani"
“È colpa di Sam...” borbottò mentre andava in tenda.
"Quella donna deve averla combinata grossa" sorrise.
 
Si assicurò che fosse tutto a posto per poi infilarsi nella tenda e sdraiarsi. Aprì un braccio e permise a Lena di accoccolarsi contro "Dai fa freddo vieni qui"
Lena si rannicchiò contro di lei “Credi che sia colpa di un titano questo cambio di temperatura?”
"Spero di no, soprattutto a giudicare dalla neve in altura. E poi sulle montagne è sempre freddo la notte" le accarezzò una spalla sospirando.
“C’è qualcosa che non va?” Disse poggiando le una mano sul petto “Puoi parlare con me?”
"Uh ... è che ogni volta che entro in una tenda ... mi ricordo la mia..." fissò il soffitto.
“...ti ascolto...se vuoi...sono qui” Lena restò in silenzio.
"Io... la... quando... quando i titani attaccarono il mio accampamento...non c'ero... avevo lasciato tutta la guarnigione per correre in aiuto di Zeus e Clark... quando tornai... morte e distruzione ovunque ..." si fermò prendendo fiato e ricacciando indietro qualche lacrima "Mio... mio figlio era lì al centro della tenda... morto ... " si mise un braccio sugli occhi.
Il cuore di Lena si spezzò in quel momento…di nuovo...ancora. Lena la strinse a sé mordendosi le labbra con gli occhi che si riempivano di lacrime “Mi dispiace così tanto” le accarezzò la nuca.
Nascose il viso nel collo dell’altra "Non è colpa tua" balbettò cercando di tenere a freno le lacrime.
“Sfogati pure” le accarezzò i capelli “Sono qui...Alex”
Le lacrime scesero lentamente e in silenzio mentre la stringeva a sé.
Lena le lasciò lievi baci tra i capelli e non disse altro, per Alex.
Un peso le si levò lentamente dal petto mentre piangeva quelle lacrime che la sua rabbia e il suo odio non avevano mai lasciato cadere.
Lena continuò, ascoltando quei singhiozzi.
 
 
Lena ed Alex si erano addormentate l’una tra le braccia dell’altra, cullare dai loro respiri e da alcuni sussulti della rossa. La corvina al risveglio aveva sentito le mani di Alex sulla sua schiena e la sua testa poggiata sul suo petto.
Alex non si era ancora risvegliata, stremata dalle sue stesse emozioni.
Lena la tenne a sé, non aveva intenzione di muoversi. Stava così bene in quella posizione si sentiva rilassata...quasi felice.
Alex sospirò nel dormiveglia stringendo l’altra a sé, sentendone il calore e il tepore.
Le accarezzò la nuca e le baciò la fronte “Kalimera”
Alex sorrise e brontolò "Kalimera" con voce impastata nel collo dell’altra.
“Sei riuscita a dormire?” Sorrise.
"Un po’? Tu? ... mi dispiace per ieri sera..." il volto ancora nascosto.
“Non devi chiedere scusa...a...Alex” -Che ti prende Lena? Non è la prima notte che dormite appiccicate su-
"Mi dispiace ugualmente di averti stritolato a morte stanotte" si staccò.
“Stritolata a morte? Sono ancora viva fino a prova contraria”
La guardò e le accarezzò la spalla "Grazie" poi uscì dalla tenda.
“Prego” Lena la lasciò allontanarsi.
Alex si stiracchiò fuori dalla tenda, mentre sentiva l’aria gelida del mattino.
Lena si infilò la felpa di Alex e uscì a sua volta “Prepariamo la colazione?”
Annuì e riaccese il fuoco. Prese lo zaino e passò il necessario alla corvina per poi sedersi vicina.
“Hai freddo?” Lena la guardò preoccupata “Alex dovresti prendere un po’ di ambrosia” le prese la boccetta.
"Uhm? No non ho tanto freddo" le sorrise "Ma accetto l’ambrosia" ne bevve un po’ "Tu piuttosto?"
“Io? Sto bene...la tua felpa è calda” sorrise poggiandosi all’altra.
Alex le mise un braccio sulle spalle "Se senti freddo c'è sempre quel giaccone ingombrante che hai insistito per comprare" rise.
“Si forse dovremmo fare così” Lena si crogiolò di quell’abbraccio mentre facevano colazione.
Alex smontò la tenda e cancellò qualsiasi traccia del loro accampamento. Si mise lo zaino sulla spalla e aspettò Lena.
La corvina si sistemò lo zaino in spalla e le fu di fianco “Andiamo”
Annuì e iniziarono il cammino.
 
 
Erano sul sentiero da qualche ora, nel frattempo, avevano parlato e scherzato un po’, quando Alex alzò la testa "Eccolo là " indicò il tempio su una sporgenza sopra di loro.
“Caspita” la corvina lo guardò “Deve essere proprio un personaggio”
"Sicuro, ma non ho capito come sia arrivata li dalla Grecia" si mise a posto i capelli.
“Il tornado?” La guardò incuriosita.
"Che tornado?" La guardò.
“Alex scherzo...” sorrise accarezzandole un braccio “Su facciamo presto”
Iniziarono ad avanzare per il sentiero quando Alex sentì un rumore "Lena dietro di me" mentre l’arco appariva.
Lena fece come chiese la dea e guardò circospetta intorno a loro.
Dai massi e dal sentiero sbucarono degli Oni, simili ad orchi, erano dei demoni giapponesi.
Alex incoccò una freccia "Se ti dico di correre, arriva al tempio e restaci stavolta"
“Okay... ma tu non farti male per favore” si tenne dietro di lei.
"Ci provo" il primo yonkai iniziò a venire verso di loro con una mazza chiodata "Ora capisco perché è mezzo abbandonato questo posto" mentre lanciava freccia dopo freccia uccidendo i demoni che sembravano infiniti ma almeno si facevano strada "Prendi quella mazza e vedi se riesci a sollevarla!!"
La corvina fece come disse e riuscì a sollevarla “E adesso?” Lena la guardò.
"Vedi se riesci a spaccare i denti a qualcuno" Ringhiò mentre usava il suo arco come una spranga sui denti di un demone.
“Okay” Lena riuscì a destreggiarsi abbastanza bene “Alex dietro di te...”
Alex si girò e diede una gomitata sotto al mento del mostro che svenne "Ok Lena. Quando ti dico vai, corri più veloce che puoi" Puntò l’arco contro un masso sopra di loro "VAI!"
Lena fece come disse iniziò a correre più veloce che potesse. Raggiungendo il tempio. Individuò la spada.
Alex schivò il masso, e fermò gli altri oni dal correre dietro Lena. Continuava a lanciare frecce, ma quelli sembravano non finire, trasformò l’arco in una spada e iniziò a dare fendenti a  destra e a manca.
“Forza muoviti” Lena brandì la spada e sperò che il loro amico si muovesse.
Alex dette un fendente e un altro. Poi un calcio, sperava che Lena facesse in tempo.
 
 
La solita foschia dorata fece apparire Clark "Chi sei?" guardò Lena.
“La custode...dovresti aiutare un attimo Artemide” gli porse la spada.
Alex dette un cazzotto che fracasso il cranio di un demone quando sentì una folata di vento "Alla buon’ora Clark!" Ringhiò.
"Sempre quando servo" rispose per poi iniziare a combattere.
"Cretino" disse la dea per poi buttarsi di nuovo nella mischia spalla a spalla con il dio della guerra.
Lena arrivò di nuovo dove aveva lasciato Alex e riprese il bastone.
Alex la tirò giù mentre le passava sopra per fare fuori un demone "Cosa ti ho detto sul rimanere nel tempio!?"
“Non sono raperonzolo okay?” La guardò “Sanguini!?”
La dea non rispose mentre lei e Ares si buttavano sull’ultimo demone uccidendolo.
Alex con l’avambraccio si pulì la faccia "L’indovinello Clark"
Con una smorfia di fastidio lo disse "Ho rubato, curato e mi sono divertito. Sono nei mari del nord. Eric il rosso viveva qui"
Alex gli lanciò una biglia "Spezzala ti porterà da Cat"
Il dio chinò la testa e scomparve.
“Aspetta...” Lena si fece di fronte ad Alex e recuperò dell’ambrosia.
"Grazie" per poi berla. Le portò una mano sulla guancia pulendo degli schizzi di terra "Non seguirai mai i miei ordini fino in fondo vero?"
“Ho creduto aveste bisogno di aiuto...” sospirò guardandola. Era quello il motivo per cui non lasciava ardere quel fuoco “Adesso chi e cosa dobbiamo cercare? Aspetta! Ho capito chi è! Ermes, il messaggero degli dèi”
"Lena ... sei una mortale ... non voglio che ti succeda qualcosa" - Mi sto infatuando di una mortale testarda... mannaggia a Kara... lei parla già di amore... ma è troppo presto...- sorrise guardando come gli occhi, di Lena, si illuminavano alla realizzazione -Forse no... zitta Kara! -"Probabilmente" si sedette.
“Quando saremo di nuovo a Kobe, chiamerò Sam” la guardò iniziando a camminare -Dannata Sam, e le sue stramaledette teorie- Doveva smettere di stare così vicina ad Alex.
Alex sorrise e tirò Lena per un braccio facendola sedere "Rilassati un momento. È un luogo di morte ma è un panorama stupendo"
 

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Capitolo 9
*** Norvegia - Islanda ***


Norvegia – Islanda
 
Erano di nuovo solo Alex e Lena perché Sam si era, citate testuali parole, "Rifiutata di andarsi a gelare il culo"
Alex stava parlando con la loro locandiera su come noleggiare una barca per arrivare alla grotta nel fiordo, dove si diceva che nei giorni di tempesta si sentissero delle risate.
“Alex il tuo scalda collo sta prendendo fuoco” Lena glielo indicò sulla stufetta.
La dea si girò e lo strappò dalla stufa "Grazie. Domani dovremmo poterci arrivare, ma dicono di portare provviste perché se si alzasse la tempesta potremmo rimanere bloccate alla grotta"
“Uhm affascinante” Lena avrebbe voluto ammazzare Sam. Si sarebbe potuta portare Lex, ma era fuori discussione era peggio di Sam nel punzecchiare.
"Mi dispiace… se vuoi puoi rimanere qui... lo trovo e te lo porto..."
“Perché cambiare la modalità?” Non capiva.
"Non lo so... non sembri molto contenta di starmi intorno ultimamente..." la guardò.
“Cosa? Ma che sciocchezza...”
Alex scrollò le spalle "Hai quello sguardo quasi di colpa ogni volta che siamo vicine... ma forse sono io che sbaglio" ed iniziò ad uscire dalla locanda.
Lena si sentì una stretta allo stomaco. Presto o tardi questo loro viaggio sarebbe finito e non voleva rovinare nulla. Però come dirle che...le cose stavano un po’ cambiando?
 
- Sei un idiota. Non devi dare ascolto a Kara. Quando mai ha avuto ragione su queste cose? Per il Tartaro l’hai buttata tu tra le braccia di Lucy ...- Alex discuteva tra sé mentre comprava le provviste - È ovvio che non c'è nulla e che ti stai immaginando tutto -
Lena sospirò guardandola un po’ più distante. Prese dell’alcol per tenere caldo, perché sapeva che per la sfiga che avevano la tormenta l’avrebbero beccata. Si sentiva comunque in colpa.
Sappi che ti odio Sam. Non so cosa hai detto ad Alex, ma questo sarà un viaggio estremamente difficile scrisse all’amica.
Giuro che non ho detto nulla. Cos'è sta filtrando ancora di più? 
No, dice che io ho il senso di colpa a starle accanto rispose dopo aver fatto una doccia. Non aveva voglia di mettersi a letto così si sistemò su una poltrona davanti alla finestra.
Forse perché hai la faccia da cane bastonato ogni volta che ti tocca
 
Alex ritornò alla locanda un’ora e mezzo dopo e iniziò ad impacchettare le cose nello zaino. Quando ebbe finito "Vuoi della birra?" Le chiese.
Sai una cosa Sam? Io stavo benissimo prima che tu mi parlassi in quel modo...Amiche è quello che voglio essere con Alex...
Va bene. Ma quando lo rimpiangerai ricordati che paghi tu il whisky.
 
“Cosa? Si grazie” sentiva quel senso di angoscia, le aveva rovinato l’umore.
"Hey tutto ok? Non volevo offenderti prima..."
“Non sono offesa” disse tornando a guardare fuori dopo aver preso la birra.
Alex la guardò poi il tempo nuvoloso fuori "Meglio che vai a riposare... domani sarà faticoso" e uscì dalla camera. C’erano i tuoni non avrebbe fatto troppo rumore.
-Ma dove vai? - Lena alzò gli occhi al cielo e si andò a mettere a letto. Rannicchiandosi sul suo lato preferito e cercò di dormire.
Alex tornò qualche ora dopo fradicia di pioggia. Si levò i vestiti, si asciugò e si mise a letto.
Lena la sentì stendersi, ma non fiatò.
Alex guardò il profilo dell’altra nel buio per poi sospirare e sussurrare "Buonanotte" chiuse gli occhi e tentò di dormire.
Lena ad occhi chiusi sorrise, anche se aspettava che fosse presto l’indomani.
 
 
Alex si alzò prima dell’alba si fece una doccia e scese di sotto. Lena dormiva ancora perciò ingannò il tempo parlando con alcuni pescatori del luogo.
Lena si alzò sospirando, Alex non l’aveva svegliata. Detestava quella situazione tra loro, sembrava il loro inizio e due erano i conti o dirle tutto o scusarsi e basta per l’atteggiamento avuto.
Alex stava ridendo, si era riscaldata vicino al fuoco con quegli uomini e quelle donne, insieme a storie da almeno un’oretta quando Lena scese. Subito si volto e si alzò salutando la gente.
Lena la salutò con un semplice ciao e proseguirono verso il molo.
La dea le passò un fagotto con la sua colazione, ma non disse altro rispettando il silenzio dell'altra. Continuava a darsi la colpa della situazione. Salutò l'uomo che gli affittava la barca e che aveva incantato in modo che credesse che aveva una patente nautica.
“Senti...Alex...scusa...” disse di gettò Lena.
Si girò di scatto mentre metteva in moto la barca "Scusa per cosa?" la guardò preoccupata.
“Tu non centri nulla e solo che...” Lena sbuffò -Dovevi solo chiedere scusa idiota-
Alex girò la barca in modo che non intralciassero la rotta di nessuno, mentre uscivano dal porto "Lena... è tutto ok. Non avrei dovuto farti quella domanda. Sono solo io che mi impiccio troppo tutto qui" le sorrise un po’ e riportò l’attenzione al mare.
Ringraziò mentalmente Alex per non essere andata oltre e si sistemò gli occhiali.
La dea continuò a manovrare la barca per un’altra ora, immersa nei suoi pensieri.
 
 
Lena chiuse gli occhi “E quindi Winn è l’altro della combriccola di scalmanati giusto?” Cercava di godersi lo sciabordio delle onde.
"Mh?" distolta dai suoi pensieri "Si, si, il genietto fastidioso"
“Ti danno fastidio i geni...Alex?”
"No!" ridacchiò "O ti avrei già buttata giù dalla barca. Ma lui ... è una categoria a parte"
“Molto gentile” le fece la linguaccia.
"Io lo sono sempre" sorrise per poi leccarsi leggermente le labbra.
Lena non ci badò -Ignora Sam e lei-
Arrivate alla parete di roccia dove si trovava la caverna "Beh, dobbiamo scalare... te la senti?" le sorrise.
“Si, certo” Lena la guardò e le passò dei guanti “Anche Winn deve amare le cose complicate”
"Da quello che ho capito è stato lasciato lassù da un vichingo dopo qualche scorreria" Tirò fuori i picchetti e la corda e prese un casco allacciandolo sulla testa di Lena.
“Grazie” Lena alzò lo sguardo verso di lei. Socchiuse gli occhi sospirando.
"Cosa ho fatto? Troppo stretto?"
“No no” Lena sorrise “Mi ero appena fatta la manicure” Scherzò. Alex si prendeva anche troppa cura di lei, e Lena si sentiva estremamente in colpa.
La dea scosse la testa sbuffando e iniziò a piantare gli occhielli nella parete.
“Non cadermi addosso se dovessi staccarti dalla parete”
"Cercherò di non farlo, non vorrei ti si rovinasse la messa in piega" rise.
“Idiota, ho fatto le trecce apposta” Lena iniziò a salire.
 
 
Alex continuò a ridere. Mise un occhiello davanti all'altro "Tutto ok, la dietro?"
“Si dea dei miei stivali” Lena cercava di non guardarle il sedere.
Alex rise poi sentì la corda tendersi, con un movimento fulmineo acchiappò Lena, che stava per scivolare e con l’altro braccio si appese ad una fortuita sporgenza.
Lena la guardò “Alex…” le gridò “Che diamine è successo?”
La Dea sbuffò "Uno degli occhielli si è rotto. Sono nella sacca prova a rimetterlo con la mano libera"
“Alex siamo sicure che a farlo non sia stato qualcuno?” Chiese.
"Se è Winn che tenta di ucciderci lo ammazzo. Se è qualche altra cosa l’ammazzo tra mille patimenti.... Capito?!?" urlò in modo che la sua voce divina si sentisse in tutto il fiordo.
“Alex adesso calmati, mi scuoti troppo così” Lena sentiva la presa ma anche la fatica. Fece quello che serviva.
 
Quando sentì di nuovo la corda stabile si mosse per riprendere la scalata "Ok lascia la mia mano lentamente e vedi se ti senti sicura con la corda"
Lena lo fece e le disse che era tutto okay
 
“Siamo arrivate” Lena mise una mano sulla schiena di Alex spingendola un po’ più dentro.
Alex salì, poi si girò per prendere e sollevare l’altra. In quel momento un tuono squarciò l'aria mentre la tempesta iniziava ad infuriare.
“Forza ripariamoci” la corvina la guardò -Se superate questa devi parlare con Lena-
Alex scosse la testa "Prima lo troviamo e lo mandiamo da Cat prima possiamo riposarci" girò le spalle per scrocchiarle. Poi accese il suo bagliore divino per fare luce mentre si addentrava nella grotta.
“Si concordo con te” Lena rimase affascinata come sempre “Caduceo” disse Lena.
Alex le passò una torcia che sembrava essere lì da un po’ "Credo sia proprio quello"
“Sento che è vicino, possibile?” Chiese guardandola.
Scosse le spalle "Sei tu la custode io sono solo la dea" sorrise. Si addentrarono sempre più nella grotta.
“Solo la dea..” Lena sospirò “Chissà quanto tempo ci mettevate prima per questa missione”
"Non lo so... ma per fortuna abbiamo te" le sorrise alla luce della torcia. Vide un luccichio in fondo ad una svolta, ma si fermò e prese l’altro cunicolo.
“Che c’è?” Lena la guardò “Credi possiamo trovare qualcun altro?”
"Non lo so... ma se nessuno ha mai trovato Winn... o il suo manufatto crea illusioni o c'è qualche magia che lo protegge" passò una mano su una parete "Magia che non conosco" annusò "Magia di morte"
“Quindi un titano?” Lena appiattì Alex ad una parete “Cosa proponi?” La guardò con una mano sul suo addome.
"Non è un titano " la guardò "Non lo so... sembra debole. Forse è solo il rimasuglio di qualcosa che era una volta" Le prese la mano e la strinse.
“Corriamo fino al luccichio prendiamo Winn e torniamo indietro”
"Non è il caduceo quello. È solo un’illusione, se lo seguiamo ci perderemo nella rete di queste grotte"
“Oh okay..credi che ci sia qualche passaggio segreto?”
"Non lo so. Seguo l'istinto... Puoi chiudere gli occhi e dirmi verso dove senti più vicina la spinta di Winn?"
Lena si aggrappò ad una spalla di Alex e chiuse gli occhi. Cercò di concentrarsi su quella risata che sentiva, in lontananza “Fa un passo indietro” il tallone della rossa toccando il pavimento aprì una voragine sotto di loro che le fece cadere al disotto del piano di calpestio.
Alex tenne Lena contro il suo corpo e attutì la caduta per poi rotolare e fermarsi sbattendo contro una parete "Porco tartaro" gemette.
“Ti sei fatta male?” La guardò preoccupata “Lui è qui!”
“Chi?" si girò sputacchiando un po’ e portandosi la mano al collo.
“Alex...” Lena le porse l’ambrosia “Resta qui” Lena seguiva il suo istinto. Vide il caduceo e lo prese tra le mani “Ci faresti un grande favore uscendo e portandoci all’inizio della grotta Winn” lo sussurrò.
Il dio la guardò "E tu chi sei?"
"Winn!" urlò la dea ancora sdraiata "Sta zitto e fa come dice!"
Il dio le guardò "Oh ok..."
"Senza interpretazioni"
"Uffa!"
Lena sorrise guardandola e attese. Poi andò da Alex aiutandola ad alzarsi “Come stai?” Le portò un braccio intorno alla vita.
"Bene" sorrise, poi guardò Winn che le prese e le portò a dove aveva chiesto Lena. Alex gli porse dell'ambrosia e una biglia che aveva tirato fuori dallo zaino "Va da Cat"
"Ma…"
"Va da Cat fratellino"
Winn la guardò poi guardò Lena, poi di nuovo Alex "Oooh bhe speriamo che non finisca tra le stelle anche questa" rise e scomparve.
“È idiota?” Lena la guardò “Cosa gli hai detto?”
"Lascia stare " si appoggiò alla parete lasciandoci scivolare per sedersi.
“Alex...” Lena si accostò a lei “Ehi...che hai?”
"Nulla che un po’ d’ambrosia e riposo non possano guarire" Guardò fuori dalla grotta il tempo che infuriava.
“Prendi” le porse di nuovo l’ambrosia e iniziò a montare la tenda.
Alex rise "Lena non serve la tenda... siamo in una grotta" si alzò tenendosi alla parete "Ti sei presa proprio la più debole delle dee" sorrise un po’ a disagio.
“Alex smettila...” la guardò male.
"Cosa? È vero" si stiracchiò. Sperava che ci fosse della legna.
“Sta seduta...se non vuoi che ti atterri di nuovo addosso” la indicò. Montò ugualmente la tenda e stese i sacchi a pelo “Così non servirà la legna...muovi il sedere divino ed entra dentro”
Alex la guardò intensamente. Lena in piedi davanti alla tenda che la guardava, mentre lei era ancora appoggiata alla parete. Il suo respiro sembrò rallentare come prima di una battaglia.
“Alex cosa hai?” Lena le si avvicinò lentamente “Non serve l’indovinello questa volta?” Disse aiutandola ad andare in tenda “Su stenditi e rilassati”
Alex prese la sua mano e le accarezzò il volto mentre cercava nei suoi occhi. Non lo sapeva nemmeno lei cosa. La pelle era così morbida, gli occhiali ancora un po’ storti. Le sembrava la più bella del mondo, e quella luce negli occhi la chiamava come una sirena.
Lena arrossì guardandola. Lo sentiva bene quel fuoco ma non poteva vedere, e poi Alex era provata, non doveva badare a nulla in quel momento tranne che stesse bene “Non hai risposto...”
Alex si schiarì la gola "Cat ci manderà un messaggio" e si staccò da lei leccandosi le labbra "Riposati. Sembri stanca e la tua spalla deve stare ferma"
“La mia spalla sta bene!” Strinse i denti per una fitta.
Alex alzò il sopracciglio le mise le mani sulla spalla e dette un colpo deciso "Non mentire a un dio"
“Dannazione Alex” le strinse un fianco “Scusa ...” -Stammi lontano...per favore-
 
 
***
 
Lena osservava Alex, mentre erano in viaggio in macchina dall’aeroporto al loro hotel poco distante dal Vatnajökull, un altro punto gelato del loro viaggio. Era taciturna, non le aveva detto nulla di chi avrebbero incontrato.
Alex osservava il paesaggio ghiacciato in silenzio. Aveva capito che non ci sarebbe stata la luna per tutto il tempo che era qui, la cosa la inquietava parecchio. Ma quello che più le pesava era la persona che avrebbero incontrato.
“Alex” Lena le mise una mano sulla spalla “Siamo arrivate ti...ti piace il paesaggio”
"Uh?" Alex si girò risvegliandosi dai suoi pensieri "Hai detto qualcosa?"
“Uhm solo che siamo arrivate”
"Oh" si guardò intorno. Aprì lo sportello e scese "Dobbiamo ricordarci di tirare le tende stanotte"
“Perché?” Chiese Lena mentre prendeva il suo zaino.
"Siamo nei tre mesi in cui il sole non tramonta mai in quest’isola" prese lo zaino e si diresse verso l’hotel "Il sole di mezzanotte... si è scelta un posto consono..."
“Sei arrabbiata?” Lena la seguì a ruota arrivando in reception.
"Uhm? No, no. Solo... qui c'è mia madre..." la guardò "Persefone ..."
“Ecco perché sei così taciturna...” disse mentre salivano in camera “Alex so che è sconveniente ma dovresti mettermi la pomata sulla spalla” disse arrossendo appena “Così mi racconti tutto”
"Tranquilla... nulla che non abbia già visto" ridacchiò. Aspetto che l’altra si fosse spogliata.
Lena levò la maglietta e abbassò la spallina sinistra.
Alex si mise dietro di lei e iniziò a spalmarle la crema delicatamente "Ti faccio male?"
“Uhm no” Lena cercava di concentrarsi su altro e non sulla mano di Alex “C’è ancora quel brutto livido?”
"No ormai se ne sta andando. Rimarrà il dolore per qualche altro giorno" Alex ci mise un po’ più di forza per far penetrare bene la crema. Doveva concentrarsi per non far vagare le mani.
“Ahi...Alex...piano” Lena mise la mano su quella dell’altra poggiata sul letto.
"Scusa ..." stava per chinarsi a darle un bacio sulla spalla ma si gelò. Si accorse di quello che stava per fare, della posizione. Si alzò di scatto e uscì dalla stanza.
-Ma che fa?- Lena alzò gli occhi al cielo.
Alex tornò dopo un’oretta, bagnata come chi ha corso nella neve. Guardò Lena "Scusa... questo posto mi fa un po’ strano... tutto qui" si infilò in bagno.
Lena poggiò il capo alla testiera e chiuse gli occhi. Cosa diamine stava succedendo?
 
Alex ritornò "Hai mangiato?"
“Uhm no, non volevo farlo sola...”
Le porse la mano "Dai scendiamo. Non ho la minima idea di cosa cucinino qui" provò a sorridere.
“Alex possiamo anche restare qui...scegliamo il servizio in camera”
"Va bene... tutto ok? A parte la spalla?" La guardò.
“Pensavo...sei la figlia di Ade...” la guardò.
"Si..." le si sedette accanto.
Lena prese la cornetta per chiamare e ordinò “Ti saluta Sam...sta organizzando una benedetta cena con la mia famiglia...e vuole che ci sia anche tu” disse leggendo il messaggio.
"Lena cosa stavi dicendo prima di quello..."
“Assolutamente niente...” la guardò incrociando le braccia.
Alex si aggiustò i capelli allontanandosi e sbuffando "Va bene... di a Sam che ci sarò solo se mi ci vuoi anche tu"
“Certo che ti ci voglio almeno mi togli dagli impicci...” la scrutò era lei adesso quella che le stava lontano, e forse non lo sopportava “Oh è arrivato il cibo” andò alla porta.
"Impicci?" La guardò interrogativa.
“Casini...sicuramente mi chiederanno di Andrea anche se non è che gliel’avessi presentata dato che sono sparita dalla loro vita”
Alex iniziò a ridere "Aspetta, aspetta... mi vuoi presentare al posto di Andrea come tua cosa? Ragazza, compagna di letto?" Rise ancora.
“Cosa? No... idiota...ti riempiranno di domande...sarai l’argomento della serata...e me lo devi”
"Te lo devo... Va bene. Fungerò da bersaglio... ma voglio carta libera sulla mia compulsione" sorrise.
“Fa quello che vuoi” disse mentre si sedevano a tavolino per la cena.
"Va bene... ma se poi tua madre vuole scappare con me non lamentarti" sorrise scostandole la sedia.
“Piantala” si sedette ridendo.
 
 
Dopo il Giappone Lena aveva ben capito quale dovesse essere l’abbigliamento da usare. Le piaceva il suo outfit, quegli scarponcini erano perfetti “Dai Alex...un ultimo sforzo e saremo alla cascata” era il punto dove dietro quella cascata avrebbero trovato un’insenatura dove recuperare il melograno d’oro.
Alex la guardò. Doveva ammettere che c’era un piccolo piacere lascivo che la faceva restare dietro Lena "Arrivo generale arrivo" sorrise.
“Finiscila...” Lena ridacchiò guardandola “Stai per caso guardando il mio culo, dea?”
"Beh, non posso negare che il paesaggio non sia piacevole" con un passo le fu vicina e si trovarono alla cascata.
“Il paesaggio” Lena recuperò l’incerata e portò sulle loro teste “Su passiamo veloci e non ci bagneremo”
"Che galante" rise.
“Idiota” attraversarono la cascata ed entrarono nella grotta stretta “Oh ma andiamo vi piacciono i luoghi angusti?”
Alex sorrise mentre rimaneva tra Lena e la parete "Forse..." camminarono fino a trovarsi in una grotta più grande con un vecchio tempio nordico.
“Ci dobbiamo aspettare delle trappole?”
"Da mia madre? Sicuro!" Fece in tempo a dirlo che una specie di gabbia di metallo piombo su di loro. Alex tirò via Lena e rotolarono. La dea si ritrovò sopra l’umana mentre cercava di individuare altre cose.
“Bella la vista da lassù?” Lena aveva una bella visuale di Alex da quella posizione.
La dea si alzò "Goduta?" Le porse la mano mentre faceva scattare due trappole a vuoto in modo che non le prendessero.
“Forse” sorrise prendendone la mano “Alex...guarda...un burrone...” la guardò “Non ho intenzione di buttartici, tua madre potrebbe uccidermi dopo...Sempre se riusciamo a liberarla...come ci arrivo lì?” Il melograno era una piccola sporgenza e intorno il posto per un’unica persona.
Alex prese la corda dallo zaino "Ti fidi se ti tengo con la corda?"
“Beh ormai siamo qui, mi stai per presentare tua madre” Lena scherzò.
Alex sbuffò e si avvicinò legandole la corda ai fianchi "In qualsiasi momento dimmelo e ti tiro su"
“Prima la recuperiamo meglio è” Lena iniziò a calarsi “Altro che spinning, inizio a fare scalata” disse mentre scendeva. Una folgore di fuoco si alzò intorno al melograno “Simpatica tua mamma”
Alex sbuffò e tirò su Lena "Dobbiamo fare cambio" Ringhiò frustata.
“Non ti ho detto di tirarmi su” le diede un colpo “E cosa ringhi che sei Cerbero?”
"Quella folgore potrebbe bruciarti. È una folgore dell’Ade" la guardò "E saresti sorpresa, dicono che Cerbero è più simpatico di me"
“Probabilmente lo incontreremo con tuo padre...no?” Fece la stessa cosa che Alex stava facendo con lei.
"Probabilmente " si calò lentamente "Un pochino più di corda. Ce la fai? Non ti peso troppo sulla spalla?"
“Non preoccuparti” sospirò piano, e le calò ancora la corda.
Alex allungò la mano. La folgore la colpì, ma non successe nulla "Vedi?" Prese il ciondolo e cercò di arrampicarsi un po’ per aiutare Lena.
Lena continuava a tirare e appena la cima, Alex le cadde addosso di nuovo “Ci hai preso gusto?” Disse sfiorando il ciondolo.
"Forse ..." le sorrise.
Non si accorsero che la dea era apparsa, la quale si schiarì la gola "Sono la dea sbagliata per questo tipo di scene"
"MADRE!" Alex saltò in piedi, per poi tendere la mano a Lena.
Lena prese quella mano e si imbarazzo come non mai “Salve” la corvina era impacciata.
"Salve, cara. Immagino che non sia una visita di piacere, vero?"
"No, i titani si sono risvegliati"
"Male male..." notò come ancora le due ragazze si tenevano per mano "Non sembri una custode... come ti chiami?"
“Ehm sono Lena, sono la custode per purissimo caso” la corvina non capiva ancora perché Alex non le avesse mollato la mano.
Seguì gli occhi della madre e staccò al mano immediatamente "Diciamo che le parche l’hanno scelta ok?"
La dea degli inferi e della rinascita le guardò e sorrise "Lena, mia cara... puoi lasciare me e mia figlia sole per qualche momento?"
Lena si sentì quasi male alla perdita di contatto e abbassò il capo, ascoltò la richiesta “Certamente” e si allontanò.
Alex fece una smorfia alla perdita. Poi si volse verso la madre che le chiese un abbraccio.
Dopo l’abbraccio Eliza alzò il mento della figlia "Una mortale eh?"
 
 
 
Alex uscì dalla grotta una mezz’ora dopo.
Lena era seduta a gambe incrociate sullo zaino. Aveva gli occhi chiusi e tentava di rilassarsi.
Le si avvicinò mettendole una mano sulla spalla e chinandosi "Lena?"
“Uhm...ehi” aprì gli occhi sorridendo e mettendosi in piedi.
"Ti sei riposata un po’?" Le aggiustò gli occhiali.
“Solo gli occhi” arrossì al gesto “Come mai tutto questo mistero?” Chiese mentre riprendeva il suo zaino.
"Mistero?" La guardò.
“Sei stata più di un’ora dentro...” alzò le mani “Non sono fatti miei...dobbiamo rientrare in hotel...Sam ha prenotato il viaggio per domani mattina” disse iniziando a camminare.
Alex la fermò "Hey Lena, tranquilla. Era solo la mamma che voleva .... parlare un po’ con me sai... sono passati un po’ di anni..." le sorrise un po’ più leggera.
“Si scusa hai ragione” si diede della stupida “E che mi stavo congelando le chiappe” ridacchiò appena -Non puoi mica dire che sei rimasta male che ha lasciato la tua mano, Lee-
"Vorresti che te le scaldassi?" Rise. Parlare con sua madre le aveva fatto riconsiderare diversi punti sul suo rapporto con Lena. Ma doveva capire a che punto era l’altra.
“Alex...” Lena avvampò ma si nascose dietro allo scalda collo.
"Cosa?" Le sorrise passandole un braccio intorno alle spalle.
“Le tue avance sono troppo audaci” spiegò e cercarono quanto prima di tornare all’hotel. Lena si tolse lo zaino e gemette per il dolore “Dannazione”
"Non ti è mai dispiaciuto prima..." si allontanò. Subito le fu dietro "Tu e la tua fissazione di non voler andare da un medico" cercò di capire come fare per alleviare il dolore.
Lena strinse i denti “È solo un livido”
"Come no" la guardò "Stenditi. Vedo cosa posso fare"
Lena fece come disse mugugnando.
"Il peso dello zaino l’ha infiammata di nuovo, ma non si è dislocata di nuovo" prese il barattolo di crema "Te l’avevo detto di non prendere lo zaino stamattina"
“Puoi fare qualcosa?”
"Un massaggio con la crema dovrebbe alleviare un po’ il dolore... Ma quando torniamo in Irlanda devi farti vedere. Se puoi toglierti la maglia..."
“Chiederò a Sam di indicarmi il suo ortopedico” Lena si tolse la maglietta, mostrando il reggiseno.
Alex si leccò inconsciamente le labbra per poi immergere le dita nella crema "Devo mettermi a cavalcioni..."
“Volevi riscaldarmele” ridacchiò Lena.
"Esatto" mise le mani sui muscoli e iniziò a manipolarli. Si lambiccò il cervello tentando di capire un argomento per distrarla.
“Cosa vi siete dette con Persefone?”
"Uhm mi ha detto l’indovinello" non poteva esattamente dirle che avevano parlato di lei o meglio della sua attrazione e oltre.
Lena chiuse gli occhi e cercò di non pensare alle mani di Alex sulla sua pelle. Stava andando letteralmente a fuoco “Esponi l’indovinello”
Si schiarì la gola "Nel mondo opposto sono. Tra guerrieri tatuati in due isole di un solo regno. Vieni da me e abbondanza avrai, madre senza la quale l’inverno soffrirai" finì di dire mentre scendeva da Lena, finendo il massaggio non volendo rischiare di infiammarla ancora di più.
“Uhm...la dea della fertilità della Terra...non era la madre di Persefone?” Chiese Lena mentre sussultava alla mancanza di Alex.
"No, è sua cugina " sorrise mentre si puliva le mani "Meglio?"
“Alex...” la guardò intensamente “Grazie...” aveva il cuore accelerato, sperò che Alex non vedesse come il suo petto si muovesse velocemente.
"Ne sei sicura?" Si avvicinò di nuovo.
Lena si accovacciò sul letto e annuì guardandola “Immagino dobbiamo cercare una cornucopia”
"Immagino di sì... C'è qualcosa di cui hai bisogno?" Si allontanò. Probabilmente aveva letto male Lena e anche sua madre, erano solo proiezioni di sé.
“Non andartene...” Lena era così combattuta, non sapeva cosa fare, non la voleva lontano, ma averla vicino le faceva paura.
Alex era immobile non sapendo cosa fare. Prima Lena si allontanava, poi le diceva di rimanere... Si inginocchiò vicino all’altra "Lena che c'è?"
 “Sono così spaventata” la guardò “Vorrei solo non essere così complicata...che tutto questo non debba finire...”
"Beh, ... i titani possiamo sconfiggerli... il tuo mondo non finirà" le accarezzò il ginocchio.
“Io parlo di me e te” la guardò negli occhi “Io ripongo tutta la mia fiducia che riusciremo...e poi tutto finirà...tu svanirai e io tornerò a studiare per la mia ricerca”
"Oh.... hai sempre Sam come amica, no?" La guardò, non volendo capire.
“Alex...” Lena tentava di non perdere l’appiglio a quella mano di Alex ancora sul suo ginocchio “Sam dice che devo lasciarlo bruciare...”
Alex la guardò intensamente negli occhi. Le passò una mano sulla guancia accarezzandola "Cosa?" Sussurrò - Sam aveva fatto uno strano discorso sul fuoco anche con lei? -
Lena alzò lo sguardo sull’altra, sentendo quel tocco dolce “Questo...” la corvina si sporse verso l’altra poggiando un bacio sulle sue labbra.
Alex prima sbarrò leggermente gli occhi, poi rispose al bacio delicatamente, quasi avesse paura di svegliarsi.
Lena sorrise su quelle labbra e portò una mano sulla nuca di Alex. Picchiettò la lingua sui denti dell’altra, sperando di non essere troppo audace.
Alex sorrise e succhiò leggermente quella lingua, prima di lasciarla entrare e accarezzarla con la sua.
Lena mugugnò nel bacio e strinse Alex con un braccio intorno alle spalle -Lascialo bruciare-
Le cinse i fianchi con un braccio mentre l’avvicinava al suo corpo. Il bacio che diventava da delicato e incerto a esplorativo e giocoso.
Lena non voleva staccarsi, doveva solo riprendere fiato e ricominciare.
Alex si staccò lentamente e la guardò accarezzandole ancora la guancia.
Lena abbassò gli occhi incerta, sicuramente arrossita.
"Hey" le mise le mani sotto il mento "Guardami"
La corvina sollevò lo sguardo “Sono stata avventata...scusa...” la guardò.
"No. Non lo sei stata" le sorrise "Non dovresti chiedermi scusa... volevo farlo da un po’... ma non ero sicura che tu lo volessi" le sorrise.
“Alex...” Lena le accarezzò il viso “Possiamo continuare?” Sussurrò avvicinandosi di nuovo a lei.
"Per tutto il tempo che vuoi" le sorrise per poi baciarla sporgendosi in avanti e facendo in modo che l’altra si distendesse.
Lena le strinse i fianchi e sorrise al piacevole peso di Alex su di lei.
Si appoggiò su un avambraccio "Hai le labbra così morbide..."
“Anche tu” Lena le scostò le ciocche di capelli davanti agli occhi “E sei così bella” poi ribaltò le posizioni e mentre la baciava portò le braccia dell’altra su. Il fuoco era acceso ma era anche bene tenerlo con cura.
"Lena attenta alla spalla" rallentò un po’ sentendo già il suo sangue battere al ritmo di tamburi.
“Sto attenta” Lena si spalmò sull’altra, poggiando la testa sul suo petto “Era tanto che non mi sentivo così bene...Alex” le abbracciò le braccia possenti.
Le accarezzò la testa e gliela baciò "Anche io"
Si addormentarono così una tra le braccia dell’altra.
 

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Capitolo 10
*** Dublino ***


Ti presento i miei…
Dublino
 
Alex appoggiò la giacca sul divano mentre si metteva a dare da mangiare ad Antioco e Osin. Stava aspettando che Lena scendesse e che Sam le venisse a prendere.
“Sei pronta?” Lena non si sentiva così da tanto tempo. Non che qualcuno sapesse niente dei baci che si erano date, ma la cena a casa della sua famiglia le metteva un po’ d’ansia ugualmente.
La dea si girò "Porc.... Sei bellissima" sorrise "Anche Ava sarebbe gelosa di te"
“Ciao” Lena fluttò verso di lei “Avrò seri problemi con la tua scollatura”
Sorrise maliziosamente "Beh, tu non rendi le cose facili con questo" le accarezzò il corpo sopra la stoffa.
“Alex dobbiamo stare attente...Sam forse non lo sa ancora...”
"Dici?" Le sorrise mentre si avvicinava.
Il suono di un clacson provenne ripetutamente da fuori.
“Io non le ho detto nulla” sorrise baciandola a stampo “Andiamo” scivolò lontana da lei “Fate i bravi voi due”
 
 
Sam sorrideva come il gatto del Cheshire "Sai Lena... dovresti chiudere le tende più spesso" disse appena salirono in macchina.
“Cosa?” Lena diede una rapida occhiata alla sua casa e sbuffò, sistemandosi sul sedile posteriore.
"Dai su racconta. Quando è successo?"
Alex si schiarì la gola non sapendo quanto Lena volesse condividere "Beh... veramente…"
“Non è successo nulla di quello che pensi, ma Alex è una baciatrice divina” sorrise guardandola di spalle.
Alex si girò "A sì? Era una battuta?" Le sorrise.
Sam rise "Ok non in macchina da me. Aveta tutto il Manor Luthor per farlo"
“No una constatazione tesoro...” disse mordicchiandosi le labbra.
 
 
“Oh guarda chi ci onora della sua presenza, madre, Lee Lee Luthor” disse Lex aprendo la porta “Samantha cara” la abbracciò “Tu devi essere Alexandra” le porse la mano.
Sam rise alla faccia a disagio di Alex, poi andò a salutare Eve e la matriarca. La fidanzata di Lex sorrise "La torchieranno vero?" Sam sorrise annuendo "Vedrai lo spettacolo"
 
Alex si schiarì la gola e usò un po’ di fascino divino sorridendo e stringendo la mano a Lex "In carne ed ossa e tu devi essere Alexander"
Lena trattenne una risata, portandosi una mano sulle labbra “Lexi...” la corvina gli diede una pacca sulla spalla “Madre...”
“Ciao cara...” sorrise incerta se abbracciarla o meno e il passo lo fece Lena stessa.
Sam dette una gomitata a Eve, mentre indicava Lena che abbracciava la madre dopo tanti anni.
“Ti trovo bene tesoro...”
“Sto bene mamma” sorrise accarezzandole le mani “Posso fare qualcosa? Ciao Eve...come stai?”
“Allora, te la sei già portata a letto la mia sorellina?” Disse Lex andando verso la veranda.
Alex lo guardò "Perché tutti presumono che io e Lena siamo in una relazione romantica?"
Eve l’abbracciò "È così bello vederti Lena"
“Oh mi scuso” Lex sollevò le mani “Sigaro?” Chiese porgendole una scatolina.
“Anche per me” sorrise accarezzandole le spalle.
“Qui è già tutto pronto, vogliamo prendere l’aperitivo?” Disse Lilian.
"No grazie. Non mi piace il sapore" sorrise Alex.
"Certo Lilian" disse Eve girandosi poi annusato l’aria "Lex non stai fumando vero?"
Sam sorrise mentre seguiva Lilian.
“No tesoro che vai a pensare” L’uomo spense il sigaro “Le donne...andiamo a prendere da bere...tra poco sarà pronto”
Lena osservò la sua futura cognata, ma non chiese nulla.
 
Alex rise, mentre tornavano Sam la presentò alla matriarca "Questa è Alex"
La rossa avrebbe voluto uccidere l’altra donna, ma invece sorrise "Un piacere conoscerla signora Luthor"
“Il piacere è mio miss” sorrise tenendo quella mano “Cosa gradisce da bere?”
“Mamma del tu o si sentirà vecchia” Lena ridacchiò.
Alex sorrise "Quello che prende lei"
Eve si avvicinò al marito "Guarda che ti ho sentito. Comunque, come ti sembra il nuovo acquisto?"
“Credo ci sia del tenero tra loro, anche se ha detto che non è così” Lex poggiò una mano sulla schiena bassa di Eve.
“Un prosecco agrumato” sorrise Lena guardandola -Dannazione quella scollatura- Alex sorrise a Lena, prendendo il bicchiere.
Sam si sedette vicina a Lilian guardandole.
“Attenta” Lena la guardò intensamente
"Paura che la maglia possa diventare aderente?" Le sorrise oltre il bicchiere.
Eve le guardò "Lo negano eh?" E si sedette di fianco a Sam "Raccontami di quelle due ..."
“Eve su...” Lex le scrutò “Non avranno fatto sesso, ma sono molto attratte una dall’altra, si vede”
 
“Alex dicci chi sei?!” Chiese Lilian.
"Uhm sono un’esperta di mitologia greca. Ma ultimamente mi occupo più della sicurezza dei reperti" sorrise, dicendo quello che si erano inventate lei e Lena.
“Quindi sei una collega di Lena...” sorrise guardandola “Oh la cena è servita” disse dopo che una domestica le si fu avvicinata.
"In un certo senso... siamo strette collaboratrici" disse Alex scrollando le spalle.
Sam si strozzò leggermente con il suo vino.
Lena ridacchiò guardando la sua amica “Bevi piano Samantha” sorrise e salutò con un cenno dolce i domestici.
Alex rimase in piedi non sapendo dove sedersi e guardò Lena per un aiuto.
 
Eve si sedette tra il marito e Sam "Pronti a spettegolare"
Lena le fece cenno di sedersi di fronte, non sarebbe riuscita a girarsi ogni dieci secondi.
Alex lentamente si sedette tra Lex e Lilian. Sam sorrise dando un pizzicotto all’amica.
“Che vuoi?” Chiese Lena lasciando lo sguardo fisso su Alex.
"Stretta collaboratrice eh?" Sorrise.
Alex si sentiva leggermente a disagio tra i due Luthor più anziani - Dannazione! Sono Artemide figlia di Ade. Non mi farò intimorire da dei mortali -
 
A fine penultima portata, Lena seguì con lo sguardo Eve mentre usciva sulla veranda. Aveva osservato lei e Lex, erano felici, ma sembrano essere a disagio. Poi Lena capì, e così scusandosi, si alzò seguendola “Eve...non vorrai prendere freddo” disse mettendole un piccolo scialle sulle spalle. E guardò il cielo, sorrise vedendo quella costellazione, che tanto Alex amava.
Eve le sorrise "Grazie. Sai... Lex è così felice che tu sia qui..."
“Sono contenta per voi...non dovete nasconderlo...” Lena sorrise accarezzandole l’addome “Davvero Eve...tu e Lex sarete dei genitori meravigliosi” sorrise mordendosi l’interno della guancia.
"Nasconde....oh... come? Si vede così tanto?" Si passò una mano sul ventre "Lex voleva aspettare a dirtelo ..."
“Ti ho osservata...e non si vede così tanto” sorrise guardandola dolcemente “Dì a quel pelatone che può dare l’annuncio, la mamma sarà felice”
Eve abbracciò Lena "Grazie... sono così felice che tu sia, di nuovo, qui" poi la prese per il braccio ed entrarono "Ora parlami di questa tua collega. Posso vedere Lilian da qui che vuole farle l’interrogatorio appena finisce di bere"
“Povera Alexandra” Lena rientrando vide la dea così seria, con le gambe accavallate, le dita intrecciate tra loro e lo sguardo perso. Attirò la sua attenzione e la guardò attentamente, mordicchiandosi il labbro.
Alex vide Lena con la coda dell’occhio.
Sam sorrise e dette una gomitata alla dea per farla rinvenire.
Eve sorrise "Devo dire che è una gran bella ragazza"
“Si lo è!” Lena sorrise sorridendo ad Eve “Mi allontano un attimo”
Alex si riprese e guardò Lena allontanarsi.
Lena percorse il corridoio e aspettò che l’altra la seguisse.
Sam dette una gomitata ad Alex.
"Cosa Sam?"
"Seguila"
"Perché?"
"Ti ha mandato un segnale chiaro"
"Quale segnale?"
"Alza il culo divino e vai dalla tua ragazza"
Alex la guardò male, ma si alzò e la raggiunse "Hey"
 
“C’è ne hai messo di tempo dea” sorrise Lena mentre l’afferrava dai passanti del pantalone e l’attirava a sé contro la parete “Baciami” si leccò le labbra.
Sorrise e fece come detto mentre le accarezzava il volto e il fianco "Non avevo intercettato i messaggi" sorrise.
“Male...devi stare più attenta” sorrise stringendole la base della schiena “Volevo avvisarti che avrai un po’ di tregua da mia madre...solo perché Lex deve fare un annuncio” sorrise sulle sue labbra.
"Per il momento tua madre è stata abbastanza tranquilla..." sorrise "Eve è incinta?" Si spostò baciandole il collo.
“Anche tu te ne sei accorta?” Lena allungò il collo reggendosi all’altra “Alex...” il respiro iniziava a farsi corto.
"Si?" Si staccò lentamente accarezzandole i fianchi.
“Per quanto mi piaccia” sorrise accarezzandole il viso “Dobbiamo tornare o mia madre manderà i segugi”
Alex prese la mano e gliela baciò "Va bene" si staccò da lei.
Lena l’attirò ancora a sé per un bacio e poi ancheggiando si allontanò da lei.
La dea ridacchiò e rientrò in sala più rilassata. Si tolse la giacca iniziando a sentire caldo. Sam le passò un tovagliolo "Per il rossetto, non è il tuo colore"
 
Eve poggiò una mano sul braccio del marito.
“Pronta?” Sorrise l’uomo accarezza le sue mani.
Eve sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.
“Signore...” Lex si mise in piedi “Io e Eve abbiamo un annuncio da fare...siamo incinti...beh Eve...aspettiamo un bambino”
“Davvero?” Chiese Lilian sorpresa guardando Lena con un accenno di preoccupazione e la corvina sorrise.
Eve era raggiante.
Sam rise "Beh, dalla pancia che stai mettendo su ci crederei che sei incinto Lex"
Alex sorrise alzandosi e stringendo la mano ad Eve "Congratulazioni!"
“Direi che un brindisi sia d’obbligo” disse Lilian mettendosi in piedi “A Lex e Eve, a alla piccola creatura in arrivo” sorrise.
“Bravo Bro” ridacchiò Lena.
Eve sorrise e accarezzò la spalla di Lena "Grazie"
Sam e Alex seguirono la matriarca facendo il brindisi.
“E di che? Grazie a voi” sorrise e brindarono.
 
 
Alla volta della veranda adesso c’era Lilian che sorseggiava il suo caffè post cena “Nulla che deve dirmi Miss?” Chiese ad occhi socchiusi godendosi l’aroma nella tazzina.
Alex si girò curiosa "Cosa?"
“Oh andiamo non sono nata ieri” disse mentre le si avvicinava.
Alex, era stata cresciuta da Atena e fiutò la trappola. Sorrise "Posso dirlo, ma sicuramente porta i suoi giorni in maniera affascinante"
“Non provare ad abbindolarmi, cara” fu a qualche palmo da lei “Ecco...non so quanto sai di Lena...ma lei ha sofferto molto in passato...e beh non voglio che succeda di nuovo...fa male vedere i propri figli soffrire...” la fissò “Trattala bene se hai intenzioni serie...sennò fatti da parte...” disse seria.
Alex si appoggiò alla ringhiera guardando il cielo "So di Jack e Liam... io e Lena abbiamo una storia molto simile purtroppo..." sospirò "Sarò con sua figlia... finché il tempo me lo permetterà"
“Sembra che ci sia una scadenza” disse preoccupata “Non sta bene?”
Alex si morse la lingua "No... ehm ... non è quello. Pensavo al mio lavoro... è piuttosto pericoloso tutto qui" sorrise incerta.
“Beh se conosco mia figlia...per amore farebbe di tutto...” sospirò guardando il cielo.
"Penso di sì" Guardò il cielo "Ma spero di no, nel mio caso" sospirò.
Lilian la osservò con la coda dell’occhio “Mi dispiace per la sua perdita” disse sinceramente.
"Non è stata colpa sua" le sorrise "È successo tanto tempo fa"
“Beh deve comunque aver fatto male” ammise.
Scrollò le spalle e si sedette "Va bene Signora Luthor inizi pure con l’interrogatorio" sorrise.
“Chi ti ha detto questo?” Ridacchiò.
"Lex che continua a fare frecciatine, e Sam che mi faceva le condoglianze" le sorrise.
“Uhm che stupidi...” ridacchiò “è solo che Lena non mi ha mai parlato di te...vero che non ci siamo parlate molto ultimamente” sospirò “Da dove vieni? Come conosci Lena...quella roba lì”
“Sono originaria della Grecia.  E ho incontrato Lena perché... devo rintracciare una collezione ... piuttosto preziosa di manufatti greci"
“Oh Grecia, wow un bel po’ lontano di qui! E come va la vostra ricerca?” Chiese incuriosita.
"Siamo a buon punto... almeno credo" si aggiustò i capelli.
“E cosa è successo perché mia figlia avesse dei segni di rossetto sul collo?!” Disse fintamente seria.
"Oh ... controllavo che fosse tutta intera" le sorrise.
“Uhm è chiaro” ridacchiò Lilian la scrutò “Quindi è stato accidentale...”
"Del tutto" sorrise ancora.
 
 
Sam prese Lena sottobraccio deviandola nel suo percorso verso la veranda "Beh, Alex è un bel upgrade. Da un pompiere ad una dea" rise.
“Sam smettila su” la guardò imbronciata.
“Te l’ho detto Sam non è successo nulla!”
"Va bene...ma hai ancora dei segni di rossetto sul collo" le sorrise.
“Dannazione” Lena afferrò un tovagliolo e si fermò davanti ad uno specchio “Dimmi che vuoi sapere?”
"Com'è successo? Come bacia? Sono solo baci o siete andate oltre? Non sei contenta di aver seguito il mio consiglio? Ora siete in una relazione?" Sparò Sam prima che l’altra la potesse zittire.
“Dio Samantha calma gli ormoni” sospirò “Ci siamo baciate e coccolate per tutta l’ultima notte in Islanda. Mi aveva fatto un massaggio alla spalla poco prima.”
"Un massaggio eh…?  E come bacia?"
“Sam un massaggio alla spalla, mi sono fatta male quando stavamo cercando Ermes...e come bacia...bene...non mi staccherei mai”
"Oooh" sorrise "E lei ti ha fatto da infermiera.... e non ti staccheresti eh?"
“Macché infermiera...è colpa tua...ho acceso il fuoco che dicevi...”
"E brucia eh?" Sorrise.
“Brucia come dire a fuoco lento...” sospirò.
 
 
Alex guardò Lilian "Quindi ho la sua benedizione temporanea"
“Se dovessi farla soffrire sguinzaglierò i cani” sorrise arcigna.
"Spero non succeda" ripensando al volto di Lena quando le aveva raccontato di Jack e dopo aver lasciato Andrea.
“Lo spero per te! Non ti sto spaventando vero?” Ridacchiò.
“Mi dispiace dire che ho visto di peggio. Ma ci si avvicina" le sorrise.
“Sono così ferrei in Grecia?” La scrutò -Da dove viene esattamente? -
"No..la mia vita è solo... complicata" sorrise malinconica.
“Uhm...il lavoro immagino influisca”
Alex scrollò le spalle "Ha il suo peso"
“Cosa provi per mia figlia...Alex?” Chiese scrutandola.
"... So che ci sono buone basi per innamorarmi disperatamente e lungamente" sorrise.
“Beh non devi aggiungere altro...so che questa volta lo farà anche lei...” sorrise passandole una mano sulla spalla.
Alex sorrise soltanto in risposta.
 
"A fuoco lento?" La guardò stranita.
“Sam per quanto io sia attratta da Alex, non le posso mica saltare addosso”
“Non credo che le dispiacerebbe da come ti guarda" ridacchiò.
“No...” la puntò con il dito “Non provarci di nuovo...Non posso cedere”
"Va bene..." sorrise "Uh guarda sta rientrando a braccetto con tua madre. Forse vorrà veramente fuggire con lei" rise.
“Quanto sei idiota” Lena cercò lo sguardo di Alex e sorrise dolcemente.
Alex le fece l’occhiolino. Sam ridacchiò ancora.
Lena diede una gomitata a Sam “Cretina”
"Dai vai a recuperare la tua dea prima che diventi la tua matrigna" rise ancora.
Alex sorrise a Lilian allontanandosi.
“Ehi tutto okay con maman?” Sorrise Lena guardandola.
"È una donna molto affascinante... come la figlia" le sorrise.
“Ruffiana” sorrise dandole un colpo “Sapranno tutto entro domani, preparati”
"Cosa sapranno?" La guardò.
“Che stiamo...che ci siamo baciate...scapperei con te via...ma Sam guida” disse infilandosi nel corridoio di prima.
"Tua madre lo sapeva" sorrise le mise le mani sui fianchi.
“Ah si?” la guardò intensamente.
"Ho avuto ... come l’ha chiamato tuo fratello... il discorso della pala" sorrise avvicinò lentamente il suo volto.
“Che ti sotterra viva, se dovessi farmi del male?” Lena portò le braccia intorno al collo di Alex.
"È una delle possibilità che mi ha paventato" le dette un piccolo bacio.
“Uhm si mio fratello è un po’ apprensivo” la guardò negli occhi “Poi altre minacce?”
"Oh nulla che non potrei affrontare" toccò il suo naso con il suo.
Lena schiuse gli occhi “lo so bene” sorrise accarezzandole la nuca con le dita.
La baciò lentamente assaporando quelle labbra.
Lena sentì quelle labbra muoversi lentamente e sorrise “Sai fare di meglio tesoro” la attirò più a sé.
"Bene! Ecco dove eravate!" Disse Sam incrociando le braccia e sorridendo.
“Uhm?” Lena si staccò da Alex boccheggiando “Sam... inizia a correre” lasciò l’abbraccio di Alex e si mosse decisa verso l’altra.
Sam iniziò a correre verso la sala saltando oltre Lex.
Alex rise e le seguì a passo lento.
“Ragazze non avete più tre anni su…” Lilian scosse la testa “Si è fatto tardi...io mi ritiro, voi restate se volete” sorrise salutando Lex ad Eve “Speriamo sia femmina” prese in giro il figlio.
Alex rise alla faccia di Lex.
Eve sorrise "Lo spero, ma qualunque sesso sia lo ameremo con tutto l’amore che abbiamo"
Sam era dietro un divano "Ero venuta a dirvi che era ora di andare"
“Fastidiosa come una pulce” sorrise Lena e rise alla faccia di Lex “Anch’io spero sia femmina, così potrò viziarla e beh tu potrai focalizzare la tua vena apprensiva su di lei” ridacchiando abbracciò Eve.
Alex aspettò le altre e poi prese le mani di Eve "C'è un detto da dove vengo io... che sia bella come Afrodite e intelligente come Atena" sorrise.
Sam sorrise ancora a Lena "È proprio affascinante"
Lena restò ad ascoltare -Sa già sia femmina- “Uhm come? Si beh”
 
Le tre donne ritornarono in macchina.
Alex aprì la porta per Lena. “Che galante” la guardò mentre salutava Sam ancora in macchina nel vialetto.
Alex si voltò e salutò anche lei. Aspettando dietro Lena che aprisse la porta.
Lena aprì la porta ed entrò accendendo la luce “Ciao bello” accarezzò Osin.
Antioco volò sulla spalla di Alex "Avete fatto i bravi?" Lo accarezzò.
“Sembrerebbe di sì” si guardò in giro “Nessun danno” appese la borsa e si sgranchì un po’.
Alex si tolse la giacca e si stiracchiò, la magia si alzò un po’.
Lena la guardò “Dillo che vuoi farmi fuori stasera -Benedetti addominali-
Sorrise "Perché dici questo, belle gambe?" Le si avvicinò e appoggiò la spalla al muro.
“Beh devi sapere che beh...eri così seria quando ti ho chiamata stasera...che beh avrei voluto saltarti addosso”
"Potrei averlo notato" sorrise "Ma tua madre è sicuramente inquietante come Era"
“Alura? Beh, si credo che tu abbia ragione...ti ha torchiata?” Disse passandole un dito sul braccio allenato.
“Come farebbe qualsiasi madre che ama sua figlia" sorrise mentre le tirava indietro i capelli e le aggiustava gli occhiali.
“Sì, suppongo sia così” la guardò negli occhi nocciola.
"Sam sembra piuttosto contenta... avevo quasi voglia di dirle che non era vero solo per vedere la sua faccia" si avvicinò baciandole il naso.
“Beh, non ha demorso con la teoria del “Fallo bruciare” "Potremmo doverle dire grazie" per poi portarle una mano sulla mascella e baciarla.
Lena non ebbe il tempo di rispondere che si ritrovò le labbra carnose di Alex sulle sue.
Il braccio di Alex cinse di nuovo i fianchi dell’altra "Trovo difficile non farlo bruciare troppo però.."
“Hai sentito quello che ho detto a Sam?” Chiese intontita dal bacio appena avuto.
"Avrei dovuto?" Le sorrise.
“No...mi ha tediato di domande...mi ha costretto a risponderle” disse attirandola a sé dai passanti del pantalone.
"Mhmm strano che qualcuno ti costringa a fare qualcosa... ma forse spingendo i tasti giusti..." le leccò il labbro inferiore.
Lena sussultò a quel gesto “Mi prendi in giro?” Le accarezzò la base della schiena.
"Iooo?" Sorrise "Erano domande interessanti?"
“Beh mi ha chiesto come baciassi e se fossimo andate oltre quello...e credo altro”
"E come hai detto che bacio? Visto che per la seconda ho intenzione di soddisfare la tua curiosità ma non ora..." la voce bassa mentre posava piccoli baci sulla mascella e sul collo.
“Beh, le ho confessato che non mi staccherei dalle tue labbra.
"Oh interessante" sorrise "E perché mai?" Le labbra tornarono verso quelle dell’altra.
“Perché non lo so...sono come il miele” portò una mano sulla sua nuca.
Alex sorrise e la guardò negli occhi, per poi attaccarla al muro e darle un bacio con quanta passione aveva in corpo.
Lena gemette per il colpo al muro, e si strinse all’altra per quanto quel bacio la stesse invadendo.
Le accarezzò i fianchi e il collo per poi staccarsi lentamente, mentre sentiva che l’altra aveva un urgente bisogno di ossigeno.
“Oh Tesoro...” Lena sorrise accarezzandole la nuca “Mi lasci senza fiato...hai detto che non vuoi andare oltre...ed è giusto...ma dormiresti con me?” Disse guardandola.
"Se mi vuoi" scrollò le spalle e la sollevò "Andiamo devi essere stanca e il dottore ha detto che devi riposare"
“Ma no dai mettimi giù Alex” si resse a lei e poi le sussurrò all’orecchio “Si che ti voglio...” disse a voce bassa.
"Attenta a ciò che chiedi a una dea" Alex le rispose con voce roca fissandola.
“So che lo voglio...ma se tu ritieni che sia giusto aspettare aspetteremo” disse, dandole le spalle “La zip per favore”
Le aprì il vestito "Voglio solo godermi il tempo con te... altro potrebbe incasinare un po’ le cose" sorrise baciandole il collo.
“Allora cerca di tenere il fuoco a bada” disse socchiudendo gli occhi a quelle labbra sulla sua pelle. Si allontanò appena per sfilarsi il vestito, lasciando alla vista il suo intimo in pizzo rosso.
"Non è che tu aiuti eh?" Le sorrise "Ma una dea si prende il suo tempo... i suoi *giorni* per amare i suoi amanti soprattutto la prima volta" le disse mentre si infilava in bagno.
Lena si morse le labbra a quelle parole e ridacchiò quando la vide sparire. Si infilò la vestaglia da notte.
Alex tornò con la canotta che fungeva da pigiama e le sorrise "La spalla?"
“Per adesso nessun dolore” disse bevendosi la figura di Alex -Tieni le mani apposto Lee-
Alex annuì "Staremo qualche settimana ferme qui. Non fare quella faccia. Il tempo scorre ma non voglio, e nemmeno gli altri, che tu ti faccia male"
“Alex...chi altri?”
"Gli altri dèi" sorrise "Sei diventata molto popolare. E Kara dice che sei fantastica... ti sei fatta amici nelle alte sfere" ridacchiò.
“Idiota, ti stendi qui con me o hai paura che ti salti addosso?”
Rise "Dovresti avere paura di me, cara" E si stese allargando le braccia perché l’altra ci si accoccolasse.
“Sono famosa eh...?” Lena le si sistemò addosso “Hestia mi vorrà morta immagino”
"Probabilmente come voleva morta... ma le farò il culo se prova ad avvicinarsi" sorrise baciandole la testa.
“Ti ha dato il tormento con Kelly?”
"Oh si, ma Kelly gli ha ficcato una freccia nell’incrocio degli occhi" rise ricordandosi la scena "Era calma e diplomatica, si è incazzata solo quella volta"
“Ahia” Lena si strinse a lei “Raccontami del vostro primo bacio o di qualsiasi altra cosa” Voleva solo conoscere Alex, sperava non le facesse male “Ehi...solo se...ti va”
"Uhm facciamo così io ti racconto una cosa e tu me ne racconti un’altra. Va bene?"
“Affare fatto” sorrise coccolandola.
"Dunque, la prima volta che l’ho vista ...”
 
***

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Capitolo 11
*** Australia – Russia ***


Australia – Russia (Surgut)
 
Lena camminava a mano a mano con Alex, mentre uscivano dall’aeroporto di Queenstown. Le piaceva intrecciare le sue dita con quelle dell’altra, sorrise guardandola “Ehi, tutto bene?”
"Uh. Si sì. Tu?" Le sorrise.
“Alex? Che c’è?” La fermò accarezzandole il viso.
"Non lo so.... sento qualcosa di strano, ma forse è stato solo il volo lungo”
“Vieni qui” Lena la prese in un abbraccio “Sta tranquilla...okay?” Le accarezzò le spalle.
Le baciò la fronte "Tranquilla" le mise un braccio sulle spalle "Non sarà nulla"
“Dai andiamo...muoio di fame” intrecciò nuovamente la mano a quella di Alex ed andarono dritte alla loro jeep a noleggio “Seriamente? Celeste?” la corvina la guardò contrariata.
Alex sorrise "Per non farsi notare" salì sul posto del passeggero "L albergo dista poco dal centro abitato" guardò la cartina. Il presentimento che qualcosa non andasse ancora presente.
Lena portò una mano su quella cartina e infranse le labbra su quelle di Alex.
Alex sorrise nel bacio "Qualcuno tenta di distrarmi?"
“Uhm forse” sorrise sistemandosi per guidare.
Alex le sorrise.
Guardò fuori dal finestrino, mentre arrivavano all’hotel. Scesero dalla macchina, Alex stava per dirle qualcosa quando si sentì avvolgere dal buio.
 
 
La dea riaprì gli occhi, si trovava in un magazzino legata ad un palo, e Lena vicina a lei.
“Alex...stai bene?” Lena cercava di chiamarla da qualche minuto “Credo centri Edge, James o chi per lui”
"Credo proprio di sì" disse con voce impastata "Stai bene? Sei ferita?" Un luccichio attirò la sua attenzione, la cornucopia era su un tavolo poco lontano.
“Uhm no...credo di no” la guardò preoccupata.
"Bene, bene, bene" Edge entrò seguito da James e Mike. "Chi si vede... piacere che ci abbiate fatto visita"
Alex tremava da tutto il potere dei titani che c’era in quella stanza.
“Edge” Lena strattonò i legacci “Brutto bastardo...cosa hai intenzione di fare?”
"Voglio sapere dove sono gli altri manufatti" rise l’uomo.
"E impedirvi di trovarne altri" aggiunse James.
Edge si avvicinò ad Alex "Dove sono?"
"Non ce li ho con me"
"Risposta sbagliata" le arrivò un pugno che la intontì per un momento.
“Alex...” Lena guardò inorridita la scena “Lasciala stare” non aveva fatto i conti con quello stronzo, e non solo “James...avanti che ci fai con uno come lui...sei meglio di così!” Cercava di portarlo dalla sua parte.
L’uomo rise "James non esiste più"
Mike si avvicinò posandole una mano sotto il mento rudemente "Questa potremmo lasciarla viva, ci serve un servitore"
Alex sputò "Non la toccherai!" Ma ricevette un nuovo pugno che le fece voltare la testa verso l’unica finestra.
"Non hai voce in capitolo" disse Edge.
Lena lo fissò malamente “Neanche morta” levò il viso da quella mano lurida.
Alex sorrise guardando fuori dalla finestra. Sputò del sangue e si girò "Sai, Crono. Quando rapisci un dio. Devi ricordarti la fonte del suo potere" sogghignò nonostante il labbro spaccato. Alex fece cenno a Lena di tenersi pronta, non sarebbe riuscita a prendere la sua forma olimpica, ma aveva in mente qualcos'altro.
Lena la guardò, si fidava di lei, ciecamente. Attese qualsiasi cosa stesse per succedere.
Edge la guardò ridendo "E quale sarebbe il tuo?"
"La luna... e si dà il caso che stanotte sia piena" Ringhiò. Scatenò il suo bagliore divino accecandoli. Si liberò e liberò anche Lena. La spinse verso l’uscita prese la Cornucopia e la usò come scudo contro le scariche dei tre, anche se una le ferì ugualmente il braccio "Prendi una macchina qualsiasi!" Urlò alla corvina.
Lena correva con Alex alle sue spalle, vide una macchina e si piazzò all’interno “Alex non abbiamo più nulla...” la guardò mentre tentava di mettere in moto la macchina “Avanti” quella cosa dei cavi gliel’aveva insegnata proprio James “Ottimo” La macchina si accese e partì sgasando.
"Probabilmente la jeep è ancora all’hotel" Ringhiò mettendo una mano sulla ferita "Prendiamola o sentiremo Sam che brontola per il resto dei suoi giorni" sputò del sangue "Non oseranno seguirci, non stanotte"
“Alex...okay adesso non ridere” disse estraendo dallo spazio nel reggiseno una boccetta di ambrosia “Bevila” Lena accelerò nei limiti imposti dirigendosi verso l’hotel.
"Come..." sorrise "Ecco perché mi sembravano troppo dure prima" bevve. Si strappò un pezzo della camicia e lo legò sulla ferita.
“Dure? Alex sei incorreggibile...” avvampò -Benedetta dea- sorrise mentre vedevano un via vai davanti all’hotel “Credi che Sam abbia allertato qualcuno?” Disse scendendo poco dopo dalla macchina.
Kara sbucò dalla porta "Alex! Lena!" andando loro incontro "Sam ha mandato Antioco a cercarci. Sono arrivata qui con una biglia, ma dobbiamo trovare presto Ade stanno finendo. Oddio ma il tuo braccio?"
"Kara! Calmati" le disse Alex "Dobbiamo andare via di qui"
“Cosa?” Lena resto stupita di vedere Kara lì “Alex ha ragione dobbiamo spostarci molto velocemente” la guardò intensamente per farle capire che stavano dando parecchio nell’occhio “Sam sarà morta di paura...poi dobbiamo fare una video chiamata” disse guardando Alex e sfrecciò lontano da quel posto.
Kara iniziò ad imporre le mani sulla ferita di Alex.
"Non siamo ancora abbastanza potenti" disse la bionda.
"No, non lo siamo. Lena, l'hotel vicino all’aeroporto, è troppo trafficato perché tentino qualcosa" disse Alex.
“Certo...” la guardò preoccupata “Non ho pensato che potesse essere sui nostri passi” sbuffò.
"Io invece mi chiedevo come mai non li avevamo già incontrati" ringhiò Alex alla bruciatura del potere di Kara "Kar prendi la cornucopia e torna da Cat. Quando hai l’indovinello manda Antioco da me" e le porse una boccetta con un po’ del sangue di Lena, che la corvina le aveva dato per i risvegli di emergenza.
“Sta attenta Kara” Lena la vide sparire e arrestò la macchina nei pressi dell’hotel “Vieni” Lena prese Alex mettendole una mano intorno alla vita e chiese gentilmente al facchino di prendere le loro borse.
Poco dopo erano in camera “Stenditi...prendo la borsetta del pronto soccorso” Lena sospirò.
Alex le prese la mano e la trascinò a sedersi vicino a lei "Lena. Tranquilla. Guarda" le mostrò il braccio quasi guarito tranne per una piccola linea rossa "Kara l'ha guarito. Tu piuttosto stai bene?"
“Uhm...no” si stava tenendo in piedi solo per guidare e non dare di matto.
“Sei ferita? Ti senti svenire?" Le prese il volto tra le mani.
“Sono arrabbiata” la guardò negli occhi “Alex potevano ucciderti” sussultò.
"Probabilmente l’avrebbero fatto. Ma non era la loro sera fortunata" sorrise baciandole la fronte.
Lena la strinse a sé “Ti… Tu non farlo più...di provocarli”
"Non li ho provocati nemmeno tanto" le mise le braccia intorno inglobandola quasi.
“Si che l’hai fatto...idiota” la strinse disperatamente, e cacciò alcune lacrime.
Alex le baciò la corona della testa "Va bene, la prossima volta cercherò di essere più diplomatica... anche se non funzionerebbe con i titani"
“Okay, adesso vado a fare una doccia, tu riposati ancora...che poi” si mise in piedi “Mi devi spiegare cosa significa più dure...” sorrise mentre si allontanava.
Alex rise stendendosi sul letto "Se vuoi te lo mostro"
“Cosa?” Lena si appoggiò allo stipite della porta.
Alex le sorrise sul letto "Come mi sono accorta che c'era qualcosa in più"
“Sentiamo” Lena portò le braccia incrociate sotto il seno.
"Se ti avvicini..."
“Okay...” Lena si avvicinò al letto e gattonò verso di lei.
Alex la tirò giù sotto di sé la baciò intensamente premendosi contro di lei.
Lena sorrise accarezzandole le i fianchi “Ti ascolto”
Sorrise e appoggiò la testa sul seno coccolandosi come avevano fatto sull’aereo "Non erano morbide come al solito"
“Oddio Alex” Lena ridacchiò di gusto e le accarezzò i capelli “Stare così mi fa star bene” sorrise, socchiudendo gli occhi.
 
 
***
 
Alex sorrise, prese anche i bagagli di Lena quando furono all’aeroporto di Mosca "Dormito bene?" Si volse alla corvina.
"Si grazie, magnificamente sulle tue tette" fece il verso Sam dietro di loro.
“Perché ce la siamo portata dietro?” Chiese Lena contrariata.
"Perché dobbiamo fare qualcosa di... diversamente legale e lei ha delle… dubbie capacità"
Sam fece la linguaccia a Lena.
Lena gliela rifece indietro, mostrando il piercing.
Alex si leccò le labbra guardandola. Adorava sentirlo quando la baciava.
Sam sbuffò "Ho prenotato due camere separate, non vi intralcerò nella luna di miele" rise.
“Potrei comunque ammazzarti nel sonno” disse Lena guardandola e scoppiando poi a ridere.
Alex sorrise mettendo un braccio sulle spalle di Sam "Ti assicuro il giorno in cui la porterò a letto, mi assicurerò che tu sia molto lontana e impegnata per giorni, altrimenti potresti annoiati ad aspettare così tanto" rise alla faccia dell’altra lasciandola e aprendo le porte per uscire dall’edificio.
Lena ridacchiò alla faccia di Sam “Povera me!” Sorrise smagliante alla sua dea.
Alex le fece l’occhiolino.
 
"Bene" Sam ripresasi "Quindi ricapitoliamo. Dobbiamo arrivare in un posto in culo al mondo. Trovare una villa di un magnate russo, entrare, rubare e uscire come se una fosse. Giusto?"
“Uhm e io non capisco perché debba essere io quella a sedurre”
"Perché sei quella più credibile. Alex è la più probabile per fare la guardia del corpo e io sono la più brava ad intrufolarmi" sorrise "E poi voi due parlate russo, io no"
La dea le dette un bacio "Perché sei la più sexy, ma se ti tocca faccio saltare la copertura in qualsiasi momento" sorrise felina.
“Tesoro...” Lena le accarezzò il braccio e la guardò intensamente “Tu starai buona, perché tanto lo sai che solo le tue mani mi fanno stare bene” disse con voce bassa al suo orecchio. L’attesa stava diventando snervante, ma le piaceva anche molto provocarla.
Alex represse un brivido che le corse fino al ventre. "Ma ti piace quando sono possessiva" si leccò le labbra al ricordo del bacio carico che l’altra le aveva dato, dopo che era stata casualmente possessiva davanti ad un commesso che flirtava con Lena.
“Si mi piace, ma adesso non mi sembra il caso di dare spettacolo...Sokrovishche”
"Come vuoi Malyshka" sorrise Alex aprendo la portiera del taxi, mentre cercava di non pensare a quanto fosse sexy quella lingua pronunciata dall’altra.
"Sono ancora qui" rise Sam.
“Dai Sam” ridacchiò mentre si sedeva in taxi.
 
 
Arrivate all’hotel Sam consegnò i documenti falsi a tutte quante.
Alex la guardò "Alexander Danvers?"
"Da meno nell’occhio se ha una guardia del corpo maschile"
"Ripetimi di nuovo che lavoro fa tua sorella"
"Nulla che vorreste sapere" sorrise.
“Gemella per l’esattezza” disse Lena “La cena è stasera Alex” sorrise guardandola intensamente.
La dea la guardò "Ok... va bene... vado a cambiarmi" si infilò nel bagno.
Sam sogghignò mentre prendeva dei vestiti dalla borsa e guardava Lena.
"Tutto bene Lee?"
“Uhm non mi piace la storia che Alex si ferisca spesso ultimamente...non vorrei fosse colpa mia” sospirò “Seriamente Sam? La vuoi stecchire?” Guardò il vestito scollato sulla schiena.
“Oh tranquilla avrai problemi cardiopatici anche tu" sorrise "È una dea, ma ho preso qualche precauzione in più"
 
Alex uscì dal bagno "Seriamente Sam? La fondina ascellare non ti sembra di esagerare?" La dea aveva cambiato il suo corpo in quello maschile e la voce era molto più profonda. Si grattò il principio di barba trovandolo fastidioso. Indossava una camicia nera e pantaloni dello stesso colore.
“Oddio...Alex...Sam?!” Lena boccheggiò guardandola “Non potevi avvisare?” Era avvampata letteralmente.
"Cosa? Che c'è?" Alex la guardò.
Sam sorrise mentre prendeva una pistola dal doppio fondo della valigia "E perdermi il divertimento?" la passò alla dea.
“Ti strozzerò te lo giuro” Lena si sedette ancora imbambolata.
Sam andò in bagno.
Alex, mise la pistola nella fondina, si sedette vicina a Lena "Hey! Tutto ok?” Le mise una mano molto più grande sulle sue.
“Uhm si è che non pensavo di vederti in questa versione” sorrise accarezzandole quella mano “Sei molto carin... o” sorrise accarezzandole il mento.
"Grazie" le sorrise "Sarebbe strano se ti baciassi ora? Sei così carina quando arrossisci"
“Uhm sarebbe strano, ma non resisto” sorrise guardandola intensamente, accostandosi più a lei.
Alex le mise una mano sul collo baciandola con trasporto come al solito, l’altra mano che le accarezzava il fianco.
“Alex” Lena si staccò di malavoglia “Fermiamoci...” sussurrò su quelle labbra “Anche se non ne ho molta voglia!” Disse portandole le braccia al collo.
"Nemmeno io" sorrise.
 
Sam rientrò "Lena staccati, mi ringrazierai più tardi, vatti a cambiare" sorrise.
"Oh Sam, quanto ti picchierei ora" disse restando aggrappata alla cinta di Alex. Si alzò di malavoglia, prese l'abito e andò in bagno.
Alex guardò Sam con un sopracciglio alzato. L’altra la guardò "Oh adesso tocca te" sogghignò.
Lena si sistemò per bene, si guardò allo specchio e poi uscì, aveva tolto gli occhiali e messo le lenti a contatto.
Alex rimase a bocca aperta. Poi mosse la mano portandosi la giacca sul cavallo sentendosi improvvisamente scomodo.
"Direi che gli è piaciuto" rise Sam.
Lena sorrise imbarazzata e la guardò con sguardo dolce. Si avvicinò chinandosi su di lui e le sfiorò le labbra "Quando la missione sarà conclusa, potrai gioire con me" disse baciandolo appena.
Sam rise " Gioire si dice così ora?"
Alex la baciò mentre prendeva una scarpa e lanciava alla schiena di Sam.
Lena si strinse, per un bacio un po' più caldo.
Alex la strinse, ma si spostò tenendola lontana dal suo cavallo, mentre faceva il medio a Sam.
"Tesoro credo sia meglio andare...non posso intrattenermi con la mia telokhranitel'
Alex le sorrise dandole un ultimo bacio "Tu e Sam andate un momento devo ... rilassarmi un secondo"
 
Alex aveva tutto il diritto del mondo di sbavare dietro Lena: indossava un vestito color turchese, dall'ampia scollatura sulla schiena, ma anche una non indifferente sul seno. il braccio sinistro era coperto dalla manica, mentre il destro era libero da ogni tessuto e la gamba sinistra restava scoperta da un profondo spacco.
Sam sorrise uscendo con Lena e prendendo i cappotti. Lanciò ad Alex degli anelli "Fa più mafioso"
Alex appoggiò la testa contro il muro -Pensa a qualcosa, pensa a qualcosa... i pinguini! I pinguini sono pieni di piume...- Sentì piano piano la tensione sui pantaloni diminuire. -Basta pensare ai pinguini tutta la sera-
 
“Spero seriamente non ci arrestino oggi...o peggio ci uccidano” disse prendendola sottobraccio “Ti diverti vero?” Disse allusiva ad Alex.
Sam sorrise "Se non vi faccio fare le capriole tra le coperte stavolta, non ho più idee" rise Sam mentre le passava un teaser da polso.
“Alex ha i suoi tempi, Sam” sorrise voltandosi a cercare l’altra “Spero non si senta troppo a disagio”
Alex scese nella hall infilandosi la giacca e beccandosi diverse occhiate sognanti da donne e uomini.
Sam sorrise "Direi di no"
Alex continuava a pensare ai pinguini.
“Tutto bene tesoro?” Le chiese Lena.
Sorrise "Si, si. Tu?"
Sam sbuffò "Forza andiamo" e si diresse verso la macchina.
Quando furono fuori Alex prese Lena e le dette un bacio carico, succhiandole leggermente la lingua e avendo cura di includere quella pallina di metallo "Per la festa" le fece l’occhiolino.
Lena si sentì afferrare in quel modo e sussultò al distacco dal bacio “Uhm okay”
Sam sbuffò "Forza dentro"
 
Una volta che le altre due furono sedute riiniziò a ricapitolare la missione "Allora mi raccomando niente armi divine. Non pestate i piedi a nessuno e tentate di fare un po’ gli indifferenti. Tu sei Yelena e tu sei Alexander. E cercate di non dare l’impressione che vi state sbattendo altrimenti avremmo qualche difficoltà a far abboccare Maximilian Lordov. Una volta che Lena avrà individuato dove trovare l’artefatto, Alex mi fa entrare dalle cucine e io lo rubo"
“Prima di tutto io non mi sbatto Alex. Quando sei campagnola Samantha” Lena si sistemò come sempre sul sedile posteriore “Non mi è difficile fare l’indifferente...vedrai” ghignò.
Alex si aggiustò i pantaloni "Giuro che era più facile quando portavo la tunica" poi guardò Sam e annuì "Basta che non fai giochetti strani Arias"
L’altra rise.
“Dai la colpa a Sam” ridacchiò accarezzandole una spalla.
"Ma non credo ti dispiaccia le sorrise" baciandole la mano.
Sam rise accendendo l’auto.
“Smettila o niente premio” ridacchiò.
Alex le sorrise per poi mettersi seduta composta.
 
 
 
Sam fermò la macchina davanti alla villa "Auguri ragazze"
Alex scese con sguardo truce andando ad aprire lo sportello per Lena.
“Spasiba” disse scendendo lentamente e con estrema eleganza.
Alex le passò un dito sul polso per dirle che per il momento andava tutto bene.
La seguì guardando con scocciata indifferenza tutti.
“Yelena Katic e la mia guardia del corpo” disse Lena arrivando davanti ai tipi all’accoglienza.
Alex li guardò spostando la giacca e mostrando la pistola.
I due tipi sorrisero affabili e affamati alla corvina e le fecero passare.
“Alex, easslab’sya, milaya” (Tranquillo tesoro)
"kak tebe nravitsya" (Come vuoi) brontolò Alex dando i loro cappotti alla guardarobiera
Lena le camminò davanti cercando il loro obiettivo “Mister Lordv, kakoye udovol’stviye (E’ un piacere conoscerla)
rispose l'uomo baciandole la mano e guardandola con un ghigno.
Alex lo guardò e si allontanò di poco prendendo un drink.
Lena si intrattenne con l’uomo, finendo a giocare ad un tavolo con lui.
Alex la tenne d’occhio, mentre parlava con una donna.
disse Max.

Max la portò al piano di sopra sorrise lascivo.
Alex li seguì con discrezione evitando le guardie dell’uomo.

Alex vide il segnale dell’altra e andò verso la cucina per far entrare Sam. Abbindolò un po’ la cuoca e fece entrare di soppiatto l'altra indicandole dov'era l'altra.
 
Max aprì la porta mentre le portava lascivo una mano sulla parte bassa della schiena.

lo guardò intensamente. Lena sperò che Alex non desse in escandescenza.
La portò verso una teca dove c’era un martello sorrise avvicinandosi a lei.
Alex aprì di poco la porta e vide che erano di spalle. Strinse la maglia rompendola per come Max la teneva vicina. Lasciò entrare Sam.
chiese Lena guardandolo sorridendo e ammirò l’artefatto.
sorrise.
Alex controllò che Sam fosse nascosta, non sapeva se Lena avesse fatto o no. La osservò dalla porta socchiusa.

sorrise
Alex si intrufolò nella stanza.
Max incastrò Lena tra di lui e il muro
Sam con un movimento lesto aveva già rubato il martello.
sorrise accarezzandogli le braccia.
Alex si avvicinò da dietro all'uomo e cercò gli occhi dell'altra.

Alex picchiettò sulla spalla dell'uomo.
disse la dea per poi arrivargli un cazzotto che lo fece svenire.
Sam fischiò impressionata.
“Grazie, amore” Lena la guardò intensamente.
Alex le dette un bacio veloce "Usciamo di qui senza dare nell’occhio ti va?" le fece un sorrisetto.
Sam controllò l'orologio "Manca mezzo minuto ai fuochi d'artificio e poi possiamo andarcene tranquillamente"
“Andiamo via su” prese per mano Alex per scavalcare l’energumeno.
Alex sorrise calciandolo di lato per poi uscire con attenzione dalla stanza.
Lena sorrise timidamente e tornando poi seria, sgattaiolando via.
Passarono stanze e saloni quasi invisibili, fino a che Sam non riuscì a riportarle alla macchina.
 
Alex aprì la porta e fece sedere Lena, per poi buttarcisi di fianco sospirando.
“Stai bene?” La guardò accarezzandole una gamba.
Alex annuì e poi le poggiò una mano sul collo tirandola verso di lei e baciandola come si deve.
Sam, nel frattempo, faceva partire la macchina lentamente, senza dare nell'occhio.
Lena strinse le sue braccia con le mani e si lasciò andare al bacio, schiudendo le labbra.
Alex fece entrare la lingua nella bocca dell’altra iniziando una battaglia con quella della corvina. Mentre l’altra mano a mosse a portandosela addosso.
Lena si mise cavalcioni di Alex e portò le dita tra i capelli dell’altra stringendoli appena, godendo nel bacio.
"Sono ancora qui" cantò Sam.
Alex si staccò lentamente dall’altra, gli occhi erano due braci ardenti. "Nessuno ti si avvicinerà mai più" Ringhiò a voce bassa.
“Uhm okay” sorrise accarezzandole il viso.
Alex, "Dico sul serio" Ringhiò mentre metteva la faccia nel collo dell’altra, la barba che ne grattava un po’ la pelle.
“Mi dispiace tentavo di tenerlo buono”
“Lo so.. ma voleva portarti a letto..." la strinse ancora a sé baciandole il collo.
“Io voglio solo te” sorrise stringendo le sue braccia intorno al collo di Alex.
La dea si fermò rilasciandola "Mi.. mi dispiace..." si coprì la faccia "Quando sono nella mia forma maschile sono... sono più... insensato"
“Ehi Alex sta tranquillo” sorrise abbracciandola e sorridendo.
"Scusa... se non fosse per Sam... probabilmente sarei andata troppo oltre" guardò di lato.
Sam rise "Ah adesso sono io l’anticoncezionale?"
“Parli di questo?” Lena portò una mano sul cavallo di Alex.
Alex saltò leggermente "Lena" deglutì, mettendo una mano sul polso.
“Rilassati” le baciò il collo.
"Credo sia meglio che torni nella mia forma femminile" deglutì un’altra volta.
"Perché io sono ancora quiii" cantò di nuovo Sam.
“Scusa...” Lena si tolse da lei “Scusa”
"No..." Alex l’abbracciò "Non... non è ancora tempo" le accarezzò una guancia "Prometto che quando sarà il momento mi avrai tutta in qualsiasi forma" le sorrise sperando di non farla sentire in colpa.
Lena la strinse e si accoccolò.
 
 
Arrivate all’hotel si divisero nelle due camere. Alex entrò in bagno e ne riuscì nella sua forma solita e si sedette sul letto vicina all’altra.
“Ehi” Lena la guardò accarezzandole dolcemente il viso “Ciao...” sorrise dandole un bacio “Non volevo metterti a disagio...prima”
"Ne sono sicura ... ma ci sono alcune cose che voglio spiegarti prima" le sorrise baciandola e appoggiandosi alla mano.
“Si dimmi” si sentiva in imbarazzo.
"Hey, che c'è? Giuro non hai fatto nulla di sbagliato" le si avvicinò abbracciandola.
“Sicura?...  perché mi sento di aver fatto tutto il contrario”
Le baciò la testa "Gli dèi hanno una parte maschile e una femminile. Di solito sono nella forma in cui riescono a dominare molto meglio i loro istinti, l’altra parte è quella che si abbandona di più.... la mia parte femminile è quella che conosci di solito, ma la mia parte maschile è quella più impulsiva... sono sempre io solo più... più attaccata all’istinto. A volte durante la vita ci presentiamo più in una forma opposta, per questo Kara è conosciuta come Apollo, perché a volte usa di più la sua parte maschile" sperò che la spiegazione calmasse un po’ l’altra.
“Quindi tu tieni a bada il tuo istinto con la parte femminile giusto? Sennò saresti un uomo molto focoso?” Sorrise tenendosi a lei.
Rise "Sono una donna passionale" le baciò la fronte "E...sì se lo vuoi dire così un uomo focoso" ridacchiò.
Lena pian piano, cullata dal movimento del petto dell’altra che si alzava ad ogni suo respiro, chiuse gli occhi rilassandosi.
Alex sorrise sentendola addormentarsi "Un girono giudicherai da te" sorrise e iniziò a lasciarsi andare al sonno anche lei.
 
 
 
Lena svegliandosi sentì il corpo di Alex sotto il suo, era così piacevole quella sensazione che le risultava difficile allontanarsi da lei “Ehi? Dobbiamo svegliare Efesto...” disse accarezzandole le braccia imperdibile.
Alex in tutta risposta strinse le braccia intorno all’altra "Ha aspettato tremila anni. Può aspettare un’altra mezz'ora"
“Uhm...qualcuna ha voglia di dormire stamattina”
“Mhmm" le girò facendo stendere Lena sulla schiena, per poi posarsi sul suo petto.
Lena ridacchiò “Comoda?” Sorrise accarezzandole i capelli con delicatezza.
Il "si" fu attutito dai seni di Lena mentre Alex ci sprofondava beatamente.
“Okay” Lena amava quello, beh sapeva anche di starsi innamorando di Alex, ma era troppo presto per dirlo. Chiuse gli occhi godendosi quel momento accarezzandole le spalle.
Bussarono alla loro porta, era Sam "Donne rivestitevi e rendetevi presentabili abbiamo l’aereo tra due ore"
Alex brontolò nel petto dell’altra per poi tirarsi sugli avambracci e guardare la donna sotto di lei "Kalimera"
“Kalimera a te” Lena le accarezzò il viso “Come sei bella”
Alex scosse la testa sorridendo, si chinò per darle un bacio. Poi si alzò lentamente "Va bene svegliamo Ollie"
Lena guardò la sua figura e sorrise.
Si girò "Che c'è?"
“Ammiravo” si leccò le labbra.
Alex si chinò di nuovo sul letto baciandola e succhiandole il labbro inferiore.
“Uhm brava...” Lena la tirò di nuovo su di sé, riprendendo quelle labbra e poi chiedendo un velato consenso di entrare con la lingua.
Si appoggiò sugli avambracci, concedendole il permesso di entrare. La lingua subito pronta ad accarezzare quella dell’altra.
La lingua di Lena e il piercing iniziarono a toccare quella dell’altra.
Alex sentiva il fuoco nel suo basso ventre ardere. Perciò spinse il bacio fino a che l’altra non ebbe bisogno d’aria.
“Ti diverti a farmi andare in apnea” sorrise dandole altri baci a stampo.
Alex rise soltanto per poi rialzarsi e stiracchiarsi.
Lena si rivestì, sistemando il suo bagaglio e poi quando fu tempo di svegliare Oliver, impugnò il martello.
"Dai Thor dio dei fulmini" rise Alex guardandola.
Una foschia dorata fece apparire un uomo che non era per nulla brutto come i miti raccontavano "Alex?"
"Ciao Ollie!" E i due si abbracciarono.
"Olls questa è Lena la custode"
“È un piacere” Lena sorrise sistemandosi gli occhiali.
L’uomo le sorrise "Volete l’indovinello vero?"
"Beh, si altrimenti ti mandavo da Cat e basta" sorrise.
"Bene" sbuffò "Il secondo regno fatto d’acqua io governo. Il mio simbolo devi cercare. Nel regno dei monsoni e dei Moghul"
Alex sorrise e gli porse una perla "Ok, vai. Ci vediamo tra qualche tempo"
Lena restò a pensare, mentre il dio svaniva. Poi sentì le braccia di Alex avvolgerla da dietro “Carino...” ridacchiò.
"Ha il suo fascino se ti piace il tipo brusco e infelice" rise baciandole il collo.
“Uhm no, mi piaci tu” accarezzò le sue braccia “Credo che sia meglio andare, o Sam darà di matto” si staccò da lei controvoglia e prese la sua valigia con un colpo troppo veloce “Ah, dannazione”
Le si avvicinò "Hey. Ancora la spalla?"
“Si” mugugnò, massaggiandosi il punto.
Alex le scavallò il muscolo "Devi stare più attenta" le baciò la spalla "Dai andiamo dalla signorina Arias"
“Alex?” La guardò intensamente “Andiamo...” sorrise e uscirono dalla loro camera.
 
Sam le guardò sorridendo poi fece una smorfia "Niente succhiotti, niente capelli scompigliati... Siete irrecuperabili" sbuffò.
“Sam bada a come parli...” disse Lena tenendo la mano in quella di Alex “Andremo in India giusto? Ma non ho capito cosa dobbiamo cercare” Chiese guardando la dea.
"Il tridente di Poseidone. Il mare è il secondo regno. Il primo è il cielo e il terzo è l’ade" le scostò la sedia per farla sedere.
"Quindi un dio possente?" Chiese Sam.
"Una dea" rise Alex.
“Ah si? Uhm okay...quindi qualche grotta Marina... e immensi pericoli”
"Non lo so. Ma sono sicura che tu e Sam indovinerete dov’ è" le sorrise.
 
 

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Capitolo 12
*** India – Dublino ***


India – Dublino
 
Sam e Lena avevano trovato articoli di un luogo dove l’acqua sembrava scorrere all’ incontrario, ma nessuno aveva una spiegazione logica.
Alex, era sicura al novanta per cento che fosse quello il posto, quindi avevano preso un aereo per l’India.
“Stai bene?” Lena intrecciò la mano a quella di Alex, mentre erano quasi vicine all’atterraggio.
"Hm? Si. Finalmente troveremo qualcuno del Triumvirato" le sorrise stringendole la mano "Tu con le turbolenze?"
“Triumvirato?” Chiese incuriosita “Sto abbastanza bene per ora”
"I tre grandi dei. Zeus, Poseidone e Ade" le strofinò il polso.
“Ho capito” sorrise accarezzandole il viso e sporgendosi a baciarla teneramente “Ti...lascio...riposare”
"Tranquilla. La hostess ha detto che siamo quasi all’aeroporto"
 
Come ormai abitudine, dopo l’atterraggio recuperavano la jeep a noleggio e andavano verso l’hotel.
"Astra è la zia di Kara" le spiegò Alex mentre scaricava le valige.
“Okay quindi sorella del padre di Kara?” Chiese mentre si dirigevano alla reception, dando i loro documenti.
“No della madre. È uguale ad Alura solo meno... solenne" sorrise.
“Uhm ho capito...e in che rapporti siete?” la guardò mentre salivano in ascensore.
"Oh.... buoni. Anche se..." si aggiustò i capelli "Potrei aver avuto una cotta per lei quando ero più giovane" ridacchiò.
“Oh interessante, spero ti sia passata...” disse agitando la chioma legata in una coda alta.
"Certo" le sorrise "Anche se sarei tentata di vedere se è ancora lì, solo per vederti gelosa" le dette un bacio sulla guancia.
“Mi stai provocando?” Chiese Lena.
"Chi io?"
Lena la spinse contro la parete, tenendole una mano sul petto “Bada a ciò che fai...dea” sorrise prima di porgersi a darle un bacio intenso.
Alex sorrise nel bacio mentre l’ascensore si apriva "Per quanto a me non dia fastidio non vorrei dare spettacolo per le due signore delle pulizie che ci fissano"
“Oh...” Lena si staccò imbarazzata e chinò il capo uscendo di tutta fretta dall’ascensore.
Alex rise e le diede un bacio sulla guancia "Ti a...doro quando fai così" - Ma si dille che l'ami. Spaventala proprio-
Lena ascoltò quelle parole con un sorriso sulle labbra, si chiusero in camera “Qui penso che possiamo continuare”
"Dici?" le sorrise mentre appoggiava le valige e la tirava verso di lei.
Lena le buttò le braccia al collo e riprese il bacio.
Alex la sollevò appoggiandola contro il muro. Ma il telefono della corvina iniziò a suonare "Ti sei ricordata di dire a Sam che eravamo atterrate, vero?"
“Aww” Lena imprecò mandando gli occhi al cielo, mentre rispondeva “Samantha?”
"Hey! Siete arrivate?"
“Si” aveva ancora il cuore a mille per quello che stava per succedere.
Alex la lasciò scendere e andò in bagno. Sam rise "Non vi ho interrotto mentre stavate per andare in orizzontale vero?"
“Già Sam” sbuffò “Lì tutto bene? Eve? Sta meglio?”
"O No! mi dispiace tanto" rise " Tra qualche settimana dovrebbe partorire"
“Voglio esserci” sorrise “Tu tutto bene?”
"Certo. Beh, ora che so che siete atterrate ti lascio tornare alla tua dea" rise e chiuse la chiamata.
“Idiota” brontolò e guardò verso la porta del bagno “Alex tutto okay?”
Alex uscì dal bagno dove si era data una rinfrescata "Si, si. Che ha detto Sam?"
“Che Eve sta meglio...e che si dispiace di averci interrotte”
Rise "Quella donna. Giuro che vive la sua vita attraverso di noi. Dovrei farle incontrare Winn"
“Si? Il dio simpatico?” Ridacchiò.
La dea sbuffò "Per tua norma e regola, io sono la più simpatica" le si avvicinò facendole il solletico.
Lena iniziò a ridere “Tregua…” tentava di divincolarsi.
Alex rise dandole un bacio sul naso per poi lasciarla andare.
 
 
Quando Lena e Alex giunsero in quel luogo dove l’acqua scorreva al contrario, non avrebbero mai pensato che, dopo un anno sempre insieme nelle missioni adesso si ritrovassero sole. Lena si era svegliata con un forte mal di testa e in un immenso ingresso, dove si dipanavano diverse e lunghissime rampe di scale. Tutto intorno i colori erano sulle tonalità del rosso e i pavimenti erano ricoperti di tappeti tipici di quelle zone. Iniziò salendo la rampa di scale più vicina a sé. Arrivò in cima con la sensazione che non fosse passato del tempo da quando aveva iniziato a salire gli scalini. Davanti a sé un lunghissimo corridoio e innumerevoli porte.
 
Alex si svegliò con un mal di testa enorme. Si alzò lentamente e vide solo scale e stanze "Porco tartaro! Una casa degli Arcani"
Doveva assolutamente trovare Lena "Lenaaa!" urlò iniziando a camminare velocemente. L’essere una dea non l'avrebbe aiutata anzi.
 
Nella mente di Lena rimbomba quella voce che la chiamava, doveva solo raggiungerla ma come?
 
Alex si fermò "Ok... devo pensare intensamente solo ad una cosa così il percorso smetterà di trasformarsi" o almeno pensava che Cat le avesse detto quello. Si ritrovò in un enorme camera da letto da cui uscì subito "Non in quel modo!"
 
“Alex? Dove sei?” Lena era quasi allo strenuo delle forze, era stanca, voleva trovare Alex, ma se avesse trovato prima il tridente di Poseidone? Tutto quello sarebbe finito. Ma come fare in quel benedettissimo labirinto di camere? Doveva esserci una specie di frigidarium o tepidarium, qualcosa collegato all’acqua. Si concentrò cercando di sentire quello sgorgare.
 
Alex iniziò ad annusare l'aria, doveva utilizzare i suoi istinti da caccia. Sarebbe stato barare, ma doveva trovare Lena prima che succedesse qualcosa. L'olfatto la condusse verso un muro. Cercò di fare il giro, ma era come essere intrappolati in una stanza "Lena!"
 
Lena giuste in una stanza dove c’era un’immensa piscina, vide un luccichio: il tridente. C’era un unico problema la profondità della vasca era elevata. Doveva andare in apnea senza ombra di dubbio, doveva salvare Alex. Si levò gli occhiali e si tuffò in acqua.
 
Alex ringhiò e prese a cazzotti un muro sfondandolo, ma si trovò in un labirinto di scale. Prese quella da che pensava potesse condurla da Lena e iniziò a correre.
 
Lena non sapeva se ce l’avrebbe fatta, ma non avrebbe perso un’altra persona che amava, era allo stremo. Chiuse gli occhi mentre la mano si stringeva sopra un manico del tridente. Non sarebbe riuscita a risalire.
 
 
La casa finalmente fece passare Alex che si ritrovò nella stanza della piscina e senza badare ad Astra, che stava portando in superficie il copro, si tuffò per recuperare Lena dalla dea.
Lena era in stato di incoscienza.
Alex la portò sul bordo e iniziò a farle la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. "Maledizione! Proprio in una casa degli arcani Astra?!"
"Non l'ho scelto io Alex" disse la dea iniziando ad uscire dall'acqua.
Lena percepiva tutto ovattato e poi sentì il petto liberarsi e iniziò a tossire “Alex...” la guardò per un lungo istante.
La dea della caccia lasciò un sospiro di sollievo abbracciando l'altra "Oddio Lena"
“Uhm sto bene tesoro” la strinse e poi guardò l’altra dea “Astra?”
"Si sono io. Mi dispiace per la sistemazione" sorrise in modo affascinante restituendole gli occhiali che Lena aveva tolto, prima del tuffo.
Alex sbuffò mentre teneva la corvina contro di lei.
“Alex...non respiro” le accarezzò le braccia “E’ un piacere conoscerti” disse Lena guardando ancora l’altra dea.
"Scusa" la lasciò andare.
La signora dei mari tese la mano e le sorrise "Vedo che hai trovato finalmente qualcuno, selvaggia" Alex sorrise.
La donna si alzò con movenze feline "Bene... Devo darvi l'indovinello giusto?"
"Dunque... Sotto una foglia d'acero giace il mio passaggio al mondo dei vivi. Le offerte alle anime dovrai fare per potermi far passare"
Alex le dette una biglia. Astra sorrise "Potreste anche godervi il tempo qui... ci sono tante stanze comode" sorrise e scomparve.
 
Lena si lasciò andare tra le braccia di Alex “Ho avuto così paura”
"Anche io" le baciò la testa "Mi dispiace non essere stata qui" la voce che si abbatteva di colpa. Non c'era stata di nuovo per una persona che amava.
“Ehi ehi” Lena le prese il viso tra le mani “Non è colpa tua...amore”
Alex alzò lo sguardo a quella parola. Intensi occhi nocciola incatenarono gli smeraldi "Co.." si schiarì la gola "Come mi hai chiamata?"
“Amore...” disse Lena arrossendo.
"Tu... tu mi ami? Perché sarebbe un bel problema se io lo facessi e tu no" le sorrise.
Lena sollevò lo sguardo “Perché sarebbe un problema?” Voleva giocare un po’.
"Non ci sono già abbastanza leggende e canzoni su quanto sia tragico l'amore non ricambiato, soprattutto quello di un dio?” le mise a posto una ciocca di capelli.
Lena la guardò e sputò fuori “Ti amo Alex”
"Ti amo Lena" per poi baciarla lentamente.
Lena si strinse all’altra con dolcezza.
La strinse a sé, approfondendo leggermente il bacio.
Lena schiuse le labbra e accolse la lingua calda di Alex nella sua bocca, stringendo le mani sulla sua maglietta.
"Sai... Penso che potremmo seguire il consiglio di Astra" interruppe lentamente il bacio.
“Si lo penso anch’io” disse prendendole le mani.
Alex si alzò trascinandola con lei "Sempre se vuoi"
“Si che lo voglio?” Sorrise portando una mano sulla sua nuca per baciarla ancora.
Alex la baciò con tutto quello che aveva in corpo. Poi riuscita a staccarsi le prese la mano "Cerchiamo la stanza adatta" le sorrise.
“Uhm okay” sorrise camminandole di fianco “Questa?” Chiese Lena aprendo la porta socchiusa.
C'era un enorme camera stile orientale. Un lato era incantato in modo che desse su una spiaggia al tramonto, dipingendo la stanza d'oro e arancione. Un enorme letto rotondo al centro della stanza con lenzuoli bianchi e rossi. una fontana poco più in là con quella che sembrava una ciotola di frutta sul bordo.
“Wow non immaginavo tutto questo” disse mentre si dirigeva verso la coppa di frutta “Oh un frutto a caso...” sorrise prendendo una fragola.
Alex la guardò curiosa avvicinandosi e abbracciandola da dietro "Che ti ha fatto la fragola?"
“Non dirmi che non lo sai!” Disse portando una mano sulle braccia della dea.
"Cosa?" la guardò curiosa.
“Che sono afrodisiache” disse voltandosi verso di lei portandole il frutto tra le labbra.
Alex le dette un morso "Tesoro... se vivi vicina ad Afrodite e il tuo fratellino è Dioniso... potresti non aver bisogno di saperlo" sorrise.
“Ops dimenticavo” portò le labbra su quelle di Alex leccando le proprie con sensualità.
Le portò una mano sul mento e la baciò intensamente come al solito, le piaceva la faccia arrossata dell'altra dopo i loro baci. La condusse lentamente verso il letto.
Lena si sentì spingere attraverso la stanza, non staccandosi da quelle labbra dolci.
Mise le mani sulle cosce dell’altra, piegandosi, per poi sollevarla sul letto, senza interrompere il bacio. Le mani vagavano sulla pelle lattea.
Lena sentì il soffice del letto e il corpo caldo e umido della donna sopra di sé.
Si staccò dal bacio e la guardò intensamente "Sicura Lena?"
“Sì” le accarezzò il viso “Ti amo...”
Alex le diede un altro bacio bruciante, prendendo la lingua dell’altra e succhiandola. Per poi mettersi a giocare con il piercing. Le mani che lasciavano le cosce e andavano sui fianchi accarezzandoli.
Lena poteva impazzire in quel momento, quel gioco che facevano la portava ad eccitarsi molto. Strinse la sua maglietta per poi iniziare a sollevarla.
Alex si alzò staccandosi levandosi l'indumento, per poi andare a slacciare i bottoni della camicia dell'altra mentre scendeva sul collo, una coscia che si infilava tra quelle di Lena, e andava a scontrarsi leggermente sul cavallo.
“Oh Tesoro” Lena sussultò guardandola in balia di quelle sensazioni piacevoli.
"Sei così bella Lena. Più bella di qualsiasi dea" le sussurrò sul collo. Le mani che le sfilavano l’indumento lasciandolo sotto di loro.
Lena scosse la testa arrossendo “Dai mi fai arrossire”
"Ma è la verità e mi piace quando lo fai" le sorrise alzandosi a guardarla "Vuoi che ti tolga gli occhiali?"
“Lo fai sembrare sexy” sorrise mordicchiandosi il labbro guardandola intensamente.
"Ma tu lo sei" la baciò per poi sfilarli lentamente, si alzò leggermente e li posò sul tavolino. Le mani andarono ad accarezzale il ventre salendo fino al reggiseno.
Lena la guardò e rabbrividì a quei tocchi.
"Così morbida" le sorrise per poi chinarsi a baciarla di nuovo, mentre le dita facevano scendere le spalline.
Lena sorrise nel bacio, mentre passava i polpastrelli sulla schiena bassa della rossa “E tu così liscia”
Le slacciò il reggiseno e lo buttò di lato, rimanendo per un momento ad osservare quei globi allettanti mentre si leccava le labbra.
La corvina sentì la liberazione del suo seno e sussultò “Piace ciò che vedi?”
"No" si avvicinò lentamente "Lo adoro" e baciò nella valle dei seni.
Lena socchiuse gli occhi lasciandosi andare ad un sospiro “Oh...” sorrise.
"Come ho fatto a dormirci solo sopra fino ad adesso?" Prese a baciare il seno destro facendo una spirale fino al capezzolo che prese tra le labbra "Ti prego dimmi che è una conformazione sua e che non avevi i piercing anche qui..."
“Me lo chiedevo anche io” sorrise per poi inarcare la schiena a quelle labbra intensamente agili “Li avevo...” si morse il labbro.
Alex emise un piccolo gemito "Sarai la mia morte" per poi riprendere i suoi ministri sul seno e soprattutto sui capezzoli sapendoli più sensibili.
“Uhm” Lena gemette portando una mano sulla nuca dell’altra “La tua lingua è truccata ammettilo” mise le mani sulle sue braccia accarezzandole.
"In che senso?" Sorrise contro la parte bassa del seno sinistro dove aveva trovato un punto che faceva mordere il labbro all’altra.
“Uhm, niente credo che tu sia solo estremamente brava”
"Tesoro" continuando a muovere le labbra lasciando piccoli baci alla francese sui seni e sul ventre "Sono immortale... posso seriamente sprecare le mie giornate solo imparando come baciare nel modo giusto un seno" alzò gli occhi ardenti.
“Buon per me allora” sorrise portando le dita alla giuntura del suo reggiseno “Adesso voglio sentire il tuo sul mio” disse muovendo le spalline per calare l’intimo.
Alex si rialzò e tirò via il reggiseno e tornò a baciare l’altra mentre i loro petti andavano a scontrarsi dolcemente.
Lena si abbandonò al bacio ad occhi chiusi, mentre le sue dita accarezzavano tutti i muscoli della sua dea.
Le mani andarono a giocare di nuovo con il seno dell’altra per poi scendere giù e andare ad accarezzare le cosce ancora fasciate dai jeans.
Lena sussultò a quelle mani che la toccavano in maniera quasi impercettibile “Vuoi una mano per toglierli, essendo bagnati daranno un po’ di problemi”
"No" le sorrise pigramente mentre li slacciava e iniziava a farli scendere piano piano baciando la pelle che si rivelava.
“Uhm amore...” sorrise guardandola mordicchiandosi il labbro inferiore “Così decisa”
Sorrise soltanto in risposta.  Le labbra scendevano per quelle gambe insieme ai pantaloni che furono finalmente scartati. Dette dei baci alle caviglie per poi tornare su passando le mani sulla pelle appena baciata. Riportò le labbra su quelle dell’altra.
“Alex...” Lena rabbrividì ad ogni tocco.
"Si?" Le mani che le accarezzavano l’interno coscia.
“Baciami”
Le diede un bacio sul naso "Dove?" Sorrise.
“Sciocca” ridacchiò e si morse il labbro “Dove vorresti baciarmi?”
"Dimmelo tu" le baciò il labbro che veniva martoriato. Le mani che si erano avvicinate pericolosamente agli slip.
Lena ansimava le piaceva quel suo fare “Ti stai avvicinando” disse con voce bassa e calda.
"Si?" Mentre l’accarezzava da sopra la stoffa, gli occhi che non lasciavano i suoi.
Lena spinse il bacino verso quelle mani “Si” sorrise accarezzandole le stesse.
Giocò con il bordo per poi iniziare a tirarle giù.
Lena si perdeva in quegli occhi, era un sacco di tempo che non provava quel tipo di piacere strettamente legato all’amore.
Alex si fermò "Hey tutto bene?" Le accarezzò il volto.
“Ehm si sì, pensavo che ti amo” sorrise accarezzandole i fianchi “E che ti voglio nuda su di me” aprì la patta del pantalone.
Alex rise e la baciò per poi alzarsi e levarsi i pantaloni cargo "Va meglio così?" La guardò.
Si mordicchiò il labbro “Anche quello”
Alex si tolse gli slip e li buttò via. Per poi piegarsi in ginocchio tra le gambe dell’altra.
Lena ansimò a quella vista e si lasciò guardare. Sorrise accarezzando le mani di Alex.
Una delle mani raggiunse il ventre tenendola distesa. Si leccò le labbra per quello spettacolo davanti a lei. Con il naso sfiorò l’interno coscia fino ad arrivare al centro dell’altra "Così bella" sussurrò.
Lena inarcò la schiena e non aveva ancora fatto nulla. Si tenne sui gomiti, guardandola e rabbrividendo di piacere.
Alex le sorrise guardandola "Giù" la mano salì sul corpo spingendola di nuovo sul materasso. Per poi portarsi la gamba sinistra sulla spalla.
Lena ridacchiò ma fece come detto e aspettò.
Lentamente si avvicinò a quel punto caldo. Il respiro si infrangeva contro. Ne baciò il contorno e poi lentamente le grandi labbra.
La corvina ansimò, guardando il soffitto.
Circuì il clitoride per poi baciarlo.
“Uhm” sorrise.
Con la lingua iniziò a passare la lingua tra il clitoride e la sua fessura "Sei così buona"
La corvina inarcò la schiena e strinse le lenzuola tra le dita.
Prese tra i denti il bottoncino di nervi e lo morse leggermente. Passò molti minuti a stuzzicare a morte quel punto finché non diventò così sensibile che anche solo sfiorandolo, Lena gemeva.
“Alex...oddio...” ansimava e gemeva incontrollata.
Alex sorrise, la baciò di nuovo per poi scendere alla sua fessura e passarci la lingua piatta contro, come a chiedere il permesso.
Lena godette di quelle labbra “Puoi...”
Iniziò a tracciare il contorno per poi entrare lentamente. La mano accarezzava il ventre mentre l’altra accarezzava la gamba.
Lena sorrise estasiata “Oh...tesoro” sentiva quella lingua riempirla ed era davvero inebriante.
La mano sulla gamba andò sotto le natiche alzandola verso le sue labbra.
Lena ormai era ad occhi chiusi gemendo, sentendo tutte quelle sensazioni, date dalle mani leggere e dalla lingua esperta.
Alex si assicurò di portarla all’orgasmo almeno tre volte, prima di risalirne lentamente il corpo. Si leccò le labbra per poi baciarla.
“Sai...che...non...sì...lascia una donna così?” Disse ansimante.
"Così come tesoro?" Le sorrise accarezzandola.
“Insoddisfatta” la guardò.
"Dopo tre orgasmi, sei insoddisfatta?" sorrise per poi morderle il labbro. Per poi scendere a baciarle il collo.
Lena portò un braccio intorno alle spalle di Alex, e ribaltò le posizioni. Le si mise cavalcioni e impastò le mani sul suo seno, chinandosi a baciarla con quanta forza aveva ancora in corpo.  Mentre una mano si mosse intraprendente verso il suo centro.
Alex gemette "Quanta fretta" le sorrise mentre le mani andavano ad ancorarsi ai fianchi dell’altra.
“Dispiace?” Giocò sul tumulo guardandola intensamente “Perché io vorrei darti solo tanto piacere adesso” stuzzicò il capezzolo destro mentre la mano scendeva fluida sulla sua apertura “Così calda per me...bagnata” Lena si porse all’orecchio di Alex sussurrando “Desideri Alex” disse con voce bassa e fece giocare la lingua e il piercing contro il lobo della dea.
Strinse i fianchi "Per gli dèi Lena" gemette, mentre i fianchi scattavano.
“Dimmi” lasciò leggeri baci sulla mascella poi scese sul collo, lasciando la mano fluttuare davanti alla fessura calda.
"Fammi quello che vuoi" le sorrise allungando il collo.
Lena poggiò il pollice sul bottoncino divino e iniziò a muoverlo in circolo, prima piano poi veloce, così per diverso tempo fino a lasciarla quasi venire, ma fermandosi. Doveva intensificare. Portò in coscia tra quelle dell’altra, sfregandola e baciandola con un certo trasporto.
"Lena!" i fianchi che sgroppavano.
La corvina portò la mano tra loro e la sfiorò. Era fradicia ed ebbe facilità ad entrare e due dita dettero piacere, portandola all’apice “Non ho ancora finito” disse succhiando le sue stesse dita.
"Spero proprio di no" le sorrise mentre si riprendeva.
Si accovacciò tra le sue cosce baciandole piano e poi immerse la lingua in quel lago. Mugugnò di gusto e allungò le mani a stuzzicare i suoi seni.
Le labbra di Alex si separano mentre respirava pesantemente. La mano correva tra quei capelli corvini.
Lena sentì quella carezza e continuò portandola una prima volta usando la lingua e poi usavo anche le dita. Succhiava il bottoncino e uncinava le dita. Sollevò solo gli occhi su Alex, sorrise con quelli.
Alex ricambio il sorriso dopo un lungo gemito.
La portò un l’altra volta all’orgasmo. E si staccò stendendosi al suo fianco, cercando di provocarle ancora qualche brivido, accarezzandole l’addome “Ciao!”
Alex le sorrise "Ciao" accarezzandole il volto e baciandola mischiando i loro due sapori nella bocca dell’altra.
Lena rabbrividì a quella sensazione, la strinse a sé “Tutto okay?”
"Mhmm" le baciò la fronte, stringendola a se "Penso che sia meglio se ti riposi un po’"
“Ah io?” Ridacchiò.
"Si" sorrise "Perché io sarei pronta a ripartire anche ora. Ma tu hai rischiato di annegare e non hai dormito molto a causa del fuso orario"
“Come sei premurosa, al fuso orario ho fatto il callo è quasi un anno che viaggiamo su e giù per il mondo...” la guardò “E so dove andremo adesso”
"E non mi interessa" si sistemò meglio portandola contro di lei "Adesso stiamo qui e ci prendiamo il nostro tempo. E non lamentarti è una casa degli Arcani, quando usciremo dalla porta sarà nell’esatto momento in cui siamo entrate" Sorrise.
“Ah si?” La guardò intensamente “Quando mi riprendo facciamo una doccia” disse grattandole un fianco.
"Tutto quello che ti piace" le sorrise.
 
***
 
Lena sistemò la camicia di Alex mentre si dirigevano alle uscite dopo essere atterrate nuovamente in Irlanda.
"Forse non dovevano fare quella scappatella nel bagno dell’aereo" le sorrise mentre le aggiustava una ciocca.
“Alex è stata una delle tante cose che rifarei anche ora” disse baciandole le labbra.
"Mhmm" le sorrise "Dai prima che Sam mandi i rinforzi a cercarci" le strinse un momento una natica per buona misura.
“Controlli il bagaglio?” La guardò e poi si sentì osservata, era Sam appoggiata alla macchina con le braccia incrociate.
Alex rimase indietro.
Sam sorrise a Lena "Eh Hey! Avete finalmente fatto centro eh? Hai un’aria piacevolmente scopata"
“Sam ma sei veramente una campagnola” la spintonò “Tu ancora niente?”
"Nah" sorrise "Allora come è andare a letto con una dea?"
“Divino?” Ridacchiò Lena osservando poi Alex.
Alex si stava avvicinando.
Sam continuò ridendo "Allora c'è sempre stata Alexandra o è intervenuto anche il piccolo Alexander?"
La dea sentì e la guardò da sopra gli occhiali "Ti assicuro che non c'è niente di piccolo in Alexander e no non ha fatto nessuna comparsa"
Lena avvampò, e si infilò in macchina senza commentare.
Sam rise. Alex la spintonò per poi salire in macchina "Tutto ok?" Le accarezzò la mano.
“Uhm si sì amore” sorrise sistemandosi gli occhiali.
"Non ti credo, ma va bene" le baciò il collo.
Sam accese la macchina "Vi porto a casa? Ancora non ho la più pallida idea di cosa cercare"
“Alex” sorrise accarezzandole la coscia “Ne verremo a capo...oh il telefono...è Lex...pronto?”
"Lenaaa!!! Eve! Sta! Partorendo!!!!"
Lena allontanò il telefono all’orecchio “Arriviamo, Sam”
"Direi l’ospedale" rise e partì.
Alex le mise una mano sulle spalle.
"Lena. Muoviti ho bisogno di te!" Disse Lex prima di attaccare.
“Stava dando di matto” ridacchiò e poi sospirò.
Alex la strinse a sé, non dicendo nulla.
Sam da davanti "Tutto ok?"
“Uhm si sì” sorrise appena.
Alex le accarezzò le spalle baciandole la testa.
Lena si strinse a lei.
 
 
Sam si fermò nel parcheggio e tutte quante scesero.
Alex non lasciò nemmeno un momento la sua ragazza.
Entrarono nell’ospedale cercando Lex “Ehi bro...tutto okay? Perché sei ancora qui? Devi entrare”
Lex la guardò "Mi sto ancora vestendo" indicò la tuta verde in cui era incastrato "Oddio Lee che devo fare???"
Lena si avvicinò a Lex e lo aiutò poi le prese le spalle guardandolo negli occhi “Prima di tutto rassegnati a perdere qualche falange e poi dovrai beccarti tutte le imprecazioni, ma Eve ti ama...e tu devi dirle solo quello che vuole sentirsi dire...va”
Lex abbracciò la sorella "Grazie Lee" le baciò la fronte per poi partire di scatto verso la porta.
Alex l’aspettò seduta, mentre Sam era andata al bar.
Lena le si sedette di fianco “Sarà un bravo papà...Eve una brava mamma” disse mentre vedeva arrivare Lilian.
"E tu la migliore delle zie" Le baciò la guancia "Va da tua madre. Io e Sam saremo qui, ogni volta che hai bisogno"
“Madre” Lena camminò verso di lei.
Lilian le sorrise abbracciandola.
 
“Non ci ha ancora fatto i conti vero?” Disse Sam sedendosi accanto ad Alex porgendole il tè.
Alex scosse la testa "Non ci si fa mai i conti. È una cosa che rimane dentro Sam. Diventa solo più facile non pensarci... almeno per un po’ "
“Lena mi ha detto che avete una storia simile, mi dispiace tanto. Però credo che questo bimbo porterà ancora più luce nella sua vita e in questa famiglia...beh bimba”
"Credo di sì. Questo bimbo non è ancora nato e già sta ricucendo una famiglia" sorrise.
“Si ed è bello così” disse Sam.
 
Lena strinse per qualche attimo ancora sua madre e la guardò cancellando dal suo viso le lacrime “Andrà tutto bene”
"Lo spero... non so se saremo in grado di farcela se succede qualcosa" Guardò la figlia.
“Mamma...non succederà nulla...vuoi qualcosa?” Chiese mentre andava verso le macchinette e ci si poggiò contro.
"Per adesso nulla" la guardò meglio "Sembri stare... bene" le sorrise un pochino.
“Uhm si solo un po’ scombussolata per il fuso orario”
"Solo per quello?" Alzò un sopracciglio, e guardò verso la dea brevemente.
“Mamma” la guardò “Beh...è impegnativo essere l’amante di una dea” ridacchiò.
"Una dea?" La matriarca Luthor la guardò "Cosi fenomenale a letto?"
Lena si rese conto di quello che aveva detto “Beh si...sai la prendo in giro” sorrise guardandola.
"Oh beh. Sono contenta di vederti qui, che stai bene... e che qualcuno si prende cura del tuo cuore" le accarezzò la guancia "Non dirglielo ma mi piace quella Alexandra, ma non mi piace non aver trovato nulla su di lei"
“Mamma” Lena mandò gli occhi al cielo “Hai fatto la stessa cosa con Andrea vero?”
“Certo. Quando ho saputo la cosa. Anche se non mi convinceva" la guardò.
“Alex è una donna apposto...sta tranquilla...” sorrise affacciandosi al corridoio “Oh eccolo...” Lena raggiunse Lex, sperava che fosse andato tutto bene.
Alex si alzò per raggiungere Lena nel caso qualcosa fosse andato storto, cosa che non sfuggì a Lilian.
"È UNA PRINCIPESSA!!" Urlò l’uomo fuori di sé dalla gioia.
“Oddio” Lena si portò le mani alla bocca emozionata, poi si buttò tra le braccia del fratello “Congratulazioni Bro” Lo strinse “Puzzi un po’ eh” ridacchiò allontanandosi.
Lex sorrise alla sorella "Adesso stanno riposando tra qualche ora potete venirle a vedere”
“Sono felice per te”
Alex era proprio dietro Lena e le mise una mano sulla spalla.
“Lo siamo davvero...” sorrise al gesto di Alex “Andiamo a casa per rinfrescarci e poi torniamo” sorrise abbracciandola anche sua madre.
Alex annuì e la seguì. Sam le lanciò le chiavi dell’auto dicendo che rimaneva un po’.
Lena prese le chiavi e si diressero in macchina.
Alex la fermò arrivate alla macchina, la fece voltare verso di lei e la guardò. Non dicendo nulla.
Lena la guardò e la abbracciò stretta “Alex...”
La strinse a se baciandole la testa "Sono qui ... puoi sfogarti... va bene non sentirsi ok"
“Penserai che sono una cattiva persona”
"No, mai" le baciò la testa "Penso che tu sia una persona normalissima. Che merita di avere i suoi sentimenti"
La corvina rimase ancora in quell’abbraccio “La piccola ha bisogno di un peluche” disse dopo un po’ staccandosi e asciugandosi le lacrime, guardando la sua compagna “Grazie...” la baciò dolcemente.
Le sorrise e rispose dolcemente "Prima passiamo a casa e poi puoi andare a comprare qualsiasi cosa tu pensi che le serva"
“Si” sorrise allontanandosi per salire in auto.
 
Arrivate a casa Alex scaricò la macchina "Vuoi del tè o del whisky?"
“Voglio te nella doccia con me” disse tirandola dalla maglia arrivando in fondo al corridoio.
"Oh" sorrise "Non mi oppongo" e la seguì.

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Capitolo 13
*** Dublino - Canada ***


Dublino – Canada
 
Alex aiutò Sam a stendere la coperta, mentre Lex arrivava tenendo il cesto delle vivande.
Era stata un’idea della Arias fare un picnic tutti insieme, anche per scaricare un po’ i nervi, visto che era da più di un mese che erano ferme in Irlanda non sapendo dove potesse essere il manufatto in Canada.
Lena sorrise al fratello e poi a Eve. Si sentiva un po’ a disagio, aveva più volte rifiutato di prendere la piccola Grace in braccio, inventando la scusa che doveva stare tra le braccia di mamma e papà almeno per un bel po’.
Alex sorrise mentre le guardava arrivare Eve, la piccola Grace e Lena. Per un momento le venne in mente un altro ricordo ma lo scacciò subito.
Sam la guardò "Smettila di squadrarla ci sono minori" rise.
Lena si sedette accanto ad Alex e poggiò il mento sulla sua spalla “Stamattina non mi hai dato neanche il buongiorno” le sussurrò all’orecchio.
"Stamattina Sam si è precipitata in casa" le sorrise per poi girarsi e darle un bacio di quelli che lasciavano arrossata l’altra. Sam e Lex fecero fischi da lupo.
"Meglio?" Chiese la dea.
Lena le accarezzò il viso sognante “Meglio” sorrise.
Lex si avvicinò "Non date spettacolo davanti a mia figlia su" rise alla faccia della sorella.
“Idiota...” ridacchiò.
“Lex. Tesoro, Grace piange” nessuno riusciva a calmarla. Neanche Alex, così la piccola finì tra le braccia di Lena, dopo i vari passaggi. Lena sentì un brivido. Fissò i suoi occhi verdi in quelli blu della piccola creatura, che smise di singhiozzare allungando le manine verso il volto della zia, gorgogliando. Lena sentì calde lacrime scorrere sul suo viso “Ciao Grace...” disse con voce velata di pianto.
Alex le passò un braccio sulle spalle, le dette un bacio sulla guancia e fece una faccia buffa alla bambina.
Lena sentì il tocco di Alex, è fu certa che sarebbe andato tutto bene, grazie alla piccola Grace che stava ricucendo una ferita nonostante tutto.
Alex rise alle facce di Grace.
 
Sam le guardava "Forse guarirà un po’ finalmente" disse ad Eve.
“Si credo tu abbia ragione” disse circondando la vita di Lex “Rassegnati, le zie viziano i loro nipoti caro” sorrise.
L’uomo rise "Nostra figlia è rovinata"
 
 
 
 
Dopo pranzo Lex ed Eve andarono a fare una passeggiata lasciando le tre donne e la bambina.
Lena era ancora incantata guardando la piccola, sperando che finalmente stesse facendo la nanna “Allora Sam con quel controllo incrociato hai scoperto qualcosa?” Disse con voce bassa per non svegliare Grace.
Alex, era distesa con la testa appoggiata alla gamba di Lena.
Sam sorrise "Nulla. Ma mia sorella mi ha detto qualcosa di interessante. In un posto c'è uno strano pozzo vicino ad un laghetto. Se ci guardi sembra che ci sia dell’acqua, ma se scendi non c'è nulla"
Lena accarezzò i capelli di Alex, guardandola “Tuo padre immagino ami i giochetti”
"O si gli sono sempre piaciuti.... ma perché sorridi in quel modo Sam?"
In effetti la donna aveva un sorriso malvagio mentre le guardava.
“Sta escogitando qualcosa o l’ha già fatto” la scrutò “Samantha?”
"Beh... questo pozzo... si trova in un convento di suore cattoliche e di questo periodo fanno ritiri spirituali per le coppie sposate..." le guardava con un sorrisone.
“Stai scherzando vero?” La guardò e poi vide la faccia di Alex “Dobbiamo solo procurarci delle fedi no?” Sorrise guardandola negli occhi.
Le guardò ancora non capendo.
"Alex devi fare di nuovo Alexander" la guardo Sam ridendo sotto i baffi.
"Ah, oh si va bene" guardò la corvina sorridendo "Non vedo il problema"
Sam iniziò a ridere.
“Beh che non sarà per una sera sola tesoro!” Le accarezzò il mento.
Sam si tenne la pancia "Avete avuto difficoltà a trattenervi la prima volta, non posso immaginare in mezzo ad un convento" rise.
Alex sbuffò e le sorrise "Finché non ti dà problemi che io tenga la barba, possiamo farlo per tutto il tempo che vuoi" guardò la corvina.
“Beh amore, la barba non mi dispiace” si chinò a baciarla “E non mi dispiace se sarai un po’ impulsiva” sussurrò sulle sue labbra.
Alex fece un sorrisetto.
"Ahm" Sam ridacchiò.
Lena sorrise e poi rivolse uno sguardo in lontananza oltre il lago.
Alex guardò l’altra "Sam ma tu hai una vita tua?"
"No, mi diverto a combinare pasticci nella vostra" rise.
"Spiega molto"
 
***
 
“Alex rilassati, stai andando bene” disse Lena tenendo sottobraccio suo marito. Avevano trovato delle fedi nuziali davvero raffinate e al pensiero le spuntò un sorriso.
Alex si aggiustò "Devi spiegarmi perché Sam mi trova sempre delle cose che mi fanno sembrare un mafioso" la guardò "Che c'è?"
“Ma non è vero, sei molto sexy” sorrise guardandolo con quel lupetto e con i pantaloni beige “Nulla...”
"Se lo dici tu" si allargò leggermente il collo del dolcevita. Le mise il cappotto sulle spalle "Sicura?" Mentre andavano verso la jeep.
“Te lo dirò” sorrise accarezzandogli la mano “Sicuro di non voler guidare?” Sorrise smagliante.
"Va bene, ma se non arriviamo interi è tutta colpa tua" le dette un bacio. Prese le chiavi e si mise al posto di guida.
“Sono certa che te la caverai caro” sorrise accarezzandogli la nuca.
Alex sbuffò sorridendo e accese la macchina. Si sciolse le spalle e iniziò ad uscire dal parcheggio "Come devo comportarmi con le suore?" mentre faceva retromarcia, Sam le aveva dato qualche lezioncina in più.
“Beh amore come un marito devoto a sua moglie, galante, educato, dolce” accarezzò la mano sul cambio “Niente di diverso da ciò che sei...solo non guardarmi come se mi volessi portare a letto subito”
Si fermò al semaforo rosso "Quindi non devo fare questo?" la mano andò sulla coscia dell’altra scivolando all’interno e le baciò il collo. Per poi rimettersi sul sedile come se niente fosse successo.
Lena avvampò a quel gesto e sussultò “Puoi...insomma...farlo in privato...sennò penseranno che sei...beh che io sia una donzella in difficoltà”
Alex rise "Quindi va bene essere dolci ma senza scandalizzarle, giusto?"
“Si tesoro esatto. Sai mi accarezzi la schiena mi tieni la mano...cose così”
"Va bene... O almeno ci proverò... Ma non prometto nulla quando non guardano" le fece l'occhiolino "Allora qual è la storia di copertura?"
“Uhm che siamo sposati da un anno e mezzo, che ci conosciamo da sempre, ma non ci eravamo mai accorti del sentimento” sorrise “Mi hai chiesto di sposarti in riva al mare dove mi hai baciato per la prima volta” pensò “E che siamo qui, per il desiderio di un figlio?”
"Mhmm. Se ci credono loro va bene anche per me" le sorrise "Sono così romantico?"
“Si lo sei” sorrise dandogli un bacio quando furono nel parcheggio.
Le dette un bacio di quelli d'arricciare le dita dei piedi per poi sorridere "Bene... andiamo moglie" e scese dalla macchina per prendere i bagagli e aprirle la portiera.
“Che galante” sorrise accarezzandogli il petto, da sopra lupetto. Poi si sistemò il vestito blu fiorato e gli andò davanti.
Alex schioccò la lingua guardandola "Una settimana Al, devi fare il bravo per una settimana" per poi seguirla.
“Puoi anche non farlo Alex” bisbigliò
L'abbracciò da dietro "Se ci mettono in una camera abbastanza isolata..."
La porta del convento venne aperta da due suore, la più robusta le guardò "Il signore e la signora Danvers immagino..."
“Si, siamo noi...” Lena sorrise porgendo educata la mano. La madre superiora la prese nelle sue e sorrise bonaria “Come siete belli. Entrate, entrate!” disse scostandosi dal portone.
Alex sorrise prendendole la mano, per poi fare in modo che passasse prima Lena.
La suora robusta li guardò "Io sono Suor Antonietta. I vostri nomi?"
"Alexander" porse anche a lui la mano, mentre l'altra si posava sulla parte bassa della schiena di Lena.
“Lena” sorrise guardandola, le incuteva un po’ di paura, pareva quasi la suora di qualche saga cinematografica.
"Bene. Se volte seguirmi faremo il giro del posto, è inutile che vi dica che dovete avere un atteggiamento decoroso" le guardò seriamente soprattutto Alex, per poi girarsi.
Il dio si chinò "Credi che le stia già antipatico?"
“Non dire così caro” sorrise alla donna più bonaria “Se potessimo posare le nostre cose, prima, vi seguiremo volentieri”
Suor Antonietta guardò la madre superiora per conferma.
Alex le sussurrò "Però avrebbe ragione" le dette un piccolo bacio sul lobo per poi tornare dritto come se si interessasse dell'interazione tra le due suore.
Lena tirò una leggera gomitata ad Alex e seguirono la donna nella loro stanza “Direi che è abbastanza isolata” sussurrò la corvina.
Alex le fece un sorrisetto, stava per dire qualcosa, ma la suora si schiarì la voce "Bene andiamo"
"Si signora" scherzò, per poi guardare la *moglie* e fare la pantomima di un saluto militare.
Lena ridacchiò e la prese per mano. Seguirono le due donne e visitarono il complesso monastico.
 
Furono riportate in camera prima del pranzo per riposarsi. Alex si sedette sul letto "Penso di aver visto più o meno il sentiero dove dovrebbe essere il pozzo"
“Ottimo lavoro amore” la guardò “Stai bene? Hai bisogno dell’ambrosia?”
Le sorrise "No" se la tirò in grembo.
“Alex” Lena gli si sedette in grembo “Che intenzioni hai, marito?”
Sogghignò "Quanto tempo pensi che abbiamo?" le baciò il collo.
“Alex non molto” gli accarezzò i capelli “Non che mi dispiaccia, ma non voglio farlo in fretta” gli sollevò il viso dolcemente.
"Nemmeno io... è che con questo vestito..." le accarezzò le gambe "Anche se ho il sospetto che suor Antonietta pensi che io sia un combina guai" si leccò le labbra.
“Ti prometto che mi toglierai questo vestito e faremo l’amore...più tardi” gli mordicchiò le labbra “Ti amo”
"Ti amo anche io" la baciò, ma venne interrotta dalla campana del pranzo "Andiamo dal mastino dai e cerchiamo di non scandalizzare nessuno" rise.
“Esatto, amore” sorrise levandogli il rossetto dalle labbra “Dèi che cosa sei” le graffiò il lupetto per poi uscire di gran carriera.
"Dovrei cambiarmi?" Ridacchiò mentre chiudeva la porta "Giusto per non traumatizzare le suore eh?"
“Perché? A me piaci molto così”
"L’ho notato" le prese la mano mentre scendevano "Però se traumatizzassi qualche suora Sam sarebbe fiera di me" ridacchiò.
“Magari prima di andare via?” La guardò intensamente e si avviarono nel refettorio.
Alex si dovette fermare un momento a pensare ai pinguini.
 
 
Lena si diresse dentro e fu accolta dalla madre superiora, Agnese “Suo marito?”
“Oh...stava staccando una fotografia ricordo...sa per i posteri” sorrise Lena.
Alex si schiarì la gola mentre entrava e si avvicinò alla moglie "Suor Agnese" sorrise.
“Oh caro eccoti...venite accomodatevi” disse mostrando i posti a loro riservati.
Alex scostò la sedia per Lena, per poi guardare chi stesse venendo a sedersi davanti a loro oltre suor Agnese "Non ci credo" vedendo suor Antonietta.
“Alex...” Lena gli mise una mano sul ginocchio “Rilassati”
"Io sono rilassato" le mise una mano sulla coscia. Per poi volgersi verso la madre superiora che aveva fatto una domanda "Mi scusi?"
“Chiedevo: come vi siete conosciuti?” sorrise.
Si schiarì la gola "Ci conosciamo da sempre. Insomma, credo che ci siamo incontrati la prima volta a scuola, vero amore?" La guardò stringendole la coscia per attirare sua attenzione.
“Si dalla prima elementare...” sorrise accarezzandole quella mano “Beh siamo sempre stati molto amici, e io scioccamente non avevo capito quanto questo tenerone ci tenesse a me...vero Al?”
"Si... ehm e io ho capito molto in ritardo quanto lei mi piacesse" le sorrise mentre la mano scendeva un pochino verso l’interno coscia "Ma alla fine ho preso il coraggio per le corna e le ho chiesto un appuntamento... anche se all’inizio non ha capito che non era tra amici”
Lena cercò di non far trapelare la sensazione che quella mano le stava scaturendo “Beh è sempre stato molto misterioso...” sorrise guardandole “Io uscivo con un altro ai tempi...”
Suor Antonietta alzò le sopracciglia "E sei uscita ugualmente con lui?"
Alex guardò male la donna dal tono che aveva usato.
“In amicizia...” Lena guardò Alex accarezzandole la guancia “Mi ha aperto gli occhi su come mi trattasse l’altro...e beh...pian piano mi sono innamorata di lui” sorrise guardandola.
Si appoggiò a quel tocco sorridendole.
"Molto interessante... e in che chiesa avete detto che vi siete sposati?"
Alex la guardò "Uhm a Dublino. Scordo sempre il nome. È la parrocchia di Lena" sorrise cercando di essere affabile con la suora.
“Saint Michael's Church, Inchicore” sorrise Lena.
"Già" sorrise e le diede un bacio "Abbiamo preferito una piccola cerimonia" La mano sulla coscia si era fermata ma continua le sue carezze.
La suora continuava a scannerizzarli non convinta, per fortuna la madre si schiarì la gola.
“Antonietta, non essere così sospettosa, su! Si amano non lo vedi?” Sorrise “Forza preghiamo” sorrise recitando la preghiera dal pranzo.
 
 
Alex riuscì a non dire nulla di sconveniente per tutto il pranzo, la considerò una piccola vittoria personale.
Lena e Alex decisero di andare a fare una passeggiata, fuori dalle mura.
Il dio le prese la mano "Credevo le sarebbero usciti i raggi laser dagli occhi" rise.
“Uhm? Si anche io” ridacchiò.
Alex rise e la baciò "Credo sia meglio far passare almeno un paio di giorni prima di andare al pozzo. Non vorrei che Suor Nazi ci stia addosso"
“Certo amore” si strinse a lui in un abbraccio.
"Allora sono un misterioso tenerone, eh?" Rise cingendole i fianchi.
“Direi di sì” sorrise guardandolo negli occhi nocciola.
Guardò l’orologio "Che ne dici se troviamo un posticino e non ci facciamo trovare invece di andare al - corso biblico sul matrimonio -" le baciò il collo.
“E vuoi perdere la fiducia acquisita con suor Agnese?” sorrise accarezzandole il petto “Che birichino questo marito”
"Come se non lo sapessi" rise alzandola e facendola girare "Ti sei presa un marito problematico, signora Danvers"
Lena rise a quel gesto e la baciò dolcemente “Anche tu una moglie strana” ridacchiò.
"Io non mi lamento" sorrise.
 
Mentre tornavano sentirono suor Antonietta parlare con la madre superiora "Ti dico che non mi convincono. Lei troppo troppo, ma lui sembra tipo una spia... qualcosa del genere"
Lena guardò Alex, sperando non facesse nulla di avventato “Baciami” sussurrò.
Alex che si stava trattenendo dal ridere eseguì comunque la richiesta portandola in un bacio da lasciarla senza fiato.
Lena si strinse al *marito* portandogli una mano sulla nuca “Amore” sorrise.
 
“Donna di poca fede, evidentemente è solo timido...” disse sottovoce.
"Uno del genere... timido? Credi seriamente che sia un archeologo?" Sibilò sottovoce in risposta.
“Antonietta, non capisco di cosa ti preoccupi...”
"Non lo so. Ma sento odore di guai..." sbuffò.
 
Alex tenne fermamente le mani sulla vita, impedendogli di andare più giù, sorridendole "Si?"
“Aspetta ad allontanarti”
"Ok" le dette un bacio sul naso.
 
“Andiamo, dobbiamo parlare con Sam” sorrise prendendolo per mano.
"Va bene. Ma ricorda che tra dieci minuti abbiamo il *corso* " sbuffò seguendola.
Lena chiamò l’amica, sperando rispondesse.
"Hey! Lee. Che c'è? Già problemi in paradiso?"
“Uhm una delle suore sospetta di noi!” disse parlando a bassa voce.
“Oh davvero? Perché?"
“L’abbiamo sentita dire che pensa che Alex sia una spia e su di me non ho capito cosa pensa” disse guardando il *marito*
Alex si mise seduto sul letto osservandola.
"Oh, tranquilla. Fammi controllare" si sentì un rumore di tasti "Suor Antonietta vero?"
“Sì” Lena guardò Alex.
"Ah tranquilla. È un ex crocerossina dell’esercito. Nulla di cui preoccuparsi" le disse l’amica "Se proprio vedi che qualcosa non va chiamami e ti mando Reign, dovrebbe essere in quel continente"
“No, spero non c’è ne sia bisogno”
"Sicura?" Le chiese l’amica.
Alex strinse le spalle "A me sembra solo un mastino"
“Adesso dobbiamo andare...abbiamo un corso da seguire...e per questo potrei ucciderti” ridacchiò riagganciando “Andiamo” disse tirando Alex per un braccio.
Alex sbuffò e le sorrise "Così sarei un agente segreto eh?" Le baciò il collo per poi lasciarsi trascinare.
 
 
 
Alex chiuse la porta dietro di loro e si passò una mano sulla faccia "Quattro ore.... quattro ore..."
“Amore la Bibbia è un libro affascinante” sorrise levandosi il vestitino “Ho bisogno di una doccia”
"Sicur...." la guardò "...mente" si leccò le labbra. Scosse la testa. Si levò il lupetto, non ne poteva più di quell’affare.
Lena s’immerse sotto la doccia dopo aver legato i capelli e stette una decina di minuti poi uscì, si asciugò e mise su solo una vestaglia di seta, tornando in camera.
Alex che stava sistemando la valigia si fermò guardandola intensamente. Gli occhi che diventavano due pozzi scuri.
“Alex...?” Chiese non facendo caso che la vestaglia lasciava un’ampia vista del suo seno prosperoso.
Si avvicinò lentamente "Vuoi farmi morire?" Le chiese con voce bassa.
“No, abbiamo passato la fase del burrone”
Una mano andò sul collo e lo accarezzò mentre scendeva lentamente seguendo l’apertura della veste.
Lena sentì quella mano calda sfiorarla e fissò gli occhi in quelli di Alex.
"Vai veramente in giro così in un convento?" Fece un sorrisetto, mentre la mano sfiorava un seno.
“Beh sono chiusa in camera con mio marito, che c’è di male” rabbrividì guardandolo.
"Nie...." bussarono alla porta. Alex sbuffò "Maddai!"
“Va tu” disse mentre rientrava in bagno per rivestirsi.
Aprì la porta "Si?"
Suor Antonietta era dall’altra parte, lo guardò male "Stiamo per spegnere le luci, mi raccomando silenzio e preghiera prima di andare a dormire"
"Va bene sorella"
"E si rivesta" indicando lo stato senza maglietta e con i pantaloni slacciati, allontanandosi.
Lena che aveva ascoltato in silenzio, iniziò a ridere.
 
Alex chiuse la porta e appoggiò la testa contro di essa "Sgridato da una suora"
“Amore” sorrise Lena passandogli una mano sulle spalle “Non è nulla...stai andando a letto alla fine”
Si girò vedendo che era in pigiama e quasi piagnucolò "Va bene, va bene" andò verso il bagno "Metterò il sonnifero a quella dannata suora"
Lena si andò a stendere sotto le coperte.
Alex arrivò poco dopo con solo i boxer e la canottiera "Non ridere... ma evidentemente Sam ha trovato divertente darmi biancheria a tema greco" brontolò guardando male l'elastico con la cornice dorata.
“Uhm Versace...spegni la luce e vieni qui”
Fece come detto e si infilò sotto le coperte stringendola a sé.
“Sai” Lena le accarezzava il petto “Mi piace quello che abbiamo” sorrise guardandola.
"In che senso? La nostra relazione intendi?"
“Sì, intendo quello” sorrise guardandola.
Alex la baciò "Anche io. Non rinuncerei per nulla al mondo" stringendola.
Lena chiuse gli occhi, mordendosi l’interno della guancia.
"Cosa c'è?" le accarezzò il volto.
“Sono solo stanca” sorrise accarezzandole la braccia “Su dormiamo” si porse a darle un bacio.
"Va bene..." la guardò non ancora convinta. Le dette in bacio e la strinse a sé "Notte"
“Buonanotte amore”
 
 
 
Alex si svegliò lentamente poco dopo l'alba. Probabilmente erano stati i canti delle lodi mattutine a svegliarlo. Si sentì scomodo sul cavallo, guardò in basso e ributtò la testa nel cuscino: aveva un dannato alzabandiera mattutino. Lena era stesa sopra e non c'era modo che riuscisse a spostarsi, cercò di muoversi in modo che non toccasse l'inguine dell'altra. Il suo cervello correva pensando a come uscire dalla situazione.
 
“Uhm già sveglio?” Mugugnò Lena nel dormiveglia “Problemi?” Chiese aprendo lentamente gli occhi.
"Uhm... n...no" La voce roca di Lena appena sveglia non rendeva la situazione facile, anzi.
La corvina si mosse appena e sentì il problema “Kalimera anche a te” si mordicchiò il labbro inferiore.
"Ka..kalimera" deglutì. I pinguini sembravano non funzionare "Dormito bene?"
“Abbastanza... tu?” Sorrise accarezzando il suo addome.
"Bene si, si" si grattò la barba. Sperava che l'altra non notasse il problema, erano appena svegli dopotutto.
“Alex...non devi preoccuparti...possiamo soddisfare la richiesta del piccolo Alex” disse con voce calda.
"Davvero? Non... non vorrei... che ti sentissi obbligata. Posso andare sempre in bagno..." non ce la faceva a resistere con quella voce.
“No amore...non mi sento per niente obbligata” sorrise sistemandosi sulle sue gambe e sussultò piacevolmente.
Alex le mise le mani sui fianchi guardandola e leccandosi le labbra.
“Ciao!” Sorrise muovendo appena il bacino e chinandosi a baciarlo, con lentezza, avevano tutto il tempo del mondo fino al pranzo.
Alex gemette, le mani che andavano sui fianchi e l’accarezzavano rispose al bacio "Ciao" sorrise.
“Sarà davvero un buongiorno” sorrise mentre si sfilava il pigiama davanti agli occhi del *marito*.
"Se qualcuno viene a interrompere lo uccido" Mentre si tirava sui gomiti e la osservava leccandosi le labbra "Sei così bella" sorrise.
Lena si lasciò ammirare mentre tornava cavalcioni su di lui “Anche tu non sei da meno”
Alex si tolse la canotta e la buttò via. Si mise seduto, ma tenne l'altra in modo che non si spostasse e la baciò accarezzandole la parte bassa della schiena mentre la stingeva a sé.
Lena portò una mano nel boxer, mordicchiandosi il labbro.
"Piace la fantasia?" le sorrise, mentre una mano saliva ad accarezzarle il volto "Se non te la senti possiamo fermarci"
“Alex...e da Surgut che aspetto...adesso baciami”
Ringhiò leggermente mentre le posava una mano sul collo e la tirava verso di sé in un bacio ruvido "E da quando esattamente?"
“Sono più quattro mesi” la guardò muovendosi a denudarlo dell’intimo.
La fermò prendendole i polsi con una mano e la guardò negli occhi "Da quando esattamente quella sera?"
“Dal nostro momento in macchina...ma anche prima” si chinò a baciarlo.
Rilasciò le mani dell’altra e le portò: una sulla nuca e l’altra sotto il mento baciandola e iniziando a succhiarle la lingua.
Lena si eccitò in quel bacio. Poi lo guardò per iniziare un massaggio del suo “amichetto”.
Il dio ansimò leggermente, ma non lasciò le labbra dell’altra, anche se una mano andò sulle coperte per tenersi in equilibrio.
Lena Lo stuzzicò e poi pian piano iniziò ad avvicinare il bacino a quello di Alex, che con uno scatto la inchiodò al materasso "Divertente?" le ringhiò nell’orecchio. Una mano andò a tirarsi via la biancheria mentre si appoggiava sull’avambraccio.
“Possibile” Disse Lena accarezzando le sue braccia.
"Ho notato" strappando l'indumento inutile. La mano andò ad accarezzale il seno con il dorso, le labbra a giocare con il lobo.
“Alex...” Lena rabbrividì “...ti amo” sorrise.
Si fermò e si alzò per guardarla negli occhi "Ti amo anche io... farò di tutto per dimostrartelo" le accarezzò il volto.
“Lo fai già amore" sorrise guardandola dolcemente.
La baciò di nuovo, la mano che prima era stata sul seno scese fino all'intimità dell’altra, fermandosi "Ultima possibilità poi non torno più indietro” la guardò con un sorrisetto sexy, mentre gli occhi erano i più scuri che avesse mai visto.
"Non farlo" Lena sussultò guardandola.
La trascinò in un altro bacio, ma questo era possessivo. Passò il dorso della mano su quelle pieghe calde, si sistemò sulle ginocchia, mentre l’altra mano passava dal collo al seno iniziandoci a giocare.
Lena strinse le mani sulle spalle di Alex, e iniziò ad ansimare.
Passò un dito oltre le grandi labbra, la nocca andò ad incontrarsi con il clitoride "Già così bagnata?"
La mano strinse un po’ più bruscamente il seno dell’altra mentre le sorrideva.
"Per te sempre Alex" sorrise guardando i suoi occhi intensamente.
Tolse il dito dall'intimità e glielo passò sotto il mento "La mia brava ragazza" le sorrise portandosi poi il dito in bocca e leccandolo. Sempre sorridendo lo riportò a stuzzicare l'entrata di Lena. Gli occhi che seguivano ogni gemito o sobbalzo dell’altra.
Lena sussultò guardandola “Direi...che...quello...che…sì…diverte...sia...tu adesso”
Sorrise e si leccò le labbra per poi andarle a baciare il collo scendendo. Un dito entrò lentamente nell'altra "Adoro averti sotto di me" disse una volta che la bocca era arrivata al seno, e un secondo dito seguì il primo. Andò lentamente, le mani avevano una misura più grande del solito.
“Aww...Alex” Lena gemette non aveva fatto i conti con la diversa dimensione, rabbrividì a quelle parole.
"Si, piccola?" i denti tirarono leggermente il capezzolo, la sentiva iniziare a stringersi intorno alle dita "C'è qualcosa che vorresti?"
Lena gemette alla sensazione dei denti e strinse la mano sulla nuca del *marito*
Leccò un’ultima volta il seno e tornò su. "Ti sento così vicina... sarai una brava ragazza per me e verrai?" chiese con voce roca sulle sue labbra.
“Ti...odio...sappilo...” ansimò guardando il suo viso e lasciandosi andare un gemito silenzioso.
"No che non lo fai" le sussurrò una volta ripresasi. Si rialzò sulle ginocchia. Levò la mano e se la portò alle labbra "Se così buona, magari ti assaggio dopo" sorrise. Poi si chinò nuovamente seria "Se sei a disagio o ti faccio male dimmelo. Non fare "Sono Lena Luthor posso sopportare tutto", capito?"
Lena si sentì fremere quando la prese in giro e la attirò a sé in un bacio famelico “Fa quel che devi” le mordicchiò le labbra guardandola fissa negli occhi nocciola.
"Sembra un esecuzione, piccola" le sorrise. Si appoggiò sugli avambracci ai lati della testa dell'altra e entrò lentamente, baciandola ogni qualvolta vedeva una smorfia di fastidio o dolore sul volto dell’altra. Quando i loro bacini si incontrarono la guardò "Va bene?"
“Uhm, si, è passato del tempo” le accarezzò il viso con tenere carezze.
"Posso muovermi o vuoi che resti fermo un altro po’?" la guardò attentamente.
“Aspetta solo un attimo...” Lena la guardò “Alex...il...” sperò l’altra capisse.
"Cosa?" la guardò fermandosi sperando di non averle fatto male.
“Ci serve l’anticoncezionale?” Le accarezzò le braccia.
"Merda sapevo di aver scordato qualcosa" batté la testa sul materasso "Forse Sam ha messo qualcosa nella borsa... Scusa"
“Tranquillo...amore è okay” sorrise mentre l’abbandonava e lo guardò “Guarda nella tasca interna” sorrise accarezzandogli la schiena.
"Ok... scatola di pillole e preservativo..." li trovò sorridendo e mettendosi a posto il ciuffo che gli era caduto davanti agli occhi "Quale...?"
Lena ridacchiò “Fragola?” E si morse il labbro. Non sapeva spiegarlo, per quanto fosse strano tutto quello… le piaceva, e anche parecchio “Vieni ti aiuto...” sorrise.
Si avvicinò e la baciò "Penso di potercela fare" e sorrise strappò la busta con i denti e sistemò il tutto "Ok?"
“Vieni qui” Lena mise una mano sul suo fianco “Ti va se detto io il ritmo?” Disse atterrandolo al materasso, iniziando a baciargli il collo leccandolo, tanto che Alex poté sentire il fresco del piercing.
"Porc..." ansimò "Va benissimo" me mise le mani sui fianchi.
Lena si sistemò nel modo più comodo per entrambi e iniziò a muoversi per lasciarsi penetrare.
La guardò cercando di non muoversi, si leccò le labbra e respirò pesantemente "Déi sei perfetta" La guardò negli occhi.
“Alex mi fai arrossire” disse tenendosi alle sue spalle, sistemandosi cavalcioni “Oh...tesoro” portò le mani sui suoi pettorali e tirò indietro la testa. Passandosi una mano tra i capelli lunghi.
Si sentì tremare a quella vista, passò le mani sulle cosce dell’altra "Puoi muoverti se vuoi, sono a posto" le sorrise.
“Uhm...okay” rabbrividì e portò le mani sull’addome di lui, e iniziò un movimento deciso.
Una mano si spostò sul clitoride mentre l’altra arrivava fino al seno e ne prese a coppa uno stuzzicandolo. Per Alex veniva Lena prima di tutto.
Lena si chinò a baciarlo, sussultando e ansimando ad ogni movimento “Oh…amore” tirò verso di se il corpo di Alex.
Si mise seduto, una mano sulla schiena dell’altra per non farla cadere, le baciò il collo "Sei così bella, perfetta che mi lasci senza parole" iniziò a spingere leggermente contro il bacino dell’altra ogni volta che si scontravano.
Lena si sentiva vicina, ma voleva andare piano, non perdere neanche un momento. Accarezzò i capelli di Alex mentre si perdeva nel suo sguardo.
La baciò "Lasciati andare sarò ancora qui, piccola" La mano tornava al suo bottoncino nervoso.
“Alex...” Lena infilò le unghie nelle sue spalle, mentre gemeva.
Alex la posò dolcemente sul letto mentre la vedeva disfarsi le baciò il volto "Sono qui. sei fantastica" le sussurrava "Ti amo"
Lena tremò tra le braccia di Alex, e riprese pian piano fiato “Anch’io” gli accarezzò la fronte sudata.
La baciò ancora una volta "Credo di non farcela ancora per molto..." la guardò.
“Infatti non devi trattenerti...” Lena allargò le cosce accarezzando la parte bassa della schiena di Alex.
Una mano andò ad afferrare la natica destra, l'altra ad appoggiarsi vicino al volto di Lena, sfiorandoglielo con il pollice. Si mosse sempre più profondamente e velocemente. respirava sulle labbra della *moglie*.
Lena sorrise abbracciandolo gemendo e ansimando, si sentiva di nuovo vicina e sentì Alex nella stessa condizione “Vieni amore...con me” sussurrò al suo orecchio e poi lo guardò intensamente.
Alex la baciò mentre veniva con un ultima spinta, per poi adagiarsi lentamente sopra di lei respirando pesantemente.
La corvina era sudata, accaldata, ma piacevolmente appagata. Accarezzò i capelli di Alex coccolando il suo amore.
"Potrei farlo per il resto della vita " scherzò baciandole la spalla "Ti senti bene?"
“Si molto” sorrise accarezzandogli la schiena muscolosa “Mi fai sudare Danvers” si mordicchiò il labbro.
"Bene perchè manca ancora parecchio al pranzo" si tirò su sorridendo "E prevedo di farti sudare molto" le leccò il collo.
 
 
 
Alex si rivestì di tutto punto con un maglione senza quel fastidioso colletto. Guardò l'altra "Sei a posto?"
“Si” si sistemò la gonna a tubino e le porse la mano “Andiamo prima che la suora Nazi venga a prelevarti”
"Un momento" si alzò la avvicinò posando le mani su quelle natiche sode e la baciò "Ora posso affrontare quella donna... dici che proverà a spruzzarmi di acqua santa?"
Lena sentì quelle mani segnare il territorio e sorrise “Uhm può essere, ma dovrà farlo anche con me” fece schioccare la lingua.
"Mhmm quella lingua" sorrise "Dai andiamo. Mi hai fatto venire… fame signora Danvers" aprì la porta.
“Wooo” Lena si portò una mano al petto vedendo la suora oltre la porta “Suor Antonietta...”
La suora con le braccia incrociate li squadrava "Era venuta a chiamarvi per il pranzo siccome non vi avevamo visto pensavamo che stavate male..." socchiuse gli occhi verso Alex.
"L'acqua santa..." sussurrò la dea.
“Tutto benissimo...asciugare i capelli ricci è impegnativo” disse sperando che la donna non fosse stata dietro la porta mentre loro erano a fare palestra.
"Già... la signora che ci aiuta con le pulizie mi ha detto quanto fosse rumoroso il phon..."
Alex si schiarì la gola e prese la mano di Lena "Beh, cosa possiamo dirl..."
"Niente!" sentenziò la suora "E’ un convento non un motel. Ora andate giù a mangiare" li guardò male.
“L’abbiamo fatta grossa mi sa Alex” sussurrò mentre alzavano il passo “Comunque se entra in camera, la denuncio” disse poi seria, guardandosi indietro.
"Non credo lo farà" sollevò un mazzo di chiavi che non era sicuramente il loro "Il mio fratellino è Ermes. Le appoggerò sul bancone della reception dicendo che “Le abbiamo trovate per le scale" sorrise.
“Sei un piccolo diavoletto” ridacchiò Lena camminandole accanto.
 
 
 
Era notte fonda, e Lena era preoccupata che la suora potesse aver sentito il loro muoversi e averle seguite. Erano davanti al pozzo mentre Alex stava sistemando per bene le corde per potersi calare di sotto “Non mi piacciono i pozzi lo farò presente a tuo padre”
"Sicuramente accetterà suggerimenti per cambiare l’ingresso dell’Ade, amore" sentì se una corda era ben sistemata.
“Beh ipoteticamente sarei sua nuora...” scherzò e si fece pensierosa, tentando di cacciare indietro il tutto.
"Hey" si avvicinò "Puoi dirmi cosa hai per favore?" Le accarezzò il volto.
“Cosa? Nulla...” la guardò.
"Non è vero. Sono tre giorni che fai così"
“Alex...pensiamo a questo adesso...a me passa” -Forse-
"No. Pensiamo a te. Poi pensiamo a questo" la guardò intensamente.
Lena chinò il capo “Sono triste tutto qui Alex” la guardò “Non so perché!”
Le baciò la testa "Ok... quando diventi triste cosa succede prima? C'è un argomento in particolare?" L’abbracciò.
“Noi che ci separiamo Alex” disse e sapeva che l’altra avrebbe capito.
"Che non succederà. Zeus stavolta non avrà la minima possibilità di farmi tornare a dormire" le perse il volto guardandola "Quando dico che ti dimostrerò che ti amo in tutti i modi possibili dico anche questo ok?"
Lena la guardò con le lacrime agli occhi “Alex...”
"Lena..."  la guardò per poi baciarla dolcemente.
Lena si strinse all’altra, mentre si baciavano.
"Meglio ora? Devi parlarmi di queste cose ok?"
“Si” poggiò la fronte sul mento di Alex “...andiamo adesso! O la suora ci scoprirà”
"Paura di essere beccata nei boschi con tuo marito?" Rise.
“Uhm…aiutami a scendere”
Alex le legò per bene la corda in vita e poi iniziarono a scendere. "Mio padre e mia madre in realtà sono stati svegli, ma non potevano mettere piede sulla terra. Non potevano lasciare che l’ade si gestisse da solo"
“Beh immagino sia così”
Notò un’insenatura "Credo sia lì. Tienimi ferma la corda"
“Okay ma sta attenta”
Si sporse e prese una coppa di ceramica. "Ok possiamo risalire"
Lena fece come detto.
Salirono su e Alex aiuto Lena a venirne fuori.
"Pronta per conoscere tuo suocero?" Le baciò la testa.
“Dio se la metti così non tanto” sorrise tenendole la mano.
Una foschia dorata apparve e un uomo di spalle era davanti a loro, sembrava nel bel mezzo di un discorso ".. Capisci la ..." si girò "Oh...Alex?"
Annuì con le lacrime agli occhi "Papà"
"Figliola" e si abbracciarono.
"Questa è Lena la custode e la mia ragazza"
Il dio le sorrise e si avvicinò per abbracciarla.
Lena li lasciò abbracciare e poi sorrise all’uomo “Ade è un piacere...si può dire?” Chiese guardando Alex.
Ade rise "Certamente! Allora che si dice di bello?"
"Che si sono risvegliati i titani"
"Questo non è bello"
"No"
"Beh tanto meglio li sconfiggeremo.  Ma lasciatelo dire non seguirò più una sola idea di Zeus”
Alex sorrise "Nemmeno io" guardando Lena.
Lena sorrise “Tesoro cosa dovremmo fare adesso?”
Dette una biglia al padre "Dov'è Zeus?"
"A Roma. Tua madre pensa sia nelle catacombe. Oh, devo farne altre di queste piccolette. Bene ci vediamo ragazze" e scomparve.
Le mise un braccio sulle spalle "Andiamo a Roma" le sorrise.
"Che bella coppietta" una voce giunse da dietro di loro.
Lena aveva sentito lo scambio di battute e dopo quella voce, le attraversò la schiena con un brivido, si girarono “Andrea?!
"Si sta trasformando in un titano" Alex la tirò dietro di lei.
La donna rise "Allora era lei, ne riconosco il fetore"
“Ti sbagli Andrea” Lena tenne una mano sulla schiena di Alex.
La donna si avvicinò. Alex tirò fuori la spada "Non ti azzardare a fare un passo in più"
Andrea mandò una scarica verso di lei. Sul braccio di Alex apparve lo scudo di Atena.
"Lena vieni con me" disse la donna.
“No Andrea...” Lena la guardò spaventata “Perché lei?”
"Credo che Crono stia stringendo il cerchio intorno a te" sibilò Alex parando un’altra scossa.
Andrea si avvicinò sempre di più "Amore va"
“Alex...” Lena la guardò con occhi tristi.
Senza pensarci due volte la dea fece sparire spada e scudo. Dette un cazzotto potente all’altra.  Andrea si resse il naso rotto per poi arrabbiarsi ancora di più e iniziare a scontrarsi a mani nude.
Lena indietreggiò guardando la scena. Non era giusto che il titano avesse preso il corpo di Andrea. Adesso le persone che l’amavano si stavano scontrando non per lei ma per la salvezza del mondo. Si sarebbero fatte molto male e lei non sapeva cosa fare.
Andrea strappò la maglietta di Alex tentando di trattenerlo in una presa mortale.
Ma il dio la buttò verso il lago, perse l’equilibrio e ci cadde anche lui, iniziarono una lotta finendo sott’acqua.
Lena seguiva a distanza, ma adesso non vedendoli più, sentì una morsa al petto, quella che aveva dimenticato.
Passarono alcuni minuti. Poi Alex si tirò su, sul portile del lago senza maglietta e sputando acqua.
Lena vide la figura di Alex e le corse incontro “Alex!” le finì tra le braccia “Sei ferito?” Scostò i capelli dal viso.
Sputò ancora acqua "No, sto bene... Dovrà rigenerarsi per giorni dopo il calcio in culo che le ho dato" le sorrise.
“Andiamo prenderai freddo” lo strinse in un abbraccio.
Alex si alzò appoggiandosi a lei. "Tu stai bene?" La guardò cercando di capire se stesse bene.
“Sono intera” tenne la mano sul suo addome e sulla schiena “Nella borsa ho dell’ambrosia.”
"La prenderò in camera. Dai, prima che ci scoprano" le baciò la testa.
 
Ormai al sicuro nella loro camera, Lena mise addosso ad Alex una coperta e gli passò l’ambrosia.
Alex la bevve e poi la tirò vicina a lei "Vieni qui" infilò la testa nel suo collo "Sei qui e stai bene" sussurrò più a se stesso che a Lena.
“Ehi, Alex stai bene?” Le accarezzò i capelli.
Lasciò la borraccia e la strinse contro il suo corpo. "Voglio solo sapere che stai bene" le baciò il collo.
“Alex sto bene” le sollevò il viso “Ti amo” e la baciò teneramente.
Il dio la ribaltò stendendola sulla schiena e baciandola di nuovo. Le mani che sembravo essere ovunque.
“Alex...” Lena sorrise accarezzandole le braccia “Hai la forza?” Ridacchiò.
"Si" le baciò una fossetta "Devo sapere che sei qui con me"
Fecero l’amore con lei finché non caddero addormentate.
 
 
Lena aprì gli occhi si ritrovò su un giaciglio che non ricordava fosse il suo. Si alzò andando ad affacciarsi da un ampio arco. Vide due figure, un ragazzo e una ragazza di spalle. Quando si voltarono e pian piano che metteva a fuoco, poteva riconoscere i suoi colori di capelli...pensò a Liam e a Grace. Ma nulla poteva dire. Poi come se stesse cadendo in quei due pozzi di occhi, notò la tonalità nocciola.
 
Si svegliò di scatto, come quando si ha la sensazione di cadere.
Alex si tirò su dietro di lei "Amore?" Svegliatosi di botto.
“Uhm? Torna a dormire...Alex è tutto okay...solo un sogno” disse massaggiandosi il petto.
"Sicura?" Le cinse i fianchi con un braccio portandola contro di sé "Che hai sognato?"
Lena si poggiò ma scosse la testa “Adesso non lo ricordo” mentì.
"Va bene piccola" ancora assonnata la strinse contro il suo petto stendendosi di nuovo "Torna a dormire" le baciò la nuca riaddormentandosi poco dopo.
Lena non chiuse più occhi, ma restò stretta a lui.
 
 
Alex si svegliò lentamente e strofinò il naso contro la nuca dell’altra "Dormito bene?"
Lena non rispose subito. Fissando un punto nel vuoto.
Alex alzò la testa "Amore?"
“Uhm, ehi buongiorno” sorrise.
"Tutto ok?" Si alzò su un gomito per guardarla.
“Non mi sento molto bene tutto qui”
"Oh... vuoi che faccia qualcosa?" Le baciò la guancia.
“Credo tu non possa” per un attimo un brivido le percorse la schiena.
"Perché?" La guardò per bene cercando cosa la facesse stare male.
“Il sogno mi ha messo una strana sensazione addosso”
"Dimmi" le accarezzò il volto.
“Che ore sono?” Disse distraendola.
"Mhmm le sette" guardò l’orologio "Ma se vuoi raccontami"
“Alex è tardi dobbiamo andare...” sorrise “È solo un sogno... non ha importanza”
Si lasciò convincere "Va bene... ma prima un bacio" le sorrise.
Lena la baciò dolcemente.
Alex le sorrise rialzandosi "Vorrei rimanere tutta la mattina con te .... ma abbiamo un altro maledetto incontro" sbuffò.
“Possiamo saltarlo e tornare a casa?” Disse portandosi le ginocchia al petto.
"Tutto quello che vuoi" le accarezzò la gamba "Mi vesto e lo dico a suor Agnese. Tu puoi telefonare a Sam. Mi inventerò qualcosa" le baciò il ginocchio.
“Perché dovrei chiamare Sam? Il volo e comunque prenotato” chiese vedendola allontanarsi.
"Beh, è tra due giorni il volo " si mise una maglia "Se lo volevi anticipare…" si sedette sul letto.
“Giusto...ho perso il conto dei giorni” la guardò negli occhi nocciola “Ieri è stato bello”
"Vuoi andare via? Magari andiamo in albergo e stiamo solo io e te?" Le accarezzò la caviglia.
“Faresti questo?” Chiese prendendo la sua mano.
"Certo!" La baciò "Ti va bene?”
“Si grazie” le accarezzò il viso “Non ti far mangiare”
"Vado" le baciò la fronte "Augurami buona fortuna con il mastino!" sorrise.
“Buona fortuna amore” incrociò le dita.
Le dette un ultimo bacio e uscì.

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Capitolo 14
*** Roma ***


Roma
 
Fare la turista a Roma era stata una cosa che Lena avrebbe voluto fare da sempre. Adesso a mano a mano con la persona che amava, stava percorrendo piazza di Spagna salendo la scalinata per Trinità dei Monti. L’aria era gradevole in quella mattinata, il cappellino che indossava le proteggeva il viso dai raggi solari, e si voltò per lasciare un bacio leggero sulle labbra di Alex.
Alex teneva la mano di Lena sorridendo.  Questa città le ricordava quasi la Grecia nell’era d’oro. Si voltò baciandole la guancia "Tutto bene?"
“Si, sto bene” portò un braccio intorno alla sua schiena “C’è un arco di portone interessante a qualche isolato da qui”
"Si? Che ha d’interessante?" Le sorrise, era così carina quando era così eccitata di vedere cose nuove.
“Hai presente il faccione della bocca della verità, che era un tombino nell’antichità?” Rise alla faccia di Alex “Beh l’arco è questo” un grande faccione con la bocca aperta che fungeva da arco.
Alex lo guardò e sorrise per poi tirarla verso il faccione "Dai lo so che vuoi fare una foto"
“Si chiama selfie amore” ridacchiò scattandolo poco dopo “Sai pensavo di inviare una foto a Winn di Sam” ridacchiò alla pensata assurda che aveva avuto.
"Uhm? Che hai in mente?" Le sorrise.
“Magari se la va a prendere, sai per farla divertire un po’” e le mostrò la foto “Ma come gliela mandiamo con una biglia?”
Alex sorrise "L’unica è stamparla mandarla con Antioco. O più semplicemente quando torniamo in Grecia la portiamo con noi" la guardò "Ma vuoi seriamente mettere insieme quelle due pesti?"
“L’idea mi è venuta da te...” disse circondandole le braccia al collo “Non vedo l’ora di scoprire cosa indosserai stasera per la nostra cena romantica”
La dea rise "Lo vedrai presto" le circondò la vita " Ma sono sicura che mi lascerai a bocca aperta e ringrazierò di essere nella mia forma femminile" la baciò leggermente.
“Si amore, ti amo tanto...Uhm ho preso una cosa per te...beh a dire il vero sono sei diversi” Alex la guardò curiosa.
“Nell’incarto c’è il cartiglio con una frase d’amore...” sorrise mostrandole i sei baci perugina dai gusti diversi sui palmi delle sue mani.
Alex sorrise e ne prese uno aprendolo e stendendo il bigliettino.
Lena prese il cioccolatino e glielo porto alle labbra.
Alex le aprì e poi baciò le dita dell’altra facendole l’occhiolino.
“Che c’è scritto?” Sorrise accarezzandole il mento -Ritieniti fortunata che siamo per strada-
"Si ama ciò che è simile, ma anche ciò che è opposto" le sorrise "Direi che è appropriato alla situazione no?" Si avvicinò dandole un bacio al sapore di cioccolato.
Lena inseguì quel sapore nella bocca dell’altra poi si staccò per mancanza di fiato “Andiamo, sennò non sarò responsabile delle mie azioni”
"Mhmm mi piace quando dici così" le sorrise, leccandosi le labbra e aggiustandosi la felpa "Qualche altro posto dove vuoi andare?"
“Uhm vediamo se scendiamo di nuovo c’è il museo di Mary Shelley e company.”
"Fammi strada" le sorrise lasciandosi guidare.
 
 
Alex e Lena stavano prendendosi una pausa dalla passeggiata nei fori. Alcuni gabbiani iniziarono ad avvicinarsi.
Alex guardò un gabbiano "Sembra un pollo per quanto è grosso"
Il gabbiano sembrò iniziare a parlare, con il suo starnazzare.
Alex lo guardò "Oh il signor gabbiano mi dice di dirti che sei molto bella"
“Addirittura”, la corvina ridacchiò “La ringrazio signor Gabbiano, lo è anche lei” sorrise avvicinando la mano al petto dell’animale per una carezza.
Alex parlò di nuovo "Mi dispiace non può venire ad un appuntamento, è già impegnata con me"
Lena rise di gusto “Oddio Alex mi fai ridere...” le accarezzò la mano.
"Beh, mi dispiace non sono tipo che condivide, non più" le sorrise baciandole la guancia.
“Ah si?” La scrutò incuriosita “Sentiamo!?”
"Cosa?" le sorrise.
“Con chi mi hai condivisa?” Si mise in piedi riprendendo a camminare.
"Ma non tu" rise "Parlavo sai... una volta quando eravamo tutti insieme nei baccanali..." si leccò le labbra sperando che capisse.
“Oddio, orge” Lena si finse scioccata, poi l’attirò a sé con possessività, dalla cinta dei pantaloni “Sia chiaro che tu sei mia” sussurrò sulle sue labbra, guardandola ardentemente negli occhi.
"E tu mia " le portò una mano dietro la nuca baciandola "Sai..." le leccò le labbra "Potremmo tornare in albergo... dopo tutto abbiamo quella bellissima vista..."
Lena si lasciò baciare “Ti amo quando fai queste proposte...” si mordicchiò il labbro “No non ci credo” Lena voleva ridere ma non poteva, Alex aveva appena subito un offesa, un gabbiano l’aveva medagliata di un suo complimento -Lena non ridere- si scostò appena “Non uccidere quel povero pennuto” si mise una mano sulla bocca per non ridere.
Alex voleva fare arrosto il pollo "Io ti maledico. L’ho trovata prima io.... dobbiamo comunque andare in albergo”
“Manderemo la felpa in lavanderia amore tranquilla” sorrise prendendola per mano.
"Sono sicura che mi aiuterai a toglierla" le sorrise.
Arrivarono poco dopo e Lena aveva già tolto il superfluo per poi dare la felpa in reception. Mentre ammirava il trapezio delle spalle di Alex solo in canottiera.
"Qualcosa che ti piace?"
“Uhm, si...Cioè no” Lena arrossì -Benedetta dea-
"Se vuoi, una volta in camera, puoi ammirare più da vicino..." le sorrise.
“Certo lo farò di certo” la spinse in camera e chiuse la porta “Adesso sei nei guai”
 
Lena dava le spalle ad Alex che a sua volta le dava a lei, mentre si preparavano per la cena. La corvina indossava un tubino rosso vermiglio, che le lasciava spalle e decolté molto scoperti, data l’ampia scollatura. Si stava sistemando gli orecchini ai lobi e si girò verso Alex ancora di spalle “Pronta?”
Alex indossava un completo giacca pantalone di velluto blu notte. Sotto aveva lasciato solo un corpetto nero. Si girò e rimase a bocca aperta a guardare l’altra "Wow" si leccò le labbra.
“Wow a te...” Lena sorrise “Andiamo...” disse prendendo la sua pochette, se si fosse avvicinata non sarebbero uscite più.
"Dobbiamo proprio uscire... va bene" prese la borsa e aprì la porta.
Lena non resistette e la baciò rapidamente per poi allontanarsi velocemente.
"Eddai così non vale" Guardò l’ascensore "Mi sa che prendo le scale se continui così"
“Ciao ciao” Lena entrando la salutò con un sorrisetto sulle labbra.
Alex sospirò. Era una dea, aveva pazientato tremila anni. Poteva pazientare con questa donna.
 
Si rincontrarono nella hall, Alex le porse il braccio ma non disse nulla, lasciò che i suoi occhi parlassero. Lena prese sottobraccio la donna e sussurrò quanto fosse bella.
Alex le sorrise e le baciò la guancia attenta a non lasciarle segni di rossetto "Dopo tutto sono una dea" con un sorrisetto sfrontato.
“Già lo sei” sorrise e salirono sul taxi che le avrebbe portare in Piazza Navona.
“Anche tu potresti passare per una dea. Così bella, così intelligente con quegli occhi splendenti" le sorrise.
“Sai che non arriviamo a cena se continui così...” sospirò sensualmente.
"Quindi devo fare la brava?" Le sorrise accarezzandole la guancia.
“Dobbiamo fare le brave” Arrivarono in una via laterale e Lena prendendo per mano Alex iniziò ad attraversare la piazza.
La dea si lasciò guidare dalla sua ragazza mentre osservava con un sorriso i monumenti.
“Non è bellissima?” Disse fermandosi davanti alla fontana dei quattro fiumi del Bernini.
"Molto. I mortali fanno delle costruzioni favolose" sorrise osservandola.
“Li conosci?” Sorrise guardandola dolcemente.
"Oh qualcuno, conosco soprattutto una mortale irlandese dagli occhi di smeraldo...  non so se l’hai vista ..."
“Alex parlavo dei fiumi” ridacchiò portandole una mano sull’addome.
"Ah" rise "Comunque no. È Kara che esce con le ninfe dei fiumi e non, se n'è anche sposata una" rise.
“Uhm allora...” sorrise mentre le mostrava i vari fiumi.
“Il Nilo ha il volto coperto perché ai tempi in cui l’opera fu eseguita non si conosceva ancora la sua origine. Mentre questo il Rio del Plata, si dice che abbia la mano sollevata, perché Bernini pensava che la chiesa di Sant’Agnese potesse crollargli addosso. Era uno scontro tra due architetti lui e Borromini….
Alex l’ascoltò affascinata "Sei così intelligente" le dette un bacio "Ti si illuminano gli occhi quando parli di storia sai?"
“Questa è storia dell’arte” preciso arrossendo “Hai fame? Perché credo che il nostro tavolo ci attenda” le sorrise smagliante.
"Ti seguo" le sorrise.
Lena mano nella mano con Alex arrivò all’ingresso del locale dove aveva prenotato “Buonasera dovete essere le signore Luthor” sorrise il cameriere.
Alex sorrise e si chinò al suo orecchio "Ci hai preso gusto sul fatto di essere mia moglie eh?"
“Non pensavo la interpretassero così...ma so che non ti dispiace Alex” sussurrò al suo di orecchio.
"Sicuramente no" sorrise per poi spostarle la sedia.
"Sarebbe la prima volta che mi sposo chissà com'è" rise.
“Stai per caso chiedendo la mia mano?”
“Non ancora" le baciò la guancia.
Lena sorrise accarezzandole la mano mentre si allontanava.
Alex si sedette "Allora che mi consigli. Credo che il menu sia diverso dalla Firenze del 1300"
“Sei stata a Firenze nel 1300?” La guardò incuriosita e prese il menu “Beh ricordi che volevo farti assaggiare gli spaghetti all’assassina?”
"Già c’era stata un’alluvione e qualche problema tra Guelfi bianchi e neri ... non un periodo carino" le sorrise.
“Ti hanno risvegliato per quello?” La guardò intensamente.
"Nah era il solito risveglio ogni cento anni" sorrise.
“Prendiamo del vino?” Sorrise “E chi era il tuo custode?”
"Una povera donna, con un nasone per marito che scriveva poesie su un’altra. Brutta faccenda"
“Tipo la Dickinson” sorrise “La volta in cui ti sei svegliata ed hai trovato qualcosa di buono?”
"Per buona cosa intendi?" Assaggio il vino "Delizioso"
“Non so, niente *brutta faccenda*” ridacchiò bevendo a sua volta.
"Uhm" appoggiò il mento sulla mano "Credo in Spagna nel 1600. Bel clima, bella gente. Settimana tutto sommato tranquilla. A parte un duello" sorrise.
“Uhm, e chi ha vinto?” Chiese Lena mentre accavallava le gambe sotto il tavolo.
"Lo chiedi anche?" Alzò un sopracciglio sorridendo "Anche se mi piaceva molto il fioretto spagnolo"
“Pensavo lo avessi solo guardato” disse mentre scalzata la scarpa con tacco, allungò il piede verso Alex.
"No, pensavano che stessi attentando alla *virtù* di una ragazza" le sorrise sentendo il piede.
“Oh, non era la prima volta dunque” disse sfiorandole il ginocchio con la punta del piede.
"Prima volta?" Sorrise, mentre gli occhi luccicavano di malizia.
“Signore” -Dio questo cameriere è un ninja, menomale le tovaglie sono belle lunghe “Ecco a voi” intavolò il primo.
Alex sorrise "Rilassati tesoro. È solo il primo"
“Ti piacerà ne sono certa” sorrise prendendo la forchetta e calando il piede nuovamente accavallando la gamba.
"Dici?" Lo assaggiò e gemette leggermente "Oddio è favolosa"
“Sentì quell’accenno di croccante?”
"Si cos'è?" La guardò curiosa.
“Li fanno bruciacchiare”
“Mi piacciono molto" le sorrise "Più tardi potrei ringraziarti per bene."
“Ah si?” La guardò mordicchiandosi il labbro e prese un sorso di vino.
"Si" un dito che giocava sulla mano dell’altra.
“Cosa dobbiamo aspettarci per trovare Zor-el?” Chiese mentre giocava con la mano di Alex.
"Un sacco di cunicoli bui e qualche cadavere mummificato. Una volta trovato prenderemo le biglie e andremo tutti in Grecia. Sam ci starà aspettando al giardino"
“Beh le catacombe non sono così da tempo tesoro” sorrise guardandola.
 
“Trippa alla romana...signore” sorrise il cameriere.
 
"Mi vuoi mettermi all’ingrasso tesoro?" Le sorrise.
“Ma no ti faccio assaggiare solo il piatto tipico...e poi tesoro tu lo consumi in un attimo.
"Anche tu se facciamo a modo mio" sorrise leccandosi le labbra.
“Alex” Lena arrossì.
"Tu stuzzichi" le sorrise.
“Non ho fatto nulla” disse prendendo una forchettata.
"Come no, tesoro" sorrise e iniziando a mangiare anche lei.
 
“Io non ho spazio per il dolce” sorrise sorseggiando ancora il vino.
“Va bene" le baciò la mano "Che ne dici di una passeggiata?"
“Dico che sarebbe perfetta”
"Allora andiamo... o devi andare ad incipriarti il naso?" Sorrise.
“La tua è una richiesta o un punzecchiamento?” La guardò alzandosi in maniera sensuale.
"Per me, come ti metti ti metti sei bellissima "
“Allora posso evitare” sorrise mentre si dirigeva verso la cassa per pagare.
Alex le mise sulle spalle il cappotto quando uscirono e le baciò la guancia.
“Dove mi porti adesso?” Sorrise intrecciando le loro dita.
"Non lo so. Dove ci portano i piedi?"
“Va bene amore” si fermò davanti a lei e la baciò dolcemente.
Alex l’abbracciò e poi iniziarono a camminare verso il Tevere.
“È così romantico non trovi?” Si poggiò alla balaustra del ponte.
"Si" le baciò la tempia "Vorrei rimanere così per sempre”
Lena si girò verso di lei “Alex ascolta...” la guardò intensamente.
"Dimmi" le accarezzò il volto.
“Posso chiederti cosa succederà? Dopo...?
"Dopo? Dopo che troviamo Zeus?"
“Si...anche dopo...”
"Quando usciremo vivi dalla battaglia contro i titani, ci mimetizzeremo con i mortali e vivremo tra loro. Niente potrebbe riportarci a dormire e ...la prima volta non è stata consensuale..."
“Diventerai mortale?” Chiese incuriosita.
"Potrei ... " sorrise "Non è la prima volta che succede ..."
“Dici sul serio?”
"Perché no?" Le accarezzò il volto "Mi piacerebbe invecchiare con te..."
“La scorsa volta? Cosa non è andato??” Sorrise a quel gesto “Anche a me...”
"La scorsa volta?" Le baciò la mano.
“Hai detto non è la prima volta” la guardò, voleva realmente sapere se avrebbero avuto un futuro assieme.
"Quando siamo stati addormentati... Zeus non ci ha detto nulla... un momento ero nei boschi a cacciare... il secondo dopo ...mi sono svegliata davanti ad un mortale tremante che mi dava un rotolo con tutte le spiegazioni... Per fortuna Cat aveva predisposto una rete di sicurezza ... Aveva il sospetto che Zeus macchinasse qualcosa" La voce era lontana epoche.
“L’ha fatto contro il vostro volere...deve essere stato strano” disse riprendendo a camminare, tenendola per mano.
"Già... penso che verrà strigliato per bene una volta risvegliato e portato dagli altri" sospirò "Ma ho il lato positivo" le sorrise.
“Zeus dici? Beh, glielo tirerei anche io un pugno” la guardò “Alex la luna ti dona un tocco così bello”
“Uh? Si beh... è la fonte dei miei poteri... una volta ripristinati tutti farò ancora più scintille” le fece l’occhiolino.
Lena le si mise tra le braccia, accarezzando il bavero della sua giacca “Che ne dici di rientrare? Signora Luthor?” Ridacchiò.
"Va bene, signora moglie " sorrise baciandola.
Lena accarezzò la nuca dell’altra attirandola in un bacio stuzzicante.
"Siamo in un luogo pubblico" ridacchiò.
“Sì ma molto isolato a quest’ora Alex” disse leccandole le labbra e poi chiamando un taxi poco dopo.
 
Le mise una mano intorno alle spalle mentre erano sui sedili posteriori "La nostra stanza è ancora più isolata... più del convento di sicuro" rise.
“Non mi far ricordare...” rise a sua volta “Uhm un po’ mi manca Alexander” sussurrò sulle sue labbra.
"Vorresti..." la guardò negli occhi per capire cosa volesse.
“No, amore voglio te, così come sei bella stasera...” sussurrò al suo orecchio “Sto aspettando di essere sola con te per sbottonare questo corsetto” disse sfiorando le giunture con un dito.
"Bene..." si leccò le labbra "Ma non sperare che quel vestito duri molto sopra di te" le sorrise mordicchiandole l’orecchio a sua volta "E meno male perché avrei dovuto chiedere a questo poveretto di fermarsi alla prima farmacia" rise.
“Sei proprio smemorata eh” la guardò intensamente “Magari prima di lasciare Roma, Alex potrebbe farmi accidentalmente visita...che so indossando qualcosa che gli piace particolarmente” si mordicchiò un labbro.
"A si? Qualcosa che vuoi suggerire?" Le baciò il labbro torturato per poi succhiarglielo.
“Mi fido di te” disse accarezzandole il mento.
 
Finalmente arrivarono in hotel.
Alex le aprì la porta, pagò il taxi. Hank era riuscito a farla risultare come consulente, cosa che in effetti era visto che aveva identificato alcuni pezzi ignoti, e quindi riceveva il suo piccolo stipendio. Sam scherzava che avrebbe dovuto lasciare l’università e fare la personal trainer. Ma a lei stava bene così. Salutarono la ragazza della reception e si infilarono in ascensore dove Alex si mise le mani in tasca.
“Tutto okay tesoro?” sorrise accarezzandole un braccio. Era così bella che per un attimo pensò non fosse vera così si porse alle sue labbra e la baciò piano, posando appena le labbra sulle sue.
Alex posò le mani sui fianchi di Lena sorridendo nel bacio.
“Sei terribilmente sexy” sorrise accarezzandole l’addome.
"Anche tu non scherzi " sorrise mentre le porte si aprivano. Alex le condusse alla loro camera.
La corvina si lasciò portare tra le quattro pareti sicure della loro camera.
Le baciò il collo e lentamente tirò giù la zip del vestito rosso.
“Non perdi tempo...Alex” disse tenendo alto il suo sguardo su di lei.
"Perché dovrei?" Le sorrise ammirandola solo in lingerie. Per poi sedersi sul letto "Ora non avevi progetti per il mio completo?" Sorrise.
“Beh” si inginocchiò lentamente davanti a lei e portò le mani davanti al chiusura della giacca aprendola e facendola scendere dalle sue braccia. Si perse un momento a passare le mani sul tessuto e poi uno per volta aprì i ganci del corsetto “Dea...che meraviglia”
Alex le sorrise guardandola "Beh, sai cosa si fa con le divinità no?" Le portò un dito sotto il mento.
“Cosa?” Portò le mani sulla patta dei pantaloni per aprirli.
"Si adorano" le sorrise leccandosi le labbra.
Lena iniziò a sfilarle i pantaloni molto lentamente mentre ghermiva quella pelle sotto le sue dita.
Alex appoggiò le mani sulle lenzuola e le sorrise
Lena iniziò a baciarle una gamba dalla caviglia, salendo su, molto molto lentamente, fissando il suo sguardo negli occhi di Alex.
La osservava incatenandosi ai due smeraldi che la guardavano. La pelle d’oca per tutto il corpo
Quando la corvina arrivo all’interno coscia spinse le labbra con più dedizione sulla pelle.
Alex sospirò e una mano scattò ad accarezzarle i capelli.
Lena arrivò sulle sue mutandine e baciò il suo centro sopra il tessuto. Poi salì verso il seno, massaggiandolo.
Alex sussultò per poi, dalla nuca, spingerla verso di lei in un bacio bagnato e carico.
“Così va bene?” Disse Lena facendo arrivare una mano pericolosamente sei suoi slip e sfiorandola appena.
Alex fece un grande respiro "Se pensi sia il modo migliore" fece un sogghigno.
Lena portò le dita sull’elastico e iniziò a sfilarle le mutandine. Morse il suo collo, poi succhiò il capezzolo destro massaggiando il sinistro con la mano che era tornata su.
Tentava di mantenere la calma, ma con Lena non ci riusciva mai. I suoi soliti giochi non funzionavano. La mano rimane tra i capelli, mentre un leggero gemito usciva.
La corvina la guardava, e quel gemito la portò sempre più giù, sentiva già il suo profumo inebriante, e si leccò le labbra prima di portare la lingua a percorrere tutta la sua fessura “Oh Alex” sussurrò.
"Si?" gemette la mano dietro di lei che iniziava a cedere, sentendo la pallina di metallo.
“Sei...” sorrise leccandola “Gustosa...” Lena stava impazzendo a sua volta, passò un dito a sfiorarla e poi lo portò alle labbra “Come vuoi che ti adori...tesoro?” Sapeva che Alex stava impazzendo nonostante si trattenesse.
A quella vista Artemide, una dea di cinquemila anni, cedette "Come vuoi" Gemette leggermente.
La corvina estasiata da quello sfaldarsi della dea, allargò le sue cosce e immerse la lingua tra le sue pieghe bollenti.
"Dèi Lena" gemette, un braccio andò a coprire la bocca per non allertare tutto l'hotel di quello che stavano combinando.
Uncinò la lingua muovendola estenuantemente lenta.
Strinse la mano sulla testa dell’altra ma cercò di calmarsi, ma il ritmo dell’altra la stava cuocendo a fuoco lento.
Lena sollevò lo sguardo su di lei e si spinse più profondamente.
Inarcò la schiena mordendosi il braccio.
Lena mugugnò a quella vista e iniziò a sfiorarle il bottoncino divino con il pollice.
"Lena" gemette levando il braccio - Che sentissero pure-
La corvina la portò fino all’apice lasciandola un attimo in sospeso, per salire a baciarla con gusto, toccando il clitoride con il pollice, finché non la sentì sfaldarsi.
Alex gemette nella bocca dell’altra, la mano che si aggrappava alla schiena lasciandole segni.
Lena sussultò guardandola.
Quando si riprese Alex la guardò "Ti ho fatto male? Oddio scusa"
“Uhm mi piace come mi prendi...Alex” le accarezzò il viso sudato “Stai bene?”
"Mai stata meglio amore" le dette un piccolo bacio "Ma tu sei troppo vestita ..." le sorrise girandola e stendendola sul letto.
“Oh vuoi vendicarti?” Sorrise mordicchiandosi il labbro.
"Decisamente!" e le mani già sopra il reggiseno.
 
 
 
Lena ed Alex avevano fatto una serie di buchi nell’acqua nella ricerca di Zor-el. Avevano girato in lungo e in largo due catacombe nel centro di Roma, ma forse andando più in periferia avrebbero avuto più fortuna.
La corvina era stesa lunga sul letto, ad occhi chiusi tentando di tenere a bada quel martellare nella sua testa.
Alex le si sedette accanto "Hey che hai?" le accarezzò il braccio.
“Mal di testa...” sbuffò.
"Grave?" le baciò la tempia.
“Non riesco a mettermi in piedi per girare di sera per Roma”
La dea rimase un momento in silenzio, guardò la finestra poi la sua ragazza. Un sorriso lento le si formò sul volto "Potrei avere un idea" la voce bassa.
“Ah si?” Disse schiudendo appena gli occhi.
"Sai la nostra camera ha una fantastica vista su Roma... soprattutto dal letto..." le sorrise levandole una ciocca dal viso.
“Okay che vuoi fare?” La guardò intensamente.
"Beh..." si ricordò una cosa che aveva letto da qualche parte "Le scariche di adrenalina e altre cose sono ottime per il mal di testa e per altri disturbi" si leccò le labbra guardandola.
“Ah si? E come vorresti fare?”
"La nostra chiacchierata ieri sera in macchina..." si chinò a baciarla.
“Uhm Alex?” Sorrise accarezzandole il viso.
"Si?" le sorrise alzandosi leggermente per guardarla negli occhi.
“Dimmi tutto tesoro” la guardò.
“Potrei farti venire più e più volte mentre ti godi il panorama... non ti perderesti Roma così... e poi stanno per accendere le luci è quasi il tramonto" le accarezzò i fianchi "E magari potrei usare Alex junior, se non vogliamo avere Alexander tra i piedi stasera" le sorrise.
Lena rabbrividì “Oh amore...” la ragazza si sollevò appena sui gomiti.
"Lo devo prendere come un si o come un no?" le sorrise leccandosi le labbra.
“Si...va bene” sorrise.
Alex si alzò e aprì la finestra, mostrando il magnifico panorama della città eterna, anche se lei era attratta da un altro panorama. Tornò sul letto e baciò Lena mentre la spogliava.
Lena sorrise sentendo le mani delicate dell’altra su di sé.
Una volta nuda la girò sulla pancia proprio davanti alla finestra. "Occhi sul paesaggio, piccola" Le baciò il collo e poi scese sulla schiena, le accarezzava i fianchi. Arrivò, dopo un lentissimo percorso alle natiche, ne mordicchiò una.
“Uhm okay” la corvina ammirò il paesaggio e sentì quei baci e quei tocchi così soavi, fino al morso “Aww...sono buona?” Ridacchiò.
"Divina" sorrise sulla pelle lasciando altri baci e altri morsi. Scese sempre più giù. Le allargò le gambe per avere un migliore accesso alla sua intimità. Prima dette qualche piccolo colpo con la lingua, poi si rialzò e portò una mano ad accarezzarla.
“Oddio Alex” socchiuse gli occhi morsicchiandosi il labbro.
Si chinò sopra di lei "Gli occhi aperti" le sussurrò all'orecchio. Per poi risalire di nuovo quando la sentì vicina a venire, tolse la mano e le accarezzò la schiena "Pronta?"
“Come facevi a saperlo” sorrise rilassandosi.
"Ho i miei trucchi tesoro" le baciò una spalla "Vado avanti?" le baciò la tempia.
“Oh si ti prego” sussultò tenendo lo sguardo verso la finestra.
Si tirò su, levò i pantaloncini insieme alla biancheria. Una mano la posò sulla parte bassa della schiena di Lena. Lentamente si avvicinò e entrò nella sua femminilità solo con la punta per poi fermarsi. Una mano andò ad appoggiarsi vicino alla testa della donna sotto di lei, mentre andava a baciarle il collo "Guarda stanno accendendo le luci"
Lena aprì un po’ di più gli occhi e sentì un brivido percorrerle la schiena.
Fece un movimento circolare con i fianchi quasi massaggiandola, per poi entrare lentamente, continuando a baciarle in collo "Bel paesaggio?"
“Uhm...” Lena si tenne stretta alle lenzuola “Molto...” era tutta un fremito.
Quando il bacino incontrò il sedere di Lena, le morse tra la spalla e il collo, per poi tirarsi indietro e assumere un ritmo lento che sapeva avrebbe fatto impazzire l'altra.
“Aww” Lena guardava il paesaggio ma la cosa più bella era il corpo di Alex sul suo e  quel movimento.
Continuò finché non la sentì vicina. Cambiò in un ritmo più profondo e forte, sentendola tremare. Alex non aveva risparmiato un solo sguardo alla finestra, ma tutto alla sua ragazza.
“Alex...baciami” sorrise tra un gemito e l’altro.
Si piegò portandole una mano per farle girare il collo e la baciò succhiandole la lingua mentre la sentiva venire.
Lena scattò con il sedere verso il bacino di Alex e si lasciò andare con un gemito attutito nel
bacio.
Le lasciò andare le labbra per farla riprendere un po’ e si stese sulla sua schiena baciandole ancora la spalla e il collo.
“Alex” Lena immerse la faccia tra le lenzuola ansimando ancora.
"Si?" Le accarezzò il fianco baciandole la guancia.
“Va già un po’ meglio” sorrise sistemandosi su di lei, cavalcioni.
"Beh sono qui a tua disposizione" le sorrise "Mi raccomando goditi il panorama" le fece un occhiolino.
“Oh lo farò” sussultò mentre si lasciava di nuovo riempire.
 
 
Lena teneva per mano Alex mente superavano l’arco di ingresso delle catacombe di Callisto che dovevano visitare per trovare finalmente Zeus. La corvina sapeva che vedere quel nome scritto per Alex era stato particolarmente strano.
Fecero come avevano fatto le altre due volte. Si infilarono in un gruppo numeroso per poi sgattaiolare in un vicolo buio. Alex per buona misura appena sole le dette un bacio.
“Stai bene amore?” accarezzò il viso dolcemente.
"Si era solo perché volevo"
“Alex...” la guardò preoccupata “Che hai? Parla con me” sussurrò sulle sue labbra.
"Niente. Solo volevo rubarti un bacio" le sorrise.
“Okay...senti cosa stiamo cercando allora?”
"Un calco o la statua di un’aquila" le prese la mano.
“Okay cerchiamo allora” sorrise accarezzandole la mano.
Si infilarono in diversi cunicoli finché non trovarono quello che cercavano. Una statua di un’aquila con le ali spiegate.
“Vado?” Si avvicinò lentamente.
Alex annuì. Una polvere dorata si diramò e apparve Zeus. Alex, senti i suoi poteri ripristinati completamente, non perse tempo e gli arrivò un cazzotto sul naso.
“Alex” Lena cercò di tenerla ferma “Calmati”
Zor-el si tenne il naso "Artemide!"
"Questo è per non avermi dato spiegazioni stronzo!"
"Io sono..."
"Frega nulla prendi la biglia e vai in Grecia" Alex era incazzata solo a vederlo. Si tirò indietro verso Lena e lo guardò sparire.
"Stai meglio adesso?" la scrutò "Adesso mi spieghi cosa è successo?"
"Solo... quando l’ho visto ho sentito tutta la rabbia di quando ha fatto i suoi piani perché diceva che l’era degli dèi era finita... e ci ha addormentato tutti senza il nostro consenso" la guardò.
“Okay ehi...ehi...guardami...Alex ti devi calmare o farai saltare tutta l’illuminazione”
Alex guardò sopra di lei "Scusa.... ho di nuovo tutti i miei poteri adesso implica interferenze a quanto pare" le accarezzò il volto "Mi dispiace di averti spaventata"
“Io sono abituata a te” ridacchiò baciandola dolcemente “Ti amo!”
"Ti amo anche io" la baciò "Andiamo in albergo a recuperare le valigie poi si va in Grecia"
“Okay mia dea” sorrise guardandola e prendendole la mano.
 
Si intrufolarono in un nuovo gruppo e ne uscirono "Vuoi fare qualcosa prima di andare?"
“Dipende cosa intendi per qualcosa” sorrise accarezzandole il viso dolcemente.
"Non lo so. Prendere un gelato in quel posto che abbiamo visto ieri. O vuoi andare direttamente via?" Le sorrise "Voglio solo qualche altro momento solo noi due prima della bolgia degli altri..." le baciò la guancia.
“L’idea del gelato mi piace...” si mordicchiò le labbra.
"A cosa stai pensando amore?" Sorrise guardandola.
“Ah nulla tesoro” disse salendo sul taxi che aveva chiamato.
"Non è vero" sorrise salendo e baciandole il collo "Sai c'è un tempietto con una grande vasca da bagno nei meandri del giardino... potremmo farci un salto domani..."
“Ah si? Ma da quando hai memoria di questo?”
"Da ora. Ogni volta che svegliavamo un dio parti di me tornano. Ricordi non necessari e poteri" sorrise.
“Uhm ma potrebbe essere in secca la vasca” disse accarezzandole il mento. Il tassista, ghignando tirò su il separé.
"No" sorrise accarezzandole le gambe "È il giardino degli dei, siamo tornati, nulla è secco e tutto è rigoglioso"
“Allora direi che dobbiamo approfittarne” la tirò a sé per il colletto della camicia “Mi divertirò un po’”
"Bene" la baciò lasciandola senza fiato poi picchettò sul separé dicendo al tassista di portarle in albergo invece.
“Non ti va più il gelato?” Ridacchiò guardandola.
"Te lo spalmerò addosso il gelato" le sussurrò sulle labbra.
“Mi leggi nel pensiero dea...?” Chiese con il fiato corto solo al pensiero.
"No ma ho imparato a leggere il tuo corpo" le baciò il collo.
“Ma dovremmo comunque fermarci a prenderne una vaschetta” sorrise accarezzandole i capelli.
"Sono sicura che troverò qualcosa. Per quel gelato possiamo sempre tornare un’altra volta" morse leggermente.
“Sei...” gemette appena “Insaziabile”
"Dispiace?" ridacchiò.
“Niente affatto” sperò che, insomma Alex non si accorgesse di quanto la cosa la stesse eccitando.
Strofinò una mano sulla coscia dei jeans, stava per dire altro ma il taxi si fermò a destinazione. Come se nulla fosse la dea scese e pagò il tassista sorridendo.
 
Lena la trascinò letteralmente in camera da letto “Mi stai stuzzicando Alex”
"Chi io?" Le sorrise e prese due biglie dell'Ade giocandoci "Vuoi scaricare quella tensione adesso..." la spinse contro il muro "O vuoi aspettare la vasca e il gelato?" le sorrise.
“Che dea venale” disse baciandola con trasporto “Con quelle cosa vuoi fare?”
"Servono per andare... " le sorrise "Ma possono avere anche altri usi, per un’altra volta però..." le morse il labbro "Se farai la brava ragazza"
“Uhm io lo sono, ma qualcuna mi sta portando sulla cattiva strada” disse ribaltando le posizioni “Il gelato lo voglio e anche la vasca da bagno, quindi adesso io andrò a fare una doccia sensoriale da sola...” disse allontanandosi.
Alex ringhiò per un momento, senza volerlo diventò la sua parte maschile e la tirò contro la parete "Non credo proprio"
“Alexander” sorrise Lena lasciandosi sovrastare dall’uomo dio “Ciao...qual buon vento” si mordicchiò il labbro.
"Ciao. Dove volevi andare tu?" la osservò intensamente mettendo le mani sul muro ai lati dell’altra.
“A fare una doccia” sorrise guardandolo intensamente -Addio lingerie-
"Da sola?" si avvicinò condividendo il suo respiro.
“Vuoi unirti a me?”
Le mise una mano sul collo baciandola profondamente "Mi fai anche queste domande?" una mano che scendeva a stringerle le natiche.
“Beh è buona educazione...” estasiata ancora dal bacio, se le piaceva quando lasciava uscire la sua parte impulsiva.
"Mhmm" la guardò "Non sembrava" La mano dietro che si infilava tra i jeans e la maglietta "Troppi vestiti"
“Anche tu...” sussurrò su quelle labbra e perdendosi nei suoi occhi nocciola.
Alex guardò i suoi vestiti rovinati dal passaggio, scosse le spalle. Poi riportò l’attenzione all'altra, le mani iniziarono a sollevarle la maglietta "Chi è che ti stava conducendo sulla cattiva strada?"
“Uhm a che giochetto stai giocando Alex…?” Lo guardò intensamente.
Sul volto dell’uomo si dipinse un sorrisetto che non prometteva nulla di buono "Per scoprirlo devi giocarci"
“Con...” Lena arrossì, ma poi stette al gioco “Alex junior ha bisogno di una mano?” Chiese mentre pericolosa una sua mano sfuggita alla presa di Alex finì sul suo pacco.
"Tu che dici?" le leccò le labbra per poi farle alzare le braccia per toglierle la maglietta.
Lena assecondò i movimenti di Alex e liberò l’erezione.
Le mise una mano sotto il mento e le passò un dito sulle labbra "Sei così eccitante" per poi baciarla mentre si scrollava di dosso la maglietta rovinata.
“E sono anche molto eccitata se lo vuoi sapere” prese la mano di Alex portandosela tra le cosce.
Sentendo quanto fosse bagnata con la mano che aveva sul collo la fece girare in modo che la sua schiena fosse contro il suo petto, lentamente l'accarezzò "Decisamente" un dito che provava ad intrufolarsi
“Alex...” la voce di Lena tremò.
"Si?" Le morse il collo.
Lena portò le mani sulla sua schiena bassa, nuda e muscolosa “Hai intenzione di farlo qui?” Sussultò
"Voglio portarti nella doccia. Ma sei ancora vestita" la mano che stuzzicava l’entrata andò ad aiutare l’altra a levarle il jeans.
“Ottima idea tesoro” si spinse giocosa verso di lui e poi gli sfuggì mentre saltellando si levava i jeans.
Alex la lasciò raggiungere la porta per poi braccarla una volta in bagno "Fuggire da qualcuno che ha la caccia nel sangue non è saggio"
Nel frattempo, si era tolto gli indumenti e appoggiò le biglie sul lavandino.
“Uhm ma sapevo mi avresti presa” sorrise accarezzando le spalle muscolose.
Sorrise baciandola "Non mi dispiace comunque un po’ di caccia" le morse il labbro per poi sollevarla, portarla nella doccia e attaccarla di nuovo al muro.
“Come sei forte” sorrise grattando la nuca.
Sorrise ma non disse nulla. Scese lentamente fino ai seni "Posso?" Riferendosi al reggiseno "O ci tieni?"
“L’ho comprato apposta per te, vorrei metterlo qualche altra volta” leccò indecentemente le sue labbra.
"Allora meglio di no..." sganciò con calma il ferretto facendolo scivolare via e prendendo nelle mani i globi morbidi, iniziando ad impastarli.
“Piace?” Sorrise mentre iniziava ad ansimare.
"Lo sai che li adoro" la baciò per poi scendere e succhiare leggermente entrambi. Aprì l’acqua per poi scendere sempre di più fino al tumulo "Immagino anche queste... non vorremo che il completo sia spaiato..." si leccò le labbra.
Lena si ritrovò con le mani nei capelli di Alex, ansimando di anticipazione “No infatti”
Sfilò le mutandine e le buttò via. Le sorrise e poi inizio a lambire l’intimità con la lingua spargendo la sua umidità.
Lena portò una mano sulle mattonelle della doccia, mentre iniziava a sentire le goccioline bagnarla, dove era Alex beh era già tutto alla sua mercé.
Si rialzò lentamente "Posso?" Sorridendole e facendo un cenno con la testa verso il lavandino.
“Dimmi cosa hai in mente...” sorrise.
Si chinò all’orecchio ricoprendoglielo di baci per poi scendere sul collo "Ti farò sentire così piena... ovunque..." le morse il collo.
“Credo che qualcuno ci prenderà molto in giro per tutti i segni che ci stiamo lasciando...amore” sussurrò tenendola stretta a sé.
"Falli parlare" le baciò il morso "È solo invidia e sono idioti" continuò a baciarla e mordicchiarla.
“Prendile” sussurrò al suo orecchio portando i capelli corti all’indietro.
Si allontanò lentamente. Le prese fece un piccolo movimento con la mano e si legarono insieme con una cordicella "Il bello di avere di nuovo tutta la mia potenza" sorrise per poi guardarla negli occhi "Sicura?"
“Con te si” sorrise offrendole la mano.
La prese e la portò contro di sé sotto il getto d’acqua mentre la baciava.
"Così perfetta per me... ma io, lo sono per te?"
“Ehi” accarezzò il suo viso “Non voglio sentire che tu non lo sia amore...capito?”
La guardò per poi baciarla "Solo se me lo dici tu posso crederci"
“Sei perfetto per me in qualsiasi tua forma...e ti amo...da morire”
Alex mise il volto nel collo dell’altra sospirando "Ti amo anche io" la strinse contro di sé.
Lena sorrise accarezzandogli le spalle teneramente.
Si schiarì la gola alzando lo sguardo e baciandola "Cosa devo fare con te?"
“Uhm che vuoi dire?”
Il sorrisetto ricomparve e si leccò le labbra "Secondo te?" Una mano scese lenta ad accarezzarle le natiche.
“Stronzo” guardò quello sguardo, lo conosceva.
"Come se ti dispiacesse" le sorrise per poi ridiscendere il corpo "Ultima possibilità" le sorrise.
“Per tentare di scappare da te? Mai...” Lena afferrò la sua spalla.
Le fece l’occhiolino per poi discendere di nuovo. Con la lingua giocò di nuovo con la sua intimità per poi leccare lentamente le biglie guardandola.
Lena schiuse le labbra a quella scena “Oddio”
"Direi proprio di sì tesoro" poi lentamente fece scorrere le biglie prima vicino alla sua intimità bagnando ancora di più per poi fermarsi all’altra fessura. Le labbra presero il clitoride e una mano andò sulla parte bassa della schiena per sostenerla.
Lena ingoiò a vuoto e la guardò, sentendo quelle mani proteggerla e la lingua iniziare quello stuzzicamento piacevole.
Lentamente infilò una biglia. Per poi iniziare a circuire il clitoride con la lingua prima di risalire e baciarla "Ok?"
“Okay” sibilò sulle sue labbra e sorrise.
Di nuovo mosse la mano e creò un anticoncezionale per "junior". Poi prese una gamba di Lena e poi l’altra e se le portò alla vita "Braccia sulle spalle"
“Uhm si” sorrise accarezzandole.
Lentamente entrò mentre la baciava e la riportava con la schiena alla parete, si aggiustò i capelli per non avere i ciuffi davanti agli occhi e poter vedere l’altra.
Lena infilò le unghie nelle spalle dell’altro sentendolo penetrarla “Aww”
Iniziò piano piano facendola abituare e baciandole il collo e l’orecchio. Per poi tornare alle labbra e succhiargliele leggermente.
Lena la guardò con un sorriso arrossato, poi la portò giù in un bacio bagnato e bisognoso.
Rispose mentre con la lingua accarezzava quella dell’altra. Il ritmo divenne più profondo e sostenuto. Una mano scese tra le natiche e mosse leggermente le biglie "Credo che per oggi non faremo in tempo per la Grecia" sorrise staccandosi.
“Sarebbe a dire?” Strinse forte le spalle di Alex sentendo tutte quelle sensazioni.
"Lo sai come potrei diventare" la baciò possessivamente "O magari facciamo solo una dormita" cambiando il ritmo di nuovo e muovendo le biglie ancora una volta.
“Insoddisfatto?” Gli morse le labbra dopo il bacio.
"Insaziabile di te" le sorrise, la mano passò al clitoride.
“Ah sì? Non lo sapevo” sorrise accarezzando le spalle “Fammi impazzire Alex” sibilò.
Sorrise in risposta e la baciò succhiandole la lingua. La mano sul clitoride si spostò sulla gamba allargandone la posizione, il ritmo del bacino si fece più duro e profondo. L’altra mano andò a giocare con le biglie inserendo anche l’altra.
Lena perse un battito a quel mutamento “Tu stai bene?” Chiese sperando che stesse avendo giovamento dalla sessione di coccole speciali, molto...
"Tu... tu chiedi... a me se sto...bene?" La guardò "Sei qualcosa Lena" la baciò ancora.
“Beh mi preoccupo per te...” sorrise poi nel baciò e sentì che oramai era vicina all’appagamento.
Alex le sorrise soltanto per poi iniziare a succhiare un punto sul collo mentre faceva dei cerchi con il bacino toccando il punto G.
Lena ormai in preda all’orgasmo iniziò a gemere il nome della persona che amava.
“Vieni con me amore” le accarezzò il collo. Prese le biglie sfilandole e le buttò via. Appiattì ancora di più Lena contro il muro e la baciò. Iniziandosi a sentire vicino all’orgasmo.
Lena mugugnò a quella perdita e sentì le mattonelle sulla sua schiena e quelle labbra prenderla in quel bacio, percepì l’essenza delle sue pareti avvolgersi attorno ad Alex. Mosse il bacino a ritmo con quello dell’altro e ansimando si lasciò invadere.
Alex aspettò di sentire l’altra iniziare a venire per poi lasciarsi andare. Chiuse gli occhi e morse la spalla dell’altra per attutire il ruggito nel suo petto.
“Alex...” lo gemette mentre si stringeva a lei, appagata.
Si riprese ed uscì da lei lentamente. Le posò i piedi a terra e l’abbracciò baciandola dolcemente. Entrambi ancora sotto il getto dell’acqua.
Lena sorrise, Alex era qualcosa che non si sarebbe mai aspettata nella sua vita. Le accarezzò il viso, portando le braccia intorno alla sua vita, doveva reggersi a lui necessariamente, le tremavano ancora le gambe.
"Stai bene amore?" La guardò attentamente.
“è che tremo ancora” sorrise appoggiandosi al suo petto ascoltando il suo cuore battere forte. Le mani che accarezzavano la sua schiena sentendo le goccioline di acqua miste a sudore.
"È una cosa buona?" Le baciò la guancia per poi prendere il sapone e iniziare a lavarla.
“Si lo è” ridacchiò e gli si mise di spalle “Significa che mi hai fatta stare molto bene” disse voltando il viso verso di lei sulla spalla.
Le baciò la spalla "Bene, l’importante è quello"
Si appiattì verso il suo corpo e strofinò il sedere contro il suo bacino. Prese le sue mani e le portò sul proprio seno, sentendo l’apprezzamento di Alex.
"Amore.... già vuoi farmi ripartire?" Le morse il collo, dopo tutto una sola volta non riusciva ad ammorbidire “junior”.
“Che male ci sarebbe?” Disse accarezzandogli le braccia.
"Assolutamente nulla " le baciò la nuca e iniziò di nuovo.
 

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Capitolo 15
*** Grecia - Falkland ***


Greece – Falkland
 
Lena, la mattina, quando si era svegliata aveva visto Alex ancora nella sua forma impulsiva, leccandosi le labbra lo aveva vegliato scendendo sul suo corpo. Si erano rotolati un altro po’ nelle lenzuola e poi Alex era tornata Artemide.
Lena non era molto convinta di viaggiare con la modalità biglie, ma abbracciò la tua ragazza e lasciò che tutto avvenisse, lei ad occhi chiusi.
Alex si sentiva più in forma che mai, aveva iniziato la mattina facendo l’amore con Lena, non poteva chiedere nulla di più.  La dea spezzò entrambe le biglie e furono risucchiare per qualche momento in un vortice grigio. Vennero rilasciate nel giardino degli dèi proprio all’entrata.
"Tutto ok amore?" Accarezzò la schiena di Lena.
“Uhm no” Lena si staccò tenendosi lo stomaco “Non vorrei vomitare nel giardino divino...” la donna la guardò.
“Hey tranquilla la prima volta succede a tutti" le accarezzò i capelli aiutandola ad arrivare a dei cespugli.
Lena si liberò e poi la guardò “Scusa...” sorrise appena.
"Tranquilla" le sorrise baciandole la fronte "Meglio ora?"
“Uhm si” si mise tra le sue braccia “Sono pronta”
"Ok" ed entrarono nel giardino.
Subito Alex venne affondata a terra da Kara "Ti aspettavo!! Perché ci hai messo così tanto?!"
Alex rise abbracciando la sorella.
“Ciao Kara” Lena sorrise timidamente.
"Lena!" La bionda si alzò e l’andò ad abbracciare. Lucy scuoteva la testa sorridendo.
In quel momento arrivarono Ava e Sara. "Direi che Alexander ti ha fatto visita… visto il ritardo?" Disse la dea dell’amore.
“Come fa a saperlo?” chiese Lena.
"L’odore e i segni sul tuo collo" sorrise la bionda. Per poi voltasi verso Artemide che si era rialzata.
Kara guardò Ava "Non ..."
"È un gioco innocente" sorrise Afrodite per poi lanciare la compulsione tutto intorno. Sara le fu subito attaccata al fianco, Kara e Lucy avevano gli occhi vitrei. Alex invece la guardò e scrollo le spalle avvicinandosi a Lena "Tutto ok?"
"Ma... ma ..." Ava era sconvolta "Funzionava anche quando stavi con K..."
Alex sogghignò.
“Sta tentando di fare quello che penso?” Chiese Lena mentre Alex si avvicinava, l’attirò dalla maglietta ed infranse le labbra sulle sue. Poi si voltò verso Ava “Mi spiace ma in orge Alex non sarà più coinvolta”
"Ma daiii..." disse la dea bionda.
"Lena è e ha molte cose che riescono a far stancare persino una dea" Alex sogghignò.
“Già” la corvina le accarezzò il petto e fece la linguaccia alla dea dell’amore “Sam? Dov’è?” Chiese.
Kara si grattò la testa "Probabilmente con Winn da qualche parte..."
Proprio in quel momento la donna sbucò fuori dal boschetto "Lee!"
“Con Winn?” Fece la finta tonta guardando Alex e poi corse ad abbracciare la sua amica “Brutta stronzetta” ridacchiò al suo orecchio.
"Io stronzetta?" Sorrise "Mi hai mandato in un posto di dei.... ho dovuto tenermi stretta le mutande perché non volassero via" Poi la guardò meglio "Come mai questo ritardo eh?"
“Oh sta zitta, lo so che Winn ti piace” ridacchiò “Beh Alexander mi ha fatto visita ieri sera..” ridacchiò.
"Ooooh dai voglio i dettagli su su" prendendola sottobraccio.
“Beh..” sorrise guardandola mentre iniziava a raccontarle il tutto.
 
 
“Eh quindi, ti sei innamorata eh sis?” La punzecchiò Kara mettendole un braccio sulle spalle “E lei accetta anche la nostra doppia natura”
"Beh cosa posso dire ogni tanto ho qualche colpo di fortuna anche io" sorrise alla sorella.
 
Parlarono un altro po’ fino a che non si presentò Ade "Figlia!"
"Papà" sorrise andando ad abbracciarlo.
“La mamma mi stava raccontando di Lena” sorrise tenendole un braccio intorno alle spalle.
Un rossore si diffuse sul collo della dea "Oh beh si. È favolosa e fantastica papà dovresti parlarci" gli sorrise.
“Tesoro...non saprei che dirle”
"Beh... in realtà credo che voglia chiederti di qualcuno..." alzò istintivamente gli occhi al cielo.
“Anche lei?” Chiese rattristato.
"Già... ma non li ha buttati tra le stelle come noi immortali..." sospirò "Non... non ti dico di portarlo indietro so che non puoi farlo... ma faglielo almeno vedere un’ultima volta..." lo guardò triste.
“Alex dovrebbe essere lei a chiedermelo...in caso contrario farei una cosa che la lascerebbe sconvolta...le parlerò”
 
Lena poco distante sorrise ad un commento di Sam e poi vide padre e figlia avvicinarsi.
Alex la guardò e le sorrise. Poi vide Sam "Sammy vieni con me devo presentarti ad un paio di persone"
Lasciando i due soli, Ade fece apparire una panchina e si sedette facendo cenno a Lena di accomodarsi.
Lena si sedette al suo fianco e tenne le mani in mano in imbarazzo. Infondo Alex lo sapeva, cosa avesse portato al suo risveglio “Sono mortificata di aver creato tutto questo...”
Ade le mise una mano sulle sue "Non esserlo. È normale. Vedila da questo punto di vista: se non lo avessi fatto non ci sarebbe nessuno per fermare i titani" le sorrise. Poi guardò il boschetto "Devi essere una persona molto speciale Lena Luthor. Hai il cuore di una dea, il rispetto di un’altra e hai positivamente colpito Persefone. Non è da tutti"
Lena sentì quel tocco sulle sue mani e si voltò a guardarlo “Io cercavo te, nella speranza di poter riavere mio figlio, e poi ho conosciuto Alex...lei è stato un tornado nella mia vita...e sono così felice dopo tanto tempo...serena...” abbassò lo sguardo “Mi sento anche enormemente in colpa...”
"Perché ti senti in colpa?" La guardò serio.
“Ho la sensazione di aver dimenticato la voce di mio figlio, la sua risata...mi manca così tanto...” sospirò.
Ade la guardò piegando la testa come faceva Alex dopo qualche momento le chiese con voce grave "Vuoi rivederlo un’ultima volta?"
Lena sollevò lo sguardo sull’uomo “Puoi farlo?” Chiese mentre si asciugava le lacrime dal viso.
"Si. Solo per poco. Non posso riportarlo in vita. Ma Alex mi ha chiesto di fartelo vedere un’ultima volta" la guardò.
Lena sorrise, Alex era davvero speciale “Si questo lo so...” disse guardandolo “Cosa devo fare?”
"Nulla" sorrise alzandosi "Hai solo pochi minuti ricorda" un vento si alzò e mosse il grande mantello nero di Ade.  Un bimbo spuntò da dietro la gamba del dio.
"Zio Jerry? Che c'è?" lo guardò.
"Vai a trovare tua madre..." gli sorrise.
Il bimbo si guardò intorno e poi la vide "Mamma!" Le corse incontro.
Lena lo vide era, lo stesso bimbo, gli stessi occhi blu, la stessa pelle. Finì in ginocchio tanta fu l’emozione “Liam, amore della mamma” lo strinse sul suo petto, annusandone il profumo.
"Mammina" le sorrise "Sai è un posto bellissimo, più bello di come mi ha raccontato la nonna. Ho visto papà. Ci sono tanti altri bambini con cui giocare e ogni tanto lo zio Jerry viene a trovarci"
Lena lo guardò con gli occhi colmi di lacrime, accarezzandogli le guance “Davvero la nonna ti ha raccontato qualcosa?” Scosse la testa “Oh come sta? Come stai tu?” Chiese guardandolo “Si? È bravo...” sorrise baciandogli il viso “Mi sei mancato così tanto piccolo mio”
"Mamma non essere triste" le posò le mani sulle guance "Sta bene. Ha detto di dirti che è felice per te. Anche io sto bene. E tu?" Gli sorrise spensierato come solo un bimbo può fare.
“Uhm no ma non sono triste...è solo così bello vederti che...queste” si passò le mani sulle guance “...sono lacrime di gioia” sorrise guardandolo “Sto bene...” avrebbe voluto stringerlo a sé per sempre.
"Va bene" le sorrise abbracciandola "Lo zio Jerry ha detto che hai incontrato sua figlia. È simpatica?"
Lena lo tenne stretto accarezzando i suoi capelli e il suo corpicino “Ehm Alex sì, è molto simpatica...” sorrise tenendogli le mani.
"Fa battute migliori di papà?" Sorrise.
“Cosa?” Lena ridacchiò guardandolo “Sì è una burlona...” sorrise “Liam io ti amo tanto...tantissimo...mi dispiace per quello che è successo amore”
"Non era colpa tua mamma" l’abbracciò "Anche io ti voglio bene mamma" le dette un bacino sulla guancia poi arriccio il naso "Devo andare adesso ..."
Lena restò sorpresa, le sembrava di star sognando “Sì amore lo so! Ti voglio tanto bene cucciolo” lasciò andare la sua piccola mano e lo vide allontanarsi.
Un altro colpo di vento e in un battito di ciglia Liam era scomparso. Nemmeno Ade era più lì, le aveva lasciato la sua privacy.
 
 
Lena sospirò sedendosi su quella panchina. Chiuse gli occhi e lasciò scorrere quelle lacrime che erano rimaste sospese agli angoli dei suoi occhi.
Lentamente Alex si avvicinò e le si sedette accanto. Mise un braccio sulle sue spalle e le baciò la testa.
Lena sentì quell’abbraccio e si poggiò alla sua spalla “Grazie...”
La dea la strinse a sé "Va un po’ meglio ora?"
“Lui sta bene e ha detto che non è stata colpa mia” disse voltandosi nell’incavo del collo di Alex, stringendosi a lei.
"Perché non lo è stata" le baciò la testa "Era qualcosa che non potevi controllare. Una malattia che non potevi curare"
“Adesso lo so...” si staccò accarezzandole il viso “Liam ha incontrato Jack, che sta bene ed è felice per me” disse guardandola.
Le sorrise "Si?"
“Liam ha chiesto se sei simpatica” sorrise asciugandosi le lacrime.
“E tu che hai detto?" Iniziandole a fare il solletico.
“Che sei simpatica e burlona…” sorrise Lena tentando di fermare il solletico “Ti amo...grazie per tutto quello che fai per me...Alex” disse.
La dea si fermò e le accarezzò il volto. Qualunque cosa stesse per dire venne interrotta dall’arrivo di Cat "Allora era qui che vi nascondevate" 
"Ciao Cat. Hai dato una strigliata a Zeus?"
"Oh, sì si sta ancora riprendendo da ieri. Sembrava di giocare a schiaccia sette tra tutti noi. Deve ringraziare i titani se è ancora vivo"
“Cat ciao” Lena le sorrise guardandola “Vi lasciò ai vostri discorsi, vado a staccare Sam da Winn” ridacchiò.
Alex la baciò lasciandola andare.
 
Cat guardò Alex "Sai lei mi piace. Comunque, Tra due giorni partiremo. Quella mortale, Sam, mi ha fatto capire dove potrebbero essere. Ci sarà anche un’eclissi quindi siamo sicuri che tenteranno qualcosa"
Alex si passò la mano tra i capelli "Ok... qual è la brutta notizia?"
"Dovremmo portare le due mortali con noi..."
"Perché?"
"Qui non è sicuro se perdiamo. Ho già istruito Kara di portarle via il prima possibile appena qualcosa si mette male"
Alex si passò una mano sulla faccia.
 
“Allora dimmi di Winn” sorrise Lena, mentre camminavano e giunsero nel giardino dalle diverse vasche “Mi rilesserò qui! Se Alex mi cerca mandala qui”
 
Dopo aver finito di parlare con Cat Alex andò alla ricerca di Lena e venne indirizzata verso le vasche. Silenziosamente le si avvicinò dietro di lei "Hey" Le baciò la testa.
“Ehi amore...” disse “Vieni qui davanti a me?”
Alex si spogliò e si immerse nella vasca.
Sorrise mentre la accoglieva sul suo seno, di spalle e gliene baciò una.
"Come sta Sam?" Sorrise alla sensazione.
“Direi bene...un po’ risentita che l’abbia lasciata sola in mezzo a tanti dèi” le baciò il collo.
"Non credo proprio" rise "Come va lo stomaco ora?"
“Uhm penso meglio” disse accarezzandole la gola coi polpastrelli.
Inclinò il collo "Vuoi qualcosa da mangiare? Un po’ d’uva, dell’altra frutta?"
“Al momento ho tutto quello che mi serve” le baciò la gola accarezzandole il mento. E con un braccio le avvolse il seno.
"Mhmm vuoi dimostrare il punto ad Ava per caso?" Rise.
“Potrei si, mani sul bordo della vasca...Alex” sussurrò al suo orecchio, mentre l’acqua emanava calore e un profumo di fiori.
Alex ridacchiò ed eseguì "Agli ordini amore"
“Brava” sorrise sulla sua pelle e iniziò ad impastare il suo seno con il palmo “Sai ieri qualcuno mi ha impedito di fare questo” sorrise mentre la sua mano scorreva verso il tumulo della donna sopra di sé.
"A si? Lo conosco?" Sogghignò.
“Si probabile, è molto impulsivo, fantasioso...” sibilò mentre portava due dita sul clitoride di Alex.
Separò le labbra ma non emise suono "Non mi ricordo ti dispiacesse..."
Pizzicò con le due dita il bottoncino divino “Infatti, ma adesso ho una serie di favori da restituire” disse facendo scorrere quelle dita sulla fessura calda.
"Oh allora fai pure" le sorrise leccandosi le labbra.
Lena si sporse a cercare le sue labbra, baciandole piano e immergendosi in lei lentamente fino in fondo.
Respirò pesantemente sulle labbra dell’altra, levò una mano dal bordo per portarle una mano sulla spalla.
“Alex...sei così calda...” sussurrò sulle labbra tremanti della dea.
"Lena..." la mano strinse la spalla.
“Si amore sono qui” sorrise guardandola negli occhi mentre iniziava a velocizzare quei tocchi.
Alex gemette per poi avvicinare la faccia dell’altra mordicchiandole il labbro.
“Rilassati” la corvina la baciò dolcemente.
Alex ridacchiò tra i gemiti.
“Ti amo” sorrise Lena mentre andava a stuzzicare il clitoride con il pollice.
"Dei!" Sibilò Alex.
Lena le morse il collo e la portò verso mini-orgasmi, fino a lasciarla venire totalmente.
Alex si lasciò andare appoggiandosi al muro e gemendo il nome dell’altra.
La baciò teneramente su tutto il viso.
"Credo che Ava abbia capito il punto" rise prendendole il mento e baciandola.
 
 
***
 
Alex e Lena stavano camminando per raggiungere gli altri, per partire per le Falkland.
"Va meglio? Mi dispiace che lo stress ti abbia fatta sentire di nuovo male stamattina" le accarezzò la guancia, mentre le aveva messo un braccio sulle spalle.
“Alex non è colpa tua...sta tranquilla okay?” La guardò dolcemente “Andiamo su”
La baciò "Qualsiasi cosa voglio che tu stia al sicuro" la guardò negli occhi.
“Con te lo sono amore” la baciò teneramente.
"E se succede qualcosa vai da Kara ok?"
“Si andrò da Kara” raggiunsero gli altri.
 
Cat batté le mani per attirare l’attenzione "Bene avete tutti le vostre biglie? Perfetto! Mi raccomando le fila serrate come ai vecchi tempi"
“Sarà fatto” disse Kara
Alex guardò Lena e le sorrise "Pronta?"
Cat fu la prima a sparire seguita a ruota dagli altri.
“Spero di non dare di stomaco di nuovo” la guardò per poi stringersi a lei.
Partirono e Alex tenne subito Lena appena riapparvero. Erano dietro un capannone. Subito sentì il freddo per la spina dorsale.
“Uhm sto bene” disse guardandola “Si gela...” la guardò la corvina, aveva un’aria preoccupata.
Alex le mise il suo mantello. Cat li richiamò "Guardate"
Poco più in là i titani erano in cerchio.
"Stanno cercando di forzare l’apertura del tartaro" disse Zor-el.
"Vorranno avere il controllo sui mostri e sui dannati" disse Cat.
“Cercherò di tenerli a freno dall’interno” disse Ade e sparì insieme alla moglie.
 
Alex sospirò dette un bacio a Lena mentre gli dèi si avvicinavano e tiravano fuori le loro armi. Kara guardò il salutò tra Alex e Lena e sospirò, sapeva cosa fare in caso le cose si mettessero male.
 
"Dobbiamo rompere quel cerchio. Io distrarrò Crono voi andate" disse Cat.
Alex saltellò e guardò in alto cercando di calcolare quanto mancava alla luna.
“Spegnerò la torcia vivente” disse Astra.
Gli dèi ad un cenno di Cat iniziarono a correre.
"CRONO!" Urlò Atena.
Il titano si girò insieme agli altri e lascio il cerchio, Max e James chiusero il cerchio "Mantenete il cerchio!"
Alex e Clark spalla a spalla si buttarono verso James. Maggie, Zor-el attaccarono un altro
Ava e Ollie tentarono di circuire Andrea.
 
Sam strinse la mano di Lena "Sono dei ce la faranno"
 
Sara aveva voglia di spremere titani a mani nude. Winn si tenne pronto per qualsiasi ferita.
Cat e Crono erano in una lotta ferrea. Gli altri dèi iniziavano a sentirsi stanchi ma continuavano a combattere.
 
Alex vide l’eclissi iniziare, incoccò una freccia puntando verso la luna e la lasciò. Dei puntini luminosi si illuminarono nel cielo e una pioggia di frecce iniziò a scendere ferendo i titani.
 
Lena strinse la mano di Sam, distanti dalla battaglia. Lois e Alura facevano del loro meglio perché nessuno si avvicinasse ai mortali.
Alex e Clark riuscirono a portare giù due titani. Ma la dea si sentì prendere da dietro in una morsa d’acciaio.
Cat guardò impotente mentre Maggie cadeva morta. Capì che c’era solo una cosa che potesse fare.
“Alex...” a Lena mancò il fiato vedendo il titano Ydros  “...no” prendere Alex e pronto a colpire con una lama.
Cat urlò "Kara le mortali!" per poi piantare la sua lancia e lasciare andare la sua essenza divina.
Alex sentì un dolore lancinante all’addome mentre veniva trafitta. Vide Lena ma non riuscì a dire nulla.
Winn armato del suo Caduceo tranciò con forza il braccio del titano, spingendolo lontano da loro e preoccupandosi di Alex.
Alex cadde a terra svenendo.
“No” Lena cadde in ginocchio vedendo quella scena e poi non sentì più nulla, solo le braccia di Kara avvolgerla.
 
La dea bionda le portò via nel salotto di Lena. Impose le mani sulle loro fronti cancellando qualsiasi ricordo degli dèi, la sua magia lavorò anche sugli altri che conoscevano Alex. Sbarrò gli occhi toccando Lena, per poi abbassare la testa "Vinceremo" e sparire di nuovo.

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Capitolo 16
*** Dublino ***


Dublino
 
Lena si svegliò stiracchiandosi e trascinandosi stancamente verso la porta d’ingresso per recuperare il giornale. Lo aprì alla prima pagina.
Ritrovato il corpo del tenente dei vigili del fuoco di Dublino Andrea Rojas, sembra aver subito un forte trauma c’era scritto nel trafiletto.
Sam si sveglio con uno sbadiglio "Porca miseria dobbiamo aver fatto baldoria ieri sera. Ho un mal di testa. Che c'è Lee?"
Lee toccando quel giornale e leggendo il nome di Andrea ebbe una specie di visione.
 
Andrea che le inveiva contro mentre si lasciavano. Poi di botto il sorriso di una donna rossa che si trasformava in dolore.
 
"Lee?"
“Uhm? Sam non urlare ...sono qui” Lena si massaggiò la tempia.
"Non sto urlando" le mise una mano sulla spalla e si fermò un lampo le passò davanti agli occhi.
 
Stava aiutando Lena con un vestito blu e rideva di un uomo con una camicia nera.
 
“Samantha?” Chiese voltandosi verso di lei “Che hai?”
"Non lo so... penso un ricordo forse... ti aiutavo con un vestito blu" si strofinò la testa.
“Serve un caffè bello forte oggi...Osin...che guardi cucciolo?” Il cane fissava la finestra come se dovesse comparire qualcosa.
Sam rise prese la pentola e quasi la lanciò scottata. Si era vista in un tempio che reggeva un vaso greco in modo simile, circondata da ragazze in peplo.
“Va a farti una doccia su! Il fuso orario ci fa male mi sa” disse guardandola.
Sam scosse la testa "Va bene capo. Ma la prossima volta che andiamo in Grecia passiamo da Corfù?” Salì.
“Quell’altro ci manca” Lena scosse la testa. Avrebbe dovuto andare a lasciare un fiore per Andrea?
"Dai almeno puoi abbronzarti quel culo pallido Lee" rise Sam.
“Piantala” sorrise mentre prendeva due tazze e versò il caffè bollente all’interno.
 
Sam scese dopo mezz’ora "Allora che facciamo stamattina? Lex mi ha mandato un messaggio se andiamo a cena da loro dopodomani"
“Uhm si va bene, voglio spupazzarmi un po’ Grace, mi è mancata tanto...” sospirò “Sai stanotte...credo… ho sognato Liam”
"Davvero?" Sorrise "Come è stato?" Le si avvicinò accarezzandole le spalle.
“Bello...era così profumato, mi ha abbracciato, accarezzato le guance” sorrise “Detto di non essere triste e che non era colpa mia”
L’abbracciò "Perfetto allora. Dai abbiamo tutta la giornata e voglio andare a fare shopping"
“Si andiamo a fare shopping” sorrise.
 
 
 
Qualche settimana dopo
Sam era alla scrivania catalogando la pentola di Hestia, di nuovo si prese la testa tra le mani
 
Correva insieme ad alcune donne per i boschi e si scontrava con una donna dai capelli rossi. Poi la visione scomparve per poi apparire sempre la stessa donna che era vicina a Lena.
 
"Dannazione!" Si riprese.
“Ehi buongiorno” disse Lena arrivando davanti alla scrivania con il bicchiere di caffè fumante per Sam.
Sam lo prese "Questi mal di testa stanno peggiorando. Mi prendi per favore il ciondolo del melograno?"
“Certo, capo” Lena ridacchiò e prendendolo ebbe un’altra visione
 
Lena stava baciando quella donna dai capelli rossi che ultimamente era anche nei suoi sogni.
 
“Sam che tu sappia ho incontrato una donna dai capelli rossi in Grecia?” Chiese.
"No" si strofinò la testa "Ma penso che lo hai fatto, mi sembra di ricordare qualcosa" sbuffò "Abbiamo preso qualche droga strana ad Atene?"
Ancora una volta Lena dovette reggersi alla scrivania.
 
Lei e la donna rossa in un cunicolo stretto. Poi una donna bionda con la lancia di Atena Pallade.
 
"Lee?" La guardò.
“Uhm? È tutto okay...devo smettere di bere” disse mentre andava verso il tridente di Poseidone “Non è fantastico che abbiamo trovato tutti questi artefatti?” Sfiorò il manico.
 
Sentiva un ritmo sul petto, un massaggio cardiaco? E poi un bacio...o era la respirazione bocca a bocca?
 
"Si si è fantastico" si mise una mano sulla tempia.
"Dovremmo andare da un medico"
“Si lo penso anche io!” Lena sospirò “Lex non deve sapere nulla, non voglio che si preoccupi”
"Come vuoi" sospirò.
 
 
 
“Sarà solo il fuso orario, lo stress dei viaggi...niente di strano alla fine…” ammise Lena.
"Non lo so, Lee. Non sei mai stata così male" disse Sam "Reign ti saluta comunque" disse appollaiata sul divano.
“I tuoi mal di testa come vanno?” Forse Sam aveva ragione doveva tornare dal medico. Ma alla fine erano rientrate da un mese dal viaggio “Che ti serve?”
"Solo altro caffè. Non riesco a dormire bene" brontolò.
“Forse stai esagerando con il caffè” sentirono suonare “Hai invitato qualcuno?”
"No. Tu? È casa tua dopo tutto" tenne Osin per il collare mentre voleva fondarsi sulla porta.
“Vado ad aprire” si diresse alla porta e aprì “Si? Posso esserle utile?” Sorrise guardando la donna, sembra quella donna.
"Lena" la donna le prese il volto tra le mani e la baciò con passione.
Sam dietro di loro "Chi... ma che?"
 
Lena rimase scioccata a quel gesto e la allontanò per un attimo:
 
Alex...no” disse mentre Ydros le piantava una lama di ghiaccio nell’addome.
 
“Alex?” Lena si resse allo stipite della porta.
La donna annuì sorridendo "Ciao, amore"
“Alex” Lena la attirò a sé abbracciandola forte “Pensavo fossi...cosa è successo? Perché non ricordavo niente?”
"Sono sopravvissuta. Abbiamo sconfitto i titani" le accarezzò il volto "Non ricordavi nulla perché Kara ha bloccato i vostri ricordi per proteggevi"
“Entriamo, Sam” la guardò.
"Lee di cosa state parlando?" Chiese.
Alex le si avvicinò e le dette una pacca sulla fronte. Sam sbatté le palpebre "Alex..." poi si strofinò la fronte "Dovevi così forte? Perché a lei i baci e a me gli schiaffi?!"
"Sono sicura che hai fatto qualcosa per meritarteli" le sorrise mentre teneva stretta a sé Lena.
“Scusa” Lena si staccò da lei andando velocemente verso il bagno.
Alex guardò Sam interrogativa.
"È da quando siamo tornate che sta male. Anche io non sto benissimo ma non così male"
Alex si mise a posto i capelli "Ok devo spiegarvi un’altra cosa. Ma prima andiamo ad aiutare Lena" Alex entrò in bagno ed aiutò Lena coi capelli.
Lena mugugnò mentre era inginocchiata davanti al wc.
Alex le tenne i capelli e le accarezzò la schiena. Sam bagnò un asciugamano e prese un bicchiere d’acqua.
 “Scusa” guardò Alex.
"Di niente amore tranquilla" continuò ad accarezzarle la schiena "Devo dire una cosa ad entrambe"
“Okay” Lena avvolse un braccio intorno alla schiena di Alex tenendosi stretta a lei.
Sam passò l’asciugamano e il bicchiere a Lena.
"Hestia e Atena sono morte.... Persefone ha seguito le tracce delle loro essenze divine.... e portano qui..." le guardò.
“Cosa?” Chiese Lena restando scioccata “Che significa?”
"Visto che eravate le uniche due mortali, le loro essenze si sono fuse alle vostre... perciò state diventando delle dee" indicò Sam "Tu Estia" e poi guardò Lena "E tu Atena"
“Non può essere Alex! Perché cioè...io e Sam siamo delle comuni mortali.
"Avete avuto mal di testa? Problemi con gli elettrodomestici? Problemi di ipersensibilità? Non dormite bene notte e sudate parecchio durante essa?" Le guardò.
Sam annuì guardando Lena.
“Si Alex” disse guardandola “Io però sono molto stanca adesso...mi vado a stendere”
"Sicuro" l’aiutò ad alzarsi "L’ho visto succedere ma mai nulla che comprendesse problemi di stomaco..."
Sam si strinse le spalle poi la guardò "Oddio potremo diventare giganti come te?"
"Si"
"Anche uomo?"
"No."
"Perché?!?!?"
"Solo gli dèi originali possono farlo" scrollò le spalle aiutando Lena.
“Sam sei proprio incorreggibile” Lena la guardò mentre andavano in camera da letto.
"Io mi informo" rise la donna.
"Meglio?" chiese Alex
“Non lo so Alex, cosa comporta tutto questo?” Si stese lentamente a letto.
"Diventerai più forte, più potente. Diventerai ancora più intelligente, anche se già adesso sei pazzamente geniale" le baciò la tempia "E ti toccherà passare tutta l'eternità con me…" le sorrise.
“E chi dice che io lo voglia?” La guardò mentre erano una difronte all’altra “Stai bene tu?”
"E’ un processo irreversibile... non si può tornare indietro una volta iniziato..." le sorrise "Io sto bene, ho solo una cicatrice in più" le diede un bacio sull’angolo della bocca.
“Non parlavo della mutazione...parlavo di restare con te...” trattenne una risata.
"Cos? Che ho fatto?" la guardò allontanandosi preoccupata.
Sam ridacchiò ed iniziò ad andarsene "Me lo spieghi domani Alex. Adesso vi lascio risolvere i vostri problemi"
“Alex nulla...sto scherzando amore mio” sorrise mettendosi in ginocchio davanti a lei “Ciao Sam...grazie”
Sam rise e se ne andò.
Alex la guardò e la ributtò sul letto facendole il solletico "A si eh?"
“No Alex il solletico no...mi ritorna la nausea...” poi un brivido le percorse la schiena “Alex?”
"Cosa?" appoggiò entrambe le mani ai lati della testa dell’altra.
“Credo di sapere...cosa...perché vomito” la guardò intensamente.
"Dimmi" si appoggiò di lato accarezzandole il volto.
“Potrei essere incinta” sorrise a quella coccola.
Alex si bloccò "I... incinta? M...ma...q...quando...?" sentì i polmoni stringersi.
“Alexander” disse sorridendo.
Iniziò a vedere la stanza girare, l'aria non entrava nei polmoni "A...ah... Ma... abbiamo sempre usato... le precauzioni...." si stese sulla schiena - No, non può essere. Non voglio che Lena muoia... Non di nuovo -
“Alex amore stai bene?” Lena la guardò “Ascolta devo fare comunque un test”
"Ah ah...Ok.." l’aria sembrò filtrare di nuovo -Forse non è incinta. Non succederà nulla - Si girò e l'abbracciò tenendola contro di sé e nascondendole il volto nel collo "Scusa per un momento ero sopraffatta ..."
“Sta tranquilla” le accarezzò la schiena.
Alex le baciò il collo "Scusa" e le accarezzò i fianchi "Quando vuoi farlo il test?"
“Dovremmo andarlo a prendere”
"Domani" disse pigramente “O potresti mandare Sam... Comunque, ora non ti muovi di qua"
“Potrei essere incinta non malata amore dai, posso chiamare la farmacia senza problemi”
"Va bene..." continuò a baciarle il collo con le mani che scorrevano sul corpo.
“Che intenzioni hai?” Rise.
"Secondo te?" sorrise sul collo per poi staccarsi "Se vuoi chiamare?"
“Chiamo e poi mi coccoli okay?”
"Si..." e si staccò per lasciarla andare "Ti lascio andare" -Prima lo scopriamo meglio è-
Lena chiamò e poi tornò a stendersi con Alex.
Alex riprese ad accarezzarla "Come sei stata tutto questo tempo?"
“Come se mi mancasse qualcosa?”
Le baciò la guancia "Mi hanno detto che per tutto il tempo che sono stata incosciente a volte dicevo il tuo nome "
“È stato bruttissimo amore”
"Mi dispiace ma dovevamo proteggerti..." le accarezzò il volto "Non c'era altro modo... se avessero vinto loro... voi sareste state tra le prime vittime ..."
“Cosa è successo ad Hestia e Atena?”
"Hestia è stata uccisa da un titano, l'unico modo per ucciderci è che sia uno di loro a farlo. Atena... si è sacrificata per renderli mortali" sospirò "Le loro essenze si sono attaccate alle prime anime mortali che hanno trovato"
“Sam ed io” la guardò passandole una mano dolce sul viso.
"Già" sorrise stringendola e continuando a baciarle il volto e il collo.
 
Suonarono al campanello.
Alex saltò giù e andò prendere il test. Si calmò fece un grosso respiro e portò la busta a Lena.
“Adesso vado in bagno...aspettami qui okay?”
"Si, tranquilla. Non scappo mica" le sorrise e l'aspettò distesa sul letto.
Lena fece ciò che doveva, ripulì il bastoncino e torno in camera.
Alex le sorrise e fece spazio perché si distendesse vicina a lei.
“Dobbiamo contare 3 minuti”
Alex sorrise e le baciò le labbra leggermente "Uno" si spostò appena sull’angolo "Due" sulla guancia "Tre" un po’ più in su "Quattro" ...
“Cinque...” Lena la baciò “Sei...”
Continuarono così finché non passarono i tre minuti Alex si alzò dalla scollatura dell’altra e le si stese di fianco.
“Poi guardare? Sono un po’ tesa” C’era scritto _+3_
Alex guardò il test e si schiarì la voce mentre iniziava mancarle l’aria di nuovo "Dice che sei incinta da più di 3 settimane..."
“Beh coinciderebbe...eh...quella sera del pozzo...” Lena si alzò iper ventilando.
"Mhmm" Alex si stese sentendosi mancare l’ossigeno e in procinto di svenire, o meglio credeva si era svenuta solo due volte e dal dolore.
“Io...credo...di avere un attacco di panico” Lena uscì dalla camera da letto.
Alex giusto per darle un po’ di conforto svenne sul letto.
“Grandioso...Sam dannazione” la chiamo al telefono.
"Hey Lee. Già stanca della tua dea?" Rise.
“Sam devi tornare qui”
"Cosa è successo?" Chiese preoccupata.
“Sono incinta...” trattenne un singhiozzo.
"Oddio! Sto arrivando! E Alex?"
“Svenuta”
"Come svenuta? Cinque minuti e sono lì”
 
Come promesso cinque minuti dopo Sam entrò in casa di Lena.
“Sam” Lena le corse incontro in lacrime “Ho paura”
Sam l’abbracciò e la portò in cucina "Di cosa hai paura?"
“Sam lo sai...io non posso mettere al mondo un altro figlio, e se si ammala come Liam? Non posso fare questo ad Alex...” si tenne stretta a lei.
"Lena quella malattia non l’ha presa da te ok? Non finirà in tragedia"
 
”Alex?” Quella voce certo non l’aveva dimenticata.
La dea si girò, sentiva sospesa tra le stelle. Vide due figure "Kelly... Arcade?"
”Alex, cosa stai facendo? Lei ha bisogno di te! Sta tranquilla...io e Arcade veglieremo su di voi!” Sorrise “Lei è forte!”
"Veramente? Non ti dispiace che io sia andata avanti?" Lo sguardo che ballava tra lei e il figlio "E se ci attaccassero ancora? Non penso di poter reggere"
”Alex! Li avete sconfitti” sorrise mostrandole il piccolo “Sta serena, non succederà nulla a quei bambini...” sorrise ancora mentre Arcade muoveva la mano a salutare Alex.
 
Alex rinvenne di botto, non trovando Lena annusò. Facendo sfoggio della velocità olimpica si precipitò di sotto la strappò da Sam e la sollevò tra le sue braccia. Le mise di nuovo la faccia nel collo "Sono qui... andrà tutto bene ok?"
Lena si sentì sollevare in quella maniera e rimase sospesa. Poi il gesto che ormai Alex faceva da tanto la fece scoppiare a piangere di gioia “Alex ti amo tanto...adesso dovremmo vedere un ginecologo, dirlo a Lex, a mia madre...a tutto l’Olimpo”
"Amore calma" sorrise baciandole il collo "Prima dobbiamo capire come spiegarlo ai tuoi. Poi fare tutto il resto"
"In effetti si" disse Sam "Va bene che sei sexy ma non credo che basti per mettere incinta un’altra donna" rise.
“Oddio” Lena si nascose tra le braccia di Alex “Sono così felice”
"Anche io" Alex alzò lo sguardo su Sam "Grazie"
La donna scrollò le spalle "Tranquilla ma non provare più a svenire in un momento del genere"
"Prometto" sorrise.
Lena prese anche Sam nell’abbraccio.
 
 
Erano sul divano con Lena stesa sopra Alex "Sai sono bambini divini... non servirà un ginecologo normale" le baciò la testa.
“E chi dovrebbe visitarmi tesoro?” Disse Lena che aveva il capo adagiato sul petto di Alex e le accarezzava i capelli “Bambini?” Chiese poi Lena alzando di scatto la testa.
"Kara. Sai dopo tutto lei è la dea della medicina" le accarezzò il ventre ancora piatto "Credo che siano più di uno.... Kelly mi ha detto quei bambini..."
“Uhm pensavo quello fosse Winn, okay” sorrise a quel gesto e portò la mano su quella di Alex “Hai parlato con Kelly?” Chiese incuriosita.
Si morse le labbra "Quando sono svenuta... Mi ha trovato in una visione... E mi ha detto che veglieranno su di noi ... e su di loro...Magari non sono gemelli, magari ce ne saranno altri in futuro oltre questo" cercò di appianare un po’.
“Amore non sono turbata! Io ti amo...e amerò i nostri figli” disse guardandola con occhi pieni di lacrime “Grazie Alex” ridacchiò sulle labbra “Comunque ai miei possiamo dire semplicemente che volevamo dei figli e che abbiamo fatto l’inseminazione...” Lena la guardò.
Alex la baciò "Dopo nemmeno un anno che stiamo insieme?" Scettica "Aspetta Grazie per cosa?"
“E che vuoi raccontare?” La guardò intensamente “Beh primo perché quella notte è stata così hot” sorrise maliziosa sulle sue labbra “Che vorrei ripeterla...e poi perché mi hai fatto un dono” le accarezzò i capelli alla base della nuca “E adesso vorrei mangiare del gelato...”
Alex fece un sorrisetto "Ah sì? Ripeterla addirittura? Magari senza tutta la scazzottata di prima" per poi cercare di muoversi "Dai vado a prendere il gelato. Penseremo domani ai tuoi" le baciò il naso.
Lena di tutta risposta, si mise in piedi e mentre di dirigeva in camera da letto, si sfilò la vestaglia e lasciò scivolare via dal suo corpo.
"Ah... quel tipo di gelato" la guardò intensamente, per poi muoversi velocemente e seguirla con il pacco di gelato sottobraccio.
“Sei stata veloce?” Sorrise guardandola da sopra una spalla.
Annuì guardandola e leccandosi le labbra.
“Il mio gelato?” Disse mentre si stendeva a letto.
Alex sollevò la scatola e il cucchiaio e le si sedette vicina.
“Allora vediamo… vediamo...” sorrise Lena guardando Alex intensamente “Me lo dai tu?” Si morse le labbra.
"E come?" le sorrise maliziosa mentre immergeva lentamente un cucchiaio.
“Portandomi il cucchiaio alle labbra” sorrise accarezzandole il braccio.
Alex sorrise e si avvicinò con il cucchiaio per poi levarlo all'ultimo secondo e baciarla intensamente.
Lena presa alla sprovvista, portò una mano sulla nuca di Alex lasciandosi invadere da quel bacio.
Lasciate le labbra sorrise e le portò il cucchiaio come aveva chiesto l'altra sogghignando.
Lena avvolse le labbra intorno al cucchiaio e le schioccò una volta finito, guardò Alex leccandosi le labbra -Vuoi provocare? -
"Altro?" le sorrise invitante "Oppure posso assaggiarne un po’?"
“Ti concedo di assaggiarlo” si mordicchiò le labbra, era completamente nuda davanti allo sguardo di Alex.
Alex prese una ditata di gelato e la mise sullo sterno dell’altra per poi leccarlo via lentamente.
Lena rabbrividì al freddo del gelato e al caldo della lingua dell’altra, ma non emise alcun suono.
"Molto meglio se su base saporita..." le sorrise alzando lo sguardo "Ma non sono sicura del retrogusto forse dovrei assaggiarlo meglio"
Lena sorrise “Prego fa pure” sorrise guardandola negli occhi, non lasciandole modo di farle capire quanto si stesse eccitando.
Sparse un altro po’ di gelato sulla parte superiore dei seni e iniziò a leccarlo via "Posso dire che sarò molto felice che diventeranno ancora più grandi?" ridacchiò leggermente.
“Idiota” Lena le diede un buffetto giocoso “Mi spiace per te ma non potrai dormire ancora per molto sul mio seno”
"Come? Perché?" la guardò con il labbro tremulo-
“Quando avrò una mongolfiera al posto del l’addome amore, sarà un po’ complicato” sorrise a quella faccia troppo tenera “Dammi un bacio”
Alex lo fece "Bene allora potrai dormire sopra di me e maltrattarmi durante il sonno... dopo tutto siamo io e junior che abbiamo combinato il guaio" ridacchiò.
Lena sorrise accarezzandole il mento “Non dire così, ricordi? Eravamo sposati...”
"Già... anche se la suora non ne era molto convinta" rise "Soprattutto per come mi guardavi con quel lupetto"
“Io? Beh, si ti avrei levato di dosso e sbattuto al muro per toccare quegli addominali” portò una mano sul suo addome “Mostramela...” la guardò dolcemente.
Si levò la maglietta "Meglio?" sorrise "Sbattuto al muro... e usare violenza contro tuo marito tenerone?" ridacchiò.
Lena accarezzò quel segno, e la guardò, solo il ricordo le faceva male, poi sorrise alla battuta “Beh mi sarei fatta perdonare con un...Uhm...” arrossì.
"Con cosa?" le chiese accarezzandole il volto.
“Beh Alexander ne ha anche avuto un assaggio, la mattina appena sveglio a Roma”
"Ho capito" le sorrise "Arrossisci sempre quando ne devi parlare, ma non se ti viene in mente di farlo eh?" le baciò le guance arrossite.
“Beh, perché è strano, sono innamorata di te, ma ti ho vista in due modi diversi, mi fai stare bene in tutte due le maniere” sorrise portandole una mano sul fianco ormai nudo “Hai già finito di assaggiare il gelato? Non vorrei si sciogliesse”
"Sono sempre io lo sai" la baciò "O assolutamente no" iniziò a spalmarle il gelato per tutto il corpo leccandolo via e lasciando baci freddi sulla scia.
Lena si lasciò andare con la schiena sul materasso e iniziò a sussultare ed ansimare “Oh lo so che sei sempre tu”
Alex non rispose, ma lentamente mise il gelato sul tumolo dell’altra iniziandolo a leccare mentre colava per le pieghe bagnate.
“Oddio...Alex” strinse una sua spalla.
"Amore" sussurrò sul centro bollente. La lingua che banchettava voracemente con l’altra donna.
“Uhm...scusa sono...aww...più sensibile” gemette di anticipazione.
"Non scusarti, non mi dispiace la cosa" entrò di nuovo con la lingua portandola all'orgasmo.
“Alex...!!” Lena tremò lasciandosi andare nella bocca dell’altra.
L'accompagno mentre l’orgasmo scemava, per poi risalire su "Piaciuto il gelato?" le baciò la guancia.
“Si...devi baciarmi adesso”
La baciò lentamente mentre si stendeva sopra di lei "Meglio?"
“Devi andarci piano con me adesso...ho capito che per un mese e mezzo non mi hai avuta” sorrise guardandola intensamente accarezzandole le spalle nude.
"Prometto che lo farò" le dette un piccolo bacio sul naso "Due cose devo dirti" le sorrise.
“Mi devo preoccupare?”
"No" le sorrise "La prima. Probabilmente la tua transizione finale in dea sarà ritardata perché sta trasformando anche la parte mortale dei bimbi. Ma non succederà nulla e sarete tutti apposto" le accarezzò il ventre e le baciò la guancia.
“Quindi Sam lo diventerà prima di me” sorrise “L’importante che loro stiano bene..”
"Si, loro staranno perfettamente come te. Non potranno avere alcuna malattia mortale" le baciò la fronte.
Lena si strinse ad Alex “La seconda?”
"Beh, visto che ora controllo un po’ meno le mie transizioni... per almeno otto mesi non avrò bisogno di ricordarmi degli anticoncezionali se divento Alexander" rise alla faccia dell'altra.
“Se non la smetti” ribaltò le posizioni mettendosi cavalcioni “Lo pretenderò adesso Alexander, così lo picchiò un po’”
"Perchè?" le sorrise.
“Per il guaio” ridacchiò alla faccia dell’altra.
Alex la ribaltò trasformandosi "A sì?"
“Ciao combina guai” Lena era piacevolmente sorpresa, pensava non l’avrebbe rivisto “Che c’è maritino?” Ridacchiò.
"Hai detto che volevi picchiarmi per il guaio" fece un sorrisetto.
“Beh io scherzavo” sorrise ghermendo il suo sedere “Che roba di marmo”
Rise "Dai ti porto sotto la doccia" e si alzò per muoverla.
 
***
 
“Sono un po’ tesa amore” disse Lena tenendo le mani intorno a quella di Alex mentre erano davanti casa della matriarca Luthor.
"Tranquilla tesoro. Sam è già dentro" le baciò la testa "Non succederà nulla" si portò le mani alle labbra le baciò.
“Okay, grazie che mi tranquillizzi, quindi...cosa diciamo?”
 
“Lee Lee, sis, Alex” le abbracciò entrambe con un sorrisone l’uomo di casa.
“Ciao Lex." Sorrise Alex "Lilian" si voltò a salutare la matriarca, che ricambiò, non staccandosi un momento da Lena.
“Forza accomodatevi” disse l’uomo sorridente.
Sam le salutò già seduta vicino a Lilian.
"Allora come sono stati i vostri viaggi? La vostra ricerca?"
"Bene ..." Alex guardò Lena "Abbiamo trovato tutti... tutto"
“Si, è stato molto impegnativo, ma ce l’abbiamo fatta” disse Lena sedendosi difronte alla madre, accanto ad Alex.
"Impegnativo" sbuffò sorridendo Sam.
Lilian squadrava la figlia e la sua ragazza, c'era qualcosa che non le tornava.
Alex sentendosi osservata si schiarì la gola "Allora come sta Grace?"
“Sta benissimo! Cresce” Lex notò lo sguardo della matriarca “Madre qualche problema?” chiese.
"Non saprei. Lena e Alex sembrate un po’ nervose. Va tutto bene?" Bevve un sorso di vino.
La dea della caccia guardò la sua ragazza "Ehm..."
“Non nervose madre, solo...un po’ agitata...per come possiate prendere una notizia” disse Lena tenendo la mano di Alex tra le sue. La guardò con un sorriso.
Lilian alzò un sopracciglio "Da come vi comportate sembra che Lena sia incinta ..."
Alex sorrise incerta "Ecco"
Sam ridacchiò alle loro facce.
“Lee ma è fantastico! Ma...cioè perché non ci avete detto nulla di questa intenzione?” Disse Lex.
Lena sorrise “Beh, sappiamo che è presto, ma siamo molto innamorate...è lo abbiamo deciso...in Canada” Lena voleva sprofondare, non ci avrebbero mai creduto.
Sam sbuffò mentre cercava di non ridere "Con l’aiuto divino delle suore" non si trattenne.
"Sam!" Disse Alex.
Lilian le guardò sbattendo le palpebre "Perché la storia non mi convince? Perché divino?"
Alex si voltò verso Lena "Tua madre fa paura" per poi prenderle la mano "Ecco noi... io..."
Lena scosse la testa, era vero sua madre faceva paura.
“Sei un ermafrodito? O trans?” Chiese incuriosito Lex.
"Cosa no!" Sbuffò Alex. Sam rideva. Guardò Lena "Meglio se glielo faccio vedere ...?"
"Non so se sentirmi a mio agio con questa dichiarazione..." disse Lilian.
“Alex solo il cambio...i soffitti sono bassi...” ridacchiò Lena.
Lilian continuava a fissarle.
Alex si tolse la giacca, ringraziando che si era messa i pantaloni larghi per scongiurare attacchi della libido di Lena.
"Ok... potrebbe sembrarvi folle... ma sono una dea greca e posso cambiare la mia forma..." dicendolo divenne Alexander e li guardò attendendo il giudizio, per rafforzare il concetto fece apparire una sfera argentea nella mano.
“Un altro Alexander! Eh...” Lex sorrise.
“Beh” Lena abbracciò l’altro.
Sam ridacchiò "Già e questo si è scordato la protezione…. E a quanto sentito, sa usare magnificamente gli strumenti in dotazione"
"Sam!" Disse Alex mentre abbracciava Lena.
Lilian li guardò posò il bicchiere di vino andò al mobile bar e tirò fuori il whisky, ne mise un po’ in un bicchiere e prese un grosso sorso. Preso un grosso respiro "Ho una certa età mi basta sapere che mia figlia è felice e che è vostro figlio naturale. Il resto lo prevedo complicato vero? Però è un gran bel ragazzo..."
“È stata una notte di passione Sam...C’era stata una lotta prima” la corvina la guardò. Poi seguì con lo sguardo la madre e la guardò attentamente quando fece quell’apprezzamento.
Alex si schiarì la gola sentendosi osservata.
Sam rise "E non è stata l’ultima"
Lilian le guardò "Bene, sicuramente farete un nipote molto bello e intelligente. Puoi mettere incinta mia figlia tutte le volte che vuoi" e si sedette di nuovo al suo posto.
Alex sbarrò gli occhi tornando nella sua parte femminile "Sono sicura che non è così che funziona"
“Mamma?!?” Lena urlò quasi scandalizzata.
“Credo che prenderò anche io un sorso di whisky...Dio lo sapesse Eve cosa si sta perdendo stasera” Disse Lex.
"Non lo deve sapere" disse Alex perentoria.
Sam rise "Vedi che Alex non si sbagliava che tua madre sarebbe voluta scappare con lei"
Lilian si tenne in un rispettoso silenzio anche se sorrideva alla figlia continuando a bere.
“Ti annego Sam” disse Lena tenendo per mano Alex, segnando un punto baciandola.
 
***
 
“È bello essere di nuovo qui, vero?” Lena accarezzò il petto di Alex guardandola.
Sorrise guardandola e accarezzandole il ventre che iniziava ad essere leggermente rotondo "Certo. Tutto ok con lo stomaco?"
“Ricordi ho qualcuno qui che è mezzo Dio” sorrise accarezzandole la mano sul suo pancino “Sto bene...dai andiamo so che non vedi l’ora di dirlo”
"Completamente dio tra poco" le baciò la guancia. Si incamminarono e trovarono subito Kara e Lucy dove aveva chiesto loro di aspettarle.
"Ciao Lena, Alex" la ninfa salutò.
“Oddio...” Kara le guardò “Tesoro...io vado” disse salutando sua moglie, allontanandosi in punta di piedi.
"Kara!" Tuonò la dea "Devi dirmi qualcosa?!"
 
Lucy sbuffò e fece sedere Lena vicina a lei "Vieni ci metteranno un po’"
“Che cosa è successo?” Lena le guardò.
 
“Alex mi hai detto, cioè lo aveva fatto Cat, dovevo proteggerla, ricordi?”
"Ceeerto! Ma non ti sei scordata di dirmi qualcosa?!" La guardò.
 
Lucy le indicò "Lo scoprirai. Piuttosto, raccontami di te Lena ci conosciamo così poco" disse la ninfa.
 
“Senti, pur volendo, eri priva di sensi, che cosa avrei dovuto fare? E poi Lena avrebbe solo sofferto a vederti star male” Kara si giustificò.
"Magari quando mi sono svegliata? Dirmelo che era incinta ti costava tanto?!" Sputò Alex iniziando ad avvicinarsi.
 
“Oh beh, non so, sono una storica della mitologia greca, sto con una dea greca, aspetto un bimbo divino. E beh dovremmo mangiare dei pop-corn” disse indicando le due.
 
“Alex, era giusto che te lo dicesse Lena, insomma è una cosa molto intima” Kara cercò di filarsela.
Alex l’afferrò "Un avvertimento sarebbe stato carino" Ringhiò.
 
Lucy fece apparire dello yogurt "È mischiato con dell’ambrosia. Sei mezza divina anche tu per ora. Oh fanno sempre così, tra poco si menano"
“Grazie, cara” sorrise guardandola “Voi non avete piccoli?”
 
“Ma vuoi mettere la sorpresa?” Kara si ritrovò con Alex attaccata che le teneva il braccio sotto il collo.
 
"Oh sì, sono grandi oramai. Sono delle ninfe come me. Hanno dormito con me tutto il tempo quindi probabilmente li vedrai poco in giro" sorrise.
“Ho capito” sorrise Lena mangiando lentamente.
 
Alex la girò facendola schiantare per terra "Sapevi benissimo che avrei avuto problemi"
“Alex...che vuoi fare uccidere tua sorella?” Disse tentando di difendersi “Sei solo una testa di rapa...se hai pensato quello”
"Cosa dovrei aver pensato?" Si rotolarono a terra.
 
"Oh, tranquilla. Kara è bravissima con le cure e tutto il resto, è solo un po’ codarda quando deve dire qualcosa ad Alex" le sorrise Lucy. Poi si fermò "Sai non tutti i mortali riescono ad accettare la doppia natura degli dèi"
 
“Lena è forte! E so che te lo ha detto anche Kelly” la guardò mentre tentava di allontanarla.
 
“Alex parlava di aver visto già una mutazione, quando non sapevamo ancora che fossi incinta” sorrise al ricordo.
"Ah sì Sara. Il vecchio Dioniso l’ha salvata" sorrise al ricordo "E poi ha incontrato Ava ... ti lascio immaginare" rise "E per fortuna non può trasformarsi in uomo non so quanti altri figli potrebbero avere. Mi ricordo un periodo in cui Kara preferiva la sua forma maschile...ero sempre incinta" rise.
 
"Ciò non toglie che dovevi dirmi qualcosa!" La bloccò.
 
“Oh” Lena sorrise “Alex mi ha spiegato che Cat si è sacrificata per salvarci” disse mentre guardava verso le due “Alex amore? Molli Kara e vieni ad abbracciare me?” Disse per aiutare Kara.
 
“Amo quella donna...” sibilò Kara ormai paonazza per la mancanza di ossigeno.
"Ringrazia che ci sia lei" la lasciò e andò dalla ragazza. Le baciò la tempia e la sollevò mettendosela in braccio.
Lucy sorrise ed accarezzò la guancia di Kara.
“Scusa” disse Kara alla fine.
“Kara hai fatto quello che ti è stato chiesto...sta tranquilla” disse Lena tenendosi ad Alex “Senti tesoro, potremmo andare a riposare un po’? Non ho dormito molto stanotte” disse poggiandosi all’altra.
"Ok, andiamo al mio tempio" la prese stile sposa "Ci vediamo più tardi"
Lucy rise "Lena ti do un consiglio, non pronunciarti mai quando queste due litigano. Qualsiasi sia l’argomento"
“Ops” Lena rise stringendosi alla sua ragazza.
“Santa, non dea la dovevano fare...povera te Lena” Kara glielo urlò dietro.
Alex le fece il medio allontanandosi "Ti spacco la faccia più tardi"
"Non stuzzicarla sai che può ucciderti" le disse Lucy le accarezzò le spalle "Ora mi ha fatto venir voglia di rivedere Apollo..." sorrise lasciva.
“Alex, che modi! Ha salvato la donna che ami!” Le accarezzò il petto.
 
“Uhm, effettivamente è un bel po!” Sorrise la dea del sole e se la portò via.

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Capitolo 17
*** Pregnancy ***


Pregnancy
 
“Alex?” Lena la chiamò in maniera cantilenante.
"Si amore?" Alex le si avvicinò smettendo di allenarsi.
“Sai di cosa avrei voglia?” La guardò mentre era spalmata pigramente sul divano.
"Dimmi" le si sedette vicino.
“Fragole” sorrise guardandola.
"Va bene" la baciò e si alzò "Vuoi anche la panna?"
“Si...e le patatine...” la guardò.
Si fermò "Con le fragole?" scrollò le spalle.
“No...con la pizza”
Alex la guardò "Pizza e patatine quindi?” Prese il telefono e guardandola come se fosse un animale pronto ad attaccare.
“Che c’è?” La guardò intensamente.
"Niente.... la ordino eh? Che pizza vuoi?"
“Uhm Margherita, le patate al forno amore” sorrise amava tanto Alex in quei momenti.
"Ok" compose il numero e si avvicinò alla sua ragazza baciandole la fronte.
“Grazie...” si appoggiò a lei.
Alex scrollò le spalle e ordinò la pizza "Abbiamo 15 minuti da occupare... vuoi un massaggio ai piedi?"
“Uhm saresti così gentile...?” poi la scrutò “Alex c’è qualcosa che non va?”
"Perché?" la guardò accarezzandole le gambe.
“Non so stai scrollando le spalle...” disse Lena.
"Niente tesoro. Stavo ancora pensando alle fragole con le patatine...Ugh" iniziò con il piede destro "Secondo te di che sesso saranno le due stelline?"
“Ma no che schifo...” Lena sbuffò “Sei ancora convinta che siano in due qui?” Si accarezzò la pancia
"Non lo so, ma sembra molto più grande del solito a questo mese" gliela baciò.
“Dovremmo chiedere a Kara che dici?” Chiese mentre le accarezzava i capelli.
"Domani glielo chiedo" iniziò a salire con i baci.
“Uhm marpiona”
"Dici?" salì alzando la maglia.
“Tra un po’ smetterò di indossare il reggiseno...Ops anche oggi non l’ho messo” ridacchiò Lena.
"Uhm l’ho notato prima, ma non volevo sembrare scortese saltando addosso a queste due ragazze" sorrise.
“Beh le ragazze apprezzerebbero” sorrise accarezzandole il mento.
"Dici?" si leccò le labbra.
“Guarda tu stessa”
Alex le alzò la maglia "Uh ciao ragazze" sorrise e si fiondò a baciarle delicatamente.
Lena ridacchiò “Insaziabile” Le accarezzò i capelli.
Alex stava circuendo coi denti i capezzoli quando suonarono alla porta.
“Consegna arrivata amore...” sospirò.
"Uffa. Vado" si alzò a malavoglia "Vuoi qualcosa da bere?"
“Acqua amore” disse sistemandosi.
Alex tornò e si sedette tagliando la pizza in tranci.
“Sei un tesoro lo sai si?” Sorrise mettendo le patatine sulla pizza.
"Pensavo che stessi con me solo per questo" si finse scioccata.
“Idiota” l’attirò a sé per la maglia e la baciò con passione giocando con il piercing sulla sua lingua.
Un piccolo ringhio risuonò nella gola di Alex "Amore"
“Uhm mangio...” Lena sorrise accarezzandole le spalle con una mano libera.
Alex le morse il collo per ripicca staccandosi.
“Stronza...” la spintonò.
"Tu provochi" le sorrise sfacciata "E non ti dispiace nemmeno un po’"
“Il morso o provocarti…?” Portò una mano sulla sua coscia.
"Entrambi" le sorrise leccandosi le labbra per poi prendere un morso di pizza.
“Ammettilo...vorresti essere un po’ Alexander ultimamente...Secondo Lucy sono pochi i mortali che...insomma accetta la vostra natura”
"Beh sì. Di solito ne sono spaventati..." le accarezzò il volto “Io sono sempre lui e lui è sempre me... ma so che preferisci quando rimango nel mio corpo femminile, perciò non faccio la transizione, ma non è che mi dà fastidio questa cosa ok?"
“Alex? Lo sai...ti amo...e questo fa parte di te...sono felice, se lo sei tu”
"Tranquilla. Mi trasformerò quando ne sentirò il bisogno ok?"
“Okay..” le baciò la guancia e la imboccò con una patatina.
Alex le baciò le dita leccando via il sale.
“Non provocare” ridacchiò.
Alex rise "Sennò?"
“Sennò sarai costretta a portarmi in camera da letto e poi ti manderò a prendere la pizza dopo” ridacchiò.
Alex lasciò la pizza pulendosi le mani su un tovagliolo e la sollevò.
“Ecco” Lena rise e si strinse a lei.
"Bastava dirlo prima" ridacchiò.
Lena superato il varco della camera da letto e chiuse la porta teatralmente.
 
***
 
Sesto mese di gravidanza e Lena era decisa a sapere il sesso del nascituro. Così assieme ad Alex si stava dirigendo da Kara per vedere come stesse andando la gravidanza.
Alex salutò la sorella e si sedette sul triclinio accanto a Lena.
Lena prese le mani di Alex tra le sue e guardò Kara in attesa.
Kara sorrise ad entrambe "Posso?" Indicò la pancia con le mani illuminate.
Lena sorrise alla sua dea e all’altra. Kara le impose le mani e iniziò a mormorare.
"Uh, sono due gemellini sani.... una femmina e un maschio…" tolse le mani "Dovrai iniziare a mangiare più cibo mescolato all’ambrosia. Sono completamente divini adesso" le sorrise.
Alex baciò la tempia della sua compagna.
Gli occhi della corvina si riempirono di lacrime e nascose il viso nell’incavo del collo di Alex.
Alex la strinse a sé baciandole la testa. Kara sorrise e se ne andò silenziosamente, la sorella le mimò un grazie.
“Scusa, dio gli ormoni” Lena sospirò asciugandosi le guance “Stanno bene” sorrise.
“Non devi scusarti amore" la baciò "Si stanno bene" le sorrise "E tu stai bene?"
“Sono un po’ stanca” disse accarezzandole il viso e posando di nuovo le labbra su quelle di Alex “Manderò un messaggio a Sam e a Lex” sorrise poggiando la fronte a quella dell’altra “Ti amo...”
"Ti amo anche io.... mi rendi ogni giorno più felice" le baciò il naso " Vuoi che ti porti a letto?"
“Non in quel senso spero...” ridacchiò abbracciandola.
"Per il momento non ho cattive intenzioni" rise baciandola.
 
 
 
Alex era su un triclinio, a bordo di una piscina osservando gli altri giocare. La sua mano era intenta a cardare i capelli di Lena, ormai all'ottavo mese di gravidanza "Va meglio di sta mattina?" la guardò preoccupata.
“Uhm si, se mi coccoli così” sorrise ad occhi chiusi godendosi quelle carezze.
Alex sorrise chinandosi a baciarle la fronte.
"Ti trovo bene Lena" la voce di Persefone venne da dietro di loro.
“Eliza...” Lena si mise dritta.
"Mamma ci stavamo coccolando!"
Eliza rise "Va a giocare con gli altri e lasciami un po’ sola con mia nuora"
Alex non sembrava molto intenzionata
"Va tesoro" Lena sorrise.
"Posso dire che non mi piace?" disse alzandosi e dando un bacio a Lena per poi togliersi il peplo.
"Vai brontolona. è sempre stata così" disse Eliza.
“Così come?” Lena si passò una mano sul pancione “Piano voi due...”
"Brontolona e estremamente irascibile" sorrise sedendosi "I due piccoli fanno i capricci?" le sorrise.
Alex tentò di annegare Sara
“Alex” Lena la riprese allegramente, poi guardò Eliza “Sono come la mamma allora...irascibili nella mia pancia”
"Posso?" chiese Eliza indicando il pancione.
Alex si tirò indietro i capelli e sorrise alla corvina.
“Certo” sorrise Lena mentre lasciava fare qualcosa a sua suocera. Beh, era così strano chiamarla in quel modo
Eliza poggiò la mano e un calore si diffuse sul pancione calmando i due bimbi "A loro non piace sentire il loro padre lontano, devi solo tenerli al caldo e distrarli quando è così" le sorrise.
“Ho detto ad Alex che poteva assumere la sua forma uomo” sospirò guardandola “Come era Alex da bambina?” Chiese dolcemente.
"Non importa in che forma sia. Hanno sentito Alex allontanarsi, questo ha dato loro fastidio" le sorrise "Oh era terribile, insieme a Kara poi uh" rise "Non che ora siano migliorate. Ma allora erano il terrore. E probabilmente lo saranno anche queste due piccole divinità minori qui"
“L’importante stiano bene” sorrise guardandola negli occhi verdi.
“Dio Alex mollami, sono passati mesi ormai” Kara tentava di liberarsi.
"Lo saranno tranquilla. Saranno circondati da così tanti zie e zii e cugini" le sorrise.
 
“No”, rise Alex.
“Dai Alexxx” borbottò sott’acqua.
“Amore? è la mia ginecologa...” ridacchiò Lena guardando la rossa.
Alex sbuffò e lasciò andare la sorella, per poi uscire dalla piscina e andare verso di lei.
“Alex” Lena arrossì.
"Vi lascio" disse Eliza sorridendo.
"Si amore?" disse la dea appoggiando le mani ai lati dell’altra.
“Sei nuda” disse guardandola dal basso “Eh...”
"Qualche problema con questo?" si leccò le labbra guardandola.
“Parecchi” sussurrò “Conosci il mio livello di libido...Alex”
"Ti porto via?" le sorrise.
“No… se mi abbracci, va già meglio” sorrise guardandola dolcemente.
"Bene" prese il peplo da dove l'aveva buttato se lo mise addosso e l'abbracciò.
 
***
 
Lena si era svegliata di buon mattino, aveva lasciato Alex dormire ancora nel loro letto a Dublino. Si era alzata ed era andava verso la cucina, tutto sembrava andare bene. Dopo poco quando il caffè fu pronto chiamò Alex.
Alex si rotolò giù dal letto e si diresse verso la cucina. Dette un bacio sulla guancia "Buongiorno"
“Buongiorno a te” disse, ma prima che potesse porgerle la tazza questa cade rovesciandosi sul piede di Alex “Aww...” Lena gemette per il dolore.
Alex saltellò "Dooloree" poi vide la moglie e le fu subito accanto stile fenicottero "Amore che c'è?"
“Acque...” la guardò “Scusa per la tazza...”
"Niente! Ok! Prendo le biglie e andiamo!" si allontanò in fretta.
“Presto” disse reggendosi al piano della cucina.
 
Riapparirono nel Giardino "KArrraaaaaaaa!!!!!"
La bionda arrivò correndo "Presto nel tempio di Atena!"
Eliza, Lucy, Sara e Winn erano con lei.
“Alex...ti voglio con me” sussurrò Lena guardandola.
"Certo Amore" la prese stile sposa e corse verso dov’era Kara. La posò sul letto, mentre iniziava a sudare freddo dall'ultima volta che aveva assistito ad un parto.
Kara dette a Lena un intruglio di erbe e ambrosia "E’ per il dolore. Non lo toglierà, ma ne sentirai meno"
Lucy e Winn preparavano il necessario. Eliza era scomparsa nei meandri del tempio. Sara invece teneva gli altri fuori.
“Okay” Lena guardò Alex “Ehi? Non è che svieni vero?” La guardò dolcemente.
"N..no. non stavolta" Le baciò la fronte sudata.
Kara si sistemò "Ok Lena tra poco ti dirò di spingere. Voglio che lo faccia con tutta te stessa ok?"
“Okay...” Lena guardò Kara e poi Alex.
Alex le baciò la mano e la guancia "Sarò con te tutto il tempo"
"Lena spingi" disse dolcemente Kara.
Lena strinse la mano di Alex e spinse con tutto quello che aveva.
 
Dopo quasi un’ora, in cui Alex aveva ricoperto di baci la compagna, si sentì finalmente un pianto di bimbo. Kara lo prese dolcemente "La prima"
“Alex...” Lena cercò gli occhi della sua compagna “Sta bene?”
Alex alzò la testa e Kara le sorrise annuendo.
"Si, sta bene ora Lucy la sta pulendo" le baciò la tempia "Stai andando benissimo amore"
"Dai Lena manca poco solo un altro"
 
Nel frattempo, Sam era arrivata e si era messa a parlare con Sara fuori dal tempio, sperando che andasse tutto bene.
“Vedrai se la caverà! È forte!” Sorrise la bionda.
 
Un’altra mezz'ora di travaglio e la bimba fu raggiunta dal suo gemello "Sei stata bravissima Lena" Alex la baciò.
Kara e Lucy porsero loro i due fagottini.
“Oh ma ciao piccoli delle mamme” sorrise Lena stravolta dal travaglio “Siete forti come la mamma eh” Lena ridacchiò appena, baciando per quanto poté i piccoli, poi guardò Alex socchiudendo gli occhi.
"Hey amore" la guardò scuotendole la spalla.
"Alex esci, sta completando la sua trasformazione in dea" disse Kara ed Eliza tornò con delle cose coperte da un velo.
"Vai incontrerò dopo i miei nipoti"
"Ma ma lei... voglio rimanere con lei" guardò Lena.
Lena era svenuta sfinita dal parto.
“Lexie vieni” Winn le portò le mani sulle spalle “Andiamo dai pargoli, lei starà bene”
Alex era sempre più riluttante a lasciare la corvina, ma il richiamo dei figli era forte. I bimbi piangevano.
Lasciò la corvina e si diresse verso i figli.
 
Kara ed Eliza iniziarono a pulire il corpo di Lena nella fontana sacra ad Atena.
 
“Eccola ve l’ho portata la mamma” disse Winn “Devi andarne fiera i loro occhi sono eterocromatici”
Alex guardò gli occhi dei figli. La bimba aveva un occhio nocciola e uno azzurro, il bimbo uno nocciola e uno verde. Sorrise stringendoli a sé e coccolandoli, mentre delle piccole lacrime scendevano "Grazie" sussurrò a nessuno che fosse lì.
 
Le due dee rivestirono la corvina, che ora iniziava a mostrare un bagliore divino, e la lasciarono riposare sul triclinio. Poi accesero dei bracieri con delle erbe.
 
I piccoli placato il pianto iniziarono a gorgogliare...
“Ecco il bibitone greco” disse Winn portando due biberon in vetro per i piccoli.
"Winn giuro che non ti lascerò mai più vedere i cartoni animati" brontolò "Saranno due grandi combina guai… e ho il sospetto che questa bambina sarà il capo"
“Ovvio è sempre la donna a fare guai” rise Winn “E non puoi impedirmelo, adesso che ho altri due nipoti in fascia” disse facendole la linguaccia.
Alex gli arrivò una spallata.
 
“Alex non me lo perdonerà se va male qualcosa” sussurrò Kara.
Eliza le portò una mano sulle spalle "Tranquilla, tesoro. Si sta solo riprendendo ci metterà un po’ più di Sam. Ti ricordi quanto ci mise Sara, perché era ferita? Andrà tutto bene. Per stanotte dovrebbe essere di nuovo con noi"
“Lo spero” sospirò “...va a conoscere i tuoi nipoti Persefone. Veglierò io su di lei”
"Sono anche tuoi nipoti" le sorrise, le diede un bacio sulla testa ed uscì andando incontro ai suoi due figli "Allora dove sono i miei due frugoletti?" Alex sorrise mostrandole i due gemelli.
“Vi lascio” Winn la schizzò con il latte residuo.
"Winn!" Urlo Alex per poi guardare la madre "Lena?"
“Sta riposando...Kara è con lei” sorrise prendendo il bimbo.
"Bene... quanto credi che ci vorrà?" Iniziò a fare avanti e indietro.
“Uhm per questa notte starà bene...” la guardò preoccupata “Alex farai il solco...dovresti andare a dormire con i piccoli”
"Ma ... ma... Non posso. Non dormirei comunque... Sarò con loro al mio tempio"
“Va Tesoro” Eliza le porse la piccola “Sceglierete i nomi più tardi?”
“Certo quando Lena si sveglia" sorrise.
“Certo Artemide...adesso prenditi cura dei tuoi piccoli”
 
 
Lena aprì gli occhi di scatto. Sentiva uno strano formicolio lungo il corpo. Si mise seduta e guardò Kara seduta poco distante, mignon pensò, probabilmente stava sognando.
“Suppongo che la trasformazione sia avvenuta” disse vedendola lì in basso “Allora vado a fare uno scherzo ad Alex” disse mentre con estrema eleganza si spostava dal suo tempio di Atena a quello di Artemide.
Alex seduta vicino alle culle si alzò vedendo la sorella "Kara?"
Lena sembrava divertirsi un mondo, calando la mano nel tempio e afferrando Alex dal peplo “Buu” la tenne in alto davanti al suo viso “Ciao tesoro” disse piano.
"Ma che?" La guardò "Kalispera amore. Vedo che stai bene" incrociò le braccia.
“Ti volevo fare uno scherzo” disse mettendola giù fuori dal suo tempio “Adesso se vuoi raggiungermi in altezza mi dai un bacio e mi spieghi come diventare piccola di nuovo”
Alex si trasformò nella sua forma olimpica e le accarezzò il volto "Ciao. Tutto ok?"
“Uhm ciao amore” sorrise guardandola dolcemente “Dammi un bacio e lo sarò” ammise.
Alex le mise una mano sotto il mento e la baciò con passione.
"Meglio?"
“Decisamente” sorrise poggiando la fronte alla sua “I bimbi?”
"Stanno dormendo. Sono bellissimi come te" le accarezzò il volto "Vuoi andare a vederli?"
“Avranno preso certo da te amore” sorrise accarezzandole il viso a sua volta “Ti amo...”
"Anche io... vuoi tornare giù?" le sorrise.
“Si mi piacerebbe”
"Ok concentrati. Ricordati come vedi le proporzioni di casa normalmente... tipo che non arrivi allo scaffale in alto in cucina" rise.
“Idiota” disse mentre ritornava quel formicolio e chiuse gli occhi fino a rivedersi in forma standard davanti ad Alex “Dobbiamo scegliere i nomi dei piccoli” disse seguendola nel tempio.
"Che ne dici di Finn per l’ometto?" Sorrise prendendole la mano.
“Finn mi piace, molto” sorrise tenendo quella mano.
"E la nostra ragazza? Astoria?"
“Somiglia al nome di uno spumante...” Lena sorrise.
Alex rise "Ambra o Mara?"
“Ambra” sorrise accarezzandole il viso e andando verso le cullette “Oh sono così piccoli”
Alex l’abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla spalla.
I bambini sentendo la voce della madre aprirono gli occhi e la guardarono.
"Visto? Stupendi come te" le baciò il collo.
“Wow, ciao Finn” sorrise prendendo il piccolo tra le braccia “Hanno mangiato già?”
"Si un po’ di latte e ambrosia... ma non hanno gradito molto" disse prendendo Ambra.
“Uhm piccoli ruffiani” ridacchiò sistemandosi per poter allattarli insieme.
Alex la aiutò come poté "Questo potrebbero averlo preso da me" sorrise.
“Mettiti qui dietro...potrei aver bisogno di coccole anche io” ridacchiò accarezzandole le piccole spalle dei piccoli.
Alex li prese tra le braccia tutti e tre "Meglio?"
“Meglio...sai che vi amo? Anche se adesso il mio povero seno ne risentirà” sorrise.
"Oh ci penserò io nel caso" le baciò la guancia "Anche se ora sei una dea, non dovrebbe farti male" sorrise "Non vale che ora tu sia ancora più bella di prima... come farò a resistere?"
“Non devi” sapeva quanto *mal sangue* stesse facendo Alex ad averla li praticamente mezza nuda, davanti agli occhi.
"Non incoraggiarmi davanti ai bambini amore" ridacchiò "Come ci si sente ad essere Atena?"
“Credo più intelligente” ridacchiò.
"E già lo eri prima, chissà cosa ti inventerai ora" prese Ambra che aveva finito di mangiare, che la osservava con due occhioni spalancati "Tu signorina mi sa che sarai una fetente"
“Ma dai” Lena accarezzò un piedino della piccola.
"Mhmm. Guarda Finn appena mangiato già dorme" sorrise al figlio spaparanzato sulla compagna.
“Beh è stanco...sai che i gemelli vogliono avere il primato di chi sia nato prima?” Sorrise toccando il nasino del piccolo.
"Ambra lo ha battuto di parecchio" rise mentre anche la piccola chiudeva gli occhi "Chi sono i tesori di papà eh?" Diede un bacio sulla fronte ad entrambi.
“Ruffiana” la guardò intensamente.
“Si, ma mi ami anche per questo" le sorrise.
“Dai mettiamoli nelle cullette, staranno bene per un po’. Immagino che dobbiamo andare a salutare gli altri”
"Uhm... va bene" posò i figli "Eliza e Alura hanno detto che ti saresti dovuta cambiare" e le indico la stanza.
“Okay tesoro, vado” ancheggiò via”
Alex sorrise e aggiustò le due culle. Per poi sedersi e aspettare l’altra.
Lena riapparve. Aveva un vestito bordeaux, legato al collo con una collana dorata. In vita una cintura fatta di foglie d’acanto. Prese un chicco di uva portandoselo alle labbra “Io sono pronta Artemide” la guardò intensamente.
Alex, per un momento, divenne senza accorgersene Alexander, per poi tornare alla sua forma. Si leccò le labbra "Dobbiamo proprio?"
“Si dobbiamo proprio amore” sorrise guardandola andandole incontro “Dammi un bacio, e poi andiamo”
Alex la tirò sul suo grembo, portandole una mano sotto al mento e la baciò appassionatamente per poi succhiarle la lingua.
Lena sorrise tenendosi alle sue spalle, e giocò con il piercing sulla sua lingua.
"Dobbiamo andare ancora?" Sogghignò staccandosi.
“Alex, non fare la brontolona”
"Io non brontolo. Vorrei solo il tempo con la mia compagna" sorrise baciandole il collo "Va bene andiamo, sto per diventare Alexander e sbatterti su quel muro"
“Uhm potremmo fare giusto un po’ di ritardo” disse accarezzandole la nuca “Ciao”
"Amore... lo sai che non è mai un po’ di ritardo" le sorrise dandole un altro piccolo bacio.
“Decidi tu!” Ridacchiò “L’attesa è il piacere stesso no?”
Alex rise "Dai andiamo. Ne riparliamo più tardi" le sorrise per poi alzarsi e far scendere l'altra. Si girò e posò un bacio sulle fronti dei figli "Torniamo tra poco"
“Andiamo” disse prendendola per mano e poi andarono verso il ritrovo degli dèi.
 
Vennero salutate da un applauso e dei fischi. Sam passò un boccale di ambrosia all’amica "Leee! Stai benissimo. Non sembra nemmeno che tu abbia appena partorito"
“Sì infatti” sorrise guardandola “Come va con Winn eh?”
"Oh, a meraviglia. È così affascinante" sorrise.
Alex venne rubata da Eliza, Alura e Sara che le chiedevano come stavano i bimbi.
“Ava stai bene?” Chiese Lena guardandola.
"Uhm" le sorrise "Certo. Benvenuta fra di noi. È tranquilla non ci proverò più con Alex" rise.
“Grazie mille” ridacchiò guardandola”
"Allora come sono i due gemellini?" Le offrì un calice.
“Dovresti vederli da te”
"Domani verrò a trovarli allora. Winn ci ha detto dei loro occhi, Kara ha detto che è di buon auspicio"
“Si? Ottimo allora, sono contenta”
"Sei felice Lena?"
“Si lo so, grazie” sorrise guardandola.
"Perfetto allora" l’abbracciò.
Lena sorridendo salutò Alex con una mano.
Alex sorrise e si avvicinò. "Vuoi ballare?"
“Wow sarebbe la prima volta” sorrise guardandola e prendendo la sua mano.
"Prometto che ti divertirai" e la trascinò in mezzo ad un gruppo di ninfe e satiri.
“Conosco la storia dei satiri” ridacchiò.
"Si? E quale sarebbe" salutò Lucy e ballando con la corvina. Le fece fare una giravolta.
“Uhm adesso non voglio pensarci...voglio solo divertirmi con la mia compagna” Alex le sorrise e la baciò. Stettero lì per un’ora poi Alex iniziò a scalpitare per tornare dai bimbi.
 
“Sei innamorata eh” sorrise Lena accarezzandole il viso “Anche io...dei bimbi” ridacchiò e la trascinò via.
Alex sbuffò e la seguì salutando gli altri. "Sono i nostri due fagottini”
“Si lo sono cara” sorrise ancheggiando verso il tempio dell’altra.
 
Appena arrivarono al tempio, Alex si mise subito a vedere se i figli erano a posto, aggiustando le cullette.
“Ehi” Lena, l’abbracciò da dietro, baciandole una spalla “Somigliano anche a te, guarda Finn, dorme come te” sorrise accarezzandole l’addome.
Alex rise "Cresceranno così viziati" e le accarezzò le mani per poi girarsi verso l’altra "Grazie amore"
“E di cosa?” Lena sorrise tenendo ancora le mani di Alex tra le sue.
"Perché mi sopporti e per i nostri due gemelli" le sorrise baciandola.
“Io ti amo...” sorrise scrutandola “Stai bene?” Chiese mentre continuava a ballare con lei, immaginando una melodia che aveva nella sua testa.
"Sto più che bene, amore" la strinse a sé dopo una giravolta "Anche se tu in questo vestito mi stai dando dei problemi"
“Uhm addirittura, e come la vuoi risolvere? Chiamando Alexander?” La guardò mordicchiandosi il labbro.
"Ti dispiacerebbe?" Le sorrise.
“Ovvio che no” sorrise sulle sue labbra mordicchiandole.
"Molto bene" mosse la mano, mentre una nebbiolina argentata cadeva sui figli "Staranno al sicuro e addormentati" disse mentre diventava l’altro.
“Uhm poi devo visitare i meandri della mia mente per trovare questa nebbiolina” ridacchiò accarezzando i suoi pettorali “Bentornato”
"Te lo insegnerò se non lo trovi" le sorrise "Ciao" la baciò lentamente.
Lena schiuse lievemente le labbra, portando fuori la lingua per sfiorare quella di Alex.
"Andiamo di là?" Le succhiò la lingua.
“Uhm si” si staccò appena.
La sollevò e la portò verso il letto "Questo vestito mi ha dato parecchi problemi stasera" le sorrise.
“Toglilo” sorrise guardandolo dall’alto mentre era tra le sue braccia.
Sorrise facendola scendere e portandole le mani sul collo a giocare coi lacci "Si?"
“Si” Lena si ritrovò a rabbrividire a quello sguardo di Alex.
Lo slacciò, lasciando scivolare via la stoffa e leccandosi le labbra. Con un movimento veloce si tolse il suo peplo e la guardò famelica.
“Sapevo fossi nudo” sorrise guardandolo e accarezzando i suoi bicipiti.
"Lo sai che mi vesto raramente qui" iniziò ad avanzare verso il letto "E anche tu non sei da meno" le accarezzò con un dito il seno.
“Possibile che io sia ancora molto sensibile?” Sorrise lasciandosi spingere.
"Molto probabile" la baciò per poi scendere sul collo "Adesso capisci perché quando mi tocchi ho difficoltà a controllarmi..."
“Mi spiace, se ti ho provocato piacere mia dea” sorrise ai tocchi delle sue labbra.
"Oh sono sicura che lo fai" la spinse sul letto "Dopo tutto posso vendicarmi ora" apparve il solito sorrisetto.
“Uhm vendicarti con la madre dei tuoi figli? E in che maniera, caro?” Sorrise quando era nella sua forma uomo, le ricordava che avessero finto di essere marito e moglie.
“Ho molte idee. Da tenerci occupati per molto tempo... che c'è?" La guardò sorridendo.
“Cosa? Nulla, stavo ricordando la nostra settimana in Canada” sorrise smagliante.
Sorrise "Quella del danno eh? Forse dovremmo tornare a trovare le suore... "
“Si potremmo. E non è un danno, ma un dono” le accarezzò il viso “Avevo avuto così paura quella notte…”
"Si? Anche io di perderti" la baciò.
“Mi dispiace...” accarezzò il suo viso.
"Hey." Si stese sopra di lei accarezzandole la faccia "Non era colpa tua e non lo è mai stata, capito?"
“Okay” sorrise al contatto del corpo di Alex su di sé “Sai che mi piace sentire la tua pelle sulla mia eh?”
"Ho notato. Ti calma anche quando hai incubi la notte... " le sorrise "Ma non era per questo che ero qui..." una mano che andava ad accarezzarle il fianco.
“Uhm e per cosa?” Fece la finta pensierosa.
"Indovina..." la mano che andava ad accarezzarle il ventre e poi il seno "Pronta per un assaggio di sesso divino? Perché abbiamo solo tre ore prima che i piccoli vogliano mangiare" le sorrise.
Lena rabbrividì “Fatti sotto...” sorrise con malizia.
"Si, signora" e la baciò.
Fecero l’amore finché non vennero interrotti dai bambini. Dopo averli rifocillati, caddero tutti e quattro addormentati.
 
Lena si sentì galleggiare tra le stelle. Poi una voce venne da dietro di lei "Ciao Lena"
“Chi sei?” Disse voltandosi, non vedendo ancora nessuno, ma la voce era femminile.
La figura di una donna con in braccio un bambino apparve "Callisto" le sorrise "o Kelly"
“Ciao...io...È un piacere conoscerti”
“Rilassati" ridacchiò "Sono qui solo per chiederti una cosa, non per maledirti"
“Oh okay” si sentiva la mortale solita “Chiedi pure”
“Io e Arcade veglieremo sui vostri figli. Ma tu Lena, potresti vegliare su quella testa di rapa di Alex, per favore?" Le sorrise.
“E io ve ne sarò eternamente grata” sorrise guardando dolcemente anche il piccolo, Alex aveva ragione sei bellissimo. “Lo farò stanne certa...”
“Grazie. So come può essere soprattutto quando diventa Alexander" le fece l’occhiolino "Ti ci vorrà tutta la tua pazienza" le sorrise. Il bimbo salutò la donna "Addio Lena" e scomparve.
“Ciao, piccolo” Lena restò un attimo avvolta da quel tepore.
 
Aprì gli occhi vedendo Alex addormentato al suo fianco, diede un’occhiata ai piccoli e poi avvolse le braccia intorno al corpo dell’altro baciandogli una spalla, e sussurrando quanto l’amasse.
 
***
 
“Ehi e allora? Non volete proprio dormire stasera eh...?” Disse guardando i due divini piangere “Su la mamma vi canta una ninna nanna irlandese okay?” Li cullò appena guardando Eve e Grace.
Eve sorrise "Ti prego almeno anche questo piccolo demone si calma"
“Eh mamma mia” ridacchiò Lena mentre invitava Eve ad avvicinarsi per calmare il monello nel suo grembo.
 
Alex stava giocando a scacchi con Lex mentre chiacchieravano con Lilian di caccia. "Non penso che in questa stagione potrai cacciare molte papere" disse la dea.
“Beh perché non pensi a giocare Alex” ridacchiò concentrato Lex.
 
Lena iniziò a canticchiare lievemente, non pensava di riuscire dopo così tanto tempo, ma la voce le uscì soave dalle labbra.
 
Alex sorrise muovendo una pedina "Posso fare più cose in contemporanea pelat..." girò la testa di scatto "Scusate devo andare" e sgattaiolò per il corridoio non facendo rumore. Lilian sbuffò sorridendo.
 
Lena continuò a cantare, i piccoli si addormentarono, il terremoto si era placato, Grace guardava la zia incantata, poi vide Alex sulla soglia allargandosi in un sorrisone.
 
Alex si era nascosta dietro la porta osservando Lena cantare. Sorrideva, le piaceva sentirla. Sperava che lo facesse più spesso in futuro.
“Ed ecco qui” sorrise prendendo poco dopo Grace in braccio “Vieni qui cookie della zia”
Eve le porse la bimba che si sistemò tra le braccia della zia.
Alex si appoggiò meglio allo stipite adorano quella scena.
“Allora sei felice di avere un fratellino?” Sorrise accarezzandole i capelli.
Eve sorrise "Non pensavo che sarebbero stati così attaccati" si accarezzò il ventre "Ma Lex ha sempre voluto una grande famiglia... ha tracciato il limite a cinque. E tu e Alex?"
La dea trattenne il respiro non ne avevano ancora parlato.
“Oh beh Lex, ha sempre voluto la squadra di calcetto a cinque!” Ridacchiò “Beh io e Alex non ne abbiamo parlato...magari più in là si vedrà...vero tesoro?” Chiese sapendo dove fosse.
Alex si schiarì la gola entrando "Ehm sicuro. Per adesso questi due sono abbastanza per noi" sorrise alle due donne.
“Vuoi andare da θεία Alex? chiese alla piccola.
Alex sorrise e la prese "Ciao piccola. Speriamo che Ambra non si svegli è piuttosto gelosa. Credo che Lex sia di là piuttosto contrariato che abbia interrotto la partita a scacchi per sentirti cantare"
“Uhm andrò a finire io con lui” la baciò sulla guancia e ancheggiò verso la porta.
Alex si morse il labbro guardandola per poi riportare l’attenzione sulla nipote giocandoci.
 
Lilian sorrise vedendo la figlia entrare "Dormono?"
“Sì finalmente” ridacchiò sedendosi di fronte a Lex.
"Bene, perché tuo fratello non stava gestendo bene l’umiliazione di essere battuto da Alex mentre parlava con me" rise.
“Oh povero big Brother”
L’uomo sbuffò.
Lilian fece scorrere una scatolina verso Lena "Dea o no... ha la mia approvazione. Ma non glielo dirò"
Lena la scrutò “Cosa è?” La guardò prendendo quella scatolina -Anche io lo sono- ma come dirglielo?
"Oh me lo ha dato tuo padre" la guardò. Mentre Lex la guardava "A me ha dato quello della nonna"
“Mamma, ma...” aprì la scatoletta.
"Quando sentirai che è il momento..." le sorrise.
“Grazie mamma davvero” sorrise guardandola e stringendole la mano.
"Di nulla. Anche se ancora voglio conoscere i genitori di Alex" la guardò "E più nipoti" guardo entrambi ridendo.
“Mamma...” Lena scoppiò a ridere, ma poi ci pensò.
 
A fine serata, Lena e Alex stavano uscendo da casa Luthor per andare in macchina.
Alex aveva i bimbi in braccio "Ti vedo pensierosa amore"
“Uhm mia madre vuole conoscere i tuoi” disse quando Alex si fu accomodata al suo fianco.
"Oh... credo si possa organizzare..." la guardò "Solo questo?"
“Oh si si! Diciamo che dovrò spiegarle che anche io sono divina”
"Potremmo non farlo, se vuoi" le strinse la mano.
“Tesoro, quando si accorgerà che non invecchiamo?” Disse guidando verso casa.
"Potremmo dirglielo allora, far passare qualche anno. Tutto qui. Così non sono troppi eventi in poco tempo" le sorrise.
“Si hai ragione” le strinse la mano “Tutto okay con Eve?”
“Si, si è molto simpatica. Anche se abbiamo dovuto gestire i gemelli quando si sono svegliati e mi hanno vista con in braccio un’altra" rise.
“Diavoletti, sono molto gelosi di te eh...” disse parcheggiando nel vialetto della casa di campagna.
"Anche di te" rise baciandola.
“Ehm meno” ridacchiò mentre tenendo Finn entravano in casa.
“In effetti basto io per tutti quanti" rise.
“Mettiamoli a letto su”
"Che dopo ti ci metto io" le fece l’occhiolino precedendola per le scale.
“Che marpiona” sorrise seguendola ed entrando poco dopo nella loro cameretta “Fate i bravi” gli accarezzò il pancino.
Alex le sorrise guardandola dalla porta "Eri bellissima quando cantavi"
“Mi hai spiata” sorrise per poi avvicinarsi e prenderla per mano.
"Non ho potuto trattenermi, non ti avevo mai sentita"
“Beh perché non canto da tanto” ammise attirandola verso la loro camera da letto.
"Dovresti farlo di più" sorrise seguendola.
“Sì perché?” La guardò.
"Perché hai una voce bellissima" le dette un bacio sul collo.
“Grazie amore” sorrise accarezzandole le spalle e portando la testa all’indietro.
“Prego" sorrise per poi portarla sul letto "Anche se preferisco quando gemi il mio nome" fece un sorrisetto.
“Ah si? Non sapevo” sorrise mordendosi il labbro “Anche a me piace sentire il mio nome pronunciato dalla tua bocca”
Alex si chinò a baciarla infilando le mani sotto la camicia dell’altra, ma venne interrotta da un urlo dal baby monitor. Sbatté la testa sul materasso sospirando "Sono tre settimane che non riesco a toccarti.... Vado io" disse alzandosi e dandole un bacio.
“Loro lo sentono che non sei vicina a loro” ridacchiò accarezzandole le spalle “Dovrei prendere una brandina per te”
"Non ti azzardare!" Brontolò "Dai ragazzi andiamo a nanna che papà deve devastare la mamma" disse per puro spettacolo in corridoio.
“Quanto sei sciocca Artemide” disse con voce calda, mentre si denudava e si sdraiava a letto.
"Mi ami" Alex tornò una mezz'ora dopo.
Lena si stava accarezzando le punte dei capelli guardandola “Sei tornata”
“Oh”, sorrise "Credevo che oramai dormissi" si spogliò.
“Uhm niente affatto, ti aspettavo mia dea” sorrise guardandola denudarsi e avvampò.
"E ne sono molto felice" si avvicinò e le mordicchio il labbro "Estatica"
Sorrise accarezzandole i fianchi “Tesoro mio”
Alex non rispose portandola in uno dei loro soliti baci che lasciavano ancora la corvina senza fiato.
Lena si aggrappò in quel bacio “Ti amo”
"Anche io. Ora per quella questione di devastarti…" sogghignò, ma ci fu di nuovo un urlo dal monitor "Ma che ca.." sbuffò.
“Shh...Vado io! Vediamo se con la ninna nanna funziona”
"Va bene.... ma vengo anche io" le sorrise mettendosi una maglietta e passandole la vestaglia.
“Va bene piccola donna che si incanta”
"Hey!" Rise.
 
 
Era da più di un’ora che Alex tentava di far addormentare i gemelli, senza successo. Guardò fuori dalla finestra, mancava poco più di un’ora all’alba. Sospirò guardò i figli e prese una decisione. Si cambiò nel suo abbigliamento sportivo, mise i gemelli nel doppio passeggino e uscì iniziando la sua corsa mattutina.
Lena stava dormendo quando sentì la porta di casa chiudersi.
Alex salutò alcune persone che correvano al mattino con cui si incrociava sempre. A metà del percorso i gemelli finalmente si placarono. Si addormentarono placidamente.
Alex li coprì con la copertina e continuò la corsa.
Lena chiamò Alex al telefono.
"Hey amore. Qualche problema?"
“Ehi, tesoro, dove siete?”
"Siamo a mezz’ora da casa. Ti serve nulla?"
“Mi sono preoccupata, e poi mi manchi quando non mi sveglio al tuo fianco”
"Tranquilla. Per farmi perdonare ti porto il caffè da quel posto che ti piace"
“Ti amo”
"Solo perché ti porto il caffè " rise "Mezz’ora e siamo a casa"
“No sciocca” Lena sorrise e si avvolse di nuovo tra le lenzuola.
Alex entrò a casa e mise nei lettini i bimbi. Entrò in camera con un vassoio con le paste e i caffè, ancora in tenuta sportiva.
“Alex?” Lena apparve sotto le lenzuola e la guardò boccheggiando.
"Ciao" le sorrise posando la roba sul comodino "Dormito?"
“Kalimera” Disse mentre l’accoglieva sul lato del letto “Hai corso?”
"Si. I bimbi si sono addormentati a metà percorso per fortuna” le sorrise baciandola.
“Oh così adesso la mamma può usufruire di questi addominali per una leggera grattugia?”
Alex la guardò "Cosa vuoi fare?"
“Uhm sesso mattutino che dici?” Sorrise guardandola intensamente “Approfittiamo non vorrei che passi un mese...”
"Dei no!" Le sorrise, si tolse la maglia "Mi trovi pienamente d'accordo" la baciò.
“Vieni qui” se la tirò addosso.
Si mise tra le sue gambe e le strinse una natica "Meglio?"
“Molto meglio amore mio” strinse le sue natiche “Dei, se mi manchi”
"Adoro i nostri figli, ma se ci interrompono di nuovo li spedisco da mia madre" le leccò le labbra. Mentre con la natica le spostava il bacino portandole la femminilità contro gli addominali "Intendevi questa grattugia?"
“Esatto” si morse le labbra “Anche io li adoro...ma tu sei molto più adorabile adesso”
“Adorabile adesso?" sorrise "Sudata e mezza nuda?"
“Oh Alex non hai neanche idea di come ti farò sudare adesso” ribaltò le posizioni e si fece strada con lei.
 
***
 
Alex aveva messo i bimbi a letto, ma sapeva di dover raccontare una storia era il suo turno quella sera.
Lena si stava sistemando per la notte in bagno.
Alex era nel bel mezzo della storia e si gettò drammaticamente a terra "E allora Megara disse nooo"
Lena sentendo quel tonfo, andò verso la camera dei bimbi, si poggiò allo stipite guardando le facce stupite dei gemelli, vedendo la madre lì per terra.
Alex si rotolò drammaticamente "Oi oi che male" si lamentò fintamente. Per poi scattare in piedi "Ma c'era qualcuno ad aiutarla"
Lena sorrise stupidamente guardandola. E fece un occhiolino ai piccoli.
Alex continuò attraverso la storia facendo dei gesti e versi esagerati. Dopo la capriola finale si accorse di Lena e si fermò "Oh ciao mamma" le sorrise.
“Ciao cuccioli, papà vi ha fatto divertire?” Sorrise mettendosi seduta sul letto di Ambra.
La bimba sorrise e le si accoccolò vicina "Mama!"
Alex sorrise e prese Finn portandolo anche lui lì.
“Cuoricino della mamma” baciò lei e poi Finn.
 
Alex la guardò "E a me?"
“Marpiona” le accarezzò la guancia posando le labbra su quelle di Alex.
Ambra e Finn sbuffarono " 'asta" brontolarono mettendo entrambi le manine per separarle.
“Guarda te che ruffiani” iniziò a far loro il solletico.
I gemelli risero e si buttarono tra le braccia di Alex per fuggire "Devo fermare la mamma?" Li guardò divertita.
“Si mama...tuio (aiuto)
"Ok" prese la corvina e se la caricò sulla spalla "Ora dentro i letti prima che si liberi" rise.
I piccoli si sistemarono sotto le coperte.
“Mettimi giù” rise Lena “Buonanotte piccoli”
"Giammai!" Rise "Buonanotte amori" e uscì a grandi passi dalla stanza.
Lena picchiettò le spalle di Lena “Dai il sangue al cervello...” cercò di divincolarsi.
Alex in tutta risposta la buttò sul letto ridendo.
“Stringimi” sorrise guardandola.
Alex la prese e la strinse a sé.
 
 
Lena stava preparando la colazione, solitamente Alex quando lei preparava le uova con il bacon, si fiondava in cucina in un batter d’occhio. Quella mattina però non fu così. Allora la corvina spense il fornello e presa la tazza del caffè per l’altra si diresse in camera da letto. La trovò con le ginocchia al petto che fissava il vuoto “Amore?” Chiese premurosa.
Alex non la sentì nemmeno nel profondo dei suoi pensieri.
Lena poggiò la tazza sul comodino e si sedette al suo fianco. Piano appoggiò una mano sulle spalle di Alex “Tesoro...ehi?” La guardò.
Alex si girò asciugando una lacrima "Hey! Ehm, scendo subito ok?" Cercò di sorridere.
“Alex...” Lena la scrutò “Cosa hai?”
"N... niente passerà " scrollò le spalle.
“Alex? Ricordi? Al pozzo? Ci siamo dette che avremmo parlato sempre dei nostri momenti di tristezza”
"Scusa.... è una stupidaggine" si mise a posto i capelli.
“Non chiedere scusa, e niente è una stupidaggine, se ti fa piangere.” Le accarezzò il viso “Sono qui!”
"E se fossi un pessimo genitore? Se... se li crescessi male... se li traumatizzassi ... se combinassi qualche disastro?" Si strinse a sé. Abbassando lo sguardo.
“Tesoro ma cosa dici?” Lena le sollevò il viso guardandola intensamente “Tu sei meravigliosa...loro ti adorano...ti amano...Li hai visti come ti guardano?!”
"Ma se facessi qualcosa di brutto? Se li deludessi? Se ti deludessi?"
“Alex...guardami...e ascoltami bene...” la osservò per capire se avesse la sua completa attenzione “Tu non deluderai nessuno e cosa mai dovresti fare di brutto? Sbagliare a mettere una maglietta...? E poi siamo insieme e io sarò sempre al tuo fianco...non si nasce genitori perfetti, si diventa...non saremo sempre impeccabili...ma noi siamo qui per loro”
"Lo so...vedi te lo avevo detto che era una stupidaggine.... Per fortuna ho te" le sorrise "Hanno te"
“Hanno noi...Alex!” Sospirò “Kelly me l’aveva detto che eri una testa di rapa...ma io ti amo...e amo i nostri figli perché me li hai donati tu”
"Kelly?" la guardò stupita.
“Si mi è venuta in sogno con Arcade...e mi ha detto che sei una testa di rapa” ridacchiò poggiando la fronte a quella di Alex “Ho fatto le uova”
Alex sorrise "Ti amo anche io... dammi un attimo e scendo ok? Io e i pargoli saremo giù"
“Va bene piccola”
"Hey rubi anche i soprannomi ora?" rise portandola di nuovo sul letto con lei "Non si fa"
“Ah no?” Chiese sorridendo smagliante.
"No" le sorrise per poi rubarle un bacio "Grazie"
“Ti amo testa di rapa” ridacchiò abbracciandola.
“Anche io" le sorrise "Non so cosa farei senza di te.... o meglio lo so ma non mi piace" rise.
“Allora non pensarci” sorrise mentre la attirava a sé per un bacio “Non mi hai dato ancora il buongiorno mia dea”
"Oh non va bene" e la baciò intensamente mentre le mani si infilavano sotto il maglione.
“I bimbi dormono...non dobbiamo fare chiasso” ridacchiò sulle sue labbra mentre le schiudeva per far uscire la punta della lingua.
"Di solito sei tu l'urlatrice" ridacchiò per poi prendere quella lingua tra le sue labbra. Le mani arrivarono al seno "Uh ciao ragazze"
“E tu quella che ansima...così forte che potrei rischiare di venire anche io ogni volta...” sussultò a quel tocco.
"Molto interessante amore" sorrise. Un gorgoglio si sentì dal baby monitor.
“Tempo scaduto” ridacchiò “Va, così io finisco di cucinare” le diede un lungo bacio e poi si districò da lei.
Alex sospirò "Grazie" e la lasciò per andare dai figli.
 
“Mama?” Ambra sorrise assonnata.
“Papà” disse Finn guardandolo “Antiamo da tio Lex”
"Volete andare dallo zio Lex perché?" Li prese entrambi in braccio baciandogli la testa.
“A ciocare con Grace e Dominic!”
Ambra era ancora mezza assonnata perciò dette un calcetto al fratello per farlo stare zitto e accoccolarsi in pace sul petto del padre.
 
Alexander entrò in cucina "Mamma, questi due piccoli ingrati preferiscono andare da zio Lex che stare con noi" fintamente seria.
Lena si voltò nella sua vestaglia e sorrise guardandoli “Uhm poi dici che io non devo fare il solletico a questi due piccoli mostriciattoli” scivolò verso di loro.
"Oh stamattina sono tutti tuoi" rise, mentre i due cercavano di scappare.
“Venite qui...” corse divertita dietro di loro “Amore controlla il bacon e non mangiarlo...” sorrise guardandola.
Alex sorrise e si mise ai fornelli "Non faccio nessuna promessa piccola"
Ambra invece di correre in avanti, passò sotto le gambe della madre e si diresse a nascondersi dietro quelle del padre.
Alex rise "Questa mossa l'ha presa chiaramente da te"
“Cosa di dribblare?” Lena aveva preso sulla spalla Finn “Preso piccolo dio” ridacchiò iniziando con il solletico.
"Di disperdere l'esercito per una ritirata strategica" sorrise e prese in braccio la figlia "La nostra piccola fetente"
“Che vo’ dire?” Chiese tenendosi al collo del padre.
"Che sei una piccola combina guai" rise "Va dalla mamma che altrimenti brucio tutto" le sorrise.
Ambra si fece mettere e giù.
“Vieni polpetta” Lena si chinò ad abbracciarli entrambi “Vi voglio bene, indistintamente” li solleticò “Adesso a fare colazione...ciop ciop”
Alex sentendola iniziò a ridere in modo incontrollabile.
“Che ridi tu?” Disse avvolgendole le mani si vita sensualmente, spingendolo appena sul mobiletto.
"Ciop ciop... Sei veramente diventata Atena" rise baciandola per poi spegnere il fornello.
“È molto carino...” ridacchiò accarezzandogli i fianchi “Buon per noi che i gemelli vadano da Lex ed Eve”
"Perché qualche idea in particolare?" sorrise.
“Ho comprato le fragole e la panna, ehm...” lo sussurrò “Ho voglia di gustarle su di te...” si allontanò.
Alex si fermò un attimo per poi portarsi uno strofinaccio davanti al cavallo ed iniziare a pensare intensamente ai pinguini.
Lena trattenne una risata e si sedette con i figli “Che dite se tra qualche giorno andiamo a vedere i pinguini?” Disse Lena.
Alex batté leggermente la testa sul mobiletto alto.
"Si!!!" dissero i due bimbi.
“Allora faccio organizzare a zia Sam, le mancherà organizzare viaggi...vero tesoro?” sorrise ai bimbi e poi consigliò loro di masticare piano.
"Potremmo sempre chiederle di organizzarcene uno in Canada..." le sorrise mentre si avvicinava, cercando di non pensare a cosa le avesse detto poco prima.
“Esatto...okay adesso colazione e poi da zio Lex” sorrise guardandoli.
Alex la guardò leccando il cucchiaino con la salsa e le fece l'occhiolino.
-Maledetta dea- pensò Lena.
 
Un’ora dopo arrivarono Lex ed Eve a prendere i pargoli. Scese solo Lex, che ridacchiò quando vide il *cognato*.
“Uhm, qualcuno aveva bisogno di una mattinata libera” ridacchiò mentre metteva i bimbi in auto, che subito si misero a parlottare con Grace e Dominic.
Alex chiuse la porta dietro Lex e guardò Lena, facendo schioccare la lingua.
“Problemi tesoro?” La guardò intensamente.
Alex le sorrise "Hai esattamente tre minuti per prendere fragole, panna e andare in camera"
“Oh diamo i comandi?” La scrutò mordendosi il labbro.
"Iniziamo da adesso..." le fece il suo sorrisetto di fabbrica.
“Benedetto uomo” sorrise andando verso il frigorifero.
Alex rise dal corridoio "Non ti dispiace nemmeno un po’ "
Lena arrivò in camera da letto “Ti voglio nudo i tre secondi” disse imperiosa la corvina.
Alex si levò maglietta e boxer sorridendole.
“Uhm molto bene, adesso sdraiati e mani sulla testa...non puoi toccare...Alex”
Sbuffò ma fece come detto.
“Molto bene...” posò la ciotola di fragole sul materasso e scosse la bomboletta di panna spray “Sono ispirata” ridacchiò.
"Uh oh, prevedo guai” le sorrise.
Lena riempì i pettorali di panna, facendo un ciuffo sul capezzolo e mettendoci poi una fragola alla sommità. Stessa cosa fece per l’altro. Poi scese molto lentamente verso il basso e riservò lo stesso trattamento sul pube “Adesso devo proprio leccarvi il tutto ...” disse con voce bassa.
"Oh per gli dèi" gemette guardandola.
 

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Capitolo 18
*** Come back in…Canada ***


Come back in…Canada
 
Alexander sorrise mentre prendeva le valige a le caricava in macchina insieme al passeggino. I bimbi erano stati abbastanza buoni nelle otto ore di volo. Si allargò il colletto del lupetto per poi salire in macchina.
“Amore potevi mettere una camicia” sorrise porgendole la scatoletta dove era la sua fede “Non vorrei che suor Antonietta pensi che abbiamo divorziato” ghignò.
"Qualcuno..." e la guardò intensamente "Ha comodamente già impacchettato o nascosto le mie camicie..." prese la fede e le fece un sorrisetto "Io ti metto la tua e tu mi metti la mia?"
“Mi stai sposando?” Chiese Lena sorridente.
"Non ora" le sorrise e la baciò. Ambra e Finn brontolarono da dietro.
"Va bene piccole pesti" disse l’uomo ridendo.
“Come siamo gelosi...mamma mia” sorrise mentre metteva la fede al dito di Alex e poi metteva in moto l’auto.
"Non vedo l’ora di vedere la faccia di suor Antonietta" rise aggiustandosi nel sedile.
“Perfido” sorrise accarezzandogli la mano.
 
Ci misero una mezz’oretta ad arrivare.
Alex prese i bagagli e si mise Ambra nel marsupio sul davanti mentre Lena prendeva Finn.
“Alex dovremmo lasciarli camminare un po’...saranno stanchi di star seduti”
"Magari dopo che ci siamo sistemati… abbiamo solo due mani " rise. La porta si aprì e apparve la madre superiora.
“Suor Agnese che piacere vederla” sorrise Lena.
"Oh cari. Mi avevano detto che sareste tornati a visitarci e in compagnia vedo" sorrise loro e dette un buffetto a Finn e ad Ambra. "Chiamo suor Antonietta per farvi accompagnare"
Alex sbuffò e guardò Lena sogghignando.
“Rilassati...Alex” sorrise tenendo Finn tra le braccia.
"Si, suor..." suor Antonietta li squadrò "Ah siete tornati ... e state ancora insieme" poi vide i figli e Ambra che la fissava, quasi ebbe un mancamento.
Alex ridacchiò "Su Ambra sì gentile, non si fissano le persone"
“Papà” ridacchiò nascondendosi nel suo viso.
Suor Antonietta scosse la testa "Su muovetevi, vi abbiamo messo in una camera un po’ più grande. C'è la stanzetta per i bambini... per scongiurare altre asciugature di phon rumorosi..." guardò male Alex.
L’uomo si chinò verso la corvina "Perché mi guarda sempre come se avessi preso la verginità di una vestale?"
“Uhm amore non lo so...ma a me non dispiace” sorrise mentre andavano nella loro camera.
"Non davanti ai bimbi e alle suore amore" rise e sistemò i bagagli.
"Dai su vediamo di sistemare il tutto e andare a fare una lunga passeggiata”
"Molto lunga e che vi stanchi" aggiunse la suora sulla porta e se ne andò brontolando "Chissà se non l’hanno fatti proprio qui quei gemelli"
Alex mise la mano davanti alla bocca cercando di trattenersi dal ridere.
"Sì, è così" ridacchiò Lena mentre glielo diceva dietro.
La suora si girò guardandola male per poi scuotere la testa "I giovani di oggi"
Alex non si trattenne e rise "Le faremo venire un aneurisma prima che la settimana finisca"
"Beh non vedo cosa ci sia di strano, siamo sposati" continuò Lena.
Alex rise e l’abbracciò da dietro sussurrandole all’orecchio "Quasi mi dispiace che non ci abbiano dato l’altra stanza... volevo controllare se avessero aggiustato la testiera del letto" ridacchiò e si staccò.
“Vieni qua brutto insolente” lo attirò dai passanti del pantalone “Non mi fare ricordare...sembrava che non volessi più lasciarmi andare...” sussultò al ricordo.
Le accarezzò il volto "Era quello il punto amore" sorrise baciandola "Ora le mani non troppo vicine al mio inguine, non hai fatto che stuzzicarmi per tutto il volo"
“Io, ma non è assolutamente vero” lo guardò intensamente.
"Lena... se non la smetti stasera la passerai in preghiera e meditazione" la guardò. Ambra decise che era il momento di ricordargli della loro presenza con un urletto.
“Amore ecco la mamma” sorrise guardandola e prendendola in braccio “Fetente” la riempì di bacini “Allora andiamo a fare una passeggiata? Andiamo ad incontrare il nonno Jerry?”
Alex prese Finn "Dai vediamo che giocattoli vi ha portato!"
 
 
Appena usciti nel parco lasciarono andare i due bimbi che iniziarono a scorrazzare con andatura goffa "Me lo aveva detto Kara che i bambini divini sono precoci, ma non ricordavo così tanto" rise guardandoli.
“Perché? Che noti di particolare?” Lena intrecciò la sua mano sottile a quella di Alex.
"Guardali, già camminano e parlottano" sorrise "Le nostre due pesti"
“Beh hanno un anno e mezzo”
Alex le sorrise "Hai ragione anche tu. Sai mi mancano i tuoi occhiali" baciandole il naso.
“Beh potrei sempre metterli e usarli per veduta” sorrise.
"Dovrei chiedere a Sam di procurarti un paio di occhiali finti?" Rise "Anche se non mi dispiacerebbe"
“Amore basta che sostituisco le mie lenti con delle lenti senza gradazione...Ambra non ci provare...” la vide che si stava per arrampicare sul pozzo.
In quel momento Ade decise di farsi vedere e scattò fuori dal pozzo con un "Buuu!"
Alex rise.
“Nono?” Finn lo guardò con un sorriso sghembo.
Ade lo prese in braccio e poi prese anche Ambra "Lena, Alex" le salutò.
“Geremia che piacere”
Il dio sorrise "Bene, ora potete andare. Voglio spupazzarmi i miei nipotini"
Alex rise e mise un braccio sulle spalle di Lena "Va bene. Ho visto un albero interessante"
“Che vuoi fare?” Disse Lena osservandola.
 
“Nono bacio” Ambra sorrise accarezzando le sue guance.
 
"Voglio riposarmi su quel grosso ramo e voglio la mia compagna con me" sorrise.
 “Va bene ruffiana” ridacchiò.
Si sistemarono sul ramo non in vista e Alex prese la sua forma femminile "Dieci minuti di pace che dici?"
“Ehi bella” sorrise abbracciandola “Anche di più”
Rise baciandole il collo "Finché non sentiamo un urlo non ci muoviamo"
“Non penso che tuo padre avrà problemi” sorrise accarezzandole le braccia.
"Bene più tempo per noi" le si nasconde nel collo.
 
 
Il pomeriggio passò e dovettero tornare in convento. Alexander tornò ad essere squadrato malamente mentre aiutava i figli a sedersi per la cena.
“Antonietta e su! Che hai contro quel giovane?” chiese la superiora.
"Continua a non andarmi a genio" disse la suora.
Alex si sedette dall’altro lato dei figli aiutandoli a mangiare. Facendo l’occhiolino a Lena "Vestale"
“Profanatore di templi” ridacchiò.
"Solo il tuo" si leccò le labbra poi passò il Fruttolo a Finn.
“Papà apo io” disse Finn mentre suor Antonietta era proprio lì difronte e il Fruttolo direzionato verso di lei.
"Ok attento" Finn strinse il Fruttolo e lo fece esplodere verso la suora. La donna si alzò di scatto "Come il padre"
Alex cercò di tamponare tentando di non ridere.
“’usa” il bimbo guardò Lena.
“Amore non è nulla...hai chiesto scusa” la corvina su alzò per aiutare la suora.
La suora se ne andò a cambiarsi.
Alex accarezzò la testa di Finn "Bravo amore " ridacchiò "La mira è tutta da me"
Ambra sorrise guardando il fratello.
Alex sorrise "Le nostre piccole pesti"
“Poverina le faremo venire i capelli bianchi” ridacchiò Lena guardandoli “Dai su adesso mangiate”
I gemelli si guardano e iniziarono a mangiare. Mentre ancora la madre superiora nascondeva il sorriso dietro il tovagliolo.
 
 
Poco dopo iniziarono ad andare verso la loro camera con in braccio Ambra e Finn.
Alex sorrise mentre Ambra sbadigliava "Si sono stancati oggi"
“Beh il volo è stato lungo” sorrise guardandola, dopo essere entrati in camera, pian piano iniziò a spogliare Finn per mettergli il pigiamone.
Alex fece la stessa cosa con Ambra che ciondolava la testa dal sonno.
“Piccola” Lena guardò la femminuccia e poi baciando Finn gli rimboccò le coperte.
Alex abbracciò da dietro Lena baciandole la spalla "Sono proprio belli"
“Sono una meraviglia hai ragione” la guardò intensamente voltandosi.
"Che c'è amore?"
“Uhm nulla” lo prese in un abbraccio “Domani dobbiamo andare da pinguini” sorrise accarezzandogli le spalle.
"Devo trovare un altro animale" ridacchiò baciandola.
“Per...?” Chiese guardandolo.
"Nulla che sia importante amore" le baciò la punta del naso.
“Okay va bene! Bagno caldo?
"Yap. Ma dobbiamo fare i bravi le pareti sono sottili" le sorrise.
“Anche se fosse non potrei” la guardò andando verso il bagno e denudandosi.
"Non potresti cosa?" La guardò levandosi la maglia.
“Sono una vestale” ridacchiò.
"Bhe una notte di queste potrei sempre intrufolarmi nel tuo tempio" le sorrise spogliandosi ed immergendosi nella vasca aspettando che l’altra si sedesse tra le sue gambe.
Lena lo raggiunse con fare molto tranquillo e si appoggiò al suo petto dandogli le spalle.
Il dio prese il sapore e iniziò a lavarla "Meglio?"
“A dir la verità c’è una cosa che devo raccontarti...” sorrise ma aveva il cuore impazzito nel petto.
"Hey tutto ok?" L’abbracciò da dietro stringendola al suo petto.
“Ricordi gli ultimi giorni qui, l’altra volta?” Chiese mentre le accarezzava le braccia con i polpastrelli.
"Si..." le baciò la spalla.
“Quella notte in cui mi sono svegliata e non ho più dormito?”
"Mhmm ok... sì penso di ricordare vagamente"
“E che non ti ho raccontato il sogno?”
"Quale sogno?" Le accarezzò i capelli.
“Quello che ho fatto quella notte” si voltò nell’abbraccio “Credo che fosse una specie di premonizione”
Le accarezzò le guance "Ti va di raccontarmelo?"
“Non so dove fossimo, forse in un palazzo o qualcosa del genere” sorrise a quel gesto “Eh beh camminavo dietro a due ragazzi...io...avevo pensato che fosse Liam cresciuto e Grace...” la guardò “Eh poi si sono voltati e mi sono persa nei loro occhi, i tuoi stessi occhi nocciola...Adesso so che erano i gemelli”
Alex le sorrise guardandola e accarezzandole il ventre, mentre l’altra mano le accarezzava ancora il viso "Sai... se me lo avessi raccontato avremmo saputo molto prima che eri incinta piccola"
“Non sapevo come interpretare la cosa...forse ero solo spaventata...allora” portò la mano su quella di Alex “Scusa comunque”
“Per cosa?" Confusa.
“Per non avertelo raccontato quel giorno” disse poggiando la fronte su quella di Alex.
"Amore era solo un sogno per te" le sorrise "Non avresti potuto saperlo. È andata meglio come è andata... a parte quando sono svenuta" rise.
“Beh almeno non lo hai fatto durante il parto”
"Grazie al cielo" le sorrise per poi baciarla "Anche se la prima volta che ne ho visto uno stavo per"
“Ma sei rimasta con me” sorrise accarezzando il suo viso e baciandola poco dopo “Tu non sai neanche quanto ti amo”
"Non facciamo questi discorsi sul chi ama e quanto lo ama. Accettiamo entrambe di non comprendere l’ammontare di amore che proviamo l’una verso l’altra" le sorrise.
“Uhm come sei saggio” gli accarezzò la nuca “Che dici di fare una profanazione consenziente?”
"Ma le pareti e i bimbi?" La guardò attento.
“Sarò silenziosa, prometto” ridacchiò.
"Allora inizia a correre vestale" sogghignò.
 
***
 
Lena ed Eliza erano vicine al tempio parlando di qualcosa. Alex era a caccia, era uscita molto presto quella mattina, i due gemelli giocavano lì vicino.
Elza finì di spiegare "..ed è per questo che durante la caccia al cinghiale si trasformano in ragazzi. Probabilmente avremo o Lucy o Sara incinta" rise.
“Oh...” Lena ridacchiò guardando più in lontananza. Si morse il labbro guardando Alex poco distante -dei ma cosa sei? Quel sedere è perfetto-
Eliza che si era chinata a giocare con in bimbi di sei anni, vide dove era lo sguardo dell’altra "O forse avrò un altro nipote" ridacchiò.
 
Alex e gli altri stavano passando davanti al tempio di corsa ridendo, ma la dea si fermò alla fontana del tempio di Atena per rinfrescarsi.
 
Lena si girò, arrossì per quanto le fosse consentito “Beh è colpa vostra sé l’avete fatto così bene” sorrise guardandola.
"Oh lo sappiamo lo sappiamo" rise Eliza. Prendendo per mano in due bimbi "Io e uragani andiamo a fare una bella passeggiata ho promesso loro di visitare le Parche"
“Okay” Lena salutò i piccoli con un bacio volante e poi con leggiadria arrivò alle spalle di Alex “Cacciatore” Lena passò un dito sul trapezio muscolare dell’altro.
Alex si voltò sorridendo "Mia dea"
“Questa tenuta è davvero troppo aderente per occhi delicati come i miei” disse mentre le si portava davanti.
Alex si guardò i pantaloni della tuta stretti e la faretra sulla coscia "Dici?" Le sorrise "Delicati addirittura"
“Sai stamattina non mi hai neanche dato il buongiorno” disse passando le dita sui pettorali e addominali dell’uomo che gli era dinanzi.
"Sembravi così pacifica stamattina" le accarezzò il volto "E poi sarai stata stanca dopo che mi sei saltata addosso tutta la notte dopo la festa di ieri sera con le altre cacciatrici" sorrise sghembo.
“Beh, adesso però sei così dannatamente sexy e muscoloso...che mi chiedevo se non potessi saltarti addosso di nuovo” si appiattì contro di lui.
Alex guardò intorno e vide gli altri oramai avanti, sorrise "Non mi sembra per nulla una cattiva idea" le appoggiò le mani sui fianchi
“Perché diciamo non potrei resistere fino alla fine della caccia al cinghiale” disse facendo passare un dito sull’addome, poi girando la mano strinse una coscia e poi qualcos’altro. Guardò intensamente Alex “Preso” sussurrò maliziosa sulle labbra dell’altro.
Alex ringhiò leggermente "Ho carta bianca?" Cercò di controllarsi un momento.
“Uhm” mosse appena la mano “Direi di sì” sorrise accarezzando poi la nuca con l’altra mano.
Alex la prese da sotto le cosce e la sollevò. Ci mise poco ad entrare nel tempio e sbatterla sul muro, mentre le mani andavano a slacciare la faretra.
Lena sentì il colpo alla schiena ma non si lamentò, nonostante il fastidio “Che forza” sogghignò sulle sue labbra.
Lanciò la faretra di lato "Ne parli come se non lo avessi mai fatto prima" le morse leggermente il labbro iniziandole a sollevare la veste.
Lena adorava quando quelle mani la sfioravano così deditamente “Con te è sempre qualcosa di nuovo Alex” circondò con le braccia le sue spalle.
Sorrise e la baciò dolcemente. Le mani che si impigliavano con la stoffa "Ci tieni particolarmente a questo peplo?"
“Uh vediamo, direi che sarà facile ricucirlo poi” sorrise ammirando i suoi occhi.
"Bene" e con poco sforzo lo strappò dal corpo dell’altra "Uh ma non ho dato il buongiorno nemmeno a loro" piegandosi per baciarla il seno.
Lena sorrise portando le mani nei suoi capelli. Nonostante il desiderio, le piacevano troppo i preliminari.
Dopo aver "salutato" per bene il petto dell’altra risalì lasciandole una scia di succhiotti fino al collo "Atena la dea vergine" ridacchiò.
“Sciocco” ansimò a quei baci “Sai il nostro letto con baldacchino e molto comodo che dici?”
"Uhm va bene" le sorrise sollevandola un’altra volta e posandola sul bordo del letto. Le aprì le gambe e si inginocchiò.
Lena lo guardò rapita.
"Amore" sogghignò "Non credo di dover fare molto per prepararti" le accarezzò l’interno coscia leccandosi le labbra.
“Oh sta zitto e usa quella lingua per altro” sorrise maliziosa “È colpa tua...” si mordicchiò il labbro.
“Colpa mia eh? Allora devo farmi perdonare" poi si guardò un momento intorno "I bimbi?"
“Tua madre ha portato via i nipotini...” sorrise accarezzandogli il viso barbaro “Quanto sei bello?”
Sorrise "Attenta il mio ego potrebbe diventare più grande ... oltre a qualcosa altro" le dette un bacio sopra il tumulo "Se la mamma li ha portati via allora abbiamo tempo fino a domani mattina"
“Alexander” Lena avvampò guardandolo e sussultando poco dopo “Beh sarà un lungo e piacevole pomeriggio”
"Anche la sera tesoro" le sorrise scendendo sulla sua intimità con la lingua piatta.
“Oh dei” sorrise Lena andando giù con la schiena sul letto.
Alex dopo aver torturato per un po’ il bottoncino nervoso con la lingua guardandola mentre si inarcava. Le mani continuavano ad accarezzarla ovunque.
Lena strinse le dita intorno alle lenzuola “Oh Alex...” ansimò.
Sorrise e giocò con lei finché non la fece venire. Per poi risalire lentamente sul corpo.
“Sai quanto ti amo vero?” La guardò intensamente e strinse il suo corpo muscoloso “Ti andrebbe di levare quell’indumento striminzito e beh sai cosa devi fare”
La baciò "L’importate è che tu sappia che lo faccio" si alzò levandosi i pantaloni e i boxer in un sol colpo. Lentamente si riadagiò sopra di lei senza entrare ancora, ma stuzzicandola strofinandosi contro l’entrata bagnata.
“So che mi ami anche tu” sorrise accarezzandogli le braccia.
La baciò lentamente "Dolce e lento o altro amore?" Le fece l’occhiolino.
“Dolce e lento” ghignò a quel sorrisetto “Benedetto Dio”
"Va bene" sorrise spostando un avambraccio vicino alla testa dell’altra e baciandola. Poi incatenò gli occhi ai suoi cominciò ad entrare.
“Ciao” sorrise accarezzandogli la nuca, giocando con i suoi capelli.
Le baciò la punta del naso per poi bloccarsi "Azzo. Il preservativo!" E fece per staccarsi.
“Shh non serve” disse accarezzando il suo viso.
"Sicura?" La guardò.
“Credo che sia tempo di dare un fratellino agli uragani” sorrise baciandolo piano.
"Veramente?" Le sorrise.
“Sì, davvero amore” sorrise dolcemente “Ti amo...” Lena si perse nei suoi occhi.
"Anche io" la baciò facendole perdere il fiato. Si mosse di nuovo finché i loro bacini non si incontrarono, non staccando mai gli occhi.
Lena ansimò guardandola “Che c’è?” Sorrise
"Te l’ho già detto migliaia di volte.... sei bellissima" si muoveva lentamente sempre guardandola e sussurrandole quando la amasse sulla sua pelle, mentre la mano destra la ricopriva di dolci carezze.
“Amore anche tu lo sei” accarezzò la sua schiena bassa “Dio questi muscoli”
"Credo che potresti venire anche solo guardandoli" rise.
“Probabile, anche tu ti ecciti parecchio quando faccio questo” disse ghermendo il suo sedere e mordicchiandogli il lobo “Vero?” Disse con voce bassa.
"Amore... hai chiesto dolce e lento. Non farmi queste cose..." si fermò guardandola.
“Dovrei scusarmi?” Ghignò passando le unghie sulle natiche poi andando verso l’alto.
"No... ma se continui non sarà né dolce né lento" qualcosa iniziò a spostarsi nei suoi occhi.
“Non trattenerti allora” conosceva Alex, e gli piacevano particolarmente le sue inventive.
Le dette un bacio e sogghignò. Uscì da lei e la girò sulla pancia mettendola sulle ginocchia. Una mano spinse il busto in basso per poi prendere entrambi in polsi con una mano e tenerglieli dentro la schiena "Dovresti stare attenta a ciò che chiedi"
“Maledetto” ridacchiò “Sei particolarmente di luna in queste vesti” sorrise maliziosa girandosi appena.
"E ti dispiace amore?" Le sorrise "O preferiresti altro" le baciò la spalla.
“Hai carta bianca ricordi?” Sorrise smagliante.
Alex le diede un bacio per poi risalire ed entrare lentamente. Una mano che le accarezzava la spina dorsale e poi il sedere facendo lo stesso percorso più volte lasciandola abituare.
Lena rabbrividì a quel contatto ma si rilassò pian piano.
Si abbassò e una mano andò al suo seno mentre le baciava il collo "E io so che ti ecciti quando faccio più il dominante" le sussurrò.
“Si è così”
Cambiò ritmo portando l’altra sempre più vicina all’orgasmo
“Aww...Alex” Lena tremò appena.
Alex si fermò e la girò di nuovo "Voglio vederti" la baciò mentre la portava all’orgasmo anche lui decisamente vicino.
“Uhm” Lena sorrise nonostante tutto “Vieni con me amore...vieni” lo strinse gemendo.
Respirando pesantemente le sorrise e la guardò negli occhi "Ti amo"
“Ti amo” Lena sollevò appena i polpacci, per dargli più spazio e con un lungo gemito con il nome di Alex venne.
Ringhiò il nome dell’altra e vene anche lui. Si stese lentamente sopra l’altra baciandola.
“Oh amore” si strinse tra le sue braccia.
Alex sospirò e le sorrise "Stai bene?"
“Credo di sì” nascose il viso nel suo collo.
“Come credi? Ti ho fatto male?" Si alzò preoccupato.
“No no è tutto okay, vieni qui” sorrise.
Le si avvicinò stringendola.
“Ho una certa eh” ridacchiò baciandogli il collo e poi gli si mise cavalcioni “Non ho finito con te”
Alex rise "Lo spero proprio" Fecero l’amore fino da molto dopo il tramonto. Alex si addormentò tenendo stretta la donna che amava.
 

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Capitolo 19
*** Per il resto della nostra vita ***


With our hands in the bag
 
“Che state combinando?” Lena andò verso la cucina, della casa in campagna dei Luthor, tenendosi una mano sulla schiena.
I due gemelli si fermarono mentre si stavano arrampicando sulla mensola per prendere i biscotti.
“Piccoli fetenti”
Finn era alla base della torre umana. "Ma mamma... avevamo fame" entrambi misero il broncio.
“Uhm ma così potreste farvi male” li guardò intensamente.
"Scusa" dissero insieme facendo gli occhioni da cucciolo per non essere puniti.
Lena li guardò, quei benedetti occhi, le facevano strani scherzi “Venite qui” disse aprendo le braccia.
I due gemelli si avvicinarono abbracciandola "Scusa" Disse Finn.
“Facciamo che il biscottino lo vuole anche la mamma” gli abbracciò baciandogli tra i capelli “Poi preparo la cena però, mi aiutate? È divertente”
I due gemelli annuirono sorridendo.
Si sollevò per prendere i biscotti “Ehm...Alex”
Alex si affacciò "Salve. Bisogno di me?" Chiese la donna guardandoli.
“Questa mensola è decisamente alta e con il carico è un po’ difficile arrivarci” sorrise arrossendo.
Alex sorrise e si avvicinò baciandola "Faccio io" le prese i biscotti poi guardò i figli "Non avete corrotto la mamma vero?" Con gli occhi socchiusi.
“Noooo” scosse la testa Finn.
"E con questo sono sicura che lo avete fatto" li guardò malissimo "Quasi quasi niente biscotti"
“Mama” Ambra la guardò con lo stesso sguardo fatto alla corvina poco prima.
"Non ci provare con me" la guardò seria "Ho resistito a tua zia e resisterò anche a te"
“Uhm va bene” disse la piccola incrociando le braccia al petto.
"Fetente" Alex scosse la lesta e dette un biscotto ciascuno per poi mandarli fuori a giocare. Abbracciò la corvina "Non so se essere preoccupata o fiera di loro visto che sanno già usare la nobile arte della corruzione" sorrise
“Sono adorabili amore” ridacchiò rubandole un altro biscotto.
"Si sì..." e si abbassò sul pancione "Saranno guai se anche questo viene un fetentone" rise baciandolo.
Lena accarezzandole i capelli sorrise “Devo stendermi un po’” ammise “Possibile che mi senta così stanca amore?”
"Sei incinta, è normale... credo" sorrise sollevandola stile sposa e posandola sul divano "Tu ti riposi e io preparo la cena"
“Avevo detto ai gemelli che la preparavamo insieme”
"Un’altra sera amore. Adesso stai qui o ti ci lego, ma sarà meno piacevole dell'ultima volta" le fece l'occhiolino
“Maledetta dea” ridacchiò tenendosi il pancione.
"Mi ami" le sorrise "Possono sempre prepararla con me la cena..." la guardò.
“Uhm sarà molto divertente da vedere...chiamali” sorrise dolcemente.
Alex si affacciò "Hey fetenti venite qui!" i due bimbi si precipitarono.
“Cucinate insieme a mama?” Sorrise Lena dal divano.
I gemelli annuirono anche se Ambra sembrava apprensiva "La pentola non esploderà come l'altra volta vero?”
"Speriamo di no" rise Alex
“Come?” Lena la guardò sorpresa.
“Mamma è stato divertente” Ridacchiò Finn.
"Sssh era un segreto tra di noi" rise Alex "Forza a cucinare lasciamo in pace la mamma"
Finn baciò la mamma sulla guancia e diede una rapita carezza al pancione.
Ambra sorrise alla madre "Li tengo d’occhio io" con tono saccente si diresse verso la cucina.
Alex rise "Ha preso proprio da te amore"
“Un tantino...Brava cucciola grazie”
 
 
Mezz’ora dopo Alex era ricoperta di sugo e i gemelli non erano da meno "Credo... credo sia meglio ordinare la pizza..." disse la dea.
“Oh dei… Alex...voglio saperlo cosa avete combinato?” Lena la guardò scuotendo la testa “Andate a fare un bagno, io ordino”
Alex si sistemò i capelli imbarazzata "Forse è meglio che non lo sai ... ma la cucina è pulita"
Ambra annuì
“Mama diglielo tu” Disse Finn.
"Uhm... credo che dovremmo comprare un nuovo forno ad induzione…" si grattò la testa.
"Almeno non ha preso fuoco" disse Ambra.
“Posso sapere come è successo?” Evidentemente si era addormentata per non aver sentito nulla.
"Ho sbagliato a mettere la temperatura e degli ingredienti... ma ... credo di aver scoperto un nuovo elemento della tavola periodica" sorrise.
“Ah si?” La guardò intensamente.
"Eh eh credo di sì... ehm porto i ragazzi a lavarsi"
Ambra aveva già portato Finn verso le scale "Lasciamo che papà se la veda con mamma. Di solito la scampa" sussurrò la bimba.
Finn ghignò e la precedette.
 
“Alex?” La chiamò Lena
"Si amore...?" Le sorrise incerta.
“Mi dai un bacio?” Chiese.
"Subito" e si sporse a baciarla "Non me la farai passare liscia vero?"
“Ehm no..” le graffiò la nuca.
"Lo sapevo" sorrise "Ordino e poi vado a controllare che non stiano facendo la piscina di sopra... o vuoi dirmi ora come la pagherò?"
“Ne comprerai uno nuovo e lo monterai tu” la guardò.
“Certo" annuì vigorosamente.
“Sei una pasticciona, ma ti amo anche per questo” l’attirò dal colletto della maglietta portandola a due palmi dalle sue labbra.
"Per fortuna direi" le sorrise "Posso baciarti?"
“Devi fetente” sorrise guardandola negli occhi nocciola.
Rise e si avvicinò baciandola nel suo modo solito. Adorava che dopo anni desse ancora dei problemi di respirazione all’altra.
Lena amava Alex così tanto, soprattutto in quei momenti.
Sentirono un urlo di Finn da sopra "Vado" le sorrise dando un altro piccolo bacio.
 
****
 
 
“Che c’è polpetto?” Sorrise Lena giocando con le manine di David.
Il bimbo, di tre mesi, gorgogliò guardandola.
Alex era più in là mentre insegnava ai gemelli il tiro con l’arco.
“Mama così?” Disse Finn prendendo l’arco.
"Il braccio più rilassato" gli aggiustò la posa per poi controllare Ambra e tornare dal figlio.
“Meglio così mama?” Il bambino la guardò e fissò la sorella.
"Perfetto. Ora scoccate" li guardò sorridendo.
“Okay” guardarono il bersaglio e scoccarono
Alex osservò contenta mentre facevano quasi centro "Bravi ma possiamo fare di meglio" sorrise.
In quel momento arrivò Kara o meglio Apollo.
“Papà vi insegna a tirare con l’arco eh” disse portandosi le mani sui fianchi in una posa olimpica.
"Si perché a differenza tua, io ci prendo" sorrise trasformandosi in Alexander e mettendosi anche lei in posa.
“Mi sa che qualcuno vuole pavoneggiarsi” Disse Kara.
"Dici?"
Ambra e Finn si allontanarono ridacchiando.
“Vuoi fare a botte?”
"Sei tu che lo proponi. In effetti è da un po’ che non ti faccio le chiappe nere. Con e senza arco" sorrise flettendo i bicipiti.
“Fatti sotto cinghiale” Kara la scrutò.
"Cinghiale sarai tu..." iniziarono a girarsi intorno studiandosi e facendosi attacchi finti.
“Sbruffone” disse saltandogli addosso.
Alex lo schivò prendendolo dal fianco e buttandolo a terra ridendo.
Apollo saltò portandogli le gambe sul collo per farlo cadere, ma l’altro dio si rigirò e lo fece cadere ancora.
“Alex?” Lena si affacciò assieme a David e Lucy.
"Si amore?" Le sorrise.
“Perché non lasci in pace Kara?”
"È venuta lei " la guardò, mentre la sorella riprendeva la sua forma femminile.
“Battiti con me Alexander” disse lasciando il bimbo con la zia.
"Lo sai che non lo farei mai"
“Peggio per te” ridacchiò aiutando Kara ad alzarsi.
Alex si levò la maglietta alzando la sorella "Vorresti veramente batterti contro di me, amore?" sogghignò.
Lena rimase per un attimo imbambolata “Giochi sporco?”
“Iooo? Mai" le si avvicinò sorridendo e accarezzandole il volto.
“Sei uno stronzetto” sibilò guardandolo.
"Se vuoi giocare inizia a correre" si leccò le labbra.
“Non voglio scappare”
Kara si schiarì la voce "Lena, ha quella faccia, è meglio se corri. Io copro gli occhi ai bimbi" sorrise.
In effetti, Alex non aveva una faccia molto rassicurante "Corri"
Lena colpì su un fianco Alex allontanandosi poi velocemente.
Alex sorrise mentre una scintilla si accendeva nei suoi occhi "Tre... Due...Uno" e iniziò a correre dietro all’altra.
Lena velocizzò il passo e si nascoste tra gli alberi.
Alex annusò l’aria, sorridendo e individuandola "Chissà cosa succederà quando ti prendo.." le si palesò alle spalle
Lena scattò lontano “Ti diverti a cacciare?”
"Ne sono la dea" le si avvicinò di nuovo il suo fiato le era sul collo.
Lena portò il braccio sulla nuca di Alex stringendo appena.
Alex la sollevò bloccandola contro un albero "Presa" Sorrise.
“Già ma non del tutto”
La guardò alzando un sopracciglio.
Lena si diede una spinta e la tramortì al suolo.
Alex si trovò al suolo con Lena sopra di lei "Se avessi avuto intenzione di stare sopra, sarebbe bastato chiedere" rise.
“Uhm” accarezzò i suoi pettorali “Sai ti sta bene questa barba”
"Non era stata una grande idea tagliarla vero?" Accarezzandole la schiena scendendo fino alle natiche.
“No infatti” disse fermando quelle mani.
"Che c'è?" Sorrise.
“Dovevamo lottare...non amoreggiare” ghignò.
Alex con uno scatto di addominali ribaltò le posizioni "Ma guerra e amore ogni tanto non sono la stessa cosa?" Le morse leggermente il labbro.
Lena sorrise al gesto “Uh sì amore”
"Bene" iniziò a baciarle il collo.
“Quanto mi piacciono i tuoi baci”
"Uhm?" Alzò il volto "Beh pensavo che lo facessi dopo sette anni" le sorrise.
“Cosa? Scherzi vero?” Sorrise accarezzando i suoi capelli.
"Su cosa?" Continuò a baciarla.
“Non mi sono stancata di te...tesoro”
"Lo spero" le sorrise "Ma intendevo che avevo capito che ti piacessero i miei baci dopo sette anni" le morse il collo.
“Mi piacciono molte cose che fai tu”
"A si? Quali?" Sorrise contro la pelle.
“Uhm sei un piccolo ruffiano”
“Piccolo eh?" Ridacchiò "Vuoi andare a liberare Kara o rimaniamo qui un altro po’?" Le leccò dove aveva morso.
“Per adesso voglio solo stare stretta a te”
"Scelta saggia, Atena" rise "Sai mi sei mancata queste settimane mentre ero negli Inferi con papà" le accarezzò i fianchi.
“Non credevo”
"Non credevi che mi saresti mancata?" Si sollevò guardandola.
Ridacchiò “Amore scherzavo”
"Ah" scosse la testa e le fece il solletico "E ti sono mancato?"
“Ovvio che mi sei mancato”
Sorrise e prese di nuovo a baciarla, sentirono delle urla divertite e Kara che rideva. "Bene, direi che rimaniamo qui. Dopo tutto dobbiamo riconciliarci dopo alcune settimane"
“Amore…” ridacchiò Lena abbracciandolo.
Sorrise guardandola "Ti amo oltre la mia comprensione, sai?"
“Si ti amo anche io!”
 
***
 
Lena si era svegliata nel cuore della notte, quella benedetta cheesecake la richiamava. Si alzò in religioso silenzio dal letto e raggiunse la cucina, una lucina era accesa, quella del frigo, e chi c’era? Ambra che aveva avuto la stessa idea sua? “Ehi, fetente che fai?” Disse raggiungendola.
La bimba la guardò con occhi spalancati poi guardò un punto buio vicino al frigo da cui uscì Alex "Ehm..." Guardò la bimba di otto anni "Ci è venuta fame sai... ci siamo incontrate in corridoio" si sistemò i capelli.
“Ah ma allora siete in due” Lena ridacchiò “Diciamo che la cheesecake è davvero invitante”
"Chiamo Finn e David?" Disse Alex grattandosi la nuca "O è un club solo ragazze?"
“Uhm direi che stanno ronfando abbastanza, gliene lasciamo due fette” ridacchiò “Sempre complici voi due”
“Ah ecco io lo sapevo..” disse la voce assonnata di Finn che teneva per mano David di due anni “Ama” disse stropicciandosi gli occhi il biondino.
Alex sorrise e li fece sedere "Direi che è una riunione di famiglia ora"
“Si direi” Lena li baciò sulla testa tutti e tre e diede un lungo bacio ad Alex “Devo parlarti di una cosa dopo...”
"Ok" le sorrise accarezzandole il fianco. Mangiarono in tutta tranquillità e poi si misero tutti sul divano.
Poco dopo Alex era piazzata sotto quattro bimbi che si stava riaddormentando, guardò Lena e le fece l’occhiolino.
 
 
 
Proposing
 
Lena si era svegliata presto quella mattina, aveva baciato Alex sulle labbra ed aveva abbandonato il letto. I bimbi sapevano che dovevano fare poco chiasso, mentre li preparava per andare dalla nonna e passare la giornata con lei e i cuginetti.
Quando ormai i piccoli furono pronti, lasciò una lettera per Alex con l’impronta delle labbra come cera lacca. Il contenuto recitava così:
Ti aspetto per la colazione, ti amo.
E di seguito un indirizzo.
 
Alex si svegliò e vide la lettera. Si strofinò la faccia e lesse con curiosità, riconoscendo il vecchio indirizzo di Lena. Dopo un’attenta ispezione che la portò a capire che era l’unica in casa, andò a farsi una doccia per raggiungere l’altra.
Mise la giacca e prese la moto. Sam, con dispiacere di Lena, le aveva insegnato a guidarla. Lena non sembrava poi tanto dispiaciuta dopo che l’aveva portata a fare un paio di giri, letterali e non.
Lena sentì il rumore del motore e sorrise, mentre sistemava le ultime accortezze della colazione e si tolse il grembiule.
Alex scese e si affrettò ad entrare in casa, le piaceva molto quel posto, anche se non aveva abbastanza spazio per i bimbi. "Amore?" Chiamò.
“Kalimera, tesoro” sorrise guardandola dolcemente “Sono in cucina”
Alex si affacciò rimanendo con la bocca aperta. Una gonna a tubino floreale fasciava le gambe di Lena e una maglia rossa molto, molto scollata.
“Ciao! Hai visto cosa ti ho preparato?” Lena finse che Alex non stesse guardando lei.
Le si avvicinò baciandole la spalla "Se ti riferisci al vestito mi piace molto"
“Marpiona” sorrise guardandola “Dovresti sederti...sennò si raffreddano i pancakes”
Rise, la baciò ed andò a sedersi. Si sfregò le mani guardando la pila di pancake, per poi fermarsi perché mancava un intero spicchio e proprio lì c'era un anello "Lena... "
“Si? Ci vuoi dell’altro sciroppo d’acero?”
Alex la guardò e indicò l'anello "Che...?"
Si avvicinò a lei, sbirciando “Oh che sbadata” sorrise voltò Alex sullo sgabellino e si inginocchiò.
"Lena..." la guardò "Cosa stai facendo?"
“Alex, ascolta solo e non interrompere” tenne l’anello alzato verso di lei “Con questo anello, ti voglio chiedere se, tu Alexandra di Delos, vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie” sapeva che fosse strano, ma era quello che voleva, stavano insieme da quasi dieci anni e nonostante tutto sapeva che si amavano anche senza bisogno di ufficializzarlo. Però voleva vedere quell’anello all’anulare di Alex “Qui in questa casa, ma anche a spasso per il mondo... mi sono innamorata di te...” -Non piangere Lena-
Alex le accarezzò il volto, non sapendo se potesse parlare o no.
Lena la guardò solamente annuendo.
A priori avrebbe dovuto vederlo arrivare, ma si scordava spesso che Lena non aveva la sua concezione di tempo. Si chinò guardandola negli occhi "Certo che voglio sposarti. Voglio condividere l'eternità che mi resta al tuo fianco" le sorrise emozionata per poi baciarla tirandola su.
Lena si strinse a lei tenendo ancora l’anello tra le dita, poi si staccò, emozionata “Posso?” Chiese mentre le mostrava il cerchietto tempestato di pietre.
Annuì guardandola e porgendole la mano sinistra.
“Ti sta a pennello” sorrise baciandole la mano dopo aver infilato l’anello “Ti amo tanto amore” sorrise accarezzandole la nuca.
"Anche io" la baciò di nuovo "Troverò un anello per te" le sorrise abbracciandola.
“Questo me lo ha dato mia madre anni fa” sorrise lasciandosi stringere in quell’abbraccio “Questo sarà sempre il nostro nido d’amore” sorrise “Adesso colazione?”
"Nido d'amore eh?" le sorrise "Aspetta anni fa? Lilian te lo ha dato tempo fa?"
“Si dopo che sono nati i gemelli...ehm io beh stavo aspettando un momento di tranquillità” ridacchiò.
"Oh... " la baciò di nuovo "Beh, dopotutto i pancake non sono male freddi" le baciò il collo.
“Benedetta Dea” ridacchiò lasciandosi trascinare.
"Direi di controllare se abbiamo ancora quella crepa nella doccia" sorrise.
“Ah si? Pensavo l’avessi riparata” rise sulle sue labbra.
"Infatti dicevo di andare a controllare" mentre si muoveva verso le scale poi si fermò "Sei bella come la prima volta che ti ho vista, sai?"
“Pensavo non mi avessi notata allora...” sorrise accarezzandole le spalle.
Rise "Ho sempre filtrato con te. Eri così bella addormentata sul divano... Il collo allungato sul bracciolo" lo accarezzò "Gli occhi chiusi e quell'espressione stanca.... sentivo tanta tristezza e dolore venire da te" la mano andò sul volto "Ma c'era anche determinazione da qualche parte. Sono rimasta qualche minuto incantata a guardarti"
“Non me l’hai mai raccontato prima” Lena la guardò intensamente “Cosa hai pensato?”
"Che fossi bellissima, ma che fossi il custode più incompetente che mi fosse mai capitato" sorrise.
“Ah ecco, stronza” la spinse sulla porta del bagno, stringendole il sedere.
Rise "Mi adori" la baciò aprendo la porta.
“Si è così, per tua fortuna”
"Dopo tutto vuoi sposarmi" rise "Quasi che mi dispiace levarti questa maglia..."
“Si? No farlo allora”
"Mi fai venire certe idee amore" sorrise abbassandosi e baciando tutto il percorso per poi baciarle il seno da sopra la stoffa.
 “Io non mi lamenterò”
“Lo spero" ridacchiò.
 
Thief

Lena ovviamente non poteva essere che in ritardo. Con David che aveva fatto un po’ di capricci quella mattina e Alex che ronfava, era uscita di tutta fretta, prendendo la prima giacca dall’appendiabiti.
 
 
La classe era abbastanza rumorosa. Avevano sentito che c'era un nuovo insegnante, ma nessuno riusciva ad immaginare chi potesse essere il professore del corso.
“Buongiorno ragazzi, scusate...un traffico incredibile...ciop ciop prendere posto”
La classe si fermò guardandola. Nia dette una spintonata al suo vicino "Non penso di aver mai avuto un’insegnante così bella.... vi prego lasciatele insegnare tutti i miei corsi..."
“Idiota” il suo compagno di banco rimase a boccheggiare vedendola “Però...che culo...e poi gli occhiali sono da veduta”
"Non mi importa... guardala sembra una dea" sbavò.
“Nia...non puoi sempre sbavare sulle donne etero” dissero ridacchiando.
 
“Tutto bene lì terza fila?” disse Lena prendendo il microfono poco dopo.
"Si!" disse Nia "Ci stavamo solo chiedendo quali fossero le possibilità che stesse uscendo con qualcuno" la spavalderia che bruciava sulle guance.
“Oh signorina Nahal, mi spiace per voi comuni mortali, ma sono molto impegnata...” sorrise pensando al viso di Alex quella mattina.
"Non è giusto, sarà il solito ragazzo molto ricco" mugugnò Nia nella spalla di Brainy.
“Donna...” disse per poi accendere il proiettore “Oggi parliamo di come sfatare i miti…”
Nia sbarrò gli occhi "Ha appena detto donna?" sussurrò a Brainy "Ho una possibilità" Passò tutta la lezione a fare piani per conquistarla.
 
 
Lena sorrise alla sua compagna “Addirittura mi sei venuta a prendere...mi piace” disse ticchettando verso di lei.
 
Nia e Brainy la videro da lontano "Magari quella è solo un amica... o mio dio quanto è figa"
 
Alex le sorrise appoggiata contro la moto "Certo" la guardò bene "Anche se stamattina Alexander si è presentato al museo con una giacca di pelle nonostante il tempo" la tirò verso di sé dalla giacca "Ora so chi era il ladro" sorrise.
“Oddio che sbadata” si guardò “Peccato me lo sia perso” disse piegando di lato la testa per immergere le labbra su quelle della sua futura sposa.
 
"No... non è assolutamente solo un’amica" gemette Nia.
 
Alex le circondò i fianchi con una mano e la baciò intensamente "Sei consapevole che metà della gente sta sbavando su di te vero?" sorrise.
“Oh sono sicura che qualcuno dei miei studenti stia sbavando anche su di te” ridacchiò accarezzandole la nuca “Dovremmo andare o Hank farà brutta figura con me”
 
“No decisamente...credo abbia un anello al dito la centaura..” ridacchiò Brainy.
 
"Beh siamo due dee amore" le sorrise "Si dai voglio portarti in un posto" sorrise.
“Andiamo” si allargò la giacca e salì in sella.
 
 
Arrivate a casa, Alex prese due biglie dell'Ade e poi la mano di Lena "Voglio solo portarci in un posto… non fare quel giochetto" le sorrise.
“Sciocca” la guardò tenendola per mano.
Sorrise ed apparvero in Islanda vicino alla cascata dove avevano trovato Eliza.
“Alex che ci facciamo qui?” La guardò mentre ancora la teneva per mano.
"Beh... non volevo andare all’hotel... ma è qui, più o meno che ci siamo baciate la prima volta" le sorrise.
“Oh beh sì dopo che abbiamo trovato il melograno di bronzo”
"Già " le sorrise tirando fuori un piccolo anello. Sembravano dei rami intrecciati con tre piccoli smeraldi "Non è bello come quello che mi hai dato tu ma... volevo darti qualcosa e.. poi dovrò fare in modo che tutti questi ragazzi ti stiano lontani" le sorrise incerta.
“Alex è bellissimo” lo guardò “E tu sei così dolce e sexy quando sei gelosa” sorrise accarezzandole il viso.
Sorrise "Mamma ne ha uno simile con sei semi di Melograno... Io invece ho messo gli smeraldi per ognuno dei nostri figli…" si morse il labbro "E anche uno per Liam..." Girò l’anello mostrandole un piccolo diamante.
“Alex è stupendo e grazie amore” sorrise mostrandole la mano.
Alex sorrise mettendoglielo e le baciò le mani "Ti amo"
“Eh adesso?!” Sorrise grattandole la nuca con i polpastrelli.
"Ho preparato un piccolo pic-nic per il tuo primo giorno di lezione andato bene”
“Ti adoro lo sai si?” Sorrise accarezzandole poi il viso dandole un rapido bacio.
Alex le sorrise "Mi vuoi sposare dopotutto”
“Vero e lo faremo presto”
"Tua madre ha finto di impazzire?" Sorrise baciandole la tempia.
“Perché?” La guardò.
"Non lo so" rise "L’ultima volta mi ha minacciata non capendo perché volessimo una piccola cerimonia. Si è calmata solo quando le ho promesso che sull’Olimpo avremo una magnifica festa"
“È tradizionalista su quel che riguarda i matrimoni e Alex...dovremmo dirle quel dettaglio...” ammise sedendosi sulla tovaglia.
"Quale?" Tirò fuori da mangiare e da bere.
“Niente capelli bianchi, niente rughe”
"Ah, che sei una dea. Beh domani sera siamo a cena da lei e visto che non c'è Eve potremmo farlo"
“Penso che Eve abbia capito qualcosa...cioè non che io e te siamo delle divinità”
"Che cosa quindi?" Le sorrise.
“Che non usiamo la fecondazione artificiale” ammise “Oddio ho ancora gli occhiali” sorrise prendendoli e posandoli.
"Per me puoi tenerli lo sai ..." le accarezzò il volto, li prese e glieli rimise sorridendo "E quale spiegazione ha tentato di fornire?"
 
_ “C’è qualcosa che non mi dici”_
 
Alex rise "Sempre così.  E tu cosa le hai detto?"
 
_ “Non so di cosa tu stia parlando, non vorrai mica credere che qualche uomo simile ad Alex, mi abbia messa incinta?”_ ridacchiò.
 
Alex rise ancora di più rotolandosi "Ti adoro" si rialzò e le diede un bacio "Abbiamo poco tempo prima a che i bimbi ci vengano restituiti dal sistema scolastico" le sorrise "Anche se continuo a dire che potevano crescere sull’Olimpo"
“Uhm, amore, è per far frequentare loro la scuola con i cugini, sarebbe stato strano...insomma sarà strano tra qualche anno per loro!”
"Lo so tesoro hai passato due settimane a convincermi. In estate mia madre e Alura li sequestreranno comunque" ridacchiò.
“Scusa e che non sapevo come altro gestire la cosa...ci sono ancora tante cosa che loro non sanno...e dovremmo parlargliene presto o tardi, e anche di questi” sorrise guardandola e accarezzandole la mano con l’anello.
"Amore rilassati. Verrà il momento per ognuno di loro. Quando inizieremo a sembrare troppo giovani diremo che hai avuto un posto in Grecia e che io volevo tornare dalla mia famiglia. Ed è fatta. Ma non pensarci ora. Rilassati e goditi quest’oretta che abbiamo per noi"
“Okay hai ragione” la spinse giù sulla tovaglia “Un’ora è più che sufficiente...” si chinò a baciarle il collo con lentezza disarmante.
"Prima mi rubi i vestiti, poi mi butti a terra. Cosa devo fare con te eh?" Sorrise.
Le allargò la giacca accarezzandole l’addome “Quella è stata una svista...” scese a baciarle il petto della scollatura.
"Come no" sorrise "Un giorno di questi potrei anche punirti per tutto quello che mi combini"
“Ah si?” La corvina le sollevò la maglietta “Del resto vuoi sposarmi anche per questo no?”
"Sicuramente è un fattore determinante"
“Adesso lascia occuparmi della mia futura sposa” sorrise toccandola dappertutto e baciandola.
 
 
Lena ancora una volta si era appropriata di qualcosa di Alex. Questa volta però era un lupetto nero a collo altro. L’aveva sistemato all’interno della sua gonna a tubino ed era andata a lezione.
Sapeva di attirare molti sguardi, ma ovviamente lei aveva già Alex che valeva per due, e non se ne lamentava affatto...anzi.
 
Nia restò con la bocca aperta "Dobbiamo andarci a parlare dopo lezione Brainy"
“Per quale motivo?” chiese l’amico.
"Non hai voglia di vederla anche tu, più da vicino con quel coso? È così sexy" Osservandola mentre si metteva seduta sul bordo della cattedra.
“Allora stai sognando tanto Nia lo sai si?” disse Brainy.
"Probabilmente. Ma voglio solo vederla da vicino..." sospirò guardandola con aria sognante.
“Cosa vi piace di più di queste lezioni?” Chiese Lena mentre incrociava le braccia sotto al petto.
“Eh..." Nia continuava a sbavare "La trama sicuramente la trama"
 
La lezione trascorse con quelle domande e risposte. Nia tirò Brainy per il corridoio verso l’ufficio di Lena.
“Si?” Lena si voltò verso la porta.
"Volevamo..." Nia non aveva veramente pensato, la guardò a bocca aperta per poi notare un luccichio sulla mano "Oh ehm bell’anello"
“Oh sì me l’ha regalato la mia fidanzata” sorrise guardandola “Signori allora? Cosa posso fare per voi?”
"Fidanzata.... oh beh noi..." iniziò Nia. Ma venne interrotta da Alex che bussava sulla porta aperta "È permesso?"
“Oh...ciao” Lena era ancora appoggiata alla sua scrivania.
"Beh... noi andiamo" disse Brainy mentre tirava via Nia.
Alex sorrise loro mentre uscivano.
“Ciao cara...come mai qui?”
Alex chiuse la porta. Si levò la giacca e si trasformò in Alexander "Hai per caso visto il mio dolcevita?" Socchiuse gli occhi.
“Ehm no perché?” La guardò intensamente.
"Ne sei sicura...?" Avvicinandosi, incastrandola tra lui e il mobile.
“Forse accidentalmente”
"Accidentalmente eh? E accidentalmente era perfetto per la tua gonna di stamattina" sogghignò.
“Vuoi togliermelo per caso?” Sorrise sostenendo il suo sguardo.
"Uhm no.... sarà l’unica cosa che non ti toglierò... mentre ti punirò per furto recidivo" lo disse a pochi centimetri dalle sue labbra.
“Uhm okay allora” sussultò sulle sue labbra.
"Devi tenera la voce bassa però. Non vorrai che ci sentano tutti" le sorrise "Sarai la mia brava ragazza?"
“Io sono la tua fidanzata”
"Sempre la precisina tu" la baciò con trasporto per poi girarla.
“Ehi” Lena la guardò da su la spalla.
"Si?" Le fece il solito sorrisetto da camera da letto.
“Che hai in mente?”
Iniziò a sollevarle la gonna "Vedrai" le baciò il collo.
Lena rabbrividì “Gli slip li ho messi apposta per te”
Alex le ghermì le natiche "Non dureranno molto"
 

 
Wedding
 
Lena stese le mani sulla stoffa della gonna del vestito che indossava. Alex lo avrebbe adorato, conosceva i gusti di sua moglie, beh si moglie, perché a Dublino si erano già unite in matrimonio in municipio, era stata una cerimonia intima. Loro due, i tre figli, i Luthor e Hank.
Adesso però, sull’Olimpo, Lena ed Alex sarebbero state circondate da così tante persone, da perderne il conto. La corvina sentì la porta aprirsi e vide i suoi bambini fare il loro ingresso.
“Ciao tesori...” sorrise guardandoli.
Sam le sorrise dalla porta "Beh Alex morirà"
I bimbi andarono ad abbracciare la madre "Sei così bella" disse Ambra.
“Oh piccola anche tu” sorrise accarezzandole il viso “Siete tutti bellissimi, e vi amo tanto...andate da nonna adesso, ciop ciop da bravi” Lena guardò la sua migliore amica “Vuoi accompagnarmi tu?” Ridacchiò.
"Sono stata mandata qui apposta" le sorrise.
I due gemelli presero David per mano e andarono via.
 
Alex, nel frattempo, era aiutata da Winn e Kara con il vestito.
“A Lena piacerà un sacco” sorrise Winn sistemandole in di dietro “Quando sono finito a sistemare il vestito di mia sorella per le nozze? Ah, tieni lo scosciato per quando sarete sole in camera da letto.
Alex rise "Ti sei offerto volontario idiota. Come se fossi timido poi. Non più tardi di ieri abbiamo beccato te e Sam..."
Kara rise "Basta che non ci siano guerre con lancio di frutta come al mio di matrimonio"
"Ma era la parte divertente" rise Alex.
“Io e Sam siamo grandi e vaccinati...sorella” ridacchiò “Vado a ... ecco” disse Winn vedendo apparire suo padre.
"Ed esibizionisti" disse Kara ridendo.
“Alexandra, sei bellissima” disse Ade.
"Papà ciao" sorrise abbracciandolo "È tutto a posto?"
“Tutto magnifico...” sorrise guardandola “Sei pronta? I bimbi sono con la mamma, Sam è andata a prendere la tua futura sposa”
"Ok va bene andiamo" sorrise.
“Sei agitata?” Le accarezzò la mano stretta sul suo braccio.
"Non troppo. Ma tu non lo saresti?" Sorrise.
“Lena ti ama tesoro, di cosa ti preoccupi?”
“Niente lo sai è solo... non lo so papà" sorrise ed uscirono.
“Non le capiterà nulla amore”
"Lo spero" sorrise.
 
Lena ed Alex sarebbero giunte sotto il patio assieme. All’inizio del percorso, Lena ammirò la sua dea a qualche metro di distanza “Dèi è bellissima” i capelli cresciuti erano acconciati ricci. I propri erano raccolti in una treccia laterale per tenerli in ordine.
Alex brontolava con i capelli per poi rimanere a bocca aperta, mentre guardava sua moglie "Dimmi che non sto sognando"
“Oh no Tesoro, è proprio la tua dea”
Alex sorrise avanzando verso la vasca e aspettando che Kara le levasse la tiara divina. Poi si fermò e guardò la moglie arrivare.
Lena arrivò poco dopo davanti a lei “Ciao”
"Sei bellissima " sorridendole.
Alura si posizionò davanti a loro, Zorel portava un braciere e Winn della lavanda e dell’incenso.
Alura dette a Lena un pezzo di stoffa e ad Alex un coltello. La rossa si tagliò il palmo e fece cadere delle gocce nel braciere, poi pose la mano verso Lena in modo che gliela fasciasse. Lena fasciò accuratamente la mano di Alex, era un po’ ortodosso come rito, ma lo seguiva per sua moglie.
 
Alex fasciò quella di Lena e le mise un bacio sul palmo.
Winn mise nel braciere le piante, diffondendo il loro aroma.
Entrambe si girarono e misero insieme il primo piede nella vasca.
“Freddina eh” sibilò Lena guardando Alex.
“Ti riscalderò io dopo" le sorrise mentre sì immergevano fino alla vita.
“Non ne ho dubbi mia dea” sorrise accarezzandole la mano.
Alura versò sopra di loro dell’acqua benedetta e riscaldata dal braciere in cui avevano versato il sangue.
"Atena prendi Artemide come tua moglie?" Disse la madre degli dèi.
“Si, l’accolgo nella mia vita per sempre”
Alura le sorrise e si voltò verso Alex facendole la stessa domanda.
"Si, l’accolgo nella mia vita per sempre"
Era sorrise ad entrambe "Vi dichiaro unite nel sacro vincolo del matrimonio"
Alex tirò Lena verso di sé e la baciò.
Lena si sentì attirare e sorrise abbracciandola teneramente.
"Ciao moglie... parte due" ridacchiò.
“Sciocca... che dici ci rivestiamo?”
"A me andresti bene anche così... ma abbiamo una festa quindi si" le sorrise.
“Beh tesoro, lo so che a te vado bene anche così” la baciò ancora più intensamente.
Alura si schiarì la gola "Sono ancora qui"
Sam iniziò a ridere a crepapelle.
“Scusaci Alura...Hera” si affrettò a dire Lena staccandosi da Alex.
Alex rise e le tirò fuori dalla vasca. Kara e Sam le rivestirono. Subito furono raggiunte dai figli.
“Amori miei” sorrise Lena abbracciandoli.
Alex prese in braccio David "Siete contenti?"
"SIII" risposero.
“Mame belle” disse il più piccolo guardandole, e si strinsero in un abbraccio tutti a cinque.
"Come siete carini" Eliza sorrise.
“Si siete molto belli” Jeremiah sorrise prendendo il piccolo David dalle braccia della madre.
"Beh ho preso la mortale più bella e l’ho fatta diventare la mia dea" Alex sorrise baciando la tempia di Lena.
“Uhm amore mi fai arrossire” la guardò.
Alex le sorrise "Dai andiamo a fare baldoria"
“Direi proprio che sia il caso...” ridacchiò prendendo i piccoli per mano.
Alex si girò verso Winn "Ora tocca a te impiastro"
“Ehi, dai il tempo al tempo” ridacchiò il fratello.
 
 
Lena seguita da Alex stava entrando nella loro camera da letto al tempio, il vestito stile impero, frusciava sul pavimento in marmo e sua moglie poteva vedere le spalle avorio appena scoperte, il ricamo trasparente in vita e la stoffa svolazzante sulle braccia.
Alex ne beveva la figura illuminata dalla luce lunare. Sembrava ancora più eterea, aveva quasi timore a toccarla. Sentiva il suo vestito frusciare mentre avanzava, si aggiustò il monospalla e la seguì.
“Tutto bene mia dea?” Disse voltandosi verso l’altra osservandola dalla spalla.
Alex si avvicinò sorridendole e le accarezzò il volto "Tu sei la dea stasera. Io sono solo una povera anima che si accinge a adorarti" la guardò dolcemente.
“Alex” le prese le mani “Sai anni fa, ho fatto una promessa” disse portandola verso il loro balcone e guardando il cielo.
Inclinò la testa guardandola "Vuoi dirmela?"
“Ho promesso a Kelly e ad Arcade che mi sarei presa cura di te per sempre, e che sempre ti avrei fatto sentire speciale...forse non lo sai Alex, ma quel fuoco che dovevo lasciare bruciare ha cauterizzato le mie ferite e io non ti sarò mai troppo riconoscente”
Intrecciò le loro dita, poi le portò una mano per farla voltare in modo che la guardasse negli occhi "Tu hai fatto lo stesso con le mie" appoggiò la fronte contro quella dell'altra "Perciò nemmeno io ti ringrazierò mai abbastanza" le baciò l'angolo delle labbra.
“Alex io ti amo...”si perse nei suoi occhi.
"Ti amo anche io Lena" sorrise "Più della luna e dei miei stessi poteri... più di qualsiasi cosa io possa pensare... eccetto i nostri figli"
“Ah si?” Le afferrò i fianchi.
"Ne dubiti?" le baciò la guancia.
“Vengo dopo i nostri tre uragani?” La guardò spingendola verso una parete.
"No" sorrise "Sei sullo stesso piano. Andrei volentieri nell'Ade per ognuno di voi"
“Non dirlo neanche per scherzo, non succederà niente del genere” la strinse a sé, fissandola negli occhi “Io non ti lascio andare da nessuna parte...Sei insieme ai bimbi la cosa più bella che mi è successa dopo tanto tempo e lo sai...sono disposta a lottare contro tutti per voi” ammise.
"Lo so... " le accarezzò le spalle "Ma non credo che succederà ... Almeno a quanto dice Kara" le sorrise.
“Cosa dice Kara?” Chiese curiosa.
"Che avremo tempi tranquilli per molto tempo, ma che non dobbiamo rammollirci" sorrise.
“Oh continuerò a batterti a duello, mia dea stanne certa”
"Non vedo l'ora lo sai... soprattutto quando ti metti quei pantaloncini...uhm"
“Ti piacciono? Non l’avevo notato sai?” Sorrise accarezzandole le labbra con un pollice “Vorrei farti tante cose...ma non so da dove iniziare” disse portò le mani sul suo sedere.
"Che ne dici di toglierci i vestiti intanto? Potrebbe essere un inizio..." le sorrise.
“Uhm devo fare una cosa prima” disse chinandosi lentamente davanti a lei e scostando lo spacco del vestito e iniziò ad accarezzare quelle gambe divine.
"C…Cosa?"
“Rilassati” passò i polpastrelli sulle sue gambe sfiorandone la pelle e arrivando ai bordi dei suoi slip, portandoli giù con molto lentezza.
"Va bene" le sorrise rilassandosi con la schiena contro il muro.
La corvina lanciò da qualche parte quel tessuto e iniziò a baciarle la pelle dell’interno coscia, scostando il tessuto dell’abito e portando una gamba sulla sua spalla.
"Sapevo che era l'abito giusto" sospirò ridacchiando e portandole una mano sulla nuca.
“Si lo è” arrivò vicinissima alla sua femminilità senza toccarla.
Alex allungò il collo posando la testa contro il muro.
Lena le accarezzò le natiche mentre prendeva a baciarle l’addome, ignorando il punto più sensibile e bisognoso.
"Che dici me lo tolgo il vestito?" le sorrise.
“Alex tempo al tempo tesoro” mormorò sulla sua pelle, risalendo la sua figura.
"Come vuoi" le accarezzò la testa.
Arrivò a baciarle il collo poi la scostò dal muro “Adesso spogliati e va verso il letto” si era concessa un attimo prima di incontrarsi in camera e adesso l’ammirava mentre si denudava, vestita di nulla adesso.
Alex la guardò da sopra la spalla sorridendole per poi stendersi come un gatto sul letto.
“Non vuoi scoprire cosa c’è sotto il vestito?” Sorrise Lena accarezzandole i polpacci in modo giocoso.
"Sono sicura che me lo mostrerai a suo tempo amore" le sorrise maliziosa.
“Qualcuna è pigra questa sera...va bene allora faccio sola…” Sorrise portandosi le mani sulla schiena “Tu sta pure comoda”
"Mi godrò lo spettacolo mia dea" ridacchiò.
“Certo” sorrise guardandola e abbassando molto lentamente le maniche dell’abito, mostrando poco dopo le sue perfette forme.
La guardò attentamente leccandosi ripetutamente le labbra, i suoi occhi si fermarono sul suo inguine, sorrise "Vedo che hai programmato una notte molto lunga amore"
“Oh amore, non hai neanche idea di come ci divertiremo stasera” disse gattonando verso di lei “Voglio però che stabilisca tu il ritmo” disse portandosela cavalcioni.
Le accarezzò la nuca strofinando la sua femminilità, già abbastanza umida, sul giocattolo. "Davvero?" le sorrise.
“Si, non vorrei farti male, e poi sei tu quella più pratica”
Alex rise baciandola, lentamente cambiò la posizione del bacino prendendo il giocattolo in lei. Per tutto il tempo guardò l'altra negli occhi.
Lena non poteva sentire certo il suo avvolgersi ma sentiva il suo calore e appena un leggero e piacevole fastidio all’intimità “Stai bene?” Sussurrò sulle sue labbra.
Alex sorrise annuendo, portò la mano sul ventre dell’altra e stringhe argentate si diffusero da lei al giocattolo. Si chinò al suo orecchio "Ora puoi sentirmi come io sento te amore" le baciò la guancia muovendosi.
“Oh dèi” Lena la strinse dalla schiena bassa “Sei così calda” sussultò sulle sue labbra carnose. Mosse il suo bacino, poi ribaltò le posizioni e l’appiattì sul letto. Andando lentamente affondo perdendosi nei suoi occhi.
Gemette, per poi riprendersi guardandola e accarezzandole il volto "Ora capisci perché io non ne ho mai abbastanza di te, soprattutto quando sono Alexander?"
Atena mosse il corpo affinché bacini e seni si scontrassero “Oh Alex” affondò la testa sul suo collo ansimando.
Le portò una mano sulla schiena mentre la sua si inarcava, una mano andò ad accarezzarle la nuca, represse un gemito "E’ tutto ok amore. Stai andando benissimo"
“Non devi trattenerti amore” sorrise sollevando il viso e tenendosi sulle braccia, iniziò a fare un infinito con il bacino, piaceva ad entrambe lo sentiva molto bene.
"Gli stessi trucchi eh?" gemette, le gambe che si incrociavano dietro il bacino dell’altra spingendola ancora più a fondo.
“Alex è la prima volta per me si clemente” disse spingendosi affondo, lasciandola senza respiro.
"Lo sono. Infatti, ti sto lasciando sopra" le sorrise per poi gettare la testa all'indietro gemendo.
Lena si chinò con la bocca al suo seno, baciandolo succhiandolo e adorandolo.
La mano sulla schiena l'artigliò leggermente "Amore... il mio clitoride..."
“Non posso ancora...oppure si?” Ridacchiò accarezzandole l’addome con una mano tra i loro corpi e il pollice iniziò solo a picchiettare quel bottoncino divino.
L'unica riposa fu un gemito.
“Sei così vicina, lo sento distintamente amore” sorrise sulle sue labbra “Vieni con me, amore”
Alex le strinse la nuca e la baciò disperatamente mentre si lasciava andare.
Lena si godette quel momento, abbracciandola forte.
"Ti amo" sussurrò Alex quando l’orgasmo finì.
“Oh tesoro anche io” sorrise mentre le accarezzava i capelli e il viso.
Con un movimento fulmineo portò la moglie sulla schiena e le fu a cavalcioni. Un laccio argentato si legò i capelli "Li taglierò appena posso questi cosi" poi guardò la moglie sotto di lei sogghignando.
"Quel sorrisetto mi dovrebbe preoccupare?"
"Molto amore" mosse il bacino leggermente in cerchio leccandosi le labbra.
"Forse ho capito che intenzioni hai" ridacchiò accarezzandole i fianchi.
"Non una sola mossa signora Luthor" le sorrise chinandosi a baciarla.
"Oh siamo passate al formale"
"Ti straccerò" le sorrise predatrice.
"Non vedo l'ora”
 
Epilogo

 
Passi svelti di un bambino, destarono i pensieri della donna che era poggiata alla balaustra
"Ehi Liam, dove corri?" disse la donna guardandolo.
"Ma nonna io sono Milo, perché mi hai chiamato con il nome di zio?" disse la vocina sottile del bimbo dai profondi occhi azzurri. Anni addietro durante l'adolescenza, lei e sua moglie avevano fatto conoscere, ai loro ragazzi, i loro fratelli venuti a mancare troppo presto, da piccoli. I suoi nipoti avevano sentito raccontare di Liam e Arcade, dai loro genitori.
"Oh tesoro scusami, la nonna era un attimo persa nei suoi pensieri" si chinò a baciarlo tra i capelli "Va da Leo, e gli altri, non fate gli uragani" ridacchiò vedendolo allontanarsi e scendere verso il giardino, poi sentì il passo indistinguibile di Alex "Come è andata la caccia, tesoro?"


 
The End
 
 
 
 
Siamo arrivate anche alla fine di questa ff. Vi ringraziamo di aver letto.
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