Just five guys

di EncoidPlaysWii
(/viewuser.php?uid=1203133)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. New page ***
Capitolo 2: *** 2. Dualism of Mirrors ***
Capitolo 3: *** 3. Let Me Hear ***
Capitolo 4: *** 4. Cry Baby ***



Capitolo 1
*** 1. New page ***


La periferia della città di Tokyo non era un posto esattamente allegro, spesso era solo luogo di incontro di persone dei ceti sociali più bassi della scala gerarchica della popolazione. Tra traffici di sostanze non del tutto legali, prostituzione e attività mafiose di ogni genere, vivevano dei ragazzi cresciuti insieme fin dalla tenera età che cercavano di simulare il più possibile la famiglia che a tutti per un verso o per un'altro era mancata.

Il sole faceva capolino alla finestra di questo piccolo appartamento malmesso, dove 4 giovani ancora appisolati dovvettero far fronte a un risveglio alquanto brusco, perché Shinobu, unica ragazza del gruppo continuava ininterrottamente a suonare il citofono nella vaga speranza che i suoi amici trovassero le forze per accoglierla in quell'appartamento malconcio, pieno di spazzatura e tristezza.

"Non serve che vi dica io che siamo a rischio quest'anno! Quindi muovete il culo e svegliatevi che siamo in ritardo!" urlò la ragazza mentre continuava a prendere a pugni la porta, scegliendo la strada delle cattive maniere dato che quella delle buone risultò in un nulla di fatto.

Il padrone di casa, Yahiko, il "pel di carota del gruppo", chiamato così dagli amici per via della sua scelta di tingersi i capelli di uno sgargiante arancione, decise che continuare a crogiolarsi nelle coperte cercando di ignorare la ragazza non avrebbe portato a nulla, quindi raccolse le forze e si alzò. Facendosi strada per l'ingresso di casa non potè fare a meno di notare come gli altri ragazzi, reduci dal suo compleanno festeggiato la sera prima dormissero in posizioni e punti poco strategici del piccolo appartamento. Aprì la porta e notò Shinobu con uno sguardo misto a rabbia, disprezzo verso l'amico pel di carota e la felicità di essere riuscita a stabilire un contatto con questa forma di vita non del tutto senziente dopo aver aspettato 10 minuti dall'altra parte della porta.

"Poi mi spieghi che bisogno c'è di svegliarci un ora prima del bus, sono solo le 6:40" 

"Se vi svegliassi più tardi non avremmo il tempo di fare colazione, e come immagino tu sappia è il pasto più importante della giornata!" Rispose la ragazza con il suo solito fare da saputella, ma da parte di Yahiko non ricevette delle lodi per il suo interessamento verso gli amici come da pronostico, bensì un solido "Vabbo fai il cazzo che vuoi" da parte dell'arancione.

La ragazza senza aggiungere una parola sbuffo, e scostò violentemente una ciocca della sua bionda chioma dal volto, per cercare di fare intendere all'amico di averla fatta innervosire e subito dopo entrò in casa dirigendosi in cucina."Io cerco qualcosa da mangiare, tu vai a svegliare gli altri, sono sicura che non mi darebbero retta se ci provassi" il ragazzo annuì alla richiesta della bionda e si diresse verso il giaciglio improvvisato dove dormiva Kaoru.

"Svegliati bestiaccia, preparati che tra un ora dobbiamo uscire di casa!" esclamò a gran voce  Yahiko perquotendo l'amico con un piede, che di tutta risposta imprecò sonoramente e insultò l'arancione

"Ma dai cazzo, c'è bisogno di rompere i coglioni a prima mattina! Fammi dormire stronzo!" disse molto simpaticamente il ragazzo, che dovette fare i conti con ulteriori calci ben assestati da parte del padrone di casa.

Kaoru si alzò in piedi con sguardo truce, i suoi occhi scuri ribollivano di rabbia e i suoi capelli color ebano sembravano diventare biondi come quelli di un super saiyan dalla rabbia, ma il ragazzo sbuffò e si chiuse in bagno per chissà quale rituale mattiniero. Nel mentre un altro giovane amico si svegliò, Akira, un ragazzo alto e magro dai lunghi capelli biondi e lisci che quasi suscitavano invidia a Shinobu, e degli occhi azzurri che gli altri definivano "di ghiaccio" data la sua espressione quasi sempre assente o apatica, tuttavia era una persona gentile e una compagnia amabile. Al contrario di una certa persona, non fece pesare agli altri il suo risveglio, e guardando la scenata mattutina tra Yahiko e Kaoru tirò dritto per la cucina ignorandoli, fece un dolce saluto con la mano alla ragazza ancora intenta a cercare delle provviste, e prese posto nel divano. Avrebbe voluto aiutare Shinobu nella sua ricerca, ma era colui che accusò maggiormente il post sbornia del compleanno della sera prima, quindi non si ritrovò in condizioni di intendere o di volere.

"Credo proprio che dovreste smetterla di massacrarvi così ogni volta che avete la scusa per farlo." predicò la bionda notando le condizioni precarie del giovane.

"Dai Shino, almeno la felicità e l'euforia del bicchierino di troppo lasciaceli..." disse il biondo guardando in un punto indistinto della stanza.

"Si certo, perché in questo momento mi sembri proprio una persona felice e euforica, mica il giapponese di un compleanno da leoni" disse la ragazza ironicamente suscitando un sorriso da parte di Akira.

Anche Kaoru arrivò in cucina squadrando il tavolo ancora vuoto, aspettandosi invece almeno una merendina per cercare di rendere il suo risveglio meno penoso. La bionda lo vide e disse "Buongiorno Kaoru!" "Porcod*o Shinobu" rispose il ragazzo, uno scambio di battute ilare ma che riassumeva perfettamente il loro risveglio.

"Eddai, minchia non ti si può mai dire nulla, devi sempre fare il rompicoglioni nervoso!" disse la ragazza.

"Ah rompicoglioni io? Ma per favore, almeno non urlo fuori dalla porta di casa di un amico totalmente a caso!" rispose il moro indispettito, ricevendo come risposta un dito medio dalla bionda. Questo adorabile scambio di battute si interruppe con l'arrivo di Yahiko, in preda al panico che entrando in cucina correndo destò la curiosità dei presenti annunciando di aver smarrito un uomo, di fatti al momento all'appello rispondevano 4 dei 5 componenti del gruppo.

"Porca troia ragazzi, dove cazzo è finito Yujiro?! ieri non si era addormentato qui sul divano?"

Chiese il ragazzo, ottenendo come risposta solo gli sguardi perplessi dei due amici accasciati sul divano

"Vabbè dai, pazienza che sarà mai. Meno uno" disse la bionda in tono sprezzante, di fatti tra i due non scorreva buon sangue, fin dall'infanzia. I due hanno avuto sempre un rapporto strano, basato sull'indifferenza e la tolleranza più che sulla simpatia e l'amicizia, quasi non sembravano nemmeno dei veri e propri amici.

"Grazie, simpatica come sempre tesoro" affermò una figura che rientrava dal balcone, con un cornetto in una mano e una sigaretta nelle dita smaltate dell'altra, era Yujiro, palesemente in condizioni migliori rispetto agli altri presenti che a stento si reggevano sulle gambe. Infatti il ragazzo non era avvezzo al bere esageratamente, e durante la serata ormai passata si era limitato a un paio di birre, ed era sveglio già da prima dell'arrivo di Shinobu in casa.

Il ragazzo non ottenne risposta dalla bionda, che lo ignorò palesemente, lei riteneva fosse solo un energumeno fastidioso, bravo solo a farla sentire in soggezione, odiava quasi tutto di lui, dal suo look da metallaro, al suo carattere passivo aggressivo che tanto disprezzava. Il giovane dai numerosi piercing e dai capelli tinti di un grigio chiaro, non essendo riuscito nel suo tentativo di stuzzicare la ragazza, si diresse verso gli amici che veramente apprezzava per dargli il buongiorno con schiaffetti e pugni amichevoli.

"Ok ora mi spieghi da quanto sei lì, e dove stracazzo hai trovato quel minchia di cornetto." disse Yahiko guardando il grigio con i suoi occhi scuri ancora traboccanti di sonno e voglia di morire.

"Boh guarda mate, almeno da 2 ore. Stavo facendo un gioco, guardavo le macchine che passavano e a seconda del colore gli attribuivo un animale selvatico, una figata"

 "ok ma dove cazzo hai preso quel minchia di cornetto" Ribbattè l'arancione sempre più indispettito

"Ah questo? Nella credenza in basso, li avevo portati ieri sera per fare colazione sta mattina, ma ne sono rimasti solo 3 e io conto 4 di voi"

Un silenzio tombale riempì la piccola stanza. Nessuno ebbe il coraggio di muoversi per primo, una tensione palpabile si sollevò in quello spazio angusto finché non iniziò una lotta all'ultimo sangue tra i 4 amici, per chi tra di loro meritasse la propria colazione, tutto questo sotto lo sguardo incredulo di Yujiro che riuscì a proferire solo una parola nel vedere questo scempio: "immaturi", Ironico detto da uno che 5 minuti prima guardava le macchine passare attribuendole a degli animali. Alla fine della lotta, tranne il padrone di casa tutti ottennero il proprio cornetto. Mentre Yahiko sconfortato si accasciò sul divano sotto gli sguardi beffardi degli amici che consumavano compiaciuti il pasto, un improvviso atto di gentilezza fece riguadagnare all'arancione un po' di fiducia nel genere umano, Akira gli stava porgendo un pezzo di cornetto con un sorriso stampato in volto, come quando Hulk offrì un Taco ad Ant-Man. Finita la colazione e ultimate le dovute preparazioni, gli amici lasciarono l'appartamento, incamminandosi verso la fermata del bus che li avrebbe portati a scuola... 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Dualism of Mirrors ***


Lungo il tragitto per arrivare alla fermata del bus, i 5 amici si trovarono a parlare del più e del meno, tra chi raccontava le epiche gesta della sera prima e chi ne mostrava compiaciuto foto e video, e chi invece parlava di argomenti più convenzionali come lo studio e la scuola.

"Ragazzi, non dobbiamo più fare un casino del genere, già è tanto che mi rimanga questo schifo di appartamento, se mi cacciano da qui mi rimarrebbero solo odio e cattivi sentimenti" borbottava Yahiko, alludendo alla lite avuta durante la notte con un vicino dato il baccano proveniente dalla casa. Ovviamente il casino che accusò era dovuto a Yahiko, Akira e Kaoru che furono in un certo modo lo spirito della festa, tra urla, musica ad alto volume e mobili lanciati contro le pareti. Era strano come solo 3 persone riuscissero a produrre abbastanza macello da svegliare un intero vicinato, i ragazzi si reputavano fortunati che nessuno avesse chiamato la polizia durante i festeggiamenti.

"ma sù dai Kiko, nel peggiore dei casi verresti ad abitare in casa mia nella soffitta, tipo il fantasma di big mouth!" rispose sorridendo la Bionda, Kiko era il nome dispreggiativo che di volta in volta la ragazza utilizzava per far indisporre l'arancione, ed era il modo in cui all'asilo lui diceva di chiamarsi non riuscendo a pronunciare il suo nome.

Yahiko si indispettì e si girò dall'altro lato cercando parole di conforto dal grigio che camminava accanto a lui, "Se cacciano di casa me anche tu non avrai dove andare!" sbottò il ragazzo guardando Yujiro, che con la testa altrove rispose semplicemente "A me non me ne frega un cazzo, almeno ancora io i genitori e un tetto li ho".

Tutti rimaserl sconcertati, chissà perché il ragazzo avesse detto una cattiveria simile, forse nemmeno lui ne aveva idea, Yujiro in un primo momento non diede peso alle sue parole, ma osservando la reazione degli amici non poté fare a meno che guardare l'arancione che nel frattempo era rimasto interdetto e chiedergli scusa con sguardo da cucciolo smarrito. Yahiko aveva perso i genitori molto tempo prima, erano state vittime di quel quartiere malfamato e della mafia che gli si sviluppava all'interno, purtroppo come vittime innocenti di un misterioso incidente riconducibile a un sabotaggio da parte degli Yakuza con cui il padre asserì di non voler avere nulla a che fare. Da allora viveva di un sussidio inviatogli mensilmente da un parente lontano, assieme a qualche lavoretto occasionale, non poteva permettersi molte delle cose di cui i ragazzi della sua età potevano godere, ed era troppo orgoglioso per chiedere un'aiuto economico a persone esterne.

"Hai ragione, avete ragione anzi. Non dovrei assillarvi con i miei problemi, è stata una serata divertente alla fine dei conti. Non vale la pena piangere sul latte versato" disse l'arancione, diventato serio e spento.

Nessuno riuscì a dire altro durante il tragitto, apparte Kaoru che una volta arrivato alla fermata si accorse di aver pestato il regalino di un qualche animale mentre camminava, e tra imprecazioni contro ogni divinità esistente e non, un minimo di sorriso e buon umore tornò nel volto di Yahiko che sembrava essere divertito dagli atteggiamenti quasi animaleschi del ragazzo dai capelli color ebano.

Mentre aspettavano il bus arrivò una figura indistinta dall'altra parte della strada, era una ragazza minuta dai capelli rossi che camminava in tutta fretta verso i ragazzi chiamando Kaoru, era Kirin, una sua compagna di classe. I ragazzi sapevano che tra i due scorresse del tenero già da un pezzo, ma furono sorpresi da un saluto così plateale. La ragazza si diresse verso il ragazzo che la abbracciò suscitando gli sguardi perplessi degli altri che non erano soliti vedere dimostrazioni di affetto così da parte di Kaoru che era sempre così scontroso. La ragazza fece un saluto anche agli altri, che se pur sorpresi dal rapporto tra i due non trovavano spiacevole la sua compagnia, tutti apparte Shinobu. Quest'ultima la trovava fastidiosa, e la sua voce squillante e dal tono "troppo femminile per i suoi gusti" gli dava sui nervi. Infatti Shinobu era un po' il maschiaccio della situazione, la sua crescita in un ambiente di soli ragazzi non contribuì allo sviluppo della femminilità che le coetanee potevano sfoggiare a suo contrario.

"Ciao Shinobu! Come va? Kaoru vi fa impazzire vero? Ma infondo è dolce, la sua è tutta una facciata da bruto!" asserì Kirin cercando di approcciare all'unica ragazza del gruppo cercando di avere un dialogo.
Parlava come se conoscesse il giovane da più tempo rispetto agli altri, cosa che infastidì parecchio Shinobu, che cercò di liquidare immediatamente la conversazione semplicemente dicendo "si, è un tipo strano" guardando in una direzione totalmente differente da quella degli occhi del suo interlocutore. Kaoru rimase perplesso, quasi con un sorrisetto sotto i baffi nel vedere Shinobu nel tentativo di non insultare la nuova arrivata, la giovane notandolo si girò dall'altro lato per sviare.

Vide Yujiro che stava accendendo una sigaretta, lo raggiunse nel tentativo di scroccare dal grigio, che acconsentì alla richiesta e diede una sigaretta alla ragazza. Shinobu l'accese e si trovò a pensare: Quante volte in quegli anni si trovarono a interagire? Quante volte si sono volutamente ignorati per giornate intere nonostante passassero la maggior parte del tempo a casa di Yahiko? E perché tra tutti ha deciso di chiedere una sigaretta proprio a Yujiro che a stento sopportava? Magari si stava solo facendo più pippe mentali del dovuto, ha chiesto una sigaretta a lui solo perché l'ha visto accendere in quel momento... Si, era così e non poteva essere altrimenti, ma era strano che un gesto così normale riusciva a scaturire tutte queste perplessità nella ragazza.

Guardò il grigio per qualche secondo, prima di girarsi e lasciar stare quei pensieri che stranamente erano occupati da un ragazzo, e tra tutti proprio da Yujiro? Dopo aver fumato la propria sigaretta e aver parlato un po' con gli amici il bus arrivò, e i ragazzi montarono sù. Non molte persone gradivano prendere il bus da quelle parti, quindi i posti a sedere erano quasi sempre abbastanza per sedercisi tutti, i ragazzi presero posto, Akira sedette con Yahiko, Kaoru con Kirin e rimanevano solo Yujiro e Shinobu. Il giovane si sedette tranquillamente ma quando Shinobu notò che l'unico posto libero era accanto al grigio tentennò.

"Che c'è, non ti siedi?" disse il ragazzo "N-no, preferisco stare in piedi." rispose Shinobu, tornando a quegli attanaglianti pensieri che prima la turbavano.

"Va bene, va bene... Sempre a rompere i coglioni eh?" disse Yahiko alzandosi e prendendo posto accando a Yujiro che disturbato dall'atteggiamento infantile della ragazzi si voltò dall'altra parte.

Shinobu prese posto accanto ad Akira che le sorrise con la dolcezza che solo lui sapeva esprimere in un'azione così normale e banale, sorriso che venne ricambiato dalla bionda che si sedette e appoggiò la testa sulla spalla dell'amico. Arrivarono a scuola, stranamente in orario, erano soliti arrivare in ritardo, e per questo non erano visti di buon occhio dai professori. Entrarono e si divisero da Kirin, Kaoru e Yujiro, che erano in un'altra sezione e arrivati in classe salutarono il professore di Inglese di madre lingua, il prof. McFarlane che li accolse in classe con un interrogazione, asserendo che gli unici rimasti senza una valutazione fino ad ora fossero solo loro.

I ragazzi si guardarono, e iniziarono a ripetere per quei 10 minuti concessi dal professore, quasi invidiando Yujiro e Kaoru che in quel momento probabilmente stavano solo ascoltando una noiosa lezione di storia dell'arte. L'interrogazione non andò troppo male per Shinobu e Akira, ma purtroppo per Yahiko non andò per il verso giusto, sicuramente per il poco tempo che il ragazzo riusciva a trovare per lo studio. Le altre ore della giornata passarono tra una spiegazione e l'altra e una volta suonata la campanella che li separava dalla libertà I ragazzi si ritrovarono all'uscita per fumare una sigaretta. Shinobu e Akira cercavano di supportare Yahiko, che in realtà non sembrava troppo preoccupato della situazione, visto che l'anno scolastico era iniziato da poco aveva ancora tempo per recuperare le sue insufficienze. Arrivarono anche Yujiro e Kaoru sorridenti e compiaciuti della splendida giornata passata a non fare assolutamente nulla. Una volta informati dell'accaduto non mancarono di consolare a modo loro l'amico, mostrandogli i rispettivi registri elletronici colmi di insufficienze e note, appoggiandosi alla classica frase del "c'è chi sta peggio di voi", solo che a differenza del biondo i due non studiavano per il poco tempo disponibile ma perché trovavano fosse inutile e preferivano impiegare il tempo a scrivere a ragazze a caso su instagram e guardare anime e serie tv.

Alla vista dei ragazzi Shinobu in tono ironico si rivolse a Kaoru "E come mai la tua simpatica amichetta non c'è?"

"che c'è sei gelosa?" fù la risposta del ragazzo che suscitò in Shinobu un conato di vomito.
Ma forse era vero, forse l'idea che un'altra ragazza potesse entrare nel loro ristretto gruppo la infastidiva, tuttavia non poteva impedire che gli altri trovassero interessamento per altre amicizie, e sarebbe stato presuntuoso da parte sua anche solo pensare di avere la supremazia come unica ragazza nel gruppo. Però l'idea di essere sostituita, o di non ricevere più le attenzioni a cui era abituata la infastidiva e preoccupava tremendamente, avrebbe voluto parlarne agli altri ma si vergognava di un pensiero così infantile che però la tormentava.

Fumata la sigaretta e salutati i compagni di classe i ragazzi si divisero, ognuno andò a casa propria così da prendere qualche cambio e delle provviste per passare qualche giorno a casa di Yahiko che li aveva invitati a dormire nel suo appartamento. Solo Yujiro lo seguì a ruota poiché la maggior parte dei suoi averi era già a casa dell'arancione, i due si trovavano molto bene tra di loro, quindi Yahiko permetteva al ragazzo di passare quanto tempo volesse nell'appartamento poiché non recava alcun disturbo, anzi cercava di partecipare alle spese mensili al massimo delle sue possibilità.

Shinobu arrivò alla sua abitazione, aprendo la porta e trovando solo silenzio, probabilmente suo padre, unico familiare con cui divideva l'appartamento stava lavorando come ogni giorno, e avrebbe lavorato fino a tardi quindi la ragazza per avvertirlo che non sarebbe tornata per qualche giorno lasciò semplicemente un messaggio scritto sul tavolo. Era il loro metodo di comunicazione, visto che il padre non risultava particolarmente a favore della tecnologia non portava mai con sé il telefono, e visto che la maggior parte delle volte in cui la ragazza tornava a casa lui era assente, o comunque chiuso nella sua stanza. Era così da quando la madre della ragazza morì per via di una malattia, il padre da qul momento a stento trovava le forze per mantenere la spese mensili e la figlia con cui tra l'altro non aveva più molto dialogo. Erano ormai anni che la figlia non sedeva al tavolo con il padre per un pranzo o una cena, di solito trovava solo pronto qualcosa, o si ingegnava per non morire di fame, oppure veniva invitata a casa dell'arancione che era sempre pronto ad accoglierla al meglio delle sue (poche) possibilità. Prese uno zaino, lo riempì di viveri e uscì da quel triste appartamento, che non era più lo stesso da quando la madre non c'era più, e facendo un sospiro voltò le spalle e si incamminò per la casa di Yahiko...

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Let Me Hear ***


Per le strade di quella bruttissima periferia malconcia, sormontata da grige nuvole che sembravano voler piangere da un momento all'altro, Shinobu, Kaoru e Akira si incontrarono avviandosi verso l'abitaizone dell'amico. 

Si fermarono qualche minuto per fare il resoconto delle provviste che avevano rimediato, ma non fecero in tempo ad aprire gli zaini e le buste per mostrare il proprio bottino che una pioggia da prima leggera, che divenne quasi una vera e propria tempesta si abbattè sulle loro teste. 

-Stracazzo, non né va una giusta!...- affermò Kaoru guardando verso il cielo. 

-Pensavi davvero che anche una sola cosa oggi sarebbe potuta andare per il verso giusto?- rispose Akira col tono disperato di chi aveva appena ricevuto l'ennesima punizione divina del giorno. 

Kaoru sbuffò e prese la sua scelta, iniziò a correre verso l'abitazione di Yahiko non essendo munito di ombrello per riparare i viveri che trasportava, e lasciò indietro i due biondi. 

-Ma sto coglione... -  disse Akira guardando la direzione verso cui il moro era fuggito.

-Tranquillo, lui si farà una bella doccia, mentre noi abbiamo questo! - Disse Shinobu tirando fuori dallo zaino un ombrello, e invitando Akira, a ripararsi assieme a lei.

Il ragazzo sorrise e senza farsi troppi problemi si appiccicò all'amica sotto lo stretto spazio di salvezza che quel piccolo ombrello offriva, Shinobu pensò che probabilmente era il momento migliore per cercare del conforto da parte di uno degli amici, parlando finalmente della propria paura di essere sostituita all'interno del gruppo.

Dopotutto Akira era sempre stato l'amico perfetto, ogni qualvolta che la bionda avesse avuto un problema era il primo con cui riusciva a parlarne, e spesso era proprio lui a offrire delle soluzioni concrete alle pare della ragazza. Sapeva di potersi fidare ciecamente di lui che ormai aveva preso più le veci di un fratello maggiore che di un amico.

-Hey Akira... Posso parlarti di una situazione...?-
-Certo Shino, dimmi tutto...-
-Vedi, oggi stavo riflettendo, dopo aver visto Kaoru così unito a un'altra ragazza credo il cervello mi sia andato in tilt... Ho sempre avuto paura di essere sostituita nel gruppo, o comunque di dovermi ritrovare un giorno come seconda scelta per voi, magari per delle fidanzate, delle amicizie particolari o altro, ma vedendo quella scena di Kaoru abbracciare Kirin in quel modo mi ha destabilizzata, e le paure che prima rimanevano fantasie le ho sentite diventare sempre più reali... So che è orribile da dire, e so che non posso vincolarvi... Ma ho bisogno di sentirvi vicini come lo siete sempre stati e non riesco a immaginare un futuro dove questo non succeda...-

Il discorso della ragazza stupì Akira, che per la prima volta rimase senza troppe parole di conforto da dare alla ragazza, sapeva di non poterglielo assicurare ma doveva dirle qualcosa. Akira era un ragazzo obbiettivo e realista, e si trovò a dover dire alla giovane amica come le cose stavano veramente dal suo punto di vista. 

" Shinobu, i sentimenti nascono, cambiano, talvolta muoiono. Non posso dirti che tutti noi ci saremmo per sempre, non posso dirti che ognuno di noi preferirà uscire con te piuttosto che con la propria ragazza, non posso dirti che sarai sempre la sola e unica femmina che farà mai parte del nostro gruppo, mi dispiace. Queste sono quel tipo di domande alle quali solo il tempo sà dare risposta. Scusami. - 

La giovane non ottenne ciò che sperava, ma nemmeno una concreta delusione, purtroppo l'amico aveva ragione. Ogni cosa nella vita è soggetta al cambiamento, magari sarebbe stata lei un giorno a dare la precedenza a un potenziale fidanzato, per quanto al momento questo pensiero non la sfiorava manco minimamente.
Preoccuparsi di una cosa del genere era inutile, nessuno le avrebbe dato le certezze che cercava. La bionda alzò lo sguardo, e sospirò... Akira aveva ragione, come sempre...

Il ragazzo le poggiò un braccio attorno alle spalle, e la strinse a sé, per cercare di ravvivare l'espressione scura e perplessa della ragazza, che lo guardò e sorrise calma, Akira ricambiò e le diede un bacio affettuoso sulla testa... 

-Non è bello vivere oggi con la preoccupazione costante di quello che potrebbe succedere domani. Ci si rovina la vita pensando troppo, soffermandosi e tentennando su ogni singola scelta. È straziante chiedersi sempre se sia stata presa la scelta giusta o meno, non dico che le scelte non debbano essere ponderate, ma una vita passata a valutare e preoccuparsi di ogni singolo finale alternativo è una vita di inutili domande che troveranno risposte solo quando sarà troppo tardi. L'essere umano è strano, strano e... - 

-Imperfetto...- concluse la bionda, strappando le parole di bocca al giovane. 

I ragazzi giunsero all'appartamento, accolti da Yahiko, felice di passare qualche giorno con i suoi amici. Invitò i ragazzi ad accomodarsi in cucina, dove Kaoru e Yujiro stavano discutendo sul finale di Attack on titan, in disaccordo su vari punti e sull'orlo di una lite fratricida, pericolo scongiurato dall'arrivo degli altri nella stanza. Shinobu si offrì di aiutare Yahiko a sistemare i viveri, mentre gli altri si preoccupavano di svuotare i propri zaini e sistemare ricambi d'abiti e cianfrusaglie qui e lì. 

Una volta finite le dovute preparazioni i ragazzi presero una birra a testa e iniziarono a sorseggiarla, un po' come ricompensa per il lavoro fatto. Nel mentre Kaoru e Yujiro armeggiavano con un monitor improvvisato per collegarvi una PS3 ritrovata nei meandri di casa del moro. 

-Animale questo filo va collegato così, non dove dici tu!- sbottava Kaoru contro il grigio
-Ma come!? L'ingresso è quello! Sei tu che ti stai sbagliando razza di Machoke troppo eloquente!-
I due continuarono a litigare sulle varie posizioni dei fili per altri 5 minuti sotto gli sguardi divertiti degli altri. 

Shinobu in quel momento continuava a riflettere sulla discorso fatto con Akira, "Imperfetto..." questa parola continuava a rimbombare nella sua testa, non capiva nemmeno lei a cosa la stava attribuendo, e perché continuasse a pensarci. Imperfetto, come la vita stessa, imperfetto come l sua vita e come quella di chi stava in quella piccola stanza in quel momento. Imperfetto come lei, imperfetto come ognuno di loro. Imperfetto come il rapporto tra me e... Lui? Pensò la bionda guardando il ragazzo dai capelli grigi, a cui ultimamente pensava sicuramente più del dovuto. 
Sarà solo un periodo strano, una parte di lei continuava a schifare quell'energumeno orribile con cui era costretta a passare la maggior parte del tempo, ma l'altra parte? Non lo sapeva nemmeno lei... 

I due ragazzi riuscirono finalmente a far partire la PS3 dopo non pochi problemi, e tra gli applausi e sguardi compiaciuti del resto della cricca presero le loro meritate birre fredde e iniziarono a  bere compiaciuti.

-Bene, adesso che l'avete motata, che giochi abbiamo?- disse Akira sfregandosi le mani pronto al tryhard più totale su ogni titolo che i due avessero rimediato. 

Yujiro prese il borsone, lo aprì e appoggiò sul tavolo Call of Duty Modern Warfare 2, Minecraft, DragonBall Xenoverse, Dragonball Ultimate Tenkaichi e GTA 5. 
Alla vista di Dragonball Xenoverse Kaoru sì attivò, inziando ad autocompiacersi su quanto fosse forte a quel giochino di persone che si picchiano. 

-Minchia, non avete idea di quanto rompessi il culo alla gente quando giocavo a questa roba, sono sicuro di essere il miglior giocatore di Xenoverse che potreste mai conoscere!- disse il ragazzo fiero delle proprie doti. 
-Ah si? Tu il migliore?! Pf! Ti strapperei i denti e li rimonterei al contrario anche con Yamcha! - Ribbattè il grigio risentito.

La tensione prese il sopravvento nella piccola stanza che ormai era diventato il lugo più gettonato in quanto a conflitti tra i due amici.

Kaoru si alzò in piedi, Yujiro si alzò in piedi.
I due si guardarono, Yujiro sorrideva, e Kaoru era estremamente serio... Era appena stata lanciata una sfida da cui nessuno dei due sarebbe mai potuto scappare.

-Avanti grande uomo alpha, dimostrami le tue doti in ortodonzia - disse Kaoru guardando con disprezzo l'amico nemico. 

-Uuuuhh- risposero gli altri in coro davanti a questa provocazione, cercando di istigare il grigio che non era solito mantenere la calma sotto tali provocazioni, indipendentemente dal contesto in cui si trovava. Yujiro sorrise istericamente, e si devincolò dallo sguardo di fuoco del ragazzo dai capelli color ebano. Prese il DVD del gioco, e senza indugio lo inserì nell'apposita fessura, e pose un joystick nelle mani del rivale.

-Permettimi di mostrarti come si gioca, matricola. - Disse Yujiro innescando una immane rabbia nel ragazzo, che prese il controller e senza aggiungere nient'altro si sedette a terra di fianco al ragazzo che intanto aveva portato il gioco nella schermata della scelta del personaggio.

Gli altri guardavano compiaciuti la scenetta "comica" tra i due diciottenni, che erano appena tornati dei bambini grazie a quel giochino picchiaduro che tanto li divertiva.

La sfida durò ore, i match furono tanti, e gli amici apparte Shinobu che studiava in un'altra stanza rimasero a guardare lo scontro tra i due fortissimi giocatori che meccanicamente potevano equipararsi ai più forti giocatori del titolo. 

E dopo due ore passare a massacrarsi a vicenda, Kaoru, cotanto fiero, e sicuro di sé... Prese un cazzone mai visto prima... 15 a 3 per Yujiro, che nonostante la forza ineccepibile del ragazzo, risultava essere più preparato. Gli amici iniziarono ad applaudire, tra fischi, strette di mano e abbracci Yujiro si sentiva estremamente compiaciuto, ma la soddisfazione più grande la ebbe quando pose la mano a Kaoru che la strinse e si congratulò per la splendida vittoria. I due sì che erano dei mega Chad. 

Nel frattempo Shinobu continuava a studiare, chiusa nella stanza da letto, per lei guardare ore e ore di combattimenti su un gioco di cui non capiva le maccaniche sarebbe stato terribilmente tedioso.

Entrò in stanza Yahiko, che si sdraio nel materasso a due piazze assieme alla ragazza, che domandò se i due amici avessero concluso la loro sfida mortale, il ragazzo annuì mentre osservava il soffitto pensieroso. Shinobu se ne accorse, ma non cercò di approfondire la questione, se Yahiko avesse voluto parlarne lo avrebbe fatto deliberatamente. 

-Sono quasi le 8, prepariamo da mangiare?- chiese la ragazza per smuovere l'arancione che continuava a immergersi in pensieri che solo lui conosceva. 

-Si, forse sarebbe il caso, non ho voglia di cucinare e ho visto che abbiamo a disposizione del ramen istantaneo, penso basti-

Il ragazzo si tirò su e andò verso la cucina per annunciare agli altri che stava per preparare la cena, la ragazza raccolse i libri e si alzò per seguire Yahiko in cucina. Nel corridoio incontrò Yujiro che stava andando in bagno, e decise, stranamente di rivolgergli la parola. 

-Chi ha vinto?- 

-Ma i cazzi tuoi?-

Rispose il grigio con una cattiveria gratuita immane verso la ragazza, ma non era nulla di nuovo, quello era il loro metodo di comunicazione nella maggior parte dei casi. Ogni volta che parlava con lui Shinobu si convinceva sempre di più di non sopportarlo, che motivo aveva di risponderle così? Non lo avrebbe mai saputo probabilmente. 

Shinobu arrivò in cucina e prese posto sul divano accanto a Kaoru. 

-Hai finito di studiare? Domani non ci sono lezioni a quanto pare, qualche ora fa hanno scritto sul gruppo dei rappresentari qualcosa su uno sciopero improvvisato, se avessi letto in tempo avresti fatto a meno di studiare-

-Non fa nulla, dovrò ripetere meno la prossima volta- rispose la ragazza sorridendo all'amico, che ricambiò. 

-Come faremmo senza il nostro topo di biblioteca- disse Kaoru poggiando un braccio sulle della ragazza e portandole una sigaretta alla bocca. 

La ragazza fece una smorfia, ma accettò la sigaretta dall'amico che si alzò ad aiutare Yahiko a preparare il ramen. Yujiro tornò dal bagno e si sedette al tavolo pronto a consumare il pasto, che nel frattempo era stato servito. I ragazzi cenarono nella tranquillità totale, e dopo essere rimasti qualche altra ora a cazzeggiare, per qualcuno giunse l'ora di andare a dormire. Akira e Kaoru sarebbero rimasti svegli ancora un po', visto che il moro aveva bisogno di una mano a sistemare delle cose sul suo portatile e Akira era un grande utilizzatore di elettronica, quindi si misero seduti al tavolo e incentivarono gli amici apparentemente stanchi ad andare a sistemarsi per la notte. 

-Qui penso che impieghiamo un po' ragazzi, voi andate che appena possiamo vi raggiungiamo. - disse Akira facendo cenno con la mano, sembrava quasi che dovessero recensire qualche porno da come sembravano voler cacciare gli altri presenti. 

-Ok, adesso tocca vedere chi si fa la doccia prima, io non ci metto un cazzo, Yujiro non ci mette un cazzo, e tu che sei donna e ci metti 3 anni secondo la legge universale, vai per ultima. - disse l'arancione puntando il dito contro Shinobu, che ovviamente si sentì ferita nel profondo dell'anima da questa affermazione, ma hey, era il padrone di casa, con quale diritto l'avrebbe potuto contraddire? La ragazza sbuffò e accettò. 

Nel mentre Yujiro uscì in balcone a bere una birra al chiaro di luna, e lei si sedette al tavolo con i ragazzi che, sorpresa delle sorprese non stavano guardando nessun porno. 

Yahiko uscì dal bagno, e si avviò verso la stanza da letto per fare in modo che riuscissero a dormirci 5 persone, il ragazzo disponeva di un materasso a 2 piazze, e una poltrona, era poco ma ci si doveva adattare... Anche Yujiro uscì dal bagno e raggiunse il ragazzo già sdraiato sul letto. I due si guardarono intensamente... 

-No homo?-
-No homo.-

E dopo questo semplice scambio di parole Yujiro prese posto sul materasso prendendo le dovute distanze dall'amico. Shinobu come da previsione, impiegò 40 minuti in bagno, e uscì trovando Akira e Kaoru ancora a bestemmiare contro il PC, gli diede la buonanotte e si avviò verso la stanza da letto. Yahiko aveva già spento le luci, e l'unica cosa che rimaneva a produrre luce era il display dell'arancione che scorreva video meme su tiktok cercando di trattenere le risate per non svegliare l'amico.

-Shinobu, per favore mettiti qua in mezzo, non voglio dormire con davanti le belle tette maschie di Yujiro. - 

La ragazza, per quanto disgustata dalla presenza di Yujiro assecondò la richiesta del ragazzo, e si sdraiò accanto all'amico a guardare i meme su tiktok. I due si addormentarono dopo poco tempo, e a seguirli arrivarono anche Akira e Kaoru, che si lanciò rapidamente sulla poltrona senza dare all'amico una possibilità di precederlo, quindi Akira per non doversi stringere con gli altri 3 nel letto decise di andare a dormire in cucina nel divano. 

A una certa ora Shinobu venne svegliata dall'orribile suono di Kaoru che russava come un elefante, cercò di sopportare in ogni modo ma non riusciva a riaddormentarsi, quindi decise di andare a fumare una sigaretta che magari l'avrebbe aiutata a dormire. Andò verso il balcone passando per la cucina dove riuscì ad ammirare il magico spettacolo di Akira con la bava alla bocca che dormiva compiaciuto sul divano, con tutti i capelli sparsi per la faccia a mo' di cugino It della famiglia Addams. La ragazza sorrise, e uscì in balcone in pantaloncini e top, senza dare troppo conto al freddo e accese la sua sigaretta, si sedette a terra e a guardare l'indefinito a pensare, e ormai avremmo capito tutti a cosa, o meglio a chi stava pensando... Pensava a Yujiro, e di come stava evolvendo la loro "amicizia" fino a quel momento. Potevano davvero considerarsi amici? Potevano contare una sulle spalle dell'altro? No, così non sembrava, e allora cosa la portava a sopportare questa situazione da così tanto tempo e a non fare assolutamente nulla? Non poteva dire di essere sua amica, ma non poteva dire nemmeno di non curarsi di lui, altrimenti non ci starebbe pensando, e se non ci stesse pensando allora non sarebbe suo amico, ma non sembra esserlo comunque... Quanta confusione nella testa della ragazza... Finché il suono della maniglia del balcone che si apriva non fermò la sua sessione di BrainStorming, è proprio vero che "parli del diavolo e spuntano le corna" . Era Yujiro, anche lui svegliato da suoni animaleschi prodotti da Kaoru... 

-Anche tu? - La ragazza non rispose, era interdetta all'arrivo del grigio, che tutto tranquillo prese posto accanto a lei sedendosi e prendendo una sigaretta.

-Dammi un'accendino... - disse il ragazzo non guardandola nemmeno.

-Perché dovrei?-

-Per favore?- Disse il ragazzo con tono da cucciolo smarrito, la ragazza sbuffò e gli passò l'accendino. I due guardavano in un punto indefinito mentre fumavano la loro sigaretta, e stranamente Shinobu si trovava... Bene? Tutti i pensieri si misero in pausa, e la ragazza per una volta decise di godersi il momento, non si era mai trovata da sola con il grigio in 15 anni di conoscenza, mai.

Nemmeno lui sembrava infastidito dalla sua presenza, anche lui stava bene accanto alla sua nemesi. La ragazza pensò che forse era il momento giusto per parlargli, e per capire cosa gli girasse per la testa, o forse no? Voleva veramente saperlo? Non ne aveva idea nemmeno lei... no, sarebbe stato solo uno spreco di tempo, e un'altra scusa per farsi insultare e maltrattare da Yujiro. La ragazza ignorò la sua coscienza, strinse le ginocchia al petto e prese un respiro...

-Yujiro... -

-Eh?-

-Perché continuiamo a farlo?- ...  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. Cry Baby ***


Il vento continuava a soffiare lievemente, la luna che a poco si scopriva dalle nuvole riusciva ad illuminare i ragazzi nel balcone, che adesso riuscivano a guardarsi in volto con chiarezza.
Yujiro dopo aver sentito e capito la domanda di Shinobu sorrise, al contrario della ragazza era la prima volta che ci pensava, ma lui aveva una possibile risposta al quesito che tanto attanagliava l'amica, tanto da indurla farne parola con lui. 

-Penso sia dovuto al nostro carattere pressoché uguale. Orgogliosi come siamo ci infastidisce che un'altro come noi possa farci sentire più piccoli e deboli, e tenerci testa a vicenda ci gratifica. Sembrerebbe proprio un rapporto strano, eh? Quando uno di noi vince una discussione si sente appagato, in caso contrario rimane di merda e attende la prossima per compensare, entrando in un loop infinito...A sentirlo così sembriamo quasi affetti da un complesso di inferiorità..- disse il Yujiro sorridendo. 


Shinobu non aveva mai imputato la colpa a questo tratto della loro personalità, ma era vero che la ragazza rimuginasse spesso sulle loro discussioni e sulle reazioni di Yujiro ai suoi comportamenti, ma non avrebbe mai mai ricondotto i loro atteggiamenti a questo fantomatico "orgoglio"... 

Era strano che Yujiro avesse inquadrato così bene la ragazza senza nemmeno avere dei veri e propri confronti diretti, aveva capito bene il carattere della ragazza basandosi si quanto conoscesse il proprio. Erano davvero così simili? 


-Pensa un po', che razza di amici siamo... Non parliamo, e se lo facciamo è solo per cercare di stare bene con noi stessi...-

Rispose Shinobu, attribuendosi per chissà quale motivo la colpa del loro rapporto. Yujiro notò la reazione della ragazza e poggiò la testa sulla sua spalla, Shinobu in un primo momento non diede peso al gesto, ma quella era effettivamente la prima dimostrazione d'affetto che Yujiro le avesse mai riservato. Non rispose, non lo guardò e non disse nulla, probabilmente avrebbe voluto farlo, ma non voleva ammetterlo manco a se stessa.

-Shino, non fartene una tragedia... Io ti voglio bene, e sono sicuro che da qualche parte nel tuo piccolo cuoricino da bionda rincoglionita tu ne voglia anche a me. Nonostante io ti risponda male, ti rispetto profondamente, sei una persona forte e so che senza di te il gruppo non sarebbe più lo stesso. E nemmeno io.
Infondo tra tutti siamo quelli che possono dire di aver il rapporto più sincero, l'amicizia delle persone spesso si basa su quanto le due persone si mentano, a seconda delle circostanze. Un complimento, un parere, una soluzione in una situazione che vanno sempre a favore dell'amico per renderlo felice anche se non sono cose che pensiamo realmente. I rapporti tra le persone si creano su maschere di finta felicità che ognuno si costruisce per darsi forza. Adesso guarda noi, darci forza l'un l'altro ci porterebbe solo svantaggi, poiché alimenteremmo il nostro ego, quindi il nostro orgoglio, e diventeremmo tipo Vegeta. Concetto strano, vero?

-Si, tu sei tutto strano... -

I due amici rimasero fermi per qualche minuto in quella posizione, stavano bene assieme? Stavano male assieme? Chi poteva dirlo, magari variava dai momenti... Ma sicuramente in quel momento non avrebbero avuto bisogno d'altro. 

-Shino perché sta mattina sull'autobus ti sei inorridita appena hai visto che l'unico posto libero era accanto a me? Puzzo così tanto?-

La ragazza sorrise, e poggiò la testa su quella del grigio.
-No, stupido... Solo... Ero sovrappensiero, era strano che mi avessi dato una sigaretta e sono rimasta stunnata da tutta questa gentilezza-


-Pf, non so se interpretarla come "Ah wow, quindi non sono mai quello gentile"... Gesù ti ho dato una sigaretta... Poi sono io quello strano XD (si, questa parte va letteralmente letta XD) - 

La ragazza si lasciò andare a una mezza risata, e il ragazzo sorrise, felice di essere riuscito finalmente a parlare con una persona che fino a quel momento definiva "Inarrivabile". I due ragazzi avevano finito di fumare, quindi si alzarono per tornare in camera, la ragazza si fermò un'attimo a guardare la luna e pensare. 


-Però che palle, perché dovremmo essere sempre acidi, e starci sempre sul cazzo quando possiamo pure noi avere i nostri momenti più... Boh... Felici.... Non può succedere più spesso che una volta ogni 10 anni?-


-Quando succede succede, sta sera è andata così, domani probabilmente ci scanneremo per la prima stronzata del giorno, fidati.- Replicò il grigio, suscitando un sospiro da parte di Shinobu che rimase ferma e pensierosa mentre lui tornava dentro, Yujiro si girò e fece un gesto che la ragazza non si sarebbe mai aspettato dall'amico nemico... L'abbracciò, la ragazza che in un primo momento rimase di sasso da un gesto così inaspettato, e ricambiò timidamente. I due rimasero abbracciati per qualche secondo, finché Yujiro non invitò la ragazza a tornare a dormire, quindi si avviarono verso la camera da letto dove gli altri riposavano indisturbati, nel mentre Akira che giaceva nel divano fingendo di dormire sorrise, dopo aver ascoltato tutta la conversazione di nascosto. 

Una volta arrivati a letto, Shinobu si rimise accanto a Yahiko e dall'altra parte si sdraiò Yujiro di spalle. A quel punto la ragazza si girò verso la schiena del grigio, e si strinse a lui premendo il volto contro le sue spalle. L'amico rimase stranito da quest'azione, ma le dimostrazioni d'affetto della ragazza non gli dispiacevano, tutt'altro. Shinobu si chiese perché lo stesse facendo, dopotutto era sempre lo stronzo che ogni giorno le rompeva le palle per ogni cazzata possibile e che rispondeva sempre male, però per quella sera non le interessava. Si addormentò con una serenità che da tempo non provava, lei e Yujiro potevano davvero considerarsi amici? Si, potevano, o almeno lei la pensava così. 

La mattina seguente i ragazzi non dovettero svegliarsi presto, non avendo scuola nessuno di loro impostò una sveglia, quindi ognuno si svegliò con i propri tempi. Primo tra tutti fù Akira che dormiva nel divano in cucina, Decise di lasciare gli altri dormire mentre lui si preparava la colazione in tutta tranquillità. Di solito la gente la mattina si lanciava una sopra all'altra per una merendina, o c'era chi litigava per usare il bagno, ma per una volta era quasi strano avere tutto attorno il silenzio e la tranquillità massima. Il giovane si alzò dal divano non prima di aver controllato tutti i social che possedesse nella speranza che qualcuno lo avesse cagato, dopodiché aprì la dispensa per prendere una qualsiasi tra le provviste portate dagli amici il giorno prima. Prese delle fette biscottate e della marmellata, si sedette al tavolo e iniziò a consumare la sua colazione tra il silenzio e la tranquillità dell'appartamento. Nel mentre Yahiko si era svegliato, si sollevò dal letto e vide uno spettacolo alquanto inusuale, anzi diciamo un avvenimento "Leggen- non ti muovere -dario": Shinobu stava dormendo abbracciata alla schiena di Yujiro, e con una serenità disarmante. Yahiko si fermò a guardare la scena per qualche istante cercando di capire se effettivamente quello che vedeva stesse succedendo realmente, una volta raccapezzatosi della situazione si alzò dal letto con non poche domande in testa e si avviò verso la cucina per uscire in balcone e fumare una sigaretta. Una volta entrato, vide Akira strafogarsi di fette biscottate e marmellata, e rimase a fissarlo con disappunto qualche secondo prima che il biondo si rendesse effettivamente conto della sua presenza. Una volta notato l'amico all'entrata che teneva le braccia conserte e agitava la testa per indicare il suo dissenso, il biondo deglutì. 
Sollevò una fetta biscottata e la cosa più naturale che trovò da fare in quel momento fù porgerla all'amico, dicendo "¿Quieres?". I due si guardarono per un secondo, Yahiko accettò l'offerta dell'amico, prese la fetta biscottata e si sedette al tavolo con Akira che si sentì in qualche modo autorizzato a ricominciare a fare il maiale tra fette biscottate e marmellata. Yahiko continuò a guardare lo spettacolo indecente, mentre pensava alla scena vista prima, decisamente troppo strana per gli standard di amicizia tra Shinobu e Yujiro.

Akira, con le sue doti da amico empatico che non molti hanno si accorse che già a prima mattina l'amico aveva qualcosa per la testa che non andava.

-Perché quello sguardo smarrito? Vuoi un'altra fetta biscottata?-

-No, grazie. Non è nulla di importante, solo... Boh...Hai visto come stanno dormendo Yujiro e Shinobu?-

-Maddai, che mi dici? Come stanno dormendo?-
Rispose Akira con tono ironico fingendosi interessato, mentre contunuava a mangiare le sue amatissime fette biscottate.

-C'è lei che lo sta stritolando tipo piovra, avrà fatto qualche sogno o qualche cagata simile e si sarà aggrappata alla prima roba che si è sentita vicina, è strano che quei due... Boh... Cose... Niente dai-

Il ragazzo capì che forse la sua reazione stava diventando esagerata, alla fine che minchia si poneva a fare tutte quelle domande a cui probabilmente non avrebbe mai dato risposte? Era inutile pensarci, anche perché non erano affari suoi. Prese un'altra fetta biscottata e iniziò a banchettare con l'amico per distrarsi da pensieri inutili.

Akira sapeva che i due avessero parlato la notte prima, e sentendoli aveva immaginato che anche il loro rapporto sarebbe migliorato, non era stupito da questa piccolezza che non significava quasi nulla, al contrario di come la stava interpretando Yahiko. Non disse nulla all'amico del dialogo che i due ebbero in balcone, da buon amico qual'era decise di farsi i cazzi suoi e far finta di non aver sentito nulla, come sarebbe dovuto succedere.

Passò circa un ora, e Kaoru si svegliò, anche lui notò la vicinanza tra gli altri due che dormivano, sorrise e andò in cucina a raggiungere gli altri. Arrivato aprì il frigorifero e prese una bottiglia di succo e lo servì in dei bicchieri anche per gli amici che nel mentre gli diedero il buongiorno offrendogli una sigaretta.

-Che dite, li svegliamo o li lasciamo stare ancora un po'? - Disse il moro Riferendosi ai due amici che si trovavano ancora nel mondo dei sogni.

-Ma no dai, lasciamoli stare, infondo non abbiamo nulla da fare sta mattina, meglio farli riposare. Shino studia come un ossessa, si merita qualche ora di sonno in più. Yujiro non fa un cazzo dalla mattina alla sera, ma lascialo dormire uguale che se lo svegliamo è possibile che provi ad ucciderci.- Rispose Akira che nel mentre si era sdraiato sul divano per giocare a Clash Royale.

-A questo punto visto che a casa non abbiamo nulla da fare per tutta la mattina che ne dite di uscire a fare 4 passi? Magari andiamo a prendere del sushi d'asporto e facciamo una sorpresa a pranzo pure per quei cagacazzo che dormono- propose Kaoru, seguito da un cenno di consenso da parte dei due.

I ragazzi sorteggiarono, come sempre come distribuirsi per utilizzare il bagno e farsi la doccia, presero i vestiti dalle valigie e iniziarono a prepararsi. Yahiko tornò in camera per prendere degli abiti adatti per uscire dal guardaroba, e si ritrovò di nuovo i due amici avvinghiati nel letto, ora sembrava quasi inorridito dalla scena. 

Per dispetto quando lui e gli altri uscirono dall'appartamento sbattè la porta dell'ingresso per cercare di disturbare il sonno dei due, Shinobu sentì il tonfo della porta e si svegliò, aprì gli occhi e si trovò il volto del grigio dormiente che nel frattempo si era girato. Era quasi strano vederlo da così vicino, non era routine che i due si trovassero così vicini, da come si sarà potuto capire.

La ragazza non era disturbata dalla vicinanza dell'amico, anzi si trovava a suo agio, rimase ferma a guardarlo per qualche secondo, e poi per qualche motivo remoto gli sfiorò la guancia con la mano. Che cosa le stava succedendo? Perché così da un tratto iniziò a sentire il bisogno di un contatto fisico con una persona così odiosa? Prima dormivano abbracciati e adesso le toccatine da amanti? Si interrogò, ma non le interessava veramente, pensò di dover smetterla di farsi troppe domande per ogni cosa, doveva solo ammattere che in quel momento accanto a Yujiro, stava veramente bene... 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4003587