Tell me you're mine

di DesiNax
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arma ***
Capitolo 2: *** Non tutto è perduto ***



Capitolo 1
*** L'arma ***


Eren e Annie in forma di gigante avevano combattuto per la città di Stohess, causando distruzione e morti tra i civili.
Erwin si era assunto la responsabilità dei danni che il suo piano aveva causato .
Eren gigante, ormai fuori controllo, stava per essere racchiuso nel cristallo di Annie, ma il tempestivo arrivo di Levi riusci a salvarlo .
Nonostante le morti e la mancata possibilità di interrogare Annie, la missione aveva fornito la prova dell'esistenza di persone in grado di trasformarsi in giganti che vivevano all'interno delle mura , quest'informazione poteva rappresentare un punto di svolta per l'umanità per lanciare un contrattacco contro i giganti.

 

 

 

 

 

Levi era furente , quello sciocco ragazzino , come era solito definirlo , si era quasi fatto ammazzare .Entrò a passo velocente nell' infermeria , spalancò la porta facendo sobbalzare il povero Eren sul letto. Con voce esile quasi impercettibile , per evitare le urla furibonde del superiore , Eren si rivolse a lui :" Caporale che ci fa qui? ", era in imbarazzo nel mostrarsi in quel modo davanti alla persona che più ammirava , purtroppo non poteva certo vietargli di entrare!

 

"Che domande , sciocco, sono il tuo superiore responsabile, è naturale che io sia qui ad accertarmi della tua ripresa " rispose l'uomo con il solito viso accigliato . Jaeger sentiva gli occhi del Caporale che lo scrutavano , pungenti come sottili aghi , sapeva di averlo deluso non era riuscito a niente e la presenza di Rivaille lo intimidiva .

 

"Non era necessario che si disturbasse tanto per me " Eren abbasso gli occhi sconfitto dal peso della colpa che sentiva aleggiare sulle sue spalle , :"Invece si Eren , il tuo potere è essenziale per la nostra missione , la tua vita è un ' arma che ci permette di avere un vantaggio contro quei mostri " .

 

Eren rimase colpito da ciò che aveva appenta ascoltato, allora tutto quello che aveva sperato di essere , era una sciocchezza.

Per tutti lui era questo un'arma , un oggetto , un qualsiasi pezzo della scacchiera non cosi sacrificabile come un semplice pedone , ma comunque non abbastanza da essere incluso come membro della squadra. Eren rimase in silenzio per qualche minuto , doveva trovare il coraggio di dire qualcosa , magari non qualcosa di stupido , non osava incrociare lo sguardo di chi gli stava accanto , cosi continuò a guardare davanti a . Fece un respiro profondo come se volesse raccogliere il coraggio attraverso l'aria e aprì la bocca :"C-caporale ........mi dispiace , io ho deluso tutti, sono grato di poter essere utile in qualche modo e di combattere per l'umanità , i miei compagni e ... per lei . So di essere solo una vittima sacrificale e mi sta bene , io sono disposto a dare tutto di me!" mentre proferiva tutto con un unico respiro , il ragazzo cercò di mostrare una certa fermezza e calma, nonostante sentisse tutto il suo essere tremare.

 

Levi rimase impassibile , recepiva in qualche modo l'angoscia che aleggiava nella stanza;fece qualche passo , si mosse quel tanto che bastava perchè Eren lo guardasse dritto negli occhi :" Sei certo di quello che hai detto ? Sei sicuro di essere sacrificabile! Se questo e ciò che pensi allora sei piu stupido di quel che credevo .In ogni caso la tua passione , il fuoco di giustizia che arde dentro di te è l'arma che potrà aiutarci a salvare il genere umano . Tu non sei un soldato qualunque , almeno non per questa unità " , fece una breve pausa come se quello che stava per dire non avesse il permesso di uscire :" Non per me !".

 

I loro sguardi entrarono in connessione , sembrava quasi stessero comunicando telepaticamente , non sentivano il bisogno di parlare oltre la tensione all'interno della stanza era palpabile .

Levi si staccò da quel momento , qualcosa dentro di lui si scosse , non poteva indugiare oltre sui suoi occhi , uscì dalla stanza con passo pacato , molto meno grave di come era entrato non sapeva come interpretare quello che era appena successo.

Eren si ristabilì in fretta grazie alla sua incredibile rigenerazione da gigante , così potè ritornare alle sue normali mansioni . Si sentiva come intrappolatato nello stabile in cui si trovava ora il corpo di ricognizione. Quando camminava percepiva gli sguardi accusatori dei suoi comilitoni , sapeva di essere la causa di parecchi feriti e morti ; figli , figlie , sorelle , fratelli , genitori , amici lunga era la lista delle vite che aveva spezzato. Era solo, isolato da tutti ,odiato. Non apparteneva a quel posto, non apparteneva a niente. Ad un tratto quei cupi pensieri vennero interrotti , Mikasa gli si palesò davanti come se si fosse appena materializzata dal nulla:" Eren! Ero cosi preoccupata , non ci permettevano di venirti a trovare . Come stai? Ti hanno fatto qualcosa?", Eren rimase intontito davanti a quel turbinio di parole:" Sto bene grazie" , quelle poche parole erano il massimo che poteva dire in quel momento. Mikasa prese le mani di Eren , lo gradò fisso quasi a volergli infondere attraverso lo sguardo tutto il suo sollievo , poi lo abbracciò . Eren però non voleva accettare quell'abbraccio e sopratutto la compassione , senza aggiungere altro si voltò per andarsene da quella stanza e ritornare in quella che lui definiva la sua cella personale.

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Capitolo 2
*** Non tutto è perduto ***


Mikasa era angosciata per la situazione che Eren stava vivendo , non poteva aiutarlo ma sopratutto lui non voleva farsi aiutare.

Come poteva lasciarlo soffrire : lui era tutto, tutto cio' che aveva ,la sua famiglia e non poteva fare assolutamente niente.

Probabilmente l'unica cosa che poteva davvero fare era chiedere aiuto all'unica persona in grado di farlo ragionale, Armin, lui era il solo a capire Eren , a conoscere gli aspetti piu' profondi del suo essere.

 

"Armin , devi parlare con Eren , non vuole parlare con nessuno e' rinchiuso nella sua stanza a macerare nei suoi pensieri autodistruttivi e tu solo puoi farlo ragionare. Ricordargli per cosa combattiamo !", Mikasa era riuscita a trovare Armin giusto in tempo prima di perdere la testa per davvero.

Armin guardo' Mikasa ad occhi sbarrati , non sapeva da dove fosse sbucata cosi' all'improvviso, aveva comunque recepito le informazioni che gli erano appena state dette.

"Va bene Mikasa, non ti preoccupare,parlero' io con Eren", sapeva quanto potesse preoccuparsi Mikasa quando si trattava di Eren , sapeva esattamente cosa dirle per tranquillizzarla . Anche prima che Mikasa lo trovasse , si era convinto gia' di dover parlare con Eren, era ormai da qualche giorno che non lo vedeva piu' e si era allarmato .

 

Dopo aver finito di tranquillizzare Mikasa , Armin si diresse subito nella stanza di Eren .
Dentro di lui le emozioni erano contrastanti , l'agitazione di dover intavolare un discorso in un momento cosi' particolare delle proprie vite . Tutto quello che stava capitanto non era sicuramente cio' che desideravano , e in piu' il tradimento di Annie , nonostante non fosse mai stata una figura particolarmente legata a tutti loro , aveva causato turbamento e una ferita che non si sarebbe potuta rimarginare tanto in fretta . Sapeva quanto il peso che le morti dei propri compagni gravava sull'animo di Eren .Nonostante tutto anche se Eren aveva un atteggiamento stoico e testardo , nascondeva una profonda tristezza dentro di se'.

 

Armin rimase qualche secondo davanti alla porta di Eren , busso' lievemente, era sicuro di trovarlo dentro , non senti' nessuna risposta comunque . Dunque entro' , con fare fermo , l'interno della stanza era buio e si sentiva nell'aria un odore di chiuso , non si riusciva a vedere molto ma nell'oscurita' si scorgeva in un angolo della stanza una figura ricurva diversa da quelle quadrate dei mobili .

Armin si muoveva a fatica all'interno della stanza , a tentoni cercava di raggiungere la figura ricurva.

"Eren!" provo' ad incalzarlo per farlo muovere ma senza nessun risultato soddisfacente , " Eren amico sono io ,Armin ! Mikasa mi ha raccontato la vostra chiacchierata , e' da giorni che sei qui dentro ...." , nulla di quello che stava dicendo sembrava giungere a destinazione . Parole al vento .

 

Tuttavia Armin sapeva di dover insistere e magari usare anche un tono meno amichevole se si fosse ostinato a non rispondergli.

"Eren io capisco come ti senti , ma questo comportamento non ti serve e non ci serve , hai dimenticato chi sei, hai dimenticato per cosa combattiamo ? Non ruota tutto intorno a te , non sei l'unico a soffrire , ci sono altre persone .

Se ti dispiace davvero per i nostri compagni , se credi che le loro vite valgano quanto la tua , allora ti alzerai da quel letto e ricomincerai a credere , a sperare nel domani ". Non sapeva se questo lo avrebbe aiutato , rimase in silenzio per un po' giusto quel tanto per potergli lasciare assimilare tutto cio' che aveva ascoltato.

 

Finalmente ci fu un piccolo movimento , come un cenno e anche se non poteva esserne certo percepiva lo sguardo di Eren che lo raggiungeva . Anche nel buio poteva sentire il profondo sconforto che nascondeva quello sguardo "Eren esci da qui combatti ancora insieme a me !" , continuo' ad incalzarlo adesso che finalmente era riuscito ad attirarlo dove voleva portarlo.

Eren a fatica si alzo' in piedi , sentiva dentro di se' il bisogno di farlo, le parole di Armin lo avevano scosso , finalmente poteva credere che ci fosse ancora qualcuno dalla sua parte ,la speranza di una vita migliore e libera dalla paura non lo aveva abbandonato del tutto . La convinzione latente che ardeva ancora nel suo profondo gli stava dando la forza di reagire :"Armin , amico mio , sono contento che tu sia venuto da me avevo paura che anche tu come tutti gli altri avessi iniziato ad odiarmi , hai ragione , nonostante il dispiacere per i compagni che abbiamo perso non posso piu' continuare a disperarmi . Sapere che sei al mio fianco mi rincuora , d'altronde tu e Mikasa siete le ultime persone che mi rimangono al mondo ."

Gli occhi di Eren scintillavano , ricolmi di lacrime che stentavano a cadere , per paura forse di non riuscire piu' a smettere, mentre le calde lacrime di Armin invece scivolavano copiose sul suo viso .

 

Quella sera dopo essersi ricomposto Eren finalmente si riuni' ai suoi compagni per la cena , nonostante qualche sguardo fugace , nessuno sembro' particolarmente infastidito dalla sua presenza , e qualcuno si dimostro' anche stranamente contento di rivederlo . Jean addirittura si sedette al tavolo con Eren , Mikasa ed Armin , porgendo un saluto cordidale al compagno appena tornato , nonostante la conversazione procedeva a fatica , nessuno mostrava il minimo disagio , sembrava come ai vecchi tempi in accademia prima di entrare nel corpo di ricognizione.

 

Tuttavia la mente di Eren era affolata da pensieri e quando nessuno gli prestava attenzione il suo volto si incupiva involontariamente , trascinato dai ricordi di morte , e sopratutto da flash back dello scontro fisico e verbale avuto con Annie .

Annie .

Questo nome era come una pugnalata per Eren , si non erano mai stati affiatati ,ma in cuor suo lei era pur sempre una sua compagna , si erano allenati insieme , grazie a lei aveva imparato molto sul combattimento corpo a corpo , eppure tutto cio' che credeva di sapere sulla ragazza erano solo bugie , e non poterle parlare e capire le sue ragioni lo faceva stare ancora peggio .

Avrebbe voluto delle scuse , una motivazione forse , in ogni caso nulla di cio' che poteva pensare lui era rilevante , Annie lo aveva tradito , aveva tradito tutti .

"Eren non hai mangiato quasi nulla , forse ti stiamo distraendo parlando?" ' la voce di Mikasa lo riporto' alla realta' .

"Scusa , cosa ..... No e solo che non ho molto appetito ", non riusciva a trovare una buona scusa per non destare le preoccupazioni della ragazza , in qualche modo cerco' di sorridere anche se la sua sembro' piu' una smorfia che un verso sorriso .

 

Ad un tratto Eren si accorse che qualcuno lo stava fissando , in un angolo della sala da pranzo infatti nascosto dalla poca luce , il caporale Rivaille lo squadrava .

I suoi occhi cerulei lo mettevano sempre in agitazione , sapere che quall'uomo studiava ogni suo movimento e respiro lo rendeva agitato , sentiva i palmi delle mani sudare e il battito accellerare.

Non capiva esattamente se tutto cio' era dovuto al rispetto reverenziale che provava nei suoi confronti oppure alla paura che gli scuscitava a volte. Stava di fatto che il suo comportamento quando sapeva di essere in presenza di Levi mutava drasticamente .

 

Senza avvisare o dire qualcosa si alzo' dal tavolo non appena il suo superiore gli fece cenno di seguirlo con un movimento leggero della mano . Come se Levi fosse un burattinaio che tirava i fili per farlo muovere.

Si diressero verso il corridoio che dava alle stanze del dormitorio , salirono qualche piano prima di arrivare ad una delle ultime stanze .

Levi durante tutto il tragitto non disse nulla , si limitava a fare strada ad Eren che da parte sua non emise un suono.

Quando finalemente si trovarono davanti ad una porta Levi fisso' per qualche secondo Eren dritto negli occhi prima di bussare . Sembrava come se volesse metterlo in guardia , come per prepararlo ad un discorso serio , di massima importanza che non poteva essere udito da nessun altro .

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