La Sposa

di Goten
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ciao a tutti, sono tornata con questa ficci che spero vi possa piacere. ^_^
Questa storia ha partecipato al concorso indetto su FaceBook arrivando 1^ al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/topic.php?uid=89140027720&topic=9629
L'aggiornamento avverrà due volte a settimana, di martedì e giovedì. ^.^
Per l'ispirazione di questo Edward ho preso come riferimento un ragazzo vero: CULLENBOY. ^_^ Lo ringrazio infinitamente per la sua simpatia e per la sua gentilezza. ^_^ E' un vero tesoro!
Tantissimi grazie anche alla mia infaticabile Beta: Giusy ^_^ Senza di lei, vedreste orrori che non vi immaginereste neppure! XD
E come mie muse ispiratrici un gigantesco grazie a Shona e Dodo! ^_^
Bene, adesso ho proprio detto tutto!! XD Buona lettura!

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Capitolo 1


<< Basta Alice! >> Sbottò Edward, dopo l'ennesima visione di se stesso e di una ragazza in abito da sposa.

<< Edward, non posso farci nulla, è quello che vedo! E' una costante nel tuo futuro! >> Esclamò irritata Alice, facendolo arrabbiare.

Era da qualche tempo che continuava ad avere la stessa visione, se prima era sfocata, man mano che il tempo passava diventava sempre più nitida. C'era una ragazza, un'umana, con degli occhi profondi che fissava Edward e lui che le sorrideva inebetito. Ma quello che più sconvolgeva il ragazzo, era il suo abbigliamento... era vestita da sposa! Possibile che lui, vampiro di quasi cento anni potessi trovare una donna, per di più umana, che gli rimanesse accanto per l'eternità?

<< Ogni giorno diventa sempre più nitida, presto accadrà, Edward. >> Di nuovo la voce di sua sorella Alice rimbombò nella stanza.

<< No invece. Alice, cerca di ragionare. Non ho mai conosciuto quella ragazza. >> Sospirò. << E anche se la dovessi incontrare, stai pur certa che le starò alla larga. >>

Il suo sguardo si assottigliò. << Nonostante la tua determinazione, la visione non sparisce. Mi dispiace Edward, ma stavolta non potrai evitare il tuo destino. >> Annunciò con voce sicura, prima di lasciare la stanza, evitando di far vedere al suo amato fratello la visione che si era aggiunta alla prima...

<< Isabella, questo ti sta d'incanto. >> Esclamò la donna bionda, mentre osservava la giovane sposina provare l'ennesimo abito bianco.

<< Mamma, per te sono tutti belli... ma io... non sono sicura... >> Mormorò con voce bassa, quasi impercettibile, mentre con uno sguardo timoroso, si osservava ancora allo specchio.

La visione finì, ma Alice sorrise, quella ragazza, anche se inconsapevole, aveva destato l'attenzione di suo fratello, cosa molto difficile, eppure, solo con una visione ci era riuscita. Aveva notato che gli occhi di Edward tardavano a lasciarla ogni volta che le visioni tornavano a farle visita, sempre con la speranza di vedere di più di quello che di solito riusciva a mostrargli.

Sapeva che suo fratello non avrebbe mai ammesso di provare anche solo un vago interesse per quella creatura vestita di bianco, ma lei sperava veramente che quella Isabella, fosse la chiave per risvegliare Edward dalla sua solitudine.

E mentre i suoi pensieri vagavano liberi, al piano di sopra chiuso nella sua solitudine, Edward continuava a rivedere il volto dolce di quella fanciulla che ormai da parecchio tempo infestava le visioni di sua sorella ed i suoi pensieri.

Gli piaceva più del lecito rievocarla nella sua mente, era carina, il viso a cuore e la pelle bianca le donavano, senza contare il suo sguardo particolare.

Eppure, ogni volta che la rivedeva nella sua mente, non poteva far altro che pensare a quanto avrebbe voluto allungare la mano e sfiorarla.

Sospirò nuovamente, mentre l'immagine nella sua mente svaniva e lasciava posto alla visione del bosco davanti a se. << Non posso privarla della vita... >> Mormorò piano, sentendo una curiosa sensazione di tristezza farsi largo fra le sue fredde membra.

In quel momento, a pochi chilometri di distanza in un atelier di Port Angeles, Isabella Marie Swan, stava facendo l'ultima prova del suo abito da sposa, non pienamente convinta che quel passo così importante che stava per fare, fosse quello giusto.

Si sentiva come una Barbie, tutto vorticava attorno a se, tutto sembrava così mostruosamente falso e ipocrita. Stava per sposarsi con un uomo che ammirava ma che non amava, come poteva liberarsi da quell'incubo?! Malediva ogni singolo giorno in cui aveva accettato la proposta di quell'essere... era stata così stupida...

Si accorse di essere sola, sua madre e la commessa del negozio stavano parlando nell'altra stanza ignorandola completamente... per un fugace attimo, il suo sguardo si posò sulla porta aperta del negozio. Una via d fuga...

Le bastò un semplice decimo di secondo per afferrare in malo modo le gonne che componevano il suo abito da sposa e fiondarsi fuori dal negozio sotto lo sguardo allibito dei passanti.

Le ballerine dal tacco basso non le facilitavano il compito di correre, ma le sue gambe non volevano smettere di muoversi. Correva, correva più veloce che poteva. Lontano da loro, da quella non vita che la stava uccidendo. Libera!

Lasciò la strada, addentrandosi nel bosco circostante, le grida delle persone, i rumori delle auto si erano affievolite fino a sparire del tutto, eppure, nonostante sentisse i suoi polmoni straziati implorarla di fermarsi, continuò a correre... ancora ... e ancora...

Il cielo cominciava a tingersi di blu scuro, l'abito ormai logoro e sporco era ridotto peggio di uno straccio, ramoscelli e foglie erano impigliati ovunque, ma la sensazione di libertà che stava provando era quella energia che le consentiva di non cedere alla stanchezza.

La luna salì piano, senza fretta, in alto nel cielo nero, per un breve attimo, gli occhi di Edward saettarono verso di lei, così bianca e candida... la luna non si doveva preoccupare di essere un mostro. Sospirò e riportò lo sguardo verso il bosco, di sicuro una buona caccia gli avrebbe giovato, distraendolo dai suoi pensieri.

Scese con calma le scale, incrociando lo sguardo della sua famiglia. << Vado a caccia. >>

Carlisle annuì, capendo che lo stato di apatia di suo figlio non aveva rimedio, si sentiva ogni giorno sempre più male nei suoi confronti... lui che era stato la causa della sua trasformazione in vampiro.

Quella notte, la foresta sembrava strana, quasi volesse nascondere un segreto ai suoi occhi di cacciatore.

Scovò velocemente un branco di alci e in un batter di ciglio affondò i suoi denti taglienti nel loro collo peloso, la loro carne era morbida come il burro.

Ormai, quella era la sua natura, lui era la morte e non poteva farci più niente...

Il rumore insistente di passi veloci e lo strusciare della stoffa, lo distrassero facendogli corrugare le fini sopracciglia. Chi poteva esserci a quell'ora della notte in giro per il bosco? Possibile che gli umani non tenessero proprio alla loro esistenza?

Oltre ai passi, adesso si era aggiunto anche il respiro affannoso, probabilmente era un cacciatore che si era perso... eppure, in quel momento rimase impietrito. << Non è possibile. >> Sussurrò credendo di vivere nuovamente una delle visioni di Alice, anche se sapeva bene che quel momento era reale.

Una figura ammantata di bianco stava correndo attraverso il bosco, la vedeva chiaramente, una ragazza dai lunghi capelli scuri, fu solo questione di un secondo, il suo viso si voltò nella sua direzione scorgendolo.

L'oro dei suoi occhi si incontrò con quelli nocciola di lei. Il suo seno, stretto nella morsa del bustino si alzava e abbassava per colpa della corsa, le tenebre attorno a loro li circondavano, eppure, lei, vestita con quell'abito bianco, era tutto quello che in quel momento Edward voleva avere, toccare, sfiorare... Fece l'enorme pazzia di respirare, facendo così suo quel profumo che impermeava la pelle di quella ragazza. << Sei vera? >> Si trovò a domandare quasi sussurrando.

Fece un passo in avanti e lei istintivamente uno indietro.

<< Non sparire... >> Sussurrò sempre piano, con il terrore che veramente fosse solo una visione.

Con calma apparente fece un altro passo verso la sconosciuta e lei, un altro indietro.

<< Ti prego... non ti farò nulla... >> Mormorò suadente, cercando di modulare la voce.

Tante piccole gocce di acqua cominciarono a scendere dal cielo, l'abito bianco ben presto si trovò ad essere più pesante che mai, ma Isabella in quel momento si sentiva indecisa... aveva fra le mani la sua libertà, eppure, davanti a lei, quel ragazzo sconosciuto l'attirava come una calamita.

Un tuono fece tremare l'aria attorno a loro e fu in quel preciso istante che lei gli sorrise come mai aveva fatto prima d'ora, lasciandolo perplesso e desideroso di poterla stringere fra le braccia.

Isabella gli fece un leggero inchino e poi, rapidamente, si voltò cominciando a correre via, lontano, lasciandolo sorpreso.

<< No... >> Sussurrò Edward, osservando la sua figura ammantata di bianco allontanarsi da quel posto, da lui. << Aspetta! >> Urlò finalmente, dando fiato alle sue corde vocali.

L'acqua scendeva fra i suoi capelli ramati, schiacciandoli e scurendoli, i suoi vestiti erano come una seconda pelle, ma nulla in quel momento gli importava. Cominciò a correre, in pochi istanti la raggiunse afferrandola saldamente per un braccio.

<< Ti prego, aspetta! >> La voltò verso di se. L'acqua scendeva sui loro visi, anche i capelli di lei erano appesantiti da quelle goccioline, ma Edward era sicuro di non aver mai visto niente di più perfetto in tutta la sua lunghissima vita.

Con la mano bagnata le sfiorò timorosamente una guancia. << Sei davvero reale. >> Sorrise sinceramente felice, mentre un tenue rossore comparve sul volto di Isabella.

Edward osservò rapito le sue labbra carnose dischiudersi, pronte per dire qualcosa, finalmente avrebbe sentito la sua voce...

Ma ciò non avvenne, delle urla di diverse persone spezzarono il loro magico momento, tutte quante urlavano continuamente un nome; Isabella.

Gli occhi nocciola lo guardarono tristi. << Mi dispiace... >> Sussurrò con voce dolce, prima di liberarsi dalla sua presa gentile. << Un giorno ci rivedremo. >> Si allontanò di qualche passo lentamente, dedicandogli un ultimo sorriso, prima di voltarsi completamente e rincominciare a correre.


FINE ?

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


Eccomi con il secondo capitolo! Sono felicissima che vi piaccia la storia! ^_^ E rendetevi conto che sono le 6:20 di mattina -.- qualcuno mi ha buttata giù dal letto -.-... no comment.

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Capitolo 2


Trecentosessantacinque giorni erano passati... un anno giusto, ed esattamente come allora, Edward Cullen se ne stava seduto sullo sgabello del suo pianoforte a coda nero, facendo scorrere le sue lunghe dita sui preziosi tasti d'avorio. Le sue melodie erano cambiate, se prima erano malinconiche, adesso si poteva sentire all'interno di quelle abili note il sentore di una speranza per il futuro.

Le parole che Isabella gli aveva detto quel giorno, erano impresse a fuoco nella sua mente vampiresca. “ Un giorno ci rivedremo. ”

Lui non le aveva scordate, non avrebbe potuto neanche volendo. Un delicato sorriso si formò sul suo viso. Era un sorriso semplice, ma sincero. Stava pensando nuovamente a lei. Il suo viso a cuore, il suo profumo e la sua voce... ed ecco che la sua musica si arricchì di un motivo più leggiadro, in grado di scaldare l'animo.

<< Stai ancora pensando a lei? >> Domandò Jasper rientrando dalla caccia.

Nulla poteva sfuggire al suo potere. Percepiva chiaramente quando Edward pensava a quell'umana in fuga. Le sue emozioni diventavano quasi incontrollabili, tanto erano potenti. Se non era amore, Jasper non sapeva proprio cosa potesse essere.

Un cenno affermativo fu l'unica risposta di suo fratello, Jasper sorrise, quando Edward pensava a quella ragazza, nulla lo distraeva. Sapeva bene quanto avesse pressato Alice per avere delle continue visioni sulla fantomatica Isabella. Il problema era che le sue visioni erano sfocate... questo voleva solamente dire che la ragazza non aveva ancora preso una decisione definitiva della sua vita.

Per Edward era una frustrazione continua... eppure, attendeva, aspettava e sperava.

E Jasper avrebbe scommesso tutto quello che possedeva, appena Edward avesse scoperto dove fosse esattamente la ragazza, nulla lo avrebbe fermato dal raggiungerla.

<< Se arriva Emmett, digli che lo aspetto di sopra. >> Gli comunicò salendo le scale, lasciandolo nuovamente da solo con i suoi brevi ma intensi ricordi.

E mentre Edward terminava la sua nuova ninna nanna, a diversi chilometri di distanza, Isabella Marie Swan aveva preso in mano finalmente le redini della sua vita.

Era stata dura per lei quell'anno, aveva piantato in asso il suo fidanzato perenne; Jacob Black. Si odiava un pochino per quello che aveva fatto, ma diamine! Adesso era sicura di aver fatto la scelta giusta. Non amava Jake, gli voleva bene, ma nulla di più.

Chiuse il lucchetto della sua valigia e si guardò attorno; il suo appartamento era spoglio, tutto quello che le apparteneva era chiuso in quelle tre grosse borse. << Bene, adesso è il momento! >> Esclamò al nulla, battendo le mani per darsi coraggio.

Afferrò i due borsoni e la valigia, con passo sicuro si avviò fuori, consegnò le chiavi alla proprietaria e con un sorriso salì sul taxi che l'attendeva.

<< Dove la porto? >>

<< All'aeroporto, per favore. >> Disse decisa, mentre prendeva pienamente coscienza che la sua vecchia vita era finita.

Dopo aver atteso per ore che il suo volo venisse annunciato, con una calma che in realtà non possedeva, si era avviata verso il check-in. Aveva imbarcato le sue valige e finalmente si era seduta al suo posto, non lo avrebbe mai confessato a nessuno ma aveva il terrore di volare, eppure, eccola li su un aereo in partenza per l'Europa. Prese un respiro profondo, molta gente si stava ancora imbarcando sul grande aereo... stava già rimpiangendo di essere stata fra le prime a salire, ma in teoria avrebbe potuto ambientarsi meglio... che balla colossale! Le stava tremando perfino lo stomaco per la paura!

Prese un altro respiro profondo, le sue mani erano strette ai braccioli del sedile, la cintura allacciata in vita le dava fastidio, ma per nulla al mondo l'avrebbe slacciata! Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi sulla sua respirazione e prese a contare mentalmente...

Uno... ma perché diavolo aveva avuto quella folle idea di partire?

Due... Non poteva restare negli Stati Uniti e viaggiare per il paese?

Tre... Qualcuno si era seduto nel posto accanto al suo

Quattro... Perché ci mettevano tanto a partire?

Cinque... Era ancora in tempo per scendere e tornarsene a casa.

Sei... << Mi scusi, va tutto bene? >>

Una voce conosciuta, melodiosa, le fece aprire gli occhi, si voltò verso il suo compagno di viaggio rimanendo colpita. << Non è possibile! >> Sussurrò piano, mentre l'aereo cominciava il rullaggio per il decollo.

Lui! Era lui quella notte che aveva incontrato durante la sua fuga! Lui che la ossessionava in quasi tutti i suoi sogni! Lui che... stava li accanto a lei... su quel maledetto aereo che stava decollando!

Quando le ruote anteriori si staccarono dal suolo, istintivamente Isabella afferrò la mano del ragazzo posta li accanto alla sua e la strinse forte, tornò ad osservare il sedile davanti al suo terrorizzata. Non si era resa conto che l'aereo aveva cominciato a muoversi immettendosi nella pista per decollare, era stata troppo presa ad osservare quel ragazzo.

<< Rilassati, non succederà nulla. >> Di nuovo la sua voce tornò ad accarezzarla gentile. Isabella trovò la forza di voltarsi nuovamente verso di lui.

<< Ti spiace... >> Gli sussurrò indicando la sua mano allacciata spasmodicamente alla sua, mentre la pressione la schiacciava contro il sedile.

Lui sorrise felice. << Affatto. >> Voltò il palmo verso l'alto intrecciando le dita con le sue, freddo e caldo uniti assieme. << Io sono Edward, Edward Cullen. >> La sua voce gentile aveva una sorta di effetto calmante sui suoi poveri nervi.

<< Isabella Swan. >> Rispose tesa, mentre la hostess avvisava che era possibile slacciare la cintura di sicurezza.

<< E' un vero piacere conoscere il tuo nome, finalmente. >> Ridacchiò con un leggero velo di imbarazzo. Se solo avesse saputo per quanto tempo l'aveva cercata... quante volte aveva assillato sua sorella Alice per avere delle visioni più dettagliate di lei e dei posti in cui si trovava. Sicuramente se l'avesse saputo sarebbe scappata urlando al maniaco. Ma Edward non l'avrebbe permesso, adesso che finalmente lei era li con lui, la possibilità di allontanarsi e di sparire nuovamente non era neanche da prendere in considerazione. Avrebbe fatto di tutto per non perderla.

<< Come prego? >> Domandò aggrottando le sopracciglia.

Le sue labbra pallide si stirarono in un sorriso sghembo. << Tu sei la sposa in fuga. >>

Le guance, così come il resto del viso di Isabella si tinsero di un rosso acceso. << Oh... ehm ti ricordi eh... >> Era ovvio che se lo ricordasse. Pensò amaramente. Non era da tutti i giorni vedere una sposa fuggire!

Edward le strinse leggermente la mano. << Non avrei mai potuto dimenticarti. >> Ammise con voce sognante. << Sembravi una visione... una bellissima visione. >> Il cuore di Isabella prese a battere furioso. << Ancora non capisco perché stessi fuggendo quella notte. >>

<< Preferirei accantonare l'argomento, se non ti spiace. >> La sua voce bassa e imbarazzata gli fecero comprendere che in fondo, loro due erano semplici estranei.

<< Si, hai ragione, scusami. >> Sospirò Edward. << E' che sono curioso. >> Ammise facendo sorridere per un attimo la ragazza.

<< Dove sei diretto? >> Domandò cercando di cambiare argomento.

<< Londra. Ho una commissione da fare per conto di mia sorella. >> Sul volto di Edward il sorriso si spense.

<< Non mi sembri molto felice. >> Constatò, osservandolo attenta.

Il suo sbuffo le confermò la sua ipotesi. << No, non lo sono per niente. Mia sorella Alice, ha una vera fissazione per la moda. Mi ha spedito a Londra con la “missione” >> Mimò con la mano libera le virgolette nel vuoto. << Di recuperarle qualche vestito per la sua collezione. >>

Isabella non poté evitare di ridacchiare. << Ti aiuterei volentieri, ma il mio viaggio non finirà a Londra. >>

Edward lo sapeva e ancora non riusciva a capire perché Alice non gli avesse fatto seguire Bella in tutti i suoi viaggi, ma nonostante tutto, poté giurare che ci fosse una nota di rimpianto nella sua voce. << Peccato, sono certo che con te mi sarei divertito di più nel fare acquisti. >>

Isabella si accorse solo in quel momento di come la tensione del volo fosse quasi del tutto svanita con lui accanto. Era più che certa che quel ragazzo la stesse distraendo apposta per non farla agitare. Quel pensiero la rese ancora più grata nei suoi confronti.

La hostess passò con il carrello del pranzo, erano solo a metà del viaggio e adesso il suo stomaco reclamava un po di cibo. Notò che stranamente, Edward, non aveva preso nulla per se.

<< Tu non mangi? >> Domandò infilzando una patata succulenta, mentre lui la guardava sorridente.

<< No, non ho fame. Viaggiare mi chiude sempre lo stomaco. >> Sorrise, mostrando per un breve attimo una dentatura bianca perfetta.

<< Effettivamente non ti perdi molto. >> Ammise, constatando la scarsa qualità del cibo.

<< Senti... >> Cominciò Edward, attirando la sua attenzione. << Ti dispiace se ti faccio qualche domanda? >> In quel lasso di tempo era stato talmente euforico nel ritrovare Isabella da rendersi conto solo in quel momento di un piccolo particolare; non riusciva a leggerle la mente. Che cosa bizzarra.

Isabella scossa la testa. << No, affatto. Dimmi pure. >> Ingoiò il suo boccone, accompagnandolo con un sorso d'acqua.

Edward si sentiva come se avesse vinto un premio alla lotteria, avevano ancora sei ore di volo da passare assieme, ed era più che convinto di passarle al meglio. << Dove sei diretta? >> Cominciò con la prima, anche se sapeva la risposta, era la domanda migliore per intavolare un argomento.

Finì di bere la sua acqua e dopo essersi pulita la bocca con un tovagliolo rispose. << Spagna. Ho intenzione di godermi un po di sole e di girovagare un po... >>

In effetti la sua pelle era molto candida, ma era una cosa che ad Edward piaceva. << E non pensi che con il sole forte diventeresti rossa stile gamberetto? >> Domandò con un leggero sorriso.

Isabella consegnò il suo vassoio alla hostess, ritornando poi a porgere la sua attenzione ad Edward. << Forse. >> Sospirò. << Ma finalmente avrò un po di colore addosso. Sembro un latticino. >> Allungò un braccio bianco candido verso di lui.

<< Io non credo che il rosso gamberetto ti doni, sai? >> Constatò Edward, osservandola con occhio critico. In realtà già pensava a tutti quelli che si sarebbero offerti di aiutarla in caso di scottature.

<< Dici? >> Ignara dei suoi pensieri, Isabella si osservò critica il braccio.

<< Assolutamente. >> Sentenziò Edward, sicuro in volto.

<< Prossima domanda? >> Si sistemò meglio sul sedile, voltandosi completamente verso di lui.

<< Che musica ascolti? >> Adorava avere per se la sua attenzione, ma stava notando che Isabella, per quanto fosse presa da lui, non sembrava stesse provando le sue stesse emozioni.

Molte ragazze, quando si avvicinavano o quando riuscivano a parlare con lui, avevano il respiro corto e il battito del cuore quasi impazzito. Perché con lei niente di questo succedeva? Non lo trovava interessante? Non era attratta da lui?

<< Vediamo... ascolto un po di tutto. >> Una piccola ruga si formò sulla sua fronte. Edward si era imposto di non muovere un muscolo, ma la sua voglia di sfiorare quella piccola imperfezione e di lisciarla lo stava facendo impazzire. << Mi piace molto la musica pop... ma quella classica è la mia preferita. >> Sollevò lo sguardo scuro per perdersi in quegli occhi così dorati.

E così, fra una domanda e l'altra, il tempo cominciò a scorrere un po troppo velocemente per i gusti di Edward, sapeva bene che mancava poco meno di un'ora all'atterraggio e questo voleva dire separarsi da lei. Ancora non capiva perché Alice non l'avesse fatto proseguire con il viaggio.

Improvvisamente la voce del capitano irruppe nel grande abitacolo. “Stiamo affrontando una leggera turbolenza, vi preghiamo di rimanere seduti e allacciare le cinture, grazie.”

Gli occhi nocciola di Isabella si allargarono impauriti. << Merda... >> Sussurrò di nuovo tesa, mentre le sue mani scattavano a chiudere la cintura.

Quelle bianche e fredde di Edward fecero il lavoro al suo posto. << Rilassati. >> Le pose la mano che prontamente strinse. << Non succederà nulla. >> Lo fissò con i suoi grandi occhi scuri. Era terrorizzata. << Tranquilla. Ci sono io con te. >> Le sussurrò suadente, mentre il suo braccio, per quanto la posizione glie lo permettesse, le circondò le spalle, facendola sentire protetta. << Starò con te per sempre... >> Sussurrò talmente piano da non farsi udire.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


Ancora non riusciva a crederci! Era rimasta abbracciata ad Edward durante tutta l'ora che era servita per la fase dell'atterraggio, aveva la scusante della tempesta e lui non sembrava dispiaciuto di averla avuta addosso per tutto il tempo; ma Isabella si sentiva comunque imbarazzata.

<< Scusami.. io.. scusami davvero. >> Continuò a balbettare, mentre con il volto in fiamme cominciò a sciogliersi dalla gabbia che le braccia di Edward facevano attorno a lei.

<< Non c'è nessun problema. >> Sorrise lui, provocandole con una certa gioia un po di batticuore.

Il timido sorriso che Isabella gli rivolse lo fece sentire bene. << Te la senti di proseguire da sola? >> Domandò con voce calma, mentre teneva a freno la voglia di accarezzarle il viso delicato.

I suoi occhi nocciola erano insicuri, ma la risposta che proferì fu tutto il contrario. << Si. Posso farcela. >> Sorrise di nuovo. << E' stato bello rivederti, Edward. Molto bello. >>

Era arrivato il momento dei saluti. Lo sapeva bene, eppure, non voleva lasciarla, no, non adesso; mai a dire la verità. Non avrebbe mai più voluto separarsi da lei.

<< Quindi è un arrivederci. >> Le sussurrò, porgendole la mano.

Lei la strinse nella sua. << Io direi che è più un addio. >> Sospirò, mentre alcune lacrime le pungevano gli occhi. Assurdo, si trovò a pensare Isabella, non aveva mai pianto per nessuno e adesso le veniva da piangere al solo pensiero di non rivedere mai più Edward.

<< Io sono convinto che ci rivedremo, Bella. >> Si avvicinò al suo viso, depositandole un bacio leggero sulla guancia, mentre il rosso fuoco prendeva possesso del volto della ragazza e un delizioso calore si propagava per tutto il corpo.

<< Bella? >> Domandò cercando di riacquistare un po di lucidità.

Le sorrise sghembo. << Si, lo trovo molto indicato per te. In tutti i sensi. >>

Possibile che in sua presenza non riuscisse a fare a meno di sorridere imbarazzata? << Mi piace. >> Ammise.

Avrebbe aggiunto anche dell'altro, ma la hostess arrivò ricordando ad Edward che dovevano ripartire.

<< Bé, allora, arrivederci, Edward. >> Sussurrò quasi dolorosamente, mentre la sua mano bianca l'abbandonava e il suo sorriso si perse in uno sguardo serio e quasi disperato.

<< Arrivederci, Bella. >> Furono le ultime parole che sentì poco prima che il portellone venisse richiuso.

E mentre Edward osservava il grande aereo volare in alto nel cielo blu, il suo telefonino prese a squillare; lo estrasse con noncuranza dalla tasca della giacca. << Alice. >> Salutò senza neanche guardare sul display se fosse proprio sua sorella dall'altra parte della conversazione.

<< Ti ricordi cosa devi fare? >> La voce squillante del piccolo folletto lo fece sorridere.

<< Ovvio. Ma dimmi perché non mi hai fatto proseguire con Bella. >> Sospirò uscendo dall'aeroporto.

<< Fidati, per ora è meglio che tu stia a Londra. E poi, ti serve tempo per fare tutti gli acquisti che ti ho scritto nell' sms. >>

Edward sorrise. << Lo sai vero che parecchia roba è assurda! >>

<< Malfidato! Vedrai che ti servirà. >>

<< Ho i miei dubbi in proposito. >> Esclamò leggermente distratto, dato che la sua mente ancora ripensava a Bella.

<< Stai tranquillo, la tengo d'occhio io. Non le accadrà nulla. >> Sentenziò Alice, interrompendo la comunicazione e lasciando che suo fratello andasse in giro per Londra a fare scorta di ogni genere di vestito possibile.

Ma anche se Alice la teneva d'occhio con il suo potere, nulla poteva impedire ad Edward di rimanere in ansia per lei. Sapere che Bella era da sola, senza di lui, lo rendeva estremamente nervoso.

Ma la preoccupazione non era solo sua in quel momento, Isabella sentiva il tremore allo stomaco intensificarsi in quelle ore che la separavano dalla Spagna. Eppure, con Edward al suo fianco si era sentita così bene, tranquilla. Quel ragazzo era riuscito a distrarla per tutta la traversata dell'oceano. Possibile che non potesse riuscire a trovare un modo per calmarsi? Passarono pochi minuti, in cui invece che calare, la sua paura aumentava senza precedenti.

Le sue mani erano ancora ancorate al bracciolo, quando la hostess le disse gentilmente che l'aereo era atterrato e che era rimasta solo lei sull'aereo.

Con passo tremolante e per nulla sicuro, Bella riuscì a trovare l'uscita di tutto quel caos, una volta al sicuro dentro ad un taxi comunicò all'autista la sua meta.

Si stava dando mentalmente della stupida. Poteva almeno chiedere ad Edward il suo numero di cellulare! Ma ripensandoci, neanche lui glie lo aveva chiesto. Quindi, probabilmente, non era interessato a lei... o almeno non in quel modo.

Bene, si pizzicò le guance osservandosi attorno curiosa. La Spagna era sicuramente la valle del sole, si sarebbe rilassata qualche giorno e poi avrebbe preso nuovamente l'aereo per volare a Parigi. Al pensiero di salire nuovamente su quel coso con le ali, un vago senso di nausea l'assalì.

Giunti davanti al suo albergo, l'autista l'aiutò a scaricare le valige e poco tempo dopo, Bella era finalmente distesa sul grande letto della sua camera.

E mentre il sonno finalmente giungeva per portarle un po di sollievo, nella Londra piovosa, Edward Cullen, con ben tre valige cariche di tutto quello che Alice gli aveva ordinato di comprare, si apprestava a prendere l'aereo che l'avrebbe condotto a Parigi. << Ma perché Parigi? >> Chiese per la centesima volta al telefono.

<< La smetti di fare domande? Invece, parlando di cose importanti, hai ancora la lista? >> Il sospiro di Edward le bastò come risposta. << Ottimo, e cerca di non dimenticarti nulla! >>

Cominciava seriamente a non sopportare più quella vocetta squillante. Sperava solo che il suo volo non subisse ritardi. Detestava rimanere per ore vicino agli umani, non facevano altro che fare pensieri poco gentili nei suoi confronti. Osservò distratto il tabellone delle partenze. Bene, sembrava che il volo fosse in orario. Ottimo. Questo comunque, gli permise del tempo per riflettere sullo strano comportamento della mente di Bella. Per la prima volta si era trovato in difficoltà. Come poteva essere che la mente di quella deliziosa umana gli fosse preclusa? Perché?

Era un piccolo mistero che avrebbe scoperto. Assolutamente! Tutto quello che riguardava Bella sarebbe stato ormai anche affar suo... perché... bé, non lo aveva ancora detto apertamente, ma era follemente innamorato di lei.

Sorrise a quel pensiero. In cento anni di vita, nessuna aveva mai scatenato in lui una simile passione e ossessione. Sentiva chiaramente di appartenere a quella piccola umana, ma ora, doveva riuscire a far breccia nel suo cuore, perché, per quanto lui sentisse di appartenerle, era anche vero che lei sembrava sfuggirgli. Era speciale, lo sentiva.

Si riscosse quando il suo volo venne annunciato, con passo umano si recò al check-in, non gli piaceva molto l'effetto che i suoi sorrisi, il suo aspetto in generale e la sua voce facevano agli esseri umani, avrebbe tanto voluto che solo ad una persona avessero fatto quell'effetto, invece, ironia della sorte, l'unica persona che lui avrebbe voluto irretire per averla tutta per se, era a quanto pare, anche l'unica in grado di resistere ai suoi doni di vampiro.

Ma non si sarebbe arreso, le avrebbe dimostrato che c'era di più del semplice vampiro in lui. L'avrebbe fatta innamorare, avrebbe cercato in tutti i modi di essere l'uomo del suo destino; e con questo pensiero prese posto sul volo diretto a Parigi.

Se la pioggia a Londra era il classico tempo inglese, il sole Spagnolo era senza alcun dubbio molto caldo, per non dire bollente. Isabella aveva passato una buona parte della sua giornata al fresco, nella sua camera ben ombreggiata. Le parole di Edward ogni tanto le facevano visita nella sua mente. Ancora adesso al pensiero che lui la preferisse così bianca e pallida, la faceva sorridere.

Con tutta la calma del mondo si fece una delle docce più lunghe della storia dell'umanità, trovò il tempo anche di sciogliere tutti quegli odiosi nodi che i suoi capelli, immancabilmente, le facevano trovare e alla fine, quando scorse dalla grande finestra che il sole stava finalmente tramontando, uscì dall'albergo, pronta per una visitina alla città.

Il tessuto bianco leggero del vestitino che aveva indossato, svolazzava morbidamente attorno alle sue gambe, molti negozietti erano rimasti aperti e con sua somma gioia, poté gustarsi la frescura serale, mangiando un delizioso gelato ai frutti di bosco. Decisamente quel viaggio si stava rivelando un vero toccasana per lei, dopo la confusione che aveva passato nell'ultimo anno, ci voleva proprio.

La gente per le vie era notevolmente aumentata, forse anche loro si stavano godendo la frescura di quella bellissima notte. Gettò la carta del suo gelato nel piccolo bidone e si strinse un po di più nella giacchetta color lillà. Il suo umore si abbassò un po notando che molte persone vicino a lei erano più che altro coppiette felici; il suo pensiero volò ad Edward; si stupì di se stessa, scosse la testa cercando di levarselo dalla mente. Fu tutto inutile.

In alto le stelle brillavano mostrando la loro luce, Edward si domandò per la centesima volta se anche Bella stesse ammirando lo stesso cielo. Si augurava fortemente di si, con un sorriso dolce sulle labbra si sedette sul balcone della sua camera d'albergo e rievocò nella sua mente il bellissimo volto della ragazza. << Cosa starai facendo? >> Sussurrò al nulla, cercando di immaginare la sua delicata bellezza sotto il sole della Spagna.

Fu in quel momento che il suo cellulare vibrò interrompendo le sue riflessioni; svogliatamente lo prese e vide che Emmett gli aveva mandato un messaggio, lo aprì e rimase sinceramente colpito: un'immagine di Isabella vestita con un fine vestitino bianco mentre passeggiava per le vie spagnole, faceva bella mostra di se. << Cosa diavolo... >> Borbottò, premendo il tasto di richiamata, aspettando che suo fratello gli rispondesse.

<< Eddy! >> Esclamò la voce giocosa di Emmett.

<< Cosa diavolo stai facendo li?! >> Sibilò nervoso, mentre la risata di Emmett riempiva il suo orecchio.

<< Ho ordini precisi, mio capitano! Il generale vuole assolutamente che nulla possa turbare o intralciare i suoi piani di avere una nuova sorella. >> Sghignazzò, prendendolo in giro e lasciando così che la rabbia di Edward salisse a livelli mai visti.

<< Emmett >> Sibilò seriamente arrabbiato. << Non avvicinarti a lei... >>

<< Tranquillo! Il mio compito è solo proteggerla da eventuali scocciatori e lasciare che si rilassi! >> Ridacchiò ancora, mentre la rabbia di Edward cominciava a rientrare. << Non hai idea di quanti provino ad avvicinarsi! Sai, non pensavo fosse così faticoso! >> E rieccola di nuovo la rabbia cieca impossessarsi delle sue membra.

<< Passami il telefono, idiota! >> La voce irritata di Rosalie fece sbollire per qualche decimo la sua ira. << Edward, calmati! Ci sono anche io... tranquillo. Nessuno la sfiorerà neanche con un fiore; ordini di Alice. >>

Se c'era Rosalie, poteva sentirsi un po più tranquillo; sospirò con un leggero timore.

Per tutto il resto della notte non fece altro che osservare dal balcone, la vita notturna di Parigi, invidiava le altre coppie che mano nella mano si recavano con aria sognante in quella città così romantica. Si era perso parecchie volte ad immaginare lui e Bella, mano nella mano, lei con un sorriso tutto speciale per lui, camminare tranquilli per le vie di quella città così romantica.

Scosse la testa, osservando il sole spuntare all'orizzonte; non sarebbe mai potuto succedere. Lei, fragile, dolce umana... non avrebbe mai potuto amare un vampiro.

Rientrò nella sua camera e tirò le tende, ormai il suo tempo era finito, il sole era sorto e per lui, dominatore delle tenebre, gli rimaneva solo di ritirarsi...

Per quanto fosse bella e calda la Spagna, Isabella in quel momento si trovava su un aereo; aveva avuto la folle idea di fare delle piccole tappe turistiche ed ora toccava alla Francia. Come sempre il suo terrore per il volo l'accompagnava a braccetto. Nuovamente il volto di Edward fece capolino fra i suoi pensieri. Aveva avuto la malsana idea di raggiungerlo a Londra, ma una volta arrivata li, non avrebbe saputo da che parte cominciare, così aveva rinunciato.

Sbuffò per la seconda volta; possibile che fosse stata così stupida dal non farsi dare nemmeno un semplice recapito?!

Era rimasta tesa per tutto il volo, non era riuscita a rilassarsi, ma quando l'aereo aveva toccato terra e lei era finalmente scesa dal suo inferno personale, aveva trovato Parigi ad attenderla sotto una pioggia fittissima. << Oh che meraviglia! >> Esclamò ironica, mentre il tassista caricava in macchina le sue valige.

Il tempo necessario per scendere dall'autovettura ed Isabella si ritrovò zuppa completamente; la fine giacchetta azzurra che indossava aveva cambiato tonalità, passando dall'azzurro cielo all'azzurro cupo, attaccandosi alla sua pelle in maniera quasi fastidiosa.

Volse lo sguardo in alto, cercando di fulminare con i suoi occhi il cielo, ma era assai poco probabile che ci riuscisse. Grazie all'aiuto dell'inserviente, caricò i suoi bagagli sull'apposito carrellino e con il morale sotto le scarpe entrò finalmente nel delizioso albergo. Dopo quasi venti minuti, finalmente le venne assegnata la stanza; la numero 201.

Con la tessera magnetica aprì la porta e non appena le sue valige le vennero recapitate, si fiondò sotto la doccia levandosi gli indumenti. L'acqua della doccia era un vero e proprio toccasana per lei, adorava quelle goccioline calde, le sembrava che le ridonassero energia.

Si prese tutto il tempo che poté per se stessa, avvolta in un grande telo di spugna bianco, si sedette sul letto, osservando ma senza vederla realmente, la sua valigia. Le tende della sua stanza erano tirate, ma non cambiava nulla; Parigi era sotto una pioggia torrenziale, dubitava fortemente che qualcuno fosse fuori con quel tempo.

Non sapeva quanto si sbagliava, il momentaneo inquilino dell'appartamento 200, posto a fianco del suo, era sul balcone, la pioggia aveva ormai invaso ogni singola fibra dei suoi vestiti, ma a lui non importava nulla. Tutta quell'acqua gli faceva solo ricordare più vividamente il suo primo incontro con Bella. << Vorrei che tu fossi qui... >> Sospirò lasciando che alcune goccioline accarezzassero le sue labbra pallide.

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Capitolo 4
*** Capitolo4 ***


Bene, allora mi metto a scrivere qualcosa di mio ^___^ visto che a qualcuno mancavano le mie pillole mattutine! XD
Come sempre, mi auguro che il capitolo vi piaccia, in questi giorni ho una linea caccosa a casa e anche quella del lavoro non scherza.. -.-
Ieri sera, stavo parlando con mia madre di New Moon, adesso anche lei è una fans di twilight ^^ Ha letto i libri in una settimana e non contenta se li è comprati e si è procurata mid. Sun da internet XD. Fa parte del Team Edward!!! Grande la mia mamma!!! XD
Ieri, savamo appunto parlando del film di New Moon e questo è quello che ne è uscito mentre guardavamo il nuovo trailer:
io: Pero Jake ti da l'impressione di essere possente nel secondo film... ( la scena in cui Jake salta dalla finestra di Bella... )
mia mamma:Come Edward che quando lo vedi ti da l'impressione che è un figo!
Io mi sono voltata guardandola così: O_O MAMMA!!! XD
Come si dice? La mamma ha SEMPRE ragione... ^__^

Attenzione, dai prossimi capitoli, il bollino diventerà ROSSO! perciò, siete avvisate!! XD

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Capitolo 4


Avvolta nel tepore della stanza, Isabella aveva dormito parecchie ore, avvolta solo in quel telo di spugna morbido, e quando aprì gli occhi, osservò la sveglia segnare le 23:00. Era tardissimo, ma poco le importava... no, non era vero, il suo stomaco stava cominciando a dare segni di vita. Aveva fame. Provò a rigirarsi nel lettone, ma fu tutto inutile, la voglia improvvisa di qualcosa da mettere sotto i denti si fece largo dentro di se. << Oh, va bene! >> Esclamò ad alta voce, alzandosi e preparandosi per scendere nel ristorante dell'albergo, sperando di trovare almeno un sandwich.

Afferrò un paio di jeans neri comodi, una camicetta verde scuro e dopo essersi pettinata afferrò la chiave magnetica e uscì dalla stanza. Arrivò in fondo al corridoio e permette il pulsante per chiamare l'ascensore. Il display segnava che mancavano ancora tre piani e sarebbe arrivato. Non poté evitare ad un piccolo sospiro di uscire. Si rigirò fra le mani il piccolo cartoncino che sostituiva ormai le chiavi negli alberghi.

Sollevò lo sguardo e notò con piacere che le porte dell'ascensore si stavano aprendo, un piccolo sorriso di vittoria le spuntò sul viso. Entrò nel piccolo abitacolo e con lo sguardo rivolto alla tastiera premette il pulsante che l'avrebbe condotta al piano terra, non accorgendosi del ragazzo che la guardava con aria stupita e imbambolata a metà corridoio.

Quando le porte si chiusero con un leggero tonfo, Edward Cullen si riscosse dalla sua posizione statica. Osservò il cursore dell'ascensore scendere, con uno scatto degno di un felino, si diresse verso le scale e alla sua velocità scese tutti i sette piani in meno di quattro secondi, si ricompose sugli ultimi due gradini e come se nulla fosse si posizionò davanti all'ascensore, aspettando e fremendo che le sue porte si aprissero.

Il suo sguardo dorato non lasciava mai la spia luminosa che si illuminava ad ogni piano che l'ascensore superava. << Troppo lento... >> Brontolò battendo il piede sul pavimento impaziente.

La lucina si spostò sul numero tre, due... uno...

Il campanellino che annunciava l'apertura delle porte lo fece sobbalzare leggermente. Osservò le porte aprirsi, fece forza su se stesso per non infilarci le mani e spalancarle con tutta la sua forza.

Socchiuse leggermente la bocca e prese un piccolo respiro; Isabella era davanti a lui con lo stupore dipinto sul viso.

Nessuno dei due osava muovere un muscolo, troppo presi dall'osservarsi e dalla paura che quell'incontro potesse essere solo il frutto di una bellissima illusione. Edward schiuse ancora di più le labbra sorridendole gentile. Il lieve movimento delle porte che si stavano chiudendo gli diedero l'impulso per reagire. Rapidamente si fiondò dentro l'ascensore, giusto in tempo per evitare le porte. Erano uno di fronte all'altro.

<< Ciao... >> Sussurrò con la sua voce roca. Era incredibile, non sapeva cosa dirle. Aveva pensato talmente tante volte a tutto quello che avrebbero potuto condividere, e adesso, non riusciva a dire niente di più che un banale ciao.

<< Ciao. >> Rispose piano, Bella. Mentre tentava di calmare il battito impazzito del suo cuore.

Il sorriso sghembo di Edward arrivò come un pugnale. << Te l'avevo detto che non era un addio. >>

Bella non poté evitare di sorridere. << Si... >> Prese un piccolo respiro. << E' buffo... >>

<< Cosa? >> Non riusciva a staccare i suoi occhi dal suo viso a cuore.

<< Bè... un po tutto, non trovi? >> Sorrise ancora.

<< Io lo trovo un segno del destino. >> Anche se sapeva che il destino centrava poco con i loro ultimi incontri. Isabella lo guardò scettica << Non dirmi che non credi nel destino, Bella. >> Si finse scandalizzato.

<< No, non ci ho mai creduto. >> Ammise, scalfendo un po della felicità di Edward. << Fino ad ora... >> Aggiunse, facendo tornare il suo umore alle stelle.

L'ascensore si fermò al settimo piano, le sue porte si aprirono. << Siamo al settimo piano... >> Mormorò suadente Edward, provocando un lieve rossore sulle guance di Bella.

<< Si... >> Confermò questa non riuscendo a distogliere lo sguardo da quegli occhi così profondi e ammalianti.

Le labbra di Edward si aprirono in un sorriso che le fece battere forte il cuore, si sentiva emozionato, euforico. Avvertiva così potente il battito di Bella. Quel muscolo così importante per la vita, stava battendo per lui.

Un altro rumore, decisamente più imbarazzante ruppe il loro piccolo momento.

<< Credo che tu debba mangiare qualcosa. >> Le sorrise Edward, mentre Bella abbassava lo sguardo vergognandosi.

<< Decisamente. >> Concordò, mentre la mano bianca di Edward premeva nuovamente sul pulsante che li avrebbe condotti nel piccolo ristorante dell'albergo.

<< Posso tenerti compagnia? O hai qualcuno che ti aspetta? >> Domandò con voce incerta, non sapeva che fare. Il non riuscire a leggerle nella mente era veramente una cosa irritante, lo rendeva insicuro.

<< Affatto. Sarei molto felice se tu rimanessi con me. >> Gli sorrise disarmante, mentre con una felicità fuori dal comune si aggrappò felice al braccio che Edward le stava ponendo.

Entrambi sentivano che la loro serata speciale era appena iniziata... seduti al tavolo dell'ormai deserto ristorante, Edward ascoltava e sorrideva a tutto quello che Bella gli stava raccontando. Gli sembrava di riuscire a comprendere sempre di più il suo mondo personale.

La trovava così dolce e buffa, ad ogni sua spiegazione gesticolava, mostrandosi così presa dalle sue parole da risultare perfino goffa in alcuni movimenti.

Edward non fu da meno, le raccontò della sua famiglia, dei suoi viaggi strampalati, dovuti più che altro alle follie modaiole di Alice. Gli raccontò di come la sua famiglia si fosse stabilita da pochi anni a Forks, di come la gente li considerasse un po strani, data la loro voglia di privacy.

<< Oh, posso capirti. >> Esclamò Bella, finendo il suo sorbetto al limone.

<< Dici? >> Era leggermente scettico.

<< Si. Ti ricordo che stai parlando con una donna che è scappata vestita da sposa in giro per le strade di Port Angeles. >> La sua occhiata esprimeva tutto. << Credo che ogni tanto raccontino ancora la storia della sposa in fuga. >> Sghignazzò depositando la coppetta ormai vuota.

Anche lui si unì alla sua risata. << Si, credo che ancora la raccontino... >> Acconsentì, lanciando un breve e fugace occhiata fuori dalla finestra. Fuori imperversava un temporale con i fiocchi, mancavano solamente le gondole in giro per le strade allagate. << Che programmi hai per domani? >>

Bella seguì il suo sguardo. << A dire il vero volevo visitare un po la capitale, ma credo che dovrò rimandare... peccato. >> Sussurrò leggera, voltandosi nuovamente verso Edward. << Ma almeno ho una buona compagnia. >> Poi, un piccolo dubbio le sorse. << Sempre che tu non abbia già qualche impegno... ovvio. >>

<< Affatto. >> Si affrettò a dire, aggiungendo... << Sarò il tuo cicisbeo finché lo vorrai. >>

Ed eccolo di nuovo, quel delicato rossore ad imbrattarle le guance, rendendola ancora più perfetta di quanto già non fosse ai suoi occhi.

Tornarono assieme nell'ascensore, fra di loro c'era una elettricità che si poteva tranquillamente percepire. << A che piano? >> La voce di Edward era musica per le sue orecchie.

<< Settimo. >> Rispose con un leggero imbarazzo.

Le porte si chiusero e loro rimasero in quel piccolo quadrato assieme, era assurdo, Bella non riusciva a smettere di sorridere e di arrossire. Edward adorava il modo in cui le guance prendevano colore e si sentiva pieno di felicità nel capire di essere lui a farle quell'effetto.

Edward sapeva solo di voler vole abbracciare quella tenera creatura e di non lasciarla più andare via.

Le porte dell'ascensore si aprirono, e con molta lentezza, Isabella percorse i pochi metri che la dividevano dalla sua stanza. Avrebbe voluto passare ancora qualche ora con Edward. Le piaceva, non poteva negarlo a se stessa, ma non riusciva a capire se anche lui, provasse qualcosa di più della semplice simpatia nei suoi confronti.

Arrivarono davanti alla porta con i numeri 201 in ottone. << Sono arrivata. >> Gli sorrise, inserendo il cartoncino nella fessura.

Edward le sorrise sghembo. << Dev'essere il destino che gioca in nostro favore. >>

Bella corrugò le sopracciglia, non capendo. Edward tirò fuori la tesserina magnetica e la infilò nella porta accanto alla sua aprendola.

<< Non ci posso credere! >> Esclamò sorridendo, Isabella.

Un giorno Edward le avrebbe presentato il loro destino; Alice ne sarebbe stata felice.

<< Allora, buona notte. >> Le sorrise, avvicinandosi un po e dandole un bacio sulla guancia calda.

<< Notte. >> Mormorò Bella, mentre ancora cercava di rallentare il suo cuore impazzito. << Ci... vediamo domani. >>

No, decisamente Edward non se la sentiva di lasciarla andare, ma non poteva arrischiarsi di correre troppo. Doveva fare le cose con calma. Quella notte si sarebbe accontentato di guardarla dormire e poi...

<< Ti andrebbe di giocare a scacchi? >> Domandò all'improvviso Bella.

Non rispose per una manciata di secondi, era troppo contento che lei gli avesse fornito la scusa di stare assieme ancora per un po.

<< Scusami, devi essere stanco. Nott.. >>

<< Accetto!. >> Sorrise. << Accetto molto volentieri. >>

Bella non poté evitare di sorridere e di sentirsi felice. << Bene, accomodati. >> E gli fece strada, accendendo le luci della confortevole camera.

Edward notò la scacchiera che l'albergo dava in dotazione come gioco da tavolo, sul ripiano del piccolo salottino. La prese e la sistemò sul tavolino, mentre Bella appoggiava una bottiglia d'acqua con due bicchieri.

<< Pronta? >>

<< Prontissima. >>

Mentre le mosse si susseguivano con una lentezza degna di una lumaca, sembrava quasi che entrambi volessero prolungare più del dovuto la loro vicinanza, la pioggia non aveva mai smesso di scendere e l'orologio si era messo a segnare con grande stupore di entrambi le quattro del mattino.

<< Direi che siamo in fase di stallo. >> Osservò Edward, mentre sulla scacchiera rimanevano solamente i due re ed esattamente lo stesso numero di pedoni per entrambi.

<< Direi di si. >> Sospirò piano.

<< Forse è il caso di finirla in un altro momento. >> Sorrise. << Ti ricordo che fra esattamente quattro ore, il tuo cicisbeo verrà a prenderti per farti vedere le meraviglie di Parigi. >>

<< Non vedo l'ora. >> Si alzarono entrambi dalle loro postazioni. << Allora, a dopo, Edward. >> Fece scivolare la mano sul braccio di lui, tirandolo leggermente verso di se per donargli un lieve bacio sulla guancia. Ma fu a quel punto che Edward, stanco di resisterle, voltò quel tanto che bastava il proprio viso, per far combaciare le loro labbra, ma tutto quello che ottenne, fu un lieve bacio quasi al limite delle labbra.

Fu inaspettatamente dolce. << Buona notte, Bella. >> Mormorò Edward, poco prima di lasciarla e di chiudere la porta alle sue spalle.

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Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


BUON GIORNOOOOOOOOOO!!! ^___^ Giorno a tutti, oggi è una bellissima giornata! Sono di ottimo umore, piove e sono felice, un ottimo giorno! XD
Ho visto i vostri commenti, non so davvero come dirvi GRAZIEEE!!! Sono sempre con gli occhietti a stellina quando li vedo!! *_*
Voi non vi rendete conto di quanto gongolo ogni volta che ne trovo di nuovi ^.^... e contate che sono al lavoro! XD Le figuracce che faccio non ve le racconto!
Comunque, adesso vi lascio alla storia, ci sentiamo martedì!! BACI A TUTTI!!!!

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Capitolo 5


Non appena la porta si chiuse, il telefonino di Edward prese a squillare.

<< Dimmi Emmett. >> Sospirò laconico, mentre apriva la porta della propria stanza.

<< Edward, Edward... ma ti devo insegnare tutto? >> Ridacchio dall'altra parte suo fratello.

<< Che diavolo stai dicendo? >> Adesso veramente non ci stava capendo molto.

<< Lo sai in quanti modi è possibile usare gli scacchi?... Per esempio... >> Ma non fece in tempo a finire che Edward premette il tasto rosso. Anzi, per essere sicuro, spense il cellulare. Grazie ad Alice, adesso tutta la famiglia si stava godendo in telecronaca il suo soggiorno a Parigi.

Sospirò. Doveva mettere un po di cose in chiaro con quella piccola peste, la sua privacy desiderava che rimanesse solo per se... e magari per Bella.

Nell'altra stanza, Isabella non era riuscita a chiudere occhio, il profumo fresco della pelle di Edward, mischiato al suo sapore zuccherino, era qualcosa che non riusciva a darle pace. Sentiva il suo cuore battere forte e potente quando era con lui. Era come se lui fosse li per proteggerla, si sentiva bene, al sicuro... e cosa ancora più folle, si sentiva attratta da lui come una calamita.

Scosse la testa cercando di chiarirsi le idee. Aprii le tende pesanti, scoprendo che nonostante fossero le sette e trenta di mattina, la pioggia non aveva accennato a diminuire, Parigi era sotto un temporale veramente con i fiocchi.

Cercò di sistemarsi meglio che poté, un comodo paio di jeans, scarpe da ginnastica e un maglioncino. Raccolse i capelli in una coda, ma poi decise di lasciarli sciolti.

Bussarono alla porta. << Servizio in camera. >>

Aprì tranquillamente, trovandosi davanti l'essere più perfetto che avesse mai visto. << Edward. >> Gli sorrise, facendolo accomodare.

Il bel vampiro reggeva in mano il vassoio con la sua colazione. << Madame la sua colazione. >> Le sorrise sghembo, facendole aumentare il battito del cuore.

<< Non dovevi disturbarti, appoggialo pure qui. >> Indicò il letto. Sul tavolo c'era ancora la scacchiera in bella vista.

<< Spero che tu non abbia manomesso i miei poveri pedoni. >> Scherzò Edward, mentre si sedeva sul lato sinistro del letto.

<< Oh no, tranquillo. Anche se un pensierino l'ho fatto. >> Ammise, sedendosi sul lato destro, il vassoio era posizionato perfettamente in mezzo a loro, afferrò un croissant e lo morse, scoprendo di avere una grandissima fame. << Ottimo. Ne vuoi uno? >>

<< No grazie. >> Ridacchiò. << Già fatto colazione. >>

Si sentiva osservata, ed era così, Edward aveva notato le profonde occhiaie, era sicurissimo che non avesse dormito, ed il fatto che avesse udito per le quattro ore in cui era stato chiuso nella propria stanza, il continuo frusciare del lenzuolo, dava ancora più certezza alla sua idea.

<< Sei pronta per scoprire le meraviglie di questo posto? >>

Bella ingoiò l'ultimo boccone. << Si, direi di si. >> Afferrò la spremuta che le stava porgendo, toccando la sua mano fredda. La scarica elettrica che sentì, le fece tremolare la presa sul bicchiere. << Grazie. >> Sorrise, mentre il rosa compariva sulle sue guance.

Si alzarono e si recarono assieme verso la porta d'ingresso. << Aspetta. >> La fermò Edward.

<< Cosa c'è? >> Lo guardò confusa. Aveva dimenticato qualcosa?

<< Sono imperdonabile, non ti ho dato questo... >> Si avvicinò, posando un bacio delicato e freddo sulla guancia. << Il bacio del buon giorno. >> Mormorò piano, sorridendole.

Ed il suo volto divenne rosso.

<< Andiamo? >> Le porse il braccio, aspettando con ansia che lei lo accettasse.

<< Andiamo. >> Sussurrò piano, afferrando quel braccio forte ma al contempo gentile.

Uscirono dalla hall dell'albergo, Edward aveva con se un ombrello grande a sufficienza per coprire entrambi, la pioggia scendeva fitta fitta, le strade erano quasi deserte. Ma l'odore dell'acqua fresca, e la presenza di Edward, stavano rendendo Parigi ancora più magica di quello che già non fosse.

Scoprì, grazie all'enorme conoscenza di Edward, tantissime cose, che nessuna guida le avrebbe mai detto, su ogni statua, palazzo o museo.

Non aveva mai sorriso tanto in vita sua, stare con Edward era come se ogni cosa acquisisse un aspetto nuovo, speciale. Ma forse era solo la presenza di lui a farle quell'effetto.

<< E quasi ora di pranzo, che ne dici di fermarci un po? >> Le chiese, fermandosi davanti ad un delizioso locale.

<< Direi che è un ottima idea. >> Accettò entusiasta, mentre all'interno del locale, c'erano solo poche coppie.

<< Un tavolo per due. >> Edward consegnò al cameriere l'ombrello seguendolo pochi istanti dopo verso il loro tavolo.

Molto cavallerescamente, fece accomodare prima Bella, sedendosi poi anche lui di fronte a quella che ormai considerava il suo gioiello più prezioso.

Fecero la loro ordinazione e quando il cameriere li lasciò soli, Edward poté sentire un piccolo sospiro di sollievo provenire da Bella. << Che c'è? >>

Gli sorrise timidamente. << Niente è che... stavo pensando a quanto sia bizzarro tutto questo. >>

Un piccolo sorriso comparve sulle labbra di Edward, spronandola a continuare.

<< Mi piacerebbe sapere cosa hai pensato di me quando ci siamo incontrati la prima volta. >> Confessò arrossendo un po sulle guance.

A questa domanda Edward avrebbe risposto con il cuore in mano. Ma sapeva di dover giocare bene i suoi tempi. Non poteva certamente dirle che le era parsa una visione, che l'aveva amata dal primo momento, che avrebbe voluto averla vicino per il resto dell'eternità, che il solo vederla gli faceva venire voglia di appartenerle e di averla. No, forse non poteva dirle tutto questo, ma qualcosa di. Scelse con cura le parole da dirle. << Quando ti ho vista, ho pensato che fossi una visione, una bellissima visione. >> Allungò la mano sul tavolo, prendendo nella sua quella di Bella. Poté sentire il pulsare del suo cuore aumentare il battito. << Mi sono chiesto se fossi vera e... >> Sorrise dolcemente. << Quale fosse il tuo nome. >> Strinse con delicatezza la sua mano nella propria.

Isabella era in imbarazzo, impacciata, ma tanto emozionata, quasi euforica.

Il cameriere arrivò con le loro ordinazioni, l'acqua, fuori dal locale continuava a scendere veloce, ma loro erano li, al sicuro e per adesso, tutto questo poteva bastare.

Edward giocava con la forchetta spostava il cibo nel piatto, non lo avrebbe mai mangiato, ma almeno dava l'impressione di aver gustato qualcosa. Parlarono ancora di diversi argomenti, scoprendo di avere in comune tantissime cose.

Ma la cosa che lo rese più felice in assoluto, fu notare che nonostante tutto, Bella non aveva ancora ritirato la mano dalla sua presa fredda. Chissà cosa provava a contatto con la sua pelle morta. Sentiva anche lei le stesse sensazioni che avvertiva anche lui? Gli sarebbe piaciuto tantissimo saperlo. Avrebbe dato tutto quello che possedeva per avere anche solo la vaga possibilità di piacerle. Lui ormai era certo che senza di lei non avrebbe più potuto stare.

<< E' stato tutto buonissimo. >> Sentenziò Bella, posando il tovagliolo, osservando con una leggera curiosità il piatto di Edward.

<< Si, tutto perfetto. >> Le sorrise, deviandola dai suoi pensieri. << Allora, sei pronta per vedere anche il resto? >>

I suoi occhi nocciola osservarono la pioggia battere contro il vetro del locale. << Si. Sono pronta. >>

Quando uscirono dal piccolo locale, Bella si aggrappò a braccio di Edward, entrambi sotto quell'ombrello grande davano l'impressione di essere una coppietta felice. E questo non dispiaceva a nessuno dei due.

Edward non si era mai sentito così felice in tutta la sua esistenza, adorava sentire la voce di Bella, il suo profumo, il suo calore e il suo battito cullarlo dolcemente. Ora rimaneva solo una domanda, lei lo avrebbe mai accettato? Sarebbe inorridita dal suo vero essere? Sarebbe scappata? Tutte quelle domande non fecero altro che portarlo in un baratro nero, non si era neppure reso conto di essersi fermato sul ponte che sovrastava il fiume Senna.

<< Edward, va tutto bene? >> La voce di Bella lo riscosse dal suo dolore. << Edward... >> Si posizionò davanti a lui.

Fu un colpo di vento veramente forte a strappare di mano al vampiro dai capelli rossicci l'ombrello e a farlo volare via. L'acqua li stava inzuppando, quelle piccole gocce scorrevano sulla pelle candida di Bella, fra i suoi capelli. Edward non resistì all'impulso di accarezzarle una guancia con la sua mano. << Mi piaci, Isabella... tanto... >> Sussurrò piano, abbassandosi verso quella piccola visione che gli aveva strappato il cuore e l'anima.

Bella sentiva ormai il respiro freddo di lui sfiorarle le labbra, sapeva che sarebbe successo, lo sentiva, eppure, non voleva scappare. Una parte del suo essere urlava di appartenere a quel ragazzo conosciuto in quel modo così bizzarro. Sentiva il suo corpo sprigionare elettricità ad ogni suo tocco. L'oro nei suoi occhi era qualcosa di così bello e speciale, che si sentiva intrappolata. Ma ne era felice.

Eppure, nonostante tutto, non sentì le labbra di Edward sulle sue, perché? Le stava dando la possibilità di scegliere? Bé, lei aveva scelto. Si sollevò sulle punte, eliminando lo spazio fra di loro. Appoggiò le labbra su quelle di Edward e diede il via alla magia.

Le sue braccia si chiusero attorno al suo collo, il suo corpo si appoggiò a quello del ragazzo, mentre le mani forti di Edward le cinsero i fianchi ed una di esse andò ad accarezzarle la schiena.

I vestiti ormai erano bagnati, appesantiti e freddi, ma non importava. Loro due stavano bene. Erano nella loro piccola bolla di felicità e per adesso, tutto era giusto così.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Eccomi di nuovo con un altro capitolo... in questi giorni sono abbastanza impegnata con il lavoro. Detesto non trovare del tempo per scrivere e chiacchierare su MSN -.-... comunque, i vostri commenti mi portano sempre il buon umore! ^.^ E di questo ve ne sono infinitamente grata! ^_^ adesso però, sono abbastanza curiosa di capire una cosa... è un impressione mia oppure c'è poca voglia di commentare? Ho notato che non solo nelle mie, ma anche in altre ficci sta succedendo la stessa cosa, ci sono un sacco di letture e poche recensioni, anche solo un FA SCHIFO... RITIRATI... niente... o.O Non è molto carino da parte del lettore non lasciare neppure uno spiraglio a chi scrive per far capire se la storia piace oppure no. E la cosa mi lascia alquanto perplessa... bah... comunque, vi avevo avvertito che la storia sarebbe passata a bollino rosso, ma visto che qualcuno mi ha scritto che non potrebbe leggerla, per adesso l'ho portata a bollino arancio... spero vivamente che capiate che in ogni caso la storia dovrebbe essere a bollone ROSSO...
Io vi ho avvisato eh ^^.

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Capitolo 6


Erano bagnati, zuppi, fradici. Ma non importava. Isabella non si era mai sentita così bene e così protetta in vita sua. Sentiva che accanto a lui, tutto sarebbe potuto succedere, ma loro ne sarebbero sempre usciti interi.

<< Dovremmo andare a ripararci. >> Soffiò Edward sulle sue labbra ormai rosse per i suoi baci.

<< Si... >> Concordò Bella, non accennando però a muovere un muscolo, facendo così scaturire un sorriso sul volto pallido di Edward.

<< Permettimi... >> Con un gesto veloce la prese fra le braccia. Adorava il modo in cui li occhi di Bella lo osservavano stupiti.

<< Che stai facendo? >> La sua voce aveva un tono allegro che Edward avrebbe ascoltato in eterno.

<< Ti porto al sicuro in albergo. >> E cominciò a camminare leggermente veloce. Isabella si era accoccolata fra le sue braccia, non le importava più di nulla. Stava bene. Era nel suo paradiso personale.

Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla presa forte, ma gentile di quello splendido ragazzo che per pura fortuna aveva incontrato quello notte sotto la pioggia. Non poté evitare di ridacchiare.

<< Fai sorridere anche me. >> Le sussurrò Edward.

Bella sollevò lo sguardo e puntò i suoi occhi su quel viso angelico. << Pensavo che la pioggia ci fa sempre compagnia, quando siamo assieme. Lo trovo buffo. >> Depositò un bacio sulla spalla di lui.

Durante il tragitto che li separava dall'albergo, Bella poté notare diverse cose particolari di Edward, sembrava che non si stancasse mai, il suo corpo era forte, le pareva di essere abbracciata da una statua di pietra e nonostante tutta la strada che stava percorrendo a piedi con lei in braccio, il suo respiro sembrava regolare, come se stesse portando un foglio leggero. Il ricordo del piatto lasciato intero al ristorante le tornò in mente.

Erano tante piccole stranezze, eppure... si appoggiò completamente contro il petto di lui, non le importava. Voleva per una volta dare retta al suo intuito, e quello le stava semplicemente dicendo di fidarsi di Edward Cullen. Così fece. Chiuse gli occhi e si abbandonò contro di lui.

Si accorse di essere arrivata in albergo, perché sul viso non sentiva più lo scorrere dell'acqua, ma un invitante calore. Aprì gli occhi trovandosi nella hall dell'albergo. Si agitò, cercando di scendere dalla presa di Edward, ma questo ridacchiò.

<< Non pensarci nemmeno. Sei mia prigioniera. >> Sorrise mostrandole i denti perfetti.

A nulla valsero le sue deboli proteste, nell'ascensore vennero addirittura ridotte al silenzio da un bacio particolarmente sensuale di Edward. << Così non vale però. >> Mormorò sulle labbra di lui.

<< Chi l'ha detto? >> Corrugò le sopracciglia senza mai abbandonare quella smorfia di felicità che aveva preso possesso del suo viso.

Quando Edward la rimise in piedi, si accorse di non essere nella propria stanza, l'aveva portata nella sua. Arrossì, pensando a cosa sarebbe potuto accadere. << Torno subito. >> Le sussurrò, donandole ancora un bacio dolce, mentre Bella annuiva con le guance in fiamme.

Ebbe solo il breve tempo di osservarsi un attimo attorno, che le braccia fredde di Edward l'abbracciarono e la voltarono verso di lui. << Ti sono mancato? >> Le sorrise, abbassandosi nuovamente verso di lei e sfiorandole le labbra con le proprie.

Bella poteva sentire i suoi indumenti venire sfilati, le mani di Edward lavoravano con agilità e delicatezza. Il suo maglioncino giaceva per terra, mentre i suoi jeans venivano slacciati e lasciati cadere. Con un semplice gesto delle gambe si sbarazzò di loro. Era completamente in intimo davanti a lui.

Lui che per lei in quel momento era solo uno sconosciuto. Ma avvertiva chiaramente di potersi fidare di Edward.

Si sorprese quando sentì la morbidezza di soffice asciugamano avvolgersi attorno alla sua schiena. << E questo? >> Mormorò, incapace di distogliere lo sguardo da quegli occhi così dolci.

Il sorriso sghembo comparve sulle labbra di Edward. << Vieni. >>

La condusse nel bagno della propria stanza, sotto lo sguardo attento di Isabella, aprì la doccia e fece scorrere l'acqua calda. << Con tutto quel freddo, credo che una doccia calda sia l'ideale. >> Tornò verso di lei che lo guardava con una muta domanda sul viso. << Non sono un approfittatore, Bella. Ma mi piaci, davvero molto. Voglio fare le cose per bene. >> Le sfiorò la guancia con un dito. << Sarò di la, se hai bisogno di qualcosa. >>

Non sapeva neanche lui come avesse fatto a non approfittarsi della situazione. Tutto quello che sapeva era che lei era come un fiore delicato, e lui avrebbe fatto di tutto per proteggerla e amarla.

Udì chiaramente il rumore dell'acqua cambiare, a quanto pare, Bella era entrata nella doccia. Dovette fare forza su se stesso per non entrare in bagno e unirsi a lei. Decise che avrebbe fatto le cose per bene, un passo alla volta e poi, l'ultima cosa, prima di chiederle ufficialmente la mano, le avrebbe detto cosa fosse in realtà. Quello sarebbe stato il passo più difficile. Ma lo avrebbe fatto.

Si osservò distrattamente, anche lui aveva bisogno di un cambio d'abiti, scelse dall'armadio una camicia azzurra e un comodo paio di jeans, e dato che era parecchio tempo che non sentiva la sua famiglia, decise di fare una breve telefonata.

Afferrò il cellulare, premette il tasto di chiamata rapida, non fece neppure uno squillo << Ciao Edward. >> che la vocetta squillante di Alice gli arrivò limpida all'orecchio.

<< Alice. >> La salutò.

<< Prima che tu proceda con le tue domande, sappi che hai un sacco di bellissimi vestiti, perché hai scelto proprio quei jeans? >> Sorrise immaginandosi lo sdegno dipinto sul suo viso di porcellana.

<< Volevo stare comodo. >> Rispose tranquillo, mentre un piccolo sbuffo uscì dalle labbra di sua sorella.

<< Si certo, come no. Comunque, tutto bene qui. Rosalie e Emmett sono tornati oggi. Carlisle ed Esme non vedono l'ora di abbracciare la tua Bella. Ho una buona notizia e una cattiva. >>

Adesso sentiva il buon umore venire meno. << Comincia dalla cattiva. >>

<< Non riesco più ad avere visioni su Bella. Accadrà qualcosa nelle prossime ore che interferirà con il suo futuro. >> Sentiva tensione nella voce di Alice e lui invece la sentiva nel proprio corpo. Che diavolo sarebbe successo per far sparire il futuro di Bella?

<< E quella buona? >> Domandò assottigliando gli occhi, cercando di mantenere la calma.

La risata di Alice gli comunicò che doveva essere veramente una splendida notizia. << Domani verrete a casa, assieme. E tu la presenterai a noi! >> Esultò felice, omettendo il fatto che quella non era ancora una visione, dato che Edward non aveva minimamente pensato di portarla a casa sua. Ma divenne una visione vera e propria, nel momento in cui l'idea di portarla a conoscere la sua famiglia prese forma nella sua mente. Gli sembrava un po presto, ma se voleva evitare di perdere Isabella, avrebbe accelerato un po i tempi.

Stava per rispondere a sua sorella, quando Alice lo colse di sorpresa. << Edward sei ancora li?! >> Che domanda era, certo che era ancora li.

<< Alice, certo che sono qui! >>

<< Edward sei sparito anche tu dalle mie visioni! Qualcosa sta succedendo adesso. Edward stai attento! Ti prego! >> Era davvero preoccupata. Solo in quel momento sentì qualcuno bussare alla porta dell'appartamento di Bella.

Chiuse la comunicazione con Alice rimanendo in assoluto silenzio.

Ecco, questa è la stanza. Speriamo che ci sia... << Bella? Bella, sono Jake. >>

Chi diavolo era Jake?! Una scarica di gelosia gli passò nel corpo.

Forse non c'è... eppure giù mi hanno detto che era rientrata. E che non era sola... non posso pensarci... Non può essersi già rifatta una vita! Sua madre non mi ha detto nulla!

I pensieri di Edward misero assieme i pezzi di quel piccolo mistero. Quel Jake poteva esser l'uomo che stava per sposare la sua Bella... e la madre di lei gli aveva fornito le indicazioni per trovarla! Trattenne a stento un ringhio. Doveva rimanere lucido. Bella era ancora sotto la doccia, ma presto sarebbe uscita. Doveva mantenere la calma.

Respirò profondamente e in quel momento, con orrore, si rese conto di una cosa. E' un licantropo!

Mille e mille pensieri gli affollarono la mente e tutti con lo stesso risultato: portare via Bella da li.

Rimase immobile perfettamente, Jake non sembrava volersene andare, voleva parlare con Bella. Ma Edward avrebbe fatto di tutto per tenerla lontana da lui.

In quel momento, l'acqua della doccia si zittì, sentì l'asciugamano passare sulla pelle di Isabella. Deglutì un fiotto di veleno. Non doveva assolutamente farla parlare o lui l'avrebbe sentita.

Non gli piaceva agire così, ma lo faceva per proteggerla. Slacciò tutti i bottoni della sua camicia e la gettò per terra, aprì piano la porta del bagno, notando la sua piccola venere coperta nel grande accappatoio bianco. Le stava dando le spalle. Entrò e chiuse la porta dietro di se, si avvicinò piano e cinse la sua vita sottile con le sue mani.

<< Ciao splendore. >> Le sussurrò suadente facendola voltare verso di se per poi baciarla con passione.

Si sentì al settimo cielo quando Bella rispose al suo bacio con ardore. << Non volevi fare le cose per bene? >> Riuscì a domandargli Bella, mentre le sue labbra continuavano a baciarla.

<< Puoi fermarmi in qualunque momento. >> Le sussurrò serio.

<< Allora non fermarti. >> Fu l'unica risposta di lei, mentre con le sue mani bianche si slacciava la cintura dell'accappatoio, rimanendo nuda davanti a lui.

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Capitolo 7
*** Capitolo7 ***


Capitolo 7


L'odore della sua pelle ancora bagnata, la morbidezza del suo corpo e la sua espressione così lussuriosa, spensero il buon senso di Edward. Il vampiro la prese fra le braccia e si riappropriò della sua bocca come se ne andasse della sua vita.

<< Tu non hai idea dell'effetto che hai su di me. >> Le mormorò sulle labbra, mentre le sue mani scendevano piano accarezzandole la schiena liscia, arrivò sulla rotondità dei suoi glutei e li strinse con delicatezza. << Mi farai impazzire. >> Le sussurrò ancora piano, mentre sentiva un fuoco potente scatenarsi dentro di se.

Le mani di Bella accarezzavano quel petto marmoreo ed insolitamente freddo, Edward era la perfezione e lei voleva appartenere a quello strano ragazzo. Non le importava nulla delle sue stranezze, sentiva che ogni sua singola cellula doveva appartenergli. << Voglio sentirmi tua, Edward. >>

Le sue parole scatenarono un ruggito nel petto del vampiro. << Tu... non sai... cosa mi stai... dicendo. >> Le sibilò Edward, mentre i suoi occhi diventavano neri.

Bella sgranò i suoi occhi nocciola. Che cosa era Edward Cullen? Si sollevò sulle punte dei piedi, allacciò le braccia dietro al suo collo. Il suo seno premuto sul torace di Edward avvertì non solo il freddo innaturale della sua pelle, ma una scarica di piacere che le fece venire la pelle d'oca. << Voglio sentirmi tua, Edward. >> Sussurrò decisa.

Non se lo fece ripetere un'altra volta. Le sue braccia la sollevarono da terra, le gambe di Bella si allacciarono attorno alla sua vita mentre le mani di Edward la tenevano premuta contro il suo corpo marmoreo.

In pochi istanti Bella si ritrovò adagiata sul morbido letto, Edward le stava baciando il collo sovrastandola con il suo corpo. Si lasciò sfuggire un ansito forse un po troppo forte, ma non le importava più nulla.

Una piccola parte di razionalità nel cervello di Edward, sapeva che stava rischiando, ma quella piccola venere che ansimava sotto di lui, aveva il santissimo potere di fargli dimenticare tutto. La osservò con piacere, le sue labbra rosse lo invogliavano a fare di più, ad ogni suo tocco il cuore di Bella sembrava vibrare di passione. E tutto questo solo per lui.

Si sdraiò sul corpo morbido di lei, mentre con le sue labbra accarezzava quella vena così invitante sul collo.

Fu questione di pochi attimi, si alzò coprendo il corpo nudo di Bella con il lenzuolo, poco prima che la porta si spalancasse e mostrasse ai loro occhi la figura di Jake, richiamata non solo dalla voce di Bella ma probabilmente anche dal suo odore.

<< Bella! >> Urlò quel ragazzo, mentre Edward mostrava i denti e si poneva in posizione d'attacco. << Bella stai bene?! >> Avanzò ancora.

Che stavi facendo alla mia Bella!? Osservò con i suoi occhi scuri la figura snella della ragazza che tentava di coprirsi con un lenzuolo. << Bella! Stai bene?! >>

<< Jake? >> La voce di Isabella suonava stupita, si sentiva in imbarazzo e anche confusa. Che diavolo ci faceva lui li?

<< Bella... >> Un ringhio particolarmente forte di Edward lo costrinse a fermarsi. << Lasciala andare. >> La sua attenzione era rivolta tutta sul vampiro.

<< Jake, che diavolo ci fai qui? >> Esclamò Bella, mentre con un po di fatica aveva avvolto il lenzuolo attorno alla sua figura e aveva raggiunto Edward, rimanendo però nascosta dalla figura pallida del ragazzo.

<< Ero venuto per parlarti, ma adesso vieni. Forza, ti porto via da qui. >> Fece per allungare la mano, ma nuovamente un ringhio di Edward lo fece fermare.

<< Jake, io non so perché diavolo tu sia qui. Ma sei pregato di andartene! >> Esclamò Bella, appoggiando una mano sulla spalla nuda di Edward, calmandolo un po.

<< Bella, tu non capisci! Vieni via con me! Sei in pericolo se rimani con lui! >> Jake non poteva crederci, Isabella non si rendeva conto del pericolo in cui si trovava. Doveva assolutamente fare qualcosa.

Bella si passò una mano sul volto, non poteva credere che le stesse capitando quello. << Jake. >> Sospirò. << Se scopro che mia madre ti ha detto dove ero perché crede che torni con te, si sbaglia. Io non ti amo Jacob Black. E adesso dimmi perché diavolo dovrei essere in pericolo. >>

Lo sguardo duro e nero di Edward lo avrebbe ucciso, sapeva perfettamente cosa passava per la mente di quel licantropo. Avrebbe potuto fare qualunque cosa per impedirgli di parlare, ma non fece nulla, lasciò che le parole di Jacob raggiungessero Isabella.

<< E' un vampiro! Ti ucciderà! >> Furono una doccia fredda per Edward, non mosse un muscolo. Aspettò che la mano di Bella si staccasse disgustata dalla sua spalla e attese che la paura inondasse il corpo favolosamente splendido della sua piccola venere. Invece, quello che accadde lo stupì.

<< Jacob Black, tu sei venuto qui per dirmi una cosa del genere?! Ma sei completamente idiota?! Per chi diavolo mi hai preso?! Edward mi aveva già detto tutto! >> Prese un bel respiro. << So benissimo che Edward Cullen è un vampiro. E so anche che non mi farà alcun male. >> Il suo sguardo sicuro fu scioccante per Jacob.

<< Tu credi veramente che lui possa provare qualche sentimento per te?! Ti sta illudendo! >> Tentò di dirle.

<< Jake, adesso, voglio che tu esca dalla quella porta e anche dalla mia vita. Io sto con Edward adesso e non tollero che ne tu ne mia madre vi intromettiate nella nostra vita. >> Spostò la mano dalla spalla di Edward e raggiunse la sua mano fredda, intrecciò le dita con le sue.

Quel semplice gesto fece tornare in Edward la speranza che forse un futuro con Bella era ancora possibile.

<< L'hai sentita Jacob Balck? Esci da questa stanza, adesso. >> La voce sicura con cui lo disse, non rispecchiava per nulla il suo stato reale, Jake lanciò un ultimo sguardo alla donna che gli aveva rapito il cuore e se ne andò.

Passarono diversi minuti, nei quali nessuno dei due azzardava a fare o dire qualunque cosa. Che cosa pensava Bella adesso di lui? Lo avrebbe davvero ancora voluto con se? O l'aveva detto solo per allontanare quel cane?

Edward non sapeva darsi risposta, anzi, temeva che la risposta fosse proprio quella. Ad ogni modo, ormai era tempo di spiegazioni. E Bella, doveva ritenersi libera di scegliere per la sua vita.

Si voltò verso di lei, affrontando il suo sguardo. << Io... >> Iniziò, venendo zittito dalle sue labbra morbide che si modellavano perfette contro le sue.

Le mani bianche di Edward la strinsero facendola premere contro il proprio corpo, il lenzuolo era un maledetto impiccio in quel momento.

<< E' vero? >> Gli domandò staccandosi di pochi centimetri dalle sue labbra.

<< Si, sono un vampiro. E sono innamorato di te. >> Si era esposto. Lo aveva fatto e adesso che aveva messo tutto se stesso in gioco si sentiva felice. Felice perché Isabella aveva ripreso a baciarlo, felice perché il lenzuolo era caduto, felice perché lei non lo stava rifiutando.

Erano sdraiati sul grande letto, completamente nudi, l'uno nelle braccia dell'altra, eppure, nulla era stato consumato fra di loro. Solo baci e carezze e tutta la verità.

La mano di Edward scorreva sul fianco di Bella. << Quindi, tu sei un vampiro e anche tutta la tua famiglia lo è? >>

<< Si. Mi dispiace non averti detto niente. Non volevo mentirti, è solo che... >> Le dita di Bella si posarono sulle sue.

<< Non fa nulla... Edward, tu me lo avresti detto? >> Era sdraiata contro di lui, e si sentiva bene, completa.

<< Si, ti avrei raccontato ogni cosa. >> Prese un piccolo respiro. << Ti sto aspettando da un sacco di tempo, Isabella. Mi sono innamorato di te quella notte, quando ci siamo visti per la prima volta. E ogni giorno passato assieme a te, mi ha fatto innamorare sempre di più. Io vorrei farti diventare la mia compagna, per l'eternità. >>

Le sue parole caddero fra di loro, Edward sapeva che era troppo presto per lei. << So che ci conosciamo da poco, ma ti prego, concedimi di rimanerti vicino. Sarai sempre libera di scegliere. Se dovessi dirmi di no, capirei... sparirei dalla tua vita. >> Le stava omettendo che sarebbe morto, ma questo lei non doveva saperlo.

<< Non voglio che sparisci dalla mia vita. >> Mormorò Bella con voce triste. << Non posso scegliere adesso. >> Si accoccolò meglio contro di lui. << Ma sarò felice di averti vicino, Edward. >> Gli baciò la punta del naso. << Molto felice. >>

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Ok, spero che il capitolo vi sia piaciuto ^_^ passiamo a una cosa che difficilmente faccio... rispondere ai vostri commenti. Non prendeteci l'abitudine, è una cosa che non faccio perché sinceramente non so mai cosa rispondere XD Mi sento sempre impacciata e ho paura di rivelare troppo sul futuro della storia ^_^


Recensione di vitti Tranquilla, gli darò del tempo anche per conoscersi meglio ^_^

Recensione di garakame Jake è come il prezzemolo, stà ovunque XD

Recensione di Noemix Ti ringrazio davvero tantissimo, effettivamente i commenti calano, ma ho il terrore che calino perché la storia non piaccia... ^_^ comunque, grazie ancora di cuore.

Recensione di Nessie93 Ciao piccola stellina! ^_^ Grazie mille per il tuo commento, mi fai arrossire! ^//^ Jake non sta molto simpatico neppure a me, ma per adesso, lasciamo che i due tesorini si godano un po di pace... per adesso...

Recensione di RachEl CullEn Il bollino rosso dovrebbe avvenire dal prossimo capitolo, anche se a dire la verità ho controllato la legenda che EFP mette a disposizione e devo dire che è più bollino arancio che rosso, quindi credo che lo lascerò arancio. ^_^

Recensione di patu4ever Eeeehhh Jake ne combina sempre di ogni, sempre in mezzo alle pallette ^^ Ma Bellina, sa il fatto suo ^_^

Recensione di luisina Ciao tesorina!! heheh^^ anche tu fai parte del Club A MORTE JACOB BLACK?! XD

Recensione di starlight89 Ciao, mi fa molto piacere che la storia ti piaccia ^^ ne sono molto felice. ^^ Ma le sorprese non finiscono qui ^^

Recensione di flazzy cullen Hahahahahahha il tuo commento sprizzava allegria da tutte le lettere! XD Vedrai le scene hot polco più avanti ^^ e poi mi dirai che ne pensi ^_-

Recensione di Piccola Ketty Eh si, ho continuato la ficci, la dolce Barby giustamente mi aveva fatto notare che non potevo lasciarla così incompiuta ^^ e a lei che dovete il resto della ficci ^^

Recensione di Wind Furbo Edward, vero?! XD

Recensione di mamarty Thanks ^__^

Recensione di rebecca73 Grassie ^//////////^ sei stata di una dolcezza incredibile, mi hai fatto venire fame XD Grazie mille davvero! ^__^

Recensione di Xx_scritrice88_xX Ciao, ti ringrazio molto per il commento, le tue parole sono state molto apprezzate ^^ ma come dicevo prima ad un altra ragazza, non ho scritto quella nota per i commenti per averne di più, è che notavo che nonostante la storia venisse letta, i commenti erano pochi rispetto al solito e li, mi sono chiesta il perchè. Forse la storia non piaceva, forse non prendeva abbastanza. Molte lettrici o lettori, preferiscono non commentare piuttosto di mettere una nota negativa, per evitare di offendere, ma facendo così, chi scrive non si potrà mai rendere conto se la storia va modificata oppure no. Per il resto, sono veramente contenta che ti piaccia ^__^

Recensione di Vichy90 Per una volta il nostro Eddy agisce alla svelta invece che tirarsi diecimila paranoie XD

Recensione di ILoveSmile_17 Jake è un grandissimo rompiscatole, su questo non ci piove XD però Eddy finalmente si è dato una mossa, anche se per il motivo sbagliato, l'arrivo di Jake... anche se però questo fatto ha accelerato di molto la loro relazione ^__^ quindi non è stato tanto male il suo arrivo ^^

Recensione di Only Ciao, grazie mille per il commento. XD Anche tu sei parte del club, Jake rompi uova?!

Recensione di linda88 Eh si, Jake stanca e stressa, ma Eddy non si fa mettere da parte ^___^

Recensione di Shinalia Alice è un mito! XD Tutti dovrebbero lodarla! XD No, Bella non sa niente di Jake. ^^

Recensione di Flockkitten Anche Eddy credo che sia stupito dalle sue azioni XD povero vampiro con gli ormoni a mille ^^

Recensione di Miki loves Yuu Edward è un pochino meno paranoico in questa ficci, rispetto al suo solito ^^ sa che vuole Bella e non vuole rinunciare a lei. ^_^

Recensione di fracullen Per una volta Eddy sa che vuole la nostra Bellina ^^ e per una volta lo vediamo agire senza porsi tante domande. Lui agisce, propone e poi, sarà Bella a decidere. Una cosa bella di Edward è che per quanto lui sia sicuro e poco paranoico, la lascia sempre libera di scegliere. ^_^

Recensione di lisa76 Hahahah ho seguito il tuo consiglio e sto rispondendo ai commenti, è una cosa che faccio molto raramente, ma mi sono detta: perché no?! ^^ e così, sono qui da quasi 1 ora a cercare di dare delle risposte decenti senza sbottonarmi troppo. Un lavoraccio XD Un bacio!!!

Recensione di mine Grazie!! ^___^ Poi mi dirai se ti piace il prossimo ^_^

Recensione di FIERONS Più che altro, Edward si riscopre molto possessivo, sa che Bella non conosce ancora la sua vera natura e per questo si sente ancora più minacciato da Jake. Per Edward, Bella non possiede ancora le conoscenze necessarie per poter scegliere... comunque credo che la reazione di Bella sia stata ottima, tu che dici? ^^

Recensione di free09 Hehehe^^ Edward è un mito nel “ Distrarre Bella dal Lupo” XD Chi non vorrebbe essere distratta in questo modo da lui? XD Alzate la mano!!

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Capitolo 8
*** Capitolo8 ***


Sono felice che vi piaccia il capitolo ^_^
Passiamo ai vostri commenti:
-ale03: Ti ringrazio tantissimo e ancora non ho finito con i colpi di scena.
-eli1414: Una nuove lettrice ^_^ mi fa davvero piacere che la storia ti piaccia. Effettivamente Jake ha dato un buon aiuto con il suo comportamento ^_^
-Noemix: Ciao bella! Che bello sentirti ^_^ hahahahh XD è stato uno shock vedere che rispondo ai commenti! vero?! XD
-RachEl CullEn: grazie ^_^
-Flockkitten: Eh si, l'amore è strano e vederai dopo...
-Nessie 93: hahaha hai preso paura eh? ^^ dovrò prendere l'abitudine a rispondere ai vostri commenti, ma dubito di riuscire sempre a farlo ^^ Ebbene si, fra poco Bella conoscerà anche il resto dei Cullen ^_^
-Only: Hahahahah ho avuto il tuo stesso pensiero per ogni volta che Jake compariva nel libro.
-Barby&marco: tesorino, sono imperdonabile, tranquilla il capitolo prosegue e stasera ti contatterò ^_^
-starlight89: Jake è un mito nel rompere le cosiddette scatole, e soprattutto ha un tempismo perfetto! XD
-ILoveSmile: Il comportamento di Bella sta stupendo tutti in verità. Se pensavate che fosse la solita che si tira 10.000 paranoie, beh, penso di avermi dimostrato che è esattamente l'opposto.
-mamarty: grazie ^_^
-Vichy90: hahahahah ti ringrazio ^_^
-Shinalia: Eh si, Bella ha preso bene la notizia, ma non è ancora finita ^^
-Xx_scrittrice88: Mi inchino alla tua saggezza!^^ Avevi ragione, ma non sai che faticaccia XD No, Bella non sa nulla di Jake e nemmeno di Edward, ha un carattere un po più forte rispetto alla solita Bella che ci troviamo nelle ficci. Bells cerca di affrontare le cose e di capire che se Edward non le ha detto nulla avrà avuto un buon motivo... ^_^
-Piccola Ketty: Ti ringrazio molto per le tue bellissime parole ^_^ sono sinceramente contenta che ti piaccia e non sai che succede dopo... ^_^ No, Bella non sapeva che Jake fosse un licantropo, ma il lupacchiotto non mancherà di sorprese ^^
-Miki Loves You: hahahah anche tu sei felice perchè rispondo alle recensioni! XD Jake lo avrebbero ucciso in molte, credo che dovrai prendere il biglietto e attendere il tuo turno per ammazzarlo XD
-lisa76: effettivamente non hai torto, è stata un po frettolosa come scoperta e anche la reazione di Bella è stata strana. Non è stata la solita ^^No, Edward non gli ha detto dei poteri extra... ma lo farà. ^_^
-linda88: Ciao, sono felice che ti sia piaciuto il capitolo ^_^ Spero che anche questo ti piaccia altrettanto ^^
-lusina: oh mia dea! ciao! HAHAHHAHAHA tu vuoi Edward? Questo Edward?! Allora basta che acchiappi Cullenboy hahahah è ispirato a lui questo Edward! XD
-FIERONS: Ciao, ti ringrazio per i complimenti ^_^ la reazione di Bella è stata molto particolare ^^
-bigia: grazie mille ^^

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Capitolo 8


Sdraiata a pancia in giù, Isabella si stava godendo le carezze che Edward le stava facendo da ormai parecchie ore. Si voltò con il viso verso di lui. << Non sei ancora stanco? >> Sorrise un po impacciata.

<< Non potrei mai stancarmi. >> La voce roca di Edward le provocò mille brividi. << Sei tutto ciò che ho sempre desiderato. >> Mosse le sue dita su e giù lungo la schiena bianca di Bella. << Mi piace guardarti, sfiorarti... baciarti. >> E si chinò verso di lei baciandola con trasporto.

Bella si sollevò facendo forza sulle braccia, lo adorava. Allungò un braccio cingendogli il collo e si voltò trascinandolo sopra di se. Il rumore della stoffa che strusciava contro i loro corpi, i loro sospiri e il rumore dei loro baci era tutto quello che si poteva sentire.

<< Potrei rimanere così per sempre. >> Mormorò prendendo fra i denti il labbro di Edward.

<< Posso accontentarti... >> Rispose roco, appoggiandosi delicatamente al corpo caldo di Bella.

Le gambe di lei si allacciarono attorno al suo bacino.

<< Bella... se fai così, non posso resistere. >> Provò a dirle, ricevendo una risposta alquanto inaspettata.

<< Lasciati andare... >> Gli sussurrò sensuale all'orecchio, mordicchiandolo e muovendo il proprio bacino facendolo impazzire.

Le labbra di Edward furono subito sulle sue, possessive e lussuriose. << Sei mia. >> Ruggì, mentre le sue mani salivano imprigionando quelle di lei sopra la sua testa. Il seno di Bella strusciava contro il suo petto forte e muscoloso, il freddo del corpo di Edward la eccitò ancora di più. Sentiva il bacino di lui muoversi contro il suo, avvertì chiaramente il sesso di Edward farsi strada dentro il suo corpo caldo, scatenando le sensazioni più potenti che Bella avesse mai provato. La bolla di calore che sentiva dentro al suo corpo, si infrangeva contro quella sensazione di freddo che il membro di Edward portava con se. I loro gemiti e respiri si fecero sempre più veloci, fino ad arrivare ad una scioccante, stupefacente e appagante esplosione dei sensi. Isabella non aveva, in quel momento, la testa per pensare a quello che Edward le aveva appena fatto provare. Si era persa in quello sguardo sensuale, in quella smorfia di possesso e lussuria che avevano scatenato in lei l'ondata di piacere più fantastica della sua vita.

Non era una novellina, ma si stupì di se stessa quando si rese conto di non essersi mai concessa a Jake, nemmeno quando erano fidanzati. Aveva sempre trovato una scusa per non condividere con lui quel momento che con Edward era risultato magnifico.

Edward era rotolato al suo fianco, portandola sopra di se. << Mi piacerebbe sapere a cosa pensi. >> Le baciò una tempia, lasciando vagare una mano fra i suoi lunghi capelli e l'altra sulla sua schiena.

Bella abbozzò un sorriso, sentendosi felice, senza preoccupazioni, i suoi occhi erano chiusi e la sua guancia era appoggiata sul petto forte di Edward. << Pensavo a come fosse magnifico, quello che mi hai fatto provare. >> Baciò il torace di Edward. << E che nessuno mi ha mai fatto sentire così speciale. >> Sospirò aprendo gli occhi.

<< Ne sono felice. >> Mormorò Edward, tirandola più su verso il proprio viso, riprendendo a baciarla.

Bella rispose al bacio, tornando poi ad accoccolarsi contro di lui. << Raccontami qualcosa di te. >>

La mano di Edward aveva ripreso a scorrere gentile sulla sua pelle. << Vediamo... ho quasi centodieci anni, sono un vampiro. Sono follemente innamorato di te. >> Il corpo di Bella vibrò. << Hey, non ridere, sono serio. >>

<< Scusami. >> Ridacchiò ancora. << Ma dimmi qualcosa che non so. >> Sollevò il volto osservando il profilo perfetto di Edward. << Per esempio, perché i tuoi occhi sono neri adesso? >>

<< Perché sono affamato. >> Le sopracciglia di Bella si sollevarono di scatto. << Di te. Averti vicino, mi scatena una passione che è difficile da controllare. >> Ammise Edward. << Oppure, ho veramente sete e allora devo andare a caccia. Ma in questo momento sono così per l'effetto che tu hai su di me, Bella. >>

La pelle d'oca e il senso di piacere che Isabella stava provando la spinsero a cercare le labbra di lui, per baciarlo lascivamente.

<< Così non mi aiuti. >> Mormorò Edward, ricambiando il bacio.

Bella mordicchiò ancora un po il suo labbro. << Scusa. >> Ma Edward notò il luccichio divertito nei suoi occhi.

<< Non sei brava a mentire. >> Le sorrise, riprendendo il discorso. << Io e la mia famiglia, siamo vegetariani, ci nutriamo solo di sangue animale. >> Sospirò di piacere quando la mano di Bella prese ad accarezzargli il torace.

<< In quanti siete? >> Edward non poteva negare il piacere di sentire l'interesse di Bella nei suoi confronti.

<< Siamo in sette. C'è mia sorella Alice, suo marito Jasper. Emmett con sua moglie Rosalie, Carlisle con Esme e io. >> Sorrise con affetto, ricordando che loro li stavano aspettando a Forks.

<< Sei bello, lo sai? >> Esclamò Bella, sorprendendolo. << Quando parli di loro, hai un'espressione gentile. Dolce. >>

Le prese la mano portandosela alle labbra, le donò un bacio delicato. << Tu non sai cosa vuol dire, per me, sapere che tu mi accetti. Vederti così serena, nonostante io non sia... umano. >> Ammise.

Bella si sollevò quel tanto che bastava per arrivare a guardarlo negli occhi, il suo seno sfiorava il petto di Edward, causando in entrambi mille brividi di piacere. << Io, non so ancora cosa provo per te, Edward. >> Gli sfiorò la fronte delicatamente con un dito. << Ma non mi importa se non sei umano. >> Incatenò il suo sguardo con il proprio. << Io sento che qualcosa di molto forte, mi lega a te e, non ho intenzione di romperlo. >>

Il possesso che Edward aveva cominciato a provare nei confronti di Bella, aumentò a dismisura. << Riuscirò a far breccia nel tuo cuore, e quando ci riuscirò, ti renderò la donna più felice del mondo. >> La serietà con cui aveva pronunciato quelle parole, fecero intrecciare un altro filo invisibile della vita di Bella con la sua.

Si baciarono nuovamente, tornando ad amarsi e possedersi. Sia Bella che Edward sentivano di non riuscire più a fare a meno l'uno dell'altra. Poco importava che in quel momento il cellulare di Edward avesse preso a vibrare in maniera così insistente sul tavolino li vicino. Non importava a nessuno dei due. Avrebbero risposto più tardi, quel momento era ancora per loro.


Erano sull'aereo che li avrebbe condotti a Seattle. Alice era stata irremovibile, aveva già prenotato i biglietti per il rientro. Mancavano meno di dieci ore al loro arrivo. Isabella ed Edward erano seduti vicini, le loro mani erano intrecciate e il loro umore era alle stelle. Tutto era perfetto.

<< C'è qualcos'altro che devo sapere sulla tua famiglia? >> Domandò Bella, riempiendosi un bicchiere d'acqua gentilmente portato dalla hostess.

<< Si, direi di si. >> Edward abbassò il tono della voce. << Alcuni di noi, hanno dei doni un po... speciali... >> Si guardò attorno e lesse nella mente dei passeggeri se vi fosse qualche interesse per loro due, ma tutto era tranquillo. << Alice, vede il futuro. >> Ridacchiò della faccia di Bella.

<< Scherzi? >> Sussurrò piano.

<< Affatto. >> Le sorrise, continuando. << Jasper è empatico, sente le emozioni delle persone che gli stanno vicino e può manipolarle. >>

La bocca di Bella si schiuse stupita.

<< Io posso... leggere nella mente. >> Sganciò la bomba.

<< Che cos... >> La sua mano fredda le tappò la bocca, prima che qualcun altro potesse sentirla.

Gli occhi e la mente di Edward saettarono per tutto l'aereo. Per fortuna nessuno aveva notato lo scatto di Bella.

Levò la mano dalla sua bocca. << Scusa... >> Sussurrò mortificata, Isabella.

Edward sapeva bene di non poter resistere a quello sguardo afflitto. Le mise un dito sotto il mento sollevandole il volto, si sporse un po in avanti e depositò un bacio leggero su quelle labbra tentatrici. << Non fa niente... >> Sussurrò piano, tornando a raccontarle della loro vita e delle loro abitudini.

Quando l'aereo toccò terra, Bella avvertì un leggero nervosismo. Era ormai notte fonda eppure, quelle pallide e perfette figure che li stavano attendendo, sembrava che rilucessero di luce propria.

<< Nervosa? >> Il sorriso sghembo di Edward la fece rilassare per un breve istante.

<< Si nota tanto? >> Gli lanciò una brevissima occhiata, cogliendo nel suo sguardo solo felicità.

Avanzarono vicini fino a trovarsi di fronte al resto della famiglia di Edward.

<< Mamma, papà, ragazzi, vi presento Bella. Bella, loro sono la mia famiglia. >> A turno, fra sorrisi e strette di mano fredde, Isabella conobbe la strana, ma compatta famiglia di Edward.

<< E' un vero piacere conoscervi, Edward mi ha parlato di voi. >> Sorrise, sentendosi emozionata.

Esme, assieme a Rosalie e Alice presero la loro, speravano, futura sorella da parte, rubandola per qualche minuto alle mani di Edward.

<< Donne. >> Sospirò Emmett, dando una pacca di ben tornato a suo fratello.

Tutti assieme si stavano ormai dirigendo verso le loro auto, felici ed emozionati, ma soprattutto ignari di quegli occhi scuri che non avevano mai perso di vista la ragazza umana.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Ed eccoci come sempre all'appuntamento di metà settimana ^_^... ok, passiamo a rispondere ai vostri commenti:

Recensione di patu4ever Secondo te di chi possono essere quegli occhi neri che non lasciano mai la figura di Bella? Io se vuoi ti do un consiglio: puzza e ha il pelo! XD

Recensione di Anthy Oh che bello una nuova lettrice! Sappi che io leggo le tue storie *_* Ti ringrazio molto per le tue parole ^_^ sono felice che ti piaccia. Ho corretto il dialogo ^_- grazie per la segnalazione ^^

Recensione di eli1414 Jacob è un rompiscatole più finito ^^ ma date fiducia a Bells ^^

Recensione di barbyemarco ciao stellina ^_^ ho corretto la parentesi ^_^ che ne dici di questo capitolo? XD come se tu non conoscessi la storia! XD

Recensione di Miki loves Yuu beh, vuoi mettere concedersi a Eddy in confronto a Jake! XD come paragonare la cioccolata con il sale... XD

Recensione di Nessie93 Si, Alice è davvero un piccolo mostro XD

Recensione di Noemix Grazie ^_^ sei davvero molto gentile ^^ Allora, io lavoro e faccio un lavoro che di solito tutti mi invidiano... vedo abiti da sposa... sono bassa 1,64 ( posso aggiungere anche i 4 millimetri che ho guadagnato ultimamente? XD ) Ho i capelli marroni con gli occhi castani, adoro leggere e scrivere ( ma va! XD ) e mi piacciono anche i manga giapponesi ^^. Che altro vuoi sapere? XD

Recensione di ale03 Grazie ^^ eh si, Jake è ancora in circolo (purtroppo )

Recensione di luisina molto caldi! XD

Recensione di RachEl CullEn Vedrai vedrai.... ^_^

Recensione di Wind Oh mia adorata scrittrice *_* che bello vederti fra i commenti ^__^ Eeehh Bella non sarebbe Bella se non lasciasse trapelare una parte del suo carattere che conosciamo tutti XD

Recensione di ILoveSmile_17 Brava! Non facciamoci rovinare il capitolo dal proprietario puzzone di quegli occhi! Grazie mille per le tue belle parole ^^

Recensione di starlight89 Risposta esatta! Sono i suoi! XD Si in questa ficci Bella ha più in mano la sua vita che non in quella della Meyer.

Recensione di Shinalia HAHAHAH dici? Mah... ^.^

Recensione di bigia che dire se non GRAZIEEEEEE!! ^////^

Recensione di mamarty thanks!! ^_^

Recensione di Flockkitten Era Alice, voleva solo avvisarli che l'aereo era stato prenotato, errore mio che non l'ho specificato nel capitolo ^^.

Recensione di lisa76 No, hai notato bene, Edward non glie lo ha detto ^_^

Recensione di linda88 GRAZIEEE!!! Eh, il botolo pulcioso è ancora in libertà, qualcuno dovrebbe chiamare l'accalappia cani... chi fa la telefonata anonima?! XD

Recensione di free09 Grazie ^_^ Beh, in effetti, pure io sbavo molto quando scrivo di Eddy, ma credo sia un sintomo molto comune in questa parte del sito! XD

Recensione di Piccola Ketty Ehhh Jake è un dannato scassa scatole! XD I brividi?! Addirittura?! XD Ottimo!


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Capitolo 9


Villa Cullen era un posto da favola, immersa nel verde, lontana dagli sguardi indiscreti della gente curiosa di Forks. Un paradiso per Bella. << Wow. >> Fu tutto quello che riuscì a dire man mano che Rosalie mostrava alla loro ospite le stanze della casa. << E' bellissima! >>

<< Grazie. >> La voce felice di Esme giunse dal piano inferiore.

Vedendo la faccia di Bella, Rosalie si affrettò a spiegare. << L'ha ristrutturata e arredata Esme. >>

<< Ah, capisco. Ha veramente un gusto impeccabile. >> Ammirò ancora per un po le magnifiche stanze, seguendo poi la vampira bionda in salotto, dove tutti gli altri le aspettavano.

<< Bella, vieni... raccontaci un po di te. >> Esme le posò sul tavolino un bicchiere di succo d'arancia.

L'umana si guardò attorno, erano davvero tutti curiosi di conoscere la sua storia, ed era giunto il momento di raccontarla. << Bé, sono nata a Phoenix ed ho vissuto li fino all'anno scorso. >> Si interruppe, cercando di raggruppare bene le idee. << Ho quasi vent'anni e l'anno scorso stavo per commettere un grande passo, sbagliato. >> Arrossì lievemente sulle guance e abbassò lo sguardo. << Ho conosciuto il mio ex fidanzato, qui a La Push. Ero in vacanza... ci siamo piaciuti e frequentati. >> Sentì di dover subito mettere in chiaro una cosa. << Non siamo mai andati oltre al semplice bacio. Non so perché, ma sentivo di non riuscire a spingermi oltre. >> Si sentiva tremendamente imbarazzata, si sarebbe anche fermata con il racconto, ma una nuvola di tranquillità si propagò nel suo corpo. Stupita, sollevò lo sguardo osservando il vampiro dai ricci biondi. << Sei tu che fai questo? >>

Jasper annuì tranquillo, ghignando della sua espressione sconvolta.

<< Wow, è forte. >> Sorrise, sentendosi più propensa a proseguire il racconto. << All'inizio non mi feci tanti problemi sul non voler andare oltre. Ma poi, cominciai a sentirmi in trappola. >> Abbassò nuovamente lo sguardo. << Quando fuggii dal negozio, vestita da sposa, incontrai Edward. >> Puntò gli occhi sul vampiro dai capelli color bronzo. << Ho sentito nella mia mente qualcosa dirmi: E' lui! >> Sorrise nuovamente impacciata. << Avrei tanto voluto correre fra le tue braccia. >> Ammise, ormai bordeaux. << Ma i tempi sono stati più lunghi. >>

Edward avanzò verso di lei, la fece alzare e la strinse fra le sue fredde braccia. << L'importante è che tu ora, sia qui, con me. >> Le diede un bacio a stampo, dolce e delicato.

L'intera famiglia era felice, finalmente Edward aveva trovato la sua metà. La donna con cui passare il resto della sua non vita.

E di nuovo i giorni cominciarono a scorrere, il legame con i Cullen era ormai profondo e, Bella avrebbe osato dire, indissolubile.

Sorrise sistemandosi meglio sulla sedia, mentre leggeva senza preoccupazioni il libro che aveva trovato nella biblioteca della casa. Edward ed Alice stavano aiutando Esme a spostare diverse cose dal giardino, a quanto pare mamma Cullen aveva intenzione di ampliare alcune parti e di aggiungere anche una piccola fontana.

Rosalie assieme ad Emmett stava dando un ritocco alla Jeep e Carlisle era stato chiamato per un'urgenza all'ospedale.

Fu in quel momento che Jasper si presentò davanti a lei con una scacchiera in mano. << Ti andrebbe una partita? >>

Bella occhieggiò la fine scacchiera di legno, sicuramente intagliata a mano. << Si, volentieri. >> Chiuse il libro, attendendo che Jasper posizionasse le pedine.

<< Almeno per una volta sarà una partita normale. >> Posizionò l'ultimo pedone. << Fra Edward che legge le mie mosse e Alice che le prevede, non so con chi sia più frustante. >>

La ragazza si lasciò scappare una risata cristallina, attirando per un breve attimo lo sguardo sorridente di Edward.

Quasi un ora dopo, la partita era ancora in pieno svolgimento, le nuvole nel cielo sembrava che nuotassero lente, non avevano fretta, così come Bella e Jasper non avevano alcuna fretta di terminare la loro partita.

Ogni tanto Alice suggeriva ad Edward, tramite le sue visioni, le varie mosse dei giocatori, ma a parte una breve interruzione per per bere un bicchiere d'acqua, la loro partita proseguiva senza intoppi.

<< Non ci posso credere! Jasper messo in difficoltà da una donna! >> La risata di Emmett fece sbuffare il vampiro biondo.

<< Non disturbare, Emmett. >> Brontolò Jasper, notando suo fratello avanzare verso di loro. << Bella si stà rivelando un ottima stratega. >>

<< Bellina, hai avuto il massimo dei complimenti da Jasper. >> Le battè la sua manona sulla schiena.

<< Piano Emmett! Me la rompi! >> Urlò Edward, avvicinandosi. << Tutto bene? >> Le domandò osservandola attento.

<< No, credo un polmone sia schizzato in mezzo al giardino! >> Ironizzò Bella, facendo ridacchiare il vampiro gigante.

<< Oddio. Pure spiritosa! Edward, non lasciartela scappare! Forse riusciremo a compensare il tuo lato serio. >> Scherzò Emmett tornando in casa.

<< Ha ha, divertente. >> Bisbigliò il diretto interessato, mentre con movimento elegante si abbassò per baciare la sua donna sulla guancia.

<< Hey! Così me la distrai! Non vale! >> Si indispettì Jasper, reagendo alle emozioni di Bella.

<< Scusa. >> Ridacchiò Edward, ma le sue emozioni, fecero chiaramente capire quanto non fosse pentito.

Per Esme, vedere la sua famiglia ridere, scherzare, amarsi in quel modo così profondo, era più di quanto avesse mai potuto sperare.

<< E' bello vederli così felici, vero? >> Domandò Alice, passandole un vaso.

<< Si. >> Sospirò contenta. << Finalmente è tutto perfetto anche per noi. Mancava solo Bella per renderci tutti perfetti. Per rendere Edward, felice. >> Si perse un attimo ad osservarli, mentre il vampiro dai capelli color bronzo, tentava di sfuggire agli agguati di Jasper, che nel frattempo si era alzato e stava cercando di allontanarlo da Bella per proseguire la loro partita. E le risate di Isabella in sottofondo, rendevano quel quadretto indimenticabile. << Sembra vivo. >> Aggiunse, tornando a sistemare i suoi vasi con la mente serena.

Ma se le giornate erano per il gioco e il divertimento, le notti erano solo per loro due. E anche quella notte non era da meno. Abbracciati nel loro letto, il freddo corpo di Edward premuto contro quello morbido e caldo di lei, le loro mani scoprivano e stuzzicavano il corpo dell'altro, i seni di Bella erano premuti contro il suo torace freddo, mentre con decisione le spinte di Edward si intensificarono arrivando a portare entrambi al culmine del piacere.

Per Edward era come ritornare in vita, vedere il volto arrossato di Bella, gli occhi luci per la passione, le labbra gonfie, i seni pieni e turgidi. Tutto in lei urlava passione e seduzione. Ed era solamente sua.

Accoccolata fra le sue braccia, stava la creatura più perfetta del mondo. Le baciò gli zigomi, la punta del naso bianco, e poi si rimpossessò delle labbra.

<< Edward... >> Sussurrò roca Isabella, esausta, ma ancora desiderosa di unirsi nuovamente a lui.

<< Credo che tu abbia bisogno di una doccia... >> Le sussurrò malizioso Edward, sollevandosi dal letto e prendendola in braccio. Il lenzuolo scivolò via dalle loro figure nude, mentre con sicurezza entrava in bagno. Le labbra di Bella non accennavano a staccarsi dalle sue.

<< Aspetta... >> Mormorò Edward, aprendo il rubinetto dell'acqua calda. Le indicò con lo sguardo di andare sotto il getto e così fece.

Il corpo di Bella reagì al calore improvviso dell'acqua, la pelle creò dei giochi con le goccioline che irretirono lo sguardo di Edward. Entrò anche lui chiudendo dietro di se la porta a vetri della doccia. Le sue mani bianche tenevano a coppa il volto di Bella, mentre le sue labbra lasciavano una scia di baci infuocati dietro il loro passaggio. Le labbra fredde scesero piano piano, baciandole il solco fra i seni continuando a scendere sul suo ventre piatto, mentre le sue mani passavano sulle punte dei suoi seni, provocando in Bella un lamento lussurioso. Imperterrito, proseguì la sua strada, sempre più giù, arrivando a sfiorare con le labbra i riccioli scuri della sua parte più femminile.

L'acqua calda scendeva fitta sui loro corpi, la schiena di Bella si inarcò improvvisamente contro la parete di piastrelle della doccia, mentre la bocca di Edward le stava donando un piacere assurdo.

Isabella non si accorse nemmeno di aver stretto le sue mani nei capelli ramati di lui e di aver sollevato una gamba, appoggiandola sulla sua spalla. Senza pudore, si era aperta completamente a lui, non si stava vergognando, le piaceva vedere gli occhi neri di lui che la guardavano come un predatore. Un temibile e bellissimo predatore.

Esplose di piacere quando sentì dentro di se il fiato e la lingua fredda di Edward. Caldo fuori e freddo dentro il suo corpo. Tutto in lei in quel momento era vivo e pulsante.

Le labbra di Edward risalirono la scia di baci lungo il corpo tremante di Bella, fece scivolare giù dalla propria spalla la gamba morbida e setosa di lei, le mani le afferrarono saldamente i glutei morbidi sollevandola di peso le fece allacciare le gambe dietro la propria schiena. << Tu non sai quanto mi fai impazzire. >> Mormorò roco, riprendendo possesso di quel corpo, entrando in quel calore così avvolgente da farlo rimanere stordito e appagato.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Per oggi non riesco a rispondere ai commenti ^_^ sicuramente giovedì lo farò. ^^ Scusatemi ancora.

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Capitolo 10


La pioggia questa volta si era trasformata in un vero e proprio temporale con i fiocchi. Nella cucina di casa Cullen, Esme e Rosalie stavano provando a cucinare qualcosa per la loro ospite umana, mentre i componenti maschili della famiglia erano impegnati in altre attività.

Alice aveva obbligato suo marito Jasper a posare come manichino vivente, per la prova del suo abito da cerimonia.

Quale cerimonia fosse, nessuno lo sapeva, la piccola vampira non ne aveva fatto parola con nessuno.

Emmett stava cercando di battere il suo intelletto, osservando i documentari su National Geographic, Carlisle era come sempre in ospedale, mentre Edward stava osservando quel piccolo fiore che dormiva placidamente nel grande lettone matrimoniale.

Avevano fatto faville quella notte, avrebbe dovuto lasciarla dormire, ma sentiva di non esserne mai sazio. E così, i suoi occhi neri, fissavano Bella sdraiata a pancia in giù, solo il lenzuolo copriva il suo corpo dalle morbide forme. Dormiva profondamente... La mano bianca di Edward, scivolò verso quella figura femminile e, dopo aver afferrato il lenzuolo, cominciò a farlo scorrere via da quel corpo candido. Era bellissima.

Nuda e bellissima pronta per lui.

Con lentezza estenuante appoggiò le sue labbra sulle sue gambe leggermente divaricate, risalendo con una scia di baci fino ai suoi glutei. Le sfiorò l'incavo della schiena con il naso, aveva un profumo dannatamente buono.

Eccitante...
Edward si sollevò levandosi veloce i vestiti da poco indossati e tornò a sovrastarla con il suo corpo. Le sue labbra le sfioravano il collo, mentre il bacino del vampiro era ormai appoggiato contro il suo fondo schiena.

Dio mio che sensazione esaltante!

Si eccitò ancora di più...

La sua parte più intima era annidata nel solco di lei, sprigionava un calore così maledettamente invitante, che dovette trattenersi dal muovere il bacino.

<< Bella... lo so che sei sveglia... >> Mormorò vicino al suo orecchio. Sapeva che era sveglia, aveva sentito il suo cuore battere più veloce, il suo respiro farsi più irregolare.

Ghignò, adorava quando faceva la difficile. << Bella... >> La chiamò di nuovo, stavolta muovendo piano il suo bacino.

Ottenne un mugugno in risposta. Non poté evitare di ridacchiare un po. << Amore... >> Si mosse ancora, e stavolta fu un gemito ben distinto.

Dio mio! Ma c'era un suono che non fosse così dannatamente erotico in lei?! Che diamine! Non era mica fatto di legno!

<< Bella... >> Sospirò al limite. << Voglio provare a fare una cosa... >> Al diavolo tutto! Voleva sprofondare in lei. Spinse in avanti le anche, avvertì la sua umana irrigidirsi ed emettere un singulto di stupore.

<< Edward! >> La sua voce roca e stupita lo fecero fermare per un istante.

<< Rilassati... >> Le baciò il collo, scese con le mani verso i suoi seni schiacciati contro il materasso. << Amore, rilassati... >> E si mosse nuovamente in avanti.

Si stupì nel sentire il bacino di lei spostarsi vergognosamente contro di lui, facendolo quasi impazzire per il piacere.

Edward spinse nuovamente e per tutta la schiena avvertì una scarica d'adrenalina mai provata prima. Era entrato in quel piccolo paradiso. Isabella si era irrigidita, ma stava cercando di non mostrare nulla. << Aspetta... solo un attimo. >> Gli sussurrò, adeguandosi a quell'intrusione inaspettata e successivamente voluta.

Edward tremò per le sensazioni che stava provando. << Mi dispiace... >> Mormorò con voce rotta. Sapeva che Bella stava soffrendo, lo sentiva... Cercò di fare il più delicatamente possibile, avvertiva i muscoli di lei rilassarsi e accettarlo. Era semplicemente stravolgente. Affondò completamente.

<< Oddio... >> Sussurrò, mentre il corpo di Bella lo avvolgeva completamente. << Bella, sono... >> Respirò per calmarsi. << … sono completamente dentro di te. >> Rilasciò l'aria tremolando per lo sforzo di non rendere tutto ancora più doloroso per lei.

<< Lo sento, Edward... è... non trovo le parole. >> Singhiozzò cercando di non farsi travolgere da quel piacere immenso.

Con delicatezza, il vampiro si mosse uscendo piano piano dal suo corpo caldo, per poi riaffondare fino in fondo. Nella stanza si sentiva solo il rumore dei loro respiri spezzati e il battito del suo cuore impazzito. << Ti amo, Bella. >> Le sussurrò, uscendo e rientrando, ancora e ancora... il ritmo delle spinte sempre più veloce, sempre meno controllato, il suo bacino si muoveva avanti e indietro, in una danza che lasciava dietro di se le catene del buon senso. Era il paradiso. Di più, sempre più veloce, sempre più forte... ancora una volta... Inondò quel corpo caldo lasciandosi completamente andare dentro di lei.

Il temporale era calato e per tutta la casa c'era un profumo invitante per Bella, ma stava eroicamente resistendo. Era sdraiata fra le gambe di Edward, appoggiata mollemente contro il suo torace. Adorava sentire le braccia fredde e forti di lui stringerla possessivamente.

<< A cosa stai pensando? >> La sua voce melodiosa le piaceva, tutto in lui le piaceva.

Isabella prese una piccola porzione di aria. << Penso che sono fortunata... penso che vorrei rimanere così per sempre... e penso che sono follemente innamorata di te. >> Si voltò con la testa, posizionando gli occhi nei suoi. << Ti amo, Edward. >>

E le labbra del vampiro furono sulle sue, fameliche e felici.

Quando si separarono, Isabella vide negli occhi di Edward una sicurezza immensa. Nonostante fosse completamente nudo, il vampiro si alzò dal letto, mostrandosi in tutta la sua bellezza.

Un leggero rossore comparve sulle guance dell'umana. << Edward, che cosa... >>

Ma si zittì subito, quando le mani di Edward presero con gentilezza le sue e la sollevarono in piedi. Nudi, uno di fronte all'altro, l'acqua che scendeva fitta fuori dalla finestra.

<< Sposami! Isabella fai di me tuo marito, per sempre. >> Era dannatamente serio.

Il battito di Bella aumentò vertiginosamente, le labbra si schiusero scioccate ed i suoi occhi si aprirono sgranati.

<< Sposami Bella. Rimani al mio fianco per l'eternità. >> Un lampo squarciò il cielo illuminando tutta la stanza per un brevissimo attimo.

Bella non sapeva cosa dire... amava Edward, questo lo aveva capito. E sapere che i sentimenti di lui erano corrisposti era meraviglioso. E allora perché esitava nel rispondere alla sua domanda?! << Io... io non so che dire... io... >> Le mancava quasi la voce. Si sentiva stringere lo stomaco in una morsa ferrea.

<< Di che mi sposerai... >> Le sembrava che tutto si stesse svolgendo troppo velocemente, la voce di Edward sembrava che avesse perso una buona parte di sicurezza.

L'orologio di casa segnò le due del pomeriggio, tutto accadde in una manciata di secondi, Bella si trovò con le spalle al muro, nascosta dal corpo di Edward che ringhiava contro la porta ormai scardinata.

Isabella poté solamente spalancare ancora di più i suoi grandi occhi scuri, prima di sussurrare quel nome: << Jake... >>

Gli occhi neri di Jake li osservano furiosi.

Scusa Edward... ero distratta. Alice cercava di avere delle visioni sul futuro, ma la presenza del licantropo non le permetteva nulla.

Rosalie ed Esme erano in posizione d'attacco, pronte a qualunque cosa per proteggere la ragazza che finalmente aveva trovato posto nel cuore di Edward.

<< E' entrato all'improvviso, non siamo riusciti a fermarlo. >> Sottolineò la cosa, Jasper, cercando un modo strategico per buttarlo fuori di casa.

<< Voglio parlare con Bella. >> La sua voce rimbombò per la stanza.

Il sibilo di Edward dimostrava che era tutt'altro che d'accordo.

Jacob prese un respiro profondo e all'improvviso, i suoi occhi divennero sottili come due lame. << Bella! Hai davvero fatto sesso con lui?! Tu hai davvero permesso che profanasse il tuo corpo?! >> La sua voce era salita parecchio, fino a diventare minacciosa.

<< Esci immediatamente da qui, se non vuoi che ti uccida, cane! >> Sibilò Edward, geloso del fatto che gli occhi di quel licantropo stessero osservando la sua donna e irritato dal fatto che Bella non avesse ancora accettato la sua proposta di matrimonio.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Genteeeeeeeeeee scusateeeeeeeeee. Sono stata con un casino con la linea internet ç_ç sorry... questo è l'ultimo aggiornamento della mia ficci e stò schifosamente rubando la linea a mio fratello ^^'' grazie brother ^.^.
La linea di casa va ancora un po a balzoni, quella del lavoro è morta, ma in teoria dovrei ripristinarla oggi. Mi dispiace veramente di aver saltato l'aggiornamento di giovedì. Perdonatemi. ç_ç
Ci sono stati una valanga di commenti, ma purtroppo non ho il tempo materiale di mettere a tutti una risposta. Credetemi, ci stavo prendendo gusto ad escogitare le risposte per tutti ^__^.
Però, mi sembra giusto togliere un dubbio a Vampirettafolle e a Eli87. La risposta è SI. XD Ho cercato di essere il più vaga possibile per non risultare volgare. ^//^
E per Ami_mercury: Non ti preoccupare, lòe critiche come la tua, sono molto costruttive ^_^ perciò, ho sinceramente apprezzato il tuo intervento. Anche perché non ti posso dare torto, ho approfondito pochissimo i personaggi. E di questo ogni tanto me ne pento. Ma non voglio riscriverla, la storia è nata così e così la lascio ^_^ ma le prossime cercherò di renderle ancora meglio. ^^ Vedi, i commenti come il tuo danno la carica per migliorare sempre! ^__^ Spero di vederti anche nella prossima ficci. ^_^
In teoria, se tutto va bene, dalla settimana prossima, quindi martedì, posterò il primo capitolo di quella nuova. Ora vi lascio leggere. Un bacione!!! E grazie davvero di cuore a tutti voi che leggete e che mi tenete compagnia con i vostri commenti ^_^ Ciao Goten.

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Capitolo 11


Quando aveva conosciuto Edward Cullen, Isabella aveva capito di aver toccato il massimo della passione e dell'amore, eppure, in quel momento, mentre rovistava negli scatoloni contenenti i suoi ricordi, non poteva evitare di provare un po di amarezza per tutto quello a cui aveva rinunciato.

Ripose nello scatolone le foto di lui. Faceva male guardarle, un male atroce.

Quel giorno, era ancora impresso nella sua mente, quel pazzo di Jake aveva fatto irruzione nella camera di Edward trovandoli completamente nudi. La situazione era già abbastanza complicata, senza che quello stupido si mettesse in mezzo.

Non riusciva proprio a capire che lei non lo amava?

<< Jake, io non ti amo. >> Queste sue parole rimbalzarono per le pareti di quella stanza divenuta così affollata.

Il corpo di Edward la proteggeva, mentre l'intera famiglia Cullen era alle spalle di Jacob Black.

<< Non puoi nemmeno pensare di amare lui! >> Aveva ribattuto il ragazzo, indicando Edward.

Il sibilo che uscì dalle labbra di Edward le fece accapponare la pelle. Solo in quel momento parve rendersi conto che quel vampiro così dolce e gentile, poteva essere pericoloso, letale.

Era un lato che non aveva mai visto prima in Edward e la domanda che ora la sua mente le stava ponendo era semplice: quanto ancora non conosceva di Edward?

Nonostante la situazione avesse anche un certo livello di imbarazzo, Bella prese un piccolo respiro, doveva chiarire subito con Jacob, prima che Edward scattasse contro di lui.

<< Jake >> Sospirò. << Il mio cuore gli appartiene. >> Si avvicinò ad Edward, abbracciandolo da dietro, premendo il suo corpo femminile contro il suo che sembrava fatto di marmo. << Lo amo Jake e non puoi farci nulla. >>

Isabella sospirò per l'ennesima volta a quel ricordo, sapeva di aver ormai scelto e quindi... chiuse lo scatolone e si diresse al piano inferiore, ricordare faceva male, molto male...

<< Bella. >> Le sorrise sua madre porgendole una tazza di caffè. << Buon giorno. >>

<< 'Giorno. >> Sussurrò abbastanza forte per farsi sentire, portandosi poi la tazza alle labbra, senza riuscire a bere nulla.

Per qualche istante ci fu silenzio fra di loro, Bella non voleva dire nulla, aveva la mente impegnata, stava lottando furiosamente per evitare di ricordare, ma sapeva che era ormai una causa persa...

Nella sua mente rivisse nuovamente quel momento...

Jacob aveva preso a tremare, era allibito, era arrabbiato, era deluso... ma soprattutto, aveva il cuore a pezzi. << Tu non sai quello che stai dicendo! >> Le sussurrò con voce minacciosa. << Ti sta plagiando! Non sei libera di vedere le cose come stanno! >> Man mano che le parole uscivano dalla sua bocca, la voce aumentava d'intensità.

<< Resta dietro di me. >> Le sussurrò Edward, facendole sempre da scudo con il proprio corpo. << Lei è libera di scegliere, Jacob Black, non abbiamo nessun potere sulla sua mente. >> Provò a spiegargli con calma forzata, ma sentiva i pensieri del giovane Black confusi. Non riusciva a darsi pace. L'amava anche lui a suo modo. Non era nemmeno da paragonare all'amore che il vampiro nutriva per lei, ma quello di Black, seppur minore, era amore.

<< Menti. >> Sibilò Jake.

<< Isabella ha la facoltà di scegliere. Nel caso decidesse di non volermi più, mi farò da parte, ma finché lei mi vorrà nella sua vita, io sarò sempre presente. Per sempre. >> Il tono solenne con cui pronunciò le sue parole, scatenarono i brividi in Bella.

Come poteva anche solo pensare che lei non lo volesse più nella sua vita?! Era assurdo anche solo pensarlo. Lei sentiva che Edward le apparteneva e sapeva di appartenergli a sua volta.

Rafforzò la stretta sul corpo del vampiro. << Io lo vorrò per l'eternità. >>

Erano bastate le sue parole per scatenare l'ira di Jacob.

Isabella rabbrividì, posò la tazza non più sicura di riuscire a reggerla.

<< Oggi è una bella giornata, potremmo andare dal parrucchiere, che ne dici? >> La proposta di sua madre la distrasse dai suoi lugubri pensieri.

Dire che fosse una bella giornata era un eufemismo, ma bastava che a Forks il cielo fosse solo nuvoloso senza pioggia per affermare che quella fosse una bellissima giornata. La casetta che aveva preso quasi ai margini della cittadina era piccola, ma graziosa.

<< Si... >> Sospirò piano. << E' una buona idea. >> I suoi capelli non avevano bisogno di nulla, ma perché privare sua madre di quella piccola gioia?

<< Ottimo, prendo la borsa. >> Gli occhi di Bella la osservarono alzarsi, un pensiero le impazzò nella mente. Cosa stava facendo adesso Edward?

Con lentezza quasi esasperante posò la tazza nel lavandino. Osservò la striscia di caffè scura vorticare nel lavandino, mischiandosi all'acqua corrente. Quel nero le riportò nuovamente alla memoria gli occhi di Edward durante l'attacco di quel giorno.

Era maestoso, affascinante, sensuale... era unico. La stanza era ridotta ormai ad un cumulo di macerie, i mobili erano andati distrutti, le crepe facevano bella mostra di se nelle pareti bianche. Ma nessun graffio era presente sulla pelle del vampiro, ne in quella di Bella.

Edward era riuscito a mettere al tappeto il giovane Quileute, il braccio rotto era tutto quello che Jacob aveva riportato come danno.

I Cullen non gli avevano dato modo di scagliarsi contro Edward e Bella, Emmett lo aveva atterrato prima che agisse, Rosalie era corsa verso Bella prendendola in braccio portandola al sicuro nella stanza attigua, mentre Edward con le sue movenze da felino scattava in avanti verso Jake, sfuggito alla presa di Emmett. Non gli aveva dato il tempo di trasformarsi in lupo, ma nonostante questo, la forza di Black era comunque notevole.

Il ritorno di sua madre la distrasse nuovamente. Bella non poté evitare di sorridere. << Sono pronta. >> Annunciò Renée, mentre l'attendeva davanti alla porta aperta.

Durante il tragitto in macchina, le chiacchiere di sua madre la tennero impegnata, lontana da quei ricordi.

Anche il tempo dalla parrucchiera volò via veloce. Sapeva che lui la stava aspettando, sentiva il proprio corpo fremere per tornare da lui.

Posò il suo sguardo sul fitto bosco che circondava la strada principale. Era lì, bellissimo, etereo, perfetto... suo. Era lì ad osservarla. Il suo sorriso sghembo l'accompagnava ovunque.

<< Cosa guardi? >> Nuovamente la voce di Renée la distrasse.

<< La perfezione. >> Rispose enigmatica, mentre osservava quello che avrebbe potuto essere suo marito allontanarsi veloce. Sapeva che lui non l'avrebbe mai lasciata. Era sempre li, pronto per lei.

<< Perfezione? >> Gli occhi umani di sua madre videro solo il verde opprimente di Forks. Dopo qualche occhiata veloce, rinunciò, a volte sua figlia era strana. << A che ora partirai domani? >> Le chiese una volta entrate in auto, tornando verso casa.

<< Presto. >> Sospirò Bella, lasciando che la sua fantasia corresse veloce verso tutte le notti che aveva condiviso con lui. << Molto presto. >> Sussurrò, conscia che appena fosse arrivata a casa, avrebbe avuto gli occhi del vampiro perennemente su di se. Era diventato il suo guardiano personale.

Edward non riusciva a stare nemmeno cinque minuti senza di lei, la sua ragione di non vita, la donna che lo rendeva stabile e non un vampiro pazzo.

La stava osservando come sempre, non l'abbandonava mai. Quella perfezione di donna era sua. Solo ed esclusivamente sua.

I suoi occhi non l'avevano mai lasciata mentre sistemava le ultime cose in quegli scatoloni che ormai, rappresentavano la sua vecchia vita. Le foto di lei e Jake, avrebbero trovato la via del cassonetto.

Eppure, sapeva perfettamente che non avrebbe alzato più un dito su di lei. No, non lo avrebbe fatto.

Bella aveva scelto. Aveva rifiutato di sposarlo, gli aveva chiesto di rispettare la sua scelta... e lui l'aveva fatto.

C'era mancato poco che la sua mente vampiresca impazzisse del tutto, non riusciva nemmeno ad immaginare una vita senza di lei.

Poteva solo rimanere nell'ombra, osservarla, amarla da lontano, attendendo quel giorno visto nella visione di Alice, in cui Bella avrebbe indossato il suo abito da sposa e pallida con gli occhi dorati lo avrebbe amato per l'eternità. Ma fino ad allora, avrebbe vegliato su di lei. Sarebbe stato il suo vampiro custode.

La notte ormai era scesa... << Buona notte, Edward. >> Gli sussurrò Isabella.

<< Dormi mia dolce Isabella, veglierò io su di te. Per sempre. >> Le sussurrò piano, appoggiandole le labbra fredde sulla fronte.

L'avrebbe protetta, amata e attesa fino a quel giorno non più molto lontano...


<< Sei sicura che vada tutto bene? >> Le domandò per l'ennesima volta sua madre, sistemandole le pieghe inesistenti sul vestito color seta.

<< Mamma, è tutto perfetto. >> Le sorrise Bella, afferrando il bouquet di gigli.

<< E' solo che... mi sembra così assurdo. Tu che ti sposi. >> Si portò le mani davanti alla bocca soffocando un singhiozzo.

Il lieve bussare alla porta spezzò quel momento. << Avanti. >> Rispose la futura sposa, voltandosi verso la fonte di quel suono.

Rosalie apparve in tutta la sua bellezza. << Sei pronta? >>

La futura signora Cullen annuì. << Prontissima. >> Sorrise, attendendo che sua madre e la sua damigella uscissero dalla stanza.

Respirò un paio di volte e quando sentì la musica della marcia nuziale, capì che era arrivato il suo momento. << Forza Bella, lui è giù che ti aspetta... da sempre... >> Si fece coraggio.

Prima il piede sinistro e poi il destro, sinistro e destro... non era così difficile. Sollevò lo sguardo osservando rapita il grande arco di fiori e poi... lui: Edward.

Fece gli ultimi passi arrivando davanti a lui e il ministro di Dio cominciò a parlare.

<< Siamo qui riuniti oggi per unire queste due persone nel sacro vincolo del matrimonio... >>

Isabella avrebbe giurato che nemmeno Edward stava in realtà ascoltando quello che stava dicendo il pastore.

Ed effettivamente, anche la mente del vampiro era concentrata su un ricordo, lo stesso che Bella stava rivivendo in quel momento...

Pioveva, ma a lui non importava. Erano passati quasi dieci mesi dall'ultima volta che aveva posato le sue labbra su di lei. Sapeva che le visioni di Alice potevano sempre mutare, ma ultimamente erano sempre più nitide, e lui sapeva quanto fosse inutile scommettere contro sua sorella.

Era lì, bagnato fradicio, i capelli ramati erano scuri per l'acqua che li aveva appesantiti, i vestiti appiccicati addosso, ma non importava. L'unica cosa che voleva in quel momento, era lì davanti a lui. Dormiva tranquilla, mentre con passo leggero la raggiungeva e si chinava davanti a lei.

Fu in quel momento che decise, e nella mente di Alice la visione aveva preso vita.

Si era spogliato di tutti i suoi vestiti, completamente nudo, aveva spostato con delicatezza le coperte da quel corpo perfetto e caldo. Si era sdraiato accanto a lei, coprendosi a sua volta con la coperta.

Le sue labbra stavano stuzzicando con amore quelle di lei. << Bella... amore... >> Le sussurrò piano, gioendo internamente nel vedere quegli occhi aprirsi confusi.

<< Edw.. >> Ma le sue labbra fredde la zittirono baciandola con passione. Le sue mani bianche presero ad accarezzarle la schiena, sfiorando i boccoli morbidi dei suoi capelli.

Era stanco di vederla e non poterla prendere, la voleva per se. Basta aspettare. << Ti amo, ti voglio... per sempre. >> Quasi ruggì nel dire quelle parole.

<< Vuoi tu Edward Anthony Masen Cullen prendere la qui presente Isabella Marie Swan come tua sposa, per amarla ed onorarla per sempre? >> I pensieri di Edward tornarono bruscamente al presente, così come quelli di Bella.

<< Si, lo voglio. >> Disse chiaro e conciso, scatenando un brivido nella sua futura moglie.

<< E vuoi tu Isabella Marie Swan prendere il qui presente Edward Anthony Masen Cullen come tuo sposo, per amarlo ed onorarlo per sempre? >>

<< Si, lo voglio. >> Sospirò impaziente di ritrovarsi sola con lui.

<< Vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa. >>

Il resto divenne storia nella famiglia Cullen. Isabella venne morsa pochi giorni dopo diventando a tutti gli effetti la compagna eterna di Edward.

<< Adoro la pioggia... >> Miagolò Bella fra le braccia di suo marito. << Mi ricorda quando ti ho visto per la prima volta... >>

Le labbra di Edward si posarono morbide sul suo collo, le sue braccia la stringevano contro il suo torace. Adorava quei momenti teneri fra loro, ancora dopo quasi cento anni. << Io adoro te invece... >> Le mormorò dolce, mentre le sue labbra trovavano posto sulle sue, unendosi in un bacio eterno.


FINE

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