Lucy Lawless: I SEGRETI DI XENA (intervista)

di FlawlessDiva
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MERYL COOPER INCONTRA LUCY LAWLESS ***
Capitolo 2: *** LIGHT ***



Capitolo 1
*** MERYL COOPER INCONTRA LUCY LAWLESS ***


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INTERVISTA A Lucy Lawless: I SEGRETI DI XENA

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INTERVISTA

 
Sono qui in redazione, alla mia scrivania.
Quasi le 15 in punto e Lucy varcherà la porta del mio ufficio.
Non è stato facile riuscire a contattarla.
L’unico social utile è Twitter, ma quello è per i fan. Ed io non sono una fan.
A forza di ripeterlo, ci crederò, ma non mi considero davvero tale. Lo giuro.
Bene, ora ho iniziato anche a fare i giuramenti…neanche fossi sotto processo…
Credo siano i postumi del sonno mancato di stanotte e…squilla il telefono…la mia segretaria!
 
“Miss Cooper?”
“Sì?”
“È arrivata!”
“Bene, la faccia accomodare…”
 **********
 
 
Dove sono i miei occhiali? Dove li ho messi? Non vedo assolutamente nulla…
I miei cassetti sempre pieni di tutto tranne di ciò che mi serve. Proprio ora non dovevo trovarli?
Non importa, vorrà dire che userò il memo vocale dell’iPhone…però forse…
No! É tardi! É qui…non c’è tempo!
 
“Prego Miss Lawless si accomodi…”
 
Lucy è una donna di ormai 53 anni.
C’è una maturità nei lineamenti del suo viso, nelle guance meno scavate. Nelle pieghe ai lati degli occhi.
Chiamarle rughe sarebbe blasfemo. Questa donna conserva una bellezza eterna sicuramente esternata dalla sua interiorità.
I suoi capelli sono biondi mescolati ad un castano delicato, eppure i suoi occhi azzurri risaltano allo stesso modo di quando li portava neri per la serie di Xena.
 
“La ringrazio Miss Cooper…però credo che questi siano suoi, i miei sono in borsa”
“Oh, certo…sì…grazie…le chiedo scusa”
 (brava Meryl, pessima presentazione)
“Si immagini…chissà da quanto li stava cercando”
“Non da molto in realtà, ci vedo abbastanza bene dopotutto. Gradisce qualcosa da bere? The, caffè?”
“Per ora nulla, grazie”
“Bene, Miss Lawless, posso registrare questa conversazione?”
“Se non le spiace, preferirei prendesse solo dei classici appunti”
“Teme qualcosa?”
“Dovrei?”
“Me lo dica lei…”
“Vuole questa intervista o no?”
“Certo che sì, ma lei sa benissimo che non è qui per parlare delle sue ultime fatiche”
“Di quelle può parlargliene il mio illustre collega amante delle noccioline”
 
La disistima per Kevin Sorbo è sempre palpabile.
Lucy accavalla le gambe, inarca il sopracciglio come il personaggio che l’ha resa popolare e dalla tasca della giacca del suo tailleur sfodera un pacchetto di sigarette e un accendino.
 
“Ne vuole una?”
“Non fumo, Miss”
“Ah, basta con queste formalità, Meryl…diamoci del tu…”
“In ogni caso non è consentito fumare in questo studio, Lucy…”
 
Lucy se ne frega e fuma. Come se in fondo sapesse che le consentirei qualsiasi cosa. 
Ma anche io non sono da meno: ho appena avviato il registratore vocale dello smartphone.
 
“Sarò franca, noi non parleremo di Xena”
“Certo che no, è una vita che ne parlo, che parlo dei protagonisti e di quanto siano lesbiche Xena e Gabrielle…”
“Xena e Gabrielle sono omosessuali?”
“Xena e Gabrielle hanno una relazione”
“Lucy Lawless e Renée O’Connor, invece?”
“Lucy Lawless e Renée O’Connor hanno avuto una relazione”
“Hanno avuto? (sta parlando al passato…incredibile!) Di che tipo?”
“Hai mai letto qualche Fan Fiction?”
“Qualcosa (quanto sei bugiarda Meryl…ne hai lette e in tutte le lingue!)”
“Ci sono fan che hanno scritto e tutt’ora scrivono Fan Fiction su di noi. Non sui personaggi. Noi. E qualcuno ha anche azzeccato qualche contesto”
“Le hai lette?”
“Qualcuna”
“Parlami di questa relazione…”
“Non era prevista”
“Che cosa significa?”
“Tutto è nato sul set. Inizialmente Renée era come il suo personaggio, una vera rompiscatole. 
“Veramente?”
“Sì. Mi venerava come una dea, mi guardava come se avesse ricevuto il dono della vista da un solo giorno”
“E tu? Cosa pensavi di lei?”
“Che era una ragazzina simpatica dopotutto, ma rompiscatole appunto.”
“Ma la vostra differenza di età era ed è solo di qualche anno”
 
Il fumo inizia a infastidirmi, mi alzo e apro la finestra.
 
“Ti chiedo scusa, smetto subito…”
“Oh no, anzi, qui c’è un posacenere”
“Quindi qualche volta fumi anche tu…”
“Non le sigarette”
“Miss Cooper non è poi così bacchettona… sorride.
“Non siamo qui per parlare di me, Lucy”
“Hai ragione, cercavo solo di conoscere un po’ la mia gentile intervistatrice”
“Magari più tardi. Raccontami di te. Di voi”
“Da dove vuoi che cominci?”
“Da qualcosa di significativo”.
 
Lucy spegne la sigaretta nel posacenere.
Questa volta diventa seria. La posizione sulla sedia ora è meno armoniosa, sembra essersi irrigidita.
 
 **********
 
 
“Qualcosa di significativo, dici?”
“Esattamente”
“Non pensavo che una serie televisiva mi avrebbe cambiato la vita, il modo di vederla e di viverla. Ero una donna come tante, sposata e con una bambina di 10 anni a carico”
“Hai avuto un bel colpo di fortuna, no? Per Xena avevano pensato a…come si chiama? Ah, sì. Vanessa Angel! Però poi si ammalò e ripiegarono su di te”
“Balle. Vanessa ha rinunciato alla parte perché non reggeva gli allenamenti del maestro di arti marziali” lo sguardo di Lucy ha quel nonsoché di Xena
“E tu invece sì?”
“Mi provochi?”
“Stai tergiversando”
“E tu mi stai insultando. Io avevo già lavorato nel cast!”
“Come donna amazzone…sai che non mi ricordo di te?”
“Mandami un telegramma quando saranno finiti gli insulti”
“E tu mandami una raccomandata quando deciderai di parlarmi della tua storia con Renée”
 
Lucy si è alzata in piedi, ho seriamente paura che se ne vada.
Ah, beh, no. Fa di peggio.
Si è appoggiata con le braccia e le mani alla mia scrivania e ha un non so che di Xena nei modi. Lo sta facendo apposta.
Si piega in avanti e di fronte a me ho la visione di una meravigliosa scollatura di cui faccio finta non essere attratta.
Sembra essere arrabbiata. Le passerà.
 
“Come fai ad avere questa certezza?”
“Lo so, è evidente”
 
Mi guarda dritta negli occhi, reggo il suo sguardo e lei regge il mio.
Poi si ritira e torna a sedersi. Per fortuna.
Stavo per cedere e osservarle le labbra.
Gira il viso verso la finestra.
 
“Ora lo vorrei quel caffè”
“Ieri è proprio arrivato questo nuovo gioiellino…cialda forte o deca?”
“Forte, grazie”
 
Mi accingo ad usare la macchinetta.
E’ nuova, molto diversa dal modello precedente ma faccio finta di essere all’altezza della situazione, sennonché mentre premo il pulsante quella maledetta non si avvia.
 
“C’è qualche problema?”
“No, non credo. É tutto ok”
 
Sì. Tutto ok un accidente. Rimuovo la cialda dal contenitore. La inserisco nuovamente. Premo il pulsante. Niente.
Inizio davvero ad essere spazientita e a fare qualsiasi cosa per far funzionare questo oggetto maledetto.
Provoco rumori di ogni tipo. Lucy sghignazza.
 
“Davvero, posso aiutarti?”
“D’accordo…credo non ne verrò mai a capo”
 
Lucy si alza e si avvicina alla macchinetta, mentre io mi sposto e le faccio spazio.
Dà una leggera occhiata, poi gira l’apparecchio e punta il dito sul serbatoio.
 
“Vedi? Manca l’acqua” sorride divertita. 
 
Mamma mia quel sorriso, passano gli anni ma non è mai cambiato.
 
“Che idiota! Vado subito a prenderla! Ho una bottiglietta d’acqua nel frigobar.”
“Sarà gelida…”
“Sì, ci metterà un po’ a scaldarsi”
 
Prendo l’acqua e la metto nel serbatoio.
Lucy mi osserva in modo strano. Forse arrossisco. Mi guarda ancora. Ma cosa vuole?
Indica ancora con il dito.
 
“Il coperchio”
“Scusa?”
“Non hai messo il coperchio. Non vuoi proprio farla partire questa macchinetta” sorride.
 
L’imbarazzo cade su di me, ma finalmente tutto funziona.
Porgo la tazzina a Lucy e sento le sue dita che sfiorano le mie, mi ringrazia e torna a sedersi.
Faccio anche il mio caffè e la raggiungo portando lo zucchero.
 
“Quante bustine?”
“Nessuna, grazie”
“A me piace zuccherato”
“Vedo” sorride.
“Dove eravamo rimaste?”
“Non lo sai?”
“Parlami del tuo rapporto con Renée…mi hai detto che inizialmente era fastidiosa…poi che cosa è successo?”
“Non era fastidiosa, ma una ragazza molto entusiasta. Sempre allegra”
“Tu non lo sei?”
“Nella norma, credo. Mi risulta difficile lasciarmi subito andare con chi conosco appena”
“E questo ti metteva in difficoltà, vero?”
“Inizialmente sì”
“Ho notato che nelle prime puntate della prima stagione i vostri sguardi sono freddi, quasi distaccati da un certo impaccio”
 
Lucy resta in silenzio volgendo lo sguardo all’interno della tazzina ormai quasi vuota girando in cerchio il cucchiaino che gratta la ceramica.
 
“Lucy…?”
“…forse sarebbe stato meglio che le cose fossero rimaste così…”
 
 **********
 
SET XENA WARRIOR PRINCESS, 2000
Heart of Darkness
 
“La scena ti ha acceso i bollenti spiriti, Lucy…? Dai…smettila…”
“Hai ancora troppa roba addosso, Ren…”
“No, ti prego…potrebbero vederci…”
“Chi?”
“Lo sai…”
“Non fare la difficile… Gabrielle…”
“Mi fai impazzire…Xena…”
 
********** 
 
“Scusa? Vorresti dirmi che oltre a recitare vi divertivate anche nell’intimità a…”
“Sì. Era divertente giocare nei ruoli che interpretavamo ogni giorno”
“Assurdo…”
“Non direi. Tu non lo hai mai fatto?”
“Veramente, no”
“Non è mai troppo tardi”
“Mi auguro di fare presto questa esperienza, allora…”
“Dipende da te…”
Non riesco a capire se stia alludendo a qualcosa. Nel dubbio, taccio.
“Quindi eravate già una coppia consolidata nonostante foste impegnate con altre persone…o sbaglio?”
“Non sbagli”
“Ma, loro…sapevano?”
“Sì, lo sapevano. Lo accettavano. Non avevano scelta”
“E per quale ragione non essere una coppia senza incastrare le vostre vite con quelle di altri?”
“Sono cose che succedono”
“Ami tuo marito?”
“Amare è un termine abusato”
“Ami Renée?”
“Amo ciò che riesco ad essere quando sto con lei”
 
​**********
 
 
MAIL DI RENÉE O CONNOR, 1998
 
Di solito non scrivo mai una mail, ma con te è diverso. A volte non ti capisco. Mi sento confusa. O sei tu che mi confondi. Mi confondono i tuoi sguardi che non corrispondono mai alle parole.
Non dovrei essere qui questa sera a scriverti…dovevamo essere insieme.
Perché non sei qui con me?
Lui. Non potevi rifiutare?
Tu stessa dici che per te è quasi un dovere.
E poi ci ricasco sempre. Mi guardi in quel modo e tutte le nostre discussioni e i nostri diverbi per me non esistono più.
Mi sembra di impazzire.
 
Ren
​**********
 
 
“Cos’era successo?”
“Avevo trascorso il weekend con il mio fidanzato…”
“…e attuale marito, giusto…?
“Giusto.”
“Renée sembra davvero frustrata”
“Sì, lo era. Volevo davvero stare con lei, ma lui aveva insistito così tanto, e alla fine…l’ho fatto anche per lei.”
“Cosa vorresti dire, Lucy?”
“Sei stagioni televisive. Lavoro. Comprendimi.”
“Capisco…”
 
Lucy chiude gli occhi, poi porta una mano sulla fronte in segno di dispiacere scorrendola in seguito per tutto il viso racchiudendo i lati della mandibola.
Posa il mento sopra il dorso della mano e mi guarda.
 
“Ho assicurato una carriera ad entrambe…”
“Barattandola con l’amore, però…”
“A mio malgrado…se tornassi indietro forse farei scelte differenti. Facile parlare così, Meryl…”
“No, non è facile. Conosco il tipo di vigliaccheria”
“Scusa???”
“Lascia perdere…” questa intervista sta prendendo risvolti confidenziali che non dovrebbero assolutamente esserci.
“Mi stai accusando di essere una codarda senza conoscermi!”
“Ho detto solo che conosco i modi perché li ho vissuti sulla mia pelle. Essere esclusa da chi ami. Messa in disparte. Non importa quale sia la motivazione e quanto possa essere valida. Le persone soffrono”
“Io…so bene che Renée ha sofferto per colpa delle mie scelte, cosa credi?”
 
Lucy sbarra gli occhi e sembra piuttosto accorata. Poi cerca qualcosa nella borsa in modo frettoloso e quasi smarrito.
Prende in mano il cellulare, apre sicuramente una app di messaggistica e sorride. Intuisco sia lei. Renée.
 
​**********
 
 
SECONDA MAIL DI RENÉE O CONNOR, 1998
 
Lo sai che non voglio dirti quello che provo per mail o per degli stupidi messaggi. 
Non riusciamo mai a stare insieme. 
Se solo tu riuscissi a sciogliere il tuo cuore, noi non saremmo mai separate…
 
Ren
​**********
 
 
Sono spudorata e glielo chiedo, dopotutto Lucy è qui per essere intervistata.
 
“È…lei?
“Sì. Faremo presto un’intervista insieme”
“Sarà interessante dopo tutti questi anni”
“Non trasparirà nulla”
“Ne sei così certa?”
“La tua domanda mi fa capire che ti sia sempre studiata ogni dettaglio…”
“Precisamente…sai, il linguaggio del corpo dice molto”
“Pensi che io non lo sappia?”
“Già…comunque direi di proseguire…ti va di parlarmi del…”
 
Lucy appoggia la sua mano sinistra sulla scrivania, facendomi intendere che c’è un dettaglio da perscrutare, qualcosa che in realtà non avrei mai pensato di vedere e che in fin dei conti non si poteva notare in nessuna immagine stampata.
 
“Lo vedi?”
 
Con l’altra mano prende la mia e appoggia il mio indice sopra il suo anulare. La sua pelle al tocco è morbida. Non so cosa voglia comunicarmi. Mi sento alle strette perché non riesco a pensare ad altro che al calore delle sue mani, ma vengo come improvvisamente svegliata.
 
“Allora? Hai visto?” sembra ansiosa.
“Sì”
In realtà non ho visto nulla, solo in seguito realizzo ciò che in fondo ho sempre sospettato e forse sperato.
Lucy nasconde un anello sotto a quello di color oro più grande, e non si tratta delll’anello nuziale.
 
 
FINE PRIMA PARTE


DISCLAIMER 
: Questa è una Fanfiction, ovvero un’opera narrativa basata su personaggi fittizi o reali dai contenuti puramente di fantasia creata dai fan, ergo Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
 

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Capitolo 2
*** LIGHT ***


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LINK AL PRIMO CAPITOLO:
INTERVISTA A Lucy Lawless: I SEGRETI DI XENA

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LINK AL SECONDO CAPITOLO:
LIGHT - LUCY LAWLESS: I SEGRETI DI XENA Seconda parte


TRAILER DEL SECONDO CAPITOLO: 
LIGHT - LUCY LAWLESS: I SEGRETI DI XENA

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LIGHT - LUCY LAWLESS: I SEGRETI DI XENA Seconda parte

L’anello è piuttosto sottile. Sembrerebbe essere di oro bianco. Semplice. Ovviamente non mi domando il perché del tenerlo nascosto, ma la risposta non tarda ad arrivare direttamente da Lucy.

“Questo me lo ha regalato Ren dopo una festa”

“Una festa?”

“Sì, era stato organizzato un party con tutto il cast di Battlestar Galactica e alcuni membri della troupe”

La mia fantasia stava già viaggiando, immaginando Lucy a quei tempi nemmeno quarantenne abbagliare con la sua avvenenza. Bellissima. Biondissima. Una dea.

“E tu invece di andarci con Robert hai portato Renée…”

“Non esattamente…lei sapeva del party perché conosceva uno degli sceneggiatori, mentre per me non è raro partecipare a certi eventi senza la palla al piede”

“La palla al piede sarebbe Robert…?”

“Robert”
**********

FLASHBACK: Party cast BSG, 2005

Quella sera Renée era splendida, fece il suo ingresso con indosso un corpetto e pantaloni bianchi eleganti.
Ad accompagnarla c’era una donna molto più alta di lei, e dalla stazza e l’andatura sembrava essere una bodyguard.
Lucy notò subito entrambe, al volo afferrò due drink dal vassoio di uno dei camerieri che stava passando per la sala, poi si fece spazio tra gli invitati che iniziarono ad essere sempre più numerosi.

“Renée…”

La voce di Lucy dietro di lei le fece sussultare il cuore; anche se sapeva di trovarla lì, erano trascorsi alcuni anni dall’ultima volta in cui si erano viste.
Voltandosi si perse immediatamente nello sguardo di lei, quello sguardo limpido che le scaldava l’anima; Lucy ricambiò lo sguardo, infastidita però dalla bodyguard.

“Lucy…è da molto che sei qui…?”
“Abbastanza per aver visto che non sei sola…”
La bodyguard guardò Lucy dalla testa ai piedi.
“Problemi?”
“Per favore Beth, lasciaci sole. Grazie…”
Renée congedò velocemente la guardia del corpo.

“Dai, smettila di guardarla storta!”
“Da quando ti fai accompagnare da certa gente?”
“Da quando non ho accanto a me chi vorrei…” Renée prese uno dei drink dalla mano di Lucy sfiorandola consapevolmente e iniziò a sorseggiare la bevanda guardandola dritta negli occhi.
Lucy si sentì in imbarazzo imitando la ragazza, ma al contrario buttò giù tutto quello che c’era nel bicchiere.
“Quindi…sei sola?”
“Così pare, Lu…e tu?”
“Così pare, Ren…sei molto elegante…mi piaci…”
Renée sentì lo sguardo insistente e quasi morboso di Lucy. Fermò anche lei lo sguardo sulla donna 
“Pensavo ti piacesse un genere più maschile.”
“Non mi perdonerai mai, vero?”
“Tu e Rob, solo a pensarvi insieme…” Renée passò una mano davanti al viso come se stesse scacciando quel pensiero.
“Ti prego, basta così”

La musica di sottofondo iniziò ad essere incalzante e la gente intorno accennava a ballare con ritmo frenetico.
Renée appoggiò senza troppa attenzione il bicchiere che aveva in mano ballando davanti a Lucy: iniziò a muovere i fianchi avanti e indietro, poi gambe e braccia che accompagnavano i movimenti del busto mentre il capo andava da un lato all’altro, e in tutto questo Renée restò con gli occhi chiusi, consapevole del fatto che Lucy la stesse guardando.
Ma questo stato di inerzia durò solo per il tempo necessario del brano ritmato, che venne immediatamente sostituito da un lento sinuoso che nessuno si aspettava; un uomo ancora eccitato dalla precedente canzone finì contro la schiena di Renée, che venne spinta in avanti. 
Lucy la afferrò prontamente per i fianchi e ritrovandosi una di fronte all’altra, Renée allungò le braccia intorno al collo della donna; entrambe iniziarono sensuali a ballare stringendosi sempre di più.
La musica sembrava seguire i movimenti delle due donne, e ad un certo punto Renée dal collo scese fino alle spalle di Lucy, arrivando ad abbassarle la giacca di pelle per arrivare infine alle mani; sentì all’anulare sinistro ciò che odiava ed infine glielo sfilò. Lucy non se ne accorse, o forse non le importava…così la lasciò fare.
Anche Renée si lasciò trasportare dal tocco di Lucy, che le prese le mani per intrecciarle con le sue, e fu proprio in quel momento che decise di baciarla davanti a tutti, ma Renée all’ultimo istante si scansò quasi scappando dalla sala.

FINE DEL FLASHBACK
**********

Lucy interrompe il racconto, mentre io non riesco a nascondere un certo turbamento. Quello che ho ascoltato mi ha fatta volare con la fantasia: immaginare lei e Renée è sempre stato qualcosa di incredibile, ma avere ora la certezza che la realtà andasse oltre ogni immaginazione non me lo sarei mai aspettato sul serio.
Smetto di essere assorta e cerco di riprendere il discorso con Lucy, rivolgendole di nuovo lo sguardo, ma mi accorgo che il suo invece è pregno di emozioni.
I suoi occhi appaiono arrossati rendendo meno intenso il colore; è evidente il fatto che abbia trattenuto le lacrime. 
Mi sento un’arpia, non ho voglia di infierire perché la vedo così fragile.
Le porgo la mia mano e stringo la sua.
Lei ricambia, accenna un sorriso, mi guarda e sorride.
Poi riprende a parlare.
**********

 SECONDO FLASHBACK: Party cast BSG, 2005

“Ren! Fermati! Hey!”

Lucy si fece strada spingendo tutti quelli che si frapponevano tra lei e la ragazza.
Senza particolare attenzione e senza guardare in faccia nessuno, finì contro ad un paio di camerieri e il suo percorso venne momentaneamente interrotto bruscamente.
“Dannazione, toglietevi di mezzo! Renée!” Con una spallata riuscì nuovamente a liberarsi e andare per dirigersi verso l’uscita. 

Alcune colleghe di BSG, Tricia (Helfer) e Mary (Mc Donnell), dissero qualcosa che Lucy riuscì a sentire di sfuggita ma allo stesso tempo non ebbe dubbi sulla natura del loro discorso: 
-…la sua amante…- 
Ma lo scopo di Lucy in quel momento era solo quello di raggiungere Renée, e non aveva alcuna intenzione di fermarsi a discutere con loro.

Fuori dal locale, alla luce piuttosto flebile di alcuni lampioni e ad altri completamente spenti, si unì una pioggia leggera ma insistente che rendeva la visuale peggiore.
Lucy si guardò intorno e per un attimo si chiese se non stesse inseguendo un fantasma: Renée sembrava essersi dissolta nel nulla. 
L’acqua si posava sulla sua giacca di pelle formando delle gocce sempre più grandi che scivolavano via come la speranza di Lucy, che completamente fradicia di pioggia mischiata alle lacrime, che ormai non riuscì più a trattenere, abbassò il capo portando una mano alla fronte arresa e disperata. 

“Sono qui…” Renée era appoggiata proprio ad uno dei lampioni spenti e la stava fissando; Lucy le corse incontro, poi si fermò davanti a lei senza dire una parola.
In seguito Renée ruppe il silenzio.
“Il tuo anello…”
“Non mi importa…io voglio te…”
“Sappiamo entrambe che stare insieme per noi non sarà mai come lo è per tutti gli altri, Lucy…”
“…ma voglio darti una cosa…”
Renée prese la mano di Lucy, la accarezzò e infine al posto dell’anello nuziale ne mise un altro. 
“Questo è quello che avevo preso prima che tu decidessi di sposarti, e che non ho più avuto il coraggio di darti…”
“Mi spiace averti delusa, Ren…”
Renée si avvicinò a Lucy e le accarezzò dolcemente il viso.

“Io ti amo, Lucy…” 

Lucy stava per risponderle, ma Renée la zittì posandole leggermente due dita sulle labbra, come se non volesse sentire per non soffrire ancora di più.
Le due donne nonostante la pioggia incessante, noncuranti si strinsero e si baciarono in un modo profondamente dolce, mentre il lampione accanto a loro, che fino a poco prima era spento, si accese di una luce luminosa, eterea.

FINE DEL FLASHBACK
**********

“E poi…?”

“E poi siamo andate a casa sua”

“Nessuno vi ha viste? Voglio dire…”

“Sì. Ma tanto era cosa risaputa nell’ambiente”

“E siete riuscite a far tacere le voci?”

“Vedi Meryl, in questo mondo tutti quanti non sono quello che sembrano. 
Tutti hanno cose da nascondere o proteggere; non avrebbe avuto senso che una come Tricia andasse a raccontare in giro i fatti miei”


“Quindi anche Tricia Helfer…?”

“Non conosco ì particolari della sua vita e non sono qui per raccontarli, dico solo che nell’ambiente parlare di altri sarebbe come un serpente che si morde la coda”

Ammetto che la mia curiosità sulla Helfer è molto forte, ma da una come Lucy non ci si può aspettare di più di ciò che ti consenta.

“Quindi tu e Renée avete trascorso la notte insieme…”

“Sì”

“E poi?

“E poi ognuna per la propria strada”

“Scusa?”

“Non era la prima volta che accadeva…”

“Ma come è possibile?”

“Quando fai questo lavoro non hai una vita sentimentale diciamo…regolare…nella norma…”

“Ma tu eri e sei…sposata…!”

“Meryl, ti devi aggiornare sul rapporto di coppia”

“Che senso ha sposarsi o avere una relazione se poi…”

“…se poi non si vive insieme ventiquattro ore al giorno?”

“Più o meno…”

“Comunque ha poca importanza, poco dopo Renée rimase incinta di Iris, ed io di certo non potevo intromettermi”

“Non ti capisco e non vi capisco…”

“Le coppie che hanno vita lunga sono proprio quelle che restano insieme pochissimo e i momenti che condividono sono sporadici, di conseguenza si vivono più intensamente…”

“Se lo dici tu…a me sembra solo che tu stia cercando di convincere te stessa…”

“Informati. Fai un sondaggio. Sei una giornalista, no?”

“Certo, sono una giornalista. Non una consulente matrimoniale!”

Lucy ride.

“Non voglio insegnarti a vivere un rapporto di coppia, solo sottoporti un punto di vista differente condiviso da molti e differente dal tuo…”

“E che io non condivido granché. Mi viene il mal di testa solo a pensarci, figuriamoci a vivere una cosa del genere”

“Non potremmo mai avere una relazione io e te, Meryl…” sghignazza

Provo imbarazzo e Lucy lo nota.

“Stavo scherzando…”

“Vorrei ben vedere, non hai già fin troppe relazioni in ballo?” 
Stavolta sghignazzo io.
Lucy mi guarda in modo strano, poi controlla l’orologio.

“Facciamo una pausa? È quasi ora di cena e inizio ad aver fame.”

“Oh, beh, sì. Certo. Qui vicino c’è…” 

“Ti porto io in un bel posto, andiamo?”

“Accetto con piacere!”


Mettiamo insieme le nostre cose e usciamo dalla porta del mio ufficio incamminandoci verso l’ascensore, quando ad un tratto sento la sua mano che prende il mio braccio in modo amichevole, per poi stringerlo intorno al suo.
Faccio finta di nulla e lei stringe di più, questo mi induce a voltarmi e guardarla.
Mi sorride con quella luce meravigliosa che ha negli occhi e non posso fare a meno di ricambiare. 
Estraggo le chiavi della macchina dalla tasca della giacca, ma lei allunga una mano fermandomi.
“Prendiamo la mia”

FINE SECONDA PARTE

DISCLAIMER : Questa è una Fanfiction, ovvero un'opera narrativa basata su personaggi fittizi o reali dai contenuti puramente di fantasia creata dai fan, ergo Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

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