Storie di sopravvivenza nella giungla urbana

di EnZo89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Circolazione stradale ***
Capitolo 3: *** Sopravvivere al caldo estivo ***
Capitolo 4: *** Meteo impazzito ***
Capitolo 5: *** Convivenza forzata - Parte 1 ***
Capitolo 6: *** Convivenza forzata - Parte 2 ***
Capitolo 7: *** Una vacanza esplosiva - Parte 1 ***
Capitolo 8: *** Una vacanza esplosiva - Parte 2 ***
Capitolo 9: *** Una vacanza esplosiva - Parte 3 ***
Capitolo 10: *** Disastro accademico - Parte 1 ***
Capitolo 11: *** Disastro accademico - Parte 2 ***
Capitolo 12: *** Disastro accademico - Parte 3 ***
Capitolo 13: *** Disastro accademico - Parte 4 ***
Capitolo 14: *** Una normale giornata di ordinaria follia - Parte 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Manuale di sopravvivenza nella giungla urbana
 
Prologo
 
Zootropolis.

La metropoli in cui tutti gli animali,prede e predatori,grandi o piccoli che siano,vivono.
Questo immenso agglomerato urbano,nella sua complessità,ospita numerosi ecosistemi che accolgono numerosissimi abitanti.

Downtown,il centro urbano ed economico della metropoli,dove è possibile trovare infinite possibilità di divertimento e carriera.Ma anche tanta…tantissima affluenza.
Sahara Square,il posto ideale per gli amanti del caldo e per tutti coloro che vogliono godersi il calore delle dune desertiche e del caldissimo sole al fresco di una palma da cocco.O cuocersi sotto la nana gialla del nostro sistema solare.
Tundratown,per gli amanti della neve e del ghiaccio e per tutti coloro che non possono fare a meno della bassa temperatura ber godersi una bella birra fresca.O per quelli che vogliono prendersi un bel raffreddore,tanto per cominciare.
Rainforest,per coloro che preferiscono l’umida foresta pluviale alle più comode strade asfaltate del centro urbano.E godersi il “trionfante” ritorno a casa per pettinarsi nuovamente la pelliccia.
Bunny Burrow,meglio conosciuta come “La Tana dei Conigli”,tranquillo sobborgo residenziale in cui la popolazione aumenta a vista d’occhio,letteralmente.Meglio non rimanerci troppo prima di essere sommersi dai leporidi,letteralmente.
 
Un grande insediamento urbano come questo,che comprende una varietà urbana senza precedenti,offre sicuramente un numero veramente ampio di pregi…per esempio,non ci si stanca mai di andare in giro per via delle infinite possibilità di intrattenimento.

D’altra parte,purtroppo,non è tutto oro quel che luccica e quindi,un agglomerato di queste dimensioni,presenta anche numerosi problemi,legati soprattutto al grande numero di abitanti e alla loro varietà.

Chi crede che fare il poliziotto possa essere un lavoro eccitante,pieno di azione e di avventure,colmo di emozionanti inseguimenti e strepitose sparatorie…si,ha pienamente ragione.

Ma ha ragione anche chi,ogni volta,sottolinea che la polizia,che si trova tra le strade di Zootropolis ,ha il dovere di proteggere e servire la città.

Davanti a qualunque problema si presenti.
 
Testimoni di questa  normalissima e assurda routine,sono una coppia di agenti.
Un predatore e una preda.
Una volpe e una coniglietta.
I loro nomi?
Nicolas Piberius Wilde e Judith Laverne Hopps.In arte Nick e Judy.
Agenti del ZPD.
 

Angolo dell'autore
Salve a tutti,gente!Eccomi di nuovo qua.
Dopo la prima pubblicazione,avvenuta solo ieri,sono tornato.
E stavolta non si tratta di un "breve" testo autoconclusivo,ma di una vera e propria serie,legata alla vita professionale di quella coppia strampalata di mammiferi,di quella volpe e di quella coniglietta a cui non sappiamo dire di no.
L'ispirazione? Beh,semplice.
Ho studiato architettura e pianificazione urbana e,immancabilmente,mi sono chiesto "chissà quali problemi affronteranno gli abitanti di Zootropolis...e chissà quale assurde situazioni protrebbero affrontare gli agenti di polizia!"
Cosa potrà mai succedere nella "giungla urbana" che ospita un'infinita varietà di animali di ogni specie,dimensione e forma?
Scopriamolo insieme

Un grazie a tutti coloro che leggeranno e commenteranno il prologo.

Bye bye

Enzo

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Capitolo 2
*** Circolazione stradale ***


Circolazione stradale
 
“...i conigli sono pessimi guidatori o sei un caso isolato?”
Esordì così la prima volpe poliziotto del ZPD.
E,per tutta risposta,la prima coniglietta poliziotto inchiodò , facendo capitolare il suo collega dal sedile e , al suo rialzarsi e rimettersi in posizione adeguata , lo ritrovò con uno dei suoi adorati “ghiaccioli-zampa” appiccicato sul muso.
“Ops,scusa!” Disse maliziosamente Judy,mentre Nick si riprendeva dal piccolo “incidente di percorso”
“Coniglietta acuta!”
“Volpe ottusa”
“Andiamo…lo so che mi adori…” fece maliziosamente la volpe rossa.
“Se lo so? Si , si lo so” rispose a tono la coniglietta.
 
Con questo spettacolino degno dei migliori attori consumati,la coppia di agenti più assurda del distretto aveva iniziato il loro turno tra le strade di Zootropolis.
Su indicazione del capitano Bogo,avevano avuto notizie di un pirata della strada che si aggirava per Savana Centrale.
Nick , in quella giornata , ebbe un bel po’ da fare.


Dopo aver sperimentato lo stile di guida folle della sua collega , scoprì che tale pirata della strada non era altro che il suo “rapidissimo” amico Flash (un nome che è tutto un programma per un bradipo) .
Una volta fermatosi , il bradipo esordì con un flemmatico “Niiiiiiiiick” , che , almeno in teoria , avrebbe dovuto rappresentare un felice saluto nei confronti della volpe.


Mai Nick avrebbe immaginato di fare un torto del genere ad un suo caro amico proprio nel suo primo turno di pattuglia… ma  le regole esistono per essere rispettare e stavolta , visto che era lui ad essere nei panni della legge , dovette trattenerlo ed eseguire i controlli di rito.


“Flash , Flash... cento metri in un flash… dov’è che andavi così di fretta?”
“Devo...andare...a...casa...per...seguire...la...partita...in...TV...c’è...la...finale...di...campionato...” replicò il bradipo ,  con una lentezza tale da sentirsi crescere il pelo addosso.
“Ok,ho capito...” tagliò corto il predatore “favorisci patente e libretto”


Nel procurare i due documenti all’agente , il bradipo , con la sua solita celerità , impiegò appena 45 minuti per consegnarli al rosso... cosa che , in un certo senso , divertì , e non poco , una coniglietta che assisteva alla scena.
Diciamo solo che , in quell’occasione , quella tenera coniglietta si prese la sua rivincita per quando Nick , durante l’indagine dei mammiferi scomparsi , le fece perdere di proposito alcune ore alla motorizzazione.


Nel frattempo , la coniglietta , una volta ripresa da quel suo pensiero , si rivolse al guidatore beccato in flagrande “Flash , ti rendi conto che hai infranto praticamente tutto il codice stradale?
Correvi come un folle in pieno centro urbano , non hai rispettato alcun tipo di segnaletica e…ti rifiuti di collaborare con degli agenti di polizia?”


Quella del bradipo , infatti , non era “mancanza di collaborazione” ma , piuttosto , una diversa “velocità di approccio alla vita”.
Era impossibile non notare la differenza tra l’iper attiva coniglietta e il tranquillissimo Flash.


“Mi dispiace , amico...ma qui dobbiamo ritirarti la patente... dopotutto sono sicuro che , in tempi “brevi” ,  riuscirai a riaverla...” concluse Nick quell’incontro “poco amichevole” con Flash.


La disperazione sul volto del bradipo si lesse…ma con una lentezza degna di un intero film in slow motion.
Ci vollero 24 minuti , 37 secondi e 8 decimi per riuscire ad avere una completa espressione di rabbia e disappunto disegnata sul muso del flemmatico bradipo…che dovette avviarsi a casa , a piedi , in tutta la sua lentezza.


Numerose furono le volte , nel corso dei giorni , in cui , durante il giro di pattuglia , i due colleghi passarono nei pressi del luogo in cui fermarono Flash…e , dopo quei numerosi giorni , il bradipo stava ancora cercando di raggiungere casa.
Quasi si dispiacquero di aver fatto un torto del genere all’impiegato della motorizzazione , ma la legge è legge e va rispettata.


Quello fu il primo di tanti turni che la volpe e la coniglietta condivisero…e fu solo l’inizio delle disavventure legate alla circolazione stradale.
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Ciao a tutti e benvenuti/bentornati sulla serie legata alla sopravvivenza urbana a Zootropolis.
Che dire...la giungla urbana , quella reale , sta cercando di distruggermi ma...non ci riuscirà.
Ho troppi capitoli da scrivere , troppe idee da mettere su carta e troppi impegni da portare a termine per farmi togliere di mezzo ;)
Ad ogni modo , spero che questo “breve capitolo” , ispirato al finale del film , sia discretamente godibile e leggibile (Plando , stavolta ho seguito il consiglio sulla punteggiatura)
Ringrazio Redferne , Sir Joseph Conrard e Plando per le recensioni al primo capitolo della serie e (di nuovo) un caloroso benvenuto/bentornato a tutti coloro che passano di qui.


Ci vediamo presto


Bye bye


Enzo
 

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Capitolo 3
*** Sopravvivere al caldo estivo ***


Sopravvivere al caldo estivo
 
Zootropolis, metà di giugno, tarda mattinata.
 
Il caldo si era già fatto insopportabile dalle prime ore del mattino, figuriamoci col passare delle ore cosa avrebbero dovuto sopportare gli abitanti della metropoli.
 
La loro fortuna (o sfortuna, dipende dal punto di vista da cui la si guarda) era legata alla composizione ad ecosistemi della metropoli e quindi , tutti avevano un loro personale metodo di affrontare il caldo estivo.
 
Tra i posti migliori in cui cercare refrigerio c’era tutto il quartiere di Tundratown , rigorosamente sotto zero per tutto l’anno.
Casualmente , i visitatori più frequenti da quelle parti , col caldo incombente , erano i predatori dotati di una folta pelliccia.
Avrebbero preferito subire il vento glaciale piuttosto che rinunciare alla loro folta e magnifica pelliccia.
 
Poi ci si poteva rinfrescare con l’aria condizionata all’interno dei numerosi edifici di Downtown , non proprio accessibili visto che , in tanti , grandi o piccoli che fossero , avevano avuto la stessa idea... e quindi si sarebbe dovuto affrontare un ecosistema all’interno di un ecosistema.
Locali pieni come uova , sbalzo termico tra l’interno e l’esterno insostenibile e stress dovuto ai precedenti punti ai massimi livelli.
Non sto qui a sottolineare le condizioni igienico-sanitarie in cui versavano certi posti...meglio non pensarci.
 
I più audaci , quelli alla ricerca dell’avventura fuori porta , avrebbero potuto inoltrarsi attraverso il distretto di Rainforest , alla ricerca di un angolo fresco in cui riposarsi un po’ , a patto di resistere ad umidità e zanzare che assalivano gli ignari visitatori i quali erano impreparati a queste visite.
 
A Little Rodentia , più precisamente in periferia , invece , quella che era una semplice pozza d’acqua per un elefante o un ippopotamo , era diventata , invece , un enorme specchio d’acqua , liberamente accessibile.
Questo “mini lago” era diventato meta di numerosi roditori i quali , vista la disponibilità del posto , avevano deciso di godersi a pieno la giornata soleggiata , all’ombra di una copertura (che altro non era che uno di quegli ombrellini da cocktail) e con un bel drink rinfrescante da sorseggiare...
 
 
 
Intanto , quella stessa mattina , come in tante altre occasioni , si intravedevano , nella hall della centrale di polizia di Downtown , una coppia di agenti.
Da una parte , una coniglietta , già pronta all’azione e pronta a spaccare il mondo , se fosse stato necessario , indipendentemente da quello che le si sarebbe presentato davanti.
Semplicemente un carro armato indistruttibile , iperattivo e inarrestabile...ma in formato mini.
Dall’altra parte , invece , un portatore sano di rossa pelliccia che , nonostante il suo muoversi lento e pesante , era riuscito a strascicarsi fino all’interno della struttura , trovando un po’ di refrigerio dalla calura estiva.
 
“Carotina , lo sai che se non dormo almeno 18 ore al giorno , divento veloce quasi quanto Flash...ho i miei tempi!
Non puoi irrompere in casa mia alle sei del mattino e pretendere , senza neanche un bel caffè , che io sia attivo e pimpante come te...sono un animale delicato,io!” disse la volpe , atteggiandosi ad attore consumato qual’era.
 
“Ah ah ah...ma che simpatica volpe che abbiamo qui” rispose la coniglietta.
“Non sembravi dello stesso parere ieri sera quando , a turno finito , ci siamo ritrovati a giocare a freccette col tuo amico Finnick...d’accordo passare la serata a bere qualcosa e farsi due risate in compagnia...ma finire alle tre del mattino no...non va proprio bene!” terminò la frase Judy , fissandolo , riducendo gli occhi a due fessure.
“Noi, agenti del ZPD , abbiamo un compito da svolgere...ed è quello di prot...”
“...proteggere e servire...si, lo so , Carotina , lo so” terminò la frase Nick , accompagnando il tutto con un ampio sbadiglio
“Sai , non capita mai che io e il mio “figlioccio” riusciamo a vederci lontano dagli affari...e ancor meno adesso che sono entrato in polizia , vista la natura di alcuni impegni che ha...”
“Ma non mi dire...” rispose la coniglietta.
 
Mentre quei due erano impegnati a discutere riguardo la sera passata , una voce tuonò nella hall.
“Hopps! Wilde! Nel mio ufficio...SUBITO!”
Era il capitano Bogo...e sembrava anche particolarmente infastidito
 
“Ehi Nick...chissà cosa sarà successo oggi...il capit...”
Stava per terminare la frase quando Judy , voltandosi , notò che Nick era sparito dalla sua vista.
Provò a guardarsi attorno e...niente. Nessuna traccia della volpe.
Si rivolte al paffuto ghepardo della reception , Clawhauser , che , impegnato nelle sue “faticose” attività , si era accorto a fatica della coniglietta.
 
“Ehi , Clawhauser! Buongiorno!”
“Ciao Judy , buongiorno anche a te! Visto che caldo oggi?”
“Non me ne parlare... ma senti...tu , che tutto senti e tutto vedi , per caso hai notato che fine abbia fatto Nick?”
“Eh no...mi dispiace. Lo sai che ho occhi solo per voi due , ma stavolta ero impegnato a compilare dei rapporti e non ci ho proprio fatto caso”
 
Clawhauser impegnato sul serio a lavorare invece che darsi alla pazza gioia con ciambelle e la musica di Gazelle?!
No non ci crederò mai!
E poi cosa intende con “ho occhi solo per voi due”?
Mah...chissà.Non è il momento di approfondire
 
Judy,una volta ripresa dal pensiero , salutò l’addetto alla reception e provò a contattare Nick al cellulare.
 
“Ceetahphone.Messaggio gratuito.L’utente da lei chiamato non è raggiungibile.”
 
Dove diavolo sarà andato a finire? Possibile che sia corso via così forte da non essere raggiungibile?
E poi perché penso a cose così stupide?
 
Rimase perplessa la coniglietta che , nel frattempo , aveva raggiunto l’ufficio del capitano.
 
“Capitano...è permesso?”
“Oh , avanti Hopps...” disse il bufalo , alzando la testa dalla scrivania.
“E Wilde?”
“In verità , signore , siamo arrivati in centrale insieme e , all’improvviso , in un attimo , l’ho perso di vista.
Nemmeno Clawhauser ha notato dove sia andato a finire”
“Oh davvero? Bene...appena rimetterà piede qui dentro , lo sbatterò a dirigere il traffico per un mese intero , all’ora di punta , a Savana Central!”
La coniglietta lo guardò perplessa per qualche attimo e , contemporaneamente , immaginava una volpe ottusa che si scioglieva lentamente al sole , al caldo della divisa e della sua folta pelliccia.
 
Dovette trattenere una risata e nello stesso momento,il capitano riprese a parlare.
“Siete...anzi , sei stata convocata qui perché ci sono state numerose segnalazioni riguardo ad un venditore di ghiaccioli che si aggira per le strade della città.
Siamo sicuri che non ci sia Wilde dietro tutto questo?” chiese sospettoso Bogo.
“Ma...Capitano! Le ricordo che l’agente Wilde presta servizio presso il ZPD.Non si abbasserebbe mai a fare questo...di nuovo!”
“D’accordo,Hopps...adesso fuori di qui e portami risultati al più presto”
“Sissignore!” rispose la coniglietta.
 
Mentre Judy stava per abbandonare la stanza,il bufalo aggiunse
“Hopps,un’ultima cosa. Dato che non sappiamo chi sia il sospettato e dove agisca , dovrai fare l’indagine in abiti civili...e senza MEZZI del ZPD”
 
La piccola leporide rimase impietrita , per poi iniziare lentamente a voltarsi in direzione del capitano
“In abiti civili e senza mezzi? Col caldo che fa la fuori?!”
“Hopps , non protestare. Non abbiamo altri indizi e basiamo tutto su queste segnalazioni.
Se poi la cosa non ti va bene , c’è sempre Wilde a cui puoi far compagnia sotto il sole cocente di Savana Central...”
“D’accordo signore.Provvedo subito.” Risposte stizzita l’agente Hopps.
 
Accidenti.
Quel testardo di un bufalo muschiato in che condizioni deve farmi lavorare...cose da pazzi!
 
Intanto , dopo essersi attrezzata adeguatamente e aver messo dei vestiti comodi , composti da un paio di comodi pantaloncini e da una comoda camicetta per affrontare il caldo torrido , si incamminò verso la stazione della metropolitana.
Mai scelta della coniglietta si rivelò più...sbagliata.
 
Dal suo arrivo in città pochi anni prima , non aveva mai avuto bisogno di muoversi con i mezzi pubblici perché il suo appartamento distava a pochi isolati dalla stazione di polizia e quindi , per questioni di tempo e salute , preferiva incamminarsi verso la stazione piuttosto che aspettare la metro.
 
Aveva fatto male i conti.
 
Judy ha sempre creduto che i treni della metropolitana fossero curati e ben tenuti come quelli che l’avevano portata in città.
Aria condizionata , sedili comodi e spaziosi , ballatoio panoramico per ammirare l’esterno e porte su misura in base alla stazza degli animali che si servivano del mezzo.
 
Quello che si trovò davanti , all’interno della stazione , era l’esatto opposto di quello che ricordava dei mezzi su ferro.
 
Più che un vagone , sembrava un unico grosso scatolone metallico , appoggiato su quattro ruote , le cui porte erano di dimensione unica , per tutti , traballanti , di un colore grigio scuro mischiato a chiazze di ruggine ed altro materiale non ben definito , addobbato da finestrini che ricordavano più di oblò di una nave da crociera che le aperture di un convoglio del genere.
 
Quando la tenera coniglietta realizzò che il mezzo si era fermato davanti a lei , era stata quasi travolta dalla folla di animali che , nel disperato tentativo di entrare ed uscire da quel “mezzo” l’avevano quasi travolta.
 
Riuscita a sopravvivere dall’animalesca orda barbarica che voleva accedere al mezzo , cominciò a ragionare da dove iniziare ad indagare.
 
Bogo ha parlato di un venditore di ghiaccioli , quindi potrei iniziare da quei posti in cui fa più caldo.
Savana Central , Rainforest , Downtown , Little Rodentia...
Tundra Town è da escludere...chiunque con un minimo di sale in zucca non venderebbe del ghiaccio agli orsi polari...
 
Mentre Judy ragionava sul da farsi , non si era resa conto che il “vagone” si era rapidamente saturato nel giro di poche fermate.
In un attimo , si ritrovò schiacciata come una sardina in una scatoletta , tra una zampa posteriore di una giraffa e quello che sembrava il sedere di un ippopotamo
 
Speriamo che non arrivino “profumi” dalla dubbia provenienza!
 
Finalmente riuscita ad evadere da quel pezzo di ferraglia ambulante definito “treno metropolitano” , la coniglietta , appena ripresa dal trauma del viaggio in metropolitana , si diresse verso Little Rodentia.
 
In lontananza , mentre già si riconoscevano nitidamente i confini del quartiere , riconobbe una sagoma.
Tale figura aveva una folta pelliccia rossa , una elegante camicia verde chiaro, un paio di pantaloncini verde mimetico e un paio di occhiali da sole alla moda.
 
“NICK!” esclamò Judy.
“Ma che cappero ci fai quaggiù?! Ti cercavo in centrale e tu sei scappato nel momento esatto in cui il capitato ci ha convocati!
E per di più...ti metti a vendere ghiaccioli!?!”
 
La volpe , incuriosita dalla petulante coniglietta , lasciò prima terminare il discorso alla piccola ed arrabbiata leporide , per poi esordire
“Questo Nick deve essere un tipo interessante , senz’altro , ma non corrisponde alla mia persona” fece il vulpide con tono accomodante
“Il mio nome è Robin , signorina , molto piacere” allungò la zampa per salutare la coniglietta.
“Mentre lei è la signorina...?”
“Hopps.Judy Hopps”
 
Judy , una volta realizzata la pessima figura che aveva fatto , replicò al predatore
“D’accordo...lei non è la volpe che cerco , ma noto che , comunque , lei sta vendendo ghiaccioli senza licenza , giusto?”
 
Wow,che fortuna...l’ho beccato al primo tentativo
 
Pensò Judy mentre si accorse che l’espressione della volpe passò da incuriosita a pensierosa
“In verità , la licenza non è in mio possesso da del collega laggiù”
Fece la volpe , indicando con la zampa dalla sua destra.
 
La coniglietta perse qualche secondo nel cercare il suo “collega” nella direzione indicatagli senza ottenere risultato
 
“Non ho visto nes...” disse mentre tornava alla sua posizione originale , accorgendosi che sia la volpe che il suo banco da lavoro erano spariti.
 
Dannazione...è la seconda volta che una volpe mi frega così.
Devo fare più attenzione
 
Ma stavolta la fortuna era dalla sua parte.
Guardando davanti a se , notò sul pavimento delle gocce di liquido rossastro , lo stesso che , per quanto ricordava , aveva usato Nick sciogliendo il ghiacciolo Jumbo , lo stesso che prese Nick nel giorno in cui si conobbero.
 
A quel punto , col caldo che c’era , la coniglietta decise subito di incamminarsi e seguire le tracce lasciate dai ghiaccioli , prima che il sole le facesse asciugare ed evaporare dalla pavimentazione stradale.
 
Passo dopo passo , metro dopo metro , chilometro dopo chilometro , arrivò piuttosto lontano.
Alzò lo sguardo e vide che arrivò nei pressi di un capannone...che le ricordava un posto in cui già era stata.
Anzi...non le ricordava.
Lei già ci era stata in quel posto!
Lo stesso posto dove andò a ritrovare Nick , lo stesso in cui mise in gioco se stessa e la sua amicizia con la sua volpe...
 
Perché non ci ho pensato prima!
Qua è un ottimo posto per nascondersi...dopotutto, chi passerebbe quaggiù?
 
Mentre si osservava intorno , rizzò le orecchie.
Aveva sentito qualcuno parlare.
E si incamminò di soppiatto in direzione della voce.
 
Non era un solo animale , ma erano due. E per giunta volpi.
 
“...sai , nei pressi di Little Rodentia , ho intravisto una coniglietta che era piuttosto curiosa per i miei gusti...aspetta,come si chiamava...? Hope? Hopps?
Si,Hopps...Judy Hopps.
Non è che per caso la conosci?”
 
Questa voce l’aveva già sentita.Ma dove?
Si,giusto! Era quella volpe...quel certo Robin
 
“Hopps? Ma si,certo.
Lei è la mia Carotina!”
 
Al suono di quella parola , Judy subito capì di chi si trattava.
Era Nick.
 
Così , forte del fatto che ci fosse Nick , la coniglietta balzò fuori dal muro ed esclamò
“Polizia di Zootropolis...tu , volpe , Robin.
Ti dichiaro in arresto per vendita di alimenti senza licenza!”
 
Le due volpi si guardarono per interminabili secondi...per poi scoppiare a ridere.
 
“Nick ma cosa...e perché sei con questa volpe?”
 
Con tutta calma e con fare plateale , rispose
 
“Carotina , lasci che ti presenti mio cugino , Robin Wilde Hood”
 
Davanti a questa risposta , il caldo estivo divenne una fresca brezza marina di fronte alla bruciante sconfitta e tremenda vergogna che provava in quel momento.
Quasi poteva sentire , al di sotto della sua pelliccia , farsi lentamente rossa per l’imbarazzo di quel momento.
 
“Ma Nick , cavolo , avresti potuto almeno avvertirmi in qualche modo...!”
“E perdermi lo spettacolo di espressioni che hai fatto in questo momento davanti a noi? Giammai!” rispose il rosso , finendo il tutto con una grossa e grassa risata
 
“Beh , cugino , tutti i torti questa tenera coniglietta non ce l’ha...a me è sembrato un po’ eccessivo , dopotutto.”
 
“Non chiamarmi tenera” risposte Judy con tono infastidito , anche se Robin era intervenuto a suo favore
 
“Dunque...signor Wilde Hood...signor Robin.Cosa la porta qui a Zootropolis ad infrangere la legge e a vendere ghiaccioli senza licenza?
Cosa l’ha portata qui a rischiare la galera?”
 
Le due volpi si guardarono e, dopo un sorrisetto di intesa , tirarono fuori da un minifrigo ben nascosto sotto quel ponte (chissà come lo tenevano in funzione) , una scatoletta e lo consegnarono nelle mani della coniglietta
 
“Credevi che io me ne fossi dimenticato? Buon compleanno , Carotina!”
 
La coniglietta aprì la scatola.
E i suoi occhi , in un attimo , si fecero carichi di lacrime.
 
Era una deliziosa torta gelato , dalla forma di carota , ricoperta da glassa di color arancione e addobbata con dei canditi da tanti colori diversi.
E sembrava proprio squisita all’apparenza.
 
“Nulla togliendo a Gideon Gray , ma avendo un mio parente in città , che ha un suo amico che conosce un tale il quale ha a che fare con...beh , in breve...TA-DAAAAH.
La miglior torta di tutta la metropoli!”
 
Non riuscì a finire la frase che Nick si ritrovò nella stretta mortale di una coniglietta molto molto...molto contenta di quel semplice pensiero che quella volpe ottusa aveva avuto nei suoi confronti.
 
Una volta mollata la presa dal suo Nick , si rivolse anche a Robin
“Robin , la prossima volta che si trova in città , me lo dica subito che conosce questa volpe ottusa” concluse indicando Nick.
“Ma certo , agente Hopps , lo terrò presente”
 
I due si strinsero la mano e si salutarono , guardando la volpe incamminarsi verso il centro.
 
Erano rimasti solamente Nick e Judy , al fresco , all’ombra di quel ponte e decisero di restare lì ancora per un po’.
 
Ad un certo punto , Nick , ricordandosi della sua fuga dalla centrale chiese
“Allora , Judy , cos’ha detto capitan Bufalo Muschiato della mia assenza?”
Judy non riuscì ad iniziare a parlare che una voce , metallica , squillò dalla tasca dei pantaloncini della coniglietta.
Era partita una chiamata dallo smartphone di Judy.
 
“E COSì WILDE TI ERI ORGANIZZATO TU PER LA VENDITA DEI GHIACCIOLI SENZA LICENZA!!!
ADESSO CHE TORNI IN CENTRALE TI FACCIO VEDERE IO COSA FARCI CON QUEI GHIACCIOLI...!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore
 
Ehila,ciao a tutti!
Questo mix letale di caldo,stress,lavoro e imprevisti è sempre in agguato e non accenna a fermarsi
Ma...come già detto , non basterà questo a fermarmi.
 
Con l’estate alle porte , il sole e le belle giornate cominciano a rientrare prepotentemente nelle nostre routine e quindi mi sono chiesto “cosa potrebbe mai succedere se , in una metropoli come quella , si cominciasse a soffrire il caldo estivo?”
E quindi , in una oziosa domenica come questa , giù a riversare tutto sul foglio digitale.
Nella speranza che , tutto questo , non sia pesante , troppo breve o ripetitivo.
 
Ringrazio come sempre Plando , Redferne e Sir Joseph Conrard per le recensioni dei precedenti capitoli
 
Un grazie particolare a ShessomaruJunior per aver messo la storia tra le ricordate e un grazie particolare anche al sopra citato Sir Joseph Conrard per averla inserita tra le preferite.
 
Questa giungla urbana non ci distruggerà.
 
Un saluto generale a tutti , recensori e lettori
 
Alla prossima
 
Bye Bye
 
Enzo89

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Capitolo 4
*** Meteo impazzito ***


Meteo impazzito

Zootropolis,luglio inoltrato,mattina presto

Se ci fosse stato qualcuno che si fosse preso la briga di andarsene in giro al di fuori di Downtown e se ne fosse andato per Savana Central o per Tundratown,avrebbe notato un particolare,che sarebbe balzato subito all’occhio.

Tutti i giorni,dalle sei in punto del mattino fino alle ore 12 , ora di punta , si sarebbe potuto ammirare una volpe che , chissà per quale motivo , andava avanti e indietro per i quartieri.

Una volta Downtown-Savana Central e ritorno,un’altra volta Downtown-Tudratown e ritorno e altre volte ancora si lanciava in un percorso a più tappe,composto dalle sopracitate Downtown-Tundratown , passando per Rainforest , per finire al micro quartiere di Little Rodentia.

Un altro particolare che subito balza all’occhio è che questa volpe è una volpe rossa , con indosso una divisa da poliziotto.

Chi potrà mai essere? Beh si...lo sappiamo bene.
Non è altro che Nick Piberius Wilde , prima volpe poliziotto del distretto Downtown di Zootropolis e prima volpe poliziotto ad aver avuto una punizione esemplare dal capitano Bogo.
Per cosa? Semplice.

L’ultima volta , per fare il furbo sul posto di lavoro , riuscì ad “evadere” dal suo turno , a far perdere le sue tracce e a farsi “perdonare” dalla sua collega e amica Judy “Carotina” Hopps  grazie ad un delizioso regalo di compleanno , portato in città grazie ad un enorme giro di conoscenze terminato con l’arrivo di suo cugino Robin che , tra l’altro , gli somiglia molto , non solo nell’aspetto ma anche nei modi di fare.

Ma facciamo un passo indietro,a pochi giorni prima di questa routine e pochi giorni dopo la “grande fuga”
 



“Finalmente abbiamo l’onore di avere , davanti a noi , il solo ed unico agente Wilde...ma siamo davvero sicuro che lei è qui e che non cerchi di scappare?” esordì  con un tono sarcastico il capitano Bufalo Muschiato
“Beh signore,oggi avrà lei l’onore di interloquire col sottoscritto , il solo vero ed unico agente Wilde” rispose a tono l’agente,aggiungendo un sorriso sornione.
“Attento a come ti poni,Wilde,tutto ha un limite,ed anche la mia pazienza.E tu ci sei maledettamente vicino” tagliò corto il capitano.
“Suvvia,capitano.Siamo in confidenza…non si può neanche scherzare un po’?”
“Wilde,smettila.Sai perché ti ho convocato qui?” chiese con decisione il bufalo.
“Per…farmi ammirare il nuovo arredo , le foto della sua famiglia , il programma delle sue vacanze e farmi godere della frescura del suo ufficio?” rispose ironico Nick.
“Wilde…finiscila.Mi stai dando sui nervi.E smettila di fare l’idiota.Sai bene perché sei qui”
“Ah si certo,capitano. Vuole consigli di stile da uno che se ne intende…o magari qualche consiglio per la sua vita privata con la sua signora…proprio l’altro giorno ho trovato un nuovo local…”
“D’accordo Wilde.Quando è troppo è troppo. Andrai a dirigere il traffico a Savana Central. Per una settimana”
“Ma signore...era una semplice batt...”
“Due settimane.E ti alternerai tra Savana Central e Tundratown”
“Ottimo,così alternerò l’abbronzatura della mia fantastica pelliccia al clima fresco del quartiere polare” rispose con ironia la volpe
“Ah e così protesti ancora? Quattro settimane , tutte le mattine , dalle 6:00 alle 12:00 tra i quartieri di Savana Central , Tundratown , Rainforest e Little Rodentia.
E’ tutto.Adesso fuori dal mio ufficio!”

Nick,davanti a quest’ultima frase,alzò il braccio e fece il gesto di voler rispondere a questa scelta del superiore ma,con la rabbia in corpo,si limitò ad uno  stizzito “Sissignore” , dopodiché si alzò dalla sedia di fronte l’imponente scrivania , fece il saluto , si voltò e si tirò la porta all’uscita dalla stanza.


 
 
 
“ETCIU’!” starnutì la volpe in divisa
Dannato d’un antipatico d’un bufalo…non si può fare una battutina che subito si offende.
Cavolo...per lui tutto dovrebbe essere casa e lavoro,lavoro e casa.
Non c’è spazio per il divertimento...

Ma quasi quasi gliela faccio passare io la voglia di fare il “simpatico” con me…ho proprio qualche battuta da utilizzare nei suoi confronti nel mio infinito repert...
“ETCIU’!!!” replicò di nuovo il canide.

Prese un fazzolettino,si ripulì il tartufo colante e lo gettò nel cestino più vicino.
Poi esordì tra se e se
“Ed anche oggi è finita.Sono le 12:00 e posso andare a casa a godermi un po’ di meritato riposo”
 
Quella mattinata non era stata delle più facili e adesso andremo ad analizzarne il motivo.
Il turno , iniziato alle 6:00 del mattino , come da ordine del suo capitano , sarebbe dovuto iniziare nel quartiere polare , per poi passare a Savana Central , seguita da Rainforest e per finire la piccola Little Rodentia.
 
Cosa ci sarà di strano,penserete...beh...è la stagione estiva , quella più calda e quindi...la più imprevedibile.

Erano parecchi anni che non si verificavano condizioni meteo così assurde da quelle parti...almeno era così quello che ricordava Nick.

Un inizio di mattinata passato tra i suoli innevati e gelidi di Tundratown...ma , al contrario di quello che si pensa , mai come oggi , c’era stata una giornata piuttosto calda , complici le attività di manutenzione dei macchinari che spruzzavano neve in tutto il distretto e un sole caldo da record.

Quella mattina era iniziata tranquilla...tra auto di tutte le taglie e forme che lo ricoprivano puntualmente di gelida acqua e neve , ad una visita improvvisata al suo compare Finnick che , non avendolo riconosciuto e credendosi braccato dalla polizia , l’aveva sommerso con un cumolo di neve fatto cadere appositamente da un tetto spiovente nelle vicinanze , per finire con un bagno fuori programma in una freddissima pozzanghera più profonda di quanto non apparisse all’esterno.

La sua fortuna è che il distretto successivo in cui prestare servizio sarebbe stato Savana Central.

Beh , almeno qui avrò modo di riscaldarmi e di godermi un po’ di sole.Dopo un inizio di giornata del genere ci vuole.E tanto.
E magari riesco anche a gustarmi una bella bevanda fresca ai mirtilli...
 
 
Mai fatto pensiero più sbagliato.

 
D’accordo che , nella savana , non piove quasi mai , salvo poche occasioni durante l’anno...ma stavolta si sarebbe verificato l’impensabile.
 
Una volta arrivato sul posto , dovette subire , nell’ordine: una tempesta di sabbia , pioggia fitta e densa  , un corteo di protesta di cui ignorava la natura e un’accesa discussione con una sua vecchia conoscenza , Duke Donnolisi che , per l’occasione , aveva rinunciato alla vendita di dischi contraffatti per passare alla vendita di frutta esotica dalle dubbie condizioni igieniche.
Con quest’ultimo , Nick raggiunse un compromesso , riuscendo ad avere una fornitura gratuita di frutta fresca  fino a fine estate , grazie al fatto che la volpe aveva il coltello dalla parte del manico , essendo lui agente di polizia , e che non l’avrebbe fatto finire al fresco se fosse sparito subito da li.
 
Successivamente , il povero Nick , già piuttosto provato dalla metà mattinata  , dovette addentrarsi  dentro il distretto di Rainforest.

Una foresta pluviale.Si chiama così perché piove,no? Beh...già oggi non me ne va bene una.Speriamo che almeno qui si possa stare freschi e che non piova molto...
Le ultime parole famose.
 
Da quelle parti , il problema non era il traffico , e di questo la volpe rossa ne fu grata , perché ebbe un attimo per organizzarsi con i suoi pensieri.
D’altra parte , un caldo sempre più insistente , accompagnato da una forte umidità nell’aria , lo stavano mettendo a dura prova.
Dopo una mezz’oretta abbondante , si poteva assistere ad uno spettacolo tragicomico.
Un canide dal pelo rosso che , con la lingua di fuori  , cercava di resistere a quelle condizioni meteo soffocanti.

“Fortuna che non sono allergico a tutto questo” pensò ad alta voce Nick , mentre cercava di conservare le forze per arrivare a fine turno.

All’improvviso squillò il suo smartphone.

Chi sarà mai...oddio , spero non sia il capitano...non vorrei che abbia capito che sia stato io l’autore di quello scherzo.
O magari è Judy...in effetti è da qualche giorno che non ci vediamo...devo rimediare quanto prima.
Beh...il dubbio me lo tolgo subito.
 
Estrasse il telefono dalla tasca dei pantaloni e , senza neanche guardare il display , rispose.
 
“Eeeeeehiiii...Niiiiiiick...ciaoooo...!” esordì l’interlocutore.

Oh no...il caldo non bastava.Ci voleva anche questo

“Ehilà , Flash , amico mio...qual buon vento” disse con finta allegria la volpe.
“Volevo...chiederti...una...cortesia...per...questo...fine...settimana….”  Rispose il bradipo ,  con calma degna del Dalai Lama .

Se non taglio corto , la chiamata finisce questo fine settimana

“Scusami amico...non...riesc...a...sent...sto...in...gall...
CEETAHFONE MESSAGGIO GRATUITO.IL CLIENTE DA LEI CHIAMATO NON E’ PIU’ RAGGIUNGIBILE”
 
Ed anche questa era fatta.Chiusa la chiamata , chiuso il turno a Rainforest , ora toccava dirigersi a Little Rodentia.
 
Per una volta in quella giornata , ci fu un po’ di fortuna dalla sua parte.
Un bel venticello fresco lo accompagnò nel suo tragitto in funivia , rinfrescandolo un po’ e lisciandogli il curatissimo e folto pelo della sua pelliccia e della sua adorata coda.
 
Dopo una giornata del genere un po’ di vento fresco fa proprio bene

“ETCIU’!”

Già certo...dopo una giornata del genere un po’ di vento fresco fa proprio bene pensò sarcasticamente Nick.
 
Una volta arrivato sul posto , lo spettacolo che gli si presentò davanti , era surreale.
Ma forse era colpa delle dimensioni del quartiere.
Un ingorgo stradale non indifferente che , dal suo punto di vista , poteva sembrare una miniatura di un quartiere più grande.
Auto in doppia fila , incroci bloccati , discussioni tra i piccoli abitanti del distretto e...fortunatamente , nessun accenno di condizioni meteo assurde.Per ora.

“Devo tornare a casa , ci sono i miei piccoli” esordì uno dei piccoli roditori al volante
“Io ho più urgenza…mi aspettano al lavoro!” rispose un altro
“Già,perché io non avevo nulla da fare ed avevo proprio voglia di stare bloccato qui nel traffico!” rispose con abbondante sarcasmo un terzo piccolo abitante.
“Signori e signore,sono l’agente Wilde.Adesso vediamo di calmarci e...e...e...ETCIU’!”
 
Quello che ne uscì fu uno starnuto piuttosto forte.E , visto che nel frattempo la volpe si era addentrato nel quartiere per cercare di risolvere la situazione , ne uscì una situazione assurda.

Auto ribaltate,abitanti spazzati via dalla forza dello starnuto del rosso e altre situazioni poco piacevoli dove i piccoli roditori erano stati oggetto di questa disavventura piuttosto appiccicosa,se non schifosa.
 
“Agente Wilde eh? Adesso la polizia ne sentirà quattro da me...lei non sa chi sono io!” esclamò uno dei piccoletti
“Ma che schifo...la polizia dovrebbe essere di esempio e provvedere a garantire la sicurezza,sotto tutti gli aspetti” aggiunse un altro roditore
 
Cavolo...questa la vedo nera.Se Bogo viene a sapere di questo piccolo incidente,altro che vacanze.
Passerò il resto dell’anno a dirigere il traffico...o peggio a fare multe in divieto di sosta.
Anche se non sarebbe male andare in giro a fare multe...finchè c’è una certa c...
 
“Allora come la mettiamo agente Wilde?”
“Beh...signori...ufficialmente la polizia non c’entra nulla.E’ stato un mio errore , un mio atto , involontario per giunta.
Che ne dite se non ci mettiamo d’accordo fra noi senza tirare in ballo il distretto?” rispose con un sorriso piuttosto imbarazzato , non sapendo bene come affrontare la situazione.
“D’accordo,agente.Cosa ci propone?”
Cavolo...il giorno paga è lontano e non ho grandi risorse...a meno che...TROVATO!
“Signori e signore abitanti del quartiere...che ne dite di una fornitura di frutta fresca per tutta l’estate?
Voi lo sapete che è un alimento rinfrescante , che fa bene alla salute e vi rende giovani e forti come il sottoscritto,no?” propose
“Ma guardi , che noi stiamo meglio di lei , in questo momento...ad ogni modo , accettiamo la sua proposta.
Grazie alla sua generosa offerta , potremo dar via ad una grande festa.
E , detto fra noi , non ci dispiacerebbe se lei si unisse a noi.Che fa , accetta , agente Wilde?”
“Credo proprio che ci sarò” disse mentre rimetteva un po’ di ordine in quel caos che aveva creato con un solo piccolo starnuto “a presto,signori.Arrivederci”
 
Estrasse lo smartphone dalla tasca e vide che il display segnava le ore 12:00.
“Ed anche oggi è finita.Sono le 12:00 e posso andare a casa a godermi un po’ di meritato riposo”
 
Si avviò verso Downtown , il distretto in cui aveva il suo “ordinatissimo e pulitissimo” appartamento.
Aprì il portone del condominio  , salutò con un cenno il portinaio , un anziano tasso , e si avviò verso l’ascensore.
Una volta selezionato il piano , le porte scorrevoli si chiusero e , di nuovo , squillò il telefono.

Stavolta non mi faccio fregare.Vediamo chi è...oh ma guarda...stavo pensando proprio a...

“Judy...ciao Carotina...gome sdai...?” chiese la volpe , tirando su col naso “è duddo il giorno che ti penzo”
“Ehi...ciao Nick.Io sto benissimo...ma non credo che tu sia dello stesso avviso.Ma dove sei?”
“In Guesto momenDo sDo Dornando a casa.Sono appena rientraDo nel mio apparDameDo.Come mai me lo chiedi?”
“Beh sai,è un po’ che non ci riusciamo a vedere e mi chiedevo come andassero le cose...”
“Lo sai che Bogo mi ha cosDreDDo a dirigere il DraffiGo per una batt...”

TOC TOC

Chi sarà mai? Vediamo un po’

“SGusa un aDDimo GaroDina…bussano alla porDa”

La volpe mise mano al pomello , lo ruotò , aprì la porta e chi si trovò davanti , lo sorprese.
 
Un paio di orecchie grigie , che sovrastavano una piccola testolina su cui si intravedevano dei bellissimi occhi viola.

“Sopresa!!! Eccomi qua!” esclamò la coniglietta.

Nick non ebbe il tempo di replicare in alcun modo che la piccola ed inarrestabile Judy aggiunse
 
“Pare che sono arrivata giusto in tempo per prendermi cura della mia volpe ottusa preferita.Adesso non lascerai questo appartamento finchè non starai meglio.Sei contento?” disse col suo travolgente entusiasmo.

Prima il caldo a Tundratown , poi la tempesta di sabbia a Savana Central , dopo il caldo asfissiante a Rainforest e la rapidissima chiamata di Flash , successivamente il disastro a Little Rodentia dove ho perso la mia fornitura estiva di frutta e adesso questo...Judy.
 
Riuscirà la nostra volpe preferita a salvarsi dalle amorevoli cure di una piccola , tenera ed inarrestabile coniglietta?
Oppure grazie a questa situazione anomala ne usciranno entrambi contenti?
Lo scopriremo nella prossima puntata
 
ANGOLO DELL’AUTORE

Signori e signore , recensori e lettori , amici ed amiche , eccomi di nuovo qua!

Allora...indovinate un po’ cos’è che mi ha tenuto lontano dal forum e dalla mia serie?
Se avete pensato “caldo , lavoro , vita sociale , imprevisti , varie ed eventuali” , complimenti , avete fatto bingo!

L’argomento trattato è piuttosto attuale...ovvero il le condizioni meteo impazzite.
Per noi italiani , ormai , avere un clima impazzito del genere è (quasi) ordinaria amministrazione , se non fosse che , in questi giorni , pare di stare in pieno autunno al nord e nel pieno del deserto al sud...

Ma non basterà questo a fermarci...giusto  , amici miei?
 
Innanzitutto , ringrazio a tutti voi per la pazienza mostrata nell’attesa di una nuova pubblicazione.
Poi un grande ringraziamento agli onnipresenti Plando , RedFerne e Sir Joseph Conrard per le loro recensioni e per i loro consigli e un ringraziamento a tutti coloro  che leggono  e recensiscono i capitoli di questa mia prima serie.
 
Come sempre , spero che la storia non sia troppo lunga , noiosa e/o ripetiva e fatemi sapere se ci fossero errori grammaticali.
Buona lettura e buone vacanze
A presto
 
Enzo

 

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Capitolo 5
*** Convivenza forzata - Parte 1 ***


Convivenza forzata – parte 1

Zootropolis , Downtown , fine luglio , tardo pomeriggio

In quei giorni di fine mese , nonostante il caldo , il lavoro e le tante faccende da sbrigare , gli abitanti del quartiere potevano assistere ad uno spettacolo insolito.
Una coniglietta che , come altri giorni , si aggirava per le strade del distretto con una certa disinvoltura , percorrendo chilometri e chilometri per sbrigare numerose commissioni.
Prima al più vicino supermercato a fare un po’ di spesa , poi in farmacia a prendere un po’ di farmaci, dopo ancora all’ufficio postale , successivamente in lavanderia e , solo alla fine di questo immenso giro , faceva ritorno ad uno degli edifici posizionati all’interno del distretto.

Chi potrà mai essere? Beh… se si andasse a controllare sul dizionario alle voci “piccola” , “tenera” ed “inarrestabile” si troverebbe , in tutti i casi elencati , la stessa miniatura , la stessa immagine di piccole dimensioni raffigurante nient’altro che Judy Laverne Hopps , primo agente coniglio del corpo di polizia di Zootropolis , primo agente coniglio a risolvere un caso tanto imponente (e con pochissime risorse) come quello dei mammiferi scomparsi e primo coniglio a sovvertire quello che è stato il rapporto tra prede e predatori , abbattendo il muro del pregiudizio e diventando amica e collega con una volpe rossa di nostra conoscenza , Nick Wilde.

Questa dolcissima ma indistruttibile coniglietta , nonostante il caldo afoso , il vento forte , la pioggia improvvisa e numerosi altri inconvenienti , non si fermava davanti a nulla.E non si sarebbe fermata neanche davanti a quelle cose che non rientravano nelle sue dirette mansioni lavorative , ad esempio il fatto che il suo amico e collega Nick , a causa di uno scherzo del destino e , forse , anche del troppo lavoro in condizioni pessime , avevano ridotto in condizioni fisiche decisamente poco buone.
 
Ma facciamo un passo indietro.
 
Ricorderete che Nick , a causa della sua lingua lunga e del suo modo di fare , avrebbe “casualmente” potuto dare fastidio a qualcuno e , per sua sfortuna , in quell’occasione , il “qualcuno” in questione era il capitano Bogo che , per giunta , lo punì con quattro settimane forzate a dirigere il traffico in tutti gli ecosistemi della metropoli.

Sono un tipo delicato , io. Non puoi farmi lavorare se non dormo almeno 18 ore al giorno , Carotina!

E quindi , Judy , preoccupata dal troppo impegno del suo rosso collega durante la prima settimana di “punizione” , per puro caso , a fine di un suo turno , lo contattò e scoprì che , proprio a causa del suo “troppo lavoro” si era ammalato.

Quale occasione migliore di ringraziare Nick per il regalo di compleanno che mi fece qualche settimana fa? Per giunta ancora devo ringraziarlo come si deve…era davvero squisita! Quasi quasi me ne faccio portare un’altra da Robin…chissà se è ancora da queste parti…

“Sorpresa!!! Eccomi qua!” fece la coniglietta fuori dalla porta dell’appartamento dove abitava la volpe.Nick non ebbe il tempo di replicare in alcun modo che la piccola ed inarrestabile Judy aggiunse
 
“Pare che sono arrivata giusto in tempo per prendermi cura della mia volpe ottusa preferita.Adesso non lascerai questo appartamento finchè non starai meglio.Sei contento?”

Ad una migliore occhiata , quello che Judy si trovò davanti la spiazzò un po’.Non era il solito Nick , dall’aria furba e disinvolta che cercava di mettere allegria ,dall’astuta logica con cui cercava di evadere da situazioni scomode o di scappare dal dovere di poliziotto.Quello che aveva davanti era il fantasma di Nick , con sguardo spento , naso colante e all’aspetto molto provato dalla giornata appena trascorsa. Intanto il predatore riprese parola.
“Ma cerDo che lo sono GaroDina…solo che adesso vorrei riposare un Bò…” rispose debolmente la volpe
“Ma Nick…hai fatto tanto per me…voglio sdebitarmi in qualche modo e ho deciso che mi occuperò io di te per qualche giorno” replicò la coniglietta , mostrando gli occhi lucidi per la voglia di voler fare del suo meglio e sperando in una risposta affermativa.

Nick esitò per qualche momento.

Io , da solo con Judy , che si occupa di me a casa mia , senza che nessuno ci disturbi? Perché no…dopotutto siamo adulti e vaccinati e non credo che , nessun altro meglio di lei sappia come prendersi cura di un “povero cucciolo indifeso” come me

E , alla fine , le rispose:
“D’accordo Judy.AccomoDaDi Bure.Se BroBrio hai deGiso di rimanere , devi sapere che questa è la mia umile dimora e che non voglio che nulla venga alDeraDo più del dovuDo” terminò la frase tirando su col naso.
“AGGOomodaDi  , Judy” fece cenno col braccio la volpe , accompagnando il tutto con un mezzo inchino , a sottolineare la solennità di quel momento “BenvenuDa nella mia umile dimora”

Judy varcò la soglia dell’appartamento e Nick , subito dopo , chiuse la porta d’ingresso del locale.E , in men che non si dica , la coniglietta aveva già cominciato ad analizzare quel piccolo locale che il suo amico e collega chiamava “casa”.

Beh…non ero mai stata a casa sua…adesso che ci penso , è la prima volta che vengo a trovarlo qui pensò la coniglietta.

La prima cosa che balzò subito all’occhio era la presenza di alcune travi in legno grezzo a vista , segno che quell’appartamento , doveva essere all’ultimo piano dello stabile.Nonostante ciò , potevano garantire all’inquilino di quel locale un adeguato tenore di vita.

L’ingresso di quel piccolo locale era proporzionato alle dimensioni del locale stesso ed era già piuttosto incasinato di suo. Un appendiabiti di modeste dimensioni , in legno , giaceva sulla parete sinistra e questo sovrastava una cassettiera dove Nick probabilmente riponeva i suoi indumenti , mentre sulla parete destra vi era un mobiletto su cui poggiava una piccola lampada ad illuminazione dell’ingresso. E al di là di quel piccolo mobiletto , un’altra porta , che Judy scoprì essere la porta di ingresso del bagno , il quale ospitava , oltre agli elementi sanitari indispensabili , anche una doccia piuttosto grande , perfino per la statura della volpe.

Il bagno sembra essere abbastanza grande , per appartenere ad un alloggio con solo inquilino

Poco più avanti , superato un arco , vi era un’altra ampia camera che , probabilmente , accoglieva più funzioni.

All’interno di questo spazio , vi erano un divano posizionato nel suo mezzo e davanti a questo un piccolo mobiletto in legno su cui poggiava un vecchio televisore , di quelli a tubo catodico , per intenderci .Tra il mobiletto e il divano , invece , vi era un piccolo tavolino in compensato , magari costruito o montato dallo stesso Nick , non molto alto , su cui erano poggiati quelli che potevano essere i resti di una cena , di una bevuta in compagnia o , magari , di entrambe le cose.

A quanto pare ha avuto , di recente , un po’ di compagnia…oppure è semplicemente troppo pigro per pulire anche la sua stessa immondizia? Riflettè la piccola preda.

Oltre il divano posto al centro della stanza , vi era un'altra parete e al centro di questa , una finestra di modeste dimensioni , circondata da una carta da parati con un motivo a righine verticali molto sottili , con colori assurdi , tra cui il viola prugna e giallo senape. Questa apertura , fortunatamente ,  provvedeva a dare un minimo di illuminazione naturale all’appartamento e , più precisamente , a quella stanza che faceva da zona giorno all’appartamento.

Fortuna che ci arriva un po’ di luce quassù…sarebbe stato un inferno vivere senza un po’ di illuminazione naturale!

Sulla sinistra di quella finestra che bucava il motivo inguardabile della parete , si trovava quella che sembrava essere una poltrona reclinabile , ben nascosta sotto una montagna di vestiti dalle dubbie condizioni igieniche e da quelle che sembravano essere riviste di ogni tipo e forma

Non voglio neanche sapere cosa c’è la sotto! Pensò con ribrezzo la tenera coniglietta

A destra della finestra , invece , vi era un altro piccolo stanzino che Judy scoprì essere una piccola cucina , attrezzata con un frigorifero , un piccolo lavabo , un piccolo piano cottura e un tavolo di modeste dimensioni  , accompagnato da sole due sedie , provate dal passare del tempo.

Almeno so che c’è la possibilità di poter cucinare qualcosa , sempre che ce ne sia bisogno!

“Benvenuta nella mia umile dimora,Carotina!” ripetè con tono solenne la volpe che , per l’occasione , si era schiarita la gola.
“Beh,Nick…un appartamento davvero , permettimi il termine , interessante…almeno a differenza del mio , alla tenuta del Pangolino , hai un bagno ed una cucina per conto tuo” finì la frase con un sorriso vagamente imbarazzato
“Beh…Carotina , se hai deciso di stare qui da me , è meglio che ti attrezzi…puoi scegliere un comodissimo divano oppure una confortevole poltrona reclinabile”
“Piuttosto credo che passerò in centrale a prelevare una brandina…sai , non vorrei essere troppo invadente qui.E poi credo che tu non abbia ancora avvisato che ti sei ammalato , giusto?”
“Coniglietta acuta!” disse la volpe
“Volpe ottusa!” rispose a tono la coniglietta “Dai , che prima mi incammino , prima arrivo e prima potrò spiegare tutta la situazione al capitano…”
“…e prima tornerai da me , tenera coniglietta , prima che qualcuno si accorga di aver perso questo tenero peluche dalla scatola!” fece con ironia volpe “Ti aspetto più tardi” terminò la frase soffiandosi il naso.
 
Intanto , dopo aver salutato Nick , Judy si incamminò verso la porta di ingresso dell’appartamento , la aprì e dopo esse uscita , la richiuse.
Visto che avrebbe dovuto passare qualche giorno da Nick , decise di prendere le scale per analizzare un po’ la situazione nei dintorni , a cominciare dai vicini di casa del suo amico e collega.
Passò attraverso tutti i piani e , ad una prima veloce occhiata , non rilevò nulla di strano e quindi , una volta arrivata all’ingresso dell’edificio uscì.
 
Una volta in strada , la tenera coniglietta cominciò a ragionare sull’itinerario da percorrere per fare tutto il necessario nel più breve tempo possibile.

Allora , riepiloghiamo.
Oggi Nick dopo questo turno di lavoro , si è ammalato , a causa degli sbalzi termici troppo netti tra un clima e l’altro.Quindi conviene che io passi prima in dipartimento per avvisare chi di dovere e a recuperare una branda da portare a casa sua.Non è proprio il caso di riposarmi su quella poltrona…brrr…ho i brividi solo a pensarci!
 
In pochi minuti , raggiunse le porte del distretto di polizia di Downtown. Come tanti altri momenti , c’era , alla sua postazione , il paffuto ghepardo Clawhauser e , come in tante altre occasioni , era impegnato a giocherellare col suo smartphone , invece di lavorare

Era troppo bello per essere vero…Clawhauser che lavorava sul serio invece di perdere tempo così…non poteva durare a lungo! Pensò tra sé e sé mentre si avvicinava al bancone dell’ampia reception

“Ehilà…quaggiù…Ben , sono qui!” disse alzando un braccio , per farsi notare
“Eh? Chi? Cos…Ah , ciao Judy! Non ci vediamo da stamattina…com’è andato il turno? E come mai di ritorno a quest’ora? Pensavo che ormai tu fossi andata a casa…”
“Benjamin , ero venuta a parlarti proprio di questo…ma dovrei prima parlare col capitano Bogo…è nel suo ufficio?” chiese la tenera coniglietta
“No , Judy , mi dispiace.Se n’è andato circa mezz’ora fa…ma se è urgente , posso contattarlo da qui…” propose il paffuto addetto alla reception
“Beh in effetti sarebbe abbastanza urgente…quindi , se non ti dispiace…”
“D’accordo , provvedo subito” rispose mentre componeva il numero del capitano
La risposta del capitano non si fece attendere

“CLAWHAUSER , QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE DOPO L’ORARIO DI UFFICIO NON VOGLIO SECCATURE?”
“Lo so , signore , ma c’è qui l’agente Hopps che ha una certa urgenza di parlare con lei!”
“HOPPS? PASSAMELA SUBITO!”

Il capitano , ormai , quando sentiva nella stessa frase “Hopps” , “urgenza” o “pericolo” , doveva aspettarsi qualunque cosa.
Ma quello che lo aspettava da quella telefonata…

“Capitano , sono l’agente Hopps.Le chiedo scusa per il disturbo ma avrei un paio di cose da chiederle con una certa urgenza…da parte dell’agente Wilde”
“WILDE? COSA C’ENTRA QUELLO SCANSAFATICHE?!? OGGI NON E’ NEANCHE RIENTRATO DOPO IL TURNO…!”
“Ecco , proprio di questo le volevo parlare.Non è rientrato perché si è ammalato e glielo posso confermare io che , a fine turno , sono passata a salutarlo e a verificare le sue condizioni. Le giuro sui miei 275 fratelli e sorelle che non sta per niente bene…e che ho deciso di occuparmene io finchè non starà meglio e quindi passerò qualche giorno in sua compagnia , a casa sua”

Clawhauser , che stava ascoltando la conversazione , una volta compresa a pieno la situazione , si lasciò andare a dei versi che non lasciavano spazio a dubbi.
“Aaaaaaw…Judy che si prenderà cura di Nick a casa sua e dove staranno soli soletti per un po’ , senza che nessuno li disturbi” disse con candida ingenuità il paffuto predatore mentre assisteva all’istantaneo cambio di colore della coniglietta , la quale , al di sotto della sua grigia pelliccia , lasciava spazio ad un rossore a metà tra l’imbarazzo e la vergogna
“Ma cosa diamine stai dicendo Ben! Voglio prendermene cura perché voglio ricambiare un favore e perché è un mio caro amico e collega e soprattutto voglio che torni al lavoro…il dipartimento ne ha bisogno!” disse con tono fermo e deciso la piccola leporide. Ma il colore al di sotto della sua chiara pelliccia faceva trasparire anche altri significati a quelle parole , ben nascosti tra le righe.

Intanto , il capitano , sentita questa frase , cominciò a rimuginarci sopra…per non più di mezzo secondo.

 Conoscendo quella piccola , testarda ed inarrestabile coniglietta , sapeva che DAVVERO non avrebbe mai permesso che Wilde lasciasse casa sua finchè non si fosse rimesso in sesto del tutto…forse aveva trovato una punizione ancora peggiore del farlo lavorare in condizioni assurde.

“D’ACCORDO HOPPS. NON MI INTERESSA COSA TU E LA VOLPE FACCIATE AL DI FUORI DELL’ORARIO LAVORATIVO , MA PER QUESTA VOLTA FARÒ UN’ECCEZIONE. DÌ A WILDE CHE TU SEI INCARICATA DI RIMETTERLO IN SESTO FINO ALLA COMPLETA GUARIGIONE.MI ASPETTO IL MASSIMO DA TE”
“Sissignore” rispose con decisione la piccola leporide “Solo una cosa , signore. Avrei bisogno di prendere in prestito un pezzo dall’attrezzatura della polizia…una branda.Me lo può prestare?”
“CERTO HOPPS , PER TE QUELLO CHE VUOI. CLAWHAUSER , PENSACI TU. ADESSO DEVO SCAPPARE. BUON LAVORO!”

Una volta terminata la chiamata , il ghepardo e la coniglietta  si diressero al deposito , dove subito riuscirono a recuperare quello che serviva alla leporide
“Sicura che non serve nient’altro , Judy?” chiese con una certa curiosità il predatore
“No…no…grazie Ben. Questa basta ed avanza. Al resto penserò io. Va bene così” rispose mentre cercava di nascondere il suo imbarazzo , coprendosi il viso con le sue lunghe orecchie grigie , mentre ripensava alla chiamata da poco conclusa.
 
Una volta presa in consegna la piccola branda , Judy si incamminò in direzione dello stabile in cui si trovava Nick. Una volta giunta all’ingresso dell’edificio , fatti pochi passi all’interno della hall , fu fermata dall’anziano tasso della guardiola , Frank , che , riconoscendola , iniziò subito a parlarle a raffica
“Mi scusi…ma lei non è la famosa agente Judy Hopps? Cosa ci fa qui? E cosa ci fa con quell’affare in spalla…dia qua , che le do una mano.Ah,dimenticavo…io sono Frank e per qualunque cosa , sono al suo servizio . E’ sempre un piacere poter dare una mano ad una celebrità come lei!”
“La ringrazio di vero cuore , Frank” rispose con una certa timidezza la piccola coniglietta “Ma vede , prenderò l’ascensore per arrivare all’ultimo piano , dal signor Wilde , nonché mio caro amico e collega”
“Wilde? Nick Wilde? Quel Nick Wilde che ha collaborato con lei per il caso dei mammiferi scomparsi?”
“Si esatto , proprio lui. Non mi dica che non sapeva che abitava qui…”
“Certo che lo so.Per chi mi ha preso?” rispose sorridente l’anziano tasso “Ecco , il suo ascensore è arrivato.Si accomodi , agente” concluse invitando ad entrare la coniglietta nella cabina “Buon viaggio”
 
 
Dopo pochi secondi , Judy era arrivata a destinazione e bussò alla porta “Nick , apri , sono io , Judy!”
Dopo alcuni istanti , la porta si aprì e la coniglietta si trovò davanti uno spettacolo unico nel suo genere.
Un mammifero , con la sua pelliccia rossa , con indosso un pigiama che , casualmente , aveva lo stesso motivo della tappezzeria delle pareti: viola prugna e giallo senape , con trama a righine verticali.
Mentre la dubbiosa coniglietta assisteva a questo improbabile spettacolo , la volpe esordì
“Mentre sei andata a sbrigare queste commissioni , ne ho approfittato per farmi una doccia e mettermi comodo.Scusami , ma non avevo niente di meglio da mettermi “ terminò la frase con un certo imbarazzo
“Tranquillo Nick…l’importante è che tu stia comodo…piuttosto , adesso che ci penso , non ho portato nulla da casa per questa sera. Non è che avresti qualcosa della mia taglia da prestarmi?” chiese timidamente Judy.
 
 
E questo non è altro che l’inizio di questa strana avventura domestica tra preda e predatore , tra coniglio e volpe , tra Judy e Nick.
Come andrà a finire?
Lo scopriremo nella prossima puntata
 
ANGOLO DELL’AUTORE

Signori e signore , amici ed amiche , recensori e visitatori , eccomi di nuovo qua!
Mi scuso per la prolungata assenza ma , come ben sapete , siamo agli sgoccioli dei nostri impegni lavorativi e quindi , a breve , ferie e vacanze per tutti…YEAH!
In questi giorni , poi , ho dovuto ospitare dei parenti che, decidendo di fare una bella sorpresa , hanno sconvolto quella che era la nostra routine.
E quando succedono fatti del genere , a meno che non si abbia a che fare con persone molto adattabili , succedono inevitabilmente situazioni assurde e paradossali , discussioni , imprevisti e , chi più ne abbia , più ne metta.
E stavolta , visto che il povero Nick si è ammalato a causa del “duro lavoro” causato dalla sua lingua lunga , per l’occasione avrà la visita di un’ospite d’eccezione: l’inarrestabile Judy.
Mandata dal capitano lungimirante a “prendersi cura” di Nick , ce la metterà tutta per far guarire nel tempo più breve e nel modo migliore il suo caro amico e collega.
Credo che una signorina del genere , dall’alto della sua pluriennale esperienza nel prendersi cura dei più piccoli , possa riuscire a tenere sotto controllo una “tenera e docile volpe rossa” , o sbaglio?
Il quadretto che si presenta alla tenera coniglietta è piuttosto particolare , ma non basterà questo a fermarla.
 
Come sempre , ringrazio i sempre presenti Plando , Redferne e Sir Joseph Conrard per le loro recensioni (quanto prima , leggerò anche gli ultimi capitoli delle vostre long , PROMESSO!) perché proprio grazie a loro , alle recensioni , alle (eventuali) correzioni , la voglia di scrivere e di condividere con tutti voi storie su questi fantastici personaggi di questo eccezionale universo non passerà tanto presto!
 
E…a tutti i visitatori , una recensione , lasciatela pure.
Ogni parere , positivo o negativo che sia , per quanto semplice possa essere , mi aiuta e ci aiuta a dare il massimo in questa passione che ci unisce nello spirito
Perché , anche se non conosco nessuno di voi , so che siamo uniti e che posso dire di aver trovato degli amici grazie a questa passione che ci unisce
E…detto questo , non vi preoccupate.
Ho ancora tanto da scrivere
 
Un saluto a tutti e…buone vacanze
 
Enzo
 
PS:Aggiornato il 09/08/2018 su segnalazione di Sir Joseph Conrard (diamo a Cesare quel che è di Cesare…grazie kumpà!)

 

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Capitolo 6
*** Convivenza forzata - Parte 2 ***


Convivenza forzata – parte 2

Zootropolis , Savana Central , inizio agosto , mattina presto

Erano un paio di giorni che , nei pressi di quella famosa gelateria , quella in cui una volpe ed una coniglietta di nostra conoscenza  si incontrarono per la prima volta , si aggirava un piccolo , tenero ed adorabile animaletto con indosso un vestitino da elefante.

Lo stesso che usò in quell’occasione per convincere il primo agente coniglio della polizia di Zootropolis a “finanziare” involontariamente la loro attività di “produzione e vendita di ghiaccioli” per poi essere testimone del fatto che lo stesso agente coniglio avesse beccato sul fatto il suo oramai ex collega.

Quella mattinata , per Finnick il fennec , il folletto del deserto , era stata piuttosto faticosa ed estenuante , complice il fatto che , vista la sua statura e la natura del personaggio costretto ad interpretare , poteva e doveva fare unicamente ricorso a pochi e semplici gesti e al suo essere tenero , anche se avrebbe preferito un approccio più diretto e meno dolce , magari arricchito con una serie di termini e modi poco inclini ad un rapporto amichevole e tra cui , quelli utilizzati più spesso , erano da blasfemia e da scomunica diretta per se stesso e i propri discendenti.


La mattinata fu arricchita da problemi e difficoltà di ogni tipo…

 
Dovette faticare molto il “tenero” fennec per riuscire a scrollarsi di dosso le attenzioni di numerosi animali...tutti rigorosamente anziani. Questi intravedevano nella piccola volpe , i figli o nipoti che non andavano a far loro mai visita e quindi , per sopperire a tale carenza di attenzioni , volevano a tutti i costi coccolarlo un po’ , vista l’aspetto docile e amichevole del suo travestimento.

Pizzicotti sulle piccole guanciotte , decise carezze da parte di mammiferi di taglia piuttosto abbondante e affettuosissimi baci da anziane e paffute nonne che valsero al nostro minuto mammifero un ricordo traumatico di quella mattinata.

In più , per terminare in bellezza quel turno di “lavoro” , dovette fare i conti anche con le attenzioni di una piccola cucciola di elefante , la quale si invaghì tremendamente del piccolo mammifero , al punto che l’aveva quasi strapazzato di coccole , facendolo diventare color blu notte , prima di riuscire ad evadere da quella stretta mortale della piccola e di far perdere le sue tracce , salvando così quel poco di pelliccia che gli era rimasto addosso.
 
Come diceva quella famosa canzone “troppo amore ti ucciderà” e in effetti , in quell’occasione , ci era andato maledettamente vicino.
 
Ad ogni modo , la mattinata per Finnick , Finn per gli amici , era terminata. Il risultato? Più magro di quello del previsto , perché , in genere , in compagnia del proprio “paparino” e con la divisione delle parti , riuscivano ad essere molto più persuasivi e convincenti.
Un solo “misero” ghiacciolo Jumbo Junior , grande la metà di quello che riuscirono a prelevare in quell’occasione , ma grande il doppio della statura del piccolo volpide color sabbia
 
Dannazione , Nick. Dovevi proprio lasciarti fregare in questo modo da quella “tenera” coniglietta?
Non ti piacevano proprio duecento dollari al giorno? “Dai retta allo zio Finn…massimo risultato col minimo sforzo!”
E invece no. Adesso mi tocca fare tutto da solo perché quel gran defic…
 
Uno squillo del suo smartphone interruppe i suoi pacifici pensieri mentre cercava di caricare nel modo più veloce e accurato possibile il prezioso bottino , frutto di una interminabile giornata di duro lavoro.
 
Estrasse il suo smartphone dalla tasca e accese il display.
Aveva ricevuto una notifica su Wolfapp (celebre client di messaggistica istantanea) da parte di Nick. Evidenziò la notifica e si aprì la finestra della chat col suo amico e collega dal pelo rosso e notò che vi erano due messaggi.
 
Una nota vocale e un breve testo.
 
Incuriosito da tutto questo , complice anche il fatto che quei due , in genere , non si affidavano alla messaggistica per tenersi in contatto , fece partire la nota vocale.
 
“NICOLAS PIBERIUS WILDE…DOVE TI SEI NASCOSTO? 
LO SAI CHE DOBBIAMO FINIRE DI PRENDERE LA MEDICINA CHE TI FA TANTO BENE…
NON E’ BELLO VEDERE UNA AFFASCINANTE VOLPE ROSSA COME TE COL NASO CHE COLA…”
 
Finnick non era sicuro di quello che aveva appena finito di ascoltare da quel messaggio vocale e rimase perplesso per qualche secondo , mentre cercava di realizzare di chi fosse quella voce che aveva ascoltato.
 
Era la tenera Judy Hopps  che , a quanto pare , era alla ricerca del suo compare.
Da quella registrazione , sembrava quasi che un serial killer stesse cercando la sua vittima per mettere fine alle sue sofferenze.
 
Poi , in un lampo , il fennec si ricordò.
 
Quel gran testone di Nick si era ammalato a causa del carico di lavoro “eccessivo” e la coniglietta si era proposta di dargli una mano finchè non si fosse ripreso del tutto.
Ma a quanto pare , Nick aveva fatto male i conti…
Sperava di poter passare qualche giorno in compagnia della sua coniglietta ottusa preferita ma ,  evidentemente , la determinazione della leporide a dare il massimo in tutto quello che fa aveva preso il sopravvento.
 
Finnick riprese a guardare il display del suo smartphone e lesse il messaggio che appariva al di sotto della nota vocale.
Conteneva poche lettere e scritte tutte in maiuscolo
 
“FOXHOUND”
 
Già…ma cosa significa “FOXHOUND”?
 
Il fatto che quei due , le due volpi ,  si conoscessero e frequentassero da una vita , aveva permesso loro di riuscire a cavarsela anche nelle situazioni più assurde , pur di non essere beccati con le mani nel sacco dalla polizia.
La loro priorità era di rimanere sempre e comunque nella parte , pur di arrivare al loro obiettivo.
Tutto questo finchè le cose non prendessero una brutta piega…e per questo , nel corso delle settimane , dei mesi e degli anni , avevano elaborato numerosi sistemi per interrompere la loro sceneggiata e per organizzare la loro fuga , prima di essere arrestati  dalle forze dell’ordine o linciati dalla folla che aveva scoperto i loro trucchi.
 
E le loro fughe , poi…dei veri capolavori…ma non divaghiamo.

Quella era la "loro" parola chiave per segnalare che qualcosa non andava per il verso giusto e che bisognava correre ai ripari , al più presto.
 
Finnick decise quindi di lasciar perdere il suo “prezioso” carico e , tra un’imprecazione e l’altra , vista la “tranquilla” mattinata che aveva trascorso , si avviò verso l’appartamento di Nick.
 
Ma cos’era successo per convincere Nick a chiedere aiuto al suo compare?
 
Torniamo a qualche giorno fa  , a quando Judy era andata ad avvisare Nick della sua permanenza , fortemente “consigliata” perfino dal capitano Bogo…
 
Judy era arrivata a destinazione e bussò alla porta “Nick , apri , sono io , Judy!”
Dopo alcuni istanti , la porta si aprì e la coniglietta si trovò davanti uno spettacolo unico nel suo genere.
Un mammifero dalla pelliccia rossa , con indosso un pigiama che , casualmente , aveva lo stesso motivo della tappezzeria delle pareti: viola prugna e giallo senape , con trama a righine verticali.
Mentre la dubbiosa coniglietta assisteva a questo improbabile spettacolo , la volpe esordì
“Mentre sei andata a sbrigare queste commissioni , ne ho approfittato per farmi una doccia e mettermi comodo.Scusami , ma non avevo niente di meglio da mettermi “ terminò la frase con un certo imbarazzo

“Tranquillo Nick…l’importante è che tu stia comodo…piuttosto , adesso che ci penso , non ho portato nulla da casa per questa sera. Non è che avresti qualcosa della mia taglia da prestarmi?” chiese timidamente Judy.


Nick , già stordito e provato dal suo stato influenzale , rimane un attimo interdetto dalla richiesta della piccola leporide
“Carotina , non so se c’è qualcosa che posso prestarti…di sicuro , se ti dessi da indossare qualcosa di mio , ci andresti molto…anzi , troppo comoda. Oserei dire che ci entreresti comodamente con almeno una decina dei tuoi fratelli e ne guadagneresti di stile” terminò la frase con una piccola risata sotto i baffi
“Però…se non ricordo male , qualcosa dev’esserci. L’ultima volta che ho ospitato Finn da me portò un paio di cosucce che potrebbero fare al caso tuo”
 
Ah ecco perché c’era tutto quel macello sul tavolino. Tra lui e Finnick non so chi sia peggio pensò Judy mentre vedeva il rosso aggirarsi per l’appartamento.
 
In mezzo a tutto quel disordinato ordine comprensibile solo al canide dal pelo rosso , Judy non avrebbe mai immaginato che si riuscisse ancora a trovare qualcosa non contaminato dalle ampiamente discutibili condizioni igieniche di quel posto e che , soprattutto , le potesse andare a pennello.
 
Dopo aver girovagato un po’ all’interno di quella specie di discarica domestica , Nick si diresse verso quella montagna informe di indumenti , la quale altro non era che una bomba biologica priva delle più elementari segnalazioni di rischio per la salute , mentre sul musetto di Judy l’espressione passava da incuriosita a terrorizzata
 
Qualunque cosa ci sia la sotto , non la indosserò mai. E non voglio neppure avvicinarmi…chissà cosa dovrò fare per togliermi questa sensazione di sporco da dosso…brrr…che schifo! Terminò il suo pensiero con un’espressione di disgusto
 
“…eppure ricordo che doveva essere qui sotto , da qualche parte” pensò ad alta voce Nick mentre affossava le sue zampe anteriori sotto quella massa multicolore , tra un indumento puzzolente e l’altro
“Ehm…a cosa ti riferisci Nick?” chiese Judy con un tono di incertezza
“Eh? Ah si giusto…non te l’ho detto. Devi sapere che io e il mio socio Finn , un tempo , ci davamo da fare con qualche piccolo trucco per poter arrivare a fine giornata…”
“Questo lo so , Nick. Lo sai che sono riuscita ad incastrarti proprio durante una di quelle geniali trovate , no?”
“Coniglietta acuta. Ad ogni modo , in una di queste occasioni , avremmo voluto sembrare padre e figlio , simili in tutto e per tutto. E quindi decisi di comprargli un bel pigiamino che imitasse alla perfezione il mio bellissimo e fantastico aspetto , compresa la morbidezza della mia stupenda pelliccia.
Purtroppo quel genio che ha ricevuto l’ordine online ha fatto tutto di testa sua e mi ha spedito una taglia sbagliata ,  troppo grande per il piccolo Finn e quindi non l’ho mai usato. Ma penso che dovrebbe andarti comodo.”

Mentre continuava a scavare sotto quella fatiscente montagna di indumenti , ad un certo punto Judy intravide una scatola marrone di comune cartone ondulato , ancora in buone condizioni
 
Vuoi vedere che qualcosa , in mezzo a tutta quella montagna di schifezze , si è salvato?
 
“Oh , eccolo qua. Tutto per te , Carotina! “ terminò la frase con un sorriso tra il divertito e l’allusivo

Alla vista di quella scatola , Judy si avvicinò con un certo timore.Ma una volta avvicinatosi , aprì il pacco e ne estrasse il contenuto.

Un pacchetto in cellophane contenente quella che davvero sembrava una riproduzione in tutto e per tutto della pelliccia del rosso mammifero
 
“Posso…davvero?” chiese con un certo entusiasmo la coniglietta
“Ma certo…è tutto tuo.  Il bagno è laggiù. Fai pure con calma” disse con tono accomodante Nick
 
Dopo qualche minuto , la porta del bagno si aprì e quello che ne uscì fuori era uno spettacolo inusuale ma che , tutto sommato , non dispiaceva alla volpe.
Una piccola e dolce coniglietta avviluppata dal pelo rosso dell’indumento e con una morbida appendice rossa che andava dalla parte bassa della sua schiena fino a toccare il pavimento

“Carotina , devo dirti che ti sta davvero bene…anzi , una meraviglia” concluse Nick imitanto il gesto del bacio con l’estremità della sua zampa destra
 
“Davvero? Ti ringrazio , troppo gentile. Ma sappi che domani mattina tornerò al mio appartamento a prendere qualcosa di più adeguato”
“Beh…come ti fa più comodo. Avere qui vicino una affascinante signorina così non mi dispiace affatto” concluse la frase con un sorriso sornione
“Comunque adesso mettiti comodo sul divano che penso io a preparare qualcosa” affermò con una certa fretta la coniglietta , evidentemente ancora imbarazzata per il complimento diretto del rosso
 
Averla qui per questi giorni sarà uno spasso! Pensò Nick
 
Intanto Judy si era già attrezzata in cucina e macinava chilometri su chilometri , andando in lungo e in largo per tutta l’ampiezza dello stanzino.
Pentole , padelle , contenitori di ogni tipo e forma e numerosi pacchetti erano distribuiti alla rinfusa sul tavolo mentre sul piano cottura venivano lentamente messi a bollire intrugli dalla dubbia natura e dall’odore che se la giocava apertamente con la bomba chimica presente in soggiorno
 
Chissà che diavolo starà combinando là dentro si chiese con un certo sospetto il rosso predatore mentre si tappava con una zampa il suo delicato tartufo. Nonostante le ridotte capacità olfattive per via del raffreddore , l’odore era intenso e nauseabondo…così forte che avrebbe preferito aver a che fare col suo adorato tappeto di chiappe di puzzola per avere una boccata d’aria fresca.

Avvicinandosi all’ingresso della cucina , si affacciò e buttò l’occhio in direzione di quella curiosa leporide intenta nel suo operato

“Ehi…Carotina…Judy…perché non mi dici un po’ cosa stai facendo qui dentro? In genere non faccio tutta questa confusione per un semplice raffreddore…e poi chi ripulirà tutto questo? Non io di certo” fece sollevando le zampe anteriori ad indicare che la cosa non gli riguardasse
“Di questo non devi preoccuparti. Me ne occuperò io. Sai , con oltre due centinaia di fratelli e sorelle , bisogna imparare al più presto a curare bene e velocemente questi malanni prima che possano ammalarsi tutti. Con quasi trecento piccoli che scorazzano per la piccola casa in cui abito è abbastanza facile che si verifichi una situazione del genere”  terminò la frase con una risatina imbarazzata
 
In un batter d'occhio , prese l’intruglio che aveva appena finito di cuocere dal fornello e lo mise in un piatto. Dopodichè , con una forza e determinazione che Nick non si aspettava , trascinò la volpe sul divano-letto e lo stese , letteralmente.
Neanche il tempo di rendersi conto di cosa fosse successo , la volpe si ritrovò “incatenata” sotto un paio di coperte saldamente ancorate sotto al materasso , che gli impedivano il benché minimo movimento
“Carotina , non credi che sia un po’ troppo stretto?” chiese ironicamente mentre cercava faticosamente di mettersi a suo agio
“No , macchè…ricordo bene che quando ero ancora una cucciola , mia madre seguiva spesso i consigli di mia nonna…”
 
Mia madre…mia nonna…cura dei piccoli…qua finisce male… pensò preoccupato il rosso volpide
 
“…ed è per questo che poi si è smesso di seguire questi vecchi ma efficaci metodi. Nick , ma mi stavi ascoltando?”

Il rosso non proferì parola ma annuì come segno di assenso e di preoccupazione , temendo per la sua incolumità in presenza di quell’affettuoso terremoto in miniatura.
 
Senza neanche rendersene conto , Nick si ritrovò a trangugiare quel misterioso preparato cucinato da Judy

“PTUAH…ma che cavolo è?!? BRUCIA,dannazione,Judy!!!”
“Su…quante storie…una volpe grande e grossa come te che fa tante storie per un po’ di minestra di cipolle , aglio e carote…” disse la coniglietta ridendosela sotto i baffi
“Se questo non funziona , non preoccuparti. Ho ancora tanti metodi da sperimentare”
 
Quella frase che avrebbe dovuto rassicurare il canide ammalato suonava stranamente inquietante.
E in quel momento , Nick ebbe un brivido che gli attraversò tutta la schiena…e non era un brivido di freddo.
Ma di paura. Di quella ancestrale , irrazionale ed incontrollabile. Di quella che provano le prede alla vista dei predatori. Ma stavolta era lui la preda. Era preda di una preda. E gli sarebbe toccato ricevere tutto il trattamento.
 
Erano passati un paio di giorni.
E Finnick , dopo aver ricevuto quel singolare messaggio dal suo compare , decise di andargli a fare visita nel suo appartamento.
Una volta di fronte all’edificio , aprì , non proprio delicatamente , il portone d’ingresso e , con un passo deciso , si avviò verso l’ascensore.
“Giovanotto , ma che modi sono questi? Lo sai che questo è un condominio per bene?” quasi gli urlò contro Frank , l’anziano tasso che alloggiava nella guardiola , nella hall del complesso.
Il piccolo volpide , davanti a questo richiamo non proprio amichevole , si limitò ad uno sguardo fulminante che fece bloccare sul posto l’anziano animale , accompagnandolo con un gesto ancor meno amichevole prodotto da una delle appendici , quella nel mezzo del palmo della sua zampa destra.
 
Una volta arrivato davanti la porta d’ingresso dell’appartamento  , come suo solito , la aprì dolcemente con un bel calcione nella parte bassa di quest’ultima , facendola sbattere addosso a qualcosa che ne ostruiva il regolare movimento.
Una volta dentro , Finnick non era così sicuro di essere entrato nell’appartamento giusto…
 
Arredo pulito e tirato a lucido , nessun oggetto sul tavolino di fronte al televisore ad eccezione di un piccolo vaso contenente dei fiori e non c’era più neanche la mutanda fuori posto che indicasse il nord all’interno dell’appartamento , ammesso che ce ne fosse bisogno.
Quello che lo spiazzò di più fu lo scoprire che , al di sotto di quella massa informe di indumenti , c’era davvero un’altra seduta , una poltrona all’apparenza piuttosto comoda , che non aspettava altro di essere utilizzata
 
“Donde es sta el mi rosso preferito? Esta aquì?” fece il fennec avviandosi nei pressi del divano letto.Ma , una volta raggiunta la posizione , niente. Vuoto.
Proseguì allora verso il bagno “Allora…Nick es tu aquì?” ma nada. Nessuno anche lì.
L’ultima scelta doveva essere la cucina “Testa de piffero , es tu in cucina?” chiese con un tono infastidito
 
E una volta arrivato in cucina , vide una volpe rossa che , nei pressi del tavolo , dava le spalle all’ingresso dello stanzino.
“Eccoti aquì,mi kumpa!” fece il piccoletto dando una pacca amichevole all’altezza del sedere della volpe
 
Ma quella non era una volpe…era una coniglietta , la coniglietta che aveva occupato l’appartamento di Nick.
Era Judy.
E per tutta risposta , girandosi di istinto , assestò un bel calcione al piccoletto che fu scaraventato dall’altra parte dell’appartamento , centrando quella poltrona che non sarebbe mai dovuta esistere.
 
“Ahi ahi ahi…que dolor…tu malidita hija de pu…”
“Scusa scusa scusa scusa…mi dispiace tremendamente Finn!” disse avvicinandosi al dolorante fennec
“Non sono abituata a saluti così particolari…ma davvero mi hai scambiato per Nick?”
“Esattamiente , senorita” rispose Finn “No visto differenza de altezza!” terminò massaggiandosi l’addome
“Ma…donde es sta il malidito rosso?”
“In verità…non ne ho idea” rispose imbarazzata Judy mentre si passava una mano dietro la nuca
“Mi sono allontanata un attimo per andare al bagno e quando sono tornata…non c’era più. Ho trovato la porta aperta e dopo aver dato un’occhiata sul pianerottolo , niente. In più ha anche lasciato il suo cellulare qui…quindi è inutile contattarlo.
Ma se sta abbastanza bene da uscirsene senza avvisarmi , credo che non stia tanto male dopotutto , no?”
“Seguro , mi piccola coniglietta”
“Beh…visto che già sei pratico di questo posto , lascio tra le tue zampe la situazione. Se dovesse tornare , avvisalo che ci vediamo domani al lavoro. Alla prossima , Finn” ed uscì dall’appartamento tirandosi dietro la porta.
 
Adesso che il piccolo fennec si trovava da solo nell’appartamento di Nick , decise di fare l’unica cosa utile di quel momento. Spaparanzarsi sul divano e godersi un po’ di tranquillità.
 
Qualche minuto più tardi , mentre combatteva col sonno , Finnick fu preso alla sprovvista da una voce.
Una voce che somigliava ad un sospiro proveniente dall’oltretomba e che si diffondeva all’interno delle mura di quel piccolo appartamento
“Finn…sei tu?”
“CHI E’ CHE PARLA?!?” urlò in preda allo spavento il volpide color sabbia
“Sono io , il tuo rosso amico peloso” rispose imitando uno spettro che infestava quella stanza
“Da dove cappero parli Nick?” chiese con tono stizzito mentre si guardava intorno.
In un angolo , a ridosso dell’accesso della cucina , vi era uno scatolone , che sembrava anche piuttosto malmenato , da cui sembrava provenire quella voce molto strana
Vuoi vedere che quel CABRON s’è nascosto la dentro? Pensò Finnick
Dopo essersi avvicinato e dato una controllata a modo suo , ovvero un bel calcione alla base di questa , notò che quella scatola era vuota. Forse sarebbe servita in futuro ad ospitare qualcosa ma…non era questo il caso di ragionarci su.
Dopo qualche istante , la sua attenzione ricadde in un angolo di quella stanza avvolto nella semioscurità , che sembrava anche ospitare la fonte sonora di quella voce spettrale. E , avvicinandosì , rimase pietrificato , quasi terrorizzato da quello che scorse alle spalle del mobile.
 
Alle spalle di quella poltrona , vi era una sagoma che , a quanto pare , indossava un pigiama e quello che sembrava un passamontagna artigianale.
La sagoma , perfettamente mimetizzata con quella orribile carta da parati a righine verticali , di color viola prugna e giallo senape , si alzò sulle sue zampe e , dopo essersi guardato attorno , si tolse il rudimentale copricapo e , letteralmente , si lanciò tra le braccia di Finnick.
“Amico mio…piccolissimo e dolcissimo amico mio , quanto mi sei mancato!!!” gridò quasi in lacrime Nick
“LEVAMI SUBITO LE TUE PELOSE ROSSE ZAMPE DI DOSSO , CABRON! IO TI MORDO TUTTA LA FACCIA SE NON LA SMETTI AHORA!”
 
Dopo un’accesa azzuffata in cui il piccolo e non tanto coccoloso volpide del deserto ebbe la meglio sul rosso , a causa della sua rabbia derivata da una pessima giornata lavorativa , la situazione si calmò.
E Nick , dopo essersi curato alla fine di quella “amichevole discussione” , si era messo comodo su quella famosa poltrona e guardando in un punto non meglio precisato al di fuori della finestra , cominciò a parlare
“Ho visto cose che voi animali non potete neanche lontanamente immaginare” esordì con una drammaticità degna dei peggiori B-Movie mentre il fennec lo osservava con aria interrogativa
“Non hai la più pallida idea di cosa ho dovuto sopportare in questi giorni… se avessi saputo , non l’avrei mai ospitata a casa mia”
“Y por qué?”
“La prima sera è stata da incubo. Prima quell’intruglio incandescente dal sapore orribile , poi strati su strati di coperte per non farmi prendere freddo. Ad Agosto. Ma ci rendiamo conto? Non si rischia di ottenere l’effetto contrario sudando sotto strati e strati di calda lana di pecora?!?”
Finnick continuava ad ascoltare e Nick continuava a raccontare le sue “terribili disavventure domestiche”
“Il giorno successivo , ancora sotto le coperte , mi ha anche fatto piacere avere un po’ di compagnia…finchè non ha iniziato a voler fare le pulizie per conto suo… io che , in tutto quel disordine , avevo trovato i miei equilibri , la mia routine…mi sono ritrovato nuovamente spiazzato! E mentre cercavo di orientarmi nuovamente in questo spazio che non mi apparteneva più , mentre cercavo tutte le mie adorate cianfrusaglie messe chissà dove…lei ha avuto tempo di tornare al suo appartamento e di prendere il necessario per rimanere qui a occuparsi di me un altro paio di giorni…cavolo quanto è svelta quella coniglietta ottusa!”
“Comunque non spiega por que la coniglietta indossava el pijama de volpe…”

Davvero le piaceva così tanto quel pigiama? Quasi quasi glielo regalo per Halloween , così magari va a spaventare i suoi fratellini e sorelline in giro per casa pensò sorridente Nick prima di tornare a raccontare la sua tragedia casalinga.

“La stessa sera  , ho dovuto subire alcune altre soluzioni per una cura rapida ed efficace che usavano nella sua famiglia.Prima un paio di piccantissimi peperoncini , utili per far abbassare la febbre , che mi hanno fatto ingurgitare litri e litri di acqua… E poi…ce l’hai presente quando dicono di usare i limoni per far passare il mal di gola? Beh…sono due giorni che non vado al bagno!”

Sentito questo , Finnick esplose in una sonora risata mentre quasi si ribaltò su se stesso per la forza della stessa

“Il giorno dopo ancora , al ripresentarsi della febbre , decise di lasciar perdere questi metodi tradizionali e di ricorrere a qualcosa di più moderno…credo che fosse aspirina quella che mi ha dato prima che crollassi stordito tra le braccia di Morfeo”
“E poi? Qué más pasó? Cosa es successo?” chiese incuriosito il piccoletto
“Beh…credo che qualcos’altro sia successo…” disse passandosi una zampa dietro la nuca
“Non ne sono molto sicuro ma credo che si sia seduta qui , vicino a me , accarezzandomi la fronte… e devo ammettere che è stato piuttosto confortevole”
“Entiendo,kumpa. Ora si che es tuto claro…ah ah ah” terminando la risata con un sorriso sorninone , di quelli alla Nick , per intenderci  e che alludeva a chissà che cosa…
“E comunque…Judy mi ha detto de dirti che domani…trabajo! Lavoro!”
“Di già? Ma se non mi sono ancora ripreso del tutto , Finn…”
“Non raccontarmi balle , idiota! Tu es sta muy bien , tanto è vero che sei riuscito a nasconderti dalla coniglietta , famosa per la sua capacità di riuscire a terminare tutto quello che si impunta di fare! Oppure…devo di nuovo avvisare la tenera coniglietta che non stai di nuovo tanto bene?”
 
Un nuovo brivido di terrore attraversò Nick dalla testa alla punta estrema della sua coda , facendogli rizzare tutto il pelo sulla schiena “…d’accordo , Finn , hai vinto. Domani si ritorna al lavoro”
 
Mentre stavano per salutarsi , il piccolo fennec si fermò sotto la porta. Si era ricordato di una faccenda molto importante , che gli era costata sudore e fatica durante quella mattinata e qualcuno , magari un predatore dalla rossa pelliccia , l’avrebbe pagata , molto molto cara.
 
“Nick…” disse Finn rivolgendo uno sguardo curioso nei confronti della volpe rossa “tu sai che mi devi un ghiacciolo Jumbo faticosamente sudato da stamattina vero?”
“Ed io che c’entro in tutto questo , Finn?” si chiese Nick
 
Quando realizzò a cosa si riferisse , sbiancò , letteralmente.
Aveva già capito dove voleva andare a parare il piccolo truffatore.
E stavolta , non sarebbe stato un banale raffreddore a impedirgli di andare al lavoro.
 
Stavolta , Nick avrebbe preferito sopportare di tutto , perfino il mese di punizione che gli toccava scontare , tutto il giorno per tutti i giorni , pur di non ricevere le “amorevoli cure” di quella inarrestabile coniglietta
 
Ma siamo davvero sicuri che un trattamento del genere sia dispiaciuto al canide dalla folta pelliccia rossa?
 
Aspettiamo e vediamo come andrà a finire…

 
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ANGOLO DELL’AUTORE

Carissimi amici ed amiche , visitatori e recensori da ogni angolo d’Italia (ed oltre) , eccomi di nuovo qua , con la seconda parte delle disavventure domestiche di questa strana coppia di agenti di polizia.
Questa volta mi ci è voluto un po’ per riorganizzare quello che avevo in testa e spero che la lunga attesa possa ripagare le vostre aspettative. Avete dovuto aspettare quasi 7 giorni per avere un nuovo capitolo da leggere.
Come si scrive bene quando non si ha a che fare con quella giungla urbana che cerca di divorarti vivo ad ogni occasione disponibile
 
Beh…che aggiungere.
Convivere è dura per tutti.
Nuova routine , nuove abitudini , condivisione di spazio e risorse per gli inquilini…e a proposito di loro.
Quella che sembrava una buona occasione per Nick per approfondire il rapporto con Judy si è rivoltata quasi del tutto contro la volpe , che ha dovuto sperimentare a sue spese le fantastiche “cure della nonna” di casa Hopps…insomma , quel povero dolce e tenero mammifero dal pelo rosso è diventato , a suo malgrado , una specie di cavia da laboratorio…

Chi di noi non ha mai sperimentato sulla propria pelle almeno uno di questi famosissimi “rimedi della nonna” dalla dubbia efficacia? E parliamo di soluzioni facilmente reperibili , a basso costo e non esattamente sempre gradevoli da assaggiare o inalare…

Ma l’eroe di giornata è , involontariamente , il piccolo folletto del deserto , Finnick.

Con la sua sola presenza e grazie alle condizioni favorevoli , riesce a “mettere in salvo” Nick (anche se , a quanto pare , aveva già fatto tutto da solo , da vero maestro del travestimento) e a capire che aria tira in quel piccolo appartamento in cima a quell’edificio , nel bel mezzo di Downtown
 
Ma , col caldo di agosto che incombe sulla metropoli , prima o poi dovranno anche loro andare in ferie , o sbaglio? E magari ci andranno dopo che Nick avrà “volontariamente” deciso di portare a termine il suo compito di direzione del traffico nei vari ecosistemi.
Tutto pur di evitare le “amorevoli cure” dell’agente Hopps
 
Che altro aggiungere? Ah si…la parte dei ringraziamenti
 
Un saluto e ringraziamento agli onnipresenti Redferne , Plando e Sir Joseph Conrard  che , con le loro visite , recensioni ed eventuali correzioni , continuano a spronarmi a dare il massimo nel proseguire con questa storia.
Un grazie va anche alla “new entry” ivan_occa per aver messo la storia tra le seguite e nuovamente a ShessomaruJunior sempre per averla tenuta tra le preferite
Un altro ringraziamento particolare va (di nuovo) a Redferne per l'idea di affibbiare la lingua spagnola al piccolo canide del deserto (scelta che trovo pienamente azzeccata) che ritroverete molto meglio rappresentata nella sua long "The Promise you made" che merita , e tanto , e da cui ho preso parzialmente in prestito alcune sue caratteristiche

E un ulteriore ringraziamento all'artista , di cui purtroppo non ricordo il nome , che ha creato questa simpatica immagine a tema Zootropolis , la quale è stata pubblicata su Deviantart.com , che rappresenta alla grande quello che volevo descrivere.
Sapete…un’immagine vale più di mille parole , non trovate?
 
Un ringraziamento va anche a tutti i visitatori non recensori che , anche non lasciando nessun segno del loro passaggio , comunque mi e ci fanno capire che questo fandom è ancora vivo e pulsante e che , come me , spero possiate essere d’accordo sul fatto che questo universo Disney ha ancora tanto da raccontare.
 
Come al solito , spero che il capitolo , questa volta stranamente lungo , non sia stato ripetitivo o noioso e che , nonostante queste folli condizioni meteo di questi giorni , vi abbia strappato una risata e fatto staccare la spina per cinque minuti.
 
Detto questo…ovunque voi siate…vi auguro di passare buone vacanze!
 
A presto!
 
Enzo

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Capitolo 7
*** Una vacanza esplosiva - Parte 1 ***


Una vacanza esplosiva – Parte 1
 
Zootropolis , agosto inoltrato , primo pomeriggio , distretto di Downtown
 
Erano passati parecchi giorni da quando una certa volpe di nostra conoscenza , Nick per gli amici , aveva voluto e dovuto ospitare , non proprio volontariamente , una coniglietta di nostra conoscenza , la inarrestabile Judy Hopps , la quale è balzata agli onori della cronaca non solo per essere il primo coniglio poliziotto del ZPD , ma anche per la sua inossidabile forza di volontà che , nel corso del tempo , le hanno permesso di raggiungere obiettivi impossibili fino a quel momento per gli appartenenti della sua specie , ad iniziare dal caso degli Ululatori Notturni che le ha permesso di acquisire notorietà anche tra i mammiferi di stazza più grande.
 
Ad ogni modo , tornando a quella particolare coppia di agenti , a Nick in particolare , erano parecchi giorni che mostrava una insolita e impareggiabile determinazione e dedizione nei confronti del lavoro che gli era stato assegnato , volendolo così portare a termine nel modo più efficace ed efficiente possibile.
 
Pensate un po’…era addirittura contento di finire di scontare la punizione che il capitano gli aveva affibbiato…
 
Oh…a tal proposito…per chi se lo fosse perso , quel testone di Nick , a causa della sua lingua lunga e della sua battuta pronta , si era beccato , su ordine del capitan Bogo , prima quattro settimane a dirigere il traffico in giro per i vari distretti della metropoli , poi una visita , sempre su “invito” di Bogo , da parte della sua amica e collega che , in quell’occasione , ha fatto di lui una cavia da laboratorio per cercare di curarlo al meglio possibile ed infine una tranquillissima discussione (e tranquilla è un eufemismo) col suo compare fennec che gliene ha cantate quattro per avergli fatto perdere una giornata di lavoro (e sapete a cosa mi riferisco).
 
Per poter raggiungere questi livelli di efficienza aveva dovuto far ricorso a tutte le sue risorse e a tutti gli espedienti possibili ed immaginabili.
 
Tanto , tantissimo caffè , molta attività fisica per tenersi in forma, alimentazione sana e nutriente con relativo addio (per il momento) al suo adorato cibo spazzatura , pisolino pomeridiano di esattamente 60 minuti e poi quella soluzione…cioè LA SOLUZIONE. Ricordarsi di resistere a tutto , sempre e comunque , pur di evitare un’altra “visita” di Judy.
 
Preferisco mille volte subire tutto il lavoro , lo stress e gli imprevisti di quella giungla la fuorì piuttosto che farmi “curare” da Judy…non so se resisterei ad un altro di quei percorsi terapeutici…brrr…ho i brividi solo a pensarci!
 
Era questo il pensiero ricorrente che attraversava la mente del canide dal manto rosso e , proprio grazie a questo pensiero fisso  , riusciva a dare il meglio di se stesso , rendendolo inarrestabile davanti al dovere.
 
Il punto è che , oltre a quello che gli spettava , aveva iniziato a fare davvero di tutto , pur di evitare di incrociare Judy…e questo destava non poche preoccupazioni tra gli agenti del distretto. Non che gli avesse fatto esattamente qualcosa di male ma il ricordo “traumatico” di quei giorni di malattia in cui è stato ostaggio in casa sua erano ancora vividi nella sua mente…e pur di non tornare a pensare a quell’occasione , preferiva tenersi impegnato , in ogni modo.
 
Comunque , uno dei suoi “giri di pattuglia” nella centrale era pressoché il seguente.
 
Prima agli archivi , dove l’agente preposto , un anziano ippopotamo di nome Richard , era rimasto impressionato e preoccupato dalla frenetica attività di Nick , tanto e vero che , una volta che il tornado dalla rossa pelliccia ebbe abbandonato l’area , volle avvisare il capitano della visita del mammifero , lasciando quest’ultimo perplesso.
Poi al deposito prove delle indagini , in cui degli attoniti Snarlov e Delgado , osservavano esterrefatti quel fulmine dal manto rosso che si impegnava all’inverosimile in una catalogazione fin troppo meticolosa dei reperti presenti nella stanza , tanto che , anche loro , si convinsero di allertare il capitano per il comportamento “troppo diligente” della volpe
E per finire , la , nel posto in cui nessun mammifero era il benvenuto…l’ufficio del capitano Bogo.Quando il capitano  immerso , come al suo solito , nelle infinite montagne di carte , si accorse del ciclone rosso fuoco , era troppo tardi…Nick aveva già iniziato a rassettare l’impossibile e a rimettere in ordine qualunque cosa fosse fuori posto…e prima ancora che il capitano potesse mettere le sue possenti zampe sul piccolo mammifero , quest’ultimo era già scomparso dalla sua vista.
 
“Dannazione Wilde! Adesso da dove cavolo riprendo il lavoro!!!” tuonò il bufalo mentre il piccolo predatore scattava lontano dall’ufficio del suo superiore
 
E stavolta il capitano , che aveva visto con i suoi occhi lo stato di iperattività di Nick Wilde, oltre alle numerose segnalazioni dei suoi agenti , due domande cominciò a porsele.
 
Quel Wilde è sempre stato una spina nel fianco…indisponente come mai nessuno finora , sempre pronto a battere la fiacca e ogni volta che se ne presenta l’occasione , evitare di compiere il benché minimo impegno lavorativo…rifletteva molto velocemente il capitano mentre cercava di tenere il passo della volpe nei corridoi della centrale
Poi…l’illuminazione
 
Adesso lo concio io per le feste!  “Il primo che becca l’agente Wilde e me lo riporta qui…gli offro due settimane di ferie , pagate in tutto e per tutto dal sottoscritto!” urlò nell’ampio ingresso dell’edificio.
 
Era agosto inoltrato , faceva caldo , parecchi non avevano ancora neanche potuto pensare di andare in vacanza…ed una proposta del genere , più unica che rara , non poteva essere rifiutata.
 
E in quel momento , gli occhi di tutti i mammiferi presenti caddero addosso alla sfuggente volpe.
 
Pochi minuti prima che si verificasse tutto questo , nella stessa hall , era di ritorno Judy , perplessa come non mai , impegnata a guardarsi intorno alla ricerca del suo amico e collega Nick…ma niente. In tutta quella mattinata non era riuscita a rintracciarlo da nessuna parte , nemmeno al cellulare.
 
Quel testone di Nick…appena lo becco gliene dico quattro…ma cosa sarà successo che non riesco più a trovarlo da nessuna parte?
 
Mentre pensava sul da farsi col suo collega predatore , raggiunse il bancone della hall e , come tante altre volte , dovette fare la stessa identica sequenza di azioni per attirare l’attenzione di un altro suo collega predatore , il goloso Clawhauser
 
“Ehi…Ben…quaggiù..!!!” esclamò Judy accompagnando il suo richiamo con le braccia alzate
“…oh…ciao Judy! Scusami , ero impegnato con…”
“Non dirmelo…i più grandi successi di Gazelle , gli ultimi gossip sulla sua vita privata e magari qualche pratica lasciata in sospeso da chissà quanto tempo , giusto?”
“Non esattamente. Ho appena saputo che Nick è da queste parti e…”
 
Mentre il paffuto predatore era impegnato a spiegare a Judy cosa stesse accadendo , un forte suono iniziò a propagarsi per gli ambienti…
E man mano che i secondi passavano , questo suono cominciava meglio a definirsi…e il suono divenne rumore. E il rumore si manifestò in un’orda di agenti che avevano l’unico scopo di acciuffare il mammifero dal pelo rosso che scappava da quella folla inferocita.
 
Ruggiti , latrati , muggiti e versi di ogni tipo , appartenenti ai relativi mammiferi componevano quella mandria impazzita e , davanti a tutti , Nick
 
“Cosa vi ho fatto di male che ce l’avete tutti con meeeeeee….!!!!” Urlò la volpe mentre scappava a folle velocità nei locali della stazione di polizia
 
Nick sapeva fin troppo bene cosa aveva fatto. La sua dedizione al lavoro era diventata troppo difficile da gestire da parte di tutti gli agenti…e poi una vacanza , in quel periodo , si poteva rifiutare?
 
Ah ecco dov’era finito…perchè sta scappando? Pensò perplessa Judy , mentre di lì a poco la sua domanda ebbe risposta.
 
“Il primo che becca l’agente Wilde e me lo riporta qui…gli offro due settimane di ferie , pagate in tutto e per tutto dal sottoscritto!” fece la voce tonante del capitano nella hall…
 
Ho capito bene…Due settimane di vacanze? Pensò perplessa la coniglietta
 
E in men che non si dica , anche la piccola tenera coniglietta si ritrovò a far parte di quella folla inferocita che scorazzava da una parte all’altro dell’edificio
 
“Quella vacanza sarà mia!” esclamò Judy che , intanto , si era letteralmente fiondata nella mischia , incurante della massiccia presenza dei suoi colleghi
 
Se la mangeranno viva…o forse no? Pensava Ben che , dal bancone , assisteva perplesso all’assurdo spettacolo
 
Intanto Judy , pian piano riusciva a recuperare posizioni all’interno di quella marmaglia informe di mammiferi in corsa…prima uno slalom tra i mammiferi più massicci , poi un salto da un dorso all’altro di quelli di taglia più piccola e infine , una volta raggiunta la testa del gruppo , eccola lì…a pochi metri dal placcare quella volpe fuggitiva
 
“Nick Wilde…in nome della legge...fermati!” esclamò la piccola agente , neanche stesse inseguendo il peggiore dei criminali di Zootropolis.
 
Judy fece un balzo fulmineo in direzione della volpe che , per sua sfortuna e nonostante le evidenti dimensioni di stazza , fu placcata e messa al tappeto da quella astuta e fin troppo agile coniglietta
 
“Ouuf…oh..ciao Carotina…ma che piacere vederti…!” disse Nick mentre si riprendeva dalla rocambolesca caduta causata dalla coniglietta
“Niiick…finalmente riesco a beccarti! E’ da parecchio che non ho tue notizie e cominciavo a preoccuparmi…sicuro di stare bene?”
Alla domanda della coniglietta , Nick scattò sulle sue zampe posteriori e con esso tutto il pelo rosso della sua pelliccia sulla sua schiena.
“Ma certo che sto bene Judy! Non si vede? Sto lavorando giorno e notte!” rispose  con fare frenetico
“Ho deciso di portarmi avanti col lavoro perch…”
Stava terminando la frase quando Nick fu sollevato di peso per la collotta della sua divisa e per lo stesso motivo emise un guaito , segno  evidente che quel gesto improvviso l’aveva spaventato.
Mentre quei due si stavano scambiando i convenevoli , il capitano aveva raggiunto la hall , facendosi spazio tra tutti i suoi agenti , intento a “scambiare due chiacchere” col mammifero rosso
Chi poteva essere se non il capitano Bogo? Pensò Nick , ritrovatosi in quella situazione assurda “Oh salve capitano…qual buon vento la porta da queste parti?” terminò ironicamente il rosso mammifero
“Wilde…tu ed Hopps nel mio ufficio , adesso. E non preoccuparti , ti ci porto io , prima che tu possa scappare sulle tue zampe” terminò il bufalo con un sorriso sospetto dipinto sul suo muso
 
Intanto , nell’ufficio , la situazione era pressoché questa: una grossa scrivania in legno al centro della stanza , da uno dei due lati del mobile la poltrona del capitano e dall’altro lato , due sedie per mammiferi di taglia medio-grande.Su una di queste Judy , che aspettava incuriosita il “premio” che aveva vinto dopo questa “caccia alla volpe” , sull’altra Nick…o meglio , un groviglio di corde che contenevano la volpe , lasciando la coniglietta un attimo interdetta mentre il suo superiore si occupava di metterlo “a suo agio” su quella sedia.
 
“…e con questo,siamo a posto. Devo dire che ti dona proprio questo accessorio , Wilde” affermò con soddisfazione Bogo che ammirava il suo operato.
“Capitano , era davvero necessario tutto questo nei confronti dell’agente Wilde?”
“Hopps , sono arrivate numerose segnalazioni del comportamento fin troppo diligente del suo collega e , conoscendolo , posso assicurarti che c’è qualcosa che non quadra” finì la frase rivolgendo un’occhiata alla volpe
“Capitano  , le posso assicurare che io sto benissimo , che non sono mai stato meglio prima d’ora. Glielo posso assicurare su ciò che ho di più prezioso…su…su….sulla mia bellissima , folta e rossa coda!” disse nervosamente Nick
“Zitto Wilde…tu non hai voce in capitolo. Hopps , torno subito” disse il capitano , alzandosi dalla sua poltrona ed incamminandosi nel vano adiacente.
 
Nell'altra stanza , lontano da occhi indiscreti , vi era il capitano che marciava in circolo a dimostrazione di quanto fosse turbato e infastidito a quella situazione a cui doveva trovare rimedio quanto più presto possibile.
Lo stesso capitano che aveva impartito quel singolare ordine a tutti i suoi agenti , ancora una volta non aveva previsto che la più piccola delle sue agenti , Judy Hopps , potesse primeggiare in quel particolare incarico. Il suo pensiero  era focalizzato sulla ricerca di una soluzione a quel particolare dilemma  ovvero quello delle due settimane di vacanza

Cavolo…e chi se lo aspettava! Quella tenera coniglietta ha superato ancora una volta le mie aspettative…e adesso , sicuramente non posso tirarmi indietro…che figura ci farei?  Il giorno dello stipendio è lontano , non ho grandi risorse personali per pagare questo impegno e sicuramente non posso prelevare somme dal fondo emergenze del distretto…Devo trovare un rimedio a questa scomoda situazione…aspetta…forse ho trovato la soluzione…!
 
Intanto , mentre volpe e coniglietta discutevano del comportamento anomalo  del mammifero dal pelo rosso , il capitano rientrò nel suo ufficio e si accomodò alla sua scrivania , facendosi spazio tra quelle montagne di carte.
 
“Innanzitutto , i miei più sinceri complimenti , agente Hopps , per essere riuscita a catturare la volpe…”
“Ehi , io ce l’ho un nome , capitano!”
“Dicevo…come promesso , a chiunque avesse acciuffato l’agente Wilde , avrei offerto ben due settimane di vacanza a spese del sottoscritto. E detto fra noi , Wilde , penso che tu ne abbia proprio bisogno. Non vorrei che il nostro primo agente volpe del distretto si stanchi per il troppo lavoro?” fece sarcastico Bogo.
Nick fissava il capitano con gli occhi ridotti a due fessure , come se lo stesse scrutando nel profondo dei suoi pensieri per cercare di capire dove volesse andare a parare. E nel frattempo Judy aveva ripreso la parola
“Capitano , innanzitutto la ringrazio per il regalo che lei ha deciso di farmi solo perché sono riuscita a prendere Ni…ehm volevo dire l’agente Wilde. Non credo di poter accettare perché la città pullula di malviventi e il crimine non va mai in ferie…”
A quella frase , a Bogo si dipinse un sorriso sul muso , immaginando i criminali intenti a godersi una sana giornata di mare , rinfrescandosi con un bel drink all’ombra di una palma da cocco…prima di scendere dalle nuvole e tornare alla realtà
“Hopps , ammiro la tua dedizione e perseveranza…ma siamo in piena estate e ci sono ancora tutti i tuoi colleghi la fuori per coprire la tua assenza. Non preoccuparti. E poi…ho già provveduto a tutto…devi solo goderti queste due settimane di relax”
“Signore…di sicuro non posso ospitare tutta la mia famiglia…come ben sa , noi conigli moltiplichiamo alla grande…e da sola non mi sembra il caso di andarci…”
“Perché non porti Wilde con te? Come detto prima , avrebbe proprio bisogno di una bella vacanza” terminò la frase con fare allusivo
 
Volpe e coniglietta incrociarono gli sguardi.
 
Da una parte , una piccola , minuta ed iperattiva Judy strafelice di questa idea a cui non aveva ancora pensato e che aveva dipinto sul suo musetto il ritratto della felicità.
Dall’altra parte , un rigido e spiritualmente devastato Nick , scosso nel profondo da questa proposta fatta dal bufalo , con la disperazione ben nascosta dentro di lui e con un espressione fintamente allegra ma sicuramente imbarazzata dipinta sul suo muso
 
“Agenti , direi che per adesso è tutto. A quanto pare , vi toccherà godervi insieme questa vacanza. Hopps , la partenza è fissata tra due giorni , ore 9:00 alla stazione ferroviara di Zootropolis…ah e dimenticavo. Dovrete dirigervi verso la costa , a Mammal Beach Avenue e , una volta arrivati sul posto , capirete subito chi sarà la vostra per il periodo di ferie. Rompete le righe!”
…e non rompete le scatole!  Pensò il capitano mentre vedeva quei due allontanarsi dall’ufficio.
 
Passeremo queste due settimane insieme
 
La stessa frase pensata , contemporaneamente , da due individui diversi e che racchiudevano un significato diametralmente opposto. E , nello stesso momento , racchiudevano aspettative del tutto diverse per la vacanza che avrebbero dovuto trascorrere insieme
 
Il giorno della partenza arrivò e i due agenti , volpe e coniglietta , si ritrovarono alla stazione
 
“Ehilà Carotina , buongiorno e ben arrivata alla stazione!”
“Ciao Nick. Alla fine ce l’hai fatta ad arrivare…sto aspettando qui da più di un’ora!”
“Ma Carotina…l’appuntamento era alle 9:00 , che ci facevi già di primo mattino qua?”
Intanto la volpe , mentre ascoltava tutta la spiegazione sul perché la coniglietta si trovava sul posto già di prima mattina , aveva notato che alle sue spalle si trovavano delle valigie che , probabilmente , sarebbero servite per le due settimane di permanenza fuori casa
“Scusami se ti interrompo , Carotina , ma tu hai portato solo quello con te?” chiese dipingendosi un sorriso a metà tra il perplesso e l’ironico sul muso mentre indicava i pochi , abbondanti bagagli alle spalle della coniglietta
“Oh queste…in verità sarebbero solo per il viaggio. Le altre mi dovrebbero arrivare in giornata sul posto” rispose con una certa soddisfazione la tenera coniglietta
“E tu cos’hai portato con te Nick?”
Mentre Nick , con una zampa alzata ad indicare quegli oggetti e la bocca semiaperta dallo stupore , cercava di comprendere la quantità di bagagli con cui avrebbe dovuto convivere per i prossimi giorni ,  tornò a prestare attenzione alla sua interlocutrice e si limitò ad indicare una valigia , le cui dimensioni non risultavano particolarmente adeguate per una trasferta di due settimane.
In pratica , era un borsone da calcio , con aria particolarmente vissuta , che , in teoria , avrebbe dovuto contenere tutto il necessario per la volpe.
“Vuoi dirmi che tutto ciò che ti serve si trova la dentro , Nick?”
E qui la volpe si limitò nuovamente ad un semplice gesto , ad annuire , per troncare ogni eventuale risposta o polemica da parte di Judy.
 
Il loro treno , dopo l’annuncio del binario di destinazione , arrivò ed entrambi si affrettarono a prendere posto su di esso , ovviamente dopo aver sistemato adeguatamente i loro bagagli nella carrozza in cui si erano accomodati.
Presero posto sui rispettivi sedili , posti uno di fonte all’altro e , dopo pochi minuti , le porte si chiusero e il treno partì.
 
Man mano che il treno si allontanava dalla stazione , Judy ebbe modo di rivivere , con la stessa emozione di allora , lo stesso viaggio che la portò verso un nuovo capitolo della sua vita…ma stavolta il mezzo che si allontanava dal centro urbano diede modo alla coniglietta di godersi nuovamente il panorama offerto dal variegato agglomerato metropolitano.
Downtown , con i suoi altissimi edifici e la sua densissima ragnatela di strade e marciapiedi , Rainforest , con i suoi imponenti alberi e le loro foltissime chiome che lasciavano trapelare poca luce solare e infine Sahara Square , con le sue enormi aree desertiche circondate da gigantesche palme da cocco…
 
Il loro viaggio procedeva tranquillamente .
Essendosi sistemati in maniera più che adeguata su dei sedili posti rispettivamente uno di fronte all’altra , per buona parte del viaggio parlarono del più e del meno , di quale fosse il loro rapporto con i colleghi alla centrale (e magari aggiungendoci qualche pettegolezzo su qualcuno di loro a cui Nick sembrava particolarmente interessato) e delle loro rispettive famiglie.
“…beh sai , essere la più grande tra oltre duecento terribili ed irrefrenabili coniglietti , permette di tenersi in ottima forma…prova tu a stare dietro a questa infinita marmaglia di palle di pelo.Senza tener conto poi di zii , cugini , nonni e altri parenti di ogni tipo e forma. In quel caso davvero potremmo invadere senza problemi il distretto di Downtown” fece Judy nascondendo una risatina , prima di tornare a prestare attenzione a Nick  “E tu invece? Non mi hai mai detto chi sono i tuoi genitori , se hai fratelli o sorelle , qualche parente oltre a quel tuo cugino che ho già avuto modo di conoscere l’ultima volta…allora? Cosa mi dici , Agente Wilde?”
“Carotina , i miei genitori hanno fatto davvero tanto per me… ma non è proprio un argomento di cui mi va di parlare. Sai bene che prima di incontrarti , ero solamente un povero reietto della società , deriso e denigrato da tutti , che cercava di sopravvivere alla giornata , con quei ghiaccioli zampa con cui mi hai beccato. Posso dirti però che , oltre a quel mio cugino , l’unico altro soggetto che posso considerare parte della mia famiglia è Finnick…sai , quell’adorabile piccoletto con le grandi orecchie…” terminò Nick gesticolando con le sue zampe cercando di disegnare nell’aria la sagoma dei padiglioni auricolari del piccolo fennec.
 
E mentre Nick era impegnato a gesticolare per tentare di rappresentare il piccolo scorbutico mammifero , la sua attenzione fu catturata da una delle valigie che si era portata dietro Judy. E quest’ultima , che si era accorta dello sguardo distratto del suo collega dal manto rosso , tese le orecchie nell’intento di cercare di captare qualche suono che potesse essere di aiuto.

“MPHPHHH….MH….HHHHMHMMMM!!!!”  sembrava un urlo soffocanto che proveniva da lontano , da chissà dove.

Un colpo secco. Abbastanza forte da far muovere il bagaglio interessato e tutti e da far allontanare dai loro posti a sedere i due agenti impreparati a quella situazione . Colpo abbastanza forte da far rovinosamente cadere sul pavimento la stessa valigia da cui sembrava provenire lo strano rumore e gli altri bagagli più piccoli.
 
E poi silenzio.
 
I due agenti si guardarono attorno per valutare la sicurezza del vagone in cui risiedevano e , a quanto pare , era andata proprio bene. Non c’era più nessuno.E poi si diedero un rispettivo cenno di intesa per capire come affrontare quella strana situazione.
 
“Carotina stai indietro…vedo di cosa si tratta. C’è qualcosa che non mi convince. Coprimi!”
“D’accordo , Nick…fai attenzione!”
 
Mentre Nick si avvicinava con cautela al diabolico bagaglio , Judy osservava con preoccupazione quello strano oggetto che sembrava si fosse animato per conto suo. Una volta arrivato vicino alla valigia , Nick diede un lieve colpetto con una zampa.  E poi un secondo un po’ più forte , senza avere nessuna risposta.
E infine si inginocchiò per mettere le sue zampe sulla maniglia per sollevare il bagaglio e riporre nuovamente l’oggetto nell’apposito scomparto
“Carotina , mi sa che ci siamo impressionati tutti e due. Non c’è assolutam…”
 
La valigia si aprì di colpo proprio mentre Nick la teneva all’altezza del suo addome e , nell’aprirsi colpì con uno degli spigoli il povero canide rosso all’inguine , facendolo guaire di nuovo . Dal dolore. E facendolo piegare in due dalla sofferenza.
Una piccola , fulminea ed esuberante sagoma dal color sabbia e dalle grandi orecchie balzò fuori dal bagaglio. E i due agenti , fermi alle loro rispettive posizioni , rimasero di sasso.
 
“E’ AQUI LA FIESTAAAAAAA???!??!?!?!” esclamò il piccolo mammifero
 
Era Finnick.
 
“Tu,piccolo maledettissimo figlio di…” esclamò la dolorante volpe rossa ancora distesa sul pavimento
“Finn! Ma come cavolo hai fatto a finirci la dentro?” lo interrogò la coniglietta
“Già…che ci facevi nella sua valigia,Finn?” chiese mentre la volpe rossa cercava di rimettersi in piedi
“Questo no es importante. Non mi si può nascondere niente , soprattutto quando c’è una bella vacanza di mezzo” disse il piccolo mammifero , sistemandosi la camicetta che aveva addosso. Poi riprese “Rosso,tu dimentichi che io , prima di te , conosco tutti a Zootropolis ed ho occhi e orecchie praticamente ovunque.La cosa muy importante è che ahora io es con voi due…VAMOS A BAILAR!!!”
“C’è solo un problema , COSO” Sottolineò Nick cercando di evidenziare il “piccolo e peloso” problema “a destinazione sanno che siamo in due…adesso mi dici come cappero giustifichiamo la tua presenza?”  terminò la frase con tono deciso e quasi urlando in direzione del fennec.
Judy osservava quei due che battibeccavano e gesticolavano con modo apparentemente aggressivo e frenetico fra loro.
Mentre era indecisa se sorridere davanti a quello spettacolo unico nel suo genere , intervenire per placare gli animi o preoccuparsi per come gestire quest’altro problema capitato proprio durante l’inizio della vacanza , ebbe un colpo di genio. Fortuna che , in quel momento , aveva portato solo il minimo indispensabile per il viaggio…!
“Ehi…voi due!” Esclamò Judy in direzione dei due predatori “Venite un attimo qua e datemi una mano a prendere quella valigia!” terminò indicando uno dei bagagli ancora a suo posto.
 
Dopo alcune ore , il treno partito da Zootropolis si fermò nella stazione di arrivo.
La coppia di agenti , col terzo incomodo a loro seguito , era arrivata a destinazione.
E lo spettacolo che si presentava davanti agli occhi degli eventuali osservatori , era più o meno questo. Un terzetto composto da due predatori ed una preda.
Sulla sinistra Nick Wilde , con indosso una camicia verde con motivo a foglie che ricordava molto lo stile hawaaiano , cravatta giallo banana , bermuda color beige e gli immancabili occhiali da sole per un atteggiamento da macho.
Sulla destra Judy Hopps , con indosso una camicetta bianca con righini rosa , un paio di bermuda in tessuto di jeans , un bel cappello in stile messicano ed un paio di occhiali da sole per imitare l’atteggiamento del suo amico e collega
Nel mezzo , quello che poteva somigliare a tutti gli effetti un cucciolo di volpe con un completo di taglia adeguata a quella del piccolo predatore.
Cappellino bianco e rosso , t-shirt bianca , salopette di color blue jeans e due accessori indispensabilii , cioè secchiello e paletta per nascondere al meglio la sua vera identità e non dare nell’occhio.
 
“Oh…ma guarda quanto è elegante questo piccolo cucciolo di volpe del deserto…” esordì Nick mentre il terzetto si avviava all’uscita della stazione “…con il suo piccolo secchiello , la sua palettina e il suo vestitino…che fai , non lo dai un bacino al tuo paparino?” aggiunse poi imitando una dolcezza che non gli apparteneva
“Se provi a chiedermelo di nuovo , ti mordo la faccia!” esclamò Finnick ancora piuttosto arrabbiato ed infastidito da quella situazione in cui si era ritrovato.
 
Judy , che si stava divertendo da morire a guardare quei due che , ancora una volta , si punzecchiavano tra loro , stava ancora ripensando a quanto fosse stata fortunata durante il viaggio
 
Possiamo cercare di travestire Finnick come un piccolo ed io e te , Nick , potremmo fingere di essere i suoi tutori , o magari puoi raccontare che è figlio di qualche tuo parente che te l’ha lasciato all’ultimo momento…beh , ci penseremo una volta sul posto.
Adesso dobbiamo trovare qualcosa che gli possa andare bene , e non credo che sarà difficile visto che la mia statura e la sua sono simili , e che lo faccia sembrare davvero a un piccolo di volpe…forza , diamoci dentro!
 
“Ehi , voi due , la smettete una buona volta di discutere? Dobbiamo andare…abbiamo la guida che ci aspetta la fuori!” esclamò la piccola coniglietta mentre faceva segno con una delle braccine in direzione dell’uscita.
E così , quell’anomalo terzetto , si avviò all’uscita dalla stazione con al seguito tutti i loro bagagli.
Appena usciti , furono sorpresi e colpiti dalla presenza di un mammifero. Di un grosso e grasso mammifero che teneva fra le sue zampe un cartello con su scritto i cognomi dei due agenti “Wilde – Hopps”
 
“Oddio…chi è quella?” esclamò Nick davanti all’animale in questione
“So io chi è la bufala…è la mucca Carolina!” rispose Finnick prima di esplodere in una fragorosa risata in risposta alla sua stessa battuta
Ripresosi dal colpo dell’avere visto, all’improvviso , un mammifero tanto imponente davanti a se , Nick , con un gesto fulmineo , estrasse un ciuccio che si ricordò di avere in una delle tasche del suo bagaglio e lo conficcò con una certa veemenza e rapidità tra le zanne del piccolo fennec , per neutralizzarlo e per non far saltare la copertura escogitata da lui e dalla sua collega coniglietta
In men che non si dica , si ritrovò ad avere a che fare con una situazione a lui familiare…il piccolo fennec , travestito da cucciolo , col ciuccio in bocca.

L’unica differenza stava nel fatto che , il piccoletto , in questa occasione , gesticolava freneticamente come se volesse dire chissà quale assurda e impronunciabile offesa nei confronti dell’agente dal manto rosso per averlo nuovamente sottoposto a questa umiliazione pubblica senza il suo consenso.

Intanto , il massiccio mammifero , che stava prestando attenzione in direzione del trambusto provocato dalle due volpi , iniziò ad avvicinarsi ai due piccoli mammiferi e , una volta arrivato vicino a loro due , cominciò a parlare , mentre l’attenzione dei due canidi si rivolse verso la figura

“Siete voi due gli agenti Wilde ed Hopps?”
A quella domanda , ci fu una risposta che arrivò dalle spalle delle due volpi “Salve…io sono l’agente Hopps” rispose Judy “…e questo qui è l’agente Wilde” terminò la coniglietta arrivata tra le due volpi indicando alla sua destra “Non ho capito il suo nome…signora…?”
“Signorina , grazie. Comunque sono Caroline. E sono la cugina del capitano Bogo. Molto piacere”

Ah ecco perché ci ha mandato fin quaggiù il capitano…e meno male che aveva detto "vacanze pagate tutte a spese mie"...Chissà quale fregatura ci aspetta!
Ecco qual’era il pensiero che rigirava nella testolina della leporide

“Benvenuti a Mammal Beach Avenue…per i prossimi giorni , sarò la vostra guida e quindi , per qualunque esigenza , potete rivolgervi alla sottoscritta” disse con gentilezza la bufala “E se avete bisogni particolari per voi o il vostro piccolo , non esitate a chiamarmi” terminò la grossa mammifera
“Beh signora…ehm , volevo dire , signorina Caroline , qui c’è un malinteso…” intervenne Nick “il piccoletto in questione non è il nostro piccolo…è il cucciolo che una mia parente mi ha lasciato in affidamento all’ultimo momento perché ha avuto non poche difficoltà e portarlo qui con me è sembrata la miglior soluzione da attuare…” aggiunse passandosi una zampa dietro la nuca
“Agente Wilde , giusto?” chiese la bufala “Non deve assolutamente spiegare nulla a me o chiunque altro. Se voi due agenti avete trovato la felicità l’uno nell’altra e avete così tanto amore da donare al prossimo , buon per voi. E poi , non è mica la prima volta che si vedono coppie che adottano piccoli in giro per la metropoli , lo sapevate? “ concluse Caroline con fare allusivo

Judy che stava ascoltando quella conversazione ed era rimasta stranamente in silenzio e in disparte , una volta capito a cosa si riferisse , cominciò ad arrossire così tanto che un pomodoro , a confronto , sarebbe potuto impallidire…e a Nick questa sua eccessiva reazione non passò inosservata.

E adesso chi glielo spiega a questa che siamo solo buoni amici e che un così “tenero cucciolo” di fennec che crede nostro figlio non è effettivamente quello che sembra?

“Allora…volete seguirmi? Il nostro mezzo ci aspetta proprio dietro l’angolo”

Nick si occupò di portare i “pochi” e voluminosi bagagli in un modo che gli permettesse di conservare un minimo di dignità e Judy , per non far saltare la loro copertura , prese in braccio il piccolo fennec. E quest’ultimo , a quanto pare , aveva infine deciso di accettare il suo ruolo in quella recita.

Il piccolo volpide si era ritrovato tra le braccia della piccola e tenera coniglietta e sembrava aver trovato quell’affetto e calore a cui non potesse essere più abituato e la dolce leporide sembrava poter dare tanto più affetto di quanto lei stessa non potesse pensare di dare al piccolo mammifero dalla chiara pelliccia.

Nick era a qualche passo di distanza da Judy e Finnick e la scena che osservava , lo fece pensare.

Questi conigli sono veramente troppo emotivi…però sembra che fare il genitore le venga proprio naturale.Dopotutto , chi non lo sarebbe dopo aver tenuto d’occhio due centinaia di palle di pelo?

Arrivati al mezzo , un furgoncino giallo di media grandezza , con su scritto “MABA RESORT” , Nick si fermò , posò per un attimo i bagagli a terra , aprì il portellone posteriore e caricò sul retro del veicolo tutto quello che aveva trasportato.
Judy intanto si accomodava sul sedile posteriore del furgoncino mentre Caroline prese il posto di guida.
Una volta tutti a bordo , accese il motore e , rivolgendosi ai suoi passeggeri , domandò
“Allora , siamo pronti a goderci questa vacanza?”
 
 
PS:Aggiornata al 27/09/2018 sulle correzioni di Sir Joseph Conrard
 

 
ANGOLO DELL’AUTORE

Signori e signore , amici ed amiche , recensori e visitatori , eccomi di nuovo qua.
Prima di tutto , ho deciso di cambiare nome alla storia , passando da “Manuale di sopravvivenza nella giungla urbana” a “Storie di sopravvivenza nella giungla urbana”…secondo il mio umile parere , suona meglio.
Ad ogni modo , tornando a noi…L’estate è finita , almeno secondo il calendario , ma fa ancora caldo. E il rientro a pieno regime nel mondo lavorativo non aiuta a trovare il tempo e il modo di mettere su carta tutte le idee…ma alla fine , ce l’ho fatta!
Nonostante un mostruosissimo e inimmaginabile ritardo , sono riuscito a completare e pubblicare anche questo capitolo delle disavventure urbane della coppia di poliziotti unica nel suo genere.
Dopo un anno passato al lavorare e a scampare alle situazioni (lavorative e non) più assurde , bisognava pur staccare la spina no? E quale occasione migliore per rilassarsi se non quella di una bella vacanza con la giusta compagnia?
Quei due, stavolta , dovranno convivere fuori dalle mura domestiche e lontano dalle strade di Zootropolis grazie anche al “regalo” che il capitano Bogo ha voluto fare alla più testardo dei suoi agenti di polizia per essere riuscita a placare quella volpe rossa che , col suo comportamento (scaturito chissà da quale esperienza traumatica) stava decisamente superando il limite , e di svariate misure.
Ad ogni modo , i nostri protagonisti , accompagnati dal piccolo terremoto dalle grandi orecchie , sono quasi arrivati a destinazione.
Ne sarà valsa la pena di affrontare un viaggio del genere oppure ci sarà l’ennesima improbabile situazione ad aspettarli? Aspettiamo e vediamo
Come al solito , ringrazio i sempre presenti Redferne , Plando e Sir Joseph Conrard per le loro visite con recensione e un saluto a tutti coloro che l’hanno messa tra le seguite,preferite o ricordate.
Come scrivono sempre i miei sopracitati colleghi , rallentiamo ma non ci fermiamo.
E finchè ci saranno visitatori e recensori attivi sul fandom , noi avremo la forza di andare avanti.
Che dire…spero che questo capitolo vi sia piaciuto e…alla prossima puntata
 
Bye bye
 
Enzo
 

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Capitolo 8
*** Una vacanza esplosiva - Parte 2 ***


Una vacanza esplosiva – Parte 2
 
Zona costiera della regione di Zootropolis , Agosto inoltrato , Tarda mattinata

Quello strano trio , composto da una volpe rossa , una volpe del deserto ed una coniglietta  , che stava comodamente rilassato sul sedile posteriore di un furgoncino giallo , si stava godendo il viaggio lungo la strada costiera che portava al resort di Mammal Beach Avenue , accompagnati dalla bufala Caroline , nonché loro guida…e cugina del capitano Bogo.
 
La strada , composta da ampi marciapiedi ai lati della carreggiata e da due corsie per senso di marcia  , era situata quasi a livello del mare e fungeva da separatore tra quella che , da un lato , era una giungla degna della zona tropicale , presidiata da palme da cocco , arbusti , steppaglia e tutta la vegetazione del clima sopra citato , mentre dall’altro lato separava quella che sembrava essere una sterminata e sconfinata spiaggia di colore estremamente chiaro , esattamente come quella del “piccolo e dolce” fennec che , secondo il parere dell’agente dalla fulva pelliccia , “era così un tesoro che avrebbe preferito seppellircelo sotto quella sabbia” invece che portarcelo a giocare a spese sue
 
Perché Nick si era ritrovato a pensare questo? Beh , semplice.
 
Nick era riuscito a “vincere” una vacanza-premio grazie all’intervento di Judy , la sua “carotina” preferita , che aveva neutralizzato la volpe rossa nei locali della centrale appena in tempo , prima che tutti i loro colleghi potessero ridurre il primo agente volpe del distretto ad una pezza per la pulizia degli stessi locali.
Fin qui quasi nulla di strano , se non il fatto che Nick era piuttosto dedito al lavoro. Il problema era nato quando , appena dopo la partenza , si sono ritrovati , a loro insaputa , tra i “pochi” bagagli della coniglietta , l’indomabile Finnick che , grazie alla sua minuta stazza e alla sua inossidabile tenacia era riuscito , a discapito di qualunque imprevisto , ad imbarcarsi clandestinamente in una valiglia della tenera coniglietta. Chissà perché poi aveva scelto quella valigia…
Per la facilità di accesso? Perché era la più comoda? O per il suo contenuto?
Chi lo sa…
Ad ogni modo la fortuna del piccolo volpide è stata…Judy. Infatti , proprio grazie ai “pochi bagagli” che aveva al suo seguito , lei è stata capace di riuscire a “mascherarlo” e di farlo passare per un poppante. E la cosa la divertiva non poco…come non poco divertiva anche Nick che , prima di incontrare la prima poliziotta della sua specie a Zootropolis , non mancava di prendere in giro il piccolo volpide ad ogni occasione possibile.
 
I tre ospiti della mastodontica Caroline si godevano il paesaggio esotico ai lati della strada , a bordo del furgoncino , mentre il viaggio procedeva tranquillamente…forse anche troppo.
Nick era impegnato ad osservare la sconfinata giungla esotica al lato sinistro della strada mentre Judy era rimasta ipnotizzata dalla bellezza delle maestose spiagge di quella parte della regione…e nel mezzo , immobilizzato su un sediolino per i cuccioli , Finnick , intento a ciucciare nervosamente il ciuccio datogli dal suo compare per non farsi scoprire.
Il “piccolo” volpide , annoiato da questo interminabile viaggio verso la località di vacanze , voleva ammazzare il tempo in qualche modo , prima che la noia lo uccidesse.
E a questo punto , cominciò ad analizzare l’interno del furgoncino.
 
Vediamo un po’.
La davanti c’è la mucca Caroline ,  impegnata alla guida e che crede che io sia un poppante. Meglio non attirare la sua attenzione e lasciarla guidare. Dopotutto , una bella vacanza me la sono meritata anche io dopo tutto quello che mi ha fatto passare questo CABRON... riferendosi al suo compare Nick…e a tutte le improbabili disavventure che gli erano successe da quando la loro società era rimasta orfana del volpide dal pelo rosso e da quando il fennec aveva ripreso a “lavorare” da solo.
 
La sua attenzione quindi si spostò ai sedili posteriori della vettura e ai vani portaoggetti posti tra i sedili anteriori. Con un agile movimento , riuscì a liberarsi , senza far rumore , da quella “trappola per poppanti” e a mettere le sue zampe posteriori sul pianale del veicolo , tutto questo all’insaputa degli altri presenti al suo interno.
 
E , una volta in piedi e col ciuccio tra le sue adorabili fauci , cominciò a scavare un po’ in giro.
 
Fammi vedere cosa c’è un po’ qua dentro…riviste , volantini , cartacce , una vecchia foto del Capitan Bufalo Muschiato e della Mucca Caroline…cosa ci fa qua? Non lo so e non voglio saperlo…
 
Ad un certo punto , la sua attenzione fu catturata da un affarino bianco che sporgeva leggermente da una tasca , posta dietro al sedile di guida.
Avvicinandosi e allungando le sue zampette anteriori , prese questo oggetto e capì cos’era.
Un block notes. Un banalissimo block notes.
Riprese a scavare nella stessa tasca e vi trovò anche una matita e dei pastelli.
 
Credo che con questa roba si possa fare qualcosa pensò maliziosamente tra se e se Finnick.
Una volta preso possesso della preziosa refurtiva recuperata nel veicolo , con un altro agile movimento , si intrappolò nuovamente nella poltroncina per i cuccioli , facendo attenzione a far udire un netto CLICK , segno che le cinture fossero entrate nuovamente in funzione.
Questo suono catturò l’attenzione sia dei due agenti che dell’autista , ignari di quello che avesse fatto il piccoletto della combriccola.
“Agente Wilde , agente Hopps…vi dispiace controllare che il sediolino sia ben attaccato e che il piccolo non si muova? Sapete , non vorrei incappare in guai con la legge , specie con voi qui dentro” terminò ridendo nervosamente
Nick e Judy si scambiarono uno sguardo per chiedersi cosa fosse successo mentre Finnick si godeva la scena delle loro facce perplesse mostrando un’espressione indifferente che , dopo alcuni istanti , attirò l’attenzione dei due agenti che , scambiandosi uno sguardo con aria interrogativa , avevano appena finito di verificare che quell’apparecchio fosse funzionante.
“Signorina Caroline , qui sembra tutto in regola” disse Nick
“Già , mi chiedo cosa fosse stato quel rumore che abbiamo sentito” aggiunse Judy
“Beh , ci saremo impressionati per niente , probabilmente” rispose dubbiosa la bufala
 
Ma il piccolo fennec l’aveva fatta franca e poteva mettere in atto il suo diabolico piano. I due agenti non avevano trovato la sua “refurtiva” che aveva ben nascosto sotto i loro musi.
 
In che cosa consisteva? Beh , in poche parole…rompere le  scatole. E senza emettere una parola.
 
Ancora col ciuccio tra le fauci , aveva freneticamente iniziato a scrivere biglietti su biglietti , ad un ritmo impressionante , che riuscì a nascondere proprio sotto il naso dei due colleghi.
 
Ancora impegnato ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino , la volpe rossa fu distratta perché strattonata alla manica della sua camicia.
Era Finnick.
Preso nella sua parte , forse anche troppo , cominciò a sbracciarsi vistosamente e lamentarsi rumorosamente. E tutto questo , senza proferire una parola
“Agente Wilde , il vostro piccolo è davvero pieno di energie…guardi com’è vispo!” disse sorridente la conducente del veicolo
“Già…proprio molto…troppo esuberante” rispose Nick rivolgendo uno sguardo in cagnesco al volpide del deserto.
E , mentre ancora impegnato a squadrare il piccolo mammifero , si ritrovò tra le sue zampe , un bel bigliettino
 
SIAMO ARRIVATI?
 
Perplesso davanti a questo messaggio , Nick stava proprio iniziando a chiedersi quanto mancasse all’arrivo quando , all’improvviso , Finnick cominciò a strattonare anche la camicetta di Judy , ancora ipnotizzata dal bagnasciuga tropicale
“Ehi…cosa…c’è…delizioso amoruccio?” esclamò la coniglietta che , ancora distratta dal paesaggio , finse un enorme sorriso , lo slacciò dal sediolino e lo prese in braccio per non dare nell’occhio
 
ALLORA QUANTO MANCA?
 
Un altro bigliettino , stavolta tra le zampe della coniglietta. E poi ancora un altro. E dopo ancora altri due. Poi quattro. E successivamente otto…sedici…una montagna di bianchi foglietti da block notes sparsi per tutto il sedile posteriore del furgoncino
 
SIAMO ARRIVATI?
 
E ADESSO?
 
QUANTO MANCA?
 
CHE PIZZA , MI STO ANNIOANDO
 
SBRIGATEVI
 
VAMOS!
 
Ed un’altra infinità di foglietti bianchi con su scritto le più indicibili blasferie che mente animale potesse partorire…e fortuna che doveva essere un pargolo tranquillo e silenzioso!
 
In men che non si dica , i due agenti si ritrovarono letteralmente ricoperti da una montagna di cartacce , tutte prodotte da quel concentrato di follia dalle grandi orecchie.
Ma come…quando…dove ha preso questo affare?  Si chiedevano i due colleghi
E , per terminare in bellezza questa paradossale scenetta , aveva anche iniziato a battere freneticamente le sue zampette anteriori , per fingere una grande felicità davanti a questo suo “innocente gioco”.
Tutto questo mentre la volpe rossa e la coniglietta , sommersi da questa infinità di cartacce prodotte da un unico blocchetto per gli appunti (cosa che non ritenevano possibile) , si scambiavano uno sguardo perplesso e interrogativo , a sottolineare come e quando il piccoletto avesse avuto modo di studiare e preparare un piano così semplice ma , al contempo , così esageratamente fastidioso...
 
La cosa non era passata inosservata a Caroline , la quale aveva assistito a tutto lo spettacolino grazie allo specchietto retrovisore del furgoncino…
“Devo dire che , anche se siete una famigliola unica nel suo genere , siete una squadra bella allegra. Con voi non c’è mai da annoiarsi” terminò facendosi una grassa risata
“E comunque…signori e signora , siamo arrivati!”
 
Il furgoncino imboccò un vialetto , ai cui lati erano piantati pini marittimi , che si ergevano per svariati metri e che ricoprivano la strada , filtrando la luce solare grazie alla loro chioma.
Lungo il percorso , si iniziavano ad intravedere alcune strutture che iniziavano a rendere più variegato il paesaggio e che i due agenti subito associarono a questo luogo di vacanza.
Dapprima un ampio parcheggio , sviluppato su una grande superfice piana ,  suddiviso in zone per le dimensioni dei vari ospiti del resort e da cui si poteva prendere un comodo autobus-navetta che avrebbe condotto gli ospiti diritti all’ingresso della struttura. Poco più avanti , si poteva ammirare una notevole area riservata a campi sportivi e ad attrezzature per tutti coloro che volevano tenersi in forma…calcio , pallacanestro , pallavolo e molti attrezzi da palestra per coloro che non volessero perdere la loro forma fisica
 
“Guarda Nick…un centro sportivo in piena regola! E’…fantastico!” esclamò la coniglietta , trascinando la volpe verso il finestrino.E poi , volendosi divertire un po’ , dopo avergli lanciato un’occhiata molto eloquente  , aggiunse “Lo sai che dovrai farmi compagnia , amoruccio mio? Non vorrai che altri mammiferi si avvicinino alla tua adorata mogliettina?”
Davanti a questa frase , Nick spalancò gli occhi in segno di stupore , certamente sorpreso da questa domanda retorica della coniglietta , ma letteralmente sbalordito dal contenuto che lei gli aveva lanciato tra le righe…
 
Cosa ha detto? MO…MOGL…MOGLIETTINA? Ma cosa si è messa in testa?!? 
 
Si chiese il mammifero dalla fulva pelliccia. Ma…visto che proprio grazie alla sua “mogliettina” avrebbe potuto godere di una bella vacanza , decise di stare al suo gioco
 
“Ma certo amoruccio… non penserai mica che il tuo adorato e bellissimo maritino voglia lasciarti da sola? Non permetterò mai a nessuno di posare il suo sguardo sulla mia tenera e dolce mogliettina” terminò con un sorriso sorninore
 
Davanti a quella risposta , Judy spalancò gli occhi e rimase stupita e colpita. Sia dal modo in cui rispose e sia dal contenuto della risposta , cominciando a farsi rossa sul suo tenero musetto per l’imbarazzo che provava dopo aver compreso a pieno la frase
 
E intanto , Finnick che , col ciuccio tra le sue minute fauci , aveva osservato ed ascoltato tutto , due domande cominciava a porsele e a darsi anche due risposte.
 
Vuoi vedere che quei due  nonostante dicano di essere amici e colleghi , sotto sotto , provino qualcosa di più profondo? si chiese il piccolo fennec mentre continuava ad osservare , con aria interrogativa , lo spettacolo che si stava tenendo davanti ai suoi occhi.
 
“Oh ma che bello sentirvi…lo dicevo che eravate perfetti l’uno per l’altra!” affermò Caroline “comunque…manca davvero poco!” aggiunse.
 
Intanto il veicolo procedeva lungo il sentiero che conduceva all’albergo.
Nel suo percorso aveva affiancato e superato un solarium attrezzato con lettini e ombrelloni , una enorme piscina che offriva spettacolari giochi d’acqua a tutte le ore e un ampio piazzale liberamente percorribile sulle proprie zampe , addobbato con articolate trame floreali e fantastiche siepi rintagliate a forma di animale
 
“Ed eccoci qua , finalmente siamo arrivati. Adesso potete andare alla reception e procedere con l’accettazione e , magari , andare in camera per sistemarvi” suggerì la bovina “Adesso vado a parcheggiare questo trabiccolo e vi raggiungo subito” allontanandosi col veicolo dopo aver concluso la frase
 
Con la stessa organizzazione del viaggio di andata , Judy si fece carico di portare in braccio il piccolo terremoto dalle grandi orecchie mentre Nick , con uno sforzo assurdo per conservare la sua dignità , si occupò nuovamente di trasportare i bagagli all’ingresso.
 
La struttura che si presentava davanti agli occhi dello strano trio era spettacolare.
 
Un edificio con una forma planimetrica regolare , che poteva somigliare ad una acca , alto ben sette piani , lungo almeno un centinaio di metri e largo una trentina di metri circa , con la facciata anteriore , quella dell’ingresso , completamente coperta da spesse lastre di vetro , che permettevano un’adeguata illuminazione naturale all’interno della struttura , mentre ai lati della facciata d’ingresso si potevano intravedere i vani delle scale e degli ascensori , anch’essi costruiti in maniera tale da permettere la più ampia illuminazione naturale possibile. Sui lati era possibile intravedere i balconi delle numerose camere che affacciavano sulle corti interne liberamente accessibili , in cui era possibile trascorrere un po’ di tempo per rilassarsi , lontano dalla calda spiaggia , in quello che poteva essere un boschetto abitato dalla flora locale. Invece la facciata posteriore affacciava direttamente sulla spettacolare spiaggia , ricoperta da una finissima sabbia locale , già ammirata durante l’arrivo alla struttura , che sfumava in innumerevoli varietà di colore chiaro con le acque cristalline della regione
 
Una volta entrati nella struttura , si ritrovarono nella hall dell’albergo , che risultava essere piuttosto fresca e molto ben organizzata. Tavolini addobbati di vasetti con fiori del posto e sedie in vimini sul lato sinistro della hall , in un’area probabilmente riservata ai clienti del bar. Poco distante un angolo bar con un bancone in legno chiaro e tirato a lucido , con degli sgabelli piuttosto alti , forse riservati a mammiferi di grandi dimensioni  e infine , sulla destra , un ampio e curato bancone che ospitava la reception dell’albergo.
 
“Mi scusi , signore , siamo gli agenti Wilde e Hopps. Saremmo venuti a fare la registrazione per il nostro soggiorno di due settimane , sotto il nome BOGO. Può gentilmente indicarci la stanza doppia in cui dovremmo alloggiare tutti e due?” chiese Nick con un savoir faire degno di un gentle-mammal  molto raffinato e con molta nonchalance , degna della sua classe
Dopo qualche secondo di attesa , convinto che il mammifero che dava le spalle al bancone , non avesse sentito la sua domanda , era pronto ad esprimersi nuovamente con un’altra domanda quando , ad un certo punto  , si accorse che stava lentamente…molto , moooolto lentamente iniziando a ruotarsi verso il bancone
“Ehi Nick , non vorrei sbagliarmi , ma l’ultima volta che abbiamo avuto a che fare con un mammifero del genere è stato durante il nostro primo turno di ronda insieme per le strade di Zootropolis. Caso volle che , tra tantissimi abitanti , riuscimmo a beccare niente proprio di meno che Flash , quel tuo amico che lavora alla motorizzazione…Beh , ti ricordi che gli abbiamo dovuto sequestrare la patente , no?”
“Certo che me lo ricordo , Carotina , come potrei mai dimenticarlo…ci mettemmo mezza giornata per…”
 
E mentre i due agenti erano intenti a dialogare di quella paradossale coincidenza avvenuta proprio nei primi giorni di lavoro di Nick , l’animale al bancone aveva finito la sua lentissima rotazione verso il lato del bancone a cui erano rivolti i due mammiferi.
 
Oh no. Non è possibile. Non posso crederci che possa essere qui! 
 
Fu questo il pensiero che passò contemporaneamente , come un fulmine a ciel sereno , nella mente di Nick e Judy , alla vista del mammifero che stava al di la del bancone della reception
 
“Niiiiiiiiiiick….Juuudyyyy…” esordì con fare flemmatico ed infinitamente calmo e tranquillo l’addetto alla reception , che altri non era che Flash
Con Nick ancora meravigliato e bloccato alla vista di quel mammifero in quel preciso contesto , Judy prese la parola “Ma come…quando…perché?!?” chiese con tono perplesso e meravigliato mentre osservava il suo interlocutore che , lentamente , le indicava un foglio bianco , con su scritto i loro cognomi , poggiato sul lato del bancone , che la coniglietta subito raccolse e cominciò a leggere , proprio come fece quella volta alla motorizzazione , evitando di far fare notte ancora una volta
 
Mio caro Nick , mia cara Judy.
Come avrete potuto notare , ho deciso di mettere su carta due righe per impedirmi di farvi perdere un’intera mattinata alla reception di questo bellissimo posto. Ho saputo da una fonte certa che , prima o poi , sareste arrivati per godervi una più che meritata vacanza proprio qui. E il mammifero che me l’ha detto è più vicino di quanto voi possiate immaginare.
Ad ogni modo , vi starete chiedendo come e quando sono arrivato qui.
Ho iniziato a lavorare in questo fantastico resort circa due mesi fa e devo dire che è stata una delle cose più belle che possano mai essere accadute nella mia vita.
Se quel giorno voi non mi aveste fermato e ritirato la patente , non avrei mai potuto incontrare il mio attuale datore di lavoro , Stuart , un roditore facoltoso e molto raffinato , che , impressionato e affascinato dai miei tranquillissimi modi di fare , ha deciso di offrirmi questo posto di lavoro che ho accettato immediatamente , dopo aver spiegato tutto agli uffici della motorizzazione ed aver chiesto a Priscilla di potermi coprire mentre non arrivava il mio sostituto…credo che si chiami Bolt…ma non mi importa.
Ah…volevo solo aggiungere un’ultima cosa. 
L’ultima volta che provai a chiamare Nick era per capire con quale mezzo di trasporto potevo arrivare nella maniera più comoda ed economica possibile in questa regione..ma quella volpe non mi ha più richiamato.Vai a capire cosa gli ho fatto di male…
Beh , che altro aggiungere , amici miei…godetevi il fantastico soggiorno che vi aspetta
 
Il vostro amico Flash
 
Con un dolce sorriso stampato sul suo adorabile musino , Judy richiamò l’attenzione di Nick , rimasto ancora imbambolato davanti al bancone e con la mascella semi aperta. La volpe spostò lo sguardo dalla sagoma del  flemmatico mammifero verso la lettera che la coniglietta reggeva tra le sue zampine e , dopo aver letto il testo è mostrato un’ampia varietà di espressioni facciali che andavano dai sensi di colpa alla felicità per il lieto fine di quella situazione , concluse il tutto con un sincero saluto al suo amico.
“Permettetemi…di…accompagnarvi…alla…vostra…stanza…” esordì col suo tipico modo di fare il bradipo della reception
 
Oh no! Qui facciamo notte , sul serio! 
Pensarono i tre componenti del gruppetto appena giunto alla hall , scambiandosi uno sguardo quasi terrorizzato davanti a quella semplice proposta che , nella loro mente , appariva come una punizione da girone dantesco
 
“Non preoccuparti , amico mio , è già tanto che tu ci abbia spiegato tutta la situazione per iscritto e che non ci abbia intrattenuti nella hall più del dovuto” disse Nick imbarazzato e vagamente preoccupato per quello che sarebbe potuto succedere
“Già…e poi avrai il tuo da fare qui , con l'accettazione degli ospiti , la loro registrazione , le pulizie e i turni del personale” continuò Judy mentre cercava di dissuaderlo dall’impegno e preoccupata , si stringeva le zampette , quasi come se stesse pregando che il loro calmissimo amico desistesse in quella generosa offerta
“Insisto…per…l’accompagnarvi…in…camera…vostra” risposte il bradipo “E…poi…ho…tutto…sotto…controllo!” terminò esprimendo un sorriso che si mostrò dopo “appena” una decina di minuti.
 
Era quasi l’ora di punta , il sole era alto nel cielo e i due agenti avevano ricevuto una proposta che non erano riusciti a rifiutare da un loro caro amico che , della calma e della lentezza , fa le basi del suo stile di vita…anche e soprattutto perché più rapidamente di così non può.
E , a quell’ora e con quella guida , avrebbero fatto notte , letteralmente.
 
 
Più tardi , la breve distanza che separava la hall di quel favoloso albergo dalla camera in cui avrebbero dovuto permanere i tre animali fu colmata nel tempo record di tre ore , quarantotto minuti e ventisette secondi.
Record di velocità per il bradipo , record di lentezza per gli altri tre mammiferi.
“Eccoci…qua…arrivati…alla…vostra…stanza…” affermò  Flash mentre forniva loro la chiave elettronica “Dentro…c’è…tutto…il…necessario…per…voi…tre. Se…avete…problemi…contattatemi…pure…!” terminò
I due colleghi lo ringraziarono e aspettarono qualche momento , il tempo di capire se il loro lentissimo amico stesse iniziando ad avviarsi sulla strada del ritorno , prima di aprire la porta della loro stanza e di cominciare ad ammirare la loro dimora per le successive due settimane.
 
Erano dentro. Finalmente erano arrivati e potevano cominciare ad organizzare la loro vacanza nei minimi dettagli. Però...non avevano calcolato alcuni imprevedibili fattori.
Ma andiamo con ordine.
La stanza , per essere una doppia , era di dimensioni piuttosto abbondanti ed era sviluppata su due livelli. Al piano terra , l’ingresso con un piccolo disimpegno , che conduceva alla zona giorno , la quale era arredata , da un lato , con un tavolino ed un paio di poltrone mentre dall'altro lato vi era una semplice parete attrezzata munita di tv widescreen, con divano posto proprio di fronte. Il piccolo soggiorno era posto davanti ad una immensa finestra che affacciava direttamente sull’incantevole spiaggia e che , in quel momento , offriva uno spettacolo unico: un tramonto dalle infinite sfumature rossastre che andava a scomparire lentamente all’orizzonte. Al piano superiore della stanza , vi era il bagno e quella che era la zona notte , dove vi trovarono un letto. Matrimoniale.
 
Ma cosa cappero è passato per la testa al capitano? Si chiese perplesso Nick mentre squadrava in cagnesco il comodo pezzo di arredamento adibito al riposo
 
“Domani mattina andrò a reclamare in direzione…ora sono troppo stanco dal lungo viaggio…e dalla passeggiata al passo di Flash” esordì Nick mentre cominciava a sistemare il suo bagaglio sul letto “E poi non mi sembra il caso che una tenera coniglietta come te ed un affascinante volpe come me debbano condividere tutto questo , o sbaglio?” terminò retoricamente il predatore , mentre lanciava un’occhiata divertita e un sorriso sornione in direzione di Judy
“Volpe ottusa…non è la prima volta che ho a che fare con te” rispose a tono la coniglietta , sfidando la volpe con uno sguardo “E poi , mi sono già presa cura di te una volta , chi mi dice che non possa farlo di nuovo?” finì la risposta con tono allusivo
E , mentre i due si sfidavano con pungenti battute , il terzo mammifero , il piccolo tenero fennec , rimasto silenziosamente ad ascoltare ed osservare quello spettacolo , per certi versi già visto , cominciò a parlare
“PTUAH! Finalmente…ahora io es libero! Non se ne poteva più de esto cappero de ciuccio! Ahora voi dos fate quello che volete…io me ne vado al bar a prendere un paio de TEQUILAS con sale e limone e…”
“Non dimenticarti il biberon , cretino” lo richiamò Nick “Se proprio vuoi bere qualcosa , non farci saltare la copertura!” puntualizzò
“Tu…maliditissimo hijo de…@#$&%!?” terminò la sua eccessiva risposta con una lunga serie di irripetibili vocaboli. E , dopo aver ripreso fiato ed essersi calmato , continuò “D’accordo CABRON. Ma solo perché ME GUSTAN LE CHICAS E LAS FIESTAS…e adesso…VAMOS A BAILAR” esclamò il fennec , brandendo il biberon a mo di spada e scappando , letteralmente , da quella stanza , in cui si sentiva fuori posto
 
“Nick , possiamo fidarci? Siamo sicuri che non ci farà saltare la copertura per questa vacanza?”
“Ma come , Carotina? Metti in dubbio le nostre innate capacità teatrali e la nostra ineguagliabile bravura nell’improvvisazione e la nostra maestria dell’ottenere il meglio da ogni situazione? Quasi ci offendi , sai…”
 
E mentre , ancora una volta , Nick si fingeva offeso , come se fosse stato mortalmente insultato , stando a zampe incrociate all’altezza del petto e dando le spalle alla sua interlocutrice , l’attenzione della volpe fu richiamata da una porta che si chiudeva , a chiave , lì vicino.
 
“Fai quello che vuoi , ma una bella doccia rinfrescante me la faccio prima io!” esclamò divertita la coniglietta che aveva nettamente fregato , in velocità e furbizia , l’astuta volpe rossa
“Cavolo…mi hai fregato alla grande anche stavolta , coniglietta acuta!” rispose applaudendo alla collega
“Grazie , grazie , troppo gentile… Ma vedi , se tu perdessi meno tempo a pavoneggiarti o a fare queste sceneggiate , non ti lasceresti fregare così facilmente da me , volpe ottusa. O magari è colpa del mio fascino?” chiese con fare allusivo Judy , dietro la porta chiusa del bagno.
“Ma certo che sono rimasto colpito dal tuo fascino…intellettuale” rispose con una strana incertezza Nick “Però…cerca di non metterci troppo perché anche io ho necessità di usare il bagno!” terminò il volpide
 
Erano passate circa due ore e quei due che , nel frattempo si erano rinfrescati e ripresi dal viaggio , avevano già gustato un’abbondante cena e di lì a poco , si sarebbero incamminati ad un beach bar a ridosso della spiaggia.
Chiusa la porta e presa la chiave elettronica , si incamminarono verso l’ascensore e raggiunsero il piano terra. Una volta salutato Flash e superata la hall , si diressero verso la spiaggia che distava poche centinaia di metri e su cui vi era un piccolo ma ben fatto ed accogliente chioschetto in legno , che doveva essere proprio il beach bar.
Infatti , nei pressi di quel  chioschetto si trovavano alcuni tavolini con sedie e , poco più avanti , quella che poteva essere una pista da ballo in cui sembrava si stesse svolgendo una festa , in piena regola.
 
I due agenti , una volta comodi sugli sgabelli vicino al bancone del chiosco , ordinarono un drink. E , nell’attesa , la loro mente andò diritta verso il terzo incomodo

“Nick , hai un’idea di dove possa essere Finn? Sono alcuni minuti che lo sto cercando con lo sguardo qui intorno ma non riesco a vederlo…”
“Carotina , quando si tratta di far baldoria e di divertirsi , non c’è nulla che possa fermarlo. Ricordati che già è difficile beccarlo con le zampe nel sacco in città , dove i controlli sono serrati…figurati qui che possibilità abbiamo…” terminò la volpe rossa con una grossa risata.
“Se lo dici tu…” fece diffidente Judy mentre quest’ultima si era accorta che Nick lanciava lo sguardo alle sue spalle , la dove si stava svolgendo la festa
“Parli del diavolo…” disse con molta calma la volpe rossa “guarda laggiù , in mezzo a quel gruppo di animali , dove c’è quella specie di scoiattolo con la coda ad anelli , quello che balla come un forsennato…”
E proprio mentre Nick indicava il centro della pista da ballo , prendeva forma una coreografia composta da innumerevoli mammiferi di taglia piccola , tutti più bassi dei due agenti e , nel mezzo , con la sua bottiglina tenuta tra le sue zampette come una spada , spiccava Finn che , tra un sorso e l’altro del suo intruglio sicuramente alcolico (stando a quanto sottolineava Nick alla coniglietta) , aveva cominciato a cantare a squarciagola e a muoversi a ritmo di musica
 
I LIKE  TO MOVE IT , MOVE IT.
I LIKE  TO MOVE IT , MOVE IT.
I LIKE  TO MOVE IT , MOVE IT…AND THEN…MOVE IT!
 
“Beh , visto Carotina? Cosa ti dicevo? Non corriamo nessun rischio con Finn. E’ un mago del travestimento e non farebbe mai saltare la sua copertura…ci tiene troppo a godersi questa vacanza. Specialmente se non ci ha rimesso un soldo”
“…in effetti non posso darti torto , siamo in una botte di ferro. E allora…beviamoci su e non pensiamoci! Alla nostra splendida amicizia e quel piccolo tenero fennec di nostro figlio!”  esclamò la coniglietta prima di scoppiare a ridere per la frase appena detta
“Già…al nostro cucciolo!” aggiunse Nick alzando il suo calice al cielo
Un brindisi e un sorso di quei drink fatti con frutta esotica , forse cocco , forse ananas , ma sicuramente alcolici e molto molto gustosi e rinfrescanti.
“Davvero ottimi questi drink...che ne dici...facciamo un altro giro,Carotina?” invitò il canide
“Già...proprio fantastici! Perché no...dopotutto siamo in vacanza!” rispose con entusiasmo la piccola leporide “Barista,un altro giro per me e questa volpe ottusa!” esclamò allegramente.
“Allora…solo un altro e basta , Carotina?” chiese allusivo il volpide mentre prendeva in consegna i due nuovi cocktail appena preparati.
“Solo uno? Ma neanche per sogno!” rispose la leporide “Se pensi di potermi battere , stai sbagliando di grosso! E se questa è una sfida…considerala…ACCETTATA!”
“Barista , allora lasci qui quelle due bottiglie…” chiese con decisione Nick “Voglio proprio vedere quanto riesci a reggere , Carotina” terminò facendo un sorriso sornione alla tenera coniglietta “Si comincia!”
 
Presero dei bicchieri e li riempirono. E quel giro fu seguito da un altro. E quello successivo da un altro ancora...E quello dopo ancora da un...buio.
 
 
Blackout.
 
 
Era mattina. Il sole aveva appena superato l'orizzonte ed aveva appena cominciato ad illuminare la spiaggia e a riscaldare l'aria frizzante di quell'angolo di paradiso in cui risiedevano i due agenti.
E all'interno di quella stanza d'albergo , quella che affacciava sulll'oceano , il disordine più totale.
Maglie sparse da un lato , pantaloncini da un altro , capi di abbigliamento intimo gettati alla rinfusa sul pavimento , un cappello buttato alla bell’e meglio su una lampada poggiata su un comodino e , nel mezzo , dormivano profondamente e comodamente i due mammiferi che , per quella sera , almeno ,  avevano dovuto dividere il letto.
E riposavano beatamente abbracciati l'uno all'altra.
Chiunque avesse potuto vedere quei due condividere quel letto ,in mezzo a tutto quel casino , li avrebbe scambiati senz'altro per una coppia , molto affiatata e molto innamorata e , a quanto sembrava , piaceva divertirsi molto (e sapete a cosa mi riferisco)
La coniglietta , addormentata su di un fianco che abbracciava la morbida coda della volpe stringendola verso se e la volpe , contro ogni suo razionale pensiero , dormiva abbracciato alle spalle della tenera leporide , tenendo le sue zampe dalle nere estremità lungo i suoi fianchi.
Già...un bel quadretto che chiunque avrebbe potuto riutilizzare contro loro due e per divertirsi un po’ a loro spese e per vedere chi tra i due si sarebbe imbarazzato di più...o forse no?
 
Ad ogni modo , il sole che attraversava le ampie vetrate della stanza , andava a colpire i musi dei due mammiferi , teneramente abbracciati e ancora profondamente addormentati…fino a quel momento.
 
“No , mamma…dai , ancora cinque minuti , ho sonno…” disse quasi mugugnando Nick che stringeva ancora la coniglietta tra le sue zampe
“Non ci voglio andare a scuola…fammi dormire ancora un pò…” disse Judy rannicchiandosi ancora un po’.
Finchè la stessa Judy , ancora nel dormiveglia , si accorse di non riuscire a muoversi per scendere dal letto e di trovarsi ad abbracciare quella che sembrava , a tutti gli effetti , la morbida e folta coda del suo amico e collega.
Contemporaneamente , ancora stordito dal sonno , lo stesso Nick si sentiva entrambe le zampe intorpidite più del solito ma , con suo stupore , le sentiva invase da un piacevole calore , nonostante l’alta temperatura della stagione estiva.
 
Lei si girò sull’altro fianco e aprì gli occhi. E lui fece lo stesso. E si indicarono , increduli , reciprocamente , urlando a squarcia gola.
 
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!”
 
NB:Aggiornato al 25/10/2018 su segnalazione di Sir Joseph Conrard
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Signori e signore , amici ed amiche , visitatori e recensori , finalmente sono tornato!
E’ stato un mese lungo e faticoso ma , alla fine , ce l’ho  fatta a terminare questo capitolo.
D’accordo…siamo ad ottobre , il caldo sta finalmente abbandonando la nostra penisola , lasciando spazio all’autunno ed io…ho ben pensato di regalarvi un capitolo anacronistico per farvi godere ancora un po’ la bellezza dell’estate che ci siamo appena lasciati alle spalle. Lo so , il caldo torrido non si dimentica ma che volete…non siamo mai contenti noi
Dopo un anno di lavoro , anche i nostri protagonisti hanno bisogno di staccare un po’ la spina , no?
E quindi , dopo un interminabile viaggio , arrivano a destinazione dove incontrano una loro vecchia conoscenza che altro non farà che accrescere i loro imprevisti durante il soggiorno che aspetta a quei due…volevo dire,quei tre.
Infatti il piccoletto della combriccola , quel pazzo scatenato , non aspettava altro che arrivare sul posto e darsi alla pazza gioia (sono straconvinto che , nonostante il suo travestimento , abbia già fatto razzia al bar dell’albergo).
E i due agenti?
Beh…dovranno convivere ancora un po’ perché , a quanto pare , quel simpaticone del loro capo , ha tirato loro uno scherzetto che li costringerà , ancora una volta , a condividere una situazione domestica piuttosto particolare.
Ma si sa…l’estate (e l’alcol) risvegliano la passione che è ben nascosta dentro ognuno di noi e quei due non fanno eccezione.
Cosa penseranno dopo quella assurda situazione in cui si sono ritrovati dopo una notte di baldoria?
E che fine avrà fatto il loro pupo?
Lo scopriremo nella prossima puntata
 
Come sempre , i miei ringraziamenti ai sempre presenti Sir Joseph Conrard , Plando e Redferne per le  recensioni , un altro ringraziamento a zamy88 per essere passato e per aver lasciato una recensione.
E ancora grazie a tutti coloro che l’hanno messa tra le seguite e tra le preferite.
Che dire…come al solito , spero che sia stata di vostro  gradimento e…alla prossima!
 
Bye bye
 
Enzo

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Capitolo 9
*** Una vacanza esplosiva - Parte 3 ***


Una vacanza esplosiva – Parte 3
 
Zona costiera della regione di Zootropolis , Agosto inoltrato , Mattina presto

Quell’urlo sincrono dei due mammiferi appena svegliati in quella lussuosa camera d’albergo era stato capace di far saltare dal sonno numerosi inquilini del piano in cui risiedevano i due colleghi.
E tanti…forse troppi gli animali che uscirono dalle loro stanze , ancora frastornati dalla notte di festa a cui avevano partecipato , per capire la provenienza di quell’urlo animale che aveva fatto letteralmente balzare fuori tutti loro dai rispettivi letti
In pochi minuti , il corridoio di quel piano si affollò di numerosi mammiferi e il vociferare all’interno dei locali cominciò a farsi sempre più vario ed intenso
 
Da dove veniva quell’urlo?
Chi è stato?
Cos’è successo?
Qualcuno ha una spiegazione?
Pensavo che questo posto fosse più tranquillo…
…la direzione riceverà una mia visita quanto prima!
…queste bestie , che vadano a farle a casa loro certe cose!
 
Tutto questo vociare all’interno dei corridoi , che si era fatto intenso in pochi minuti , andava a coprire una discussione , direi anche piuttosto animata , tra gli artefici di quella esplosione sonora prodotta giusto pochi minuti prima.
Da un lato , una coniglietta , piuttosto alterata e , al contempo , ancora piuttosto imbarazzata dalla situazione in cui si era risvegliata e dall’altro lato , una volpe , preoccupata e perplessa per lo stesso motivo
“Nick , voglio una spiegazione! Mi avevi fatto intendere che la cosa non ti andava bene e che quindi saresti andato in direzione a risolvere subito la faccenda!”
“Judy , te l’ho già detto. Sarei andato stamattina in direzione a parlare con Flash e cercare di risolvere questa situazione. Neanche a me andava tanto a genio dividere il letto con te. Sono ancora tutto indolenzito…sei stata tu a darmi qualche bel calcione e qualche bella gomitata sui fianchi…mi fanno ancora male!”
“Già…se tu invece di prendertela comoda avessi subito cercato di sistemare questa assurda situazione…io…” terminò la coniglietta , arrossendosi sul musetto e abbassando le sue lunghe orecchie sul suo viso , coprendolo , mentre dava le spalle al suo interlocutore che , conoscendola , aveva capito che tutto questo la metteva piuttosto in imbarazzo
La volpe , accortosi di questo suo atteggiamento , fece un grosso respiro , si calmò e , rivolgendosi a Judy , esordì “D’accordo , Carotina…è stata una situazione non proprio chiara a cui cercherò di porre rimedio in mattinata. Piuttosto , mia tenera coniglietta acuta , ricordi qualcosa di ieri sera e di come ci siamo arrivati a questo?” terminò Nick indicando il comodo letto
La piccola coniglietta che , davanti a quella assurda situazione non sapeva come comportarsi , non poteva far altro che rimanere ad ascoltare il proprio collega predatore e l’unica azione che fece per rispondere alla volpe fu quella di scuotere la testa , per indicare una risposta negativa a quella domanda.
Tenendo le proprie braccia incrociate al petto ed osservandosi in giro , aveva cominciato a notare tutto quel caos lasciato in giro per la stanza , cominciandosi a fare molte domande e tutte senza risposta.
Finchè , ad un certo punto , dopo aver fatto una prima analisi della “scena del crimine” , si rivolse verso Nick , che l’aveva osservata con aria interrogativa per tutto il tempo che lei aveva impiegato a guardarsi intorno all’interno di quel lussuoso appartamento
“Nick” fece lei mentre si trovava davanti alla volpe “credi che…sia successo qualcosa stanotte?” chiese mentre si faceva rossa sul musetto e distoglieva lo sguardo dai verdi occhi del suo partner
“Judy” esordì seriamente la volpe mentre poggiava le sue zampe dalle nere estremità sulle piccole spalle della leporide “non ho la minima idea di cosa sia successo stanotte” ammise imbarazzato “Ma puoi star certa che , in ogni caso , non avrei mai osato farti del male” terminò il canide dal rosso manto
Però...non vedo perché non sarebbe potuto succedere qualcosa…si chiedeva Nick mentre si accingeva a riprendere la parola
 “...perchè tu…per me...sei…”
Il predatore , che stava per terminare timidamente la sua frase ,  fu interrotto da un’intuizione geniale che aveva avuto la sua interlocutrice , la piccola ed inarrestabile Judy
“Cavolo…Finnick! Lui sicuramente saprà qualcosa…Nick , vieni con me!” esclamò mentre trascinava il suo collega “Andiamo giù che ti spiego tutto!”
 
Fortunatamente quella folla che si era creata al di fuori della loro stanza era sparita. E quei due riuscirono ad arrivare senza problemi al piano terra della struttura , ignari del fatto che tanti…troppi ospiti della struttura avevano sentito la loro “sveglia”
 
Pochi minuti dopo , i due colleghi stavano comodamente seduti ad un tavolo a far colazione , mentre cercavano di ricostruire la notte appena trascorsa con le pochissime informazioni a loro disposizione.
“Cavolo Carotina…ti hanno mai detto che sei un treno e che non ti si riesce a stare dietro?” affermò retoricamente Nick che , ancora stordito da quella sveglia e dalla precedente notte di baldoria , faceva fatica a stare al passo della leporide.
“Ma certo , non per altro mio padre mi chiama Judy non deludi , lo sapevi?” rispose altrettanto retoricamente la coniglietta , la quale sembrava che la notte di baldoria appena trascorsa non avesse avuto alcun effetto su di lei
“Adesso si. Ma cambiando discorso…” disse Nick , avvicinandosi col suo muso al visino di Judy “…ti sei accorta di come tutti i presenti ci fissano?”
Judy sollevò lo sguardo e solo allora si accorse di quanto aveva già notato Nick. Tanti , troppi animali , grandi o piccoli che fossero , lanciavano sguardi fulminanti nella loro direzione e tutti quelli che passavano nei pressi del loro tavolo , li fissavano con lo sguardo ridotto a due fessure , come se volessero sottolineare qualcosa che non andava affatto bene e di cui , la coppia di agenti , ignorava bellamente la causa.
Davanti a questa scomoda situazione , Judy calò le sue lunghe orecchie sulla sua schiena e , dopo aver mostrato un sorriso imbarazzato , si rivolse sottovoce nuovamente a Nick , avvicinandosi al muso del suo collega
“Nick , mi sa che abbiamo davvero esagerato…”
“Ma non mi dire…” affermò sarcasticamente il canide prendendo la tazza di caffè posta sul tavolo a cui si erano accomodati.
“Come cappero fai tu a non sentirti così…osservato?”
“Sai…essere una volpe , considerato da sempre truffatore , essere disprezzato a priori ed essere costantemente guardato male per una vita intera…per me questo non è altro che un giorno come un altro , Carotina” disse Nick finendo di sorseggiare il suo caffè mentre Judy , mortificata da quella domanda che avrebbe potuto evitare , armeggiava con una delle sue lunghe orecchie. E Nick , che non poteva non notare quello spettacolo di cui era stato indirettamente artefice , aggiunse “…però tutto questo era prima di conoscere te , testarda di una tenera coniglietta. Grazie a te , tutto è cambiato. Dall’ultimo degli scarti della società ad un rappresentate della legge , ad un poliziotto vero e proprio. E oserei dire anche affascinante” affermò mostrando il suo tipico sorriso sornione , che si allargò ancor di più quando vide che le sue parole avevano trasformato il broncio mortificato della sua amica e collega in una calda e sincera risata…che terminò con una tenera gomitata ad un fianco della volpe.
“Comunque dobbiamo cercare quel dolce e tenero batuffolo dalle grandi orecchie del nostro figlioccio.” Disse massaggiandosi il fianco martoriato ”In camera non c’era e , conoscendolo , a quest’ora non può essere in nessun altro posto…”
 
“…che non sia la spiaggia” terminò Nick , una volta arrivato, assieme alla sua collega , in spiaggia.
I due , prima di avviarsi verso la spettacolare spiaggia del resort , quella dalla chiarissima sabbia , erano passati nella loro stanza ad indossare qualcosa di più adeguato a quel contesto e , soprattutto , per contrastare il caldo sole estivo che investiva quella regione.
Da un lato Nick , che indossava una comoda t-shirt bianca , con pantaloncini color blu elettrico e righine bianche ai lati , oltre agli immancabili occhiali da sole.
Dall’altro lato Judy , la quale indossava una comoda camicia rosa pastello che affiancava un paio di comodi pantaloncini in tessuto di jeans , finendo il tutto con un ampio e vistoso sombrero , lo stesso che aveva indossato durante il viaggio di andata.
La prima cosa che fecero per non dare nell’occhio , complice anche il fatto che fossero colpevoli di chissà quale assurda azione , fu quello di trovare un posto comodo in cui sistemarsi e che permettesse ai due “agenti in vacanza” di poter osservare tutta l’area circostante.
Una volta sistemati al loro posto , la loro attenzione fu catturata da un folto numero di cuccioli , grandi e piccoli , prede e predatori che , a quanto pare , si stavano divertendo un mondo vicino a quello che sembrava…anzi , non sembrava. Era un enorme castello di sabbia.
“Oh…Carotina , guarda un po’ laggiù…”
“Cavolo Nick...ma è fantastico…! Non vorrai farmi credere che è tutta opera di quei cuccioli che ci stanno giocando vicino?”
“No , non credo…però meglio dare un’occhiata più da vicino”
 
I due colleghi , dopo aver finito di sistemare i loro bagagli , si avvicinarono a questo enorme edificio di sabbia
E la prima a farsi avanti fu Judy , che aveva notato  una sorta di  striscione appeso sulla facciata frontale di questo castello , che tanto ricordava il logo di una famosa casa produttrice di film di animazione
“Nick guarda un po’ qua…”
 
BIENVENUDOS A TODOS LO AMIGOS IN THE CASTLE OF THE LEGEND OF VULPES ZERDA
 
“Dev'essere stato senz'altro il piccolo Finnick a fare questo” esordì un mammifero che stava ammirando questa colossale opera architettonica costruita sulla spiaggia
E Judy , che si trovava davanti a questo enorme castello , si voltò in direzione della voce che aveva fatto quel commento
Si ritrovò davanti ad una volpe rossa , dalle fattezze simili a quelle del suo collega , forse un po’ più alto e con qualche anno in più sulle spalle , ma sicuramente molto elegante visto che , nonostante il caldo torrido della mattinata , indossava una giacca marrone che copriva una finissima camicia di lino bianco , che ben si accostava al rosso pelo della sua pelliccia
 
“Chiedo scusa , signore...ma lei come fa a conoscere Finnick?” Chiese la piccola leporide “E soprattutto…chi è lei?”
 
La raffinata volpe si stava preparando a rispondere quando fu interrotta dal baccano prodotto da due volpi più giovani , a cui si rivolse immediatamente
“ Ash! Kristofferson! E piantatela una buona volta! Felicity,tesoro...potresti occupartene tu?” Concluse la raffinata volpe rossa rivolgendosi alla sua compagna , un'altra volpe , femmina , sicuramente più giovane di lui ma comunque molto in forma , a giudicare dal suo fisico atletico

E dopo questo breve siparietto , l'elegante volpe rossa finalmente ebbe modo di prestare nuovamente la sua attenzione all'agente coniglio , osservandola attentamente dalla punta delle sue orecchie fino all'estremità delle sue zampe.
 
E poi esordì.
 
“Vediamo un po’...La prima agente coniglio del corpo di polizia di Zootropolis nonché risolutrice del caso degli Ululatori Notturni , la celeberrima Judy Hopps , giusto?”
 
La giovane agente rimase meravigliata davanti a questa affermazione , tanto è vero che più tempo passava e più la sua curiosità nei confronti del canide dal manto rosso cresceva.
 
“Lasci che mi presenti…” aggiunse nuovamente il bel canide dalla rossa pelliccia
 
“Lui è il fantastico Mr Fox , carotina!” Rispose Nick che , nel frattempo , era sopraggiunto alle sue spalle , a godersi il solito spettacolo a spese della sua tenera e ingenua collega
“È sempre bello vederti , Foxy!” Aggiunse l'agente volpe nei confronti di quello che si era rivelato un suo amico
“Allora...cosa ci fai da queste parti,vecchio mio?” Chiese la raffinata volpe al suo simile mentre gli altri predatori si avvicinavano agli agenti.
Passarono circa venti minuti , in cui il signor Wilde cominciò a raccontare , proprio tutto , dall'inizio. Di come aveva conosciuto Judy , di come aveva collaborato “molto attivamente” alla risoluzione del caso (nonostante la stessa Judy ricordasse diversamente , voleva concedergli i suoi momenti di gloria) , delle “terribili torture” che aveva dovuto subire da una certa coniglietta quando poco tempo prima si era ammalato , di come era riuscito a “vincere” quella favolosa vacanza e di come il pestifero folletto del deserto si fosse imbucato abusivamente nella loro meritata pausa lavorativa
 
“Beh devo dire che il vecchio Finn ha perso il pelo ma non il vizio” sottolineò l'elegante volpe “ma non credo che sia andato molto lontano ...chi glielo farebbe fare di rinunciare a questo angolo di paradiso?” concluse facendo un ampio sorriso ai due agenti.
Poi si ricordò che non aveva ancora fatto le dovute presentazioni
“Agenti , dovete scusarmi , ma andare in giro con loro due è sempre una sfida...loro sono Ash e Kristofferson , mio figlio e mio nipote” terminò indicando i due giovani canidi. Uno era poco più alto della coniglietta e dalla rossa pelliccia , esattamente come quella del suo collega , mentre l'altro piccolo era poco più alto della giovane volpe rossa , ma aveva una soffice e chiarissima pelliccia bianca.
“Mentre lei , la luce della mia vita , è Felicity” concluse poggiando il suo braccio sulle spalle della sua compagna , un'agile e scattante volpe rossa , con due occhi azzurri , intensi e limpidi come il colore del cielo
“Agente Wilde , agente Hopps , è un vero piacere fare finalmente la vostra conoscenza” disse la signora Fox “mio marito ha parlato tanto di voi a me , alla nostra famiglia e alla stampa locale” sottolineò lei
“La stampa locale?” Chiese con curiosità la piccola leporide
“Beh , agente...deve sapere che mio marito scrive articoli per un giornale della nostra zona e quindi , alla luce del suo gesto , ha deciso di scrivere tanto sul suo conto , miss Hopps” terminò la volpe con un sorriso sul muso. E poi aggiunse “E , a dirla tutta , lei mi sembra davvero più tenera di quanto potessi immaginare , agente” terminò abbassandosi all'altezza del viso della coniglietta , esattamente come di solito faceva Nick.
E Nick , che già conosceva l'effetto di quella frase , scoppiò in una clamorosa risata , mentre il musetto della sua , appunto , tenera collega passò da incuriosito a corrucciato. E intanto , anche i due giovani volpidi cominciarono a ridere davanti a quell'espressione della leporide , che tutto sembrava meno che minacciosa
“Non sono tenera!” Disse a denti stretti Judy , col suo adorabile musetto corrucciato dalla rabbia
“Suvvia ragazzi , smettetela!” si intromise Mr Fox “sono nostri amici e non mi sembra il caso di infierire su di loro in questo modo” terminò il raffinato mammifero con un ampio sorriso sul muso.
“Piuttosto , vi è parso di vedere in giro un piccolo fennec da qualche parte?” Chiese alla sua famiglia
Silenzio.Finchè...
“Signor Wilde , lei si riferisce a quel piccolo fennec che parla in modo strano?” Chiese il giovane volpide dalla candida pelliccia
“Si , Kristofferson. Per caso l'hai visto andare da qualche parte?” Domandò preoccupato l'agente
“Non vorrei sbagliarmi , ma credo di averlo visto andare in direzione del solarium , da quella parte” terminò indicando la direzione del “luogo dell'avvistamento”
“Ti ringraziamo per la preziosa indicazione , Kristofferson” rispose Judy , mostrando nuovamente il suo miglior sorriso nei confronti del giovane canide “sei stato un tesoro” terminò dandogli un affettuoso bacio sulla guancia al giovane che , per giunta , arrossì per l'imbarazzo
 
Che giovane fortunato pensò Nick , che sorrise ed iniziò svogliatamente a scodinzolare alla vista di quel gesto spontaneo della sua tenera collega
 
“Signori , è stato un piacere incontrarvi ed esservi stati di aiuto. Spero che il nostro amico Finn non vi abbia rovinato la vacanza...vi auguro di trovarlo presto e un buon proseguimento della vacanza. Arrivederci!”
 
Detto questo , i due agenti salutarono la famiglia Fox e , dopo aver raccolto tutte le loro cose , si diressero al solarium , dove , per uno scherzo del destino , si ritrovarono ancora una volta , davanti ad un volto familiare.
Anzi , a dirla tutta , davanti ad un bel paio di chiappe , attorno a cui ronzavano numerose mosche.
Erano quelle di Yax. Quello Yax che la giovane poliziotta aveva avuto il dispiacere di conoscere durante l'indagine.
“Bella zio! Allora...come vanno le cose? Ci si rilassa? Ci si diverte a bestia , vero?” Chiese il nudo mammifero che , con la sua solita nonchalance , prendeva il sole su uno dei tanti lettini al centro del solarium
 
Oh no...non può essere di nuovo! Che schifo! Pensava Judy mentre cercava di non buttare l'occhio là dove non batte il sole e cercando di mascherare al meglio il suo imbarazzo di quella circostanza
 
“Ehm...Nick? Appena torniamo in albergo , vorrei chiedere due cosucce in direzione sulle politiche da tenere qui dentro…sui nudisti” disse alla volpe mentre si mascherava dietro le sue lunghe orecchie
“Senz'altro , Carotina” rispose sorridendo davanti a quel dejavu “ ma prima... carissimo amico mio , non è che hai visto in giro il mio piccolo compare Finn?”
“Oh ma certo , Nicky bello. La vedi quella piscina idromassaggio laggiù? Beh...sta la dentro” indicò il nudista
“Ti ringrazio amico mio. Ti devo un favore!” rispose la volpe
“Anche se, zio , ancora devo capire una cosa” chiese dubbioso il grosso mammifero africano  , mentre Judy si avviava verso la piscina “perché la coniglietta fa tanto la timida adesso quando stanotte si è data alla pazza gioia?”
 
Davanti a quella domanda , che sembrava far luce su tanti interrogativi e tanti quesiti che i due agenti si erano posti già dall'inizio della mattinata , Nick non ebbe modo di sciogliere i suoi dubbi perché la sua attenzione fu catturata da Judy che , nel frattempo , era andata a prelevare di peso il piccolo e pestifero Finnick che , come saluto di buongiorno , aveva iniziato a proferire una serie infinita e irripetibile di insulti nella sua lingua natale , qualunque essa fosse.
E , dopo qualche minuto , dopo essersi calmato , si rivolse ai suoi “genitori”
“Era ora che voi mi veniste a prendere , CABRON!” Esclamò il piccolo volpide “non ce la facevo più a recitare la parte con quelle chicas tutte come mamma l'ha fatta...erano muy bueno...e davvero calienti…”
 
E mentre sul musetto del piccolo fennec andava a dipingersi un'espressione molto chiara per descrivere il suo interesse nei confronti delle donzelle appena lasciate , Nick decise di correre ai ripari e neutralizzare il suo “tenero” compare col solito ciuccio.
 
Ma prima che avesse il tempo di farlo , Nick si ritrovò tra le sue zampe un altro di quei dannatissimi foglietti scritti dal suo compare.
 
IO SO COSA HAI FATTO LA NOTTE SCORSA
 
Il messaggio era chiaro. Il loro figlioccio sapeva cos'era successo...o forse era solo un bluff?
Ad ogni modo i dubbi , prima di Nick e poi di Judy , invece di diminuire , continuavano a crescere e a divorarli dall'interno.
 
Per il momento decisero di non restare a pensarci troppo perché la giornata era quasi terminata e rimaneva un piccolissimo problema da risolvere.
 
Quello della stanza singola con letto matrimoniale.
 
E così il trio si diresse subito alla reception dove , per l'ennesima volta , dovettero avere a che fare col carissimo amico , Flash. Ma stavolta la fortuna non era dalla loro parte , perché per chiedere quella cortesia di avere due camere singole e per ricevere una risposta , magari con esito positivo , ci volle molto più del previsto.
 
Era ormai tardo pomeriggio , la stanchezza di una giornata del genere cominciava a farsi sentire e l'unica cosa che avrebbero desiderato in quel momento era solo una doccia fresca ed un bel letto comodo.
Infatti , il bradipo , per fare un “rapido” controllo sulla disponibilità di due singole e per recuperare le relative chiavi ci impiegò un'eternità.
Ma tutto questo , per loro sfortuna , riuscì ad arrivare non prima di 3 ore , 27 minuti e 38 secondi , riuscendo nell'impresa di fare addormentare i suoi ospiti nella hall dell'albergo.
Sfiniti da quell'attesa infinita , riuscirono finalmente a prendere possesso delle chiavi elettroniche alla reception e , prima di ricevere qualunque tipo di offerta , scapparono , letteralmente.
 
Era ormai sera , erano stanchi e distrutti e avrebbero dovuto fare luce su quanto successo la sera prima dalla mattinata successiva.
 
Una volta arrivati al di fuori delle singole , si salutarono e Nick , con suo solito fare , decise di salutare la sua collega e il suo compare come solo lui sapeva fare
“Oh come riuscirò a sopravvivere una notte lontano da voi?
Come farò ad addormentarmi lontano dalla mia tenera e dolce Judy?
Come sopravviverò alla distanza che mi separa dal mio adorato figlioccio Finnick?”
I due mammiferi destinatari della sceneggiata , si guardarono e si scambiarono un cenno di intesa.
E mentre la coniglietta lanciava uno sguardo allusivo al suo collega, il piccolo fennec , dal comodo abbraccio di Judy , richiamò la sua attenzione con le sue piccole braccia.
“Hei, chico…!” E il resto del messaggio si sviluppò con l'estensione di una delle sue minuscole falangi , più precisamente quella nel mezzo della sua zampa destra.
“Buonanotte , Nick!” Disse dolcemente Judy.
 
Entrambi gli agenti entrarono nella loro stanza e subito si accorsero del salto di qualità che avevano fatto.
Niente più ampia parete vetrata sulla spiaggia , niente soppalco per la zona notte , niente maxi schermo su parete attrezzata. Adesso dovevano semplicemente adattarsi ad una comunissima camera d'albergo , composta da un armadio , un letto singolo , un piccolo mobiletto su cui era poggiato un televisore e un piccolo bagno che conteneva il minimo indispensabile.
 
Il giorno dopo , di primo mattino , lo strano trio si incontrò nell'area ristorazione dell'albergo , pronti a fare colazione. E a fare luce su cosa fosse successo qualche giorno prima.
Così i tre mammiferi si accomodarono ad un tavolo.
Da un lato Nick , dall'altro Judy e nel centro Finnick.
“Finn , abbiamo modo di credere che tu sappia qualcosa sull'altra sera , di quando andammo al bar e tu ti stavi divertendo nella pista da ballo con quella specie di curioso scoiattolo con la coda ad anelli” esordì Judy
“Già , Finn.E poi devi sapere che ieri mattina ci siamo ritrovati in una situazione che non è piaciuta molto ad entrambi. Se non parli , il ciuccio e il completino saranno l'ultimo dei tuoi problemi. Potrei addirittura farti saltare il business dei ghiaccioli…” aggiunse Nick
Il piccolo volpide lanciò uno sguardo prima alla volpe rossa e poi alla coniglietta.Fece un profondo sospiro e si tolse il ciuccio dalle sue minute fauci.Poi esordì.
“Non oserai , CABRON… altrimenti anche io potrei farti pentire di essere venuto a rompermi le MARACAS…stavolta io non c'entro assolutamente NADA de NADA.Siete stati voi due a darvi alla pazza gioia e a voler essere al centro della FIESTA , entiendo?” Disse allusivamente.Poi aggiunse “posso solo dirvi che è la prima volta in assoluto che ho visto una coniglietta fare quello che ha fatto ed è la prima volta che vedo Nick darci dentro così tanto…” concluse il piccolo fennec , alludendo chissà a cosa.
I due agenti si scambiarono uno sguardo , carico di meraviglia mischiato ad imbarazzo. E , mentre loro erano impegnati a fare i conti con la loro vergogna per aver fatto chissà quale improbabile azione , la loro attenzione fu catturata da un telefono che squillava.
Era quello di Nick.
Lo prese e visualizzò il nome sullo schermo.Era il capitano.Poi rispose.
“Capitano , qual buon vento... comunque non so niente , neanche su quello che è successo alla carrozzeria della sua auto” affermò preoccupato e senza dar modo di spiegarsi al suo interlocutore.
“WILDE...MA DI COSA DIAVOLO STAI PARLANDO? COMUNQUE VUOI DIRMI COSA DIAVOLO AVETE COMBINATO? MI VUOI SPIEGARE PERCHÉ L'AGENTE HOPPS HA FATTO QUESTO DISASTRO? ESIGO SUBITO UNA SPIEGAZIONE!!!” urlò il bufalo dall'altro capo del telefono
“Signore , non so a che cosa si riferisce…” disse con incertezza la volpe “...ma gliene sarei grato se lei me lo potesse spiegare” aggiunse timidamente
“COME SE NON LO SAPESTE. AL VOSTRO RIENTRO , VE LA FARÒ PAGARE.QUESTO È POCO MA SICURO. NON POTETE FARMI PERDERE LA FACCIA IN QUESTO MODO…”
E dopo questa frase , che tutto sembrava meno che amichevole , cadde la linea.
E , come avvenuto il giorno prima , altri dubbi si insinuarono nella mente dei due agenti.
E la loro attenzione cadde nuovamente sul loro figlioccio che , nel frattempo , aveva assistito alla telefonata senza proferire parola.
“Parla Finnick!” Esclamò Nick.
“Sputa il rospo!” Aggiunse Judy.
Il piccoletto guardò prima uno e poi l'altra.Mentre stava per aprire bocca , puntò improvvisamente il suo dito in un punto non ben precisato alle loro spalle esclamando “Guardate c'è Gazelle!!!”
 
I due si girarono di scatto , alla ricerca della famosa antilope dalle sinuose corna ma non riuscirono a scorgerla.E nel tornare a prestare attenzione al pestifero Finn , non lo trovarono più al suo posto.
Erano stati fregati alla grande dal folletto del deserto.
Gli sarebbe toccato , ancora una volta , andare a caccia del dispettoso fennec che , a quanto pare , sapeva certamente qualcosa di quello che era successo quella sera.
Ma i due agenti decisero di comune accordo che non era il caso di rovinarsi la vacanza a causa di quell’ospite , che stava abusando del loro “premio” e della loro pazienza.
 
Quindi decisero di godersi ancora una giornata senza che nessuno desse loro fastidio.
Ad eccezione di loro stessi che , di fastidio , se ne diedero parecchio a vicenda.
 
La prima a cominciare fu Judy che , per quella mattina , aveva deciso di abbandonare l'innocente look da signorina per mettere un più seducente costume a due pezzi , bianco , che rifletteva la luce solare e che ben si mescolava con la chiara sabbia dell'incantevole spiaggia di quella fantastica località.
Una volta steso il suo telo da mare , la coniglietta decise di mettersi comoda a prendere un po' di sole e a rilassarsi.Così facendo catturò l'attenzione di tanti mammiferi.Ed uno in particolare catturò anche l'attenzione di Nick.
 
Il soggetto in questione era un coniglio poco più alto della sua collega , dalla pelliccia bianco grigia , con un fisico atletico e con delle striature nere che andavano dal muso alla base delle orecchie.
 
La volpe aveva notato il comportamento ammaliante ed insistente da parte del coniglio nei confronti della sua amica. Ma decise di parlarne appena possibile con la sua collega.
 
Durante il pomeriggio , invece , fu Nick a punzecchiare la coniglietta.
 
I due agenti , stanchi della spiaggia , decisero di andare all'area fitness dell'albergo.E la volpe , per “ripagare” lo spettacolo della sua collega , si presentò con una t-shirt bianca molto aderente e con un paio di pantaloncini molto attillati , i quali mettevano in risalto il suo fisico.
 
Durante gli allenamenti , successe esattamente la stessa cosa che durante la mattina era capitata a Judy.
Numerosi mammiferi furono colpiti dal fisico scolpito della volpe e , tra i tanti , quello che non passò inosservata fu una volpe artica , dalla candida pelliccia , dal fisico sinuoso e con due occhi azzurri come lo zaffiro.
Allo stesso modo , la coniglietta aveva notato il comportamento seducente ed insistente che aveva avuto la volpe artica nei confronti del suo collega e , analogamente a quest'ultimo , aveva deciso di parlarne quanto prima.
 
E arrivò la sera e , come le ultime sere , i due colleghi decisero di andare a cena insieme.E la prima cosa di cui parlarono furono proprio questi incontri particolari.
“Allora , Carotina...a quanto pare hai avuto un gran successo stamattina in spiaggia...Nessuno riusciva a staccarti gli occhi da dosso.Nemmeno il sottoscritto , complimenti.Tuttavia...” disse la volpe con un sorriso allusivo “...mi chiedevo se quel coniglio dalla grigia pelliccia ti stesse infastidendo in qualche modo... dopotutto sono o non sono il tuo “maritino” , tesoro?” terminò il rosso con un sorriso sornione dei suoi.
Nel frattempo Judy , che aveva ascoltato tutto il discorso del suo collega predatore e aveva capito tra le righe dove volesse andare a parare , decise di rispondere a tono a quella subdola domanda , avendo capito bene a cosa si riferisse.
“Oh beh...non sono certa se mi abbia dato fastidio o se mi abbia fatto piacere ricevere attenzioni da un così bell'esemplare di coniglio dalla grigia pelliccia... deciderò più tardi.” Rispose la docile preda mostrando un sorriso allusivo “Ma da quanto ho visto , anche tu sembravi oggetto di certi riguardi da una volpe dalla candida pelliccia. Mi chiedevo , dopotutto, se quella bella volpe artica non ti stesse infastidento in qualche modo. Dopotutto…sono o non sono la tua “mogliettina” , tesoro?” Terminò la coniglietta con un altro sorriso sornione.
 
I due mammiferi se la giocavano ad armi pari in quanto a frecciatine e , senza un ago della bilancia a decidere chi la dovesse spuntare , avrebbero potuto continuare all'infinito.
Ma entrami gli agenti , involontariamente , erano caduti in una spirale.Senza rendersene conto.
Così , neanche a farlo apposta…
“Un brindisi alle nostre conquiste!” Disse Nick alzando il suo calice
“Già...un brindisi alla nostra famiglia! Aggiunse Judy
 
E in men che non si dica , si ritrovarono di nuovo al punto di partenza.
Bicchiere dopo bicchiere dopo bicchiere... blackout.
 
Zero.
 
Della sera precedente nessuno dei due aveva un ricordo chiaro di cosa fosse successo.
E così la mattina successiva , in due camere singole adiacenti , si verificò nuovamente la stessa situazione.
Nick si ritrovò abbracciato ad un leporide dalla soffice pelliccia.
Judy si ritrovò abbracciata ad una volpe dalla soffice pelliccia.
 
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!!”
 
Nick si ritrovò , quasi involontariamente , a dormire abbracciato a quel coniglio che stava facendo le avances alla sua Judy.
E Judy si ritrovò , quasi involontariamente , a dormire abbracciata a quella volpe che stava facendo le avances al suo Nick.
 
Entrambi gli agenti uscirono dalle rispettive stanze con i rispettivi ed improbabili “compagni di letto” , facendo così nascere e crescere una situazione surreale ed incredibilmente imbarazzante.
Finché…Il coniglio e la volpe esclamarono simultaneamente “qui urge un chiarimento , immediatamente!”
I quattro mammiferi si ritrovano al bar , ad un tavolino , seduti alle loro sedie , pronti a fare colazione.
“Io sono Jack Savage e lei è Skye Winter e siamo agenti in vacanza della ZIA , la Zootropolis Investigation Agency” disse il coniglio , sorseggiando il proprio caffè.
“Savage eh? Beh , mi dica... perché ieri mattina ,in spiaggia , stava importunando la mia collega?” Chiese sospettoso Nick
“Perché è un mio vecchio amico di scuola , volpe ottusa!” Rispose Judy “Piuttosto lei , agente Winter , perché dava tanta confidenza al mio collega?” Domandò la coniglietta
“Perché lei è mia cugina , coniglietta acuta!” Rispose sarcasticamente Nick.
 
I due agenti del ZPD si guardarono per un attimo.
E poi scoppiarono a ridere.
Mai avrebbero immaginato di ritrovarsi in una situazione così assurda ed essere vittime di quella gelosia che a loro non apparteneva...fino a quel momento.
“Beh...adesso che abbiamo chiarito questo ENORME malinteso , abbiamo un'altra faccenda di cui occuparci , signori” disse Nick
“Per caso state parlando di Finnick il fennec?” Chiese Skye
“E voi come fate a saperlo?” Domandarono gli agenti
“Guarda caso , quel pestifero piccoletto ci ha chiesto se potessimo fargli da finti genitori per questa settimana...e l'altra pure” aggiunse Jack.
 
Ecco dov'era andato a finire quel dannatissimo piccoletto...appena gli metto le zampe addosso…
 
“Per caso , sapete dirmi dov'è che l'avete lasciato , Jack?” Chiese gentilmente la volpe rossa
“Mi dispiace , ma non ne ho proprio idea” ammise imbarazzo l'agente ZIA.
 
Dopo essersi salutati , le due coppie di agenti presero direzioni diverse , facendosi reciprocamente i migliori auguri per il resto della vacanza.
 
Intanto , superata l'ora della colazione , Nick e Judy passarono nuovamente per la hall dell'albergo dove , stavolta , non trovarono il loro tranquillo amico bradipo bensì un altra busta contenente i loro nomi.
Judy la prese e la aprì.Era una lettera scritta dal nientepocodimenoche loro paffuto amico Clawhauser
 
Ciao ragazzi! Spero che la vacanza sia di vostro gradimento.Da quello che dice il capitano e da quello che qualcun'altro mi sta scrivendo , pare che vi stiate dando alla pazza gioia.Dopo un anno di lavoro , è proprio così che farei anche io.Cosa non darei per essere lì con voi per spassarsemela...
Beh...vi faccio i miei auguri per un buon proseguimento di vacanza.
Un abbraccio
Il vostro amico Clawhauser
 
Ancora una volta gli altri sapevano e loro no.
E ancora una volta i loro sospetti caddero su Finnick , di cui non si avevano notizie da un bel po’.
 
Ma...Ormai i due colleghi non facevano più caso alle occhiataccie che i vari ospiti del resort lanciavano a loro e decisero di godersi a pieno quello che rimaneva della vacanza.
 
Gite fuori porta , uscite in barca , cene in buona compagnia di Jack e Skye , partite tiratissime in tutti quegli sport di coppia a cui volevano partecipare...e chi più ne ha , più ne metta.
 
“Stavolta ti è andata proprio bene , Nicky bello...ma solo perché ti ho voluto fare vincere!” Disse la coniglietta
“Secondo me sono tutte chiacchiere perché tu non sei all'altezza della mia abilità fisica , Carotina!” Rispose Nick , punzecchiandola
 
I due si ritrovarono nella singola in cui alloggiava Judy perché Nick , maestro dell'ordine disordinato , non aveva avuto modo e voglia di mettere a posto la sua stanza , complice il fatto che , l'indomani , i due agenti avrebbero fatto ritorno in città.
 
Entrarono della stanza della coniglietta e , sul letto , trovarono un disco con un biglietto “PLAY ME”
 
Nick prese il disco , lo inserì nel lettore DVD e , dopo qualche istante , il video si avviò.
 
Era Finnick.
 
Hola chico , hola chica!
È da un po’ che non ci si sente , vero?
La verità è che , con mio mas grande dispiacer, ho dovuto lasciare questo encantevole posto por que los business me chiama e por me il dinero es mas importante.
Y comunque , vi lascio questo disco , come ricordo della vostra muy buena vacanza.E di quello che ancora non riuscite a vedere.
Ah...prima che io me dimentichi…Io es stato a dire al bradipo del vostro arrivo , al capitano del vostro fantastico modo di divertirci e al ciccione di come ve la stavate passando.
Detto questo...asta la vista!
Il piccoletto sparì dal video per lasciare spazio a quelli che sembravano dei filmati registrati con uno smartphone e che , contro ogni ragionevole dubbio , riprendevano proprio i due agenti nel fare le follie più assurde.
“Ehi , tu...hic...rosso...vediamo chi lancia più lontano quello strano scoiattolo dalla coda ad anelli...hic!”
“Ehi Judy...scommetto che non sei capace di fare neanche un...hic...castello di sabbia...sei una...hic... coniglietta ottusa...hic!”
“Volpe...secondo me...hic...non sei capace di azzeccare neanche una parola della mia hit preferita di Gazelle... hic!”
“Coniglietta acutaaaaa... facciamoci una foto col nostro amico Yax... così avrà un tuo bel ricordo...hic!”
“Carotinaaaaa...hic...scommettiamo che , come dice il nostro figlioccio...hic...non hai i COJONES di andare in giro come mamma ti ha fatta fino alla spiaggia?”
 
Forse si riferiva a questo il capitano pensarono i due agenti con grande imbarazzo.
 
E dopo questa battuta , potevano vedersi correre verso la spiaggia dalla finissima e bianchissima sabbia , nudi come mamma li ha fatti , barcollanti e contenti di quella allegra follia di cui erano i protagonisti.
Finché ad un certo punto , si videro in video fermi sulla sabbia , accostati uno all'altro , con i rispettivi musi rivolti uno verso l'altra , a sussurrare parole che il piccolo fennec non era stato in grado di registrare.
Finché una terza sagoma , più piccola e dalle grandi orecchie , si aggiunse al quadretto.
Vamos ragazzi... è ora che voi tornare a dormir…No es buona idea che voi vi divertiate così tanto...e senza di me!
Disse il piccoletto mentre cercava di sollevarli dalla comoda seduta e cercare di portarli in albergo.
Il video poi andò a nero. E , dopo qualche secondo , riprese.
C'erano i due agenti , abbracciati l'uno all'altra e vestiti. Era stato Finnick a dare loro un po’ di dignità...e quel breve spezzone di filmato ne era la prova.
Ragazzi...la noche es jouvane e io es muy caliente e quindi...vamos…! Ci si vede domani!
Ma quello che non avevano ancora visto...o meglio sentito , ancora doveva arrivare.
Il piccolo fennec , che stava per prendere il suo smartphone , si interruppe un attimo prima di fermare la registrazione. Perché? Semplice…
“Carotina...la mia vita...hic...senza di te...sarebbe vuota e priva di significato...hic...grazie di esistere...io ti amo!...hic!”
“Nicky...sei stato il primo che ha creduto in me e che...hic...mi ha dato la forza e la volontà di andare...hic...avanti...e proprio per questo...hic...io ti amo...hic!”
 
E poi buio.
Filmato finito.
 
Adesso...i due agenti , al tramonto della loro vacanza esplosiva , dovevano tirare le somme
 
Quello che avevano visto corrispondeva alla realtà?
Erano stati sinceri? Oppure continuavano a mentirsi nonostante gli effetti dell'alcol?
 
E poi...avrebbero mai avuto il coraggio di parlare apertamente di questi eventi?
 
Chi lo sa...
 
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NB:Aggiornato in data 05/03/2019 su segnalazione di Sir Joseph Conrard
 


ANGOLO DELL'AUTORE
 
Signori e signore , lettori e recensioni , dopo un'interminabile attesa , eccomi qua.
I'm come back , again!
 
Lo so , lo so...sono LEGGERISSIMAMENTE in ritardo sulla tabella di marcia ma , come dice il mio collega Redferne “abbiamo una vita che va vissuta” e come l’altro mio collega J.Conrard “rallentiamo ma non ci fermiamo!”e quindi...tra cambio di casa , di lavoro e di amici , trovare il tempo e la voglia di tornare a scrivere è stata dura...ma , nonostante tutto...sono tornato!
 
I nostri agenti in vacanza ne hanno passate di cotte e di crude…ne hanno fatte di follie…eh già!  Hanno fatto molte nuove conoscenze e incontrato nuovamente delle loro vecchie amicizie. Si sa , certe volte il mondo è davvero piccolo!
Ma credo che quello che sia stato davvero determinante , in un certo senso e per tanti aspetti , sia stata la presenza del “piccolo e dolce” Finnick che , col suo solito modo di fare , ha creato un vero disastro , a modo suo.
Ma , nonostante tutto , lui ha visto qualcosa che è sfuggito ai due agenti e ha voluto dare una bella spinta in quella direzione…
 
Che altro aggiungere...vi ringrazio per l'enorme pazienza e spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Un grazie va all’autrice dell’immagine , il cui indirizzo lo potete trovare qui di seguito https://www.deviantart.com/francesca-ictbs
Credo che rappresenti alla grande quello che mi passava per la testa.
E , come sempre , ringrazio i sempre presenti amici e colleghi Redferne , Plando , Sir Joseph Conrard e Zamy88 per le visite e per le recensioni. Quanto prima , mi metterò alla pari con le vostre storie. Promesso!
Ed un grazie anche a tutti i visitatori anonimi che passano da queste parti.
Grazie a tutti.
A presto!

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Capitolo 10
*** Disastro accademico - Parte 1 ***


Disastro accademico – Parte 1
 
Zootropolis , Centrale di Polizia del distretto di Downtown , Settembre inoltrato , Mezzogiorno
 
Da un paio di settimane a questa parte , con le giornate che trascorrevano velocemente e terminavano col sole che tramontava sempre più presto , segno evidente che l'estate era terminata , si potevano intravedere tutti gli agenti che , fino a pochi giorni prima , erano ancora a godersi le loro meritare ferie , mentre riprendevano lentamente...molto molto lentamente la loro routine di tutti i giorni , fatta da una serie infinita ed identica di azioni i cui protagonisti avevano sempre lo stesso ruolo nello svolgere la stessa sequenza di movimenti.
 
E uno dei tanti luoghi in cui era possibile assistere senza alcun tipo di problema a questo spettacolo unico del suo genere era di certo la hall della centrale di polizia di Zootropolis , più precisamente quella del distretto di Downtown. E , guarda caso , l’unico non tanto esclusivo spettatore di questa incredibile routine è una nostra vecchia conoscenza , Benjamin Clawhauser.
 
Il paffuto Clawhauser , come al solito , era solitamente impegnato ad ingozzarsi di ciambelle e ad idolatrare la sua artista preferita dalle lunghe e sinuose corna sul posto di lavoro. Oltre alle sue solite importantissime attività , era solito importunare i malcapitati di passaggio nella hall della centrale. Che fossero i suoi poveri colleghi , già a conoscenza della sua chiacchiera facile e delle argomentazioni che trattava , o che fossero i poveri criminali rei di aver commesso un reato e quindi , in ogni caso , costretti a passare da lui per tutte le scartoffie burocratiche da compilare
 
Nonostante gli fosse stato detto innumerevoli volte di evitare di fare questo alla reception della centrale , ignorava di volta in volta il richiamo fatto dai suoi colleghi e dai suoi superiori , distraendo i compagni di sventura dalle loro mansioni e annoiando a morte i “poveri” criminali in stato di arresto che , dopo una di queste innumerevoli esperienze , avrebbero gradito molto di più la cella a vita o passare un bel pomeriggio in compagnia dei detective alla quantità infinita di baggianate raccontate dal grasso predatore.
Tutto questo sarebbe stato un giorno come un altro per il maculato addetto alla reception , se non fosse stato che di lì a pochi minuti sarebbe stato chiamato in causa addirittura del capitano
“Clawhauser! Al rapporto immediatamente nel mio ufficio!”
 
Ma perché era stato chiamato in causa proprio lui? Perché non altri agenti come Wolfard , Fangmeyer o Grizzoli?
 
Di cosa mai si sarebbe dovuto occupare?
 
 
 
Per comprendere il tutto , bisogna fare un passo indietro a qualche ora prima , a quando altri due agenti , reduci dall'ennesimo turno , erano stati convocati dallo stesso capitano che , a seguito della loro trasferta in quel villaggio turistico molto accogliente , avevano ancora parecchi punti interrogativi a cui rispondere e , soprattutto , dovevano ancora capire come riuscire ad affrontare quel discorso che rimandavano , volontariamente o meno , di volta in volta , complice il fatto che , nonostante fossero apparentemente molto affiatati sul lavoro e fuori, non si sarebbero mai aspettati di ritrovarsi davanti ad affrontare una situazione del genere.
 
Insomma , la volpe e la coniglietta , Nick e Judy per gli amici , l'avevano combinata grossa…
 
Non solo avevano compromesso la loro amicizia che , da quando avevano ripreso a fare servizio evitavano categoricamente anche solo di accennare a quanto successo in quell’angolo di paradiso , avendo creato un muro invalicabile e palpabile di imbarazzo ma , cosa ancora più grave e difficile da evitare , avevano fatto imbufalire il capitan Bufalo Muschiato...in quanto , dopotutto , era stato lo stesso capitano a metterci la faccia con quella sua parente per spedire i due agenti in quel posto.
 
Quello che il bufalo non avrebbe mai potuto immaginare era che a fare disastri , stavolta ,  non era stata la solita volpe , il nullafacente ed indisponente agente Wilde... bensì quella che era una delle sue più brillanti ex reclute nonché una delle sue più promettenti agenti in servizio... l'agente Hopps.
 
Nonostante gli innumerevoli momenti di imbarazzo che c’erano tra loro , i due piccoletti del distretto avevano tacitamente deciso di rimanere partner sul lavoro. Anche se l’avevano combinata grossa l’uno nei confronti dell’altra , rimanevano comunque una delle coppie di agenti più affiatate del distretto.
Si sa , in certi lavori , l’attività di squadra è fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo e , nel loro caso , anche se durante quella famosa indagine avvenuta poco tempo prima e che erano riusciti a risolvere con pochissime risorse e conoscendosi da pochissimo tempo , avevano già dimostrato un’intesa quasi impareggiabile. E quindi…eccoci qua. Ad avere a che fare , ancora una volta , con una “strana coppia”
 
Come uno dei tanti altri giorni di lavoro , i due , che scorazzavano in macchina per le strade del centro urbano , continuavano a parlare , riparlare , analizzare e approfondire quanto successo in quei fantastici giorni di vacanza , senza mai affrontare quel discorso che li imbarazzava da morire.
 
Judy , nonostante la sua grigia pelliccia , ogni qual volta iniziava anche solo a pensare a quanto successo , riusciva a diventare rossa come un pomodoro , facendosi notare da chiunque , dal suo collega avanti a tutti , e lo stesso Nick , che faceva vanto della sua folta e ignea pelliccia , iniziava ad arrossire dall’imbarazzo di quella situazione che , tacitamente d’accordo con la sua amica e partner , voleva evitare a tutti i costi di introdurre , almeno in ambito lavorativo.
 
“Sai Nick , era la prima volta in assoluto che andavo in vacanza senza la mia famiglia…ed è la prima volta in assoluto che non fanno storie a me , una tenera e docile coniglietta…chissà perché adesso è andata così. Non riesco a smettere di pensarci…” chiese retoricamente  e con fare pensieroso la coniglietta
“Ah…cara la mia coniglietta ottusa. Un conto è avere a che fare con una sola piccola e tenera coniglietta e un altro è avere a che fare con centinaia di tue repliche che vanno in giro a demolire tutto ciò che è ancora integro…davvero non ci avevi mai pensato , Carotina?” rispose altrettanto retoricamente e con un sorrisetto saccente la volpe.
“Beh , se la metti così , tutto ha un senso…almeno credo…” sorrise un po’ imbarazzata “…ma credo che comunque possa essere un po’ discriminatorio nei confronti di noi conigli. Perché non hanno fatto storie a quel tuo amico…a quel Mr Fox e con la sua famiglia?”
“Carotina…te l’ho detto un mucchio di volte. Noi volpi siamo sempre attente a quello che facciamo. Viviamo da sempre all’ombra del pregiudizio e sotto lo sguardo vigile delle occhiatacce che , tanti animali , ci lanciano giorno dopo giorno…quindi , non potendoci permettere di fare figuracce o anche peggio , dobbiamo mostrare di essere educati ed affidabili. Proprio come il sottoscritto” terminò con un sorriso sornione , vantandosi di quanto appena detto
“D’accordo…sarete pure considerati poco raccomandabili o che sia…ma ancora non mi spiego perché , nonostante quel macello che hanno combinato Kristofferson ed Ash in spiaggia , perché non li hanno mandati vita?” chiese stizzita la coniglietta  “E poi…si può sapere che fine ha fatto Finnick? E’ letteralmente sparito dalla circolazione dopo che…”
“No , non dirlo , Judy. Non ne voglio parlare!” la interruppe Nick prima che potesse anche solo accennare al “fatto innominabile”
“Però…alle tue domande , posso rispondere con tutta tranquillità” ammise rilassato.
E schiarendosi la gola , iniziò a rispondere a quelle domande
“Mia cara Judy , la famiglia del sopra citato Mr Fox , a quanto pare , era ed è tutt’ora socia di quel fantastico villaggio turistico in cui siamo stati “gentilmente” invitati a trascorrere le ferie dal nostro disponibilissimo Capitan Bufalo Muschiato e accompagnati dalla sua gentilissima ed imponente parente Caroline”  disse il canide dalla rossa pelliccia
“…e perciò credo che la direzione possa chiudere un occhio davanti a qualche piccolo ed innocente scherzetto fatto dai due giovani” concluse il rosso predatore
“O magari hanno semplicemente approfittato della lentezza del nostro amico bradipo…evitando così di farsi rimproverare o peggio di farsi sbattere fuori...” aggiunse pensierosa la coniglietta

“Per quanto riguarda Finnick…non saprei cosa dirti. L’ultima volta che è sparito dalla circolazione in questo modo…” lasciò in sospeso la frase arrossendo sul muso e si coprendoselo con entrambe le zampe.

“L’ultima volta che sparì dalla circolazione in questo modo…cosa successe , Nicky bello?” chiese con una certa curiosità e con un pizzico di malizia la piccola e non tanto più tenera coniglietta , che , nel frattempo , mostrò un sorriso alquanto allusivo

E Nick , che aveva ormai messo la pulce nell’orecchio alla sua partner e conoscendo la sua ostinatezza e determinazione verso qualunque cosa , si voltò verso di lei e , fissandola diritto negli occhi , si espresse.

“Devo sapere se posso fidarmi di te. Devi prima dirmi una cosa molto imbarazzante che hai fatto nel corso della tua giovane vita…altrimenti non si fa niente” terminò continuando a fissarla diritta nelle sue iridi color ametista , rivolgendosi a lei con molta serietà.

“Oltre ad indossare un pigiama da volpe e farmi allungare le piccole zampette addosso dal tuo compare?” chiese retoricamente la leporide “Fammi pensare…”

Rimase pensierosa per qualche secondo , mentre scavava a fondo tra le sue memorie alla ricerca di qualche fatto imbarazzante da condividere col suo partner. Finchè…

“Ah trovato. E’ successo giusto qualche anno fa , poco prima che io conseguissi il diploma. L’occasione era il ballo di fine anno e , all’epoca , mi frequentavo con un leprotto dal pelo bianco e con la fissa del papillon rosso , un certo Roger.

Era un tipo eccentrico , molto espansivo ma in fondo simpatico. E decise di volermi invitare per quell’evento di fine anno. La sfortuna , sia mia che sua , fu che entrambi i miei genitori, soprattutto mio padre , apprensivi e preoccupati dal fatto che sarei uscita con un mio coetaneo per questa occasione speciale , lo interrogarono letteralmente per ore ed ore , facendogli le domande più assurde ed imbarazzanti che mente animale potesse concepire.

E , alla fine di quella lunghissima “chiacchierata” , il mio imbarazzo era arrivato a livelli inconcepibili. E lui , dopo aver perso parecchio tempo a rispondere a tutte quelle insensate e personalissime domande…decise di rinunciare al suo invito e mi piantò proprio la sera stessa del ballo. Fu proprio un’ottima serata , non c’è che dire. Ma da allora , ne è passata di acqua sotto i ponti e di cose ne sono cambiate parecchie , per mia fortuna”  finì Judy sorridendo con un po’ di imbarazzo mentre rivolgeva uno sguardo particolare ed indecifrabile al suo partner che chissà cosa avrebbe potuto significare.
 
“D’accordo , Carotina. Credo di potermi fidare di te. Mal che vada , potrei chiedere ai tuoi genitori qualcosa di questo fantomatico Roger…sai , sono un agente come te e , in quanto tale , potrei fare una serie di domande per riprendere le indagini su un vecchio caso dove , casualmente , potrebbe essere coinvolto anche questo tuo amico…” terminò la volpe rossa con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni mentre assisteva al cambio di espressione della sua collega , che passava da imbarazzata ad arrabbiata o , più precisamente , incazzata come una iena.

“Ehi calma…calma , Judy! Era solo uno scherzo!” ammise imbarazzato Nick passandosi una zampa dietro la nuca “Non oserei mai farti questo!” terminò la frase rassicurando la coniglietta

“E comunque…dicevamo…l’ultima volta che Finn sparì in questo modo è perché , tanto tempo fa , prima di conoscere te , facevo anche il truffatore…”

“Ma non mi dire , non l’avrei mai immaginato!” fece sarcasticamente lei

“…e , tra le tante idee folli che ci passavano per la testa , ce n’è stata una che ebbe un buon successo e che ci permise di guadagnare un bel po’ di quattrini. E consisteva... nel travestire me da seducente volpacchiotta” terminò seriamente Nick.
 
Avrebbe fatto bene a raccontarle questo piccolo ed imbarazzatissimo segreto?
 
“Cioè…vuoi dirmi che tu , Nicholas Piberius Wilde , sei diventato…Nichole?”
 
Lui annuì.E poi…
 
Silenzio. Dannato ed imbarazzatissimo silenzio. Finchè…
 
“Ah ah ah ah ah…non ci posso credere…è assurdo…” affermò la coniglietta che  , nel frattempo era esplosa in una fragorosa risata. E Nick , contento di aver fatto ridere di gusto la sua collega , riprese il suo racconto

“Beh , si. Era piuttosto imbarazzante ma anche piuttosto redditizio fregare i poveri allocchi che cadevano costantemente nelle nostre trappole. Finchè , un bel giorno , capitò l’impensabile. Un lupo , affascinato dalla versione femminile del sottoscritto , nonostante fosse già stato alleggerito di tutti i suoi beni , non voleva mollare la presa e insisteva nel farmi la corte. Ed io , stanco di quella folle e paradossale situazione , gli confessai la verità , dicendogli che ero un maschio e che i tipi come lui non mi interessavano minimamente”

“Beh scusami…capisco la situazione imbarazzante e tutto il resto…ma cosa c’entra Finnick?”

“Cosa c’entra quel nanerottolo? Semplice…è stato lui a presentarmi questo tipo ambiguo e dai ancor più dubbi interessi”
 
Altro momento di silenzio. Ed altra fragorosa risata , ancora più rumorosa della precedente , sempre da parte della piccola coniglietta
 
Cavolo , non pensavo mica che una così minuta coniglietta potesse far così tanto baccano pensava il rosso predatore mentre cercava di tapparsi le orecchie per sopportare il rumore prodotto dalla piccoletta.
 
La loro allegra mattinata di folli racconti stava per volgere al termine e loro non l'avrebbero saputo...ancora per poco.
 
La radio di servizio squillò e la loro attenzione fu catturata dal suono emesso dallo strumento.E subito dopo da una voce a loro ben familiare.
 
Era Benjamin Clawhauser.
 
“A tutte le unità. Qui centrale. È richiesta la presenza degli agenti Wilde ed Hopps. C'è un nuovo incarico che richiede la vostra presenza.Passo”
“Qui unità A112. Parla Hopps. Stiamo terminando il nostro giro di pattuglia. Ne avremo ancora per un'ora circa.Passo”
“Il capitano ha una certa urgenza di...procedere con questo incarico.E desidera che torniate subito.Passo”
“Dai Ben... tienilo impegnato per noi. Manca poco alla fine del turno...e stavo parlando di cose molto interessanti con Nick…!”
 
Aveva fatto bene a rivelare un'informazione così particolare alla radio della polizia? E soprattutto, aveva calcolato gli effetti potenzialmente devastanti del dare una notizia del genere ad un chiacchierone come lui? E ancora...cosa avrebbe capito il loro paffuto amico?
 
I suoi pensieri furono interrotti da un'interferenza che gracchiava negli altoparlanti della radio di servizio. E , quindi , dalla voce di un altro individuo.
 
Era il capitano
 
“Hopps! Qui è il capitano. Torna immediatamente alla centrale! È un ordine!”
“Capitano…!”
“Non mi interessa. Devi essere qui ADESSO! Passo e chiudo!”
 
La coniglietta , così dedita al dovere , riagganciò la radio con una certa stizza e Nick , che fino a quel momento era rimasto ad assistere e ad ascoltare tutta la scena , intervenne.
 
“Carotina , non so cosa voglia che noi facciamo , ma non credo che ci convenga contraddire il capitano Bufalo Muschiato. L'ultima volta…" stava per terminare la frase quando si bloccò di punto in bianco.
 
Stava per tradire quella loro promessa che si erano fatti tra loro tacitamente.
 
"Meglio tornare adesso” si limitò a dire con fare affranto.
 
E così , in pochi attimi , fecero inversione di marcia col mezzo e tornarono alla centrale.
 
Una volta arrivati nella hall della stazione , già teatro dei più assurdi spettacoli che il corpo di polizia avesse potuto assistere da un po’ di tempo a questa parte , i due agenti furono colpiti dall'assenza del loro amico e collega goloso di ciambelle , stranamente non presente al bancone della reception...e la cosa destava loro non pochi sospetti.
 
Non c'era ragione al mondo che potesse fare allontanare il goloso ghepardo dalla sua postazione.
 
Tranne una.
 
Infatti , dopo aver raggiunto l'ufficio del capitano , i due agenti , come in altre occasioni , presero posto di fronte la scrivania del capitano accomodandosi , stavolta , fianco a fianco , su una sola delle due sedie che di solito fronteggiavano l'imponente pezzo d'arredo.
 
L'altra era occupata da Clawhauser
 
I tre agenti , seduti su quelle due sedie poste davanti alla scrivania del capitano , si scambiarono uno sguardo interrogativo , per chiedersi il motivo della loro convocazione nell'ufficio.
 
E mentre erano impegnati ad interrogarsi , la porta di quella stanza adiacente all'ufficio , che già una volta aveva fatto prendere forma ad una folle idea e che aveva messo nei guai la volpe e la coniglietta , si aprì.
 
Il capitano la attraversò e prese posto dal capo della scrivania dove era solido sedersi.
Si sedette pesantemente , poggiò i suoi gomiti sul piano già strapieno di carte e documenti e lanciò una lunga e strana occhiata ai suoi sottoposti che , nel frattempo , continuavano a chiedersi il perché di quella chiamata.
 
Poi esordì.
 
“Voi tre. Sapreste dirmi perché siete stati convocati qui nel mio ufficio?"
 
Silenzio e teste che scuotevano ad indicare un chiaro NO
 
"Sapreste dirmi cosa avete in comune in questo preciso momento?”
 
I tre agenti , davanti a quella strana domanda , ripresero a guardarsi con perplessità e , con aria interrogativa , si risposero tra loro senza proferire parola , facendo semplicemente spallucce.
 
Il bufalo , a questo punto , si passò una delle zampe sul muso come segno di rassegnazione.
Dopodiché , risollevò la testa e , poggiando i gomiti sul piano , fece un grosso respiro e cominciò a parlare.
 
"Agenti , come ben saprete , l'estate è finita da poco. Tutti noi ci siamo goduti le nostre meritate vacanze…" disse guardando con insistenza la volpe rossa.
"Ma…"
 
A questa esclamazione tutti si voltarono verso il capitano
 
"Come ben saprete , il lavoro di un poliziotto non finisce mai. Con o senza divisa"
 
Aspetta… "con o senza divisa"? Vuoi vedere che…
 
"E proprio per questo motivo , ho deciso di convocarvi qui nel mio ufficio"
 
Oh no... non vorrà mica parlare di…
 
"Wilde. Hopps."
 
Ecco , lo sapevo
 
"Stavolta l'avete combinata proprio grossa. Così grossa che supera di gran lunga i confini di Zootropolis. Talmente grossa che l'ha saputo tutto il mondo"
 
La volpe e la coniglietta cominciarono a scambiarsi sguardi di paura e vergogna , imbarazzo e terrore
 
"La vostra…BRAVATA in quel villaggio vacanze è diventata di dominio pubblico così velocemente che un ghepardo…" disse guardando con un certo sdegno il suo maculato sottoposto "...risulterebbe essere lento quanto un bradipo"
 
Et voilà. La frittata è fatta
 
"Come dicevo...la vostra BRAVATA è diventata argomento di forti discussioni praticamente ovunque e su tutti i canali di comunicazione. Furrbook,Wolfapp,Istrixgram...ovunque"
 
I due "colpevoli" intanto arrossivano a vista d'occhio e il paffuto predatore li osservava con una certa curiosità
 
"Ora , vista la figuraccia senza termini di paragone che avete fatto fare al corpo di polizia di Zootropolis e che avete fatto fare al sottoscritto...io ESIGO , anzi...io OBBLIGO che andiate a fare un'operazione di rilancio sociale per quanto concerne la vostra immagine e dell'intero distretto di polizia.Tutti e tre. Altrimenti non solo vi sbatto fuori immediatamente da qui , ma vi renderò personalmente la vita un inferno degno di essere chiamato tale.Mi sono spiegato?"
 
Clawhauser , che fino a quel momento era rimasto ad osservare quella coppia di agenti e ad ascoltare il suo superiore , tornò in se , in quanto era stato chiamato in causa e , timidamente , prese parola
 
"Capitano...mi scusi...ha detto tutti e tre?"
"Certo Clawhauser. Hai capito bene. TUTTI. E. TRE."
"Ma capitano…!"
"Non credere che io non sappia nulla della tua vita sui social, del tuo blog e delle tue fanfic su di loro…" terminò il capitano alludendo proprio alla coppia rosso grigia.
 
Ma che diavolo…!
 
I due piccoletti si volsero verso il paffuto predatore con uno sguardo pieno di meraviglia , ma anche di disappunto e curiosità.
 
Sapevano che lui era un fanatico di tante cose. Di Gazelle , delle ciambelle e di quelle stupide app per cellulare...ma non si sarebbero mai aspettati che loro potessero diventare oggetto delle sue morbose attenzioni.
 
"Agenti , è tutto. Avete libera scelta su dove e quando tenere questo incontro col pubblico. Rompere le righe!"
 
Detto questo , il bufalo si alzò dalla sua poltrona , si diresse verso la porta dell'ingresso del suo ufficio e se ne andò , lasciando i tre alle prese con quella spinosa situazione da risolvere
 
"Ben…! Come hai potuto? Io...noi...ci fidavamo di te!" esclamò Judy , in un misto di rabbia e delusione
 
Un momento…! Ha detto...noi? Pensò Nick che , nonostante fosse direttamente coinvolto in tutti questo , aveva occhi e orecchie per la sua collega.
Forse... nonostante tutto…
 
"Beh , ragazzi...il fatto è che , secondo me , siete una gran bella coppia e mi andava di condividere tutto questo con gli altri miei amici…" ammise imbarazzato , mentre i suoi amici ascoltavano anch'essi imbarazzati.
"Perdonami la domanda , Ben…" intervenne Nick "...dove sarebbero i tuoi amici?"
"In verità in tanti sono la fuori , sulla rete. E non ci crederai mai , ma sono veramente in tanti a condividere quello che io penso su voi , Nick" continuava impacciato il ghepardo
"Non avrei mai iniziato a collezionare tutto questo se non fosse stato per loro…"
 
"LORO CHI?!?" chiesero sospettosi i due piccoletti
 
A questo punto , l'addetto alla reception estrasse il suo smartphone dalla tasca e aprì una delle numerose app dedicate ai social network.
In un attimo , si ritrovò a navigare tra i suoi followers e...eccoli la.
I suoi due più grandi supporters , i due che avevano fatto nascere e crescere la sua passione verso i suoi due amici e colleghi e che , ad ogni buona occasione , gli fornivano materiale su cui fantasticare.
 
"Eccoli. Sono loro. Uno è Ring_Tail_005 e l'altro è Legend_Zerda_69"
 
Purtroppo non avevano un'immagine che potesse permettere di riconoscerli facilmente.
Ma Nick aveva dei sospetti...ed anche la stessa Judy.
 
"Tralasciando il fatto che nessuno di noi due ti ha mai permesso di tenere la nostra roba con te..." cominciò il rosso
"...ma crediamo di sapere chi possa essere uno di quei tuoi due follower"
 
E così , dopo aver scoperto il motivo che li univa in quella tanto strana quanto assurda vicenda , quello strano trio decise di incamminarsi per raggiungere la hall della centrale , al fine di cominciare ad organizzare questa "missione" che permettesse di dare nuova luce all'immagine del distretto.
 
Sulla base di queste nuove informazioni , Nick e Judy cominciarono a guardarsi meglio intorno e notarono che tanti...troppi dei loro colleghi li guardavano e li osservavano , in attesa di chissà quale sconvolgente evento che potesse cambiare la giornata a tutti loro.
 
Certo che deve aver fatto un lavoro da manuale questo ciccione…pensarono all'unisono mentre si imbarazzavano ancora una volta al solo pensiero di quello che il loro amico aveva fatto a loro insaputa
 
"Allora ragazzi...cosa si fa?" Chiese imbarazzato il ghepardo
"Per prima cosa , comincerei a decidere dove , come e quando fare questo evento" suggerì Nick
 
I due predatori stavano cercando di abbozzare una prima idea , quando , ancora una volta , fu Judy ad avere un colpo di genio
 
"Nick , Ben...e se andassimo a Bunnyburrow?"
"Perché proprio laggiù?" Chiesero in coro i due predatori
"Beh... è la tana dei conigli e noi ci moltiplichiamo alla grande…" disse la coniglietta "...e quindi , ci saranno tanti ascoltatori…"
"...tante famiglie…" aggiunse Nick
"...e il messaggio si diffonderà più velocemente! Sei un genio , Judy!" esclamò Benjamin con uno dei suoi acuti spaccatimpani
 
"E come vorresti arrivarci fin laggiù , Carotina?"
"A questo non ci avevo pensato…"
"Ragazzi , ho un'idea!"
 
Non avessero mai dato corda al ghepardo…
 
La scena che si presentava agli occhi degli agenti e dei passanti era questa.
 
Una variante di quel piccolo triciclo che Judy aveva già avuto il dispiacere di guidare durante i suoi primi giorni di lavoro e lo stesso che tagliò la strada allo stesso Nick quando la coniglietta decise di bloccargli il passeggino con cui andava a spasso assieme al suo piccolo compare.
 
Questo curiosissimo mezzo condivideva col modello già visto l'abitacolo anteriore.
La differenza più evidente stava nel fatto che questo era un po' più lungo sulla parte posteriore e quindi , somigliando ad un furgoncino , permise a tutti e tre gli agenti di muoversi.
In due avanti e col grasso e grosso predatore dietro , sul pianale.
Non in maniera del tutto inosservata ma abbastanza decentemente per arrivare alla loro meta...la contea di Bunnyburrow.
Ci sarebbe voluto un po' di più...ma ce l'avrebbero fatta.
 
Non avrebbero mai permesso né di farsi sbattere fuori...né tantomeno di farsi torturare dal loro capitano.
Anche se la curiosità di capire cosa avrebbe mai potuto fare loro era grande…
Soprattutto da parte della volpe rossa , visto che già in tante altre occasioni era stato proprio lui a rompere le scatole al bufalo , nei modi più assurdi e fastidiosi che mente animale potesse concepire...
 
"Carotina , prima però dovremmo fare una deviazione. Vai di là!" Esclamò il rosso , indicando la direzione da seguire.
"Ricevuto!" Rispose con convinzione l'agente grigio bianco
"Ben , prendi questo. Quando arriveremo capirai cosa fare!" Esclamò nuovamente in direzione del predatore maculato , consegnandogli un sacco di tessuto di colore marrone.
"D'accordo Nick" replicò con aria perplessa mentre prendeva in consegna l'oggetto datogli dal rosso.
 
 
 
Come in tante altre occasioni , nei pressi di quella famosa gelateria , si poteva assistere a questo spettacolo già visto e rivisto che non smetteva mai di stupire.
E che aveva come protagonisti i sempre presenti clienti della già citata attività commerciale e un piccoletto , un mammifero che indossava un tenero costumino da elefantino , sempre impegnato dalle tante...troppe attenzioni della variegata clientela di quel locale.
 
Ma stavolta , il piccoletto in questione , che già aveva avuto modo di guadagnarsi la pagnotta per il giorno appena trascorso , non si sarebbe mai immaginato di essere gabbato alla grande.
 
Finnick il fennec non sapeva cosa gli sarebbe aspettato quella mattinata.
 
Intanto , il trio di agenti , stava aspettando il momento giusto , a poche decine di metri dall'ingresso di quel posto.
Erano in attesa dell'attimo migliore in cui attuare il loro piano.
 
Quello di accalappiare il piccoletto dalle grandi orecchie senza che potesse avere possibilità di scamparsela.
 
Insomma...volevano essere dei veri e propri predatori a caccia.
Ma di cosa?
 
Le risposte le aveva Finnick. E l'unico modo per averle era cercarle all'ipoteca fonte.
 
"Oh...que dolor...la mi povera eschiena...ahi ahi ahi...maliditissimi hiji de *@#!?..."
 
Le oscenità che si disperdevano nell'etere non potevano che appartenere ad un solo soggetto.
 
Era il volpide dal manto color sabbia che si lamentava per trasportare il prezioso carico faticosamente conquistato dopo l'ennesima mattinata di duro lavoro.
Il solito grandissimo (per la sua stazza) ghiacciolo rosso , da cui ricavava le sue celeberrime zampe ghiacciolo con cui si era arricchito nel corso degli anni , stava per essere delicatamente poggiato sul retro di quel trabiccolo ambulante che si ostinava a chiamare furgone , nonostante fosse molto distante dal tenere le più elementari norme sull'igiene alimentare e personale all'interno di quel rottame.
 
Ad un tratto , Finnick , mentre aveva ancora la testa ancora infilata nel portellone posteriore del mezzo , cominciò ad udite un rumore in lontananza.
E , a sottolineare il tutto , ci fu la rotazione involontaria del suo ampio padiglione auricolare sinistro che si indirizzò automaticamente verso la direzione del rumore.
Ma la cosa non gli destò alcun sospetto perché era abituato da tempo a fare le cose in strada , non curante di nulla che gli potesse accadere intorno.
 
Ma il rumore diventava sempre più forte , man mano che passavano gli istanti.
 
E in lontananza , si poteva assistere a questo piccolissimo mezzo della polizia , lanciato a tutta velocità in quella stradina adiacente a quella gelateria.
E su di esso i tre agenti , agguerriti come non mai.
 
Un urlo multiplo affiancato a quello strano rumore che aumentava istante dopo istante alla fine catturò l'attenzione del folletto del deserto.
 
"ZERDAAAAA!!!"
 
E Finn , per capire di chi o cosa si trattasse , si sbilanciò leggermente e fece alcuni passi lontano dal retro del furgone.
Questo bastò al piccolo mammifero per essere prelevato fisicamente e all'improvviso e , apparentemente , senza ragione alcuna.
 
Si ritrovò all'interno di un luogo buio e su di un mezzo , imprecando a più non posso tutte le divinità esistenti e i santi del calendario , magari aggiungendone anche qualcuno , cercando invano di scappare da questa trappola inaspettata.
 
 
E , dopo aver prelevato il piccoletto , il mezzo della polizia , così com'era arrivato , così se ne andava , sfrecciando a tutta velocità in quella stradina , allontanandosi e dirigendosi verso la direzione che gli agenti avevano già stabilito.
 
E così , dopo circa quindici minuti , dopo una sequenza inarrestabile di insulti e scatti di ira , il fennec riuscì a liberarsi da quella prigione di tessuto scoprendo , finalmente , chi fossero i suoi rapitori.
 
Il rosso , la coniglietta e il grassone?!?
 
"Ma que cappero…?!?" esclamò la volpe del deserto
E mentre ancora si stava rendendo conto della strana comitiva a cui aveva dovuto forzatamente prendere parte , al contrario di un'altra occasione in cui si era forzatamente inserito , il suo sguardo cadde sulla segnaletica stradale che ornava la carreggiata che stavano percorrendo
 
Bunnyburrow 350km
 
"Dove diavolo mi state portando , amigos?”
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
 
Signori e signore , dopo un’attesa interminabile , finalmente , eccomi di nuovo qua!
C’è voluto un po’ a rimettere insieme le idee , complice il fatto che riprendere a scrivere dopo un trasferimento e dopo l’inizio di un nuovo lavoro è dura. Ma non impossibile.
E quindi , come dicevo…sono tornato!
L’ultima volta abbiamo lasciato i nostri amici , reduci da una vacanza unica nel suo genere , ad aver a che fare con una situazione piuttosto particolare e che hanno difficoltà ad affrontare apertamente.
Quei due…anzi , quei tre , stavolta l’hanno combinata proprio grossa , soprattutto perché la loro BRAVATA si è diffusa a macchia d’olio sulla rete.
Già…la rete.Internet e i social network.
Di per se , sono strumenti fantastici , che permettono di tenerci in contatto praticamente con chiunque ed in qualunque momento.
Ma , come ogni strumento , se messo nelle mani…ehm , nelle zampe sbagliate , può provocare un’infinità di danni e conseguenze inimmaginabili…basta vedere la passione del paffuto ghepardo che cosa ha combinato.
Ebbene…per cercare di diffondere quanto prima e al meglio possibile le loro scuse pubbliche (per “ridare nuova luce alla polizia” , secondo il capitano) hanno deciso di lanciarsi in periferia , in un posto apparentemente tranquillo.
La contea dei conigli. Bunnyburrow.
Avranno fatto bene a scegliere quel posto per la loro “missione”?
E perché hanno “dolcemente sequestrato” Finnick? Quali risposte vogliono avere da lui?
 
Insomma…cosa aspetterà a questo sgangherato quartetto? Lo vedremo nella prossima puntata
 
Come sempre , ringrazio Redferne , Plando e Sir Joseph Conrard per le loro visite con recensione , un ringraziamento è d’obbligo anche a Zamy88 per le precedenti recensioni e un altro saluto a tutti i visitatori anonimi che continuano a passare per le pagine del fandom.
Come dice il mio amico e collega Redferne “il fandom esiste anche grazie a voi” perché siete voi visitatori e recensori a darci la forza di continuare ad andare avanti , a condividere la nostra passione con tutti voi , amici.
 
Beh…che altro aggiungere.Come sempre , grazie per essere passati e spero che anche stavolta sia stato di vostro gradimento.
 
Alla prossima
 
Enzo
 

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Capitolo 11
*** Disastro accademico - Parte 2 ***


Disastro accademico - Parte 2
 
Periferia di Zootropolis  - Contea di Bunny Burrow – Settembre inoltrato -  Tardo pomeriggio
 
Quel curioso trabiccolo a quattro ruote della polizia metropolitana di Zootropolis si stava lentamente dirigendo verso la periferia dell’aggregato urbano, in direzione Bunny Borrow, la contea dei conigli.
 
Erano già alcune ore che il sopracitato veicolo percorreva l’autostrada, a causa di un traffico piuttosto insolito per il periodo e per l'area in questione, causato da un raduno di bradipi appassionati di auto sportive che, grazie ai loro "piloti" si spostavano fin troppo lentamente, infrangendo le aspettative di coloro che avrebbero voluto vedere quei bolidi a tutto gas...chissà se avrebbero visto il loro flemmatico amico tra quelle vetture...
 
Ad ogni modo, col loro trabiccolo stavano allontanandosi dal centro urbano e per tutto il lungo pomeriggio, i passeggeri di quello strano mezzo avevano cercato in tutti i modi di ammazzare il tempo, complice il fatto che un quartetto…UNICO come il loro, fino a quel momento, non si era ancora visto.
 
Nella parte anteriore del piccolo mezzo, si trovavano una preda ed un predatore, una coniglietta ed una volpe, Judy e Nick,i quali avevano ricevuto l’ingrato compito di mitigare la loro bravata fatta durante la loro turbolenta vacanza in quell’angolo di paradiso, rivelatosi poi un girone infernale…a causa degli altri due passeggeri, quelli situati nella parte posteriore del veicolo.
Da un lato un ghepardo paffuto, amante della popstar Gazelle, affascinato dalle app per smartphone e appassionato di social network e fanfiction…a tema WildeHopps. Benjamin Clawhauser, Ben per gli amici, condivideva con i sopracitati agenti la “colpa” per il semplice fatto di aver voluto condividere col mondo la sua speranza che i suoi due amici e colleghi, un giorno (e magari non troppo lontano) possano finalmente dichiararsi l’uno all’altra e godersi la loro vita insieme.
Dall’altro lato, invece, sostava in un angolino del cassone posteriore di questo curioso furgoncino, un piccolo volpide dalle grandi orecchie e dalla pelliccia chiara come la sabbia del deserto, con ancora indosso un costumino da elefante, che mal rappresentava la sua indole piuttosto alterata, causata molto probabilmente dalla “partecipazione forzata” a questa gita non programmata e che già aveva causato una cospicua perdita di introiti per il piccolo mammifero. In una sola parola, Finnick, il fennec, il volpide dal più ingestibile caratteraccio dell’area metropolitana di Zootropolis…e principale indiziato della diffusione sui social della “bravata” del suo amico/compare alle prese con la coniglietta durante quella vacanza a cui anch’egli era riuscito ad imbucarsi.
Certo…se avesse saputo che godersi qualche giorno di meritato riposo avesse prodotto una “gita obbligata” fuori città e per giunta tra i pargoli che non gli vanno neanche troppo a genio, avrebbe agito di certo in tutt’altra maniera.
 
Questo è poco ma sicuro.
 
Ad ogni modo, i quattro passeggeri di quello strano mezzo, nel percorrere il tragitto che li separava dalla loro meta, la contea dei conigli, aveva dovuto escogitare curiosi sistemi per passare il tempo del lungo viaggio.
 
I due piccoletti nell'abitacolo del furgoncino, avevano ripreso a chiacchierare tra loro e, tra le numerose argomentazioni, si era parlato anche di uno dei punti fondamentali di quella trasferta fuori porta: far confessare Finnick del suo "peccato"
 
"Secondo te perché Finn ha voluto farci questo, Nick? Possibile che voglia fartela pagare perché l'hai...anzi, l'abbiamo travestito da poppante durante…sai a cosa mi riferisco!"
"Non ne ho idea, Judy. C'è comunque qualcosa che non mi quadra in tutto questo…" ammise pensieroso il rosso predatore "...Finn non è mai stato appassionato di queste cose, dei social, anche e soprattutto perché lasciano tracce ovunque. E poi lui preferisce fare le cose alla vecchia maniera...e lui di certo non le manda mica a dire certe cose...sai a cosa mi riferisco, Carotina?" terminò alludendo tranquillamente a chissà cosa, con la coniglietta che lo osservava con sguardo curioso, mentre lui stava comodamente rilassato al suo posto nel piccolo abitacolo, mentre osservava il paesaggio all'esterno del finestrino.
 
"Ti starai mica riferendo a…"
 
Judy si interruppe bruscamente perché, con un'intuizione di cui avrebbe fatto a meno, capì a cosa si riferisse il suo collega dalla folta pelliccia ignea, mostrando un'espressione disgustata accompagnata da un versaccio piuttosto eloquente.
 
"BLEAAAAAH!!!"
 
E questa immagine che si raffigurò nella sua mente produsse un movimento involontario delle sue braccia ancora saldamente incollate al volante, facendo zigzagare il furgoncino per alcune decine di metri sulla strada
 
Forse è meglio che non racconti più certe cose alla coniglietta...specie mentre è alla guida! pensò Nick che, a causa dello spavento prodotto da questa brusca manovra, aveva affondato gli artigli nella poltroncina del passeggero, bucandone la superficie.
 
"Voi dannatissime teste di *@#!?...ma che cappero state combinando la davanti!?"
 
Non poteva essere che lui. L'argomento della loro conversazione. Finnick.
 
"Ringraziate che c'è esto gordo...questo ciccione...a cui posso aggrapparmi!"
 
Infatti, proprio grazie alla presenza del paffuto ghepardo a cui si era appeso, la gita del fennec sarebbe potuta continuare.
 
Anche se, magari, con un po' di fortuna, sarebbe riuscito a lanciarsi abbastanza lontano e ad atterrare abbastanza dolcemente sui prati ai lati della carreggiata per darsi ad una improbabile fuga chissà dove.
 
Sarebbe potuta andare così...ma così non fu.
 
Intanto, Ben che, come suo solito, era stato concentrato sul suo smartphone a fare chissà che cosa, si era accorto del trambusto e della brusca manovra solo dopo che Finnick ebbe finito di "interloquire" con i due agenti dalla piccola stazza.
 
"Cosa è successo?" Si chiese il maculato predatore sollevando lo sguardo dal suo cellulare, accorgendosi finalmente dell'enorme putiferio scatenato dal piccolo mammifero.
Al che, dopo aver capito cosa fosse successo, decise di mettere da parte per un po' il suo dispositivo e magari scambiare due chiacchiere col tappo.
"E così tu sei Finnick, giusto?" Chiese retoricamente il grosso predatore
"Ma no...sono la fatina dei denti che ti porta El dinero…certo che sono io Finnick, cabron!" Rispose alterato il piccoletto
"Beh scusami! Ho avuto modo di scrivere un po' con te già durante la loro vacanza..." affermò il ghepardo, indicando col pollicione alle sue spalle i due passeggeri nell'abitacolo
"...ma finora non ti avevo ancora visto dal vivo! E, sinceramente, pensavo che fossi proprio come Nick" terminò gesticolando le fattezze di un mammifero della stazza del rosso predatore.
"Ma ora dimmi, Finnick…come hai fatto ad avere il mio numero di cellulare? E perché hai voluto raccontarmi tutte quelle cose mentre eri con loro?"
"Allora...prima di tutto, devi sapere che io, Finnick Zerda, el elfo del desierto, so bene chi tu sia, Benjamin Clawhauser, golosissimo fan di Gazelle…"
"Capirai...lo sa praticamente chiunque che io sono il fan n°1 della mia popstar preferita!"
"Ahem...dicevo...so anche che tu gestisci un traffico con le loro fanart e tanti mas simpatici gadgets nei pressi della centrale e che ti fa guadagnare anche un bel po' di dinero...vero, guapo?"
"E tu come fai a saperlo!?" Ammise sorpreso ed imbarazzato il maculato predatore "Eppure ero sicuro che nessuno ne avrebbe parlato…!"
"...e continueranno a non parlare se tu mi darai il 20% dei guadagni" rispose svogliatamente il folletto del deserto
"Ma questo è un furto!" Esclamò Ben davanti a quella richiesta, ricevendo una risposta a doppia voce dall'abitacolo del furgoncino, che lo intimava di stare in silenzio
Al che, nel rivolgersi nuovamente alla minuta volpe, abbassò la voce e chiese "D'accordo...piccolo perf…"
"Ehi vacci piano, gordo!" Fece mostrando i palmi delle sue piccole zampette per interrompere lo sproloquio del grosso predatore
"Devi sapere che…" esordì Finnick avvicinandosi al faccione del ghepardo e terminando di raccontare quanto serviva al suo orecchio.
 
Alla fine della silenziosa spiegazione del piccolo predatore, il paffuto ghepardo racchiuse le sue grosse zampe a pugno all'altezza del suo petto...prima di esplodere in uno dei suo striduli gridolini acuti spaccavetri.
 
"...mi raccomando, guapo!" Terminò il piccoletto, quasi urlando verso il grosso predatore mentre cercava di tapparsi le grosse orecchie per non soccombere a quel suono fin troppo acuto.
 
Lo stesso suono che, con la sua acutezza ed intensità, prima riuscì nell'impresa improbabile di incrinare il parabrezza e poi spaventò nuovamente Judy, costringendola ancora una volta ad una manovra spericolata al volante di quel furgoncino e obbligando nuovamente Nick ad affossare i suoi artigli nello stesso sedile su cui sedeva.
 
Un'altra manovra azzardata, un altro brivido che fece rizzare le pellicce dei rispettivi mammiferi e... fortunatamente ancora nessun incidente.
 
"Voi due...PIANTATELA!!!" Esclamarono i due agenti.
"Basta, non ce la faccio più!" Ammise la volpe rossa mentre poggiava le zampe al suo petto "Sono troppo vecchio per queste cose!"
 
E mentre era ancora con tutta la pelliccia rizzata sulla sua schiena, si rivolse alla sua partner
 
"Carotina...che ne dici se ci fermassimo da qualche parte? È tardo pomeriggio e presto scurerà notte e non credo che faremo a tempo ad arrivare a destinaz…Carotina? Ci sei?"
 
Si interruppe dando un'occhiata alla coniglietta, ancora rigidamente ancorata al volante del mezzo
 
"Tutto ok, Judy?"
 
Dopo essere stata chiamata per nome, si voltò verso il suo partner
 
"Eh? Ah...si….certo... più o meno. Non si può andare avanti così. Ho bisogno di una pausa. Ho il cuore che batte all'impazzata!" Ammise nervosamente, col suo nasino che tremava ritmicamente, a dimostrazione che era effettivamente piuttosto provata da quel viaggio fino a quel momento
 
"Si, credo che fermarsi da qualche parte non sia una cattiva idea. E se non ricordo male, deve esserci un motel da queste parti.."
"...ed hai ragione, Carotina" ammise Nick che, nel frattempo aveva già effettuato una ricerca su Zoogle Maps
 
Il motel era a pochi minuti dalla loro posizione e, fortunatamente, essendo in bassa stagione, riuscirono a trovare e prenotare una stanza che avrebbe potuto ospitare tutti loro.
 
Una quadrupla.
 
Con due coppie di letti a castello.
 
Una volta arrivati al parcheggio, Nick chiese ai due passeggeri della parte posteriore del furgone di avviarsi alla reception per ricevere le chiavi della stanza che avevano già prenotato
 
"Ben, arriviamo tra un attimo. Vorrei parlare di una cosa con Judy"
 
Il ghepardo, che chissà cosa aveva capito, non fece obiezioni e portò con sé il fennec.
Judy rimase perplessa dall'affermazione del collega "Nick ma cosa…"
"Carotina...ricordi come si fa la tua squisita e piccantissima zuppa di carote? Sai...la stessa che mi hai forz...ehm dolcemente preparato ed offerto quando mi ammalai?"
"Certo che mi ricordo! Ehi…! Vuol dire che non ti è piaciuta!?!"
"Certo che sì…" ammise frettolosamente la volpe rossa "...ma a me serve per un altro motivo"
 
Si voltò verso la sua interlocutrice e, fissandola negli occhi, le disse "costringeremo Finnick a parlare...prendendolo per la gola!"
 
Dopo qualche attimo di smarrimento ed incredulità...
 
"Nick, tu sei un dannatissimo genio!" esclamò la coniglietta, ammettendo anche che, forse, quella pietanza era davvero piuttosto piccante per gli standard dei mammiferi che lei conosceva.
 
Comunque...Il piano era semplice.
 
Avrebbero preparato la "cura miracolosa" di Judy, l'avrebbero fatta ingurgitare a forza a Finnick e l'avrebbero salvato dalla piccantezza esagerata di quel piatto solo se avesse vuotato il sacco.
 
Come si dice, a mali estremi, estremi rimedi.
 
Intanto, il ghepardo e il fennec erano già arrivati alla modesta reception di quel motel dove, stavolta, invece che il loro calmissimo bradipo dai modi raffinati, trovarono un equino, dal manto marrone a chiazze bianche, concentrato a cercare di lucidare il banco con dei cenci in condizioni a dir poco pietose.
Il sopracitato equino vestiva con una polo a mezze maniche bianca,un po' ingrigita dal tempo e con dei pantaloni scuri, piuttosto sgualciti.
E quello che si notava all'altezza del suo petto era il cartellino col suo nome. Messo lì per dare una parvenza di decenza a quel posto appena fuori Bunnyburrow.
 
Tobey
 
Al che, Clawhauser, dopo aver poggiato il piccoletto in piedi sul bancone e schiarendosi la gola, richiamò l'attenzione dell'equino
"Ehm...Tobey, giusto? Abbiamo prenotato una stanza per quattro a nome Wilde. Potresti gentilmente darci le chiavi della stanza?"
 
In risposta a quella domanda, l'addetto, richiamato in causa dal predatore da chissà quale profondo pensiero, tornò al presente
 
"Eh…? Cosa…? Ah...ben arrivati, amico. Avete detto Wilde, giusto amico? Solo un attimo che provvedo, amico…"
 
Un'altra volta che sento la parola AMICO e gli graffio tutto il suo lungo muso!
 
Era questo quello che l'espressione stizzita del fennec voleva dire mentre assisteva alla ricerca delle chiavi da parte del cavallo
 
"Ecco qua amico...le tue chiavi. Adesso, tu, il tuo piccolo…" indicando il piccolo volpide che ancora indossava il suo vestitino da elefante.
 
A quella parola, Finnick esplose.
 
"Ma hai capito con chi hai a che fare, amigo? Io es el mas importante de todos lo predatores di Zootropolis! Io es el fantastico Finnick Zerda...come osi darmi del piccolo, CABRON!?!" Esclamò rabbiosamente il piccoletto.
 
Quello che seguì questa affermazione fece svegliare dal suo stato di trance l'addetto alla reception.
 
Dopo aver pronunciato le peggiori offese mai ascoltate in quella zona da anni dal minuto predatore, il piccolo predatore fu prelevato forzatamente, ancora una volta, dal grosso ghepardo che, imbarazzato da questa situazione, affrettò il passo in direzione della camera che avevano prenotato.
 
Una volta là fuori, si incontrarono nuovamente con la volpe rossa e la coniglietta.
Clawhauser decise quindi di aggiornare i due piccoli agenti di quanto successo.
E i due, dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, che agli occhi del ghepardo chissà cosa sarebbe potuto significare, decisero di avviarsi verso la "scena del delitto" e di rassicurare il povero mammifero
 
"Ben, non ti preoccupare, ce ne occupiamo io e Nick"
"Intanto voi due mettetevi comodi e cominciate a rilassarvi. Torniamo subito"
 
Arrivati in portineria, videro questo mammifero ancora sotto shock per quanto appena udito. Non avrebbe mai immaginato che un piccoletto del genere potesse contenere così tante imprecazioni.
 
"Ehm...Tobey, giusto?" Chiese Nick
"Eh...ah...cosa? Ah salve agente...Wilde, giusto?"
"Si, sono io. Ma la vedo un po' scosso. È successo qualcosa?"
"Ho sentito cose che voi mammiferi non avreste mai potuto immaginare…" rispose scosso ed impaurito il cavallo
"Per caso sta parlando di quel piccolo fennec, signore?" Chiese Judy
"Eh...come...dove? Ah, salve, agente" fece sporgendosi leggermente dal bancone, per vedere la sua interlocutrice "Si, proprio lui. Per caso sta con lei e il suo compagno?" Chiese innocentemente alla coniglietta
 
Lei, per giunta, arrossì. Ma confermò annuendo quanto detto dall'equino
 
E a Nick, neanche stavolta, sfuggì la cosa
 
Cavolo….quanto si imbarazza facilmente la coniglietta pensò la volpe rossa, mentre tornava a prestare attenzione al bancone
 
"Ad ogni modo, mio caro Tobey, avrei una cortesia da chiederle" esordì Nick
"Ma certo, tutto quello che vuole. Purché non mi facciate avere a che fare con quel tremendo piccolo demonio…"
 
I due agenti, impiegarono pochi minuti a spiegare il loro piano, trovando quindi la complicità dell'equino che, per giunta, presentò loro un suo caro amico.
 
"Signori, venite...ho un amico da presentarvi"
 
Intanto i tre, che erano entrati nei locali del motel, avevano effettuato l'accesso alla cucina dove trovarono un toro che, nel preparare chissà quali assurde pietanze, imprecava
 
"Te possino ammazzare er latte!"
 
Il "cuoco" indossava tutto quello che un addetto alle preparazione degli alimenti non avrebbe mai dovuto tenere con sè.
A partire dalla sua salopette rossa piuttosto consumata per finire ai suoi zoccoli in legno sapientemente lavorati e levigati.
 
Davanti a quella scena che aveva un che di familiare ai due agenti, questi ultimi si guardarono prima di scoppiare a ridere
 
"Secondo me andrebbe molto d'accordo con Finnick" ammise Nick, sorridendo
"Credo che tu abbia proprio ragione!" confermò Judy
 
Intanto l'attenzione del bovino fu richiamata dalle risate dei due agenti
 
"E voi due chi siete?" chiese giustamente il cuoco
 
"Ehm...Alvaro...loro due sono agenti della polizia di Zootropolis, Judy Hopps e Nick Wilde e sono nostri ospiti. Avrebbero una cortesia da chiederti…"
 
E così, ancora una volta, i due agenti spiegarono la situazione, trovando, inaspettatamente, la complicità del mammifero cornuto.
 
Il tutto senza neanche aver nominato il fennec.
 
"E così vorreste preparare questa pietanza da offrire al piccolo Finn eh?" Chiese con un pizzico di malizia il cuoco
 
Davanti a questa domanda, Nick rimase un attimo perplesso. Non si aspettava certo che un tizio del genere potesse conoscere il suo amico e compare.
 
"Come faccio a conoscerlo?" Chiese retoricamente ai due agenti, avendo notato lo sguardo interrogativo della volpe
"È una lunga storia...ma vi basta sapere che non mi ha mai ripagato di certi favori…"
 
Come al solito...e quando mai!
 
"...e quindi, eccomi qua. Facciamolo!"
 
La cena sarebbe arrivata per tutti in poco tempo.
 
I due agenti ringraziarono sia il bovino che l'equino e tornarono nella stanza da loro prenotata.
 
Una volta aperta la porta, trovarono una situazione assurda.
 
Il loro amico goloso di ciambelle addormentato sulla parte superiore del letto a castello e Finnick disteso e pietrificato su quello inferiore.
 
E la cosa che balzava subito all'occhio era che quella struttura, evidentemente esposta a carichi fin troppo elevati per la sua composizione, avrebbe potuto cedere da un momento all'altro.
 
"Ehi Finn... perché non te ne vai di lì?" Chiese sottovoce Judy
 
"Io es totalmente a pezzi...esto gordo es mucho duro da affrontare...e io es muy stanco per muovermi...e perciò..." ammise con un filo di voce il fennec, non muovendosi neanche di un centimetro dalla sua posizione
 
Toc toc
 
"Ehm...amici...vi ho portato la cena…!"
 
Era Tobey, il portiere.
 
Alla parola CENA, Benjamin aprì di colpo gli occhi e con un agile scatto degno dei suoi simili più atletici, balzò giù dal letto, dimostrando così la solidità di quella apparentemente esile struttura, scattando verso la porta, intento a divorare qualunque cosa fosse
 
"Ben, fermo!!!" Esclamarono i due agenti dalla minuta stazza
 
Il ghepardo si piantò letteralmente a terra sulle quattro zampe, per cercare di arrestare la sua corsa...ma ormai era troppo tardi.
 
Dalle leggi della fisica non si scappa…
 
Il paffuto ghepardo aveva preso, in pochi metri e contro ogni probabilità, una velocità assurda che lo portò inesorabilmente in direzione della porta della stanza...che dopo qualche istante sfondò ed attraversò, terminando la sua corsa nel parcheggio esterno ed evitando per puro miracolo l'ignaro Tobey che aspettava appena all'esterno della camera.
 
Davanti a quello assurdo spettacolo di cui era stato testimone, con aria interrogativa, si rivolse agli altri presenti
 
"Ehm...amico...ma cosa è successo?"
 
Davanti all'ennesimo "amico" dell'amico equino, Finnick ancora una volta e nonostante la stanchezza, si sollevò dal materasso, piantò le quattro zampe sul pavimento e fece un balzo in direzione del malcapitato addetto alla reception.
 
Evidentemente il fennec non riusciva proprio a digerire i modi di fare di quel povero mammifero.
 
Ma il tentativo di aggressione del fennec fu prontamente neutralizzato dalla volpe rossa che, con un colpo di reni degno dei migliori portieri di calcio, riuscì a bloccare il piccolo mammifero dalle grandi orecchie a pochi centimetri dal cavallo
 
"Tobey, ti ringrazio di tutto, ma adesso ci penso io" disse candidamente Judy, prendendo in consegna i loro pasti
"A domani mattina!"
 
Ancora una volta e più perplesso che mai, l'ignaro Tobey salutò l'agente e se ne tornò alla sua postazione
 
Intanto, dopo aver ristabilito l'ordine e con una decisione senza precendenti, la coniglietta tirò fuori...la voce grossa.
 
"BRANCO DI SCALMANATI SCANSAFATICHE CHE NON SIETE ALTRO...PORTATE IMMEDIATAMENTE LE VOSTRE CHIAPPE PELOSE SU QUELLE DANNATISSIME SEDIE... È UN OR-DI-NE!"
 
I tre predatori maschi, spaventati e confusi da quella potenza in miniatura dalla grigia pelliccia, decisero di non obiettare l'ordine a loro imposto.
 
E così, nel giro di un paio di minuti si ritrovarono accomodati gli uni di fronte agli altri.
 
Da un lato, Ben e Finnick.
Dall'altro, Nick e Judy
 
Quest'ultima, sottovoce, si rivolse al suo rosso collega, già autore di un'impresa sportiva degna di nota
 
"Perdonami per aver alzato la voce, ma la situazione era scappata di zampa"
 
Affermò poggiando involontariamente la sua minuta zampa su quella del predatore a lei vicino...e la cosa non era sfuggita né al ghepardo, né al fennec, posti di fronte a loro.
 
I due minuti agenti, resosi conto che gli altri due li stavano fissando, sciolsero quella strana situazione. E poi la coniglietta esordì nuovamente.
 
"È ora di cena! Finn, ecco a te...con gli omaggi dello chef"
 
La coniglietta diede un colpetto col gomito alla volpe rossa prima di prendere il pasto e di consegnarlo al piccolo predatore.
 
L'odore di quel piatto era talmente intenso da fare quasi lacrimare i presenti per quanto fosse piccante.
 
Adesso vedremo cosa succede
 
Così il folletto del deserto prese in consegna il recipiente e…cominciò a mangiarlo.
E con gran gusto.
 
"Esto es el miglior pasto de siempre!"
 
Nick e Judy si fissarono attoniti, convinti che la "bomba" non funzionasse
 
"Ben, perché non ne assaggi un po'? Sembra che tu voglia divorartelo con gli occhi…" chiese Nick
 
Di risposta, il paffuto ghepardo prese un cucchiaio, lo immerse nella ciotola del piccolo volpide e assaggiò il suo contenuto.
 
"Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!!"
 
Un urlo esagerato che era testimonianza di quanto fosse esageratamente piccante quella pietanza.
 
E di quanto la cosa non facesse per nulla effetto sul piccolo predatore
 
"Dilettante. Esto es solo un pochito picante por mi. Non es niente de special" ammise mentre il ghepardo era scappato verso la più vicina fonte di acqua corrente per stemperare la sua lingua carica delle più piccanti spezie
 
Cavolo! Non è andata per niente bene...dovremo pensare a qualcos'altro per farlo parlare!
 
E’ questo che pensano i due piccoli colleghi, ormai esausti dalla lunga giornata appena trascorsa.
 
L'indomani sarebbero dovuti svegliarsi presto per raggiungere la località prestabilita e mettersi all'opera per conto del loro capitano incazzoso di default.
 
Non prima di aver superato quella notte assurda.
 
Complice il fatto che quella prelibata pietanza che aveva gustato il buon Finnick aveva saturato l'aria della stanza, rendendola in breve tempo irrespirabile e soprattutto complice il fatto che il loro amico e collega Clawhauser era un russatore da primato, capace di far tremare la porta di quella stanza e rendendo il loro tentativo di addormentarsi quasi del tutto inutile.
 
Dopo quella notte, di sicuro non avrebbero mai più diviso la stanza con Finnick e Clawhauser.
 
Poco ma sicuro.
 
La mattina seguente arrivò presto.
 
Fortunatamente ai due piccoli agenti bastarono poche ore di sonno per ristabilirsi quasi del tutto...e lo stesso valse anche per Nicholas, nonostante, ogni volta, ricordasse alla sua amica e collega di quanto dovesse riposare per stare al meglio.
 
Lo strano quartetto passò alla reception a salutare il loro amico Tobey che, stavolta, stranamente, si limitò ad un silenzioso gesto della sua zampa, prima di imbarcarsi nuovamente su quello strano triciclo e di lasciare quel motel alle porte di Bunnyburrow
 
Al che, mentre si stavano allontanando dal parcheggio, Finnick si mise in piedi sulle sue zampe posteriori ed urlò in direzione dell'edificio
 
"GRACIAS PER LA MUY GUSTOSA CENA, ALVARO!!!"
 
Aveva capito chi era stato l'artefice di quella curiosa pietanza, lasciando di stucco i due piccoli agenti.
 
Intanto, Nick che aveva preso posto al lato guida, decidendo così di far rilassare un po' la sua partner, prese la radio di bordo e, dopo aver attivato gli altoparlanti, e dopo essersi schiarito la voce, cominciò a parlare
 
"Signori e signora, è il vostro pilota che vi parla! Il viaggio verso la contea dei conigli è ripreso stamane alle ore 7:51. La temperatura è nella media e il traffico è scorrevole. Arrivo stimato alla destinazione...21 minuti" terminò sorridendo in direzione della sua collega, che ricambiò quel suo gesto. Poi continuò.
"Per snack e spuntini di ogni tipo, tra poco passerà la hostess per soddisfare le vostre richieste"
Il tempo di finire questa frase che Nick si ritrovò una bella gomitata sul fianco da parte della coniglietta.
 
Dolorante ma sorridente lui, sorridente lei, sorridenti anche loro.
 
Pareva che nulla potesse andare storto.
 
E fortunatamente così fu.
 
Trascorsi quei pochi minuti che li dividevano dalla loro meta, alla fine, arrivarono a destinazione.
 
Una scuola elementare a forma di carota gigante, alta svariati piani e a forma conica con la punta rivolta verso il basso.
 
Chissà come diavolo faceva a reggersi in piedi, ignorando tutte le leggi della fisica e le buone norme di progettazione...
 
Guarda un po'...che fantasia da queste parti. Non me lo sarei mai aspettato!
 
Era questo quello che pensava il predatore dalla rossa pelliccia davanti a questo curioso edificio.
 
"Bene, Judy. Siamo arrivati. E adesso cosa facciamo?"
 
 
 
NB:Capitolo corretto ed aggiornato il 24/07/19 su segnalazione di Sir Joseph Conrard
 
ANGOLO DELL'AUTORE
 
Signori e signore, lettori e recensioni, eccomi di nuovo qua!
 
Lo so,lo so.
 
Fa caldo, c'è tanto da fare, il lavoro è distruttivo e non c'è nient'altro che desideriamo in questo periodo dell'anno...ossia le meritate vacanze!
 
C'è chi rimane in città e c'è chi riesce a mettersi in viaggio per raggiungere la propria meta.
 
Esattamente così come farà questo quartetto unico nel suo genere per cercare di raggiungere la loro meta.
Non prima di una breve sosta in un motel di quart'ordine.
 
In questi posto, sicuramente avranno lasciato il segno...e quel povero sempliciotto di Tobey se lo ricorderà per molto tempo…
 
E a proposito dell'equino...per la sua figura devo ringraziare Redferne per averlo creato ed inserito nella sua long "The promise you made"
 
Mentre per l'altro mammifero, il bovino...vediamo se riuscite a ricordare chi sia.
 
Per quanto riguarda questa struttura scolastica decisamente atipica, invece, non posso che ringraziare Sir Joseph Conrard per averla creata ed inserita della sua long "Il mio amico CR-0C"
 
 
Come sempre, ringrazio gli onnipresenti Redferne, Plando e Sir Joseph Conrard per le loro immancabili visite e recensioni e un grazie a tutti voi visitatori anonimi.
 
Tranquilli...lo so che ci siete. I contatori non mentono!
 
Che altro aggiungere... come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia strappato un sorriso.
 
Alla prossima... amico!
 
Enzo

 

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Capitolo 12
*** Disastro accademico - Parte 3 ***


Disastro accademico - Parte 3
 
Bunny Burrow - Settembre inoltrato - Scuola elementare della contea - Mattino presto
 
Un piccolo assortimento di mammiferi, a bordo di un mezzo dalle fattezze piuttosto particolari, era giunto finalmente a destinazione, all’esterno di un plesso scolastico in un sobborgo di Zootropolis, la famosa Bunny Burrow.
 
Quei quattro mammiferi sarebbero stati protagonisti di una visita senza precedenti ad una scuola elementare della periferia di Zootropolis.
Senza precedenti perché, semplicemente, un gruppo così male assortito non si era mai visto da quelle parti e difficilmente si sarebbe rivisto tanto presto.
 
E quindi era lecito aspettarsi qualunque cosa. Letteralmente.
 
Il viaggio era durato il necessario.
Tenendo conto anche della breve sosta notturna in quel motel di quart’ordine, dove i nostri protagonisti hanno avuto modo, poco probabilmente, di riposarsi adeguatamente come solo di può fare in un motel di quart’ordine, di rifocillarsi con una cucina del posto speziata appena un PO’ per renderla come le fiamme dell’inferno e di “interagire civilmente” col personale della piccola struttura ricettiva, che non si sarebbe dimenticato molto facilmente e molto velocemente la visita di questo branco di scalmanati che ha fatto loro visita.
Soprattutto quel povero cavallo addetto alla reception. Mai si sarebbe aspettato di avere a che fare con un concentrato di pessime maniere e di oscenità che vanno oltre la normale concezione animale.
Tobey, alla luce di quanto successo in quei pochi minuti, avrebbe impiegato  anni per riprendersi da una mole così consistente di imprecazioni ed offese nei suoi confronti.
 
Ad ogni modo, questo quartetto, più unico che raro, composto da tre predatori ed una preda e nello specifico da una volpe rossa,da un fennec, da un ghepardo e da una coniglietta, era finalmente giunto a destinazione.
Una scuola elementare dalla forma tanto bizzarra quanto singolare, ma che, sicuramente, avrebbe fatto al loro caso.
 
Una scuola la cui forma ricordava…una carota gigante, che spiccava nel mezzo del paesaggio rurale di Bunny Burrow.
 
La struttura era imponente, ma sembrava accogliente e non stonava affatto nel contesto che circondava la contea di Bunny Burrow.
E i colori di questo singolare edificio erano davvero “particolari”.
L'intera struttura era di colore arancione, ad eccezione della copertura che era di colore verde.
Insomma...ricordava in tutto e per tutto il tanto apprezzato alimento caro ai leporidi della zona.
Dopotutto, nella contea dei conigli, cosa ci si sarebbe potuto aspettare?
 
Che fantasia, vero?
 
I quattro mammiferi si trovavano nel parcheggio della struttura.  E discutevano piuttosto animatamente a causa del motivo che li aveva condotti fin laggiù.
 
Judy, Nick, Finnick e Clawhauser erano intenti a risolvere quanto prima una questione spinosa e piuttosto fastidiosa.
 
Era giunto il momento di prendere una decisione.
 Era ora di affrontare un bel problema ovvero capire CHI e COME dovesse interloquire con i dirigenti di quella graziosa scuola elementare e spiegare il motivo della loro visita.
 
Ovvero…una bella chiacchierata a cuore aperto con i piccoli della scuola e le loro famiglie in merito a quella “tranquilla vacanza” e a tutto ciò che è successo durante quegli eventi.
 
"Credo che sia meglio che vadano loro due, Finn. Sai...sono una coppietta affiatata e sanno lavorare alla grande in squadra. E poi non vorrei che noi fossimo loro di intralcio per...tu sai cosa" terminò Clawhauser, alludendo chissà a che cosa e rivolgendo uno sguardo piuttosto loquace sia ai due interessati che al fennec.
 
Sia il fennec che la coniglietta rimasero interdetti da quanto appena detto dal paffuto predatore
 
A cosa si starà riferendo stavolta? Pensava perplessa Judy mentre osservava sia Clawhauser che Finnick che si scambiavano questo sguardo di intesa
 
C'entra qualcosa quello che si sono detti durante il viaggio?
 
Pensava pensierosa la piccola agente
 
"Ehi Nick, ma li hai sentiti quei due?" Disse allegramente, stando al gioco
"Benjamin crede che noi due…"
 
Intanto la coniglietta si era voltata in direzione del suo collega dal rosso pelo...non trovandolo
 
E adesso dove cavolo è finito? Perché l’ha fatto di nuovo? Si chiese perplessa mentre si guardava attorno alla ricerca del canide predatore.
 
Non era la prima volta che faceva una cosa del genere...quindi la cosa non la sorprese più di tanto.
L’ultima volta però successe proprio sotto il suo naso e in quell’occasione, a lei andò piuttosto bene.
Il rosso le fece proprio un bel regalo che lei non si sarebbe mai aspettata.
Quella deliziosa torta per il suo compleanno.
 
Ancora assorta nei suoi pensieri e sul motivo per cui il suo amico dalla rossa pelliccia potesse essere sparito ancora una volta, la sua attenzione stavolta fu catturata dal piccolo Finnick che era esploso in una fragorosa risata
 
"Ah ah ah...te l'ha fatta alla grande, guapa!
Adesso tu mas essere muy fortunata per trovarlo quaggiù.
Tu non sai che el nostro amigo Rosso non adora di certo los chicos...e se è per questo, neanche mi!"
"Perché mai?" chiese giustamente Judy, che ignorava questo aspetto del carattere di Nick
"Ah davvero? Sono curioso di sapere Finnick. Dai, racconta!" aggiunse Clawhauser che, nel frattempo, aveva poggiato i suoi arti superiori sul cofano anteriore del furgoncino, poggiando su di essi la sua grossa testa e aspettando la spiegazione di questo fatto curioso.
 
Il fennec, che si sentiva osservato e giustamente chiamato in causa perché aveva “casualmente” messo la pulce nell’orecchio a due soggetti incredibilmente testardi a modo loro decise, infine, di soddisfare la loro curiosità.
"E va bien, guapos...adesso vi spiego tutto" disse con tono vagamente annoiato il fennec, mentre stava per accendere una sigaretta tirata fuori da una delle tasche del suo costume da elefante.
 
Nei minuti che seguirono, il piccoletto dalle grandi orecchie raccontò di un episodio successo in occasione di una visita dalla famiglia Fox da parte sua e del suo compare dalla rossa pelliccia e di come i due giovani Fox, Ash e Kristofferson, avessero indirettamente fatto passare un brutto quarto d'ora proprio a Nick e a Finnick.
Il tutto poco tempo prima dell’inizio di quella famosa vacanza dai risvolti imprevisti.
 
In poche parole, Nick e Finnick, si erano trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato.
 
Uno "scherzo", se così si sarebbe potuto definire, che si era concluso con la permanenza in una gabbia metallica appartenente a degli strani mammiferi senza pelliccia e dall'aspetto piuttosto curioso, in cui avevano deciso di tenerli per un po', prima di rilasciarli in libertà con un curioso souvenir in regalo.
 
Insomma...avevano fatto da diversivo alle due giovani volpi che, nel frattempo, avevano sbrigato tutte le loro faccende.
 
"Ed ecco qua cosa ci hanno regalato" terminò Finnick mostrando ai due interlocutori uno strano bracciale che cingeva la sua zampa posteriore destra e che emetteva una strana e piccola luce intermittente
 
"Hai idea a che cosa possa servire quel coso?" Chiese Judy con aria perplessa.
Ma poi la sua attenzione tornò al motivo per cui aveva ascoltato quella breve storiella.
"E soprattutto...che fine ha fatto Nick? Hai idea di dove possa essere finito?"
 
Il piccoletto fece spallucce, a sottolineare che ignorava dove fosse il predatore dalla fulva pelliccia, riprendendo così a fumare la sua sigaretta come se nulla fosse successo.
 
"Wow...non immaginavo che voi due ne avevate già passate così tante" affermò con entusiasmo Clawhauser "Chissà quante altre storie potresti raccontare sul vostro conto…"
 
A questo punto, a Judy venne un'idea che, sul momento le sembrò brillante ma che, teoricamente, avrebbe potuto avere effetti devastanti.
Ma…lei voleva e doveva arrivare a fondo della questione.
Rintracciare il suo amico e collega, trascinarlo dentro l’edificio e togliersi il pensiero una volta e per tutte su quanto successo durante quelle due settimane di vacanze.
 
"Finnick…io lo so che lo sai dove si trova" disse con fermezza la coniglietta
"E se non me lo dici subito, ti costringerò ad avere a che fare con tutti i cuccioli che stanno allegramente girovagando qui fuori…"
"E la cosa dovrebbe preoccuparmi, chica?"
"...dicendo loro che regali dolcetti a tutti quanti" terminò con uno strano sorriso
 
Il piccoletto non si spostò di un solo millimetro, ignorando del tutto la "minaccia" della tenera coniglietta
 
"Oppure... farò in modo che il nostro amico Clawhauser possa scrivere tutte le storie che vuole su me e Nick oppure... su di te, e...la sua adorata Gazelle" terminò nuovamente con un ancor più ampio ed eloquente sorrisetto di sfida nei confronti del fennec, mettendo il suo sguardo all'altezza del piccolo predatore, esattamente come faceva Nick con lei.
 
Al nominare di Gazelle e di Finnick, al paffuto ghepardo si illuminarono gli occhi.
Pare che non aspettasse altro.
 
Non posso crederci...davvero aveva fantasticato anche su quei due? Ma non ha proprio niente di meglio da fare? Si chiese Judy perplessa mentre osservava il maculato predatore andare in estasi al solo pensiero di intraprendere quel percorso narrativo.
 
Davanti a questa "minaccia", il piccolo predatore dalle grandi orecchie mostrò un'espressione di vero panico, facendo addirittura cadere dalle sue fauci quella sigaretta che avrebbe dovuto dargli un'aria da duro.
 
Perché quella reazione davanti ad una "minaccia" del genere? C'era qualcosa di vero in quel bluff? Pensò Judy
 
Osservò per un attimo il paffuto agente prima di tornare a prestare attenzione alla preda dal grigio pelo.
 
"Va bien, guapa. Osservame e te dirò donde es sta el Rosso" affermò con aria rassegnata Finnick.
 
Il piccoletto, a questo punto, sollevò una delle sue zampette anteriori per indicare un punto ben preciso di fronte alla loro posizione.
Judy si mise di fianco al fennec e cominciò a scrutare nella direzione indicata dal piccolo predatore.
Dopo qualche attimo impiegato ad osservare nella direzione indicata, l'attenzione di Judy fu catturata da una piccola folla all'ingresso dell'edificio.
 
"Trovato!" Esclamò lei.
"Adesso vado a prenderlo e vado a parlare col preside. Così ci tireremo fuori una volta e per tutte da questo casino" affermò decisa e risoluta la coniglietta.
 
"E noi cosa facciamo, Judy?" Chiese Clawhauser, ripresosi dalla sua trasferta nel mondo di fantasia che aveva già cominciato a fantasticare.
 
A questo non ci avevo pensato...ma credo che così potrà andare bene affermò a se stessa la piccola agente
 
"Innanzitutto datemi i vostri smartphone. Non vorrei avere altre sorprese al mio ritorno" disse rivolgendosi ai suoi compagni di "sventura"
 
"Perché?!?" Chiederò i due interessati scambiandosi uno sguardo interrogativo
 
"Beh...potete darmi i vostri cellulari senza fare domande oppure…fare da balia a tutti questi piccoli qui in giro" affermò candidamente Judy "A voi la scelta"
 
I due predatori, dopo un altro scambio di sguardi, alla fine, decisero di fare quanto richiesto dalla coniglietta.
Finnick consegnò il suo apparecchio, mostrando un'evidente espressione di stizza.
E lo stesso fece Clawhauser, tentando fino all'ultimo di far desistere Judy da quella richiesta, mostrando tutto il suo repertorio di espressioni da cucciolo che, almeno in teoria, la avrebbero dovuto fare intenerire.
 
In realtà l'unico risultato ottenuto da questa scenata fu un'espressione tra il disgustato e l'arrabbiato da parte del volpide dalla pelliccia color sabbia.
 
"Grazie ragazzi" affermò con dolcezza "sarà una cosa di pochi minuti e ce ne andremo subito via di qui"
 
Neanche a me va tanto a genio tutto questo. Però ci tocca farlo perché… interruppe il suo pensiero scuotendo la sua testolina e, con essa, le sue lunghe orecchie.
 
E mentre pensava a tutto questo, Judy si era già incamminata verso l'ingresso della struttura scolastica
 
Anche se aveva preso gli apparecchi dai suoi due amici, pensò che non sarebbe stato il caso di lasciarli così senza far niente…doveva pur sempre ripagare loro per i due quasi incidenti accaduti nel loro viaggio di andata in quel luogo, no?
E quindi, una volta al centro esatto del cortile del plesso scolastico, si fermò, si voltò verso il folto gruppo di piccoli che erano impegnati nelle loro attività ed esclamò
 
"A TUTTI I CUCCIOLI QUI PRESENTI. A CHIUNQUE RIESCA AD ACCIUFFARE LA CODA AL PICCOLO ELEFANTINO LAGGIÙ E AL PAFFUTO GHEPARDO VINCERÀ UN BELLISSIMO PREMIO"
 
I due osservatori, Finnick e Clawhauser, che avevano appena assistito a questo "tradimento" improvviso da parte di Judy, si sentirono immediatamente osservati e, nello stesso istante in cui tutti i cuccioli, grandi e piccoli, prede o predatori che fossero, prestarono l'attenzione verso loro due, gli si gelò il sangue nelle vene e gli si rizzò la pelliccia sul loro dorso.
 
"Viaaaaaaa!!!!" Esclamarono all'unisono
"Me la pagherai cara, chica! Fosse anche l'ultima cosa che faccio!!! Maliditissima hija de @!#?!*...!!!"
 
Ma no, Finnick...almeno qui potresti trattenerti! Pensò Judy mentre copriva una risatina sul suo piccolo musetto e mentre assisteva alla loro improbabile fuga nel cortile della scuola, mentre quella strana coppia spariva dalla sua vista, con al seguito una folta schiera di cuccioli che rincorrevano quella strana coppia.

Non avreste dovuto disturbarmi alla guida. Che vi serva di lezione! Pensò rincuorando se stessa per quanto aveva appena fatto.
 
Adesso che non avrebbe più dovuto preoccuparsi dei due amici predatori, riprese ad incamminarsi verso l'ingresso dell'edificio.
 
Nel frattempo, volle dare anche un occhiata al cortile della scuola…voleva lasciarsi andare ai suoi ricordi e riviverli per qualche istante.
 
Erano passati molti anni ma tutto era rimasto com'era un tempo.
 
E lei lo sapeva bene, visto che una lunghissima lista di Hopps aveva già frequentato lo stesso istituto.
 
Un grande prato verde, cuccioli di ogni specie e dimensione che scorazzavano a destra e a manca, aree ricreative per tutti sempre strapiene e tanti, tantissimi piccoli che si divertivano con i loro giochi preferiti.
Che fosse la semplice "palla prigioniera" o che fosse il "nascondino".
E con quest'ultimo, a quanto pare, erano sempre i piccoli predatori ad avere la meglio.
Forse per dote naturale o forse per distrazione delle piccole prede...chi lo sa.
 
L'importante è che si potessero divertire in tutta tranquillità.
 
Ad ogni modo, Judy, ormai prossima all’ingresso dell’edificio, era rimasta colpita dal gran numero di cuccioli che stava curiosamente fermo alla base della breve rampa di scale.
Incuriosita da questo strano spettacolo che si era trovata davanti, si avvicinò ad uno dei cuccioli, un leoncino, a cui rivolse la parola
 
“Ciao piccolino. Io sono Judy. Perché state qua fuori?”
Il giovane predatore l’aveva riconosciuta.
Cosa ci faceva la famosa Judy Hopps nella sua scuola?
 
E in men che non si dica, quel piccolino catturò l'attenzione di tutti i suoi amichetti e, in pochi secondi, l'agente coniglio si ritrovò al centro dell'attenzione, roba che sarebbe dovuta essere riservata alla celebrità di turno, insomma al Very Important Mammal di passaggio.
Non pensavo che alla loro età fossero tutti muniti di questi apparecchi pensava Judy che si prestava a questo insolito impegno arrivato inaspettatamente.
Beh...era tanto che non mi divertivo così. Da quella volta in cui andai a disturbare Nick che cercava di farsi quel selfie pensò la coniglietta sorridendo a quel pensiero.
 
Dopo aver soddisfatto il desiderio di molti di quei cuccioli, dopo aver fatto numerose fotografie con loro, tornò a prestare attenzione al piccolo leoncino che avendo capito il motivo del suo arrivo vicino l’ingresso dell’edificio, subito le indicò una strana sagoma a ridosso dell'ingresso dell'edificio stesso, parzialmente nascosta dalla vegetazione che circondava il perimetro dell'edificio stesso.
 
La suddetta sagoma aveva catturato l'attenzione di numerosi cuccioli, incuriositi da questo strano oggetto, questo curioso mammifero che, di tanto in tanto, faceva degli strani suoni che erano sarebbero dovuti servire a zittire gli ignari spettatori di quella sua performance.
 
Shhhh!
 
La coniglietta lo aveva trovato.
E si mise a zampe incrociate e con un sorriso beffardo e divertito stampato sul suo adorabile musetto.
 
"Nick, lo so che sei tu"
 
Silenzio.
 
"Ti si vedono le estremità nere delle tue zampe anteriori, anche se ti sei appiattito al muro e...indossi boxer arancioni a pois bianchi!?" Esclamò perplessa mentre osservava il suo amico e collega, ancora intento a cercare di rimanere goffamente mimetizzato.
 
"E... cos'è questo delicato aroma di mirtilli che sento?" aggiunse la coniglietta nel tentativo di farlo cascare nel suo tranello, sapendo che il suo amico e collega era ghiotto di quei saporiti frutti scuri.
 
Ancora silenzio.
 
D'accordo...quando il gioco si fa duro,i duri iniziano a giocare! 
 
A questo punto, Judy determinata più che mai a “convincere” il suo collega a smetterla di farle perdere tempo in questo modo, prese una bella rincorsa dalla base di quella breve rampa di scale e, una volta raggiunta la cima, spiccò un balzo in direzione della volpe.
E con questo balzo riuscì a beccare giusto l'orecchio destro del suo collega, ancora goffamente nascosto su quella parete colorata, e a trascinarlo giù, tornando con le sue zampe posteriori saldamente a terra.
 
Davanti a quel gesto, ci furono due risultati.
Il primo fu quello di far guaire dal dolore il povero Nick che, nonostante una letterale tirata d'orecchio, non aveva molta voglia di fare tutto questo, di partecipare a questo incontro, nonostante fosse ugualmente “colpevole” e responsabile di quanto successo in vacanza.
Il secondo, inaspettato, fu un esplosione di festa da parte di tutti i piccoli che avevano assistito a quel singolare spettacolo.
 
La coniglietta, con ancora l’orecchio del suo partner fermamente ancorato nella sua zampetta anteriore sinistra, dava ancora le spalle a quel pubblico improvvisato.
Quando si rese conto dell’esultanza che stavano facendo i cuccioli per il suo “gesto eroico”, si voltò e decise di godersi questa sua piccola vittoria.
 
“Allora, piccoli…cosa faccio con questa volpe cattiva?” chiese retoricamente ai piccoli, col suo miglior sorriso
E questi, tutti in coro, le risposero in un modo davvero fortissimo, che la costrinsero addirittura ad abbassare le lunghe e grigie orecchie lungo la schiena, tanto che era alto il rumore prodotto da quel piccolo esercito di cuccioli
 
“PUNIZIONE! PUNIZIONE! PUNIZIONE!”
 
E mentre quella “tenera” coniglietta si stava ancora godendo il suo momento di gloria, la sua attenzione fu catturata dal suo collega, ancora piegato su se stesso ed ancora bloccato col suo orecchio destro nella sua minuta zampa sinistra…con ancora indosso solamente quei  originalissimi boxer a pois.
 
“Ahi…ahi…ahi…Carotina, ti dispiacerebbe lasciarmi l’orecchio e farmi rivestire? Te ne sarei grato…” chiese il canide dalla pelliccia rossa, ancora alla mercè della tenera coniglietta
“Te lo lascerò solamente quando saremo finalmente entrati nella scuola” affermò con decisione Judy “vero, piccoli?” aggiunse chiedendo proprio a quell’inedito pubblico che la stava osservando.
 
E tutti quei cuccioli, davanti a quella situazione tanto assurda quanto divertente, almeno per loro e per la terribilmente tenera coniglietta, risposero affermativamente, accompagnando la coppia di agenti  con un grande applauso mentre si accingevano, finalmente, a varcare la soglia d’ingresso dell’edificio
 
“Signorina Hopps, signorina Hopps!”
 
Era una piccola leoncina stavolta che aveva riconosciuto l’agente coniglio di Zootropolis. E la stessa Judy, prima di superare l’ingresso, rivolse l’attenzione a questa giovane predatrice “Dimmi, piccola”
“Il mio amico mi diceva che il suo amico ha dimenticato questi” disse la leoncina, porgendole quelli che era a tutti gli effetti la divisa della volpe e che lei, dopo qualche attimo, nella perplessità generale, prese in consegna.
“Ma tu come ti chiami, piccolina?” chiese gentilmente la coniglietta alla giovane felina
E mentre la giovane cucciola di leone stava per risponderle, fu interrotta dal suo amichetto, che rivendicava l’idea di aver voluto riportare la divisa all’agente volpe nonché collega dell’agente Hopps.
“E’…è stato un vero piacere esserle di aiuto, signorina Hopps” ammise timidamente il leoncino.
“Grazie,piccolo” terminò la coniglietta accarezzando la piccola testa del giovane felino, facendo arrossare dall’emozione il suo piccolo muso e facendo anche arrabbiare la giovane felina che, nonostante l’idea del suo giovane amico, era stata lei in prima persona a consegnaregli abiti.
“Grazie infinite anche a te, piccola” disse in direzione della giovane predatrice e porgendole un saluto amichevole, sperando di riuscire a calmare le acque tra quei due giovanissimi felini che, nonostante stessero litigando, sembravano molto affiatati.
 
Sono sicura che quei piccoletti, un giorno, faranno qualcosa di buono. Ne sono più che sicura. Pensò la coniglietta, prima di tornare a prestare attenzione al suo collega dalla rossa pelliccia.
 
 
“Nick…! Andiamo!”  affermò con decisione la coniglietta mentre trascinava per l’orecchio il suo collega predatore all’interno dell’edificio.
 
Avevano perso più tempo del dovuto ma, alla fine, ce l’avevano fatta.
Erano dentro.
 
Varcata la soglia e chiuse le porte di ingresso dell’edificio, i due agenti si incamminarono attraverso i corridoi dell’edificio, che ricordavano in tutto e per tutto quelli di tanti altri edifici scolastici.
Corridoi dalle pareti colorati di un grigio chiaro e dotati di una pavimentazione sapientemente abbinata al colore delle pareti, abbastanza larghi per permettere l’adeguata circolazione dei piccoli studenti e per consentire loro il regolare accesso alle varie aulee le quali erano munite di porte vetrate, attraverso cui era possibile lanciare un’occhiata e vedere cosa si stesse facendo al loro interno.
Erano presenti, inoltre, anche i tipici armadietti rossi ai lati, qualche cestino qua e la per raccogliere spazzatura e, ovviamente, gli immancabili bagni divisi tra maschi e femmine.

Solo una volta arrivati all’altezza di questi ultimi locali, Judy decise di lasciare finalmente il padiglione auricolare di Nick.

Solo a quel punto la coniglietta cominciò quindi a richiamare il suo collega, facendo una di quelle strigliate che solo una madre farebbe al suo cucciolo.
“Ma secondo te, è normale che dobbiamo fare una figuraccia del genere qui, dove mi potrebbe riconoscere chiunque, quando siamo venuti apposta per scusarci per quello che…già lo sai. Non farmelo ripetere!” esclamò con una certa stizza Judy, prima di inspirare profondamente e riprendere ad interloquire col suo partner
“Prenditi questa roba e vestiti. SUBITO!” terminò consegnandogli la sua divisa, quasi lanciandogliela contro.
“Ah…cara la mia Carotina” esordì Nick massaggiandosi l’orecchio martoriato fino a qualche attimo prima “Secondo te, per una volta in cui non c’entro assolutamente nulla, dovrei mettermi  nei guai?” chiese retoricamente mostrando un sorriso beffardo dei suoi alla coniglietta.
Poi riprese “Sei davvero convinta che nessuno dei presenti abbia potuto apprezzare un bel fisico come il mio?” terminò con uno sguardo la cui intenzione era quella di prendere in giro in qualche modo la sua amica e collega.
 
E, mentre aspettava una reazione di gelosia o una scenata di qualche tipo da parte di Judy, sistemò tra le sue zampe gli indumenti e, nello stesso momento in cui lei stava per rispondergli a tono, lui le voltò le spalle e le rispose “Lo sapevo che saresti rimasta senza parole, Carotina. Dammi un paio di minuti e andremo in direzione, dal preside. E vediamo di chiudere una volta per tutte questo”
 
La volpe, dunque, aprì la porta del bagno e vi entrò.
 
“Vuoi entrare a goderti lo spettacolo ancora una volta, Carotina?” chiese maliziosamente il rosso predatore una volta sotto l’arco della porta che superò immediatamente senza neanche aspettare una risposta dalla collega.
E appena Nick ebbe varcato la soglia, una Judy stizzita per quella domanda retorica, mentre tamburellarava furiosamente una delle sue zampe posteriori sul pavimento, esplose in una risposta che, almeno teoricamente, sarebbe dovuta essere un richiamo deciso al suo rosso collega
 
“Dannazione Nick, siamo venuti qui per cercare di risolvere questa storia una volta e per tutte e tu cerchi altri modi per metterci nei guai? E che ca…”
 
Mentre inveiva contro la porta del locale, l’attenzione di Judy fu catturata dalla presenza di una giovanissima coniglietta. Dal pelo rosa. E da due grandi occhioni.
Una coniglietta di pelo rosa? E da dove salta fuori? Si chiese perplessa l’agente coniglio, terminando in un modo moralmente accettabile la frase precedentemente iniziata.
 
“…volo. E tu chi sei, piccolina?” chiese dolcemente l’agente nei confronti della leporide dalla rosa pelliccia.
A questo punto, la piccola coniglietta dal pelo rosa, cominciò a squadrare, letteralmente dalla testa ai piedi, l’agente coniglio, prima di proferir parola.
“Uniforme della polizia di Zootropolis, agente tra i 20 ed i 25 anni ed è in compagnia di un agente volpe, anch’egli primo agente della sua specie nel ZPD. Lei è l’agente Judy Hopps, vero?”
Judy rimase allibita dalla capacità di osservazione e di ragionamento della piccola che, ad una prima occhiata, non raggiungeva neanche i dieci anni di età
La piccola coniglietta, poi, davanti l’espressione meravigliata dell’agente, riprese a parlare, con totale disinvoltura, quasi come se tutti i piccoli mammiferi della sua età facessero esattamente quello che aveva appena fatto lei di fronte l’agente.
“Le chiedo scusa, signorina Hopps, non mi sono presentata” si schiarì la voce.
“Il mio nome è Anais Watterson, molto piacere di conoscerla”  terminò estendendo il suo piccolo arto per presentarsi all’agente. Mentre, quest’ultima, con aria ancora un po’ perplessa, stringeva la zampa per corrispondere al saluto della leporide dal pelo rosa.
“Immagino che tu sappia anche perché io ed il mio collega siamo arrivati qui, in questa scuola, vero, Anais?” chiese Judy  senza troppi giri di parole a quella che sembrava essere una tipetta piuttosto sveglia.
“Esattamente” affermò con molta calma “Siete qui perché dovete mitigare l’effetto di alcune vostre clip che sono finite su Internet, attraverso i numerosi social, tra cui Furrbook, Wolfapp, Istrixgram e così via. Ho mancato qualcosa, agente?” terminò la cucciola con un sorriso sornione nei confronti di Judy.
 
Una tipetta in gamba, non c’è che dire
 
“Quindi avrai visto anche tu cosa è successo…” ammise Judy mentre le si arrossava il musetto dalla vergogna
“Già. E’ proprio così” rispose con la stessa calma usata in precedenza.

E mentre la coniglietta dal pelo rosa stava per riprendere parola ancora una volta, nello stesso esatto momento Nick uscì dal bagno con finalmente addosso la sua divisa.
O meglio, una parte di essa. I suoi pantaloni.

“Carotina, andiamo!” affermò deciso mentre dopo aver superato il vano della porta, riprendendo il suo cammino verso la direzione in cui avrebbero dovuto raggiungere l’ufficio del dirigente scolastico, non curandosi se la sua collega lo seguisse o meno.

E il tutto mentre cercava, goffamente, di infilarsi addosso una camicia come se fosse una t-shirt,facendo tutta una serie di movimenti goffi e buffi

“NICK!”
Judy l’aveva chiamato con decisione, quasi urlando, ma non perché lui si fosse avviato senza tenerla in considerazione.
Ma perché la piccola coniglietta, alla vista della folta e morbida coda della volpe, non ci vide più e decide che quella sarebbe dovuta essere sua.
“Ah…!” disse a se stessa Judy alla vista di questa singolare scena
Potrà essere anche molto intelligente, ma è pur sempre una cucciola pensò la poliziotta, nascondendo una risatina dietro le sue zampe
“Carotina, lo so che adori la mia bellissima pelliccia, ma non mi sembra il caso che tu…e tu chi sei?!” chiese la volpe che, nel frattempo, dopo numerosi tentativi, era riuscito ad indossare anche l’altro pezzo della sua divisa.

La volpe era ferma nel mezzo del corridoio di quella scuola ad osservare con la coda dell’occhio, con una certa dose di curiosità e perplessità, quella giovane coniglietta che, a sua insaputa, si era aggrappata alla sua morbida e rossa coda e l’aveva iniziata ad abbracciare amorevolmente, neanche fosse uno di quei pupazzoni da vincere alle fiere di paese.
“E adesso, dimmi” disse Nick piegandosi sulle sue ginocchia mentre puntava il suo muso verso quello della coniglietta dal pelo rosa “cosa dovrei fare con te, piccola e tenera coniglietta?” terminò sorridendo verso la piccola leporide.
“Per una volta che mi succede qualcosa di bello nella mia giovane vita e soprattutto senza la presenza dei miei insopportabili fratelli, deve finire così?” disse Anais che, stringendo ancora più forte la coda del predatore, cominciò a giocarsi tutte le sue carte migliori, per evitare ulteriori rimproveri…a cominciare dalla tipica faccia da cucciolo che solo i cuccioli sanno fare.

Ecco, ti pareva. Nessuno può resistere alla mia bellissima coda pensava la volpe, roteando gli occhi e lasciandosi andare ad un espressione di compassione mentre assisteva a questo curioso spettacolo .

“Non potete lasciarmi qui da sola…sono una piccola coniglietta sola ed abbandonata” esclamò la piccola Anais, ancora fermamente aggrappata alla coda di Nick.
“Finalmente sto in compagnia dei miei due eroi preferiti…Carotina e Mirtillino” terminò la giovane coniglietta dal pelo rosa
Carotina e Mirtillino? Pensarono i due agenti mentre nello stesso momento in cui si scambiarono uno sguardo perplesso davanti a quanto appena detto dalla cucciola.

E dopo pochi secondi, l’attenzione dei due agenti fu catturata da un altro evento che li fece spaventare. E non poco. Dopotutto quello che avevano appena visto i due agenti del ZPD non capitava di certo tutti i giorni…

Un coniglio dalla rosa pelliccia, alto due metri e dal peso approssimativo di circa duecento chili aveva appena sfondato la porta.

Letteralmente.

Era vestito con una camicia bianca a mezze maniche, indossava un cravattino nero e un paio di comodi pantaloni di colore chiaro. E, una volta di fronte ai due agenti, esclamò diritto in faccia a loro due

“Chi ha detto mirtillino? Ho fame. Lo voglio subito!” urlò il grasso e grosso leporide.
“Agente Wilde, agente Hopps…è con immenso dispiacere che vi presento…mio padre” affermò con tono affranto e un po’ di deluso la giovane Anais.
“Agenti?” disse meravigliato, prima di riprendere la parola, ma in maniera più consona alla situazione “Beh…io sono il papà di Anais. Sono Richard Baclay Watterson. Per gli amici, semplicemente Richard” disse stringendo la sua grossa zampa ai due agenti “E adesso, datemi i miei mirtilli!” affermò deciso il grosso coniglio rosa.
“Papà!” esclamò la piccola coniglietta rosa, richiamando così l’attenzione del grosso e grasso leporide “Hai la minima idea di chi ti trovi davanti?” domandò retoricamente Anais

I due agenti, che sapevano di essere infelicemente famosi, prima si scambiarono uno sguardo perplesso, convinti che la piccola avesse già detto al padre chi loro fossero.

Poi terminò la sua domanda retorica con una risposta più unica che rara, che nessuno dei due agenti si sarebbe aspettato.

“Loro due sono Carotina e Mirtillino”

Cosa? Carotina e Mirtillino?! Di nuovo?!? Pensarono meravigliati i due agenti del ZPD mentre si scambiavano tra loro occhiate ancora più perplesse e spaventate delle precedenti.

“Carotina e Mirtillino? Io adoro i mirtilli. Ed anche le carote!” esclamò Richard “Datemi il mio cibo!”

Detto questo, prese di peso Nick, che si sarebbe aspettato di tutto meno che finire tra le grinfie di un affamatissimo coniglio rosa grande quanto un armadio. Quest’ultimo, una volta afferrato il predatore, lo mise a testa in giù e cominciò a scuoterlo per le zampe posteriori, nella speranza che dalle tasche della sua divisa potesse uscire fuori il frutto che, secondo la giovane Anais, avrebbe dovuto rappresentare la volpe stessa in un assurdo universo parallelo dato che, come ben sappiamo, l’agente Wilde è goloso di quei frutti, specie di quelli prodotti dalla famiglia di Judy.

“Voglio i miei mirtilli! Voglio i miei mirtilli! Voglio i miei mirtilli!” ripeteva cadenzando il grosso coniglio rosa, mentre scuoteva energicamente e ritmicamente il canide dalla rossa pelliccia, il quale cercava di tenere in corpo il poco di colazione fatto durante la mattina.

Nello stesso momento, Judy rimaneva perplessa e preoccupata per il suo collega che, in preda alle grinfie di questo enorme leporide, cercava di mantenere la calma. E quindi si rivolse, con un tono piuttosto curioso alla piccola coniglietta dai grandi occhioni

“Dimmi un po’, Anais” chiese Judy “Perché hai tirato in ballo il mio soprannome che solo Nick usa in confidenza? E soprattutto…dove hai tirato fuori quel soprannome?” terminò l’agente coniglio alludendo al suo collega volpe ancora sotto la terribile tortura del gigante
“Beh…mi è sempre piaciuto quel soprannome…” affermò timidamente la piccola leporide mentre Judy ascoltava a zampe conserte, ignorando le richieste di aiuto del suo amico volpide “…e ho pensato che anche a lui servisse un soprannome con cui lei potesse scherzare un po’, non crede?” terminò la piccola ma sveglia leporide in direzione dell’agente
“Già…tutti i torti non ce l’hai, piccola. Sei davvero molto sveglia per la tua età, sai?” affermò Judy, ignorando volutamente il fatto che un soprannome così significa molto altro, oltre che un modo di scherzare tra amici…vero?
D’altro canto, voleva pur sempre ripagare con la stessa moneta la volpe che da un po’ di tempo a questa parte la prendeva affettuosamente in giro con quel nomignolo.
“La ringrazio, agente. E poi… non è mica la prima volta che usate questi soprannomi…”
“CHE COSA?!?” esclamò Judy, richiamando l’attenzione sia della volpe, ancora tenuta a testa in giù per le sue zampe posteriori, che del del grasso coniglio rosa, ancora impegnato a scuotere come un paio di maracas il rosso predatore.

A questo punto, la giovane Anais estrasse frettolosamente il suo smartphone da una delle sue tasche, ci armeggiò qualche istante e mostrò ai suoi tre increduli spettatori un breve spezzone di filmato, con cui dimostrava che ciò che aveva appena finito di dire all’agente coniglio corrispondeva effettivamente al vero
 
“Dobbiamo andare in presidenza…SUBITO!” esclamò Judy in preda all’imbarazzo più totale, mentre cercava di non cedere alla vergogna di quanto appena visto “Richard! Lasci il mio collega, SUBITO!” esclamò inferocita Judy. E nello stesso istante, in grosso coniglio ubbidì all’ordine appena impartito, facendo cadere rovinosamente sul pavimento del corridoio il predatore.
 
E quest’ultimo, dopo aver battuto pesantemente il suo muso sulla dura superfice del pavimento, si rialzò e cominciò a massaggiarsi energicamente la parte del corpo appena traumatizzata.
“Se volete, vi ci accompagno io…giusto per rimediare a quanto fatto” ammise timidamente la piccola coniglietta rosa, passandosi una delle zampe dietro la nuca, segno evidente del suo imbarazzo
“Ahi ahi ahi…d’accordo piccoletta. Però facciamo presto, che ne ho già abbastanza di questo posto”  disse Nick massaggiandosi energicamente il muso “Sappi che adesso ti puoi anche dimenticare la mia bellissima coda, piccoletta” aggiunse la volpe, con l’intento di far sentire in colpa la giovane leporide…non riuscendoci.
“Pazienza, agente Wilde. Ormai l’ho fatto. Possiamo andare” terminò con molta nonchalance Anais mentre si incamminava per il corridoio.
E mentre i due agenti e la giovane coniglietta stavano per riprendere la loro marcia nei corridoi della scuola, furono interrotti da un’esclamazione
“Ma io ho fame. Voglio cibo!” Era Richard che, esattamente come un piccolo cucciolo, si lamentava del fatto che non avesse mangiato
“Papà…ho sentito di un tale che proprio qui fuori col suo furgoncino…” disse maliziosamente Anais

Il grosso coniglio non se lo fece ripetere due volte. Anzi, a dire il vero, neanche una volta, tanto è vero che non afferrò il sarcasmo della frase e si fiondò, letteralmente, attraverso il vano porta da cui era precedentemente entrato, sfondando l’altra parte, ancora miseramente in piedi.

Una volta Richard lontano e chissà dove, i tre mammiferi ripresero il loro cammino, senza nessun’altra interruzione fortunatamente, fino al famoso ufficio del preside

UFFICIO DEL PRESIDE – SIGNOR BROWN

Nick aprì la porta dell’ufficio facendo accomodare le sue accompagnatrici, dopodiché la richiuse. E una volta fatto ciò, si accorse che all’interno della stanza non erano soli.
Vi era un altro mammifero, una giovane daina che, ad occhio, sarebbe potuta essere coetanea di Judy.
Alla vista di questa giovane preda, Nick rimase stranamente colpito. E a sottolineare ciò, il fatto che la volpe, dopo qualche attimo, cominciò a farle domande.

“Signorina, lei ha un’aria conosciuta. Ci siamo già visti da qualche parte?” chiese col suo tipico modo di fare ammaliante l’agente Wilde, mentre si poggiava sul gomito di una delle sue zampe anteriori sulla scrivania dove questa giovane daina stava lavorando.

E proprio quest’ultima, la quale era piuttosto concentrata su alcuni documenti che stava compilando al computer, non si era affatto accorta dell’ingresso dei tre mammiferi. Quando finalmente sollevò lo sguardo e si accorse dei tre soggetti, rivolse loro la parola, partendo proprio dal predatore che si ritrovò davanti

“Oh…salve. Buongiorno e ben arrivati. Posso gentilmente sapere con chi ho il piacere di parlare” chiese la giovane daina alla volpe di fronte a lei

“Ma certamente, dolcezza” disse di proposito Nick, sapendo della facilità con cui la sua collega coniglietta si sarebbe potuta infastidire “Io sono il solo ed unico Nicholas Piberius Wilde. Ma per gli amici, semplicemente Nick” terminò facendo un occhiolino alla giovane, la quale sussultò per un attimo alla vista di quel gesto fatto dalla volpe rossa con i suoi occhi verdi. Poi il predatore riprese “…mentre loro due sono rispettivamente Judith Laverne Hopps, mia partner e amica e la piccolina è…”

“Anais Watterson. Lo so. I suoi fratelli sono frequentatori abituali di questo posto” rispose quasi annoiata la giovane preda

“Ah davvero?” chiese incuriosita Judy che, fino a quel momento, era rimasta ad osservare silenziosamente il suo collega, inserendosi, di fatto, in quella “amichevole chiacchierata” tra il suo collega e la daina.
“E dunque…dicevo…abbiamo il piacere di interloquire con la signorina…?” disse con fare interrogativo l’agente coniglio che, nel frattempo, era letteralmente balzata davanti al muso della daina.
“Magdalene Thompson. Per gli amici Maggie” rispose la daina, ricambiando l’occhiolino alla volpe rossa la quale rimase piacevolmente colpito dal gesto della mammifera. E facendo incacchiare, e non poco, l’agente coniglio, la quale mostrava vistosi segni di gelosia, che non passarono inosservati né a Nick, né ad Anais.

Quest’ultima, come già detto svariate volte, nonostante potesse essere piccola, era anche piuttosto sveglia per la sua età.

Ed un evento del genere avrebbe potuto riutilizzarlo in suo favore in qualche modo.

Ad ogni modo, l’attenzione della piccola coniglietta dal pelo rosa fu richiamata dalla daina che, come tante altre volte, volle avvisare la giovane leporide della presenza dei suoi due fratelli nell’ufficio del preside, evitando quindi lo sguardo carico di rabbia da parte di Judy.

La giovane leporide quindi, dopo essersi passata una zampa sul suo musetto come segno di sconforto e rassegnazione, volle chiedere indicazioni a Maggie per conto dei suoi due fratelli.
“Maggie…cosa hanno combinato stavolta?” chiese consertando le piccole e corte zampette anteriori all’altezza del petto. E mentre la daina stava per rispondere a quella domanda, avendo già sollevato una zampa, quest’ultima fu interrotta dalla stessa coniglietta che le aveva fatto quella domanda “No. Non voglio saperlo. Entrerò io stessa per capire l’entità della cosa e soprattutto per addolcire la “pillola” da far ingoiare a mia madre” disse con fare rassegnato alla segretaria, ancora impegnata ad osservare la piccolina.

“Sapete…mia madre è la mammifera più buona e gentile del mondo. Ma guai a farla arrabbiare. Potrebbe diventare un vero e proprio mostro. E non sto scherzando” affermò seriamente la piccolina nei confronti dei due agenti che, davanti a questa frase, rimasero ancora una volta perplessi, cominciando magari a chiedersi se ci fosse ancora qualcosa di normale in quel singolare edificio, ignorando quindi la risatina nascosta di Maggie che già conosceva tutto il copione di quella situazione.

“Preside Brown, qui fuori c’è la piccola Watterson” affermò Maggie all’interfono
“La faccia entrare Miss Thompson” rispose il signor Brown dall’altra parte
“Ah! Dimenticavo di dirle che con lei ci sono due agenti del ZPD” disse con una sottile linea di malizia la daina all’apparecchio
“Due agenti del ZPD? Ma cosa cappero avete combinato voi due questa volta!?!” esclamò tra rabbia e sconforto il preside “Li faccia entrare tutti e tre” terminò mentre un borbottio confuso veniva trasmesso nella stanza antecedente l’ufficio del preside.

“Anais, li affido a te. Non vorrei mica che i nostri due agenti ospiti qui dentro possano avere una brutta esperienza presso la nostra scuola…” affermò allusivamente Maggie che si stava letteralmente divorando con gli occhi la volpe rossa dagli occhi verdi, mentre nello stesso momento, la coniglietta dal pelo grigio, che ancora si trovava davanti al muso della daina, affermò con molta decisione che, nonostante le sue attenzioni, sarebbero “sopravvissuti” a qualunque cosa potesse mai succedere lì dentro.

Con un singolo sguardo estremamente deciso negli occhi della giovane segretaria.

“La ringrazio per la sua cortesia, miss Thompson. Ma vede…noi siamo agenti di polizia e siamo perfettamente addestrati a superare qualunque tipo di situazione. Senza alcun aiuto esterno. Quindi…grazie ed arrivederci!” terminò Judy, dando le spalle a Maggie mentre saltava giù da quella scrivania.
“Anais, facci strada!” affermò con decisione alla piccola coniglietta dal pelo rosa “Nick, andiamo!” fece mentre afferrava con decisione una delle zampe anteriore del suo collega predatore.
 
Judy l’aveva fatta grossa.E vi starete chiedendo perché, immagino.
 
Beh…se dovessimo usare un termine per un attimo fuori contesto, si potrebbe dire che aveva fatto un gran bel bluff, senza avere alcuna carta vincente tra le zampe. Perché quello che lei e gli altri due mammiferi si trovarono davanti, fu piuttosto strano da vedere e da descrivere.

I tre mammiferi, una volta entrati nell’ufficio del preside, si trovarono davanti una situazione piuttosto stranamente familiare, soprattutto ai due agenti.
Al centro di questa stanza, una grossa scrivania con sopra cataste e cataste di fogli contenenti chissà quali informazioni.
Da un lato di questa scrivania, c’era quello che sembrava a tutti gli effetti la brutta copia di Big Foot, quello che i due agenti avevano desunto essere il preside Brown, ovvero un mammifero di specie apparentemente sconosciuta, con una folta pelliccia marrone che lo ricopriva dalla testa ai piedi, così folta che impediva di capire effettivamente le fattezze del mammifero stesso.
Dall’altro lato, su due sedie distinte, due giovani allievi della scuola, quei mammiferi che, a quanto pare sarebbero dovuti essere i fratelli della piccola Anais.
Un gatto dalla pelo blu con indosso un maglioncino beige e dei pantaloni grigi e quello che sembrava essere… un pesce rosso?! E…con le gambe e le scarpe verdi!? Cosa ci faceva quell’animale qui?!
Ancora una volta, i due agenti rimasero perplessi e piedi di dubbi ed ancora una volta non riuscirono a mascherare la loro perplessità e curiosità davanti all’ennesima assurda situazione.
“Voi due dovreste essere gli agenti del ZPD, giusto?” chiese Brown ai due agenti ancora confusi dallo spettacolo che si erano trovati davanti.
Questi ultimi, non sapendo cosa dire davanti a questa paradossale situazione, si limitarono ad annuire mentre la piccola coniglietta rosa, dopo aver confermato quanto fatto dai due agenti, riprese ad interloquire con l’autorità scolastica, col fine di capire i suoi fratelli cosa avevano combinato stavolta per finire ancora una volta in quell’ufficio
A questo punto, il mammifero dalla folta pelliccia marrone, si alzò dalla sua scrivania e, dopo essersi scusato, uscì dal suo ufficio, sottolineando che sarebbe tornato entro pochi minuti

Stavolta cos’hanno combinato questi due ragazzini? E perché una piccola coniglietta rosa deve sempre preoccuparsi di quello che fanno questi due? Pensava Judy mentre osservava curiosa questi due giovani studenti ancora seduti sulle loro sedie.

“Allora ragazzi…mi spiegate un attimo perché vi piace così tanto finire qua dentro? Siete visitatori abituali da quanto mi ha fatto capire Maggie…” esordì Nick in direzione dei due giovani studenti mentre veniva fulminato da uno sguardo di rabbia di Judy “…volevo dire da Miss Thompson” si corresse
“E soprattutto…l’unica cosa che sappiamo è che siete i fratelli di questa dolce e tenera coniglietta rosa…”
A questo punto, i due ragazzi si scambiarono prima uno sguardo per poi scoppiare a ridere, guardando la loro sorellina che cambiava espressione, passando da un volto annoiato, quasi inespressivo, ad uno sguardo corrucciato ed arrabbiato.

Evidentemente a TUTTI i conigli non andava molto a genio essere chiamati in quel modo.

Comunque, finita questa abbondante risata, il gatto blu prese la parola
“Agenti, mi dispiace che abbiate avuto a che fare con la mia piccola sorellina e spero che non vi abbia causato guai” affermò mentre lanciava un’occhiata allusiva nei confronti della piccolina che si in corrucciò ancor di più di quanto non lo fosse già “Ad ogni modo, io sono Gumball Zack Tristopher Watterson. Più semplicemente Gumball” terminò estendendo la sua zampa per salutare i due agenti.
Nello stesso momento, esordì anche quell’altro curioso animale che volle presentare se stesso “…mentre io sono Darwin Despigola Caspian Acab Poseidon Neptuno Watterson III. Per gli amici Darwin” finì la frase estendendo uno dei suoi “arti” in direzione degli agenti.

A questo punto Nick e Judy, ancor più perplessi di quanto non lo fossero pochi istanti prima, esplosero in una clamorosa risata, piegandosi letteralmente in due davanti a quella presentazione dei due giovani.
Erano due tipi davvero troppo buffi per essere presi  sul serio. Che razza di nomi gli avevano dato a quei due poverini?!

E mentre i due agenti si stavano ancora rotolando dalle risate sul pavimento, Anais volle aggiornare i due fratelli sulla vera identità degli agenti.

“Ragazzi, guardateli bene quei due che si stanno rotolando sul pavimento…sapete chi sono?” chiese retoricamente la piccola.
“Nick Wilde…” iniziò il gatto blu “…e Judy Hopps, qui, nella nostra scuola?!?” terminò il pesciolino terrestre
A questo punto, i due agenti, chiamati in causa dai due studenti, si rialzarono e, mentre si asciugavano i rispettivi musi per le lacrime versate dalle risate, decisero quindi di aggiornare i due giovani sul motivo della loro visita, anche se, come già immaginavano, non ce ne sarebbe stato bisogno, visto che i ragazzi, a differenza dei due agenti, praticamente ci vivevano sui social network.
Si sarebbe potuto dire che loro, i giovani, lo sapevano prima che fosse successo. E parliamo sempre di quello che accadde in occasione di quella famosa vacanza…

Una volta terminata la spiegazione sul motivo della loro visita, i due agenti furono interrotti dall’ingresso del preside Brown nel suo ufficio, il quale, stavolta, era accompagnato da quella che sembrava a tutti gli effetti un discendente delle antiche scimmie che un tempo popolavano la Terra.

Ma quanti anni ha quella scimmia? Si chiese Nick, non riuscendo a nascondere il suo sguardo perplesso
Quella risposta fu soddisfatta dal gatto blu che aveva correttamente interpretato l’interrogativo dipinto sul muso del canide dalla rossa pelliccia, rispondendo con un vago senza dubbio più anni della città di Zootropolis mentre il suo fratello dalla natura ittica annuiva seriamente per confermare quanto detto.

“Watterson, piantala!” esclamò acidamente la scimmia. “Stavolta voi due l’avete fatta proprio grossa. Non avreste mai dovuto osare fare quello che avete fatto a me e al preside Brown” esclamò nuovamente la vecchia scimmia in direzione dei due Watterson che, nel frattempo, avevano catturato nuovamente l’attenzione dei due agenti del ZPD che, ovviamente, si chiedevano cosa avessero combinato i due ragazzi.
“Guardate cos’hanno diffuso in giro per la scuola…!” esclamò il signor Brown in direzione dei due agenti monstrando loro, nello stesso momento, l’oggetto del forte richiamo di cui erano artefici i due giovani studenti.

Altro non erano che dei volantini con delle immagini sopra riportate.

La particolarità che aveva destato scalpore e fatto irritare (e non poco) l’autorità scolastica altro non era che una censura che ricopriva l’intera figura dei soggetti rappresentati.

Ovvero…lo stesso signor Brown e la stessa signorina…già come si chiamava? Beh, per comodità, la chiameremo signorina Scimmia.

Insomma…i due, il preside e quella che sarebbe dovuta essere una delle insegnanti del corpo docenti, erano rappresentati su un volantino in cui dimostravano il loro affetto reciproco, sotto una evidente censura pixellosa.

“Agenti, ditemi che la signorina Thompson vi ha contattato per portare quei due in prigione…” affermò stizzita la decrepita primate mentre teneva fissi i suoi occhi ,ridotti a due fessure sulle figure del gatto blu e del pesce rosso.

I due agenti si scambiarono uno sguardo tra loro. Preoccupato, perplesso ed impaurito. Ma comunque mostrandosi apparentemente divertiti per quella buffa immagine che avevano davanti ai loro occhi.
Poi rivolsero lo sguardo in direzione di Gumball e Darwin. E quello sguardo aveva un unico significato.
Adesso come ce ne usciamo da questa situazione?
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Signori e signore, lettori e recensori, visitatori casuali da ogni angolo del forum…I’M COME BACK!
Ebbene…la giungla urbana ha cercato a più riprese di farmi fuori, letteralmente. Ma non sa bene che io sono uno tosto da mettere fuori gioco. Barcollo ma non mollo.
E dopo un periodo di intensissima attività lavorativa, infinite settimane di stress e tempo libero col contagocce, eccomi di nuovo qui.
Con la terza parte di questo arco narrativo.
I nostri sfortunatissimi eroi, dopo un viaggio apparentemente infinito, sono riusciti ad arrivare in questa famosa e particolarissima scuola, dalla struttura più unica che rara e dalla vivacità cromatica estremamente particolare. A chi altri piacerebbe una carota gigante se non ai leporidi della tana dei conigli?
Insomma…Nick e Judy (e i loro due accanitissimi fan), arrivati sul posto, vorrebbero cercare di togliersi dalle spalle il loro peso e di tornare alla normale vita quotidiana ma, come si dice, se non sei tu a cercare i guai, sono loro a cercare te.
E si sono ritrovati in un altro bel pasticcio…come ne usciranno stavolta?
Come sempre…un grazie particolare va senz’altro ai miei visitatori/recensori più assidui, ovvero Redferne, Sir Joseph Conrard e Plando.
E un altro ringraziamento va ai primi due per essere stati gli autori principali da cui ho preso spunto giusto per un paio di cose “prese in prestito” dalle loro storie (e sapete a cosa mi riferisco,vero?) :)
Inoltre…sono curioso di vedere se riuscirete a capire da dove vengono le new entry di questo capitolo.
In particolare, i due cuccioli di leone e questa strana coppia composta da un gatto blu ed un pesce rosso…
Se ci riuscite, fatemelo sapere nelle recensioni.
Come sempre, spero che il tutto vi abbia strappato un sorriso e che non sia stato troppo pesante o ripetitivo.
Alla prossima, amici miei.
Enzo

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Capitolo 13
*** Disastro accademico - Parte 4 ***


Disastro accademico – Parte 4

Bunny Burrow - Settembre inoltrato - Scuola elementare della contea - Mattino inoltrato

I due mammiferi coinvolti in quella spiacevole situazione si sentivano due pesci fuori d'acqua, anche e soprattutto perché si erano ritrovati con una brutta gatta da pelare.

Non avrebbero davvero mai immaginato di affrontare tutto questo, eppure erano lì.

Ed urgeva una soluzione rapida ed efficace e di sicuro effetto.

Senza troppi giri di parole.

Dovevano essere dentro o fuori.

Dovevano essere bianco o nero.

O magari anche rosso.

Rosso.

Il colore che stava animando quel momento.

Rosso come il colore dei ghiaccioli su cui le due volpi avevano lavorato da tempo immemore.

E rosso, come il colore delle carte che il predatore reggeva tra le zampe.

Tra quelle carte, due erano rosse, di cuori.

Ed altre due carte delle quattro carte totali posizionate su un piano da gioco improvvisato, erano dello stesso seme.

Quattro carte su cinque erano di cuori, rosse per l'appunto.

E Finnick per salvarsi, aveva appunto bisogno di una di quelle carte.

"Vedo la tua giocata e rilancio di...mille zampe ghiacciolo, chica!" esclamò decisamente il piccolo predatore dalle grandi orecchie.

"Me juego todo el malloppo!"

Ma al suo maculato, allegro e abbondante compagno di disavventure non era dello stesso avviso.

Al povero Clawhauser le cose non erano andate troppo bene

"Mi dispiace, Finnick. Passo!" affermò affranto il paffuto predatore, mentre restituiva le carte che non si erano rivelate all'altezza delle sue aspettative.

"Oh ma quanto mi dispiace…!" Affermò con tono fintamente dispiaciuto una piccola coniglietta dal pelo marroncino e dagli occhi azzurri

"Vuol dire che questa volta ti toccherà continuare a scrivere, Benjamin...volente o nolente!"

Terminò mentre raccoglieva le carte del ghepardo, col sorrisetto beffardo stampato sul suo musetto.


 

E il tutto succedeva in presenza di un folto gruppo di cuccioli, tra piccole prede e piccoli predatori, il quale assisteva a quella che doveva essere una grande partita di poker.

Ed una grande opportunità.

Da qualunque fronte la si guardasse.

Ma come ci erano finiti Finnick e Clawhauser in quella situazione assurda?

Beh, semplice. E come già successo in tanti altri episodi, la causa risale a poco tempo prima.

 

 


 

La loro fortuna in quella sfortunata situazione era stata che, a capo di quel piccolo esercito di scalmanati, vi fosse questa coniglietta dal pelo marroncino e dagli occhi azzurri che, per consentire loro di salvare la pelliccia, aveva concesso loro il cosiddetto "parlet" , la pratica usata dai pirati che consentiva al loro capitano di interloquire con l'autorità avversaria nel momento in cui si fossero trovati con le spalle al muro.


 

Decisero quindi di proporre questa soluzione, per quanto assurda potesse sembrare.


 

Una partita a carte.


 

A poker.


 

Eppure…

 

 


 

Da un lato c'era l'opportunità per Finnick di uscire indenne dall'assedio di quei piccoli che non volevano lasciare in pace i due compagni di sventura, a causa di una certa coniglietta dalle iridi ametista che poco prima aveva deciso di vendicarsi di loro due per quanto successo durante il viaggio di andata, avendo promesso ai cuccioli chissà cosa se avessero preso i due predatori…(e fortuna che doveva essere solo un gioco innocente per i piccoli…!)

Dall'altro lato c'era l'opportunità per una piccola e non troppo tenera coniglietta dal pelo marroncino e dagli occhi azzurri di perseguire il suo vero scopo, apparentemente ignoto sia a Finnick che al buon Benjamin Clawhauser.

Nonostante tutto, era stata sorprendentemente sveglia e brava da tenere testa a quel furbastro di Finnick e riuscendolo quasi del tutto a spennare a poker, un gioco "da grandi" a cui la giovane leporide era piuttosto brava, sorprendendo lo stesso volpide.

 

 


 

Chissà poi da chi avrà imparato a giocare così bene…


 

Dal padre? No, non credo...era ed è tutt'ora convinto che il suo avversario abituale, una donnola, bari di continuo contro di lui.


 

Dalla madre? Neanche… lei era ed è tutt'ora fin troppo impegnata a badare alla numerosissima prole, composta da centinaia di turbolente palle di pelo dotate di pelliccia dalle tonalità più disparate.


 

E allora...da chi?


 

La cosa rimarrà un mistero.


 

Ad ogni modo, la partita volgeva al temine e lo stesso Finnick mai si sarebbe immaginato di ritrovarsi in una situazione del genere.


 

A giocarsi il tutto per tutto...contro una tenera ma intelligentissima coniglietta per salvare la sua pelliccia...e i suoi affari, visto che la posta in gioco era proprio quella, i suoi famosi ghiaccioli che ricalcavano la forma delle sue zampe.


 

"Vada come vada, guapa, tu es la mejor giocatrice de todo Bunnyburrow.

Esto es poco ma seguro" ammise sinceramente e molto seriamente il piccolo predatore, mentre mentalmente incrociava le dita delle sue zampe anteriori, sperando che la prossima carta fosse davvero quello che gli serviva.

Altrimenti, in quelle condizioni, non avrebbe mai potuto superare una coppia di assi…


 

Eh già...quando si arriva alla fine della partita, quando si gioca il tutto per tutto, lo si fa a carte scoperte.


 

E quindi, eccoci qua, alla resa dei conti.


 

"E così hai deciso di giocare il tutto per tutto, Finnick?" Chiese retoricamente la coniglietta dal pelo marroncino, sostenendo con uno sguardo eloquente quello di sfida del piccolo predatore.

"D'accordo. Ci sto. Vedo la tua puntata e mi gioco...tu sai cosa!"


 

Davanti a quella affermazione, Finnick rimase di sasso e questo catturò l'attenzione di Clawhauser.


 

A che cosa si stavano riferendo? Cosa sapeva la giovane leporide? E cosa condivideva col suo compagno di sventura?


 

Le carte erano scoperte e mancavano pochi istanti alla fine del match.

Istanti che sembravano non terminare mai.


 

La posta in gioco era alta da entrambe le parti ed entrambi i giocatori potevano sentire la tensione crescere sotto le proprie zampe.


 

La sigaretta ferma tra le zanne del fennec si consumava velocemente al vento e tremava vistosamente, segno eloquente della tensione di quel momento.


 

E la giovane leporide dal pelo marroncino era ormai rinchiusa in un religioso silenzio, altro segno vistoso a sottolineare l'intensità di quello stesso istante.


 

La piccoletta era ormai pronta a prelevare l'ultima carta, che avrebbe potuto significare la fine degli affari per il minuto predatore o la rinuncia all'ignoto scopo della giovane leporide.


 

La sua zampetta era sul mazzo e stava per prelevare la carta decisiva.


 

Quando...successe l'inaspettabile.


 

Gli altoparlanti esterni presenti nel cortile della scuola si accesero, producendo un rumore statico che catturò l'attenzione della quasi totalità dei presenti nel cortile, a cominciare dai due giocatori.


 

"Attenzione,attenzione! È il preside Brown che vi parla!

A seguito di un evento increscioso verificatosi all'interno del nostro istituto, è richiesta la presenza di tutto il corpo insegnanti e di tutti gli studenti all'interno della palestra della scuola, dove per l'occasione, verrà montato un palco per consentire a due ospiti speciali in visita di tenere una conferenza e di dare a noi un esempio di giustizia e correttezza"


 

Ospiti? Giustizia e correttezza? Vuoi vedere che…


 

"I due agenti della polizia di Zootropolis, primi delle rispettive specie, non aspettano altro che incontrarvi tutti quanti. Affrettatevi!"


 

I primi...delle rispettive...specie?

Devono essere loro!


 

Caso volle che, nello stesso momento e per ragioni apparentemente differenti, sia la giovane leporide che il piccolo predatore, avevano prestato attenzione al messaggio.


 

E, contro ogni probabilità, si verificò un fatto più unico che raro.


 

Si scambiarono uno sguardo e si limitarono a dire una sola parola


 

"Patta!"


 

C'era qualcosa di più grande e più importante in ballo e la partita non avrebbe più avuto importanza


 

"Questa però la prendo io!" disse il proprietario della zampa maculata che decise comunque di prendere l'ultima carta della partita

"È solo per curiosità" affermò Clawhauser sorridente, mentre infilava in una delle tasche della divisa la carta in questione.


 

"Chica, è ora de andare e di prendere in mano la situacion, claro?" Affermò con decisione il fennec nei confronti della piccola leporide


 

"Oh certo, puoi giurarci, boss!" terminò energicamente la piccola leporide dal pelo marrone, afferrando con decisione la zampa del piccolo predatore


 

Potrebbero essere padre e figlia, ma pare che se la intendano alla grande pensava il paffuto ghepardo osservando i due giocatori


 

"Ed ora, vamos!" esclamò Finnick che si ritrovò, assieme alla giovane leporide, a capo di quella folta schiera di cuccioli


 

Quando un pensiero si balenò nella mente del ghepardo


 

Aspetta, vuoi vedere che…


 

Poi realizzò, portandosi entrambe le zampe al muso e cominciando a saltellare allegramente sul posto.


 

Aveva capito.


 

Ci aveva messo un po' ma aveva capito cosa legava quel duetto improbabile.


 

Per avere tanta confidenza tra loro, vuol dire che già si conoscevano…

Se davvero così dovesse essere, dove e quando si sono conosciuti?


 

Il paffuto addetto alla reception della centrale del distretto di polizia di Downtown di Zootropolis era rimasto pensieroso sul posto mentre quell'esercito di adorabili palle di pelo aveva abbandonato quel luogo per incamminarsi chissà dove…


 

"Ehi, aspettatemi!" gridò poi Clawhauser prima di cercare di raggiungere quanto più presto possibile Finnick e la sua nuova giovane compare dalle lunghe orecchie.





 

Intanto, poco prima, all'interno dell'ufficio del preside Brown, altri due mammiferi, due agenti di polizia, rispettivamente il primo coniglio e la prima volpe nella storia della polizia di Zootropolis, Judy e Nick per i più, si erano ritrovati in una situazione alquanto scomoda da gestire.


 

La loro intenzione era quella di chiarire una volta e per tutte questo dannato equivoco residuato della loro unica vacanza insieme, ingigantito ancora di più per l'occasione dai dannatissimi social network.

Nonostante ciò, loro due non avrebbero mai potuto prevedere però che si sarebbero poi trovati in un'altra situazione.

Ad avere a che fare con tre giovani mammiferi.

Tutti e tre appartenenti allo stesso nucleo familiare.


 

I Watterson.


 

Un gatto blu, una coniglietta rosa e...un pesce rosso?


 

Beh, fatto sta che quei tre erano riusciti a incasinare ancora di più la già complicata faccenda che riguardava i due agenti, aggiungendo un altro bel grattacapo a cui avrebbero subito dovuto trovare una soluzione.


 

E a cui avrebbero volentieri fatto a meno di prendere parte.


 

"Allora, agenti...vi occuperete voi di queste due pesti?" chiese acidamente l'insegnante scimmia ai due agenti che, ancora una volta, cercavano una risposta nello sguardo del rispettivo partner


 

"In effetti...noi...io e Nic...ehm...io e l'agente Wilde potremmo…"

"Si, signora. Io e l'agente Hopps prenderemo in custodia i due giovani Watterson e faremo loro una lavata di capo che non scorderanno per un bel po'..." ammise deciso l'agente volpe prima di riprendere a parlare "...anche se con questo giovane mi sa che sarà un po' dura farla.

Come si potrà mai fare una lavata di capo ad un pesce ros...ouch!" terminò il rosso predatore dopo aver preso una gomitata da parte della sua collega, imbarazzata dalla sua pessima battuta che, volente o nolente, aveva quasi fatto scoppiare a ridere i tre giovani studenti, che si trattennero a stento.


 

"Allora è deciso" affermò con fermezza il mammifero dalle fattezze ignote "Sosterrete un bel discorso nei locali della palestra della scuola davanti a tutta la platea degli studenti e degli insegnanti"


 

Oh cavolo! Ma perché? E adesso…?

Mentre sui volti dei due agenti veniva dipinta un'espressione di disperazione


 

"Mi scusi signor Brown…" esordì timidamente Nick mentre continuava a massaggiarsi il fianco colpito


 

"Vuole sapere come organizzarsi per questo? Beh, esca da qui e chieda alla signorina Thompson. E non si faccia problemi... è sempre estremamente disponibile!" Terminò il preside che, nel frattempo, si era alzato dalla sua postazione ed aveva già accompagnato i due agenti alla porta del suo ufficio “Andate pure alla scrivania della signorina Thompson”


 

"Magdalene, le lascio in custodia i nostri ospiti. Hanno appena ricevuto il compito di preparare un discorso che deve sottolineare la gravità del gesto che hanno compiuto i due giovani Watterson.

Anche se fosse per me, li farei rinchiudere direttamente in prigione…" terminò con aria pensierosa il signor Brown mentre tornava all'interno della sua stanza, chiudendo la porta ed ignorando quello che avevano appena detto i due agenti appena accompagnati fuori

“...beh, ho piena fiducia in voi. Buon lavoro, signori!” terminò chiudendo la porta


 

"Preside Brown…!" esclamarono allo stesso momento Nick e Judy, rimanendo perplessi dal modo di fare di quello strano mammifero peloso


 

E mentre ancora osservavano la porta chiusa, una voce femminile, quella di una giovane daina là presente, fece tornare loro con le zampe per terra


 

"Quando è preso da una delle sue strane idee, fa così. Ogni singola volta" fece quasi annoiata Maggie

"La vostra unica possibilità per togliervelo da avanti le vostre zampe è, a malincuore, fare quello che gli passa per la testa"


 

"Altrimenti cosa potrebbe succedere?" chiese Judy in un misto di preoccupazione ed irritazione nei confronti della giovane segreteria


 

"Agente Hopps, mi permetta di spiegarle…" esordì a questo punto il gatto blu

"L'ultima volta che abbiamo contestato un suo ordine, ci ha costretto a prenderci cura del criceto della scuola"


 

"Beh non vedo che ci sia di strano" affermò dubbioso il rosso predatore a zampe conserte all'altezza del petto


 

"Il problema è...che quel criceto...non era quello che abbiamo creduto che fosse" rispose il pesciolino, mostrando un'espressione di terrore e disgusto


 

Ci fu un attimo di silenzio.


 

Interrotto poco dopo solo dalla fragorosa risata in contemporanea della loro giovane sorellina Anais e dalla stessa Maggie, in quanto ricordavano fin troppo bene l'esito di quell'episodio.


 

"Ah sì...ricordo quell'episodio. Quei due rimasero una settimana con una faccia…" affermò divertita la daina


 

"...quando scoprirono che quello che loro credevano che fosse il criceto della scuola altro non era…" stava per terminare la coniglietta dal pelo rosa


 

"No, basta così! Evitiamo di aggiungere altri dettagli imbarazzanti" esclamò Gumball, arrossendo sul muso, interrompendo così la storia della sorellina.

"Già. Piuttosto concentriamoci su quello che dobbiamo fare. Su come togliere noi e voi da questa situazione assurda" terminò Darwin, seriamente imbarazzato da quel breve accenno di racconto.


 

"In effetti è una situazione piuttosto complicata. Dovremmo trovare le parole giuste che permetta sia di far salvare la faccia a Nick e Judy e che permetta di redimere Gumball e Darwin dallo scherzo che hanno fatto al preside e alla signorina Lucy…" affermò pensierosa Anais mentre camminava in circolo nella stanza in cui si trovavano.


 

Ah quindi è così che si chiama quella scimmia vecchia quanto il mondo...


 

Finché l'attenzione dei presenti non fu catturata prima da un rumore statico e poi da un messaggio diffuso attraverso l'impianto audio del complesso scolastico


 

"Attenzione,attenzione! È il preside Brown che vi parla!..."


 

È fatta. Adesso non c'è più modo di tornare indietro.


 

Fu questo il pensiero che attraversò la mente dei due agenti mentre si scambiavano uno sguardo rassegnato e sconfortato


 

"Allora...cosa si fa?" disse Judy con aria vistosamente contrariata mentre aspettava una risposta sul da farsi


 

E la risposta arrivò dall'ultimo mammifero che l'agente coniglio si sarebbe aspettato


 

"Beh, agente Hopps…potremmo dividerci in squadre e cercare di massimizzare i risultati.

Potremmo lavorare in efficacia ed efficienza, non trova?" Affermò Maggie, pensierosa


 

"Non sono così sicura che possa andar bene. Dopotutto siamo tutti sulla stessa barca e dividerci potrebbe creare qualche problema di organizzazione.

La zampa destra dovrebbe sapere cosa fa la zampa sinistra…o sbaglio signorina Thompson?" Affermò retoricamente Judy, che la fissava decisamente con aria di sfida, confermando così quello che già pensava la piccola Anais, la quale, nel frattempo, aveva lanciato un’occhiata eloquente alla stessa Maggie che, dopo aver risposto con un cenno alla piccola leporide, si apprestava a rispondere all’agente coniglio del ZPD.


 

Poi la stessa Maggie volse il suo sguardo serio in direzione di Judy


 

“Agente Hopps, le dispiace raggiungermi un attimo qui fuori? Le devo parlare muso a muso di un paio di cose molto personali, che riguardano me e lei” affermò molto seriamente, sottolineando le ultime due parole, prima di incamminarsi verso l'uscita della stanza.


 

In quel momento, Judy trasformò il suo sguardo di sfida in uno sguardo interrogativo, chiedendosi, nel frattempo, di cosa le potesse mai parlare miss Thompson.

E tutto questo avvenne davanti gli occhi increduli di Nick e dei due giovani studenti, Gumball e Darwin, che cominciarono a scambiarsi sguardi perplessi tra loro.


 

Una volta fuori, le due si ritrovarono muso a muso, entrambe a zampe conserte all’altezza del petto, a sostenere reciprocamente il loro sguardo, aspettando che una delle due iniziasse a parlare.


 

Poi il silenzio fu interrotto da Maggie.


 

"Agente Hopps...Judy. Innazitutto lei deve sapere che conosco il motivo per cui lei e Nicholas siete venuti qui.

Potrò anche essere una semplice segretaria di un istituto scolastico, ma questo non significa che io abiti tra le montagne. Anche io utilizzo i social come tanti altri mammiferi.

Perchè tanti animali, prede o predatori che siano, compresa la sottoscritta, hanno capito che da tempo il rapporto che vi lega è tanto unico quanto speciale. 

Va ben oltre quello che è il rapporto lavorativo o una semplice amicizia. 

E quello che è successo laggiù, durante la vostra vacanza, nonostante forse abbiate esagerato un pò, è la conferma di quello che tanti mammiferi già pensavano al tempo del caso degli Ululatori Notturni. 

Che tra voi esiste un sentimento vero e sincero e che non è possibile replicare in alcun modo. 

E...so bene come lei si sente nei confronti del suo collega predatore.

Chi potrebbe mai resistere ad un fisico così atletico, una pelliccia così morbida e degli occhi verdi così caldi? Mi sto forse sbagliando? 

E poi...

Vorrebbe tanto abbattere definitivamente questo muro che la separa da lui e dare finalmente e sinceramente spazio a quelli che sono i suoi sentimenti nei suoi confronti.

Perchè voi due avete trovato la forza l’uno nell’altra e proprio grazie a questo siete riusciti a superarne tante e non vi farete abbattere tanto facilmente.

Ve lo si legge nei vostri occhi”


 

Davanti a questa risposta che Judy non si sarebbe mai aspettata, avrebbe tanto voluto replicare in qualche modo e smentire quello che perfino lei non voleva ammettere, ma non ebbe modo di farlo.


 

“Lasci fare a noi. A me ed ai giovani Watterson. 

Sappiamo quello che facciamo."


 

Disse con fermezza e decisione la daina.


 

"Ah dimenticavo...non si preoccupi per l’agente Wilde. 

Quel banalissimo flirt che ha avuto Nick con me era solo un amichevole modo di scherzare. Perchè perfino io so che lui non ha occhi solo per lei.

Il vostro amore non può essere scalfito in alcun modo”


 

La giovane daina, dunque, si era appositamente allontanata da sguardi indiscreti per poter rispondere senza interruzioni alla domanda che si nascondeva tra le righe della frase poco prima pronunciata da Judy e che la giovane Anais aveva sottolineato con un semplice sguardo rivolto a Maggie.


 

“Se io fossi in lei, non mi nasconderei e cercherei di farglielo capire quanto prima possibile. Ogni occasione lasciata è persa!” terminò facendo un occhiolino all’agente Hopps.


 

La conferma che quella risposta nascosta in quel bel discorso aveva fatto effetto ed era stata compresa dall’agente coniglio arrivò sul musetto della stessa coniglietta che si tinse di un rosso acceso, a dimostrazione che era piuttosto imbarazzata da quanto aveva ascoltato.

Il tutto mentre la stessa Judy armeggiava con le sue lunghe orecchie, cercando di scaricare la tensione e l’imbarazzo di quel momento.


 

"Beh...signorina Thompson...volevo dirle...grazie" ammise imbarazzata Judy che distoglieva il suo sguardo.


 

A quanto pare, la giovane daina ci aveva preso in pieno.


 

"Ma si figuri, agente. E niente più formalità fra noi. Mi chiami pure Maggie" terminò sorridendo

"E va bene, Maggie. Lo stesso vale per te"


 

Ebbene, lei aveva finalmente capito e non poteva più mentire.

Né a se stessa e né agli altri.

E voleva cercare di sistemare entrambe le cose in un colpo solo.

Ma, come poteva notare, visto che solo adesso si stava riprendendo dalla "batosta" emotiva ricevuta da Maggie, il problema persisteva ancora.

E dovevano ancora trovare una soluzione.


 

Ma, stavolta, con rinnovata fiducia tra le parti in gioco.


 

E se c’è fiducia, c’è la possibilità di fare realmente ogni singola cosa che si ha in mente.


 

"Quindi...Maggie...come ci dividiamo? Troppe teste insieme non fanno altro che creare confusione. Hai suggerimenti?"

"In verità un'idea ce l'avrei…"


 

E mentre terminava di proferire quella frase, la giovane daina si abbassò all'orecchio della coniglietta per dirle discretamente qualcosa, dopo essersi data una veloce occhiata attorno.

E quel qualcosa fece cambiare improvvisamente l'espressione a Judy, facendola passare da lievemente imbarazzata ad entusiasta in un lampo. 

E, a conferma di ciò, le lunghe e grigie orecchie di Judy si sollevarono velocemente verso l'alto, dandole un aspetto sicuramente più allegro, a cui tanti erano sicuramente più abituati.


 

E proprio in quel momento, la porta dell'ufficio del preside si aprì e dal varco uscirono i rimanenti elementi di quello sgangherato gruppetto, capitanati da Nick


 

"Allora Carotina...abbiamo finito di chiacchierare? Qui abbiamo da fare...o preferisci lasciar fare tutto il lavoro al sottoscritto? L'asso della truffa, il principe della parlantina fluente, il sovrano del…" disse Nick mostrandosi col suo tipico sorriso sornione

"Si, ti piacerebbe, Mirtillino…" rispose sarcasticamente Judy "...ma vedi, io e Maggie abbiamo convenuto che conviene dividerci in due squadre..." terminò la frase scambiandosi uno sguardo con la daina "...in maniera tale da recuperare tempo e prendere due piccioni con una fava. Non trova, agente Wilde?" Terminò la coniglietta, fissando la volpe diritta negli occhi

"E dimmi un po', agente Hopps. Dov'è la fregatura?" chiese sospettoso Nick, con lo sguardo ridotto a due fessure, avendo capito che qualcosa non quadrava.

"Nessuna fregatura. Dovrai solo collaborare con miss Thompson e...la giovane coniglietta rosa di nome Anais Watterson"


 

Ecco, lo sapevo! 

Ecco dov'era la fregatura!


 

"Siiii... fantastico! Avrò la tua soffice coda tutta per me!" esclamò allegramente la giovane Anais che, nel frattempo, si era già saldamente ancorata alla morbida e sinuosa appendice del predatore


 

Davanti a questo spettacolo, Maggie sorrise, Gumball e Darwin scoppiarono a ridere e Nick si mostrò prima in un'espressione annoiata, che si tramutò velocemente in un’occhiataccia rivolta alla stessa agente coniglio, con gli occhi della volpe ridotti a due fessure, che la fissavano insistentemente.


 

"Dovrei smettere di fidarmi di te, Carotina…!" disse pesantemente

"Quante storie da una volpe grande e grossa come te. Sono sicuro che te la caverai alla grande con due splendide signorine come loro" rispose allegramente Judy

"Ah ah ah...che ridere! Non sto più nella mia pelliccia..." rispose sarcasticamente la volpe

"Ragazzi, andiamo!" affermò decisa la coniglietta dal grigio pelo in direzione del gatto blu e del pesce rosso.

"Venite con me...abbiamo da fare!"


 

Le squadre erano organizzate e presero direzioni diverse.

Judy e i due giovani Watterson si diressero verso la biblioteca della scuola, luogo apparentemente tranquillo e più che adeguato per riflettere e per buttare giù due righe.

Mentre Nick,Anais e Maggie rimasero nei locali della presidenza.


 

Entrambe le squadre avevano un discorso da preparare e avevano a disposizione poco tempo.


 

Anche se, magari, avrebbero potuto trovare alcune soluzioni che sarebbero potute risultare migliori ma, come già detto, il tempo era poco e non bisognava perderne altro.


 

Così la volpe,la daina e la giovane coniglietta dal pelo rosa rientrarono al suo interno, decisi, più che mai, a cercare di risolvere questa scomoda situazione che, ormai, coinvolgeva tutti loro.


 

Ma...quello che i due agenti, i giovani Watterson e Maggie non potevano sospettare era che un altro gruppo di mammiferi si stava muovendo alle loro spalle e, forse, per lo stesso motivo.


 

Un fennec,un ghepardo e una coniglietta dalle iridi del colore del cielo e dal pelo marroncino.


 

Proprio quest'ultima che, a differenza del piccolo predatore, era pratica della scuola, già sapeva come avrebbe potuto mettere in pratica quello che le passava per la testa e che lo scorbutico canide dalle grandi orecchie appoggiava.


 

La fortuna volle che la stessa coniglietta dal pelo marroncino riuscì a beccare un'altra giovane coniglietta, dal pelo di colore rosa che, proprio in quel momento stava lasciando l'ufficio del preside.


 

"Anais! Anais!" esclamò la giovane leporide in direzione della sua compagna di scuola

"Ehi ciao!" risposte la giovane Watterson "Era ora! Ti stavo aspettando da un pezzo, sai?" rispose quest'ultima


 

E così, le due piccole leporidi cominciarono a discutere tra loro sul da farsi quando Anais si rese conto che la sua amica era in compagnia.


 

"E...chi sarebbero loro due?" Chiese alla sua amica

"Loro due? Finnick e Benjamin, amici di Nick e Judy. E appoggiano il mio piano"

E Benjamin che, fino a quel momento era rimasto stranamente e timidamente in silenzio, decise di cercare di inserirsi nel discorso

"Ah certo. Il piano. Quel piano. Il piano organizzato diligentemente per loro. Il piano studiato appositamente per Nick e Judy, il piano che metteremo in atto quest’oggi...quel piano, vero?" Terminò imbarazzato quando si rese conto che i presenti lo fissavano perplessi

"Si, quel piano, grassone" rispose nervosamente Finnick "Y comunque, chicas, cosa dobbiamo fare?" chiese mentre aveva le zampe conserte al suo petto

"Finnick, tu hai quello che ti ho chiesto? L'hai portato?"

"Ma certo,guapa" affermò con un sorrisetto saccente sul suo muso "Ecco qua todo el materiale necesidado" terminò estraendo una chiavetta USB da una delle tasche del suo costume e consegnandola alla giovane coniglietta dal pelo marroncino “Non potrei mai andare in giro senza esto materiale" terminò riferendosi al dispositivo "Mi è costato mucho lavoro e tanta fatica, chica!” terminò soddisfatto il piccolo predatore, osservando lo sguardo incuriosito del maculato predatore che ignorava la provenienza del contenuto di quella chiavetta. Ma che forse, a sua insaputa, aveva aiutato a produrre.


 

"Comunque...Carino il costume, Finnick. Ti sta proprio bene" fece l'altra coniglietta presente, sorridendo vistosamente in direzione del suo piccolo interlocutore.

E quest'ultimo, dopo aver capito che era stato preso in giro, fu bloccato giusto in tempo da Benjamin, evitando così che il fennec potesse letteralmente aggredire la giovane coniglietta.

"Sai,Anais…" cominciò imbarazzato "...siamo stati obbligati a venire qui anche noi solo perché abbiamo la nostra parte di colpa…" terminò il ghepardo passandosi una zampa dietro il collo mentre l'altra era impegnata a tenere bloccato il fennec per il collo del suo vestitino, ancora furente per l'offesa ricevuta dalla cucciola.


 

Quest'ultimo, poi, dopo aver fatto capire che si era calmato, si espresse in direzione della stessa Anais

"Almeno el gordo è stato avvisato della partenza. Por mi, envece, la situacion es stata muy diversa. Io estavo lavorandome los clientos" affermò infastidito il fennec “E gli sbirri me hanno preso al volo. Literalmente” terminò Finnick con uno sguardo corrucciato e con le zampe anteriori conserte al petto.


 

"Ma questo era proprio quello che volevo.

La presenza di amici, colleghi e parenti in maniera tale che, finalmente, quei due si decidessero a scoprire le carte e a parlarsi diritti negli occhi.

Sì sì. Volevo e voglio decisamente questo" affermò orgogliosamente la coniglietta dal pelo marroncino, facendo capire che, nonostante la giovane età, sapeva il fatto suo.


 

"E quindi, cosa facciamo con questa chiavetta USB? E soprattutto cosa c'è la sopra?" Chiese Anais

"Cosa c'è qui sopra? Qualcosa che ci darà un grosso aiuto. 

Cosa ci faremo? Lo saprete presto" rispose retoricamente la giovane coniglietta dal pelo marroncino, alludendo chissà a che cosa

"E poi, Anais...lei è dei nostri?" chiese lei infine.

"Certo che sì. Ci puoi scommettere. Dopotutto…anche lei è pienamente d'accordo con quello che pensiamo" rispose alla sua amica dal pelo marroncino

“Inoltre ha già fatto anche la sua parte. Adesso tocca a noi”


 

A chi si sta riferendo la giovane coniglietta rosa?


 

Era questo che era nitidamente disegnato sulle facce dei due predatori.

Ma adesso non aveva importanza.

O almeno, non ne aveva più di tanto, visto che le due giovani leporidi erano state capaci di architettare un piano ben congegnato e che riuscisse a far convergere chi serviva al momento giusto.


 

“Ora, se permettete, ho due mammiferi grandi e grossi che aspettano le mie istruzioni e le mie direttive su un discorso da scrivere. Andate in palestra e prendete posto. Ci sarà da divertirsi” terminò Anais, facendo l’occhiolino ai presenti e facendo intendere chissà cosa.

“E va bien. Vamos in palestra!” affermò Finnick, in testa al gruppo


 

Detto questo e con i suoi complici diretti verso la palestra, Anais aprì nuovamente la porta dell’ufficio e vi entrò nuovamente, accorgendosi di una strana situazione al suo interno.

Da un lato vi era una volpe che stava ferma ed immobile sulle sue zampe posteriori e a zampe anteriori conserte ad osservare diritto negli occhi e con un’espressione seria dipinta sul suo muso, la sua interlocutrice, la giovane Maggie.

E quest’ultima, riprendeva la sua esatta postura, un pò perchè le andava bene così per riflettere sul da farsi ed un pò perché...le andava di prenderlo in giro.


 

I due si sostenevano lo sguardo a vicenda e probabilmente ne avrebbero avuto per un bel pò….

Almeno finchè la giovane coniglietta non decise di spezzare la tensione, cominciando a parlare

“Secondo me, Maggie, a lui potrebbe donare molto il blu scuro. O addirittura il nero” disse pensierosa la coniglietta

“Mi sa che hai proprio ragione, Anais. E ci aggiungerei qualche bell’accessorio di colore bianco o rosso. O magari entrambi” affermò seriamente la daina


 

La volpe rivolse il suo sguardo prima all’una e poi all’altra, prima di esporre il suo pensiero

“Signorine...ma si può sapere di che cappero state parlando?”

A questo punto, la giovane coniglietta rispose al rosso predatore, spiazzandolo

“Agente Wilde, sappiamo fin troppo bene che lei è un ottimo oratore, dalla risposta facile e veloce e che sa davvero molto bene come e cosa usare al momento giusto.

Sappiamo molto bene di come lei ha aiutato l’agente Hopps mentre era ad un passo dal licenziamento, sulla fermata di quella funivia a Rain Forest”


 

Ma come…? Quando…? si chiedeva perplesso il predatore dopo aver appreso questa notizia.


 

Come potevano altri mammiferi essere a conoscenza di un fatto di cui solamente lui e Judy erano a conoscenza?


 

“...quindi del discorso non si preoccupi. Noi abbiamo piena fiducia in lei” terminò seriamente Anais

“Adesso il nostro problema più grande è solo uno” disse Maggie

“E sarebbe…?” chiese curioso Nick

“Far apparire al meglio il primo agente volpe della polizia di Zootropolis, in maniera tale che la sua figura possa abbattere definitivamente ogni pregiudizio e conquistare il pubblico”

“Oh...ma se è questo il problema, la soluzione è semplice. Qualunque essa possa essere. Dopotutto dimenticate chi avete davanti. Un gran bell’esemplare di volpe rossa nel pieno dei suoi anni e con la sua bellissima rossa pelliccia” terminò Nick mostrando uno dei suoi sorrisi "E poi scusatemi, signorine. Ma non dovevamo occuparci anche del problema causato dai due giovani Watterson?"


 

A questo punto, la daina e la coniglietta si scambiarono uno sguardo, perplesso ed annoiato, a sottolineare che, nonostante fosse parzialmente vero quello che la volpe avesse detto, il problema rimaneva.


 

“Agente Wilde, le posso dare del tu?” chiede la daina

“Ma certo, cara miss Thompson. Per te questo ed altro” terminò sorridendo verso la daina

“Piantala di fare l’idiota e seguimi” terminò decisa Maggie, notando che la sua risposta aveva spiazzato la volpe, mostrandone gli effetti sul suo muso perplesso dalle nere estremità


 

Quello strano trio abbandonò così l’ufficio del preside, dirigendosi da tutt’altra parte e incuriosendo la volpe, che ancora ignorava cosa gli sarebbe successo.


 

E’ strano vedere che nonostante tutta la sua esperienza, ancora non aveva capito che quando si mettono le femmine in gioco, nessun maschio è al sicuro.


 

E lo stesso avrebbero provato sulla loro pelliccia i due Watterson in compagnia dell’agente Hopps, sempre ammesso che di pelliccia si possa parlare nel caso del giovane pesce rosso.

Proprio quest’ultima, che moriva dalla curiosità di conoscere meglio i suoi partner di sventura, decise quindi di rompere il silenzio che li accompagnava, mentre si dirigevano in biblioteca


 

“E così...a quanto pare, a voi piace piace fare questi scherzetti, come dire, innocenti...vero?” chiese retoricamente, col sorriso stampato sul suo muso “Perchè avete voluto fare una cosa del genere...al vostro preside?”

“Beh, agente Hopps…” esordì timidamente il gatto blu “...la verità è che la mia intenzione era quella di nascondere un’altro mammifero presente in quella foto, che nulla aveva a che fare col preside Brown e con la signorina Lucy” ammise timidamente Gumball, arrossendo vistosamente

“E...chi era questo mammifero? Sempre se si può sapere, ovviamente…” chiese retoricamente la coniglietta, immaginando la risposta

“A dir la verità….”

“A dir la verità...?”

“A dir la verità….”

“A dir la verità...???”

“A dir la verità...è una lupacchiotta che viene nella mia classe. E che mi piace molto” ammise timidamente, arrossando ancor di più di quanto la stessa Judy potesse immaginare "Il suo nome è Penny. Ma adoro chiamarla Nocciolina. E credo di piacere a lei"

E Judy, alla luce di quanto appena ascoltato, si mostrò con fare, come dire… materno.

“Sai, Gumball…” gli disse mettendosi alla sua altezza, guardandolo negli occhi e poggiando una delle sue zampe su una delle sue spalle “...fossi in te, glielo direi. Senza temere per la risposta. Perchè se tu te lo dovessi tenere dentro e non dirglielo mai, potresti rimpiangerlo un giorno, sai?”

Era strano vedere la coniglietta così sicura... in ambito sentimentale

“Ha proprio ragione, agente Hopps” confermò seriamente Darwin “L’avessi fatto anche io con quella ragazza…”

“A chi ti riferisci, Darwin?” chiese Gumball al suo fratello adottivo, mostrandosi, per un attimo, perplesso ed incuriosito.

“A quella gattina blu, con il vestito da sposa. Quella che veniva da quel continente lontano. Con quel nome particolare…” ammise il giovane pesce rosso, mentre si rifugiava nei meandri della sua mente.

E il gatto blu, che aveva capito a chi si riferisse, chiamò in disparte Judy, per spiegarle molto velocemente chi fosse quella gattina

“Agente Hopps…”

“Chiamami Judy e dammi pure del tu. Evitiamo inutili formalità. Mi fanno sembrare più vecchia di quello che sono” ammise leggermente imbarazzata

“Beh...Judy...devi sapere che quella gattina...ero io” ammise imbarazzato il gatto blu mentre osservava a distanza suo fratello ancora immerso nei suoi pensieri “...ed è una lunga storia che non mi sembra il caso di raccontare in questo preciso momento”

“...di cosa stavate parlando voi due?” chiese il giovane Darwin, avvicinandosi ai due

E proprio questi ultimi, dopo essersi scambiati uno sguardo di complicità, liquidarono il pesciolino con un semplice “Niente”

Non era proprio il caso di fare luce su un fatto già successo perchè...c’erano già altre due situazioni di cui tener conto. Ed erano anche piuttosto urgenti.

“Allora...siamo arrivati in biblioteca. Mettiamoci comodi da qualche parte e cominciamo a ragionare sul discorso che lei vuole fare, Judy”

“Darwin, ti prego. Dammi del tu. Non vorrai farmi sentire anziana, no?” terminò la stessa Judy con un sorriso allegro in direzione del giovane

“E va bene...Judy. Accomodati” disse Darwin, mimando un inchino e facendo sorridere la stessa allegra coniglietta.


 

E così, il trio composto da Judy, Gumball e Darwin entrò nei locali della biblioteca, prendendo posto ad un tavolo che aveva abbastanza sedie per tutti.

“E allora...cominciamo!” affermò grintosa la coniglietta che, nel frattempo, aveva cominciato a buttare giù tutto quello che le passava per la testa.


 

E più i minuti passavano, più i fogli bianchi si riempivano e più le idee prendevano forma...finchè la stessa Judy non fu presa da quello che poteva essere un blocco dello scrittore in piena regola.


 

“Che succede, Judy?” chiese incuriosito Gumball

“Come mai ti sei fermata?” aggiunse allo stesso modo Darwin

“Oh cavolo…!” esclamò affranta la coniglietta “...e adesso cos’altro devo aggiungere qui?”

“Fammi un pò leggere…” disse il gatto blu mentre prendeva i fogli scritti a velocità impressionante dall’agente

E nel fare questo, indossò anche degli occhiali che gli davano un’aria a metà tra un intellettuale e quello che sarebbe potuto essere scambiato per suo nonno.

E, allo stesso modo, fece il pesciolino rosso.


 

Che strana coppia di giovani pensò Judy, mentre osserva quei due leggere quanto scritto finora


 

Passarono quindi alcuni minuti, in cui i due giovani Watterson riuscirono a leggere attentamente tutto quello scritto fino a quel momento. 

Ed intanto lei era in attesa di un responso da parte dei due giovani studenti.


 

Poi questo silenzio venne interrotto


 

“Ma dimmi una cosa, Judy” chiese il gatto blu “Ma tu, esattamente, cosa provi per Nick?”

“Io...cosa!?” esclamò dubbiosa “Io e Nick, cioè...insomma, beh…” farfugliava imbarazzata, arrossendo vistosamente sul suo dolce musetto


 

E così, davanti a quella non risposta, confusa ed incompleta, i due giovani Watterson si scambiarono uno sguardo carico di complicità. Prima di esplodere in una fragorosa risata che, a momenti, avrebbe fatto espellere tutti e tre dai locali della biblioteca.


 

“Judy, stai tranquilla. Sappiamo bene che siete degli ottimi amici” disse Gumball lanciando un’altra occhiata molto eloquente in direzione del suo fratello adottivo “Il tuo segreto è in buone zampe”

“Già. Puoi stare tranquilla” confermò  Darwin, lanciando un’occhiolino alla stessa Judy “E comunque, credo che tu possa continuare scrivendo questo” terminò abbozzando una risposta,là da dove aveva terminato la coniglietta.

“Ah. Si. Giusto. Perchè non ci ho pensato prima…!” ammise imbarazzata passandosi una zampa dietro la nuca.


 

Detto questo, la coniglietta riprese a scrivere a tutta velocità, andando più forte di un treno in corsa, ricorrendo a tutta la sua concentrazione.

Righe e righe di testo venivano nuovamente riversate sui bianchi fogli, con la forza di un fiume in piena. Semplicemente inarrestabile.

Erano passati alcuni minuti e Judy si accingeva a terminare la scrittura quando, dopo aver alzato la sua testa dai non più bianchi fogli, si rese finalmente conto che i due giovani studenti non erano più seduti al tavolo


 

Dove sono finiti quei due? E adesso…? chiese a se stessa, pensierosa


 

Quando la sua attenzione fu richiamata proprio dalla sagoma dei due giovani che l’avevano momentaneamente lasciata da sola per andare chissà dove.


 

“Ehi Judy. Siamo qui. Scusami se ci siamo allontanati” ammise imbarazzato Darwin

“Avreste almeno potuto avvisarmi, no?” richiamò Judy

“In verità ci abbiamo provato più volte, ma senza nessun risultato. Guarda. Ti abbiamo perfino lasciato un bigliettino” terminò Gumball indicando un foglietto colorato proprio davanti al posto poco prima occupato da Judy

“Ah. Vero. Scusatemi ragazzi” ammise nuovamente imbarazzata la coniglietta

“...e comunque, perchè vi siete allontanati?” chiese sospettosa

“Siamo andati a prendere questi per te. Non vorrai mica presentarti con la divisa in queste condizioni?” affermò retorico il gatto blu


 

In effetti, dopo una notte passata in quel motel di quart’ordine, a tenere a bada quegli scalmanati dei suoi compagni di viaggio, un abbigliamento più comodo non avrebbe guastato di sicuro.


 

“E va bene. Dove posso cambiarmi?”

“Qui vicino ci sono i bagni. Potresti cambiarti la dentro” affermò Gumball “Ti accompagnamo noi”

“D’accordo” rispose “Ah, solo un secondo. Prima che mi dimentichi...!”

Judy si voltò indietro in direzione del tavolo da lei occupato fino a qualche momento prima per recuperare quanto scritto fino a quel momento, prima di andare insieme ai suoi giovani collaboratori a cambiarsi d’abito.


 

Sarebbe stata una vera e propria disdetta se Judy avesse perso il testo di quel discorso che avrebbe dovuto sostenere di li a breve, non trovate?


 

Ad ogni modo, dopo pochi minuti, Judy uscì dai bagni con i nuovi indumenti, mostrandosi un po' imbarazzata per quello che aveva appena indossato

“Non credete che possa essere...come dire...un po' vistoso?” chiese la coniglietta ai suoi due giovani interlocutori

“Ma no. Credo che andrai alla grande, Judy” rispose Gumball

“….per me, sei bellissima” rispose sinceramente Darwin, mostrandosi con due occhi languidi e commossi dallo spettacolo che aveva davanti

“Beh...e allora...andiamo! Togliamoci subito questo peso dalle spalle e non ci pensiamo più!”


 

Il trio composto dall’agente coniglio, dal gatto blu e dal pesce rosso si avviò infine verso i locali della palestra, sperando di trovare la fuori anche il resto della squadra.

Che, a dirla tutta, era ancora impegnato nel decidere cosa fare indossare alla volpe che, nel frattempo, si era mostrata dai gusti più difficili di quanto le due femmine che lo accompagnavano potessero immaginare


 

“Nick, le abbiamo provate davvero tutte” disse Maggie, esasperata

“Si. Non abbiamo più niente da abbinare. E il tempo sta cominciando a scarseggiare. Ora devi fare una scelta, Nick!” aggiunse la piccola Anais

“E va bene, ragazze. Anche se, a dirla tutta, avevo già deciso non appena ho messo zampa qui dentro” ammise francamente la volpe.


 

L’aver detto questa frase, provocò tutta l’ira di una delle due femmine in compagnia di Nick. Di quella più insospettabile.

Proprio la volpe si ritrovò a vivere, a parti invertite, quello che aveva dovuto fare lui con Finnick in quel motel di quart’ordine.

Stavolta sarebbe stato lui la vittima di questa situazione...se non fosse intervenuta Maggie a bloccare la piccola, energica, veloce ed assetata di sangue coniglietta rosa chiamata Anais la quale, nonostante fosse fisicamente bloccata dalla daina, poteva comunque inveire contro quel pelandrone a cui piaceva, forse fin troppo, perdere tempo.

Inoltre, la stessa Maggie, lanciò nei confronti del rosso predatore uno sguardo fulminante, che attraversò la folta pelliccia della volpe, facendogli rizzare tutto il suo rosso pelo sul dorso e che raccoglieva in se un messaggio molto eloquente.


 

Muoviti a scegliere altrimenti ti ammazzo!


 

Davanti allo sguardo infuriato della daina e davanti alle infinite offese che la piccola coniglietta stava lanciando al rosso predatore, quest’ultimo, in un brivido di forte spavento e forse terrore, abbassò le sue orecchie dalle nere estremità sul suo capo prima di riprendere, impacciatamente, a proferir parola


 

“Credo...credo che questo possa andar bene” si limitò a dire Nick indicando un capo di vestiario “E...prenderò anche questo” aggiunse indicando uno degli accessori la presenti.


 

Preso quel che gli serviva, si avviò all’uscita di quel che sembrava essere un locale adibito sia a magazzino che a guardaroba, con l’intenzione di dirigersi, nuovamente, verso uno dei bagni della scuola, per indossare quello che aveva appena prelevato.


 

“Torno subito” disse “Intanto...voi avviatevi in palestra. Ci vediamo la fuori”

“E rischiare di perderti e farti andare in giro a fare il playboy così conciato? Meglio di no” disse seriamente Maggie “Veniamo con te” aggiunse rimettendo sulle sue zampe la piccola Anais che, nel frattempo, si era calmata, visto che la volpe, alla fine e dopo numerose minacce, aveva capito cosa fare.


 

E così, il trio composto dalla volpe, dalla daina e dalla coniglietta rosa uscì da quel locale dirigendosi verso il bagno più vicino, consentendo così, finalmente, di far indossare a Nick quello che aveva scelto, senza perderlo di vista neanche un secondo.


 

Arrivati fuori la porta di uno dei bagni, la volpe esordì “Beh, siamo arrivati. Signorine, permettetemi” disse mentre poggiava una delle sue zampe sulla porta del locale

“Anais, rimani qui fuori e non far entrare nessuno” disse Maggie alla sua giovane collaboratrice “Serve che qualcuno lo tenga sotto stretta sorveglianza. Ogni singolo istante” terminò lanciando un'occhiata fulminante nei confronti della volpe

“Ma cosa stai dicendo, Maggie? Questo è il bagno dei maschi!” affermò Nick, cercando di far desistere la daina

“Beh...e quindi? Mica sono una cucciola? E poi...sarei molto curiosa di vedere più da vicino un paio di cose...” aggiunse con fare allusivo, lanciando un’occhiata alla coniglietta “...a partire dai tuoi...boxer arancioni” terminò la daina, facendo scoppiare a ridere la coniglietta e provocando un’espressione di disappunto sul muso della volpe

“Quindi anche tu hai visto…?” chiese sospettoso Nick

“Oh si. Ne dubitavi, Mirtillino?” aggiunse con sorriso sornione Maggie e sostenendo lo sguardo del predatore

“Ah. Bene. Touchè.” ammise imbarazzata la volpe “E quindi...dopo di lei, signorina Thompson” fece mimando un inchino all’ingresso della porta


 

I due mammiferi entrarono nel locale, lasciando la giovane coniglietta a guardia all’esterno del bagno.

L’attesa della giovane coniglietta durò, infatti, pochi minuti. E quei pochi minuti bastarono a trasformare il primo agente volpe del ZPD in un mammifero più che rispettabile

“In effetti, agente Wilde, lei non scherzava affatto quando diceva che il lavoro non sarebbe stato affatto difficile” disse con una certa dose di soddisfazione e con un po' di ironia la coniglietta rosa nei confronti della volpe

“Deduco che questo outfit è di suo gradimento, signorina Watterson” terminò Nick, mettendosi in posa e sfoggiando il suo miglior sorriso

“Piantala idiota. Che non sai neanche fare un nodo alla cravatta!” aggiunse Maggie, infastidita dal modo di fare di Nick “Adesso comincio a capire perché porti sempre le stesse cravatte…!”

“E va bene Maggie. Un giorno imparerò a fare anche quelli!” rispose infastidito lo stesso Nick “Ma adesso che si fa?”

“Adesso raggiungiamo gli altri” rispose Anais che, nel frattempo, aveva iniziato ad armeggiare col suo cellulare “Ci stanno aspettando. Andiamo!”

Ma è il caso di mettersi ad armeggiare col cellulare in un momento come questo? Pensò incredulo Nick mentre si avviava con le sue compagne di sventura nei corridoi della scuola


 

E così, anche il trio composto dalla volpe, dalla daina e dalla giovane coniglietta dal pelo rosa si avviò verso i locali della palestra, incontrando l’altro terzetto composto da una coniglietta, da un gatto dal pelo blu e da un pesce rosso.

“Certo che ce ne avete messo parecchio di tempo, Anais!” esclamò Gumball nei confronti della sorella minore “E’ tutto pronto e tra poco dovrebbero iniziare” aggiunse

“Si, lo so. E’ stata tutta colpa di Nick a cui piace perdere tempo oltre ogni misura animalmente concepibile…vero, Nick?” terminò la giovane leporide che non si accorse di quanto stava succedendo alle sue spalle.

“Allora, signorina Thompson...dicevamo...pensa che sto bene così vestito? Le sembro abbastanza affascinante?” terminò la volpe con un sorriso malizioso nei confronti della daina che, in risposta a quella domanda retorica, lo fissava con uno sguardo annoiato, quasi sbuffando.

Judy, davanti all’ennesima scenata del suo collega in direzione di Maggie, perse nuovamente la pazienza ed, ancora una volta, saltò nuovamente e lo afferrò nuovamente per l’orecchio, destro stavolta, facendolo piegare nuovamente alla sua altezza e facendolo desistere nuovamente dal fare cose avventate e potenzialmente catastrofiche.

Dopotutto...già avevano i loro problemi da risolvere.

“Possibile che non posso lasciarti solo nemmeno un secondo Nick? Possibile che devi correre dietro a qualunque femmina che ti dia un minimo di confidenza?” affermò stizzita la coniglietta “Adesso sistemati e fatti dare un’occhiata, che vediamo se è tutto ok...” terminò lasciando l'appendice auricolare del predatore e consentendogli di sistemarsi nuovamente

Anais rivolse quindi la sua attenzione ai due agenti del ZPD, che erano rimasti imbambolati l’uno di fronte all’altra, a scambiarsi uno strano sguardo che catturò l’attenzione dei presenti.

Quei due erano rimasti fin troppo tempo ad ammirare la sagoma del mammifero che avevano di fronte, perdendosi negli occhi del loro interlocutore e nei loro pensieri…


 

Nick aveva scelto un abito piuttosto formale. Completo nero in tessuto di cotone, camicia bianca al di sotto della giacca e, nel taschino anteriore di quest’ultima, una rosa rossa che spiccava sul tessuto nero del vestito. Il tutto che si sposava alla perfezione col colore della sua rossa pelliccia

Judy aveva ricalcato la scelta del suo partner. Abito di colore nero, che dava risalto al suo fisico longilineo, contornato di merletto dello stesso colore e, per finire, una collana dello stesso colore degli occhi di Judy, i quali risaltavano ancora di più del solito, e con le sue lunghe e grigie orecchie che le scendevano lungo la schiena, che le davano, per l’occasione, un’aria ancora più affascinante di quanto lei stessa potesse ammettere.


 

“Carotina…devo ammettere che sei…” disse timidamente, non completando la frase

“Ed anche tu non sei così…” rispose timidamente, arrossendo sul musetto e sulla punta delle orecchie.


 

La cosa non passò inosservata né a Maggie e neanche ai fratelli Watterson i quali, per evitare di perdere ulteriore tempo prezioso, decisero di accompagnare nuovamente la volpe e la coniglietta ad un nuovo cambio d’abiti, facendo attenzione a far indossare loro qualcosa di meno appariscente e di più comodo…insomma, qualcosa che permettesse a quei due di stare a loro agio e che, allo stesso tempo, permettesse loro di essere facilmente riconosciuti, nonostante tutti i presenti in quel locale sapessero chi fossero.

“Nick…Judy…mi dispiace, ma questo non è né il luogo né il momento adatto per imbambolarvi in questo modo” disse seriamente Darwin “E’ ora che vi mettiate qualcosa di meno formale…e che lo facciate SUBITO!” concluse respirando fuoriosamente e quasi urlando in direzione dei due agenti che, fino a quel momento, erano ancora in una specie di sogno ad occhi aperti.

Appena i due agenti diedero segno di ripresa, furono letteralmente trascinati prima da Darwin e poi da Gumball stesso.

“Maggie, entra in palestra e cerca di prendere quanto più tempo possibile. Anais…aiuta Maggie. Torniamo subito!” esclamò il pesce rosso mentre si avviava in direzione di quel magazzino.

Una volta di fronte l’entrata, i due giovani Watterson vi buttarono letteralmente al suo interno la volpe e la coniglietta

“Fate presto. Non abbiamo più tempo!” affermò nuovamente e con decisione Darwin

“Ma…siamo una coniglietta ed una volpe…non possiamo neanche avere un camerino per conto nostro?” chiese imbarazzata la coniglietta

“Non vedo dove sia il problema, Judy. Già sappiamo che vi conoscete intimamente, se così si può dire. Quindi…ripeto. Dov’è il problema?” chiese retoricamente Gumball oltre la porta di quella stanza

“Stavolta ci hai fregato, ragazzino. Ma sappi che me la pagherai” affermò stizzito Nick


 

Passarono alcuni minuti e, mentre all’esterno di quel locale vi erano i due studenti che camminavano avanti e indietro poco distanti dalla porta di ingresso, all’improvviso quest’ultima si aprì.

E dal suo interno vi uscirono i due mammiferi che poco prima vi erano stati costretti ad entrare, con indosso il loro nuovo outfit.

Nick aveva scelto un completo sportivo, composto da una giacca azzurra,un paio di pantaloni neri ed un maglioncino di colone rosso, posto al di sotto della stessa giacca, che si abbinava al colore della sua pelliccia.

“Allora, cosa ve ne pare? Può andar bene?” terminò il canide, mimando il gesto di una pistola spara tranquillanti in direzione dei due giovani studenti

“Piantala! Per te ogni occasione è buona per fare l’idiota, Nick!” aggiunse stizzita la coniglietta

Judy aveva, ancora una volta, affiancato il suo outfit a quello del suo partner. Lei aveva scelto una giacca di colore beige, un paio di comodi pantaloni di jeans ed un maglioncino di colore rosso che, ancora una volta, metteva in risalto il suo fisico atletico

“Penso che così possa andar bene” affermò soddisfatto il pesce rosso “…così vestiti mi ricordate tanto i personaggi di quella serie TV ambientata tanti anni fa, che erano chiamati di volta in volta dai clienti che scrivevano una sigla di tre lettere su una lavagna e che spesso guidavano una piccola utilitaria rossa…” fece pensieroso Darwin

“Non è il momento di pensarci, Darwin! Abbiamo cose più urgenti a cui pensare. Andiamo!” esclamò suo fratello


 

In effetti, il comportamento dei due agenti, mai come adesso, ricalcava in tutto e per tutto quello dei protagonisti di quella serie televisiva… chissà poi se davvero la loro relazione andava in quella direzione.


 

Ma, da come si stava evolvendo la situazione, pareva proprio di si.


 

Ad ogni modo, in pochi minuti, arrivarono alla porta della palestra, dove li stava aspettando Anais e da cui si poteva intravedere l’interno del locale, pieno come un uovo per l’occasione.

Giustamente, sia per il preside che per gli studenti, era un’occasione più unica che rara avere come ospiti in quell’istituto coloro che avevano risolto il complotto degli Ululatori Notturni e fatto ritornare la pace nella città di Zootropolis.

Quando finalmente arrivarono all’ingresso, si poteva intravedere Maggie situata su quel palchetto improvvisato che spendeva qualche parola su Nick e Judy, su quanto fosse importante essere buoni amici sia nel lavoro e sia nella vita e su quanto tutto questo potesse permettere a chiunque di supportarsi e, perché no, anche sopportarsi ogni singolo giorno.

La daina, si accorse poi che i due protagonisti di quella riunione straordinaria erano arrivati all’ingresso del locale e decise quindi di presentarli e di lasciare loro il posto che meritavano

“...e per terminare, finalmente è arrivato il momento che tutti voi aspettavate.

Uno è una volpe, l’altra è una coniglietta.

I primi delle relative specie ad entrare nel ZPD.

Ecco a voi i vostri più amati eroi.

Ecco a voi...Nick Wilde e Judy Hopps!”

I due agenti, che camminavano l’uno a fianco all’altro in direzione del palchetto improvvisato, furono accolti da un’applauso carico di entusiasmo e che metteva loro un certo imbarazzo.

D’accordo...erano due poliziotti, avevano avuto a che fare con un mucchio di animali in un sacco di contesti differenti, anche più pericolosi di una semplice scuola elementare.

Ma...il motivo che li portava in quel posto era del tutto differente. Non riguardava la sicurezza della popolazione, qualche crimine avvenuto o un imminente pericolo in arrivo.

Riguardava la situazione che c’era fra i due Watterson e il preside, ufficialmente parlando.

E riguardava anche la situazione fra Nick e Judy, che andava risolta una volta per tutte

O la va o la spacca

“Allora come va?” esordì Nick “Siamo belli carichi?” terminò la volpe, sfoggiando un ampio sorriso

Judy lo guardò, fulminandolo con lo sguardo, a sottolineare che non era il caso di fare l’idiota anche in quel momento...ma poi decise di passarci sopra, consapevole che quello era il modo di fare del suo amico, collega, partner. Del suo Nick, insomma.

Arrivò al centro del palchetto e davanti al leggio, sistemò con ordine i fogli che aveva precedentemente scritto e quindi cominciò a parlare

“Ciao a tutti! Non credo che ci sia bisogno di presentazioni, dopo l’ampia chiacchierata che ha fatto la signorina Thompson per noi due. Io sono Judy e lui è Nick” disse la coniglietta

“Se siamo qui è perché...su invito del vostro preside, il signor Brown, dobbiamo fare una bella chiacchierata su alcuni fatti successi di recente e di cui voi tutti siete a conoscenza…” terminò lei, invitando la volpe a continuare il discorso

“...un fatto che ha coinvolto due mammiferi che sono piuttosto conosciuti, oserei dire” terminò lui, con un accenno di imbarazzo, ben nascosto dietro il suo sorriso. Che non passò inosservato alla sua partner.

Quel sorriso imbarazzato che nascondeva, con ogni probabilità, la volontà di tornare ad essere quelli di prima.


 

Il discorso dei due poliziotti era entrato nel vivo e l’attenzione della platea di mammiferi che occupava la palestra era rivolta unicamente a loro.

Un’infinità di occhi ed orecchie indirizzati su di loro, che seguivano attentamente ogni singola parola del loro discorso.

Quando, ad un certo punto, cominciò ad alzarsi un brusio di soffondo che, attimo dopo attimo, diventava sempre più forte.

Qualcuno dei giovani studenti cominciava a mostrare meraviglia sul suo muso, altri invece indicavano qualcosa in direzione dei due agenti e qualcun’altro ancora si era eretto sulle sue zampe posteriori per la meraviglia di vedere certe cose.

E questo non passò inosservato né a Judy e né tantomeno a Nick.

Si guardarono tra loro con aria perplessa ed interrogativa, per chiedersi quale fosse la ragione per cui ci fosse tanta sorpresa negli occhi dei loro ascoltatori.

Poi capirono.

Si voltarono e diedero le spalle alla loro platea, riuscendo a capire finalmente il motivo di tanta sorpresa.

Su un telo montato alle spalle del palchetto improvvisato, erano in proiezione alcune immagini, disegni e fotografie, che riguardavano proprio i due agenti presenti la sopra.

Alcune immagini erano delle fotografie che ormai avevano già fatto il giro della rete e che, purtroppo, erano di pubblico dominio.

Altre, invece, erano dei ritratti, dei disegni, delle fanart e tutto ciò che poteva rappresentare un utopistico mondo di fantasia che girava attorno a loro due

Dubbi e perplessità, oltre ad un’abbondante dose di imbarazzo, attraversava la loro pelliccia

Chi diavolo avrà fatto una cosa del genere? Clawhauser? No, impossibile! Non aveva neanche il suo smartphone. Finnick? Neanche. La piccola Anais? No, non è possibile. E’ stata tutto il tempo con Nick. E allora chi è stato a fare questo? E...Maggie? No, non credo. Anche lei era con Nick...

I pensieri e i dubbi affollavano la mente di Judy.

E Nick era rimasto pietrificato davanti a quello spettacolo insolito di cui rappresentava la metà protagonisti di quanto mostrato.

“Adesso ho capito dove vi avevo già visto…!” esclamò un mammifero presente

Era la signorina Scimmia che, dopo tempo immemore e dopo aver visto una lunga carrellata di quelle immagini, si era resa conto di chi si fosse trovata davanti

“Voi due! Siete quelli che hanno creato quel disastro in quel villaggio vacanze. Quelli che hanno oltraggiato la pubblica decenza. Quelli che hanno disonorato il corpo di polizia di Zootropolis!” esclamò la scimmia in direzione dei due agenti che, nel frattempo erano tornati a prestare attenzione alla scimmia

E mentre i due, davanti alla loro evidente colpevolezza per essersi lasciati andare per un breve periodo, arrossivano vistosamente, successe un altro fatto inaspettato.

Dal fondo della palestra, una coppia di porte fu aperta violentemente.

Ed una sagoma che , illuminata dalla luce esterna, si avvicinava lentamente e con passo deciso in direzione del palchetto. Una furia su due zampe, insomma.

E man mano che si avvicinava, si potevano cominciare a notare dei dettagli.

Pelo blu. Camicia bianca e gonna grigia.

Aspetta...vuoi vedere che lei…

“Watterson…!” farfugliò con aggressività la scimmia

Ah ecco! Adesso è tutto più chiaro!

La gatta blu raggiunse infine il palco, posizionandosi precisamente di fronte al raggrinzito primate. Chiuse gli occhi, inspirò quanto più possibile e poi, finalmente, si espresse. Urlando, quasi.

“Lei, signorina Scimmia, non ha alcun diritto di criticare quello che hanno fatto Nicholas Wilde e Judith Hopps. Sono giovani, si stimano, si rispettano e si vogliono un mondo di bene. D’accordo, forse avranno esagerato un po'. Ma la colpa la do sopratutto al cattivo uso dei social network e a tutti coloro che non hanno mai voluto dire che, loro due, fanno una coppia unica ed inimitabile, invidiata da tutti. E sopratutto, lei non ha diritto in alcun modo di puntare il suo peloso dito contro di loro solo perché lei non riesce ad essere felice e ad avere una relazione di coppia decente!” terminò la signora Watterson

E a questo punto, lo spettacolo che si presentava era il seguente.

La gatta blu, la madre di Gumball e Darwin, attendeva soddisfatta una risposta da parte del primate.

Nick e Judy, ancora più perplessi e confusi di quanto non lo fossero già precedentemente, avrebbero voluto capire come e quando questa giovane gatta aveva avuto modo di prendere le loro difese.

I due giovani Watterson, Gumball e Darwin che, nel frattempo, avevano preso posto di fianco a Nick e Judy, assistevano allo stesso modo dei due agenti a quello insolito spettacolo.

E quindi, la signorina Scimmia, pronta a replicare, si bloccò un momento prima che qualunque parola fosse detta.

“Hai ragione, Nicole” disse sospirando la scimmia “Se invece di concentrarmi su quanto io fossi invidiosa delle vostre vite, mi fossi dedicata di più alla mia, forse non sarei diventata così” disse con fare dispiaciuto

“E quindi vuoi dire che io non conto nulla per te, Lucy?” si inserì il preside Brown che, fino a quel momento, era rimasto ascoltatore passivo di quella discussione

“Ma certo che si, Nigel. Tu sei il mio orsacchiotto pelosotto” gli rispose la scimmia, cominciando a giocare con la sua pelliccia e strapazzandolo di coccole

Ah, quindi è un orso? Non ne avevo mai visti di questo tipo! Era questo quello che si leggeva dall’espressione perplessa della volpe e della coniglietta davanti a questo insolito spettacolo

La gatta blu si voltò in direzione dei due agenti

“Agente Wilde, agente Hopps...c’è qualcosa che volete dire ai nostri ragazzi?” chiese retoricamente ai due, mostrando uno sguardo eloquente, senza che ci fosse bisogno di aggiungere altro

Nick e Judy, ancora una volta si scambiarono un cenno di intesa. Segno eloquente ed evidente che, finalmente, avevano deciso di giocare a carte scoperte.

“Ascoltatemi tutti…!” disse con tono tanto deciso quanto squillante la coniglietta, rivolgendosi alla platea che assisteva incuriosita “...la vera ragione per cui siamo qui non è quella di fare un richiamo a due vostri compagni per quello che, alla fine, è uno scherzo da ragazzi. La vera ragione è...è….”

“La vera ragione per cui ci troviamo qui è per scusarci. Per scusarci del nostro comportamento e del modo in cui ci siamo dimostrati il nostro affetto in quelle che, ormai, sono immagini di pubblico dominio. E’ vero. Io, Nicholas Wilde, provo profondo affetto e profonda stima…” disse la volpe guardando Judy nei suoi occhi ametista “...per questa tenera coniglietta ottusa” terminò sorridendo verso di lei.

E lei, corrispondendo il sorriso, aggiunse “...ed anche io, Judy Hopps, provo un profondo affetto ed una profonda stima per questa volpe acuta” terminò la coniglietta guardando Nick nei suoi occhi verdi.

Ci furono alcuni minuti di silenzio, in cui i due agenti si guardavano l’uno negli occhi dell’altra, senza che nulla potesse disturbarli.

Quando…

Quando, un singolo e debole applauso spezzò quel silenzio irreale, mentre il suo suono si propagava nell’etere.

E, attimo dopo attimo, il singolo applauso fu accompagnato da un altro. E quello dopo da un altro ancora.

Finchè in pochi istanti, l’aria fu satura di quella che poteva essere un’ovazione vera e propria, che pareva proprio sottolineare la sincerità avuta in quel preciso momento.

E tutti i loro nuovi amici avevano contribuito in quel momento. Dai Watterson al completo a Maggie Thompson, dal signor Nigel Brown alla signorina Lucy, fino ad arrivare a Finnick e Clawhauser.

Già.

Proprio quei due che, sul fondo dei locali della palestra, si esibivano in una serie di movimenti che non avevano bisogno di altre spiegazioni.

Finnick si era limitato a dare un semplice e singolo pollice in su mentre Clawhauser si lasciava andare a gesta più o meno eloquenti...un cuore fatto con le sue zampe in direzione della coppia.

E mentre Nick si era accorto di tutto questo, mentre osservava i suoi due compagni di sventura che facevano tutto questo, tenendo su di loro gli occhi ridotti a due fessure, la sua attenzione fu catturata nuovamente da Judy, la quale era stata chiamata in causa dalla signora Watterson

“Signora Watterson…” fece Nick facendo un cenno nella sua direzione

“La prego, agente Wilde. Mi chiami Nicole. E mi dia anche del tu, Nick” terminò la gatta dal pelo blu, rispondendo al cenno della volpe “E lo stesso vale per lei, Judy” aggiunse rivolgendosi anche alla coniglietta

“D’accordo...Nicole. Dimmi...come facevi a sapere dove e quando trovarci e cosa dire?” chiese curiosa la volpe

“Ho avuto le mie fonti che, neanche a farlo apposta, vi hanno seguito qui dentro, passo dopo passo” rispose vagamente

“Si sta riferendo ai suoi figli, Gumball e Darwin?” chiese Nick

“Ci sono. La piccola Anais. Insospettabilmente acuta” esclamò Judy

“Proprio così, Judy. E’ stata lei. E non mi sarei aspettata di meno dal genio di casa” aggiunse soddisfatta Nicole

Ah, adesso è tutto chiaro. Ecco perché armeggiava di continuo col suo cellulare! Pensava sorpreso Nick

“E comunque...spero che i miei figli non vi abbiano causato troppi problemi” disse leggermente imbarazzata la gatta blu

“I suoi figli no. Per quanto uno di loro possa avere una insana passione per la mia folta e lunga cosa” disse Nick, lanciando un’occhiata a Judy, facendole trattenere a stento una risata “Ma suo marito si. Per poco non ho tirato fuori di nuovo la cena di ieri e la colazione di stamattina”

“Beh...mi dispiace, Nick” disse estremamente imbarazzata Nicole “Ma adesso avete qualche idea di dove possa essere?”

“Non vorrei sbagliarmi, ma credo sia andato a prendere d’assalto un furgoncino che serve cibo a portar via da queste parti” rispose pensierosa Judy

“Ho capito” confermò Nicole, estraendo il suo cellulare e digitando un numero di telefono, prima di cominciare a parlare al suo interlocutore telefonico “Scusatemi un attimo”

“RICHARD WATTERSON! TI AVEVO CHIESTO DI PORTARE SOLAMENTE I TUOI FIGLI A SCUOLA E TU TE NE VAI A DIVORARE CIBO SPAZZATURA COME SE NULLA FOSSE?!? TORNA IMMEDIATAMENTE A CASA E PREPARATI A SUBIRE LE CONSEGUENZE DELLE TUE AZIONI!!!”

I due agenti, perplessamente spaventati dall’insolito spettacolo che si ritrovarono davanti, tenevano le orecchie abbassate sulle rispettive teste, non sapendo bene come approcciarsi a questa strana situazione

“Io ve l’avevo detto. Mia madre è la mammifera più buona del mondo. Ma guai a farla infuriare” aggiunse una voce.

La voce era della piccola coniglietta dal pelo rosa. La piccola ma molto intelligente Anais

“Ehi...eccoti qui. Proprio te stavo cercando” disse dolcemente Judy in direzione della giovane leporide

“Come mai?” chiese Anais

In quel momento, Judy non disse nulla. Si limitò solamente ad...abbracciarla.

Un caldo, amorevole e sincero abbraccio rivolto alla giovane leporide

“Grazie, Anais” disse commossa la coniglietta dal grigio pelo.

“E...grazie anche a voi, Gumball e Darwin” aggiunse in direzione dei due giovani Watterson che, nel frattempo, avevano raggiunto la loro posizione

“Ma figurati, Judy. Non c’è di che” disse il gatto blu, leggermente imbarazzato

“E’ stato un piacere” aggiunse il pesce rosso, anch’egli vagamente imbarazzato

E, dopo aver salutato i tre giovani Watterson, Judy decise che era il momento di congedarsi.

“E stavolta dov’è finito Nick?” si chiese Judy, guardandosi attorno e non trovando il suo collega nelle vicinanze

Ma stavolta fu facile trovarlo, perché i tre giovani Watterson le indicarono lo stesso punto nei locali della palestra. Vicino all’apertura da cui era entrata la loro madre.

Lo si poteva vedere in lontananza discutere animatamente e vistosamente con i loro due compagni di sventura

“Ma da dove cappero avete preso quella roba?” chiese alterato la volpe, vistosamente imbarazzato da quanto appena successo “Eppure ero certo che Carotina vi avesse neutralizzato, vi avesse preso i cellulari e che non poteste far danni in alcun modo!”

“Socio...la verità es che noi non abbiamo fatto nada de nada. Nisba. Nulla” rispose con una insolita tranquillità

“Eh già...stavolta noi non c’entriamo assolutamente nulla. Come avremmo potuto fare questo se eravamo isolati dal mondo?” terminò Clawhauser, lanciando uno sguardo in direzione di Finnick.

Ma Nick non era nato ieri e le cose non gli quadravano. E continuava a fissare i suoi due amici con uno sguardo in cagnesco.

“Voi due non me la contate giusta, ragazzi” affermò sospettosa la volpe rossa “C’è qualcuno di sicuro che vi ha dato una zampa”

Finnick e Clawhauser si scambiarono nuovamente un altro sguardo

“Y va bien, rosso. Te dico todo el vero. La verità es che ci ha aiudado esta piccola coniglietta” terminò indicando e presentando la giovane leporide in questione.

E, dopo pochi attimi, Finnick la chiamò con un fischio e lei arrivò subito dopo.

E così, Nick, ancora una volta, si ritrovò ad avere a che fare con l’ennesima coniglietta. Ma stavolta aveva un pelo marroncino e degli occhi azzurri. Ed un’aria vagamente familiare.

“E tu chi sei?” le chiese la volpe

“Julia Hopps!?” esclamò una voce familiare alle spalle di Nick. Era quella di Judy.

“Quindi tu e lei, coniglietta ottusa e coniglietta acuta, siete...sorelle?!?”

“Eh già. Te lo saresti mai aspettato, Mirtillino?” aggiunse retoricamente la piccola ma molto intelligente Julia.

Ebbene...anche se piccola, aveva dato filo da torcere a tutti.

Anche e sopratutto perché, da quando sua sorella maggiore Judy era entrata nella polizia di Zootropolis, lei e la sua sterminata famiglia andavano in città molto più spesso. Ed andando in città più spesso, avevano modo di esplorarla in lungo ed in largo, visitando numerosi posti e conoscendo nuovi animali in giro per la città.

Dopotutto, sua sorella Judy, ogni volta che ne aveva occasione, raccontava quelle che erano le sue avventure in giro per la città. E lo aveva sempre fatto, fin dai primi giorni in cui aveva iniziato a prestare servizio per lo ZPD.

Ed è per questo che numerosi mammiferi avevano saputo delle sue gesta e di quelle di Nick.

Il bradipo Flash, Benjamin Clawhauser, Maggie Thompson e i tre giovani Watterson.

Ad ogni modo, uno degli incontri che sicuramente hanno cambiato la vita di Julia e di tutti loro, è stato quello con Finnick, nella “sua” solita gelateria. Lei aveva già sentito parlare da sua sorella maggiore di questo piccolo predatore dalle grandi orecchie che faceva questo per vivere, quello di produrre e vendere zampe ghiacciolo per sbancare il lunario. E quindi, visto che il piccolo predatore voleva, in fondo...ma molto in fondo, che il suo compare si sistemasse una volta per tutte, era subito riuscita ad andarci d’accordo. E ad organizzare questo articolato piano, al fine di far avvicinare quei due. Loro due che, agli occhi di tutti, erano una coppia perfetta, che erano riusciti a trovare l’uno nell’altra un raggio di luce in un mare di oscurità. E a sopravvivere alle difficoltà della vita professionale...e non solo.

“Comunque...visto che è andato tutto per il verso giusto, non credete che sia il caso di aspettare mamma e papà qui fuori? Dovrebbero arrivare a momenti. E perché no...magari potreste venire a pranzo da noi tutti e quattro. Non vedo dove sia il problema…” disse Julia al quartetto

“Certo. Sarebbe un’ottima idea” aggiunse Judy entusiasta dell’idea della sorellina “Per te non ci sono problemi, vero, Nick?”

“Per me? Ma no, figurati. I tempi in cui i pregiudizi per noi volpi sono morti e sepolti. Almeno credo. E poi sarei molto curioso di vedere Carrotville” disse ironizzando, prima di beccarsi l’ennesima gomitata al fianco dalla sua collega

“E voi altri? Va bene la cosa?” chiese la giovane leporide dal pelo marroncino, rivolgendosi al fennec e al paffuto ghepardo, i quali si limitarono ad annuire per confermare l’idea della piccola Julia

“Voi avviatevi fuori. Io ho da chiarire una cosa con Finnick” disse seriamente Clawhauser al resto del gruppo, che seguì l’indicazione del paffuto predatore

“Allora...cosa c’è, grassone?” chiese spazientito il fennec

“Finn...avresti vinto tu” disse il ghepardo, mostrando al piccolo volpide quella famosa carta che avrebbe deciso le sorti della partita...quell’asso di cuori. Quella carta che, adesso, avrebbe assunto un significato del tutto diverso

Il fennec sorrise e si avviò pian piano alle spalle del gruppo, lasciando perplesso il ghepardo.

“Devi sapere, mio grasso amigo...che, oramai, Nickybello es cresciuto. Sa bene cosa è el meglio per lui” terminò il fennec

A Finnick non interessava più cosa sarebbe successo di li in avanti, perché il suo compito era terminato e non c’era più bisogno del suo aiuto. La sua unica certezza era che Nick avrebbe avuto sempre a suo fianco quella coniglietta ottusa, così come Judy che, qualunque percorso avrebbe deciso di intraprendere, avrebbe avuto sempre quella volpe acuta a suo fianco.

Anche se non lo avrebbero mai detto apertamente, si appartenevano.


 

Ma adesso, attendeva tutti loro un’altra sfida. Apparentemente insuperabile e dalle mille difficoltà.

E l’avrebbero dovuto affrontare col sorriso sui loro musi e con rinsaldata fiducia reciproca.

La, in quel girone infernale, covo di animali affamatissimi di...affetto.

Un invito a casa degli Hopps. A contatto con mamma e papà Hopps.


 

Ce la faranno i nostri eroi ad uscire indenni dall’ennesima assurda situazione?


 

NB:Aggiornata e corretta su segnalazione di Sir Joseph Conrard in data 24/03/2020


 

ANGOLO DELL’AUTORE


 

Signori e signore, amici ed amiche, lettori e recensori, eccomi di nuovo qua.

E’ letterlamente un’eternità che non riuscivo a mettere due righe su carta su delle storie, in particolare su questa, a causa di una serie infinita di problemi, causati sopratutto dalla mancanza di tempo libero.

Ma, adesso che siamo tutti in casa per tutelare la nostra salute e quella di tutti i nostri cari (leggasi emergenza COVID-19) ho deciso di mettermi di impegno e cercare di portare a termine quest’altra odissea.

Facendolo.

Anche e sopratutto perché, in questo particolare momento storico che noi tutti stiamo vivendo, abbiamo più che mai bisogno di distrarci e di pensare a qualcosa di meno cupo delle peggiori prospettive che noi tutti non possiamo fare a meno di pensare.

Ebbene...ne corso delle righe, di fatti ne succedono relativamente...pochi.

Ma, nonostante tutto, si fa luce sulle molte relazioni che legano questi personaggi e le new entry.

E, ancora una volta, non ho potuto fare a meno di citare qualche personaggio qua e la e qualche riferimento più o meno velato ad altre opere.

Spero voi riusciate a scovarli :)

Come sempre...un saluto speciale ai sempre presenti Redferne,Sir Joseph Conrard e Plando per le loro visite con recensione e per avermi concesso in “prestito” alcune loro “proprietà intellettuali” (sapete a chi e cosa mi riferisco) ed un saluto a tutti gli anonimi lettori e visitatori che passano di qui.

Come sempre, spero che la storia non vi abbia annoiato, che non sia stata ripetitiva o monotona e, sopratutto, che sia riuscita a strapparvi un sorriso e a farvi distrarre un attimo dal momento particolare che tutti noi stiamo vivendo.

Uniti ce la faremo.

Ci sentiamo presto.

Alla prossima.

Enzo

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Capitolo 14
*** Una normale giornata di ordinaria follia - Parte 1 ***


Una normale giornata di ordinaria follia - Parte 1
 

La bomba era stata sganciata.
 

Non avrebbero più potuto tirarsi indietro in alcun modo.
 

Complice il fatto che una piccola e tenera coniglietta, almeno all’apparenza, armeggiando col suo smartphone, aveva già avvisato i suoi genitori che, nella giornata odierna, ci sarebbero stati degli ospiti a casa loro.
 

La piccola Julia, sorellina di Judy, non aspettava altro che questo.

Avere come ospiti a casa sua sorella maggiore e tutti i suoi amici più cari.

Dal paffuto e goloso ghepardo al piccolo ed irascibile fennec.

Per terminare con quella volpe rossa con cui aveva un legame davvero unico.
 

E dopo quella mattinata in quella scuola, si era aperta ben più che una piccola crepa nel muro della loro timidezza.
 

Eppure quei tizi, a primo impatto, tutto sembravano meno che riservati od impacciati.

Dopotutto... c'è sempre da imparare con qualunque animale avessero a che fare.
 

E non parliamo solo della volpe e della coniglietta più famosi del ZPD.

Ma anche di tutti quegli strani soggetti che, nell'arco di quella strana mattinata, i due agenti avevano dovuto averci a che fare.
 

La signora Lucy, una scimmia acida e zitella che aveva preso di mira la volpe e la coniglietta.
 

Il preside Nigel, una specie di orso e probabilmente unico esemplare della sua categoria, strano e lunatico quanto basta per avere a che fare con la sopra citata scimmia e per mettere in difficoltà sul da farsi i due agenti.
 

L'intera famiglia Watterson, partendo da Richard e Nicole, una folle ed unica coppia sposata, praticamente agli opposti in tutto e per tutto ed e per questo estremamente compatibili tra loro...e terminando con i tre giovani di quella tanto stramba quanto inimitabile famiglia, ovvero Anais, Darwin e Gumball, i quali avevano fatto di tutto per consentire...anzi, per costringere ai due agenti di parlarsi e di farla finita una volta per tutte con questa sceneggiata messa in piedi da loro stessi.
 

E, per finire, il mammifero più insospettabile di tutti.
 

Quella che sarebbe potuta essere invisibile ma che, alla fine, ha avuto uno dei ruoli più importanti.
 

Maggie Thompson.
 

Probabilmente è merito suo se, alla fine, Judy e Nick sono riusciti a parlarsi senza pensare troppo.
 

È merito suo se loro hanno smesso di pensare ed hanno espresso anche solo una minima parte di ciò che provano l'uno verso l'altra e lo hanno fatto col cuore in mano.
 

E quindi...eccoci qui.
 

Con un branco di... qualunque cosa fossero, pronto a lasciare la scuola elementare di Bunnyburrows e a dirigersi verso la proprietà degli Hopps.
 

"Judy! Ho provato a chiamare mamma e papà per farci venire a prendere ma...non rispondono. Mi sa che dobbiamo arrangiarci" disse Julia leggermente imbarazzata, prima di riprendere il discorso.

"Ma voi quattro, alla fine, come siete arrivati quaggiù? Mica siete venuti in taxi?" Chiese retoricamente la coniglietta dal pelo marrone
 

"Ma no! Ma cosa dici,Julia!" Esordì sorpresa e vagamente imbarazzata la leporide poliziotta

"Siamo arrivati qui grazie al nostro generoso capitano Bogo” affermò l’agente coniglio

“Ha insistito fortemente che noi venissimo in questa scuola per parlare a voi giovani. E per farlo ci ha concesso l'uso di uno dei veicoli più belli e importanti che il corpo di polizia di Zootropolis ha in dotazione…" terminò armeggiando con le sue orecchie
 

Non me la racconta giusta. Dov'è la fregatura?
 

Era questo che si leggeva sul musetto pensiero di Julia mentre osservava la reazione di sua sorella maggiore.

E quindi, decise di fare l'unica cosa per avere delucidazioni in merito.

Chiedere chiarimenti al suo nuovo ed irascibile compare dalle grandi orecchie
 

"Finnick, allora?"
 

Il fennec, che era ancora impegnato a suggerire ai giovani studenti della scuola, rigorosamente a modo suo, di andare a fare un giro molto lontano da lui, prestò quindi attenzione alla coniglietta dal pelo marroncino.
 

"Che c'è, guapa? Cosa es che vuoi sapere? Come siam venuti fino aqui?"
 

Julia annuì e Finnick si passò una zampa sul muso.

Poi alzò una zampa ed indicò questo strano e curioso mezzo, con sopra riportati lo stemma della polizia di Zootropolis.
 

"Y comunque...noi siamo venuti aqui con el coso. Che vergogna por un tipo tosto come mi!" Terminò il fennec abbassando le orecchie sulla sua testa e passandosi nuovamente una zampa sul suo muso, a dimostrazione della vergogna da lui provata.
 

"Ah. Non me lo aspettavo...che i tipi tosti come te andassero in giro col costume da elefantino" terminò Julia con un sorriso sornione rivolto al piccolo predatore, che sosteneva il suo sguardo.
 

Prima che entrambi scoppiassero a ridere.

Lasciando interdetti tutti i presenti a quello strano dialogo
 

"Secondo me deve essere stato uno spasso. Tutti e quattro in viaggio per venire qui, tra una battuta e l'altra e tante...ma tante risate" fece pensierosa la piccola coniglietta.
 

Aveva lanciato l’esca. E qualcuno subito abboccò.
 

"Ah si. Proprio uno spasso!"
 

Affermò sarcasticamente Nick, lanciando uno sguardo serioso verso il paffuto ghepardo, squadrandolo, prima di riprendere a parlare.
 

"Uno spasso esagerato. Da morirci...dal ridere" terminò seriamente, lanciando lo stesso sguardo a Judy, che sostenne allo stesso modo il suo collega dalla rossa pelliccia.
 

Prima che una sonora discussione esplodesse in tutte le direzioni
 

"Non è colpa mia se mi fanno ribrezzo certe cose che hai voluto farmi intendere e di cui avrei potuto fare a meno.

Specialmente quando guido!

È colpa tua quindi se ci siamo quasi schiantati.

Due volte!"
 

Terminò Judy mostrando a Nick la cifra che pensava con una delle sue zampe.
 

E mentre quei due, ancora una volta, si accusavano a vicenda su quanto successo alla presenza della piccola Julia e del paffuto Clawhauser, la loro attenzione fu richiamata da un rumore.
 

L'accensione di un motore.
 

Un rumore che assomigliava a tutto e per tutto a quello del mezzo con cui erano arrivati a Bunnyburrow.
 

E quel rumore poi, venne sovrastato da una voce che era loro familiare.
 

"Allora, gente...che famos? Vamos?"
 

Era Finnick.
 

E mentre ancora stupita da quanto aveva appena visto, Judy controllò nelle tasche della sua divisa dove fossero le chiavi del mezzo con cui erano arrivati fin lì.
 

"Finnick, ma cosa cavolo hai fatto? Hai manomesso una proprietà del corpo di polizia di Zootropolis!" esclamò Judy, convinta che il piccolo predatore avesse fatto davvero quello che lei pensava.
 

"Ehi, tenera guapa. Cercavi queste?" Terminò il fennec mostrandole un mazzo di chiavi.

E quelle chiavi erano proprio quelle del mezzo.
 

Judy rimase di sasso davanti a quello che aveva appena visto
 

Ma come cavolo…!
 

"Fossi in te, non mi scalderei più di tanto, Carotina" disse con tono molto calmo il suo collega predatore dalla fulva pelliccia "non è proprio nel suo stile lasciare traccia del suo passaggio" terminò Nick con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni mentre la sua collega lo guardava stizzita ma, allo stesso tempo incuriosita e pensierosa
 

Questo vuol dire che probabilmente avrà fatto una copia.

La domanda che mi faccio è solo una.

Come e quando cavolo le avrà prese le chiavi?
 

Mentre Judy era ancora imbambolata a pensare su come e quando fosse stato "preso in prestito" il mazzo di chiavi, non si accorse che il resto della banda aveva già preso posizione sul piccolo mezzo marchiato ZPD.
 

"Allora, Carotina? Hai deciso che vuoi rimanere qui a scuola oppure mi fai un po' vedere com'è la tua tana?" esordì ironicamente la volpe rossa
 

Judy trasalì e fissò la volpe che, nel frattempo, aveva già preso posizione su quello che sarebbe stato, ancora una volta, il loro mezzo di trasporto
 

"Pure se tu decidessi di andare per conto tuo, non resisteresti un minuto senza il mio aiuto.

Non hai la benché minima idea di quello che ti aspetta, rosso!"

Terminò quindi la coniglietta che aveva lanciato un vistoso sguardo di sfida verso Nick che, davanti all'ennesima sfida lanciata dalla coniglietta, rispose con una semplice parola

"Vedremo" affermò indossando degli occhiali da sole che era solito portarsi dietro, cercando così di darsi un tono
 

"Così Nick mi sembra tanto quel detective della TV, qel detective della scientifica dalla rossa pelliccia... quello che risolve i crimini" affermò la piccola Julia dalla piccola cabina per passeggeri del potente mezzo del ZPD, proprio di fianco a Finnick che occupava il posto di guida
 

Quest'ultimo, poi, riprese la parola. Ed anche con un tono piuttosto alterato
 

"Y che cappero! Che famos? Ci muoviamo?! Le sdolcinatezze le fate un'altra volta!" terminò il piccolo predatore, accompagnando il tutto con una lunga serie di imprecazioni che fecero scoppiare a ridere la piccola Julia.
 

"Fosse per me, rimarrei tutto il giorno a vedere come discutete..." affermò Benjamin, sghignazzando dietro le sue zampe che aveva portato al muso.

Quando quest'ultimo notò di essere guardato molto male da tutti i presenti, cambiò la sua risposta

"...ma visto che abbiamo già un mezzo impegno, non mi sembra il caso di perdere altro tempo. Meglio sbrigarsi!"

"Salta su, Carotina!" esclamò quindi Nick rivolgendosi a Judy e afferrandola per una zampa per aiutarla a salire sulla parte posteriore del mezzo

Ed una volta che tutti i presenti presero posto, il rosso, schiarendosi la voce, esordì nuovamente:

"Signori e signore, benvenuti sul ZPD Airlines. Si prega ai passeggeri di tenere zampe ed appendici all'interno della carrozzeria e di indossare le cinture di sicurezza…"
 

Gli altri due agenti fissarono la volpe con un muso piuttosto scocciato, giusto per sottolineare il fatto che dove cavolo avrebbero trovato le cinture sulla parte posteriore di quello strano e fin troppo curioso mezzo di locomozione
 

Incurante di quanto stava accadendo, Nick continuò.
 

"...si prega di tenersi ancorati più saldamente possibile al primo appiglio disponibile.

Grazie per l'attenzione!"
 

Detto questo, Nick fece quanto appena detto e arpionò i suoi artigli sulla prima superficie utile che gli fosse capitato sotto zampa.
 

Judy e Benjamin non avevano ancora capito a cosa andavano incontro.

Ma lo avrebbero capito molto presto.
 

“Y ora,vamos!” esclamò il fennec.
 

Ingranò la marcia e schiacciò a fondo l’acceleratore del mezzo, facendo sgommare le ruote motrici sull’asfalto, che produssero uno stridio molto forte e facendo quasi balzare via dalla parte posteriore del mezzo, i suoi compagni di sventura.


“Rallenta Finniiiiiiick!!!!” esclamò il trio di mammiferi che rimaneva saldamente aggrappato a qualunque cosa potesse fare da appiglio per non cadere rovinosamente sull’asfalto e farsi molto ma molto male.

Ed in pochi attimi, il piccolo ma affollato mezzo marchiato ZPD lasciò il parcheggio della scuola a folle velocità, infrangendo numerose regole del codice della strada ed eseguendo vistose derapate, diretto verso mete sconosciute agli osservatori lì presenti che, davanti all’ultima trovata del piccolo predatore, decisero di salutarlo con un’ovazione degno delle migliori esibizioni sportive.
 

Intanto, alla fattoria degli Hopps, tirava la solita aria di sempre.

Si sa, la vita di campagna richiede molto tempo ed attenzione, a maggior ragione quando entrano in gioco due fattori.

L'attività di famiglia da portare avanti e l'abbondante manodopera da istruire ed organizzare.
 

"Carl! Piantala di girare a vuoto con quegli attrezzi, potresti inciampare e farti male!

Bob, datti una mossa con quel trattore e vieni qui!

Tom! Vuoi smetterla di perdere tempo con i vicini? Hanno anche loro da fare e di sicuro non possono darti corda tutto il giorno!"
 

Stuart Hopps, per gli amici Stu, nonostante il suo aspetto da tipico abitante di campagna, col pelo marroncino e la tipica salopette che era di moda da quelle parti, sapeva essere un buon istruttore per le decine e decine di figli e figlie che erano anche suoi collaboratori, nonostante, a volte, potesse sembrare fin troppo petulante.
 

E coordinare il tutto non era affatto facile.
 

Dunque si fermò un attimo, si tolse il cappellino e si passò una zampa davanti la fronte, per asciugarsi il sudore.
 

All'improvviso, si accorse che il suo cellulare aveva iniziato a vibrare in una delle sue tasche.

Purtroppo non fece a tempo a rispondere alla chiamata in arrivo, che visualizzò solamente quando finì.
 

Accidenti... chissà chi era.

Beh...se è importante si farà sicur…
 

Il cellulare tornò a vibrare.

Ed egli visualizzò che era arrivato qualcosa ma, a causa del sole, non riusciva a vedere granché
 

"George! Vieni un attimo qui! Vedi un po' cosa è arrivato qui sopra...con questi aggeggi tecnologici non sono molto bravo…"
 

A questo punto suo figlio prese il cellulare e lesse il messaggio
 

"È Julia!"

"Beh e cosa vuole? Che la andiamo a prendere? Partiamo subito!

Kevin, occupati tu di tutto mentre stiamo via…!"

"Aspetta papà! Dice che sta arrivando con Judy…"

"Ferma tutto Kevin!"

"E cos'altro dice, George?"

"Dice che si fermerà a pranzo qui da noi…"

"A pranzo? Allora non bisogna perdere tempo!

Bonnie! La nostra Judy sta venendo qui a pranzo!" esclamò Stuart correndo verso l'abitazione che svettava rispetto ai campi coltivati

"Ma non ho ancora finito…!" affermò mestamente il povero George con un filo di voce, che non aveva ancora terminato di aggiornare suo padre che era già partito in quarta.
 

Dall'altra parte della proprietà, alla fine del vialetto che univa la strada di campagna alla casa vera e propria, sotto il porticato, vi era Bonnie Hopps, una coniglia di mezza età, madre di Judy e moglie di Stu.

Ed avendo a che fare con quest'ultimo da innumerevoli anni, ogni tanto, si divertiva anche a prenderlo in giro, come poteva.

E quindi gli rispose a tono
 

"Cosa?! Hai fatto una figuraccia e te ne fai vanto?!" rispose esclamando la coniglia, con un sorriso stampato sul muso e facendo scoppiare a ridere numerosi dei suoi figli che erano lì vicino a giocare
 

E Stu, una volta arrivato al portico, col fiatone, perse qualche attimo a recuperare le forze.

E mentre lo faceva, si diede un'occhiata attorno prima di riprendere la parola

"Prima di tutto...grazie...per...la...dedica a modo tuo…" affermò il coniglio in salopette mentre cercava di recuperare fiato

"...e poi devi sapere che Judy sta venendo qui!"

"Davvero?!" esclamò sorpresa Bonnie portandosi le zampe al muso "Senza neanche avvisarci???"

"L'ho saputo un attimo fa…!"

"Ma c'è tanto da fare! La prima coniglietta poliziotto di Zootropolis deve avere un'accoglienza degna di un re!"
 

I genitori di Judy dovevano essere davvero fieri del suo operato.

E quello che successe un attimo dopo, ne era la prova lampante
 

"Ragazziiii! Ragazzeeee!!!" esclamò Bonnie mentre faceva suonare un grosso campanaccio piazzato al porticato

"Venite subito qui! C'è una notizia importante che dovete sapere!"
 

Numerosissimi coniglietti dalle molteplici tonalità cromatiche vennero al raduno e cominciarono ad affollarsi attorno al porticato
 

"Cosa c'è?"

"Perché ci avete chiamato?"

"Spero ne valga la pena!"

"Se è uno scherzo, poi mi sentirete…!"
 

La curiosità era al pari con l'impazienza
 

"Vostra sorella Judy sta arrivando qui…" esordì Stuart

"...e vogliamo che possa passare al meglio il tempo in cui rimarrà qui. Sapete cosa fare.

Forza al lavoro!"
 

"Aspettate un attimoooo….!"
 

Era ancora George.

Era finalmente riuscito a raggiungere la casa
 

"Papà! Non mi hai dato il tempo di finire di spiegare!"
 

Il giovane coniglio si avvicinò ai suoi genitori e aggiunse quei dettagli di cui Stu e Bonnie non erano a conoscenza.
 

"Forza ragazzi, non c'è un minuto da perdere!" esclamò Stuart

"Mi chiedo come la prenderà mio padre…" pensò ad alta voce Bonnie
 

Nel frattempo, una moltitudine di coniglietti e conigliette si disperse in tutte le direzioni per svolgere le mansioni affidate dai loro genitori.
 

Neanche il tempo di riuscire ad abbozzare qualche tipo di organizzazione che, in lontananza, si poteva sentire un rombo e un puntino che scorgeva all'orizzonte in questa stradina di campagna che spezzava i campi coltivati.
 

Ed attimo dopo attimo, questo puntino acquisiva forma e consistenza...fino a mostrarsi in tutta la sua immagine dettagliata.
 

Un trabiccolo bianco, lanciato a folle velocità su quella strada che ospitava alcuni mammiferi sulla sua parte posteriore.

E dopo qualche attimo, quel...coso... qualunque cosa fosse, aveva quasi raggiunto la proprietà Hopps.
 

VROOOOOOOOOOOMMMM…
 

Il rombo del motore aveva spezzato il silenzio della campagna e aveva attirato l'attenzione di tutti i leporidi della famiglia...e anche di qualche vicino che stava osservando la scena.
 

….AAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!
 

Un urlo di terrore sincronizzato alla traiettoria del piccolo veicolo sottolineava che, nonostante tutto, i suoi passeggeri non se la stessero passando così bene.
 

Stu, che stava scrutando l'orizzonte per capire chi fosse questa banda di scalmanati, abbandonò il portico della sua abitazione per scendere fino alla strada.
 

"Chi cappero è quel folle che guida in questo modo?!?" esclamò il coniglio.
 

Neanche il tempo di arrivare a metà strada che gli si presentò uno spettacolo insolito davanti agli occhi.

Riuscì ad intravedere, fortunatamente o meno dipende dai punti di vista, che il trabiccolo che era appena sfrecciato davanti ai suoi occhi era la fonte del frastuono che aveva spezzato la tranquillità della campagna.

E che, alla sua estremità posteriore, con tutta la pelliccia tirata all'indietro dal vento, vi erano Judy, un mammifero dalla rossa pelliccia ed un altro più grande dalla pelliccia giallo nera.
 

"FINNIIIIICK…!

TORNA INDIETRO!

HAI APPENA SUPERATO IL VIALETTO DI CASA DEI MIEI GENITORIIIIII…!!!"
 

"Ehi...ma questa è…!" pensò Stuart.
 

Non ebbe neanche il tempo di terminare il proprio pensiero che questo minuscolo veicolo riuscì a compiere una manovra assurda, come se il guidatore avesse tirato il freno a mano per fare una derapata e consumare il treno di gomme... per imboccare la famosa stradina, sfidando così numerose leggi fisiche senza ribaltarsi.
 

Dopo aver perso un po' di velocità a causa della brusca sterzata, imboccò la strada corretta e riprese ad accelerare.
 

VROOOOOOOOOOOMMMM…!
 

Il trabiccolo riprese nuovamente velocità dopo aver imboccato il vialetto asfaltato e pareva che avrebbe investito il povero coniglio che, davanti a questo evento, era del tutto impreparato al punto che sbiancò, letteralmente.
 

Sul muso di Stuart si manifestò un'espressione di puro terrore.

"Oh cavolo…!"
 

In pochi attimi quel coso su quattro ruote aveva percorso  il vialetto che collegava la strada principale all'edificio.
 

SKREEEEEEEEEEEEEEEKKK
 

Il piccolo veicolo aveva inchiodato e il suono che aveva emesso con gli pneumatici sull'asfalto era molto acuto.

La frenata terminò a pochi centimetri dal muso di Stuart che, in risposta a questo, si accasciò al suolo, come se non avesse più uno scheletro a sostenerlo.
 

"Y cavolo.

Esto trabiccolo non puede far più des duecento chilometri l'ora. Mannaggia!"

Inutile dire che era il piccolo volpide ad esclamare questo
 

"Dai Finn. Facciamolo di nuovo. È stato uno spasso!"

Affermò la piccola coniglietta dal pelo marroncino.
 

"Parlate per voi!"

Esclamò il trio dal retro del furgoncino che, a conti fatti, era quello che se l'era vista peggio per tutto il tragitto.

In particolare, mai avrebbero potuto immaginare che avrebbero viaggiato aggrappati sul cassone e mai avrebbero potuto immaginare di ritrovarsi col pelo e la pelliccia così arruffati.

La grigia coniglietta sembrava un barboncino, col pelo che le si era gonfiato in maniera imprevedibile, donandole una forma inconsueta.

Il ghepardo aveva apparentemente perso tutte le sue nere macchie sul pelo chiaro...infatti poteva sembrare un cocker spaniel con le orecchie corte.

E la volpe rossa...aveva curiosamente acquisito una forma che ricordava un punteruolo per il golf, di quelli che servono a mantenere la pallina.
 

"Non ti facevo così... aerodinamico, Nick!"

Affermò Julia, che lo osservava divertita con un sorriso sornione

"Già" rispose pesantemente "ora mi ci vorranno giorni a spazzolarmi il pelo e farlo tornare alle sue perfette condizioni"

"Sempre pronto a lamentarti tu, eh!" si intromise Judy "una bella doccia calda e torni come nuovo" aggiunse, prima di continuare "io cosa devo dire? Questo pelo mi ingrassa tantissimo!" Terminò lamentandosi, quasi piangendo.

"Beh...io ho sempre desiderato dei riccioli. Quasi quasi me li tengo" affermò Clawhauser mentre continuava a guardarsi.
 

La loro attenzione poi fu catturata da dei gemiti
 

"Papà?!" esclamò Judy "che ci fai la terra?"

"Eh...cosa…?" rispose confuso prima di schiarirsi le idee e rispondere "...si stava così comodi qui che volevo fare un pisolino!" affermò sarcasticamente

"Non credo sia molto normale percorrere questo vialetto a questa velocità" terminò passandosi le zampe sulla salopette per togliere la polvere.

Poi lanciò uno sguardo in direzione delle figlie...e scoppiò a ridere.

"Judy, ma come ti sei conciata?

Julia, chi è il piccoletto? Il tuo nuovo fidanzatino?"

Poi riprese a rotolarsi a terra dalle risate, non curandosi di quel gruppo di animali che lo stava fissando...in malissimo modo.

Poi una voce che arrivava da più lontano, catturò la loro attenzione.

"Mai una volta che la smetta con queste battute…

Lasciatelo perdere ragazze...e venite qui a salutare la vostra mamma!"

"Mamma!" Esclamarono le due leporidi, che corsero in direzione dell'anziana coniglia per abbracciarla.

"Ciao Judy, ciao Julia!" disse loro, abbracciandole.

"Come sta il piccolo genio di casa Hopps?" Chiese passandole una zampa sulla sua testolina

"E come sta la prima agente coniglio di Zootropolis che è riuscita nel suo intento?" Chiese passandole una zampa sulla guancia

"Sto benissimo, mamma, grazie" rispose sinceramente Judy

"In verità non avevo in mente di passare da queste parti…" affermò imbarazzata "...ma devo dire che questa piacevole sosta fuori programma non può far altro che piacere a me e a loro" terminò con un ampio sorriso

"Loro...chi?" interrogò Bonnie

"Quelli lì" specificò la piccola Julia "Il ghepardo... Clawhauser, il piccoletto… Finnick, e la volpe rossa...il signor Wilde"
 

Mentre la piccoletta finiva di fare le presentazioni, i tre mammiferi poco prima citati si erano avvicinati al porticato per fare le presentazioni

"Buongiorno signora Hopps" disse Clawhauser

"Buenos dias, mammacita!" esclamò Finnick

"Piacere di conoscerla, signora Hopps" affermò Nick

"In verità...il piacere è tutto mio, signor Wilde!"
 

Il tempo di finire questa frase che le orecchie di Nick cominciarono a muoversi in modo curioso…

Come se qualcosa stesse dando loro fastidio.
 

E mai come questa volta...avevano ragione.
 

Tempo di concludere le presentazioni che, non si sa come, non si sa quando è soprattutto, apparentemente, non si sa bene il perché…

Una marea dilagante di piccoli coniglietti dalla pelliccia multicromatica aveva iniziato a correre...giusto in direzione della volpe rossa.
 

"Oh cavolo…!" esclamò mentre un brivido di freddo gli correva lungo la schiena e le orecchie si appiattivano sulla sua testa...segno evidente che era rimasto pietrificato da questo inusuale spettacolo.
 

E tempo pochi attimi... Nick si ritrovò travolto, letteralmente, da questa valanga di cuccioli che, non si sa perché, avevano preso Nick come...un vero e proprio balocco per bambini.
 

"Com'è soffice la sua coda, signor volpe!"

"Com'è calda la sua pelliccia, signor Wilde!"

"Com'è bello il suo colore del manto, signori Nicholas!"
 

Le voci dei piccoli e delle piccole si casa Hopps si confondeva in un non ben definito rumore che aveva riempito l'aria con un'atmosfera stranamente allegra.
 

Da questa marmaglia dai confini non meglio definiti, all'improvviso, uscì fuori una coppia di zampe dalle nere estremità, che pareva cercare appiglio da qualche parte.
 

"Agente a terra! Agente a terra! Chiedo rinforzi...aiutatemiiiii!!!"

Esclamò terrorizzato il canide dalla rossa pelliccia, nel tentativo di non diventare una sorta di vittima sacrificale di quel branco di scalmanati

"Non ho più paura dell'inferno! Tiratemi fuori di quiiii!!!"

E nel vano tentativo di farsi aiutare, la sua collega ed amica Judy si piegò in due dalle risate, a sottolineare che quanto aveva detto al suo collega...era vero
 

"Lo sapevo che non saresti durato neanche cinque minuti, rosso!" terminò ridendo
 

Ebbene...i nostri amici sono appena arrivati a casa Hopps e non hanno neanche finito le presentazioni che subito si sono ritrovati nella bolgia.

E...siamo solo all'inizio.

Cos'altro potrà mai succedere?
 

Ai posteri l'ardua sentenza

NB: Aggiornata su segnalazione di Sir Joseph Conrard in data 25/01/2022
 

ANGOLO DELL'AUTORE
 

Signori e signore, bentornati da queste parti!

Innanzitutto...i miei più sinceri auguri per un buon inizio di 2022.

E poi….come ve la passate?

Spero bene... così come continuerò a sperare di passarmela bene anche io.

Per quelli che non lo sanno...ormai sono passati più di tre mesi da quando sono convolato a nozze e solo adesso, dopo svariate settimane di sacrifici e una moltitudine di impegni, riesco a trovare il tempo e le idee per chiudere questo capitolo...o almeno la sua prima parte.
 

No...non mi sono dimenticato di voi.
 

Come disse un mio caro amico "le priorità cambiano, le passioni restano!"
 

E quindi...eccoci qui.
 

Senza dilungarmi troppo, un saluto ai miei amici e recensioni Redferne, Plando, Sir Joseph Conrad a tutti coloro che passano da queste parti.

Scusate...ma non riuscirò mai a ricordare tutti
 

Come sempre...un grazie per essere passati da queste parti.
 

Alla prossima.
 

Enzo

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