Blackword's chronicles: initium novae aetatis

di pokas
(/viewuser.php?uid=1053471)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenuti a Blackword ***
Capitolo 2: *** La Festa millenaria delle Stelle e dell'Oblio ***
Capitolo 3: *** Vincere per vivere ***
Capitolo 4: *** "Ultima" missione ***
Capitolo 5: *** Quattro piccole anime (parte 1 su 3) ***
Capitolo 6: *** Quattro piccole anime (parte 2 su 3) ***
Capitolo 7: *** Quattro piccole anime (parte 3 su 3) ***
Capitolo 8: *** Una NOrmale giornata ad Equestria ***
Capitolo 9: *** Una tana argentea ***
Capitolo 10: *** Ascoltare l'altra campana ***
Capitolo 11: *** Allerta meteo ***
Capitolo 12: *** Prigionia e sottomissione ***
Capitolo 13: *** Risate mortali ***



Capitolo 1
*** Benvenuti a Blackword ***


Capitolo 1: Benvenuti a Blackword

 
A seguito di una richiesta esplicita della regina di Blackword è mio compito scrivere in queste pagine tutto ciò che potrebbe essere di insegnamento alla Regina e al suo popolo per una futura guerra tra le due sfere che avvolgono i Mondi. Chiunque abbia tra le mani il mio diario, lo porti da BG, l'unica sovrana a cui io ubbidisco.



Questo era ciò che c'era scritto nella prima pagina di quello che chiamo Wdiary, un'agenda bianca con una macchia rossa sulla copertina. Esso fu e rimane il segno della mia condanna.

Amaramente devo ammettere che con me trascinai anche la persona a me più cara, il suo nome è Lukas, un nome azzeccato considerando come lui fu in grado di portare la luce nel mio buio interiore.



ORA

Sono passati anni da quando io e Lukas abbiamo iniziato una vita nuova, le nostre identità completamente celate e con esse anche il nostro oscuro segreto, peccato che il richiamo dei guai giunga ovunque.

Eravamo per strada, un sabato mattina, faceva caldo e mentre stavo camminando mi sentii girare la testa. Chiusi gli occhi e quando li riaprì mi trovai davanti una stanza, muri dipinti di rosso intenso, un letto coperto da seta rossa con dei cuscini neri, una finestra aperta che si muoveva col vento e poi all'improvviso una voce.

-Torna da me… Io ho bisogno di te…-.

Mentre sentivo il vento percorrermi la pelle, percepii una stretta al braccio e mi ripresi.

Lukas mi teneva stretta a sé mentre una macchina aveva frenato a poco da me.

-Chiara! Sta attenta mentre attraversi- disse guardandomi severo

-Cosa… Cosa è successo?- chiesi confusa, la stanza era scomparsa, il vento anche, ero tornata a quel sabato mattina tra le vie della mia città.



Tornammo a casa, io rimasi in silenzio per tutto il viaggio di ritorno

-Dì qualcosa, non voglio questo silenzio tra noi, lo sai che ero solo preoccupato, non volevo aggredirti…- iniziò Lukas entrando in casa

-Non è questo il problema… - iniziai -Ho sentito la sua voce…-

-Sua? Di chi?-

-La Regina-

-Non iniziare, ti sei già dimenticata di quanta fatica abbiamo fatto per seppellire tutte le dicerie su di noi?- disse lui prendendomi le spalle

-Ha detto di aver bisogno di aiuto…- dissi preoccupata

-Lei? Lei governa un regno intero e ha bisogno di noi? Lo sai che gli unici incarichi che ci assegna hanno l'unico scopo di rafforzare il suo potere, abbiamo una vita nostra ora, ti prego…-

-Stavolta sembra diverso, era preoccupata e ho un brutto presentimento- dissi cercando la sua approvazione.

Lukas mi fissò con disappunto, ma probabilmente aveva lo stesso presentimento, sospirò e si sedette al centro del soggiorno a gambe incrociate.


Io feci lo stesso ed entrambi concentrammo il pensiero su un buco nero, un luogo pieno di oscurità e mistero, sentì la mano bruciare e vidi sul palmo un cerchio infuocato, lo stesso provò Lukas ed entrambi, poggiando le mani per terra, aprimmo il portale.

Questa tecnica la imparai molto tempo prima, ed effettivamente combacia con la prima visita mia e di Lukas a Blackword.



10 ANNI PRIMA

Era un giorno grigio, un giorno fatto di malinconia e delusioni, il giorno in cui scoprii di essere legata alla Regina.

Ci sono momenti in cui la vita sembra nulla, triste, o vuota e quando hai perso ogni interesse ti ritrovi a fissare un punto vuoto sul muro. Rimasi immobile a fissare il muro per ore finchè non sentii il pavimento tremare e nel punto in cui stavo concentrando lo sguardo, un piccolo buco iniziò ad aprirsi.


Impressionata chiamai Lukas, era il mio migliore amico, solo di lui mi fidavo.

-Lukas!- dissi non appena rispose al cellulare

-Che succede?-

-C'è un buco nel muro che continua ad allargarsi-

-Cosa? Sicura?-

-Si, vieni a vedere se vuoi- dissi. Lui viveva a due piani da me, nello stesso palazzo, ed infatti lo ritrovai in casa in meno di due minuti.

Lo portai in camera e gli mostrai il muro

-Dove sarebbe questo buco?- chiese

-Proprio lì…- dissi indicando il punto, era lì, piccolo, ma c'era, come poteva non vederlo?

-Non c'è nulla qui… Chiara stai bene?- chiese, io crollai.


-No… Sembra che tutto vada male… Non ho più voglia di fare nulla, mi sento cosi sola dopo che mamma e papà se ne sono andati…-

-Torneranno, stanno lì qualche mese, per lavoro, per aiutarti con gli studi-

-Ma non so cosa provo… Come un continuo richiamo alla tristezza… Come se ne avessi bisogno…-

-Allora lasciati andare, ci sono io qui con te- disse stringendomi a sé.


Mi faceva star bene, ma nonostante questo io sentivo che c'era qualcosa che non andava, sentivo quel richiamo nel punto in cui c'era il buco e più fissavo la parete e più lo notavo. Quando lo vidi abbastanza grande mi staccai da Lukas e mi avvicinai alla parete. Una voragine si aprì davanti a me. Mi voltai verso il mio amico

-Ora lo vedi anche tu?- dissi lasciandomi cadere nell'oscurità.

 

Lukas sembrò immobile, spaventato.

Non so con che coraggio, ma poi anche lui si gettò con me

-Non ti lascio scappare… Non voglio perderti Chiara-

-Lukas… Grazie…- dissi stringendomi a lui.  Quando il vuoto smise di avvolgerci ci ritrovammo per terra in una grande piazza buia.

Alzai gli occhi per vedere se almeno c'era il Sole o qualche cosa familiare come le stelle, ma nulla, solo milioni di grossi occhi bianchi e rossi che ci fissavano.

 

-Stammi vicina Chiara- disse Lukas stringendomi. Ero spaventata mentre quegli occhi si stavano avvicinando. Ero cosi terrorizzata che non mi resi conto di quanto mi bruciasse la mano destra, né mi resi conto che in quella stessa mano qualcosa si stava creando.

Una spada brillante di rosso vivo, sull'elsa dorata una scaglia di rettile gigante che brillava più del resto dell'arma. La lama irregolare che ricorda una fiamma, aveva i bordi rosso accessi.

 

-Cos'è quella?-

-Una dishwa-

-Come e possibile? Non erano estinte?-

-Qualcuno ricorda di chi fosse quella dishwa?-

-Non era del capo delle guardie?-

-E sarebbe tornata qui con quel umano indifeso? Conoscendola lo avrebbe già ucciso per ordine della Regina-

-FATE SILENZIO- tuonò una voce sulle altre.

 

La schiera di occhi e di ombre si aprì per poi far passare una donna dai capelli rosso scuri, due occhi rossi e denti aguzzi che brillavano nel buio.

-È raro che una regina si alzi dal trono, ma la vostra visita sembra essere un evento che merita tale onore… Occhioni in lacrime, tu sei Chiara vero? Sapevo di essermi legata a te, ma non immaginavo che il mio legame ti avrebbe permesso di creare un portale… E quella che hai in mano è la tua arma…. Quindi i sigilli funzionano ancora- disse la donna spostando una ciocca di capelli da davanti ai miei occhi

-Sta lontana da noi!- dissi puntando l'arma contro di lei. La mano tremava ma il mio sguardo no

-Hai ancora molto da apprendere… Ma visto che non puoi andare molto lontano, avrai tempo per allenarti… Puoi tenere il tuo animaletto se evita di combinare guai- disse lei voltando le spalle -Bhe sudditi? Accogliamo così i viaggiatori? Voglio le vie illuminate e i negozi aperti, dobbiamo mostrare il meglio di Blackword ai nostri ospiti- disse per poi andare.


Tremante lasciai l'arma che scomparve nella mia mano, solo lì notai di avere un cerchio rosso sul palmo.

 

-Blackword? Cosa dovrebbe essere?- chiese Lukas rimanendomi accanto

-Suppongo sia il nome di questo luogo- dissi guardandomi in giro. Le vie si illuminarono di colpo, noi eravamo al centro di una piazza e quattro strade si diramavano intorno a noi, una verso uno stadio gigantesco, una verso il castello e due verso diversi palazzi e negozi

-Che facciamo?- chiesi

-Andiamo a fare due domande al capo di questo luogo- rispose Lukas avviandosi verso il castello.

 

Tutto era decorato di nero, il castello era gigantesco, pieno di punte e cristalli scurissimi, ma non appena la distanza tra noi e l'edificio si fece minore, notammo con enorme preoccupazione che fluttuava in aria.

-E voi chi siete?- ci fermò una guardia coperta da un'armatura nera e un mantello di seta rossa, sul mantello era cucito un simbolo, il volto di un felino nero dagli occhi rossi

-I… Io sono Chiara- iniziai cercando di tenere la calma

-Qui nessuno usa il proprio nome, identifica il tuo marchio- rispose puntandomi la lancia contro, io mostrai la mano spaventata e il soldato tacque

-Da quanto tempo…- disse inginocchiandosi

-Cos?- chiesi confusa

-Voi portate il marchio eterno, il primo marchio mai fatto, il cerchio di fuoco- disse l'uomo senza alzare la testa.

 

-Che diamine mi dovrebbe significare?- pensai, poi guardai il palazzo

-Ho urgenza di parlare con il capo, com'è che si saliva?- chiesi, lui mi guardò sorpreso

-Si vola, come sempre- disse sospettoso

-E credi che un umano come lui possa volare? Vedi di trovarmi un altro modo di entrare- dissi cercando di tenere il tono il più sostenuto possibile.

Il soldato chinò il capo e battendo la lancia8 a terra fece comparire una scala di marmo che ci collegava al castello.

 

Entrati in quella grossa dimora ci ritrovammo dinnanzi ad un ingresso immenso, ma vuoto e silenzioso, non si sentiva volare nemmeno una mosca.

L'interno, la sala che si collegava all'ingresso, era adornata di fiaccole che illuminava quanto basta per intravedere due grosse scalinate, fatte di marmo grigio scuro con venature bianche, che portavano al piano di sopra. Il piano superiore, di cui intravedevamo solo i corridoi, si affacciava sulla sala dove ci trovavamo con una balconata.

Sul muro sopra le scale principali un quadro, il volto strappato o bruciato. Dall'abbigliamento si direbbe un nobile, spalle larghe, capelli scuri, forse un vecchio sovrano caduto in rovina.

 

Al di sotto della balconata c'era una porta, socchiusa e oltre si intravedeva una luce più forte di quella di qualche torcia.

Aprii la porta, c'era una tavola imbandita e tante voci festose che urlavano e parlavano.

Quando aprimmo la porta il silenzio ci investì

-E questi chi sono?- tuonò un uomo panciuto e coperto da un'armatura di pelle nera e ferro, carnagione chiarissima, barba e capelli rossi e ricci. Dal naso e le guance rosse si direbbe un amante del vino.

-Sono solo dei viaggiatori che hanno sbagliato strada. Guardie! Accompagnateli fuori!-

-No!- dissi muovendo d'istinto la mano, l'arma comparve e la avvicinai al collo della prima guardia che si avvicinò.

-Non fare sciocchezze ragazza, guarda come tremi, evita di fare cose che potrebbero danneggiarti- disse la Regina avvicinandosi a me

-Tu… Tu dammi delle spiegazioni- le dissi puntando l'arma contro di lei.


La Regina rise, rise forte nel silenzio che ci circondava, il volto di tutti, me compresa, rifletteva grande confusione

-Ho l'impressione che non vi abbiano educati abbastanza bene nel vostro Mondo- disse afferrandomi il polso.


Una fiammata mi avvolse il braccio e lasciai cadere la lama

-Sono stata molto accogliente con voi, vi ho consigliato di farvi un giro, ma avete scelto di  disturbare la mia riunione con gli altri Regni. Datemi una buona motivazione per non darvi in pasto ai lupi- disse guardandomi fisso negli occhi.


Il suo sguardo mi attraversò tutto il corpo, talmente intenso da farmi indietreggiare. Quegli occhi severi, uniti all'imponenza della sua voce la rendevano più regale dell'abito che indossava. Nel nostro mondo lo avremmo ritenuto un vestiario adatto ad una cameriera, un vestito nero, con bordi di pizzo bianco, maniche bianche e lunghe, una gonna che cadeva leggera sulle sue non abbondanti forme. La gonna, fatta di diversi strati era abbastanza corta da vedere le scarpe nere e le caviglie pallide come il resto della sua pelle.

Rimasi in silenzio, senza idee

-Come immaginavo- disse la Regina alzando il braccio, una palla di fuoco scuro le comparve nel palmo, ero pronta a riceverla in pieno volto. Chiusi gli occhi e mi strinsi a Lukas che non aveva aperto bocca fino a quel momento.

 
-Non puoi farlo- disse all'improvviso Lukas

-E vorresti impedirmelo tu?-

-Sarai tu stessa a non colpirla, se non sbaglio tu sei legata a Chiara- disse, la Regina abbassò la mano, la scosse e la sfera scomparve

-Che bravo ascoltatore, in effetti volevo solo divertirmi un po'… Ma avete rovinato il mio gioco, quindi sparite e basta, quando sarà il momento vi dedicherò del tempo- disse spingendoci con la magia fuori dalla porta e chiudendocela davanti al naso.



-Come ha osato?- chiesi furiosa

-Datti una calmata Chiara- mi disse Lukas guardandosi attorno, le guardie ci fissavano sospettose.

Ci toccava aspettare, ed aspettammo per ore, ma nulla.

-Sentite- disse una voce femminile
-non voglio farmi gli affari vostri ma il banchetto continuerà per molto, cercate una distrazione. Nelle piazze a sud ovest si tiene la Festa millenaria delle Stelle e dell'Oblio, dovreste andare a mangiare qualcosa- ci disse una ragazza vestita elegantemente.

Lunghi capelli ramati racchiusi in una treccia, un abito con un corpetto in cuoio e una gonna larga, le maniche lunghe che si nascondevano in due guanti di cuoio senza dita. Sul petto un ciondolo verde oliva. L'abito nero e verde scuro rifletteva gli occhi felini che ci fissavano. La pelle bianca, le orecchie a punta, i denti un po' appuntiti che si intravedevano in un sorriso, lei non era umana. 



Quando smisi di ammirarla il mio stomaco ruggì talmente forte da rimbombare nell'androne

-Forse è il caso di fare come dice- mi disse Lukas -Grazie signorina…-

-Alexia- Lukas provò a toccarle la mano per ringraziare, ma la oltrepassò

-Tu… Tu non puoi toccarmi…. Strano, devi essere un individuo più interessante del previsto… Se volete vi accompagno alla fiera, ho l'impressione che Maximilian non uscirà prima del quarto dolce- disse ridendo.

 

La seguimmo, il suo portamento fiero, gli stivali che si intravedevano sotto la gonna, aveva l'aspetto di una donna che sapeva il fatto suo e mi dava l'impressione di essere anche pericolosa. La seguimmo fino alla piazza centrale dove eravamo comparsi noi, poi proseguendo verso luci e musica ci ritrovammo nel bel mezzo di una fiera. L'atmosfera cupa sembrò mutare in allegra e spassosa, come le altre fiere a cui partecipavamo sulla Terra.

-Suppongo tu abbia fame ragazza-

-Chiara, sono Chiara- dissi sorridendo

-Chiara, su questa strada troverai alcune specialità dei quattro Regni del Sud, un sud relativo ma va bhe. Ti consiglio noodles di baffi di drago, con carne di manzo, o del sushi di sirena, non avranno le gambe ma le loro code sono deliziose in salsa di polvere di stelle. Se vi piace il piccante vi consiglio i bon bon piccanti alla cipolla caramellata e anime infuocate, una specialità di Vulcanburgo. Se siete amanti dell'alcool la Locanda del Grifone sarà lieta di darvi da bere, ma spero non vi disgusti bere da degli artigli mozzati, serve solo ad evitare avvelenamenti-

-Avvelenamenti? Chi dovrebbe fare una cosa simile?-

-Voi non siete frequentatori abituali quindi siete fuori pericolo, ma in occasione di questa festa alcuni si divertono ad avvelenare gli avversari prima del torneo-

Io rimasi a fissarla ancora con sguardo interrogativo

-Ora capisco perchè volevate un'udienza con la Regina, non avete la più pallida idea di cosa stia accadendo… Venite con me dai-. Alexia si avviò verso una piccola zona aperta, al centro un palcoscenico dove diverse persone stavano preparando uno spettacolo.

-Qui ci sono solo bambini…- dissi guardandomi in giro

-È  la versione semplificata della storia del festival, vi piacerà- disse Alexia prendendo di forza dei bambini per farci spazio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Festa millenaria delle Stelle e dell'Oblio ***


Capitolo 2: La Festa millenaria delle Stelle e dell'Oblio

 
Il buio ci avvolse e una luce sul palco illuminò un uomo vestito da annunciatore di corte

-Benvenuti, oh voi giovani anime…- poi guardò noi -… Ed esperti guerrieri, siamo lieti di intrattenervi con il nostro spettacolo, una storia millenaria, che lega tutti i destini dell'universo- poi iniziò a narrare.


Un tempo, l'Oblio era ciò che governava gli universi, fatto di un buio così profondo che niente gli sarebbe sfuggito, nemmeno la luce stessa che conservava geloso nelle sue viscere. Un giorno, dall'Oblio, tre creature presero vita: Lucia, Jack e Nemesis.


Un bambino e due bambine salirono sul palco strappando del tessuto nero che li nascondeva nel buio.


L'Oblio aveva dato loro vita per creare qualcosa di unico: i Mondi, ma per farlo bisognava partire da un luogo da chiamare casa. Lucia, quella nata con la luce negli occhi, si fece avanti per prima


-Io voglio creare una casa accogliente, luminosa, così da permettere alle altre creature di meravigliarsi della bellezza della vita, la proteggeranno e potremo essere tutti una grande famiglia. Li aiuterò a crescere nella pace- disse la bambina vestita di argento e con capelli chiarissimi


Poi Jack, che era completamente in disaccordo con Lucia si fece avanti, lui dava ascolto alla sua natura, essendo nato dalla parte più oscura dell'Oblio, il suo progetto non contemplava la pietà e la pace


-Creiamo un mondo dove invece possiamo governare, dove le creature ci temeranno come la stessa fine dell'esistenza. Obbediranno ai nostri ordini, combatteranno per i nostri ideali, si uccideranno per provare ad essere noi, ma senza riuscirci- disse il ragazzino, vestito tutto di scuro


Nemesis era contraria ad entrambe le idee, lei voleva creare qualcosa di nuovo, qualcosa di sconosciuto a Lucia e a Jack. Voleva creare un mondo indipendente dal loro volere, voleva dare la possibilità alle creature di scegliere come divinità della propria vita, senza influenzarli né abbandonarli. Lei li avrebbe osservati intervenendo solo quando necessario.


-Vorrei un mondo dove il buio e la luce si possano inseguire, la guerra e la pace vengano scelte dalle creature, un luogo dove la vita e la morte sono le uniche certezze. Le creature si sorprenderanno della loro capacita di amare, quanto quella di odiare- disse la ragazzina vestita di grigio con i capelli castani

 
I tre si scontrarono per scegliere la via più giusta, Nemesis venne uccisa per prima, Jack non avrebbe permesso di perdere la possibilità di governare


La bambina con i capelli castani cadde a terra in modo teatrale

 
Poi Jack si rivolse verso Lucia, pronto a colpire, ma qualcosa lo fermò. La sua luce, incantevole e sconosciuta, lo rapì e qualcosa scattò. Dove sentiva solo vuoto, qualcosa iniziò a battere a ritmo.
I due si amarono in quel luogo senza tempo e da quella unione ne uscì quella che oggi conosciamo come la nostra sovrana.



I due bambini rimasti si abbracciarono e scomparvero lasciando posto ad una bambina con i capelli rossi.

 
Dal giorno della morte della madre le stelle invasero l'Oblio, dalla crudeltà del padre, la magia le scorreva nelle vene. Lei prese in mano le redini del progetto dei genitori e dal suo impegno nacquero i Regni del Sud:
Vulcanburgo, Flashville, Gardengreen


 
Tre disegni dei regni comparvero mentre la bambina muoveva le braccia


I regni, abitati da creature tutte diverse ma capaci di restare in armonia, decisero di colonizzare ciò che negli universi stava nascendo, per permettere alle generazioni future di crescere.
Dopo millenni, i Mondi sono ormai sovrappopolati, le creature che ci vivevano in principio hanno perso ogni memoria dei gloriosi tempi, ora tocca a nuovi guerrieri andare nei Mondi e riportare l'equilibrio nella guerra eterna tra luce e oscurità, il bene e il male direbbero gli umani.


I bambini fecero un inchino e lo spettacolo si concluse. Alexia applaudì e ci guardò

-Il vincitore del torneo scenderà su un Mondo, indipendente, senza un umano da dover corrompere. Non siamo più in guerra e ciò significa vivere senza paura, fare nuove conoscenze, esperienze, non lo trovate incredibile?- ci disse scuotendomi. Mi fissò, mi squadrò e sembrò sorpresa nel notare che non avevo le orecchie a punta e i denti aguzzi

-Sei umana… Siete umani- disse incuriosita.

 

-Ti affascina la vita sulla Terra? Qui mi sembra tutto così bello, così unico- dissi

-Sciocchezze, lo vedi così perché è festa ma normalmente è triste… Passiamo la vita a guardarci le spalle, a lottare senza sapere nemmeno per cosa… La vita sui Mondi è così libera, alla fine la Regina ha scelto di seguire il piano di Nemesis e ciò mi rende così felice. Forse tu ti sarai dimenticata di come è bella la vita… Ma pensaci. Voi avete piante, animaletti carini… Figli…-

-Voi? Non li avete?-

-Noi nasciamo da ciò che resta dell'Oblio, siamo figli voluti dalla magia, rimaniamo nella forma in cui nasciamo, ma soprattutto  non possiamo creare la vita… È affascinante? Come ci si sente a dare la vita? Quanti figli avete?- mi disse stringendomi le spalle euforica. Io arrossì, Lukas anche abbassò la testa imbarazzato, che razza di domanda da fare

-I… Io non lo so… Sono un po' giovane per certe cose…-

-Ma voi vivete solo un secolo, come fate ad essere così controllati? Avete un potere così grande e non lo usate? Potreste crearvi eserciti partendo solo da due individui- iniziò Alexia con un luccichio di ambizione negli occhi.

 

Io la fissai per poi ridere

-Eserciti? Hey Lukas ti immagini un esercito di bimbi?-

-Non sottovalutarli, loro e il loro linguaggio segreto… Ci comandano con i loro pianti alle quattro di notte e i pannolini pieni…- mi disse con un volto serio per poi ridere. Mi girai verso Alexia

-Pianti e pannolini pieni… Altro che devo appuntarmi?- chiese scrivendo, la guardai perplessa

-l'aereoplanino, per farli mangiare si fa l'aereoplanino- disse Lukas

-mangiano aereoplani… Che creature affascinanti… Oh devo andare, ci vediamo in giro, mi sembrate dei soggetti molto interessanti. Ciaooo- disse correndo via.

Io guardai Lukas e ridemmo per qualche secondo, gli esseri umani devono sembrare prorpio strani per le altre creature.

 

Ci avviammo verso gli stand di cibo, l'idea di un bel sushi mi attirava, ma mi spaventava che fosse di sirena. Entrammo in un tendone e ci sedemmo ad un tavolino da pic nic

-Cosa vorresti provare?- chiese Lukas

-Tutto ma avrei paura di ciò che c'è dentro…-. Mentre stavamo ragionando un ragazzo si avvicinò a noi, pelle sul verdognolo, molto magro e alto, branchie ai lati della testa, capelli schiacciati.

-Volete qualcosa? Ah ma voi siete umani… Quindi mi scoccerete con le vostre allergie, veganismi, roba così…- era piuttosto discriminatorio, ma in effetti aveva ragione, noi umani abbiamo troppi vizzi

-Senta, una frittata di grifone, una mega porzione di patate fritte e un arcobaleno frizzy da bere- dissi stizzita

-Per me un ramen di baffi di drago e pollo al posto del manzo- disse Lukas

-Abbiamo del basilisco, va bene comunque?-

-Si, voglio provare. Da bere un po' di nero di kraken e cola-

-Va bene, prendete questo, quando urla sarà il vostro turno di venire a ritirare al bancone- disse mettendoci una pianta sul tavolo con un numero sul vaso.

 

Dopo un po' la painta iniziò ad urlare, Lukas si alzò e tornò con due vassoi

-Che bel cameriere…- commentai

-Grazie signorina, spero che sia generosa anche con la mancia- mi rispose Lukas ridendo. Mangiammo felici, devo ammettere che il cibo fu sorprendentemente buono, assaggiai un po' anche il piatto di Lukas e mi piacque molto.

 

Belli pieni ci avviammo verso lo stadio, gran parte delle creature si ammassavano in quella direzione

-Forse iniziano i combattimenti- dissi a Lukas, lo presi per mano e facendoci spazio nella calca riuscimmo ad arrivare ad un bancone che distribuiva i biglietti.

-Prego cari, prendete i vostri biglietti e godetevi lo spettacolo, il nuovo eroe di Blackword si nasconde tra i nostri candidati di quest'anno?- disse dandoci due biglietti.

 

Entrati nello stadio prendemmo posto, in prima fila anche

-Chissà perché è tutto vuoto…- pensai mentre i candidati iniziavano ad entrare. Guardandomi attorno notai che la Regina ed alcune delle persone che mangiavano con lei erano sedute su quattro troni belli in mostra

-Spero che il tuo campione vinca Maximilian- disse la Regina

-Lo sai che lo farà, forza Alexia!- le urlò lui. In quel momento la notai, al centro degli sfidanti sul campo di battaglia.

 

-Il round di oggi è tra i semi finalisti, chi rimarrà in piedi avrà accesso alla finale. Ricordate… Vale tutto- disse la Regina prima di risedersi e battere le mani. Il colpo fu potente e i partecipanti non aspettavano altro.


Da ciò che mi sembrava di notare erano tutti diversi, una specie di vichingo, grosso con la barba e gli occhi in fiamme, poi c'era Alexia che fece comparire dal nulla una lancia dorata, un giovane ragazzo magro e alto vestito da ninja, una piccola bambina e una roccia. Tutti si erano mossi tranne la roccia, avevo l'impressione di essermi sbagliata ma poi una grossa zolla di terra si alzò e diede un corpo a quella pietra tondeggiante. 

Io mi sporsi per vedere meglio, mi attirava un combattimento simile.

Osservavo il golem di roccia e terra correre, Alexia creò una sfera con la lancia e lo riuscì a colpire. Lui si coprì il corpo con uno scudo roccioso, ma venne comunque spinto contro gli spalti. Il terreno sotto di me si mosse, la presa al parapetto cedette ed io caddi in avanti sul campo di battaglia.

 

-Attenzione miei cari spettatori, a quanto pare gli umani hanno deciso di prendere posto tra gli sfidanti! Un bel applauso per la nuova custode del cerchio di fuoco, la ragazza armata della leggendaria Fire Dragon, l'umana Chiara!- disse la Regina alzandosi in piedi. Gli altri sfidanti mi fissarono sorpresi

-Ma io non volevo, sono scivolata…- iniziai io

-Vuoi tornare a casa? Dimostrami di meritartelo- disse la Regina fissandomi dritta negli occhi.

Nonostante la distanza riuscì a percepire il suo sguardo addosso, lei schiocco le dita e il combattimento riprese.

 

ATTENZIONE

Avete accesso alla pagina 1 di "Il Leggendiario: la storia perduta di Blackword"

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Vincere per vivere ***


Capitolo 3: Vincere per vivere


Ero rimasta lì immobile, incollata al muro degli spalti, gli altri sfidanti sembrarono ignorarmi. Non so se dire che ciò mi offese perché non mi ritenevano abbastanza forte, o se ringraziare la buona sorte per non essere stata il bersaglio di tutti. 
 
Rimasi in un angolo a fissare gli altri, a studiarli vorrei dire, ma erano tutti così veloci ed alzavano un polverone non indifferente.

Si erano divisi in coppie, il vichingo, con la sua grande stazza e un'ascia di ossidiana cercava di non distogliere gli occhi da una ragazzina vestita di rosa, la carnagione abbronzata e i capelli chiari.

Sembrava saltellare allegrotta mentre l'ascia per poco non le faceva saltare la testa da sopra le spalle.
 


-Mi hai mancata, la vecchiaia si fa sentire eh?- 

disse la bambina prendendo in giro il vichingo che in tutta risposta emise un grugnito di rabbia, dai suoi occhi uscirono delle fiamme scarlatte, afferrò saldamente la sua ascia e sferrò un colpo dall’alto verso il basso, nonostante fosse lento, i suoi colpi erano tutt’altro che deboli.

La bambina schivò l'attacco spostandosi dietro di lui

-Mancata di nuovo!-

in tutta risposta venne afferrata dal vichingo che nemmeno si girò

-Grazie ai miei occhi infuocati posso vedere ovunque, te ne sei scordata?-

-Oh giusto, me ne ero scordata-

l’uomo la scagliò via, la bambina rotolò per terra per poi rialzarsi e schivare un altro fendente da parte dell’avversario.



Pian piano che il combattimento andava avanti, i colpi del vichingo acquisivano velocità e potenza, ogni impatto col terreno generava terremoti che facevano vacillare la bambina che però continuava a schivare i colpi dell’avversario senza troppe difficoltà 
 
-Dovresti andare in pensione e lasciare la vittoria a me!-

-Sei solo una piccola impertinente, stai buona e ti prometto che ci andrò piano!-

la bambina schivò un colpo laterale, ma questa volta per un soffio 
 
-Wow, il vecchietto ha trovato le energie, mi stavo annoiando sai?-

le fiamme che scaturivano dagli occhi del vichingo aumentarono di intensità. Afferrò saldamente l’ascia, portò un piede davanti e si piegò leggermente in avanti

-Ora mi hai stancato, ci sono andato pi…-

-Ci SoNo AnDaTo PiAnO cOn Te PeRcHé SeI uNa BaMbInA, ammettilo, è ciò che stai per dire-

disse la bambina imitando il vocione profondo dell’avversario. Il vichingo non rispose, strinse ancora di più l’ascia e respirò profondamente, l’arma venne avvolta da immense fiamme.
 
-Prima arte del vichingo cinereo: AFFONDO DEMONIACO!-

ma prima che potesse fare qualcosa la bambina gli tirò la sabbia dell’arena negli occhi, l’uomo si spense e cadde a terra piangendo 

-Cazzo! La sabbia negli occhi no!!! AAHHH!-

- Così impari a perdere tempo nell’imitare gli anime che guardano gli umani. E adesso… -
il vichingo si alzò ma la bambina gli arrivò davanti con uno scatto

-… È  il mio turno di attaccare-

gli tirò un semplice pugno sul petto che lo scagliò dall’altra parte dell’arena.


 
Il vichingo si alzò ricoperto di sabbia, se la scrollò di dosso e osservò la bambina che si alzò in aria e disse

-Visto che ti piace citare quell’anime, io ne cito il… Bebe? Mene? Forse è meme? Si…-

Il tono di voce si fece più minaccioso

-Non hai vie di fuga Weeb-

la ragazzina alzò le mani e sopra di lei si generò un gigantesco martello, imitò la posizione del vichingo e chinandosi ancora di più in avanti con l’arma dietro alle spalle e un tono molto profondo disse

-No horny breathing: First bonk-

-Aspetta, non puoi usare quel meme terreste contro di me…-

ma in tutta risposta la ragazzina lo colpì in testa e nell’aria si sentì un potentissimo BONK!!! 

Il vichingo, che prima era in piedi, cadde a terra e ci fu un’esplosione degna delle peggiori gif animate.
 


Alla sua vittoria suonò un gong e il vichingo che era ancora a terra venne teletrasportato via. Quando cercai con lo sguardo Alexia la vidi indaffarata ancora con il golem, sembrava avere una pelle impossibile da scalfire. 

Nonostante Alexia ci provasse, nessuna sfera che gli lanciava contro sembrava fare più che spingerlo per un paio di metri. Guardai bene oltre lo strato di polvere che avevano alzato a furia di parare e basta, mi alzai dal mio angolino e mi avvicinai allo scontro.

 -Che pensi di fare Chiara? - 

mi urlò Lukas. Io lo ignorai, non sarei rimasta in un angolo, in fin dei conti mi sarei dovuta meritare di andare via di lì. 


 
Quando mi avvicinai allo scontro il golem venne sbalzato contro di me, mi concentrai per far comparire l'arma, mi sembrò di capire che bastava immaginarla per farla comparire. 

Apparve, ero pronta, stavo per caricare. La creatura vedendomi arrivare iniziò ad urlare 

-Noo, umano no! Umano cattivo, umano mangia aeroplani, no mangiare anche me, ti prego- 

iniziò la creatura rimanendo a terra davanti a me. 

Guardai Alexia con confusione e disappunto, non aveva ancora capito che noi scherzavamo?

Io feci scomparire l'arma e cercai di avvicinarmi a lui 

-Hey…  Senti alzati, sta diventando imbarazzante- dissi. 
 
Gli occhi della platea mi fissavano, era tutto silenzioso, le urla e i fischi si zittirono e rimanevo solo io. Provai a toccarlo, ad avvicinarmi a lui per sembrare meno minacciosa, sorrisi pure, ma lui si mise a tremare. 
 
Le rocce esplosero e ne uscì un esserino piccolo e roccioso 

-Regina, io me ne vado, non era negli accordi sfidarci con una simile bestia, e tu non toccarmi, chissà cosa vorrai farmi con quelle salsicce che hai sui palmi- poi scomparve dopo il suono del gong. 


 
Mi girai verso Alexia, forse mi aspettavo un grazie, un avversario in meno, ma lei scattò verso di me e mi prese quasi al collo 

-Tu! Mi hai rubato il posto tra i finalisti! Lui era mio!-

-Non sei riuscita nemmeno a scalfirlo!- le risposi

-Vogliamo provare a vedere se con te funziona meglio?-

mi chiese minacciandomi con la lancia. 


 
Nel riflesso della sua arma vidi un'ombra nera venirci contro, creai al volo la mia lama e spinsi via Alexia per parare il colpo. 

Mi trovai davanti il ragazzo ninja che probabilmente aveva atteso tutto il tempo in silenzio. 
 
-Come osi sfidarmi tu, hai già il tuo posto in finale, immeritato, ma lo hai, quindi ora levati!- mi disse. 

Con un colpo basso mi fece inciampare e con un calcio bello forte mi scontrai con gli spalti. 

-CHIARA!- sentì urlare, ma non avevo la forza di rispondere.  
 
--------
 
Quando vidi Chiara venire colpita non potei più stare a guardare, scesi le scale più vicine e mi precipitai da lei. 

-Chiara… Chiara rispondi…- dissi scuotendola 

-Uffa! Lasciami riposare!- mi disse mezza confusa rotolando di lato

-Riposare? Ma che sei scema? Non è il caso di riposare, non ora, svegliati dai- 

le dissi continuando a scuoterla. Nulla.
 
Mi sedetti accanto a lei cercando almeno di tenere d'occhio il campo di battaglia, se potevo difenderla, l'avrei fatto ad ogni costo.
 


Guardai Alexia e il ninja scontrarsi, erano rapidi entrambi, era difficile capire chi colpisse chi. Ammisi a me stesso che non fu tempo sprecato allenare i miei occhi a percepire movimenti improvvisi, sarà che volevo godermi al massimo i tornei di arti marziali che seguivo in tv.

Alexia si fermò mentre il ninja scattava velocissimo intorno a lei. Alexia lo seguì con lo sguardo, sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto superarlo in velocità, aveva bisogno di un piano.

Mentre lei pensava, il ninja iniziò a lanciare vari shuriken, Alexia li schivava o deviava grazie alla sua magia, ma non si sarebbe potuta limitare alla difesa ancora per molto e il ninja questo lo sapeva bene.
 
Gli shuriken aumentarono

-Ma quanti ne hai? Sei abbastanza irritante!-

ma l’avversario non parlò e continuò nel suo assalto. 

Alexia allora decise di provare il tutto per tutto e sprigionò un’immensa energia che colpì il ninja facendolo cadere

-Ah-ha! Preso!-

disse, poi lo caricò, ma quando provò a colpire l’avversario con la sua lancia dorata, esso divenne un ciocco di legno. 
 
Alexia si girò subito riuscendo a parare un colpo diretto dell'avversario che era armato di katana.
 
-Sei la prima ad esser riuscita a sopravvivere così tanto ai miei attacchi-

-Oh fidati, non sarò nemmeno l’ultima, beccati questa!-

il ninja abbassò lo sguardo, ma non fece in tempo a schivare una sfera di energia buttata a terra a mo’ di mina, l’esplosione lo scagliò via ma Alexia lo afferrò per una gamba e iniziò a schiantarlo ripetutamente a terra per poi lanciarlo via. Portò davanti a se le mani, unì e generò una gigantesca sfera di energia che scagliò contro il ninja colpendolo in pieno.


 
Il ninja, travolto dall’esplosione precipitò, ma nemmeno il tempo di toccare terra che si riprese a mezz’aria, sfoderò la sua katana e, fulmineo, caricò Alexia.

Lei in tutta risposta deviò il colpo con la sua lancia, il ninja le lanciò un coltellino paralizzante che la colpì alla spalla.

Alexia venne travolta dall’elettricità e venne immobilizzata abbastanza da permettere al ninja di generare vari cloni di sé per poi iniziare a scagliarle contro centinaia di shuriken.
 
Alexia non poteva nulla, gli shuriken la colpivano in pieno.
 
Osservavo la scena preoccupato per lei, fino a quando non notai il suo corpo venire avvolto da una luce, ma a quanto pare il ninja non la notò perché decise di chiudere la battaglia, afferrò la katana e caricò Alexia colpendola in pieno petto con un affondo, invece di un’espressione di dolore, sul volto dell'avversaria si stampò un sorriso.
 
-Non sei l’unico bravo a creare illusioni-

il ninja non fece in tempo a reagire che la finta Alexia esplose buttandolo a terra e facendogli volare l’arma di mano.
 
Alexia apparve dietro all’avversario che si girò di scatto

-Quando… ? -

-Ti sei scordato l’esplosione che ti ha colpito prima a mezz’aria? Ecco la tua risposta. Arrenditi, non hai speranze contro di me-

-Va bene… Hai vinto-
 


Alexia sorrise e si girò verso la Regina dicendo 

-Beh, sembra che qui abbiamo una vincitrice-

mentre tutti gli occhi si spostarono verso la Regina, io notai che il ninja stava tirando fuori dalla cintura un coltello con un liquido scuro e viscoso. 
 
Non so cosa accadde, ma il secondo successivo mi trovai a correre verso di lui.

Chiara che mi chiamava. 

La mia mano che si protraeva verso il ninja attraversandolo. Mi ero scordato di essere intangibile per loro.
 
Ma poi accadde. Chiara mi afferrò il braccio e mi rese tangibile mentre l’altro braccio era nel petto del ninja.


 
Io guardai la creatura cadere a terra, il buco nel petto che aveva era impressionante, il sangue che sgorgava incontrollato dal suo corpo si mischiava con il terreno creando una disgustosa poltiglia scura dall'odore ferroso. 

Rimasi con gli occhi sbarrati a quella cruenta vista, allontanandomi di diversi passi per evitare di toccare la macchia che si estendeva. 

Mi guardai poi il braccio, con movimenti meccanici, quasi dei tic alla testa che non voleva voltarsi a vedere tale scempio. 

Il mio braccio fino sopra al gomito era ricoperto di sangue, caldo e umido, lo sentivo sulla mia pelle che si raffreddava, dei brividi di disgusto e paura mi percorsero la schiena. 
 
Lo stomaco mi sembrò non reggere, mi voltai e vomitai tutto ciò che prima avevo mangiato con tanto gusto. 

La chiazza informe, tra il grigio e il verde, attirò uno stormo di uccelli neri dai becchi appuntiti che se ne cibarono con disgustosa voracità. 


 
Il silenzio, un tetro e inquietante silenzio mi avvolse. Nessuno osò parlare, poi un voce familiare 

-Lukas… Stai bene?- mi disse Chiara avvicinandosi e poggiandomi una mano sulla spalla

-No! Non sto bene! Che schifo! Guarda che cosa ho fatto! Io! Io non sono un assassino! Io… Io non lo sono…- dissi iniziando a piangere. 

Chiara non disse molto mi strinse a sé e mi lasciò sfogare. Volevo solo proteggere Alexia, io non volevo ucciderlo.  
 


Nel silenzio più assoluto la Regina si alzò 

-Questo… Questo è un tragico avvenimento, mai era successo che un torneo amichevole portasse ad una morte tanto violenta… Portasse ad una morte… Noi abitanti dei Regni del Sud siamo consapevoli delle leggi che riguardano l'uccisione di un nostro simile… Ma ahimè gli umani no…- 

-È per questo che vennero banditi! Come hai potuto permettere ad uno, anzi, due di loro di venire a creare guai qui da noi! Pensavo fossi più saggia BG- 
disse una donna, dalla pelle azzurrina, vestita di un'armatura di scaglie lucenti arancioni e nere, i capelli schiacciati in testa, blu, e le branchie ai lati della testa

-Non è stata una mia scelta! Hanno aperto da soli il portale, io ho solo fatto ciò che andava fatto, li ho tenuti qui. Lo sapete meglio di me che lasciare che degli umani vaghino tra qui e lì senza controllo è più pericoloso che tenerli qui per sempre-

-Tu li hai tenuti perché avevano la Fire Dragon!- disse la donna, poi l'uomo panciuto che avevo visto al banchetto nel castello si alzò di scatto 

-Che comportamento inaccettabile! Due signore così distinte a dare spettacolo, BG nella sala principale per cortesia, non ho intenzione di fare dei vostri schiamazzi fonte di imbarazzo per i Regni del Sud- disse, la regina abbassò la testa 

-Hai ragione Maximilian- e sospirando fece un incantesimo.


 
Ci ritrovammo all'improvviso fuori da una porta, a poco da noi il vichingo che riparava con il suo corpo la ragazzina e l'essere roccioso 

-Papà, ci mangeranno?- chiese la ragazzina

-Non glielo permetterò piccola mia…- le disse sottovoce fissandoci con disapprovazione. 
 
Le porte davanti a noi, dopo non molto tempo, si spalancarono e ne uscì Alexia 

-Voi andate pure via, il vostro compito è concluso-

-Ma… Meritiamo di sapere la pena che gli verrà inflitta, devono essere giudicati!- protestò il vichingo

-Sono certa che i capi dei corrispettivi Regni sapranno spiegarvi la situazione- disse Alexia e i tre sbuffando scomparvero oltre la porta d'ingresso.
 
-Voi due… Ho messo una buona parola con Maximilian, quello grande e grosso che ha convinto le due a non litigare… Non verrete giustiziati come dovrebbe essere, ma in una certa ottica vi accadrà di peggio, a te ragazzo principalmente… Buona fortuna…-

disse per poi andare via e lasciarci la porta aperta. 
 


Entrammo, la Regina ci aspettava seduta ad un tavolo tondo

-Voi umani siete costantemente una palla al piede, mi rovinate ogni cosa, le rovinate a tutti. Io non sono discriminatoria, io sostengo la gloriosa nascita dei Mondi, ma gli umani attuali come sono patetici, così deboli, così presi dalle loro cose… Poi siete arrivati voi. Ho visto una ragazza con del potenziale, capace di richiamare la sua arma, ormai in pochi lo sanno fare così fluidamente, poi ho visto te ragazzo. Nei tuoi occhi c'era un forte potenziale distruttivo. Sei un'anima che si direbbe forgiata nella luce eppure, in fondo ai tuoi occhi vedo una macchia di pura oscurità, qualcosa di indelebile. Il tuo turbamento è comprensibile, non credo tu abbi mai ucciso qualcuno…- 

disse la Regina fissandomi negli occhi.
 
Per qualche momento tacqui, ma Chiara parlò per entrambi

-Voglio andarmene via di qui, quindi dicci quale prezzo dobbiamo pagare e lo faremo- 

supplicò ricambiando lo sguardo fisso

-Sei una persona speciale, il vostro legame è speciale, quindi sarete usati come sacrificio, per il bene vostro e per il bene del mio regno. Voi sarete i miei agenti sul campo, tornerete sulla Terra, questo è certo, ma lavorerete per me. Avrete ovviamente una paga in dark coin, una valuta affascinate perché dalle vostre parti… Diventa ciò che preferite. Al mometo azzero i vostri acquisti qui a Blackword, un peccato per quel ramen, vero Lukas?-

disse ridendo mentre un contatore accanto a lei si azzerava.


 
-Non siamo qui per scherzare, vogliamo solo tornare a casa, per favore dicci solo cosa dobbiamo fare- interuppe Chiara un po' irritata

-Il compito è facile, tu biondina prendi appunti, tutto ciò che accade di sospetto, se hai visioni, sogni lucidi, allucinazioni, persone sospette, messaggi strani, tutto ciò che ti fa sentire a disagio senza un motivo specifico lo dovrai scrivere su queste belle paginette. Non temere, lo spazio non si esaurirà, è magico quindi non risparmiarti con i dettagli. Tu invece, giovane assassino-

-Non chiamarmi così! Io non volevo!-

-Si si dicono tutti così, comunque, il tuo compito è tenere imprigionato un essere molto particolare, fatto di pura luce che sgorga a Cristalove, la capitale dei Regni del Nord, la parte buona se così vogliamo dirla. Ciò ti permetterà di non essere identificabile come mia spia, in più me lo tolgo da davanti, è un lavoraccio impedire a questa piccola sfera d'argento di aprirsi e liberare il cavaliere che contiene. Quindi l'accordo è questo, voi lavorate per me, vi marchio come miei soldati e io non vi impicco- disse con un sorriso falso

-Non abbiamo altra scelta suppongo… Cosa devo fare?- dissi

-Dammi la mano- disse cacciando una sfera luccicante da un bauletto.
 


Io eseguì, lei mi poggiò la sfera sulla mano destra e subito la sentì bruciare, la sfera mi trapassò la pelle ed iniziò a muoversi incandescente risalendo il mio braccio, avrei tirato via la mano, ma la Regina la teneva più saldamente di quanto possibile a qualunque umano. 

La piccola palla di fuoco continuò il suo percorso fino a piazzarsi dietro al mio collo. Il dolore finì all'istante, ma la cicatrice che partiva dal palmo e proseguiva sul polso e sul braccio me lo ricordarono in modo vivido. 
 
-Ora che siete marchiati entrambi, vi consiglio di andarvene, non tutti erano d’accordo con questo piano… Andate e non tornate qui per conto vostro, aprire i portali senza saper davvero controllarli è un rischio troppo grande per chiunque, siete fortunati ad essere vivi- disse aprendo un portale sotto ai nostri piedi.
 
Venimmo scaraventati fuori dal portale che era apparso sul muro. Ci alzammo da terra e guardai l'orologio 

-Sono passate solo 3 ore- pensai, a quel punto mi sembrò tutto un sogno, un delirio condiviso, ma il mio braccio diceva il contrario.


 
ATTENZIONE

Avete accesso alla pagina numero 2 di "Il Leggendiario: la storia perduta di Blackword"
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** "Ultima" missione ***


Capitolo 4: "Ultima" missione

 

ORA
 

Aperto il portale ci entrammo dentro senza alcuna riserva, nonostante BG ci avesse vietato di tornare negli anni precedenti. Per quanto la Regina ci tenesse a ricordarci la pericolosità di un incantesimo tanto potente lanciato solo da dei sottoposti, non ha mai preso dei provvedimenti.
 

Per un motivo o per un altro ci eravamo andati, per un resoconto delle scoperte, per qualche emergenza, ma ogni volta sembravano false emergenze solo per averci in torno, forse essere regina era stressante senza avere qualcuno con cui essere meno rigida.
 

Proprio per questo atteggiamento un po' subdolo Lukas si rifiutò di tornare, ma qualcosa mi diceva che quella visione era l'anticipazione di qualcosa di grande.


Arrivati a Blackword salutammo alcuni dei nostri commercianti di fiducia, prendemmo un bel gelato all'unicorno e cioccolato fondente e andammo verso il castello.

Le guardie che tenevano d'occhio l'ingresso al castello sembrarono non fare più caso a noi, ci vedevano e aprivano le scale per i non volanti.



 

Saliti in cima la situazione mi sembrò molto diversa dalle altre volte, il castello cadeva a pezzi, era circondato da una sfera protettiva.

Io mi avvicinai a la toccai incuriosita e a quel punto mi saltò addosso un gatto nero, da oltre la sfera.

 

-Sei impazzita?! Non toccare la mia sfera, ci ho messo tanto a crearla!- la voce mi sembrò familiare


-BG? Cosa ti è successo?-


-I miei poteri fanno le bizze, non riesco a tenere la mia forma umanoide e sono obbligata in questa mezza forma tra oblide e gatto, che cosa insopportabile!- disse per poi sedersi a leccarsi le zampe.

Io la presi tra le braccia e la feci vedere a Lukas
 

-Ma non è adorabile? Guarda le zampine, e la codina!- dissi sorridendo, poi il gatto divenne più grosso, prese le forme di un drago che quasi mi fece cadere a terra


-Non sono adorabile!- poi un singhiozzo e la vidi tornare normale.



 

Prima di crearle altro imbarazzo entrammo nel castello, dentro era ancora più malconcio, poche luci, porte graffiate, era davvero un castello da paura, ma non in senso positivo.


-Cosa è successo?- chiesi


-Il mio diario, mi è stato rubato- disse, quasi con grande imbarazzo


-Sicura? Chi ruberebbe qualcosa a te? E poi perché uno stupido diario e non la tua corona, o chissà che altro- disse Lukas


-Io non definirei stupido il mio diario. È il libro appartenuto a mio padre, lui ha creato la prima versione di questo posto e con ciò anche la Terra su cui vivete… Quel diario ha i segreti per ricreare il Tutto, gli basterebbero gli elementi della disarmonia per farlo-


-Che sarebbero?-


-In breve sono parte del potere che ho incanalato in delle gemme e mandate sulla vostra Terra in modo da combattere Fantasia (fantàsia), uno scudo di bene e buonismo messa a difesa degli umani dai Regni del Nord. È un modo per tenere l'equilibrio, i nati nella luce credono che il bene sia l'unica cosa che deve esistere, hanno preso e distorto il messaggio di mia madre, hanno fatto di me il nemico solo perché porto Black come cognome. So che è difficile per voi umani dall'intelletto limitato comprendermi ma…-


-Ti capisco- dissi prima che finisse di parlare


-Ah… Davvero?- chiese sorpresa -bhe in ogni caso se lui prende le gemme e decifra il diario potrà ricreare a modo suo ogni cosa a noi cara, i miei Regni, la vostra Terra, eliminerà tutto per dare inizio al progetto di mio padre, un mondo di sola oscurità… So che vi chiedo molto ma ho bisogno di voi, nessun oblide ha accesso a Fantasia, non tra quelli che ho nelle mie schiera…- iniziò BG


-Ma esistono- dissi


-Si, sono oblidi che non hanno avuto nessun umano da soggiogare, sapete com'è, creargli il dubbio, le tentazioni, rendergli la scelta tra bene e male giustamente difficile, robe così. Gli oblidi liberi sono neutri, non avendo fatto del male nè del bene agli umani non sono rintracciati nei radar dei buoni, ma possono creare molti guai se non controllano il proprio potenziale… In più sono ottime pedine per Darius…-
 

-Che sarebbe?-


-Il tizio che mi ha rubato il diario, devo spiegarvi proprio tutto?-


-Direi di si- risposi iniziando a prendere appunti sul diario che mi aveva dato in precedenza la Regina.


-Lo hai con te? Fantastico, allora devi andare al mercato e cercare un carretto molto strano, un tizio incappucciato ci lavora, è un viandante dei Mondi, usa Blackword come ponte e ci porta buona merce, mi ha detto di mandargli la coppia di umani marchiata col fuoco, deve darvi una cosa importante per il vostro viaggio-


-Non abbiamo accettato ancora- disse Lukas severo


-Ma non avete scelta- rispose BG


-Voglio qualcosa in cambio…- disse lui. Non avevo mai visto Lukas così nervoso


-Dimmi, sono tutta orecchie-


-Finito qui, se tutto andrà bene, voglio che ci lasci in pace. Tu non hai idea di quanto andare avanti ed indietro per fare i tuoi servizietti sia nocivo per noi. I nostri corpi e le nostre menti non sono capaci di gestire tempo e spazio così diversi da quelli della Terra. I miei sogni si confondono con la realtà, a furia di tornare qui, ho delle visioni e a volte brucio senza un motivo, un corpo umano non può sopportare i 41 gradi, immagina quanto sono caldo quando prendo fuoco mentre dormo solo perché mi agito-


-I tuoi problemi derivano dal tuo marchio… Mi spiace vedere che pensi solo ai lati negativi… Hai un potenziale molto grande se solo accettassi il dono che ti ho fatto…-


-Dono!? Dove lo vedi come dono?-


-Mi rendo conto che non hai ancora avuto occasione di sperimentarlo… Va bene, se completerete la missione userò il libro e le gemme per liberarvi dal marchio, avrete una triste vita umana di 87 anni, 90 per te Chiara- disse BG.



 

Lukas mi sembrò stizzito, ma sembrò più disponibile.
 

-Qualcosa che dobbiamo sapere?- chiese


-Si, in effetti si. I vostri poteri verranno sbloccati del tutto, ciò significa che ci saranno anche dei rischi… Essendo legata a te Chiara, se tu dovessi usare il massimo del tuo potenziale rischieresti di perdere la testa… Il tuo marchio nasconde una forte entità, la prima creatura che ho creato interamente dall'Oblio-

si fermò con un'espressione preoccupata, ma poi proseguì

-È stato un sacrificio da fare per mantenere l'equilibrio, e non ho scelto te, sei la bambina nata in quel momento, solo che il marchio si è sviluppato quando avevi l'età giusta per combattere… Per questo 10 anni fa sei venuta da me, eri richiamata da questo posto… Ma io non ero pronta per spiegarti tutto, ora che sai gestirti, sei pronta-

poi si girò verso Lukas

-Tu Lukas invece sbloccherai i poteri di Silver, sarà anche il tuo nome in questa missione. Se usi il massimo del suo potenziale, esploderai come la più grande stella mai esistita. Se te lo chiedi, il tuo potere è la luce, ironico che anche il tuo nome lo dica, e per luce intendo la luce come onda e come particella, solo con un pizzico di magia in più- concluse BG con un sorriso


-Che pessime prospettive- commentò Lukas


-Non sono delle migliori in effetti…- mi accodai


-Lo so, ma vi prego… Fatelo per me, da questa missione otterrete un sostentamento a vita, la casa dei vostri sogni, il giardino grande, i 10 cani che vorrebbe Chiara-


-10? Non erano solo 5?- Mi chiese Lukas sorpreso


-Ne riparliamo a casa- risposi zittendolo con un sorrisetto


-In ogni caso, vi darò tutto e non vi chiederò altri favori, in fin dei conti non è questo che vorresti Lukas? Renderla felice ed assicurarle un futuro perfetto… Io lo renderò più che perfetto-


-Va bene…- disse Lukas guardandomi -per lei farei questo ed altro- disse sorridendomi.



 

BG fece un gran bel sospiro di sollievo e si avvicinò a noi per imporci le mani all'altezza della fronte


-Da ora muterò il vostro aspetto fino a fine missione. Chiara tu sarai… Chiara, sarai a capo della missione e non dovrai mai parlare di me. Gli oblidi non vanno pazzi per me, credono di essere stati abbandonati da Blackword, quindi dovrete convincerli che volete rubare il diario per sconfiggere me, poi portateli qui con il diario e gli spiegherò come stanno le cose… Sul quaderno che ti ho dato la prima volta che sei venuta ti compariranno via via tutte le informazioni che reperisco sulla posizione degli oblidi e delle gemme, quindi non perderlo. Lukas tu sarai Silver, un cavaliere d'argento sottomesso al potere dell'Oblio, così non sarai sospetto per i tuoi futuri compagni e se non parli troppo non sarai rintracciato da Fantasia- disse.



 

Quando tolse la mano il mio aspetto iniziò a mutare, i capelli da biondo cenere iniziarono ad essere rossastri, il mio corpo rimase più o meno lo stesso, ma la mia massa muscolare aumentò di molto, tanto da vedere la forma di alcuni muscoli anche senza impegnarmi. Mi guardai in una parete di cristallo mezza riflettente, i miei occhi azzurri erano diventati neri e i capelli non superavano le spalle di lunghezza, e pensare che li avevo fatti crescere molto in quegli anni.
 

Il vestiario era composto da un pantalone lungo nero aderente e stivali di pelle delle stesso colore, la maglia spessa e rafforzata, col collo alto e bianca, era mezza coperta da un impermeabile grigio scuro che terminava sopra le ginocchia. Ai lati degli stivali due coltelli, alla cintura di pelle marrone un borsello dello stesso materiale, nelle tasche interne abbastanza spazio da metterci tre pugni interi. Alle mani guanti senza dita, dello stesso materiale della cintura.
 

-Posso avere un cappello?- chiesi


-Puoi aver ciò che vuoi, pensaci intensamente e schiocca le dita, così faccio comparire cose io- disse BG ammirando l'ottimo lavoro che aveva fatto. Io feci come detto e mi comparì in mano un bel cappello di pelle nera, lo indossai e mi girai verso Silver
 

-Hey guardami, elementare Whatson- dissi imitando un accento londinese, lui rise, e lì notai i suoi cambiamenti. I capelli che prima erano un miscuglio tra castano, rosso e biondo scuro erano tutti di quest'ultimo colore, gli occhi color cioccolata ricordavano di più il colore del miele, per il resto di corporatura era identico a prima, bello robbusto. Anche i vestiti erano quelli, una maglietta e un jeans scuro, sempre accompagnati da un paio di scarpe da ginnastica.

 

-Perché non è protetto come me?- chiesi


-La sua pelle è impenetrabile e poi può cambiare la sua consistenza, hai presente come quando avete ucciso il ninja? Ecco, solo che non avrà bisogno di te per tornare ad essere materialmente tangibile, deciderà lui quando esserlo. Gli devi insegnare ad evocare la sua arma, e Lukas ricordati che se usi la spada non potrai essere intangibile, l'esistenza della lama ti obbliga ad essere materiale, per il resto se accumuli abbastanza energia puoi diventare uno di quei pupazzetti dai capelli a casco di banana che hai nello studio- disse BG dandogli una pacca sulla spalla, lui la fulminò con lo sguardo.
 

-Potete andare prima che crolli anche il soffitto, e ricordate di passare dal tizio al mercato, sembrava urgente- disse portandoci fuori dal castello con la magia.

 

-----

 

Quando guardai le porte che ci aveva chiuso davanti rimasi infastidito, faceva sempre così, eccovi la missione ed ora cavatevela da soli. Per fortuna Chiara era al mio fianco, e per fortuna amava prendere appunti.
 

-Prima del resoconto ho una curiosità… Cosa saresti?- chiesi


-Penso una maga che picchia forte, comunque ecco i miei appunti… Gemme, che portano a dei poteri, poteri che portano ad una catastrofe se avvicinati al diario. Poi ho semplicemente scritto tizzi oblidi, negoziante pazzo, aspettare istruzioni- disse sorridendo. Riformulo, i sui appunti sono sempre incomprensibili, ma finché avessero avuto senso per lei io l'avrei seguita.



 

Poiché BG aveva nominato più volte il negoziante pensammo di andare da lui. Il suo carretto era raccapricciante, ma metteva in mostra solo merce in saldo
 

-Ahhhh guarda qui che bella!- disse Chiara arraffando un oggetto dalla bancarella. Una voce ci chiamò d'improvviso, proveniva da una vecchia tenda malconcia


-Venite visitatori, vi aspettavo- disse un uomo nascosto in un cappuccio e dalla voce distorta


-Siete qui per questo, lo specchio- disse mostrandomi un piccolo specchietto tagliato come un ottagono, sui bordi dei simboli che ricordano le rune.
 

-Bho, la Regina ha detto andate e noi siamo qui, è questo pezzo di vetro che dovevi darci con così tanta urgenza?- dissi muovendolo tra le mani


-Ti prego ragazzo, fa attenzione, è un frammento dello Specchio Universale, capace di comunicare con altre realtà, non è un giocattolo- disse cercando di fermarmi la mano


-E quanto viene?- chiesi


-Questo è gratis, ma visto che siete qui, date un'occhiata in giro. Vendo polvere urticante già in pratiche boccette, coltelli che tagliano da soli, piccoli peluches che prendono vita se li bagnate di notte, corde allungabili, piccioni droni, mappe della terra piatta nel settore Gangan, caramelle che mangiano te prima che tu mangi loro, una fenice che muore ma non risorge, ho di tutto e di più- disse fiero


-Voglio questa! Cosa fa questa?- chiese Chiara mostrando l'articolo che aveva preso dal banchetto fuori


-Quella… Quella è una penna, scrive- disse lui perplesso, Chiara la guardò, poi guardò me, poi guardò il tizio


-Ne voglio dieci!-


-Come dieci!? Che ce ne facciamo di dieci penne?- dissi sorpreso


-Servono sempre le penne, come i fazzoletti- disse Chiara mettendole sul bancone


-Poi voglio questi orsetti gommosi-


-Sicura? Sono un po'… Ingestibili- disse mentre si agitavano nel pacchetto


-Assolutamente si poi… Non è che ha quella polverina bianca, che sembra talco ma non lo è, che serve a dare allegria a noi umani?- disse, io la guardai molto male, ma nonostante il mio rimprovero non verbale mise sul bancone anche due bustine di polverina frizzante.



 

-Allora, il totale?- chiese Chiara cacciando la sua tessera fedeltà "il mercato nero che vorrei"


-Da dove esce?- chiesi


-Ah Bho, dal portafoglio?- rispose il mercante


-Mi pare giusto-


-Comunque sono 300 dark coin, e ti prego di non negoziare, ho ancora il mal di testa dall'ultima Terra che ho visitato. Uno stramboide si è portato via lo specchio più grande che avevo in negozio, l'ha pagato il triplo. Considerando che potevo darglielo anche gratis, ma era uno specchio bello grosso…- disse tra sé e sé


-Ed era uguale al nostro?- chiesi


-Si, vengono dallo stesso posto, con le stesse rune incise sopra… Perché me lo chiedi?-


-Curiosità… Chiara prendi tutto e andiamo- dissi per poi uscire con il pezzo di specchio tra le mani.
 

-Tutto okay? Lo fissi da quando te lo ha dato- disse Chiara leccandosi un dito coperto di polvere frizzante


-Si… Mi fai un favore? Mettilo nel diario e scrivi tra i tuoi appunti che emana una strana energia vagamente familiare, non so cosa sia ma mi sembra qualcosa di potente- dissi dandole lo specchio.




 

Dalla piazza principale tornammo a casa, ci ritrovammo nel salotto da dove eravamo partiti. Feci un bel sospiro di sollievo


-Non ci resta che prepararci per partire- dissi dando le spalle a Chiara


-Certo… Dove si va?- chiese una voce familiare.


Mi girai di scatto e trovai i nostri due migliori amici fissarci con un pacco di biscotti in mano


-Allora? Dove si va?- ripeté Half


-Hem… Chiara? Qualcosa da dire?-


-Si… Che ci fai con i miei biscotti? E soprattutto, che ci fai in casa mia?- chiese Chiara


-Fuori la tua porta c'è scritto “mi casa es tu casa” no?-


-No! Cioè, si, ma no! Le chiavi di riserva le devi usare per le emergenze-


-Un calo glicemico mi sembra un'emergenza, vuoi che mi senta male?- chiese lui facendole gli occhioni e mangiando un biscotto proprio davanti al suo volto. Chiara si limitò a fargli una smorfia.

 

-Allora, togliendo i biscotti… Perché sei conciata così?- le chiese Mike, l'altro amico che invece si godeva la scenetta insieme a me


-Hem… Giochi di ruolo?- disse guardandomi preoccupata, per fortuna non toccò a noi aprire bocca, lo specchio che Chiara aveva in tasca uscì e scannerizzò i due


-Analisi completata, squadra al completo, prima destinazione impostata, buon viaggio futuri eroi dei Mondi- disse lo specchio, poi proiettò un portale sul muro e tornò nella tasca di Chiara


-Che altro hai in quella giacca?- chiese curioso Half


-Penne!- disse lei mostrandole fiera.

 

Io guardai la mia fidanzata e i miei due migliori amici, forse lo specchio aveva ragione, da soli noi due non potevamo farcela. Feci un bel sospiro
 

-Sedetevi, dobbiamo parlare di moolte cose- dissi serio.

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quattro piccole anime (parte 1 su 3) ***


Capitolo 5: Quattro piccole anime (parte 1 su 3)

 

Quante persone servono per salvare il multiverso? Quattro, quattro piccole anime che viste da lontano sono insignificanti… Ma fondamentali e queste sono le loro storie, più o meno.

 

--- Prima Guerra tra Blackword e Cristalove ---

 

Guerra. Quella era la sua verità, la sua missione, la sua… Vita? Cos'è la vita? Si è chiesto più volte il soldato 107, terzo squadrone… O ciò che ne era rimasto.
 

Dopo imprecisato tempo di battaglie in terre di confine, Cristalove era riuscita ad accedere a Blackword.

L'avrebbe conquistata se solo… Se solo non fossero i buoni? Che ridicola classificazione, Cristalove non faceva prigionieri, sgozzavano con le lame di luce i guerrieri valorosi di Blackword, ai confini degli accampamenti impalavano gli sfortunati che non erano ancora morti, si dipingevano le corazze d'argento con il sangue dei nemici, bestie direi, piuttosto che i buoni.



 

Mentre le strade decorate a festa venivano invase da urla e scontri, sangue e lacrime, il soldato 107 si avvicinò al castello che fluttuava imponente. Salì le scale di marmo, impugnò la sua katana di pura luce e si fermò dinnanzi alla sfera che proteggeva la fortezza.
 

-Come può una regina rinchiudersi in un castello mentre il suo popolo muore?! Codarda apri!- urlò il soldato colpendo la sfera con la sua arma, ma venne respinto.
 

Oltre la barriera, una giovane, ma per niente diversa in aspetto e vestiario, BG spalancò le porte e con un gesto della mano fece scomparire parte dello scudo
 

-Il mio castello non nega accesso a chi si sente indifeso…- iniziò la regina, ma il cavaliere con una breve corsa le saltò addosso puntando la lama al suo collo


-Tuo!? L'hai rubato! Era nostro!-


-Non avete nessun diritto sui miei possedimenti-


-Fa parte del nostro retaggio, strega schifosa!-


-Non avete diritto a nulla, considerando come sono andate le cose, il Popolo della Luna è un antenato comune- rispose scrollandolo di dosso con una facilità disarmante.

 

Si rialzò e sul suo vestito non vi era traccia di polvere o sgualcitura, il soldato la fissò da terra, a qualche metro di distanza, dove BG lo aveva spinto.


-Stavo dicendo… Il mio castello non nega protezione a chi ne ha bisogno, nemmeno a quelli della tua specie-
 

poi lo fissò con disappunto notando che teneva ben salda la spada


-Non ti credo!-


-Non mi interessa un granché…- gli rispose entrando nel castello.



 

Il soldato prontamente la seguì tenendo l'arma sguainata, mai fidarsi della figlia del Tiranno.
 

-Ti prego, posa quella ridicola arma e siediti-


-Perché dovrei farlo?-


-Non sei stanco?-


-Sono addestrato-


-Non parlavo fisicamente, mi chiedevo se non eri stanco di essere un burattino nelle mani di Floridiana…-


-Non nominare la nostra regina!- iniziò il soldato


-Per cortesia, siediti e basta- lo spinse BG su un poltrona, delle cinghie lo bloccarono al posto.


-Liberami subito! Aiuto! Compagni aiutatemi!-


-Nessuno ti può sentire, la sfera è insonorizzata, in ogni caso ti tratterrò per il tempo necessario per raccontarti una storia, poi prenderai la decisione che meglio credi saggia-


-Non ascolto le tue stronzate!-


-Nemmeno se hanno a che fare con questa?- chiese la regina posando una grossa mela dorata sul tavolino che vi era davanti alla poltrona.



 

Il silenzio invase la sala, che già di suo era ben più grande del necessario, considerando che vi erano solo un divano, qualche poltrona, un camino e pareti spoglie.
 

Il cavaliere si guardò attorno, il silenzio lo avvolse, rimase solo con i suoi pensieri, per la prima volta da quando ne aveva memoria.


Si arrese e smise di cercare di scappare dalla sua comoda seduta, così le cinghie lo lasciarono e lui poggiò i gomiti sui braccioli.


Nonostante l'armatura sentiva il morbido, come prima sentiva la presa stretta delle cinghie, fissò BG e sospirò prima di aprire bocca


-Ascolto, consideralo un piacere che ti faccio prima di portare la tua testa a Floridiana-


Lei rise, soddisfatta della risposta


-Fingiamo che sia così… Tu sai cosa è questo bel oggettino no?-


-La mela sacra che ci hai rubato, è per questo che c'è una guerra, che domanda sciocca da farmi-


-Bhe è scorretta la tua risposta, questa è la sua… Metà-


disse girandola dal l'altro lato. La polpa chiarissima e all'apparenza succosa, non sembrava essersi scurita come accadeva per le altre mele, nessuna imperfezione, nessuna macchia, era perfetta anche se incompleta.

 

-Conosci la sua leggenda?-


-La mela sacra è il fulcro del potere della Luce, chiunque osi mangiarla sarà distrutto dall'immensa conoscenza che è capace di donare-


-No, chi ti ha detto questa sciocchezza? Mica esplodi perché la mangi, è la mela del libero arbitrio, chi la mangia assume piena consapevolezza del proprio potenziale e del proprio destino-


-Bugiarda! Non osare contraddire un cavaliere d'argento!-



 

BG sospirò e chiamò a se un diario fatto di diverse pagine giallastre, alcune bruciate, senza copertina, rovinato dal tempo

-Ti presento il Leggendiario- disse, il cavaliere scatto in piedi e afferrò il diario


-Ladri! Persino questo ci avete rubato!-


BG lo fissò per un attimo


-Questo in effetti lo abbiamo rubato, vero- disse facendo spallucce

-Ma puoi considerarlo come una garanzia, qualunque cosa ci troverai letta sarà la verità. Sai bene che nessuno può scrivere su quel diario- disse lei sedendosi comodamente sul divanetto di fronte a lui

-Forza, leggi che sono curiosa di scoprire se vi insegnano a farlo prima di insegnarvi ad uccidere-. Il cavaliere le lanciò un'occhiataccia e fissò il diario.

 

Non era pronto per scoprire quella verità, ma chi lo avrebbe fermato? Non BG che lo fissava con un sorriso vagamente vuoto, quasi conoscesse a memoria la storia e fingesse interesse… In effetti era così.



 

Nascerà dalle tenebre un regno, un regno con un cuore brillante come marchio, armature lucenti e cuori impavidi. Cristalove risorgerà dalle sue ceneri e lotterà per una fata nata dall'Albero primordiale.

L'albero, nato da un seme d'oro, darà vita ad una sola mela, grossa quanto un cuore di gigante, brillante come le stelle.

La mela sarà la chiave per l'equilibrio, ma solo se se ne ciberanno i degni di cuore. In dono avranno conoscenza e forza, abbastanza da distruggere qualunque nemico, abbastanza da distruggere tutto, persino l'Oblio stesso.

Ma attento a te che leggi le mie parole, se il tuo cuore non sarà puro, la mela farà di te un guerriero senza guerra da combattere. Persino la luce potrebbe conoscere la solitudine se sbaglia a scegliere il suo campione d'Argento

 


 

Il cvaliere fissò le pagine per un po', poi guardò la mela
 

-Campione d'Argento…- disse tra sé e sé.


Si alzò e sguainando l'arma la puntò contro BG che rimase sorpresa a fissarlo, seduta, con la lama alla gola.


-Cosa pensi di fare?-


-Ho trovato come vinceremo… Io sono Silver, il campione di Cristalove e metterò fine a questa guerra, distruggerò la tua magia!- disse afferrando la mela


-No! Non mangiarla! Non crederai di essere tu il campione della leggenda spero-


-Sta zitta! Pensi mi interessi il parere di una donnicciola che veste da sguattera? Resta lì e ti toglierò solo la magia, osa ostacolarmi e mi prenderò anche la tua testa!- le disse spingendo con la lama. BG si ammutolì e rimase a fissarlo, tremante.

 

Silver morse la mela, venne avvolto da una luce intensa


-Io ho il potere ora!- disse alzando la spada per colpire BG




 

Avevo detto che la regina era tremante? Scusate, volevo dire trepidante.

 

Silver tentò di muovere il braccio per infliggere un fendente mortale alla Regina, ma il suo corpo gli sembrò non reagire


-Cosa mi hai fatto, strega!-


BG rise, rise di quel soldato stolto ed egocentrico


-Tu cosa hai fatto, io ti ho anche detto di non mangiarla…- disse prendendo il diario sgualcito e rileggendo la storia della mela d'oro

-Certo che mi sono dimenticata di inserire la parte in cui la mela è per metà avvelenata, fortuna che sei così ottuso da non essertene accorto- disse gettando il diario nel camino che si accese all'improvviso.

 

-Che hai fatto!? Il diario!- disse cercando di agitarsi, tutto ovviamente inutile.


-L'ho buttato via, non temere non era quello vero. L'originale è disperso e nessuno sa dov'è-

 


 

Mentre Silver si rendeva conto della sua triste fine, il suo corpo inizio a comprimersi, sempre di più, fino a diventare una piccola sfera. BG sospiro e lo prese


-Ora puoi uscire- mi disse


-Ottimo lavoro Regina cara, mentire sembra essere il vostro talento-


-Resta al tuo posto mercante! Sarai anche un buon alleato, ma non mi dimentico che faresti accordi con chiunque ti porti al tuo obbiettivo-


-Vi prego, mia Regina, di non dimenticarci nemmeno che sono l'unico ad aver letto il Leggendiario originale, seguire le mie istruzioni e allearvi con me è l'unica possibilità che avete-

lei si zittì, mi fissò e sospirando mi porse la sfera


-Perché lui?- mi chiese ritraendo un po' la mano


-Perché è diverso dagli altri cavalieri di luce, lui non appartiene a Cristalove. Floridiana ha provato a modificarlo, a curarlo...- nel frattempo l'aveva lasciato andare


-È sopravvissuto? Come? Trisha aveva il compito... -


-Non era corrotto, lei l'ha risparmiato, tu hai portato il castello qui e con esso anche i tuoi alleati... E un clandestino- le dissi con calma e con una certa soddisfazione. Era incredibile che anche una creatura tanto potente, fosse alla mercé del destino. Non mi ci volle molto per creare un incantesimo abbastanza forte da bloccarlo per sempre nella sfera.



 

BG ringhiò e mi prese quasi al collo
 

-Tu! Tu sapevi che c'era un clandestino e non mi hai detto nulla! Come hai potuto! È per questo che quegli sciocchi di Cristalove sanno del Popolo della Luce!- mi urlò contro per poi lasciarmi ed allontanarsi.


Il suo volto era mutato, l'espressione accigliata lasciò spazio ad uno sguardo preoccupato


-Lui... Lui ha raccontato tutto... È per colpa sua se il mio popolo muore, se la guerra li divora...- disse quasi piangendo -Il mio piano... La mia pace...-


-Non c'è spazio per la pace, non ora, prendi quella sfera ed esci vittoriosa. 107 era a capo di molti, rispettato e seguito, senza lui, la vittoria è di Blackword- dissi, lei guardò la sfera, poi guardò me con un certo disprezzo


-Stai giocando con il fuoco Sirius- mi disse


-Ironico... È con il fuoco che creerai uno dei tuoi Regni sottoposti- dissi ridendo -Fa ciò che ti dico e torneremo alle origini di tutto per ricreare un mondo di equilibrio dove tutti saranno artefici del proprio destino- dissi invitandola con la mano ad uscire.



 

Lei sospirò e fece ciò che doveva, prese la sfera, si aggiustò i capelli ed uscì fuori alla balconata più grande, al terzo piano.


-Popolo- disse con una voce talmente forte da fermare ogni scontro entro i suoi confini


-Il cavaliere d'argento, conosciuto come Silver, si è presentato per attaccare la sottoscritta, sentendomi minacciata ho fatto di lui una piccola e inutile sfera. Poiché il Regno è casa mia, chiunque troverò entro i miei confini, farà la stessa fine di Silver. Vi consiglio di andarvene prima che non lasci nessun testimone capace di avvisare Floridiana che la guerra è finita e che lei ne esce vinta- disse.

 

Ammetto che i suoi discorsi non sono i migliori, non i più diplomatici, ma sapeva incutere paura. Il luccichio della sfera si poteva vedere a diverse centinaia di anni luce di distanza, per non parlare dei sensori dei cavalieri d'argento, chiunque avesse guardato in sua direzione, avrebbe riconosciuto l'aura di Silver nella mano di BG.

 

Lentamente, ma nemmeno troppo, le truppe si ritirarono lasciando Blackword.


I festeggiamenti per la vittoria furono molti, ma durante quel glorioso banchetto, BG non poteva che fissare Trisha incredula, il capo delle sue guardie, la sua migliore amica, la sua amante, era davvero la causa di tutto? Come poteva la pietà portare tanta distruzione?
 

Non le chiese mai nulla di quello che era successo, un po' per timore che il popolo lo scoprisse, un po' per amore, ma non le espose mai il suo turbamento.

 

A seguito della Prima Guerra, i sopravvissuti ai confini che avevano visto e vissuto gli scontri, presero posizione e scelsero una delle due fazioni come nuova casa, così nacquero i Regni del Sud e i Regni del Nord.

 


 

ATTENZIONE
 

Avete accesso alla pagina numero 7 di "Il Leggendiario: la storia perduta di Blackword"

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Quattro piccole anime (parte 2 su 3) ***


Capitolo 6: Quattro piccole anime (parte 2 su 3)

 

--- Dopo la partenza di Chiara e Lukas da Blackword ---

 

Fatti partire i due umani, mi avviai all'uscita, ma venni bloccata nell'androne
 

-BG… BG tutto bene?- mi chiese Maximilian entrando dal portone e chiudendoselo alle spalle -hai già inviato Alexia?-


-No, non ancora, devo aspettare che Chiara e Lukas finiscano la prima fase della missione… Guardati attorno, sta crollando Blackword… Se crolla Blackword crollerà anche ciò che abbiamo costruito…-


-Non accadrà… Tu stai seguendo il tuo destino e sai che anche questo ne fa parte-


-Non posso affidarmi ciecamente alle leggende! Io dovrei fare qualcosa, dovrei lottare, dovrei combattere per ciò che ho costruito!-


-Lo farai, ma non ora. Il tuo popolo ha bisogno di te, devi fare del tuo meglio per essere la colonna portante dei Regni del Sud… Se falliamo… Lui tornerà- disse guardando ciò che rimaneva di un dipinto sopra le scale principali.

 

-Black Jack…- pensai guardando quel volto bruciato. Mi faceva male parlarne, non perché fosse una brutta persona, non perché aveva in mente di schiavizzare le creature che creava dalla magia dell'Oblio, non per le sue crudeltà… Lo odiavo perché era mio padre. Tutto ciò che avevo appreso da lui, mi rendeva come lui.

In me scorre il suo sangue, la sua essenza più che altro. Ogni volta che uso la magia, è come essere lui, come dargli vita, come dargli la possibilità di dare uno sguardo al mio paradiso mentre lui è intrappolato in un luogo ancora peggiore dell'Oblio.

 

-Tu non sei come lui- mi disse Maximilian poggiandomi una mano sulla spalla


-Invece si… La mia magia è la sua magia… Se perdo il controllo? Se Darius trova tutte le gemme? Non era mai successo, cosa potrebbe fare? Non credo di poter proteggere tutti voi…-

-Noi sapremo proteggerci, ci hai insegnato a combattere per le nostre case, quindi non preoccuparti per noi, piuttosto pensa a riprendere una forma stabile, dopo dovrai fare un discorso al popolo e sarebbe meglio evitare di sembrare già sconfitti. Noi crediamo in te BG, gli umani che hai scelto saranno capaci di fare il proprio lavoro, ma hanno bisogno di qualcuno qui che mantenga le cose sotto controllo e quel qualcuno sei tu… Ora vado, a dopo- mi disse dandomi un colpetto sulla spalla che mi fece vacillare.



 

Quando lo vidi allontanarsi il portone non si chiuse dietro di lui, io lo guardai incuriosita ed entrò il mercante dei Mondi
 

-Tu… Hai dato lo specchio ai ragazzi?-


-Certo mia Regina… Credevo non avresti mai ascoltato le mie profezie… Ma sembra che non ti resti altra scelta in questo momento-

disse scorrendo un dito su un mobile che gli crollò sotto la mano

-Era già così quando sono entrato- disse ritirando la mano

 

-Non importa… Hai qualcosa per me?-


-Qualcosa per il problema di mutaformismo, un sorso ogni mattina per una settimana- disse dandomi una boccetta. Sospirai, feci un sorso e la misi in tasca, almeno un problema era risolto.



 

-Noto che si sente meglio… Allora ne approfitto per discutere di affari-


-Ti sembra il caso?-


-È sempre il buon momento per un buon affare- 


-E quale sarebbe il tuo buon affare? E soprattutto, per chi è un buon affare?-


-Per entrambi direi… Io devo tornare nella Culla degli Specchi… Ma ho bisogno di protezione, protezione che saranno i tuoi a darmi-


-E cosa ci guadagno? Rischio di perdere soldati valorosi, devo sapere per cosa lottano-


-Io so dove sono gli altri oblidi che ti servono, o più che altro alcuni di loro. Con uno o più frammenti dello Specchio Universale potrei fare tanto per la tua causa. La prima squadra che ho mandato è già arrivata a Fantasia sulla terra 017, alla tua squadra serve un componente che difficilmente troveranno visto che non è sulla loro Terra. Dammi una scorta e potrei portare la ragazza da loro in tempo, prima che il suo mondo ricominci il Loop della Luna D'argento-


-Lei? Quella specie di pazzoide dai capelli verdi?-


-Non esattamente, ma la sua tecnologia potrebbe essere utile… Se vuoi la loro Luna ovviamente-


-Va bene, acconsentito, ma guai a te se torni senza ciò che ci serve… GUARDIE! Tu e tu, prendete due uomini a testa e seguite il mercante- dissi


-Tre, tre uomini- disse, io lo guardai male, poi mi corressi


-Vada per tre, muovetevi e state attenti, là fuori non sappiamo cosa ci aspetta- dissi congedando soldati e mercante.



 

Finalmente un momento di pace, salì le scale per poi avviarmi verso la mia stanza. Spalancai la porta, la camera era l'unica cosa integra al 100%.
 

Mi sedetti sul letto, le coperte di velluto rosso, il profumo di lavanda. Guardai una foto che era su un comodino, ritraeva un cavaliere, dalla corazza completamente nera e scintillante, sulla spalla la Fire Dragon che brilla e sotto i piedi un mucchio di nemici morti.

 

-Mi manchi così tanto amore mio…- dissi asciugandomi una lacrima.

Era dalla Prima Guerra tra i Regni del Nord e del Sud che non percepivo di avere accanto qualcuno simile a me, poi è arrivata Chiara e quella sensazione… Mi sembrò di riavere l'amore della mia eternità lì accanto a me, ma sapevo bene che era impossibile far tornare indietro le cose, senza ingannare il tempo almeno.

 

Rimasi ad osservare la foto, poi mi gettai sul letto ad osservare un terrario che pendeva dal soffitto. Dentro c'era una singola rosa nera. Era incredibile che tutta la mia vita dipendesse da quel piccolo fiore, ma era il prezzo da pagare, un prezzo alto per proteggere la persona che amo.



 

--- Indefinito e troppo tempo prima, prima della morte di Black Jack ---

 

Ero nel castello, lo stesso castello che sarebbe diventato il fulcro del mio potere, ma all'epoca non lo sapevo.

 

-BG, figlia mia, vieni qui da me, voglio insegnarti a fare una cosa incredibile. Se imparerai bene in futuro governerai tu su queste terre abitate da disgustose creature create da tua madre- mi disse un giorno mio padre. Ero piccola, impreparata agli orrori che aveva intenzione di farmi compiere, ero obbligata a scegliere lo sterminio, erano irrecuperabili.

 

Mi portò nei sotterranei, in un laboratorio buio e puzzolente di muffa

-BG, ti ricordi del signor Kawakay mi auguro, perché da oggi il suo nome risplenderà tra i geni della storia. Abbiamo la cura, possiamo riprogrammare queste immonde creature che tua madre ci ha mollato… guarda come si contorce, sembra un verme- disse ridendo.

 

Mio padre fece una cosa orribile, utilizzò la sua dishwa, il suo braccio destro, lo infuse di magia dell'Oblio e le strappò via il cuore, davanti ai miei occhi. Al posto di quel cuore creò una creatura di pura oscurità e la mise in quel corpo.

 

Mi voltai verso il dottore, era schiacciato nel muro, quasi volesse scomparirci oltre, ma sorrideva, aveva un sadico e malato sorriso in volto. Kymiky, la figlia del dottore, sembrò essere rimasta un guscio vuoto, non si mosse dall'ingresso del laboratorio. Fu lì che aprì gli occhi, tutto ciò andava fermato, mio padre andava fermato.

 

Nella notte gli rubai il suo libro degli incantesimi e mi rinchiusi in una stanza remota del castello, concentrai le mie energie magiche e tra le mani iniziò a crearsi una piccola creatura tutta nera, la lasciai cadere a terra e mi allontanai. La creatura divenne sempre più grande, l'oscurità lasciò spazio ad una pelle chiara, capelli neri e lunghi, un sorriso gentile dai denti aguzzi, occhi neri come l'Oblio stesso

 

-Io… Io chi sono?- mi chiese la ragazza coprendosi il corpo dal freddo


-Trisha- dissi dandole dei vestiti che avevo con me.

 

----
 

Mi ripresi e smisi di pensare al passato, al momento era importante il presente e non potevo lasciarmi influenzare dal mercante, non c'erano molte probabilità che potesse davvero riportarmi il cimelio del Popolo della Luna, era un popolo estinto, maledetto, isolato in un loop eterno nel quale non sarei mai tornata.

 

Mi alzai e presi il terrario con la rosa, i petali cadevano lentamente, c'era ancora una speranza
 

-Trisha… Ti salverò- dissi lasciando andare le lacrime che mi tenevo dentro da troppi anni.


 

 

ATTENZIONE
 

Avete accesso alla pagina numero 5 di "Il Leggendiario: la storia perduta di Blackword"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Quattro piccole anime (parte 3 su 3) ***


Capitolo 7: Quattro piccole anime (parte 3 su 3)

 

--- Terra 170 ---

 

Un umano. Nato sulla Terra. Nulla di anormale era artefice della sua nascita. Nacque in una famiglia amorevole e disponibile dove tutti potevano riversare le loro attenzioni su di lui. Avevano solo un problema… Credevano di sapere sempre cosa provasse.


Disagio, delusione, noia, rabbia e frustrazione erano sentimenti che nessuno si aspettava potesse provare un bambino, e che in realtà lui stesso non comprendeva fino in fondo. Semplicemente c’erano e, nonostante non lo desse a vedere, crescevano ogni giorno.
 

L’infanzia passata a non essere compreso o ascoltato gettarono le fondamenta di quello che sarebbe diventato il suo carattere. Un cuore scuro e freddo, ma non per questo corrotto.


Una morale, un forte sentimento di risolutezza era nato da quel buio e aveva dato origine a quello che nei manga verrebbe identificato come il tipico comportamento da anti-eroe. Ma non era in un manga.


Tutto quello che fece nella sua vita da giovane uomo fu credere fermamente nelle proprie decisioni e combattere per esse.


E questo, nel bene o nel male, venne ricompensato.



 

Forse fu questo, questo quasi confortevole buio a permettergli di legare con Chiara.


La ragazza era un'appassionata di film horror, splatter, thriller psicologici, tanto da iscriversi ad un cineforum per appassionati.


Lukas restava a casa, a giocare online e a gustarsi la pizza, era il giovedì che si dedicava a stare soli e a fare ciò che preferivano, una serata di pausa dalla vita di coppia che vivevano mooolto intensamente.


Fu al cineforum che si conobbero, mentre criticavano lo stesso film nel silenzio della sala, fantasticavano su come avrebbero fatto loro le scene e tanto di più. Dopo ogni serata, si fermavano a comprare qualcosa da mangiare e poi parlavano per tutto il tragitto fino a casa di Chiara.

 

Era un'amicizia speciale, ma sarebbe resistita a quella pazza avventura che dovevano intraprendere? Era il dubbio più grande che Chiara conserva nel suo petto mentre il respiro le sembrava farsi corto, il cuore accelerare, mentre Mike fissava i due confuso, accigliato forse, indecifrabile.

 

La storia che gli ha raccontato Lukas sembrava assurda? Beh lo era, sarebbero scappati? Li avrebbero fatti rinchiudere in una casa di cura?


Chiara riprese lo specchio, era stato lo specchio a dire che loro quattro sarebbero stati una squadra, ma come? Lei è Lukas avevano dei poteri, ma loro?



 

-Loro sono... -


-Deboli, si concordo- le rispose lo specchio, lei si girò verso gli altri, ma sembravano non aver sentito nulla


-Parlo con te Chiara, cerca di non allarmare gli altri con i tuoi dubbi, tu e questi altri siete la squadra di partenza per la missione, ma come noti... I tuoi compagni sono un po' debolucci. Posso aiutarti, ma dovrai rispettare le mie istruzioni, stavolta toccherà a te marchiare i tuoi compagni- disse, lei rabbrividì


-Non preoccuparti, non sarà doloroso- disse lo specchio, lei fece sì con la testa e si avvicinò ai ragazzi.



 

-Allora, dubbi? perplessità?- chiese Chiara, ma prima che qualcuno potesse parlare


-Ottimo, nessuna domanda. Passiamo al prossimo step, chi vuole dei poteri?-


Half alzò la mano entusiasta


-Ottimo, partiamo da Mike, perché Mike sa che non si mangiano i miei biscotti- disse Chiara fissando Half


-Già- rispose Mike togliendo delle briciole dal mento.


Chiara guardò lo specchio ed esegui ciò che c'era scritto. Poggiò una mano sulla fronte di Mike e pronunciò


-Oblide che ti nascondi nelle ombre, ti invoco donandoti il potere di governare laddove la luce non brilla. Destati e liberati delle catene impostate dal Codice- disse Chiara.

 

L'ombra di Mike lo avvolse, lui e la mano che Chiara non tolse dalla fronte del ragazzo.


Nel buio che Mike poteva vedere, una sensazione di dejavu, un ricordo, riaffiorò nella sua memoria.



 

--- Tempo prima, una vita prima ---

 

Una sera, passeggiando per le vie della sua città alla ricerca di qualcosa da bere, si imbatté in un uomo munito di passamontagna intento ad entrare nel suo negozio h24 preferito.

Nella sua mano stringeva un coltello, classica arma da chi è troppo povero per permettersi una pistola di contrabbando, ma non fa abbastanza paura da potersi permettere di fare una rapina contando sull’intimidazione.


Non indifferente alla cosa, cercò subito qualche tipo di arma improvvisata da poter usare contro l’uomo.

Un palo segnaletico mezzo divelto sembrava un’ottima idea. Negli anni passati aveva studiato una disciplina simile al kendo, per cui era fiducioso potesse disarmare l’uomo senza problemi.


Entrando nel negozio vide il cassiere, suo vecchio conoscente, già indaffarato a svuotare la cassa in una busta di plastica sotto minaccia. Grazie all’effetto sorpresa, dato dal vedere qualcuno entrare con un cartello in un negozio, il malvivente fece qualche passo indietro prima di spaventarsi.

Cogliendo il momento, il giovane spadaccino fece vibrare il cartello verso il ladro.



 

Purtroppo, come detto prima, non era in un manga. Il cartello si incastrò negli scaffali per via della mancanza di spazio e diede il tempo al ladro di riprendersi e di tentare di fuggire scavalcando il cartello.


Nemmeno lui fu tanto abile. Cadde sul ragazzo, piantandogli il coltello nello stomaco. Un dolore atroce pervase tutto il suo corpo, facendolo cadere in uno stato semi cosciente di furia mista a vista appannata.


In quel frangente, rivolto al ladro, disse


-Prometto di tormentarti anche da morto, figlio della merda- prima di assestargli in pieno volto un pugno senza badare all’incolumità del suo polso, tanto che probabilmente si ruppe.

 

Un dolore nemmeno paragonabile alla coltellata.


Il buio, suo vecchio amico, lo avvolse. La realtà si fece sempre più lontana e i volti della sua famiglia gli passarono davanti per l’ultima volta. Un po’ di malinconia attanagliò il suo cuore, ma non poteva farci nulla. L’avevano cresciuto con affetto e lui aveva sviluppato dei principi che fino alla fine aveva rispettato. Stava morendo sapendo di non aver mai tradito sé stesso.



 

-E se questo non fosse che l’inizio?-


Una voce, simile alla sua, riecheggiò nel buio della sua coscienza.


-Tu puoi ancora fare molto. Puoi essere un faro di speranza per chi ne ha bisogno e…-


-No. Lasciami stare-


-...?-


Si poteva percepire il dubbio dell’entità non identificata anche senza vederla


-Non sarò il fottuto faro di nessuno. Non sono una luce guida, come nessuno lo è stato per me. Sono e sarò sempre ciò che ho creato: una persona che fa quello che ritiene giusto nel modo che ritiene più giusto-.

 

-…Non migliore?-


-Prego?-


-Fare la cosa nel modo più giusto e nel modo migliore sono due cose molto distinte se messe nel giusto contesto. Uccidere un ladro che minaccia un innocente sarebbe la scelta migliore, se consideriamo i fini pratici, ma cercare di disarmarlo salvando due vite è la maniera più giusta secondo una visione prettamente oggettiva-

 

Il ragazzo sorrise un poco sentendo quel discorso.


-…Sì. Come ho detto, ho i MIEI principi e la MIA morale a cui darò credito. Vivendo esperienze diverse, la potrei arricchire e modificare, certo… Ma ormai non è più un discorso che può fare qualcuno che sta morendo-.


-Non credo proprio. Rinascerai, con ciò che ritieni più opportuno, e potrai portare la tua morale e il tuo culo ovunque tu voglia. Basta solo chiedere-.



 

Un’immagine si formò istantaneamente nella mente del ragazzo morente.


Un oscuro essere attorniato dalle ombre che, sotto il suo comando, plasmano un mantello attorno a lui, e armato di una argentea falce trasformabile da falce classica a falce da guerra.


Semplice e incisivo. Un oscuro monarca del buio dispensatore di immagini del cupo mietitore.

 

La figura era come lui, dalla corporatura massiccia, alto più di un metro e novanta, capelli castani scuro e occhi di colore diverso. Il destro azzurro, il sinistro rosso, stranamente sembrava fissarlo più intensamente del destro.


Vestiva con una t-shirt nera, pantaloni da kendo neri, con gambe larghe che si stringevano alle caviglie con dei lacci. Ai piedi scarpe comode con una suola che permettesse di saldare i piedi bene a terra nel combattimento corpo a corpo. Sulle spalle un mantello, anch'esso nero, con disegnati aculei bianchi sulla fine. Alle mani guanti senza dita, ovviamente neri.

 

Ecco cosa voleva essere e cosa voleva dimostrare a sé stesso di poter essere.


-Molto bene- disse la voce, emergendo dal buio con lo stesso corpo che il ragazzo si era immaginato.


-Potrai avere questo corpo, e questo tatuaggio …- disse facendo comparire un marchio di un demone armato di falce sul suo braccio destro


-...Sarà la fonte del tuo potere. Una tua personale firma se vogliamo. Con esso potrai richiamare le tue armi  e creare l'ombra laddove la luce illumina il mondo. Non sarai mai sotto scacco da chi si erge a luce di verità e potrai plasmare il buio per creare la tua strada. Vai dove credi… Come ci chiamerai?-


Un sorriso più ampio e sincero apparve sul volto del ragazzo.


-Razael. Noi siamo Razael- 



 

--- Presente ---
 

Quando l'ombra si aprì Mike era mutato, era immobile con vestiti nuovi ed occhi spalancati. Era vestito come l'ombra che ricordava, ma senza il mantello.


-Mike! - disse Chiara staccando la mano dalla sua fronte


-Oh piccola mortale, sei stata tu ad evocarmi....- disse la sua ombra prendendo forma umanoide


-Non immaginavo BG mi volesse liberare dal mio esilio... Ma le servo ora a quanto pare. Io sono Razael, l'oblide di Mike, un esperimento un po' azzardato, ma sono come te piccola marchiata col fuoco, ho sia i poteri che una dishwa, quindi trattami come tuo pari- disse con un sorriso vagamente inquietante.

 

-E tu devi essere Silver… No, non ancora. Non hai l'armatura come si racconta, ma fa nulla, non tutti possono essere stilosi come me…- disse a Lukas per poi guardare verso Mike


-Ah non preoccupatevi, non sta sentendo nulla, una volta terminato qui tornerò buono buono nel suo corpo e potrà usare i miei poteri… Certo ad un prezzo, cara ragazza-


-Quale sarebbe?- chiese Chiara facendosi seria in volto


-Voglio la libertà, se vincete voglio essere libero di tornare a casa. Trovo simpatico questo ragazzo, ma la vita in esilio non fa per me-


-Perché sei stato esiliato?-


-La mia storia è un po' lunghetta, in breve ho ucciso per sbaglio qualcuno, ma… Credo che tu ragazzo mi possa capire…- disse a Lukas, poi si girò di scatto verso una parete


-Mentre la storia completa la trovate sul leggendiario, capitolo 15 cari miei, non perdetevelo, quando verrà sbloccato ovviamente- disse in tono simil pubblicitario


-Ma con chi parla?- chiese Half a Chiara
 

-Solo le vere Star lo capiranno…- rispose Razael avvicinandosi alle spalle dei due per spaventarli.

 

Chiara cacciò l'arma pronta a difendersi e subito gli "occhi" dell'oblide brillarono


-Huuu la mia vecchia arma, affascinante… Ciò spiega perché la tua ombra non è controllabile… A proposito, io controllo le ombre, non gli esseri ombre, ma le ombre in sé. Teletrasporto, controllo, roba così. Ma voglio che scopriate il mio potenziale sul campo. Ora vi saluto, ricordate che l'occhio rosso vi fissa molto attentamente, niente trucchetti con me- disse per poi sparire nella bocca di Mike.


Il ragazzo si riprese con un grande respiro e ci fissò confuso


-Benvenuto in squadra Razael- disse Chiara facendo l'occhiolino, l'occhio sinistro del ragazzo si chiuse senza il suo controllo.



 

Il secondo a dover essere trasformato doveva essere Half. Chiara prese lo specchio e ci guardò dentro, vi era l'immagine della Fire Dragon. Chiara la guardò e notò che la scaglia nell'elsa brillava più del solito, la afferrò e quando la porse ad Half la scaglia gli si piantò di forza nel petto
 

-Ahia penso che quello faccia male- disse Mike


Half si piegò in due dal dolore e in breve tempo mutò forma.


Il suo corpo, dal fisico tonico e forte, venne coperto da scaglie chiare sulle spalle, mani, petto e cosce, strappando un po' la tuta blu che indossava come suo solito per stare comodo. Dalla fronte, anch'essa coperta di scaglie, un paio di piccole corna nere curvate all'indietro, fecero capolino tra il cespuglio disordinato castano scuro che il ragazzo portava in testa.


Gli occhi verdi, con la parte attorno nera piuttosto che bianca e la pupilla allungata. Sulle mani artigli affilati iniziarono a crescere, dalla schiena, distruggendo parte della tuta, due ali bianche da drago e dal bacino una coda bianca come le ali.



 

Half rimase lì immobile finché la trasformazione non finì, i suoi amici lo fissavano spaventati e lui senza dire nulla corse in bagno. Si guardò allo specchio e un urlo invase la casa.


-Ma che figata! Sono una mezzo drago! Chiara, che altro posso fare?- chiese il ragazzo scuotendola, senza rendersi conto di rovinarle la giacca con gli artigli. Era passato da dolore ad entusiasmo con una velocità spaventosa.


Lo specchio intervenne volando dinanzi al suo volto


-Puoi diventare questa splendida creatura- disse lo specchio mostrando un grosso drago bianco


-In più tu incanali l'energia delle particelle di Blackword, una volta che ne avrai abbastanza potresti fare molte cose, a parte trasformarti del tutto in un drago. Le tue scaglie assorbono le particelle di Blackword che ci sono sui Mondi e ti permettono di utilizzarla per neutralizzare altra energia normale o puoi crearci oggetti che ti potrebbero essere utili, sempre se hai un progetto ben chiaro in mente. Non temere, Chiara condividerà il suo diario con te per farti prendere appunti- concluse lo specchio tornando tra le mani della ragazza.



 

Era tutto pronto, cibo, armi, appunti, spiriti ben carichi. Non appena li vidi attraversare il portale feci un gran sospiro di sollievo.

Devo ammettere che è stata una buona idea mettere un piccolo frammento di specchio universale in quella casa per spiarli.

 

Rimisi il mio frammento in tasca, guardai verso le guardie che BG mi aveva affidato, poi guardai Cassiopea, la mia amata. Aprii il portale verso la Culla degli Specchi, ora iniziava anche la nostra di ricerca.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Una NOrmale giornata ad Equestria ***


Capitolo 8: Una NOrmale giornata ad Equestria

 

Eravamo tutti pronti, io e la mia magia, Lukas con la sua determinazione, Half che si divertiva a mutare da umano a mezzo drago, Mike con il suo occhio rosso che mi fissava.


-Cosa ci sarà oltre? Un mondo di mostri? Demoni mangia carne?- pensai stringendo la mano a Lukas. Lui ricambiò ed attraversammo il portale.

 

La luce mi accecò, lo spazio sembrò distorcersi e stringendo la mano del mio ragazzo mi lasciai trascinare in un tunnel lungo e articolato. Curve decise, luci stroboscopiche, un trip senza assumere nessuna droga.


Quando finalmente mi sembrò che tutto si fosse calmato, aprii occhi.


Davanti a me delle case color pastello, sul giallastro e tetti di paglia. Riconobbi il posto, i miei occhi si spalancarono


-È molto peggio dei mostri- pensai vedendo un cartellone gigante di un pony giallo salutarmi -Siamo a Ponyville!- urlai dall'orrore.



 

Mi precipitai a guardarmi, a cercare una pozza di acqua dove specchiarmi.


-Bocca, naso, mani, tutto okay, per fortuna- sospirai rassicurata, mi girai verso i miei compagni e sorrisi con il pollice all'insù.

 

-Il nostro primo regno è Equestria, interessante, non esattamente il luogo di una grande avventura di lotta e gloriosa vittoria, ma almeno conosciamo il posto- dissi, poi presi il diario e cercai aggiornamenti, per fortuna c'erano.

 

Giunti in un regno a voi familiare, a passo di trotto vi dovete separare. Svelti trovate le sei guardiane, se volete l'avventura continuare. Riunite in una stanza di puro cristallo, sveleranno il loro potenziale, ma ricordate che qui giungete, per rapire l'oscura signora, quindi non indugiate

 

-Suppongo che ci tocchi dividerci… Chi si sceglie chi?- chiesi dopo aver letto le parole scritte sulla pagina


-A questo punto… Bhe Half possiede le ali, gli sarà più facile trovare le due pegaso- disse Mike


-Tu potresti cercare le due unicorno…- gli rispose l'amico


-A noi lasciate Pinkie ed Applejack?- chiesi


-Vi dispiace?- domandò ironico Mike


-No, era per sapere- risposi io -Mettiamoci in marcia, mando a tutti la foto della pagina del diario, incontriamoci qui quando le avremo trovate- dissi mandando la foto sul gruppo che avevamo in comune.

 

-----

 

Scelti gli obbiettivi ci dividemmo, io mi avviai verso la boutique di Rarity, c'erano molte possibilità che fosse lì. Mi avvicinai alla porta, era aperta e le luci dentro erano accese.


-Permesso?- chiesi entrando.


Davanti a me si parò una piccola pony


-Ciao- mi disse sorridendo Sweetie Belle


-Hey ciao, dov'è tua sorella?-


-Al momento deve fare una consegna speciale, ma potrei aiutarti io. Devi ritirare un lavoro? Nome?- disse girandosi verso uno schedario


-Mike, ma non sono qui per ritirare qualcosa-


-Allora sei un suo amico?- mi chiese fissandomi negli occhi


-Che carina, potremmo portarcela a casa-


-Ma che…- intervenni. Una voce simile alla mia ma distorta mi aveva invaso la mente


-Non preoccuparti, sono io, non la rapirei davvero… A meno che non lo voglia anche tu-


-Non se ne parla, resta concentrato- gli risposi.

Il tutto avvenne in qualche secondo che per Sweetie Belle deve essere stato un silenzio molto imbarazzante, per non parlare del mio aspetto e del mio occhio rosso che va per conto suo.

 

-Scusa, mi ero perso nei miei pensieri. Sono suo amico, vengo da molto lontano e volevo farle una sopresa, ma a quanto pare dovrò passare più tardi. Spero di non averti spaventata- dissi sorridendo.

La pony ricambiò con una risatina e chiuse la porta.



 

-Corri amico, corri, secondo me chiama gli sbirri- disse Razael


-No, certo che no. È un mondo dove tutti sono amici di tutti, godiamoci l'aria fresca-


-A me sembra proprio puzza di sterco, detesto la campagna- mi disse Razael muovendosi al di fuori del mio occhio


-Dobbiamo evitare di farci notare, non attirare l'attenzione su di noi! Torna dentro e sta buono- gli dissi, lui ubbidì sbuffando.



 

Non avendo trovato Rarity pensai di cercare Twilight e quale posto migliore del suo grande e grosso castello?
 

-Guardalo com'è grande, servirà a compensare qualche altra cosa?-


-Che battuta del cazzo…-


-È una battuta sul cazzo-


-Razael… Shh- gli dissi bussando alla porta, al portone vorrei dire.



 

I miei colpi rimbombarono all'interno, ma di risposta nemmeno la traccia. Ci riprovai e la porta si aprì all'improvviso


-Huuu inquietante, mi piace-


-Non è inquietante, è solo un grosso castello- risposi.


Mi avviai nell'androne e d'improvviso la porta si chiuse di colpo. Il rimbombo venne accompagnato da passi veloci e vicini. Un'ombra mi passò avanti agli occhi scappando verso un lungo corridoio.


-Okay, ora è un pochetto inquietante- dissi continuando a camminare nella stessa direzione dell'ombra.

 

----

 

Mike si avviò verso la boutique di Rarity, Half spiccò il volo nella sua forma di metà drago e noi ci avviammo verso il Giardino Dolci Mele, non perché mi piacesse Applejack, no no, era ovviamente strategia, più territorio di ricerca ricoperto… Okay no, tra tutto quel insignificante color pastello Applejack era l'unica cosa interessante.
 

-Andiamo prima da Applejack-


-Ma… Pinkie è più vicina, probabilmente è all'angolo zuccherino…-


-E vuoi riempirti il cervello con il suo bla bla bla?- chiesi innervosendomi


-Chiara! Che cosa ti prende? Da quando siamo arrivati sembri…-


-Nervosa? Forse non mi piace l'idea che siamo qui-


-Perché?-


-Perché è stupido! Questo posto è stupido, le sue ideologie pacifiste e tutte le cazzate sull'amicizia. Non voglio restare in un posto dove mi riempiranno di sdolcinatezza sull'essere buoni, gentili e coccolosi. Non riesco a credere che questo sia un luogo dove la gente viene a rifugiarsi, in una grossa bugia per bambine-


-Stai esagerando-


-No, ma non è il momento di discutere di ciò e non qui, ne riparliamo a casa dopo che avrò preso a calci qualche culo con la coda colorata. Se non vuoi seguirmi, va pure da Pinkie, io vado a prendere la contadinella, l'unica piuttosto realistica qui in mezzo- risposi andandomene via.



 

Erano domande stupide, stupide come quel posto, stupide come tutto ciò che mi circondava.


-Dannato portale! Avrei affrontato pure l'Idra se serviva, ma mi trovo bloccata in questo squallido posto di hyppie con le code!- dissi tirando un calcio ad una pietra.


Sentì un forte dolore e urlai


-Cazzo! Il mio piede!-


-Bhe forse non dovresti prendere a calci i sassi- mi rispose una voce femminile divertita.


Mi girai di scatto presa dalla furia, poi la vidi, Applejack mi fissava ridendo. Mi fissava alla mia altezza, con grossi occhi verdi mentre una salopette di jeans le cadeva da una spalla. Una camicia a quadri verde e degli stivali marroni completavano il look.

 

-Tu sei… Umana- le dissi sopresa, neanche ciao o hey sono Chiara e tu? Oppure un semplice chiama il 118.


Lei mi fissò e rise di nuovo, non mi ero accorta che lo faceva in modo molto rumoroso, quando guardavo lo show.


-Si, sono umana, alcuni potrebbero preferire la forma pony, ma noi sei prediligiamo questa forma quando abbiamo ospiti umani, rende più facile l'interazione-



 

Dietro di sé portava un carretto pieno di mele, bello pieno.


-Serve una mano?- chiesi


-Non preoccuparti, queste sono fatte di polistirolo, peso più io che questo carretto- disse trascinandoselo via


-Allora perché lo porti in giro?- le chiesi accodandomi


-Per la scena…-


-?-


-Tu non sei la mia nuova scenografa?-


-No… Ma sono molto confusa-


-Quindi sei un'umana normale, che peccato, devo averti rovinato la magia dello show- disse andando verso il fienile


-Magia dello show?- chiesi sbirciando nel fienile.



 

Mi venne quasi un colpo, quel posto era pieno di luci e sagome, ora anche di mele portate da Applejack stessa.


-Posso avere una spiegazione?- chiesi fisandola


-Ecco… Noi siamo attrici, intratteniamo il pubblico in televisione, giriamo le puntate e poi ci godiamo la nostra vita di tutti i giorni-


-Quindi tutte quelle avventure sono…-


-Vere. Tutto ciò che raccontano le puntate è accaduto, ma come potete immaginare che tutto venga ripreso dal vivo? Non siamo nel Truman show-


disse aprendo un frigo bar per prendere due bottiglie di succo di mela


-Quindi… Tutto ciò che ho visto in televisione è reale?-


-A modo suo… Togliendo il finale in cui siamo anziane che è modificato… Non vorrei sembrare sgarbata, ma quanti anni hai? Il nostro contratto dice che recitiamo per un pubblico più… Giovane-


-Non avete idea di quanta gente per niente giovane vi adori- risposi mostrandole una foto o due dei classici comicon a tema mlp che vengono fatti.



 

Applajack mi sembrò tremare
 

-Addirittura, non sono nemmeno le foto peggiori- dissi sopresa


-Non è quello a sorprendermi… Tu possiedi una scatola magica?- disse prendendo il telefono ed iniziando a scrollare su e giù, a destra e sinistra.


-Si chiama telefono, non ne avevate uno nel mondo della Canterlot High?- a quelle parole Applejack mi zittì


-Shhh non devi parlare dello specchio, ne ora ne mai. Qui non siamo molto… Aperti a questa cosa-


-Il motivo?- chiesi spostando la sua mano dalla mia faccia


-Succedono cose brutte a chi gioca con lo specchio, cose molto brutte…- disse avendo un tick all'occhio


-Okaay, fai un bel respiro dolcezza- le dissi tenendola per le spalle


-Tu non capisci… Non devi parlare dello specchio, è vietato- disse guardandosi attorno.

 

Mentre parlava un rumore simil ronzio la distrasse e lei si staccò da me

-Yeehaw zuccherino, certo che so dove sono le mele più succose di Ponyville, le coltivo io- disse sorridendomi con un certo nervosismo, quasi mi volesse supplicare di assecondarla

 

-Hem… Grazie Applejack, tu si che sei una vera amica, non vedo l'ora di assaggiare le prelibatezze che la tua famiglia sa preparare- dissi imitando un accento country.



 

Il ronzio si allontanò.
 

-Non farlo mai più ragazza, non ti si addice prorpio-


-Suppongo che se facessi ulteriori domande…-


-Ti metterai solo nei guai, ti ho detto anche troppo, devi solo stare lontana dallo specchio…- disse zittendosi, io uscì stranita dal fienile.


Mi resi conto che forse non era il caso di calcare oltre la mano, avrei dovuto riferire alla mia squadra le novità. Mi toccai la tasca e non trovavo il telefono


-Ah vero, Applejack il mio cellulare per favore- dissi rientrando nel fienile.


Di lei, nessuna traccia, ma dentro di me c'era una forte sensazione di pericolo.

 

----

 

Spiccai il volo, in modo assolutamente sgraziato.  Dall'alto vidi i miei amici allontanarsi, pensai di andare a cercare Fluttershy per prima, che sicuramente era più probabile che la trovassi al cottage, ma d'improvviso la mia attenzione venne rapita. In lontananza, una grossa e maestosa esplosione di colori si disperse nel cielo senza nuvole
 

-Rainbow Dash…- sussurrai sbattendo più forte possibile le ali.


Volare non era roba da poco, avere due arti in più da coordinare era difficile, il ritmo, la velocità, le correnti d'aria, tutto da calcolare mentre si evita di cadere.


Nonostante sbattessi le ali con tutte le mie forze, mi sembrava di non andare molto più veloce di prima, ma non potevo arrendermi, dovevo parlarle, vedere da vicino la sua scia arcobaleno.

 

Con grande pazienza riuscì ad arrivare alla zona di addestramento di Rainbow Dash, era lì nei cieli, a fare piroette nei cerchi e tra le nuvole.

Quando finì la sua coreografia non potei che applaudirle. Lei si bloccò in aria, guardò i suoi compagni di squadra e poi gli fece cenno di andarsene.


Loro non dissero nulla e si allontanarono guardano confusi nella mia direzione.



 

-Ciao straniero, che ci fai agli allenamenti privati dei Wonderbolts?-


-Sono un tuo grande fan-


-Chi non lo è- disse iniziando a scendere a terra, quando poggiò gli zoccoli sul terreno una luce la avvolse e uno strano riflesso violaceo colpì i miei occhi.
Quando li riaprì Rainbow Dash era nella sua forma umana con indosso la tutina aderente degli Wonderbolts.


-Allora, vuoi un autografo? Una foto?-


-Bhe se possiamo farci un selfie…- risposi cacciando il telefono, lei sorrise e si mise in posa accanto a me. Scattai la foto e la guardai soddisfatto


-Posso vederla?- mi chiese


-Certo- le dissi passandole il telefono, lei lo prese, guardò la foto e poi fece una smorfia


-Che brutto sfondo, e le luci, non va bene, saliamo un po' di quota che qui a terra gli alberi mi fanno ombra sulla mia bellissima chioma- disse spiccando il volo con un gesto simil salto.


Io mi misi in posizione e provai a fare lo stesso, ma dopo essermi staccato dal terreno ricaddi come un sacco di patate.


-Che stai facendo laggiù?- mi chiese


-Nulla ti raggiungo subito…- le dissi imbarazzato.

 

-Allora… Ali belle aperte, uno squat saldo e vola!- pensai saltando e battendo le ali allo stesso tempo. Per fortuna riuscì a non cadere, e a furia di agitarmi riuscì anche a raggiungerla. La vidi fissarmi e poi scoppiare a ridere


-Per essere dotato di ali sembra che non le hai mai avute- mi disse dandomi una pacca sulla spalla. Io mi agitai un po', ma riuscì a rimanere in volo


-È una forma che non assumo molto spesso- le dissi sorridendo


-Capisco, bhe ti insegnerei a volare, ma sono piuttosto impegnata, prova a chiedere a Fluttershy, ha affrontato un problema come il tuo da puledrina, e sicuramente ha più tempo da… Impiegare- disse volando via e salutandomi con un gesto della mano.



 

La guardai allontanarsi e mille domande iniziarono a sorgere in me, domande che dall'emozione non ho processato


-Perchè ha cambiato forma?- era la principale che mi martellava la testa, ovviamente seguita da -Come ha cambiato forma?-.


Immerso nei miei dubbi e volando sgraziatamente, mi avvicinai alla casa di Fluttershy, ma invece che lei mi trovai davanti Rarity che bussava insistente alla porta


-Andiamo, apri! Ho altre consegne io, sai?- urlava presa dal nervosismo.

 

-Posso aiutarti?- le chiesi, lei si girò di scatto, poi non appena mi guardò in volto cambiò espressione. Si spostò i capelli da davanti gli occhi e sorrise aggiustandosi la gonna. Anche lei era stranamente umana, ma diversa da ciò che lo show ci aveva presentato.


-Ciao bel ragazzo, sto cercando di fare il mio lavoro, ma a quanto pare la mia amica non è in casa. Tu che puoi volare potresti posarle questo sul davanzale della finestra al primo piano? Così che gli animali non rovinano le mie belle creazioni su misura- mi disse.


Come potevo rifiutarmi di aiutarla.


Presi il pacco e lo posai sul davanzale, ma prima sbirciai un po' dentro, ero curioso di vedere una creazione di Rarity soprattutto se lei ci teneva così tanto. Quando sbirciai, dentro cerano solo piccoli maglioni, troppo piccoli per un pony o un puledro.



 

Scesi e mi avvicinai a Rarity, lei nel frattempo guardava il suo carretto trainato da una bici e contava i pacchi che aveva a bordo


-Non credevo ti occupassi tu della distribuzione- le dissi prendendo un pacco e mettendolo sul carretto


-Da quando Derpy è scomparsa tocca fare tutto da sola… Mi sembri un tipo molto forte, ti andrebbe di aiutarmi per quest'ultima commissione?- mi chiese con grossi occhioni blu


-Certo, perché no? Dove si va?-


-Un po' lontanuccio, nel Regno dei Draghi- disse indicando un punto non definito della zona


-Scusa, abitudini da ripresa, come potrebbe la telecamera non amarmi?- disse aggiustandosi i capelli.


-Il Regno dei Draghi non è un po' lontano da raggiungere con una bici?-


-Non è così distante quanto sembra, e poi il trenino che fa il giro dei set non si muove più da un po', ci tocca la vecchia e cara strada battuta- disse salendo sul carretto


-Forza pedala caro, che altrimenti facciamo tardi- concluse mettendosi poi degli occhiali da sole.



 

L'idea di visitare un regno di tutti draghi mi entusiasmò molto e il mio nuovo corpo ibrido mi permetteva di usare molta più forza di quanta ne avessi mai avuta.


-Ti prego, cerca di non prendere così tante buche, c'è un carico molto prezioso e fragile qui dietro… E poi ci sono anche i pacchi da consegnare, ma va bhe-


-Simpatica la battuta- risposi ridendo


-Quale battuta?- rispose seria


-Come non detto… Allora, come ti va la vita?-


-Come la vita di tutti quelli che come me devono fare due lavori, ma vengono pagati per uno solo. Quando ho accettato di vivere in questo Padiglione di Fantasia (fantàsia) non credevo di dover cucire, cantare, ballare, recitare e truccare tutti quelli di scena, è davvero sfiancante. Ti rendi conto che hanno persino deciso che la mia voce non piaceva? Devo impegnarmi a cambiarla quando registriamo gli episodi- disse.
 

Io frenai di colpo


-Registrare gli episodi?- chiesi


-Attento a fermarti di colpo! Certo che registriamo gli episodi, perché tutti sono convinti che sia tutto reale? Cavolo, viviamo a Fantasia, non dovrebbe essere già un indizio della finzione che vi propiniamo?-


-Sono molto ignorante sull'argomento... -


-Lo immagino, è normale, gli umani non dovrebbero sapere dell'esistenza di Fantasia. Twilight mi ha detto più volte di non rivelare questi dettagli agli umani, ma non capisco perché non dire la verità. Cioè, a tutti va bene che ci vedano in televisione, ma non possiamo rassicurarli che se sono tristi o soli possono restare qui a Fantasia con noi? Avere una vita nuova rinunciando alla propria esistenza becera-
 

-Un motivo lo avrà per farlo…-


-Si, ma ora il passaggio agli umani è tenuto strettamente d'occhio. Non ci può dire cosa dobbiamo fare, o che succederà ora che le registrazioni sono finite... Scusa caro, forse non dovrei riempirti con le mie ansie, sei qui per goderti il nostro mondo, pedala pure-
 

-Va bene, ma se vuoi un consiglio, dovresti dire anche alle altre cosa ti turba, siete tutti sulla stessa barca in fin dei conti-



 

Ripresi a pedalare, la fatica non mi sembro tanta, nonostante avessi pedalato per chilometri e chilometri, non appena arrivammo alle porte del regno, Rarity mi fece fermare.


-Lascia qui il carretto, da qui si deve proseguire a piedi- poi mi fisso


-Puoi trasformarti in umano o è questa la tua forma?-


-Posso tornare umano, se pensi sia meglio-


-I draghi sono territoriali e se ti individuassero come un drago di un altro territorio sarebbe molto difficile da gestire-.


Non dissi altro, mi limita a trasformarmi e a prendere qualche pacco.



 

La consegna avvenne senza problemi, per fortuna non hanno sospettato di me, la transazione è avvenuta con successo, in fin dei conti la signora dei draghi era Ember.
 

Non so perché lo feci, ma una parte di me sentiva il bisogno di imparare. Se volevo essere capace di aiutare i miei amici, avevo bisogno di imparare ad essere un drago.


-Principessa…- Iniziai a dire mentre posai l'ennesimo scatolo di gemme


-Ember, solo Ember… dimmi ragazzo…-


-Half, mi chiamo half-


-Ah, nome bizzarro... Cosa posso fare per te?-


-Io... Io avrei bisogno di discuterne in privato…-


Lei mi squadrò, mi fissò per un po' poi aprì bocca


-Sei un mezzo drago... È questo il problema?-


-Ember shhh! Lo sai che non tutti sono ben disposti all'idea di un drago estraneo in queste terre-


-Lo so Rarity, lo so bene, il processo di evoluzione è davvero lungo, ma da i suoi frutti... Dimmi ragazzo qual'è il tuo problema?-


-Io... Non so essere un drago…-

Lei mi fissò e poi rise


-Non devi saper essere, devi esserlo e basta. La tua anima da drago farà la sua comparsa quando sarà il momento giusto, descrivimi la tua razza, potrei darti dei consigli sulla tecnica di fiammata o altro-


Più o meno le descrissi al meglio il mio drago, grosso, bianco, dagli occhi color smeraldo e un'aura quasi di distorsione che si riflette dalle scaglie.



 

Ember rimase perplessa a riflettere, c'era qualcosa di anormale nel mio drago? Non poteva aiutarmi?


Ero davvero preoccupato, poi lei parlò sorridendo


-Il tuo drago è molto particolare, potrei aiutarti, ma non qui... Se rimani per qualche giorno nei paraggi, potremmo studiare insieme la tua specie, sono certa che avrai tante domande, anche perché il tuo è un drago capace di manipolare l'energia, un esemplare molto raro di cui ho sentito parlare soltanto-


-Signora!-
 

-Mi chiamano, devo proprio scappare. Se vorrai incontrarmi ancora manda un messaggio tramite Spike e ci organizziamo- disse


-Ciao!- risposi poi lei volò via.

Era straordinario come fosse rispettata nonostante fosse più piccola degli altri draghi, ed ero molto sollevato che un mio "simile" potesse insegnarmi di più sul mio conto. In quel momento pensai che forse ne avrei dovuto parlare anche ai miei amici e a Twilight, per via del suo amore verso la conoscenza.



 

Con Rarity tornai verso il cottage di Fluttershy e per fortuna era lì, così mi sarei tolto una mane6 dalla lista. Anche lei era nella forma umana e smanettava con delle chiavi e il pacco che le avevo portato.


-Ciao Fluttershy, finalmente torni a casa-


-Ciao Rarity, ho avuto molto da fare con la raccolta fondi per i trovatelli…- poi mi vide, io le sorrisi, lei abbassò la testa


-C... Ciao anche a te amico di Rarity-


-Io sono Half, piacere di conoscerti Fluttershy-


-C.. Conosci il mio nome?-


-Certo, l'ho sentito spesso oggi- dissi sorridendo verso Rarity


-Per fortuna, ogni volta che mi presento è sempre imbarazzante, devo ripetere il mio nome troppe volte- rispose calmandosi e sorridendo


-Mi fa piacere vederti così tranquilla ora-.



 

-Sentite, vi cercavo perché non sono l'unico umano qui in giro, ci sono anche alcuni miei amici e vorrei che ci incontrassimo tutti da Twilight, è importante che ci siate tutte-


-Oh caro, non me lo hai detto prima, perché?-


-Avevamo un lavoro da svolgere, ma ora che abbiamo finito potremmo incontrarci tutti per un aperitivo o simili-


-Certo... Guarda un po' lassù, credo che uno dei tuoi amici abbia trovato Pinkie Pie- disse Rarity indicando un palloncino, Fluttershy spiccò il volo, molto lentamente, e andò a prendere i palloncini. In effetti erano due inviti per una festa di benvenuto, il piano andava a gonfie vele.

 

----

 

Ero lì, in quel castello deserto, la mia immagine che si rifletteva nelle pareti di cristallo, mentre ogni passo risuonava nel silenzio. L'ombra scattava, da una parete ad un'altra, scomparendo in ogni zona buia, dietro ogni angolo.


Giravo, scattavo, ma ero sempre un passo indietro.


-Lo sai che potresti... Usare i tuoi poteri?-


-Che utilità avrebbe se non ho idea in che punto di buio dovrei teletrasportarmi?-


-Potresti sempre sgominare le ombre allora, non amo l'idea della luce, ma potresti usare la torcia del cellulare e manipolare le ombre che si creano-


-È un uso improbabile del mio potere-


-È un uso efficiente-


-Facciamo a modo tuo…-


-Bravo ragazzo…-



 

Accesi la torcia del telefono e intravidi meglio l'ombra correre. Due gambe, non quattro zoccoli, una risatina sonora e, a dire di molti, anche inquietante.

Iniziai a sperimentare il mio potere, a teletrasportarmi tra un'ombra di una porta e quella di una tenda, tra ogni angolo e ogni fessura.

Quando fui finalmente vicino la vidi. Una schiena coperta da capelli rosa e ricci e un'ombra a portata di magia.


Mi concentrai e usando la sua stessa ombra, bloccai il fuggitivo.

 

Gli saltai addosso e con una strana soddisfazione lo girai.


-Pikie?!-


-Sorpresa!- disse lei colpendomi il naso con una trombetta allungabile.


Confuso la lasciai andare, non sapevo se essere sorpreso dal fatto che fosse umana, dal fatto che fosse una gran bella umana o dal fatto che corresse in maniera spaventosa nel castello.




-Che ci fai qui da sola?-


-Che ci fai tu qui prima che abbia finito i preparativi per la festa?-


-Hem... Quale festa?-


-La vostra festa, ogni nuovo amico merita una festa!- rispose sorridendo.


Io non potei controbattere, l'aiutai ad alzarsi e sistemarsi.


-Ti serve una mano?-


-In effetti…- poi cacciò un metro, mi alzò il braccio e mi misuro dai piedi alla punta della mano.


-Si, sei abbastanza alto, mi serve qualcuno che appenda dei festoni-


-certo, assolutamente- rispsosi seguendola nella sala della mappa magica.



 

Le sedute erano decorate, il tavolo della mappa imbandito con dolci, stuzzichini e bibite di ogni gusto. Aiutai Pinkie a mettere i festoni e luci agli angoli della stanza.


Con il mio aiuto io e Pinkie mettemmo una grossa console da DJ al lato della stanza, collegata a grosse casse che mettemmo sui lati.

 

Era tutto pronto, mi restava solo dire ai ragazzi che avevo trovato almeno Pinkie. Iniziai a leggere i messaggi, e l'ultimo mi rabbrividì


-Ho trovato Twilight e Pinkie all'angolo zuccherino- scrisse Lukas.

 

Mi girai di scatto, la faccia sorridente di Pinkie iniziò a sorridere troppo, le guance si alzarono fin sotto gli occhi, il volto stesso iniziò a capovolgersi su quel bel faccino umano


-Peccato che tu l'abbia scoperto così…- disse con voce distorta


-Ma non temere, ci rivedremo… Razael- concluse sciogliendosi e saltandomi addosso. Io iniziai ad agitarmi e lei scappò scomparendo in ogni direzione.
 

Non credo di aver corso mai così velocemente, spalancai la porta del castello e mi precipitai all'angolo zuccherino.

Quando vidi Lukas lo abbracciai molto forte, tanto che il ragazzo sembrò chiedere pietà per respirare.

 

-----

 

Quando vidi Chiara andarsene non insistetti troppo, se aveva qualcosa di cui discutere me lo avrebbe fatto notare stesso la sera, prima di dormire, solo per tenermi sveglio a discutere con lei. Ignorai la mia fidanzata e mi avviai all'angolo zuccherino.
 

Bussai, entrai e come mi aspettavo mi ritrovai dinnanzi Pinkie Pie, ma non era un pony come mi aspettavo, era umana, con una maglietta a mezze maniche bianca e una gonna a più strati rosa che le arrivava sopra al ginocchio.

Indossava un grembiule e un cappello da cuoco un po' storto. Sorrisi vedendola e lei fece lo stesso agitando una mano energicamente.

 

-Ciaaao, io sono Pikie, e tu? Da dove vieni? Che ci fai qui? Sei un umano?-


-Pinkie, una domanda alla volta, ti prego, altrimenti non posso rispondere- le dissi ridendo


-Scusa è che sono così felice di vedere una nuova persona nei paraggi, soprattutto dopo che gli umani hanno iniziato a scarseggiare… Ma tornando a noi, come ti chiami?-


-Lu… Silver, mi chiamo Silver-


-Ah, che nome strano, ma come posso giudicarti? Ho il cognome che significa torta e una delle mie migliori amiche ha un detersivo nel suo nome- poi scoppiò a ridere


-A parte gli scherzi, cosa ti porta qui da noi? Lo show è finito da un pezzo…-


-Conosci lo show?-


-Bhe sono una delle protagoniste, se non lo sapessi sarebbe bizzarro. Immagina essere in un opera visiva o scritta e non sapere di esserci, sarebbe davvero strano non credi?- Mi chiese sorridendo. Io mi zittì, non sapevo come risponderle.



 

-Allora Silver… Cosa ti porta qui?-


-Sarebbe bizzarro se dicessi che è stato uno specchio?- chiesi ridendo. Il suo sguardo cambiò per un attimo


-Meglio non dirlo così apertamente… Ultimamente abbiamo un problema con… Queste cose, ma ne parliamo meglio in un altro momento- poi guardò alle mie spalle


-Hey Twilight, ciao, hai ciò che ti ho chiesto?-


-Libri sui dolci con alcuni fiori tipici della Everfree Forest, cosa ci devi fare?-


-Tra non molto è il compleanno di Zecora… Volevo farle un regalo gradito- disse mettendo i libri in uno scomparto con altri ricettari.

 

Twilight si girò verso di me, era alta meno di me, ma nonostante ciò la sua forma umana le dava una certa regalità, soprattutto con la corona in testa che portava


-Ciao, tu sei?-


-Silver-


-Piacere… Silver- mi disse squadrandomi, poi prese un pacchetto di dolci e fece per uscire


-Hey Twilight, non è che ti andrebbe di partecipare ad una festa di benvenuto?-


-Certo, sbrigo delle faccende e vi raggiungo- disse sorridendo, Pikie le passò un invito scritto a mano e lei lo mise nella busta dei dolci. Salutò con un cenno della mano e poi se ne andò.



 

-Bizzarra…- bisbigliai


-Già…- mi rispose Pinkie con un tono di disprezzo.

Presi il cellulare e confuso mandai un messaggio agli altri, ma nessuno mi parve rispondere.


Passarono i minuti ma nulla allora decisi di avviarmi al punto di incontro e li aspettai, nel frattempo Pinkie lanciò dei palloncini in aria.


Chiara arrivò per prima, seguita subito da Mike che sembrava aver visto un fantasma, poi dopo un bel po' arrivò anche Half accompagnato da Rarity e Fluttershy.



 

-Si può sapere perché non rispondete al cellulare?- chiesi arrabbiato


-Aspetta che controllo se ho la suoneria bassa- rispose Half cercando il telefono in tasca, ma nulla


-Non… Non lo trovo…- disse fissandomi e scavando più affondo nelle tasche


-Il mio mi è stato rubato!- protestò Chiara


-E per giunta dalla ragazza più onesta che conosco- continuò rattristita


-Rainbow Dash! Volevamo fare una foto e deve essersi tenuta il telefono!- esclamò pensieroso Half -A meno che… Non lo abbia perso nel viaggio verso il Regno dei Draghi… Che disdetta!-


-Calmati dolcezza, se perdevi un aggeggio così interessante l'avrei preso io- lo cercò di rassicurare Rarity, inutilmente.


Girai lo sguardo verso Mike


-Tu invece?-


-Io… Io…- rimase a balbettare


-Lui è stato aggredito da una versione molto inquietante di quella puledra laggiù- disse Razael facendo capolino dal suo occhio e puntando a Pinkie.


-AAAHH- sentì Fluttershy urlare e quasi svenire


-Delicata la ragazza..- disse Razael uscendo ancora di più dal corpo di Mike


-In effetti è inquietante, non potresti uscire dalla mano o dalla spalla?- dissi impressionato


-Mi tratti come Venom… Mi piace, anche perché ho parecchia fame al momento…- disse sorridendo per poi rientrare ed uscire dalla spalla di Mike.



 

Io lo fissai, in effetti era meglio così che come occhio


-Ora va meglio- dissi -Racconta-


-Siamo entrati nel castello…- iniziò, già da quello Rarity e Fluttershy fecero un suono preoccupato, Razael le fissò male, poi riprese il racconto


-Siamo entrati, era tutto buio e senza un motivo specifico c'era sta Pinkie che correva in giro ridendo. Quando ha raccontato di voler fare una festa di benvenuto ho pensato fosse normale, secondo le conoscenze di Mike a riguardo era normale per Pinkie fare feste a sorpresa a casissimo- disse


-Ma non è normale sciogliersi come un budino al sole!- esclamò il ragazzo riprendendosi dallo shock.



 

Io rimasi un attimo a pensare, poi mi venne in mente qualcosa che collegava tutti gli eventi.


-Il tuo cellulare?- chiesi a Mike


-Dovrebbe essere… Non c'è… Non c'è! Le mie bellissime foto! I miei sticker… I miei meme!- iniziò a disperarsi imitando la drammaticità di Rarity


-Sono stato bravo?- chiese poi alla ragazza, lei si limitò a fare un okay con le dita.

 

Pinkie si avvicinò a noi sospirando


-Certo che dovete essere molto interessanti, non aveva mai rubato il cellulare a più persone dello stesso gruppo… A proposito Silver, ho io il tuo cellulare- disse mostrandomelo. Io la fissai perplesso, lei si limitò a coprirsi il volto con una mascherina e a lanciarci una polvere in faccia.

 

Gli occhi si fecero pesanti, il corpo pure, senza rendermene conto crollai in un sonno profondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Una tana argentea ***


Capitolo 9: Una tana argentea

 

Aprii gli occhi, ero in un luogo buio, l'odore che saturava l'aria era lo stesso che si provava nell'entrare da un ferramenta. Ferro, fili elettrici bruciati, profumo di lavanda? 


Mi guardai attorno, il buio non era dovuto alla mancanza di luce, ma avevo gli occhi bendati. 


-C'è nessuno?- chiesi togliendomi la benda, non appena lo feci notai i miei amici a terra ancora svenuti.

 

Non appena realizzai la situazione mi lanciai verso di loro, per scuoterli e svegliarli. 


-Cosa... Cosa succede? - mi chiese Chiara abbassando la sua benda


-Siamo stati rapiti! - esclamai vedendo che anche gli altri due si erano ripresi. 



 

La stanza era piccola, quadrata, pareti grigie senza finestre e tutte ricoperte di uno strano strato di carta argentata. Le luci che pendevano dal soffitto erano soffuse e non si riflettevano molto sulle pareti.

Tutti ci guardammo confusi, cercando di ricordare cosa fosse successo 


-Cosa è successo?- chiese Chiara


-Pinkie ci ha fatti addormentare con una polvere soporifera... - dissi cercando di ricordare


-Altri dettagli? - chiese Half toccandosi la testa


-In teoria... - disse Razael spuntando dalla spalla di Mike

-Su di me non ha avuto effetto. Ricordo la strada, più o meno. Siamo stati presi e messi su un carretto, portati nel bosco e trasportati in una casa molto bizzarra-


-Definisci bizzarra- gli disse Mike


-Era piana di roba voodoo, pozioni, pentoloni, maschere-


-Zecora! - dissi all'improvviso


-E cosa vorrebbe Zecora da noi? - chiese Half


-Non ne ho idea... Anche se questa non mi sembra la casa di Zecora, troppo tecnologica. Lassù nell'angolo c'è una telecamera e sotto la carta da parati argentata sento dei fili...- disse Chiara iniziando a toccare ogni cosa, come su solito. 




Quando stavamo quasi per fare a pezzi le pareti, una porta che si confondeva con la stanza si aprì alle nostre spalle 


-Siete svegli... Come state?- chiese Fluttershy, credo che nessuno le sia saltato al collo solo perché era lei.


-Non bene cavallina, fammi uscire di qui prima che dia fuoco a tutto! - sbottò Chiara, non voleva raccontarlo, ma le stanze chiuse e senza finestra la mettevano a disagio. I pugni della ragazza si chiusero e crearono due fiammate che le avvolgevano quasi tutto l'avambraccio.


-Ti prego Chiara, non agitarti, sono qui per rispondere alle vostre domande non per farvi del male, sempre se non mi obbligherai a farlo, s'intende-.


Io guardai Fluttershy con occhi sbarrati, era una pessima idea sfidare Chiara quando era nel panico. Ero certo che, come un topo, Chiara si sarebbe scavata l'uscita anche passando addosso a Fluttershy stessa.



 

Guardai per un attimo Chiara, pronto a fermarla, ma lei si limitò a ridere 


-Bella battuta, visto che sei in vena di chiacchiere dimmi dove siamo e cosa volete da noi- le disse spegnendo le mani


-Certo... Io sono Fluttershy, ma questo lo sapete già, ma non sono quella Fluttershy che avete visto in televisione, non mi lascio più spaventare facilmente, quindi vi consiglio di non minacciarmi più come se fossi una coniglietta impaurita- rispose fulminando Chiara


-Accipicchia, il suo sguardo funziona piuttosto bene- disse sottovoce Chiara dandosi una calmata


-Continua pure Fluttershy, ti assicuro che la nostra amica non farà sciocchezze- la rassicurai


-Lo so che non lo farà, è intelligente. Ora vi do un'informazione che potrebbe turbarvi un po', ma dovete sapere che lo show è finto, sono solo registrazioni programmate in cui io e le altre recitiamo- disse nel modo più calmo possibile. Ci fissò per qualche secondo 


-Mi rendo conto che è difficile da processare ma...- 


-No, lo sapevo già- disse Chiara facendo spallucce


-Idem- risposero Half e Mike quasi in coro per poi battersi il pugno.



 

Io ero confuso, ma considerando tutta la situazione, i miei amici con poteri straordinari, una missione assurda da compiere, mi parve la cosa meno sconvolgente. Fluttershy ci fissò e poi fece un grande sospiro 


-Un attimo…- disse poi si girò, probabilmente verso le altre 


-Com'è possibile che lo sanno? Chi di voi ha aperto bocca? Possibile che rischiamo di farci sgamare così?- disse con tono severo ma senza urlare, l'effetto che ne uscì mi fece rabbrividire. 


Fluttershy si girò verso di noi, sorrise e riprese a parlare


-Ottimo, una cosa in meno da fare allora- disse segnandosi una cosa su una cartellina


-Okay, altra cosa importante, qui siamo in una situazione un po' brutta. Da qualche tempo una strana creatura estranea al nostro Padiglione di Fantasia è entrata e ha preso il controllo di tutto. Ha rimpiazzato gli abitanti con una copia a lei del tutto ubbidiente e mi spiace dire che non è come Chrysalis che gli originali li intrappolava e basta... -


-Che cosa... Brutta...- commentò Half, reduce di una maratona di film su alieni infestanti che divorano e rimpiazzano le persone, poi si girò verso Mike e rabbrividì di più.



 

-Non vorrei essere invadente, ma tutti hanno parlato di Fantasia, ma nessuno mi ha spiegato di cosa si tratta- intervenne Mike


-In effetti nemmeno noi ne sappiamo molto a riguardo, non ci hanno detto un granchè- dissi a Chiara che concordò dubbiosa.

 

In quel momento fece il suo ingresso una persona che non ci saremmo mai aspettati: Trixie, vestita di una tuta bianca con linee nere sulle cuciture laterali, ci sorrise apparendo da dietro a Fluttershy. 


-Questa è una storia che va raccontata da un'esperta, lascia pure a me la situazione Fluttershy- disse, la ragazza scomparve in una distorsione simil ologramma. 


Trixie notò il mio sguardo confuso 


-Non vi avrei mandato la vera Fluttershy con il rischio che venga incenerita... Sono responsabile per la mia squadra- disse vantandosi un po'.

 

La confusione invase tutti, ma Trixie si affrettò a spiegare 


-La versione breve della storia è che siete in un luogo chiamato Fantasia. Quando il mondo venne diviso in due, tra il Male e il Bene, i primi crearono creature capaci di entrare nell'animo delle persone e di corromperle per renderli responsabili della scelta del bene. Il Bene invece creò un luogo dove le persone potessero fuggire da queste creature e dai problemi dei Mondi. Avete presente quando immaginate un mondo dove state bene e vivete felici ma fuori, nella realtà, venite bullizati o avete una famiglia che vi odia?- 
 

a quelle parole, chi più e chi meno, abbassammo la testa, era piuttosto indelicato il modo in cui lo aveva detto, ma ci aveva dato l'idea


-Quel luogo è Fantasia. Si divide in padiglioni dove si trovano dei micro mondi dove le persone si isolano, ma vengono scelti mondi amati dalla massa, come questo show, il maghetto sfregiato o film famosissimi. Il lato del Bene gestisce Fantasia, crea creature che accolgano e facciano compagnia agli umani che si rifugiano in un determinato mondo. Le vostre eroine sono queste creature, fatte della stessa consistenza di Fantasia e dunque manipolabili da chiunque abbia il controllo del Padiglione. Nessuno di Fantasia può andarsene, morirebbe ancor prima di vedere oltre il portale-

disse assicurandosi che alle spalle nessuno potesse sentirla.



 

Era una pessima notizia, soprattutto perché era evidente che qualcosa non andava. 


-Come possiamo aiutarvi?- chiese Half dopo un momento di silenzio per processare, nel frattempo Chiara aveva preso appunti sul diario


-In questo Padiglione si è insinuata una creatura della zona del Male, ha preso il controllo di gran parte delle creature che le potevano tornare utili. Quando ha attaccato le mane6 loro si sono protette, in fin dei conti i loro poteri sono pur sempre reali qui, ma non fu abbastanza. Twilight è stata catturata, e a quel punto gli elementi non furono piu una risorsa affidabile... Chi si voleva ribellare si è riunito, ma ormai restiamo in pochi, noi sei principalmente... e la squadra beta - disse Trixie, ma mentre lei raccontava, Chiara iniziò a chiamarmi con la mano.


-Guarda, un aggiornamento...- mi disse sottovoce mostrandomi il diario.

 

Aggiornamento missione.

In quel padiglione di Fantasia vi è un elemento delle disarmonia, un elemento molto forte capace di rendere un leader affidabile anche il peggiore degli individui. Recuperatelo insieme ad un alleato per la vostra missione, anche perché percepisco la presenza di due oblidi ad Equestria"

 

-Due?- Pensai, poi guardai verso Trixie, ci fissava come un'insegnante che richiama gli alunni che disturbano la lezione 


-Altre domande?- chiese 


-Dove sono i nostri cellulari?- chiesi


-Ah, li ho su, in laboratorio venite pure con me- disse andando verso un ascensore. 



 

Una volta dentro potei finalmente rendermi conto dell'immensità di quel luogo. Il tutto era messo sottoterra, diversi piani tutti ricoperti con la stessa pellicola argentea 


-Cosa sono tutti questi luoghi?- chiesi


-Diversi laboratori, una zona in caso di catastrofi, zona di controllo con le telecamere hackerate e poi ci sono dei bagni- disse 


-Ora stiamo per arrivare alla zona principale, dove ho messo le ragazze a lavorare ai vostri cellulari, forse potrebbero esserci d'aiuto per sconfiggere Vampair, la creatura di cui vi parlavo-


-l'Oblide- bisbigliò Chiara


-Si, quello…- rispose Trixie. Il suo sguardo si fissò su Chiara, forse non avrebbe dovuto correggerla. Una volta che l'ascensore si fermò, uscimmo.. 



 

La zona era grande, ovale, verso le pareti diversi tavoli e sedie che congiungevano fino a creare un ovale lungo il perimetro della stanza, tanto spazio per lavorare. In effetti sulle diverse scrivanie vi erano microscopi, computer, provette e tanto altro. Sembrava un laboratorio da fantascienza con quelle pareti coperte di stagnola, credo fosse stagnola. A togliermi il dubbio fu Half che confuso guardò Trixie 


-Ma perché avete imballato i muri?- chiese


-Servono ad isolare questo luogo. Ho studiato la magia di Equestria, la magia non è altro che energia che viaggia ad una specifica frequenza, non volendo essere scoperta da Twilight e da Vampair che la controlla, abbiamo deciso di utilizzare un materiale modificato da Zecora per tappezzare i muri. Rarity ci ha messo tanto a cucire tutto e Applejack a costruire gli appositi supporti, ma alla fine ci siamo riusciti e non siamo ancora state scoperte-
 

-Ma non nota che su di voi non ha controllo?- chiese Mike


-No, abbiamo chiesto un favore a Chrysalis, di prestarci qualche mutaforma che prendesse il nostro posto quando siamo qui, quando siamo in superficie facciamo attenzione ai droni che ci spiano- rispose Trixie con calma 


-O li hackeriamo i droni, dipende da come sto quella mattina- concluse ridendo. 



 

Io spostai lo sguardo sulle altre ragazze, tutte vestite con camici e occhiali protettivi, intente a lavorare sui nostri cellulari, tutte serie.


-Qualche novità? Possiamo restituire i cellulari?- chiese Trixie al gruppo


-Si… Abbiamo trovato alcune particelle anche sui loro oggetti, le raccogliamo nel deposito?- chiese Rarity alzandosi gli occhiali 


-Si, ma state attente a non sovra caricare il nucleo, ci serve usarlo in un determinato momento, non voglio che si attivi proprio ora…- 

rispose poi si girò verso di noi, restituì i cellulari a me, Chiara e Half 


-Scusa se te l'ho rubato, ma se scavi nella galleria troverai un mio selfie per farmi perdonare- sentì Rainbow Dash sussurrare ad Half mentre gli passava accanto.

 

Trixie fece un sospiro

-In realtà devo ammettere che non è l'unico furto commesso- disse cacciando dalla tasca lo specchio che ci aveva condotti in quel mondo. 


Chiara la fissò sorpresa e arrabbiata 


-Quello è mio!-


-Questo è molto più che tuo, questo è uno Specchio Universale, lo vendeva un vecchio mercante qui a Ponyville molto tempo fa… -


-Coperto da un cappuccio e con un carretto brutto?- chiese Chiara


-Stai descrivendo il 90% dei mercanti sospetti… Ma si, era così-


-Cosa vuoi farci con lo specchio?- chiesi


-Lo studierò per trovare un modo di farvi tornare a casa… Ci avete pensato no che non potreste tornare a casa?- chiese squadrandoci. In effetti non ci avevamo pensato.



 

Fissai Trixie, fissai lo specchio, era saggio lasciarglielo? Se fosse lei il secondo oblide? Se fosse lei in possesso dell'elemento della disarmonia che l'ha resa leader? Ma i miei dubbi vennero interrotti da Mike che iniziò a scuotermi 
 

-Pss e il mio telefono? Lo hanno dato a te?-


-No, non te l'hanno restituito?- chiesi poi guardai verso il tavolo dove c'erano i nostri, ma di quello di Mike nulla. Il ragazzo sospirò e si avvicinò sconsolato a Trixie 


-Hey… Hai tu il mio telefono?- chiese triste a Trixie
 

-No, ne avevamo solo tre…- disse, poi Rarity intervenne 


-Da quello che hai detto prima di addormentarti sei stato aggredito da una Pinkie… Strana, più strana della nostra almeno- disse sorridendole imbarazzata


-Si, si è sciolta davanti a me e mi ha aggredito! Non potrò più dimenticare il viscidume sulla mia pelle…- disse Mike rabbrividendo


-Allora c'è un problema… Vampair sa delle particelle che lasciano sugli oggetti tecnologici…- disse Trixie pensierosa, poi ci guardò 
 

-Giusto, spiegazione. Ogni volta che un umano arriva qui, lascia sui suoi oggetti particelle del portale, se si riescono a raccogliere abbastanza particelle si potrebbe creare un portale capace di far uscire qualcuno da Fantasia, non credo voi vogliate un mostro che controlla le menti nel mondo reale, nelle vostre case e nelle vostre città. Un potere come il suo, sugli umani, farà strage in meno di una settimana, guerre in ogni dove… Aiutatemi a fermarla. Mi rendo conto che vi chiedo un po' troppo, ma siete qui per un motivo no? Avete una missione, allora insieme a quella portate a termine anche questa, fermate Vampair, prima che distrugga ciò che amate… Ciò che amiamo- disse Trixie afferrandomi le spalle e fissando preoccupata gli altri.

 

Io sospirai, avrei voluto dirle che eravamo lì più o meno per quella ragione, ma sarebbe stato inutile spiegarle qualcosa che l'avrebbe potuta solo preoccupare ulteriormente.



 

Mi allontanai da loro e decisi di discuterne col gruppo. -Allora abbiamo aggiornamenti, la nostra missione è la gemma che a quanto pare ha questa Vampair-


-Ottimo, due piccioni con una fava- disse Mike


-Hummm buoni i piccioni- intervenne Razael 


-Shhh!-lo zittì Mike


-In ogni caso concordo con Mike, potremmo accettare la missione di Trixie e in cambio lei ci aiuta a creare un portale di ritorno…- disse Half 


-Concordo… Ma il problema è che gli oblidi qui ad Equestria sono… Due- disse Chiara mostrando il diario -E ho l'impressione che uno di questi debba essere eliminato- concluse


-Va prima trovato- la corresse Mike


-Sei proprio certo i dover cercare lontano?- gli rispose Razael girandosi verso Trixie 


-A me sembra strano che un personaggio secondario come lei ora sia la leader delle mane6, mane5 al momento- disse anche al resto del gruppo mentre indicava il diario. 

 

Rimasi a riflettere, come mi sembrò notare erano comunque tutti d’accordo ad aiutarla, poi nel caso si fosse rivelata un ostacolo, ci avremmo pensato in un altro momento, almeno dopo aver ottenuto un portale per tornare a casa. 



 

Tornammo dalle ragazze, loro nel frattempo ridevano e scherzavano, poi non appena mi avvicinai si zittirono preoccupate 


-Allora? Ci farete questo favore?- chiese Trixie


-Va bene- risposi a nome di tutti. Alla mia risposta Pinkie saltò sul tavolo 


-Evvai! È proprio il momento di festeggiare!- urlò per poi sparare da un cannone coriandoli e tanto altro.


-NO! I computer!- urlò Trixie coprendoli con il suo corpo


-Pinkie! Così spaventi i cricetini!- cercò di alzare un po' la voce Fluttershy andando a rassicurare i roditori 


-La mia pettinatura! La mia preziosa pettinatura!- urlò Rarity aprendo un ombrello per proteggersi da coriandoli e tutto il resto, non so da dove l'avesse preso


-Rarity! Chiudilo prima che ci colpisca la sfortuna…- le disse Applejack cercando di chiuderlo


-Pinkie, guarda! Guarda il regolamento!- le disse Rainbow Dash portandole dei cartelli davanti alla faccia 


-No volo- disse mostrandole che lei era con i piedi a terra -E no boom- le disse mostrandole una foto con un divieto sul cannone.



 

Nel frattempo che loro discutevano io presi al volo la bottiglia di champagne che era stata sparata dal cannone insieme alle decorazioni e la tovaglia gia imbandita che ha ricoperto un tavolo centrale di quella stanza 


-In effetti questo cannone è pericoloso…- commentai


-Ma stiamo tutti bene no?- rispose Chiara prendendo la bottiglia e stappandola tutta felice 


-Hey, ricorda che ti stai impegnando a smettere di bere, da la bottiglia a qualcun altro che doserà le quantità- le dissi 


-Infatti, si dalla a me…- disse Mike afferrandola in accordo con Razael a cui quasi brillavano gli occhi.


Lasciai Mike e Chiara a litigare per la bottiglia, Half era piuttosto distratto da altro, si era riempito le guance con dei biscotti, poi mi ha visto e mi ha guardato come uno scoiattolo in mezzo all'autostrada. 



 

Scoppiai a ridere, era comico tutto quanto, le ragazze e i miei amici. La mia risata fu così forte da bloccare tutti, da bloccarli e farli ridere di conseguenza. Non mi capitava spesso di ridere così tanto,

Chiara si avvicinò a me e mi abbracciò con un bicchiere di champagne in mano 


-Sei così bello quando ridi…-


-Anche tu sei bellissima- le dissi avvicinandomi per baciarla, ma non so perché mi ha scansato porgendomi la guancia 


-Tieni, questo è pe te, facciamo un bel brindisi- disse allontanandosi poi da me 

 

Tutti ci raggiunsero e facemmo un bel brindisi 


-Benvenuti ad Equestria ragazzi!- urlò Applejack brindando.



 

Era una bella atmosfera, tra bibite, stuzzichini, una partita a carte e una a just dance, si fece velocemente sera. 

 

-Wow ma è tardissimo…- disse Rainbow Dash aggiustandosi i capelli dopo la decima canzone 


-Ah! Di nuovo cinque stelle!- disse poi guardando il risultato


-Solo perché il mio amico è caduto! Altrimenti ti avremmo fatto mangiare la polvere!- le rispose Razael creando un piccolo pugno


-Ma che carino! Non fai poi così paura- disse Fluttershy coccolandolo su quella che credo fosse la testa 


-hey! Giù le mani…. Oh si… Continua pure carina- le disse dopo un paio di grattini.



 

-Dove facciamo dormire i nostri ospiti?- chiese Rarity


-Avrei spazio nel fienile, ma mi sembra davvero una sistemazione scomoda-disse Applejack


-Abbiamo delle stanze in più…- disse Trixie squadrandoci


-Sempre se potete dormire in coppie, sono solo due le stanze- disse 


-Okay- dissi abbracciando Chiara, lei sembrò non reagire.


Le stanze erano collegate a quella principale, una all'opposto dell'altra.


-Allora andiamo a dormire, a domani ragazzi- disse Half 


-A dormire? Non se ne parla, ho preso le carte UNO prima dal tavolo, ti faccio il culo- disse Mike ridendo e scomparendo dietro la porta.


-Andiamo dai…- mi disse Chiara entrando nella stanza. Io la seguii perplesso.



 

-Senti Chiara…- iniziai io chiudendo la porta
 

-Si?- mi chiese sedendosi e togliendosi le scarpe 


-Tutto bene…. Tra noi?- chiesi


-È per il bacio?-


-Per come ti sei allontanata…- le dissi, lei si alzò dal letto e mi si avvicinò. Senza stivali sembrava piu piccola, piu cucciola.


Senza pensarci molto la strinsi a me e la alzai da terra, i suoi occhioni mi fissavano più dolci, più ammiccanti. La baciai, lei ricambiò e poi è successo ciò che è successo.

 

---- 

 

Mi svegliai in piena notte, mi girai verso Lukas e lo vidi lì, sdraiato e mezzo coperto dal lenzuolo, irresistibile oserei dire.

 

Mi alzai e vestendomi con quello che riuscì a recuperare andai nella sala principale. Credevo di essere sola, ma notai Trixie che smanettava su un apparecchio strano


-Hey… Perché in piedi così presto?- chiesi


-Non ho sonno… E ho un lavoro da completare. Tu perché sveglia?-


-Volevo andare in bagno-


-Quella porta a sinistra- disse indicandola


-Grazie…- feci per andare ma poi mi bloccai -Senti… tutto bene?-


-Si, perché?-


-Bhe, non sei esattamente amata come personaggio, cioè, c'è chi ti trova simpatica, ma sei sempre stata in secondo piano… Com'è avere d'improvviso tutta questa responsabilità? Sei la loro nuova Twilight, una leader, deve essere difficile da gestire…-


-Per caso stai cercando un consiglio?- mi chiese sorridendo e spostando una sedia accanto a sé


-Forse…- le dissi sedendomi.



 

La fissai lavorare mentre cercavo di elaborare cosa chiederle 


-Dimmi Chiara, cosa ti turba?-


-La situazione, non sono brava come leader, eppure sono a capo della missione…-


-Io pensavo fosse Silver a capo della missione-


-Lui sarebbe il più adatto, lo penso anche io-


-Non ho mai detto che sarebbe il più adatto, ho solo detto che era l'impressione che avevo. Tu e lui avete un rapporto speciale, che va oltre l'amicizia, se tu sei giù lui è capace di prendere le cose in mano, ma ciò non fa di lui un leader migliore… Ti sembrerà strano, ma io conosco le tue potenzialità, so che puoi fare tanto, hai solo bisogno della situazione giusta per dimostrarlo a te stessa-


-In che senso mi conosci?-


-Tempo fa creai una realtà virtuale dove per sbaglio sei finita anche tu. Non tu, tu, ma una versione di te di un'altra Terra. Era come te, insicura, ma quando il suo amico era in difficoltà si è fatta in quattro per lui. So che è difficile il ruolo che ricopri, anche io ero come te, insicura e confusa, ma poi ho conosciuto loro… E sono davvero felice. Non so chi ti abbia dato la missione, ne voglio sapere quale sia, ma non sei da sola, hai i tuoi amici e non credo tu abbia bisogno di dimostrare loro nulla, sanno già che sei fantastica e ti seguiranno ovunque-


-Ma io non sono sempre… Così, ho i miei problemi…-


-Tutti ne hanno, altrimenti che divertimento ci sarebbe se foste tutti perfetti? Con le vostre debolezze e le vostre forze create una squadra che si completa man mano che andate avanti-


-Perché sei così saggia? Sembra quasi che mi leggi nella mente…-


-Forse perché sono nella tua mente- rispose, poi i suoi occhi si illuminarono, dalla sua schiena spuntarono grosse zampe pelose e sottili, ogni parte di lei si ricoprì di ragni che le portarono via ogni frammento di pelle che restava.


Iniziai a correre verso la porta dove c'era Lukas, ma la strada sembrava non finire mai, la porta allontanarsi sempre di più 


-Aiuto! Aiutoooo!- inizia a gridare, ma i ragni mi salirono addosso, mi immobilizzarono e mi seppellirono viva. 



 

Spalancai gli occhi, le coperte mi erano finite fin sopra la testa, il mio respiro affannato e la mia agitazione avevano svegliato Lukas
 

-Hey Chiara, Chiara sono qui, sono io, respira amore…- mi disse stringendomi a sé. 


Feci tanti respiri profondi, fino a calmarmi e riprendermi. 


-Tutto bene ora?- mi chiese


-Si.. Si grazie- gli dissi sorridendo 


-Vuoi.. Vuoi parlarmene?- chiese


-No, va tutto bene, solo un incubo… Mi passerà- risposi
 

-Va bene… allora torniamo a dormire dai… sono solo le 4 - disse mettendosi sotto le coperte ed avvicinandosi a me


In quel momento un brivido mi percosse la schiena, le 4 era anche l'orario che avevo letto nel mio sogno. Mi vestì in fretta e furia ed uscì dalla stanza. 


-Hey… Niente cucchiaino?- mi chiese Lukas facendo gli occhioni


-Dopo amore- gli bisbigliai io prima di chiudere la porta.



 

Come mi aspettavo Trixie era lì che lavorava 


-Hey, perché in piedi così presto?- mi chiese, rabbrividì, senza risponderle andai in bagno, svuotai la vescica e mi lavai le mani. Mi fermai a fissare il mio volto allo specchio, era strano, era diverso. 


Osservai meglio la guancia destra, era strana, mi prudeva, mi grattai, e grattai. Lo feci talmente tanto che la pelle iniziò a cedere, e con la guancia anche la pelle sul naso, sulla bocca, poi gli occhi. Aprii l'acqua e mi sciacquai la faccia, era solo il sonno, i rimasugli dell'incubo.


Quando mi asciugai il volto e lo riguardai nello specchio mi sentii meglio, era tutto al suo posto. 



 

Spensi la luce e tornai in camera, Lukas era seduto nel letto 
 

-Sei sveglio?-


-Si… Ripensavo ad una cosa…-


-Cosa?- chiesi sedendomi accanto a lui


-Te… Ieri sera non abbiamo avuto modo di parlarne, ma perché ti sei comportata scontrosamente quando siamo arrivati qui? Credevo ti piacesse lo show, lo abbiamo visto più volte insieme e ne eri entusiasta…-
 

-È una vecchia storia…-


-Una storia che vorrei sentire, tanto ho perso il sonno-


-Okay… Ti ricordi che qualche anno fa avevo un'amica molto cara che era fan come noi?-
 

-Si…- disse aspettando che continuassi


-Ecco, noi eravamo così appassionate che facemmo cosplay e tanto altro a tema. Io ero Applejack e lei Pinkie. Ci volevamo bene, eravamo amiche… Era la mia unica amica. Poi è successo qualcosa e lei si è allontanata, senza un perché… Da quel momento lo show mi ricorda le lacrime che ho versato per lei-.

Dietro a quel racconto in realtà c'era ben altro che una semplice amicizia, ma era acqua passata.

-Piccola… Ora va tutto bene, noi siamo qui e ti vogliamo bene- mi disse abbracciandomi. Era gentile a rassicurarmi, ne ero così felice che mi misi un po' a piangere. Lui mi coccolava e io mi sentivo così bene… Poi mi addormentai.


 

ATTENZIONE
 

Avete accesso alla pagina numero 9 di "Il Leggendiario: la storia perduta di Blackword"

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ascoltare l'altra campana ***


Capitolo 10: Ascoltare l'altra campana

 

Stavo morendo di sonno, Trixie aveva deciso di fare una riunione a prima mattina, cioè come poteva pretendere che alle 10 fossi già bella scattante?

Lukas per evitare che mi appisolassi mi dava dei calcetti sotto al tavolo, io ricambiavo con uno sbadiglio poco celato.

 

-Allora, tutto chiaro?- concluse la ragazza dai capelli bianchi sorridendo con una lavagna dietro le sue spalle. Avrei voluto dire di no, ma non avevo nemmeno le forze di pensare


-Chiara, a te è tutto chiaro? Considerando il tuo ruolo c'è bisogno che ti ricordi ogni dettaglio-


-Allora no, non ho capito assolutamente nulla- dissi sospirando


-Ma come?! È la terza volta che ripeto il piano!- disse sconsolata e furiosa


-Sentite io senza un caffè non processo nemmeno informazioni basilari come il mio nome, immagina se posso ricordare tutto ciò che farneticate-


-Qualcuno che lo spiega al posto mio? Sto per perdere la voce e la pazienza-


-Scusala Trixie, Chiara è solo scontrosa la mattina, non è una maleducata che non comprende quanto tu ci stia aiutando- mi disse Lukas colpendomi sotto al tavolo.



 

Io sospirai e spalancai gli occhi, presi una penna e il diario
 

-Forza ditemi, forse scrivere mi aiuterà-


-Allora, noi saremo ispettori, ispettori di un certo posto chiamato Cristalove venuti per assicurarci che questo Padiglione sia davvero deserto. Senza turisti un Padiglione chiude per fare posto alla novità…- disse Half prendendo posto davanti alla lavagna e mostrando una foto della nuova generazione di mlp in stesura negli studios della Hasbro.
 

Rabbrividii, una serie come quella non era davvero degna di succedere alla generazione 4.


-Se Twilight crederà alla storiella, tu sarai a capo degli ispettori, hai le capacità magiche migliori e ti piace curiosare, avrai il compito di perlustrare ogni angolo del castello di Twilight alla ricerca di questa...- disse cambiando pagina. Vi era disegnata una gemma rossa e triangolare.


-Questa servirà per il generatore di particelle che ho raccolto negli anni dagli umani venuti qui- disse Trixie rimanendo seduta e scomposta sulla sedia.


-Con il generatore e le particelle creeremo un portale che ci dovrebbe riportare a casa- disse Half.

 

Io mi girai verso Lukas, si era dimenticato che non eravamo lì se non per trovare un componente per la nostra squadra di ricerca del diario di BG? Altro che tornare a casa a mani vuote, la Regina ci avrebbe rimandati lì a calci.
 

Lukas mi sorrise accarezzandomi la mano, capii che non avevo nulla di cui preoccuparmi.

 

-Quindi il mio compito sarà frugare in giro?- dissi fissando la lavagna


-Si, noi ci occuperemo di distrarla. Le ragazze smetteranno di comportarsi come obbedienti e combineranno guai, ciò le porterà a sembrare difettose e Twilight dovrà badare anche a loro lasciandoti il tempo di cercare-


-Così rischieranno troppo!- obbiettai


-Se tu farai come da piano andrà tutto bene, la sconfiggeremo prima ancora che possa farci del male- disse Applejack sorridendomi


-I tuoi amici ci hanno parlato bene di te, siamo certe che stiamo riponendo le nostre vite nelle mani giuste- si accodò Rarity.


 

Io squadrai tutti confusa e infastidita quasi, non volevo tutta quella responsabilità, se li avessi delusi tutti? Che cosa avrei dovuto fare? Se ci scopriva?
 

-Non preoccuparti, anche se le cose dovessero andare male noi ci occuperemo del piano di recupero ed estrazione- disse Rainbow Dash stringendo a sè Fluttershy, la ragazza sorrise con meno convinzione dell'amica


-Va bene, io rubo, le due dotate di ali mi recupereranno in caso di bisogno, le altre faranno da distrazione e voi?- chiesi ai miei amici


-Bhe reggeremo il gioco, faremo controlli e metteremo in difficoltà Twilight, le daremo così tanti problemi che non potrà che lasciarti tempo per fare la ricerca senza intoppi- disse Mike


-Poi io ho un conto in sospeso con lei e la sua Pinkie- aggiunse Razael


-Io invece ho un conto aperto con quel tipo laggiù- disse Pinkie, la vera Pinkie, indicando un punto non definito della stanza.


Rimasi confusa a guardare nella stessa direzione
 

-Pinkie è fuori gioco al momento- disse Trixie ridendo nervosamente


-Cosa le è successo?-


-Troppi babbà, si è bevuta pure il liquore che era uscito dal dolce-


-È ubriaca? Potete ubriacarvi?- chiesi


-In teoria, è solo uno stato confusionario, scade tra non molto tempo, ma per ora non è proprio possibile mandarla sul campo, quindi non vi accompagnerà nella prima fase della missione- disse Trixie


-Che sarebbe?- chiesi


-Far abboccare Twilight- disse Half mostrando un'altra immagine che rappresentava Twilight come un pesce con un corno.
 

Trixie si gettò a nascondere il disegno parodia che aveva fatto.


 

-Mi pare di notare che avete tutti capito il piano. Abbocca Twilight e iniziate a separarvi, le ragazze fanno casino, voi cercate problemi inesistenti e tu, Chiara, cerchi la gemma. Deve averla nascosta in un luogo che può sempre tenere d'occhio, quindi nè troppo nascosto, nè troppo alla luce del sole. Lei non è stupida, mi raccomando fate attenzione e poi fate rapporto. I vostri cellulari sono collegati al mio computer centrale, vi guiderò da qui e terrò d'occhio Twilight per avvisarvi se ci sono problemi quindi tenete la linea libera- concluse Trixie fissandoci seriamente.
 

-Ma io non ho il telefono…- disse Mike dispiaciuto


-Non temere, lo troverò, sarà da qualche parte in quel castello- gli dissi


-No! Chiara, il tuo compito è la gemma, non devi distrarti oltre, se ti scopre e la affronti da sola non andrà per nulla bene. È resistita alle gemme dell'armonia ed ora ne ha una tutta sua, non avrà scrupoli ad usarla contro di te. Avrai anche un buon potenziale, ma non voglio rischiare che la tua magia faccia cilecca in mezzo ad un combattimento dove sei da sola. Vai lì e prendi la gemma, chiaro?-


-Non sei il mio capo!-


-Se vuoi davvero portare il tuo culo fuori di qui segui il piano. Da stamattina che mi ignori, non sarò la migliore, non sarò perfetta, ma non ti permetterò di distruggere ciò che ho costruito per proteggere le mie amiche-


-Va bene! Per un cellulare ti scaldi tanto… Non è che hai fretta di crearlo per te il portale?- le stavo per dire, ma Lukas mi frenò con solo lo sguardo, era meglio non tirare la corda con qualcuno che sembrava saperne più di noi.


-Va bene, scusa Trixie, volevo solo fare un favore a Mike…- dissi dispiacendomi, ma nemmeno troppo.


-Gli do un cellulare di riserva. Finito con Twilight, prima di partire vi aiuterò a trovare il suo cellulare se per te è così importante- disse


-Vorrei solo che tutto andasse bene, da come hai detto prima, le mie amiche rischiano molto, se qualcosa va storto non sarei capace di perdonare né me né chi ha portato ad una situazione simile- disse guardando le mane5 e sorridendo amara.
 

Mi sembrò di capirla, non di crederle, ma di capire che per un motivo o per un altro, ci teneva a quelle ragazze.



 

Senza troppi se e ma ci avviammo tutti insieme verso il castello di Twilight, quale posto migliore per trovarla?

 

Bussai alla porta con il diario tra le mani, pronta a prendere appunti, a fare la valutazione, come mi aveva detto Trixie di dire.
 

Twilight aprì di poco la porta, ci vide e senza dire molto ci fece entrare in un attimo.

 

-Oh ringraziando Celestia siete qui! Vi ho cercati ovunque ieri, ma nessuno vi ha visti, credevo vi foste persi nella Everfree Forest e ho mandato una pattuglia aerea a cercarvi- disse velocemente e senza prendere un solo respiro. Era come le altre, nella versione umana, ma il suo volto era sfinito dall'insogna. I capelli a malapena raccolti in una coda e gli occhi spalancati a palla.


-Tutto… Bene?- le chiesi preoccupata


-Si, perché dovrebbe andare male? Qui fila tutto liscio, nessun turista, nessun episodio da girare… Stiamo benissimo!- disse ridendo isterica


-Questa sta per impazzire- bisbigliai agli altri


-Scusate se sembro un po' agitata, è stata una giornata piena di confusione… Ieri è successo il finimondo, e la mia testa… La mia testa mi sta facendo davvero male- disse sedendosi e reggendosi il capo


-Ma non parliamo di me, voi piuttosto, siete umani? Come ci siete arrivati qui se il portale è chiuso?- chiese fissandoci preoccupata


-In realtà veniamo da Cristalove, con il compito di una valutazione del padiglione. Come saprà signorina Twilight non possiamo impiegare energie in qualcosa che non porterà turismo a Fantasia- dissi cercando di restare distaccata


-Ora anche questo…?- mi sembrò chiedersi a bassa voce -Scusate se sembro sconvolta, ma non mi aspettavo una vostra visita, veniamo sempre avvisati prima…-


-Ma stavolta doveva essere a sorpresa, è facile superare un controllo quando si sa che ci sarà- disse Half


-Bhe non esattamente, ma comprendo la vostra posizione. Sono a vostra disposizione, cosa volete controllare?- chiese


-I miei colleghi si occuperanno di controllare che sul campo tutti lavorino come si deve, io invece resterò qui a dare un'occhiata al quartier generale-


-Ma non lo avete mai fatto-


-Perché non dovevamo decidere se chiudere o meno questo posto. Con franchezza signorina Twilight, abbiamo un rimpiazzo che già viene apprezzato dal pubblico, la quinta generazione viene accolta bene dai fan di questo show. Questo controllo va fatto al meglio per assicurarci che se vi diamo ancora possibilità, le persone si sentiranno al sicuro qui- dissi avvicinandomi a lei con fare rassicuratorio


-Per prima cosa vorremmo sapere in che stato si trovano le gemme dell'armonia, sono uno dei pilastri dello show, suppongo che siano al sicuro e ben curate…- iniziò Lukas


-Per non parlare delle protagoniste, vengono fatti test e screening di ogni genere? Non ci sono ipotetici glitch?- chiese Mike, una battuta consigliatogli da Trixie, Razael si era nascosto


-E lei? Da quanto non facciamo dei test anche a lei signorina Twilight? Sa bene che una macchina efficiente lo è solo se tutti gli ingranaggi vanno nella direzione giusta- dissi aprendo già l'agenda.



 

Twilight sembrò crollare, i suoi occhi si riempirono di lacrimoni e si mise a piangere
 

-È un disastro! Okay? Non sono riuscita a mantenere l'ordine, finito lo show sembra che sia andato tutto in fumo. Nessuno rispetta l'etica, alcuni cospirano contro di me solo perché mi hanno messa a capo del Padiglione, io non l'ho chiesto! Le gemme sono disperse, se lo segni signor so tutto io, io sto per impazzire per lo stress e non riesco a controllare tutti quei pony!- poi schiacciò dei pulsanti sul tavolo di cristallo, degli schermi olografici ci mostrarono centinai di telecamere che tenevano d'occhio l'intera Equestria.
 

-Molti abitanti mi chiedono che fine faranno senza lo show. Per non parlare dell'incidente del punto di sbarco primario degli umani: lo specchio a cui abbiamo dedicato quei film. Eravamo in missione per fermare Trixie che voleva a tutti i costi usare lo specchio per andare in un mondo più adatto a lei, ma l'ho dovuta fermare, lo specchio era diventato ingestibile dopo essersi scheggiato durante le riprese. Non so come gestire tutti i problemi che ci sono, le terre di questo luogo sono immense e finito il proprio lavoro allo show Celestia e Luna si sono ritirate in pensione anticipata, dicono loro…- poi ci guardò
 

-Vi prego, aiutatemi. So che non dovrei farlo, che non avete nessun motivo per darmi una mano, ma se riesco a riportare le cose al prorpio posto potrei… Potrei ridare vita al progetto principale di questo Padiglione e voi sareste considerati eroi da Floridiana. Da semplici controllori ad eroi di uno dei padiglioni più grandi di Fantasia, una promozione non ve la toglierebbe nessuno- disse supplicante.
 

-Io… Io ne discuterò con i colleghi, ma per il momento cerchiamo di comprendere quanto è grave la situazione, ce ne occupiamo noi, lei riposi pure signorina Twilight, quando sarà il suo turno per il controllo la verrò a cercare- dissi mantenendo compostezza e una voce sicura.
 

Twilight si allontanò da me e sospirò


-Va bene… Oramai non ho altre possibilità- disse sedendosi mentre si teneva la testa.



 

Io mi allontanai per parlare con i ragazzi
 

-Che situazione… Strana…- dissi


-In effetti… Sembra lei, molto lei- disse Half


-Ma non dimentichiamoci che qui tutte recitano per lo show, perche non recitare per convincere noi a stare al suo giochetto?- disse Lukas


-Perché mi sembra che stia davvero male… Non credo sia facile fingere così tanto…- dissi


-Pinkie si è finta pazza- replicò Lukas


-Pinkie potrebbe persino esserlo davvero- rispose Mike


-Allora anche questa Twilight potrebbe essere davvero quella vera- disse Half

-Okay ho capito stiamo tutti con la testa confusa, facciamo così, seguiamo il piano, prendiamo le informazioni e le altre cose che ci servono e poi vedremo. Chiunque voglia fregarci non ci riuscirà, in un modo o in un altro avremo la gemma e la useremo per aiutare la persona che ci sembrerà la più adatta. Avremo la gemma e un componente, come richiesto da BG- dissi cercando di non farci sentire
 

-Va bene, hai ragione, meglio scoprire più cose prima di agire. Al momento non abbiamo nessun pezzo per il portale, meglio procurarcene almeno uno per poter contrattare un minimo- disse Mike


-Ottimo, decisione presa dunque..- disse Half guardando verso Twilight


-Si- rispose Lukas avvicinandosi alla ragazza.



 

-Signorina…-
 

-Si?- rispose lei


-Come possimo aiutarla?- chiese con un sorriso. I suoi occhi si illuminarono e gli saltò al collo felice


-Che bello! Mi aiuterete a salvare le mei amiche…- disse stringendolo


-Salvare?- chiese lui


-Si… Tra i tanti problemi c'è Chrysalis che si è alleata con qualcuno che vuole la mia rovina a quanto pare. Hanno rapito le mie amiche e rimpiazzate con cloni molto stupidi… Certo, reagiscono come se fossero le originali, ma ci sono imperfezioni. Fluttershy che risponde scontrosa, Rarity che sbaglia le taglie dei vestiti… Saranno pure simili alle mie amiche, ma non sono loro… Ho paura che sia successo qualcosa di brutto alle altre… Ditemi che mi aiuterete a trovarle-
 

-C… Certo- disse Lukas imbarazzato trovandosela a poco dalla faccia che lo supplicava con grossi occhioni.



 

-Io le spacco la faccia a quella lì- ringhiai a denti stretti


-Sta calma, devi essere razionale, non una ragazza isterica e gelosa. Non è il momento più adatto questo- mi richiamò Mike


-No, lascia che le due ragazze si picchino, adoro i combattimenti tra ragazze, vestiti che si strappano, ciocche di capelli che volano… Sexy- disse Razael facendo capolino dalla manica del ragazzo


-Sta zitto Razael- gli dissi infastidita, non mi piacevano i commenti di quel genere, e poi Mike aveva ragione, non era il momento giusto per certe sciocchezze.

 

Dopo quell'abbraccio feci un sospiro e mi aggiunsi alla discussione.


-Ora che abbiamo preso una decisione… Come mettiamo in ordine le cose?-


-Ci sono diverse urgenze… Gli elementi che non riesco a trovare, le mie amiche chissà dove e i loro cloni… Lo specchio che è esploso. Non vedo Trixie da quel momento, il che mi preoccupa molto considerando cosa potrebbe fare se avesse le gemme in suo possesso… Sono davvero a pezzi. Sentite fate i vostri controlli e io nel frattempo riposo e penso a un modo per recuperare le gemme e le mie amiche… Spero solo che non sia troppo tardi…- poi si allontanò verso una stanza in fondo al corridoio
 

-Fatemi sapere quando avete novità, io aspetterò qui- disse chiudendosi la porta alle spalle.



 

-Che si fa?- chiese Lukas


-Non lo so… Chiediamo a Trixie?- rispose Half mostrando il telefono


-Certo, così siamo sgamatissimi- gli risposi io


-Allora cerchiamo le ragazze e parliamo con loro, così che riferiranno a Trixie- disse Mike.


Concordammo, usare i cellulari con tutte le telecamere che ha in giro Twilight era piuttosto rischioso.

 

Uscimmo dal castello e ci dividemmo, io e Mike andammo alla ricerca di Rarity, Pinkie e Fluttershy mentre agli altri due lasciammo Rainbow Dash ed Applejack.

 

------

 

Rainbow Dash, di nuovo, non potevo chiedere di meglio. Spiccai il volo, stavolta meglio, e la cercai alla zona di addestramento, ma non c'era. Fermai i suoi compagni e loro mi sorrisero statici, come bambole, senza darmi risposta.
 

-Sicuri di non sapere dove si trovi?- chiesi


-È urgente- loro si limitarono a fare un no coordinato e poi spiccarono il volo per allontanarsi.

 

Rimasi confuso e decisi di perlustrare la zona dall'alto, forse si era stancata troppo per volare, o forse aveva qualche crampo.



 

Allargai le ricerche fino ad una zona isolata, in mezzo al nulla, dove una strana forma nuvolosa si stava formando.

Una grossa tromba d'aria si stava creando pronta a colpire un paesino che era in periferia. Scesi e iniziai a correre tra le strade, bussando alle porte.

Era tutto completamente inquietante, tutto simile, uguale direi. Le porte, le case, le finestre, solo una si distingueva dalle altre, più grande e non in fila con le altre.

 

Tutte le porte a cui avevo bussato si aprirono e ne uscì un gruppo compatto di changeling, tutti simili, tutti senza metamorfosi, neri che mi fissarono sorridendo.
 

Mi guardai attorno e notai che dalla casa più grande ne uscì una figura familiare, ma inaspettata.


-Starlight Glimmer, che sorpresa ritrovarti nel tuo vecchio paesino- dissi riconoscendola, lei mi fissò, si spaventò e poi fischio rumorosamente


-Changeling, prendetelo!- urlò senza se e senza ma.


Un'orda, molto più grande di quanto quelle casette potessero contenere, mi assalì e mi seppellì.


-La… La tempesta sta arrivando…- cercai di dire prima che anche gli ultimi mi si lanciassero contro.

 

----

 

L'ultima volta era toccata a Chiara la ricerca di Applejack, io non avevo ancora visto il fienile e il Giardino Dolci Mele. Mi avviai nella lunga stradina di terra battuta che collegava il giardino a Ponyville, proseguii senza incontrare nessuno, ma proprio nessuno.

I suoni della natura erano assenti, facendomi sprofondare in un silenzio raggelante. I miei stessi passi sembravano non fare rumore, nonostante la mia stazza, non esattamente esile. Continuai fino a intravedere la casa di Applejack, accelerai ansioso di vedere come erano gli alberi, il profumo delle torte di Granny, il paesaggio che avrei volentieri fotografato da ogni prospettiva.

 

Piu acceleravo il passo e più mi sembrava di intravedere da lontano delle nubi scure muoversi, quasi danzare nel cielo, nubi scure e altre particolarmente luminose , che si mischiavano, separavano e creavano uno spettacolo incredibile.
 

Arrivai finalmente al fienile e continuando a fissare le nubi iniziai a chiamare Applejack, ma non mi rispondeva. Alzai di più la voce finchè un urlo femminile, sottile e familiare non si diffuse nell'aria.


-Fluttershy- pensai andando verso l'urlo. Mi avvicinai sempre di più alle nubi e finalemnte mi accorsi cosa stava succedendo


-Lukas! Eccoti, abbiamo un grosso problema qui- disse Applejack deviando un fulmine da una nuvoletta di twittermite


-Molto grosso- rafforzò Fluttershy richiamando dei fruttastrelli, senza alcun successo.

 

----

 

Io e Chiara ci avviamo verso la boutique di Rarity, sinceramente sembrava tutto tranne il paradiso di stoffe e bottoni a cui eravamo abituati.
 

Entrammo e vidi Rarity su tutte le furie rovistare tra ricevute e altri fogli


-Quella dannata… Puledra, non deve toccare i miei fogli… SWEETIE BELLE! MI HAI CAPITA? LA PROSSIMA VOLTA CHE TOCCHI QUALCOSA SARANNO GUAI!- urlò verso l'alto, per farsi sentire dalla sorellina che probabilmente era nella stanza di sopra


-Chiara, va dalla piccola, qui ci penso io…- le dissi, lei si allontanò e io mi misi accanto a Rarity a recuperare dei fogli da terra.



 

-Cosa c'è che non va Rarity?-


-La ricevuta! La ricevuta per quei draghi so tutto io. Hanno osato dire che le gemme che gli ho venduto erano false! False, ti rendi conto? Io che le studio una ad una prima di farne un carico da mandare a quelli lì!-


-Quelli lì, lo dici a tuo fratello!- intervenne un drago basso, ma dalle spalle larghe e forti


-Sta zitto sottospecie di lucertola, la tua voce rovina i miei preziosi timpani-.



 

La discussione proseguì sullo stesso livello, per un po' finche non vidi Pinkie entrare.


-Finalmente! Pinkie senti non è che li fai ragionare un po'?- le chiesi


-Sono qui per questo- disse fiera, poi cacciò un foglio dalla tasca e lo mise sul muso del drago


-Un carico di puri quarzi, rubini e zaffiri dalle miniere ad est, mentre smeraldi e topazi da sud. Tutto firmato e documentato-


Il drago guardò il foglio, dubito lo abbia anche letto, guardò Pinkie e accartocciò il foglio 


-È un falso! Quelle gemme erano false, false come voi due!- disse.


A quel punto non so cosa abbia trattenuto Pinkie dal saltare addosso a quel drago.

 

----

 

Accompagnai Mike da Rarity e andai a cercare la piccola Sweetie Belle. Era nella sua stanza, raggomitolata sul letto.
 

Ammetto che era la prima volta che interagivo con un personaggio nella versione pony, ero confusa e divertita forse.


Mi sedetti accanto a lei e le accarezzai la schiena, era incredibilmente setosa e piacevole al tatto


-Lasciami stare… Umana-


-Hey piccola… Io sono Chiara, un'amica di Rarity…-


-Io… Io sono Sweetie Belle…-


-Lo so, tua sorella parla così tanto di te…- le dissi. Lei si girò e asciugandosi il volto con uno zoccolo mi guardò. Era incredibile come sensazione, una puledrina che mi parlava, con due grossi occhioni e colori della criniera improponibili.
 

-D… Davvero parla di me?-


-Si, è molto fiera del lavoro che fai per aiutarla… E per aiutare gli altri- le dissi indicandole il cutie mark. Lei sembrò imbarazzata e mi sorrise.


-Allora… Sai dirmi cosa cerca? Così potremmo aiutarla-


-Si. Cerca una ricevuta di un carico che ha consegnato ieri, io l'ho messo al suo posto, esattamente come per altri di quella giornata…-


-Sicura? Non ti sei distratta? O forse hai sbagliato posto-


-Dubiti anche tu di me?!-


-No, certo che no. Ma sono molto sbadata, a volte mi è capitato di mettere le cose nei posti più assurdi, persino nel frigorifero- dissi ridendo. Lei mi fissò e ricambiò la risata.



 

Rimasi li con lei a ragionare per un po', poi all'improvviso sembrò ricordarsi qualcosa


-Fluttershy! La consegna di Fluttershy!-


-In che senso?- cercai di fermarla prima che partisse in quarta.


Scesi le scale, le urla che si sentivano erano assordanti e al battibecco si era anche aggregata Pinkie, senza che io ne comprendessi il motivo specifico.


Seguì Sweetie Belle con lo sguardo e lei cacciò dalla borsa un paio di fogli


-Ecco qui la ricevuta- disse urlando più forte degli altri.


Rarity la prese e la mostrò ai draghi. La consegna era stata firmata dalla signora dei draghi in persona, e certificava che aveva anche controllato la merce prima di lasciarla.

 

La pace sembrò tornare, quando un forte allarme simile a quelli antiaerei si diffuse nell'aria sovrastando ogni suono e ogni pensiero.

 

-ATTENZIONE! SIAMO IN UNO STATO D'EMERGENZA. SI PREGA DI RESTARE NEGLI EDIFICI E DI NON USCIRE PER NESSUN MOTIVO- diceva l'allarme, ripetendosi tante e tante volte nei minuti seguenti.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Allerta meteo ***


Capitolo 11: Allerta meteo
 

I changeling mi trascinarono in una delle casette, di corsa, ammassandosi uno sull'altro. 

Mi lasciarono a terra, in una grossa stanza che li conteneva tutti senza alcun problema. Guardai le pareti, ricoperte da quella specie di carta argentata che avevamo visto anche da Trixie.  

-Twilight ha ragione, siete in combutta con Trixie!- dissi alzandomi e liberandomi dagli ultimi due che mi stavano vicino 

-Combutta sembra dispregiativo, collaboriamo- disse una figura totalmente nera girandosi su una sedia da ufficio. 

Oltre un camice e degli occhialoni riconobbi Chrysalis, nella sua versione pony, come Starlight stessa. 

-Cosa volete da me? Eh?- chiesi agitandomi, nonostante potessi essere un drago, non mi ero ancora trasformato del tutto e non avevo idea di come farlo. Ero uno contro cento e passa. 
 

Starlight sospirò e mi si avvicinò. Il suo corno arrivava giusto alla mia spalla, brillava davanti ai miei occhi  

-Datti una calmata Half- disse, senza aggiungere altro dei changeling mi portarono una sedia e una coca cola fresca di frigo.  

-Questa è una delle colonie della ribellione, capeggiata ovviamente da me. Io sono Starlight Glimmer, ho ottime capacità di comando ed organizzazione… Forse hai una brutta idea di me, non capisco perché nello show mi hanno fatto fare la parte di una dittatrice che annulla l'identità degli altri...- disse a me per poi perdersi in un ragionamento tutto suo.  

Mi guardai attorno e notai che i changeling avevano un cutie mark, un simbolo rosso, simile ad un semplice cerchio, ma lo vedevo solo sotto alcune luci che illuminavano la grossa stanza quadrata. Tutti avevano quel segno, tranne Chrysalis che riprese a fare ciò che aveva interrotto. 

-Hanno dei cutie mark?- 

-Si.. Una mia idea, cosi da riconoscere i changeling nel caso di ritrovamento di un corpo...- disse tetra Starlight, quasi come se fosse stato necessario fare quel segno a seguito di eccessive perdite. Mi zittii e mi misi a bere la mia coca in silenzio. Ero a disagio, confuso, forse spaventato. Starlight mi fissò dopo aver contato i chanceling nella stanza  

-Sei il 150esimo della squadra al momento, interessante- 

-Che squadra?- chiesi 

-La squadra di recupero. Sono giorni che da queste parti si sta creando questa cosa... La zona è stata evacuata ma a quanto pare ci sono persone irresponsabili come te che non vedono i cartelli- disse accendendo uno schermo e mostrando la tromba d'aria che stava lentamente avanzando portandosi via tutto ciò che trovava sul suo passaggio. 
 

-Non cerano i cartelli da dove venivo io... - dissi aprendo le ali 

-Maledizione, avevo detto a Rainbow Dash di mettere delle nuvole di allerta qui in giro- disse battendo il pugno sul tavolo. Io sorrisi spaventato da quel rumore potente e cambiai discorso 

-A cosa è dovuta la tromba d'aria?- rispondermi fu Starlight 

-Da un incantesimo, non riesco a studiarne la natura e Twilight... Bhe è inutile pensare di chiedere a lei, quindi siamo rimasti qui a controllare che non avanzasse, ma oggi ha finito per accumulare abbastanza energia per…-  

Alla parola energia saltai dalla sedia, presi un foglio e mi misi a disegnare. 

Chrysalis mi fisso confusa, notando che le avevo rubato il posto alla scrivania, con lo stesso scetticismo mi fissavano gli altri.  
 

-Il mio potere, il mio potere mi permette di usare l'energia- iniziai a pensare cercando di immaginare una macchina capace di fermare il vortice. 

Dopo diversi minuti di disegno Starlight non resistette a chiedermelo  

-Che combini?- 

-Sto costruendo una macchina capace di fermare quella cosa- 

-Beh amico, ti consiglio di sbrigarti. Per quanto non impazzisca per quei pony multicolor, non gli auguro di venire portati via da quel coso- disse Chrysalis mostrando una mappatura di Equestria e lo spostamento in tempo reale della tromba d'aria che si gonfiava sempre di più. 
 

Finito il disegno iniziai a scavare tra tutti i loro aggeggi 

-Le nostre apparecchiature! Smettila! - mi placcò Starlight 

-Devo fermarlo, sta andando verso i miei amici- le dissi con gli occhi carichi di sicurezza, quanto offuscati dalle lacrime. 
 

Mentre mettevo insieme lenti, un drone, laser e tanti fili, non potevo non immaginare le cose che potevano succedere se avessi fallito, non riuscivo a non ricordarmi i numeri collegati ai disastri ambientali, a quanti danni causano, a quanti morti...

Asciugandomi le lacrime misi in moto il mio apparecchio, un drone con lenti e laser che speravo potessero, insieme alla luce del sole, scaldare l'interno del vortice per neutralizzarlo. 

-Finito- dissi alzandolo fiero 

-E sarebbe?- chiese Chrysalis 

-Un drone che potrebbe riscaldare l'interno del vortice e fermarlo prima che colpisca Ponyville- 

-E come vorresti testarlo?- chiese Starlight 

-Uscirò fuori- 

-Ma che sei scemo!?- mi disse lei prendendomi le spalle -non puoi, ti abbiamo preso in tempo prima che ti portasse via, ora vuoi rendere il nostro lavoro inutile? È una scelta irresponsabile la tua- 

-Ma non posso sicuramente stare qui a non fare nulla- 

-Invece puoi! Lo facciamo tutti- 

-Chrysalis, tu puoi capirmi, ho degli amici, ho la mia famiglia in una casetta di Ponyville. Se fossero i tuoi changeling? lasceresti davvero che le cose andassero come devono, senza intervenire?- 

Lei abbassò la testa, il silenzio la circondò. Da una tasca cacciò un taccuino. Lo fissò per un po' mentre Starlight le si avvicinò dispiaciuta. 
 

-Bussavano alla porta principale, erano inseguiti da grossi lupi del legno che dovevano dare la caccia a noi... Erano in dieci... Li ho visti dalle telecamere urlare fino a non avere più fiato in gola, fino a non avere più una gola- disse fissandomi con una smorfia che doveva essere seria. Regale, ma al contempo era triste e sembrava nascondere le lacrime. 
 

-Non c'è tempo... - dissi 

-Lo so..- posò la sua agenda e fece un lungo sospiro -Per questo dobbiamo sbrigarci- disse Chrysalis alzandosi. Lo sguardo di Starlight la bloccò 

-Ti prego... Non farlo, non possiamo perdere anche te... - 

-Tornerò… Vieni anche tu- le disse 

-Io… Io non posso… Non ce la faccio…- rispose. 

Chrysalis la strinse a sé e si preparò per uscire, non l'avrebbe giudicata. 
 

Spalancò la porta e seguita da me e un gruppo compatto di chanceling si avvicinò a fatica al tornado. 

-Non un passo oltre, altrimenti verremo risucchiati... Ragazzo, il tuo aggeggio è pronto?- mi chiese 

-Si, lo metto in funzione, telecamera?- chiesi  

-Attiva- rispose un changeling 

-Volo, pronto. Saliamo di quota…- dissi dando il via alla missione  

-Siamo a 10 metri... 50... 70... 100- disse Chrysalis tenendo d'occhio uno schermo 

-Ottimo, traiettoria?-  

-Sud est- rispose uno dei changeling 

-300 metri…-  

-Vento molto forte, non dovreste sforzare tanto le eliche…- cercò di dirci uno dei sottoposti 

-Zitto! Chrysalis?- chiesi 

-Siamo a 600 metri- 

-La velocita del vortice è maggiore, serve salire di quota- disse Starlight al walkie talkie 

-Grazie…- dissi, lei rispose solo con un semplice -Prego- 

 -Chrysalis?  

-Siamo a 1000- 

-Ora dobbiamo essere tutti concentrati... Temperatura?- 

-Le lenti si scaldano, ma le nuvole non permettono il passaggio ai raggi- disse il changeling con il controllo video 

-Soluzioni?- chiesi 

-Qualcuno dovrebbe spostarle…- rispose lui 

-Soluzioni concrete, imbecille!- Lo richiamò Chrysalis 

-No... Non è stupido, potrei provare io…- dissi 

-Sei pazzo? Okay salvare i tuoi amici, ma da morto non salvi nessuno!- mi richiamò Chrysalis 

-Un drago potrebbe... Potrebbe resistere alla forza del vento Starlight?- 

-Si... Ma…- 

-Allora nulla. Starlight ci servi fuori, devi pilotare il drone- 

-Ma…-  

-Puoi farcela- le dissi, lei sospirò e disse semplicemente - Ricevuto-. 

  

Non appena diedi il telecomando a Starlight provai a trasformarmi. Mi concentrarmi, mi concentrai talmente tanto che ogni suono attorno a me venne annullato. Ero solo, solo con me stesso. 
 

Mi ritrovai in un buio mai provato prima ed in fondo al buio, una luce, una luce distorta e confusa. Mi avvicinai, sempre di più fino a vedere che la luce era un drago, il mio drago.  

Provai ad avvicinarmi, ma lui mi scagliò una sfera contro. 

-Ti prego… Ho bisogno di te…- 

La creatura sembrò smettere di attaccare, ma rimase immobile a ringhiarmi contro  

-Io sono Half, sono tuo amico…- dissi avvicinandomi di più 

-Non lo sei, non sei mio amico, sei il mio padrone, mi farai del male come l'altro…- 

-Tu parli?- chiesi in un primo momento  

-Sono della tua mente, tu mi fai parlare- 

-Io non sono cattivo, voglio solo fare del bene, cosa posso fare per convincerti?- 

-Nulla, non sei ancora pronto… Non abbastanza forte- 

-Io voglio essere pronto, ho bisogno di te per salvare i miei amici!- urlai abbassando la testa 

-Tu ci tieni a loro?-  

-Si, si che ci tengo! Qualunque cosa tu voglia la farò, ma ti prego aiutami- 

-A tempo debito, ricambierai il favore, ora lascia che io ti guidi- disse avvicinandosi a me. Poggiò il tuo muso sulla mia testa e qualcosa di incredibilmente potente mi invase il corpo. Una scossa di energia, talmente intensa da farmi trasformare in una manciata di secondi in un grosso e maestoso drago bianco, dalle scaglie che emanavano quella luce distorta. 
 

Mi girai verso Chrysalis e Starlight, la prima era concentrata sul suo schermo, la seconda mi fissava con occhi luccicanti. Io indicai con la zampa i miei occhi e poi il telecomando, lei capì e torno a controllare il drone. 
 

-1500- disse Chrysalis  

-Vento eccessivamente forte, una delle eliche sta cedendo- 

-Vado- dissi spiccando il volo. 

Non mi sarei mai spettato di avere tanta forza, un solo balzo mi bastò per arrivare alle nuvole.  
 

-Indicazioni- dissi al walkie talkie  

-Più a sud- rispose Starlight 

-Ricevuto-. 
 

Riuscì ad avvicinarmi al drone e ad allontanare le nuvole, giusto in tempo considerando che una delle eliche stava avendo un problema con il vento. 

-Posizionato- dissi 

-Temperatura in aumento, il raggio si carica- 

-mantenere posizione-  

-Ricevuto- dissi cercando di tenere la macchina al centro del vortice. 
 

-Raggio in funzione signor Half, insegua il vortice ed incrociamo gli zoccoli- disse Starlight dal walkie talkie. 

Lo feci, lo inseguì, il vortice sembrava cedere, ci stavo riuscendo. 

Ero felice, ma preoccupato, più il vortice sembrava cedere, più era vicino a Ponyville, ero in ansia, nel panico a vedere che le prime piante e zerbini stavano già volando in giro  

-Ragazzi… Funziona maledetta macchina, più veloce, più veloce!- dissi.  

Ero così agitato che non riuscì più a gestire la trasformazione, il corpo tornò umano, le ali divennero più piccole e la presa sulla macchina cedette.  

Il vento mi scagliò via, me e la mia delusione leggibile sul volto. 
 

Stavo precipitando, senza sapere a cosa aggrapparmi, quando qualcuno mi afferrò al volo. Una bellezza dalla pelle celestina e dai capelli arcobaleno mossi dal vento. Mi teneva in braccio con una facilità incredibile e lentamente scese a terra per lasciarmi andare 

-G… Grazie- dissi stranamente in imbarazzo 

-No problem- mi rispose spiccando il volo nuovamente. 
 

--------

  

Rimasi impietrito quanto affascinato da quelle piccole creature capaci di sparare fulmini solo agitandosi un po'. 

Ero talmente preso a fissarli che non mi accorsi che mi stavano per colpire. Applejack mi spinse via parando con un coperchio della pattumiera il fulmine. Venne respinta e sbalzata a terra. 

Le due cercavano in tutti i modi di proteggersi, ma lo sciame si stava aprendo sempre di più e i fulmini diventavano sempre più potenti. Colpivano gli alberi spezzandoli in due, il terreno bruciando grosse chiazze di erba. 

Volevo avere un'idea, un'idea qualunque, ma non mi veniva. Il caos mi circondava, e io ero talmente preso dall'agitazione che il fiato si fece corto, la vista si annebbio. Ero solo. 
 

-Solo, che parola strana, non si è mai soli- una voce, una voce nella mia testa che si prendeva gioco di me 

-Chi sei?- 

-Lo conosci il mio nome, visto che è con quello che ti sei presentato a queste creature- 

-Silver?- 

-Già! Perché mi hai svegliato? Perché sono qui? Dove si trova quella sporca traditrice di BG?- 

-La conosci? Non dovresti essere un cavaliere d'argento?- 

-Lo sono, sono IL cavaliere d'argento, il primo ed originario. Fammi uscire- 

-Come posso fare?- 

-Dammi la mano ragazzo, fallo e ti aiuterò… So che ne hai bisogno… Percepisco la tua paura…- 

-No! Non ti lascerò uscire. Se BG ti ha intrappolato un motivo c'è- 

-Se le tue amichette moriranno un motivo c'è: Tu non hai fatto abbastanza!- 

Quelle parole mi colpirono violentemente, mi sembrò di non poter più controllare l'ansia. Feci gli ultimi respiri veloci e poi svenni. 

-Grazie mille… Amico- disse Silver afferrandomi di forza la mano, qualcosa mutò qualcosa prese il controllo del mio corpo.  
 

Mi sembrò di essere un osservatore, di vedere tutto come un video in prima persona, senza la capacità di controllare il mio corpo. 
 

Percepii di alzarmi e guardandomi le mani le vidi illuminarsi. Quando un fulmine provò a colpirmi lo riuscì a deviare con un raggio di luce. Mi stupii, ma non riuscì a dire nulla alle ragazze che mi fissavano sorprese e preoccupate. 
 

Lo sciame, preso alla sprovvista e spaventato iniziò a scappare verso Ponyville  

-Andiamo!- cercai di urlare 

-Andrò a recuperare i tuoi amici razza di femminuccia, ma cerca di non mettermi i bastoni tra le ruote- mi disse Silver iniziando a correre. Le sue prestazioni fisiche, la velocità, la capacità di schivare e attaccare in corsa quelle nubi di insetti, mi fecero provare emozioni contrastanti, ma principalmente mi resi conto che da solo ero inutile, incapace di poter aiutare. 
 

---------

Mentre l'allarme ci trapanava le orecchie, fuori alla boutique si stava creando il caos. Pony da ogni parte, urla, panico.  

-Dobbiamo aiutarli- dissi a Mike  

-Assolutamente, voi siete dei nostri vero?- chiese Mike a Rarity e Pinkie 

-Puoi contarci- rispose Pinkie scappando e tornando vestita da militare, con due strisce nere sotto agli occhi 

-Non possiamo restare qui a non fare nulla… chi di voi sa usare la magia?- chiese Rarity, io e Mike alzammo la mano 

-Che tipo di magia?- insistette Rarity, Razael sbucò da una manica  

-Ombre, posso teletrasportarmi se serve-  

-Ottimo, metti in salvo i piccoli e i vecchi, la chiesa è fatta di pura pietra, portali lì, useremo i passaggi sotterranei per metterci al riparo. Questo allarme è usato per gli uragani, meglio avere un luogo sicuro dove stare- disse Rarity prendendo da dentro un ripostiglio un enorme zaino 

-Pinkie, pensa alle scorte, sei veloce, recupera tutto ciò che può servire, torce, acqua, kit di soccorso. Il walkie talkie è tuo, avvisa se ci sono problemi- disse l'unicorno, Pinkie prese in spalla lo zaino e scappò via. 
 

-Io?- chiesi 

-Tu imparerai questo- disse per poi sparare un forte raggio dal corpo che creò una grossa cupola protettiva -Potenzierai il mio scudo, pensi di farcela?- 

-Io… Io non conosco incantesimi, io uso la magia a caso, mi esce senza controllo…- iniziai ad inpanicarmi io 

-Puoi farcela, concentrati, devi visualizzare il mio scudo, vivido. Non pensare ai se e ai forse, devi credere che funzionerà, più è forte la tua fede, più e sicuro che funzionerà- disse disattivando lo scudo. 
 

Io ci provai, mi concentrai al massimo, per creare lo scudo. Mi sembrò di sentire una forte energia, partire dalle gambe e arrivarmi dritto nelle mani. Uno scudo si creò sbalzando via la povera Rarity.  

-Scusa! Scusami tanto!- dissi chiudendo le mani e facendo scomparire lo scudo 

-Non preoccuparti, ho preso colpi peggiori- disse alzandosi e sistemandosi i capelli, stranamente non avevano nemmeno cambiato forma, come se fossero fatti di un unico blocco. 
 

Uscimmo e senza rendercene conto il caos ci avvolse, io seguì Rarity mentre recuperava più persone possibili e le metteva sotto lo scudo per evitare ad oggetti trascinati dal vento di colpirli. Mi guardai alle spalle e notai che il vortice era a poco da noi, le prime case, sgomberate per fortuna vennero trascinate e distrutte. Guardai in alto, un grosso drago seguiva il vortice ma qualcosa sembrò cambiare, la sua forma, divenne piccolo, ma venne recuperato da Rainbow Dash. 
 

-Half!- urlai vedendolo tra le braccia della ragazza 

-Ciao- mi disse con una certa tristezza. Guardai la macchina che aveva in mano 

-Di che si tratta-  

-Una sciocchezza, volevo usarla per scaldare il vortice…- iniziò 

-Così da distruggerlo! Geniale! Fammelo vedere!- dissi prendendolo. Era bello, ma distrutto sulle eliche, il vento doveva averlo danneggiato  

-La fonte di energia è buona, ma non basta…- dissi 

-Lo so! Altrimenti avrebbe funzionato!- disse lui agitandosi 

-Hey… Calmati, cerchiamo Lukas, lui ha il potere che ci serve…- dissi, ma i miei occhi si spalancarono alla vista da lontano di uno sciame enorme di piccoli insetti che sparavano fulmini in ogni direzione.  

-Rarity!- urlai cercandola -Affrettiamo le fughe, qui si sta per mettere male, porta gli ultimi al sicuro, noi cerchiamo di trovare una soluzione- dissi spingendo alcuni nella sua direzione.  
 

Alla ricerca di pony si aggiunse Rainbow Dash, mentre io rimasi con il walkie talkie di Rarity, collegato a Pinkie. 
 

-Pinkie, notizie?- chiesi radunando un paio di persone da un edificio 

-Chiara! Chiara, qui Pinkie, mi senti?- 

-Si, parla- 

-Casa a due piani, ad est della piazza, ci sono un paio di pony bloccati, si sono rinchiusi in una stanza con una porta di ferro- 

-Che idea stupida!- 

-La paura rende stupidi, sto cercando di aprirla, ma non riesco- 

-Arriviamo… Half, il tuo marchingegno ci servirà- dissi prendendolo per il polso e creandoci uno scudo sopra la testa. 
 

Arrivammo alla casa e ci mettemmo a colpire la porta  

-Tutto bene lì dentro?- chiesi 

-No, mia moglie è claustrofobica! Sta per avere un collasso-  

-Come si chiama?- chiese Half iniziando a preparare la macchina 

-Gessie- 

-Gessie, ascoltami, siamo qui per aiutarti. Respira e andrà tutto bene, stiamo per aprire un passaggio nella porta, dovrete uscire subito- dissi lasciando spazio ad Half. 
 

Il raggio partì, colpì la porta e riuscì a scalfirla per aprire un passaggio.  

-Restate a terra e lontani dalla porta- dissi notando che era pronta per cedere.  

-A lei l'onore signorina Pinkie- dissi sorridendo. Lei con un calcio fece saltare il pezzo e uscimmo dalla casa. Il vento era forte, la casa tremava, il vortice era a poco da noi  

-Chiara, teletrasportaci!- disse Half 

-Non so farlo!- urlai in preda alla preoccupazione 

-Provaci! Tu puoi farlo- mi disse afferrandomi le spalle. Mi fissò dritto negli occhi, io ricambiai e uno strano senso di dejavou e di calma mi pervase  

-Respira, puoi farcela- disse sorridendo. 
 

Chiusi gli occhi. La magia mi arrivò fin dentro alle mani. Uno schiocco di dita e poi il buio. 

Li aprì ed eravamo in un luogo stretto e scuro, in mezzo ad altri pony. 

-Dove siamo?- chiesi 

-Al sicuro- mi rispose Rarity abbracciandomi -fai pasi da gigante, come hai fatto ad arrivare qui?- 

-Teletrasporto… Credo- 

-In ogni caso ha funzionato… Hai salvato due vite- 

-Gessie è claustrofobica, trovatele un calmante e uno spazio più aperto- dissi prima di avviarmi all'uscita 

-Dove vai?- chiese Rarity 

-A fermare questa tragedia- 

-Sarà complicato, lo sciame si è fuso con il vortice… Ora spara saette in ogni direzione, qualunque cosa esplode a contatto… Non uscite- 

-Là fuori ci sono i nostri amici, noi andiamo- disse Half 

-Allora vengo con voi, vi servirà un secondo scudo con quei colpi imprevedibili-. 
 

Uscimmo, io e Rarity davanti, a difesa di Half che sparava con il laser, Pinkie che cercava di allontanare gli insetti con fumogeni improvvisati e Rainbow Dash che dall'alto controllava la situazione. 

Davanti a me, il vortice di insetti che combatteva con un singolo individuo: Lukas. 
 

I colpi che sparava erano talmente forti da spostare il vortice stesso, i suoi capelli sembravano più chiari e brillanti, come l'energia che sparava dal suo corpo sotto forma di sfere e raggi. 
 

Corsi verso di lui -Lukas! Lukas stai bene…- dissi stringendolo a me 

-Si, perché non dovrei? Non mi lascio abbattere da questo obbrobrio- disse colpendolo più forte  

-Abbiamo un piano- dissi 

-Davvero?- chiese. Mi bloccai, era ironico? Sperai per lui che non fosse ironia ma sorpresa e sollievo espressi di merda.  

-Prendi questo, va lassù e spara un raggio attraverso le lenti, al centro del vortice, dovrebbe distruggerlo- disse Half 

-Dash, portalo tu lassù- dissi, lei eseguì. 
 

I due sorvolarono il vortice, il raggio partì dalla macchina e una grossa onda d'urto colpì i dintorni. L'esplosione scaraventò gli insetti ovunque, ciò che rimaneva di loro più che altro. 
 

Lukas scese a terra, io lo strinsi a me, lo baciai felice  

-Hai sbloccato il tuo potenziale- dissi sorridendo  

-Non hai idea di quanto potenziale ho dolcezza- poi mi posò una mano sul culo. 

Non era Lukas… Non era più il mio Lukas. 

 

  

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Prigionia e sottomissione ***


Capitolo 12: Prigionia e sottomissione
 

Ero sconvolto e sorpreso. Un raggio gigantesco aveva distrutto quel vortice di caos ambulante,  

-Come… Come ci sei riuscito?- chiesi a Silver 

-Come riesco a fare tutto, con le mie sole e potentissime forze… Oh ecco qui il tuo tesoro più prezioso…- disse stringendo Chiara.  

Ero furioso, furioso e disgustato, come osava toccare la mia ragazza?  

-Lasciala stare!- gli urlai 

-Altrimenti? Mi farai la bua? Non credo proprio, finché non ti toccherò la mano il controllo di questo corpo molliccio e fuori forma è mio… A proposito- disse, poi delle manette legate ad un muro completamente nero, che si confondeva con il resto di quello spazio deserto, mi comparirono sui polsi  

-Oggi è un giorno glorioso, goditi i festeggiamenti- concluse zittendosi. 

Davanti a me non restava altro che un grosso schermo, come un film in prima persona, solo che quella persona non ero io. 
 

Cercai di agitarmi, di liberarmi, ma nulla, mi restava solo una cosa da fare, guardare in silenzio come nessuno si fosse reso conto che io non ero più me stesso, nessuno… 
 

Tutti i pony portarono in festa Silver, me, per le strade distrutte della città di Ponyville, esultavano chiamandolo con il mio nome, il MIO nome. Non so perché la cosa mi facesse infuriare, ma forse mi dava fastidio che i miei amici chiamassero Lukas o amico qualcuno che non ero io. 

-Sono davvero felice che la mia macchina ti sia stata utile…- disse Half, ma Silver lo degno di un semplice 

-È stata utile perché io sono stato capace di renderla utile, a proposito, riprenditi questa accozzaglia di spazzatura- gli disse lanciandogli la macchina che aveva costruito 

-Half, non credergli, sei stato fenomenale!- provai ad urlare 

-Sta zitto che mi fai venire il mal di testa-  

-No! Non ti permetterò di offendere i miei amici!- dissi, ma la mia voce cadde nel vuoto. 
 

Dopo le urla di gioia, strattoni, strette di… Zoccolo? Credo, tutti ci riunimmo all'angolo zuccherino dove già ci aspettava una torta con più piani con su scritto "ABBIAMO VINTO, COMPLIMENTI!" , anche se dall'altro lato intravidi qualcosa tipo "SARA’ PER LA PROSSIMA". Tutti guardarono Pinkie che sorridendo distribuì le fette decorate con glassa rosa e zuccherini colorati. 
 

-Dove hai trovato il tempo per…- iniziò Chiara, ma lei aprì un armadio pieno di torte già fatte per ogni occasione, torte di ogni genere e ogni colore, per compleanni, battesimi, funerali pure. Rabbrividì, lei sorrise solo fissando nella mia direzione. 
 

Quel giorno fu uno dei pochi in cui pranzai iniziando dal dolce. Applejack per ringraziarci dell'aiuto preparò un pranzetto delizioso, peccato solo che non potei partecipare alle vive discussioni, sparare qualche battuta banale come di solito faceva Half, ero prigioniero nel mio stesso corpo, senza poter essere ciò che volevo. 
 

-Davvero delizioso Applejack- disse Silver 

-Già- rispose Chiara per poi fare un sonoro rutto, tutti risero  

-Che c'è? È il mio stomaco che dice di aver apprezzato- rispose lei imbarazzata. Era comprensibile, dopo una fetta di torta di Pinkie, un piattone di pasta alla carbonara, una tagliata di formaggio fatti dalla nonna di Applejack, qualche biscottino delle Cutie Mark Crusaiders che avevano fatto in occasione della vittoria, un buon vino offertoci dal sindaco di Ponyville e tante altre sfiziosità, il minimo che poteva fare Chiara era apprezzare e liberare il bottone del pantalone che le stringeva la pancia piena. Sorrisi, era qualcosa di lei che conoscevo così bene da sapere quando lo faceva. 
 

-Ora- bisbigliai tra me e me vedendo che si metteva una mano sulla pancia, ma non lo fece, piuttosto posò una mano sulla mia gamba, la gamba di Silver, ma va bhe. Mi venne un'idea, un'idea orribile, e quando guardai le labbra di Chiara rabbrividì.  

-Stasera si festeggia- mi disse in labiale, solo che non era a me che lo diceva 

-Huu affascinante, questa mezza calzetta potrebbe essere utile dopotutto- disse Silver. 
 

Lo avrei picchiato, lo avrei picchiato davvero se solo non avessi guardato bene Chiara, i suoi occhi, il suo modo di porsi, era strana. 
 

-Inutile che ti agiti, la tua ragazza stasera me la scopo io-  

-CHIUDI LA TUA CAZZO DI BOCCA!- gli urlai, inutilmente, lui semplicemente rise, quasi si aspettasse questa risposta, quasi la volesse. 
 

Per il resto del pomeriggio il gruppo aiutò a ripulire le strade dai detriti, ma la cosa strana era la presenza di Twilight, come se niente fosse. 

Quando la incontrammo tutti insieme lei ci ringraziò, si strinse a Silver principalmente  

-Eroe, sei davvero il nostro eroe… Grazie a tutti, ho ospitato chi potevo nel castello, ma il caos era difficile da gestire da sola… Siete stati bravissimi… Soprattutto tu Silver- disse guardando verso di lui.  

-Grazie principessa, ma quando si ha un potenziale come il mio…- disse mettendosi in posa, lei rise. Era cringe, assolutamente cringe, lui che ci provava spudoratamente e lei che rideva come un'asmatica. 

Dopo la loro discussione che fece rabbrividire me e altri, Silver decise di uscirsene con un bel  

-Senti Twilight, visto che c'è molto da sistemare, cosa ne dici se dormiamo da te stasera? Chiunque abbia creato tutto ciò potrebbe mirare ad attaccare te mentre riposi, sei l'ultima mane6 rimasta no? È nostro compito difenderti… In più non abbiamo un tetto sulla testa dopo che diverse case sono state distrutte-  

-Certo- rispose lei sorridendo.  
 

Era una pessima idea, tutti lo fissarono male, fulminandolo quasi, ma Silver si fece scivolare tutto addosso, come se non esistessero.  

Quando Twilight si allontanò Mike prese Silver e lo sbattete contro un muro  

-Ma che sei scemo? Andiamo nella casa del nemico?- 

-Già, non volete la gemma? Non volete l'occasione di fregarla? Eccovela. Le direte che avete finito l'ispezione, che avete trovato il problema e altre sciocchezze, lei abbasserà la guardia e voi… Noi potremo finalmente andarcene- disse staccandosi il ragazzo di dosso. Ero sorpreso, confuso, perché aiutarci? 
 

-Smettila di fare quella faccia, so che sembro stronzo, ma voglio quella gemma come te, non la lascerò in mano ad un oblide come lei. Il controllo della mente è una tecnica senza onore e senza gloria, dovrebbe affrontarci con solo le sue forze, senza trucchi- mi disse mentalmente ignorando gli altri che lo fissavano confusi.  
 

Non era brutto il piano, avevano in parte imparato a gestire il potere che avevano e anche se non volevo ammetterlo, Silver era più adatto di me a difenderli. 
 

Così fu, tutti ci sistemammo nel castello di Twilight, camere separate per fortuna, mi sentii sollevato nel sapere Chiara al sicuro in una stanza tutta sua… Ma a quanto pare la fortuna non era dalla mia parte. 

Chiara bussò alla porta, due volte, poi una, poi altre due. Era il nostro segnale per riconoscerci, in quel momento fu solo un lungo e disgustato brivido che mi invase. 
 

Chiara entrò, gonna nera, calzettoni lunghi, una camicia annodata, mi faceva impazzire di solito, ma in quel momento, in quel momento avrei solo voluto piangere. Chiudere gli occhi e tapparmi le orecchie, svenire, morire anche. 
 

-Allora… Ti va di festeggiare alla vecchia maniera?- chiese Chiara gattonando sul letto 

-Chiara… No… Ti prego…- iniziai a supplicare 

-Sta zitto, sono secoli che non mi diverto un po'…- il tono di Silver era disgustosamente arrapato  

-Certo gattina cara…- disse iniziando a sbottonarsi i pantaloni. 

Chiara lo fermò, gli poggiò una mano sulla gamba e gli sussurrò all'orecchio  

-Lascia fare a me… Ti divertirai- poi lo fece sdraiare. La camicia sbottonata lasciava intravedere il seno che non era mantenuto su da nulla, era perfetta, e glielo dicevo sempre. 

Lei si sedette su di lui e gli si strusciò contro, il suo bacino che si muoveva all'altezza di quello di Silver, il suo seno che si muoveva sinuoso davanti agli occhi di quel maniaco. 

Ero imbarazzato, spaventato, disgustato, ma soprattutto mi vergognavo di me. Mi piaceva, era una visione paradisiaca la mia ragazza così intraprendete, ma non potevo non togliermi dalla testa che quello non fossi io e che a lei non sembrava cambiare nulla. 
 

-Vieni qui dolcezza- disse Silver afferrandole il bacino con una stretta salda, il suo volto sprofondò nel suo seno che pur non essendo troppo grande accoglieva facilmente una testa grande quanto la mia. 
 

-Smettila!- urlai dimenandomi  

-Chiara, ti prego… Non sono io, non lo sono….-. Mi dimenavo più forte che potevo mentre le mani di quel sudicio essere le percorrevano il corpo, fino al volto. La prese e la baciò, in un modo tanto violento da farla sobbalzare quando la lingua di quel essere le entrò in bocca. 
 

-Lo asseconda? Perché? Perché glielo lascia fare, so quanto le facesse disgusto, perché non capisce che non sono io?- iniziai ad andare in paranoia, poi qualcosa di freddo si strinse attorno ai polsi di Silver.  

Lui alzò lo sguardo, Chiara lo aveva ammanettato al letto.  

-Ti piace farlo strano he?- chiese, lei si mise seduta sul suo stomaco e sorrise, sorrise come non l'avevo mai vista farlo 

-Ora ci si diverte- disse tirandogli un cazzotto in pieno volto. 

-Tu…- riuscì a dire Silver poco prima di essere colpito di nuovo. 
 

---- Tempo prima, dopo la cattura e prima della missione ---- 
 

Ero solo. Ero solo in uno spazio stretto e buio, completamente deserto. Una scatola? No, le pareti non erano tangibili, era come stare a mollo in un buio totale. 

Provai ad aprire la bocca, ad urlare, a farmi sentire. Nulla. 

Il mio ricordo più vivido era lei… Quella stronza dai capelli rossi, quella cosiddetta regina, mi aveva imprigionato, ingannato ed imprigionato.
 

Per i primi giorni la rabbia era la mia migliore amica, una rabbia capace di scaldarmi in quel buio assordante e gelido. I miei occhi non vedevano una via di fuga, non vedevano nulla di nulla. Il mio corpo era immobile in una posizione familiare, con le ginocchia strette al petto.  

Il silenzio mi circondava, all'inizio era fastidioso, insopportabile, poi è diventato stranamente rassicurante. Non sentivo più le urla di vittime innocenti, non sentivo i pianti delle persone che avevano perso un caro in battaglia, non sentivo gli ordini, non sentivo nulla se non i miei pensieri. 

-Non sei stato abbastanza- mi ripetevo costantemente  

-Non li hai protetti. Ti sei lasciato ingannare- 

-Sei debole- 

-Nessuno ti amerà mai- 

Quest'ultimo pensiero, più ricorrente e forte degli altri, mi invase la testa sovrastando tutto il resto.  
 

-Nessuno ti amerà perché sei un mostro… Potevi nasconderti dietro un'armatura luccicante, ma io so chi sei davvero…-  

Quella voce… Quella voce non era la mia, era di una donna… E non della Regina. A quel punto, per la prima volta riuscì ad aprire la bocca, a parlare. 
 

-Chi sei? Cosa sai?- 

-Tutto- 

Mi diedi tempo di processare, il suo tono neutro, la sua calma, non era furiosa, non era sconvolta, non mi giudicava 

-Liberami- le dissi dopo aver fatto un respiro profondo 

Silenzio puro, raccapricciante, era come sprofondare di nuovo in un isolamento infinito 

-No! Ti prego! Parlami… Non lasciarmi solo…- 

La mia supplica sembrò precipitare in quell'oscurità, senza fare rumore, poi d'improvviso 

-Silver- 

-Si?- 

-Hai paura?- 

Stavolta fui io a restare in silenzio 

-La paura è umana…- 

-Ma io no! Lo sai!- 

-Lo so… Ma puoi esserlo se lo desideri. Potrai avere un corpo diverso, una storia diversa, un destino diverso…- 

-A quale prezzo?- 

-Prenderai il posto di qualcun altro- 

-E l'altro?- 

-Morirà, per mano tua… Accetti?- 

-Meglio che restare qui- 

-Allora cambierò il tuo destino… Anima pezzentella. Cadrai in un sonno lungo, ti sveglierai solo quando sarà il tuo momento. Addio- 

-Aspetta! Chi sei?- 

-Angelica, ma ci rivedremo… Se seguirai la strada giusta- 

-Come farò a capire che è la strada giusta?- 

-Un essere che brucia di rabbia e di passione, ti colpirà abbastanza forte da distruggere le tue sicurezze. Lei ti guiderà nella direzione giusta per la tua libertà… Ora devo andare… Buona fortuna- 
 

Fu un discorso confuso, lungo come mai mi era capitato, ma breve in confronto al silenzio secolare che mi avvolse, una tortura che si concluse con l'impianto. 
 

In quel corpo, pieno di ansie, di paure, viveva una creatura. Un oblide, grande e potente, che si nutriva di quella solitudine che Lukas conservava nel cuore. Non sapevo se era la strada giusta, ma quel ragazzo, quel giovane uomo schiacciato dalla paura, non potevo accettarlo.  

Affrontai la bestia, potenti fendenti nel suo petto lo squarciarono in due e l'oblide cadde ai miei piedi. 

-Ultime parole?-  

-Non potrai prendere il mio posto figlio di Cristalove!- mi rispose sputando sangue sui miei piedi coperti dall'armatura argentea 

-Sono un figlio della Luna!- risposi piantando l'ultimo colto in petto 

-Non sopravvivrai senza il suo dolore… Va via di qui, non è questo il tuo destino!- mi disse reggendo la lama che lo spingeva a terra 

-Lo decido IO il mio destino- conclusi tirando la lama verso di me.  
 

L'oblide affogò nel suo stesso sangue, il mio destino aveva appena fatto una deviazione. 
 

---- Ora ---- 
 

Mi staccai dal mio ragazzo, mi infastidiva solo sentirlo che mi stringeva. Gli sorrisi, poi lasciai spazio agli altri due per complimentarsi con lui. 

-La mia idea ha funzionato!- disse Half dando il cinque a Mike che ci raggiunse quando l'allarme fu silenziato 

-Peccato che mi sia perso la tua trasformazione- disse l'amico 

-Se vuoi te lo mostro- disse Half concentrandosi, ma senza risultato. Sembrò rimanerci male, provai a posargli una mano sulla spalla ma creai per sbaglio uno scudo che lo fece cadere a terra 

-Cavolo!- dissi aiutandolo ad alzarsi  

-Sembra che ti abbia insegnato troppo bene- disse ridendo Rarity. Tutti, chi più chi meno si congratularono con Lukas, che invece di nascondere la mano destra dietro la testa e ridere imbarazzato, sembrò piuttosto mettersi in posa per le foto. Ridicolo, era davvero ridicolo, ma forse non era stupido. 
 

Mangiammo a casa di Applejack, e sinceramente non mi ricordavo un pasto sostanzioso come quello in tutta la vita, fu lì che mi venne in mente di fare un piccolo test. Lukas reagiva in modo molto particolare a certe battute, quindi provai il tutto per tutto, gli posai una mano sulla gamba e gli dissi che avremmo festeggiato quella sera. Di solito sorrideva timido e nascondeva il sorrisetto dietro la mano mentre poggiava il gomito sul tavolo, stavolta nulla, lo fissai per un po' e in effetti non era proprio lui. Ero pronta ad accettare qualche palpata preso dall'entusiasmo, ma quel atteggiamento eccessivamente sicuro di sé, sbruffone, mi sembrò la conferma più evidente che Lukas non era in sé. 
 

Prima ho detto che forse non era stupido, e in effetti il suo piano di entrare con una scusa a casa di Twilight non mi sembrò pessima, a seguito degli eventi, la cosa migliore da fare era scoprire se davvero aveva la gemma rossa e confermare che il nemico, era lei.  
 

Eravamo finalmente nel castello, era notte, Mike e Half bussarono alla mia porta armati di torce dei cellulari e tanta energia 

-Come fate ad essere così scattanti?- 

-Torta! Ne vuoi?- disse Half cacciando una fetta della torta di Pinkie dalla borsa rossa che porta sempre a tracolla, era mezza sciolta e davvero meno invitante di prima  

-No grazie- risposi 

-Meglio per me- rispose lui mordendo la fetta. 
 

-Allora, com'è il piano?- chiese Mike 

-Ci serve una mappa del castello, quindi la sala della tavola rotonda, dei troni, di quello che è. Mike, tu e Razael siete già stati qui, sapete orientarvi, portate Half nella sala. Half, tu hai una buona memoria grafica e a quanto pare con i poteri hai ereditato anche una buona capacità di disegno, ricopia la mappa e tornate qui. Non cercate di fare gli eroi, non fate sciocchezze, niente di niente, intesi?- chiesi 

-Si… E tu?- chiese Half 

-io ho Lukas di cui occuparmi…- 

-L'hai notato eh?- chiese Mike 

-Come potevo non farlo? È cambiato da così a così in una manciata di minuti- 

-Pensi di farcela da sola? Hai visto cosa è riuscito a creare con l'uragano, è davvero forte- mi rispose il mezzo drago 

-È davvero un pallone gonfiato… A proposito Half… La tua macchina era spettacolare, non immondizia- 

-Lo so… Grazie, ci vediamo dopo- disse andando con Mike. 
 

Avevo scelto bene, quei due erano un'ottima squadra insieme, con il teletrasporto di Mike e l'ingegno di Half, cosa poteva andare storto? 
 

Quando i due si allontanarono io mi chiusi in camera ed aprii il diario, BG aveva indicazioni solo per me.  
 

"Si è risvegliato un vecchio male, una minaccia dall'armatura scintillante, Silver è il suo nome, ma lo sai già. 

È il nome che ho assegnato a Lukas quando vi ho mandati in missione, ed è il nome di quella sfera che gli ho piantato in corpo, non è un pericolo se lo prendi con le maniere… Forti.  

Silver era una creatura maledetta, di un luogo che ormai è morto, ma vive con la guerra nel cuore, ha bisogno di qualcuno di forte e che possa temere e rispettare, quel qualcuno potresti essere tu.  

Mettilo in trappola e fatti valere, tieni il guinzaglio corto con lui e nessuno si farà male, finché non avrò una soluzione per assorbirne i poteri senza farlo uscire dalla sua sfera. 

Attendo aggiornamenti." 
 

Questo era il contenuto di una pagina scritta solo per me, come sempre io e Lukas non potevamo stare in pace. 

Mi preparai, nel modo più seducente che potevo, avrei fatto abbassare le difese a quell'essere, e poi l'avrei scacciato con la forza. 
 

Entrai in quella stanza, lo misi alle strette e lo imprigionai. Con la magia creai delle manette per tenerlo fermo e prima che potesse dire qualcosa lo colpii in pieno volto. 

Ero seduta sul suo addome mentre caricavo già un altro colpo con il braccio destro, quello sinistro teneva fermi i polsi sul bordo del letto. 

-Sottospecie di maniaco, dimmi che cazzo vuoi!- sferrai un colpo che però lui schivò spostando il volto  

-Per chi lavori? Sombra? Chrysalis? Qualche altro folle come Tirek?- chiesi colpendolo di nuovo, stavolta prendendolo allo zigomo sinistro 

-Ahia! Cazzo smettila!- 

-No! Parla brutto stronzo!- dissi colpendo di nuovo. Lui si scuoteva per disarcionarmi dal suo addome, ma ero abituata ai tori meccanici, non mi sarei mossa di un solo centimetro da quel letto 

-Se mi colpisci prima o poi non avrò nemmeno una faccia con cui parlare!- disse incassando un altro colpo al mento 

-Ho detto parla!- dissi caricando un ultimo colpo, mirando al sopracciglio 

-Oh cazzo! Ferma!- disse cercando di coprirsi il volto con i gomiti  

-Ti prego! Rischi di rendere cieco Lukas a furia di colpirmi- 

-Lukas? Dov'è Lukas?- chiesi scuotendolo 

-Qui, qui dentro. Lasciami andare e lo libero- 

-Lo liberi ora!- 

-Bhe non posso contrattare così…- disse chiudendo gli occhi e sospirando. 
 

Quando lui riaprì gli occhi mi sembrò diverso, lo sguardo più dolce, un sorriso imbarazzato 

-Hey…- dissi abbassando il pugno 

-Hey…- mi rispose sorridendo. 

Lo liberai dalle manette e lo feci sedere sul letto.  

Lui sospirò e quello sguardo sembrò tornare, quel maledetto sguardo. 

Lo presi per il braccio e strinsi forte. 

-Datti una calmata ragazza!- disse staccandomi con facilità 

-Partiamo dalle basi, chi sei?- 

-Silver… - 

-Quindi BG ha ragione…- 

-Ti manda lei !?- disse con sguardo preoccupato e digrignando i denti, stavolta mi prese lui per il braccio 

-Lasciami!- dissi cercando di liberarmi 

-Rispondi… Cosa vuole da me?- 

-I tuoi stupidi poteri, ne abbiamo bisogno per la missione- risposi fissandolo negli occhi  

-Solo? E dopo? Mi rimetterà nella sfera? Mi rimetterà in quella prigione di buio e gelo?! No! Non lo permetterò! Mi terrò questo corpo finché non avrò delle garanzie- 

-Ma che sei scemo? Ti sembra che vogliamo contrattare con te?- 

-Mi sembra che io abbia in ostaggio il tuo ragazzo- 

-Non era lui quando ti ho liberato… Vero?- 

-Sei stata piuttosto stupida da credere che lo avrei lasciato andare così- a quelle parole, lo colpì in faccia con la mano libera, quella sinistra.
 

Lui incassò il corpo e si tamponò il sangue che usciva dal naso con le mani  

-Brutta stronza! Il mio naso- disse lasciandomi per coprirselo. 

-È di Lukas!- 

-Non mi frega nulla! In ogni caso voglio garanzie- 

-Senti, Lukas nemmeno ti vuole nel suo corpo. Ha chiesto a BG di liberarsi di te finita la missione-  

-Bhe qui abbiamo un problema, io non tornerò nel buio, voglio essere libero- 

-E come pensi io possa renderti libero?- 

-L'incantesimo per spezzare la mia maledizione è nel suo diario speciale, mi serve solo quello…- 

-Lo stesso diario che è stato rubato, ecco perché c'è una missione in corso- 

-Cazzo!- disse tirando il cuscino contro il muro -È una situazione di merda!- 

-Benvenuto nel club..- 

-Sta zitta!-  

-Hey! Guardami bene negli occhi sottospecie di parassita. Stai parlando con me, non con una delle tue puttane, merito rispetto esattamente come lo merita Lukas, lascialo andare e sarò disposta a fare accori con te- 

-E dovrei fidarmi?- 

-Se non vuoi che chiami BG e cerchi un modo alternativo per dare i poteri a Lukas…-  

-Non oseresti…- 

-Vuoi vedere?- chiesi aprendo il wdiary e facendogli leggere l'ultima missione a me affidata. 
 

-Rischio molto a fare accordi con te, ma lo sto facendo, consideralo un passo verso la tua … Situazione- dissi  

Silver tacque, mi fissò e sospirò. 

-Va bene… Cosa vuoi che faccia?- 

-Ora si che si ragiona…- chiusi il diario -Ci aiuti, ma a modo mio- 

-Che sarebbe?- 

-Rendi Lukas capace di controllare il tuo potere- lui scoppiò a ridere, io no, lo fissai impassibile. 

Silver si riprese e mi fissò  

-Ah ma fai sul serio, okay, non posso farlo è solo un umano…- 

-Anche io sono solo umana…- dissi creando una fiammata nera -O forse no, vogliamo testarlo?- 

-Sei stata chiara… Chiara- si trattenne da una risata  

-Potrei provarci, ma non sarà facile come hai visto con l'uragano, a Lukas servirà riposo ed allenamento per gestire il mio potere- 

-Ci penserò io…- dissi seria. 
 

Silver sembrò fissarmi in modo diverso, come se fossi una sua simile? Forse mi stata considerando degna di essere ascoltata?  
 

Passammo del tempo a discutere, discutere di segnali, di tecniche, di piani, poi lui mi fece una domanda strana, dal nulla. 

-Senti… Ho una domanda che mi perseguita da un po'… Conosci Angelica?- 

-Chi?- 

-Fa nulla… È solo un sogno ricorrente… Pensavo fosse un ricordo di Lukas che si era insediato in me… Fa finta di nulla- mi disse sorridendo. Era imbarazzato, imbarazzato davvero. Sorvolai, ne avrei parlato con Lukas nel caso. 
 

Un momento di silenzio lungo e indecifrabile, poi mi sorrise  

-Quindi non ho altra scelta che fidarmi di voi?- 

-Si e non voglio che ci riprovi a prendere il controllo di Lukas- 

-Non potrei comunque… E’ una sua decisione darmi spazio o meno- 

-Quindi… Non lo hai sopraffatto tu?- 

-All'inizio, solo parlando, ma la scelta è stata sua, avevate bisogno di un eroe in fin dei conti- disse vantandosi, io gli tirai un cazzotto sulla spalla, lui si zittì  

-Okay ho capito, niente più cose simili… Mi metterò da parte a patto che…- 

-Che trovato il diario ti liberiamo prima di tornare da BG, tutto chiaro- risposi sbuffando 

-Va bene- disse chiudendo gli occhi e sospirando profondamente. Una luce potente si diffuse da dietro al collo e Lukas sembrò tornare in sé. 
 

Presi il volto del ragazzo e lo baciai alla francese, lui mi scosto e mi guardò con una smorfia  

-No, cattiva! Non si fa, è un posto privato questo, non si accede così a caso- disse pulendosi con il braccio 

-Lukas!- urlai baciandolo dolcemente. 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Risate mortali ***


Capitolo 13: Risate morali
 

Chiara ci aveva affidato una missione, semplice quanto fondamentale: Prendere la mappa del castello.  

Half mi seguiva cercando di fare meno rumore possibile, ogni passo rimbombava nel castello, anche il più lieve ci avrebbe potuti far scoprire.  

L'ironia e non so che altro ci remava contro, più cercavamo di far silenzio più il rumore sembrava perseguitarci, come quando guardi una tazza di caffe bollente mentre cammini e durante il tragitto te ne versi metà addosso, o quando fissi l'acqua della pentola e questa non bolle finché non ti sei dimenticato che è sul fuoco.   

Mi sentivo preso in giro, e non poco. Quel castello era completamente deserto la prima volta che lo avevo esplorato, ora invece in ogni angolo un'armatura che per sbaglio colpivamo, porte cigolanti che si muovevano col vento, luci a caso che si accendevano facendomi saltare un battito o due.   

   

Eravamo ad una porta dalla mappa centrale, era lì, ad un passo da noi, ma qualcosa ci obbligò a nasconderci dietro il primo arazzo appeso al muro.  

-Che hai visto?- mi bisbigliò Half  

-Shhh, lei è qui…- gli dissi poggiando la mano sulla sua bocca. Lui non l'aveva vista, ma io sì, i suoi capelli ricci e quel lieve saltellare che si confondeva con i nostri passi. Pinkie, la finta Pinkie, era come un fantasma che infestava quel corridoio e sinceramente non ci tenevo a rifare la stessa esperienza dell'ultima volta. Solo il ricordo del freddo e molliccio slime rosa che mi aveva aggredito mi fece rabbrividire.  

   

Lei saltellò, fino a fermarsi davanti al nostro arazzo, in silenzio. Mi sembrava quasi di percepire la sua mano avvicinarsi a noi, la pressione salire. Afferrò un pezzo di arazzo, lo alzò lentamente  

-Ci ha scoperti, ci ha scoperti- pensai stringendo Half, ma dall'altra parte sentì solo sbuffare.   

-Che pessima rappresentazione, come se quegli stupidi gioielli fossero così forti… L'unica cosa utile che ci ho fatto fino ad ora è decorarci la cantina- poi con un grugnito di disapprovazione si allontanò lentamente.  

   

Feci un grosso sospiro, Razael invece fece rientrare il cazzotto che aveva caricato come una molla pronto per colpire la ragazza. Guardai Half, lui sembrava rivivere lo stesso sollievo che provava nel superare un livello di fnaf senza morire, giurerei di aver visto un lieve luccichio a forma di orso nei suoi occhi.   

Uscimmo dal nascondiglio e ci avviammo verso la mappa, entrammo, bloccai la porta con una sedia di puro cristallo e iniziammo a smanettare con il tavolo.  

   

-Com'è che aveva fatto lei?- chiesi ad Half mentre cliccavo a caso su ogni forma che vedevo. Inutile.  

Half mi fissava, scuotendo la testa come se fossi un bambino che cercava di inserire un cubo in un buco tondo. Gli feci spazio, sorridendo ferito nell'orgoglio. Lui si mise davanti al tavolo, si scrocchiò ogni parte possibile del corpo e iniziò a cliccare rapidamente, come un hacker. Premette un ultimo tasto che probabilmente era un invio e un grosso schermo si accese davanti a noi.  

   

Tra file e diverse bozze ne intravidi qualcuna molto carina, disegni degli elementi, appunti su un certo Composto R, foto di alcuni abitanti, progetti per alcuni macchinari e altro ancora scritto in una lingua incomprensibile.   

-Cosa abbiamo trovato fino ad ora?- chiesi poggiando l'orecchio alla porta  

-Per ora non molto, ma se vuoi posso dirti che questa Vampair ordina panini con hamburgher letteralmente al sangue e sottaceti-  

-Che schifo!-  

-Concordo, i sottaceti fanno proprio schifo- disse chiudendo una schermata.  

Non so cosa io abba visto, ma qualcosa mi aveva colpito   

-Torna indietro-  

-Cosa hai visto?- chiese Half  

-Apri una delle mail, resta sulla schermata blu della pubblicità-  

-Okay…- disse -Ora?-  

-Vieni qui e dimmi cosa vedi-.  

Lui esegui e da come gli brillarono gli occhi avevamo visto la stessa cosa. La schermata blu e semi trasparente dello schermo olografico si mescolava con i colori dello sfondo di cristallo rosato, tranne che in alcuni punti che riflettevano diversamente la luce e facevano intravedere una cornice rettangolare sulla parete.  

-È un porta?-  

-sembra di sì, dammi un attimo la tua borsa- dissi. Presi i rimasugli di glassa che Half aveva in borsa, feci una smorfia di disgusto, ma ringraziai il cielo che ci fossero. Li usai per delineare un contorno della porta e poi ridiedi la borsa al ragazzo   

-Tu cerca le planimetrie, io cerco di entrare qui-  

-Ma la missione…-  

-Se ci fosse un grosso tesoro? O se trovassimo gli elementi? E se ci fossero dei prigionieri da slavare?- chiesi, lui si zittì, io sorrisi iniziando ad esaminare la parete.  

   

-------- 

   

Mike è sempre stato testardo e impulsivo, ma quando scoprimmo la presenza di quella porta non potei che arrendermi alla curiosità, se ci fosse stato qualcuno che aveva bisogno di noi? Lo lascia provare ad aprirla mentre io mi ritrovai ben presto tra codici e password, ero nei guai, una cosa era ricordare dei pulsanti, un'altra era aggirare un sistema di sicurezza. Presi il cellulare e chiamai Trixie  

-Pronto? Ragazzi che fate a quest'ora svegli?- rispose  

-Siamo nella sala del trono, dimmi come aggirare il sistema di sicurezza per le informazioni che sono sotto chiave in questo computer-  

-Accendi la telecamera e cerchiamo di sbrigarci- mi rispose accendendo la sua telecamera e sistemandosi i capelli lunghi in una coda di cavallo.  

   

-Ecco la schermata di partenza-  

-Okay… Conosci già il codice sulla tastiera?-  

-Non è complicato, quindi sorvoliamo questa parte-  

-Bene, allora entra nelle impostazioni per dispositivi esterni e connettimi, hackero il tuo cellulare e con quello anche il computer principale-  

-Va bene- eseguii e la lasciai lavorare.  

-Pessima idea chiamarla, ci sgamano subito- mi disse Mike, io lo guardai alzando un sopracciglio, alle su spalle Razael prendeva rumorosamente a pugni la parete per romperla  

-Già, per mio cellulare verremo sgamati- dissi prendendo una sedia ed avvicinandomi a loro.  

   

Era pessima l'idea di distruggere una parete spessa chissà quanto a calci e sediate, ma in un modo o nell'altro sembrò cedere e aprirsi.   

-Siamo stati bravissimi- disse Mike pronto a darmi il cinque, ma dal fondo della stanza la voce di Trixie risuonò  

-Ho sbloccato una porta lì vicino, dovrebbero esserci dei server per oltre per mandare fuori uso l'impianto di sicurezza, sembra che la difesa dei file non sia hackerabile da qui, ma attenti che le telecamere non mostrano molto e potrebbe esserci qualunque cosa-.  

   

La delusione si lesse palese sul volto di Mike, ma gli diedi comunque il cinque  

-Portati un be pezzo di sedia per distruggere i server- dissi   

-Portami con voi Half, ci sono dei chip che mi sarebbero utili visto che vengono dal mio laboratorio, maledetta ladra- disse Trixie.  

   

Scendemmo le scale, illuminandoci la strada solo con la torcia del mio cellulare. Le scale portavano molto in basso, due piani sotto, con l'umidità che entrava sotto i vestiti e lo scricchiolio delle scale sotto i piedi. Era come stare in un film horror.  

Rabbrividì facendo strada, sobbalzando al minimo rumore  

-Sono solo topi, andiamo dai- mi incoraggiò Mike  

-Vado vado- risposi accelerando un po' la discesa.  

   

Arrivammo fino alla fine delle scale, un corridoio stretto e buio che si divideva in due direzioni, destra e sinistra  

-Dovremmo…- iniziò Mike  

-No! Non ci dividiamo-  

-Ok, allora andiamo a destra e vediamo cosa troviamo- disse Mike  

-Sappiate che le telecamere in quella direzione sono fuori uso, non potrò guidarvi- disse Trixie, con voce un po' robotica dovuta al poco campo.  

   

Era una pessima idea, davvero pessima, allora perché l'ho seguito?  

Percorremmo il corridoio fino ad uno largo spiazzato, una stanza rettangolare, che si allungava davanti a noi. La luce della mia torcia non serviva ad illuminare, ai lati della stanza grossi contenitori con diverse Twilight che galleggiavano dentro un liquido luminescente, illuminavano la stanza. Cavi, tubi, e un grosso computer centrale che era collegato a quelle dieci creature che non avevano ancora percepito la nostra presenza.  

   

-Poverine…- disse Mike pulendo uno dei contenitori per sbirciare dentro, le versioni erano umane e stranamente tutte vestite uguali.  

-Cosa avete scoperto? Fate rapporto!- disse Trixie, io rimasi all'ingresso, dove prendeva meglio il cellulare, mentre Mike esplorava la stanza  

-Abbiamo trovato delle Twilight in salamoia- dissi ridacchiando nervoso  

-Definire in salamoia- mi disse lei  

-Sono in grossi cilindri pieni di roba starna, dormono sembra-  

Lei non disse nulla, per qualche secondo rimase in silenzio, poi diede un unico ordine  

-Distruggete tutto, rompete i loro corni e trovate l'originale-  

Mike non se lo fece dire più volte, distrusse ogni cosa, scollegò fili ed iniziò a distruggere i corni delle prime due che aveva fatto uscire   

-Dimmi, come possiamo riconoscere l'originale?- chiesi  

-L'originale riderà di voi, perché non è il corno il suo punto debole come invece lo è per gli unicorni normali. Una risata fredda e meccanica-  

-Ricevuto- dissi iniziando a ferire anche io le altre Twilight.  

   

Erano tutte a terra, semi coscienti e senza il corno   

-Aggiornamento?-   

-Si stanno svegliando Trixie-  

-Fatemi sapere cosa succede-  

Tutte si alzarono, si toccarono la testa e iniziarono a guardarsi sconvolte, Mike le osservava tutte dal centro della stanza, poi una si mise a ridere   

-Trovata!- disse Mike facendo comparire la sua falce e teletrasportandosi alle spalle delle ragazza per tenerla sotto tiro con la lama al collo  

-L'abbiamo trovata…- dissi a Trixie, ma qualcosa mi fece ricredere. Un rumore di sottofondo, da lieve a violento si diffuse in quel luogo.  

   

-Trixie…- dissi allontanandomi di qualche passo da quelle creature  

-Sì?- chiese   

-Stanno ridendo tutte-   

-SCAPPATE!- ci urlò lei.  

   

Io mi avviai per primo verso le scale, convinto che Mike mi avrebbe seguito col tletrasporto, ma delle porte d'acciaio si chiusero tra me e lui, mentre quelle Twilight lo circondarono davanti ai miei occhi.  

   

----  

   

-Cazzo!- urlai quando la porta di acciaio si chiuse tra me e Half  

-Bhe guarda il lato positivo, il tuo amico è salvo- mi disse Razael  

-Positivo? Questo ti sembra positivo?- dissi muovendo la lama per tagliare la gola alla Twilight che avevo in ostaggio, lei cadde ai miei piedi con le mani alla gola, stranamente niente sangue, solo un poof di piccoli brillantini quadrati e una monetina che tintinnò a terra.   

   

Abbassai lo sguardo, presi la moneta e sorrisi perfido. Alzai la testa e trasformai la falce in falce da guerra, le altre Twilight smisero di ridere ed iniziarono a cercare una via di fuga verso la porta in acciaio chiusa.   

-Allora? La prossima?- dissi facendo lo sgambetto ad una di quelle che correva per poi piantarle la falce nel petto, un'altra cercò di salvare la sua simile, ma Razael le si avvolse al collo soffocandola come un cobra, per poi gratuitamente spezzarle il collo con uno strattone  

-Sono così i videogiochi? Mi piace- disse Razael perforando l'addome ad una Twilight che si era armata di una scheggia di vetro affilata, le passò attraverso e poi la tirò verso di me, io le diedi un calcio caricato dall'alto verso il basso lasciandole l'impronta della scarpa sulla fronte spappolata. 

Mentre ero concentrato a recuperare le monete delle ultime vittime, Razael prese la scheggia che era rimasto a terra e lo lanciò contro una Twilight che stava usando il pezzo di sedia che Half si era portato dietro contro di me. Il vetro le colpì una mano, io afferrai la gamba della sedia al volo e la colpì in volto, ripresi la scheggia e gliela piantai nella gamba facendola cadere a terra, poi mi limitai a richiamare la falce per piantargliela nel ventre ed immobilizzarla a terra.  

Mi guardai attorno, alcune avevano deciso di nascondersi dietro i macchinari, nessun problema. Visualizzai le ombre che si allungavano sulle pareti, ombre che si erano create grazie al composto luminescente che sporcava l'intero pavimento. Mi concentrai per programmarle. L'ordine era semplice, afferrare chiunque sia in un raggio di un metro dall'ombra, così due vennero prese.  

   

Mentre programmavo le ombre Razael si occupò di afferrare una Twilight che mi stava correndo contro e schiantarla contro quella che era bloccata a terra, quando guardai la scena le vidi per un attimo impalate entrambe alla falce prima di fare poof.  

   

-Mi sono stancata- disse una Twilight staccando un tubo di ferro dal muro, io mi armai di falce  

-Ottimo, finalmente un combattimento vero- dissi mettendomi in posizione. La ragazza cercò di colpirmi ad un fianco, ma io afferrai il tubo sotto all'ascella e lo mossi per sbilanciare la Twilight, lei sembrò resistere tirandomi a sé e colpendomi con un cazzotto. Per fortuna Razael lo blocco avvolgendole la mano, si avvolse al suo collo e iniziò a farla colpire col suo stesso cazzotto  

-Perché ti picchi da sola? Perché ti picchi da sola?- le chiedeva ridendo, ma lei all'ultimo cazzotto spalancò la bocca mordendo Razael   

-Che schifo! Sai di merda!-  

-Tu puzzi di discarica, carina!- disse Razael ritirandosi un attimo, io ne approfittai per un fendente laterale, ma lei scivolò in avanti e recuperò il tubo da terra. Io mi girai seguendo il colpo che avevo fallito, feci una giravolta e caricai un altro colpo stavolta dall'alto verso il basso. Lei lo parò con il tubo e con un calcio respinse la mia lama, io lo ritrasformai in falce normale e mi agganciai al tubo per strapparglielo di mano, lei lo lasciò semplicemente andare facendomi sbilanciare all'indietro, poi mi tirò una gamba mettendo un piede a martello e facendomi cadere nella poltiglia luminescente.   

Si mise sopra di me e mi spinse la testa in una pozza più grande di quello schifo. Il sapore amaro mi invase la bocca mentre mi dimenavo per liberarmi in cerca di una boccata di aria.  

   

In quel momento il buio mi avvolse e Razael mi parlò, calmo e distaccato  

-Il tuo potere non è agitarti come una tartaruga a pancia in su, calmati e ragiona- disse, io mi calami, probabilmente Twilight pensò di avermi messo KO perché lasciò la presa dalla faccia.  

Ragionai per un attimo, poi avvolsi le gambe attorno alla ragazza e capovolsi la situazione, senza che lei potesse agire le ficcai due dita negli occhi accecandola e iniziai a prenderla a cazzotti. La rabbia mi invase, non ero più tecnico, non avevo più pietà, non mi divertivo più. L'ultimo cazzotto, coperto da Razael che aveva aggiunto spine alla mia mano, le fece fare poof.  

   

Mi alzai, sputando quella poltiglia e guardai le due Twilight che si agitavano nelle sfere di ombra, mossi le braccia e le feci schiantare una contro l'altra talmente forte da farle quasi fondere prima di fare poof.   

   

Contai le monete che avevo in mano, nove, ne mancava solo una.  

   

-------- 

   

Iniziai a battere forte contro la porta, con la speranza che Mike mi sentisse  

-Mike! Mike, stai bene?- chiesi, ma in risposta solo urla e delle forti botte contro la porta.  

-Trixie, dobbiamo aiutarlo… Trixie?- chiesi vedendo che il segnala stava andando via, l'immagine era sgranata ma la vidi. Una figura simile ad una di quelle Twilight afferrare e trascinare via Trixie. Eravamo caduti in una trappola.  

   

Cercai una soluzione e mi vennero in ente solo i server, se li avessi trovati avrei potuto usare i componenti per fare qualcosa, usare il mio potere di creare marchingegni, se solo ci fossi riuscito senza difetti. L'ansia iniziò a percorrermi la mente, ma feci un respiro profondo e corsi verso l’altro lato del corridoio, dietro una porta ormai mezza rotta c'erano i server. Mi trasformai in mezzo drago e iniziai a colpire tutto, sperando di distruggere qualunque sistema stesse chiudendo la porta di Mike.  

Non mi venne in mente nulla, più trovavo pezzi e meno mi veniva in mente di creare qualcosa, recuperai solo i chip e delle schede che pensavo sarebbero potuti essere utili a Trixie, poi l'illuminazione. Presi diversi cavi e una grossa batteria, avrei usato la mia stazza per trasportarla a mo di zaino, presi dei pezzi di un tubo antincendio che erano lì vicino e mi misi in spalla la batteria, poi mi creai delle coperture per le mani in gomma, avvolsi dei fili elettrici scoperti e li collegai alla batteria con degli interruttori che avevo al centro del palmo, avrei preso a cazzotti elettrici chiunque mi si fosse avvicinato.   

   

Distrussi tutto il resto, compreso il generatore d'emergenza della porta di sicurezza che teneva Mike isolato. Corsi da lui, caricai i cazzotti ed entrai urlando  

-Eccomi amico!- poi mi zittì, la stanza era vuota, mentre Mike guardava in lacrime una delle Twilight che giaceva terra  

-Chiama aiuto- mi disse sconvolto.  

   

-------- 

   

L'ultima si nascondeva dietro il computer centrale, io lo scagliai via come se niente fosse, con l'aiuto di Razael ovviamente  

-Ora mi libero anche di te e la facciamo finita- dissi facendo comparire la falce, lei si mise ad urlare  

-Ti prego, no! Io sono quella vera, sono io Twilight, ti prego non uccidermi!- supplicava.  

-Patetica, non mi lascio più ingannare da quelle come te- la presi per il collo e la alzai da terra, lei si agitava cercando di colpirmi a calci, la spinsi contro una parete e la guardai lentamente perdere fiato, battere le mani contro la mia, chiudere gli occhi esausta. La lasciai cadere, lei batté la testa contro un macchinario e cadde a terra come un peso morto.   

   

La guardai rimanere lì, mentre il sangue le stava bagnando il capo, i miei occhi si bagnarono e le ginocchia cedettero. Le misi una mano vicino al collo, era ancora viva, ma non aveva più i sensi  

-L'abbiamo uccisa?- chiese Rezael -Dov'è la monetina?-  

-Sta zitto! Aiutami a trovare qualcosa come una barella, e soprattutto cinghie per bloccarla-.  

Razael mi portò il necessario due tubi, lunghi, una lastra di legno e delle cinghie rovinate. Le bloccai la testa e la misi sulla barella.  

   

Rimasi a guardarla sperando che aprisse gli occhi, mentre con un panno le pulivo la ferita alla testa.  

-È profonda…- dissi tamponando  

-Siamo fortunati, il tuo amico ha aperto la porta- mi disse Razael. Io guardai Twilight e poi guardai Half  

-Chiama aiuto- dissi abbassando lo sguardo. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4005818