Wolf Girl's Thoughts

di Molnya695
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubo ***
Capitolo 2: *** Luna Piena ***
Capitolo 3: *** Sadomasolupo ***
Capitolo 4: *** L'Abbraccio di una Bambola ***
Capitolo 5: *** Il Fiore ed il Cacciatore ***



Capitolo 1
*** Incubo ***


Tutti temono qualcosa. Tutti hanno paura. Chi dice di non aver paura è il primo ad averne più di chiunque altro.
I lupi non hanno paura.

Noi, con i nostri manti ispidi e sporchi, noi con i nostri denti perlacei e i nostri artigli affilati, noi con i nostri occhi glaciali che immobilizzamo tutti per un instante. Noi siamo gli incubi di ognuno di voi. Potete correre, ma ci saremo sempre. Noi non ce ne andremo mai, neanche quando direte di averci sconfitto! Noi siamo tanti, un branco che accerchia un singolo individuo. Noi siamo la realtà. Noi siamo violenti, siamo cacciatori con il pelo, noi siamo creature che si muovono nell'ombra e nella luce. Siamo creature folli.

Vi cacciamo, vi tormentiamo, ululiamo nella notte creando un eco infinito nelle vostre menti. Vi svuotiamo di ogni cosa e vi mangiamo da dentro. 
Siamo demoni creati dalle vostre fantasie insoddisfatte, dai vostri desideri corrotti ed è questo a farvi paura: Noi siamo parte di voi. Non potete scappare. Siamo veloci. Siamo tanti. E se avete paura anche di uno solo di noi inizieremo ad aumentare, fino a che non finirà. Fino a che non diventeremo tutt'uno. 

Saremo l'immagine dei tuoi incubi. Il lupo è l'incubo.

Perché non provi ad immaginare di camminare per strada ed ad un tratto trovi un lupo magro, talmente magro che dovrebbe essere morto, dal pelo bianco, privo di occhi che sbava guardando nella tua direzione e poi... ti salta addosso! 

Ti azzanna la gola. Ti strattona per il collo. Ti morde il cranio, perforando i tuoi occhi con i suoi canini. E tu non puoi fare niente. Puoi solo gridare in preda all'agonia di quell'animale, di quella cosa, che ti sta mangiando. 
Puoi sentirlo? Puoi sentire come le sue fauci ti affondando nel petto strappandoti il cuore? 
Ma sai cosa è divertente? Non puoi morire. 
Non morirai finché non sarà il lupo, la tua paura, il tuo incubo a dirti che è abbastanza. Il tuo incubo deciderà il tuo destino e tu puoi fare solo due cose: opporti e continuare a soffrire per poi morire, oppure continuare a soffrire, ma unirti ad esso e scampare ad una morte lenta, dolorosa...

La scelta, caro il mio lettore, è tua.

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Capitolo 2
*** Luna Piena ***


Ed è in notti come queste che si inizia davvero a capire quanto importante siano le nuvole in cielo. Le nuvole che coprono le mie sorelle e mia madre. Quelle nuvole scure che odorano di pioggia. Nubi scure e pesanti. Si sente il rombo di un tuono in lontananza. La tempesta sta per scatenarsi. 

Chiudo gli occhi ed alzo il naso al cielo: nevicherà. Inizio a correre, prima che il sole tramonti, devo correre al lago velocemente e buttarmi in acqua. Lascio orme sulla terra umida e continuo a correre. Arrivo su una collina dove vi è una distesa di papaveri e la pioggia inizia a scrosciare. Una pioggia fine che bagna e appesantisce il mio pelo. Mi scuoto dall'acqua e riprendo a correre attraversando il campo rosso. Devo raggiungere il lago.

E corro, corro veloce. Guardo davanti a me e vedo la distesa d'acqua, ma non mi immergo. Non ancora. La luna non è ancora alta, ho tempo. Ho tanto tempo. Annuso l'aria prima di stendermi sull'erba e socchiudere gli occhi dopo un lungo sospiro. Non devo addormentarmi, devo rimanere vigile e buttarmi nel lago dopo il tramonto del sole. Devo rimanere vigile.... devo... buttarmi prima.... del tramonto del.... so...le..........

Un ululato.

La neve cade sul mio muso. Apro gli occhi e guardo in alto incrociando l'ultima cosa che voglio vedere: la Luna... è piena! Il mio stomaco si contrae e rigetto bile. I miei muscoli si irrigidiscono e  sento come se ogni centimetro del mio corpo fosse tagliato da coltelli affilati. Sento la pelle strapparsi. Sento le vene esplodermi sotto la pelle. Respiro affannosamente emettendo grugniti e lamenti soffocati. Sento il sangue uscirmi dal naso e le lacrime cadermi dagli occhi. Sento il sangue pulsarmi nelle tempie. La mia schiena si incurva tanto che mi sembra spezzarsi. Sento tutte le ossa che si spezzano. Apro la bocca, ma non esce che bava ed un rantolio orribile. Sento come se perdessi tutti i denti, ma come sempre stanno solo mutando in denti più uncinati e taglienti. I miei artigli si fanno lunghi come dita. Tremo con il corpo in dolore. Il cuore mi batte nel petto, così forte che sembra quasi fermarsi. Alzo la testa al cielo e lancio un grido che rimbomba.

La neve riprende a scendere lentamente e si fonde con il mio pelo candido. Cammino su per la collina mentre i papaveri muoiono al mio passare. Mi fermo in vetta e guardo davanti a me mentre la neve si fa rossa. Guardo a destra solo con gli occhi e sento una presenza alle mie spalle. Non ti basta mai, vero? ma a quella domanda sento solo lo scocco di una freccia che mi colpisce la zampa anteriore destra, la rimuovo con la sinistra e grido contro il mio aggressore!

Non sa chi sono mentre gli ringhio contro. Non sa chi sono mentre lo butto a terra. Non sa chi sono mentre gli respiro pesantemente sul viso facendo cadere della saliva sulla sua guancia. Lui mette le mani attorno alla mia zampa che lo tiene bloccato a terra per il collo. Si dimena e nei suoi occhi leggo la paura. Un odore che aleggia anche nell'aria. Porto indietro la testa e poi... 

Apro gli occhi. Sento dolore ovunque. La neve dove sono stesa è rossa mentre il resto è bianco. Tutto bianco tranne una figura. Una figura in nero che sta sopra ad una chiazza rossa. Non è l'uomo di prima, è un altro. L'ho già visto nei miei pensieri. 

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Capitolo 3
*** Sadomasolupo ***


Un semplice dialogo interiore con piccoli interventi esterni. Idee che vorticano in maniera confusionaria e quasi nauseante. Viviamo così, con idee e domande strane...

"Qual è l'essenza degli impulsi sadici?"

L'essenza non è il desiderio di infliggere dolore ad altri. Le varie forme di sadismo che possiamo osservare risalgono a un unico fondamentale impulso, cioè di dominare totalmente un'altra persona, di renderla impotente della propria volontà, di diventare il dominatore assoluto su di lei, di diventare il suo dio, di fare di lei ciò che si vuole. Umiliarla, renderla schiava, sono mezzi per raggiungere questo fine; e il fine radicale è di farla soffrire, poiché non c'è maggior potere su un'altra persona di quello di infliggerle dolore, di costringerla a subire sofferenze senza potersi difendere. 
Di conseguenza possiamo dire che il lupo è sadico. Basta guardare come caccia le sue prede. Le osserva da lontano mettendole a disagio, le segue con passo silenzioso in modo da ascoltare il loro battito aumentare. Può capitate che si fermi, ma lo fa solo per il divertimento di ricominciare. Il lupo vuole rendere la sua preda inutile se non per lui. Lui è l'unico che deve godere della sua carne e del suo sangue. Il lupo è un sadico per eccellenza. 
E come per ogni cosa c'è il suo opposto. Qui troviamo il masochismo. Quella particolare perversione della vita sessuale e psichica che rende l'individuo, nei suoi sentimenti e nei suoi pensieri erotici, ossessionato dall'idea di essere sottomesso in modo assoluto e senza condizioni ad una persona di un altro sesso, di essere trattato da questa in modo altezzoso, fino al punto di subire anche umiliazioni e torture. C'è un fenomeno che dimostra come la sofferenza e la debolezza possano essere la meta di una ricerca umana: la perversione masochistica. Qui scopriamo che ci sono persone che del tutto coscientemente vogliono soffrire in un modo o nell'altro, e che ne godono. Nella perversione masochistica, una persona prova eccitazione sessuale nel sentire un dolore inflittole da un'altra persona. Ma questa non è la sola forma di perversione masochistica. Spesso non viene cercata proprio la sofferenza, ma l'eccitazione e la soddisfazione provocate dall'essere fisicamente costretti, resi impotenti e deboli. Spesso nella perversione masochistica non si desidera altro che esser resi deboli «moralmente», esser trattati o apostrofati come se si fosse dei bambini, o venir sgridati o umiliati in vari modi.

"Il lupo è masochista?"

No, non lo è. Il lupo è forte, dominante, come può esserlo?

"Il lupo è masochista. Il lupo caccia in branco e se è solitario caccia solo quando ha fame. Dunque un lupo con fare sadico che stana la sua preda è masochista. Egli ha fame, ma aspetta; egli può uccidere il suo pasto e sfamarsi, ma non lo fa. Aspetta sentendo la fame divorarlo e nel seguire quella creatura che tenta in un modo o nell'altro di sfugirgli, lui richiede un sadismo alla preda, chiede che essa lo faccia aspettare. Il lupo diventa masochista nel momento stesso in cui tenta d'essere sadico.
Poi c'è il cacciatore, che osserva la scena di entrambi, lui che uccide per il gusto di farlo, lui che non ha fame di carne, ma sete di sangue, lui che dopo aver visto la preda del lupo soffrire, dopo aver visto quella creatura scappare dal lupo, dopo aver letto nel volto del lupo l'espressione soddisfatta, quando il lupo, dopo aver aspettato e sofferto, è pronto a saltare addosso alla preda, lì, in quel momento il cacciatore inarca il labbro in un sorriso. 
Ed in quel momento che uccide il lupo.
Lo fa cadere ai piedi della preda, troppo debole per prenderla e mangiarla e ferito dalla fame che lui stesso ha voluto subire. Lì, dove un sadico abbatte un sadico, ne prende titolo e il concetto. Il lupo non è sadico, è il cacciatore che gioca con quel concetto così simile al sadismo, ma il vero concetto una belva non può capirlo. Dovresti aver cacciato, ucciso, dato e poi tolto per capire come funziona la mente imbrattata di sangue di un sadico. Devi essere fiero di esserlo."

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Capitolo 4
*** L'Abbraccio di una Bambola ***


Scrivo a te, mia cara ragazza.
Scrivo a te che, anche se con lo sguardo assente, mi ascolti. 
Scrivo a te che, se anche non parli, mi conforti. 
Scrivo a te che prendi i miei baci con la stessa espressione. 
Scrivo a te che illumini la mia strada con occhi spenti e vacui. 

 

Scrivo di te, mia dolce fanciulla.
Scrivo di te e della tua pelle bianca come la luna. 
Scrivo di te e delle tue vesti rosse come il sangue. 
Scrivo di te e del tuo profumo di fiori freschi. 
Scrivo di te mentre ascolto il tuo respiro lieve.
Scrivo di te e dei tuoi occhi vitrei. 
Scrivo di te e dei tuoi capelli d'argento, che terrei insieme con un fermaglio. 
Scrivo di te e delle tue parole, forgiate nel profondo. 
 

Scrivo di te e delle tue labbra rosee, che sto facendo preda della mia fame. 

Scrivo di te e delle tue mani lisce. 
Scrivo di te che mi calmi e mi culli. 
Scrivo di te e delle braccia che ora mi stringono.

Scrivo di te e di come piangi, mentre mi guardi, credendo che tutto questo sia gioia.

Scrivo di te e del sangue argento che, dal tuo collo, adesso scorga. 

Scrivo di te e della tua testa rotta, che è sempre stata vuota. 

Scrivo di te e del buco che ora hai nel petto, dove del tuo cuore sembra non essercene traccia.

Scrivo di te e degli occhi che ora tengo fra le mani, che non sono stati altro che bugie. 

Scrivo di te e di come sono umide ora le tue ciocche di capelli, che impugno in una mano. 

Scrivo di te e del tuo profumo, che niente ha di diverso dal resto.

 
Scrivo del silenzio che anche i piccoli producono. 
Scrivo di qualche goccia che cade sul vialetto in pietra. 
Scrivo della pace mentre mi abbandono al sonno, fra le tue braccia. 
 

Avvolto, nell’abbraccio di una bambola.

 

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Capitolo 5
*** Il Fiore ed il Cacciatore ***


Lento scende il sole
Mentre un uomo cammina
E io scrivo parole

Entra a testa china
Sfiorando libri vecchi di anni
Squadrando ogni copertina

"Riuscirò a trovar un libro senza affanni?"
Il suo sussurro rimbomba
E si sistema addosso i panni

C'è un silenzio di tomba
Mentre io cerco nascondiglio
Il suo passo ancora rimbomba

Lui afferra un tomo senza batter ciglio
Ciò che vedo mi fa sussultare:
Un libro che riporta un giglio!

"No, non legga." Vorrei gridare
Mentre mi tremano le mani
Il suo sguardo su di me si va a posare

E provo dei brividi strani
La stanza odora di rosa
Sento in lontananza i canti arcani

Chi è costui che così tanto osa?
E quasi mi dimentico della Luna il culto
Non vorrà mica leggere la mia opera penosa

"Che abile scrittrice."
A quelle parole sussulto
"Come sapete che sono l'autrice?"

"Sono un grande osservatore"
Lo ascolto parlare
Con tanto stupore

Questo uomo che sa cosa fare
Giudica senza ferire
Io accetto tutto per migliorare

Il sole è andato a sparire
La sua espressione è delusa
"La mia opera è da finire"

"Finirete presto dolce Musa"
E chiude con un sospiro
"Chiedo infinitamente scusa"

E si agita il cuore mio
Un occhio brillante
Dove mi rifletto io

"Siete affascinante"
"Che lo pensiate mi fa onore"
"Me lo fate voi, parlando con questo umile viandante"

Il silenzio mi dà tremore
Vorrei uscire sotto le stelle
E parlare con lui per ore

"Son già alte Luna e sorelle
Vi va di fare una passeggiata
E illuminarci sotto di loro la pelle?"


"Come può tale richiesta esser negata?"
Mi porge una mano
"Usciamo, Mia dama aggraziata"

"Mi piace il vostro dialetto strano."
Mi siedo sul prato
"Il mio, miss, è un luogo lontano.

Ove il rosso è il color più abusato..."
"Ne parlate con malinconia"
"Mai aggettivo è stato più sbagliato

Vengo da un luogo di pazzia
Ove corre solo il sangue
Per le bestie, è come malattia

Lo stomaco langue
A sentire quell'odore pungente
E forte di sangue

Di uscire di casa ha paura la gente,
I loro occhi, la notte,
Ingannan la mente

L'oscurità tutto inghiotte
È come una condanna
E sono inutili le lotte"


"Il buio li inganna?"
Il vento soffia fra le chiome
"E la loro mente affanna"

"Vorrei il vostro nome"
"Perché mai, Fior delicato?"
"Che dolce soprannome..."

"Vi piace? Ne sono onorato"
Penso abbia sorriso
"Datemi voi il nome più adeguato."

Ho un'espressione confusa in viso.
"Non esitate mia abile scrittrice."
Risponde con tono deciso.

"Direi che Gharel vi si addice."
Abbassò lo sguardo pieno d'imbarazzo.
"Scelta audace, musa ispiratrice.

Forse mi credete pazzo
Sono un cacciatore
Non un comune ragazzo

Parlerei con voi per ore
Ma la luna sta calando
E intravedo il primo albore

Anche a voi le forze stanno mancando
Io vi auguro una buona notte
Il sogno vi sta aspettando..."

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