Come la pioggia d'estate

di Rohhh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. CAMBIAMENTI ***
Capitolo 2: *** 2. L'INQUILINO DELLA DISCORDIA ***
Capitolo 3: *** 3. PRIMO (DISASTROSO) GIORNO ***
Capitolo 4: *** 4. ESTRANEI ***
Capitolo 5: *** 5. DI FRONTE ALLA VERITA' ***
Capitolo 6: *** 6 - SOLO UN ABBRACCIO ***
Capitolo 7: *** 7- IL FUTURO ***
Capitolo 8: *** 8. LA TEMPESTA DENTRO ***
Capitolo 9: *** 9. FINZIONI ***
Capitolo 10: *** 10. NELLO SPAZIO DI UN GIORNO ***
Capitolo 11: *** 11. CONFRONTI INASPETTATI ***
Capitolo 12: *** 12. PIOGGIA E ACQUA SALATA ***
Capitolo 13: *** 13. DOVE ARRIVERO` ***
Capitolo 14: *** 14. DOVE ERAVAMO RIMASTI ***
Capitolo 15: *** 15. CASA DOLCE CASA ***
Capitolo 16: *** 16. OSTACOLI ***



Capitolo 1
*** 1. CAMBIAMENTI ***


Ciao a tutte! 

Torno con una storia dopo mesi di assenza. I miei personaggi, Ashley e Matt vivranno una nuova storia in un altro AU. (per chi mi legge per la prima volta, consiglio di leggere l'introduzione al primo capitolo della mia storia "Perfettamente sbagliato" per capire a quale mia follia mi riferisco, scusatemi). 

Alle mie vecchie lettrici che magari sono in attesa del continuo della mia precedente storia, chiedo umilmente scusa ma mi è successa una cosa bella che però mi ha assorbito completamente e ho dovuto mettere tutto da parte e per continuarla ho bisogno io stessa di rileggerla per ricollegarmi al meglio e ciò mi richiede tempo. Lo farò e spero di riuscirci presto. 

Intanto mi frullava in testa questa nuova storia e dovevo metterla giù, ho trovato il tempo ed ecco qui. I toni saranno più leggeri anche se da questo capitolo non sembrerebbe, inoltre ho deciso di usare il presente per la prima volta, è un esperimento che spero piacerà. 

Detto questo vi lascio alla lettura, grazie a tutte coloro che seguiranno o lasceranno un commento o semplicemente passeranno da qui  per caso silenziosamente. 

 

CAPITOLO 1 - CAMBIAMENTI 

 

Ashley conosce bene il significato della parola "cambiamento" .

E no, non ha niente a che vedere con il senso di novità  che può portare, ad esempio, la decisione di tagliare d'improvviso i capelli cortissimi o magari quella di cambiare auto, e nemmeno lo spaesamento di chi è costretto a trasferirsi in una nuova città.

No, niente affatto.

Lei ha già sperimentato uno di quelli più devastanti, che ti stravolge la vita, la straccia senza pietà  come un foglio inutile, mette sottosopra tutto quello che credevi fosse la tua tranquilla quotidianità fino a quel momento e infine ti scaraventa giù in un baratro senza fondo.

E la cosa peggiore è che non puoi fare niente per tornare indietro. 

E’ un senso di impotenza che farebbe sentire perso chiunque, soprattutto se a provarlo è una bambina di soli otto anni.

Sono passati 13 lunghi anni da quel giorno, eppure, quando ci ripensa, le sembra come se fosse ieri, il dolore è sempre uguale, intatto, forse solo più sbiadito dal corso del tempo ma mai del tutto cancellato.

Forse è per questo che evita accuratamente di ricordare quel momento, l'istante in cui i suoi genitori la accompagnano dalla sua amichetta Ellie per non fare più ritorno.

Se solo avesse saputo che, pochi minuti dopo, una macchina li avrebbe centrati in pieno, portandoglieli via per sempre, forse non avrebbe sprecato tempo a fare tutte quelle storie sulla cena a base di broccoli che aveva preparato sua madre e invece ne avrebbe approfittato per abbracciarli forte forte prima di lasciarli andare.

I dettagli della vicenda hanno contorni sfocati nella sua testa: la mamma della sua amica che la chiama col viso pallido e la voce roca e tentennante, i suoi parenti alla porta che le sorridono mesti, la nonna le prende la mano, le sussurra qualcosa. 

E poi poche parole, qualche carezza, le lacrime e un enorme, incolmabile senso di vuoto che la inghiotte. 

Che significa che mamma e papà  non ci sono più? 

Per una bambina di otto anni i genitori sono le colonne portanti del proprio mondo, il porto sicuro, la protezione e la serenità mentre comincia a scoprire la realtà che la circonda e a diventare più autonoma. 

Le dicevano di stare calma, di non piangere, di essere forte, ma come faceva a farlo se le uniche persone di cui aveva bisogno non c'erano e non sarebbero più tornate? 

Quel pensiero le faceva girare la testa e perdere il fiato, voleva urlare ma la voce non usciva. 

E oltre al dolore un'altra terribile incognita si faceva strada nella sua testa. 

E adesso che ne sarebbe stato di lei? 

Sarebbe finita in qualche istituto freddo e austero o, peggio ancora, in mezzo alla strada? 

Era solo una bambina, non aveva fratelli e non sapeva come funzionavano le cose, sapeva solo che un momento prima il suo unico problema erano i compiti di matematica che odiava e, subito dopo, di colpo...il nulla più totale. 

Poi però pian piano un viso conosciuto e sorridente l'aveva fatta sentire protetta di nuovo. 

Suo zio John aveva 30 anni, era il fratello di suo padre e il classico zio mattacchione che stravede per la nipotina e non ci pensa due volte a prenderla sulle spalle e farla volteggiare in aria, o regalarle tonnellate di caramelle con disappunto di sua mamma. 

Ashley gli voleva bene e ne voleva anche a quella che da due anni era diventata sua moglie, sua zia Katya. Aveva 26 anni, lunghi capelli scuri, sprizzava entusiasmo e allegria da ogni poro e la sua risata era contagiosa. 

Ashley pensava che fossero la coppia perfetta e sognava di poter trovare da grande qualcuno che la completasse come suo zio faceva con Katya. 

I due si erano conosciuti nel ristorante dove lavoravano, John era cuoco e Katya cameriera e ben presto si erano fidanzati per poi, nel giro di qualche anno, compiere il grande passo. Non avevano ancora figli e avevano deciso di buon cuore e senza esitazione di prendere con loro Ashley e crescerla come una figlia. 

Così erano riusciti ad averla in affidamento e, miracolosamente, Ashley aveva ritrovato una nuova casa, diversa ma pur sempre piena d'amore e protezione e, anche se nessuno avrebbe potuto mai sostituire i suoi genitori, lentamente e a piccoli passi, era riuscita a riprendere la sua vita, forse non più spensierata come prima, ma che tutto sommato poteva tornare a definire normale. 

Ed era proprio perché aveva affrontato dei cambiamenti così radicali in tenera età  che, col passare degli anni, si era accorta che le novità non la sconvolgevano più così tanto. 

Non che fosse diventata indifferente o fredda, piuttosto si era fatta le ossa, era cresciuta, e a 21 anni si era abituata a quelle sensazioni, ormai quasi tutto le scivolava addosso senza scalfirla.

È giugno da un paio di giorni, fa già caldo e la sala da pranzo è arroventata perché Katya ha usato il forno per cucinare le patate.

Sembra una serata come tante, la TV accesa, il suo ragazzo Thomas che commenta i risultati della partita, Katya che sorride senza capirne un accidente. 

Eppure Ashley ha fiutato qualcosa di strano nell'aria, sa di non sbagliare e non si scompone quando John, stranamente silenzioso, finalmente si schiarisce la voce e comincia a guardarsi attorno come a voler trovare il coraggio di parlare. 

Ashley solleva lo sguardo dal piatto per un attimo, poi continua a mangiare mentre Thomas, seduto accanto a lei, le accarezza meccanicamente il dorso dell'altra mano. 

"Ecco, Ashley, devi sapere che c' è una novità" esordisce infine, con la voce insicura. 

Segue un insolito silenzio, persino Katya ammutolisce e appoggia la forchetta sul tovagliolo, bloccandosi. 

"Davvero? E cosa?" commenta lei con tono piatto mentre guarda distrattamente un comico alla TV. 

L'unica novità che in quel momento le provocherebbe una gioia infinita sarebbe scoprire che Katya aspetta un bambino. Qualche anno dopo il suo affidamento,i suoi zii avevano cominciato a cercare un figlio ma questo non arrivava e, dopo una lunga serie di tentativi falliti, si erano decisi ad approfondire la situazione, scoprendo che Katya aveva dei problemi a rimanere incinta. 

Si erano fatti seguire da molti medici ma              inutilmente finché, tramite amici, avevano trovato una clinica in una città vicina in cui lavoravano dei dottori molto competenti che avevano permesso a un sacco di coppie con problemi di fertilità di avere figli. Così, decisi a non mollare, avevano iniziato un lungo e difficile percorso che però al momento, purtroppo, non aveva dato frutti. 

Proprio due settimane prima c'era stato l'ennesimo buco nell'acqua e per questo Ashley era sicura non potesse trattarsi di quello. Katya aveva già 39 anni e nella sua condizione ogni mese che passava allontanava sempre di più la  speranza che potessero diventare genitori e la cosa la intristiva parecchio. 

"Beh, vedi - riprende John, poi si interrompe, cerca lo sguardo di Katya come per ottenere approvazione o un semplice incoraggiamento, lei sgrana gli occhi verdi e gli fa un piccolo cenno del capo perché continui - in casa avremo un nuovo inquilino dalla prossima settimana "conclude secco, portandosi subito il bicchiere alle labbra per inumidirle con un sorso di vino rosso. 

Ashley non accenna nessuna reazione, continua a sgranocchiare la sua insalata. 

" Ah, ok. E chi é? " domanda svogliata, giusto per fare conversazione anche se non le interessa più di tanto. 

Che sarà  mai una persona in più in casa quando la vita l'ha messa davanti a prove molto più dure?

John sospira di sollievo, Ashley pare averla presa bene, per lui è come una figlia e non vuole per niente al mondo che qualcosa la turbi o che  l'equilibrio e la serenità conquistati negli anni possano crollare in un attimo. 

Sa quanto è stato difficile farla adattare a una nuova casa, nuove abitudini, un quartiere diverso e, anche se sa che è ormai quasi una donna, in lei vede sempre quella bimba disperata e sperduta che ha accolto tanti anni prima.

Il fatto era è che in quei giorni c'era stato qualcun altro a cui non aveva potuto negare il suo aiuto. 

"Si tratta di Matt, il figlio del mio amico Robert - chiarisce mentre un'ombra cala sul suo volto - ti ricordi che è morto sei mesi fa, vero?" precisa e solo a quel punto Ashley solleva lo sguardo. 

Ricorda il dolore dello zio per la perdita del suo migliore amico d'infanzia, Robert e la sua famiglia vivevano in un'altra città ma i due vecchi amici si erano sempre tenuti in contatto e sostenuti nei momenti di bisogno. 

"Si, certo" risponde piano, una nota di tristezza nella voce, abbassa il viso e i suoi capelli rossi, lunghi fino alle spalle, le ricadono in avanti, coprendolo in parte. 

"Sai, da quando Robert é morto sua moglie sta facendo molta fatica a lavorare, hanno ancora un figlio piccolo di 9 anni - spiega con tono affranto, Ashley rabbrividisce, all'improvviso qualche ricordo affiora e ha freddo anche se in quella stanza si sfiorano i 30 gradi - Matt, il figlio grande, lavora di tanto in tanto per aiutarli ma non trova un impiego stabile e inoltre Rebecca mi ha confidato che vorrebbe andare all'università e che purtroppo in queste condizioni non possono permetterselo così...beh, mi é venuto in mente che mi farebbe comodo un aiuto in più al ristorante. Lui lavorerebbe per me  e io potrei offrirgli anche un posto dove stare. In questo modo non dovrebbe pagare l'affitto e potrebbe usare i soldi della paga solo per gli studi. C'è la nostra vecchia mansarda qui sù…basterà dare una pulita e togliere della roba inutile e potrebbe diventare la sua camera. Gliene ho parlato e… lui era imbarazzato, non voleva approfittare dell'ospitalità ma alla fine dopo le mie insistenze ha ceduto - continua a spiegare, poi tentenna, si gratta la nuca, a disagio- Ho forse fatto male? " domanda, quasi come se si sentisse colpevole di qualcosa e cercasse la sua benedizione. 

Ashley non riesce a trattenere un mezzo sorriso. 

Suo zio è così, è la generosità fatta persona, sarebbe capace di farsi in quattro per aiutare gli altri, non riesce mai a ignorare una richiesta d'aiuto, così come ha fatto anche con lei quando ha deciso di prenderla con sé senza avere mai dubbi. 

Sa benissimo che non serve nessuna mano in più al ristorante. 

Dopo tanti sacrifici lui e Katya avevano realizzato il sogno di aprire un locale gestito da loro: avevano iniziato con un piccolo bar, gli affari erano andati bene, John era un bravissimo cuoco e col tempo si era sparsa la voce, la clientela era aumentata e così anche i guadagni, finché erano riusciti a ingrandirsi e ad aprire un vero e proprio ristorante. 

Il personale era al completo e la stessa Ashley ci lavorava come cameriera per dare una mano finché non avesse deciso che strada prendere per il suo futuro, o almeno così diceva lei. 

Suo zio stava assumendo quel ragazzo semplicemente per aiutarlo ed era un gesto che pochi avrebbero fatto. 

"Hai fatto benissimo" risponde, sorridendo teneramente e rincuorandolo. 

"Oh, meno male! - esclama John contento a gran voce, come se si fosse tolto un macigno dalle spalle- temevo ti potesse dare fastidio, piccolina! - le si rivolge affettuosamente, come fa da quando era uno scricciolo, Katya accanto a lui sorride e riprende mangiare tranquillamente - e poi la mansarda è come se fosse un piccolo appartamento indipendente, c'è anche il bagno e sono sicuro che Matt non ti darà nessun disturbo, sembrerà quasi che non ci sia a casa. Lo conosco, è un bravo ragazzo e poi avete più o meno la stessa età, farete di sicuro amicizia! " aggiunge, si passa una mano fra i capelli neri e riprende a cenare molto più sollevato. 

Anche per Ashley la questione è chiusa. 

Non le importa chi verrà a casa, per lei non cambierà assolutamente nulla. 

C'è però qualcuno a cui le ultime frasi di John hanno fatto drizzare di colpo le antenne. 

Thomas, che fino a quel momento si è completamente disinteressato alla discussione, riesce a captare pochi chiari concetti che nella sua testa fanno esplodere una bomba. 

Ragazzo, coetaneo, nella stessa casa. 

Guarda di fianco la sua fidanzata, con il mento poggiato su una mano mentre armeggia col cellulare con fare annoiato come se niente fosse e sgrana i suoi occhi scuri. 

Possibile che per lei tutto quello sia normale? 

Che razza di famiglia erano? Solo lui trova la cosa a dir poco agghiacciante? 

Poggia le mani rumorosamente sul tavolo, facendo tintinnare i bicchieri di vetro, Ashley ruota i suoi occhi castani senza cambiare posizione, Katya solleva un sopracciglio, sorpresa da quella reazione improvvisa, John neanche ci fa caso, per lui la serata ha preso la piega che desiderava. 

" No, scusate - esordisce, la fronte contratta e un lieve tic nervoso al sopracciglio destro - qualcuno mi spiega chi diavolo è questo tizio e dove dovrebbe dormire?" 

Ashley sospira e alza gli occhi al soffitto. 

Qualcosa le dice che il dopocena non sarà piacevole come sperava. 

 

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Capitolo 2
*** 2. L'INQUILINO DELLA DISCORDIA ***


Ciao a tutte!

Passo di qui al volo per lasciare il secondo capitolo. Sono riuscita a scrivere nei ritagli di tempo ed è quasi un miracolo!

Grazie sempre a chi segue, a presto, spero.

 

Capitolo 2 - L'INQUILINO DELLA DISCORDIA 

 

Ashley è semisdraiata sul suo letto, guarda il suo ragazzo percorrere ad ampie falcate il perimetro della camera, avanti e indietro, a ritmo costante da almeno venti minuti, come un bisonte imbufalito. 

Deve ammettere che è piuttosto ipnotico e le sta conciliando un sonno bestiale. 

Almeno una cosa positiva c'è, anche se aveva immaginato di trascorrere diversamente il sabato sera.  

Anche la bocca di Thomas si muove costantemente ma lei non sente più alcun suono provenire da essa ad esclusione di un ronzio indistinto. 

Ha smesso di ascoltarlo quando ha ripetuto per la terza volta lo stesso assurdo concetto e cioè che un altro essere umano di sesso maschile, che non fosse lui, non poteva  condividere il suo stesso tetto senza di sicuro voler provare a portarsela a letto. 

"Ma  a te sembra davvero normale?" 

Ashley si riscuote, la bolla di indifferenza in cui si è rinchiusa è scoppiata perché Thomas si è chinato su di lei, e le sta parlando dritto in faccia. Solleva di scatto la testa dal cuscino, frastornata, solo un altro poco e le braccia di Morfeo l'avrebbero accolta amorevolmente. 

Si stropiccia gli occhi, esausta, vorrebbe dirgli che in effetti non sa cosa significhi "normale" perché di normale nella sua vita c'è stato ben poco ma preferisce non impelagarsi in discorsi filosofici e taglia corto. 

"Credo che tu stia esagerando, Tom!" afferma schietta, mentre tenta di reprimere uno sbadiglio e si mette a sedere, sistemandosi il vestito corto sulle cosce. 

Lui non si arrende. 

"Io? Ah, adesso sarei io quello esagerato?" domanda incredulo, allargando le braccia. 

"Hai fatto una scenata assurda di sotto, te ne rendi conto?" ribatte lei, stavolta più seria. 

Non le è per niente piaciuto il modo in cui si è rivolto a suo zio, accusandolo di aver preso una decisione stupida. 

"Quindi tuo zio può decidere di portare in casa uno sconosciuto e quello strano sarei io? E poi non ti ha nemmeno consultato! E a me nessuno ci pensa? " continua, adesso ha assunto l'aria da cane bastonato come un bambino a cui non hanno comprato il giocattolo che voleva. 

Ashley sbuffa, si tira indietro i capelli, portandoli su una spalla, e si massaggia il collo umido. Fa troppo caldo e i vaneggiamenti di Thomas non aiutano di certo. 

" Non vedo come la cosa possa riguardarti, mica devi abitarci tu con lui!" sbotta, infine. 

"No, ma mi dà molto fastidio che debba farlo tu! Sei la mia ragazza, Ashley! O forse per caso non vuoi più stare insieme a me!? " esclama risentito e anche un po ' offeso dal fatto che la sua fidanzata non riesca a cogliere quella ovvietà. 

Ashley sussulta per un attimo e deglutisce. 

Da qualche mese quella domanda le è balenata in testa ogni tanto e non capisce bene perché. Le fa paura, si sente in colpa a provare quella sensazione di dubbio nei confronti della sua relazione più stabile, quella che credeva sarebbe  durata per sempre ma sulla quale non nutre più la certezza di un tempo. 

Lei e Thomas stanno insieme da tre anni, si sono conosciuti quando lei ne aveva 18 e lui quattro di più. 

È stata Katya a farglielo conoscere durante una festa con le sue amiche, Thomas è il figlio di una di loro e sua zia lo adora. 

Continua sempre a ripeterle che è felicissima che siano diventati una coppia e non fa che parlare di loro come destinati a sposarsi e vivere insieme per il resto dei giorni. 

All'inizio ad Ashley faceva piacere sentire quei discorsi ma da un po' non li sopporta più, le mettono addosso un'ansia tremenda. 

Ama Thomas, o almeno è sicura di averlo amato tanto, lui era carino, bravo negli studi, promettente e galante e non si atteggiava da bifolco come altri ragazzi squallidi che le ronzavano intorno. 

Si era innamorata subito di lui, era stato un amore a prima vista. 

Poi col tempo qualcosa si era allentato, il cuore non le batteva più come prima, parlare con lui non era stimolante come una volta e anche fare l'amore non la appagava più. 

Le sembrava che tra loro si stesse creando un solco sempre più profondo che li stava allontanando e il suo comportamento di quella sera ne era un'ennesima dimostrazione. 

A volte si chiedeva se fosse soltanto l'abitudine ormai a tenerli uniti. 

"Ma certo che voglio stare con te! - ribadisce decisa, anche se quelle parole sembrano uscire a fatica e smascherarla - Fammi capire, il problema dunque è solo la tua gelosia! Hai paura che possa tradirti con uno che nemmeno conosciamo? È davvero per questa assurdità che stiamo sprecando la serata? "domanda esasperata, mentre è costretta a mandare un messaggio alla sua amica Ellie per dirle che c'è stato un imprevisto e che non li raggiungeranno. 

Omette di specificare che l'imprevisto è il suo fidanzato in preda a un'evidente crisi isterica da ragazzina incompresa. 

" Beh, se non capisci te la giro in un altro modo. Come reagiresti se fossi io a dover dividere la casa con una strafiga, eh?" chiede, portandosi le mani sui fianchi e sembrando sempre più la caricatura di se stesso. 

Ashley non ci crede, stavolta scoppia a ridere. 

" Cosa? Ma ti senti? Poi mi spieghi in quale parte del discorso mio zio ha accennato al fatto che questo ragazzo sia un figo da paura perché io proprio non lo ricordo!" esclama tra le risate. 

"Beh, con la sfiga che mi ritrovo sarà anche il classico belloccio e intellettuale, scommettiamo?" insiste serio, ma i suoi discorsi e l'espressione buffa sul volto hanno il solo effetto di renderlo poco credibile. 

Ashley ridacchia, poi si porta le mani sul viso cercando di ritrovare un contegno e dare una fine degna a quella sera. 

" Tom, non vorrei contraddirti ma, secondo il tuo balordo ragionamento, un ragazzo bruttino non potrebbe provarci, invece? O forse stai per caso insinuando che uno bello avrebbe più probabilità di sedurmi? Che io ci starei? Perché se è così dovrei essere io quella incazzata adesso! " precisa senza essere davvero arrabbiata. Sa che Thomas è solo nervoso e un pizzico geloso. 

Gli si siede accanto sul letto mentre lui sospira pesantemente e fissa le mattonelle del pavimento. 

" No, scusa, non volevo intendere quello, è solo che… sono stanco, ho preso la laurea in tempi record, vorrei trovare un lavoro per poter essere indipendente e portarti con me e invece ancora niente e poi… arriva uno qualunque e vivrà nella tua stessa casa." spiega con sincerità, la sua voce carica di ansia ed Ashley all'inizio rabbrividisce. 

Thomas le confida da un po' il desiderio di trovare presto un lavoro e andare a convivere ma la verità è che l'idea non la fa felice per niente. 

Ha solo 21 anni, deve ancora capire cosa vuole fare nella vita e non se la sente di infilarsi già nel ruolo di compagna perfetta, che aspetta il ritorno del proprio uomo con la cena pronta e una torta in forno. 

Non vuole quello per lei, ha bisogno di tempo  ma questo lui non lo capisce e più passano i mesi più le differenze tra loro vengono a galla. 

Ed Ashley non è più sicura di niente, a questo punto. 

Nonostante tutto vedere il suo ragazzo così preoccupato la intenerisce. 

Si sporge verso di lui e gli circonda le spalle con un braccio mentre con l'altra mano gli carezza una guancia. 

"Ehi, vuoi calmarti ora? - sussurra dolcemente al suo orecchio - non è una convivenza, non divideremo il letto e probabilmente ci incroceremo pochissimo a casa. A me non importa  proprio un accidente, è per questo che sono così tranquilla" cerca di calmarlo e stavolta pare riuscirci perché Thomas si volta e posa i suoi occhi castani sul viso della ragazza e i suoi lineamenti si addolciscono. 

Ashley ne approfitta, gli accarezza il collo col dorso della mano per poi poggiarci sopra le labbra e depositarvi una serie di baci languidi. 

Sente i suoi muscoli rilassarsi pian piano e le sue spalle abbassarsi mollemente. 

Ci è riuscita, forse adesso finalmente possono dedicarsi ad altro. 

"Ora che ne dici se pensiamo un po' a noi e ci rilassiamo? I miei zii torneranno tardi a casa…" mormora, lasciando intuire i suoi piani. 

Thomas dimentica in fretta la discussione, si volta verso Ashley e intercetta la sua bocca, la unisce con la sua in un bacio profondo, lei lo lascia fare, intreccia le dita fra i suoi capelli folti e scuri e scivola sul letto sotto il peso del ragazzo. 

La mano di Tom si insinua delicata sotto il suo vestito corto, mentre continuano a scambiarsi baci. 

Il sesso funziona sempre in questi casi. 

Non è proprio come avrebbe voluto ma se lo fa andare bene. Come succede spesso ormai. 

Da tempo tra loro è tutto meccanico, scontato. Non sente la passione dei primi tempi, sembra che il loro fuoco si sia consumato troppo rapidamente e ora bruci di una fiamma quasi morta. 

Spesso finge con lui, e il peggio è che Thomas neanche se ne accorge. 

Lei vuole fare l'amore, parte sempre con tanta voglia e desiderio ma si ritrova molte volte con un finale insipido. 

Non capisce cosa stia cambiando ma qualcosa non è più come prima. 

Nel frattempo sta già finendo quasi tutto, lui spinge sopra di lei, sente il suo corpo caldo contro la pelle, la bacia, è un amante dolce com'è sempre stato e le piace ma di un piacere moderato, non sa come descriverlo ma quello che sa è che non dovrebbe essere la normalita e non era così un tempo. 

Forse non è Thomas, forse il problema è lei.

È lei che è cambiata, irrimediabilmente. 

Si scambiano un ultimo bacio, poi si separano, rimangono abbracciati per un po', Ashley abbassa la testa e socchiude gli occhi così che lui non possa guardarci dentro e scoprire la sua amara verità. 

 

"Così arriva oggi il vostro ospite?" domanda Ellie, i capelli castano dorati tenuti fermi da una coda alta disordinata e il viso concentrato, chino sulla mano di Ashley mentre le stende dello smalto color amarena. 

"Già" risponde la rossa. 

"Thomas ha fatto altre storie?" continua Ellie, al corrente di tutto. 

"Credo abbia ripreso l'argomento almeno venti volte negli ultimi giorni. - chiarisce Ashley con tono annoiato, a dimostrazione del fatto che ha oltrepassato la soglia di sopportazione - sai, sembra uno di quei giocattoli a molla, basta dargli la carica ed è pronto a ripetere la stessa cantilena " biascica rassegnata ed Ellie ridacchia, passa uno strato di smalto trasparente, poi solleva un attimo il viso per guardare quello dell'amica, persa a osservare il suo lavoro. 

" E tra di voi come va? "chiede, esitando solo un po'. 

Ashley è la sua migliore amica e sa tutto di lei. Era presente il giorno della morte dei suoi genitori, Ashley era a casa sua quel giorno e ricorda ancora quel momento terribile, le lacrime, le urla. Era una bambina e ne rimase ugualmente sconvolta anche se la cosa non la riguardava personalmente. 

Quella vicenda segnò anche lei  e finì per rafforzare il legame con Ashley. 

"Come vuoi che vada, come al solito" mormora appena Ashley senza sollevare lo sguardo spento. 

Ellie non ha bisogno di altre spiegazioni, conosce a memoria i turbamenti della ragazza seduta di fronte a lei. 

Segue un minuto di silenzio poi non riesce a trattenersi, molla la sua mano e la fissa dritta negli occhi. 

"Beh, sai come la penso! - esclama seria, incrociando le braccia ma ottenendo da Ashley solo uno sguardo di sufficienza - Andiamo, tesoro! Hai solo 21 anni e guarda come sei ridotta! Tu meriti di meglio! Ma non perché Thomas sia un cattivo ragazzo…semplicemente non è più quello giusto per te! " cerca di scuoterla, parlandole più schiettamente possibile. 

" Non è facile, Ellie! Per mia zia sarebbe un dispiacere e poi… pensavo che finalmente nella mia vita ci fosse qualcosa di stabile, qualcosa che potesse durare, rimanere sempre uguale nel tempo!" le confida e la sua amica sospira. 

Sa che dopo tutto quello a cui è andata incontro Ashley vorrebbe solo un po' di serenità, vorrebbe che per una volta ci fosse un punto fermo nella sua vita e lei la comprende ma è convinta che la sua felicità non debba essere  il prezzo da pagare e che se qualcosa non funziona più bisogna prenderne atto e andare avanti. 

"Senti, io ti capisco, davvero- ricomincia con tono amorevole mentre chiude lo smalto e le prende una mano - ma non tutti i cambiamenti vengono per nuocere" le sorride con i suoi occhi luminosi, così celesti da sembrare trasparenti. 

Ashley non può che ricambiare, le parole dell'amica le infondono speranza ma è lei a dover trovare il coraggio necessario. 

"Grazie, Ellie - sussurra, poi guarda l'orologio - sono quasi le 9, si è fatto tardi, è meglio che vada, di sicuro a casa c'è un bel da fare e Katya avrà bisogno di aiuto." spiega mentre scuote velocemente le mani per far asciugare lo smalto e si alza dalla sedia. 

"Come mai Thomas non ha voluto assistere di persona all'arrivo del suo nemico? Pensavo che ci tenesse a marcare il territorio e mettere subito in chiaro chi fosse il maschio Alfa" sghignazza la sua amica e anche Ashley finisce per ridere. 

" Oggi aveva un impegno importante con suo padre fuori città ma fidati che domani me lo vedrò spuntare al ristorante. Io e il nuovo arrivato abbiamo il turno insieme, devo spiegargli un paio di cose e lui vorrà fare la guardia" dice svogliata, sbuffando già al pensiero. 

"Buona fortuna" le augura Ellie, prima di darle un bacio sulla guancia e accompagnarla alla porta. 

Ne avrà davvero bisogno. 

 

Ashley apre la porta di casa, c'è un piacevole silenzio e un buon profumo che proviene dalla cucina. 

Suo zio è al ristorante a lavorare ma Katya deve essere rimasta per accogliere il nuovo inquilino. 

"Sono tornata!" fa sapere, alzando di poco la voce all'ingresso per poi avviarsi verso la cucina. 

Katya è ai fornelli da sola. 

"Ciao cara" la saluta, continuando a mescolare. 

"Matt è già arrivato? Si è sistemato in mansarda?" chiede mentre ruba una patatina fritta da un piatto sul tavolo. 

"Si, è di sopra a disfare i bagagli! Anzi, che sbadata! Ho dimenticato  di portargli le lenzuola pulite!" esclama poi, mollando la pentola sul fuoco e accingendosi a correre verso il divano. 

Ashley la ferma "Lascia stare, faccio io! Sarai stanca e poi ne approfitto per presentarmi!" propone e Katya accetta. 

Così prende le lenzuola e si avvia verso la scala che porta alla mansarda. 

È una scaletta di legno piccola e stretta, i gradini scricchiolano a ogni passo e solo in questi giorni ha avuto modo di accorgersene. 

Non saliva mai lassù, lo ricordava come un posto buio, polveroso e pieno di vecchi oggetti in disuso. Non le piaceva un granché. 

In quei giorni ha dovuto ricredersi. 

Ha aiutato a sgomberarla perché suo zio sistemasse il letto e qualche mobile riciclato ma in ottime condizioni per Matt e il risultato non è stato niente male. 

L'ambiente ripulito e messo a nuovo è ampio e accogliente, il tetto un po' a spiovente con le classiche travi di legno da quel tocco di rustico che non guasta e il balcone, che si affaccia sulla strada, offre anche una visuale del mare che lei non ricordava.

Quasi quasi invidia il nuovo inquilino. 

Si è pentita di non aver scoperto prima quell'angolino così carino altrimenti se lo sarebbe di sicuro accaparrato lei. 

Sale l'ultimo gradino, poi bussa alla porta chiusa. 

"Avanti" fa una lontana voce maschile dall'interno. 

Ashley apre cautamente ma non vede nessuno nell'immediato, poi si accorge che la tenda del balcone svolazza e presto una mano la sposta e ne viene fuori un ragazzo alto. 

Il ragazzo si avvicina, poi la scorge e il suo viso cambia espressione e si fa stupito. 

"Ciao, io sono Ashley - lo anticipa lei, mentre lui si fa più vicino e può vedere meglio i suoi lineamenti. - mia zia mi ha detto di portarti queste" continua, poggiando le lenzuola su una poltroncina. 

"Grazie, sei stata molto gentile ma non avresti dovuto, sarei sceso io, non voglio darvi più disturbo di così " - si scusa lui, sembra cortese e molto educato - comunque, io sono Matt, piacere di conoscerti ! So chi sei, tuo zio ha parlato tanto di te! " aggiunge mentre si avvicina e le porge la mano. 

Ashley gliela stringe, adesso può osservarlo da vicino e già le pare di sentire la vocina fastidiosa del suo ragazzo che ripete come una lagna 'hai visto, avevo ragione io!' 

Matt è bello, non può negarlo. 

Ha gli occhi di un azzurro particolare e il loro taglio aguzzo conferisce al suo sguardo un'intensità tale da spingerti a fissarlo per poi rimanerne affascinata. 

Chissà quante ragazze sono rimaste fulminate solo da una sua occhiata! 

 Il viso è regolare, il naso dritto e dei capelli biondi piuttosto lunghi gli incorniciano l'ovale, scendendo poi morbidamente sulla nuca. 

"Nessun disturbo, figurati!- si premura di rassicurarlo lei mentre butta un'occhiata ai bagagli in giro ancora da disfare. - avrai parecchio da fare, qui!" commenta poi, indicandoli. 

Lui sorride e riesce ad essere ancora più bello. 

"Già, farò nottata mi sa." esclama guardandosi intorno. 

"Domani inizi al ristorante, sei in turno con me. Tranquillo, una volta che ci hai preso il ritmo e diventi immune ai clienti rompipalle è tutto più semplice - lo rassicura - spero che ti troverai bene, qua" 

"Certo, e poi qui già mi piace. C'è una bella vista da lì" dice mentre si dirige verso il balcone. 

Ashley lo segue, si affaccia con lui, guarda la strada di sotto e poi più in alto, verso il mare, che in quel momento è nero ed illuminato solo dai riflessi di una stupenda luna piena. 

"Piace tanto anche a me!" replica, sollevando lo sguardo e incrociando il suo. 

Lui le sorride, poi prende una sigaretta e la accende. 

"Tranquilla, fumo solo rigorosamente fuori casa" precisa per evitare di sembrare già un inquilino molesto.

Lei annuisce un po' distratta, Matt la osserva mentre  guarda ancora verso il mare e sembra essersi fatta pensierosa. 

Il vento serale le fa ondeggiare il vestito leggero che indossa, le spalle scoperte protese in avanti sulla ringhiera, la schiena sinuosa e i capelli rossi sparpagliati sul volto. 

"Senti Ashley, mi dispiace per essere arrivato all'improvviso. Spero di non darti troppo fastidio, ti prometto di essere silenzioso e di interferire il meno possibile con le tue abitudini. Tuo zio è stato così gentile con me, è una persona favolosa" dice piano, la sua voce è calda, piacevole e le trasmette subito serenità. 

"Lo so, lui è fatto così. Comunque non preoccuparti, sono sicura che non ci saranno problemi. E poi io sono  abituata alle novità -, sorride un po' amaramente e Matt se ne accorge, sta per parlare ma lei lo precede - mi dispiace per tuo padre- dice soltanto, sfiorandogli una spalla con la mano delicatamente - io so cosa si prova" aggiunge, allontanandosi dalla ringhiera per poi appoggiarci la schiena contro e guardarlo con gli occhi carichi di un dolore che per lui è ancora troppo fresco. 

Matt butta fuori una nuvola di fumo che si dissolve presto, gli occhi gli si velano di tristezza. 

"Grazie…"  mormora, quella carezza così spontanea e vagamente tenera gli ha riscaldato il cuore per un attimo e sa che è sincera e non le solite parole di circostanza che gli rivolgono da qualche mese a quella parte. 

Conosce la storia di Ashley, era un bambino di 10 anni ai tempi ma ricorda che suo padre andò subito da John per sostenerlo come erano abituati a fare nei momenti difficili. 

Non hanno bisogno di parlare, rimangono in silenzio qualche minuto, assaporando quella tranquillità e l'aria densa di emozioni. 

Matt finisce lentamente la sigaretta, poi vede Ashley sobbalzare e cambiare espressione mentre fruga nella tasca del vestito e tira fuori il cellulare in maniera così agitata che quasi le vola giù dal balcone 

"Cavolo, Thomas, me ne ero completamente dimenticata!" esclama tra sé e se mentre china il viso sullo schermo del telefono. 

Sgrana gli occhi e sbuffa: dodici chiamate e altrettanti messaggi. 

Il tempo trascorso con Matt era stato così piacevole che le era sembrato come se si fosse fermato e il mondo esterno per un attimo non esistesse più. 

Matt la osserva incuriosito. 

"Tutto bene?" domanda poi, sentendola imprecare a bassa voce mentre digita qualcosa al cellulare con le dita che si muovono alla velocità della luce. 

"Ah si, è solo che devo scappare o il mio fidanzato penserà che sono morta… - risponde mentre abbandona il balcone rapidamente. 

'O che sto flirtando di brutto con te' pensa senza proferire parola. 

Già, quella è decisamente l'opzione più plausibile viste le recenti isterie e lei non vuole per nessuna ragione al mondo ripetere quelle esperienze. 

Matt la segue e rientra in camera. 

Che buffa quella ragazza, un momento prima iI suo sguardo era carico di un intensità forte ma pacata al tempo stesso, capace di rendere inutile qualsiasi altra parola, e adesso sembrava un tornado con un attacco di panico. 

Non fa in tempo a spostare la tenda che lei è già sull'uscio dell porta, si sistema velocemente i  capelli lisci con una passata maldestra della mano e gli sorride nervosa.

"Beh, allora buonanotte Matt! Ci vediamo domani!" esclama di fretta per poi sparire giù senza lasciargli il tempo di salutare. 

Sente il fracasso della sua corsa giù per le scale di legno che sembrano volersi spaccare da un momento l'altro e poi la sua voce sempre più lontana al telefono. 

Scuote la testa sorridendo, poi si guarda intorno e sospira. 

Farà di sicuro le ore piccole per mettere a posto. 

Si affaccia un'ultima volta per prendere aria e il suo sguardo si perde nel cielo scuro. 

Pensa a quello che ha lasciato indietro, a sua madre e al fratellino. 

L'ha fatto anche per loro, per non pesare economicamente e inseguire la sua strada senza gravare sulla loro situazione difficile ma separarsi è stata molto dura, soprattutto adesso che manca il suo papà. 

Scaccia via la tristezza, si impegnerà col lavoro, saranno un paio di mesi, giusto il tempo dell’estate, e poi potrà iniziare gli studi, non renderà vani i sacrifici di tutti. 

E lì in fondo non sembra poi così male. 

 

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Capitolo 3
*** 3. PRIMO (DISASTROSO) GIORNO ***


Capitolo 3: PRIMO (DISASTROSO) GIORNO

 

Matt ritorna dietro al bancone del ristorante con le braccia piene di piatti da pizza belli grandi, si è destreggiato abilmente tra i tavoli, veloce ed elegante, sfoggiando un equilibrio invidiabile per essere uno alle prime armi come cameriere. 

Persino con i clienti è stato impeccabile, gentile, sciolto e disponibile anche con quelli più esigenti. 

Ashley fa una smorfia stupita e poi sorride compiaciuta mentre lo vede riporre i piatti in cucina senza provocare alcun danno, con naturalezza e pieno controllo dei suoi movimenti. 

"Beh, impari in fretta, vedo!" commenta soddisfatta quando lui le si affianca, approfittando di un minuto di calma nel locale. 

Le labbra del biondo si piegano in un sorriso un po' sghembo mentre poggia la schiena al bancone, incrociando le braccia al petto. 

"In realtà, credo di aver imbrogliato - rivela divertito e un pizzico imbarazzato, sollevando lo sguardo e poggiandolo su Ashley, che inarca un sopracciglio, perplessa - vedi, non è esattamente la prima volta per me. Il cameriere è uno dei tanti lavoretti  che ho fatto fin da quando ho sedici anni per non pesare sulla mia famiglia. Però tu sei stata così gentile a offrirmi il tuo aiuto che rifiutare sembrava maleducato! Scusami, spero di non averti offeso, non era mia intenzione" le spiega con quel suo tono di voce suadente e calmo, arrotolandosi le maniche della camicia bianca della divisa del ristorante fino al gomito per trovare sollievo. 

Correre avanti e indietro per servire i tavoli annulla praticamente del tutto l'effetto dell'aria condizionata del locale e in più sono costretti a indossare camicia a maniche lunghe e pantaloni lunghi, una formalità necessaria per la professionalità del ristorante ma una vera e propria tortura per chi lavora d'estate. 

Il volto di Ashley non si corruccia dopo la confessione del collega. 

Il modo così naturale e ingenuo con cui l'ha detto non la fa sentire presa in giro, in Matt c'è una delicatezza innata che contrasta col suo aspetto algido e con quei lineamenti fin troppo perfetti.

Le riesce impossibile far volare qualche bella parola colorita nei suoi confronti, sospira, poi poggia i gomiti sul tavolo e con una mano si sorregge il viso, voltandosi un poco nella sua direzione. 

"Tranquillo, va tutto bene! Anzi, ti dirò, mi sento sollevata! Io ci ho messo due mesi, un paio di piatti rotti e qualche figura di merda per avere la tua scioltezza nel servizio e vedere te così bravo nel giro di due ore, beh… mi stava facendo sentire una totale incapace! Adesso si spiega tutto, per fortuna!" esclama, passandosi una mano sulla fronte in maniera così esagerata da farlo scoppiare a ridere. 

Ashley si ritrova a fissarlo e a sorridere a sua volta, quel ragazzo le infonde una serenità che non sa spiegarsi e che le manca da tempo. 

Ci ha parlato un paio di volte da quando è arrivato a casa la sera prima, compreso il tempo che stavano trascorrendo insieme a lavoro, eppure prova una dolce sensazione di familiarità quando è con lui, si sente a suo agio, libera e sicura, come se fosse in compagnia di un amico fidato. 

Sa molto poco di lui e qualche racconto dello zio fatto di tanto in tanto non può certo definirsi conoscenza ma, a pelle, la parte istintiva e irrazionale del suo essere al momento le comunica solo tranquillità. 

Di colpo si irrigidisce: non le capita di sorridere così con Thomas da mesi. 

Una sensazione come di un nodo doloroso allo stomaco la prende d'improvviso e per un secondo le gira la testa, di riflesso rafforza la presa sul bancone e il sorriso sparisce dalle sue labbra. 

Fa in tempo a voltarsi per nascondere il viso, che il suo sguardo cade sulla porta del locale appena aperta, e l'oggetto dei suoi pensieri confusi si materializza ai suoi occhi. 

Già, aveva dimenticato che Thomas doveva venire a trovarla, o per meglio dire, a controllare la situazione. 

Sbuffa e socchiude gli occhi prima di massaggiarsi la base del naso con pollice e indice e rimettersi dritta con la schiena, sperando di trovare la freddezza necessaria per affrontare quella che non si prospettava di certo come una piacevole presentazione di cortesia. 

Matt la guarda incuriosito, non gli è sfuggito il cambiamento di espressione della ragazza, i suoi occhi castano chiaro si erano velati di un grigiore improvviso, come se qualcosa fosse emerso e le avesse offuscato la luce che vi aveva visto prima. 

Thomas intanto la intercetta neanche avesse un radar incorporato nella retina, si avvicina e lancia un'occhiataccia a Matt. 

Non viene spesso al locale ma quel tipo non lo ricorda, quindi non ci mette molto a dedurre che si tratti del famoso ospite indesiderato. 

Matt non fa una piega, non ha idea di cosa stia succedendo e di chi sia quel ragazzo che lo guarda in cagnesco, Thomas invece sposta l'attenzione su Ashley, il suo sguardo è molto eloquente e la rossa finisce per roteare gli occhi, scocciata. 

"Ciao Thomas" saluta, cercando di camuffare un tono annoiato mentre riprende a pulire il tavolo come niente fosse. 

"Ciao, amore" risponde lui, calcando sulla seconda parola, in modo che il ragazzo sconosciuto capisse bene il messaggio, poi fa il giro del bancone e raggiunge Ashley per stringerle i fianchi con un braccio e darle un bacio appassionato. 

Ashley diventa un pezzo di legno, strabuzza gli occhi e si stacca da lui dopo qualche secondo, guardandosi attorno imbarazzata. 

Da quando Tom era così platealmente focoso? 

"Che stai facendo?" gli sussurra rossa in viso, sistemandosi nervosamente qualche ciuffo dei capelli che si era scomposto a causa dell'impeto del suo ragazzo. 

Thomas fa spallucce. 

"Saluto la mia fidanzata, mi pare evidente!" esclama, volutamente a voce alta. 

Matt lo osserva in maniera vaga, per poi tornare a lavorare. 

Ashley si volta a guardarlo, sta morendo dalla vergogna per il comportamento idiota e stupidamente geloso del suo ragazzo, in quel momento vorrebbe solo scomparire sotto il pavimento. 

I colleghi di Ashley guardano incuriositi la scena, la povera malcapitata sente qualche bisbiglio e un paio di risatine sommesse. 

Thomas non è mai stato il tipo da smancerie in pubblico e adesso gli viene in mente di infilarle la lingua in bocca davanti a tutto il personale del locale?

Sa per quale motivo l'ha fatto e la cosa la manda in bestia. 

"Beh, non puoi stare qui dietro, sto lavorando" ribatte secca, senza guardarlo in viso e scansandolo per riprendere a fare quello che il suo bacio aveva interrotto. 

Thomas ubbidisce, fa il giro del bancone ma non accenna ad andare. 

"Non mi presenti nessuno?" domanda a bassa voce, indicando con un rapido cenno del viso Matt, intento a riporre una pila di bicchieri puliti. 

Ashley deve fare uno sforzo incredibile per evitare di mandarlo a quel paese ed attirare nuovamente l'attenzione di mezzo ristorante. 

Si schiarisce la voce  di malavoglia. 

"Ehm, Matt… Lui è Thomas" dice come se qualcuno la obbligasse con una pistola alla tempia. 

"Sono il fidanzato di Ashley" precisa lui, allungando una mano con un sorriso finto stampato sulla faccia. 

"Piacere di conoscerti - ricambia Matt, tranquillo, stringendogliela, poi alcuni clienti fanno un cenno da lontano - scusate ora devo andare, tolgo il disturbo!" dice con un sorriso per poi allontanarsi. 

Ashley lo guarda sparire tra i tavoli, poi si accanisce a lucidare il bancone per sfogare i nervi. 

Il suo ragazzo non si sposta. 

"Alla fine avevo ragione io" gli sente dire a un certo punto e stavolta vuole morire. 

"Su cosa?" domanda senza sollevare lo sguardo, facendo finta di non capire. 

"Sul fatto che madre natura sembra essere stata molto generosa col vostro nuovo coinquilino." chiarisce, con un sorrisetto amaro. 

"Mah, è un ragazzo carino, normale. E comunque mi pare che su questo punto fossimo stati chiari. Non mi interessa nessuno, sto con te, ok?" ribatte, ma sembra più una forzatura - tu, piuttosto, non vieni quasi mai a trovarmi e stasera avevi tutta questa voglia di presentarti qui e dare nell'occhio?" 

Thomas fa nuovamente spallucce, quella sera sembra essere il suo sport preferito. 

"Volevo solo passare a salutarti, amore. Non ti fa piacere?" chiede poi, quasi offeso. 

"Ma si che mi fa piacere ma… ho l'impressione che il motivo fosse un altro" insinua, non c'è bisogno nemmeno che Tom risponda, entrambi hanno già capito che la vera ragione della visita è Matt. 

"Non mi offri niente?" continua lui, sembra deciso a mettere le radici. 

"Tom, se non l'avessi capito non sono qui in vacanza, sto lavorando e così anche gli altri miei colleghi - sbotta, indicando il via vai del personale nella zona cucine - anzi, è meglio se adesso vai o mio zio si arrabbierà con me, non vuole distrazioni qui!" puntualizza schietta e dura, sollevando una lunga pila di piatti da lavare. 

"Se lavorassi anche io qui adesso potremmo stare insieme ma tuo zio ha preferito qualcun altro" borbotta mettendosi le mani in tasca, con l'aria di un bambino viziato. 

Ashley non crede alle sue orecchie, poggia i piatti sul tavolo un po' troppo violentemente, facendo un discreto rumore. 

"Ma se mio zio ti ha sempre proposto di lavorare per lui ai tempi dell'università e tu hai rifiutato ogni volta perché dicevi di non averne bisogno, che i tuoi stavano bene economicamente e che le  tue ambizioni erano altre!" esclama, mordendosi la lingua per evitare di urlargli in faccia. 

"Ed è la verità, io ho ben altri progetti che stare a servire tavoli e lavare piatti, lo sai" conferma, senza rendersi conto di essersi appena contraddetto. 

"E allora perché diavolo hai appena detto che ti dà fastidio non lavorare con me?" ribatte Ashley spazientita, fissandolo dritto negli occhi, sembra quasi stia per ucciderlo col solo sguardo. 

Finalmente un po' di buon senso pare far di nuovo capolino nella testa di Thomas perché il ragazzo si rende conto di essere indifendibile e di avere un tantino esagerato. 

"Scusami per averti disturbato. Allora mi sa che adesso vado, ti lascio lavorare" mormora, abbassando lo sguardo colpevole. 

Ashley sospira, finalmente Tom ha riacquistato la razionalità che lo contraddistintingue. 

"Grazie - gli dice sorridendo, poi scorge gli occhi scuri e tristi di Thomas e si sporge per tirargli la maglia - e stai tranquillo, va bene? Non c'è nessuna minaccia alla nostra relazione" 

Nessuna minaccia che non fosse lei stessa e i suoi sentimenti che ormai stavano cambiando. 

Lui scuote il capo in senso affermativo, Ashley gli posa un bacio delicato sulle labbra poi lo lascia andare. 

Quando lo vede sparire dietro la porta torna a respirare. 

Con Matt non ci parla più per tutta la serata, si sente troppo in imbarazzo per la scenata da geloso patentato del suo ragazzo e per il fatto che così abbia insinuato che tra loro potesse nascere qualcosa. 

Si vergogna da morire e prova rabbia perché Thomas di solito non è così, non è mai stato il tipo di ragazzo possessivo o geloso dei suoi amici, è il fatto di non poter andare via da casa con lei che lo sta rendendo frustrato e insicuro, senza capire che tra loro le cose non vanno più bene come un tempo. 

"Ashley, devo uscire prima oggi! Ho lasciato istruzioni in cucina, puoi chiudere tu stasera? - la voce di suo zio la distrae dai pensieri - ah e riesci a trovare un passaggio per tornare a casa? Abbiamo un impegno importante con Katya a casa dei suoi e l'avevo proprio dimenticato!" continua, mentre in preda alla fretta recupera le sue cose e tutto agitato si dirige verso l'uscita del retro. 

" Ah, ok…certo. Chiamerò Thomas - farfuglia presa alla sprovvista - sempre se vorrà ancora vedermi stasera" dà voce ai suoi pensieri senza rendersene conto. 

Piuttosto che chiamare Thomas andrà a piedi, per quella sera non ha più voglia di vederlo, hanno entrambi bisogno di smaltire le proprie emozioni da soli. 

Anche se il suo è stato un lieve mormorio, tanto basta a Matt per sentirlo e non può ignorarlo. 

"Ashley, puoi tornare a casa con me, se vuoi" azzarda, la rossa si volta di scatto, arrossisce appena al ricordo di prima. 

"Ma no, tranquillo, non voglio darti disturbo"

"Disturbo?- esclama lui ridendo - ma se dobbiamo andare praticamente nello stesso posto!" le fa notare e smentirlo è impossibile. 

Ashley ha quasi dimenticato che vivono sotto lo stesso tetto. 

"Già, hai ragione. Beh, allora in tal caso… accetto il passaggio, grazie" si convince, in qualche modo sente che il ghiaccio creato dalla situazione bizzarra di prima si sta sciogliendo. 

Sono le due di notte quando finalmente, dopo le solite incombenze della chiusura, tutto il personale torna a casa ed Ashley può  togliersi di dosso quella divisa soffocante. 

Indossa alla velocità della luce un paio di shorts di jeans e una t-shirt, chiude a chiave le porte, aiutata da Matt, attiva i vari sistemi di sicurezza e insieme a lui si dirige verso la sua macchina. 

In auto cala il silenzio, l'aria fresca della sera solletica la guancia di Ashley, che con l'espressione pensosa guarda fuori dal finestrino senza però fissare niente in particolare. Ha lo sguardo vuoto, assente. 

Ci sono circa cinque minuti scarsi per arrivare a casa ma il solo pensiero la soffoca. 

Non le va di tornare, rinchiudersi in camera e cercare di prendere sonno. 

Di colpo si volta verso il biondo alla guida. 

"Conosci la città?" domanda di getto, lui sembra colto di sorpresa, forse aveva rinunciato a poter intraprendere qualsiasi conversazione visto l'andamento della serata. 

Non la conosce ma ha intuito che tra lei e il suo ragazzo ci fosse qualcosa che non andava e che in qualche modo aveva coinvolto anche lui. 

"Ah, no… Sono venuto poche volte da piccolo con mio padre ma non ricordo quasi nulla" risponde senza staccare gli occhi dalla strada. 

"Se non sei stanco… ti va di fare un veloce giro turistico?" continua lei, improvvisamente piena di vitalità, Matt si volta appena con un'espressione un po' stupita, sta per aprire bocca ma Ashley lo anticipa prima che possa andare oltre - è una città di mare, c'è gente fuori fino a tardi d'estate" 

In effetti non ha tutti i torti. Sono le due di notte ma i loro coetanei fanno le ore piccole in quei mesi caldi. 

La osserva un momento, adesso gli occhi di Ashley non sono più spenti ma sembrano brillare di una fioca speranza e capisce che forse, oltre all'offerta di fargli da guida, c'è una velata richiesta di aiuto che non può ignorare. 

"D'accordo" risponde e la vede sorridere di profilo, mentre si stiracchia le braccia. 

"Bene, cominciamo allora." 

 

La città non è molto grande e mezz'ora in auto è più che sufficiente per toccare i punti più rilevanti e interessanti. 

Ashley scende dall'auto e aspetta che il suo compagno di serata faccia lo stesso. 

Sono giunti all'ultima tappa del tour. 

"Qui c'è la scogliera, non sarà la classica spiaggia ma ti assicuro che è molto più suggestiva. Di giorno il mare è stupendo, di un verde limpidissimo, avrai modo di accorgertene… ma di notte ha un fascino tutto suo. Una volta che hai imparato a conoscerla non avrai più paura di ruzzolare sugli scogli, io ci sono cresciuta e per me è casa" gli illustra con gli occhi persi nel nero impressionante del mare notturno. 

Anche gli scogli sono praticamente quasi al buio, ad eccezione della lieve luminosità che proviene dai lampioni della strada e da un timido spicchio di luna. 

Ashley però vi saltella sopra come se stesse passeggiando su un prato e non su una superficie irregolare e spigolosa e per di più poco illuminata. 

Si accorge che Matt tentenna, allora si volta con una genuina spontaneità ritrovata e gli allunga una mano. 

"Vieni, ti aiuto io, conosco questo posto a memoria!" esclama, il suo viso è sereno, disteso ed è bella con quella leggerezza nuova che l'ha invasa. 

È così diversa da prima. 

Matt non riesce a staccare gli occhi da lei, le prende la mano e si fa trascinare lungo quel percorso scosceso, rischiando più volte di slogarsi una caviglia o di spaccarsi la faccia. 

Si meraviglia nel vedere che non sono affatto soli ma che la superficie della scogliera è piena di gruppetti più o meno folti di ragazzi. 

Deve essere un'abitudine del luogo, evidentemente. 

Ashley cammina finché non trova un pezzetto di scoglio libero e abbastanza liscio da potercisi sdraiare sopra senza sembrare di stare su un letto di chiodi, poi si guarda intorno e per un attimo si fa seria. 

Con quel buio non riesce a vedere bene i volti delle persone e non sa se c'è qualcuno che la conosce e che potrebbe pensare molto male vedendola in quel posto, a quell'ora della notte e in compagnia di un bel ragazzo. 

Il paese non è molto grande e molti non sono capaci di farsi gli affaracci propri. 

Si siede, fruga nella borsa, estrae il cellulare e fa per premere un tasto quando si blocca, le sue dita non riescono ad andare avanti. 

Tentenna, respira profondamente e si morde le labbra, indecisa. 

Vorrebbe avvisare Thomas ma che diavolo dovrebbe dirgli? 

Che sono quasi le tre di notte e lei è sugli scogli da sola con Matt?

La descrizione di un suicidio, in pratica. 

In fondo non deve fare niente di male, vuole solo stare un po' fuori con qualcuno che non la conosca abbastanza da giudicarla. 

Con un movimento rapido della mano seppellisce il telefono nella borsa e si stringe le ginocchia nude con le braccia. 

Matt la osserva, percepisce quel nervosismo, la battaglia interiore che pare attanagliarla, poi di scatto Ashley volta la testa verso di lui, lo coglie a fissarla ma nemmeno ci fa caso. 

Ha il viso chiaro, illuminato dalla debole luce della luna, qualche lentiggine è appena evidente, si porta i capelli ramati su un lato del collo e gli sorride. 

"Allora, ti piace qui?" gli domanda. 

" Ho quasi rischiato di ammazzarmi ma… devo dire che ne è valsa la pena, è davvero bello, infonde calma" risponde il biondo, socchiudendo gli occhi e concentrandosi sul rumore del mare. 

"Scusa, sono andata troppo veloce! - ridacchia Ashley - è che ci sono abituata, sono praticamente cresciuta qui sopra! Sai quante cadute e ginocchia sbucciate ho collezionato da bambina!" esclama, è felice quando ripensa al passato, gli occhi le si fanno lucidi al ricordo della sua infanzia, al ricordo dei suoi genitori. 

" Già, posso immaginare " le sorride Matt, ha già capito e non ha bisogno di farle altre domande. 

Ashley si sdraia, incrocia le braccia dietro la testa e fissa il cielo nero, terso, punteggiato di stelle. 

Sente le risate, il chiacchiericcio e le parole sussurrate degli altri ragazzi. 

C'è chi è in gruppo per bere qualcosa e divertirsi, chi cerca un po' di sollievo dal caldo, chi un posto riservato e poco illuminato per scambiarsi effusioni col proprio amore…e lei? 

Lei che cavolo ci è venuta a fare lì? 

Forse vuole solo scappare dai problemi ma si sente una stupida perché domani busseranno di nuovo alla sua porta e non potrà ignorarli. 

Si mette a sedere di scatto, gira la testa e incontra il blu degli occhi di Matt, sono così chiari che anche al buio riesce a distinguerne il loro colore. 

Ha un leggero brivido che le corre su per la schiena, un brivido bello, che la fa sentire viva. 

Sembra che i suoi occhi le scavino dentro. 

Chissà cosa penserà di lei dopo questa notte disastrata. 

Lui esita poi dischiude le labbra cautamente. 

"Va tutto bene?" prova a chiedere, non vuole sembrare invadente ma sono lì da soli e lei continua a sembrare irrequieta. 

"Si, scusa...è solo che… mi dispiace per prima al locale, per come si è comportato il mio ragazzo. Di solito non è così antipatico - trova il coraggio di dire, non può tacere ancora - non è un bel periodo per lui" prova a giustificarlo. 

Matt annuisce poi incrocia le gambe, cercando una posizione comoda. 

"State insieme da molto?" domanda. 

"Da tre anni - risponde lei con un sospiro, come se fossero invece almeno dieci pesanti anni di relazione - lui non riesce a trovare lavoro qui per adesso. È laureato in ingegneria e…beh è stanco, vorrebbe andare via da casa, vorrebbe andare a vivere con me" confessa, con un nodo alla gola. 

Matt la osserva mentre lei abbassa lo sguardo, non sembra per niente felice di quei progetti. 

"Anche tu lo vuoi?" 

"No" risponde secca, si meraviglia di quanto le sia venuto naturale dirlo così, come se non avesse nemmeno avuto bisogno di rifletterci sopra tanto ne è sicura. 

Guarda Matt negli occhi, ci annega dentro, ha appena confessato a un perfetto quasi sconosciuto che non vuole andare a stare col suo fidanzato e non prova neanche un briciolo di pentimento. 

Come è messa male! 

"E tu invece? Lo zio mi ha detto che vuoi mettere dei soldi da parte per studiare" cambia argomento, non le va di affrontare ancora quel discorso per ora. 

"Già, ho sempre voluto studiare chimica ma, con un fratellino piccolo e un solo stipendio a casa mia non navigavamo nell'oro, così ho sempre cercato di aiutarli, lavorando a mia volta per mantenermi e rifiutando ogni loro offerta di pagarmi l'università. Sapevano cosa mi piacesse ma io ho sempre negato per evitare  che si privassero di qualcosa per me, se solo avessi detto il contrario sono sicuro che si sarebbero fatti in quattro e io non volevo" racconta, adesso è il suo turno di mettersi a nudo, abbassa lo sguardo poi però lo rialza fiducioso. 

"Spero che adesso le cose possano cambiare!" esclama, Ashley gli legge dentro tanta forza di volontà e coraggio. 

Nonostante le avversità, Matt è stato capace di fare sacrifici fin da molto giovane e non si è mai lasciato abbattere dagli imprevisti, nemmeno dal peggiore, la malattia che gli ha portato via suo padre. 

Non riesce a non fare il paragone con il suo ragazzo, Thomas al contrario le sembra un viziato figlio di papà. 

Ha sempre avuto tutto in un battito di ciglia, non ha mai avuto bisogno di lavorare e adesso piagnucola perché non ottiene ciò che vuole quando lo vuole lui. 

È più grande di Matt eppure rispetto a lui sembra un ragazzino.   

Ha sempre cercato di capirlo e giustificarlo ma di fronte alle semplici parole di quel ragazzo non ha quasi più voglia di farlo. 

"Non ti conosco molto ma sembri in gamba, sono sicura che riuscirai" lo incoraggia a bassa voce, carezzandogli un braccio. 

Non sa nemmeno perché lo sta facendo ma le è venuto spontaneo ed è troppo tardi quando si accorge che forse ha esagerato. 

Ritira la mano, Matt sorride ma cerca di non farglielo notare. 

Ashley si sdraia di nuovo, cala il silenzio tra loro, poi sente l'odore del fumo di sigaretta, luu deve averne accesa una. 

"Ne hai anche per me?" gli chiede, Matt non risponde ma Ashley sente un fruscio, ne sta sfilando una e gliela porge, lei la stringe tra le labbra, poi vede un' ombra su di lei. 

Matt si è abbassato, ha il suo viso davanti, è terribilmente vicino che può sentire il profumo dei suoi capelli poi sente un click e la fiamma dell'accendino illumina il suo volto. 

È così bello e la sua espressione così intensa che il cuore di Ashley perde un colpo. 

Deglutisce, non dovrebbe provare quelle sensazioni, è fidanzata e non è appropriato guardare così un ragazzo che non è il suo. 

Però in fondo che male c'è, sta solo guardando. 

Socchiude gli occhi mentre Matt avvicina l'accendino alla sua sigaretta, Ashley la serra tra le labbra, aspira poi li riapre, rilasciando una nuvola di fumo. 

Matt non c'è più, si è allontanato e adesso è sdraiato accanto a lei. 

"Di solito non fumo ma oggi sono un disastro" dice soltanto, sperando che lui non si sia accorto di niente, che non abbia notato quanto il suo respiro avesse accelerato mentre le era vicino, così tanto che se solo avesse voluto avrebbe potuto baciarlo. 

Non l'avrebbe mai fatto, non ne è il tipo. 

Lei sta con Thomas e lo ama, non è così? 

Matt sorride, annuisce e respira quell'aria che sa di mare e di lei. 

E fa finta di non aver capito. 

 

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Capitolo 4
*** 4. ESTRANEI ***


Ciao a tutte!

Dopo un po’ torno di nuovo con un capitolo, sperando che sia gradito!

Alla prossima!


CAPITOLO 4:  ESTRANEI

 

"Buongiorno" biascica Ashley con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si avvicina allo sgabello della cucina, trascinando i passi come se avesse due palle di piombo legate alle caviglie.

Si siede lentamente, rischiando quasi di perdere l'equilibrio, poggia i gomiti sul tavolo e si sorregge la fronte con le mani, gli occhi ancora socchiusi.

Ha un tremendo mal di testa e persino la luce le dà fastidio.

Katya è di spalle, intenta ad affettare delle zucchine, si volta verso la nipote, trovandola in quelle condizioni a dir poco pietose.

"Buongiorno- ripete con un'espressione perplessa sul volto, lascia perdere il coltello e gli ortaggi e si piazza di fronte alla ragazza per osservarla meglio - va tutto bene tesoro? Non hai una bella cera - commenta dubbiosa per poi allontanarsi e prendere svelta dei cereali dallo scaffale - Colazione?" domanda, premurosa, scuotendo la scatola.

Ashley fa cenno di si con la testa e Katya, veloce e agile come una farfalla, in men che non si dica le porge tutto l'occorrente.

È chiaro che non può cavarsela cosi, anche se quella ragazzina non è biologicamente sua figlia, l'ha cresciuta lei fin da bambina, la ama come se fosse tale e le preoccupazioni non sono diverse da quella di una madre.

Si apposta di fronte a lei a braccia conserte, in attesa, e Ashley sa che non si sposterà finché non le avrà dato spiegazioni.

Si versa del latte nella tazza e comincia ad aggiungere i cereali, roteando distrattamente col cucchiaio.

"Sto bene, ho solo dormito poco...e male" aggiunge, stropicciandosi gli occhi.

"Fatto molto tardi ieri sera? Non ti ho sentito rientrare, sai c'è stata una grossa festa di famiglia, è tornata mia cugina, non la vedevamo da anni e devo aver esagerato col vino...niente di che, due bicchieri al massimo, ma sai che non reggo bene l' alcool e così...appena rientrata mi sono buttata a letto e ho preso sonno all'istante" le spiega, sorridendo.

Ashley annuisce "Beh più o meno, erano le 4 e mezza" risponde con sincerità, abbassando lo sguardo sulla tazza.

Le capita ogni tanto di fare così tardi ma quella sera era stata diversa, il tempo era passato senza accorgersene e la verità era che non aveva avuto per niente voglia di tornare a casa. Era stata bene con Matt, si era sentita leggera come non le capitava da tanto, in compagnia di un ragazzo che era così bravo ad ascoltare e con il quale aveva la sensazione di potersi aprire senza venire giudicata.

Peccato che, una volta da sola nella sua camera, quella strana atmosfera e quella stupenda leggerezza erano svanite e si era ritrovata di nuovo sul groppone tutti i suoi mattoni.

Si era sentita terribilmente stupida per aver raccontato i suoi disagi e aver quasi ammesso di essere infelice col suo ragazzo a una persona che conosceva da due giorni scarsi, e non aveva fatto altro che rigirarsi nel letto nel tentativo di spegnere il suo maledetto cervello e poter dimenticare l'imbarazzo che stava provando.

Aveva dormito probabilmente tre ore o giù di lì e non era stato un sonno sereno.

"Sicura sia solo quello? Non è che ti sei ubriacata?" chiede preoccupata Katya, aggrottando lievemente le sopracciglia.

Sa che Ashley non è mai stata quel tipo di ragazza, nonostante il trauma vissuto da piccola ha trascorso un'adolescenza serena e normale, con tutti i classici turbamenti di quell'età ma senza dare mai troppe preoccupazioni.

È una ragazza responsabile e di questo John e sua moglie vanno molto fieri, significa che hanno fatto un buon lavoro, ma Katya non può evitare di comportarsi da mamma apprensiva a volte.

"Ma no, zia, sai che non è da me...ho solo molto sonno" la tranquillizza guardandola negli occhi, sono sinceri e Katya le crede, tira un sospiro di sollievo.

"Bene, ti potrai riposare più tardi, oggi è il tuo giorno libero al ristorante, no? - le consiglia, carezzandole una guancia, poi si volta e torna alle sue faccende - Eri con Tom?" continua però a sorpresa, facendola sobbalzare sullo sgabello.

"No, ero con Matt...gli ho fatto fare un giro della città, lui è nuovo di qui e così...ho pensato volesse conoscere un po' i posti frequentati dai nostri coetanei" ammette, non può mica mentire con lei, se ne accorgerebbe e poi con Matt in casa la verità sarebbe potuta comunque involontariamente saltare fuori.

Katya si ferma un secondo, l'intento di Ashley è molto gentile ma le sembra decisamente po' strano farlo a notte fonda e non approfittando di una bella mattinata di sole. Il suo sesto senso infallibile le sussurra che forse c'è di più.

Ashley la osserva, ha capito perfettamente cosa sta passando nella mente di sua zia e socchiude gli occhi, in attesa di quella  domanda che sente sta per arrivare.

"Thomas lo sa?"

Eccola lì, la batosta è arrivata in perfetto orario.

Non ha preparato una risposta di riserva, non sa che diavolo dire perché con Katya è complicato, lei adora Tom, è una cara amica di sua madre, la sua testa galoppa sempre veloce come il vento e non vuole che tragga delle conclusioni sbagliate.

È vero, le labbra di Matt quella notte, a un passo dalle sue per puro caso, le hanno suscitato qualche pensiero peccaminoso ma, che diamine, è un essere umano fatto di carne anche lei e non è certo colpa sua se lui è così attraente e se  il sesso col suo ragazzo non è più quello di una volta.

Un mix pericoloso di circostanze che però ha gestito bene.

Può capitare, è normale, o almeno così ha tentato di giustificarsi per tutta la notte.

Non ha tradito Tom, non lo farebbe mai, va contro ogni sua più ferrea convinzione sulle relazioni.

Insomma, non ha intenzione di sentirsi in colpa solo perché ha fatto un innocuo giro con un altro senza avvisarlo.

"Ehm.." comincia a balbettare per prendere tempo e trovare una qualunque scusa ma la fortuna gira dalla sua parte e il suono del campanello la salva in calcio d'angolo.

"Oh, è Ellie! Dovevamo vederci stamattina!" esclama con la voce un po' stridula, mentre ancora in maglietta e pantaloncini del pigiama, salta giù dallo sgabello come una scheggia e si fionda alla porta.

Katya è più che sbigottita, aggrotta le sopracciglia.

Ashley non gliela racconta giusta, le sono arrivate delle voci dal ristorante su una strana scena che si è consumata la sera prima tra lei e Thomas e il comportamento della nipote è davvero anomalo.

Che possa avere problemi col fidanzato?

Impossibile, Thomas è praticamente perfetto per lei, pensa con molta sicurezza.

Ashley intanto apre la porta, la sua amica le ha mandato un messaggio per vedersi quella mattina ed è stato un miracolo che l'abbia sentito nonostante dormisse e che abbia accettato.

Quando la vede sorridente, coi suoi lunghi capelli castani chiari legati in una coda alta e quegli occhiali da sole un po' esagerati,  le salta addosso, abbracciandola con troppo slancio.

Ellie sgrana gli occhi, perde quasi l'equilibrio per quell' affetto improvviso, si toglie gli occhiali per capire se abbia di fronte davvero la sua Ashley  o un clone molto più espansivo.

"Che ti prende? Come mai questo improvviso amore nei miei confronti?" chiede ridendo, Ashley non è mai stata una persona troppo fisica nel dimostrare i suoi sentimenti, non è tipo da bacetti o altre smancerie tra amiche.

"Mi hai salvato la vita, davvero, non so come ringraziarti!" esclama Ashley, mantenendo la voce bassa mentre si stacca da lei ed Ellie non può fare a meno di notare il suo tono preoccupato.

"Tranquilla, la statua la voglio sotto la finestra di casa mia e ricoperta di diamanti, possibilmente - scherza, atteggiandosi a diva, scoppiano entrambe a ridere per un attimo, poi la castana le carezza i capelli, sistemandoglieli sul davanti - dai, mi dici che succede? Hai una faccia!" commenta, scrutando le occhiaie dell'amica e il suo aspetto malmesso.

"Ti spiego dopo! Forza, entra!" la invita, spalancando la porta.

"Ciao Katya!" saluta con confidenza, una volta arrivata in cucina, mentre si accomoda al tavolo come se fosse casa sua.

Ellie conosce quel posto a memoria, è come una di famiglia per loro, è una sorella per Ashley.

"Ciao, cara! Vuoi qualcosa? Del the freddo, del gelato?" le propone Katya, attivandosi subito con un sorriso smagliante in viso.

"Il the va benissimo, mettici un chilo di ghiaccio, fuori si muore di caldo! - esclama, passandosi una mano sulla fronte umida - Allora?" bisbiglia poi verso Ashley quando Katya è lontana abbastanza e fruga con la testa infilata nel frigorifero.

"Non qui - la ammonisce la rossa, facendole segno di stare zitta - ne parliamo dopo, ok?"

"Uh, allora è una cosa grave, cavoli sono curiosa!" ribatte la ragazza tutta elettrica, sembra fremere sulla sedia.

"Non è niente di che ma lei non può sentire." precisa Ashley, facendole segnale di non riprendere più l'argomento non appena vede che sua zia sta tornando col bicchiere in mano.

"Grazie" dice Ellie dopo aver preso il suo thè, senza più fare domande scomode.

Fa in tempo a bere qualche sorso, scambiando due parole con Katya, che un rumore di  passi le distrae.

Matt fa la sua comparsa in cucina, deve essersi svegliato da poco anche lui, ha l'aspetto un po' assonnato che gli rende lo sguardo languido e i capelli vagamente disordinati.

Quell'aria su di lui non fa altro che donargli un tocco sensuale e renderlo ancora più affascinante.

Si ferma di botto sotto lo sguardo delle tre occupanti la cucina, porta una mano dietro la nuca e si scompiglia i capelli, mentre Ellie spalanca gli occhi e quasi non le cede la mascella per lo stupore.

Ashley la osserva e sospira.

Sa già cosa la aspetta.

"Mi dispiace, non volevo disturbare" si scusa lui, con quel solito tono gentile.

"Ma che disturbo! Ellie è di famiglia! Vieni pure Matt, ti porto qualcosa da mangiare!" Lo tranquillizza Katya, lui avanza, passa alle spalle di Ashley e posa lo sguardo su di lei, la ragazza però ha gli occhi fissi da un'altra parte e solo quando lui le siede accanto lo saluta distrattamente.

Sembra a disagio, così diversa dalla Ashley spontanea e travolgente che l'ha piacevolmente stupito la notte prima.

Ellie tira una gomitata alla sua amica, poi le lancia uno sguardo eloquente.

"Ah, Matt, lei è la mia amica Ellie!" si decide a presentarla.

"La sua migliore amica - si affretta a precisare l'interessata, facendo l'occhiolino e sporgendosi verso Matt per stringergli la mano - Ashley non è molto brava ad esternare i suoi sentimenti" la prende in giro, beccandosi un'occhiata assassina.

Strano, Matt giurerebbe il contrario, la sera prima ha sentito perfettamente la sua angoscia e quella strana tensione che aleggiava tra loro.

"Bene, adesso, se hai finito di mettermi in imbarazzo, direi che possiamo salire in camera mia e lasciare Matt a fare colazione in santa pace!" sentenzia nel frattempo Ashley, è nervosa ma un timido sorriso affiora sulle sue labbra e Matt lo ricambia, si guardano e sembra che quello strano disagio tra loro sia andato via almeno per un secondo.

"Ma come? Pensavo andassimo a mare! - si lamenta Ellie - potevamo invitare anche Matt, non conosce la scogliera e.."

"Veramente l'ho vista ieri notte con Ashley" le fa sapere lui, mentre Ashley sbianca nello scorgere l'espressione sconvolta di Ellie.

"Non se ne parla, mi sento a pezzi e poi...più tardi devo vedermi con Tom...non farei in tempo" si oppone con forza, la voce spezzata da qualche incertezza quando parla del suo ragazzo.

Chissà quanto la crede falsa e ipocrita quel ragazzo, la sera prima si lamenta del suo fidanzato e adesso come niente fosse parla di appuntamenti.

Un nodo le serra la gola, mentre Ellie si dirige borbottando verso le scale.

Fa per raggiungerla quando una mano prende la sua per fermarla.

Si volta e incontra gli occhi azzurri di Matt, hanno un velo di preoccupazione.

"Ehi...stai bene?" le chiede ed Ashley trema, per fortuna sua zia è uscita un attimo in giardino e non si accorge di niente.

"Certo...sto benissimo - mente - Ci vediamo più tardi, magari - balbetta, le  guance rosse e il cuore che le batte a mille per quel gesto inaspettato, gli dà le spalle, poi si ferma e si volta di nuovo - ma grazie... per averlo chiesto " dice di getto prima di scomparire lungo le scale per nascondere un sorriso idiota che le è spuntato sulle labbra.

 

"Devi dirmi qualcosa? - comincia Ellie, si è già seduta sul suo letto con le gambe accavallate e un fare indagatorio - oltre al fatto che hai un inquilino così sexy che non so come tu faccia a dormire a una rampa di scale di distanza da lui e non avere voglia di correre nella sua stanza e farci un sacco di belle cosette sotto le lenzuola" specifica senza vergogna, sogghignando.

"Ellie! Che cosa stai dicendo?" sbotta Ashley, esterrefatta mentre prende posto accanto a lei, incrociando le gambe.

"Beh, se non fossi mezza impegnata con Derek ci avrei già fatto un pensierino. Ovviamente col tuo permesso, tu avresti la precedenza visto che ci abiti sotto lo stesso tetto, è chiaro. C'è una certa gerarchia in queste cose!" ci tiene a precisare con aria solenne.

"Oddio…- mormora Ashley, spiaccicandosi una mano sulla faccia e sospirando - sei tremenda Ellie! E per essere precise, punto primo, non sei mezza impegnata, sbaciucchiarti da mesi con Derek e altro ancora fa di voi una vera coppia e, punto secondo, io sono fidanzata nel caso l'avessi dimenticato!"

"Oh, lo ricordo, certo. Solo che a volte faccio finta di svegliarmi in un mondo in cui ti sei finalmente resa conto che la vostra storia va avanti per inerzia e l'hai mollato! - obietta candidamente, tutta assorta a controllare le sue unghie perfette - e comunque Derek non è il mio ragazzo ma non siamo qui per parlare di me, non adesso. Vuoi dirmi che significa che ieri notte eri con Matt sulla scogliera?" chiede con insistenza e un pizzico di genuina curiosità, Ashley per un attimo aveva quasi sperato l'avesse scordato.

"Beh, ieri dopo il lavoro non mi andava di tornare a casa, avevo litigato con Tom perché lui si era presentato al ristorante comportandosi da idiota geloso e così...ho approfittato del fatto che lui non conoscesse la città per rimanere fuori." racconta, abbassando lo sguardo.

"E Tom lo sa?"

"Cos'è? Vi siete messi tutti d'accordo oggi per farmi la stessa domanda? Era proprio da questo che mi hai salvato poco fa." le rivela un po' agitata.

"Beh, tesoro, sai che difendere Thomas è l'ultima cosa che vorrei fare ma...ammetterai che andare lì di notte da sola con un altro...insomma, se io fossi il tuo ragazzo mi darebbe alquanto fastidio! Ci sono certi angolini bui e appartati lì dove, con qualche accortezza, si possono trascorrere dei momenti molto piacevoli al chiaro di luna"  aggiunge con l' aria maliziosa di chi li conosce bene quegli anfratti.

"E questo è il motivo per cui non deve saperlo! - obietta, giocando nervosamente con alcune ciocche di capelli per poi massaggiarsi le tempie - insomma, Ellie...non sono andata lì con Matt per cercare angoli bui, lo sai. È solo che...avevo bisogno di evadere, di stare con qualcuno che non mi conoscesse. Forse avevo bisogno di fare finta per una notte che fossi qualcun altro, che il resto, il contorno, non esistesse." ammette facendosi seria, gli occhi immensamente tristi.

Ellie la guarda con affetto, le si avvicina spingendosi sul letto e le cinge le spalle amorevolmente, mettendo da parte la sua vena ironica.

"Senti Ashley, sai che ti voglio bene e che di me ti puoi fidare ma...finché ti ostinerai a non capire che sei cambiata e che tu e Thomas non remate più nella stessa direzione, ti sentirai sempre come in trappola e in cerca di una fuga. Non è l'ennesima sconfitta… si tratterebbe solo di prendere una strada diversa a un bivio... - cerca di incoraggiarla ma il volto dell'amica rimane basso e non ha alcuna reazione, Ellie sospira e scuote la testa - però, se tu hai deciso di rimanere sui tuoi passi, quello che posso consigliarti da amica, anzi da sorella, anche se mi fa male, è che per fare funzionare le cose devi cercare di essere più comprensiva con Tom e di tranquillizzarlo. E andare di notte in giro con un altro ragazzo senza dirglielo non fa parte di questo piano" conclude la castana, Ellie è capace di fare battute pungenti e poi diventare la persona più seria del mondo e stupirla con quei consigli così saggi e così sinceri.

È un'amica preziosa ed Ashley lo sa.

E sa anche che ha ragione.

"Oggi pomeriggio mi vedo con lui...non gli dirò di ieri notte, anche perché non è successo niente e peggiorerei solo la situazione. Ma spero di chiarirci sulla scenata del ristorante e di trovare un nuovo equilibrio." dice piano, Ellie le dà una piccola pacca sulla spalla.

"Se questo è quello che vuoi adesso, io sono con te - la conforta, sorridendo - anche se ciò non mi esimerá dal prendervi in giro o dal fare battutine sulla vostra storia in procinto di suicidarsi" mette in chiaro, le due scoppiano a ridere, si abbracciano.

Ashley si stacca, si asciuga qualche lacrima, non sa se è uscita per tristezza o per le risate.

"Grazie" mormora soltanto.

"E per quanto riguarda Matt, dovremmo seriamente uscirci qualche volta tutti insieme, voglio fare morire di invidia certe tipe...e poi sarebbe bello vedere quanti nanosecondi ci mette a fare una strage di cuori!" esclama,  beccandosi i soliti rimproveri da Ashley anche se, finalmente, sono solo risate quelle che riempiono la stanza nelle ore successive.


Ashley rincasa che è quasi ora di cena.

È stata da Tom, si sono chiariti, lui ha ammesso di avere esagerato, si è scusato e ha promesso di non vedere più il nuovo ospite come una minaccia. 

Ashley gli ha creduto e di colpo stare con lui per un attimo è tornato ad essere come i primi tempi, come quando erano innamorati davvero.

Hanno fatto l'amore e le è sembrata la cosa più giusta e desiderata in quel momento.

È bastata la strada di ritorno da casa per farla piombare di nuovo nell'incertezza e nell' insoddisfazione.

Ma quella maledetta sensazione di incompletezza se ne andrà mai?

Apre la porta, c'è un silenzio piatto, John deve essere già a lavoro.

Entra e sul divano c'è Katya, è seduta e legge un giornale.

Ashley ha la sensazione che la stia aspettando per parlarle e si sente raggelare.

"Ehi, tutto bene da Tom? " le chiede con la voce calma e senza staccare gli occhi dalla sua lettura.

"Si, tutto come sempre - risponde Ashley, deglutendo a fatica, ha di colpo la bocca secca - sua mamma ti saluta" continua, sperando di farla franca, per poi dirigersi per le scale.

"Ashley! - la richiama Katya e lei sente un tonfo al cuore.- puoi venire un attimo?"

Mentire a sua zia non le piace ma non può fare altrimenti.

Lei non è imparziale e non capirebbe.

"Matt mi ha raccontato che sei stata molto carina con lui a fargli visitare la città, anche se in piena notte" comincia, mentre le gambe di Ashley tremano e la costringono a sedersi sul divano.

" Beh, mi sono messa nei suoi panni, non deve essere facile trovarsi solo in una nuova città" spiega lei, quella è una mezza verità ma non è il solo motivo e si sente spaccata in due.

" Già...senti...ho saputo quello che è successo al ristorante...certi pettegolezzi corrono. - va avanti ed Ashley rimane in silenzio, senza respirare - volevo solo dirti che Thomas ci tiene a te, forse ha un po' esagerato e ti ha messo in  imbarazzo ma devi comprenderlo. Non è un periodo facile per lui, il lavoro è una cosa molto importante e non trovarlo può farti sentire molto scoraggiato. Tu stessa non hai ancora ben chiara la tua strada. Si comporta così perché pensa di non poterti dare una vita felice e perché vorrebbe poter costruire il suo futuro insieme a te. Non è quello che vuoi anche tu?" le domanda infine, facendola sentire stretta come imprigionata sottoterra.

"Si, certo" risponde soltanto, abbozzando un sorriso tirato.

Vorrebbe urlare che no, non è quello che vuole lei, che non sa quale sarà il suo futuro ma non è di certo a 21 anni in una casa con Thomas.

Eppure qualcosa la frena, forse paura di deludere sua zia, che in quel ragazzo vede l'unico che può renderla felice.

Paura di perdere la sua famiglia, l'unica che le è rimasta.

"Bene, sono certa che capirai" le ricorda, ed Ashley ci vede quasi un riferimento a Matt e a quella strana notte che hanno passato insieme.

"Vado, sono un po' stanca" dice con un fil di voce, sembra fragile, come fatta di vetro quando si alza.

Percorre le scale lentamente ma quando arriva in cima non prosegue per la sua stanza.

Fa una deviazione e prende le vecchie scale che conducono alla mansarda, alla stanza di Matt.

C'è una cosa che deve fare.

Bussa, le sudano le mani.

Lui apre, i suoi occhi si addolciscono quando la vede ed Ashley si accorge di quella sfumatura di meraviglia.

"Ti disturbo? Ti stai preparando per andare a lavoro?" chiede timidamente, Matt ha indosso la camicia bianca da cameriere abbottonata quasi sino al colletto e ancora fuori dai pantaloni.

"Si, ma manca ancora un po'. Avevi bisogno di me?" 

Ashley tentenna poi trova il coraggio.

"Si, io...dovrei parlarti" dice, infine.

"Entra pure" Matt le fa spazio e poi richiude la porta alle loro spalle.

C'è un'aria strana, Ashley sembra tesa, come una corda che può spezzarsi da un momento all'altro.

" Volevo solo dirti che ieri notte...le cose che ho detto su di me ...sul mio ragazzo, sul fatto che non voglio andare a vivere con lui. Beh, le ho dette solo perché ero arrabbiata per come si era comportato al locale, ora ci siamo chiariti ed è tutto a posto quindi...dimenticale, ok? Io...non le pensavo davvero"

Ashley parla in fretta, una parola dopo l'altra velocemente, prima che il suo cuore le suggerisca che sta facendo un enorme sbaglio.

Ignora il profondo dolore che sente nel petto e ripensa alle parole di Ellie.

Se deve portare avanti un obiettivo, dovrà scendere a compromessi anche con se stessa.

Fino a quanto sarà disposta ad annullarsi?

"Certo, sta' tranquilla, capisco benissimo." 

Matt le sorride mentre lei ha solo voglia di piangere.

È come se con quella bugia avesse detto addio a una parte di sé, l'unica che forse poteva salvarla dalla prigione in cui si sta rinchiudendo con le sue mani.

Le gira un po' la testa, senza nemmeno chiedere si dirige verso il balcone e si accuccia per terra.

Matt la osserva, non le chiede come mai qualunque cosa dica sembri non andare d'accordo col suo corpo, con i suoi sguardi e i gesti.

Si conoscono da tre giorni e non gli sembra il caso.

La raggiunge, Ashley sta guardando in un punto di fronte a lei, dove il sole sta tramontando, sente che Matt si è seduto accanto a lei ma non osa girarsi.

Ha gli occhi lucidi ma è troppo tardi, probabilmente lui se ne è già accorto e le farà qualche domanda.

Invece il biondo la stupisce, rimane in silenzio, rivelando una grande sensibilità, si accende una sigaretta e gliene porge una.

Non farà bene alla salute ma forse la aiuterà a rilassarsi, con lui funziona.

Ashley si volta appena, ne sfila una, la porta alle labbra e stavolta Matt le porge l'accendino.

Lei sorride, si ricorda della sera prima al mare e si rende conto che a lui non era affatto sfuggita la sua reazione alla loro vicinanza.

" Posso... posso restare ancora un po'?" chiede in un sussurro, con la voce che le trema.

"Certo" 

Ashley chiude gli occhi, espira il fumo, sente il calore del braccio di Matt che sfiora il suo e con naturalezza scivola verso di lui e poggia la testa sulla sua spalla.

Non sa nemmeno come le è venuto in mente di farlo ma sente il bisogno di calore, di qualcuno che le stia accanto in quel momento.

Matt non dice nulla, non la fa sentire a disagio né in imbarazzo, la tiene accanto a sé senza domandare.

Il sole ormai si sta tuffando nell'orizzonte, producendo dei colori stupendi che vanno dall'arancione caldo all' indaco, fino al blu scuro.

" È meraviglioso qui, sono ancora convinta che avrei dovuto impadronirmi io di questa stanza!" scherza dopo un po', mentre si allontana da lui e spegne la sigaretta.

La tensione accumulata sembra essere sparita, Ashley si sente più leggera nonostante tutto.

"Sei ancora in tempo a patto che sia tu a prendere tutte le mie cose e ritrasferirle giù, mi sono spezzato la schiena per portarle fin quassù" la avverte, divertito.

" Mi sa che puoi tenertela, allora!" 

Ridono, insieme, poi Matt diventa più serio, i suoi occhi di ghiaccio si fermano sul viso di Ashley e lei si sente strana, non sa definire come.

"Sono contento che le cose tra te e il tuo ragazzo si siano sistemate, non voglio creare problemi qui o interferire con la tua vita, mi dispiace davvero" dice, facendosi un po' pensieroso.

Ashley si affretta a scuotere la testa.

" Ma no, il problema non sei tu, te l' assicuro, era una faccenda molto più complicata - lo tranquillizza subito, il suo sguardo si addolcisce e con i colori caldi del tramonto è ancora più bello - e poi non sei un estraneo qui. Sei di famiglia anche tu, ormai.  Che vuoi farci, i miei zii si divertono così, prima hanno accolto me e adesso te, è il loro passatempo preferito. In questa casa è la normalità, perciò...non pensare neanche un attimo di essere un estraneo...per me non lo sei." le scappa dalla bocca, le parole di quella ragazza con alle spalle quel triste passato sono dolci come il miele e gli sembra davvero di essere a casa.

"Grazie, Ashley" 

"Questo non vuol dire che non ti urlerò contro la mattina quando occuperai il bagno ma…- sorride e anche lui la segue - sei parte della nostra vita, adesso" 

Si guardano qualche secondo, sono ancora seduti per terra ma si sta facendo tardi e Matt deve andare a lavoro.

È tutto molto bizzarro, loro, quel pomeriggio, la sensazione di familiarità che adesso prova.

Le tende una mano ed Ashley l'afferra, si solleva e si ritrovano entrambi in piedi.

"Devo andare" 

"Già" 

Eppure nessuno dei due pare intenzionato a lasciare quel balcone finché Ashley fa un passo indietro, e finalmente anche Matt rientra in camera.

Si abbottona la camicia fino al collo, srotola le maniche e chiude i polsini.

" Tu sei di riposo, oggi?" le chiede, notando che Ashley ha indosso dei normali vestiti e non la divisa.

"Si, per fortuna. Sono esausta, credo proprio che mangerò qualcosa al volo e andrò direttamente a dormire" risponde, è stata una giornata a dir poco allucinante e troppo colma di emozioni di tutti i tipi.

Ha bisogno di sdraiarsi e non pensare più a nulla.

Matt ha finito di prepararsi, lei lo accompagna fino alle scale poi si ferma.

"Buonanotte, allora" 

"Buon lavoro- fa eco lei, poi lo osserva scendere le scale e si morde le labbra - Matt! Qualche volta, se ti va, potremmo uscire tutti insieme! Non conosci nessuno qui e a me ed Ellie farebbe piacere!" si decide ad aggiungere, non sa se sta sbagliando  a invitarlo ma in balcone, mentre parlavano del sentirsi estranei, ha di colpo realizzato che Matt non ha nessuno in quella città, ha solo loro, ha solo lei.

E chi meglio di lei sa cosa significhi sentirsi soli al mondo.

Quello è il minimo che può fare, Thomas se ne farà una ragione.

Lui si volta, la sua espressione sembra di stupore ma poi sorride.

"Si, mi va bene" risponde, le lancia un'ultima occhiata, un ultimo sorriso, poi sparisce.

Ashley rimane immobile qualche secondo ma non si pente di nulla.

Entra in camera e si butta sul letto, chiudendo finalmente i suoi occhi troppo stanchi.

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Capitolo 5
*** 5. DI FRONTE ALLA VERITA' ***


 

CAPITOLO 5 - DI FRONTE ALLA VERITA’

 

L'acqua del mare è verde, un colore pieno e cristallino che vira sul blu intenso nelle zone più profonde. 

Lì fa quasi impressione nuotarci dentro, non si riesce a scorgere nemmeno l'immagine sbiadita del fondale e delle alghe e sembra di galleggiare sopra un' immensa massa azzurra infinita.

Matt può ritenersi fortunato a passare l'estate in un posto simile, anche se per lavoro.

Nel suo paese d'origine il mare si raggiunge con due ore buone di macchina e bisogna organizzarsi per tempo, partire in anticipo per trovare posto, sudare anche l'anima durante il viaggio sotto il sole, diventa una sfacchinata più che un momento di relax. Oppure si aspettano pazientemente le ferie per godersi qualche settimana in vacanza.

In quel posto funziona tutto diversamente, i ragazzi decidono all'ultimo minuto, chiamano gli amici e si mettono d'accordo in fretta, infilano il costume al volo e in dieci minuti sono già sugli scogli.

In acqua si sta benissimo, la temperatura è perfetta, Matt muove le braccia lentamente, assaporando quella sensazione rinfrescante e lasciando che le onde leggere lo cullino e gli solletichino le labbra.

Giugno è ormai inoltrato e il caldo si fa sentire, soprattutto alle 11 del mattino e dopo una lunga settimana di lavoro senza sosta, la sua prima per l'esattezza.

Quel sabato libero gli serviva davvero più di ogni altra cosa.

Socchiude gli occhi per godersi appieno la calma e il dolce movimento delle onde che l'hanno già trasportato un po' più lontano dagli altri, e quando li riapre vede avvicinarsi qualcuno.

È una ragazza a quanto pare, i suoi capelli bagnati sono diventati più scuri ma sotto i raggi solari riesce comunque a vedere brillare dei riflessi ramati.

Ashley ha le gote un po' arrossate dal sole che le donano una bellezza delicata e naturale senza bisogno di alcun trucco.

"Ehi, dov'eri finito?" gli chiede sorridendo, mentre si è fatta ormai vicina.

"Scusate, mi sono rilassato così tanto che il mare mi ha trascinato lentamente fin qui senza che me ne accorgessi." risponde il biondo, Ashley annuisce poi con un colpo di reni si sposta velocemente nell'acqua e Matt la segue.

"Ho notato, temevo che volessi prendere il largo! - commenta la ragazza mentre si dirige verso una lingua di scogli che si allunga sul mare e forma un piccolo golfo a semiluna - vieni, qui è un posto tranquillo, possiamo sederci un po'!" gli propone, voltandosi verso di lui prima di sparire sott'acqua per inumidire il volto accaldato e riemergere poco più avanti.

Ashley ha mantenuto la promessa, è già la seconda volta che va al mare con lei e i suoi amici in una settimana.

Ha notato quanto lei diventi splendida e spontanea quando è immersa nell' acqua salata, i suoi movimenti sono sinuosi e  fluidi come se quegli scogli selvaggi e quel mare profondo da fare paura fossero il suo elemento naturale e non li temesse per niente. 

Le piace quella Ashley un po' selvatica e istintiva, che non pensa, non rimugina ma sorride e si lascia andare tra le onde, libera.

Se solo fosse così anche fuori dall'acqua.

"Saliamo qui, gli scogli sono piatti e le alghe sembrano velluto, si sta benissimo, è solo un po'...scivoloso!" arriva a dire prima che il suo primo tentativo di arrampicarsi fallisca.

Riemerge ridendo, lui non può fare altro che guardarla ammaliato.

"Ecco, lo stavo proprio dicendo!" 

Prova una seconda volta, Matt la imita, le alghe che ricoprono gli scogli semisommersi sono davvero morbide ma anche viscide e i due finiscono un paio di volte sott'acqua.

Finalmente Ashley riesce a dare una mano a Matt, lui trova un appiglio e ricambia l'aiuto, la tira a sé, la rossa gli finisce spalmata addosso tra le risate, in una posizione ambigua che avrebbe fatto impallidire Thomas se solo fosse stato lì in quel momento.

Ashley esita un attimo, smette di ridere quando realizza in che situazione si trovano, di colpo  sente la pelle bagnata di Matt a contatto col suo corpo, i seni sul suo petto, le loro gambe che si sfiorano e lo stesso accade a lui. 

C'è un lieve turbamento che guizza nei loro occhi, una confusione ancora troppo acerba perché ci si soffermino per più di un secondo.

Si osservano senza parole, gli sguardi si fanno d'improvviso più intensi, loro non si muovono, è come se li pervadesse una  sottile voglia di crogiolarsi in quello strano abbraccio creato dal caso ma è solo questione di qualche secondo e quella sensazione come è nata se ne va.

"Beh, per fortuna il tuo ragazzo non è qui, questo sarebbe stato un po' difficile da spiegare" commenta con ironia il biondo per sdrammatizzare e cancellare quell'alone di imbarazzo misto a desiderio, Ashley si appoggia alle sue spalle e si spinge via, rotolando al suo fianco.

Perché diamine le ci è voluto così tanto per staccarsi da lui?

Eppure non le risulta di essersi spalmata colla al posto della crema solare.

"Già, hai ragione!" lo asseconda, c'è un lieve tremore nella sua voce che tradisce le sue emozioni ma per fortuna va via subito.

Si sistemano bene sullo scoglio, l'acqua lambisce i loro fianchi e poi si ritira, rinfrescandoli ogni volta, le gambe ondeggiano immerse mentre il sole riscalde le spalle rimaste esposte.

"Mi ci voleva proprio, questa giornata! Sono distrutto, ieri sera al ristorante è stato davvero  faticoso" le dice Matt, tirando indietro la testa e socchiudendo gli occhi.

"Il fine settimana d'estate al locale è praticamente l'inferno sulla terra. Lo zio è stato clemente a darti il sabato libero solo perché è la tua prima settimana di lavoro e non vuole traumatizzarti troppo ma, fidati, prima o poi avrai modo di sperimentare questa gioia" lo avverte, senza nascondere una buona dose di  cinismo.

"Wow, se volevi consolarmi ti informo che hai fallito miseramente!" si lamenta Matt, fingendo un'aria sconsolata.

"Non era mia intenzione farlo! Sono realista, non voglio mica illuderti!" scherza lei con naturalezza, i due sorridono, si sta così bene lontano dal mondo con lui che non vorrebbe più andarsene.

"I miei amici ti piacciono?" domanda poi, mentre con una mano raccoglie dell'acqua e si bagna le braccia per dare loro sollievo dal sole che picchia.

"Si, sono simpatici, i ragazzi mi hanno invitato a giocare a calcio uno di questi pomeriggi…" 

"E le ragazze non ti tolgono gli occhi di dosso" continua Ashley interrompendolo, con un sorrisetto furbo sulle labbra, si volta verso di lui e lo trova con un'espressione divertita e anche un pizzico stupita per quella sua affermazione.

"Come?" 

"Andiamo Matt, non fare il finto modesto, non ci vuole molto per capire che hai successo con le donne!" esclama la rossa con un leggero tono malizioso a colorare la voce e lo sguardo ammiccante, lei e Ellie si sono divertite in quei giorni a notare con quanta velocità le ragazze si voltassero al suo passaggio e gli lanciassero occhiate lussuriose.

"Beh, allora se ti piacciono i luoghi comuni, ti meraviglierai nel sapere che non sono esattamente il tipo che si lancia di fiore in fiore, per usare una metafora" obietta il biondo, lasciandola sorpresa.

"Vuoi dirmi che hai sempre avuto solo storie serie? " il suo tono è quasi incredulo.

"È capitato anche a me di avere delle avventure, chiamiamole così ma...non sono il tipo da seguire il "farmele tutte" come stile di vita. Ho anche io dei valori e dei sentimenti e non solo organi sessuali funzionanti, che credi?" ribatte, sollevando un sopracciglio con un'espressione buffa a metà tra l'offeso e il divertito ed Ashley rimane piacevolmente stupita.

Matt continua a guadagnare punti simpatia e forse anche qualcos'altro.

"Oh, questo ti fa onore. Ormai è così raro sentire parlare di sentimenti...ma questo vale anche per le ragazze - specifica subito - e dimmi, tu hai qualcuno che aspetta il tuo ritorno nella tua città?" domanda poi, fissando il blu del mare sotto ai suoi piedi.

Non ha mai chiesto a Matt se fosse impegnato, ora che ci pensa.

È stata troppo presa a risolvere i suoi problemi con Thomas e a fare quadrare la loro storia da interessarsi anche alla sua vita privata.

"Se intendi qualcuno oltre mia madre e il mio fratellino la risposta è no. Io e la mia ex abbiamo chiuso un paio di mesi fa, dopo che ha saputo la mia decisione di frequentare l'università e lasciare il paese. Aveva paura che la nostra storia non avrebbe retto alla distanza e quindi ha pensato bene di lasciarmi lei prima che, secondo le sue previsioni, lo facessi io. Tutto molto logico, no?" racconta Matt con un velo di amaro sarcasmo, la sua è una domanda retorica ma Ashley annuisce pensierosa.

"Già, solo che...anche io con la logica non è che ci vada molto d'accordo, ultimamente" ammette, abbassando lo sguardo e lisciandosi con una mano i capelli bagnati per evitare che lui possa accorgersi del suo cambio d'espressione.

Peccato che Matt sia un osservatore provetto.

"Thomas non c'è oggi" 

"Già, sta studiando per prepararsi a un colloquio la prossima settimana. L'ha chiamato una importante azienda da una città qui vicino e vuole prepararsi al meglio per fare buona impressione." replica lei distrattamente, con lo sguardo perso verso l'orizzonte, come non desse importanza a ciò che dice.

Matt si distende e poggia i gomiti all'indietro sulle alghe morbide, fissandola di soppiatto.

"È un'ottima opportunità per lui, mi fa davvero piacere!" esclama ma Ashley non sembra entusiasta quanto lui.

Si rannicchia su se stessa e cinge le ginocchia con le braccia come a volersi proteggere.

Cosa c'è di sbagliato in lei che le impedisce di provare gioia per qualcosa che il suo ragazzo aspetta da tempo e che gli permetterà di realizzarsi?

Eppure in quell'ultima settimana sembrava essersi chiarita le idee, con Tom andava finalmente bene e le era parso di aver ritrovato un nuovo equilibrio. 

Lui era tornato ad essere più sereno e fiducioso e aveva persino scambiato qualche parola amichevole con Matt sull'università e sul lavoro quando era stato a casa loro, facendole strabuzzare gli occhi.

Ma…

C'era sempre un ma.

Ashley faceva finta che non esistesse ma sapeva che era questione di tempo e stava soltanto mettendo la testa sotto la sabbia per evitare di guardare la realtà.

Quel momento sarebbe arrivato.

Odiava ammetterlo e si faceva schifo da sola ma ogni volta che un colloquio di Tom andava male lei dentro tirava un sospiro di sollievo.

Non poteva essere felice per lui perché il suo successo avrebbe decretato la sua infelicità.

Non voleva andare a convivere ma per il suo fidanzato quella sembrava l'unica alternativa possibile perché la loro storia potesse andare avanti.

"Non sembri felice" 

Eccola lì, la voce della sua coscienza che parlava per bocca di quel bellissimo ragazzo che il destino le aveva messo tra i piedi a scombinare i suoi piani e costringerla a fronteggiare la sua insicurezza.

Una lacrima le scivola via sulla guancia, non sa neanche com'è successo.

Non vuole girarsi a guardare Matt, sente che lui si è rimesso seduto e non vuole affrontarlo.

Sarebbe come dover affrontare se stessa e non le va in una bella giornata come quella.

"Ti sbagli...caspita, fa davvero troppo caldo! -  aggiunge veloce, poi si passa una mano sul viso e con quella scusa asciuga la lacrima ribelle - sarà meglio andare o ci prenderemo un' insolazione, io sono bianca latte ma neanche tu scherzi in quanto a colorito cadaverico!" scherza, ignorando il nodo alla gola, e prima che Matt possa aggiungere altro si è già tuffata ed è sparita sotto un turbine di schizzi e spuma di mare.

Il biondo rimane fermo finché non la vede riemergere e fargli cenno con la mano.

La osserva, sta scappando da qualcosa e non vuole accettarlo. 

Non dovrebbe importargliene, Ashley è solo la nipote della persona che lo sta aiutando a realizzare i suoi sogni, ma non riesce a rimanere indifferente a quello sguardo.

 

"Si può sapere che fine avete fatto voi due? Vi eravate appartati in qualche angolo sperduto, per caso?"

Il tono di voce malizioso di Ellie genera qualche risatina tra gli amici di Ashley mentre i due dati per dispersi risalgono sugli scogli dopo la loro chiacchierata in solitaria.

Ashley rabbrividisce per l' imbarazzo, si affretta a sedersi accanto all'autrice di quel commento inopportuno, poi le lancia un'occhiataccia mentre si avvolge nel suo telo da mare.

"Vuoi che ti uccida?" sibila senza farsi sentire, con fare nervoso estrae la spazzola dallo zaino e si accanisce sui suoi poveri capelli bagnati.

"Dai, era solo una battuta, non te la prendere! A meno che non sia vero che voi…" insinua Ellie, dandole una leggera gomitata con un sorrisetto lascivo in viso.

"Ma che dici? Eravamo sugli scogli poco più lontano da voi a parlare!" sbotta Ashley a bassa voce perché nessun altro senta,  sgranando gli occhi attonita per ciò che sta frullando nella mente fin troppo fantasiosa della sua amica.

Meglio non dirle dell'incidente di prima, quando trovarsi praticamente sopra di lui ha messo a dura prova la sua fedeltà per una frazione di secondo.

"Beh, sai quante cose si possono fare in acqua, è molto più facile camuffare quello che succede di sotto" continua a provocarla Ellie, facendola sbuffare pesantemente.

"Beh, è ovvio che tu e Derek siete esperti a cercare posti nascosti dove dare sfogo al vostro amore, visto che non avete il coraggio di rivelarvi al mondo intero!" ribatte sicura, adesso è il suo turno di lanciarle una frecciatina ed Ashley si prende una piccola soddisfazione quando il volto di Ellie diventa incerto per un attimo.

"Tra noi non è così facile, te l'ho detto! Derek è uno dei miei amici più cari e noi...non siamo mai stati nient'altro. Ho paura di...di rovinare tutto se ci infilassimo in una relazione vera...ho solo bisogno di tempo" cerca di giustificarsi Ellie, sembra in difficoltà stavolta ed è veramente una rarità vederla così fragile e priva del suo innato senso dell'umorismo.

"Ma la vostra amicizia è già cambiata visto che andate a letto insieme! Ormai non puoi più tornare indietro e poi non è detto che da coppia ufficiale le cose non funzionerebbero. Vi comportate già così e fila tutto a gonfie vele fra voi!" prova a convincerla, Ellie si volta verso Derek che sta parlando e ridendo col gruppo di ragazzi in cui Matt sembra essersi integrato subito.

Lo fissa pensierosa, scuote la testa e abbassa lo sguardo.

"Non so, io...ho paura di perderlo e non voglio pensarci per adesso, ok?" taglia corto la castana e per nascondere il suo sguardo corrucciato infila subito un paio di occhiali da sole e mette su un bel broncio.

Ashley sospira, poi le scappa una risata.

"Ora che hai fa ridere?" borbotta Ellie.

In effetti non è più divertente quando è lei l' oggetto di  critiche pungenti e non gli altri.

"Niente, pensavo solo che siamo proprio senza speranza noi due. Io che mi ostino a portare avanti la mia relazione e tu che invece neghi a tutti costi l'esistenza della tua" risponde Ashley, sorridendo appena quasi fosse riuscita a trovare un lato comico a quella situazione disperata.

"Già, siamo due idiote" le dà ragione Ellie, rassegnata, cingendo con un braccio le spalle dell'amica.

"Il fatto è che siamo brave a dare degli ottimi consigli quando riguardano la vita degli altri, tipo tu con me o io con te ma...non riusciamo a fare lo stesso con le nostre. Se solo riuscissimo a essere ugualmente lucide e razionali con noi stesse sarebbe tutto più semplice" asserisce Ashley in uno slancio di saggezza mentre gli occhi color miele si concentrano sui riflessi delle increspature del mare.

"Hai ragione - concorda Ellie, la sua fronte si corruccia per un attimo poi solleva il viso - io però voglio essere ottimista, voglio credere che, in qualunque modo vada, avremo entrambe un lieto fine. Per adesso non pensiamoci troppo e godiamoci l'estate!" conclude decisa, si alza di scatto in piedi e si dirige verso Derek per invitarlo a fare un altro tuffo. 

Ashley li guarda correre verso il mare, spensierati e probabilmente innamorati persi, poi si accorge che Matt si è voltato, le sue labbra si piegano in un sorriso e non può fare a meno di ricambiare.

Ha ragione Ellie, per ora è sufficiente aspettare e vedere cosa succede.

 

Martedì sera, il fine settimana è volato.

Ashley mangia svogliatamente la sua pizza, è il giorno di chiusura del locale ed è uno dei pochi casi in cui riescono a ritrovarsi tutti insieme a tavola per cena.

Dovrebbe essere felice e rilassata, Katya ha preparato le  sue famose e buonissime pizze fatte in casa che lei adora ma il suo stomaco è sigillato e sembra fregarsene di quel buonissimo e invitante profumo.

"Il responsabile delle risorse umane era entusiasta, ha detto che non gli capita spesso di avere davanti un ragazzo così giovane e con un curriculum tanto interessante. Insomma, mi ha fatto capire che ho buone possibilità di essere preso, inizierei alla fine dell'estate, tra settembre e ottobre." racconta Thomas tutto esaltato, ha gli occhi scuri che brillano come non mai e la fronte leggermente sudata per la frenesia che lo pervade.

"Oh, Tom ma questa sì che è una stupenda notizia, speriamo che ti chiamino presto! Incrocerò le dita per te! - cinguetta Katya, battendo le mani, poi si rivolge alla nipote - hai sentito, Ashley? Non sei contenta?" domanda, e l'attenzione di tutti si sposta su di lei, compreso lo sguardo pieno di aspettative del suo fidanzato.

Si sente soffocare.

A quanto pare a Thomas è andata bene e lei stavolta ha paura.

"Ma certo, è... è meraviglioso, amore" balbetta, improvvisando una felicità che non le appartiene.

Tom si sporge verso di lei, le dà un bacio veloce sulla guancia, poi prosegue nel suo racconto celebrativo di quel colloquio.

Matt è seduto di fronte ad Ashley, punta gli occhi su di lei e la trova mezza imbronciata a rosicchiare senza voglia il bordo di una fetta di pizza.

Viene coinvolto da John e da Thomas nella discussione ed è costretto a distogliere l'attenzione da lei.

Ashley nota che tutti a quel tavolo sono entusiasti per Thomas, persino Matt adesso sta discutendo con loro dei pregi di lavorare in un'azienda così prestigiosa e lei vorrebbe  soltanto poter mettere quella serata in modalità silenzioso.

Non ne può più di sentire quanto è stato brillante e preparato a quel dannato colloquio.

E la cosa che la fa stare più male è che lei, la persona che dovrebbe essere la più orgogliosa e felice, è l'unica a sembrare di trovarsi a un funerale.

Si alza da tavola e si dirige verso il divano, ci sprofonda dentro di peso, allunga una mano per prendere il telecomando e accende la TV sul primo canale che le capiti davanti.

Il chiacchiericcio e la voce gongolante di Thomas, che le era diventata insopportabile, sono soltanto un brusio lontano grazie al volume del televisore ed Ashley tira finalmente un sospiro di sollievo.

Nessuno sembra aver dato importanza a lei e al fatto che abbia abbandonato la tavola all'improvviso.

Dopotutto a casa sua non hanno mai rispettato le regole del bon ton e vige una certa informalità quindi non è la prima volta che qualcuno si allontani dalla tavola prima della fine del pasto.

Si mette comoda, con la schiena affondata sui cuscini e le gambe allungate.

Socchiude gli occhi, ha un leggero mal di testa e non le importa niente delle immagini sullo schermo.

Incrocia le mani sul ventre e si abbandona a uno stato di torpore quando, dopo un po', sente scricchiolare il divano e capisce che qualcuno si è seduto accanto a lei.

La voce lontana di Thomas le suggerisce che si tratti di qualcun altro e infatti quando si volta incontra gli occhi blu di Matt che la fissano divertiti.

Cos'è? Vuole prenderla in giro? 

È vero, in quei dieci giorni di convivenza a casa e a lavoro la confidenza tra loro è aumentata e Matt ha sempre dimostrato di capirla anche solo con pochi sguardi ma, Ashley quella sera non farà eccezioni per nessuno e anche lui può aspettarsi di essere mandato a quel paese alla velocità della luce se farà una mossa sbagliata.

"Un documentario sul funzionamento delle industrie metalmeccaniche...sembra interessante!" esordisce ironico, mentre le porge una coppetta con dentro del gelato.

Ashley nemmeno si volta ma afferra il gelato.

Forse aumentare la quantità di zuccheri in circolo è quello che le serve.

Ovviamente non ha idea di cosa stia guardando in TV.

"Qualsiasi cosa è più interessante del monologo autocelebrativo che si sta consumando di là e al quale sembrate tutti molto interessati - obietta, ficcandosi un abbondante cucchiaio di gelato alla vaniglia in bocca - te compreso" sottolinea infine, aggrottando le sopracciglia.

Matt non può fare a meno di ridere.

Ashley arrabbiata è tenera, non l'avrebbe mai detto, viene voglia di abbracciarla.

"Dai, non pensi di esagerare?" 

"Beh, credo di aver oltrepassato la mia soglia di sopportazione quando ha raccontato per la quarta volta di come il suo esaminatore gli abbia dato una pacca sulla spalla e ricordato che è di giovani promettenti come lui che ha bisogno il futuro dell'azienda" obietta, facendo un' imitazione ben riuscita del suo ragazzo.

"Thomas è solo un po' esaltato, da come mi hai raccontato è quello che ha sempre voluto e si sta per avverare. Credo sia normale reagire così. - dice calmo ed Ashley ingoia amaro perche sa che in realtà ha terribilmente ragione - hai detto che saresti stata felice per lui, invece sembri solo piuttosto stronza, stasera" le fa notare senza peli sulla lingua, schietto come una secchiata d'acqua gelida e proprio come piace ad Ashley.

Matt è così, arriva al punto e gli bastano poche parole per metterla di fronte alla realtà.

L'ha fatto varie volte in quei giorni ma lei è stata più brava di lui a evitare il confronto.

"Cosa vuoi che ti dica, sarà che mi sono stufata di essere felice per gli altri e vorrei cominciare a esserlo per me stessa, forse" rivela finalmente, sollevandosi dallo schienale e avvicinandosi a Matt, lo guarda dritto negli occhi, è seria, intensa, sembra avere di nuovo bisogno di aiuto come quella prima notte sugli scogli.

Matt dischiude le labbra, vorrebbe dirle qualcosa ma riflette su quale sia la scelta migliore.

Il viso di Ashley è teso, stanco, ha solo un disperato bisogno di conforto.

Sono molto vicini, lei  immagina le sue braccia intorno alle spalle, quanto sarebbe bello sentire il suo calore, il calore di qualcuno che riesce a comprenderla nelle sue imperfezioni, nei suoi errori.

Il rumore di alcuni passi rompe la bolla che pareva essersi formata tra loro, gli sguardi incatenati si sciolgono, Ashley lancia un' occhiata rapida oltre lo schienale del divano, intravede Thomas che si sta avvicinando.

Capisce che quell'abbraccio non arriverà mai e si sente delusa, chissà perché.

Non fa in tempo a pensarlo che la mano di Matt intercetta la sua, la stringe, forte, le dita si intrecciano.

Lei solleva lo sguardo, spalanca gli occhi, non se lo aspettava più e nella stanza sembrano esserci 40 gradi, adesso.

"Ashley, la vita è la tua...ricordatelo...sempre" dice in un soffio, Matt fa in tempo ad abbandonare la sua mano prima che Thomas arrivi e li possa vedere, rovinando il rapporto civile che hanno instaurato in quei giorni, dopo il loro spiacevole primo incontro. 

Ancora una volta quel ragazzo ha pronunciato poche parole che racchiudono il nocciolo di tutti i suoi problemi.

Ci è arrivato da solo, senza che lei abbia dovuto raccontare i minimi dettagli.

È proprio quello il centro della sua infelicità.

Per non ammettere di aver fallito in quella relazione sta accettando di buttare da parte la sua vita e i suoi sogni.

Anche se ha solo poche idee ben confuse sul suo futuro, stando con Thomas rischia di rinunciare a scoprire quale sia la sua strada.

"Allora, che c'è di bello in TV?" esclama Thomas, accomodandosi vicino ad Ashley e mettendole un braccio attorno alle spalle.

Lei, di nuovo, sente di non respirare più e quando vede Matt che si alza le sembra davvero che il suo ossigeno stia finendo.

"Niente, il martedì sera è una noia, infatti stavo andando in camera, buona serata ragazzi" risponde Matt, Ashley lo guarda, gli occhi carichi del significato di quelle parole sussurrate, un segreto fra loro.

Il biondo indietreggia e alla fine abbandona il suo sguardo, Ashley rimane col gelato sciolto ancora in mano e una sensazione inspiegabile di vuoto.

Si sente persa e codarda.

Thomas non si accorge di niente, è troppo preso da se stesso quella sera ma è giusto così, si merita il suo successo.

Lei invece vorrebbe scappare, raggiungere Matt in mansarda e prendersi quell'abbraccio che desidera fortemente ma sa che non lo farà.

Deve imparare a farcela da sola.

"Finalmente le cose iniziano a girare nel verso giusto" dice Thomas, solenne e vittorioso.

"Già" 

Come fargli capire che il suo verso giusto fosse per lei quello sbagliato?

 

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Capitolo 6
*** 6 - SOLO UN ABBRACCIO ***


Ciao a tutte!

Torno con un nuovo capitolo, quasi non ci speravo, è un periodo strapieno e devo approfittare di piccoli rari momenti.

spero sia gradito e grazie a tutte coloro che ancora seguono.

Buona lettura!


CAPITOLO 6 - SOLO UN ABBRACCIO 

 

Ashley fissa il soffitto della sua camera.

È sdraiata sul letto, con gli occhi socchiusi e un braccio poggiato mollemente sulla fronte.

Le tende del balcone, che ondeggiano mosse da una piacevole e leggera brezza, fanno sì che i raggi del sole penetrino nella stanza a intermittenza, provocando dei giochi di luce sul soffitto che cambiano e si muovono continuamente.

Ashley li osserva immobile, ne sembra quasi ipnotizzata ma in realtà li sta solo guardando distrattamente.

È pomeriggio presto, uno di quei pomeriggi d'estate calmi e silenziosi, disturbati solo di tanto in tanto dal rumore ovattato di qualche auto in lontananza, scanditi dallo stridere delle cicale sugli alberi, dolce come una ninna nanna, un pomeriggio in cui il tempo e la realtà sembrano sospesi per magia.

Anche Ashley si sente così, sospesa, le sembra persino di galleggiare sul suo materasso.

Non ha voglia di fare niente, tra un paio di ore dovrà iniziare il suo turno al ristorante ma in quel momento non le va di pensare al dopo, ai doveri, agli impegni, a tutto ciò che esiste al di fuori della sua camera.

Sul suo telefono lampeggiano dei messaggi di Ellie, probabilmente le sta chiedendo se le va di fare qualcosa prima del lavoro.

Ashley sospira ma non li legge e chiude gli occhi.

Vuole rimanere solo un altro po' invasa da quella stupenda sensazione di rilassatezza, vuole illudersi che il tempo non passi e non verrà il momento in cui tutto cambierà.

Che strano, pensava che gli stravolgimenti nella sua vita non le facessero più effetto e invece…

Sono passati alcuni giorni dal colloquio di lavoro di Thomas e dalle parole di Matt che continuano a ronzarle in testa.

La vita è sua…

Se solo fosse facile metterle in pratica!

Con lui non sono più tornati sulla questione, hanno scherzato, hanno diviso le fatiche dei turni estenuanti al locale, hanno riso.

Lui le è stato vicino senza chiedere, senza pretendere spiegazioni, dandole quel briciolo di spensieratezza che le serviva.

Ashley adora quel suo modo discreto di aiutarla, di farle capire che c'è senza invadere i suoi spazi, lasciandole la libertà di scegliere se condividere o meno i suoi pensieri.

In quei giorni le è capitato spesso di soffermarsi a osservare le sue braccia mentre lavorava e chiedersi come sarebbe averle attorno ai suoi fianchi, sentire che la cingono dolcemente e si posano sulla sua schiena, stringendola.

È un pensiero stupido, lo sa, ma ha desiderato quel calore e quell'abbraccio mancato  per giorni.

Il rumore delle scale che scricchiolano la distrae, è un suono a cui si è ormai abituata da quando Matt abita nella loro mansarda, prima deserta.

Quel fracasso fastidioso è diventato stranamente rassicurante per lei, sentirlo la fa stare bene perché significa che lui c'è.

Non sa spiegarsi per quale strampalato motivo succeda ma, è come se Matt sia diventato il suo bellissimo angelo custode silenzioso, la sua sola presenza in casa le dà conforto e speranza e la fa sentire come se ancora niente fosse perduto.

I passi però si arrestano davanti alla sua porta, Ashley fa in tempo ad aggrottare le sopracciglia quando sente qualcuno bussare.

Salta giù dal letto ancora mezza rintontita e con una tale velocità che la testa le gira.

Apre la porta e come previsto dall'altra parte c'è Matt, che la fissa divertito.

Non deve avere un bell'aspetto e i suoi capelli corti sembrano aver affrontato una battaglia, ne è consapevole.

Non si formalizza più di tanto, vivono nella stessa casa e Matt l'ha già vista in pigiama e con la faccia impastata dal sonno varie volte, per non parlare di quando talvolta si scontrano fuori dal bagno dopo la doccia e lei rischia sempre di rimanere mezza nuda davanti a lui.

"Ti prego, non infierire, so di fare schifo" lo avverte mentre si stropiccia gli occhi, con un tono di voce che pare provenire dall'oltretomba.

Sorride però, le è bastato vederlo.

"Beh, vedo che ci hai già pensato tu, mi semplifichi il lavoro! - scherza Matt, poi ride e le sistema un paio di ciuffi ribelli - ti ho disturbato? Stavi dormendo?" domanda, facendo scorrere rapidamente lo sguardo su di lei.

"No, stavo solo...ehm…" 

"Rimuginando e rimuginando e rimuginando?" la anticipa lui, facendola scoppiare a ridere.

"Beh, una cosa del genere...wow, sembri conoscermi già bene, sono così prevedibile?" esclama stupita, Matt sembra in connessione con lei e a volte si meraviglia della facilità con cui riesce a capirla.

"Diciamo che imparo in fretta...quando tengo a qualcosa" replica il biondo, enigmatico e con uno sguardo che le fa saltare il cuore in petto.

C'è qualcosa in quelle parole così vaghe che la manda in confusione e le fa sentire una strana euforia dentro.

Non sa cosa dire, vorrebbe non essere così emotiva in certi momenti.

Peccato che avere la giusta risposta per ogni evenienza non sia mai stato un suo talento.

Matt la tira fuori da quella situazione di stasi e riprende la parola.

"Comunque... abbiamo il turno insieme stasera! Ero solo passato per dirti che sto andando a fare una partita a calcetto con i ragazzi perciò dopo andrò direttamente al ristorante dal campo, per te è un problema o ti serve un passaggio?" chiede.

Ashley è ancora talmente frastornata che  si accorge solo in quel momento che Matt in effetti è in tenuta da calcio e ha sulla spalla un borsone.

"Oh, ma ad figurati, nessun problema! Ci vediamo a lavoro, allora!" farfuglia subito, rimettendo in moto il cervello.

"Ok, perfetto! Ovviamente, se avessi avuto bisogno sarei tornato a prenderti, l'addebito delle spese di benzina e disturbo l'avresti trovato direttamente sul tuo conto corrente!" non può fare a meno di prenderla in giro, con un ghigno irresistibile sulle labbra.

"Che idiota! - esclama Ashley, fingendo un'aria offesa - ti consiglio di andare ora o arriverai in ritardo, campione!" lo schernisce infine, spingendolo via con una pacca sulla schiena.

Matt si volta e le lancia un'ultima occhiata come saluto prima di sparire giù per le scale.

Ashley sospira, si appoggia alla porta, ha un'aria pensierosa ma serena.

Matt non ci ha messo molto tempo a farsi degli amici ma non se ne meraviglia.

È naturale, ha un carattere carismatico, è socievole e ha tanti interessi, parlare con lui è piacevole e mai noioso.

Chissà quanto poco ci metterà a fare innamorare qualcuna di lui, rifletté tra sé e sé.

Abbassa lo sguardo, il telefono è fra le sue mani e finalmente lo degna di attenzione.

Non ha più tempo per vedersi con Ellie, è meglio che prima del lavoro passi qualche ora con Thomas.

Nonostante tutto gli vuole bene, da tre anni condivide la sua vita con lui e spera che prima o poi capisca che non è pronta per andare a vivere con lui, che forse possono trovare un compromesso.

Se la ama lo farà, ne è certa.

Sì, adesso è il momento di essere felice per lui, il dopo si vedrà.


"Assurdo! Ma hai sentito stasera quel tipo tamarro che si lamentava di ogni cosa? E c'è troppo poco sale e c'è troppo olio, e le verdure non sono abbastanza verdure? Quando ha voluto parlare col cuoco ho davvero temuto fosse la volta buona che qui dentro scoppiasse una rissa! Già mi immaginavo mio zio in preda al panico!" commenta ad alta voce Ashley, la sua voce rimbomba nell'ampia sala del ristorante, ormai vuota alle 2 di notte.

"Proprio lui che non farebbe male a una mosca! Che razza di gente! Ha quasi mandato a quel paese anche me!" precisa Matt, mentre sistema tavoli e sedie e li rimette in ordine.

Le disavventure al locale sono l'argomento di conversazione preferito a fine turno.

Ashley si ferma un attimo, poggia la scopa al muro e gli si fa vicino di soppiatto, con uno sguardo malizioso.

"Beh, a te non è andata poi così male. Guarda che ho notato la mora che ti ha infilato il suo numero di telefono nella tasca del grembiule. Da quando ci sei tu qui dentro la clientela femminile è aumentata in maniera esponenziale. Comincio a pensare che lo zio ti abbia assunto per quello!" lo provoca, i suoi occhi castani si accendono di una sfumatura furba e intrigante.

"Che dici?"

"Te lo assicuro! Sai, questo è un paese piccolo, quando c'è qualcuno di nuovo si nota subito ed evidentemente tu non passi inosservato." risponde Ashley, incrociando le braccia e poggiando la schiena sul muro, i suoi capelli rossi un po' spettinati per il lavoro le incorniciano il volto, sorride ed è serena, ha gli occhi che le brillano di quella luce selvatica che lo ha subito intrigato.

Matt la fissa e per un paio di secondi non gli importa più delle altre ragazze, senza neanche accorgersene infila una mano nella tasca e straccia il foglietto col numero di telefono di quella ragazza sconosciuta.

Non sa nemmeno perché l'ha fatto.

Ashley sente il suo sguardo su di lei, intenso, denso di una serie di emozioni che non hanno ancora un nome ma che stanno cominciando a nascere prepotentemente, anche se sa che non dovrebbero.

Quegli occhi le accarezzano la pelle, la riscaldano senza toccarla, li percepisce forte e chiaro mentre le solleticano ogni parte più sensibile.

Sono soli, il suo cuore perde un battito e lei sa che se non va via da lì potrebbe fare qualcosa di cui si pentirà il giorno dopo.

"Qui abbiamo finito! - taglia corto all'improvviso, secca, distogliendo lo sguardo dal biondo e inconsapevole tentatore, si stacca dal muro e a passi veloci si dirige verso le cucine - manca solo la pattumiera e andiamo!" gli urla da lontano quando ormai Matt non può più vederla.

Lui scuote la testa, si scosta i capelli dalla fronte accaldata, poi la raggiunge, con ancora addosso quella strana sensazione.

 

"Ecco fatto! Diamine, come sono pesanti!" sbuffa Ashley, sbucando in strada dalla porta del retro e trascinando come meglio può un enorme sacco della spazzatura stracolmo, grande quasi quanto lei.

"Dai, faccio io!" si offre Matt, allungando la mano per strapparle via il sacco e farsene carico insieme a quello che già porta ma la rossa mette sú un broncio orgoglioso e glielo impedisce categoricamente.

"Non se ne parla! Mi hai preso per una piccola e fragile donzella? Ho sempre fatto da sola qui, ci sono abituata!" scherza, riprendendo ostinata a trasportare la spazzatura con un lieve fiatone.

"Lo vedo! Ti sei fatta le ossa ormai!" 

"John e Katya non hanno ancora figli e io mi sono sempre sentita in dovere di aiutarli.- spiega, la sua voce appare quasi malinconica per un istante -  E poi mi piace questo lavoro, non ci si annoia mai!" esclama dopo, quella venatura triste l'ha abbandonata, Ashley emana una grande forza in ogni gesto che fa e sembra molto determinata.

Perché una ragazza così dinamica si sta condannando a una vita in cui i suoi sogni sembrano dover restare sempre in ombra?

Matt la guarda e si chiede se continui a sentirsi in debito con i suoi zii per averla accolta con loro da piccola e lotti nel tentativo di non deluderli mai, a costo di sacrificare la sua felicità.

Dopo essersi sbarazzati di quei pesi si avviano finalmente verso la macchina.

"Sono esausta, non vedo l'ora di buttarmi a letto e dormire fino a…" 

Ashley si blocca, ha il cellulare in mano, lo guarda con poca importanza, poi sgrana gli occhi e sbianca.

Matt è di fronte a lei e se ne accorge, contrae la fronte perché è troppo evidente che all'improvviso qualcosa non vada.

"Ehi, che succede?" chiede, è preoccupato, sembra una cosa grave da quella reazione.

Ashley tentenna, boccheggia, sembra che abbia le corde vocali annodate e non possa più parlare.

"Ah...niente...non.." farfuglia, mentre i suoi occhi rimangono incollati a quello schermo.

"Che c'è? Qualcuno sta male?" insiste lui, avvicinandosi.

"No, no...va tutto bene...è solo che... è Thomas e…- balbetta poi solleva i suoi grandi occhi, vuoti e smarriti e li fa incrociare disperatamente con quelli di Matt - il colloquio è andato bene, lo hanno chiamato qualche ora fa, mentre lavoravo. Inizia a ottobre" dichiara senza alcuna inflessione di gioia nella voce, come si fa quando si legge qualcosa di cui non si ha il minimo interesse.

Matt raggela, è tutto chiaro, adesso.

Le si fa più vicino, lei si è come racchiusa in se stessa, trema e ha freddo nonostante l'afa di luglio.

"Ashley, tu…"

"No è.. è ok, davvero. È una notizia fantastica." lo interrompe prontamente, ma i suoi occhi non esprimono esattamente entusiasmo, sono vacui e lucidi, anche la sua voce è tremolante.

Rimangono entrambi immobili in quella strada deserta di notte, silenziosa da fare paura, illuminata solo da qualche lampione.

"Non sei costretta a fingere, non con me" la rassicura calmo, quelle poche parole sono per lei come uno spiraglio di luce nell'oscurità dei suoi pensieri.

Solleva lo sguardo, adesso le lacrime sono troppe, cominciano a scivolare giù per le sue guance pallide.

"Ho paura...non sono pronta a cambiare...pensavo di esserlo, pensavo di aver superato quella fase dopo la morte dei miei genitori ma...non è cosi, sono ancora una ragazzina debole e vigliacca" si apre finalmente, vomita le sue insicurezze e Matt può fare l'unica cosa possibile, senza sapere che si tratta proprio di quello che lei ha desiderato per giorni.

Allunga le braccia e la stringe, se la porta al petto, le carezza i capelli con una mano mentre Ashley piange sulla sua maglietta, ormai libera da ogni freno inibitore.

Sta così bene fra quelle braccia, si lascia cullare dal calore che finora ha potuto solo  immaginare e la realtà è decisamente migliore delle aspettative.

"La morte dei tuoi genitori ti ha segnata e lo capisco, ma non devi sempre importi di essere forte, non è così che funziona. Sei un essere umano e puoi lasciarti andare se ne hai bisogno, puoi permetterti di avere paura. Non pensare di aver fallito per questo" le sussurra all'orecchio, Ashley stringe i pugni sulla sua schiena, non vorrebbe lasciarlo più.

"Grazie" bisbiglia con ancora il viso poggiato sul suo petto.

"Andiamo a casa, ok?" Matt sfiora la sua guancia con le labbra prima di allentare la presa, Ashley riemerge da quella bolla di benessere e le sembra di essere rinata.

Si asciuga gli occhi e lo guarda, un po' in imbarazzo.

"Ti ho bagnato la maglietta, che stupida" 

Non sa che altro dire, ma si sente più leggera.

Dovrà affrontare Thomas, sa che sarà dura spiegare le sue ragioni, trovare un accordo per fare funzionare tutto ma, dopo essersi sfogata ha ritrovato la determinazione.

Avere paura può anche darti coraggio.

Matt sorride, le cinge la spalla con un braccio e insieme lasciano quella strada buia e solitaria.

 

"Le tre di notte, birra, gelato e sigarette! Wow, la serata perfetta per una sfigata perfetta!" dichiara Ashley dopo aver liberato dalle labbra  una nuvola di fumo, con una più che evidente nota sarcastica nella voce.

È nella mansarda con Matt, hanno raccattato una vaschetta di gelato dal freezer, un paio di birre scadenti e stanno fumando seduti per terra sul balcone.

"Dai non è così male" prova a consolarla Matt, mentre se ne accende un'altra.

"Smettila, non c'è bisogno di compatirmi. Questa serata fa letteralmente schifo...avresti fatto meglio a chiamare quella tizia del ristorante, ti staresti sicuramente divertendo di più, adesso" gli fa notare la rossa, buttando la testa indietro e appoggiandosi al muro, mezza stravaccata.

"Ho perso il biglietto col numero" mente Matt, sa di averlo strappato apposta quando Ashley ha focalizzato la sua intera attenzione.

"Cavolo, stasera la mia sfortuna ti ha proprio contagiato, dovresti starmi lontano invece di abbracciarmi!" si lascia scappare.

Forse è quel po' di alcool che ha in corpo a farla parlare con così tanta naturalezza con Matt.

O forse è l' abbraccio di prima che ha donato loro una confidenza diversa.

Fatto sta che dopo sono finiti in camera di Matt a parlare, è stato lui a invitarla per non lasciarla da sola con i suoi mostri.

Un atto di pietà, dunque, nient'altro, ha pensato lei.

"Non era il mio tipo, comunque" ribadisce Matt ma Ashley ridacchia.

"Ah sì? E qual è il tuo tipo?" gli sussurra a un palmo dal viso, il suo vestito corto che da seduta le scopre fin troppa pelle, la sigaretta ancora a mezz'aria e un'aria così sensuale e curiosa che Matt fa fatica a reprimere un brivido nella schiena.

"Tuo zio sa che fumi?" chiede, eludendo la sua domanda scomoda.

Ashley si allontana e sbuffa.

"No e non deve saperlo - lo minaccia, puntandogli contro il cucchiaino sporco di gelato - e poi io sono maggiorenne e vaccinata...e non fumo - dichiara solenne mentre aspira una boccata dalla sigaretta.

"Ah no?" Fa lui, sollevando un sopracciglio, la contraddizione è evidente.

"Sei tu che mi fai venire voglia" risponde in maniera troppo ambigua perché Matt possa lasciar correre.

"Voglia di che?" chiede con aria allusiva, le sue labbra si piegano in un sorriso irresistibile.

È il suo turno di essere provocante e terribilmente sexy ed Ashley soffoca il piacere con una cucchiaiata fredda di gelato.

"Di fumare, cretino!" risponde malamente, mentre percepisce un calore addosso che non dipende dall'estate.

Scoppiano a ridere entrambi, sta così bene con lui che le sembra di passare una serata spensierata col suo migliore amico.

Magari Matt può diventarlo il suo migliore amico, no?

"Almeno il sesso va bene con Thomas?" chiede Matt sfacciato, approfittando della piega che ha preso la serata.

Ashley le ha raccontato dei tanti problemi del loro rapporto ma qualcosa che funziona ancora ci sarà.

Lei sospira, beve un sorso di birra e pare pensarci.

"Oh, sì. Alla grande!" mente clamorosamente, fissando i palazzi di fronte.

In realtà non sa più da tempo cosa significhi provare un orgasmo come si deve e non si spiega il perché.

Sarà diventata lei più esigente o lui più scarso?

O forse non lo ama e desidera più come una volta?

"Non sembri convinta" Matt gira il coltello nella piaga.

Perché deve sempre essere la bocca della verità?

"Beh, dopo tre anni anche il sesso cambia in un rapporto. Non è mica come i primi tempi in cui si ha voglia di farlo tutti i giorni" cerca di difendersi, sembra realizzare in quel momento quanto sia penosa la sua vita sessuale.

"Non credo sia così, se due persone si amano, possono anche passare tanti anni, ma la voglia di aversi è la stessa" la spiazza, ha ragione ma Ashley non vuole ammetterlo.

"Non sono d'accordo, forse sei tu che ti sopravvaluti" obietta ma Matt non vuole dargliela vinta ed è pronto a colpire.

"O forse sei tu che avresti bisogno di ricordare di nuovo cosa significhi farsi una sana scopata come si deve" 

Quelle parole sussurrate, i suoi occhi blu, il fumo e l'atmosfera rilassante le fanno girare la testa e provare un formicolio terribilmente sbagliato.

Ha dimenticato i problemi e vorrebbe dirgli che muore dalla voglia di chiedergli se allora lui può aiutarla a riscoprire i piaceri del sesso.

Forse è la birra che le fa elaborare quei pensieri folli o forse perché con Thomas va davvero male da quel punto di vista e lei è fatta di carne come tutti.

No, sarà decisamente la birra, è meglio smetterla per quella sera e reprimere ogni singolo spirito bollente o voglia assurda.

È fidanzata, perché non se lo tatua sulla fronte?

"Grazie per la preoccupazione ma ti assicuro che va davvero a gonfie vele" precisa in maniera fin troppo forzata e finta, si abbassa il vestito per coprirsi le cosce, spegne la sigaretta e si circonda le ginocchia.

Sembra di nuovo pensierosa e chiusa, Matt si stacca dal muro e la scruta, i suoi occhi si addolciscono.

"Andrà bene, Ashley. Domani parlerete e vedrai che tutto si risolverà" la incoraggia, carezzandole una spalla.

È incredibile come sia bello con lui passare dagli scherzi e le provocazioni al sentire il suo calore e  la sua comprensione.

Lo guarda e un po' di ottimismo ritorna.

Annuisce con la testa.

"Tu lo ami ancora?" 

Una domanda a bruciapelo la fa sobbalzare.

Di colpo la pervade un senso di ansia misto a confusione.

"Sì, credo di sì"

La sua risposta è incerta e tradisce tutti i suoi dubbi.

"In amore non esiste il credere, può esserci solo sicurezza, altrimenti non è più amore. Può essere altro, affetto, attrazione fisica...ma non amore. Se ami qualcuno lo sai." sentenzia con una saggezza che spiazza Ashley.

Odia quando ha ragione,maledizione!

"Matt, è una situazione complicata...io amo Thomas ma...ultimamente abbiamo obiettivi diversi, sembra che le nostre strade non si incrocino più. E poi...lui è un ragazzo serio e responsabile, Katya lo adora, è figlio di una sua amica, è di famiglia." prova a spiegare.

"Non deve piacere a Katya, però"

Ashley abbassa lo sguardo.

"Lo so ma...i miei zii stanno disperatamente cercando un figlio che non arriva...per adesso hanno solo me e io voglio renderli felici, voglio che non abbiano preoccupazioni per me e il mio futuro e  Thomas è un ragazzo con la testa sulle spalle, ha intenzioni serie e presto avrà anche un lavoro. Non possono desiderare di meglio per me, hanno fatto già così tanto prendendomi con loro e non voglio deluderli" racconta assorta, l'amore che Ashley prova per loro e per il modo in cui l'hanno amorevolmente accolta quando aveva perso ogni cosa traspare chiarissimo e genuino.

È pronta persino a sacrificare sé stessa.

"Comprendo tutto però io credo che per loro conti soltanto che tu sia felice, con Thomas, con qualcun altro o da sola. Anche io ho sacrificato il mio sogno di studiare per non pesare sulla mia famiglia ma poi ho capito che erano pronti a dare tutto pur di vedermi realizzato e quella era la cosa che per loro era importante. Per questo sono determinato e devo riuscirci, anche per mio padre" confessa con grande emozione, i suoi occhi brillano, sembrano quasi trasparenti al chiarore della luna.

Ashley lo osserva senza riuscire a staccargli lo sguardo di dosso.

Si muove di poco e poggia la testa sulla sua spalla.

"Sei un ragazzo forte e hai dei meravigliosi obiettivi, Matt. Ti auguro davvero di farcela..- dice a voce bassa, socchiudendo gli occhi e godendosi quella pace -ma per me è un po' diverso...io non so ancora bene quale sia la mia strada." ammette, vergognandosi appena.

A quasi 22 anni non ha fatto grandi progetti, per adesso le va bene la sua vita ordinaria, il lavoro nel locale dello zio, le uscite in paese, i soliti amici, il suo ragazzo storico.

Però, quando quella routine comincerà a starle stretta?

Si alza, è stanca e adesso è tardissimo, non è più lucida per affrontare altre conversazioni.

"Mi si chiudono gli occhi e potrei non rispondere più di quello che dico se rimango ancora qui, magari ne parliamo un'altra volta." lo informa, si stiracchia le braccia poi sbadiglia.

Anche Matt rientra in camera, la accompagna alla porta.

"A domani, allora, buonanotte"

"Buonanotte. E grazie per stasera...non so davvero come avrei fatto se non ci fossi stato tu...in fondo avevi ragione, non è andata così male" si ricorda di dirgli prima di scendere giù dalle scale, cercando di non ruzzolare sotto, col cuore pieno di battiti nuovi e nuove speranze.

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Capitolo 7
*** 7- IL FUTURO ***


Ciao  tutte!
Anche stavolta con un bel po' di ritardo ma cel'ho fatta!
Grazie a chi leggerà.
Alla prossima!

CAPITOLO 7 - IL FUTURO

 

"Cosa vuoi fare nella vita?"

Primo o tardi arriva il momento in cui ogni essere umano è costretto a porsi questa fatidica domanda.

C'è chi ha le idee ben chiare fin da bambino e prosegue dritto verso quell'obiettivo senza esitazioni e chi invece semplicemente non sa che pesci pigliare e si ritrova a rimandare, cambiare idea continuamente o far finta che gli anni non passino per poi finire sbattuto spalle al muro dalla vita stessa, obbligato a scontrarsi con quel dilemma cruciale.

In realtà la vita aveva già messo Ashley di fronte a prove molto dure fin da piccola e quella maledetta domanda le era pesata addosso molto prima dei suoi coetanei.

Quando i compagni di scuola pensavano ancora a giocare, scambiarsi figurine e bambole e rincorrersi nei cortili, lei piangeva già la morte dei suoi genitori e passava il tempo a rimuginare e chiedersi cosa mai avrebbe fatto nella vita.

Nella sua fervida immaginazione da bambina si era già vista un po' come le orfane di qualche cartone animato giapponese, rinchiusa in un severo istituto a fare la sguattera e subire le angherie di tutti, sperando che prima o poi un'anima pia l'avrebbe salvata, regalandole un lieto fine.

Quello era il suo peggiore incubo e a ripensarci adesso le viene quasi da sorridere.

I suoi angeli custodi erano arrivati presto, molto prima che quelle paure potessero divenire realtà ed Ashley aveva trascorso un'adolescenza piuttosto serena con i suoi zii, tra le prime storie d'amore e le ramanzine se tornava dieci minuti più tardi dell'orario stabilito, come una normalissima teenager.

Quegli eventi però l'avevano segnata profondamente, l'incertezza del futuro e di ciò che può accadere le aveva continuato a fare paura nel profondo dell'anima e così si era ritrovata dopo il diploma con una gran confusione in testa.

L'unica cosa che le era venuta naturale era stata lavorare per il ristorante dello zio, aiutare la sua famiglia la rendeva felice e orgogliosa e quell'impegno aveva oscurato il resto.

Dentro di sé sapeva però che non era ciò che avrebbe voluto fare per tutta la vita.

Insomma, adorava il locale, la baraonda quotidiana, il caos continuo e il contatto con la gente ma...non lo vedeva come un vero e proprio lavoro ma più come una questione di famiglia.

Quel ristorante era un pezzo della loro vita e per lei era normale lavorarci ma, quei rari momenti in cui osava farsi delle domande, scopriva che ciò che desiderava per realizzare se stessa non era quello.

Si guarda allo specchio prima di uscire dalla camera e sospira. 

"Forza, un bel sorriso! Avanti, puoi farcela!" si ordina a voce alta, stringendo i pugni per darsi la carica.

Deve andare a casa di Thomas e non può rimandare.

Da quando lui ha ricevuto la notizia che cambierà la sua vita ha cercato di evitarlo con ogni scusa immaginabile ma non può più farlo.

Ecco, Thomas ad esempio era il classico tipo che non aveva mai avuto dubbi sul suo futuro e lei in un certo senso lo invidiava.

Chissà come doveva essere bello e rassicurante sapere con certezza quale strada prendere!

Scuote la testa, prende la borsa e si fionda giù per le scale.

La aspetta una dura prova, fingere che sia felice per lui, affrontare il discorso convivenza, dimenticare che qualche giorno prima ha spudoratamente desiderato di farsi un altro ragazzo, complice qualche sorso di alcool che comunque non la giustifica.

Arriva alla fine delle scale ed eccolo l'oggetto del peccato, comodamente seduto sul divano a leggere un libro con quella sua solita aria calma e composta.

Ashley si blocca, lo fissa e riesce a rimanere indifferente al suo fascino soltanto perché stavolta è sobria e nel pieno controllo delle sue emozioni.

Matt solleva lo sguardo istintivamente, un angolo delle sue labbra si piega in un mezzo sorriso, come fosse un saluto silenzioso, ed Ashley, anche se perfettamente lucida, vacilla un secondo e perde un battito.

"Allora? Siete pronti?" domanda subito a Katya e John, scrollandosi di dosso quella sensazione e addentrandosi nella sala dopo aver fatto un rapido cenno di saluto a Matt.

"Diciamo di sì" risponde tentennando sua zia, ha un tono di voce stranamente agitato che il biondo coglie ma che non comprende.

"Dai! Incrocio le dita fortissimo!" esclama Ashley, accompagnando le parole al gesto delle mani e abbracciando la zia. Sembra emozionata anche lei.

"E tu dove vai?" Chiede Katya, osservandola di soppiatto.

"Sono da Tom stasera" risponde svogliata Ashley mentre ficca la testa rossa dentro il frigo e ne sbuca fuori con una fetta di anguria tra i denti.

"Oh, sono così contenta per lui...e per te! Per voi, insomma! - cinguetta Katya, poi inarca un sopracciglio con fare allusivo - e dimmi..festeggiate, quindi?" infierisce, senza avere il minimo sospetto di cosa frulli nella testa incasinata di Ashley.

Il suo tono malizioso in altri tempi l'avrebbe fatta ridere, dato che con lei si è sempre confidata su tutto, persino sulla sua prima volta, come con una buona e saggia amica.

 Adesso invece si sente terribilmente a disagio.

Non ha la minima voglia di festeggiare in quel senso con il suo ragazzo ma ben presto si ricorda che esiste anche Matt in quella stanza in quel momento e non ha intenzione di passare per una sfigata che non vuole nemmeno stare col suo fidanzato, soprattutto dopo la chiacchierata sul suo balcone di qualche giorno prima.

"Già" dice frettolosa, cercando di sembrare entusiasta ed evitando accuratamente di guardare dalla parte del divano.

Matt, distoglie un attimo lo sguardo dalla lettura e la scorge, rigida e impegnata a finire la sua anguria in maniera troppo nervosa.

Sorride ma si copre il viso col libro per non farsi vedere.

"Stasera ho detto a Frank di stare attento al locale e anche tu Matt, tieni gli occhi aperti al posto mio, di te mi fido come se fossi un figlio" precisa John, è quasi emozionato quando lo dice perché Ashley è per lui come una figlia e la adora ma immaginare un figlio maschio è un sogno che non lo abbandona, anche perché a tal proposito stanno per fare un viaggio importante quella sera.

Katya gli passa una mano sulla spalla che nasconde tanto amore e sorride.

"E tu Matt rimani qui da solo? Non esci prima di andare a lavoro? Ho notato che ultimamente ti sei fatto degli amici, mi fa davvero tanto piacere!" commenta Katya, mentre armeggia con una serie di cartelline e documenti.

"E amiche soprattutto" precisa Ashley ammiccante mentre si appollaia sul bracciolo accanto a lui, accavallando le gambe senza curarsi del suo vestito corto.

Sembra aver perso ogni insicurezza ed è di nuovo quella ragazza diretta e fresca che con la sua spontaneità travolgente e sensuale comincia ad attrarlo.

"Smettila!" la ammonisce lui, fingendo un tono di rimprovero mentre la ragazza scoppia a ridere a sua volta, si sporge e cerca  di infastidirlo scompigliandogli i capelli.

"Non negare! È verissimo! Le ragazze in paese sbavano per lui" racconta alla zia, rincarando la dose.

"Beh, è normale, Matt è  proprio un bel ragazzo" asserisce Katya, voltandosi un secondo verso di lui.

Quella sera devono essersi messe d'accordo per farlo sentire in imbarazzo.

Per fortuna esiste John che gli si avvicina e prende le sue difese.

"Ehi, ragazze! Avete finito di metterlo a disagio? Siete tremende!- commenta per poi dare al malcapitato una leggera pacca di solidarietà sulla spalla - non te la prendere, sai come sono fatte le donne!- bisbiglia infine, credendo di non essere sentito ma Ashley ridacchia accanto a lui e John si accorge di quanto in quel momento sembri felice, cosa assai rara in quel periodo ora che ci pensa - comunque sono contento che voi due andiate d'accordo" dice ai due ragazzi, con uno sguardo sereno.

Matt annuisce, Ashley abbassa gli occhi poi sorride.

"Allora noi andiamo!" annuncia trionfalmente Katya, è finalmente riuscita a fare entrare tutto il necessario nella borsa.

Ashley le manda un bacio da lontano poi sente la porta di casa chiudersi e un rilassante silenzio avvolgere la casa.

"Allora, che leggi di bello? Fa' vedere!" ordina subito dopo a Matt, scivolando dal bracciolo per sedersi accanto a lui, costringendolo a spostarsi verso sinistra per farle spazio e non finire schiacciato dalla sua esuberanza.

"È chimica, studio per il test di ammissione" risponde con la spalla di Ashley appiccicata alla sua e il profumo della ragazza che lo invade di colpo.

Ashley si avvicina ancora di più per sbirciare dentro il libro e scorge delle formule, un sacco di numeri, sigle e lettere di chissà quale alfabeto.

"Che orrore, sono solo numeri e...numeri. si può sapere come fai a capirci qualcosa?" domanda con una faccia attonita e disgustata, allontanandosi da quel libro infernale.

Lei e la matematica sono sempre state su due pianeti differenti.

"Veramente per me è tutto chiaro e comprensibile" afferma sicuro Matt con gli occhi che brillano di interesse.

Ashley lo osserva mentre con fare soddisfatto sfoglia quelle pagine a lei incomprensibili, riesce a sentire la passione che lui prova per quella materia, un senso di profonda calma la inonda e poggia d'istinto la testa sulla sua spalla.

"Beh complimenti, davvero. Io se vedo dei numeri vado in corto circuito!" esclama, sprofondando nel divano come se non volesse più smuoversi da lì - eppure non ti facevo un secchione, sai?" lo provoca di getto, sembra non avere più fretta di andarsene.

"Bah, voi comuni mortali non potete capire! - obietta Matt, con fare scherzoso poi le rivolge uno sguardo incuriosito, Ashley ha ancora la testa su di lui - e poi tu non avevi un appuntamento importante? Che ci fai ancora qui a importunare la scienza?" domanda ironico ma Ashley sobbalza e non si sforza nemmeno di fingere di aver completamente dimenticato l'incontro con il suo ragazzo.

"Cavoli, è vero!" esclama mentre scatta in piedi, si sistema le pieghe del vestito e poi passa le mani sui suoi capelli per lisciarli.

Aveva rimosso dalla sua testa Thomas e il resto.

Prende un respiro e fissa Matt, che è rimasto seduto col libro poggiato sulle ginocchia e la guarda con un'aria strana, sembra preoccupato o forse è soltanto pensieroso.

Ha un nodo alla gola, si impone di muovere le gambe che invece non ne vogliono sapere di collaborare.

Quanto vorrebbe poter rimanere sul quel divano con lui, a mangiare patatine e commentare qualche serie TV, senza alcun pensiero negativo, libera e priva di costrizioni.

"Allora buona serata, Ashley! Divertitevi!" Le augura il biondo, il suo tono di voce è incerto, amaro, non lo fa apposta ma ad Ashley quelle parole hanno l'effetto di mille chiodi sulla schiena.

"Grazie" mormora con un fil di voce poi si allontana svelta, prima che il suo cuore prevalga e la faccia rimanere dove davvero si sente felice.


"E dunque brindiamo a me, al mio nuovo lavoro e ovviamente a noi due!" pronuncia solennemente Thomas stringendo tra le mani una bottiglia di spumante. 

Il rumore secco del tappo che vola via risuona tetro come un colpo di pistola nelle orecchie di Ashley che però si sforza di sorridere e solleva il bicchiere verso il ragazzo.

Il liquido color oro arriva a riempire metà del calice mentre dell'abbondante schiuma raggiunge l'orlo, lei ne butta giù giusto qualche sorso, più per dare sollievo alla sua gola arsa che per la voglia di festeggiare.

Si sente fuori posto, sbagliata, e sa che non è normale sentirsi così con la persona amata.

Dovrebbe essere al settimo cielo, avere il cuore che batte pieno di felicità dentro al petto e invece...il nulla.

"Finalmente una serata romantica io e te da soli. Da quanto non succedeva?" domanda Thomas teneramente, prendendole la mano e ridestandola dalle sue congetture.

"Già, siamo stati molto impegnati in questo periodo, tu con i colloqui di lavoro e io a fare gli straordinari al locale" balbetta distratta, quei gesti intimi e romantici la mettono in difficoltà perché non sente di poterli ricambiare.

Thomas è perfetto, quella sera è tornato ad essere il ragazzo brillante e gentile che le aveva fatto perdere la testa tre anni prima ma troppe cose sono cambiate in Ashley e non si sente più una diciottenne col cuore leggero e le gambe molli...o per lo meno, non con lui.

Gli occhi castani della ragazza vagano per la stanza con un velato disagio, si posano ovunque tranne che in quelli del suo fidanzato, che ardenti invece li attendono invano.

La stanza è in penombra, qualche candela è accesa per fare atmosfera, l'ambiente è confortevole e reso fresco dall'aria condizionata, ogni cosa è al posto giusto ed Ashley stringe i pugni tra le pieghe del suo vestito e si odia perché invece di sorridere e buttarsi tra le braccia del suo ragazzo vorrebbe scappare a gambe levate.

Passa un secondo e d'improvviso sente le labbra di Thomas sulle sue, la sta baciando lentamente, con molta dolcezza, non è pronta a quel contatto ma prova a ricambiare, si sforza, dischiude le sue, sfiora con la lingua quella di Thomas.

Sembra funzionare per un po' ed Ashley quasi si convince di aver superato la strana sensazione che la sta attanagliando in quei giorni.

Forse è tornato tutto come prima e si è preoccupata per nulla.

Thomas la abbraccia, si piega verso di lei, Ashley, sotto il suo peso,  sprofonda di più sul materasso del suo letto, i baci continuano.

"I miei faranno tardi stasera, abbiamo la casa tutta per noi" sussurra poi Thomas al suo orecchio, mentre con una mano le sfiora la scollatura e scende fino a carezzarle la coscia nuda e insinuarsi sotto il vestito.

Per Ashley è come ricevere una secchiata d'acqua gelida.

Di colpo spalanca gli occhi e ritorna a percepire una freddezza a cui purtroppo si sta abituando.

Non ha voglia di stare con lui, non lo desidera.

In maniera un po' troppo brusca si scosta da lui e gli blocca la mano.

Tom la guarda stranito e deluso, quegli occhi la feriscono.

"C'è qualcosa che non va?" chiede confuso, le sopracciglia aggrottate.

"Ehm, niente è solo che...ho il ciclo, ecco tutto" mente, cercando una scusa qualunque per evitare di andare a letto con lui.

Come si è ridotta!

La sua mente corre a Matt e a quanto le direbbe che aveva ragione sulla sua vita sessuale pessima.

"Cosa? Ma non è stato dieci giorni fa? " Obietta Thomas, è quasi sicuro di averla sentita lamentarsene.

"Ma che dici? Ti sarai sbagliato!" si affretta a zittirlo Ashley, nel goffo tentativo di liquidare la cosa.

"Ok, ci rifaremo presto" si rassegna il ragazzo ma dal suo tono di voce traspare un mezzo sospetto e troppa incredulità.

Percepisce che Ashley è diversa, scostante e fredda, e non lo desidera come un tempo.

È stato troppo impegnato a studiare per accorgersene ma adesso è evidente.

In ogni caso oggi non gli va di rovinarsi l'umore.

"E poi presto vivremo finalmente nella stessa casa, soli e senza parenti a disturbare quindi…anzi stavo già pensando di fare un salto in città per dare un'occhiata agli affitti, tu preferiresti un monolocale in centro oppure una casetta di periferia in una zona più tranquilla?" 

Thomas si mette subito d'impegno per fare tornare l'ansia alla sua ragazza indecisa e per Ashley è come ripiombare in un incubo.

Le mani le tremano e sudano freddo, deglutisce amaramente e dischiude le labbra senza sapere cosa dire.

Se solo ci fosse Matt lì con lei, invisibile per gli altri ma visibile solo a lei, a stringerle la mano e darle la forza per continuare, per farsi valere.

Glielo ha promesso, deve trovare il coraggio di parlare a Thomas, fare almeno un tentativo.

"Ehm...non saprei ...in realtà non ci ho proprio pensato. - balbetta, come inizio sembra più il pigolio di un pulcino che il ruggito di una tigre combattiva - ma...a tal proposito...sei proprio convinto che sia la cosa giusta?" mormora insicura, forzando un sorriso nervoso.

Vede il viso del ragazzo rabbuiarsi e si sente ancora più in colpa e spaventata.

"In che senso, scusa? Ashley...non capisco...ne avevamo già parlato. Se vado a lavorare fuori verrai anche tu con me. Mi sembrava fossimo d'accordo e poi...sul serio vuoi continuare a vivere in questo paesino e a fare la cameriera nel locale di tuo zio per il resto della tua vita? Con tutto il rispetto ma...non credo sia la tua massima ambizione!" sbotta con un tono denigratorio che risveglia la forza di Ashley. 

Non sopporta che qualcuno prenda in giro o sminuisca la sua famiglia.

"Lavorare per mio zio è una delle cose più belle e gratificanti che io possa fare nella vita! - ribatte decisa, nelle sue iridi sembrano risplendere delle fiamme e non sono quelle flebili delle candele nella stanza - anche se magari un giorno vorrò fare altro, questo non vuol dire che ciò che faccia adesso sia meno importante!" Ci tiene a precisare, facendolo sbiancare per un attimo.

Thomas ammutolisce, la fissa in silenzio poi ridacchia "Si, va bene, scusa, non te la prendere così! E comunque intendevo dire che qualunque altra cosa tu voglia fare, nella città in cui ci trasferiremo avrai molte più opportunità. Potresti approfittarne per dare una svolta. Mi sembra logico!" conclude senza lasciarle spazio per ribattere.

È vero, in fondo Thomas non ha tutti i torti, trasferirsi le darebbe l'occasione di capire davvero la strada che vuole prendere ma il punto è che Ashley dubita possa farlo se diventerà la sua compagna.

Sa che Tom si aspetta altro, non lo dice chiaramente ma è così e lei finirebbe per diventare una casalinga repressa già a 22 anni, tutta presa a occuparsi della casa e del fidanzato che torna stanco da lavoro, senza tempo da dedicare a se stessa.

Sa benissimo che probabilmente un giorno sarà costretta a lasciare il suo nido, la dolce routine della casa e del ristorante, i volti amati degli zii per spiccare il volo altrove ma non vuole farlo solo perché il suo ragazzo ha deciso quando e dove. 

Vuole farlo perché sarà pronta e quando sarà il momento giusto.

Rimane immobile, senza sapere bene cosa rispondere, sembra annaspare in cerca d'aria.

Thomas approfitta di quella fragilità, le si avvicina, poggia le mani sulle sue spalle e la guarda dritta negli occhi.

"Ehi, amore! Sta' tranquilla. Se stiamo insieme andrà tutto bene, ok?- le dice con voce calda e rassicurante ed Ashley pare calmarsi - e poi abbiamo ancora del tempo per parlarne con calma, se la cosa ti fa stare meglio" 

Ashley annuisce, le parole dolci di Thomas non la convincono al cento per cento ma in quel momento non riesce a controbattere. 

Gli dà il beneficio del dubbio e per l'ennesima volta preferisce infilare la testa sotto la sabbia e rimandare la questione.


La porta d'ingresso scricchiola quando Ashley la spinge per entrare.

O è diventata di colpo fatta di pesantissimo ferro battuto o è lei a non avere più forze in corpo.

Si sente svuotata, debole, delusa.

Pensava di riuscire ad affrontare il problema con Thomas, di avere un dialogo costruttivo, di dirgli ciò che pensa e prova veramente e invece tutto si è risolto in un fare finta che ogni cosa vada bene.

Una luminosità soffusa attira la sua attenzione mentre sta per imboccare le scale del piano superiore, la luce piccola della cucina è accesa, deve esserci qualcuno.

Sono le due di notte e sa per certo che i suoi zii non sono ancora tornati, avrebbero fatto molto tardi quella notte.

Fa capolino timorosa e scorge Matt in piedi davanti al frigo con una bottiglia di acqua in mano.

Lui si gira, ha il volto illuminato dalla luce del frigo, il contorno dei suoi lineamenti definito da quei giochi di luci e ombre ed è una visione quasi celestiale.

"Ehi, sei tornata" 

Ashley annuisce debolmente e si accascia su una sedia al tavolo.

Sembra stanchissima.

Matt si prende un bicchiere, lo riempie e prende posto anche lui, la osserva in silenzio.

Ashley ha lo sguardo basso, i gomiti poggiati sul tavolo e le mani che si reggono il volto, pallido, infelice.

Matt ha un sussulto, vorrebbe prendere quel viso triste tra le mani e gridarle che non deve sopportare qualcosa che non la rende felice, che può avere molto di più e sta sprecando il suo meraviglioso potenziale dietro un tizio che spegne tutto il suo entusiasmo.

Eppure rimane lì fermo, in attesa.

"Che ci fai ancora sveglio?" domanda dopo qualche minuto Ashley, soffocando uno sbadiglio.

"Ho finito da poco al locale e avevo una sete tremenda. Pensavo di trovare John e Katya a casa invece non sono ancora tornati a quanto pare" le fa sapere, poi porta il bicchiere alle labbra.

Matt sembra essere preoccupato dell'assenza dei due a quella tarda ora ma Ashley sorride.

"Fanno sempre tardi quando vanno a uno dei loro viaggi della speranza. Passano a trovare degli amici in zona e così…" spiega Ashley, tracciando distrattamente sul tavolo delle linee invisibili con la punta delle dita.

La sua spiegazione getta però Matt ancora più in confusione.

"Viaggi di cosa?" domanda incuriosito, aggrottando le sopracciglia.

Ashley ride, finalmente il suo viso torna a illuminarsi.

"I viaggi della speranza, o almeno, così li chiamo io!" ribadisce, la faccia confusa di Matt la diverte troppo.

"Ti dispiacerebbe spiegare un po' meglio? Sai, sono ancora nuovo di qui…" le fa presente, con quel suo tono ironico che Ashley adora.

"Scusami, tu giustamente non puoi saperlo! John e Katya sono andati in clinica per l'ennesimo tentativo di avere un bambino. In questi anni hanno fatto tanti di questi viaggi sperando di riuscirci che alla fine li ho soprannominati così." risponde Ashley, facendo luce finalmente su quel mistero.

"Adesso capisco perché sembravano così tesi oggi pomeriggio prima di andare" 

Matt ricorda i visi e alcuni scambi di battute che non aveva compreso.

"Già. Oggi è solo una visita preparatoria per effettuare delle analisi e monitorare la situazione. Il tentativo vero e proprio potranno farlo solo alla fine di tanti controlli e cure, passerà almeno un mese o più. Hanno già fatto vari tentativi tutti andati male, questo è un percorso lungo e doloroso che ti logora dentro e ti mette a dura prova ma loro hanno una determinazione e una forza enorme. Sono fenomenali, io non so se riuscirei a reggere tutte queste delusioni." mormora Ashley, ha gli occhi leggermente lucidi al pensiero di quanto sia ingiusto che delle persone meravigliose come i suoi zii debbano attraversare tutta quella sofferenza per poter sperare di avere un figlio tutto loro.

"Deve essere terribile, è difficile anche solo immaginarlo. - dice Matt a bassa voce, con gli occhi bassi che presto rivolge ad Ashley - loro però non sono soli, hanno te e tu hai una grande forza. Forse ti sottovaluti, Ashley e non dovresti farlo" 

Ashley solleva lo sguardo e si perde in quegli occhi chiari che le conferiscono una serenità misteriosa. 

Una sensazione di benessere la invade, si sente di nuovo come stretta in un caldo abbraccio, protetta.

Le brutte sensazioni di prima sembrano allentare la morsa su di lei e qualcosa preme sulle sue corde vocali per fare uscire fuori le sue paure.

Matt non ha chiesto, come sempre aspetta che sia lei a decidere se aprirsi, ma con quelle poche frasi ha dimostrato di aver capito come si è sentita prima da Thomas, senza bisogno che lei dovesse nulla.

Scuote la testa poi appoggia la schiena alla sedia.

"Sono legati anche da un fortissimo amore...e quando ami qualcuno davvero...riesci ad affrontare ogni cosa, anche quella che fa più paura" afferma sicura, come se lo stesse ripetendo a se stessa, con una nota amara nella voce e lo sguardo perso nel vuoto.

Comincia a capire che le sue insicurezze derivano solo dal fatto che forse non ama più Thomas ed è l'ennesimo fallimento per lei.

"Anche questo è vero" conferma Matt, seduto di fronte a lei.

Si guardano solo un secondo, ma con un'intensità che parla più di mille parole.

Ashley si schiarisce la voce, prende a torturarsi le mani.

"Sai, da Tom...beh, non sono riuscita a dire tutto quello che avrei voluto. Non so perché ma, semplicemente le parole non sono venute fuori come speravo e...ho preferito aspettare. Che cosa poi non lo so, forse che sia troppo tardi" gli rivela di colpo, come se fosse un suo caro amico.

"Ti ha ribadito di voler andare a vivere con te?" chiede lui, i suoi muscoli sono tesi, qualcosa in quella frase gli dà uno strano fastidio.

"Già...mi sento così stanca, Matt" sospira Ashley esausta, e lui capisce che non parla solo di stanchezza fisica.

Poi si mette in piedi, prende la borsa e fa per allontanarsi dal tavolo, il biondo la raggiunge, stanno fermi, l'uno accanto all'altra.

C'è un profondo silenzio a casa, una tranquillità che annulla ogni difesa e dona una sensazione di libertà.

Ashley si spoglia di ogni barriera o muro, si avvicina a lui, lo tira senza troppa forza per la maglia e si appoggia al suo petto, esausta ma con naturalezza, come se insieme al suo corpo stesse abbandonando anche l'enorme peso che si porta dentro, per potersi riposare anche solo per due minuti.

"Non voglio andare a vivere con lui- dice con la voce tremula, mentre ancora ha la guancia poggiata sul suo torace e Matt le stringe dolcemente la vita, facendola sciogliere definitivamente - non voglio, Matt! E non so come farglielo capire senza rovinare tutto!" confessa d'un fiato col cuore che batte a mille.

Matt la stringe, Ashley si muove leggermente sopra di lui, respira il suo profumo, chiude gli occhi e solleva la testa fino a sentire la sua guancia a contatto con la pelle del suo collo, calda e confortante.

Sta bene e vorrebbe abbandonarsi a quello che prova, anche se non è razionale.

Se solo Thomas avesse visto il modo intenso e vagamente erotico con cui sta stringendo quel ragazzo come non è lontanamente riuscita a fare con lui quella sera, di sicuro gli sarebbe preso un colpo.

"Sono sicuro che troverai il modo, devi avere fiducia in te stessa" 

La voce di Matt è musica, è una medicina.

Ashley sorride, si stacca da lui e si accorge di quanto sia vicino e bello il suo viso, illuminato da quella tenue luce notturna.

"Scusami, chissà cosa pensi di me. Insomma, tu sei venuto qui per lavorare e realizzare il tuo sogno e ti ritrovi a sentire i piagnistei di un'idiota che non sa nemmeno prendere una decisione decente nella sua vita! " si prende in giro e Matt capisce che sta tornando la Ashley che sta imparando a conoscere, quella che gli suscita una serie di sentimenti contrastanti.

"Io so solo che qui non conoscevo nessuno e ho trovato una famiglia e un'amica che mi ha fatto subito sentire a casa - obietta, sfiorandole una guancia con la mano - Se poi qualche volta diventa un po' troppo melodrammatica posso anche fare uno sforzo e sopportarla"

Ridono entrambi, poi si separano del tutto e si avviano verso le scale.

"Però c'è una cosa che ancora non so di te" dice Matt all'improvviso, quando sono giunti davanti alla porta della camera di Ashley.

Lei si volta con un'espressione interrogativa.

"Non mi hai detto cosa vuoi fare nella vita"

La solita domanda che ritorna e alla quale Ashley si vergogna un po' a rispondere.

"Vuoi mettermi ansia anche tu? Beh, accomodati pure, allora!" scherza, mentre gli fa cenno di entrare nella sua stanza.

Ha voglia di parlare quella sera e non vuole restare da sola con i suoi mostri.

Ashley accende la TV per rendere l'atmosfera più rilassata, poi si nasconde dietro l'anta aperta dell'armadio e si spoglia per mettere una canotta e un paio di shorts che usa per dormire.

Si sporge mentre infila la maglietta e vede Matt seduto su una sedia scomoda che ha vicino alla cassettiera.

"Mettiti pure comodo sul mio letto, non mi scandalizzo mica se c'è un altro ragazzo sdraiato sopra le mie lenzuola e comunque tranquillo, non ho intenzione di saltarti addosso." scherza, ha finito di cambiarsi e richiude l'armadio.

Matt segue il suo consiglio e si siede con le spalle poggiate sulla testata morbida del letto.

Lei lo raggiunge, si butta sul materasso accanto a lui e incrocia le gambe, facendo zapping col telecomando, annoiata.

"Beh, ci credo. Ti sarai già data da fare col tuo ragazzo stasera" la prende in giro Matt, si aspetta che lei reagisca alla provocazione ma Ashley lo sorprende.

"Non abbiamo fatto proprio un cavolo, se vuoi saperlo - ammette candidamente, non le importa più di fingere che vada bene - io non ho voluto, ho trovato una scusa idiota - precisa subito, senza scollare gli occhi dal televisore - ti ho mentito l'altra sera. Ultimamente non va più bene neanche quello. Avanti, adesso puoi compatirmi!" lo esorta ma Matt si volta serio verso di lei.

" Mi dispiace Ashley" le dice con uno sguardo che non ha nulla a che vedere con una presa in giro.

"Beh, sarà una fase. Passerà, suppongo" si sforza di dire lei, cercando di conservare un po' di speranza.

La stanza è buia, solo i bagliori intermittenti della TV li illuminano.

Ashley appoggia la testa sul cuscino un po' sollevato, sono quasi le 3 ma non ha sonno.

Le piace la compagnia di Matt, l'ha desiderata tanto e le sembra così naturale stare con lui a guardare qualche programma trash in TV.

"Allora, dimmi...rimarrai per sempre qui a lavorare con John o hai in mente qualcos'altro?" le chiede, riprendendo l'argomento.

Ashley fissa un punto davanti a sé, pensierosa, poi si mette di fianco, in direzione di Matt.

"Adoro lavorare al locale...ma c'è dell'altro anche se...mi sento un po' stupida a parlarne" 

"Come mai?" Insiste Matt, avvicinandosi e poggiando il viso sul braccio, adagiato sull'altro cuscino.

Ashley si morde le labbra, indecisa.

"Alla gente di solito sembra una di quelle cose campate in aria, uno di quei sogni da ragazzina" mormora, giocherellando con il telefono, un po' imbarazzata.

"Sono curioso adesso" 

Ashley fissa gli occhi di Matt, così vicini e rassicuranti e si fida.

"Beh, hai presente le decorazioni del ristorante, i centrotavola, i quadri, le composizioni? Ecco, sono tutte opera mia" dice infine, la stanza è buia e Matt non riesce a vedere che Ashley è persino arrossita.

Quelle creazioni per lei sono importanti e parlarne è come rivelare una parte nascosta di se stessi, preziosa, che vuoi condividere solo con qualcuno di fidato.

"Davvero hai fatto tutto tu? Sei bravissima, sono davvero belle e ben fatte, hai del talento! Quindi è questo che vorresti…" comincia ma Ashley lo interrompe.

"Già, mi piacerebbe poter arredare le case, i negozi, creare e portare un po' del mio nei luoghi cari alle altre persone. Quando ho del tempo, cosa rara di questo periodo, mi rilasso e comincio a sperimentare. So che dovrei studiare, fare corsi specifici, aggiornarmi e imparare le tecniche perché per farne un lavoro non basta la creatività ma...questo tipo di attività spesso viene visto da molti più come un passatempo e non è preso sul serio...così non ho avuto il coraggio di decidermi" ammette, sembra così fragile ora che si è aperta con lui.

Matt la guarda, anche se ciò che amano è così diverso, si rivede in lei quando sognava di poter studiare ciò che gli piaceva e aveva paura che lo prendessero in giro.

"Anche la chimica spesso è vista come qualcosa di poco concreto, di economicamente poco vantaggioso, un po' da nerd senza speranze...quindi ti capisco perfettamente e se gli altri non apprezzano, chi se ne frega, no? Sei bravissima Ashley, secondo me dovresti darti una chance, dovresti almeno provare" la incoraggia, Ashley sorride.

Thomas non le hai mai rivolto nemmeno delle semplici parole di incoraggiamento.

Studia ingegneria e per lui ruota tutto su solide basi che non hanno niente a che vedere con i sogni, con l'arte.

"Hai ragione ma...non è facile e io non sono ancora sicura"

"Prenditi del tempo allora, tutto quello che ti serve- dice lui, ma Ashley abbassa lo sguardo - Thomas non è d'accordo forse, non ti appoggia?" 

Matt centra la questione.

Ashley si alza di scatto.

" Lui non la vede come un' attività redditizia per cui valga la pena perdere del tempo. Ovviamente la decisione spetta a me e non me lo impedirebbe ma se vado a vivere con lui...credo proprio che non avrò più la serenità giusta per provarci. Lui vorrà le mie attenzioni, il mio tempo...e io mi perderò per strada. È di questo che ho paura...ed è questo che lui non capisce."  si sfoga, stringe i pugni sulle lenzuola poi avverte le mani di Matt sul suo viso.

Dolcemente Matt la avvicina a sé, ha lo sguardo deciso, bellissimo.

"Allora se non capisce è proprio uno stronzo, scusami se te lo dico. Se ti ama dovrebbe lasciarti libera di provare anche sbagliando e dovrebbe capire quando farsi da parte" dice deciso, poi pian piano lascia il suo viso mentre Ashley ha ancora il fiato corto.

Le sue mani, il calore, sente di nuovo quell'attrazione sconvolgerla.

Il rumore della porta d'ingresso li riscuote.

"Cazzo, sono tornati!" esclama la ragazza,  saltando in aria e correndo a spegnere la luce.

"Dici che John mi uccide se mi trova qua al buio con te?" Domanda Matt con fare innocente ma sa già la risposta.

"Io dico che potresti ritrovarti senza un tetto sulla testa stanotte quindi ti conviene stare zitto e fare finta di non essere mai entrato in questa stanza" lo ammonisce, ridendo sottovoce, poi a tentoni lo raggiunge, aggrappandosi alle sue spalle per non inciampare ora che è buio pesto e solo un lieve chiarore proviene dal balcone.

Aspettano in silenzio, fermi, solo a stento riescono a scorgere i loro rispettivi lineamenti del viso, tanto quanto basta per capire di essere troppo vicini.

Sentono i passi di John e Katya attraversare il corridoio e i battiti dei loro cuori, all'unisono.

Poi avvertono solo il loro respiro, lento, caldo, regolare, si concentrano su quello e persino la paura di essere trovati in quella situazione compromettente sparisce.

Di colpo esistono solo loro due, Ashley istintivamente poggia la mano sul braccio di Matt, lo percorre lentamente mentre sente la sua mano avvolgersi ai suoi fianchi.

Scivola giù sul letto, portandoselo dietro lentamente per evitare qualsiasi fruscio sospetto, il contatto col suo corpo le provoca un respiro più profondo degli altri, Matt ne approfitta, osa di più, Ashley sente la punta del  naso di lui scontrarsi col s

Ashley sa che il prossimo passo sarà toccare quelle labbra che tanto la incuriosiscono per poi passare al togliersi i vestiti di dosso e fare quello per cui ha trovato una scusa idiota poco prima col suo fidanzato. O almeno questo è quello che la sua irrefrenabile fantasia sta immaginando.

Le verrebbe da ridere se non fosse impegnata a trattenere quella voglia inspiegabile di lasciarsi andare con lui.

Una vibrazione e una luce accecante nel buio li interrompe e salva Ashley da un tradimento quasi certo.

"Ma vaff... è il mio telefono" 

Matt si allontana da Ashley e afferra il suo cellulare per leggere.

Sono i suoi nuovi amici che lo invitano al mare solo che non sanno di aver scelto il momento più inopportuno per farlo.

"Tranquillo tanto saranno già in camera, pericolo scampato! " Cerca di riprendere il controllo la rossa, mettendosi a sedere ricomponendosi.

L'unico pericolo che ha davvero scampato è tradire il suo ragazzo come mai avrebbe immaginato nella vita.

Si alza mentre Matt si passa una mano sui capelli, altrettanto sconvolto, e va ad accendere la luce.

I due strizzano gli occhi per abituarsi al cambio repentino dal buio profondo alla luminosità del lampadario poi lentamente si mettono a fuoco ed è come se si vedessero diversi.

Sanno benissimo cosa stava per succedere ma fanno finta che non sia così.

Quello che succede al buio è come se non fosse mai esistito.

"Mi conviene sbrigarmi a sparire da qui" afferma mentre Ashley sorride, incredula per quella situazione al limite dell'assurdo.

"Hai dimenticato però che devi salire su per quella scaletta che sembra posseduta da un branco di cani che si lamentano" gli fa presente Ashley e Matt impreca.

"Non posso dormire qui con te, comunque" dichiara e ha ragione, soprattutto dopo quello che stava per succedere.

"No, infatti" si affretta a dire Ashley, mettendosi una ciocca di capelli dietro le orecchie per nascondere un certo imbarazzo.

"Beh, posso sempre dire di essere andato in bagno"

"Sì, è vero! Semplice! Perché non ci abbiamo pensato prima? Allora buonanotte!" gli augura mentre lo accompagna alla porta.

Lui si volta e la fissa, ha le guance arrossate e l'espressione sconvolta di chi si sente in colpa.

Non la biasima, Ashley è impegnata e qualunque diamine di cosa le frulli in testa non dovrebbe riguardarlo, eppure…

In ogni caso, dimenticare cosa stava per succedere è facile e lo farà.

"Buonanotte - dice in un soffio- ah, prima al telefono erano i miei amici...domani andiamo al mare...se ti va puoi venire anche tu" 

" Grazie ma domani devo vedermi con Ellie, se non le racconto della serata con Tom mi scoverà e verrà a prendermi con la forza ovunque io sia. Magari sarà per la prossima!" 

Matt annuisce poi fa per andare ma Ashley gli tira timidamente la t- shirt.

"Ah, Matt... è stato bello raccontare di me a qualcuno che non si metta a ridere e non cerchi di scoraggiarmi." trova il coraggio di dire anche se si sente ancora più in imbarazzo di prima, quando il suo unico pensiero era togliergli le mutande.

È molto più intimo quello che gli ha confessato e il fatto di averlo potuto fare senza essere giudicata è stato liberatorio.

"Nessuno dovrebbe scoraggiarti...e se lo fa sai dove mandarlo" le raccomanda, Matt è proprio quello di cui ha bisogno ora, un amico fuori dalle righe e con quella mentalità aperta che tanto invidia.

Lo vede sparire al buio, torna in camera e sospira 

Si rimette a letto, su quel letto che sembra ancora avere la forma del suo corpo sdraiato e una parte di lei vorrebbe ancora che fosse lì.

Il cellulare lampeggia, un messaggio di Thomas recita "Ti amo" .

Lei lo legge con apatia e mette via il telefono senza rispondere.

Una bugia, con l'odore di Matt ancora addosso, stavolta non riesce proprio a dirla.

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Capitolo 8
*** 8. LA TEMPESTA DENTRO ***


Torno finalmente con un nuovo capitolo che spero sara' di vostro gradimento. Grazie ancora a chi segue nonostante i lunghi ritardi e apresto, spero.


CAPITOLO 8 - LA TEMPESTA DENTRO

 

Luglio è ormai inoltrato.

Sono le quattro del pomeriggio e il suono di una chitarra riecheggia tra le quattro mura e le travi di legno del soffitto della mansarda, mentre fuori il sole spacca le pietre e le cicale si fanno sentire sotto quel po' di ombra creata dai rami degli alberi.

Lo accompagna una coppia di voci poco coordinate tra loro ma allegre, impegnate a cantare a squarciagola vecchi successi di un bel po' di anni prima.

Sono spensierate, affiatate.

Con un colpo deciso della mano, Matt suona le ultime note di un imbarazzante successo pop di quando era solo un ragazzino e che si vergognerebbe a morte con chiunque di ammettere che ascoltava.

Con chiunque tranne che con lei.

Ashley l'ha letteralmente travolto con la sua spontaneità ed esuberanza, con quella voglia irrefrenabile di libertà che esplode di tanto in tanto, che non lascia freni inibitori, senza vergogna.

La osserva, si sofferma sul suo splendido sorriso, sul bel volto un po' arrossato, sulle mani che si sfiorano il collo sudato mentre cerca di riprendere fiato dopo quelle due ore di canti pazzi e stonati, di vecchi ricordi e risate, seduti sul pavimento, col ventilatore sparato addosso per scacciare il caldo afoso di quella mansarda soffocante senza condizionatore ma che lei ha imparato ad amare da quando è abitata da quel ragazzo.

È passato più di un mese dall'arrivo di Matt, di quel ragazzo inaspettato che è piombato lì a sconvolgere la sua quotidianità e, nonostante i pensieri e la paura del futuro, riesce ancora a ritagliarsi dei momenti insieme a lui in cui il domani non esiste e si può ritornare per un paio di ore ad essere due ragazzini che ascoltavano musica orrenda e di dubbio gusto.

Lui è diventato una sorta di migliore amico, un confidente, la persona di cui riesce più a fidarsi  insieme ad Ellie e che accompagna quei pomeriggi noiosi e caldi in cui finirebbe per lasciarsi andare allo sconforto.

Non sa se è grazie a lui che il suo rapporto con Thomas è migliorato, eppure è successo.

È come se si ricaricasse di energie positive e poi insieme al suo ragazzo non riuscisse a pensare a nulla se non a stare bene.

Matt sta facendo funzionare la sua relazione in quel modo strano e, anche se dentro di sé sa che non è così che dovrebbe andare, per adesso evita accuratamente di farsi altre domande.

Ha scoperto anche che tra i suoi vari talenti, oltre ad essere estremamente portato per quella roba incomprensibile che è la chimica, ad essere capace di ammaliare chiunque quando parla e di farle dimenticare i problemi, c'è anche quello di saper suonare la chitarra discretamente bene e da quel momento hanno incominciato con quelle improbabili sessioni di karaoke pomeridiane.

"Questa l'avevo proprio rimossa! Ma come facevamo ad ascoltare certa roba da piccoli!" esclama Ashley con ancora la voce roca per il troppo cantare, in piedi davanti al ventilatore per rinfrescarsi, stiracchiando le braccia e le spalle.

Matt si sfila la cinghia della chitarra dalle spalle e si ruota per buttarla sul letto, poi prende qualche sorso di tè ghiacciato e, ancora seduto, solleva lo sguardo verso di lei.

"Non ne ho idea ed è per questo che tutto ciò dovrà rimanere il nostro piccolo segreto!" Ci tiene a precisare, fingendo un espressione seria che però dura meno di un secondo, i due scoppiano a ridere per l'ennesima volta quel pomeriggio.

"Tranquillo non ho intenzione di rovinarti la reputazione! - lo rassicura, lui si alza e la raggiunge, le passa un bicchiere di tè freddo che Ashley accetta volentieri- però devi ammettere che è stato troppo divertente!"

Matt annuisce e cerca di farsi posto davanti al ventilatore.

"Ehi, non  lo monopolizzare!" si lamenta scherzando, facendosi più vicino e sfiorandole la spalla per poi allontanarsi i capelli dalla fronte accaldata.

"Come fai a viverci quassù, si soffoca a quest'ora! Sarà meglio che lo zio metta un condizionatore anche qua o non sopravviverai  ad agosto!" commenta lei, lasciandogli spazio.

" In realtà studio al piano di sotto e poi lavoro o esco e la notte non è così male. Comincio ad affezionarmi a questo angolino anche con tutti i suoi disagi, in fondo è bello anche per quello" afferma un po' pensieroso ed Ashley per un attimo si perde in quello sguardo così intenso.

"Già, lo penso anch'io…-concorda con voce insolitamente flebile, soffermandosi troppo a guardarlo mentre la solita strana sensazione che di tanto in tanto la pervade quando è con lui torna a scuoterla - comunque la prossima reunion di nostalgici della musica trash la facciamo da me! Almeno non rischiamo un colpo di calore!" 

"Sono d'accordo"

Seguono altre risate e racconti di aneddoti vari finché il rumore secco della porta che si apre li riporta alla realtà.

Non si aspettano certo di vedere Thomas, con un'espressione alquanto sospettosa in viso, fissarli in piedi sull'uscio della porta.

"Thomas! Non hai bussato!" balbetta Ashley  piuttosto perplessa e presa alla sprovvista da quell' irruzione inaspettata.

Il suo ragazzo non si scompone.

"Già, è per caso un problema? Ho interrotto qualcosa?" domanda con un sopracciglio pericolosamente sollevato.

"Assolutamente niente, era solo un ritrovo per appassionati di musica di altissimo livello" risponde subito Matt, con tono ironico ma fermo, togliendola da quella situazione imbarazzante.

Ashley soffoca una risata, portandosi una mano alla bocca, ma i suoi occhi si piegano verso l'alto tradendo il suo buonumore, sono luminosi, ridenti e brillano come raramente succede con lui.

Ashley sembra così felice.

A Thomas non sfugge quella complicità.

Si rabbuia per un attimo.

Era arrivato a casa della sua fidanzata pochi minuti prima, i suoi zii gli avevano riferito che Ashley si trovava al piano di sopra ma la sua camera era vuota.

Aveva sentito quindi un vociare indistinto provenire dalla mansarda e si era avvicinato, rendendosi conto che Ashley fosse lì con Matt.

Più si era fatto vicino e più le loro voci e il suono delle risate erano diventati nitidi.

L'insicurezza l'aveva assalito.

Da quanto tempo lei non rideva più così in sua compagnia?

Ultimamente le cose andavano meglio ma quella spensieratezza che le leggeva in volto e nei gesti, spariva magicamente quando era con lui.

Aveva aperto la porta di getto, un gesto maleducato ma che non aveva potuto evitare, preso dalla gelosia e dalla voglia di mettere fine a quell' idillio.

"Scusa Tom, non mi ero resa conto di quanto si fosse fatto tardi, il tempo è volato! - ammette ingenuamente Ashley, scambia un'occhiata veloce d'intesa con Matt, dando al suo ragazzo un'ulteriore pugnalata, mentre raccatta da terra le sue cose - dammi un minuto e arrivo, puoi aspettarmi in camera mia, faccio subito!"

Thomas annuisce, lancia uno sguardo piuttosto gelido a Matt, che lo sostiene senza timore, poi si volta e ubbidisce senza fiatare.

La porta si richiude, Matt rimane un attimo in silenzio, poi posa i suoi occhi su Ashley, intenta a dare una ripulita al macello che hanno combinato come se quell'interruzione non l'avesse scalfita.

"Mi dispiace, spero non se la sia presa" prova a scusarsi.

Non vuole essere lui la causa di qualche discussione tra loro che potrebbe minare il delicato equilibrio che stanno ricostruendo.

Lei prende il telefono senza accennare alcuna  preoccupazione e si rialza da terra, sistemandosi gli shorts meglio sui fianchi.

"Ah, non pensarci! Thomas è fatto così. Gli passerà" gli sorride serena, non sarà certo quella piccola scenata a rovinare un pomeriggio così bello.

Matt accenna un sorriso, poi il suo cellulare squilla, lui legge il nome e con un' insolita fretta si accinge a rispondere mentre Ashley è quasi alla porta.

Lei si trattiene, rimane lì, come se un sesto senso le avesse di colpo instillato una strana curiosità in corpo.

Matt non si nasconde, parla davanti a lei ed Ashley capisce che si tratta di una ragazza, devono vedersi quella sera a quanto pare.

"Era una ragazza?" gli chiede quando si conclude la chiamata, con fare malizioso, anche se qualcosa le si annoda nello stomaco.

"Già, dovremmo vederci stasera.." accenna Matt tranquillamente mentre getta il telefono sul letto.

"Oh, quindi hai un appuntamento...lei ti piace?" Insiste Ashley, sorride ma la sua voce sembra allo stesso tempo timorosa e  irrequieta nel fare quelle domande.

Una parte di lei preme per sapere e un'altra sembra aver paura della risposta.

"Forse...vedremo" 

Matt rimane sul vago, abbassa lo sguardo e si rigira tra le mani il plettro della chitarra, quasi facesse fatica ad affrontare quell'argomento proprio con lei.

Ashley deglutisce ma le viene difficile farlo, le si è formato un nodo alla gola e non sa perché.

"Beh, mi fa piacere! Insomma...dopo una relazione lunga è difficile...voglio dire...sono contenta che tu abbia deciso di tornare a vedere qualcuno!" dice a stento, forzando un sorriso, le parole sembrano non volerne sapere di uscire, la voce trema inevitabilmente e si maledice per quanto stupida e impacciata deve sembrare ai suoi occhi.

Non sa neanche lei perché di colpo non è più in grado di mettere in piedi una semplice frase di senso compiuto.

"Ci vediamo solo in gruppo per ora..non è niente di che" minimizza lui, è single e può fare quello che vuole eppure davanti al viso turbato di Ashley, che la ragazza non è riuscita a nascondere nonostante gli sforzi, si sente quasi in colpa.

Tra di loro non c'è neanche l'idea di qualcosa eppure da quando si sono conosciuti aleggia sempre un alone di intesa e attrazione che probabilmente è evidente a entrambi e che li mette a disagio in casi come quello.

Di quella sera nella camera di Ashley, quando al buio sul suo letto si sono trovati troppo vicini senza fare niente per impedirlo, di quello che poteva succedere ma non è successo, non ne hanno più parlato.

Ashley si è poi riavvicinata al suo ragazzo, non ha ancora preso una decisione definitiva sulla convivenza ma ha deciso di tenerla in considerazione.

Matt è stato felice per lei e il loro rapporto è diventato una bella amicizia.

Lui si è fatto degli amici a lavoro anche al di fuori della cerchia di Ashley e ovviamente ha conosciuto anche delle ragazze.

La sua vita, come quella di Ashley, deve prendere il proprio corso e non può intersecarsi con quella della ragazza con cui abita.

Devono essere delle rette parallele e non incontrarsi.

Eppure, ci sono delle volte in cui per entrambi, il dubbio che quella non sia semplice amicizia e che abbiano solo avuto un pessimo tempismo nell'incontrarsi, si insinua e li lascia incerti.

Ashley allontana le mani sudate che aveva cominciato a contorcere.

"Beh, allora io vado, passa una buona serata!" dice frettolosamente mentre con un paio di passi rapidi raggiunge la porta e sparisce.

Si ferma un attimo prima di raggiungere il suo ragazzo e prende un respiro profondo, immersa nel silenzio del corridoio. Io

Ha agito da stupida ma non ce n'era motivo.

È felice per Matt, è suo amico e l'ha aiutata in quel periodo, se lo merita.

Ha uno stuolo di spasimanti che farebbero carte false per uscire con lui ma si conferma un ragazzo molto selettivo e soprattutto non gioca con i sentimenti di nessuna.

Lei ha Thomas e va bene così, è il ragazzo che ha scelto e con cui probabilmente andrà a vivere.

Sì, va tutto bene.

Entra in camera e si aggrappa al braccio del suo ragazzo, travolto da quel gesto romantico e inaspettato.

"Ciao, amore, scusami per prima! Allora che si fa? Usciamo? Fa troppo caldo a casa, ho voglia di prendere un po' d'aria!" gli propone, sfoderando un meraviglioso sorriso.

Thomas la osserva, Ashley sembra felice ma quella scintilla che aveva prima nello sguardo adesso è andata via, come sempre.

Finge di non farci caso e le carezza una spalla.

"Certo, andiamo"

"Dammi il tempo di una doccia e sono pronta!" lo avverte prima di dargli un leggero bacio sulle labbra.

Lui annuisce e si siede sul suo letto ad attenderla, con lo sguardo fisso davanti a sé, pieno di tanti interrogativi.

 

"Ultimamente mi stai trascurando!" piagnucola Ellie, accanendosi su una enorme coppa di gelato a tre gusti che ha accuratamente scelto prima.

Ashley, seduta di fronte a lei a quel tavolino in un angolo tranquillo della gelateria, non riesce a trattenere un sorrisetto.

Ellie che fa la gelosa è troppo buffa.

Finalmente sono riuscite a ritagliarsi un pomeriggio tutto loro senza altre intrusioni come non accadeva da tempo.

"Dai, non esagerare! Sono solo stata molto impegnata, ti ricordo che io a differenza tua, lavoro oltre a tutto il resto!" si giustifica, beccandosi un'occhiataccia non troppo convinta dalla sua amica.

"Beh, riconosco che avere a che fare tutti i giorni con Thomas debba essere abbastanza impegnativo e devastante - inizia con tono sarcastico, mentre Ashley sospira rassegnata - ma mi risulta che passi molto tempo anche con Matt, ultimamente…Dovrei ingelosirmi? È diventato il tuo amichetto del cuore?" scherza, mettendo su un broncio finto al quale Ashley non riesce a rimanere indifferente. 

"Non essere sciocca, sai che tu sarai sempre la mia migliore amica, non può essere diversamente! - la tranquillizza dopo qualche risata, poi contrae la fronte e si rigira tra le dita la cannuccia del milkshake, un po' pensierosa - e poi Matt vive a casa mia, è normale che veda più lui che te...anche se in effetti in questo periodo siamo diventati molto amici, mi trovo bene a parlare con lui ed è piacevole passare del tempo insieme quando capita" ammette, con gli occhi ancora chini e una dolce sensazione in corpo.

"Quindi è il tuo amante?" ipotizza Ellie di getto, a braccia conserte sul tavolo con gli occhi ceruleii fissi sull' amica, giusto per metterle una adeguata dose di tensione addosso.

Ashley strabuzza gli occhi e per poco non le sputa in faccia il frullato. Pensandoci forse Ellie se lo sarebbe anche meritato dopo quella folle sparata.

"Sei pazza? Certo che no! Io sono…"

"Si, per l'amor del cielo, lo so! Tu sei fidanzata…-le toglie le parole di bocca l'amica prontamente - ma ciò non vuol dire che non possa concederti un piccolo diversivo ogni tanto, non so se mi spiego" insinua candidamente e con una sfumatura molto maliziosa, la reazione indignata di Ashley non si fa attendere.

"Non lo farei mai! Non sono il tipo!" si mette subito sulla difensiva anche se qualcosa dentro di lei la fa sudare freddo per un attimo.

Non è la prima volta che prova attrazione per quel ragazzo e una volta c'è andata anche vicina a concretizzare un tradimento anche se alla fine non è successo.

Ovviamente con Ellie non ne ha mai parlato, le dice tutto ma quella cosa fa fatica ad ammetterla persino a se stessa e non riuscirebbe a gestire i consigli e i commenti dell'amica, anche se a fin di bene.

"Sarà…" mormora Ellie un po' dubbiosa, poi si riempie la bocca con una cucchiaiata di gelato.

"Vuoi dirmi che tu invece tradiresti Derek?" le chiede sconcertata Ashley, Ellie è molto più esuberante a aperta di lei per certi versi ma non può credere che sarebbe capace di fare una cosa del genere al ragazzo che ama.

"Certo che no, ma io e Derek andiamo d'accordo. Tu e Thomas invece...beh - cerca di trovare le parole adatte per non offendere la relazione dell'amica ma la sua espressione sdegnata è già molto eloquente - e comunque io e lui non…."

"Lo so, non siete una coppia, non è così? Volevi per caso dire questo?" La anticipa Ashley, proprio come Ellie aveva fatto prima con lei.

La castana scuote la testa e cerca di non scomporsi.

"E va bene! Adesso siamo pari! Contenta?" 

Ridono entrambe, poi Ashley si fa più seria.

"A parte gli scherzi, con Tom le cose vanno meglio e...sto seriamente pensando di accettare la sua proposta di andare a vivere con lui a fine estate" confessa timidamente e un po' a disagio.

Non ne ha ancora parlato con Ellie, né a casa con i suoi zii, anche se Katya lo dà ormai per scontato.

Ellie sgrana leggermente gli occhi, il suo viso perde tutta la sfrontatezza di prima e vacilla.

"Cosa? Dici sul serio? Pensavo non ne volessi sapere! Quindi te ne andrai tra pochi mesi?" chiede preoccupata.

Ha paura di perdere la sua amica, paura della lontananza da quella ragazza che è stata per lei come una sorella. 

E poi teme che Ashley possa prendere una decisione avventata e condizionata dal suo ragazzo e dalla situazione della sua famiglia e rischiare di rendersi infelice.

"Non ho ancora deciso...ma sto valutando seriamente di farlo. Insomma, Tom avrà un lavoro stabile, sarà impegnato, potrebbe tornare al massimo una o due volte al mese e non credo sarebbe facile una relazione a distanza...e poi magari potrei avere varie opportunità in una città più grande per capire davvero cosa voglio fare per me in futuro" prova a spiegare razionalmente, anche se non ne sembra del tutto convinta.

"E pensi che da sola con lui in una città sconosciuta avrai la serenità giusta per pensarci? Stiamo parlando di Thomas, uno che ragiona solo con dati e statistiche e che non approva nemmeno il tuo lavoro al ristorante figuriamoci se volessi intraprendere una professione che si basa sulla creatività!" Sbotta puntando le mani sul tavolo, si è scaldata un po' ma non riesce davvero a immaginare la sua amica lontana e già così giovane a fare da perfetta donna di casa al suo ragazzo serioso.

Ashley scuote la testa, contrariata.

"Thomas non è così esagerato come lo descrivi. Sono sicura che mi appoggerebbe e comunque, anche se così non fosse, riuscirei in ogni caso a organizzarmi e fare quello che desidero!" ribadisce Ashley con forza ma, nel momento esatto in cui lo fa, non ne è più così sicura.

"Va bene, se lo dici tu…- taglia corto Ellie, non vuole mettersi a discutere e quell'argomento è troppo pesante e rischierebbe di rovinare il loro prezioso pomeriggio, avrà altre occasioni per farla rinsavire- e stasera invece che si fa? C'è la festa al molo! Io e Derek andiamo, venite anche voi?" le propone, cambiando discorso e illuminandosi di nuovo.

Ashley ci pensa poi annuisce "Si, siamo liberi stasera. Possiamo metterci d'accordo più tardi"

"Vuoi dirlo anche a Matt? Ci fa piacere se c'è anche lui, più siamo a meglio è!" aggiunge Ellie con entusiasmo.

Ashley ha un fremito.

"Ehm, non saprei, magari è già organizzato con i suoi amici...e poi stasera è il mio giorno libero mentre lui lavora quindi non ci incroceremo a casa e non so se posso avvisarlo" spiega vagamente, spostando lo sguardo dall'amica e mettendosi a fissare il mare dietro di loro.

Sono passati circa dieci giorni da quando ha scoperto che Matt probabilmente sta frequentando una ragazza e, anche se fa di tutto per negarlo, la cosa la mette a disagio.

Anche solo parlarne le viene difficile, come se facesse di tutto per evitare l'argomento, come se volesse fare finta che quella situazione non esistesse.

Matt non le ha più raccontato nulla, lei non ha chiesto ovviamente e lui non ha ritenuto di dover entrare nei particolari.

Ashley sa che la vita sentimentale di quel ragazzo non è affar suo e va bene così.

Allora perché da buona amica non riesce nemmeno a chiedergli come va con quella ragazza? Se è successo già qualcosa?

A quel pensiero prova un senso di smarrimento che non sa spiegarsi e le manca quasi il fiato.

Prende un lungo respiro e finalmente punta gli occhi su Ellie, che la osserva con la fronte aggrottata.

"Tutto bene?" domanda l'amica, che si è accorta di quel cambiamento.

"Si...certo…- si affretta a dire nervosamente Ashley, poi prende la sua borsa e ci fruga dentro per trovare il portafoglio - allora che ne dici, andiamo? Sarà meglio che torni a casa, devo aiutare Katya con la cena e se non mi sbrigo non sarò pronta per stasera!" 

"Ah...ok" dice Ellie confusa, mentre segue Ashley che si è già messa in piedi come attraversata da da una scossa elettrica.

La sua amica si comporta in maniera davvero insolita ma Ellie non può ancora neanche lontanamente immaginare quali dubbi e turbamenti stiano cominciando ad affollare la sua testa.

 

Il molo è pieno di ragazzi che si sono riversati sui pontili di legno che si allungano sul mare, formando gruppi più o meno numerosi.

Il mare tutto intorno luccica alla luce della luna e dei vari locali e scroscia rumoroso sotto i loro piedi.

L'atmosfera è quella tipica delle notti di festa estive, quelle belle serate spensierate, con la musica all'aperto e la voglia di passare tutta la notte fuori, tra risate, baci scambiati in qualche angolo buio e la brezza marina che rinfresca gli animi più bollenti.

Ellie si guadagna spazio tra la folla e finalmente si affaccia dal parapetto di legno del molo, aggrappandosi al bordo come se non riuscisse a stare in equilibrio.

Derek, Ashley, Thomas e altri loro amici la seguono e si impossessano di quella parte di banchina.

"Oddio mi gira la testa, soffro troppo il mal di mare" si lamenta Ellie mentre afferra il braccio del suo ragazzo.

"Guarda che non siamo su una zattera in alto mare, questa piattaforma è ancorata alla terraferma. È più probabile che tu stia così perché hai alzato un po' il gomito, non credi?" Le suggerisce Ashley rassegnata, Tom accanto a lei ridacchia.

Ellie le lancia un'occhiata contrariata.

"Non ho bevuto, ho solo assaggiato un po' del coktail di Derek!" ribatte risentita, mentre lega i lunghi capelli in una coda di cavallo.

"Già, peccato che tu non regga nemmeno un' aranciata sgasata, potresti già considerarti ubriaca marcia per quei due sorsi" le fa notare colui che stenta a riconoscere come suo fidanzato ufficiale, suscitando l'ilarità generale.

"Ma si, prendetemi tutti per il culo tranquilli, non c'è nessun problema" dichiara stizzita Ellie, risultando ancora più comica.

Ashley sorride poi poggia la schiena sulla ringhiera in legno, e si guarda intorno.

È una bella serata e lei si sente leggera e serena, è con i suoi amici, col suo ragazzo e va tutto bene.

Sente il braccio di Thomas che le circonda i fianchi, fasciati da un vestito corto e leggero, con le maniche morbide che le lasciano scoperte le spalle.

Si stringe a lui e si scambiano un sorriso.

Per un attimo le sembra di non avere più dubbi sulla loro relazione e la mente si sgombra dai tanti pensieri.

Passano del tempo piacevole a ridere e chiacchierare con i loro amici, poi ad un certo punto scorge Ellie avvicinarsi a lei, tutta esaltata.

"Ehi, Ashley, hai visto?" domanda freneticamente mentre si appende al suo braccio con foga rischiando di farla cadere a terra.

"Eh? Che cosa?" fa Ashley, aggrottando le sopracciglia, senza capire cosa stia succedendo.

Ellie le si fa più vicina e, cercando di usare un po' di discrezione, le indica un punto alla sua destra.

"Guarda un po' chi c'è laggiù e sembra proprio che sia in dolce compagnia" commenta la ragazza, con tono allusivo, Ashley aguzza la vista per capire a chi si stia riferendo quella squinternata della sua amica ma poi lo vede.

Il cuore sembra balzarle fuori dal petto.

Proprio lì, poco più lontano da loro, c'è Matt con un gruppo di ragazzi e stringe la mano a una ragazza molto carina, dai lunghi capelli scuri, con un grazioso abito bianco che fa risaltare la sua pelle abbronzata.

Rimane immobile ad osservarli mentre Ellie commenta la scena e lo stomaco le si chiude violentemente.

Sapeva di quella ragazza ma vederli insieme con i propri occhi le fa un effetto diverso, devastante.

Adesso non può più scappare dalla realtà, fare finta che non esiste solo perché non ne parlano.

"Hai capito chi è lei? Te la ricordi?" incalza Ellie, scuotendola per le spalle, presa dall'euforia di quel gossip, ma Ashley è come una statua di ghiaccio.

"No.." riesce solo a balbettare, in quel momento non è capace di focalizzare i ricordi, i suoi occhi sono fissi su quella coppia e spenti d'improvviso.

"Ma sì dai, andava nella classe accanto alla nostra alle medie!" continua imperterrita Ellie, senza accorgersi dei turbamenti che scuotono la rossa.

Poi è un attimo e il peggio accade.

Il viso della misteriosa ragazza si avvicina a quello di Matt e le loro labbra si uniscono in un bacio.

Ashley sente qualcosa fare male, come se il suo petto si stesse lacerando in brandelli, le persone accanto a lei diventano sfocate e non riesce più a distinguerne i lineamenti ad eccezione di Matt e di quella ragazza, che invece vede chiaramente, delle braccia di lui che le avvolgono la schiena, delle mani di lei che si insinuano tra i capelli biondi, e le loro labbra unite.

La musica e la voce vispa di Ellie diventano un ronzio ovattato.

Ashley è confusa, non riesce a spiegarsi questa reazione spropositata e dolorosa per qualcuno che fino a meno di due mesi prima non conosceva e che è solo un amico per lei, un coinquilino.

Una tristezza immotivata la invade, sente le lacrime premere per uscire ma non può farlo adesso, davanti a tutti.

Conosce l'abbraccio di Matt, lo ha provato e si sente una completa idiota a ritrovarsi a desiderare che potesse essere solo una sua esclusiva.

I suoi baci non li ha mai ricevuti e il fatto che ci sia qualcun altra a provarli sulle proprie labbra la fa sentire come privata di qualcosa che in realtà non avrebbe nessun diritto di avere.

Che razza di sentimento è quello?

È forse gelosa? 

La gelosia sembra essere l'unica spiegazione a quel turbinio di malessere e ansia che prova ma è totalmente senza senso perché lei ha un fidanzato col quale a breve probabilmente andrà a convivere e che in quel momento è accanto a lei, anche se Ashley sembra aver cancellato la sua presenza.

"Ma è Matt quello? Beh, non ci ha messo molto a darsi da fare qui, eh?" 

Proprio la voce di Thomas le giunge finalmente alle orecchie, ridestandola da quello stato di confusione.

Si volta e lo vede intento a osservare la coppietta con un ghigno di approvazione sul viso.

"E io che pensavo che avesse un debole per te e che tra voi potesse nascere qualcosa! Che cretino sono stato a preoccuparmi per nulla!" esclama contento mentre la stringe a sé con fierezza.

Ashley è come una bambola inanimata sotto le sue mani ma le sue parole la colpiscono con durezza, come una secchiata d'acqua gelida.

Preoccuparsi per nulla.

Ha ragione, tra lei e Matt non c'è e non ci sarà mai nulla, era scontato, lo sapeva.

Allora perché sta reagendo come se questa ovvietà la stesse realizzando solo in quel preciso istante, solo nel momento in cui lo ha visto baciare un'altra?

Che idea si era fatta del loro rapporto, cosa desiderava fosse?

Troppi interrogativi, Ashley si sente spaccata in due, la sua razionalità vacilla sotto i colpi che la sua parte emotiva sta infliggendo senza pietà.

"Già, sei stato proprio uno stupido, ti ho ripetuto cento volte che Matt non contava niente, non capisco che strane idee ti fossi fatto" pronuncia decisa di colpo, fredda come un robot.

Sembra quasi che quelle parole le stia rivolgendo a sé stessa.

" Ma tu non sapevi niente? Matt non te ne ha parlato?" chiede Ellie, sporgendosi verso l'amica.

Ashley lascia che alcune ciocche di capelli le coprano il viso, non vuole che Ellie si accorga di quanto quella scena l'abbia sconvolta.

"No, e non capisco questo stupore, Matt non è mica tenuto a raccontarmi la sua vita privata" dichiara gelida per poi armarsi di un sorriso finto e prendere la mano di Tom - Adesso possiamo cambiare argomento? Chi se ne frega di quei due, che noia!" esclama, girando la testa dalla parte opposta per eliminare la visuale di quella coppia.

I suoi amici ci mettono un secondo a spostare la loro attenzione verso altro e le chiacchiere e risate riprendono subito.

A loro, in fondo, non importa davvero di chi stia abbracciando Matt.

Lei invece ha un macigno sul cuore e non le basta voltarsi per cancellare l'immagine di Matt e delle sue labbra che baciano qualcuno che non è lei.

 

Torna a casa a notte inoltrata.

È buio nel corridoio e non ha la minima idea se Matt sia in casa o meno.

A dire il vero non vuole nemmeno saperlo.

Si toglie il vestito e infila il pigiama, fa caldo ma lei sembra scossa da brividi, si sdraia sopra le lenzuola e sfrega le braccia nude come a voler cacciare via il gelo che si è impossessato di lei.

Vorrebbe stare chiusa in camera per sempre, non osa immaginare come farà la mattina dopo a incrociare Matt per casa e ad evitare che l'immagine di poche ore prima la tormenti di nuovo.

Non vuole scoprire cosa significhi, non vuole neanche chiedersi se forse si sta innamorando di quel ragazzo piombato come un fulmine a ciel sereno in quell'estate già troppo complicata, in cui si trova a un bivio nella sua vita.

Deglutisce e si stringe nelle spalle, racchiudendosi in posizione fetale come a voler proteggersi da tutto e persino dalle sue stesse emozioni.

Quando si sveglia è quasi mezzogiorno e ha l'impressione che un meteorite l'abbia centrata in pieno.

Dormire l'ha aiutata a smaltire un po' di quella marea di sentimenti che l'hanno scossa la notte prima ma gli strascichi si fanno ancora sentire e chissà quanto ci vorrà per fare luce e dare una spiegazione plausibile a quello che le è successo.

Sta meglio comunque ma non ha una gran voglia di rivedere il biondo oggetto dei suoi pensieri, almeno per un altro paio di ore se il fato sarà clemente.

Poggia l'orecchio furtivamente alla porta per captare ogni più impercettibile segno della presenza di Matt in casa e quando si è accertata di non udire una mosca volare, prende un paio di jeans corti e una maglia e si infila sotto la doccia.

Sgattaiola veloce e la fa quasi sorridere quanto sia penoso il fatto che si comporti a casa sua come un ladro durante una rapina.

Si pettina i capelli, mette un filo di matita per camuffare le sue occhiaie tremende e con la stessa cautela di prima, cerca di origliare per capire che aria tiri al piano di sotto.

Le uniche voci che sente sono femminili e, anche se la cosa la tranquillizza, d' altra parte sa che non la aspetta una mattinata facile.

Ha riconosciuto la voce pimpante di Ellie, intenta a chiacchierare amabilmente con sua zia.

Si deve essere autoinvitata a pranzo come fa più o meno quasi ogni domenica d'estate.

Sospira e, armandosi di coraggio e di una buona dose di pazienza, raggiunge le due chiacchierone.

"Buongiorno tesoro, dormito bene? Hai una faccia" esordisce sua zia mentre Ellie soffoca una risata.

"Mio Dio Ashley, hai fatto le ore piccole con Thomas?" domanda con un tono incredulo, come se fosse impossibile che possa decidere di passare la notte a fare l'amore col suo ragazzo.

Katya non si scompone ed Ashley non fa una piega perché per lei è quasi più un'amica che una zia o una mamma, anche se i due ruoli si mescolano spesso a causa della sua situazione incasinata.

"No, ho solo dormito male, capita sai?" risponde, il suo tono è più acido di quanto volesse sembrare.

"Oh, qui qualcuno ha la luna storta!" commenta sua zia, ed Ashley si trova a chiedersi se non fosse stato meglio trovare Matt e la sua ragazza a scambiarsi effusioni amorose sul divano piuttosto che quelle due indagatrici con davvero poco tatto nei suoi confronti.

A proposito di Matt.

Si chiede dove sia e con una rapida occhiata scruta in giro.

"Matt non sarà dei nostri a pranzo, è già uscito e mangerà con i suoi amici del calcetto" dice tranquillamente Katya, rispondendo ai suoi dubbi come se le leggesse nel pensiero.

Ashley tira internamente un sospiro di sollievo.

Almeno ha guadagnato qualche ora in più per prepararsi al confronto con lui.

Con un peso in meno addosso si accomoda accanto a Ellie, che le passa le fette biscottate con la marmellata e un pacco di patatine che stava sgranocchiando.

Un'accoppiata giusta considerando che è l'ora dell'antipasto ma lei deve ancora fare colazione.

" Beh, al posto di Matt oggi ci sono io, non sarò affascinante come lui ma dovrai accontentarti!" cinguetta Ellie, dandole una pacca sulla spalla che per poco non le fa andare di traverso una patatina che sa di marmellata.

Bella mossa parlare del fascino di Matt davanti a lei, che solo la sera prima ha avuto un attacco di gelosia inspiegabile nei suoi confronti.

"A proposito - riprende Ellie elettrizzata ed Ashley sa che non si prospetta niente di buono - vogliamo parlare dello scoop di ieri sera?" 

E ci siamo!

Ashley si passa una mano sulla fronte, vorrebbe sprofondare in un abisso di vergogna ma a quanto pare non si può.

"Quale scoop, sentiamo!" si unisce Katya, lasciando la pentola sul fuoco.

La situazione non promette niente di rassicurante.

"Abbiamo visto Matt baciare una ragazza ieri!" proclama Ellie, facendola sbiancare.

"Davvero? Beh, in realtà non mi meraviglio, Matt è un bel ragazzo ed è anche simpatico e intelligente, mi stupirebbe il contrario!" commenta sua zia e in effetti come darle torto.- tu che ne dici Ashley?" La coinvolge infine mentre lei vuole morire.

"Già" dice soltanto, forzando un sorriso e cercando di rimanere indifferente e non farsi sopraffare dal ricordo della notte prima, che comunque continua a bruciarle.

"E chi è la fortunata?" continua Katya, curiosa, poggiando i gomiti sul tavolo.

"Bianca Lewitt" risponde subito Ellie con sicurezza.

Ashley sta per chiedersi come diavolo abbia fatto la sua amica a scoprire l'identità della ragazza nel giro di qualche ora ma poi qualcosa in quel nome le suona familiare.

"Come mai mi pare di averla sentita prima?" biascica confusa, con la fronte contratta.

"Ma sì, certo! Te l'avevo accennato ieri! Andava nella classe accanto alla nostra alle medie,  ricordi? Cerchietto perenne sulla testa, sempre carina, bravissima a scuola?" cerca di farle ricordare e finalmente la memoria di Ashley resuscita.

Si mette dritta sua sedia, di colpo interessata.

"Adesso ricordo...Bianca...ma sì" 

"E com'è questa Bianca? Carina?" chiede Katya tra una pietanza e l'altra, ormai presa dal gossip.

"Carina? - esclama Ellie con enfasi - è bellissima direi, sempre in ordine, qualsiasi cosa indossi le sta d'incanto, cammina bene su qualunque tipo di tacco e ha dei lunghi capelli splendidi, è gentile, aggraziata e mai volgare... praticamente è un angelo sulla terra!" 

"Già, Bianca è perfetta" conferma Ashley con una vena di autocritica, rendendosi conto di quanto lei in confronto sia un disastro su tutti i fronti.

"Mi spiace per le altre, ma competere con lei sarà difficile" afferma Ellie sicura mentre prende un sorso d'acqua.

Ashley prova per un attimo di nuovo quel dannato senso di smarrimento.

"Beh, buon per lui - constata Katya, poi si volta verso Ashley che sta fissando il suo bicchiere con sguardo apatico - tu non ne sapevi niente? Matt è molto riservato ma ho notato che passate molto tempo insieme." 

Ashley scuote la testa.

"Non mi ha detto niente" risponde piatta, la sua è una bugia solo in parte, Ashley sapeva di una ragazza ma lui non le aveva mai detto che ci fossero stati sviluppi.

Ellie stavolta fa caso al tono mesto della rossa, per un attimo ha voglia di chiederle cosa le passi per la testa ma poi conclude che sia solo stanca e mezza addormentata.

"È pronto ragazze, venite a tavola!" le chiama Katya e le due si alzano.

Forse finalmente poteva sperare in un po' di tranquillità.

 

Ashley sistema la borsa a tracolla e si precipita per le scale.

Suo zio la aspetta fuori per andare al ristorante, stasera ha il turno e deve sbrigarsi.

È in ritardo, scende in fretta, a testa china ma alla fine delle scale scorge una figura con la coda dell'occhio.

Fa in tempo a sollevare la testa che si ritrova davanti Matt.

Per un attimo aveva sperato di poterlo evitare per quel giorno e invece per un soffio eccoli là, l'uno di fronte all'altra.

Si blocca, il cuore perde un battito ed Ashley guarda Matt come fosse la prima volta che lo vede.

"Ciao Ashley! Hai il turno stasera?" chiede lui tranquillo, ovviamente non può immaginare che Ashley l'ha visto la sera prima e sa tutto.

"Ehi…- mormora lei flebilmente - sì, anzi sono già in ritardo" dice soltanto, cercando di evitarlo mentre lo sorpassa velocemente e gli dà le spalle 

Lui si volta, la segue con lo sguardo, è disorientato, Ashley le sembra schiva e troppo fredda.

Che abbia litigato con Thomas?

"Tutto bene?" Le chiede di slancio.

Lei si ferma, rimane un attimo in silenzio, poi si arma del suo sorriso più bello e si gira.

Sembra sicura ma le tremano le gambe, parlare con lui è diventata la cosa più difficile e imbarazzante del mondo.

"Certo!" - esclama, poi fa per andare ma dopo due passi si blocca di nuovo.

Matt è ancora lì, non del tutto convinto.

"Ieri ti ho visto alla festa sul molo" accenna Ashley.

"C'eri anche tu? Non ti ho vista!" Fa lui tranquillo ma Ashley non ha ancora finito.

"Ti ho visto baciare la tua ragazza...Bianca" continua, raggelandolo.

Matt ammutolisce e abbassa lo sguardo.

Non sa che dirle, non voleva nasconderglielo ma parlare con lei di quell'argomento è difficile perché qualcosa dentro di lui che cerca di soffocare pare spingerlo verso Ashley, ma non può lasciarsi andare con lei.

Lei è impegnata e basta.

"Già, ci stiamo frequentando per vedere come va...ieri era la prima volta che succedeva" le spiega, sembra volersi giustificare anche se sa che non ce n'è bisogno.

"Bene, mi fa piacere per te" si sforza di dire, non è arrabbiata con Matt ma con se stessa, perché continua a irrigidirsi e non vuole che lui capisca quanto in realtà quell'immagine l'abbia turbata.

"Mi dispiace Ashley, te ne avrei parlato" mormora, Ashley è diventata sua amica, si è aperta con lui e non vuole che pensi che sia tutto solo a senso unico.

Vede il suo viso nell'ombra con una vaga espressione di tristezza e confusione e per l'ennesima volta prova l'impulso di tenerla stretta a sé.

Per Bianca non sente quell'attrazione inspiegabile, le piace, è carina, simpatica ma ci stanno solo provando e niente più per adesso.

"Non devi giustificarti, Matt, davvero. Tu hai la tua vita e io la mia, è giusto così" sentenzia con un nodo alla gola. 

Fa male sentirlo ad alta voce.

Pessimo tempismo tra di loro.

Matt non dice nulla, Ashley gli fa un cenno con la mano per salutarlo e si avvia verso la porta ma d'un tratto sente la mano del ragazzo prendere la sua e impedirle di andare.

Non ha resistito.

"Ti aspetto sveglio stasera dopo il lavoro. Ti andrebbe uno spuntino notturno su da me? Solo io e te?" Le propone senza pensarci, vuole spiegarle o almeno provarci, vuole che almeno l'amicizia tra loro sia salva.

Ashley lo fissa dubbiosa poi il suo viso si distende e gli sorride.

"Va bene, spero di non farti aspettare troppo" risponde, la mano di Matt scivola via dalla sua lentamente e senza tanta intenzione di lasciarla sul serio.

Ashley si maledice per la sensazione bella e scomoda allo stesso tempo che ha provato quando le sue dita hanno sfiorato quelle di Matt.

Scappa via, prima che le sue emozioni abbiano di nuovo il sopravvento.

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Capitolo 9
*** 9. FINZIONI ***


Ciao ragazze!
Torno con un nuovo aggiornamento, un po'più veloce del solito stavolta. Spero di poter mantenere un ritmo più regolare di aggiornamento e ringrazio vivamente tutte le lettrici che seguono la storia.

CAPITOLO 9 - `FINZIONI

"E così adesso state insieme?" 

La voce sommessa di Ashley è un po' timorosa e incerta.

Sono le 3 di notte e dal balcone della camera di Matt non si vede anima viva.

Lui le ha preparato dei tramezzini al suo rientro dal turno al ristorante, come promesso, di solito quando lavorano fino a tardi non hanno tempo per mangiare e così si riducono spesso a farlo a orari improbabili.

Ashley però stavolta sembra non avere una gran fame, continua a rigirare tra le mani il tramezzino senza alcuna voglia di addentarlo.

Matt abbassa lo sguardo a quella domanda inevitabile, poi scrolla le spalle.

"Più o meno,credo…- accenna poco convinto - ci conosciamo da poco, è ancora presto per parlare di relazione stabile, vediamo come va. Non volevo nasconderti niente, solo che... è successo tutto velocemente" spiega con un velato imbarazzo.

Non è da lui comportarsi in quel modo, sentirsi a disagio nel parlare di una storia che è ancora agli inizi, eppure con Ashley non riesce a farlo senza che quella sensazione di stranezza lo perseguiti.

Si volta di poco e la scorge annuire con gli occhi castani ancora rivolti al suo panino e le ginocchia strette al petto, in una posa rigida e molto poco rilassata.

Almeno è in buona compagnia in quel mare di disagio, a quanto pare.

"Matt non devi giustificarti, capisco benissimo. Beh, vedrai che andrà bene, stiamo parlando di Bianca, non una qualunque" aggiunge poi Ashley, abbozzando un mezzo sorriso.

"La conosci, quindi?" Chiede Matt, prendendo un sorso di birra dalla lattina.

"Non proprio direttamente ma andavamo nella stessa scuola alle medie e poi in questo paese non siamo tantissimi, se ti distingui per qualche motivo ti conoscono tutti" risponde un po' vaga, decidendosi finalmente a dare un morso al tramezzino maltrattato.

"Distinguersi in che senso?" aggiunge Matt, incuriosito, Ashley pare rilassarsi un po', distende le gambe e allontana la schiena dal muro per mettersi più dritta.

"Nel suo caso per la perfezione - dice senza alcun dubbio - Bianca è un essere perfetto, hai dei gusti ottimi in fatto di ragazze!" ammette con sincerità, sorridendo, e di colpo sembra quasi aver riacquistato la sua solita spontaneità e quella naturalezza nel parlare con Matt che sembrava essere ormai defunta tra loro.

Matt si ritrova a fissarla intensamente adesso che Ashley sembra tornata la ragazza che da poco più di un mese a quella parte gli suscita quell'insieme di sensazioni contrastanti.

Bianca sarà anche perfetta, è simpatica e carina, ma probabilmente lei non l'avrebbe mai preso per mano e trascinato a correre di notte sugli scogli senza paura di cadere, non starebbe due ore a mollo nell'acqua salata senza preoccuparsi di rovinare la piega dei suoi capelli e non sarebbe felice di passare i pomeriggi a commentare serie TV o parlare per ore seduti in balcone con solo due panini e qualche sigaretta a far loro compagnia.

Il suo cuore fa come un tuffo quando Ashley si volta a guardarlo con la sua solita aria sbarazzina e sensuale allo stesso tempo, lei sorride appena, con una mano si porta indietro qualche ciocca di capelli più ribelle, mostrando ancora di più il viso.

Ed eccola che ritorna quella sensazione, quell'attrazione inspiegabile, Matt vorrebbe poter posare le mani sulle sue guance, accarezzargliele delicatamente, racchiudere quel volto che a lui appare bellissimo nella sua semplicità e baciare le sue labbra invitanti per ore prima di scoprire fin dove possono spingersi in balia di quelle emozioni.

È così sbagliato quello che prova eppure non riesce a scacciare il desiderio di sfiorare le labbra di una ragazza diversa da quella che ha appena baciato quella sera stessa.

Una ragazza che per di più è a sua volta impegnata e da lì a breve probabilmente inizierà la convivenza col suo fidanzato.

In che razza di pasticcio si sta ficcando?

Deglutisce, non ricorda più a quale punto del discorso si trovassero e se Ashley si aspettasse una risposta o un commento da lui.

La rossa contrae appena le sopracciglia, non riesce a interpretare lo smarrimento improvviso che legge sul viso di Matt. 

È confusa e a un certo punto pensa che forse  sia fuori luogo restare fino a notte fonda nella camera di un ragazzo che non è il suo e che quella sera ha baciato per la prima volta la sua forse nuova ragazza.

È un grosso casino, tanto per cambiare.

Fa per alzarsi ma Matt la intercetta e le prende dolcemente una mano, Ashley trema a quel contatto e sente divampare un incendio sotto la sua pelle.

"Stai già andando?" fa lui a bassa voce, i suoi occhi sembrano implorarla di restare ma forse lo sta solo immaginando.

"No, cambiavo solo posizione, mi si stanno addormentando le gambe" mente, rimettendosi a sedere.

Si guardano in silenzio, sembrano entrambi aver capito che quella notte devono prolungarla a tutti i costi perché forse sarà l'ultima che passano insieme fingendo che la realtà oltre loro non esiste.

L'indomani saranno solo due ragazzi che vivono sotto lo stesso tetto per puro caso, ognuno con la propria vita e le proprie scelte che li porteranno inevitabilmente a separarsi.

Qualsiasi cosa sarebbe potuta succedere tra loro è morta ancora prima di nascere.

Matt prende una sigaretta, la accende, la insinua tra le labbra e preme un po' per aspirare, socchiudendo gli occhi.

Ashley non si perde nessun movimento, sogna spudoratamente di essere al posto di quella stupida sigaretta e con un gesto deciso e irrazionale, gliela sfila dalle labbra la mette tra le sue e prende un tiro a sua volta, solo per illudersi di sentire un po' del suo sapore.

Matt la osserva curioso, si avvicina e dischiude le labbra e lo stesso fa lei, una nuvola di fumo li invade, annebbia la realtà e i loro sensi.

Sembra tutto sospeso e, mentre i respiri si fanno più intensi, riescono quasi a palpare quella tensione erotica che aleggia tra loro come una forza invisibile che li spinge l'uno verso l'altra.

Ashley non sa cosa le stia accadendo, si sente accaldata, eccitata e triste allo stesso tempo.

Sono troppo vicini ma devono evitare l'irreparabile, sarebbe troppo difficile e problematico dopo ritornare alle proprie vite.

Scansa le sue labbra a malincuore e poggia la testa sulla spalla di Matt, accucciandosi a lui.

Si rilassa quando sente il suo braccio circondarle la schiena e la mano fermarsi salda sul suo fianco destro.

Vorrebbe solo bloccare il tempo.

Di colpo si ricorda che c'è una cosa che deve dirgli,una cosa che dovrebbe riempirla di gioia e che invece la fa sentire come in trappola.

"Dopo l'estate andrò a vivere con Thomas" afferma decisa ma impaurita, serrando gli occhi con la testa ancora stretta a Matt.

Lui rimane immobile e in silenzio per qualche secondo.

"Hai deciso alla fine?" domanda, senza far trapelare alcuna emozione.

Ashley si muove su di lui, fa cenno di si.

"È quasi sicuro" conferma.

Matt la stringe di più a sé, come a cercare di trattenerla prima che scivoli via da lui, poggia le labbra sui suoi capelli, da quella posizione non riesce a vedere il viso di Ashley e la sua espressione ma la sente sussultare e farsi più stretta a lui, come in cerca di conforto.

Lentamente le passa una mano sulla pancia fino a raggiungere l'altra sua mano che cinge il suo fianco già da un po'.

Sono ormai completamente abbracciati senza rimedio.

"Ti auguro ogni felicità, Ashley. Spero che tu possa realizzare tutti i tuoi sogni perché te lo meriti" le sussurra soltanto, senza commentare la sua decisione.

Non è giusto intromettersi nella sua vita e lui non è nessuno per poterlo fare.

"Stanno cambiando così tante cose, pensavo di essermi abituata dopo quello che ho passato...invece non lo sono affatto" mormora lei, gli occhi le si appannano per colpa di un velo di lacrime che li offusca.

"Ti capisco, è impossibile abituarsi ai cambiamenti ma fortunatamente abbiamo in dotazione una cosa chiamata spirito di adattamento. Chi più chi meno ce l'abbiamo tutti, dobbiamo solo imparare a usarlo" cerca di consolarla mentre la sua sigaretta si consuma lentamente.

Quando sarà terminata non avranno più alcuna scusa per trattenersi ancora lì, a quell'ora tarda.

"Te ne andrai anche tu dopo l'estate?" chiede Ashley, col viso ancora affondato sulla sua maglietta.

Quel pensiero la rende inquieta, non ha fatto in tempo ad affezionarsi a lui che lo sta già perdendo.

"Penso proprio di sì, ma prima dovrei superare i test di ammissione in qualche università della zona" precisa, il suo sguardo si fa per un attimo pensieroso.

È la sua unica chance e non può bruciarla.

Ashley si stacca di botto da lui e lo guarda in viso, sorridendo.

"Dai, non essere idiota! Sei praticamente un cazzo di genio! Per te sarà un gioco da ragazzi! E quando ci rivedremo avrai già superato un paio di esami col massimo dei voti, ne sono sicura!" esclama sinceramente felice, con gli occhi che brillano.

"Oh, quindi ci rivedremo? Suona come una minaccia!" scherza lui, smorzando la tensione.

I due sorridono, poi Ashley allunga le braccia dietro il collo di Matt per stringerlo, le loro fronti si sfiorano.

"Lo è...comunque è stato bello averti qui questi mesi, Matt. Sei stato un buon coinquilino e..un buon amico" si sforza di dire dopo un po', anche se quella parola non pare adattarsi bene a quello che sta succedendo fra loro.

"Anche tu sei stata una buona amica...e mi raccomando, non farti mai condizionare da nessuno, Ashley, fai solo quello che ti rende felice" ci tiene a ricordarle, sono così vicini che basterebbe un debole alito di vento perché le loro labbra si uniscano in quel bacio tanto desiderato.

"Adesso dovrei andare, non credo che Bianca sarebbe molto contenta di questo" dice Ashley con un lieve imbarazzo nella voce.

Matt fa scivolare via le mani dai suoi fianchi e i due sono costretti a ripristinare una certa distanza.

"Neanche a Thomas piacerebbe" gli fa eco lui ed Ashley non può che concordare.

Si guardano ed è come se si stesse chiudendo una parentesi molto strana ma bella nella loro vita.

Ashley sente un nodo alla gola.

Da domani forse cambierà tutto, il loro rapporto appena nato, i loro progetti, le abitudini.

Quella che stava cominciando a diventare la normalità, una nuova quotidianità che la faceva sentire libera e con tante speranze, è destinata a finire di lì a breve.

Le piaceva la compagnia di Matt, per un po' ha dato per scontato che potesse durare per lungo tempo ma non ha fatto i conti con la vita e con i giorni che passano e la avvicinano sempre più a nuove scelte.

Sta crescendo ed è ora che lo affronti.

Dirà presto addio a Matt, prima di poter scoprire cosa poteva esserci, prima di poterlo vivere in chissà quale modo.

Pazienza, se ne farà una ragione, deve pensare a lei, a Thomas e al loro futuro insieme.

"Allora buonanotte Ashley, ci vediamo domani" dice lui dolcemente, accompagnandola all'uscita della camera.

"A domani" 

Può ancora dirlo anche se suona diverso adesso, più doloroso.

Si stringe nelle spalle, sembra impacciata, fa un mezzo sorriso poi sparisce giù per le scale.

Matt la osserva andare via con la tentazione di fermarla ma non lo fa.

Non sarebbe giusto per nessuno, abbassa lo sguardo al buio e chiude la porta alle sue spalle.


"Hai già detto ai tuoi zii che ti trasferisci con me a fine settembre?" 

Thomas incalza con le sue domande e ad Ashley scoppia la testa.

Si massaggia le tempie mentre sdraiata sul letto del suo fidanzato cerca di raccogliere tutta la pazienza che ha in corpo.

Perché diavolo Thomas non capisce che non è così facile per lei dire una cosa del genere a chi l'ha cresciuta come una figlia in tutti quegli anni?

In realtà Katya se lo immagina già e probabilmente ne avrà parlato con la mamma di Tom. Non le ha mai detto niente di esplicito ma le ha fatto capire che farà i salti di gioia, lei adora Thomas e sente di aver fatto un buon lavoro come madre adottiva sapendo che Ashley avrà qualcuno come lui a prendersene cura.

Come se avesse bisogno di un ragazzo per badare a sé stessa.

Per suo zio sarà più complicato, forse.

Ashley è la sua bambina, la nipote che ha cresciuto come una figlia mentre soffriva ancora per la morte del fratello e staccarsi da lei sarà difficile.

Le viene il magone solo a pensarci ma questo Thomas non lo comprende.

"No, Tom non lo sanno ancora" risponde annoiata, socchiudendo gli occhi.

"Non capisco cosa stai aspettando, siamo già ad agosto, vuoi dirglielo il giorno stesso della partenza con i bagagli in mano?" Insiste lui, piazzandosi in piedi davanti a lei con le mani sui fianchi.

Ashley sbuffa, gli lancia un'occhiataccia, poi poggia i gomiti sul materasso e si sforza di sollevarsi.

"Diamine, certo che no! Ma, cerca di metterti nei miei panni! Non è facile per me, non posso certo parlarne come niente fosse, del tipo 'ah stasera esco, torno tardi, domani preferirei le lasagne per pranzo...ah e dimenticavo, a settembre vado a vivere con Thomas in un'altra città'!" sbotta in malo modo, sperando che stavolta il suo ragazzo sia più empatico.

Thomas sospira pesantemente e incrocia le braccia al petto.

"Quindi?" persevera.

"Quindi...sto solo aspettando il momento giusto. Vedrai che arriverà, devi avere un po' di pazienza e darmi tempo!" Prova a convincerlo, posandogli dolcemente le mani sulle spalle e sperando che la smetta di farle sentire tutta quella pressione addosso.

Lui pare calmarsi e annuisce sconfitto.

"D'accordo...lo sa già qualcuno?" 

"L'ho detto a Ellie...e a Matt" rivela Ashley, cercando di rimanere più indifferente possibile.

Sono già passate due settimane da quella confessione e i rapporti tra loro si sono raffreddati, come previsto.

Si vedono a lavoro e ogni tanto a casa ma per il resto hanno smesso di condividere tutti quei momenti spensierati che li avevano avvicinati in così poco tempo.

È stato inevitabile, anche lui adesso è impegnato ed Ashley passa molto tempo con Thomas per l'organizzazione della loro convivenza.

Ha paura, tanta, e milioni di dubbi ma non riesce più a parlarne con lui come una volta anche se le manca da morire.

Per fortuna c'è Ellie che la ascolta anche se con un velo di preoccupazione.

Sta facendo un salto nel vuoto e non sa se si sfracellerà al suolo o sarà in grado di volare.

"Bene, almeno qualcuno ne è al corrente. E Matt che dice? Si vede ancora con Bianca?" domanda Thomas.

Ashley si allontana da lui e si volta verso la finestra, con lo sguardo assente, perso di fronte a lei.

"Si, ma sai com'è, non parliamo tanto di questo, suppongo che vada tutto bene" risponde soltanto.

La verità è che evita di pensarci e di chiedere perché quando lo fa sente ancora quella stretta al petto che non dovrebbe esistere.

Li ha visti fuori ogni tanto, sono belli insieme, una di quelle coppie perfette e invidiate.

Lei invece non riesce a concentrarsi sulla sua relazione e ancora una volta sta tornando a domandarsi se sia davvero innamorata.

"Mi fa piacere per lui! - esclama Thomas poi si avvicina lentamente alla sua ragazza e le mette un braccio intorno alla vita, i suoi occhi si fanno dubbiosi - ma tu sei davvero convinta di andare a vivere con me? Lo so, siamo giovani e sta succedendo tutto rapidamente ma io ti amo e voglio andarmene da questo posto, voglio avere la mia indipendenza" ribadisce, stringendola appena.

Ogni tanto ha la sensazione che la sua fidanzata non sia davvero felice della loro vita insieme.

Ashley lo guarda e per un attimo esita, poi si fa coraggio e annuisce con forza.

"Ma certo! - conferma sicura per poi corrucciare un attimo la fronte - e comunque in caso contrario avrei alternative?" chiede con tono scherzoso ma con un fondo di verità che non sfugge a Tom.

"Ashley, sai come la penso sulle relazioni a distanza, non durerebbe tra noi - ribatte lui serio, riconfermando le sue convinzioni - so che fa male parlarne ma a quel punto credo che sarebbe stato meglio lasciarci" conclude secco, senza mezzi termini.

Ashley rimane in silenzio, è assorta e sembra rifletterci sopra.

Thomas non le ha dato scelta, o va con lui o la loro storia può considerarsi finita.

Non lo critica perché non tutti riescono a gestire la lontananza ma a quel punto si domanda se non avesse dovuto prendere lei le redini della situazione e chiudere quella relazione che ormai va avanti solo quasi per una questione di principio.

In quegli anni Ashley ha davvero creduto di aver trovato qualcosa che potesse durare, una certezza, un punto fermo oltre ovviamente i suoi zii.

I sentimenti però non sono razionali e questo l'ha scoperto a sue spese.

Nonostante ciò non se la sente di mollare, tutto, forse è giusto dare una chance a un rapporto che dura da tre anni prima di gettare tutto alle ortiche.

Prova per un attimo a immaginare come sarebbe se decidesse di lasciare Thomas e una nuova, invitante, sensazione di libertà la invade.

Chissà perché le viene in mente Matt all'istante.

Cosa sarebbe successo tra loro se lei fosse stata libera da ogni relazione?

Scaccia via subito quella domanda scomoda, Matt adesso ha una ragazza e lei dovrebbe smetterla di pensare agli altri e dedicarsi a fare funzionare le cose con Thomas.

Sì, deve almeno fare un tentativo e capire se stare con lui è davvero ciò che è meglio per lei, ciò che vuole, soprattutto.

"Stavo solo scherzando, Tom. Voglio andare a vivere con te, ne sono certa" dichiara convinta e lui si apre in un sorriso sereno.

"Ti amo, Ashley"

"Anch'io, adesso andiamo! I miei zii ci aspettano per cena!" si affretta a dire Ashley, mentre corre a recuperare le sue cose.

Deve tentare, deve fare la cosa giusta.


"Qualcuno vuole il dolce? Ho preso del gelato buonissimo e preparato una cheesecake al limone che spero sia venuta bene!" annuncia Katya, mentre trotterellando si avvicina al frigorifero.

"Sarà sicuramente squisita, come tutta la cena del resto! Sei fenomenale come cuoca, Katya!" la lusinga Thomas, col suo perfetto tono gentile da galantuomo.

"Oh Tom, tu sei sempre troppo galante! Ashley è proprio fortunata ad averti!" esclama Katya col dolce in mano e un sorriso smagliante, mentre fa l'occhiolino a sua nipote.

Ashley sorride a stento.

Un tempo lo pensava davvero, adesso ha la testa in corto circuito.

Il ristorante è chiuso per il giorno di riposo settimanale e finalmente sono riusciti a cenare tutti insieme.

Tutti tranne Matt che ne ha approfittato per uscire con Bianca.

Ashley ha notato la sua assenza, ha provato a fare finta di niente ma quel posto vuoto a tavola l'ha tormentata tutta la sera.

Vorrebbe toglierselo dalla mente e togliersi quella dannata sensazione di inquietudine.

Stanno assaporando il gelato e conversando del più e del meno quando il rumore della porta li distrae.

"Deve essere Matt!" esclama Katya, Ashley rabbrividisce.

Non è da solo, si sentono dei rumori di tacchi oltre ai suoi passi e lei perde un battito.

L'ha portata a casa per la prima volta e capisce che le cose tra loro si stanno facendo più serie, a quanto pare.

Poi lo vede entrare in sala da pranzo.

Al suo seguito, tenuta dolcemente per mano, c'è infatti Bianca, è bellissima in quel vestito rosa tenue,  corto e con una delicata scollatura a cuore, porta i capelli legati in una coda alta che evidenzia ancora di più la sua schiena sinuosa.

Vorrebbe sparire ma non è possibile.

Bianca la osserva curiosa per un po', forse si ricorda di lei a scuola e magari Matt le ha parlato del fatto che vivono nella stessa casa, chissà.

Tutti salutano la coppia, lei si volta a guardarli timidamente, fa un cenno di saluto ma i suoi occhi non mentono.

Matt li incrocia per un istante e si sofferma più del dovuto.

Odia vederli così tristi e spenti ma non sa cos'altro dovrebbe fare.

C'è Thomas al suo fianco e lui stringe la mano a un'altra ragazza che tra poco salirà in camera da lui.

"Bentornati, vi siete divertiti ragazzi?" Chiede John, allegro.

Matt risponde cordiale anche se non si sente perfettamente a suo agio.

Non vuole stare al centro dell'attenzione,  soprattutto dopo aver visto gli occhi di Ashley che continuano a fargli uno strano effetto.

"Perché non vi unite a noi? Stiamo appena servendo il dolce!" propone Katya, sorridendo, ignara delle lotte emotive che sconvolgono la rossa.

Ashley rabbrividisce.

Tutti insieme a tavola non sa se potrà reggere senza esplodere.

"Ti ringrazio tanto ma per questa volta decliniamo l'invito, abbiamo già cenato fuori!" risponde il biondo, cercando con lo sguardo conferma dalla sua ragazza che fa un cenno affermativo con la testa.

Matt non è stupido e sa perfettamente che non è il caso di sedersi a quella tavola in quel momento.

Ashley gliene è grata, per quella sera l'ha graziata da quel supplizio.

"Oh, bene, come preferite! Buona serata allora, ragazzi!" cinguetta Katya con un tono troppo malizioso che lascia intendere di aver capito quali siano i progetti dei due piccioncini per quella sera.

Matt si dilegua portando con sé la sua ragazza.

Ad Ashley quell'allusione fa male, non sa cosa diamine sia, se gelosia o invidia nel vedere una coppia fresca e felice a confronto con lei.

Si sente improvvisamente nervosa e vorrebbe solo alzarsi e correre fuori, lontano da quella casa e dal pensiero di Matt con una ragazza nella sua stanza in mansarda, quella che a lei piace così tanto e dove hanno passato tanti momenti insieme.

Osserva Tom accanto a lei che come niente fosse continua a gustare la sua torta e parlare con suo zio dei progetti per il nuovo lavoro.

Lui non si accorge dell' insofferenza che la pervade e si sente terribilmente sola.

Stringe i pugni delle mani sotto il tavolo e prende un lungo respiro.

"Wow, ma questa Bianca è davvero carina! - commenta sua zia - Ashley me l'aveva accennato ma dal vivo è stupenda!" 

A quanto pare l'argomento della serata rimarrà proprio quello che la tormenta di più.

"È la prima volta che la porta a casa?" Chiede Thomas, Ashley rimane zitta cercando di mandare giù qualche boccone.

"Già, deve essere una serata speciale o forse la loro relazione diventa più seria!" risponde Katya che adora i gossip.

"Beh, sono contento che Matt si sia fatto degli amici qui!" commenta John.

"Beh, direi non solo quelli!" ridacchia Tom, suscitando l'ilarità dei presenti con quella battutina a doppio senso.

Ashley invece non ne può più e quella è la goccia che fa traboccare il vaso.

I lineamenti del suo viso si fanno tesi, porta le mani sul tavolo e le poggia un po' troppo bruscamente.

"Possiamo smetterla di parlare di Matt! - sbotta d'un colpo, facendo ammutolire tutti - sembra che sia l'unica persona al mondo ad avere una relazione!" 

Thomas si volta a guardarla sorpreso dalla sua reazione.

Ashley rimane così, con la bocca dischiusa, il viso rosso e il fiato corto, si rende conto troppo tardi di avere esagerato e sente gli occhi di tutti su di lei.

Quella cena è davvero un disastro.

"Voglio dire...ci sono cose più importanti che parlare così tanto di una normale coppia che sta insieme da due settimane scarse! - prova ad arrampicarsi sugli specchi, poi in preda alle emozioni le parole non si arrestano più - per esempio io e Thomas andiamo a convivere a fine settembre!" confessa di getto senza quasi rendersene conto.

John sbianca mentre Katya si porta una mano sul petto, quasi con le lacrime agli occhi.

Che cavolo ha combinato?

Il suo cervello va in tilt, Ashley sente la mano di Thomas che stringe la sua e vede un sorriso compiaciuto spuntare sul viso del ragazzo.

Doveva aspettare il momento più giusto invece ha scelto il più sbagliato e improvviso per colpa della sua impulsività.

"Oh sono così felice per voi, è un passo importante e meraviglioso auguri ragazzi miei!" esclama di gioia Katya mentre si alza dal tavolo e corre a stritolare Ashley.

John sembra ancora sotto shock, Ashley fino a qualche tempo prima era ancora una bambina che collezionava figurine e adesso va a convivere.

Le sembra così giovane e acerba!

La fissa stupito e boccheggiante.

Thomas è un ragazzo serio e gli piace ma il suo cuore si stringe al pensiero di quella ragazza che per lei è come la figlia che non ha ancora avuto, sola in una grande città insieme al suo fidanzato e soprattutto lontana da loro.

Ashley si sente travolta da un fiume in piena.

L'ha detto, ormai è ufficiale e le sembra di sentire il peso di quella decisione tutto in una volta sulle sue povere spalle.

Non può più tirarsi indietro.

I suoi occhi cercano quelli di suo zio, l'unico che pare intercettare le sue paure.

"Ma...ci avete pensato bene? Insomma, sembra una cosa così improvvisa" prova a venirle in aiuto John, cercando di non passare per il solito padre geloso.

"Oh sì, in realtà ne parlavamo da un po'. Con Ashley siamo sempre stati d'accordo che se avessi trovato lavoro fuori saremmo andati a vivere insieme!" risponde Thomas al posto di Ashley e suo zio la osserva preoccupato, con la fronte corrucciata.

"È così?" Insiste, rivolgendosi stavolta solo a sua nipote per avere conferma che sia vero.

Ashley fa cenno di si con la testa ma il suo sguardo sembra così insicuro.

"Sú caro, non fare il guastafeste, i ragazzi si amano, stanno insieme ormai da tre anni e questa non può che essere una notizia splendida! - interviene una più che entusiasta Katya - anzi direi che a questo punto ci vuole un brindisi!" propone raggiante, Thomas è d'accordo ed Ashley si trova a dover sorridere e annuire, travolta da quella confusione improvvisa che ha generato per colpa dei suoi sentimenti in tempesta.

Vuole solo andarsene. 

Tira Thomas per un braccio e si avvicina al suo orecchio mentre Katya continua a parlare tutta esaltata a suo marito, visibilmente ancora scosso e turbato.

"Che ne dici se andiamo, c'è troppa confusione qui e io ho voglia di stare sola con te" sussurra in maniera sensuale e Thomas si illumina.

Ashley non gli chiede di stare in intimità con lui da tempo.

Al volo si alza dalla sedia e dopo aver pronunciato un paio di convenevoli i due si catapultano fuori.

Ashley si sente rigenerata dall'aria più fresca.

Pensa a Matt che in quel momento magari è a letto con Bianca e comincia a diventare insofferente.

Lui è lì a divertirsi con la sua ragazza mentre lei si piange addosso e continua a pensare a lui quando ha un ragazzo che la ama e che sta per compiere con lei il grande passo della convivenza.

Deve focalizzarsi sulle cose importanti e smetterla di rimuginare su Matt, su quello che prova per lui e sul resto.

Si fermano con la macchina in un punto isolato e buio.

Travolta da quella frenesia di dimenticare e annullare i pensieri, Ashley pare avere solo voglia di fare l'amore con Thomas per dimostrare a sé stessa che è felice con lui.

Ha troppa fretta, lo spoglia con movimenti frenetici in quel poco spazio scomodo sul sedile della macchina e prende a baciarlo.

Thomas è felice, non la vede così presa da lui da tempo e pensava non potesse succedere più.

Con passione la accarezza e ricambia quei baci.

È solo quando Ashley apre gli occhi e si ritrova nuda sotto di lui che si rende conto di quanto in realtà stia fingendo e sia disperata.

I suoi occhi si fanno tristi ma persevera nel suo obiettivo.

Anche lei deve essere felice.

Va avanti, apre le gambe e gli permette di farla sua di nuovo, chiude gli occhi e sente i suoi movimenti dentro di lei.

Non prova nulla e si rende conto di quanto tra loro non ci sia più speranza.

D'improvviso immagina che al posto di Thomas ci sia Matt, un ragazzo che fino a poco più di un mese prima neanche esisteva nella sua vita e che adesso ne occupa un posto sempre più importante.

Continua a tenere stretti gli occhi e il viso di Matt si fa più nitido nella sua immaginazione, il piacere comincia a crescere in lei come un'onda inarrestabile, lo desidera tanto, si aggrappa alle spalle di Tom fingendo che siano altre e i sospiri aumentano.

Quella fantasia sembra così reale ed Ashley si rende conto solo in quel momento di volerlo così disperatamente, ha sognato Matt tante volte e ha represso quell'attrazione talmente potente che adesso è esplosa anche se lui non c'è.

Thomas aumenta il ritmo, piacevolmente stupito dalle reazioni intense di Ashley come non avveniva da tempo, crede ovviamente di essere lui l'artefice di tutto e non può sapere l'amara verità.

Ashley si volta, non lo guarda in viso per non distruggere quella meravigliosa finzione e alla fine arriva al culmine del piacere, stringendolo forte.

Quando anche Tom finisce e rallenta sempre più,  Ashley apre gli occhi e la realtà la colpisce come un vento gelido in pieno viso.

Rimane immobile a prendere fiato, vede il volto appagato di Thomas che non è quello che ha sognato mente ci faceva l'amore e si sente morire.

Le viene da piangere mentre realizza che Matt non c'è mai stato e che in quel momento sta amando un'altra ragazza che non è lei.

Quanto è stata patetica a illudersi che con Thomas fosse tornato tutto come prima?

Lentamente lo sente abbandonare il suo corpo e staccarsi da lei.

"Ti amo tanto, Ashley" sussurra prima di allontanarsi del tutto.

Lei sorride a fatica ma non risponde, Thomas è troppo felice per farci caso, si riveste accanto a lei e non nota quelle lacrime che Ashley cancella in fretta dai suoi occhi.

 

Ashley entra in punta di piedi, la casa è immersa nel buio e nel silenzio.

Si rintana in fretta nella sua camera, non vuole nemmeno sapere se Bianca è già andata via o dorme ancora tra le lenzuola di Matt.

Si sdraia a pancia in su e fissa il soffitto senza espressione.

Si sente così sbagliata e idiota.

Fino a quel momento non aveva mai fatto l'amore fingendo di stare con qualcun altro.

Pensava fosse una di quelle cose patetiche che capitavano nei film o alle altre ma non a lei che si è sempre fatta guidare solo dall'amore.

Invece si è ritrovata a riuscire a provare piacere, un immenso piacere, solo pensando a un altro.

Anche in quel momento, se ripensa a prima e all'immagine frutto dei suoi sogni di Matt che fa sesso con lei, le sembra quasi di risentire quell'adrenalina e quella felicità irrazionale.

Sta solo sognando e non osa immaginare come sarebbe farlo davvero con lui.

Lo desidera da morire e non può più negare.

Sospira e si spiaccica una mano sulla faccia, cercando di mandare via quelle fantasie.

Deve parlare con Ellie, non sa ancora se confessarle tutto alla lettera ma ha bisogno di sapere se è normale provare quelle cose. Lei è molto più esperta in quel campo e le saprà dare qualche aiuto senza giudicare.

Si calma al pensiero della sua amica.

Ha bisogno di stare con lei e domani la chiamerà, è la cosa giusta da fare.

Si risolverà tutto, se capirà come mai prova quelle forti sensazioni per Matt potrà lavorarci su e fare in modo che spariscano prima della sua partenza.

Si sente ottimista nonostante la serata burrascosa e con quelle speranze riesce a chiudere gli occhi e abbandonarsi a un sonno ristoratore.

Un sonno senza sogni difficili da giustificare, spera.

 

Matt si rigira in quel letto striminzito che avrebbe dovuto condividere con Bianca tutta la notte.

Sono stati insieme, è vero, ma quando la stringeva, quando la sfiorava e amava, i capelli che accarezzava non erano castani e lunghi ma rossi e corti sulle spalle, la sua pelle non era abbronzata ma chiara, quegli occhi non appartenevano a Bianca.

È stato un miracolo se dalle sue labbra non sia uscito il nome sbagliato.

Ashley.

È a lei che ha pensato tutto il tempo.

Dopo averla scorta così pensierosa e cupa a quel tavolo mentre faceva il suo ingresso con Bianca non è riuscito più a scacciarla dai pensieri.

La desidera e non può farci niente.

Ha riaccompagnato Bianca a casa perché dormire insieme a lei era qualcosa che non riusciva a fare, non riusciva a essere ipocrita fino alla fine.

L'ha lasciata in maniera fredda sotto casa, ha notato il suo sguardo perplesso e deluso.

Non vuole prenderla in giro perché non è da lui e lei non lo merita ma non ha potuto fare a meno di pensare ad Ashley, continuamente.

Non sa bene cosa fare e vuole ragionarci a mente fredda, sperando che durante la notte possa schiarire i suoi dubbi e capire quale sia la soluzione più giusta.

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Capitolo 10
*** 10. NELLO SPAZIO DI UN GIORNO ***


Ciao care lettrici
Le mie solite attese sono tornate ma finalmente ho un nuovo capitolo, forse un po più breve e di passaggio ma necessario. La storia è ancora piuttosto lunga e in realtà molte cose devono succedere quindi spero di essere più veloce.
Ringrazio come sempre tutte coloro che continuano a seguire nonostante tutto e che hanno piacere a leggere ciò che scrivo.
Vi lascio al capitolo e alla prossima.

CAPITOLO 10 - NELLO SPAZIO DI UN GIORNO

 

La cucina, alle sei del mattino di una ordinaria giornata di agosto, è avvolta in un silenzio surreale.

Ashley vi entra quasi in punta di piedi per non creare nemmeno il più impercettibile rumore che possa risuonare fin troppo forte in mezzo a quella pace mattutina.

Barcolla un po' perché si sente come appena scesa da un giro sulle montagne russe, non ha dormito un granché nonostante gli sforzi fatti per cercare di spegnere il suo maledetto cervello.

Si è girata e rigirata una ventina di volte tra le lenzuola, ha acceso e spento il condizionatore, cambiato cuscino, ma niente è servito a farla rilassare e distrarla dal ripensare a ciò che era successo la sera prima e che ancora la turba.

Fingere di essere stata con un altro.

Alla fine si è arresa e ha deciso di alzarsi invece che stare chiusa dentro quella stanza soffocante.

I suoi occhi stanchi si socchiudono non appena entrano in contatto con la flebile luce che penetra dalla tenda, Ashley apre la finestra e una piacevole brezza finalmente la ristora.

Respira e si sente un po' meglio.

Tutti dormono ancora com'è normale che sia e non osa nemmeno immaginare Matt e la sua ragazza dentro la mansarda.

Sbuffa, sentendosi un'idiota nel provare di nuovo quel ridicolo senso di gelosia, si siede al tavolo e fissa senza convinzione la TV spenta di fronte a lei.

Deve chiamare a tutti i costi Ellie, ha bisogno di chiedere, di confrontarsi con qualcuno di fidato  ma l'orologio segna ancora le 6 e dodici minuti e se lo fa adesso la sua amica la manderà di sicuro a quel paese.

Deve aspettare ma i minuti sembrano passare troppo lentamente e l'impazienza la divora.

Si prospetta una mattinata decisamente lunga e difficile.

Prende dei biscotti dallo scaffale e si mette a leggere distrattamente un giornale di sua zia per ingannare l'attesa ma sono trascorsi appena altri cinque minuti scarsi quando un rumore di passi leggeri la fa sobbalzare.

Non si aspetta di vedere nessun'altro a quell'ora disumana.

Eppure una testa bionda fa capolino dalla porta e dall'espressione stupita di quel paio di occhi azzurri capisce che il secondo mattiniero di quella giornata è altrettanto spiazzato dall' aver trovato un altro abitante sveglio in casa.

Ashley perde un battito, si mette in allerta ma grazie al cielo Matt pare essere solo e nessuna bellissima ragazza, con addosso una sua maglia larga come il più classico dei cliché, spunta da dietro di lui.

"Buongiorno" mormora il ragazzo perplesso, quasi come fosse una domanda, scrutandola di sottecchi mentre si avvicina alla macchina del caffè.

Ne avrà bisogno almeno un litro per riprendersi da quella nottata stramba e insonne che avrebbe dovuto passare abbracciato alla sua nuova ragazza e che invece si è conclusa da solo a rimuginare e fumare.

Ashley lo guarda di spalle per qualche secondo poi, un attimo prima che lui si volti, rapidamente riporta gli occhi al giornale, fingendo indifferenza.

"Buongiorno a te" risponde, sfogliando una pagina e stando bene attenta a non incrociare il suo sguardo.

Matt sfida la sorte, si siede di fronte a lei, il profumo del caffè si spande nell'aria ed è piacevole e confortante insieme a quel silenzio celestiale.

Ashley solleva timidamente gli occhi e lo becca mentre sta guardando fuori dalla finestra, coi capelli un po' scompigliati e le sopracciglia contratte in un'espressione lievemente pensierosa.

È bello, troppo, e le sensazioni della sera prima si riaccendono, facendo divampare un incendio sotto la sua pelle.

Chiude il giornale di scatto e comincia a sventolarsi, sperando che le sue guance non l'abbiano tradita colorandosi di rosso.

Matt si volta, non incontra i suoi occhi perché adesso è il turno di Ashley di guardare altrove.

I suoi capelli rossi e luminosi si muovono disordinati per l'aria che sta spostando, le scoprono il collo, il viso e la fronte, c'è un tenue  rossore che la colora che lui non sa spiegare ma che adora e le labbra strette e inquiete che non riescono a stare ferme.

Vorrebbe tanto poter sfiorare la sua pelle come ha sognato la notte precedente.

L'atmosfera pare rilassarsi dopo quel momento di tensione, Ashley sente che un briciolo di calma e razionalità sta finalmente tornando in lei.

"Che ci fai sveglio a quest'ora?" Riesce a chiedere senza sembrare un automa che non si ricorda più come intraprendere una normale conversazione con un altro essere umano.

"Potrei farti la stessa domanda" ribatte Matt furbo, evitando di rispondere e lanciandole uno sguardo impertinente mentre punta i gomiti sul tavolo e si sorregge il mento.

Ashley sorride, c'era da aspettarselo da lui, è un tipo scaltro e gli piace provocare.

"Insonnia, a volte capita" risponde allora, si asgranocchiando un biscotto con un'aria tranquilla che non corrisponde a quello che sta provando dentro.

Matt annuisce lentamente e gli angoli delle sue labbra si piegano in un sorriso quando la osserva con quel piglio sicuro ma allo stesso tempo irrequieto.

"Già, anche io" dice soltanto, poi sorseggia il suo caffè, mentre in testa frulla ancora il desiderio provato la notte prima.

Ashley si ferma un attimo, distoglie l'attenzione dal giornale e torna a fissarlo.

"Bianca sta ancora dormendo? Sarà stata una nottata intensa e stancante, immagino" commenta di slancio senza neanche sapere dove abbia trovato la sfacciataggine per fare un'osservazione del genere.

Si maledice per un attimo.

Matt vacilla, quella domanda l'ha messo in difficoltà e non capita molto spesso.

Non può certo dirle la verità, e cioè che l'ha mandata a casa perché non riusciva a dormire con una ragazza dopo averci fatto l'amore desiderando un'altra, la stessa che adesso è seduta di fronte a lui e non può avere la minima idea di come stiano davvero le cose.

Esita a rispondere a quella semplice domanda ed Ashley lo osserva incuriosita, aggrottando le sopracciglia.

Non è da lui comportarsi così.

"Bianca è a casa sua, non ha dormito qua...doveva studiare per un esame e così...ha preferito non rimanere" risponde finalmente con una facile bugia ma è incerto e il suo sguardo rimane basso, come se volesse evitare di guardare Ashley mentre parla.

"Capisco" mormora la rossa, perplessa.

Il fatto che Bianca non sia lì però la fa sentire di colpo più tranquilla e a suo agio.

"E tu invece? Tutto bene con Thomas?" domanda Matt a sua volta.

"Si, a meraviglia" si affretta Ashley a liquidare la cosa senza tanti particolari, sforzando un sorriso.

I due si guardano, con ancora quelle emozioni in subbuglio a scuoterli.

La notte prima si sono desiderati reciprocamente mentre erano con altre persone. Sembra un'assurda coincidenza eppure è vero.

Peccato che l'una sia ignara di ciò che ha provato l'altro e viceversa.

Ashley è la prima a interrompere quegli sguardi che vorrebbero tanto parlare e confessare la verità.

"Beh, allora io torno in camera, stamattina devo vedermi con Ellie e ho un sacco di cose da fare!" Esclama di colpo, interrompendo quel silenzio magico.

Si alza frettolosamente mentre Matt si chiede quali siano queste fantomatiche cose urgenti da fare alle sei e mezza del mattino.

È evidente che Ashley lo stia evitando.

Quel pensiero gli fa male, le manca Ashley e i loro pomeriggi spensierati, le chiacchiere e anche le piccole provocazioni che si lanciavano.

Perché tutto si è complicato in quella maniera?

È forse quello che accade quando ci si mettono di mezzo i sentimenti e le attrazioni?

La vede scivolare via dalla sedia e poi rigida come un tronco passargli accanto senza nemmeno guardarlo.

Rimane lì, pensieroso, con la testa piena di dubbi.


Ellie asciuga via dalla sua pelle ambrata  gli ultimi Rivoli di acqua salata, poi strizza i suoi voluminosi capelli che al sole si illuminano di meravigliosi riflessi dorati e li raccoglie tutti su una spalla, lisciandoli con le mani.

Ashley è già seduta sul suo telo, rannicchiata con le braccia che cingono le ginocchia e lo sguardo fisso sui suoi piedi, intenta a osservare ancora qualche goccia di acqua di mare che le scivola lungo le gambe umide.

Un fruscio accanto a lei la distrae, finalmente anche Ellie ha posizionato il suo asciugamano sugli scogli e si è sdraiata, non prima di aver spalmato della crema solare e indossato un paio di occhiali da sole.

"Oggi si sta benissimo, sono così contenta che tu mi abbia chiamato per andare a mare noi due da sole!" esclama Ellie, sospirando rilassata con gli occhi chiusi.

"Già, è vero" 

Le mani di Ashley si attorcigliano nervose, lei proprio non riesce a rilassarsi invece.

Ha chiamato Ellie perché ha un disperato bisogno di confessarle quel segreto che tanto l'ha scombussolata eppure non ci è ancora riuscita.

Hanno nuotato e parlato un po' di tutto, di Thomas, della convivenza, di altri loro amici e di cose varie come fanno sempre ma ogni volta che cercava di prendere l'argomento non sembrava mai il momento giusto.

Cala il silenzio fra loro e dopo qualche minuto Ellie volta la testa e abbassa gli occhiali da sole, sollevando un sopracciglio.

Ashley è ancora seduta e sembra una statua di ghiaccio, tesa e rigida.

"Ashley! Non ti sdrai a prendere un po' di sole? Così sembrerai sempre una mozzarellina estiva!" La prende in giro bonariamente, la rossa sobbalza.

Si sdraia forzatamente, mettendosi di fianco con un gomito a reggere la testa e lo sguardo corrucciato.

"Devo andare dalla parrucchiera in questi giorni, i miei capelli sono lunghissimi e non li sopporto più! Tu che ne dici? Faccio bene a tagliarli? Un po' mi dispiace in realtà" ricomincia a parlare Ellie, scrutando le punte dei suoi capelli.

"Si dai, una spuntatina ci sta - risponde Ashley in maniera vaga, mentre cerca di trovare il coraggio, poi ne approfitta e decide di buttarsi - ehm, Ellie...dovrei chiederti una cosa" bisbiglia con aria insicura.

"Dimmi pure, cara" fa Ellie, mettendosi comoda sul suo telo.

"Beh, ecco...ti è mai capitato di fingere mentre facevi l'amore con qualcuno?" chiede impacciata ma è troppo nervosa e la domanda non le esce bene al primo colpo.

"Di solito no perché se sto con qualcuno è perché ne ho voglia ma è capitato magari qualche volta che lui non ci sapesse fare o che io non fossi molto in forma e così, beh sì ho finto ma è un evento molto raro nel mio caso. Se ti riferisci a te e Thomas direi che non devi preoccuparti più di tanto, visto come va il vostro rapporto mi sembra sia più che normale che ti sia capitato!" Risponde l'amica, non perdendo occasione di farle notare la sua disapprovazione per la relazione con Thomas nella speranza di farla rinsavire per miracolo.

"Non intendevo quello, mi sono spiegata male! - obietta subito Ashley, Ellie si abbassa gli occhiali e la fissa meravigliata - intendevo dire...se ti è mai capitato di...pensare a qualcun altro mentre lo facevi col tuo ragazzo, di fare finta che fossi con una persona diversa" riesce a chiedere con l'imbarazzo a mille e la faccia bollente e non per il sole.

"Oh…- esclama Ellie, incuriosita dalla domanda e mettendosi a sedere - a me personalmente no perché sai come sono fatta, se mi piace qualcuno ci sto, se mi va di stare con un altro idem, non rimango intrappolata in una storia infelice solo per questioni di principio" spiega, lanciando una frecciatina poco velata all'amica.

"Quindi non è normale?" insiste Ashley, resa ancora più agitata dalla risposta dell'amica.

"Non dico che non può capitare ma di sicuro se succede c'è un problema. Insomma, perché dovresti desiderare un altro mentre fai l'amore col tuo ragazzo? Forse perché lui non ti piace più e dovresti cambiare orizzonte!" Risponde schietta Ellie, mandando in tilt Ashley.

Sa che quello che dice è vero ed Ellie è la sua migliore amica anche per la sua sincerità senza peli sulla lingua.

Solo che ha paura di sapere la verità e nello stesso tempo una voglia enorme di capire cosa stia provando.

Vuole rassicurazioni ma al contempo qualcuno che riesca a decifrare i suoi sentimenti e dirle chiaramente cosa ha che non va.

Sa che nemmeno Ellie può farlo e che lei è l'unica che dovrà riuscirci.

"E quindi, chi è che ti vuoi fare al posto di Thomas?" 

La domanda sfacciata di Ellie la raggiunge come un proiettile.

"Cosa? Ma che dici?"  esclama sconvolta, col cuore che ha preso a battere nel petto come un forsennato.

"Andiamo Ashley! Con me non puoi mentire! Ti conosco troppo bene e se mi hai fatto questa domanda non è per una semplice curiosità... è perché è successo a te! Vuoi negarlo, per caso?" La mette alle strette l'amica ed Ashley è costretta a crollare.

"E va bene! Sì, è capitato a me! Ieri sono stata con Thomas e...a un certo punto ho pensato a un altra persona e sono riuscita a...beh hai capito...solo pensando a lui! Mi sento così sbagliata!" Si sfoga Ashley, sentendosi più leggera adesso che ha vuotato il sacco.

Ellie si avvicina all'amica e le cinge i fianchi.

"Intanto no, non sei sbagliata. Sei solo umana e come tutti provi delle emozioni e dei sentimenti che a volte possono confonderti. Stavolta hai solo seguito questa emozione che ha avuto il sopravvento. Adesso devi provare ad analizzarla per capire il motivo per cui è nata e arrivare alla soluzione. Non devi colpevolizzarti né sentirti una stronza, ok?" la tranquillizza finalmente, dando ad Ashley quel conforto che solo Ellie coi suoi modi bruschi ma sinceri è in grado di darle.

Si sente meglio e respira profondamente.

"Quindi se riesco a capire il perché posso anche lavorarci sú e risolvere il tutto senza danni?" Domanda timidamente, con qualche speranza in più.

"In linea di massima sì, certo trattandosi di Thomas una spiegazione io già ce l'avrei ma sai come la penso quindi...sta a te adesso decidere come comportarti." conclude Ellie, pregando in cuor suo che questo misterioso ragazzo sia in grado finalmente di sciogliere l'ostinazione della sua amica verso quel rapporto ormai finito.

Ashley si prende dei minuti per pensarci con più razionalità poi la voce di Ellie la riporta tragicamente alla realtà.

"Lui chi è? L'altro intendo" 

"Non credo sia rilevante per il mio problema" cerca di opporsi Ashley, arrossendo violentemente.

Ok confidare il suo problema ma rivelare l'identità del ragazzo che turba i suoi pensieri è troppo.

"Ma lo è per me! Dai, voglio saperlo! Sai che altrimenti la curiosità mi ucciderà! Vuoi avermi sulla coscienza?" Insiste Ellie, attaccandosi ad Ashley come una piovra.

"Non se ne parla, Ellie, non voglio!" 

"Ma sai che a me puoi dirlo! Su, dai! È così imbarazzante? Dunque vediamo un po' - si concentra l'amica, assottigliando gli occhi e ticchettando il mento con un dito - forse è il tizio carino del bar? O forse quell'altro che abbiamo conosciuto l'altra sera che faceva tutte quelle battute idiote? No dai lo escludo...altrimenti chi altri può essere.." 

Ashley alza gli occhi al cielo esasperata e si massaggia le tempie.

"Vado a farmi un bagno! Ne ho abbastanza di sentire i tuoi sproloqui" sbotta alzandosi in piedi e andando verso il mare ma l'amica la segue fin lì e si tuffa insieme a lei, continuando a elencare  tutti gli amici e conoscenti del paese.

"Hai finito Ellie?" brontola Ashley dopo essersi fermata su uno scoglio.

"Non mi fermerò finché non lo saprò!Deve essere qualcuno vicino a te...fammi pensare- e poi finalmente l'illuminazione che cercava - ci sono! Come ho fatto a non arrivarci prima! È Matt!" Strilla tutta esaltata.

Ashley sbianca ed Ellie esulta perché ha capito di avere indovinato.

"E va bene, sei soddisfatta adesso?" si arrende Ashley, sfinita.

Ellie è incorreggibile.

"In realtà era piuttosto ovvio e poi in questo momento credo che in città ci siano svariate donzelle che immaginano Matt in quei momenti là. È normale, lui è davvero carino e vivendo a stretto contatto trovo che sia naturale che tu abbia finito per trovarlo attraente. Aggiungici poi la tua situazione con Thomas e il gioco è fatto " commenta semplicemente ma qualcosa nelle sue parole colpisce Ashley e la fa riflettere.

"Cioè vuoi dire che ho desiderato Matt solo perché le cose con Tom vanno male? Che si tratta solo di infatuazione fisica che poteva accadere con qualunque altro ragazzo?" chiede confusa, il punto di vista di Ellie non l'aveva considerato.

Lei che è abituata a vedere il sesso sempre unito all'amore non riesce a capacitarsi di poter provare attrazione senza sentimenti.

È vero, non è più un'adolescente che crede nell'amore come quello delle fiabe, è ormai adulta e potrebbe anche aver cambiato idea in proposito ma le sembra così innaturale provare solo una banale voglia di sesso nei confronti di Matt, con cui ha condiviso tanti momenti e a cui comincia a sentirsi legata.

"Più o meno sì. O meglio, non è che avresti provato attrazione per chiunque ma una serie di circostanze hanno fatto in modo che il prescelto fosse lui. Prendila come un'occasione per farti realizzare che con Thomas non va più a gonfie vele. Poi la decisione sta a te ovviamente." spiega Ellie ma Ashley si fa scura in viso.

Non ci capisce più niente ma il pensiero che Matt possa essere uno dei tanti e che il fatto che pensi a lui sia un puro caso dovuto ai problemi con il suo ragazzo le fa male.

Sembra quasi delusa che non ci sia niente di più che quello.

"Ma com'è possibile...quindi è solo una stupida attrazione fisica a farmi provare questo?" chiede più a sé stessa che ad Ellie ma l'amica la sente.

"Ho cercato di analizzare la cosa in base a quello che mi hai detto. A meno che non ci sia di più…- Ellie fa una pausa, scruta l'amica immersa nell'acqua fino alle labbra, quasi a voler scomparire - Ashley...non è che ti sei innamorata davvero di Matt?" domanda schietta facendola sprofondare giú per lo shock.

"Certo che no! -esclama isterica quando riemerge, prendendo fiato e asciugandosi l'acqua dal viso- io sono impegnata come potrei...innamorarmi di qualcun altro" si ostina a ripetere.

Ellie scuote la testa e sospira.

"Ti giuro Ashley, ti voglio un bene dell'anima ma con te ci rinuncio. Sei proprio cocciuta!" le dice, spingendola scherzosamente di nuovo sott'acqua.

Dopotutto se non ci arriva da sola lei può fare davvero poco.


Sono passate alcune ore dalla mattina al mare trascorsa con Ellie e dalle riflessioni che si sono scatenate in lei dopo quell'incontro.

Ha fatto bene a raccontarle i suoi timori, era sicura che dal confronto con lei sarebbe venuto fuori qualche spunto utile per risolvere i suoi enigmi.

'forse ti sei innamorata'

Le parole dell'amica rimbombano nelle sue orecchie ma cerca di scacciarle via.

No, è impossibile.

Ashley infila la testa  nell'armadio, sperando che quella frase la smetta di tormentarla.

Sta cercando di dare una sistemata a quel guazzabuglio ma il suo sguardo si posa per caso su una pila di maglioni nascosti giù in fondo in attesa che venga la prossima stagione invernale.

Un nodo alla gola la stritola improvvisamente.

Realizza che quell'inverno non sarà più lì in quella stanza, non sarà con i suoi zii, non ci sarà il ristorante, Ellie e gli altri amici...non ci sarà nemmeno Matt.

Chissà che fine farà lui, loro.

Chiude di getto le ante, facendole un poco sbattere.

Si appoggia con la schiena all'armadio e ingoia a fatica.

Ha paura, tanta.

Ma sa che deve farlo per capire, per crescere. Per non subire l'ennesima delusione.

Ha quasi 22 anni, non è più una ragazzina ed è ora che affronti le sue decisioni anche se dure.

Thomas la ama, non vede l'ora di andare a vivere con lei, stanno insieme da tre anni e dovrebbe andarle bene così.

Prende un respiro e si siede sul letto, a piegare alcuni vestiti.

Poco dopo sente un tonfo leggero alla porta.

"Avanti" dice, continuando a riporre gli abiti, pensando sia sua zia Katya.

"Ciao, Ashley"

Quella voce invece la fa bloccare immediatamente, il cuore le salta in gola quando solleva lo sguardo e incontra il suo.

"Matt…" mormora con voce flebile.

Non si aspettava certo di vederlo, lui non entra nella sua camera da un po' di tempo, da quando hanno avuto quella conversazione in mansarda la prima volta che l'ha visto baciare Bianca.

"Scusa se ti disturbo, hai da fare?" domanda il biondo, rimanendo sull'uscio della porta.

Sembra nervoso anche lui ma Ashley è troppo presa dalle sue emozioni per accorgersene.

"Non disturbi affatto. Entra pure" si affretta a dire, mettendo via in malo modo le cose che stava sistemando per fargli spazio accanto a lei.

Matt si siede lentamente, quasi volesse prima chiederle il permesso di poterle stare vicino.

Lei trema impercettibilmente.

Si sente così leggera, ansiosa e felice allo stesso tempo.

Se non si calma probabilmente sverrà.

"Stai mettendo ordine per quando andrai via?" domanda lui, guardandosi intorno.

Ashley scuote la testa con energia.

"No, non ancora! Per quello ho abbastanza tempo per fortuna" cerca di sorridere Ashley anche se si capisce lontano un miglio che l'ansia la consuma.

Matt la guarda, lei stavolta non abbassa gli occhi, si perde in quel viso che da giorni non era così vicino, così amico.

"Ho saputo che ieri hai detto ai tuoi zii che andrai a vivere con Thomas fuori città. - le rivela, facendola sussultare - ne parlavano a tavola a pranzo. Tua zia era entusiasta, John un po' meno. E così è tutto ufficiale adesso" continua mentre Ashley comincia a torturarsi la stoffa della maglietta.

"Già, alla fine gliel'ho detto. È successo un po' così...senza preavviso - balbetta, senza accennare ovviamente al fatto che quella sera avesse fatto la rivelazione solo per distogliere l'attenzione da lui e dalla sua ragazza - è normale che mio zio non la prenda molto bene, per lui sono come una figlia, probabilmente mi vede ancora come una bambina ed è un po' geloso...sai queste cose da padri" prova a spiegare, sorridendo forzatamente.

Matt annuisce, poi si volta verso di lei, si sporge in avanti.

"E tu sei felice? So di avertelo chiesto molte volte ma...lo sei, Ashley?" 

La rossa rimane ammutolita, sembra non avere più fiato in gola, gli occhi le diventano lucidi e prega vivamente che nessuna lacrima decida di scappare.

Matt, io...questa faccenda non è facile da spiegare ma…- inizia però presto di rende conto che la cosa che le preme di più al momento è dirgli quello che ha sentito in quei giorni di lontananza da lui, è lui che ha la priorità - tu mi sei mancato molto" confessa infine, senza possibilità di tenere dentro le emozioni.

Matt sbarra leggermente gli occhi poi le prende una mano nella sua e la stringe piano.

Quel tocco le riscalda il cuore, le dà coraggio e un senso di pace la avvolge finalmente.

"Mi dispiace per come mi sono comportato ma...era difficile fare altrimenti.. è complicato tra di noi" accenna lui, rafforzando la stretta alla mano.

Le sensazioni provate per lei non le rinnega, le sente forte e chiaro.

"Lo so, non sai quanto ti capisco ma...anche se ti conosco da poco mi mancano le ore passate insieme, mi manca parlare con te, scherzare, raccontarti le cose assurde successe in giornata, mi manca fumare con te di nascosto da mio zio su nel tuo balcone...mi manca tutto di te" ammette Ashley senza più freni, adesso le parole guizzano come un fiume in piena, sente di star facendo la cosa giusta e il sorriso di Matt le dà la conferma.

"Anche a me manca tutto questo ma se vuoi può tornare. Faremo in modo di evitare incidenti di percorso." la rassicura Matt, finalmente i due ridono.

Non era complicato, era più semplice del previsto, almeno per il momento.

"Per quanto riguarda la tua domanda...sono consapevole che è difficile capirmi ma devo dare una chance a questa storia, devo comprendere se ne vale davvero la pena e per farlo devo andare via con Tom...non mi aspetto che tu sia d'accordo ma, cerca di guardare la cosa dal mio punto di vista. Ho passato una vita a vedere sfumare le cose belle che avevo, a cercare di ricostruire la mia felicità. Non so rispondere alla tua domanda, non so dirti se sono felice adesso ma ho bisogno di partire per capirlo." gli spiega finalmente, libera di poter dire ciò che prova senza paura dei giudizi.

Sa che con Matt può farlo e infatti il suo sguardo si addolcisce.

"Credo di aver compreso cosa vuoi dire e non tornerò più sull'argomento. Se però ti renderai conto che ti sei sbagliata e che la possibilità che ti sei data ha avuto esito negativo...promettimi che non esiterai a tornare indietro, non rimanere intrappolata in qualcosa che non vuoi" le raccomanda con una dolcezza tale che Ashley prova uno strano sfarfallio nello stomaco.

"Te lo prometto, Matt. Sono così contenta che tra di noi sia tornato tutto come prima" 

"Anche io e ricordati che come amico ci sarò sempre" le promette, suonando terribilmente romantico.

"Non so quanto ti convenga fare queste promesse, potresti non liberarti più di me!"  lo minaccia per scherzo.

"Pensi di spaventarmi? Guarda che ho fegato da vendere, posso ancora sopportare una ragazza testarda e i suoi dubbi amletici" la prende in giro beccandosi un pugno sul braccio.

Matt si ferma per osservarla, non può ignorare quello che sente il suo cuore.

"Adesso vieni qui, sú" 

La sua voce è così delicata che Ashley fa in tempo a sentirla che si ritrova il suo viso vicino a un passo dal suo, centinaia di brividi pervadono il suo corpo, Matt si avvicina poi le sue labbra si poggiano sulla sua fronte in un bacio dolcissimo che sembra però solo di consolazione.

Entrambi avrebbero voluto diversamente ma non si può.

Ashley assapora la sensazione di quel bacio morbido e rassicurante, di getto lo stringe in un abbraccio, senza pensare più a niente, le braccia di Matt la cingono e le sembra di stare in paradiso.

Vorrebbe rimanere così per ore, abbracciata a lui, col suo profumo nelle narici e il calore del suo corpo addosso, così senza muoversi di un millimetro.

È un' attrazione fisica diversa da quella che porta a desiderare il sesso, ne è sicura.

Ellie si è sbagliata stavolta, tra loro c'è di più, c'è un' amicizia strana o forse solo un amore acerbo.

Lo stringe ancora più forte e ne è consapevole.

Lui non è chiunque, lui è Matt e per lei è importante più di una notte di sesso.

Matt la sente fremere sul suo corpo, per certo versi la trova incomprensibile per altri si sente come a casa con lei, come se il suo posto fosse con quella ragazza così piena di contraddizioni ma così vera e travolgente.

Una cosa l'ha capita e adesso sa cosa fare. 

A prescindere da cosa ne sarà di loro è giusto così.

Quando si staccano sembra essere passata un'eternità.

Il giorno prima hanno fatto l'amore con la persona sbagliata, desiderando di essere insieme e adesso lo sono, in un modo altrettanto intimo.

Rimangono a chiacchierare per un po', come se nulla fosse successo, come se fosse tornato tutto come prima.

O forse niente è più come prima.

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Capitolo 11
*** 11. CONFRONTI INASPETTATI ***


Ciao a tutte, care lettrici.

È un po' che non aggiorno le mie storie e oggi è toccata a questa! Purtroppo sono molto impegnata ma quando posso scrivo in modo da non trascurare nessuna delle storie in corso.

Mi spiace se i tempi sono lunghi e ringrazio vivamente chi trova ancora piacere nel seguirle.

Questo è forse un capitolo di passaggio non troppo lungo ma mi serviva per il continuo, molto probabilmente dopo ci sarà un piccolissimo salto in avanti per accelerare gli eventi perché la storia non è per nulla ancora arrivata nel vivo, diciamo così.

Tante cose devono ancora succedere che spero di raccontare presto.

Grazie a tutte e un abbraccio!


CAPITOLO 11 - CONFRONTI INASPETTATI

 

Agosto imperversa col suo caldo torrido e la voglia di rintanarsi dentro un frigorifero.

Ashley ha acceso il condizionatore e ci si è piazzata proprio sotto, sdraiata sul divano, per evitare di sciogliersi come la cera.

Guarda distratta un quiz televisivo mentre cerca di godersi quel pomeriggio del suo giorno libero della settimana.

Non è solo il caldo a tormentarla.

Tra meno di due mesi si trasferirà con Thomas in una nuova città e non hanno ancora trovato un appartamento da prendere in affitto.

Thomas le ripete da giorni di andare a fare un giro per informarsi o vedere qualche casa ma lei ha sempre trovato una qualsiasi scusa per evitare di farlo.

Nonostante abbia fatto pace con se stessa e con i dubbi e sia convinta che quella sia la scelta giusta per capire se la sua relazione abbia ancora qualche speranza o sia ormai alla frutta, ogni volta che ne parlano o che devono pensare ai preparativi per la partenza il suo corpo e il suo cuore si rifiutano di collaborare.

Non potrà rimandare per sempre, questo lo sa.

Sospira poi si poggia il dorso di una mano sugli occhi, come a voler cancellare il mondo.

Quando la sposta il bel viso di Matt che la fissa all'incontrario la fa sussultare violentemente.

"Cavolo, Matt! Mi hai fatto venire un colpo!" esclama sobbalzando e mettendosi a sedere, con una mano sul petto per lo spavento.

Lui ridacchia poi fa il giro del divano mentre Ashley lo fissa torva dopo quell'attentato alla sua vita.

"Scusa ma pensavo mi avessi sentito scendere!" dichiara il biondo in sua difesa prima di affondare nel divano accanto a lei e dare un'occhiata alla TV.

"Ero sovrappensiero" spiega vagamente Ashley, coi gomiti poggiati sulle cosce per reggersi la testa.

"Problemi?" Chiede di rimando Matt, distogliendo lo sguardo dal programma in TV per rivolgerlo alla ragazza al suo fianco.

Lei scuote la testa con fare annoiato.

"Solite cose...niente di che" risponde brevemente, accennando un sorriso e liquidando la questione.

Gli occhi azzurri di Matt incrociano quelli castani della ragazza e  i due sembrano leggersi nel pensiero senza bisogno di parlare.

"Capisco" fa lui semplicemente dopo qualche secondo, ritornando a guardare la TV  senza chiedere oltre.

Ha intuito di cosa si tratta ma quell''argomento l'hanno già ampiamente affrontato e Matt non ha intenzione di intromettersi nelle scelte della ragazza con cui condivide il tetto al momento e per la quale comincia a provare dei sentimenti che non dovrebbero esistere.

"E tu che fai? Credevo stessi studiando di sopra" continua lei, Matt fa spallucce poi sospira e si stiracchia le braccia.

"Sì, l'ho fatto fino a poco fa ma tra un'ora inizio il mio turno e volevo rilassarmi un po' prima" la informa per poi alzarsi e dirigersi verso il frigorifero a prendere un bicchiere d'acqua.

Ashley lo segue con lo sguardo, poi sorride.

"Beh, buona fortuna! Io invece oggi starò qui a godermi il fresco senza la minima intenzione di fare nulla" lo prende in giro per poi guadagnarsi un gestaccio da parte sua.

"Ne riparliamo venerdì quando sarà il mio turno di stare a casa e il tuo di sgobbare" ribatte avvicinandosi a lei con aria di sfida e beccandosi una cuscinata in faccia.

Ridono, di gusto.

Com'è tutto più leggero quando c'è Matt intorno a lei!

I problemi, le preoccupazioni e persino il suo cuore.

"Senti un po', invece…- riprende a parlare Matt, distogliendola da quella spensieratezza - stasera ti va di fare una passeggiata sul tardi se non sei impegnata? Ti passo a prendere dopo il lavoro" le propone di getto, mentre si alza dal divano per andare a vestirsi.

"Per me va bene- risponde Ashley, aggrottando le sopracciglia un po' meravigliata - ma...non ti vedi con Bianca?" prova a chiedere.

Matt esita a rispondere, sembra a disagio e prende ad armeggiare con il telefono.

"Ahm, no" risponde secco, come se volesse tagliare subito corto e senza sollevare lo sguardo.

Ashley lo fissa e inarca un sopracciglio, quel comportamento vago e freddo la insospettisce ma non fa in tempo a chiedere oltre che suo zio John entra in salone.

"Ehi ragazzi! Come va?" chiede, lanciando una veloce occhiata ad Ashley.

"Non c'è male, mi godo il mio pomeriggio di meritato ozio" risponde lei, poggiando comodamente la schiena sul divano.

"Io invece mi preparo per il turno. Ti aspetto e andiamo insieme?" domanda Matt a John ma lui sembra strano, avanza lentamente di qualche passo in direzione di Ashley e si ferma.

Non pare molto intenzionato ad andare via.

"Ehm no, Matt, vai pure! Se non ti dispiace arrivo più tardi...dovrei scambiare due chiacchiere con Ashley prima" dichiara con la voce leggermente imbarazzata e lo sguardo fisso a terra.

Ashley si volta di scatto a quelle parole, abbandona la sua posizione rilassata e si irrigidisce, come colta di sorpresa.

Che avrà da dirle suo zio di così importante?

Un silenzio innaturale si diffonde nell'aria.

"Oh...si...ma certo!" esclama poi sperando di non tradire lo stupore che l'ha invasa e anche un pizzico di ansia.

Scambia una rapidissima occhiata con Matt, che trova altrettanto meravigliato, poi il biondo si affretta, intuendo la situazione alquanto bizzarra.

"Allora io vado, a dopo John! Ci vediamo stasera, Ashley!" saluta in maniera sbrigativa, dileguandosi dalla stanza in men che non si dica.

Ashley gli fa un cenno con la mano poi sente calare su di lei una tensione talmente palpabile che potrebbe toccarla.

Si mette seduta diritta, con le mani sulle ginocchia e tesa, senza sapere cosa fare o dire.

Suo zio John è un tipo scherzoso e tra di loro c'è sempre stato un rapporto disteso e aperto, ovviamente diverso da quello che c'è tra padre e figlia anche se di fatto lui l'ha cresciuta come fosse sua.

Eppure in quel momento sembra a disagio, come se fosse costretto a fare qualcosa che non sa bene come gestire e come affrontare.

Sembra davvero un padre in quell'istante, combattuto tra il suo ruolo di genitore e la paura di mostrarsi duro e distaccato nei confronti della figlia.

Ashley non l'hai mai visto così serio e comincia ad avere quasi timore.

Lui nel frattempo ha preso posto accanto a lei, in silenzio, si schiarisce la voce, poi finalmente posa lo sguardo sulla nipote.

"Scusa Ashley...ti ho disturbata?" Si decide a iniziare timidamente, quasi stia cercando di trovare il coraggio di intraprendere un argomento spinoso.

Lei scuote la testa e sorride nervosa.

"Ma no, stavo solo guardando la TV e chiacchierando con Matt" risponde, sperando che suo zio arrivi presto al punto visto che sta morendo per tutta quella suspance.

"Bene...ecco, vedi. Non abbiamo molte occasioni di parlare noi due da soli, siamo sempre molto impegnati col locale, tu mi aiuti e hai la tua vita fuori di casa e...ho un po' paura di averti trascurato ultimamente" inizia John molto incerto, Ashley ha l'impressione che persino le sue mani stiano tremando.

"Ma che dici, zio? Non mi hai mai trascurata, tu e Katya avete fatto così tanto per me che vi sarò debitrice a vita!" ribatte Ashley, la preoccupazione di suo zio le sembra assurda, lei deve a loro tutto e non si è mai sentita messa da parte o trattata diversamente perché soltanto una nipote e non una figlia.

"Non ci devi niente, tesoro. Ti amiamo come una figlia - precisa subito lui con un tono così amorevole che gli occhi di entrambi diventano lucidi - è solo che...fino all'altro ieri eri poco più che una bambina e adesso di colpo...mi sembri diventata così grande, così donna, senza che neanche me ne rendessi conto. Addirittura pronta a una convivenza" confessa, grattandosi la nuca con una mano con fare impacciato, quella parola l'ha pronunciata quasi a fatica, in maniera forzata ed Ashley comincia a intuire dove andrà a parare.

"Posso capirti, zio, ma ho 21 anni e devo cominciare a fare delle scelte per il mio futuro" spiega con calma, cercando di controllare la sua voce che è irrimediabilmente rotta dall'emozione.

"Certo questo è giusto però...perdonami Ashley ma  i grandi discorsi non sono mai stati il mio forte e cercherò di arrivare al dunque…- taglia corto di botto, prendendo poi un lungo respiro - sei sicura di essere pronta per andare a convivere...di volerlo davvero?" chiede senza giri di parole ed Ashley rimane boccheggiante per qualche secondo.

In realtà avrebbe dovuto prevedere questa conversazione, John non aveva più fatto commenti dopo quella sera a cena quando lei aveva sganciato la bomba e aveva subito percepito una certa freddezza da parte sua nei confronti di quella notizia.

A differenza di Katia, felice e interessata ai loro preparativi, suo zio aveva sempre evitato l'argomento.

Ashley solleva lo sguardo, i suoi occhi incontrano quelli di John, così simili ai suoi, e lei si sente come priva di ogni protezione o barriera al loro cospetto e non potrebbe essere altrimenti.

"Zio, ti assicuro che sono certa di quello che faccio...ci ho riflettuto molto ed è la cosa gi

usta per me" prova a convincerlo ma il problema è che fa fatica anche a convincere se stessa e la sua voce tradisce le sue incertezze.

"Allora ti pongo la domanda diversamente…questa scelta ti rende felice?" la spiazza con enorme dolcezza, mettendola in crisi.

Non risponde subito, confermando le paure che John celava dentro di sé.

Da tempo ha il sospetto che Ashley non sia più soddisfatta della sua relazione con Thomas ma non ha mai voluto intromettersi nelle sue faccende personali.

Katia l'ha sempre tranquillizzato, dicendogli che sono una coppia perfetta e che dopo qualche anno è normale non vedere più lo stesso entusiasmo dei primi tempi ma lui non riesce a spegnere i suoi dubbi.

Non è un ficcanaso ma tiene moltissimo ad Ashley, la convivenza è una cosa seria e non vuole che sua nipote soffra o diventi una donna insoddisfatta e infelice.

Vorrebbe poterla salvare di nuovo come fece quando era bambina.

"Ma...certo...certo che sono felice. Insomma, sto con Tom da tre anni ormai, lui tra poco lavorerà e anche io potrei trovare la mia strada in una città più grande del nostro paesello in riva al mare." insiste col cuore in gola ma suo zio scuote la testa.

"Non lo so...sei così giovane e lui è troppo preso da se stesso e dai suoi risultati e ho paura che possa offuscarti, tarparti le ali. E tu devi volare alto, tesoro, come una farfalla bellissima quale sei sempre stata, allegra e radiosa" le raccomanda con la voce tremante e carica di tenerezza e un sorriso paterno sul volto.

Ashley non resiste, due lacrime rigano il suo viso.

Le parole di suo zio sono terribilmente vere, dolci e taglienti perché la colpiscono in tutti i suoi punti deboli.

Anche lei ha le stesse paure ma non può tirarsi indietro, non senza provarci.

Vorrebbe tanto abbracciarlo e farsi proteggere come quando era piccola ma non può.

Nella vita ha affrontato tanti cambiamenti e affronterà anche questo, non vuole più pesare su di loro o dare preoccupazioni.

Con Tom starà bene, ne è sicura e se così non fosse si rimetterà in gioco.

Non riesce a dire più niente, suo zio le cinge le spalle e la tira a sé per stringerla in un abbraccio.

"Promettimi che se non ti sentirai felice tornerai da noi" sussurra un'ultima volta al suo orecchio, Ashley riesce solo ad annuire in silenzio perché ha le corde vocali annodate dalla commozione.

"Bene...adesso vado a prepararmi o stasera il ristorante rimarrà chiuso!"  dice, liberandola dalla sua stretta e cercando di nasconderle alla vista i suoi occhi lucidi, Ashley si asciuga le guance umide.

Lo osserva alzarsi e fare per andare via.

"Zio! - lo chiama facendolo voltare - grazie di tutto...ti voglio bene, lo sai" gli dichiara sincera e stavolta un sorriso sereno si apre sul suo volto.

Era terrorizzata da quella conversazione ma alla fine parlare con John le ha fatto bene.

Sa che comunque andrà loro saranno sempre un punto fermo nella sua vita e le basta questo.

"Ti voglio bene anche io, scricciola" risponde prima di lasciare il salone, chiamandola con lo stesso nomignolo che le aveva dato quando era nata.

Quello non cambierà mai, non importa quanti anni passeranno, quanto grande sarà o quanti chilometri li separeranno.


"Mi dispiace per il ritardo, Tom non ne voleva sapere di chiudere il telefono" si scusa a gran voce Ashley mentre scende dalle scale, fresca di doccia, con un vestito corto e leggero addosso e i capelli ancora un po' umidi.

Matt la vede arrivare mezza scompigliata, incurante di come possa apparire, con un filo invisibile di trucco e quella  bellezza naturale che la contraddistingue.

Lei si ferma a due passi da lui, lo guarda con gli occhi limpidi e vivi e finalmente Matt scorge un sorriso vero ad illuminarle il volto.

Per un secondo gli piace pensare che quel sorriso sia opera sua senza sapere in fondo di aver indovinato.

"Lo sa che stai uscendo?" Chiede mentre si avviano fuori da casa.

Sono le due passate ma loro sono abituati a quegli orari folli per via del lavoro.

"Certo" fa lei tranquilla mentre chiude la porta di casa, quasi scocciata per quelle domande di interessamento verso il suo fidanzato.

"Che stai uscendo con me" specifica Matt, mettendosi al volante della sua macchina, Ashley si allaccia la cintura e lo guarda sconvolta.

"Ovvio che no, sei pazzo? Voglio passare una serata tranquilla senza interrogatori di terzo grado e sguardi sospettosi il giorno dopo" ribatte sistemandosi le pieghe del vestito sulle cosce e guardandosi un attimo allo specchietto dell'auto.

Matt ride, Ashley è ritornata il solito uragano di spontaneità e le è bastato staccare la spina dal suo ragazzo.

Perché non se ne rende conto?

"E se qualcuno ci vede fuori e glielo riferisce?" Continua lui fin troppo cauto ma la rossa proprio non ne vuole sapere di paranoie.

"Ti ho incontrato fuori, semplice no? E poi abitiamo nella stessa casa, di che diamine stiamo parlando? Secondo questo ragionamento non dovrei più uscire dalla mia stanza per non incrociarti!' obietta per poi sbuffare pesantemente e Matt non può che essere d'accordo.

"Ottima argomentazione" 

"Dai, metti in moto. Andiamo al lungomare, ti va?" propone di getto, riacquistando serenità e dimenticando subito le scocciature e il biondo annuisce.

"Ovunque lei desideri, signorina" risponde Matt, esagerando un tono buffo e galante ed Ashley sorride.

Sospira ma stavolta lo fa perché si sente libera e serena, poggia la schiena al sedile dell'auto, socchiude gli occhi e lascia che la fresca brezza della notte le solletichi la pelle mentre la sua testa è finalmente sgombra dai pensieri.

Quando scendono dalla macchina il lungomare è ancora pieno di gente che passeggia, beve o chiacchiera e pare non volerne sapere di tornare a casa.

Prendono qualcosa da bere e si mischiano alla folla, cercano di farsi spazio tra i gruppetti di ragazzi sparsi a casaccio qua e là poi Ashley trova finalmente un angolino tranquillo in cui fermarsi per un po', poggia i gomiti sulla ringhiera di ferro che dà verso il mare e lo osserva, nero e pacifico sotto le luci dei lampioni.

"Ti sei preoccupato tanto di Tom poco fa…- esordisce dopo qualche secondo di silenzio, voltandosi a guardare il suo compagno di nottata - eppure non dici niente su Bianca…a lei va bene che usciamo da soli a quest'ora?" chiede curiosa, soprattutto dopo la risposta striminzita che Matt le aveva dato quel pomeriggio e che l'aveva insospettita.

Matt non risponde subito, rimane per una manciata di secondi fermo a fissare l'orizzonte, come se cercasse da quel nero spaventoso la risposta a quella semplice domanda.

Ashley lo osserva ancora più incuriosita, poi lo vede prendere un sorso più lungo dalla bottiglia di vetro della birra che tiene in una mano.

"Non importa" mormora lui dopo quell'attesa, senza spostare lo sguardo così assorto.

Ashley contrae le sopracciglia, Matt sembra  dannatamente misterioso quella sera.

"In che senso? Non dirmi che avete litigato!" 

"No…- fa lui scuotendo un poco la testa, poi abbassa lo sguardo a fissare il selciato e, quando lo rialza per puntarlo su Ashley, lei sobbalza per quanto lo trovi bello e intenso, carico di chissà quale segreto - però l'ho lasciata" confessa infine di getto il ragazzo, lasciandola di sasso.

"Cosa? Ma...quando?" chiede Ashley sbarrando gli occhi, completamente pietrificata da quella rivelazione che non si aspettava.

Sembravano davvero una coppia affiatata, destinata a durare a lungo.

Lui prende un altro sorso di birra, sembra ne abbia bisogno per continuare a raccontare quella storia fino in fondo.

"Qualche giorno fa" 

"Mi dispiace...non ne sapevo niente" aggiunge Ashley attonita, con le mani che le incominciano a sudare e il cuore che ha fatto un tuffo.

"Non te l'ho detto perché non ci siamo visti molto, tu sei impegnata con la storia del trasferimento com'è giusto che sia e semplicemente non ce n'era stata l'occasione" spiega il biondo, facendo spallucce e poggiando la schiena alla ringhiera.

Ashley è interdetta, quella notizia l'ha spiazzata e una valanga di emozioni contrastanti le piomba addosso.

Le dispiace per Matt ma allo stesso tempo la notizia non la lascia indifferente, la riempie quasi di una timida gioia.

Matt non è più impegnato e il suo cervello elabora una serie di assurdi pensieri senza senso che vorrebbe cancellare all'istante.

Lui è di nuovo un po' suo, è libero, non c'è più nessuna tra di loro.

Tra di loro?

Che diavolo va a pensare?

Vorrebbe prendersi a schiaffi da sola, le tremano le mani e le guance si colorano di rosso.

Per fortuna è troppo buio lì per poter cogliere le sfumature del suo viso.

Ok, Matt potrà anche essere di nuovo sulla piazza ma lei è ancora super fidanzatissima e, come se non fosse già abbastanza, lui è solo un suo amico, niente di più.

"Ah, capisco...E com'è successo...voglio dire, perché?" farfuglia impacciata mentre cerca di tenere a bada le sue emozioni per evitare che Matt le possa percepire all'esterno tramite il suo viso o i suoi gesti.

Matt esita, la risposta a quella domanda fa fatica a comprenderla persino lui.

Sembra il più classico dei cliché in tema di storie che finiscono ma nel suo caso il problema era davvero lui e non Bianca.

Lei era perfetta, forse fin troppo, eppure lui non ha sentito dentro il tipico trasporto da innamoramento vero.

Il suo cuore si comporta in maniera strana in quel periodo, era libero, non lo occupava  nessuno quando ha incontrato Bianca eppure sente come se quel vuoto fosse comunque già pieno di qualcosa...o qualcuno.

Qualcuno che sembra un'ombra, che non ha ancora un volto o che forse non ce l'ha perché lui si ostina a non darglielo.

Perché sarebbe una cosa impossibile in partenza.

Qualcuno che non è Bianca, di questo ne è sicuro ed è proprio per quel motivo che, dopo la notte trascorsa insieme in cui si è trovato a desiderare di fare l'amore con Ashley, ha deciso di lasciarla.

Non era giusto per lei che in quella storia appena nata ci credeva davvero...e in fondo non era giusto neanche per lui.

Non voleva prenderla in giro, né prendersi in giro.

Si volta verso Ashley, che sta al suo cospetto con le labbra tese che tradiscono un certo nervosismo, i pugni stretti, le nocche delle mani sbiancate, sembra in tensione per la sua risposta che tarda a venire, come se qualcosa le suggerisse che forse c'entra proprio lei con la sua decisione di lasciare Bianca.

Ma lui non può dirglielo e gettarla nella confusione più totale a un passo dalla sua futura convivenza.

Sospira, guarda i suoi occhi pieni di ansia mista a paura, le sue spalle chiare, i fianchi che vorrebbe stringere e sente di essere irrimediabilmente in trappola.

Lui potrà anche essere libero ma Ashley non lo è  e questo non cambierà.

Deglutisce poi sposta lo sguardo da un' altra parte per non vacillare e cedere, rivelandole la verità.

"Semplicemente non ero davvero innamorato di lei, mi piaceva ma...non è scattata la scintilla e quindi era meglio chiuderla subito. Non mi andava di prenderla in giro"  risponde con una mezza verità.

Ashley torna a respirare.

"E lei l'ha presa bene?" 

"Non proprio ma è normale... è stata una cosa inaspettata e...anche se stavamo insieme da pochissimo probabilmente l'ho delusa" ammette con una punta di amarezza.

È sincero, le dispiace per Bianca e per come sono andate le cose, lei si è solo trovata suo malgrado in mezzo a quel grosso casino e intreccio di sentimenti.

Ashley rimane in silenzio, non sa cosa dire, le parole non potrebbero comunque spiegare quella tensione che aleggia tra loro e che pian piano ha finito per invadere il loro rapporto nel breve tempo che è trascorso da quando si sono conosciuti.

D'istinto con una mano raggiunge quella di Matt, poggiata sulla ringhiera, la stringe un poco, quasi come volesse confortarlo.

Lui ricambia, ruota la mano, fa combaciare i loro palmi, le dita si intrecciano senza opporre resistenza.

Si tengono per mano per qualche secondo in mezzo alla gente, col rischio di essere visti, che quel gesto così intimo e delicato possa diventare l'oggetto del pettegolezzo in quel piccolo posto di qualche migliaio di abitanti.

Nessuno dei due osa parlare, le loro mani strette sono molto più eloquenti, i visi bassi, che nemmeno si incontrano.

Si staccano dopo un brevissimo tempo che a loro è sembrato infinito, come se quel tocco avesse rallentato i minuti e amplificato le sensazioni solo per loro due.

"Tutto bene con tuo zio, oggi? Mi sembrava piuttosto strano" chiede infine Matt, cambiando argomento.

Ashley annuisce e un sorriso le increspa le labbra.

"Era solo preoccupato per me...ogni tanto viene fuori in lui quel lato da padre geloso che cerca di nascondere." gli risponde tranquilla mentre riprendono a camminare.

"Per la convivenza?" 

"Già per la... convivenza" 

Ashley pronuncia quella parola a fatica, come se le rimanesse incastrata nella gola e non ne volesse sapere di uscire.

Le sembra tutto ancora così distante e impossibile.

"Manca poco ormai" aggiunge Matt e un macigno le piomba addosso.

"Non proprio, ancora un mese e mezzo" prova a illudersi ma sa benissimo che il tempo scorre veloce e quell'estate così stramba e diversa presto se ne andrà via proprio com'è arrivata.

E con lei anche quel ragazzo con cui si sente così tremendamente bene e che non vorrebbe fare uscire dalla sua vita.

Chiacchierano un altro po' del più e del meno, quell'uscita imprevista e spensierata le ha fatto bene e non solo a lei.

Anche Matt si sente più leggero, doveva dirle di Bianca e non ne aveva avuto l'occasione.

Nonostante le parole non dette sa di aver fatto la cosa giusta.

Rientrano a casa che è notte fonda, tra poco arriverà l'alba a rischiarare un nuovo giorno.

Salgono le scale insieme, Ashley si ferma al primo piano, il corridoio è buio e i suoi zii dormono, c'è un silenzio irreale in casa.

Si volta verso Matt, riesce a stento a distinguerne i contorni del viso, e lo stesso vale per lui.

" Buonanotte allora, è stata una bella serata,mi ci voleva" gli sussurra per non fare troppo rumore.

"Anche per me" risponde lui a bassa voce poi Ashley percepisce il suo respiro più vicino e sente il calore del suo corpo e il fruscio dei vestiti di lui contro i suoi.

Avvampa quando Matt le deposita un leggerissimo bacio sulla guancia, così delicato che sembra una carezza, le sue labbra sono lì a due passi e lei le desidera anche se è tutto sbagliato.

Le basterebbe indietreggiare di qualche passo, trascinarlo con sé in quel baratro di emozioni e chiudersi alle spalle la porta della sua camera per scoprire davvero cosa succederebbe tra loro se per una notte soltanto potessero cancellare il mondo esterno.

Ma non può, lui si stacca e la guarda per un attimo.

Ashley è una sagoma scura e assomiglia tantissimo a quella che pare occupare il suo cuore e impedirgli di amare le altre.

Forse è proprio lei.

Si volta e la abbandona di scatto a quel pensiero.

La rossa rimane in piedi con un nodo in gola e il cuore scombussolato mentre sente lo scricchiolio delle scale della mansarda.

Se n'è andato e le bruciano gli occhi.

Fissa il vuoto con un'espressione affranta che nessuno vedrà, poi lentamente si infila in stanza e sprofonda nel suo letto con tutti i dubbi e i rimpianti.


"Bianca ti ha fulminato con lo sguardo"

Ashley dà una gomitata ad Ellie mentre passeggiano lungo una strada in centro.

"Ma che dici! Non è vero!" la contrasta subito, sbuffando esasperata.

"Oh sì che lo è. In fondo è comprensibile, vivi sotto lo stesso tetto del suo ex che l'ha lasciata improvvisamente e misteriosamente" ribatte l'amica con tono allusivo, Ashley si massaggia le tempie, la testa comincia a farle male.

In realtà anche lei ha visto l'occhiataccia che le ha rivolto Bianca quando si sono incrociate per strada ma sta facendo di tutto per ignorare quella situazione.

Da quando la fine della relazione tra Matt e Bianca è diventata di dominio pubblico si è sparsa la voce tra i loro conoscenti che sia colpa di Ashley se il bel forestiero abbia lasciato la sua perfettissima ragazza e che tra i due ci sia una tresca segreta.

Insomma, un bel triangolo amoroso che sarebbe piuttosto un quadrato se si considerasse anche Tom.

Per fortuna lui è troppo impegnato con la ricerca della loro futura dimora e con i preparativi per il trasferimento per preoccuparsi del gossip.

"Te lo ribadisco, io non c'entro niente con la fine della loro storia e queste voci farebbero bene a tacere visto che ho un fidanzato e non è carino che si insinuino certe cose" afferma seria e annoiata, guardando dritta di fronte a sé mentre cammina, nel tentativo maldestro di ostentare sicurezza.

In realtà Matt è stato vago riguardo ai motivi di quella rottura, non sono più tornati sull'argomento e qualche dubbio lo ha anche lei.

Tra loro il rapporto è tornato sereno e amichevole anche se a volte Ashley ha l'impressione che dietro la fine della relazione con Bianca ci sia qualcos'altro che Matt le nasconde per ragioni che non può immaginare.

Ha smesso di farsi domande perché adesso è il momento di pensare al suo futuro, un futuro in cui Matt non è compreso, anche se la cosa le provoca un inspiegabile senso di smarrimento.

Ellie la guarda di sbieco, non troppo convinta.

"Si, lo sappiamo. In ogni caso ti credo, e poi me l'avresti detto se ci fosse qualcosa tra voi, sono la tua migliore amica!" esclama, prendendola per un braccio e rischiando di farle perdere l'equilibrio.

Quella di Ellie non è solo una constatazione ma anche una provocazione: da un po' ha la sensazione che Ashley non gliela racconti giusta su Matt.

Il loro rapporto è diventato stretto ed Ashley è nervosa o strana quando si parla di lui e sembra sempre in tensione, come se facesse una fatica immane a rimanere fredda e indifferente.

Purtroppo la sua amica sembra un muro imperscrutabile su quella questione e non lascia trapelare nulla.

"Ecco quindi cerca di sostenermi almeno tu!" Ribatte, senza cedere alla provocazione.

Ellie le lancia un'occhiata delusa che la rossa non coglie.

"Certo che Matt è davvero strano. Insomma, aveva la perfezione in persona accanto, sarà dura trovarne una meglio di Bianca" commenta poi, aggiustandosi i capelli davanti a una vetrina mentre Ashley prova un certo fastidio a quell'affermazione.

"La perfezione non è tutto e spesso si può rivelare insoddisfacente." ribatte, cercando di non sembrare troppo coinvolta, con le braccia incrociate al petto.

"Sarà…di certo i maschietti del paese lo ringrazieranno - sghignazza Ellie ma quando si accorge di essere l'unica a voler fare dell'umorismo sposta lo sguardo sull' amica che ha lo sguardo troppo serio e concentrato - tu piuttosto si può sapere che hai? Non mi dire che quattro chiacchiere di paese ti danno così tanta noia!" 

Ashley sussulta poi scuote la testa e il suo tono torna ad addolcirsi.

"Non è solo quello. Sono state due settimane pesanti, siamo andati a vedere degli appartamenti con Thomas, sto cercando di fare una lista di tutto ciò che dovrò portare con me, ho paura di dimenticare qualcosa" le confessa preoccupata e senza il minimo segno di entusiasmo.

Ellie la guarda sconsolata.

"Mi hai messa nella tua lista? Come pensi di sopravvivere senza di me?" Chiede ironica ma con un velo di tristezza negli occhi.

Ashley si ferma, la guarda e gli occhi le si fanno lucidi.

Da quando è bambina non si è mai separata da Ellie e il pensiero di ritrovarsi sola e distante da lei e da tutti gli altri la distrugge.

"Mi mancherai da morire, Ellie. Se potessi ti porterei con me ma la tua vita è qui, hai il tuo lavoro a cui pensare e Derek. Io me la caverò." Le dice dolcemente, tenendole strette entrambe le mani.

"Non riesco a credere che a ottobre non ci sarai, con chi me lamenterò per le mie colleghe di lavoro stronze, chi mi farà la ramanzina perché mi ostino a considerare Derek un amico speciale? Chi mi sosterrà nelle mie serate no? Io ho bisogno della mia amica! Mi viene da piangere già da ora" le rivela Ellie, facendole provare una stretta al petto.

"Sú, non fare così. E poi a Natale sarò di nuovo a casa per le vacanze e sono sicura che per allora tu e Derek sarete di sicuro ufficialmente una coppia, non può che essere così, brutta cocciuta." cerca di incoraggiarla e scherzare quando lei per prima avrebbe bisogno di qualcuno che la stringesse e le dicesse che sarebbe andato tutto bene.

Ellie sorride, poi le carezza i capelli, sistemandole qualche ciocca scomposta.

"E tu...sei sicura di farcela?" le chiede un po' preoccupata.

Ashley si stringe nelle spalle.

"No, ma lo scoprirò" la rassicura, provando a farsi forza.

"Se la convivenza non funziona basta dirmelo e ti verrò a salvare in men che non si dica" le promette la ragazza, suonando terribilmente buffa.

"Ti ringrazio, Ellie ma penso di essere capace di prendere un treno per tornare a casa, eventualmente, anche senza i tuoi superpoteri" 

Ridono, camuffando qualche lacrima che si è formata agli angoli degli occhi.

Dire addio non sarà facile, Ashley lo sa, ma anche quello fa parte della crescita.

Deve solo essere forte e lanciarsi in quella nuova avventura.

 

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Capitolo 12
*** 12. PIOGGIA E ACQUA SALATA ***


Ciao a tutte!

Torno al volo con un nuovo capitolo. 

Ci sarà un salto temporale di un mese perché gli eventi hanno bisogno di un accelerata adesso, visto che la storia deve ancora entrare nel vivo. 

Spero che gradirete l'aggiornamento e come sempre farò il possibile per non farvi aspettare troppo col continuo!

Grazie a chi segue!

Alla prossima e buona lettura! 


CAPITOLO 12 - PIOGGIA E ACQUA SALATA


"Buongiorno crostatina della zia! Come stiamo stamattina?" Esclama a gran voce Katya, spalancando la porta della camera di una Ashley ancora mezza assonnata.

"Ma che diamine...Katya sono solo le 8 del mattino! " Si lamenta la povera malcapitata mentre la sua testa rossa e arruffata emerge da sotto il lenzuolo.

"Non fare la dormigliona! Guarda che meravigliosa giornata c'è lì fuori? Perché sprecare ore preziose a dormire quando c'è così tanto da fare? Il mondo ci chiama!" dice solennemente mentre spalanca le tende e fa entrare di botto la luce del sole nella stanza, accecando i poveri occhi di Ashley.

"Sei ubriaca per caso?" Borbotta, lanciandole un'occhiataccia.

"Ah ma che dici? Sai che non posso bere per via delle cure per il concepimento! Purtroppo aggiungerei, mi servirebbe un bel drink alcoolico, in effetti" ribatte tranquillamente, aprendo la finestra e aggiungendo anche l'aria fredda del mattino a quel disastro.

"Ti prego! Avevo ancora sonno! Che ci sarebbe di tanto importante da fare oggi?" le domanda Ashley infastidita mentre si ficca di nuovo sotto il lenzuolo per non congelare.

Katya non demorde e le si piazza accanto, facendola sobbalzare per lo spavento e sbuffare subito dopo.

"Beh, stavo pensando... è da un sacco di tempo che non ci dedichiamo una giornatina noi due da sole  a fare shopping sfrenato, del sano gossip e qualche peccato di gola!" cinguetta con una vitalità invidiabile visto l'orario.

Peccato che Ashley non la veda allo stesso modo.

"Si, ma.." cerca di opporsi ma sua zia la zittisce.

"Tra pochissimo tu ti trasferirai in un'altra città e non ci vedremo più così spesso e quindi...pensavo che sarebbe stato carino passare una giornata insieme prima che tu parta. Mi mancherai tanto Ashley!" Continua e stavolta colpisce dritto nel cuore di sua nipote.

Impossibile ignorare il suo invito, adesso. Sua zia sa proprio quali punti colpire.

Lo sguardo della ragazza si addolcisce, stiracchia le braccia e fa un ultimo sbadiglio.

"Ok, aggiudicato! Vado a vestirmi" si arrende con un sorriso.

"Fantastico! E poi avrai bisogno di fare tanti acquisti per te e per la nuova casa! Mi piacerebbe farlo insieme!"  Aggiunge, ma stavolta il viso di Ashley si rabbuia per un attimo.

Settembre sta finendo e tra poco più di due settimane se ne andrà via con Thomas.

L'ultimo mese è scivolato via in un soffio tra preparativi e cose a cui pensare.

Hanno trovato una casa carina vicino al centro, un bilocale non enorme ma che andrà benissimo per due persone.

Tom ha già preso accordi con l'azienda presso cui inizierà a lavorare ed è al settimo cielo.

Ashley ondeggia tra alti e bassi.

Alterna momenti di gioia a momenti di incertezze e dubbi ma quella per lei non è una novità.

Tutto sommato crede di sentirsi pronta e ha partecipato a tutta l'organizzazione.

Matt è stata una presenza fissa nei momenti in cui poteva distrarsi e non pensare alla convivenza.

Hanno trascorso pomeriggi e serate allegre e spensierate in cui annullava totalmente il pensiero del trasferimento.

Il loro legame si è rafforzato ed è cresciuto, anche se entrambi si sono ben guardati dal far trapelare sentimenti diversi da quelli di una semplice amicizia.

Non sono mancati i momenti in cui scoppiava all'improvviso una certa intimità, le mani che si sfioravano, gli abbracci cominciati per scherzo e poi diventati più stretti e intensi ma tutto è rimasto lì.

Sono stati molto bravi a non fare degenerare nessuna situazione ambigua tra loro.

"In realtà non mi serve granché. I miei soliti vestiti andranno bene" si oppone debolmente, il suo sguardo è pensieroso ma sua zia non sente ragioni.

"Non dire sciocchezze! Sarà divertente! Sbrigati, ti aspetto di sotto!"  esclama per poi lasciarla sola a fissare le pareti di quella stanza alla quale fa fatica a dire addio.


"Ho i piedi che mi fanno malissimo! Lo sapevo che non dovevo mettere i tacchi!" si lagna Katya, camminando sbilenca e zoppicante, Ashley accanto a lei ridacchia.

"Abbiamo girato più di cinquanta negozi come minimo! Ci credo che i tuoi piedi stanno invocando aiuto!" Commenta mentre sua zia continua ad emettere versi di dolore.

"Già, hai ragione. È meglio se ci prendiamo una pausa, ti va qualcosa di fresco?" le propone, ed Ashley annuisce.

"Un milkshake sarebbe l'ideale! Così ci sediamo un po'!" concorda, passandosi una mano sulla fronte.

È settembre ma fa ancora un caldo bestiale.

"Perfetto, entriamo in quel bar! Me ne hanno parlato molto bene!" 

Si accomodano e Katya finalmente fa riposare i suoi poveri piedi, togliendosi le scarpe di nascosto sotto il tavolo e ignorando un buffo sguardo di disapprovazione di Ashley.

Katya prende un tè ghiacciato e comincia a sorseggiarlo, assetata.

"Adesso sto molto meglio! Dopo però continuiamo. Dobbiamo passare a vedere quel negozietto di intimo in fondo alla strada! Ti servirà qualche completino sfizioso adesso che dormirai con Tom, non so se mi spiego!" le propone con aria maliziosa, facendola trasalire.

" Ma che dici zia!" Ribatte lei, arrossendo appena.

Il suo ultimo pensiero è agghindarsi per lui anche se sa che è sbagliata tutta quella freddezza.

Dovrebbe morire dalla voglia di poter passare le notti col suo amore nella tranquillità della loro casa, a fare l'amore senza essere disturbati e liberi di addormentarsi insieme dopo, senza dover scappare ognuno a casa propria.

Invece il pensiero la lascia quasi indifferente.

"Non fare la timida, sai che con me puoi parlare di tutto, è il bello di essere un po' come una  mamma per te ma non proprio la tua vera mamma!" le fa notare ed Ashley concorda.

"Già, è vero! Se avrai una bambina vorrò proprio essere presente quando da adolescente spunteranno i primi discorsi sul sesso! Scommetto che non sarai così entusiasta come lo eri con me!" Commenta, ridendo.

"Hai ragione! E immagina tua zio John come sarebbe geloso!" aggiunge, ridendo ma un'espressione malinconica e misteriosa compare sul suo volto.

Ashley la nota ma non le dà tanta importanza.

"Allora forse è meglio un maschietto! Almeno non si sorbirà le sue scenate di gelosia!" esclama allegra, sorseggiando il suo milkshake.

"In ogni caso, o maschio o femmina, lo accoglieremmo comunque con tanto amore" conclude sua zia, abbassando lo sguardo.

“Ne sono più che certa, sarete due genitori fantastici! Allora incrociamo  le dita stavolta e se non dovesse andare bene farete altri controlli e potrete sempre riprovarci dopo un po’” la incoraggia Ashley con un bel sorriso per poi prendere un sorso dal suo bicchiere.

Quelle parole le pronuncia spontaneamente, senza badarci più di tanto, discorsi simili ne hanno affrontati purtroppo ormai tanti e sono diventati quasi la normalità.

Il volto di Katya però stavolta si rabbuia, le sue dita ticchettano nervosamente sul vetro ghiacciato del bicchiere.

“Invece no”

Ashley interrompe bruscamente di bere e solleva con lentezza lo sguardo verso Katya, contraendo la fronte.

La voce di sua zia è risuonata cosi` fredda e diversa dal solito.

“Che vuoi dire?" domanda senza capire.

Katya accenna un sorriso ma gli angoli delle sue labbra sono tremendamente tesi.

"Che non ci sarà un altro tentativo, Ashley" risponde con un nodo alla gola mentre riprende a sorseggiare la sua bibita, sforzandosi di sembrare serena e ignorando la sensazione terribile di un pugno allo stomaco che quel pensiero ancora le provoca.

Un rumore sordo echeggia tra loro.

Ashley ha poggiato il bicchiere sul tavolo di colpo, come fosse diventato troppo pesante.

"Ma... perché?" insiste con voce ansiosa, i pugni stretti sul tavolo.

Si rifiuta di aver sentito quelle parole e una specie di rabbia comincia a montarle dentro.

Katya solleva le spalle, ha l'aria rassegnata e stanca.

"Sono anni che ci proviamo, tesoro. Io ho quasi quarant'anni, l'età non è più dalla mia parte e il mio fisico e la mia mente sono provati da tutti i tentativi, le cure e le delusioni che abbiamo accumulato nel tempo. - spiega con la voce tremante che lascia trapelare quanto dura e sofferta sia stata quella scelta - così io e tuo zio abbiamo deciso che questa sarà l'ultima volta. Se non dovesse andare vorrà dire che avere dei figli non era nel nostro destino e ce ne faremo una ragione" continua, lasciando Ashley attonita e incapace di accettarlo.

Come possono rinunciare al sogno della loro vita? Finisce davvero tutto così, le speranze, i progetti...tutto?

La rossa sbarra gli occhi incredula e la fissa per un attimo come a cercare una spiegazione a ciò che per lei non ha il minimo senso.

Non se lo aspettava e non riesce a ragionare, non in quel momento.

"Ma voi avete sempre desiderato un bambino, non...non potete arrendervi! Ci siete andati così vicino!" prova a obiettare, con gli occhi che le bruciano per colpa delle lacrime che già premono.

Katya le prende una mano nel tentativo di calmarla.

"Lo so ma non è successo e...sono stanca, Ashley. Delle attese infinite, delle visite, di quei maledetti test negativi...non credere che per noi sia stato facile arrivare a questa decisione e che non stiamo soffrendo ma...non ne posso più di questo dolore. - le confessa finalmente, aprendosi a lei, il suo tono è dolce e affranto allo stesso tempo - Dobbiamo andare oltre e godere delle cose che abbiamo già. Ci sei tu che per noi sei come una figlia e ci basta questo. Ci hai regalato tante soddisfazioni e tante ancora ne arriveranno, vedrai" prova a confortarla ma Ashley vede tutto appannato per colpa delle lacrime che si sono ormai affollate nei suoi occhi.

"Ma...non è giusto." balbetta scossa da qualche singhiozzo.

Non riesce ad accettare che la vita debba essere così crudele con quelle persone meravigliose che avrebbero talmente tanto amore da donare, lo stesso che hanno donato a lei quando non aveva più nessuno.

Si sente vulnerabile e quella notizia a ciel sereno in un momento di cambiamenti per lei tanto delicati è come il colpo finale che la fa crollare definitivamente.

Tutti gli sforzi dei giorni passati per sentirsi sicura della strada che sta percorrendo sembrano adesso totalmente inutili.

"So che per te può risultare difficile da comprendere ma, ci abbiamo riflettuto tanto e questa è la cosa migliore per noi. Finché non accetteremo gli eventi per quello che sono finiremo per farci del male. Non tutto si può cambiare a nostro piacimento e capirlo sarà il primo passo per ritrovare la nostra serenità" la rassicura, sorridendole teneramente mentre lei è incapace di parlare.

Le sue guance sono rigate dalle lacrime, il suo milkshake si è liquefatto e giace sul tavolo, abbandonato a metà.

Ashley sa che sua zia ha ragione, che intestardirsi e lottare a volte è inutile e non si può soffrire per sempre ma non ce la fa a rassegnarsi.

Sta cambiando tutto troppo velocemente e si odia nello scoprirsi ancora così debole.

Non è indifferente ai cambiamenti come pensava e la morte dei suoi genitori non le ha insegnato proprio nulla.

"Ma tu non fare così, amore mio! Ehi! Cosa sono queste lacrime? - la riprende sua zia, con lo stesso tono amorevole che usava con lei da bambina per consolarla quando era troppo triste - tu devi pensare al tuo futuro adesso! Devi essere felice, tra pochissimo starai col tuo Thomas in una casa tutta vostra che diventerà il vostro nido d'amore. Non badare a noi, staremo bene qui! Io e John ci amiamo da sempre e ci bastiamo l'uno con l'altra e sono sicura che anche con te e Tom sarà così" le dice per confortarla ma quel paragone non fa altro che gettarla ancora di più nell'abisso dei suoi dubbi.

L'amore tra i suoi zii non è minimamente uguale a ciò che c'è tra lei e Thomas.

Tra Katya e John c'è complicità, rispetto reciproco, sono diversi ma combaciano come un incastro perfetto, si sostengono a vicenda in ogni occasione.

Invece loro...meglio lasciar perdere.

"Io non lo so" ammette piano, in un timido tentativo di esternare le sue paure che suona come una richiesta di aiuto, ma Katya non vuole sentire ragioni.

Ai suoi occhi sono la coppia più bella del mondo.

"Andiamo, non dire sciocchezze! E poi un giorno quando avrai tu dei bambini saremo felicissimi di aiutarti a crescere i nostri nipotini e sarà fantastico! - continua, dandole un buffetto sulla guancia che comunque non riesce a risollevarle il morale - ma che fai? Non lo finisci quello? Tra un po' si riscalderà con questo caldo e sarà immangiabile! Presto, così riusciamo a fare un altro giro nei negozi! Ti serviranno una marea di cose nuove!" la esorta, sembra essere tornata di nuovo la solita Katya esplosiva e pimpante o forse finge di esserlo per lei.

Ashley invece è ormai sprofondata in un baratro senza fine, annuisce con lo sguardo vacuo puntato sulla cannuccia, che continua a girare senza un senso dentro al suo milkshake ormai ridotto a una poltiglia.

Non ha più fame, non sa più niente.

Non ha voglia di comprare stupide cose per quella vita nuova che non le interessa tanto quanto dovrebbe ma Katya sembra così entusiasta e lei non vuole deluderla.

Non lo farà, sarà forte anche per loro, perché se lo meritano, adesso più di prima.

Deve essere felice, a ogni costo.


"Siamo tornate!" 

La voce squillante di Katya annuncia il loro rientro a casa.

Ashley simula un sorriso a suo zio e cerca di mostrarsi più normale possibile.

Non vuole che lui si preoccupi, hanno già abbastanza sofferenza da sopportare.

Risponde vaga a qualche domanda sulla giornata e sugli acquisti fatti anche se dentro si sente morire.

Matt è in veranda a fumare, fa capolino e la scorge, non gli ci vuole molto per vedere che gli occhi di Ashley si spengono quando non guarda i suoi zii, proprio come l'interruttore di una lampadina.

Lei lo raggiunge poco dopo, sembra avere urgenza di uscire fuori per respirare.

"Ciao Matt" lo saluta piatta, poi senza dirgli niente gli sfila la sigaretta dalle labbra e ne prende una lunga boccata, stando attenta che da dentro nessuno la veda.

"Sembri averne un disperato bisogno" commenta guardandola di sottecchi, poi lei gliela restituisce.

"Forse" mormora, fissando le luci lontane di alcune case sparse qua e là.

Matt le si avvicina e le prende delicatamente il mento per indirizzare il suo viso verso di lui.

Lei rimane in silenzio e si lascia studiare, nota subito il cambio di espressione negli occhi blu di Matt, sembra preoccupato e sospira.

"Non guardarmi così" lo implora, scostando in maniera brusca il volto per nasconderlo alla sua vista.

"Così come?" insiste lui.

Ashley si stringe nelle sue stesse braccia, come a volersi proteggere dal mondo intero.

"Come chi ha capito" dice soltanto per poi tornare a guardare il suo amico.

Lo sa che Matt ha già intuito.

Lui le prende delicatamente le mani e riesce a sciogliere la sua stretta su se stessa.

Senza chiedere niente Ashley gli si avvicina in maniera naturale, si lascia andare sul suo petto a peso morto, poggia la punta del suo naso vicino al collo del ragazzo e poi gli passa le mani dietro la schiena per stringerlo.

Matt ricambia, indietreggia e si appoggia sul muro, tenendole dolcemente la testa con una mano.

La leggera brezza della sera di fine settembre li sferza, Ashley ha la pelle d'oca ma non le importa, vorrebbe solo poter fermare il tempo, cristallizzarlo in quel momento e annullare ogni altra cosa.

Rimangono abbracciati in silenzio, lui la stringe di più e le carezza le braccia scoperte per riscaldarla, Ashley paradossalmente trema ma non per il freddo.

Il tocco delle mani del biondo le provoca dei brividi lungo la schiena che come un potente antidoto la fanno sentire meglio mentre il calore del corpo di Matt contro il suo le infonde un enorme senso di protezione 

Tra due settimane partirà.

Due cazzo di settimane e tutto sarà finito.

La sua casa, i sorrisi di John, la voce sfonda timpani di Katya la mattina presto, Ellie e le loro serate tra chiacchiere, pizza, pettegolezzi e abbracci, il mare dal suo terrazzo, le risate coi colleghi di lavoro al ristorante...e poi ancora lo scricchiolio delle scale di legno della mansarda, il minuscolo balcone della stanza di Matt, e lui ovviamente, l'ultimo arrivato nella sua vita, capace di sconvolgerla e mettere in discussione ciò che credeva fosse una certezza.

Come mai realizza solo in quel momento, solo tra le sue braccia, quanto poco tempo le sia rimasto?

Si sente oppressa, senza vie di fuga, ha la orrenda sensazione che le manchi l'aria e prende un respiro più lungo.

Matt se ne accorge, la scosta via per fissarla, fa per parlare ma la voce di Katya si intromette fra loro.

"Ehi voi due, cenate qua stasera?" Chiede da dentro la stanza ma Ashley ha il terrore che possa uscire da un momento all'altro e vederla stretta a Matt.

Abbandona le sue braccia e lui la lascia andare.

"Io no, vado da Thomas" risponde Ashley davvero poco convinta mentre Matt abbassa lo sguardo e lei si odia.

C'è sempre qualcuno tra loro e lei non fa niente per impedirlo.

"Devi andare?" Chiede Matt in piedi di fronte ad Ashley ma adesso distante.

"Si, stasera ceno da lui" conferma senza neanche pronunciare il nome del suo ragazzo.

"Matt…io" fa poi per dire ma lui la blocca. 

"Non mi devi nessuna spiegazione, Ashley...nessuna" 

Il suo tono è gentile ma Ashley la percepisce quella nota amara.

Lo vede rientrare in casa di spalle, mentre lei rimane ancora al buio, inerte, a fissarsi le scarpe come un' idiota.


"Beh, è normale che i tuoi zii ci abbiano rinunciato. Dopo tanti anni pretendevi che ci provassero per sempre? Non capisco la tua reazione...mi sembra un po' esagerata sinceramente" 

Le parole fredde e ciniche di Thomas continuano a ronzarle fastidiose nella testa, lo hanno fatto per tutta la notte.

La sera dopo la confessione di Katya si è aperta con lui, con il suo fidanzato, sperando di trovare del conforto e della comprensione ma si sbagliava.

Al loro posto ha trovato un muro di indifferenza e freddezza che l'ha fatta sentire ancora più stupida e inadeguata nel provare quella sensazione di smarrimento.

Si tappa le orecchie nel tentativo di scacciarle vie una volta per tutte mentre giace ancora avvolta dal lenzuolo sul letto nella sua camera.

Sono le 10 del mattino e non ha avuto il coraggio di alzarsi.

"Ashley adesso basta, tu devi pensare al futuro, a noi e alla nostra nuova vita. Devi essere felice, devi lasciarti tutto il resto alle spalle".

Così aveva continuato Thomas, guardandola negli occhi e sorridendo come se le stesse dicendo le cose più giuste per lei.

Devi, devi, devi.

Non c'è spazio per quello che lei vuole ma solo per ciò che deve fare.

Per Thomas, per i suoi zii, per gli altri.

D'improvviso quella sensazione di disagio cresce a dismisura come un fiume che rompe gli argini e finisce per allagare ogni cosa intorno a lui.

Con uno scatto balza giù dal letto, ha il respiro affannato e prova la sgradevole sensazione di essere in trappola.

Non può scappare dai doveri, dai cambiamenti, da quello che deve fare per rendere felici gli altri.

Il suo petto sembra schiacciato da un macigno e crede di avere un vero e proprio attacco di panico.

Col cervello ormai in tilt, le sue gambe la trascinano lì dove il suo istinto pensa di trovare aiuto.

Sale velocemente le scale di legno della mansarda e poi col cuore in gola bussa con forza alla porta chiusa.

Due secondi dopo Matt apre, ha lo sguardo un po' confuso quando se la trova davanti, trafelata e con gli occhi spalancati come se fosse inseguita da un mostro.

"Ashley...ma che…"

"Matt, aiutami! Sto male, non...non capisco cosa mi succede!" Lo implora, è talmente affannata che quasi non riesce a parlare.

Matt si allarma, la fa entrare subito, si piazza davanti a lei e la guarda bene in viso.

Sembra terrorizzata.

"Cosa ti senti? Dobbiamo chiamare un medico? Hai avvisato tuo zio?" le domanda con ansia, pensando si tratti di un problema di salute.

"No, ti prego non dire niente. Non voglio che si preoccupino, non sto male in quel senso io...non lo so...ho paura! Anzi non paura…ho terrore...mi manca il fiato, non riesco a respirare!" gli spiega aggrappandosi alle sue spalle.

"Di cosa hai paura, Ashley? Cerca di calmarti, per favore e dimmi tutto. Ci sono qui io ok? Ti ascolto però tu calmati" la tranquillizza, prendendo il suo viso tra le mani e accarezzandolo.

Ashley annuisce, prende un respiro più profondo che pare ridarle dell'ossigeno.

Espira l'aria e guarda gli occhi di Matt così rassicuranti e vicini ai suoi.

Riacquista finalmente un po' di lucidità e parte del suo malessere va via.

"I miei zii hanno deciso che rinunceranno ad avere un bambino se questo ultimo tentativo andrà male. Me l'ha detto ieri Katya e non me lo aspettavo...so che ha perfettamente senso dopo tutto il dolore che hanno vissuto in questi anni ma...io l'ho presa malissimo, è l'ennesimo cambiamento che mi travolge e non so se sono pronta...ho tanta, troppa paura. Cosa c'è che non va in me?" chiede infine con la voce rotta e disperata, stringendo la maglia di Matt con forza.

Lui la fissa in silenzio, il giorno prima aveva capito che qualcosa doveva averla sconvolta ma poi non si erano più parlati.

Sorride e le prende le mani.

"Non hai niente che non va, Ashley. Sei perfettamente normale. Il pensiero che i tuoi zii non realizzeranno il loro sogno ti ha distrutta e si è sommato agli sconvolgimenti che stanno attraversando la tua vita"  le dice con voce gentile mentre il viso di Ashley perde il pallore di prima e comincia a colorarsi.

"Non dovrei reagire così, io...pensavo di essermi abituata a vedere le cose cambiare intorno a me e invece…" commenta amareggiata, abbassando lo sguardo.

"Ci sono cambiamenti che ci travolgono e su cui non abbiamo controllo - inizia Matt, il suo sguardo è malinconico ed Ashley capisce subito che si sta riferendo alla morte delle persone care - e poi ci sono cambiamenti che dipendono dalle nostre scelte...ma non è detto che solo perché li scegliamo noi debbano renderci subito felici...solo il tempo ci farà capire ciò che vogliamo davvero" 

Ashley torna a respirare normalmente, quel momento irrazionale di paura sembra essere andato via e le è bastato correre da Matt per trovare l'aiuto che nessuno sembrava poterle dare.

"Scusami...sono proprio una scema. Arrivo qui e ti costringo a consolarmi come se fosse compito tuo" mormora, vergognandosi un po'.

Adesso che riesce a ragionare si rende conto di come abbia agito istintivamente e senza pensare che Matt non è lì al suo servizio e che non può continuare ad approfittare della sua presenza, del suo calore, dei suoi abbracci, senza ricambiare.

"Non hai niente di cui scusarti Ashley, anzi, sai che ti dico? Per oggi sono stanco di studiare, mi sono alzato presto stamattina e ho già fatto abbastanza! Usciamo! Andiamo da qualche parte, dove vuoi tu, che ne dici? Ti svaghi un po'!" le propone ed Ashley sente di nuovo quel senso di libertà che le manca tanto.

Scappare via...magari si potesse.

Forse per un paio di ore...forse può concederselo.

"Al mare…vorrei andare al mare" dice di getto, senza pensare.

Vuole illudersi che quell'estate non stia finendo inevitabilmente e che può ancora fare finta di trascorrere le giornate sugli scogli con la pelle umida di acqua salata e il sole ad arrossarle il viso.

"Ok, andiamo!" accetta Matt, è fine settembre ma la giornata è bella e fa ancora caldo.

"Corro a mettermi il costume!" esclama Ashley, sente di nuovo la vita e l'entusiasmo scorrerle sotto le vene, e la sensazione che il tempo sia tornato a due mesi prima, quando tutto le sembrava possibile e la sua routine non era stata sconvolta.

Arrivano sugli scogli e si spoglia in un lampo, vuole buttarsi in acqua e immergersi finché il mondo in superficie diventerá un ricordo e i rumori scompariranno.

C'è pochissima gente, le vacanze sono finite quasi per tutti, i turisti sono spariti e gli studenti sono già a scuola.

Prende la mano di Matt, gli sorride e insieme sprofondando nel blu del mare di settembre.

L' impatto con il mare freddo la riscuote dal torpore e le dà carica, Ashley chiude gli occhi sott'acqua, si sente sospesa, in una frazione di tempo dove non esiste più la realtà.

Rimane giù finché il fiato glielo consente poi emerge e si trova di fronte il viso di Matt, rigato dalle gocce di acqua, i suoi occhi blu sembrano riflettere il mare, ci si specchia dentro poi gli cinge le spalle e si stringe a lui.

Spariscono insieme sott'acqua, abbracciati in quel vortice di bollicine e schiuma marina.

Quando riemergono è cambiato tutto.

Il cielo si è improvvisamente coperto di nubi grigie e fitte che lasciano presagire una pioggia imminente.

Non fanno in tempo a pensarlo che le prime gocce bagnano i loro visi rivolti all'insù.

"Porca miseria, sta piovendo!" osserva Matt, mentre l'ultimo spicchio di sole viene oscurato dalle nubi.

Ashley si guarda intorno, le poche persone presenti si stanno affrettando a uscire dall'acqua e mettere via i teli e le borse per scappare.

Lei però non ha nessuna voglia di andare via.

Quel momento è suo e almeno quello non glielo porterà via nessuno.

"Si, piove e allora?" fa con aria innocente e sbarazzina.

"Dovremmo uscire o ci bagneremo" le fa notare Matt ma lei scoppia a ridere in maniera genuina, come non le capitava da tempo.

Sembra una bambina felice e spensierata.

"Bagnarci? Ma noi siamo già bagnati se non te ne sei accorto! Sú, Matt, non mi dire che ti spaventa un po' di pioggia? E poi farsi il bagno mentre piove è la cosa più bella del mondo!" esclama gioiosa mentre tira indietro la testa, i suoi capelli si sparpagliano nell'acqua, il viso è disteso e sereno, Ashley si gode la sensazione delle goccioline di pioggia sempre più fitte che vengono giù e le solleticano la pelle, mischiandosi con l'acqua del mare fino a confondersi.

Si sente un tutt'uno con l'acqua, dolce e salata,  il suo elemento.

È liberatorio e stupendo e il fatto che ci sia anche Matt con lei lo rende perfetto.

Non vorrebbe nessun altro.

Lui con una bracciata le si affianca.

"Sei completamente pazza - le sussurra vicino all'orecchio, lei si volta e ride, è bellissima così naturale e senza freni - ma è questa la Ashley che mi piace" aggiunge prima che lei si appoggi alle sue spalle per sparire un'altra volta insieme nel blu di quel mare in tempesta.


"Cazzo, è tutto bagnato!" piagnucola Ashley quando finalmente si decidono ad uscire, tremando per colpa del vento che lambisce la sua pelle gocciolante.

L'acquazzone sembra passato e un timido sole sta lentamente comparendo da dietro le nuvole.

"Ti ricordo che io lo avevo fatto presente prima ma qualcuna si è comunque ostinata a voler fare la sirenetta tra le onde" la prende in giro, beccandosi una manata sulla schiena.

"Dai, ti sei divertito anche tu, ammettilo!" obietta lei e Matt sorride.

"Già" confessa e il suo viso è così bello e limpido che Ashley perde un battito.

Di nuovo quelle sensazioni che la confondono.

Adesso che ci pensa in fondo Matt è proprio come quella pioggia.

Una pioggia estiva che arriva quando meno te l'aspetti, quando pensi che la tua giornata di sole sia perfetta e invece un uragano ti scoppia dentro all'improvviso, buttando tutto all'aria e sconvolgendo ogni punto fermo.

Uno di quegli acquazzoni che quando passano ti fanno apprezzare ancora di più il sole riflesso nelle pozzanghere, l'aria che si è rinfrescata e ti rigenera, l'erba umida, l'intero mondo che si risveglia più bello di prima, con colori vividi e brillanti.

Matt è così, è la sua pioggia d'estate.

Solo che forse se ne è accorta troppo tardi.

Il suo sguardo si fa intenso, vorrebbe poter dare ascolto ai sentimenti che premono nel suo petto ma non ha il coraggio di fare quel salto nel vuoto.

Si siede accanto a lui, prende un telo asciutto dalla sua borsa, intorno a loro non c'è più nessuno.

Il sole sembra tornato ma non è abbastanza caldo per potersi asciugare e comincia a fare freddo.

Lei però non vuole andare via.

Si volta di spalle, slaccia il reggiseno del suo bikini zuppo di acqua e lo toglie, incurante di Matt sdraiato accanto a lei, che non può fare a meno di perdersi ad ammirare le curve sinuose dei suoi fianchi e della sua schiena e quella del suo seno, che si intravede appena ogni volta che solleva le braccia.

Con estrema naturalezza e senza vergogna, si avvolge l'asciugamano sul seno e si accuccia sul petto di Matt, provocandogli dei brividi caldi lungo il corpo.

"Giusto per capire, il tuo obiettivo è quello di farmi uccidere dal tuo ragazzo? Devi volermi proprio male!" commenta con la sua solita ironia ed Ashley sghignazza.

Ha capito a cosa si riferisce, visto che è addosso a lui mezza nuda e a Tom non farebbe molto piacere.

"Non ci vede nessuno e non mi importa. Mi va di stare così...con te. E poi non è vero che ti voglio male...forse è proprio il contrario" ammette per la prima volta, a bassa voce, le sue guance sono leggermente arrossate, Matt si volta di scatto a quelle timide parole, la stringe ma non può fare a meno di aggrottare le sopracciglia.

"Ashley...hai fatto una scelta" le ricorda con un tono serio e un po' amareggiato.

Lei si solleva di scatto dal suo petto.

"Lo so! Però a volte penso...se potessi annullare tutto il resto per una volta...non pensare a cosa è giusto o sbagliato...cosa vorrei davvero? Cosa succederebbe adesso, qui?" chiede con un tono involontariamente sensuale che infiamma Matt, gli occhi castani di Ashley sono così intensi e lo mettono a dura prova.

Respira profondamente, Ashley non può provocarlo così, mentre lo abbraccia coperta solo di un asciugamano, solleticando tutti i suoi desideri nascosti e i sentimenti che a fatica sta cercando di sotterrare.

È ingiusta.

Si volta verso di lei, i loro nasi si sfiorano e prova una enorme voglia di baciarla e poi lentamente sfilarle il telo che la copre e abbandonarsi sulla sua pelle umida e calda.

Ashley non si sposta, sta giocando col fuoco e forse non si rende conto che si farà male se cede.

Matt è così bello in quel momento e con lui si sente come a casa, senza essere giudicata, lui ha sempre una parola di conforto, sa come valorizzarla e farla sentire forte.

Se facessero l'amore lì sugli scogli, in quell'angolo appartato e nascosto, non lo verrebbe a sapere nessuno, solo loro si porterebbero dentro quel segreto.

Quel pensiero la tenta, accende tutti i suoi sensi e le fa provare un calore che da tempo non accarezza i suoi punti più deboli.

"Forse so cosa succederebbe, Ashley ma…so anche che dopo te ne pentiresti e finiresti per starci male. E lo sai anche tu, in fondo" conclude lui, spezzando il contatto con gli occhi di lei e puntandoli al cielo.

Ashley trema.

Matt avrebbe anche potuto approfittare della situazione e invece si è rivelato ancora una volta  un ragazzo meraviglioso.

Gli occhi della rossa diventano lucidi.

È vero, non può ignorare l'esistenza di Thomas, lui è il suo ragazzo e ciò che prova è tremendamente sbagliato in quel momento.

E Matt merita di essere amato da qualcuna che può dedicarsi solo a lui, anima e corpo.

Si scosta appena per asciugarsi gli occhi, poi sospira.

"Eppure, sai. C'è stato un momento quest'estate in cui ho avuto la netta sensazione che il tempo fosse rimasto sospeso. Tutte quelle serate al ristorante, le uscite spensierate...ho pensato davvero che non sarebbero mai finite. Invece adesso sono qui, con te, a fare l'ennesima figura di merda mentre dovrei programmare la mia convivenza" dichiara amara mentre Matt si girò di nuovo verso di lei.

"Lo farai, quando torneremo a casa sarai più serena e vedrai che andrà meglio. Capita di sentirsi confusi. E poi se ci ripensi puoi sempre tornare sui tuoi passi" la rassicura e lei annuisce, tornando ad abbracciarlo.

Se solo si fossero incontrati in periodi diversi della loro vita...che cosa sarebbe nato?

Quel pensiero le passa veloce per la testa ma deve ignorarlo.

"E tu come ti senti? Hai paura degli esami?" gli domanda.

A breve Matt sosterrà gli esami di ammissione per varie sedi di università.

"Un po' ma sto studiando e ce la sto mettendo tutta"

"Tornerai la prossima estate?" Gli chiede, non sa quale risposta la spaventi di più.

"Se tuo zio mi consentirà ancora di lavorare spero proprio di sì. Con i soldi che ho messo da parte lavorando qui dovrei riuscire a permettermi un monolocale nella città in cui supererò i test e poi lì vedrò di trovarmi un lavoretto parte time per pagare l'affitto e studiare contemporaneamente. Ma d'estate non ci sono lezioni e mi piacerebbe tornare qui a lavorare. Mi sono trovato benissimo al ristorante e con voi" le racconta, accendendosi una sigaretta.

"Beh, ti auguro davvero che vada tutto come desideri, Matt" dice sincera, carezzandogli il viso con le dita.

"Grazie - le fa eco lui, poi il suo sguardo si fa triste - mi dispiace davvero per John e Katya ma, la vita a volte fa proprio schifo e capisco come ti possa essere sentita, Ashley, ma...queste scelte sono così delicate e personali che nessuno oltre loro due si può permettere di giudicarle." conclude e la rossa accanto a lui abbassa il viso.

"Lo so...provo solo tanta rabbia ma...nessuno può farci nulla. Cercherò di stare loro accanto come potrò e spero di non deluderli mai" dice propositiva ma Matt le rivolge uno sguardo preoccupato.

Il suo intento è lodevole ma forse Ashley dovrebbe finalmente imparare a pensare un po' di più a sé stessa e non solo a rendere orgogliosi i suoi zii.

"Comincia a fare davvero freddo. Torniamo a casa se non vogliamo prenderci un mega raffreddore!" Gli propone Matt, porgendole una mano per alzarsi.

Ashley la afferra, si solleva e infila velocemente la sua maglia.

Guarda il mare l'ultima volta. 

Probabilmente quello è l'ultimo bagno della stagione e porta con sé un significato profondo.

Si sente rinata e pronta ad affrontare le novità anche se non sarà facile.

Prende la mano di Matt e insieme si arrampicano su per gli scogli.

Pare sia bastata un po' di pioggia per lavare via i suoi dubbi, almeno per il momento.

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Capitolo 13
*** 13. DOVE ARRIVERO` ***


Ciao a tutte care lettrici.

Capitolo in tempi record, non ci credo nemmeno io!

In realta`questo e`un capitolo immaginato da tempo quindi ho impiegato meno tempo e sforzi per scriverlo.

E`un capitolo che forse lascia un po` l’amaro in bocca ma era necessario. Dal prossimo la storia entrera` nel vivo e non aggiungo altro…

Spero vi piaccia e grazie ancora a chi segue i miei vaneggiamenti!

 

CAPITOLO 13 - DOVE ARRIVERÒ


La mamma di Ellie bussa piano alla porta della camera di sua figlia poi si affaccia sull'uscio, facendo capolino con un bel sorriso sulle labbra.

"Posso, ragazze? Ecco qua, Ashley, ti ho portato il tuo cuscino!" Dice cordiale, facendo ingresso timidamente nella stanza.

"Entra pure, mamma! Stavamo finendo di sistemare il tutto! Dovrebbe andare bene così" esclama Ellie, mettendosi le mani sui fianchi soddisfatta e osservando fiera l'insieme di cuscini sparsi su un telo per terra con cui ha tentato insieme ad Ashley di creare un letto di fortuna.

"Ma sì, certo! E grazie Matilde! -  le conferma sicura Ashley mentre si rivolge alla mamma di Ellie e prende il cuscino che lei le sta porgendo - e comunque da piccole non ci saremmo fatte tutti questi problemi!" 

"Oh puoi dirlo forte! Da piccole avremmo dormito pure sul pavimento gelido pur di rimanere una notte insieme! Quanto ci siamo divertite, sembra passata una vita" ricorda Ellie con aria nostalgica mentre afferra dall'armadio delle lenzuola.

"Già - le fa eco Ashley, abbassando per un attimo gli occhi che si sono fatti vagamente malinconici, poi si china per sistemare il cuscino - in pratica oggi sarà come fare un viaggio indietro nel tempo!" 

"Ti pare che potevo farti partire senza un ultimo pigiama party d'addio?" aggiunge Ellie, fingendo un tono minaccioso che nasconde una sfumatura di tristezza, Ashley non può fare a meno di sorridere.

È uscita con Thomas e tutti i loro amici quella sera per salutarli prima della partenza e poi Ellie l'ha praticamente obbligata a rimanere a dormire a casa sua come facevano da ragazzine, così che potessero riservarsi del tempo da passare insieme loro due da sole.

La serata è trascorsa serena e spensierata tra risate e vecchi, a volte imbarazzanti, aneddoti ed Ashley si è davvero divertita.

Per un po' è riuscita a non pensare a quello che la aspetta e persino Tom ha smesso di parlare solo di lavoro e di impegni e si è lasciato andare a una leggerezza che da tempo lo ha abbandonato.

Sembravano la stessa coppia di tre anni prima, affiatata e innamorata, o forse è stata solo un'illusione dettata dal clima di ricordi e allegria che li ha circondati.

"E così tra tre giorni partirai, Ashley. È quasi difficile crederlo" mormora la mamma di Ellie, la sua mano le sfiora una guancia con un gesto di immensa tenerezza e gli occhi le diventano tristi, come se fosse sua figlia a dover partire.

È affezionata ad Ashley, quella ragazza allegra e assennata che spesso ha riportato sulla retta via la sua Ellie, un po' scapestrata e ribelle, come fosse il suo angelo custode.

Si sono sempre sostenute a vicenda loro, unite nonostante le differenze, proprio come due sorelle.

"E invece è tutto vero…mi sta abbandonando!" piagnucola Ellie mentre si piega per sistemare il lenzuolo su quel materasso posticcio - sú, almeno renditi utile finché sei qui e tira questo dall'altra parte" la prende in giro poi, porgendole il lembo opposto della coperta.

Ashley sospira e alza gli occhi al soffitto.

"E dai, Ellie non fare la melodrammatica! Non parto mica per la guerra!" obietta la rossa aiutandola col lenzuolo, pur con un leggero magone che comincia a crescere.

"Tesoro, Ashley deve pensare al suo futuro. Thomas ha trovato un buon lavoro e lei avrà sicuramente molte più opportunità in una grande città piuttosto che in questo paesino di mare che d'inverno è un mortorio! - le fa notare sua madre, cercando di incoraggiare Ashley - anzi, dovresti cominciare anche tu a prendere esempio da lei e mettere la testa a posto!" la punzecchia mentre Ellie la fulmina con lo sguardo.

"Mamma, ti prego non farmi la ramanzina stasera!" sbotta in maniera così buffa e offesa che Ashley scoppia a ridere.

Sta bene circondata da tutto quel calore familiare.

"Ashley, non avrai freddo con solo quel lenzuolo? Siamo ad ottobre e le temperature si sono abbassate, potresti prenderti un malanno!" le raccomanda la signora Matilde con fare materno, molto diverso dai modi poco convenzionali di sua zia Katya che lei adora ma che somigliano spesso più a quelli di un'amica che di una madre.

"Grazie, signora ma abbiamo già preso una coperta e credo mi basterà" la rassicura, sorridendo con un nodo alla gola, per un attimo le balena in mente il ricordo ormai sfocato di sua madre.

Si chiede che aspetto avrebbe avuto adesso e cosa penserebbe di lei e delle sue scelte.

Chissà se avrebbe approvato la sua decisione di andare a vivere con Thomas così lontano e così giovane!

"Staremo bene mamma e poi questo letto è più una formalità, l'idea è di stare sveglie tutta la notte a parlare e mangiare schifezze!" mette in chiaro Ellie per poi accendere la TV.

"Va bene allora adesso vi lascio alla vostra serata. Buona notte ragazze!" si congeda Matilde, non prima di aver schioccato un bacio a ciascuna di loro due e avere spento la luce della stanza, lasciandole in una penombra rilassante e confortevole.

Ellie annoda i lunghi capelli in una coda alta, poi si butta sul letto accanto alla sua amica, che già sgranocchia delle patatine mentre guarda distratta la TV.

La castana afferra il telecomando e comincia a fare zapping.

"Guarda, ricordi questo cartone? - esclama a un certo punto, indicando lo schermo - Oddio, lo facevano d'estate quando avevamo tipo quanto? Sette anni? Forse anche meno!" continua, strattonandole un braccio tutta elettrica, Ashley annuisce.

"È vero! Beh, sembra proprio che oggi ci sia un complotto mondiale per farci piangere come due fontane ricordando i vecchi tempi!" commenta Ashley, poggiando la testa sul cuscino e socchiudendo gli occhi.

"Non ci posso credere che te ne vai! Mi ero quasi illusa che questo giorno non sarebbe arrivato e che alla fine qualcosa o qualcuno ti avrebbe fatto desistere dal partire con quel rompipalle di Tom!" ammette sincera Ellie ed Ashley ha un sussulto.

La sua amica non ci è andata poi così lontano.

Forse qualcuno ci era davvero quasi riuscito.

"Ormai ho deciso Ellie, te l'ho detto è qualcosa che devo fare...e poi, come diceva tua madre, in città avrò molte più opportunità di capire che strada prendere per il mio futuro. È ora che lo faccia" afferma con aria sicura, sembra davvero risoluta e a quel punto  persino Ellie si arrende e sospira.

"Lo so, ma...sei sicura di sopravvivere? Thomas starà via per lavoro tutto il giorno e tu...ti ritroverai di colpo sola in un posto che non conosci e senza nessuna persona cara accanto" le confessa preoccupata, accucciandosi a lei mentre la TV le illumina coi suoi bagliori intermittenti.

Ashley rimane un attimo in silenzio, torturandosi le mani.

Ha già pensato milioni di volte a come potranno andare quei primi giorni di ambientamento.

Sa che è dura ma in fondo anche quello vuol dire crescere e maturare.

È la prima volta che si allontana da casa e che dovrà badare a tutto da sola.

"Immagino che non sarà facile i primi tempi ma... è normale, credo. Ci vorrà un po' per ambientarci e poi potrò cercare un lavoretto come cameriera, dopotutto ho vari anni di esperienza in quel settore...e inoltre vorrei informarmi per vedere se esiste qualche corso interessante per approfondire la mia passione per l'arredamento e il design" dichiara cercando di non fare trapelare il suo nervosismo e le insicurezze che la divorano.

Le cose nuove spaventano, soprattutto se condivise con quello che credeva fosse l'amore della vita ma che invece da un po' di tempo si è tramutato in una presenza sfocata e a tratti ingombrante.

"Hai ragione e ti auguro di trovare presto la tua strada, Ashley. Te lo meriti e poi sai che puoi chiamarmi quando vuoi, passaremo ore e ore al telefono se necessario - sussurra dolcemente la sua migliore amica, confortandola e abbracciandola, le due sorridono, poi  Ellie  si fa più rigida e prende un lungo respiro - e comunque c'è una cosa che devo dirti prima che tu parta" dichiara infine, facendo voltare di scatto la sua amica.

Ashley guarda il viso di Ellie, sembra impaziente ed emozionato e la cosa la  incuriosisce.

Non capita spesso di vederla così impacciata.

"Ehi, che succede? Dai, non farmi stare in ansia" ribatte, sollevandosi un po' dal letto e mettendosi a sedere.

"Beh, non è una cosa brutta, anzi...il fatto è che...io e Derek...abbiamo deciso di stare insieme, ufficialmente intendo...come una vera coppia" rivela Ellie, abbassando lo sguardo e stringendo la mano di Ashley per riflesso.

La rossa spalanca gli occhi e poi un sorriso sincero si apre sul suo viso.

"Ma Ellie è... è meraviglioso! Vi siete decisi finalmente voi due testoni! Ecco perché stasera sembravate così...non so, diversi"

"Diversi come?" chiede Ellie, aggrottando gli occhi.

"Eravate più...non so come dire...intimi...due piccioncini!" scherza prendendola in giro ed Ellie si copre il viso con le mani.

"Oh mio Dio! Uccidimi se dovessi diventare come una di quelle fidanzate tutte cuoricini e arcobaleni!" le raccomanda mentre però non può fare a meno di sorridere dalla felicità.

"Contaci! A parte gli scherzi sono strafelice per voi! - esclama Ashley, abbracciando forte l'amica -  Anche se mi hai stupita! Pensavo che sarebbe successo al mio ritorno visto che fino a poche settimane fa ti ostinavi a fare quella che non voleva vincoli o che aveva paura di rovinare un'amicizia che comunque era già compromessa dalla vostra relazione" le fa notare sorpresa e in effetti Ellie si stringe nelle spalle, un po' in imbarazzo e pensierosa.

"Non so, la tua partenza mi ha fatto riflettere molto ultimamente...tutto il discorso sul provarci, sul non avere rimpianti...e soprattutto mi sono resa conto di essere ormai innamorata pazza di Derek, senza rimedio. Io...l'ho già comunque perso come amico...il nostro rapporto si è trasformato in qualcos'altro e, anche se facevo finta che non stessimo insieme, questo non cambiava la realtà. - le spiega con una leggera emozione nella voce mentre i suoi occhi brillano di una luce nuova - allora mi sono detta che valeva la pena buttarsi e se non andrà bene avremo comunque vissuto a pieno il nostro amore! Non voglio rimpianti, non voglio ritrovarmi in futuro con l'orrenda sensazione di non averci provato affatto!" le confida ed Ashley prova un tuffo al cuore.

Le parole dell'amica le rimbalzano in testa, le sente tanto, troppo vicine alla sua situazione attuale.

I rimpianti, i cosa sarebbe successo se…

Quei pensieri cominciano a tormentarla e non riesce più a capire cosa sia giusto fare.

Perché deve essere tutto così difficile?

Si rabbuia e per un attimo il mondo attorno a lei scompare per essere sostituito da una fitta nebbia di insicurezze.

"Ehi, Ashley! Ma mi stai ascoltando? Tutto bene?" 

La mano di Ellie scuote con forza la sua spalla e lei ripiomba nella realtà, in quella camera con la sua migliore amica.

"Ehm, si! Certo! Beh, finalmente una bella notizia! Meglio tardi che mai e sono contenta che la mia partenza abbia portato almeno una cosa positiva! Vi auguro tutto il meglio!" dice con sincerità anche se il suo sguardo, adesso più spento, tradisce le sue emozioni reali.

"Grazie mille, cara! Però...tu non è che me la racconti tanto giusta!" Insinua mentre si avvicina al viso dell'amica e lo squadra pericolosamente.

Ashley sobbalza, Ellie la conosce troppo bene a ha paura che se ne accorga.

Non si sente ancora pronta di parlarne con qualcuno, ciò che prova è talmente confusionario e caotico che vuole prima cercare di capire da sola dove andrà a parare.

"Ma che diavolo dici? Sono solo un po' nervosa per la partenza!" taglia corto.

Ellie la osserva ancora un po', alzando un sopracciglio con sospetto.

"E Matt che farà? Rimarrà ancora da voi?" Chiede con naturalezza, facendo finta che quel nome sia uscito in maniera casuale.

"Tra pochi giorni dovrebbe sapere se è stato ammesso all'università, cosa che sono sicura succederà perché è bravissimo e ha studiato tanto" le racconta, sforzandosi di non fare tornare quei sentimenti scomodi.

"Già è vero e poi ha praticamente passato le ultime settimane tra casa e lavoro...non si è più visto fuori!" ricorda Ellie.

Ashley fa cenno di si col capo.

Dopo quella rocambolesca mattinata al mare si sono incrociati poco anche a casa, ciascuno impegnato con il proprio futuro.

C'è una sorta di rassegnazione che li pervade ma va bene così.

"Una volta avuta la sicurezza di essere entrato, tornerà per alcune settimane da sua madre per poi partire per trasferirsi nella città sede dell' università che lo avrà ammesso" dice a voce bassa, quasi come non volesse davvero ammettere ciò che succederà.

"Capisco. Ti mancherà?" domanda a bruciapelo Ellie ed Ashley si sente come trafitta da una spada.

Deglutisce e fissa lo sguardo sulle sue mani, per paura che la sua amica possa vedere quanto quella semplice domanda non la lasci per nulla indifferente.

"Un po' - ammette - siamo stati bene insieme quest'estate...è stato un buon...amico" dice soltanto, voltandosi a guardare Ellie con un sorriso sulle labbra che tanto vorrebbe esprimere.

Ellie non domanda nient'altro, non infierisce su quel cuore già così tormentato.

"Sono stanca, si è fatto tardissimo...come vola il tempo quando si sta bene!" osserva mentre la coglie uno sbadiglio.

"Si, ho sonno anche io" fa Ashley, mettendosi più comoda sul letto.

"Allora buonanotte, amica mia" 

"Notte Ellie, a domani!" 

Rimangono a dormire l'una accanto all'altra mentre il letto che avevano preparato prima con tanta cura rimane vuoto, esattamente come avevano previsto.


"Anche questa è fatta!" esclama Ashley tra sé e sé, poi sospira per la fatica e si passa una mano sulla fronte.

Poggia lo sguardo sull' ennesimo bagaglio che adesso giace pronto insieme agli altri.

Tra due giorni partirà e le cose da fare sono talmente tante che le sembra di stare sprecando gli ultimi istanti da trascorrere in famiglia a fare pacchi e riempire valigie e borse.

Il suono del campanello la distrae, è pomeriggio presto e i suoi zii sono usciti.

C'è solo Matt in casa, chiuso nella sua camera.

Scende e apre, è il postino che le lascia una lettera.

Ha il logo di una universitá stampato sopra ed è indirizzata a Matt.

Spalanca gli occhi e si precipita sulle scale.

Deve essere il responso sull'ammissione del ragazzo e subito la invade un'ansia spaventosa.

Spera solo che ce l'abbia fatta, che le cose vadano come ha sempre desiderato.

Arrivata in cima, quasi davanti alla porta della mansarda, non ha neanche bisogno di bussare, ha corso così tanto su quelle rumorose scale da aver provocato un fracasso esagerato e Matt, allarmato, ha già aperto.

Se lo ritrova davanti mentre trafelata e in preda all' agitazione cerca di trovare un poco di fiato per parlare.

"Ashley che succede?" chiede lui, osservandola stranito.

Lei non riesce ancora a parlare, ha il cuore che le sta per scoppiare, gli porge la lettera e solleva il viso.

"È arrivata" riesce a dire infine, affannata.

Matt all'inizio contrae la fronte dubbioso ma poi sbarra gli occhi e gli basta un secondo per capire a cosa si stia riferendo Ashley.

Prende la lettera e la guarda cercando di mantenere la calma.

Tutti i suoi sogni e tutte le promesse fatte a suo padre si condensano su quel pezzo di carta che sembra così anonimo e inutile.

La rigira qualche volta, come volesse accertarsi che sia vera o forse solo prendersi del tempo e godersi gli ultimi istanti che lo separano da un verdetto che potrebbe essere deludente o al contrario cambiargli la vita.

Ashley rimane in silenzio davanti a lui, consapevole di quel momento solenne, ma quando Matt solleva lo sguardo e lo fa incrociare col suo, si sente improvvisamente fuori luogo.

È un momento troppo personale e lei non ha nessun diritto di esservi presente.

"Scusa ti lascio da solo" farfuglia impacciata per poi fare un passo indietro ma Matt la blocca, prendendole una mano.

"No...resta, ti prego" sussurra, avvicinandola a sé, come avesse bisogno di sentirla vicina.

Lei si avvicina con discrezione, rimane a fissarlo col fiato corto e la bocca arida per la tensione.

Le dita affusolate di Matt cominciano a strappare la carta, lei le fissa come ipnotizzata mentre ondeggia sui piedi per il nervosismo.

Il biondo finalmente estrae un foglietto ripiegato, apre con una leggera incertezza la lettera e legge in mente senza dire nulla.

Ashley cerca in ogni modo di carpire un segnale dal suo sguardo o da qualche impercettibile movimento di uno qualsiasi dei suoi muscoli facciali, ma Matt sembra una statua di ghiaccio.

Quando solleva i suoi occhi azzurri e taglienti Ashley perde un battito.

Vorrebbe chiedergli che cavolo ci sia scritto su quella dannata lettera ma rimane in religioso silenzio e in attesa.

Matt non parla ma le porge la busta.

"Leggila tu" le dice soltanto.

Vuole farla morire di infarto di sicuro quello stronzo, pensa Ashley ormai allo stremo della sua pazienza.

Afferra la busta con le mani tremanti poi la apre di botto, i suoi occhi si muovono frenetici alla ricerca delle uniche parole che possono mettere fine a quell'attesa interminabile e finalmente le trova.

AMMESSO.

una sensazione di rilassamento e felicità la travolge in pieno, non riesce più a contenersi e gli salta addosso, gettandogli le braccia intorno al collo senza preoccuparsi di cosa sia opportuno e cosa no.

Matt la stringe forte e si lascia andare a un sorriso liberatorio.

Ce l'ha fatta dopo tanta attesa e il suo pensiero corre anche a suo padre, che per poco non è riuscito a provare quella soddisfazione.

"Sapevo che sarebbe andata così! Ne ero certa!" esclama Ashley, ancora stretta a lui poi allenta l'abbraccio per poterlo guardare in viso, sereno e appagato.

È così bello, con quell'espressione di felicità sul volto che racchiude tutti gli sforzi e i sacrifici fatti, che in quel momento crede davvero di essersi perdutamente innamorata di lui.

"Non riesco a crederci" mormora lui, ancora scosso, riprendendo a respirare.

"Ah, ma smettila di fare il finto modesto! Lo sapevamo tutti che saresti passato! Sei un tale secchione!" Lo prende in giro la rossa adesso che la tensione si è allentata ed è esplosa al suo posto una gioia incontenibile.

"Allora perché tremavi prima?"

Ashley si fa seria poi dischiude le labbra.

"Perché sapevo che per te era importante e...volevo a tutti i costi che fossi felice" confessa, lasciandolo senza parole.

La guarda e vorrebbe solo che tutto ciò che si frappone tra loro potesse scomparire per sempre.

"Non hai letto tutto, però" aggiunge con tono misterioso, Ashley aggrotta le sopracciglia e Matt con un cenno del viso la invita a leggere meglio.

È stata così precipitosa che ha saltato parecchi dettagli.

Ripercorre con calma tutto il contenuto della lettera, poi si blocca di colpo e solleva lentamente lo sguardo, diventa pallida come se avesse visto un fantasma.

"Sei stato ammesso nell'università della città in cui andrò a vivere" dice lentamente, centinaia di pensieri le affollano la mente.

Come farà a voltare pagina con la consapevolezza che l'oggetto del caos che alberga bel suo cuore andrà ad abitare nello stesso posto in cui lei sta per iniziare la convivenza col suo ragazzo??

Non sa come prenderla, quella notizia l'ha sconvolta.

Da un lato prova una certa irrazionale felicità nel saperlo vicino a lei, dall'altra non poteva andarle peggio.

"Già" conferma lui, fissandola in maniera troppo intensa al punto che Ashley crede di odiarlo perché non può continuare a sconvolgere il suo equilibrio precario in quel modo crudele.

"Siamo arrivati! Ragazzi ci siete?"

La voce di Katya interrompe quello strano momento tra loro.

"Si, siamo qui sopra" risponde vagamente, distogliendo lo sguardo da Matt.

È calato il gelo tra loro e nessuno dei due sa se sia un buon segno.

"Scusami ma adesso vado a telefonare a mia madre" la informa il biondo, indietreggiando di qualche passo.

"Ma certo" balbetta Ashley poi gli ridà la lettera e scende le scale, stavolta molto più lentamente di quando le aveva salite, carica di quel nuovo peso sulle spalle.


"Dobbiamo per forza brindare con del buon vino stasera! - strilla Katya per poi beccarsi un'occhiata allarmata da suo marito - voi ovviamente, io non posso bere è chiaro - precisa, borbottando, ricordandosi della sua cura ormonale - comunque dicevo, dobbiamo festeggiare un sacco di stupendi eventi!" Continua, passando una bottiglia a John e riempiendo il suo bicchiere di innocua aranciata.

"Sono d'accordo" si accoda Thomas, circondando con un braccio le spalle di Ashley, che seduta accanto a lui vorrebbe solo sprofondare.

John fa saltare il tappo della bottiglia poi versa il liquido rossastro nei calici di ciascuno degli occupanti la tavola.

"Bene allora, brindiamo! Ad Ashley e al suo meraviglioso fidanzato per l'inizio della loro vita insieme, a Thomas e al suo brillante lavoro e a Matt che oggi ha scoperto di essere ammesso all'università dei suoi sogni!" dice solennemente, alzando in aria il suo bicchiere, seguita a ruota dagli altri.

Ashley prende a stento il suo, è ancora così turbata da non avere la minima voglia di festeggiare.

"È un giorno di importanti e bellissimo traguardi per la nostra famiglia, e quando dico famiglia includo anche te, Matt...da parte nostra posso dire con certezza e affetto che ti consideriamo ormai come uno di noi!" dichiara sicuro, rivolgendosi al biondo che sorride.

"Ti ringrazio John, il sentimento è reciproco. Sono stato bene con voi, mi avete accolto come un figlio e fatto sentire sempre il benvenuto. E poi è solo grazie all'opportunità di lavoro che mi avete dato se potrò affrontare questo percorso senza pesare troppo su mia madre quindi...vi devo tantissimo!" ricambia pieno di gratitudine, le sue parole sono così sincere che toccano il cuore di Ashley in un serata in cui continua a essere travolta da tante emozioni diverse.

"Non ci devi niente, Matt! È stato un piacere averti con noi in questi mesi" 

Ashley ha parlato quasi senza rendersene conto, dimenticando per un attimo ogni imbarazzo.

I due, seduti l'uno di fronte all'altra, si fissano per qualche secondo, nessuno se ne accorge ma  in quegli sguardi ci sono tante parole non dette che solo loro conoscono.

"Ashley ha ragione! - si intromette Katya, spezzando quella sintonia - anzi, se per caso la prossima estate volessi tornare le porte di casa nostra sono sempre aperte!" gli propone senza dubbi.

"In effetti mi piacerebbe tornare se per voi va bene e se avrete ancora bisogno di un aiuto al locale, chiaramente" ammette e John gli dà una calorosa pacca sulla spalla.

"C'è sempre bisogno, d'estate quel locale diventa un inferno e tu sei stato un ottimo aiutante quindi ti aspettiamo anche l'anno prossimo se lo vorrai" lo rassicura e Matt annuisce.

"E poi che coincidenza che sei stato ammesso proprio nella stessa città in cui si trasferiranno Ashley e Tom! Non è assurdo?" continua Katya, rivolgendosi a sua nipote.

"Sì, è pazzesco" commenta la rossa con tono piatto, sollevando gli occhi e puntandoli su Matt, che ricambia quello sguardo stavolta carico di timori.

"È fantastico! Così se qualcuno di voi avrà bisogno di una mano potrete sempre aiutarvi a vicenda!" Infierisce Katya ed Ashley trema.

L'unico aiuto che potrebbe ricevere da Matt sarebbe quello di  contribuire ad aumentare la sua confusione  e spingerla a finire tra le sue braccia.

"Già" mormora a denti stretti, sforzandosi di sorridere mentre Matt sospira senza farsi notare.

"Allora complimenti, Matt, certo hai ancora tanta strada da fare prima di raggiungere un successo come il mio ma l'importante è cominciare!" esclama Thomas, tutto preso da se stesso e nel tentativo patetico di sminuire Matt, Ashley gli lancia un'occhiataccia, vorrebbe tirargli un pugno e lo odia quando è così borioso.

Ma da quando si è trasformato in quell'essere antipatico e arrogante?

"Sono sicura che Matt non avrà difficoltà ad avere le sue soddisfazioni professionali" ribatte in difesa del biondo, ma curandosi bene dal non  guardarlo.

Se lo avesse fatto non avrebbe potuto fare a meno di nascondere il turbamento che la scuote dentro.

"Bene ragazzi, allora vi auguro un futuro luminoso e felice! Vi voglio un mondo di bene e sono felicissima di avervi nella mia vita! Non potevo chiedere di meglio!" conclude Katya, è emozionata e gli occhi le diventano lucidi.

Ashley si ricorda di ciò che le ha detto sulla loro scelta in merito alle cure per concepire e non riesce ad arrabbiarsi con lei nonostante avesse preferito essere rapita dagli alieni quella sera piuttosto che sorbirsi quelle attenzioni esagerate.

Sorride ai suoi zii e si gode il resto della cena. 

Ha ancora un giorno da trascorrere a casa e non vuole pensare a niente altro.


Il cielo si è imbrunito e una nuova sera fa il suo ingresso.

Per centinaia di persone in quel paese è una sera anonima come tutte le altre ma per Ashley non è così.

La tanto temuta ultima notte da trascorrere nella sua stanza sta per arrivare e non può più rimandarla.

Il momento è giunto, inesorabile.

Una marea di emozioni la scuote e qualche ora prima, sigillata nella sua camera, si è lasciata andare da sola a un pianto liberatorio mentre preparava le ultime cose da portare via.

Osserva il suo letto ben rifatto, l'armadio rimasto praticamente quasi vuoto, la tenda del suo balcone che ondeggia mossa dal vento come ha sempre fatto e i pupazzi di quando era bambina, ancora perfettamente sistemati sulle mensole.

Gli occhi si riempiono di nuovo di lacrime.

Sta finendo un periodo che, nonostante la tragedia che l'ha colpita anni prima, ricorda come spensierato e sereno ed è troppo triste da sopportare.

Non si rassegna al cambiamento, proprio non ce la fa.

Il giorno dopo dormirà in un nuovo letto col suo ragazzo e ciò che le fa più male e che la prospettiva non la alletta per niente.

Deve darsi del tempo, ne è sicura e poi andrà tutto bene.

E se così non fosse potrà sempre scappare e tornare nel suo porto sicuro.

Ha solo 21 anni e mezzo e tutto il tempo per cambiare direzione se quella presa si rivelasse sbagliata.

Quel pensiero le dà un minimo di coraggio e riesce a farsi forza.

Prende un lungo respiro poi rimane ferma a fissare le pareti.

C'è ancora una cosa che deve fare.

Col cuore che comincia ad accelerare e le mani pallide e fredde, si avvia decisa fuori dalla stanza.

Il corridoio è immerso nel buio e c'è così silenzio che può sentire il chiacchiericcio di John e Katya dal piano di sotto.

Solleva gli occhi e intravede il bagliore della luce della mansarda che penetra dalla sottile fessura della porta di Matt.

Deve salutarlo e vuole farlo quella sera.

L'indomani mattina la sua casa si trasformerà in un via vai di gente che passerà per salutarla, John e Katya che scorazzeranno su e giù per caricare i bagagli, Thomas che impaziente le farà fretta per partire in perfetto orario e lei non ha intenzione di dirgli addio in mezzo al trambusto, come fosse uno qualunque.

Vuole farlo con calma, nella pace che ancora si respira intorno a loro.

Almeno questo glielo deve dopo che lui le ha regalato quei mesi così belli e spensierati. 

Si avvia, le mani giunte sul petto quasi a voler trattenere quel cuore che esplode.

Bussa alla porta, talmente piano che all'inizio lui non la sente.

Riprova e finalmente la voce di Matt la invita ad aprire.

Ashley abbassa la maniglia, lo trova seduto alla scrivania con la luce soffusa che gli illumina il viso solo quanto basta, in un gioco di ombre e luci che lo fa apparire ancora più affascinante e più grande della sua età.

"Ashley" fa lui, allontanandosi subito dalla scrivania.

"Ti disturbo, Matt? Ero solo passata a salutarti prima di...prima della partenza" dice a fatica, ha come un masso che le preme sul petto.

Lui si avvicina e le sorride, alleviando di colpo quel peso.

"Non volevo disturbarti ma ci speravo, sai, che tu venissi…" le fa sapere a bassa voce, con dolcezza, mentre lei si accomoda sul suo letto, come innumerevoli volte ha fatto nel corso di quei mesi.

Non vuole interferire con la sua vita e ha deciso di lasciare a lei la decisione sul come regolare il loro rapporto, anche se questo lo fa soffrire.

"Vedo che anche tu ti prepari per partire" comincia lei, notando le valigie aperte e mezze riempite di vestiti e altra roba, e cercando di fare una normale conversazione.

Matt fa di si con la testa e si guarda intorno.

"Tra pochi giorni tornerò da mia madre e mio fratello per stare un po' con loro, mi mancano tanto e voglio rivederli prima di trasferirmi" la informa, con aria pensierosa.

L'aria è densa di strane sensazioni e di una elettricità che aspetta solo il momento giusto per scatenare una scintilla.

"Se dovessi avere bisogno di qualcosa nella nuova città sai che noi siamo disponibili a darti una mano, insomma…" prova a dire Ashley ma si sente stupida, è una forzatura e lo sanno benissimo entrambi.

Si devono evitare a tutti i costi e non ci sono altre alternative.

"Ashley, l'idea di poterti vedere ancora mi attrae non poco ma...volevo solo dirti che, anche se ci troveremo nella stesso posto, non interferirò in nessun modo con la tua nuova vita, puoi stare tranquilla se è questo che ieri ti preoccupava tanto. Hai bisogno di più serenità possibile per capire cosa vuoi e non sarò di certo io a sconvolgerti. Non ti cercherò e ...forse tu non dovresti cercare me" ammette col dolore nel cuore mentre osserva gli occhi di Ashley diventare immensamente tristi.

Non avrebbe senso rivedersi per tornare sempre in quell'insensato punto di partenza.

Ashley ha necessità di ritrovare se stessa e deve farlo senza condizionamenti esterni.

"Ti ringrazio - mormora lei, rotta dalla tristezza - è giusto così...però sappi, Matt, che...mi mancherai, che questi mesi insieme sono stati inaspettati per me e...che avrei tanto voluto non trovarmi in questa situazione, avrei voluto che le cose andassero diversamente" gli confessa, aprendo il suo cuore e mostrandogli quanto rammarico prova nel non aver potuto donargli interamente se stessa, come il suo istinto la spingerebbe a fare.

"Lo avrei voluto anche io" concorda lui amaramente, i capelli biondi, illuminati da quella poca luce, gli coprono la fronte e oscurano in parte il suo sguardo, impedendo ad Ashley di cogliere del tutto le sfumature che lo colorano.

Sembra tutto così ingiusto eppure è reale.

Una lacrima scivola giù sulla guancia di Ashley lei se la asciuga di fretta ma Matt se ne accorge.

"Ti prego, non rendiamo tutto più difficile...non voglio vederti soffrire. Ti auguro solo di essere felice con Thomas - inizia anche se gli costa tanto ammetterlo - mi mancherai Ashley, spero solo che tu sia serena come quando nuotavi e non c'era niente e nessuno a fermarti" 

Ashley annuisce, si alza in piedi.

Trattenersi più a lungo non avrebbe alcun senso, ormai.

Quello che dovevano dirsi l'hanno detto e va bene così.

Ha il viso più disteso e una nuova consapevolezza in corpo.

"Volevo solo salutarti, Matt. Buona fortuna per tutto" conclude più rilassata, di fronte a lui.

"A te" ricambia lui, si sofferma a guardarla, senza muovere un passo.

Ashley sa che dovrebbe andare via ma qualcosa che non riesce a controllare le tiene i piedi fermi come inchiodati al pavimento.

È un attimo e in un soffio scoppia il corto circuito che si sono sforzati tanto di evitare.

Come spinti da una scarica elettrica si fiondano l'una sulle labbra dell'altro, contemporaneamente.

All'inizio è un vero e proprio scontro che fa male, disperato e urgente, le loro bocche si cercano, si baciano disordinatamente e freneticamente.

Poi pian piano le mani accarezzano i rispettivi corpi con movimenti dolci, Matt stringe i fianchi di Ashley lei si abbandona sul suo petto.

Rallentano e così i baci si approfondiscono, diventano dolci, languidi, le lingue si sfiorano più e più volte, senza che niente possa impedirlo.

Si assaggiano in quella che a loro sembra un'eternità ma l'azione si svolge nell'arco di un paio di minuti al massimo.

Ashley comincia a realizzare quello che si sta appena consumando solo qualche secondo dopo, quando i loro movimenti si coordinano e diventano naturali, perfetti insieme.

Sente il sapore di Matt sulla sua lingua, la consistenza delle sue labbra, gli infila le mani dentro i capelli e lo tira a sé, preme il bacino contro il suo, si infiamma mentre lui, dopo quel contatto, inizia un nuovo bacio più profondo ed eccitante.

Quante volte ha desiderato poterlo fare e ha pensato che non sarebbe mai successo.

I loro respiri si affannano, riescono a prendere fiato solo tra un bacio e l'altro, l'aria è piena solo del rumore dei loro ansimi e del fruscio delle mani che scivolano sui vestiti e poi anche sotto, per cercare il contatto diretto con la pelle nuda.

Si spingono l'uno verso l'altra, cercano di rimanere in equilibrio in preda a quell'attrazione sbagliata e incontenibile che è esplosa in un istante, per dimostrare loro che non si può reprimere per sempre un sentimento che spinge per uscire allo scoperto.

In quei baci umidi, sempre più sensuali, è racchiusa tutta la voglia che hanno sempre soffocato e che è straripata tutta in una volta, lasciandoli incapaci di opporsi.

Ashley avverte un enorme calore travolgerla, non ricorda più quand'è stata l'ultima volta che baciare qualcuno le ha fatto provare un piacere così potente, forse non le è mai successo se ci pensa bene.

Sa che se non si ferma il prossimo passo sarà portarselo a letto e dare finalmente sfogo a quel mucchio di sentimenti disordinato che si sono accumulati.

Sente che sta cedendo, che vorrebbe solo abbandonarsi, togliersi i vestiti e averlo dentro di lei.

Non si sente così appagata da secoli.

Non capisce bene chi dei due lo faccia per primo, ma di colpo, prima che accada l'irreparabile, si staccano e rimangono a fissarsi, increduli.

La magia si è spezzata.

Hanno il respiro affannato e lo sguardo sconvolto.

Nessuno dei due osa parlare ma Ashley è quella che comincia per prima a realizzare ciò che è successo.

Si sente libera e oppressa allo stesso tempo.

Senza dire niente scappa.

Nessun ciao, nessun arrivederci.

Matt la vede correre via senza poter fare niente, distrutto al pensiero di quanto quei pochi e meravigliosi minuti la potranno fare soffrire nei giorni seguenti.

Come ha fatto a cedere così, proprio alla fine?

Sospira e si stropiccia la faccia, maledicendosi mentre si appoggia al muro del balcone e si accende subito una sigaretta per smaltire la tensione.

La avvicina alle labbra, le stesse che Ashley ha baciato prima e a quel punto non può comunque trattenere un sorriso colpevole.


"Non saluti Matt prima di andare?"

La domanda innocente di Katya riaccende in Ashley delle sensazioni colpevoli che ha provato a cancellare durante tutta quella notte insonne.

Come si può passare dal paradiso al sentirsi la peggiore delle peccatrici?

"No, ci siamo già salutati ieri" dice soltanto, cercando di sorridere mentre trascina a fatica il suo bagaglio.

Certo, salutati.

Salutati con una lunga serie di baci eccitanti e sensuali che l'hanno portata sull'orlo del baratto.

Lui non si è fatto vedere ed Ashley gli è profondamente grata.

Non avrebbe retto il suo sguardo quella mattina.

"Ok, allora siamo pronti per andare" fa Thomas impaziente, guardando l'orologio al suo polso per la millesima volta.

Non vede l'ora di portare la sua amata via con lui e cominciare la loro vita di coppia.

Lei invece sembra stia andando al patibolo.

Prima di uscire si sofferma a guardare la sua immagine riflessa sullo specchio dell'ingresso e ha un flashback del giorno prima, quando dopo essere fuggita dalla camera di Matt, si è rinchiusa in bagno e si è vista, con le labbra ancora rosse e stravolte per quell' intensa sessione imprevista di baci bollenti.

Si è passata le dita sulla bocca per togliere via le tracce recenti di quei baci e si è sciacquata la faccia ma è stato tutto inutile.

Non riesce a togliere la sensazione del sapore di Matt su di lei.

È come indelebile e le fa male.

Che razza di stronza e diventata?

Come si può definire una che, il giorno prima di andare a vivere col fidanzato, bacia appassionatamente un altro?

Se solo lo sapesse Ellie le direbbe che forse per qualche strano incantesimo si sono invertite i ruoli.

Lei non è mai stata così irrazionale!

Sbuffa e osserva i suoi occhi gonfi per le lacrime e il sonno perso.

"Amore ma che hai? Sembri sconvolta! Non essere triste, da ora in poi ci penserò io a renderti felice!" Le promette dolcemente prima di darle un bacio a fior di labbra che la fa sentire ancora di più una schifezza.

Ha la nausea e si sente tremendamente in colpa.

Che disastro!

Abbraccia forte i suoi zii, nel disperato tentativo di nutrirsi dell'ultimo briciolo di conforto che può ancora trovare, poi accenna un sorriso prima di infilarsi in macchina con Tom.

Si sorregge il viso con una mano mentre lui mette in moto.

Non ha nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.

Non è andata a letto con Matt, anche se avrebbe tanto voluto farlo, si sono solo baciati, in fondo.

È tradimento anche quello?

Può trovare tutte le scusanti di questo mondo ma sa già quale sia la riposta.

Ha tradito Thomas e forse non solo per colpa di quei baci.

Forse lo ha tradito molto prima, quando ha finto di amarlo invece di ammettere che i suoi sentimenti erano cambiati.

Come si ripara quell'enorme casino?

Non può buttare all'aria tutto proprio mentre si incamminano verso la loro nuova casa.

Si volta a guardarlo e lo scorge intento alla guida.

L'immagine del viso di Matt si sovrappone alla sua e lo oscura mentre il ricordo delle sue labbra ritorna.

Scuote la testa e si rimette a fissare il panorama, la strada che scorre sotto di lei la porta sempre più lontano.

Forse lontano è la parola chiave che le serve.

Solo lontano da tutti potrà schiarirsi finalmente le idee, o almeno lo spera.

Si sfiora per l'ultima volta le labbra, c'è un dolce ricordo sopra che chissà quando andrà via.

Sorride.

"Se sei stanca puoi dormire un po', ci aspetta un lungo viaggio" la avverte Thomas con fare premuroso e lei non può che concordare.

Chiude gli occhi e si abbandona al sonno.

È esausta e crolla subito.

A volte è proprio sprofondando che si trova la forza per risalire e trovare tutte le risposte.

Non sa di preciso dove la condurrà alla fine la sua strada.

Lontano, per adesso solo lontano.

 

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Capitolo 14
*** 14. DOVE ERAVAMO RIMASTI ***


Ciaoooo!!!

Altro capitolo e anche stavolta sono riuscita a non fare passare dei secoli. Spero che questa scia di ispirazione duri un bel po' in modo da portarmi avanti con la storia.

Questo capitolo segna una ripartenza e spero che vi piaccia.

C'è un piccolo disclaimer sotto per precisione.

Buona lettura e grazie a tutte!


CAPITOLO 14 - DOVE ERAVAMO RIMASTI

 

"Ashley, tutto bene? È un po' che non ti fai sentire neanche con un messaggio, io e tuo zio eravamo preoccupati!" 

La voce cristallina di Katya giunge lontana all'orecchio di Ashley, disturbata dai rumori esterni di una grande città in movimento.

"Non ci sentiamo da sole quattro ore!" obietta sua nipote, infastidita, mentre ha appena rischiato di spaccarsi la faccia scivolando su una pozzanghera fangosa che non aveva minimamente visto e che l'ha inzuppata fino ai polpacci.

Forse dovrebbe rallentare ma l'adrenalina che ha in corpo fa muovere le sue gambe come delle saette.

"Beh, di che ti meravigli? Dovresti saperlo ormai che se non ci dai segni di vita per piú di un'ora noi valutiamo seriamente l'ipotesi di chiamare la polizia o tutti gli ospedali della tua zona!" ribatte Katya tutta pimpante, la sua voce è elettrica e sembra irragionevolmente sú di giri.

"Già, lo so bene infatti" conferma piatta, sbuffando.

In quegli otto mesi di vita lontana da casa ha avuto ben modo di sperimentare il livello esagerato di iperprotettivitá dei suoi zii.

"E allora? Come mai non ti sei fatta sentire?" insiste sua zia, mettendo a dura prova i suoi poveri nervi, già piuttosto scossi da quella giornata sconvolgente.

"Sono stata impegnata, zia!" puntualizza secca e un po' acida, il telefono rischia di volarle dalla mano mentre tenta di domare il suo ombrello, impazzito a causa del vento e della pioggia scrosciante, e di evitare che si disintegri, lasciandola esposta all'acqua più di quanto già non sia .

Forse non sarebbe un male se gettasse via il cellulare in effetti, vista la pessima qualità di quella conversazione.

Non ha detto una bugia a Katya, ha avuto una cosa molto importante da fare nelle ore precedenti alla sua corsa sotto un insolito acquazzone di metà giugno.

Che poi è anche il motivo per cui sta scorazzando freneticamente sotto la pioggia, di sera, e tra strade e viali che conosce a malapena.

"Sei a casa, quindi? Sono già le 8 di sera!" domanda ingenuamente sua zia ed Ashley per un attimo tentenna.

"Sì, certo!" mente spudoratamente ma la sua esitazione la distrae e per poco a un incrocio una macchina non la mette sotto, in mezzo a quel traffico assurdo.

Il suono del clacson giunge prepotente pure dall'altra parte del telefono.

Katya aggrotta le sopracciglia "Ne sei sicura? Ho appena sentito un gran frastuono, era una macchina?" chiede sospettosa.

"Ehm, sì, è perché sono in balcone!" prova a salvarsi in calcio d'angolo, col cuore a mille per lo spavento.

Odia dire frottole ai suoi zii ma è nei casini fino al collo e non devono saperlo per il momento.

"Ma non sta piovendo da voi? Avevo visto il meteo, prima!" non si arrende Katya, la sua perseveranza è invidiabile.

"Lo sai che le previsioni del tempo non sono mai attendibili" 

Ennesimo sgambetto schivato.

Per quanto ancora riuscirá a sostenere quell' interrogatorio di terzo grado?

"Ma pensa un po'! Beh comunque l'importante è che state bene. Non vedo l'ora di vederti tra tre giorni, cucciola mia!" dice con dolcezza ed Ashley si ammorbidisce nonostante tutto.

"Anche io, Katya. Ora però dobbiamo preparare la cena, è tardissimo, scusa ma devo staccare!" cerca di tagliare corto e finalmente Katya non insiste oltre.

"Ok, tesoro! Buona serata a te e Thomas! Vi adoro! Baci!" conclude ed Ashley rallenta un po' per poi fissare lo schermo bagnato del telefono con aria assorta.

"Sì, davvero una bella serata" borbotta tra sé e sé, poi si aggiusta sulle spalle il pesante zaino che trasporta.

I suoi capelli rossi grondano di acqua, ha i vestiti zuppi e le gambe sporche di fango.

Qualche signora le lancia uno sguardo di disapprovazione da sotto gli ombrelli, chissà cosa pensano di lei.

In realtá non gliene frega niente.

Poteva andare di certo meglio ma nonostante tutto si sente leggera come non le capitava da tempo.

Si ferma un attimo a consultare una mappa della città sul telefono e degli appunti scritti su un foglio di carta umidiccio.

Controlla i nomi delle strade sui cartelli, volta a destra e poi tira dritto per qualche metro per poi infilarsi in una traversa stretta e molto più tranquilla rispetto al grande viale che ha attraversato prima.

Non c'è quasi nessuno a quell'ora in giro e l'unico rumore che adesso sente è il ticchettare della pioggia sui tetti e sulle auto parcheggiate.

Un senso di calma si propaga in lei.

Fa qualche passo e finalmente scruta un portoncino scuro, anonimo in mezzo a tanti altri.

Dalla finestra, dietro le tende serrate, scorge un bagliore luminoso, segno che è presente qualcuno in casa.

Si arresta, le braccia le cedono di colpo, il suo ombrello con le stecche mezze distrutte rimane giù, lei continua a bagnarsi sotto la pioggia ma tanto era già tutta inzuppata.

Davvero curioso che molti dei suoi momenti importanti siano caratterizzati dalla pioggia d'estate, ora che ci pensa.

Tira un profondo respiro e il suo cuore accelera.

È arrivata e non ha altre alternative.

Ha bisogno di aiuto.

Mentre osserva quel portone chiuso, d'un tratto le passano davanti agli occhi i mesi trascorsi, a cominciare da quell'ottobre che ha sconvolto la sua routine.

Ricorda tutto in una serie di flashback.

 

I primi giorni dopo il trasferimento erano stati terribili.

Come previsto da Ellie, si ritrovava da sola per lunghe ore del giorno.

Thomas si era dedicato anima e corpo a imparare il suo nuovo lavoro e ritornava a casa solo in serata, lei invece, tormentata dalla lontananza da casa e dalla solitudine, si abbandonava ai sensi di colpa per quello che era successo con Matt il giorno prima di partire.

Lui le mancava da morire e per un periodo non era riuscita nemmeno a baciare Thomas o peggio ancora a farci l'amore.

Ogni volta che il suo fidanzato provava a coccolarla o a stringerla lei rivedeva il viso di Matt e avvertiva la sensazione nitida delle sue labbra che la baciavano.

La città era grande, frenetica, piena di gente che non conosceva e di rumori a ogni ora del giorno.

Loro per fortuna abitavano in una zona residenziale piuttosto tranquilla e carina ma le mancava il rumore del mare, la risata di suo zio, i pettegolezzi con Katya, i volti della gente amica.

Tutto, in pratica.

Poi, ad un certo punto, l'istinto di sopravvivenza aveva prevalso e pian piano aveva cominciato ad adattarsi alla novità.

Aveva fatto lunghe passeggiate per imparare a conoscere le nuove strade, impiegato il tempo ad arredare la nuova casa, fin troppo spoglia, si era dedicata alle sue creazioni, aveva lasciato alcuni curriculum in ristoranti e pasticcerie della zona.

Anche il suo rapporto con Thomas era migliorato. 

Una volta che lui era diventato più sicuro nel suo lavoro, aveva smesso di essere un fidanzato assente e preso solo dai doveri, e la loro relazione ne aveva giovato.

Sembravano andare di nuovo d'accordo, lui le raccontava tutto del lavoro, cucinavano insieme, parlavano molto e lentamente si erano riavvicinati anche fisicamente.

Per alcuni mesi le cose erano parse andare a gonfie vele ed Ashley si era convinta di aver fatto la scelta giusta.

A Natale era ritornata a casa per un breve ma intenso periodo di vacanza.

E da lì il suo fragile castello di carta aveva ricominciato a vacillare.

Rivedere il suo paese, Ellie e i suoi amici, gli zii e il resto le aveva fatto comprendere di non aver ancora del tutto reciso il cordone ombelicale col passato.

Thomas sembrava non bastare più.

Matt non c'era stato.

Katya le aveva raccontato che lui avrebbe trascorso il Natale con sua madre per poi fare rientro direttamente in città per gli esami.

Aveva inoltre saputo che da poco stava frequentando una collega di corso e la cosa, anzi, aveva fatto piacere ad Ashley.

Era giusto che lui andasse per la sua strada così come stava facendo lei.

Come promesso non si erano più cercati né sentiti e quella città era troppo grande perché ci fossero alte probabilità che si incontrassero fuori per caso.

Alla fine Ashley aveva avuto l'impressione che ciò che aveva provato per lui fosse stato solo ingigantito dai suoi problemi con Thomas, un'illusione e niente più.

Ellie e Derek erano più affiatati che mai ed Ashley aveva quasi finito per invidiarli.

Lei un rapporto così non ce l'aveva più, o forse, non l'aveva mai avuto.

La ripartenza era stata devastante ed Ashley era piombata in una profonda tristezza.

Si sentiva troppo giovane e non pronta per quella vita che non le sembrava appartenere.

Teneva a posto la casa, cucinava, faceva la spesa ma...di lei cosa ne era rimasto, dei suoi sogni, della sua vita precedente, dei suoi 21 anni?

Spinta da un senso di rivalsa si era iscritta a un corso di design per interni e nel frattempo aveva iniziato un part time in una gelateria dove si era trovata molto bene.

Aveva riacquistato l'indipendenza economica e la fiducia in se stessa e finalmente aveva ricominciato a sentirsi attiva e viva.

Il suo cambiamento però non era piaciuto a Thomas.

All'inizio si era lamentato del fatto che lei trascorresse troppo tempo presa dai suoi impegni e hobby e che non avesse più tempo per lui o per la casa.

Lei all'inizio se la prendeva e ci litigava poi lo aveva semplicemente ignorato e i due si erano gradualmente allontanati a vicenda.

Ad aprile Ashley aveva compiuto 22 anni, si sentiva soddisfatta dei progetti che stava seguendo ma la sua vita privata era una completa disfatta.

Lei e Thomas vivevano praticamente come due estranei in casa, si parlavano di rado, la sera ogni scusa era buona per sgattaiolare a dormire e il sesso tra loro era diventato inesistente.

La cosa grave era che a lei stava bene così, non le importava più di Tom e di cosa facesse, per quanto le riguardava poteva anche trovarsi un'amante e lasciarla in pace e così, più passavano i giorni e più si rendeva conto che si stava rinchiudendo in una gabbia di infelicità.

La consapevolezza era cresciuta sempre più in lei finché con la fine di maggio e l'arrivo di giugno e della bella stagione, si era sentita fiorire dentro una nuova vitalità.

Con Thomas era finita, punto e stop.

E stavolta non avrebbe concesso nessun' altra possibilità a quella storia morta da tempo.

Voleva essere libera,  riappropriarsi dei suoi tempi e dei suoi spazi, della sua vita.

Quei mesi erano stati utili, alla fine, proprio come aveva previsto.

Era maturata, aveva più chiari i suoi obiettivi, era riuscita a sopravvivere lontana da casa e senza l'aiuto dei suoi cari, non era più la ragazzina insicura di un tempo.

Si sentiva forte e prendere quella decisione non le era sembrato più facile.

Aveva deciso di organizzare con calma il giorno in cui avrebbe lasciato Thomas ma poi gli eventi avevano preso una piega inaspettata..

L'ennesima discussione con Tom, la sua disapprovazione per ciò che stava costruendo e sulla passione per il design che stava seguendo, la sua arroganza e spocchia, l'avevano fatta esplodere all'improvviso, come un fiume che non regge più le piogge.

Così, nel tardo pomeriggio di quel giorno di metà giugno, aveva messo in uno zaino ciò che riteneva indispensabile e aveva piantato in asso Thomas.

Per sempre.

Libertà, finalmente.

Tutto molto bello ma la sua irrazionalità aveva mostrato le conseguenze poco dopo.

Si era trovata a vagare per la città senza sapere dove andare.

Non poteva tornare a casa dagli zii perché la aspettavano tra tre giorni, sarebbe dovuta tornare da sola per anticipare le vacanze estive mentre Thomas sarebbe rimasto in città.

Aveva già prenotato il treno, a casa sapevano tutto e anticipare improvvisamente il rientro sarebbe stato alquanto sospetto.

E lei per adesso non voleva dirlo a Katya.

Era stato tutto cosi improvviso che non aveva studiato una strategia adatta per quella rivelazione che le avrebbe spezzato il cuore.

Lei adorava Thomas e non voleva darle un dispiacere, doveva prendersi del tempo per dirlo con calma.

E così si era ritrovata dove era adesso, sotto la pioggia e davanti a un portone.


Disperata e senza un tetto, con la pioggia improvvisa che si era scatenata tanto per non farle mancare niente, si era ricordata dell'unica persona amica in quella città.

Matt.

Non lo sentiva da una vita e aveva persino perso il suo numero di telefono da quando il suo si era rotto e lo aveva cambiato.

Si era ricordata però che una volta sua zia si era fatta scappare l'indirizzo di casa sua mentre parlavano del più e del meno.

Ashley non conosceva quella zona e presto aveva finito per non pensarci più.

Facendo uno sforzo di memoria era riuscita a ricordare, le sue gambe avevano cominciato a muoversi rapidamente e con l'aiuto di una mappa sul telefono era riuscita ad arrivare alla meta.

Si avvicina passo dopo passo all'abitazione, legge il nome alla porta e ha la conferma di essere nel posto giusto, sospira, mette da parte il suo orgoglio, e solleva la mano per suonare il campanello.


Matt sobbalza al suono della porta.

Ha appena ordinato una pizza cinque minuti prima ed è materialmente impossibile che sia già pronta in consegna.

Aggrotta le sopracciglia, abbandona il divano e si accinge sbuffando a scoprire l'autore di quella presunta scocciatura.

"Chi è?" domanda annoiato prima di aprire.

"Matt! Sono io!" fa eco una voce flebile dall'altra parte, è così incerta che lui non capisce subito.

"Chi?" Insiste, poggiando l'orecchio alla porta.

"Matt sono Ashley!" ripete lei, stavolta più forte e lui non riesce a credere a ciò che sente.

Quella voce la riconosce ma gli sembra impossibile.

Forse ha le allucinazioni.

Di scatto apre la porta e se la trova davanti senza alcun preavviso.

È davvero lei.

"Ashley…" mormora confuso, con la fronte contratta e un'espressione di grossa sorpresa mista a incredulità sul volto.

Lei per un attimo rimane pietrificata.

Non lo vede da otto lunghi mesi ma lui è rimasto lo stesso, con i suoi capelli fluenti, l'aria scanzonata e quello sguardo che trafigge.

"Matt...scusami, non volevo disturbarti e so che non dovevamo più vederci ma...io non so dove altro andare...tu sei l'unico che può aiutarmi" gli spiega velocemente con un nodo in gola e gli occhi imploranti.

Matt è sconvolto, la osserva.

Ashley è completamente bagnata, ha in mano un ombrello sgangherato che non deve essere servito a molto viste le sue condizioni, i suoi capelli gocciolano e ha le scarpe sporche di fango.

Come diavolo ha fatto a ridursi così?

"Entra, presto" le dice soltanto, senza chiederle altro.

Lei oltrepassa la soglia con discrezione, appoggia l'ombrello per terra e si toglie lo zaino dalle spalle.

Sta combinando un casino sul pavimento e si vergogna da morire.

"Che ti è successo? Che ti ha fatto quel deficiente?" chiede Matt d'istinto mentre le va a prendere un asciugamano pulito per tamponare il viso e i capelli.

È preoccupato e la voce rotta di Ashley l'ha messo in allarme.

"Non è stato lui…- sussurra Ashley mentre si friziona i capelli, poi si ferma e solleva lo sguardo, fiera - ho lasciato io Thomas...me ne sono andata" dichiara seria e decisa, fissandolo con una determinazione negli occhi che Matt non le ha mai visto prima.

C'è un cipiglio nuovo in lei, è la stessa di prima, forse con i capelli lunghi qualche centimetro in più ma...sembra un'altra persona.

Matt non sa cosa rispondere, l'ultima volta che si sono visti si sono scambiati dei baci colpevoli di cui per tempo si è chiesto il senso e il significato e ora...sembra passata un'eternità da quel giorno.

"Alla fine ho mantenuto la promessa, Matt...non mi sono rassegnata...quando ho capito che era davvero finita ho chiuso e adesso sono libera - dice convinta con un timido sorriso sulle labbra e i polmoni pieni della libertà conquistata - è così bello rivederti, tu...mi sei mancato da morire" confessa poi in un attimo di debolezza.

Ora che è di fronte a lui si chiede come abbia fatto tutto questo tempo a pensare di poter rinunciare a lui, al suo sorriso, alle sue parole, alle chiacchierate insieme.

Certo, non sono più gli stessi e tante cose sono cambiate nel frattempo ma... è lì, con lui e intanto le basta quello.

Matt ascolta le parole di Ashley e il suo cuore si scioglie.

Nonostante i mesi passati, rivederla è un colpo nell'anima, risveglia ricordi e sensazioni che aveva sepolto chissà dove.

Si avvicina e la stringe a sé, senza curarsi di bagnarsi i vestiti a contatto con quello della ragazza 

"Mi sei mancata anche tu" sussurra, e lei sospira e ricambia l'abbraccio.

Tornano alla realtà dopo quei secondi di tenerezza.

"Ti ho bagnato la maglietta e a terra è un disastro...continuo a combinare casini ovunque...pulisco io tranquillo" si affretta a dire dopo aver abbandonato le sue braccia, guardandosi in giro.

L'appartamento di Matt è un piccolo monolocale, l'ingresso è su un salone che forma un ambiente unico con la cucina e lateralmente intravede una stanza semi aperta con un letto matrimoniale ben rifatto.

Una sistemazione accettabile per uno studente fuori sede.

"Non ti azzardare a pulire! Faccio io, piuttosto tu dovresti farti una doccia tiepida, è giugno ma sei fradicia da chissà quanto, rischi di prenderti una malanno se non ti cambi e asciughi. Ti preparo il bagno" le propone senza voler sentire altre ragioni ed Ashley sorride.

Si sente finalmente protetta e a suo agio con lui, poi però le sovviene di colpo un dubbio.

E se ci fosse la sua ragazza?

In fondo non sa se Matt sia ancora impegnato e non vuole intromettersi nella sua vita privata.

"Senti, Matt, a me basterà un angolino per terra giusto per dormire, non voglio dare fastidio alla tua ragazza" precisa subito visibilmente in imbarazzo ma Matt ridacchia.

"Tranquilla, non c'è nessuna ragazza"

"A Natale Katya mi aveva accennato al fatto che ti stessi vedendo con qualcuna" azzarda mentre Matt prende uno straccio per pulire.

"Già ma non era una cosa davvero seria e poi è finita" risponde lui schietto senza aggiungere troppi particolari - puoi rimanere quanto vuoi, io dormirò sul divano, tu puoi prendere il mio letto".

"Ti ringrazio...mi hai salvato la vita" gli dice a  quel punto, con un tono di voce dolcissimo, lui sorride e le fa solo un cenno col viso.

"Metti le tue cose di là, fa' come se fossi a casa tua. Ah, avevo appena ordinato una pizza per cena ma se sei d'accordo ne faccio aggiungere una per te" 

"La pizza andrà benissimo" risponde, poi si avvia verso la sua camera, poggia lo zaino a terra e ne estrae una maglia a maniche corte e degli shorts comodi di cotone per cambiarsi.

Si guarda ancora intorno per l'ennesima volta.

Le ci vorrá un po' per realizzare che ha davvero preso quella svolta.

Non dovrà più sopportare Thomas né nessun altro.

È libera.

Fino al giorno prima dormiva con lui in quel letto gelido ma da quella sera tutto sarebbe cambiato.

"Però, sei un tipo ordinato! La tua casa è impeccabile!" Commenta mentre si avvia in bagno, tra loro l'atmosfera è molto più rilassata adesso.

"Credevi il contrario? Potrei quasi offendermi o pensi che noi maschi siamo tutti una mandria di trogloditi incapaci di tenere in ordine una stanza?" obietta lui per poi togliere dalla tavola dei libri e sistemare la tovaglia per la cena con quell'ospite che più inaspettata non si può.

Ashley ridacchia "Beh non proprio tutti…ma quelli ordinati sono proprio sexy" osa dire con aria provocante prima di chiudersi in bagno, ormai sembrano tornati di colpo alle loro solite battute e conversazioni, come se il tempo non fosse mai trascorso.

Matt la vede sparire dietro la porta e sospira.

C'è Ashley dentro il suo bagno!

È tutto così surreale e imprevisto che non sa come prenderla e ha troppa confusione in testa.


"E così l'hai mollato in tronco? Wow, complimenti!" commenta Matt dopo che Ashley gli ha raccontato come ha lasciato Thomas e di conseguenza si è trovata in mezzo alla strada.

"Grazie...e comunque, dubitavi forse del fatto che non ci sarei riuscita?" ribatte lei, un po' stizzita ma sorridente, mentre addenta affamata una fetta di pizza.

Ha i capelli asciutti e puliti e si è cambiata, sente il rumore rilassante della pioggia che picchia fuori dalla finestra e si trova in compagnia di una persona fidata.

Non potrebbe stare meglio di così.

"Beh, la scorsa estate non mi hai dato modo di pensarlo. Eri così convinta di questa convivenza che la difendevi a costo di starci male!" le fa notare, riaccendendo dei ricordi spiacevoli.

"La scorsa estate ero una ragazzina immatura e insicura ma...nella vita si cresce e questa esperienza lontano da casa mi ha cambiata, è stata utile e...adesso ho potuto scegliere in maniera consapevole." ribadisce sicura, Matt la fissa incuriosito e affascinato.

È ancora più bella con quella nuova aria determinata e combattiva e si scopre ancora vulnerabile al suo fascino.

La scruta coi suoi occhi di ghiaccio e lei rabbrividisce.

Per un attimo c'è una strana tensione tra loro che ricorda qualcosa di già vissuto.

"E tu invece, tutto bene con gli studi? Come ti sei trovato qui?" chiede, distogliendo lo sguardo per evitare di bruciarsi.

Non può provare ancora qualcosa per lui dopo tutto quel tempo, è escluso.

Ha appena lasciato Thomas e non ha intenzione di ricacciarsi in paranoie sentimentali o di nominare la parola Amore per un bel po'.

"Si, ho già dato qualche esame e adesso sono in pausa estiva. Mi godo un po' di meritato riposo. Tornerò da tuo zio a lavorare comunque" le fa sapere e lei sussulta.

Non ci aveva proprio pensato, sembra che lentamente tutto stia tornando proprio come un anno prima, ma stavolta sono loro ad essere cambiati, stavolta è tutto diverso.

"Oh, allora ci vedremo a casa! Come un anno fa" osserva e Matt la guarda, condividendo le sue stesse preoccupazioni.

"Già, come un anno fa"

Ashley sorride, non sa se è un bene o un male avere di nuovo Matt tra i piedi ma non è il momento di chiederselo.

Lo aiuta a sparecchiare, parlano del più e del meno, poi finiscono in camera sua davanti alla TV, seduti per terra con la schiena appoggiata al letto.

Fuori ha smesso di piovere e una fresca brezza rinfresca la stanza.

Ashley sta benissimo, socchiude gli occhi, piega la testa all'indietro e abbandona ogni pensiero.

Non gliene frega niente di cosa stia facendo Thomas, né vuole preoccuparsi adesso di come dare la nefasta notizia a casa.

Per quella sera vuole spegnere il cervello e godersi la sua libertà.

"Sai cos'è la cosa più assurda in tutto ciò?" chiede all'improvviso, Matt reclina la testa e sfiora con i capelli la sua spalla mentre prende un tiro dalla sigaretta.

"Cosa?" mormora piano, anche lui stanco della giornata ed estremamente rilassato.

"Che dovrei essere un minimo triste per aver lasciato Thomas...insomma dopo quasi quattro anni di relazione chiunque se lo aspetterebbe - riprende assorta, guardando distratta un film alla televisione - e invece a me non importa niente...anzi sono pure felice. Mi sento libera ed è così...soddisfacente!" esclama, stiracchiandosi le braccia, stravaccata per terra senza alcuna cura.

Matt si volta e sorride.

"Secondo me non dovresti pensare a cosa gli altri si aspettino da te ma solo a quello che ti fa stare serena...per me è perfettamente normale  ciò che provi...se qualcosa ti rende infelice libertartene non può che farti sentire meglio, perché dovresti startene in un angolino a piangere? Non è obbligatorio" la conforta ed Ashley annuisce, un po' preoccupata.

Chissà se anche sua zia la penserà così.

"Ormai non funzionava niente tra di noi...non faccio sesso da una vita...immagina come sto messa" gli confida sull'onda di quella sensazione liberatoria.

"Che? Dai non ci credo!" 

"Oh, si...perché dovrei mentire su una cosa così patetica...non mi ricordo neanche più come si scopa in maniera decente" aggiunge senza più freni, continuando con l' autocommiserazione e ridendoci sopra anche se la cosa ha del tragico.

Matt scoppia a ridere.

"Questa è bella! Non credo siano cose che si dimenticano, basta rifarlo con qualcuno che ti attrae davvero e il gioco è fatto!" prova a consolarla.

Ashley si osserva le mani, poi fa spallucce.

"Chissà...però mi manca un po' quella sensazione, sentirsi una cosa sola con la persona che ti piace, lasciarsi andare…- bisbiglia con aria sognante e lo sguardo perso davanti a sé, poi si volta di poco, trova il viso di Matt vicino al suo e ride - ho detto una scemenza non è vero?" chiede ingenuamente.

"No, affatto" risponde lui, il silenzio cala tra loro ma non è un silenzio di imbarazzo.

È un silenzio che cela il rinascere di una intesa che sembrava ormai spenta ma che da quell'incontro di sguardi trova una nuova linfa vitale.

Si scrutano, riescono a sentire i rispettivi respiri, quasi i battiti del cuore.

Poi, come fosse del tutto naturale, Matt si avvicina a lei, poggia il viso sulla sua spalla e col suo naso traccia delle linee sul collo di Ashley, fino a salire più sú e lasciare che siano le sue labbra poi a posare dei baci delicati sulla pelle di lei.

Ashley, dal suo canto, tira indietro la testa per lasciargli più spazio, socchiude gli occhi e trema.

Una miriade di brividi e sensazioni stupende le rendono le gambe leggere.

Sta succedendo di nuovo, riesce a percepirlo prima che la sua lucidità vada a farsi benedire.

Quando le labbra di Matt hanno finito con quella scia languida di baci, si fermano all'angolo della bocca di Ashley, come in attesa di un segnale.

Lei non tarda a fargli capire che ricambia e che anzi, non vuole che si fermi.

Non hanno mai smesso di desiderersi.

Si volta, fa incontrare le loro labbra e lo bacia.

Riprendono da lì, da dove esattamente otto mesi prima avevano interrotto bruscamente quella danza vorticosa di baci e carezze.

Solo che adesso, non solo loro non sono più gli stessi, ma anche tutto ciò che li circonda è cambiato.

Non c'è più Thomas a trattenerla e lei è umana come tutti, ha troppa voglia di quelle emozioni che da tempo le mancano.

Aumenta il ritmo dei baci e preme il suo corpo contro quello di Matt.

Si sollevano e si trascinano sopra il letto, sono comodi adesso, da soli, senza nessuno a disturbarli.

Quell'attrazione che avevano solo messo in stand- by riesplode, le loro mani si cercano si toccano, e poi, andando un po' a tentoni mentre le loro bocche sono ancora impegnate ad assaggiarsi a vicenda, si tolgono i vestiti, prima la maglietta, poi il reggiseno, finché rimangono pelle su pelle e scoppia un incendio.

Ashley si aggrappa alla sua schiena, mentre lui scende più giù, le carezza il corpo, lasciando altri baci a casaccio qua e là che le annebbiano qualunque barlume di razionalità.

Non capisce più niente, il suo istinto la guida, lo aiuta a toglierle gli shorts e poi tutto, lo tira forte a sé e lui non se lo fa ripetere due volte.

Apre le gambe e quando lo sente lì, pronto a farla sua, sente divampare un desiderio sconfinato.

Deve farlo con lui o morirà.

Con un colpo deciso del bacino gli fa capire che non ne può più di aspettare, l'ha fatto per troppo tempo e adesso non possono più rimandare.

Matt la stringe, scivola in lei, Ashley chiude gli occhi, deve essere in paradiso perché non ricorda da quanti secoli non provava un simile piacere.

Le scappa un gemito che accende anche lui, la guarda nuda e senza difese sotto di lui, abbandonata a quelle sensazioni irrefrenabili e non resiste.

Inizia a spingere, più e più volte contro i suoi fianchi, prima lentamente poi più veloce, lei lo guida e lo asseconda coi suoi movimenti, gli intreccia le dita tra i capelli e lo tiene stretto, sorride quando lo sente ansimare sul suo seno, la stanza si riempie dei loro gemiti, dei sospiri, dei baci.

Le lenzuola sotto di loro si accartocciano per colpa dei movimenti sempre più frenetici, diventano bollenti.

Ci danno dentro come se non avessero aspettato altro da mesi, cambiano posizione più volte, i loro corpi si intrecciano in mille modi armoniosi, seguendo l'onda del piacere, si guidano a vicenda, cercando di capire cosa desideri l'altro per soddisfarsi reciprocamente.

Sono due corpi e due anime che si incontrano per la prima volta e devono trovare il loro equilibrio.

Quando finalmente Ashley è appagata e sazia, sente di non riuscire più a resistere oltre, è a cavalcioni su di lui, sono entrambi seduti e abbracciati, così lo stringe e si lascia andare a quella sensazione estrema di benessere che non provava da tempo.

Aveva ragione lui.

Non si dimenticano certe cose, basta solo trovare qualcuno bravo per un ripasso.

Si accascia su di lui, il respiro affannato, le labbra dischiuse e i capelli sparsi sul viso in maniera disordinata.

Matt la sente così molle e appagata, abbandonata sopra di lui dopo avergli donato tutta se stessa, avverte la sua pelle calda e umida sotto le mani e non si trattiene più.

Rimangono abbracciati per alcuni minuti, il tempo di recuperare il fiato e le energie, poi allentano la stretta e si separano, stanchi e felici.

Non c'è spazio per le domande, non ancora.

Ashley si infila sotto il lenzuolo, poggia la testa sul cuscino e chiude gli occhi.

È stata una giornata assurda ma si sente benissimo e un rilassamento generale la invade.

Il sesso funziona sempre in quel senso.

Lui la segue, si sdraia accanto a lei, si scambiano un ultimo bacio a fior di labbra prima di sprofondare in un sonno pacifico e sereno.


Ashley apre gli occhi a fatica, deve essere mattina ma lei ha ancora un certo sonno.

C'è una luce fastidiosa che proviene da fuori che le fa capire che sia già tardi.

Le sue braccia si muovono piano, le mani raggiungono il viso, sbadiglia e si stropiccia gli occhi per mettere a fuoco.

Dov'è?

Ah già a casa di Matt, nel suo letto.

Già ha lasciato Thomas e si è rifugiata da lui.

Si osserva le spalle nude che spuntano da sotto il lenzuolo.

È nuda?

A quanto pare sì, poi solleva la coperta e guarda di sotto.

Rettifica: è completamente nuda.

Qualche ricordo comincia a riaffiorare, bello, molto intenso….forse troppo intenso.

"Oh, cazzo…" biascica, spiaccicandosi una mano in faccia.

È successo davvero? 

Si è fatta Matt il giorno stesso in cui ha lasciato il suo fidanzato?

Un comportamento esemplare, non c'è dubbio.

Persino Ellie si scandalizzerebbe.

Fa in tempo a voltarsi per capire se ricorda bene e intravede Matt alzarsi dal letto, proprio come mamma l'ha fatto, e fa due più due.

"Oddio, no…" mormora agitata mentre lui cammina nudo per casa con nonchalance senza la cosa lo turbi minimamente.

Si, ok ha un bel fondoschiena, c'è da ammetterlo però…cavolo come fa a essere così tranquillo dopo quello che è successo?

Non fa in tempo a chiamarlo che lui si chiude in bagno, Ashley impreca, si avvolge interamente nel lenzuolo, improvvisamente è diventata pudica anche se sa cosa hanno condiviso la notte prima e il ricordo le fa venire ancora i bollori.

È stato probabilmente il sesso migliore della sua vita...o forse le sembra così perché non lo faceva da una vita in effetti.

Beh, al momento non riesce a capirci niente.

"Matt!" Strilla a voce alta, bussando alla porta del bagno.

Lui esce dopo un po', la guarda perplesso, sollevando un sopracciglio.

Quanto meno ha avuto la decenza di mettersi le mutande.

"Che succede? E come mai se avvolta in quel lenzuolo come un fantasma? Ti ho visto da un bel po' di angolazioni ieri, non so se ricordi quindi è piuttosto inutile coprirti così" commenta con la sua solita aria provocante e sfacciata, adesso molto più naturale dopo che hanno condiviso quel momento così intimo.

C'è una nuova confidenza tra loro che, in fondo, ad Ashley non dispiace anche se arrossisce come un pomodoro.

"Beh, io ho ancora una certa dignità...non giro per casa spiattellando il mio bel sedere a destra e a manca" sbotta ironica, cercando di non sembrare coinvolta, e Matt sghignazza.

"A me non dispiacerebbe se lo facessi tu" obietta lui candidamente, prendendosi una sonora manata sulla schiena.

"Quindi abbiamo fatto sesso...non l'ho sognato solo io...oddio" piagnucola Ashley, sbattendosi una mano sulla fronte in maniera teatrale.

"Così mi mortifichi...mi aspettavo più un 'wow ieri abbiamo fatto sesso, il migliore della mia vita'" le fa notare, fingendo un tono dispiaciuto.

"Ehi, adesso vola basso, tesoro... è che, mettiti nei miei panni, lascio il mio ex e la sera stessa finisco a letto con un altro...è da pazzi!" sbotta in maniera nervosa, mentre le sue paranoie tornano a farsi sentire.

La sua parte razionale si è decisamente risvegliata.

"Benvenuta nella vita vera!" esclama lui piatto, sollevando una tazza di caffè e sorseggiandola con calma.

"Vuoi dire che a tutti capita una cosa del genere?" Chiede lei poco convinta, mentre ancora si regge il lenzuolo stretto sul petto.

"Non a tutti ma...la realtà non segue delle regole fisse quindi...non sentirti anormale per avere seguito ciò che desideravi in quel momento...e poi è stato piacevole, direi" aggiunge Matt con la sua solita schiettezza per poi correre a lavarsi i denti e infilare una maglietta pulita.

Ashley rimane in silenzio a riflettere e a elucubrare teorie su quanto successo, poi realizza che Matt sembra proprio in procinto di uscire.

"Dove vai?" gli chiede, all'improvviso.

"Dai tuoi zii...parto oggi...non te l'avevo detto?" risponde lui fresco come una rosa, facendole strabuzzare gli occhi.

"Certo che no!" esclama stizzita.

"Scusa, deve essermi sfuggito in mezzo a tutte le acrobazie di ieri" commenta malizioso, lanciandole l'ennesima frecciatina che la fa arrossire.

"E mi lasci qui da sola?" 

"Vieni con me, no?" le propone di slancio  mentre chiude zaino e valigia e sistema le ultime cose a casa.

"Sei pazzo! È impossibile! Ho detto a Katya che sarei tornata dopodomani! Ho prenotato già il treno, sarebbe troppo sospetto anticipare e io...non ho intenzione di dirle cos'è successo con Thomas, non ancora...devo...devo pensare bene a come farlo" spiega tutta ansiosa, cercando di convincersi di ciò che dice anche se pare piuttosto incerta.

Matt la fissa un po' interdetto ma Ashley è talmente adorabile mentre è in preda a quell' agitazione che non può fare a meno di sorridere e mettere da parte il suo umorismo pungente per un po'.

"Mi spiace, Ashley per tutta la situazione ma...ho promesso a John che avrei iniziato stasera stessa col ristorante. Aveva bisogno di una mano e non vorrei tirarmi indietro...lui ha fatto così tanto per me" si giustifica, non vuole mollarla lì da sola in mezzo ai guai, soprattutto dopo quello che è successo tra loro, ma non può proprio fare altrimenti.

Le poggia le mani sulle spalle, lei annuisce, poi solleva il viso e sorride.

"Sì, tranquillo, me la caverò" conferma decisa.

"La casa è tutta tua, il frigo è quasi vuoto perché non pensavo che avrei avuto un'intrusa ancora per qualche giorno ma nei dintorni è pieno di supermercati, dovresti sopravvivere" 

"Non preoccuparti…e ti fidi a lasciarmi da sola in casa tua?" Chiede infine, con aria impertinente.

"Non troverai nessuno scheletro nell'armadio mia cara...sono una persona limpidissima" risponde con altrettanta sfacciataggine, poi le si avvicina e le deposita un leggero bacio sulla guancia - ci vediamo a casa" sussurra per poi  sparire insieme ai bagagli.

Ashley rimane a fissare la porta chiusa per ancora qualche secondo, come intontita.

È sola adesso, dopo quella notte meravigliosa e burrascosa allo stesso tempo e in compagnia solo dei suoi pensieri.

Saranno due giorni davvero impegnativi.

Sospira, poi cerca di darsi un tono.

"Coraggio, Ashley, puoi farcela! La tua nuova vita inizia da qui!" dice a voce alta, per darsi la carica e provare rimettere insieme i pezzi di un puzzle di cui ancora non conosce il disegno finale.


P.S. La scena tra i protagonisti è piuttosto hot ma non la ritengo descritta in modo esplicito quindi compatibile col rating arancione. Spero che non sia sembrata volgare o eccessiva ma volevo che si potesse percepire l'intensità delle emozioni.

 

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Capitolo 15
*** 15. CASA DOLCE CASA ***


Ciao care lettrici.

Purtroppo torno con un po' di ritardo. Non mi dilungherò oltre e vi lascio il nuovo capitolo che spero sia gradito. Grazie ancora a chi segue!

Alla prossima!


CAPITOLO 15 - CASA DOLCE CASA

 

Il paesaggio scorre veloce dal finestrino del treno e diventa man mano sempre più familiare agli occhi di Ashley.

La ragazza lo osserva con gli occhi leggermente socchiusi e distratti, la lieve oscillazione creata dallo scorrere del mezzo sui binari le ha procurato un senso di rilassamento a cui si è abbandonata piacevolmente in quelle ore, anche se dentro la sua testa c'è tutt'altro che tranquillità.

D' un tratto la voce metallica e impersonale che proviene dall'altoparlante del treno la informa che la prossima è la sua fermata.

Si ridesta e un fremito la attraversa mentre il cuore fa un balzo.

La sua schiena si drizza di colpo ed Ashley prende un lungo respiro.

Rimane un attimo in silenzio, con i pugni chiusi sulle ginocchia.

In quei pochi giorni trascorsi da sola a casa di Matt non ha fatto altro che rimuginare sulla sua decisione di troncare con Thomas e sul modo meno doloroso di dirlo a sua zia.

John non è un problema, anzi forse a lui farà pure piacere viste le sue preoccupazioni in merito alla convivenza prima che lei partisse.

Ma Katya…

Lei era al settimo cielo, adorava Thomas e lo considerava uno di famiglia ormai.

Ci ha riflettuto a lungo ma non ha trovato altre soluzioni, deve dirglielo e lo farà oggi stesso.

Ha deciso.

Anche perché se non lo fa lei potrebbe comunque scoprirlo da sola tramite la madre di Thomas e sarebbe peggio.

Il suo ex non sente spesso i genitori da quando lavora ed è anche un tipo orgoglioso quindi confida nel fatto che non correrà di certo subito a casa a rivelare di essere stato mollato come un baccalà.

Dovrebbe avere del margine di tempo.

E poi c'è anche la questione di Matt e di quello che è riesploso tra loro ma a quella ci penserà dopo…forse.

Il treno comincia a rallentare la corsa mentre si appropinqua alla stazione.

Ashley si fa mentalmente coraggio, mette lo zaino sulle spalle e si alza, trascinando un trolley.

Prima di tornare è passata dalla casa che condivideva con Tom mentre lui si trovava a lavoro.

Non aveva intenzione per nessuna ragione al mondo di incontrarlo e di dover sopportare le sue frecciatine al veleno, ma aveva bisogno di raccattare quante più cose aveva abbandonato lì quel pomeriggio che era scappata in fretta e furia.

Come previsto lui non era a casa e lei aveva agito indisturbata.

La cosa più impressionante era che entrare in quell'appartamento non le suscitava più alcuna emozione, né positiva né negativa.

Era diventato per lei come un buco nero di indifferenza che voleva soltanto cancellare e non rivedere mai più.

Si avvia nel corridoio stretto del treno, incrociando distrattamente lo sguardo di qualche passeggero ignaro delle sue lotte interiori, poi sente la frenata.

Deve scendere.

Avverte l'aria calda di giugno che le sferza la pelle e un sole abbagliante le illumina i capelli rossi non appena mette piede fuori dal vagone.

È a casa, finalmente, e da single.

Quel pensiero le strappa un meraviglioso sorriso, ha uno slancio di entusiasmo e le paure scompaiono per un attimo.

Si incammina a passo spedito verso l'uscita finché, proprio oltrepassata la soglia, scorge una figura familiare che amplifica quella sensazione di leggerezza.

"Matt! Che ci fai qui?" domanda senza nascondere un'espressione felice mentre il ragazzo le si avvicina, posandole un delicato bacio sulla guancia.

"Ho pensato che avresti potuto avere bisogno con i bagagli e mi sono offerto di venirti a prendere" la informa lui per poi sfilare con dolcezza la valigia dalla sua mano per farsene carico.

"Grazie, è stato un pensiero gentile ma…davvero non ce n'era bisogno. Me la sarei cavata da sola" Obietta prima di affiancarsi a lui e dirigersi verso casa.

È tutto così strano e allo stesso tempo naturale tra loro.

"Sì, lo so che adesso sei una donna libera e indipendente ma puoi ancora permettere a un essere di sesso maschile di darti una mano ogni tanto" commenta lui, beccandosi un pugno sulla schiena.

"Idiota" sghignazza lei.

È così bello scherzare con lui come i vecchi tempi ma con una confidenza nuova tra loro. 

Paradossalmente c'è meno imbarazzo e la cosa la sorprende.

Pensava che, dopo quella inaspettata notte di passione, avrebbero provato un certo disagio nel vedersi o parlarsi e invece quell'episodio sembra averli uniti e resi più sciolti e spontanei.

Ed Ashley non vuole farsi paranoie per adesso, non subito dopo essersi sbarazzata della sua relazione tossica con Thomas.

"Com'è andato il viaggio?" chiede lui nel frattempo, Ashley fa spallucce.

"Normale, un po' noioso - risponde vaga, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans, poi si volta verso di lui - e a casa come stanno?"

Gli angoli delle labbra di Matt si piegano in un misterioso sorriso sornione.

"Oh, tutto bene direi!" dice semplicemente ed Ashley annuisce.

"Non vedo l'ora di vederli e di tornare al ristorante. Mi mancano persino i clienti sgarbati e la puzza di fritto di pesce sui vestiti a fine serata!" esclama, pervasa dalla gioia di riprendere le sue vecchie abitudini che le erano mancate da morire.

Sorride e l'agitazione di prima scompare.

Ma sì, confesserà a sua zia quanto accaduto e andrà tutto bene, non può essere una cosa così tremenda come immagina nei suoi incubi peggiori.

"Si, vediamo se avrai ancora lo stesso entusiasmo passata la prima settimana!" la mette in guardia Matt, ed Ashley scoppia a ridere perché in fondo non ha tutti i torti - e dimmi, come hai trascorso questi giorni da sola? Spero che tu non mi abbia distrutto casa! Mi servirà ancora a fine estate!" aggiunge il biondo, con il suo solito tono provocatorio, Ashley gli lancia un'occhiata di disapprovazione.

"Mi hai preso per una squinternata? Al contrario ho meditato in santa pace, riflettuto e mi sono dedicata a tutte le domande irrisolte che avevo. È stato illuminante!" dichiara Ashley convinta, guardando dritto davanti a sé con sicurezza.

"E a che conclusione sei giunta in questo tripudio di beatitudine?" la punzecchia lui prendendola in giro, ma Ashley si fa scivolare tutto addosso.

Neanche l'ironia di Matt potrà sconvolgere la serenità che ha riacquistato non appena ha rimesso piede a casa.

"Dirò tutto a Katya oggi! - rivela sicura ma poi capisce che quel 'tutto' potrebbe comprendere anche la loro notte di sesso - della fine della storia con Thomas, intendo - puntualizza subito, e Matt scorge un lieve rossore sulle sue guance che lo fa sorridere - insomma, non c'è ragione di avere paura e rimandare la cosa! Io e Thomas non torneremo mai più insieme e questo è un dato di fatto! Mia zia capirà, ne sono sicura" conclude determinata, anche se la sua voce alla fine tradisce qualche incertezza.

Matt la osserva con attenzione, schiude la bocca come per obiettare qualcosa ma poi cambia idea.

"Sono d'accordo con te e poi…tolto il dente, tolto il dolore, si dice così no?" 

"Già" conferma Ashley, sistemandosi i capelli dietro le orecchie mentre scorge la porta di casa sua e gli occhi cominciano a brillarle.

Si ferma un attimo a fissare il cancelletto d'entrata e i fiori del giardino.

È tutto come lo ha lasciato a Natale ma stavolta lei è completamente diversa.

Comincia ufficialmente una nuova estate e chissà cosa le porterà.

I due ragazzi si avviano sul breve vialetto che conduce alla porta d'entrata, poi Ashley supera Matt e suona il campanello.

Passa qualche secondo prima che la rossa possa udire il suono della serratura che scatta.

La testa di sua zia Katya, con un'espressione raggiante sul viso, fa capolino dall'uscio.

"Tesoro! Finalmente sei qui!" Esulta la donna emozionata, facendo ondeggiare i lunghi capelli castani.

"Zia! Quanto mi siete mancati!" ricambia gioiosa Ashley per poi avvicinarsi.

Katya apre di più la porta, oltre alla testa cominciano a scorgersi le sue spalle e poi…

Ashley sbarra gli occhi incredula.

Un pancione.

Un pancione enorme.

Sua zia è incinta!

E lei non ne sapeva niente.

Una serie di emozioni diverse e contrastanti cominciano a colorare il suo viso.

È un misto di felicità, stupore, ma anche sconcerto e preoccupazione.

"Ma zia…tu…sei incinta!?" esclama esterrefatta, con un tono a metà tra una domanda e un'affermazione, portandosi le mani sul viso e fissando quella pancia bella e tonda, portatrice di nuova vita.

Katya ha gli occhi lucidi e l'espressione più felice che le abbia mai visto in volto da quando la conosce.

"Puoi dirlo forte, amore mio! Sono super incinta! Sono due gemelli! Un maschio e una femmina!" precisa subito, facendo spalancare ancora di più gli occhi alla nipote mentre Matt accanto a lei fatica a trattenere le risate.

Katya gli ha fatto giurare di non dire niente ad Ashley perché voleva farle una sorpresa.

"Due? Oh mio Dio! Zia è…è…meraviglioso!" balbetta lei, è felice per i suoi zii ma allo stesso tempo ha l'espressione di una condannata a morte.

I suoi piani sulla confessione sono ovviamente andati a farsi benedire per quel fuori programma sconvolgente in senso positivo.

Come farà a dire a sua zia, incinta e al settimo cielo, che ha rotto con Thomas?

Non può farlo, certo che no! Sarebbe da stronza insensibile!

Katya nel frattempo la travolge e la stringe in un forte abbraccio per quel poco che la sua pancia le concede.

Quando scioglie la stretta Ashley ha l'espressione confusa e spaesata.

Sua zia ne rimane quasi delusa, aggrotta un po' la fronte.

"Che c'è tesoro? Non sei felice?" le chiede, carezzandole il viso con tenerezza, gli occhi sono diventati un po' tristi.

Ashley si affretta a scuotere la testa.

Lo sguardo desolato di sua zia le ha trafitto il cuore.

Ha desiderato per i suoi zii quel momento da anni e adesso che si è realizzato non può rovinarlo solo per le sue paure.

"Ma sì, è la notizia più bella che potessi ricevere solo che…non capisco…ci siamo sentite tutti i giorni in questi mesi…perché non mi avete detto niente?" chiede, gettando un'occhiata furtiva a Matt che cerca di fare l'indifferente in un angolo.

Di sicuro lo vorrà uccidere.

"Sono rimasta incinta poco dopo che tu sei ripartita dalle vacanze di Natale. Non riuscivo quasi a crederci, mi sembrava di toccare il cielo con un dito! Ormai avevamo quasi perso le speranze e…i primi mesi ho vissuto con il terrore che da un momento all'altro qualcosa potesse andare storto e potessi perdere i bambini. All'inizio non l'ho detto per risparmiarti una eventuale delusione ma poi, quando la situazione si è stabilizzata, allora ho pensato…e se le facessi una sorpresa? In fondo mancava poco al tuo ritorno, si trattava di mantenere il segreto ancora per un po'" le spiega, con le mani che si intrecciano per l'emozione e la voce tremante, ed Ashley si scioglie.

I suoi zii avranno finalmente i figli che hanno sempre desiderato e il resto non importa per adesso.

Deve farsi da parte, per l'ennesima volta i suoi problemi verranno dopo.

"È stata la sorpresa più bella che potessi farmi. È fantastico, zia…sono così contenta per voi e non vedo l'ora di conoscere i miei cuginetti! A proposito…quando nasceranno?" Le chiede, sorridendo amorevolmente e dimenticando per un attimo la sua situazione con Thomas.

"Termino i nove mesi a settembre ma i gemelli solitamente nascono prima del termine e nel mio caso in particolare, essendo un soggetto a rischio, verrà programmato un parto cesareo ad agosto - la informa, poi prende le sue mani e le appoggia sul pancione - sú non vergognarti…tocca pure…forse riesci a sentirli, sono due uragani, non mi fanno dormire in pace!"

Ashley accarezza quella pancia rotonda e dopo un po' riesce a percepire dei movimenti che le riscaldano il cuore.

Ci sono davvero due piccole creature lì dentro.

"Li ho sentiti! È incredibile! Chissà com'è contento John!' esclama commossa, pensando a suo zio.

"Già, è un sogno che si avvera"

Ashley abbraccia Katya un'altra volta e si asciuga una lacrima di gioia.

"Dai, adesso entriamo! Il pranzo è pronto, ti ho preparato tutte le cose che ti piacciono di più, tesoro" le dice Katya con dolcezza mentre si volta per rincasare.

Ashley la segue, fa un sospiro, poi rivolge uno sguardo eloquente ed assassino a Matt che, in silenzio, sperava di passare inosservato e farla franca.

Il biondo sorride colpevole, i suoi stupendi occhi azzurri assumono una finta espressione innocente che li rende ancora più magnetici.

Di sicuro non la passerà liscia, riesce già a sentire la ramanzina della ragazza infuriata che lo aspetta.

Si chiudono la porta alle spalle.

Ashley cammina lenta verso il salone, poi si toglie lo zaino e rimane sola mentre Matt aiuta sua zia a spostare una sedia.

È bastato un soffio per buttare all'aria tutti quei giorni di preparazione psicologica e meditazione ed Ashley capisce che è spacciata.

Deve ricominciare daccapo e trovare al più presto una soluzione alternativa.


"È tutto squisito zia! Mi mancavano un sacco questi sapori!" esclama Ashley soddisfatta, dopo aver poggiato la forchetta sul piatto vuoto.

"Oh, ne ero certa cara, per questo adesso che non ho più le nausee ne ho approfittato per tornare a cucinare con gusto!" 

"Tua zia non è riuscita a mettersi ai fornelli per mesi per colpa delle nausee…ogni cosa le faceva ribrezzo eccetto per i toast al formaggio e la pizza!" aggiunge John con un espressione provata sul viso.

Deve essere stata dura gestire il ristorante e la casa senza l'aiuto di Katya, costretta a riposo per non mettere in pericolo quella gravidanza miracolosa.

"Mi dispiace di non essere stata con voi. Avrei potuto aiutarvi" mormora Ashley con un velo di tristezza nella voce.

"Ah, non dire sciocchezze, tesoro! Ti sei solo risparmiata le mie imprecazioni a ogni ora del giorno e il mio vomito continuo per i primi quattro mesi. Praticamente uno spettacolo che non consiglierei a nessuno" conclude Katya con il suo solito umorismo, strappandole una risata mentre comincia a sparecchiare - E poi tu dovevi pensare alla tua nuova vita senza interferenze…a proposito, quando torna Thomas? Non vedo l'ora di rivederlo!" le chiede con gioia, intenta  a prendere il dolce.

Matt sposta subito lo sguardo su Ashley e la trova immobile e pallida.

La rossa deglutisce, poi accenna un sorriso forzato.

"Ehm, avrà le ferie il mese prossimo, purtroppo deve lavorare" mente spudoratamente, prendendo poi un lungo sorso di acqua, come a volersi lavare la coscienza.

Non può dirglielo, non ce la fa proprio.

Sua zia è così esaltata e felice che non sa come fare per rendere quella confessione meno traumatica.

Matt punta lo sguardo divertito su di lei e scuote leggermente la testa mentre Ashley, sentendosi osservata, lo fissa di rimando, imbronciata.

Ci manca solo lui a prendersi gioco dell'enorme casino in cui si sta cacciando.

Non pretendeva mica che dopo quella notizia potesse annunciare di avere rotto con Thomas come niente fosse, rischiando di darle un dispiacere!

Finiscono il dolce dopo un'agonia di domande sulla sua vita in città in cui Ashley è costretta a mentire, sentendosi uno schifo.

Non appena trova uno spiraglio di fuga se la dà a gambe, buttandosi stremata sul divano come se avesse corso la maratona.

Mentire è stancante, non lo avrebbe creduto.

Si appoggia allo schienale e sprofonda sui cuscini morbidi.

Socchiude gli occhi e cerca di riposare la sua mente ma poco dopo avverte uno spostamento d'aria alla sua destra.

Non si volta, talmente è stanca per il viaggio e per quel pranzo che l'ha provata emotivamente.

"Wow, che interpretazione magistrale! Sei ancora in tempo per una candidatura agli Oscar?" la provoca Matt con un sorrisetto impertinente mentre prende posto accanto a lei.

Ashley sbuffa poi si volta e lo incenerisce con lo sguardo.

In altri momenti quelle affermazioni l'avrebbero fatta ridere di gusto ma adesso è troppo esausta per scherzarci sú.

"Matt, non sei divertente" lo ammonisce piatta, stringendosi un cuscino sulla pancia e poggiandoci sopra il mento, affranta.

"Non scherzo! Sei stata davvero brava a reggere quelle bugie! Pensavo avessi deciso di dire la verità" insiste lui, girando il dito nella piaga.

Matt ha intenzione di trasformarsi nella sua voce della coscienza evidentemente.

"Certo…prima che mi trovassi davanti mia zia con un pancione enorme e un sorriso a duemila denti! - sbotta rischiando di farsi sentire dalla cucina, poi cerca di calmarsi - Ma lo senti come parla di Thomas? Come faccio a darle una delusione adesso? Che razza di stronza sarei?" si lamenta, nascondendosi il volto con le mani e stropicciando gli occhi.

"Ti ricordo che viviamo in un paese piccolo e Katya rischia di scoprirlo lo stesso. Lo dico per te, Ashley…io ti capisco ma…non sarebbe peggio se lo scoprisse da qualcun altro invece che da te? E poi sarebbe anche ora che cominciassi a pensare alla tua di felicità e non sempre e solo a quella degli altri" le sussurra con delicatezza e stavolta Ashley riesce a percepire tutta l'attenzione e la premura che ha nei suoi confronti.

Solo lui può passare dall'essere così irriverente a riuscire a darle sempre il giusto consiglio nel giro di due secondi.

Abbassa i suoi occhi castani chiari e osserva la stoffa del cuscino, desolata.

"Hai ragione, Matt ma…ho solo bisogno di un po' di tempo e di trovare il momento giusto… e oggi decisamente non lo era"

"Ok…ma stai attenta, va bene? Non tirare troppo la corda, o rischia di spezzarsi" le raccomanda.

Ashley si volta verso di lui e fa cenno di si col capo. 

Matt adesso è più vicino e può sentire il suo calore.

Osserva il suo torace che si alza e abbassa ad ogni respiro e si risvegliano in lei alcune sensazioni e ricordi che sembravano essersi congelati qualche giorno prima.

Lui senza vestiti addosso, le pelle calda sotto le sue dita, i baci umidi, i movimenti frenetici, il piacere che cresce sempre di più.

Si riscuote prima che divampi un incendio, di colpo fa un caldo terribile.

"Tu però sei proprio uno stronzo! Potevi avvertirmi prima invece di farmi prendere un infarto sulla porta di casa! Sei un sadico!" Lo accusa bonariamente, fingendo un'aria offesa mentre cerca di scacciare l'attrazione che di nuovo sta provando.

"Scusami, ma tua zia mi ha praticamente fatto giurare di non rivelarti niente e, in quelle condizioni, come potevo dirle di no? Non me la sono sentita di rovinarle la sorpresa che voleva farti!" si giustifica, mentre le sfiora con una mano il viso, i suoi occhi sono così belli e vicini che Ashley cede al suo fascino.

"Ecco, allora capisci come mi sento io! Va bene, ti perdono, per stavolta ti sei salvato" bisbiglia per poi scivolare insieme a lui lungo lo schienale, in modo che nessuno possa vedere le loro teste sporgere.

Si guardano poi le loro labbra si incontrano di nuovo e la storia sembra ripetersi.

Diventerà un'abitudine baciarlo, lasciarsi sfiorare, toccarlo, desiderare di farci l'amore?

Per quanto potranno andare avanti senza farsi domande, senza che debbano affrontare l'argomento?

Quant'è dura però resistere a quell'attrazione, è molto più facile abbandonarsi e spegnere il cervello.

Intanto i baci si fanno più intensi, le mani si cercano e i loro corpi si spingono l'uno sull'altra.

"Ashley, Thomas preferisce la cheesecake al limone o quella al cocco? Stavo già pensando a quale preparare per la festa che voglio organizzare il mese prossimo quando saremo tutti insieme! Sarà meraviglioso!" 

La voce squillante di sua zia dalla cucina interrompe l'ennesimo bacio languido che i due amanti segreti si stavano scambiando, nascosti su quel divano.

Ashley abbandona le labbra di Matt a malincuore e rotea gli occhi con aria disperata, fissando il biondo come in cerca di aiuto, ancora stretta fra le sue braccia.

"Ehm, gli piacciono entrambe, fai tu!" Grida impacciata poi si rivolge a Matt con uno sguardo supplichevole - sono rovinata" dice a bassa voce mentre cercano di riemergere dal divano, celando il contatto che hanno appena condiviso.

Stavolta nemmeno lui riesce a scherzarci sú.

Sarà difficile per Ashley superare quel momento e lui non può fare nulla per aiutarla.

Può solo starle vicino se lei glielo concederà.

Le deposita un leggero bacio sulla fronte, poi fa per alzarsi.

"Devo prepararmi per il turno al locale. Ma se hai bisogno sono di sopra, ok?" le raccomanda con voce gentile.

Ashley annuisce in silenzio poi lo osserva salire su per le scale.

Rimane in silenzio a fissare la stanza in semiombra, i mobili e la TV spenta.

Che grosso guaio!

Ha decisamente bisogno di parlare con Ellie e raccontarle tutto.

Non le ha ancora rivelato di aver lasciato Thomas, voleva farlo di persona per poter assistere  alla reazione dell'amica a quell'evento storico che aspettava da tanto.

Prende il telefono e seleziona il suo nome.

"Ellie, sono io! Sono a casa!" dice al telefono non appena sente la voce dell'amica.

"Ashley! Aspettavo la tua chiamata!  Quindi sei già tornata?"

"Sì, proprio oggi."

"Finalmente! Dai, quando ci vediamo? Stasera?" Chiede Ellie ma Ashley è stanca e non crede di avere le forze per stare ore e ore a parlare con lei.

"Il viaggio è stato un po' pesante e ho un gran mal di testa. Che ne dici di domani mattina? Rimani a pranzo da me?" Le propone allora, sprofondando nel divano.

"Perfetto! Allora a domani, sono così contenta che sarai qui per l'estate! Ciao!" la saluta la sua migliore amica, Ashley ricambia poi stacca il telefono.

Passa il resto della giornata a disfare i bagagli,  mettere a posto le sue cose e chiacchierare con i suoi zii, poi dopo cena, distrutta, si fa una doccia fresca, indossa un pigiama comodo e si chiude nella sua camera.

La osserva.

È solo un po' più spoglia e meno vissuta rispetto a prima, per via della sua assenza.

Si butta a letto, si copre con un lenzuolo leggero e poggia la testa sul guanciale morbido.

Respira profondamente: nonostante l'imprevisto di quella mattina, non potrebbe stare meglio.

È nella sua stanza, al sicuro, le lenzuola profumano di buono, fuori c'è un piacevole silenzio, la finestra che dà sul terrazzino è semi aperta e lascia entrare una fresca brezza.

Ma sì, sta bene e soprattutto è libera.

Chiude gli occhi e si addormenta col sorriso sulle labbra.


"Ehi! Fatti abbracciare!" strilla euforica Ellie non appena Ashley apre la porta di casa.

L'amica le piomba addosso, facendole perdere l'equilibrio per poi stritolarla a dovere.

Ashley sorride e ricambia a sua volta.

"Ellie, quanto mi sei mancata, tu e le tue maniere da scaricatore di porto!" la prende in giro la rossa, osservando il viso allegro e luminoso della ragazza.

"Beh, lo prendo come un complimento!"

"Dai entra, vuoi qualcosa, caffè, gelato, dolci? Mia zia ieri ha preparato cibo per venti persone, sono avanzate un sacco di cose buone!" le offre mentre si incamminano verso il salone.

"Ho l'acquolina in bocca, Katya è bravissima a cucinare!" 

"Allora ti prendo della torta e saliamo in camera!" dice subito Ashley per poi recarsi in cucina, Ellie invece si siede su uno sgabello vicino al tavolo.

"Ellie, che piacere vederti!" esclama Katya poco dopo, facendo il suo ingresso in sala.

Sono le 10 del mattino ma si è svegliata solo da venti minuti, orario decisamente insolito per lei, mattiniera incallita. In quella fase della gravidanza infatti è diventata pigra e tende a dormire molto di più.

Tutti le consigliano di approfittare, tra poco, con ben due bambini da accudire, non avrà molto tempo per dormire e lei ha accettato ben volentieri il suggerimento.

"Katya, ciao! Ti trovo benissimo, fatti vedere! - fa Ellie, voltandosi verso la donna, Katya si avvicina, mettendo in mostra il pancione - wow, è cresciuta un sacco rispetto all'ultima volta che ci siamo viste!" commenta la ragazza mentre Ashley arriva con la torta e alcuni piattini.

"Ovviamente deduco che anche tu sapessi della gravidanza" aggiunge senza più meravigliarsi, prima di poggiare il dolce sul tavolo e cominciare a tagliarne delle fette.

"Praticamente non lo sapevi solo tu, Ashley. Katya mi ha vietato categoricamente di dirtelo, ci teneva tanto a sorprenderti!" dichiara Ellie, Katya ridacchia.

"Beh, direi che ci è riuscita alla grande!" afferma la rossa, con un tono leggermente sarcastico.

"E i due cavallini scatenati come stanno?" chiede Ellie, carezzando la pancia di Katya.

"Loro divinamente! Io comincio ad avere un po' di mal di schiena ma in compenso mi è tornato l'appetito. Devo solo stare attenta, se prendo troppo peso non va bene e il ginecologo mi metterà a dieta" le risponde raggiante, Ashley la guarda e non può fare a meno di sorridere.

Ricorda la loro conversazione prima di partire, quando sua zia le rivelò che quello sarebbe stato l'ultimo tentativo.

E adesso è lì in attesa dei suoi bimbi.

È davvero felice che per una volta le cose stiano girando bene.

Si rabbuia un po'.

Non può rovinare tutto, deve studiare un modo indolore per dirlo, forse Ellie potrà aiutarla.

"Ellie, saliamo in camera?" dice di slancio con i piattini in mano e una fretta improvvisa.

"Ok, ci vediamo dopo Katya!"

"Tranquilla zia, dopo veniamo ad aiutarti col pranzo! Mi raccomando, adesso che sono qui non esitare a chiedermi una mano, lo faccio con piacere"

"Grazie tesorina, a dopo ragazze!" Le saluta Katya, poi le due amiche salgono al piano di sopra.

"Sembrano tornati i vecchi tempi!" esclama Ellie, accomodandosi sul letto dell'amica.

"Già, è vero - concorda Ashley mentre la raggiunge e si siede accanto a lei, abbassa lo sguardo e poi lo solleva di colpo, Ellie è intenta a divorare la sua torta - sai, devo dirti due cose" inizia timidamente, Ellie non si accorge del suo tono incerto nella voce.

"Ok sono tutta orecchie…ma aspetta! Thomas non c'è? Lo hai lasciato in città?" Biascica con la bocca piena, ad Ashley si presenta l'occasione buona per vuotare il sacco.

"Già, l'ho lasciato lì…ma per sempre" aggiunge secca, facendo quasi strozzare Ellie.

"Cosa?" chiede sconvolta, con una faccia buffa e le labbra sporche di panna, Ashley trattiene a stento una risata.

"Hai capito bene e questa era la prima cosa che dovevo dirti. L'ho lasciato e non torno indietro. Me ne sono liberata, Ellie. Avevi ragione su tutto" conferma, fa in tempo a finire la frase che la sua amica comincia a strillare di gioia e a saltare sul pavimento rischiando di fare crollata la casa.

"Ti prego dimmi che non stai scherzando!" si accerta Ellie, sembra così bello da non poter essere vero.

"Affatto! È la pura verità" ribadisce Ashley e la sua amica comincia a urlare in preda al delirio e sotto la sua faccia attonita.

"Si!! Non ci credo! Finalmente sei rinsavita! Sapevo che prima o poi avresti riacquistato la ragione! Oddio sono così felice che non riesco a stare ferma! Niente più Thomas 'perfettino rompipalle'. Ma com'è successo il miracolo?" Chiede infine dopo essersi ricomposta e aver ripreso posto sul letto.

Ashley si sgranchisce la voce.

"Negli ultimi mesi era diventato insopportabile, non gli andava bene niente di quello che facevo e mi criticava di continuo. Ci siamo allontanati e a stento comunicavamo in casa. Un giorno non ne ho potuto più, l'ho lasciato e sono andata via. Oh, Ellie, non puoi capire quanto è stato liberatorio!" le racconta con entusiasmo, l'amica stavolta capisce che la decisione che Ashley ha preso è definitiva.

"Bravissima, hai fatto bene. Mi spiace solo che ci sei arrivata tardi ma meglio così. E poi…qual era la seconda cosa che dovevi dirmi?" Domanda la castana ed Ashley arrossisce appena.

"Ecco, la sera che ho lasciato Thomas non sapevo dove andare, così…ho chiesto rifugio a Matt e…siamo andati a letto insieme" confessa tutto d'un fiato, senza il coraggio di guardare in faccia l'amica.

Ellie spalanca gli occhi e sorride compiaciuta.

"Neanche io avrei saputo fare di meglio! Lasciare il mio ragazzo e andare con un altro la sera stessa. Ma poi con Matt? Sul serio? Ma non eravate solo amici?" chiede poi curiosa, sollevando un sopracciglio con fare indagatorio.

"Sì però…non lo so, la scorsa estate era tutto diverso…c'era Thomas e lui…senti Ellie non ho idea di cosa mi frulli in testa. Forse è vero, l'anno scorso mi ero presa una cotta per lui anche se non volevo ammetterlo ma, sono passati tanti mesi e io ho appena chiuso una storia di quattro anni…non voglio essere affrettata e fare l'ennesima scelta sbagliata" prova a spiegarle mentre Ellie la fissa dubbiosa.

"Quindi che farai? Rimarrete amici e ci continuerai a fare sesso? E sentiamo un po'...chi è che criticava la sottoscritta perché faceva la stessa identica cosa con quello che ora è il suo fidanzato?" la provoca Ellie, prendendosi una bella rivincita.

Pare che Ashley si stia mettendo nella sua stessa situazione dell'anno precedente.

"Non ho detto che ci andrò ancora a letto" obietta prontamente Ashley anche se non ci giurerebbe in effetti, considerando l'effetto che le fa il suo biondo coinquilino.

"Lo sappiamo tutti che lo farai" ribatte fresca come un fiore Ellie, facendole strabuzzare gli occhi.

"Tutti chi? Che diavolo dici? Ma poi…quella sera ero troppo presa dalla felicità per aver mandato a quel paese Thomas, non facevo sesso da mesi, lui è attraente e bello da morire, lo sappiamo tutte e…beh, se metti queste cose insieme è facile arrivare a quella conclusione" prova giustificarsi ma le sue ragioni sono un po' deboli ed Ellie non è così sprovveduta da cascarci.

"Si, forse…ma non tu. Per averlo fatto c'è qualcos'altro dietro. Ma sono sicura che ci arriverai da sola." conclude enigmatica la sua amica, finendo la torta con fare solenne, Ashley coglie l'insinuazione.

"Ellie, non sono innamorata di Matt. Forse lo ero la scorsa estate ma adesso…è passato del tempo. Non lo so…" accenna piena di incertezze.

"Che tempismo che avete voi due! Prima c'era Thomas e adesso che siete entrambi liberi…dici che non funzionerebbe" la tormenta Ellie, non facendo altro che dire le cose come stanno realmente.

"Già è così" afferma secca Ashley, sfuggendo alla realtà ma con un leggero nodo alla gola.

Ellie ha ragione.

Il tempismo non è il loro forte e adesso non ha senso chiedersi cosa sarebbe stato e tornare indietro nel tempo è impossibile.

"Quindi lui ti piace, sta praticamente a una rampa di scale da te ma non ci farai più nient'altro? È corretto?" insiste l'amica, contraendo la fronte.

"Ci siamo solo baciati ieri pomeriggio ma…niente di che" ammette diventando paonazza e stringendosi nelle spalle.

Ellie si spiaccica la mano in viso e sospira rumorosamente.

"Sei irrecuperabile, tesoro mio. Adesso la pianto e ti lascio un ultimo brandello di dignità. Comunque vedremo chi avrà ragione alla fine. Se tu o io, come sempre" le dice con superbia, beccandosi una linguaccia offesa.

"E poi adesso ho un problema molto più grave da risolvere" continua Ashley, visibilmente nervosa.

"Che altro c'è?" 

"Katya non sa ancora che io e Tom abbiamo rotto quindi…oggi non ti azzardare a fare riferimenti a questa cosa o sono rovinata" la avverte, afferrandole un braccio.

"Ok, va bene ma…sai che prima o poi dovrai dirglielo, no? Thomas non abita al Polo Nord e la notizia arriverà presto alle orecchie di tua zia." la avverte Ellie, ribadendo una verità che lei purtroppo sa già più che bene.

"Certo che lo so ma…è incinta, sta vivendo il momento più bello della sua vita e…non voglio rovinarle l'umore…sai quanto voleva bene a Thomas e tutto il resto. Come diavolo faccio?" Piagnucola, nascondendo il viso sulle ginocchia.

Ellie la osserva con espressione triste, stavolta Ashley non esagera, è davvero nei guai.

"Ascolta, fai così! Proponile di passare una giornata da sole tu e lei. Andate in un posto rilassante, in un centro benessere, al mare, in montagna, ovunque lei possa stare serena e distesa. E poi con calma, con molta calma, introduci l'argomento. Vedrai che passato il primo momento di delusione Katya capirà" le propone, cercando di darle un buon consiglio.

Ashley rimane un attimo in silenzio a rifletterci su, poi alza lo sguardo e annuisce.

"Sì, potrebbe andare. Katya quando è rilassata è molto più propensa ad accettare gli eventi avversi. Domani le proporrò di fare qualcosa insieme da sole. Speriamo bene!" si fa coraggio, il suo viso pare di nuovo luminoso e deciso.

"Ma sì, andrà bene. L'importante è che tu ti sia liberata di quella zavorra di Thomas e pensi alla tua vita e alla tua felicità adesso. E ricordati, non importa con chi vai a letto o quale altra cazzata fai…io sarò sempre al tuo fianco…con il mio sarcasmo pungente, è ovvio, ma sempre al tuo fianco" la rassicura Ellie ed Ashley poggia la testa sulla sua spalla e socchiude gli occhi.

È così contenta di riavere la sua migliore amica a portata di mano.

"Grazie, ti voglio bene, Ellie"

"Anche io, ma…adesso torniamo alle cose serie. Raccontami un po' quella serata di sesso sfrenato!" riattacca, facendo quasi schiantare Ashley a terra.

"Ellie…sei sempre la solita!" 


"Matt, che piacere rivederti! Come stai?" Domanda Ellie a tavola quando il ragazzo scende per pranzare.

La castana lo fissa e poi sposta lo sguardo su Ashley, ammiccando in maniera maliziosa.

Lei sbuffa e rotea gli occhi al cielo.

E così, adesso che Ellie conosce il loro segreto, dovrà sopportare sempre quelle occhiate?

Il biondo si accomoda, ignaro dei discorsi delle due amiche.

"Tutto bene, l'università va alla grande e adesso sono tornato per lavorare al ristorante. Starò qui tutta l'estate" le risponde mentre anche gli altri si accomodano.

"Bene, allora qualche volta usciamo tutti insieme, che ne dici?" gli propone, Ashley non la perde d'occhio per controllare che non dica qualcosa di imbarazzante.

"Certo, mi farebbe piacere rivedere gli altri! Ma tutto a posto, prima? Ho sentito delle urla" domanda il biondo, spostando lo sguardo da Ellie fino ad Ashley.

"Già, vi ho sentite anche io" aggiunge Katya, Ashley rabbrividisce.

"Oh sì, scusate ma non potevo trattenermi, Ashley mi aveva appena detto che…- comincia ma viene interrotta bruscamente da un calcio ben assestato che la sua amica le rifila da sotto il tavolo - ahi! Ehm volevo dire che…una nostra cara amica ha mollato il suo ragazzo antipatico, era proprio un mostro, e quindi ero molto felice per lei, tutto qua!" Si affretta ad inventare, aveva quasi dimenticato della promessa fatta ad Ashley.

La guarda, sorridendo sbadata e chiedendole scusa con gli occhi, ed Ashley sospira di sollievo per il pericolo scampato.

Se continua così le verrà un colpo prima della fine dell'estate.

Matt intuisce di cosa si tratti e sorride, coprendosi la bocca col tovagliolo per non dare nell'occhio.

Certo che i pranzi di famiglia stanno proprio diventando un'impresa epica da sopportare.

Quando Ellie va via dopo il pranzo, Ashley e Matt si ritrovano in terrazzo a fumare di nascosto.

"Domani glielo dico" inizia lei, dopo aver espirato il fumo.

Le erano mancati quei momenti insieme a lui, affacciati sul balcone a smezzarsi una sigaretta.

"Cosa?" 

Matt finge di non aver capito.

"Del fatto che ho lasciato Tom" sussurra Ashley, con la schiena poggiata al muro e le gambe che ondeggiano nervosamente.

Il solo pensiero di quello che la aspetta la manda in confusione.

"Perché non cominci con John? Lui non la prenderebbe così male"

"No, impossibile. Mio zio non riuscirebbe mai a mantenere un tale segreto con Katya. Si dicono tutto e lo metterei in una posizione scomoda se gli chiedessi di mentire, non mi va di fargli questo" gli spiega e Matt non può che darle ragione.

"Anche questo è vero"

"Domani inviterò mia zia ad andare un po' fuori noi due da sole e quando ci sarà un momento di tranquillità le parlerò. Non sarà difficile. Domani mi toglierò questo peso." afferma decisa per poi spegnere la sigaretta ormai consumata.

"Buona fortuna allora" le augura Matt.

"Ne avrò molto bisogno, grazie" 

"Che fai stasera?" chiede poi il ragazzo, studiando il suo viso per qualche secondo.

Non hanno ancora parlato di quello che è successo, l'hanno archiviato come se fosse del tutto normale.

"Credo che starò a casa, Ellie è ospite dal suo ragazzo e non ho ancora sentito gli altri" risponde, incrociando le braccia al petto.

"Io dopo il turno esco con il gruppo di ragazzi che avevo conosciuto l'anno scorso. Se vuoi puoi venire anche tu" le propone, Ashley sorride ma quella sera non se la sente di vedere gente.

Finché non si toglierà quel macigno di dosso le verrà arduo rilassarsi e passare qualche serata spensierata.

"Ti ringrazio ma stasera preferisco restare a casa - declina l'invito, poi le viene in mente una cosa - quindi ci sarà anche Bianca?" 

In fondo quello è lo stesso gruppo di amici di cui faceva parte anche la sua ex.

"Non credo che ci sarà e non credo voglia vedermi in ogni caso. E poi lei è un capitolo chiuso per me" risponde con una netta sicurezza nella voce.

Il suo sguardo si posa su quello di Ashley, si scrutano senza dire nulla, la luce intensa del sole aranciato del tardo pomeriggio li colora di una sfumatura accesa e rende i loro occhi più brillanti.

"Forse si è fatto un po' tardi per te" dice Ashley, deviando lo sguardo e portandosi i capelli su un lato del collo per poi lisciare le punte con una finta indifferenza.

Sembra imbarazzata e Matt sa perché.

Si parlano, si guardano ma tra di loro vibra una tensione che finirà prima o poi per scaraventarsi su di loro quando meno se lo aspettano.

Sta attendendo solo l'innesco giusto per scatenare la scintilla.

"Sì, vado a prepararmi"

"Domani ricomincio anche io, vengo a darti man forte" lo informa, sorridendogli tranquilla adesso che lui si è allontanato.

"Ti aspetto, allora…come l'anno scorso" fa lui prima di sparire dietro la tenda.

"Sì, come l'anno scorso…" mormora Ashley, rimasta da sola, con lo sguardo perso in quello sconfinato cielo blu d'estate, a cui sembra quasi chiedere mille risposte.

 

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Capitolo 16
*** 16. OSTACOLI ***


Ciao a tutte le mie lettrici!

Finalmente sono tornata con un nuovo capitolo, forse più breve rispetto ad altri ma che comunque mi aiuta a portare la narrazione un po' più avanti.

Periodo impegnativo ma spero di avere più tempo libero adesso per continuare le storie in sospeso.

Vi lascio alla lettura, augurandovi che vi regali qualche minuto di spensieratezza.

Alla prossima!


CAPITOLO 16 - OSTACOLI

 

Ashley fissa il cielo azzurro, limpido e sconfinato, che si spalanca davanti al terrazzino della sua camera.

Ha lo sguardo concentrato e anche un po' timoroso e sembra quasi voler trarre da quella maestosa immensità l'energia giusta per affrontare ciò che la attende.

Ha spezzato la catena che la univa a Thomas ma deve ancora liberarsi dell' ultimo e pesante anello che le impedisce di spiccare il volo e godersi appieno la sua nuova vita.

Deve confessarlo a Katya.

Le sue dita si contraggono per aggrapparsi più saldamente al parapetto del terrazzo.

Ha paura e si sente maledettamente stupida a provarne così tanta per una sciocchezza del genere.

Non vuole deluderla, non adesso che sta vivendo il suo sogno più bello, l'arrivo dei figli tanto desiderati.

Forse sta solo esagerando.

E poi deve sforzarsi di essere egoista per una volta e pensare a sé stessa, come le ha suggerito Matt.

Prende un lungo sospiro, il suo petto si allarga per poi tornare normale.

Parlare con Ellie le ha fatto bene e seguirà il suo consiglio.

Sono le 5 del pomeriggio, Katya è a casa e lei ha un'ora di tempo prima di dare il via al suo primo turno della stagione al ristorante.

Le dovrebbe bastare per programmare con sua zia una giornata da trascorrere da sole il più presto possibile e poi, in quell'occasione, ne approfitterà per introdurre l'argomento  con calma e circondate da un'atmosfera rilassante.

Magari anche domani, così potrà mettere presto fine a quell' insulsa agonia.

"Coraggio, Ashley! Ti manca solo questa cosa…quest' ultimo tassello prima di essere davvero libera! Ce la puoi fare!" mormora tra sé e sé, stringendo i pugni per darsi la carica.

Rientra in camera con lo sguardo deciso, il cuore le batte forte e cerca di prendere dei lunghi respiri per calmarsi.

Sua zia è un segugio e non può farsi scoprire nervosa o sospetterà qualcosa.

Si avvia verso la camera dei suoi zii, dopo pranzo Katya ha detto che avrebbe riposato un po' e dovrebbe trovarla ancora lì.

In fondo che può andare storto?

Sta quasi per bussare alla porta quando questa si spalanca di botto, facendola sobbalzare.

"Ashley, cara! Non pensavo di trovarti qui dietro! Ti sei spaventata?" domanda sua zia premurosa, sbucando dall'uscio della porta con un'espressione raggiante in viso.

"Ma no, va tutto bene, zia! Stavo proprio per venire da te in effetti" dichiara la rossa, cogliendo al volo l'occasione che si è presentata.

Ha avuto fortuna a beccare sua zia prima che scendesse giù in salone dove, con la presenza di John, sarebbe stato più difficile trovare il momento adatto per parlarle da sola senza attirare l'attenzione di suo zio.

"Ma tu  pensa un po' che coincidenza! - esclama Katya, battendo le mani per l'euforia - ero uscita dalla stanza per cercare te!" le spiega, facendole l'occhiolino.

"Davvero?" fa Ashley, aggrottando le sopracciglia per lo stupore.

"Oh sì, devo farti vedere una cosa!" continua Katya con una strana aura di mistero a colorare la sua voce, mentre le fa cenno di entrare in camera.

Ashley la segue perplessa, Katya sembra scoppiare di gioia.

Se sul serio sono gli ormoni a contribuire al suo umore sempre allegro, spera che le diano una mano a farle prendere con filosofia la notizia della rottura con Thomas quando arriverà il momento.

"Vieni, siediti sul letto, mettiti comoda" la esorta intanto Katya.

Ashley si adagia sul materasso con lentezza senza perdere di vista sua zia, la vede armeggiare per qualche secondo chinata dentro l'armadio per poi estrarne delicatamente una busta bianca coi manici di raso color crema, che deve provenire da qualche negozio.

Ah, forse ha capito. Di sicuro vorrà mostrarle alcuni acquisti del corredino per i futuri neonati.

Katya sembra emozionata in viso, si accomoda accanto alla nipote e posa con cura sulle sue ginocchia il pacchetto.

Guarda Ashley negli occhi, poi solleva la busta e la allunga verso di lei.

"Sú, aprila" le dice soltanto.

Ashley dischiude le labbra, è perplessa, sua zia si sta comportando in maniera decisamente strana.

Afferra il pacchetto tra le dita, con la testa in confusione, momentaneamente distratta dall'obiettivo che l'aveva portata lì e che dovrà essere rimandato di alcuni minuti a quanto pare.

Posa lo sguardo su sua zia, le scorge gli occhi lucidi e un meraviglioso sorriso, le sue ginocchia invece sono inquiete e non riescono a stare ferme per l'attesa.

Sì, deve decisamente essere qualcosa che riguarda i gemelli.

Ashley si tranquillizza, stacca con delicatezza il sigillo adesivo che tiene chiusi i lembi della busta e li separa.

All'interno c'è un involucro piuttosto voluminoso avvolto da una leggera carta bianca.

Lo estrae e lo posa sulle sue cosce.

All'apparenza non sembrano abitini da bimbi, solleva lo sguardo dubbioso su Katia, che con un cenno del viso la esorta ad andare avanti.

Ashley srotola la carta e si ritrova fra le mani della morbida stoffa di tulle di un rosa delicato.

No, non sembra affatto una tutina da neonato, né una copertina da culla o qualcosa del genere.

Prende tra le mani il tessuto, lo dispiega e spalanca gli occhi quando si rende conto che si tratta di un meraviglioso abito lungo.

Lo osserva per un po' per capirci meglio qualcosa.

Sembra piuttosto elegante, di sicuro è adatto a un'occasione speciale.

Ha il corpetto della stessa tonalità del tulle della gonna, rosa tenue, decorato da una serie di ricercati ricami e intarsi, la scollatura è retta sul seno ed è totalmente privo di maniche ad eccezione di due spalline sempre in tulle rosa, talmente trasparenti da essere quasi impercettibili alla vista.

"Allora? Che te ne pare?" Ti piace?" domanda Katya impaziente, sporgendosi verso di lei per studiarle il volto.

"È un abito splendido, zia…ma…non capisco" balbetta Ashley confusa, mentre scorre tra le dita quella stoffa preziosa senza riuscire a comprendere.

"È tuo, tesoro…per una serata davvero importante per me!" le rivela, prendendole le mani e stringendole tra le sue.

Ashley non ha idea di cosa stia dicendo Katya, scuote la testa senza dire una parola.

"La serata di gala della mia associazione! È il mese prossimo!" la aiuta sua zia, facendole sovvenire qualche ricordo in proposito.

Katya fa parte da anni di un'associazione molto in vista in città che si occupa di organizzare eventi, attività e occasioni di beneficenza e ogni estate viene organizzata una serata speciale in cui si presentano gli obiettivi per l'anno successivo.

"Oh, già…me ne avevi accennato ma con la marea di le cose che sono successe, il trasferimento, e…beh tutto il resto…me ne ero completamente dimenticata" ribatte Ashley, senza tuttavia capire il perché di quel regalo e di quell'emozione esagerata.

Insomma, quell'evento si ripete ogni anno ma Katya non è mai stata così elettrizzata e soprattutto non le ha mai proposto un vestito così formale.

"Lo so tesoro ma…stavolta è diverso…devi sapere che il Comitato ha deciso di eleggermi come Presidente! Ti rendi conto? È un incarico importante e sono così emozionata!" annuncia con gli occhi che le brillano.

"Oh, ma è fantastico! Congratulazioni Katya!" esclama Ashley, sinceramente felice per sua zia.

"Grazie Ashley! Quella sera ci sarà la mia proclamazione e voglio che sia tutto perfetto…e soprattutto voglio che ci siano accanto a me le persone che più amo al mondo e così…ho deciso di farti una sorpresa e prenderti questo vestito per l'occasione. Spero di non aver sbagliato e che ti piaccia…è semplice ma elegante…ho pensato fosse nel tuo stile" dice con affetto, carezzandole con dolcezza una guancia.

Ashley è disorientata da quell' ennesima novità ma non può che gioire per lei.

"Ma certo che mi piace! È stupendo e non vedo l'ora di indossarlo per il tuo giorno speciale" la rassicura, dandole un tenero abbraccio.

"Bene, ne sono felice…anche perché ho già detto di riservare due posti per te e per Thomas - precisa poi sua zia, Ashley raggela a quel nome e la sua espressione si incupisce all'improvviso - sanno tutti che siete andati a convivere e che siete così affiatati e innamorati, quindi ho pensato che quel giorno sarà anche un po' come la vostra serata di debutto ufficiale come coppia. I soci dell'associazione fremono per vedervi assieme, ho parlato talmente tanto di voi che sono curiosissimi!" continua, facendola sprofondare nello sconforto più totale.

Adesso ci mancava anche quella!

Non solo sua zia, ma una platea di altolocati  membri dell'associazione che aspettano di vederli assieme.

Deglutisce senza riuscire a parlare, trema e diventa pallida come un fantasma.

Non può mentire ancora ma come diavolo fa adesso, dopo che sua zia ha annunciato in mondovisione che presenzieranno a quell'evento importante insieme, a deludere tutte le aspettative?

"Senti zia, io dovrei dirti…" inizia di getto con la voce tremante, messa alle strette da quella situazione e senza trovare vie  di fuga, ma Katya la interrompe, tutta presa dall'euforia.

"Sarete bellissimi quella sera e tu con questo meraviglioso vestito…dai, perché non lo provi?" Insiste, prendendola per un braccio e scuotendola, mentre Ashley vorrebbe morire.

"Ehm, non credo sia il caso adesso, devo andare al locale tra un po' e…" prova a divincolarsi Ashley, quell' imprevisto l'ha presa alla sprovvista e per adesso ha solo voglia di fuggire per studiare una strategia giusta.

Perché deve essere tutto così difficile per lei?

È forse il prezzo da pagare per la sua libertà?

"Non essere sciocca, ci vorrà un secondo, dai togliti i vestiti!" ribadisce Intanto Katya, mentre le poggia il vestito sulle spalle e la gira e rigira come una bambola per capire se la misura sia quella perfetta.

"Ma…io.." prova debolmente ad opporsi senza risultato.

Katya è inarrestabile, è un uragano, un fiume in piena, praticamente un cataclisma sulla povera Ashley.

"Non ti vergognerai mica di spogliarti davanti a me? L'hai sempre fatto, adesso che ti prende? Non fare la timida, sú!" 

Ashley sospira mestamente, non ha vie d'uscita e con l'aria di una condannata a morte si sfila i vestiti lentamente e  di malavoglia e indossa l'abito.

Nonostante la sua espressione affranta il risultato finale è mozzafiato.

Katya la guarda incantata, il vestito le cade alla perfezione e le dona moltissimo.

Ashley si guarda allo specchio e non crede ai suoi occhi, si gira di fianco, aggiusta un po' le pieghe della gonna e la scollatura sul seno e deve ammettere che quell'abito le sta una meraviglia.

È bellissima se solo non fosse per il suo viso spento e desolato che la fa apparire come una principessa triste.

"Sei uno splendore, tesoro! Ci ho visto giusto, lo sapevo! - esclama Katya, ha gli occhi colmi di emozione e le si avvicina per poi accarezzarle alcune ciocche di capelli che le incorniciano il viso - in questo periodo tutto sta andando a gonfie vele che quasi stento a crederci…mi sembra di vivere un sogno…le mie soddisfazioni personali e soprattutto loro due - le confida con un tono dolcissimo, abbassando gli occhi e sfiorandosi il pancione che sbuca tra le pieghe del suo vestito largo - e tu che sei tornata da noi, così bella e realizzata insieme al tuo ragazzo!" conclude infine, senza sapere di avere appena descritto un'immagine terribilmente falsa e quanto più lontana dalla realtà.

Ashley è pietrificata, pallida e senza forze.

Il suo sguardo è implorante, spera che sua zia smetta presto di torturarla involontariamente con quelle parole che la feriscono.

Si sente soffocare, vorrebbe solo urlare che no, non era affatto felice con Thomas e mollarlo è stata la cosa più liberatoria e giusta che abbia mai deciso di fare.

Non si sente in colpa per come sono andate le cose, non si sente in colpa per aver preso lo zaino e averlo lasciato così su due piedi quella sera, non si sente in colpa per essere scappata da Matt ed esserci finita a letto, non vuole sentirsi in colpa per essere finalmente libera.

Eppure…

Eppure il pensiero di infrangere l'idillio che sta vivendo Katya le spezza il cuore.

Quella felicità se la meritano e lei sta per rovinarne una parte.

Il suo viso triste è molto eloquente.

"Ma cosa c'è? Non…non…forse ho esagerato…forse dovevo consultarti prima di comprarlo - la voce spezzata di Katya interrompe bruscamente il flusso dei suoi pensieri - se non va bene si può cambiare, in negozio me l'hanno assicurato, puoi prendere quello che vuoi e…" comincia a ripetere freneticamente, gesticolando in maniera eccessiva.

Non riesce a spiegarsi il perché di quell'espressione sul volto di sua nipote.

Ashley allora le afferra subito le mani per bloccarla e tranquillizzarla.

"Zia, calmati! Ti ho detto che il vestito mi piace, è perfetto! Ero solo un po' sovrappensiero, niente di più" si sforza di fingere, abbozzando un mezzo sorriso.

Katya la osserva e tira un sospiro di sollievo.

"Scusami, questi ormoni ballerini mi faranno impazzire" sussurra un po' impacciata ed è così tenera che Ashley stavolta sorride sinceramente.

"È davvero così tremendo essere incinta?" le chiede, mentre sfila il vestito e si rimette addosso la sua maglietta e i pantaloncini.

"Beh, abbastanza impegnativo considerata anche la mia non più tenera età…ma è anche la cosa più bella del mondo per me e qualche disturbo fisico, i chili in più e questo bel peso da portare tutti i giorni ne valgono assolutamente la pena" 

Ashley la fissa con dolcezza, poi ritrova un pizzico di determinazione e sa che non ha altro modo per risolvere la cosa.

Si fa seria ma decisa.

"Katya, che ne dici se domani andiamo a farci un giro insieme? Un po' di shopping per i gemelli oppure che ne so…una giornata rilassante in piscina o al mare" le propone, tenendo fede al suo piano.

"Mi spiace cara ma domani devo fare un milione di cose, ho la visita dalla ginecologa, l'appuntamento per iniziare a scegliere la cameretta dei bimbi, e di pomeriggio devo andare da mia mamma che si lamenta sempre che non la vado a trovare abbastanza! Facciamo un'altra volta, ok?" la liquida sbrigativa mentre ripone l'abito nell'armadio, trotterellando.

Ashley rimane interdetta, non può rimandare di molto o Katya finirà per scoprirlo dalla madre di Thomas, sono amiche e non appena lui informerà la madre di quanto successo lei avrà i minuti contati.

"Zia, però…" prova a opporsi ma evidentemente la fortuna non è dalla sua parte quel giorno e ci si mette anche John a complicare le cose, 

"Allora come stanno i miei amori?" irrompe nella stanza, impedendole di continuare il discorso, poi cinge con un braccio sua moglie e con l'altro Ashley.

"Va tutto bene, ho appena rivelato ad Ashley la grande notizia…l'abito le sta a meraviglia" lo informa subito  Katya mentre la rossa accenna un sorriso forzato.

"Oh, meno male…non sai quanto ci teneva che ti stesse bene…mi ha torturato per settimane!" aggiunge John, beccandosi un'occhiataccia da Katya.

"Beh, ero così indecisa! C'era anche in una splendida versione colore avorio ma faceva molto effetto abito da sposa e per quello direi che è un po' presto, no?" precisa Katya, sorridendole in maniera allusiva ed Ashley rabbrividisce.

"Ehm.. già" dice a denti stretti, sudando freddo.

John scoppia a ridere.

"Amore mio hai sempre fatto un ottimo lavoro in tutto e io sono fiero di te per questo traguardo" esclama John rivolgendosi a sua moglie, la sua voce lascia trasparire tanto orgoglio e amore così come il lieve bacio che deposita sulla guancia di Katya.

Ashley li osserva con ammirazione.

Sono sempre stati così i suoi zii, innamorati e in sintonia, capaci di stuzzicarsi a vicenda e dopo dirsi le parole più dolci del mondo.

Per un attimo si chiede se mai nella sua vita vivrà un amore del genere e il cuore le fa un tuffo quando, chissà per quale ragione, le si materializza in testa l'immagine di Matt.

Si perde nei suoi pensieri, con quei battiti accelerati che non sa spiegarsi.

"Ashley, sono così felice di riaverti qui per l'estate…non sai quanto mi sei mancata, piccolina" la ridesta John, con un sussurro, accarezzandole un braccio.

Ashley ha un lieve sussulto "Anche voi mi siete mancati" risponde senza pensarci, è la pura verità e se non fosse per quel piccolo segreto scoppierebbe di felicità.

"Bene, quando saremo più liberi ci faremo una bella chiacchierata tra zio e nipote, voglio sapere tutto della tua nuova vita nella grande città, ok? Adesso però è tardi e se non mi sbaglio oggi è il tuo primo giorno di lavoro. Sú fila a prepararti, ti voglio attiva e scattante come sempre" scherza, senza nascondere la gioia di averla di nuovo lì con lui proprio come i vecchi tempi.

"Ok, allora vado" si arrende Ashley, il momento non è dei migliori e la confessione andrà rimandata.

Scende le scale lentamente, fissando il vuoto e sperando che quell'attesa non si prolunghi troppo a lungo e che non si trasformi nella sua peggiore disfatta.


"Si può sapere che ti ha fatto questo povero bancone per meritarsi di essere strofinato con questa brutalità? Se continui così tra un po' non ci sarà traccia del colore originario" 

La voce provocatoria di Matt giunge all'orecchio di Ashley che, indispettita, prende a pulire il tavolo con ancora più forza.

È nervosa per quello che è accaduto nel pomeriggio e, dopo aver iniziato il turno, non è riuscita a fare a meno di scervellarsi per trovare una soluzione che faccia soffrire Katya il meno possibile.

Senza ovviamente cavare un ragno dal buco.

Sbuffa, poi si asciuga qualche goccia di sudore dalla fronte.

Nonostante l'aria condizionata si sente accaldata come se avesse il sangue bollente.

"Matt, ti prego, oggi non è serata" lo avverte minacciosa, senza guardarlo e continuando a pulire senza sosta per sfogare i suoi nervi tesi.

Lui non si fa intimorire, poggia la mano sulla sua e riesce a fermarla.

Ashley sembra calmarsi a quel tocco, si ferma e si volta verso di lui, poggiando la schiena al bancone e gettando il panno in malo modo.

"Lo dicevo io che il tuo entusiasmo da ritorno al lavoro si sarebbe esaurito dopo una manciata di minuti trascorsi qua dentro!" la prende in giro, poggiando alcuni piatti sporchi sul tavolo e concedendosii anche lui una pausa.

"Ma no, non è questo" scuote la testa Ashley per poi incrociare le braccia al petto.

Matt aggrotta le sopracciglia.

"E allora che c'è? Per caso Thomas si è fatto vivo per infastidirti?" le chiede, insospettito dall'aria preoccupata della ragazza.

"Oh no, per l'amor del cielo! Ci mancherebbe solo lui…no, il fatto è che il mio piano per rivelare in modo indolore a Katya della fine della mia storia si è leggermente complicato" gli confessa a bassa voce, guardando a destra e sinistra per accertarsi che nessuno la senta.

"In che senso? Pensavo che fossi convinta e che oggi stesso l'avresti invitata a trascorrere del tempo da sole" obietta Matt, Ashley le era sembrata piuttosto decisa il giorno prima.

"Infatti ed è proprio quello che stavo facendo ma…- inizia per poi scorgere John in avvicinamento - aspetta, togliamoci da qui!" gli ordina allarmata, afferrandolo per la manica della camicia e trascinandolo lungo il corridoio interno alla cucina, in una piccola stanzetta.

"Allora?" continua Matt, fissandola incuriosito una volta che si sono nascosti.

"Dicevo, stavo per fare tutto come previsto ma lei se n'è venuta fuori con un vestito bellissimo che dovrò indossare per un evento molto importante della sua associazione…era così emozionata e felice e per di più…- fa una pausa per prendere fiato mentre Matt ascolta, un po' confuso dal quel racconto sconclusionato, lei lo strattona per la camicia presa dalla foga - per di più ha già detto a tutti i soci che io verrò col mio fidanzato, ci aspettano come se fossimo la coppia più chiacchierata del momento! Ma ti rendi conto? Come faccio a farle fare questa figuraccia? Dovevi vedere la sua faccia esaltata!" Continua sconvolta mentre il biondo non sa se ridere per l'espressione tragicomica di Ashley o se preoccuparsi per lei.

"Certo che la sfiga ti perseguita" commenta con tono ironico ma anche un po' amaro ed Ashley sospira.

"Evidentemente devo aver fatto qualcosa di orribile all'universo in una qualche mia vita precedente per meritarmi tutto questo altrimenti non so davvero che altro pensare!" esclama, facendolo ridacchiare.

"Comunque non hai molte alternative o preferisci tornare assieme a Thomas solo per andare a questa festa e fare felice tua zia e gli altri?" la provoca, facendole spalancare gli occhi per l'orrore.

"Ma sei pazzo? Nemmeno morta mi rimetterei con lui…- sbotta senza esitazione, alzando un po' troppo la voce e attirando qualche sguardo indiscreto di alcuni colleghi di passaggio, poi tira Matt ancora più all'interno della stanza perché nessuno li veda - no, devo solo trovare il momento giusto, posso farcela" bisbiglia, ritrovando un barlume di fiducia in se stessa.

"Ma certo, secondo me stai esagerando" taglia corto Matt con la sua solita schiettezza.

Lei lo fulmina con lo sguardo " Matt, ma è pure incinta! Ti sembra facile?" si lamenta ma lui fa spallucce.

"Appunto, è incinta non in fin di vita! Si, ok, magari all'inizio ci rimarrà male ma avrà altre cose più importanti a cui pensare…tipo il parto magari? E poi, se davvero ti vuole bene come dici, sono sicuro che capirà che la tua felicità vale molto di più di una serata con un paio di persone importanti" conclude, arrivando al punto cruciale della questione.

Perché Ashley si ostina a mettere da parte i suoi desideri e la sua libertà per compiacere i suoi cari?

"Lo so ma…ho paura di deluderli, non voglio che sia colpa mia" sussurra in un attimo di debolezza, aggrappandosi a Matt per riflesso, con gli occhi smarriti e in cerca di aiuto.

Lui la stringe, il calore del suo corpo la immerge in un'atmosfera confortevole e sicura dalla quale non vorrebbe mai fuggire.

"Ashley, devi smetterla di sentirti sempre in debito con loro…ti hanno cresciuta per amore, senza aspettarsi niente in cambio…non hai bisogno di dover ripagare nulla, devi solo seguire i tuoi desideri e sogni" 

Le parole rassicuranti di Matt fanno breccia nel suo cuore, di colpo le infondono un coraggio che fa fatica a trovare da sola, poggia la testa sul suo petto e socchiude gli occhi.

Non è cambiato niente dall'anno precedente, Matt continua a essere una presenza indispensabile per lei e si domanda come abbia potuto rinunciarci in quegli otto lunghi mesi.

Non può stare senza di lui, vorrebbe tanto che tra loro esistesse sempre quel rapporto così naturale e spontaneo, sospeso nel tempo, fatto di parole, risate, abbracci e carezze dolci e sensuali.

Da poco tempo si è aggiunto anche il sesso ed Ashley non ha ancora capito quanto questo aspetto inciderà sul loro futuro.

A quel pensiero si sente avvampare, il profumo di Matt la invade, annebbiandole i sensi.

Lui nel frattempo avvicina le labbra al suo orecchio, tanto che può sentire il suo respiro caldo contro la guancia.

"Andrà tutto bene, ne sono certo…e se così non fosse…sai che ci sono io con te" le promette a voce bassa, e lei si scioglie del tutto.

Gli circonda la schiena con le braccia e rimane così finché si ricorda del luogo in cui sono e del rischio che corrono.

"Cavoli, se ci vede insieme mio zio ti uccide!" commenta allarmata, esagerando come al solito.

"Addirittura! Sarebbe davvero così grave se io e te avessimo una relazione? Thomas gli stava più simpatico?" scherza lui, anche se in fondo quel commento gli ha lasciato una lieve sensazione di amarezza.

"No, anzi, credo che Tom non gli sia mai piaciuto del tutto…però  nel tuo caso sarebbe diverso…si fida ciecamente di te e magari la prenderebbe come un tradimento, non so".

Lui annuisce non troppo convinto.

"Allora in tal caso staremo attenti" la tranquillizza, quelle poche parole stuzzicano le voglie più nascoste di Ashley, sembrano quasi una promessa che tra loro ci sarà ancora qualcosa, che verranno altri momenti, dolci o intriganti, da vivere insieme senza rimpianti.

Solleva lo sguardo per incrociare i suoi occhi azzurri così tentatori e Matt le viene incontro, dandole un bacio leggero sulla guancia.

Ashley si stringe a lui, gli getta le braccia al collo e finisce con la schiena sul muro.

A due passi da loro ci sono tutti i colleghi del locale e persino John, ha paura ma allo stesso tempo quella situazione la infiamma come non succedeva da tempo.

Lo bacia, tirandolo per la camicia, stropicciandola sotto le sue mani mentre lui non può fare altro che ricambiare.

È bello poterlo fare liberamente, potersi lasciare andare a nuove sensazioni senza sensi di colpa o altre persone tra loro.

Sospirano, sempre più forte, Ashley sente la mano di Matt che le carezza i fianchi e la schiena da sotto la divisa del ristorante e una serie di brividi la attraversano.

Riaffiorano le sensazioni di qualche giorno prima, le sue mani su di lei, i loro corpi perfettamente attorcigliati e guidati dal piacere sempre più forte, sempre più appagante.

Per un attimo la sfiora l'idea di sigillarsi in quella stanzetta e ripetere l'esperienza.

Sarà davvero dura stargli lontano quell'estate.

Dei passi li mettono in allerta, le loro labbra si separano giusto un istante prima che John faccia capolino nella stanza.

"Si può sapere che state facendo qui dentro? Battete la fiacca? Ci sono ordini da prendere in sala, forza!" li riprende lui, senza accorgersi della strana atmosfera che aleggia nella stanza.

"Scusaci, zio!" esclama Ashley, sorridendo spensierata.

I due si guardano con complicità e scoppiano a ridere, poi sgattaiolano fuori, scherzando come niente fosse.

Ed Ashley non si è mai sentita così leggera, nonostante tutto.

 

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