Death is the Only Ending for the Villainess

di Hui_Ying
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo 


Tutto era perfetto.

Anche la casa in cui abitavo prima.
Anche il fatto che dovessi lavorare per pagarmi l'affitto non era un problema per me.
Ero finalmente scappata da quella casa infernale e ho ottenuto la mia libertà: ero felice.

Eppure...

"Sono abbastanza sicuro di averti detto di vivere in silenzio come un topo, senza che si potesse sentire nemmeno il suono del tuo respiro." disse un uomo.

Il suo sguardo pieno di odio era rivolto su di me e sembrava che mi vedesse come un fastidioso insetto.

"Ho sentito che ti sei comportata come un cane pazzo al banchetto della cerimonia per il ritorno del principe."

Quello sguardo freddo mi era familiare: era lo stesso tipo di sguardo che ricevevo sempre in quella casa.
Tuttavia non significava che stessi bene anche se l'avessi già sperimentato diverse volte.

"Qual era il tuo scopo comportandoti in quel modo?"

Non riuscivo a respirare proprio a causa della sua aura e le mie labbra iniziarono a tremare per la paura.
Fu allora che uno schermo apparve dinnanzi a me e potevo chiararamente leggere le parole scritte su di esso.


1. Come faccio a saperlo?

2. Non c'era uno scopo preciso.

3. (Con una voce debole e pietosa) Beh… Uhm, ecco...


'...Cos'è questa cosa?'

Pensai e proprio quando stavo per chiederlo a alta voce non riuscii a emettere alcun suono, come se qualcuno o qualcosa mi stesse impedendo di parlare.
La voce dell'uomo si fece più minacciosa quando si era reso conto che ero rimasta ferma senza dire nulla.

"Faresti meglio a parlare."

Percepii nuovamente quell'aura pericolosa e opprimente che sembrava mi stesse perforando... A quanto pare se non avessi dato una risposta avrei rischiato di morire.
Dunque premetti inconsciamente la risposta numero 3.

"Beh... Uhm, ecco..."

Le stesse parole che erano scritte sullo schermo uscirono automaticamente e involontariamente dalla mia bocca.

'C-Che cosa sta succedendo?!'

La mia bocca si aprì e si richiudette: ancora non potevo credere a quello che avevo appena detto.
Non riuscivo nemmeno a indovinare in che tipo di situazione mi trovassi in questo momento. Come se non bastasse mi sono ritrovata in un luogo sconosciuto non appena mi sono svegliata e mi sono dovuta confrontare con questa persona.
Non riuscivo a pensare, come se mi fossi appena svegliata.

"Beh, uhm..."

L'uomo non sembrava apprezzare la mia quasi scena muta mi guardò in modo cagnesco e fu allora che delle nuove frasi alla fine apparvero sullo schermo.


 
1. Mi dispiace. La prossima volta mi comporterò correttamente.

2. È tutto colpa di una serva che ha dato il via a tutto il trambusto.

3. I servitori trattavano male, me, l'unica figlia del Duca Eckart!


Non ho avuto il tempo per riflettere che scelsi in fretta una risposta.
Anche se non sapevo nulla, dovevo comunque dire qualcosa in una situazione del genere. Questo è ciò che ho imparato da tutte le esperienze dolorose di allora.

"Mi dispiace-"

"Non ci saremmo incontrati in questo luogo se fosse stato qualcosa che si sarebbe risolto con delle semplici scuse".

Venni interrotta bruscamente da lui. La sua voce era talmente fredda che mi raggomitolai. 
In seguito egli parlò nuovamente.

"Penelope Eckart."

'Penelope Eckart?'

"D'ora in poi, per un po' di tempo, ti verrà sottratto il cognome di famiglia."

Il viso e il nome erano molto familiari. Improvvisamente alzai la testa alla velocità della luce, riuscendo così a intravedere il volto dell'uomo.
L'uomo, il quale era a una certa distanza da lei, non era affatto una di 'quelle persone', bensì uno straniero che non avevo mai visto prima d'ora.
I suoi occhi azzurri riflettevano l'oceano mentre i suoi capelli neri che mi ricordano tanto l'ossidiana
Sopra il suo capo c'era una lunga barra simile al segno della batteria del telefono, con una scritta che brillava.

'In... teresse...?'

Se la vista non la ingannava, allora la parola sopra la testa dell'uomo dicevano sicuramente 'interesse.'

"Ovviamente, durante quel periodo, non potrai partecipare a feste o banchetti e non ti è assolutamente permesso lasciare la stanza. Pensa a ciò che hai fatto di sbagliato."

"..."

"Dove stai guardando?"

Il viso privo di emozioni dell'uomo si accigliò, come se fosse infastidito dal fatto che stessi fissando qualcos'altro e che gli stessi mancando di rispetto. 
Tuttavia non reagii e continuai a controllare la barra.

[Interesse: 0%]

'Non è possibile...'

Inconsciamente scossi la testa un paio di volte.
Ero incredula.
Veramente.

"A quanto pare le voci che dicevano che sei diventata pazza erano vere."

L'uomo mi fissò per un momento, osservando attentamente le mie strane azioni prima di voltarsi dall'altra parte.
Si avviò verso la porta con passi veloci, come se non volesse stare in quel posto nemmeno un secondo in più.

[Interesse: 0%]

Si stava allontanando da me.

'Cosa ho fatto di sbagliato?'

Pensai, mentre cercavo di capire cosa avessi fatto di male e il motivo per cui mi ritrovavo in quella situazione. Nel frattempo che riflettevo su ciò fissai la figura dell'uomo allontanarsi sempre di più da me.
Quando lui se ne fu andato percepii qualcuno posar su di me e l'aura che avvertivo era totalmente diversa... 
Mi voltai per vedere una persona con i capelli rosa, in piedi con le braccia incrociate vicino alla porta.
Aveva gli stessi occhi azzurri dell'uomo che se n'era appena andato e sul viso aveva un sorriso beffardo, quasi ridicolo.

[Interesse: -10%]

Così era marcato sulla barra sopra la sua testa... e era anche negativo.

"Stupida cagna. Ben ti sta."

Nonostante il suo bel viso, era una persona maleducata e, non appena mi disse quelle parole, se ne andò dalla stanza seguendo l'altra persona.

SLAM-! 

E la porta si chiuse.
Rimasi a lungo seduta sul letto.
La mia testa non funzionava bene e ancora non riuscivo a capire la situazione in cui mi trovavo attualmente.
Avevo riflettuto per un po' e mi sono resa conto che il posto in cui mi trovavo e le due persone che ho appena visto mi erano in qualche modo familiari.

"È una bugia, vero...?"

Potevo finalmente dire ciò che desideravo dire quando rimasi sola in quella stanza silenziosa.
A causa di ciò che era accaduto non avevo avuto modo per notarlo prima.
Non potevo crederci: non era una cosa che mi capitava tutti i giorni.

"Tuttavia non sembra esserci altra spiegazione."

Era come se la scena di un gioco a cui stavo giocando prima di addormentarmi si stesse ripetendo nella realtà.
Con me nei panni di un personaggio del gioco.

"Probabilmente sto ancora sognando."

Non esisteva altra spiegazione e doveva essere per forza così.
Tuttavia non importava quante volte mi tirassi i capelli o mi pizzicassi la faccia: non riuscivo comunque a svegliarmi da questo sogno.

“N-No... No... no! No! Non può essere vero-!”

Ero Penelope Eckart, l'antagonista del gioco più popolare per ragazze di questi tempi e l'eroina della modalità difficile.


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1 


Provando rammarico per aver tormentato la protagonista è stato più che sufficiente per me finire in questo mondo.
Io che avevo scelto di dare un'occhiata a questo gioco popolare, ora mi sono immersa completamente lì.

Ottenere un lieto fine è stato facilissimo, nonostante fosse la prima volta che giocassi a un videogioco del genere.
È stato divertente, lo ammetto, tuttavia la modalità normale era troppo facile anche per una principiante come me.
Fin dall'inizio l'interesse del protagonista maschile nei confronti dell'eroina era pari al 30% e ero sul punto di chiamarla modalità facile e non normale

Dopo tre ore da quando ho incominciato a giocare ho visto tutti i finali e ora sullo schermo era apparsa una scritta che diceva 'Finale nascosto'.

"Eh... cento dollari? Sono pazzi? Perché è così caro?"

Per vedere il finale nascosto dovevo pagare una somma pazzesca o finire le modalità difficile di ogni personaggio.

"Merda... è già mezzanotte."

Immediatamente pensai alla lezione che avrei avuto la mattina seguente, tuttavia non durò a lungo e mi lasciai tentare dal gioco.

"Ah, non importa! Vediamo come finisce!"

Dovevo essere pazza a farmi controllare da un gioco simile: di solito non avrei mai fatto una cosa del genere.
Poco dopo le mie dita premettero il pulsante, facendo così avviare la modalità difficile.
Ben presto partì un nuovo video, così come un'altra musica di sottofondo.

"Ooh. Ora l'eroina è lei!" esclamai, sorpresa dal fatto che avessero cambiato la protagonista.

Si trattava dell'antagonista della modalità normale. La storia era ambientata prima che apparisse l'eroina della modalità normale, perciò la storia sembrava completamente diversa.

"Forse è per questo che questo gioco è così popolare."

Le statistiche dell'eroina apparvero sul mio schermo. Il sistema di quel gioco era differente rispetto a quelli degli altri videogiochi e ciò ha suscitato il mio interesse per questa applicazione.
L'antagonista ora stava cercando di conquistare il cuore dei vari protagonisti maschili e la cosa inspiegabilmente mi fece battere forte il cuore.
Ora ero passata alla storia principale della modalità difficile ed ero eccessivamente fiduciosa sul fatto che sarei riuscita a ottenere tutti i lieti finali.
Sebbene fosse stata definita modalità difficile, mi aspettavo qualcosa di più complesso e complicato e non qualcosa di banale.

Tuttavia mi sbagliavo di grosso.

"Accidenti! Perché sono morta di nuovo?"

La modalità difficile era estremamente complicata. L'eroina non era altro che la futura antagonista e aumentare l'interesse dei vari personaggi era terribilmente difficile.
E il problema non era solamente ciò.
Infatti, nonostante il mio duro lavoro, l'interesse continuava a abbassarsi dopo aver commesso un solo e piccolo errore, portandomi al 'game over'.
Non si trattava solamente della fine del gioco, bensì anche della morte dell'eroina.

"Perché è così complicato??"

Pure l'immagine sulla morte della protagonista pareva realistica e crudele. Aggrottai le sopracciglia quando vidi l'eroina venir decapitata dal principe ereditario.

"Questo gioco è veramente folle..."

Sono morta più volte a causa delle scelte difficili che ho fatto durante il gioco e ciò era davvero frustrante. Iniziai persino a stressami a causa del videogioco.

"Per favore, fa che io riesca a sopravvivere almeno una volta!"

Il mio obiettivo era quello di sbloccare il 'Finale nascosto', ma alla fine me ne scordai e ora il mio scopo era di far sopravvivere la protagonista cosicché potesse vivere felicemente con almeno uno dei protagonisti maschili.
A differenza dell'eroina della modalità normale che ha ottenuto l'amore di tutti, indipendentemente dalla scelta che facevo, l'antagonista veniva sempre e solamente abusata e maltrattata e non importava quante volte avesse chiesto di essere amata. Tutto ciò ricordava il mio passato.

"Non mi importa cosa accada, voglio vedere questo maledetto finale."

Venni nuovamente uccisa a causa dei fratelli e non mi ricordai più quante volte fossi morta.
Le mie due mani strinsero il cellulare.
Pensai che mi stessi facendo coinvolgere un po' troppo in questo gioco, ma non potevo farci nulla e cliccai il tasto reset, ricominciando così tutto da capo.
Questa volta lessi attentamente ogni conversazione e scelsi con cura le risposte, riuscendo a aumentare il loro interesse e a ottenere la fama.

"Maledizione! Perché? Perché?"

Ero morta di nuovo e ero talmente infastidita dal fatto che continuassi a morire che a un certo punto avevo pensato di aumentare il loro interesse pagando.
Se l'obiettivo del produttore era far pagare per quella dannata cosa, allora ci erano riusciti alla grande.

Alla fine non avevo speso i miei soldi, ma sono rimasta sveglia tutta la notte con lo scopo di vedere il finale di almeno uno dei personaggi.

Muori e ricominci da capo.

Muori di nuovo e ricominci da capo.

Muori.

Muori.

E muori di nuovo.

Era già l'alba e non ero riuscita a vedere un singolo finale per tutto quel tempo in quanto continuavo a morire.

"Merda... di nuovo..."

Feci per premere nuovamente il tasto reset, ma in quel momento svenni a causa della stanchezza.

Solo che quando riaprii gli occhi udii qualcosa.

"Penelope Eckart." disse freddamente l'uomo e sopra la sua testa c'era una barra con la scritta 'Interesse: 0%'.

"D'ora in poi, per un po' di tempo, ti verrà sottratto il cognome di famiglia."

Per qualche strana ragione ero entrata nei panni della protagonista del gioco in cui continuavo a morire.

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