Quidditch the Infinity

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** King's Cross ***
Capitolo 2: *** Scopa volante ***
Capitolo 3: *** Rivali ***
Capitolo 4: *** Selezioni ***
Capitolo 5: *** Stelle ***
Capitolo 6: *** Tassorosso - Serpeverde ***
Capitolo 7: *** Grifondoro - Corvonero ***



Capitolo 1
*** King's Cross ***


Prima di tutto: ho preso il prompt di questa storia da un post che non saprei ritrovare, era uno screen di Tumblr o Twitter ripostato su Instagram o qualche altro social. 
Non scrivo da anni, vi chiedo di essere clementi. È anche la prima volta che scrivo a capitoli. Insomma, già finirla sarebbe un traguardo incredibile per me.
Ah, ovviamente amo molto il mondo di Harry Potter, è parte della mia infanzia, ma non supporto la Rowling e tutte le sue buffonerie degli ultimi anni.



1. King's Cross

 

Reki era in ritardo, come al solito.
Koyomi era subito sparita alla ricerca delle sue amiche, dopo aver abbracciato in fretta loro madre e le gemelle. Ora sul Binario 9¾ erano rimasti gruppetti di genitori più o meno commossi, qualche studente ancora preso a salutarli, e un rospo dall'aria smarrita che fissava intenso il baule di Reki.
Anche se la King's Cross Babbana era stata rinnovata, i binari magici erano sempre uguali, con i muri di mattoni rossi e il soffitto di vetro e travi di ferro sempre più verdi.
Reki mise per terra Chihiro con più delicatezza possibile, si fece dare un ultimo bacio dalla madre e entrò nel treno, seguito dai saluti rumorosi delle sorelline. Il baule, che si tirava dietro a fatica, andò a sbattere contro tutti gli spigoli possibili.
Ringo, il suo barbagianni, si svegliò dal suo sonnellino con un trillo indignato.
Il corridoio crema era uguale da cinque anni.
Reki cercò nella tasca della felpa il pacchetto di mela disidratata che teneva da parte per Ringo e gli diede il pezzo più grande che trovò.
Lo scompartimento davanti a lui era pieno di ragazzine di Grifondoro già circondate da carte di caramelle.
Non sapeva dove si sarebbe seduto, ma si incamminò comunque verso la coda del treno. Sperava di trovare uno scompartimento tranquillo in cui provare gli incantesimi che aveva escogitato quell'estate.
Salutò un paio di suoi compagni di Casa – Corvonero – e passò il più velocemente possibile davanti alla squadra di Quidditch di Serpeverde: Higa si divertiva sempre a prenderlo in giro. Due anni prima lo aveva appeso a un lampadario, dove aveva dovuto aspettare per una umiliantissima mezzora che la Professoressa Hall passasse di lì per caso e lo tirasse giù.
Notò comunque Chinen Miya, nell'angolo, come sempre interessato solo alla propria gatta.
Due carrozze dopo, si sentì chiamare all'improvviso.
«Reki! Ciao!» era Michael Dwerrybone, assieme a Alden Atkins e Wilson Lundun, i suoi compagni di stanza.
Ora, non è che non andasse d'accordo con loro, anzi. Erano tutti in gamba, Wilson addirittura teneva per i Chudley's come lui, e solo questa era una prova di fratellanza indelebile, visto che i Chudley's erano ultimi da sei campionati. Però non aveva voglia di sentirli parlare dei fatti loro per ore, mentre lui cercava di provare i suoi incantesimi nell'indifferenza generale.
Comunque gli sorrise, contento di vederli.
«Ciao Michael! Ciao ragazzi, come state?»
Michael prese a raccontargli delle sue vacanze con la famiglia nel sud della Francia. Wilson fece un paio delle sue solite battute sulle ragazze francesi, poi raccontò di essere stato in Scozia tutta l'estate assieme a sua nonna. La nonna aveva un allevamento di Kneazle, e lui era allergico ai gatti.
«Vi giuro, ho passato l'estate in un Incantesimo Testabolla, ancora vedo tutto come se fosse sott'acqua.»
Risero tutti assieme.
«Tu, invece, Reki?» gli chiese Alden.
«Il solito. Sono stato a Bath con mia nonna, ho visto Oka quando non era troppo occupato e ho lavorato alle mie cose. Ho una lista enorme di incantesimi da provare.»
Gli altri rimasero in silenzio. Non è che disapprovassero, ma era strano. Lui era strano.
«Vabbè ragazzi, non importa, vado avanti che non vedo l'ora di iniziare i miei esperimenti.»
«Ma no, Reki, tranquillo, stai pure qui con noi!»
«Non c'è problema, dai, e poi mi stanno aspettando.»
A giudicare dalle facce, sapevano tutti che era una balla, ma Reki prese lo stesso il suo baule e uscì. Si decise finalmente a borbottare un Incantesimo Levitante.
Sua sorella gli fece la linguaccia quando finalmente passò davanti a lei e le sue amiche del terzo anno.
Alla fine, si arrese. Tutti gli scompartimenti erano stipati, tranne due. Nel primo, due Grifondoro del Sesto anno stavano pomiciando furiosamente, e nel secondo sedeva da solo un ragazzo con i capelli blu che guardava fuori dal finestrino. Sembrava avere più o meno la sua età, il che era strano perché non lo aveva mai visto prima.
Rumori strani venivano dallo scompartimento dei Grifondoro. Si trattenne dall'urlargli di chiudere le tendine.
Si fece coraggio ed entrò in quello del ragazzo solitario. Lui a malapena distolse lo sguardo dal paesaggio.
«Ciao! Scusa, il resto del treno è occupato, ti dispiace se mi siedo qui?»
L'altro annuì, distaccato.
Reki si sedette nel posto più lontano possibile, e mandò il baule al suo posto sulla rastrelliera, con Ringo ben sistemato di fianco.
Bene, finalmente era arrivato il momento. Appoggiò lo zainetto sul sedile di fianco e tirò fuori il suo modellino di scopa volante. Lo aveva creato quell'estate, dopo innumerevoli giornate a cercare il giusto albero nei boschi attorno a casa, con Koyomi dietro che gli ripeteva in continuazione che si sarebbe perso e i pixie l'avrebbero rapito.
«Wingardium Ascendium,» borbottò, premurandosi di puntare la bacchetta nel punto centrale, dove si trovava il baricentro.
La scopa in miniatura si librò sul suo palmo per un paio di centimetri, poi rimase immobile, perfettamente bilanciata.
Sorrise.
L'altro ragazzo lo stava fissando. Reki se ne accorse e arrossì.
«Scusa, io, ehm, sto cercando di costruire da solo un manico di scopa, e questo è il mio prototipo. È tutta l'estate che ci lavoro. Ti do fastidio?»
Adesso l'altro non era più disinteressato, anzi, sembrava curioso.
«Non ho mai visto nessuno costruire un manico di scopa». Aveva un accento un po' strano, ma Reki non trovò educato indagare.
«Ho iniziato due anni fa, ma ora ho finalmente dei risultati decenti. Sai, vorrei anche riuscire a modificare le scope dei Corvonero, ma non so se Cherry me lo permetterà.»
L'altro ragazzo ora lo fissava dritto negli occhi, azzurri e pieni di ciglia.
«Hei, tu in che casa sei? Scusami, non ti ho mai visto prima.»
«Mi sono appena trasferito. Prima abitavo in Canada, ma ora mia madre ha trovato lavoro qui.»
«Oh, figo! Non ho mai visto nessuno trasferirsi, chissà se ti faranno lo Smistamento con i primini»
«Smistamento?»
«Sì, sai, con il Cappello Parlante e tutto, per assegnarti alla Casa giusta per te. Sai, i coraggiosi a Grifondoro, i furbi a Serpeverde, i brillanti a Corvonero e gli altri a Tassorosso.»
«Non mi sembra molto carino per i Tassorosso.»
«Beh...» Reki si grattò la testa. «In effetti, anche a me»
Ridacchiarono insieme. L'altro ora era più tranquillo. Prima era rigido al suo posto, ora era proteso verso di lui, i gomiti sulle ginocchia. Non guardava fuori dal finestrino da un pezzo.
A Reki venne in mente che non si erano ancora presentati.
«Ah, sì, io sono Reki Kyan, piacere.»
«Hasegawa Langa» gli rispose l'altro.
Reki fece per tendergli la mano, ma a metà gesto cambiò idea, sentendosi troppo formale. Gli porse quindi il pugno chiuso, un po impacciato. Con sua sorpresa, Langa non lo guardò strano, ma sbattè il pugno contro il suo, senza abbandonare la sua espressione un po' altera.
«Quindi, uhm, come si modifica una scopa da corsa?»
Reki si illuminò come un albero di Natale.
«Ti interessa davvero?»
Langa annuì, ormai completamente girato verso di lui. Era così serio da essere buffo.
«Beh, vedi, di base hanno ovviamente un Incantesimo Levitante, a cui vanno ovviamente aggiunti vari Incantesimi Bilancianti nei giusti punti, più ovviamente l'Incanto Cuscino per garantire una seduta comoda. Vedi, se si vanno a modificare gli incanti bilancianti e si aggiunge una variazione per l'aerodinamicità a cui sto lavorando, dovrebbe essere possibile migliorare la capacità di virata e...»

Gli raccontò tutto. Le sue variazioni degli incantesimi, le sue teorie sui tipi di legno, la differenza fondamentale tra la Firebolt e la Nimbus, come aveva modificato la sua Scopalinda l'anno prima, anche se la aveva resa scomodissima.
Langa aveva più che altro ascoltato, però era riuscito a scucirgli che sapeva volare – anche se si era un po' rabbuiato quando gli aveva chiesto più dettagli, e Reki non trovò delicato chiedere – e che fino all'anno prima aveva frequentato Ilvermony.
Alle domande di Reki, curiosissimo sull'altra scuola, rispose laconico. Non sembrava mancargli molto.
Reki si mise quindi a parlargli di Quidditch, e di come cercasse di entrare in squadra fin dal Primo Anno, ma non ci era mai riuscito.
«Non ho mai visto una partita di Quidditch» gli confessò Langa, dopo una sua tirata sull'ex Cercatore di Corvonero, diplomatosi l'anno prima.
«Come no? A cosa giocate in America?»
«A Quodpot. Non mi è mai interessato molto, però.»
Reki si fece spiegare le regole. Praticamente, occorreva passarsi una Pluffa modificata e lanciarla nell'apposito Calderone prima che esplodesse.
«Sembra una normale lezione di Pozioni» borbottò Reki.
Langa rise. Per qualche motivo, Reki si sentì quasi fiero. L'altro all'inizio gli era sembrato molto distaccato, e aveva avuto paura di sembrar un rompiscatole, ma ora sentiva davvero il bisogno di raccontargli tutto il Campionato dal Primo Anno ad oggi, e oltre.
Pensava non potesse andare meglio, poi arrivò il carrello dei dolci. Qui Langa si illuminò davvero. Ridendo, si lasciarono trasportare e comprarono una montagna di roba.

Langa masticava contento la sua terza Cioccorana, Reki levitava sul sedile con la bocca piena di Api Frizzole. Non si divertiva così tanto durante il viaggio in treno dal Primo Anno, quando tutto era nuovo, incredibile ed enorme.
Ridacchiando perché Langa si era riempito le guance come un criceto, Reki si mise a descrivergli le meraviglie di Mielandia.


Il Sole iniziò a tramontare, quando Reki e Langa, un po' imbarazzati, si spogliarono e indossarono la divisa. Reki invidiò un po' come cadeva bene addosso all'altro. Lui sembrava sempre arruffato.
«Spero finirai a Corvonero con me,» gli disse di getto.
Langa scrollò le spalle.
«Non lo so, ho sempre avuto dei voti orribili.»
«Tranquillo, anche io faccio danni. Il mio compagno di stanza, Michael, ha fuso tre Calderoni solo l'anno scorso. La Professoressa Hall a malapena lo fa entrare in classe ora.»
Alla fine, con un gran stridio di freni, arrivarono alla Stazione di Hogsmeade. Reki ci rimase un po' male quando Langa venne requisito con i primini per la tradizionale traversata del Lago.
«Tranquillo, la Piovra Gigante di solito è innocua,» gli disse, prima di separarsi.
Langa lo guardò un po' storto, poi lo salutò e si incamminò con gli altri nuovi arrivati.


Reki si era riunito con i suoi compagni di Casa, e ora tutti assieme sedevano al tavolo di Corvonero in attesa dello Smistamento.
Finalmente quelli del Primo Anno entrarono nella Sala Grande. Langa era molto buffo, circondato da undicenni che a malapena gli arrivavano alle spalle.
Reki lo salutò con la mano, e venne timidamente ricambiato.
Il Cappello Parlante attaccò la sua tradizionale canzone. Reki si distrasse subito, prima a fissare le candele e poi i Professori.
La Preside Appleby, come sempre, aveva esattamente l'aspetto di una nonna, nello specifico di una di quelle nonne ideali che passano la giornata a cucinare dolci con cui viziare i nipotini. Aveva le gote rosa e i capelli grigi acconciati in riccioli impeccabili sotto il cappello da strega.
Poco lontano, il Professore di Incantesimi, elegantissimo come sempre in uno dei suoi completi scuri, si rigirava tra le dita uno dei suoi tanti anelli. A Reki piaceva Incantesimi come materia, ma il Professor Northrop aveva una vena un po' sadica che a volte lo spiazzava.
Come sempre, i più divertenti da fissare erano la Professoressa Hall e il Professor Piccy. Entrambi avevano gusti vistosi anche per gli standard magici. Il secondo, infatti, era avvolto in una veste enorme e porpora come un senatore romano, e spiluccava il pane davanti a lui con la stessa indolenza. La Professoressa Hall, invece, in quanto Capocasa dei Tassorosso indossava un enorme caftano di un brillante giallo ocra, abbinato ad un turbante con un nodo elaborato e altissimo adornato da un girasole.
Di fianco a lei, la professoressa Shafiq le parlava di chissà cosa, calma ed elegante come sempre. La Professoressa Shafiq era una donna bellissima, dagli occhi scuri magnetici e i capelli corvini sempre perfetti. Alden aveva una cotta terribile per lei, infatti Reki notò che anche lui la stava fissando sognante. Gli rise dietro, e si beccò una gomitata.

Quando finalmente il Vicepreside Marleybone iniziò lo Smistamento, Reki era ancora intento a fissare le costellazioni sul soffitto e sussultò di sorpresa.
Esultò con gli altri ad ogni nuovo acquisto dei Corvonero, tutte le volte battendo sul tavolo fino a fare stremare le vettovaglie.
Poi venne il turno di Langa.
«È un po' insolito, ma il signor Hasegawa si è trasferito qui dalla scuola di Ilvermony, in Nord America. Verrà quindi Smistato ora, anche se frequenterà il Quinto Anno,» spiegò Marleybone.
Gli occhi di tutti erano su Langa. Quando il Vicepreside gli mise il Cappello in testa, sembrò quasi aspettarsi che lo mordesse.
Reki sperò un po' che sarebbe finito con lui a Corvonero.
«Grifondoro!» ululò invece il Cappello, dopo qualche secondo.
Il tavolo rosso-oro esplose. Reki cercò di non sentirsi così tanto deluso.

 

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Capitolo 2
*** Scopa volante ***


Il primo giorno di scuola era sempre tragico. Svegliarsi alle sette era tragico, dover attraversare metà Castello per arrivare alla colazione era tragico, e, cosa peggiore di tutte, la prima lezione era Pozioni.
Nei sotterranei faceva come sempre un freddo incredibile. Reki era contento di aver tenuto la felpa sotto la divisa.
Ogni anno i candelabri sembravano più lugubri ed inefficaci.
La Professoressa Hall, per fortuna, aveva rinnovato l'aula durante l'estate con un nuovo incantesimo per la circolazione dell'aria, e gli armadi e le vetrinette in fondo all'aula erano stati ridipinti di colori vivaci. Ora li aspettava un po' agitata, la giacca fiorata a kimono che ondeggiava nervosa con lei.
Reki si rifugiò nel tavolo in fondo, che aveva l'ottima caratteristica di essere mezzo nascosto da una colonna.
Michael e gli altri si sistemarono nel tavolo davanti a lui, di fianco a due ragazze di Grifondoro.
«Benvenuti, cari, su, sistematevi... bene, ragazzi, dopo passo a ritirare i compiti delle vacanze. Per ora ho pensato di farvi iniziare subito a preparare una Pozione. Sarete arrugginiti dopo le vacanze, e io vi voglio belli pimpanti per i G.U.F.O. di fine anno. Bene, avete gli ingredienti di fianco a voi, prepareremo un versione modificata da me della Bevanda della Pace, adatta a migliorare la concentrazione e...»
«Chiedo perdono», una voce lugubre, uscita direttamente dall'Oltretomba, interruppe la spiegazione.
La Professoressa impallidì; tutti si girarono verso la porta. Nientemeno che il Barone Sanguinario incombeva sulla porta, con catene, sangue e tutto, accompagnato da un apparentemente imperturbabile Langa.
«Le restituisco la sua pecorella smarrita,» annunciò grave, prima di svanire nel pavimento.
«Oh, caro, entra, entra» la professoressa Hall gli andò incontro, facendogli segno di prendere posto. «Sei Langa, vero? Povero caro, ti sei perso?»
«Sì, chiedo scusa.» Langa si accorse di Reki, che in fondo alla classe si sforzava di non ridere.
Si sistemò di fianco a lui, ancora sotto gli occhi di tutta la classe.
«Bella entrata,» gli sussurrò Reki. Gli porse il pugno come il giorno prima. Langa ricambiò.
«Grazie. Non avevo mai visto un fantasma, prima.»
«Oh, hai iniziato dal migliore.»
La Professoressa gli rifilò un'occhiataccia da dietro gli occhiali.
Si zittirono, anche se a entrambi veniva da ridere.
Affettarono la con cura la loro radice di asfodelo, si litigarono il mortaio on cui frantumare i gusci di scarabeo e il coltellino di argento con cui incidere il baccello di violapiuma.
La pozione di Reki bolliva tranquilla, quella di Langa invece sembrava parecchio arrabbiata.
«Ehi, penso dovresti abbassare il fuoco.»
«No, dai, credo che aggiungendo l'alchemilla dovrebbe migliorare...»
Il calderone di Langa esplose. Lui rimase talmente spiazzato da rimanere immobile e si prese in faccia tutta la fumata nera.
La Professoressa Hall sembrava essere già pronta alle dimissioni.
Reki toccò la spalla di Langa e lanciò un Aguamenti sul disastro davanti a loro. Rise così tanto da aver male alla pancia.


Per fortuna, scoprì di avere quattro lezioni in comune con Langa: Pozioni, Incantesimi, Aritmanzia e Astronomia.
Vista l'entrata in scena a Pozioni, l'aveva scortato alle altre sue classi, anche quando non erano in comune (ed era arrivato in ritardo alle sue, ma non gli importava).
Gli aveva mostrato le sue scorciatoie per la Torre di Grifondoro, cosa fare nel caso che le scale non fossero collaborative e, siccome miracolosamente non pioveva, alla fine delle lezioni lo aveva portato a fare un giro del Parco. Qui, finalmente, si fece coraggio e glielo chiese.
«Hai detto che sai volare, vero? Ti va di provare, magari domani? Le squadre di Quidditch non hanno ancora iniziato, dovrebbe essere tutto libero.»
Langa aveva cambiato un po' espressione. Non era facile capire cosa gli passasse per la testa, ma del resto si conoscevano da solo due giorni.
«Va bene. Proviamo,» gli rispose infine, gli occhi distanti.
«Adesso?»
Langa annuì. Reki, contentissimo, lo guidò verso lo sgabuzzino delle scope annesso allo stadio del Quidditch. Gli descrisse le varie scope in dotazione della scola, e come secondo lui le vecchie Tornado 8 potessero avere una nuova vita dopo qualche aggiustamento.
«Ma possiamo stare qui?» chiese Langa, una volta arrivati.
«Tecnicamente no, ma ho visto la professoressa Hawks al Castello, prima, non dovrebbe darci fastidio nessuno.»
Langa non sembrava particolarmente turbato dall'infrangere le regole. Reki apprezzò.
Si mise a cercare tra le ragnatele la scopa più decente - una vecchia Tornado, rovinata ma veloce.
Con un colpo di bacchetta, controllò che fosse tutto in regola. Trovò l'Incanto Bilanciante un po' usurato, quindi lo migliorò e porse la scopa a Langa. La sua scopa era ancora nel suo Baule, quindi scelse per sé un'altra Tornado, più nuova ma meno aerodinamica.
«Pronto?»
Langa annuì, stringendo a sé il manico di scopa.


Reki non era preparato a quello che stava per succedere. Lui partì tranquillo, descrivendo cerchi concentrici sempre più in alto.
Langa partì con verso l'alto al massimo della velocità, praticamente in verticale. Poi si accorse di avere un po' esagerato, e affiancò Reki con una curva assurda.
Reki lo fissò ad occhi sgranati, poi decise che non voleva fare la figura del pesce lesso, quindi partì a scheggia verso gli anelli del campo da Quidditch.
Langa gli fu subito dietro, anzi, lo superò.
Non era possibile che una Tornado così vecchia avesse così tanta accelerazione. Salì di quota, passando in mezzo all'anello centrale. E decise di sfoderare il suo trucco migliore, il giro della morte. Entrò quindi due volte di fila nell'anello, una delle quali a testa in giù.
Langa sembrava ammirato. Poi si esibì in un cavatappi che avrebbe fatto venire la nausea anche alla scopa, e poi fece un giro della morte per anello.
Reki non sapeva neanche bene come reagire. Che accidenti di corsi di volo avevano in America?
«Langa, ma sei bravissimo!» esclamò con il vento in faccia. E così, gli venne l'Idea.
Non erano nella stessa Casa, ma poteva funzionare lo stesso.
«Devi assolutamente entrare nella squadra di Grifondoro!»
Langa gli volò vicino.
«Davvero?»
«Sì, io... senti, Oka, il Capitano, è mio amico, viviamo vicini, devo assolutamente parlargli di te... ah, ma sai pochissimo delle regole, vero? Te le spiegherò meglio, saresti perfetto come Cercatore, anche perché Connor si è diplomato l'anno scorso, vabbè che stava metà del tempo a fissare le nuvole... scusa, sto parlando troppo?»
«No. Dimmi tutto.»
Reki gli spiegò più che poteva. Addirittura si misero a provare a catturare il Boccino, tirandosi il portachiavi di Reki il più lontano possibile.
Langa era velocissimo, e aveva un equilibrio incredibile. Volava elegantissimo, l'espressione fredda e concentrata.
Nonostante questo, quasi si schiantò per terra dopo una picchiata, e finì a cercare di domare la scopa imbizzarrita dopo una virata brusca. Il portachiavi era atterrato vari metri davanti a lui.
Almeno aveva un difetto.
Reki, comunque, non poteva crederci. Non riusciva a trattenersi.
«Sai, cerco di entrare in squadra da sempre. Adesso il Capitano è Sakurayashiki, che mi odia, ma se vede che ho scoperto te... oddio, mi ucciderà per avere aiutato un'altra Casa. Beh, almeno non sei un Tassorosso. Forse sarà il momento in cui non potrà più ignorarmi! Mi lascerà almeno mettere mano alle scope! Ah, mi lascerai fare prove sulla tua, vero?»
«Oh, certo. Però non ho la mia, dovrò tenermi questa.»
Reki gli batté la mano sulle spalle, al settimo cielo.
«Oh, Sakurayashiki imparerà a non ignorarmi! Vedrai, sarai un Cercatore straordinario!»
Langa gli fece un sorrisetto gentile, gli occhi chiari pieni del Sole di settembre.
«Andata.»

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Capitolo 3
*** Rivali ***


La prima settimana di scuola passò liscia. Langa e Reki passavano insieme sempre più tempo, o al campo da Quidditch (o quantomeno nascosti nei dintorni), o a studiare nel Parco. Langa aveva molto bisogno di aiuto con quasi tutte le materie, anche se Reki non era il migliore insegnante.
Reki aveva anche trafugato un Boccino, e lo usavano per fare le prove. Langa doveva ancora sviluppare l'occhio giusto per avvistarlo, ma erano tutti e due fiduciosi. Quando riusciva a vederlo, però, era inarrestabile, a parte quando doveva afferrarlo davvero. A quel punto finiva spesso quasi schiantato per terra o, in alcuni casi, contro le tribune.
Certe volte Reki pensava fosse un miracolo che l'altro non si fosse ancora rotto nulla.
Tornando al Castello per la cena, Langa poté ammirare in prima persona la rivalità più famosa della scuola.
Sakurayashiki Kaoru e Nanjo Kojiro erano nell'ingresso, nel pieno di una delle loro mitiche litigate. Una folla assetata di sangue li circondava, assieme a un gruppetto di ragazze del Quarto Anno che seguiva Nanjo ovunque.
Reki non lo capiva, Sakurayashiki, o Cherry, come lo chiamavano a volte i compagni di squadra. Sembrava due persone antitetiche contenute in una sola.
Cherry era alto e snello, con i capelli lunghi fino a metà schiena sempre raccolti in una coda sommaria che gli lasciava mezzo viso coperto. Aveva un piercing al labbro inferiore molto Babbano, anche se i suoi gestivano il negozio di cartoleria magica di Diagon Alley. Ne aveva uno anche alla lingua, Reki l'aveva notato l'anno prima quando Cherry aveva fatto la linguaccia a Nanjo dopo avere sconfitto Tassorosso (una partita tremenda, dodici ore filate sotto la pioggia, ne erano usciti tutti con un febbrone da cavallo).
Portava la divisa scolastica in modo atroce, con la cravatta allentata, i pantaloni bassi e la camicia a caso. Eppure, i professori lo adoravano.
Parlava come un piccolo Lord e aveva voti altissimi; la Professoressa di Aritmanzia passava ore a parlare con lui di formule incomprensibili, e lo aveva già proposto per una borsa di studio prestigiosa in Germania.
Si muoveva con la grazia di un gatto, e persino i suoi incantesimi erano di un'eleganza invidiabile.
Come il teppista e il secchione potessero convivere così, Reki non ne aveva idea.
Nanjo, d'altro canto, era molto più facile.
Capitano e Portiere dei Tassorosso, era alto e bello, dalle spalle larghe dietro cui sospiravano buona parte delle ragazze. Sempre allegro e disponibile, la sua squadra lo adorava. A quanto pareva, lui e Cherry erano amici fin da bambini, dato che i genitori di Nanjo gestivano il ristorante di fianco al negozio di quelli di Cherry.
L'argomento, comunque, veniva tirato fuori dai due solo quando avevano finito tutti gli altri insulti.


«Maledetto gorilla, diventi sempre più grosso e stupido» stava ringhiando Cherry quando Reki e Langa arrivarono nell'ingresso. Lui e Joe erano a un palmo l'uno dall'altro, con Joe che lo guardava dall'alto con un sorrisetto vittorioso.
«Di che ti sorprendi, mi hai visto per tutta l'estate. O forse no, cieco come sei.»
«Oh, sì, perdonami, avevo dimenticato di averla passata allo zoo.»
«Ma davvero? Quindi non eri tu il cretino che si è schiantato contro il tetto della Gringott?»
«Non mi sono schiantato, primate maledetto, mi hai tagliato la strada e mi ci hai fatto sbattere contro!»


«Sono sempre così?» chiese Langa a Reki.
«Di solito sono peggio, hanno perso allenamento durante le vacanze.»
Joe e Cherry erano a tanto così da tirare fuori le bacchette. Due anni prima, Joe aveva fatto crescere all'altro due orecchie da asino che erano durate un mese. Cherry si era vendicato trasfigurandogli il naso in quello di un maiale. Joe aveva grugnito fino a maggio.
«Ma come siete carini,» disse una vece divertita dalla cima delle scale.
Cherry e Joe lasciarono perdere la loro faida per voltarsi insieme verso il nuovo arrivato, sorpresi.
Ainosuke Shindo, Capitano di Serpeverde, bevve soddisfatto tutta l'attenzione rivolta verso di lui e scese le scale come se fosse alla cerimonia degli Oscar.
Aveva un taglio a scodella che avrebbe avvilito chiunque, ma che su di lui funzionava e lo rendeva ancora più snob. La divisa gli fasciava le spalle larghe e la vita stretta in modo talmente studiato che era palese il lavoro del Magisarto. Come se non bastasse, indossava un paio di scarpe dai bordi verde argento che urlavano soldi da chilometri di distanza.
«È bello che litighiate così, come se aveste speranza contro di me. Divertitevi.» scivolò via verso i sotterranei.
«Ehi, Adam, aspetta!» provò a chiamarlo Cherry, ma fu bellamente ignorato.
Rimase visibilmente deluso per un attimo, ma si riprese subito e tornò a insultare Nanjo.
Non aspettò neanche una risposta, e se ne andò stizzito, mostrando il dito medio a Joe. Passò di fianco a Reki, e lo guardò talmente male da fargli venire voglia di sprofondare.
«Ma quello chi era?» chiese Langa.
«Quello è Adam, il capitano dei Serpeverde. Oddio, non ho mai capito se si chiama così davvero o se è un soprannome che si è dato da solo. Vedi, i Serpeverde vincono la Coppa da sei anni di fila, da quando è arrivato lui. Praticamente gioca da solo. Come se non bastasse, tre anni fa a Serpeverde è arrivato Chinen Miya, che è considerato il miglior Cercatore che Hogwarts abbia mai avuto. E ha tredici anni. Adam, comunque, oltre a essere un mostro a Quidditch, è figlio dell'ex Ministro della Magia. Sanno tutti che punta a diventarlo anche lui, prima o poi. In questo momento suo padre è sotto inchiesta per corruzione, quindi forse non avrà la strada così facile.»
Langa era impassibile come al solito.
«Senti, i Serpeverde sono fortissimi, ma giocano anche sporco. L'anno scorso, quell'idiota di Higa, il loro Battitore, ha tirato un chilo di Polvere Buiopesto Peruviana nel bel mezzo dei provini di Corvonero. Il campo è rimasto buio mezza giornata. Cherry, la Hawks e la Professoressa Shafiq erano inviperiti. Lui è riuscito a farla franca con una scusa improbabile palesemente inventata da Adam»
«Ok. Dai, andiamo a mangiare.»
Dopo il primo giorno di scuola, a parte per gli eventi importanti nessuno faceva particolarmente caso al tavolo giusto a cui sedersi. Langa seguì Reki a quello di Corvonero, e si servì subito di pasticcio di carne.
«Vedi laggiù?» Reki gli indicò il tavolo di Serpeverde. «Quel tipo grosso con la testa mezza rasata è Higa, quello che ti dicevo prima. Si fa anche chiamare Shadow. Se puoi, stagli alla larga, fidati. Il ragazzino di fianco a lui è Chinen Miya, il Cercatore. Era già quotatissimo prima ancora di arrivare a scuola. Ah, lì in fondo ci sono le Cacciatrici di Corvonero, assieme a Cherry. Di solito vivono in simbiosi.» Questa volta indicò due ragazze piene di piercing ed eyeliner che si servivano di patate al forno e torta salata.
«Le ha scelte perché hanno gli stessi orecchini al naso?»
Reki rise.
«Sono piercing, una cosa Babbana. Non so come se li sia procurati Cherry a dire il vero, i suoi sono maghi da generazioni. Ecco, se guardi al tuo tavolo, Oka è quello dietro al tacchino, e ha quello che rimane della vecchia squadra attorno. I Grifondoro una volta erano i più forti della scuola, ma sono indietro da anni. Aspetta che Oka veda te!»
Langa rimase qualche secondo a guardare i suoi compagni di Casa.
«I Tassorosso, invece?» chiese.
Il tavolo di Tassorosso era, come sempre, il più rumoroso.
«Beh, Joe è il Portiere. I Tassorosso hanno uno stile di gioco molto caotico, a dire il vero. Sono parecchio affiatati, ma non fanno grandi strategie, il che fa impazzire quel maniaco di Cherry. Nanjo cambia anche i titolari a quasi ogni partita, di fisso ci sono lui, uno dei due Battitori, vedi, quel tipo enorme laggiù, che credo abbia veramente del sangue di Gigante, e la Cercatrice, che è quella ragazza carina con le trecce. È amica di mia sorella, tra l'altro.»
Langa sembrò pensarci su, almeno finché non gli apparì davanti il pollo arrosto.


Settembre era quasi finito. A lezione le cose erano un po' migliorate: Langa non aveva fatto esplodere altri calderoni, anche se le sue pozioni continuavano ad essere un po' strane. Il Professore di Incantesimi, quel sadico, si era divertito un mondo a vederlo fallire un Incantesimo Avis, che aveva generato quattro canarini agguerritissimi che non avevano esitato ad attaccarlo. Per fortuna, Reki li aveva prontamente fatti Evanescere.
La cosa più importante, concordavano entrambi, erano i provini per le squadre di Quidditch, che si sarebbero tenuti il primo fine settimana di ottobre; Corvonero il venerdì, Tassorosso il sabato, Grifondoro la domenica. A quanto pareva, Serpeverde non li avrebbe fatti.
Reki era pieno di speranze. Langa volava sempre meglio, anche se era sempre un po' impedito nella cattura effettiva, ma nulla di irrisolvibile.
Volando con Langa, aveva imparato un po' di trucchi interessanti, e si sentiva più in forma che mai. I suoi tempi di cattura erano migliorati molto. Era fierissimo delle modifiche alla sua Tornado 13: rispondeva perfettamente alle virate e aveva molto migliorato l'accelerazione, senza però scalfire la stabilità. Per la scopa di Langa, non aveva ancora trovato il giusto modo di calibrare la sensibilità. Langa era evidentemente privo di senso di autoconservazione, da bravo Grifondoro, e rischiava puntualmente di schiantarsi ad ogni picchiata.
Decise che avrebbe reso la scopa ultra-sensibile, in barba all'equilibrio. Langa sembrava comunque rimanere in sella in qualunque situazione. Gliene avrebbe parlato a fine allenamento.
Visto l'avvicinarsi del campionato, non potevano più approfittarsi del Campo da Quidditch, quindi avevano preso ad allenarsi sulla sponda del Lago Nero più lontana dal Castello, che aveva anche una comoda macchia di alberi che li nascondeva, almeno in parte.
A Reki piacevano tantissimo quei momenti con Langa. L'altro era sempre un po' distaccato, e non aveva ancora capito se era sempre così o se ci fosse qualcosa sotto, ma quando volava prendeva vita. Sorrideva e rideva davvero solo quando era in aria, soprattutto quando era in una qualche evoluzione complicata.
Reki non si era mai sentito così. Con Langa condivideva qualcosa davvero, qualcosa di solo loro. Si divertiva sempre a stare con lui, anche quando si disperavano sui compiti di Aritmanzia o sulle assurde relazioni da completare per Trasfigurazione.
«Dai Langa! Facciamo l'ultima gara, poi andiamo a cena!» gli urlò.
Langa, per una volta, atterrò con grazia e non come un ciottolo lanciato nel Lago.
Reki piazzò a terra la scatolina contenente il Boccino da allenamento, che al contrario di uno ufficiale da partita poteva essere appellato e non aveva la memoria tattile; lui e Langa presero posizione.
Con un colpo di bacchetta, Reki lo liberò dai legacci, e lo guardarono svolazzare verso il Lago.
Fecero assieme il conto alla rovescia.
Partirono a scheggia sopra all'acqua. Langa, per fare lo scemo, gli si mise sopra a testa in giù, poi partì all'improvviso verso la Foresta Proibita. Reki non si fece ingannare e prese quota, scrutando il paesaggio sotto di lui.
Uno sfarfallio dorato apparve sopra il Lago. Si tuffò. Anche Langa doveva averlo visto, perché reagì immediatamente.
Si ritrovarono fianco a fianco, i piedi che sfioravano la superficie dell'acqua, il braccio teso verso i Boccino troppo veloce. Reki gli diede una spallata; Langa ricambiò. Il Boccino virò a destra. Entrambi virarono con lui, ma erano troppo vicini. Si schiantarono l'uno contro l'altro, e finirono dritti dritti nel Lago.
Reki si ritrovò all'improvviso ad annaspare per stare a galla, e trovò Langa aggrappato come un naufrago al proprio manico di scopa.
«Reki!» si sentì chiamare. Langa, preoccupato, gli porse la mano. Reki la prese, tremando per l'acqua gelata. Voleva rispondere, ma gli battevano troppo i denti. Langa lo attirò a sé e quasi lo abbracciò, un braccio attorno a Reki e uno a tenere la scopa.
«Non so che incantesimo usare,» confessò.
Reki si sentì un po' scemo, ma aveva troppo freddo e i vestiti lo stavano zavorrando, quindi si aggrappò alle sue spalle disperato.
«La tua scopa do-o-ovrebbe reggerci tutti e d-d-due, a-a-aiuta-a-ami.»
Langa, efficiente, lo aiutò a sedersi all'amazzone e salì dietro di lui. Ora erano per metà fuori dall'acqua, e il vento gli soffiava addosso. Langa gli si avvicinò ancora di più, e praticamente lo abbracciò di nuovo per posare le mani davanti a lui sulla scopa. Con una dimostrazione di volontà notevole, fece Levitare la scopa di mezzo metro sul livello del Lago. Volarono piano verso la riva, tremanti. Con sommo sollievo di Reki, una volta sulla terra ferma gli bastò appellare la sua scopa per riaverla. La strinse al petto, ancora bagnato fradicio.
«Caldum Aerem,» disse Langa, puntando la bacchetta verso di lui. L'Incantesimo Asciugante che conosceva Reki tendeva a lasciare i vestiti rigidi e una sensazione umidiccia sulla pelle; quello di Langa, invece, lo avvolse di calore gentile.
«Grazie mille!» gli sorrise grato. «Devi insegnarmi quell'incantesimo, quello che so io è una fregatura.»
«Lo usavo sempre in Canada, dopo le tempeste di neve.» Langa si rabbuiò un attimo. Prima che Reki potesse reagire, il Boccino, quell'infame, passò tra di loro. Gli corsero dietro urlando, abbandonando scopa e tutto a terra.


Quando alla fine tornarono a mettere a posto le scope, non erano soli.
Dato che non avevano esattamente il permesso di usarle, appena sentirono delle voci si nascosero dietro una delle colonne dello Stadio.
Per fortuna non era la Hawks, ma per sfortuna di Reki era Sakurayashiki.
«È dall'inizio dell'anno che mi eviti. Cosa è successo? Ehi!» non lo aveva mai sentito così triste.
«Cherry, suvvia, ora sono Caposcuola, ho dei doveri. Sarà sempre così. Dovrai trovare altro da fare.»
Reki si irrigidì ancora di più. Adam lo aveva sempre messo a disagio, con quell'aria da ricco a cui i soldi avrebbero perdonato tutto. Il tono della sua voce gli fece rizzare i capelli.
«Suvvia? Adam, ma che cazzo dici? Ehi, non ho finito! Adam!»
Adam tornò verso il Castello, senza pietà, e lasciò lì Cherry. Il mantello gli svolazzava attorno alle spalle come un nuvolone. Stava fumando una sigaretta Babbana, le stesse che Cherry e le sue amiche si nascondevano a fumare negli angoli nascosti del Parco.
Cherry provò a seguirlo, ma si arrese. Rimase lì, ferito, una mano stretta attorno al ciondolo che portava al collo.
A Reki dispiacque per lui. Poi pensò che, se li avesse visti, li avrebbe maledetti entrambi.
Langa si irrigidì all'improvviso. Stava arrivando qualcun altro. Non avevano modo di nascondersi, quindi si appiattirono contro il muro le scope strette al petto. L'unica era cercare di passare per graffiti.
Il nuovo arrivato era Nanjo, che gli passò esattamente davanti. Non c'era modo che non li avesse visti. Lui però li sorpassò.
Guardò Cherry e Adam, ormai lontano.
«Kaoru...» Cherry, per una volta, non iniziò subito a insultarlo, anzi, rimase fermo a fissarsi le scarpe. Nanjo fece un respiro profondo.
«Ehi, facciamo a gara a chi arriva prima a quell'albero strano pieno di frecce dei Centauri?»
«È l'idea più idiota che tu abbia mai avuto,» gli rispose Cherry, lugubre.
«Beh, ti proporrei di tirare in porta, ma cieco come sei non riusciresti a fare neanche un gol.»
«Purtroppo ti vedo ancora benissimo. Prendi la scopa, cretino. Se finisci lapidato dai Centauri, giuro che ti lascio lì.»
La risata rumorosa di Nanjo diede il via libera a Langa e Reki.

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Capitolo 4
*** Selezioni ***


La mattina delle selezioni per Corvonero Reki si svegliò alle cinque. Rimase a fissare il soffitto, senza sapere bene cosa fare. Gli mancava il suo cellulare, che ovviamente non aveva potuto portare a scuola.
Alla fine scese nella Sala Comune a controllare la scopa per l'ennesima volta. Riuscì a distrarsi solo pensando all'ultima modifica da fare alla scopa di Langa. Voleva seriamente provare a smorzare anche gli incantesimi di equilibrio, per portare la mobilità al massimo.
Alla fine, venne l'ora di colazione. Aspettò che Langa lo raggiungesse e cercò di non sembrare nervoso, solo che si versò addosso il succo di zucca. Aveva anche sei ore di lezione da superare, nessuna delle quali con Langa. Sarebbe morto.


Quando Reki arrivò allo Stadio, Langa lo aspettava. Non gli disse nulla, ma gli diede una pacca sulle spalle che lo scosse da capo a piedi.
«Vai Reki!» esclamò, con una faccia buffissima e il braccio flesso come a mostrare i muscoli.
Reki rise. Batterono i pugni uno contro l'altro.
«Allora vado,» dichiarò, cercando di darsi un tono.
«Vai Reki!» ripeté Langa, questa volta alzando le braccia al cielo. Era troppo buffo. Reki rise di nuovo, poi si voltò e entrò nello stadio.


Cherry comandava la scena sopra alla sua Nimbus, con le sue compagne Cacciatrici, Tara e Raven, ai suoi fianchi come due cani da guardia molto punk.
Tara era nera, molto alta e sottile. Raven era bianca, piccolina e rotondetta. Tara portava i capelli molto corti e li aveva mezzi tinti di verde. Raven li aveva lunghi fino alla vita, la frangetta e le ciocche attorno al viso tinte di blu elettrico. Parlavano molto poco, tendevano per lo più a esprimersi con occhiatacce taglienti e sbuffi drammatici di fumo di sigaretta. Il loro habitat naturale era qualsiasi angolo del parco in cui potessero fumare in pace, possibilmente insieme a Cherry. Tutti e tre assieme, tra piercing, calze a rete strappate, spille da balia e rossetto nero, sembravano una girl band in ritardo di decenni sui trend della scena musicale.
Sul campo da Quidditch, avevano entrambe una mira micidiale e una determinazione incrollabile, assieme al fondamentale pregio di capire subito Cherry e i suoi complicati schemi di gioco.
Tara, l'anno prima, aveva segnato uno dei gol più spettacolari del campionato, segnando con un tiro da oltre trenta metri dagli anelli. Raven, invece, era bravissima ad intercettare i passaggi.
Cherry era naturalmente il loro capitano, perché Cherry era perfetto in tutto.
«Kyan.» Cherry lo puntò subito, già seccato. «Sei di nuovo qui?»
«Dai, Sakurayashiki, non...» provò a rispondere.
«Kyan. Ti sei schiantato contro una porta.» sentenziò spietato.
«Era il primo anno, e...»
«Sei stato in infermeria per una settimana.»
Reki si stava agitando.
«Come ti dico da cinque anni, quella maledetta scopa era imbizzarrita, e...» Cherry lo fissava, con un sopracciglio alzato che avrebbe fatto piangere uomini più forti di Reki. Però aveva anche il vento che gli mandava il ciuffo in faccia e glielo faceva impigliare nei piercing.
Prese coraggio.
«Mi fai provare o no?»
«Va bene. Sempre Cercatore?»
«Sempre.»
«Bene, ascoltatemi tutti, adesso.» si rivolse al gruppetto davanti a lui, tutti con la scopa in spalla. «Prima farete tutti una prova per il vostro ruolo. Con i Cacciatori siamo già a posto, ma selezioneremo comunque una riserva. Ci sono domande?»
Un primino era già terrorizzato. Gli altri parlottarono, ma nessuno si fece avanti.
«Bene, mettetevi in fila.»
Reki andò per primo. Tara e Raven erano ai lati opposti del campo, pronte a controllare.
«Segui la luce» lo istruì Cherry.
«Come quando uno sta per morire?» gli chiese Reki, confuso.
Il Capitano alzò gli occhi al cielo.
«Segui il segnale luminoso. E, per Nimue, non azzardarti ad andare a sbattere contro qualcosa o ti trasfiguro in un rospo e ti butto nel Lago. Intesi?»
Reki non sapeva se spaventarsi o mandarlo a quel paese, ma annuì.
Senza preavviso, Cherry lanciò l'incantesimo, ovviamente non-verbale, perché era un maledetto secchione.
Reki capì cosa intendeva con segui la luce. Un globo luminoso rosa pallido partì a razzo verso la parte opposta dello stadio.
Partì, e le fu attaccato prima che raggiungesse gli anelli. Prese fiducia, fiero della sua velocità.
La luce virò all'improvviso e si esibì in uno slalom complicato dentro e fuori dagli anelli. Aveva visto Langa fare di peggio, quindi replicò il tutto e aggiunse anche un avvitamento, giusto per dare un po' di pepe. Non ebbe tempo di essere soddisfatto che dovette stare al passo con un paio di giri della morte e una picchiata tremenda con cui arrivò talmente vicino al suolo da sentire l'erba accarezzargli le ginocchia.
Girò attorno a una sempre imbronciata Tara, si avvitò verso l'alto e seguì la luce, lanciata al massimo della velocità verso Cherry.
La luce svanì in uno sbuffo di petali, e Reki realizzò che non aveva modo di fermarsi in tempo per non investire Cherry. Si lasciò quindi ribaltare a testa in giù, e finì la fermata qualche metro più avanti. Gli altri Corvonero, a rovescio, applaudirono.
Sentì Langa che esultava dalla tribuna, il che lo fece un po' arrossire.
Cherry aveva la stessa espressione seccata dall'inizio.
«Non male, Kyan,» gli concesse. «Vai da Raven e aspetta il prossimo turno.»
Reki si trattenne dall'esultare, almeno finché non passò davanti a Langa nel volo per raggiungere l'altra Cacciatrice.


Della dozzina di persone che si era presentata all'inizio, in sei sopravvissero alla prova di volo.
Un paio sbagliarono la frenata finale e rischiarono di schiantarsi contro Cherry, che li fermò senza pietà mandandoli a gambe all'aria e facendoli poi levitare verso terra.
Violet, una del Sesto Anno, aveva perso il controllo della scopa durante un avvitamento ed era volata fuori dallo stadio, dove Raven era dovuta andare a recuperarla.
Dei sei rimasti, a provare per il ruolo di Carcatore erano in due: ovviamente Reki, e una ragazza del Quarto Anno di nome Niamh. Era più bassa di Reki, i capelli castani raccolti in due trecce che partivano dalla cima della testa e le arrivavano a metà schiena. Aveva le lentiggini e gli occhi azzurri svegli e dalle ciglia lunghissime.
Cherry squadrò tutti dalla testa ai piedi. A Reki ricordava il conduttore di un reality, come quelli che guardava con sua sorella d'estate e che entrambi fingevano di detestare. Riusciva quasi a sentire la musica drammatica e troppo alta in sottofondo.
«Sono molto contrariato che nessuno di voi voglia fare il Portiere. Vi suggerisco di cambiare idea. Potete decidere mentre decidiamo il Cercatore,» fece un cenno a Reki e Niamh.
«In bocca alla Chimera,» gli disse Niamh, con un sorrisetto tirato.
«Anche a te,» ricambiò Reki.
Giusto per non essere drammatico, Cherry li fece partire dal centro del campo, disposti come in una partita ufficiale, con Tara che da terra liberò il Boccino con solennità. Cherry diede il via con un incantesimo che esplose in un fuoco d'artificio, ovviamente rosa come i suoi capelli.
Reki e Niamh reagirono subito. Entrambi presero subito quota; Reki preferì rimanere fermo a scrutare il terreno, mentre Niamh faceva lo stesso volando in ampi cerchi. Reki percorse le tribune, fino al lato opposto del campo. Poi, lo vide, vicino a Raven, sopra la tribuna di Tassorosso.
Niamh era più vicina di lui, ma era voltata nella direzione opposta. Considerò se lanciarsi subito o se bluffare. Decise subito: non poteva rischiare. Si lanciò al massimo della velocità, le mani serrate sul manico e il busto appiattito per il massimo della aerodinamicità.
Niamh si accorse di cosa stava succedendo e li tuffò anche lei. Reki sperò con tutto il cuore che fosse troppo tardi per lei. Il Boccino, maledetto, cambiò direzione e volò verso il basso.
Si ritrovarono spalla a spalla, come era stato qualche giorno prima al Lago con Langa.
Erano vicinissimi. Entrambi allungarono il braccio.
Niamh si staccò da lui e alzò la mano al cielo, vittoriosa. Aveva preso il Boccino.


Reki restò immobile, ancora in aria; non riusciva neanche a pensare. Ci era arrivato così vicino, e aveva fallito. Anche quell'anno, dopo tutto il tempo speso a modificare la sua scopa.
Sentiva di stare per piangere, ma si rifiutava di farlo davanti a Sakurayashiki. Tornò a terra, concentrato sul respirare e nient'altro.
«O'Dougherty, molto bene, il posto è tuo. Poi riparleremo per gli allenamenti.»
«Kyan,» lo puntò Tara. In cinque anni, era probabilmente la prima volta che gli rivolgeva davvero la parola. «La tua Tornado è un catorcio. Come può andare così veloce?»
Nonostante tutto, Reki si inorgoglì un po'.
«Ho modificato un po' di incantesimi e anche il legno della coda.»
«Sembra pericoloso,» osservò Raven.
«Beh, sì, ma ho studiato tutto per bene e funziona, no?»
Tara e Raven si guardarono. Poi guardarono Cherry. Lui fissò entrambe. Il gioco di sguardi stava sfibrando Reki.
Cherry, alla fine, sospirò.
«Kyan, sei migliorato un mucchio. Se vuoi, puoi fare la riserva. Questa cosa della scopa, poi, mi sembra una pazzia, ma sarebbe stupido farmela sfuggire.»
Non era esattamente quello che voleva, ma si riempì di sollievo. Sorrise sgargiante.
«Grande! Vedrai, non ho mai messo le mani su una Nimbus, ma credo di poter migliorare subito l'accelerazione se...»
«Kyan, ti prego, dopo mi puoi raccontare tutto, ma ora devo trovare due Battitori e un Portiere. Ne parliamo agli allenamenti. Ah, intanto che andate via, se non vi dispiace,» si puntò la bacchetta alla gola, evidentemente per un Incanto Sonorus. «Higa, non pensare che non ti abbia visto, sparisci prima che ti ripaghi per l'anno scorso e ti rimandi indietro in una scatola di fiammiferi. Charman, vale anche per te, vai a dire a quell'imbecille del tuo Capitano che hai spiato abbastanza. La spia di Grifondoro invece è nuova, cos'è, il nuovo rito di passaggio?»
«Veramente lui è con me. Davvero,» si intromise Reki.
«Per la sottoveste di Morgana, Kyan, sparite tutti e due!»


«Ce l'ho fatta!» ululò Reki appena vide Langa fuori dallo stadio. Gli corse incontro e gli buttò le braccia al collo, ridendo. Langa lo strinse di rimando, un po' impacciato, e lo imitò timido quando Reki prese a saltellare.
«Beh, non ce l'ho fatta fatta, ma sono in squadra!» continuò, ondeggiando avanti e indietro.
«Sapevo che ci saresti riuscito» gli rispose Langa, scuotendolo a sua volta.
Un urlo disperato li interruppe. Higa corse di fianco a loro, ululante, inseguito da tre sciami di fate.
Le Fatture Orcovolanti di Cherry erano leggendarie, ed evidentemente Tara e Raven non erano da meno.


Le selezioni di Grifondoro erano molto più caotiche di quelle per Corvonero. Prima di tutto perché c'erano almeno il triplo dei candidati, dato che i Grifondoro in generale erano una delle Case più numerose, e anche perché Shokichi Oka era molto meno rompiscatole di Cherry.
Dentro lo stadio c'era il caos. Tutti parlavano. Nessuno sapeva da cosa sarebbero partiti.
Oka aveva deciso di mettere tutti i ruoli sotto provino, quindi non aveva nessuno ad aiutarlo. Alla fine usò un Incanto Sonorus e ordinò a tutti di mettersi in fila per ruolo, e anche di stare zitti, pena essere usati come bersaglio per i Bolidi. Iniziò appunto dai Battitori. Aveva sistemato dei manichini in giro per il campo, e li aveva incantati per farli muovere in aria. Suggerì comunque di usare il solito Higa come bersaglio aggiuntivo.
Reki aveva sentito che il giorno prima si era imbucato anche alle selezioni dei Tassorosso. Invece di cacciarlo, lo avevano messo sotto incantesimo della Pastoia, e il seguito di ragazze di Joe si era divertita a truccarlo.
Oka scelse un ragazzone del Sesto Anno più largo che alto, e un agguerritissimo ragazzino del Terzo.
Poi toccò a Cacciatori e Portiere. Sembrò durare un'eternità, e Reki era esausto solo a guardare dagli spalti. Non osava immaginare come dovesse sentirsi Langa. A dire il vero aveva passato più tempo a guardare Langa che le selezioni.
Oka riconfermò Annabell Westley, che era in squadra l'anno prima, e Adrian Lewin, che era la vecchia riserva.
Anche per il Portiere riprese la stessa dell'anno prima, Winona Jones, una del Settimo Anno con dei riflessi da gatto.
Finalmente era il turno dei Cercatori. Erano in sei a provare, e Oka era evidentemente sfinito dall'ora passata a evitare prima Bolidi e poi Pluffe, quindi decise di liberare il Boccino e aspettare che glielo riportassero.
Sembravano una scena di un film di guerra. Due ragazzi si schiantarono subito, finendo a terra. Langa dribblò gli altri quattro con grazia, rimanendo attaccato al Boccino che volava spedito verso la tribuna opposta. Gli altri due candidati gli volarono dietro, mentre il terzo preferì puntare al lato opposto del campo.
Il Boccino, una decina di metri avanti a Langa, schizzò verso l'alto e poi si tuffò verso il prato. Langa e i due al suo inseguimento fecero la stessa manovra, altamente sconsigliata, di puntare verso l'alto e poi tuffarsi in picchiata. Una degli altri due perse il controllo della scopa e per riprenderlo dovette fare una curva molto larga, che le fece perdere terreno. Langa non fece una piega, l'altro Cercatore alle calcagna, anche se la sua scopa gli stava mandando un po' di scossoni.
Reki, dagli spalti, trattenne il respiro. Langa era sempre più vicino a terra, e l'unica vera pecca che aveva era il non riuscire a tirarsi su dopo una picchiata. Langa però lo sorprese, arrivando quasi a terra, e esibendosi in una curva mozzafiato a filo d'erba, per poi risalire di nuovo, il Boccino sempre più vicino.
Tese la mano.
Al primo tentativo, lo mancò in pieno. Il suo pugno strinse solo aria, quindi Langa insisté e finalmente riuscì a prenderlo. Forse. Si stringeva il braccio destro al petto, come se si fosse fatto male. Planò a terra con grazia. Oka fu subito vicino a lui, raggiante.
«Non male, ragazzo nuovo! Non male davvero!» esclamò, mentre lo riempiva di pacche sulla schiena. L'altro Cercatore era infuriato.
«Non ha preso davvero il Boccino! Non so dove lo abbia infilato, ma sicuro non lo ha preso, lo giuro!»
Langa ancora stringeva a sé il braccio destro. A guardarlo bene, la manica si stava un po' muovendo.
«Io...» bofonchiò Langa, «lo volevo prendere, ma mi si è infilato nella manica, e non so come non farlo scappare».
Oka rise così tanto che si dovette appoggiare all'aspirante Cercatore, che invece sembrava aver inghiottito un limone.
«Hasegawa, vero? Benvenuto in squadra. Dobbiamo migliorare un po' di cose, ma con uno che vola come te finalmente non saremo più ultimi in classifica, di nuovo.»
Reki, dagli spalti, si sbracciò entusiasta. Poi si sentì uno sfigato, perché Langa aveva avuto successo al primo tentativo, e lui dopo cinque era ancora una riserva. Scosse il capo. Del resto, Corvonero era molto più forte di Grifondoro. Lasciò indietro il pensiero, e corse incontro a Langa, lanciandoglisi addosso come se dovesse placcarlo. Sentì la risata di Langa vibrare contro il suo petto.
Era bello avere finalmente un amico.

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Capitolo 5
*** Stelle ***


Adesso che avevano gli allenamenti di Quidditch, entrambi avevano preso l'abitudine di aspettare l'altro alla fine di tutto. I Grifondoro si limitavano a qualche battutina; Cherry, d'altro canto, aveva impedito a Langa di avvicinarsi allo stadio prima di dieci minuti dalla fine degli allenamenti, pena una delle sue Fatture Orcovolanti. Shadow aveva ancora i segni. Reki aveva provato a insistere che era esagerato, ma aveva dovuto lasciare perdere, perché la paranoia di Cherry era inscalfibile.
D'altro canto, ora che poteva partecipare agli allenamenti, aveva iniziato ad ammirarlo davvero.
Cherry pensava a tutto e intendeva prepararsi a tutto, dalle condizioni atmosferiche agli schemi di gioco. Pensava alle combinazioni più astruse e riusciva a scomporle e spiegarle in modo estremamente chiaro. Tara e Raven ormai lo capivano in un battito di ciglia, ma anche i Battitori si trovarono subito coinvolti e reattivi. Cherry aveva una discreta fama per la bellezza dei suoi incantesimi, e la meritava tutta: Reki spesso si distraeva a fissare la perfetta riproduzione del campo che evocava per illustrare le sue spiegazioni, un perfetto modellino di luce rosa pallido in cui minuscoli giocatori si muovevano come marionette. L'altra cosa incantevole era Carla, la topina bianca di Cherry, che puntualmente gli spuntava dalle tasche e lo aiutava a spostare le pedine quando usava il modellino fisico al centro degli spogliatoi. Reki non aveva idea di come la avesse addestrata. Sapeva che i topi erano molto intelligenti (al contrario dei gufi: Ringo, il suo barbagianni, ancora si schiantava contro la porta a vetri, dopo più di dieci anni che lo avevano), ma Carla riusciva persino a riconoscere i fogli giusti tra la montagna di appunti di Cherry.
Tara si era presa carico dei due nuovi Battitori, un ragazzo e una ragazza del Quarto anno, Osmond e Kaede, e passava ore a sistemare bersagli e insegnarli come volare più veloce. Cherry e Raven tartassavano a turno il nuovo Portiere, Cathy.
Reki più che altro sfidava Niamh, che lo batteva spesso, e cercava di convincere Cherry a fargli modificare più che la sola velocità a cui potevano andare le scope, senza riuscirci.
Langa, invece, a quanto pareva stava facendo scalpore agli allenamenti. Molta più gente lo salutava per i corridoi, e i suoi compagni di squadra soprattutto lo trattavano con ammirazione. Lui, comunque, nonostante tutti gli inviti, una volta finiti gli allenamenti tornava a stare con Reki.
Iniziava a fare freddo, e dentro al Castello c'erano poche aree dove stare tranquilli in un posto comodo; in Biblioteca non potevano fare rumore, altre aule comuni erano dedicate ai compiti, le Sale Comuni erano off limits essendo in Case diverse, la mitica stanza delle Necessità era regolarmente già occupata (i Caposcuola gestivano sottobanco una lista di prenotazione). Per fortuna avevano trovato, nella parte più vecchia e inutilizzata delle serre, uno stanzino in cui erano riusciti ad entrare e piano piano lo stavano rendendo vivibile, prendendo in prestito un po' di cuscini e mettendo a posto il tavolo e le sedie. Langa si era rivelato molto bravo con gli incantesimi di riscaldamento, quindi il freddo non sarebbe stato un problema. Reki aveva portato i suoi attrezzi per il legno e passava il tempo a fare i suoi strani esperimenti sulle scope volanti, parlando a Langa un po' di cosa stava facendo, un po' di qualunque cosa gli venisse in mente. Langa lo ascoltava, mentre preparava il the per entrambi in un bollitore vecchissimo che avevano trovato già lì, o leggeva i vecchi numeri delle riviste di Quidditch di Reki, chiedendogli dettagli o spiegazioni quando era confuso da qualcosa. In casi disperati, cercava di mettersi in pari con i compiti, con il vago aiuto di Reki che spesso però ne sapeva quanto lui.
Ogni tanto rubavano la cena e andavano a mangiare soli nel loro stanzino. A volte rimanevano lì così tanto che rischiavano di venire chiusi fuori dal Castello.
Il secondo finesettimana di ottobre, con gioia di Reki, ci fu la prima gita ad Hogsmeade. Non vedeva l'ora di mostrare tutto a Langa, soprattutto Mielandia.
La mattina dell'uscita non riusciva a stare fermo, anche se essendo freddoloso era imbacuccato in tre strati di felpe. Niamh gli passò di fianco con la sua amica bionda di cui non ricordava il nome. Entrambe lo salutarono ridendo.
Langa arrivò tranquillo come al solito, insieme ad un gruppetto di altri Grifondoro che salutò appena prima di raggiungere Reki.
«Pronto?»
Langa annuì.


Cherry aveva appena salutato Tara e Raven, che stanche del suo rimandare lo avevano lasciato lì senza troppi complimenti. Fumava nervoso la sua sigaretta, senza preoccuparsi troppo che qualche professore lo vedesse.
Kojiro arrivò circondato da non una, non due, ma quattro ragazze ridacchianti. Ogni anno la situazione peggiorava, notò Cherry. L'altro lo vide e in qualche modo mandò la comitiva al villaggio senza di lui.
Quando lo sentì arrivare, Carla spuntò dalla tasca del cappotto.
«Carla!» esclamò, allungando una mano per farle una carezza.
Kaoru si ritrasse.
«Buongiorno anche a te, Kaoru.»
Si guardarono un po' storto, poi Kojiro si appoggiò al muro di fianco a Cherry. Rimasero in silenzio a fissare il Parco di fronte a loro.
«Mi sa che siamo proprio stati scaricati» commentò Joe.
Cherry guardò la cenere cadere piano dalla sigaretta.
«Non hai appena salutato quattro tizie? Ti hanno scaricato tutte?»
«Dai, Kaoru...»
Questo sbuffò.
«Dici che si presenterà almeno stasera alla Torre?» chiese, fissando insistentemente l'orizzonte.
«Non ne ho idea. Non ha neanche fatto i provini, quasi sembra non voglia neanche giocare quest'anno. O si è fatto comprare mezza squadra e la tiene prigioniera nel baule.»
«Come se ne avesse bisogno. Chinen da solo è già un problema enorme, ragazzino maledetto.»
«Ti fai spaventare così da un ragazzino, Cherry
«Sei tu quello che l'anno scorso ha perso di trecento punti contro Serpeverde, Joe
Si guardarono male di nuovo.
«Dai, andiamo,» si arrese Kojiro. «È inutile stare qui come vedove.»
Cherry si accese un'altra sigaretta con aria di sfida.
«Su, appena arriviamo al villaggio puoi mollarmi lì e andare ovunque siano le tue amiche. Suppongo alla Stamberga Strillante, a comunicare con l'aldilà,» evitò di poco un calcio alle caviglie. «Comunque sarò io a mollarti lì, in realtà, come hai visto sono molto richiesto.»
Cherry lo guardò disgustato. Poi raccolse la propria borsa da terra e si incamminò. Joe lo seguì con un mezzo sorriso soddisfatto.


Reki faceva spesso fatica ad addormentarsi. Quella notte non faceva eccezione. Era stata una giornata bellissima. Portare Langa a Mielandia era stato ancora meglio di quanto si aspettasse: era rimasto, letteralmente, a bocca aperta. A momenti lo aveva dovuto trascinare lungo la prima corsia. Quando finalmente si era ripreso, aveva comprato mezzo negozio. Poi lo aveva portato ai Tre Manici di Scopa, dove gli aveva fatto provare la Burrobirra. Gli erano rimasti i baffi di schiuma, e aveva riso tantissimo. Alla fine erano tornati a casa dividendosi i dolci di Langa.
Ora continuava a ripensare a tutto quello che era successo, come se non riuscisse a scaricarsi abbastanza per dormire.
Poi sentì un rumore strano. Non era una cosa insolita, dato che in più o meno tutte le stanze almeno uno studente possedeva un gatto, ma quel rumore era strano strano. I suoi compagni dormivano beati.
Qualcuno entrò nella stanza.
Reki voleva morire.
«Kyan, s...»
Reki urlò disperato e si avvolse a bozzolo nelle coperte. Michael si svegliò all'improvviso e urlò di rimando. Alden, o forse Wilson, esclamò un confuso “ma che cazzo”.
Qualcuno senza pietà scrollò la coperta da Reki con una magia.
Cherry lo fissava molto contrariato, la bacchetta in mano.
«Kyan. Muoviti.»
«Ma che cosa...»
«Prendi la scopa.» Si voltò e uscì senza salutare nessuno. Gli altri guardarono confusi prima lui, poi Reki. Non sapeva cosa dirgli. Quindi prese la scopa, si mise le scarpe e gli andò dietro.


Tutta la squadra, più o meno sveglia e più o meno vestita, aspettava nella Sala Comune.
Cherry indossava gli stessi jeans strappati del pomeriggio e sopra, stranamente, una larga veste da mago blu, al posto delle solite magliette nere piene di spille da balia e disegni confusi.
«Stasera usciamo. Non fate rumore.»
Reki e Niamh si guardarono confusi. Tara e Raven, stranamente eccitate, sussurravano e ridevano tra di loro.
Uno dei Battitori, Osmond, provò a chiedere cosa stesse succedendo, ma Cherry aveva già aperto la porta, scopa in spalla, e stava uscendo dalla Sala Comune. Reki si sentiva un vero adolescente ribelle dei film Babbani, il protagonista un po' sfigato che non viene mai invitato da nessuna parte e che finalmente esce di nascosto di casa per sgattaiolare a una festa.
Cherry li condusse verso le scale della Torre, e in fila salirono.
Era abbastanza evidente che li avrebbe fatti volare dalla cima della Torre, ma perché proprio quella sera, e perché in generale, Reki non sapeva dirlo.
Il Castello di notte non sembrava neanche un vero luogo. Sembrava tutto sospeso, come se la mattina non dovesse mai arrivare. Si muovevano in silenzio, con solo la luce che veniva dalla punta delle bacchette, nello stretto corridoio curvo che portava alla cima. C'erano pochi quadri, così in alto, quindi pochi ritratti si svegliavano e li prendevano a male parole.
Fuori dalle alte finestre, le stelle si espandevano all'infinito sopra la Foresta. C'era anche la Luna piena, quindi tutto sembrava galleggiare incantato nella luce perlata.
Ogni tanto a qualcuno scappava una risatina – prima a Osmond, poi a Niamh, poi a Reki, varie volte -, e veniva fulminato da Cherry, anche se con meno convinzione del solito. Persino lui sorrideva, un po' pazzo, folgorato dal chiaro di Luna.
Alla cima della Torre, dove era tutto aperto, in un grande terrazzo tondo, rimasero imbambolati. Tutto il Castello scintillava sotto la Luna, in un contrasto di nero, bianco e blu scuro. Il Lago e la Foresta brillavano, mossi dal vento. Faceva freddissimo, ma non importava.
Carla si arrampicò per l'ultimo scalino, dietro Osmond, e si fece notare con uno squittio. Cherry la raccolse da terra e se la mise con cura sulla spalla, avendo cura di accarezzarle la testina. Probabilmente aveva controllato non arrivasse qualcuno, come il Custode, un Professore, o un Prefetto. In effetti Cherry era Prefetto, per quanto Reki e il resto della Casa lo dimenticassero in continuazione.
«Ragazzi,» disse Cherry, gli occhi che brillavano entusiasti, «questo è il tradizionale benvenuto in Squadra, e l'inizio non ufficiale del Campionato. Le altre Case sono ognuna sulla sua Torre, e allo scoccare dell'una sorvoleremo tutti assieme il Castello e, soprattutto, ci ruberemo le bandiere. Mi raccomando, non fatemi fare figuracce, e per le sottogonne di Morgana, non fate troppo casino. Io e gli altri Capitani dovremmo avere incantato le finestre dei Professori, ma mi fido poco di quegli idioti. Soprattutto, se incrociate i Tassorosso, affatturateli.»
Tara, di fianco a lui, gli diede una gomitata. Cherry si mise a ridere.
«Attenti ai Serpeverde, però. L'anno scorso quell'idiota di Higa a momenti mi faceva schiantare contro un tetto,» li avvertì Tara.
«Poi l'abbiamo mandato a sbattere contro la finestra della Preside,» sogghignò Raven. Tara e Cherry risero con lei, come la versione punk delle tre streghe di Macbeth. Non che Reki sapesse cosa succedesse in Macbeth, a parte la presenza delle tre streghe.
Reki tremava di eccitazione. Non vedeva l'ora di volare.
Gli altri erano elettrici come lui. Il Portiere, Cathy, e Niamh continuavano a darsi spallate a vicenda, ridacchiando al pensiero di Higa che svegliava la preside alle due del mattino. Kaede, l'altra Battitrice, suggerì una cosa assolutamente idiota sui bigodini della Preside. Osmond quasi si strozzò, e Reki prese a dargli pacche sulla schiena.
Un fuoco d'artificio rosso brillò sopra la Torre di Grifondoro. Cherry ne mandò uno a sua volta, ovviamente blu, allo stesso tempo in cui ne appariva uno giallo per i Tassorosso.
La Torre di Serpeverde rimase inerte.
«Sfigati,» commentò Raven. Poi, con una mossa straordinariamente scenografica quanto stupida, si buttò dalla balaustra con la scopa in mano, per risalire subito sopra la sua Nimbus e volare verso la luna.
«Avanti,» li incitò Cherry. Si alzarono in volo, disposti a V come le anatre, con il Capitano in punta.
Sospesi tra le stelle, si trovarono con le altre squadre al centro del Castello, sopra il cortile interno; i Grifondoro stavano stonando l'inno della scuola, con Oka che fingeva di dirigerli. I Tassorosso accolsero i Corvonero con un'imitazione stridula e atroce del verso di un'aquila. Reki notò che erano tantissimi, avevano almeno cinque riserve. I Grifondoro, invece, erano esattamente sette. Oka era evidentemente un ottimista.
«Reki!» esclamò Langa, spuntando all'improvviso alla sua destra. Gli volò così vicino da toccare la spalla di Reki con la propria. Si scambiarono il loro classico saluto, battendo i pugni l'uno contro l'altro. Langa sembrava ancora più pallido ed etereo nella luce della luna piena, e Reki si perse un attimo a fissarlo. Poi si accorse che Langa stava facendo la stessa cosa. Distolsero lo sguardo, un po' imbarazzati.
I tre Capitani stavano accordandosi su come iniziare, a quanto pareva, e come gestire l'assenza dei Serpeverde.
«Non dovremmo aspettare ancora? Non mi fido di loro, può tranquillamente essere che ci stiano aspettando nascosti dietro la Torre. Dopo tutti i casini che ha fatto Higa l'anno scorso, non mi sorprenderei ci aspettassero lì pronti a riempirci di Caccabombe.»
«Dai, Cherry, siamo tutti riuniti da un pezzo, Adam non avrebbe rinunciato ad una entrata ad effetto così. Ci ha proprio dato buca. Vai a capire...»
«Higa ha già rotto le scatole a tutti durante i provini, spero si sia calmato. Non che il resto della squadra sia più affidabile. Che dite, ci sfidiamo a rubare la bandiera dei Serpeverde?
«Ti piacerebbe, Oka. Niente sconti,» sentenziò Cherry.
«Come se aveste speranze, tu e il resto delle SuperChicche,» si intromise Paul, il Battitore di Tassorosso, l'unico lì a essere addirittura più grosso di Nanjo.
«Io ti butto nel Lago!» ruggì Raven, partendo a razzo contro di lui. Paul si lasciò andare in caduta libera per evitarla e volò verso la propria Torre, ridendo come un maniaco.
Cherry e Tara si guardarono confusi. Reki quasi si strozzò dal ridere.
«Oh, 'fanculo, via, via!» li incitò Joe, e poi fu il caos. Tutti volavano ovunque. Reki e Langa rimasero fermi, ridendo insieme di come all'improvviso tutti sembrassero uno stormo impazzito.
I Tassorosso si ricompattarono per primi.
«Cavolo, torno alla mia squadra, ci vediamo dopo!» urlò Reki a Langa.
«Ok!» gli rispose l'altro, volando a sua volta verso la Torre dei Serpeverde, dove si stavano radunando i Grifondoro.
Cherry e Tara erano partiti a razzo verso la Torre dei Tassorosso, velocissimi, avevano subito fatto saltare gli anelli di metallo che tenevano il vessillo e se lo stavano contendendo con buona parte dell'altra squadra, Joe in testa. Un Grifondoro infiltrato li teneva d'occhio, sperando di potersi inserire all'improvviso. Raven ancora inseguiva il Battitore enorme. Reki notò che la Torre dei Grifondoro era quasi scoperta, e fece cenno a Niamh e Osmond di andare con lui. Si ritrovarono subito dietro Oka e il resto dei suoi Cacciatori. Gli altri Grifondoro avevano fatto saltare la bandiera dei Serpeverde, e la avevano avvolta addosso a Langa come una enorme sciarpa. Lui, come se volasse sempre con pezzi di stoffa alti due metri e lunghi almeno il triplo avvolti addosso, dribblò un confusissimo Tassorosso, puntò in alto direttamente contro la Luna fino a diventare un puntino minuscolo con una lunga coda, e si portò lungo il perimetro esterno del Castello, facendo il giro lungo per arrivare alla propria Torre. I suoi compagni fermarono i tre Tassorosso più vicini, ma non riuscirono a bloccare Cathy, che però non riuscì a stare dietro a Langa, impegnato in uno slalom complicato tra le merlature.
Reki, intanto, era riuscito a tirare giù la bandiera dei Grifondoro con l'aiuto di Niamh, ed erano pronti a ripartire. Osmond, che li stava difendendo, vide Langa arrivare e gli si piazzò davanti, ma Langa lo evitò e lo mandò a sbattere contro il tessuto che si portava dietro, per poi infilarsi dentro la Torre con un avvitamento e vincere definitivamente la bandiera dei Serpeverde.
Sia Reki che Niamh si distrassero a fissarlo, e la pagarono cara, dato che tre Tassorosso arrivarono a rubargli la bandiera. Reki e Niamh, molto onorevolmente, si trovarono attaccati alla Bandiera, trascinati verso la Torre di Tassorosso. I Grifondoro gli sciamavano dietro. Reki non sapeva più dove guardare.
Alla fine se la contesero tutte e tre le squadre, ognuna che tirava da un lato diverso. Volarono un paio di incantesimi, tra cui uno di Reki per fare diventare scivolosa la bandiera. I Tassorosso riuscirono a spuntarla per pura maggioranza numerica. Paul, il Battitore, liberatosi di Raven, portò definitivamente la bandiera Grifondoro dentro la propria Torre.
Raven, però, raggiunse Cherry e Tara, e assieme portarono via il vessillo dei Tarrorosso. Uno dei tre lo aveva rimpicciolito, rendendolo gestibile, e ora Tara lo portava come una sciarpa, mentre volava in formazione tra gli altri due. Reki e Niamh si aggiunsero, difendendoli da sopra e sotto.
Kaede era rimasta a difendere la bandiera Corvonero, e aveva avuto un certo successo, oltre che a una mira spietata con cui teneva a distanza due Grifondoro e tre Tassorosso a suon di Fatture.
Spedì un Avis Oppugno contro lo sventurato Tassorosso che fece l'ultimo tentativo di bloccare Tara, che senza neanche preoccuparsi di rallentare si infilò non solo sulla cima della Torre, ma anche direttamente dentro la porta per le scale.
I Corvonero non fecero in tempo a festeggiare che si ritrovarono Langa a pochi metri dalla Bandiera. Però erano tutti lì. Cherry, con un urlo, gli volò incontro, con Reki e Niamh subito dietro. Un provatissimo Osmond, anche lui urlante, arrivò da dietro Langa. Joe, tra tutti, da almeno trenta metri di distanza lanciò un Diffindo che tirò giù la Bandiera. Langa la prese, ma rimase incastrato tra la stoffa. Cherry e gli altri, Reki incluso, afferrarono il vessillo e lo tirarono nella direzione opposta, sperando di disincastrare Langa. I Tassorosso stavano arrivando.
Con un urlo a Tara, Cherry saltò giù dalla scopa, atterrando sul tetto spiovente della torre, dove un po' corse e un po' scivolò sulle tegole verso il basso.
«Sei un cretino!» gli urlò Tara, spaventata, ma gli volò incontro e quando Cherry raggiunse il bordo, lo prese su, la scopa che faticava sotto il peso di due persone. Langa si scrollò di dosso la stoffa e rimase confuso dal vedere Cherry a piedi, rimanendo un attimo fermo.
Tre Tassorosso afferrarono l'altro lato della bandiera, ma Osmond, con spirito di sacrificio ammirevole, gli si schiantò praticamente addosso, staccandone due, e Kaede tagliò la strada al terzo. Reki era un po' preoccupato per Langa, ma quando lo vide ritornare in volo sano e salvo, si precipitò dietro Tara, raccolse la coda della bandiera, e insieme la portarono in salvo.
Cherry rideva come Reki non lo aveva mai visto. Tara e Raven, riunite, gli urlavano di quanto fosse un cretino e ridevano assieme. Reki non era mai stato così pieno di adrenalina in vita sua. A malapena capiva cosa fosse successo da quando era stato tirato giù dal letto fino a quel momento. Kaede gli arrivò da dietro, urlando contenta e coinvolgendo lui e Niamh, anche lei appena arrivata, in un abbraccio di gruppo. Osmond, quasi in lacrime, li strinse tutti. Cathy, che era rimasta bloccata dall'altra parte del Castello, arrivò urlando a sua volta.
Attorno a loro, i Tassorosso avevano già ricominciato a scherzare. I Grifondoro, invece, si stavano raggruppando.
«Langa!» lo chiamò Reki, dopo essersi separato a forza da Osmond che continuava ad abbracciarlo.
Langa volò vicino a lui, di là dalla balaustra.
«Sei stato bravissimo,» gli disse Reki, con un sorriso enorme.
«Anche tu,» gli rispose Langa. Reki non lo aveva mai visto sorridere così. Il suo amico era sempre un po' freddo; sembrava sciogliersi solo quando volava. E ora sorrideva davvero, gli occhi che brillavano pieni di stelle.
«Vedrai, le partite vere saranno anche meglio. E vi batteremo anche lì!» Reki gli fece la linguaccia. Langa rise.
«Puoi provarci!» rispose.


Intanto, Joe era atterrato impunito sulla Torre di Corvonero e fingeva di complimentarsi con Cherry.
«Goditi il momento, Kaoru, perché non vincerai altro quest'anno,» gli disse sorridendo sornione.
«Mi terrò la vostra bandiera e la userò come pedana del bagno, maledetto gorilla.»
«Non sapevo che a Corvonero facessero i bagni proporzionati a quanto uno è scarso a Quidditch.»
«Sei un deficiente. E dì al tuo Battitore, quello più gorilla di te, che appena scopro cosa è una Super Chicca lo maledico per tre generazioni.»
Il suddetto rise come una iena. Raven gli fece il dito medio.
Era arrivato anche Oka, un po' cauto a infilarsi tra i due.
«Odio fare la persona responsabile, ma dobbiamo mettere a posto.»
Cherry sembrò combattere la voglia di rispondergli male. Poi convenne e rimandò tutti a letto, Raven in testa.
Reki salutò Langa con la mano, prima che volasse verso la sua Torre.


I Capitani rimasero a riattaccare le bandiere. Nanjo e Oka tenevano su quella di Corvonero con un Incanto Levitante, e Cherry la riattaccò con uno svolazzo di Bacchetta.
«Non è male il tuo nuovo Cercatore, Oka» commentò Joe, mentre Cherry recuperava la bandiera di Tassorosso.
«Vero? Non ci volevo credere quando si è presentato ai provini. Con un po' di impegno, per me può battere Chinen.»
«Adesso sei troppo ottimista,» commentò Cherry, gli occhi fissi sulla Torre di Serpeverde.
«Beh, anche la mia Leah... Kaoru!»
Cherry era partito di scatto. Joe sentì qualcosa nella pancia contrarsi in modo spiacevole. Non poteva essere.
«Oka, vado a riprenderlo, arriviamo.»
Joe seguì Cherry, non troppo veloce, per dargli eventualmente un momento di calma.
Lo trovò solo. La Torre era deserta e un po' lugubre, viste le classiche decorazioni della Casa, tutte serpenti e teschi umani. Cherry era fermo a metà balaustra e tremava. Ai suoi piedi, un mozzicone abbandonato di sigaretta. Era la stessa marca che fumava lui, ma non poteva essere sua.
«Kaoru, io...» fece un passo verso di lui, insicuro. Non sapeva come confortarlo. Si chiese se potesse ancora abbracciarlo come quando erano bambini. «Dai, vieni qui.»
Gli passò un braccio attorno alle spalle e lo attirò vicino. Kaoru respirò forte contro la sua spalla.
«Quel bastardo. A che gioco sta giocando? Io...» Kaoru tremava sempre di più, la mano destra stretta forte contro il braccio sinistro. Dalla tasca del cappotto, Carla squittì preoccupata.
«Non è colpa tua...» gli sussurrò, alzando una mano per accarezzargli i capelli.
Kaoru si ritrasse di scatto.
«Andiamo,» disse freddo, guardando ovunque tranne che lui, e rimontò sulla scopa.
Kojiro gli diede un momento, di nuovo, e gli volò dietro.





*****

Un po' di note indispensabili: 
- Super Chicche doveva essere Tramp Stamps, ma ho avuto paura fosse troppo di nicchia;
- se non sapete a chi sono ispirate Tara e Raven siete dei prepzzzzzz e dei poser (dai, no, però documentatevi sulla più grande fan fiction mai scritta);
- Carla è un topo anche come omaggio ad Accio Bitch di Elsinor, che adoro;
- la Professoressa Jaida Hall è ovviamente un riferimento a Jaida Essence Hall, the essence of beauty, perché in Pozioni si fanno le essenze.

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Capitolo 6
*** Tassorosso - Serpeverde ***


«Ieri sera è stato troppo una figata!» esclamò Reki il mattino dopo, a colazione.
Langa era a malapena sveglio, ma annuì entusiasta.
«Oka vi ha detto qualcosa? Perché Cherry mi ha tirato giù dal letto e mi ha fatto venire un infarto, e poi ci ha portato su per la Torre senza dirci nulla e riempiendoci di occhiatacce.»
«No, mi sono venuti a svegliare in quattro. Io non ho capito niente e mi sono rimesso a dormire,quindi mi hanno fatto Levitare fuori dalla Camera, mi sono svegliato a metà scale.» Reki rise. «Credo che Oka abbia fatto allagare il bagno del terzo piano per distrarre chi era di ronda. Ci ha spiegato cosa stava succedendo solo quando siamo arrivati in cima alla Torre.»
«Comunque è stato bellissimo. Hai visto Cherry? Non rideva così da quando l'anno scorso abbiamo vinto contro i Tassorosso. Anche se poi, quando è tornato in Sala Comune, si è infilato direttamente in camera e ha ignorato noi che festeggiavamo. Raven ha rubato dalle cucine due torte intere. Sono ancora pieno.»
«Anche Oka ci ha comprato una marea di Cioccorane. Gli altri le hanno rincorse per tutta la Sala Comune. Una si è arrampicata sopra il camino, Adrian si è bruciato i pantaloni per riprenderla.»
«Davvero non ne hai mangiata neanche una?»
«No, sotto le Cioccorane era pieno di Mosche al Caramello, le ho mangiate tutte mentre gli altri erano distratti.»
Reki continuò a ridere e quasi fece cadere il suo succo di zucca.
«La tua scopa andava bene, vero? Quello slalom che hai fatto era incredibile.»
«Sì, l'ultima modifica all'equilibrio o come si chiama è andata benissimo. Però ho perso un po' di rametti della coda quando mi sono incastrato nella vostra bandiera.»
«Dopo andiamo alle serre, te la controllo. Oh, non vedo l'ora ci sia una partita vera!»
Langa annuì, contento, la bocca già piena di pudding.


Il resto di ottobre passò tranquillo. Pioveva quasi sempre, quindi Langa e Reki passarono un mese a migliorare i propri Incantesimi Impermeabili pur di volare insieme. Iniziarono a sorvolare più spesso la Foresta, invece che rimanere ai margini vicini al Lago. Avevano trovato una radura in cui Reki era piuttosto sicuro passassero gli Unicorni, perché avevano notato un po' di crini impigliati ad un albero. A quanto pareva, non c'erano Unicorni in America, quindi dovette impedire a Langa di restare lì fino al giorno dopo.
Quando pioveva troppo, o quando non c'era più scampo ai propri doveri scolastici, erano nel loro rifugio nelle vecchie serre. Erano riusciti a rimediare un divano, e avevano moltiplicato una marea di cuscini su cui si disperavano per i compiti. Langa gli confidò che non aveva idea di come si fosse ritrovato a studiare Aritmanzia, e che era sicuro sua madre lo avesse iscritto per sbaglio, durante un pomeriggio particolarmente tragico in mezzo a grafici astrusi.
Per Halloween, sgattaiolarono di nuovo nel loro rifugio dopo il banchetto, con le tasche piene di Zuccotti, ma avevano mangiato così tanto che si addormentarono lì, sdraiati vicini sul divano allargato con la magia.
La mattina si svegliarono prestissimo per il freddo; l'incantesimo Riscaldante di Langa era svanito durante la notte. Reki si precipitò a preparare tanto the quanto poteva contenerne il loro bollitore, e si riseppellì sotto quanti più cuscini e coperte poteva. Langa, ancora mezzo addormentato, rinnovò l'Incantesimo e si riaddormentò in pochi secondi, ancora più vicino a Reki. Reki, invece, rimase sveglio con il suo the, e pensò nebulosamente che le ciglia di Langa erano veramente lunghe.
A ripensarci, non aveva idea di come non li avessero beccati a dormire fuori. Però, dormire con Langa era molto più confortevole che farlo con i suoi compagni di stanza.


A Novembre, il tempo era persino peggiore del solito. Nelle rare occasioni in cui non pioveva, si alzava una nebbia fittissima che finiva per infradiciarti comunque, nel caso uno fosse così sventurato da dover uscire dal Castello.
Ma a Reki e Langa non importava nulla, perché a novembre si tenevano le prime due partite del campionato: Tassorosso – Serpeverde e Corvonero – Grifondoro. A Reki sarebbe piaciuto tantissimo giocare contro Langa, ma era ancora la riserva. La sua unica opzione era sperare che Niamh si prendesse l'influenza, ma ovviamente si sentiva in colpa solo al pensiero.
Cherry era in fibrillazione. Allungò gli allenamenti di un'ora, e li tartassava talmente tanto con gli schemi di gioco che, Reki era sicuro, tutti quanti avrebbero potuto ripeterli nel sonno.
Le altre Case non erano da meno. Oka, oltre ad allungare gli allenamenti a sua volta, prenotò il campo per il weekend intero prima delle partite, riuscendo nel difficile compito di tormentare i suoi giocatori più di Cherry. I Tassorosso sembravano tranquilli, come al solito, ma si raccontava che Joe avesse un qualche allenamento segreto che veniva svolto nella privacy della loro Sala Comune.
I peggiori, comunque, erano i Serpeverde, che avevano ricominciato con le tattiche da guerriglia. La zuppiera davanti a Joe esplose, il giovedì prima della partita. Lui ne uscì meglio di prima, facendo la figura dell'eroe salvando dagli schizzi una delle sue Cacciatrici che gli sedeva di fianco.
Qualcuno convinse Pix a rubare tutte le scope dei Tassorosso e spargerle per i gabinetti di tutta la scuola. Cherry quasi rise, quando lo venne a sapere. Poi, il giorno dopo, i Corvonero si resero conto che qualcuno aveva riempito la loro Torre di Polvere Buiopesto e Caccabombe nascoste.
In pochi erano emersi per andare a lezione, coperti di polvere nera e puzzolenti, mentre il Professor Northrop, docente di Incantesimi e CapoCasa di Serpeverde, riportava svogliato la situazione alla normalità.
I Grifondoro sembrarono rimanere immuni. Langa disse a Reki che in realtà questo stava rendendo Oka più paranoico.
Infine, finalmente, venne il sabato, e con esso Serpeverde – Tassorosso.
Reki non stava nella pelle. I Serpeverde non si erano ancora fatti vedere, ed era curioso. Poi era la prima partita a cui Langa assistiva, ed apprezzava molto che nessuna delle loro squadre giocasse, in modo da poterla guardare assieme.
Seguì Langa nella tribuna dei Grifondoro, avendo cura di vestirsi di un colore neutrale. Potevano non stare giocando, ma i Grifondoro tendevano ad essere un po' territoriali. Buona parte delle tribune era gialla e nera, ma i tifosi di Serpeverde erano agguerriti. Avevano già fatto partire un paio di cori in cui chiamavano Adam, ed erano pieni di striscioni, tra cui uno parecchio volgare che purtroppo Reki non riuscì a leggere prima che la Preside in persona lo Evanescesse.
Tra l'altro, il padre di Adam, ex Ministro della Magia, Supremo Pezzo Grosso e tanti altri titoli altisonanti, era arrivato in pompa magna e squadrava il campo dall'alto della Tribuna d'Onore, seduto di fianco ad un soddisfattissimo Professor Northrop. La Professoressa Hall, invece, era al lato opposto della tribuna, vestita di giallo canarino dal turbante elaborato alle scarpe a punta.
«Chissà chi farà la telecronaca, quest'anno,» si chiese Reki.
«Uno dei nostri, Ephaestus Vance. Credo ce l'abbia un po' con me, l'ho scartato alle selezioni,» gli rispose Oka, seduto dietro di loro.
Con un boato, entrarono in campo i giocatori.
I Serpeverde fecero esplodere una cassa intera di fuochi d'artificio dei Tiri Vispi Weasley, e uno sciame di serpenti giganti e scoppiettanti solcò il cielo.
I Tassorosso fecero talmente tanto rumore, battendo i piedi sugli spalti, urlando e suonando ogni genere di trombetta improvvisata, da coprire quello dei botti. Qualcuno fece svanire i serpenti in una pioggia di scintille giallo limone.
La squadra di Tassorosso, in ordine sparso, sorvolò la propria tribuna pavoneggiandosi. Joe lanciava baci in giro. Reki era piuttosto sicuro ne avesse mandato uno in direzione di Cherry, ma era seduto troppo lontano per vedere la reazione del suo Capitano.
I Serpeverde, invece, erano esattamente opposti: perfettamente allineati, Adam al centro. La squadra sembrava stata scelta in base alla stazza, neanche fossero le guardie della Regina. A parte il Cercatore, Chinen, che era minuto anche per un tredicenne, gli altri erano tutti ragazzoni praticamente indistinguibili. Adam, d'altro canto, saltava all'occhio subito; era come se la sua veste fosse verde più brillante, la sua scopa più lucida, l'aria intorno a lui più intensa. In effetti, la sua scopa aveva qualcosa di strano.
«Mi sa che Adam ha fatto qualcosa di strano alla sua scopa,» osservò Reki, alzando il cannocchiale che portava attaccato al collo.
La scopa di Adam era effettivamente dipinta con un motivo rosso intricato a contrasto sul legno scuro. A parte quello, aveva la coda di una forma strana, e il manico aveva un paio di sporgenze non regolamentari. Reki conosceva tutte le scope in commercio in Inghilterra, ma quella non sapeva individuarla.
«Sembra uno degli ultimi modelli di Firebolt, ma più aggressiva.»
«Avevo sentito che era riuscito a mettere mani su un prototipo strano. Noi comuni mortali non abbiamo proprio speranza.»
Reki era diviso tra la voglia di vedere da vicino quella scopa, e l'ingiustizia del non avere tutte le porte aperte ad ogni suo capriccio perché non era nato figlio di un Ministro.
«Langa, tu cosa ne dici?» gli chiese, dopo avergli prestato il binocolo.
«Penso che le tue scope siano molto meglio, Reki,» gli disse, serissimo.
Lo fece arrossire così tanto che diventò un tutt'uno con i suoi capelli. Oka alzò gli occhi al cielo.
La Professoressa Hawks fischiò una volta, per segnalare di mettersi nella posizione iniziale. Il Cacciatori al centro, i Battitori al loro esterno, i Portieri dietro, e i Cercatori sopra tutti.


I Capitani si avvicinarono per la stretta di mano iniziale. Joe non parlava ad Adam dalla prima settimana di scuola, e non per una sua decisione. Si chiese se valesse anche per Cherry. Era un po' arrabbiato, e preoccupato per lui. A nessuno avrebbe fatto bene chiudersi così nella propria Sala Comune, soprattutto a lui.
«Finalmente ti fai vedere,» commentò.
Adam a malapena gli strinse la mano e gli sorrise. Aveva sempre avuto un po' l'aria da pazzo quando si trattava di Quidditch, ma ora faceva quasi paura.
«Madama Hawks,» disse invece, voltandosi verso di lei. «Posso chiedere un cambio?


«Ma cosa sta facendo?» chiese Reki.
Adam era volato fuori dal campo, e al suo posto arrivò l'ennesimo armadio indistinguibile dagli altri.
«Oh cazzo, quello è Selway.»
«Non è quello che l'anno scorso ha rotto un braccio a Cherry?»
«Sì, è anche quello che ha maledetto la scopa a Gideon, il mio vecchio Cacciatore, ti ricordi?»
«Sapevo che aveva fatto una brutta caduta, non avevo idea ci fosse qualcuno dietro.»
«Sì, non se ne è parlato molto. Credo c'entri Adam. Non ci credo che gli abbiano permesso di rimetterlo in squadra, Gideon ha rischiato di rimanere paralizzato.»
Langa seguì lo scambio un po' turbato.
Hawks suonò il fischio di inizio.


La partita era iniziata da più o meno cinque minuti, e i Serpeverde erano avanti di 50 a 10.
Appena erano state liberate le palle, il Battitore di Serpeverde aveva intercettato un Bolide e tirato giù uno dei Cacciatori avversari. Avevano segnato subito dopo, approfittandosi della confusione. Il Cacciatore sembrava essersi ripreso, ma volava ancora un po' storto.
Joe, davanti alla sua porta, urlava indicazioni ai suoi compagni, che nonostante tutto non riuscivano a prendere possesso della Pluffa, con di fianco il proprio Cacciatore ancora sconvolto dalla botta.
Leah, la Cercatrice di Tassorosso, marcava Miya da più vicino che poteva, ma tenere il passo le era veramente difficile, sembrava quasi si Smaterializzasse.
I tre Cacciatori verdeargento volavano uniti, la Pluffa tra le mani di Selway, al centro. I laterali si staccarono per deviare i Cacciatori avversari, lasciando Selway solo davanti a Joe. Erano arrivati troppo vicino agli anelli, quindi Selway tirò letteralmente la Pluffa contro la faccia di Joe. Il Portiere, fortunatamente, fermò la palla, e prese di sorpresa gli avversari volando verso la porta avversaria, i suoi compagni che si affrettavano dietro di lui e i Serpeverde che facevano precipitosamente marcia indietro. Joe tirò da lontanissimo, spiazzando il Portiere, e centrò l'anello sinistro.
Il pubblico esplose. Lui urlò a sua volta, le braccia alzate al cielo, e tornò alla sua porta, dando il cinque ai suoi Cacciatori lungo la strada.


Dopo la manovra di Joe, i Tassorosso si erano ripresi. Ora erano 80 pari, e il ritmo della partita era molto meno frenetico di prima.
Langa e Reki si erano un po' calmati dall'entusiasmo iniziale, e si erano seduti vicini sulla panca, rubandosi il binocolo a vicenda quando serviva. Reki continuava a commentare, anche se capirsi sopra tutto il rumore del pubblico e del cronista che urlava tutti i nomi dei giocatori era difficile. Aveva temuto che Langa rimanesse un po' scosso dalla mancanza di scrupoli dei Serpeverde; l'altro, però, era rimasto abbastanza calmo, anche se quando avevano visto il Cacciatore Tassorosso quasi cadere dalla scopa gli aveva afferrato un braccio. Quando aveva segnato Joe, invece, erano saltati in piedi ad esultare, urlando abbracciati. Era stato fantastico.
Langa era concentrato quanto lui sugli scambi di Pluffa. Entrambi controllavano ogni tanto dove erano i Cercatori e se li indicavano a vicenda.
Higa volò sopra di loro, e Reki finse un urletto spaventato. Langa rise.


Tassorosso andò in vantaggio di venti punti, grazie a un paio di parate di Joe, di cui una spettacolare a testa in giù, e al fatto che i Cacciatori avevano imparato come intercettare i passaggi di Serpeverde, anche se spesso significava avvicinarsi così tanto agli avversari da quasi schiantarsi. In un paio di occasioni, la Cercatrice, Leah, aveva tagliato la strada ai Serpeverde costringendoli a cambiare traiettoria, anche se dopo aveva fatto fatica a ritornare a marcare Miya.
Ora, però, Miya aveva smesso di volare in traiettorie complicate, e svolazzava come un colibrì, spostandosi in cima a tutte le tribune a turno e rimanendo fermo a scrutare il campo.
Leah aveva mollato la marcatura stretta, ma rimaneva sempre vicina. Miya si era appena spostato in cima agli anelli di Serpeverde, mentre Leah sorvolava le tribune di Corvonero.
I Cacciatori erano dalla parte opposta del campo, impegnati a litigarsi la Pluffa, i Battitori gli ronzavano attorno.


«Langa!»
«Reki!» esclamarono allo stesso momento. Avevano visto il Boccino. Era sul prato, appena sotto di loro. Tutta la tribuna attorno a loro si rianimò, frenetica.
Leah lo vide per prima, ed era anche più vicina. Miya lo notò solo quando vide Leah partire a tutta velocità. Non si precipitò dietro di lei, preferendo restare più in alto per tenerla d'occhio.
Come se lo avesse previsto, il Boccino schizzò in alto, e lui e Leah furono improvvisamente pari.
«Come ha fatto?» si chiese Reki, gli occhi incollati sui giocatori.
Leah era quasi arrivata, Miya dietro di lei di pochissimo. Rimasero attaccati volando su mezzo campo, sempre più in alto. I Battitori volavano nervosi, indecisi se rischiare di tirare giù anche il proprio Cercatore. Paul, quello enorme di Tassorosso, ne approfittò per tirare un Bolide al Portiere avversario, lasciando che Tassorosso segnasse.
Leah aveva la mano protesa in avanti, pronta. Miya si inclinò e le si mosse attorno a spirale, sorvolandola a testa in giù e tornando dritto al lato opposto a quello in cui era partito. Sembrava controproducente, ma ora era avanti. Allungò il braccio, e prese il Boccino.
La partita finì.
I Serpeverde esplosero. I Tassorosso rumoreggiarono risentiti. Lo stadio esplose di scintille verdi e argento.
Reki si sedette pesantemente sulla panca dietro di lui, portandosi dietro Langa. Si rese conto in quel momento che aveva tenuto un braccio attorno alle sue spalle da almeno metà gioco. Sentì la sua metà destra fredda, infatti, appena lo lasciò.
«Allora, come ti è sembrato?» gli chiese, un po' senza voce.
«Forte. Spero di riuscirci anche io.»
«Certo che ce la farai, sei bravissimo. Poi hai avuto me come insegnante, cosa vuoi di più?»
Langa gli sorrise.
Intanto, i Serpeverde fecero il loro giro d'onore, spargendo ancora più scintille dal retro delle scope.
I Tassorosso erano già a terra, dove si erano raggruppati; Joe stava abbracciando Leah, e i piedi di lei penzolavano in aria, dato che lei era trenta centimetri meno di lui. Gli altri sembravano un po' delusi, ma Reki sapeva che gli sarebbe passata presto. Anche l'anno prima, i Tassorosso erano quelli che si riprendevano prima dalle sconfitte, al contrario dei Corvonero: l'anno prima Cherry, dopo la loro unica sconfitta contro Serpeverde, non si era fatto vedere per tre giorni; anche perché, avendo un braccio rotto per colpa di Selway, li aveva passati in infermeria.
Il padre di Adam, dall'alto della tribuna, applaudiva compiaciuto. Reki lo guardò di sfuggita, e si chiese cosa ne pensasse della strana retromarcia del figlio. Poi Langa lo tirò per una manica, per segnalargli che era ora di andare, quindi lasciò perdere.

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Capitolo 7
*** Grifondoro - Corvonero ***


La settimana dopo, era tempo di Corvonero contro Grifondoro.

Tra gli allenamenti di entrambi, riuscirono a vedersi solo il mercoledì, e dato che pioveva ed erano distrutti, avevano più che altro sonnecchiato vicini smangiucchiando caramelle e parlando di inezie.

Con sorpresa di Reki, Langa non sembrava particolarmente nervoso, quando scese a colazione il sabato mattina, già in divisa. Si sedette vicino a lui, poco loquace come al solito, e Reki non riuscì a cavargli nessuna dichiarazione particolare. Imburrava il suo toast e lo riempiva di marmellata come ogni mattina. Reki, invece, era nervosissimo anche se sarebbe stato solo in panchina. Al contrario del calcio Babbano, il Quidditch non permetteva cambi una volta iniziata la partita (a meno che non stesse durando da più di sei ore), quindi davvero non aveva motivo di preoccuparsi più di un qualsiasi spettatore.

Vedere un giocatore di Grifondoro seduto al tavolo di Corvonero il giorno della partita attirava molte attenzioni. Langa rimase impassibile nonostante le occhiatacce, al contrario di Reki che voleva sempre più sprofondare. 

«Dai, andiamo.»

Reki sentiva gli occhi di Tara conficcati nel retro del suo cranio. Però si alzò e seguì Reki.

 

«Devo andare ora.

«Anche io, in effetti. Buona fortuna. Beh, non troppa. Fai attenzione.

«Anche a te.»

Voleva rispondergli che non ne avrebbe avuto bisogno, dato che non avrebbe giocato, ma lasciò stare e lo abbracciò. 

Langa lo strinse. Per qualche motivo, Reki si sentì molto piccolo e molto al sicuro. Rimasero uniti un po' troppo.

La campana delle nove risuonò per l'ingresso.

«Oddio, Cherry mi ucciderà se non vado. In bocca al Lupo Mannaro!»

«Anche a te!»

 

Nello spogliatoio, erano tutti nel loro mondo. Tara e Raven fumavano la loro sigaretta propiziatoria  in piedi su una panca, per fare uscire il fumo da una delle finestrine in alto sul muro. Cherry era seduto di fianco a loro; la sigaretta stava bruciando abbandonata, mentre lui fissava intensamente il vuoto, e con l'altra mano accarezzava Carla, appoggiata alla sua coscia. Reki si perse a guardarli, un po' punk di sfondo a un film per adolescenti, un po' copertina di un album depresso. Osmond, di fianco a lui, stava tentando per la terza volta di infilare la divisa per il verso giusto.

Lo spogliatoio non era diviso per sesso, e neanche molto grande, infatti le ragazze di solito usavano gli armadietti contro il muro opposto rispetto a loro. Non che ci si spogliasse molto per andare sulla scopa, anzi, si tendeva più ad aggiungere strati.

Kaede, Cathy e Niamh continuavano a guardarsi per poi distogliere lo sguardo, nessuna trovava il coraggio di parlare e rischiare di inimicarsi i Cacciatori.

Cherry finì di fumare con un'ultima drammatica sbuffata di fumo, si alzò, pronto al suo discorso iniziale. Con sorpresa di Reki non li interrogò per l'ennesima volta sulle formazioni.

«Ragazzi, i Grifondoro sono i più scarsi della scuola, quindi davvero, non c'è bisogno di discorsi incoraggianti. So che siete preparati. Insomma, vi ho allenato io.» Fece un sorrisetto. Tara, dietro di lui, alzò gli occhi al cielo.

«Per Gwenog?» chiese Raven. 

«Per Gwenog,» confermò Tara. Si scambiarono uno sguardo consapevole con Cherry, e fecero Evanescere i loro mozziconi di sigaretta contemporaneamente, come in una specie di rituale. Gwenog Jones, leggendaria ex Cacciatrice delle Holyhead Harpies, era il loro mito. Avevano l'armadietto tappezzato di sue foto, e una volta Reki era piuttosto sicuro di avere visto Raven soffiarle un bacio. Ora Gwenog era l'allenatrice delle Harpies, ed era molto celebre, oltre che per i risultati sportivi delle Harpies, per il suo modo di vestire androgino e trasandato ad arte.

Kaede colse il riferimento e rise. Cathy, che era Nata Babbana, rimase un po' confusa.

«Dai, scope in spalla, andiamo,» li incitò Cherry, eccitato come la notte sulla Torre.

«Reki,» lo chiamò Niamh. Gli si avvicinò, la scopa stretta al petto. «Faresti l'Incantesimo Impermeabile per me? I tuoi durano più a lungo.»

Reki rimase sorpreso, ma accettò. «Uh, sì, certo.»

Estrasse la bacchetta dalla tasca interna del mantello.

«Uh, anche io!» esclamò Osmond. «Mi tremano troppo le mani, ho paura di farmi esplodere le sopracciglia,» confessò imbarazzato.

Reki cercò di non ridere, e incantò entrambi.

Li guardò andare avanti senza di lui, e si sentì un po' stupido, lì con la divisa ma senza scopa, pronto a guardarli dalla panchina. Escluso. Scosse la testa, cercando di scacciare il pensiero, e uscì fuori dietro agli altri.

Da così in basso, il campo faceva tutto un altro effetto. Sembrava sconfinato, gli anelli enormi che incombevano su di lui, gli altri che apparivano lontanissimi. Il rumore del pubblico lo investì all'improvviso come un'onda, soprattutto quando la squadra si alzò in volo.

Sentiva gli applausi, la vibrazione dei piedi sbattuti sugli spalti, le ondate di magia che lo circondavano fin dentro le ossa. Forse era così che ci si sentiva da ubriachi. Non osava immaginare come poteva essere scendere effettivamente in campo. Gli bruciò ancora di più non esserci.

I Corvonero, che da stereotipo tendevano a tenersi un po' sulle loro, quando si trattava di Quidditch diventavano uniti e chiassosi quasi quanto i Tassorosso. Forse perché la loro squadra era la più forte, dopo Serpeverde. Reki non aveva idea di chi fosse, perché non riusciva a vederli dietro di sé, ma sembrava esserci un complesso musicale intero che suonava le Sorelle Stravagarie, (probabilmente era merito di Miggs, con la sua maledetta chitarra incantata) e l'intera curva gli andava dietro. I Grifondoro, che potevano essere scarsi ma non mancavano di entusiasmo, risposero a tempo record con quella che era inequivocabilmente We Will Rock You. 

Cherry, Tara e Raven si esibirono in un triplo giro della morte inutilmente intricato, per la gioia del pubblico. I Tassorosso scelsero proprio quel momento per fischiargli dietro.

Reki tirò fuori il binocolo e si mise in azione. Cherry l'aveva incaricato di tenere d'occhio gli avversari e prendere appunti. Dato che non erano ancora entrati, Reki puntò la Tribuna d'Onore e vide la propria CapoCasa, la Professoressa Shafiq, più bella che mai con i capelli scuri sciolti sulle spalle, seduta orgogliosa di fianco alla Professoressa Hall. Il Direttore dei Grifondoro, il Professor Lionfeld, era dall'altro lato della Tribuna, e faceva finta di essere calmo, ma era seduto sull'orlo della sedia e si stava mangiando le unghie, nonostante i chiari tentativi di distrarlo del Vicepreside Marleybone.

Quello che divertiva sempre Reki era il Professor Piccy, di Trasfigurazione, che come sempre appariva annoiatissimo e indossava la veste più appariscente mai concepita da un Magisarto, una nuvola di tessuto cangiante che passava dal turchese al violetto e si vedeva chiaramente anche senza binocolo.

Con un boato, entrarono i Grifondoro. 

Reki lasciò perdere i professori e fissò Langa. Era impassibile, come al solito. Neanche le urla e il leone rampante di fuochi d'artificio dei Grifondoro lo smosse.

Reki era un po' preoccupato per lui. Se gli avessero tirato un Bolide? Osmond e Kaede non erano brutali come i Serpeverde, ma era pur sempre parte del gioco.

Oka sorrideva raggiante. Hawks non gli fece perdere troppo tempo e li fece mettere in formazione.

 

Dal fischio iniziale, fu subito evidente che l'unica speranza speranza di Grifondoro era catturare il Boccino in fretta. Cherry prese subito la Pluffa, finse di passarla a Raven, la passò invece a Tara, che la ripassò a Raven, ormai più avanti di tutti, inclusi i già spiazzati Cacciatori di Grifondoro, e così Raven e Cherry volarono incontrastati verso gli anelli avversari. Un ultimo passaggio da Raven a Cherry, nel perfetto tempismo per fermare Oka, l'unico che era riuscito a raggiungerli, e questo segnò con un gesto pulito ed efficiente, giusto sopra la testa del portiere. 

Non perse neanche tempo ad esultare, e tornò indietro, mettendosi nella classica formazione a Testa di Falco tra Tara e Raven.

Per tutto l'inizio della partita, i Grifondoro riuscirono a toccare la Pluffa solo dopo un punto di Corvonero, quando il Portiere la rimetteva in gioco. Anche lì, la metà delle volte si vedevano rubare la palla, o per un Bolide, o per un passaggio intercettato.

A un certo punto, Osmond tirò un Bolide esattamente contro la Pluffa, al momento sotto il braccio di Lewin. Tara, velocissima, la raccolse al volo e segnò prima che il povero Lewin capisse cosa era successo.

Osmond quasi cadde dalla scopa quando Cherry gli passò di fianco per dargli il cinque.

 

Reki cercava davvero di stare attento a tutti, ma finiva sempre a controllare Langa. Volava indisturbato, troppo in alto per le azioni normali dei Cacciatori, e l'unica cosa che lo smuoveva era controllare ad intervalli regolari dove fosse Niamh.

Lei, a suo contrario, era un po' ovunque, talvolta per tagliare la strada ad uno sventurato Cacciatore. Dopo una mezzora di partita, però, anche lei prese a pattugliare il campo dall'alto.

Cherry e le sue due Cacciatrici avevano rallentato il gioco, pur rimanendo in largo vantaggio. Ora volavano più piano e facevano più finte. La maggior parte dei punti era segnata da Tara, con i suoi impressionanti tiri dalla distanza.

Corvonero era avanti per 140 a 50, quando apparve il Boccino. Svolazzava nel bel mezzo del campo, giusto di fianco a Kaede, che rimase spiazzata. Niamh e Langa erano entrambi attorno agli anelli di Corvonero. 

Partirono in picchiata, evitando entrambi per un pelo Tara con la Pluffa e Oka al suo inseguimento.

Langa passò così vicino a Tara da farla vacillare.

Kaede gli si piazzò davanti all'improvviso, le braccia spalancate. Langa, per evitarla, si lasciò praticamente cadere nel vuoto. Fu come se l'incanto Levitante che teneva su la scopa si arrendesse per un attimo alla forza di gravità, abbastanza perché Langa fosse più in basso di Kaede, e subito dopo riprese il controllo, schizzando in avanti più veloce di prima. 

La Battitrice rimase immobile, basita. Le scope volanti non avrebbero dovuto poter fare quella manovra.

Leah non la aveva vista, ma si ritrovò comunque Langa subito al fianco. Il Boccino schizzò di nuovo verso i Cacciatori, stavolta Cherry, Raven e Adrian; Niamh quasi si schiantò contro Raven, che si salvò lasciandosi scivolare con prontezza a testa in giù, nella Presa del Bradipo, come non mancò di illustrare il commentatore. Langa, invece, riuscì a infilarsi tra Cherry e Adrian con due curve strettissime che avrebbero dovuto sbalzarlo via.

Il Boccino si impennò verso l'alto, velocissimo, con Langa e Niamh che avevano perso terreno.

Un Bolide, scagliato dai Grifondoro, li costrinse entrambi a rallentare all'improvviso.

Il Boccino scomparve.

Tara intanto aveva segnato, e i Grifondoro ora avevano la Pluffa.

Anche se Kaede aveva intercettato il Bolide mandato contro Niamh e lo aveva rispedito contro Adrian, lui riuscì comunque a passare ad Oka e segnare, passando la guardia di Cathy.

Nei successivi quaranta minuti, Grifondoro andò a 100 punti, ma Corvonero dominava a 240. Cherry, Tara e Raven erano incrollabili, la loro formazione a Testa di Falco inespugnabile.

Però, allo scoccare dell'ora e mezza di partita, il Battitore di Grifondoro riuscì a colpire la scopa di Tara. La coda della scopa esplose, e lei fu buttata in avanti, il manico fuori controllo. La professoressa Hawks fermò immediatamente il gioco e la fece Levitare piano verso terra. Cherry era inviperito. 

Fu ovviamente chiamato il time out, e Reki seguì una imbronciatissima Tara a prendere una delle scope di riserva dal ripostiglio.

«Tutto a posto, Kyan?» gli chiese, sorprendendolo.

«Sì, sto prendendo appunti sui Grifondoro, anche se non so bene cosa segnarmi.»

«In effetti sono un po' delle mezze seghe, come l'anno scorso. Tranne il Cercatore, lui è bravo. Quella manovra che ha fatto prima per evitare Kaede non dovrebbe essere possibile.»

Reki arrossì. 

«Oh, sì, ecco...»

Tara assottigliò gli occhi. Reki si spaventò.

«Lui è il tuo amico, vero? Quello che ti aspetta dopo gli allenamenti. Hai fatto qualcosa alla sua scopa?»

«Beh, sì, insomma...» voleva sotterrarsi.

«Oh, Kyan, tranquillo. Insomma, Cherry ti maledirà, ma forse dopo si deciderà finalmente a farti mettere mano anche sulle nostre scope. Avessi potuto fare una virata come quelle di Hasekawa o come si chiama, sarei ancora in aria.»

Reki annuì stupito. Tara gli faceva ancora un po' paura. Trovò la scopa migliore in dotazione della scuola, la stessa Tornado che aveva preso mesi prima per volare la prima volta assieme a Langa, e gliela porse.

«La migliore è questa. Non andrà veloce come la tua, ma le altre sono tutte Scopalinde.»

«Immagino non ci sia tempo di darle un'occhiata. È un peccato, le Tornado prima della 12 fanno un po' pena.»

L'arbitro fischiò in quel momento, costringendoli a tornare di corsa verso il campo.

 

Tara ora era molto più lenta di prima, quindi anche Cherry e Raven ne risentirono. Ovviamente avevano un piano di riserva, infatti Kaede e Osmond, a turno, tentavano di intercettare i passaggi avversari in modo da deviare la Pluffa con un colpo di mazza. Non potevano toccare la palla direttamente, non essendo Cacciatori, e quella era la tattica impiegata solitamente dalle squadre professioniste quando rimanevano con un giocatore in meno, come succedeva spesso. Tuttavia, la Pluffa non era fatta per essere colpita come una palla da baseball, e i rimbalzi tendevano ad essere imprevedibili. Metà stadio esplose quando Cherry fu preso alla sprovvista da un rimbalzo troppo corto e lasciò cadere la Pluffa. Si fece riprendere dall'arbitro perché fece il dito medio alla tribuna dei Tassorosso.

Ora Corvonero era a 290, e Grifondoro a 140.

Arrivati ad un'ora e mezza di gioco, iniziavano davvero a sentire la fatica. I Cacciatori temporeggiavano di più, i Battitori si tenevano bassi. Niamh e Langa, più in alto degli anelli, giravano in tondo lentamente.

Cherry segnò il trecentesimo punto. Si voltò per tornare indietro, valutando se sorvolare il pubblico per dare fastidio ai Tassorosso. Si ritrovò il Boccino d'oro davanti, che svolazzava tranquillo. Se avesse teso il braccio, avrebbe potuto catturarlo lui.

Niamh se ne accorse per prima. In barba alle strategie di Cherry sul dissimulare il più possibile per non farsi inseguire subito dal Cercatore avversario, si lanciò verso di lui. Langa, prontissimo, la inseguì, anche se dovette fare un'inversione di marcia a rotta di collo.

Il Boccino continuava a ronzare tranquillo attorno all'anello centrale dei Grifondoro, tra Cherry e il Portiere, preso un po' alla sprovvista. Niamh rischiò di investirlo, velocissima, il braccio già teso in avanti. Langa passò dentro l'anello e sbucò dietro il Portiere, rischiando anche lui di buttarlo giù dalla scopa.

«Hasegawa!» gli urlò dietro, stringendosi disperato alla scopa.

Quasi travolsero anche Cherry, che fu più veloce a evitarli. Langa aveva superato Niamh, la mano allungata in avanti. La Cercatrice gli cozzò contro, facendoli sbandare entrambi verso destra. Le braccia di entrambi, una contro l'altra, artigliavano l'aria e contemporaneamente cercavano di spingere via l'avversario.

Langa quasi toccò il Boccino con la punta delle dita. Questo gli sgusciò via, e volò verso il pubblico, vicinissimo a un gruppetto di primini di Serpeverde. Niamh deviò di scatto  per non schiantarsi. Langa rimase fermo sulla traiettoria, anche se arrivò così vicino che gli spettatori si gettarono di lato. Però c'era vicino. Quasi. Trionfante, strinse le dita attorno al Boccino, deviando finalmente verso l'alto. Era talmente vicino agli spalti che si dette la spinta puntando un piede contro una panca.

Lo stadio rimase in silenzio. Grifondoro era a 290, ma Corvonero era a 300. Grifondoro aveva preso il Boccino, ma Corvonero vinceva la partita.

 

«Oh, cazzo,» si lasciò scappare Reki. Langa aveva fatto un errore da principiante, non contando i punti. O forse non ci aveva proprio pensato, preso dall'emozione di avere il Boccino davanti. Dal binocolo, lo vedeva un po' confuso.

Niamh urlò, le braccia alzate al cielo. Cherry fu subito di fianco a lei, la mano sulla bocca per non ridere. Si aggiunsero anche gli altri, prima Raven, poi i due Battitori, per ultime Cathy e Tara. Tutto attorno a loro esplodevano scintille blu e bronzo, anche negli spalti di Tassorosso e Serpeverde. Miggs e compagnia avevano riattaccato la chitarra e il resto e facevano un casino infernale, troppo contenti per andare a tempo.

I Grifondoro rumoreggiavano disperati. Buona parte dello stadio stava ridendo incredula.

Reki era contento per la sua squadra. Però era anche preoccupato per Langa, e non vedeva l'ora di parlargli. In fondo, nella parte di sé che preferiva non riconoscere, si sentiva solo, ed escluso, e soprattutto incapace.

I Grifondoro atterrarono contriti. Oka prese subito Langa sotto braccio, e uscirono con la coda tra le gambe, tra i lazzi del pubblico.

Quando atterrarono i Corvonero, Cherry ancora rideva. 

Con sorpresa di Reki, tutti lo abbracciarono, inclusa Tara. Raven e Cherry preferirono dargli una pacca sulla spalla.

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