The Last Choice di __Dreamer97 (/viewuser.php?uid=542786)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 0 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 0.2 ***
Capitolo 3: *** SELEZIONE OC ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 7: *** AVVISO IMPORTANTE ***
Capitolo 1 *** CAPITOLO 0 ***
CAPITOLO
0
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Hogwarts
.
.
Quell’afoso
giorno di
giugno portava con sé tristi addii, ma anche qualche leggera
scintilla
d’entusiasmo. Questo era quello che si ripeteva Aileen nella
sua testa,
pensiero che era nato non appena aveva aperto gli occhi nel suo letto.
Quella
mattina, per l’ultima volta, si era ammirata allo specchio di
quello che, per sette
anni, era stato il suo dormitorio ad Hogwarts. La sua divisa, adornata
dai
colori dei Serpeverde, non le era mai sembrata così comoda
ad indossarla e ciò
le fece spuntare un dolce sorriso sulle labbra. L’idea che
forse non avrebbe
indossato più quei colori… A quel pensiero,
scosse la testa, affrettando il
passo per dirigersi verso la Sala Grande per fare colazione,
sistemandosi nel
mentre il cerchietto nero che le teneva in ordine i capelli rossi. Non
appena
mise piede nella sala, però, qualcosa le volò
addosso e Aileen fu costretta a
fare qualche passo indietro, per evitare di cadere. Nel sentire una
risata
cristallina scoppiargli nelle orecchie, sorrise.
-Non puoi fare
così ogni volta che mi vedi! – esclamò
la Serpeverde ridendo, mentre l’altra scioglieva
l’abbraccio. Quella mosse la
mano come per sminuire quel fatto e Aileen alzò gli occhi al
cielo: Catalina
Ramirez, Corvonero del suo stesso anno, era una personalità
particolare e a
nulla sarebbero valse le sue parole, avrebbe fatto sempre come le
pareva.
- Me lo ripeti
ogni volta da quando ci conosciamo ma
non posso farne a meno! Tra quattro ore saremo fuori di qui e tra due
giorni
cambieremo Fazione! Non ti senti elettrizzata? – le
domandò Catalina mentre,
tenendola per mano, la trascinava verso il tavolo dei Corvonero. Le due
ricevettero delle occhiatacce da molti Corvonero presenti e Aileen si
sentì
fortemente a disagio: nonostante le quattro Fazioni fossero
perennemente a
contatto durante le lezioni, per il Pranzo era una cosa diversa e le
persone preferivano
sedersi insieme alla propria Fazione, nonostante ci fossero parecchie
eccezioni.
- Tu in che
Fazione andrai? – le chiese Catalina,
mentre prendeva un grosso sorso di succo d’arancia dal suo
bicchiere. A quella
domanda, Aileen sbuffò.
- Cata, lo sai
che non ci è permesso parlare di
questo… E poi, si può anche rimanere nella stessa
Fazione. – rispose lei e la
Corvonero fece spallucce.
-Sarà.
Di sicuro, qualcuno che rimane nella propria
Fazione c’è e lo conosciamo eccome. –
prima che Aileen potesse chiederle
qualcosa, sentì un tonfo accanto a lei. Si voltò,
incrociando lo sguardo con la
persona di fianco a lei: si trattava di un ragazzo, dai corti castani e
gli
occhi verdi. Sulla sua divisa, lo stemma dei Grifondoro sembrava
brillare.
- Parlavate di
me? – domandò lui sogghignando e
Catalina gli tirò addosso una pagnotta, facendolo mugugnare
dal dolore.
- Mi spieghi
perché?- domandò quello stizzito, mentre
la ragazza ridacchiava.
-
Perché sei sempre un gran ritardatario, Aidan.
Piuttosto, parlavamo di te e del fatto che vuoi rimanere nei Grifondoro
– il
moro, che nel frattempo stava mormorando frasi del tipo
“quella in ritardo sei
sempre tu, Cata”, si voltò di scatto verso Aileen.
- Come fate a
dirlo? – fece lui e la Serpeverde alzò
gli occhi al cielo.
- Non
è difficile capirti. Pensavo però che alle tue
migliori amiche lo avresti detto. – ribatté lei,
mentre la castana annuiva per
darle man forte. Di fronte a quelle due, Aidan si ritrovò a
sospirare.
- Voglio entrare
a far parte degli Auror. – pronunciò
dopo qualche attimo di silenzio e le due ragazze sgranarono gli occhi.
- Dici sul
serio? Ma è meraviglioso! – esclamò
Catalina e Aileen gli sorrise.
- Hai sempre
avuto un grande coraggio, Aidan. Cerca di
farne il tuo punto di forza. – a quelle parole, il ragazzo
sorrise e, mentre le
due ragazze ritornavano a chiacchierare tra loro, si mise a pensare.
Proprio come te,
Alistair…
.
.
.
.
.
Congresso
.
.
-Signorina
Maleahani, congratulazioni per la nuova
carica! –
Se qualcuno
glielo avesse chiesto, Kaia avrebbe
affermato di iniziare a pentirsi di aver accettato
quell’incarico. Da almeno
due minuti stava ricevendo le congratulazioni da parte degli altri
Capifazione
e dai membri del Governo, che le sorridevano dolcemente da bravi
Tassorosso
quali erano. Dopo l’ennesimo ringraziamento, la corvina
sospirò e, stringendosi
nel suo cappotto blu, colore prediletto dai Corvonero, decise di
dirigersi
verso l’esterno, in cerca di un po’ di solitudine.
Tuttavia, non appena raggiunse
il Terrazzo dell’edificio all’ultimo piano, si
accorse che qualcun altro aveva
avuto la sua stessa idea: si trattava di un ragazzo alto e ben
piazzato, dai
capelli biondo cenere e, a giudicare dall’abbigliamento verde
e grigio, membro
dei Serpeverde. Kaia lo riconobbe subito e fece per parlare, ma
l’altro la
precedette.
-Congratulazioni
per la carica, Kaia. – disse quello
facendola sorridere.
-
Congratulazioni anche a te, Armin. Da oggi siamo
colleghi. – ribatté lei sfidandolo e solo a quel
punto l’altro si voltò. Di
fronte a quello sguardo, del colore dell’oceano, Kaia
rabbrividì: dopo undici
anni, ancora non si era abituata a quell’occhiata che Armin
sembrava riservare
solo a lei, come se volesse guardarla nel profondo. Distolse lo
sguardo,
sapendo di aver causato un leggero sorriso nell’altro.
- Hai ancora
l’Addestramento dei Cadetti quest’anno? –
domandò avvicinandosi al parapetto e mettendosi ad osservare
la città: grazie
all’imponente altezza dell’edificio del Congresso,
da lì si potevano vedere i territori
delle varie Fazioni e, se si aguzzava la vista, persino le Mura, che
circondavano la città proteggendola dai mali esterni. Il
ragazzo le si
avvicinò, seguendo il suo esempio.
- Come sempre.
Non l’hanno ancora capito che quelli
scappano per me. – rispose lui ridendo, ricevendo in risposta
una leggera
gomitata. Tra i due calò il silenzio.
- Ho un brutto
presentimento. – fece la ragazza e
Armin la guardò, intimandola di continuare.
- Penso che stia
per succedere qualcosa di brutto o
che stia accadendo qualcosa… -
- Sono le tue
solite paranoie, devi stare tranquilla.
Forza, ci conviene tornare nelle nostre Fazioni: tutto
dev’essere pronto per il
Giorno della Scelta. – la ragazza annuì e,
insieme, si diressero verso
l’uscita. Nel mentre, i cieli avevano cominciato ad
oscurarsi: una tempesta
stava per abbattersi sulla città.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
ANGOLO
AUTRICE
Buongiorno
popolo di EFP! Non ve lo aspettavate, eh?
Per tutti coloro
che sono arrivati fino a qui, do il
benvenuto in questo mio nuovo viaggio! E’ una storia che
avevo in mente da
tempo, ma solo da pochi giorni ho deciso di metterci su le mani ed
eccomi qua!
E’ un Cross-over con Divergent, altra grande saga che da
sempre mi affascina e
volevo metterla in pratica. Prima di tutto, vorrei darvi qualche info
generali
sulla storia:
.
Siamo in un
futuro distopico, dove l’umanità è
stata
sterminata dopo anni di guerre e di disastri. La comunità
magica di Londra, unica
ad essersi salvata, ha deciso di rinchiudersi all’interno
delle mura delle
città e di dividere la popolazione in quattro Fazioni,
basate sui fondatori
della prima comunità magica, ognuna delle quali con un ruolo
preciso:
Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ogni Fazione ha le
proprie
caratteristiche e bisogna sapere che una persona, una volta entrata a
far parte
della società, non può cambiare la propria
Fazione d’appartenenza. Le Fazioni
sono governate da un Governo formato da dieci persone, tutte
appartenenti ai
Tassorosso, in quanto Fazione altruista e leale. Sotto al Governo si
trova il
Consiglio, formato dai Capifazione più anziani e gestito dai
Serpeverde.
I bambini
nascono e crescono nelle Fazioni e, all’età
di undici anni, cominciano il loro percorso nella Scuola di Magia e
Stregoneria
di Hogwarts, istituto che serve per insegnare ai giovani maghi e
streghe tutto
quello che devono sapere sulla magia. Essi imparano tutte le discipline
delle
varie Fazioni – Incantesimi, Erbologia, Pozioni,
Trasfigurazione… - e indossano
una semplice divisa nera con la cravatta e lo stemma della Fazione di
appartenenza. Una volta usciti da Hogwarts, dovranno affrontare il
Giorno della
Scelta.
Il Giorno della
Scelta è il momento in cui ogni
ragazzo deve prendere la propria decisione sul suo futuro. La scelta
viene
compiuta all’interno del Congresso, che si trova al centro
della città, tra le
Fazioni. La stanza è divisa in quattro sezioni e, di fronte
ad esse, si trova
un palco rialzato, dove vengono poste le Coppe, ognuna contenente il
simbolo
della Fazione: carboni ardenti per i Grifondoro, terra per i
Tassorosso,
frammenti di vetro per i Corvonero e acqua per i Serpeverde. Il ragazzo
o la
ragazza che compie la scelta deve applicare un taglio sul palmo della
mano, per
poi, con la punta della bacchetta, far cadere una goccia di sangue
nella Coppa
della Fazione scelta: in questo modo, ci si lega alla Fazione sia con
il sangue
che con la magia. Si può scegliere di rimanere nella Fazione
di nascita oppure
cambiarla, ma bisogna sapere che, se la si volesse lasciare, lo si
potrebbe
fare solamente tramite due modi: o il suicidio o diventando un Escluso.
Non
possono avvenire cambi di Fazione. Una volta scelta, i ragazzi salutano
le
proprie famiglie e vengono portati nella nuova Fazione, dove viene
applicato
loro un tatuaggio, che rappresenta la loro appartenenza: un leone, un
tasso, un
corvo o un serpente. Da quel momento in poi, si specializzano nelle
varie
discipline e diventano a tutti gli effetti membri della
società.
.
Qui una mappa
della città di Londra come me la sono
immaginata per questa storia. Al centro il Congresso, zona grigia in
quanto non
facente parte di nessuna Fazione (Hogwarts si trova sul confine tra il
Congresso e la Fazione dei Corvonero, in quanto protettori della
conoscenza.
.
.
.
.
.
.
Veniamo quindi
alle varie Fazioni.
.
.
GRIFONDORO
I Grifondoro
sono la Fazione responsabile della difesa
delle mura della città. I suoi abitanti vengono fin da
subito addestrati nel
corpo a corpo e si specializzano negli incantesimi di difesa e di
attacco. Ogni
tanto vengono anche svolte delle missioni esterne, per questo i
Grifondoro sono
la Fazione con il maggior numero di perdite. Vengono chiamati Auror.
Prediligono
persone con forte coraggio e grande forza d’animo. Oltre che
proteggere le
mura, controllano anche la città. Il loro abbigliamento
predilige colori come
il rosso e l’arancio e, per gioia di alcune ragazze, il rosa.
Essi vivono in una
grande fortezza di pietra e, nella Sala Rossa, avvengono le riunioni
dei
Capifazione.
.
.
.
.
.
TASSOROSSO
I Tassorosso si
occupano dell’allevamento e
dell’agricoltura. Essendo leali, gentili e altruisti verso il
prossimo,
gestiscono il governo della città. Sono agricoltori e
allevatori. I loro colori
sono il giallo, il nero e le sfumature scure del marrone, che
rappresentano la
terra. Vivono in capanne circondati dai campi e, al centro della
Fazione, si
trova la Grande Serra, dove vengono fatte le riunioni dei Capifazione.
Il loro
è il territorio più fertile.
.
.
.
.
.
CORVONERO
I Corvonero sono
la Fazione responsabile
dell’elettricità, infatti sul loro terreno si
trovano varie turbine elettriche.
Prediligono persone con una forte creatività e una buona
memoria. Sono
insegnanti, ricercatori, operai nelle turbine elettriche. Essendo
esperti di
Creature Magiche e portatori della conoscenza, costituiscono il corpo
insegnanti di Hogwarts e, qualche volta, aiutano i Grifondoro nelle
missioni,
rendendoli la seconda Fazione con più perdite. Indossano il
blu, l’azzurro e il
bianco. Vivono in una fortezza protetta da alcuni draghi e,
all’interno della
Sala di Ghiaccio avvengono le riunioni dei Capifazione.
.
.
.
.
.
SERPEVERDE
I Serpeverde si
occupano della centrale idrica e si
occupano di tutte le risorse marine, in quanto il loro territorio si
scontra con
il mare. I suoi abitanti sono astuti e ambiziosi. Si tratta di operai,
anche se
qualcuno svolge il ruolo di Consigliere dei Capifazione. Vestono i
colori del
verde e del grigio, con tutte le sfumature. Abitano in una grande diga
artificiale, chiamata la Centrale e, nella Sala di Comando situata al
Piano
Quattro, avvengono le riunioni dei Capifazione. Per la loro ambizione,
gestiscono il Consiglio dei Capifazione della
città. La
Centrale è spesso
soggetta ad inondazioni, per questo ha un gran numero di morti.
.
.
.
.
.
ESCLUSI
Per via del
grande numero che li costituisce, gli
Esclusi vengono quasi considerati una Fazione: è formata da
Maghinò, nati senza
poteri e quindi inutili alla società, da coloro che
abbandonano la propria
Fazione e dai ragazzi che, durante il Giorno della Scelta, non scelgono
alcuna
Fazione. Si trovano al di fuori del Congresso, circondati dalle varie
Fazioni.
Si riconoscono in quanto il loro tatuaggio viene sbiadito.
.
.
.
.
.
Passando poi ai
personaggi, potete inviarmi due tipi
di personaggi:
-i CADETTI,
ovvero i maghi e le streghe del settimo
anno. Sono ovviamente coloro che affronteranno il Giorno della Scelta.
Possono
decidere se rimanere nella Fazione di origine oppure cambiarla. Prima
di
entrare a far parte della Fazione, devono affrontare una serie di
prove. Non
hanno nessun tatuaggio di Fazione;
-i MEMBRI,
ovvero tutti coloro che fanno già parte
della Fazione. Per questo punto mi servirebbero anche altri Capifazione
per
Tassorosso e Grifondoro di ventotto anni.
.
.
.
.
Passiamo ora
alle regole:
.
-potete inviare
al massimo tre Oc a testa, di sesso,
Fazione e categoria differenti;
-potete inviare
anche fratelli, cugini, ma in numero
limitato, non ne accetterò molti;
-sono tutti
purosangue, visto che si tratta di una
comunità chiusa;
-nella
recensione segnatemi il sesso, la Fazione (di
nascita per i Cadetti e di appartenenza per i Membri) e
l’età nel caso dei
Membri;
-niente Gary
Sue/Mary Sue;
-non accetto
maghi, vampiri o altre creature;
-vanno bene
Legilimens, Metamorphomagus ma anche qui
in numero ristretto;
-non possono
esserci gli Esclusi, sia per la prima che
per la seconda categoria. Possono avere parenti Esclusi, che possono o
non
possono aver influenzato le loro decisioni;
-come sempre
farò un capitolo dedicato alle domande,
quindi non esitate a chiedere;
-se vi iscrivete
e partecipate, sappiate che, se
scomparite per due capitoli, al terzo il vostro Oc non
comparirà e al quarto il
vostro verrà eliminato. Stessa cosa per le recensioni,
almeno una ogni due
capitoli per sapere come va o se tratto bene i vostri Oc;
-avete tempo
fino al 20 marzo per inviarmi le schede.
.
.
Questi sono i dati che mi servono:
.
.
CADETTI
Nome:
Cognome:
Fazione di appartenenza:
Fazione nuova (se decide di
cambiarla):
Aspetto fisico:
Prestavolto:
Carattere:
Storia Personale (con eventi
più importanti):
Famiglia e dettagli:
Hobby/Passioni:
Paure/Debolezze:
Bacchetta:
Cosa ama/ cosa odia:
Perché decide di
cambiare
Fazione o perché decide di rimanere:
Amicizie/Inimicizie:
Orientamento sessuale:
Relazione (se libero,
impegnato, tipo
ideale):
Frase che lo rappresenta:
Altro:
.
.
.
MEMBRI
Nome:
Cognome:
Età (da 18 a 35
anni):
Fazione di appartenenza:
Fazione di nascita:
Professione all'interno della
Fazione:
Aspetto fisico:
Prestavolto:
Carattere:
Storia personale (con eventi
più importanti):
Famiglia e dettagli:
Hobby/passioni:
Paure/debolezze:
Bacchetta:
Cosa ama/cosa odia:
Amicizie/Inimicizie:
Orientamento sessuale:
Relazione (se libero,
impegnato, tipo
ideale):
Frase che lo rappresenta:
Altro:
.
.
.
E ora, dopo la
lunga sfilza di regole, vi presento i
miei Oc:
.
.
.
CADETTI
.
.
Aileen
Elisabeth McGideon
"Leen"
Fazione
dei Serpeverde | eterosessuale
La
vita è la più bella delle avventure ma solo
l’avventuriero lo scopre.
Aileen
è una ragazza molto vivace, sempre pronta
all’avventura. Di natura schietta,
non ha paura di dire ciò che pensa, nonostante venga
richiamata spesso per
questo. Dalla parlantina facile e veloce, è una ragazza
testarda, che non si
ferma di fronte a niente. Difficilmente cambia idea su qualcosa, a meno
che non
abbia proprio torto marcio. Dolce e generosa, è sempre
disposta ad aiutare gli
altri, spesso con un consiglio o con qualcosa di più.
.
.
.
.
.
Catalina
Ramirez
Fazione
dei Corvonero | bisessuale
"Cata"
Coloro
che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di
notte.
Catalina
è una sognatrice nata, sempre distratta e con la testa tra
le nuvole. E’ come
il prezzemolo: la si può trovare ovunque. E’ molto
maldestra e spesso inciampa
nei suoi piedi, causando l’ilarità delle altre
persone. E’ anche molto timida e
si imbarazza facilmente. In compagnia, soprattutto con gente che
conosce, è
sempre allegra e gentile e chiacchiera molto. Ingenua, non coglie
subito uno
scherzo o una battuta, continuando a pensarci anche tutto il giorno.
.
.
.
.
.
Aidan
Cleremont
"Dan"
Fazione
dei Grifondoro | bisessuale
Life
is short, smile while you
still have teeth.
Aidan
ha un carattere di fuoco: impavido e sicuro di sé,
è un attaccabrighe nato.
Viene considerato il classico buffone del gruppo per via del suo
carattere
giocoso, ma è leale verso chi ama e chi gli sta accanto.
Sono poche le cose di
cui ha paura e ama sfidare i suoi limiti, anche se impossibili.
E’ una testa
calda di natura, è facile provocarlo e farlo saltare come
una miccia. Tuttavia,
odia parlare di sé, difficilmente si apre con qualcuno.
E’ molto intelligente e
ama i giochi di logica e, contrariamente a ciò che si pensa,
ha molta pazienza.
.
.
.
.
.
MEMBRI
.
.
Kaia
Moiwahine Maleahani
"Moi"
28
anni | Fazione dei
Corvonero | Capofazione |
eterosessuale
La
conoscenza rende le persone umili. L’ignoranza rende le
persone arroganti.
Kaia
è una ragazza intelligente e molto arguta, motivi per i
quali è stata scelta
come Capofazione: logica e razionale, sa cogliere ogni minima cosa che
la
circonda. Difficile prenderla in contropiede, con la sua retorica
riuscirebbe a
distruggere anche il più forte dei discorsi. Preferisce la
solitudine alla
compagnia e detesta il disordine. Quando non è impegnata ad
addestrare i
Cadetti, è la Responsabile delle conoscenze della
città, ovvero della
Biblioteca Vecchia, situata al confine con il Congresso.
.
.
.
.
.
Armin
Stettner
"Il Mietitore"
28
anni | Fazione dei
Serpeverde | Capofazione
| omosessuale
I’m
in the mood for some chaos.
Difficile
da capire, Armin costituisce un mistero per chiunque lo incontri:
spesso
silenzioso, preferisce osservare ciò che lo circonda ed
intervenire solo se la
situazione lo richiede. Il suo intuito e la sua scaltrezza lo hanno
portato a
gestire il Terzo Piano della Centrale, uno dei più
prestigiosi. E’
particolarmente vendicativo e non bisogna mai dargli contro, se non si
vuole
fare una brutta fine. Viene chiamato “Il
Mietitore”, perché, ogni anno, molti
ragazzi abbandonano la Fazione per il suo addestramento.
.
.
.
.
Ci vediamo
presto (spero)! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** CAPITOLO 0.2 ***
CAPITOLO
0.2
23
Giugno, Fortezza Rossa, Fazione dei
Grifondoro
L’improvviso
soffio di vento che lo colpì come uno schiaffo in pieno viso
costrinse Aidan ad
aprire li occhi, realizzando finalmente che sì, non stava
facendo un sogno: era
veramente tornato a casa. Cercò di trattenere il sorriso che
cercava di
spuntargli sulle labbra e, insieme agli altri ragazzi,
cominciò ad avviarsi
verso la Fortezza. Si voltò un’ultima volta verso
il treno, rosso e arancio
come i colori della sua Fazioni, che li aveva portati lì,
consapevole che non
l’avrebbe più rivisto per il resto della sua vita.
-Aidan, manca
tanto? – una piccola vocina lo distolse
dai suoi pensieri e si voltò verso la sua sinistra, dove una
bambina, dai corti
boccoli ramati e grandi occhi azzurri, lo osservava con
curiosità. Lui le
sorrise e, con la mano libera dal baule che si portava dietro, le
accarezzò la
testa.
-No Tammy, siamo
quasi arrivati. – le comunicò lui e
la ragazzina sorrise. Lui e Tamara avevano sei anni di differenza, lui
al
settimo anno e lei al primo, ma per alcuni non sembravano nemmeno
fratelli: lui
aveva corti capelli castani e occhi verdi, mentre lei capelli ramati e
occhi
azzurri. Tuttavia, si capiva che erano fratelli dallo stesso naso
dritto e
dalla stessa intensità del loro sguardo, deciso e
determinato come dei veri
Grifondoro.
- Grifondoro, da
questa parte! – la voce di Titus
Dallas, Capofazione di trentasette anni, risuonò potente
come un fulmine,
convincendo ai ragazzi di muovere le gambe per non essere lasciati
indietro.
Aidan strinse la mano della sorella e affrettò il passo, non
volendo far
arrabbiare il Capofazione più del dovuto. Finalmente, dopo
altri cinque minuti,
i ragazzi raggiunsero la Fortezza, dove Titus li lasciò
liberi di tornare nelle
proprie unità familiari. Aidan, sempre tenendo per mano
Tamara, si avviò per il
grande salone principale della Fortezza, prendendo le scale per
raggiungere la
Torre Ovest, dove si trovava la sua unità. Raggiunta la sua
unità abitativa, la
305E, venne subito accolto dal profumo di casa. Sua sorella prese a
correre per
andare a salutare sua madre, lasciando così indietro il
fratello. Quello
sospirò, richiudendosi la porta alle spalle e, nel mentre,
pensava al Giorno
della Scelta: doveva fare la cosa giusta.
Biblioteca,
Fazione dei Corvonero
Kaia girovagava
all’interno della Biblioteca, sistemando i libri che trovava
in giro sui tavoli
e riprendendo i ragazzi che facevano baccano, disturbando
così gli altri. Da
quando ne era divenuta la responsabile, aveva finalmente capito Miss
Adler, la
precedente proprietaria, quando le diceva che le sarebbero venuti i
capelli
bianchi entro i trent’anni. Superò velocemente il
Reparto Antico, riguardante
tutte le discipline del mondo prima delle Fazioni, e si
avviò verso l’uscita
quando, su uno dei tavoli messi a disposizione dal luogo, riconobbe
subito un
volto familiare. La ragazza attese qualche minuto ma, visto che
l’altra
sembrava non essersi accorta della sua presenza, decise di andarle
incontro:
Catalina, con una matita nella mano sinistra e la destra a sorreggerle
la
testa, era circondata da enormi volumi, molto vecchi a giudicare
dall’aspetto,
mentre prendeva appunto su un piccolo pezzo di pergamena ingiallita.
-Non pensavo di
trovarti già qui. Sei tornata da
quanto, tre ore? Non dovresti essere con la tua famiglia? –
domandò Kaia e
Catalina sorrise, avendo subito riconosciuto la sua amica.
- Dovrei, ma
mamma era impegnata in laboratorio per
non so quale progetto, papà aveva voglia di stare un attimo
da solo – sai, dopo
un anno circondato da studenti lo capisco, - mentre i gemelli saranno
in giro
da qualche parte a combinare guai come sempre. – rispose
prontamente la castana
e Kaia scosse la testa: sapeva che la famiglia Ramirez fosse alquanto
“particolare”, a partire da Josè
Ramirez, insegnante di Incantesimi presso
Hogwarts, passando per Maria, la madre che come lavoro era un medico
legale e
arrivando ai due membri più piccoli Maya e Paco che, a soli
undici anni, erano
più scaltri di molti suoi coetanei. Non era un mistero,
dunque, che anche
Catalina fosse una ragazza fuori dalle righe. Sospirando, la
Responsabile le si
sedette di fronte, mentre la ragazza chiudeva il volume davanti a
sé.
- E’
davvero un peccato dover lasciare tutti questi
libri nelle mani di altri… Ma tanto ci sarai tu a
proteggerli, no? – fece
Catalina stiracchiandosi e Kaia la guardò con tenerezza.
- Quindi hai
già deciso? – le chiese e la castana
annuì.
- Sì.
Mi troverò bene anche lì, lo so già.
– rispose.
Tra le due cadde un leggero silenzio, che venne poi interrotto dalla
più
piccola che si alzava, strisciando la sedia e ottenendo occhiatacce sia
dalla
responsabile che dalle altre persone.
- Penso che
adesso me ne andrò a fare un giro per i
Recinti*, hai voglia di venire con me? – domandò
e, notando lo sguardo di Kaia,
alzò le mani al cielo.
- Sì
lo so, devi controllare. Ci vediamo in giro! - esclamò
e, salutandola un’ultima volta, si diresse verso
l’uscita, ringraziando
mentalmente quel posto che, per anni, era stato come una casa e che,
tra qualche
giorno, non lo sarebbe più stato.
Terzo
Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde
-Muovetevi
signorine, non possiamo stare qui tutto il giorno! –
urlò Armin ai suoi
sottoposti, mentre quelli sbuffavano per gli ordini appena ricevuti. Da
anni,
ovvero da quando aveva ottenuto il ruolo di responsabile, Armin si
divertiva a
tormentare gli operai della sua squadra sapendo che, essendo il capo,
non
avrebbero potuto fargli niente. Tuttavia, sapeva che quegli uomini,
più grandi
e più piccoli di lui, non gli avrebbero fatto niente anche
se ne avessero avuto
l’occasione, perché loro lo rispettavano e
sapevano che non era mai serio con
gli insulti e quant’altro.
L’improvviso
suono della sirena avvertì Armin della
fine del loro turno. Si asciugò il sudore dalla fronte,
mentre diceva ai suoi
uomini di andare a darsi una rinfrescata e di tornare ai piani alti.
-Signor Armin!
Signor Armin! – il moro si voltò subito
verso quella voce, che sapeva già appartenere a Ethan
Thompson, un suo
sottoposto entrato nei Serpeverde durante l’ultima selezione.
Lo scricciolo,
come lo aveva soprannominato lui per via della statura minuta, aveva
superato tutte
le prove, sorprendendo Armin che l’aveva poi voluto nella sua
squadra.
- Dimmi
Scricciolo. E ti ho già detto di chiamarmi
semplicemente Armin. – fece lui mentre si levava i guanti da
lavoro.
- Una ragazza ti
sta aspettando qui fuori. – gli comunicò
il ragazzo e il Capofazione, dopo qualche secondo, scosse la testa,
avendo già
capito di chi stesse parlando il ragazzo. Lo ringraziò e si
incamminò verso gli
ascensori dove, era sicuro come la morte, avrebbe trovato Aileen.
Infatti, come
volevasi dimostrare, la rossa lo stava attendendo alle porte degli
ascensori,
stretta nella sua tenuta verde smeraldo che le risaltava ancora di
più i
capelli rosso fuoco.
- Pensavo non
venissi a trovarmi. – fece il ragazzo
mentre quella gli correva incontro per abbracciarlo.
- Cosa ti
aspettavi? Sei appena diventato Capofazione,
dovevo per forza venire a congratularmi di persona! –
esclamò lei ridendo. I
due entrarono nell’ascensore, cliccando per il Primo Piano,
dove si trovavano
le camerate. Armin si appoggiò alla parete e
sospirò, sentendo i muscoli
iniziare a dolere.
- Senti ansia
per il Giorno della Scelta? – le chiese
lui, girandosi per osservarla attentamente e la ragazza fece spallucce.
- Dipende. A
momenti sono euforica, mentre volte
vorrei che fosse il più tardi possibile. A te
com’era andata? – fece lei e lui rise.
- Come ti ho
già detto. Sapevo cosa scegliere e l’ho
fatto, fine. – rispose e la rossa sbuffò.
- Non mi dirai
mai se sei di qui o se hai cambiato,
vero? – sbottò e lui rise ancora di più.
- Mai, lo
scoprirai da sola. Comunque sia, non devi
guardare cosa hanno scelto gli altri, ma devi fare quello che vuoi tu.
Che sia
seguendo il cuore o seguendo la ragione, la scelta è solo
tua. – continuò Armin,
mentre le porte dell’ascensore si aprivano sul Primo Piano.
Si incamminò,
lasciando dietro la ragazza, che sospirò affranta.
- Lo spero
tanto. –
ANGOLO AUTRICE
Buonsalve gente!
Sono qua con un secondo prologo, per
tenervi compagni fino alla selezione. Inoltre, a chiunque volesse
unirsi, le
iscrizioni sono aperte fino al 20 Marzo. Alcune note che volevo
precisare:
-ho messo una
data nel primo paragrafo. In questo
universo, Hogwarts finisce il 23 marzo e il 26 avviene il Giorno della
Scelta.
I Cadetti affrontano delle prove nei mesi di luglio, agosto e settembre
fino al
22 settembre, quando poi avviene la Cerimonia che li fa diventare
membri
effettivi della società;
-il treno
è il mezzo di trasporto delle Fazioni. Tutto
l’impianto viene gestito dai Corvonero e servono
principalmente per portare i
ragazzi ad Hogwarts oppure per trasportare i cittadini al Congresso (i
treni
hanno i colori delle Fazioni e sono quattro), mentre
all’interno della Fazione
vengono usati dei vagoncini, sempre con i colori e con i simboli delle
Fazioni.
Detto questo vi
saluto e ci vediamo alla selezione!
Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** SELEZIONE OC ***
SELEZIONE
OC
Benvenuti
signore e signori a questo capitolo super
atteso! Mi avete inviato un sacco di Oc fantastici ma,
ahimè, non sono riuscita
ad accettarli tutti. Nota iniziale prima di leggere: i cadetti sono
ordinati in
ordine alfabetico in base al nome, mentre i membri, tolti i primi
quattro che
sono i Capifazione, in base all’età. Bando alle
ciance, non vi disturbo più e
vi lascio alla selezione!
CADETTI
AIDAN CLEREMONT
"Dan"
Fazione
dei Grifondoro |
bisessuale
Life
is short, smile while you still have teeth.
Aidan ha un carattere
di
fuoco: impavido e sicuro di sé, è un
attaccabrighe nato. Viene considerato il
classico buffone del gruppo per via del suo carattere giocoso, ma
è leale verso
chi ama e chi gli sta accanto. Sono poche le cose di cui ha paura e ama
sfidare
i suoi limiti, anche se impossibili. E’ una testa calda di
natura, è facile
provocarlo e farlo saltare come una miccia. Tuttavia, odia parlare di
sé,
difficilmente si apre con qualcuno. E’ molto intelligente e
ama i giochi di
logica e, contrariamente a ciò che si pensa, ha molta
pazienza.
AILEEN
ELISABETH MCGIDEON
“Leen”
Fazione
dei Serpeverde | eterosessuale
La
vita è la più bella delle avventure ma solo
l’avventuriero lo scopre.
Aileen
è una ragazza molto vivace, sempre pronta
all’avventura. Di natura schietta,
non ha paura di dire ciò che pensa, nonostante venga
richiamata spesso per
questo. Dalla parlantina facile e veloce, è una ragazza
testarda, che non si
ferma di fronte a niente. Difficilmente cambia idea su qualcosa, a meno
che non
abbia proprio torto marcio. Dolce e generosa, è sempre
disposta ad aiutare gli
altri, spesso con un consiglio o con qualcosa di più.
AINE
EMILY RUSSEL
Fazione
dei Corvonero
|
eterosessuale
Never
bend your head. Always hold it high. Look the
world straight in the face.
Aine
è una ragazza allegra e spigliata. È molto
sincera, pensa che dire le cose
subito sia meglio e non sopporta le persone false e doppiogiochiste.
È molto
testarda e non abbandona mai una sfida o un compito assegnatole.
Sensibile di
fronte alle difficoltà altrui, tende ad immedesimarsi
troppo. Quando è convinta
delle proprie idee è pignola e petulante. È molto
intelligente ed intuitiva, ma
a volte è estremamente goffa e sbadata, soprattutto in
situazioni imbarazzanti.
ASHER
PEETRUS FARLEY
“Ash”
Fazione
dei Serpeverde | eterosessuale
I
have no rival, no man can be my equal.
Asher
è egocentrico ed egoista. Ambizioso ed altezzoso,
è disposto a tutto pur di
ottenere ciò che vuole. Ha una grande intelligenza e fin da
piccolo viene
idolatrato dalle persone intorno a lui. E’ vanesio, ama
principalmente sé stesso,
mentre per le altre cose nutre solamente un flebile interesse.
E’ un leader naturale,
crudele ed uno dei pochi Legilimens ancora in circolazione, cosa che
utilizza
per prevalere sui suoi avversari.
CATALINA
RAMIREZ
“Cata”
Fazione
dei Corvonero |
bisessuale
Coloro
che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di
notte.
Catalina
è una sognatrice nata, sempre distratta e con la testa tra
le nuvole. E’ come
il prezzemolo: la si può trovare ovunque. E’ molto
maldestra e spesso inciampa
nei suoi piedi, causando l’ilarità delle altre
persone. E’ anche molto timida e
si imbarazza facilmente. In compagnia, soprattutto con gente che
conosce, è sempre
allegra e gentile e chiacchiera molto. Ingenua, non coglie subito uno
scherzo o
una battuta, continuando a pensarci anche tutto il giorno.
ELLEN
OPRAH BEGUM
“Ellie”
Fazione
dei Serpeverde | eterosessuale
So
di avere un brutto carattere e non lo negherò, eppure voglio
migliorare. A
tutti i costi.
Ellen
ha un carattere molto peperino. Spesso descritta come ombrosa ed
irascibile è
in realtà una ragazza molto dolce, che nasconde solo
un’indole un po’
aggressiva se la si infastidisce. A contrario di quanto si pensi,
è molto
paziente. Gentile e leale, è molto chiacchierona e sarebbe
capace di parlare
tutto il tempo senza fermarsi, solo per il piacere di dare fastidio a
chi non
la sopporta. Si impegna sempre in quello che fa e cerca sempre di
portarlo a termine.
EVELYN
MIKAELSON
“Evie”
Fazione
dei Serpeverde | eterosessuale
I
fatti miei mi annoiano sempre a morte; preferisco quelli degli altri.
Evelyn
è una ragazza dal carattere frizzante. Sempre allegra e
solare, sa tutto di
tutti e ama i pettegolezzi. È sveglia e arguta, capace di
individuare anche il
minimo dettaglio in un quadro troppo grande. È anche molto
timida in situazioni
imbarazzanti. Spesso ha bisogno di alcuni momenti per sé,
preferendo quindi la
solitudine. Nonostante ciò, è un’ottima
amica e ha sempre i consigli giusti da
dare.
FLARE
BLIGHT
Fazione
dei Grifondoro |
eterosessuale
A
volte mi piace immaginare di essere sola...completamente sola. Magari
dopo
un'apocalisse o una pestilenza: non dovrei più fingere di
essere chi non sono,
non dovrei più nascondere come sono. Sarebbe liberatorio.
Flare
è estremamente riservata, raramente esprime i propri
pensieri e le proprie
emozioni. È analitica ed osservante, piena di insicurezze e
timori. È molto
matura per la sua età, con una certa dose di eleganza che,
unita alla sua
ironia, l’ha resa popolare. Odia essere messa sottopressione
e ha sempre
cercato di evitare situazioni del genere. Quando è frustrata
comincia a
bisbigliare sottovoce tra sé e sé.
INGRAM
LUGUS CEDRIC SÙILLADH
“Gram”
Fazione
dei Tassorosso
|
omosessuale
So
di non sapere.
Se
le sue sembianze lo fanno apparire come un essere dall’animo
calmo, in realtà
non è così. Ingram è solare,
strabordante di energia e sorride spesso. Non
riesce mai a stare fermo, ha bisogno di muoversi e la stessa agitazione
la si
ritrova quando parla: è logorroico e tende a parlare fino
alla nausea. È un
genio, ama studiare e imparare, ha sempre troppo da chiedere e troppo
da
scoprire. È acuto ed intuitivo, caratteristiche che usa per
investigare sul
mondo intorno a sé.
IVAN
PLISENSKY
Fazione
dei Tassorosso
|
bisessuale
Il
più grande sbaglio nella vita è quello di avere
sempre paura di sbagliare.
Dall’animo
dinamico, Ivan è un vero e proprio terremoto. Odia stare
fermo e si annoia
facilmente. E’ un gran lavoratore e, nonostante non sembri,
è dotato di grande
forza fisica. Ha la lingua lunga e difficilmente sta zitto, preferendo
dire le
cose in faccia senza pensarci due volte. Pieno di sarcasmo, ama
istigare la
gente e far perdere le staffe a chi lo circonda. Tuttavia, è
anche molto
sensibile e, se qualcuno si trovasse in difficoltà, non ci
penserebbe due volte
ad aiutarlo.
JUDE
ARES TRAVERS
Fazione
dei Serpeverde
|
aromantico/eterosessuale
Having
to learn how to live without you, is a lesson I
never wanted to learn.
Jude
è un ragazzo particolare. Si presenta come un ragazzo dolce,
gentile e sempre
disponibile, ma in realtà è pieno di pensieri e
di parole non dette. Non perde
quasi mai la pazienza e preferisce essere accondiscendente e cercare il
dialogo. È leale e odia tradire la fiducia delle persone. Ha
una natura un po’
sbadata., infatti gli capita spesso di inciampare sui propri passi in
quanto
eccessivamente distratto.
LENORA
BISHOP
Fazione
dei Serpeverde
|
bisessuale
Con
estrema pazienza, l’acqua riesce a erodere anche la montagna
più ostinata.
Quindi, bisogna imparare l’arte della pazienza
dell’acqua.
Lenora
è una ragazza dal carattere solitario e schivo, cosa che le
impedisce di legare
con le persone, ma con una personalità molto determinata e
indipendente. Non si
mostra mai spaventata o intimorita da qualcosa e sa come affrontare le
sue
paure. E’ schietta e non ha peli sulla lingua ma non risulta
mai offensiva nei
suoi commenti. E’ appassionata delle letterature antiche,
soprattutto
Shakespeare.
VENUS
LUCILLE PALMER
Fazione
dei Serpeverde
|
bisessuale
Like
a star, small but shiny.
Apparentemente
frivola e superficiale, Venus è in realtà una
ragazza estremamente sensibile e
generosa. Empatica, spesso si mette in secondo piano, preferendo
accontentare
gli altri. Dolce, riflessiva ma per nulla timida, non ha problemi a
fare
amicizia, le piace ascoltare ed essere la spalla su cui piangere.
E’ un’ottima
osservatrice, raramente le sfugge il più piccolo dei
dettagli. E’ riflessiva ma
anche tanto orgogliosa e difficilmente torna sui suoi passi.
MEMBRI
ADELINE
HOLMES
28
anni | Fazione
dei Tassorosso |
eterosessuale
Capofazione
| Addestratrice | Allevatrice di cavalli
Quanto
mi secca avere sempre ragione.
Adeline
è educata e tranquilla, nonostante sia un po’
introversa e fatichi a fidarsi
delle persone appena conosciute e non è una grande fan delle
conversazioni
forzate. E’ molto sarcastica soprattutto quando sotto stress.
E’ sveglia e
intuitiva, schietta e dice sempre ciò che pensa. Nonostante
ammetta i suoi
errori le viene difficile chiedere scusa. E’ molto leale e
non esita ad aiutare
qualcuno in difficoltà. E’ piuttosto organizzata e
puntuale e non sopporta
quando i suoi piani subiscono deviazioni.
ARMIN
STETTNER
“Il
Mietitore”
28
anni | Fazione
dei Serpeverde | omosessuale
Capofazione
| Addestratore | Responsabile del Terzo Piano
I’m
in the mood for some chaos.
Difficile
da capire, Armin costituisce un mistero per chiunque lo incontri:
spesso
silenzioso, preferisce osservare ciò che lo circonda ed
intervenire solo se la
situazione lo richiede. Il suo intuito e la sua scaltrezza lo hanno
portato a
gestire il Terzo Piano della Centrale, uno dei più
prestigiosi. E’
particolarmente vendicativo e non bisogna mai dargli contro, se non si
vuole
fare una brutta fine. Viene chiamato “Il
Mietitore”, perché, ogni anno, molti
ragazzi abbandonano la Fazione per il suo addestramento.
KAIA
MOIWAHINE MALEAHANI
“Moi”
28
anni | Fazione
dei Corvonero | eterosessuale
Capofazione
| Addestratrice | Responsabile delle conoscenze
La
conoscenza rende le persone umili. L’ignoranza rende le
persone arroganti.
Kaia
è una ragazza intelligente e molto arguta, motivi per i
quali è stata scelta
come Capofazione: logica e razionale, sa cogliere ogni minima cosa che
la
circonda. Difficile prenderla in contropiede, con la sua retorica
riuscirebbe a
distruggere anche il più forte dei discorsi. Preferisce la
solitudine alla
compagnia e detesta il disordine. Quando non è impegnata ad
addestrare i
Cadetti, è la Responsabile delle conoscenze della
città, ovvero della
Biblioteca Vecchia, situata al confine con il Congresso.
LYSANDER
THOMAS RILL
“Lys”
28
anni | Fazione dei
Grifondoro
| eterosessuale
Capofazione
| Responsabile Squadra A
True
happiness, is when we are happy with ourselves.
Lysander
si distingue per il suo modo di fare sempre entusiasta ed ottimista.
Riconosce
di avere l’antipatico difetto di annoiarsi facilmente e il
timore di cadere
nella monotonia lo rende leggermente impulsivo. E’ sempre
molto cordiale,
gentile e disponibile nei confronti del prossimo, ma il suo buonismo
non va
preso come una debolezza. È anche un po’ distratto
e pigro, caratteristiche che
lo rendono abbastanza fastidioso a livello quotidiano.
JAMES
WHITE
35
anni | Fazione
dei Corvonero | eterosessuale
Professore
di Cura delle Creature Magiche
Non
sono una persona a cui piace litigare o battibeccare, ma se provi a
fare
qualcosa ad una persona a me cara, per te non finirà bene.
James
è una persona che ama aiutare gli altri, soprattutto nello
studio. È
amichevole, sia con gli studenti che con gli insegnanti. Tuttavia, vi
è anche
una leggera intelligenza e furbizia, che usa per raggiungere i suoi
scopi
personali e scolastici. Si impegna molto in quello che fa e crede che
il duro
lavoro ripaghi sempre. Quando è triste o solo gli piace
stare con le Creature
Magiche o in biblioteca a leggere. Ama i romanzi rosa.
DESIREE
SERAPHINA HAMMOND
“Il
Soldato”
30
anni | Fazione
dei Serpeverde |
eteroflessibile
Capofazione,
Responsabile del Piano Due
Self
love isn’t selfish, it’s important.
Desiree
è una ragazza molto seria e riservata, non lavora mai in
gruppo ma solo perché
altezzosa e perfezionista. Determinata e feroce, è schietta
e senza peli sulla
lingua, soprattutto quando deve difendere ciò che crede
giusto. È brutalmente
onesta, dotata di un sarcasmo tagliente e spesso arrogante. Non ha
paura di
mostrarsi al meglio e di mettersi in primo piano, è
ambiziosa, organizzata e
molto metodica.
APOLLO
PETRIDIS
“Pollo”
28
anni | Fazione
dei Tassorosso |
bisessuale
Addestratore
| Responsabile del Settore Est
Ferire
la terra è ferire te stesso, e se altri feriscono la terra,
feriscono te.
Apollo
è un ragazzo molto calmo e tranquillo, che trasmette pace
solo con la sua
presenza. Generoso e paziente, è sempre disposto a dare una
mano a chi in difficoltà
e cerca sempre di mettersi in gioco. È un ottimo ascoltatore
e sa sempre qual è
la cosa giusta da fare. A volte preferisce stare da solo a riflettere,
in
quanto ha bisogno di alcuni momenti per sé. Odia
l’arroganza e la superbia,
caratteristiche che non fanno parte della sua persona.
NICHOLAS
RYMER
“Nick”
28
anni | Fazione
dei Tassorosso | bisessuale
Consulente
| Responsabile del Reparto Pozioni e Erbologia
La
vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi
sorridendo. Un sorriso può
diventare la tua più grande arma.
Nicholas
è un ragazzo sempre sorridente, difficilmente lo si vede
senza un sorriso
stampato in volto. E’ capace di rimanere calmo in quasi tutte
le situazioni e
difficilmente lo si coglie di sorpresa. Molto sicuro di sé e
delle sue
capacità, è un gran lavoratore, difficilmente
rimane fermo senza fare niente.
Gli piace seguire i suoi schemi e diventa leggermente irritabile se le
cose non
vanno come ha pianificato, nonostante non lo dia a vedere.
OYSTER
PRIMROSE FARLEY
“Oys”
25
anni | Fazione dei
Grifondoro
| bisessuale
Capitano
della Squadra d’Assalto
You’re
the disease and I’m the cure.
Oyster
è una testa calda e odia ricevere ordini e ancora oggi si
chiedono come abbia
fatto a diventare capitano. Tuttavia, è leale e generosa,
disposta a tutto per
difendere le persone che ama. A modo suo, sa essere ironica e
spiritosa. È abbastanza
spericolata, infatti ama i gesti d’eroismo, ha un forte senso
dell’altruismo e
dell’onore ed è anche molto empatica. Nonostante
sembri una dura, ha un cuore d’oro.
AMOS
XANDER PARK
19
anni | Fazione dei
Grifondoro
| bisessuale
Aspirante
Auror
You’re
a tornado with pretty eyes and a heartbeat.
Amos
è un ragazzo solare, estroverso e decisamente positivo, che
mette allegria solo
guardandolo. Ama sfidare i suoi limiti e non si tira mai indietro
davanti a
nulla. È anche piuttosto turbolento, dove
c’è lui succede sempre qualche guaio.
Non riesce a gestire le sue emozioni e il suo più grande
difetto è la gestione
della rabbia, infatti ha pochissimo autocontrollo. Ama provocare,
è abbastanza
vendicativo, nonostante quasi tutte le sue vendette siano per scherzo.
Ricordo subito
che io do importanza alla Fazione di
arrivo per i cadetti quindi non guardate il fatto che siano tutti quasi
tutti
Serpeverde (dettaglio che mi ha divertito un sacco). Ricordo anche che,
essendo
un’interattiva, dovete essere presenti e che, se per due
capitoli non mi
rispondete o sparite, al terzo il vostro oc è fuori.
Adesso, partiamo
subito con una domanda semplice:
In che rapporti è
il vostro Oc con gli altri? Sia per
membri che per cadetti mi servono i rapporti specifici dei compagni di
Fazione
mentre, per gli altri, anche una riga o due (ricordatevi che si sono
visti
tutti ad Hogwarts, anche se per i membri è più
difficile visto che non si sa la
Fazione di nascita). Per i cadetti, per quanto riguarda i membri, mi
bastano
solo quelli della loro Fazione e viceversa.
È
tutto, spero di arrivare presto con il primo
capitolo! Alla prossima! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** CAPITOLO 1 ***
CAPITOLO
1
Aine
Catalina
23
Giugno, Recinti1,
Settore Ovest2,
Fazione dei Corvonero
Catalina
camminava allegramente per la zona degli Abraxan, intenta a dirigersi
verso il
recinto dei cuccioli, in modo da poterli coccolare. Mentre passeggiava,
salutava sorridendo tutte le persone che incontrava sul suo passaggio,
che
ricambiavano il sorriso in quanto riconoscevano la figlia di Maria
Ramirez,
importantissimo medico legale dei Corvonero, dettaglio che
l’aveva salvata
parecchie volte – anche troppe – quando combinava
disastri.
Dopo qualche
minuto, la ragazza riuscì finalmente a
raggiungere il recinto, ma con la coda dell’occhio
notò un movimento strano
dietro ad una delle staccionate. Incuriosita, decise di avvicinarsi,
sorridendo
poi radiosamente non appena riconobbe la figura lì seduta.
-Aine, non
pensavo di trovarti qui! – esclamò la
castana spaventando completamente l’altra, che nel sobbalzare
aveva fatto
cadere il libro che stava leggendo. Dopo averlo raccolto ed essersi
accertata
dell’assenza di danni o graffi, si voltò verso
Catalina.
- Cata, per
Merlino, mi hai spaventata! Quante volte ti
ho detto di non apparire alle spalle della gente? Prima o poi
ammazzerai
qualcuno dallo spavento! – esclamò Aine,
spostandosi leggermente per permettere
all’amica di sedersi di fianco a lei.
- Tu invece
dovresti evitare di isolarti! Non fa bene
alla psiche! – ribatté Catalina e
l’altra si mise a ridere per quell’ultima
affermazione.
- Lo so, ma non
avevo voglia di stare un po’ da sola a
riflettere… -
- Pensi al
Giorno della Scelta? – domandò
improvvisamente Catalina e Aine venne presa alla sprovvista. Avrebbe
tanto
voluto parlarne con lei, ma la Legge3
glielo impediva e, se
l’avessero scoperta, sarebbe stata in guai seri. Quindi, si
limitò ad una
scrollata di spalle.
- Sì
e no. Forza, ho sentito il Professor White dire
che hanno spostato i Demiguise nel Recinto Quattro. – fece
lei alzandosi e la
castana le rivolse un sorriso malandrino.
- Pensi anche tu
a quello che penso io? – domandò
retorica ed Aine rise. Catalina la prese per mano e cominciò
a trascinarla con
sé, voltandosi ogni tanto per guardare l’amica:
sapeva che qualcosa la turbava,
ma non le avrebbe mai chiesto niente che avrebbe potuto ferirla o
metterla a
disagio. Così, si limitò a sorriderle, cercando
di trasmetterle tutto l’affetto
che provava nei suoi confronti.
Aidan
Flare
Cucine,
Piano Terra, Fortezza Rossa, Fazione dei Grifondoro
-Come
mai qui sola soletta? Non dovresti essere con le altre a discutere di
qualsiasi
cosa discutiate voi ragazze? – sbuffando leggermente per quel
commento senza
senso – al quale, però, era abituata insieme a
tutti gli altri -, Flare alzò lo
sguardo dal libro che stava leggendo, puntandolo poi in quello di
Aidan, che la
osservava sorridendo beffardo. Prima che lei potesse dire qualcosa, il
ragazzo
le rubò il libro da sotto il naso, cominciando a sfogliarlo
con uno strano
cipiglio.
- Aidan,
ridammelo. – fece la ragazza alzandosi ma
questi lo ignorò.
- Mi spieghi
perché leggi un libro di cucina? È
noioso! – esclamò il ragazzo, ridendo quando,
finalmente, Flare riuscì a
riprendersi il libro.
- Tu invece non
dovresti essere da qualche parte a
fare l’imbecille? Sono certa che in Sala Comune troverai un
pubblico
appropriato. – replicò la ragazza inarcando un
sopracciglio e il castano le
sorrise. Dopo qualche attimo di silenzio, Aidan si sedette di fronte a
lei,
appoggiando la testa alla mano sinistra mentre la osservava.
- Rimarrai qui a
fissarmi come un ebete? Perché
altrimenti puoi andare da tutt’altra parte. –
continuò Flare tornando a
leggere.
- In
realtà avevo voglia di chiederti una cosa. –
rispose
lui sospirando, mentre con la mano iniziava a creare delle piccole
fiammelle
rosse, che vagavano tra le sue dita.
- Spara, tanto
difficilmente raggiungerà le tue solite
scemenze… -
- Te ne vuoi
andare dalla Fazione, vero? – disse ad un
certo punto Aidan e Flare sobbalzò. Cominciò a
guardarsi intorno, accertandosi
che nessuno li avesse sentiti e, dopo aver pronunciato un Muffliato con
la
bacchetta, rivolse un’occhiata stizzita al compagno.
- Sei impazzito?
Se ti sentono parlare di questo
finiremmo in guai seri. E poi, cosa te lo fa pensare? – Flare
incrociò le
braccia al petto, lanciando un’occhiataccia ad Aidan per la
sua indelicatezza.
Il ragazzo alzò le spalle.
-
Così. Non mi sei mai sembrata una ragazza da
Grifondoro, ecco. Ovviamente è una scelta tua. –
rispose lui, portando
l’attenzione dalle sue dita alla compagna. Questa
inarcò un sopracciglio.
-
Perché tu pensi di rispecchiare le qualità di
Grifondoro? Ah sì, hai un alto desiderio di morte.
– a quella risposta, il
castano serrò la mascella.
- Non
è desiderio di morte. Sei una persona analitica,
non fermarti alle apparenze. – fece serafico Aidan, lasciando
di stucco la
ragazza. Flare ritornò alla lettura del suo libro,
continuando però a pensare
alle parole del castano: spesso non so sopportava, ma aveva capito il
suo
carattere più riservato: per come la pensava, Aidan
Cleremont era un gran
mistero.
Aileen
Asher
Ellen
Evelyn
Jude
Lenora
Venus
Sala
Comune, Quinto Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde
Non
appena la sirena suonò, annunciando la fine dei turni
lavorativi, i membri della
Fazione verde-argento si diressero verso la Sala Comune per il pranzo,
desiderosi di un pasto caldo che li avrebbe riscaldati. Vista la
profondità
della Centrale4,
più si scendeva verso il basso, più la
temperatura calava, costringendo così i suoi abitanti ad
utilizzare abiti
abbastanza pesanti. Tuttavia, vi era anche gente che sembrava essere
immune a
quella temperatura glaciale. Evelyn Mikaelson, avvolta nel suo grazioso
vestitino verde a maniche corte, si dirigeva allegramente presso la
Sala, cercando
di farsi spazio tra le persone che le camminavano di fianco.
Fortunatamente,
era sempre stata molto minuta, per questo trovava facile muoversi
velocemente.
Arrivata nella Sala Comune, si guardò intorno, cercando con
la vista i suoi
amici che, ne era certa, si trovavano lì. Fortunatamente, la
corvina vide due
teste rosse vicine che, non appena la notarono, sventolarono il braccio
per
chiamarla. Evelyn si diresse verso il tavolo dove, oltre alle due, vi
erano
altre tre persone: due ragazze, una bionda e l’altra mora, e
un ragazzo, dai
capelli biondo scuro.
-Evie, tu sei
pazza a girare così qui sotto! Hai forse
intenzione di prenderti un’influenza? – le
domandò una delle rosse, osservando
scandalizzata l’abbigliamento della corvina. A quel commento
Evelyn scoppiò a
ridere.
- Ellie, lo sai
che io non ho freddo. Non ho mai
beccato un raffreddore e non sarà di certo oggi la prima
volta! Cambiando
discorso, è vero che i signori Farley hanno chiesto la tua
mano a tuo nonno,
cara Lenora? – chiese in direzione della mora che, fino a
quel momento, non
sembrava particolarmente interessata alla conversazione. Nel sentirsi
chiamare,
Lenora alzò lo sguardo, trovandosi gli sguardi degli amici
addosso.
- Qualcosa del
genere, il nonno stava per perdere la
calma. So però che anche tua madre ha deciso di
“offrirti” ai Farley. –
replicò
senza peli sulla lingua ed Evelyn alzò gli occhi al cielo.
- Morgana, non
me ne parlare. Quando me l’ha
comunicato sono quasi caduta dalla sedia. Non può farmi
questo! – accanto a lei
Ellen, che era riuscita a raccattare con la magia una brocca
d’acqua e dei
bicchieri, storse il naso.
- In generale,
neanche sotto tortura andrei con Asher.
– sbottò, mentre Aileen e Venus, esattamente di
fronte a lei, le davano man
forte.
- È
una cosa da pazzi pensare di poter vivere con lui…
Jude, il cappuccio. – Venus si voltò verso
l’amico e gli abbassò il cappuccio
della felpa grigia, che lui usava per nascondersi dagli altri, e gli
rivolse
un’occhiata, intimandolo a partecipare alla conversazione.
Jude alzò gli occhi
al cielo ma non replicò: sapeva che Venus lo faceva per il
suo bene, non voleva
che si isolasse troppo.
- Su questo sono
assolutamente d’accordo con Venus. È un
essere spregevole e viscido, ancora non ho capito come facciano tutti
ad osannarlo.
– continuò Aileen.
- Se mi odi
così tanto come mai sono sempre sulla tua bocca,
McGideon? Vuol dire allora che, sotto sotto, ti interesso. –
l’intero gruppo si
irrigidì, voltandosi poi contemporaneamente verso
l’estremità del tavolo dove,
impassibile e fiero, stava Asher Farley ad osservarli, sorridendo
beffardo.
Aileen contrasse la mascella.
- Farley, ti
conviene allontanarti da qui se non vuoi
essere scaraventato giù dalla diga. – disse secca
la rossa, mentre Lenora le
rivolse un’occhiata per il tono utilizzato: la rossa era
famosa per il suo
carattere “di fuoco” e molto spesso era finita nei
guai per questo. Tuttavia,
Asher rise sprezzante.
- Sicura che non
sarai tu a fare un bel volo? È una
cosa di famiglia ormai… - commentò lui e Venus ed
Ellen, rapide come due fulmini,
furono veloci a bloccare l’amica che, se ne avesse avuto la
possibilità,
avrebbe strangolato il ragazzo a mani nude.
- Asher,
piantala. Non sei simpatico. Vattene. –
replicò Jude, che per la prima volta aprì bocca.
Il castano lo guardò fisso ma
poi, salutandoli con un finto sorriso, li lasciò,
dirigendosi verso il fondo
della sala dove, appena entrato, si trovava il Capofazione Stettner.
- Non lo
sopporto. Come avete fatto ad essere suoi
amici da piccoli? – sbottò Ellen in direzione di
Jude ed Evelyn, che da bambini
erano stati molto legati con Asher. Jude fece spallucce e prese ad
ascoltare la
conversazione tra Lenora ed Aileen, mentre Evelyn osservava
attentamente il
ragazzo, che aveva preso a parlare con Armin. Lei si ricordava
perfettamente il
tempo che aveva passato insieme a lui da bambina e ancora non si
spiegava come
mai avesse cambiato così tanto. Smise di guardarlo e rivolse
un triste sorriso
alla rossa.
- Me lo sto
chiedendo anche io. -
Ingram
Ivan
Campi
di grano, Settore Est, Fazione dei Tassorosso
Quell’anno,
la Natura aveva deciso di fare un dono alla Fazione dei Tassorosso e,
diversamente dagli altri anni, aveva fatto sì che i terreni
fossero sempre
fertili. Nei campi di granoturco, che ancora non era stato raccolto, un
giovane
ragazzo, dalla zazzera castana e dalla carnagione pallida,
caratteristica
strana per la gente di quelle parti, che viveva perennemente sotto al
sole5,
stava riposando sdraiato in mezzo al campo, approfittando dei raggi del
sole e
lasciandosi cullare dalla leggera brezza che passava. Ascoltando il
cinguettio
degli uccellini, era sul punto di appisolarsi quando, improvvisamente,
qualcosa
gli cadde addosso, esattamente all’altezza
dell’addome, mozzandogli il fiato.
Non appena sentì una risata cristallina, che conosceva molto
bene, cercò di
alzarsi.
-Ingram, brutto
ingrato, levati di dosso, che sei
pesante come un Ippogrifo! – sbottò il ragazzo e
l’altro rise ancora di più.
- Mi dispiace ma
non sono riuscito a resistere! Piuttosto,
eviti di dormire in mezzo ai Campi, Ivan! La prossima volta ti tramuto
in un
albero se ti piace così tanto stare qui! –
esclamò l’albino, levandosi però
dall’amico. Se li si osservava da fuori, ai più
potevano sembrare una coppia
stravagante, ma i due erano amici fin dall’infanzia: si erano
avvicinati per
caso, principalmente perché Ingram, per via del suo
albinismo, che aveva
provocato stupore nella maggior parte della popolazione, veniva sempre
preso di
mira dagli altri bambini e Ivan, già conosciuto per il suo
iperattivismo, era
corso a difenderlo, buttandosi senza paura contro quei bambini che,
vista la
statura, erano molto più grossi di lui, che poteva essere
paragonato ad uno
scricciolo. Da quel momento, i due non si erano mai separati e
sembravano
esseri complementari, dove uno faticava vi era sempre l’altro
ad aiutarlo e
sostenerlo.
- Come mai ti
nascondi qui? Pensavo volessi
festeggiare la fine della scuola con gli altri. O con fiumi
d’alcool, dipende
da come la vedi. – disse Ingram, alludendo alla festa che,
ogni anno, i
diplomati di Tassorosso organizzavano nella Grande Serra, per celebrare
la fine
del percorso scolastico e l’inizio della nuova avventura che
li aspettava. Ivan
si voltò verso il suo amico, che ondeggiava con la testa
mentre batteva i piedi
sul terreno. Nonostante fosse stato sgridato tante volte, Ingram era
dinamico,
si muoveva sempre e non stava mai fermo. Questa era una delle tante
particolarità che Ivan adorava nel suo amico.
- Lo so che
c’è la festa ma volevo rilassarmi cinque
minuti in pace. Tanto durerà almeno tutta la notte, abbiamo
tempo per andarci.
– rispose il moro. Subito, Ingram inarcò un
sopracciglio e prese ad osservarlo.
- Tu menti.
Saresti lì ad aprire la festa e saresti
l’ultimo ad andartene. – fece l’albino e
Ivan sbuffò: Ingram era un ragazzo
intelligente e, conoscendolo da tantissimo tempo, aveva imparato a
capire
quando stava bene e quando no.
- Va bene, lo
ammetto. Pensavo al Giorno della Scelta.
Mi scoccia che sia un argomento tabù. Perché non
possiamo parlare di quello che
vogliamo fare? – sbottò il ragazzo e
l’altro rise.
- Per evitare di
farci condizionare da altri pareri.
La scelta è solo nostra, tanto tra due giorni
verrà fuori. E ora ti alzi? Mi
annoio a fare niente e lo so che per te è lo stesso.
– a quelle parole, Ivan si
alzò e prese a correre, ridendo agli insulti che riceveva da
Ingram per essere
partito per primo. Scappando per non essere preso da lui, Ivan decise
di
passare quegli ultimi due giorni a divertirsi. Per la scelta,
c’era ancora
tempo.
James
Kaia
Sala
Comune, Fortezza Grigia, Fazione dei Corvonero
Nel
silenzio della stanza, quasi vuota vista l’ora tarda, James
White era impegnato
in una delle sue letture serali, godendo della penombra data dalle
poche
candele accese della sala. Accanto a lui sul tavolo, un bicchiere di
Fire
Whiskey con qualche cubetto di ghiaccio al suo interno, che sorseggiava
ogni
tanto per accompagnare la lettura. Era talmente assorto da non rendersi
conto
della ragazza che era appena entrata nella stanza e che, notandolo, si
stava
avvicinando a lui.
-James,
buonasera. Non pensavo di trovarti qui. – fece
quella e James sorrise, riconoscendo subito la voce.
- Ho voluto
rilassarmi un attimo prima di rientrare
nella mia unità6…
E tu Kaia, come mai fuori a quest’ora? È
abbastanza tardi. – rispose lui, mentre la corvina gli si
sedeva davanti.
- La riunione
con gli altri Capifazione è finita pochi
minuti fa. – disse Kaia, facendo apparire un bicchiere con un
cenno della mano
e versandosi qualche dito di Whiskey dalla bottiglia di fronte a lei.
James la
guardò divertito.
- Come mai ti
dai all’alcool? Pensavo lo disprezzassi.
– fece e la ragazza gli rivolse un’occhiata.
- Primo, non mi
sto dando all’alcool e, secondo, non
lo disprezzo. Diciamo solo che lo bevo nei momenti opportuni. Comunque,
la
riunione è durata quasi tre ore e mi hanno affidato
l’incarico di addestrare i
Cadetti. – a quella risposta, il professore rise ancora.
- E’
la maledizione dei nuovi Capifazione. Mi ricordo
l’anno scorso quando è toccato ad Adrian Wilks.
Sarà stato contendo ti averti
ceduto il ruolo. – disse, mentre la corvina sospirava.
- Lo so bene, ha
sghignazzato tutto il tempo. Ma ora
non ha importanza, mi è stato assegnato questo compito e lo
porterò a termine.
– esclamò lei con grande serietà.
D’altronde, fin da bambina possedeva questo
grande senso del dovere che, con l’avanzare
dell’età, era cresciuto insieme a
lei. Con un cenno del capo, salutò James, che decise
anch’egli di tornare nella
propria unità abitativa. Nelle loro menti, mille pensieri
navigavano a forte
velocità, entrambi domandandosi cosa sarebbe successo nei
giorni seguenti. Il
Giorno della Scelta si avvicinava.
Amos
Lysander
Oyster
24
Giugno, Palestra, Fortezza Rossa, Fazione dei Grifondoro
-Va
bene ragazzi, per oggi l’allenamento finisce qui! –
la voce dell’Allenatore
Johnson, colui che si occupava dell’addestramento degli
aspiranti Auror,
risuonò potente per tutta la palestra. Stanchi ed affannati,
i ragazzi e le
ragazze si recarono presso gli spogliatoi, felici che
l’allenamento fosse
terminato. Tuttavia, tra tuti gli aspiranti, ve n’era uno
che, diversamente
dagli altri, si stava ancora allenando con uno dei manichini. Il
giovane, dai
corti capelli castani e il fisico slanciato, stava scagliando ogni tipo
di
incantesimo contro il manichino che, incantato
dall’allenatore, rispondeva con
altri.
-Dovresti
smetterla, rischi di rompere il manichino o
di farti male. – disse una voce improvvisa. Il ragazzo si
voltò ma, proprio in
quel momento, il manichino lanciò una fattura, che lo
colpì trascinandolo
indietro di qualche metro. Il ragazzo gemette dal dolore e, mentre si
massaggiava la testa, che aveva sbattuto contro il pavimento, si
voltò furente
verso la figura che lo aveva distratto.
- Oys! Non
dovevi distrarmi, avevo quasi raggiunto il
mio record! – sbottò il ragazzo e, come risposta,
la ragazza rise ancora più
forte.
- Oh Merlino,
hai fatto un volo stupendo! Comunque,
l’allenamento è finito da un pezzo, quindi fila
sotto la doccia e poi verso la
tua unità abitativa. – fece la ragazza, tirando
fuori la bacchetta dai
pantaloni per sistemare tutti gli oggetti sparsi per la palestra. A
quel punto,
il ragazzo sbuffò.
- Ho ancora
voglia di allenarmi! Non sono stanco lo
giuro! – la supplicò, ma la ragazza non sembrava
cedere.
- Amos,
piantala. È tardi e poi la palestra serve agli
Auror. Ma se vuoi possiamo allenarci in cortile, ti aiuto io.
– nel vedere il
ragazzo sorridere entusiasta e cominciare un balletto di
felicità Oyster
sorrise: nonostante la differenza di età, si era affezionata
ad Amos,
considerandolo quasi un fratello minore. Certo, di guai ne combinava,
ma
riusciva quasi sempre a scamparla, grazie anche
all’intervento della mora. I
due si diressero verso l’esterno, salutando di tanto in tanto
gli Auror che incontravano.
Ad un certo punto, Oyster sollevò un braccio per salutare
qualcuno e Amos seguì
la direzione: vide un ragazzo dalla corporatura possente e dai capelli
castano
scuro. Indossava un giacchetto di pelle smanicato rigorosamente rosso,
dove vi
era appuntata la spilla degli Auror, ovvero una grande A rossa. Amor
riconobbe
subito Lysander Thomas Rill, Responsabile della Squadra A e nuovo
Capofazione
dei Grifondoro.
- Oys, non
pensavo di trovarti qui! Pensavo che la tua
squadra fosse ancora fuori in missione. – chiese alla
ragazza, notando con la
coda dell’occhio Amos che, nel sentire la parola
“missione” si era illuminato.
Oyster scosse la testa.
- Siamo
rientrati mezz’ora fa, pensavo vi avessero
avvertito. Ti presento Amos Xander Park, uno degli Aspiranti.
– fece la mora,
mentre Amos salutava con un cenno della mano.
- Sì,
so bene chi è. Due anni fa ho aiutato per
l’addestramento, eri uno dei migliori. Cavoli, pensare che
quest’anno tocca a
me trattare con i cadetti. – rispose Lysander sbuffando.
- Sono certo che
farà un lavoro stupendo, Auror Rill!
– esclamò il più giovane dei tre e il
Capofazione si mise a ridere.
- Va bene, il
titolo di Auror usalo solo al lavoro,
per adesso chiamami solo Lysander. Stavate andando ad allenarvi? Vi
seguo anche
io, ho voglia di sfogarmi. E poi, forse riesco a darti qualche dritta.
–
replicò il castano e, voltandosi, si diresse verso il
Cortile seguito dagli
altri due.
- Sto per
allenarmi con un Capofazione! È un’occasione
d’oro! – esclamò Amos quasi saltellando
per la gioia. Oyster gli diede una
pacca sulla spalla.
- Visto che
è un’occasione d’oro, non lasciartela
sfuggire. E poi, sai com’è: se impari qualche
trucchetto, potresti battere i
tuoi avversari. -
Armin
Desiree
Sala
Macchine, Terzo Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde
Il leggero
ticchettio delle sue scarpe con il tacco, rigorosamente verdi per
evidenziare
la sua appartenenza Fazione, rifletteva perfettamente lo stato
d’animo della
proprietaria. Desiree camminava frettolosamente, anche se cercava di
non darlo
a vedere, verso la Sala Macchine del Terzo Piano, dove sapeva avrebbe
trovato
il suo obiettivo. Man mano che si avvicinava, un forte rumore metallico
aumentava sempre di più, segno che qualcuno si trovava
ancora lì a lavorare. Al
suo interno, Desiree vide subito l’oggetto dei suoi desideri,
impegnato nella
riparazione di una delle pompe idriche.
-Capofazione
Stettner, gradirei si fermasse qualche
secondo, ho delle cose molto importanti da comunicarle. –
pronunciò ad un certo
punto la ragazza. Nel sentire la sua voce, il ragazzo si
voltò verso di lei:
aveva il viso sporco di polvere e fuliggine, oltre che di sudore,
mentre gli
occhi erano protetti da un paio di occhialoni grigi. Persino i guanti e
la tuta
da lavoro stavano diventando più neri che verdi. A quella
visione, Desiree
storse il naso.
- Sai che puoi
chiamarmi per nome. Ci togliamo solo
due anni di differenza. – replicò Armin alzandosi.
Lasciò a terra la chiave
inglese che teneva in mano e si tolse sia i guanti che gli occhiali,
che gli
avevano lasciato il segno.
- Hai saltato la
riunione, Armin. Una riunione molto
importante. – disse la mora regalandogli uno sguardo di
ghiaccio. Il ragazzo
sghignazzò, ormai insensibile a quel modo di essere
osservato: ormai conosceva
Desiree da tanto tempo e aveva imparato a gestire quegli sguardi freddi
che la
donna regalava alla gente.
- Mi dispiace,
ma ero impegnato a mantenere in
funzione queste macchine che, come saprai, servono ad impedire che la
Centrale crolli.
Quindi, stavo svolgendo il mio lavoro di Responsabile. Avete detto
qualcosa di
particolare? – domandò alla fine serafico,
appoggiandosi con la spalla al
macchinario.
- Soliti
problemi, macchinari che sono da cambiare,
risorse che dovrebbero essere di più e la mancanza di
cadetti. A questo
proposito, Armin, ti consiglierei di non fare come gli altri anni. Ci
servono
ragazzi e con te molti scappano. – a quelle parole, lui
sbuffò.
- Mi hanno
affidato questo compito sei anni fa perché
hanno visto che i miei cadetti erano migliori. –
replicò piccato e Desiree alzò
le braccia al cielo.
-
L’anno scorso su almeno una ventina di cadetti solo
cinque sono arrivati fino alla fine. Quindi ti scongiuro, Armin, cerca
di non
essere crudele come al solito. Ricordati, lo facciamo per il bene della
Fazione. – e, detto questo, la ragazza se ne andò,
lasciando Armin da solo
nella sala. Questi scosse la testa, riprendendo gli occhiali e i guanti
per
indossarli nuovamente. Nonostante l’aria altezzosa che aveva,
sapeva benissimo
che avrebbe dovuto ascoltare Desiree, perché aveva
pienamente ragione, ma non
poteva farci niente. D’altronde, non lo chiamavano Il
Mietitore senza
motivo.
Adeline
Apollo
Nicholas
25
Giugno, Settore Ovest, Reparto Erbologia, Fazione dei Tassorosso
Quel
pomeriggio, Nicholas Rymer si trovava all’interno del Reparto
Erbologia per
prendere le pozioni che servivano ai maghi del Reparto Nord e, cosa che
accadeva pochissime volte, era stranamente felice di non essere di
turno, anzi
di averlo terminato. Adorava aiutare le persone, era uno dei
Consulenti, ma la
Signora Holmes, una simpatica vecchietta di sessantotto anni, aveva la
brutta –
bruttissima, a detta dei suoi colleghi – abitudine di
confondere la sua pozione
per colorare i capelli con il cibo per le sue galline. Così,
ogni due per tre,
la donna si ritrovava il piumaggio degli animali dei colori
più improbabili,
che le causavano perennemente delle crisi isteriche perché,
a detta sua, non
capiva come ciò potesse succedere. Sfortunatamente per i
ragazzi del
Laboratorio, quel pomeriggio era uno di quei giorni.
-Davvero non
capisco, Guenda e Brenda stavano bene
stamattina e ora sono verdi! – Nicholas sentì la
Signora Holmes lamentarsi
delle sue galline e, facendo silenzio, si recò verso
l’uscita del suo lavoro.
- Come mai
scappi? Sembri un fuggitivo. – disse una
voce alle sue spalle facendolo trasalire. Si voltò,
trovandosi così di fronte
il volto del Responsabile del Settore Est.
- Pollo, mi hai
fatto prendere un colpo! Potresti
avvertire la gente della tua presenza ogni tanto! –
esclamò il rosso, una mano
sul cuore per riprendersi dallo spavento appena ricevuto. Il biondo
rise,
facendo un cenno con la testa per scusarsi.
- La prossima
volta me ne ricorderò. Allora, come mai
così nascosto? – domandò Apollo e
Nicholas guardò dentro il Laboratorio, dove
la Signora Holmes si agitava disperata mentre Charlotte, la sua
collega,
cercava di calmarla.
- La Signora
Holmes ha ancora confuso la sua pozione
per capelli per il mangime delle galline. Piuttosto, cosa ci fai qui?
Di solito
passo io dalle tue parti a portarti le cose. Non dirmi che le avete
già finite.
– replicò Nicholas. I due erano in buoni rapporti,
per questo era Nicholas ad
andare di persona nel Reparto Est per portare pozioni e fertilizzanti.
E, come sempre,
per ringraziarlo Apollo gli consegnava subito la frutta e la verdura
che gli
serviva.
- Ehy ragazzi,
non pensavo di trovarvi entrambi qui! –
nel sentire quella voce, i due si voltarono, trovandosi una sorridente
Adeline
che si dirigeva verso di loro. Apollo aprì le braccia e la
ragazza corse ad
abbracciarlo.
- Sono fiero di
te. Essere Capofazione è un onore e so
che riuscirai a svolgere questo ruolo egregiamente. – disse
il biondo e la
ragazza sorrise.
- Grazie
davvero. Però mi dispiace, so che anche voi
due eravate candidati per il ruolo. – rispose Adeline
sinceramente dispiaciuta
ma Nicholas scosse la testa.
- Non pensarlo
nemmeno, sei perfetta. Non potevano
fare scelta migliore. – replicò il rosso e
l’amico annuì dandogli ragione.
- Poi possiamo
aiutarci a vicenda. L’addestramento
l’hanno affidato a me e posso aiutarti, mentre Nick, essendo
consulente, può
essere tipo il tuo consigliere personale. –
continuò Apollo e i due risero.
Adelina prese a braccetto i due ragazzi e sorrise.
-
Sarà un’avventura spettacolare. Comunque Nicholas,
perché la Signora Holmes piange disperata sulla spalla della
povera Charlotte?
– chiese la ragazza e Nicholas si voltò, notando
all’interno del Laboratorio la
scena che aveva appena descritto la sua amica.
- Ha ancora
confuso il cibo per le galline con la sua
pozione per capelli. Ha delle galline colorate. – a quelle
parole, Adeline
cercò di immaginarsi la scena nella sua testa e, dopo un
po’, fece spallucce.
- Beh, di sicuro
saranno più belle di lei. Cielo, la
dovrebbe smettere con quei colori improponibili. – a
quell’uscita, i due
ragazzi scoppiarono a ridere, non potendo fare altro che dare ragione
all’amica. I tre presero a camminare verso le Capanne*, dove
i membri dei
Tassorosso alloggiavano e, raggiunte le proprie abitazioni, si
separarono.
L’indomani, sarebbe stato il Giorno della Scelta, dove
avrebbero dovuto operare
come die veri membri Tassorosso. Ma per adesso, potevano permettersi di
essere
come erano.
1.Recinti:
la zona dove i Corvonero tengono e allevano le Creature Magiche che
trovano
fuori dalla città. Li curano e, se ne hanno la
possibilità, li lasciano nuovamente
nel loro habitat, mentre alcune specie vengono studiate per capirne i
tratti peculiari;
2.Settore Ovest:
la Fazione dei Corvonero, come Tassorosso e Grifondoro, è
divisa in settori:
nel Nord si trova la Fortezza Grigia, nell’Ovest tutto quello
che riguarda le
Creature Magiche, nell’Est le strutture mediche e nel Sud,
oltre ad Hogwarts, i
sistemi delle infrastrutture e la Stazione;
3.Legge: come accennato
negli scorsi capitoli, vi è una Legge che vieta ai Cadetti
di parlare della
loro scelta, per non essere condizionati o per non condizionare gli
altri, pena
la reclusione;
4.Centrale:
i piani più bassi della Centrale sono quelli per la Sala
Comune e per le unità
abitative, quindi molto fredde visto che si trovano molto sottoterra;
5.Sole: per via di
alcuni
incantesimi, i Tassorosso sono perennemente al sole, quindi
è raro che ci siano
Tassorosso “pallidi”, vista la costante esposizione
al sole;
6.Unità: come i
Grifondoro e i Serpeverde, anche i Corvonero si trovano in
unità abitative;
7.Capanne:
a differenza delle altre tre Fazioni, i Tassorosso abitano in Capanne.
ANGOLO AUTRICE
Eccoci
finalmente qua con il primo capitolo! È stato
un lavoraccio ma sono contenta del risultato. Chiedo già
perdono per i paragrafi
corti (tranne Serpeverde, ma loro sono tanti), ma questo è
un mio primo
approccio con dei nuovi personaggi. Spero comunque di aver fatto un
buon
lavoro. Ho delle domandine per voi.
CADETTI
Come sarà al
Giorno della Scelta? Come si comporterà?
Sarà nervoso, eccitato?
MEMBRI
Come si ricordano il loro
Giorno della Scelta?
TUTTI
Colore preferito?
Ora, avverto
già adesso che fino a giugno-luglio sarò
impegnata con l’università, quindi non ci vedremo
per un po’. Ergo, potete
lavorare con calma alle risposte. Ricordo anche che ho una pagina
Instagram,
__dreamer97_efp, dove sarò attiva per domande,
curiosità, tornei… Non ho più
niente da dirvi. Ci vediamo alla prossima! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** CAPITOLO 2 ***
CAPITOLO
2
26
giugno, Congresso
Il
rumore che veniva prodotto dalla quantità di persone che si
trovavano
all’interno della sala costrinse Armin a chiudere gli occhi.
La sera prima, uno
dei Capifazione più esperti gli aveva comunicato
l’orario della Riunione di
Fazione, che si sarebbe tenuta alle prime luci dell’alba per
poi poter
procedere con la Scelta. In quel momento, la lancetta delle ore del suo
orologio superava a malapena il numero cinque.
Era troppo
presto, continuava a ripetersi mentre,
accanto a lui, Desiree osservava i fascicoli che erano stati consegnati
a tutti
i Capifazione qualche minuto prima. Notando il suo collega, la ragazza
gli
diede una gomitata, ottenendo solamente un grugnito infastidito.
-Mi spieghi qual
è il tuo problema? – le chiese il
biondo voltandosi verso di lei. Notando di averlo disturbato alla
grande,
Desiree sorrise.
- Ti conviene
guardare il fascicolo, piuttosto che
dormire. Dobbiamo essere preparati per oggi e tu più di
tutti devi essere
impeccabile. Non vorrai tornare a lavorare alla Centrale a tempo pieno
immagino, no? – rispose, sapendo di andare a toccare un tasto
dolente. Armin
fece per controbattere, ma una risata interruppe i suoi propositi. Si
voltò,
pronto a lanciare un incantesimo non verbale a chi aveva osato
disturbarlo.
Tuttavia, si bloccò non appena notò la persona di
fronte a lui: corporatura
minuta, lunghi capelli biondi e occhi acquamarina, coperta dai colori
della
Fazione di Grifondoro.
- Millie. Che
cazzo fai tu qui? – esclamò il
Capofazione dei Serpeverde dopo qualche attimo di silenzio e la ragazza
si aprì
in un sorriso smagliante. Accanto al biondo, Desiree guardava la scena
in
religioso silenzio, chiedendosi come facesse il suo collega a conoscere
una
Grifondoro.
- Sempre il
solito villano, mio caro Armin. Sono la
nuova Capofazione di Grifondoro, altrimenti perché sarei
qui? – rispose a tono
Mildred Abbott mentre si sedeva accanto a lui. Vide con la coda
dell’occhio
Desiree trasalire, - secondo le regole, ogni Capofazione doveva sedersi
nel suo
blocco d’appartenenza – ma fece finta di niente.
- Pensavo che il
Capofazione eletto per Grifondoro
fosse Lysander Rill, se non ricordo male. – si espresse la
Serpeverde,
ovviamente ricordandosi chi fosse stato scelto. D’altronde,
lei sapeva tutto.
- In
realtà lo era, ma lo hanno subito tolto, non so
per quale ragione. Così, ora hanno me. Almeno ho avuto
occasione di rivederti!
– esclamò Mildred ammiccando in direzione di
Armin. Il ragazzo fece per
risponderle, ma il suono della campana del Congresso fece capire a
tutti i
Capifazione che la riunione stava per cominciare. Salutandoli, Mildred
si recò
verso la sua Fazione.
-
Chissà cosa sarà successo per far arrivare i
Grifondoro al punto da cambiare un Capofazione appena scelto.
– sussurrò
Desiree mentre Olaf Kostner, Tassorosso e membro più anziano
del Governo, si
dirigeva al centro della sala. Armin sollevò le spalle,
anche lui curioso di
sapere che cosa fosse successo. Si guardò velocemente
intorno, cercando di
captare qualcosa dalla Fazione rossa. Riportò poi
l’attenzione di fronte a sé,
concentrandosi per ascoltare il vecchio Kostner che stava per iniziare
il suo
discorso.
Non si accorse,
però, che in fondo alla sala, lontano
da occhi indiscreti, qualcuno lo stava osservando. E quello sguardo non
prometteva nulla di buono.
Capanna
Plisensky, Fazione dei Tassorosso
Ivan
continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza mentre
Ingram stava
seduto sul letto dell’amico con gli occhi sbarrati.
-Sei sicuro di
quello che ho detto? – domandò l’albino
con voce flebile. Come uscito da una sorta di incantesimo, Ivan si
voltò di
scatto verso di lui.
- Gram, non me
lo sono sognato. Per tutte le patate,
sembravi posseduto! – esclamò il moro agitando le
braccia. Sospirando, Ingram
ricadde sul letto, stranamente senza nessuna voglia di muoversi. Quella
mattina, il biondo platino si era svegliato con l’amico che
lo scuoteva,
blaterando su di lui che si era messo a dire una specie di cantilena.
-
All’inizio pensavo stessi parlando nel sonno, ma poi
ho iniziato ad ascoltare attentamente e sembrava… una
filastrocca? – Ivan
cominciò ad elaborare ipotesi su ipotesi, ma alla parola
“filastrocca” il
cervello di Ingram aveva ricominciato ad andare alla
velocità della luce,
capendo finalmente cosa fosse successo.
- È
una profezia. – asserì, fermando il monologo
dell’amico. Il moro spalancò gli occhi stralunato
e se non si fossero ritrovati
in una situazione del genere, Ingram avrebbe riso di certo.
- Una profezia.
Come quelle delle storie? – chiese,
andando a sedersi anch’essi sul letto. Ignorò il
tremolio della gamba di
Ingram, - a quanto pare, l’albino stava riattivando al
massimo il suo cervello
e il suo dinamismo.
- L’ho
scoperto quando ero piccolo. Nella mia famiglia
c’è sempre stato il gene della Veggenza, ma era da
più di un secolo che ormai
non si vedeva. Almeno fino a quando non sono nato io. – a
quella confessione,
Ivan sussultò leggermente.
- E quando si
attiva? Nel senso, tocchi qualcosa,
avviene solo nel sonno… -
- Dipende. Per
la maggior parte sono sogni, ma non mi
è mai capitato di ripetere ad alta voce mentre
dormivo… -
- Attento a cosa
scegli. – nel sentire quelle parole, Ingram
sobbalzò, voltandosi poi verso l’altro.
- Cosa vorresti
dire? – domandò incuriosito, sorpreso
del tono dell’amico, e Ivan riprese a parlare.
- Ti sei forse
dimenticato quello che hai detto nel
sonno? Se qualcuno scoprisse la tua profezia, per te potrebbero esserci
guai
seri. Potrebbero farti sparire! – sbottò il moro,
rialzandosi dal letto per
riprendere a camminare per la stanza. Ingram fece per parlare, credendo
che
l’amico fosse troppo paranoico, quando dei rumori fuori dalla
stanza li
costrinsero a zittirsi.
- Avevi detto
che non sarebbe tornato a casa. – fece
l’albino e Ivan sospirò.
- A quanto pare
la fortuna ha girato dall’altra parte.
Ti conviene andare, tra un’ora dovremmo essere al treno. Non
ti dispiace uscire
dalla finestra, vero? – l’amico negò,
prendendo subito la sua roba per uscire
di soppiatto. Si voltò verso Ivan, sorridendogli e, senza
dire niente, uscì
dalla finestra. Tempo tre secondi, Ivan sentì un gemito di
dolore.
- Amico,
lì sotto c’è il cactus! –
- Lo potevi
dire! –
Unità
Mikaelson, Primo Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde
-Ti
sto facendo male? Hai una brutta faccia. – sentendosi
rivolgere quella domanda,
Evelyn alzò lo sguardo, osservando nello specchio un volto
uguale al suo, che
la osservava preoccupata: Everly, la sua gemella, era praticamente
identica a
lei, fatta eccezione per il volto, leggermente più magro del
suo. La sorella,
di due minuti più grande, le aveva proposto di farle una
bella acconciatura,
per prepararla alla Scelta, decisione che, di lì a poche
ore, avrebbero
sostenuto entrambe. Per rispondere a Everly, scosse la testa.
- No, tu non
c’entri. Stai facendo un lavoro molto
bello. – le disse, guardando sorridendo la treccia francese
che le fermava i
capelli. L’altra l’abbracciò, sedendosi
con lei sulla panca.
- Sono contenta
che ti piaccia! Fidati, con questa
farai un figurone! – esclamò ed Evelyn
scoppiò a ridere.
- Ever, non
dobbiamo andare a un ballo. Dobbiamo solo
salire sul palco e scegliere, fine. - commentò ed Everly la
guardò
scandalizzata.
- Signorina, non
eri tu che continuavi a dire di voler
essere perfetta in modo da farti notare? Un po’ frivola come
cosa. – a quella
frase le due scoppiarono a ridere, ma il rumore della porta che si
apriva le
interruppe, facendole alzare per mettersi all’attenti come
due perfetti
soldatini. Sulla soglia, bella ma severa, stava la figura di Evangeline
Mikaelson, uno dei membri del Consiglio dei Serpeverde e madre delle
due
ragazze.
- Non siete
ancora pronte? Eppure, mi sembra di avervi
dato il tempo necessario per prepararvi, o sbaglio? –
commentò duramente e le
due ragazze negarono velocemente.
- Ci dispiace
madre, ci siamo perse via parlando della
scelta… - cercò di spiegare Everly ma la donna la
interruppe.
- Cosa interessa
a voi della Scelta? Sciocchi sono
quelli che scappano dalla propria Fazione. E ora fuori, non possiamo
fare
tardi. E tu, togliti quella cosa dai capelli, non siamo in Sala Comune.
–
sobbalzando leggermente per le parole dure della madre, Evelyn
guardò la
sorella e, lanciandole poi uno sguardo di scuse, cominciò a
sciogliersi i
capelli. Successivamente, le due uscirono a testa bassa dalla loro
unità,
dirigendosi velocemente verso gli ascensori, che le avrebbero portate
in alto
per prendere il treno.
- Emilie
dov’è, madre? – chiese Everly,
speranzosa di
vedere la sorella minore.
- Già
di sopra con vostro padre. La vedrete più tardi.
– disse Evangeline continuando ad andare avanti.
- Dovresti
scappare da qui… - nel sentire quella frase
sussurrata, Evelyn si voltò verso la gemella.
- Anche tu
dovresti farlo. –
- E poi chi
terrà d’occhio Emilie? Non possiamo
lasciarla qui da sola con lei! – continuò Everly,
voltandosi ogni tanto per
controllare che la madre non le stesse ascoltando. Poi, si
voltò di nuovo verso
l’altra.
- Ascolta, o
rimani qui e finisci in un matrimonio
combinato, rimanendo sotto l’influenza di mamma, oppure
scappi. Tanto, peggio
di così non può andare… -
- Signori
Farley, buongiorno! – esclamò la madre e le
due ragazze si voltarono immediatamente, notando due figure che si
avvicinavano
a loro. Tuttavia, a loro non importava dei due perché,
accanto a loro, stava il
figlio, probabilmente l’ultima persona che Evelyn avrebbe
voluto incontrare
quel giorno.
- Buongiorno mie
care, come va la giornata? – chiese
sorridendo Asher. Tuttavia, il suo sorriso era tirato da tutte le parti
e gli
occhi mostravano disprezzo, contrastando con il resto del suo volto.
- Prima di
vederti tutto bene. Sfortunatamente, hai
rovinato tutto. – disse Everly, attenta a non farsi sentire
dagli adulti.
L’espressione sul volto di Asher mutò velocemente,
mostrando finalmente le sue
vere emozioni.
- Sinceramente,
è solo per un po’ di scena. Tua madre
sta cercando di organizzare un matrimonio e i miei ci stanno pensando,
anche se
cercherò in tutti i modi di farlo saltare. – disse
sprezzante il ragazzo e,
forse per la prima volta, Evelyn si ritrovò
d’accordo con lui.
- Chi cavolo
vorrebbe diventare tua moglie, razza di
imbecille? E ora scusaci, ma dobbiamo andare. Forza Evie, andiamo.
– dopo aver
parlato, Everly si diresse verso gli ascensori, cercando di porre
più distanza
possibile dal ragazzo.
- Sai, ancora mi
chiedo come io abbia fatto ad essere
tua amica da bambina. Probabilmente ero una stupida. – disse
Evelyn e, senza
neanche guardare Asher in faccia, se ne andò, raggiungendo
la sorella.
Congresso
Kaia
si portò le mani ai lati della testa, cominciando a
massaggiarsi le tempie per
cercare di limitare il mal di testa che le stava arrivando come una
martellata.
Trattenendo una smorfia di dolore, si guardò intorno,
ritrovandosi circondata
dai suoi colleghi che, insieme ai Capifazione di Tassorosso, di solito
i più
calmi, urlavano ogni tipo di insulto al Consiglio che, impassibili come
sempre,
osservavano la sala con aria annoiata.
Dall’altro
lato, ben lontano dai Corvonero, le Fazioni
di Grifondoro e Serpeverde erano tranquille, visto che il nuovo
provvedimento
non toccava minimamente i loro cadetti. Tuttavia, si notava benissimo
come
alcuni fossero rimasti colpiti da quella novità.
-È
un’assurdità! Introdurre delle prove di entrata
anche a Tassorosso e Corvonero è una pazzia! –
urlò qualcuno dalla parte di
Tassorosso e urla di assenso si levarono dalla Fazione gialla. Ci
vollero
diversi minuti per ripristinare l’ordine e, una volta
ottenuto il silenzio, il
rappresentante del Consiglio si alzò, dirigendosi al centro
della sala. Kaia
riconobbe subito Amelia Briscol, una dei Consiglieri più
importanti della
Fazione dei Serpeverde.
- La decisione
di inserire le prove di entrata anche
alle altre due Fazioni è stata una decisione presa
all’unanimità, sia dal
Consiglio che dal Governo. Questa scelta è stata presa per
evitare il
sovraffollamento delle due Fazioni a discapito di Grifondoro e
Serpeverde. In
questo modo, si eviteranno problemi di ogni tipo.
- E la
libertà della scelta che fine fa? Alcuni di
quei ragazzi cambiano perché sanno di non poter sostenere le
prove. – la voce
che pronunciò queste parole uscì dai Serpeverde e
Kaia si irrigidì,
riconoscendo subito chi aveva parlato. Immediatamente, si
alzò un leggero
brusio. “Lui parla, ma è la prima causa
della mancanza di cadetti” o “è
sempre stato così arrogante, fin da bambino”,
erano solo alcune delle frasi
che le erano giunte alle orecchie. Sentendo subito il tono di sfida, la
Consigliera Briscol portò la sua attenzione verso la sua
Fazione.
- Si
può dire che questa scelta sia stata fatta per
evitare che lei faccia scappare più cadetti del normale.
Dico bene, Capofazione
Stettner? – a quella domanda, Armin ampliò
leggermente il suo sorriso, ma
decise di non dire niente: sapeva di non risultare simpatico alla
maggior parte
del Consiglio, per questo voleva evitare altri casini. Con un piccolo
cenno del
capo fece capire alla Consigliera di non avere altro da aggiungere e
questa
poté andare avanti nel suo discorso.
- Capisco che
siate tutti sorpresi da questa
decisione, ma conoscete anche voi i rischi del lavorare come Auror o di
operare
alla Centrale. Tra due ore i nostri giovani cadetti affronteranno il
momento
più difficile della loro intera esistenza e verranno
avvertiti dei nuovi
cambiamenti. E ricordate: la Fazione prima di tutto. –
Con questa
frase, la Consigliera Briscol congedò i
Capifazione, che cominciarono a sparpagliarsi per la sala, continuando
a
discutere riguardo a quanto appena successo. Dalla parte dei
Tassorosso,
Adeline si mosse velocemente, ancora sconvolta da quello che aveva
sentito.
osservò ancora le persone intorno a lei, sentendo
improvvisamente una tensione
mai avuta prima. Qualcosa stava cambiando. In meglio o in peggio si
sarebbe
deciso in futuro.
Stazione,
Fazione dei Grifondoro
La
stazione dei Grifondoro stava cominciando a riempirsi,
nell’aria un sentore di
eccitazione e paura. Oyster osservava impassibile la massa di persone
che la
circondava, voltando ogni tanto lo sguardo per controllare che fosse
tutto in
ordine. Con la coda dell’occhio, vide il suo collega
saltellare in giro, quasi
contagiato da quel clima. La ragazza sbuffò, chiedendosi per
l’ennesima volta
come fosse stato possibile essere messa in coppia con un aspirante.
Insomma,
lei era un Capitano, aveva cose più importanti da fare!
-Amos, per
l’amor del cielo, vieni qui! E smettila di
fare il bambino, non siamo qui a giocare! – sbottò
la mora e il diciannovenne,
sentendosi richiamare, corse subito dal suo superiore.
- Ma Oys, non
sei eccitata?! Io ricordo la mia Scelta
come se fosse ieri! – disse lui continuando a guardarsi
intorno e Oyster alzò
gli occhi al cielo.
- Ti ricordo che
sei quasi un Auror, ergo comportati
da adulto. Ma mi spieghi che stai facendo? – la ragazza
osservò stranita Amos,
che sembrava cercare qualcosa, - o qualcuno, - tra la folla.
- Sto cercando
Aidan, volevo salutarlo prima della
partenza! – piagnucolò lui, sbuffando in quanto
non riusciva a trovare il suo
amico. A quel punto, fu turno della ragazza quello di sbuffare.
- Amos, saranno
già saliti nel loro vagone, lo sai che
i cadetti vengono mandati nei primi vagoni. Lo saluterai per bene dopo,
prima
della Scelta. – gli disse lei e finalmente riuscì
ad attirare l’attenzione del
moro.
- Anche tuo
fratello compie la sua Scelta oggi, o
sbaglio? – a quella domanda, Oyster si irrigidì:
sapeva che l’intenzione del
Grifondoro non era di offenderla o altro, ma quando si parlava della
sua
famiglia era sempre come ricevere una pugnalata al cuore.
- Sì.
Di sicuro non sceglierà Grifondoro, rimarrà tra
le Serpi a montare il suo ego. – sibilò lei e Amos
si mise a ridere.
- Lo ricordo,
non era particolarmente simpatico. Probabilmente
finirà seppellito sotto alle sue manie di protagonismo.
– replicò, sorridendo
non appena notò una piccola smorfia di divertimento sul viso
del suo superiore.
Il fischio del treno riportò la loro attenzione sulla
partenza.
- Forza,
sbrighiamoci a salire o ci perderemo la
Scelta. – Oyster si mosse velocemente tra la folla,
dirigendosi subito verso un
gruppo di persone che si stava accalcando vicino alle entrate dei
vagoni. A
quel punto, Amos si guardò indietro un’ultima
volta, per poi dirigersi verso il
vagone più vicino.
-
Chissà proprio cosa sceglierà Asher Farley!
–
Treno
dei Tassorosso
Nicholas
guardava distrattamente fuori dal finestrino, cercando di concentrarsi
sul
paesaggio che stavano attraversando. Tuttavia, le chiacchiere del suo
amico non
lo stavano aiutando nel suo intento.
-Insomma, non
pensavo facesse una cosa del genere, non
me lo sarei mai aspettato! Ma tu che faccia hai fatto, sembravi un
pesce dopo
esser stato bollito in una pentola! –
- La smettiamo
di parlare di questa cosa? Per favore.
– chiese ad un certo punto il rosso e questo causò
un altro attacco di risa da
parte di Apollo, che continuava a ripensare a quella mattina: Ingram
Sùilladh
si era piantato davanti ai due e aveva iniziato una dichiarazione
d’amore nei
confronti di Nicholas, che aveva ascoltato tutto in silenzio, troppo
scioccato
per riuscire a dire qualcosa. La situazione si era conclusa con Ingram
che se
ne andava blaterando cose del tipo “so che non
ricambi il mio amore, ma io
ti terrò per sempre nel mio cuore!”, il
che aveva portato delle grosse
risate ad Apollo.
-
D’accordo, adesso la smetto. Però dai,
è stato
adorabile e ha avuto tantissimo coraggio a dirtelo. Fossi stato in lui,
io non
avrei detto niente. – replicò il biondo e Nicholas
alzò gli occhi al cielo.
- Per fortuna
che sei a Tassorosso, mister Cuor di
Leone. – fece il rosso, allontanandosi leggermente per
evitare un pizzicotto
dall’amico. Rimasero poi in silenzio per qualche minuto,
ascoltando solamente i
rumori del treno.
- Chi gestisce
la scelta quest’anno? – chiese
all’improvviso
Nicholas, spostando lo sguardo dal paesaggio al suo amico.
- Penso che
tocchi ai Grifondoro. L’anno scorso il
discorso del rappresentante di Serpeverde aveva fatto scappare molti
ragazzi;
quindi, penso che vogliano evitare un altro danno. - rispose
Apollo, sorridendo amaramente al
ricordo dell’anno scorso: ogni anno, i Serpeverde si
lamentavano delle poche
scelte della loro Fazione, ma non facevano mai nulla per cambiare quel
dato.
- Speriamo che
vada tutto bene. Ti dirò, sono super
eccitato di vedere cosa sceglieranno i ragazzi della nostra Fazione!
– esclamò
il rosso, sorridendo come se dovesse essere lui a compiere la scelta. A
quelle
parole, Apollo sorrise amaramente, ripensando al suo giorno della
Scelta. Ma
ormai era acqua passata; ora, doveva solo guardare avanti.
Notò subito il
confine tra il Congresso e la Fazione di Tassorosso e fece cenno a
Nicholas.
- Forza, andiamo
ad ascoltare queste scelte. –
Sala
della Scelta, Congresso
La
sala aveva ormai raggiunto la massima capienza, segno che tutti i
membri della
società avevano trovato i propri posti. Se si guardava la
scena dal piccolo
palco, dove i cadetti dovevano salire per completare la loro Scelta, si
sarebbe
visto un tripudio di mille colori, che nel suo insieme sembrava
armonico. Nelle
prime tre file, erano stati disposti tutti i cadetti che, ansiosi,
osservavano
attentamente ciò che li circondava.
Quando tutte le
Fazioni si furono sistemate, sul palco
salì il rappresentante scelto di Grifondoro, posizionandosi
esattamente al
centro.
-Buongiorno a
tutti. Per chi non mi conoscesse, sono David
Cleremont, Capo Auror e Responsabile delle esplorazioni al di fuori
delle mura.
Oggi, sarà mio compito guidare voi cadetti in questo giorno
importante. Oggi,
voi inizierete il vostro percorso per diventare membri effettivi della
Società.
Ciò che sceglierete sarà la vostra casa e la
vostra famiglia e niente avrà più
importanza di questo. Ciò che sceglierete non potrete
cambiarlo; se lo farete,
sappiate che nessun’altra Fazione vi ospiterà e
per questo sarete direttamente
mandati tra gli Esclusi. – a quelle parole, un leggero brusio
si alzò dalle
prime file, per poi fermarsi al gesto della mano del Grifondoro.
L’uomo si
voltò e, prendendo la sua bacchetta, fece comparire al
centro del palco quattro
grandi coppe, che i cadetti riconobbero subito: erano le Coppe della
Scelta. Al
loro interno, si trovavano gli elementi di rappresentanza delle
Fazioni: acqua
per Serpeverde, carboni ardenti per Grifondoro, terra per Tassorosso e
frammenti di vetro per Corvonero.
- Quando verrete
chiamati, voi salirete su questo
palco e vi posizionerete esattamente di fronte alle Coppe. In seguito,
con la
vostra bacchetta prenderete una goccia del vostro sangue e la lascerete
cadere
all’interno della Coppa che avete scelto. Sappiate
però, che avete una sola
possibilità e che non potrete tornare indietro. –
Il Signor Cleremont guardò
ancora una volta i cadetti, cercando di tramettere calma e sicurezza.
Poi, fece
apparire dal nulla un rotolo di pergamena, dando così inizio
al Giorno della
Scelta.
Settore
Serpeverde
-Penso
di vomitare. –
Nel sentire
quelle parole, Venus si voltò orripilata
verso Aileen che, con espressione funerea, osservava il primo cadetto
salire
sul palco. Accanto a lei, Lenora le sorrise dolcemente.
-Stai
tranquilla, andrà tutto bene. Almeno, non sei
tra le prime a dover affrontare la scelta. – le disse,
guardando poi accanto a
Venus dove, in completa ansia, Ellen guardava per terra. A quel punto,
l’unica
bionda del gruppo sbuffò.
- Insomma, ormai
siamo qui, è inutile impanicarsi
adesso. Lo hanno fatto altri prima di noi, ce la possiamo fare.
– mormorò Venus
lisciandosi le pieghe del suo vestito verde, scelto con cura per quel
giorno
importante. Prima che Aileen potesse rispondere, un nome si
levò alto per la
sala.
- Ellen Oprah
Begum! – esclamò il Signor Cleremont,
voltando poi lo sguardo sulle schiere dei cadetti. Nel sentire il suo
nome,
Ellen si irrigidì immediatamente. Prese coraggio e si
alzò, dirigendosi verso
il palco sotto lo sguardo attento e confortante delle sue amiche. Sali
le scale
e incrociò gli occhi con il Signor Cleremont, che le sorrise
e lei ricambiò. Si
posizionò di fronte alle quattro Coppe e prese un respiro
profondo. Ovviamente,
Ellen aveva deciso già da tempo e per questo prese in mano
la sua bacchetta
puntandola contro il palmo della sua mano. Subito, un piccolo taglio le
si
formò sul palmo e raccolse una goccia di sangue con la punta
della bacchetta.
Prese un respiro profondo e portò la bacchetta sopra la
Coppa della Fazione che
aveva scelto. Osservò senza battere ciglio la piccola goccia
rossa che cadeva,
segnando così il suo destino. E, finalmente, sorrise.
- Tassorosso!
–
Settore
Grifondoro
-Scelta
scontata, anche se mi aspettavo venisse qui da noi. –
sussurrò Aidan
nell’orecchio della compagna e questa roteò gli
occhi al cielo. Flare aveva
fatto di tutto per sedersi lontana da lui, ma il castano era di altri
piani;
perciò, aveva letteralmente occupato il posto accanto a lei
e, da quando era
iniziata la Scelta, non faceva altro che commentare. Un boato si
alzò dalla
loro Fazione e i due videro Lenora Bishop dirigersi verso la prima fila
dei
Grifondoro.
-
Però, sarà divertente! – disse ancora
il ragazzo e
Flare sbuffò.
- Aidan, se non
chiudi subito quella bocca ti tiro un
pugno. Non vorrai mica far fare brutta figura a tuo padre, no?
– ribatté lei
seccata e, nel notare lo sguardo di lui, sapeva di aver colto nel
segno.
Infatti, il cadetto girò la testa verso il palco, dove suo
padre sorrideva
incoraggiante ad ogni recluta che saliva. Quella stessa mattina gli
aveva
promesso di non combinare guai e così avrebbe fatto.
- Flare Blight!
– urlò all’improvviso suo padre e la
ragazza si alzò velocemente. Tuttavia, mentre si dirigeva
verso le Coppe, gli
ingranaggi del suo cervello giravano velocemente e Flare si
ritrovò immersa tra
mille pensieri. Sapeva che la scelta giusta sarebbe stata Grifondoro,
ma mentre
compiva l’incantesimo la sua mente si annebbiò e
la ragazza avvertì come una
specie di nube che l’avvolgeva. Fu per questo motivo, che la
sua bacchetta si
allontanò dalla Coppa di Grifondoro, senza che se ne
rendesse nemmeno conto.
- Serpeverde!
– fu a sentire il nome della Fazione che
Flare tornò in sé e sgranò gli occhi.
Che cosa aveva appena fatto?
Si mosse quasi
di scatto, sovrastata dagli applausi
dei Serpeverde per aver ottenuto un nuovo cadetto, e si
voltò verso la sua, ormai,
ex-Fazione: subito notò Aidan che la guardava sorpreso,
evidentemente colto
alla sprovvista dalla decisione della ragazza e per questo interruppe
subito il
contatto visivo, sedendosi poi tra le fila dei Serpeverde. Lontano da
lei,
Aidan era ancora senza parole ma, sotto sotto, era anche divertito: chi
l’avrebbe mai detto che la cara Flare avrebbe scelto i
Serpeverde?
-Aidan
Cleremont! – immediatamente, il Grifondoro si
alzò con un sorriso, dirigendosi verso il palco sotto gli
occhi di tutti. Passò
vicino a suo padre e gli fece un cenno con la testa. Sapeva
già dove andare e
fu per questo che sorrise ancora di più quando suo padre
gridò “Grifondoro!”.
Leggeva negli occhi di suo padre l’orgoglio e
l’affetto che provava per lui e
quella fu l’unica, piccola cosa che gli fece provare un
po’ di tristezza.
Chissà se suo padre possedeva lo stesso sguardo alla Scelta
di Alistair.
Settore
Serpeverde
Dall’alto
del suo settore, Armin osservava attentamente i cadetti che, uno ad
uno, si
dirigevano sul palco per compiere la propria scelta. C’era
chi decideva di
rimanere, chi invece decideva di cambiare e chi, purtroppo, non compiva
alcuna
decisione.
-Asher Petrus
Farley! – nel sentire quel nome, tutta l’attenzione
del Capofazione si rivolse verso Asher che, superbo e arrogante come
sempre,
andava a scegliere la sua Fazione. O, semplicemente come diceva lui, a
confermare la origine. Francamente, ad Armin interessava poco: fin da
quando
era piccolo, Asher era stato destinato a grandi cose
all’interno dei
Serpeverde. Storse il naso al pensiero di doverlo addestrare, lo vedeva
sempre
trattare male gli altri, soprattutto Aileen e la sua cerchia, e lui non
andava
molto d’accordo con persone del genere.
- Aileen
Elisabeth McGideon! – disse il Signor Cleremont
e Armin ancorò il suo sguardo alla sua amica che, rigida
come un pezzo di
legno, si dirigeva verso il palco, di fronte alle quattro Coppe. Nel
vederla
così agitata, sorrise: sapeva che la ragazza avrebbe voluto
seguire i suoi amici,
ma Aileen sapeva anche di dover scegliere il proprio cuore, nonostante
questo
le costasse molto. Passarono alcuni minuti e, finalmente, la rossa si
mosse.
- Grifondoro!
– la Fazione chiamata esplose in un
fragoroso applauso, mentre Armin guardava Aileen raggiungere la sua
nuova
famiglia. Sospirò: non era più una bambina, non
aveva più bisogno della sua
protezione. Avrebbe volato da sola.
Settore
Serpeverde
Nel
momento in cui chiamarono il suo nome, Evelyn cominciò a
sentire tutta l’ansia
addosso. Lasciando la mano di sua sorella, che per tutto il tempo aveva
tenuto stretta,
si diresse verso le Coppe, grandi ed imponenti. Ormai l’acqua
di Serpeverde
aveva raggiunto un colore rosato, mentre i carboni di Grifondoro si
erano raffreddati.
Con la punta della sua bacchetta si prelevò una goccia di
sangue e prese un
respiro profondo. Non voleva lasciare le sue sorelle e suo padre da
soli nelle
grinfie della madre, ma Evelyn sapeva che non l’avrebbero mai
perdonata se
avesse deciso di rimanere lì. Così,
posizionò la mano sopra la Coppa che aveva
scelto, osservando la goccia di sangue cadere sui pezzi di vetro.
-Corvonero!
– sentì alle sue spalle e, in contemporanea,
udì l’urlo di sconcerto di sua madre, che
ovviamente non si aspettava una
decisione del genere. Corse velocemente verso i Corvonero, attendendo
con ansia
Everly. La vide salire le scale e avvicinarsi le coppe e, prima di far
cadere
il suo sangue sulla coppa di Serpeverde, si voltò verso di
lei e le sorrise
raggiante. A quel punto, Evelyn sentì gli occhi pizzicare,
rendendosi
finalmente conto della decisione che aveva appena preso. Chiuse gli
occhi, cercando
di evitare di piangere, ma una mano sulla sua spalla la costrinse a
riaprirli. Sgranò
gli occhi perché, seduta accanto a lei, ora stava Venus, che
la guardava con
dolcezza. Probabilmente, persa tra i suoi pensieri, non si era accorta
della
Scelta dell’amica che, a quanto pare, aveva scelto come lei.
- Pensavi
davvero che ti avrei lasciata da sola? E poi
chi mi racconta i fatti degli altri? – le chiese Venus e, a
quel punto, Evelyn
sorrise, lasciandosi ad un pianto liberatorio: finalmente, era libera.
Settore
Tassorosso
Adeline
guardò con fierezza Ivan che si dirigeva sul palco, talmente
agitato che per
poco non cadeva dalle scale, causando l’ilarità
nella maggior parte dei presenti.
Quella mattina, il ragazzo l’aveva tartassata di domande,
quasi causandole un
attacco isterico per il fiume di parole a cui la stava sottoponendo.
Tuttavia,
non aveva detto niente, perché sapeva quanto Ivan fosse
ansioso ed elettrizzato.
-Serpeverde!
– sentì urlare e, come molti altri
attorno a lei, rimase scioccata. Un enorme chiacchiericcio si
levò dalla sua
Fazione, mentre molti cercavano di capire il perché di
quella decisione. Ovviamente,
per quelle domande vi era un motivo, e la risposta la si poteva trovare
verso
il fondo della sala dove, attualmente con sguardo duro e sprezzante,
stava Igor
Plisensky, Capofazione, membro del Governo e padre del giovane. Adeline
osservò
lo sguardo di ghiaccio dell’uomo e rabbrividì,
tornando a concentrarsi su Ivan:
notò subito uno stato di ansia e agitazione su di lui, cosa
rara e che prima
non aveva notato. Di fronte a quella visione, Adeline
aggrottò le sopracciglia:
cosa cavolo gli era successo?
Settore
Corvonero
-Questa
Scelta diventa sempre più interessante ogni minuto che
passa. – commentò James
e, accanto a lui, Kaia annuì.
- Direi che
quest’anno c’è un buon equilibrio tra
Interni ed Esterni*. Tuttavia, sono quelli che scelgono di diventare
Esclusi a
preoccupare… - rispose lei, riferendosi alla decina di
ragazzi che,
contrariamente ai loro compagni, avevano scelto di non prendere parte a
nessuna
delle Fazioni.
- Io conosco
tutti questi ragazzi, erano miei allievi.
Vederli compiere un passo del genere… - James
sospirò, cercando di non pensarci,
ma non ci riusciva. Sapeva benissimo chi fossero quei ragazzi e sapeva
che
dovevano possedere molto coraggio, per decidere di non unirsi alla loro
Società.
Molto
più avanti, sulle prime file, Aine e Catalina
osservavano attentamente le varie Scelte.
-Aine, devo
dirti una cosa molto importante. – disse ad
un certo punto la mora e l’altra si voltò
incuriosita verso di lei.
- Sappi che io
ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Sei
la mia migliore amica. – disse Catalina e la bionda non
capì subito il
significato di quelle parole. Fu solo nel momento in cui
sentì il suo nome che
comprese quello che le aveva comunicato la compagna. Si alzò
sentendo una morsa
allo stomaco e, nel suo tragitto, si ritrovò schiacciata da
mille tormenti. Mentre
si avvicinava alle Coppe sapeva di essere indecisa: seguire il cuore o
la
mente? Ripensò attentamente a tutto quello che le era
accaduto in tutta la sua
esistenza e, alla fine, scelse di seguire la mente. Così
com’era venuta, ritornò
tra le sue fila, dove sapeva che sarebbe dovuta rimanere. Il rimpianto
di non
aver cambiato le opprimeva il cuore, ma lei cercò di
scacciarlo, mentre
osservava Catalina salire sul palco dopo essere stata chiamata.
Ovviamente, la
castana sapeva già dove andare, per questo non
durò molto.
- Tassorosso!
– esclamò il responsabile di Grifondoro
e, mentre si fiondava verso la sua nuova Fazione, Catalina si
voltò verso di
lei, ed entrambe ebbero la forza di dirsi quello che non erano riuscite
a
comunicarsi a voce.
Mi mancherai.
Settore
Tassorosso
Ancora
sconvolto dalla scelta del suo migliore amico, Ingram cercò
di fare il più
veloce possibile, ansioso di raggiungere la sua nuova Fazione. Non
appena sentì
il Signor Cleremont urlare quel nome tanto atteso, Ingram si
fiondò dai Corvonero,
sorridendo a trentadue denti. Stava per cominciare la sua nuova
avventura e non
poteva essere più felice di così. Tuttavia, in un
angolino piccolo della sua
mente, continuava a ripetersi la profezia che Ivan gli aveva comunicato
quella
mattina. Magari, tra i Corvonero, ne avrebbe capito il
significato…
In
verità, vi dico che,
Si approssima il Tempo del Buio e del Dolore,
Il tempo della Gelida Tormenta
Che grandi discordie fomenta...
Sotto la Luna dove suoneranno gemelle le ore,
Sotto lo spicchio nascente del niveo satellite,
aprirà gli occhi sul tappeto di foglie
la Rossa Tempesta, che i morti coglie...
Fazioni sorelle verseranno il sangue
Tingendo di rosso le limpide acque...
Il Zaffirino Corvo la vista
sottrarrà al Leone d’Oro,
Il Tasso d’Ambra dilanierà la Serpe di Giada...
Le fauci luccicanti d’argenteo veleno
Soffocheranno il Re del terreno,
E il sovrano leonino dal rubino vello
Toglierà il volo al celeste fratello...
Fra le lacrime si annegherà
E la Morte altera passerà...
Ma nel sangue e nel pianto la Luce non soffocherà...
Eletti novelli saranno la guida,
Dono di pace all’Era Infida...
Si approssima il Tempo del Buio e del Dolore,
Il tempo della Gelida Tempesta...
ANGOLO AUTRICE
Ebbene
sì, miei cari lettori, sono finalmente tornata!
Mamma mia, è da aprile se non sbaglio che non ci vediamo, ma
finalmente sono
riuscita a finire questo dannato capitolo! Spero con i prossimi di non
tardare
così tanto, anche se dubito.
Prima delle cose
belle, sono costretta a cominciare
dalle cose brutte: l’autrice di Lysander e Jude purtroppo si
è ritirata dalla storia
e, per questo motivo, ho deciso di toglierli dalla storia. Ritrovandomi
così
senza un Capofazione Grifondoro (quello che mi era stato mandato
l’ho spedito
tra i Tassi, rip), ho chiesto ad un’autrice di crearmi un Oc
e io ancora adesso
la ringrazio per questo favore che mi ha fatto. Così, ecco a
voi il nuovo
membro:
MILDRED
ABBOTT
“Millie”
28
anni | Fazione
dei Grifondoro |
omosessuale
Capofazione |
Responsabile amministrativa e rappresentativa
Sure,
I’m a pretty girl up in a pretty world but no, I
won’t sit still, look pretty.
Mildred
è una Grifondoro atipica, visto il suo aspetto minuto.
Tuttavia, non si può dire
lo stesso del suo carattere: sebbene appaia graziosa, possiede una
grande
energia ed è molto testarda. È un capo molto
affidabile e ama incoraggiare chi
sembra più in difficoltà. È allegra e
ama scherzare e si caccia spesso nei guai.
Quando perde il controllo diventa estremamente pericolosa, in quanto si
lascia
andare all’istinto. Non le piace mostrarsi triste,
difficilmente si lascia
andare.
So che per il
momento è apparsa poco, ma spero vi
piaccia. Intanto, siamo finalmente arrivati alla Scelta! Avete
azzeccato tutti?
Qualcuno in dubbio? Sono curiosa! E ci sono anche i primi problemi!
A questo giro,
ho una domanda importante:
Quali
sono le impressioni dei cadetti
riguardo alla nuova Fazione? E che ne pensano i membri dei nuovi
cadetti?
Inoltre,
passiamo ad una cosa molto importante: i
capitoli dedicati. Per chi non lo sapesse, i capitoli dedicati
riguardano un
personaggio: alternati con i paragrafi della narrazione attuale, ci
saranno
quelli riguardanti il passato del personaggio, in modo da presentarlo
per bene
senza doverci impiegare anni (se volete capire meglio, guardate The
Umbrella
Academy, l’altra mia interattiva). Visto che i
Cadetti sono di più,
comincerò da loro (per questioni di trama, non saranno
presenti nella lista i
miei Oc, ma verranno inseriti molto più avanti):
Aidan
Aileen
Aine
Asher
Catalina
Ellen
Evelyn
Flare
Ingram
Ivan
Lenora
Venus
Detto questo, vi
saluto. Ci vediamo al prossimo
capitolo! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** CAPITOLO 3 ***
CAPITOLO
3
“So
di non sapere.”
20941,
Campi di arance, Settore Est, Fazione
di Tassorosso
L’ombra della chioma degli alberi costituiva un
importante riparo per il piccolo Ingram che, lontano dalla zona delle
capanne,
stava seduto contro un tronco a leggere uno dei pochi libri presenti
nella
stanzetta che fungeva da piccola biblioteca della Fazione, situata nel
settore
Nord poco distante dalla Grande Serra. La copertina era ruvida al tocco
e il
colore rosso, una volta brillante, ora era sbiadito, più
tendente ad un rosa
pallido. Oramai aveva letto quel libro già troppe volte, per
i suoi sei anni
d’età, ma non è che avesse molta
scelta: la maggior parte dei libri antichi si
trovava a Corvonero, mentre alle altre Fazioni era rimasto poco e
niente.
Ingram
girò la pagina,
entusiasta come sempre di iniziare, per l’ennesima volta,
l’ottavo capitolo del
suo volume, quando improvvisamente gli fu strappato dalle mani. Il
bambino alzò
lo sguardo, il viso sottile in buona parte coperto da un paio di
occhiali scuri
per evitare i dolorosi raggi del sole, solo per incontrare i tre volti
di
Adrian Donuts, Marybelle Anton e Trent Barrow, tre Tassorosso quattro
anni più
grandi di lui, che lo guardavano con aria arrogante.
-Ma
guardate, lo strambo sta
ancora a nascondersi! Cosa c’è, la
società è troppo normale per te? –
esclamò
Adrian, scatenando le risate negli altri. Ingram continuò a
guardarlo con
un’espressione di indifferenza, che nemmeno le lenti
riuscivano a nascondere.
Era ormai solito agli scherzi e alle prese in giro degli altri, ancora
non
abituati ad un bambino albino nella Fazione, nonostante avesse
trascorso tra di
loro tutta la vita.
-
Gradirei gentilmente
riavere il mio libro indietro, grazie. – rispose lui e, senza
alcun segno di
timore, si alzò in piedi per cercare di fronteggiare i tre
guardandoli dritti
negli occhi. Gesto inutile, perché tutti lo superavano di
almeno dieci
centimetri.
-
Ma guardatelo, lo strambo
ha pure il coraggio di ribattere! – questa volta a parlare fu
Trent,
spingendolo contro l’albero come a fargli capire la
situazione in cui si
trovava. Ingram cercò di reagire, ma
all’improvviso, veloce come un fulmine, un
sasso finì contro la tempia del ragazzo. Questi si
portò la mano destra alla
fronte, indietreggiando per il colpo subito.
-
Chi ha osato?! – urlò
furioso, mentre gli altri due si scambiavano sguardi confusi. Dalla
stessa
direzione arrivò rapida un’altra pietra, seguita
da molte altre, e i ragazzi
iniziarono ad avvicinarsi l’uno all’altro per
cercare di difendersi, senza
troppo successo, in qualunque modo possibile.
-
Forza, andiamocene! –
sbottò Marybelle iniziando a correre, seguita subito dopo
dai due ragazzini.
Rimasto solo, Ingram si guardò intorno, aspettandosi un
altro attacco, ma una
risata cristallina lo costrinse ad assottigliare lo sguardo per
individuare la
direzione del rumore. Da uno degli altri alberi che si trovavano
lì, spuntò un
altro bambino più o meno della sua età, con una
folta zazzera di capelli
castani e un paio di occhialoni da aviatore, che di sicuro arrivavano
da
qualche altra Fazione, a coprirgli gli occhi. Tra le mani, si trovava
quella
che aveva tutta l’aria di essere una fionda.
-
Però, si sono
volatilizzati subito! E io che volevo divertirmi ancora un
po’! – disse lui,
voltandosi poi verso l’albino per sorridergli allegramente.
-
Ehm… Grazie per l’aiuto.
Da guardare è stato molto divertente! – rispose
Ingram e il castano iniziò a
ridere.
-
E lo credo, è stata una
mia idea! Io sono Ivan, piacere di conoscerti! – il bambino
gli porse la mano
entusiasta, iniziando a dondolare leggermente sulle gambe in modo
decisamente
energico nonostante la figura esile. Fu quel piccolo gesto a convincere
l’altro
ad accettare la stretta che gli aveva proposto.
-
Io sono Ingram e il
piacere è tutto mio! –
26
giugno 2105, Congresso
-Va
bene, giovani cadetti! Avete dieci minuti per
salutare i vostri vecchi compagni e i vostri familiari. E fatelo bene:
da
questo momento in poi, abbandonerete completamente la vostra vecchia
vita! – le
parole che erano appena uscite dalla bocca di Laurelle Campbell, uno
dei membri
della fazione di Corvonero, ebbero il potere di far muovere
l’intero gruppo dei
ragazzi appena arrivati, che subito si fiondarono a fare i dovuti
saluti. Primo
fra tutti Ingram, che corse velocemente verso i volti familiari di suo
padre e
Seraphina, quasi più una zia acquisita che una semplice
amica. I due lo
accolsero a braccia aperte, per nulla delusi dalla sua scelta: poteva
al
contrario scorgere una scintilla di fierezza nonostante la commozione
che
rendeva gli occhi di entrambi lucidi.
-
Sono così fiero di
te. – disse suo padre abbracciandolo e il giovane
ricambiò con forza.
-
Mi mancherete
moltissimo, non so come avrei fatto in questi anni senza di voi.
– rispose voltandosi
verso Seraphina e stringendo anche lei con calore. La donna gli
passò le dita
tra i capelli bianchi, sistemandoli come quando era bambino.
-
Ora dovrai vivere
la tua vita, ma noi siamo sicuri che riuscirai a trovare tutte le
risposte che
cerchi. – nel sentire quelle parole, gli occhi
dell’ormai ex-Tassorosso si
inumidirono: sapeva esattamente a cosa si riferisse la donna; da quel
momento
in poi, avrebbe potuto parlare più spesso con il Professor
Ramirez,
l’insegnante di Divinazione2
che, da quando era arrivato a
Hogwarts, lo aiutava con il suo “dono”.
Poco
più lontano dal
ragazzo, un piccolo gruppetto verde e grigio era intento a scambiarsi
abbracci
e saluti, augurandosi il meglio per quella vita che non avrebbero
più vissuto
insieme.
-Mi
mancherete
tantissimo, non vi dimenticherò mai. – disse
Aileen mentre, alla sua destra,
Lenora stringeva Ellen, che a differenza della mora aveva gli occhi
lucidi.
-
Non è giusto,
almeno voi starete insieme, io invece sono da sola! –
esclamò la rossa, visto
che Lenora ed Aileen si trovavano insieme a Grifondoro e Venus ed
Evelyn a
Corvonero. Fu quest’ultima a sorriderle e a cercare di
rassicurarla.
-
Non sarai da sola,
anche Cata è diventata una Tassorosso! Di sicuro con lei ti
troverai benissimo!
–
-
Evie ha ragione!
Catalina è la persona più buona di questo mondo,
non sarai mai sola! – alle
parole della ex-compagna di Fazione, Ellen si sentì
leggermente rincuorata:
aveva conosciuto Cata ad Hogwarts e fin da subito l’aveva
trovata adorabile, nonostante
il brutto vizio di distrarsi spesso o di iniziare troppi discorsi senza
chiuderli; forse un po’ troppo ingenua per il mondo crudele
che la circondava.
-
Io devo andare a
salutare le mie sorelle, prima che mia madre mi trovi. Vi auguro tutto
il bene
del mondo. Ciao ragazze. – Evelyn le salutò per
l’ultima volta, per poi
dirigersi verso la gemella e la sorella minore, che
l’aspettavano per
salutarla.
-
Vado anche io,
voglio trovare mia madre prima di salire sul treno. – anche
Aileen si congedò,
lasciando le tre da sole.
-
Forse dovrei andare
anche io da mio nonno, ho alcune cose da dirgli. Per il resto, vi
voglio
veramente bene. – Lenora le salutò con un sorriso
incoraggiante, voltandosi poi
decisa verso la figura dell’anziano parente. Mentre
camminava, in testa aveva
solo un pensiero fisso: andare a Grifondoro e scoprire la
verità sui suoi
genitori.
Mildred guardava sorridendo i nuovi
cadetti di Grifondoro, eccitati e spaventati da tutto il casino che li
circondava: tutti conoscevano l’enorme entusiasmo che animava
la Fazione rossa
ogni volta che avveniva la Scelta, aumentando il chiasso che
già normalmente li
distingueva a livelli inumani. Infatti, come a voler dimostrare i suoi
pensieri, vide Amos saltellare attorno alla figura di Aidan, che stava
ridendo
probabilmente per l’atteggiamento dell’amico.
Contagiata da tutta quella
felicità, la ragazza decise di avvicinarsi al duo.
-Aidan!
Sono così
felice di trovarti ancora tra noi! – il giovane Grifondoro,
nel sentire quelle
parole, sorrise a trentadue denti mentre, di fianco, Amos continuava a
saltellare.
-
Non è
meraviglioso?? Potrà fare l’addestramento con te e
io potrò aiutarvi! – esclamò
il moro tutto allegro, ma Mildred non sembrava condividere lo stesso
entusiasmo.
-
In realtà, io sarò
solo la vostra responsabile3…
Dell’addestramento si occuperà
qualcun altro, visto che nemmeno Rill lo farà. –
man mano che spiegava, Amos si
faceva sempre più confuso e Mildred poteva benissimo capire
perché: ogni anno
gli addestramenti venivano affidati al Capofazione appena eletto, ma
quell’anno
i rappresentati dei Grifondoro avevano deciso diversamente.
-
Sinceramente
Millie, potresti benissimo tenerlo tu l’addestramento. Lo
sanno tutti che hai
ottime capacità sia con la spada che con la boxe, almeno in
quello potresti
addestrarci tu! – la frase appena detta da Aidan non venne
quasi registrata,
perché Millie aveva notato un volto familiare tra la folla:
una vecchia
conoscenza dei tempi della scuola che aveva completamente assorbito la
sua
attenzione.
-
Ragazzi, scusatemi
ma devo abbandonarvi un secondo. – e, senza aspettare una
risposta dai due, si
mosse verso la Fazione blu.
- Momoi4!
– Mildred alzò una mano per farsi vedere, ma la
Capofazione di Corvonero
l’aveva già riconosciuta e le si stava avvicinando.
-
Millie, è da tanto
tempo che non ci vediamo. Congratulazioni per la carica, avrei voluto
dirtelo
stamattina, ma con tutti i casini non ho fatto in tempo. –
ora Kaia si trovava
di fronte a lei, impeccabile nel suo tailleur blu cobalto e Mildred non
poté
fare a meno di sorridere.
-
Reciproco il
complimento. È davvero bello poter finalmente scambiare due
parole. – replicò
la Grifondoro. Nonostante avessero pochi minuti, poteva utilizzarli per
farsi
dire le ultime novità da quella che, fino al suo giorno
della Scelta, era stata
una sua grande amica. E, magari, ottenere anche il nome del suo sarto.
Nicholas osservava quasi con invidia
la conversazione che stava avvenendo tra Kaia Maleahani e Mildred
Abbott, che
chiacchieravano tranquillamente vicino ai nuovi cadetti di Grifondoro e
Corvonero. Sapeva di non dover provare un sentimento del genere, ma
rivedere Kaia,
con la quale aveva condiviso una grandissima amicizia ai tempi della
scuola ed
era terminata solo a seguito della Scelta, aveva risvegliato in lui una
moltitudine di ricordi. Con la Corvonero aveva passato momenti
magnifici e
avevano passato sette anni a scambiarsi informazioni e nozioni di ogni
genere,
ma poi si erano dovuti allontanare…
Mentre
con la testa
vagava nel suo personale mare di ricordi, non si accorse dei due
ragazzi che
gli si stavano avvicinando fino a che non si trovarono a non
più di dieci
centimetri da lui.
-Ehy
Nick, hai per
caso visto dei Gorgosprizzi? – la voce divertita di Ivan ebbe
la capacità di
riportare l’attenzione di Nicholas al presente. Davanti a
lui, oltre al ragazzo
c’era anche un’altra giovane con brillanti occhi
vedi e capelli rosso fuoco che
certo non passava inosservata, complice anche lo sguardo serio ed
ombroso.
-
Ciao Ivan, sto
bene. Congratulazioni per la tua scelta! – esclamò
il rosso e il ragazzino
sorrise imbarazzato. All’improvviso però, parve
ricordarsi della ragazza di
fianco a lui.
-
Oh, quasi
dimenticavo! Nich, ti presento Ellen, ex Serpeverde e, da questo
momento,
Tassorosso! È una mia grande amica e sono sicuro che con lei
ti troverai
benissimo! – a quelle parole, Nicholas volse lo sguardo verso
la nuova recluta,
che in quel momento lo stava osservando attentamente, come se stesse
cercando
di leggerlo in qualche modo. Il rosso assottigliò lo
sguardo, cercando di
capire come mai quello sguardo gli fosse così
familiare… Non ebbe però tempo
per indagare, perché i tre rintocchi della campana del
Congresso fecero capire
alle quattro Fazioni che era finalmente arrivato il momento di far
partire i
cadetti verso le loro nuove case. Si voltò quindi verso
Ivan, abbracciandolo.
-
Buona fortuna per
tutto e rimani fuori dai guai. – disse Nicholas e il moro
ricambiò la stretta,
con le lacrime agli occhi.
-
Mi mancherete. – rispose
solamente e, dopo aver salutato anche Ellen, che rimaneva lì
nei Tassorosso, si
diresse verso la sua nuova Fazione.
Maggio
2097, Capanna Sùilladh, Settore Ovest, Fazione di
Tassorosso
Lanciando un urlo nella notte, Ingram si
svegliò di
soprassalto, avvertendo anche il padre che si trovava nella stanza
accanto. Velocemente,
l’uomo si alzò dal letto e si fiondò
nella camera del figlio, cercando di
capire cosa fosse successo.
-Papà…- La voce del bimbo gli arrivò
come un flebile pigolio, ma fu abbastanza
per far preoccupare l’uomo. Si sedette accanto al letto e
afferrò Ingram,
tirandoselo al petto per rassicurarlo.
-Non è niente, Ingram… è solo un
incubo.– Cercò
di consolarlo Andrew,
ma il bimbo scosse la testa continuando a piangere disperato.
-Era la mamma… era coperta di pustole… faticava a
respirare… e poi ha smesso.–
Singhiozzò e il padre capì immediatamente la
situazione: in quel periodo,
un’epidemia di Vaiolo di Drago aveva colpito tutte le Fazioni
e i Corvonero,
trovandosi con pochi medici per affrontare la situazione, si erano
trovati
costretti a richiamare gli ex membri della Fazione blu, in quanto
potevano
comunque vantare una discreta conoscenza. Così, Gabryella
Poisyas era stata
richiamata insieme a tanti altri e, probabilmente, Ingram aveva sognato
la sua
possibile morte. Andrew strinse ancora di più il figlio.
-Ingram, capisco che sei spaventato, ma la mamma sta lavorando per
salvare
delle vite. È normale che tu sia preoccupato, ma lei sta
bene. – Disse
cullandolo in modo da poterlo calmare. Pian piano, Ingram si
riaddormentò di
nuovo, rassicurato tra le braccia del padre.
Tuttavia, una settimana dopo la migliore amica di Gabryella, Seraphina,
si recò
presso la Capanna Suilladh. Nella stessa casa che avevano condiviso la
donna
gli comunicò che sua moglie, su un letto di fortuna e
consumata dalla malattia
che aveva cercato con tanto coraggio di sconfiggere, aveva esalato
l’ultimo
respiro. La descrizione era preoccupatamene simile a quella fatta dal
piccolo
Ingram poche notti prima.
Treno
Serpeverde
Erano
ormai in viaggio da dieci minuti e ne avrebbero avuto ancora per altri
quindici. In silenzio, completamente assorta dal paesaggio al di fuori
del
vetro, Flare ripensava alla sua Scelta, a quando aveva guardato per
l’ultima
volta la sua Fazione. Rivolse lentamente lo sguardo verso i suoi
vestiti, rosso
fuoco che faceva netto contrasto con il verde smeraldo del treno. Una
parte di
lei si sentiva male per quello che aveva fatto, abbandonare la sua casa
e la
sua famiglia per cosa? Per un capriccio? Per egoismo? Dopo tutto quello
che la
sua famiglia aveva fatto per lei?
-Hai fatto la scelta giusta a cambiare Fazione, è inutile
che ti agiti così
tanto.– L’improvvisa voce che le arrivò
nelle orecchie la fece trasalire e
Flare spostò lo sguardo dai suoi piedi al ragazzo che stava
seduto di fronte a
lei, e che ora la osservava incuriosito: i suoi abiti gialli e neri
sembravano
brillare in mezzo a tutto quel verde, ma il dettaglio che
attirò maggiormente
l’attenzione della ragazza erano
i vistosi occhialoni da aviatore che
si trovavano sulla sua testa.
-E come fai a dirlo?– Rispose irritata, cercando
però di mantenere una
facciata pacata: sapeva perfettamente quanto Ivan si divertisse a
punzecchiare
le persone per far perdere loro la calma e lei non voleva essere
un’altra delle
sue vittime. Tuttavia, quel giorno Ivan sembrava
avere altri
pensieri.
-È da quando siamo saliti sul treno che continui a
torturati le mani e
vedo gli ingranaggi della tua adorabile testolina muoversi velocemente.
–
Continuò lui sorridendo, ma Flare non sembrava ancora
convinta.
-Perché secondo te avrei fatto la scelta giusta? -
-Ti dispiace aver lasciato? –
-Un po’ sì.–
-Un po’ non è esattamente una risposta, lo
sai?– Commentò il moro e la ex
Grifondoro emise uno sbuffo, ormai stanca di tutte quelle battutine.
Per questo
motivo Ivan arrivò al dunque.
-Senti, è ovvio che ti dispiaccia aver cambiato,
d’altronde era la tua
famiglia. Ma poniti questa domanda: se tu fossi rimasta là,
saresti stata
felice al cento percento? – La domanda dell’ex
Tassorosso ebbe potere di farla
pensare, perché sapeva, in fondo, che il ragazzo
non aveva tutti i torti:
se fosse rimasta con la sua famiglia, una parte di sé non
sarebbe mai stata
felice e avrebbe continuato a soffrire in silenzio. Ivan aveva ragione:
aveva
fatto la scelta giusta. Riportò lo sguardo
sull’altro ragazzo, ora impegnato a
giocare con i bottoni della sua camicia, ormai incuriosita.
-E tu? Non ti dispiace aver abbandonato la tua casa? -
Gli chiese. Lo vide
abbassare lo sguardo, improvvisamente troppo silenzioso. Fece per
ripetere la
domanda, ma un suono proveniente dal treno li costrinse ad alzare lo
sguardo.
-Oh, guarda là! – Esclamò Ivan e Flare
girò la testa, cercando di vedere che
cosa le avesse indicato l’altro dal vetro: di fronte a loro,
imponente e
immensa, stava la Centrale, sede della Fazione dei Serpeverde. A quel
punto, i
due si guardarono, formulando in contemporanea lo stesso pensiero:
stava per
iniziare la loro nuova vita.
Stazione
Grifondoro
Non
appena il treno si fermò con uno stridio al capolinea della
tratta, centinaia
di Grifondoro e neo-Grifondoro si riversarono sui binari, creando
un’enorme
calca che i membri più anziani cercavano di contenere.
Lenora si guardava
attorno spaesata, non abituata a tutto quel casino: non che a
Serpeverde non ci
fosse rumore, ma i più anziani cercavano sempre di
trattenere l’entusiasmo dei
più giovani.
-Lenora, vieni qui, altrimenti rischiamo di perderci!– La
voce di Aileen le
parve quasi come un’ancora di salvezza in quel grande oceano
in cui si era
immersa ma, non appena raggiunse l’amica, si accorse
immediatamente della
presenza di un fastidioso iceberg: Aidan Cleremont la osservava con il
suo
solito sorrisetto strafottente, noncurante delle continue occhiatacce
che
Aileen gli lanciava per far sì che la
smettesse.
-Sai, pensavo di aver visto di tutto in questa giornata, ma la tua
Scelta l’ha
migliorata ancora di più!– Esclamò il
moro e Lenora aprì bocca, pronta subito a
ribattere, quando il suono di una campana costrinse i tre a volgere lo
sguardo
di fronte a loro. Le due ragazze capirono immediatamente che doveva
trattarsi
di un richiamo per i cadetti e, seguendo Aidan che di sicuro conosceva
quel
suono più di loro, si unirono al gruppo di ragazzi e ragazze
che camminava
verso la Fortezza Rossa, sede principale dei Grifondoro. I nuovi si
guardavano
intorno, meravigliati dal lungo sentiero che collegava la stazione al
castello.
Era abbastanza largo da permettere loro di camminare quattro per fila
e, su
ogni lato, un’imponente serie di faggi
dalle foglie rosse e arancioni
ombreggiava l’intera zona come protezione dal sole.
-Che meraviglia…- Sussurrò Lenora, ma non con
tono sufficientemente basso da
non farsi sentire da Aidan. Questo le rispose con un
occhiolino.
-Che ti aspettavi dalla mia Fazione? È ovvio che sia
mag… Ahi! Leen, mi hai
fatto male! – Il ragazzo rivolse uno sguardo truce
all’amica, che in risposta
ricambiò l’occhiataccia.
-Aidan, lo sai che noi non possediamo una meraviglia del genere,
essendo
principalmente sottoterra… Oddio, quella è la
Fortezza! – L’esclamazione della
rossa fece girare il viso di tre quarti del gruppo in direzione del
castello,
che si ergeva maestoso di fronte a loro. Un coro di esclamazioni
meravigliate
si levò dai cadetti esterni5,
mentre varcavano le soglie di
quella che sarebbe diventata la loro nuova casa. Subito,
un’imponente scalinata
si presentò davanti a loro, grande poco più di
quella che erano abituati a
vedere a Hogwarts. Ovunque si potevano osservare arazzi e tendaggi
rappresentanti i colori della Fazione. Il gruppo si fermò in
mezzo a quell’ampio
salone e, dopo qualche minuto, davanti allo scalone si materializzarono
due
persone: la prima, quella più indietro, era una ragazza
minuta, dai lunghi
capelli biondi e occhi acquamarina, con addosso un grazioso abito rosa;
davanti
a lei, un ragazzo che la superava in altezza di almeno quindici
centimetri, dai
capelli biondo scuro e occhi azzurri. Vista la sua corporatura, la
ragazza a
confronto sembrava ancora più piccola. Nel vedere i
due, Aidan sbiancò in
un secondo, preoccupando immediatamente le due ragazze che aveva di
fianco.
-Aidan, tutto bene?– Gli domandò Aileen e anche
Lenora sembrava in pensiero,
nonostante cercasse di non farlo vedere. Aidan cercò di
parlare ma,
fortunatamente, fu la voce del ragazzo a rispondere alle domande delle
due.
- Buongiorno e benvenuti a tutti, vecchi e nuovi Grifondoro. Il mio
nome è
Bailey Cleremont e, da oggi, sarò vostro Responsabile negli
allenamenti. Dietro
di me si trova Mildred Abbott, Capofazione che mi aiuterà
con il vostro
addestramento. – La bionda fece un leggero cenno con la
testa, sorridendo
gentilmente ai ragazzi. Nel frattempo, Lenora aveva già
capito la situazione.
-Aidan, quello sarebbe…-
-Mio fratello Bailey.– Sussurrò in risposta il
moro, non distogliendo lo
sguardo dalla figura del fratello più grande. A quel punto
intervenne Aileen.
-Non avevi mica detto che aveva rifiutato quel ruolo?–
Bisbigliò lei e, a quel
punto, il ragazzo si voltò verso le due.
-Appunto. Se ha cambiato idea, vuol dire solo una cosa: deve essere
successo
qualcosa di grave.-
Atrio,
Fortezza Grigia, Fazione dei Corvonero
-Benvenuti
a tutti i nuovi arrivati e
bentornati ai vecchi membri di questa Fazione. Il mio nome è
Kaia Maleahani e
il mio compito è quello di guidarvi e di accompagnarvi verso
la vostra nuova
casa. – Nel sentire quelle parole, pronunciate da una dei
Capifazione, il piede
di Ingram cominciò a picchiettare contro il pavimento,
mentre il ragazzo
cercava in tutti i modi possibili di prestare attenzione. Non voleva
farsi
riprendere già il primo giorno ma era elettrizzato di
iniziare questa nuova
avventura in un posto completamente nuovo. Accanto a lui, Evelyn non
era da
meno, osservando con aria sognante il vestito che la Capofazione
indossava.
-L’abito è meraviglioso! Dici che potrò
averne uno anche io?– Sussurrò
all’improvviso a Venus che, a differenza della corvina,
ascoltava attentamente
quanto si stava dicendo.
-Evie, il Capofazione Whitemore ti sta guardando malissimo, ti
conviene
abbassare la voce.– Dietro di lei, Aine prese a picchiettarle
sulla spalla,
avvertendola dello sguardo di ghiaccio proveniente dall’uomo:
quando aveva
sentito il nome della ragazza, aveva quasi fatto i salti di gioia
perché con
Evelyn si era sempre trovata bene per i corridoi di Hogwarts. La
corvina le
rivolse un sorriso, ma Venus fece un cenno ad entrambe, indicando loro
che la
Capofazione stava riprendendo il suo discorso.
-Prima di mostrarvi il castello, però, ci sono alcune cose
su cui dovete essere
avvertiti. Da quest’anno, il Consiglio ha deciso di inserire
delle prove
d’entrata anche per le Fazioni di Corvonero e di Tassorosso,
in modo da poter
bilanciare il numero di cadetti nelle varie Fazioni. – Un
coro di voci si levò
dal gruppo dei ragazzi, chi sbigottito e chi, invece, arrabbiato.
-Prove d’entrata? Che follia è questa? –
Domandò Venus che, come la maggior
parte, era rimasta esterrefatta. Aine invece era quasi preoccupata:
aveva
sentito parlare delle prove di Grifondoro e Serpeverde, e se anche la
loro
fosse stata così difficile? Di fronte a tutta quella
agitazione, Kaia cercò di
rassicurarli.
-Non vi preoccupate, non sarà niente di pericoloso. Per
tutta l’estate verrete
allenati nelle vare discipline care ai Corvonero, in modo tale da
essere
preparati per la prova finale, in cui verranno testate le vostre
capacità. Per
l’allenamento verrete aiutati da altri membri della Fazioni,
tra cui alcuni
professori che gentilmente si sono offerti volontari. La prova non
avrà nulla
che potrà nuocere alla vostra sicurezza ma, se per caso vi
ritrovaste in
difficoltà e non riusciate a uscirne da soli, allora la
prova verrà interrotta.
Potrete conoscerne lo svolgimento solamente il giorno stesso.
Avrete un
solo tentativo e, se fallirete, allora sarete costretti ad abbandonare
la
Fazione e a trasferirvi nel Quartiere6.
– Il silenzio era
ormai calato sul gruppo dei cadetti, visibilmente spaventati da quelle
parole:
il Quartiere era la circoscrizione degli Esclusi, che si trovava nei
sotterranei della città, nello specifico nelle
zone al di sotto del
Congresso.
-Questa cosa non mi piace. Aine, tu ne sapevi qualcosa?– Il
bisbiglio di Ingram
arrivò alle orecchie della ragazza, che scosse la testa
dispiaciuta.
-Purtroppo no, penso che la decisione sia stata presa dal
Governo, anche
perché dubito che i Tassorosso volessero delle
prove per loro…- Rispose
lei e Venus fu subito d’accordo: i membri dei Tassorosso
erano i più gentili e
altruisti della città e mai avrebbero messo in
difficoltà i giovani cadetti che
sceglievano la loro Fazione.
-Adesso verrete accompagnati nelle vostre camerate, in modo che
possiate
riposare. Starete tre per camera, ovviamente separati tra maschi e
femmine.
Prima però, sarete accompagnati a ritirare la vostra tenuta
da allenamento, da
utilizzare solamente durante le lezioni, e a scegliere degli abiti per
il resto
della giornata. I vostri vecchi abiti, invece, verranno ritirati e
smaltiti. Le
lezioni inizieranno tra due giorni, in modo che possiate visitare il
castello e
le aree adiacenti. Detto ciò, io vi saluto e, ancora una
volta, vi do il
benvenuto nella fazione di Corvonero. -
Settembre
2099, Hogwarts, Fazione di Corvonero
Ingram osservava attentamente lo studio nel quale si
trovava, chiedendosi come mai suo padre avesse richiesto urgentemente
un
incontro con il professor Ramirez che, a quanto aveva capito lui, era
il
professore di Divinazione. Suo padre, seduto accanto a lui, aspettava
silenziosamente l’arrivo dell’altro uomo, guardando
il vuoto pensieroso. Dopo
qualche minuto, la porta si aprì, rivelando la figura di
un signore sulla
quarantina, alto e con i capelli brizzolati. I penetranti occhi azzurri
sembravano conoscere ogni cosa. Quando vide il padre di Ingram, il
professore
sorrise, richiudendosi la porta alle spalle.
-Andrew, da quanto tempo. Era dai tempi della Scelta che non ci
vedevamo.
Dimmi, questo è tuo figlio?– Chiese, e Andrew
sorrise in risposta.
- Assolutamente sì. Ingram, ti presento Josè
Ramirez, eravamo nello
stesso anno ad Hogwarts. – spiegò e il
ragazzino portò lo sguardo sulla
figura del professore. L’uomo sorrise ancora e li fece
accomodare sulle due
sedie poste di fronte la sua scrivania.
-Allora, di che si tratta? – Domandò il Professor
Ramirez ed Andrew si schiarì
la voce.
-Vedi, è una questione molto delicata, prima avevo dei dubbi
ma ormai ne sono
assolutamente certo: Ingram ha il dono della Veggenza. – Dopo
quelle parole
Ingram vide l’uomo trasalire leggermente,
per poi risistemarsi subito.
-È una cosa che sa fare solo lui o è di
famiglia?– Chiese ancora,
interessato alla questione.
-La nostra famiglia possiede questo dono, ma era da più di
un secolo che non si
manifestava. Ingram ha iniziato ad avere queste visioni da piccolo e da
allora
non ha più smesso. Vorrei chiederti di tenerlo
d’occhio.– Andrew praticamente
pregò l’altro uomo, e il Professor Ramirez
annuì quasi subito.
- Non ti preoccupare. Con me puoi stare tranquillo, non scopriranno mai
il suo
segreto, hai la mia parola. – Disse, sicuro di poter
mantenere la
promessa. In quel momento, Ingram seppe di aver trovato un mentore che
lo
avrebbe aiutato a capire la sua vera natura.
Magazzini,
Settore Nord, Fazione di Tassorosso
Ellen
osservava meravigliata la rigogliosa vegetazione che la circondava,
inondandola
di profumi mai sentiti prima7;
non solo, ma anche la luce del
sole le faceva provare nuove sensazioni, non essendo abituata a tutto
quel
calore8. Di sicuro non
avrebbe più avuto bisogno dei suoi
abiti pesanti, ormai un lontano ricordo di quella che era la sua casa.
Poco più
avanti rispetto a lei, Catalina spostava il peso da un piede
all’altro,
impaziente di entrare nei Magazzini per poter scegliere i propri abiti.
Ellen
la osservava incuriosita chiedendosi come facesse a non essere
minimamente
preoccupata da quanto era stato detto prima da Adeline Holmes, la
Capofazione
che li aveva accolti. Ad un certo punto, la sua mente si
spostò sull’altro
ragazzo che aveva incontrato, quello che Ivan le aveva presentato prima
di
separarsi: Nicholas Rymer, così si chiamava, aiutava Adeline
con il loro
addestramento ed era responsabile del reparto di Erbologia. Non era
quello che
l’aveva attirata quanto un altro dettaglio: quel cognome lei
lo conosceva fin
troppo bene, ma mai si sarebbe aspettato di trovarlo pure
lì. Pensandoci più
intensamente, il volto del giovane le aveva ricordato quello di qualcun
altro,
un’associazione che mai avrebbe pensato di fare…
-Ellie? Ellie! Perché sei lì ferma come una
statua? Stai cercando di fare la
fotosintesi come le piante? Guarda che per noi non funziona!
– Il tono allegro
e divertito di Catalina la allontanò da tutti quei pensieri
e costrinse Ellen a
guardarla.
-Scusami, ma ancora non sono abituata a tutto questo sole, da noi il
massimo
che possiamo ottenere è il neon delle lampadine.–
Spiegò la rossa, evitando
ovviamente di dirle cosa le stava passando per la testa in
realtà. Catalina la
osservò confusa, ma subito dopo sgranò gli occhi,
come se qualcosa l’avesse
improvvisamente turbata. Ellen fece per chiederle cosa fosse successo,
ma la
mora la prese per il polso e cominciò a trascinarla.
-Forza, dobbiamo ritirare la nostra roba e scegliere i vestiti! Ho
sempre amato
il giallo, è un colore così allegro! –
La ex-Corvonero la trascinò all’interno
dell’edificio, probabilmente per sviare la domanda che Ellen
le avrebbe posto.
Così, le due entrarono finalmente all’interno dei
magazzini, venendo travolte
da tanti profumi diversi, a causa della miriade di piante e fiori
presente lì
dentro.
-Ciao, voi siete cadetti? – Domandò loro una voce
morbida e le due si girarono
verso una ragazza Tassorosso che le guardava sorridendo.
-Sì! Siamo state mandate qui perché dobbiamo
ritirare la tenuta d’allenamento e
alcuni abiti! – Spiegò Catalina iniziando a
saltellare e sia Ellen che la
ragazza la guardarono intenerite.
-Allora vi conviene seguirmi, così vi do tutto quello che vi
serve! La vostra
divisa sarà composta da una maglia nera con sopra lo stemma
della nostra
fazione, un paio di pantaloni neri, scarpe nere e una felpa. In
più vi verrà
già affidata la maglia che dovrete indossare il giorno della
prova, con i
colori dei Tassorosso. – Mentre parlava, la ragazza le aveva
accompagnate al
bancone dove, disposti in una fila ordinata, vi erano tanti pacchetti.
-Allora, provate le tenute per trovare la taglia, poi mi seguirete per
il
resto. Buona prova! – La Tassorosso si allontanò
dalle due per andare ad
aiutare altri cadetti, lasciandole da sole con in mano gli
abiti.
-Quindi… scegliamo quello che vogliamo e
proviamo?– Si chiese Ellen confusa:
ancora non era abituata a tutta quella gentilezza, essendo cresciuta in
una
Fazione molto più “rigida”. A quella
domanda, gli occhi di Catalina si
allargarono ancora di più.
-Che stiamo aspettando allora? Cominciamo a provare! -
Sala
Comune, Quinto Piano, Centrale, Fazione di Serpeverde
Quando
Ivan si era seduto ad uno dei tavoli della Sala Comune di Serpeverde,
aveva
cercato in tutti i modi di frenare il suo entusiasmo, guadagnandosi
qualche
occhiataccia dagli altri cadetti che però avevano smesso non
appena avevano
incrociato lo sguardo con Flare, seduta di fronte al ragazzo. Non erano
mai
stati grandi amici a scuola, ma la ragazza sapeva che, se avesse voluto
sopravvivere all’interno della Fazione, avrebbe dovuto
allearsi con qualcuno.
-Se ti do anche
la mia porzione di patate mi dici a
cosa pensi? – le chiese ad una certa Ivan e Flare
alzò gli occhi al cielo.
- Non sto
pensando a nulla, stai tranquillo… Ma quelli
non li avevi buttati insieme al resto dei tuoi vestiti? –
Ivan sapeva
esattamente a cosa si stesse riferendo la compagna, per questo fu il
suo turno
di alzare gli occhi al cielo. Portò la mano sinistra a
sistemarsi gli
occhialoni che aveva in testa, come a rimarcare quello che stava per
dire.
- Questi
occhiali vanno benissimo per la Fazione in
cui mi trovo, ergo me li tengo. – rispose lui, ignorando
alcune risatine da
altri cadetti. Fin dal suo primo anno a Hogwarts, sapeva di essere
considerato
un ragazzino strano, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine.
- Quelli non
appartengono ai Tassorosso, da dove
arrivano? – Flare inarcò di nuovo un sopracciglio,
decisa a sapere l’origine di
quell’oggetto. A quel punto, il ragazzo se li levò
dalla testa e si mise ad
osservarli, improvvisamente più pensieroso.
- Erano di mia
madre. Prima di diventare una
Tassorosso faceva parte di questa Fazione. –
confessò e la mora non seppe cosa
dire, presa in contropiede da una risposta del genere.
-
Ivan… - le parole di Flare furono interrotte dal
tintinnio di un bicchiere. L’intera sala si gettò
nel silenzio più totale
mentre, dal tavolo dei Consiglieri, si alzava Norman Petrov, colui che
possedeva la carica più alta all’interno dei
Serpeverde.
- Miei cari,
stasera festeggiamo la Scelta di questi
giovani cadetti, che hanno deciso di entrare nei ranghi della nostra
amata
Fazione. Non sono ancora dei veri membri della nostra
società, per questo noi
auguriamo loro una buona fortuna, che possano superare le insidie che
troveranno sul loro cammino. Ai nuovi cadetti! –
- Ai nuovi
cadetti! – un coro si levò da tutti i
tavoli presenti, mentre i Serpeverde alzavano i calici verso i tre
tavoli che
avevano destinato ai ragazzi.
-
Però, non mi aspettavo un’accoglienza
così! –
esclamò Ivan divertito e Flare scosse la testa: se solo
avesse visto cosa
combinavano i Grifondoro ad ogni ora del giorno, di sicuro si sarebbe
rimangiato la parola…
- Ehy Plisensky,
non pensavo di trovarti qui! Credevo
che te la fossi fatta sotto e non fossi salito sul treno! –
un coro di risate
si levò dal tavolo dietro il loro, costringendo Flare e
altri cadetti ad
osservare. La ragazza riconobbe quello che aveva parlato, ovvero Adrian
Donuts,
ex Tassorosso. Non lo aveva mai sopportato, ma non era stranita dal
fatto di
ritrovarselo come compagno di Fazione, visto quanto fosse crudele e
meschino
nei confronti degli altri. Con la coda dell’occhio vide Ivan
irrigidirsi
leggermente, prima di sfoggiare un enorme sorriso e voltarsi verso il
ragazzo.
- Devo dire che
lo stavo per perdere, ma dovevo
salutare per bene tua madre, sai un’ultima volta.
È stato un lungo bacio
appassionato! – esclamò e il tavolo
scoppiò ancora in risate, questa volta
contro Donuts.
- Brutto
figlio… - Adrian si alzò, con l’intento
di
andare ad attaccare l’ex compagno di Fazione, ma qualcuno si
frappose fra lui e
Ivan.
- Bene bene, non
è passato neanche un giorno che già
nascono le prime discussioni? Mi fate commuovere. – vedendo
il suo intento
sfumato, Adrian si voltò infuriato, ma sbiancò
non appena si rese conto di chi
fosse la persona di fronte a lui.
- Allora, non
parliamo più? Dov’è finita tutta la
spavalderia di prima? – sogghignando come se non stesse
terrorizzando una
recluta, Armin stava in piedi di fronte al tavolo, intento ad osservare
il
cadetto che stava importunando Ivan.
- Mi-mi
dispiace, Signor –
- Capofazione,
prego. –
- Sì,
Capofazione Stettner, mi dispiace. – se avesse
potuto il ragazzo sarebbe completamente sparito nel terreno, per
evitare che quegli
occhi lo guardassero più del dovuto.
- Perfetto. Non
vogliamo essere sbattuti fuori dal mio
addestramento già il primo giorno, giusto? – nel
sentire quella domanda, il
ragazzo scosse velocemente la testa, tornando poi a sedersi al suo
posto. Armin
rise leggermente, poi si voltò verso di loro per controllare
se fosse tutto
okay. Non appena ebbe ricevuto una risposta, si diresse verso il tavolo
dei
Capifazione. Flare lo seguiva con lo sguardo, leggermente intimorita da
quello
che aveva appena visto. Tuttavia, analitica com’era, non le
era scappato per
niente lo sguardo leggermente preoccupato che Armin aveva rivolto a
Ivan, che
in questo momento mangiava come se nulla fosse accaduto.
Aggrottò le
sopracciglia, incuriosita da quel piccolo gesto che, apparentemente,
era privo
di significato. Scosse la testa e riprese a mangiare, mentre mille
pensieri
frullavano nella sua testa: l’avrebbe scoperto da sola.
27
giugno, Sala Comune, Fortezza Grigia, Fazione di Corvonero
Il leggero brusio che riempiva la
sala durante la colazione rendeva l’atmosfera più
allegra, nonostante le grigie
pareti della fortezza suggerissero il contrario. James si dirigeva con
passo
tranquillo verso il tavolo destinato agli insegnanti, salutando di
tanto in
tanto i suoi alunni. Rivolse un sorriso gentile ai nuovi cadetti, uniti
tutti
in un’unica tavolata e avvolti dai colori della fazione blu.
Alcuni sembravano
ancora parecchio intimoriti ma, non aveva dubbi, ben presto si
sarebbero
integrati. Raggiunto il suo tavolo salutò alcuni colleghi,
andando poi a
sedersi accanto al professore di Divinazione.
-Buongiorno
James, avuto una buona serata? – la voce
possente di José Ramirez lo salutò allegramente,
costringendolo a fare
altrettanto.
- Buonasera
Professor Ramirez, fortunatamente i
festeggiamenti per le nuove entrate non sono arrivati fino alla mia
unità. Lei
invece, tutto bene? – domandò di rimando e
l’uomo sbuffò.
- James, ti
prego, quante volte ti ho detto di
chiamarmi per nome? Ormai sono passati gli anni in cui ero un tuo
professore. –
esclamò e James rise leggermente: si ricordava ancora
quando, nel suo primo
anno a Hogwarts, aveva conosciuto Josè, allora al suo primo
anno di
insegnamento.
- Mi scusi, ma
ormai è un’abitudine che farà fatica a
svanire. – rispose il corvino e il professore non nascose una
risata, sapendo
consapevole che non l’avrebbe avuta vinta nemmeno quella
volta.
- Buongiorno
professori, perdonatemi se vi disturbo.
Professor White, potrebbe cortesemente dedicarmi qualche minuto? Vorrei
chiederle alcune cose riguardo alle lezioni che terrà per
l’addestramento dei
cadetti. – la figura di Kaia, aggraziata come suo solito,
comparve nel campo
visivo dei due uomini, che contemporaneamente si girarono per
guardarla. James
la fissò confuso, perché ricordava di averle
già detto il programma, ma
l’occhiata velata che gli lanciò la Capofazione
gli fece capire che sicuramente
si trattava di un’altra questione. Con quella convinzione,
James si congedò da
José e seguì la Capofazione fuori dalla Sala
Comune.
- Evitiamo di
girarci intorno, perché sappiamo
benissimo entrambi che per quanto riguarda il mio contributo per
l’addestramento sono già a posto.
Cos’è successo? – James decise di andare
dritto al punto e, dalla faccia che aveva Kaia, capì che i
suoi dubbi erano
esatti. Guardandosi intorno per controllare di essere soli, dalla tasca
della
giacca indaco estrasse un foglietto ripiegato, che James
capì trattarsi di una
lettera. Non appena notò il sigillo di cera che prima
richiudeva la lettera,
sgranò gli occhi.
- Kaia, quella
da dove arriva? – le domandò a bassa
voce, sperando con tutto il cuore che nessuno li potesse vedere.
- Me la sono
ritrovata in tasca ieri, qualcuno deve
avermela infilata dopo le scelte, con tutto quel casino… -
spiegò Kaia: si
ricordava di aver parlato con molte persone; quindi, difficilmente
avrebbe
potuto capire chi fosse stato.
-
Perché mai un Grifondoro dovrebbe lasciarti un
messaggio? –
- Per avvertirmi
che Bailey Cleremont è diventato il
nuovo istruttore dei cadetti. – James non poté
credere alle parole della
ragazza.
- I Grifondoro
prima scelgono un nuovo Capofazione,
poi lo sostituiscono e infine aggiungono un istruttore, tra
l’altro figlio di
uno dei Capifazione più influenti? Sta succedendo qualcosa.
– rispose il
professore e Kaia annuì.
- È
quello che ho pensato anche io. Vedo se riesco a
scoprire qualcosa, nel frattempo comportati come sempre.
Riuscirò a capire di
cosa si tratta. – con un piccolo cenno della testa, la
ragazza si congedò dall’amico,
allontanandosi e mischiandosi ai Corvonero che uscivano dalla Sala
Comune. Dopo
qualche minuto, James fece lo stesso, ripensando a quello che Kaia gli
aveva
svelato e la sua mente cominciò a vagare: qualcosa stava
cambiando.
25
dicembre 2102, Capanna Sùilladh, Settore Ovest, Fazione di
Tassorosso
Ingram sedeva a tavola con suo padre e Seraphina,
finalmente
a casa dopo tre mesi di scuola. Nonostante non si festeggiasse
più quel periodo
come qualche secolo prima, la scuola aveva comunque deciso di lasciare
agli
studenti un po’ di tempo per riposare, in modo da permetter
loro di stare con i
familiari. Tuttavia, da quando era arrivato il giovane si comportava in
modo
strano, preoccupando lievemente sia il padre che la donna. In quel
momento i
tre stavano cenando, ma Ingram non sembrava molto partecipe,
continuando a
rigirare il suo cibo con la forchetta. Suo padre lo osservava
silenziosamente,
incerto se dire qualcosa o meno, mentre Seraphina spostava lo sguardo
da una
figura all’altra. All’ennesima occhiata preoccupata
del padre e sospiro del
ragazzo, però, la donna perse la pazienza.
-Va
bene, ho cercato di non
dire nulla, ma non ci riesco. Ingram, tesoro, io e tuo padre siamo
preoccupati
per te. È da quando sei tornato che ti comporti in modo
strano. Lo sai che a
noi puoi dire tutto, soprattutto se hai qualche problema. –
le parole di
Seraphina ebbero il potere di causare un brivido lungo la schiena di
Ingram,
che alzò lo sguardo per fissare i due adulti.
-
Io… - iniziò a dire, per
la prima volta a corto di parole. Tuttavia, sapeva che non poteva
rimandare per
sempre quel discorso all’infinito così, dopo aver
preso un respiro profondo,
decise di parlare.
-
Ammetto di non essermi
comportato come al solito, ma c’è una cosa molto
importante che vi devo dire…
Vedete, alla fine del terzo anno, dopo aver assistito ad alcuni eventi,
ho
capito che i miei interessi romantici non rispecchiavano a pieno quelli
della
società. – Ingram si fermò un attimo
per osservare i due adulti, ma riprese
subito dopo non appena questi gli fecero un cenno.
-
Quello che sto cercando di
dire è che, dopo una lunga e tormentata riflessione, ho
capito che mi piacciono
i ragazzi. Spero che continuerete ad amarmi e che mi accettiate per
quello che
sono. – l’albino prese un respiro profondo, ormai
liberato dal peso
insostenibile che si portava dietro da mesi e aspettò una
risposta da parte dei
due adulti. Seraphina lo guardò attentamente e, dopo quelli
che sembravano
secoli, gli sorrise dolcemente.
-
Ingram, mio dolce ragazzo,
l’amore non è una cosa di cui vergognarsi, che sia
per un ragazzo o per una
ragazza. Quindi, non essere mai terrorizzato da quello che sei,
perché è ciò
che ti rende te. – una mano sulla spalla costrinse il ragazzo
a spostare lo
sguardo dalla donna al padre.
-
Ingram, credevi davvero
che questo avrebbe cambiato l’amore che io provo per te? Sei
mio figlio e tale
sei rimasto e rimarrai. Ora, passando a cose più serie:
è quel tuo amico? –
domandò Andrew e Ingram divenne confuso.
-
Quale ragazzo? –
-
Ma sì, quello con cui giri
sempre, come si chiama… Ah, Ivan! Passi un sacco di tempo
con lui, pensavo che…
-
-
Per Merlino, no! Ivan è il
mio migliore amico, è come un fratello per me, come ti viene
in mente?! –
esclamò e i due adulti si misero a ridere, per poi iniziare
a discutere su chi
della Fazione potesse aver preso il suo interesse o se fosse un
compagno di
scuola. Tuttavia, nonostante fosse una discussione imbarazzante, Ingram
non
riusciva a smettere di sorridere: andava tutto bene.
Grande
Serra, Fazione di Tassorosso
Quel
giorno, il sole era più caldo che mai, illuminando tutta la
Fazione e
riscaldandone i vari territori. Tuttavia, nonostante il bel tempo che,
stranamente, sembrava più luminoso di altri, molti membri
della Fazione
nera-gialla avevano deciso di rifugiarsi all’interno della
Grande Serra, per
godersi quella giornata di pace e tranquillità che, ogni
anno, i Capifazione
più anziani donava ai membri a seguito dell’arrivo
dei cadetti. Come la maggior
parte delle persone, anche Apollo si trovava lì, intento a
leggere un manuale
di Erbologia seduto su un vecchio beige.
-Ehy, anche tu
qui? Pensavo fossi uno dei pochi che
aveva deciso di lavorare comunque. – gettandosi accanto a lui
con poca grazia,
Nicholas rubò il libro che l’altro stava leggendo,
guadagnandosi uno sguardo
leggermente contrariato.
- Si dia il caso
che lo stessi leggendo. – disse e
Nicholas sorrise.
- Dovresti
prenderti un giorno per riposare come si
deve, visto che raramente ti stacchi dal lavoro. Inoltre, ti ricordo
che domani
dovremo aiutare Adeline con i cadetti e le serviremo belli carichi!
– il rosso
iniziò a ridere quando Apollo tentò di dargli un
pizzicotto inutilmente.
- Bambini, avete
finito di litigare? L’asilo è
dall’altra parte della Serra, questo è uno spazio
per adulti. – avvolta in
un’adorabile salopette nera e maglione giallo, Adeline si
sedette sulla
poltrona accanto a loro, tuttavia sorridendo alle buffonate dei due.
- Diglielo anche
tu! Dovrebbe riposare, altrimenti
domani non riuscirà a dispensare consigli ai nostri
adorabili cadetti! Anche a
me non piace stare senza far niente, ma c’è un
limite a tutto. – ribadì ancora
Nicholas, ma questa volta Apollo riuscì a tirargli un
pizzicotto, provocandogli
un gemito di dolore. La ragazza scosse la testa, chiedendosi ancora
come avesse
fatto a diventare amici di quei due. O come avessero fatto a stringere
amicizia
tra di loro, quello rimaneva ancora un mistero per tutta la Fazione.
- Anche se non
avrei usato gli stessi modi di Nick,
devo dire che concordo con lui. Pollo, tutto questo lavorare
così duramente e
senza pause non ti fa bene. Lo sappiamo che ti dai sempre da fare e non
ti
piace stare con le mani in mano, ma in questo modo ti sovraccarichi
troppo. –
al discorso dell’amica, Apollo appoggiò il libro
sulle sue gambe, rivolgendo
finalmente la sua completa attenzione ai due.
- Ragazzi,
capisco che siate preoccupati, ma io sto
bene. Tutto questo lavoro non mi spaventa, sono abituato a tenermi
occupato. –
l’intendo del biondo era quello di rassicurarli, ma
quell’ultima parola accese
una lampadina nella testa di Adeline.
- È
perché non sei diventato Capofazione? –
domandò,
spiazzando completamente Apollo che si voltò verso di lei,
mentre le sue guance
iniziavano a tingersi di rosso.
- Ma cosa dici?
Assolutamente no, ti ho già detto che
sono davvero felice per te. – replicò, ma la mora
scosse la testa.
- Non mi sono
spiegata bene, quindi riformulo la
domanda: ti dispiace non essere stato scelto e quindi di non poterla
vedere? – provò ancora e a quel punto Nicholas,
che aveva seguito quel pezzo di
discussione senza capire, ebbe la stessa illuminazione di Adeline.
- Per tutti i
bubotuberi, allora è questo! Dopo tutti
questi anni? – esclamò il rosso sorridendo
sornione e questa volta il viso del
povero Apollo raggiunse tonalità cremisi.
- La smettete di
dire cavolate? Ormai è passata, lei è
là e io sono qua, devo farmene una ragione. – il
ragazzo cercò di rassicurare i
due, ma fu quell’ultima frase che diede conferma ai due che,
a differenza di
quanto diceva l’amico, non andava per niente bene. Adeline
gli mise una mano
sulla spalla, portando Apollo a voltarsi verso di lei, gli occhi blu
cielo più
nuvolosi del solito.
- Pollo, a noi
puoi dirle queste cose, non ti
giudicheremo. E poi, visto che ora anche lei è Capofazione,
è probabile che
gestisca anche gli scambi dei prodotti tra le due Fazioni. In quel caso
potresti accompagnarmi, d’altronde sei il responsabile del
settore dei raccolti,
no? –
- Esatto,
riusciresti a vederla per poco, ma almeno la
vedi. – continuò Nicholas e Apollo
annuì a quelle parole, grato di aver trovato
due amici come loro. Era ovvio che il problema fosse quello, ma era una
promessa che si era fatto una volta finito il suo settimo anno a
Hogwarts: non
poteva dimenticarla e mai l’avrebbe fatto.
Campo
d’addestramento A, Settore Ovest, Fazione di Grifondoro
Amos
ascoltava attentamente il suo Istruttore, impegnato a dare le ultime
direttive
riguardanti l’esame per diventare Auror che lui e i suoi
compagni avrebbero
sostenuto a breve. Tuttavia, il giovane attendeva con ansia il rintocco
della
campana che avrebbe segnato la fine degli allenamenti. Voleva sapere a
tutti i
costi se le voci che avevano iniziato a girare all’interno
della Fazione
fossero vere, anche se in cuor suo nutriva qualche dubbio.
D’altronde, perché
scegliere per l’addestramento dei cadetti Bailey Cleremont
quando, tra le
reclute, vi era il fratello minore?
Fortunatamente
per lui, il suono che tanto desiderava
non ebbe un secondo di ritardo e, senza aspettare un minuto di
più, si fiondò
verso il campo D, dove sapeva che avrebbe trovato Millie ad allenarsi
con il
sacco da box. Infatti, come pensava, trovò la bionda intenta
a tirare una
raffica di colpi contro il sacco.
-Millie!
È vero che Bailey Cleremont è il nuovo
responsabile dei cadetti? – le domandò subito
senza giri di parole e Mildred
sorrise, ormai abituata ai suoi modi di fare.
- Assolutamente
sì! All’inizio è stata una sorpresa
anche per me, ma sono felicissima di essere con lui! Conosco Bailey da
tantissimo tempo e so che è la persona giusta per addestrare
i ragazzi! –
esclamò lei, ma Amos ancora era confuso.
- Ma di solito
non è il Capofazione a tenere
l’addestramento? Perché non farlo tenere a te? E
perché scegliere lui quando
c’è suo fratello tra le reclute? E
perché… -
-
Perché non lo chiedi direttamente a me? – una voce
profonda arrivò da dietro di lui e il Grifondoro si
voltò di scatto, solo per
ritrovarsi faccia a faccia con il soggetto delle sue domande. Tuttavia,
non
ebbe il tempo di parlare, perché Mildred volò
dritta tra le braccia dell’altro.
- Bailey! Sono
così contenta che lavoreremo insieme! –
disse, scatenando un attacco di risa nei due.
- Appena ho
saputo che avresti gestito tu la cosa ho
cambiato idea e ho deciso di accettare. Anche io sono felice di passare
di
nuovo del tempo con te. – sciogliendo l’abbraccio,
Bailey si voltò finalmente
verso Amos, che stava fermò immobile ad osservare i due.
- Park,
è bello vederti qui. Allora, rimani a fissarmi
come un pesce lesso oppure mi poni quelle domande che tanto vorticavano
nella
tua testa? – a quella frase, Amos si riscosse dai suoi
pensieri, non aspettandosi
una risposta del genere.
- Non fa niente,
sarà per un’altra volta! Non vedo
l’ora di assistere agli allenamenti dei cadetti, dovranno
essere
divertentissimi! – Amos era eccitato alla sua brillante idea,
ma Mildred alzò
un sopracciglio.
- Sbaglio oppure
tu hai i tuoi allenamenti a cui
pensare? E non hai adesso lezione con la Williams? – la
ragazza sorrise nel
vedere il più giovane boccheggiare come un pesce fuor
d’acqua, ricordandosi
improvvisamente di quel piccolo dettaglio. Infatti, iniziò a
correre dopo aver
dato loro un piccolo saluto.
- Quel ragazzo
è una trottola, mi chiedo come tu
faccia ad essere amico suo. – disse Bailey e Mildred sorrise
ancora di più.
- È
un ragazzo molto dolce, se si impara a conoscerlo
a fondo. Allora, pronto per questa avventura insieme? – a
quella domanda, il
Grifondoro ricambiò il sorriso.
- Assolutamente
sì. – rispose, ma nella sua testa si
trovava un piccolo punto di nostalgia: con Mildred sembrava di essere
tornato
nuovamente a Hogwarts, ma mancava qualcosa. Mancava una persona.
Balconata,
Fazione di Serpeverde
Armin
si trovava sul piano superiore della Centrale, guardando intensamente
il mare
che si trovava davanti a lui. Ogni volta che si ritrovava in quel
posto, si
chiedeva che cosa si trovasse al di là di
quell’immensa distesa d’acqua. Solo
pochi suoi colleghi rosso e oro lo sapevano, poiché il mare
bagnava solamente
la sua Fazione e difficilmente si allontanavano in quella direzione.
Per questo
lo intrigava: era un luogo misterioso, che nessuno conosceva, dietro al
quale
si celavano enormi misteri.
Era
così assorto nei suoi pensieri che non si accorse
di Desiree fino a che non se la ritrovò accanto.
-Non ho mai
capito perché tu sia finito qui tra noi
Serpi, quando avresti potuto scegliere Grifondoro e uscire dalle mura.
– disse
la ragazza a filo di voce, come per non disturbare la quiete attorno a
loro.
Armin si voltò a guardarla, ma ritornò subito ad
osservare l’orizzonte.
- Non ho mai
avuto quel tipo di pazzia. O forse, se le
cose fossero andate diversamente, chi lo dice che non avrei scelto
comunque
Serpeverde? D’altronde, è dove sono sempre stato
destinato. O così credevo. –
rispose lui e Desiree si girò di scatto.
- Non avrai mica
intenzione di abbandonare? Hai
presente i rischi che correresti? – la mora non poteva
credere a quello che
aveva appena sentito. Fece per dire altro, ma il ragazzo fu
più veloce di lei.
- Tranquilla,
non ho intenzione di diventare un
Escluso. Tuttavia, potrei diventarlo se scoprissero quello che ho
fatto. – Desiree
non capì, ma Armin rispose anche a quel quesito. Guardandosi
intorno per
accertarsi di non avere occhi indiscreti addosso, da sotto il giubbotto
verde
tirò fuori una cartelletta, che la ragazza
osservò curiosa.
- L’ho
presa dall’ufficio del Consigliere Briscol9.
Ne ho fatto una copia. – a quelle parole, la ragazza
strabuzzò gli occhi, presa
in contropiede.
- Sei impazzito?
Qualcuno poteva vederti! Rischi
davvero di essere sbattuto tra gli Esclusi! Perché diavolo
sei entrato lì
dentro?! – sbottò lei perdendo la sua solita calma
e Armin non poté che darle
ragione: se qualcuno lo avesse visto entrare nei locali del
Consigliere, per
lui sarebbe stata la fine.
- Volevo capire
il perché di tutte queste strane
scelte, così sono entrato. Non ho trovato niente a riguardo,
ma guarda un po’
qui. – il Serpeverde le passò la cartellina e
Desiree cominciò a sfogliarla,
voltandosi poi con un cipiglio interrogativo.
- Sono le
cartelline dei Capifazione di tutte le
Fazioni. – lesse Desiree, in quel momento pensierosa, non
riuscendo a capire il
problema: d’altronde, il Consiglio era sempre aggiornato su
tutto.
- Non
è quello, infatti, che mi ha stupito. – fece
ancora Armin e, con il dito, le indicò qualche riga scritta
sul terzo foglio.
Nel leggere l’informazione, la mora sgranò gli
occhi.
- Non ci credo.
Vuoi dire che… -
- Che il
Consiglio Serpeverde ha avuto voce in
capitolo sulle scelte di tutte le Fazioni? Assolutamente sì.
È per questo
motivo che quando sono stato scelto ho storto il naso: fin dalla mia
scelta
sono sempre stato nella lista nera dei membri più anziani;
quindi, perché
scegliermi come Capofazione quando si poteva scegliere qualcuno di
più
“malleabile”? Non ha per niente senso. In
più, sono stati loro ad approvare
quelli delle altre Fazioni, guarda il caso di Grifondoro. Probabilmente
si sono
accorti che Rill era un problema e hanno puntato l’ago su
Millie. – la
spiegazione di Armin, man mano che andava avanti, prendeva sempre di
più un
senso logico e finalmente Desiree capì cosa avesse spinto
Armin ad indagare.
Riportò gli occhi sui fogli, quando un dettaglio
attirò la sua attenzione.
- Un momento. Al
nuovo Capofazione di Grifondoro hanno
affiancato qualcun altro… Bailey Cleremont? Il figlio del
Capofazione
Cleremont? – la Serpeverde continuava a sfogliare quelle
pagine, ma non le era
sfuggito il ticchettio nervoso delle dita di Armin, che continuava a
guardare
il mare di fronte. Quando erano a scuola non avevano parlato molto,
complice
anche la differenza d’età, ma Desiree non poteva
scordarsi quel trio che, dal
primo anno, girovagava insieme per il Castello, combinando guaio
architettando
sempre qualcosa. talmente inseparabili che parve quasi impossibile
vederli prendere
direzioni diverse.
- Tu, Cleremont
e Abbott eravate molto amici a scuola,
se non ricordo male. – fece lei e Armin si
irrigidì, probabilmente sorpreso dal
fatto che lei si ricordasse di quello.
- Eravamo come
fratelli, all’epoca. Bailey mi diceva
sempre che non avrebbe preso la strada di suo padre, per questo mi fa
strano
leggere lì il suo nome. Deve esserci sotto qualcosa di
più importante se ha
accettato di aiutare Millie con l’addestramento. E io voglio
sapere cosa.
- Non possiamo
conoscere le decisioni delle altre
Fazioni, Armin. Di sicuro ci sarà una spiegazione a
tutto… -
- E ti sei
dimenticata di Alistair Cleremont?! Pensi
davvero che Bailey avesse intenzione di prendere quel ruolo dopo le
circostanze
misteriose in cui è scomparso il fratello?! – il
ragazzo alzò il tono di voce e
Desiree cominciò a guardarsi intorno, sperando che nessuno
avesse sentito.
prendendo un respiro profondo, ponderò le sue parole.
- Anche a me
sembra strano, ma non dobbiamo correre a
decisioni affrettate. Alla prossima riunione del Congresso, potremmo
capire
cosa sta succedendo. Per adesso, quella cartellina è meglio
farla sparire,
prima che qualcuno la trovi. – nonostante non fosse
completamente d’accordo,
Armin dovette dar ragione alla collega. Con un incantesimo non verbale
bruciò
la cartellina, eliminandola completamente, per poi incamminarsi verso
l’interno
con Desiree. Tuttavia, nella sua testa continuava a tornare il volto di
Bailey,
come se lo ricordava l’ultima volta che lo aveva visto. Non
lo vedeva dal
giorno della Scelta, quando avevano intrapreso strade separate, ma
ancora non
riusciva a dimenticarsi l’espressione sconvolta
dell’altro quando lui aveva
deciso di unirsi ai Serpeverde. Ma d’altronde, secondo Armin
era stato meglio
così. almeno, non gli avrebbe più fatto del male.
2094:
all’inizio della
storia non avevo dato alcun anno; quindi, ho dovuto calcolare una data;
Divinazione:
è il padre di Catalina, nominato nel secondo prologo;
Responsabile:
come avevo detto all’inizio, il Capofazione scelto
nell’anno dei 28 anni doveva
gestire anche l’addestramento dei cadetti, ma non
è così nel caso di Millie;
Momoi: è
il modo in cui
Millie chiama Kaia dai tempi di Hogwarts;
Cadetti esterni:
i cadetti che arrivano da una Fazione diversa da quella scelta;
Quartiere:
la zona dove vivono gli Esclusi corrisponde alla metropolitana
londinese, per
questo si trova sottoterra. Sono diverse zone collegate dai cunicoli;
Mai sentiti prima:
avendo abitato sempre alla centrale, quindi sottoterra,
l’odore dei fiori e
delle piante è nuovo per chi proviene da Serpeverde;
Calore: stesso
discorso
del punto precedente;
Consigliere
Briscol:
dallo scorso capitolo, quella che fronteggia Armin nella riunione al
Congresso.
ANGOLO AUTRICE
Buongiorno a
tutti! Stravolta, devastata, distrutta,
con un ritardo di oltre un anno, ma ci siamo. Il terzo capitolo
è qui. Come al
solito ringrazio quelle persone che mi hanno sempre incoraggiata e che
mi hanno
impedito di buttare tutto all’aria e di chiudere tutto. Sono
sincera con voi,
ho passato un bruttissimo periodo per problemi personali e non riuscivo
ad
andare avanti in nessun modo. Posso però rassicurare che non
cancellerò nessuno
dei miei lavori, quindi potete stare tranquilli.
Come prima cosa,
vorrei ringraziare Fe_ per avermi
fatto da beta per questo capitolo ma, soprattutto, per avermi
sopportata in
questo periodo con i miei scleri e le mie ansie. Sei fantastica,
davvero e non
so come avrei fatto.
Passando a
qualcosa di meno piacevole, annuncio che ASHER
PEETRUS FARLEY e OYSTER PRIMROSE FARLEY
non faranno più parte di
questa storia. So che non sono passati i due capitoli come avevo detto,
ma è
passato più di un anno e io ho continuato ad inviare
messaggi su messaggi e
sapete quanto queste cose mi diano fastidio, oltre al fatto che l'autrice è sparita pure dall'altra mia interattiva. Quindi questa è
stata la mia
decisione.
Con questo,
alcune piccole note: il prossimo capitolo
mostrerà gli addestramenti dei ragazzi, mentre quello
successivo sarà
direttamente incentrato sulla prova finale. Questo perché
vorrei arrivare
presto alla narrazione vera e propria di questa storia.
A seguito di
questa cosa, ho deciso di inserire un mio
Oc, di Grifondoro, per gestire al meglio alcune cose che avevo pensato
per la
storia:
BAILEY
CLEREMONT
28
anni | Fazione
dei Grifondoro |
bisessuale
Addestratore
| Responsabile esplorazioni esterne
Non
c’è niente che ti rende più folle del
vivere in una famiglia. O più felice. O
più esasperato. O più… sicuro.
Bailey
è il secondogenito della famiglia Cleremont. Affascinante,
magnetico, sa di
avere su di sé gli sguardi di tutti e, nonostante sembra che
gli piaccia, in
realtà si imbarazza facilmente. Nel profondo ha un animo
dolce e protettivo,
anche se fa fatica a darlo a vedere. Non è capace a
esprimere i suoi
sentimenti, per questo a volte può sembrare un po’
rude con le risposte. Usa
tanto il sarcasmo ed è un dongiovanni, anche se dopo una
brutta avventura non
si fida più di nessuno.
Ed ora vi
propongo qui la lista dei membri per il
prossimo capitolo, ovviamente escludendo i miei Oc:
Adeline
Amos
Apollo
Desiree
James
Nicholas
Mildred
È
tutto, io vi saluto e ci vediamo al prossimo
capitolo! Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** AVVISO IMPORTANTE ***
AVVISO
IMPORTANTE
Buongiorno a
tutti!
So che
è passato molto tempo dal mio ultimo
aggiornamento e finalmente mi sono decisa di mettere un avviso. Prima
di tutto,
per non spaventarvi, devo dire che TUTTE LE INTERATTIVE NON
VERRANNO
CANCELLATE, quindi potete stare tranquilli.
È un
periodo per me complicato, tra il lavoro, gli
ultimi esami da dare e la preparazione della tesi; quindi, non
riuscirò per un
po’ di tempo a mettere mano alle storie, o almeno alle
interattive che mi
prendono molto impegno. Sarò comunque attiva su Instagram e
anche magari con
qualche piccola one-shot, per non lasciarvi senza nulla per troppo
tempo (cosa
che già sto facendo, ma meglio di niente).
Perciò,
con estremo rammarico, sono qui ad annunciare
la SOSPENSIONE TEMPORANEA delle storie. Chiedo
scusa a tutti quelli che
mi seguono ma rischierei di fare un lavoro troppo superficiale e di non
valorizzare
i vostri oc. Ci risentiremo dopo febbraio, mese in cui in teoria dovrei
recuperare un po’ di calma. Ciao a tutti e alla prossima.
Bacioni,
__Dreamer97
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3963904
|