The Last Choice

di __Dreamer97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 0 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 0.2 ***
Capitolo 3: *** SELEZIONE OC ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 7: *** AVVISO IMPORTANTE ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 0 ***


CAPITOLO 0

collage

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Hogwarts

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Quell’afoso giorno di giugno portava con sé tristi addii, ma anche qualche leggera scintilla d’entusiasmo. Questo era quello che si ripeteva Aileen nella sua testa, pensiero che era nato non appena aveva aperto gli occhi nel suo letto. Quella mattina, per l’ultima volta, si era ammirata allo specchio di quello che, per sette anni, era stato il suo dormitorio ad Hogwarts. La sua divisa, adornata dai colori dei Serpeverde, non le era mai sembrata così comoda ad indossarla e ciò le fece spuntare un dolce sorriso sulle labbra. L’idea che forse non avrebbe indossato più quei colori… A quel pensiero, scosse la testa, affrettando il passo per dirigersi verso la Sala Grande per fare colazione, sistemandosi nel mentre il cerchietto nero che le teneva in ordine i capelli rossi. Non appena mise piede nella sala, però, qualcosa le volò addosso e Aileen fu costretta a fare qualche passo indietro, per evitare di cadere. Nel sentire una risata cristallina scoppiargli nelle orecchie, sorrise.

-Non puoi fare così ogni volta che mi vedi! – esclamò la Serpeverde ridendo, mentre l’altra scioglieva l’abbraccio. Quella mosse la mano come per sminuire quel fatto e Aileen alzò gli occhi al cielo: Catalina Ramirez, Corvonero del suo stesso anno, era una personalità particolare e a nulla sarebbero valse le sue parole, avrebbe fatto sempre come le pareva.

- Me lo ripeti ogni volta da quando ci conosciamo ma non posso farne a meno! Tra quattro ore saremo fuori di qui e tra due giorni cambieremo Fazione! Non ti senti elettrizzata? – le domandò Catalina mentre, tenendola per mano, la trascinava verso il tavolo dei Corvonero. Le due ricevettero delle occhiatacce da molti Corvonero presenti e Aileen si sentì fortemente a disagio: nonostante le quattro Fazioni fossero perennemente a contatto durante le lezioni, per il Pranzo era una cosa diversa e le persone preferivano sedersi insieme alla propria Fazione, nonostante ci fossero parecchie eccezioni.

- Tu in che Fazione andrai? – le chiese Catalina, mentre prendeva un grosso sorso di succo d’arancia dal suo bicchiere. A quella domanda, Aileen sbuffò.

- Cata, lo sai che non ci è permesso parlare di questo… E poi, si può anche rimanere nella stessa Fazione. – rispose lei e la Corvonero fece spallucce.

-Sarà. Di sicuro, qualcuno che rimane nella propria Fazione c’è e lo conosciamo eccome. – prima che Aileen potesse chiederle qualcosa, sentì un tonfo accanto a lei. Si voltò, incrociando lo sguardo con la persona di fianco a lei: si trattava di un ragazzo, dai corti castani e gli occhi verdi. Sulla sua divisa, lo stemma dei Grifondoro sembrava brillare.

- Parlavate di me? – domandò lui sogghignando e Catalina gli tirò addosso una pagnotta, facendolo mugugnare dal dolore.

- Mi spieghi perché?- domandò quello stizzito, mentre la ragazza ridacchiava.

- Perché sei sempre un gran ritardatario, Aidan. Piuttosto, parlavamo di te e del fatto che vuoi rimanere nei Grifondoro – il moro, che nel frattempo stava mormorando frasi del tipo “quella in ritardo sei sempre tu, Cata”, si voltò di scatto verso Aileen.

- Come fate a dirlo? – fece lui e la Serpeverde alzò gli occhi al cielo.

- Non è difficile capirti. Pensavo però che alle tue migliori amiche lo avresti detto. – ribatté lei, mentre la castana annuiva per darle man forte. Di fronte a quelle due, Aidan si ritrovò a sospirare.

- Voglio entrare a far parte degli Auror. – pronunciò dopo qualche attimo di silenzio e le due ragazze sgranarono gli occhi.

- Dici sul serio? Ma è meraviglioso! – esclamò Catalina e Aileen gli sorrise.

- Hai sempre avuto un grande coraggio, Aidan. Cerca di farne il tuo punto di forza. – a quelle parole, il ragazzo sorrise e, mentre le due ragazze ritornavano a chiacchierare tra loro, si mise a pensare.

Proprio come te, Alistair…

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Congresso

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-Signorina Maleahani, congratulazioni per la nuova carica! –

Se qualcuno glielo avesse chiesto, Kaia avrebbe affermato di iniziare a pentirsi di aver accettato quell’incarico. Da almeno due minuti stava ricevendo le congratulazioni da parte degli altri Capifazione e dai membri del Governo, che le sorridevano dolcemente da bravi Tassorosso quali erano. Dopo l’ennesimo ringraziamento, la corvina sospirò e, stringendosi nel suo cappotto blu, colore prediletto dai Corvonero, decise di dirigersi verso l’esterno, in cerca di un po’ di solitudine. Tuttavia, non appena raggiunse il Terrazzo dell’edificio all’ultimo piano, si accorse che qualcun altro aveva avuto la sua stessa idea: si trattava di un ragazzo alto e ben piazzato, dai capelli biondo cenere e, a giudicare dall’abbigliamento verde e grigio, membro dei Serpeverde. Kaia lo riconobbe subito e fece per parlare, ma l’altro la precedette.

-Congratulazioni per la carica, Kaia. – disse quello facendola sorridere.

- Congratulazioni anche a te, Armin. Da oggi siamo colleghi. – ribatté lei sfidandolo e solo a quel punto l’altro si voltò. Di fronte a quello sguardo, del colore dell’oceano, Kaia rabbrividì: dopo undici anni, ancora non si era abituata a quell’occhiata che Armin sembrava riservare solo a lei, come se volesse guardarla nel profondo. Distolse lo sguardo, sapendo di aver causato un leggero sorriso nell’altro.

- Hai ancora l’Addestramento dei Cadetti quest’anno? – domandò avvicinandosi al parapetto e mettendosi ad osservare la città: grazie all’imponente altezza dell’edificio del Congresso, da lì si potevano vedere i territori delle varie Fazioni e, se si aguzzava la vista, persino le Mura, che circondavano la città proteggendola dai mali esterni. Il ragazzo le si avvicinò, seguendo il suo esempio.

- Come sempre. Non l’hanno ancora capito che quelli scappano per me. – rispose lui ridendo, ricevendo in risposta una leggera gomitata. Tra i due calò il silenzio.

- Ho un brutto presentimento. – fece la ragazza e Armin la guardò, intimandola di continuare.

- Penso che stia per succedere qualcosa di brutto o che stia accadendo qualcosa… -

- Sono le tue solite paranoie, devi stare tranquilla. Forza, ci conviene tornare nelle nostre Fazioni: tutto dev’essere pronto per il Giorno della Scelta. – la ragazza annuì e, insieme, si diressero verso l’uscita. Nel mentre, i cieli avevano cominciato ad oscurarsi: una tempesta stava per abbattersi sulla città.

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ANGOLO AUTRICE

Buongiorno popolo di EFP! Non ve lo aspettavate, eh?

Per tutti coloro che sono arrivati fino a qui, do il benvenuto in questo mio nuovo viaggio! E’ una storia che avevo in mente da tempo, ma solo da pochi giorni ho deciso di metterci su le mani ed eccomi qua! E’ un Cross-over con Divergent, altra grande saga che da sempre mi affascina e volevo metterla in pratica. Prima di tutto, vorrei darvi qualche info generali sulla storia:

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Siamo in un futuro distopico, dove l’umanità è stata sterminata dopo anni di guerre e di disastri. La comunità magica di Londra, unica ad essersi salvata, ha deciso di rinchiudersi all’interno delle mura delle città e di dividere la popolazione in quattro Fazioni, basate sui fondatori della prima comunità magica, ognuna delle quali con un ruolo preciso: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ogni Fazione ha le proprie caratteristiche e bisogna sapere che una persona, una volta entrata a far parte della società, non può cambiare la propria Fazione d’appartenenza. Le Fazioni sono governate da un Governo formato da dieci persone, tutte appartenenti ai Tassorosso, in quanto Fazione altruista e leale. Sotto al Governo si trova il Consiglio, formato dai Capifazione più anziani e gestito dai Serpeverde.

I bambini nascono e crescono nelle Fazioni e, all’età di undici anni, cominciano il loro percorso nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, istituto che serve per insegnare ai giovani maghi e streghe tutto quello che devono sapere sulla magia. Essi imparano tutte le discipline delle varie Fazioni – Incantesimi, Erbologia, Pozioni, Trasfigurazione… - e indossano una semplice divisa nera con la cravatta e lo stemma della Fazione di appartenenza. Una volta usciti da Hogwarts, dovranno affrontare il Giorno della Scelta.

Il Giorno della Scelta è il momento in cui ogni ragazzo deve prendere la propria decisione sul suo futuro. La scelta viene compiuta all’interno del Congresso, che si trova al centro della città, tra le Fazioni. La stanza è divisa in quattro sezioni e, di fronte ad esse, si trova un palco rialzato, dove vengono poste le Coppe, ognuna contenente il simbolo della Fazione: carboni ardenti per i Grifondoro, terra per i Tassorosso, frammenti di vetro per i Corvonero e acqua per i Serpeverde. Il ragazzo o la ragazza che compie la scelta deve applicare un taglio sul palmo della mano, per poi, con la punta della bacchetta, far cadere una goccia di sangue nella Coppa della Fazione scelta: in questo modo, ci si lega alla Fazione sia con il sangue che con la magia. Si può scegliere di rimanere nella Fazione di nascita oppure cambiarla, ma bisogna sapere che, se la si volesse lasciare, lo si potrebbe fare solamente tramite due modi: o il suicidio o diventando un Escluso. Non possono avvenire cambi di Fazione. Una volta scelta, i ragazzi salutano le proprie famiglie e vengono portati nella nuova Fazione, dove viene applicato loro un tatuaggio, che rappresenta la loro appartenenza: un leone, un tasso, un corvo o un serpente. Da quel momento in poi, si specializzano nelle varie discipline e diventano a tutti gli effetti membri della società.

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Qui una mappa della città di Londra come me la sono immaginata per questa storia. Al centro il Congresso, zona grigia in quanto non facente parte di nessuna Fazione (Hogwarts si trova sul confine tra il Congresso e la Fazione dei Corvonero, in quanto protettori della conoscenza.

mappa

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Veniamo quindi alle varie Fazioni.

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GRIFONDORO

I Grifondoro sono la Fazione responsabile della difesa delle mura della città. I suoi abitanti vengono fin da subito addestrati nel corpo a corpo e si specializzano negli incantesimi di difesa e di attacco. Ogni tanto vengono anche svolte delle missioni esterne, per questo i Grifondoro sono la Fazione con il maggior numero di perdite. Vengono chiamati Auror. Prediligono persone con forte coraggio e grande forza d’animo. Oltre che proteggere le mura, controllano anche la città. Il loro abbigliamento predilige colori come il rosso e l’arancio e, per gioia di alcune ragazze, il rosa. Essi vivono in una grande fortezza di pietra e, nella Sala Rossa, avvengono le riunioni dei Capifazione.

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TASSOROSSO

I Tassorosso si occupano dell’allevamento e dell’agricoltura. Essendo leali, gentili e altruisti verso il prossimo, gestiscono il governo della città. Sono agricoltori e allevatori. I loro colori sono il giallo, il nero e le sfumature scure del marrone, che rappresentano la terra. Vivono in capanne circondati dai campi e, al centro della Fazione, si trova la Grande Serra, dove vengono fatte le riunioni dei Capifazione. Il loro è il territorio più fertile.

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CORVONERO

I Corvonero sono la Fazione responsabile dell’elettricità, infatti sul loro terreno si trovano varie turbine elettriche. Prediligono persone con una forte creatività e una buona memoria. Sono insegnanti, ricercatori, operai nelle turbine elettriche. Essendo esperti di Creature Magiche e portatori della conoscenza, costituiscono il corpo insegnanti di Hogwarts e, qualche volta, aiutano i Grifondoro nelle missioni, rendendoli la seconda Fazione con più perdite. Indossano il blu, l’azzurro e il bianco. Vivono in una fortezza protetta da alcuni draghi e, all’interno della Sala di Ghiaccio avvengono le riunioni dei Capifazione.

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SERPEVERDE

I Serpeverde si occupano della centrale idrica e si occupano di tutte le risorse marine, in quanto il loro territorio si scontra con il mare. I suoi abitanti sono astuti e ambiziosi. Si tratta di operai, anche se qualcuno svolge il ruolo di Consigliere dei Capifazione. Vestono i colori del verde e del grigio, con tutte le sfumature. Abitano in una grande diga artificiale, chiamata la Centrale e, nella Sala di Comando situata al Piano Quattro, avvengono le riunioni dei Capifazione. Per la loro ambizione, gestiscono il Consiglio dei Capifazione della città. La Centrale è spesso soggetta ad inondazioni, per questo ha un gran numero di morti.

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ESCLUSI

Per via del grande numero che li costituisce, gli Esclusi vengono quasi considerati una Fazione: è formata da Maghinò, nati senza poteri e quindi inutili alla società, da coloro che abbandonano la propria Fazione e dai ragazzi che, durante il Giorno della Scelta, non scelgono alcuna Fazione. Si trovano al di fuori del Congresso, circondati dalle varie Fazioni. Si riconoscono in quanto il loro tatuaggio viene sbiadito.

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Passando poi ai personaggi, potete inviarmi due tipi di personaggi:

-i CADETTI, ovvero i maghi e le streghe del settimo anno. Sono ovviamente coloro che affronteranno il Giorno della Scelta. Possono decidere se rimanere nella Fazione di origine oppure cambiarla. Prima di entrare a far parte della Fazione, devono affrontare una serie di prove. Non hanno nessun tatuaggio di Fazione;

-i MEMBRI, ovvero tutti coloro che fanno già parte della Fazione. Per questo punto mi servirebbero anche altri Capifazione per Tassorosso e Grifondoro di ventotto anni.

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Passiamo ora alle regole:

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-potete inviare al massimo tre Oc a testa, di sesso, Fazione e categoria differenti;

-potete inviare anche fratelli, cugini, ma in numero limitato, non ne accetterò molti;

-sono tutti purosangue, visto che si tratta di una comunità chiusa;

-nella recensione segnatemi il sesso, la Fazione (di nascita per i Cadetti e di appartenenza per i Membri) e l’età nel caso dei Membri;

-niente Gary Sue/Mary Sue;

-non accetto maghi, vampiri o altre creature;

-vanno bene Legilimens, Metamorphomagus ma anche qui in numero ristretto;

-non possono esserci gli Esclusi, sia per la prima che per la seconda categoria. Possono avere parenti Esclusi, che possono o non possono aver influenzato le loro decisioni;

-come sempre farò un capitolo dedicato alle domande, quindi non esitate a chiedere;

-se vi iscrivete e partecipate, sappiate che, se scomparite per due capitoli, al terzo il vostro Oc non comparirà e al quarto il vostro verrà eliminato. Stessa cosa per le recensioni, almeno una ogni due capitoli per sapere come va o se tratto bene i vostri Oc;

-avete tempo fino al 20 marzo per inviarmi le schede.

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Questi sono i dati che mi servono:

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CADETTI

Nome:

Cognome:

Fazione di appartenenza:

Fazione nuova (se decide di cambiarla):

Aspetto fisico:

Prestavolto:

Carattere:

Storia Personale (con eventi più importanti):

Famiglia e dettagli:

Hobby/Passioni:

Paure/Debolezze:

Bacchetta:

Cosa ama/ cosa odia:

Perché decide di cambiare Fazione o perché decide di rimanere:

Amicizie/Inimicizie:

Orientamento sessuale:

Relazione (se libero, impegnato, tipo ideale):

Frase che lo rappresenta:

Altro:

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MEMBRI

Nome:

Cognome:

Età (da 18 a 35 anni):

Fazione di appartenenza:

Fazione di nascita:

Professione all'interno della Fazione:

Aspetto fisico:

Prestavolto:

Carattere:

Storia personale (con eventi più importanti):

Famiglia e dettagli:

Hobby/passioni:

Paure/debolezze:

Bacchetta:

Cosa ama/cosa odia:

Amicizie/Inimicizie:

Orientamento sessuale:

Relazione (se libero, impegnato, tipo ideale):

Frase che lo rappresenta:

Altro:

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E ora, dopo la lunga sfilza di regole, vi presento i miei Oc:

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CADETTI

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Aileen Elisabeth McGideon

"Leen"

Fazione dei Serpeverde | eterosessuale

La vita è la più bella delle avventure ma solo l’avventuriero lo scopre.

aileen
Aileen è una ragazza molto vivace, sempre pronta all’avventura. Di natura schietta, non ha paura di dire ciò che pensa, nonostante venga richiamata spesso per questo. Dalla parlantina facile e veloce, è una ragazza testarda, che non si ferma di fronte a niente. Difficilmente cambia idea su qualcosa, a meno che non abbia proprio torto marcio. Dolce e generosa, è sempre disposta ad aiutare gli altri, spesso con un consiglio o con qualcosa di più.

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Catalina Ramirez

Fazione dei Corvonero | bisessuale

"Cata"

Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.

catalina

Catalina è una sognatrice nata, sempre distratta e con la testa tra le nuvole. E’ come il prezzemolo: la si può trovare ovunque. E’ molto maldestra e spesso inciampa nei suoi piedi, causando l’ilarità delle altre persone. E’ anche molto timida e si imbarazza facilmente. In compagnia, soprattutto con gente che conosce, è sempre allegra e gentile e chiacchiera molto. Ingenua, non coglie subito uno scherzo o una battuta, continuando a pensarci anche tutto il giorno.

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Aidan Cleremont

"Dan"

Fazione dei Grifondoro | bisessuale

Life is short, smile while you still have teeth.

aidan

Aidan ha un carattere di fuoco: impavido e sicuro di sé, è un attaccabrighe nato. Viene considerato il classico buffone del gruppo per via del suo carattere giocoso, ma è leale verso chi ama e chi gli sta accanto. Sono poche le cose di cui ha paura e ama sfidare i suoi limiti, anche se impossibili. E’ una testa calda di natura, è facile provocarlo e farlo saltare come una miccia. Tuttavia, odia parlare di sé, difficilmente si apre con qualcuno. E’ molto intelligente e ama i giochi di logica e, contrariamente a ciò che si pensa, ha molta pazienza.

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MEMBRI

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Kaia Moiwahine Maleahani

"Moi"

28 anni | Fazione dei Corvonero | Capofazione | eterosessuale

La conoscenza rende le persone umili. L’ignoranza rende le persone arroganti.

kaia

Kaia è una ragazza intelligente e molto arguta, motivi per i quali è stata scelta come Capofazione: logica e razionale, sa cogliere ogni minima cosa che la circonda. Difficile prenderla in contropiede, con la sua retorica riuscirebbe a distruggere anche il più forte dei discorsi. Preferisce la solitudine alla compagnia e detesta il disordine. Quando non è impegnata ad addestrare i Cadetti, è la Responsabile delle conoscenze della città, ovvero della Biblioteca Vecchia, situata al confine con il Congresso.

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Armin Stettner

"Il Mietitore"

28 anni | Fazione dei Serpeverde | Capofazione | omosessuale

I’m in the mood for some chaos.

armin

Difficile da capire, Armin costituisce un mistero per chiunque lo incontri: spesso silenzioso, preferisce osservare ciò che lo circonda ed intervenire solo se la situazione lo richiede. Il suo intuito e la sua scaltrezza lo hanno portato a gestire il Terzo Piano della Centrale, uno dei più prestigiosi. E’ particolarmente vendicativo e non bisogna mai dargli contro, se non si vuole fare una brutta fine. Viene chiamato “Il Mietitore”, perché, ogni anno, molti ragazzi abbandonano la Fazione per il suo addestramento.

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Ci vediamo presto (spero)! Bacioni,

__Dreamer97


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Capitolo 2
*** CAPITOLO 0.2 ***


CAPITOLO 0.2

 collage

 

 23 Giugno, Fortezza Rossa, Fazione dei Grifondoro

 

 

            L’improvviso soffio di vento che lo colpì come uno schiaffo in pieno viso costrinse Aidan ad aprire li occhi, realizzando finalmente che sì, non stava facendo un sogno: era veramente tornato a casa. Cercò di trattenere il sorriso che cercava di spuntargli sulle labbra e, insieme agli altri ragazzi, cominciò ad avviarsi verso la Fortezza. Si voltò un’ultima volta verso il treno, rosso e arancio come i colori della sua Fazioni, che li aveva portati lì, consapevole che non l’avrebbe più rivisto per il resto della sua vita.

-Aidan, manca tanto? – una piccola vocina lo distolse dai suoi pensieri e si voltò verso la sua sinistra, dove una bambina, dai corti boccoli ramati e grandi occhi azzurri, lo osservava con curiosità. Lui le sorrise e, con la mano libera dal baule che si portava dietro, le accarezzò la testa.

-No Tammy, siamo quasi arrivati. – le comunicò lui e la ragazzina sorrise. Lui e Tamara avevano sei anni di differenza, lui al settimo anno e lei al primo, ma per alcuni non sembravano nemmeno fratelli: lui aveva corti capelli castani e occhi verdi, mentre lei capelli ramati e occhi azzurri. Tuttavia, si capiva che erano fratelli dallo stesso naso dritto e dalla stessa intensità del loro sguardo, deciso e determinato come dei veri Grifondoro.

- Grifondoro, da questa parte! – la voce di Titus Dallas, Capofazione di trentasette anni, risuonò potente come un fulmine, convincendo ai ragazzi di muovere le gambe per non essere lasciati indietro. Aidan strinse la mano della sorella e affrettò il passo, non volendo far arrabbiare il Capofazione più del dovuto. Finalmente, dopo altri cinque minuti, i ragazzi raggiunsero la Fortezza, dove Titus li lasciò liberi di tornare nelle proprie unità familiari. Aidan, sempre tenendo per mano Tamara, si avviò per il grande salone principale della Fortezza, prendendo le scale per raggiungere la Torre Ovest, dove si trovava la sua unità. Raggiunta la sua unità abitativa, la 305E, venne subito accolto dal profumo di casa. Sua sorella prese a correre per andare a salutare sua madre, lasciando così indietro il fratello. Quello sospirò, richiudendosi la porta alle spalle e, nel mentre, pensava al Giorno della Scelta: doveva fare la cosa giusta.

 

 

 

 

 

Biblioteca, Fazione dei Corvonero

 

 

            Kaia girovagava all’interno della Biblioteca, sistemando i libri che trovava in giro sui tavoli e riprendendo i ragazzi che facevano baccano, disturbando così gli altri. Da quando ne era divenuta la responsabile, aveva finalmente capito Miss Adler, la precedente proprietaria, quando le diceva che le sarebbero venuti i capelli bianchi entro i trent’anni. Superò velocemente il Reparto Antico, riguardante tutte le discipline del mondo prima delle Fazioni, e si avviò verso l’uscita quando, su uno dei tavoli messi a disposizione dal luogo, riconobbe subito un volto familiare. La ragazza attese qualche minuto ma, visto che l’altra sembrava non essersi accorta della sua presenza, decise di andarle incontro: Catalina, con una matita nella mano sinistra e la destra a sorreggerle la testa, era circondata da enormi volumi, molto vecchi a giudicare dall’aspetto, mentre prendeva appunto su un piccolo pezzo di pergamena ingiallita.

-Non pensavo di trovarti già qui. Sei tornata da quanto, tre ore? Non dovresti essere con la tua famiglia? – domandò Kaia e Catalina sorrise, avendo subito riconosciuto la sua amica.

- Dovrei, ma mamma era impegnata in laboratorio per non so quale progetto, papà aveva voglia di stare un attimo da solo – sai, dopo un anno circondato da studenti lo capisco, - mentre i gemelli saranno in giro da qualche parte a combinare guai come sempre. – rispose prontamente la castana e Kaia scosse la testa: sapeva che la famiglia Ramirez fosse alquanto “particolare”, a partire da Josè Ramirez, insegnante di Incantesimi presso Hogwarts, passando per Maria, la madre che come lavoro era un medico legale e arrivando ai due membri più piccoli Maya e Paco che, a soli undici anni, erano più scaltri di molti suoi coetanei. Non era un mistero, dunque, che anche Catalina fosse una ragazza fuori dalle righe. Sospirando, la Responsabile le si sedette di fronte, mentre la ragazza chiudeva il volume davanti a sé.

- E’ davvero un peccato dover lasciare tutti questi libri nelle mani di altri… Ma tanto ci sarai tu a proteggerli, no? – fece Catalina stiracchiandosi e Kaia la guardò con tenerezza.

- Quindi hai già deciso? – le chiese e la castana annuì.

- Sì. Mi troverò bene anche lì, lo so già. – rispose. Tra le due cadde un leggero silenzio, che venne poi interrotto dalla più piccola che si alzava, strisciando la sedia e ottenendo occhiatacce sia dalla responsabile che dalle altre persone.

- Penso che adesso me ne andrò a fare un giro per i Recinti*, hai voglia di venire con me? – domandò e, notando lo sguardo di Kaia, alzò le mani al cielo.

- Sì lo so, devi controllare. Ci vediamo in giro! - esclamò e, salutandola un’ultima volta, si diresse verso l’uscita, ringraziando mentalmente quel posto che, per anni, era stato come una casa e che, tra qualche giorno, non lo sarebbe più stato.

 

 

 

 

 

Terzo Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde

 

 

            -Muovetevi signorine, non possiamo stare qui tutto il giorno! – urlò Armin ai suoi sottoposti, mentre quelli sbuffavano per gli ordini appena ricevuti. Da anni, ovvero da quando aveva ottenuto il ruolo di responsabile, Armin si divertiva a tormentare gli operai della sua squadra sapendo che, essendo il capo, non avrebbero potuto fargli niente. Tuttavia, sapeva che quegli uomini, più grandi e più piccoli di lui, non gli avrebbero fatto niente anche se ne avessero avuto l’occasione, perché loro lo rispettavano e sapevano che non era mai serio con gli insulti e quant’altro.

L’improvviso suono della sirena avvertì Armin della fine del loro turno. Si asciugò il sudore dalla fronte, mentre diceva ai suoi uomini di andare a darsi una rinfrescata e di tornare ai piani alti.

-Signor Armin! Signor Armin! – il moro si voltò subito verso quella voce, che sapeva già appartenere a Ethan Thompson, un suo sottoposto entrato nei Serpeverde durante l’ultima selezione. Lo scricciolo, come lo aveva soprannominato lui per via della statura minuta, aveva superato tutte le prove, sorprendendo Armin che l’aveva poi voluto nella sua squadra.

- Dimmi Scricciolo. E ti ho già detto di chiamarmi semplicemente Armin. – fece lui mentre si levava i guanti da lavoro.

- Una ragazza ti sta aspettando qui fuori. – gli comunicò il ragazzo e il Capofazione, dopo qualche secondo, scosse la testa, avendo già capito di chi stesse parlando il ragazzo. Lo ringraziò e si incamminò verso gli ascensori dove, era sicuro come la morte, avrebbe trovato Aileen. Infatti, come volevasi dimostrare, la rossa lo stava attendendo alle porte degli ascensori, stretta nella sua tenuta verde smeraldo che le risaltava ancora di più i capelli rosso fuoco.

- Pensavo non venissi a trovarmi. – fece il ragazzo mentre quella gli correva incontro per abbracciarlo.

- Cosa ti aspettavi? Sei appena diventato Capofazione, dovevo per forza venire a congratularmi di persona! – esclamò lei ridendo. I due entrarono nell’ascensore, cliccando per il Primo Piano, dove si trovavano le camerate. Armin si appoggiò alla parete e sospirò, sentendo i muscoli iniziare a dolere.

- Senti ansia per il Giorno della Scelta? – le chiese lui, girandosi per osservarla attentamente e la ragazza fece spallucce.

- Dipende. A momenti sono euforica, mentre volte vorrei che fosse il più tardi possibile. A te com’era andata? – fece lei e lui rise.

- Come ti ho già detto. Sapevo cosa scegliere e l’ho fatto, fine. – rispose e la rossa sbuffò.

- Non mi dirai mai se sei di qui o se hai cambiato, vero? – sbottò e lui rise ancora di più.

- Mai, lo scoprirai da sola. Comunque sia, non devi guardare cosa hanno scelto gli altri, ma devi fare quello che vuoi tu. Che sia seguendo il cuore o seguendo la ragione, la scelta è solo tua. – continuò Armin, mentre le porte dell’ascensore si aprivano sul Primo Piano. Si incamminò, lasciando dietro la ragazza, che sospirò affranta.

- Lo spero tanto. –

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Buonsalve gente! Sono qua con un secondo prologo, per tenervi compagni fino alla selezione. Inoltre, a chiunque volesse unirsi, le iscrizioni sono aperte fino al 20 Marzo. Alcune note che volevo precisare:

-ho messo una data nel primo paragrafo. In questo universo, Hogwarts finisce il 23 marzo e il 26 avviene il Giorno della Scelta. I Cadetti affrontano delle prove nei mesi di luglio, agosto e settembre fino al 22 settembre, quando poi avviene la Cerimonia che li fa diventare membri effettivi della società;

-il treno è il mezzo di trasporto delle Fazioni. Tutto l’impianto viene gestito dai Corvonero e servono principalmente per portare i ragazzi ad Hogwarts oppure per trasportare i cittadini al Congresso (i treni hanno i colori delle Fazioni e sono quattro), mentre all’interno della Fazione vengono usati dei vagoncini, sempre con i colori e con i simboli delle Fazioni.

 

 

 

Detto questo vi saluto e ci vediamo alla selezione! Bacioni,

__Dreamer97

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Capitolo 3
*** SELEZIONE OC ***


SELEZIONE OC

 

 

Benvenuti signore e signori a questo capitolo super atteso! Mi avete inviato un sacco di Oc fantastici ma, ahimè, non sono riuscita ad accettarli tutti. Nota iniziale prima di leggere: i cadetti sono ordinati in ordine alfabetico in base al nome, mentre i membri, tolti i primi quattro che sono i Capifazione, in base all’età. Bando alle ciance, non vi disturbo più e vi lascio alla selezione!

 

 

 

CADETTI

 

 

AIDAN CLEREMONT

"Dan"

Fazione dei Grifondoro | bisessuale

Life is short, smile while you still have teeth.

 AIDAN

Aidan ha un carattere di fuoco: impavido e sicuro di sé, è un attaccabrighe nato. Viene considerato il classico buffone del gruppo per via del suo carattere giocoso, ma è leale verso chi ama e chi gli sta accanto. Sono poche le cose di cui ha paura e ama sfidare i suoi limiti, anche se impossibili. E’ una testa calda di natura, è facile provocarlo e farlo saltare come una miccia. Tuttavia, odia parlare di sé, difficilmente si apre con qualcuno. E’ molto intelligente e ama i giochi di logica e, contrariamente a ciò che si pensa, ha molta pazienza.

 

 

 

 

 

AILEEN ELISABETH MCGIDEON

“Leen”

Fazione dei Serpeverde | eterosessuale

La vita è la più bella delle avventure ma solo l’avventuriero lo scopre.

aileen 

Aileen è una ragazza molto vivace, sempre pronta all’avventura. Di natura schietta, non ha paura di dire ciò che pensa, nonostante venga richiamata spesso per questo. Dalla parlantina facile e veloce, è una ragazza testarda, che non si ferma di fronte a niente. Difficilmente cambia idea su qualcosa, a meno che non abbia proprio torto marcio. Dolce e generosa, è sempre disposta ad aiutare gli altri, spesso con un consiglio o con qualcosa di più.

 

 

 

 

 

AINE EMILY RUSSEL

Fazione dei Corvonero | eterosessuale

Never bend your head. Always hold it high. Look the world straight in the face.

aine 

Aine è una ragazza allegra e spigliata. È molto sincera, pensa che dire le cose subito sia meglio e non sopporta le persone false e doppiogiochiste. È molto testarda e non abbandona mai una sfida o un compito assegnatole. Sensibile di fronte alle difficoltà altrui, tende ad immedesimarsi troppo. Quando è convinta delle proprie idee è pignola e petulante. È molto intelligente ed intuitiva, ma a volte è estremamente goffa e sbadata, soprattutto in situazioni imbarazzanti.

 

 

 

 

 

ASHER PEETRUS FARLEY

“Ash”

Fazione dei Serpeverde | eterosessuale

I have no rival, no man can be my equal.

asher 

Asher è egocentrico ed egoista. Ambizioso ed altezzoso, è disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Ha una grande intelligenza e fin da piccolo viene idolatrato dalle persone intorno a lui. E’ vanesio, ama principalmente sé stesso, mentre per le altre cose nutre solamente un flebile interesse. E’ un leader naturale, crudele ed uno dei pochi Legilimens ancora in circolazione, cosa che utilizza per prevalere sui suoi avversari.

 

 

 

 

 

CATALINA RAMIREZ

“Cata”

Fazione dei Corvonero | bisessuale

Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.

cata 

Catalina è una sognatrice nata, sempre distratta e con la testa tra le nuvole. E’ come il prezzemolo: la si può trovare ovunque. E’ molto maldestra e spesso inciampa nei suoi piedi, causando l’ilarità delle altre persone. E’ anche molto timida e si imbarazza facilmente. In compagnia, soprattutto con gente che conosce, è sempre allegra e gentile e chiacchiera molto. Ingenua, non coglie subito uno scherzo o una battuta, continuando a pensarci anche tutto il giorno.

 

 

 

 

 

ELLEN OPRAH BEGUM

“Ellie”

Fazione dei Serpeverde | eterosessuale

So di avere un brutto carattere e non lo negherò, eppure voglio migliorare. A tutti i costi.

ellen 

Ellen ha un carattere molto peperino. Spesso descritta come ombrosa ed irascibile è in realtà una ragazza molto dolce, che nasconde solo un’indole un po’ aggressiva se la si infastidisce. A contrario di quanto si pensi, è molto paziente. Gentile e leale, è molto chiacchierona e sarebbe capace di parlare tutto il tempo senza fermarsi, solo per il piacere di dare fastidio a chi non la sopporta. Si impegna sempre in quello che fa e cerca sempre di portarlo a termine.

 

 

 

 

 

EVELYN MIKAELSON

“Evie”

Fazione dei Serpeverde | eterosessuale

I fatti miei mi annoiano sempre a morte; preferisco quelli degli altri.

evelyn 

Evelyn è una ragazza dal carattere frizzante. Sempre allegra e solare, sa tutto di tutti e ama i pettegolezzi. È sveglia e arguta, capace di individuare anche il minimo dettaglio in un quadro troppo grande. È anche molto timida in situazioni imbarazzanti. Spesso ha bisogno di alcuni momenti per sé, preferendo quindi la solitudine. Nonostante ciò, è un’ottima amica e ha sempre i consigli giusti da dare.

 

 

 

 

 

FLARE BLIGHT

Fazione dei Grifondoro | eterosessuale

A volte mi piace immaginare di essere sola...completamente sola. Magari dopo un'apocalisse o una pestilenza: non dovrei più fingere di essere chi non sono, non dovrei più nascondere come sono. Sarebbe liberatorio.

 flare

Flare è estremamente riservata, raramente esprime i propri pensieri e le proprie emozioni. È analitica ed osservante, piena di insicurezze e timori. È molto matura per la sua età, con una certa dose di eleganza che, unita alla sua ironia, l’ha resa popolare. Odia essere messa sottopressione e ha sempre cercato di evitare situazioni del genere. Quando è frustrata comincia a bisbigliare sottovoce tra sé e sé.

 

 

 

 

 

INGRAM LUGUS CEDRIC SÙILLADH

“Gram”

Fazione dei Tassorosso | omosessuale

So di non sapere.

ingram 

Se le sue sembianze lo fanno apparire come un essere dall’animo calmo, in realtà non è così. Ingram è solare, strabordante di energia e sorride spesso. Non riesce mai a stare fermo, ha bisogno di muoversi e la stessa agitazione la si ritrova quando parla: è logorroico e tende a parlare fino alla nausea. È un genio, ama studiare e imparare, ha sempre troppo da chiedere e troppo da scoprire. È acuto ed intuitivo, caratteristiche che usa per investigare sul mondo intorno a sé.

 

 

 

 

 

IVAN PLISENSKY

Fazione dei Tassorosso | bisessuale

Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare.

ivan 

Dall’animo dinamico, Ivan è un vero e proprio terremoto. Odia stare fermo e si annoia facilmente. E’ un gran lavoratore e, nonostante non sembri, è dotato di grande forza fisica. Ha la lingua lunga e difficilmente sta zitto, preferendo dire le cose in faccia senza pensarci due volte. Pieno di sarcasmo, ama istigare la gente e far perdere le staffe a chi lo circonda. Tuttavia, è anche molto sensibile e, se qualcuno si trovasse in difficoltà, non ci penserebbe due volte ad aiutarlo.

 

 

 

 

 

JUDE ARES TRAVERS

Fazione dei Serpeverde | aromantico/eterosessuale

Having to learn how to live without you, is a lesson I never wanted to learn.

jude 

Jude è un ragazzo particolare. Si presenta come un ragazzo dolce, gentile e sempre disponibile, ma in realtà è pieno di pensieri e di parole non dette. Non perde quasi mai la pazienza e preferisce essere accondiscendente e cercare il dialogo. È leale e odia tradire la fiducia delle persone. Ha una natura un po’ sbadata., infatti gli capita spesso di inciampare sui propri passi in quanto eccessivamente distratto.

 

 

 

 

 

LENORA BISHOP

Fazione dei Serpeverde | bisessuale

Con estrema pazienza, l’acqua riesce a erodere anche la montagna più ostinata. Quindi, bisogna imparare l’arte della pazienza dell’acqua.

 lenora

Lenora è una ragazza dal carattere solitario e schivo, cosa che le impedisce di legare con le persone, ma con una personalità molto determinata e indipendente. Non si mostra mai spaventata o intimorita da qualcosa e sa come affrontare le sue paure. E’ schietta e non ha peli sulla lingua ma non risulta mai offensiva nei suoi commenti. E’ appassionata delle letterature antiche, soprattutto Shakespeare.

 

 

 

 

 

VENUS LUCILLE PALMER

Fazione dei Serpeverde | bisessuale

Like a star, small but shiny.

VENUS
 

Apparentemente frivola e superficiale, Venus è in realtà una ragazza estremamente sensibile e generosa. Empatica, spesso si mette in secondo piano, preferendo accontentare gli altri. Dolce, riflessiva ma per nulla timida, non ha problemi a fare amicizia, le piace ascoltare ed essere la spalla su cui piangere. E’ un’ottima osservatrice, raramente le sfugge il più piccolo dei dettagli. E’ riflessiva ma anche tanto orgogliosa e difficilmente torna sui suoi passi.

 

 

 

 

 

MEMBRI

 

 

ADELINE HOLMES

28 anni | Fazione dei Tassorosso | eterosessuale

Capofazione | Addestratrice | Allevatrice di cavalli

Quanto mi secca avere sempre ragione.

ADELINE
 

Adeline è educata e tranquilla, nonostante sia un po’ introversa e fatichi a fidarsi delle persone appena conosciute e non è una grande fan delle conversazioni forzate. E’ molto sarcastica soprattutto quando sotto stress. E’ sveglia e intuitiva, schietta e dice sempre ciò che pensa. Nonostante ammetta i suoi errori le viene difficile chiedere scusa. E’ molto leale e non esita ad aiutare qualcuno in difficoltà. E’ piuttosto organizzata e puntuale e non sopporta quando i suoi piani subiscono deviazioni.

 

 

 

 

 

ARMIN STETTNER

“Il Mietitore”

28 anni | Fazione dei Serpeverde | omosessuale

Capofazione | Addestratore | Responsabile del Terzo Piano

I’m in the mood for some chaos.

ARMIN
 

Difficile da capire, Armin costituisce un mistero per chiunque lo incontri: spesso silenzioso, preferisce osservare ciò che lo circonda ed intervenire solo se la situazione lo richiede. Il suo intuito e la sua scaltrezza lo hanno portato a gestire il Terzo Piano della Centrale, uno dei più prestigiosi. E’ particolarmente vendicativo e non bisogna mai dargli contro, se non si vuole fare una brutta fine. Viene chiamato “Il Mietitore”, perché, ogni anno, molti ragazzi abbandonano la Fazione per il suo addestramento.

 

 

 

 

 

KAIA MOIWAHINE MALEAHANI

“Moi”

28 anni | Fazione dei Corvonero | eterosessuale

Capofazione | Addestratrice | Responsabile delle conoscenze

La conoscenza rende le persone umili. L’ignoranza rende le persone arroganti.

 kaia

Kaia è una ragazza intelligente e molto arguta, motivi per i quali è stata scelta come Capofazione: logica e razionale, sa cogliere ogni minima cosa che la circonda. Difficile prenderla in contropiede, con la sua retorica riuscirebbe a distruggere anche il più forte dei discorsi. Preferisce la solitudine alla compagnia e detesta il disordine. Quando non è impegnata ad addestrare i Cadetti, è la Responsabile delle conoscenze della città, ovvero della Biblioteca Vecchia, situata al confine con il Congresso.

 

 

 

 

 

LYSANDER THOMAS RILL

“Lys”

28 anni | Fazione dei Grifondoro | eterosessuale

Capofazione | Responsabile Squadra A

True happiness, is when we are happy with ourselves.

lysander 

Lysander si distingue per il suo modo di fare sempre entusiasta ed ottimista. Riconosce di avere l’antipatico difetto di annoiarsi facilmente e il timore di cadere nella monotonia lo rende leggermente impulsivo. E’ sempre molto cordiale, gentile e disponibile nei confronti del prossimo, ma il suo buonismo non va preso come una debolezza. È anche un po’ distratto e pigro, caratteristiche che lo rendono abbastanza fastidioso a livello quotidiano.

 

 

 

 

 

JAMES WHITE

35 anni | Fazione dei Corvonero | eterosessuale

Professore di Cura delle Creature Magiche

Non sono una persona a cui piace litigare o battibeccare, ma se provi a fare qualcosa ad una persona a me cara, per te non finirà bene.

james 

James è una persona che ama aiutare gli altri, soprattutto nello studio. È amichevole, sia con gli studenti che con gli insegnanti. Tuttavia, vi è anche una leggera intelligenza e furbizia, che usa per raggiungere i suoi scopi personali e scolastici. Si impegna molto in quello che fa e crede che il duro lavoro ripaghi sempre. Quando è triste o solo gli piace stare con le Creature Magiche o in biblioteca a leggere. Ama i romanzi rosa.

 

 

 

 

 

DESIREE SERAPHINA HAMMOND

“Il Soldato”

30 anni | Fazione dei Serpeverde | eteroflessibile

Capofazione, Responsabile del Piano Due

Self love isn’t selfish, it’s important.

 desiree

Desiree è una ragazza molto seria e riservata, non lavora mai in gruppo ma solo perché altezzosa e perfezionista. Determinata e feroce, è schietta e senza peli sulla lingua, soprattutto quando deve difendere ciò che crede giusto. È brutalmente onesta, dotata di un sarcasmo tagliente e spesso arrogante. Non ha paura di mostrarsi al meglio e di mettersi in primo piano, è ambiziosa, organizzata e molto metodica.

 

 

 

 

APOLLO PETRIDIS

“Pollo”

28 anni | Fazione dei Tassorosso | bisessuale

Addestratore | Responsabile del Settore Est

Ferire la terra è ferire te stesso, e se altri feriscono la terra, feriscono te.

 apollo

Apollo è un ragazzo molto calmo e tranquillo, che trasmette pace solo con la sua presenza. Generoso e paziente, è sempre disposto a dare una mano a chi in difficoltà e cerca sempre di mettersi in gioco. È un ottimo ascoltatore e sa sempre qual è la cosa giusta da fare. A volte preferisce stare da solo a riflettere, in quanto ha bisogno di alcuni momenti per sé. Odia l’arroganza e la superbia, caratteristiche che non fanno parte della sua persona.

 

 

 

 

 

NICHOLAS RYMER

“Nick”

28 anni | Fazione dei Tassorosso | bisessuale

Consulente | Responsabile del Reparto Pozioni e Erbologia

La vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo. Un sorriso può diventare la tua più grande arma.

 nicholas

Nicholas è un ragazzo sempre sorridente, difficilmente lo si vede senza un sorriso stampato in volto. E’ capace di rimanere calmo in quasi tutte le situazioni e difficilmente lo si coglie di sorpresa. Molto sicuro di sé e delle sue capacità, è un gran lavoratore, difficilmente rimane fermo senza fare niente. Gli piace seguire i suoi schemi e diventa leggermente irritabile se le cose non vanno come ha pianificato, nonostante non lo dia a vedere.

 

 

 

 

 

OYSTER PRIMROSE FARLEY

“Oys”

25 anni | Fazione dei Grifondoro | bisessuale

Capitano della Squadra d’Assalto

You’re the disease and I’m the cure.

OYSTER
 

Oyster è una testa calda e odia ricevere ordini e ancora oggi si chiedono come abbia fatto a diventare capitano. Tuttavia, è leale e generosa, disposta a tutto per difendere le persone che ama. A modo suo, sa essere ironica e spiritosa. È abbastanza spericolata, infatti ama i gesti d’eroismo, ha un forte senso dell’altruismo e dell’onore ed è anche molto empatica. Nonostante sembri una dura, ha un cuore d’oro.

 

 

 

 

 

AMOS XANDER PARK

19 anni | Fazione dei Grifondoro | bisessuale

Aspirante Auror

You’re a tornado with pretty eyes and a heartbeat.

 AMOS

Amos è un ragazzo solare, estroverso e decisamente positivo, che mette allegria solo guardandolo. Ama sfidare i suoi limiti e non si tira mai indietro davanti a nulla. È anche piuttosto turbolento, dove c’è lui succede sempre qualche guaio. Non riesce a gestire le sue emozioni e il suo più grande difetto è la gestione della rabbia, infatti ha pochissimo autocontrollo. Ama provocare, è abbastanza vendicativo, nonostante quasi tutte le sue vendette siano per scherzo.

 

 

 

Ricordo subito che io do importanza alla Fazione di arrivo per i cadetti quindi non guardate il fatto che siano tutti quasi tutti Serpeverde (dettaglio che mi ha divertito un sacco). Ricordo anche che, essendo un’interattiva, dovete essere presenti e che, se per due capitoli non mi rispondete o sparite, al terzo il vostro oc è fuori.

Adesso, partiamo subito con una domanda semplice:

 

In che rapporti è il vostro Oc con gli altri? Sia per membri che per cadetti mi servono i rapporti specifici dei compagni di Fazione mentre, per gli altri, anche una riga o due (ricordatevi che si sono visti tutti ad Hogwarts, anche se per i membri è più difficile visto che non si sa la Fazione di nascita). Per i cadetti, per quanto riguarda i membri, mi bastano solo quelli della loro Fazione e viceversa.

 

 

È tutto, spero di arrivare presto con il primo capitolo! Alla prossima! Bacioni,

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

COLLAGE

 

 

 

 

 

 

 

AINEAine CATALINACatalina

23 Giugno, Recinti1, Settore Ovest2, Fazione dei Corvonero

 

 

            Catalina camminava allegramente per la zona degli Abraxan, intenta a dirigersi verso il recinto dei cuccioli, in modo da poterli coccolare. Mentre passeggiava, salutava sorridendo tutte le persone che incontrava sul suo passaggio, che ricambiavano il sorriso in quanto riconoscevano la figlia di Maria Ramirez, importantissimo medico legale dei Corvonero, dettaglio che l’aveva salvata parecchie volte – anche troppe – quando combinava disastri.

Dopo qualche minuto, la ragazza riuscì finalmente a raggiungere il recinto, ma con la coda dell’occhio notò un movimento strano dietro ad una delle staccionate. Incuriosita, decise di avvicinarsi, sorridendo poi radiosamente non appena riconobbe la figura lì seduta.

-Aine, non pensavo di trovarti qui! – esclamò la castana spaventando completamente l’altra, che nel sobbalzare aveva fatto cadere il libro che stava leggendo. Dopo averlo raccolto ed essersi accertata dell’assenza di danni o graffi, si voltò verso Catalina.

- Cata, per Merlino, mi hai spaventata! Quante volte ti ho detto di non apparire alle spalle della gente? Prima o poi ammazzerai qualcuno dallo spavento! – esclamò Aine, spostandosi leggermente per permettere all’amica di sedersi di fianco a lei.

- Tu invece dovresti evitare di isolarti! Non fa bene alla psiche! – ribatté Catalina e l’altra si mise a ridere per quell’ultima affermazione.

- Lo so, ma non avevo voglia di stare un po’ da sola a riflettere… -

- Pensi al Giorno della Scelta? – domandò improvvisamente Catalina e Aine venne presa alla sprovvista. Avrebbe tanto voluto parlarne con lei, ma la Legge3 glielo impediva e, se l’avessero scoperta, sarebbe stata in guai seri. Quindi, si limitò ad una scrollata di spalle.

- Sì e no. Forza, ho sentito il Professor White dire che hanno spostato i Demiguise nel Recinto Quattro. – fece lei alzandosi e la castana le rivolse un sorriso malandrino.

- Pensi anche tu a quello che penso io? – domandò retorica ed Aine rise. Catalina la prese per mano e cominciò a trascinarla con sé, voltandosi ogni tanto per guardare l’amica: sapeva che qualcosa la turbava, ma non le avrebbe mai chiesto niente che avrebbe potuto ferirla o metterla a disagio. Così, si limitò a sorriderle, cercando di trasmetterle tutto l’affetto che provava nei suoi confronti.

 

 

 

 

 

AIDANAidan FLAREFlare

Cucine, Piano Terra, Fortezza Rossa, Fazione dei Grifondoro

 

 

            -Come mai qui sola soletta? Non dovresti essere con le altre a discutere di qualsiasi cosa discutiate voi ragazze? – sbuffando leggermente per quel commento senza senso – al quale, però, era abituata insieme a tutti gli altri -, Flare alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, puntandolo poi in quello di Aidan, che la osservava sorridendo beffardo. Prima che lei potesse dire qualcosa, il ragazzo le rubò il libro da sotto il naso, cominciando a sfogliarlo con uno strano cipiglio.

- Aidan, ridammelo. – fece la ragazza alzandosi ma questi lo ignorò.

- Mi spieghi perché leggi un libro di cucina? È noioso! – esclamò il ragazzo, ridendo quando, finalmente, Flare riuscì a riprendersi il libro.

- Tu invece non dovresti essere da qualche parte a fare l’imbecille? Sono certa che in Sala Comune troverai un pubblico appropriato. – replicò la ragazza inarcando un sopracciglio e il castano le sorrise. Dopo qualche attimo di silenzio, Aidan si sedette di fronte a lei, appoggiando la testa alla mano sinistra mentre la osservava.

- Rimarrai qui a fissarmi come un ebete? Perché altrimenti puoi andare da tutt’altra parte. – continuò Flare tornando a leggere.

- In realtà avevo voglia di chiederti una cosa. – rispose lui sospirando, mentre con la mano iniziava a creare delle piccole fiammelle rosse, che vagavano tra le sue dita.

- Spara, tanto difficilmente raggiungerà le tue solite scemenze… -

- Te ne vuoi andare dalla Fazione, vero? – disse ad un certo punto Aidan e Flare sobbalzò. Cominciò a guardarsi intorno, accertandosi che nessuno li avesse sentiti e, dopo aver pronunciato un Muffliato con la bacchetta, rivolse un’occhiata stizzita al compagno.

- Sei impazzito? Se ti sentono parlare di questo finiremmo in guai seri. E poi, cosa te lo fa pensare? – Flare incrociò le braccia al petto, lanciando un’occhiataccia ad Aidan per la sua indelicatezza. Il ragazzo alzò le spalle.

- Così. Non mi sei mai sembrata una ragazza da Grifondoro, ecco. Ovviamente è una scelta tua. – rispose lui, portando l’attenzione dalle sue dita alla compagna. Questa inarcò un sopracciglio.

- Perché tu pensi di rispecchiare le qualità di Grifondoro? Ah sì, hai un alto desiderio di morte. – a quella risposta, il castano serrò la mascella.

- Non è desiderio di morte. Sei una persona analitica, non fermarti alle apparenze. – fece serafico Aidan, lasciando di stucco la ragazza. Flare ritornò alla lettura del suo libro, continuando però a pensare alle parole del castano: spesso non so sopportava, ma aveva capito il suo carattere più riservato: per come la pensava, Aidan Cleremont era un gran mistero.

 

 

 

 

 

AILEENAileen ASHERAsher ELLENEllen evelynEvelyn JUDEJude LENORALenora VENUSVenus

Sala Comune, Quinto Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde

 

 

            Non appena la sirena suonò, annunciando la fine dei turni lavorativi, i membri della Fazione verde-argento si diressero verso la Sala Comune per il pranzo, desiderosi di un pasto caldo che li avrebbe riscaldati. Vista la profondità della Centrale4, più si scendeva verso il basso, più la temperatura calava, costringendo così i suoi abitanti ad utilizzare abiti abbastanza pesanti. Tuttavia, vi era anche gente che sembrava essere immune a quella temperatura glaciale. Evelyn Mikaelson, avvolta nel suo grazioso vestitino verde a maniche corte, si dirigeva allegramente presso la Sala, cercando di farsi spazio tra le persone che le camminavano di fianco. Fortunatamente, era sempre stata molto minuta, per questo trovava facile muoversi velocemente. Arrivata nella Sala Comune, si guardò intorno, cercando con la vista i suoi amici che, ne era certa, si trovavano lì. Fortunatamente, la corvina vide due teste rosse vicine che, non appena la notarono, sventolarono il braccio per chiamarla. Evelyn si diresse verso il tavolo dove, oltre alle due, vi erano altre tre persone: due ragazze, una bionda e l’altra mora, e un ragazzo, dai capelli biondo scuro.

-Evie, tu sei pazza a girare così qui sotto! Hai forse intenzione di prenderti un’influenza? – le domandò una delle rosse, osservando scandalizzata l’abbigliamento della corvina. A quel commento Evelyn scoppiò a ridere.

- Ellie, lo sai che io non ho freddo. Non ho mai beccato un raffreddore e non sarà di certo oggi la prima volta! Cambiando discorso, è vero che i signori Farley hanno chiesto la tua mano a tuo nonno, cara Lenora? – chiese in direzione della mora che, fino a quel momento, non sembrava particolarmente interessata alla conversazione. Nel sentirsi chiamare, Lenora alzò lo sguardo, trovandosi gli sguardi degli amici addosso.

- Qualcosa del genere, il nonno stava per perdere la calma. So però che anche tua madre ha deciso di “offrirti” ai Farley. – replicò senza peli sulla lingua ed Evelyn alzò gli occhi al cielo.

- Morgana, non me ne parlare. Quando me l’ha comunicato sono quasi caduta dalla sedia. Non può farmi questo! – accanto a lei Ellen, che era riuscita a raccattare con la magia una brocca d’acqua e dei bicchieri, storse il naso.

- In generale, neanche sotto tortura andrei con Asher. – sbottò, mentre Aileen e Venus, esattamente di fronte a lei, le davano man forte.

- È una cosa da pazzi pensare di poter vivere con lui… Jude, il cappuccio. – Venus si voltò verso l’amico e gli abbassò il cappuccio della felpa grigia, che lui usava per nascondersi dagli altri, e gli rivolse un’occhiata, intimandolo a partecipare alla conversazione. Jude alzò gli occhi al cielo ma non replicò: sapeva che Venus lo faceva per il suo bene, non voleva che si isolasse troppo.

- Su questo sono assolutamente d’accordo con Venus. È un essere spregevole e viscido, ancora non ho capito come facciano tutti ad osannarlo. – continuò Aileen.

- Se mi odi così tanto come mai sono sempre sulla tua bocca, McGideon? Vuol dire allora che, sotto sotto, ti interesso. – l’intero gruppo si irrigidì, voltandosi poi contemporaneamente verso l’estremità del tavolo dove, impassibile e fiero, stava Asher Farley ad osservarli, sorridendo beffardo. Aileen contrasse la mascella.

- Farley, ti conviene allontanarti da qui se non vuoi essere scaraventato giù dalla diga. – disse secca la rossa, mentre Lenora le rivolse un’occhiata per il tono utilizzato: la rossa era famosa per il suo carattere “di fuoco” e molto spesso era finita nei guai per questo. Tuttavia, Asher rise sprezzante.

- Sicura che non sarai tu a fare un bel volo? È una cosa di famiglia ormai… - commentò lui e Venus ed Ellen, rapide come due fulmini, furono veloci a bloccare l’amica che, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe strangolato il ragazzo a mani nude.

- Asher, piantala. Non sei simpatico. Vattene. – replicò Jude, che per la prima volta aprì bocca. Il castano lo guardò fisso ma poi, salutandoli con un finto sorriso, li lasciò, dirigendosi verso il fondo della sala dove, appena entrato, si trovava il Capofazione Stettner.

- Non lo sopporto. Come avete fatto ad essere suoi amici da piccoli? – sbottò Ellen in direzione di Jude ed Evelyn, che da bambini erano stati molto legati con Asher. Jude fece spallucce e prese ad ascoltare la conversazione tra Lenora ed Aileen, mentre Evelyn osservava attentamente il ragazzo, che aveva preso a parlare con Armin. Lei si ricordava perfettamente il tempo che aveva passato insieme a lui da bambina e ancora non si spiegava come mai avesse cambiato così tanto. Smise di guardarlo e rivolse un triste sorriso alla rossa.

- Me lo sto chiedendo anche io. -

 

 

 

 

 

INGRAMIngram IVANIvan

Campi di grano, Settore Est, Fazione dei Tassorosso

 

 

            Quell’anno, la Natura aveva deciso di fare un dono alla Fazione dei Tassorosso e, diversamente dagli altri anni, aveva fatto sì che i terreni fossero sempre fertili. Nei campi di granoturco, che ancora non era stato raccolto, un giovane ragazzo, dalla zazzera castana e dalla carnagione pallida, caratteristica strana per la gente di quelle parti, che viveva perennemente sotto al sole5, stava riposando sdraiato in mezzo al campo, approfittando dei raggi del sole e lasciandosi cullare dalla leggera brezza che passava. Ascoltando il cinguettio degli uccellini, era sul punto di appisolarsi quando, improvvisamente, qualcosa gli cadde addosso, esattamente all’altezza dell’addome, mozzandogli il fiato. Non appena sentì una risata cristallina, che conosceva molto bene, cercò di alzarsi.

-Ingram, brutto ingrato, levati di dosso, che sei pesante come un Ippogrifo! – sbottò il ragazzo e l’altro rise ancora di più.

- Mi dispiace ma non sono riuscito a resistere! Piuttosto, eviti di dormire in mezzo ai Campi, Ivan! La prossima volta ti tramuto in un albero se ti piace così tanto stare qui! – esclamò l’albino, levandosi però dall’amico. Se li si osservava da fuori, ai più potevano sembrare una coppia stravagante, ma i due erano amici fin dall’infanzia: si erano avvicinati per caso, principalmente perché Ingram, per via del suo albinismo, che aveva provocato stupore nella maggior parte della popolazione, veniva sempre preso di mira dagli altri bambini e Ivan, già conosciuto per il suo iperattivismo, era corso a difenderlo, buttandosi senza paura contro quei bambini che, vista la statura, erano molto più grossi di lui, che poteva essere paragonato ad uno scricciolo. Da quel momento, i due non si erano mai separati e sembravano esseri complementari, dove uno faticava vi era sempre l’altro ad aiutarlo e sostenerlo.

- Come mai ti nascondi qui? Pensavo volessi festeggiare la fine della scuola con gli altri. O con fiumi d’alcool, dipende da come la vedi. – disse Ingram, alludendo alla festa che, ogni anno, i diplomati di Tassorosso organizzavano nella Grande Serra, per celebrare la fine del percorso scolastico e l’inizio della nuova avventura che li aspettava. Ivan si voltò verso il suo amico, che ondeggiava con la testa mentre batteva i piedi sul terreno. Nonostante fosse stato sgridato tante volte, Ingram era dinamico, si muoveva sempre e non stava mai fermo. Questa era una delle tante particolarità che Ivan adorava nel suo amico.

- Lo so che c’è la festa ma volevo rilassarmi cinque minuti in pace. Tanto durerà almeno tutta la notte, abbiamo tempo per andarci. – rispose il moro. Subito, Ingram inarcò un sopracciglio e prese ad osservarlo.

- Tu menti. Saresti lì ad aprire la festa e saresti l’ultimo ad andartene. – fece l’albino e Ivan sbuffò: Ingram era un ragazzo intelligente e, conoscendolo da tantissimo tempo, aveva imparato a capire quando stava bene e quando no.

- Va bene, lo ammetto. Pensavo al Giorno della Scelta. Mi scoccia che sia un argomento tabù. Perché non possiamo parlare di quello che vogliamo fare? – sbottò il ragazzo e l’altro rise.

- Per evitare di farci condizionare da altri pareri. La scelta è solo nostra, tanto tra due giorni verrà fuori. E ora ti alzi? Mi annoio a fare niente e lo so che per te è lo stesso. – a quelle parole, Ivan si alzò e prese a correre, ridendo agli insulti che riceveva da Ingram per essere partito per primo. Scappando per non essere preso da lui, Ivan decise di passare quegli ultimi due giorni a divertirsi. Per la scelta, c’era ancora tempo.

 

 

 

 

 

JAMESJames KAIAKaia

Sala Comune, Fortezza Grigia, Fazione dei Corvonero

 

 

            Nel silenzio della stanza, quasi vuota vista l’ora tarda, James White era impegnato in una delle sue letture serali, godendo della penombra data dalle poche candele accese della sala. Accanto a lui sul tavolo, un bicchiere di Fire Whiskey con qualche cubetto di ghiaccio al suo interno, che sorseggiava ogni tanto per accompagnare la lettura. Era talmente assorto da non rendersi conto della ragazza che era appena entrata nella stanza e che, notandolo, si stava avvicinando a lui.

-James, buonasera. Non pensavo di trovarti qui. – fece quella e James sorrise, riconoscendo subito la voce.

- Ho voluto rilassarmi un attimo prima di rientrare nella mia unità6… E tu Kaia, come mai fuori a quest’ora? È abbastanza tardi. – rispose lui, mentre la corvina gli si sedeva davanti.

- La riunione con gli altri Capifazione è finita pochi minuti fa. – disse Kaia, facendo apparire un bicchiere con un cenno della mano e versandosi qualche dito di Whiskey dalla bottiglia di fronte a lei. James la guardò divertito.

- Come mai ti dai all’alcool? Pensavo lo disprezzassi. – fece e la ragazza gli rivolse un’occhiata.

- Primo, non mi sto dando all’alcool e, secondo, non lo disprezzo. Diciamo solo che lo bevo nei momenti opportuni. Comunque, la riunione è durata quasi tre ore e mi hanno affidato l’incarico di addestrare i Cadetti. – a quella risposta, il professore rise ancora.

- E’ la maledizione dei nuovi Capifazione. Mi ricordo l’anno scorso quando è toccato ad Adrian Wilks. Sarà stato contendo ti averti ceduto il ruolo. – disse, mentre la corvina sospirava.

- Lo so bene, ha sghignazzato tutto il tempo. Ma ora non ha importanza, mi è stato assegnato questo compito e lo porterò a termine. – esclamò lei con grande serietà. D’altronde, fin da bambina possedeva questo grande senso del dovere che, con l’avanzare dell’età, era cresciuto insieme a lei. Con un cenno del capo, salutò James, che decise anch’egli di tornare nella propria unità abitativa. Nelle loro menti, mille pensieri navigavano a forte velocità, entrambi domandandosi cosa sarebbe successo nei giorni seguenti. Il Giorno della Scelta si avvicinava.

 

 

 

 

 

AMOSAmos LYSANDERLysander OYSTEROyster

24 Giugno, Palestra, Fortezza Rossa, Fazione dei Grifondoro

 

 

            -Va bene ragazzi, per oggi l’allenamento finisce qui! – la voce dell’Allenatore Johnson, colui che si occupava dell’addestramento degli aspiranti Auror, risuonò potente per tutta la palestra. Stanchi ed affannati, i ragazzi e le ragazze si recarono presso gli spogliatoi, felici che l’allenamento fosse terminato. Tuttavia, tra tuti gli aspiranti, ve n’era uno che, diversamente dagli altri, si stava ancora allenando con uno dei manichini. Il giovane, dai corti capelli castani e il fisico slanciato, stava scagliando ogni tipo di incantesimo contro il manichino che, incantato dall’allenatore, rispondeva con altri.

-Dovresti smetterla, rischi di rompere il manichino o di farti male. – disse una voce improvvisa. Il ragazzo si voltò ma, proprio in quel momento, il manichino lanciò una fattura, che lo colpì trascinandolo indietro di qualche metro. Il ragazzo gemette dal dolore e, mentre si massaggiava la testa, che aveva sbattuto contro il pavimento, si voltò furente verso la figura che lo aveva distratto.

- Oys! Non dovevi distrarmi, avevo quasi raggiunto il mio record! – sbottò il ragazzo e, come risposta, la ragazza rise ancora più forte.

- Oh Merlino, hai fatto un volo stupendo! Comunque, l’allenamento è finito da un pezzo, quindi fila sotto la doccia e poi verso la tua unità abitativa. – fece la ragazza, tirando fuori la bacchetta dai pantaloni per sistemare tutti gli oggetti sparsi per la palestra. A quel punto, il ragazzo sbuffò.

- Ho ancora voglia di allenarmi! Non sono stanco lo giuro! – la supplicò, ma la ragazza non sembrava cedere.

- Amos, piantala. È tardi e poi la palestra serve agli Auror. Ma se vuoi possiamo allenarci in cortile, ti aiuto io. – nel vedere il ragazzo sorridere entusiasta e cominciare un balletto di felicità Oyster sorrise: nonostante la differenza di età, si era affezionata ad Amos, considerandolo quasi un fratello minore. Certo, di guai ne combinava, ma riusciva quasi sempre a scamparla, grazie anche all’intervento della mora. I due si diressero verso l’esterno, salutando di tanto in tanto gli Auror che incontravano. Ad un certo punto, Oyster sollevò un braccio per salutare qualcuno e Amos seguì la direzione: vide un ragazzo dalla corporatura possente e dai capelli castano scuro. Indossava un giacchetto di pelle smanicato rigorosamente rosso, dove vi era appuntata la spilla degli Auror, ovvero una grande A rossa. Amor riconobbe subito Lysander Thomas Rill, Responsabile della Squadra A e nuovo Capofazione dei Grifondoro.

- Oys, non pensavo di trovarti qui! Pensavo che la tua squadra fosse ancora fuori in missione. – chiese alla ragazza, notando con la coda dell’occhio Amos che, nel sentire la parola “missione” si era illuminato. Oyster scosse la testa.

- Siamo rientrati mezz’ora fa, pensavo vi avessero avvertito. Ti presento Amos Xander Park, uno degli Aspiranti. – fece la mora, mentre Amos salutava con un cenno della mano.

- Sì, so bene chi è. Due anni fa ho aiutato per l’addestramento, eri uno dei migliori. Cavoli, pensare che quest’anno tocca a me trattare con i cadetti. – rispose Lysander sbuffando.

- Sono certo che farà un lavoro stupendo, Auror Rill! – esclamò il più giovane dei tre e il Capofazione si mise a ridere.

- Va bene, il titolo di Auror usalo solo al lavoro, per adesso chiamami solo Lysander. Stavate andando ad allenarvi? Vi seguo anche io, ho voglia di sfogarmi. E poi, forse riesco a darti qualche dritta. – replicò il castano e, voltandosi, si diresse verso il Cortile seguito dagli altri due.

- Sto per allenarmi con un Capofazione! È un’occasione d’oro! – esclamò Amos quasi saltellando per la gioia. Oyster gli diede una pacca sulla spalla.

- Visto che è un’occasione d’oro, non lasciartela sfuggire. E poi, sai com’è: se impari qualche trucchetto, potresti battere i tuoi avversari. -

 

 

 

 

 

ARMINArmin DESIREEDesiree

Sala Macchine, Terzo Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde

 

 

            Il leggero ticchettio delle sue scarpe con il tacco, rigorosamente verdi per evidenziare la sua appartenenza Fazione, rifletteva perfettamente lo stato d’animo della proprietaria. Desiree camminava frettolosamente, anche se cercava di non darlo a vedere, verso la Sala Macchine del Terzo Piano, dove sapeva avrebbe trovato il suo obiettivo. Man mano che si avvicinava, un forte rumore metallico aumentava sempre di più, segno che qualcuno si trovava ancora lì a lavorare. Al suo interno, Desiree vide subito l’oggetto dei suoi desideri, impegnato nella riparazione di una delle pompe idriche.

-Capofazione Stettner, gradirei si fermasse qualche secondo, ho delle cose molto importanti da comunicarle. – pronunciò ad un certo punto la ragazza. Nel sentire la sua voce, il ragazzo si voltò verso di lei: aveva il viso sporco di polvere e fuliggine, oltre che di sudore, mentre gli occhi erano protetti da un paio di occhialoni grigi. Persino i guanti e la tuta da lavoro stavano diventando più neri che verdi. A quella visione, Desiree storse il naso.

- Sai che puoi chiamarmi per nome. Ci togliamo solo due anni di differenza. – replicò Armin alzandosi. Lasciò a terra la chiave inglese che teneva in mano e si tolse sia i guanti che gli occhiali, che gli avevano lasciato il segno.

- Hai saltato la riunione, Armin. Una riunione molto importante. – disse la mora regalandogli uno sguardo di ghiaccio. Il ragazzo sghignazzò, ormai insensibile a quel modo di essere osservato: ormai conosceva Desiree da tanto tempo e aveva imparato a gestire quegli sguardi freddi che la donna regalava alla gente.

- Mi dispiace, ma ero impegnato a mantenere in funzione queste macchine che, come saprai, servono ad impedire che la Centrale crolli. Quindi, stavo svolgendo il mio lavoro di Responsabile. Avete detto qualcosa di particolare? – domandò alla fine serafico, appoggiandosi con la spalla al macchinario.

- Soliti problemi, macchinari che sono da cambiare, risorse che dovrebbero essere di più e la mancanza di cadetti. A questo proposito, Armin, ti consiglierei di non fare come gli altri anni. Ci servono ragazzi e con te molti scappano. – a quelle parole, lui sbuffò.

- Mi hanno affidato questo compito sei anni fa perché hanno visto che i miei cadetti erano migliori. – replicò piccato e Desiree alzò le braccia al cielo.

- L’anno scorso su almeno una ventina di cadetti solo cinque sono arrivati fino alla fine. Quindi ti scongiuro, Armin, cerca di non essere crudele come al solito. Ricordati, lo facciamo per il bene della Fazione. – e, detto questo, la ragazza se ne andò, lasciando Armin da solo nella sala. Questi scosse la testa, riprendendo gli occhiali e i guanti per indossarli nuovamente. Nonostante l’aria altezzosa che aveva, sapeva benissimo che avrebbe dovuto ascoltare Desiree, perché aveva pienamente ragione, ma non poteva farci niente. D’altronde, non lo chiamavano Il Mietitore senza motivo.

 

 

 

 

 

ADELINEAdeline APOLLOApollo NICHOLASNicholas

25 Giugno, Settore Ovest, Reparto Erbologia, Fazione dei Tassorosso

 

 

            Quel pomeriggio, Nicholas Rymer si trovava all’interno del Reparto Erbologia per prendere le pozioni che servivano ai maghi del Reparto Nord e, cosa che accadeva pochissime volte, era stranamente felice di non essere di turno, anzi di averlo terminato. Adorava aiutare le persone, era uno dei Consulenti, ma la Signora Holmes, una simpatica vecchietta di sessantotto anni, aveva la brutta – bruttissima, a detta dei suoi colleghi – abitudine di confondere la sua pozione per colorare i capelli con il cibo per le sue galline. Così, ogni due per tre, la donna si ritrovava il piumaggio degli animali dei colori più improbabili, che le causavano perennemente delle crisi isteriche perché, a detta sua, non capiva come ciò potesse succedere. Sfortunatamente per i ragazzi del Laboratorio, quel pomeriggio era uno di quei giorni.

-Davvero non capisco, Guenda e Brenda stavano bene stamattina e ora sono verdi! – Nicholas sentì la Signora Holmes lamentarsi delle sue galline e, facendo silenzio, si recò verso l’uscita del suo lavoro.

- Come mai scappi? Sembri un fuggitivo. – disse una voce alle sue spalle facendolo trasalire. Si voltò, trovandosi così di fronte il volto del Responsabile del Settore Est.

- Pollo, mi hai fatto prendere un colpo! Potresti avvertire la gente della tua presenza ogni tanto! – esclamò il rosso, una mano sul cuore per riprendersi dallo spavento appena ricevuto. Il biondo rise, facendo un cenno con la testa per scusarsi.

- La prossima volta me ne ricorderò. Allora, come mai così nascosto? – domandò Apollo e Nicholas guardò dentro il Laboratorio, dove la Signora Holmes si agitava disperata mentre Charlotte, la sua collega, cercava di calmarla.

- La Signora Holmes ha ancora confuso la sua pozione per capelli per il mangime delle galline. Piuttosto, cosa ci fai qui? Di solito passo io dalle tue parti a portarti le cose. Non dirmi che le avete già finite. – replicò Nicholas. I due erano in buoni rapporti, per questo era Nicholas ad andare di persona nel Reparto Est per portare pozioni e fertilizzanti. E, come sempre, per ringraziarlo Apollo gli consegnava subito la frutta e la verdura che gli serviva.

- Ehy ragazzi, non pensavo di trovarvi entrambi qui! – nel sentire quella voce, i due si voltarono, trovandosi una sorridente Adeline che si dirigeva verso di loro. Apollo aprì le braccia e la ragazza corse ad abbracciarlo.

- Sono fiero di te. Essere Capofazione è un onore e so che riuscirai a svolgere questo ruolo egregiamente. – disse il biondo e la ragazza sorrise.

- Grazie davvero. Però mi dispiace, so che anche voi due eravate candidati per il ruolo. – rispose Adeline sinceramente dispiaciuta ma Nicholas scosse la testa.

- Non pensarlo nemmeno, sei perfetta. Non potevano fare scelta migliore. – replicò il rosso e l’amico annuì dandogli ragione.

- Poi possiamo aiutarci a vicenda. L’addestramento l’hanno affidato a me e posso aiutarti, mentre Nick, essendo consulente, può essere tipo il tuo consigliere personale. – continuò Apollo e i due risero. Adelina prese a braccetto i due ragazzi e sorrise.

- Sarà un’avventura spettacolare. Comunque Nicholas, perché la Signora Holmes piange disperata sulla spalla della povera Charlotte? – chiese la ragazza e Nicholas si voltò, notando all’interno del Laboratorio la scena che aveva appena descritto la sua amica.

- Ha ancora confuso il cibo per le galline con la sua pozione per capelli. Ha delle galline colorate. – a quelle parole, Adeline cercò di immaginarsi la scena nella sua testa e, dopo un po’, fece spallucce.

- Beh, di sicuro saranno più belle di lei. Cielo, la dovrebbe smettere con quei colori improponibili. – a quell’uscita, i due ragazzi scoppiarono a ridere, non potendo fare altro che dare ragione all’amica. I tre presero a camminare verso le Capanne*, dove i membri dei Tassorosso alloggiavano e, raggiunte le proprie abitazioni, si separarono. L’indomani, sarebbe stato il Giorno della Scelta, dove avrebbero dovuto operare come die veri membri Tassorosso. Ma per adesso, potevano permettersi di essere come erano.

 

 

 

 

 

1.Recinti: la zona dove i Corvonero tengono e allevano le Creature Magiche che trovano fuori dalla città. Li curano e, se ne hanno la possibilità, li lasciano nuovamente nel loro habitat, mentre alcune specie vengono studiate per capirne i tratti peculiari;

2.Settore Ovest: la Fazione dei Corvonero, come Tassorosso e Grifondoro, è divisa in settori: nel Nord si trova la Fortezza Grigia, nell’Ovest tutto quello che riguarda le Creature Magiche, nell’Est le strutture mediche e nel Sud, oltre ad Hogwarts, i sistemi delle infrastrutture e la Stazione;

3.Legge: come accennato negli scorsi capitoli, vi è una Legge che vieta ai Cadetti di parlare della loro scelta, per non essere condizionati o per non condizionare gli altri, pena la reclusione;

4.Centrale: i piani più bassi della Centrale sono quelli per la Sala Comune e per le unità abitative, quindi molto fredde visto che si trovano molto sottoterra;

5.Sole: per via di alcuni incantesimi, i Tassorosso sono perennemente al sole, quindi è raro che ci siano Tassorosso “pallidi”, vista la costante esposizione al sole;

6.Unità: come i Grifondoro e i Serpeverde, anche i Corvonero si trovano in unità abitative;

7.Capanne: a differenza delle altre tre Fazioni, i Tassorosso abitano in Capanne.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Eccoci finalmente qua con il primo capitolo! È stato un lavoraccio ma sono contenta del risultato. Chiedo già perdono per i paragrafi corti (tranne Serpeverde, ma loro sono tanti), ma questo è un mio primo approccio con dei nuovi personaggi. Spero comunque di aver fatto un buon lavoro. Ho delle domandine per voi.

 

CADETTI

Come sarà al Giorno della Scelta? Come si comporterà? Sarà nervoso, eccitato?

 

MEMBRI

Come si ricordano il loro Giorno della Scelta?

 

TUTTI

Colore preferito?

 

 

 

Ora, avverto già adesso che fino a giugno-luglio sarò impegnata con l’università, quindi non ci vedremo per un po’. Ergo, potete lavorare con calma alle risposte. Ricordo anche che ho una pagina Instagram, __dreamer97_efp, dove sarò attiva per domande, curiosità, tornei… Non ho più niente da dirvi. Ci vediamo alla prossima! Bacioni,

__Dreamer97

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

 GGGG

 

 

26 giugno, Congresso

 

 

            Il rumore che veniva prodotto dalla quantità di persone che si trovavano all’interno della sala costrinse Armin a chiudere gli occhi. La sera prima, uno dei Capifazione più esperti gli aveva comunicato l’orario della Riunione di Fazione, che si sarebbe tenuta alle prime luci dell’alba per poi poter procedere con la Scelta. In quel momento, la lancetta delle ore del suo orologio superava a malapena il numero cinque.

Era troppo presto, continuava a ripetersi mentre, accanto a lui, Desiree osservava i fascicoli che erano stati consegnati a tutti i Capifazione qualche minuto prima. Notando il suo collega, la ragazza gli diede una gomitata, ottenendo solamente un grugnito infastidito.

-Mi spieghi qual è il tuo problema? – le chiese il biondo voltandosi verso di lei. Notando di averlo disturbato alla grande, Desiree sorrise.

- Ti conviene guardare il fascicolo, piuttosto che dormire. Dobbiamo essere preparati per oggi e tu più di tutti devi essere impeccabile. Non vorrai tornare a lavorare alla Centrale a tempo pieno immagino, no? – rispose, sapendo di andare a toccare un tasto dolente. Armin fece per controbattere, ma una risata interruppe i suoi propositi. Si voltò, pronto a lanciare un incantesimo non verbale a chi aveva osato disturbarlo. Tuttavia, si bloccò non appena notò la persona di fronte a lui: corporatura minuta, lunghi capelli biondi e occhi acquamarina, coperta dai colori della Fazione di Grifondoro.

- Millie. Che cazzo fai tu qui? – esclamò il Capofazione dei Serpeverde dopo qualche attimo di silenzio e la ragazza si aprì in un sorriso smagliante. Accanto al biondo, Desiree guardava la scena in religioso silenzio, chiedendosi come facesse il suo collega a conoscere una Grifondoro.

- Sempre il solito villano, mio caro Armin. Sono la nuova Capofazione di Grifondoro, altrimenti perché sarei qui? – rispose a tono Mildred Abbott mentre si sedeva accanto a lui. Vide con la coda dell’occhio Desiree trasalire, - secondo le regole, ogni Capofazione doveva sedersi nel suo blocco d’appartenenza – ma fece finta di niente.

- Pensavo che il Capofazione eletto per Grifondoro fosse Lysander Rill, se non ricordo male. – si espresse la Serpeverde, ovviamente ricordandosi chi fosse stato scelto. D’altronde, lei sapeva tutto.

- In realtà lo era, ma lo hanno subito tolto, non so per quale ragione. Così, ora hanno me. Almeno ho avuto occasione di rivederti! – esclamò Mildred ammiccando in direzione di Armin. Il ragazzo fece per risponderle, ma il suono della campana del Congresso fece capire a tutti i Capifazione che la riunione stava per cominciare. Salutandoli, Mildred si recò verso la sua Fazione.

- Chissà cosa sarà successo per far arrivare i Grifondoro al punto da cambiare un Capofazione appena scelto. – sussurrò Desiree mentre Olaf Kostner, Tassorosso e membro più anziano del Governo, si dirigeva al centro della sala. Armin sollevò le spalle, anche lui curioso di sapere che cosa fosse successo. Si guardò velocemente intorno, cercando di captare qualcosa dalla Fazione rossa. Riportò poi l’attenzione di fronte a sé, concentrandosi per ascoltare il vecchio Kostner che stava per iniziare il suo discorso.

Non si accorse, però, che in fondo alla sala, lontano da occhi indiscreti, qualcuno lo stava osservando. E quello sguardo non prometteva nulla di buono.

 

 

 

 

 

Capanna Plisensky, Fazione dei Tassorosso

 

 

            Ivan continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza mentre Ingram stava seduto sul letto dell’amico con gli occhi sbarrati.

-Sei sicuro di quello che ho detto? – domandò l’albino con voce flebile. Come uscito da una sorta di incantesimo, Ivan si voltò di scatto verso di lui.

- Gram, non me lo sono sognato. Per tutte le patate, sembravi posseduto! – esclamò il moro agitando le braccia. Sospirando, Ingram ricadde sul letto, stranamente senza nessuna voglia di muoversi. Quella mattina, il biondo platino si era svegliato con l’amico che lo scuoteva, blaterando su di lui che si era messo a dire una specie di cantilena.

- All’inizio pensavo stessi parlando nel sonno, ma poi ho iniziato ad ascoltare attentamente e sembrava… una filastrocca? – Ivan cominciò ad elaborare ipotesi su ipotesi, ma alla parola “filastrocca” il cervello di Ingram aveva ricominciato ad andare alla velocità della luce, capendo finalmente cosa fosse successo.

- È una profezia. – asserì, fermando il monologo dell’amico. Il moro spalancò gli occhi stralunato e se non si fossero ritrovati in una situazione del genere, Ingram avrebbe riso di certo.

- Una profezia. Come quelle delle storie? – chiese, andando a sedersi anch’essi sul letto. Ignorò il tremolio della gamba di Ingram, - a quanto pare, l’albino stava riattivando al massimo il suo cervello e il suo dinamismo.

- L’ho scoperto quando ero piccolo. Nella mia famiglia c’è sempre stato il gene della Veggenza, ma era da più di un secolo che ormai non si vedeva. Almeno fino a quando non sono nato io. – a quella confessione, Ivan sussultò leggermente.

- E quando si attiva? Nel senso, tocchi qualcosa, avviene solo nel sonno… -

- Dipende. Per la maggior parte sono sogni, ma non mi è mai capitato di ripetere ad alta voce mentre dormivo… -

- Attento a cosa scegli. – nel sentire quelle parole, Ingram sobbalzò, voltandosi poi verso l’altro.

- Cosa vorresti dire? – domandò incuriosito, sorpreso del tono dell’amico, e Ivan riprese a parlare.

- Ti sei forse dimenticato quello che hai detto nel sonno? Se qualcuno scoprisse la tua profezia, per te potrebbero esserci guai seri. Potrebbero farti sparire! – sbottò il moro, rialzandosi dal letto per riprendere a camminare per la stanza. Ingram fece per parlare, credendo che l’amico fosse troppo paranoico, quando dei rumori fuori dalla stanza li costrinsero a zittirsi.

- Avevi detto che non sarebbe tornato a casa. – fece l’albino e Ivan sospirò.

- A quanto pare la fortuna ha girato dall’altra parte. Ti conviene andare, tra un’ora dovremmo essere al treno. Non ti dispiace uscire dalla finestra, vero? – l’amico negò, prendendo subito la sua roba per uscire di soppiatto. Si voltò verso Ivan, sorridendogli e, senza dire niente, uscì dalla finestra. Tempo tre secondi, Ivan sentì un gemito di dolore.

- Amico, lì sotto c’è il cactus! –

- Lo potevi dire! –

 

 

 

 

 

Unità Mikaelson, Primo Piano, Centrale, Fazione dei Serpeverde

 

 

            -Ti sto facendo male? Hai una brutta faccia. – sentendosi rivolgere quella domanda, Evelyn alzò lo sguardo, osservando nello specchio un volto uguale al suo, che la osservava preoccupata: Everly, la sua gemella, era praticamente identica a lei, fatta eccezione per il volto, leggermente più magro del suo. La sorella, di due minuti più grande, le aveva proposto di farle una bella acconciatura, per prepararla alla Scelta, decisione che, di lì a poche ore, avrebbero sostenuto entrambe. Per rispondere a Everly, scosse la testa.

- No, tu non c’entri. Stai facendo un lavoro molto bello. – le disse, guardando sorridendo la treccia francese che le fermava i capelli. L’altra l’abbracciò, sedendosi con lei sulla panca.

- Sono contenta che ti piaccia! Fidati, con questa farai un figurone! – esclamò ed Evelyn scoppiò a ridere.

- Ever, non dobbiamo andare a un ballo. Dobbiamo solo salire sul palco e scegliere, fine. - commentò ed Everly la guardò scandalizzata.

- Signorina, non eri tu che continuavi a dire di voler essere perfetta in modo da farti notare? Un po’ frivola come cosa. – a quella frase le due scoppiarono a ridere, ma il rumore della porta che si apriva le interruppe, facendole alzare per mettersi all’attenti come due perfetti soldatini. Sulla soglia, bella ma severa, stava la figura di Evangeline Mikaelson, uno dei membri del Consiglio dei Serpeverde e madre delle due ragazze.

- Non siete ancora pronte? Eppure, mi sembra di avervi dato il tempo necessario per prepararvi, o sbaglio? – commentò duramente e le due ragazze negarono velocemente.

- Ci dispiace madre, ci siamo perse via parlando della scelta… - cercò di spiegare Everly ma la donna la interruppe.

- Cosa interessa a voi della Scelta? Sciocchi sono quelli che scappano dalla propria Fazione. E ora fuori, non possiamo fare tardi. E tu, togliti quella cosa dai capelli, non siamo in Sala Comune. – sobbalzando leggermente per le parole dure della madre, Evelyn guardò la sorella e, lanciandole poi uno sguardo di scuse, cominciò a sciogliersi i capelli. Successivamente, le due uscirono a testa bassa dalla loro unità, dirigendosi velocemente verso gli ascensori, che le avrebbero portate in alto per prendere il treno.

- Emilie dov’è, madre? – chiese Everly, speranzosa di vedere la sorella minore.

- Già di sopra con vostro padre. La vedrete più tardi. – disse Evangeline continuando ad andare avanti.

- Dovresti scappare da qui… - nel sentire quella frase sussurrata, Evelyn si voltò verso la gemella.

- Anche tu dovresti farlo. –

- E poi chi terrà d’occhio Emilie? Non possiamo lasciarla qui da sola con lei! – continuò Everly, voltandosi ogni tanto per controllare che la madre non le stesse ascoltando. Poi, si voltò di nuovo verso l’altra.

- Ascolta, o rimani qui e finisci in un matrimonio combinato, rimanendo sotto l’influenza di mamma, oppure scappi. Tanto, peggio di così non può andare… -

- Signori Farley, buongiorno! – esclamò la madre e le due ragazze si voltarono immediatamente, notando due figure che si avvicinavano a loro. Tuttavia, a loro non importava dei due perché, accanto a loro, stava il figlio, probabilmente l’ultima persona che Evelyn avrebbe voluto incontrare quel giorno.

- Buongiorno mie care, come va la giornata? – chiese sorridendo Asher. Tuttavia, il suo sorriso era tirato da tutte le parti e gli occhi mostravano disprezzo, contrastando con il resto del suo volto.

- Prima di vederti tutto bene. Sfortunatamente, hai rovinato tutto. – disse Everly, attenta a non farsi sentire dagli adulti. L’espressione sul volto di Asher mutò velocemente, mostrando finalmente le sue vere emozioni.

- Sinceramente, è solo per un po’ di scena. Tua madre sta cercando di organizzare un matrimonio e i miei ci stanno pensando, anche se cercherò in tutti i modi di farlo saltare. – disse sprezzante il ragazzo e, forse per la prima volta, Evelyn si ritrovò d’accordo con lui.

- Chi cavolo vorrebbe diventare tua moglie, razza di imbecille? E ora scusaci, ma dobbiamo andare. Forza Evie, andiamo. – dopo aver parlato, Everly si diresse verso gli ascensori, cercando di porre più distanza possibile dal ragazzo.

- Sai, ancora mi chiedo come io abbia fatto ad essere tua amica da bambina. Probabilmente ero una stupida. – disse Evelyn e, senza neanche guardare Asher in faccia, se ne andò, raggiungendo la sorella.

 

 

 

 

 

Congresso

 

 

            Kaia si portò le mani ai lati della testa, cominciando a massaggiarsi le tempie per cercare di limitare il mal di testa che le stava arrivando come una martellata. Trattenendo una smorfia di dolore, si guardò intorno, ritrovandosi circondata dai suoi colleghi che, insieme ai Capifazione di Tassorosso, di solito i più calmi, urlavano ogni tipo di insulto al Consiglio che, impassibili come sempre, osservavano la sala con aria annoiata.

Dall’altro lato, ben lontano dai Corvonero, le Fazioni di Grifondoro e Serpeverde erano tranquille, visto che il nuovo provvedimento non toccava minimamente i loro cadetti. Tuttavia, si notava benissimo come alcuni fossero rimasti colpiti da quella novità.

-È un’assurdità! Introdurre delle prove di entrata anche a Tassorosso e Corvonero è una pazzia! – urlò qualcuno dalla parte di Tassorosso e urla di assenso si levarono dalla Fazione gialla. Ci vollero diversi minuti per ripristinare l’ordine e, una volta ottenuto il silenzio, il rappresentante del Consiglio si alzò, dirigendosi al centro della sala. Kaia riconobbe subito Amelia Briscol, una dei Consiglieri più importanti della Fazione dei Serpeverde.

- La decisione di inserire le prove di entrata anche alle altre due Fazioni è stata una decisione presa all’unanimità, sia dal Consiglio che dal Governo. Questa scelta è stata presa per evitare il sovraffollamento delle due Fazioni a discapito di Grifondoro e Serpeverde. In questo modo, si eviteranno problemi di ogni tipo.

- E la libertà della scelta che fine fa? Alcuni di quei ragazzi cambiano perché sanno di non poter sostenere le prove. – la voce che pronunciò queste parole uscì dai Serpeverde e Kaia si irrigidì, riconoscendo subito chi aveva parlato. Immediatamente, si alzò un leggero brusio. “Lui parla, ma è la prima causa della mancanza di cadetti” o “è sempre stato così arrogante, fin da bambino”, erano solo alcune delle frasi che le erano giunte alle orecchie. Sentendo subito il tono di sfida, la Consigliera Briscol portò la sua attenzione verso la sua Fazione.

- Si può dire che questa scelta sia stata fatta per evitare che lei faccia scappare più cadetti del normale. Dico bene, Capofazione Stettner? – a quella domanda, Armin ampliò leggermente il suo sorriso, ma decise di non dire niente: sapeva di non risultare simpatico alla maggior parte del Consiglio, per questo voleva evitare altri casini. Con un piccolo cenno del capo fece capire alla Consigliera di non avere altro da aggiungere e questa poté andare avanti nel suo discorso.

- Capisco che siate tutti sorpresi da questa decisione, ma conoscete anche voi i rischi del lavorare come Auror o di operare alla Centrale. Tra due ore i nostri giovani cadetti affronteranno il momento più difficile della loro intera esistenza e verranno avvertiti dei nuovi cambiamenti. E ricordate: la Fazione prima di tutto. –

Con questa frase, la Consigliera Briscol congedò i Capifazione, che cominciarono a sparpagliarsi per la sala, continuando a discutere riguardo a quanto appena successo. Dalla parte dei Tassorosso, Adeline si mosse velocemente, ancora sconvolta da quello che aveva sentito. osservò ancora le persone intorno a lei, sentendo improvvisamente una tensione mai avuta prima. Qualcosa stava cambiando. In meglio o in peggio si sarebbe deciso in futuro.

 

 

 

 

 

Stazione, Fazione dei Grifondoro

 

 

            La stazione dei Grifondoro stava cominciando a riempirsi, nell’aria un sentore di eccitazione e paura. Oyster osservava impassibile la massa di persone che la circondava, voltando ogni tanto lo sguardo per controllare che fosse tutto in ordine. Con la coda dell’occhio, vide il suo collega saltellare in giro, quasi contagiato da quel clima. La ragazza sbuffò, chiedendosi per l’ennesima volta come fosse stato possibile essere messa in coppia con un aspirante. Insomma, lei era un Capitano, aveva cose più importanti da fare!

-Amos, per l’amor del cielo, vieni qui! E smettila di fare il bambino, non siamo qui a giocare! – sbottò la mora e il diciannovenne, sentendosi richiamare, corse subito dal suo superiore.

- Ma Oys, non sei eccitata?! Io ricordo la mia Scelta come se fosse ieri! – disse lui continuando a guardarsi intorno e Oyster alzò gli occhi al cielo.

- Ti ricordo che sei quasi un Auror, ergo comportati da adulto. Ma mi spieghi che stai facendo? – la ragazza osservò stranita Amos, che sembrava cercare qualcosa, - o qualcuno, - tra la folla.

- Sto cercando Aidan, volevo salutarlo prima della partenza! – piagnucolò lui, sbuffando in quanto non riusciva a trovare il suo amico. A quel punto, fu turno della ragazza quello di sbuffare.

- Amos, saranno già saliti nel loro vagone, lo sai che i cadetti vengono mandati nei primi vagoni. Lo saluterai per bene dopo, prima della Scelta. – gli disse lei e finalmente riuscì ad attirare l’attenzione del moro.

- Anche tuo fratello compie la sua Scelta oggi, o sbaglio? – a quella domanda, Oyster si irrigidì: sapeva che l’intenzione del Grifondoro non era di offenderla o altro, ma quando si parlava della sua famiglia era sempre come ricevere una pugnalata al cuore.

- Sì. Di sicuro non sceglierà Grifondoro, rimarrà tra le Serpi a montare il suo ego. – sibilò lei e Amos si mise a ridere.

- Lo ricordo, non era particolarmente simpatico. Probabilmente finirà seppellito sotto alle sue manie di protagonismo. – replicò, sorridendo non appena notò una piccola smorfia di divertimento sul viso del suo superiore. Il fischio del treno riportò la loro attenzione sulla partenza.

- Forza, sbrighiamoci a salire o ci perderemo la Scelta. – Oyster si mosse velocemente tra la folla, dirigendosi subito verso un gruppo di persone che si stava accalcando vicino alle entrate dei vagoni. A quel punto, Amos si guardò indietro un’ultima volta, per poi dirigersi verso il vagone più vicino.

- Chissà proprio cosa sceglierà Asher Farley! –

 

 

 

 

 

Treno dei Tassorosso

 

 

            Nicholas guardava distrattamente fuori dal finestrino, cercando di concentrarsi sul paesaggio che stavano attraversando. Tuttavia, le chiacchiere del suo amico non lo stavano aiutando nel suo intento.

-Insomma, non pensavo facesse una cosa del genere, non me lo sarei mai aspettato! Ma tu che faccia hai fatto, sembravi un pesce dopo esser stato bollito in una pentola! –

- La smettiamo di parlare di questa cosa? Per favore. – chiese ad un certo punto il rosso e questo causò un altro attacco di risa da parte di Apollo, che continuava a ripensare a quella mattina: Ingram Sùilladh si era piantato davanti ai due e aveva iniziato una dichiarazione d’amore nei confronti di Nicholas, che aveva ascoltato tutto in silenzio, troppo scioccato per riuscire a dire qualcosa. La situazione si era conclusa con Ingram che se ne andava blaterando cose del tipo “so che non ricambi il mio amore, ma io ti terrò per sempre nel mio cuore!”, il che aveva portato delle grosse risate ad Apollo.

- D’accordo, adesso la smetto. Però dai, è stato adorabile e ha avuto tantissimo coraggio a dirtelo. Fossi stato in lui, io non avrei detto niente. – replicò il biondo e Nicholas alzò gli occhi al cielo.

- Per fortuna che sei a Tassorosso, mister Cuor di Leone. – fece il rosso, allontanandosi leggermente per evitare un pizzicotto dall’amico. Rimasero poi in silenzio per qualche minuto, ascoltando solamente i rumori del treno.

- Chi gestisce la scelta quest’anno? – chiese all’improvviso Nicholas, spostando lo sguardo dal paesaggio al suo amico.

- Penso che tocchi ai Grifondoro. L’anno scorso il discorso del rappresentante di Serpeverde aveva fatto scappare molti ragazzi; quindi, penso che vogliano evitare un altro danno. -  rispose Apollo, sorridendo amaramente al ricordo dell’anno scorso: ogni anno, i Serpeverde si lamentavano delle poche scelte della loro Fazione, ma non facevano mai nulla per cambiare quel dato.

- Speriamo che vada tutto bene. Ti dirò, sono super eccitato di vedere cosa sceglieranno i ragazzi della nostra Fazione! – esclamò il rosso, sorridendo come se dovesse essere lui a compiere la scelta. A quelle parole, Apollo sorrise amaramente, ripensando al suo giorno della Scelta. Ma ormai era acqua passata; ora, doveva solo guardare avanti. Notò subito il confine tra il Congresso e la Fazione di Tassorosso e fece cenno a Nicholas.

- Forza, andiamo ad ascoltare queste scelte. –

 

 

 

 

 

Sala della Scelta, Congresso

 

 

            La sala aveva ormai raggiunto la massima capienza, segno che tutti i membri della società avevano trovato i propri posti. Se si guardava la scena dal piccolo palco, dove i cadetti dovevano salire per completare la loro Scelta, si sarebbe visto un tripudio di mille colori, che nel suo insieme sembrava armonico. Nelle prime tre file, erano stati disposti tutti i cadetti che, ansiosi, osservavano attentamente ciò che li circondava.

Quando tutte le Fazioni si furono sistemate, sul palco salì il rappresentante scelto di Grifondoro, posizionandosi esattamente al centro.

-Buongiorno a tutti. Per chi non mi conoscesse, sono David Cleremont, Capo Auror e Responsabile delle esplorazioni al di fuori delle mura. Oggi, sarà mio compito guidare voi cadetti in questo giorno importante. Oggi, voi inizierete il vostro percorso per diventare membri effettivi della Società. Ciò che sceglierete sarà la vostra casa e la vostra famiglia e niente avrà più importanza di questo. Ciò che sceglierete non potrete cambiarlo; se lo farete, sappiate che nessun’altra Fazione vi ospiterà e per questo sarete direttamente mandati tra gli Esclusi. – a quelle parole, un leggero brusio si alzò dalle prime file, per poi fermarsi al gesto della mano del Grifondoro. L’uomo si voltò e, prendendo la sua bacchetta, fece comparire al centro del palco quattro grandi coppe, che i cadetti riconobbero subito: erano le Coppe della Scelta. Al loro interno, si trovavano gli elementi di rappresentanza delle Fazioni: acqua per Serpeverde, carboni ardenti per Grifondoro, terra per Tassorosso e frammenti di vetro per Corvonero.

- Quando verrete chiamati, voi salirete su questo palco e vi posizionerete esattamente di fronte alle Coppe. In seguito, con la vostra bacchetta prenderete una goccia del vostro sangue e la lascerete cadere all’interno della Coppa che avete scelto. Sappiate però, che avete una sola possibilità e che non potrete tornare indietro. – Il Signor Cleremont guardò ancora una volta i cadetti, cercando di tramettere calma e sicurezza. Poi, fece apparire dal nulla un rotolo di pergamena, dando così inizio al Giorno della Scelta.

 

 

 

 

 

Settore Serpeverde

 

 

            -Penso di vomitare. –

Nel sentire quelle parole, Venus si voltò orripilata verso Aileen che, con espressione funerea, osservava il primo cadetto salire sul palco. Accanto a lei, Lenora le sorrise dolcemente.

-Stai tranquilla, andrà tutto bene. Almeno, non sei tra le prime a dover affrontare la scelta. – le disse, guardando poi accanto a Venus dove, in completa ansia, Ellen guardava per terra. A quel punto, l’unica bionda del gruppo sbuffò.

- Insomma, ormai siamo qui, è inutile impanicarsi adesso. Lo hanno fatto altri prima di noi, ce la possiamo fare. – mormorò Venus lisciandosi le pieghe del suo vestito verde, scelto con cura per quel giorno importante. Prima che Aileen potesse rispondere, un nome si levò alto per la sala.

- Ellen Oprah Begum! – esclamò il Signor Cleremont, voltando poi lo sguardo sulle schiere dei cadetti. Nel sentire il suo nome, Ellen si irrigidì immediatamente. Prese coraggio e si alzò, dirigendosi verso il palco sotto lo sguardo attento e confortante delle sue amiche. Sali le scale e incrociò gli occhi con il Signor Cleremont, che le sorrise e lei ricambiò. Si posizionò di fronte alle quattro Coppe e prese un respiro profondo. Ovviamente, Ellen aveva deciso già da tempo e per questo prese in mano la sua bacchetta puntandola contro il palmo della sua mano. Subito, un piccolo taglio le si formò sul palmo e raccolse una goccia di sangue con la punta della bacchetta. Prese un respiro profondo e portò la bacchetta sopra la Coppa della Fazione che aveva scelto. Osservò senza battere ciglio la piccola goccia rossa che cadeva, segnando così il suo destino. E, finalmente, sorrise.

- Tassorosso! –

 

 

 

 

 

Settore Grifondoro

 

 

            -Scelta scontata, anche se mi aspettavo venisse qui da noi. – sussurrò Aidan nell’orecchio della compagna e questa roteò gli occhi al cielo. Flare aveva fatto di tutto per sedersi lontana da lui, ma il castano era di altri piani; perciò, aveva letteralmente occupato il posto accanto a lei e, da quando era iniziata la Scelta, non faceva altro che commentare. Un boato si alzò dalla loro Fazione e i due videro Lenora Bishop dirigersi verso la prima fila dei Grifondoro.

- Però, sarà divertente! – disse ancora il ragazzo e Flare sbuffò.

- Aidan, se non chiudi subito quella bocca ti tiro un pugno. Non vorrai mica far fare brutta figura a tuo padre, no? – ribatté lei seccata e, nel notare lo sguardo di lui, sapeva di aver colto nel segno. Infatti, il cadetto girò la testa verso il palco, dove suo padre sorrideva incoraggiante ad ogni recluta che saliva. Quella stessa mattina gli aveva promesso di non combinare guai e così avrebbe fatto.

- Flare Blight! – urlò all’improvviso suo padre e la ragazza si alzò velocemente. Tuttavia, mentre si dirigeva verso le Coppe, gli ingranaggi del suo cervello giravano velocemente e Flare si ritrovò immersa tra mille pensieri. Sapeva che la scelta giusta sarebbe stata Grifondoro, ma mentre compiva l’incantesimo la sua mente si annebbiò e la ragazza avvertì come una specie di nube che l’avvolgeva. Fu per questo motivo, che la sua bacchetta si allontanò dalla Coppa di Grifondoro, senza che se ne rendesse nemmeno conto.

- Serpeverde! – fu a sentire il nome della Fazione che Flare tornò in sé e sgranò gli occhi. Che cosa aveva appena fatto?

Si mosse quasi di scatto, sovrastata dagli applausi dei Serpeverde per aver ottenuto un nuovo cadetto, e si voltò verso la sua, ormai, ex-Fazione: subito notò Aidan che la guardava sorpreso, evidentemente colto alla sprovvista dalla decisione della ragazza e per questo interruppe subito il contatto visivo, sedendosi poi tra le fila dei Serpeverde. Lontano da lei, Aidan era ancora senza parole ma, sotto sotto, era anche divertito: chi l’avrebbe mai detto che la cara Flare avrebbe scelto i Serpeverde?

-Aidan Cleremont! – immediatamente, il Grifondoro si alzò con un sorriso, dirigendosi verso il palco sotto gli occhi di tutti. Passò vicino a suo padre e gli fece un cenno con la testa. Sapeva già dove andare e fu per questo che sorrise ancora di più quando suo padre gridò “Grifondoro!”. Leggeva negli occhi di suo padre l’orgoglio e l’affetto che provava per lui e quella fu l’unica, piccola cosa che gli fece provare un po’ di tristezza. Chissà se suo padre possedeva lo stesso sguardo alla Scelta di Alistair.

 

 

 

 

 

Settore Serpeverde

 

 

            Dall’alto del suo settore, Armin osservava attentamente i cadetti che, uno ad uno, si dirigevano sul palco per compiere la propria scelta. C’era chi decideva di rimanere, chi invece decideva di cambiare e chi, purtroppo, non compiva alcuna decisione.

-Asher Petrus Farley! – nel sentire quel nome, tutta l’attenzione del Capofazione si rivolse verso Asher che, superbo e arrogante come sempre, andava a scegliere la sua Fazione. O, semplicemente come diceva lui, a confermare la origine. Francamente, ad Armin interessava poco: fin da quando era piccolo, Asher era stato destinato a grandi cose all’interno dei Serpeverde. Storse il naso al pensiero di doverlo addestrare, lo vedeva sempre trattare male gli altri, soprattutto Aileen e la sua cerchia, e lui non andava molto d’accordo con persone del genere.

- Aileen Elisabeth McGideon! – disse il Signor Cleremont e Armin ancorò il suo sguardo alla sua amica che, rigida come un pezzo di legno, si dirigeva verso il palco, di fronte alle quattro Coppe. Nel vederla così agitata, sorrise: sapeva che la ragazza avrebbe voluto seguire i suoi amici, ma Aileen sapeva anche di dover scegliere il proprio cuore, nonostante questo le costasse molto. Passarono alcuni minuti e, finalmente, la rossa si mosse.

- Grifondoro! – la Fazione chiamata esplose in un fragoroso applauso, mentre Armin guardava Aileen raggiungere la sua nuova famiglia. Sospirò: non era più una bambina, non aveva più bisogno della sua protezione. Avrebbe volato da sola.

 

 

 

 

 

Settore Serpeverde

 

 

            Nel momento in cui chiamarono il suo nome, Evelyn cominciò a sentire tutta l’ansia addosso. Lasciando la mano di sua sorella, che per tutto il tempo aveva tenuto stretta, si diresse verso le Coppe, grandi ed imponenti. Ormai l’acqua di Serpeverde aveva raggiunto un colore rosato, mentre i carboni di Grifondoro si erano raffreddati. Con la punta della sua bacchetta si prelevò una goccia di sangue e prese un respiro profondo. Non voleva lasciare le sue sorelle e suo padre da soli nelle grinfie della madre, ma Evelyn sapeva che non l’avrebbero mai perdonata se avesse deciso di rimanere lì. Così, posizionò la mano sopra la Coppa che aveva scelto, osservando la goccia di sangue cadere sui pezzi di vetro.

-Corvonero! – sentì alle sue spalle e, in contemporanea, udì l’urlo di sconcerto di sua madre, che ovviamente non si aspettava una decisione del genere. Corse velocemente verso i Corvonero, attendendo con ansia Everly. La vide salire le scale e avvicinarsi le coppe e, prima di far cadere il suo sangue sulla coppa di Serpeverde, si voltò verso di lei e le sorrise raggiante. A quel punto, Evelyn sentì gli occhi pizzicare, rendendosi finalmente conto della decisione che aveva appena preso. Chiuse gli occhi, cercando di evitare di piangere, ma una mano sulla sua spalla la costrinse a riaprirli. Sgranò gli occhi perché, seduta accanto a lei, ora stava Venus, che la guardava con dolcezza. Probabilmente, persa tra i suoi pensieri, non si era accorta della Scelta dell’amica che, a quanto pare, aveva scelto come lei.

- Pensavi davvero che ti avrei lasciata da sola? E poi chi mi racconta i fatti degli altri? – le chiese Venus e, a quel punto, Evelyn sorrise, lasciandosi ad un pianto liberatorio: finalmente, era libera.

 

 

 

 

 

Settore Tassorosso

 

 

            Adeline guardò con fierezza Ivan che si dirigeva sul palco, talmente agitato che per poco non cadeva dalle scale, causando l’ilarità nella maggior parte dei presenti. Quella mattina, il ragazzo l’aveva tartassata di domande, quasi causandole un attacco isterico per il fiume di parole a cui la stava sottoponendo. Tuttavia, non aveva detto niente, perché sapeva quanto Ivan fosse ansioso ed elettrizzato.

-Serpeverde! – sentì urlare e, come molti altri attorno a lei, rimase scioccata. Un enorme chiacchiericcio si levò dalla sua Fazione, mentre molti cercavano di capire il perché di quella decisione. Ovviamente, per quelle domande vi era un motivo, e la risposta la si poteva trovare verso il fondo della sala dove, attualmente con sguardo duro e sprezzante, stava Igor Plisensky, Capofazione, membro del Governo e padre del giovane. Adeline osservò lo sguardo di ghiaccio dell’uomo e rabbrividì, tornando a concentrarsi su Ivan: notò subito uno stato di ansia e agitazione su di lui, cosa rara e che prima non aveva notato. Di fronte a quella visione, Adeline aggrottò le sopracciglia: cosa cavolo gli era successo?

 

 

 

 

 

Settore Corvonero

 

 

            -Questa Scelta diventa sempre più interessante ogni minuto che passa. – commentò James e, accanto a lui, Kaia annuì.

- Direi che quest’anno c’è un buon equilibrio tra Interni ed Esterni*. Tuttavia, sono quelli che scelgono di diventare Esclusi a preoccupare… - rispose lei, riferendosi alla decina di ragazzi che, contrariamente ai loro compagni, avevano scelto di non prendere parte a nessuna delle Fazioni.

- Io conosco tutti questi ragazzi, erano miei allievi. Vederli compiere un passo del genere… - James sospirò, cercando di non pensarci, ma non ci riusciva. Sapeva benissimo chi fossero quei ragazzi e sapeva che dovevano possedere molto coraggio, per decidere di non unirsi alla loro Società.

Molto più avanti, sulle prime file, Aine e Catalina osservavano attentamente le varie Scelte.

-Aine, devo dirti una cosa molto importante. – disse ad un certo punto la mora e l’altra si voltò incuriosita verso di lei.

- Sappi che io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Sei la mia migliore amica. – disse Catalina e la bionda non capì subito il significato di quelle parole. Fu solo nel momento in cui sentì il suo nome che comprese quello che le aveva comunicato la compagna. Si alzò sentendo una morsa allo stomaco e, nel suo tragitto, si ritrovò schiacciata da mille tormenti. Mentre si avvicinava alle Coppe sapeva di essere indecisa: seguire il cuore o la mente? Ripensò attentamente a tutto quello che le era accaduto in tutta la sua esistenza e, alla fine, scelse di seguire la mente. Così com’era venuta, ritornò tra le sue fila, dove sapeva che sarebbe dovuta rimanere. Il rimpianto di non aver cambiato le opprimeva il cuore, ma lei cercò di scacciarlo, mentre osservava Catalina salire sul palco dopo essere stata chiamata. Ovviamente, la castana sapeva già dove andare, per questo non durò molto.

- Tassorosso! – esclamò il responsabile di Grifondoro e, mentre si fiondava verso la sua nuova Fazione, Catalina si voltò verso di lei, ed entrambe ebbero la forza di dirsi quello che non erano riuscite a comunicarsi a voce.

Mi mancherai.

 

 

 

 

 

Settore Tassorosso

 

 

            Ancora sconvolto dalla scelta del suo migliore amico, Ingram cercò di fare il più veloce possibile, ansioso di raggiungere la sua nuova Fazione. Non appena sentì il Signor Cleremont urlare quel nome tanto atteso, Ingram si fiondò dai Corvonero, sorridendo a trentadue denti. Stava per cominciare la sua nuova avventura e non poteva essere più felice di così. Tuttavia, in un angolino piccolo della sua mente, continuava a ripetersi la profezia che Ivan gli aveva comunicato quella mattina. Magari, tra i Corvonero, ne avrebbe capito il significato…

 

 

In verità, vi dico che,
Si approssima il Tempo del Buio e del Dolore,
Il tempo della Gelida Tormenta
Che grandi discordie fomenta...
Sotto la Luna dove suoneranno gemelle le ore,
Sotto lo spicchio nascente del niveo satellite,
aprirà gli occhi sul tappeto di foglie
la Rossa Tempesta, che i morti coglie...
Fazioni sorelle verseranno il sangue
Tingendo di rosso le limpide acque...
Il Zaffirino Corvo la vista
sottrarrà al Leone d’Oro,
Il Tasso d’Ambra dilanierà la Serpe di Giada...
Le fauci luccicanti d’argenteo veleno
Soffocheranno il Re del terreno,
E il sovrano leonino dal rubino vello
Toglierà il volo al celeste fratello...
Fra le lacrime si annegherà
E la Morte altera passerà...
Ma nel sangue e nel pianto la Luce non soffocherà...
Eletti novelli saranno la guida,
Dono di pace all’Era Infida...
Si approssima il Tempo del Buio e del Dolore,
Il tempo della Gelida Tempesta...

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ebbene sì, miei cari lettori, sono finalmente tornata! Mamma mia, è da aprile se non sbaglio che non ci vediamo, ma finalmente sono riuscita a finire questo dannato capitolo! Spero con i prossimi di non tardare così tanto, anche se dubito.

Prima delle cose belle, sono costretta a cominciare dalle cose brutte: l’autrice di Lysander e Jude purtroppo si è ritirata dalla storia e, per questo motivo, ho deciso di toglierli dalla storia. Ritrovandomi così senza un Capofazione Grifondoro (quello che mi era stato mandato l’ho spedito tra i Tassi, rip), ho chiesto ad un’autrice di crearmi un Oc e io ancora adesso la ringrazio per questo favore che mi ha fatto. Così, ecco a voi il nuovo membro:

 

 

 

 

MILDRED ABBOTT

“Millie”

28 anni | Fazione dei Grifondoro | omosessuale

Capofazione | Responsabile amministrativa e rappresentativa

Sure, I’m a pretty girl up in a pretty world but no, I won’t sit still, look pretty.

DDDD 

Mildred è una Grifondoro atipica, visto il suo aspetto minuto. Tuttavia, non si può dire lo stesso del suo carattere: sebbene appaia graziosa, possiede una grande energia ed è molto testarda. È un capo molto affidabile e ama incoraggiare chi sembra più in difficoltà. È allegra e ama scherzare e si caccia spesso nei guai. Quando perde il controllo diventa estremamente pericolosa, in quanto si lascia andare all’istinto. Non le piace mostrarsi triste, difficilmente si lascia andare.

 

 

 

 

 

So che per il momento è apparsa poco, ma spero vi piaccia. Intanto, siamo finalmente arrivati alla Scelta! Avete azzeccato tutti? Qualcuno in dubbio? Sono curiosa! E ci sono anche i primi problemi!

A questo giro, ho una domanda importante:

 

 

Quali sono le impressioni dei cadetti riguardo alla nuova Fazione? E che ne pensano i membri dei nuovi cadetti?

 

 

Inoltre, passiamo ad una cosa molto importante: i capitoli dedicati. Per chi non lo sapesse, i capitoli dedicati riguardano un personaggio: alternati con i paragrafi della narrazione attuale, ci saranno quelli riguardanti il passato del personaggio, in modo da presentarlo per bene senza doverci impiegare anni (se volete capire meglio, guardate The Umbrella Academy, l’altra mia interattiva). Visto che i Cadetti sono di più, comincerò da loro (per questioni di trama, non saranno presenti nella lista i miei Oc, ma verranno inseriti molto più avanti):

 

Aidan

Aileen

Aine

Asher

Catalina

Ellen

Evelyn

Flare

Ingram

Ivan

Lenora

Venus

 

 

 

 

Detto questo, vi saluto. Ci vediamo al prossimo capitolo! Bacioni,

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

 

“So di non sapere.”

 eeeeee

 

 

 

 

20941, Campi di arance, Settore Est, Fazione di Tassorosso

 

 

            L’ombra della chioma degli alberi costituiva un importante riparo per il piccolo Ingram che, lontano dalla zona delle capanne, stava seduto contro un tronco a leggere uno dei pochi libri presenti nella stanzetta che fungeva da piccola biblioteca della Fazione, situata nel settore Nord poco distante dalla Grande Serra. La copertina era ruvida al tocco e il colore rosso, una volta brillante, ora era sbiadito, più tendente ad un rosa pallido. Oramai aveva letto quel libro già troppe volte, per i suoi sei anni d’età, ma non è che avesse molta scelta: la maggior parte dei libri antichi si trovava a Corvonero, mentre alle altre Fazioni era rimasto poco e niente.

Ingram girò la pagina, entusiasta come sempre di iniziare, per l’ennesima volta, l’ottavo capitolo del suo volume, quando improvvisamente gli fu strappato dalle mani. Il bambino alzò lo sguardo, il viso sottile in buona parte coperto da un paio di occhiali scuri per evitare i dolorosi raggi del sole, solo per incontrare i tre volti di Adrian Donuts, Marybelle Anton e Trent Barrow, tre Tassorosso quattro anni più grandi di lui, che lo guardavano con aria arrogante.

-Ma guardate, lo strambo sta ancora a nascondersi! Cosa c’è, la società è troppo normale per te? – esclamò Adrian, scatenando le risate negli altri. Ingram continuò a guardarlo con un’espressione di indifferenza, che nemmeno le lenti riuscivano a nascondere. Era ormai solito agli scherzi e alle prese in giro degli altri, ancora non abituati ad un bambino albino nella Fazione, nonostante avesse trascorso tra di loro tutta la vita.

- Gradirei gentilmente riavere il mio libro indietro, grazie. – rispose lui e, senza alcun segno di timore, si alzò in piedi per cercare di fronteggiare i tre guardandoli dritti negli occhi. Gesto inutile, perché tutti lo superavano di almeno dieci centimetri.

- Ma guardatelo, lo strambo ha pure il coraggio di ribattere! – questa volta a parlare fu Trent, spingendolo contro l’albero come a fargli capire la situazione in cui si trovava. Ingram cercò di reagire, ma all’improvviso, veloce come un fulmine, un sasso finì contro la tempia del ragazzo. Questi si portò la mano destra alla fronte, indietreggiando per il colpo subito.

- Chi ha osato?! – urlò furioso, mentre gli altri due si scambiavano sguardi confusi. Dalla stessa direzione arrivò rapida un’altra pietra, seguita da molte altre, e i ragazzi iniziarono ad avvicinarsi l’uno all’altro per cercare di difendersi, senza troppo successo, in qualunque modo possibile.

- Forza, andiamocene! – sbottò Marybelle iniziando a correre, seguita subito dopo dai due ragazzini. Rimasto solo, Ingram si guardò intorno, aspettandosi un altro attacco, ma una risata cristallina lo costrinse ad assottigliare lo sguardo per individuare la direzione del rumore. Da uno degli altri alberi che si trovavano lì, spuntò un altro bambino più o meno della sua età, con una folta zazzera di capelli castani e un paio di occhialoni da aviatore, che di sicuro arrivavano da qualche altra Fazione, a coprirgli gli occhi. Tra le mani, si trovava quella che aveva tutta l’aria di essere una fionda.

- Però, si sono volatilizzati subito! E io che volevo divertirmi ancora un po’! – disse lui, voltandosi poi verso l’albino per sorridergli allegramente.

- Ehm… Grazie per l’aiuto. Da guardare è stato molto divertente! – rispose Ingram e il castano iniziò a ridere.

- E lo credo, è stata una mia idea! Io sono Ivan, piacere di conoscerti! – il bambino gli porse la mano entusiasta, iniziando a dondolare leggermente sulle gambe in modo decisamente energico nonostante la figura esile. Fu quel piccolo gesto a convincere l’altro ad accettare la stretta che gli aveva proposto.

- Io sono Ingram e il piacere è tutto mio! –

 

 

 

 

 

26 giugno 2105, Congresso

 

 

            -Va bene, giovani cadetti! Avete dieci minuti per salutare i vostri vecchi compagni e i vostri familiari. E fatelo bene: da questo momento in poi, abbandonerete completamente la vostra vecchia vita! – le parole che erano appena uscite dalla bocca di Laurelle Campbell, uno dei membri della fazione di Corvonero, ebbero il potere di far muovere l’intero gruppo dei ragazzi appena arrivati, che subito si fiondarono a fare i dovuti saluti. Primo fra tutti Ingram, che corse velocemente verso i volti familiari di suo padre e Seraphina, quasi più una zia acquisita che una semplice amica. I due lo accolsero a braccia aperte, per nulla delusi dalla sua scelta: poteva al contrario scorgere una scintilla di fierezza nonostante la commozione che rendeva gli occhi di entrambi lucidi.

- Sono così fiero di te. – disse suo padre abbracciandolo e il giovane ricambiò con forza.

- Mi mancherete moltissimo, non so come avrei fatto in questi anni senza di voi. – rispose voltandosi verso Seraphina e stringendo anche lei con calore. La donna gli passò le dita tra i capelli bianchi, sistemandoli come quando era bambino.

- Ora dovrai vivere la tua vita, ma noi siamo sicuri che riuscirai a trovare tutte le risposte che cerchi. – nel sentire quelle parole, gli occhi dell’ormai ex-Tassorosso si inumidirono: sapeva esattamente a cosa si riferisse la donna; da quel momento in poi, avrebbe potuto parlare più spesso con il Professor Ramirez, l’insegnante di Divinazione2 che, da quando era arrivato a Hogwarts, lo aiutava con il suo “dono”.

Poco più lontano dal ragazzo, un piccolo gruppetto verde e grigio era intento a scambiarsi abbracci e saluti, augurandosi il meglio per quella vita che non avrebbero più vissuto insieme.

-Mi mancherete tantissimo, non vi dimenticherò mai. – disse Aileen mentre, alla sua destra, Lenora stringeva Ellen, che a differenza della mora aveva gli occhi lucidi.

- Non è giusto, almeno voi starete insieme, io invece sono da sola! – esclamò la rossa, visto che Lenora ed Aileen si trovavano insieme a Grifondoro e Venus ed Evelyn a Corvonero. Fu quest’ultima a sorriderle e a cercare di rassicurarla.

- Non sarai da sola, anche Cata è diventata una Tassorosso! Di sicuro con lei ti troverai benissimo! –

- Evie ha ragione! Catalina è la persona più buona di questo mondo, non sarai mai sola! – alle parole della ex-compagna di Fazione, Ellen si sentì leggermente rincuorata: aveva conosciuto Cata ad Hogwarts e fin da subito l’aveva trovata adorabile, nonostante il brutto vizio di distrarsi spesso o di iniziare troppi discorsi senza chiuderli; forse un po’ troppo ingenua per il mondo crudele che la circondava.

- Io devo andare a salutare le mie sorelle, prima che mia madre mi trovi. Vi auguro tutto il bene del mondo. Ciao ragazze. – Evelyn le salutò per l’ultima volta, per poi dirigersi verso la gemella e la sorella minore, che l’aspettavano per salutarla.

- Vado anche io, voglio trovare mia madre prima di salire sul treno. – anche Aileen si congedò, lasciando le tre da sole.

- Forse dovrei andare anche io da mio nonno, ho alcune cose da dirgli. Per il resto, vi voglio veramente bene. – Lenora le salutò con un sorriso incoraggiante, voltandosi poi decisa verso la figura dell’anziano parente. Mentre camminava, in testa aveva solo un pensiero fisso: andare a Grifondoro e scoprire la verità sui suoi genitori.

 

 

 

 

 

            Mildred guardava sorridendo i nuovi cadetti di Grifondoro, eccitati e spaventati da tutto il casino che li circondava: tutti conoscevano l’enorme entusiasmo che animava la Fazione rossa ogni volta che avveniva la Scelta, aumentando il chiasso che già normalmente li distingueva a livelli inumani. Infatti, come a voler dimostrare i suoi pensieri, vide Amos saltellare attorno alla figura di Aidan, che stava ridendo probabilmente per l’atteggiamento dell’amico. Contagiata da tutta quella felicità, la ragazza decise di avvicinarsi al duo.

-Aidan! Sono così felice di trovarti ancora tra noi! – il giovane Grifondoro, nel sentire quelle parole, sorrise a trentadue denti mentre, di fianco, Amos continuava a saltellare.

- Non è meraviglioso?? Potrà fare l’addestramento con te e io potrò aiutarvi! – esclamò il moro tutto allegro, ma Mildred non sembrava condividere lo stesso entusiasmo.

- In realtà, io sarò solo la vostra responsabile3… Dell’addestramento si occuperà qualcun altro, visto che nemmeno Rill lo farà. – man mano che spiegava, Amos si faceva sempre più confuso e Mildred poteva benissimo capire perché: ogni anno gli addestramenti venivano affidati al Capofazione appena eletto, ma quell’anno i rappresentati dei Grifondoro avevano deciso diversamente.

- Sinceramente Millie, potresti benissimo tenerlo tu l’addestramento. Lo sanno tutti che hai ottime capacità sia con la spada che con la boxe, almeno in quello potresti addestrarci tu! – la frase appena detta da Aidan non venne quasi registrata, perché Millie aveva notato un volto familiare tra la folla: una vecchia conoscenza dei tempi della scuola che aveva completamente assorbito la sua attenzione.

- Ragazzi, scusatemi ma devo abbandonarvi un secondo. – e, senza aspettare una risposta dai due, si mosse verso la Fazione blu.

- Momoi4! – Mildred alzò una mano per farsi vedere, ma la Capofazione di Corvonero l’aveva già riconosciuta e le si stava avvicinando.

- Millie, è da tanto tempo che non ci vediamo. Congratulazioni per la carica, avrei voluto dirtelo stamattina, ma con tutti i casini non ho fatto in tempo. – ora Kaia si trovava di fronte a lei, impeccabile nel suo tailleur blu cobalto e Mildred non poté fare a meno di sorridere.

- Reciproco il complimento. È davvero bello poter finalmente scambiare due parole. – replicò la Grifondoro. Nonostante avessero pochi minuti, poteva utilizzarli per farsi dire le ultime novità da quella che, fino al suo giorno della Scelta, era stata una sua grande amica. E, magari, ottenere anche il nome del suo sarto.

 

 

 

 

 

            Nicholas osservava quasi con invidia la conversazione che stava avvenendo tra Kaia Maleahani e Mildred Abbott, che chiacchieravano tranquillamente vicino ai nuovi cadetti di Grifondoro e Corvonero. Sapeva di non dover provare un sentimento del genere, ma rivedere Kaia, con la quale aveva condiviso una grandissima amicizia ai tempi della scuola ed era terminata solo a seguito della Scelta, aveva risvegliato in lui una moltitudine di ricordi. Con la Corvonero aveva passato momenti magnifici e avevano passato sette anni a scambiarsi informazioni e nozioni di ogni genere, ma poi si erano dovuti allontanare…

Mentre con la testa vagava nel suo personale mare di ricordi, non si accorse dei due ragazzi che gli si stavano avvicinando fino a che non si trovarono a non più di dieci centimetri da lui.

-Ehy Nick, hai per caso visto dei Gorgosprizzi? – la voce divertita di Ivan ebbe la capacità di riportare l’attenzione di Nicholas al presente. Davanti a lui, oltre al ragazzo c’era anche un’altra giovane con brillanti occhi vedi e capelli rosso fuoco che certo non passava inosservata, complice anche lo sguardo serio ed ombroso.

- Ciao Ivan, sto bene. Congratulazioni per la tua scelta! – esclamò il rosso e il ragazzino sorrise imbarazzato. All’improvviso però, parve ricordarsi della ragazza di fianco a lui.

- Oh, quasi dimenticavo! Nich, ti presento Ellen, ex Serpeverde e, da questo momento, Tassorosso! È una mia grande amica e sono sicuro che con lei ti troverai benissimo! – a quelle parole, Nicholas volse lo sguardo verso la nuova recluta, che in quel momento lo stava osservando attentamente, come se stesse cercando di leggerlo in qualche modo. Il rosso assottigliò lo sguardo, cercando di capire come mai quello sguardo gli fosse così familiare… Non ebbe però tempo per indagare, perché i tre rintocchi della campana del Congresso fecero capire alle quattro Fazioni che era finalmente arrivato il momento di far partire i cadetti verso le loro nuove case. Si voltò quindi verso Ivan, abbracciandolo.

- Buona fortuna per tutto e rimani fuori dai guai. – disse Nicholas e il moro ricambiò la stretta, con le lacrime agli occhi.

- Mi mancherete. – rispose solamente e, dopo aver salutato anche Ellen, che rimaneva lì nei Tassorosso, si diresse verso la sua nuova Fazione.

 

 

 

 

 

Maggio 2097, Capanna Sùilladh, Settore Ovest, Fazione di Tassorosso

 

 

            Lanciando un urlo nella notte, Ingram si svegliò di soprassalto, avvertendo anche il padre che si trovava nella stanza accanto. Velocemente, l’uomo si alzò dal letto e si fiondò nella camera del figlio, cercando di capire cosa fosse successo.
-Papà…- La voce del bimbo gli arrivò come un flebile pigolio, ma fu abbastanza per far preoccupare l’uomo. Si sedette accanto al letto e afferrò Ingram, tirandoselo al petto per rassicurarlo.
-Non è niente, Ingram… è solo un incubo.– Cercò di consolarlo Andrew, ma il bimbo scosse la testa continuando a piangere disperato.
-Era la mamma… era coperta di pustole… faticava a respirare… e poi ha smesso.– Singhiozzò e il padre capì immediatamente la situazione: in quel periodo, un’epidemia di Vaiolo di Drago aveva colpito tutte le Fazioni e i Corvonero, trovandosi con pochi medici per affrontare la situazione, si erano trovati costretti a richiamare gli ex membri della Fazione blu, in quanto potevano comunque vantare una discreta conoscenza. Così, Gabryella Poisyas era stata richiamata insieme a tanti altri e, probabilmente, Ingram aveva sognato la sua possibile morte. Andrew strinse ancora di più il figlio.
-Ingram, capisco che sei spaventato, ma la mamma sta lavorando per salvare delle vite. È normale che tu sia preoccupato, ma lei sta bene. – Disse cullandolo in modo da poterlo calmare. Pian piano, Ingram si riaddormentò di nuovo, rassicurato tra le braccia del padre.
Tuttavia, una settimana dopo la migliore amica di Gabryella, Seraphina, si recò presso la Capanna Suilladh. Nella stessa casa che avevano condiviso la donna gli comunicò che sua moglie, su un letto di fortuna e consumata dalla malattia che aveva cercato con tanto coraggio di sconfiggere, aveva esalato l’ultimo respiro. La descrizione era preoccupatamene simile a quella fatta dal piccolo Ingram poche notti prima.

 

 

 

 

 

Treno Serpeverde

 

 

            Erano ormai in viaggio da dieci minuti e ne avrebbero avuto ancora per altri quindici. In silenzio, completamente assorta dal paesaggio al di fuori del vetro, Flare ripensava alla sua Scelta, a quando aveva guardato per l’ultima volta la sua Fazione. Rivolse lentamente lo sguardo verso i suoi vestiti, rosso fuoco che faceva netto contrasto con il verde smeraldo del treno. Una parte di lei si sentiva male per quello che aveva fatto, abbandonare la sua casa e la sua famiglia per cosa? Per un capriccio? Per egoismo? Dopo tutto quello che la sua famiglia aveva fatto per lei?
-Hai fatto la scelta giusta a cambiare Fazione, è inutile che ti agiti così tanto.– L’improvvisa voce che le arrivò nelle orecchie la fece trasalire e Flare spostò lo sguardo dai suoi piedi al ragazzo che stava seduto di fronte a lei, e che ora la osservava incuriosito: i suoi abiti gialli e neri sembravano brillare in mezzo a tutto quel verde, ma il dettaglio che attirò maggiormente l’attenzione della ragazza erano i vistosi occhialoni da aviatore che si trovavano sulla sua testa.
-E come fai a dirlo?– Rispose irritata, cercando però di mantenere una facciata pacata: sapeva perfettamente quanto Ivan si divertisse a punzecchiare le persone per far perdere loro la calma e lei non voleva essere un’altra delle sue vittime. Tuttavia, quel giorno Ivan sembrava avere altri pensieri.
-È da quando siamo saliti sul treno che continui a torturati le mani e vedo gli ingranaggi della tua adorabile testolina muoversi velocemente. – Continuò lui sorridendo, ma Flare non sembrava ancora convinta.
-Perché secondo te avrei fatto la scelta giusta? -
-Ti dispiace aver lasciato? –
-Un po’ sì.–
-Un po’ non è esattamente una risposta, lo sai?– Commentò il moro e la ex Grifondoro emise uno sbuffo, ormai stanca di tutte quelle battutine. Per questo motivo Ivan arrivò al dunque.
-Senti, è ovvio che ti dispiaccia aver cambiato, d’altronde era la tua famiglia. Ma poniti questa domanda: se tu fossi rimasta là, saresti stata felice al cento percento? – La domanda dell’ex Tassorosso ebbe potere di farla pensare, perché sapeva, in fondo, che il ragazzo non aveva tutti i torti: se fosse rimasta con la sua famiglia, una parte di sé non sarebbe mai stata felice e avrebbe continuato a soffrire in silenzio. Ivan aveva ragione: aveva fatto la scelta giusta. Riportò lo sguardo sull’altro ragazzo, ora impegnato a giocare con i bottoni della sua camicia, ormai incuriosita.
-E tu? Non ti dispiace aver abbandonato la tua casa? - Gli chiese. Lo vide abbassare lo sguardo, improvvisamente troppo silenzioso. Fece per ripetere la domanda, ma un suono proveniente dal treno li costrinse ad alzare lo sguardo.
-Oh, guarda là! – Esclamò Ivan e Flare girò la testa, cercando di vedere che cosa le avesse indicato l’altro dal vetro: di fronte a loro, imponente e immensa, stava la Centrale, sede della Fazione dei Serpeverde. A quel punto, i due si guardarono, formulando in contemporanea lo stesso pensiero: stava per iniziare la loro nuova vita.

 

 

 

 

 

Stazione Grifondoro

 

 

            Non appena il treno si fermò con uno stridio al capolinea della tratta, centinaia di Grifondoro e neo-Grifondoro si riversarono sui binari, creando un’enorme calca che i membri più anziani cercavano di contenere. Lenora si guardava attorno spaesata, non abituata a tutto quel casino: non che a Serpeverde non ci fosse rumore, ma i più anziani cercavano sempre di trattenere l’entusiasmo dei più giovani.
-Lenora, vieni qui, altrimenti rischiamo di perderci!– La voce di Aileen le parve quasi come un’ancora di salvezza in quel grande oceano in cui si era immersa ma, non appena raggiunse l’amica, si accorse immediatamente della presenza di un fastidioso iceberg: Aidan Cleremont la osservava con il suo solito sorrisetto strafottente, noncurante delle continue occhiatacce che Aileen gli lanciava per far sì che la smettesse.
-Sai, pensavo di aver visto di tutto in questa giornata, ma la tua Scelta l’ha migliorata ancora di più!– Esclamò il moro e Lenora aprì bocca, pronta subito a ribattere, quando il suono di una campana costrinse i tre a volgere lo sguardo di fronte a loro. Le due ragazze capirono immediatamente che doveva trattarsi di un richiamo per i cadetti e, seguendo Aidan che di sicuro conosceva quel suono più di loro, si unirono al gruppo di ragazzi e ragazze che camminava verso la Fortezza Rossa, sede principale dei Grifondoro. I nuovi si guardavano intorno, meravigliati dal lungo sentiero che collegava la stazione al castello. Era abbastanza largo da permettere loro di camminare quattro per fila e, su ogni lato, un’imponente serie di faggi dalle foglie rosse e arancioni ombreggiava l’intera zona come protezione dal sole.
-Che meraviglia…- Sussurrò Lenora, ma non con tono sufficientemente basso da non farsi sentire da Aidan. Questo le rispose con un occhiolino. 
-Che ti aspettavi dalla mia Fazione? È ovvio che sia mag… Ahi! Leen, mi hai fatto male! – Il ragazzo rivolse uno sguardo truce all’amica, che in risposta ricambiò l’occhiataccia.
-Aidan, lo sai che noi non possediamo una meraviglia del genere, essendo principalmente sottoterra… Oddio, quella è la Fortezza! – L’esclamazione della rossa fece girare il viso di tre quarti del gruppo in direzione del castello, che si ergeva maestoso di fronte a loro. Un coro di esclamazioni meravigliate si levò dai cadetti esterni5, mentre varcavano le soglie di quella che sarebbe diventata la loro nuova casa. Subito, un’imponente scalinata si presentò davanti a loro, grande poco più di quella che erano abituati a vedere a Hogwarts. Ovunque si potevano osservare arazzi e tendaggi rappresentanti i colori della Fazione. Il gruppo si fermò in mezzo a quell’ampio salone e, dopo qualche minuto, davanti allo scalone si materializzarono due persone: la prima, quella più indietro, era una ragazza minuta, dai lunghi capelli biondi e occhi acquamarina, con addosso un grazioso abito rosa; davanti a lei, un ragazzo che la superava in altezza di almeno quindici centimetri, dai capelli biondo scuro e occhi azzurri. Vista la sua corporatura, la ragazza a confronto sembrava ancora più piccola. Nel vedere i due, Aidan sbiancò in un secondo, preoccupando immediatamente le due ragazze che aveva di fianco.
-Aidan, tutto bene?– Gli domandò Aileen e anche Lenora sembrava in pensiero, nonostante cercasse di non farlo vedere. Aidan cercò di parlare ma, fortunatamente, fu la voce del ragazzo a rispondere alle domande delle due.
- Buongiorno e benvenuti a tutti, vecchi e nuovi Grifondoro. Il mio nome è Bailey Cleremont e, da oggi, sarò vostro Responsabile negli allenamenti. Dietro di me si trova Mildred Abbott, Capofazione che mi aiuterà con il vostro addestramento. – La bionda fece un leggero cenno con la testa, sorridendo gentilmente ai ragazzi. Nel frattempo, Lenora aveva già capito la situazione.
-Aidan, quello sarebbe…-
-Mio fratello Bailey.– Sussurrò in risposta il moro, non distogliendo lo sguardo dalla figura del fratello più grande. A quel punto intervenne Aileen.
-Non avevi mica detto che aveva rifiutato quel ruolo?– Bisbigliò lei e, a quel punto, il ragazzo si voltò verso le due.
-Appunto. Se ha cambiato idea, vuol dire solo una cosa: deve essere successo qualcosa di grave.-

  

 

 

 

 

 

Atrio, Fortezza Grigia, Fazione dei Corvonero

 

 

             -Benvenuti a tutti i nuovi arrivati e bentornati ai vecchi membri di questa Fazione. Il mio nome è Kaia Maleahani e il mio compito è quello di guidarvi e di accompagnarvi verso la vostra nuova casa. – Nel sentire quelle parole, pronunciate da una dei Capifazione, il piede di Ingram cominciò a picchiettare contro il pavimento, mentre il ragazzo cercava in tutti i modi possibili di prestare attenzione. Non voleva farsi riprendere già il primo giorno ma era elettrizzato di iniziare questa nuova avventura in un posto completamente nuovo. Accanto a lui, Evelyn non era da meno, osservando con aria sognante il vestito che la Capofazione indossava.
-L’abito è meraviglioso! Dici che potrò averne uno anche io?– Sussurrò all’improvviso a Venus che, a differenza della corvina, ascoltava attentamente quanto si stava dicendo.
-Evie, il Capofazione Whitemore ti sta guardando malissimo, ti conviene abbassare la voce.– Dietro di lei, Aine prese a picchiettarle sulla spalla, avvertendola dello sguardo di ghiaccio proveniente dall’uomo: quando aveva sentito il nome della ragazza, aveva quasi fatto i salti di gioia perché con Evelyn si era sempre trovata bene per i corridoi di Hogwarts. La corvina le rivolse un sorriso, ma Venus fece un cenno ad entrambe, indicando loro che la Capofazione stava riprendendo il suo discorso.
-Prima di mostrarvi il castello, però, ci sono alcune cose su cui dovete essere avvertiti. Da quest’anno, il Consiglio ha deciso di inserire delle prove d’entrata anche per le Fazioni di Corvonero e di Tassorosso, in modo da poter bilanciare il numero di cadetti nelle varie Fazioni. – Un coro di voci si levò dal gruppo dei ragazzi, chi sbigottito e chi, invece, arrabbiato.
-Prove d’entrata? Che follia è questa? – Domandò Venus che, come la maggior parte, era rimasta esterrefatta. Aine invece era quasi preoccupata: aveva sentito parlare delle prove di Grifondoro e Serpeverde, e se anche la loro fosse stata così difficile? Di fronte a tutta quella agitazione, Kaia cercò di rassicurarli.
-Non vi preoccupate, non sarà niente di pericoloso. Per tutta l’estate verrete allenati nelle vare discipline care ai Corvonero, in modo tale da essere preparati per la prova finale, in cui verranno testate le vostre capacità. Per l’allenamento verrete aiutati da altri membri della Fazioni, tra cui alcuni professori che gentilmente si sono offerti volontari. La prova non avrà nulla che potrà nuocere alla vostra sicurezza ma, se per caso vi ritrovaste in difficoltà e non riusciate a uscirne da soli, allora la prova verrà interrotta. Potrete conoscerne lo svolgimento solamente il giorno stesso. Avrete un solo tentativo e, se fallirete, allora sarete costretti ad abbandonare la Fazione e a trasferirvi nel Quartiere6. – Il silenzio era ormai calato sul gruppo dei cadetti, visibilmente spaventati da quelle parole: il Quartiere era la circoscrizione degli Esclusi, che si trovava nei sotterranei della città, nello specifico nelle zone al di sotto del Congresso.
-Questa cosa non mi piace. Aine, tu ne sapevi qualcosa?– Il bisbiglio di Ingram arrivò alle orecchie della ragazza, che scosse la testa dispiaciuta.
-Purtroppo no, penso che la decisione sia stata presa dal Governo, anche perché dubito che i Tassorosso volessero delle prove per loro…- Rispose lei e Venus fu subito d’accordo: i membri dei Tassorosso erano i più gentili e altruisti della città e mai avrebbero messo in difficoltà i giovani cadetti che sceglievano la loro Fazione.
-Adesso verrete accompagnati nelle vostre camerate, in modo che possiate riposare. Starete tre per camera, ovviamente separati tra maschi e femmine. Prima però, sarete accompagnati a ritirare la vostra tenuta da allenamento, da utilizzare solamente durante le lezioni, e a scegliere degli abiti per il resto della giornata. I vostri vecchi abiti, invece, verranno ritirati e smaltiti. Le lezioni inizieranno tra due giorni, in modo che possiate visitare il castello e le aree adiacenti. Detto ciò, io vi saluto e, ancora una volta, vi do il benvenuto nella fazione di Corvonero. -

 

 

 

 

 

Settembre 2099, Hogwarts, Fazione di Corvonero

 

 

            Ingram osservava attentamente lo studio nel quale si trovava, chiedendosi come mai suo padre avesse richiesto urgentemente un incontro con il professor Ramirez che, a quanto aveva capito lui, era il professore di Divinazione. Suo padre, seduto accanto a lui, aspettava silenziosamente l’arrivo dell’altro uomo, guardando il vuoto pensieroso. Dopo qualche minuto, la porta si aprì, rivelando la figura di un signore sulla quarantina, alto e con i capelli brizzolati. I penetranti occhi azzurri sembravano conoscere ogni cosa. Quando vide il padre di Ingram, il professore sorrise, richiudendosi la porta alle spalle.
-Andrew, da quanto tempo. Era dai tempi della Scelta che non ci vedevamo. Dimmi, questo è tuo figlio?– Chiese, e Andrew sorrise in risposta.
- Assolutamente sì. Ingram, ti presento Josè Ramirez, eravamo nello stesso anno ad Hogwarts. – spiegò e il ragazzino portò lo sguardo sulla figura del professore. L’uomo sorrise ancora e li fece accomodare sulle due sedie poste di fronte la sua scrivania.
-Allora, di che si tratta? – Domandò il Professor Ramirez ed Andrew si schiarì la voce.
-Vedi, è una questione molto delicata, prima avevo dei dubbi ma ormai ne sono assolutamente certo: Ingram ha il dono della Veggenza. – Dopo quelle parole Ingram vide l’uomo trasalire leggermente, per poi risistemarsi subito.
-È una cosa che sa fare solo lui o è di famiglia?– Chiese ancora, interessato alla questione.
-La nostra famiglia possiede questo dono, ma era da più di un secolo che non si manifestava. Ingram ha iniziato ad avere queste visioni da piccolo e da allora non ha più smesso. Vorrei chiederti di tenerlo d’occhio.– Andrew praticamente pregò l’altro uomo, e il Professor Ramirez annuì quasi subito.
- Non ti preoccupare. Con me puoi stare tranquillo, non scopriranno mai il suo segreto, hai la mia parola. – Disse, sicuro di poter mantenere la promessa. In quel momento, Ingram seppe di aver trovato un mentore che lo avrebbe aiutato a capire la sua vera natura.

 

 

 

 

 

Magazzini, Settore Nord, Fazione di Tassorosso

 

 

            Ellen osservava meravigliata la rigogliosa vegetazione che la circondava, inondandola di profumi mai sentiti prima7; non solo, ma anche la luce del sole le faceva provare nuove sensazioni, non essendo abituata a tutto quel calore8. Di sicuro non avrebbe più avuto bisogno dei suoi abiti pesanti, ormai un lontano ricordo di quella che era la sua casa. Poco più avanti rispetto a lei, Catalina spostava il peso da un piede all’altro, impaziente di entrare nei Magazzini per poter scegliere i propri abiti. Ellen la osservava incuriosita chiedendosi come facesse a non essere minimamente preoccupata da quanto era stato detto prima da Adeline Holmes, la Capofazione che li aveva accolti. Ad un certo punto, la sua mente si spostò sull’altro ragazzo che aveva incontrato, quello che Ivan le aveva presentato prima di separarsi: Nicholas Rymer, così si chiamava, aiutava Adeline con il loro addestramento ed era responsabile del reparto di Erbologia. Non era quello che l’aveva attirata quanto un altro dettaglio: quel cognome lei lo conosceva fin troppo bene, ma mai si sarebbe aspettato di trovarlo pure lì. Pensandoci più intensamente, il volto del giovane le aveva ricordato quello di qualcun altro, un’associazione che mai avrebbe pensato di fare…
-Ellie? Ellie! Perché sei lì ferma come una statua? Stai cercando di fare la fotosintesi come le piante? Guarda che per noi non funziona! – Il tono allegro e divertito di Catalina la allontanò da tutti quei pensieri e costrinse Ellen a guardarla.
-Scusami, ma ancora non sono abituata a tutto questo sole, da noi il massimo che possiamo ottenere è il neon delle lampadine.– Spiegò la rossa, evitando ovviamente di dirle cosa le stava passando per la testa in realtà. Catalina la osservò confusa, ma subito dopo sgranò gli occhi, come se qualcosa l’avesse improvvisamente turbata. Ellen fece per chiederle cosa fosse successo, ma la mora la prese per il polso e cominciò a trascinarla.
-Forza, dobbiamo ritirare la nostra roba e scegliere i vestiti! Ho sempre amato il giallo, è un colore così allegro! – La ex-Corvonero la trascinò all’interno dell’edificio, probabilmente per sviare la domanda che Ellen le avrebbe posto. Così, le due entrarono finalmente all’interno dei magazzini, venendo travolte da tanti profumi diversi, a causa della miriade di piante e fiori presente lì dentro.
-Ciao, voi siete cadetti? – Domandò loro una voce morbida e le due si girarono verso una ragazza Tassorosso che le guardava sorridendo.
-Sì! Siamo state mandate qui perché dobbiamo ritirare la tenuta d’allenamento e alcuni abiti! – Spiegò Catalina iniziando a saltellare e sia Ellen che la ragazza la guardarono intenerite.
-Allora vi conviene seguirmi, così vi do tutto quello che vi serve! La vostra divisa sarà composta da una maglia nera con sopra lo stemma della nostra fazione, un paio di pantaloni neri, scarpe nere e una felpa. In più vi verrà già affidata la maglia che dovrete indossare il giorno della prova, con i colori dei Tassorosso. – Mentre parlava, la ragazza le aveva accompagnate al bancone dove, disposti in una fila ordinata, vi erano tanti pacchetti.
-Allora, provate le tenute per trovare la taglia, poi mi seguirete per il resto. Buona prova! – La Tassorosso si allontanò dalle due per andare ad aiutare altri cadetti, lasciandole da sole con in mano gli abiti.
-Quindi… scegliamo quello che vogliamo e proviamo?– Si chiese Ellen confusa: ancora non era abituata a tutta quella gentilezza, essendo cresciuta in una Fazione molto più “rigida”. A quella domanda, gli occhi di Catalina si allargarono ancora di più.
-Che stiamo aspettando allora? Cominciamo a provare! -

 

 

 

 

 

Sala Comune, Quinto Piano, Centrale, Fazione di Serpeverde

 

 

            Quando Ivan si era seduto ad uno dei tavoli della Sala Comune di Serpeverde, aveva cercato in tutti i modi di frenare il suo entusiasmo, guadagnandosi qualche occhiataccia dagli altri cadetti che però avevano smesso non appena avevano incrociato lo sguardo con Flare, seduta di fronte al ragazzo. Non erano mai stati grandi amici a scuola, ma la ragazza sapeva che, se avesse voluto sopravvivere all’interno della Fazione, avrebbe dovuto allearsi con qualcuno.

-Se ti do anche la mia porzione di patate mi dici a cosa pensi? – le chiese ad una certa Ivan e Flare alzò gli occhi al cielo.

- Non sto pensando a nulla, stai tranquillo… Ma quelli non li avevi buttati insieme al resto dei tuoi vestiti? – Ivan sapeva esattamente a cosa si stesse riferendo la compagna, per questo fu il suo turno di alzare gli occhi al cielo. Portò la mano sinistra a sistemarsi gli occhialoni che aveva in testa, come a rimarcare quello che stava per dire.

- Questi occhiali vanno benissimo per la Fazione in cui mi trovo, ergo me li tengo. – rispose lui, ignorando alcune risatine da altri cadetti. Fin dal suo primo anno a Hogwarts, sapeva di essere considerato un ragazzino strano, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine.

- Quelli non appartengono ai Tassorosso, da dove arrivano? – Flare inarcò di nuovo un sopracciglio, decisa a sapere l’origine di quell’oggetto. A quel punto, il ragazzo se li levò dalla testa e si mise ad osservarli, improvvisamente più pensieroso.

- Erano di mia madre. Prima di diventare una Tassorosso faceva parte di questa Fazione. – confessò e la mora non seppe cosa dire, presa in contropiede da una risposta del genere.

- Ivan… - le parole di Flare furono interrotte dal tintinnio di un bicchiere. L’intera sala si gettò nel silenzio più totale mentre, dal tavolo dei Consiglieri, si alzava Norman Petrov, colui che possedeva la carica più alta all’interno dei Serpeverde.

- Miei cari, stasera festeggiamo la Scelta di questi giovani cadetti, che hanno deciso di entrare nei ranghi della nostra amata Fazione. Non sono ancora dei veri membri della nostra società, per questo noi auguriamo loro una buona fortuna, che possano superare le insidie che troveranno sul loro cammino. Ai nuovi cadetti! –

- Ai nuovi cadetti! – un coro si levò da tutti i tavoli presenti, mentre i Serpeverde alzavano i calici verso i tre tavoli che avevano destinato ai ragazzi.

- Però, non mi aspettavo un’accoglienza così! – esclamò Ivan divertito e Flare scosse la testa: se solo avesse visto cosa combinavano i Grifondoro ad ogni ora del giorno, di sicuro si sarebbe rimangiato la parola…

- Ehy Plisensky, non pensavo di trovarti qui! Credevo che te la fossi fatta sotto e non fossi salito sul treno! – un coro di risate si levò dal tavolo dietro il loro, costringendo Flare e altri cadetti ad osservare. La ragazza riconobbe quello che aveva parlato, ovvero Adrian Donuts, ex Tassorosso. Non lo aveva mai sopportato, ma non era stranita dal fatto di ritrovarselo come compagno di Fazione, visto quanto fosse crudele e meschino nei confronti degli altri. Con la coda dell’occhio vide Ivan irrigidirsi leggermente, prima di sfoggiare un enorme sorriso e voltarsi verso il ragazzo.

- Devo dire che lo stavo per perdere, ma dovevo salutare per bene tua madre, sai un’ultima volta. È stato un lungo bacio appassionato! – esclamò e il tavolo scoppiò ancora in risate, questa volta contro Donuts.

- Brutto figlio… - Adrian si alzò, con l’intento di andare ad attaccare l’ex compagno di Fazione, ma qualcuno si frappose fra lui e Ivan.

- Bene bene, non è passato neanche un giorno che già nascono le prime discussioni? Mi fate commuovere. – vedendo il suo intento sfumato, Adrian si voltò infuriato, ma sbiancò non appena si rese conto di chi fosse la persona di fronte a lui.

- Allora, non parliamo più? Dov’è finita tutta la spavalderia di prima? – sogghignando come se non stesse terrorizzando una recluta, Armin stava in piedi di fronte al tavolo, intento ad osservare il cadetto che stava importunando Ivan.

- Mi-mi dispiace, Signor –

- Capofazione, prego. –

- Sì, Capofazione Stettner, mi dispiace. – se avesse potuto il ragazzo sarebbe completamente sparito nel terreno, per evitare che quegli occhi lo guardassero più del dovuto.

- Perfetto. Non vogliamo essere sbattuti fuori dal mio addestramento già il primo giorno, giusto? – nel sentire quella domanda, il ragazzo scosse velocemente la testa, tornando poi a sedersi al suo posto. Armin rise leggermente, poi si voltò verso di loro per controllare se fosse tutto okay. Non appena ebbe ricevuto una risposta, si diresse verso il tavolo dei Capifazione. Flare lo seguiva con lo sguardo, leggermente intimorita da quello che aveva appena visto. Tuttavia, analitica com’era, non le era scappato per niente lo sguardo leggermente preoccupato che Armin aveva rivolto a Ivan, che in questo momento mangiava come se nulla fosse accaduto. Aggrottò le sopracciglia, incuriosita da quel piccolo gesto che, apparentemente, era privo di significato. Scosse la testa e riprese a mangiare, mentre mille pensieri frullavano nella sua testa: l’avrebbe scoperto da sola.

 

 

 

 

 

27 giugno, Sala Comune, Fortezza Grigia, Fazione di Corvonero

 

 

                        Il leggero brusio che riempiva la sala durante la colazione rendeva l’atmosfera più allegra, nonostante le grigie pareti della fortezza suggerissero il contrario. James si dirigeva con passo tranquillo verso il tavolo destinato agli insegnanti, salutando di tanto in tanto i suoi alunni. Rivolse un sorriso gentile ai nuovi cadetti, uniti tutti in un’unica tavolata e avvolti dai colori della fazione blu. Alcuni sembravano ancora parecchio intimoriti ma, non aveva dubbi, ben presto si sarebbero integrati. Raggiunto il suo tavolo salutò alcuni colleghi, andando poi a sedersi accanto al professore di Divinazione.

-Buongiorno James, avuto una buona serata? – la voce possente di José Ramirez lo salutò allegramente, costringendolo a fare altrettanto.

- Buonasera Professor Ramirez, fortunatamente i festeggiamenti per le nuove entrate non sono arrivati fino alla mia unità. Lei invece, tutto bene? – domandò di rimando e l’uomo sbuffò.

- James, ti prego, quante volte ti ho detto di chiamarmi per nome? Ormai sono passati gli anni in cui ero un tuo professore. – esclamò e James rise leggermente: si ricordava ancora quando, nel suo primo anno a Hogwarts, aveva conosciuto Josè, allora al suo primo anno di insegnamento.

- Mi scusi, ma ormai è un’abitudine che farà fatica a svanire. – rispose il corvino e il professore non nascose una risata, sapendo consapevole che non l’avrebbe avuta vinta nemmeno quella volta.

- Buongiorno professori, perdonatemi se vi disturbo. Professor White, potrebbe cortesemente dedicarmi qualche minuto? Vorrei chiederle alcune cose riguardo alle lezioni che terrà per l’addestramento dei cadetti. – la figura di Kaia, aggraziata come suo solito, comparve nel campo visivo dei due uomini, che contemporaneamente si girarono per guardarla. James la fissò confuso, perché ricordava di averle già detto il programma, ma l’occhiata velata che gli lanciò la Capofazione gli fece capire che sicuramente si trattava di un’altra questione. Con quella convinzione, James si congedò da José e seguì la Capofazione fuori dalla Sala Comune.

- Evitiamo di girarci intorno, perché sappiamo benissimo entrambi che per quanto riguarda il mio contributo per l’addestramento sono già a posto. Cos’è successo? – James decise di andare dritto al punto e, dalla faccia che aveva Kaia, capì che i suoi dubbi erano esatti. Guardandosi intorno per controllare di essere soli, dalla tasca della giacca indaco estrasse un foglietto ripiegato, che James capì trattarsi di una lettera. Non appena notò il sigillo di cera che prima richiudeva la lettera, sgranò gli occhi.

- Kaia, quella da dove arriva? – le domandò a bassa voce, sperando con tutto il cuore che nessuno li potesse vedere.

- Me la sono ritrovata in tasca ieri, qualcuno deve avermela infilata dopo le scelte, con tutto quel casino… - spiegò Kaia: si ricordava di aver parlato con molte persone; quindi, difficilmente avrebbe potuto capire chi fosse stato.

- Perché mai un Grifondoro dovrebbe lasciarti un messaggio? –

- Per avvertirmi che Bailey Cleremont è diventato il nuovo istruttore dei cadetti. – James non poté credere alle parole della ragazza.

- I Grifondoro prima scelgono un nuovo Capofazione, poi lo sostituiscono e infine aggiungono un istruttore, tra l’altro figlio di uno dei Capifazione più influenti? Sta succedendo qualcosa. – rispose il professore e Kaia annuì.

- È quello che ho pensato anche io. Vedo se riesco a scoprire qualcosa, nel frattempo comportati come sempre. Riuscirò a capire di cosa si tratta. – con un piccolo cenno della testa, la ragazza si congedò dall’amico, allontanandosi e mischiandosi ai Corvonero che uscivano dalla Sala Comune. Dopo qualche minuto, James fece lo stesso, ripensando a quello che Kaia gli aveva svelato e la sua mente cominciò a vagare: qualcosa stava cambiando.

 

 

 

 

 

25 dicembre 2102, Capanna Sùilladh, Settore Ovest, Fazione di Tassorosso

 

 

            Ingram sedeva a tavola con suo padre e Seraphina, finalmente a casa dopo tre mesi di scuola. Nonostante non si festeggiasse più quel periodo come qualche secolo prima, la scuola aveva comunque deciso di lasciare agli studenti un po’ di tempo per riposare, in modo da permetter loro di stare con i familiari. Tuttavia, da quando era arrivato il giovane si comportava in modo strano, preoccupando lievemente sia il padre che la donna. In quel momento i tre stavano cenando, ma Ingram non sembrava molto partecipe, continuando a rigirare il suo cibo con la forchetta. Suo padre lo osservava silenziosamente, incerto se dire qualcosa o meno, mentre Seraphina spostava lo sguardo da una figura all’altra. All’ennesima occhiata preoccupata del padre e sospiro del ragazzo, però, la donna perse la pazienza.

-Va bene, ho cercato di non dire nulla, ma non ci riesco. Ingram, tesoro, io e tuo padre siamo preoccupati per te. È da quando sei tornato che ti comporti in modo strano. Lo sai che a noi puoi dire tutto, soprattutto se hai qualche problema. – le parole di Seraphina ebbero il potere di causare un brivido lungo la schiena di Ingram, che alzò lo sguardo per fissare i due adulti.

- Io… - iniziò a dire, per la prima volta a corto di parole. Tuttavia, sapeva che non poteva rimandare per sempre quel discorso all’infinito così, dopo aver preso un respiro profondo, decise di parlare.

- Ammetto di non essermi comportato come al solito, ma c’è una cosa molto importante che vi devo dire… Vedete, alla fine del terzo anno, dopo aver assistito ad alcuni eventi, ho capito che i miei interessi romantici non rispecchiavano a pieno quelli della società. – Ingram si fermò un attimo per osservare i due adulti, ma riprese subito dopo non appena questi gli fecero un cenno.

- Quello che sto cercando di dire è che, dopo una lunga e tormentata riflessione, ho capito che mi piacciono i ragazzi. Spero che continuerete ad amarmi e che mi accettiate per quello che sono. – l’albino prese un respiro profondo, ormai liberato dal peso insostenibile che si portava dietro da mesi e aspettò una risposta da parte dei due adulti. Seraphina lo guardò attentamente e, dopo quelli che sembravano secoli, gli sorrise dolcemente.

- Ingram, mio dolce ragazzo, l’amore non è una cosa di cui vergognarsi, che sia per un ragazzo o per una ragazza. Quindi, non essere mai terrorizzato da quello che sei, perché è ciò che ti rende te. – una mano sulla spalla costrinse il ragazzo a spostare lo sguardo dalla donna al padre.

- Ingram, credevi davvero che questo avrebbe cambiato l’amore che io provo per te? Sei mio figlio e tale sei rimasto e rimarrai. Ora, passando a cose più serie: è quel tuo amico? – domandò Andrew e Ingram divenne confuso.

- Quale ragazzo? –

- Ma sì, quello con cui giri sempre, come si chiama… Ah, Ivan! Passi un sacco di tempo con lui, pensavo che… -

- Per Merlino, no! Ivan è il mio migliore amico, è come un fratello per me, come ti viene in mente?! – esclamò e i due adulti si misero a ridere, per poi iniziare a discutere su chi della Fazione potesse aver preso il suo interesse o se fosse un compagno di scuola. Tuttavia, nonostante fosse una discussione imbarazzante, Ingram non riusciva a smettere di sorridere: andava tutto bene.

 

 

 

 

 

Grande Serra, Fazione di Tassorosso

 

 

            Quel giorno, il sole era più caldo che mai, illuminando tutta la Fazione e riscaldandone i vari territori. Tuttavia, nonostante il bel tempo che, stranamente, sembrava più luminoso di altri, molti membri della Fazione nera-gialla avevano deciso di rifugiarsi all’interno della Grande Serra, per godersi quella giornata di pace e tranquillità che, ogni anno, i Capifazione più anziani donava ai membri a seguito dell’arrivo dei cadetti. Come la maggior parte delle persone, anche Apollo si trovava lì, intento a leggere un manuale di Erbologia seduto su un vecchio beige.

-Ehy, anche tu qui? Pensavo fossi uno dei pochi che aveva deciso di lavorare comunque. – gettandosi accanto a lui con poca grazia, Nicholas rubò il libro che l’altro stava leggendo, guadagnandosi uno sguardo leggermente contrariato.

- Si dia il caso che lo stessi leggendo. – disse e Nicholas sorrise.

- Dovresti prenderti un giorno per riposare come si deve, visto che raramente ti stacchi dal lavoro. Inoltre, ti ricordo che domani dovremo aiutare Adeline con i cadetti e le serviremo belli carichi! – il rosso iniziò a ridere quando Apollo tentò di dargli un pizzicotto inutilmente.

- Bambini, avete finito di litigare? L’asilo è dall’altra parte della Serra, questo è uno spazio per adulti. – avvolta in un’adorabile salopette nera e maglione giallo, Adeline si sedette sulla poltrona accanto a loro, tuttavia sorridendo alle buffonate dei due.

- Diglielo anche tu! Dovrebbe riposare, altrimenti domani non riuscirà a dispensare consigli ai nostri adorabili cadetti! Anche a me non piace stare senza far niente, ma c’è un limite a tutto. – ribadì ancora Nicholas, ma questa volta Apollo riuscì a tirargli un pizzicotto, provocandogli un gemito di dolore. La ragazza scosse la testa, chiedendosi ancora come avesse fatto a diventare amici di quei due. O come avessero fatto a stringere amicizia tra di loro, quello rimaneva ancora un mistero per tutta la Fazione.

- Anche se non avrei usato gli stessi modi di Nick, devo dire che concordo con lui. Pollo, tutto questo lavorare così duramente e senza pause non ti fa bene. Lo sappiamo che ti dai sempre da fare e non ti piace stare con le mani in mano, ma in questo modo ti sovraccarichi troppo. – al discorso dell’amica, Apollo appoggiò il libro sulle sue gambe, rivolgendo finalmente la sua completa attenzione ai due.

- Ragazzi, capisco che siate preoccupati, ma io sto bene. Tutto questo lavoro non mi spaventa, sono abituato a tenermi occupato. – l’intendo del biondo era quello di rassicurarli, ma quell’ultima parola accese una lampadina nella testa di Adeline.

- È perché non sei diventato Capofazione? – domandò, spiazzando completamente Apollo che si voltò verso di lei, mentre le sue guance iniziavano a tingersi di rosso.

- Ma cosa dici? Assolutamente no, ti ho già detto che sono davvero felice per te. – replicò, ma la mora scosse la testa.

- Non mi sono spiegata bene, quindi riformulo la domanda: ti dispiace non essere stato scelto e quindi di non poterla vedere? – provò ancora e a quel punto Nicholas, che aveva seguito quel pezzo di discussione senza capire, ebbe la stessa illuminazione di Adeline.

- Per tutti i bubotuberi, allora è questo! Dopo tutti questi anni? – esclamò il rosso sorridendo sornione e questa volta il viso del povero Apollo raggiunse tonalità cremisi.

- La smettete di dire cavolate? Ormai è passata, lei è là e io sono qua, devo farmene una ragione. – il ragazzo cercò di rassicurare i due, ma fu quell’ultima frase che diede conferma ai due che, a differenza di quanto diceva l’amico, non andava per niente bene. Adeline gli mise una mano sulla spalla, portando Apollo a voltarsi verso di lei, gli occhi blu cielo più nuvolosi del solito.

- Pollo, a noi puoi dirle queste cose, non ti giudicheremo. E poi, visto che ora anche lei è Capofazione, è probabile che gestisca anche gli scambi dei prodotti tra le due Fazioni. In quel caso potresti accompagnarmi, d’altronde sei il responsabile del settore dei raccolti, no? –

- Esatto, riusciresti a vederla per poco, ma almeno la vedi. – continuò Nicholas e Apollo annuì a quelle parole, grato di aver trovato due amici come loro. Era ovvio che il problema fosse quello, ma era una promessa che si era fatto una volta finito il suo settimo anno a Hogwarts: non poteva dimenticarla e mai l’avrebbe fatto.

 

 

 

 

 

Campo d’addestramento A, Settore Ovest, Fazione di Grifondoro

 

 

            Amos ascoltava attentamente il suo Istruttore, impegnato a dare le ultime direttive riguardanti l’esame per diventare Auror che lui e i suoi compagni avrebbero sostenuto a breve. Tuttavia, il giovane attendeva con ansia il rintocco della campana che avrebbe segnato la fine degli allenamenti. Voleva sapere a tutti i costi se le voci che avevano iniziato a girare all’interno della Fazione fossero vere, anche se in cuor suo nutriva qualche dubbio. D’altronde, perché scegliere per l’addestramento dei cadetti Bailey Cleremont quando, tra le reclute, vi era il fratello minore?

Fortunatamente per lui, il suono che tanto desiderava non ebbe un secondo di ritardo e, senza aspettare un minuto di più, si fiondò verso il campo D, dove sapeva che avrebbe trovato Millie ad allenarsi con il sacco da box. Infatti, come pensava, trovò la bionda intenta a tirare una raffica di colpi contro il sacco.

-Millie! È vero che Bailey Cleremont è il nuovo responsabile dei cadetti? – le domandò subito senza giri di parole e Mildred sorrise, ormai abituata ai suoi modi di fare.

- Assolutamente sì! All’inizio è stata una sorpresa anche per me, ma sono felicissima di essere con lui! Conosco Bailey da tantissimo tempo e so che è la persona giusta per addestrare i ragazzi! – esclamò lei, ma Amos ancora era confuso.

- Ma di solito non è il Capofazione a tenere l’addestramento? Perché non farlo tenere a te? E perché scegliere lui quando c’è suo fratello tra le reclute? E perché… -

- Perché non lo chiedi direttamente a me? – una voce profonda arrivò da dietro di lui e il Grifondoro si voltò di scatto, solo per ritrovarsi faccia a faccia con il soggetto delle sue domande. Tuttavia, non ebbe il tempo di parlare, perché Mildred volò dritta tra le braccia dell’altro.

- Bailey! Sono così contenta che lavoreremo insieme! – disse, scatenando un attacco di risa nei due.

- Appena ho saputo che avresti gestito tu la cosa ho cambiato idea e ho deciso di accettare. Anche io sono felice di passare di nuovo del tempo con te. – sciogliendo l’abbraccio, Bailey si voltò finalmente verso Amos, che stava fermò immobile ad osservare i due.

- Park, è bello vederti qui. Allora, rimani a fissarmi come un pesce lesso oppure mi poni quelle domande che tanto vorticavano nella tua testa? – a quella frase, Amos si riscosse dai suoi pensieri, non aspettandosi una risposta del genere.

- Non fa niente, sarà per un’altra volta! Non vedo l’ora di assistere agli allenamenti dei cadetti, dovranno essere divertentissimi! – Amos era eccitato alla sua brillante idea, ma Mildred alzò un sopracciglio.

- Sbaglio oppure tu hai i tuoi allenamenti a cui pensare? E non hai adesso lezione con la Williams? – la ragazza sorrise nel vedere il più giovane boccheggiare come un pesce fuor d’acqua, ricordandosi improvvisamente di quel piccolo dettaglio. Infatti, iniziò a correre dopo aver dato loro un piccolo saluto.

- Quel ragazzo è una trottola, mi chiedo come tu faccia ad essere amico suo. – disse Bailey e Mildred sorrise ancora di più.

- È un ragazzo molto dolce, se si impara a conoscerlo a fondo. Allora, pronto per questa avventura insieme? – a quella domanda, il Grifondoro ricambiò il sorriso.

- Assolutamente sì. – rispose, ma nella sua testa si trovava un piccolo punto di nostalgia: con Mildred sembrava di essere tornato nuovamente a Hogwarts, ma mancava qualcosa. Mancava una persona.

 

 

 

 

 

Balconata, Fazione di Serpeverde

 

 

            Armin si trovava sul piano superiore della Centrale, guardando intensamente il mare che si trovava davanti a lui. Ogni volta che si ritrovava in quel posto, si chiedeva che cosa si trovasse al di là di quell’immensa distesa d’acqua. Solo pochi suoi colleghi rosso e oro lo sapevano, poiché il mare bagnava solamente la sua Fazione e difficilmente si allontanavano in quella direzione. Per questo lo intrigava: era un luogo misterioso, che nessuno conosceva, dietro al quale si celavano enormi misteri.

Era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse di Desiree fino a che non se la ritrovò accanto.

-Non ho mai capito perché tu sia finito qui tra noi Serpi, quando avresti potuto scegliere Grifondoro e uscire dalle mura. – disse la ragazza a filo di voce, come per non disturbare la quiete attorno a loro. Armin si voltò a guardarla, ma ritornò subito ad osservare l’orizzonte.

- Non ho mai avuto quel tipo di pazzia. O forse, se le cose fossero andate diversamente, chi lo dice che non avrei scelto comunque Serpeverde? D’altronde, è dove sono sempre stato destinato. O così credevo. – rispose lui e Desiree si girò di scatto.

- Non avrai mica intenzione di abbandonare? Hai presente i rischi che correresti? – la mora non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Fece per dire altro, ma il ragazzo fu più veloce di lei.

- Tranquilla, non ho intenzione di diventare un Escluso. Tuttavia, potrei diventarlo se scoprissero quello che ho fatto. – Desiree non capì, ma Armin rispose anche a quel quesito. Guardandosi intorno per accertarsi di non avere occhi indiscreti addosso, da sotto il giubbotto verde tirò fuori una cartelletta, che la ragazza osservò curiosa.

- L’ho presa dall’ufficio del Consigliere Briscol9. Ne ho fatto una copia. – a quelle parole, la ragazza strabuzzò gli occhi, presa in contropiede.

- Sei impazzito? Qualcuno poteva vederti! Rischi davvero di essere sbattuto tra gli Esclusi! Perché diavolo sei entrato lì dentro?! – sbottò lei perdendo la sua solita calma e Armin non poté che darle ragione: se qualcuno lo avesse visto entrare nei locali del Consigliere, per lui sarebbe stata la fine.

- Volevo capire il perché di tutte queste strane scelte, così sono entrato. Non ho trovato niente a riguardo, ma guarda un po’ qui. – il Serpeverde le passò la cartellina e Desiree cominciò a sfogliarla, voltandosi poi con un cipiglio interrogativo.

- Sono le cartelline dei Capifazione di tutte le Fazioni. – lesse Desiree, in quel momento pensierosa, non riuscendo a capire il problema: d’altronde, il Consiglio era sempre aggiornato su tutto.

- Non è quello, infatti, che mi ha stupito. – fece ancora Armin e, con il dito, le indicò qualche riga scritta sul terzo foglio. Nel leggere l’informazione, la mora sgranò gli occhi.

- Non ci credo. Vuoi dire che… -

- Che il Consiglio Serpeverde ha avuto voce in capitolo sulle scelte di tutte le Fazioni? Assolutamente sì. È per questo motivo che quando sono stato scelto ho storto il naso: fin dalla mia scelta sono sempre stato nella lista nera dei membri più anziani; quindi, perché scegliermi come Capofazione quando si poteva scegliere qualcuno di più “malleabile”? Non ha per niente senso. In più, sono stati loro ad approvare quelli delle altre Fazioni, guarda il caso di Grifondoro. Probabilmente si sono accorti che Rill era un problema e hanno puntato l’ago su Millie. – la spiegazione di Armin, man mano che andava avanti, prendeva sempre di più un senso logico e finalmente Desiree capì cosa avesse spinto Armin ad indagare. Riportò gli occhi sui fogli, quando un dettaglio attirò la sua attenzione.

- Un momento. Al nuovo Capofazione di Grifondoro hanno affiancato qualcun altro… Bailey Cleremont? Il figlio del Capofazione Cleremont? – la Serpeverde continuava a sfogliare quelle pagine, ma non le era sfuggito il ticchettio nervoso delle dita di Armin, che continuava a guardare il mare di fronte. Quando erano a scuola non avevano parlato molto, complice anche la differenza d’età, ma Desiree non poteva scordarsi quel trio che, dal primo anno, girovagava insieme per il Castello, combinando guaio architettando sempre qualcosa. talmente inseparabili che parve quasi impossibile vederli prendere direzioni diverse.

- Tu, Cleremont e Abbott eravate molto amici a scuola, se non ricordo male. – fece lei e Armin si irrigidì, probabilmente sorpreso dal fatto che lei si ricordasse di quello.

- Eravamo come fratelli, all’epoca. Bailey mi diceva sempre che non avrebbe preso la strada di suo padre, per questo mi fa strano leggere lì il suo nome. Deve esserci sotto qualcosa di più importante se ha accettato di aiutare Millie con l’addestramento. E io voglio sapere cosa.

- Non possiamo conoscere le decisioni delle altre Fazioni, Armin. Di sicuro ci sarà una spiegazione a tutto… -

- E ti sei dimenticata di Alistair Cleremont?! Pensi davvero che Bailey avesse intenzione di prendere quel ruolo dopo le circostanze misteriose in cui è scomparso il fratello?! – il ragazzo alzò il tono di voce e Desiree cominciò a guardarsi intorno, sperando che nessuno avesse sentito. prendendo un respiro profondo, ponderò le sue parole.

- Anche a me sembra strano, ma non dobbiamo correre a decisioni affrettate. Alla prossima riunione del Congresso, potremmo capire cosa sta succedendo. Per adesso, quella cartellina è meglio farla sparire, prima che qualcuno la trovi. – nonostante non fosse completamente d’accordo, Armin dovette dar ragione alla collega. Con un incantesimo non verbale bruciò la cartellina, eliminandola completamente, per poi incamminarsi verso l’interno con Desiree. Tuttavia, nella sua testa continuava a tornare il volto di Bailey, come se lo ricordava l’ultima volta che lo aveva visto. Non lo vedeva dal giorno della Scelta, quando avevano intrapreso strade separate, ma ancora non riusciva a dimenticarsi l’espressione sconvolta dell’altro quando lui aveva deciso di unirsi ai Serpeverde. Ma d’altronde, secondo Armin era stato meglio così. almeno, non gli avrebbe più fatto del male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2094: all’inizio della storia non avevo dato alcun anno; quindi, ho dovuto calcolare una data;

Divinazione: è il padre di Catalina, nominato nel secondo prologo;

Responsabile: come avevo detto all’inizio, il Capofazione scelto nell’anno dei 28 anni doveva gestire anche l’addestramento dei cadetti, ma non è così nel caso di Millie;

Momoi: è il modo in cui Millie chiama Kaia dai tempi di Hogwarts;

Cadetti esterni: i cadetti che arrivano da una Fazione diversa da quella scelta;

Quartiere: la zona dove vivono gli Esclusi corrisponde alla metropolitana londinese, per questo si trova sottoterra. Sono diverse zone collegate dai cunicoli;

Mai sentiti prima: avendo abitato sempre alla centrale, quindi sottoterra, l’odore dei fiori e delle piante è nuovo per chi proviene da Serpeverde;

Calore: stesso discorso del punto precedente;

Consigliere Briscol: dallo scorso capitolo, quella che fronteggia Armin nella riunione al Congresso.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Buongiorno a tutti! Stravolta, devastata, distrutta, con un ritardo di oltre un anno, ma ci siamo. Il terzo capitolo è qui. Come al solito ringrazio quelle persone che mi hanno sempre incoraggiata e che mi hanno impedito di buttare tutto all’aria e di chiudere tutto. Sono sincera con voi, ho passato un bruttissimo periodo per problemi personali e non riuscivo ad andare avanti in nessun modo. Posso però rassicurare che non cancellerò nessuno dei miei lavori, quindi potete stare tranquilli.

Come prima cosa, vorrei ringraziare Fe_ per avermi fatto da beta per questo capitolo ma, soprattutto, per avermi sopportata in questo periodo con i miei scleri e le mie ansie. Sei fantastica, davvero e non so come avrei fatto.

Passando a qualcosa di meno piacevole, annuncio che ASHER PEETRUS FARLEY e OYSTER PRIMROSE FARLEY non faranno più parte di questa storia. So che non sono passati i due capitoli come avevo detto, ma è passato più di un anno e io ho continuato ad inviare messaggi su messaggi e sapete quanto queste cose mi diano fastidio, oltre al fatto che l'autrice è sparita pure dall'altra mia interattiva. Quindi questa è stata la mia decisione.

Con questo, alcune piccole note: il prossimo capitolo mostrerà gli addestramenti dei ragazzi, mentre quello successivo sarà direttamente incentrato sulla prova finale. Questo perché vorrei arrivare presto alla narrazione vera e propria di questa storia.

A seguito di questa cosa, ho deciso di inserire un mio Oc, di Grifondoro, per gestire al meglio alcune cose che avevo pensato per la storia:

 

 

 

BAILEY CLEREMONT

28 anni | Fazione dei Grifondoro | bisessuale

Addestratore | Responsabile esplorazioni esterne

Non c’è niente che ti rende più folle del vivere in una famiglia. O più felice. O più esasperato. O più… sicuro.

sssss 

Bailey è il secondogenito della famiglia Cleremont. Affascinante, magnetico, sa di avere su di sé gli sguardi di tutti e, nonostante sembra che gli piaccia, in realtà si imbarazza facilmente. Nel profondo ha un animo dolce e protettivo, anche se fa fatica a darlo a vedere. Non è capace a esprimere i suoi sentimenti, per questo a volte può sembrare un po’ rude con le risposte. Usa tanto il sarcasmo ed è un dongiovanni, anche se dopo una brutta avventura non si fida più di nessuno.

 

 

Ed ora vi propongo qui la lista dei membri per il prossimo capitolo, ovviamente escludendo i miei Oc:

 

Adeline

Amos

Apollo

Desiree

James

Nicholas

Mildred

 

 

È tutto, io vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo! Bacioni,

__Dreamer97

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Capitolo 7
*** AVVISO IMPORTANTE ***


AVVISO IMPORTANTE

 

 

 

 

Buongiorno a tutti!

So che è passato molto tempo dal mio ultimo aggiornamento e finalmente mi sono decisa di mettere un avviso. Prima di tutto, per non spaventarvi, devo dire che TUTTE LE INTERATTIVE NON VERRANNO CANCELLATE, quindi potete stare tranquilli.

È un periodo per me complicato, tra il lavoro, gli ultimi esami da dare e la preparazione della tesi; quindi, non riuscirò per un po’ di tempo a mettere mano alle storie, o almeno alle interattive che mi prendono molto impegno. Sarò comunque attiva su Instagram e anche magari con qualche piccola one-shot, per non lasciarvi senza nulla per troppo tempo (cosa che già sto facendo, ma meglio di niente).

Perciò, con estremo rammarico, sono qui ad annunciare la SOSPENSIONE TEMPORANEA delle storie. Chiedo scusa a tutti quelli che mi seguono ma rischierei di fare un lavoro troppo superficiale e di non valorizzare i vostri oc. Ci risentiremo dopo febbraio, mese in cui in teoria dovrei recuperare un po’ di calma. Ciao a tutti e alla prossima. Bacioni,

__Dreamer97

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