Ci sei sempre stato

di piccola_Calliope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Amici mai ***
Capitolo 3: *** Folle e imbarazzante ***
Capitolo 4: *** Tossico ***
Capitolo 5: *** Sei scomoda ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
POV. MARINA
Sono stesa sul mio letto, con il mio bel piumone arancione della Winx credo che il mio sedere si trovi proprio sulla faccia di Tecna, poverina è sempre stata la Winx più sfortunata, quella che nessuno considera…Forse un po' le somiglio, si in fondo sono una Tecna, la Winx anonima…No scusate la parentesi totalmente inutile, ricominciamo: sono stesa sul mio letto a fissare il soffitto, tra meno di una settimana sarà Capodanno, un anno di merda va via e un anno di merda arriva, si è cosi che va, gli anni passano, ma per quanto mi riguarda fanno sempre schifo, sono piene di sfighe, si se ve lo state chiedendo sono una ragazza molto sfigata…No mi sono ripersa nuovamente nei miei pensieri, di questa storia alla fine non si capirà assolutamente nulla, ricomincio di nuovo:
Sono stesa sul mio letto a fissare il soffitto, tra meno di una settimana sarà Capodanno…In quel momento apre la porta della mia camera Giorgia, la mia migliore amica.
-Bussare no?-le domando scocciata, odio le intrusioni improvvise.
-Ciao adorabile Marina, sono anche io molto felice di vederti-risponde lei.
-Che vuoi?-sbuffo, lo ammetto non sono un tipetto molto socievole, anzi sono proprio una di quelle acidelle a cui piace rimanere rintanate nella propria stanza, lontano da tutto e tutti.
Giorgia fissa schifata un barattolino di yogurt al limone, sulla mia scrivania.
-Era lì anche tre giorni fa?-domanda.
Io mi copro il viso con il cuscino, non ho voglia di parlare e non ho voglia di sentire i suoi rimproveri, Giorgia è sempre stata quella un po' mammina che mi riprende per la qualunque.
-Che vuoi fare a Capodanno?-mi chiede improvvisamente.
Io mi scopro il viso e la fisso indignata.
-Anche tu adesso vuoi rientrare in quelle personcine fastidiose, che ti chiedono cosa fai a Capodanno e se osi rispondere loro, ‘’niente’’, ti guardano disgustate?-chiedo.
-Dai Mari non puoi rimanere a casa-mi rimprovera.
-A me non interessa Capodanno-sbuffo.
-Alfy ha avuto un’idea-sorride lei.
Alfy è diminutivo di Alfredo ed è il suo ragazzo, stanno insieme da tipo 7 anni credo e si amano tantissimo, loro sono una di quelle coppie che si fanno soprese super sdolcinate per San Valentino.
-Sentiamo la meravigliosa idea di Alfy-la prendo in giro.
-Alfy ti vuole bene non è giusto che lo prendi in giro-adesso è lei che sbuffa.
-Dai dimmi la sua idea-in realtà non mi interessa, ma voglio farla contenta e quindi la ascolterò.
-Ti ricordi la sua casina in montagna dove siamo andati 2 anni fa per il mio compleanno?-chiede esaltata.
Io annuisco.
-Ecco sta organizzando una bellissima serata insieme ai suoi amici, io ci vado e bhe potresti venire anche tu, Alfy pensa che ci sia un suo amico che ti starebbe simpaticissimo-mi sorride.
Si devo fare una parentesi su Alfy, è un bravissimo ragazzo, molto educato e molto studioso tra poco si laureerà in fisioterapia, io e lui siamo sempre andati d’accordo, mi vuole un bene immenso e anche io gliene voglio…Però, lui ha da sempre un obiettivo, vuole trovarmi un ragazzo e in questi anni mi ha presentato di tutto, suoi colleghi, suoi ex compagni di scuola, il tecnico del pc, l’idraulico, il figlio del suo padrone di casa, davvero di tutto ed inutile dire che si sono rivelati tutti dei fallimenti, gli unici che non mi ha mai presentato sono i suoi amici, perché ha paura di sentirsi dire ‘’che diavolo di ragazza mi hai presentato’’… Se è adesso è arrivato a volermi presentare un suo amico, è finita, per lui sono davvero un caso disperato.
-No e no-rispondo a Giorgia.
-Cosa no?-chiede lei.
-Non voglio venire al vostro festino e non voglio conoscere gli amici di Alfy-rispondo.
-Ma perché?-Giorgia mette su il broncio.
-Perché le feste mi annoiano e i ragazzi ancor di più-dico.
Si alla vostra domanda rispondo si, una delusione d’amore mi ha reso cosi cinica, mi hanno spezzato il cuore e purtroppo quelle come me non riescono a mettersi nuovamente in gioco, ma preferiscono chiudersi dentro il loro castello circondato dal laghetto con dentro i coccodrilli.
-Alfy ti sta per aggiungere al gruppo di Whatsapp-mi comunica.
Io sbarro gli occhi, se c’è  una cosa che odio in assoluto, questi sono proprio i gruppi di Whatsapp, aggiungici poi che questo serve ad organizzare un inutilissimo festino di Capodanno.
-Mari-Giorgia sta per dire qualcosa di serio, il suo sospiro prima di chiamarmi è indice di ciò.
-Dimmi Gio-rispondo.
-Non ti dico di farti stare simpatico Giacomo, ma ti prego esci dal tuo castello, sei una persona stupenda, non ostinarti a tenerla nascosta al mondo intero, altri ti apprezzeranno come facciamo io ed Alfy, stai privando il mondo di una persona stupenda, non sono tutti Alessandro e non tutti ti disprezzeranno come ha fatto lui, ma anzi, sei cosi simpatica, sei sempre stata quella buffa tra le due, anche se fai la stronza è facile volerti bene, quindi ok, non considerare Giacomo, ma almeno vieni a divertirti-mi fa una carezza fra i capelli.
-Ok vengo-sbuffo.
Lei si apre in un sorrisone.
-Giacomo non lo cago-le dico.
-Lo so stronzetta-mi abbraccia.

POV. GIACOMO
Sto lavando la mia macchina e Alfredo il mio migliore amico, è seduto su una sedia a fissarmi da più di mezz’ora.
-Mi devi dire qualcosa?-domando.
-Hei Giacomino che fai a Capodanno?-sorride.
-Credo starò con i miei-rispondo.
-E invece io ho una proposta da farti-si esalta subito, si Alfredo è uno dal entusiasmo facile.
-E sarebbe?-domando. -Sarebbe interessante se fosse un festino pieno di spogliarelliste-sorrido.
-E’ un festino, bravo hai indovinato, ma a casa mia in montagna e senza spogliarelliste, qualche vecchio amico ed un’ amica molto carina di Gio-dice.
-Chissà perché ma ero sicuro mi volessi presentare una-dico.
Ho chiuso una relazione da quasi un anno e da allora non ho avuto più nessuna ragazza, se non una relazione occasionale quest’estate, Alfredo mi vorrebbe vedere felice e sistemato e quindi ha cercato di organizzarmi qualche appuntamento, ma io mi sono sempre rifiutato.
-Io penso davvero che possa fare al caso tuo-mi dice.
-Dai ok ci vengo, come si chiama?-domando.
-Sei un grande-mi dà una pacca sulla spalla. -Giacomino ti devo avvisare, è una tipetta un po' difficile, una di quelle un po' stronze, ma ha un gran cuore, è una ragazza tutta da scoprire, però tu sei grintoso, simpatico secondo me riuscirai a scalfire il suo guscio-mi dice tutto contento.
-Il suo nome?-chiedo ancora.
-Marina-sorride.
-Ha il nome di una stronzetta dal cuore d’oro-rido.
-Ti sto mettendo nel gruppo di Whatsapp per Capodanno-mi dice.
Quella sera mi metto a leggere i vari messaggi nel gruppo e anche io comunico le mie preferenze riguardo a cosa mangiare…Abbiamo scritto tutti, tutti tranne uno, la famosissima Marina.
Prendo il suo contatto, non ha la privacy nell’immagine del profilo, la osservo, è molto carina e ha una foto buffa con una linguaccia, sorrido, sono sicuro che è proprio un bel tipetto, è online…Le scrivo.
Visualizza subito e poi si disconnette, sorrido.
-Stronza-dico.
Poso il telefono sul letto e mi vado a fare una doccia.
Finita la doccia, mi siedo sul water con l’accappatoio a riflettere sul senso della vita, sono stato fidanzato con Roberta per quasi 3 anni, siamo andati a convivere subito ed era tutto un sogno, lei ogni domenica mi preparava una torta, facevamo spesso l’amore, ci piaceva guardare i film accoccolati sul divano, la mia famiglia la adorava, però poi è finito tutto, lei ha iniziato a guardarmi con occhi diversi come se fosse annoiata, da lì mille litigi fin quando un giorno io ho fatto la valigia e sono andato via, lei non mi hai mai cercato, forse l’amore è questo condividere con qualcuno tanto per poi un giorno stancarsi e mandare tutto a puttane.
Il suono del mio telefono attira la mia attenzione, è un messaggio.
Afferro il telefono e sorrido, è la stronzetta dal cuore d’oro.

POV. MARINA
‘’ Lo sai che hanno organizzato questo festino per me e te?’’.
Alfy deve aver parlato tanto di me a questo Giacomo…Apro la sua immagine del profilo, ha uno sguardo molto serio, è molto bello, bisogna essere oggettivi lui rientra in quei ragazzi bellissimi che noti per strada, ha gli occhi quasi neri, uno sguardo così penetrante e ogni suo lineamento sembra essere stato disegnato, da un eccelso pittore, ha il naso drittissimo, giuro è perfetto.
E’ online, sta aspettando la mia risposta.
-Aspetta un altro po' Giacomino-mi disconnetto e vado a prendere al piano di sotto un altro vasetto del mio yogurt al limone, si mi piace lo yogurt al limone, è acido come me.
Mentre me lo gusto, rifletto su che tipo di risposta fornirgli…
‘’ Tempo perso 😉’’
‘’Non ti piaccio? Spezzerai il cuore di Alfy’’
Rido, sembra simpatico.
‘’Non ti offendere, non sei il mio tipo.’’
‘’Nemmeno tu il mio’’
-Furbetto-affermo ad alta voce, mentre sorrido osservando la chat.
‘’Allora va alla grande 😊’’
‘’Non tanto per Alfy ‘’
‘’Se ne farà una ragione’’
‘’Se ti dico che in realtà ti trovo carina pensi ci stia provando?’’
Sorrido, ancora una volta.
‘’Esatto, quindi non dirlo’’
‘’Ok’’
‘’Bhe, addio’’. L’ultima parola deve essere sempre la mia, è un dato di fatto.
Visualizza e non risponde.
Il mattino seguente…
‘’Se ti mandassi il buongiorno sembrerai un tipo interessato?’’
‘’Decisamente’’
‘’Allora Nonbuongiorno’’
Sorrido ancora una volta per un suo messaggio, è molto bello e sembra davvero simpatico, ma a me non va, io non ho nessuna voglia di conoscerlo, di mettermi in gioco, di affezionarmi a qualcuno e poi soffrire come un cane mentre mando giù chili di Nutella e guardo commedie romantiche, che non mi strappano un sorriso, ma mi fanno piangere come una disperata, l’amore è un’equazione che porta sempre allo stesso risultato, soffrire.
‘’Nonbuongiorno a te’’ rispondo e spero che la cosa finisca qui.
In quel momento apre la porta di camera mia Giorgia, nascondo il cellulare non voglio che sappia che ci siamo sentiti.
-Sei pronta a preparare il borsone per i giorni in montagna?-chiede entusiasta.
-Buongiorno Giorgina-sbuffo.
-Saranno dei giorni fantastici-sorride tutta contenta.

POV. GIACOMO
Sono in macchina con Alfy per raggiungere la sua casa in montagna.
-Non capisco perché non sei andato con Giorgia-dico.
-Giorgia è con Marina-risponde.
-E tu non potevi andare con loro?-domando.
-Devo pensare che non vuoi passare un po' di tempo con il tuo migliore amico?-chiede fintamente offeso.
-Tu e Gio fate tutto insieme, mi è solo sembrato strano-ammetto.
-Sono ragazze mettono la musica a tutto volume e improvvisano balletti imbarazzanti mentre sono in macchina insieme, lasciale divertire da sole-sorride.
-Anche Marina improvvisa balletti imbarazzanti?-domando.
-Hai visto la sua foto whatsapp è carina vero?-chiede.
-E’ menefreghista e sarcastica-dico.
-La sua foto?-domanda Alfy interdetto.
Io apro la chat con Marina e gli passo il mio telefono.
-Giacomo ti ha risposto e non sai quanto questa possa essere considerata una vittoria-esclama.
-Alfy parliamoci chiaro, è una piena di complessi ne sono sicuro-affermo.
-Vi siete scambiati poche parole, è presto per parlare-mi risponde.
-Non mi va di avere relazioni o frequentazioni, lo sai-dico.
Marina è molto carina, Marina è senza dubbio molto intelligente, e non nego che questo suo modo di fare cosi scazzato potrebbe attirare la mia attenzione, è scontato che una ragazza cosi intrighi…Ma a me davvero non va, non voglio frequentare nessuno men che meno una che analizzerebbe ogni mia parola o comportamento, per poi rinfacciarmi qualsiasi cosa, sto bene da solo, in questo momento sono veramente sereno e non voglio problemi.
Alfy si zittisce, sa che è inutile insistere. Arriviamo nella casa in montagna, siamo i primi ed iniziamo a dare una ripulita.
-Ti posso fare una domanda?-chiedo all’improvviso mentre spazzo il pavimento della cucina.
-Dimmi-risponde.
-Ma Marina che mangia? Non ha scritto nulla sul gruppo-affermo.
-Io e Gio conosciamo bene i suoi gusti, per questo non ha risposto-mi dice.
-E conoscete i sui gusti anche in fatto di ragazzi? Avete scelto di presentarle me-dico.
Lui sorride e riprende a lavare i piatti.
-Perché non rispondi?-insisto.
-Ho capito perché non vuoi frequentarla-mi dice.
-Perché?-domando.
In quel momento qualcuno apre la porta.
-Amore mio-sento la voce di Giorgia.
Le mie mani inspiegabilmente iniziano a sudare…
-Ciao bellissimi-Giorgia con tutto il suo entusiasmo, fa il suo ingresso in cucina.
-Amore-Alfy le va incontro per poi lasciarle un casto bacio sulle labbra.
Un secondo dopo dietro di lei compare Marina, è completamente vestita di nero, perfino i suoi occhiali da sole sono di quel colore, è bassina, una puffetta, scazzata si toglie gli occhiali, e il mio cuore perde  un battito, non è carina, lei è bella, non ha un filo di trucco, un’espressione mista tra l’assonnato e lo schifato, ma è davvero bellissima, credo che non si sia spazzolata nemmeno i capelli, sospiro.
-Hei Mercoledi-Alfy la prende in giro, lei rotea gli occhi.
Poi mi osserva, la mia salivazione è azzerata, che diavolo sta succedendo? Il mio cervello smette di funzionare, sento solo il battito del mio cuore.
-Dov’è la mia stanza?-sbuffa, non mi saluta, che stronza.
-Ti immaginavo più alta e più carina-la butto lì e lei mi osserva nuovamente.
-Stai parlando con me?-domanda indignata.
-Sei alta una mela o poco più proprio come un puffo?-chiedo.
-E tu sei cretino per finta o sei nato cosi?-mi guarda malissimo.
-Vieni Mercoledi ti faccio vedere la tua stanza-Alfy la prende per mano e se la trascina al piano superiore.
-Che diavolo fai?-Giorgia mi aggredisce.
-Gio ti voglio bene, ma non devi dirmi cosa fare, io faccio quello che voglio e la tratto come voglio-rispondo e la lascio da sola in cucina.
E’ inspiegabile quello che mi è appena successo, nessuna ragazza mi hai mai fatto sentire cosi al primo sguardo…Nemmeno Roberta, e per assurdo io credevo che lei fosse l’amore della mia vita, poi arriva dal nulla una ragazza antipatica che non ha nessunissima intenzione di aprirsi con me e boom smetto di funzionare correttamente, che poi io non sono mai stato il tipo che provoca gli altri, ma non so lei…Sono davvero senza parole.

POV. MARINA
-Simpaticissimo il tuo amico-rimprovero Alfy, l’atteggiamento di quel Giacomo mi ha davvero indisposta.
-E’ nervoso per delle sue questioni familiari, sono sicuro che non aveva nessuna intenzione di provocarti, è un ragazzo tranquillissimo-mi dice. -Dai Mari non te la prendere-mi scompiglia i capelli.
E’ assurdo mi sembrava un ragazzo simpatico, alla fine era scontato non avremmo avuto una relazione, ma almeno credevo ci saremmo stati simpatici e avremmo passato due giorni in serenità e invece no, lui è rientrato da subito nella mia lista nera, ma poi perché provocare dal nulla una sconosciuta? A pranzo non ci consideriamo e ci sediamo lontani, invece altri amici di Alfy si rivelano decisamente un’ottima compagnia, meglio così.
-Che ti metti per stasera?-Giorgia apre la mia stanza mentre sono seduta sul letto in accappatoio.
-Giorgia tu devi smettere di aprire la porta della mia stanza e se fossi stata a fare cose con qualcuno?-chiedo.
Lei scoppia a ridere.
Le lancio un leggings contro.
-Stronza-sbuffo.
-Dai che ti metti?-insiste.
-Quello-mostro un jeans e un maglioncino nero sulla poltrona.
-Perché non metti questo? E’ sempre nero-mi sorride e adagia sul letto un vestitino nero molto semplice con scollo a cuore e gonnellina a palloncino.
-Mi scoccio con i vestiti lo sai-dico.
-Io te lo lascio qui, pensaci-mi sorride e poi mi lascia sola.
Riapro la chat di Giacomo…Nemmeno io so il perché…
Scrivo e invio.
Decido di indossare il vestitino e non solo, mi faccio i boccoli e mi metto il rossetto rosso, mi osservo allo specchio e sono molto soddisfatta del risultato.
Faccio un sospiro e apro la porta della mia camera.
-Ti divertirai stasera Marina-dico.

POV. GIACOMO
‘’ Sarò anche alta una mela o poco più, ma nella botte piccola c’è il vino buono 😉’’
Sorrido leggendo quel messaggio, forse alla fine provocarla non è stato proprio un errore.
-Come mai questo sorrisone?-mi domanda Alfy.
-Niente ho letto una cazzata su facebook-rispondo.
Sto ballando con i miei amici mentre sorseggio un cocktail preparato da me, quando mi volto verso le scale e la vedo…Avete presente quelle scene a rallentatore, che spesso ci sono nei film romantici? Ecco io ne sto appena vivendo una…Marina è…
-Chiudi la bocca-mi sussurra Alfy alle spalle.
-Buonasera-Marina mi regala  un sorrisetto malizioso.
-Che bella che sei tesoro-Giorgia le da un bacio sulla guancia.
Lei va a prendersi un cocktail, ci osserviamo tutta la sera, senza però scambiarci una parola.
-Secondo me l’hai incuriosita-mi dice Alfy.
-Può essere-sorrido.
-Giacomo, non sentirti meno, tu vali tanto e conoscendo Mari sono sicuro che lei vedrà il tuo valore, se ne avrete la possibilità-dice Alfy e io gli sorrido, lui mi conosce davvero benissimo, è come un fratello per me e legge i miei pensieri…Ho sempre avuto questa paura quella di non essere mai abbastanza, per le varie situazioni, per le ragazze, per la vita, mi sono sempre sentito quello difettoso e alla fine tanti mi hanno fatto sentire cosi.
Arrivano gli ultimi dieci secondi dell’anno, durante il conto alla rovescia io e Marina ci guardiamo negli occhi e non so, mi sembra assurdo pensare questa cosa, ma sento che si è appena istaurato tra noi un legame indistruttibile, qualcosa che niente e nessuno, potrà distruggere, è assurdo, credo di aver trovato la mia persona…Ma com’è possibile così tanto in cosi poco? E’ irreale, io non vivo in un film romantico.
-Buon anno-urliamo tutti insieme allo scoccare della mezzanotte.
Tra vari brindisi e balletti io non ho la possibilità di avvicinarmi a Marina, ma poi noto che lei esce fuori, cosi prendo un plaid sul divano e la raggiungo, è di schiena che sorseggia il suo cocktail e osserva i nostri amici ubriachi, giocare a palle di neve, le appoggio il plaid sulle spalle, lei sussulta, poi mi sorride.
-Mi sorridi perché sei un po' brilla?-le chiedo.
-Possibile, l’alcool mi rende più socievole-risponde.
Restiamo in silenzio uno accanto all’altra.
-Alla fine credo che tu sia un po' simpatico-mi dice.
-Io credo che tu sia bellissima-ammetto.
-Anche se sono alta una mela o poco più?-domanda ridendo.
-Soprattutto perché sei alta una mela o poco più-sorrido.
Lei mi sorride.
-Sei davvero come Mercoledi Addams?-domando.
-Scoprilo-sorride ancora una volta, e ha per me un sorriso meraviglioso.
-Buon anno Puffetta-le bacio la guancia.
-Amici?-mi porge la mano.
-Amici-la stringo.

Angolo autrice
Salve, per chi mi segue da tempo, sono finalmente tornato, per chi per la prima volta ha aperto una mia storia, spero sia di tuo gradimento :)
Allora che mi dite? Che ve ne pare? Come vi sembrano Marina e Giacomino? 
PS. In questa storia posso dirvi che mai nulla è come sembra.
A prestissimo.

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Capitolo 2
*** Amici mai ***


 Amici mai
5 anni dopo

POV. GIACOMO

-Esattamente perché sei venuto qui stamattina?-mi domanda Alfy mentre controlla gli appuntamenti della giornata.
-Giornata pesante?-chiedo.
-Ho sempre tantissimi pazienti, è sempre una giornata pesante, dimmi perché hai questa faccia? Hai litigato con Rachel?-domanda.
-No no tutto benissimo con Rachel-rispondo.
-E allora perché non hai dormito? Si vede hai due occhiaie-mi dice.
Io taccio, ho un’ansia terribile, non so come dire quello che sto per dire.
-Ti hanno licenziato?-domanda preoccupato Alfy.
-No assolutamente-rispondo.
-E allora Giacomino?-chiede ancora una volta, lo sto esasperando.
-Ho intenzione di chiedere a Rachel di sposarmi-lo dico e sospiro.
Giacomo stacca lo sguardo dalla lista dei pazienti e mi osserva scioccato, la sua segretaria mi sorride.
-Auguri signor Giacomo-non smette di sorridermi.
-Perché vuoi sposarla?-domanda Alfredo.
-E’ la mia fidanzata da due anni, andiamo d’accordissimo, lei mi rende felice, è una ragazza d’oro, bravissima, la mia famiglia la ama, mia madre stravede per lei, lei vuole farsi una grande famiglia, vuole anche un cane, credo sia il momento giusto-la segretaria di Alfy mi osserva con gli occhi a cuoricino, probabilmente sogna anche lei che il suo fidanzato le chieda presto di sposarla.
Alfredo tace.
-Annulla l’appuntamento delle nove, vieni nel mio ufficio-Alfredo ha annullato il primo appuntamento della giornata per parlarmi, non è un buon segno.
-Non sei felice per me?-chiedo appena siamo soli.
Lui mi osserva in silenzio.
-Alfy potresti dire qualcosa?-questo suo atteggiamento mi sta spazientendo.
-Io non capisco perché tu voglia sposare Rachel-mi dice.
-Ti ho elencato i motivi prima-rispondo.
-Ottimi motivi, ma non mi hai detto l’unico che poteva convincermi del fatto che questo matrimonio sia una buona idea-afferma serissimo.
-E quale sarebbe questo motivo?-sbuffo.
-Il fatto che tu non ti renda conto di cosa manca, conferma la mia tesi-sorride.
-Rachel è la ragazza perfetta per me-insisto.
Lui non smette di sorridere.
-Sappiamo tutti perché stai con Rachel, Giacomo e non perché lei sia perfetta per te-mi dice.
-E’ una fidanzata perfetta e un giorno sarà un’ottima moglie, io sono pronto a fare questo passo e voglio farlo con lei-affermo convinto, non è giusto che lui metta in dubbio le mie decisioni.
-E quindi la ami?-chiede.
In quel momento capisco cosa voleva sentirsi dire tra le varie motivazioni…
-Quindi ti vedi accanto a lei per tutta la vita, vuoi invecchiare con lei, vuoi diventare il padre dei suoi figli, vuoi stare con lei per sempre?-rincara la dose.
Io inizio a tamburellare le dita sul tavolo senza rispondere.
-Non pensi a nessun altro, il tuo cuore è suo?-chiede ancora.
-Marina non mi ama e non mi amerà mai-gli rispondo.
-Il problema però è che tu ami Marina da anni-il suo tono è decisamente un rimprovero. -Ho sempre disapprovato questa tua relazione con Rachel, proprio perché la reputo una bravissima ragazza, che ti ama davvero, ha fatto di tutto perché tu la notassi, ha fatto di tutto per poter stare con te e ha sempre accettato per amore tuo, che nel momento in cui vi foste trovati nella stessa stanza con Marina lei avrebbe avuto tutta la tua attenzione, mentre Rachel sarebbe stata solo un sopramobile, tu non hai mai visto come ti guarda mentre tu osservi con occhi innamorati Marina, le spezzi il cuore ogni volta, però ti ama e sopporta e spera che un giorno Marina sparisca, la odia, la guarda malissimo, la fulmina e sono sicuro che se potesse eliminarla lo farebbe, lei sta aspettando pazientemente che tu, impari ad amarla, il problema è però che tu ami Marina e probabilmente la amerai sempre, la ami da sempre, la ami dal primo giorno, da quel Capodanno, non hai mai smesso di chiamarla puffetta, se lei ti chiama perché ha bucato una ruota e tu stai cenando con Rachel tu corri da lei, chiedere di sposare a Rachel sarebbe l’infliggerle un altro dolore e tu non sei cosi bastardo Giacomo-conclude e io sospiro.
-E quindi devo stare solo per sempre giusto?-domando nervoso.
-No, ti meriti la felicità,  ma non facendo soffrire Rachel-mi risponde.
-Ma tu lo capisci che Marina non mi ama?-stringo i pugni, sono anni che facciamo questi discorsi.
-Si lo capisco, però penso che tu dovresti interrompere la tua relazione con Rachel, stare un po' da solo, cambiare aria, capire…-lo interrompo.
-Capire cosa? Io amo Marina è vero, la amo, la amo da sempre, ma lei non mi vuole e potrei fare qualsiasi cosa per lei, ma questa cosa non cambierà, Rachel può rendermi davvero felice, io voglio una famiglia, sono cosi invidioso di te, tra tre mesi diventi papà…Io voglio essere un papà, ho quasi 30 anni e voglio costruire qualcosa con qualcuno-dico.
-Il problema è che tu non vuoi qualcuno…-lo interrompo di nuovo.
-Io voglio Marina, ma Marina non vuole me, io mi merito la felicità, mi meritò la serenità che Rachel mi dona-rispondo.
-Inviterai Marina?-domanda.
-Certo siamo amici-rispondo.
-E davvero riuscirai a dire ‘’ si lo voglio’’ guardando Rachel?-mi chiede.
-Ci ho pensato bene è quello che voglio fare-affermo.
-Va bene-dice.
-Inutile dire che vorrei fossi il mio testimone-sorrido.
-Giacomo sei mio fratello, certo-mi dà una pacca sulla spalla.
Mentre sono in macchina ripenso a quando due anni fa mi sono quasi dichiarato a Marina…
‘’-Bombaaaaaa-Marina è totalmente ubriaca e si è messa a ballare sul divano.
Io rido mentre la osservo, è completamente andata.
-Non può guidare cosi, la accompagno io-afferma Alfy.
-Hei no, ci penso io-propongo.
Marina scende dal divano e si butta al mio collo, Dio quanto è bella…
-Giacomino non è un problema per Alfy, a te non viene nemmeno di strada-dice Giorgia.
-Non è un problema nemmeno per me, forza puffetta mettiti il giubbotto che ti porto a casa-le dico.
-Mi accompagni tu? E mi porti in braccio a casa? Come le principesse, e mi sistemi la coperta e mi dai il bacino sulla fronte-sorride.
-Vuoi che faccia tutto questo?-domando.
-Assolutamente si, mi metto il giubbotto-barcollando si dirige verso il guardaroba.
-Giacomo, è ubriaca te ne rendi conto vero?-domanda serio Alfy.
-In questo momento mi è venuta voglia di darti un pugno, pensi mi approfitterei di lei?-domando indignato, si sono stracotto di lei e lo sanno tutti tranne lei, però proprio perché la amo non mi approfitterei mai di lei mentre è totalmente ubriaca.
-Sono pronta, vamos-Mari ritorna.
-Ciao tesoro-Giorgia la abbraccia. -Grazie Giacomo-Gio mi sorride.
-Ti ho mai detto che hai una bellissima macchina-mi dice Marina.
-Si una volta-le sorrido.
-Posso guidarla?-mi chiede.
-Non stasera puffetta-sorrido ancora.
-Sei cattivo-sbuffa…Mette su il broncio e io sospiro, Dio ogni giorno che passa è sempre più difficile non baciarla, e non dirle quanto la amo.
Entriamo in macchina.
-Non riesco a mettermi la cintura-sbuffa.
-La prossima volta non dovresti bere cosi tanto-la rimprovero, domani starà sicuramente uno schifo, come tutte le volte in cui si ubriaca.
-Ok papi-mi manda un bacino.
Appena accendo il motore lei mette la radio a tutto volume e improvvisa le parole di qualsiasi canzone passi.
-Sei totalmente fuori-affermo.
-Ammettilo che come ti diverti con me, non ti diverti con nessuno-mi sorride…E’ bellissima l’ho già detto?
Poi d’un tratto passa Amici mai di Venditti.
-Che noia questa canzone-lei è pronta a cambiare stazione.
-No lasciala-allontano la sua mano.
Improvvisamente fermo la macchina.
-Che succede?-Marina mi osserva interdetta.
-Ti devo parlare Marina-sono serissimo.
-Che succede?-ripete.
Io faccio un bel sospiro e trovo il coraggio di dirle tutto, tanto probabilmente lei lo dimenticherà…
-Sai quando sono andato via da Roberta, non mi sono particolarmente buttato giù, avevo semplicemente preso atto che il nostro amore fosse finito, e ho iniziato a credere che l’amore vero non esistesse, che fosse una di quelle favolette che ti vende la televisione, ma poi ho capito che non è cosi, che l’amore esiste, l’amore quello vero ed inspiegabile esiste, un giorno incontri quella persona che ti fa battere veramente il cuore, che cambia il tuo mondo, che solo vederla ti fa tremare le gambe e azzerare la salivazione, quella persona con cui vuoi passare tutto il tuo tempo, che 24 ore sono davvero troppo poche, quella persona di cui conosci ogni espressione, ogni modo di dire, quella persona che ti migliora, la metà mancante, quella che davvero ti completa…Marina quella persona per me sei tu-lei sbarra gli occhi sta per dire qualcosa, ma io la zittisco non ho ancora terminato. -Io ti amo, da sempre, dal primo giorno, dalla prima volta che ho visto la tua foto buffa su Whatsapp, dal primo sorriso, dalla prima volta in cui ti ho fatto comparire una ruga di disapprovazione sulla fronte, ti amo da sempre, amo tutto di te, amo il tuo sorriso, amo il modo in cui ti accarezzi i capelli quando sei annoiata o ti sistemi gli occhiali quando sei nervosa, amo le tue guanciotte che diventano rosse se qualcuno ti mette in imbarazzo, ti amo pure quando ti arrabbi con me per nulla e mi urli contro, io ti amo, ti amo tantissimo Marina-le sorrido.
Lei rimane in silenzio a fissarmi, prova ad apire la bocca, ma non esce nessun suono…Poi mi carezza la guancia e mi sorride.
-Sto per vomitare-detto questo apre lo sportello e butta fuori anche l’anima.
Finito tutto, è bianchissima, spegne la radio e chiude gli occhi.
Arriviamo sotto casa sua e proprio come voleva lei io me la metto tra le braccia e la porto a casa, le tolgo le scarpe e la sistemo sul letto, rimboccandole le coperte, la osservo dormire in silenzio.
-Ciao puffetta-le bacio la fronte e vado via.’’

Inutile dire che non abbiamo mai più parlato di quella notte, secondo me ed Alfy Marina ha sempre finto di non ricordare, è più comodo fare la smemorata piuttosto che rifiutarmi, d’altronde siamo amici da anni…
Basta devo definitivamente chiudere con Marina, io sposerò Rachel e farò di tutto per essere veramente felice.

POV. MARINA
Arrivo la prima alla serata organizzata da Alfy e Gio.
-Ciao, ho portato il vino-esordisco.
-Sempre la solita-ride Giorgia.
-Ciao amore della zia-le bacio il pancione, tra meno di 3 mesi nascerà il mio nipotino, solo Dio sa quanto sono stata felice di sapere che Giorgia aspettasse un bambino, con Alfy sono sicura saranno dei genitori fantastici.
-Vorrei che fossi cosi affettuosa anche con me-si lamenta Giorgia.
-Ciao tesorino-l’abbraccio.
Raggiungo Alfy in cucina, ha la faccia molto scocciata.
-Che musone-vado a dargli un bacio sulla guancia.
-Ciao Mari-mi regala un sorriso forzato.
-E’ successo qualcosa?-Alfy è sempre di buon umore, è davvero rarissimo vederlo cosi pensieroso.
-E’ due giorni che ha questa faccia e non vuole dirmi cosa succede-si lamenta Giorgia.
-Rachel e Giacomino?-domando.
La faccia di Alfy diventa sempre più cupa.
-Hai litigato con Giacomino?-domando.
-No Mari, tranquilla-risponde.
Cinque minuti dopo suona il campanello, sono sicuramente Rachel e Giacomino.
Infatti pochi secondi dopo ci raggiungono con un enorme vassoio di pasticceria.
-Come sempre esageri Giacomino, siamo solo cinque e non venticinque-lo prendo in giro, come faccio sempre ormai da cinque anni.
Lui sbuffa e non dice nulla.
-Ciao Rachel-le sorrido.
-Ciao-lei come sempre mi guarda male e io non ho proprio capito perché…Non siamo mai riuscite ad andare oltre i saluti di cortesia, non le sono mai piaciuta, giuro che io ho cercato di istaurare un rapporto con lei.
Ci sediamo a tavola come sempre io accanto a Giacomo, Gio accanto ad Alfredo e Rachel a capo tavolo, iniziamo a mangiare le nostre pizze e io come ogni volta rubo una patatina dalla pizza di Giacomino e lui sbuffa, lui come sempre appena finisce l’acqua nel mio bicchiere, ma la riversa e gli passo la coca cola, le nostre cene sono sempre state uguali, un rituale, soliti posti e solite abitudini, Rachel forse si sente esclusa, ma nessuno di noi ha mai avuto quest’intenzione.
-Rachel come va?-le domando.
-Magnificamente-per la prima volta in due anni forse, mi sorride.
-Sono felice per te-ricambio il sorriso.
-Tu come va a lavoro tesoro?-mi domanda Gio.
-Benissimo, sempre innamoratissima dei miei bimbi, oggi uno di loro mi ha chiamato mamma-sorrido, sono una maestra d’asilo follemente innamorata del suo lavoro, ricevo amore immenso ogni giorno, i miei piccoli alunni sono la gioia della mia vita.
Mi volto verso Giacomo e lui mi sorride dolcemente.
-Giacomino hai cambiato acconciatura?-gli scompiglio i capelli.
-Ti odio-sbuffa lui, odia quando gli tocco i capelli, ma alla fine sono l’unica a cui permette di farlo.
-Amore non devi dire qualcosa?-Rachel gli stringe la mano.
Lui le sorride e poi ritorna serissimo, in realtà tutti lo sono.
-Siete i miei migliori amici e volevo rendervi partecipi di una cosa bellissima che presto accadrà nella mia vita-Giacomo sorride e a me viene un crampo allo stomaco, non sarà forse incinta Rachel?
Rachel lo osserva con aria sognante.
-Io e Rachel ci sposiamo-afferma lui.
Rachel fa un urletto di gioia e ci mostra subito la mano con l’anello.
Giorgia sbarra gli occhi, Alfy sbuffa e io…Io non so che dire…
-Ti sposi?-gli chiedo.
-Si Rachel è la ragazza giusta per me-sorride.
-Ci amiamo tantissimo-lei lo bacia.
Alla fine tutti ci congratuliamo con loro, Rachel è al settimo cielo, sono felice per loro, sono una bella coppia, io voglio molto bene a Giacomino.
-Che hai?-mi domanda  Giacomo mentre siamo seduti sul divano e Rachel fa a vedere a Giorgia come vorrebbe il vestito.
-Niente-gli sorrido.
-Verrai al mio matrimonio vero?-mi chiede giocando con una ciocca dei miei capelli.
-Fa’ in modo che ci sia del ottimo vino rosso-gli faccio l’occhiolino.
-Lo sceglierò pensando a te-mi sorride.
-Dopo il matrimonio avete dei figli in progetto?-domando.
-Rachel vuole una famiglia numerosa, quindi si-continua a sorridere, ha una faccia cosi da ebete, sarà la felicità…
-Ti vedo felice, sono felice per te-gli stringo la mano.
-Grazie puffetta-mi bacia la guancia.
Dopo una mezz’oretta ci salutiamo e io salgo in macchina, apro spotify, lo collego alla radio e metto a tutto volume Amici mai e canto a squarciagola….Mentre piango…
Arrivo a casa e senza nemmeno togliermi il giubbino mi siedo sul divano e fisso lo schermo spento della mia televisione, il mio gattino viene a posizionarsi immediatamente sulle mie gambe.
Ho sempre pensato che un giorno Giacomo avrebbe sposato me…Che cretina…Ho sempre pensato di andare al suo matrimonio, ma perché sarei stata la sposa e non una di quelle sedute al tavolo degli amici, non una di quelle che dovranno ubriacarsi a merda perché l’amore della sua vita sta sposando una cretinetta antipatica…Mi sono sempre illusa che lui fosse innamorato di me, e io mi sono  innamorata di lui, non ho mai avuto il coraggio di dirglielo, ma ho sempre pensato che prima o poi lui si sarebbe dichiarato e invece no, lui si è fidanzato con Rachel e adesso vuole sposarla, lui ama Rachel e non me…
E’ quasi l’una di notte decido di chiamare la mia collega, che è l’unica a sapere dei miei sentimenti.
-Dimmi che hai appena fatto sesso con Giacomo?-borbotta con la voce impastata dal sonno.
Io inizio a singhiozzare.
-Che succede?-adesso Sharon è completamente sveglia.
-Giacomino si sposa-dico.
-Ma come-sbotta Sharon.
-Si l’hanno annunciato stasera, dovevi vedere lei com’era felice, sembrava toccasse il cielo con un dito-mi soffio il naso.
-E non si può fare nulla? Io non ci credo che lui non ti ama, lui è quello che il  primo anno a lavoro ti portava tutti i giorni la colazione, il muffin ai mirtilli-mi dice.
-Lo so, adesso non lo farà più, vogliono dei figli Sharon-mi dispero.
-Ma come dei figli? Ma è impazzito?-Sharon urla.
-No credo sia innamorato, ci siamo sempre illuse che amasse me…-non smetto di piagnucolare.
-Si Mari, ma lui non sa che tu lo ami, devi dirglielo, lui deve sposarsi sapendolo-mi dice.
-Saperlo non sarebbe d’aiuto, distruggerebbe il nostro rapporto, lui non sta con me, perché non mi ama, sta sposando Rachel perché la ama, perché la immagina come madre dei suoi figli-rispondo.
-Mari diglielo senza pensarci, chiudi la telefonata con me e chiamalo subito-mi incita.
-Sharon…-mi interrompe.
-Lo perderai comunque, una volta sposato non ci sarà puffetta o muffin ai mirtilli, lei non gli permetterà di avvicinarsi a te, diglielo, lui deve sapere-alle sue parole sospiro.

POV. GIACOMO
Rachel si è addormentata subito, io invece proprio non riesco a dormire, fisso il soffitto e ripenso a Marina, lei era davvero felice del fatto che mi stessi per sposare, mi parlava di vino rosso, non ha battuto un ciglio…Poco ci mancava e mi avrebbe chiesto di battezzare il mio primo figlio.
Idiota io, cosa speravo? In un’improvvisa scenata di gelosia? Che stronzo, ha ragione Alfredo, Rachel uno come me non lo merita, lei davvero mi ama, quando ieri sera le ho fatto la proposta è scoppiata a piangere dalla gioia…E io a chi penso? A quella cretina che mi parla di vino rosso…
Io non fumo, quasi mai almeno…Quando sono nervoso devo assolutamente fumare una sigaretta, ora sono davvero nervoso, quindi vado sul terrazzo con le sigarette e ne accendo una.
In quel momento suona il mio telefono…E’ Marina, sbuffo.
-Cosa hai combinato dolce Marina? Ti sei ubriacata e non sai come tornare a casa? Hai bucato e hai bisogno di un idiota che ti venga a cambiare la ruota? Hai incontrato l’ennesimo stronzo che vuole portarti a letto e hai bisogno di sfogarti? No mi dispiace cara, non ci sarò più-mi accendo la sigaretta e lascio il telefono suonare.
Ho davvero chiuso con lei stavolta, smetterò di esserci, ci sono sempre stato in tutti questi anni, non le ho mai fatto mancare nulla e lei mi ha sempre considerato come un amico, basta finisce qui, io adesso mi concentrerò solo su Rachel, sarò un marito perfetto per lei, quello che ha sempre sognato e un giorno un padre fantastico per i nostri figli, io voglio una famiglia felice, lascio Marina sola con il suo gatto e con il suo caratteraccio.

POV. MARINA
-Forse dorme, riprovo-insisto, ma dopo uno squillo lui rifiuta la mia chiamata.
Scoppio di nuovo in lacrime, è finito tutto, l’ho davvero perso per sempre, stupida ottusa orgogliosa, ho sempre pensato che prima o poi facesse un passo e non ho lottato abbastanza per noi.
Osservo il plaid con i fiocchi di neve sul divano e lo ripenso…
‘’Torno a casa dal lavoro distrutta, ho dolori lancinanti del ciclo, ho bisogno di una doccia calda e del mio letto.
Finita la doccia sento suonare.
-Chi diavolo è?-sbuffo.
Con indosso una vecchia tuta e i capelli ancora bagnati vado ad aprire, è Giacomo.
-Che vuoi?-rispondo acida.
-Mi fai entrare?-mi sorride.
-Dammi un buon motivo-dico.
-Sapevo mi avresti fatto questa domanda, ne ho vari- apre una busta ed esce un barattolo di nutella, poi una barretta di cioccolato fondente al 85% come piace a me, due vasetti di yogurt al limone il mio preferito. -E non per ultimo, visto che ami i plaid-esce un plaid blu con dei fiocchi di neve.
Io sorrido.
-Prego-lo faccio entrare.
-Vatti ad asciugare i capelli puffetta, ti preparo un panino con la nutella-mi scompiglia i capelli.
Poco dopo ritorno in salotto e lui è steso sul divano con il plaid sulle gambe, due panini alla nutella e una puntata di The Vampire Diaries.
-Lo so che quando hai il ciclo hai bisogno di vedere il tuo Damon, che poi tutta sta gran bellezza non è-sbuffa.
Io mi accoccolo accanto a lui.
-Giacomo se non esistessi dovrebbero inventarti-sospiro.’’

E’ stato quello uno dei primi momenti in cui ho capito d’amarlo, lui per me c’è sempre stato, veniva continuamente in mio soccorso, il principe che ogni donna si meriterebbe…
-Il principe di Rachel-mi accascio sul divano in lacrime
Angolo autrice
Sono tornata subito nemmeno 24 ore, e alloraaaa chi si aspettava un capitolo cosi? Rispondo io assolutamente nessuno.
Giacomino si sposa...
Ora secondo voi, per chi mi conosce, come la sbroglio io tutta questa storia?? Solo facendomi venire l'ulcera ahahahahah.
Bacini e a presto.

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Capitolo 3
*** Folle e imbarazzante ***


Folle e imbarazzante
POV. GIACOMO

Sto girando il cucchiaino per mescolare il caffè e non smetto di pensare a Marina, cosa voleva dirmi ieri notte? Perché mi ha telefonato? E perché io ho fatto l’orgoglioso e ho deciso di non risponderle?
-Giacomo lei ti sta manipolando, lei vuole che tu la pensi, non doveva dirti nulla di importante-mi impongo di non cedere all’impulso di volerla cercare, l’ho detto ieri io devo diventare il marito che Rachel sogna fin da bambina.
Poi improvvisamente mi fermo a fissare la poltrona bordeaux nel mio salotto.
‘’-Questa poltrona è fantastica-Marina ci si butta letteralmente sopra.
-Non mi piace il colore-sbuffo.
-Giacomino, fidati di me, è perfetta, a casa tua ci starebbe benissimo- è entusiasta, mi fa sorridere.
-Io vorrei arredare il tutto sui toni del grigio-le ricordo.
-Grigio, noioso e prevedibile, questa poltrona è stata costruita per essere posizionata nel tuo salotto, se ci impegniamo, sono sicura troveremo il divano che si abbina-mi dice.
-Dammi un buon motivo-rispondo.
Lei mi sorride e poi si sistema gli occhiali e io la trovo dannatamente bellissima, non esiste qualcosa di più bello per me, Marina è perfetta.
-Immaginati vecchio, con il mal di schiena, ti riposi di fronte al camino su questa super confortevole poltrona e la tua dolce mogliettina, compagna di vita da almeno 25 anni ti porta il caffè sorridendo, è questo il buon motivo-si alza e mi dà un bacio sulla guancia.’’

Inutile dire che mi ha convinto immediatamente, che scemo…Per un secondo quel giorno ho pensato che lei si immaginasse come la mia compagna di vita da 25 anni…
-Perché stai fissando cosi attentamente la poltrona amore mio?-Rachel poggia delicatamente le sue labbra sulle mie.
-Ho pensato che mi ha annoiato, vorrei cambiarla, suggerisci qualche colore per la nuova poltrona?-chiedo sorridendo.
-Amore a me piacerebbe molto, il grigio, sta meglio con gli altri mobili-sorride dolcemente…Il grigio, esattamente come avevo pensato io.
-Domenica pomeriggio andiamo a cercare la nostra poltrona grigia, quella su cui io da vecchietto mi accomoderò e tu mi porterai il caffè-le stringo la mano…Ma più che esserne felice provo una fitta di dolore…
-Amore mio sei fantastico-Rachel mi bacia.
-Saremo tanto felici-le sorrido.
-Certo amore mio, non ci sono dubbi, pensa poi quando i nostri figli correranno per casa-Rachel ha gli occhi a cuoricino.
-Sarà ancora più bello-le carezzo la guancia. -Adesso mi preparo per andare a lavoro, ciao amore-le bacio la fronte e salgo al piano superiore, ho bisogno di una doccia di mezz’ora…Ah come vorrei cancellare tutti  i miei pensieri con una doccia.

POV. MARINA
Qualcosa di rugoso mi sta leccando la guancia…Apro gli occhi e trovo Klaus, si ho una fissa con The Vampire Diares, il mio gatto che mi lecca…
-Klaus-sbuffo.
Ho dormito sul divano con addosso ancora il cappotto…
-Che mal di testa e che nausea-sbuffo ancora.
Decido di chiamare a scuola, non posso decisamente presentarmi in questo stato, non sarei un buon esempio per i bambini, che pessima maestra d’asilo che sono.
Dieci minuti dopo la mia chiamata a scuola, mi chiama Sharon…
-Sharon-sbuffo ancora una volta in quella giornata, so che sta per rimproverarmi e io non ho nessuna voglia di starla a sentire.
-Da quando in qua un uomo ti costringe  a prendere un giorno di malattia?-si, sta usando il tono di rimprovero, che di solito usiamo con i bambini.
-Da quando si sposa con una che non sono io, che lo amo da tanti anni-inizio a piagnucolare.
-Non gli hai detto nulla?-mi domanda.
-Non mi ha risposto-dico.
-Bhe vestiti, va’ da lui e digli tutto-mi esorta.
-Sharon sarei egoista, lo metterei in confusione e io non voglio, lui è davvero felice con Rachel, lui la ama, lui vuole dei figli da lei, io non posso essere cosi stronza, è giusto che lui non sappia nulla, è giusto che lui si concentri tranquillamente nei preparativi del matrimonio-sospiro, si dopo le sue chiamate rifiutate ho deciso che non gli avrei assolutamente detto nulla, il suo non rispondere è stato un segno, lui mi ha sempre risposto di notte, ieri non l’ha fatto perché non doveva sapere niente, il suo destino è di stare accanto a Rachel.
-E allora devi andare avanti con la tua vita senza deprimerti-mi dice lei.
-Non è cosi semplice-borbotto.
-Stasera usciamo e incontriamo tipi carini che ci offriranno da bere-la immagino già la sua faccetta maliziosa.
Io esito, non mi va, non ho l’umore per girare per locali, ma è pure  vero che devo andare avanti e devo non pensare, bere e flirtare con sconosciuti è la miglior cosa…
-Ok dai-rispondo.
-Bravissima, a stasera-non mi dà nemmeno la possibilità di rispondere che riattacca, Sharon è cosi esageratamente esuberante.
Mi farà bene questa serata…Almeno spero.

POV. GIACOMO
In ufficio non riesco a concentrarmi, cosi verso le 11 mi prendo una mezz’oretta di pausa e vado a scuola da Marina, voglio sapere cosa doveva dirmi ieri notte…
Per fortuna becco la sua classe giocare in cortile, riconosco la sua collega Sharon, ma non vedo Marina così chiamo Sharon.
-Ciao-mi sorride.
-Ciao ti ricordi di me?-domando, in effetti è un po' che non passo da scuola, sorrido il primo anno di Marina per non farla sentire sola le portavo sempre la colazione…
-Certo chi dimentica uno che ti porta tutte le mattine il muffin ai mirtilli-Sharon mi sorride ancora e io ricambio…Che bei tempi, tutto sembrava ancora possibile…
-Sono stato maleducato, oggi nessun muffin-dico.
-Tranquillo, cercavi Marina?-mi chiede.
-Si, puoi chiamarmela?-domando cortesemente.
-Marina si è presa un giorno di malattia-mi comunica e io perdo un battito, forse si è sentita male, mi ha chiamato per questo e io non sono corso da lei ad aiutarla…
-Che che ha?-balbetto agitato.
-Eh le fa male il cuore-dice lei.
-Ha avuto un infarto?-sto per averne uno io però…
La mia Puffetta è stata male e io ho messo davanti il mio orgoglio, mi sento una merda…
Sharon scoppia a ridere, io mi sento confuso.
-No nessun infarto, problemi di cuore, un coglione l’ha fatta soffrire-mi dice.
Io la guardo scioccato…Un tizio ha fatto soffrire Marina? Al punto da non venire a lavorare?...E io non ne ho mai saputo nulla…
Un’ora dopo sono allo studio di Alfredo.
-Ma secondo te io ogni giorno posso annullare una visita per te?-Alfy è nervoso.
Io sono in silenzio seduto sul divanetto da quasi dieci minuti.
-Posso almeno capire cosa è successo? Rachel è già incinta?-chiede.
-Ha un altro-sento gli occhi pizzicare.
-Cosa?-Alfredo urla.
-Si un altro che la fa soffrire, un altro che è degno delle sue lacrime, uno che l’ha spinta a prendersi un giorno di malattia e non sono io Alfy-sospiro.
-Ma scusa, il matrimonio?-chiede bianco in viso.
-Ma figurati non le frega nulla, mi ha detto che è felice per me-sbuffo.
-Come è felice per te?-vedo Alfredo sempre più scioccato.
-Si non le frega nulla che mi sposo-dico nervoso. -Tanto ha un altro-stringo i pugni.
-Ma tu con chi ti sposi?-Alfredo e confuso e ora lo sono anche io.
-Con Rachel Alfy, con chi mi devo sposare?-sbotto.
-Ma se ha un altro perché la sposi ancora?-Alfredo è interdetto.
-Marina ha un altro, Marina-alzo la voce anche io.
Alfredo si avvicina a me, mi afferra dalla maglia e mi spinge fuori.
-Mi hai stancato tu e Marina, la ami? Diglielo e basta!-mi chiude la porta in faccia.

POV. MARINA
Uscita dalla doccia, metto la musica a tutto volume e bevo vino, si è bene arrivare già cariche alle serate rimorchio con Sharon…
-Klaus mammina stasera vuole esagerare-apro l’armadio.
Afferro il mio tubino nero aderente, quello che risalta il mio decolté, poi il completino intimo di pizzo rosso, e le mie scarpe rosse con il tacco…
Non esagero con il trucco solo un filo di mascara e una passata di rosso sulle labbra, i capelli li asciugo lisci…
Un’ora dopo apro la porta a Sharon.
-Come ti sembro?-faccio un giro su me stessa.
-Non sembri una che ha pianto fino a poco fa-sorride.
-Voglio dimenticare tutto-dico.
-Sono sicura troverai qualcuno che ti soddisferà-eccola con il suo sorrisino malizioso. -Facciamo una storia-apre la fotocamera interna e ci scattiamo un selfie.
Venti minuti dopo entriamo al pub che siamo solite frequentare  e subito ci mettiamo a ballare la nuova canzone di Rkomi.
-Hei Mari, c’è un figo pazzesco che ti fissa-mi dice Sharon.
-Dove?-chiedo.
-Al bancone, camicia bianca-mi informa.
Io mi giro si è vero, un bel ragazzo, alto, moro, sguardo simpatico, mi sta fissando.
-Vado?-domando.
-Perché sei ancora qui?-Sharon mi dà un pizzicotto sul sedere.
Io rido e mi dirigo verso il bel moretto. Mi avvicino al bancone.
-Un Gin Tonic, grazie-chiedo al barista.
-Prevedibile-dice il moro accanto a me.
-Come scusa?-chiedo.
-Tu, sei prevedibile-mi sorride.
-E tu sei un cafone-lo fulmino.
-Fammi indovinare, il fidanzato ti ha lasciato, e quindi la tua amica ha deciso di portarti a divertire e tu essendo il cliché della mollata, hai deciso di mettere un vestitino che valorizzasse il tuo punto forte-indica il mio seno. -Probabilmente hai anche l’intimo provocante, la tua amica ha notato che ti stavo fissando e puff siccome stai cercando del sesso con uno sconosciuto per dimenticare l’amore della tua vita, sei venuta qui e hai ordinato il drink più prevedibile del mondo, un gin tonic, con la speranza che lo pagassi io e poi ti invitassi a casa mia, giusto?-sorride, ha una faccia da schiaffi.
Io rimango per un istante interdetta, non ho mai visto un cafone come questo qui…Peccato però che abbia ragione su tutto.
-No ti prego non metterti a piangere, non sono bravo a consolare-mi dice.
-Ma chi ti credi d’essere?-sbotto.
-Giovanni-mi sorride e mi porge la mano.
Io scoppio a ridere…
-Cosa ti fa ridere esattamente?-chiede lui.
-Tu-sorrido.
-Stai cercando qualcosa per offendermi? Non ci riuscirai, non mi scalfisce nulla-dice.
-Il mio migliore amico di cui sono innamorata si sposa, si sto cercando del sesso occasionale e tu sei talmente cafone che non avrei nessuna voglia di rivederti domani, ci stai?-chiedo.
E’ sorpreso.
Mi avvicino a lui e….
-Nulla ti scalfisce, ma io ti ho sorpreso, Marina comunque-sussurro al suo orecchio e bevuto un sorso del gin tonic torno in pista.
-E quindi?-domanda Sharon
-Aspetta-sorrido.
Io e Giovanni non facciamo altro che fissarci, poco dopo lui si alza e mi viene incontro, inizia ballarmi accanto, io lo attiro a me.
-Ok, sono di troppo-Sharon ci lascia soli.
-Difficile resistere?-domando gongolando…
-Sei bella lo sai-sussurra lui.
In realtà nessuno me l’ha mai detto con la sua sincerità…
Giacomo mi viene un istante in mente…Basta non devo pensarci, bacio Giovanni.
Non mi aspettavo fosse tutto cosi veloce e passionale, nemmeno il tempo di un bacio che finiamo nella sua macchina.
-Mi costa ammetterlo, ma ti ho notata dal primo secondo e speravo mi venissi a parlare-dice mentre si libera del mio vestitino.
Io rido.
-Hai rischiato ti schiaffeggiassi- gli mordo il labbro.
-Eccitante-sorride…Dio questo ragazzo  è bellissimo e manderebbe fuori di testa qualsiasi ragazza.
-Sconsiderato-sorrido.
Nemmeno il tempo di riflettere troppo che lui è dentro di me…
In quel secondo…In quel secondo sento il cuore spezzarsi…
-No non posso-mi stacco da lui.
Mi sistemo il vestito ed inizio a piangere, è una cosa cosi imbarazzante…Eppure proprio non riesco a smettere di piangere, Giovanni accanto a me in silenzio si risistema, che squallore, la situazione mi fa piangere ancor di più.
Improvvisamente sento una mano sul mio viso, è quella di Giovanni, sta provando ad asciugare le mie lacrime con una carezza.
-Che fai?-domando sorpresa, doveva essere sesso occasionale.
-Non avevo mai fatto piangere nessuna-mi sorride.
E io scoppio a ridere…
-E ora ridi-ride anche lui.-Ti riaccompagno a casa, dove abiti?-mi domanda carezzandomi ancora una volta la guancia.
-Posso tornare dalla mia amica-gli dico.
-No, non puoi rovinarmi la reputazione cosi, devi assolutamente fingere che hai passato una notte fantastica-dice.
Io rido ancora una volta e decido di dargli il mio indirizzo.
Quando arriviamo di fronte a casa mia, io non so cosa dire, è stata la serata più folle e imbarazzante della mia vita…
-Lui lo sa?-mi chiede.
-Cosa? Chi?-domando.
-Il tuo migliore amico, lo sa che lo ami?-mi domanda.
-No-rispondo.
-E perché?-insiste.
-Perché lui è felice con lei, non voglio rovinargli la felicità e lo perderei per sempre, io non sono pronta-trattengo le lacrime.
-Da quanto tempo lo ami?-chiede ancora.
-Lui non è il mio tipo, anzi lui rappresenta tutto quello che non vorrei, è troppo gentile, troppo buono, troppo dolce, troppo romantico, si ricorda perfettamente ogni avvenimento, è molto ordinato, è troppo responsabile, è molto altruista, lui non è il mio tipo, ha anche le fossette quando sorride…Però poi ho imparato ad amare tutto questo e a capire che non riesco a farne a meno…-singhiozzo.
Giovanni mi sorride.
-Anche io ero innamorato una volta, mi dovevo sposare-sorride ancora.
-E poi?-chiedo.
I suoi occhi sono lucidi….Si lo ripeto questa serata ha dell’assurdo.
-L’hanno investita è morta sul colpo-sospira.
Io d’istinto l’abbraccio…
Passiamo l’intera notte a parlare in macchina.
-Sono le 6-sorride Giovanni.
-Siamo logorroici-sorrido anche io.
-Dovremmo salutarci, addio Marina-mi fa l’occhiolino e un’ultima gentile carezza sulla guancia.
-Addio Giovanni-gli bacio le labbra.
Si abbiamo deciso di non scambiarci i numeri…Rimarrà solo un ricordo questa notte.

POV. GIACOMO
Ho deciso di scendere quella stupida poltrona in garage, basta non voglio vederla più, non solo la poltrona, ma proprio Marina, basta è finito tutto, lei ha un altro, un altro che la fa soffrire, un altro che ha avuto il privilegio di ricevere amore da quel suo cuore di ghiaccio…Io cosa sono stato? Sempre l’amichetto messo ai margini…Do un calcio alla poltrona.
Poi sospiro e mi ci siedo sopra, apro instagram cosi per distrarmi…
Lei ha una storia, vorrei non aprirla, ma ancora non le resisto, cosi la apro, sono lei e Sharon…Lei è bellissima ha indossato il tubino nero che mi fa impazzire… Staranno sicuramente andando per locali, la didascalia alla foto dice tutto ‘’ Per stasera, siamo due maestre davvero cattive’’
Decido di coprire la poltrona con un vecchio lenzuolo e tornare in casa, la notte la passo a rigirarmi…
-Amore ma come mai sei cosi agitato?-domanda Rachel.
-Scusa amore, mi fa male la schiena e non riesco a riposare tranquillamente-invento cavolate.
Alle 5 e mezza mi alzo, basta io devo parlare con lei.
-Amore dove vai?-chiede Rachel con voce assonnata.
-Mi faccio una passeggiata, proprio non riesco a stare a letto-mento, che uomo di merda sono diventato per Marina.
Arrivo di fronte a casa sua e la vedo…E’ in macchina con un altro…
Chiacchierano, ridono, lui le da un pizzicotto sul naso, lei le scompiglia i capelli, la gelosia mi sta corrodendo l’anima…Dio come brucia, Dio come fa male, non ho mai provato qualcosa di cosi ardente e doloroso.
Lui le carezza la guancia e lei lo bacia…Stringo il volante e sento gli occhi pizzicare.
-Dio come fa male-mi carezzo il petto, ho il cuore distrutto.
Lei rientra in casa e lui va via e io scoppio a piangere da solo in macchina…
Lei ama davvero un altro, lui avrà visto la storia si sarà ingelosito e quindi sarà andato a riprendersela, lei felice l’ha perdonato subito e sono stati tutti la notte in macchina a parlare…
Io arrivo alla sua porta e suono il campanello.
Lei apre la porta ha i capelli legati, ha in mano una salvietta struccante, i piedi scalzi e…
Una mia maglia…
-La mia maglia-affermo sorpreso.
Lei si osserva e diventa rossa in viso.
-Che fai qua?-chiede.
-Perché hai la mia maglia?-sono mesi che la cerco, perché ce l’ha lei?...
-Non è tua-dice.
-Marina ha la macchia di candeggina sotto il logo, è mia-le dico.
-E’ di…-non sa cosa dire.
-Posso capire perché hai una mia maglia?-chiedo ancora una volta mi sembra assurdo, e poi perché la usa per dormire.
-Ho sonno, ci vediamo domani?-mi sorride e sta per chiudere la porta, ma io la blocco.
-E’ già domani, perché hai la mia maglia?-insisto.
-Ho un mal di testa atroce, devo urgent….-la interrompo.
-L’hai rubata da casa mia?-il mio cuore perde un battito.
Lei si osserva i piedi in imbarazzo e annuisce.
-E perché volevi una mia maglia?-non so perché ma si riaccende una piccola fiamma di speranza…
Lei proietta i suoi occhioni nei miei e io sorrido, si morde il labbro in imbarazzo.
-Volevo sentire il tuo profumo-dice e io credo di poter morire d’infarto in questo momento.
-E perché?-chiedo.
-Senti tutti questi perché, sembri un bimbo a scuola-sbuffa.
-Marina…-io non so che dire.
-Hei Mari hai dimenticato il telefono da me in macchina-sento una voce maschile…Può essere solo una persona…
-Ah il telefono-esclama Marina.
-Tu devi essere il famoso Giacomo-il tizio sorride…E’ pure figo.
-Io invece non ho idea di chi tu sia-affermo acido.
-Lui è Giovanni-dice Marina.
-Manca solo Aldo-il cretino se la ride.
-Cosa?-chiedo interdetto.
-Aldo, Giovanni e Giacomo-ride ancora, Marina sorride.
-Marina perché hai la mia maglia?-chiedo ancora una volta davanti a Giovanni, poco mi importa litigheranno.
Lei guarda Giovanni, non riesco ad interpretare il suo sguardo…
-Vabbè dai amico sei il suo migliore amico, ci sta-sorride Giovanni e mi dà una pacca sulla spalla.
Io guardo ancora una volta Marina, lei mi sorride imbarazzata.
-Ma tu chi sei esattamente?-chiedo a Giovanni.
-Il suo ragazzo-mi sorride.
-Il mio ragazzo-ripete Marina.
-Il tuo ragazzo-affermo schifato.
Angolo autrice
Salve carissime, io adoro questo capitolo, forse voi noi ahahahah fatemi sapere e ditemi anche cosa ne pensate della new entry ;)
Ahhh e ora che conoscete meglio Giacomo e Marina che mi dite anche di loro? A prestissimo bellezze.

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Capitolo 4
*** Tossico ***


Tossico
POV. MARINA

Giacomo mi osserva con uno strano sguardo, un misto tra lo schifato, l’ indignato, il sorpreso e il furioso, è indecifrabile ciò che prova, ma io proprio non potevo rivelargli che tempo fa ho rubato la sua maglia perché lo amo follemente, lui ama Rachel…Lui vuole sposare Rachel non devo mai dimenticare questo!
-Hei piccola entriamo?-mi domanda Giovanni sorridendo.
-Si entrate io vado-Giacomo non mi dà nemmeno il tempo di salutarlo che si dilegua.
Io mi tiro dietro Giovanni.
-Io e te non dovevamo dirci addio e rivederci mai più?-inizio a camminare nervosamente per il mio piccolo salotto, Klaus mi fissa interdetto, Giovanni si accomoda sul divano.
-Ha la faccia da pesce lesso, non so perché me lo immaginavo diverso e con uno sguardo più furbo-dice Giovanni.
-Ma chi?-chiedo.
-Il tuo amore, il tuo Giacomo-mi fa l’occhiolino.
Mi siedo accanto a lui e sospiro.
-Io mi sono impanicata, ha iniziato a chiedere spiegazioni su questa stupidissima maglia-dico.
-Tu molto furba devo dire, aprire la porta con la maglia del tuo migliore amico, che hai rubato-sorride.
Lo colpisco con un cuscino a forma di faccina con gli occhi a cuoricino, anche quello me l’ha regalato Giacomo.
-Sei odioso-sbuffo.
-Vabbè piccola niente panico, tra qualche giorno gli dirai che abbiamo litigato e ci siamo mollati e finisce tutto-dice tranquillissimo.
-Sono una combina guai-affermo.
-Secondo me questa cosa del ragazzo, farà più bene che male, i ragazzi quando si sentono in competizione rendono di più-mi dice.
-Competizione per cosa?-chiedo interdetta, sarà il sonno, ma credo che Giovanni faccia discorsi abbastanza sconnessi.
-Per te-risponde.
-Ma lui non si sente in competizione con te per me Giovanni-gli spiego.
Lui sorride.
-Io devo andare, oggi è il mio primo giorno di lavoro e non posso arrivare in ritardo, tra qualche giorno ricordati di dire che ci siamo lasciati-mi scompiglia i capelli.
-Ma tu davvero credi che lui si senta in competizione con te?-domando.
-Digli il prima possibile che lo ami, addio piccola-detto ciò esce da casa mia e probabilmente adesso davvero dalla mia vita…
Dio ribadisco è stata la notte più folle e imbarazzante con finale inaspettato della mia vita. Ma poi Giacomo cosa ci faceva qui di mattino cosi presto?
Mi accoccolo sul divano e cerco di dormire almeno un’oretta prima di andare a lavoro.Però proprio non riesco a chiudere gli occhi, penso costantemente a Giacomo, penso al suo sorriso, ai suoi modi gentili, alle sue fossette sulle guance, ai suoi occhi furbi, ai suoi capelli morbidi, al suo profumo pungente ma allo stesso tempo dolce…Dio quanto sono innamorata, io davvero non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui, senza le sue premure, senza lui che mi prende in giro…
Ricordo perfettamente come un comune giovedì di tre mesi fa mi sono messa in borsa questa maglia, com’è ho dormito bene la prima notte che l’ho indossata, ero circondata dal suo profumo, mi sembrava di dormire stretta a lui, con la testa poggiata sul suo petto, peccato che questo non accadrà mai, peccato che quella che tutte le sere ha l’immenso privilegio di dormire stretta a lui è Rachel, lui può vederlo al mattino appena sveglio, può vederlo con il faccino ancora addormentato e i capelli scompigliati…Mi asciugo una lacrima, sospiro e decido di andarmi a fare una doccia, devo andare a lavoro.
Quando arrivo a scuola, Sharon mi viene subito incontro, vorrà di sicuro dettagli succulenti di una notte di sesso sfrenato che in realtà non c’è stata.
-Allora hai concluso con il bel moretto?-domanda maliziosa.
-E’ stata una tragedia-sospiro.
-Bhe dalle tue occhiaie non si direbbe-mi pizzica il braccio e mi regala ancora una volta un sorrisetto malizioso.
-Ti prego Sha dimentichiamo la notte scorsa-sbuffo.
-Ma perché?-si indigna.
-Hei ragazze prima di entrare in classe, andiamo in palestra, il preside vuole presentarci il nuovo maestro di educazione fisica-ci informa una collega.
-Che palle-sospiro ancora una volta in quella lunghissima giornata, pensare che sono ancora le  8 e 30.
-Speriamo sia carino-Sharon sorride tutta contenta.
Entriamo in aula magna e vediamo di spalle un tizio alto, moro, con un bel sedere.
-Hai visto che sedere?-Sharon ha gli occhi a cuoricino, io sorrido, è sempre la solita.
Il preside inizia a parlare e…
-Ecco a voi il maestro Giovanni Calcaterra, il nuovo docente di educazione fisica-il maestro si volta ed è proprio quel Giovanni…
-Oh cazzo-esclama Sharon, io sbarro gli occhi non so cosa dire, menomale che non ci saremmo mai più dovuti rivedere.
Il preside inizia  a presentare i vari docenti, fin quando io e Giovanni non siamo di nuovo uno di fronte all’altra, lui sbianca.
Quando il preside ha finito le presentazioni Giovanni viene da me.
-Siamo davvero colleghi?-sta trattenendo la risata.
-Mi sa di si-sbuffo.
-Hei piccola, è proprio destino, non facciamo altro che incontrarci-sorride.
-Giacomo viene spesso a scuola e tu adesso sei qui, si complica tutto-gli dico.
-Wow sarà divertentissimo potremo inscenare una mega litigata di fronte a lui-mi fa l’occhiolino.
-Non potevi dirmi ieri sera quale fosse il tuo lavoro?-sbuffo.
-Esattamente quando volevi te lo dicessi? Mentre ti strusciavi su di me? Oppure quando sono entrato dentro di te e due secondi dopo ti sei messa a piangere? O quando il tuo migliore amico ti ha trovato con addosso la sua maglia? Quando dovevo?-chiede.
-Oddio noi stavamo davvero per fare sesso-pronuncio queste parole indignata.
-Sarebbe stata un’esperienza indimenticabile-mi fa un altro occhiolino.-Buon lavoro mia cara collega-mi sorride e si allontana.
Io me lo sento da questa cosa deriveranno un milione di problemi, si sto per sospirare ancora una volta in questa dannata giornata.

POV. GIACOMO
-E’ venti minuti che tiri pugni contro il sacco e sbuffi posso capire cosa è successo?-domanda Alfredo.
-L’ho visto capisci, il fantastico fidanzato di Marina-colpisco con rabbia ancora una volta il sacco, ho bisogno di scaricare tutta questa energia negativa.
Alfredo mi fissa interdetto.
-Esiste davvero?-domanda scioccato.
-Si è figo, alto, faccia da schiaffi, fisico palestrato e si chiama Giovanni-colpisco ancora il sacco, in realtà vorrei colpire la faccia di questo Giovanni, non sono mai stato un tipo violento, ma lui mi urta, lui sta con la donna che amo.
-Giorgia non ne sa assolutamente nulla-Alfredo è totalmente scioccato.
-Sono molto affiatati, dovevi vederli-affermo schifato.
-Hei Giacomino, mi dispiace-Afy si avvicina a me e mi dà una pacca sulla spalla.
-Mi sento un coglione Alfy, sono innamorato di lei da cinque anni, cosa ho avuto in cambio? Solo sofferenza…Sono stanco, lei mi fa solo soffrire e io nonostante tutto questo non smetto di amarla e trovarla perfetta…-sento gli occhi pizzicare, mi spiace se vi aspettavate che io fossi uno di quelli che non piangono mai, no non sono io, io sono molto sensibile ed emotivo e in questi anni per Marina ho versato moltissime lacrime.
-Amico forse questo è un segno, è arrivato il momento di passare davvero oltre, Rachel ti ama, concentrati su di lei, sono sicuro avrete un matrimonio sereno-mi sorride, anche se non lo sento pienamente convinto, sta dicendo questo solo per provare a consolarmi.
-Si lo so-dico.
-Forse non era destino con Marina-continua.
-Probabilmente-annuisco e sento ancora una volta il petto fare male.

POV. MARINA
Parcheggio l’auto fuori casa e sospiro, Dio grazie quella pessima giornata è finita, io e Giovanni ci siamo evitati tutto il tempo, ho raccontato la notte scorsa a Sharon che mi ha rimproverato di non aver fatto sesso con Giovanni…Davanti al mio portone noto Giorgia.
-No mi sa che la pessima giornata non  è ancora finita-sospiro, ho perso il conto dei miei sospiri oggi.
-Salve signorina-Giorgia mi sorride appena mi vede.
-Hei ciccina-mi avvicino a lei e le bacio le guance.
-Sono un po' arrabbiata con te-mi dice.
-Per cosa?-apro il portone e la invito ad entrare, ci sistemiamo sul divano.
-Chi è Giovanni?-chiede diretta e io perdo un battito, adesso che faccio? Cosa dico?
-Vuoi qualcosa di bere? Una bella tisanina allo zenzero?-domando.
-Marina-mi ammonisce con lo sguardo.
Non posso dirle che mi sono inventata tutto perché impanicata dalle domande di Giacomo, non posso dirle che amo Giacomo, lei lo direbbe ad Alfredo che lo direbbe immediatamente a Giacomo e lo perderei per sempre, perché lui ama Rachel e per non farmi soffrire mi allontanerebbe anche come amica…Non posso rischiare questo.
-Come lo sai?-domando.
-Giacomino l’ha raccontato ad Alfy-mi spiega.
-Bhe Gio, è il mio ragazzo, ma è molto complicato, litighiamo spesso, abbiamo un rapporto abbastanza conflittuale-dicendo cosi li preparo alla prossima rottura.
-Perché non mi hai parlato prima di lui? Sono o non sono la tua migliore amica?-chiede, io mi sento una merda, lei non sa assolutamente nulla di Giacomo.
-Certo che lo sei-le stringo la mano.-Però ti ripeto il rapporto con Giovanni è molto complicato quindi non mi sono sentita di parlarne, volevo capire come andava a finire, considera che anche poco fa abbiamo litigato-le dico, si meglio esagerare, cosi mi crederà subito quando le dirò che tra me e Giovanni è finita.
-Lo voglio conoscere-esclama.
-No Gio. non mi sembra il caso, per ora davvero litighiamo per qualsiasi cosa continuamente-insisto.
-Domani sera venite a cena e non dirmi no, perché mi offenderò moltissimo-il suo tono è perentorio.
Il mattino seguente trovo davanti a scuola Giovanni fermo a fumare una sigaretta, mi avvicino a lui.
-Stai per chiedermi un favore giusto?-chiede senza nemmeno guardarmi.
-Ho avuto una fantastica idea per essere credibili quando dirò che la nostra storia è finita-sorrido.
Mi fissa un attimo.
-Che vuoi Marina?-domanda.
-Sai che sei scontroso?-gli regalo uno sguardo truce, Giovanni è più cinico di me.
-Buongiorno dolce Marina, che idea fantastica hai avuto? Cosi preferisci?-chiede.
-La mia migliore amica ci ha invitato a cena da lei, litighiamo davanti a lei e il suo compagno e io domani dirò che ci siamo lasciati, mi sembra abbastanza lineare come piano-dico.
-Va bene piccola-risponde.
-Davvero?-chiedo sorpresa, credevo che non mi avrebbe aiutato.
-E’ una buona idea, e tranquilla io sarò il fidanzato peggiore che si sia mai visto-sorride.
-Grazie-sorrido anche io.
-Marina però poi devi parlare con Giacomo, lui merita di sapere quello che provi, poi sarà lui a scegliere se rimanere o meno con la sua attuale compagna-mi dice.

POV. GIAOCOMO
-Ma a cosa dobbiamo questa cena di Giovedi?-domanda Rachel a Giorgia mentre stanno apparecchiando.
-Rachel apparecchia anche il posto libero che c’è di solito-le dice Giorgia e io perdo un battito, non solo verrà Marina ma porterà anche il suo ragazzo, io regalo uno sguardo truce ad Alfredo, lui alza le spalle.
-E come mai?-chiede Rachel.
- Mari porta il suo ragazzo-Giorgia sorride.
Anche Rachel si apre in un sorrisone…
-Sono felicissima per lei-per l’entusiasmo poco ci manca che si mette a fare un saltello.
In quel momento suona il campanello.
-Vado io-Alfredo si avvia verso l’ingresso.
Qualche minuto dopo Marina e il suo fighissimo fidanzato fanno il loro ingresso.
-Hei Gio, lei è Giorgia, la mia migliore amica-afferma Marina.
-Piacere-Giorgia sorridendo stringe la mano al tizio che per l’occasione si è spruzzato probabilmente una boccetta di profumo, mi nausea.
-Piacere mio e grazie per l’invito-Giovanni sorride.-E tu chi sei?-si volta versa Rachel.
-Io sono Rachel, la ragazza di Giacomo-Rachel non smettendo un secondo di sorridere stringe la sua mano.
-Ciao Giacomo-il tizio mi dà una pacca sulla spalla.
-Giovanni-gli regalo un tiratissimo sorriso.
-Ottima scelta Mari, Giovanni è un bellissimo ragazzo e ti sta molto bene accanto-Rachel si avvicina a Marina e per la prima volta in due anni l’abbraccia.
-Ho pensato di portare il dolce-Giovanni passa un vassoio di pasticceria a Giorgia.
-Sei stato davvero gentilissimo, non dovevi-anche Giorgia è tutta sorrisi, sono state abbindolate da questo bel faccino, io sbuffo.
-Guardale come sorridono per questo idiota-sussurro ad Alfy.
-Cerco di rimanere tranquillo-mi ammonisce lui.
Ci accomodiamo e per la prima volta io non sono al lato di Marina, ma si accomoda Giovanni che le carezza la guancia sorridendo.
-Che lavoro fai Giovanni?-domanda Giorgia.
-Sono un maestro di educazione fisica-sorride lui.
-Sei un maestro anche tu? Proprio come Mari-Rachel stranamente stasera partecipa attivamente alla cena, è esageratamente di buon umore.
-Lavoriamo insieme-Giovanni stringe la mano di Marina.
-Nella stessa scuola?-chiedo, non l’avevo mai visto…
-Si oggi è stato il mio primo giorno-il cretino mi sorride, quanto lo odio, vorrei spaccargli la faccia.
Osservo Marina per un istante, è silenziosa, poco partecipe, non è al suo solito, lui non le fa bene, lui non le permette di brillare, non le permette d’essere la stella più bella del cielo…
Da sotto il tavolo le do un calcetto per attirare la sua attenzione, lei mi osserva un secondo.
-Che hai?-sussurro.
-Niente-mi sorride.
Ricambio il suo sorriso e vorrei alzarmi, andare da lei e abbracciarla, mi rendo conto che il suo bicchiere è vuoto e quindi subito le verso il vino come ho sempre fatto, lei mi sorride ancora una volta.
-Ci penso io alla mia ragazza- esclama Giovanni, con un tono leggermente antipatico.
-Cosa?-chiedo io interdetto.
-Ci penso io a versarle il vino amico-mi toglie la bottiglia dalle mani e finisce di riempirle il bicchiere.
Io avverto una fortissima fitta al cuore, può sembrare una sciocchezza questa del vino, ma è la metafora di come sarà d’ora in poi la nostra vita, lui farà tutto quello che io ho fatto finora, lui la consolerà quando avrà voglia di piangere, lui le comprerà i plaid perché li adora e li colleziona, lui le metterà un episodio di the vampire diaries il primo giorno di ciclo per farla distrarre, lui le porterà il muffin ai mirtilli per colazione…Lui sarà il suo uomo e le starà sempre accanto e io in silenzio dovrò osservare tutto questo.
-Piccola tutto bene?-le chiede.
Lei annuisce e sorride.
-E come vi siete conosciuti? A scuola?-domanda Giorgia.
Lui scoppia a ridere.
-In realtà no, in realtà abbiamo avuto un incontro abbastanza turbolento-risponde lui.
-Non mi sembra il caso di raccontarlo-Marina lo ammonisce.
-No dai Mari siamo curiosi-insiste Rachel.
-Ci siamo incontrati in un pub, Marina ha fatto in modo che la notassi, è lei che tra tanti mi ha scelto e ha fatto in modo che io non potessi resisterle, abbiamo iniziato a ballare e poi siamo finiti nella mia macchina…-Marina arrossisce e io stringo il pugno al punto che credo di sgraffiarmi con le mie stesse unghie.
-Ero un po' brilla-dice lei.
-Io mi sono innamorato subito di lei, come poteva non essere cosi? E’ fantastica, passionale, simpatica, buffa, sensibile, la ragazza perfetta-lui le stringe ancora una volta la mano.- Parliamoci chiaro doveva essere solo sesso,  ma era impossibile non pensare a lei per me, cosi l’ho cercata, trovata e mai più lasciata andare-lui le bacia la guancia.
-Che carini-Rachel sorride.
-Litighiamo spesso però-dice Marina.
-L’amore non è bello se non è litigarello no?-lui sorride.
-E com’è Marina da fidanzata? Non l’abbiamo mai vista presa di qualcuno-dico.
Lui riflette un attimo e poi sorride ancora una volta.
-Lei è molto sensibile, ma anche molto orgogliosa non è facile riuscire a farle esprimere i suoi sentimenti, ma io che sono un ottimo osservatore sono riuscito a leggere tra le righe, ho visto l’amore nei suoi gesti, ad esempio lei dorme abbracciata a una mia maglia, non mi dice che mi ama, ma i suoi gesti sono cosi eloquenti, menomale che io sono stato abbastanza intelligente da capirla…Non tutti sono disposti a farlo, magari si accontentano di un matrimonio infelice con un’altra per mancanza di coraggio e per scarsa volontà di lottare per ciò che vale davvero la pena-dice.
-Sai Giovanni io e Giacomo presto ci sposeremo-esclama entusiasta Rachel.
-Felicitazioni, mi sembrate davvero una coppia molto affiatata-Giovanni mi osserva e non vorrei azzardare ma sembra mi stia rivolgendo uno sguardo di sfida che non ho ben capito il perchè.
-Si ci amiamo tanto e non vedo l’ora di avere anche dei figli da questo uomo meraviglioso-Rachel mi bacia la guancia.
-L’importante è questo, l’importante è che ci sia amore-Giovanni utilizza quasi un tono sarcastico.-Vi dispiace se vado nel terrazzino a fumarmi una sigaretta?-chiede.
-Marina il tuo ragazzo stravede per te-esclama Rachel, Marina le sorride.
-E’ vero ciccina, sembra davvero molto innamorato di te, sono sicura che riuscirete a risolvere i vostri problemi, magari i litigi con il tempo si ridurranno-Giorgia le sorride.
-Abbiamo entrambi un bel caratterino, è questo il problema-dice lei.
-Non ti facevo una tipa da sesso in macchina-Alfy la prende in giro e io sento una fitta allo stomaco al solo immaginare questa scena.
-Cretino-Marina gli dà un pizzicotto sulla gamba.
Io decido di raggiungere il coglione nel terrazzino, voglio capire perché ha questo atteggiamento cosi di sfida nei miei confronti.
-Ti stavo aspettando-mi dice.
-E perché?-chiedo.
-Perché tu sei innamorato di Marina-mi dice.
-Ti sbagli, le voglio bene come ad una sorella-rispondo.
-Tu non la guardi come si guarda una sorella, io non sono un cretino Giacomo-dice.
Sto per rispondere, ma lui con un gesto della mano mi zittisce.
-Sei un coglione, sei innamorato di lei, però lei è complicata vero? Lei fa paura, è una tosta, amare quelle come lei non è semplice, starci accanto è anche peggio, non tutti gli uomini sono in grado di farlo e tu, si la ami, ma non abbastanza da lottare per lei, motivo per cui ti acconti di Rachel-sorride, e io giuro che sono pronto a sferrargli un pugno.
-Tu non sai un cazzo, tu dov’eri quando lei …-mi interrompe.
-Hai ragione, io non c’ero quando c’ eri tu, non ero accanto  a lei quando le riempivi il bicchiere, ma ci sono adesso, e farò di tutto per renderla felice, perché io sono disposto a lottare per lei-mi dice.
-La fai soffrire, la tratti male, ti stancherai e poi ci sarò io-rispondo.
Lui scoppia a ridere.
-Ci sarai tu? Ci sarai tu quando avrai un minuto di tempo libero dopo aver accompagnato magari tua figlia a danza? Sei un senza palle-afferma indignato.
-Tu non sei nessuno, non sai chi sono e non puoi permetterti di insultarmi-rispondo.
-Non ti sto insultando, ma descrivendo, scusami ma adesso torno dalla mia meravigliosa ragazza, ah una cosa, tu devi stargli il più lontano possibile, sparisci dalla sua vita, potrai farle solo bene, sei tossico-detto questo rientra.
Ma che diavolo vuole questa testa di cazzo? Arriva, mette bocca sul rapporto mio e di Marina, mi dice che devo starle lontano, mi dice che sono tossico per lei, lui non è nessuno, lui è comparso adesso, non sa nulla di me e Marina…
Rientro anche io.
-Avete fatto amicizia?-domanda Rachel.
-Hai un fidanzato simpaticissimo Rachel-il coglione le sorride.
-Giacomino e tu che ne pensi di Giovanni?-mi domanda Marina.
-Devo essere sincero?-chiedo.
Tutti mi osservano e tacciano, Giovanni sorride.
-Io penso che non faccia per te, non mi piace, ci tratta con superficialità e ti tratta come se fossi un trofeo da mostrare, io credo sia un coglione-ammetto.
Marina sbarra gli occhi, Alfy inizia a sorseggiare nervosamente il vino, Giorgia spalanca la bocca, Rachel mi fissa interdetta e lui se la ride…Lo odio, lo odio con tutto il cuore e farò di tutto per allontanarlo da Marina.
Angolo autrice
Salve care, scusate l'assenza, ecco un nuovo capitolo,  che non è proprio una gioia per i nostri protagonisti...
E' ufficiale Giovanni è un personaggio della storia, è un personaggio fondamentale e si è visto da questo capitolo da come ha affrontato Giacomo e da come sia stato schifosamente sincero...
Cosa ne pensate?
A presto mie bellissime lettrici
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Sei scomoda ***


Sei scomoda
POV. MARINA

-Che hai detto?-domando scioccata, mi sembra irreale che Giacomo abbia detto davvero che Giovanni è un coglione.
-Hai sentito bene, per me è un coglione, in fondo però è il tipo che  piace a te, coglione e privo di rispetto, ti sei sempre accontentata degli scarti-dice e le sue parole fanno malissimo…Mi sono accontentata degli scarti? Ma se io sono quasi sempre stata innamorata di lui e lui si è messo con quella barbie di Rachel che però io a differenza sua non ho mai criticato, ma anzi ho sempre provato a farla sentire parte del nostro gruppo…
-Giacomo-Alfredo lo richiama.
-Scarti?-domando acida.
-Senti Gia…-zittisco Giovanni.
-Ci penso io-lo ammonisco, non deve mettersi in mezzo, non sono una fanciulla in pericolo che non sa come difendersi da cattiverie gratuite.
-Pensaci Marina, perché la tua vita sentimentale è fallimentare, hai sempre cercato ragazzi tipo lui, privi di valori, ma tu davvero stai con uno con cui  hai scopato in macchina?-alza la voce.
-Secondo me stai esagerando-Giorgia lo fulmina.
-Perdonami, perdonami se la mia felicità ti urta Giacomo, si è vero ci ho scopato in macchina e quindi? Sono una donna libera, libera di fare ciò che voglio e ti posso garantire che l’orgasmo che mi ha regalato in macchina quella volta è stato il migliore della mia vita, ma io non sto con lui per questo, sto con lui perché mi capisce, perché come ti ha detto lui, sa leggere tra le righe, capisce cosa nasconde un mio sguardo e l’amore è questo, il capirsi e si ok, l’inizio non è perfetto, non come il tuo con Rachel ma almeno è vero, è non ti permetto di dire che Giovanni è privo di valori, tu non sai un cazzo di lui!-alzo la voce anche io.
-Bhe ragazzi prepariamoci a consolare Marina tra qualche tempo, quando il valoroso Giovanni la lascerà per la prossima da scoparsi in macchina-mi dice, io lo osservo, non sembra nemmeno il mio Giacomo, lui è cosi buono, non alza mai la voce, non è nemmeno uno che dice tante parolacce, questo non è il Giacomo che amo, io non ho idea di chi sia questo qui…Ma io questo qui non lo amo.
-Fai schifo-gli butto il bicchiere di vino in faccia.
Tutti ci fissano a bocca aperta…
-Bhe piccola direi che abbiamo fatto abbastanza show, andiamo?-mi domanda Giovanni prendendomi per mano.
Io stringo la sua mano e me lo trascino via.
In macchina non diciamo una parola, appena però entriamo nel mio appartamento, io stringo il cuscino a forma di faccina con gli occhi a cuoricino e scoppio a piangere, lui si siede accanto a me in silenzio.
-Perché mi ha trattato cosi male?-chiedo tra le lacrime.
Giovanni sospira.
-Perché ti sta perdendo e non riesce ad accettarlo-mi dice.
-E mi allontana ancora di più sputando cattiverie?-chiedo, proprio non riesco a spiegarmi il suo comportamento.
-Non sa quello che fare, non era pronto a vederti un uomo accanto, ha paura e sai bene che quando si ha paura si fanno delle stupidaggini, tra qualche giorno tornerà da te con la coda in mezzo alle gambe-mi dice.
-Io mi sento molto ferita, mi ha anche quasi fatto passare come una poco di buono-dico, ripensando al suo sguardo astioso e alle sue parole.
-Non dovrei dirtelo, ma siccome hai deciso che io devo diventare la tua coscienza, te lo dirò, Marina, Giacomo ti ama-mi dice Giovanni.
-Ma che dici?-domando scioccata.
-Ti ama Marina, ma, c’è un ma…Non riesce a lottare per te, sei scomoda Marina, gli fai paura, perché sei ingestibile e lui ha paura, paura che con te vada male, paura che sia un fuoco di paglia, paura di impazzire appresso al tuo caratteraccio e quindi ha scelto Rachel, lei è tranquilla, e molto insipida, lei è una certezza, lei lo amerà sempre e perdonerà tutto, probabilmente loro stasera litigheranno, ma con due moine faranno subito pace…Con te non bastano due moine, con te deve scomodare come minimo l’attore di Damon Salvatore per farsi perdonare-sorride e a questa sua ultima affermazione sorrido anche io, ma mi sembra irreale che Giacomo mi ami.
-Giovanni secondo me…-mi zittisce.
-Un giorno mi darai ragione, lui esasperato ti dirà cosa prova, ma io mi auguro che tu possa essere cosi sveglia da scegliere un altro tipo di uomo, l’uomo che ti metta al centro del suo mondo da subito e che ti ami proprio perché tu sei scomoda, deve amare le tue scomodità-mi carezza la guancia.
-Sono convinta che tu fossi davvero un bravo fidanzato-mi spezza il cuore sapere che un cosi bravo ragazzo abbia perso l’amore.
-Il migliore e voglio fare una precisazione, io regalo davvero orgasmi indimenticabili, chissà dovresti ripensarci-ride e capisco che lui fa delle battutine per difendersi, per non toccare quella ferita che ancora brucia, l’amore della sua vita, la donna che doveva sposare è morta, è un dolore indescrivibile, se succedesse qualcosa a Giacomo, io non potrei sopravvivere.
-Scemo-gli do un pizzicotto sulla spalla.-Io non credo che Giacomo mi ami, però apprezzo ciò che mi hai detto, sei un buon amico e ti conosco solo due giorni-sorrido, è vero io voglio già bene a Giovanni.
-Due giorni intensi e indimenticabili, comunque secondo me anche tu saresti una brava fidanzata, sei un po' disordinata però dai…-ride.
-Farei trovare al mio fidanzato un dolce tutte le mattine per colazione-sorrido, è cosi che ho sempre immaginato il rapporto tra  me e Giacomo, lui è goloso di dolci e io sono brava a cucinarli.
-Se stanotte dormo qui mi fai trovare un dolce domani mattina?-domanda Giovanni.
-Giovanni tu non sei il mio fidanzato e non dormirai qui-dico.
Lui si solleva e si toglie la maglia…Si può sbavare di fronte a degli addominali? Si credo che io lo stia facendo…
-Sono stanco per guidare, tranquilla, dormirò qui sul tuo divano, quindi vai a letto-mi solleva e mi spinge verso le scale.
-Dormi davvero qui?-chiedo interdetta.
-Si non vorrei che di notte ti venga qualche crollo emotivo per cui inizi a guardare Bridget Jones mangiando gelato, ti occupo il divano cosi non potrai farlo-dice.
-Potrei farlo a letto-dico.
-Hai la tv in camera da letto?-chiede.
-No-rispondo.
-Hai visto, non puoi guardare Bridget, e mangiare il gelato senza guardare Bridget non è abbastanza deprimente-solleva le spalle.
-Sei fuori di testa-sorrido.
-Però ti ho fatto smettere di piangere-mi fa l’occhiolino e io sorrido, è vero mi ha fatto smettere per qualche minuto di pensare a quel cafone di Giacomo, si perché stasera è stato davvero cafone e io, non lo perdonerò con facilità.
Mi metto a letto e non riesco a smettere di pensare alle sue parole, mi ha ferito gratuitamente solo per il gusto di mettermi in imbarazzo, di farmi passare una poco di buono che ha pessimo gusto in fatto di uomini e l’ha fatto senza pensare che fossimo di fronte a nostri migliori amici…Di fronte alla sua ragazza…Non ha rispettato me, le mie scelte e i miei sentimenti e chi ti ama non fa questo, io lo amo, lo amo perché ho fatto di tutto per far sentire Rachel  integrate nonostante lei mi trattasse sempre con freddezza, non ho giudicato avventata questa scelta del matrimonio, ma anzi l’ho appoggiato e gli  ho augurato la felicità, e lui per una volta non è stato in grado d’esser felice per me, e quindi non mi ama, perché chi ti ama, mette la felicità dell’altra come priorità.

POV. GIACOMO
-Posso capire perché hai trattato Marina cosi?-mi domanda Rachel appena siamo in macchina.
-Perché mi scoccia che poi viene a piangere da noi amici, lei sceglie sempre il ragazzo sbagliato-rispondo.
-Io non credo che Giovanni sia un altro ragazzo sbagliato, secondo me stravede per lei, la guarda con gli occhi a cuoricino-mi dice e so che non mente, perché è quello che ho notato anche io, Giovanni tiene veramente a Marina, non mi ha affrontato con spavalderia per lo stesso motivo…E appena ho iniziato ad insultarla voleva difenderla…Forse è questo quello che mi ha spinto a ferirla, lui è valido, lui è un brav’uomo realmente preso da lei, che ha riconosciuto la sua unicità e lotta per mantenere il suo rapporto, a differenza mia…
-Secondo me no-rispondo sbrigativo, in questo momento non ho nessuna voglia di parlare con Rachel.-Te lo sei meritato quel bicchiere di vino in faccia-continua lei.
-Marina è la solita esibizionista-sbuffo.
-Giacomo non è che sei geloso?-chiede lei e io rallento di botto, non mi aspettavo proprio da lei una domanda cosi.
-Ma che dici..-rispondo subito.
-Giacomo se  non mi ami, se non vuoi sposarmi, se hai il cuore altrove bhe non dovremmo stare insieme-Rachel ha gli occhi lucidi.
Dovrei dirle tutto, dovrei dirle che le sue paure hanno un fondamento, che si sono molto geloso di Marina, che il mio cuore è altrove, il mio cuore è di Marina, da sempre, dal primo sguardo…Ma…Marina ora ha un altro, un altro che la vuole con tutto se stesso…
-Scusami se ti ho fatto dubitare-le carezzo la guancia.
-Giacomo io ti amo da morire-mi dice, io le sorrido, ma non riesco a dirle che la ricambio, non me la sento adesso di pronunciare queste parole, io le voglio molto bene…
Quando Rachel si addormenta chiamo Alfredo.
-Aspettavo sveglio la tua telefonata, Giorgia è furiosa, mi ha detto che non ti vuole vedere per almeno un mese, non oso immaginare Marina, probabilmente avrà cancellato  il tuo numero-dice.
-Lui me la porterà via per sempre-dico.
-Hai ragione, lui credo che la ami davvero-conferma Alfy.
-E io per paura l’ho pure trattata di merda-sorrido amareggiato, che testa di cazzo senza palle, Giovanni ha ragione su tutto, porca puttana.
-E sappiamo che anche se lei ti vuole molto bene non ti perdonerà con facilità-continua Alfy.
-Alfy che devo fare?-domando esasperato.
-Che vuoi fare Giacomino? Lei probabilmente al momento ti ha messo nella sua lista nera, sai quanto è rancorosa, Rachel credo che sia un po' dubbiosa, a Giovanni stai sul cazzo, Giorgia non vuole più vederti…Hai fatto un macello, io ti avevo detto di fare il bravo-dice.
-Diciamo che a Rachel l’ho rassicurata-dico.
-Deve essere brutalmente onesto?-mi domanda e io ho paura di quello che vuole dirmi.
-Dimmi Alfy-sospiro.
-Secondo me dovresti lasciarla, e partire per un po', stare anche lontano da Marina, d’altronde lei ha scelto Giovanni e non te-dice.
Quel non te  è come una coltellata…
-Sei stato abbastanza brutale-ammetto.
-Lo so, so che ti fa male, però non sei stanco? Stanco di soffrire per una donna che non si è mai accorta di come sei stato in grado di amarla in tutti i modi possibili, hai fatto tanto per lei, ci sei sempre stato e lei…Lei ha incontrato un altro, che forse è vero la tratta male, ma…-non continua.
-Ma forse lei lo ama comunque…Anche perché l’ha difeso a spada tratta e con me non l’ha mai fatto…-mi asciugo una lacrima.
-Io non voglio vederti stare male, Giacomo prenditi del tempo per te, dimentica Marina e lascia stare Rachel che merita un amore bello come lo desidera-continua.
Torno in camera e osservo Rachel dormire, Rachel mi ha scritto su facebook, Rachel mi ha invitato a cena per la prima volta, Rachel mi ha fatto una sorpresa a lavoro, Rachel mi ha baciato per la prima volta, Rachel ha anche deciso quando dovevamo fare l’amore per la prima volta, Rachel ha deciso che dovevamo convivere, ha fatto tutto lei…Lei ha creduto per tutti e due in questo amore…Mi metto a letto.
-Amore che hai?-mi domanda con voce impastata dal sonno.
-Ho bisogno di una pausa-dico.
Lei si tira su…
-Cosa?-domanda.
-Domani torno a casa dai miei, ho bisogno di tempo-detto questo esco dalla camera da letto.

POV. MARINA
Quella mattina sia io che Giovanni abbiamo la seconda ora, possiamo fare con calma, quindi mi sveglio e davvero decido di preparargli un dolce, voglio sdebitarmi della sua amicizia e del suo conforto.
Scendo al piano di sotto e lo osservo…E’ avvolto molto male in uno dei miei plaid con Klaus che gli dorme tra i piedi, lui è a pancia in giù e indossa solo un paio di boxer rossi…Mi strofino gli occhi, Dio che visione…
-Ok vai in cucina e prepara i pancake-mi ammonisco.
-Un buon profumo mi ha svegliato-Giovanni, con la faccia ancora addormentata, i capelli scompigliati e con ancora solo addosso i boxer fa il suo ingresso in cucina, a me cade la ciotola della fragole dalle mani.
-Ti ho spaventato?-chiede.
-Si-rispondo e distolgo lo sguardo, sono troppo aderenti quei boxer.
-Sono diventato il tuo fidanzato? Mi stai preparando un dolce-sorride…Come si fa ad essere cosi belli di prima mattina?
Io penso sarò un mostricciattolo, lui sembra un modello di intimo dentro una pubblicità.
-No volevo sdebitarmi per la tua amicizia-dico e mi concentro sui pancake.
-Gradisco molto-sorride di nuovo.
-Non senti freddo?-chiedo.
Lui scoppia a ridere.
-Ti imbarazzo?-domanda malizioso.
-Lo dico per te, non sei più un ragazzino, sai la cervicale…-dico.
-Ok mi vesto-dice.
-Ti ho convinto subito-affermo.
-Deciditi Marina vuoi vedermi mezzo nudo si o no?-chiede.
-I pancake sono pronti-sorrido.
-Mi vesto dopo-sorride anche lui e ci sediamo a tavola.
-Spero ti piacciano-sorrido.
Lui inizia a spalmare la nutella sul pancake e poi lecca il coltello, avete presente il duca Simon in Bridgerton con il cucchiaino? Ecco…Giovanni lecca a rallentatore quel coltello o forse sono io a vederlo a rallentatore…
Si sporca il labbro.
-Sei sporco-dico.
-Dove?-lui si accarezza le labbra ma non azzecca mai il punto.
-A destra, cioè a sinistra…-inizio a sventolarmi.
-Puliscimi tu-mi sfida con lo sguardo, ha capito che mi sento a disagio.
Non mi piace che lui si sia messo nella posizione di vantaggio…Non mi piace perdere.
Mi sollevo e mi metto a cavalcioni su di lui e lecco il suo labbro, lui chiude gli occhi.
-Interessante-sospira.
Io con tutta la forza del mio autocontrollo mi sollevo.
-Pulito-affermo.
Non ho il tempo di tornare al mio posto che Giovanni mi spinge sul tavolo e si posiziona tra le mie gambe…
-Immaginavo fossi una monella-sospira e poi cattura le mie labbra…
Io ansimo davvero poco pudicamente…Mi sento andare a fuoco, le sue labbra, il suo corpo perfetto…
-Questa maglia mi è stata antipatica sin dalla prima volta in cui l’ho vista-si libera presto della maglia di Giacomo con cui dormo.
In quel momento io lo allontano…
-No Giovanni, non deve succedere-sospiro.
Lui si avvicina di nuovo e mi blocca con il suo corpo.
-Non giocare con me, lo capisci che mi fai impazzire? In questi due giorni a scuola non sai quanto ho dovuto lottare con tutto me stesso per non chiuderti nello stanzino dei bidelli e fare cose davvero poco pudiche per una scuola…Non giocare Marina-sospira, e si allontana…
Inutile dire che a scuola ci siamo evitati tutto il tempo…
-Hai la testa tra le nuvole posso capire cosa succede?-mi chiede Sharon all’uscita.
-Ho litigato con Giacomo e quasi rifatto sesso sul tavolo della mia cucina con Giovanni-ammetto.
-Cosa?-Sharon alza la voce e varie persone si voltano.
-Sharon-la ammonisco.
-Sesso sul tavolo?-domanda maliziosa.
In quel momento ci passa Giovanni accanto…Lui mi guarda, è un po' accigliato.
-Marina va’ da lui e fai tutto quello che è vietato ai minori, Dio come ti guarda…-sospira Sharon.
-Io devo andare a casa, in questa scuola non respiro-sbuffo.
Quel pomeriggio non faccio altro che pensare a Giovanni, alla sua passione, al suo modo di fare, lui è un uomo a tutti gli effetti, virile, deciso, intelligente, maturo, simpatico…Dio…Ripenso a quel suo mi fai impazzire…Nessuno è mai stata cosi diretto con me…
Quella sera sto per mettermi a letto quando mi suona il telefono, è Giacomo.
Io fisso il telefono in silenzio qualche secondo, poi decido di rispondere.
-Cosa vuoi?-domando sbuffando.
-Vieni fuori, facciamoci un giro in macchina-mi dice.
-Non ci voglio venire con te in macchina-riattacco.
Due minuti  dopo suona il campanello e so che è lui, decido di aprire, grazie a Dio sono ancora in tuta e non con addosso la sua maglia…
-Non verrò con te-sbraito aprendo.
Lui mi carica sulle spalle, io scalcio ma niente, lui è alto e forte, mi mette in macchina e poi parte subito.
-Mi hai fatto uscire in ciabatte-urlo.
In radio passa Giovani Re di Sfera…Io e lei ci osserviamo in silenzio.
-Ricordi questa canzone la mettevi sempre a tutto volume quando andavamo al mare?-sorride…E io mi sciolgo…Mi passerà mai? Smetterò mai di amarlo?
-Si quando tu eri un bravo amico e non uno stronzo che mi insulta-sbuffo.
-Giovani re, piccole star, si ricorderanno di noi oh oh-canticchia e alza il volume…Io sorrido.
-Io non lo so se di me puoi fidarti in fondo faccio gli errori di tanti-cedo e canto anche io, questa è la nostra canzone del buon umore…
Io lo osservo, potrebbe essere sempre cosi bello, noi che cantiamo in macchina, io che ballo e lui che sorride, potrebbe essere la nostra normalità, la nostra felicità…
-Io e Rachel siamo in pausa di riflessione-dice a fine canzone.
-Cosa?-urlo.
-Sono confuso Marina, il matrimonio è una cosa serissima, io voglio essere certo che lei sia la donna della mia vita, quella con cui voglio invecchiare, quella che diventi la madre dei miei figli-mi dice.
-Ma come mai questa confusione?-domando, non mi aspettavo questo suo cambio di rotta.
-Io penso che il vero amore sia diverso, il vero amore ti toglie la fame, la sete, il sonno, ti fa sentire le farfalle nello stomaco, ti fa sorridere senza motivo e piangere tanto anche, perché è tutto intenso, è tutto forte e bello, anche piangere per chi ami è bello…Io queste cose per Rachel non le sento…-dice e il mio cuore si riempie di gioia.
-Bhe allora hai fatto bene a prenderti questo periodo-rispondo.
-Si ho fatto bene, perché io voglio provare tutto questo per la donna che un giorno sposerò…-afferma.
-Giacomo-urlo.
-Che hai pazza?-alza la voce anche lui.
Io tiro il freno a mano e fermo la macchina.
-Ma che cazzo fai?-urla.
-Tu mi hai offeso-urlo ancora.
-E non puoi dirlo non urlando e magari evitando di ucciderci?-chiede.
-No perché sei stato un brutto stronzo e io ora torno a casa, non  mi importa dei tuoi drammi-detto questo esco dalla macchina.
Lui mi viene dietro.
-Ma tu sei totalmente fuori di testa, hai le ciabatte Marina-mi urla dietro, mentre io scappo, devo scappare perché sennò gli dico che lo amo da impazzire e al momento non se lo merita.
-Lasciami perdere io sono furiosa con te, non ti perdonerò mai, mai-continuo ad urlare mentre corro.
Ma essendo io una nanetta lui mi raggiunge in poche falcate e mi ferma.
-Scusa-mi dice con gli occhi da cucciolo…
-Non ti perdonerò, no è impossibile-dico.
-Proprio?-chiede mettendo su il broncio.
-Sei Damon Salvatore per caso?-domando.
Lui scoppia a ridere…Mamma mia quanto è bello il suono della sua risata…
-No mi spiace-risponde.
-E allora non posso assolutamente perdonarti-dico io.
-Non puoi fare un’ eccezione?-domanda.
-Impossibile mi spiace sei nella mia lista nera-dico.
Lui mi osserva e ride ancora una volta.
-Perché ridi?-sbuffo.
-Perché sei un’ adorabile nanetta-sorride.
-Io ti odio-sbuffo ancora.
Lui improvvisamente mi abbraccia.
-Scusami streghetta del mio cuore, scusa se sono una testa di cazzo…Io ti…-si interrompe e il mio cuore va come un matto.
Angolo autrice
Salve bellezze, nuovo capitolooo, allora in club di fan per Giovanni è già aperto? ahahahahaah 
Che mi dite??? Come vi sembrano questi maschietti? Il capitolo vi piace? Attendo vostre notizie carissime. Baciniiiii


 

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