A knight's tale

di Sayuri_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cavaliere improvvisato ***
Capitolo 2: *** La storia di Nami ***
Capitolo 3: *** Allora, siete con me? ***



Capitolo 1
*** Cavaliere improvvisato ***


PREMESSA

Questa mia nuova pazzia è ispirata all’omonimo film “A knight’s tale” (Il destino di un cavaliere in italiano). Il film ha come protagonista Heath Ledger, ma non è molto famoso, quindi cercherò di essere più chiara possibile. Siamo nel Medio Evo in Francia, quando i sovrani organizzavano giostre e tornei per far sfidare i migliori cavalieri.                  

I protagonisti come al solito saranno Zoro e Nami. Nami sarà una dama con il sogno di diventare cavaliere e si camufferà da uomo per poter giostrare e Zoro niente di meno che il futuro re d’Inghilterra che parteciperà ai tornei sotto falso nome. Inutile dire che poi i due si innamoreranno! Zoro non ci sarà nei primissimi capitoli, ma non disperate perché vedremo anche lui in tutto il suo splendore! Vabbè, credo di aver detto tutto ^^   Se ne avete ancora il coraggio… buona lettura!

 

 

 

 

A knight's tale-Il destino di un cavaliere

 

 

 

CAVALIERE IMPROVVISATO

 

NANTES-1345 a.C.

- Namiiiiii!!!! Namiiiii!!!!-

Vide Usopp correrle incontro a tutta velocità, e dalla faccia capì che era piuttosto disperato.

- Usopp, è successo qualcosa?- chiese angosciata.

- Dov’è Ace? E’ atteso in lizza tra cinque minuti. Se non si presenta verrà squalificato!-

-Dannazione!- imprecò Nami contagiata dall’amico. -Se non è ancora venuto da te per indossare l’armatura significa che è stato trattenuto dal cerusico . Tu vai dall’araldo e convincilo a concederci più tempo, io corro a cercare Ace!-

-Va bene, vedrò cosa posso fare.-

E detto questo Usopp ricominciò a correre verso il campo di gara mentre Nami si affrettava a raggiungere la tenda del chirurgo.

Ace era un nobile e un cavaliere, e quando non andava in guerra con la sua compagnia, gli piaceva partecipare a tornei e giostre. Per l’appunto Ace doveva affrontare la finale di una giostra organizzata dal signore locale; finora era andato bene, ma nell’ultimo scontro era caduto da cavallo…

- Ace!- gridò irrompendo nella tenda e facendo prendere un colpo a tutti.

- Madama, vi prego di fare più piano- le disse contrariato Chopper, uno dei migliori cerusici in Francia.

- Chiedo scusa, ma stavo cercando Ace, è richiesto in lizza al più presto.-

- Temo che non potrò partecipare…- Eccolo il cavaliere errante. Ace aveva una faccia che non prometteva nulla di buono.

- Chopper mi ha visitato e ha constatato che… mi sono rotto il braccio- concluse con aria lugubre.

- Maledizione!!- imprecò la ragazza. -Ace, non puoi mollare, sai che in palio c’è molto oro, vero?-

- Madama, sir Ace non si muoverà da qui, quindi mettetevi l’anima in pace!- intervenne prontamente Chopper.

- E va bene, va bene… Ace, tu pensa a riprenderti, al resto ci penso io!-

E corse fuori dalla tenda.

- Chissà cosa ha in mente… quella ragazza ne sa una più del diavolo- si chiese Ace esasperato.

- Non ci pensate mio signore, quella ragazza è una scalmanata, ma sa quello che fa- lo tranquillizzò il cerusico.

- Eh sì, su questo non posso darti torto…-

 

 

-Namiiii!!! Ci hanno concesso solo 10 minuti. Tu sei riuscita a trovare Ace?- le chiese Usopp sempre più in ansia.

- Si, ma ha un braccio rotto-

- Oh, bene. Allora è tutto a poscosaaaa?!?!-

- Hai capito idiota! Ace non può partecipare alla lizza!-

-E adesso?!?! Eravamo in vantaggio di tre lance a zero, bastava che Ace non cadesse da cavallo per vincere, ma se non si presenterà per noi sarà la fine!-

- Credi che non lo sappia?!?! Tutti quei soldi…- piagnucolò Nami.

- Dobbiamo ritirarci, non c’è scelta…- fece Usopp sconsolato.

- Aspetta, c’è ancora una speranza!- si illuminò Nami. -Corri, vai a chiamare Rufy, io vi aspetterò alla tenda di Ace!-

- S-si- balbettò il ragazzo un po’ scombussolato.

Nami entrò in tutta fretta nella tenda del cavaliere, si spogliò del suo abito lungo e ingombrante, indossò le brache di cuoio di Ace e si fasciò strettamente il seno prosperoso con delle fasce bianche.

- Forza, aiutatemi ad indossare l’armatura!- ordinò a Rufy e Usopp quando entrarono anche loro.

- Ma sei impazzita?!?!- la riprese Usopp. -Cosa vorresti fare?-

- Parteciperò al posto di Ace. E adesso aiutami, prima che il tempo scada.-

- Come ti chiami, Nami?- le chiese Usopp con aria grave, ma lei lo ignorò.

- Ti sto chiedendo Nami Cocoyashi di dirmi qual è il tuo nome! Non è sir Nami, non è duca, conte o barone Nami e di certo non è re Nami!!!-

- Davvero? Non lo sapevo!- gli rispose con sarcasmo.

- Devi essere di nobili origini per combattere, e soprattutto devi essere un uomo! Tu non sei né nobile né un uomo!!! Come la mettiamo adesso?-

-Usopp, sono solo dettagli! Con l’armatura indosso non se ne accorgerà nessuno, e l’importante è vincere l’oro! Vuoi mangiare sì o no? Lo sai anche tu che abbiamo bisogno di quel denaro!-

- Se i nobili scoprono chi sei si scatenerà l’inferno!- tento di farla ragionare un’ultima volta, ma il suo tono era già arreso.

- Allora prega che non lo scoprano- rispose lei serenamente.

 

 

Nami, alias sir Ace, e i suoi due scudieri Usopp e Rufy, furono accolti da applausi ed ovazioni; in fondo Ace era già dato come vincitore, e la gente sapeva come apprezzarlo.

- Calati la visiera dell’elmo!- ordinò meticolosamente Usopp.

In effetti Nami era stata costretta a camuffarsi alla svelta, e non si sarebbe stupita se ci fosse stata qualche piccola “falla”. L’armatura le stava larga, non aveva mai montato prima il cavallo di Ace e per di più si era raccolta i lunghi capelli alla meglio, sperando che non uscissero dall’elmo.

-Forza, è tardi!- li incitò Rufy, altro scudiero nonché fratello minore di Ace.

 

- Il punteggio è di tre lance a zero in favore di sir Ace- annunciò l’araldo appena furono arrivati in campo. -Sir Kuro d’ Aragona, siete in assetto?- chiese rivolgendosi allo sfidante di Nami, e questo rispose affermativamente alzando in aria la lancia.

- sir Ace, siete in assetto?- e anche Nami sollevò la lancia.

-Pronta?- le chiese Rufy.

-Certo!- rispose beffarda. -Ho giostrato contro Ace molte volte, lo sai. -

- Sbruffona, eri solo il bersaglio, e durante le esercitazioni come bersaglio non ti era permesso colpirlo- le ricordò Usopp.

- Non infastidirmi con i dettagli!-

- L’essenziale allora: resta a cavallo. Se ti fai disarcionare perdiamo, invece se ti colpisce e rimani a cavallo vinciamo lo stesso. Gli servono tre punti per batterti, quindi una lancia spezzata non gli basta, dovrà per forza buttarti giù- spiegò Usopp.

- So bene come si calcola il punteggio, ho aspettato tutta la vita questo momento!- si infervorò Nami.

- Hai aspettato tutta la vita che Ace si rompesse un braccio?- chiese ingenuamente Rufy.

- No scemo! Ho aspettato di vivere il mio momento di gloria, e finalmente ci siamo!-

 

L’araldo calò la bandiera sul campo, segno che doveva essere pronta a partire, così i due scudieri si allontanarono.

Quando la bandiera fu sventolata Nami spronò il cavallo, e così fece il suo avversario.

Il cavallo prendeva sempre più velocità, e lei non riusciva a sistemare bene la lancia sotto all’ascella, come se non bastasse l’armatura le era di impiccio.

- Lancia in resta, lancia in resta maledizione!- borbottava Usopp, vicino all’infarto.

- Lancia in resta!- urlava di rimando Rufy, come se Nami avesse potuto sentirlo.

Per un momento Nami si concentrò solo su come posizionare correttamente la lancia, e quando sollevò di nuovo lo sguardo si ritrovò l’avversario molto, molto vicino.

Sir Kuro riuscì a colpirla in pieno sull’elmo, mentre lei lo prese solo di striscio, senza neanche spezzare la lancia. Beh, perlomeno non era caduta da cavallo…

Rufy e Usopp corsero da lei esultanti: avevano vinto!

Rufy cominciò a saltellarle intorno, ma fu fermato da Usopp che era sbiancato di colpo.

Nami aveva la testa che ciondolava di qua e di là, il colpo era stato così forte da farle perdere i sensi.

- Nami! Nami!- la chiamava Usopp disperato mentre Rufy la scuoteva.

La ragazza alzò la testa di scatto, aveva l’elmo tutto ammaccato.

- Sto bene, sto bene…- mormorò intontita.

Sapendo che l’amica stava bene Usopp e Rufy cominciarono a saltare e urlare di gioia.

- Ce l’abbiamo fatta!!! Ahahahah! Ho sempre creduto nelle capacità di quella ragazza!- Usopp, il solito bugiardo…

- Siiiii!!!! Adesso potremo mangiare fino a scoppiare!!!- Rufy, il solito ingordo…

 

 

- Sir Ace…- cominciò il conte Iceberg, nonché organizzatore del torneo. Il  nobile era un po’ contrariato perché Nami, ops… sir Ace, non si era tolto l’elmo.

Vedendo il suo sguardo indignato l’araldo si avvicinò al vincitore.

- Sir Ace, levatevi l’elmo!- ordinò.

- Ehm… mio signore, temo che il colpo finale me lo abbia incastrato sulla testa- e come prova si batté l’elmo ammaccato.

- Vi presento il campione, mio signore- annunciò l’araldo un po’ stranito.

Il conte annuì compiaciuto e porse al cavaliere una sacca piena d’oro, il premio del vincitore.

 

 

- Io ho gareggiato, quindi a me spetta una somma più alta!- esclamò Nami, mentre tornavano alla loro tenda.

- Ma neanche per scherzo! Ci divideremo il denaro in maniera equa, come al solito- sentenziò Usopp.

- Equa un corno! La fatica l’ho fatta tutta io!-

Stavano discutendo animatamente su come dividersi il denaro e non si accorsero che qualcuno li stava osservando contrariato.

- Nami?- la chiamò Ace con un tono così pacato da mettere i brividi. - Puoi spiegarmi, di grazia, dove sei stata tutto questo tempo con i MIEI scudieri?-

 

 

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Capitolo 2
*** La storia di Nami ***


LA STORIA DI NAMI

 

Nami ascoltò da brava ragazza tutta la manfrina di Ace con aria pentita, annuendo quando la sua voce si faceva più infervorata.

“Sei stata avventata, potevi farti male sul serio, perché non usi la testa prima di agire, e se ti avessero scoperta…” sempre le solite cose. Ne combinava di guai, e quel discorso avrebbe saputo ripeterlo a memoria, ma preferì recitare la parte della ragazza che sa di aver commesso un grosso sbaglio.

In realtà non era affatto così: era contenta di aver partecipato alla giostra, sentiva ancora l’adrenalina scorrerle nelle vene.

Fin da bambina sognava di diventare un cavaliere. Tutti la deridevano o la guardavano con bonaria esasperazione, pensando che i suoi fossero vaneggiamenti o fantasie da bambini. Nessuno credeva in lei, a parte suo padre…

Non si ricordava bene della sua famiglia, in fondo era stata portata via quando era solo una bimbetta spaurita.

Abitavano in Inghilterra, sua madre Bellmere era morta dandola alla luce e suo padre Genzo era un povero fabbro, che faticava a portare il cibo a casa.

Nami gli era molto affezionata e ricordava con nostalgia quando l’accompagnava in città per vedere il corteo dei cavalieri. Quanto ammirava quegli uomini così fieri e coraggiosi…

Genzo le raccontava sempre un sacco di storie e leggende su di loro e Nami non faceva che ripetere che anche lei sarebbe diventata un cavaliere. Suo padre credeva cecamente in lei, e un giorno glielo dimostrò anche…

Quando aveva circa sei anni, Genzo convinse un nobile cavaliere, Shanks, a prenderla con sé come apprendista e lui, commosso dal suo amore paterno, aveva accettato.

Fu dura lasciare suo padre, ma Nami sapeva di aver ricevuto una grande opportunità e si dimostrò forte. Salutato Genzo, Shanks la portò nel suo feudo in Francia e qui conobbe Ace e Rufy, i suoi figli.

Provò subito simpatia per quei due ragazzi, anch’essi orfani di madre. Rufy aveva circa la sua età ed Ace era poco più grande, quindi diventarono subito compagni di giochi e, passato poco tempo, arrivarono a considerarsi veri e propri fratelli. Anche Shanks si era affezionato a Nami come ad una figlia e, se l’aveva presa con l’intento di farla diventare una domestica, finì per istruirla ed educarla a diventare una nobile, colta e raffinata dama.

Nami imparava in fretta, ma non perdeva la sua indole di maschiaccio, così di giorno apprendeva le buone maniere, e di pomeriggio andava a cavallo e combatteva di spade con i suoi fratelli.

Quando poi Shanks era chiamato in guerra, i suoi ragazzi venivano affidati a Makino, una dama buona e gentile che i tre consideravano una madre.

Appena raggiunse la maggiore età Ace fu nominato cavaliere e Rufy suo scudiero. Nami lo guardava sempre affascinata mentre indossava l’armatura o montava a cavallo, ma ben presto fu chiamato a combattere per il re, e così Nami rimase da sola.

Solo d’estate, quando Ace partecipava ai tornei nelle varie città francesi, a Nami era concesso stare con i suoi fratelli. Nonostante fosse una dama di compagnia, le piaceva aggirarsi nell’accampamento dei cavalieri e guardarsi intorno con aria sognante. Adorava tutta quella frenetica attività: lo scalpitare dei cavalli, il fracasso delle fucine, il vociare dei cavalieri, lo squillare delle trombe…

Poi accompagnava Ace nel campo di gara, insieme a Rufy ed Usopp, come fosse il suo scudiero e se ne stava lì ad incitarlo. Sedersi sulle tribune per lei era una scocciatura: tutti i partecipanti del torneo promettevano di vincere per lei e le chiedevano un suo fazzoletto… ogni volta doveva portarsene una scorta!

Quanto avrebbe voluto gareggiare… però non era una nobile né un uomo. Per il secondo problema sarebbe bastato camuffarsi, ma per la nobiltà… non aveva un certificato da presentare, e anche se correva voce che Shanks la volesse adottare ufficialmente, nessuno le avrebbe permesso di scendere in campo.

- Quindi spero che non lo rifarai mai più!- la voce secca di Ace la riscosse dai suoi pensieri.

La ramanzina era giunta al termine per fortuna.

- Sì Ace- le rispose pentita anche se non aveva ascoltato una sola parola.

- Cambiando argomento…- cominciò il ragazzo. - Un messaggero mi ha portato una lettera di nostro padre, dice che devo tornare al fronte al più presto. Partirò appena il braccio sarà guarito.-

-Noooo!!!- esclamarono Nami e Rufy all’unisono.

- Speravo di passare un po’ di tempo con Nami, non voglio tornare in guerra- piagnucolò Rufy.

- Infatti andrò da solo. La situazione si sta facendo pericolosa e non voglio che tu corra rischi. Tu e Nami rimarrete qui e sarete ospiti a casa di Silver Rayleigh, un vecchio amico di famiglia. Quindi mi aspetto che vi comportiate bene.-

 

Ace si fece chiamare in tutta fretta una carrozza e dopo aver salutato calorosamente i suoi fratellini e il fido Usopp, fece ritorno a casa per guarire e prepararsi alla guerra.

- Nami?- la chiamò sconsolato Rufy. - Adesso cosa facciamo? Senza Ace ci annoieremo per il resto dell’estate.-

- No che non ci annoieremo Rufy!- gli rispose convinta Nami. - Io ho in mente un piano…- aggiunse birichina.

- Dove si svolgerà il prossimo torneo?-

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

Perdonatemi se questi primi capitoli sono un po’ noiosi, ma è necessario per far decollare la storia ^^ Cercherò di essere più sintetica possibile e di far entrare presto in scena il nostro amatissimo Zoro, perché sono consapevole che Zoro è Zoro XD

Passando ai ringraziamenti… Rolo, kyo, come farei senza di voi???? Siete fantastiche!

E poi grazie a Kyo, Hinayuki e Fary che hanno aggiunto la fic tra le seguite. Arigato ^^

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Capitolo 3
*** Allora, siete con me? ***


ALLORA, SIETE CON ME?

  

- Cosaaaaaa?!?!- esclamò sbigottito Usopp. - Oggi hai rischiato grosso, come puoi voler continuare a gareggiare? Prima o poi scopriranno la tua farsa, e allora saranno grossi, grossissimi guai, dai retta a me!-

- Usopp, sei sempre il solito fifone!- lo riprese Nami. - Pensa: Ace e Shanks non ci sono quindi abbiamo via libera, vincendo qualche torneo metteremo da parte un bel gruzzolo, arraffiamo un po’ di fama e poi ce ne torniamo dritti a casa! Che male c’è?-

- Sentiamo… quale sarebbe il piano?- chiese scettico Usopp.

- Usiamo i soldi vinti oggi per comprare un’armatura della mia taglia, un cavallo, e gli attrezzi per l’addestramento!- spiegò Nami.

- Ma io volevo usarli per mangiare in una locanda!- si lamentò Rufy.

- E io li volevo usare per andare a trovare Kaya- piagnucolò il nasone.

- Provate a ragionare!- li esortò. -Tra un mese ci sarà il torneo di Rouen, tra un mese ci divederemo un premio più grosso di questo, tra un mese saremo prossimi a glorie e ricchezze che non ci siamo mai sognati!-

- Tra un mese saremo messi alla gogna!- esclamò pessimista il nasone. - Io voglio il mio denaro adesso per andare da Kaya!-

- E io per andare alla locanda!- dichiarò Rufy.

- Grrrr… siete proprio bigotti!- si infuriò Nami. -Non vedete più in là del vostro naso, e tu Usopp hai un naso non indifferente, quindi pensa un po’!-

Si trovavano sulla strada per andare al maniero di Silver Rayleigh, così Nami, con in mano il denaro se ne tornò sui suoi passi, di nuovo verso Nantes.

- E o-ora dove vai?!?!- balbettò Usopp che stava per avere un crollo emotivo.

- Stai andando dalla parte sbagliata!- palesò Rufy.

- Nami… non sai neanche giostrare!- riprese il discorso Usopp sperando di farla fermare.

- Quello che serve è solo il coraggio di ricevere i colpi e di darne, e a me il coraggio non manca!- ribatté piccata. - E lo stile… ho un mese per impararlo.-

- Ma ti ascolti quando parli? Devo ripeterti che non sei di nobile nascita? E come mettiamo il fatto che sei una donna?-

- Mi travestirò da uomo! E sulla nobiltà basterà mentire! I nobili come diavolo se la sono conquistata la nobiltà?- domandò.

- Se la sono presa! Con la spada! E io lo farò con la lancia!- rispose per loro.

- Sì, una lancia spuntata fatta di legno!- sbottò sarcastico Usopp.

- Che importa?!?! Una persona può cambiare il suo destino!-

- No, semmai può finire sulla forca! Gloria, ricchezza e destino non sono alla nostra portata, invece uno stomaco pieno o un viaggio da Kaya sono sogni che si possono avverare!-

- Facciamo così…- cominciò Nami superandoli e poi fermandosi di fronte a loro.

- Se riuscite a prendervi i soldi fate ciò che volete, ingozzatevi! Ma se non ce la fate allora, venite con me .-

E si mise a guardarli speranzosa, con gli occhioni da cerbiatta.

Confusi Rufy e Usopp rimasero a fissarla con facce ebeti per un po’, e proprio quando Nami cominciava a credere di averla spuntata, le si avventarono contro per prendere il denaro. Fecero a botte per un po’ finché Rufy non pensò bene di mordere una mano alla ragazza.

- Ahia!- esclamò Nami. - Ma tu guarda che razza di cannibale!-

- Ecco perché voglio andare alla locanda! Ho fameeeee!!!- cantilenò il ragazzo.

- Accidenti a te e al tuo stomaco!

- Andiamo Usopp, dov’è il tuo spirito da avventuriero?- cercò di far leva su di lui.

- Ma se mi dici sempre che sono un fifone?-

- Andiamo ragazzi! Quando la rivivremo un’avventura così?!?!-

- Allora io ci sto!- esclamò Rufy, non appena ebbe sentito la parola “avventura”.

- Grazie fratellone! Sapevo di poter contare su di te!- urlò Nami saltandogli in braccio dalla felicità.

- Usopp?- chiesero in coro con gli occhi speranzosi.

- E va bene! Senza di me non reggereste un solo giorno- affermò con modestia il nasone.

- Allora, siete con me?- volle accertarsi, e i due annuirono piuttosto convinti.

- Evvai!- gridò Nami avvolgendoli in un abbraccio di gruppo.

 

Finalmente d’accordo i ragazzi andarono da Silver Rayleigh, che adorava Nami e le avrebbe messo a disposizione tutto ciò che avrebbe chiesto.

 

- Ragazzi miei! Che piacere vedervi, ne è passato di tempo!- li accolse calorosamente il vecchio Silver.

 - L’ultima volta eravate dei mocciosetti con ancora i denti da latte! E adesso… siete diventati due uomini!- esclamò rivolgendosi a Rufy e Usopp.

- Però vi consiglio di mangiare di più, siete troppo magri!- aggiunse con sguardo critico.

I due si voltarono indicando Nami, con sguardo assassino.

- Se qualcuno fosse meno tirchio e ci permettesse di mangiare in una locanda decente…-

- Ma cosa volete da me? Io non vi faccio mancare mai niente, e gestisco in modo efficiente il nostro denaro- si difese Nami con lo sguardo più innocente del mondo.

- Nami…- mormorò Silver guardandola stupito. - Ma guardati, sei diventata una donna splendida! Vieni qui, fatti vedere.-

La prese per mano e la fece girare per ammirarla meglio.

- Immagino quanti pretendenti ti facciano la corte!- esclamò ridendo.

- Tanto Nami li ignora tutti. Di questo passo rimarrà zitella a vita- disse Rufy con noncuranza.

Nami stava per tirargli un pugno ma fu preceduta da Rayleigh.

- Che ragazzo impertinente! Chiederò a Shanks di mandarti da me quest’inverno, almeno potrò insegnarti le buone maniere! Non ci si rivolge così a una dama di tutto rispetto come Nami!-

- Scusa Nami…- borbottò Rufy per nulla convinto mentre sua sorella sghignazzava beffarda.

Dopo essersi scambiati altri convenevoli, decisero di recarsi in sala da pranzo per mangiare e scambiarsi notizie.

La sala era abbellita da quadri che raffiguravano un giovane Silver fiero e altezzoso e da numerosi trofei vinti ai tornei di caccia e alle giostre.

Silver Rayleigh infatti era stato un grande cavaliere ai suoi tempi: aveva vinto innumerevoli tornei, il suo nome era conosciuto in tutta la Francia e il re stesso si fidava cecamente di lui. Da bambini Ace Rufy e Nami quando andavano a trovarlo si facevano sempre raccontare le sue avventure e stavano ore ad ascoltarlo ammirati, poi andavano fuori a giocare ai cavalieri e si picchiavano per avere il ruolo del prode Silver Rayleigh.

- Ragazzi, purtroppo in questi giorni sarò abbastanza impegnato, quindi se avete bisogno di qualcosa per passare il tempo non esitate a chiedere. Purtroppo non sono informato su cosa va di moda tra i giovani d’oggi.-

Alla proposta dell’uomo gli occhi di Nami brillarono, e la cosa non sfuggì a Rufy e Usopp che cominciarono a sudare freddo.

- Avete per caso delle attrezzature per imparare a giostrare? Non so… bersagli, una lancia da principiante, una vecchia armatura, un cavallo?- chiese sfacciata la ragazza.

- Ma certo! Manderò qualcuno della servitù ad allestirvi il campo, ce n’è uno qui vicino che è inutilizzato. Potrei darvi anche qualche dritta. Ricordo che quando eravate bambini vi piaceva giocare ai cavalieri, sono contento che questa passione sia rimasta.-

- Grazie mille Silver, ci state facendo un grande favore!-

- Per voi questo e altro!- sorrise gentile l’uomo.

 

E così Nami cominciò i suoi allenamenti, bardata con una vecchia armatura arrugginita, armata di una lancia smangiucchiata dalle tarme e a cavallo di un ronzino alquanto pigra.

Appena la videro, Rufy e Usopp rischiarono di morire dal troppo ridere, ma ci pensò Nami a curarli, usando la lancia  a mo di bastone e colpendoli in testa.

Rayleigh aveva messo a loro disposizione il Saraceno, un manichino con un bersaglio da un lato e un sacco di farina dall’altro. Se il cavaliere non colpiva con precisione il bersaglio, il manichino girava e lo colpiva con il sacco di farina.

I primi giorni furono un disastro: Nami non si avvicinava nemmeno al bersaglio, lo mancava sempre. Pian piano poi riuscì a colpirlo, ma non era abbastanza veloce e veniva sempre disarcionata dal sacco di farina. Rufy e Usopp rischiavano di soffocare pur di non riderle in faccia.

Poi fu la volta di Rufy immolarsi come bersaglio: teneva di lato a sé un grande scudo di legno, e il compito di Nami era quello di centrare lo scudo. Tutte le volte che si avvicinava con il cavallo al trotto però, Rufy si scansava di lato per la paura di essere colpito al posto del bersaglio. Quando arrivò Usopp a tenerlo fermo, le cose peggiorarono perché Rufy gli fece cadere lo scudo su un piede.

- Hai viso quant’è pericolosa?- fu il commento di Rufy per evitare di essere strozzato dal nasone.

- Dai Nami, stavolta avevi quasi fatto centro!-

- Forza, ci eri andata vicina!-

- Continua così, non arrenderti!- Dicevano i due ragazzi per incoraggiarla.

- Sta peggiorando, vero?- si bisbigliavano quando Nami non li guardava.

Appesero un anello ad un ramo con lo scopo di farci passare dentro la lancia, ma l’unica volta che Nami riuscì a centrarlo, la lancia rimase incastrata e lei cadde da cavallo.

Quando il ronzino fu troppo stanco, la ragazza usò come cavalcatura Rufy e Usopp. Infatti aveva trovato una biga e si faceva trainare dai due malcapitati.

- L’hai mancato- osservò Rufy con il fiatone.

- L’abbiamo già fatto decine di volte e non hai mai centrato quel maledetto anello- si lamentò Usopp.

- Beh, vuol dire che dobbiamo farlo di più- commentò Nami serafica.

- Forza cavallini!- e schioccò le dita per chiamarli.

I due si guardarono un attimo e poi cominciarono a rincorrerla per tutto il campo per farle il solletico.

A volte Silver dava loro una mano, per niente stupito che Nami facesse la parte del cavaliere. Per quanto bella e graziosa, quella ragazza aveva un’indole selvaggia!

I consigli da esperto e le correzioni di Rayleigh le furono molto d’aiuto e la situazione migliorò di gran lunga, al punto che i centri divennero molto più frequenti e Nami acquistò molta più sicurezza.

 

- Ci serve un simbolo- cominciò Nami una sera mentre erano intenti ad osservare il cielo stellato.

- Il nostro emblema, qualcosa che ci rappresenti. Stavo pensando a una fenice…-

- Non possiamo usare il cervo bianco di Ace?- chiese Rufy.

- Qualcuno potrebbe riconoscerlo.- disse ragionevolmente la ragazza.

- Noi dobbiamo rinascere, proprio come una fenice rinasce dalle proprie ceneri. Il segno che adesso sappiamo cavarcela da soli e non dipendiamo né da Ace né da Shanks.-

- Un leone!- esclamò Usopp. - Un simbolo di coraggio. -

- Ma sì!- concordò Rufy. - Un leone con la zampa destra sollevata!-

- No, è meglio la sinistra- ribatté Usopp.

- No, i leoni sono monotoni, li usano tutti! Ma non capite? La fenice… la sua fine è il suo inizio! Come me…- spiegò Nami con fervore.

- Oh beh, sei tu il cavaliere, scegli tu- le disse Rufy.

- No, io intendevo una fenice come simbolo per tutti e tre!-

- Tre fenici allora- puntualizzò Usopp.

- Vada per tre- acconsentì la ragazza.

 

 

Nei giorni a seguire Nami riuscì in segreto a farsi fabbricare un’ armatura robusta ma leggera della sua taglia, trovò un ottimo cavallo purosangue di colore bianco e nero, una lancia su cui disegnò personalmente una bellissima fenice rosso fuoco e riuscì persino a cucire lo stendardo con le tre fenici e anche a decorare il suo scudo.

A due settimane dal torneo di Rouen ricevette una lettera dalla sua amica Robin, anch’essa una dama di compagnia, che le chiedeva per l’appunto di raggiungerla a Rouen perché era desiderata a corte.

In quanto dama di compagnia, era tenuta a viaggiare con la corte del re e della regina di Francia e partecipare a banchetti, balli, feste e tornei. Le piaceva abbastanza quello stile di vita, ma le piaceva molto di più stare a casa in compagnia dei suoi fratelli e di Shanks.    

Avendo trovato anche una buona scusa per congedarsi da Rayleigh, i ragazzi dopo averlo salutato, ringraziato e avergli promesso di tornare presto a trovarlo, partirono per Rouen una settimana prima dell’inizio del torneo.

 

L’ ANGOLO DELL’AUTRICE

Beh, ci voleva un po’ di pratica a quanto pare ^^ Ma almeno adesso Nami se la cava bene! Comunque sono sicura al 90% che tra due capitoli vedremo il prode Zoro per la gioia di tutte, me compresa XD

Grazie a:

kyo: eh sì, anche io mi faccio dei bei viaggi mentali durante le varie ramanzine  u__u

HimeChan: Non ho saputo resistere alla tentazione di trasformare Nami in cavaliere. Anche io adoro “Il destino di un cavaliere”, è davvero eccezionale!

xmirax: grazie per la comprensione, avevo paura che senza Zoro la storia fosse troppo pallosa ^^

le dragonballine: Grazie per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere ^///^ Questo film è anche uno dei miei preferiti, infatti sta sempre in cima alla pila altissima dei miei dvd

 

Spero di non deludervi nei prossimi capitoli ^^

Grazie anche a:

- dubhe93

- fary

- Giulia Bosh

- hinayuki

- kyo250

- le dragonballine

Che hanno aggiunto la fic alle seguite

E grazie a:

- Jemanuele8891

- le dragonballine

Che l’hanno aggiunta fra le preferite.

 

Al prossimo capitolo!!!

 

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