I pensieri di Oscar

di kiara 69
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo /Prologo ***
Capitolo 2: *** Secondo ***
Capitolo 3: *** Terzo ***
Capitolo 4: *** Quarto ***
Capitolo 5: *** Quinto ***
Capitolo 6: *** Sesto ***
Capitolo 7: *** Settimo ***
Capitolo 8: *** Ottavo /prima parte ***
Capitolo 9: *** Ottavo/ seconda parte ***
Capitolo 10: *** Nono ***
Capitolo 11: *** Decimo ***
Capitolo 12: *** Undicesimo ***
Capitolo 13: *** Dodicesimo/prima parte ***
Capitolo 14: *** Dodicesimo/ seconda parte ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo /Prologo ***


1755/1770
Caro Padre, ho portato a termine brillantemente il mio primo incarico e ho meritato la mia prima medaglia. Andrà ad impreziosire la mia splendida uniforme bianca.
Leggo fierezza nel vostro sguardo.
Vostro figlio ha salvato la Corona di Francia oggi.
Per voi, caro padre sarei disposta a gettarmi nel fuoco pur di leggere la felicità nei vostri occhi.
La mia gioia è quella di vedervi felice, l' affetto che vi porto è immenso.
Farò sempre il mio possibile di rendermi degna del Vostro Nome. Voi siete la Luce.
Mi avete regalato la più importante e bella opportunità della mia vita, quella di essere libera e indipendente. Vivere come un vero uomo è stata un ' impresa ardua e faticosa lo ammetto, ma ormai ho 15 anni non posso ne' voglio tornare indietro.
La nostra governante e suo nipote André, con cui sono cresciuta, desidererebbero fossi donna, come tutte le altre ,mi vogliono bene ma mi rendono debole ,confusa, insicura.
Invece no. Non capiscono. Io ho fatto grossi sacrifici per diventare cio' che sono, mortificando la mia femminilità con estenuanti esercizi e allenamenti giornalieri,potenziando la mia agilità , velocità, muscolatura, aggiungendo la forza nervosa ove quella fisica era carente. Il mio fisico è quasi piatto ,sembro un ragazzino , dunque ho raggiunto un bel risultato, ma non sarò mai robusta come un uomo mai abbastanza forte da sostenere qualunque combattimento corpo a corpo. Però con la spada e la pistola sono insuperabile. Merito vostro padre e degli insegnamenti che ho ricevuto
Ho fatto di tutto per poter un domani farvi onore come meritate e come un figlio , anzi, meglio di quanto un figlio maschio avrebbe potuto fare.
Purtroppo però mi avete dato un dispiacere forse l'unico in tutti questi anni: mi avete ordinato di proteggere una donna, anzi, una ragazzina, la principessa austriaca, eppoi mi avete umiliata chiedendo di indossare un abito femminile per indagare su chi stava cospirando per usurpare il trono.
Ho la mia spada, su di essa ho giurato con onore sulla mia vita e con onore mi difenderò da nemici e combatterò così fino alla fine dei miei giorni.
Oggi vi ho dato la mia prima dimostrazione di valore, ce ne saranno altre vedrete!
Vorrei solo che voi mi capiste e non mi offendeste più con simili discorsi, non avrò mai la forza di esternare il disagio provato in quei momenti. No, sono solo temporali di primavera.
Devo pensare che Tutto si aggiusterà. Caro padre , vi voglio bene!

Grazie per i commenti, la storia sarà di pochi capitoli, gli aggiornamenti ad intervalli irregolari ma costanti.

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Capitolo 2
*** Secondo ***


1770/ 1789
Illustrissima regina Maria Antonietta , io vi ho sempre stimato, onorato, ho creduto in voi e nella grandezza della Francia. Con tutto il mio cuore vi ho difesa e protetta per quasi vent'anni.
Desideravo servire una grande sovrana amata ben oltre i confini nazionali. Non per la mia fortuna, beneficio successo o denaro. Nemmeno per godere di apprezzamenti e fatuo privilegio di essere la vostra guardia personale .
Solo per voi maestà, per voi, vostro marito e la vostra regale discendenza.
Quando vi ho conosciuta mi siete sembrata una di quelle ragazzine nobili, vezzeggiate che hanno tutto e mai si accontentano, che gettano alle ortiche i buoni insegnamenti, mai paga di giocare , divertirsi ed apparire sempre bellissima. Perdonatemi maestà se mai aveste intuito i miei pensieri....
Nessuna ragazza a Corte poteva competere con la vostra bellezza. Ma era soprattutto quella interiore che andava coltivata , che avrebbe lasciato un tangibile segno. Siete stata buona certo, ma con le persone sbagliate, non avendo ascoltato i saggi consigli, avete dilapidato interi patrimoni soltanto per accontentare la bramosia di potere di infimi amici e cortigiani senza scrupoli.
Per molto tempo non ho capito. C'era un vuoto dentro il vostro cuore, un vuoto che nulla riusciva a colmare, gli affetti di casa, il tepore di una famiglia lasciata troppo presto.
L'ho capito quando mi sono invaghita dello stesso uomo amato da voi maestà. L' ho capito e ho sofferto perché non volevo, eppure questo sentimento è esploso come un uragano. Più grande era la sua indifferenza, la sua estraneità verso il mio essere donna , più ricercavo la sua attenzione, il suo interesse.
Mi sono odiata per questo e non avrò mai il coraggio di confessarvi ciò che ho provato.
È stato come tradirvi col pensiero, sebbene ,ve lo giuro, non avrei mai osato farlo davvero, nemmeno se fosse stato lui a chiedermelo.
Questo resterà il segreto inconfessabili che ci divide, doloroso per me, come il nostro ultimo addio.
Mi sento molto responsabile, anche per colpa mia il popolo si sta rivoltando contro la Monarchia .Avrei potuto, dovuto esservi più che mai devota , fedele e presente nei momenti difficili invece, a causa di quell' uomo ,mi sono allontanata sempre di più, fino al punto di chiedere trasferimento.
Ne sentivo il bisogno da tempo in realtà anche se, non ci fosse stato " lui" non so se mai avrei avuto il coraggio di lasciare la reggia
Ci siamo allontanate troppo, i miei ideali di vita sono cambiati, la Francia è cambiata.
Una cosa però mi rassicura: il conte Fersen, nella sua ultima lettera mi ha giurato che vegliera' su di voi fino alla morte e non lascerà mai nulla di intentato per difendervi dai vostri nemici, Dio non voglia si arrivi a situazioni estreme.
Il vento della Rivoluzione ci trascinerà con sé . Oggi siamo qui.
Domani, chissà?

Nell' anniversario della nascita di Maria Antonietta, un pensiero non poteva essere che per lei

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Capitolo 3
*** Terzo ***


1755/ 1787
Cara Madre,dacche' ho memoria ho sempre pensato a voi con timore e soggezione, un misto di paura e pena , anche verso le mie sorelle e verso l' essenza stessa dell' universo femminile
Tante parole pesanti :sottomissione, obbedienza, dipendenza, schiavitù! Ma perché la nostra società disconosce le qualità femminili a favore di quelle maschili? Eppure molte donne nella storia hanno dimostrato intelletto, saggezza, forza di volontà, senso della giustizia.
In una società a misura d'uomo,solo le sante e le eroine hanno potuto emergere e meritare il giusto tributo della storia.
Chissà quanti secoli dovranno trascorrere perché si arrivi ad un' effettiva parità di genere?
Forse avete avvertito il mio desiderio di estraniarmi da voi e dalle mie sorelle;seguivo mio padre perché ero stata destinata a prendere il suo posto e così ho sempre fatto e per molti anni non ho avuto bisogno di nulla, tranne che della sua approvazione.
Vi siete affacciata tardi nel mio mondo cara madre, siete stata chiamata a fare la dama di compagnia a Maria Antonietta e certamente avete riversato anche in lei quell'affetto materno che improvvisamente le era mancato.
Con me avete dovuto tenere la distanza, essere sfuggente e anche questo era un ordine di un uomo, di un marito verso sua moglie e solo Dio sa il peso della vostra sofferenza segreta.
Perché io dovevo crescere forte e determinata, senza frivolezze né fragilità, nessun indugio al sentimentalismo.
Più tardi,con gli anni ho capito, lui voleva fare di me un perfetto soldato ma ,con l' avanzare dell'età si è scoperto fragile e spaventato.
Il figlio doveva tornare donna ed esaudire i suoi nuovi capricci.
Eh no. Mi ha cresciuto uomo e come tale ho imparato che nulla è più importante della propria libertà e autonomia. Non obbedirò ai suoi ordini né a quelli di nessun altro e sono molto dispiaciuta, madre di aver offuscato la vostra presenza per lasciar spazio solo a quella di un padre / padrone di cui soltanto ora comprendo pienamente la personalità.
Ho amato un uomo cara madre, a dispetto suo e di me stessa, un uomo che non mi avrebbe mai ricambiato e forse è stato solo il riflesso di un sogno immaginario, ho bruciato il suo ricordo assieme a quelle vesti immonde e con esso ho detto addio alla vecchia Oscar, ora una persona più matura e consapevole sceglierà di vivere la sua vita in completa autonomia ma sempre sotto il segno della lealtà e dell'onore.
Grazie madre per quello che avete fatto per me e anche per quello che non vi è stato concesso di fare.

Nota : Nella mia ricostruzione ho volutamente taciuto di nominare André e l'episodio 28, che verranno analizzati successivamente e in maniera approfondita.
Grazie per le recensioni di chi mi segue. A presto

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Capitolo 4
*** Quarto ***


1755/1789
Nonna. Voglio chiamarti così
Eri solo la mia una nutrice,ma sei stata una vera nonna per me.
Tante cose vorrei dirti, di ieri, di oggi,anche lo so che a te basterebbe solo uno sguardo per capire.
Ora mi manchi cara Nanny. Ma quanto ti ho fatto disperare quando ero piccola!
.Hai sofferto e combattuto la tua silenziosa guerra contro mio padre e non ti sei mai rassegnata nel vedermi crescere sacrificando la mia natura di donna.
Impossibile capirmi allora, impossibile capirci fino ad oggi .
Chiedevi sempre che tuo nipote André mantenesse le distanze da me, che ero nobile. Io non comprendevo che il problema vero, non era quello.
Io non capivo i pericoli , non conoscevo l'amore.
Per tanti anni siamo stati amici io e André, cresciuti come fratelli all'ombra di una quercia grande che ci dava calore e ristoro.
È stato un compagno di giochi, d'avventure e di battaglie ma soprattutto un servitore fedele.
Non mi pesava allora che mio padre avesse scelto lui come attendente ,per difendermi dai nemici. Il mio compito di comandante delle guardie era arduo,pericoloso, dovevo proteggere le loro maestà , mia madre e tutta la famiglia reale. Non mi pesava la presenza assidua e premurosa di André.
Sapevo quanto valevo, sapevo di essere la più abile, sapevo che nessuno poteva competere con ne nell'uso delle armi.
Tante cose pero' non sapevo di André, non sapevo nulla degli uomini e di ciò che possono provare. Ero una ragazza innocente , non conoscevo veramente la forza di André.
Neanche per un attimo potrei immaginare di raccontarti ciò che accadde fra noi una certa sera. Troppa vergogna.
Volevo chiamare qualcuno, poi realizzai che soltanto André aveva sempre risposto ai miei gridi di aiuto.
Non posso e non dirò mai nulla a nessuno di quella sera, né di questa notte appena trascorsa.
Temo che non ci rivedremo più mia cara Nanny.
E neanche André tornerà da te , lui resterà qui, seguirà il mio destino.
È questo che vuole
Ma perché .... Perche' separarci proprio adesso, che tutto è diventato più facile, che una luce si è accesa assieme a quest' alba luminosa e tiepida?
Proprio adesso che Io ed André avremmo tanta voglia di abbracciarti e dirti che siamo felici e finalmente insieme...


Questo capitolo la cui protagonista è Marie Grandier lo dedico a Dorabella che più volte mi ha chiesto di menzionare la cara nonnina di André, spero sia di suo gradimento. Colgo l'occasione per salutare chi segue questa storia: Agrifoglio, Tetide, Madame Grandier, Terry Oscar,Ladybug., Vento di Luce, Darty Grazie delle magnifiche riflessioni che mi regalate!

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Capitolo 5
*** Quinto ***


1769 /1788
Quando ho conosciuto Victor era un adolescente, appena un anno più grande di André. Dall'alto delle mie convinzioni assolutiste, lo reputai un pessimo spadaccino , un presuntuoso, un superficiale, un demerino viziato. Certamente questi pregiudizi erano molto condizionati dalla mia rabbia, dal disappunto che provavo nel dover gareggiare con un pretendente capitano delle guardie, al pari mio, al cospetto di sua maestà il Re.
Luigi 15° lo sapeva che ero una donna , lo sapeva pure quel damerino dai lunghi capelli ondulati e l' atteggiamento abbastanza effemminato e supponente che stava innanzi a me con sguardo di sfida.
Odiavo la situazione, non mi andava proprio di metterlo in imbarazzo davanti ad un pubblico, dimostrare gioia e soddisfazione mentre magari lui veniva schernito da qualche spettatore irriverente.
Disobbedendo ad un ordine reale, affrontai il malcapitato in mezzo ad una radura e ,come prevedibile vinsi il duello senza difficoltà. Il re fu visibilmente contrariato, ma , come previsto da patti precedentemente stipulati con mio padre, mi conferì l'ambito incarico.
Debbo ammettere che negli anni seguenti dovetti ricredermi sul conto del giovane ufficiale Girodelle, non era vanesio ne' sciocco come mi sembrò all'inizio .
Era un ufficiale serio, gentile, riservato. Sempre pronto ad obbedirmi senza discutere.
Non alzava la voce , non si ubriacava,non stava mai sopra le righe.
Alcuni soldati erano indisciplinati e pigri,soprattutto Nicolas della Motte e un certo gruppetto di sfaticati di cui era diventato leader. Debbo ammettere pero'che in quasi vent'anni di servizio presso la Guardia Reale, non ho mai riscontrato grossi problemi con nessuno. Nicolas e gli altri dovevano rigare dritto e del resto nonostante alcuni aspetti discutibili del loro atteggiamento, non si permisero mai di mancarmi di rispetto né di ribellarsi alle punizioni che li venivano inflitte .
Per quasi 20 anni Victor Clement de Girodelle era stato il mio subalterno, il tenente fedele, sempre disponibile ed affidabile, finché, un giorno di febbraio del 1788, gli venne comunicata la notizia delle mie prossime dimissioni . Io non ero presente ma non immaginavo quanto per lui risultasse così sconvolgente quella mia decisione. Quando venne a conferire con me sembrava davvero addolorato, mi chiese più volte di ripensarci, di restare ancora qualche tempo....mi implorava, mentre avrebbe dovuto esser felice che lasciavo finalmente a lui il comando dei soldati della Guardia. Il mio stupore si trasformò a breve in sgomento....
Victor de Girodelle, dopo appena un mese dal mio nuovo incarico, aveva chiesto ed ottenuto da mio padre, il generale Jarjayes in persona, il permesso di sposarmi. Mancava solo la formale concessione di sua maestà il Re e noi saremmo diventati marito e moglie.
Conoscevo bene mio padre e comprendevo le ragioni del suo assenso. Lui voleva mettermi al riparo dai pericoli, tutelarmi dal nuovo ambiente ostile con cui mi stavo confrontando, ma soprattutto , arrivato ad una certa età, desiderava accasarmi, porre "rimedio" ai presunti sbagli del passato e l'educazione che mi era stata impartita.
A suo avviso, un gentiluomo come Girodelle sarebbe stato perfetto per me, avrebbe colmato i miei vuoti e attenuato le mie intemperanze. ...
In quei giorni , già difficili per me che non potevo confidarmi con nessuno perché nessuno mi avrebbe compresa, in quei giorni in cui avevo detto addio a due uomini cosi' importanti nella mia vita,....a chi avrei potuto aprire il mio cuore,confessare la mia delusione sia verso mio padre che verso il visconte che improvvisamente si accorgeva che ero una donna da amare?
Tutto Sembrava fosse contro di me! Passò del tempo, mio padre fu ferito in un agguato, ormai i nemici della nobiltà non temevano più di farsi scoprire, il clima peggiorava di giorno in giorno, quel momento di debolezza forse lo aiuto a riflettere e riconsiderare la sua imposizione. Oscar Francois de Jarjayes non era nata per essere una donna come tutte le altre ,non sarebbe mai stata assoggettata ad un uomo.Piuttosto avrebbe scelto l'esilio.
Se da un lato fui risollevata da quel pesante fardello e riuscii a pacificarmi con mio padre, non potevo ,non me la sentivo di troncare i miei rapporti con Girodelle senza tentare un dialogo, senza affermare la mia verità.
Accettai di incontrarlo e lui, assai provato, mi confessò i suoi veri sentimenti, molto profondi che da qualche anno provava nei miei riguardi.....io semplicemente gli dissi che non lo amavo, se ne doveva fare una ragione e dimenticarmi, dimenticarmi in fretta.
Presi il cavallo lo spronai furiosamente al galoppo perché non volevo e non potevo sentire altro.
Prima Fersen, poi André poi Girodelle. Quanta sofferenza , quanto dolore ed incomprensione. Aveva ragione Hans l'amore porta solo una lenta e triste agonia.
Penso che Girodel da quel giorno mi considero' un egoista, un' insensibile, io feci apposta ad apparire tale perché non volevo che soffrisse ulteriormente. A mio fianco, a dispetto di tutto era rimasto André. L'unico uomo cui non ero stata in grado veramente di impormi, di congedare definitivamente. Non mi sarebbe stato difficile, anzi.
Mi rendevo conto però che non volevo ,mi rendevo conto che quel segreto che ci aveva allontanati, al tempo stesso ci legava indissolubilmente,facendoci del male ma era solo nostro e la distanza fra noi, non sarebbe servita a dimenticare..

Note: Capitolo che ovviamente dedico a madame Girodelle ,secondariamente a Vento di Luce e Dorabella che mi hanno fatto la medesima richiesta. Non me la sono sentita, scusate, di usare la seconda persona perché credo che fra Victor e Oscar non ci sia mai stata quell' intimità.... mi auguro possa piacervi. Grazie delle recensioni .A presto

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Capitolo 6
*** Sesto ***


1776 1786*
Cara Rosalie, te ne sei andata lasciandomi tanti bei ricordi;dolcezza, affetto infiniti e una pezzo della mia vita è come volato da te, a Parigi. Sono cambiata, siamo cambiate assieme.
Il passato riaffiora fra queste stanze così vuote l' infanzia ritorna...
Avevo cinque sorelle Clothilde, Marie Anne, Hortense, Josephine, Catherine **eppure non riuscii a creare un legame con nessuna di loro. Ero un maschietto e le bambine erano un un altro mondo , fuori da me.
Quando invevitabilme scoprii di essere pure io una bambina , le mie sorelle erano quasi tutte sposate o almeno fidanzate , era già tardi per avvicinarmi a loro. Troppo femminili , stucchevoli,diverse da me che avevo vissuto quei primi anni con André il mio unico e vero amico, fratello e compagno di avventure.
Il rapporto difficile con mia madre, distaccato, freddo, la lontananza da quelle sorelle frivole e altezzose che mi consideravano una creatura anomala e aliena,fecero crescere in me sempre più la consapevolezza che tutte le donne fossero un universo a parte, negativo,non mi sentivo di appartenere al genere femminile e piansi quando diventai donna nel corpo. Non era possibile , ne ero disgustata , avrei voluto crescere certo, ma come stava crescendo André! invece,sebbene non sembrassi affatto una ragazza lo ero . Non avrei mai acquistato le forme morbide di Hortence e di Jos, neanche il fisico gracile di Catherine ma nemmeno la corporatura di André !Furono mesi difficili, solo mio padre mi fu accanto e mi rassicurò, la vita era mia e se io volevo potevo realizzarmi in tutto, esattamente come un uomo ,ero fortissima dunque non ci sarebbero stati ostacoli. Tutto si supera con la volontà quando ci si crede. Ho creduto in me e in lui, ho realizzato la vita che aveva scelto per me., nonostante il mio iniziale turbamento ho scoperto che anche proteggere una donna non era un compito avvilente come temevo , non tutte le donne erano potenzialmente nemiche. Maria Antonietta mi stimava , Maria Antonietta era destinata a diventare la Regina di Francia. Il mio incarico era veramente prestigioso.
---------------------------------- Sono passati molti anni prima di avere una sorella vera, non di sangue ma di cuore, la dolce Rosalie appunto. Lei aveva perso tutto: la famiglia, il lavoro e la sorella maggiore l'aveva rinnegata. Sola al mondo col suo dolore e il suo desiderio di rivalsa....uccidere la donna che le aveva portato via sua madre.
Quanto la capivo, quanto era vicina al mio sentire , la sua rabbia contro le ingiustizie, la sua voglia di riscatto.....quanto assomigliava alla mia! Dolce e forte Rosalie, una ragazza come ne esistono poche.....piena di qualità e generosa di cuore. Le volli subito bene.
Decisi di dedicarmi personalmente alla sua educazione, cercai di distrarla dai suoi propositi di vendetta, temevo per la sua incolumità. Rosalie intelligente com'era apprendeva rapidamente tutte le materie e con la sua grazia, il suo portamento di gentidonna , mi fece stupire più volte del fatto che realmente lei non fosse nobile di nascita . Ci penso' bene una contessina viziata e arrogante ad umiliarla, una sera ad un ricevimento che avrebbe decretato il suo ingresso in società. La figlia di Madame de Polignac non era cattiva , solo invidiosa e infantile....del resto dall' alto dei suoi 11 anni , con l'educazione che aveva ricevuto, non avrei potuto aspettarmi di meglio.....
Segui' una lite fra le due e Rosalie si comporto' con molta dignità, disse che sua madre era nobile, come se questa fosse una verità incontrovertibile.
Lo era.
Io e André di lì a poco scoprimmo che la vera madre di Rosalie era proprio la Polignac, l'artefice della morte della donna che, in fasce, si era presa cura di lei .
Un atroce scherzo del destino, una sofferenza profonda che Rosalie celava ,dimostrando solo rancore e un proposito ancora più ferreo di uccidere quella donna.
Alla fine non lo fece, non sarebbe mai stata in grado di premere quel grilletto, io ne ero fin troppo convinta. Non lo fece ma la nobildonna malvagia usò tutto il suo potere a Corte per maritare la figlioletta più piccola ad un Duca di 43 anni, poi dopo il drammatico suicidio della piccola, anziché ravvedersi chiese e in qualche modo ottenne di prendersi in casa Rosalie , riconoscendone la maternità.
Non seppi mai i dettagli del ricatto (perché di questo si trattava), Rosalie mi si congedò con gli occhi gonfi di lacrime e la disperazione era grande.....lasciarmi così, senza una spiegazione, forse delusa da me.....ma io non potevo amarla come avrebbe desiderato lei. Lo sapevo e la capivo, ma non potevo ricambiata né avevo la facoltà di difenderla contro quella donna , una delle più influenti a Corte.
Rosalie dunque se n' è andata, ha preso in mano la sua vita, perché oramai non aveva più bisogno di me ;ha avuto il coraggio di fuggire dalla madre naturale e tornare a a vivere nella sua Parigi, nonostante la miseria, la fame , gli scontri .D' un tratto ripensandola mi sento come inadeguata: quando saro' capace anch' io di camminare da sola?

Note: *Le date introduttive rappresentano gli anni in cui Oscar e Rosalie vissero assieme a Palazzo Jarjayes
** Sono i nomi originali delle sorelle di Oscar nel manga della Ikeda
QUESTO CAPITOLO PER ME È STATO DIFFICILISSIMO DA REALIZZARE, SCRITTO IN DUE VOLTE, CANCELLATO PER SBAGLIO POI RISCRITTO SENZA COPIA. MI AUGURO NON VI SIANO ERRORI DI PERIODO .
Purtroppo senza PC , si fa come si può. Saluti e grazie dell' attenzione

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Capitolo 7
*** Settimo ***


1774/1787*
Io non lo so come sia potuto succedere proprio a me, come se fossi rimasta vittima di un incantesimo come se uno spirito malefico mi avesse spinta a commettere la più folle delle mie imprese. Il conte Fersen e Maria Antonietta, Maria Antonietta e il conte Fersen. Cosa c'entravo io? Il mio compito era solo quello di proteggere la principessa, divenuta poi regina di Francia dalle insidie, i pettegolezzi , le accuse infamanti di chi la detestava, soprattutto a causa della sua relazione illecita con il bel conte svedese.
All' inizio delle loro frequentazioni a Versailles, fui molto contrariata anch'io di quel loro pericoloso idillio, poi lessi dolore e tanta tristezza nei loro occhi.
Un amore fra Hans Axel e Antoinette che procurava più sofferenza che gioia. Un amore fatto di lunghi addii, partenze e ritorni, fugaci incontri e un' intimità spesso violata da insinuazioni volgari e libelli scandalistici.
Più loro venivano odiati e derisi più io mi sentivo il dovere di proteggerli anche come una necessità personale.
E allora perché, perché non sono rimasta fedelmente al mio posto?
Fersen mi fece capire in maniera drastica, cosa ne pensava di me; mi disse sorridendo di non comprendere perché Dio mi avesse fatto nascere donna, e io in quell' istante ebbi solo voglia di piangere. Fu quella la molla che mi fece compiere quest' orribole pazzia.
Recarmi a Parigi, in incognita, con una carrozza senza stemmi nobiliari , senza il mio attendente conosciuto da,tutti, recarmi a Parigi, vestita da donna, con un abito all' antica che tanti anni prima la vecchia nutrice aveva confezionato per me.....apparire sola in mezzo a tanti volti noti eppure irriconoscibile in quelle nuove vesti....l'inizio forse di un sogno, o di un incubo.
Hans vi siete rivolto a me come ad un estranea, mi avete parlato di Oscar. Una situazione paradossale
" Conosco una donna che vi somiglia moltissimo ....è bella come voi, bionda come voi, è colta, decisa, darebbe la vita per i suoi ideali.....nasconde il suo corpo bellissimo dentro un uniforme e fa di tutto perché gli uomini non si interessino a lei....è il mio migliore amico quella ragazza....". Il suo migliore amico?un bellissimo complimento? Io che ho fatto? Avrei potuto dirgli di essere una cugina, una sua parente...
Ma impossibile...la mia voce e la mia espressione mi avrebbero tradito.Una situazione ingovernabile da me,più che convinta che lui mi avrebbe riconosciuta all' istante. Invece ho avveetiro la sua estraneità , indifferenza, umiliazione. L' ho lasciato in mezzo alla sala e sono fuggita in lacrime, incurante del fatto che si, ora mi aveva riconosciuto davvero....nel peggiore dei modi.
Ho nascosto a tutti la mia sofferenza, ho bruciato l'abito marchiato della mia infamia.
Chi mi credevo di essere?Hans Axel era è resterà l' uomo di Maria Antonietta. Nonostante tutto e tutti contro di lui, non l' abbandonerà. È amore vero ,dovrei essere felice per loro e augurargli solo il meglio.
Cerco di cancellare i sentimenti, soffocare io mio orgoglio di donna, si, di donna che ogni giorno mi distrugge in silenzio. Sento l'anima a brandelli e non so quanto potrò nascondere la mia pena segreta.Alla fine arriva, perché lo so,doveva arrivare anche il giorno della verità.
Hans a casa mia, Hans chiede di me e mi affronta. Duramente ancora una volta le sue parole come lame percuotono la mia anima
" Se un giorno ,tanto tempo fa avessi saputo che donna siete,forse oggi voi e io....."
Basta, non ho voluto sentire altro. Per lui contava il mio vestito, la mia acconciatura, non la persona che ero e che sono. Forse tutti gli uomini sono così? Cancellerò le debolezze stupide del passato, non ha senso soffrire per amore.
Non riesco a guardarlo in faccia gli volgo le spalle con l ' ultimo singhiozzo soffocato, gli rispondo secca
" Ho già cancellato certi sentimenti dal mio cuore.- L'amore può portare a due cose, o alla felicità completa oppure a una lenta e triste agonia. Addio conte di Fersen, abbiate cura di voi."
È la fine di un amore ma non la fine di tutto.
Una nuova vita mi aspetta.....
_________________________________________________________
* Le date iniziali indicano il primo incontro di Oscar col conte Fersen (30 gennaio 1774 a Parigi)e la fine della loro amicizia con il loro addio ufficiale a Palazzo Jarjayes. Saint Antoine non è citato, ragionevolmente si può capire il perché.....
I suoi pensieri allora furono tutti per André! GRAZIE A TUTTE DEI COMMENTI, a presto

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Capitolo 8
*** Ottavo /prima parte ***


Lui c'era. Sempre.
Cresciuto assieme a me, come un fratello, un amico , il compagno di spade che mio padre aveva scelto
Era presente ma mi seguiva da lontano, come un' ombra discreta, rassicurante. A volte tenero a volte ironico, sembrava divertirsi a cogliermi in flagrante quando a suo dire manifestavo istinti e peculiarità del tutto estranee al mondo maschile
All'inizio mi arrabbiavo poi imparai a dissimulare cosicché alla fine smise con le sue battutine da ragazzo di campagna.
Frattanto passano autunni ,inverni ,primavere ed estati. Lui sempre accanto a me senza chiedere nulla. Nemmeno io chiedo né oso sapere, ora ha 30 anni passati forse ha già avuto diverse relazioni, certamente una fidanzata mai. È diventato più serio più taciturno più sfuggente ma è sempre con me, nelle missioni più pericolose come in quelle più delicate
Non c'è nemmeno il bisogno di chiamarlo lui avverte il pericolo e mi corre incontro a volte trasgredendo pure i miei ordini.
Il suo " esserci" quotidianamente mi ha impedito di crescere come soldato purtroppo.
Adesso però basta
Se devo iniziare a camminare da sola dovrò per forza congedarmi da lui.
Per questo oggi ho deciso di parlargli, lo lascerò libero di vivere la vita che vuole.....basta sentimentalismo, debolezze, patemi d'animo, basta soffrire come una scolaretta rifiutata ad un ballo .
La mia nuova vita inizierà , sarò pienamente un uomo affronterò i nemici col fucile in mano, se sarà necessario andrò in guerra oppure mi arruolero' alla Marina.
Non mi importa di essere un capo, voglio solo dimostrare a me stessa che posso ritrovare l'età in cui credevo di essere un maschio.
Sono indecisa nell' affrontarlo, potrebbe non prenderla bene , potrebbe ma lui è un uomo come Fersen anche lui mi ha vista piangere ,anche lui sa della mia pazzia ,del mio stupido innamoramento.
Sarò molto dura nel congedarlo , non deve pormi la minima resistenza , perché io devo lasciare il mio passato alle spalle. Tutto, tutto!!

Salve a tutti, mi scuso se il capitolo è breve, ma ho dovuto necessariamente tagliarlo in due parti sennò combino qualche guaio.... Ringrazio chi vorrà leggere e recensire, colgo l" occasione di formulare a tutti i lettori, i miei più sinceri auguri di Buon Natale ❤

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Capitolo 9
*** Ottavo/ seconda parte ***


1788
Se fossi stata investita da un uragano o se una valanga si fosse abbattuta contro di me, forse avrei sentito meno dolore.
Lo sapevo che non sarebbe stato semplice congedare André Grandier dirgli che non avevo più alcun bisogno di lui e che le nostre strade si dividevano.
Non avevo alcun valido motivo licenziarlo ,in effetti lui sarebbe rimasto a palazzo Jarjayes in qualità di domestico, io gli avevo chiesto unicamente di non occuparsi di me come attendente esponendo le mie ragioni e il desiderio di cambiare incarico
Mi provoco'lui dicendomi che stavo fuggendo da Fersen, da Maria Antonietta dal passato andando alla ricerca dell' impossibile. " Bianca o rossa che sia una rosa non sarà mai un lillà "
Mettergli le mani addosso fu una reazione immediata quanto mai doverosa.
Come si permetteva? Io ero stata cresciuta come un maschio perché mai non avrei potuto arruolarmi nell'esercito o in marina?mi fece capire di essere un' ingenua, di non conoscere il mondo al di fuori dei confini ovattati della reggia di Versailles
Ancora una volta si permetteva di intromettersi di fare allusioni ironiche.
Volevo la guerra e volevo colpirlo duramente fargli male ,me la doveva pagare!..e invece...... André poi io...non lo riconobbi più .
Anziché restituirmi lo schiaffo che gli avevo dato, mi paralizzo' le braccia, e con una forza sovrumana, mi trascinò con rabbia sopra il mio letto cercando affannosamente la mia bocca.
André, fu sopra di me in un attimo, mentre cercavo disperatamente di divincolarmi ma le forze non rispondevano più.
Mi bacio' e mi strinse con una tale foga che avrei voluto scappare, chiamare aiuto. Come se non bastasse, iniziai a percepire sempre più forte il suo desiderio, sotto i pantaloni, qualcosa di vergognoso, ma lui non si scompose e continuo' a muoversi verso di me abbracciandomi ,fino a togliermi il respiro .Una lotta mai stata così impari fra noi..
Ero stremata, sconvolta, incredula. Fui atterrita nell' attimo in cui sentii strapparmi di dosso un lembo della mia camicetta .
Ero esposta ai suoi occhi famelici e mi sentii perduta.
Non so dove trovai il coraggio e la sfrontatezza di dirgli " Ebbene è adesso? Che cosa vorresti farmi , cosa vorresti provare?"
Voleva forse provare che non potevo vivere senza di lui? Che avrebbe potuto facilmente abusare di me senza neanche un lamento da parte mia? Lo avrebbe anche potuto fare ma sarebbe stata solo la sconfitta di un servo ignobile e depravato .
Avrebbe raccolto fiele anziché amore.
Fortunatamente avevo ritrovato quel briciolo di combattività che bastò a farlo cadere a pezzi . Sembrò quasi ridestarsi da un ubriacatura, come in trance si rinchiuse la camicia sbottonata ampia col suo petto villoso che attentava al mio.... levò il mio corpo lontano dal suo sguardo ,con un lenzuolo avvolse il seno scoperto assieme al mio pianto sommesso.
Appena iniziò a parlare la stanza divenne infuocata come lava incandescente, mi fece una dichiarazione estemporanea, appassionata, spiazzante che scosse tutte le mie membra.
Mi amava da una vita.
Era questo dunque il manifesto desiderio fisico di un uomo? Io non sapevo niente dell' amore,se anche Fersen avesse voluto quello da me ,lo avrei ricambiato? No. Se lo avessi amato davvero, mi sarei anche accorta di far del male ad André, invece non lo avevo capito che aveva sofferto per me e stava soffrendo ancora. Inutilmente.
Il momento stesso in cui usci' piangendo dalla mia camera mi ripromisi che sarebbe anche uscito dalla mia vita.
Aveva bisogno di un amore vero , quello che io mai sarei stata in grado di dargli.
Al tempo stesso decisi da vero uomo, come ero stata cresciuta, che non avrei denunciato l'accaduto che non avrei preteso il suo licenziamento.
La sua condanna era già la fine della nostra amicizia.
La sua condanna che purtroppo ,divenne anche mia.

______ Salve a tutti/e ,non credevo di riuscire ad aggiornare prima del 2022 invece eccomi qui! Ringrazio sentitamente i lettori e auguro a tutti buone feste con l' auspicio che l'anno nuovo ci regali un po' più di serenità. Un saluto 👋 P.S. ho alzato il rating per ovvie ragioni.

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Capitolo 10
*** Nono ***


1788
La mia nuova vita è iniziata. Finalmente non devo più render conto a mio padre ,ora le mie scelte saranno mie, mie soltanto. Guardo con orgoglio la mia nuova divisa azzurra di colonnello senza alcun rimpianto per aver incominciato a svolgere quest' impegnativa mansione. Non è stato semplice inserirmi fra i soldati della Guardia metropolitana, essi si sono dimostrati da subito ben diversi da quei nobili con cui avevo avuto a che fare per quasi vent'anni.
Molto diffidenti e prevenuti, mi hanno dato del filo da torcere appena arrivata, rifiutandosi sistematicamente di obbedire ad ogni mio ordine . Un comandante donna e per giunta nobile era da ritenersi uno scandalo fra quei militari, provenienti dai bassifondi parigini.
Queste difficoltà, queste controversie che minano alla stabilità del mio ruolo, sono uno stimolo per me non certo un motivo per arrendermi
. Rinunciare a quest' incarico equivarrebbe a rinunciare a qualsiasi altro incarico mi venisse offerto.
Voglio vivere davvero come un uomo? Allora devo dimostrare di valere, di esserne all' altezza; così al secondo giorno di proteste sfidai a duello chiunque avesse accettato di battersi con me. Se mi fossi arresa avrei dato ragione ad André, una rosa resta sempre una rosa.
Accidenti a lui!
Lo avevo congedato,gli avevo detto che le nostre strade si dovevano dividere e di lasciarmi sola perché non volevo il suo supporto né suo né di altri. Cosa ha fatto? Mi ha seguita anche qui. Sostiene che fuggire non è una soluzione , mi ama ma nonostante soffra nel non veder ricambiati i suoi sentimenti, ha preferito venirmi appresso piuttosto che allontanarsi.
Io non lo capisco...per la seconda volta però ho ceduto
. Quella sera non ho denunciato il terribile accaduto, il mio orgoglio dominava qualsiasi altra cosa , e oggi non ho preso il provvedimento più ovvio, quello di estrometterlo dai soldati della Guardia.
Sarebbe stato facilissimo, basava una lettera, una firma con una scusa qualsiasi per non vederlo mai più, ma non ne sono stata capace. Ho avuto compassione di lui e del suo amore disperato?
Forse.
Ha cercato in tutti i modi di entrare a far parte dei soldati della Guardia, un suo amico lo ha aiutato,cosi mi ha detto. Per ottenere cosa poi? Una misera paga ,un'umile branda, una rumorosa camerata . Povero André; ha lasciato una stanza da letto confortevole,tutta per sé e la comodità di un palazzo e vivande di qualsiasi tipo a sua disposizione.
Un suo amico l'ha aiutato,già Alain proprio l'uomo che mi ha sfidato a duello quel giorno.
Un avversario così valido e capace però non l'avevo mai conosciuto. È stato elettrizzante combattere contro uno come lui,alla fine ho vinto io ma non lo nego, fossi stata meno allenata e meno arrabbiata, avrebbe potuto avere la meglio piuttosto facilmente.
Alain. Un tipo rude indomito, testardo e scanzonato.
Frequenta bettole malfamate e donnine allegre. Beve,si ubriaca e gioca a carte. Gioca per vincere però dice sempre che non ha soldi e deve mantenere la famiglia.....questo Alain è un ragazzo interessante ma anche sfuggente. Ho compreso che ha un passato doloroso alle spalle odia i nobili per motivi molto personali, forse odia anche me.....da qualche tempo però leggo una luce particolare nei suoi occhi, forse di stima? Forse di meraviglia per essermi battuta così bene? Certamente non se l' aspettava da una donna.
Ma io sono stata educata come un uomo. Non lo può capire cosa significhi.
Comunque sia la presenza di Alain non mi dispiace, lui e André sono molto uniti, li vedo sempre assieme e sono contenta che André non sia sempre alle mie costole come quando comandavo i soldati della Guardia Reale. Peccato che la nostra amicizia sia finita così ma aveva superato dei limiti e non doveva, assolutamente non doveva, e nemmeno io avrei dovuto scatenare la sua reazione.
È impossibile tornare indietro purtroppo. Soffre e questo mi turba , non riesco a comprendere come, quando il nostro rapporto sia mutato e perché. Il peggio è ,che sto cercando di dimenticare gli ho fatto intendere che per me è come se non fosse accaduto nulla ma sto' mentendo a me stessa.
Quel viso e quelle parole mi bruciano il petto e sento ancora il suo calore che si spande come una carezza infinita su di me
Ma che vado pensando.
Basta Oscar tu sei qui per dimostrare a lui e a tutti gli altri soldati chi sei . Donna o uomo in fondo che importanza ha? Oscar de Jarjayes sarà solo Oscar de Jarjayes . Il passato è passato non si torna indietro.
L'indifferenza sarà la mia arma migliore ,dopo di essa solo la spada, la mia amata e insostituibile spada.

NOTA: Per esigenze letterarie è stato omesso in questo capitolo il motivo per cui Alain affronta Oscar a duello. Diciamo mi sono presa una licenza, come sappiamo il primo ad affrontare Oscar con la spada fu il grassone (chiedo venia non conosco il suo nome )che alla fine tradirà Un veloce aggiornamento anche questa volta.....spero vi piaccia e Buona Befana a tutti 🙋‍♀️

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Capitolo 11
*** Decimo ***


Il tempo passa veloce in caserma si arriva a fine giornata senza quasi accorgersene, fortunatamente il rapporto che ho instaurato con i soldati della Guardia migliora ogni giorno eccetto poche eccezioni. Sono riuscita a conquistarmi la massima fiducia dopo aver ottenuto la liberazione del soldato Gerard Lasalle condannato a morte dal tribunale militare per aver venduto un proprio fucile.
Ho scoperto che molti soldati vendono uniformi, armi, munizioni perché costretti dalla povertà, perché non in grado di sfamare le proprie famiglie. Gerard era stato semplicemente più sprovveduto degli altri a farsi beccare e direi anche meno colpevole di tanti che sperperano il denaro ricevuto al tavolo di gioco o nelle case di tolleranza.
A volte mi chiedo cosa faccia André nel tempo libero, se Alain e gli altri lo trascinano in certi posti poi penso che sono affari suoi.
Se ha deciso di non sposarsi e se non riesce a dimenticarmi, può frequentare anche gli ambienti peggiori io non posso impedirglielo e non devo dirgli nulla dal momento che non è neanche più il mio attendente personale.
Fosse così semplice semplice non pensarlo più: magari , ma i sentimenti sono misteriosi e fragili a volte è difficile classificarne la portata e l' orgoglio non aiuta. Io ho celato il mio amore, si, il mio amore per André Grandier sotto il paravento della rabbia, l' orgoglio e l' incontenibile desiderio di libertà .
Ma l'amore può essere, può condurre alla libertà? È troppo tardi per me rispondere a questa domanda.....però quando ho visto André in infermeria picchiato a sangue da 5 compagni disgraziati che lo deridevano per il solo fatto di aver servito la mia famiglia, per esser diventato la mia ombra, per aver voluto arruolarsi, perché innamorato di me,....allora la verità sopita è giunta alla luce e le parole del soldato Alain sono state soltanto una conferma " Comandante, non avreste nulla in contrario se André Grandier si fidanzasse con Diane la mia sorellina? " Per me André è libero di fare ciò che vuole " mi sono sentita rispondere, senza esitazione. Ormai la menzogna precedeva il ragionamento. Era connaturata nel mio essere. Mi sentii vile ma dovevo perseguire con quella recita.
Perché?
-ma Alain non ebbe dubbi sulla mia risposta infatti disse all' amico " Questa donna non è degna dei tuoi sentimenti ".-
Conobbi Diane qualche giorno dopo, una ragazza assolutamente graziosa gentile e dolce Alain la proteggeva con garbo e sembrava veramente entusiasta di quel dolce fiore. Mi chiesi se veramente la ragazza potesse piacere ad André, ma poi capii che nemmeno a lei poteva interessargli e infatti più tardi seppi che un fidanzato già lo aveva..... Sospiro di sollievo. Eh già Il mio cuore solitario cominciava a lacerarsi visibilmente in più punti . Temevo per André, soprattutto per la sua vista. Aveva perso un occhio per difendermi e a tratti mi sembrava non ci vedesse molto bene neanche con l' altro. O Forse no.
Però lui era diventato come un pensiero fisso, soltanto un pensiero perché fra noi il dialogo amichevole si era interrotto dopo quella sua drammatica dichiarazione.
Una sera in carrozza rischiai veramente di perdere André e successe tutto all' improvviso . Fummo aggrediti dal popolo in fermento, picchiati e gettati a terra con astio da un gruppo di facinorosi soltanto perché la nostra carrozza portava lo stemma nobiliare. Volevano impiccare André e io non ebbi la forza di venirgli in soccorso. Quando ormai temevo fosse tutto finito, sopraggiunse Fersen a salvarci unico testimone di parole d' amore non mie ma dell' altra Oscar, quella nascosta, chiusa a chiave che urlava da dentro una prigione: " Fersen, dov' è André?non lo vedo più. Cosa fanno al mio André, cosa fanno al mio André? Fersen vai da lui devi salvarlo!
Fersen smarrito ed esterrefatto come non mai rispose come in trance "Si lo vado a salvare..il vostro amico "
E così fece. Dobbiamo la vita al conte di Fersen eppure eppure non provo più niente per lui, il mio antico dolore si è dissolto non lo so neppure io come ma rivedere Hans dopo tanti mesi non mi ha creato alcuna emozione.
Sono guarita da quell' amore infantile, malato, insensato e ho preso coscienza di un sentimento più vero e profondo e puro che custodiro' per sempre con me. André ! Ma è tardi ormai e Indietro non si torna.
Neanche questa volta
.

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Capitolo 12
*** Undicesimo ***


La dolce, sfortunata Diane,... è terribile ,impensabile ciò che ho visto con i miei occhi. Una scena devastante
È morta suicida, proprio come era successo anni prima alla contessina Charlotte sorellastra di Rosalie. Nobili o plebee la sorte di tante donne, ragazze e persino bambine è segnata fin dalla nascita.
Più volte nel corso della mia prima giovinezza mi sono soffermata a riflettere sulla condizione femminile ;avevo lo specchio di cinque sorelle e di mia madre, una vita cosi non l'avrei mai accettata e chi non accetta si ribella e muore. Chissà quante donne silenziosamente continueranno a compiere l'estremo gesto?
È giusto chiedere uguaglianza fraternità e libertà per la Francia, ma non si può dimenticare l' altra metà del cielo.
Per far valere ed apprezzare le mie qualità, ho dovuto rivestire identità e attitudini maschili, fossi diventata una donna come avrebbe voluto André fin dal nostro primo scontro, a 14 anni ,la mia vita si sarebbe fermata ,invece ho ascoltato mio padre e l' istinto mio più profondo che mi ha suggerito la scelta migliore per me.
Ho rinunciato a molto altro, ma i rimpianti sono insiti nell' essere umano.
Ciò che più mi addolora è che ora ho una malattia, che non mi lascia scampo e finirà per avere la meglio, per piegarmi , distruggere anche la più ferrea mia volontà.
Non ho avuto il coraggio di parlarne ad un medico, ma a che scopo? Mi confermerebbe ciò che già so e non ci sono cure.
È giusto che André prima della fine sappia ciò che ora provo per lui anche se ormai siamo diventati quasi degli estranei, continua ogni giorno a manifestare quanto gli importi di me, mi difende e non ha temuto nemmeno l' ira funesta del generale in persona. So che i sentimenti profondi non si possono cancellare e che non li azzera nemmeno la lontananza ma ho paura di me stessa di questa malattia incontrollabile e per la prima volta in vita mia m' accorgo che i sentimenti contano più di qualsiasi altra cosa. Vorrei aver il tempo di dare ad André ciò che resta della mia vita , la parte migliore di me stessa ,quella che meritava da sempre. Un giorno lo farò, prima che sia troppo tardi lo farò!
Ma intanto il tempo fugge , diventa tutto più difficile, gli addii si moltiplicano ,il passato si confonde e assieme ci separa da quei cari volti, primo fra tutti la regina e il compianto erede.
Il vento rivoluzionario ci trascinerà lontani, come naufraghi in una terra di nessuno.
Ho deciso dunque di lasciare un mio ritratto in questo palazzo, ormai così spoglio e silenzioso. Un ritratto per mio padre, a testimonianza di ciò che sono stata e di ciò che verrà tramandato di me.
Un mio personalissimo addio a questa casa che mi ha visto nascere e che presto o tardi dovrò abbandonare....

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Capitolo 13
*** Dodicesimo/prima parte ***


È sera tarda : il fragore degli spari in lontananza e le urla dei rivoltosi in sommossa che ci ha hanno aggredito poco fa, costringendoci a cambiare direzione, non si odono più. Tutto tace
Davanti a noi un tranquillo, lungo sentiero boscoso e la certezza che arriveremo tardi a Parigi ma non importa adesso. Adesso penso solo al mio André.
Questo e' posto incantevole lo conosco da anni ,ma non l' ho mai apprezzato come oggi e sembra proprio il Destino ad avermi condotta qui, lo stesso Destino che ha voluto farmi sentire ieri sera le parole accorate con cui mio padre si è congedato da André.
Sembrava un discorso d' addio e al contempo,la benedizione di un padre ad un un aspirante sposo...il generale mio padre, quello stesso che , poco più di un mese fa aveva manifestato tutto il suo sdegno e disappunto alla rivelazione fattagli da André. Voleva scappare con me e sposarmi, perciò aveva chiesto la mia mano al generale già sapendo dentro di sé la mia risposta e che sarebbe arrivato questo giorno per noi.
Niente succede per caso.
Io lo sapevo e lo sapeva anche lui eppure da mesi non ci si confidava più. Lo vedo che mi ama e non ha mai smesso ma dovrò parlargliene io, questo mi pesa ma se è già tutto scritto nel libro del destino, non potrà che dirmi di sì.
La luna è alta nel cielo, cantano gli usignoli, volano le lucciole. Teneramente la notte si apre discreta e silenziosa anche io mi sto aprendo ad André e il mio cuore batte impazzito. Si è fermato al laghetto a medicare la ferita alla fronte di poco fa.
Il nostro momento è adesso.
Lui mi guarda , io arrossendo abbasso gli occhi imbarazzata :
Sai André, sarebbe meglio se tu tornassi indietro....ho parlato col medico e mi ha detto tutto. Il tuo occhio destro vede con molta difficoltà. Sarebbe bene se tu rientrassi a palazzo Jarjayes dove tua nonna si occuperà di te.
" ma stai scherzando vero? Verro' con te' . Sono sempre venuto con te, dappertutto ti pare possa smettere di farlo ora?
" André io....sono ststa innamorata di Fersen pur sapendo che tu mi volevi bene , che mi amavi. È mai possibile che adesso, tu voglia ricambiare il mio amore?Si Perché io ti amo, André "ti amo!
" Questo io l' ho sempre saputo in fondo. E ora niente potrà dividerci, Oscar,amore mio....
Mi ha preso fra le braccia solo come lui sa fare ho pianto stretta nel suo petto attendendo il mio primo romantico bacio .
Era davvero il mio, il nostro momento e la notte era appena iniziata.
I miei pensieri non mi appartengono più. Piano piano ho abbandonato le mie reticenze, le ultime difese, mi sono spogliata di pensieri, paure e timidezza. Ad avvolgermi solo le emozioni e la sua pelle profumata e calda.
Le braccia vigorose di André e il suo desiderio forte che vedo, mi turba e mi incatena , come il suo essere maschio e nello stesso tempo amante, il suo voler cogliere un fiore maturo e assaggiarne l' essenza.... André, non temere e non ti fermare: questa notte diverro' tua moglie.
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Grazie a tutti coloro che seguono la storia: i dialoghi fra Oscar e André rispecchiano l' anime ma non sono gli stessi....era doveroso rendere più esplicita la dichiarazione di Oscar! A presto

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Capitolo 14
*** Dodicesimo/ seconda parte ***


...Mani: guardo le nostre mani intrecciate a rammentare antichi ricordi e una grande complicità solo ora realizzata interamente.
E Sguardi: sensuali , profondi,imbarazzanti mentre scivolano via le tutte le vesti:uniformi, spade e stivali fino agli indumenti più intimi che ricoprono nudità e dolore.
Un dolore profondo il mio che piano sfugge via al tocco di ogni tuo singolo bacio che mi sfiora la pelle . Brividi intensi ,sensazioni sconosciute quando le tue mani e la tua bocca imprimono promesse e si impadroniscono della mia mente che segue impazzita la scia di quelle emozioni....per la prima volta non mi vergogno di me stessa di questo corpo mal riuscito di donna che era solo un uomo mancato.....ora ci sei tu a colmarmi di senso , nei sensi ora ci amiamo e l' amore rende tutto più bello.
Sento di vivere e la vita tornerà a scorrere serenamente assieme .Ci saranno ancora tanti giorni, notti e anni felici quando tutto questo finirà e il mondo cambierà. Noi lo cambieremo!
Mi guardi con espressione maliziosa e comprendo che vuoi di più. Mi prendi un seno e inizi ad accarezzare,succhiare poi ti abbandoni a me beatamente deliziato....io mi sento così strana , felice. Il sangue pulsa nelle vene in fiamme e sto desiderando ardentemente con tutta me stessa l' unione dei nostri esseri ,i nostri corpi, che come le nostre mani, si cercavano da una vita. Prendimi André, sono tua!
Poche parole fra noi , non rispondi ma vieni verso di me deciso, prendi la mia rosa schiusa custodita fra le tue mani, mi sobbalzare, mi fai gemere forte , mi fai gioire anche soltanto con baci e carezze....André io.....che stai facendo?
No non continuare con questa tortura altrimenti domani dimenticherò pure il mio nome.....sono completamente in tuo potere, ed è bellissimo non pensare a nulla solo a noi due....
Non ce la faccio, non ce la facciamo, l'attesa è finita e le nostre essenze bagnate, uomo / donna, maschio e femmina luce ed ombra si fondono.
Brucia l'amore che mi dai, ma è tanto bello sentire come sei e capirti , amarci e vivere anche la dimensione del sesso che scopro per la prima volta in completa condivisione e consapevolezza. Siamo Marito e moglie e niente potrà modificare questa realtà.
La notte è lunga più volte e più volte lo abbiamo fatto e forse abbiamo riposato poco più di un ' ora ma non siamo stanchi.Nessun testimone tranne la luna, le stelle e le amiche lucciole.
Ora però dobbiamo partire.....dovremmo metterci d' accordo per oggi , perché abbiamo ricevuto degli ordini....ma come si può? Spero tanto di avere la forza, una volta in caserma di fare un discorso ai miei uomini, dire a tutti quanti che amo André ed è questa la notizia più importante.....io so che lui mi seguirà e io lo seguirò ovunque ci porterà il Destino.
Potrebbe essere la Vita o forse la Morte. Non ci voglio pensare sono forte, siamo forti. Io e il mio André una sola carne e un' anima divisa in due.
Non rinneghero' mai più di essere una donna e ringrazio mentalmente André per avermi aspettato e voluto dopo tanti anni.
Grazie André .So quanto mi hai desiderato ,l' ho scoperto tardi, ma finalmente ora sei felice " Sono felice di essere nato" mi hai detto stanotte, una dichiarazione d' amore migliore non avrei potuto ricevere.
Se il Fato lo vorrà ti rendero'tantissime volte felice cosicché potrai dimenticare tutto il male subito....anche per colpa mia.
Andiamo André! -- e mentre incito il mio uomo,anche nostri cavalli Cèsar e Alexandre riprendono la strada verso il Dovere da compiere. Sara' la nostra ultima battaglia....quella per la libertà. Unica cosa che lega il cittadino alla sua patria, l' uomo alla sua donna*
IMG-20220212-170529**

*Chi ha la fortuna di possedere il 33 giri o la musicassetta della storia vera di Lady Oscar, riconoscerà questo finale e la voce del narratore Anselmo Natalicchio. Grazie per chi ha seguito, commentato e amato " I pensieri di Oscar "
** Durante la notte delle lucciole nell' anime, venne tagliato (chissà perché.... la solita censura...)questo fotogramma. Molto intenso e significativo!!❤️❤️ Grazie per tutti i commenti.

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