La città dei morti viventi

di Mr Crossover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Prologo: -  
 
"Eccomi, non sono morto, ne scomparso, ho solo deciso di prendermi una pausa. Dopo tanta morte e sofferenza, eccomi qui. In un mondo dove ora camminano i morti io continuo spesso a chiedermi: tutti i colpevoli della morte di Lena meritavano di morire? Sì, se lo meritavano» . Aiden Pearce.  
 
   
 
Capitolo I: 23:00. Aeroporto internazionale di Chicago  
 
La sua crociata era ormai passata come il vento sui i prati e per Aiden le cose avevano cominciato a migliorare.  
 
Erano trascorsi tre lunghi e duri anni per il Giustiziere di Chicago. Dalla morte di Clara Lile per mano degli uomini del Chicago South Club di Lucky Quinn, ucciso da Aiden, così come Joseph Demarco, il capo dei Viceroys Delford "Iraq" Wade, e il colpevole di tutto quel disastro: Demian Brenks.  
 
Il Giustiziere di Chicago poteva lasciare la città per un po'. La criminalità era finalmente ridotta e i criminali di ogni categoria erano dietro le sbarre. Ma per Aiden la morte di Clara è stata un duro colpo. Era stata una compagna leale ed è stato a causa di quell'accordo che aveva fatto con la famiglia Quinn che si era ritrovata coinvolta nella vicenda dell'Hotel Merlaut.  
 
Allo stesso tempo, coi dati che aveva rubato a Iraq, era riuscito anche a porre fine alla carriera del sindaco corrotto di Chicago, Rushmore, che si era suicidato per evitare di essere consegnato alla giustizia per la morte di Rose Washington. Gli unici rimasti con Aiden erano Raymond T-Bone Kenney, Jordi Chin, Tobias Frewer e persino Tyrone "Bedbug" Hayes, attuale capo dei Viceroys.  
 
Ag ogni modo, il Giustiziere di Chicago aveva deciso di prendersi una vacanza per allontanarsi dai problemi della sua città. E quale miglior posto per farlo se ne non in Giappone?  
 
Il CtOS non era arrivato lì, d'altronde i giapponesi avevano un altro sistema di sicurezza e sorveglianza, oltre ad avere stretto accesso ad esso.  
 
Allontanandosi dai Fixers, dal Chicago South Club, dai Viceroy e dalla milizia di Pawnee, Aiden aveva preso un volo per il Giappone, dove soggiornò in un piccolo albergo.  
 
Alcune persone lo riconobbero, ma nessuno lo intralcio. La reputazione che si era fatto a Chicago lo aveva fatto passare agli occhi di molte persone del mondo, per altri invece era diventato qualcuno con cui era meglio non scherzare.
 
- "A quanto pare la mia fama è arrivata fin qui" si disse mentre faceva selfie con un paio di persone per poi ritirarsi nel suo albergo dopo aver cancellato le foto con un veloce hackeraggio.  
 
"Domani farò un giro in città per vedere quali misteri posso scoprire" si stabilì Aiden, buttandosi a letto cercando poi di riposare nonostante i dolorosi ricordi delle persone che ha perso o che ha dovuto lasciar andare, come la sua famiglia.  
 
Pensò a tutti loro. A Nicky, Jackson, ai suoi amici e persino a Clara. Perché doveva morire?  
 
Se solo l'avesse ascoltata... se solo avesse capito la gravità della sua situazione... non riusciva a non sentirsi ancora in colpa. Lei era morta tra le sue braccia dopo che lui aveva cercato di salvarla: tutta quella catastrofe era stata causata solo da Damien, il suo ex parter e maestro in tecnologia. Era stato preso dal suo orgoglio e dall'arroganza durante la rapina del Merlaut. Se solo avesse interrotto tutti i download dei conti del hotel, non sarebbero stati scoperti, né Lena sarebbe morta. Maurice Vega avrebbe continuato la sua vita con la moglie, che tra l'altro aveva deciso di risparmiargli la vita e di liberarlo in modo che potesse tornare dalla compagna ritornata libera dopo che l'irlandese aveva distrutto le reti di traffico di esseri umani guidate da Joseph Demarco a nome del Chicago South Club. Tutto questo rammarico lo tormentava da tre anni, e riusciva a dormire sempre con grande fatica, come gli successe anche in quel letto.  
 
Wakamatsu Hotel.  
 
Tokonosu, Giappone. 7:00.  
 
L'uomo con gli occhi verdi si svegliò presto quel giorno. Dopo essersi fatto una doccia e la colazione, andò a fare una passeggiata nella prefettura di Tokonosu visitando il distretto.  
 
-È tutto così tranquillo. Niente criminali. Se qualcuno spunta la polizia arriva immediatamente e lo arresta. Ecco perché ho scelto di venire qui. Ma nonsotante questa quiete... Non riesco a trovarne per me stesso " Pensò Aiden ricaddendo nella sua commiserazione.  
 
Un paio di ragazzi lo avevano riconosciuto. Erano per lo più studenti di tecnologia, futuri ingegneri di computer e sistemi di progettazione, che gli chiesero di fare qualche selfie e basta. Nella sua prudenza, Aiden hackerò anche i loro cellulari per eliminare quelle foto.  
 
Nessun pubblico ufficiale lo riconobbe poiché non possedevano la sua fedina penale.  
 
Nel suo giro si chiedeva come stavano Nicky e Jacks, T-Bone, Jordi e Tobias e persino Tyrone. Anche se si trovava nella parte più lontana del mondo, mentre loro erano ancora a Chicago, si augurò almeno che la sua famiglia fosse al sicuro dal Club e dai Fixers.  
 
Continuò a camminare per i quartieri fino quando non giunse di fronte a scuola composta da edifici comunicanti.  
 
Decise di entrarvi per curiosare un po', ma all'ingresso lo fermò un uomo con i capelli neri. Indossava pantaloni grigi con cintura nera, scarpe dello stesso colore e una camicia a maniche lunghe azzurra. L'uomo si mise davanti a Pearce.  
 
- Si fermi, non può entrare. L'accesso è vietato agli sconosciuti. -  
 
- Non si preoccupi, stavo solo passeggiando. Mi stavo chiedendo se ci sarebbe del lavoro per me in questo istituto. - Gli disse Aiden, cosa di cui l'uomo però dubitava, soprattutto a causa del vestito casual che Aiden indossava.  Insolito per uno che cerca lavoro in un istituto.
 
- Beh, so con chi ne può parlare. Mi segua, prego. - Gli disse aprendogli il cancello  
 
- Grazie, signor... - lo ringraziò l'irlandese.  
 
- Teshima, Professor Teshima. - Gli disse il suo nome. Aiden controllò col suo telefono, usando il "Profiler", per ottenere informazioni sull'uomo che lo aveva lasciato passare.  
 
- " Professore di Educazione Fisica, Teshima. Appartenente alla Fujumi Academy. Relazionato con la professoressa Hayashi Kyoko" Rivelò l'informazione che Aiden lesse nel suo "Profiler".  
 
- E cosa la porta qui, signor...? - Gli chiese l'insegnante di educazione fisica.  
 
- Pader. Richard Pader. - rispose l'irlandese usando un nome falso per non dare nell'occhio.  
 
- Pader, che nome accattivante. Viene dall'Europa? - gli chiese incuriosito .  
 
- Diciamo di sì. - rispose Aiden.  
 
- In che senso? - gli chiese di nuovo.  
 
- Sono nato a Belfast, Irlanda del Nord, nel 1974. Ma mi sono trasferito negli Stati Uniti, a Chicago, per uscire dalla grave crisi in cui era sommerso il mio paese. - rispose Aiden parlando delle sue origini. Gli bastava solo nascondere il suo vero nome
 
- Capisco. - gli disse Teshima che mantenne un minuto di silenzio mentre entravano nel complesso edilizio dell'Accademia Fujumi e condusse Aiden nel corriodio da cui sarebbe arrivato dal titolare della scuola.  
 
  Nella suo ufficio, il preside Takeo Miyamoto fissò lo sconosciuto poiché era piuttosto sorpreso di vedere un uomo presentarsi in cerca di un lavoro, che Aiden stava cercando per distrarsi dal dolore del suo passato.  
 
- Non ha un CV, anche se sono abbastanza sorpreso dalla sua grande conoscenza della storia e della tecnologia. Potrei darle un posto vacante, ma avrei bisogno che venisse tra due settimane con un CV firmato in modo da poterne discutere con calma. - Gli disse il preside. Aiden annuì e si apprestò a uscire.  
 
- Mi dispiace molto che per ora non non possiamo accoglierla, signor Pader, ma le coniglio di presentarsi con dei vestiti adeguati. Abbiamo regole molto rigide, anche per gli stranieri. Qui l'abbigliamento e la presentazione sono molto importanti. - Gli ha spiegò Teshima mentre lo scortava fuori.  
 
- D'accordo, stasera farò il CV poi come lo vuole che glielo mandi? Online o via fax? - chiese Pearce.  
 
- Come vuole lei. Ecco, tenga. - L'insegnante gli diede un indirizzo email.  
 
- Grazie. - Lo ringraziò salutandolo nel classico stile giapponese tornando poi nell'albergo dove alloggiava.  
 
Dopo essere rientrato, Aiden in pochi minuti si preparò un curriculum perfetto da presentare la scuola. Ma la vera ragione per cui era in Giappone era un altra.  
 
"La Blume in passato ha avuto dei contratti con le aziende di questo paese. Ma poi improvvisamente tutto è saltato sospendendo l'installazione del CtOS nel paese, soprattutto nella capitale. Perché? A quanto ho saputo da Tobias e dalle sue teorie complottistiche, c'è un vecchio centro del CtOS che operava in questo quartiere. Non devo far altro che entrare nella Fujumi Academy e, voilà, avrò il mio biglietto d'ingresso per quella centrale. Per ora farò finta di volere essere un insegnante di tecnologia per uno dei loro club. Spero solo che non mi scoprano. Anche se ho sempre con me il mio asso nella manica" si disse Aiden, inviando il CV via e-mail al sito della scuola per poi stamparne una copia su carta ripomendola in una cartella nera.  
 
 
 
Passarono due settimane e, come concordato, Aiden si presentò nuovamente alla Fujumi Academy, stavolta vestito elegantemente, con giacca, pantaloni, camicia, cravatta, scarpe e persino un cappello, tutto un po' stile anni '20.  
 
- "Mi sembra strano andarmene in giro così, ma se è l'unico modo per poter accedere a quel centro allora così sia" Si disse entrando nella scuola. Uno degli insegnanti lo accompagnò nell'ufficio del preside dove rimase in attesa di essere chiamato. 
 
- Per favore aspetti qui, Lord Miyamoto la riceverà a breve. - Gli disse l'uomo che lo aveva scortato.  
 
- Grazie. - rispose Aiden rimanendo da solo su una panca, guardando il suo smartphone per controllare come stavano Nicky e Jacks.  
 
 
 
Nel frattempo, Takashi Komuro, uno studente serio e disinteressato dell'accademia, che si era lasciato di recente dalla sua ragazza Rei Miyamoto che adesso frequentava il suo amico d'infanzia, Hisashi Igou, se ne stava su uno dei balconi a osservare i parchi in fiore in quella splendida giornata di primavera. Rammaricandosi per aver perso in maniera stupida il suo primo grande amore.  
 
- Takashi, hai lasciato di nuovo la classe?- gli chiese Saya Takagi, una ragazza dai capelli rosa, figlia di una famiglia ricca e ottima studente.  
 
Si rifiutò di risponderle, si limitò solo a guardarla senza curarsi della sua presenza.

- Sei sempre così stupido? Non posso credere che tu stia ancora così, dopo due anni di relazione con Rei, a fare i capricci come un bambino solo perché lei ti ha lasciato. Diamine. - gli disse Saya lasciandolo sul balcone e tornandosene nella sua classe.  
 
Aveva appena superato Aiden, che stava ancora aspettando che il preside Miyamoto lo chiamasse.  
 
- Mi scusi, signorina, è tutto...? - Ma Saya non lo ascoltò, se ne andò seccata e svoltò verso il corridoio .  
 
"Cosa c'è che non va in lei? Cavolo. Beh, penso che farò un giretto intorno a questa parte dell'edificio, per vedere se c'è qualcosa collegato alla Blume" si disse Aiden, mentre Saya si allontanava. Fece così una piccola passeggiata intorno al posto, ma non troppo lontano dall'ufficio del preside.  
 
Si fermo un attimo a guardare attraverso una finestra per osservare anche lui la bellezza dei parchi intorno alla scuola. Aun certo punto vide avvicinarsi all'ingresso il professor Teshima insieme a Hayashi Kyoko e un altro insegnante che impugnava una katana di legno.  
 
- "Touja Ichigo, Capitano del Kendo Club. 40 anni. Sposato" Rivelò l'informazione presa dal "Profiler" di Aiden.  
 
Teshima e i professori erano andati a parlare con una persona che cercava di passare dal cancello.  
 
- Signore, questo è il mio ultimo avvertimento, se ne vada. In caso contrario, sarò costretto a usare la forza. - Gli disse l'insegnante di educazione fisica.  
 
- No, non serve niente del genere, Teshima. Nessuna violenza a scuola. - gli disse la professoressa Kyoko negando l'uso della violenza. Lui però non l'ascoltò e agguantò il giovane che voleva entrare. - Non si preoccupi, guardi come gestisco questa situazione. - le disse Teshima. Un secondo dopo, il giovane, che aveva corpo completamente pallido e non vedeva, perché i suoi occhi erano vuoti come un cieco, aprì la bocca e affondò i denti nella carne del professor Teshima che cadde ferito a terra mentre il suo braccio muscoloso sanguinava copiosamente.  
 
Kyoko si coprì la bocca terrorizzata, soffocando un grido di orrore. Un attimo dopo, la donna si chinò col proffessor Touja del Kendo Club per vedere come stava l'insegnante di educazione fisica e l'uomo riaprì gli occhi. - Oh, Teshima, grazie a Dio sta bene. - disse Kyoko sollevata. Lui si avventò su di lei e le morse collo.  
 
 
 
Mentre la professoressa gridava per il dolore, tutto l'accaduto era stsyo visto da Takashi che corse subito verso la classe dove si trovava Rei.  
 
- Cosa sta succedendo? - chiese Rei, mentre il suo ex ragazzo la tirò per la mano.  
 
  - C'è stato un attacco al cancello. Degi insegnanti sono andati a controllare e ora si stanno uccidendo a vicenda. Dobbiamo scappare. - le disse Takashi.  
 
- Lasciami, non vado da nessuna parte! - protestò Rei, richiamando l'attenzione di tutti gli studenti e del professore in aula. Non volendo perdere tempo il suo ex ragazzo le diede uno schiaffo facendosi vedere dai presenti che rimasero in silenzio. Hisashi si fece avanti per calmare l'amico e Takashi portò sia lui che Rei fuori dalla classe.  
 
Mentre loro uscivano, Kohta Hirano, uno degli studenti, volle sgattaiolare fuori dall'aula per vedere cosa fosse successo, ma fu catturato da Saya che gli tirò il colletto dell'uniforme.  
 
- Bel tentativo, Hirano, ora torna al tuo posto. - Gli ordinò seccata, chiudendo la porta.  
 
- Volevo solo vedere cosa è successo.- Hirano ha risposto cercando di dare una risposta "coerente".  
 
 
 
Fuori dalla stanza:    
 
- Posso sapere cosa ti prende oggi? - chiese Hisashi infastidito dall'atteggiamento insolito dell'amico.  
 
- Un tipo con la pelle pallida stava cercando di entrare dall'ingresso. Un gruppo di insegnanti era andato a fermarlo e ora si stanno uccidendo tra loro. Dobbiamo uscire di qui immediatamente. - rispose Takashi parlando di quanto aveva visto la fuori.  
 
 
 
Anche Aiden aveva visto lo “spettacolo”.

-"...Oddio. Ha affondato i denti nel collo di quella donna. Dannazione, qui c'è qualcosa che non va, è meglio chiamare T-Bone" pensò Aiden telefonando al suo amico.  
 
- Pronto? - Si udì la voce di Raymond Kenney.  
 
- T-Bone, sono io, Aiden. -   
 
- Aiden, come vanno le cose? - lo salutò l'ex ingegnere della Blume.  
 
- Non molto bene a dire il vero: sono in Giappone per indagare su dei vecchi contratti Blume con il governo locale. Nell distretto di Tokonosu c'è un vecchio centro CtOS a pochi isolati dalla mia posizione, ma ho un altro problema: c'è stato uno attacco contro la Fujumi Academy. Degli insegnanti sono stati uccisi e ora... non so, sembra che si stiano attaccando a vicenda. C'è qualcosa di strano qui - . Gli disse Aiden raccontandogli tutto quello che era successo.  
 
- Dio, amico, sembra che tu sia in un film di George A. Romero. Sono i Fixers? - gli chiese T-Bone.  
 
- Non lo so. Dev'essere un attacco con armi chimiche o qualcosa del genere, ma mi serve una via di fuga, ora. - rispose Aiden.  
 
- Ehi, senti un po' qui : sembra che in varie parti degli Stati Uniti ci siano stati simili casi di ... - proprio quando Raymond Kenney stava per dirgli che quello che successo in Giappone, ora stava accadendo anche negli Stati Uniti la chiamata si interruppe.  
 
- Che cosa? Cos'è successo? T-Bone, T-Bone, cosa è successo? Ehi! - disse Aiden preoccupandosi.a linea era morta. Provò a chiamarlo di nuovo, ma rispose solo la segreteria telefonica.  
 
- "Tutte le linee telefoniche sono sature. Riprovi più tardi. Ci scusiamo per il disagio" - diceva il messaggio vocale.  
 
- Ma che cazzo sta succedendo? È opera dei "Fixers"? Del "Chicago South Club"? I "Viceroy"? O la "Milizia Pawnee"? - Non mi piace per niente. Non risponde nessuno, né T-Bone, né Jordi, Nicky o Jacks. E nemmeno "Bedbug" o "Rabbit" sono disponibili. -  
 
Ma la sensazione che i suoi nemici potessero averlo rintracciato scomparve, perché in quel momento si sentì un messaggio del preside Miyamoto attraverso gli altoparlanti della scuola.  
 
- Attenzione a tutti gli studenti: c'è stata una rivolta all'interno della struttura. Per favore, seguite i vostri insegnanti alle uscite di sicurezza e con ordine. Questa non è un esercitazione. Ripeto: c'è stata una aggressione all'interno delle struttura, per favore, seguite i vostri insegnanti alle uscite di emergenza e in modo ordinato. Questa non è un esercitazione. - Il gli avvertì il preside mentre un'atmosfera di paura cominciò a pervadere l'intera scuola.  
 
Nelle aule, nei club, in palestra e anche fuori dalla scuola, nei parchi e in infermeria, tutti hanno sentito quel annuncio. Gli altoparlanti si riaccesero ancora.  
 
- No, stai lontato da me. Stai indietro, no! Aiuto! Per favore! Cosa stai facendo?! NOOOOO! - Si udirono le urla del preside. La sua voce poi tacque del tutto. Il silenzio invase l'intero istituto. Un gesso rotolò verso l'estremità di una cattedra e cadde a terra spezzandosi. E con esso si spezzò anche la tensione: il panico scoppiò ovunque e nell'intera scuola si scatenò una disperata fuga di massa per uscire vivi dall'edificio.  
 
- Ecco. La festa è iniziata. - valutò Aiden iniziando a muoversi mentre l'intera scuola piombò nel caos generale a causa di ciò che si era sentito.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Il caos e il panico si erano scatenati ovunque nella scuola. Gli studenti fuggivano incontrollati, si scontravano, cadevano dalle scale, alcuni finivano a terra per poi essere calpestati in quella fuga disperata.

Aiden era ancora lì, a cercare di farsi strada attraverso degli studenti. Sembrava che ci fosse stato un attentato, ma chi c'era dietro? Erano i Fixer? Il Chicago South Club? I Viceroy? O la milizia Pawnee? Lo avevano seguito in Giappone? La Blume sapeva che era andato lì? 

No, era impossibile. T-Bone aveva cancellato tutti i suoi dati dai centri CtOS di Chicago. Non potevano sapere della sua partenza.

Era assurdo, però poteva anche essere plausibile: una distrazione per celare qualcosa. Come quella volta che aveva scatenato il caos al "May Stadium" per sfuggire alla polizia dopo aver catturato Maruice Vega con l'aiuto di Jordi.

- Ehi! Cosa sta succedendo?!  - chiese Aiden a dei ragazzi che gli vennero incontro spingendolo solo sul paviemento. Quando poi si accorse di una folla arrivare in corsa vero di lui, l'Irlandese rotolò sotto una panca che aveva notato per evitarli.

Nessuno lo ascoltava, la sua voce era persa in quel mare di gente terrorizzata. Presto la zona divenne completamente deserta.

Aiden uscì dal suo riparo e si guardò intorno. Tutto ora taceva ma più avanzava verso i corridoi dove si trovavano le aule, più si rendeva conto che il problema potesse essere peggiore di un attacco dei suoi nemici.

- Come immaginavo. Sono tutti in preda al panico. Però vorrei capire cosa diavolo succede. Potrebbero essere stati quelli della Yakuza a scatenare tutto? No, è impossibile. Dev'essere qualcosa di peggio. Ma non posso distrarmi ora: devo andare subito al centro CtOS abbandonato. - si disse Aiden passando per altri corridoi.



In uno dei corridoi dell'altro edifico invece:

- C'è il caos dappertutto. Dobbiamo passare dagli uffici dell'amministrazione. Da lì potremmo raggiungere l'osservatorio. Andiamo. - disse Hisashi. Non era prudente dirigersi all'ingresso, probabilmente era intasato di persone.

- Aspetta, non hai visto cosa sta succedendo là fuori? Si stanno uccidendo a vicenda. Ci serviranno delle armi per fuggire. - propose Takashi. Rei fu d'accordo .

- Hai ragione, Takashi. - Disse la sua ex fidanzata. I ragazzi passarono quindi davanti un armadietto dove presero vari oggetti per potersi difendere: Takashi prese una mazza da baseball, Rei il manico di uno struscio dopo averlo rimosso dalla spazzola, mentre Hisashi disse che non gli serviva nulla essendo cintura nera di karate.

- Ok, andiamo. - disse infine Hisashi, ma Rei volle prima provare a chiamare suo padre.

- Qualcosa non va? - chiese Takashi. La ragazza non rispose, era rimasta pietrificata.

- "Al momento tutte le linee sono intasate. Per favore, riprovi più tardi. Ci scusiamo per per l'inconveniente" - disse il messaggio vocale. Rei si preoccupò moltissimo.

- Non riesco a contattare mio padre, tutte le linee sono intasate. - disse Rei ai due ragazzi. Hisashi la tranquillizzò.

- Non temere, vedrai che starà bene. Ora dobbiamo dirigerci verso il tetto. Andiamo. - L'osservatorio si trovava nell'altro edificio della scuola perciò il trio dovette, per prima cosa, attraversare il ponte che collegava l'istituto.

E fu così che i tre iniziarono la loro corsa verso l'osservatorio per mettersi in salvo mentre Aiden si aggirava proprio nell'edificio in cui si stavano dirigendo.

- Vediamo con cosa abbiamo a che fare. - il Giustiziere di Chicago avanzò verso altre aule.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Takashi, Rei e Hisashi stavano attraversando il ponte comunicante ma poi, mentre correvano, Rei vide qualcuno traballante mettersi di fronte a loro.

- Ehi guardate. - Disse indicando la persona che avanzava dalla loro parte.

- Chi è? - chiese Hisashi cercando di riconoscere chi stava arrivando.

- È il professor Wakisaka della classe di studi sociali. - gli spiegò Rei. L'uomo era nelle stesse condizioni di quello che aveva cercato di entrare nella scuola.

I ragazzi cercarono di eluderlo, ma invano: il morto aggredì Rei che, dopo un iniziale difficoltà, lo pugnalò al cuore con il suo palo. Spinse la sua arma sempre di piu nel petto dell'aggressore, ma egli era ancora vivo e non demordeva.

- Cosa succede?! Perché non muore?! - Si chiese confusa e spaventata. Hisashi corse in suo aiuto bloccando il professore da dietro.

- Rei, scappa, lo tengo io!- le ordinò Hisashi mentre cercava di trattenere Wakisaka.

- Hisashi, stai lontano da lui! - gli disse Takashi.

- Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo. - lo rassicurò convinto l'amico.

In quel momento il professore di scienze sociali aprì bocca e rigirò la testa, come un posseduto, verso colui che lo stava bloccando.

- Che cazzo?! - disse Hisashi sbalordito per poi essere morso sul braccio dall'infetto.

Hisahi barcollò urlando dal dolore, mentre il mostro lo morse sempre più a fondo. Rei attaccò di nuovo il nemico per aiutare il suo ragazzo, senza concludere nulla.

Takashi non sapeva cosa fare ma poi, dopo un rimprovero da parte di Rei, saltò verso lo zombie e gli fracassò il cranio con la sua mazza da baseball: Wakisaka cadde istantaneamente morto sul pavimento del ponte avvolto in una pozza di sangue.

Dopo l'iniziale spavento, Rei e Takashi si avvicinarono a Hisashi per fasciargli la ferita.

- Stai bene? - gli chiese la sua ragazza.

- Tranquilla, è solo una ferita, niente di più. - le rispose, ma in quel momento i ragazzi sentirono delle urla provenire da sotto il ponte. Si affacciarono e videro una ragazza gridare mentre altri mostri la tenevano ferma per morderla.

- Non possiamo aiutarla, dobbiamo continuare. Presto, all'osservatorio. - disse Takashi facendo riprendere il cammino.



Il terrazzo sotto l'osservatorio era sgombro e il gruppo diede un occhiata all'intera città: era completamente sommersa nel caos. Grandi pennacchi di fumo si alzavano ovunque e le strade principali erano intasate di veicoli con persone che cercavano disperatamente di mettersi in salvo.

- Ma cosa è successo? Fino a poche ore tutto era normale. - disse Rei scioccata dall'enorme cambiamento.

Si sentì una forte raffica di vento, che quasi li buttò a terra. Alzarono lo sguardo e videro diversi elicotteri militari volare in direzione nord.

- Dei "Black Hawk"! Gli americani qui?! Ma non ci sono basi militari in questa regione! - disse Takashi confuso.

- Comunque sia, vengono qui perché sanno che è successo qualcosa. - dedusse Hisashi in modo piuttosto serio da quanto stava vedendo.

- Siamo qui! Vi prego, aiutateci! - gridò Rei ai veivoli facendo loro cenno di salvarli.

- È inutile, non vengono in missione di salvataggio: sanno che qui è successo qualcosa ed è per questo che sono già armati.- le disse Hisashi.

- Ma di cosa stai parlando? Perché non vengono a salvarci? - gli chiese Takashi.

- Non hai capito? A loro non importa di noi, vengono qui solo per un motivo. Non gli importa nemmeno se stiamo bene o no. Non fanno nulla nemmeno per loro - Hisashi indicò altri non morti che attaccavano chiunque fosse vivo.

Nell'area della palestra all'aperto si sentivano urla di ragazze che stavano cercavando di salvarsi.

- Fermati per favore! Stai lontano! - Gridò una ragazza in tenuta da ginnasta che venne morsa.

- Non oso immaginare cosa stia succedendo all'interno della scuola. - aggiunse Hisashi. L'interno della scuola sembrava la scena di un film basato su eventi reali, come le sparatorie di quegli studenti squilibrati durante il "Massacro di Colombine".

Tra le urla strazianti derivanti dalla morte provocata dai contagiati, due amiche stavano correndo, tenendosi per mano, passando giù per le scale della biblioteca.

- Usciremo vive da qui, te lo prometto, Toshimi. - disse Misuzu Ichijou alla sua amica a Toshimi Niki.

- Certo, è a questo che servono i migliori amici. - le disse l'altra ma, mentre passavano sul pianerottolo delle scale, uno zombie afferrò Toshimi per una gamba trascinandola giù per le scale, mordendole il collo e infettandola.

Toshimi stava per essere uccisa da quell'infetto mentre altri suoi simili si avvicinarono per banchettare.

- Ahhhh, per favore, Misuzu, aiutami, non lasciarmi, ti prego! - chiese la poveretta all'amica.

- Mollami. - rispose l'altra ragazza con tono freddo.

- Che cosa? - Fu l'ultima cosa che Toshimi riuscì a dire.

- Ti ho detto di lasciarmi! - le urlò Misuzu allontandola con un calcio da sé, lanciandola verso gli zombie. Ma subito dopo, mentre pensava di poter scappare, tre infetti la presero alle spalle facendole fare la stessa fine. E se lo era meritato.

La finestra di una delle aule si ruppe, un gruppo di tre zombie cercò di uscire per catturare uno dei docenti, l'insegnante di educazione fisica Takayama che, spaventato, si tenne a distanza.

- Sono anche qui. - Disse l'uomo mentre uno studente spaventato gli passò accanto correndo nel corridoio.

Le pareti erano intrise di sangue, così come il pavimento. Le scrivanie erano ribaltate e i corpi dei defunti erano cibo per i contagiati.

- Non può succedere. Deve essere un sogno. Sì, deve essere così. - Si disse il professore in preda alla frenesia e desiderando di svegliarsi da quel "sogno". Ma era tutto vero.

Salì sul telaio di una finestra.

- Questo deve essere un sogno: dovrei accogliere i nuovi studenti del Club. - e si gettò di sotto suicidandosi pur di non fare la fine degli altri.

Scendendo le scale un ragazzo venne morso sul collo da due zombie, mentre la giovane capitana, Saeko Busujima, estrasse la sua spada da kendo per difendersi.





- Questo è opera di "Loro". - disse Hisashi ai suoi amici

- "Loro"? - chiese Takashi.

- Non vedi? Quelle creature uccidono chiunque incontrano, dopodiché essi diventano parte del loro gruppo maledetto. Sono cadaveri tornati in vita in cerca di cibo. Solo che non siamo in un film o in un videogioco. Ecco perché li chiamo "Loro" -

Il terrazzo cominciò a riempirsi di studenti rianimati. I tre ragazzi riuscirono a farsi strada in mezzo ad essi, raggiungendo l'osservatorio. Mentre salivano le scale, Rei cercò di respingere uno zombie dietro di lei, ma lui la mise al tappeto e l'avrebbe morsa se non fosse intervenuto Hisashi spaccandogli la testa con una mazzata per poi respingere un altro zombie con un calcio facendolo ruzzolare giù dalle scale finendo per sbattere la nuca contro una conduttura sul pavimento. Una volta arrivati i tre barricarono subito l'ingresso.



Aiden, nel frattempo, continuava a farsi strada in cerca di una via d'uscita.

- Dio. Cosa diavolo sta succedendo? - Si chiese il Giustiziere cominciando a irritarsi. Uno studente gli comparve davanti, strisciando per terra.

- Vattene da qui... Non è sicuro... Scappa... - . Gli disse il ragazzo prima di morire.

- Mi senti? Ehi, guardami, sta tranquillo, ti aiuterò ... - gli disse Aiden. In risposta il giovane che lo aveva pregato di scappare si rialzò, diventato ormai uno zombie, e cercò di attaccarlo, ma l'irlandese prese al volo il suo manganello della polizia e gli spaccò la testa, come un guscio di noce, facendolo crollare inzuppandosi col suo stesso sangue.

"Devo andarmene immediatamente da qui e raggiungere la centrale del CtOS al più presto. " si disse l'uomo, avanzando nei corridoi, addentrandosi di più all'interno.

A loro volta, sul tetto, dopo aver messo in sicurezza l'ingresso, i ragazzi erano rimasti lì in attesa che qualcuno venisse a salvarli.

A un certo punto la salute di Hisashi cominciò a complicarsi: gli effetti del virus cominciarono a fare effetto su di lui e, molto presto, anche lui sarebbe diventato uno di "Loro" . Il ragazzo dai capelli grigi cominciò a tossire sangue, cosa che attirò l'attenzione di Rei.

- Hisashi! Che ti succede?! - disse la bruna mentre anche Takashi si accorse della vicenda.

- Takashi, Hisashi sta...! - La ragazza si chinò a vedere come stava il suo fidanzato.

Il suo ex ragazzo era perplesso, mentre gli zombie sciamavano ovunque e la notte stava per giungere.

Il suo amico d'infanzia stava peggiorando sempre di più: il suo respiro si faceva più debole e i suoi occhi perdevano colore e vista. Rei non poteva fare nulla per aiutarlo.

- Ma come... Ti ha solo morso al braccio... Perché stai così male?! - chiese la ragazza sconvolta e confusa.

- È come nei film. Se loro ti mordono sei finito - Disse Hisashi con voce ansimante.

- Questa è una sciocchezza! Quello che vedi nei film non succede mai! - Rei si rifiutava di credere a ciò che stava dicendo il suo ragazzo.

- Ma sta succedendo a tutti. Guardati attorno. - ribadì Hisashi.

- Takashi... Mi daresti una mano? - disse poi a Komuro.

- Cosa vuoi che faccia? - rispose il ragazzo. L'amico morente indicò un bordo segnato da una ringhiera.

- Se mi buttassi da lì, da questa altezza... La caduta dovrebbe bastare a spaccarmi la testa... - Gli chiese come ultimo favore.

- Cosa stai dicendo?! - chiese Rei shockata da ciò che aveva sentito.

- NON VOGLIO DIVENTARE UNO DI LORO! - chiarì Hisashi per poi vomitare sangue per terra.

Cominciò a contorcersi, tossendo grosse macchie di sangue.

- Hisashi! Hisashi! - lo chiamò Rei preocupatissima mentre Takashi era sempre più perplesso, non sapendo cosa fare. Altro sangue inzuppò il pavimento.

- Takashi, ti prego... Voglio rimanere me stesso... fino alla fine. - Disse infine con tono disperato. La malattia infine soppresse il suo corpo facendolo cadere a terra, tossì senza sosta e si aggrappò il petto per l'enorme dolore.

- Hisashi, resisti, Hisashi! - implorò Rei.

- Non puoi morire! - Urlò la ragazza in preda alla totale disperazione e comiciando a piangere.

Il rumore delle pale degli impianti elettrici fu l'unica cosa che fu l'unica cosa a soffocare l'urlo di Rei mentre il silenzio e la desolazione regnavano sovrani nella città.

Si alzò il vento e le nuvole che coprivano il Sole si spostarono illuminando il posto. Takashi era rimasto fermo dov'era, mentre Rei piangeva per Hisashi ormai morto.

Qualche secondo dopo il corpo del loro amico ricominciò a muoversi.

- Allontanati da lui. - ordinò Takashi alla sua ex ragazza brandendo la sua mazza.

- No, non puoi farlo! Hisashi non diventerà uno di loro! È nostro amico! - lo implorò lei facendo da scudo a Hisashi.

- Allontanati. - le ripeté Takashi che aveva accettato la realtà della situazione. Hisashi si rialzò da terra.

- Hisashi? - disse Rei al suo ragazzo sperando che non li attaccasse.

- E' speciale, non diventerà uno di loro.- ma la sua espressione cambiò completamente, così come la sua idea che non li avrebbe attaccati.

Hisashi era pallido e incapace di vederli, era diventato uno zombie.

- Hisashi! - lo richiamò Rei incredula. Takashi la prese subito e la allontanò dal morto vivente.

- No, Takashi, non è possibile che sia vero. Dimmi che è un sogno... - disse Rei shockata rifiutando di accettare ciò che vedeva.

Il ragazzo morto si avvicinò a loro, Takashi si preparò a colpire.

- So che è incredibile. È una cosa assurda... - disse Takashi sottovoce desiderando che tutto non stesse accadendo sul serio.

- Takashi... - Gli disse Rei.

- Eppure.. - il ragazzo strinse la mazza.

- Non farlo... - lo implorò ancora Rei versando nuove lacrime.

- STA SUCCEDENDO DAVVERO! - e corse verso Hisashi per fraccassargli il cranio con una mazzata dall'alto di fronte agli occhi di Rei.

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO - Urlò lei con tutte le sue forze, mentre un corpo cadde a terra avvolto nel sangue: Hisashi era stato ucciso. Per sua volontà e per il bene dei suoi amici.



Passando vicino ai corridoi per l'osservatorio, Aiden aveva sentito quel grido.

- Sembra che ci siano sopravvissuti in quell'osservatorio. E va bene. Prima vado a salvare loro, poi vado al centro CtOS. Resistete. - decise il Giustiziere di Chicago avviandosi verso il tetto dell'edificio.



La ragazza pianse di nuovo per Hisashi, mentre Takashi le stava accanto.

- Perché l'hai fatto...? Perché... - chiese Rei infastidita dalla decisione che aveva preso il suo ex ragazzo.

- Se non l'avessi fatto ti avrebbe morsa. - rispose semplicemente Takashi.

- E chi ti ha detto che volevo essere salvata?! Non volevo vedere Hisashi in questo stato... - singhiozzò - Se è così che devo continuare a vivere... allora avrei preferito farmi mordere da lui piuttosto... -

-Non credo che Hisashi lo avrebbe voluto. - disse il ragazzo con molta saggezza.

- Ah, davvero? Ma tu che ne sai, Takashi? - Rei assunse un espressione accusatrice.

- Oh, ma certo... capisco... Tu Hisashi lo hai sempre odiato, vero? Perché era il mio ragazzo, giusto? -

Takashi rimase profondamente offeso da quell'accusa. Forse in parte non gli stava bene che Rei avesse cominciato a uscire con Hisashi, ma era in ogni caso il suo migliore amico e non avrebbe mai fatto una cosa del genere senza la consapevolezza che Hisashi avrebbe approvato. Comprendendo però che Rei era troppo sconvolta per ragionare, decise di non perdere altro tempo con lei e si incamminò verso la barricata.

- Ehi! Dove pensi di andare? - gli chiese la ragazza.

- È ovvio che non gradisci più la mia presenza, quindi scendo a ucciderne quanti ne posso. - rispose impassibile.

- Cosa? Di che stai parlando? Non puoi farcela da solo! Ti uccideranno! - lo rincorse lei riacquistando un po' di lucidità.

Lui non la ascoltò e si preparò a scavalcare la barriera.

- Aspetta... Takashi... - gli disse Rei con tono basso.

Lui la ignorò nuovamente e stava ormai per passare dall'altra parte.

- No! Fermati! - gridò la ragazza prendendogli il braccio - Mi dispiace! Non dicevo sul serio! Non volevo dire quelle cose! Ti prego... Ti prego, resta qui... Resta con me! - lo implorò infine con sincero pentimento e ricominciando a piangere.

Takashi si accorse che era onestà e la abbracciò forte per consolarla. Rei ricambiò l'abbraccio, volendo fare lo stesso per lui. Aveva compreso che Takashi aveva fatto la cosa giusta e che non avrebbe sopportato di perdere anche lui. I due rimasero abbracciati per un po'. Un momento di dolce quiete in quell'oscurità che stava avvolgendo il mondo intero.



NOTA

L'ultima parte non c'è nella storia originale, ma Montana mi ha detto che potevo interpretare come volevo la sua storia e mi era sembrato un peccato che proprio quella scena mancasse. Personalmente è una delle mie preferite nell'anime. Spero abbiate gradito la mia scelta. A presto 🙂

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Aiden continuava a percorrere lungo i corridoi della Fujumi Academy in cerca di un accesso all'area dell'Osservatorio.

Quella giornata era iniziata quieta. I bellissimi fiori dei ciliegi cadevano e inondavano le strade in un giorno di primavera. Ma quel giorno aveva avuto un lato oscuro: i morti avevano cominciato a camminare per le strade in cerca di cibo.

- Aaaaaaahh, scappiamo! - urlò una ragazza che fuggiva con le sue compagne in fondo al corridoio, mentre Saya e Hirano restavano contro un muro per non farsi vedere.

- Questo deve essere un sogno. Non può essere vero, so che mi sveglierò nel mio letto. Non è così? - disse un giovane ferito al braccio. Uno zombie lo afferrò alla faccia e lo finì.

-"La gente si divora a vicenda, che schifo. " pensò Saya. Hirano le prese la mano e la condusse in uno dei laboratori della scuola.

- Saremo al sicuro qui. - disse Hirano, mentre Saya era piuttosto sorpresa da quel suo cambiamento.

- Come facciamo ad andarcene? - chiese la ragazza dai capelli rosa. Il giovane espose un sorriso malizioso, dimostrandole di sapere molto bene come assemblare armi fatte in casa per l'autodifesa.

- Non preoccuparti, lascia fare a me.- e, dopo aver detto questo, il ragazzo si mise a cercare negli armadi dei materiali per armare una sparachiodi in modo da renderla un arma di difesa abbastanza letale e veloce.



Nel frattempo, in infermeria, la dottoressa Shizuka Marikawa stava frugando negli armadietti, un po' disorientata, alla ricerca di medicinali e attrezzature per curare uno degli studenti che era stato ricoverato.

- Signorina Marikawa. - Fu chiamata dallo studente e aiutante, Kazu Ishii, che vide il suo migliore amico, Okada, alzarsi dal letto, già trasformato in uno zombie, per cercare di attaccare i due sani.

- Dio, questo mi ricorda un vecchio film dell'orrore che ho visto. - commentò la bionda spaventata, mentre Ishii dovette prendere una decisione tragica: prese un tubo da flebo e lo usò per uccidere il suo amico.

Dopo la morte di Okada, le vetrate della porta si frantumarono e un manipolo di morti aggredì il giovane mordendolo sul braccio.

- Dottor Marikawa, scappi, per favore! - riuscì a dire il ragazzo alle prese con i non morti. In quel momento qualcuno attaccò di soppiato gli zombie uccidendoli tutti con una spada da kendo.

Non appena ebbe ripulito la stanza, la capitana di kendo, Saeko Busujima, si avvicinò ai presenti.

- Sta bene? - Chiese a Shizuka che le annuì in riposta. Poi si rivolse a Ishii che era già sull'orlo della morte per le ferite riportate.

- Ishii. - Disse la bionda rattristata nel vedere il suo assistente sdraiarsi con cura sul pavimento.

- Non si preoccupi, dottoressa Marikawa, starò bene. - la tranquillizzò lui.

- Come ti chiami? - gli chiese Saeko consapevole di cosa avrebbe dovuto fare.

- Kazu Ishii, assistente della dottoressa - . Le rispose. Lei sgauinò la sua spada.

- Sei stato molto coraggioso. Ti libererò dal tuo dolore. - Gli disse rispettosa. Il giovane le sorrise consenziente e lei gli schiacciò il cranio con la sua spada, impedendogli di diventare uno di "loro" .



A sua volta, il Giustiziere di Chicago si stava avvicinando al tetto dove si trovavano Takashi e Rei. La ragazza era ancora triste per la morte del suo ragazzo, mentre Takashi le stava sempre vicino

Dopo essersi riappaccificati avevano deciso di lavorare insieme. Usando un idrante, i due scagliarono la barricata che li separava dagli zombie proprio contro gli stessi elimandone molti in una volta. Nel momento successivo Rei notò qualcuno avanzare sul tetto.

- Takashi, guarda, c'è un sopravvissuto! - Lo indicò e cominciarono a chiamarlo.

- Siamo qui, sbrigati! Aiutaci! - gli dissero entrambi. Aiden li vide dal terrazzo, ma fu proprio nel momento in cui iniziò a correre verso di loro che gli zombie rimasti lo circondarono.

- Oh no?! NO! NO! - urlò Rei coprendosi gli occhi per non vedere cosa sarebbe accaduto al Giustiziere di Chicago.

Aiden non si fece soprendere. Una volta estratto il suo manganello, eliminò gli zombie che lo avevano circondato con mosse molto scaltre.

Ruppe le gambe ai più vicini e li scaraventò giù dal tetto facendoli schiantare vicino ai parchi intorno alla scuola. Per quanto riguardava gli ultimi rimasti si limitò ad eliminarli spaccandogli le teste col manganello. In tutto quelli erano cinque zombie, gli altri erano stati scaraventati di sotto.

- Rei, hai visto? - disse Takashi alla ragazza, stupita come lui, nel vedere come il sopravvissuto venuto in loro aiuto avesse eliminato gli ultimi infetti rimasti sul tetto.

- Come ha fatto? - chiese Rei veramente colpita. Aiden li raggiunse in cima alle scale.

- State bene? Qualcuno è stato morso? Ho sentito urlare, mentre passavo nelle vicinanze, e sono venuto a controllare. - Chiese loro l'uomo dell'Irlanda del Nord. L'ex ragazza di Takashi lo guardò meglio negli occhi.

"Non può essere" pensò incredula, mentre si rendeva conto di essere faccia a faccia con Aiden Pearce, alias il "Giustiziere di Chicago".

Era proprio lui.

- Grazie per essere intervenuto. - lo ringraziò Takashi.

- Non è niente. Volevo solo assicurarmi se era tutto a posto. - rispose Aiden modestamente.

Ci fu un momento di silenzio fino a che Takashi non propose di muoversi, ma Rei lo fermò afferandogli forte il braccio..

- Non così in fretta! - la ragazza si rivolse ad Aiden.

- Tu. Mio padre ti conosce...! - Ma prima che lei continuasse il giustizere era già con il suo "Profiler".

- "Rei Miyamoto, figlia del capo della polizia del distretto di Tokonosu. Ex fidanzata di Takashi Komuro." - lesse le informazioni su Rei che rimase a bocca aperta.

- Come fai a sapere tutto questo?! - Ha chiesto a Rei, diffidente, preparandosi a colpire Aiden.

- L'informazione è potere, chi la gestisce ha il controllo su tutto. - Rispose Aiden, per niente intimorito. La ragazza cambiò idea, aveva capito di avere davanti un uomo più forte di lei.

- Rei, non c'è tempo per le discussioni, dobbiamo andarcene da qui. - ripetè Takashi per poi rivolgersi ad Aiden - Signor Pearce, che ci fai qui? E ci farebbe anche comodo se ci parlassi di te. Tanto per sapere se ci possiamo fidare-

- Non credo proprio che questo sia il posto giusto per chiacchierare. Muoviamoci. Vi spiegherò tutto a suo tempo. - rispose Aiden promettendo a entrambi di raccontare tutto di lui.

- Concordo. Andiamo. - disse Rei . I tre lasciarono il tetto e rientrarono nella scuola.



A loro volta, dopo aver liberato Kazu dalla sua miseria, Saeko e la dottoressa Shizuka avevano lasciato l'infermiera e si aggiravano nei corridoi quando si imbatterono in Hirano e Saya, che erano riusciti a lasciare il laboratorio dove il ragazzo aveva costruito una vera arma sparachodi con cui aveva liquidato diversi zombie.

Allo stesso tempo incontrarono anche Takashi, Rei e il loro "salvatore".

- Takashi, Rei, meno male che state bene. Sapete dirmi cosa sta succedendo? - chiese Saeko, quando poi si accorse dell'uomo che era con loro - E tu chi sei?-  chiese al soggetto misterioso.

Hirano, vedendolo, rimase sbalordito. Non riusciva a credere che fosse proprio lui.

- No, non ci posso credere. Deve essere un sogno! - Urlò eccitato come un bambino che apre i regali di Natale.

- Chi è? Mi sembra familiare. -  Anche Shizuka ebbe un presentimento.

- Mi chiamo Aiden Pearce, sono il "Giustiziere di Chicago" - Si presentò a agli studenti e alla dottoressa.

- È un vero onore conoscerla signor Pearce. Ma cosa ci fa qui? Che cosa sta cercando? - chiese Hirano. Rei invece lo guardò in modo piuttosto torvo. Suo padre le aveva parlato di Aiden come un ricercato. Non c'era da stupirsi se non si fidava di lui.

- È una lunga storia. E non preoccuparti per le presentazioni: "Kohta Hirano, studente della Fujumi Academy. Bravo studente, ottimi voti. Amante di anime, manga e videogiochi" -  disse Pearce guardando il "Profiler", che gli aveva mostrato le informazioni sul giovane.

- Se abbiamo finito coi convenevoli , penso che sarebbe meglio muoversi: non è sicuro nei corridoi. - Disse Saya seriamente facendosi sentire dai presenti.

Lungo la strada si imbatterono in altri zombie, che erano altri studenti che erano stati attaccati nelle aule. Il gruppo si preparò al combattimento: Rei e Takashi attaccarono con il palo da ramazza e con la mazza da baseball; Saeko proteggeva con Hirano, Saya e la dottor Shizuka, mentre Aiden sfoderò nuovamente il suo manganello con il quale neutraizzò gli zombie che lo aggredirono. All'improvviso Saya venne attaccata di sopresa da uno zombie che la getto a terra e lei, per difendersi, prese un lucidatore di trofei da una bacheca dietro di lei con il quale colpì il nemico al volto uccidendolo all'istante.

Saya si mise a piangere. La ragazza seria e fredda del gruppo era scoppiata a piangere di fronte alla situazione tesa e complicata che tutti stavano vivendo. Dopo che Saeko l'aveva invitata a sfogarsi, Hirano, da buon cavaliere, la aiutò a muoversi.

- Forza, andiamo, Saya. Te la caverai. - .



Giunti al piano superiore, il gruppo trovò rifugio nella sala insegnanti dove ne approfittarono per cercare altre cose per difendersi. Takashi accese la televisione per vedere cosa stava succedendo nelle strade.

- Allora, adesso potrebbe spiegarci cosa ci fa qui, signor Pearce? - chiese Saeko volendo sapere, come gli altri, per quale motivo il Giustiziere di Chicago fosse in Giappone. Aiden volle mantenere la sua promessa, anche se, personalmente, non aveva tempo da perdere.



- È una storia molto lunga, ma ve la dirò. Vedete... - Quando stava per iniziare la sua storia, Takashi chiese il silenzio. Rei fissò lo schermo, trasmetteva "Tokonosu News Channel" dove stavano parlando degli strani eventi nelle strade della città .

- "Non si sa ancora con esattezza il numero esatto dei morti o la causa di questa ondata di violenza scatenatasi nelle strade della prefettura" dissero al telegiornale.

- E lo spettacolo è iniziato. - commentò seriamente Takashi, mentre il telegiornale stava per trasmettere la diretta delle strade della zona.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Rei era in piedi e fissava la TV accesa che dava le notizie sugli strani eventi accaduti nelle strade di Tokonosu.

- La situazione è abbastanza strana e non ci sono state risposte ufficiali su questa crisi. Il governo ha detto che si tratta di una rivolta di massa avvenuta nel distretto di Tokonosu che non è stata ancora controllata. - dichiarò un giornalista in una trasmissione dalla città di Saitama.

- Una rivolta?! Come possono chiamare così questa situazione?! - si chiese Takashi battendo il pugno sul tavolo.

- Anche qui a Saitama non è stato possibile controllare la situazione. La polizia sta facendo tutto il possibile per riportare l'ordine dove sono già morte più di 2000 persone qui e ... - Disse un'altra giornalista che era assieme a una squadra in un distretto di Saitama, mentre riprendevano la scena di un omicidio. I medici trasportavano molti defunti avvolti in sacchi neri per cadaveri, ma quando andarono a recuperare altre vittime o feriti si sentirono degli spari.

- Cosa succede?! - chiese la giornalista. Degli agenti di polizia aprirono il fuoco su due corpi che erano nei sacchi neri sparandogli in testa.

- Oh Dio! La polizia spara! Perché sparano?! Dio! Ehi no, no! Aiutatemi! - disse terrorizzata venendo aggredita assieme al suo cameraman, che fece cadere la telecamera dopo aver urlato di dolore. Il dispositivo continuò a funzionare riprendendo l'orribile scena.

Il segnale del canale cade e sullo schermo apparve la classica locandina " Problemi Tecnici. Torneremo presto. Ci scusiamo per il disagio" finché la linea non venne passata a una conduttrice di un canale che aveva appena ricevuto un rapporto su quello che era appena successo.

- Sembra che ci siano problemi tecnici, motivo per cui ci hanno chiesto di trasmettere all'interno dello studio. Si prega di non uscire di casa, a meno che non sia un'urgenza. Continueremo a fornire maggiori informazioni non appena possibile. - Disse la donna chiudendo la trasmissione.

Di fronte alla mancanza di informazioni, Takashi, innervosito, continuò a colpire il tavolo coi pugni facendo sentire l'eco in tutta la stanza.

- È tutto qui?! Perché diavolo non danno più informazioni?! -

- Hanno paura di creare panico. - gli rispose Saya Takagi. Tutti la guardarono.

- Di cosa stai parlando? - le chiese Rei.

- La paura genera caos, il caos porterebbe tutti a un'anarchia incontrollabile. Quindi, in una situazione come questa, come spiegheresti che ci sono non morti che vagano per le strade? - disse Saya in modo evidente.

- Questa misteriosa malattia ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti, dove la Casa Bianca è stata evacuata con la famiglia presidenziale. Ci informano che saranno trasferiti su una portaerei dove il presidente continuerà a mantenere l'ordine. In Europa abbiamo già perso la comunicazione con Mosca, mentre per le strade di Parigi e Vienna ci sono scene di rivolte e saccheggi. Solo con Roma e Londra manteniamo ancora contatti e dove, a quanto pare, hanno mantenuto il ​​controllo e l'ordine. Pechino è stata bruciata. In Giappone la situazione è disperata, mentre si parla di test con armi nucleari e biologiche. Raccomandiamo, come abbiamo detto prima, di rimanere nelle proprie case fino a quando la situazione non sarà controllata. - Hanno riferito su un altro telegiornale, finché anche li il segnale venne perso.

Tutti rimasero in silenzio e confusi.

- Questo non è normale. - disse Rei sconcertata.

- No, ovvio che no. Non sarebbe strano se avessero testato qualche tipo di nuova arma per le guerre finendo per causare questo. Ogni giorno che passa, le malattie si evolvono, modificano la loro struttura. Simili episodi si sono già verificati in passato come durante l'"Influenza Spagnola" e l'"Influenza H1N1", senza dimenticare la "Morte Nera" che decimò più della metà della popolazione europea durante il Basso Medioevo. - aggiunse Saya.

- Sì, è vero, quella malattia uccise più di 1/4 della popolazione europea nel quattordicesimo secolo - confermò Shizuka.

Mentre loro continuavano a fare supposizioni, Aiden si diresse verso la porta per uscire e dirigersi verso il centro abbandonato del CtOS, ma venne fermato sul posto.

- Non te ne andrai da qui finché non ci avrai dato delle spiegazioni! - ordinò Rei mentre gli altri si voltarono verso il Giustiziere. .

"Wow, che ragazza educata." pensò Aiden voltandosi verso gli altri.

- Sì, è vero. È ora che ci spieghi tutto. E dovrai essere sincero. Dobbiamo sapere se ci possiamo fidare. - concordò Takashi.

- Bene, volete sapere chi sono? D'accordo, vi racconterò la mia storia - Aiden prese una sedia.

- Dopo però dovrete lasciarmi andare ok? Perché ne potrebbe valere la vostra sopravvivenza. Bene, dunque... - e il Giustiziere di Chicago iniziò a raccontare di lui e del motivo per cui era in Giappone

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6:

Aiden sentì riemergere i suoi ricordi dopo aver passato tempo a cercare di mettersi tutto alle spalle. Avrebbe dovuto rivelare tutto il suo passato per poter spiegare meglio la ragione per cui era in Giappone.

- Per quale motivo è qui, signor Pearce? - chiese Rei insistente. .

- Chi ascolterà la mia storia? - chiese Aiden, come volesse prendere in giro Rei, cosa che invece non era così, voleva solo essere "franco" con la figlia del capo della polizia di Tokonoso.

- Mi prendi in giro?! - chiese Rei irritata alzando la voce.

- No, volevo solo rendere evidente questa cosa: siamo nel bel mezzo di apocalisse di zombie e tu vuoi conoscere la mia storia? - le si avvicinò Aiden guardandola con i suoi occhi verdi. - Comunque sia parlerò. A patto che dopo rispettate l'accordo. - Disse infine rivolgendosi agli altri del gruppo.

- Ha la nostra parola - disse Hirano entusiasta di scoprire le origini di un eroe di fama mondiale tra gli smanettoni.

- Bene, comincio: sono nato nel 1974 in Irlanda del Nord, nella capitale, Belfast. Mia madre portò me e mia sorella Nicole via da lì perche mio padre era coinvolto con l'IRA e ci trasferimmo negli Stati Uniti. A Chicago per l'esattezza, dove molti irlandesi avevano trovato rifugio dalle persecuzioni della guerra che aveva infuriato negli anni '70. Molti ricorderanno i Guilford Fourcon Gerry Conlon e gli attacchi contro la Gran Bretagna. Con il passare degli anni presi confidenza con la tecnologia soprattutto con l'hacking, la capacità di manipolare i sistemi più sofisticati, e fu questo che mi fece incontrare il mio maestro in campo tecnologico: Damien Brenks.

Formai una squadra con lui e nel 2012 avremmo dovuto fare un colpo facile: entrare e uscire, niente di più. Dovevamo rubare i soldi dall'Hotel Merlaut, ma qualcun'altro si infiltrò e dovetti fermare l'operazione che Damien invece mi chiese di continuare. Ero rimasto lì dentro per poco, ma il CtOS e le telecamere di sicurezza mi avevano già visto e la mafia di Chicago venne subito informata sulle nostre identità -

- E cosa è successo dopo? - chiese Shikuza Marikawa sempre più curiosa.

Il nordirlandese fece un respiro profondo, si stava avvicinando alla parte più triste della storia.

- Come ho già detto, non eravamo soli, c'era qualcun'altro quella volta: un terzo hacker. Una volta scoperto chi ero assunsero un sicario: Maurice Vega, che venne con un partner per uccidermi mentre stavo portando i miei nipoti, Lena e Jackson a Pawnee per una passeggiata come facevano di solito. Nell'attacco Maurice ha sparato contro una delle ruote della mia macchina e persi il controllo. Cercai di rimanere sulla strada ma ci ribaltammo comunque... - Aiden si fermò. - Signor Pearce? - disse Saeko avvicinandosi a lui, ma l'uomo con gli occhi verdi alzò la mano sinistra, facendole capire che aveva bisogno di qualche secondo.

- Jackson e io ci salvammo... ma Lena no. Aveva solo 6 anni. -

Sentendo questo Rei si sentì in colpa per averlo trattato come se fosse un criminale e i suoi occhi si riempirono di rimorso: un uomo misterioso e serio, ricercato da dalle forze di polizia di tutto il mondo per essere un pericoloso hacker, era invece più umano di quanto pensava e il dolore che esprimeva nel ricordare il suo passato era reale. - Mi dispiace molto. - Disse Rei desolata porgendo le sue condoglianze.

- Tranquilla. È tutto passato. - Aiden capiva il suo punto di vista e non la giudicava affatto. Riprese il racconto.

- Un anno dopo sono riuscito a catturare Maurice nel "May Stadium" ma non sapeva chi erano quelli che lo avevano assoldato quindi lo rapii con l'aiuto di Jordi Chin, un fixer che avevo ingaggiato, e lo tenni segregato finché non mi avrebbe dato informazioni. In seguito scoprii che qualcuno stava minacciando Nicky e dovetti agire. Arrestai il ricattatore, che era solo un idiota pagato per spaventare la mia famiglia. Per saperne di più mi misi in contatto con "BadBoy17", il cui vero nome era Clara Lile, che mi aiutò a indagare su chi c'era dietro. Rintracciarmo il segnale del suo telefono in appartamento del quartiere "Loop", dentro il quale era scritto il "Bellweather" sui muri e all'improvviso un cellulare cominciò a squillare. Lo hackerai per rispondere e dall'altra parte della linea vi era Damien Brenks. Voleva vedermi e mi avvisò anche che irrompendo nel suo appartamento era scattato un allarme che aveva allertato i "Fixer". Li eliminai e incontrai Damien. Voleva che tornassimo ad essere una squadra, ma io rifiutai perché sapevo che non potevo più fidarmi di lui. Qualcuno però mi aveva visto allo stadio perciò, per arrivare al testimone, eliminai l'autista che avrebbe dovuto scortarlo fuori dalla prigione in cui era rinchiuso e la sua scorta di "Fixers". Scoprii che quel testimone era poveraccio arrestato dai corrotti nel dipartimento di polizia, perciò mi guadagnai il suo silenzio con un semplice ricatto. Damien mi richiamò per vederci di nuovo dopo aver rapito mia sorella. Per fortuna ero ancora in tempo per salvare Jackson e lo portai al sicuro dalla sua terapista, la dottoressa Yolanda Méndez.

Ho rintracciato il capo dei rapitori, Robert Racine, e dopo averlo messo fuori combattimento fui stato attaccato dai Fixers nel mio rifugio dal quale dovetti fuggire assieme a Clara.

Per riprendere il lavoro scoprimmo il Bunker, un centro segreto dove lavorava il creatore del CtOS e cercammo di scoprire cosa voleva Damien in cambio della vita di mia sorella: erano alcuni file dei computer del leader dei "Black Viceroys".

Per arrivare ad essiusai suo cugino, "Bedbug", che fini per essere quasi ucciso.

" Iraq "Wade, Il capobanda, era coinvolto con il "Club" e con le loro aste, ovvero reti di traffici di ragazze. I file che nascondeva Iraq erano protetti da un vecchio codice CtOS perciò ho dovuto cercare Raymond Kenney, creatore della rete, che si trovava a Pawnee. Dopo averlo aiutato a distruggere la pista che la Blume aveva su di lui, e a contrastare la Miliiza che spadroneggiava in quella zona, tornammo a Chicago dove stavolta riuscì ad ottenere tutte le informazioni dei server di Iraq dopo averlo liquidato insieme ai membri della sua banda.

Ma poi, una volta che tornai al Bunker, un hacker, di nome "Defalt" ci rubò tutto, non prima però di averci mostrato che era Clara il terzo hacker coinvolto nel colpo del Merlaut. Io mi sentii tradito e la cacciai. Incontrai nuovamente Damien e, visto che non avevo le informazioni, fece conoscere il mio nome a tutti i media di Chicago. Riuscii a distruggere il veicolo che trasmetteva quei segnali e, successivamente, recuperai tutti i dati rubati da" Defalt" e mi ouccupai lui. Alla fine riuscì a trovare e salvare Nicky, ma con tutta la polizia di Chicago alle mie spalle, dovetti portare lei e mio nipote fuori città. Dopo averli salutati tornai a Chicago dove ho affrontato Lucky Quinn, leader del Chicago South Club non che responsabile della morte di Lena. Dopo varie peripezie lo eliminai ma, prima di morire, mi disse che pensava che stessimo cercando un video compromettente sulla sua pedina, il sindaco Rushmore, per la morte di Rose Washington.

Subito dopo venni a sapere da Damien che Clara lo aveva contattato per prendere il posto di Nicky ma lui si limitò a informare il Club della sua posizione.

Ho cercato di salvarla, ma arrivai tardi. Venne uccisa davanti alla tomba di Lena e scoprii che era lei la persona che portava sempre i fiori sulla tomba. Si sentiva terribilmente in colpa per il dolore che mi aveva causato.

Alla fine affrontai Damien dopo aver diffuso tutti i segreti che voleva vendere distruggendo così tutti i suoi sogni. Per vendicarsi cercò di usare il CtOS per distruggere Chicago, ma io glielo impedii e lo uccisi al faro della città, mettendo fine a tutto. - Aiden concluse la sua storia. Tutti rimasero impressionati dopo averlo ascoltato in paziente silenzio.

- E perché sei venuto qui? - chiese Takashi intuendo che l'irlandese non era venuto per semplice turismo. Aiden, in risposta, alzò le tapparelle della finestra.

- Vedete lì? - Indicò una torre in lontananza, tutti si si avvicinarono per vedere meglio.

- Là si trova una vecchia stazione CtOS abbandonata -

- E cosa c'è di speciale lì? - chiese Saya.

- Da quello che ho saputo da un amico, la Blume offriva contratti succosi ai politici di questo paese, ma a quanto pare c'era di più: corruzione, riciclaggio di denaro, rapporti con la Yakuza e persino omicidi su manager per mano di sicari. E pare che anche stranieri come "Fixer" di Chicago siano coinvolti nella faccenda. Laggiù ci sono tutte le risposte che cerco e forse potrebbe anche esserci qualcosa che ci spiegherà il motivo di questo casino. Se vogliamo venirne a capo allora dovrete fidarvi di me. "L'informazione è potere, chi la gestisce ha il controllo su tutto" - rispose Aiden allontanandosi dalla finestra per raggiungere la porta.

- Se vuoi andare là ti aiuteremo ad arrivarci, ma avremo bisogno di un veicolo grande. - Disse Takashi convinto della buona fede del Giustiziere.

- Potremmo usare la mia macchina, ma non ci entreremmo tutti. - si contrafddise Shizuka.

- Aspettate. Ora che mi ricordo c'è un autobus fermo dall'altra parte della scuola. Potremmo usarlo per scappare. - si ricordò Hirano.

- Perfetto, ok. Andiamocene da qui. - disse Takashi guidando il gruppo verso il veicolo che li avrebbe portati lontano dalla scuola affollata dagli zombie.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Dopo aver lasciato la sala degli insegnanti assieme ad Aiden, di cui avevano riconosciuto le buone intenzioni promettendolgli di portarlo al centro CtOS abbandonato, si stavano dirigendo allo scuolabus abbandonato visto da Hirano.

Con l'aiuto dell'iralndese avrebbero potuto cercare i loro genitori. Cosa che sarebbe stato abbastanza complicata, ma erano disposti a tutto per riuscirci.

- Mi dispiace molto per come l'ho trattata, signor Pearce. Non è che volessi consegnarla alle autorità, ma mio padre aveva ricevuto degli ordini e... - Rei si stava scusando con il nordirlandese e lui le fece di tacere. Non aveva nessun rancore verso di lei e ciò la fece sentire meglio.

- Non serve che ti scusi. L'importante è che hai capito siamo dalla stessa parte. - le disse Aiden. Il gruppo era sempre armato con le stesse armi.

- Signor Pearce, come è riuscito a eludere la polizia giapponese? - gli chiese Saya

- Ho hackerato la loro rete centrale. Una volta dentro mi è bastato cambiare il mio nome in quello di un passeggero inglese che viaggiava sul mio stesso aereo. - rispose l'uomo di Chicago.

- Incredibile! Deve insegnarmi questi trucchi. - commentò Hirano sbalordito.

Mentre avanzavano per i corridoi si imbatterono in un piccolo gruppo di studenti sopravvissuti guidati da Takuzo.

- Sono contento che siate sopravvissuti. - disse Takashi a quei ragazzi.

- Grazie, Takashi, ma non abbiamo molto tempo. Quelle cose sono cieche, ma per qualche motivo sanno dove siamo. - spiegò Takuzo.

- Non dovete fare rumore né parlare, sono guidati dai suoni. - li avvertì Saya, che aveva fatto un piccolo esperimento su uno di loro prima di incontrare gli altri. Erano ormai vicini all'uscita.

L'atrio pullulava di zombie, ma, seguendo il consiglio di Saya, i ragazzi si avviarono verso la porta silenziosamente. Purtroppo però, incidentalmente, uno di loro calpestò un vetro rotto per terra e venne attaccato dagli zombie che poi si accanirono su altri due suoi compagni e catturarono Takuzo, che tentò di difendersi invano finendo divorato. La sua fidanzata, Naomi, non volle lasciarlo in quel modo, così lasciò la mano di Saya e si lanciò verso gli zombie ponendo fine alla sua vita pur di non dover vivere senza il suo amato.

- Veloci! Veloci! - ordinò Takashi agli ultimi che salivano sul bus.

Dopo aver disputato una lunga battaglia anche Saeko e Aiden, che aveva il suo manganello della 0olizia intriso di sangue e materia grigia, salirono a bordo

- E Naomi e Takuzo? chiese Takashi.

Saya scosse la testa facendo capire che erano morti.

- Ci siamo tutti? - chiese Aiden. In quel momento, dal fondo del parco, videro arrivare di corsa un altro gruppo, quelli della classe 3-A, guidati da Koichi Shido.

- Per favore, aspettateci! - Chiese Shido. Takashi era saltato giù dall'autobus per andare in suo aiuto, ma Rei lo fermò perché, a causa di quell'uomo, ha dovuto ripetere l'anno. Il professore era figlio di un senatore corrotto che aveva minacciato il padre di Rei di rimuoverlo dal suo incarico di capo della polizia.

- Lascialo morire, non gli permetterò di salire! - protestò lei, ma Takashi riuscì a calmarla e fece salire anche quel gruppo. La cosa però aveva lasciato indignato anche a Aiden per via di una cosa orribile che aveva visto mentre si dirigeva al mezzo.

Mentre il gruppo di Shido scappava, uno dei suoi studenti si era rotto una gamba e quando ha chiesto aiuto all'insegnante, il professore fece un gesto di pura malvagità: diede un calcio alla faccia di quel ragazzo e lo lascio morire per mano degli zombie.

- Bastardo! - urlò Aiden sentendo l'impulso di dare una lezione a Shido, ma Saeko lo fermò. - È troppo tardi. Mi dispiace molto, ma non c'è niente che tu possa fare. - Disse la ragazza all'irlandese placca do in parte la sua rabbia.

Una rabbia davvero grande. Non riusciva a credere che un maestro abbia lasciato morire un suo allievo senza nemmeno aver provato ad aiutarlo. Strinse il pugno e abbassò la testa, appoggiandola allo schienale del sedile di fronte a lui. Quel tipo era peggio della feccia che lui combatteva ogni giorno e che avrebbe sempre contrastato. Saeko lo guardò con un sguardo comprensivo e dispiaciuto allo stesso tempo.

Il Giustiziere scoprì col suo "Profiler" chi era quel giovane soggetto con i capelli corti neri e gli occhiali.

- "Koichi Shido, Insegnante della classe 3-A. Figlio di un senatore accusato di corruzione per la firma di contratti con la Blume" - Dissero i dati. Aiden era stupito, i suoi occhi si splancarono di una piacevole sorpresa, e iniziò a guardare per ulteriori informazioni sull'interessato, ma, poiché in quel distretto c'era poco segnale a causa degli zombi, poteva infiltrarsi nel database del Parlamento solo per alcuni minuti.

- "Il senatore Shido Yukiteru era stato denunciato per frode e per aver siglato accordi con le Compagnie Blume nel tentativo di installare il CtOS in tutto il Giappone effettuando deviazioni di ingenti fondi e assegni finiti nei suoi conti bancari e in quelli di altri 110 rispettosi parlamentari. Nonostante ciò il senatore continuerà ad adempiere alle sue funzioni fino a quando non sarà verificato se le accuse contro di lui siano vere o…” [Segnale perso] - riuscì a leggere solo questo dalle informazioni della banca dati del Parlamento.

"Quel figlio di puttana è il figlio del senatore Shido. Non posso crederci. Maledetto bastardo, hai proprio ereditato lo stesso modo freddo di trattare le persone. Dovresti morire per mano degli zombi" ringhiò Aiden ripensando a quel povero ragazzo che Shido aveva lasciato morire con quella crudeltà mostruosa.

Koichi Shido salì nel minibus assieme a tutto il suo gruppo.

- Grazie, grazie molte. - Li ringraziò, riprendendo fiato.

- Ci siamo. Andiamo! - Takashi diede il segnale di partenza e Shizuka premette sull'acceleratore per fuggire dall'istituto ormai caduto.

Si lasciarono alle spalle il parcheggio, i parchi e il complesso di edifici che facevano parte della Scuola Fujumi sfondando la recinzione, investendo gli zombie che si trovavano sulla strada.

Due degli studenti di Shido erano ancora impietriti per l'accaduto, mentre Aiden guardava con odio quel giovane insegnante che gli si avvicinò in modo altezzoso credendosi superiore.

- Vedo che c'è un brutto momento di convivenza qui, non è vero, signor Aiden Pearce? - Chiese mostrando un sorriso di superiorità all'irlandese. Sentendo quel nome tre ragazzi che erano con il gruppo di Takuzo rimasero a bocca aperta, ma il gruppo di Takashi non disse nulla poiché lo conoscevano gia.

- Vuoi farmi arrestare, professor Shido Koichi? - gli chiese allora Aiden, guardando in faccia il professore coi nervi che stavano per saltargli.

- Non vorrà causare una rissa su questo autobus, vero? Porta per caso armi, bombe e il suo equipaggiamento per sfuggire alla polizia? - chiese di nuovo Shido, mentre Aiden gli lanciò uno sguardo sprezzante.

- Togliti di mezzo. - Ordinò Aiden andando poi a guardare fuori dalla finestrino per vedere il centro CtOS abbandonato in avvicinamento. Fece quindi segno a Shizuka di dirigersi verso quel luogo passando davanti a Shido.

- Ehi! Nessuno può scendere da questo autobus, è l'unico mezzo con cui possiamo raggiungere un posto sicuro! - protestò Shido dando poi ordine a Shizuka di non fermarsi. Aiden lo afferrò per il collo, quasi soffocandolo. Uno degli studenti del professore cercò di farsi avanti per difendere il docente, ma Takashi lo colpì allo stomaco facendolo cadendo a terra dolorante, mentre due ragazze della sua classe si spaventarono.

- Grazie. - Aiden ringraziò Takashi per poi voltarsi verso Shido. - Non c'è bisogno di farlo. - gli disse l'ex fidanzato di Miyamoto cercando di convincere l'irlandese che non valeva la pena dare troppo peso a quel bastardo.

Shido era contro il muro dell'autobus, davanti allo sguardo terrorizzato dei suoi studenti, mentre Aiden lo strangolava sempre più forte.

- Le tue mani sono sporche di sangue, fottuto figlio di puttana. Non sarò io ad ucciderti, sarà il tempo a occuparsi di te. - lo avvertì il Giustiziere in modo glaciale. Shizuka fermò l'autobus di fronte ​​ai cancelli della centrale CtOS.

- Ci siamo. - disse Aiden gettando Shido a terra completamente bianco per la mancanza d'aria

L'irlandese si diresse allo sportello.

- Andate avanti. Non aspettatemi, questo è solo l'inizio. - Annuciò l'irlandese scendendo dall'mezzo

- Cosa farai? - gli chiese Rei che controllava la strada di fronte constandando che era completamente deserta.

- Ho una faccenda da sbrigare in questo posto.- rispose tirando fuori il suo Smartphone e preparandosi ad entrare in quella struttura.

- Stai attento, ci vediamo a casa della mia amica Rika, va bene? - gli Shizuka spiegandogli poi come raggiungere l'abitazione di una sua amica con cui conviveva e che faceva parte delle Forze Speciali Giapponesi.

- D'accordo, fate attenzione. Ci rivediamo più tardi. - lì salutò Aiden. Shizuka chiuse lo sportello e rimise in moto il veicolo lasciandolo lì, in mezzo al silenzio e al caos che si era scatenato in Giappone.

Aiden vide che delle telecamere di sicurezza ancora funzionanti. Erano della Blume perciò, attraverso un veloce hacking, sbloccò la porta d'ingresso entrando nel complesso.

- Qui è dove è iniziato il mistero. - Si disse avanzando nella centrale abbandonata, cominciando a cercare indizi riguardo il presunto complotto della Blume col Giappone, mentre la notte era ormai imminente.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Dopo essere fuggito dall'Accademia Fujumi, Aiden stava proseguendo la sua missione alla centrale CtOS abbandonata per scoprire per quale motivo il posto era stato chiuso prima che venisse augurato.



A sua volta il gruppo di Takashi era sull'autobus dovendo sopportare Shido Koichi che, per voto dei suoi studenti e senza l'appoggio di Takashi, si era proclamato capo del bus dimostrando falso carisma e solidarietà con i suoi allievi, come un maestro burattinaio che muoveva i fili delle sue marionette, obbedendo ai suoi ordini fino a che non avrebbe deciso quando liberarsene. Non aveva ancora preso sul serio l'avvertimento di Aiden.

Erano nelle vicinanze dell'autostrada, ma la strada che portava in quella direzione era piena di auto e di persone in fuga disperata, mentre la Guardia di Fanteria attaccava gli zombi e con il supporto dei Gruppi delle Forze Speciali armati con potenti fucili Howa Tipo 89.

Un paio di colpi risuonarono dall'ingresso dell'autostrada. I militari avevano ucciso diversi zombie che volevano passare. La sparatoia spaventò alcuni degli studenti di Koichi, ma lui li tranquilizzò con la sua "buona volontà" e "gentilezza". Cose che quel tipo era bravo ad usare per manipolare chiunque lo seguiva.

Rei non poteva più sopportare la presenza di quell'uomo che le aveva rovinato la vita scolastica, così decise di scendere dall'autobus per trovarsi da sola la strada per la salvezza.

- Rei! Dove stai andando?! - le chiese Takashi.

- NON HO INTENZIONE DI CONTINUARE AD ASCOLTARLO. PREFERISCO ESSERE MANGIATA DAGLI ZOMBIE PIUTTOSTO CHE RESTARE CON QUEL BASTARDO! - Rispose lei furiosa. Koichi la guardò beffardo e le chiese di tornare.

- Signorina Miyamoto, per favore, non è sicuro scendere in mezzo a questo disastro. - disse il figlio del senatore ma lei si rifiutò di ascoltarlo ulteriormente. Takashi decise di seguirla però, nel momento in cui scese anche lui, un altro autobus si avvicinò minaccioso a tutta velocità. All'interno di esso vi erano zombie che divoravano i passeggeri e l'autista stava cercando di schivare i veicoli ma, dopo che Takashi e Rei evitarono il mezzo con un balzo, finì per sbandare e ribaltarsi finendo tra all'autobus guidato da Shizuka e Takashi e Rei. Il veicolo infine esplose.

- Ci è mancato poco. E ora? - chiese Miyamoto mentre attraversavano un tunnel illuminato.

- Troveremo una strada. - le rispose il suo ex fidanzato, lasciandosi alle spalle l'ingresso nord del tunnel che era stato bloccato da quel autobus in fiamme dopo l'esplosione.

I due trovarono una moto abbandonata di cui il proprietario, che sembrava essere morto, si alzò di scatto per attaccare Rei vennendo ucciso prima da Takashi.

- Stai bene? - chiese Takashi alla ragazza aiutandola ad alzarsi per poi prendere le chiavi della moto dal proprietario.

- Sì, sto bene, mi ha colta di sorpresa. - rispose Rei mortificata per la sua imprudenza.

- Non preoccuparti, ma faremmo meglio ad allontanarci da qui. - suggerì Takashi accendendo la moto e allontanandosi con la sua ex ragazza da quel luogo, lasciandosi alle spalle una scia di polvere.



Nel frattempo Aiden, alla centrale CtOS, era riuscito ad aprire le porte di ingresso, ma l'area non era completamente funzionante e c'erano diverse zone al buio perciò dovette cercare i generatori e attivarli per ripristinare la corrente se voleva continuare la sua missione.

- Così non va bene. Devo andare fino in fondo. Ci sono molte vite a rischio. - Il Giustiziere di Chicago si mise ad esplorare la struttura.

Dopo qualche minuto riuscì a trovare dei generatori e ad accenderlo, facendo partire l'alimentazione di emergenza.

- Molto bene, ora devo accedere al mainframe. - in quel istante Aiden sentì dei passi provenire dalla periferia.

Stava arrivando uno studente della Fujimi Academy trasformato in zombie in cerca di cibo. Aiden prese il suo manganello e gli preparò un imboscata.

- Dai, vieni qui. - Disse tenendosi pronto. Non appena lo zombie fu vicino, con un'abile manovra l'uomo gli ruppe le gambe e lo gettò giù per le scale facendogli sbattere la testa contro il pavimento di cemento uccidendolo all'istante.

Dopo aver risolto il problema, Aiden cominciò ad hackerare il sistema di sicurezza e il firewall ottenendo l'accesso al database del computer centrale.

- Ci siamo. - 

L'uomo iniziò a cercare nel sistema e trovò quello che cercava: la banca dati del computer conteneva dati e informazioni su atti di corruzione del governo di quella città e del coinvolgimento delle compagnie Blume.

- Adesso vediamo quali segreti nascondono questi bastardi - Si disse iniziando il download di quei dati sul suo Smartphone.

Ma ad un tratto, proprio quando il download era a buon punto, Aiden udì i gemiti di altri zombi che si erano avvicinati alla centrale.

- NO! - corse subito contro la porta dell'ufficio per bloccarla. Doveva difendere la sua posizione fino al termine del download e mantenere attiva la corrente di emergenza.

Prese il manganello della polizia e si preparò a combattere fino al momento di fuggire.

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