Addestrare
il talento
«Draco ha chiesto il tuo
parere, caro.»
«Ha i mezzi, deve insistere con la pratica. Il talento va addestrato.»
Sistemo il completo pulito – l’ha preparato mamma insieme
alle protezioni per le ginocchia.
Afferro la nuova Nimbus –
l’ha comprata papà assieme a un altro libro sulle tattiche.
*
«Hai visto quant’è talentuoso, Lucius? Sarà sicuramente
scelto per la squadra di Serpeverde!»
«Può migliorare,
l’inclinazione naturale non basta.»
Completo, Nimbus. Se prima della scuola sarò quello
che ha volato di più, diventerò il migliore.
Se continuo, nessuno oserà dubitare.
*
«Nessuno nella squadra del
Grifondoro si è dovuto comprare l'ammissione. Loro sono stati scelti per il
talento.»
«Nessuno ha chiesto il tuo
parere, Sanguesporco.»
[110 parole]
Note:
L’ultima parte della drabble
viene ovviamente da Harry Potter e la Camera dei Segreti, ma ho
sostituito l’insulto (“sporca Mezzosangue” nella prima traduzione, meno
corretta su questa terminologia) con “Sanguesporco”.
Secondo la Rowling Harry
Potter è incredibilmente talentuoso nel Quidditch (senza neanche sapere cos’è
una Pluffa!), ma io dico che anche Draco Malfoy non è poi così pessimo. Stiamo
parlando di un bambino cresciuto nel Mondo Magico, che avrà visto chissà quante
partite dal vivo e si è senza dubbio interessato allo sport. È quel ragazzino
che in questa drabble racconta del tempo dedicato al Quidditch a casa. Nel
primo libro, nella prima scena in cui il personaggio compare, si lamenta che
agli studenti del primo anno non è concesso portare un proprio manico di scopa;
l’anno successivo entra nella squadra e pensare che lo faccia soltanto per
competizione con Harry (con tutto l’impegno e la fatica che la pratica sportiva
regolare comporta) per me è semplicemente assurdo.
E insomma il talento
naturale, più o meno spiccato che sia, non si coltiva anche con la
perseveranza?
Parlo di talento perché è il
tema per questo terzo e ultimo turno di Drabblitch. Ancora una volta, forza
Serpeverde!
Grazie per aver letto.
Legar