Orgoglio e pregiudizio

di asya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I -Turbamenti ***
Capitolo 2: *** Capitolo II La punizione ***
Capitolo 3: *** capitolo III TU NON SEI UNA RAGAZZA ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV -riflessioni ***
Capitolo 5: *** Capitolo V - Dietro la maschera ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI -Rivelazioni ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII - Quesiti ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII - Stupido furetto! ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX - Non ti lascio solo ***
Capitolo 10: *** Capitolo X - Ma cosa sto facendo? ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI - Emozioni contrastanti ***



Capitolo 1
*** Capitolo I -Turbamenti ***


1 CAPITOLO I TURBAMENTI

Lo desideravo davvero troppo..no, non Ron ma Malfoy, sì avete capito bene proprio Draco Lucius Malfoy, la serpe, il furetto..lo desideravo soprattutto da quando avevo saputo che si faceva quella là, quella Pansy faccia da carlino! Chiamatelo pure come volete..orgoglio ferito, stupidità, masochismo, presunzione, chiamatelo come volete, me ne vergogno ma non riesco ad impedirmi di provare questo sentimento, questa rabbia, questo desiderio perverso e fuori controllo..non riesco a smettere di odiarlo, non riesco a smettere di pensarlo..pensate ciò che volete, non ci riesco, non ci riesco proprio. Mi do della stupida, mi prenderei a pugni ma non riesco ad impedire che il cuore mi scoppi nel petto quando i nostri sguardi si incrociano anche per un solo attimo.
Per lui non esisto, sono solo una sporca mezzosanguenata babbana come non manca mai di apostrofarmi. Eppure, eppure sento i suoi occhi su di me, sento i suoi occhi su di me quando pensa che non possa vederlo..perchè mi fai questo?Perchè mi torturi?
Siamo totalmente diversi, per noi è già stato scritto un futuro di odio, orgoglio e pregiudizi.
Eccolo, in fondo al corridoio con il suo inseparabile amico Blaise Zabini e con quell'oca di Pansy appiccicata come una piattola..che voglia di schiantarli tutti e due!La mano mi corre alla bacchetta..così, d'istinto..è un istante poi torno in me..ma che sto facendo?Voglio farmi espellere?stupida, stupida, stupida Hermione!
Sono un'ingrata: sto insieme ad un ragazzo dolcissimo che mi ama e mi apprezza per quella che sono "la secchiona so-tutto-io"..ma a me no..non basta, o forse non basta più! Mi sento talmente colpevole quando Ron mi guarda con il suo viso pulito e mi dice "Ti amo"guardandomi con i suoi occhi limpidi e mi sento meschina quando lo guardo dritto in quegli occhi esclamando"Ti amo anche io"..eppure non mento, io amo davvero Ron..e allora?Cosa mi sta succedendo?Forse è solo un momento di confusione, forse domani mattina quando mi sveglierò per andare a lezione lo vedrò di nuovo per quello che è, per quello che è sempre stato:una viscida serpe!

Hermione voleva davvero bene a Ron, le si era lacerato il cuore quando l'ahho prima l'aveva visto insieme a Lavanda..e ora che l'aveva finalmente tutto per sè dopo lunghi anni di liti e di incomprensioni..
Quella notte non riuscì a prendere sonno cosa che le costò un ritardo alla lezione del Professor Piton. Quando arrivò trafelata e ancora mezza stordita dalla notte passata a tormentarsidovette sedersi nell'unico banco rimasto libero: Pansy quella mattina non era venuta a lezione il che significava che l'unico posto vuoto fosse proprio vicino a Malfoy.
-In ritardo signorina Granger!meno 50 punti per Grifondoro, sibilò Piton con disprezzo. Hermion, a testa bassa, un misto di vergogna e rabbia dipinto sul viso, percorse meccanicamente i passi che la separavano dal biondo.
Lui l'accolse con disprezzo -Mezzosangue, non è suonata la sveglia o hai fatto tardi ieri notte a giocare a scacchi con quel mostriciattolo di Wesley?Lo dice con un tono cattivo, poi rise..il suo solito ghigno.
-Vai al diavolo Malfoy, fu la risposta della ragazza.
Ron che lo sentì strinse i pugni in un gesto di stizza ma Harry gli posò una mano sulla spalla suggerendogli di ignorarlo se non volevano incorrere in una punizione.
-Stai attenta a non sederti troppo vicina  mezzosangue, non vorrei sporcarmi!

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Capitolo 2
*** Capitolo II La punizione ***


CAPITOLO II LA PUNIZIONE "Profuma di menta..di quelle sue sigarette aromatizzate, deve averne fumata una proprio poco prima di entrare in aula..e s“ che lo sa che vietato fumare nei corridoi..ma lui non ha rispetto delle regole..lui non ha rispetto proprio di niente e di nessuno.." "..la odio, con tutte le mie forze..arrogante mezzosangue so-tutto-io..quando penso al pugno che ha osato darmi al terzo anno..mi sembra di sentirlo bruciare ancora sulla guancia.." Poi qualcosa lo distolse da quei pensieri.. "E questo cos'�?"Draco sent“ un profumo dolcissimo. "No, non � possibile, non pu˜ essere lei..una mezzosangue non pu˜ profumare cos“ tanto di buono" Ancora sovrapensiero si volt˜ di scatto e incroci˜ lo sguardo infuocato di rabbia della Grifondoro. -Cos'hai da guardare furetto? -manie di protagonismo Granger? non mi interessano quelle come te! -Intendi quelle dotate di un cervello che non sia un optional? replic˜ la ragazza chiamando a raccolta dentro di s� tutto l'orgoglio della sua casata. -Quando dico che non mi interessano quelle come te intendo..Ma non riusc“ a finire la frase che fu interrotto dal Professor Piton. -Vedo che oggi ha ancora pi� difficoltˆ del solito a tenere la bocca chiusa signorina Granger!Altri 50 punti in meno a Grifondoro!Sibil˜ velenoso, -e quanto a lei signor Malfoy mi ha molto deluso, non � un comportamento degno della sua casa chiacchierare durante le mie lezioni!xquesta volta se la caverˆ con un compito di castigo, troverˆ la pergamena con il titolo del tema direttamente sul suo banco alla fine della lezione. Poi spost˜ lo sguardo in direzione di Hermione. -Per lei, signorina Granger vale la stessa punizione, aggiunse con disprezzo. I due ragazzi si lanciarono occhiate cariche di odio. -Che succede furetto, ci sei rimasto male perch� il tuo professore preferito ti ha messo in castigo dietro la lavagna? "Dietro la lavagna?che sta dicendo la mezzosangue?si tratterˆ di qualche insulsa abitudine babbna!" -Taci mezzosangue o vuoi rischiare che la punizione venga prorogata fino alla fine dell'anno? -Preferirei morire piuttosto che rimanere in punizione per tutto quel tempo insieme a te! -Ecco brava allora chiudi quella stramaledetta boccaccia! Nonostante questo il resto della lezione si svolse tranquillamente senza particolari incidenti. Alla fine dell'ora gli studenti si preparavano a raggiungere ciascuno la sala comune della propria casa ..Be', non proprio tutti: Hermione lanci˜ uno sguardo disperato a Ron ed Harry prima che lasciassero l'aula. Dopo pochi secondi Ron varc˜ nuovamente la soglia e si rivolse al biondo puntandogli il dito contro -Se solo provi a farle del male..io.. -tu cosa pezzente?sibil˜ l'altro sprezzante. -io ti uccido con le mie mani, concluse il rosso. -oh, sto tremando di paura!il pezzente vuole uccidermi! a quel punto sia Harry, che era corso indietro appena resosi conto della situazione, sia Hermione si frapposero tra i due..

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Capitolo 3
*** capitolo III TU NON SEI UNA RAGAZZA ***


CAPITOLO III TU NON SEI UNA RAGAZZA

-Levati dai piedi sfregiato!e anche tu mezzosangue, questa è una faccenda tra me e Wesley!

Hermione cercava di trascinare via un Ron riluttante -pensi che non me la possa cavare da solo?è questo che pensate tutti di me?

-No, Ron, non è questo, xò cerchiamo di non complicare le cose!

-Io ascolterei il consiglio se non volessi richiare di ricominciare a vomitare lumache, ringhiò Draco.

I tre ragazzi estratte le bacchette, cominciarono a gridarsi insulti e a rivolgersi minacce a voce sempre più alta.

-Ora basta!finitela! esordì Hermione decisa, io so difendermi perfettamente da sola..credo che il furetto si ricordi di quando quella volta al terzo anno..

-Prima o poi mezzosangue me la pagherai anche xquesto!sibilò il biondo, il volto contorto dalla rabbia.

La tensione cominciò ad allentarsi piano piano quando la ragazza riuscì a convincere gli amici che non avevano nulla di cui preoccuparsi.

Una volta soli i due presero in mano la pergamena e lessero mentalmente il titolo del tema: "L'incanto patrono". L'argomento era davvero vasto. Hermione prese pergamena e penna e incominciò a scrivere.

"xfortuna questo incantesimo lo conosco, l'ha spiegato Harry quando ci riunivamo segretamente per formare l'Esercito di Silente!.."

"La mezzosangue ha già incomiciato a scrivere..se solo studiassi di più..ma forse potrei sbirciare solo un pochino.."mentre questi pensieri gli attravrsavano la mente si sporse verso la ragazza che accorgendosi della cosa mise un braccio davanti al proprio compito schermando così la visuale.

-e così volevi copiare..gridò.

-non stavo copiando!ringhiò il biondo colto sul fatto.

-forse se stuassi invece di passare tutto il tuo tempo insieme a tutte quelle oche..la tua pergamena non sarebbe ancora intonsa..

-Se non ti conoscessi Granger direi che sei gelosa!

-io?io..gelosa di quelle? replicò la grifoncina scaldandosi.

-Ma non può essere..

-infatti non può essere, sottolineò lei.

-non può essere xchè tu non sei una ragazza sei solamente una mezzosangue so-tutto-io che passa tutto il suo tempo a studiare come un topo di biblioteca e a tenere compagnia a quel perdente di Wesley!detto questo il suo volto si contorse in una smorfia di disgusto.

-Non permetterti di parlare di Ron In questo modo vicida serpe!

Quelle parole l'avevano davvero ferita nel profondo, d'accordo, loro due si detestavano fin dal primo anno, lui le rinfacciava le sue origini babbane..ma addirittura arrivare a dirle questo: 

"tu non sei una ragazza...tu non sei una ragazza...tu non sei una ragazza.." 

Quelle parole rimbombavano nella sua mente come un'eco sentiva le tempie pulsare e la testa che stava per scoppiare.

"Stai calma Hermione, devi stare calma, ora ti rimetti a scrivere, finisci questo stramaledettissimo tema e poi te ne vai ma non devi dargli la soddisfazione di vederti umiliata dalle sue parole"

Non appena ebbe terminato Hermione raccolse le sue cose, arrotolò la pergamena e lasciò Malfoy a scervellarsi su cosa scrivere nel tema.

-Granger te ne vai?

-Dato che ho finito..

La ragazza sentiva che non avrebbe resistito un altro minuto lì dentro assieme a lui e sapeva che se lui l'avesse insultata nuovamente questa volta forse non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime. Corse via lungo il corridoio e salì nella Sala Comune di Grifondoro dove trovò Ron seduto ad aspettarla. Gli corse incontro e senza lasciargli il tempo di aprire bocca lo abbracciò così stretto da togliergli il fiato.

-abbracciami Ron..tienimi stretta.., gli disse sottovoce. Il rosso non se lo fece ripetere due volte e con delicatezza la avvicinò a sè. Il suo abbraccio era caldo e rassicurante.

Hermione appoggiò la testa contro il petto di lui, sentiva gli occhi bruciare e una lacrima rigarle la guancia. Dopo un tempo che le sembrò infinito si sciolse dall'abbraccio di Ron e si impose di sorridere, doveva sorridere: lui non doveva assolutamente sapere per chi aveva versato quella lacrima.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV -riflessioni ***


capitolo IV Ecco il quarto capitolo..ringrazio chi mi ha recensito, messo tra i preferiti o tra le ff seguite..spero che continuiate a leggermi..

CAPiTOLO IV- Riflessioni

Hermione

"Stupida!ma come mi è potuto anche solo passare per la mente che lui potesse guardarmi, interessarsi in qualche modo a me?quando sembra che lo faccia è solo xumiliarmi o divertirsi con i suoi amici.."

Draco

"Forse ho esagerato prima con la mezzosangue, quando ho detto quelle parole..

Le ho dette perchè volevo ferirla, vendicarmi per quella storia del pugno e perchè...non lo so perchè, forse non c'è davvero un motivo o forse l'unico vero motivo è che è nata babbana..e a me hanno insegnato ad odiare quelli come lei..

Ehi, ma che mi sta succedendo?io che mi pento di avere offeso la Granger?E poi se fosse "davvero"una ragazza non potrebbe mai mai stare insieme a quel pezzente di Wesley!..ma poi che cosa me ne importa se la mezzosangue si sbaciucchia quel mostriciattolo?Niente!, proprio niente!Io sono Draco Malfoy, quello che tutte le ragazze desiderano!"

L'indomani, dopo la solita lezione di Piton quando i ragazzi stavano per lasciare l'aula il professoredecise di invitare un paio di persone a trattenersi.

-Signorina Granger e signor Malfoy, qui da me!

Hermione alzò gli occhi al cielo e con aria rassegnata si diresse verso la cattedra, anche il biondo sembrava scocciato come se fiutasse una seccature imminente nell'aria.

-ho corretto i vostri temi e, mi secca ammetterlo, ma quello della signorina Granger è ottimo (il viso di lei si illuminò) mentre non si può certo dire altrettanto del suo signor Malfoy!Quindi, da questo momento in poi la signorina Granger le darà ripetizioni fino a quando i suoi voti non saranno visibilmente migliorati!

La fugace espressione di gioia che era apparsa sul volto di Hermione scomparve lasciando il posto al più nero sconforto.

-Ma professore..io..ecco.., tentò di obbiettare Malfoy

-Niente ma, sibilò Piton con aria irremovibile, così ho deciso e così farete se non volete essere puniti!

Dette queste parole uscì dall'aula lasciando i due ragazzi ancora sconvolti dal fatto di avere l'obblico tassativo di studiare ogni giorno insieme.

La prima a rompere il ghiaccio fu Hermione

-furetto scordati che io ti dia delle ripetizioni!

-xchè, forse credi che a me faccia piacere perdere il mio tempo con te mezzosangue saccente?

-bene, vedo che siamo d'accordo: allora ognuno xla sua strada e...nemici come prima!

-Eh no mezzosangue, Piton lo scoprirà e saremo puniti!è questo che vuoi?

-d'accordo, sbuffò la grifonciana, dato che non abiamo scelta! Domani qui per le 5 e cerca di essere puntuale xchè sappi che io non ti aspetterò!

-Guarda che io ho un sacco di impegni, rispose lui con l'aria di chi vuole darsi importanza, gli allenamenti, la mia..ehm..vita sociale..

-quell'oca di Pansy!esclamò Hermione anche se avrebbe tanto voluto riuscire a trattenersi.

Hermione

"Quell'oca di Pansy...stupida!stupida!stupida Hermione!ma come ti è venuto in mente di dire una cosa simile!Ora quel presuntuoso penserà che ti importa qualcosa della sua vita sentimentale!"

Tutti questi pensieri attraversarono la mente della Grifondoro in una frazione di secondo.

-n..non che mi interessi quello che fai..sia ben chiaro, si affretto ad aggiungere balbettando, tu puoi frequentare chi vuoi..io..beh, lo dicevo solo xchè se tu dedicassi più tempo allo studio..ecco..ora non saremmo in questa situazione!"

-Alle 5 Granger, si affrettò a rispondere Draco in tono glaciale prima di andarsene lasciandola in balia dei suoi pensieri nel mezzo del corridoio ormai deserto.

Capitolo V- studiando

Hermione

"Ecco, di male in peggio, ora sono pure costretta ad aiutarlo a fare i compiti, se non lo faccio Piton potrebbe anche trovare il modo per farmi espellere!Speriamo che almeno questo supplizio non duri troppo a lungo!"

A questi pensieri seguì un lungo sospiro.

-Ehi Hermione, tutto ok?esclamò Ginny che aveva immediatamente colto l'espressione corrucciata dell'amica.

-Direi proprio di no Ginny..

-Ma cosa è successo?Ron mi ha detto che Piton ti ha trattenuto in aula insieme a Malfoy!

-E mi ha praticamente obbligata a dargli ripetizioni!

-Ma non può farlo.

-L'ha appena fatto..proprio poco fa.

-mi dispiace, ora cerca di non pensarci troppo, dai vieni con me in sala comune, credo che Ron ed Harry siano lì. Nel pronunciare quel nome Ginny era arrossita vistosamente.

-Etu come stai?scusami, mi sono sfogata e non ti ho chiesto niente di te..

-il fatto è che non c'è niente da dire..credo che lui continui a vedermi come la sorellina del suo migliore amico..rispose la rossa con una punta di amarezza nel tono della voce.

Quando Hermione arrivò all'appuntamento trovò Draco ad aspettarla appoggiato al muro, la sigaretta alla menta a fior di labbra, la camicia bianca con i primi due bottoni slacciati e pantaloni neri.

Gli lanciò un occhiata furtiva, pensò che era dannatamente bello e subito dopo si odiò profondamente xil fatto di avere formulato quel pensiero.

-Sei puntuale furetto!

-tu in ritardo di 2 minuti mezzosangue e prima incminciamo prima saremo liberi!

Si sedettero uno accanto all'altra dato che il primo compito consisteva nella correzione del tema sull'Incanto Patrono.

Draco

"Ecco, lo sento di nuovo quel dannato delizioso profumo...no, non devo pensarci!Guardala Draco!è sola la solita mezzosangue Granger!"

-Ehi tu,ma mi stai ascoltando, lo rimproverò la ragazza che aveva notato l'aria completamente assente del proprio allievo, se non ti impegni sarà tutto inutile, incalzò puntandogli il dito indice contro al petto.

Se non altro quella sfuriata ebbe il potere di riportarlo alla realtà, una realtà dove ogni cosa è ordinata al proprio posto, dove lui è Draco Malfoy, il più bello della scuola, lei la mezzosangue so-tutto-io Granger.

Il biondo si impose di concentrarsi sul compito.

-Allora Malfoy hai capito?ecco questo lo trovi a pagina 101 del libro che non hai mai aperto!

-ti sto ascoltando mezzosangue..replicò annoiato.

Quando Hermione ebbe finito di spiegare i due raccolsero ciascuno i propri libri, pergamene e piume e si alzarono in silenzio dirigendosi fuori dall'aula senza guardarsi.

Qundo furono abbastanza lontani Draco biscicò un -A domani Granger!che lei non riuscì a sentire.


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Capitolo 5
*** Capitolo V - Dietro la maschera ***


capitolo V Eccomi con il quinto capitolo!

Draco si incamminò verso la Sala Comune di Serpeverde, non si sentiva affatto bene, goccioline di sudore gli imperlavano la fronte pallida, un pensiero ben più pressante delle ripetizioni con la Granger lo attanagliava: sentiva quel marchio ardere sul suo braccio ogni giorno di più. Non era quello che voleva, non era la vita che aveva scelto: lui non aveva potuto scegliere! Erano i desideri di suo padre, non i suoi, non voleva eseguire quegli ordini ma aveva paura. Si domandò se fosse mai contato qualcosa quello che voleva lui ma si rispose subito di no.

Draco
"ho solo 17 anni...e lui mi ucciderà se non lo faccio...Voldemort mi ucciderà! La mezzosangue è brava a parlare di studio, ma a me a cosa serve la scuola? Io non diventerò mai un Auror, non avrò un posto al Ministero...io forse non arriverò neppure alla fine di quest'anno...se non lo faccio.
E dovrei passare il poco tmpo che mi resta chiuso in biblioteca?"

Intanto Hermione aveva fatto ritorno nella propria camera e si era stesa sul letto quando qualcuno bussò alla porta.

-Arrivo. Disse con voce stanca.

-Sono Ginny! Volevo solo sapere se stai bene e come te la sei cavata con il furetto.

Quando l'amica entrò notò subito il viso stanco dell'amica e gli occhi gonfi e arrossati.

-No, non stai bene... Le disse quasi in un sussurro accarezzandole la folta chioma riccia.
Hermione rimase in silenzio e abbracciò l'amica. In quel momento aveva davvero bisogno di un po' di conforto.
Poi le parole le uscirono tette insieme, all'improvviso.

-Sapessi, è davvero insopportabile, almente pieno di sè...si comporta come se fosse lui a fare un favore a me e non viveversa!

-Tesoro, lo so, stiamo parlando di quella serpe di Malfoy, sono anni che si comporta in questo modo!

-Ma... Iniziò a ribattere la riccia, poi si bloccò rendendosi conto che non era pronta per rivelare i suoi pensieri più profondi, i suoi sensi di colpa, i suoi turbamenti e soprattutto non per rivelarli proprio alla sorella del suo ragazzo.
No, quella volta sarebbe stata sola, non avrebbe potuto contare sull'aiuto e la comprensione di Ginny, la sua più cara amica.

Nel frattempo anche  qualcun altro aveva raggiunto la propria camera e aveva trovato Pansy ad aspettarlo, ma lui proprio non si sentiva dell'umore adatto per essere accolto con un

-Draco! Amoruccio!!!!!!!! Ed essere soffocato di baci.

-Pansy, dov'è Blaise? Domandò impassibile ed incurante delle attentzioni di lei.

-Gli ho chiesto se poteva andare a fare un giro così noi..., cinguettò la Parkinson girandogli attorno come un cagnolino.

-Ho mal di testa, fuori di qui! Gridò il biondo esasperato.

Pansy cercò di convincerlo con le sue solite moine ma quello che ottenne fu di essere letteralmente accompagnata alla porta.

Draco
"Mi scoppia la testa! Sto impazzendo! Ho bisogno di aria."

Malfoy si incamminò verso la torre di Astronomia, aveva bisogno di stare un po' da solo, raccogliere le idee, cercare una soluzione, o almeno illudersi di poterne trovare mai una. Ma quando arrivò in cima alla torre affannato e di un pallore spettrale si accorse di non essere solo: quello che vide fu una sagoma ben disegnata dai folti capelli ricci intenta a scrutare l'orizzonte.

"Non è possibile...la mezzosangue, devo andarmene prima che si accorga di me!"

Ma non fece in tempo a formulare questo pensiero che scivolò su un gradino con un gran tonfo che fece girare Hermione di scatto.

-Ehi, c'è qualcuno?

Poi si avvicinò alla fonte del rumore e trovò un Malfoy dolorante che si massaggiava il fondoschina. Non riuscì a trattenere una risatina. Il ragazzo la guardò di sbieco da sotto in su.

-Malfoy? E tu che ci fai qui?
-Granger, potrei farti la stessa domanda.
-Stavo cercando un posto dove stare in pace ma evidentemente...
-Evidentemente con te in giro non ci può essere pace. Puntualizzò lui.
-Ti sei fatto male?
Nel dire quelle parole aveva sentito le guance imporporarsi. Subito dopo aveva mentalmente ringraziato il fatto che fosse inverno e che quindi la luce fosse scarsa già nel tardo pomeriggio.

Hermione
"Hei, ma che faccio? Da quando mi preoccupo per Malfoy?...fai che non se ne accorga fai che non se ne accorga fai che non se ne accorga..."

-Che ti succede Granger? Da quando ti preoccupi della mia salute? Rispose il biondo con l'aria strafottente che gli era propria.
-Vai al diavolo Malfoy!
Replicò la grifoncina facendo appello a tutto il proprio autocontrollo.
Dette queste parole imboccò di corsa le scale.
Quando il rumore dei passi di Hermione si allonanò fino a sparire Draco ebbe la sensazione di sentirsi ancora più solo.
Non faceva altro che allontanare da sè tutti, era cresciuto in una famiglia dove mostrare un qualsiasi tipo di emozione era considerato un atto da deboli e così aveva imparato a tenersi tutto dentro, a non dare confidenza a nessuno fatta eccezione, e neppure sempre, per Blaise  che lo conosceva da una vita ed era l'unico in grado di vedere chi si nascondeva dietro quella maschera da duro.

Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto, recensito e chi mi segue tra i preferiti!Grazie ad Anna_dreamwalker, a emmajane, a KatyAniFrancy e a Black Rose OShea.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI -Rivelazioni ***


Capitolo VI - Rivelazioni Eccomi con un nuovo capitolo...lo so vi ho fatto aspettare parecchio questa volta!un ringraziamento grande a tutti quelli che mi seguono;-)!!!!!grazie;-)

Intanto Hermione si era rifugiata nel bagno dei prefetti: era un posto poco frequentato, tranquillo per chi volesse cercare un po' di pace e, in quel momento era proprio quello di cui la grifoncina aveva bisogno.
Mentre si asciugava le guance rigate di lacrime con una manica della divisa uno scroscio d'acqua richiamò la sua attenzione e subito dopo riconobbe la voce di Mirtilla malcontenta.
- Oh, non c'è più pace qui...venite tutti a piangere e nessuno che si preoccupi di me...ohohohohoh. Un altro scroscio.
-Qualcun altro è stato qui?domandò Hermione cercando di assumere un tono pacato.
-Oh sì, qiel ragazzocosì bello...ohohohoh...così bello, disse Mirtillavolazzando attorno alla ragazza.
-e sai come si chiama?
-Quello alto, biondo, pallido, daiii!
Mirtilla aveva dipinto il ritratto di Malfoy ma non era possibile, doveva per forza esserci un errore.
"No, non è possibile" si disse Hrmione scuotendo violentemente il capo "Uno come Malfoy non viene qui a piangere"
-Ehi, salutami Harry e digli di venire a trovarmi qialche volta...ohohoh, non viene mai eppure aveva promesso!Nessuno si ricorda di Mirtilla, aggiunse con tono lamentoso.
-Glielo dirò!
Quella sera Hermione non riuscì a prendere sonno: continuava a pensare alle parole di Mirtilla, a portsi domande, ad immaginarsi quel lato "oscuro" di lui che non conosceva. Un lato fragile?umano?No, quelle parole non si addicevano a Malfoy: non poteva davvero trattarsi di della stessa persona!

Draco, nella sua stanza era tormentato dagli incubi tanto che da un po' di tempo si svegliava nel cuore della notte gridando parole incomprensibili.
Successe ancora, anche quella notte.
-Draco, Draco, che succede?svegliati!Era Blaise che lo scuoteva vigorosamente.
-mmmm, Blaise, cosa vuoi?
-Hi gridato nel sonno anche stanotte!Hai pronunciato parole senza significato, sembravi terrorizzato da qualcosa. Incalzò l'amico allarmato.
-è stato solo un incubo, è tutto ok, torna a dormire, lo rassicurò il biondo cercando di assumere un tono neutro per quanto gli fosse possibile.
-che ti sta succedendo?io lo capisto che non è davvero tutto a posto!Guardati, sei pallido e comletamente madido di sudore!Lo sai che se hai voglia di parlare...
Ma non fece in tempo a terminare la frase perchè fu interrotto bruscamente - Non ho bisogno di niente, vai al diavolo Blaise!Tagliò corto il biondo.
Blaise lo conosceva da sempre, sapeva che non era il caso di insistere: Draco si sarebbe aprto quando se la fosse sentita, sarebbe arrivato il momento, doveva solo avere pazienza. Provò a stemperare la tensione cambiando argomento.
- E con la Granger, come te la stai cavando?
-Lei è insopportabile ma piton mi ha inflitto questo tormento...
- Ma si è fatta anche molto carina la "signorina insopportabile"...replicò Blaise con aria maliziosa.
-Chi?la mezzosangue'ti prego, mi stai offendendo!
- Be', vedi, io volevo solo essere sicuro che non ti interessasse perchè vedi...Si interruppe, poi, non senza un certo imbarazzo aggiunse-vedi, mi piacerebbe invitarla a Hongsmade sabato prossimo.
-Sai che non mi interessa quel  genere di ragazze!è tutta tua!rispose con tono sprezzante. -be', tua e di Wesley, dato che la dovrai dividere con lui, concluse in tono ironico ma appena ebbe finito di pronunciare quelle parole sentì un'insolita stretta alla bocca dello stomaco. "Stanchezza..."pensò.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII - Quesiti ***


Capitolo VII - Domande Il mattino dopo mentre si incamminava verso l'aula Hermione provava dentro di sè un sentimento contadditorio: da una parte c'era l'odio nei confronti del ragazzo che l'aveva sempre messa in ridicolo e sminuita a causa delle sue origini babbane, dall'altra c'era una nuova comprensione verso qualcuno che forse aveva sempre dovuto tenere nascosto il fatto di avere dei sentimenti e di provare delle emozioni. Continuava a ripetersi che era impossibile che il ragazzo che avava visto Mirtilla nel suo bagno fosse proprio Draco eppure...quel tarlo la stava logorando, doveva scoprirlo anche se sapeva che non sarebbe stata un'impresa facile dato che sapeva di essere l'ultima persone con la quale il biondo avrebbe voluto aprirsi.
Lo vide appoggiato al muro mentre fumava una di quelle sue sigarette alla menta e per un attimo non riuscì a staccare gli occhi da quel profilo perfetto. Si morse un labbro non appena si accorse dei propri pensieri, pensieri che la fecero arrossire vistosamente.
- Ehi, Hermione! La voce di Ron proveniente dal fondo del corridoio la distolse.
- Ciao Ron! Si sforzò di sorridere, lui ricambiò il sorriso e la prese per mano.
-Ti accompagno all'aula, poi raggiungo Harry a divinazione.
La riccia annuì e si incamminò.
Quando Ron la salutò con un bacio ad Hermione non sfuggì l'espressione disgustata di Draco ancora intento a finire la propria sigaretta. Un pensiero fugace le attraversò la mente proprio mentre le labbra del rosso sfioravano le sue: si domandò chissà quale fosse il sapore di Malfoy sapore...mischiato all'aroma di menta.
Si sentì stupida come d'altronde le era capitato di sentirsi ormai troppo spesso negli ultimi tempi.
L'aspettava un'ora di lezione nella stessa aula con il biondo e nel pomeriggio avrebbero dovuto incontrarsi per le ripetizioni: quando sarebbe finito quello strazio? Come avrebbe fatto a scoprire se c'era davvero qualcosa che lacerava il suo animo giorno dopo giorno? Per la prima volta si rese conto che alla fine della lezione la pergamena davanti a lei era completamente intonsa: aveva dimenticato di prendere appunti! Lei, Hermione Granger aveva permesso che lo studio passasse in secondo piano!

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII - Stupido furetto! ***


Capitolo VIII Ciao! Rieccomi con un nuovo capitolo di una fanfiction che avevo lasciato in sospeso da parecchio tempo, mi scuso con tutti quelli che la seguivano e spero che questo nuovo capitolo possa piacere. Ringrazio chi mi segue ma soprattutto un grazie particolare a Poseidonia che mi ha incoraggiato a "rimettere mano" a questa storia!



Dopo un'intera giornata passata a tormentarsi, finalmente arrivò la sera.
Terminata la cena una sensazione che non riusciva a spiagarsi ma che la  assillava senza posa la spinse a dirigersi nuovamente verso la torre di astronomia invece che al dormitorio di Grifondoro.
Doveva inventarsi qualcosa per allontanarsi dai suoi amici senza dare nell'occhio.
Harry e Ron e Ginny camminavano accanto a lei scherzando rumorosamente ignari di ciò che statva tormentanto orami da lungo tempo la loro amica.
Si girò per un secondo verso Ron e lui le sorrise con un'espressione talmente dolce che le procurò un fortissimo senso di colpa e quasi la convinse a non separarsi dal gruppo ma poi, quell'ansia che la consumava da dentro, prese il sopravvento e la aiutò a trovare il coraggio di portare a termine il suo proposito.
-Credo di avere dimenticato il mio libro di occlumanzia da qualche parte dopo la cena, esclamò all'improvviso.
-Puoi tornare a prenderlo domani a colazione, la rassicurò Ginny.
-No, è meglio che vada adessso, stasera pensavo di ripassare per la lezione di domani.
-Ma non ci hanno assegnato nuovi compiti! insistette Ron passandole un braccio intorno alle spalle.
-Lo so ma...voi sapete come sono fatta e so che non riuscirei a prendere sonno se non rivedessi quel capitolo, replicò, una punta di agitazione nella voce.
La riccia aveva toccato il tasto giusto: quello era proprio un comportamento da Hermione Granger e così non poterono aggiungera altro e lei fu finalmente libera di andare via.
Salì di corsa le scale, sentiva il battito del cuore accelerare ad ogni passo, aveva il fiato corto qundo giunse a destinazione.
Si fermò improvvisamente, si sporse leggermente dietro l'ultima rampa di scala e quello che vide la turbò profondamente: Draco era lì con indosso la camicia biancia dell'uniforme e un paio di pantoloni neri, le sigarette alla menta sparse sul pavimento, stretta nella mano destra una bottoglia quasi vuota di whisky incendiario.
Era appoggiato alla ringhiera, lo scguardo perso nel vuoto e ondeggiava pericolosamente verso il basso.
Per un attimo la ragaza rimase letteralmente pietrificata, incapace di qualsiasi azione.
"Devo fare qualcosa o rischierà di precipitare nel vuoto!"
Sentì una morsa allo stomaco e una folata di vento gelido le fece accapponare la pelle, sentì il sudore freddo scenderle lungo il collo.
"Devo fare qualcosa, qualsiasi cosa" pensò in preda al panico.
Senza indugiare oltre si precipitò verso il ragazzo, lo afferrò da dietro, per la camicia e e lo tirò a sè lontano dal parapetto ma nel fare questo perse l'equilibrio e rovinò a terra trascinando Draco con sè.
Il biondo, non capendo cosa stesse succedendo, dapprima gridò, solo in seguito, quando si rese conto dell'accaduto e si accorse di essere disteso a terra addosso ad Hermione Granger incominciò ad inviere contro di lei.
-Sei forse impazzita mezzosangue?
Ma cosa ti è venuto in mente? Levati di dosso!
-Levati di dosso tu, protestò lei che non riusciva a muoversi bloccata dal suo peso.
Draco, con la testa che gli girava rotolò di lato e rimase disteso a terra sul pavimento ghiacciato.
-Cosa ci fai qui? Perchè non sei insieme al tuo fidanzatino lenticchia e al tuo amico sfregiato? Le urlò contro con disprezzo.
-Cosa ci faccio qui? Fece eco Hermione -Ti salvo la vita stupido furetto ingrato, aggiunse ferita.
-Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, tantomeno del tuo, rispose in modo cattivo tentando di alzarsi.
Rotolò però a terra dato che le gambe non furono in grado di reggerlo.
-Dove credi di andare quelle condizioni? Non ti rendi conto che sei completamente ubriaco?
Draco fece un altro tentativo appoggiandosi al muro ma, questa volta, cadde in ginocchio, la testa che girava vorticosamente, tutto intorno a lui era come un vortice.
Sudava.
La riccia gli stappò di mano la bottiglia e sfiorandolo sentì che era gelato.
-Se rimani qui ti verrà una polmonite.
-E a te cosa importa?
"Ma proprio non lo capisci?" avrebbe voluto dire ma, leggendo nuovamente negli occhi di lui il profondo disprezzo dei Malfoy nei confronti dei nati babbani quelle parole le morirono in gola.

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Capitolo 9
*** Capitolo IX - Non ti lascio solo ***


capitolo- IX - Vuoi che ti lasci in pace? Vuoi davvero che me ne vada? Gridava ma il suo tono di voce era esasperato. Si alzò e si diresse decisa verso le scale: voleva andarsene prima che lui la vedesse piangere. No, questa soddisfazione non gliela avrebbe data.
Il biondo era scosso da brividi di freddo in tutto il corpo, la testa che scoppiava.
-M-mezzosangue...non lasciarmi qui...da solo, sussurrò. Le sue parole assomigliavano ad una supplica.
La riccia fece dietro front in un baleno, si avvicinò a lui, l'aiutò ad alzarsi.
-Ecco, così, metti un braccio intorno alle mie spalle. Stai tremando. Con la mano libera la riccia gli sfiorò la fronte. - Scotti! Hai la febbre alta, dobbiamo andarcene subito!

"E ora dove lo porto? Cosa faccio? Se lo riporto nel suo dormitorio qualcuno potrebbe vedermi e in ogni caso non è bene che lo vedano ridotto in questo stato...ma se lo  porto a Grifondoro dove potrei nascondelo? Come giustificare la sua presenza? Impossibile!"

Mentre si trascinava lungo le scale e i corridoi sorreggendo Draco e pregando che non perdesse conoscenza le venne un'idea.

"Certo: la stanza delle necessità, come ho fatto a non pensarci prima?"

 Leggermente rincuorata si avviò in quella direzione. Il cuore le batteva all'impazzata per il timore di venire scoperta.

-I-io svengo, biscicava il biondo ad ogni passo.
-Eh no, furetto, tu rimarrai sveglio, siamo quasi arrivati, ancora un piccolo sforzo...
Finalmente entrarono: trovarono una stanza confortevole e un bel letto caldo.
Hermione lo aiutò ad adagiarsi sul letto e lo coprì.
-Mezzosangue, non sei obbligata a rimanere. Disse ansimando.
-Lo so benissimo. Rispose tentando di mantenere la voce ferma.
-Perchè stai facendo questo?...La testa, mi scoppia la testa!...perchè?...mezzosangue... Le sue parole erano diventate un misto di lucidità e delirio, le idee si erano fatte confuse.
-Stupido furetto, ma come ti sei ridotto? Esclamò sconsolata vedendo il biondo che si agitava in preda alle convulsioni.
-Lasciami qui, non ho bisogno della pietà di nessuno io, sono un Malfoy io!
Hermione non potè non notare l'enfasi che metteva ponendo l'accento sulla sillaba "io", più volte reiterata.
 Una smorfia le si dipinse sul volto corrucciato.
-Lasciami solo! Suonava come un ordine. - Sono sempre stato solo...
Queste ultime parole trasmettevano invece un senso di sconfinata solitudine.
- Sono sempre stato solo... Ripeteva scosso da brividi.
-Io non lo farò, non ti lascerò da solo, ma forse dovrei portarti in infermeria.
-In infermeria no! Ebbe un sussulto e la fissò con occhi sbarrati, pieni di terrore. - Nessuno deve vedermi così! Suonava come una supplica.
-D'accordo, non ti muovere!
-Come se fossi in grado  di farlo, rispose l'altro di rimando, sul volto un sorriso simile ad un ghigno.
La riccia, in punta di piedi, uscì dalla stanza delle necessità e si avviò verso l'infermeria: a quell'ora l'avrebbe trovata deserta e se fosse stata attenta a non svegliare Madama Chips avrebbe potuto prendere le medicine per Draco.

"Prendere le medicine? Rubarle piuttosto! Ma cosa sto facendo?"
Sentì il cuore che le schizzava fuori dal petto al pensiero che lei, da sempre una studentessa modello, potesse rischiare l'espulsione. Per cosa poi? Ah, sì, per aiutare qualcuno che la detestava!

Ciao a tutte!
eccomi qui ad aggiornare anche quest'altra ff...lo so, è passato un bel po' di tempo dall'ultimo aggiornamento...mi scuso con tutte le persono che mi stanno seguendo e le ringrazio perchè nonostante aggiorni non troppo spesso continuano a leggermi;-)
Spero che questo nuovo capitolo possa piacervi e che mi lasciate qualche commentino...
baci,
Asya

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Capitolo 10
*** Capitolo X - Ma cosa sto facendo? ***


Capitolo X- "D'accordo Hermione, cerca di stare calma"

Ripeteva a sè stessa mentre percorreva i lunghi corridoi e sgattaiolava fino alla porta dell'infermeria.
Un rumore improvviso la fece sobbalzare, trattenne il respiro per qualche secondo prima di rendersi conto che si trattava semplicemente della gatta di Gazza.
Rimase nascosta, immobile fino a che, intorno a lei, il castello ripiombò nel silenzio.
Ancora pochi passi e finalmente raggiunse il luogo tanto agognato: l'infermeria.
-Alohomora! Sussurrò puntanto la sua bacchetta in direzione della serratura che scattò istantaneamente.
 All'interno del locale non c'era nessuno.
Doveva agire in fretta.
Si trovò di fronte un enorme scaffale stracolmo di pastiglie multicolori, erbe curative e impacchi: un senso di scoramento l'assalì.
Doveva trovare il surrogato magico di una medicina babbana, la tachipirina...ma come?

"Certo, con un incantesimo di richiamo!"

Si ritrovò, quasi senza rendersene conto, con due grandi pastiglie rotonde tra le mani.

"Sono in giro per Howgarts in piena notte, ho scassinato una serratura chiusa a chiave, ho rubato"
"Sono in giro per Howgarts in piena notte, ho scassinato una serratura chiusa a chiave, ho rubato"
"Sono in giro per Howgarts in piena notte, ho scassinato una serratura chiusa a chiave, ho rubato"

Si maledì mentalmente per essersi cacciata in quella situazione mentre percorreva, a ritroso, la strada compiuta poco prima.
Tremava ad ogni passo.
Finalmente giunse alla stanza delle necessità e si precipitò a vedere quali fossero le condizioni del suo paziente.
Scottava più di prima, delirava ed era assalito da un senso di nausea insopportabile.
-Ecco prendi questa. Disse mentre con una mano gli sollevava delicatamente il capo e con l'altra lo aiutava ad assumere la medicina.
-Cos'è? Mezzosangue, non starai per caso cercando di avvelenarmi?
-Se non te ne sei accorto sto cercando di farti guarire stupido furetto! E ora smettila di fare il bambino e apri questa stamaledetta bocca!
Si sentiva stanca, arrabbiata, esasperata.
Stava per alzarsi ed andarsene quando, inaspettatamente, biondo cedette.
-Bravo, vedrai che starai meglio presto, lo rincuarò la riccia con tono conciliante mentre si accertava che deglutisse.
Rimase seduta sua una sedia che aveva posto accanto al letto per un tempo che le sembrò infinito prima che i primi segni del sonno, ormai imminente, la cogliessero.
Draco nel frattempo si era addormentato: era segno che le cure stavano facendo effetto e che la febbre era scesa.
Accostò il palmo della mano alla fronte pallida di lui per controllare la temperaura.
Non era ancora sfebbrato anche se doveva essere calata parecchio dato che, anche le convulsioni erano scomparse e il biondo sembrava godere di un sonno piuttosto tranquillo.
Emise un sospiro di sollievo.
La riccia faticava a tenere gli occhi aperti sebbene si imponesse di farlo con tutta sè stessa. Gli avvenimenti di quella notte erano stati troppi e soprattutto troppo intensi perchè ne rimanesse indenne.
L'immagine del suo letto vuoto accanto a quello di Ginny, il volto di Ron, Ron che era ancora il suo ragazzo, quello che le voleva davvero bene passarono lentamente davanti ai suoi occhi stanchi fino a che, sfinita, si addormentò.
La mattina li ritrovò vicini: Draco disteso supino e Hermione mezzo seduta, mezzo accasciata sul petto di lui.
-Ehi, mezzosangue...Un sussurro. - Grazie... Un altro sussurro.
La riccia aprì gli occhi e si rese conto che il suo tono di voce non conteneva alcuna traccia di disprezzo o di malizia.
-Dobbiamo andarcene di qui e alla svelta! Nessuno deve sapere che una mezzosangue mi ha quasi salvato la vita, aggiunse rovinando tutto.
-Puoi pure togliere il "quasi razza" di ingrato! Pensi davvero che a me procurerebbe piacere il fatto che si sapesse in giro che ho passato la notte a fare da balia ad una viscida serpe che puzza di alcool e ad impedire che soffocasse nel suo stesso vomito?
Si sforzò di rispondergli nel modo più cattivo che le riuscisse. Voleva umiliarlo e forse con quelle parole ci era riuscita.
Draco non riuscì a guardarla negli occhi, sentì affacciarsi dentro di sè un sentimento strano, nuovo: l'imbarazzo.
Non era decisamente stato abituato a sentirsi così, lui, il purosangue, superiore per nascita ad ognuno.
-Scusa...Sottovoce.
-Puoi ripetere? Non credo di avere sentito bene. Non sapeva se fosse maggiore la meraviglia o il desiderio di provocarlo.
-Hai capito benissimo....Sempre incapace di alzare lo sguardo. -Senti cosa mi hai dato stanotte? Desideroso di cambiare discorso.
-Ho rubato una medicina a Madama Chips! Arrossì.
-Tu hai fatto cosa? La voce che esprimeva sconcerto.
-Hai capito benissimo.
-Lo sai, vero, che se ti avessero scoperta avresti rischiato l'espulsione?
-So perfettamente quello che ho rischiato, replicò sforzandosi di mantenere un'aria indifferente.
-E posso chiederti il perchè... Il resto della domanda gli morì in gola, Hermione non gli lasciò il tempo di terminare la frase.
-Sarà meglio muoversi, tagliò corto incamminandosi verso l'uscita.

"Perchè?...brutto furetto imbecille! Perchè credi che lo abbia fatto?"

 Sentì una morsa alla bocca dello stomaco ma si sforzò di mantenere la calma.
Le aveva fatto l'unica domanda alla quale non si sentiva pronta a rispondere, non ancora.
Vedendo che l'altro non aveva mosso un solo passo si voltò.


Ciao a tutte!
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto...ringrazio le 16 persone che mi seguono e le 7 che mi hanno messo nei preferiti! Un grazie speciale a Barbarak che mi recensisce sempre;-)!!!
Che ne direste se aggiornassi un giorno fisso a settimana?
baci,

Asya




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Capitolo 11
*** Capitolo XI - Emozioni contrastanti ***


Capitolo XI Ciao a tutte!
Scusate l'enorme ritardo con cui pubblico questo nuovo capitolo...spero che abbiate comunque voglia di continuare a seguirmi! Un grazie a tutte le persone che recensiscono o che semplicemente leggono!


Qunado Hermione si voltò vide un Draco pallido, spettinato, con due cerchi neri intorno agli occhi tanto da rendere il viso, per contrasto, ancora più spettrale.
-Sei sicuro di sentirti bene?
-Benissimo mezzosangue, non dirmi che sei entrata nella parte della crocerossina! Vedi di non abituarciti.
Un senso di vertigine lo fece sbandare mentre la riccia, senza indugiare, gli correva incontro per sostenerlo. Lui le rovinò addosso e si ritrovarono, per la seconda volta in ventiquattro ore, stesi a terra, lei bloccata dal peso di lui.
-Scusami mezzosangue, forse non mi sono ripreso proprio del tutto. Ammise.
-Sei ancora debole per la febbre e per la sbornia. Soppesò le parole calcando l'accento sull'ultima. Ora ti aiuto ad alzarti.
Vuoi che la crocerossina rimanga ancora un po' qui con te? Ironica.
-Ti andrebbe? Speranzoso.

-"Ti andrebbe? Draco ma come ti viene in mente di dire una cosa del genere alla mezzosangue? Non la stai invitando ad una cena!" Si diede mentalmente dell'idiota.

-Non mi andrebbe, è solo che non voglio lasciarti in questo stato pietoso.
Erano ancora a terra, lui sopra di lei, le bocche così vicine che avrebbero potuto sfiorarsi.
All'improvviso, Draco, annullò la distanza che c'era tra di loro e unì le sue labbra a quelle della grifoncina in un bacio casto. Si scostò subito dopo e pronunciò un grazie seguito da un sorriso alla Malfoy.
Hermione era letteralmente pietrificata.
Era bastato quel brevissimo contatto tra le loro labbra a lasciarla incapace di articolare una qualsiasi sillaba.
La realtà era che Draco l'aveva baciata. Perchè?
Dopo un primo momento di emozione, frammisto a smarrimento, questa si smorzò lasciando il posto ai dubbi e poi ad una dolorosa certezza: voleva solo prenderla in giro.
-Malfoy, ma che stai facendo? Seccata.
-Non ti eccitare troppo mezzosangue, ti ho solo detto grazie, e, soprattutto, non farci l'abitudine!
-Stupido presuntuoso, credi davvero che questo basti ad eccitarmi?

"Ma che sto facendo?Lo sto provocando? Stupida Hermione, quando imparerai a tenere a freno la tua linguaccia?"

-Allora, cosa vorresti che facessi Granger? Ora la stava davvero provocando. -Come ti fa divertire quello sfigato di lenticchia? Racconta... Il suo tono era diventato sprezzante.

"Ron...Ron a quest'ora mi starà cercando..." Sentì un nodo stringerle la gola.

-Ron non è uno sfigato e sai che cosa vorrei adesso? Che tu ti levassi di dosso! Stizzita.
-Non c'è bisogno di strillare così, basta dirlo che preferisci i pezzenti. Rabbia e forse...gelosia.
Replicò il biondo, con disprezzo, alzandosi e lasciandola a terra completamente interdetta.
-Ma chi ti credi di essere? Disse con un filo di voce, ma ormai lui era uscito dalla stanza delle necessità lasciandola lì, sul pavimento gelato, a lottare con le proprie emozioni contrastanti.
Era uno stupido, un presuntuoso, un narcisista...ma lei non riusciva a levarselo dalla testa forse anche perchè era tutte queste cose insieme!
Solo di una cosa era certa: Ron non si meritava tutto questo!
.

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