Idol in Incognito

di Suzyyy92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** "New Life in LA" ***
Capitolo 3: *** "Emozioni Contrastanti" ***
Capitolo 4: *** "Il Passato che Ritorna" ***
Capitolo 5: *** "Prospettive Differenti..." ***
Capitolo 6: *** "Il Coraggio di Voltare Pagina" ***
Capitolo 7: *** "Amici e Giornalisti..." ***
Capitolo 8: *** "Volontà Negate..." ***
Capitolo 9: *** "Il Ritorno di Vecchi Rancori..." ***
Capitolo 10: *** "Diverse e Strane Sensazioni" ***
Capitolo 11: *** "Ricordi di una vita lontana" ***
Capitolo 12: *** "Troppe domande" ***
Capitolo 13: *** "Eventi Che Cambano La Vita" ***
Capitolo 14: *** "Decisioni Importanti" ***
Capitolo 15: *** "Stesso Sangue" ***
Capitolo 16: *** Capitolo Speciale ***
Capitolo 17: *** "Momenti tra dubbi e novità" ***
Capitolo 18: *** "Un appuntamento quasi perfetto" ***
Capitolo 19: *** "Brividi e strane emozioni" ***
Capitolo 20: *** "Strani avvicinamenti" ***
Capitolo 21: *** "Attimi di nervosismo" ***
Capitolo 22: *** "Difficile verità" ***
Capitolo 23: *** "La forza di affrontare la realtà" ***
Capitolo 24: *** "Tra il cuore e la ragione" ***
Capitolo 25: *** "Prove e sentimenti..." ***
Capitolo 26: *** "Il Valore delle Parole" ***
Capitolo 27: *** "La scelta del cuore" ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***




Seoul. Sala registrazione SM Entertainment.

Un gran frastuono, urla, insulti. Tutto proveniva da lì, dalla sala 4. La sala dove gli Exo, uno dei gruppi più conosciuti e influenti di Corea stavano registrando le tracce del nuovo cd che sarebbe dovuto uscire da lì a poco.
“Basta! Me ne vado!” qualcuno aveva urlato a gran voce sbattendo la porte alle sue spalle. “Sei solo un bambino viziato! Vattene!” qualcun altro aveva sottolineato, fregandosene di quello che sarebbe potuto succedere.
 


 
Seoul. Stazione della metropolitana.

Erano anni che non si vedevano così tante persone in coda accalcate per recuperare l’ultimo giornale. Era successo qualcosa di davvero grosso: un attentato? un’epidemia? un colpa di Stato? No. Nulla di tutto questo.
Un gruppo di ragazze commentavano disperate. “Hanno addirittura annullato il comeback!” urlava la più bassa del gruppo “E’ stato davvero un egoista, ha pensato solo a se stesso! Dopo Kris, Luhan e Tao ora anche lui se ne va? E la motivazione quale sarebbe? E’ ridicolo!” ripete l’amica mentre scorreva le notizie su Twitter che correvano sempre più veloci. Con loro una terza ragazza le osservava con lo sguardo cupo, senza dire una parola.
Poco distante, un ragazzo dai capelli biondi con un cappello rosso, un paio di occhiali da sole e una mascherina nera che gli copriva quasi tutto il viso passava inosservato dietro la folla che ripeteva a gran voce il nuovo scandalo che stava colpendo l’industria del kpop. “Certo che la gente non ha proprio nient’altro da pensare” ripeteva fra sé mentre saliva sull’ultima carrozza della metropolitana.  
    
Ciao a tutti! Questa storia per me è un vero e proprio esperimento. Per chi già mi conosce è una storia completamente dalle altre che sto scrivendo. Nasce dalla mia curiosità, e dalla mia voglia di lavorare su personaggi sempre nuovi e diversi. Non vi anticipo da subito chi sarà il protagonista... Spero vi piacerà. Vi lascio intanto il prologo, fatemi sapere cosa ne pensate!!!

Grazie a tutti coloro che mi seguiranno in questo "esperimento" <3


 

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Capitolo 2
*** "New Life in LA" ***


"New Life in L.A."

Los Angeles. Santa Monica

Il sole era sorto già da un pezzo. Il suono della sveglia rimbombava tra le mura della stanza. Aprì gli occhi controllando l’ora di fianco a lui “Oh no, sono in ritardo!”. Odiava svegliarsi e dover fare tutto di fretta. Dopo essersi lavato e messo addosso al volo la maglietta della divisa e i soliti pantaloni vecchi ormai di un secolo saltò in sella alla sua bici, direzione “Bar Tropical – Spiaggia di Santa Monica”. Ormai quel locale era diventato la sua casa. Ci passava dentro gran parte della giornata ed era diventato il punto di riferimento per la maggior parte degli altri dipendenti. Amava il suo lavoro, ormai erano otto anni che lavorava lì ed era amato ed apprezzato da tutti. Certo che, se dieci anni fa qualcuno gli avrebbe detto che sarebbe diventato un barista a Los Angeles probabilmente gli avrebbe riso in faccia.

Dopo aver buttato la bici nel solito angolo dietro il magazzino riuscì a intrufolarsi dal retro senza farsi vedere dal titolare. “Oh Bryan, eccoti! Il signor Wilson ti stava cercando e sono riuscito a pararti il di dietro, ma dov'eri finito?” per fortuna c'era Lucas in questi casi. “Grazie Bro! Giuro ti devo una cena. Quella maledetta sveglia…” adorava quel ragazzo. Era stata la prima persona che aveva conosciuto quando si era trasferito negli Stati Uniti, si era dimostrato amico fin da subito ed era riuscito anche a fargli ottenere quel lavoro al bar.

La giornata era trascorsa  velocemente, proprio come al solito. Qualche risata con Lucas, le solite chiacchierate con le ragazze sulle spiaggia ed era già arrivato il momento di tornare a casa. Una vita monotona ed eccessivamente normale, proprio come piaceva a lui. Una vita completamente diversa da quella di dieci anni prima.
Bryan, così aveva deciso di farsi chiamare dal momento che aveva messo piede su suolo americano, amava la sua vita. Per anni, quando viveva in Corea, aveva ricercato questa normalità ed ora riusciva ad assaporarne ogni attimo. Qui, nessuno sapeva niente di lui. Qui, il kpop ero uno stile di musica talmente di nicchia che non avrebbero mai saputo niente del suo passato. In questi otto anni si era ricreato l’identità perfetta, la fama e il successo erano ormai lontani. Era molto diverso dal ragazzo di allora. Qui era semplicemente Bryan, il ragazzo coreano che era arrivato negli Stati Uniti alla ricerca 

Era sabato sera e come tutti i fine settimana d’estate venivano organizzate le solite feste in spiaggia. “Che dici, andiamo a spaccarci d’alcool alla Laguna?” chiedeva Lucas mentre tornavano a casa. “Sempre la stessa serata! Ormai le ragazze che frequentano quel posto ce le siamo girate tutte! Cerchiamo qualcosa di nuovo!” lo sguardo di Bryan venne catturato da un cartellone pubblicitario. “Ma tu sei pazzo! Vuoi davvero andare al The Roxy? Costa tantissimo… il mio stipendio da barista non me lo permette” lo sguardo di Lucas era completamente disperato. “Sarà pieno di donne, e poi ho proprio voglia di una serata diversa! Offro io stasera, ci vediamo alle dieci da me!” Bryan salì in sella alla sua bici dirigendosi in fretta verso casa.

Anni  fa se qualcuno dei suoi amici gli avesse proposto una serata in discoteca probabilmente avrebbe eclissato l’invito con qualche stupida scusa, ma da quando era a Los Angeles era diventato un amante della movida e della vita notturna. Ormai aveva trent’anni ma aveva la stessa voglia di vivere di un ragazzino del liceo. Stava vivendo in maniera un po’ tardiva l’adolescenza e la spensieratezza che per anni gli erano state negate. Aveva passato la vita tra porte chiuse in faccia e scandali assurdi. Ora invece era libero, e questo lo faceva stare bene. 

Dopo aver posteggiato la bici tra le mille cianfrusaglie del garage, si diresse con passo svelto verso la porta di casa quando si accorse di una busta appoggiata sopra la maniglia della porta. Aveva la casella della posta talmente piena di volantini pubblicitari e cartacce che il postino ormai era abituato a lasciargli li qualunque comunicazione o pacco. “Ah viene dalla Corea, sarà l’ennesima lettera di mia madre… Domani la guardo” pensò tra se mentre entrava in casa e buttava la busta con noncuranza  in mezzo alle altre mille lettere che i suoi famigliari gli continuavano a scrivere. La sua famiglia era l’unico contatto che gli era rimasto con il suo paese d’origine, alcuni suoi vecchi amici avevano più volte cercato di contattarlo ma senza alcun risultato, fino a perdere completamente le speranze. Se lo ripeteva sempre tra se, quella vecchia vita ormai era solo un lontano ricordo…  

Dopo essersi fatto la doccia e vestito a dovere si guardò allo specchio. Pelle chiara, occhi color cioccolato e i suoi soliti capelli biondi lo facevano sentire sempre bello e desiderato. Ed intanto a pochi metri da lui quella lettera era rimasta lì, non considerata. Chissà chi l’aveva scritta, sul angolo destro risaltava il suo nome, quel nome che ormai non esisteva più…
 
to: Byun Baekhyun
4, Nelson Street
Los Angeles, CA 90038 - 001
 



Ecco il primo capitolo di questo esperimento! Il nostro protagonista ha voluto completamente cambiare vita. Ma che succederà?
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto!

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Capitolo 3
*** "Emozioni Contrastanti" ***


Los Angeles. Beverly Hills – The Roxy

Erano rimasti sorpresi dall’enorme fila di gente che si  accalcava fuori dal locale. Nonostante fosse così costoso quegli enormi volantini che tappezzavano la città avevano dato modo al locale di farsi una grande pubblicità . Quelle file interminabili di persone che si spingevano l’una sull’altra ricordavano a Bryan tutte quelle fan che rimanevano per ora in attesa di entrare ai concerti, tra le urla e i no delle guardie intorno a loro. Il suo sguardo per un istante venne invaso da vecchi ricordi, per poi tornare lucido sulla realtà quando due bellissime ragazze si avvicinarono a lui e a Lucas.  “Ma voi siete i baristi del Tropical?” chiese una delle due ragazze. Capelli rosso fuoco e un tubino nero aderente che avrebbe fatto perdere la testa a chiunque. “Non sapevo che fossimo così famosi” iniziò a scherzare Bryan seguito a ruota dall’amico.

Le donne, in quegli anni, erano diventate la sua maggior fonte di sfogo. Nonostante avesse ormai trent’anni il suo interesse non era quello di aver una relazione ma semplicemente passare delle nottate in loro compagnia. Non che non fosse pronto per qualcosa di stabile, ma semplicemente non era interessato a impegnarsi seriamente, finchè non avesse trovato la persona giusta per lui. Eppure, quando era in Corea, avrebbe tanto desiderato avere una “relazione normale”.

Erano finalmente riusciti ad entrare al The Roxy. In fondo all’interno non era nulla di così eclatante come sembrava. Le due ragazze, che si era scoperto fossero due clienti abituali del locale, li avevano seguiti e si erano sedute con loro per bere qualcosa. Era una serata molto particolare, ecco perché così tanta gente era in fila fuori dal locale. La musica in sottofondo non era la classica musica commerciale che erano abituati a sentire. “Figo! Per una volta non c’è la solita musica latina, cos’è questo?” chiedeva Lucas mentre si guardava attorno. L’espressione di Bryan era decisamente perplessa. Avrebbe desiderato ascoltare tutto tranne che quel genere di canzoni. “E’ Kpop, è uno stile nuovo! Viene dalla Corea, e spacca tantissimo!” intervenne una delle due ragazze sedute accanto a loro. Un genere di musica che Bryan, purtroppo conosceva fin troppo bene. “Oh la musica del tuo paese, credevo ascoltavate roba tradizionale voi coreani…” ridacchiava il ragazzo. “Non è un genere nuovo, solo che è un genere che non è stato molto esportato all’estero…” la sua risposta fu secca e scocciata.

Nonostante sembrava che l’amico si stesse divertendo come non mai, quella sera, l’umore di Bryan non era molto propenso al divertimento, nonostante la rossa continuasse a girargli attorno. Era sempre stato così, quando non aveva voglia era meglio lasciar perdere.
“Che fai? La rossa non ti piace?” chiedeva Lucas insistente mentre sorseggiava il suo drink. Bryan aveva passato tutta la sera al tavolo ad osservare la gente ballare con davanti a lui la sua Vodka Lemon ancora intatta. Non sapeva neppure lui cosa lo faceva sentire “strano”, forse la stanchezza accumulata dal lavoro o forse semplicemente sentire quella musica non lo faceva stare bene.  Si era allontanato dal suo Paese ed ora sembrava che il suo Paese volesse prepotentemente riavvicinarsi a lui “Non so nemmeno io cosa ho in realtà… anzi se non ti dispiace vado a casa” si alzò di scatto, lasciando Lucas da solo in compagnia delle due ragazze.
 

Seoul.  Sede SM Entertainement

C’era grande scalpore quella mattina tra i corridoi della Sm Entertainemnt. Giornalisti e fotografi erano ammassati tra i corridoi in attesa dell’annuncio ufficiale, i flash pronti per gli scatti e microfoni e telecamere preparati per immortalare il momento dell’ingresso dei vari componenti del gruppo.
Erano anni che si aspettava una notizia del genere. Dopo tanti tentavi non riusciti, finalmente il comeback tanto cercato sarebbe diventato qualcosa di concreto. Dopo i vari scandali che avevano invaso il gruppo, le carriere da attori e solisti, e il servizio militare, gli Exo erano pronti a riunirsi per un nuovo progetto, tutti insieme. O meglio, quelli che erano rimasti.

Il rombo di una moto, distrasse il gruppo di fan accalcato fuori dalla sede che si diresse nella sua direzione. A bordo del bolide c’era Suho, il leader del gruppo. Il principe delle SM, quel ragazzo tanto bello e gentile che negli ultimi anni era diventato un vero punto di riferimento dell’agenzia per tutti i giovani che si avvicinavano al mondo del kpop . Aspettò l’arrivo degli altri ragazzi per poi entrare tutti insieme, pronti ad affrontare domande e critiche dei giornalisti. In quegli anni ognuno di loro si era dedicato alla sua vita in maniera diversa. D.O. era diventato un attore professionista, partecipando a produzioni cinematografiche importanti, Xiumin aveva iniziato a diventare ospite fisso di molti reality televisivi, Chen, dopo essersi sposato e diventato papà molto giovane, aveva continuato a collaborare nella produzione di Ost e a crescere a livello musicale e canoro, vincendo diversi premi, Kai e Sehun, erano appena tornati dal servizio militare e stavano avendo molto successo nel campo della moda. E poi c’era lui, Park Chanyeol quello che più di tutti negli anni era riuscito a crescere come celebrità, aveva pubblicato album di successo, aveva partecipato ad alcuni drama e si era creato la notorietà anche all’estero. All’appello mancava solo Lay, ancora costretto a rimanere in Cina ostacolato da diversi problemi politici. 
Nonostante erano anni che i ragazzi erano nel mondo dello spettacolo, mai come questa volta era importante fare bella figura per tornare ai vertici delle classifiche. Gli Exo erano tornati, e il pubblico non aspettava altro che questo comeback. L’obbiettivo questa volta era solo uno, oltre al pubblico coreano, volevano conquistare il mercato internazionale, con un tour in tutto il mondo!
 

Seoul. Quartiere residenziale Mapo-Gu

Aspettavano questo momento da mesi, e finalmente il fatidico giorno era arrivato. Gli Exo avrebbero rilasciato il nuovo singolo! Sul divano del suo piccolo appartamento nella periferia di Seoul, una ragazza saltellava alla notizia mentre aspettava il collegamento con gli uffici della SM dove avrebbero fatto l’annuncio ufficiale. “Daiii Yunhee! Staccati da quel computer… vieni, oddio!!! Eccoli!” urlava Sohyun all’amica che nel frattempo stava lavorando al pc, senza prestare alcuna attenzione alle parole della ragazza. “Smettila di urlare che sto lavorando! Devo finire questo articolo per domani, altrimenti il capo mi uccide” nonostante ciò venne distratta dal comportamento da fan impazzita della coinquilina.

Yunhee lavorava per una delle testate giornalistiche più famose del paese, aveva avuto la fortuna di entrare nello staff di quel giornale solo pochi mesi prima ed il lavoro era diventato le sua priorità.  “Oddio, ma quanto sono belli!!! Guarda Suho, gli anni per lui proprio non passano… oddio Kai! Guarda Chen con i capelli neri, è bellissimo! Ti prego  Chanyeol… che figo!!” urlava la ragazza dai lunghi capelli colorati mentre strattonava il braccio della povera Yunhee. “Ah Chanyeol… più passano gli anni più ti monti la testa…” pensò tra sé, mentre cercò di mettere a sedere l’amica ormai impazzita ed ascoltare quello che stava dicendo il grande ragazzo dai capelli scuri.  Mandarono in onda il videoclip. Anni fa, anche Yunhee sarebbe stata emozionata come Sohyun. Amava gli Exo, spendeva i soldi delle sue paghette per comprare i cd, andava ai raduni e sapeva quasi tutto di loro, ma qualcosa dentro di lei era cambiato. Qualcosa che nessuno sapeva, nemmeno la sua migliore amica. “Allora che ne pensi? Fantastici vero?” chiese al termine della canzone. “Si sente che manca Baekhyun…” queste furono le sue uniche parole prima di ritornare a completare il lavoro da consegnare in redazione.

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Capitolo 4
*** "Il Passato che Ritorna" ***




Los Angeles. Santa Monica

Era stata una serata strana. Non sapeva neanche lui perché si sentiva in quel modo. La musica di quel locale l’aveva scosso e gli aveva riportato alla mente vecchi ricordi che di certo non voleva risvegliare. Era scappato per anni dal kpop e quella sera il kpop si era ripresentato prepotentemente davanti a lui. Non era da lui abbandonare il suo amico da solo con due ragazze, oltretutto decisamente carine ma la sua presenza in quel locale non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.
Rientrato a casa si butto sul divano e rimase alcuni istanti a fissare il soffitto. Odiava sentirsi così. Si alzò di scatto dirigendosi in cucina. Appoggiata tra le altre la lettera che aveva trovato quel pomeriggio sulla maniglia della porta. Rimase per un attimo a fissarla colpito dalla calligrafia differente con cui era scritto l’indirizzo. “Allora non è di mia madre… ma chi mi ha scritto?” pensò tra se, ancora indeciso se aprirla o meno. Non aveva più amici in Corea, eppure quella scrittura non era di nessuno della sua famiglia. Prese la lettera e si butto sul letto, incuriosito da chi avrebbe potuto scrivergli.
 
Caro Baekhyun, se ancora ti posso chiamare così…

Come stai? Sarai stupito nel leggere questa lettera. Ti ricordi di me? Oppure la tua nuova vita ti ha completamente cancellato i ricordi? Sono anni che ho perso completamente le tue tracce. Inizialmente non credevo che ciò sarebbe potuto accadere, pensavo che le nostre vite in un modo nell’altro si sarebbero di nuovo incontrate e invece per tutto questo tempo il nulla più assoluto. Né una telefonata, né un messaggio, eppure dicevi di tenerci a me. L’unica cosa che ho saputo di te è stata grazie a tuo fratello, so che ti sei trasferito negli Stati Uniti. Mi ha detto che stai bene e che lavori in un bar adesso. Sono contenta, davvero! Nonostante so che non mi crederai, ho sempre voluto solo il tuo bene.  In questi otto anni sono cambiate tante cose, mi sono laureata, ho trovato un lavoro e sono finalmente riuscita ad avere una vita indipendente dal passato. Sai, non è stato per nulla facile e la colpa è stata anche tua.

Sicuramente ti chiederai come abbia fatto a trovare il tuo indirizzo. Non è stato facile riuscire a convincere tua madre a darmelo, ma sai sono una persona che quando vuole ottenere qualcosa la ottiene a qualunque costo…

A volte mi chiedo come tu possa aver abbandonato completamente tutta la tua vita per andare a vivere come una persona normale. I tuoi amici, che dicevi contavano tanto per te che fine hanno fatto? Hai mollato tutto come un codardo in un momento in cui la tua carriera stava prendendo il volo… Perché l’hai fatto? Sei scappato dalla tua vita, dalla tua famiglia e anche da me…

In questi giorni, gli Exo stanno facendo comeback dopo che Kai e Sehun sono tornati dal servizio militare. Non riesco ancora ad immaginare il gruppo senza di te, nonostante ormai sia passato tanto tempo… a quanto gira sui giornali tra qualche settimane inizieranno un tour mondiale… probabilmente non ti importerà nemmeno di questo, ma mi sentivo di dirtelo…

L’altro giorno, mentre sistemavo delle cose, ho trovato alcune vecchie foto e quel album che mi avevi autografato fuori dagli studi della SM, di nascosto da tutti. “Alla mia fans più speciale…” quella dedica non la dimenticherò mai, come non dimenticherò mai quel “se non sei un idol, non puoi capire” che mi hai detto quando ci siamo lasciati… Ho ancora il tuo viso in lacrime impresso nella mente, così come ho ancora i ricordi vividi delle tue urla quando avevi scoperto che stavo uscendo con lui… Forse avevi ragione tu, non potevo capire ed ancora oggi, a trentanni non capisco cosa c’era nella tua mente…

Eppure nonostante tutto continuo a volerti bene e continuo a credere nel destino che un giorno le nostre strade si rincontreranno…

La tua fan più speciale…
 
 
Bryan si portò le mani davanti al viso, facendo cadere quel foglio di carta di fianco a lui. Mai si sarebbe immaginato che lei gli avrebbe scritto…  “Perché mi fai questo? Fanculo… “ pensò tra sé. Prese la lettera tra le mani, fissano nuovamente il contenuto con gli occhi lucidi….
 

Seoul. Sede SM Entertainement.

Era un susseguirsi di flash di macchine fotografiche. La notizia del comeback degli Exo sarebbe stata su tutte le prime pagine dei giornali e le TV ne avrebbero parlato per giorni. Ai ragazzi aspettava una settimana molto impegnativa e l’euforia del tornare a lavorare insieme si vedeva nei loro occhi e nei loro continui sorrisi. Sembrava che, nonostante il tempo passato, il rapporto tra loro era rimasto quello limpido e spensierato dei ragazzini di un tempo. Tra uno scatto e l'altro ridevano e scherzavano sotto l'occhio vigile e attento dei manager dell’agenzia, pronti finalmente al nuovo colpo sul mercato musicale internazionale. Eppure dentro di loro c’era una grande crepa, qualcosa che era difficile mostrare, ma qualcosa che dentro faceva soffrire tutti, almeno un po’.

Le domande dei giornalisti cercavano come al solito di catturare i pensieri più intimi e personali dei ragazzi. “Allora Xiumin, davvero tra tutte le donne che hai conosciuto nei reality non hai ancora trovato quella giusta per te?” chiedeva un giornalista. “Kai, sei stato considerato tra i cento uomini più belli del mondo, cosa hai da dire a riguardo?” chiedeva un altro. “Chen, come ci si sente ad essere papà di una bambina?” insisteva un altro ancora. I ragazzi cercavano di rispondere in maniera gentile e pacata anche alle domande più scomode. All'improvviso una reporter si rivolse al leader “Suho, dopo tutti questi anni cosa pensi dell’abbandono di Baekhyun? Avete sempre evitato di parlarne…” gli sguardi dei ragazzi si girano tutti verso di lui. “A volte, quello che ti porti dentro è più forte di quello che fai trasparire fuori, probabilmente è così che lui si sentiva. Un po’ tutti ci sentiamo così…” le sue parole provocano un silenzio generale, seguito da un grande vociferare da parte dei giornalisti “Cosa intendi con queste parole? Spiegati meglio…”. Chanyeol, che era stato zitto per tutto il tempo, si alza “Smettetela con queste domande! Siamo qui per parlare di musica, non per far gossip! E ora scrivete tranquillamente che sono arrogante!” il tono della sua voce è freddo e scocciato. L'atmosfera era cambiata all'improvviso come se quella domanda avesse risvegliato qualcosa che turbava gli animi di tutti. Uno scandalo mai risolto, qualcosa a cui giornalisti e fan non avevano mai trovato una risposta.

Fortunatamente la proiezione del nuovo video e l'arrivo della torta per i festeggiamenti del loro lavoro riscaldarono un po’ gli animi. Li aspettava un tour, dove oltre alle solite esibizioni in madrepatria, c’erano dieci tappe, tra Europa, Sud America e Stati Uniti. Gli Exo erano tornati, pronti a questa nuova sfida a livello mondiale!
 

Seoul. Quartiere di Gangnam.

Era in ritardo, come al solito. Se il direttore sarebbe arrivato in ufficio prima di lei, per Yunhee questa volta sarebbero stati problemi seri. Aveva passato tutta la notte a finire l’articolo che avrebbe dovuto consegnare stamani e si era addormentata con la testa sul pc. Correva  più veloce che poteva tra i passanti ma quel abbigliamento “da perfettina”, come lei solitamente lo chiamava, non era di certo il più comodo in una momento come quello.
Davanti a lei enormi cartelloni pubblicitari che annunciavano i tour degli Exo distraevano la sua corsa. “Ancora questi Exo, mi chiedo come possa la SM continuare a investire su questo gruppo…” pensava tra se. Il giorno precedente Sohyun, la sua coinquilina nonché sua migliore amica, le aveva fatto una testa tanta con questo comeback che quasi non era riuscita a farla lavorare.

Yunhee si era sempre considerata diversa dalla massa. Se tutti seguivano una moda, lei faceva l’opposto. Era sempre stata una persona molto mirata sui suoi obbiettivi, testarda e decisa. Gli Exo erano stati per anni l’unica cosa che l’avvicinava al kpop, ma ormai anche la passione si era affievolita. Eppure dentro di lei si sentiva ancora legata indissolubilmente a qualcosa di quel gruppo, qualcosa che un tempo l’aveva fatta ridere ma l’aveva anche fatta piangere.

Per fortuna il capo non era ancora arrivato in ufficio, tirò un sospiro di sollievo e decise di andare a prendere un caffè con un collega in attesa di indicazioni. Avvicinandosi alla macchinetta il suo sguardo venne nuovamente distratto da un poster attaccato al muro davanti a lei. Era la miniatura dello stesso cartellone che si era trovata davanti qualche minuto prima mentre raggiungeva l’ufficio. “Ma quelli non sono gli Exo? Che ci fa un poster da teenegers attaccato al muro?” chiede al collega che stava lottando, come al solito, con la macchinetta del caffè. “Credo che la SM ci abbia dato l’esclusiva sul loro tour… ieri il direttore era al telefono con il loro manager!” Yunhee lo guardò con aria preoccupata mentre continuava a fissare le immagini dei membri esposte prepotentemente davanti a lei…
 
 

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Capitolo 5
*** "Prospettive Differenti..." ***



LOS ANGELES. BAR TROPICAL. SPIAGGIA DI SANTA MONICA

Quella mattina la testa di Bryan era completamente altrove. Non aveva chiuso occhio tutta la notte, quella lettera l’aveva completamente sconvolto. Non si sarebbe mai aspettato che lei l’avrebbe cercato di nuovo, ora che finalmente era riuscito a ricrearsi una nuova vita. Senza rendersene conto era il terzo frullato che stava facendo sbagliato. Il signor Wilson, dalla cassa, lo osservava con sguardo attento e severo. Se c’era una cosa su cui non transigeva era la perfezione dei frullati. Erano la bevanda che caratterizzava il “Bar Tropical” e tutti coloro che visitavano Los Angeles, venivano alla spiaggia di Santa Monica solo per assaggiarli ammirando il mare cristallino. “Lo zucchero… Bryan, ti sei dimenticato lo zucchero! La signora si è lamentata e se lo sa il capo poi…” continuava a ripetergli Lucas mentre il suo sguardo, completamente assente, fissava il cielo azzurro davanti a loro. “Ah già… ero convinto di averlo messo…” cercava di giustificarsi con l’amico. “Ma si può sapere che hai? Ieri sera te ne sei andato nel bel mezzo della serata, e questa mattina sembra che non connetti…” lo rimproverava Lucas. Il ragazzo aveva capito che c’era qualcosa di strano in Bryan, questo atteggiamento non era proprio da lui. Solitamente era un tipo giocoso che amava ridere, scherzare e commentare le ragazze che si avvicinavano al bancone, ma quella mattina, non aveva praticamente proferito parola. “Non ho niente, davvero! Sono solo un po’ stanco… “ la sua risposta non convinceva Lucas che nel frattempo cercava, inutilmente, di sopperire all’errore del collega.

Peccato che il signor Wilson si era accorto di tutto “Byun… Byun… ma ti svegli? Prima hai confuso un frullato alla banana con uno alla fragola, poi hai rovesciato i bicchieri ed ora ti dimentichi di mettere lo zucchero…  ma in che mondo vivi? Torna sulla Terra! Se la sera sei stanco vattene a letto presto invece di gironzolare per locali!!!” le parole del suo capo erano secche e pungenti. Quando si arrabbiava nella mente di Bryan era un susseguirsi di flashback, quella mattina più che mai.

Il signor Wilson, uomo sulla cinquantina con un passato da sex symbol tra le spiagge californiane, gli ricordava tanto il suo vecchio manager. Quel tono di voce severo, le urla e quel modo di scherzare così ambiguo che non faceva ridere nemmeno un bambino. Bryan era sempre stato una persona a cui nessuno poteva mettere i piedi in testa facilmente, quando il manager rimproverava qualcuno, lui era sempre tra le prime file nel difendere i compagni. Non era una persona che lasciava passare nulla, era il classico con sempre la risposta pronta. Eppure oggi, davanti al signor Wilson non poteva far altro che chinare il capo “Ha ragione… mi scusi non ero concentrato, farò del mio meglio da adesso in poi” anche l’uomo rimase sorpreso della sua risposta. “Dopo tutti questi anni hai finalmente capito chi comanda qui dentro, prenditi una pausa e quando rientri ti voglio attivo!” senza parlare Bryan fece quelle che gli era stato detto e si chiuse in bagno per qualche minuto.

In fondo, sia Lucas che il suo capo avevano ragione, quel giorno la sua testa era completamente altrove. Era come se all’improvviso la sua mente era ritornata violentemente a dieci anni prima. Da quando era arrivato negli Stati Uniti, aveva cercato da subito di ricrearsi un identità e di allontanarsi il più possibile da quello che era stato il suo passato. Nessuno a Los Angeles sapeva che Bryan era in realtà Byun Baekhyun, uno dei main vocalist degli Exo, uno dei gruppi kpop più importanti nel panorama musicale, voce amata e stimata dai fans che anni prima aveva improvvisamente lasciato il gruppo e la musica senza una spiegazione. Almeno questo è quello che la SM Entertainemet, la sua vecchia agenzia, aveva fatto credere a tutti.

Dopo la serata al The Roxy si era reso conto che quella musica tanto lontana dalla cultura americana si stava pian piano avvicinando, e la cosa gli faceva paura. Era come se sentisse che la sua identità era in pericolo. Le parole, poi, di quella lettera avevano solo peggiorato le cose. La ferita che ha fatica si era ricucita negli anni si era improvvisamente riaperta, e la sua reazione a quelle parole ne era la dimostrazione. Gli sembrava tutto così assurdo, quella persona che era sparita per anni, dandogli la possibilità di andare avanti aveva di nuovo prepotentemente fatto irruzione nella sua vita. Con i suoi modi pungenti e il suo stile impeccabile era riuscita di nuovo a mandarlo in crisi con un semplice foglio di carta. Lei, la ragazza dei suoi sogni, la persona che più di tutti gli era mancata nei primi anni di lontananza da casa. L’aveva amata, tanto e lei probabilmente non l’aveva mai capito, o almeno questo era quello che a lui era sembrato. Come se non bastasse, a quanto pare gli Exo stavano facendo comeback. In quegli anni aveva completamente perso le tracce di ognuno dei membri, era riuscito soltanto tramite i social ad avere qualche informazione di loro, ma niente di più. Ormai la sua vita era cambiata, quello era il passato ed ora voleva pensare solo al presente e al futuro… peccato che il passato era tornato di nuovo a cercarlo.
 
SEOUL. RISTORANTE “VIPS GANGNAM STATION”

C’era un susseguirsi di voci una sull’altra quel giorno nel tavolo di una dei tanti ristoranti del lussuoso quartiere di Gangnam. “Al nostro comeback e al tour mondiale, che questo sia un nuovo inizio per gli Exo” gridava a gran voce Suho mentre i suoi compagni alzavano i bicchieri pieni di soju. Era passato tanto tempo dall’ultima cena insieme per festeggiare un nuovo successo. Era una data storica, l’inizio di una nuova era. O meglio, la rinascita del gruppo. Si intravedeva la felicità negli sguardi di tutti i ragazzi, avevano aspettato per tanto tempo la possibilità di tornare sul palco tutti insieme e finalmente quel momento era arrivato. La SM aveva nuovamente dato fiducia a loro e questa volta aveva addirittura deciso di tentare il mercato internazionale. Non era la prima volta che l’agenzia mandava un gruppo all’estero ma gli ultimi tentativi erano stati totalmente vani. Ma gli Exo erano una macchina da guerra, lo erano sempre stati. Avevano fan che li amavano in tutto il mondo, erano riusciti a conquistarli tramite Youtube e i social ed era arrivato il momento di tentare la fortuna con dei veri e propri concerti. Tutti i membri erano esaltati all'idea di poter viaggiare e portare la loro musica in diverse parti del mondo.

Suho teneva in mano il foglio con le tappe e Xiumin guardava divertito i nomi delle diverse città che avrebbero visitato “Londra… wooow! Parigi… wooow! Ci sono addirittura due tappe in Italia, che bello! Una a Milano e una a Roma!” urlava esaltato l’eterno bambino del gruppo. Xiumin era sempre stato così nonostante fosse il più grande dei membri era tra quelli con l'animo più da ragazzino. Chanyeol all'improvviso tolse il foglio dalle mani del leader incuriosito anche lui delle città che avrebbero visitato. Lui era stato in Europa tante volte durante le promozioni dei brand di moda di cui era ambassator, la cosa che lo emozionava maggiormente erano le tappe negli Stati Uniti. “Ma vi rendete conto che la nostra prima tappa è a Los Angeles? Visitare la California è sempre stato uno dei miei sogni…” i suoi occhi brillavano di felicità. Conquistare il mercato americano era sempre stato uno dei suoi obiettivi, ed ora l'occasione ce l'aveva davanti agli occhi.

La cena proseguì tra risate e vecchi ricordi. Sehun guardava cellulare, e faceva notare agli altri che erano entrati con la loro nuova canzone già nel trend globale di Twitter, Kyungsoo parlava con Suho del suo nuovo film,  Chen mostrava a Kai le foto della sua bambina che cresceva tanto in fretta e nel mentre Chanyeol e Xiumin si sfidavano su chi beveva più shot di soju in meno tempo. Il legame che c'era tra quei sette ragazzi non era mai cambiato, nonostante negli anni i diversi scandali li avevano messi più volte in difficoltà. Ora una nuova pagina della loro vita professionale stava per essere scritta, e gli Exo non vedevano l'ora di poter cominciare.
 

SEOUL. QUARTIERE MAPO-GU

Era stata un giornata così stressante che Yunhee era tornata a casa con un gran mal di testa. Tra riunioni e interviste era stata tutto il giorno in ufficio con il suo capo che la metteva di continuo alle strette. Eppure amava a tal punto quel lavoro che nemmeno tutto questo stress le pesava. Era riuscita in pochi mesi a diventare una dei membri fondamentali per la redazione del giornale. Al capo  piacevano i modi schietti e diretti che aveva Yunhee. Era una ragazza che non aveva alcuno scrupolo nel dire quello che pensava, ed era così testarda che se aveva un obbiettivo lo doveva raggiungere a tutti a costi. Era la risorsa che in redazione riusciva maggiormente ad essere amata dal pubblico con i suoi articoli dove riusciva a raccontare le  notizia senza troppi giri di parole. Sembrava nata per quel lavoro. Eppure, diventare una giornalista non era mai stato uno dei suoi obbiettivi di vita, almeno prima. Un susseguirsi di eventi che l’avevano sconvolta nella sua tarda adolescenza l’avevano portata a scoprire quello che c’era dietro a questa macchina di scoop e dichiarazioni che catturavano l’attenzione della difficile società coreana.

Yunhee era quel tipo di persona a cui nessuno poteva mettere i piedi in testa. Non ci erano riusciti nemmeno i suoi genitori quando, spinta dalla voglia di migliorarsi era scappata dal suo piccolo paese  per andare vivere a Seoul, in cerca di fama e successo. Si era iscritta all’Università, e aveva trovato un piccolo appartamento da condividere con Sohyun, un’altra studentessa che negli anni sarebbe diventata la sua migliore amica.

Quella sera Sohyun era uscita con alcuni amici e Yunhee era sul divano alla ricerca di qualcosa di interessante in televisione. Dopo un giornata stressante in ufficio non c’era nulla di meglio che  passare la serata a guardare un film con una tisana calda tra le mani. Peccato che quella sera, come da alcuni giorni a questa parte le televisioni non parlavano d’altro che del ritorno degli Exo. “Ancora ? Non gli bastano i cartelloni in tutta la città… pure in TV” pensava tra se alla ricerca di qualcosa di diverso tra i canali. Quel giorno aveva scoperto che il suo giornale aveva l’esclusiva con la SM per il loro nuovo tour ma era più che certa che  il suo capo non avrebbe sprecato una risorsa come lei dietro a fan girl impazzite e notizie inutili. Rassegnata decise di fermarsi su un loro vecchio concerto.  Aveva amato quel gruppo alla follia anni prima, e sentire quelle canzoni la facevano viaggiare indietro con i ricordi. Per lei gli Exo erano i ragazzi di quei tempi, gli quei giovani che cantavano e ballavano sulle note di “Peter Pan” vestiti da folletti o incantavano con “Miracles in December”. Quei sette ragazzi raffigurati nei cartelloni pubblicitari non erano più i ragazzi che tanto aveva amato e seguito, e poi tra loro mancava lui, Baekhyun, il suo preferito.

Lo squillo del cellulare la riportò alla realtà, era un numero sconosciuto. ”Ehm pronto?” disse la ragazza sorpresa dall’orario della chiamata. “Parlo con la signorina Kim Yunhee?” era una voce femminile , probabilmente di una donna poco più grande si lei. “Si, sono io!” la sua risposta fu secca e decisa. “Chiamo dalla SM Entertainement,ho avuto il suo contatto dal capo redazione del giornale per cui lavora…” all’improvviso Yunhee entrò in uno stato di apparente confusione.  Perché la SM doveva chiamare proprio lei?

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Capitolo 6
*** "Il Coraggio di Voltare Pagina" ***



Seoul. Quartiere Mapo-Gu

Quella mattina, quando aveva scoperto tramite il collega della prossima collaborazione del giornale con il nuovo tour degli Exo, Yunhee aveva pensato sin da subito che il capo redattore avrebbe affidato la cosa a qualche collega meno quotato. Era inutile rischiare di perdere una risorsa importante per farla occupare semplicemente di musica. La loro era una testata di prim’ordine in tutta la Corea, e c’erano affari ben più importanti da portare avanti. Peccato che il suo capo, quanto pare, non la pensava così. Il contratto esclusivo con la SM Entertainement era qualcosa da considerarsi molto redditizio e vantaggioso. “Ah… la SM Entratainement?” era molto nervosa all’idea di quello che avrebbero potuto proporle. “Si signorina, come penso sappia la nostra agenzia ha dato l’esclusiva al vostro giornale per il nuovo comeback degli Exo e per il tour mondiale che il gruppo farà a partire dalle prossime settimane” nella sua testa, Yunhee, sperava di non sentire quelle parole “Si, le vostre pubblicità sono sparse in tutta la città e ho visto che anche le televisioni ne parlano”. Anni fa, una telefonata del genere l’avrebbe fatta impazzire “Ecco, il suo capo redattore, ha segnalato lei come persona più adatta a seguire questo progetto. Il nostro CEO vorrebbe incontrarla all’inizio della prossima settimana per conoscerla e per poterle illustrarle il tutto!” la giovane giornalista aveva iniziato ad agitarsi, avrebbe voluto trovare una scusa plausibile per rifiutare l’invito ma la segretaria della SM tagliò corto e dopo averle dato tutte le direttive chiuse la telefonata.

Ed ora che poteva fare? Andarci e rifiutare davanti al CEO? Fingersi malata quel giorno? Non era una che solitamente si rifiutava di far le cose soprattutto se si trattava di lavoro, ma questa era una situazione decisamente particolare. Si sarebbe trovata davanti ai suoi occhi quel gruppo di suoi coetanei che l’avevano fatta tanto impazzire da ragazzina, di nuovo! Già, perche per Yunhee non sarebbe stata la prima volta che se li sarebbe ritrovati davanti! Gli anni erano passati, erano cambiate le circostanze ma sicuramente si sarebbero ricordati di lei, soprattutto qualcuno. Era proprio questo quello che maggiormente la spaventava. Gli Exo per lei non erano semplicemente il gruppo che seguiva da ragazzina, quei ragazzi erano persone reali con la quale lei aveva avuto a che fare. Un passato scomodo, che l’aveva fatta soffrire l’aveva portata ad allontanarsi da loro. Nella sua mente i ricordi di quei giorni erano ancora molto chiari, era stato il periodo più bello della sua vita, peccato che poi le cose non erano andate come dovevano.

Nonostante tutto lei, non aveva colpa, ed era proprio questo che la faceva innervosire di più. Era stata vittima di un sistema che non gli apparteneva e nessuno, a parer suo, aveva fatto qualcosa per aiutarla. Con il tempo la consapevolezza del passato aveva migliorato le cose dentro di lei, ma c’era sempre quel qualcosa che la mandava in crisi ogni volta. Trovarsi ancora ad affrontare il passato sarebbe stato davvero troppo difficile per lei ma Yunhee non era una persona che si arrendeva alle sfide.

Los Angeles.Santa Monica.

Faceva molto freddo. La nebbia creava un atmosfera quasi spettrale dietro le figure di due ragazzi. Il clima tra i due non era dei migliori. “Cosa mi devi dire? Non ho fatto altro che pensare al tuo messaggio” parlava con filo di voce la ragazza, mentre il ragazzo davanti a lei gli stringeva le mani quasi congelate. Tremava e non per il freddo. “Ascoltami, io non mi ero mai innamorato in tutta la mia vita. Sei stata la prima, in tutto! Quello che ho provato con te, non l’avevo mai provato con nessuno prima… ma devo concentrami sul mio lavoro, quest’anno ho tanti nuovi progetti con il gruppo e… non sto dicendo che non ti amo ma al momento non potrei darti quello che meriti e non posso nemmeno rischiare di mandare all’aria la mia carriera” la voce del ragazzo era fredda e disperata al tempo stesso. La ragazza davanti a lui “Non ho parole, dici di amarmi e mi lasci così?” scoppiò a piangere cercando di allontanare il ragazzo il più possibile da lei. “Ma io ti amo ma non possiamo stare insieme… se non sei un idol, purtroppo, certe cose non le puoi capire”. La ragazza prese il piccolo anello di coppia che portava al dito e lo scaraventò a terra allontanandosi da lui sempre di più. “Sei solo uno s*****o Baekhyun! Ecco cosa sei! Tu e la tua vita da idol… ho fatto di tutto per te, a costo pure di nascondere me stessa per il tuo bene, ma a quanto pare neanche questo è bastato… ” queste furono le sue ultime parole prima di scomparire tra le nebbia. Il ragazzo era rimasto lì, fermo senza sapere cosa fare. Raccolse il piccolo anello da terra mentre le lacrime rigavano lentamente il suo bellissimo viso.

Nuovamente quel sogno. Erano da tanto che Bryan non lo faceva più. Pensava, finalmente, di essersene liberato, e invece eccolo di nuovo davanti ai suoi occhi. Che poi chiamarlo sogno era quasi un azzardo, era l’incubo di quello che era realmente stato. Quella sera di tanti anni fa. Non avrebbe mai voluto lasciarla così, ma purtroppo doveva. Quella situazione l’aveva messo alle strette, l’agenzia e i suoi compagni non facevano altro che ripetergli che erano “anni importanti” e che doveva concentrarsi sul lavoro. Vivere una relazione completamente all’oscuro dal mondo, negare davanti all’evidenza, insomma, non si poteva. Questo era il prezzo da pagare dell’essere famoso, non essere più libero di essere un ragazzo normale. Non si era mai perdonato di averlo fatto, nonostante lei sembrava che poco dopo l’avesse già sostituito con qualcun altro. L’ultima persona che lui sperava, alla faccia degli “anni importanti” che il suo gruppo continuava a ripetere. Con il tempo la rabbia si affievolita ma dopo quella storia non era più riuscito a fidarsi di nessuno. Se per tanto tempo era riuscito a mettere da parte quella storia, quella lettera era riuscita a riportare tutto alla luce. Quella storia era stato l’inizio della fine. La fine del idol Baekhyun.

Bryan si alzò dal letto per correre in bagno a sciacquarsi la faccia. Rimase fisso a guardare l’immagine riflessa allo specchio “Basta… non ci devo più pensare! Il passato è passato! Bryan torna in te!”. Quel volto, cresciuto, non era poi così cambiato, ma Baekhyun era il suo passato ed ora doveva concentrarsi solo sul presente! E il suo presente era quello del barista del “Bar Tropical” che fa innamorare le ragazze e che è arrivato a Los Angeles in cerca di fortuna!

Scese in cucina, prese la lettera e con accendino la bruciò. “Così non mi potrai più importunare, bye bye!” disse fra sé mentre una lacrima rigava lentamente il suo volto. Tirò un sospiro e prese una di quelle pillole per dormire riposte nella credenza. Tornò in camera riaddormentandosi all’istante.
 

Seoul. Sede SM Entertainement

Il sole risplendeva tra i vetri della stanza. Yunhee si stava preparando di tutta fretta cercando di raccogliere i suoi lunghi capelli scuri in una treccia ordinata. Il suo abbigliamento di quel giorno era accurato e preciso. Non voleva sfigurare. Oggi, avrebbe dovuto affrontare il CEO della SM Entertainement. Era passata una settimana da quella telefonata e nei giorni seguenti aveva maturato dentro di lei la consapevolezza che era meglio non declassare l’invito ma semplicemente dirgli di no una volta che se lo sarebbe trovato davanti se la cosa non era di suo gradimento. Si vantava di essere tanto adulta e non era nel suo stile tirarsi indietro con scusa inutili. Nonostante non nutriva simpatia nei confronti di quella agenzia ed avrebbe fatto di tutto per evitare che gli Exo entrassero di nuovo nella sua vita era curiosa di sapere cosa voleva proporgli quel uomo.

In poco più di mezz’ora raggiunse la sede della SM Entertainement. Un colpo al cuore la assalì quando si ritrovò davanti l’edificio. Una miriade di ricordi iniziarono ad invaderle la mente. Lei, ragazzina, che saltava la scuola per rimaneva le ore nascosta dietro i cespugli ad aspettare i suoi idoli scendere da quei furgoni neri per entrare nel retro della struttura. Le urla, i pianti, i sorrisi di quando qualcuno di loro si avvicinava. I rimproveri delle guardie che cercavano di allontanarla. Insomma per un istante quei momenti da fan ritornarono davanti ai suoi occhi. Notò un gruppo di ragazzine poco lontano da lei armate di cellulare e quaderni per gli autografi con loro un gruppo di giovani idol si erano fermati per qualche firma e qualche foto. Rimase per qualche istante ad ammirare la scena fino a quando il clacsono di un fuoristrada non la riportò con la mente alla realtà. Senza quasi accorgersene quella macchina che arrivava a gran velocità gli stava andando addosso. Con un balzo saltò sul marciapiede antistante infastidita dal suono continuo della persona alla guida di quel bolide “Ti ho visto cretino! Inutile che suoni!”. Seguì la macchina con sguardo, notando che stava entrando nel retro della struttura. “Sarà qualche vecchio idol che si è montato la testa con i soldi…” pensò tra se mentre si avvicinava all’ingresso principale della struttura.

Per un attimo, una volta entrata, fu come se gli mancasse il respiro da quanto il cuore batteva forte. L’ingresso della struttura era enorme e Yunhee non aveva la minima idea di come raggiungere l’ufficio del CEO. “Fa che nessuno mi riconosca...” si continuava a ripetere dentro di sé mentre spaesata cercava qualcuno a cui chiedere informazioni. Si continuava a guardare intorno quando fortunatamente la receptionist la raggiunse indicandole l’ufficio in questione “E’ la giornalista che ha l’appuntamento con il nostro CEO giusto? Prego mi segua”. La donna percorse insieme a Yunhee il corridoio che l’accompagnava ad un ascensore, il cuore della ragazza batteva sempre più. “Ora prenda l’ascensore e salga all’ultimo piano, l’ufficio è l’ultimo in fondo a corridoio” a quanto non l’avrebbe accompagnata.

Era arrivata all’ultimo piano. Pochi metri di distanza separavano la ragazza da quel ufficio. Solitamente non era il tipo di persona che si innervosiva ma quella situazione scomoda la faceva tremare. Si fermò un attimo e fece un sospiro “Forza! Ormai sono qui e devo sentire cosa mi vuole… non mi posso di certo tirare indietro”. Era pronta! Con passo svelto raggiunse quasi l’ufficio del CEO quando proprio da quella porta stava uscendo di tutta fretta un ragazzo con un cappello nero e un paio di occhiali da sole con lo sguardo abbassato che finì a sbattere contro la povera Yuhnee. Senza nemmeno guardare in faccia la ragazza, prosegui per la sua strada “Guarda dove metti i piedi, razza di idiota!” era già nervosa per l’incontro che stava per avere e ci mancava solo questo tipo. La reazione del ragazzo fu immediata “Cos’è ora fanno salire pure i trainee negli uffici? Calmati ragazzina!” quella voce, non poteva essere. Yuhnee voltò lo sguardo mentre quel ragazzo stava salendo sul ascensore. “No, non può essere lui…” pensò, mentre la giovane segretaria del CEO le aprì la porta e facendola accomodare sul un lussuoso divano di pelle nera…

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Capitolo 7
*** "Amici e Giornalisti..." ***


Los Angeles. Spiaggia di Santa Monica. 

Il sole era sorto già da un pezzo e di tutta fretta, come al solito, Bryan si stava preparando per andare al lavoro. Era passata ormai una settimana e dopo quella nottata aveva deciso che niente e nessuno avrebbe nuovamente intralciato la sua tranquillità. Amava la sua vita e voleva viverla a pieno, senza vivere con i rimpianti di quel passato che l'aveva tanto fatto soffrire. "Sei proprio bello questa mattina" ripeteva tra se mentre si sistemava in maniera impeccabile i suoi capelli davanti allo specchio. Un po' di gel, qualche spruzzo di profumo ed era pronto per andare al lavoro. Quel lavoro che tanto amava e che in questi giorni aveva un po' trascurato.

Il Bar Tropical, come ogni sabato pomeriggio, era pieno di gente, soprattutto belle ragazze tutte raggruppate attorno al bancone. "La bionda è mia! Tu punta all'amica e stasera ce le portiamo fuori a cena!" sussurrava Bryan a Lucas intento a preparare uno dei suoi cocktail. Due bellissime ragazze, probabilmente studentesse universitarie fuori sede, erano sedute ad un tavolino poco distante dal bancone e stavano sorseggiando uno Spritz mentre ammiravano la bellezza del mare cristallino. "Ragazze siete nuove qui, non vi ho mai visto da queste parti? Questo è un omaggio della casa" chiese Bryan cercando di conquistarle offrendole delle patatine. La ragazza mora lo guardò quasi con sospetto mentre la bionda sorrise timidamente ringraziandolo. Ogni volta era così. Bastava un sorriso ed era fatta.


La vita di Bryan era ripresa regolare, tra lavoro, donne e divertimento, proprio come piaceva a lui. Lucas, come al solito era in suo degno compagno di avventure, lui che non sapeva nulla del suo passato e che l'aveva accettato così com'era con i suoi pregi e i suoi difetti, sempre pronto per accompagnarlo nelle sue pazzie. Nella sua vita passata, Bryan aveva avuto tante delusioni dalle persone che reputava amici, soprattutto da una. Colui che da sempre aveva considerato il suo migliore amico gli aveva fatto uno dei torti maggiori del mondo, si era sentito usato, preso in giro e soprattutto tradito da una persona per la quale lui avrebbe fatto i salti mortali pur di vederlo felice. Peccato che quella persona non l'aveva mai capito perché negli ultimi tempi era troppo presa dal successo e dalla voglia di affermarsi come personaggio pubblico. Dopo anni, grazie a Lucas era, finalmente, riuscito a di nuovo ricredere nell'amicizia. Eppure, aveva deciso di raccontargli poco di lui per paura di essere ferito di nuovo.

 

Seoul. Quartiere di Gangnam.

Un ragazzo dormiva beatamente nell'enorme letto avvolto da un candido piumone, aveva passato la nottata insieme ad una donna molto bella, che era scappata all'alba lasciandogli un biglietto appoggiato al comodino. Da quando la sua ultima fidanzata l'aveva lasciato la sua vita era così, passava da una donna all'altra per una notte di sesso e poi all'indomani si svegliava tutto solo nel suo letto con il solito biglietto di ringraziamento e adorazione. E pensare che durante i suoi prima anni da idol si vantava di essere tra i più bravi del gruppo a rispettare le regole mantenendo la sua castità, cosa che i suoi compagni difficilmente riuscivano a tenere a freno, anche chi davanti ai fan faceva trasparire tutt'altro. Ai tempi per lui e i suoi compagni era divertente vedere le strane accoppiate che ricreavano i fanbase, i dubbi sessuali e quelle ship che in realtà non esistevano se non a livello d'amicizia. Ormai le cose erano cambiate, era cresciuto e si stava godendo la sua vita e non c'era niente che lo poteva fermare, soprattutto in un momento come questo in cui la sua fama era alle stelle.

La sveglia risuonava caotica tra le quattro mura del suo appartamento, un attico all'ultimo piano di uno degli edifici con la vista più spettacolare di tutta Seoul. Dopo essersi rigirato più volte tra le coperte, aprì gli occhi per spegnere quella sveglia fastidiosa quando si rese conto che era in ritardo per un'importante impegno con i fotografi. "Oh cazzo!" pensò tra se mentre corse in bagno a prepararsi. Il suo aspetto doveva essere impeccabile quel giorno visto che, come al solito, quegli scatti avrebbero il giro del mondo. Nel frattempo anche il suo cellulare squillava senza sosta. Era Suho, il leader del gruppo, che lo chiamava preoccupato per non averlo ancora visto arrivare. "Pronto!" la sua risposte fu quasi un lamento. "Chanyeol, si può sapere dove sei finito? Ti ho aspettato per più di un ora al bar, fra meno di mezz'ora abbiamo il servizio fotografico!!!" il solito tono calmo del leader era stato invaso da ansia e agitazione. Nonostante gli anni passati per lui l'importante era sempre quello di fare bella figura e non creare ulteriori problemi con la SM. "Non ho sentito la sveglia... ma qualcuno riesce a venirmi a prendere? Mi faccio trovare pronto in meno di dieci minuti..." ormai era sana abitudine per il ragazzo farsi accompagnare da qualcuno al lavoro, da quando aveva comprato la macchina nuova si scocciava ad esporla agli occhi indiscreti. "Prova a sentire Chen, doveva portare la bambina all'asilo, magari è ancora nella tua zona!" era una buona idea, anche se conoscendo era sicuro che ormai era già arrivato alla SM. Dopo aver lasciato giù il telefono provò a sentire Chen ma il telefono continuava a suonare occupato. "Dannazione!" il nervosismo di dover utilizzare la sua macchina lo stava invadendo sempre di più, ma al momento non c'era altra soluzione se non voleva che tutto il gruppo rischiasse problemi seri.

L'enorme fuoristrada nero correva per le vie delle città, fortunatamente l'ora di punta era passata già da un pezzo e l'ampia strada era libera da ogni impedimento. In pochi minuti raggiunse il grande edificio. Come al solito c'era un gruppo di ragazzine che stavano aspettando qualche gruppo esordiente e per evitare sguardi indiscreti era meglio camuffarsi un po'. Dopo esserci accostato per qualche istante fuori dai cancelli per mettersi il suo solito cappello nero e un paio di occhiali da sole, il fuoristrada di Chanyeol percorse a tutta velocità il viale che lo portava nel retro del edificio, evitando di poco di prendere sotto una ragazza che spaesata fissava la grande struttura in mezzo alla strada. Fece in tempo a suonare ma non riuscì a risparmiarsi l'insulto di quella tipa insolita tipa "Inutile che suoni! Cretino!". Non facendo nemmeno caso alle parole, raggiunse il retrò e parcheggiò di fianco alle auto dei suoi compagni, già tutti radunati al grande cafè privato all'interno.

Al suo ingresso gli sguardi degli altri componenti degli Exo erano tutti su di lui. "Si può sapere perché hai fatto così tardi?" chiedeva Xiumin preso a mangiarsi le unghie dal nervoso. "Oh quante storie! Ora sono qui! Allora queste foto? Ci muoviamo?" chiese irritato. Se c'era una cosa che Chanyeol odiava era aspettare, e nonostante lo stress per il ritardo che gli altri gli avevano causato a quanto pare avrebbero dovuto aspettare anche i fotografi. Eppure c'era qualcosa di strano tra i ragazzi. "E' passato il CEO poco fa, ti stava cercando!" fu il leader, finalmente, a parlare con un tono piuttosto preoccupato. Tutti i componenti del gruppo lo sapevano, se il CEO cercava qualcuno di loro significava solo una cosa, scandalo! Chanyeol iniziò a sbuffare, ormai era abituato "Vado a sentire cosa vuole questa volta allora... e voi su con quelle facce, Halloween deve ancora venire!". Il suo tono sarcastico non fece altro che provocare un' insieme di frase scocciate e lamentale da parte degli altri componenti.

L'ufficio del CEO delle SM era una dei peggiori incubi di ogni giovane idol che muoveva i primi passi nel mondo della musica kpop. Quelle pareti bianche, quel divano in pelle nera e quella parete piena di scaffali con numerosi trofei metteva una strana soggezione a tutti coloro che ci entravano per la prima volta. Per Chanyeol, però, le cose erano ormai diverse. Era talmente abituato a quelle quattro mura che quasi gli faceva ridere pensare che da ragazzino se la sarebbe fatta sotto per una convocazione lì dentro improvvisa. Davanti a lui l'uomo più importante dell'agenzia lo squadrava dalla testa ai piedi senza parlare. Davanti a lui un mazzo di foto raffiguranti il ragazzo in compagnia di diverse giovani donne del panorama artistico coreano. "Queste me le hanno consegnate questa mattina! Alla tua età ancora a fare scandali? Mi sembrava di essere stato chiaro con te la scorsa settimana, al prossimo sgarro avresti rischiato di saltare la promozione mondiale! Non ti sembra che tu e il tuo gruppo siete già stati al centro degli scandali tante volte?" le parole dell'uomo era fredde e severe mentre lo sguardo del ragazzo era fisso sul di lui. Stava semplicemente cercando di trattenere la lingua e non rispondere a tono. "Non è colpa mia se i giornalisti passano le giornate a cercare lo scoop! Sa benissimo anche lei che non mi interessa al momento aver relazioni di nessun tipo..." la sua risposta non tardò ad arrivare, purtroppo però l'uomo era troppo arrabbiato. "A quanto pare con te bisogno mantenere ancora le regole che usiamo solitamente con i trainee... rifletterò sul da farsi, preferisco non esprimermi ora! Chanyeol sei stato avvisato..." il CEO era stato chiaro, quell'ennesimo scandalo non faceva altro che peggiorare la sua posizione. "Va bene, va bene... continuate pure a trattarci come bambini... tanto siamo solo una macchina di soldi noi! Sbaglio per caso?" con queste parole pungenti Chanyeol si avvicinò all'uscita senza alcuna reazione da parte dell'uomo davanti a lui.

Lasciando sbattere la porta dietro di lui, usci dall'ufficio con sguardo basso e arrabbiato. Erano anni che si sentiva dire quello che doveva fare e la cosa lo stava stufando sempre di più. Con passo svelto camminava verso l'ascensore quando sentì qualcuno sbattere contro di lui. Una ragazza, decisamente nervosa, stava raggiungendo l'ufficio da cui era uscita. "Guarda dove metti i piedi, razza di idiota!" urlò la ragazza contro di lui. La risposta di Chanyeol non tardò ad arrivare "Cos'è ora fanno salire pure i trainee negli uffici? Calmati ragazzina!". Chiamo l'ascensore senza voltarsi quando uno strana sensazione lo invase, quella voce. La voce di quella ragazza gli sembrava famigliare, ma chi poteva essere? E poi se era qualcuno che conosceva si sarebbe fermata. Nessuno dei due invece aveva alzato lo sguardo troppo presi dai loro pensieri.

 

Seoul. Sede SM Entertainement.

Un enorme stanza con le pareti bianche con una vetrata che dava sul panorama della città, ecco com'era l'ufficio del famoso CEO della SM Entertainement. Davanti a Yunhee c'era lui, quel uomo che di cui aveva sentito tanto parlare per anni e che per la prima volta aveva l'onore di conoscere. Era nervosa, e continuava muovere le dite tamburellando tra i cuscini del lussuoso divano di pelle nere su cui era stata fatta accomodare. L'uomo la fissava mentre parlava animatamente con qualcuno al telefono. Sembrava piuttosto arrabbiato. Yunhee si guardava intorno ammirando i trofei e le foto appese sulle pareti. Il suo sguardo non riuscì a non cadere su una vecchia foto del 2011 dove 12 ragazzi, al tempo sconosciuti sorridevano felici davanti all'obbiettivo. Li riusciva a riconoscerli tutti, per lei la loro immagine era ancora quella. Erano talmente diversi dagli ormai uomini che era abituato a vedere sui manifesti negli ultimo periodo. Tra loro c'era lui, con quel sorriso che lo contraddistingueva dal resto del gruppo. Chissà lui com'era diventato. Cercò da subito di distogliere il suo sguardo distraendosi altrove. Nella sua mente risuonava la voce che aveva sentito qualche minuti prima quando stava entrando in ufficio. Cercava di convincersi che non era la persona che pensava, eppure c'era qualcosa dentro di lei che le portava tutti i pensieri verso di lui. Una persona che di certo non ci teneva ad incontrare.

Le parole del CEO la riportarono alla realtà "Quindi lei è la giornalista che ci ha mandato il giornale?" chiese l'uomo con voce calma e accogliente. In fondo, nonostante tutto, era un onore essere a colloquio con un esponente simile. La ragazza sorrise "Si, mi chiamo Kim Yuhnee!". Nonostante l'ansia della situazione il suo tono di voce fu diretto e deciso. "Yunhee, cercherò di essere breve... il tuo capo redattore mi ha parlato molto bene di te, e ho voluto da subito approfittarne della cosa per inserirti nella nostra squadra di giornalisti" l'espressione della ragazza era perplessa, non aveva mai sentito parlare di questa squadra di giornalisti prima d'ora. "Squadra di giornalisti?" chiede imbarazzata. L'uomo si alzò in piedi avvicinandosi alla grande vetrata davanti a lui. "Si, in questi anni la nostra azienda è stata invasa da numerosi scandali, rovinando la vita di numerose persone e tutto sai per colpa di chi? Di voi giornalisti sempre in cerca di scoop! Allora ho deciso, in collaborazione con il giornale per la quale lavori, che avremo una squadra di giornalisti nostra che riuscirà a filtrare le notizie vera da quelle false prima che queste arrivino al grande pubblico..." lo sguardo di Yunhee era attento e concentrato sulle parole dell'uomo. Non riusciva non dar ragione alle parole del CEO, erano proprio questi scandali che l'avevano spinta a diventare una giornalista. "Purtroppo so che i vostri artisti hanno dovuto sopportare tanto..." non sapeva nemmeno lei da dove le erano uscite quelle parole. "Tu, cara Yunhee, sei stata indicata come la persona più adatta a questo ruolo, soprattutto in vista di un progetto molto importante che abbiamo con uno dei nostri gruppi di maggior successo, conosci gli Exo vero?" sapeva che prima o poi quel nome sarebbe uscito dalla bocca dell'uomo, un brivido le attraversò la schiena. 

Fece un sospiro "Si, ma non li seguo quindi non so molto di loro!" sapeva che quella frase poteva essere un grosso rischio davanti all'uomo che aveva investito migliaia di soldi su quel gruppo. "Ti consiglio di informarti su di loro molto presto visto che dovrai seguire il loro tour! Anzi, visto che oggi loro sono qui potresti già pensare ad un intervista per conoscerli meglio..." la ragazza iniziò a tremare, lei era andata a quel colloquio solo per correttezza e invece a quanto pare non aveva alcune possibilità di rifiutare quella proposta. "Ma... io..." non riusciva a parlare, in quel momento avrebbe voluto essere ovunque tranne che in quella stanza. E non era finita qui, tra poco avrebbe dovuto incontrarli. Il CEO si rivolse alla segretaria seduta poco distante da lui "Signorina, mi chiami il manager degli Exo e mi faccia salire uno dei ragazzi per accompagnare la signorina Kim da loro..". Il cuore di Yunhee batteva a mille, voleva trovare una scusa per andarsene ma non era possibile, quando ormai un ragazzo aprì improvvisamente la porta della stanza.

 

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Capitolo 8
*** "Volontà Negate..." ***



Seoul.  Sede SM Entertainement

Sembravano attimi interminabili i secondi che passavano prima che qualcuno aprì improvvisamente la porta. Era successo tutto così velocemente che per Yunhee non c’era stato nemmeno il tempo di capire davvero cosa stava succedendo. Era andata alla SM solo per educazione e per rinunciare all’impiego ed invece, ora, si trovava costretta ad intervistare gli Exo? Il cuore della giovane batteva all’impazzata quando dalla porta entrò Suho, il bel leader del gruppo. Si fissarono per qualche istante senza parlare “Mi avete chiamato?” chiese il ragazzo spostando lo sguardo verso il CEO. “Junmyeon, accompagna la signorina Kim nel vostro camerino. E’ la giornalista che vi seguirà durante il tour, e mi piacerebbe vi facesse un’intervista conoscitiva…” la giovane assisteva alla scena in silenzio avvolta da un’agitazione facilmente percepibile. Il ragazzo sorrise, il sorriso di Suho, quel sorriso che aveva fatto impazzire milioni di fan. “Certo, assolutamente! Mi segua!” era da sempre stato un ragazzo gentile e posato il leader. Condusse la ragazza all’ascensore senza pronunciare alcuna parola. Yunhee lo fissava anch’essa senza parlare. Si erano già incontrati qualche volta in passato ma probabilmente il giovane nemmeno se la ricordava. Erano passati diversi anni ormai. Non era di certo lui il problema, ma qualcun altro. Qualcuno che Yunhee era sicura non si sarebbe dimenticato di lei così facilmente. Qualcuno con cui aveva condiviso qualcosa. “Sono stato scortese prima, non mi sono nemmeno presentato. Sono Kim Junmyeon, in arte Suho, leader degli Exo” improvvisamente mentre le porte dell’ascensore si chiudevano il cantante iniziò a parlare. Yunhee cercò di mantenere la calma rispondendo con un timido sorriso “E’ un piacere, io sono Kim Yunhee!”. Ci furono altri attimi di silenzio tra i ragazzi. Entrambi si continuavano a guardare imbarazzati “Mi sembra di averla già vista da qualche parte…” intervenne improvvisamente Suho. Ed ora? L’aveva forse riconosciuta? La giovane deglutì cercando di distogliere da subito l’interesse del ragazzo “Ehm… io, non saprei! Non credo ci siamo mai incontrati in precedenza…” fortunatamente l’ascensore era arrivato a destinazione. Secondo piano, qui si trovava il famoso camerino degli Exo. Yunhee si ricordava esattamente dove si trovava quella stanza, un tempo dipinta di murales colorati e con dei grandi divani di pelle. Eppure non doveva farsi notare dal leader che camminava silenzioso davanti a lei. Pochi istanti, solo pochi istanti e se li sarebbe di nuovo trovati davanti. A Yunhee tremavano le gambe, avrebbe voluto scappare ma ormai non poteva più farlo. Tutta quella maturità che l’aveva contraddistinta ultimamente si stava pian piano trasformando in un atteggiamento da bambina spaventata. Cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportata ora? Doveva comportarsi da Yunhee la giornalista e non da Yunhee la… fan, se così poteva chiamarsi.

Fu tutto in un attimo, la porta si aprì all’improvviso ed un vortice di emozioni avvolse la ragazza. I murales erano spariti per lasciar posto a delle eleganti pareti bianche, i divani erano stati sostituiti da tavoli con sedie e computer e le pareti, una volta colorate scatti di polaroid erano piene di premi e riconoscimenti. Quella che un tempo era una stanza ricreativa per giovani adolescenti in cerca di successo si era trasformata in una stanza dove sette uomini si riunivano per parlare di affari di lavoro. “Ragazzi, c’è qui una giornalista per farci alcune domande in merito al nostro prossimo tour mondiale, prestate un attimo d’attenzione per favore” fu questa l’introduzione di Suho agli altri ragazzi. Ferma sull’uscio della porta Yunhee fissava la scena davanti a lei con il cuore in gola. Quelli che un tempo erano solo dei ragazzini dai capelli colorati e dai sorrisi smaglianti si erano tutti trasformati in uomini maturi e vigorosi, dei trentenni perfetti che alzarono quasi all’unisono lo sguardo verso di lei. Alcuni di loro avevano avuto a che fare con lei, ma probabilmente non l’avevano riconosciuta, oppure facevano semplicemente finta. Il cuore di Yunhee batteva sempre più forte, non sapeva nemmeno lei come affrontare l’intervista, soprattutto dopo che il suo sguardo si incrociò per qualche istante con lui, Park Chanyeol. Era seduto davanti al suo portatile preso nel suo lavoro quando la sua attenzione venne distratta da quel ingresso. Erano passati degli anni, ma il suo fascino era sempre lo stesso. I suoi folti capelli corvini, il suo fisico possente che negli anni era solo che migliorato. Quel incrocio di sguardi fu un colpo al cuore per Yunhee, l’aveva sicuramente riconosciuta ed ora cosa sarebbe successo? Allora era proprio lui quello che aveva visto poco prima fuori dall’ufficio del CEO. Quello cafone che era andato a sbattere contro di lei, e che senza peli sulla lingua l’aveva insultata.

Yunhee non era di certo una di quelle persone che la mandava a dire, anzi solitamente dalla sua bocca usciva tutto quello che pensava, ma in una situazione del genere era tutto diverso. Innanzitutto, anche se contro il suo dovere, doveva lavorare e non poteva di certo far una figuraccia davanti ai suoi superiori e poi con tutta quella gente nella stanza non poteva far altro che stare zitta. Improvvisamente una donna raggiunse a passo svelto la stanza dei ragazzi. Yunhee era ancora sull’uscio, stava ancora pensando alle parole giuste per iniziare. “Scusi signorina Kim, il CEO si è confuso! Mi dispiace ma dovremmo rimandare l’intervista, i ragazzi hanno un incontro con un produttore pubblicitario e ora devono andare” quelle parole l’avevano salvata, almeno per ora. Yuhnee sorrise alla donna mentre i ragazzi si preparano velocemente per seguirla. Era arrivato il momento per la giornalista di scappare, prima di fare qualche danno. Salutò educatamente la donna e con un cenno i ragazzi, prima di andare via era doverosa una tappa in bagno. Tutta questa ansia l’aveva sconvolta. “Rimango in bagno almeno fino a quando se ne vanno, poi scappo da questo posto e bye bye Exo!” ripeteva tra se mentre si guardava allo specchio. Certo che, stava rischiando grosso ed era sicura che tutti l’avessero riconosciuta. Dopo aver aspettato diversi minuti uscì dal bagno, peccato che qualcun altro la stava aspettando proprio appoggiato al muro di fronte. Non era possibile, non c’era alcun modo di fuggire. “Kim Yunhee! Quindi ora ti sei messa anche tu a far l’inventrice di scandali…” quella voce fredda e pungente, quella voce che in un istante le aveva completamente gelato il cuore. Una voce che in un istante l’aveva riportata indietro a tanti anni prima…
 
Los Angeles. Bar Tropical. Spiaggia di Santa Monica.

Il sole risplendeva alto nel cielo, un’altra giornata stava trascorrendo con la sua solita armonia al “Bar Tropical”. Un sabato come tanti, pieno di gente che si accalcava al bancone per gustare una dei famosi frullati del locale. Ormai l’estate era alle porte e il clima caldo californiano aveva invogliato anche i più pigri ad uscire. L’estate, il momento migliore dell’anno secondo Bryan. Da quando viveva negli Stati Uniti aveva iniziato ad apprezzare anche il clima più freddo delle giornate invernale, molto più miti rispetto a quelle della fredda Seoul, ma la stagione estiva rimaneva pur sempre la sua preferita. “Hai visto quella bionda laggiù?” chiedeva Lucas all’amico mentre si muovevano velocemente tra tavoli e bancone. “Quella con le tette grandi? Me la sono già passata l’estate scorsa, niente di che! E’ tutta apparenza!” rispose Bryan ridendo. Le donne, il loro migliore passatempo, erano sempre le protagoniste primarie dei loro discorsi. Ogni giorno c’era qualche ragazza nuova da guardare e commentare, e le più carine erano sempre tra gli obbiettivi dei due bei baristi. E pensare che un tempo per Bryan era impensabile anche pensare a come approcciare con una ragazza, solitamente erano sempre i suoi amici che lo spingevano verso le ragazze e lui era sempre talmente goffo e maldestro che non faceva altro che farle scappare. Infondo, aveva fatto scappare anche lei, l’unica che davvero aveva amato. Eppure da quando la sua vita era cambiata, si era trasformato nel playboy di Santa Monica, insieme a Lucas che con il suo fisico possente e i suoi lineamenti latini era considerato anch’egli uno dei più belli della spiaggia.

Per le ragazze del posto uscire con i due baristi poteva essere un vero e proprio biglietto da visita. “Ah proposito, settimana prossima torna mia sorella dall’Europa! Si fermerà qui per un po’ questa volta…” al sentire quel nome Bryan si voltò di scatto verso l’amico, Jenny, la sorella di Lucas aveva fatto perdere la testa al bel barista platino già diverse volte in passato. Ogni volta che tornava negli Stati Uniti per la sua pausa dagli studi in Europa, l’obbiettivo di Bryan era quello di portarla fuori a cena, ed ogni volta il suo piano falliva. Era l’unica ragazza che da quando viveva a Los Angeles l’aveva rifiutato, senza mai aver capito il motivo. Ma quest’anno doveva farcela a portarla fuori, se l’era prefissato come obbiettivo. Oltre ad essere di una bellezza oggettiva, quella ragazza aveva qualcosa che intrigava il bel barista, qualcosa che forse gli ricordava qualcuno. “Perfetto, e sappi che quest’anno tua sorella dovrà uscire a cena con me… Anzi se ci metti una buona parola ti do il numero della bionda con le tette grosse!” i due scoppiarono a ridere attirando l’attenzione del loro capo che iniziò a richiamarli per farli tornare con la testa sul lavoro.

Era ormai il tramonto, e la folla stava pian piano diminuendo. Bryan stava pulendo alcuni tavoli sul terrazzino mentre Lucas sistemava accuratamente il carico di bibite per l’indomani nel frigorifero. Alla radio come al solito passavano le hit del momento e il biondo ballava passi di reggaeton mentre si spostava tra un tavolo e l’altro. Nell’ultimo periodo si era appassionato a quel genere di musica, tanto amata in occidente e si divertiva a muoversi a tempo di musica. La musica che era stata parte della sua vita per tanto tempo ora per lui era solo fonte di divertimento e svago, però ogni tanti si divertiva ancora a canticchiare qualcosa. Il suo indubbio talento era sempre evidente ma odiava farsi notare dagli altri e quindi cantava solo in casa con tanto di finestre chiuse. “Ora un pezzo che sta spopolando tra le classifiche mondiali! Ecco a voi Power” lo speaker alla radio stava annunciando la nuova canzone, un genere decisamente differente dai pezzi precendenti.
Bryan stava pulendo avvicinando alcune sedie ai tavoli quando improvvisamente una musica piuttosto famigliare iniziò a rimbombare tra le mura del bar. Fu come un colpo al cuore, quella canzone… non poteva essere, alla radio stavano passando una sua vecchia canzone. Power degli Exo, una delle ultime canzoni che aveva cantato insieme al gruppo. Lucas si scatenava al bancone quando il bel barista come preso da un raptus di follie camminò a passo svelto verso la radio per cambiare immediatamente stazione, per passare ad un'altra canzone latina. “Ma dai, era bella! Potevi lasciarla!” si lamentò il ragazzo dai capelli castani. “Ma quella canzone avrà l’età di mio nonno… che palle…” nel dire queste parole si morse quasi la lingua. “Eppure quel pezzo sta spopolando… dovresti essere orgoglioso di questi ragazzi coreani che stanno portando il kpop nel mondo… Infatti Jenny viene anche qui per assistere al concerto di questi Exo… se non sbaglio sarà all’inizio del mese prossimo...” le parole di Lucas sconvolsero Bryan ancora di più. Aveva sentito bene? Gli Exo? Ebbene si, quelle erano proprio le parole che mai avrebbe voluto sentire, il suo vecchio gruppo stava per venire a Los Angeles per un concerto.
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** "Il Ritorno di Vecchi Rancori..." ***


Los Angeles. Quartieri di Santa Monica.

Era ormai buio quando Bryan era riuscito a far rientro a casa. Nonostante Lucas avesse cercato in ogni modo di convincere l’amico a passare la serata ad una delle solite feste in spiaggia, l’unica cosa di cui il bel barista aveva voglia era quella di star solo. “Quel pezzo sta spopolando…” “Dovresti essere orgoglioso di questi ragazzi coreani…” “Concerto… Exo… inizio del mese prossimo” tutte quelle parole dette inconsciamente dall’amico l’avevano completamente messo di nuovo in crisi, non bastava la lettera di qualche settimana prima, ora anche la notizia dell’imminente concerto del suo vecchio gruppo stava per rovinare l’equilibrio che ormai era riuscito a fatica a raggiungere.
Fissava il piatto davanti a lui, gli era completamente passata la fame. Nella sua mente si ripetevano imperterrite le parole di Lucas. Ed ora cosa sarebbe successo? Era quasi impossibile rimanere indifferente ad una notizia del genere e soprattutto la sua vita stava cominciando ad essere davvero in pericolo. Se per anni era riuscito a vivere in incognito, sotto le mentite spoglie di “Bryan Byun” con l’arrivo degli Exo a Los Angeles ci sarebbe stato il grosso rischio che qualcuno avrebbe potuto riconoscere il vecchio Baekhyun. Nonostante erano passati tanti anni, chi di kpop davvero si intendeva non lo aveva di certo dimenticato. E poi, sapeva benissimo come funzionava la vita del gruppo durante i tour. I ragazzi sarebbero arrivati qualche giorno prima insieme a tutto lo staff, avrebbero fatto le prove e ne avrebbero anche approfittato per visitare la città. Los Angeles era il sogno di molti dei suoi ex compagni e ed era sicuro che non avrebbero perso l’occasione di godersi un po’ la capitale californiana. E quindi che poteva fare? Il rischio di essere scoperto da qualcuno era diventato sempre più concreto ma non poteva nemmeno permettersi di sparire dal lavoro per un intera settimana.

Dopo aver rinunciato alla cena, camminava avanti ed indietro per il salotto in attesa di farsi venire qualche idea. La sua mente era un groviglio di ricordi e non sapeva nemmeno come uscirne da una situazione così complicata. Tour, voleva dire anche giornalisti, proprio quella categoria dalla quale Bryan aveva necessariamente bisogno di stare alla larga. Era in parte anche loro la colpa del suo repentino allontanamento dal gruppo anche se proprio grazie a questi scoop era riuscito a scoprire tante cose, o almeno questo è quello di cui era sempre stato convinto. Se solo qualche giornalista lo avesse scoperto, era sicuro che la sua vita tranquilla ed equilibrata da semplice barista californiano sarebbe stata messa a repentaglio.

Si mise al computer, aveva bisogno di reperire più informazioni possibili sul tour del suo ex gruppo in modo da cercare di capire cosa avrebbe potuto fare. Un forte brivido lo assalì quando si ritrovò davanti agli occhi i visi dei suoi sette compagni, erano passati tanti anni ma non erano quasi cambiati. In tutto quel periodo, avevo cercato di non sapere quasi nulla di loro, non perché non le importasse davvero ma proprio perché in fondo al cuore quei ragazzi con cui aveva passato un’importante parte della sua vita gli erano sempre mancati ed avere notizie di loro lo faceva tanto soffrire. Eppure la colpa del suo allontanamento dal gruppo e dalla musica era stata proprio dei suoi compagni, primo fra tutti colui che considerava il suo migliore amico. La voglia di essere un idol e la gioia di vivere di musica si era trasformata lentamente in un utopia, sovrastata da notizie e scandali. A quei tempi non si sentiva più libero di vivere in maniera serena e positiva la sua passione per la musica e soprattutto la sua vita.


Seoul. Sede SM Entertainement.

Un brivido assalì Yunhee quando i suoi occhi si incrociavano con lo sguardo del ragazzo che la stava aspettando appoggiato al muro davanti al bagno. Il suo cuore batteva all’impazzata e quasi le mancava il respiro. Avrebbe voluto scappare dal quel luogo il prima possibile e non mettervene più piede ma ora qualcuno glielo stava completamente impedendo. Park Chanyeol era di fronte a lei che la fissava, mentre attendeva la risposta a quella domanda che aveva completamente gelato il cuore della giovane giornalista. Passarono alcuni istanti, Yuhnee non era mai stata capace di tenere a freno la lingua soprattutto davanti ad una provocazione eppure c’era qualcosa che la bloccava e che le impediva di dire a quel ragazzo quello che la sua testa voleva. “Cos’è ti hanno tagliato la lingua? Non sei più capace di parlare?” il tono arrogante di Chanyeol metteva fretta nella ragazza. Il giovane cantante voleva una risposta, o forse addirittura la meritava.

Quando Yunhee era stata convocata alla SM sapeva che prima o poi si sarebbe dovuta trovare a fare i conti con quel passato scomodo che voleva solo cancellare, perché si, quel Chanyeol era proprio una parte del passato che avrebbe voluto solo dimenticare. “Vedo che il successo ti ha dato completamente alla testa, sei diventato ancora più arrogante di quanto ricordassi!” la frase della ragazza fu come un fulmine improvviso per il cantante. Yuhnee dopo aver risposto al ragazzo cerco di andarsene con passo svelto da quella persona che tanto la infastidiva ma Chanyeol con un braccio la fermò, mettendola con le spalle al muro. “Non ti vedo da dieci anni e pensi di scappare così?” insisteva il ragazzo. In passato tra i due c’era stato qualcosa che era andato storto, qualcosa che entrambi non erano mai riusciti a perdonare l’una all’altro e che aveva irrimediabilmente portato la giovane Yunhee ad allontanarsi dal mondo del kpop e soprattutto dagli Exo. “Non ho niente da dirti Chanyeol, esattamente come dieci anni fa! E lasciami andare per favore! Ho il coltello dalla parte del manico ora, non ci metterei niente a far uscir qualche notizia su di te!” le sue parole erano fredde e taglienti. Dal canto suo il ragazzo non era di certo una persona che mollava la presa così facilmente, sentiva la necessità di avere delle spiegazioni e mai come in quel momento voleva una risposta da Yuhnee. “Pensi di farmi paura? Pensi che mi importi davvero della vostra falsa fabbrica di scandali? Ti ricordo che da quella storia che ci hai rimesso maggiormente sei stata solo tu!” quelle parole, proprio le parole che Yuhnee non voleva sentire. Ricordare la cosa che più in questi anni l’aveva fatta soffrire era il più grande passo falso che Chanyeol potesse fare. La reazione della ragazza fu immediata, fregandosene totalmente di quello che sarebbe potuto succedere tirò uno schiaffo sul viso al cantante, riuscendo anche a mollare la presa. Il ragazzo rimase a fissarla senza parlare, completamente sconvolto dal gesto appena compiuto.
Yunhee con uno scatto felino riuscì ad allontanarsi da Chanyeol ma venne bloccata improvvisamente dall’arrivo di un’altra persona che dalla stanza vicina aveva sentito tutta la discussione. “Che cosa sta succedendo qui?” un ragazzo dai capelli scuri con fare serio ed arrabbiato stava guardando i due con espressione stupita. Quasi all’unisono sia Yuhnee che Chanyeol girarono lo sguardo verso di lui. “Kyungsoo non ti intromettere!” ma all’amico le parole del cantante poco importavano, si girò verso la ragazza rivolgendosi invece con tono gentile “L’uscita è da quella parte, mi dispiace che ti sei trovata in questa situazione scomoda! Ti chiedo io perdono da parte sua… “ . Yuhnee non se lo lasciò ripetere e si avviò a passa svelto verso l’uscita senza dire una parola. Peccato che però il suo sguardo non riusciva ad allontanarsi da quei due che continuavano a discutere tra loro di qualcosa che sicuramente poteva centrare anche con il suo passato!


Seoul. Aeroporto di Incheon.

All’aeroporto di Seoul come al solito c’era una grande confusione. Persone che partivano, fidanzati in lacrime che si abbracciavano nella speranza di vedersi presto, uomini d’affari che rientravano da brevi viaggi di lavoro. E poi qualcuno che cercava di destreggiarsi tra la folla trascinando a fatica dietro di sé un vecchio trolley rosa. Due gambe perfette, un fisico che poteva fare invidia anche alle idol più in voga del momento, e dei lunghi capelli corvini raccolti in una treccia disordinata. Una bellezza che nonostante avesse il viso coperto da due grandi occhiali scuri non poteva di certo passare inosservata in mezzo alla folla. Un immagine sicura e fiera del suo essere che si guardava attorno tra la frenesia di quel posto così tanto affollato, o almeno questo era l’impressione che di lei poteva dare qualsiasi persona che se la trovava davanti. All’improvviso tolse gli occhiali e si passo una mano tra i capelli sorridendo e ripetendosi tra sé “Bentornata a casa Kim Yangmi!”. Per tanti anni era stata distante dalla Corea ma ora era finalmente tornata pronta a riprendere in mano la sua vita proprio da dove l’aveva lasciata ed avere tutte le risposte di cui aveva sempre avuto bisogno… 




 

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Capitolo 10
*** "Diverse e Strane Sensazioni" ***


Seoul. Sede SM Entertainment

Per qualche istante tra i corridoi della SM Entertainment si era completamente gelata l’atmosfera. Un silenzio assordante separava i due cantanti che si fissavano con fare arrabbiato mentre Yunhee si allontana piano verso la porta d’uscita dell’edificio.

“Si può sapere che vuoi Kyungsoo?” la voce di Chanyeol era piena di rabbia e nervosismo, l’intromissione dell’amico non aveva fatto altro che peggiorare il suo stato d’animo. Do Kyungsoo era uno dei main vocalist degli Exo, una persona pacata che solitamente preferiva starsene sulle sue piuttosto che intromettersi negli affari altrui ma era anche una persona che non sopportava vedere gli uomini alzare la voce sulle donne. Lui e Chanyeol erano sempre stati molto amici ma negli ultimi anni anche il loro rapporto si era lentamente congelato, un pò per gli eventi successi ed un pò per una strana gelosia che il rapper nutriva nei confronti del cantante. Gelosia completamente inspiegabile oltrettutto.

“Quella era Kim Yunhee, vero? Quella, Kim Yunhee!” sentire nuovamente pronunciare quel nome non faceva altro che aumentare in Chanyeol la rabbia. “Si, ma a te non deve importare chi è quella persona! Ti ho gia detto tante volte che non ti devi intromettere negli affari miei!” la situazione tra i due si stava facendo sempre più pesante, se il più grande non riusciva a calmarsi, la scena vista dall’altro aveva provocato anche in lui una sensazione davvero difficile da spiegare a parole. “A me non me ne frega niente dei rapporti tra te e la tua ex, tu non devi alzare la voce ad una donna! E’ inutile crederti tanto il migliore quando fa cose così ridicole Park Chanyeol” ecco che Kyungsoo aveva pronunciato quella parola. Ex. Ebbene si, la bella giornalista non era altro che quella donna che Chanyeol aveva amato per tanti anni della sua vita, colei che però l’aveva anche completamente fatto cambiare.

Se c’era qualcosa che il rapper non riusciva proprio a sopportare era che qualcuno le ricordasse il suo passato, quel passato che tanto lo faceva ancora soffrire.

“Vattene Kyungsoo!!! Basta!!! Non voglio nemmeno sentire pronunciare quella parola!” il tono della voce si alzava sempre di più. I due erano uno di fronte all’altro e la tensione era sempre maggiore. “Devi far pace con te stesso e chiarire il tuo passato… guardo non ti dico altro che è meglio… sai come la penso a riguardo di tutta quella storia!” dopo aver sottolineato il suo pensiero Kyungsoo indietreggio piano voltandosi e sospirando.

Chanyeol entrò in bagno per bagnarsi il viso e rimase a fissare la sua immagine per diversi minuti allo specchio per poi uscire e raggiungere i compagni, cercando come al solito di fingere di stare bene.


Quella sera il rientro a casa per il bel rapper non era stato per niente facile. L’episodio di quel giorno e l’aver rivisto Yunhee dopo così tanto tempo avevano reso il suo stato d’animo un vero e proprio groviglio di strani pensieri. Lei, e quella sua reazione di anni prima era stata una delle cose che maggiormente l’avevano reso la persona che era ora.

Era stato un amore folle il loro, lui giovane rookies che stava cercando di farsi strada nel mondo dello spettacolo e lei, una delle tante fan che seguiva il gruppo ovunque e che l’aveva completamente stregato. Aveva provato forti sentimenti nei suoi confronti e poi quello scandalo… da li tutto era completamente cambiato.

Chanyeol si guardava attorno, era ancora così arrabbiato che niente e nessuno quella sera avrebbe potuto calmarlo. Aveva rimandato l’appuntamento che aveva con una donna con la quale ogni tanto passava la notte, aveva rifiutato una serata al ristorante insieme a Sehun. Voleva solo rimanere solo anche se sapeva quanto quella solitudine poteva fargli male. Si alzò con rabbia dal verso la vetrinetta dove teneva gli alcolici e prese una bottiglia di whisky. La aprì ed iniziò a bere il superalcolico alla goccia, quella sera l’unica compagnia di cui sentiva il bisogno era l’alcool. Bere per non pensare, era l’unica cosa che gli serviva in quel momento!


Seoul. Quartiere Residenziale Mapo-Gu

Finalmente a casa. Era stata una giornata davvero struggente per la povera Yunhee, prima la proposta da parte il CEO della SM e poi, come se non bastasse quel incontro con gli Exo e soprattutto con Park Chanyeol. Quel maledetto Park Chanyeol, colui che le aveva rovinato la vita tanti anni prima. 

Yunhee era entrata in casa cercando di non fare alcun rumore, il suo viso era ancora scosso da tutto quello che era successo e non le andava che la sua coinquilina le facesse domande scomode. Sohyun era da sempre una gran fan degli Exo e se avesse saputo quello che era successo alla giornalista la mattina l’avrebbe solo che riempita di parole su parole. Lei, nonostante fosse una persona alla quale con il tempo aveva sempre più imparato a voler bene non sapeva nulla del suo passato. L’unica cosa che Yunhee le aveva raccontato era stata che una tempo era una grande fan del gruppo e che ora, per i suoi continui impegni di lavoro non li seguiva più. Nient’altro.

“Yuhnee, sei a casa?” ecco la voce di Sohyun che proveniva dalla cucina, aveva un udito davvero fino per averla sentita. “Si, sono appena tornata dall’ufficio. Ho un mal di testa assurdo, scusami vado in camera” fortunatamente era riuscita fin da subito ad evitarla ed a chiudersi in camera. Sentiva solo il bisogno di stare sola in un momento come questo. Ricordare e rivivere ricordi forti di un passato scomodo facevano tanto male alla giovane giornalista.

Vedere di nuovo gli Exo e soprattutto rivedere Chanyeol era per lei uno degli affronti peggiori.

Il passato era tornato violentemente nella sua mente e nonostante la sua testa aveva voluto dimenticare il suo cuore era ancora colmo di sentimenti. Forti e contrastanti ma erano pur sempre sentimenti.

Aprì un cassetto della sua scrivania e tirò fuori una vecchia scatola di latta di tanti anni prima. La conservava gelosamente ma ogni volta non aveva il coraggio di aprirla. Lì c’erano conservati tanti ricordi, troppi!

Il cuore di Yunhee batteva all’impazzata, sentiva una strana sensazione dentro di lei, difficile da spiegare a parole. Eppure questa aveva il coraggio di aprirla quella scatola. Vedere tutte quelle cose lì dentro era un vero colpo al cuore, bracciali, postcard e poi tante foto, tutte che la ritraevano insieme alla stessa persona. Lui, quel lui che mai aveva veramente scordato e che quel giorno si era ritrovata prepotentemente davanti.

Prese una foto e iniziò a fissarla con un leggero sguardo malinconico “Ah Park Chanyeol… perchè mi hai fatto questo?” rimase diversi istanti a fissare l’immagine per poi posare la testa sul cuscino mentre una lacrima iniziò a rigarle il viso, seguita piano da tante altre...

 

Seoul. Aeroporto di Incheon

Era ormai sera ma l'aeroporto di Incheon era come al solito pieno come all’ora di punta. Tornare in quel luogo, dopo che per tanti anni era stata abituata ad uno stile di vita completamente differente non era di certo semplice per Yangmi. Tante cose erano completamente cambiate nella sua vita, era diventata la trentenne che avrebbe sempre voluto essere sicuramente più sicura di sè e molto più matura rispetto a quella ragazzina che era dieci anni prima quando aveva deciso di andare a vivere in Europa. 

In tutti quegli anni lontani da casa era rimasta in contatto solo con le persone a cui teneva davvero, coloro che nonostante la lontananza e il fuso orario avevano trovato il mondo e la volontà di starle vicina in tutte le sue scelte. 

Per volontà aveva preferito allontanarsi dalla sua famiglia, tanto che nonostante saltuariamente si scambiava qualche telefonata non sapeva nemmeno del suo ritorno in patria.

Ad attenderla al suo arrivo c’era Lee Taemin, il suo migliore amico, quella persona che più di tutti l’aveva sempre aiutata ed appoggiata in tutto quello che avevo fatto. Lui sapeva tutto di lei e lei sapeva tutto di lui. Taemin era un ballerino e cantante molto quotato in Corea. Faceva parte degli Shinee, un gruppo di quattro membri della SM ed aveva fans in tutto il mondo, eppure era un ragazzo con i piedi per terra che preferiva di gran lunga la vita semplice e senza i grandi sfarzi. Per Yangmi lui era semplicemente TaeTae, il suo migliore amico!

Il giovane ballerino dai capelli scuri aspettava la ragazza all’interno della sua macchina dai vetri oscurati appena fuori dall’aeroporto. Lui e Yangmi si erano visti qualche mese prima quando era riuscito ad andarla a trovare a Parigi dove lei viveva ed era stato anche grazie a lui che la giovane si era finalmente convinta a rientrare in patria, senza sapere davvero se volerci restare. Yangmi aveva semplicemente bisogno di aver delle risposte e sperava che questo suo ritorno potesse servire per chiarire ogni suo dubbi. 

Dopo aver riconosciuto la macchina la moretta salì con nonchalance abbracciando forte l’amico “TaeTae!!! Non vedevo l’ora di vederti!”. Entrambi sorridevano felici. “Non dirlo a me!! Allora che effetto fa tornare qui? Come ti senti?” nel frattempo il ballerino aveva messo in moto la sua Mercedes, destinazione casa sua dove Yangmi sarebbe potuta rimanere tutto il tempo di cui aveva bisogno per chiarirsi le idee. “E’ strano… ti giuro, è una sensazione strana la mia! Insomma, essere qui… dopo tutto questo tempo!” il ragazzo mentre guardava con attenzione la strada sorrideva ed annuiva alle parole dell’amica. “Beh vedilo come un tuffo nel passato ma con la testa nel presente!” quelle strane metafore che usava sempre Taemin mandavano spesso in tilt la povere Yagmi che cercava di interpretare ogni sua parola.

Seoul, una città così frenetica e completamente differente dalla pacata e romantica Parigi. Quelle luci, quegli enormi palazzi che si alzavano nell’immenso cielo blu, il fiume Han sotto l’enorme ponte che i due stavano attraverso a tutta velocità. Yangmi appoggiata con il viso al finestrino ammirava tutto il paesaggio attorno a lei con una piacevole malinconia. Nonostante lei fosse nata in provincia, Seoul era stata la sua casa per un periodo importante della sua vita, il più bello probabilmente. Gli era mancata tanto quella città!

Improvvisamente però la sua attenzione venne catturata da un enorme cartellone pubblicitario esposto su uno dei grattacieli proprio davanti a loro. Yangmi alzò lo sguardo completamente sorpresa. Davanti a lei una foto con rappresentati sette ragazzi ed un annuncio di un tour mondiale. Yagmi si girò verso l’amico completamente sconvolta “CooooSSsaa???? Gli Exo sono tornati???” ebbene si, c’era una cosa che Taemin non aveva mai detto alla ragazza, che quel gruppo aveva di nuovo comeback dopo tantissimo tempo...

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Capitolo 11
*** "Ricordi di una vita lontana" ***


Seoul. Quartiere Residenziale di Mapo-Gu

Flashback

Era maggio inoltrato, i fiori di ciliegio coloravano il vialetto davanti all'uscita della scuola dove un gruppo di ragazzine si affrettavano a correre verso l'uscita. "Dai muoviti!!! Se perdiamo la corriera non arriveremo mai in tempo" urlava Yunhee all'amica che era rimasta indietro. "Non capisco perchè tutta questa agitazione per un gruppo che probabilmente non si fermerà nemmeno a guardarci!" le parole di Jihoo a poco servivano a fermare l'ostinazione di Yuhnee che a tutti costi quel giorno sarebbe dovuto andare fuori dalla SM Entertainement per vedere gli Exo, un gruppo kpop poco più che esordiente che le aveva letteralmente fatto perdere la testa. Già arrivare in centro a Seoul dal loro quartiere era un'impresa ed in più il professore di matematica aveva trattenuto la classe più del dovuto.

Fortunatamente il viaggio verso la sede dell'agenzia fu più rapido del previsto. Aver convinto una come Jihoo, che ascoltava solo musica internazionale, ad accompagnarla era stato per Yuhnee una vera e proprio conquista ma riuscire a vedere anche per qualche istanti quei ragazzi che le facevano battere il cuore era il suo vero obiettivo della giornata. Yuhnee era fatta così, determinata e testarda! Sempre! Il giardino della SM era davvero pieno di ragazzine urlanti, tutte ad attendere i loro idoli e nel giro di qualche istante Yuhnee si ritrovò invasa da persone che le calpestavano i piedi e la spingevano per riuscire ad avvicinarsi sempre di più all'entrata dell'edificio dove, a quanto pare, gli Exo erano dentro da ore. "Io getto la spugna, ti aspetto fuori! Tutto questo casino mi farà solo che venire mal di testa... e più tardi devo prepararmi per l'interrogazione di matematica!" poco importava però il rifiuto di Jihoo alla ragazza, lei doveva vedere gli Exo, e nessuna scusa l'avrebbe fermata. "Fai come ti pare! Ci vediamo più tardi allora" piano piano, grazie anche al suo corpo fin troppo minuto per la sua età si era intrufolata nella folla peccato che qualcuno catturato dall'attenzione di un gruppetto di trainee che uscivano dall'edificio le aveva dato uno spintone talmente forte da farle sbattere il labbro sul marciapiede. "Signorina, attenzione! Si è fatta male?" un uomo sulla cinquantina vestito di nero si era protratto verso di lei allungando il braccio per farla rialzare. "No, non è niente non si preoccupi!" ma il sangue continuava a scendere senza sosta. Senza darle tempo di rispondere l'uomo, che poi si era rivelato una guardia del corpo, l'aveva condotta in un'area distante da lì per poterla medicare. "Dovete stare attente, siete sempre così agitate nel voler vedere i ragazzi... le dico di più, con tutta quella gente non usciranno mai dalla porta principale... Rimanga qui qualche istante che le prendo il disinfettante da dentro!" le parole dell'uomo avevano gelato Yunhee. Come non entravano da lì? "Uff... sono la solita sfortunata, non riuscirò mai a vedere gli Exo" improvvisamente però la sua attenzione venne catturata dalla voce di un ragazzo con un ciuffo davanti agli occhi e i capelli lunghi "Non mi sono fatto niente davvero. Signor Yoon glielo assicuro!!! Posso rientrare in sala prove!!" una volte particolarmente bassa e maschile che alla giovane studentessa ricordava qualcuno.

Poco dopo la guardia tornò da Yunhee con del disinfettante ed un pò di cotone per medicare il labbro ma non era solo, dietro di lui c'era un ragazzo, con un cappuccio nero e del ghiaccio vicino all'occhio. Lo sguardo della ragazza si alzò all'improvviso e davanti a lei si ritrovò uno dei suoi idoli. Il cuore batteva forte e lo sguardo era completamente perso nel guardarlo "E tu che ti sei fatta invece?" all'improvviso il ragazzo con il cappuccio si chinò verso di lei incuriosito. "Mi hanno spinto e ho rotto il labbro..." la voce di Yuhnee tremava, mai si sarebbe immaginata un incontro del genere. "Siete sempre così violente voi fan, dovreste pensare prima alla vostra salute!" il ragazzo le sorrideva mentre cercava di coprire la sua parte dolorante con il ghiaccio. "Signorina spero che ora vada meglio, dai Chanyeol tu devi rientrare" la guardia aveva preso il ragazzo di fronte alla studentessa e lo stava trasportando via quando il giovane lo fermò "Aspetta, il suo sangue si è ancora fermato, rimani con lei! Come ti chiami?". Per Yuhnee tutto questo sembrava un sogno, come se quella caduta l'aveva trasportata in un'altra dimensione. "Kim Yuhnee! Grazie davvero, ma sto bene!" quello era stato solo il primo incontro con quel Park Chanyeol, il primo di una lunga serie.

Le lacrime sul viso della giornalista scendevano senza sosta, vedere quel passato così vicino a lei e pensare a tutto quello che era successo non facevano altro che provocarle emozioni forti e contrastanti. In quel momento era completamente impossibile non pensarci. Aveva amato tanto Chaneyol, fin dal primo momento che l'aveva conosciuto. Era un ragazzo dolce, comprensivo e soprattutto era un ragazzo che le dimostrava quotidianamente quanto lei fosse importante per lui. Nonostante lui fosse famoso e lei una semplice studentessa avevano vissuto la loro storia da sogno giorno dopo giorno affrontando alcun ostacolo, insieme. Fino a quel giorno, quel maledetto giorno che la vita di Yunhee cambiò completamente, e tutte le convinzioni che erano in lei fino ad allora crollarono tutte all'improvviso.

Le lacrime rigavano il suo viso mentre stringeva, ancora, tra le mani la foto del ragazzo che aveva tanto amato. Si mise con la testa nascosta nel cucino e cominciò a singhiozzare in maniera sempre più pesante, fino a quando, sfinita, si riusci ad addormentare.

 

Seoul. Quartiere Gangnam. Casa di Park Chanyeol

Era già al suo decimo bicchiere. L'alcool aveva iniziato lentamente ad offuscargli la mente ma purtroppo niente bastava per fargli cancellare quei pensieri distorti che viaggiavano rapidi nella sua mente. Lui, che da anni ormai, si era deciso a chiudere definitivamente con l'amore si trovava di nuovo davanti a quel sentimento così tanto bello ma anche così beffardo che lo stava di nuovo portando ad un baratro senza fondo.

La sua testa era un crudele mix di nervosismo e delusione. Davanti a lui c'erano immagini sempre più distorte di un passato dove quella maledetta Yuhnee l'aveva fatto sorridere e gli aveva fatto vivere tanti ricordi così puri e speciali che nonostante tutto il bel cantante non riusciva a togliersi dalla mente.

Flashback

Quel pomeriggio fu la prima volta che Park Chanyeol portava la dolce Yuhnee all'interno della SM. Faceva freddo e la neve aveva imbiancato tutte le strade, impedendo ai due di poter tornare a casa. Come al solito Yuhnee aveva raggiunto il grande edificio dopo la scuola, con la solita speranza di poter vedere il suo gruppo di beniamini e poi, come ormai era d'abitudine ritornare a casa con Chanyeol, con la quale si era creata una simpatia molto particolare. La ragazza sapeva esattamente dove aspettarlo per non farsi vedere dalle altre fans impazzite. "Aspettiamo che smetta di nevicare, vieni dentro!" insisteva il ragazzo. "Ma se mi scoprono? Insomma non voglio farti rischiare nulla!" la giovane studentessa era spaventata per l'amico per la quale fin da subito aveva iniziato a provare un particolare interesse che andava al di fuori dal fatto che era una sua fan. "Gli altri se ne sono già andati, e poi... fidati di me!" senza sentire altre lamentele l'aveva trascinata dentro il loro enorme camerino.

Il camerino degli Exo, un'enorme stanza che ricordava più una sala giochi piuttosto che un luogo dove uno dei gruppi più in voga del momento dovevano riunirsi per parlare di lavoro e per prepararsi alle performance, si trovava al primo piano. Le pareti erano dipinte da colorati murales e grandi divani di pelle nera erano sparsi per la stanza. Chanyeol si buttò su uno di questi trascinando dietro di sè la piccola Yuhee. Quel carattere così aperto e solare del ragazzo facevano impazzire la studentessa. Nonostante si conoscevano da poco lui aveva una confidenza tale con lei che sembrava fossero amici da sempre. "Ti faccio vedere una cosa, è un segreto. Il videoclip della nostra nuova canzone. Si chiama Wolf!" la giovane lo guardava stupita e sorrideva. "Ma Chanyeol, insomma non rischi che..." ma il bel cantante la spinse di fianco a lui stringendola ed inizio a mostrarle il video. I due rimasero per diversi istanti in quella posizioni fino a quando, all'improvviso le labbra del ragazzo si posarono dolcemente su quelle di Yuhnee. Un bacio, il primo di una lunga serie...

Quei ricordi non riuscivano più a dar pace al cantante. Perchè dopo tutti questi anni Yuhnee era ritornata così violentemente nella sua vita? Ormai Chanyeol era un personaggio pubblico amato e supportato da così tante persone e le donne di certo nel mancavano ma perchè quell'incontro aveva creato così tanta confusione dentro di lui?

Quella donna dieci anni prima le aveva fatto perdere ogni sua certezza, e gli eventi che si erano creati attorno a tutto ciò erano stati solo un susseguirsi di problemi eppure lui sentiva come se con lei i conti non si fossero mai davvero chiusi.L'ennesimo sorso di whisky provocarono in lui una reazione completamente improvvisa ed inaspettata. Prese il cellulare ed iniziò a sfogliare rapidamente la rubrica. La mente era molto confusa ma eri sicuro che aveva ancora il suo numero da qualche parte. Eccolo, l'aveva trovato! Digitò un messaggio:

"E' ora di mettere in chiaro questa storia! Una volta per tutte!"

Un messaggio chiaro e diretto indirizzato all'unica persona che avrebbe potuto rispondere a tutte quelle domande confuse che si facevano spazio nella sua testa. Dopo aver inviato il messaggio prese l'alcolico davanti a sè e lo finì, alla goccia per poi accasciarsi sul divano completamente privo di sensi.

 

Seoul. Quartiere Gangnam. Casa di Lee Taemin

Vedere quella foto sul quel enorme cartellone aveva fatto nascere in Yangmi una strana sensazione, il suo cuore batteva all'impazzata. Taemin non le aveva detto nulla per il suo bene ma lei, giunta in Corea principalmente per aver delle risposte, sentiva che era giusto sapere. Gli Exo erano parte del suo passato, quel passato che era cosi poco chiaro nella sua mente e che aveva bisogno di risolvere una volta per tutte.

"Hanno fatto comeback qualche settimana fa, ed ora partiranno... in sette! Alla SM aspettavano solo questo... scusa se non te l'ho detto ma pensavo che..." la voce tremante di Taemin cerca di dare una risposta al quesito della ragazza che, però, lo interruppe all'improvviso "Non importa... non ti preoccupare, è stato solo un attimo di shock iniziale ma... in fondo è bello vedere che hanno continuato, nonostante tutto!" le sue parole nonostante fossero sincere nascondevano un velo di rancore.

Il grande appartamento di Taemin era esattamente come la ragazza se lo ricordava. Grande, spazioso e con tutte quelle foto che riempivano gli occhi della ragazza di tanti ricordi. Momenti passati in libertà e spensieratezza ma anche attimi che non facevano che farle ricordare il motivo per cui lei era tornata in Corea. "L'hai più sentito?" quella frase così diretta aveva gelato l'atmosfera. "No, è completamente sparito... Gli avevo scritto una lettera tempo fa, ma non ho mai avuto il coraggio di spedirgliela..." l'espressione della giovane donna era spenta e nel pronunciare quelle parole fissava il panorama dalla grande finestra di quel palazzo all'ultimo piano.

Taemin si avvicinò a lei appoggiandole il braccio sulla spalla cercando così di mostragli tutta la vicinanza di cui Yangmi aveva bisogno. All'improvviso la ragazza si era spostata quasi di scatto ed aveva cominciato a camminare senza una meta per il grande salone "Devo parlare con Chanyeol, assolutamente! Il prima possibile!" un silenzio assordante aveva invaso l'atmosfera. L'amico le rispose con un semplice cenno d'approvazione, questa volontà era una dimostrazione importante per lui. Yangmi non era più la ragazzina insicura e piena di paura di un tempo, gli eventi passati l'avevano fatta crescere e davanti ai suoi occhi aveva una donna, sicura di sè e pronta ad avere le risposte che da anni cercava!

 

Los Angeles. Spiaggia di Santa Monica

Il sole caldo pomeridiano illuminava la grande spiaggia davanti al bar Tropical. Quel giorno causa il clima afoso di inizio estate non c'era molta gente e il signor Wilson si era preso un giorno di ferie, lasciando soli Bryan e Lucas a gestire il locale. C'era ben poco da parlare, la scoperta alla radio del giorno prima avevano reso nuovamente il barista biondo taciturno e spaesato ed in più, dal momento che non c'era alcuna distrazione femminile all'interno del locale non poteva far altro che continuare a pensare. Davanti al collega però aveva fin dalla mattina cercato di comportarsi nella maniera più normale e serena possibile, evitando di creare qualunque sospetto.

Mentre Bryan si occupava di tagliare la frutta per alcune centrifughe, il bel barista moro canticchiava le parole della canzone sentita il giorno precedente alla radio storpiando completamente la parte del ritornello in coreano "We got that power power, na na na na na na". L'attenzione di Bryan fu subito catturata dalla pronuncia delle parole alla rinfusa, prima ancora che dal fatto che l'amico stesse proprio cantando inconsapevolmente la canzone del suo vecchio gruppo "Si dice we got that power power niga nareul bol ttae... è più semplice di quanto pensi!" nel pronunciare le parole quasi canticchiava anche lui il motivetto per poi bloccarsi all'improvviso. "Allora la conosci anche tu questa canzone? Ti viene bene il ritornello, sembri quasi uno di loro mentre la canti!" quelle parole, così ingenue avevano toccato proprio quella ferita. Lucas non poteva sapere ma quella canzone un tempo la cantava anche lui. "Ho semplicemente l'orecchio musicale!" la risposta di Bryan per fortuna aveva deviato il collega e nel frattempo un gruppo di modelle in costume da bagno, era riuscito poi a fargli completamente cambiare argomento.

Era ormai sera e Bryan in sella alla sua bicicletta stava facendo rientro a casa, per fortuna quel pomeriggio era poi riuscito a distrarre la testa lavorando e il pensiero del concerto degli Exo era passato in secondo piano. Pedalava lentamente tra le vie mentre si godeva il clima mite californiano che solitamente c'era a quell'ora, il suo momento preferito della giornata, così rilassante e con un'atmosfera così unica che sembrava di essere in uno di quei telefilm tanto in voga quando era un'adolescente.

Improvvisamente però la calma apparente che era riuscito a costruirsi attorno a lui venne distrutta completamente dopo che davanti suoi occhi, proprio a pochi passi da casa vide un enorme manifesto.

"EXO is coming, il tour mondiale del famoso gruppo kpop. SABATO 10 luglio ore 21.00 - Spiaggia di Santa Monica"

Davanti a lui per la prima volta si ritrovò la notizia ufficiale, e le foto dei suoi sette ex compagni. Aveva cercato per anni di evitare in ogni modo di rivedere i loro visi ed ora eccoli, anche se solo su carta stampata, che gli sorridevano davanti. Bryan rimase immobile a fissare quell'immagine dei volti ormai adulti delle persone con cui aveva trascorso una parte importante della sua vita. Li guardò uno ad uno "Sehun... Xiumin... Chen... Kai... D.O... Suho... Chanyeol..." nel pronunciare quel nome, venne preso da un raptus di nervosismo e iniziò urlando a strappare il manifesto davanti lui.

Tutto quel nervosismo a poco, però, poteva servire. Mancavano solo alcune settimane e gli Exo sarebbero arrivati nel paese che fino a quel giorno era stato il suo miglior nascondiglio da quel passato, che in realtà ancora lo faceva soffrire, anche se non riusciva ad ammetterlo a se stesso.

 

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Capitolo 12
*** "Troppe domande" ***



Seoul. Quartiere Residenziale di Mapo-Gu

I raggi del sole illuminavano la stanza del piccolo appartamento nel quartiere periferico di Seoul. Ormai l'estate era entrata nel vivo ed iniziava a fare davvero tanto caldo. Yuhnee stava ancora dormendo avvolta solo dal lenzuolo, ancora vestita come la sera precedente. In quel turbinio di strane emozioni si era addormentata tra le lacrime con quella vecchia foto tra le mani. Quel ragazzo, che in passato le aveva fatto vivere una relazione così unica ma che le aveva fatto così tanto male, era tornato così prepotentemente nella sua vita ed era riuscito a smontare tutta quella calma interiore che era riuscita a crearsi in quegli anni d'assenza.

Quando Yuhnee si svegliò il suo cuscino era ancora pieno di lacrime e quella piccola foto era rimasta appoggiata di fianco a lei. Controllò l'ora sul telefono e si alzò per prepararsi ad andare al lavoro cercando, quasi, di rimanere indifferente a quello che era successo la sera precedente. Dopo aver riposto la foto nella scatola ed averla nuovamente messa in fondo al cassetto, si era messa a fissare la sua immagine scomposta allo specchio. "Ora vai al lavoro, parli con il direttore e rifiuti il lavoro per la SM. Semplice!" mentre si guardava ripeteva tra sè queste parole. Per la sua sanità mentale, rinunciare a quel lavoro, era la cosa migliore da fare. Si sarebbe nuovamente allontanata dagli Exo e soprattutto da quel Park Chanyeol ed avrebbe potuto riprendere in mano la sua vita, in piena tranquillità. Sembrava semplice come soluzione, in fondo dove semplicemente dire di no e tornare a preparare i soliti articoli noiosi di cui solitamente si occupava.

Dopo essersi preparata ed aver evitato nuovamente le domande della sua coinquilina, aveva preso l'autobus per raggiungere il suo ufficio in centro città. Era difficile capire come si sentiva dentro di lei, più volte durante il tragitto avevo trovato la forza di andare a ricercare qualche informazione in più su quel ragazzo che non aveva mai dimenticato, ma ogni volta si bloccava dopo aver digitato il suo nome. Il suo stato d'animo era completamente instabile "Basta pensarlo Yuhnee, ti ha fatto male e non merita la tua attenzione e poi, sarai una delle tante per lui..." si ripeteva dentro di sè quelle parole così severe e pungenti per cercare di far credere anche a se stessa che la cosa migliore era quella di star lontano da quel Park Chanyeol.

"Allora com'è andato il tuo incontro con il grande Ceo della SM?" non aveva nemmeno fatto in tempo ad entrare in ufficio che Yuhnee era stata invasa dalle domande del suo collega Yejoon. Ovviamente, le voci che era stata scelta dal direttore per andare a collaborare con il tuor degli Exo girate davvero velocemente in ufficio. "Normale... niente di che, in fondo!" la risposta scocciata della giovane giornalista lascia grande perplessità nel ragazzo dai capelli scuri davanti a lei. "Ma come niente di che? Insomma, hai un'opportunità pazzesca e rispondi così? La gente farebbe follie per essere al tuo posto!" le parole di Yejoon non facevano altro che provocare un'enorme fastidio in Yuhnee. "E allora vacci tu visto che sei così entusiasta!" il suo tono freddo e arrogante aveva gelato all'improvviso il povero collega che guardava la ragazza senza capire. Le parole di Mihno non erano così sbagliate, lavorare per la SM poteva essere un ottimo modo per farsi strada nel giornalismo ma per la giovane il contatto con il suo ex avrebbe provocato solo che tanta sofferenza. Ormai si era decisa a rinunciare, avrebbe solo aspettato che arrivava il suo capo per spiegarle che quel lavoro proprio non se la sentiva di farlo.

Improvvisamente il telefono della giovane iniziò a squillare, era l'ennesimo numero sconosciuto. "Pronto?" rispose quasi con un sussurro cercando lo sguardo del suo collega dall'altra parte della stanza. "Signorina Kim, chiamo dalla SM Entertainement! Volevo avvisarla che per esigenze dei ragazzi la partenza è stata anticipata e il suo biglietto è già pronto in ufficio. Per l'intervista ai ragazzi poco importa, le potremmo fare una volta arrivati negli Stati Uniti..." le parole della donna al di là del telefono avevano nuovamente mandato in confusione la povera ragazza, era ancora in tempo questa volta a poter cambiare le cose? Alzò lo sguardo verso il collega che le sorrideva a pochi passi da lei.

 

Seoul. Quartiere Gangnam

Un gran mal di testa. Queste erano le conseguenze di una nottata come la precedente. Le bottiglie di whisky erano sparse sul pavimento davanti a lui. Chanyeol si era appena svegliato pieno di dolori, dopo aver dormito in una posizione decisamente scomoda sul divano e la testa che pulsava pesantemente. Una delle notti più difficili degli ultimi anni, forse la più complicata di tutte. Davanti a lui la sveglia del suo cellulare che suonava all'impazzata ricordandogli che doveva andare al lavoro. Dopo aver spento quel suo così insistente prese il telefono tra le mani, alla ricerca di una risposta ad un messaggio inviato tra confusione e fumi dell'alcool qualche ora prima. Peccato che la risposta non era esattamente quella che il giovane rapper desiderava.

"Messaggio non recapitato. Il numero selezionato è inattivo!"

Assurdo, veramente assurdo! Sembrava davvero che il destino stesse completamente tramando contro di lui. "Fanculo!!!! Non è possibile!!" urlava a gran voce nella stanza mentre sbatteva violentemente il telefono contro il tavolino davanti a lui. L'incontro con Yuhnee gli aveva riaperto una ferita ed ora quello che voleva erano solo delle risposte che non riuscivano ad arrivare. Solo lei, la ragazza che tanto aveva amato, poteva dargli quello di cui aveva bisogno ma al momento la cosa sembrava completamente impossibile. Inoltre tra qualche giorno lui e gli altri ragazzi, sarebbero dovuti partire per il tour e lavorare con quella confusione in testa era, per il giovane, era impossibile.

Perchè quella Yunhee, che per anni era sparita, ora tornava così violenta nella sua vita? Perchè la vita che stava conducendo fino a qualche ora prima non riusciva più ad essere la sua priorità? Nemmeno Chanyeol capiva cosa stava succedendo dentro di lui. Quella storia che sembrava chiusa ormai otto anni prima non lo era mai stata del tutto.

Iniziò a squillare il telefono. Era Sehun, collega e amico del rapper. Dopo aver rifiutato più volte le sue chiamate, vista l'insistenza fu costretto a rispondere. "Che c***o vuoi? Cosa ti passa per il cervello? Se non rispondo è perchè sono impegnato!" quasi aveva accusato il povero ragazzo senza che egli avesse fatto nulla di male. Il nervosismo aveva completamente invaso la lucidità del rapper. "Volevo sapere che fine avevi fatto ed avvisarti che noi siamo già tutti in sala di registrazione. Hanno anticipato la partenza e il leader ci tiene a provare!" la voce di Sehun quasi tremava da come l'amico gli aveva risposto. Tutti sapevano che quando Chanyeol era nervoso era meglio lasciar perdere. "Va bene, di a quello che quando mi andrà verrò, tanto potete benissimo provare anche senza di me! E poi con tutte le prove che abbiamo fatto sono sicuramente più pronto di lui!" le sue parole avevano liquidato velocemente Sehun e senza nemmeno aspettare di ricevere una risposta Chanyeol aveva buttato giù la linea per andare a farsi una doccia.

Dopo essersi preparato, si era messo in macchina ed aveva raggiunto la grande agenzia. Quel giorno la voglia di passare del tempo insieme agli altri componenti del gruppo era decisamente poca, il suo stato d'animo era così confuso e allo stesso tempo pieno di rabbia che era proprio meglio lasciar perdere aver a che fare con altre persone. Se quel messaggio avrebbe potuto aprire la possibilità di un confronto, l'aver scoperto che quel numero non era più attivo aveva solo che peggiorato tutta la situazione attorno a lui.

Prima di raggiungere gli altri, Chanyeol aveva deciso di fermarsi al bar dell'agenzia per far colazione. Nonostante avesse bevuto tanto alcool, aveva lo stomaco vuoto dalla sera precedente ed aveva bisogno di mangiare qualcosa. Si era seduto ad un tavolo ed aveva iniziato a consumare la sua colazione, quando una figura minuta e longilinea si posizionò davanti a lui. "Chanyeol?! Park Chanyeol?!?!?!" una voce e allegra, una voce che il ragazzo non sentiva da tantissimi anni. Il ragazzo alzò lo sguardo, davanti a lui c'era una giovane donna, qualcuno che proprio non si sarebbe mai immaginato.

 

Seoul. Sede SM Entertainment.

Il sole risplendeva tra i grandi grattacieli della città. Era giornata decisamente afosa, un clima che di certo in tutti quegli anni in Europa non era di certo mancato a Yangmi. La giovane si era alzata presto quella mattina ed aveva lasciato un biglietto al suo migliore amico che dormiva ancora profondamente. "Vado a cercare le risposte di cui a bisogno!" queste era le parole che aveva scritto al povero Taemin, ancora completamente ignaro di quello che la sua giovane amica stava facendo.

La sera precedente la ragazza aveva lamentato il suo volere di raggiungere la SM per poter parlare con la persona che avrebbe potuto aiutarla nel risolvere tutti i suoi dubbi, ma il giovane ballerino, conoscendola, sapeva che mai avrebbe avuto il coraggio di far tutto da sola. Era fatta così Yangmi, diceva di voler fare le cose ma quando se le trovava davanti c'era sempre qualcosa che la bloccava e la faceva tirar indietro. Invece no, quella mattina la ragazza si era alzata ed aveva deciso di affrontare da la sola la situazione, raggiungendo la sede della SM Entertainment e cercando Park Chanyeol, la persona che più di tutte li dentro avrebbe potuto darle le risposte che cercava.

"Certo che questo posto fa sempre uno strano effetto" ripeteva tra se Yangmi mentre fissava il grande edificio di vetro davanti a lei. Quell'enorme struttura a cui era stata profondamente legata da adolescente e dove aveva passato tante giornate dopo scuola, nascosta tra gli alberi in attesa della persona che le aveva completamente rubato il cuore. Quel ragazzo che per lei aveva significato talmente tanto che l'aveva portata a compiere una scelta così difficile e sofferta, quella di lasciare la sua vita per trasferirsi in Europa. Solo nel vedere quel luogo tanti ricordi riempivano la sua mente, alcuni belli che al solo pensiero la facevano emozionare ed altri così tristi che non potevo che creare in lei un'enorme disagio. Ma ora era lì, ed ora pronta cercare tutte le risposte a quelle domande che la tormentavano da tanti anni.

Se si fermava a pensare sapeva che si sarebbe fermata e fermarsi voleva dire perdere. Avanzava lentamente verso l'ingresso principale della struttura, attorno a lei c'erano giovani ragazze posizionate in maniera scomposta davanti all'ingresso che aspettavano da chissà quanto tempo di vedere qualcuno dei suoi beniamini entrare, se voltava lo sguardo gruppi di giornalisti pronti per fare qualche intervista importante.

Con la sicurezza e la tranquillità che ormai la contraddistinguevano era entrata nel grande edificio e si era diretta verso il bar. Gli esterni non potevano entrare ma per fortuna era riuscita a prendere il pass che Taemin aveva lasciato appoggiato sul camerino e che tanto quel giorno non gli sarebbe servito visto che non sarebbe nemmeno andato al lavoro.

Prima di salire al piano superiore per raggiungere il camerino degli Exo, aveva deciso di fermarsi al bar per prendere una bevanda fredda e mai si sarebbe immaginata di ritrovarsi davanti proprio la persona che stava cercando, Park Chanyeol. Gli anni passati non avevano fatto altro che migliorare il ragazzo, era diventato più virile e il suo aspetto era decisamente più curato. Per qualche istante uno strano brivido aveva invaso la mente di Yangmi, rivedere Chanyeol le aveva da subito riportato alla mente quel passato così assurdo che l'aveva portata a compiere tutte quelle scelte difficili ma soprattutto le aveva riportato alla mentre lui, Byun Baekhyun, l'unico uomo che aveva davvero amato.

Il bel rapper stava consumando la sua colazione ad un tavolino con lo sguardo basso e la giovane decise di mettersi davanti a lui, pronta ad affrontarlo. Nonostante il tempo nemmeno lei era più di tanto cambiata, era solo diventata più matura rispetto a quell'adolescente introversa che era sempre stata. All'improvviso Chanyeol alzò lo sguardo e i loro occhi si incrociarono per qualche istante. "Chanyeol?! Park Chanyeol?!?!?!?" la ragazza aveva accennato un sorriso nel vedere il famoso artista, in fondo loro due era rimasti legati solo da un triste destino comune ma nessuno dei due provava alcun rancore per l'altro. "Yangmi? Ma tu sei Kim Yangmi!! Ma quando sei tornata??" il ragazzo la guardava con grande stupore. "Ieri sera, sono tornata qui per fare chiarezza una volta per tutte su quello che è successo dieci anni fa! E tu mi devi aiutare!!!" le parole della giovane fecero quasi sobbalzare Chanyeol. Dallo sguardo determinato di Yangmi si poteva vedere benissimo quanto lei voleva arrivare a fondo in tutta la storia che aveva macchiato per sempre il passato di entrambi o meglio era semplicemente stata creata da qualcuno.

 

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Capitolo 13
*** "Eventi Che Cambano La Vita" ***



Seoul. Sede SM Entertainment

Un silenzio assordante separava i due ragazzi che si fissavano all'interno del grande bar vuoto. Ormai tutti coloro che lavorano in agenzia erano nei loro uffici e l'unico rumore che si poteva sentire era quello dei movimenti del barista che stava sistemando dei bicchiera da dietro il bancone. I due si fissavano senza parlare. Il cuore di Yangmi batteva all'impazzata, in fondo faceva uno strano effetto essere in quel posto e soprattutto con davanti quel ragazzo che in un modo o nell'altro faceva anch'egli parte del suo passato. Fu proprio quest'ultimo a interrompere quella situazione di gelo avvicinandosi a lei e stringendola in un abbraccio. Un gesto sincero e sentito dal rapper che da qualche giorno a questa parte non faceva altro che provare rancore per tutto ciò che gli succedeva attorno. Yangmi, però, era diversa perchè lei poteva benissimo capire come si sentiva Chanyeol, così deluso da tutte quelle persone attorno a lui che pensava volessero solo il suo bene ed invece l'avevo pugnalato per qualcosa che nemmeno esisteva.

"Su cosa vuoi far chiarezza? C'è poco da dire" queste furono le uniche parole del giovane mentre si staccava da lei. Aveva lo sguardo basso e perso nel vuoto. Yangmi lo fissava cercando di capire di più di quel suo gesto. Era triste vedere un ragazzo sempre allegro e positivo come Chanyeol essersi completamente trasformato in un essere che non traspariva alcun sentimento. "Voglio sapere di Baekhyun, raccontami di lui..." quel nome, proprio il nome che il bel rapper non voleva sentire. Parlare di lui era diventato un tabù per tutti ormai ma per il ragazzo ancora di più. Byun Baekhyun era stata il suo migliore amico, quella persona a cui aveva confidato tutti i suoi segreti, con la quale aveva condiviso i momenti migliori della sua vita ma era colui che più gli aveva fatto male e l'aveva deluso. Un brivido assalì Chanyeol che con un impeto d'ira si allontanò da Yangmi. "Non mi interessa di lui, veditela da sola!" quella risposta così secca e diretta aveva gelato completamente la ragazza. Erano passati dieci anni da quell'evento ma a quanto pare nulla nemmeno in Chanyeol era cambiato nei confronti di quello che era il suo migliore amico. Eppure se nemmeno lui poteva aiutarla tutta la sua ricerca della verità era pressochè inutile.

Yangmi rimase a guardare il giovane per qualche istante, sentire quel rifiuto aveva fatto rompere tutta quella convinzione che era finalmente riuscita a costruirsi in lei per tornare in Corea. Scoppiò a piangere dirotto, come una bambina che ha perso qualcosa di importante. Singhiozzava e tremava mentre indietreggiava piano da quel Chanyeol così diverso da come se l'era sempre ricordato. Pensò che Taemin aveva ragione quando diceva che il rapper non era più lo stesso e che tutte quelle sue giustificazioni dettate dalla sofferenza erano pressochè inutili. "Allora è vero quello che dicono in giro su di te, pensi sempre e solo al tuo ego e non te ne frega niente degli altri... Ti sei proprio montato la testa Park Chanyeol!" quelle parole dette dalla ragazza con il viso completamente coperto di lacrime portarono subito il ragazzo con la mente al giorno precedente quando quella stesse frase era stata pronunciata da Yuhnee, quella ragazza che più di tutti era stata fondamentale per la sua vita e con la quale anche lui sentiva di aver un conto in sospeso.

Yangmi e Yunhee erano così diverse tra loro eppure c'era qualcosa che le accomunava, qualcosa che le legava indissolubilmente a lui ed a quello che era stato il suo miglior amico, Baekhyun.

La ragazza indietreggiava piano, piangendo quando all'improvviso Chanyeol la prese per un braccio e la strinse nuovamente a sè. Yangmi tremava e continuava a singhiozzare quando una lacrima iniziò a scendere anche dal viso del ragazzo.

Chanyeol fece un sospiro e la guardò per qualche istante negli occhi, in fondo era una vittima anche lei, esattamente come lui di un destino così stupido ed assurdo creato da qualcuno che in realtà sapeva poco e niente di loro.

"Cosa vuoi sapere di lui?" quasi senza guardarla in faccia la mise a sedere ed inizio a chiedere alla ragazza cosa l'aveva spinta a tornare in Corea. "Cosa è successo? Insomma quando me ne sono andata..." non riusciva nuovamente a trattenere le lacrime ma, dentro di lei, aveva bisogno di scoprire la verità, anche se questa sapeva che avrebbe fatto tanto male.

Flashback

Era giornata di fine gennaio, il freddo aveva gelato le strade attorno alla grande sede della SM Entertainment. Aveva smesso di nevicare da qualche giorno ma le strade erano ancora quasi completamente imbiancate. Quella mattina di gelido, però, non c'era solo il clima. Il Ceo dell'azienda urlava arrabbiato contro due ragazzi che lo fissavano immobili nel suo ufficio "Ma vi rendete conto di quello che potranno dire i fans??? Vi rendete conto che adesso anche il vostro tour andrà a p*****e? Siete una vergogna per questa azienda!!!! Non vi caccio solo perchè siete due elementi molto validi!". Una notizia aveva completamente scosso la tranquillità all'interno del gruppo, Byun Baekhyun e Park Chanyeol, due teste calde ma da sempre legati da una grande amicizia quella mattina erano addirittura arrivati alle mani durante un fan-meeting dopo che erano uscite alcune foto su una rivista scandalistica. I due ragazzi non si guardavano nemmeno in faccia mentre il Ceo continuava ad urlare contro di loro "Ed ora tornate in sala di registrazione e più tardi pensate a delle scuse per i fans, anche se con la situazione vergognosa che avete creato non sarà facile riconquistare la loro fiducia!!! Fuori di qui, subito!!!".

Poco dopo i due, senza mai rivolgersi la parola avevano raggiunto gli altri. Tra Baekhyun e Chanyeol solo continui sguardi d'odio e se il primo continuava a provocare il secondo con battute scomode, l'altro improvvisamente iniziò a buttare in giro tutto ciò che si trovava davanti. Nel giro di poco anche gli altri iniziarono a partecipare alla discussione, nonostante non centrassero nulla con l'accaduto. "Stai rovinando il gruppo, sei solo uno che si diverte a rovinare la felicità degli altri!" urlava Baekhyun a gran voce. "Tu sei solo un isterico invece, hai rovinato una persona solo per evitarti problemi ed ora te la prendi con me? Vergognati!" ribatteva Chanyeol mentre cercava di tenere l'amico dalla maglietta. "Baekhyun calmati, te la prendi sempre per tutto!" il leader del gruppo, Suho, cercava inutilmente di far calmare i due. Eppure quelle parole a Baekhyun non potevano che dare solo che ulteriore fastidio. Parole che ormai erano giorni che i suoi compagni continuavano a ripetere, gli stessi, però che qualche tempo prima l'avevano spinto a prendere una decisione "per il bene del gruppo". Improvvisamente Baekhyun, dopo essere riuscito a mollare la prese si era avvicinato alla porta ed aveva urlato a gran voce "Basta! Me ne vado" lasciando sbattere la porta dietro di sè. "Sei solo un bambino viziato! Vattene!" queste erano le parole di Chanyeol vedendolo abbandonare la sala. In quel momento il rapper se ne era completamente fregato del gesto dell'amico, non immaginando nemmeno quello che da lì a poco sarebbe potuto accadere.

Il racconto di Chanyeol aveva completamente sorpreso Yangmi. Sapeva che Baekhyun aveva lasciato il gruppo ma mai si sarebbe immaginata che l'aveva fatto dopo aver visto quelle foto. Lo sguardo della ragazza in quel momento era completamente perso nel vuoto "E quindi, vi ha lasciato così?". Nel frattempo il rapper teneva lo sguardo basso "Quando sono tornato al dormitorio già non c'era più nemmeno la sua roba... Si è dimostrato l'irresponsabile che è, lasciandoci nei casini poco prima della promozione... E' inutile che soffri per lui Yangmi, fidati di me! Non gli importava nulla di noi, così come di te..." eppure a quelle parole nemmeno dei due ragazzi, probabilmente credevano davvero.


Los Angeles. Spiaggia di Santa Monica

Era ormai notte fonda, il caldo vento estivo entrava dalla finestra spalancata della stanza al primo piano e spostava leggermente i capelli biondi del ragazzo che dormiva nel grande letto. Un sonno completamente disturbato da pensieri e sogni confusi. Gli stessi pensieri che da qualche giorno a questa parte disturbavano la tranquillità di Bryan. Da quando aveva ricevuto quella lettera e poi aveva saputo del concerto degli Exo proprio nel luogo dove aveva trovato il suo rifugio la tranquillità della sua vita era stata completamente interrotta e ogni notte la sua mente era uno strano mix di ricordi e pensieri.

Flashback

Un grande palco. Fan che provenivano da tutta la Corea urlavano a gran voce "We are one... We are one!!!" e poi ancora "Exo... Exo". Quei dodici ragazzi poco più che adolescenti non credevano che tutta quella gente era lì per loro, per celebrare la loro musica ed emozionarsi davanti alle loro performance. Dietro Suho invitava gli altri ragazzi a portare le mani al centro, pronti per salire sul palco per il loro primo concerto live "Spacchiamo ragazzi e ricordatevi sempre il nostro motto WE ARE ONE!!!". Un grande boato ed ecco che il gruppo rivelazione del momento aveva iniziato ad esibirsi con "Mama" la canzone del loro debutto!

"Ciao a tutti, sono Baekhyun. Il main vocalist degli Exo!" una presentazione semplice da che aveva fatto andare tutti i fans in visibilio quella del bel vocalist dal ciuffo e i capelli castani. Una voce potente e particolare allo stesso tempo. Una voce che in poco tempo è diventata l'orgoglio per tutta la Corea.

"Vincono il premio di Artista dell'Anno... gli Exo" un premio così importante ed inaspettato per quel gruppo di giovani che da poco si stavano facendo spazio nel mondo del kpop. I fans erano orgogliosi di loro ed i visi di tutti i componenti del gruppo erano completamente invasi dalle lacrime, lacrime di gioia per quello che era solo il primo dei tanti premi ricevuti dal gruppo.

Su un divano di un piccolo appartamento, una ragazza era appoggiata con la testa sulle gambe del suo ragazzo mentre quest'ultimo le accarezzava dolcemente i suoi lunghi capelli castani. "Oggi il Ceo mi ha proposto di fare un album da solista. Dice che sono la rivelazione dell'industria musicale, ma ancora non riesco a crederci... Pazzesco vero?" ripeteva Baekhyun emozionato mentre la ragazza lo guardava con il suo solito sorriso. "Te l'avevo detto io amore, ma tu non mi credevi! Vedrai, un giorno tu e gli Exo avrete successo in tutto il mondo! Sono davvero fiera di te!!!" la dolce ragazza lo ripeteva sempre quanto credeva in lui e quanto era orgogliosa della sua carriera, nonostante fosse così difficile per la loro relazione che doveva rimanere nascosta per il loro bene comune. Baehkyun si chinò verso di lei per darle un tenero bacio e coccolarla come se fosse la cosa più bella che in quel momento così magico per la sua carriera possedeva.

Momenti confusi, pensieri ed attimi che invadevano di continuo il sonno del bel barista. Un passato così importante ma che l'aveva fatto così tanto soffrire e passare tante notte insonni. Proprio come quella che stava trascorrendo quel giorno. I pensieri erano ormai troppi nella sua mente, e nonostante continuava a rigirarsi nel letto per trovare una posizione più comoda per provare a rilassarsi era tutto completamente inutile.

Bryan si alzò di scatto e scese al piano di sotto. Prese il suo pc ed inizio a cercare qualcosa, quel qualcosa che le aveva tormentato il sonno e che non lo lasciava tranquillo da ormai diverse settimane. Gli Exo! Voleva avere qualche informazione in più sul suo vecchio gruppo. Per la prima volta dopo dieci anni dentro di lui era prevalsa la volontà di sapere qualcosa in più su di loro e magari, perchè no, anche su quello che era stato detto su di lui.

Peccato però, che la prima cosa che gli venne spontaneo digitare fu una data. Quella data che aveva significato per lui l'inizio della fine. Una notizia di un vecchio scandalo che aveva scosso il mondo del kpop e soprattutto aveva rovinato quella che fino a qualche mese prima era la sua vita da sogno.

"Park Chanyeol, main rapper degli Exo in compagnia di una donna misteriosa!"

La notizia dello scandalo era accompagnata da alcune foto, dove il suo vecchio miglior amico era stata paparazzato mentre parlava in macchina con lei, Kim Yangmi, sconosciuta alla stampa ma niente meno che il primo e unico vero amore di quello che un tempo era Baekhyun... Quelle foto avevano completamente cambiato la sua vita ed ora se le era ritrovate davanti e nulla poteva impedire alle lacrime di cominciare a rigare il suo viso...

Seoul. Sede SM Entertainment

Era uscita dall'ufficio di tutta fretta giustificandosi con il collega che si era ricordata di un impegno urgente che le era stato commissionato. Tutte bugie quelle di Yunhee che a passo svelto si apprestava a raggiungere la sede della SM dopo la telefonata ricevuta poco tempo prima. Voleva nuovamente parlare con il Ceo della grande agenzia di spettacolo e rifiutare una volta per tutte quell'incarico che l'era stato dato. "Hanno fatto tutto senza nemmeno chiedermi il consenso! F*****o alla SM! Io di certo non ho nessuna intenzione di collaborare e tantomeno andare negli Stati Uniti con Chanyeol e i suoi amichetti!!! Siamo in un paese libero no? Prima di prendere certe decisioni dovrebbero pur sempre chiedere ai diretti interessati se vogliono far le cose!!!" sembrava pazza la giovane giornalista mentre si ripeteva di continuo queste frasi dentro la sua mente già scossa dagli eventi del giorno precedente.

Con passo veloce e deciso Yuhnee aveva raggiunto l'ingresso del grande edificio ma la guardia l'aveva fermata "Cosa fa qui signorina? Ha un appuntamento?" il solito tono severo di quei grandi uomini in divisa metteva timore a chiunque ma non di certo ad un persona agguerrita come lei. "Sono Kim Yuhnee, avrei bisogno di parlare urgentemente con il Ceo! Sono la giornalista che avete ingaggiato per il tour degli Exo!" aveva risposto a tono all'uomo, molto diretta e decisa. "Senza appuntamento non posso far salire nessuno signorina, mi dispiace!" nel giro di poco la guardia aveva liquidato la povera giornalista e l'aveva costretta ad uscire dall'edificio.

Yuhnee, dal canto suo però, era determinata nel raggiungere il suo obiettivo. Durante gli anni che frequentava Chanyeol, la celebrità le aveva mostrato come entrare nell'edificio da una porta di servizio dietro il grande cortile. L'ingresso dove solitamente anche gli idol entravano per evitare di farsi notare dalle fan accalcata davanti al giardino d'ingresso.

Senza farsi vedere dalle guardie, la giovane era riuscita a raggiungere la porta e nel giro di qualche minuto era riuscita ad intrufolarsi all'interno della grande agenzia. "Se con i modi normali non si possono fare le cose bisogno utilizzare le maniere forti! Ed ora, caro Ceo a noi due!!!" non si era accorta però che mentre ripeteva tra sè il suo "grido di battaglia" qualcuno entrato esattamente dopo di lei da quella porta la stava osservando con sguardo interrogativo. Lo stesso ragazzo minuto che il giorno prima l'aveva salvata dall'ira di Chanyeol era nuovamente davanti a lei che la fissava. Peccato che quando Yuhnee si accorse di Kyungsoo era ormai troppo tardi nascondersi. "Pensi di far cambiare idea al Ceo? Non ti imputare perchè tanto non lo farà!" il giovane aveva sentito tutto quello che la giornalista aveva detto a gran voce. "Come scusa?" la ragazza si immobilizzò davanti al cantante. La sua presenza, nonostante facesse parte anche lui degli Exo, non la faceva lo stesso timore degli altri. "Sentivo che volevi andare a parlare con il Ceo. Immagino che tu voglia rifiutare l'incarico, sei la ex fidanzata di Chanyeol, ti chiami Yuhnee vero? Mi ricordo di te!" la giornalista annuiva nel guardare il ragazza completamente sorpresa. In effetti la loro relazione un tempo era pubblica a tutti, e qualche volta si erano anche incontrati in passato. Per la prima volta però qualcuno non aveva fatto finta di non conoscerla e la cosa creava nella ragazza una strana sensazione. "Ehm si, sono io... ecco, diciamo che non mi sento molto a mio agio a..." cercava di giustificarsi quando Kyunsoo la fermò appoggiando delicatamente la mano sul suo braccio "Yuhnee ascolta, dimentica il passato! Se è per lavoro e il tuo lavoro per te è importante fallo, fidati di me! Ci sono passato anch'io tante volte" quelle parole dette da quel timido ragazzo che la guardava sorridendo erano la verità, nonostante il rancore che Yuhnee poteva portare per tutta la situazione che si era creata in quel momento le era stato affidato un incarico importante, e come giornalista di successo quale voleva diventare la cosa più intelligente da fare era quella di non tirarsi indietro.

 

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Capitolo 14
*** "Decisioni Importanti" ***



Seoul. Sede SM Entertainment

Il ragazzo minuto fissava Yuhnee da diversi istanti mentre attendeva una risposta dalla giovane. Il cuore della giornalista batteva a mille ma in fondo sapeva anche lei che le parole di Kyungsoo erano la verità. Rifiutare quell'incarico importante era la dimostrazione di essere una persona senza carattere, che non avrebbe fatto altro che fuggire dalle difficoltà. Eppure l'ostacolo Chanyeol rendeva tutto così difficile. "Ehm... dici che quindi, insomma... non c'è modo di..." improvvisamente le parole della ragazza vennero interrotte da i passi rapidi e chiassosi di qualcuno che si stava avvicinando alla stessa porta dove i due erano rimasti fermi a parlare. Con uno scatto Kyungsoo prese la braccio della ragazza e la trascinò insieme a lui all'interno di un piccolo locale deposito poco distante. Un gesto rapido ed improvviso che quasi fece sobbalzare Yuhnee. "Scusa, ma se ti vedeva qualcuno della sicurezza avresti rischiato guai... comunque, davvero, fidati di me!" il giovane cantante si giustificò per averla trascinata in quella stanza senza una spiegazione ed accennando un sorriso riprese il discorso. Eppure Yuhnee non riusciva nemmeno a parlare perchè appena si accorse del luogo in cui Kyungsoo l'aveva trascinata la sua mente si riempì di vecchi ricordi.

Flashback

Il timido sole di fine gennaio illuminava la fredda giornata invernale. Yuhnee era riuscita a scampare dalle domande imbarazzanti delle amiche ed era corsa, come al solito, alla SM per aspettare il suo amico Chanyeol che di lì a poco avrebbe terminato le prove, e come ormai spesso capitava avrebbero passato il pomeriggio insieme a bere bubble tea ed a scambiarsi le solite chiacchere. Nonostante nella testa della ragazzina sembrava tutto ancora così assurdo, tra le lei ed il giovane idol si era instaurata una vera e propria "amicizia speciale" proprio come Yuhnee amava definirla. Nei loro momenti d'intimità non mancavano le coccole e quei piccoli baci fugaci che alla ragazza piacevano tanto. Chanyeol, dal canto suo, non si era mai sbilanciato tanto nei suoi confronti eppure, era chiaro come quel rapporto piacesse anche a lui.

Il giovane rapper aveva dato appuntamento alla ragazza nei grandi parcheggi sotterranei dell'agenzia dove nessuno li avrebbe visti e quel giorno le aveva scritto che doveva parlarle di una cosa importante. Yuhnee, mentre lo aspettava dietro un enorme van scuro, era molto agitati. Chissà cosa voleva dirle Chanyeol? Aveva paura che forse l'agenzia si era accorta del loro rapporto e che forse non si sarebbero più visti. L'ansia l'aveva ormai invasa quando il grande ragazzo dai capelli scuri si palesò davanti a lei e la trascinò all'interno dell'edificio, in un piccolo deposito vicino alla porta d'ingresso. "Chanyeol ma che fai?? Se ci vede qualcuno?" la giovane studentessa cercava di capire cosa volesse fare l'amico che nel frattempo la zittì dandole un dolce bacio sulle labbra. "Yuhnee, ti ho detto mille volte che ti devi fidare di me" i modi del ragazzo facevano impazzire Yuhnee che ogni volta che Chanyeol la trattava in quella maniera così delicata sentiva il suo cuore battere all'impazzata. Eppure era così preoccupata di quello che avrebbe dovuto dirle che quasi non riusciva a godersi il momento. "Chanyeol cosa mi devi dire?" decise di tagliar corto, piuttosto che continuare a crearsi nella mente inutili illusioni. La grande mano del ragazzo accarezzò il suo viso delicato e i suoi grandi occhi leggermente affusolati iniziarono a guardarla sempre con più attenzione. "Non l'ho mai fatto e... insomma, ormai è tanto che ci vediamo, mi chiedevo... vuoi diventare la mia ragazza?" sembrava di vivere in sogno a Yuhnee. Quel ragazzo così bello e così famosa si era davvero innamorato di lei. Sembrava tutto così strano "Si...si... si!!!! Ma Chanyeol, insomma, tu non rischi..." peccato che le sue parole vennero nuovamente interrotte dal giovane artista "Non c'è nessun ma Yuhnee, io mi sono innamorato di te e non mi interessa di quello che dice la gente!". Sottolineando la cosa Chanyeol la appoggiò delicatamente al muro dietro di lei iniziò a baciarla passione. Quel giorno fu l'inizio di una delle storie d'amore più belle di tutto il panorama kpop, quella di una fan che con la sua semplicità era riuscita a conquistare l'idol che le aveva rapito il cuore.

Ritrovarsi in quella stanza, così piena di ricordi non era di certo facile per la giornalista. Anni prima, proprio lì, Chanyeol si era dichiarato a lei e pensare a quanto tutto fosse completamente cambiato la faceva sentire strana e incapace di dare una risposta al timido Kyungsoo che la fissava a pochi passi da lei. "E' difficile, è tutto così difficile... se penso al mio lavora sono la prima che vuole partire con voi, ma se penso al mio cuore... beh quello è completamente un altro discorso..." si era presa coraggio ed improvvisamente aveva deciso che forse era arrivato il momento per lei di tirare fuori quello che pensava. Kyungsoo, nonostante lo conoscesse solo di fama, sembrava una persona di cui fidarsi e che forse sarebbe stato anche in grado di aiutarla ad uscire da quella situazione complicati in cui si era cacciata. "Se vuoi un consiglio, io non perderei l'opportunità di lavoro che ti hanno dato. Vieni con noi e dimostra a tutti che grande giornalista sei! E per quanto riguarda Chanyeol... beh, secondo me solo con il tempo capirai davvero quello che vuoi... Se lui insiste, lascialo perdere e se vuoi una mano... puoi contare su di me!" il sorriso di Kyungsoo e quelle parole così dolci ma così dirette erano riuscite convincere Yuhnee che forse quel lavoro e quel contatto così diretto sarebbero state il modo migliore per sciogliere tutti quei dubbi che in fondo, nonostante la giovane non voleva ammetterlo, la torturavano ormai da dieci. Inoltre, quel ragazzo che in fondo aveva sempre "conosciuto" dai racconti del suo ex fidanzato come un tipo burbero e taciturno le stava dimostrando che forse sarebbero potuti diventare ottimi amici e che avrebbe trovato il giusto alleato per riuscire a superare quel grande ostacolo chiamato Park Chanyeol.

"Hai ragione Kyungsoo... e grazie! Senza di te avrei sicuramente lasciato perdere. Ora è meglio che vada, rischio guai ad essere qui e poi non vorrei che se la prendessero anche con te!" improvvisamente il suo stato d'animo era completamente cambiato, qualcosa dentro di lei l'aveva fatta convincere che l'opportunità che la SM le stava dando era la giusta soluzione per togliersi dalla testa quella sensazione di disagio che l'aveva assalita ormai da giorni.

Dopo aver salutato Kyungsoo ed essersi assicurata che nessuno la potesse vedere, Yuhnee era uscita dalla porta del retro dell'edificio ed aveva iniziato ad incamminarsi verso la fermata dell'autobus quando improvvisamente la sua sguardo venne attirato da qualcuno che parlava al telefono a gran voce a pochi passi da lei. Qualcuno che di certo non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi davanti.


Seoul. Sede SM Entertainment.

Il racconto di Chanyeol aveva provocato in Yangmi uno strano malessere. Sapere, finalmente, come erano andate le cose aveva reso la ragazza ancora più triste e rassegnata all'idea che probabilmente non sarebbe mai più riuscita a vedere Baekhyun. Eppure ora aveva le idee molto più chiare. "Ora perdonami Yagmi ma devo andare, se ti posso dare un consiglio pensa a te stessa e lascia perdere il passato! E' inutile cercare una risposta in una situazione che risposte non ne ha! Comunque ci vediamo, quando vorrai sai dove trovarmi!" il ragazzo, nonostante fosse il primo a non essere del tutto uscito da quella situazione, aveva cercato con le sue parole di creare nella ragazza la consapevolezza che era meglio lasciar perdere e che la cosa più giusta da fare era mettersi alle spalle tutte quelle domande che l'affliggevano e alla quale probabilmente non sarebbe riuscita a trovare una risposta.

Dopo aver salutato il bel rapper Yangmi era uscita dal bar del grande edificio e con passo lento si stava avviando verso il cancello mentre una lacrima attraversava il suo viso rigato dal mascara. "E' stato tutto inutile, sono solo un'idiota! Cosa pensavo di risolvere a venir qui? Taemin aveva ragione... Baekhyun si è rifatto la sua vita, lontano da qui.... questa è l'ennesima sciocchezza che faccio... esattamente come quando avevo scritto quella dannata lettere che per fortuna il mio migliore amico non gli ha spedito..." la ragazza ripeteva in lacrime tra sé i suoi pensieri mentre le ritornò alla mente una lettera che qualche tempo prima aveva scritto sempre per Baekhyun e che fortunatamente Taemin quando lei gli aveva chiesto di spedirla lui non l'aveva fatto. O meglio questo era quello che il bel ballerino aveva detto alla giovane.

Yagmi avanzata in lacrime a passo lento quando il suo cellulare iniziò a squillare. Una chiamata internazionale, direttamente da Parigi. "Pronto?!" sul viso della ragazza spuntò un timido sorriso nel vedere il nome della sua amica che la stava chiamando dall'altra parte del mondo! "Jessica!!! Certo che se non ti chiamo io ti dimentichi di me! Allora sei arrivata in Corea?? Hai risolto quella storia che mi dicevi?" sentire la voce di una persona che le era stata così tanto vicina in tutto quel periodo in Francia fece cambiare completamente umore a Yangmi, o meglio a Jessica, come preferiva farsi chiamare da quando si era ricreata una nuova vita in Europa. "In realtà no... ma poco importa guarda! Avevi ragione tu!" quella che l'amica sapeva non era di certo tutta la storia ma solo una piccola parte che la ragazza le aveva raccontato per giustificare la sua partenza. "Beh, come ti dico sempre nella vita si deve andare avanti! Comunque ti chiamavo per farti una proposta, che dici di venire qualche tempo a Los Angeles da me? Io parto oggi stesso e se vieni sono sicura che ti divertirai! E' fantastico e poi c'è mio fratello ed anche un suo amico che mi piacerebbe farti conoscere! Cambiare aria ti farà bene Jessica!" una proposta decisamente interessante quella dell'amica e poi visitare gli Stati Uniti era uno di quei sogni che Yangmi aveva da sempre. Rimanere a Seoul, soprattutto dopo quello che Chanyeol le aveva raccontato, non avrebbe potuto portare niente di buono, invece visitare una realtà completamente diverse sarebbe potuta essere la spinta giusta per mettere definitivamente quel passato senza risposte alle spalle prima di tornare alla vita di sempre a Parigi. "Ci sto! Dammi qualche giorno per finire alcune cose e ti raggiungo!! Grazie dell'invito tesoro!!!" una risposta entusiasta quella di Yangmi che dopo essersi asciugata le lacrime si avviò sorridente verso la fermata dell'autobus.

All'improvviso però tutta quell'euforia finì quando davanti a lei si palesò una figura minuta e dai lunghi capelli castani che attirata dalla sua voce mentre salutava l'amica al telefono si era girata di scatto. Uno scambio di sguardi freddo e fugace ma soprattutto completamente inaspettato aveva immobilizzato Yangmi riportandole davanti qualcosa che di certo aveva fatto di tutto per poter dimenticare.


Los Angeles. Spiaggia di Santa Monica

Il sole splendeva sulla bellissima spiaggia di Santa Monica ed il bar Tropical come al solito era pieno di gente. Una strana euforia c'era nell'aria quel giorno, soprattutto da parte di Lucas, emozionato perchè quella sera sarebbe arrivata Jenny la sua amata sorella minore che viveva in Europa e che avrebbe trascorso le vacanze a Los Angeles. L'idea dell'arrivo della bellissima ragazza aveva tirato su di giri anche Bryan che nonostante l'ennesima nottata difficile passata a pensare al passato riusciva a distrarsi all'idea che fra qualche si sarebbe ritrovato davanti una delle donne alla quale ambiva maggiormente da quando si era trasferito negli Stati Uniti. Jenny, un'avvenente bionda dal fisico perfetto e due labbra che ti veniva voglia di baciare solo a vederle, ricordava un pò una Barbie ed ora l'obbiettivo del bel barista platino da anni ormai. Peccato che non era mai riuscito a conquistarla, ma la sola idea di ritrovarsela davanti e di poter pensare ad un modo per riuscire a portarsela a letto riuscivano a distrargli un pò la testa dagli Exo e da tutti quei pensieri negativa che ormai da giorni lo affliggevano.

"Quindi per che ora arriva tua sorella?" ripeteva Bryan agitato a Lucas mentre sistemava alcuni bancali di bibite nel grande frigorifero davanti a loro. "Dovrebbe essere qui per le 20.30, ho chiesto al signor Wilson se ci lascia chiudere mezz'ora prima, in modo che saremmo in aeroporto puntuali! Tu verrai con me vero?" sottolineava il ragazzo dai capelli castani all'amico che all'apparenza sembrava quasi più emozionato di lui per l'arrivo della giovane. "E me lo chiedi pure? Anzi, spero che tu abbia nuovamente parlato di me a Jenny, quest'anno non voglio di nuovo rimanere a secco!" il pensiero di quella ragazza era la migliore distrazione per il bel barista anche se nella sua testa tornavano spesso le parole che l'amico gli aveva detto qualche giorno prima, sottolineandogli come la sorella era diventata fan degli Exo ultimamente. "Speriamo solo che non si accorga che io sono Baekhyun, insomma in dieci anni credo di essere cambiato abbastanza... e poi, credo che l'avrebbe già detto a Lucas se aveva notato qualcosa di sospetto" mentre riempiva il grande frigorifero si ripeteva la cosa dentro di sè cercando di non far capir nulla all'amico e continuando a mostrarsi contento ed euforico agli occhi di Lucas che nel frattempo era stato distratto dall'ingresso di alcuni clienti.

Era ormai sera quando i due giovani avevano raggiunto l'aeroporto internazionale di Los Angeles ed attendevano l'arrivo del volo di Jenny. I grandi corridoi dell'aeroporto erano pieni dei manifesti degli eventi che si sarebbero svolti di lì a poco in città e tra i tanti agli occhi di Bryan spiccava la grande foto dell'imminente concerto del suo vecchio gruppo. Lucas si accorse che l'amico stava fissando quell'immagine da diversi istanti e cercò di catturare la sua attenzione "Dicono che il concerto di quegli Exo sarà un evento pazzesco e che porterà qui tantissima gente! Sarei curioso anche io di vederli! Tu che dici, quando eri al tuo paese immagino andassero già forte?". Il bel barista dal canto suo distolse immediatamente lo sguardo dal manifesto "Mah, sinceramente non capisco nemmeno perchè tutta questa pubblicità per quel gruppo... forse un tempo potevano andare forte ma... chissenefrega del kpop e di quegli Exo!" parole fredde e distaccate dimostrazione di scarso interesse da parte di Bryan colpirono particolarmente Lucas stranito dall'atteggiamento dell'amico.

Fortunatamente però l'attenzione dei due venne improvvisamente catturata dalla figura snella dai lunghi capelli biondi svolazzanti che si sbracciava a pochi metri da loro portandosi dietro di sè un'enorme valigia rosa confetto. Lucas le corse incontro abbracciandola forte a sè "Jenny!!! Finalmente!!!" mentre Bryan intenerito guardava la scena poco lontano. "E' stato un viaggio lunghissimo ma eccomi qui!" ripeteva sorridente la giovane mentre la coppia di fratelli si avvicinava Bryan. "Oh ciao coreano! Non credevo ci fossi anche tu!" sorridendo la ragazza salutò il barista che la fissava come al solito incantato. "Ciao Jenny, è sempre un piacere vederti!" intimidito Bryan prese la valigia ed iniziò a trascinarla seguendo i due verso la macchina. "Ah Lucas, ho invitato una mia amica, arriverà fra qualche giorno... spero non sia un problema. Oltretutto è anche lei asiatica proprio come Bryan, magari gliela possiamo far conoscere!" quelle parole, dette da Jenny credendo che l'amico del fratello non stesse ascoltando, provocarono in Bryan un brivido che lo fece bloccare all'improvviso, provocando dentro un qualcosa di completamente inspiegabile.

 

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Capitolo 15
*** "Stesso Sangue" ***



Seoul. Sede SM Entertainment

Flashback

Era un giorno d'estate come tanti. Il parco del piccolo paese di periferia era pieno di bambini che giocavano tra loro ed le voci delle persone si sovrastavano allegre l'una sull'altra. Una bambina con due lunghe trecce castane era seduta ad un tavolo distante da tutti gli altri e coloravo con i pastelli a cera su un foglio bianco sotto l'occhio vigile della nonna. "Ma quando arriva?" continuava a ripetere la bambina all'anziana signora di fianco a lei. Stava aspettando la sua sorellina che dopo alcuni giorni passati in ospedale per un piccolo intervento sarebbe finalmente ritornata a casa. Stava creando un disegno che avrebbe regalato proprio a lei, due bambine vestite da supereroine che si teneva per mano. Nella sua piccola mente era proprio questo che erano lei e la sua sorellina.

Dopo qualche minuto dei piccoli passi correvano verso di lei mentre le urla della mamma si raccomandava di fare piano visto che aveva ancora i punti addosso. Alla bambina poco importava, lei voleva abbracciare la sua sorellina che le era mancata tanto. Era la prima volta da quando erano nate che le due gemelline avevano passato dei giorni distante ed entrambe avevano sofferto la mancanza l'una dell'altra. Quando finalmente la bambina vide la sorella le saltò addosso stringendola forte a lei "Mi sei mancata tantissimo!!!". Dal canto suo l'altra prese il disegno che aveva appena fatto e glielo mise nelle piccole mani "Anche tu mi sei mancata tanto! Questo è per te! Vero che non ci separiamo più?". La bimba, leggermente più minuta rispetto all'altra, prese il disegno tra le mani e sorrise entusiasta della piccola sorpresa della sorella "Mai più, te lo prometto!!!". Una promessa fatta a sei anni che per due gemelle poteva valere una vita, una promessa che chissà se a distanza di così tanti anni è ancora nella mente di quelle due dolci bambine.

Il sole estivo illuminava i giardini colorati che circondavano il grande edificio della SM Entertainment ma l'atmosfera che si era creata in quell'istante era tutt'altro che calorosa. Un brivido di rabbia e rancore attraversò all'improvviso il corpo di Yuhnee. Tutta quella convinzione che finalmente si era creata dentro di lei dopo l'incontro con Kyungsoo si spezzò nel momento stesso in cui il suo sguardo si incrociò per la prima volta con quello di Yangmi. Dall'altra parte anche l'altra ragazza rimase completamente sconvolta nel ritrovarsi davanti la giovane giornalista. Erano passati dieci anni dall'ultima volta che le due si erano viste e le loro vite avevano completamente preso due pieghe differenti nonostante entrambe fossere così tanto accomunate da qualcosa che le legava in maniera indissolubile. I loro sguardi così simili ma con modi così diversi di affrontare le cose si erano incrociati di nuovo in quel luogo dove tutti i loro problemi erano cominciati in quella fredda giornata di tanti anni prima. Kim Yunhee e Kim Yangmi non erano più le due dolci gemelline di un tempo, le sorelle che si amavano e che avrebbero fatto di tutto pur di difendere l'una l'altra. Erano due donne, ormai cresciute con la consapevolezza dentro di loro che i peggiori tagli potevano essere creati proprio da quella persona che aveva il tuo stesso sangue e che aveva attraversato insieme a te le tappe più importanti della vita. Due caratteri da sempre diversi, Yunhee così forte ed ambiziosa e Yangmi più fragile e piena di tante paure ma con enorme voglia di riscatto che negli anni l'aveva cambiata sempre di più. Se la prima era considerata un vero orgoglio da parte della famiglia, l'altra era quasi stata rinnegata dai genitori dopo aver scelto di scappare in Europa per fronteggiare a quella situazione più grande di lei.

Flashback

Era una giornata come le altre. Studio, studio e ancora studio. L'ennesima giornata in cui sarebbe stato impossibile vedere il suo Chanyeol. Gli esami per Yuhnee si stavano avvicinando e nonostante la voglia di vedere il suo fidanzato era costretta a rimanere a casa. Non riusciva a capire come invece la sorella riusciva a rimanere sempre fuori casa. "Chissà dove va poi, sembra proprio che gli esami non la preoccupano affatto!!!" si ripetava tra sè mentre come al solito si ritrovava sola nella sua piccola stanzetta a ripetere quello formule di matematica che proprio non le entravano in testa.

Era ormai più di due ore che aveva la testa sui libri quando decise di prendersi una pausa per far merenda e dare la solita occhiata veloce sui social. Si mise sul divano con il telefono tra le mani e mandò un messaggio a Chanyeol tanto per sapere cosa stava facendo e poi entrò su Twitter per vedere il fandom delle Exol di cosa stava parlando visto che si era accorta di aver essere piena di notifiche.

Una foto, poi un'altra e un'altra ancora. Il telefono cadde improvvisamente dalle sue mani e le lacrime iniziarono a bagnare il viso di Yuhnee.

"Park Chanyeol, main rapper degli Exo in compagnia di una donna misteriosa!"

La notizia stava correndo veloce tra il fandom e con essa alcune foto che ritraevano il suo fidanzato in compagnia di una persona che la ragazza conosceva fin troppo bene, sua sorella.

I cuori delle due ragazze battevano all'impazzata e quel senso di connessione che le aveva unite dalla nascita sembrava che rendesse quell'incontro ancora più difficile. Eppure nessuna delle due riusciva a far una mossa nei confronti dell'altra. Alcune persone in una situazione del genere probabilmente avrebbero abbassato lo sguardo proseguendo ognuna per la loro strada ma nessuna tra Yuhnee e Yangmi aveva il coraggio di fare un'azione del genere. Le due sorelle continuavano a guardarsi, immobili, senza parlare. Tante domande senza una risposta attraversavano la testa di Yuhnee, soprattutto ora che si era convinta ad iniziare questa nuova avventura con gli Exo. Yangmi, invece, era completamente sconvolta nel rivedere la sorella proprio lì, lei che a quanto sapeva aveva completamente voluto cancellare tutto quello che la legava al suo passato. Entrambe non capivano per quale assurdo motivo l'altra si trovasse proprio alla SM. C'era una cosa, però, le accomunava che pur volendo nessuna delle due aveva messo da parte gli Exo, chi per un motivo e chi per un'altro.

"Yangmi... " solo il pronunciare il nome della sorella creava in Yuhnee una sensazione strana e inspiegabile. Il passato continuava a tornare nella sua vita in maniera così diretta e decisa che sembrava quasi che esso volesse capire fino a che punto il suo cuore sarebbe riuscito a sopportare. L'altra ragazza, invece, era ancora lì immobile con il telefono in mano e lo sguardo sconvolto. "Non credo di aver nulla da dirti Yuhnee!" cercava di scappare dalla sorella anche se il suo corpo era completamente fermo. "Vedo che sei tornata! Ovviamente la tua famiglia è talmente inutile per te che non l'hai nemmeno detto nessuno... Non hai nulla da dirmi quindi? Hai rovinato la mia storia d'amore e non hai nulla da dirmi?" parole fredde e taglienti come la lama di un coltello che poteva ferire Yangmi proprio nel punto dove tutto faceva più male. Yuhnee era sempre più convinta nel tradimento che c'era stato da parte di Chanyeol e la sorella ma mai si era chiesta davvero come erano andate le cose tra loro. "Non è come credi, come al solito non mi vedi per dieci anni e quello che fai è accusarmi di quello che faccio senza nemmeno avvicinarti alla verità! Sei proprio come Baekhyun, piuttosto preferite vivere nella menzogna piuttosto di sapere come sono andate davvero le cose!" un modo diretto quello di Yangmi di dire alla sorella tutto quello che aveva dentro, ormai tutte le sue sensazioni erano come una bomba che in un modo o nell'altro sarebbe dovuta esplodere. Il suo carattere sensibile di un tempo era riuscito a diventare più forte e deciso dopo tutta la sofferenza che aveva subito. "Non ho bisogno di sapere la verità, non mi serve!" dall'altra parte la giornalista era completamente ferma sulle sue idee e nulla le avrebbe fatto fare un passo indietro, almeno non ora. "Meno male che me ne vado di nuovo, e credo che questa volta non metterò più piede in questo posto, così evito di vedere la tua faccia e farmi venire strani pensieri di voler cercare Baekhyun... F*****o Yuhnee!" tutta la rabbia, il nervosismo accumulato era raccolto nelle parole della giovane che con passo deciso superò la sorella e nel giro di qualche istante era già arrivata dall'altra parte della strada lasciando Yunhee ferma e senza parole per quella reazione così inaspettata e diversa da quello che era abituata a vedere.

La rabbia che una aveva nei confronti dell'altra aveva era talmente forte che nessuna delle due si era resa conto che qualcuno con la schiena ad una macchina e nascosto da degli occhiali ed una grande felpa nera le stava osservando attentamente poco più distante.


Los Angeles. Pacific Coast Highway

Il cielo arancione del sole appena tramontato colorava l'atmosfera di euforia che si poteva percepire sulla macchina di Lucas dopo che la sua amata sorellina era finalmente arrivata. In macchina le voci dei due ragazzi risuonavano in maniera confusionaria una sull'altra mentre la giovane dai capelli biondi raccontava al fratello del suo viaggio e di un'avventura ridicola che aveva avuto qualche giorno prima mentre cercava di far stare tutti i regali che aveva portato nella valigia. Voci allegre e squillanti che si differivano totalmente dallo stato d'animo di Bryan con se ne stava in silenzio seduto sul sedile posteriore dell'auto mentre fissava la grande strada che scorreva dal finestrino. Il suo stato d'animo era completamente opposto a quello dei due giovani seduti davanti. Fino a qualche ora prima, l'arrivo di Jenny era per lui l'inizio di un periodo di spensieratezza che l'avrebbe potuto distrarre dai pensieri che da ormai settimane avevano invaso la sua mente. Purtroppo però, dopo aver visto l'ennesimo manifesto del suo vecchio gruppo e aver saputo che da lì a qualche giorno sarebbe arrivata un'amica asiatica di Jenny, una terribile paura e tanto nervosismo l'aveva completamente distratto. Gli Exo sarebbero stati lì, a pochi passi da lui e la città sarebbe stata presa d'assalto da fan e giornalisti proveniente da tutto il mondo e il rischio di essere scoperto sempre più vicino. In più, come se non bastasse, l'arrivo di questa ragazza asiatica avrebbe potuto solo che peggiorare ancora di più le cose. E se questa era fan accanita? Una che seguiva il gruppo dal debutto? La sua identità era ormai in pericolo. Purtroppo però, il ragazzo sapeva anche che c'era ben poco da fare. Scappare? E dove andava? Nella sua testa sembrava tutto così inutile che non riusciva a concentrarsi su niente se non l'immagine del suo vecchio gruppo di quegli enormi cartelloni che stavano sempre di più tappezzando la città.

Improvvisamente Lucas accorto che l'amico era zitta ormai da diverso tempo cercò di richiamare la sua attenzione. "Terra chiama Bryan!!! Terra chiama Bryan!!!! Ehi, ma ti sei addormentato?" solitamente il bel barista biondo non perdeva mai tempo per scherzare con la bella Jenny e quel suo strano modo aveva stranito l'amico ancora di più. "Il nostro Bryan è taciturno oggi, stai bene?" anche la ragazza iniziò a sottolineare la presenza completamente assente del barista. "Ehm.... si scusate, ero distratto nel guardare il panorama!" peccato che il suo giustificarsi era completamente inutile e fuori luogo dal momento che viaggiavano da diverso tempo dove l'unico bel panorama che si poteva vedere era l'enorme guardrail che divideva le corsie della strada. "Beh divertente, è bello vedere le macchine che passano! Fratellone posso mettere un pò di musica? Ho voglia di ascoltare gli Exo, ho tutte le loro canzoni qui nella chiavetta usb!" ecco mancava sola la volontà di Jenny di ascoltare quelle canzoni per peggiorare la situazione già disastrosa.

Bryan sospirò e intervenne nella discussione, cercando di capire fino a che punto Jenny conoscesse il gruppo e la loro musica del passato "Ti sei appassionata al kpop vedo! Gli Exo sono un gruppo un pò datato, non preferisci qualcosa di nuovo?". Il giovane si era spostato in modo da poter vedere ogni minima espressione della ragazza alla domanda e si era posizionato con la mani tra i due sedili. "In realtà conosco questa musica da poco, gli Exo sono fighi ma conosco solo i loro ultimi pezzi quindi poco importa se sono un pò datati. Tra qualche giorno ci sarà pure il loro concerto, e ho già acquistato il biglietto!!! Lui è quello che mi piace di più, si chiama Chanyeol!" la ragazza tirò fuori una piccola photocard dalla cover del cellulare per mostrarla a Bryan. Un brivido attraversò il ragazzo non appena i suoi occhi caddero sull'immagine perfetta del suo ex migliore amico raffigurata dalla piccola foto nelle mani della ragazza. Sembrava quasi impossibile che quella ragazza sapesse di lui eppure la paura dentro di lui era tanta. E poi perchè proprio Chanyeol? Rabbia e una sensazione di strano nervosismo erano ormai diventati sempre più forti dentro di lui. "Ah capisco, anche la tua amica viene qui per questi Exo?" la domanda era d'obbligo per capirci più a fondo. Jenny dopo aver messo via gelosamente la foto si girò di scatto verso di lui, sorridendogli dolcemente "Oh no, in realtà la mia amica Jessica non segue il kpop! Lei è una coreana un pò particolare, proprio come te!". Il sorriso della giovane e quelle parole tranquilizzarono un pò Bryan che scoppiò a ridere "Beh non tutti i coreani amano quel genere di musica. Io ad esempio ascolto solo reggaeton!". Peccato, però, che quella sensazione durò poco. Jenny, ancora voltata, lo guardava con attenzione "Certo che questo biondo ti sta proprio bene, potresti benissimo fare l'idol nel tuo paese... ma aspetta ora che ti guardo bene tu assomigli davvero tanto a qualcuno..." quella frase era esattamente quella che Bryan non avrebbe mai voluto sentire, il rischio che la sua identità poteva essere stata scoperta ormai non era solo utopia ma qualcosa di molto vicino alla realtà.

 

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Capitolo 16
*** Capitolo Speciale ***


Ciao a tutti!!!
Dopo tanto tempo ho deciso di riprendere a pubblicare questa storia anche qui per dare l'opportunità anche a chi non mi conosce su Wattpad di poterla leggere. 
Inizio con questo capitolo speciale, scritto ormai diversi mesi fa, che spero possa farvi rientrare nel mood della storia!


 

"Alcune persone sono legate da un elastico e non lo sanno, un legame che nonostante lo spazio e il tempo prima a poi le fa trovare faccia a faccia. Quelli sono gli amici, delle anime pure e speciali che nemmeno sapevi che potessero esistere ma che quando le vostra vite si incroceranno diventeranno pezzi indissolubili della vostra vita!"

 Quelli sono gli amici, delle anime pure e speciali che nemmeno sapevi che potessero esistere ma che quando le vostra vite si incroceranno diventeranno pezzi indissolubili della vostra vita!

20 maggio 2008

Bucheon. Casa Byun.

Una classica giornata di primavera. Il sole riscaldava l'atmosfera della cittadina e le persone si riversavano sulle strade per godersi la piena tranquillità del clima mite che da poco aveva sostituito il freddo inverno. Un venerdì pomeriggio rilassante e pieno di allegria per tutti coloro che aspettavano l'arrivo del week end dopo un'intera settimana di lavoro. Nonostante ciò, in una villetta appena fuori dal centro cittadino la situazione ben altro che tranquilla. Un ragazzino dai capelli castani aveva appena buttato la sua bicicletta contro il muro del giardinetto e con passo svelto aveva raggiunto la propria stanza mentre la madre, decisamente arrabbiata lo seguiva urlando "Un altro 4 nella verifica di biologia??? Vorrei proprio capire quando imparerai a prendere sul serio la scuola!!! Questa sera quando torna tuo padre non la passi liscia!!!" peccato che la donna non aveva nemmeno fatto in tempo a raggiungere la camera del figlio che il ragazzo aveva chiuso la porta a chiave per evitare di sentire l'ennesimo rimprovero per quella scuola che proprio non gli interessava. "Baekhyun????!!!! Byun Baekhyun apri quella porta!!!" a ben poco però servivano le urla arrabbiate della donna visto che il ragazzo si era già messo le cuffie nelle orecchie ed era sdraiato sul letto a sbattere al muro una pallina di gomma.

Non era di certo una persona a cui i rimproveri della madre facessero chissà che effetto, tutte parole al vento visto il fatto che la scuola per lui non era altro che un'inutile perdita di tempo

Non era di certo una persona a cui i rimproveri della madre facessero chissà che effetto, tutte parole al vento visto il fatto che la scuola per lui non era altro che un'inutile perdita di tempo. I suoi obiettivi nella vita era ben altri. Voleva diventare un cantante famoso, e grazie alla sua migliore amica aveva scoperto che la settimana seguente a Seoul, la SM Entertainment l'azienda leader del settore aveva indetto dei provini per un nuovo boy group. Nella sua testa, in quel momento, il pensiero era solo quello, raggiungere la capitale per riuscire a realizzare il suo sogno. "F*****o alla scuola! Sono stufo di perdere tempo con tutte quelle cose inutili! Io diventerò un idol, voglia o non voglia, capito mamma?? Ah e sabato prossimo me ne vado a Seoul!" sapeva esattamente quanto i genitori fossero contrari a quella sua passione ma Baekhyun era così testardo ed ostinato che poco gli importava delle loro parole.

Improvvisamente la porta, che era stata chiuso con poca attenzione, si spalancò davanti a lei. Il padre, un uomo sulla cinquantina dallo sguardo severo ed arrabbiato lo stava fissando sull'uscio "Dove pensi di andare sabato? Ti ci mando a calci a Seoul se ti sento rispondere ancora così a tua madre! E poi smettila di sprecare il tuo tempo dietro l'idea stupida di andare a fare il buffone in televisione!". Il ragazzo, talmente abituato a sentire i lamenti del padre che sperava per lui un futuro diverso, proprio come quello di Baekbeom il figlio maggiore, tirò un occhiataccia all'uomo e stacco le cuffie dal cellulare rispondendo a tono "Vado a fare il provino alla SM Entertainement!". Il padre tagliò corto senza dare alcun ascolto al volere del figlio "Tu non vai da nessuna parte! Vedi di finire la scuola senza perdere l'anno e nel caso dopo il servizio militare ne riparleremo!". Senza aggiungere altro, il signor Byun chiuse la porta dietro di sè e se ne andò.

Baekhyun, con espressione sconsolata, si buttò nuovamente sul letto. "Ora addirittura dopo il servizio militare? E secondo loro io mi perdo l'occasione di andare a fare un provino alla SM così? Sabato prossimo vado a Seoul, a costo di andarci in autostop!" ripeteva tra sè i suoi pensieri, era ostinato e deciso. Avrebbe fatto quel provino, anche a costo di passare i guai con la sua famiglia. Sognava quella vita da anni ed ora che si sarebbe presentata l'occasione non se la sarebbe perso per nessuna ragione!

22 maggio 2008

Seoul. "Toben & Zart Restaurant".

"Due porzioni di hot tteokbokki al tavolo 4! E una porzione di riso!" urlava un giovane ragazzo dal lungo ciuffo davanti agli occhi entrando di corsa dalla madre in cucina. Era venerdì sera e come al solito il "Toben & Zart Restaurant" era pieno di gente. Numerosi gruppi di giovani o piccole famiglie che decidevano di passare qualche ora in armonia a mangiare del buon cibo tradizionale in uno dei quartieri residenziali più grandi di tutta Seoul. Come ogni venerdì all'incirca a metà serata, il figlio sedicenne della signora Park avrebbe deliziato i numerosi clienti con qualche canzone che amava strimpellare sul piccolo palco con la sua amata chitarra. Il giovane Chanyeol era talmente appassionato di musica che studiava tutta la settimana dopo scuola chiuso nella sua cameretta dei pezzi sempre nuovi da proporre agli ospiti della sera, a volte pezzi internazionali, altre canzoni tipiche della cultura coreana, proprio quelle che maggiormente amava sua madre. Si divertiva e aveva trasformato il semplice aiutare la famiglia in vero e proprio lavoro dove poteva esaltare la sua grande passione da autodidatta senza pretendere di frequentare grandi scuole che di certo una famiglia umile come la sua non si sarebbe potuto permettere.

"Allora Chanyeol, finisci di servire i signori del tavolo 8 e poi preparati a suonare qualche pezzo!" il padre del ragazzo, uno dei maggiori sostenitori della sua passione, l'aveva fermato mentre correva tra un tavolo e l'altro e sorridendo l'aveva avvertito che da lì a poco avrebbe potuto finalmente esibirsi. Chanyeol annuì al padre e con passo svelto si era messo a finire l'ultimo incarico per poi abbracciare la sua chitarra e correre sul palchetto per iniziare a suonare.

Una passione, quella per la musica, che Chanyeol coltivava fin da piccolino e che il padre era riuscito a tramandargli con tanto orgoglio e dedizione. Non aveva grandi possibilità economiche ma al giovane bastava poter esercitare la sua passione tra la cameretta, il ristorante e qualche spettacolo alle feste del liceo per essere felice, non pretendeva tanto ma voleva semplicemente riuscire a far arrivare a più persone possibile il suo modo di sognare.

Nessuno sapeva che quel giorno, seduti tra i tavoli c'erano due dei funzionari più importanti del Ceo della SM Entertainment che attirati dalle buone recensioni di cucina tradizionale del ristorante avevano deciso di fermarsi a mangiare qualcosa dopo un'estenuante giornata di riunioni. Di lì a poco l'azienda di spettacolo avrebbe fondato un nuovo boys group e stava organizzando dei provini per la ricerca di nuovi trainee. Improvvisamente, dopo che Chanyeol aveva cantato "Creep" una delle canzoni a cui teneva di più e sulla quale era riuscito ad inserire un personale assolo di chitarra diverso dall'originale, uno dei due uomini si avvicinò al signor Park allungandole un biglietto da visita "Mi scusi, ma come si chiama quel ragazzo? E' un vero portento! Mi piacerebbe portarlo a fare un provino presso la nostra agenzia!". Il padre del giovane piacevolmente sorpreso dalla richiesta fece segno al figlio di avvicinarsi. "Io? Alla SM? Ma... sono un autodidatta e poi, sono un musicista, non so cantare così bene e... non ho mai ballato in tutta la mia vita!" il ragazzo era completamente spiazzato dell'assurdo proposta. Conosceva poco il mondo dei kpop, se non tramite qualche pezzo che le sue compagne di classe continuavano ad ascoltare sul bus per andare a scuola, ed era sempre stato attirato da altri generi musicali eppure sapeva bene che la proposta che aveva appena ricevuto era qualcosa che forse se aveva esito positivo avrebbe potuto cambiargli completamente la vita e avrebbe potuto farlo vivere di quella passione che fino a quel momento era sempre stato solo come un sogno irrealizzabile.

24 maggio 2008

Seoul. Sede SM Entertainment.

Nella grande hall della sede centrale della SM Entertainment erano anni che non si vedevano così tanti giovani, tutti ammassati uno di fianco all'altro in attesa di poter entrare nella palestra per fare un provino che a qualcuno di loro avrebbe potuto cambiare completamente la vita. Ragazzi provenienti da tutta Corea, appassionati di musica, di ballo o alcuni semplicemente con il classico viso che avrebbe bucato lo schermo e che i talent scout avevano convocato per le selezioni per il semplice requisito dell'essere dei visul ideali nonchè futuri modelli del gruppo.

Baekhyun era riuscito con una scusa a farsi prestare dei soldi dal fratello e dopo essere partito da Bucheon con il primo bus all'alba era finalmente arrivato davanti all'enorme edificio con l'adrenalina a mille e con la voglia di poter dimostrare...

Baekhyun era riuscito con una scusa a farsi prestare dei soldi dal fratello e dopo essere partito da Bucheon con il primo bus all'alba era finalmente arrivato davanti all'enorme edificio con l'adrenalina a mille e con la voglia di poter dimostrare a tutti che avrebbe potuto raggiungere il suo obiettivo di diventare un cantante a dispetto di quello che invece continuavano a ripetere i suoi genitori. "WoooW! Ma qui è fantastico!" nella sua testa un turbinio di emozioni e stupore quando dopo aver ritirato il suo numero d'iscrizione vagava nella sala in attesa del suo turno.

Appoggiato con la schiena al muro Chanyeol ripassava alla chitarra le note di

Appoggiato con la schiena al muro Chanyeol ripassava alla chitarra le note di "Creep", era emozionato e preoccupato al tempo stesso. "Con tutta questa gente, devo stupirli!" si ripeteva tra sè mentre cercava di capire quale versione del suo pezzo preferito avrebbe maggiormente sorpreso i giudici. Concentrato nel pezzo non si era accorto che al suo fianco un ragazzo lo stava ascoltando "Porti i Radiohead? E' un azzardo non credi?" Baekhyun era sempre stato così, non si vergognava di nessuno ed era sempre attirato da chi suonava uno strumento musicale. Chanyeol alzò lo sguardo incuriosito e sorrise "Non sono un'amante del kpop, sono un aspirante musicista in realtà! Preferisco portare me stesso e se non piaccio me ne farò una ragione!". Il giovane Park era molto diretto e deciso nel portare la sua arte ma era felice che qualcuno si fosse avvicinato a lui per fare amicizia. Baekhyun, dal canto suo, era sorpreso nel vedere quel ragazzo così diverso dalla maggior parte delle persone attorno a lui, sorrise ammiccante "Ci sta! Io non ho mai ballato in vita mia e voglio fare il cantante. Non ho preparato niente, quando arrivo davanti a loro improvviso, di solito mi riesce bene!". Nonostante lo stupore iniziale i due scoppiarono a ridere all'affermazione del ragazzo di Bucheon, così strano agli occhi di Chanyeol ma di certo, uno che non l'avrebbe mandata a dire che probabilmente come lui si sarebbe mostrato per la sua originalità.

I provini erano finiti da poco e gli aspiranti si riversavano sulle strade, ognuno per raggiungere la propria abitazione. Di lì a qualche settimana, dopo che l'agenzia avrebbe visionato un secondo gruppo di candidati i prescelti sarebbero stati chiamati per il primo incontro ufficiale. Baekhyun era soddisfatto della sua esibizione, completamente improvvisata ed aveva deciso di fermarsi un pò con dei ragazzi appena conosciuti al bar dell'agenzia, incurante del fatto che avrebbe rischiato di perdere l'ultimo autobus per Bucheon.

Dopo aver salutato i nuovi amici nella speranza di rivederli presto, il ragazzo camminava lentamente verso la fermata dell'autobus ancora con lo sguardo perso nel guardare quell'enorme edificio che sarebbe potuto diventare la sua "casa" molto presto. Improvvisamente l'autobus le passò proprio davanti e nonostante corse inutilmente verso la fermata si ritrovò perso in mezzo a tutte quelle case e senza un mezzo per tornare a casa. Non aveva soldi e chiamare qualche suo famigliare sarebbe stato completamente inutile. La sua cittadina distava quasi un'ora di strada e l'unico mezzo con la quale avrebbe potuto raggiungerla sarebbe passato l'indomani.

"Sono un c******e! E ora che faccio??" con la schiena appoggiata al palo della luce si lamentava e si disperava senza capire effettivamente cosa fare. Era la prima volta che dalla provincia aveva raggiunto quella caotica città da solo e non conosceva nemmeno nessuno che avrebbe potuto dargli una mano.

Un rombo di un motorino, seguito da due colpi di clacson lo sorpresero all'improvviso. "Ehi ragazzo che fa il provino improvvisando! Che ci fai ancora qui?" davanti a lui in sella ad una vespa 50 c'era Chanyeol, quello strano ragazzo che suonava la chitarra che aveva conosciuto la mattina e che poi aveva completamente perso di vista dopo l'audizione. "Ho appena perso l'autobus!" lo sguardo di Baekhyun era triste e desolato ma sorrise appena si rese conto del viso conosciuto davanti a lui.

"Vivi lontano da qui?" chiese curioso il musicista posteggiando il mezzo a pochi passi da lui e rovistando sotto la sella. "A Bucheon, ed ora sono nei guai! I miei nemmeno sanno che sono venuto qui..." prima di lasciarlo finire di parlare Chanyeol aveva estratto dal sottosella un casco e l'aveva offerto al ragazzo. "Salta in sella ti accompagno io! Bucheon è al sud giusto, vicino a Incheon? Se non troviamo traffico dovresti riuscire ad essere a casa prima che fa buio!" la proposta aveva completamente sorpreso Baekhyun che accettò senza pensarci tanto.

Fortunatamente, le strade fuori città che aveva fatto Chanyeol per evitare il traffico dell'ora di punta era vuote ed i due arrivarono a Bucheon prima del previsto. Durante tutto il viaggio i due aspiranti artisti si raccontarono i rispettivi provini e le esperienze che li avevano portati a tentare la carriera nel mondo dello spettacolo. Nonostante fossero così diversi erano molto più simili di quello che sembravano ed entrambi condividevano una grande passione per la musica ed una forte fame di cambiamento, chi perchè finora aveva avuto una vita che non lo faceva esprimere come voleva e chi invece aveva bisogno di quel cambiamento che avrebbe portato beneficio a lui e alla sua famiglia che nonostante le difficoltà faceva di tutto per sostenerlo.

 Nonostante fossero così diversi erano molto più simili di quello che sembravano ed entrambi condividevano una grande passione per la musica ed una forte fame di cambiamento, chi perchè finora aveva avuto una vita che non lo faceva esprimere come ...

"Non so come ringraziarti davvero! Mi hai salvato dai guai!" con un balzo Baekhyun scese dalla moto che si era fermata davanti alla sua villetta. "Figurati davvero! E' stato un piacere! Comunque sono Park Chanyeol, non mi sono nemmeno presentato!" con tono amichevole il musicista sorrise mentre l'altro gli porgeva il casco inchinandosi gentilmente. "Io sono Baekhyun, Byun Baekhyun! Spero di rivederti, magari alla SM! Ora vado! Grazie ancora!" si era fatto buio e sapeva che di lì a poco sarebbe tornato il padre ed era meglio evitare qualsiasi discussione.

Chanyeol dopo averlo salutato mise in moto la sua Vespa e diresse verso casa. Entrambi erano soddisfatti del provino che avevano fatto ma dentro di loro non sapevano che quella giornata sarebbe stata anche l'inizio di qualcosa di molto più importante, la loro amicizia.

 Entrambi erano soddisfatti del provino che avevano fatto ma dentro di loro non sapevano che quella giornata sarebbe stata anche l'inizio di qualcosa di molto più importante, la loro amicizia

20 dicembre 2012

Seoul. Dormitorio degli Exo

"Ho vinto!!!! Di nuovo!!! Molla il colpo Byun, con questo gioco sei una vera schiappa!!!" era una serata qualsiasi tra le mura del dormitorio di uno dei gruppi più in voga del panorama musicale kpop, gli Exo. Dopo una giornata di estenuanti prove e noiosi incontri con i manager per stabilire le ultime indicazioni per il prossimo comeback, il gruppo poteva finalmente godersi qualche ora di meritato riposo. C'era chi ne aveva approfittato per rilassarsi davanti alla tv, chi già dormiva e chi invece si era chiuso nella sua stanza a giocare ai videogiochi, come al solito.

Baekhyun e Chanyeol erano chiusi in quella camera da ore e si stavano sfidando ad un gioco di guerra parlando ad alta voce

Baekhyun e Chanyeol erano chiusi in quella camera da ore e si stavano sfidando ad un gioco di guerra parlando ad alta voce. I due avevano un bellissimo rapporto d'amicizia, tante passioni in comune e un carattere che portava allegria e buonumore al gruppo anche durante i periodi più difficili. Due ragazzi così diversi ma allo stesso tempo così uguali e uniti che addirittura all'interno del fandom si era creato un vera e propria ship, la "Chanbaek". I fan più ossessivi amavano vederli interagire ed addirittura c'era chi pensava che i due nascondessero una relazione e non fossero soltanto migliori amici come dicevano.

"Non è giusto comunque! Tu continui a barare!!!" se da un lato Chaneyol era un vero portento in tutti i giochi di guerra, dall'altro Baekhyun non era uno che riusciva a darla vinta all'amico e si divertiva a provocare il suo carattere fumantino durante ogni battaglia.

"Basta dai mi sono scocciato, continuiamo domani!" sbadigliando Chanyeol si era staccato dalla console e si era buttato sul letto mentre l'amico aveva preso il cellulare e si era messo a guardare sui social qualche aggiornamento da parte delle fan. "A quanto pare su Twitter sta impazzendo l'hashtag della nuova relazione di Kai! Se la SM non smentisce questa volta sono guai mi sa!" commentava Baekhyun ridendo mentre l'amico era intento a smanettare con il suo cellulare.

"Baekhyun... ti devo dire una cosa!" improvvisamente l'atmosfera tra i due cambiò completamente all'affermazione di Chanyeol. Cosa aveva da dire il musicista all'amico di così importante? Solitamente i due si dicevano tutto ma il suo tono di voce era decisamente diverso dal solito. Baekhyun si girò sorpreso "Che succede? Hai combinato qualche danno?" smorzò da subito la strana tensione con il suo solito tono scherzoso. "Mi sono innamorato... di una fan!" una notizia bomba che stupì completamente Baekhyun. "Una fan? Davvero??? Non vabbè ma questa me la devi raccontare!" emozionato per la notizia dell'amico il cantante fece un balzo sul suo letto curioso di sapere come aveva fatto ad innamorarsi nella folla di una e che intenzioni aveva con lei visto che in agenzia le relazioni non erano proprio ben viste.

Il racconto di Chanyeol fu lungo ed esaustivo, il ragazzo era innamorato e convinto che la sua storia sarebbe andata a gonfie vele pur mantenendo l'anonimato. Baekhyun aveva piena comprensione dell'amico, lui stesso era fidanzato ormai da diverso tempo con una ragazza che non faceva parte del mondo dello spettacolo e della quale solo Chanyeol ne sapeva l'esistenza visto che il bel cantante aveva deciso di tenere tutti all'oscuro della storia per evitare qualsiasi problema.

Dopo aver parlato ed essersi confidati i due ragazzi si erano messi a letto ed avevano spento la luce "Chanyeol facciamoci una promessa! Nessuna donna si metterà in mezzo alla nostra amicizia!" con tono serio e deciso Baekhyun poco prima di addormentarsi sottolineò la cosa all'amico. "Assolutamente, mai nessuna donna potrà rovinare la nostra amicizia!" aveva ribadito Chanyeol prima anche lui di addormentarsi. I due, negli anni, avevano sviluppato un rapporto così forte e importante che non avrebbero permesso a nessuno di intromettersi per rovinarlo, anzi avrebbero fatto di tutto pur di mantenerlo così belle e stabile. Trovare un amico vero che ti supporta e ti sopporta in tutti i momenti della tua vita, belli o brutti che siano, è una fortuna rara e Baekhyun e Chaneyol ne erano completamenti consapevoli tanto da giurarsi che per nessun motivo al mondo avrebbero voluto rovinare il loro rapporto, soprattutto se quel motivo è una donna.

10 marzo 2016

real_pcy Instagram status:

"Siamo talmente circondati dalla falsità che la sincerità viene recepita come un'offesa!"
 

baekhyunee_exo Instagram status:

"La coerenza ragazzi, la coerenza! Se dici di voler bene a qualcuno non illudere e non perdere tempo. Se vuoi giocare c'è la Playstation!"

 Se vuoi giocare c'è la Playstation!

 

 


 

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Capitolo 17
*** "Momenti tra dubbi e novità" ***


Los Angeles. Pacific Coast Highway

Il traffico sul grande raccordo che collegava l'aeroporto con il centro cittadino di Los Angeles era piuttosto contenuto e la macchina di Lucas correva veloce sulla grande strada. Eppure erano attimi interminabili quelli trascorsi su quella macchina per Bryan. Le parole di Jenny risuonavano come l'ennesimo campanello d'allarme per il barista, la paura di essere stato riconosciuto era ormai così viva che si sentiva distruggersi dentro pian piano. In quel momento, nonostante nella sua mente aveva già fatto le valigie per fuggire in un luogo sconosciuto, lontano da tutto e da tutti, sapeva benissimo che non poteva scampare alla verità. Bryan, o meglio Baekhyun, l'idol che aveva abbandonato il suo mondo di sfarzi e successo per una vita normale, senza dare mai una vera spiegazione a tutte le persone che lo amavano e lo seguivano, doveva probabilmente vedersi sbattuta in faccia la sua vera identità, per la prima volta dopo che ne era scampato per dieci anni senza che nessuno mai avesse dubitato della sua persona. Il suo cuore batteva all'impazzata e quasi la sua voce tremava "Io? Un idol? A chi dovrei assomigliare scusa? Ma mi hai visto bene?" una risata quasi nervosa la sua che cercava con il suo solito sarcasmo di capovolgere la situazione e deviare Jenny. "Assomigli tantissimo al frontman dei CandyBoys! Hai presente vero? C'è tu sei la sua versione brutta ovviamente!" improvvisamente Bryan si avvicinò con il viso al sedile di Jenny facendole, da dietro, un piccolo pizzicotto al viso. A quanto pare la giovane non l'aveva davvero riconosciuto!

Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, e la situazione finalmente si era sciolta

Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, e la situazione finalmente si era sciolta. Non aveva mai sentito parlare di questi CandyBoys e soprattutto nessuno nel panorama kpop poteva assomiglia al grande Baekhyun ma poco gli importava dal momento che tutta quell'angoscia provata era inutile "Ah si? Sono più brutto? Ti faccio vedere io ora chi è il più brutto qui!". Sotto lo sguardo vigile ma sorpreso del cambiamento di Lucas, Bryan iniziò a fare il solletico a Jenny ed a ridere come un pazzo insieme a lei. La situazione, così tesa e quasi spettrale di qualche momento prima si era completamente capovolta. Sembrava pazzo Bryan, tutta quella tensione lo stava davvero mandando fuori di testa, creandogli sbalzi d'umore così improvvisi dove si alternavano momenti di angoscia a momenti di divertente spensieratezza, quella che solitamente da sempre caratterizzava di più la sua persona.

Si era ormai fatto buio quando i tre ragazzi erano arrivati davanti alla piccola villetta di Bryan. "Allora vieni a berti qualcosa insieme a noi?" mentre il ragazzo dai capelli platino scendeva, Jenny sorridente le propose di passare la serata insieme a loro. Una situazione favorevole in fondo, visto che la bionda era uno dei maggiori obiettivi del bel barista. E poi dopo che aveva capito che la ragazza non aveva sta grande conoscenza del suo vecchio gruppo si sentiva decisamente più tranquillo in sua compagnia. "Oddio ma chi ha strappato il manifesto degli Exo???" improvvisamente la ragazza venne colpita da quel grande cartellone davanti a lei ridotto a brandelli, quello che proprio Bryan aveva strappato qualche giorno prima e che giaceva ancora lì mezzo distrutto sul ciglio del marciapiede. Nuovamente l'umore del ragazzo cambiò, come se al sentire la parola Exo un proiettile trafisse di nuovo il suo cuore mutando ancora il suo stato d'animo. Senza dare minimo ascolto a quel urla da fan impazzita di Jenny, guardò l'amico e poi di nuovo la ragazza "Un'altra volta vengo volentieri, ora preferisco andare a casa! Divertitevi!". Sorrise ai due e si girò di scatto dirigendosi verso la porta d'ingresso della sua abitazione e lasciando i due sorpresi per il suo ancora assurdo cambio d'umore, l'ennesimo di quel giorno.

 

Seoul. Quartiere Gangnam. Casa di Taemin

Le strade dell'ora di punta della caotica Seoul erano trafficate e la gente affolava i grandi marciapiedi camminando a passo svelto quasi tutti diretti verso le fermate della metropolitana. Tra loro, con lo sguardo perso, si muoveva lenta Yangmi. "Oh ma ti svegli!!!" l'ennesima persona alla quale era finita addosso l'aveva per qualche istante riportata alla realtà, per poi ripiombare nello stesso oblio. Quel giorno erano successe così tante cose che nella sua testa c'erano tanti pensieri, una grande confusione accompagnata dalla tristezza e dalla rabbia di quello che aveva saputo da Chanyeol sulla scelta di Baekhyun e poi quel maledetto incontro con sua sorella Yunhee. L'ennesima pugnalata al suo stato d'animo così instabile e così pieno di rancore per tutto quello che era successo dieci anni prima. "Ho fatto una sciocchezza a tornare qui, volevo rovinarmi la vita? Ecco l'ho fatto!" sospirava mentre i pensieri le attraversavano il cervello. "Non riesco proprio a capire cosa ci facesse Yuhnee alla SM! Credevo che avesse chiuso anche lei con gli Exo... e poi prima Chanyeol non mi aveva detto nulla di lei..." se era tornata a Seoul per avere delle risposte su quello che era successo in passato, ora aveva solo altre domande che rendevano le cose solo più difficili.

L'unica nota positiva di quel giorno era stata la chiamata della sua cara amica Jenny che l'aveva invitata a trascorrere un pò di tempo con lei a Los Angeles, forse la soluzione migliore visto che la decisione di tornare in Corea era stata un pessimo errore per la povera Yangmi. Se per tutti quegli anni era riuscita grazie alla sua nuova vita a Parigi ad accantonare il pensiero della storia d'amore con Baekhyun e sullo scandalo che l'aveva completamente distrutta, tornare nel suo paese natale era stato come ritrovarsi di nuovo davanti a tutte le cose la facevano maggiormente soffrire.

Rientrata nel grande appartamento del suo migliore amico, Yangmi prese la valigia ed iniziò a mettere dentro alla rinfusa tutti i suoi indumenti. Poco dopo Taemin fece rientro a casa. "Che fai? Ho trovato il tuo biglietto questa mattina e..." il ragazzo era sorpreso nel vedere l'amica che già preparava i bagagli. Yangmi si girò di scatto bloccando le sue parole "Me ne vado Taemin, avevi ragione tu. Dovevo solo lasciar perdere!!!" il suo candido viso era rigato dal segno del mascara mischiato alle lacrime che non smettevano di scendere da quando era rientrata a casa. Taemin in tutti quegli anni aveva provato a far capire all'amica che era inutile cercare delle risposte sul suo passato, avrebbe solo sofferto di più nel riaprire una ferita così grossa e profonda ma sapeva bene com'era fatta Yangmi. "Vieni qui stupida!" senza aggiungere altre parole la strinse dolcemente al suo petto accarezzandole la testa delicato. "Avevi ragione, non dovevo andare alla SM. Era meglio rimanere a Parigi! Baekhyun ha lasciato il gruppo per colpa mia... E poi che ci sto a fare qui a Seoul?" continuava a singhiozzare ed a lamentarsi, mentre l'amico cercava in ogni modo di consolarla. "Yangmi, calmati... lascia alle spalle il passato, è nocivo per te tutto questo!" nella sua mente i ricordi di quelle lunghe notti passate al telefono con l'amica disperata durante i primi periodi, erano ancora vivi nella sua mente e lo spaventava l'idea che Yangmi potesse di nuovo cadere in quella terribile depressione con la quale aveva convissuto per tanto tempo dopo la fine della sua storia con Baekhyun.

Improvvisamente però il viso provato della ragazza cambiò espressione. Dopo un leggero sospiro accennò un tenero sorriso a Taemin "Io non so davvero come fai tu ad essere sempre così dolce e comprensivo con me! Ti faccio sempre disperare... comunque nella m****a di oggi mi ha chiamato Jenny! Domani vado a Los Angeles! Però tu promettimi che appena avrai tempo mi raggiungerai a Parigi appena torno in Francia!" il ragazzo la guardò stranito, quasi scosso da come era cambiato il suo umore. Eppure vedere Yangmi contenta era un qualcosa che sollevava tanto anche lui. La ragazza le aveva tanto parlato di questa Jenny e di quanto l'americana fosse stata importante per la sua rinascita personale e sapeva bene che quel viaggio sarebbe stato un ottimo modo per lasciarsi di nuovo alle spalle tutta quella sofferenza. Peccato, che nemmeno Taemin sapeva che a Los Angeles si nascondeva qualcuno che avrebbe potuto distruggere completamente lo stato d'animo dell'amica. Qualcuno che come lei aveva voluto lasciarsi la Corea alle spalle per ricostruirsi una nuova identità, qualcuno che Yangmi conosceva fin troppo bene.

Dopo aver preparato le valigie, la ragazza aveva promesso all'amico che avrebbero passato la serata insieme a guardare un film ed a mangiare pizza davanti alla televisione. Peccato che Taemin era talmente stanco che si era addormentato quasi subito con la testa sulle gambe dell'amica. Intanto Yangmi ne stava approfittando per messaggiare con Jenny. Era euforica ed emozionata per quel viaggio verso quella città da sempre tanto sognata. "E' arrivato il momento di mettere da parte Kim Yangmi per sempre!" si ripeteva piano nella mente la sua volontà di essere solo Jessica, quella ragazza allegra e spensierata che lavorava per una casa di moda a Parigi, ormai era decisa a scrivere la parola fine con il suo passato. Quel punto che per anni non aveva mai avuto il coraggio di mettere, che cercava sempre solo di accantonare nella speranza di quella risposta che mai aveva ricevuto. Ora era il momento lasciare stare per sempre Yangmi e ricominciare a vivere a pieno la sua come Jessica. Peccato che ancora non sapeva quello che il destino le aveva riservato.

 

Volo ICN123456789. Seoul Incheon to Los Angeles International Airport

Il tanto atteso giorno era arrivato. Dopo prove, promozioni nazionali e ospitate varie, gli Exo erano finalmente sull'aereo che li avrebbe portati a Los Angeles, la prima tappa del tanto pubblicizzato tour mondiale che avrebbe finalmente rilanciato il gruppo sotto una nuova luce. I membri, emozionati, si erano posizionati sui sedili dell'aereo e parlottavano tra loro di quello che sarebbe successo nei prossimi giorni. Era assurdo vedere come quei sette ragazzi, nonostante fossero da anni nel panorama musicale e fossero ormai star affermate, avevano quelle espressioni emozionate sui loro visi così perfetti, quasi come se fossero dei principianti ai loro prima concerti. Tutti si erano fatti una carriera e tanta esperienza, abbandonando il progetto del gruppo per tanto tempo, ma ora erano finalmente di nuovo insieme pronti ad affrontare gli spettacoli più importanti della loro carriera, quelli che li avrebbe fatti splendere anche oltre oceano. Un mercato diverso da quello a cui erano da sempre abituati, più competitivo e più difficile ma che con loro musica e il loro carisma sarebbero riusciti ugualmente a conquistare. Almeno questo era quello che ripeteva Suho, il leader, agli membri mentre si lasciavano alle spalle la Corea "Ricordatevi sempre il nostro motto We Are One, ora più che mai! Andiamo a prenderci l'occidente!".

A seguito del gruppo c'erano i manager, i coreografi ed alcuni esponenti importanti della SM che avrebbero presenziato i primi concerti negli Stati Uniti. E poi c'era un troupe di giornalisti, appositamente scelti dall'azienda che avrebbero seguito i ragazzi per tutto il mese di tour. Tra loro, seduta nelle ultime file c'era Yuhnee. Aveva il cappuccio della felpa in testa e due grandi cuffie e cercava in ogni modo ti isolarsi da quella realtà, così assurda ed insolita e soprattutto si nascondeva da Chanyeol che non faceva altro che lanciarle strane occhiate da quando era arrivata in aeroporto. "Sei qui per lavorare Yuhnee, solo per lavorare! Chanyeol non deve influenzare in alcun modo il tuo mestiere!" nella mente si ripeteva come un disco rotto quelle stesse parole provando a non pensare al suo ex ragazzo a così pochi passi da lei. Il lavoro doveva essere una priorità, sapeva quanto contava quella tournèe per il suo curriculum ed inoltre quella situazione sarebbe stata anche un'enorme prova per se stessa.

Ormai erano giorno che la giovane giornalista viveva in un oblio mentale impossibile da descrivere a parole, e l'aver scoperto che sua sorella Yangmi era tornata in Corea ed era alla SM per lei era l'ennesima prova del fatto che doveva stare lontana da Chanyeol. Peccato che lui invece provava in ogni modo ad avere un contatto con lei.

Il volo era partito ormai da diverse ore. C'era chi dormiva, chi era concentrato nel guardare un film, chi chiacchierava animatamente. Yuhnee era ormai nella stessa posizione da ore, con la musica a palla e lo sguardo perso verso il finestrino. Sentì come se qualcuno improvvisamente le stesse togliendo la visuale. Si girò piano e davanti ai suoi occhi c'era lui, Chanyeol che la stava fissando da qualche istante. Sapeva che in quel momento, con tutta quella gente attorno non poteva far nulla se non ignorarlo "Devo dire che ieri ho assistito proprio ad un bel quadretto famigliare!". Il giorno precedente infatti, senza che la ragazza se ne rendesse conto, il rapper era rimasto a fissare la sua discussione con la sorella appoggiato alla sua macchina. Yuhnee non rispose alla provocazione voltando nuovamente lo sguardo verso il finestrino. "Beh sarà piacevole passare del tempo insieme Kim Yuhnee a Los Angeles!" il ragazzo continuava a parlare mentre la giornalista continua ad ignorarlo. Si era ripromessa che non avrebbe avuto niente a che fare con gli Exo, se non per semplici motivi lavorativi, primo fra tutti proprio con lui.

 Si era ripromessa che non avrebbe avuto niente a che fare con gli Exo, se non per semplici motivi lavorativi, primo fra tutti proprio con lui

Erano passate diverse ore quando una mano sfiorò delicatamente la spalla della giornalista. "Chanyeol, smettila!!! Vattene!!!" senza quasi rendersi conto la sua reazione al tocco fu più nevrotica di quando volesse. Sapeva il genere di carattere insistente dell'ex fidanzato e mai si sarebbe immaginata che di fianco a lei si era appena seduta un'altra persona. "Certo che non riesci proprio a togliertelo dalla testa!" una voce roca ed intensa che non poteva che essere quella di Kyungsoo. L'unico, tra tutti i ragazzi, già dai giorni precedenti si era dimostrato così amichevole nei suoi confronti. Yuhnee si girò verso di lui imbarazzata "Ehm... scusa, credevo che..." uno strano brivido attraversò il suo corpo all'improvviso quando i suoi occhi si incrociarono con lo sguardo intenso del ragazzo. "Sei qui per lavorare e non per pensare a lui, non dimenticarlo Yuhnee!" il cantante sottolineò la cosa in maniera schietta e diretta, fregandosene delle persone attorno a lui che avrebbero potuto sentire. "Lo so, farò il possibile per concentrarmi solo sul lavoro, te lo prometto Kyungsoo!" delicatamente il cantante spostò una ciocca dei capelli della giornalista che le aveva invaso il viso appoggiandogliela piano dietro l'orecchio. Yuhnee sorrise dolce quando una voce catturò la loro attenzione.

"Attenzione prego, l'aereo è in fase di atterraggio, si prega di allacciare le cinture! Grazie!"

I due ragazzi si guardarono per qualche istante imbarazzati. "Mi sa tanto che siamo arrivati! Torno al mio posto prima che mi vengono a cercare!" alle parole del ragazzo Yuhnee annuì salutandolo teneramente con la mano e seguendolo con lo sguardo attentamente. Era sicura di aver trovato in Kyungsoo il giusto alleato per tutta la durata di quel viaggio che in qualche modo avrebbe potuto cambiarle la vita.

Era tardo pomeriggio ed il cielo della città californiana si stava tingendo d'arancio. Dopo tutte quelle ore l'aereo era finalmente atterrato su suolo americano. Gli Exo erano sbarcati a Los Angeles per il loro tour mondiale, nessuno ancora sapeva che sorpresa, in quella città così incantevole, il destino gli aveva riservato.

 

 

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Capitolo 18
*** "Un appuntamento quasi perfetto" ***


Los Angeles. Spiaggia di Santa Monica. Bar Tropical.

"Un frullato al tavolo 4!" Due the ghiacciati alle ragazze al tavolo 3!" era una classica mattinata di inizio luglio al Bar Tropical. La stagione estiva aveva ormai aperto le sue porte ai numerosi turisti che si accalcavano sulla spiaggia di Santa Monica e nel grande bar sul mare il via vai di persone era decisamente di più del solito. Bryan e Lucas non riuscivano a stare fermi attimo, chi correva da una parte all'altra dei tavoli, chi da dietro il bancone preparava gli ordini nel modo più veloce e preciso possibile. Dalla cassa, il signor Wilson osservava i suoi due baristi con attenzione, soddisfatto dei cospicui guadagni di quei giorni.

La situazione così movimentata non poteva che essere di grande aiuto per Bryan che cercava con il lavoro di distrarsi dai pensieri che lo avevano invaso da ormai diverse settimane. Sapeva che in quei giorni gli Exo sarebbero sbarcati a Los Angelese per il loro concerto e la paura che la città californiana fosse invasa da fan era concreta ma la frenesia di quelle giornate lavorative era riuscita a sovrastare i pensieri. Forse erano davvero passati tanti anni e quel Baekhyun di un tempo era così cambiato da non essere riconosciuto? Le nuove fan degli Exo non erano a conoscenza del passato? Le Exo-l aveva deciso di comportarsi come lui e dimenticarlo completamente? Erano tante le domande che affliggevano i suoi pensieri, così come erano tanti i momenti in cui il bel barista aveva momenti di crollo emotivo eppure Bryan si era promesso di cercare di lasciar perdere provando a non pensarci. Facili a dirsi, peccato che non sapeva quello che di lì a poco sarebbe potuto succedere. Gli Exo erano sbarcati su suolo americano da ormai diverse ore ed inoltre qualcun'altro stava per mettere piede a Los Angeles, una persona del suo passato che occupava ancora un posto troppo importante nel suo cuore per poterla dimenticare.

 Gli Exo erano sbarcati su suolo americano da ormai diverse ore ed inoltre qualcun'altro stava per mettere piede a Los Angeles, una persona del suo passato che occupava ancora un posto troppo importante nel suo cuore per poterla dimenticare

Due lunghe trecce bionde, uno sguardo magnetico ed un costume rosa, questa era l'immagine della bella ragazza che stava fissando i movimenti da Bryan dietro il bancone da diversi istanti. Era Jenny la sorella di Lucas, la barbie dai capelli dorati che nonostante fosse arrivata a Los Angeles da soli due giorni aveva già infranto i cuori di diversi ragazzi della spiaggia. Quella ragazza però, quell'anno era diversa. Era diventata fan degli Exo, e nonostante la cosa mettesse un pò nel panico Bryan visto che non ci voleva niente per essere scoperto, dall'altra aveva fatto in modo che la ragazza, dopo anni, iniziasse finalmente a prestare attenzione all'interesse del barista. "Cos'è guardi il maestro all'opera?" chiese curioso il barista buttando attenzione sul suo decoltè quasi perfetto. "Ti osservavo... Sei proprio bravo!!! Sei affascinante mentre lavori Bryan" sembrava quasi assurdo per il ragazzo sentire tutte quelle belle parole dalla giovane e la cosa lo attirava alquanto. Jenny, era anch'essa un ottimo occasione per distrarsi e poi, grazie a lei avrebbe potuto raccogliere qualche informazione in più sugli Exo, in modo da evitare in qualunque modo di incontrarli o di capitare in zone "pericolose" per la sua sicurezza. C'era una cosa che da anni non era mai riuscito ad ottenere dalla bella bionda, una cena con lei e forse questa era la volta buona. "Jenny, mi chiedevo, ma stasera hai impegni? No perchè... hanno aperto un nuovo ristorante italiano vicino alla spiaggia e potremmo andarci..." la ragazza non lo fece nemmeno finire di parlare che rispose euforica "Siiii Bryan!!! Adoro la cucina italiana e poi, siiiii!!". Il bel barista sorpreso sorrise e quasi esultò dall'euforia, dopo anni finalmente ce l'aveva fatta ad aver quel appuntamento tanto desiderato.

 

Los Angeles. Santa Monica. Casa di Bryan.

Uscire con le donne era una cosa normale per il bel ragazzo dai capelli platino, ma Jenny era da sempre stata colei che aveva più desiderato da quando aveva messo piede su suolo americano. Bella, bionda, formosa e amata da tutti, insomma agli occhi di Bryan la sorella di Lucas sembrava la donna perfetta. L'unica ragazza che nella sua mente, forse, poteva sostituire lei, la sola persona che davvero aveva amato, Kim Yangmi. Così diversa da lei e totalmente imparagonabile, ma almeno Jenny poteva essere la perfetta distrazione in un momento così difficile come quello che stava attraversando.

 Così diversa da lei e totalmente imparagonabile, ma almeno Jenny poteva essere la perfetta distrazione in un momento così difficile come quello che stava attraversando

"Ma dove diavolo ho messo la mia camicia nera?" il disordine regnava sovrano nel grande armadio di Bryan. Magliette stropicciate, pantaloni buttati alla rinfusa, sembrava proprio che una bomba era stata tirata all'interno della grande cabina. Non era mai stato un grande amante dello shopping e delle grandi firme, anche quando era un idol cercava sempre di vestirsi da "comune mortale" proprio come piaceva a lui ma nutriva un grande affetto per quella camicia nera di Prada, prestata e poi regalata da Chanyeol da indossare per sorprendere durante un appuntamento importante Yangmi, il suo compleanno. "Uh eccola" tra i vestiti in fondo l'armadio riuscì finalmente a trovarla. Era perfetta, con quella camicia ed un paio di jeans strappati avrebbe fatto la sua bella figura davanti a Jenny. Dopo essersi vestito e sistemato i capelli a dovere, una piccola spruzzata di profumo ed era pronto per l'appuntamento che per tanti anni aveva desiderato.

 

Los Angeles. Santa Monica. Bruno's Italian Restaurant.

Il bellissimo locale sul mare era colmo di gente ed un profumo di ottimi manicaretti inebriava le narici dei di Bryan e Jenny. I due giovani avevano scelto di cenare in uno dei ristoranti italiani buono quotati della città, posto frequentato da vip e persone importanti ma che il bel barista teneva particolarmente a provare per far bella figura con la bionda.

La brezza marina faceva svolazzare il lunghi capelli di Jenny, fermati in una mezza cosa da un bellissimo fermaglio luccicante mentre lo sguardo di Bryan non riusciva proprio a staccarsi dal suo decoltè messo in evidenza dal abito blu che la ragazza indossava. "E' davvero tutto buonissimo qui!" sottolineava la giovane mentre assaporava un ottimo piatto di spaghetti alle vongole. "Beh te l'avevo che ti avrei portato in uno dei ristoranti migliori della città, non sono mica come quelli della spiaggia che ti invitano ad andare con loro al MC Donald!" i due scoppiarono a ridere per la battuta del ragazzo, infondo solitamente anche lui quando usciva con le ragazze era solito frequentare i fast food, visto che i soldi che guadagnava al bar non erano così tanti da potersi permettere spesso delle cene del genere. Lontani i tempi e i guadagni di quando era un idol.

La serata stava trascorrendo tranquillamente, i due ridevano e scherzavano mentre si abbuffavano di portate. Bryan aveva anche preso una bottiglia di vino ed era sempre più vicino alla meta. Jenny sembrava palesemente cotta di lui, era interessata a tutto ciò che il barista diceva, rideva di gusto alle battute e spesso lo stuzzicava con fare malizioso. Dal canto suo il ragazzo aveva cercato in ogni modo di evitare il discorso Exo ed era riuscito a svagare la mente dai soliti pensieri. L'obiettivo di quella sera era solo uno, riuscire a portarsi a letto la bella "Barbie" bionda.

Peccato che, come al solito, anche quelle serate che potevano sembrare così perfette avevano una fine, o meglio qualcosa stava per far finire quel appuntamento così tanto desiderato

Peccato che, come al solito, anche quelle serate che potevano sembrare così perfette avevano una fine, o meglio qualcosa stava per far finire quel appuntamento così tanto desiderato. Improvvisamente il telefono di Jenny iniziò a squillare. Qualcuno di davvero insistente visto che era già al suo decimo squillo. Scocciata, la ragazze prese il cellulare dalla borsetto, con sguardo sorpreso. Era Jessica, la sua cara amica che Jenny aveva invitato qualche giorno prima a trascorrere del tempo con lei a Los Angeles. La giovane era così svampita che si era completamente dimenticata che l'amica sarebbe atterrata proprio quella sera nella grande metropoli californiana. "Oh diavolo!!! Jessica hai pienamente ragione, sono in ritardo, perdonami!!! Aspettami all'aeroporto che arriviamo subito" si era inventata una scusa e mentre parlava fissava con sguarda disperato il povero Bryan che senza capire la guardava stranito e rassegnato visto che aveva già capito che i piani di quella sera sarebbero saltati.

"Accompagnami subito all'aeroporto!!! Giuro, sono stata una scema e mi sono completamente dimenticata di Jessica!!!!" i due ragazzi, dopo aver pagato, si erano catapultati fuori dal ristorante ed il povero Bryan non aveva nemmeno fatto in tempo a parlare che era stato costretto a raggiungere l'aeroporto a tutta velocità per non far aspettare questa Jessica, l'amica asiatica che Jenny si era completamente dimenticata che era arrivata proprio quel giorno.

 

Aeroporto Internazionale di Los Angeles.

Nonostante l'ora ormai tarda, l'aeroporto internazionale di Los Angeles era come al solito pieno di gente. La folla si accalcava fuori dalla zona degli arrivi ad attendere amici e parenti. Bryan sapeva che da lì a poco ci sarebbe stato il concerto degli Exo, come se non bastasse i manifesti che annunciavano l'evento coloravano tutta la struttura, e muoversi in mezzo a tutte quelle persone sarebbe potuto essere un grande rischio. Fortunatamente era riuscito a convincere Jenny ad aspettare lei e la sua amica in macchina con la scusa di dover fare una telefonata.

 Fortunatamente era riuscito a convincere Jenny ad aspettare lei e la sua amica in macchina con la scusa di dover fare una telefonata

Se c'era una cosa che da sempre stava sui nervi a Bryan era sicuramente aspettare. Jenny e la sua amica tardavano ad arrivare ed il ragazzo era senza più impaziente ed annoiato. Senza conoscerla già odiava questa Jessica visto che aveva palesemente rovinato la sua serata con Jenny ed in più sentiva dentro di lui uno strano nervosismo, un qualcosa che lo rendeva strano, che a parole, probabilmente sarebbe stato impossibile spiegare. La sua macchina, un Audi sportiva che era riuscito a comprarsi con i vecchi risparmi da idol, era piuttosto piccola e nell'attesa stava cercando di sistemare le cianfrusaglie nascoste nel bagagliaio per far spazio visto che avrebbe dovuto caricare le valigie della nuova arrivata. Girato non si era accorto che le due ragazze erano ormai arrivate dietro di lui.

"Bryan... eccoci!!!" la voce alta e squillante di Jenny lo fece girare di scatto. Improvvisamente tutto quello che c'era attorno si fermò. Un brivido forte attraversò il giovane quando i suoi occhi si incrociarono con la figura dai capelli castani che si era palesata davanti a lui. Sembrava tutto così impossibile, non poteva essere. Jessica, l'amica di Jenny, la ragazza asiatica che viveva in Europa, quella ragazza che aveva rovinato il suo appuntamento da sogno... Sembrava quasi che una visione avesse catturato Bryan in quel momento, davanti a lui c'era l'ultima persona al mondo che mai si sarebbe aspettato di trovare, Kim Yangmi... La sua ex fidanzata, l'unica donna che mai aveva amato. L'atmosfera era gelida, ferma. Il cuore del ragazzo sembrava quasi fermarsi davanti alla figura dinanzi a Jenny e dall'altro canto quella donna lo guardava immobile quasi avesse appena vista un fantasma. "Baekhyun..." dentro la sua testa la giovane ripeteva quella parola in loop, come se si fosse "bloccata" sempre sullo stesso nome. Bryan non capiva nulla, e tutte le pareva così impossibile. Cosa stava succedendo alla sua vita? Perchè improvvisamente il passato era tornato così violento a cercarlo? Si sentiva completamente distrutto e senza parole. "Yangmi... non è possibile..." ripeteva dentro anch'egli il nome della ragazza mentre Jenny, notando la strana situazione creatasi guardava i due completamente sorpresa. "Ma vi conoscete?" scioccata la bionda interruppe l'atmosfera curiosa di capire il perchè quei due si stavano fissando ormai da diversi minuti senza dire una parola, la giovane non poteva nemmeno immaginare che quell'incontro a dieci anni distanza aveva completamente sconvolto quei due.

 

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Capitolo 19
*** "Brividi e strane emozioni" ***


Los Angeles. Aeroporto Internazionale.

Un'atmosfera gelida, ferma e così strana che era impossibile descriverla a parole. Yangmi era andata negli Stati Uniti con un solo obiettivo, lasciarsi alle spalle tutto quello che era successo di nuovo in Corea dopo che aveva cercato di chiarirsi inutilmente i dubbi che la affliggevano ormai da anni. In Europa, dove viveva, era riuscita a costruirsi una nuova identità quella di Jessica, la stylist di moda a cui importava ben poco dell'amore ma erano bastati quei pochi giorni a Seoul per farle crollare addosso quel castello che per dieci anni era riuscita a costruirsi.

Bryan, dal canto suo, era andato a vivere a Los Angeles per ricrearsi una vita, lontana da scandali e riflettori, cercando di mettere da parte tutte le sue sofferenze per "rinascere" come persona completamente nuova. Ci era riuscito, fino a qualche mese prima sembrava che Baekhyun fosse solo un lontano ricordo, di un passato nascosto ma da ormai da settimane tutto stava tornando in maniera violento nella sua vita.

Si erano amati, tanto. Erano stati legati da un sentimento così forte che solo loro potevano capire quello che avevano passato quando si erano lasciati. Era successo prima dello scandalo, ma gli eventi che avevano seguito la fine della loro storia avevano solo che peggiorato le cose. Bryan, o meglio Baekhyun, si era trovato costretto a lasciare Yangmi per dar spazio alla sua vita da idol, scelta che sapeva anche lui quanto fosse sbagliata e la giovane, disperata, era corsa a chiedere aiuto a Chanyeol, il migliore amico del ragazzo, per il solo interesse di capire cosa poteva fare per riuscire a riconquistare Baekhyun. Peccato che come spesso accade nel terribile mondo delle spettacolo delle foto e degli articoli di giornale potevano creare un equivoco che avrebbe completamente distrutto la vita di entrambi, e non solo.

Lo sguardo di Jenny era attento sui due ragazzi che nonostante continuavano a fissarsi non si rivolgevano la parola. Bryan sentiva una pressione assurda dentro di lui, l'arrivo di Yangmi avrebbe solo peggiorato la situazione già difficile che stava vivendo in quel momento ma, conosceva bene la ragazza e sapeva che avrebbe sicuramente mantenuto il suo segreto, almeno per ora. Yangmi non era di certo tipa da scenate, odiava stare al centro dell'attenzione preferendo il silenzio alle tante parole. "No, non ci conosciamo... piacere Bryan!" cercando di comportarsi in maniera più naturale possibile il barista tese la mano alla giovane che rispose con un finto sorriso "Ehm... Jessica!". Assurdo conoscere il vero nome della persona che hai davanti e fingere di non saperlo utilizzando un nome di "fantasia", eppure entrambi ne erano ormai abituati.

Il viaggio in macchina fu l'ennesimo colpo al cuore per entrambi, Jenny non riusciva proprio a stare zitta raccontando all'amica le piccole avventure avute nei giorni precedenti e scherzando, da sola, su cose successe a Parigi. La bionda cercava in ogni modo di includere i due coreani nelle sue conversazioni ma entrambi non avevano proprio nessuno voglia di parlare. Bryan era concentrato sulla strada e di tanto in tanto buttava occhiate sul sedile posteriore dove era seduta Yangmi che annuiva timida ai discorsi dell'amica. Fortunatamente Jenny non aveva detto nulla sull'appuntamento tra lei e il barista di quella sera, sicuramente se "Jessica" avesse saputo ciò non sarebbe stata sicuramente contenta, nonostante ne lei ne il suo ex sapevano nulla dall'altro.

Era ormai notte fonda quando l'Audi del ragazzo si fermò davanti al grande hotel in centro città dove la coreana alloggiava

Era ormai notte fonda quando l'Audi del ragazzo si fermò davanti al grande hotel in centro città dove la coreana alloggiava. "Lasciami qui, rimango con Jessica questa notte. Anzi se vuoi rimanere anche tu non penso sia un problema, vero Jessy?" la bionda, con il suo solito fare da esibizionista, aveva deciso di rimanere a dormire dall'amica e senza alcun scrupolo aveva pensato di invitare anche il barista. Yangmi non aveva il coraggio di rispondere alla richiesta della ragazza ma fortunatamente Bryan si intromise per primo "No, grazie per l'invito ma preferisco andare a casa. Mi è tornato il mal di testa dell'altro giorno anzi, vi saluto... è meglio che vado!". In pochi istanti il giovane era riuscito a liquidare le due ragazze ed aveva messo in moto la macchina diretto verso casa. Un istante prima di partire i suoi occhi si incrociarono con quelli di Yangmi e un brivido attraversò il corpo di entrambi. Quella notte, di certo, ne "Bryan ne "Jessica" avrebbero chiuso occhio. 

 

Los Angeles. Beverly Hills.  Four Season Hotel.

Tra tre giorni gli Exo avrebbero avuto il primo concerto del tour mondiale a Los Angeles. I membri erano emozionati e carichi a vivere una delle esperienze più importanti delle loro vita. Da quando avevano messo piede su suolo americano avevano passato ore e ore a provare sull'enorme palco che era stato montato per l'evento ed ora finalmente le prove erano finite e i ragazzi erano liberi di passare del tempo a godersi la bella città californiana.

C'era chi era andato a fare shopping, chi aveva preferito andare a fare una passeggiata in spiaggia ed un bagno nelle acque cristalline e chi, come Chanyeol, aveva preferito rimanere in nel lussuoso hotel dove il gruppo alloggiava. L'obiettivo del ragazzo, come al solito era solo uno, riuscire finalmente a parlare con Yunhee. Un confronto tra i due sarebbe stato per l'idol il modo migliore per migliorare la sua salute mentale in vista dell'importante concerto. Aveva visto la giornalista di sfuggita quella mattina a colazione e poi sembrava che si fosse completamente volatilizzata. "Chissà che cosa sta facendo!!!" ripeteva tra sè mentre passeggiava per i corridoi della struttura in cerca della stanza della giovane. Era riuscito, grazie allo scaltro Xiumin, ottimo pedinatore, a scoprire che Yunhee alloggiava nella stanza 224, al secondo piano dalla parte opposta della struttura rispetto a dove erano state date le camere ai membri.

"220... 222.. 224!!! Eccola!!!" dopo aver cercato per diverso tempo Chanyeol aveva finalmente raggiunto la stanza della giovane. Sapeva quanto fosse difficile aver un dialogo con Yuhnee, ma non era di certo uno che si arrendeva facilmente, soprattutto davanti a qualcosa che gli interessava ancora così tanto. Nemmeno i rumori e le risate che si sentivano da fuori la camera potevano fermare il ragazzo, così diretto e agguerrito nel raggiungere il suo obiettivo. "Forse è al telefono con qualcuno... vabbè non mi importa, ho rinunciato a visitare la città dei miei sogni per parlare con lei!!!" ripeteva tra sè mentre sospirando bussò alla porta di Yuhnee.

Dopo diversi tocchi piuttosto insistenti ecco che qualcuno stava finalmente aprendo la porta. "Si, chi è?" la voce della ragazza da dentro provocò da subito un brivido in Chanyeol, non c'era nulla da fare, Yuhnee gli faceva sempre lo stesso effetto. Senza attendere risposta la ragazza aprì ritrovandosi davanti il bel cantante. "Chanyeol... che vuoi?" nonostante lo sguardo di sorpresa la giovane fu diretta e concisa. "Yuhnee... possiamo parlare?" la voce del ragazzo fece improvvisamente girare qualcuno che stava seduto sul letto della giornalista. "Te l'ho già detto Chanyeol, non ho niente da dirti... per favore, sto lavorando!!!" in quel preciso istante gli occhi dell'idol si incrociarono con quelli di Kyungsoo che lo fissava poco più in là. Bastò un attimo per cambiare completamente lo stato d'animo del ragazzo "Ah quindi stai lavorando con lui?" la gelosia aveva da subito fatto da padrona. "Sto facendogli un intervista, mi serve per il giornale. Ed ora per favore... vattene!!!" nemmeno il tempo di replicare che Chanyeol si era ritrovato con la porta della ragazza sbattuta in faccia.

Il nervosismo ormai aveva preso il sopravvento su di lui. Sapeva che Yuhnee era un osso duro ma ora il vero problema nella sua mente era un altro. Do Kyungsoo, il suo caro amico Kyungsoo. Cosa c'era tra i due? Davvero la sua ex ragazza stava solo facendo un'intervista all'amico? Kyungsoo sapeva tutta la sua storia, sapeva quanto aveva sofferto per lei ed ora gliela stava rubando? Tanti dubbi affliggevano Chanyeol, mancavano pochi giorni al concerto e la situazione che si stava creando non per niente facile da superare. Con passo svelto e deciso aveva raggiunto la sua camera, e preso da un raptus d'ira aveva tirato un pugno al muro riempiendosi di sangue le nocche della sua mano. Il cuore batteva a mille mentre il sangue scivolava rapido nel lavandino del bagno. Doveva riprendersi, doveva farlo prima che le cose sarebbero peggiorate ancora.

 Doveva riprendersi, doveva farlo prima che le cose sarebbero peggiorate ancora

Nel frattempo, nella camera 224 il clima era completamente diverso. Yuhnee dopo essere riuscita a cacciare Chanyeol dalla stanza si girò sorridendo a Kyungsoo che la guardava soddisfatto. Il cantante era fiero dell'atteggiamento positivo che la ragazza stava riuscendo ad avere, per lui era giusto che la giornalista tornasse semplicemente a vivere, lasciandosi alle spalle quella storia che l'aveva fatta tanto soffrire. Kyungsoo voleva bene a Chanyeol, per lui era come un fratello ma quello che aveva fatto nei confronti della ragazza era imperdonabile. O meglio, quello che tutti credevano avesse fatto. "Beh dai, se n'è andato senza tante storie alla fine!" sottolineò soddisfatta buttandosi sul letto vicino al nuovo amico. "Sei stata brava si, e poi la scusa dell'intervista se l'è facilmente bevuta! Deve capire di lasciarti perdere... farebbe bene anche lui..." non era una persona che sorrideva molto Kyungsoo ma da quando aveva conosciuto Yuhnee qualcosa dentro di lui stava cambiando. "Ora se la prenderà con te vero?" la giovane conosceva bene il carattere fumantino del suo ex fidanzato e sapeva che probabilmente dopo averli visti insieme non avrebbe più dato tregua all'amico. Peccato che Kyungsoo non era di certo la persona a cui interessava quello che diceva la gente attorno a lui "Non mi importa niente di quello che mi dirà Chanyeol. Gli altri possono dire quello che gli pare... a proposito... volevo chiederti..." improvvisamente lo sguardo del giovane incrociò quello della ragazza. Due occhi così intensi e belli che fecero da subito battere il cuore a Yuhnee. Era la prima volta che la ragazza lo guardava con così tanta attenzione. Kyungsoo era visibilmente imbarazzato "Ecco... mi chiedevo, questa sera ti va di uscire a cena con me?". Un invito del tutto inaspettato per la bella Yuhnee. Erano anni che nessuno aveva nemmeno mai provato ad invitarla ad uscire ed ora, quel ragazzo così bello le stava proponendo una cena insieme, proprio quella sera. La ragazza sorrise dolce "Ehm... si, molto volentieri!" arrossì intimidita quando i loro occhi si incontrarono di nuovo. Per anni aveva detto basta agli uomini, Chanyeol le aveva fatto troppo male e forse uscire con un suo amico non era la cosa migliore. Lui l'aveva fatto, senza scrupoli, con sua sorella quindi era inutile avere continui ripensamenti. Era arrivato il momento di voltare pagina, una volta per tutte!!!

 

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Capitolo 20
*** "Strani avvicinamenti" ***


Los Angeles. Spiaggia di Santa Monica. Bar Tropical.

Un'altra classica giornata estiva al Bar Tropical. La gente affollava il locale e per i giovani dipendenti era un via vai continuo, come al solito. Il lavoro era rimasto l'unica distrazione mentale per bel Bryan. Prima gli Exo che stavano per fare un concerto nella città con conseguente arrivo di fan che avrebbero potuto scoprire la sua vera identità ed ora, come se non bastasse Yangmi. La sua Yangmi, la donna che più aveva amato e che più l'aveva fatto soffrire. Sembrava che la vita stava mettendo alla prova la sua resistenza, come se il passato fosse tornato violento per vedere fino a che punto sarebbe riuscito a tener nascosto quell'identità' che gli stava sempre più stretta. Baekhyun era quella persona dentro di lui che ogni tanto usciva, nei momenti più difficili e creando quelle strane sensazioni in quel Bryan, quell'uomo forte che pensava di essere riuscito a superare tutto.

Era tutta la mattina che il giovane pensava all'incontro della sera precedente, i suoi occhi che si incrociavano con quelli di Yangmi, la scoperta che anche lei si era ricreata un'altra identità. Jessica, così si era fatta chiamare, se ne era andata dalla Corea e a quanto sembrava si era trasferita in Francia. Ma allora anche lei non aveva nessun rapporto con gli Exo? Non si vedeva più con Chanyeol? Bryan non riusciva più a capire nulla.

Tra la frenesia della mattinata, Bryan non si era accorto che Yangmi, in compagnia di Jenny, era seduta in un tavolo poco distante dal bancone e le due scherzavano con Lucas. Una sensazione strana attraversò il suo corpo quando vide la sua ex ridere senza problemi alle battute dell'amico. Possibile che, dopo tutti questi anni, poteva essere ancora così geloso di lei? E poi, c'era una cosa che proprio non capiva, come poteva Yangmi essere così tranquilla con "l'amore della sua vita" a pochi metri di distanza? Era confuso, solo tanto confuso. "Bryan, muoviti!!! Al tavolo 4 stanno aspettando i frullati all'ananas da mezz'ora!!!" la voce del signor Wilson richiamò improvvisamente la sua attenzione. "Si signor Wilson, ha ragione... mi sono distratto un'attimo! Li porto subito!!!" parole che attirarono da subito lo sguardo di Yangmi che si girò di scatto. Per un istanti gli occhi di Bryan si incrociarono di nuovo con quelli della ragazza che di scatto abbassò lo sguardo. A differenza di quello che pensava il bel barista anche per lei la situazione non era per niente facile e quella che si muoveva con un falso fare tranquillo era solo un'utopia. "Dopo che hai servito quel tavolo vai in pausa!!!" il signor Wilson aveva capito che c'era qualcosa nel ragazzo che non andava ed era meglio farlo riprendere un pò prima che potesse combinare qualche guaio che rovinava l'immagine del locale.

Yangmi aveva ascoltato tutto quello che il capo aveva detto a Bryan e cercando di non far capire nulla all'amica, troppo presa a cercare la prossima preda con cui passare la serata si era alzata per uscire dal locale.

"Quindi ora ti fai chiamare Bryan?" era anni che il bel barista non sentiva qualcuno parlare nella sua lingua madre e soprattutto anni che non sentiva quella voce. Il cuore del ragazzo iniziò a battere all'impazzata quando di scatto si girò versa la persona che si era appena appoggiata al muro di fianco a lui nel retro del ristorante. Un grande coraggio quello di Yangmi che era riuscita a parlargli senza troppe remore mentre anche il suo cuore aveva iniziato a pulsare in maniere irregolare dalla vicinanza con l'ex fidanzato. "A quanto pare non sono nemmeno l'unico che si è ricreato una nuova identità... Jessica!!!" con tono diretto e deciso Bryan sottolineò la stessa cosa alla giovane. "Beh, a volte le sofferenze sono tali che certe scelte sono dovute..." una risposta pungente che poteva colpire proprio a segno il cuore dell'ex cantante. "La necessità era distaccarmi da quell'etichetta scomoda ma a quanto pare..." non gli fece, però nemmeno finire la frase, Yangmi sapeva esattamente dove il ragazzo stava andando a parare "Se pensi che sono qui per metterti nei guai ti sbagli... non dirò a nessuno chi sei, Baekhyun!!! Te lo meriteresti ma... lasciamo stare...".

I due rimasero alcuni istanti a fissarsi, senza nuovamente dire una parola. Per Bryan sentirsi chiamare con il suo vero nome era talmente strano che sembrava che in quel momento Yangmi stesse parlando di una persona diversa, quell'idol che ormai da anni era completamente sparito. "Jessicaaaaa!!! Jessicaaaa!!! Dove sei??? Dobbiamo andare, ho prenotato il centro massaggi alle 12 e siamo già in ritardo!!!" le urla di Jenny catturarono l'attenzione dei due e nel giro di qualche istante la giovane sparì per raggiungere l'amica.

Bryan sospirò "Yangmi... non sei proprio cambiata..." quella ragazza, nonostante tutto, occupava un posto importante nel suo cuore e sapere che avrebbe custodito il suo segreto lo faceva sentire molto più tranquillo.

Era ormai l'ora del tramonto ed in Bar Tropical si stava finalmente svuotando dopo la grande giornata d'incassi. Il signor Wilson se n'era andato a casa lasciando Bryan e Lucas a sistemare il locale prima della chiusura. Il ragazzo dai capelli biondi stava pulendo la macchina dei frullati mentre l'amico sistemava i tavoli all'interno canticchiando. "Allora, com'è andata la cena con mia sorella? Non mi hai più raccontato niente..." esordì Lucas all'improvviso. Bryan scoppiò a ridere "Diciamo che è stata interrotta un pò troppo presto... tua sorella si era dimenticata dell'arrivo della sua amica...". Una risata generale riempì le mura del bar ormai vuoto "Aspetti anni per conquistare un appuntamento con Jenny e... finisci per dover andare in aeroporto. Lasciatelo dire, sei proprio sfigato, però ammetto che ne è valsa la pena, quella Jessica è proprio carina!!!". Le parole di Lucas involontariamente colpirono direttamente a segno il barista dai capelli platino come se un velo di gelosia per qualcosa che un tempo gli apparteneva cominciò a farsi spazio in lui. Yangmi era il suo passato e per colpa sua un'amicizia era già stata rovinata, un'altra volta di certo Bryan non avrebbe retto nonostante ormai la ragazza non faceva più parte della sua vita "Non illuderti Lucas, sarà carina ma... è coreana. Ascolta me, non ti fidare della bella apparenza!!!". Lucas rimase a guardare l'amico senza capire, sbuffando e rimettendosi a fare quello che stava facendo prima.

All'improvviso qualcuno due ragazzi con occhiali scuri e la testa coperta da un cappellino sportivo entrarono nel locale

All'improvviso qualcuno due ragazzi con occhiali scuri e la testa coperta da un cappellino sportivo entrarono nel locale. Bryan era appena entrato nel retro per prendere delle casse d'acqua quando vide l'immagine nei due riflessa nel grande frigorifero davanti a lui. L'ennesimo brivido gli attraversò la schiena, sembrava impossibile ma avrebbe riconosciuto quelle figure anche a chilometri di distanza. Il più basso dei due, in un inglese piuttosto imperfetto ordinò a Lucas, che nel frattempo aveva raggiunto il bancone dei drink. Una voce inconfondibile che lo riportò con la mento di nuovo al passato. Il cuore batteva all'impazzata, di nuovo. Ora non poteva di certo uscire o la sua identità sarebbe subito stata svelata. Suho e Sehun, il leader e il maknae degli Exo, erano appoggiati al bancone del Bar Tropical ad attendere la bevanda che l'amico stava accuratamente preparando. Gli Exo erano a Los Angeles, ora Bryan ne aveva la conferma definitiva.

 

Los Angeles. Malibu. Nobu Restaurant.

La grande luna bianca si specchiava nell'immenso mare che si poteva vedere dalla grande terrazza di uno dei ristoranti di sushi più eleganti della città californiana. Un locale situato nella zona più tranquilla di Los Angeles frequentato principalmente da coppie che volevano godersi l'incantevole vista della costa e mangiare le migliori prelibatezze di pesce crudo della zona. Kyungsoo aveva cercato il ristorante con cura, amava la tranquillità e voleva trascorrere i suoi ultima attimi di calma prima del concerto in luogo discreto e con l'ottima compagnia di Yuhnee. 

La giornalista, dopo l'imbarazzo iniziale, era riuscita ad aprirsi molto con l'idol e stavano passando una cena molto piacevole ridendo e scherzando sul passato

La giornalista, dopo l'imbarazzo iniziale, era riuscita ad aprirsi molto con l'idol e stavano passando una cena molto piacevole ridendo e scherzando sul passato. Il cantante era completamente diverso dall'immagine burbera che da sempre sembrava contraddistinguerlo, era una persona discreta a cui piaceva conversare e che riusciva ogni volta a dare ottimi consigli. La ragazza, dopo tanto tempo, si era resa conto di stare bene in sua compagnia. "Spero che Chanyeol non si arrabbi tanto. Insomma.... non voglio che litigate per colpa mia!" conosceva troppo bene il suo ex fidanzato ed aveva paura che se la sarebbe presa con l'amico. Se c'era una cosa che Yuhnee non voleva era sicuramente vedere delle persone litigare per lei. Peccato che Kyungsoo era completamente l'opposto di Chanyeol, a lui non importava nulla del pensiero altrui, lui faceva le cose che lo facevano stare bene, giusto o sbagliate che siano "Sai che faccio se si arrabbia? Lo lascio sfogare e poi tanto gli passa. Siamo amici e, dopo tutti questi anni si dovrebbe anche essere messo il cuore in pace. E' lui che ha sbagliato con te Yuhnee...". Le parole del ragazzo erano taglienti come una lame di un coltello ma erano sempre così vere e diretta e questa cosa piaceva tanto alla giornalista. Lei, che per anni era stata convinta di vivere in mezzo a tante menzogne da parte di Chanyeol e di sua sorella Yangmi si sentiva bene davanti ad una persona che gli parlare in modo schietto e reale.

Dopo aver cenato, i due ragazzi decisero di passare il resto della serata a passeggiare sull'incantevole lungomare avvolti dalla fresca brezza notturna. Il cielo era illuminato dalle stelle e l'atmosfera era decisamente particolare. Era strano come in compagnia di Kyungsoo tutte i pensieri e le paure di Yuhnee sembravano scomparire. Un persona così semplice e così diversa dal classico idol, un ragazzo normale tanto diverso da lei ma che sapeva con le sue parole e le sue attenzione farla stare bene. Era da quando si erano incontrati la prima volta alla SM che il cantante le aveva fatto questa impressione ed ora che lo stava conoscendo meglio ancora di più. Con lui si sentiva tranquilla e protetta. "Ci sediamo qui?" chiese improvvisamente la ragazza vedendo una panchina. Kyungsoo sorrise ed annuì.

"Il cielo da qui è incantevole!!! Con tutti i grattacieli di Seoul, vederlo qui sopra il mare è sorprendente!!!" esordì il ragazzo mentre i loro sguardi si incrociarono per qualche istante. Quasi contemporaneamente entrambi abbassarono lo sguardo. Yuhnee sospirò ed alzò nuovamente gli occhi al cielo "Kyungsoo... grazie!!! Se non fosse stato per te non avrei mai avuto il coraggio di venire fino a qui...". Fino a qualche giorno prima infatti la giornalista era titubante della scelta di seguire gli Exo in tour, tutta quella vicinanza con Chanyeol sentiva che le faceva solo ma da quando aveva conosciuto meglio Kyungsoo sembrava che i suoi pensieri stessero pian piano cambiando.

Fu un attimo, quasi impercettibile. I due si ritrovarono di nuovo a guardarsi senza parlare. Yuhnee arrossì quando i suoi occhi si incrociarono con lo sguardo magnetico del ragazzo che pian piano si avvicinò a lei. Le loro labbra si sfiorarono dolcemente per poi staccarsi in pochi secondi. Il cantante sorrise e la giovane si avvicinò di nuovo a lui. Kyungsoo le accarezzò il viso e la baciò, di nuovo. Fu un bacio prima timido e poi più intenso, spinto da qualcosa che, forse, magicamente stava nascendo dentro di loro. Erano dieci anni che Yuhnee non aveva alcun contatto con l'altro sesso. Aveva aspettato tanto, per paura di ricadere in quello stato irreversibile con cui aveva convissuto negli anni precedenti dopo che la sua storia con Chanyeol era finita nel modo più terribile di tutti. Un semplice bacio che poteva essere la via d'uscita di quel qualcosa con la quale aveva convissuto per tutto quel tempo e che forse ora poteva essere il sinonimo di un nuovo inizio. Era presto per parlare, ma quella sera Yuhnee sentiva che finalmente era arrivato il momento di tornare a sorridere.

 

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Capitolo 21
*** "Attimi di nervosismo" ***


Los Angeles. Beverly Hills. Hotel Four Season.

Una serata del genere era stata per Yunhee qualcosa che avrebbe sicuramente ricordato per tanto tempo. Quel ragazzo, così diverso da come era da sempre stato descritto era riuscito a farla stare bene. Nonostante potesse sembrare qualcosa di così banale e scontato, sentirsi leggera e spensierata era stata per la giovane giornalista un'utopia per tanto tempo. Lo sguardo fisso di Kyungsoo, le sue attenzione e quel bacio avevo reso una semplice cena la serata perfetta.

Quando i due fecero rientro in hotel ormai non c'era più nessuno fuori. Tra i corridoi regnava un silenzio quasi inquietante. "Allora io vado!" Kyungsoo salutò la ragazza davanti all'ascensore rimanendo fermo ed immobile nel guardala. Yuhnee sorrise "Grazie ancora, sono stata davvero bene con te questa sera... a domani!" dopo quel bacio entrambi avevano parlato pochissimo. Si percepiva una situazione molto particolare, con tanto imbarazzo tra i due.

Ancora con il sorriso ancora stampato in viso la giovane giornalista attraversava a passo svelto il lungo corridoio che la portava alla sua stanza. Niente e nessuno, in quel momento, avrebbe potuto rovinare il suo stato d'animo, o meglio questo è quello che la ragazza credeva. Qualcuno la stava aspettando fuori dalla sua camera, l'ultima persona che in quel momento Yunhee avrebbe voluto vedere.

Con la schiena appoggiata al muro dinanzi alla porta Chanyeol la guardava avvicinarsi mentre sorseggiava l'ennesima birra. Attorno a lui un cumulo di bottiglie vuote e carte di merendine, segno che il ragazzo era lì già da diverso tempo. La sua espressione in viso, sfatta dall'alcol, era tutta un dire. Aveva saputo dagli altri che Kyungsoo era uscito e si era da subito catapultato verso la stanza di Yunhee sicuro che l'amico era stato a cena proprio con la sua ex fidanzata.

"Dove c***o sei stata?" La ragazza sapeva che non avrebbe potuto evitare il confronto. Chanyeol in quel momento era un fiume in piena pronto a scoppiare. "Non ti interessa Chanyeol! Sai benissimo che non fai più parte della mia vita! Ed ora lasciami entrare" con un balzo il cantante si era messo proprio davanti all'ingresso, con l'intento di non fare passare la giovane. "Sei ridicola Yunhee! Davvero ridicola... con tutti quelli con cui potevi andare proprio con Kyungsoo?" lo sguardo del ragazzo era puntato sugli occhi di lei che cercava di spostarlo con tutta la forza che aveva. Nel sentire quelle parole l'ennesimo taglio colpì il cuore della ragazza. "Tu dici a me che sono ridicola, tu che mi hai tradito con mia sorella?!?!?!" nel silenzio della tarda ora notturna le parole di Yunhee si faceva pungenti come un pugnale anche per Chanyeol che nonostante fosse ubriaco non poteva non sentire l'ennesimo colpo al suo animo.

Il ragazzo si staccò leggermente da lei

Il ragazzo si staccò leggermente da lei. "Ancora con questa storia? Io non sono mai stato con Yangmi! Sei una s*****a a non credermi!!!" sentire ancora quelle parole che Yuhnee ormai non sopportava più stavo rovinando completamente quella serata che si era fino a quel momento rivelata perfetta. Il nervoso, le lacrime, le notti insonni, tutto quello che per anni aveva fatto stare male Yuhnee era prepotentemente ritornato nella mente della giovane al affronto del ex. Quel ragazzo che aveva tanto amato ma che le aveva reso gli ultimi dieci anni della sua vita un vero inferno. Silenzioso, mai raccontato ma che l'aveva distrutta e cambiata dentro completamente. "Mi hai rovinato la vita Park Chanyeol!!!" con tono deciso improvvisamente, la giovane urlò in faccia al cantante tutto quello che fino in quel momento non era mai riuscita a dire. E poi di nuovo quella reazione, così rapida e violenta, di tirare l'ennesimo schiaffo sul viso di Chanyeol. Quel volto che per anni le aveva fatto battere il cuore e che poi era diventato il suo peggiore incubo.

Per qualche istante Chanyeol rimase fermo, immobile. La guardava e non reagiva come se ciò che si stava sfogando davanti a lui fosse qualcosa di completamente diverso da quella ragazzina di un metro e mezzo che l'aveva fatto innamorare. Lentamente indietreggiò per poi voltare le spalle e andarsene. Yunhee aveva vinto davanti a lui, e il cantante si sentiva sconfitto, di nuovo, da una persona così importante per lui che non poteva che gettare la spugna ed andarsene sconvolto.

Vedere andare via la sua figura fu invece per Yunhee una soddisfazione, almeno per un primo momento. Entrò in camera, ma prima di quanto pensava, la ragazza crollò con la schiena appoggiata alla porta in un pianto disperato.

 

Los Angeles. Santa Monica. Bar Tropical.

"Bryan! Bryan, dove sei?" la voce di Lucas urlava a gran voce il nome del bel barista biondo che stava trafficando tra gli scatoloni nel retro del bar. In quel momento niente e nessuno gli avrebbe permesso di uscire dal suo nascondiglio. A pochi passi da lui, seduto al bancone del bar Suho e Sehun stavano aspettando il frullato che avevano appena ordinato e di certo se Bryan fosse uscito sarebbe stato sicuramente scoperto. "Ma si può sapere che diavolo stai facendo?" il ragazzo alto dai capelli scuri lo stava osservando con aria sorpresa. "Sto sistemando la merce in ordine di scadenza, così il signor Wilson è contento!" una scusa qualunque, ed un lavoro completamente inutile quello che stava facendo il ragazzo pur non rischiare di rivelare la sua vera identità. "Tu sei pazzo!!! Da quando te ne frega di queste cose? E soprattutto cos'è vuoi chiedere l'aumento a Wilson? Comunque di là ci sono due coreani, perchè non lasci perdere queste cose e vieni ad aiutarmi con la lingua?" delle parole di Lucas poco importava a Bryan, intento a fissare concentrato le date dei super alcolici. "Manco fossero due fotomodelle! Parlano molto bene inglese..." improvvisamente, si bloccò rendendosi conto di dare fin troppe informazioni sul conto dei due ragazzi al bancone "... voglio dire, ho sentito che se la sono cavata anche con l'inglese prima!". Con espressione stranita, il barista dai capelli scuri rimase ancora per qualche istante a guardare l'amico, per poi tornare alle sue faccende dietro il bancone. Non riusciva a capire perchè Bryan si comportava in maniera così strana ma ormai, da qualche tempo, ci stava facendo l'abitudine.

Seduto in una posizione a dir poco strategica Bryan dal retro cercava di capire cosa stessero dicendo i due ragazzi seduti al bancone. Lucas, come era solito fare si era intromesso nella conversazione tra i due che in un inglese stentato erano riusciti a tirar fuori informazioni decisamente interessanti. "Alloggiamo all'Hotel Four Season, a Beverly Hills" aveva sottolineato il leader del gruppo, unico dei due che rispondeva alle domande del barista "... rimarremo qui per una settimane e poi continueremo il nostro tour a New York" l'ennesima informazione importante per Bryan. Una settimana, avrebbe dovuto resistere solo una settimana, sempre che Yangmi non si sarebbe fatta scappare qualcosa prima.

Improvvisamente però l'attenzione del bel barista bionda venne distratta da una telefonata del suo titolare che gli ricordava di alcuni ordine per la mattina seguente. Peccato che quando finì di parlare si rese conto che Suho e Sehun se ne erano andati. Via libera per poter tornare al bancone. Lucas era nel frattempo intento nel pulire dei bicchieri, erano ormai le venti ed era arrivato il momento di fare chiusura. "Non sai cosa ti sei perso!!!!!!!" il ragazzo moro, tutto agitato si girò appena vide Bryan avvicinarsi "Quei due coreani... erano dei componenti degli Exo!!! Ti rendi conto, dei cantanti famosi qui nel nostro bar!!! E tu idiota te li sei persi per quel lavoro inutile!!!". L'espressione del biondo nel sentire le parole dell'amico era tutta un programma, quasi voleva ridere in faccia a quella reazione da fan impazzito. "Detta così sembri innamorato di loro... erano gli Exo, bene! Spero che abbiamo almeno lasciato la mancia visto tutti i soldi che guadagnano!" parole dure le sue, quasi infastidite ma che fortunatamente Lucas non aveva colto, troppo preso dall'agitazione dell'aver visto dei personaggi famosi. Peccato che non sapevo che erano anni che lavorava anche lui con uno che di quel famoso gruppo ne faceva parte. "Gli ho raccontato anche di mia sorella e della sua passione per quel... come si chiama, Chanyeol ecco!!! E forse un giorno di questi mi ha detto Suho, il leader, che lo porterà qui... così potremmo invitare Jenny!!!! Magari la inviti tu... sai, guadagneresti tanti punti nei suoi confronti e..." sentire pronunciare il nome del suo ex migliore amico era tra le cose che infastidivano maggiormente Bryan che diretto interruppe l'amico. "Non me ne frega un c***o di quello che hai organizzato con quei coreani! Ho mal di testa e me ne voglio andare a casa... anzi fai una cosa, tu chiudi e io me ne vado!" senza guardare nemmeno in faccia Lucas, il biondo prese la sua felpa e si diresse verso il retro, lasciando l'amico con espressione sconvolta che lo guardava mentre usciva. Perché quella reazione così esagerata? Aveva detto qualcosa di male? Il barista si guardava attorno, attonito, senza capire quello che stava succedendo davanti a lui. Una cosa era certa, il comportamento di Bryan stava diventando sempre più strano.

 

Los Angeles. Spiaggia di Malibu.

Ormai si era fatta sera e la brezza estiva faceva muovere i lunghi capelli Yangmi. I suoi pensieri, in quella notte stellata erano confusi e la sua mente non faceva altro che riportarle ricordi di avvenimenti passati che le avevano completamente sconvolto la vita. Quel viaggio a Los Angeles, quel momento che doveva essere di svago e spensieratezza in compagnia della sua amica Jenny si era trasformato da subito nel ritorno di un incubo. Baekhyun, il suo grande amore, era più vicino di quanto pensava. Avrebbe potuto finalmente risolvere le cose, eppure dentro di lei sentiva che nulla sarebbe stato possibile. Baekhyun non esisteva più, al suo posto c'era Bryan, un barista dal cuore di ghiaccio che cercava di nascondere la sua vera identità dietro falsi sorrisi ed una storia inventata a cui tutti credevano. E poi c'erano gli Exo, appena giunti in città per un ritorno in pieno stile.

Yangmi camminava a piedi nudi sulla sabbia mentre guardava il mare, cercando di allontanare i pensieri

Yangmi camminava a piedi nudi sulla sabbia mentre guardava il mare, cercando di allontanare i pensieri. Voleva stare da sola e concentrarsi soltanto verso quella distesa blu con lo sguardo perso verso l'infinito. Una lacrima le attraversava il viso mentre alla mente non faceva altro di ripresentarsi davanti l'immagine di quel ragazzo che era riuscito anni prima a farle battere il cuore. L'unico che le aveva fatto provare quel sentimento mai più provato, l'amore. Baekhyun il cantante allegro, con la risata contagiosa; quello che ti riusciva a riportare il buon umore anche nelle giornate peggiori. L'amico che tutti voleva, il compagno con la quale avrebbe voluto costruirsi una vita. Probabilmente quella persona che ormai non c'era più, sostituito al suo posto da un biondino so tutto io, presuntuoso e senza sentimenti, con il fare sempre triste ed arrabbiato. Almeno questa era l'impressione che le aveva dato quel Bryan ed anche la descrizione che aveva fatto Jenny di lui.

La giovane si muoveva a passo lento camminando sulla riva del mare mentre il buio si faceva sempre più fitto. Nel silenzio della notte, poco distante da lei qualcuno, seduto con le spalle appoggiate alla sua bicicletta stava lanciando dei sassolini nel mare mentre fissava l'orizzonte con lo sguardo perso nel vuoto. Yangmi si bloccò a guardarla in lontananza, quando riconobbe la quella figura il suo cuore quasi fermò, era proprio l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in un momento come quello che stava attraversando.

 

 

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Capitolo 22
*** "Difficile verità" ***


Los Angeles. Spiaggia di Malibu.

Le stelle illuminavano la notte nell'incantevole spiaggia di Malibu mentre la brezza rinfrescava il clima californiano di mezza estate. Bryan, dopo essere uscito dal lavoro aveva deciso di non andare a casa ma, per cercare di svagare la mente dai pensieri, aveva preferito fare una passeggiata in sella alla sua bici. Quel giorno aveva davvero rischiato di essere scoperto quando Suho e Sehun avevano messo piede nel suo bar, e come se non bastasse Lucas aveva iniziato a parlare con loro, chiedendogli addirittura di ritornare, magari in compagnia di Chanyeol.

"Possibile che quello non si fa mai gli affari suoi? Ora ci manca solo che Chanyeol metta piede nel mio bar..." continuava a ripetere tra sé le stesse parole arrabbiate mentre ormai stanco si era fermato sulla spiaggia ed iniziando a lanciare nervoso dei piccoli sassi verso il mare. Erano settimane che la sua vita ormai così perfetta e spensierata aveva preso una piega completamente diversa, e gli avvenimenti che continuavano a susseguirsi rendevano a Bryan le cose sempre più difficili. Come se non bastasse, oltre agli Exo, ora a Los Angeles c'era anche lei, Yangmi. In quel momento nel testa del ragazzo regnava una confusione tale che l'unica cosa che avrebbe voluto sarebbe stata quella di addormentarsi e risvegliarsi quando tutto quell'incubo sarebbe finito. Prima o poi gli Exo se ne sarebbero tornati in Corea e Yangmi nella sua Parigi e la sua vita sarebbe tornata quella di sempre.

Improvvisamente si rese conto che una figura femminile, dai lunghi capelli castani si stava lentamente avvicinando verso di lui. Alzò lo sguardo verso di lei e bloccandosi da quello che stava facendo. Era assurdo come più cercava di evitare le cose e più queste si presentavano davanti ai suoi occhi. La giovane che con passo lento stava camminando verso di lui era Yangmi. La donna che aveva amato, la donna che gli aveva distrutto il cuore e che aveva sempre cercato di dimenticare durante tutti quegli anni passati lontano dalla Corea. Bryan rimase immobile nel guardarla, gli anni passati non avevano fatto altro che renderla più bella e soprattutto più donna. La dolce liceale con la quale passava ogni suo momento libero, quella che lo faceva ragionare nei suoi momenti difficili, quella con la quale aveva affrontato tutte le tappe per diventare un uomo, era sparita ed al suo posto c'era un'avvenente trentenne. Non sapeva più nulla di lei eppure nonostante il rancore, si sentiva ancora tanto legato a quella ragazza che in quel momento non riusciva a far altro che rimanere fermo a guardarla mentre si muoveva piano verso di lui.

 Non sapeva più nulla di lei eppure nonostante il rancore, si sentiva ancora tanto legato a quella ragazza che in quel momento non riusciva a far altro che rimanere fermo a guardarla mentre si muoveva piano verso di lui

Quando anche la giovane vide l'ex fidanzato rimase per qualche istante immobile. I due avevano tanto da dirsi ma entrambi rimanevano lì, fermi a guardarsi. Nonostante l'odio ed il rancore nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo dalla persona che per anni gli aveva fatto battere il cuore prima e versare tante lacrime poi. "Da cosa scappi?" dopo aver preso coraggio Yangmi, che aveva da subito capito che c'era qualcosa che non andava nel ragazzo, iniziò a parlare. "Perchè pensi che scappo da qualcosa? Perchè tutti pensate che io abbia qualcosa che non va solo perchè voglio stare da solo?" il bel barista non aveva mai sopportato le persone quando si intromettevano nella sua intimità, ancor peggio se questa persona era uno delle colpevoli del suo nervosismo. "Baekhyun..." non era abituata a vederlo così, e nonostante provava rabbia nei suoi confronti sarebbe stata lo stesso pronta ad aiutarlo. "Non ti permettere di pronunciare quel nome... Baekhyun è morto e sepolto da anni ormai..." il ragazzo alzò la voce invaso dalla rabbia. Si tirò su di scatto senza mai togliere lo sguardo da Yangmi "Tu sei ancora Baekhyun... solo che non lo vuoi ammettere, come non vuoi ammettere che stai così per via degli Exo... Tu sei uno di loro, e ti senti uno schifo a non essere lì con loro in questo momento... puoi fregare la gente attorno a te, ma non puoi fregare me Byun Baekhyun..." alle parole della giovane Bryan iniziò a sentirsi strano. Per qualche istante non riuscì nemmeno a ribattere. Abbasso lo sguardo ed indietreggiò "Smettila Yangmi, smettila di intrometterti nella mia vita senza averne il diritto...". Senza pensarci troppo il ragazzo prese la sua bici e senza nemmeno guardarla in faccia si voltò di scatto. "Avevano ragione... non sei più lo stesso..." delusa ed amareggiata la giovane avanzò di nuovo verso lui quasi a volerlo fermare. "Nemmeno tu sei più la stessa... Lasciami in pace!!! Fatti la tua vita Yangmi... o meglio, Jessica!!!" senza nemmeno voltarsi, Bryan iniziò a camminare verso l'uscita della spiaggia lasciando la ragazza immobile nel guardarlo andare via. Le lacrime riempirono il suo volto mentre con lo sguardo continuava a seguire la figura del ragazzo allontanarsi sempre di più. Quando ormai Bryan era distante, Yangmi si sedette sulla sabbia con lo sguardo verso il mare e stringendosi le gambe al petto scoppio in un pianto disperato.
 

Los Angeles. Beverly Hills. Hotel Four Season.

Tutto era successo così velocemente. Una serata a dir poco perfetta, con una persona che stava cercando di farla stare bene ed ora di nuovo Chanyeol che voleva imporsi sulla sua vita. Yuhnee, con la schiena appoggiata alla porta, era scoppiata in un pianto disperato. Era stufa, stanca di vedere la sua vita raggiungere quei piccoli attimi di tranquillità e poi ritrovarsi di nuovo a combattere con quel passato che voleva solo cancellare. Chanyeol era ostinato ad avere un confronto con lei, ma alla giornalista questo poco interessava. Era stanca di soffrire e rimanere bloccata a dei ricordi che ormai non le servivano più. Andare avanti, come aveva cercato di fare negli anni, e iniziare a costruirsi una vita lontana tranquilla era l'unica cosa che voleva.

Eppure Chanyeol era ancora lì sempre fisso nei suoi pensieri anche quando non voleva, ed la faceva piangere di nuovo. Quelle lacrime amare, piene di verità. Yuhnee rimase per qualche istante a piangere e poi improvvisamente si alzò. Raggiunse la scrivania e iniziò a cercare il suo blocco per gli appunti. Forse in tutto quel tempo c'era una cosa che si sentiva di fare ma che mai aveva fatto, un modo diretto e forse un pò retrò per mostrare davvero a Chanyeol quello che sentiva dentro. Prese carta e penna, fece un gran respiro e cominciò a scrivere quello che davvero racchiudeva la sua anima...

Caro Chanyeol,

scrivo... ti scrivo perchè sembra che con te sia ormai inutile parlare. E' strana la vita vero? Non ti vedo per dieci anni e poi, quando finalmente riesco a realizzarmi ed a raggiungere una pace interiore ecco che ti trovo di nuovo davanti. Assurdo vero? Più cerchi di evitare una cosa e più questa si palesa davanti a te. Qualche giorno fa, prima di partire, mi sono ritrovata davanti mia sorella. Yangmi, per caso la "tua Yangmi"? Usciva dalla SM... Strano vero? La prima domanda che ti faccio è questa, cosa vuoi da me? Farmi di nuovo soffrire? Beh ci sei riuscito... Sto piangendo, di nuovo, proprio come piangevo dieci anni fa. Pensavo di essere riuscita ad andare avanti, ed invece... sono ancora qui, con la mente al passato e gli occhi verso un futuro da cui vorrei vedere una via d'uscita.

Ti ho conosciuto che ero ancora una bambina, e anche tu lo eri. "Uscire da scuola per raggiungere la sede dell'agenzia del mio gruppo preferito" era il mio passatempo migliore in quegli anni, e poi quel giorno di primavera quando la mia vita si è per la prima volta incrociata con quella di un ragazzo con un lungo ciuffo davanti agli occhi. Park Chanyeol, quasi mi sembrava poesia sentire il tuo nome. Mi sono innamorata di te fin da subito, ed a volte ancora mi vengono i brividi nel pensare a tutto quello che abbiamo passato insieme in quel periodo. Una favola moderna, di quelle che ne sono pieni i siti di fanfiction, la fan che si fidanza con l'idol. Una favola che davvero era diventata realtà.

Abbiamo passato un periodo bellissimo insieme, abbiamo affrontato le tappe più importanti della nostra vita e poi il buio... il buio totale, le tue fan parlavano delle tue storie, insulti, parolacce... e poi voci su voci, che a quanto pare si erano rivelate vere. Quelle foto con mia sorella non le dimentico. Cos'ero diventata per te? Un semplice passatempo da far soffrire? Quella con cui passare le giornate in cui Yangmi era impegnata in altro? Hai sempre negato la vostra storia... avrei voluto crederti all'inizio, ma il susseguirsi degli eventi mi hanno fatto sempre di più fatto capire che quei gossip era fondati. Odiavo i giornalisti in quel periodo, eppure ora sono diventata anch'io una di loro, assurdo vero?

Sono diventata giornalista perchè, dopo aver sofferto tanto per i gossip, vivo alla ricerca delle verità. Ormai se non vedo, non credo! E vedere quel tuo atteggiamento così insistente nei miei confronti ma poi vedere Yangmi nuovamente uscire dalla SM non ti è di certo d'aiuto!

C'è voluto tanto per riuscire a mettere un punto a tutto, soffrivo ma cercavo sempre di venirti incontro, perchè ti amavo come mai avevo fatto con nessuno. E se vuoi saperlo non ho amato nessun altro dopo di te. Sono dieci anni che non mi approccio con nessun uomo, forse perchè nella mia mente c'era ancora lui, il ragazzo con il ciuffo che mi aveva tanto fatto sognare e battere il cuore. Lo aspetto ancora, sul ciglio della porta di casa, come facevo tutte quelle domeniche pomeriggio che con la tua Vespa venivi da me...

Ti ha dato fastidio avermi visto come Kyungsoo? Beh, il tuo amico è stata l'unica che in questi anni è riuscita a farmi star bene, ci stiamo conoscendo e la cosa a te non deve interessare visto che non fai più parte della mia vita.

Sei stato importante Chanyeol, ma anche per il tuo bene è arrivato il momento di mettere un punto. Forse ti devi chiarire con te stesso e con quello che vuoi, e poi cercare la persona che davvero ti ama. Io ti ho amato, e nel profondo del mio cuore ti amerò per sempre, ma è l'ora per entrambi di voltare pagina. Ti farà bene vedrai, e lo farà anche a me...

Nonostante tutto, per sempre tua fan,

Kim Yuhnee

La giovane giornalista per la prima volta si messa a cuore aperto, ed aveva scritto all'ex fidanzato tutto quello che pensava e che maggiormente in questi anni l'aveva fatta soffrire

La giovane giornalista per la prima volta si messa a cuore aperto, ed aveva scritto all'ex fidanzato tutto quello che pensava e che maggiormente in questi anni l'aveva fatta soffrire.Si asciugò le lacrime, e prese coraggio di raggiungere la camera di Chanyeol. Con passo lento, cercando di non farsi sentire da nessuno, prese il foglio di carta e mise sotto la porta della stanza del ragazzo. Poi bussò e si allontanò piano, guardandosi indietro, curiosa della sua reazione. Peccato che Chanyeol quella sera non era nella sua stanza.
 

Los Angeles. Sunset Street. Viper Room.

Le parole di Yangmi avevano profondamente ferito il bel barista. Mai nessuno fino ad allora gli aveva mai sbattuto la verità in faccia come quella sera aveva fatto la sua ex fidanzata. La verità, perchè, anche se non lo avrebbe mai ammesso nessuno a se stesso quello che la giovane le aveva sbattuto in faccia era quello che realmente sentiva. Essere a pochi passi dagli Exo, vederli acclamare dalla fan e pensare che si sarebbero esibiti nella sua città faceva tanto male a Bryan, perchè in provava una forte invidia per loro, per quella vita che probabilmente, nonostante tutto, gli mancava.

 Essere a pochi passi dagli Exo, vederli acclamare dalla fan e pensare che si sarebbero esibiti nella sua città faceva tanto male a Bryan, perchè in provava una forte invidia per loro, per quella vita che probabilmente, nonostante tutto, gli mancava

Ormai era notte fonda quando Bryan era riuscito a raggiungere con la sua vecchia bici la Sunset Street, zona della città famosa per la sua vita notturna e per i numerosi night club. Sapeva che lì avrebbe sicuramente trovato Lucas. Aveva bisogno di bere e svagare la testa da tutti quei pensieri che Yangmi non aveva fatto altro che aumentare dentro di lui. "Sono al Viper Room. Muoviti, è pieno di gnocca!!!" la risposta dell'amico non tardò ad arrivare. Era vestito ancora con gli abiti da lavoro ed aveva il viso sfatto ma poco le importava. Quella sera a Bryan interessava solo bere, e provare almeno un pò a svagare la testa da tutti quei pensieri che in ogni caso si sarebbero ripresentati l'indomani, fino a quando gli Exo e Yangmi non sarebbero tornati nelle loro città.

Il locale era pieno di gente, e il fumo impediva un'ottima visuale. "Un altro... per favore!!!" accasciato al bancone del bar un ragazzo visibilmente molto ubriaco era al suo quarto cocktail di fila. "Ragazzo, non pensi che stai esagerando?" il barista cercava di insistere nel farlo smettere di bere viste le sue condizioni ormai pietose. Era ormai più di un'ora che era lì, reduce dall'ennesima delusione. In realtà quelle bombe alcoliche non era altro che il seguito di una decina di birre che Chanyeol aveva bevuto mentre aspettava che Yunhee tornasse dal suo appuntamento con Kyungsoo. Da quando la sua ex ragazza era riapparsa nella sua vita, le cose per il giovane sembravano sempre più peggiorare. Era a Los Angeles con gli Exo e avrebbe tenuto un concerto in una delle città dei suoi sogni, eppure non si si stava godendo nulla di tutto ciò. Solo tanto nervosismo e rabbia nei confronti di quella ragazza che aveva lasciato una ferita aperta dentro di lui. Quella sera l'unica cosa che voleva era non pensare, tanto che dopo l'ennesima discussione con Yuhnee aveva aver chiamato un taxi ed aveva raggiunto da solo il famoso locale.

"Vado in bagno... e poi voglio ancora un cocktail... rimango qui fino a chiusura!!!" il barista lo guardò e sospirò mentre Chanyeol barcollando si dirigeva verso il bagno.

Come era abituato a fare ogni volta che frequentava quel locale, Bryan prima di raggiungere Lucas si era bevuto alcuni shot di vodka e rhum al bancone del piccolo chiosco che c'era accanto al Viper Room. Lì lavorava un suo amico e il bel barista adorava scambiare quattro chiacchiere con lui ed entrare poi un pò ubriaco nel locale in modo da riuscire subito e senza scrupoli a conquistare qualcuna delle sue prede.

Finito di bere e dopo aver litigato con il bodyguard con la quale aveva un conto passato in sospeso, Bryan entrò nel grande pub alla ricerca di Lucas.

Facendosi strada tra le persone, il bel barista platino stava raggiungendo l'amico che aveva visto seduto in alcuni divanetti più in là in compagnia di due ragazze, una bionda ed una mora quando una figura alta e decisamente barcollante sbatté violentemente contro di lui. "Guarda dove metti i piedi c******e!!!" urlò Bryan infastidito. L'altro sbottò, in un inglese un pò impreciso, a sua volta "Guarda tu dove cammini b******o!!!" per un istante, i loro sguardi si incrociarono per poi sparire immediatamente nuovamente offuscati dal fumo. Forse troppo ubriachi o troppo presi dal nervoso ma nessuno dei due, in quel momento, aveva ancora capito chi era la persona che aveva davanti.

 

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Capitolo 23
*** "La forza di affrontare la realtà" ***


Los Angeles. Sunset Street. Viper Room.

Il fumo del locale offuscava la vista delle due figure che si trovano in piedi uno di fronte all'altro. Un attimo, bastò solo un attimo perchè Bryan riuscì a mettere perfettamente a fuoco la possente figura davanti a lui. Era ubriaco e nervoso ma non avrebbe di certo potuto dimenticare quel volto per la quale da anni provava forte rancore. Chanyeol, da parte sua, cercava di inquadrare il ragazzo platino di fronte a lui, quasi stentando a credere che potesse davvero essere Baekhyun. Sopraffatto da tutto quello che in quelle ore aveva ingerito credeva piuttosto di trovarsi davanti ad una visione di un qualcosa che di certo in un momento psicologicamente difficile come quello che stava attraversando non avrebbe fatto altro che peggiorare ancora di più le cose.

Un'istante improvviso, però, riportò il giovane rapper alla realtà. Bryan, spinto da qualcosa di tanto forte dentro lui, tirò un pugno sul viso di Chanyeol. Senza parlare, senza che alcuna frase potesse giustificare tale gesto. Erano anni che il barista soffriva per l'amicizia finita tra i due. Anni che quella forte delusione nei confronti di colui che aveva ritenuto il suo migliore amico si crogiolava sempre di più, distruggendo piano piano quello che di Baekhyun era rimasto. Davanti al suo viso si palesavano ancora quelle immagini, Chanyeol in macchina insieme alla sua Yangmi. Le due persone più importanti della sua vita insieme, stretti in un abbraccio. Il mondo che dieci anni prima era completamente crollato addosso al giovane si stava lentamente ripresentando davanti a lui e questo stava rovinando quella vita perfetta che l'ex idol si era ricreato nei panni di Bryan, quel ragazzo menefreghista che pensava solo a divertirsi ed a godere piacere!

 Il mondo che dieci anni prima era completamente crollato addosso al giovane si stava lentamente ripresentando davanti a lui e questo stava rovinando quella vita perfetta che l'ex idol si era ricreato nei panni di Bryan, quel ragazzo menefreghista...

La reazione di Chanyeol non tardò di certo ad arrivare. Il ragazzo dai capelli scuri colpì d'impatto l'altro tirandogli uno schiaffo e colpendolo con l'anello che portava direttamente sul bordo dell'occhio provocandogli un piccolo taglio. Bryan iniziò ad urlargli addosso in ancora perfetto coreano "Vergognati!!! Mi hai rovinato la vita!". La folla nel frattempo, attratta dai due, iniziò lentamente ad avvicinarsi. "Guarda stai dando spettacolo, come al solito!" replicò Chanyeol ormai anche lui completamente lucido e per nulla sorpreso della reazione dell'ex amico. La rabbia era tale che nessuno dei due si era fatto domanda sulla presenza dell'altro in quel locale.

La rabbia di Bryan, molto più piccolo e meno possente dell'idol, aumentava sempre di più ed improvvisamente infastidito da quelle parole tirò uno spintone a Chanyeol facendolo sbattere violentemente contro uno spigolo provocandogli un forte dolore alla spalla che lo fece immobilizzare solo per qualche istante per poi ributtarsi furioso sull'ex amico. Fortunatamente Lucas, che aveva assistito inerme alla scena riesce ad intervenire supportato dal altri due ragazzi allontanando i due e prendendo Bryan da parte prima che sarebbero peggiorate le cose.

Chanyeol, dal canto suo, per evitare di essere riconosciuto da qualcuno e creare l'ennesimo scandalo che non avrebbe di certo giovato agli Exo, ancora pieno di rabbia e rancore, si diresse a passo svelto verso l'uscita del locale cercando di scansare le persone che gli intralciavano la strada senza dare nell'occhio e far capire qualcosa agli uomini della sicurezza che fortunatamente non si erano accorti della discussione tra i due ragazzi.

Bryan, nervoso, se ne stava con la schiena appoggiata al grande muro fuori dai bagni del locale mentre Lucas cercava, con un fazzoletto umido, di disinfettare la ferita all'occhio dell'amico che la litigata gli aveva. "Ma lo conoscevi quel tipo?" chiese curioso il ragazzo moro. "No! Era solo un coglione ubriaco che voleva farsi notare" la risposta di Bryan fu fredda e diretta. Eppure Lucas non era molto convinto "Mi sbaglierò.... ma io quel tipo l'ho già visto da qualche parte... ". Il giovane platino per paura che l'amico avesse riconosciuto Chanyeol decise che era il caso di cambiare discorso "Non farti strani film... andiamo di là, ci sono ancora quelle due gnocche che ti aspettano!" il ragazzo scoppiò a ridere ed i due si avviarono insieme verso le due giovani che lì stavano aspettando su un divanetto poco distante.

 

Los Angeles. Spiaggia di Malibu.

Era ormai notte fonda eppure per Yangmi non era ancora arrivato il momento per rientrare. Erano ore che vagava per quella spiaggia incantata. Le lacrime ormai scendevano da sole e non c'era modo per farle fermare. L'incontro con Baekhyun di qualche ora prima l'aveva sfinita. Come al solito aveva pensato a lui ed al suo bene lasciando da parte se stessa. Non aveva neanche menzionato il suo stato d'animo, le sua fragilità. Aveva solo cercato di capire quello che poteva essere un bene per quel ragazzo che aveva tanto amato e che si capiva solo guardandolo quanto stesse soffrendo.

"Credevo che non avrei pianto più per te, Byun Baekhyun, ed invece eccomi qui... di nuovo!" si ripeteva tra sè mentre si fermava per sedersi su uno scoglio a guardare le onde del mare. Un mare calmo e limpido, l'esatto opposto del suo stato d'animo ormai sempre più burrascoso!!!

In quel momento si sentiva tanto sola e dentro di lei aveva un'irrefrenabile voglia di parlare e sfogarsi con qualcuno

In quel momento si sentiva tanto sola e dentro di lei aveva un'irrefrenabile voglia di parlare e sfogarsi con qualcuno. C'era una sola persona in grado di capirla, l'unica che in tutti quegli anni era stata il filo conduttore tra la sua vecchia e la sua nuova vita. Taemin, il suo migliore amico. Quel idol diverso dagli altri, quel ragazzo che metteva sempre al primo posto il suo star bene. Era notte fonda ed in Corea ormai sarebbe stato pieno giorno e forse l'amico era impegnato in una delle sue tante promozioni ma Yangmi aveva bisogno di lui e non sarebbe riuscita ad aspettare ancora.

La chiacchierata tra la giovane e Taemin continuava ormai da un pezzo senza che l'argomento motivo della chiamata venisse fuori. Il cantante cercava di distrarre l'amica parlando di lui e di quello che stava facendo, a tratti Yangmi sorrideva per poi, però, crollare in momenti di oblio ogni volta che l'amico le ripeteva quanto fosse dura la sua vita da idol negli ultimi tempi. Improvvisamente la ragazza decise di parlare "Prima ho visto Baekhyun... cioè, volevo dire Bryan!". Le sue parole sorpresero completamente Taemin, ancora ignaro di tutto quello che stava succedendo oltreoceano "Baekhyun?".

Yangmi raccontò accuratamente tutti i dettagli dei giorni precedenti all'amico, sfogando tutti quei pensieri e quelle sensazioni che ormai da giorni si portava dentro. Dal canto suo Taemin ascoltò la ragazza aspettando la fine della storia per darle il suo pensiero. "Tu lo ami ancora vero?" la domanda del ragazzo fu diretta e pungente. Yangmi sospirò "Ehm... io?" nessuno in quegli anni aveva avuto di nuovo il coraggio di chiederle quella cosa, lei cercava di distrarsi, di vivere nuove esperienze di vita, di pensare ad altro ed anche quando solitamente parlava con lui non era più uscito l'argomento.

 io?

"Yangmi... ora calmati. Tu sai io come sono fatto e ti dirò tutto quello che penso. Io ho sempre creduto a due tipi di amore. Esiste l'amore astratto, la prima fase di una qualunque storia. E' la cosa più pura, la cosa più infantile, il momento in cui tutte le emozioni sono incontrollabili. Poi si passa all'amore concreto, dove non sentirai mai peso nel fare le cose, tutto viene naturale. Un pò come è capitato a te oggi con Baekhyun. Amare pur di far star bene l'altro. Ed è proprio qui che tu hai sbagliato. Tu stavi morendo per lui ed invece di pensare a te hai pensato al suo bene. Azzerando ancora di più te stessa! Non negarlo, tu lo ami ed a quanto sembra in questi anni lui non si è mai scrollato dal suo passato, ed anche tu fai parte di quello. Lui vuole tornare ad essere un Exo? Probabilmente lui vuole semplicemente la sua vecchia vita, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo. 

Yangmi vai, sbattigli in faccia quello che pensi e quello vuoi da lui. Non molllare, affronta la realtà e sfoga tutto quello che hai dentro! Odio sentirti star male per una storia che non avete mai riuscito a risolvere solo perchè nessuno dei due ha avuto il coraggio di parlare con l'altro..." le parole del ragazzo aveva centrato il punto. Yangmi amava anche Baekhyun ed aveva accettato di mettersi da parte per lui, di nuovo.

Quel discorso però le aveva messo una forza tale che con un balzo la giovane di alzò e decisa si asciugò quelle lacrime che era scese già per troppo tempo. Anni prima si era ripromessa di cambiare e, nonostante avesse creduto di esserci riuscita era nuovamente caduta in quel terribile oblio che si chiamava amore, o meglio si chiamava Byun Baekhyun. "Hai ragione Taemin... voglio parlare con lui, costi quel che costi! Sono stanca di accettare tutto dietro ad un va bene senza almeno averci provato..." per la prima volta, dopo tanto tempo accennò un sorriso e un pò più sicura di sè si avviò verso casa, pronta l'indomani ad affrontare in un modo più maturo i suoi sentimenti.

 

Los Angeles. Santa Monica. Bar Tropical.

Era ormai ora di chiusura ed il sole stava tramontando. Dopo gli avvenimenti della sera precedente Bryan aveva passato l'intera giornata al lavoro quasi senza parlare. Lucas, inoltre, quel giorno era dovuto andare via prima per alcuni impegni e il barista platino era stato costretto dal signor Wilson a rimanere da solo a fare le pulizie ed a chiudere il locale.

La stanchezza nel giovane si faceva sempre più sentire e il suo stato d'animo ormai completamente distrutto dal susseguirsi degli eventi non gli era di certo d'aiuto, anzi non faceva altro che peggiorare la situazione. Nella sua mente si ripresentavano violente le immagini della discussione avuta con Chanyeol la sera prima e le parole forti che Yangmi le aveva detto mentre erano in spiaggia. Parole che avevano colpito Bryan proprio in quel punto dove nessuno aveva mai avuto il coraggio di scavare. L'ennesima ferita riaperta dall'ultima persona dalla quale avrebbe mai voluto, ma l'unica persona che però lo conosceva davvero.

Il giovane barista stava sistemando alcune cose dietro il bancone quando il cigolio della porta annunciò l'ingresso di un nuovo cliente. "Stiamo chiudendo! Al momento vendiamo solo bibite..." senza nemmeno alzare lo sguardo verso la persona che stava entrando Bryan lo avvertì.

Un ragazzo, più o meno della sua stessa età, con gli occhiali da sole ed il viso coperto da una mascherina era appena entrato nel grande bar sulla spiaggia e si era bloccato appena aveva visto la figura dai capelli platino che trafficava dietro al bancone. In un inglese decisamente stentato fece una richiesta piuttosto particolare "Ehm... cercavo del latte per la mia bambina ma il market qui dietro ho visto che è chiuso...". Bryan sbuffò, stranito da tale richiesta "Non vendiamo latte..." rispose infastidito e solo dopo alzò lo sguardo.

Per un attimo gli occhi dei due ragazzi si incrociarono ed entrambi rimasero bloccati e sorpresi nel vedere la persona che si trovano davanti. Il ragazzo alzò gli occhiali ed tolse la mascherina facendola cadere a terra. Avanzò di qualche passo per guardare meglio il barista. Sembrava come se avesse avuto una visione "Baekhyun... non ci posso credere..." accennò poi un sorriso, piacevolmente colpito dalla sua presenza. Kim Jongdae, o meglio conosciuto come Chen, era stato negli anni uno dei pochi membri degli Exo che aveva sempre cercato un contatto con Bryan, nonostante quest'ultimo l'avesse sempre negato. Il ragazzo aveva scritto diverse lettere per lui anche se il barista aveva sempre rifiutato di riceverle e per diversi anni aveva anche cercato ci chiamarlo senza aver nessuna risposta fino a quando si era stancato ed aveva deciso di lasciar perdere. "Chen..." ormai era inutile negare davanti all'evidenza e poi l'idol era forse la persone di cui Bryan poteva avere meno timore in assoluto.

Chen si era da sempre dimostrato diverso dagli altri, lui che contro tutti e tutto aveva continuato la sua relazione con la sua fidanzata, si era anche sposato ed era diventato papà di una bambina. Era una persona che sapeva dividere vita professionale da vita privata e che poco gli importava di quello che dicevano gli altri. Bryan aveva sempre avuto stima di lui, ed ora che era maturato l'aveva ancora di più. Tante volte in passato avrebbe voluto rispondere a quei suoi messaggi ma la paura di rovinare la sua vita in incognito l'aveva sempre bloccato.

I due dopo la sorpresa iniziale si misero a parlare e il barista gli raccontò nei dettagli la situazione che stava vivendo in quel momento. "Perchè non vieni al nostro concerto? Ti dò il pass ed entri nel backstage, agli altri farebbe piacere vederti, ne sono sicuro!" sottolineò Chen guardandolo con un'espressione piena di speranza. Bryan si sfiorò delicato la ferita provocata durante la discussione con Chanyeol "Non credo che certe persone mi vorrebbero vedere e... " per qualche istante si bloccò dal parlare per poi abbassare lo sguardo "ormai ho la mia vita, Baekhyun è parte del mio passato. Io sono Bryan, il barista di Santa Monica. Ormai vi siete abituati a stare senza di me...". Lo sguardo di Chen si portò preoccupato verso di lui per poi avvicinarsi al ragazzo e stringerlo in un forte abbraccio.

Un'abbraccio fraterno quello tra i due che durò diversi istanti. "Pensaci Baek, lo dico per te! Per me resterai sempre Baekhyun, il ragazzo con cui ho vissuto la realizzazione del mio sogno. La musica ti aspetta e gli Exo ti aspettano anche loro... Poi sei libero di scegliere, quello che ti ho chiesto è solo venire a far un salto al concerto, non mi voglio intromettere nella tua vita" lentamente il cantante si staccò per guardarlo di nuovo negli occhi "Ora devo andare, ho dei doveri che mi aspettano!".

 Poi sei libero di scegliere, quello che ti ho chiesto è solo venire a far un salto al concerto, non mi voglio intromettere nella tua vita

Bryan lo guardò e sorrise "Ci penserò, te lo prometto! E grazie... aspetta, il latte per la tua bambina te lo posso dare io, tanto il mio capo non c'è!". Per qualche istante sparì per tornare dal magazzino con una confezione di latte "Grazie hyung! Spero di rivederti presto!!!" rispose Chen con il suo immancabile sorriso. Bryan gli tirò una pacca sulla spalla e scoppio a ridere "Ormai sei un uomo di famiglia, dieci anni fa non avrei mai immaginato di ritrovarti a cercare del latte nel bel mezzo di Los Angeles! A parte gli scherzi, mi ha fatto piacere rivederti e...grazie, ci penserò, te lo prometto!!!" poco dopo i due si salutarono e il bel barista si ritrovò nuovamente da solo a pulire il locale ed a combattere con i fantasmi del passato.

Quel incontro con Chen aveva creato nella testa di Bryan ancora più pensieri ma quella giornata per lui non era di certo ancora finita. Dopo aver sistemato le ultime cose stava finalmente chiudendo a chiave la porta d'ingresso quando si rese conto che appoggiata alla ringhiera della balconate esterna del locale c'era Yangmi che lo guardava e lo stava aspettando per dirgli qualcosa che lo avrebbe, forse, ancora di più destabilizzato!

 

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Capitolo 24
*** "Tra il cuore e la ragione" ***


Los Angeles. Beverly Hills. Hotel Four Season.

Era ormai notte fonda quando Chanyeol, ancora arrabbiato e barcollante, aveva fatto rientro in hotel. Per fortuna tutti a quell'ora dormivano e per l'idol non c'era il rischio di incontrare qualcuno a cui avrebbe dovuto dare inutili spiegazioni.

Ancora non riusciva a credere a quello che era successo qualche ora prima e soprattutto era ancora completamente sconvolto dall'incontro che aveva avuto in quel locale. Baekhyun, quello che per anni aveva considerato il suo migliore amico, era davanti a lui a migliaia di chilometri di distanza da casa. Quel ragazzo che dopo quel malinteso e la loro ultima litigata era completamente scomparso, ora era lì nella stessa grande città dove di lì a poco gli Exo avrebbero iniziato il loro tour mondiale dopo così tanto tempo.

Sembrava tutto così assurdo e quasi irreale. Che ci faceva Baekhyun a Los Angeles? Eppure, vederlo, aveva solo che accentuato il rancore nel giovane rapper, già pesantemente provato dalla difficile situazione con Yunhee.

Come se non bastasse la spalla che Chanyeol aveva battuto durante la "rissa" con l'ex amico era decisamente dolorante e dalla camicia in parte strappata si intravedeva un grosso livido scuro. "Cazzo Baekhyun,,, se ti vedo di nuovo ti ammazzo..." ripeteva il giovane mentre con la mano cercava di massaggiarsi.

Era da poco rientrato in camera e si era buttato ancora vestito sul letto quando si rese conto di un foglio appoggiato a terra accanto alla porta. Yunhee, diverse ore prima, era riuscita finalmente a sfogare tutti i suoi pensieri nei confronti dell'ex fidanzato ed aveva messo la sua lettera sotto la porta della stanza di Chanyeol.

Il ragazzo iniziò a leggere con sorpresa le parole della giovane. In quei giorni aveva cercato più volte, lui stesso, di provare ad avere un dialogo con lei ma aveva sempre avuto una pessima risposta a riguardo. Aveva apprezzato il fatto che finalmente la ragazza avesse avuto il coraggio di tirar fuori i suoi sentimenti, ma ancora, forse troppo scosso da tutto quello che gli stava succedendo attorno, non riusciva a comprenderla. Yunhee, in quella lettera, sottolineava il fatto di "andare avanti" e mettere un punto sulla loro storia, eppure c'era qualcosa in quelle parole che proprio Chanyeol non riusciva a capire. Era sicuramente stato importante per lei e probabilmente il sentimento che provava Yunhee nei suoi confronti era ancora talmente forte che la ragazza stessa preferiva allontanarlo piuttosto che comprendere quello che era successo e provare a trovare una soluzione.

"F*****o Yunhee!!! Ci mancavi solo tu a peggiorare le cose!" un momento di rabbia improvviso quello del ragazzo che senza pensarci troppo prese e strappò la lettera lanciando i mille frammenti direttamente dalla finestra leggermente aperta accanto a lui. "Quando si dice che prima di un concerto bisogna stare tranquilli credo che nessuno sia mai stato nella mia situazione..." rabbia e forte rancore, voglia di spaccare tutto, ormai era solo questo quello che sentiva il povero Chanyeol. Avevo aspettato tanto per realizzare il sogno di aver un tour mondiale ed ora gli eventi che si susseguivano stavano trasformando questo momento così importante in vero e proprio disastro.

Qualche stanza più in là, intanto, Yuhnee non riusciva a chiudere occhio. Con quella lettera era riuscita a sfogare tutto quello che sentiva dentro di lei eppure ancora il suo stato d'animo era un turbinio di emozioni contrastanti. Chanyeol... Yangmi... Kyungsoo, erano entrati improvvisamente di nuovo nella sua vita ed avevano creato una tale confusione in lei che ormai nulla pareva così ovvio e scontato.

La giovane giornalista decise di uscire dalla stanza e cullata dalla musica nelle orecchie iniziò a camminare per i corridoi silenziosi del grande hotel per raggiungere la terrazza dove sarebbe potuta rimanere sola con i suoi pensieri a guardare il bellissimo cielo tempestato di stelle. Calma e tranquillità era l'unica cosa che voleva in quel momento e quel luogo, era sicura, che sarebbe stato l'unico posto dove di certo a quell'ora non avrebbe incontrato nessuno.

Anche per Chanyeol dormire quella notte era di certo qualcosa di impossibile. Frugò nella tasca dei suoi pantaloni e prese l'ultima sigaretta del pacchetto che aveva acquistato qualche giorno prima in aeroporto. Ultimamente aveva ripreso il vecchio vizio del fumo perso quando la vita aveva iniziato a darle le prime gioie da idol e l'amore di quella dolce studentessa dai capelli castani.

Decise di andare a fumare sul terrazzo dell'hotel, luogo dove sicuramente nessuno a quell'ora l'avrebbe potuto vedere

Decise di andare a fumare sul terrazzo dell'hotel, luogo dove sicuramente nessuno a quell'ora l'avrebbe potuto vedere. Peccato che già qualcun'altro aveva scelto quel luogo come rifugio per quella lunga notte insonne.

Appena vide l'imponente figura del suo ex fidanzato in lontananza Yunhee cercò piano di avvicinarsi alla porta

Appena vide l'imponente figura del suo ex fidanzato in lontananza Yunhee cercò piano di avvicinarsi alla porta. "Non te ne andare!" sottolineò Chanyeol mentre accese la sua sigaretta "Non sono venuto qui per litigare...". La ragazza si immobilizzò sorpresa dall'atteggiamento diverso del idol. "Hai ripreso a fumare?" chiese curiosa mentre un turbinio di strane sensazioni stavano invadendo il suo cuore. "Ho incontrato Baekhyun... questa notte!!!" diretto, come era sua abitudine fare il giovane decise di confessare quello che aveva vissuto prima a Yunhee. Senza spiegare ed aggiungere altro. Un brivido gelido attraversò incredula la giovane giornalista, come se tutto improvvisamente si fosse bloccato attorno a loro.

Il Chanyeol opprimente, possessivo, quello che insisteva sul chiarire solo con lei si trasformò davanti ai suoi occhi in un cucciolo indifeso, che a fatica riusciva a parlare ed esprimere quello che stava provando

Il Chanyeol opprimente, possessivo, quello che insisteva sul chiarire solo con lei si trasformò davanti ai suoi occhi in un cucciolo indifeso, che a fatica riusciva a parlare ed esprimere quello che stava provando. Yunhee abbassò lo sguardo "Baekhyun..." era stranita e sorpresa delle sue parole. Baekhyun era il tassello mancante della vicenda tra loro, l'ipotetico perchè di tutto quello che era successo.

Il sangue della ragazza si gelò quando vide Chanyeol iniziare a toccarsi sofferente la spalla. "Cosa ti hanno fatto?" preoccupata, per la prima volta la giovane si sentì in dovere di avvicinarsi a lui. "Abbiamo litigato, ho battuto la spalla ma davvero... non è nulla!!! Solo una grande botta! Ora è meglio che vado a dormire... scusa Yunhee..." i due si guardarono negli occhi per qualche istante e poi il giovane si allontanò lasciando Yuhnee lì, sola con i suoi pensieri sempre più confusi, su quel grande terrazzo sotto l'immenso cielo di stelle di quella notte.

 

Santa Monica. Bar Tropical.

Il cielo rosso del tramonto colorava la bellissima spiaggia di Santa Monica, era ormai quasi le otto e ormai la gente stava tutta facendo rientro a casa. Eppure per Bryan quella giornata già così destabilizzante per la sua salute mentale non era ancora finita.

Quell'incontro con Chen di poco prima l'aveva decisamente scosso, anche se aveva trovato piacere nell'incontrare il vecchio amico dall'altra però le sue parole avevano creato in lui sensazioni sempre più contrastanti. Ormai la sua identità, per quanto si potesse fidare del cantante, era ormai sempre più a repentaglio.

E come se non bastasse, l'ennesimo tornado stava per travolgerlo. Yangmi lo stavo aspettando fuori dal locale pronta a far chiarezza sui suoi sentimenti.

La ragazza dopo aver parlato allungo con Taemin la sera prima si era convinta che l'unico modo per poter star bene era quello di pensare a se stessa mettendo da parte la sua solita "sindrome da crocerossina". Era giusto parlare con Bryan, o meglio Baekhyun, dei suoi sentimenti e far luce su quello che realmente era successo tanti anni prima.

La brezza serale muoveva delicatamente i suoi lunghi capelli scuri e il suo sguardo era fisso sulla fisionomia perfetta del barista dai capelli platino che ancora di spalla stava chiudendo la porta del locale

La brezza serale muoveva delicatamente i suoi lunghi capelli scuri e il suo sguardo era fisso sulla fisionomia perfetta del barista dai capelli platino che ancora di spalla stava chiudendo la porta del locale. Ai suoi occhi il giovane non era per nulla cambiato, quel fisico asciutto e quel viso da eterno adolescente erano sempre gli stessi che avevano fatto battere il cuore a Yangmi.

 Ai suoi occhi il giovane non era per nulla cambiato, quel fisico asciutto e quel viso da eterno adolescente erano sempre gli stessi che avevano fatto battere il cuore a Yangmi

Quando Bryan si girò per prendere la bicicletta per andare finalmente a casa i loro sguardi si incrociarono per la prima volta quella sera. Al barista, già così contrastato dai sentimenti, non andava proprio l'idea dell'ennesima discussione con la ragazza. Facendo finta di nulla abbassò subito lo sguardo diretto verso la sua bici. "Quindi ora hai deciso di evitarmi?" intervenne la ragazza saltando giù dalla ringhiera sulla quale era seduta ormai da un pezzo. "Yangmi, lasciami stare! Questa sera non è proprio il momento!" peccato che, più Bryan cercava di allontanarsi da lei e più la giovane cercava di bloccargli la strada.

"Baekhyun!!! Smettila di fare il bambino e scappare da tutte le difficoltà che ti si presentano davanti! Potrai fingere con i tuoi "amichetti" ma di certo non puoi farlo con me. Sono dieci anni che cerco di darmi pace per la fine della nostra storia, di darmi una risposta. Il problema sai cos'è? Che tu sei scappato senza sapere come sono andate le cose con Chanyeol ma io, non sono mai riuscita a scappare davvero da te! Sono ancora innamorata di te Byun Baekhyun!!!" le parole della ragazza gelarono improvvisamente il bel barista facendo cadere la bicicletta che teneva stretto tra le mani.

Aveva amato tanto Yangmi, e il suo cambiato così grande nei confronti delle donne era proprio dovuto a lei. Una storia d'amore iniziata quando erano poco più che degli adolescenti e che aveva stravolto entrambe le loro vite. Dei sentimenti forti, distrutti ben due volte. La prima, quando il ragazzo per via della pressione dell'agenzia e delle persone attorno a lui aveva deciso di lasciarla nonostante i suoi sentimenti per lei non fossero mai cambiati e la seconda, quando dopo qualche settimana erano uscite quelle foto di lei tra le braccia di Chanyeol, colui che aveva sempre considerato il suo migliore amico. Forse troppo giovani per capire davvero che sarebbe bastato poco per poter chiarire quella situazione.

"Yangmi... andiamocene di qui, per favore!" senza aggiungere altro tirò su la bici ed iniziò a camminare verso casa sua facendo segno alla ragazza di seguirlo. Il cuore della ragazza batteva all'impazzata e dentro di lei un turbinio di emozioni contrastanti la sovrastavano. Era riuscita finalmente a dire a Bryan tutto quello che pensavo ma da parte del ragazzo non c'era stato nessuno gesto se non quello di spostarsi dalla veranda del bar sulla spiaggia.

Poco dopo arrivarono a casa del giovane. Entrambi si guardavano ma nessuno dei due aveva il coraggio di dire qualcosa. Bryan si sentiva in colpa nel vedere Yangmi ancora soffrire così tanto, ma non riusciva a mettere da parte quella parte egoista di lui per tutto quello che aveva anch'egli passato. La ragazza non capiva, invece, i sentimenti dell'ex. Dieci anni prima l'aveva lasciata e poi però, dopo qualche giorno appena aveva visto quelle foto con Chanyeol aveva addirittura lasciato il gruppo dalla delusione. Cosa provava davvero a quel tempo Baekhyun? Ed ora? Troppe domande senza alcuna risposta.

"Quelle foto, quegli articoli... hanno fatto tutto i giornalisti senza nemmeno sapere come erano andate le cose. Io stavo male, molto male quei giorni perchè mi avevi detto basta e non riuscivo ad accettarlo! Chanyeol era il tuo mio migliore amico ed era l'unico che mi avrebbe potuto aiutare. Mi aveva raccontato di te, di come stavi... Odiavo sapere che tu stavi male per me ma non capivo perchè allora mi avevi lasciato!!! Chanyeol ha cercato di aiutarmi e quella maledetta sera, c'eravamo visti per te. Piangevo perchè volevo vederti, e volevo che noi potessimo essere felici senza tutti quei vincoli che ti aveva messo la SM! Perchè non me ne hai mai parlato? Perchè ogni volta mi dicevi di stare tranquilla e che andava tutto bene? Non ho mai dubitato dei tuoi sentimenti e mai, ripeto mai, ti avrei tradito soprattutto con il tuo migliore amico. Quel giorno, oltretutto mi aveva anche confessato che stava con mia sorella... Hai fatto tutto da solo, mi hai lasciato ed hai mandato a p*****e la tua vita per uno scandalo del tutto inventato! Mi avevi sempre detto di stare attenta ai giornalisti ed alle loro parole e poi il primo che ci ha creduto sei stato tu... " le parole di Yangmi arrivavano come l'ennesima colpo per Bryan. Per la prima volta qualcuno aveva avuto il coraggio di sbattergli in faccia la verità di quel giorno. Quella verità che il ragazzo non aveva mai saputo, perchè il suo impulso era stato quello di andarsene e rendere tutti colpevoli di quello che era successo.

Improvvisamente quei giorni ritornarono vivi nella sua mente. Aveva cercato per tutti quegli anni una risposta in qualcosa che non era mai realmente successo. I problemi con la SM c'erano stati davvero, Chanyeol forse aveva esagerato, ma Yangmi non l'aveva mai tradito e quel sentimento forte che provava per lui, probabilmente, era ancor'oggi lo stesso.

 I problemi con la SM c'erano stati davvero, Chanyeol forse aveva esagerato, ma Yangmi non l'aveva mai tradito e quel sentimento forte che provava per lui, probabilmente, era ancor'oggi lo stesso

Bryan non sapeva più che dire. Tutte le parole erano state portate via da quelle della ragazza che in quegli anni si era trasformata in quella donna matura che era riuscita ad affrontare tutto e tutti ed aveva messo l'ex idol davanti a quella che era la realtà. Bryan era Baekhyun, nulla di più e quella corazza che nella sua nuova vita americana si era creato si stava sgretolando sempre di più.

Il ragazzo era completamente in crisi. Non sapeva cosa dire e non sapeva nemmeno quello che sentiva veramente. In quel momento l'unica cosa che si sentì di fare fu quella di avvicinarsi a Yangmi e stringerla a sé in un abbraccio.

I due rimasero stretti per diversi istanti, quando le lacrime della giovane iniziarono a bagnare la maglia di Bryan. Il ragazzo si staccò da lei guardandola negli occhi "Yangmi..." prese poi il suo viso tra le mani ed iniziò a baciarla facendola poi cadere sul divano.

 

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Capitolo 25
*** "Prove e sentimenti..." ***


Los Angeles. SoFi Stadium.

Il sole della calda mattinata estiva risplendeva sul grande palco dell'enorme stadio dove l'indomani gli Exo si sarebbero esibiti nella prima tappa del loro tour mondiale. Il SoFi Stadium, un'importantissima arena per chiunque voleva fare della musica il suo mestiere. Finalmente anche gli Exo erano riusciti a conquistare un palco all'estero così importante e dopo anni di sacrifici quel concerto era l'inizio di un sogno che quei ragazzi rincorrevano da quando erano poco più che adolescenti.

 Finalmente anche gli Exo erano riusciti a conquistare un palco all'estero così importante e dopo anni di sacrifici quel concerto era l'inizio di un sogno che quei ragazzi rincorrevano da quando erano poco più che adolescenti

C'era gran fermento, tra operai che cercavano di sistemare al meglio le luci, costumiste stressate nel trovare l'abito giusto per ogni ragazzo e fotografi che cercavano la giusta angolazione per creare lo scatto perfetto.

Seduta tra le prime file della grande platea, insieme ad altri colleghi, Yunhee osservava le prove dei ragazzi sul palco. Aveva già completato l'articolo che le era stato commissionato per quel giorno ma era stata ugualmente costretta a seguire tutta la giornata del gruppo di idol.

Dopo gli avvenimenti della sera precedente inoltre la sua testa era un groviglio di dubbi e incertezze. La serata quasi perfetta con Kyungsoo e poi l'ennesimo incontro con Chanyeol che l'aveva nuovamente messa in crisi. "Aver scritto quella lettera non è servito a nulla..." ripeteva tra sé mentre osservava i ragazzi muoversi abilmente sul palco.

Le parole del suo ex fidanzato sul terrazzo e il racconto di quel incontro con Baekhyun l'avevano completamente sconvolta e tutte quelle certezza che era riuscita a ricrearsi pian piano nella sua vita stavano completamente sgretolandosi.

Gli eventi che si susseguivano la stavano pian piano catapultando in quel passato che aveva cercato di mettere da parte per tanto tempo.

Mentre era seduta a guardare le prove nella sua mente si rivedeva lei adolescente che sognava fuori dagli studi della SM di vedere i ragazzi provare per il comeback che sarebbe uscito di lì a poco oppure le tornavano le immagini di tutte quelle volte che aveva implorato suo padre per farsi comprare il biglietto per assistere ad uno dei loro concerti. Come dimenticare tutti quei "Te lo compro se ci vai con Yangmi..." già, sua sorella Yangmi. Chissà se lei c'entrava davvero ancora con Chanyeol! Averla visto quel giorno fuori dalla SM l'aveva alquanto sorpresa. Sapeva tramite i suoi genitori che ormai viveva da diversi anni in Europa ed allora che ci faceva lì? Guarda a caso, proprio ora che gli Exo avevano deciso di tornare ad esibirsi. L'argomento Yangmi era per lei un tabù e non sopportava né pensarci né parlarne.

Scosse la testa cercando di concentrarsi nuovamente su quello che stavano facendo i ragazzi sul palco evitando di crearsi nella altre inutili paranoie.

"Perfetto, ci siamo!!! Ora attacchiamo con il medlay delle vecchie canzoni!!!" urlava a gran voce Casper, coreografo dei ragazzi fin dai tempi degli esordi. Gli Exo erano lì sul palco a muoversi ed a ripassare quella che sarebbe stata la scaletta dello spettacolo dell'indomani. Nonostante erano passati tanti anni, ogni nota ed ogni movimento erano impeccabili, come se il gruppo avesse sempre continuato a provare. Gli Exo insieme erano una forza e questo nessuno lo poteva mettere in dubbio, eppure tra le voci si sentiva la mancanza di Baekhyun. La sua voce graffiata, i suoi movimenti carichi ma imprecisi avevano da sempre impreziosito le esibizioni del gruppo e quel medley senza di lui agli occhi di chi erano fan da tanto aveva un effetto completamente diverso e questo anche i ragazzi lo sapevano.

Eppure nella concentrazione generale c'era qualcuno che aveva la testa tutt'altro che concentrata, Park Chanyeol. Il ragazzo che aveva sognato da tutta la vita di poter mostrare la sua musica al mondo ed esibirsi in uno stadio così importante quel giorno era completamente in un'altra dimensione. L'incontro con Baekhyun, il ritorno di Yunhee l'avevano distrutto e come se non bastasse la spalla colpita dallo scontro del giorno precedente non smetteva di fare male facevano allontanare sempre di più i suoi pensieri dall'attenzione che doveva tenere durante la prove. Un dolore forte e pulsante quello alla spalla che il giovane doveva cercare di nascondere a tutti i costi agli altri perché non voleva di certo compromettere il "concerto dei loro sogni" a causa sua.

Il coreografo si era accorto del poco impegno del rapper e l'aveva già rimproverato diverse volte "Chanyeol, la testa!!!! Abbiamo ripetuto queste coreografie un milione di volte!!!!" e si stava arrabbiando sempre di più. Anche gli altri avevano iniziato a guardare il ragazzo straniti, visto che non era proprio da lui avere un atteggiamento del genere durante le prove.

Per qualche istante gli occhi del ragazzo, che non smetteva di scusarsi con tutti della sua poca attenzione, si incrociarono con quelli di Yunhee. Un brividi attraverso il corpo della giornalista. Era l'unica che sapeva quello che era successo all'ex fidanzato la sera prima e si sentiva stranamente molto preoccupata per lui. E' vero, il ragazzo in quei giorni era stato tanto opprimente, aveva insistito per un confronto con lei ma più vedeva Chanyeol così in crisi e più Yuhnee stava iniziando a capire il forte disagio del giovane.

"Proviamo Growl, e per favore impegno!!!!" urlò di nuovo Casper, spegnendo e facendo ripartire la musica. Gli occhi Yunhee per tutta la canzone non riuscivano a staccarsi da Chanyeol. Il ragazzo, tra un movimento e l'altro continuava a toccarsi la spalla perdendo continuamente il tempo e il ritmo della musica.

All'improvviso dopo aver fatto un salto per entrare nel suo pezzo di canzone Chanyeol scivolò a terra battendo nuovamente la spalla dolorante sotto lo sguardo sorpreso di tutte le persone dello staff. Il ragazzo rimase accasciato a terra senza muoversi mentre Casper bloccò la musica correndo da lui. Cosa stava succedendo? Poteva davvero il grande rapper essersi fatto così male con una semplice scivolata?

"Chanyeol!!!!!!" la voce di Suho che era subito intervenuto in soccorso dell'amico si sentì con grande rimbombo in tutto il grande stadio. "Non è niente davvero..." sottolineo con un filo di voce il ragazzo a terra cercando di alzarsi aggrappandosi al braccio di Sehun.

Dalla platea Yunhee aveva visto tutta la scena e non ci pensò due volte, sotto lo sguardo stupito dei colleghi e degli Exo stessi ad intervenire. Con un balzo salì sul palco cercando di allontanare tutti dal ragazzo "Spostatevi!!!! Fategli spazio!". Kyungsoo guardò la giornalista "Yunhee... ma cosa è successo?" chiese con fare interrogativo. "Chanyeol questa mattina si è fatto male per colpa mia, stavo inciampando in hotel e lui si è buttato su di me per non farmi cadere. Purtroppo però lui ha battuto la spalla!" dire la verità in quel momento sarebbe solo che stato l'ennesimo problema per il ragazzo e Yunhee proprio non si sentiva di creare lei l'ennesimo scandalo che avrebbe messo a repentaglio la situazione già di per sè complicata.

Chanyeol si rialzò completamente e sorrise a Yunhee. Mai si sarebbe aspettato che la ragazza sarebbe corsa, di nuovo in sua difesa. "Ti portiamo subito in ospedale a fare una lastra, non puoi di certo ballare in queste condizioni!" sottolineò il manager del gruppo che aveva appena raggiunto il rapper quasi arrabbiato. "No, davvero sto bene!" lo rassicurò il ragazzo. Il giorno dopo ci sarebbe stato il concerto e niente e nessuno avrebbe mai potuto far perdere un evento del genere ad una persona come Chanyeol che aspettava quel palco da tutta la vita. Anzi, quel infortunio doveva essere il motivo in più per far reagire il ragazzo dalla situazione terribile che da fin troppo tempo stava vivendo.

 

Los Angeles. Santa Monica. Casa Bryan.

Negli anni trascorsi Bryan era stato con molte donne. Le "femmine" come le definiva lui stesso nelle lunghe chiaccherate con il suo amico Lucas erano diventate il suo maggiore passatempo. In alcuni periodi dell'anno passava da una donna all'altra nel giro di una sera senza mai nessun rimorso di averci fatto sesso ed averla abbandonata lì nel letto del solito hotel dove decideva di passare la notte.

Eppure in tutte queste piccole "relazioni" non aveva mai trovato nessuna che davvero gli facesse battere il cuore.

Dal canto suo Yangmi aveva passato i suoi anni a Parigi, invece, cercando di crearsi un'identità di donna forte ma sempre evitando qualsiasi relazione con il genere maschile. Ripeteva a se stessa di odiare gli uomini e di non volerci aver niente a che fare. Era molto bella, e i suoi lineamenti orientali portavano tanti ragazzi ad avvicinarsi a lei ma il suo animo gelido nei loro confronti li faceva allontanare appena cercavano di relazionarsi con lei.

La realtà, per entrambi, era un'altra però. Nessuno dei due infatti si era mai davvero lasciato alle spalle quella dolce storia d'amore. Quella relazione che profumava ancora dello zucchero filato delle giostre del loro prima appuntamente, quell'amore che aveva fatto vivere ai due giovani i primi brividi, le prime notti passate insieme, le prime volte di tutto. Bryan non l'avrebbe mai ammesso a se stesso ma in quegli anni non aveva mai davvero messo da parte Yangmi, solo che era troppo orgoglioso per convincere se stesso di ciò. Ed averla trovata davanti con il coraggio di donna matura che era riuscita a confessargli tutto quello che era successo in quei giorni avevano fatto completamente riuscire quel Baekhyun innamorato di dieci anni prima.

Yangmi diceva di odiare gli uomini perchè l'unico uomo che voleva era quell'idolo un pò pazzo che gli aveva completamente rapito il cuore e l'aveva fatta crescere, in tutti i sensi. Aveva sofferto tanto per lui, era scappata dalla sua vita proprio per cercare di dimenticarlo ma in cuor suo Baekhyun era sempre lì al primo posto dei suoi pensieri.

Una cosa accomunava i due ragazzi, entrambi, avevano creato un muro inviolabile verso l'altro sesso perchè in fondo nonostante quel falso scandalo li aveva fatti allontanare si volevano ancora, tanto quando il primo giorno. Eppure se Yangmi già una volta aveva provato a cercarlo tramiti quella lettera di quasi un mese prima, Baekhyun si era nascosto dietro l'identità di Bryan per cercare di evitare in ogni modo il passato.

 Eppure se Yangmi già una volta aveva provato a cercarlo tramiti quella lettera di quasi un mese prima, Baekhyun si era nascosto dietro l'identità di Bryan per cercare di evitare in ogni modo il passato

 

Ma ora i due ragazzi si erano davvero ritrovati? In quel momento fu la passione a prendere il sopravvento su tutti loro pensieri. E se Yangmi aveva confessato quello che il suo cuore ancora voleva al bel barista, il ragazzo non era in grado di darsi una vera risposta, ancora troppo turbato dalla tempesta che stava attraversando.

I corpi dei due si muovevano sinuosi sul grande divano di pelle della casa di Bryan. Senza alcun contegno, dopo averle sfilato la maglia, il giovane iniziò a toccare in seni di Yangmi mordicchiandole i capezzoli. Nel mentre le dita della ragazza iniziarono a compiere movimenti rapidi e decisi all'interno dei boxer di Bryan. Quella tra i due fu una vera e propria esplosione di passione, la voglia di fare sesso era talmente forte che si ritrovarono nel giro di qualche istante completamente nudi. Mentre continuavano a baciarsi senza mai staccare la loro lingua dalla bocca dell'altro con uno scatto quasi felino Yangmi cambiò la posizione e si mise con le gambe divaricate sopra l'erezione del ragazzo. Bryan la strinse a se cominciando a compiere movimenti circolari prima lenti e poi sempre più veloci dentro di lei, per poi cambiare posizione ancora e di nuovo ancora sempre spinti da una continua voglia di consumare quel sesso tra loro che mancava da tanto tempo.

Dopo aver fatto l'amore i due rimasero accoccolati per un pò a guardarsi senza dire una parola. Fu nuovamente Yangmi ad intervenire. Bryan l'aveva baciata dopo che lei era riuscita a confessare tutto ciò che provava, eppure non le aveva dato alcuna risposta di quello che sentiva. La giovane voleva capire, voleva sapere quello che passava per la testa dell'ex fidanzato. Per Bryan in quel momento tutto si stava complicando sempre di più e nella tua testa troppe si stavano sovrapponendo per riuscire a dare alla ragazza la risposta che tanto cercando. "Baekhyun... cioè Bryan... scusa ma non ce la faccio a chiamarti con quel nome..." si bloccò la ragazza per qualche istante "perchè hai deciso di scappare senza nemmeno sapere davvero come erano andate le cose?". Ecco l'ennesimo colpo per il bel barista. Se la testa gli diceva di evitare di nuovo il discorso, il suo cuore questa volta stava avendo la meglio. "Beh... è complicato da spiegare... Ti potrei sembrare pazzo forse....quello che mi passava per la testa in quel periodo..." il giovane iniziò a parlare quando venne interrotto da qualcuno che stava suonando insistentemente alla porta.

Bryan sbuffò ed abbasso lo sguardo. Non aspettava nessuno, o meglio a quanto ricordava non aveva alcun appuntamento. "Scusami un attimo..." guardò per un istante la ragazza negli occhi. Si infilò rapidamente i pantaloni e si diresse verso la porta d'ingresso. Era preoccupato ed aveva uno strano presentimento ma questa non sapeva nemmeno lui per quale motivo.

 

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Capitolo 26
*** "Il Valore delle Parole" ***


Los Angeles. Santa Monica. Casa Bryan.

Il suono irritante e fastidioso del citofono continuava imperterrito. Ma chi era dietro quella porta? Uno strano groppo alla gola aveva investito da subito Bryan che si dirigeva preoccupato verso l'ingresso. Dal canto suo, Yangmi presa dalla strana agitazione che si era improvvisamente creata si vestì velocemente. Diversi pensieri invadero la sua mente, in fondo poteva essere chiunque. Lei ormai non sapeva più nulla del suo ex fidanzato e quella insolita agitazione che si era creata da subito in lui le aveva creato degli strani pensieri. La ragazza si risedette sul divano, prendendo tra le mani una rivista e cercando, però, di sbirciare curiosa quello che sarebbe successo di lì a poco.

Quando Bryan aprì la porta fu completamente sorpreso di ritrovarsi davanti Jenny, decisamente arrabbiata. "Sei solo uno s*****o!!!! Ecco cosa sei!!!!" iniziò ad urlare la ragazza appena si presentò davanti il giovane barista. Il volto di Bryan aveva assunto una strana espressione interrogativa. "Ehm... Cosa? Jenny ma ti è dato in fumo il cervello?" chiese, diretto. Conosceva la bella sorellina di Lucas da quando si era trasferito negli Stati Uniti, aveva fatto diversi pensieri sessuali su di lei ed era riuscito ad aver un appuntamento, nemmeno mai concluso, ma tra loro non c'era mai stato nulla di più. Non riusciva proprio a capire cosa aveva la ragazza nei suoi confronti.

Dal canto suo, intanto, Yangmi, dopo aver riconosciuto la voce dell'amica, cercò di nascondersi per evitare di essere riconosciuta. Aveva parlato tanto con Jenny e sapeva benissimo quanto "quel Bryan" non le era mai interessato davvero. Non riusciva, nemmeno lei, a capire il perchè di questo suo strano atteggiamento.

"Sei solo un impostore Bryan.... o meglio dovrei dire Baekhyun!!!!" sottolineò la ragazza dai capelli biondi sbattendo in faccia a Bryan una vecchia rivista datata 3 giugno 2013.

"Growl, il nuovo successo degli Exo invade tutte le classifiche coreane nel giro di un'ora!"

Un articolo di tanti anni prima, quando gli Exo erano sulla cresta dell'onda, era sulla prima pagina del giornale ed in primo piano una foto del gruppo al gran completo con l'ex idol proprio in prima fila.

Il cuore del ragazzo iniziò a battere all'impazzata ed improvvisamente attorno a lui tutto sembrò completamente buio ed offuscato. Tanto da far passare anche le urla di Jenny e lo sguardo basso di Lucas, l'unico vero amico che aveva avuto a Los Angeles, a pochi passi da lei in secondo piano. Era stato scoperto dalle ultime persone da cui si sarebbe aspettato fosse successo. Quell'identità, nascosta per tutti quegli anni, ormai non era più un segreto.

Non sapeva cosa dire, cosa fare. I suoi occhi erano fissi su di lui adolescente vestito con quella terribile divisa scolastica del MV della canzone, quello sguardo vispo e quel sorriso acceso di quei momenti in cui era felice di aver realizzato il suo sogno insieme a Chanyeol ed a tutti i suoi amici. Un passato roseo che messo a confronto con quel presente così cupo era divento solo una lontano utopia.

A pochi passi da lui c'era Yangmi che attirata dalle parole di Jenny si era avvicinata a lui preoccupata. Anche in fondo era una traditrice, anche lei aveva negato al mondo intero la sua identità nascondendosi dietro alla bella Jessica, la ragazza coreana arrivata in Europa in cerca di fortuna.

"Jessica!!!! Che c***o ci fai tu qui?" sottolineò ancora più arrabbiata la bionda quando il suo sguardo si incrociò con quello dell'amica. "Non dirmi che centri anche tu con questo impostore.... ti prego, non dirmelo..." peccato che la realtà era proprio quella. Jessica, così come la chiamava, era tra i maggiori colpevoli di questa storia.

Yangmi sospirò "Si, centro anche io in questa storia... mi chiamo Kim Yangmi e non sono altro che la donna che..." non fece in tempo a continuare la frase che Bryan intervenì. C'era una cosa che aveva sempre odiato, le persone che dovevano prendersi le colpe per lui. "A te non deve importare chi è Yangmi, Jenny! L'impostore sono io, lei non c'entra! Ho nascosto il mio vero essere, ho voluto evitare che tutti voi sapevate che ero stato un idol. Non volevo più che la mia vita c'entrasse con il mio passato ok? Desideravo solo essere una persona diversa... ma a quanto pare sei stata così brava da scoprirmi... ed ora cosa vorresti fare? Dire a quegli infami dei giornalista che sai che fine ha fatto Baekhyun?" la rabbia repressa in tutti quei mesi aveva ormai invaso il giovane. Era talmente nervoso ed agitato nelle parole che chiunque avrebbe potuto sentire il suo respiro affannoso.

Aveva lo sguardo completamente distrutto. Era difficile spiegare quello che in quel momento sentiva dentro. Aveva deluso tutti ed aveva deluso anche se stesso.

"Non diremo niente a nessuno! A me poco importa di quello che eri. A me importa solo quello che sei stato per me Bryan da quando ci siamo conosciuti! E Jenny non parlerà! Mi hai insegnato una cosa importante in questi dieci anni, il valore dell'amicizia e di certo non permetterò a nessuno di tradirla! Hai scelto tu questa vita e solo tu potrai scegliere quello che è meglio per te!!! Se vorrai dire la verità dovrai essere solo tu a farlo... altrimenti potrai benissimo continuare ad essere Bryan, il barista del Bar Tropical della spiaggia di Santa Monica!" questa volta fu Lucas a fare un passo avanti e parlare appoggiando la mano sulla spalla di quello che per tutti quegli anni era stato molto più di un semplice collega.

Le parole del bel ragazzo dai capelli scuri colpirono Bryan particolarmente

Le parole del bel ragazzo dai capelli scuri colpirono Bryan particolarmente. Lucas si era dimostrato da subito amico con lui ed anche ora, davanti ad un momento del genere, era stato tale. Solo Bryan poteva davvero decidere chi voleva essere. L'unico modo per stare bene era proprio quello di capire chi era davvero e c'era un solo modo per scoprirlo, andare al concerto degli Exo!

 

Los Angeles. Beverly Hills. Medical Center.

"Hai preso una bella distorsione alla spalla, dovresti evitare qualunque tipo di sforzo Chanyeol! Se continui a sforzarla potresti compromettere seriamente la tua carriera!" le parole del medico che stava esaminando attento la lastra del ragazzo rimbombavano in maniera assordante tra le mura bianca del piccolo studio. Era stato chiaro e diretto, le condizioni della spalla di Chanyeol non erano di certo buone.

Parole che facevano profondamente male al giovane che aveva fatto della musica la sua maggiore ragione di vita. Non poter più esibirsi? Davvero stava dicendo questo? Sembrava tutto così assurdo al ragazzo che con un balzo saltò giù dal lettino ed inizio a fissare arrabbiato l'uomo. "Ma lei sa da quanto aspetto questo concerto? Lei si rende conto quanto è importante per noi esibirci qui a Los Angeles? Non mi vieterà di saltare l'esibizione di domani... costi quel che costi!!!" era da sempre stato una ragazzo testardo Chanyeol e di certo se voleva una cosa avrebbe fatto di tutto per ottenerla.

"Potresti rischiare la carriera per un semplice concerto, è questo che vuoi?" peccato che il giovane non finì nemmeno di ascoltare quello che il medico gli stava dicendo. Si diresse verso la porta e i tentativi di fermarlo furono completamente inutili. Nel giro di pochi secondi lasciò lo studio sbattendo violentemente la porta dietro di sé "V*******o! Ci mancava solo la spalla..." ripeteva arrabbiato mentre a passo svelto camminava lungo la porta in fondo al lungo corridoio.

A pochi passi da lui, con la schiena appoggiata a muro, c'era Yunhee che aspettava preoccupata di sapere delle notizie del ragazzo. A farle compagnia Kyungsoo ancora completamente ignaro di quello che era successo la sera precedente. Entrambi si guardavano ma nessuno dei due aveva il coraggio di parlare.

La giovane si scorse leggermente in avanti quando sentì il rimbombo della porta dello studio sbattuta più in là. Chanyeol a passo svelto si avvicinava a loro con lo sguardo arrabbiato. Lo conosceva troppo bene ed aveva capito da subito che l'esito della lastra non era dei migliori. Sapeva quanto Chanyeol tenesse a quel concerto e quanto probabilmente l'evento mondiale sarebbe stato l'unico modo per accantonare la rabbia di quell'assurdo incontro con Baekhyun. Nonostante non riuscisse a capire le dinamiche del perchè il ragazzo si trovasse anche lui a Los Angeles era profondamente convinta di quanto Chanyeol stesse ancora soffrendo per la fine della loro amicizia.

"Perchè non hai detto la verità? A cosa ti è servito dire a tutti quell'inutile bugia Yunhee?" appena gli sguardi dei due si incrociarono il cantante iniziò a sottolineare la cosa alla ragazza arrabbiato "Sei solo un'inutile giornalista, stronza come tutte le altre! E' anche per colpa tua se sto così... sentiti una m****a se sto rischiando di saltare il concerto! E tu Kyungsoo, continua pure a stare con lei che tanto ti userà solo fino a quando le servirai e poi ti lascerà senza nemmeno darti il diritto di replica..." con quelle parole così dirette e taglienti Chanyeol guardò ancora per qualche istante i due ragazzi che non riuscirono, però, nemmeno ad intervenire e se nè andò lasciando entrambi nuovamente sconvolti da quello che aveva appena detto.

Una lacrima attraversò veloce il viso candido di Yunhee, seguita da un'altra e poi da un'altra ancora. Se c'era una cosa che aveva sempre odiato era quella di farsi vedere piangere davanti agli altri. D'istinto Kyungsoo si avvicinò a lei e con il palmo della mani cercò di asciugarle quelle lacrime che ormai scendevano senza sosta. "Piangere non è da deboli! Sfogati Yunhee, fallo!!!" Kyungsoo era così, nonostante anche lui le urla del amico avevano dato fastidio aveva da subito compreso che lo stato d'animo della giovane era ormai completamente distrutto. Erano giorno che Yunhee stava facendo la forte, giorni che nascondeva tutto quello che sentiva dietro un finto orgoglio. Non ce la faceva più, ormai era palesemente chiaro a tutti che Chanyeol aveva ancora troppa importanza su tutta la sua vita.

Yunhee sospirò e guardo Kyungsoo negli occhi "Scusa... non volevo... Chanyeol ha incontrato Baekhyun ieri sera...". Ormai la giornalista non riusciva più a trattenere le parole ed iniziò a raccontare tutto quello che aveva saputo la sera precedente. 

"Baekhyun è qui a Los Angeles?" Peccato che non si accorta che attorno a lei non c'era più solo Kyungsoo ma l'intero gruppo degli Exo che la guardavano sconvolti.

Nonostante gli anni passati, anche se nessuno di loro o quasi avesse sempre preferito non parlarne, da quando Baekhyun se ne era andato, quel "We Are One", non era più lo stesso!

 

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Capitolo 27
*** "La scelta del cuore" ***


Ospedale di Beverly Hills.

Uno strano brivido freddo invase Yunhee appena si rese conto di essere accerchiata dagli Exo al gran completo che la guardavano sorpresi e ricercavano una spiegazione alle parole che la ragazza aveva detto poco prima a Kyungsoo. Baekhyun? Com'era possibile che Chanyeol l'aveva incontrato? Che ci faceva lì?

Erano passati ormai dieci anni ma il suo abbandono improvviso non era mai stato preso bene dal gruppo. Tensioni, problemi tra i membri, continue promozioni rimandate. Il suo allontanamento era stato la goccia che aveva fatto traboccare la situazione difficile che il gruppo stava vivendo ormai da tempo, creando ancora più guai e malumori. Ma nonostante gli anni e le cose successe nessun membro aveva mai dimenticato quel ragazzo con la perenne voglia di scherzare e quella voce così preziosa che aveva iniziato con loro la realizzazione di quel fantastico sogno che la vita gli aveva messo davanti.

"Baekhyun??? Ma come è possibile?" chiedeva curioso Sehun. "Sicuramente sarà uno scherzo di cattivo gusto di Chanyeol per creare qualche altro problema!" sottolineava Suho, ormai infastidito dal comportamento del rapper. "E se venisse a vedere il concerto?" sperava Xiumin con gli occhi a cuoricino mentre accanto a Kai cercava su internet qualche news a riguardo. "A quanto pare ne su Instagram, ne su Twitter ci sono accessi recenti dai suoi vecchi profili!" ripeteva, però, sconsolato il bel ballerino.

Tutte quelle domande creavano in Yunhee, già pesantemente provata da come era stata nuovamente trattata da Chanyeol, agitazione ed ancora più rabbia. In quel momento l'unica cosa che avrebbe voluto sarebbe stata quella di essere a Seoul, o in qualunque altro posto del mondo, ma non lì, in mezzo a quella situazione che lei stessa non era di certo più in grado di gestire. Kyungsoo, dal canto suo, era stato l'unico che sin da quando la ragazza aveva nuovamente messo piede alla SM aveva provato a starle vicino e non sopportava vedere la giovane in quello stato. "Ma la smettete di farle domande?" intervenne freddo guardando gli altri membri. "Chanyeol ha semplicemente detto a Yunhee di aver visto Baekhyun, non sappiamo niente di lui e poco ci dovrebbe importare! Anche perchè visto il comportamento di Chanyeol dell'ultimo periodo non sappiamo nemmeno se sia opportuno credergli. Andatevene per favore!".

Le parole di Kyungsoo sorpresero i ragazzi ma prima che qualcuno potesse dire altro fu Chen ad intervenire "Dobbiamo pensare al concerto di domani al momento! Tutto il mondo sa che domani ci esibiremo qui! Sono convinto che se davvero Baekhyun è qui, e gli importa di noi, ci verrà a cercare lui stesso! Torniamo in hotel che ci staranno aspettando!". Il giovane papà era l'unico tra loro che aveva incontrato Baekhyun e che aveva realmente scoperto cosa stava facendo l'amico a Los Angeles. Alle parole di Chen seguì un vociferare lamentoso generale degli altri ragazzi ma nel giro di qualche istante il gruppo si diresse verso la porta in fondo al grande corridoio della clinica.

Kyungsoo e Yunhee rimasero nuovamente soli. La giovane giornalista appoggiò la schiena al muro e si fece scivolare fino a sedersi a terra stringendo le ginocchia a sè e nascondendo il viso. Si sentiva completamente persa e senza forze. Non sapeva nemmeno lei cosa sarebbe stato meglio fare. Solo di una cosa era certa, quel viaggio aveva completamente riaperto quella ferita che per anni era convinta di essere riuscita a chiudere. Il ragazzo si sedette accanto a lei e le accarezzò la testa delicatamente. "Piangi, sfogati Yunhee! Ma poi trova la forza di affrontare Chanyeol!!!" sottolineò Kyungsoo all'improvviso.

"Non ha senso farlo! Sono un disastro, tutta la mia vita è un disastro! Non avrei mai dovuto accettare di venire qui con voi!" quelle furono le uniche parole che la giornalista riuscì a pronunciare prima di scoppiare in un pianto disperato.

Il giovane lasciò Yunhee sfogare. Era sempre stato una persona diretta e non sopportava vedere gli altri affossarsi dai loro stessi errori. Chanyeol aveva esagerato ma ora anche lei stava esagerando. "Yunhee, ascoltami" ad un tratto prese il viso della ragazza tra le mani sollevandolo e guardandola negli occhi. "Tu mi piaci, e se ti dico queste cose è proprio perchè, nonostante quasi non ti conosco, ci tengo davvero a te! Parla con Chanyeol, dille quello che senti ed ascolta anche quello che lui ti vuole dire! Sono anni che vivete nell'oblio di una situazione irrisolta e se non vi chiarite voi stessi di certo non potrete pensare di poter stare bene! Chanyeol sta rischiando di mandare a p*****e il suo sogno anche per colpa tua. Lui è ancora innamorato di te, e tu, anche se non riesci ad ammetterlo lo sei ancora di lui. Apri gli occhi Yunhee! Vai da lui e parlate! Io non c'entro niente con la vostra situazione e nonostante ti ribadisco che mi piaci, non mi va di finire in mezzo ad una situazione da cui ne uscirei solo che perdente! Fidati di me!!!" era la prima volta che il giovane si sbilanciava così tanto con lei. Era riuscito a sfogare a cuore aperto quello che sentiva ed aveva deciso da subito di mettersi da parte, per il bene di Yunhee.

La giornalista lo guardò negli occhi per qualche istante e accennò un sorriso

La giornalista lo guardò negli occhi per qualche istante e accennò un sorriso. Sapeva benissimo che quello che Kyungsoo le stava dicendo era quello che anche lei voleva. Doveva solo trovare il coraggio di farlo.

"Kyungsoo...sei una persona preziosa! Meriti il meglio e sono sicura che lo troverai molto presto! Grazie! Grazie davvero!!!" la ragazza si alzò in piedi di scatto e tese la mano all'amico sorridendo "Torniamo in hotel, devo trovare Chanyeol! Il momento della verità è arrivato, hai ragione tu. Io e lui dobbiamo parlare! Devo smetterla di comportarmi da ragazzina e ancora, grazie, sei un vero amico!".

Era arrivato il momento per Yunhee di mettere da parte l'orgoglio e la paura, doveva far chiarezza nel suo cuore e solo parlando con Chanyeol sarebbe riuscita, forse, a farlo.

 

Los Angeles. Beverly Hills. Hotel Four Season.

Era una calda notte d'estate di luna piena quel giorno, eppure Chanyeol sentiva tanto freddo dentro di lui. Il freddo dell'ennesimo colpo basso. Un evento dopo l'altro stava distruggendo sempre di più la sua vita.

Più il tempo passava e più quel Chanyeol che aveva debuttato anni prima e che viveva con il sorriso perenne aveva fatto spazio ad una persona diversa, cupa, triste che non sapeva più dove sbattere la testa per riuscire a riprendere almeno un pò di quel suo essere.

Prima aveva perso il suo migliore amico, poi l'unica donna che amava ed ora rischiava pure, per uno stupido scherzo del destino, la sua carriera. Era arrivato ad un limite che neanche lui sapeva più come salvarsi. Più cercava di mettere ordine alle cose e più la sua vita sembrava creare ostacoli invalicabili.

C'era solo una cosa in cui ancora, il ragazzo riusciva a rifugiarsi. La musica. La sua più grande passione, la sua ragione di vita che mai l'aveva abbandonato e che lo teneva ancora legato a quel filo di passione portandolo a ripetersi sempre "non mollare".

Anche quella sera fu la sua chitarra l'unica compagna in un momento così triste come quello che Chanyeol stava vivendo. Era ormai da più di un'ora che il giovane stava sul terrazzo dell'hotel e suonava la sua chitarra guardando le stelle. Voleva calmarsi in vista del concerto dell'indomani, e la sua musica era l'unico modo con la quale poteva provare a farlo.

Nel frattempo Yunhee era tornata in hotel convinta a parlargli. Con passo svelto aveva raggiunto il terrazzo sicura che il suo ex fidanzato si era rifugiato lì. Mille pensieri invadevano la sua mente ma in fondo, Kyungsoo aveva ragione. La corazza che negli anni aveva creato per fuggire dal suo passato e dai sentimenti per Chanyeol si era completamente spezzata nel preciso istante in cui i due si erano rivisti. Fare la forte, negare i propri sentimenti stava solo peggiorando la situazione e di certo non poteva farla apparire come la donna matura che sosteneva sempre di essere diventata.

Era ormai sul ciglio del terrazzo quando si blocco sorpresa nel sentire Chanyeol cantare. Il ragazzo stava cantando "Without You". Quella canzone era un vero colpo al cuore per Yunhee che appoggiandosi con la schiena al muro rimase incantata con gli occhi lucidi ad ascoltare il suo ex fidanzato.

*Vi invito a a chiudere gli occhi, immaginare un terrazzo al chiaro di luna d'estate ed ascoltare questa canzone mentre continuate a leggere il capitolo*
https://www.youtube.com/watch?v=BpFqFWdBO2o

"I can't live, if living is without you. I can't live, i can't give anymore..." le parole del ritornello della canzone arrivavano dritte al cuore di Yunhee. Quante volte era crollata pensando che la sua vita senza Chanyeol non aveva senso, quante volte aveva pensato che non avrebbe più dato amore a nessuno come era riuscita a dare a lui. Eppure, in quelle settimane aveva continuato a rifiutare ogni suo avvicinamente, era scappata dal sapere quello che il ragazzo aveva bisogno di dirle, solo per l'orgoglio di non abbattere quel muro che lei stessa si era convinta di essersi creata. Chanyeol stava male e la colpa era anche sua. Soprattutto sua.

Quel ritornello quasi urlato era l'ennesima prova di quanto il ragazzo stesse e di quanto solo lei poteva salvarlo in un momento così difficile. Quelle parole entravano dentro come una scossa e descrivevano alla perfezione lo stato d'animo del cantante. Sembrava come se quella canzone fosse stata scritta per lei. "Without you", senza te.

Yunhee aspettò che il ragazzo finisse di cantare. Con gli occhi lucidi si avvicinò lentamente verso di lui, cercando di non farsi notare e si sedette a terra proprio accanto. Il giovane si girò di scatto verso di lei e là guardo negli occhi senza dire una parola. I suoi occhi erano rossi e il suo sguardo era perso nel vuoto.

"Chanyeol..." la ragazza prese coraggio ed iniziò a parlare. Finalmente era arrivato il momento che il giovane idol stava aspettando da tanto. Posò accanto a la sua chitarra pronto ad ascoltarla.

 

Los Angeles. Santa Monica. Casa di Bryan.

Era successo tutto così in fretta. La sua identità era stata svelata ed era ormai in inutile per il bel barista dai capelli platino continuare a nascondersi dietro quell'identità quasi perfetta che negli anni si era creato. Eppure le parole di Lucas avevano creato in Bryan la consapevolezza che quel momento che gli faceva tanta paura era arrivato nel modo più strano ed inaspettato.

Yangmi era rimasta lì tutto il tempo a guardare. Vedere sbattere in faccia la realtà a quel ragazzo già così fortemente provato creava in lei uno strano scombussolamento che non riusciva proprio a spiegarsi. Da una parte era preoccupata per il suo ex ragazzo, ma dall'altra era contenta che quell'oblio di dubbi in cui Bryan ormai da tempo si trovava avrebbe potuto trovare una presto una risposta.

La ragazza rimase ferma sulla porta d'ingresso mentre il giovane continuava a camminare per il piccolo salotto. Vederlo così le ricordava tanto il Baekhyun preoccupato di un tempo. Avrebbe voluto stringerlo a sè proprio come in quei giorni ma sapeva che al momento la cosa migliore da fare era quella di evitare. Non stavano più insieme, e quella notte di sesso probabilmente non aveva neanche significo nulla per lui. In quel momento erano solo una ragazza ed un ragazzo accomunati da un passato comune, niente di più. Ora quello che per Bryan era davvero importante era quello di capire quale sarebbe dovuta essere la sua strada.

"Fai quello che ti senti! Io ti ho già detto quello che penso Baekhyun, ora sta a te decidere. Io vado, sai dove trovarmi domani..." dopo aver aspettato inutilmente per diversi minuti una mossa del ragazzo, con lo sguardo basso Yangmi fece l'ennesimo passo verso l'uscita.

"Yangmi, domani verrò al concerto! Ho deciso!" le parole di Bryan furono veloci e dirette.

La ragazza sorrise timidamente quando il suoi occhi si incrociarono con lo sguardo di lui "Ti aspetto allora, ora vado!". Chiuse poco dopo la porta dietro di sè, e sospirò pensando a tutto quello che era successo quella sera.

Era ormai notte fonda quando Bryan si ritrovò a rigirarsi nel letto avvolto dai mille pensieri che ormai da giorni lo affliggevano. L'indomani ci sarebbe stato il concerto degli Exo e quella decisione che ormai aveva preso lo rendeva ancora più nervoso. Se per anni si era convinto che "la vita di Bryan" era quello che avrebbe voluto per sempre, ora nella sua mente erano così tanti i pensieri che aveva bisogno di assaporare anche da lontano il suo passato per sapere quello che davvero sarebbe stato giusto per il suo futuro. Mai come in quei giorni le certezze non esistevano più e quello che era successo con Yangmi qualche ora prima era l'ennesima conferma di ciò.

Improvvisamente decise di alzarsi dal letto e si chiuse in bagno. Si guardò allo specchio per qualche minuti passandosi più volte la mano nei suoi capelli platino prima di prendere l'ennesima decisione importante per quel giorno. Aprì lo sportello del piccolo armadio accanto allo specchio trafficando con alcuni prodotti per capelli.

Era passata quasi un'ora quando il ragazzo rialzò lo sguardo per guardare nuovamente la sua immagine riflessa. Un'immagine diversa, forse addirittura più pura rispetto a quella che gli era appartenuta nei dieci anni precendenti. Sorrise con l'animo sollevato passo nuovamente la sua mano nei suoi morbidi capelli scuri. Guardò fiero la sua immagine riflessa ed con la voce quasi tremante sottolineò a se stesso "Bentornato Byun Baekhyun!", un gesto quello di tornare al suo colore naturale che voleva legarlo a quel passato che in fondo in cuor suo gli mancava tanto.

 Guardò fiero la sua immagine riflessa ed con la voce quasi tremante sottolineò a se stesso

 

Ciao a tutti!!!

Eccomi qui, non sono sparita u.u mi dispiace non essere riuscita a pubblicare nelle scorse settimane ma ho iniziato un nuovo lavoro su turni e questi orari mi stanno prendendo tutte le forze! E poi, sono sincera, ho avuto più volte blocchi e difficoltà su questo capitolo. Spero che apprezzerete comunque xD Ormai siamo sempre più vicini alla fine *.*

Grazie sempre <3 <3 <3

 

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