La Terra Promessa

di Shadow Doom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riprendere il viaggio ***
Capitolo 2: *** Un prezioso alleato ***
Capitolo 3: *** Gli ingranaggi del Destino ***
Capitolo 4: *** Presso i Wutai ***
Capitolo 5: *** Senso di impotenza ***
Capitolo 6: *** Reagire ***
Capitolo 7: *** Atrocità ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni ***
Capitolo 9: *** Guerra ***
Capitolo 10: *** Barriera della speranza ***
Capitolo 11: *** Il fiore della vita ***
Capitolo 12: *** I morti camminano ***
Capitolo 13: *** Una città condannata ***
Capitolo 14: *** Un prezioso ricordo ***
Capitolo 15: *** Temprare l'animo ***
Capitolo 16: *** Il vuoto dentro ***
Capitolo 17: *** La soglia del Destino ***
Capitolo 18: *** La madre Terra ***
Capitolo 19: *** La furia della Natura ***
Capitolo 20: *** Fenrir, il divoratore degli dèi ***
Capitolo 21: *** Un evento inaspettato ***
Capitolo 22: *** Oltre lo spazio ed il tempo ***
Capitolo 23: *** Stealth ***
Capitolo 24: *** Infiltrarsi ***
Capitolo 25: *** Attesa ***
Capitolo 26: *** Pellegrinaggio ***
Capitolo 27: *** Il pretore ***
Capitolo 28: *** Prigionieri ***
Capitolo 29: *** Evasione ***
Capitolo 30: *** Disinfestazione ***
Capitolo 31: *** Un uomo viscido ***
Capitolo 32: *** Una maggiore comprensione di sé ***
Capitolo 33: *** Strani ricordi ***
Capitolo 34: *** Un nuovo potere ***
Capitolo 35: *** Complicazione ***
Capitolo 36: *** Il quasi scelto dal Destino ***
Capitolo 37: *** Orgoglio ed onore ***
Capitolo 38: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 39: *** Un atteso calore ***
Capitolo 40: *** Il frutto del vero amore ***
Capitolo 41: *** Il caos nel Mondo ***
Capitolo 42: *** Potere divino ***
Capitolo 43: *** Mosse decisive ***
Capitolo 44: *** Sfruttare una debolezza ***
Capitolo 45: *** Superare il senso di colpa ***
Capitolo 46: *** Esitazione ***
Capitolo 47: *** Una coppia esplosiva ***
Capitolo 48: *** Sorprese ***
Capitolo 49: *** Rimettere insieme i pezzi ***
Capitolo 50: *** Eventi preoccupanti ***
Capitolo 51: *** La sorgente di un incredibile potere ***
Capitolo 52: *** La forza della determinazione ***
Capitolo 53: *** Il premio del coraggio ***
Capitolo 54: *** Abilità eccezionali ***
Capitolo 55: *** Testare le abilità nemiche ***
Capitolo 56: *** Il demone dentro ***
Capitolo 57: *** Determinazione ***
Capitolo 58: *** Un demone e un non demone ***
Capitolo 59: *** Aprire gli occhi ***
Capitolo 60: *** Una spada spezzata ed uno scudo in frantumi ***
Capitolo 61: *** Riabilitazione ***
Capitolo 62: *** Ciò che si cela nel cuore ***
Capitolo 63: *** Il custode della Luce ***
Capitolo 64: *** Luce ***
Capitolo 65: *** Il dimenticato istruttore ***
Capitolo 66: *** Ricordare per cambiare ***
Capitolo 67: *** Il veleno del Mondo ***
Capitolo 68: *** Tempo della risoluzione ***
Capitolo 69: *** Da vittima a carnefice ***
Capitolo 70: *** Scontro tra potenze ***
Capitolo 71: *** La vera Riunione ***
Capitolo 72: *** Rinascita ***
Capitolo 73: *** Deus ex Machina ***
Capitolo 74: *** Piano diabolico ***
Capitolo 75: *** Prepararsi alla fine ***
Capitolo 76: *** Punto di non ritorno ***
Capitolo 77: *** Il cristallo completo ***
Capitolo 78: *** L'origine del male ***
Capitolo 79: *** Una madre crudele ***
Capitolo 80: *** Parte di un unico essere ***
Capitolo 81: *** Rivendicare se stessi ***
Capitolo 82: *** Un figlio devoto ***
Capitolo 83: *** Paradosso ***
Capitolo 84: *** Il legame ***
Capitolo 85: *** Soldiers a confronto ***
Capitolo 86: *** Il nemico del mio nemico ***
Capitolo 87: *** Barlume di speranza ***
Capitolo 88: *** Un Dio in terra ***
Capitolo 89: *** L'ultimo baluardo ***
Capitolo 90: *** Ingoiare il Sole ***
Capitolo 91: *** Pagare lo scotto ***
Capitolo 92: *** Epurazione ***
Capitolo 93: *** Terra Promessa (parte 1) ***
Capitolo 94: *** Terra Promessa (parte 2) ***
Capitolo 95: *** Un nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Riprendere il viaggio ***


Riprendere il viaggio

 

Sebbene fossero passati solo pochi minuti da quando Cloud se ne era andato, Aerith sentiva già la sua mancanza.

Se fino a quel momento aveva provato un'immensa felicità, adesso non sentiva niente se non dolore ed amarezza. Nel tentativo di combatterle abbracciò il cuscino dove si era steso l'amato, così da poter sentire il suo inebriante profumo.

 

Mentre si trovava in quella posizione pensò a quanto tempo sarebbe passato prima di riavere Strife stretto tra le braccia e provare nuovamente quella completezza che solo lui le poteva dare.

Nonostante si stesse cercando di convincere che Cloud sarebbe tornato in tempo, non poteva fare a meno di pensare alla peggiore eventualità, quella che la vedeva uccisa prima della riunione col ragazzo, e ciò le provocò un grande senso di sconforto che difficilmente sarebbe riuscita a superare con le proprie forze.

 

Giunta la mattina il gruppo si riunì come concordato, eccezion fatta per la Cetra, nel piccolo bar dell'ostello dove ognuno prese qualcosa sia per affrontare la giornata sia per aspettare i compagni mancanti all'appello.

Trascorsa circa mezz'ora Wallace si alzò e ciò spinse Tifa a chiedergli “ Dove vai?” “ Vado a chiamare quei due piccioncini. Non voglio fare la parte del guastafeste, ma non possiamo perdere altro tempo” “ Fermo Barret!” “ Perché Zack? Vuoi andare tu?” “ No, lascia stare Aerith, dalle del tempo” “ Ascolta, so che quando si è agli albori dell'amore si desidera solo stare con la persona speciale, però non è questo momento” “ Ti sbagli, le cose sono ben diverse” “ Spiegami allora” “ Cloud se ne è andato” “ Cosa?!” esclamò Lockhart incredula, “ E' partito all'alba” “ Perché?” chiesero in coro Wallace e la mora, “ Non me l'ha detto” “ Deve avere avuto delle ottime motivazioni, altrimenti non ci avrebbe mai abbandonati così” intervenne Yuffie, “ Lo so, però avrebbe potuto almeno avvertirci” commentò il leader dell'Avalanche piuttosto stupito.

 

A quel punto l'abile combattente marziale si diresse verso le stanze da notte, “ Che fai Tifa?” domandò Red, “ Vado da Aerith, sono sicura che sa di Cloud e ne sarà devastata. Ha bisogno di me”.

Lockhart capiva perfettamente cosa stava passando l'amica, stava provando lo stesso sia per Liam che per lo stesso Strife, quindi voleva aiutarla proprio come aveva fatto lei negli ultimi giorni; emozioni condivise da XIII che decise di accompagnarla.

Il segugio aveva avuto uno strano presentimento la sera prima, ma non avrebbe mai immaginato una cosa del genere.

 

Il duo però venne anticipato dalla stessa amante dei fiori, la quale salutò tutti col suo solito sorriso.

“ Scusate il ritardo, non mi sono proprio resa conto di che ora si era fatta” “ Stai bene Aerith?” le chiese subito la mora preoccupata prendendole le mani in fare affettuoso, “ Certo, perché non dovrei?” “ Zack ci ha detto di Cloud”, nel sentire quella frase lo sguardo della Cetra si rattristò per una frazione di secondo prima di tornare quello radioso di sempre.

“ Va tutto bene Tifa, ritornerà presto, me l'ha promesso” “ Ok, ma sei hai bisogno di parlare ci sono” “ Anch'io!” esclamò la ladra aggiungendo “ Sono sconvolta io, posso solo immaginare cosa stai provando. Se hai bisogno di piangere fallo tranquillamente, è più che comprensibile” “ Grazie del sostegno, dico davvero, ma sto bene” concluse la Cetra sinceramente grate di avere dei così buoni amici vicino.

Inoltre, per tentare di tranquillizzarli, mise su un sorriso convincente che celava le sue reali emozioni le quali non sfuggirono a XIII che sapeva esattamente quando il suo cuore stesse soffrendo.

 

Una volta sinceratesi sulle condizioni emotive dell'amica, la squadra poté mettere in atto il piano stabilito il giorno prima. Per cui domandarono al locandiere una mappa che venne loro consegnata con estrema gentilezza, in questo modo Cat si trovò nelle possibilità di tracciare una nuova strada per il Regno Proibito.

Purtroppo a causa del falso Sephiroth si erano allontanati molto dalla destinazione e l'unico tragitto sicuro li avrebbe condotti dove volevano solo dopo un mese di cammino, troppo tempo visto che doveva cercare il tempio di quel regno per poi raggiungere l'ultimo. Perciò dovevano trovare un'altra soluzione che venne proposta da Yuffie, la quale suggerì di andare in una città dei Wutai, suo luogo di nascita, dove avrebbe sfruttato le sue conoscenza per recuperare un mezzo che avrebbe risolto tutti i loro problemi riguardo gli spostamenti.

 

Gli amici non sapevano nulla sulle origini della ladra, perciò suddetta notizia li colse in contropiede.

I Wutai venivano definiti dei sadici mostri, i peggiori esseri sulla faccia della terra.

Naturalmente non pensavano una cosa simile della loro compagna, la quale era tutto tranne che cattiva e subdola, poi a ripensarci bene era stata la Shinra a mettere in giro quelle voci ed avevano imparato a proprie spese di cosa quell'azienda fosse capace pur di raggiungere i propri scopi.

Per cui assecondarono il suggerimento di Yuffie che si dimostrò incredibilmente coincidente con la volontà deli leader dell'avamposto in cui si trovavano che, venuti a sapere della loro successiva destinazione, si offrirono di accompagnarli con i loro potenti mezzi a locomotore.

 

Gli eroi avevano intuito che tanta cortesia probabilmente era frutto di un interesse sottostante che sicuramente aveva a che fare con la Shinra. Forse volevano sfruttare le conoscenze dell'ex squadra Avalanche per scoprire qualche punto debole dei loro rivali o informazioni del genere.

Comunque stessero le cose, per adesso i Wutai li stavano aiutando ed era tutto quello che importava al momento.

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Capitolo 2
*** Un prezioso alleato ***


Un prezioso alleato

 

Mentre gli eroi si stavano dirigendo verso la capitale dei Wutai, a Midgar era scoppiato il caos.

La fuga e l'attacco spietato di Reno e Rude era stato solo l'inizio, infatti questi dopo essersi fatti largo con la forza, uccidendo numerosi colleghi, si erano riversati sulle strade della città portando sì distruzione, ma non solo.

I Turks furono i protagonisti di un fenomeno più unico che raro: il loro corpo creò dei cristalli verdi, ma a differenza di quanto successo agli uomini di Jack ciò non causò loro la morte, bensì chiusero gran parte della zona residenziale in una cappa di nebbia verde che tramutò chiunque l'avesse respirata negli stessi mostri che popolavano Vivi dopo la sua caduta.

 

Rufus invece di dare l'ordine alle sue squadre speciali di annientare quelle creature, abbandonò la città adducendo che era comunque destinata a crollare nei prossimi mesi.

L'unico a giovare di quanto accaduto fu Hojo che sfruttò l'incidente per studiare il fenomeno dei cristalli, i dati che raccolse confermarono un suo sospetto: quegli oggetti così come la nebbia che creavano erano chimicamente simili all'energia Mako, differenziandosi solo per un enzima sconosciuto.

 

Sicuramente con ulteriori analisi nel luogo segreto dove si stava dirigendo col Presidente e gli altri maggiori autorità dell'azienda avrebbe scoperto di più, forse anche risolto il mistero. Però non si sarebbe potuto concentrare solo su questo dato che avrebbe dovuto dare un'indicazione sulla posizione dell'Antica.

Per suo immenso dispiacere il drone innestato nella carne di Red era stato distrutto, ma aveva fatto il suo dovere raccogliendo dati a sufficienza; perciò tutto quello che restava da fare era catturare la preziosa cavia ed usarla per raggiungere la Terra Promessa.

 

All'interno del mezzo che stava trasportando gli eroi si respirava un'atmosfera pesante.

La morte di Liam era una ferita ancora fresca che avrebbe impiegato tempo per rimarginarsi e probabilmente non l'avrebbe mai fatto del tutto. Ciò riguardava soprattutto Tifa che, nonostante le parole di conforto degli amici, si considerava la responsabile per il triste Destino dell'amico, senso di colpa che cresceva quando pensava di aver colpevolmente ignorato i sentimenti che provava verso di lei. Forse se non fosse stata tanta ossessionata dall'amico d'infanzia ed avesse prestato più attenzione a lui adesso le sarebbe stato seduto vicino a scherzare ed a raccontare le sue avventure di adolescente come faceva sempre.

A renderla ancora più triste c'era l'assenza dell'amico d'infanzia, il quale le aveva dato un grande sostegno negli ultimi giorni. Il che era stato l'unica cosa a darle la forza per continuare con la missione.

 

In una situazione del genere la spontaneità di Aerith sarebbe stata vitale, ma anche lei era abbattuta.

Per quanto si sforzasse di pensare solo al presente e di distrarsi, la sua mente tornava sempre all'amato. Se fin ad allora il pensiero di quest'ultimo l'aveva sempre fatta sorridere e sollevata, ora le provocava amarezza e dolore. In questo modo si rese conto che stava provando l'altra faccia dell'amore, quella più oscura e sofferente, quella in grado di logorare anche gli spiriti più allegri.

 

Il suo stato d'animo non passò inosservato a Red che le era affianco cercando di darle man forte. Tuttavia il segugio, avendo avuto un sospetto quando l'aveva vista la mattina, si trovava in quella posizione anche per verificare un dubbio che gli frullava in testa.

Per adesso non aveva riscontrato nulla di insolito fatta eccezione per l'odore che emanava, il quale si stava facendo sempre più intenso e dolce.

Un tale cambiamento poteva essere dovuto a diversi fattori, ma era certo che la causa fosse una sola. Nonostante suddetta convinzione decise di non affrontare l'amica fino a quando non ne avrebbe avuto la certezza assoluta.

 

A circa metà tragitto ci fu un fortissimo terremoto che causò della crepe nel suolo da cui uscì del fumo verde che trasformò tutti, persone ed animali circostanti, eccezion fatta per gli eroi, in delle creature assetate di sangue.

Di conseguenza la squadra si ritrovò davanti un numero considerevole di avversari che avrebbero venduta cara la pelle, fortunatamente la loro fatica diminuì di gran lunga quando oltre la metà dei nemici venne spazzata via da fendenti di luce.

 

Zack capì subito chi ne fosse l'autore, il quale, arrivato sul campo di battaglia, eliminò rapidamente i sopravvissuti al suo precedente attacco.

“ Sei venuto a saldare i conti?” domandò Fair una volta che i mostri era stati sterminati da Jack, il quale rispose “ Mi piacerebbe, ma sono qui per un'altra ragione” “ Quale?” “ Ho una proposta da farvi” “ Ancora con quella storia della libertà?! Non ti consegneremo mai Aerith!” esclamò irritata Yuffie, “ No, so che non siete i colpevoli del regicidio” “ Hai aperto gli occhi finalmente” intervenne Barret, “ A mie spese...” “ Dicci allora la tua proposta” sostenne Cat, “ Volgerò la mia spada ed il mio scudo alla vostra causa a patto che mi aiutate con una misteriosa donna che trasforma le persone in mostri, esattamente come è successo qui” “ Sappiamo a chi ti riferisci, ci siamo imbattuti nelle sue opere diverse volte e fidati desidero trovarla più di chiunque altro. Tuttavia abbiamo un'urgenza ben più importante” rispose Tifa con amarezza, “ Lo so, salvare il Pianeta. Perciò vi aiuterò prima io, solo dopo aver salvato il Mondo ci occuperemo della donna, sempre se non la incontreremo durante il viaggio” “ Credo che possa andare, che dite ragazzi?” domandò Fair trovando il consenso degli amici i quali avevano avuto già modo di comprendere che Jack era un tipo onorevole e di parola, quindi ci si poteva fidare senza remore.

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Capitolo 3
*** Gli ingranaggi del Destino ***


Gli ingranaggi del Destino

 

Il gruppo fu costretto a proseguire a piedi verso la città natale di Yuffie, la quale era stranamente isolata rispetto al resto dell'aerea di influenza di quella forza militare.

Sarebbe stato un bel tragitto, di circa quattro giorni, però la presenza di Jack era rassicurante. Infatti il prode cavaliere emanava una sorta di aura invisibile in grado di far sentire al sicuro i propri alleati. Non era niente di normale, anzi si trattava di un elemento del tutto eccezionale che spinse Zack a credere che il nuovo alleato fosse di un'antica discendenza, non tanto speciale come quella di Aerith, ma più verso quella del compianto Liam.

 

Il Soldier non esitò ad esporre il suo interrogativo ricevendo una risposta corrispondente ai propri sospetti: Jack rivelò di appartenere alla più antica stirpe di Vivi, la quale era stata benedetta dalla divinità di quel regno, Materia, che aveva conferito loro forza ed abilità uniche, diverse da generazione a generazione. L'unico elemento in comune era la longevità, dieci volte superiore rispetto a quella di una normale persona, e la totale immunità a qualsiasi tipo di malattia.

Inoltre il prode cavaliere sostenne di essere il centesimo nonché il più potente erede e ciò gli aveva concesso di superare indenne anche le operazioni militari più pericolose.

 

Terminata la spiegazione, Yuffie gli domandò, estremamente incuriosita, quanto fosse vecchio scoprendo così che aveva ben trecento anni, età che sembrava assurda ma per le sue aspettative di vita era ancora un giovane uomo.

 

Dopo avere preso un po' di confidenza col gruppo, Jack, durante un momento di pausa, disse “ Prima di incontrarvi mi sono imbattuto in un villaggio completamente distrutto e privo di vita fatta eccezione per un piccolo prato fiorito ricolmo di tombe. Ammetto di essere rimasto impressionato da quello spettacolo macabro, raramente ho poggiato lo sguardo su qualcosa del genere. Inoltre mi dispiace per quello che è successo ai vostri amici, ho visto che sulla tomba più grande e decorata c'erano una coppia di pistole ed cappello, elementi distintivi di uno che era con voi durante il nostro primo incontro. Invece non ho visto niente che identificasse il luogo di sepolture del biondo con gli occhi macchiati di Mako, ma credo che abbia fatto la sua stessa fine”.

 

Sebbene il cavaliere non volesse creare problemi, le sue parole gettarono sale su una ferita ancora aperta causando un grande sofferenza in tutti. L'unica che riuscì a parlare fu la Cetra che gli rispose “ Hai detto delle cose giuste ed altre meno: purtroppo è vero che Liam ha abbandonato le sue spoglie mortali, ma lo stesso non vale per Cloud. Lui è andato via, alla ricerca di un qualcosa di imprababile”.

 

Jack percepì chiaramente frustrazione e dolore nell'Antica, specialmente sul finale da cui scaturiva anche un po' di rabbia.

“ Perdonatemi, sono stato poco delicato. Capisco il vostro dolore, l'ho provato sulla mia stesse pelle”, allora il cavaliere strinse i pugni con violenza prima di continuare “ Quella maledetta donna deve essere fermata!”, “ Non è stata lei a distruggere quel villaggio ed a uccidere il nostro amico” rispose Yuffie, “ Chi allora è capace di tanto?” “ Sephiroth” intervenne Zack con amarezza, “ L'eroe della Shinra?! Impossibile, è morto” “ Non lo è, non del tutto almeno” “ Spiegati meglio Red” “ Colui che abbiamo affrontato si è dimostrato essere solo un impostore sebbene avesse non solo il suo stesso aspetto, ma persino le stesse abilità. Purtroppo non sappiamo niente di più” “ Dovremmo occuparci di questo mistero al più presto, se davvero Sephiroth è ancora in giro dobbiamo stare ancora più attenti” “ Sembra che lo conosci” intervenne Cat, “ Ho combattuto con lui durante la guerra ed il  ricordo della cocente sconfitta che ho subito persiste. Avrebbe potuto uccidermi, ma non l'ha fatto anche se non mi spiego il motivo” “ Avrà avuto sicuramente in mente un piano” “ Questo è quello che mi preoccupa Barret”.

 

Mentre il gruppo continuava a cercare di dare una soluzione al mistero del falso Sephiroth, in un immenso deserto una colossale struttura lignea, molto simile ad un albero antico e nodoso, stava trasmettendo un segnale sfruttando l'energia Mako.

“ Il tempo della nostra riunione è giunto, coraggio figli miei raggiungetemi”.

Questo era il messaggio in codice che si diffuse su tutto il Pianeta, il quale spinse numerosi tizi incappucciati con un tatuaggio sul braccio a forma di numero, a convergere nel luogo dove si ergeva Jenova per dare vita alla fantomatica “ Riunione”.

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Capitolo 4
*** Presso i Wutai ***


Presso i Wutai

 

Il gruppo raggiunse piuttosto rapidamente la città natale di Yuffie e senza incorrere in contrattempi, fortunatamente quella nebbia verde non si era ripresentata.

Suddetta località era identica ad una città-stata Rinascimentale: era circondata da alte e spesse mura sorvegliate da militari che avevano il compito di controllare chiunque entrasse ed uscisse, dovere che venne rispettato anche nei confronti gli eroi che tuttavia ebbero la concessione di poter portare con sé le armi. Probabilmente si trattava di un riconoscimento per causato tanti problemi alla Shinra ed a Vivi.

 

Una volta dentro ebbero modo di vedere la zona abitativa, concentrata a Sud, nettamente divisa da quella industriale, da quella politica e da quella militare. Quest'ultima era la più sviluppata e maggiormente in fermento dando l'idea che si stessero preparando ad un attacco o forse ad una guerra. A supporto di tale tesi c'erano delle voci secondo le quali la Shinra stava per rompere la pace con una rapida ed imprevista offensiva.

 

Ciò spinse Aerith a riflettere a quanto sciocchi e ciechi potesse essere la razza umana: il Mondo era sull'orlo del precipizio eppure, invece di collaborare, ci si minacciava a vicenda. In fondo non si sarebbe dovuta stupire più di tanto, aveva provato sulla sua stessa pelle quanto fosse oscura la natura di alcuni uomini. Forse proprio perché erano giunti a questa conclusione gli Antichi decisero di abbandonare il Mondo per recarsi nella Terra Promessa, sempre se erano sopravvissuti al cataclisma naturale che secondo alcuni li aveva spazzati via.

 

Se doveva essere sincera con sé a volte era stanca del male che albergava nel cuore di molte, troppe persone, ma se avesse potuto scegliere non avrebbe seguito le orme dei suoi avi. Aveva finalmente trovato qualcuno di speciale e non desiderava altro che trascorrere tutta la sua vita, anzi di più, tutta l'eternità al suo fianco.

 

La ladra condusse gli amici presso un grande ed elegante edifico il cui accesso era precluso a chiunque non avesse una particolare autorizzazione, eppure Yuffie riuscì a fare passare tutti facendo il nome di un certo Trey.

“ Chi è questo Trey, un tuo amico?” le domandò curiosa la Cetra, “ Più o meno” “ Avete avuto una storia?” intervenne Zack, “ Quando eravamo giovani e sciocchi, ma anche se fra noi è finita, siamo rimasti in buoni rapporti e questo fa proprio al caso nostro. Dovete sapere che lui è un pezzo grosso, quindi grazie al suo supporto raggiungeremo i templi molto più rapidamente” “ Allora non vedo l'ora di conoscerlo” concluse l'amante dei fiori.

 

Gli eroi vennero scortati fino all'ufficio di colui che stavano cercando, una volta entrati videro un uomo di bell'aspetto, atletico, vestito in modo molto elegante, seduto su una grande scrivania, intento a leggere dei documenti confidenziali.

Non appena vide Yuffie il suo viso si illuminò ed esclamò “ La mia cacciatrice di materia preferita! Sono così contento che tu sia qui, sono anni che non ci vediamo” “ Il piacere è mio Trey” “ Vedo che lavori in squadra, piuttosto insolito” “ Le cose cambiano” “ Hai ragione, guarda me: da soldata a un topo di biblioteca relegato a lavori d'ufficio il passo è breve. Allora cerchiamo di risolvere cosa ti affligge” “ Vedo che non ti sei dimenticato dei miei modi” “ Assolutamente no, so perfettamente che sei qui perché hai bisogno del mio aiuto ed a giudicare dai tuoi movimenti credo di sapere cosa” “ Ma davvero?” “ Certo, scommetto che i tuoi amici ti hanno coinvolta nella missione per salvare il Pianeta” “ Mi sembra un po' troppo per aver tirato ad indovinare” “ Mi hai beccato” “ Quindi ci avete spiato?” chiese alterato Barret, “ Non solo voi, noi Wutai abbiamo disseminato spie e cimici in tutti i Regni che possono minacciarci, in special modo Vivi e la Shinra, Ciò si è rivelato utile per te Jack, altrimenti ti avremmo fucilato a vista” “ Come se fosse così semplice sbarazzarsi di me” rispose il cavaliere in tono di sfida, “ Dai su, non c'è bisogno di litigare. Torniamo a parlare del motivo che vi ha portato qui” “ Concordo, abbiamo bisogno di un mezzo veloce per raggiungere il Regno Proibito” avanzò la propria richiesta la ladra, “ Perché proprio lì? Non c'è nulla se non morte e disperazione” “ Dobbiamo andarci, non c'è altra scelta” “ Perché?” “ E' complicato” “ Quindi non mi dite il vostro reale proposito ed io dovrei comunque fornirvi un veicolo che con tutta probabilità non mi restituirete mai”.

 

L'amico di Yuffie si alzò e guardò fuori dalla finestra assorto nei suoi pensieri.

“ Allora Trey ci aiuterai? Se sei a conoscenza del meteorite che minaccia la Terra, sai che non possiamo perdere tempo” “ Va bene Yuffie, a condizione che mi diate una mano con una faccenda. Tranquilli non è niente di pericoloso e si trova proprio dietro l'angolo. Ci state?” “ Sì” rispose la ladra sapendo di non aver altra scelta, arrivare nel tempio degli Antichi il più velocemente possibile era l'unica priorità.

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Capitolo 5
*** Senso di impotenza ***


Senso di impotenza

 

Trey scortò il gruppo verso il quartiere militare dove il grande fermento dei soldati era un chiaro segno che c'era qualcosa in pentola. Molto probabilmente era dovuto a quella voce di corridoio secondo la quale la Shinra stava per preparare un attacco nei loro confronti, tuttavia gli eroi non chiesero nulla intuendo che non sarebbe stata una mossa saggia. Fin ad ora erano stati trattati con grande ospitalità, ma i Wutai erano celebri per il loro grande riserbo e segretezza soprattutto su argomenti del genere. Per cui infastidirli avrebbe seriamente rischiato di compromettere l'operazione.

 

L'amico di Yuffie si fermò di fronte ad una colossale struttura molto massiccia, dove usò una speciale tessera per aprirne la porta.

“ Dove ci stai portando?” domandò Barret non ancora del tutto convinto sulle buone intenzioni dell'uomo, “ In una prigione” “ Cosa?!” “ Rilassati, non voglio mica rinchiudervi qui” “ Allora qual è il tuo obiettivo?” “ Dobbiamo far visita a qualcuno” “ A chi?” “ Lo scoprirete presto, forza seguitemi”.

 

L'interno dell'edificio era molto buoi, solo piccole e tenui luci poste sul soffitto consentivano di capire dove si stava andando. Inoltre l'aria era gelida e pungente così come l'odore, il quale dava l'impressione di trovarsi in un luogo completamente asettico.

A rendere l'atmosfera ancora più inquietante si aggiungevano lamenti e sussurri provenire dalle tenebre appartenenti a dei detenuti, in si poteva udire, a cadenza regolare, il suono di un trapano da dentista.

 

Gli eroi non erano affatto a loro agio, specialmente Aerith che faceva sempre più fatica a proseguire. Percepiva chiaramente dolore e sofferenza, le stesse emozioni che permeavano i laboratori della Shinra e che lei stessa aveva provato per così tanti anni.

Il suo stato d'animo precipitò quando passarono davanti a quella che doveva essere una sala operatoria, dalla quale provenivano suoni da brividi.

 

“ Aerith, stai bene?” domandò Tifa accorgendosi dello strano comportamento dell'amica, “ C'è qualcosa di sbagliato in questo posto, qualcosa di malsano” “ E' naturale che provi certe cose, questo è il luogo di tortura dei Wutai. Qui i prigionieri di guerra vengono sottoposti ad esperimenti tanto disumani da rendere orgoglioso persino quel pazzo di Hojo. Questo è il lato oscuro dei Wutai” spiegò Jack con il forte desiderio di radere al suolo l'intera struttura.

 

Durante la guerra il prode cavaliere aveva tentato più volte, senza mai riuscirci, di attaccare questo luogo ed adesso che l'aveva sotto mano stentava a trattenersi, ma lo fece comunque ben consapevole che la salvezza del Pianeta era la sola ed unica priorità.

 

“ Ma è orribile!” esclamò Barret che stava per passare all'azione venendo però trattenuto da Yuffie che gli sussurrò “ Lo so, è per questo che me ne sono andata. Tuttavia non abbiamo altra scelta che affidarci a Trey e lo sai perfettamente”, il leader dell'Avalanche sbuffò per poi abbandonare i propri intenti, aggiungendo però “ Non sarò mai assimilato a gente come voi”.

Stranamente suddetta affermazione non diede fastidio a Trey, il quale anzi sorrise, gesto che fece ulteriormente infuriare sia Wallace che il cavaliere i quali dovettero essere trattenuti rispettivamente da Tifa e Zack.

 

Ignorando il disgusto e la rabbia che stavano provando, la squadra giunse fino al sotterraneo dove c'era un'unica cella, al cui interno era incatenato un uomo pallido, molto magro e col tatuaggio numero 30 sulla spalla destra.

Lockhart sbiancò nel vederlo, era identico a quello che aveva ucciso Liam, mentre Aerith ebbe la reazione opposto dato che l'aveva percepito chiaramente non appena si era avvicinata alla struttura.

 

“ Dalla vostra reazione deduco che lo conoscete, proprio come pensavo” esordì Trey soddisfatto, “ Abbiamo avuto a che fare con un tizio uguale, ma con un tatuaggio diverso” spiegò Yuffie, “ Immaginavo anche questo, abbiamo avute notizie di altri individui identici a questo, l'unica differenza risiede proprio nel tatuaggio” “ Credi che sappiamo qualcosa sulla loro identità?” “ In un certo senso, ditemi avete affrontato uno come lui qualche giorno non lontano da qui, no?” “ Sì” “ Che aspetto aveva?”.

 

Ci fu un attimo di silenzio, prima che Cat rispondesse con amarezza, anche lui come Tifa non aveva ancora accettato la scomparsa del cowboy, “ Di quel pezzo di merda di Sephiroth” “ Le mie supposizioni erano giuste” “ Quali?” “ Lo abbiamo analizzato e nel suo sangue ci sono molto somiglianze alla sequenza genetica del Leggendario Soldier” “ Sono evidentemente collegati” sussurrò la Cetra già sicura di suddetta notizia, “ Esattamente, ma non capisco ancora come. Sono diversi, ma allo stesso tempo simili ai cloni. Forse si tratta di un esperimento della Shinra andato male o qualcosa del genere. Comunque grazie alla vostra conferma posso convincere il Consiglio ad investire sulla soluzione a questo mistero. Adesso possiamo andare e come promesso vi regalerò un nostro mezzo”.

 

In quel momento l'uomo in catene iniziò ad agitarsi violentemente, “ Cosa gli prende?” chiese Yuffie, “ Non badarci è da qualche giorno che fa così” rispose non curante Trey, il quale tuttavia venne  sorpreso quando il prigioniero assunse le sembianze di Sephiroth.

Ciò gli permise di liberarsi ed aprirsi la strada col la forza bruta: distrusse il soffitto della propria cella con un pugno, dando sfoggio di una forza mostruosa, dopo di che, prima di andare verso Jenova, rimise in libertà la maggior parte dei detenuti che si riversarono sulla strade in cerca di vendetta.

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Capitolo 6
*** Reagire ***


Reagire

 

La fuga del tizio incappucciato era avvenuta tanto repentinamente quanto inaspettatamente, cogliendo perciò tutti di sorpresa in particolare Trey che sapeva di aver commesso un grave errore di valutazione nel sottovalutare il tizio incappucciato.

 

“ Come ha fatto a scappare tanto facilmente, non avete un sistema di sicurezza?” domandò irriverente Barret, “ Certo che c'è, ma non ha funzionato sebbene non mi spiego il perché. Eppure non ha mai fatto cilecca, è tutto molto strano” “ Trey, quel tizio ha detto qualcosa mentre era in catene?” domandò Aerith provando una strana sensazione, molto simile ad un deja-vù, “ No, era molto silenzioso. Aspetta un attimo, ogni tanto vaneggiava su una certa Riunione, ma non vi ho dato peso”.

 

La Cetra ebbe un sussulto, aveva già sentito quella storia quando Cloud le aveva raccontato di aver incontrato Sephiroth nel Colle del Tormento. Tuttavia questo non era tutto, infatti la Riunione le ricordava un evento verificatosi in un gigantesco deserto adornato con grossi spuntoni rocciosi. Purtroppo però la memoria era troppo annebbiata per avere un'utilità, ma restava comunque sufficiente per farle salire un brivido lungo la schiena e gettarla in uno stato di agitazione ancora maggiore.

Ciò la spinse a pensare all'amato, desiderava averlo al proprio fianco così da stringergli la mano, questo le sarebbe bastato per sentirsi al sicuro.

 

In quell'istante suono un allarme assordante seguito da un voce agitata che urlava “ Allarme rosso! Tutte le celle sono state aperte ed i detenuti hanno iniziato a massacrare le guardie ed i medici! I soldati sono in arrivo, fino ad allora restate nascosti!”.

 

“ Non solo siete dei mostri, ma anche dei vigliacchi! Nei momenti di crisi fuggite a gambe levate, è sempre stato così” esordì sprezzante Jack, “ Voi di Vivi non siete diversi” rispose Trey, “ Come osi?!” “ Adesso basta Jack, non siamo venuti per scatenare una guerra! Abbiamo faccende più importanti da sbrigare” intervenne con decisione Yuffie che, da quando aveva messo piede in città, sembrava aver perso la sua solita voglia di scherzare ed il frizzante spirito.

Cambiamento che non notò solo Aerith, ma anche Zack il quale arrivò alla conclusione che l'amica aveva passato dei brutti momenti in questo luogo e l'esserci ritornata li aveva riportati a galla.

 

“ Hai ragione Yuffie, perdonami” si scusò formalmente il cavaliere stupendo l'amico della ladra, il quale non si aspettava che la leggenda di Vivi potesse dare ascolto ad una Wutai. Evidentemente il prode cavaliere si era reso conto che la simpatica ragazza aveva trasceso le sue origini, diventando una persona nuova, una persona a cui si poteva affidare la vita.

Intuizione davvero sorprendente considerando il poco tempo che avevano passato insieme, magari tra i due c'era un legame speciale che neanche loro conoscevano ancora.

 

“ Trey mostraci il mezzo che ci hai promesso” ordinò Yuffie, “ Certo, una volta che mi avrete aiutato a rimettere in gabbia i fuggitivi” “ Perché mai dovremmo farlo? Sono prigionieri di guerra senza alcuna colpa” rispose Red, “ Questo è opinabile e poi non sono più propriamente umani” “ Che significa?” domandò Cat preoccupato dalla risposta, “ E' una lunga storia che vi spiegherò dopo. Forza aiutatemi” “ Se vi fanno fuori non ci vedo nulla di male, sarebbe giustizia” aggiunse Jack con disprezzo, “ Con chi credi se la prenderanno dopo aver finito con i militari?”.

 

L'interrogativo di Trey poteva avere una sola risposta: i civili. Per cui gli eroi non ebbero altra scelta che dagli una mano, mentre nel loro animo si rendevano sempre più conto del perché i Wutai fossero definiti dei mostri.

 

Gli unici che rimasero indietro furono Tifa e Cat, dai cui occhi traspariva rassegnazione.

“ State poco bene?” chiese preoccupata Aerith trovando un'amara replica dall'amica: “ Che senso ha? Non siamo riusciti a fermare una specie di copia di Sephiroth in catene, quali speranze avremo contro quello vero?” “ Non dire coì e poi adesso non è lui il problema" sostenne Fair, “ Sarà, ma non cambia che siamo tutti condannati. Quel mostro ci troverà e ci ucciderà, dopo di che realizzerà qualunque sia il suo scopo. Combattere è del tutto inutile ed anche questa gente è spacciata e lo sapete bene ”.

 

Nell'udire quelle parole Jack generò un'onda d'energia luminosa che non fece del male a nessuno, ma fu capace di incutere una forte soggezione nei presenti che aumentò quando il prode cavaliere parlò con fermezza “ Smettila di frignare come una bambina e fai l'adulta! La stessa cosa vale per te gatto!” “ Non arrabbiarti, stanno passando un periodo difficile” intervenne la Cetra, “ Ne sono consapevole, so che avete perso una persona a voi molto cara, ma sono cose che succedono. Siamo in guerra ed in guerra purtroppo la gente muore”.

A quel punto Jack si avvicinò a Lockhart e continuò con un tono più dolce, ma sempre molto deciso “ Tutti noi abbiamo profonde cicatrici nel cuore, però non possiamo permettere alla sofferenza di sopraffarci altrimenti i nostri compagni caduti sarebbero morti per sempre ed invano. Siamo guerrieri, il nostro dovere è rinsaldare la presa nelle armi e continuare a lottare portando così avanti i sogni di coloro che non ci sono più”.

 

Il discorso di Jack, sebbene duro, era quello di cui Tifa e Cat avevano bisogno, la spinta necessario per evitare di soffocare nel loro stesso dolore.

“ Sì, è vero. Scusami, non so cosa mi sia preso” rispose l'indovino a cui si aggiunse la mora con rinnovato spirito “ Forza, andiamo a sistemare questo casino”.

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Capitolo 7
*** Atrocità ***


Atrocità

 

Dopo le dure, ma necessarie, parole di Jack il gruppo andò ad occuparsi dei fuggitivi, sebbene non ne fossero particolarmente entusiasti.

Sapevano che quegli individui erano più che giustificati, chissà a quante torture ed esperimenti erano stati sottoposti solo per appartenere ad un diverso schieramento.

Nonostante questi sentimenti, procedettero senza indugio.

 

Tornati al piano superiore si imbatterono in uno spettacolo da scena dell'orrore: le già tenue lampadine erano state distrutte, solo qualcuna emetteva di tanto in tanto un fascio di luce che permetteva di vedere muri, decorati con pezzi di guardie, parzialmente distrutti. Inoltre si sentivano delle grida disperate venire presto brutalmente soffocate.

 

Gli eroi fecero appena qualche passo prima di ritrovarsi davanti ad un colosso con la pelle grigia ed una faccia per metà coperta da pustole, il quale non esitò ad attaccarli con un poderoso gancio capace di frantumare un colonna di cemento ed acciaio come un grissino.

 

“ Non dirmi che è uno dei prigionieri?” domandò sconvolta Yuffie, “ Lo è” rispose Trey freddamente, “ Non posso credere che vi siate spinti a tanto...Che razza di esperimenti avete fatto?” “ Stiamo tentando di creare una forza speciale per contrastare i Soldier della Shinra” “ Evidentemente non ci siete riusciti” intervenne Cat disgustato dall'opera dei Wutai, “ Siete privi d'anima...” iniziò Jack stringendo saldamente la spada prima di rivolgersi alla creatura, “ Mi dispiace per il tuo triste fato, l'unica cosa che posso fare adesso è darti una morte rapida” concluse tagliando la testa del nemico con un preciso fendente.

 

“ Wow la tua forza non è solo una leggenda” commentò stupito Trey, il quale però venne subito zittito dal prode cavaliere “ Fai silenzio! La tua sole voce mi irrita. Sei fortunato che le mie priorità siano altre, ma prima o poi te la farò pagare” “ Faresti bene! Trey mi hai più che deluso...Sei diventato come tutti gli altri” aggiunse la ladra furibonda e nauseata come non mai.

 

Una forte esplosione fuori la prigione attirò l'attenzione del gruppo che interruppe il litigio, sicuramente era frutto di qualche altro potente mostro. Lasciarlo libero sarebbe stato un disastro, per cui corsero verso la sorgente del suono fatta eccezione per Aerith, che invece si diresse verso quella che doveva essere una sala operatoria, spinta da una particolare sensazione.

Solo Red si accorse dei suoi intenti e non volendo lasciarla da sola la seguì.

 

Il duo arrivò rapidamente a destinazione, sapendo che si sarebbero dovuti sbrigare così da poter aiutare gli altri.

Entrati nella stanza poterono osservare alcuni corpi deformati in maniera mostruosa, alcuni dei quali erano legati con delle catene a dei lettini, mentre altri erano a pezzi probabilmente per studiare un qualche misterioso fenomeno.

 

La Cetra poté percepire chiaramente l'immensa sofferenza e rabbia che permeavano l'aria, cosa che la scosse nel profondo poiché le ricordarono la sua triste infanzia. Per sua fortuna c'era XIII a darle sostegno, sebbene anche lui fosse un po' scosso.

 

La castana, seguendo la propria intuizione, analizzò gli strumenti usati nell'operazioni, che erano decisamente barbari, e alcune fiale. Furono quest'ultime ad attirare la sua attenzione: vide la loro estremità macchiata di verde che, una volta annusata, le riportò alla mente un qualcosa che conosceva bene.

 Per confermare i propri sospetti utilizzò le sue abilità speciali le quali fecero reagire quella sostanza che istantaneamente si vaporizzò nell'aria.

 

“ Come pensavo” “ Cosa hai scoperto Aerith?” “ Hanno fatto degli esperimenti usando la Mako” “ Dovrei essere sorpreso, ma non lo sono. A quanto pare quello che diceva la Shinra sui Wutai era vero, anche se questo non spiega cosa è successo a queste persone, La Mako, se usata male, causa la morte del soggetto a cui è somministrata, non una mutazione” “ Sono quasi sicura che sia coinvolto lo stesso fenomeno che ha fatto impazzire Tifa” “ Vuoi dire che c'è lo zampino della donna cadaverica?” “ Sì, anche se non direttamente. A giudicare da quello che sta succedendo al Pianeta, come quella spaccatura in cui ci siamo abbattuti qualche giorno fa, l'energia Mako sta cambiando. La sento più debole, è come se qualcosa la stesse avvelenando” “ Se hai ragione il meteorite non è l'unico pericolo” affermò Red iniziando ad annusare la zona.

 

“ Cosa stai facendo?” “ Cerco di individuare l'odore della Mako, sebbene sia piuttosto difficile distinguerla in mezzo al tanfo di morte” “ Ho capito, se usano la Mako la dovranno estrarre in qualche modo” “ Esattamente, se troviamo la fonte potremmo trovare una risposta a questo mistero” “ Vado ad avvertire gli altri” “ No, dobbiamo sfruttare l'occasione. Se Trey dovesse venire a conoscenza del nostro piano ci ostacolerebbe con ogni mezzo” “ Può darsi, però” “ Stai tranquilla, possono gestire quattro mostri senza difficoltà o non hai fiducia negli amici?” “ Mi fido ciecamente di loro” " Allora affidiamo a loro il compito dei detenuti mentre noi ci occupiamo di questo problema, è così che fa un team" " Mi hai convinta" concluse la Cetra sorridendo amabilmente.

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Capitolo 8
*** Rivelazioni ***


Rivelazioni

 

Nonostante ci fossero molti forti e contrastanti odori, Red riuscì ad individuare l'area di estrazione della Mako che si trovava molto vicina alla loro posizione. Ciò non lo sorprese più di tanto, era plausibile che i Wutai avessero eretto una struttura di ricerca il meno lontano possibile dall'energia del Pianeta, in questo modo anche le spese sarebbero state notevolmente inferiori.

 

Il duo si mosse immediatamente verso la destinazione sapendo che la rapidità sarebbe stata la chiave di tutto: se fossero stati via troppo a lungo Trey si sarebbe insospettivo e li avrebbe iniziati a cercare. Inoltre, cosa altrettanto importante, ai loro compagni poteva servire aiuto contro i prigionieri.

 

XIII suggerì di prendere un'ascensore molto tecnologico, ancora funzionante che usarono per raggiungere il piano più in profondità dove avrebbero trovato con tutta probabilità ciò che stavano cercando.

Stando in un luogo piuttosto circoscritto e lontano dal tanfo di morte, il segugio ebbe modo di sentire chiaramente il profumo della Cetra che si dimostrò ancora più intenso e più dolce di quanto ricordava.

Si trattava di un fenomeno molto strano dato che l'odore di una persona di solito rimane lo stesso, fatta eccezione per alcuni cambiamenti fisici, tipo l'ingresso nell'età adolescenziale, ma questo non sembrava per niente il caso

 

Non riuscendo più a trattenere la curiosità, il segugio decise di esperre i propri dubbi all'amica “ Aerith, ti è successo qualcosa?” “ No, perché?” “ Da quando Cloud se ne è andato ho sentito un profumo diverso provenire da te, però non riesco a spiegarne il motivo”.

La Cetra arrossì leggermente mentre sorrideva dolcemente, senza però dare una vera e propria risposta al fidato compare, il quale tuttavia intuì cosa stava accadendo.

 

“ Aerith dovresti” Red venne interrottò da un suono acuto che dava il segno di fine corsa, “ Ne parleremo dopo, ok?” “ Come preferisci, ma stai attenta” " Lo so sempre e poi ci sei tu con me", i due si sorrisero prima di proseguire.

 

La coppia, abbandonato l'ascensore, si ritrovò in una struttura estremamente simile ai reattori di Midgar. Evidentemente i Wutai erano riusciti a raccogliere delle informazione dalla Shinra riguardo l'estrazione della Mako, evento che li avrebbe resi una minaccia ancora più grande.

 Tuttavia non fu questa la cosa più preoccupante, infatti i tubi, al cui interno scorreva l'energia del Pianeta, erano coperti di cristalli verdi ed alcuni addirittura, sebbene microscopici, erano all'interno del flusso della Mako stesso.

 

“ Come temevo...” sussurrò la castana, “ Questi grumi sono identici a quelli che Tifa ci ha descritto, ciò significa” “ Che questa città è in serio pericolo, molto presto infetteranno la terra circostante corrompendola proprio come un veleno letale” “ Incomincio a capire cosa è successo a Y'shotta ed alle altre regioni di Vivi, è un problema serio: se si dovesse propagare eccessivamente il Mondo intero marcirà” “ Purtroppo è un processo già in atto...Fammi provare una cosa”.

 

L'erede degli Antichi si avvicinò ad una corrente energetica mettendo le mani sopra di essa, infondendogli così la propria essenza vitale.

In un primo momento sembrò essere capace di purificarla, ma fu una fugace illusione, infatti ben presto tutto ritornò come prima; l'unico risultato fu avere una sfinata castana.

 

Di conseguenza XIII corse subito da lei preoccupato, “ Stai bene?” “ Sì, sfortunatamente non posso fare niente per risanare il flusso vitale del Mondo, il male è troppo radicato nel profondo affinché possa scacciarlo” “ Se neanche tu puoi fare niente, nessuno può” “ La me attuale non può, ma sono sicura di poter risolvere il problema in futuro" " Cosa vuoi dire?" " Quando risveglierò i miei veri poteri potrò curare il Pianeta, lo sento” “ Allora non ci resta che andare nei prossimi due templi in fretta” “ Prima però avvertiamo tutti del pericolo che giace sotto Terra” " Mi trovi d'accordo".

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Capitolo 9
*** Guerra ***


Guerra

 

Nel frattempo che Aerith e Red facevano la sconvolgente scoperta del segreto dei Wutai, gli altri erano usciti dalla struttura sapendo che ad attenderli ci sarebbe stata una bella sfida. Tuttavia quello che videro non furono dei mostri resi ciechi dal dolore e dalla vendetta attaccare indiscriminatamente, ma un colossale robot dalle fattezze umanoidi col marchio della Shinra sul torace; il quale aveva massacrato tutti i fuggitivi ed ogni guardia in zona.

 

“ Che diavolo ci fa questo coso qui?!” esclamò Barret decisamente sorpreso, “ Non dirmi che vi siete spinti a rubare le armi del nemico?” “ No Yuffie, qualcuno deve averlo portato di nascosto” rispose Trey sconvolto come tutti, “ Non prenderci in giro, non passa di certo inosservato” “ Senti Jack non centriamo niente con questo” ribadì Trey.

 

Il gruppo fu obbligato a concludere la discussione piuttosto animata molto rapidamente a causa della macchina, la quale lanciò degli esplosivi, da un segreto scomparto sulla spalla, dall'ampia portata distruttiva che rasero al suolo gran parte dell'area come se fosse niente. Per fortuna gli eroi furono abbastanza abili da evitarli senza riportare danni, però non ebbero tempo per organizzare un contrattacco poiché il nemico, trasformata una mano in una gigantesca mitragliatrice, aprì nuovamente il fuoco costringendoli alla fuga.

 

L'attacco sembrava essere casuale, ma in realtà aveva uno scopo preciso: quello di metterli all'angolo così da impedirgli una via d'uscita.

Realizzato suddetto obiettivo la macchina scattò rapidamente verso i rivali scagliando un pugno avvolto da energia elettrica che immobilizzò quasi tutto il gruppo. Gli unici a salvarsi furono Cat e Yuffie per via della loro grandissima agilità, caratteristica che fu vitale in quel frangente visto che altrimenti nessuno avrebbe potuto aiutare Zack e gli altri, i quali erano diventati bersagli facilissimi.

 

Il robot stava per utilizzare di nuovo l'arma da fuoco che però venne messa fuori uso giusto in tempo dalla ladra, la ragazza fu in grado di tagliare i giusti circuiti grazie alla sua arma preferita: un grosso shuriken, tipico dei ninja.

Intanto l'indovino, dopo aver creato ad una miscela, eliminò il campo elettrico rendendo possibili i movimenti agli alleati.

 

“ Grazie, ci avete salvato. E' un nemico intelligente, persino per gli standard della Shinra” commentò Zack, “ Ed oltre ad essere potente è molto rapido” aggiunse Wallace rimettendo a posto la propria arma parzialmente danneggiata dall'elettricità, “ Mi ha davvero stufato questo coso, ha ucciso i miei uomini ed i miei esperimenti. Lo scioglierò!” esclamò Trey avvolgendosi in una fiamma azzurra pallido.

Ciò rese evidente chi fosse realmente l'amico di Yuffie: si trattava del grande soldato Cremation, noto per non avere pietà dei nemici.

 

Trey cercò subito di mettere in atto la propria affermazione travolgendo la macchina, dopo aver fatto segno alla ladra di allontanarsi, con una fiammata ad altissima temperatura, la quale tuttavia non arrecò alcun danno. Allora provò ancora, questa volta con una colonna di fiamme, la quale ebbe solo un minimo effetto.

 

“ Fai troppo affidamento sulla forza del tuo potere” intervenne il prode cavaliere di Vivi, “ Jack ha ragione, attaccarlo a testa non serve a niente. Dobbiamo mirare ai punti debole” aggiunse la ladra, “ Ne hai già trovato uno?” “ Sì Zack, la sua corazza centrale ha una piccola apertura che posso sfruttare” “ Ok, allora io faccio da sfondamento con l'aiuto di Jack mentre ti avvicini” “ Non servirebbe, i suoi sensori mi troverebbero comunque” “ A quelli penso io” esordì Cat tenendo nella zampa un piccolo cubo verdastro, “ Bene, abbiamo un piano, all'assalto!” ordinò il leader della Luce della Giustizia.

 

Jack ed il Soldier caricarono il robot destreggiandosi tra missili, proiettili e scariche elettriche. Nel frattempo il veggente, grazie al passo felino, fu capace di arrampicarsi sulla macchina senza farsi notare ed a lanciargli addosso ciò che aveva preparato.

Il cubo si vaporizzò all'istante riuscendo così ad infiltrarsi nel sistema di orientamento del robot, cosa che creò una momentanea apertura che Fair e Jack non si fecero scappare: grazie a precisi e possenti fendenti fecero a pezzi gli arti del nemico.

 

Subito dopo Yuffie fece la sua mossa che sfortunatamente si dimostrò inutile per via di una barriera protettiva d'emergenza appena attivatasi intorno alla creazione della Shinra.

" Cavolo, c'eravamo quasi!" “ Ci penso io Yuffie, tieniti pronta” affermò Lockhart prendendo a pugni la difesa. Fu in grado di frantumarla in pochi secondi, dando sfoggio di un'impressionante forza fisica.

“ Grazie Tifa, ora non hai più via di scampo!” esclamò al ladra salendo sulla macchina per poi inserire delle piccole, ma potenti bombe nel punto scoperto. Una volta che detonarono la corazza nemico crollò scoprendo un nucleo energetico.

“ Fine dei giochi!” sentenziò Barret prima di sparare una potente sfera d'energia che, centrato il punto debole, sconfisse il nemico.

 

“ Ottimo lavoro gente” si congratulò Jack, “ Chi ti ha eletto leader?” chiese Wallace, “ Forza dell'abitudine” “ Vedi di fartela passare, qui siamo tutti allo stesso livello” “ Ci deve essere un capo oppure ci ritroveremo in mezzo al caos” “ Non hai tutti i torti, ma dovremmo deciderlo insieme” commentò Tifa, “ Va bene”.

 

Trey osservò stupito il gruppo, aveva sentito dire che erano in gamba, eppure non avrebbe mai immaginato che sarebbero stati tanto abili. La cosa più divertente stava nel fatto che non era neanche al suo massimo per via dell'assenza di Aerith, Red e Cloud, se avesse visto all'opera anche loro non avrebbe creduto ai proprio occhi,

 

Stupefatto da tanta abilità, l'amico di Yuffie iniziò seriamente a pensare di sfruttare gli eroi per gli scopi dei Wutai, il problema era trovare un modo per convincerli. Forse se li avesse aiutati nella loro missione avrebbe avuto maggiori possibilità.

 

Venne riportato alla realtà da un suono sordo provenire dal cielo che lo spinse ad alzare lo sguardo vedendo così decine di aerei della Shinra che stavano lanciando sulla città numerose capsule contenenti lo stesso robot appena abbattuto.

 

Con questo gesto la pace tra le due potenze era giunta al termine, la guerra stava per ricominciare più sanguinosa che mai.

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Capitolo 10
*** Barriera della speranza ***


Barriera della speranza

 

“ Mi state prendendo in giro?!” esclamò incredulo Barret guardando quanti robot stavano cadendo sulla città, “ Non va affatto bene, già uno solo di loro è stato un osso duro, non immagino pensare cosa faranno tutti questi” commentò preoccupato Trey, “ Abbiamo fatto più del dovuto, adesso rispetta la tua parte dell'accordo” intervenne freddamente Jack, il cui sangue ribolliva per essere stato costretto a collaborare con i Wutai, “ Lo farò dopo che mi avrete da una mano” “ Non se ne parla” “ Pensa a cosa accadrà ai cittadini” " Non puoi usare la stessa carta due volte, spetta a te garantirne la sicurezza in questa città e poi se la nostra missione fallisce moriranno miliardi”.

 

Il discorso del prode cavaliere non era affatto sbagliato, in tempi di crisi si è costretti a prendere decisioni difficili e Barret lo sapeva bene, così come Zack per via del loro passato nell'esercito. Tuttavia nessun membro del gruppo era del tutto convinto di lasciare così quel posto, in particolare Tifa che desiderava sempre aiutare gli innocenti.

 

Gli eroi però non poterono affrontare questo discorso poiché un tremendo terremoto si abbatté sulla città, rilasciando una potenza tale da creare delle profonde fratture nel suolo.

Le onde sismiche fecero perdere l'equilibro agli alleati, persino agli speciali animali, che si ritrovarono sulle loro ginocchia domandandosi se anche ciò fosse opera di qualche arma segreta della Shinra.

 

Il loro interrogativo trovò presto una risposta ben peggiore di quanto potessero immaginare: dalle profonde e strette voragini nella terra fuoriuscì un denso fumo color Mako.

Non potevano sbagliarsi, era lo stesso che avevano incontrato più volte sul loro cammino, quindi sapevano cosa stava per accadere.

 

“ Dobbiamo andarcene alla svelta e mi raccomando non respirate” disse Lockhart temendo di essere nuovamente soggiogata da quella strana sostanza che l'aveva spinta a far del male ad una persona molto importante.

Sfortunatamente il suo piano era inapplicabile poiché la densa nebbia li aveva già circondati.

 

“ Diavolo! Non ci voleva!” esclamò Cat, “ Non ditemi che è la medesima sostanza che ha devastato Vivi?!” “ Per la precisione Trey” rispose Yuffie pensando ad un modo per fuggire.

La ladra non aveva alcuna voglia di provare gli strani effetti collaterali della nebbia, sapeva di avere dei demoni dentro che non voleva assolutamente portare a galla.

Purtroppo però non c'era alcuna via di fuga dato che persino il cielo si era macchiato di verde.

 

Proprio quando ogni speranza sembrava persa, una sfera d'energia pura e calda avvolse gli eroi proteggendoli dal pericolosissimo fumo.

Tifa spostò lo sguardo di lato vedendo al suo fianco Red ed Aerith, l'autrice della difesa, la quale affermò con sicurezza “ Non permetterò più che succeda qualcosa ai miei amici”.

 

Trey restò senza parole, come poteva una ragazza tanto delicata e dalla sguardo così innocente avere una abilità del genere? Nascondeva certamente qualcosa e lui aveva intenzione di scoprirlo.

 

“ Siamo arrivati troppo tardi” commentò XIII, “ In che senso?”, alla domanda di Barret il segugio spiegò quanto scoperto nei sotterranei della prigione facendo scadere ancora di più l'opinione sui Wutai.

“ Non posso crederci...Trey sei diventato un tizio senza scrupoli come quelli della Shinra” sostenne sprezzante Yuffie che in cuor suo si stava pentendo sempre di più di aver portato gli amici lì. Temeva soprattutto che avrebbero cambiato l'opinione su lei, paura del tutto priva di fondamento, ma che le martellava la testa da un po'.

 

“ Questa città è condannata, non c'è niente che possiamo fare” affermò Jack trattenendo a stento la voglia di fracassare il cranio dell'amico della ladra per via delle recenti rivelazioni.

“ Forse, ma possiamo ancora salvare delle vite” rispose la Cetra, “ Come pensi di fare?” domandò Tifa, “ Basta che le persone entrino all'interno della mia area di influenza e saranno al sicuro. Dovete solo proteggermi da eventuali attacchi poiché non posso combattere e tenere attiva la barriera contemporaneamente” “ Non ti preoccupare Aerith, ci penseremo noi a coprirti” concluse Zack impugnando la fedele Buster Sword.

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Capitolo 11
*** Il fiore della vita ***


Il fiore della vita

 

Il gruppo seguì il piano di Aerith nonostante le perplessità di Jack, il quale riteneva del tutto inutile correre un rischio tanto grande per delle persone che probabilmente era già spacciate.

 

I pensieri del prode cavaliere si rafforzarono sempre di più mano mano che esplorava la città, infatti si imbatterono solo in cadaveri, alcuni massacrati dai robot ed altri dal pericoloso fumo.

Inoltre proseguire diventò estremamente difficoltoso quando le macchine della Shinra li individuarono attraverso la fitta nebbia.

Come intuito dagli eroi, quei nemici non solo erano pericolosi, ma più intelligenti della norma: presero di mira Aerith avendo capito che fosse lei ad erigere la barriera protettiva. Tuttavia ciò insospettì Tifa la quale non capiva perché si stavano comportando così invece di tentare di rapire la Cetra, dopo tutto era lei l'obiettivo della Shinra. Forse era colpa del fumo verde che aveva fatto saltare qualche loro circuito o forse era solo macchine assassine. 

 

Comunque i robot mostrarono un altro aspetto molto preoccupante: un eccellente spirito collaborativo. Infatti, dopo aver comunicarono e coordinarono i loro attacchi, scagliarono una pioggia di missili proprio contro l'amante dei fiori, erano troppi da poter evitare ed impossibili da contrastare con la forza bruta.

Fortunatamente c'era Jack, il quale creò uno scudo energetico a forma di giglio luminosissimo, in grado di disintegrare quei mortali oggetti con una facilità imbarazzante.

 

L'erede degli Antichi nell'ammirare quella figura ricordò un episodio di quanto era un'infante, periodo precedente al suo rapimento, rimosso dalla mente per un motivo sconosciuto.

 

La piccola Aerith stava giocando in un bellissimo prato fiorito curato da sua madre, nel quale amava passare le giornate in armonia con la natura. Quando ad un tratto la sua attenzione venne attirata da uno splendente giglio identico per forma e colore al ciondolo che portava sempre la mamma.

Quest'ultima, avvicinatesi di soppiatto, la sorpresa abbracciandola da dietro e dicendole in tono scherzoso “ Ti ho presa!”, al che lei rise felice prima di indicare il fiore ed affermare “ Guarda mamma, è uguale alla tua collana” “ Hai un'eccellente vista, bravissima. Sai la mamma ci tiene molto” “ Perché?” “ Vedi quando quelli come noi vengono alla luce si legano in modo indissolubile ad un fiore il quale rappresenta tutto: nascita, vita e morte”.

 

L'infante fece una faccia titubante, che strappò un sorriso alla madre, prima di sbuffare “ Non ho capito niente” “ E' normale, sei ancora troppo piccola” “ Non sono piccola” “ Ok ragazza grande” la donna le diede un bacio affettuoso prima di continuare “ Anche la mamma ha vagato nel buoi per molto tempo, senza trovare un significato a quelle parole. Solo quando ho incontrato tuo padre hanno iniziato a prendere forma, seppure lentamente”.

 

La piccola restò affascinata nel vedere il volto del genitore illuminarsi al pensiero di colui amava, cosa che le scaldò il cuore.

“ Quando anche tu troverai qualcuno in grado di cambiare il tuo mondo, di renderlo meraviglioso anche nei momenti peggiori e capace di far fremere la tua anima con un singolo sguardo, capirai. Quasi dimenticavo, questo è il tuo fiore”, la donna indicò il ciondolo della figlia, che portava anche adesso, raffigurante il fiore giallo, “ E' molto più speciale del mio, ciò significa che dovrai affrontare grandi difficoltà, ma allo stesso tempo ti condurrà a qualcosa di così unico che cancellerà tutte le tue sofferenze ed insicurezze” concluse la donna con un misto di dispiacere e speranza.

 

Tornata alla realtà la Cetra sorrise, le parole della madre avevano descritto perfettamente cosa aveva provato e cosa provava per Cloud. Forse adesso poteva scoprire il criptico significato delle parole del compianto genitore, sebbene non ne avesse ancora la più pallida idea.

Allo stesso tempo ebbe un dubbio: il giglio era il fiore di sua mamma, ma anche il simbolo, nonché il cognome di Jack. Che quel cavaliere avesse a che fare con sua madre? O magari era imparentato con suo padre, ma se le cose stavano così perché non le aveva detto niente?

 

Avrebbe indagato ulteriormente una volta fuori dall'Inferno della città, la quale sarebbe stata il centro di un nuovo ed inquietante fenomeno che avrebbe rappresentato l'apice di un qualcosa di tanto macabro quanto ignobile.

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Capitolo 12
*** I morti camminano ***


I morti camminano

 

La ricerca dei superstiti diventò presto impossibile a causa dei pericolosissimi robot che stavano mettendo a dura prova le difese del gruppo che oltretutto possedeva uno spazio d'azione estremamente ridotto.

La situazione fu chiara a chiunque ed il primo ad esporre il pensiero comune fu Jack “ Non possiamo fare più niente, dobbiamo andarcene! Siamo bersagli troppo esposti e per la popolazione è ormai tardi”.

A quel punto gli altri si voltarono verso Aerith, la quale aveva su un' espressione triste dovuta alla consapevolezza che le parole del prode cavaliere erano vere, infatti stava percependo tante anime ricongiungersi al Pianeta.

 

“ Il vostro amico ha ragione, rimanere sarebbe solo buttare le nostre vite” aggiunse Trey trovando, per la prima volta il consenso di compagni di disavventura, “ Allora è deciso, mi raccomando tenete gli occhi aperti e prestate attenzione ad Aerith, sono sicuro che la Shinra sfrutterà l'occasione per catturarla” affermò Barret suscitando la curiosità del leader della luce della Giustizia che infatti gli chiese “ Perché sono interessati a lei?” “ Bhè...ecco” “ Per via delle mia abilità” rispose concisamente la castana non volendo rivelare la propria identità.

Il problema non era tanto Jack del quale sapeva che poteva fidarsi, bensì dell'amico di Yuffie che aveva mostrato una follia pari ad Hojo e quindi temeva che se avesse saputo chi fosse davvero avrebbe voluto sottoporla ad esperimenti.

Naturalmente il prode paladino intuì che c'era qualcos'altro sotto, ma non insistette valutando bene la situazione.

 

Gli eroi si diressero il più velocemente possibile verso una struttura indicata da Trey, luogo dove ci sarebbe dovuto essere il veicolo loro promesso, venendo stranamente lasciati stare dalle macchine che li avevano minacciati fino a pochi secondi fa.

La spiegazione che si diedero era che la nebbia aveva interferito con i loro circuiti mettendoli, almeno momentaneamente, fuori uso; si trattava dell'occasione che stavano aspettando e non se la sarebbero fatta sfuggire.

 

A pochi metri dalla salvezza l'erede degli Antichi si fermò di colpo mentre una tremenda sensazione l'attraversava.

“ Che fai? Muoviti!” esclamò Trey il quale, non ricevendo una risposta, allungò la mano verso la ragazza volendo strattonarla. Tuttavia venne fermato da Zack che gli afferrò il braccio con ben poca delicatezza avvertendolo “ Non provare nemmeno a sfiorarla o ti spezzo le tutte le ossa del tuo fragile corpicino” “ Lasciami subito!” “ Così che tu possa farle del male? Non ci penso proprio” “ Ho detto lasciami” ribadì l'uomo dei Wutai facendo scorrere del fuoco sull'arto costringendo il Soldier a mollare la presa.

 

“ Non ho bisogno di voi per uscire vivo da qui, ma solo di questa ragazzina, quindi vedete di non farmi arrabbiare oppure vi faccio fuori” minacciò sconsideratamente Trey, assumendo un atteggiamento insolito persino per lui, “ Non farai sul serio? Possibile che non sia rimasto in te un briciolo dell'uomo che conoscevo?” chiese la ladra sperando di venire ascoltata.

Purtroppo l'uomo continuò sulla stesse strada rincarando la dose “ Ti sbagli sono sempre stato questo, sei tu ad essere cambiata. Mi spiace, ma sei come i loro perciò anche tu sarai cremata”.

 

Trey lanciò un flusso di fiamme ad alta temperatura, chiaro segno che voleva davvero ucciderli, venendo però bloccato prontamente da Zack che annullò l'attacco con un materia glaciale.

“ Sei davvero un pazzo! Comportarsi così in un momento del genere è assurdo!” lo rimproverò il Soldier senza però essere ascoltato dall'avversario che era pronto alla lotta.

Prima però che ciò accadesse, il Wutai  venne avvolto da un'aura verde che chiarì cosa gli era successo: era stato infettato dalla nebbia, ma come?

La barriera di Aerith aveva protetto tutti tranne lui, forse ciò era dovuto al fatto che la ragazza non fosse legata a Trey oppure, ipotesi più probabile, perché il suo cuore era nero e privo di umanità.

 

Nel mentre gli amici stavano vedendosela con nuovo nemico, Aerith sentì un fenomeno che la fece rabbrividire: gli spiriti di coloro che erano caduti in quella città furono forzati a lasciare il Pianeta ad a tornare sul mondo materiale, cosa che li spinse ad emettere un grido di sofferenza raccapricciante che solo la gentile castana poté sentire.

Dopo di che, quando ormai Zack e Jack avevano immobilizzato il Wutai, ma nulla di più visto che Yuffie chiese loro di aspettare ad inferirgli il colpo di grazie, la Cetra sussurrò “ Stanno arrivando” “ Chi?” chiese con gentilezza Tifa che le era rimasta vicina vedendo chiaramente il suo turbamento, “ Loro”.

 

L'amante dei fiori indicò della creature senza pelle e col tessuto muscolare ingrossato, le stesse affrontate da Reno e Rude nella caduta Vivi, che si stavano avvicinando pericolosamente.

“ Chi Diavolo sono?” chiese sconcertato Barret, “ Morti obbligati a tornare indietro” commentò l'erede degli Antichi con grande tristezza, “ Che?!” “ Non so come sia successo, ma le cose stanno così...” “ Ci mancava solo questo” aggiunse Cat drizzando il pelo, “ E' meglio levare le tende e subito” concluse in modo intelligente Lockhart capendo che non avrebbero potuto affrontare tutti quei nemici in una situazione del genere.

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Capitolo 13
*** Una città condannata ***


Una città condannata

 

Il gruppo restò di stucco alla vista di quelle creature, ben peggiori dei nemici che li avevano assaltati durante il viaggio verso la città dei Wutai. Oltre a sembrare estremamente pericolosi erano una specie di morti viventi, almeno stando alle parole di Aerith, la quale non sbagliava mai su argomenti del genere.

 

Ebbero modo di assistere di persona al processo che aveva dato alla luce degli esseri tanto inquietanti: Trey si agitò violentemente mentre del fumo verde usciva dai suoi pori, il quale nel giro di pochissimi secondo, lo avvolse in una sorta di bozzolo costringendo Zack e Jack ad arretrare poiché intuirono che sarebbe stato imprudente continuare a toccarlo.

Dopo qualche istante il bozzolo venne aperto dall'interno grazie a degli artigli lunghi ed affilati, seguiti da una figura mostruosa che a malapena ricordava un uomo.

 

Tutto ciò confermò quello che la Cetra sapeva bene, cioè che la nebbia era la causa di tutto. Tuttavia se ne erano imbattuti più volte senza che nulla del genere accadesse, infatti si limitava a causare la morte di chi la respirava o faceva affiorare le emozioni più oscure quando si condensava in cristalli;

questa volta però era diverso e non riusciva a capire il perché.

Ripensando a quando aveva visto nei sotterranei della prigione elaborò un'ipotesi: forse quella donna cadaverica era diventata tanto forte da poter non solo infettare regioni sempre più ampie ma aveva acquisito anche un nuovo potere che le consentiva di alterare la struttura e gli effetti della nebbia.

Si trattava di una teoria azzardata e forse un po' strampalata, ma se avesse avuto ragione, a cosa le serviva creare dei morti viventi? Forse solo per scatenare il caos oppure voleva un esercito per realizzare il suo reale obiettivo, qualunque esso fosse.

 

Mentre l'erede degli Antichi rifletteva, la ladra non poteva sopportare vedere Trey ridotto a quel modo. Era vero che negli ultimi anni era profondamente cambiato diventando avido di potere e conoscenza, ma avevano pur sempre condiviso parte della loro giovinezza. Proprio perciò agì rapidamente, prima lanciò una bomba stordente poi, sfruttando l'opportunità appena creata, tagliò di netto la testa del vecchio compagno concedendogli la morte, l'unica cosa che poteva fare a quel punto.

 

Nel vedere Yuffie comprensibilmente scossa, Zack tentò di tirarla su “ Non sentirti in colpa, hai fatto quello che dovevi” “ Lo so, ma fa male comunque” “ Posso capire, ma come ha detto Jack non possiamo farci sopraffare dal dolore”.

La ladra annuì per poi prendere una tessera di riconoscimento caduta dal corpo di Trey, “ Cosa vuoi farci?” chiese Cat, “ Grazie a questa potremmo accedere alle area top secret” “ Non credo che ci serva a niente, scommetto che anche quel luogo è stato avvolto dalla nebbia e quindi sarà colmo di mostri” “ Potrà anche essere così, ma a noi serve ciò che c'è dentro” “ Armi?” “ No Zack, mezzi. Se è tutto come era qualche anno fa, so dove dobbiamo andare” “ E se non lo fosse? Stiamo correndo un grosso rischio” commentò Jack, “ Può darsi, ma non abbiamo altre scelte. Andarcene a piedi è impossibile visto che saremo seguito da quegli esseri e poi dobbiamo raggiungere il Regno Proibito il più velocemente possibile”.

Il prode cavaliere pensò un attimo prima di dare ascolto alla proposta della ladra, la quale condusse gli altri verso il posto che aveva in mente.

 

Gli eroi si destreggiarono abilmente tra le terribili creature e non solo grazie alla loro forza, ma anche perché molte di loro attaccarono i robot, i quali a loro volta non prestarono attenzione alla squadra.

Perciò arrivarono a destinazione senza troppi inghippi e per fortuna l'idea di Yuffie era corretta: una volta aperto un colossale garage videro un prototipo di aereonave, molto simile a quelle speziali, il veicolo perfetto per il loro proposito.

 

Liberatosi dei pochi nemici, salirono su il mezzo e Yuffie, per vie delle sue conoscenze meccaniche, lo rimise in moto così da permettere a Zack di portare tutti via a tutta velocità.

“ Wow, è un gioiellino! Arriveremo in quel regno in un paio di giorni! Forza Cat mostrami la rotta, sai orientarti anche in cielo vero?” “ Certo, per chi mi hai preso?” rispose il veggente mettendosi sopra la spalla del Soldier indicandogli le coordinati.

 

Nel mentre Aerith e Tifa stavano guardando indietro verso la città ormai in mano ai mostri, avendo il forte presentimento che una sorte del genere sarebbe toccata a molte altre regioni e ciò le spinse a pensare che la donna cadaverica doveva essere fermata il prima possibile, altrimenti sarebbe stata lei a far morire il Pianeta prima ancora del meteorite.

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Capitolo 14
*** Un prezioso ricordo ***


Un prezioso ricordo

 

Mentre Zack stava guidando l'aereonave sotto l'attenta direzione di Cat, Aerith decise di sfruttare il momento di pace per parlare con Jack il quale si era allontanato dal gruppo per cercare un angolo di solitudine.

Per grande piacere del cavaliere il mezzo era molto grande, quindi non ebbe difficoltà nel trovare un punto dove nessuno avrebbe potuto disturbarlo; per la precisione scelse una cabina di modeste dimensioni dotata dei confort essenziali.

 

Arrivato lì si tolse la pesante armatura volendo ripulirla dal tanfo di morte di cui si era impregnata nella città natale della ladra. Tuttavia i suoi piani vennero presto rovinati, infatti la Cetra lo trovò rapidamente proprio mentre era intento a tale attività.

Quest'ultima rimase stupita dall'impegno e dalla cura con cui l'alleato stava trattando la corazza, segno che doveva veramente tenerci.

 

“ Cosa c'è?” domandò il prode cavaliere senza guardarla, “ Sei scappato senza dirci niente, ero curiosa di vedere cosa stavi facendo”.

A quel punto Jack la osservò un attimo prima di affermare con assoluta certezza “ Non è vero, sei venuta per un motivo diverso” “ Caspita, hai un intuito eccezionale” “ Sei tu che non sai mentire, allora cosa vuoi veramente?” “ Ecco...”.

 

La Cetra ebbe qualche esitazione non sapendo bene come affrontare il discorso, per cui venne anticipata dal nuovo amico che dimostrò una grandissima perspicacia, sebbene sembrasse volerla negare, “ Se senti la mancanza del biondo e la vuoi colmare rivolgiti a qualcun altro, non sono il tipo adatto a questo cose” “ Il bellissimo ragazzo biondo si chiama Cloud e comunque come fai a sapere che io e lui siamo una coppia”, il volto della ragazza si illuminò nel pronunciare quest'ultima parola, “ Semplice, quando ci siamo incontrati per la prima volta siete arrivati insieme tenendovi per mano” “ L'hai notato nonostante fossi impegnato a lottare con Zack?” “ Certo, io vedo tutto” “ Meno male che non avevi intuito, tuttavia non ti ho cercato per questo” “ Per cosa allora?” “ Per il giglio” “ Quello sul mio scudo?” “ Sì” “ E' il simbolo della mia famiglia da secoli, perché ti interessa?” “ Mi ha ricordato il fiore della vita di mia madre” “ Quindi sei davvero sua figlia...” La conoscevi?” chiese d'impulso la castana non vedendo l'ora di conoscere la verità., “ Sì, ma probabilmente non nel modo che pensi”.

Il prode cavaliere poggiò lo straccio che stava usando concentrandosi su Aerith, poi le raccontò ciò che la ragazza desiderava sapere.

 

 “ Circa trent'anni fa ci fu una logorante guerra tra Vivi ed un regno ormai perduto nella quale il mio popolo ne uscì vittorioso. pagando però un caro prezzo: tutte le squadre di frontiera morirono nell'assalto finale, solo io riuscii a sopravvivere anche se molto malconcio.

Sebbene le mie ferite fossero gravi mi trascinai fuori dal campo di battaglia sperando di raggiungere una città o un villaggio dove avrei potuto ricevere delle cure. Purtroppo ero troppo lontano da ogni centro abitato e troppo debole per utilizzare i miei poteri rigenerativi, perciò nel giro di qualche minuto crollai a terra sentendo le forze abbandonarmi sempre di più.

Rinvenni dopo un paio di giorni convinto di essermi riunito ai miei antenati, ma mi sbagliavo. Mi ritrovai in un'accogliente stanza ricca di gigli il cui inebriante profumo tolse dal mio naso quello della guerra. Tentai di alzarmi, ma una voce gentile mi disse di non fare sforzi date le mie precarie condizioni.

Voltandomi verso la sorgente di quel dolce suono vidi una donna stupenda, la più bella in cui mi sono mai imbattuto nel corso dei miei secoli, dallo sguardo buono, illuminato da un paio di occhi verdi più splendenti dei più preziosi smeraldi”.

 

La Cetra percepì chiaramente un particolare affetto in quelle parole, forse anche qualcosa di più. Comunque era felice di ascoltare qualcuno descrivere la sua adorata madre in modo tanto accurato ed amoroso.

 

“ Mi spiegò che mi aveva trovato mezzo morto sul ciglio della strada e quindi mi aveva portato a casa sua dove mi aveva rimesso in sesto.

La ringraziai e le dissi che era ora di andarmene dato che avevo altre missioni da compiere, però il mio corpo non mi concesse mi muovermi. Al che lei sorrise, quel sorriso era così luminoso e puro... Non so come, ma fu abbastanza per convincermi a restare con lei ancora per po' ed allo stesso mi fece rendere conto che avevo davanti agli occhi una donna speciale. 

Passai una settimana a recuperare le energie in quella graziosa abitazione, furono i sette giorni più sereni della mia vita. Mi bastava essere vicino a tua madre per sentire tutto il peso delle mie responsabilità andarsene e persino il futuro mi sembrò più roseo anche se sapevo che presto le nostre si sarebbero divise. Prima però che ciò accadesse mi confidò che il suo fiore rappresentativo era il giglio, lo stesso del mio scudo, e secondo lei si trattava della prova che le nostre famiglie erano state legate da un legame di fiducia reciproca perso nel corsi dei secoli. Lì per lì non sapevo a cosa pensare e avrei voluto approfondire la questione, sfortunatamente non ebbi modo di farlo poiché dovetti tornare nel mio Regno visto che c'era un altro conflitto da concludere”.

 

Terminato il racconto Aerith non aveva fugato i suoi dubbi, ancora non sapeva a quale legame di fiducia sua madre si stesse riferendo, ma capì una cosa che non poté tenersi per sé: “ Jack...l'amavi” “ Ho provato qualcosa per lei di unico, ma non era ricambiato. Era innamorata di un altro uomo, un ragazzo che non ho mai visto, a cui teneva con tutto il suo cuore. Quando parlava di lui il viso le si illuminava proprio come ha fatto il tuo quando hai nominata quel ragazzo...Cloud.

Nel momento in cui ti ho vista ho avuto il presentimento che fossi sua figlia, ma non ho avuto la forza di chiedertelo temendo di prendere un granchio. Forse è sciocco, però vorrei rincontrarla finita questa storia” “ E' impossibile, è morta molti anni fa”, il prode cavaliere sgranò gli occhi per poi commentare mestamente “ Mi dispiace, davvero”.

 

Condividendo questo ricordo e venendo a conoscenza della sorte della donna, Jack sentì un improvviso senso di protezione verso Aerith. Sua madre non era più lì e neanche Cloud, per cui sarebbe spettato a lui proteggerla e l'avrebbe fatto in memoria di un amore che l'aveva segnato nel profondo sebbene non era mai sbocciato.

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Capitolo 15
*** Temprare l'animo ***


Temprare l'animo

 

Mentre Aerith stava ascoltando la storia di Jack, Zack era rimasto solo a pilotare la navicella poiché Cat, dopo avergli spiegato attentamente quale rotta seguire, era andato nella stiva in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti.

Però l'orgoglioso Soldier venne presto raggiunto da Yuffie, la quale era curiosa di vedere se si stava trovando alla guida di un mezzo dei Wutai, ben diverso da quelli dalla Shinra.

 

“ Ehi Zack, hai bisogno di una mano con questo bestione?” “ No, non è troppo complicato” “ Sicuro?” “ Certo” “ Allora sai a cosa servono tutti questi pulsanti” “ Ecco...” “ Come pensavo, dai te li illustro”.

La ladra diede tutte le spiegazioni necessarie all'amico con il suo solito spirito, arrivando persino a prendersi gioco di lui. Ciò fece piacere a Fair, fu molto sollevato nel vederla scherzosa nonostante quello che era successo alla sua città natale ed al suo vecchio amico.

 

Tuttavia il suo sollievo era prematuro, infatti la ragazza, dopo essersi seduta di fianco a lui, si confidò " Zack sono contenta che con voi le cose siano andate diversamente” “ Che vuoi dire?” domandò il moro comprensibilmente confuso da quelle parole così poco chiare, “ Come immagini essere una cacciatrice di sfere ed una Wutai rende piuttosto difficile farsi degli amici, anzi si viene sempre etichettati come criminali e trattati come tale. Perciò, da quando ho lasciato la mia casa, ho imparato non solo a non fidarmi di nessuno, ma a sfruttare chiunque mi capitasse a tiro per raggiungere i miei obiettivi. Eppure quando mi sono unita a questo gruppo ho avuto subito la sensazione di aver trovato finalmente un posto dove essere accettata per quello che sono e non ve ne sarò mai grata abbastanza”.

A quel punto il tono della ragazza si abbassò come se si vergognasse delle prossime parole che stava per pronunciare “ Ciò che è successo oggi mi ha messo a dura...Però sapere di avervi vicini mi ha permesso di affrontare il dolore che ho e che sto provando”.

 

Quello sarebbe stato il momento perfetto per sedurla e normalmente Fair l'avrebbe fatto, ma questa volta si trattenne. Certamente non perché non fosse interessato a lei, semplicemente non riteneva giusto approfittare della sua vulnerabilità. Quindi si limitò a dirle con fare rassicurante “ A questo servono gli amici e sai che se hai bisogno di sfogarti puoi sempre contare su di me” “ Lo apprezzo, ma non credo sia una mossa saggia attaccare il pilota” “ Sei sveglia” concluse il Soldier mettendosi a ridere insieme all'amica.

 

Nel frattempo anche Tifa e Barret stavano condividendo un importante momento.

I due erano andati alla ricerca di un qualche magazzino o comunque di un pezzo di ricambio da poter utilizzare sulla mitragliatrice del leader dell'Avalanche che aveva bisogno di qualche ritocchino.

Sebbene non ci fosse una vera e propria officina, trovarono dei pezzi di metallo di vari dimensioni, probabilmente dei ricambi per l'astronave, che si adattarono molto bene al loro scopo.

 

Mentre Lockhart dava una mano nel sistemare gli ultimi dettagli, Wallace le domandò con sincero affetto “ Stai bene?”, la giovane alzò il viso con uno sguardo confuso obbligando l'uomo a specificare maggiormente, “ Le ultime settimane sono state dure, siamo stati messi a dura prova sia fisicamente che mentalmente. Quindi è normale sentirsi abbattuti” “ Barret so dove vuoi andare a parare e ti ringrazio per la tua attenzione, ma ho capito che piangersi addosso è inutile. Le parole di Jack mi hanno aperto gli occhi”, la combattente marziale strinse i pugni con determinazione, “ Salverò il Pianeta e sconfiggerò Sephiroth anche per Liam” “ Così mi piaci”, Barret le mise una mano sulla spalla in fare paterno prima di aggiungere “ Lo faremo insieme, tutti noi” “ Sì”.

 

Intanto Cat, dopo aver trovato la stiva e mangiato del pesce insieme ad un po' di latte, abbinamento decisamente strano, ma che a lui piaceva, si imbatté in Red, anche lui desideroso di mangiare qualcosa.

“ Affamato?” chiese l'indovino, “ Non particolarmente, ma è meglio riempirsi lo stomaco ora dato che non sappiamo cosa ci aspetterà nel Regno Proibito” “ Già...” “ Perché non fai una tua previsione? Potrebbe tornarci utile” “ No” “ Il motivo?” “ Ho deciso di non farle mai più” “ Ha a che fare con Liam?” domandò XIII mostrando grande intuito, “ Avevo previsto che avremmo dovuto affrontare un nemico potente che ci avrebbe messo a dura” “ E non ci hai detto niente?” “ No, se l'avessi fatto quella profezia non si sarebbe più avverata” “ Quindi era una positiva” “ Esatto: ho visto Liam risvegliare il potere sopito degli Smith col quale avrebbe sconfitto il tremendo avversario, ma come ben sai è andato tutto storto” “ Non incolparti, il Destino è difficile da scrutare” “Sarà...”.

 

Il segugio passò di fianco al gatto e quando lo superò sentì una domanda provenire da quest'ultimo “ Hai mai pensato a cosa fare dopo?” “ No, dobbiamo concentrarci solo sulla nostra importantissima missione” “ Lo so, lo so, dico se dovessimo riuscire e sopravvivere. Io non so più chi sono, il mio compito era guidare Liam però ora che è andato non so cosa fare e da quello che ho capito neanche tu conosci le tue origini” “ Occupiamoci di un problema alla volta: prima salviamo il Pianeta poi penseremo ai nostri affari personali” “ La tua logica non fa una piega, grazie per il tuo tempo” “ Non ti ci abituare” scherzò velatamente il segugio che in realtà era rimasto colpito dalle parole dell'amico le quali lo spinsero a chiedersi quale fosse il suo posto nel Mondo.

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Capitolo 16
*** Il vuoto dentro ***


Il vuoto dentro

 

Aerith ed i suoi amici non erano gli unici ad aver affrontato difficili sfide, anche Cloud non ebbe vita facile nel suo viaggio verso casa. Infatti, a causa dell'accusa di regicidio, fu intercettato da numerose pattuglie di Vivi una più forte dell'altra e, dato che non aveva tempo da perdere, non poté far altro che percorrere le strade più veloci, sfruttando un moto rubata da una piccola città, nelle quali trovò sempre più nemici.

A rendere la sua posizione ancora più complessa era la circostanza che fosse da solo, non poteva contare sull'aiuto di nessuno se non delle proprie forze, esattamente come gli succedeva anni prima.

 

Ovviamente colei di cui sentiva maggiormente l'assenza era l'adorata Cetra, gli mancava tutto di lei: il dolce sorriso, l'armoniosa risata, l'inebriante profumo, il gentile tocco e l'eccezionale capacità di rendere qualsiasi posto meraviglioso con la sola presenza.

Percepiva la sua assenza in ogni istante persino durante le battaglia, tecnicamente era lui la sua guardia del corpo, però le abilità della castana gli avevano permesso di uscire indenne anche da situazioni estremamente pericolose. Invece adesso, visto che non poteva fare affidamento su di lei, nonostante la grande attenzione prestata, aveva riportato diverse ferite che gli stavano rendendo un vero Inferno proseguire. Però non poteva permettersi il lusso di fermarsi, non dopo quello a cui aveva rinunciato.

Tuttavia la fortuna non giocò a suo favore poiché la moto si guastò, obbligandolo a procedere a piedi.

 

Sebbene non fosse molto lontano dal villaggio natale, ebbe grossi problemi a raggiungerlo sia a causa dei danni che il suo corpo aveva subito negli ultimi giorni sia per via del clima che era secco e torrido come in un deserto.

Nonostante ciò si trascinò avanti con l'obiettivo di arrivare in un piccolo bosco, unico posto sopravvissuto alla furia di Sephiroth, dove avrebbe potuto rinfrescarsi grazie alle limpide acque dei vari ruscelli che lo attraversavano e badare alle proprie ferite utilizzando delle erbe mediche che crescevano proprio lì.

Sfortunatamente a pochi metri dalla destinazione la fatica prese il sopravvento costringendolo a sdraiarsi a terra e nel giro di pochi istanti perse conoscenza.

 

Dopo non molto tempo iniziò a sognare: vide la sua amata in ginocchio su un meraviglioso giardino di fiori gialli, illuminati da una stupenda luna piena che metteva in risalto il loro colore. La ragazza, accortasi di lui, si voltò e gli sorrise caldamente come faceva sempre, gesto che lo spinse ad abbracciarla senza però riuscirci poiché il suo corpo era costituito da pura energia Mako, il che la rendeva intangibile.

Successivamente Aerith fluttuò iniziando a scomparire mentre l'Ex Soldier tentava inutilmente di chiamarla e di trattenerla.

 

Una volta che l'amata fu del tutto scomparsa, Cloud ebbe una stretta al cuore e sentì improvvisamente gli occhi bruciare così come il fiocco sul braccio sinistro.

 

Successivamente l'ameno paesaggio venne spazzato via da un poderoso vento blu che convogliò in un unico punto che assunse la forma dell'uomo in maschera.

Quest'ultimo si avvicinò a lui dicendogli in fare di rimprovero “ Ti arrendi per un po' di stanchezza? Così poco conta Aerith per te?” “ Non mi sono arreso e non lo farò mai. Inoltre non hai idea di quanto Aerith sia importante per me” “ Allora rimettiti in piedi, realizzare ciò che desideri ti spingerà oltre ogni immaginabile limite e se vuoi riuscire devi essere forte sia nello spirito che nel corpo” “ Lo so” “ No, non lo sai affatto”.

A quel punto il tizio avvolto nel mistero guardò fisso il giovane il quale provò subito un terribile mal di testa seguito dalla solita visione verde.

 

“ Non combatterli, lascia che i ricordi fluiscano” affermò l'uomo appena prima che Strife ebbe memoria di un evento straziante: si vide steso su una panca di una chiesa, luogo dove sapeva di essersi trasferito a vivere, che aveva parte del soffitto rotto da cui la luce del sole colpiva i bellissimi fiori gialli della Cetra.

Ci mise un istante a capire che si trattava della stessa cattedrale dove aveva conosciuto Aerith, quindi istintivamente andò alla sua ricerca. Quando però poggiò per la seconda volta gli occhi sul piccolo, ma grazioso prato, si rese conto che sarebbe stato tutto inutile perché l'amata se ne era andata per sempre.

 

Sebbene fosse durata solo un'istante, quella visione lo sconvolse nel profondo, arrecandogli un male così profondo che credeva di star per morire di crepa cuore.

Nel tentativo di calmarsi toccò il pezzo di fiocco sul braccio, gesto che però non fece altro che acuire il tremendo dolore.

 

“ Terribile non è vero?” domandò l'uomo con tono fermo che tentava di nascondere una grande sofferenza.

Strife non trovò la forza di rispondergli, sentiva la gola secca e gli occhi bruciare; perciò il primo continuò “ Se fallisci proverai questo strazio per tutta la vita e non ci sarà niente capace di guarirlo. Avrai per sempre un vuoto che ti consumerà pezzo dopo pezzo fino a farti diventare un guscio vuoto”.

 

Di solito la maschera di porcellana nascondeva ogni emozione, ma questa volta era chiaro che quel tizio stava parlando non per sentito dire, ma perché aveva provato sulla propria quegli indescrivibili tormenti.

Questa intuizione spinse Strise ad affermare “ Ci sei passato”, l'uomo non rispose alla domanda limitandosi a replicare “ Sei ancora in tempo, vai”.

 

Subito dopo Cloud rinvenne nel grazioso bosco carico di energie e con tutte le ferite scomparse.

Probabilmente quell'individuo l'aveva curato, ma perché? E soprattutto perché lo stava aiutando? Per non fargli provare la stessa sofferenza che lui aveva patito? Sembrava troppo poco e troppo strano, sicuramente la soluzione era più complessa.

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Capitolo 17
*** La soglia del Destino ***


La soglia del Destino

 

Dire che Cloud fosse confuso da quanto accaduto negli ultimi minuti sarebbe stato riduttivo, quei sogni e quell'uomo misterioso l'avevano spiazzato ed agitato al punto da chiedersi se avesse immaginato tutto per via dell'intossicazione della Mako. Tuttavia allo stesso tempo si sentiva più determinato che mai, non voleva nel modo più assoluto riprovare quel dolore insopportabile e quel senso di vuoto assoluto.

Perciò si diresse verso la destinazione a tutta velocità senza lasciarsi trasportare dai ricordi che il bosco gli invocava, infatti in quel luogo si era verificato un incidente che aveva coinvolto lui Tifa che l'aveva spinto a prometterle che sarebbe andato in suo soccorso se ne avesse mai avuto bisogno.

 

Grazie alla nuova spinta emotiva arrivò nel suo villaggio natale nel giro di pochi minuti e sebbene volesse trovare subito l'ingresso della grotta mostratogli dalla materia bianca, non poté fare a meno di poggiare lo sguardo sulla landa desolata che una volta era un posto tranquillo e sereno.

Le azioni di Sephiroth l'avevano dato alle fiamme e raso al suole, le cicatrici di quel gesto erano ancora ben visibili e probabilmente non sarebbero mai sparite.

 

Ciò lo portò a riflettere sulla tragica fine di sua madre, stroncata a sangue freddo dal Leggendario Soldier, l'eroe tanto ammirato da tutti aveva mostrato la sua reale faccia: un mostro senza scrupoli.

Quella era stato la prima vera sofferenza che il suo giovane cuore aveva patito nonché il suo primo fallimento.

 

Avrebbe voluto andare a fare visita alla tomba del compianto genitore, ma non era un buona idea, non al momento almeno. Magari una volta salvato il Pianeta ci sarebbe tornato con Aerith, ragazza che sua mamma avrebbe certamente adorato e reputato perfetta per lui.

 

Nell'esatto momento in cui stava per guardare la materia bianca così da capire con precisione dove dirigersi, venne attraversato da un lancinante mal di testa che lo costrinse a chiudere gli occhi.

Quando poté riaprirli vide la sua nemesi ergersi davanti a lui con il solito sguardo colmo di sicurezza ed arroganza.

Strife avrebbe voluto affrontarlo, ma, proprio come accadde nel collina vicino al luogo natale di Liam, un tremendo bruciore al braccio sinistro gli impedì di brandire l'arma.

 

“ Esattamente qui, cinque anni fa, il nostro Destino si è legato in modo indissolubile” iniziò Sephiroth voltandosi verso il sito dove sorgeva l'abitazione di Cloud, “ La morte di tua madre era necessaria” “ Per cosa?” “ Per farti ricordare di me”.

A quel punto il Leggendario Soldier tornò a fissare il rivale dritto negli occhi affermando " Vedo che il tuo odio per me non si è sopito col tempo, anzi è aumentato. Bene, molto bene” “ Piantala!” esclamò il biondo furioso. La sua rabbia gli permise di ignorare il dolore e di afferrare la Buster Sword così da poter attaccare la nemesi.

Però, quando lo colpì con un poderoso fendente, sparì nel nulla lasciando solamente un messaggio criptico “ Non dimenticarti mai di me e non morire, ho bisogno di te”.

 

L'Ex Soldier provò una grande rabbia alimentata dalla sensazione di essere un burattino nelle mani dell'odiato nemico, ma se Sephiroth credeva di poterlo controllare si sbagliava, avrebbe spezzato le catene che legavano a lui e gliela avrebbe fatta pagare per tutto gli orrori di cui era responsabile.

Tuttavia la priorità restava Aerith, quindi non perse altro tempo, controllò la materia bianca che gli mostrò il punto esatto dove andare.

 

Casualità volle che l'obiettivo si trovava molto vicino al punto dove aveva visto la nemesi, ciò facilitò notevolmente il suo raggiungimento, infatti dovette solo togliere delle piante rampicanti che coprivano una colossale porta di pietra con un foro circolare al centro e con delle incisioni nell'alfabeto che solo l'amata sapeva leggere,

Intuendo che la chiave era la materia bianca la inserì nell'alloggio, fatto ciò la struttura scomparve permettendogli così di addentrarsi in un corridoio lungo, illuminato da fatue luci verdi.

 

Non appena oltrepassò la soglia venne percorso da un brivido lungo la schiena, il quale gli confermò che stava per sfidare il Destino ed il contorto corso della storia.

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Capitolo 18
*** La madre Terra ***


La Madre Terra

 

Cloud percorse con molta attenzione il lungo corridoio che si immergeva sempre più nelle profondità della Terra. Andava talmente sotto il livello del mare che l'aria diventò quasi irrespirabile anche a causa della temperatura che si scaldava sempre di più e la pressione aumentò a dismisura.

Normalmente nessun essere umano avrebbe potuto anche solo avvicinarsi a delle condizioni simili, eppure Strife proseguì senza problemi, quasi come se stesse facendo una tranquilla passeggiata in un bosco.

Ciò era merito sia della materia bianca che aveva creato attorno al suo corpo un'invisibile barriera sia del dono di Aerith, il quale stava svolgendo curiosamente le stesse funzioni della speciale sfera.

 

Quando fu a molti km nel sottosuolo alcuni strane luci verdi iniziarono a fluttuare nell'ambiente lasciandosi dietro delle scie color arcobaleno, le quali ebbero un effetto unico sul giovane: gli permisero di rivivere dei ricordi appartenenti a eroi che non aveva mai sentito nominare, forse perché provenivano da tempi lontani oppure poiché appartenevano a corsi alternativi della storia.

In particolare vide un cavaliere in armatura blu, un giovane impulsivo campione di una specie di palla a nuoto giocata sott'acqua ed un principe con la sorprendente abilità di potere chiamare in battaglia il favore e l'ausilio degli dèi.

 

Sebbene diversi, i tre erano accumunati da alcuni elementi: l'incessante lotta contro un tremendo male e l'essere accompagnati da persone care disposte con le quali avevano stretto un legame del tutto equivalente a quello di una famiglia.

Questo fece sentire l'Ex Soldier vicino a loro, soprattutto al giovane principe dato che anche lui voleva salvare l'amata dal suo crudele Fato, lotta che sfortunatamente si dimostrò inutile.

 

Immerso in quelle memorie piena d'avventure, amore, ma anche sofferenza e disperazione perse la cognizione del tempo che riacquisì solo arrivato a fine corsa.

Il tunnel terminava in uno spazio di discrete dimensioni caratterizzato da un colossale e buoi buco nel suolo dal quale fuoriuscivano zampilli di energia Mako. Oltre la voragine era presente un trono inciso nella roccia decorato con strani simboli e con un scritta nell'alfabeto conosciuto solo dalla Cetra.

 

Quel luogo, così misterioso, lo convinse di essere nella posto giusto, restava da capire cosa bisognava fare.

Nel mentre che cercava una soluzione, un intenso vento, uscito dal buco, si condensò sulla seduta dando vita ad una donna dal viso delicato, ma dallo sguardo severo.

“ Non dovresti essere qui Cloud Strife” iniziò la creatura destando l'Ex Soldier dai propri pensieri, “ Come fai a conoscermi?” “ Semplice, sei mia figlio come tutto quello sul creato” “ Vuoi dirmi che sei lo spirito del Pianeta?!” “ Esattamente, sono Gaia, la Madre di tutto”.

 

Il ragazzo stentava a credere ai propri occhi, non immaginava che una cosa del genere fosse possibile ed inoltre si chiese per quale motivo la materia l'avesse spinto ad incontrare quell'essere? Domanda che non trovò risposta immediata poiché Gaia parlò prima che potesse interrogarla “ So perché sei qui, vuoi salvare Aerith. Mi spiace, però non posso permetterlo” “ Perché?” “ La scomparsa dell'ultima Cetra porterà al mio risveglio e così potrò far nascere nuova vita” “ Mi sembri sveglia già adesso” “ Sei diventato più tagliente negli ultimi tempi...Sappi che posso materializzarmi solo in questo luogo ed attualmente non ho abbastanza forza per riazionare la ruota della vita” “ Non vedo come la scomparsa di Aerith possa cambiare le cose” “ Cambierà tutto invece, puoi starne certo. Inoltre l'eredità dei Cetra è questa: la loro esistenza è rivolta esclusivamente a perpetuare il ciclo di morte e rinascita. In cambio potranno raggiungere la loro agognata Terra Promessa, se ci pensi bene è uno scambio equo.

So che sei intelligente, quindi avrai già capito quanto sia importante che si realizzi ciò che ti ho descritto, perciò fai il bravo. Torna dalla tua amata e sfrutta i momenti che le rimangono per starle vicino e renderla felice, proprio come hai fatto in questi mesi”.

 

L'Ex Soldier, sebbene colpito dalle parole di Gaia, non aveva la minima intenzione di andarsene. Non avrebbe mai accettato la triste sorte di colei che amava con tutto il cuore e sapeva bene che Aerith non voleva abbandonare questo mondo.

Senza dubbio lo scopo dello spirito del Pianeta era importante, ma doveva esserci un modo diverso per attuarlo, idea rafforzata al pensiero dalle parole dell'uomo in maschera, le quali gli aveva fatto capire che poteva fare qualcosa.

 

A quel punto ragionò sulle parole di Gaia: quella creatura palesemente non lo voleva lì, come se la sua presenza rischiasse di non far realizzare il piano che aveva in mente. Inoltre era lei a voler la morte della Cetra, quindi era logico concludere che Gaia stessa rappresentasse il vero problema. A conferma di ciò c'era l'affermazione di Sephiroth secondo la quale era il Pianeta a voler la propria fine.

 

Per cui Cloud prese l'unica soluzione che gli sembrò sensata: affrontare la madre di tutti.

Magari sconfiggendola avrebbe cambiato il Destino stesso oppure avrebbe scoperto il motivo per il quale la materia bianca l'aveva portato lì; comunque stessero realmente le cose valeva pena tentare.

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Capitolo 19
*** La furia della Natura ***


La furia della Natura

 

Cloud impugnò la propria Buster sword puntandola verso Gaia la quale, dopo aver messo su un'espressione stupita, affermò “ Vuoi affrontarmi?!” “ Non è evidente?” “ Sciocco! Un debole essere umano non può farmi niente ed ammettendo anche il contrario vorresti uccidere lo spirito del tuo stesso Pianeta?” “ Mi limiterò a sottometterti. Ho la sensazione che non mi vuoi qui come se volessi tenere qualcosa segreto e mi rendo che non parlerai di tua spontanea volontà. Quindi non mi resta che obbligarti a farlo” “ Quanta arroganza!” esclamò furibonda la donna che non esitò a scagliare delle schegge di ghiaccio, generate dal palmo della mano, le quali centrarono in pieno il giovane che non si aspettava una mossa tanto repentina.

 

L'attacco non lo ferì, ma ebbe un effetto peggiore: uno spesso strato iniziò a circondarlo inesorabilmente.

“ Sarai per sempre imprigionato in una bara glaciale, questa è la punizione per chiunque osi minacciarmi” sostenne la creatura colma di sicurezza, ma le cose presero una piega diversa: il fiocco sul braccio di Strife emise una potente e calda luce che dissipò il ghiaccio come neve al sole.

 

L'Ex Soldier pose lo sguardo sul dono dell'amata, senza il quale sarebbe già stato sconfitto, sussurrando “ Grazie Aerith”.

Sebbene la Cetra non fosse fisicamente lì, sentiva ugualmente la sua presenza, era come se stesse vegliando su di lui e ciò gli conferì una forza ancora maggiore che avrebbe sfruttato nell'imminente lotta.

Inoltre, in quel preciso istante, la materia bianca iniziò a brillare innescandogli una reazione biologica simile al doping, ma molto più potente che gli causò un esponenziale aumento delle capacità fisiche e magiche.

 

Alla vista di quei fenomeni tanto unici lo spirito del Pianeta pensò “ Questo ragazzino ha contemporaneamente la Benedizione di una Cetra che è qui e di un'altra che ha raggiunto la Terra Promessa, ma è assurdo...A meno che...Che sia lui Fenrir? C'è solo un modo scoprirlo”.

Gaia si alzò dal trono lentamente, dopo di che saltò davanti a Strife sostenendo “ Ti mostrerò la furia di Madre Natura”.

 

Un possente vento avvolse Cloud il quale, nonostante la duplice protezione, subì qualche taglio; a ciò la donna aggiunse un flusso di fuoco creando così un potentissimo tornado di fiamme in grado di sciogliere le rocce dei dintorni.

Solo grazie ad un materia glaciale il giovane fu capace di resistere a quest'attacco, sebbene il suo corpo fu comunque coperto da diverse ustioni.

 

La creatura non perse altro tempo, assaltò nuovamente l'avversario utilizzando questa volta una diversa combinazione: creò dei vortici d'acqua percorsi da energia elettrica, questi toccando l'ambiente caldo per via del precedente colpo, fecero innalzare un fitto vapore che ridusse drasticamente la visibilità mettendo in seria difficoltà l'eroe,

Sfruttando il vantaggio appena creato, Gaia lanciò delle sfera di roccia che, venendo assorbite e poi rilasciate dai vortici, generarono una sorta di mitragliatrice naturale ad alto potenziale distruttivo.

 

Terminata la propria opera la creatura osservò il campo di battaglia, reso irriconoscibile dalle attacchi precedenti, nel tentativo di capire se il piccolo umano che aveva osata sfidarla ne aveva avuto abbastanza.

Strife, sperando di coglierla di sorpresa, sfruttò il vapore a proprio vantaggio, muovendosi al suo interno senza farsi vedere.

Una volta in prossimità del bersaglio scagliò un fendente con tutta la forza che aveva in corpo, tuttavia la lama della spadone si bloccò a metà strada ed iniziò a vibrare come se fosse attratta da una gigantesco magnete.

 

“ Si vede che sei un combattente qualificato, ma con me è tutto inutile. Io sono la Natura, sento e vedo tutto” sentenziò Gaia che, stringendo la mano in un pegno, spezzò di netto Buster Sword. Successivamente travolse l'Ex Soldier con un attacco a base di magma, il quale danneggio irreparabilmente l'armatura di quest'ultimo.

 

Cloud rotolò per diversi riuscendo a fermarsi usando quello che rimaneva della sua arma come freno.

“ Non mentiva quando diceva di essere lo spirito del Pianeta, è dotata di tutti i poteri della natura compreso l'elettromagnetismo. Usare le magie in modo offensivo è inutile, me le contrasterebbe in un attimo. Mi rimangono solo i colpi fisici, però devo trovare un modo per avvicinarmi”.

 

Non dando ulteriore tempo al nemico di riflettere, Gaia alzò le mani al cielo convogliando le forze elementali in una concentrata sfera d'energia dall'aspetto piuttosto minaccioso.

“ Avresti vissuto più a lungo se non ti fossi opposto a me, forse però la morte sarà un dono. Dopo tutto la tua esistenza sarebbe stata costellata da rimorso e dolore” disse la creatura appena prima di lanciare la sua temibile tecnica.

 

Strife sapeva che evitarla sarebbe stato inutile, l'onda d'urto l'avrebbe comunque travolto, quindi attivo una materia protettivo sperando di resistere anche a questo impatto.

Tuttavia accadde un evento imprevisto: dal foro nel terreno volò fuori un colossale Bahamut che neutralizzò la sfera di Gaia con una zampata.

 

Guardando attentamente l'Esper, Cloud lo riconobbe, “ Tu sei quello che Aerith ha liberato dal giogo del killer a Midgar, cosa ci fai qui?”, il maestoso essere atterrò al suo fianco guardandolo fisso negli occhi.

“ Ho capito, vuoi aiutarmi. D'accordo, sconfiggiamola”, il Bahamut mostrò il proprio consenso emettendo un poderoso ruggito verso madre Natura, la quale non sembrava preoccupata bensì elettrizzata per ciò che stava per accadere.

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Capitolo 20
*** Fenrir, il divoratore degli dèi ***


Fenrir, il divoratore degli dèi

 

Ci fu un attimo di stasi, un innaturale silenzio cadde tra Cloud e Gaia creando la stessa atmosfera soprannaturale verificatasi dopo la sconfitta del killer, precisamente quando il giovane si era ritrovato sulla roccia immersa nello spazio con Sephiroth.

Quel luogo era il confine della creazione, un posto dove spazio e tempo sono fermi, dove tutto può accadere libero dalle trame della storia e Strife lo sentiva chiaramente. Sapeva che adesso sarebbe tutto dipeso da lui e lui soltanto, perciò rinsaldò la presa sulla spezzata Buster Sword lanciandosi all'attacco supportato dal potentissimo Bahamut.

 

Il biondo era talmente preso dalla foga del momento che non si rese conto che il dono di Aerith stava emettendo una purissima luce, la quale gli aveva curato tutte le ferite subite.

 

“ Hai anche il favore del re dei draghi, non ho più dubbi sul tuono conto. Fenrir, il divoratore degli déi, fatti sotto, ti aspetto!” esclamò lo spirito del Pianeta stranamente felice di aver appreso la reale identità dell'Ex Soldier.

Quest'ultimo non capì a cosa si stava riferendo, ma adesso non aveva la minima importanza, sconfiggerla era l'unica cosa di rilievo.

 

La donna scagliò contro il nemico numerosi attacchi elementali sfruttando le stesse combinazioni che aveva usato poco fa, questa volta però Cloud fu in grado di schivarne la maggior parte, avendo intuito il suo pattern, ed i pochi colpi che subì ebbero un effetto decisamente ridotto rispetto ai precedenti.

Ciò era certamente dovuto alla crescente forza del biondo, ma non solo: Gaia aveva iniziato ad ansimare ed a sudare freddo, come se si stesse sforzando troppo. Probabilmente era a questo che si riferiva quando disse di non essere ancora sveglia e sicuramente anche il veleno della donna cadaverica, che si stava diffondendo sempre più nel profondo, aveva accelerato il suo indebolimento.

 

Il tutto andò a favore di colui che stava sfidando il Destino, infatti gli permise di mettere a segno un paio di fendenti anche se non ebbero un grande effetto per via della spada spezzata. Per cui la donna poté reagire travolgendolo con un flusso di acqua ed elettricità che lo stordirono e lo lasciarono scoperto ad un nuovo attacco.

Per sua fortuna intervenne il Bahamut che attirò l'attenzione della pericolosa nemica, consentendogli di recuperare.

 

“ Hai nelle mani la possibilità di ottenere quello che vuoi, non arrenderti proprio ora”, Strife sentì queste parole nella sua testa provenire dalla voce del tizio in maschera che continuò “ Devi farlo per Aerith, per avere un finale diverso, uno felice”.

A quel punto l'Ex Soldier si sentì percorrere da nuova energia che gli permise di rialzarsi , “ Così, un ultimo sforzo. Dimostra che il Destino è nelle tue mani, non nel suo!” concluse il tizio del mistero trasmettendo la propria determinazione e forza a Strife, il quale decise che era arrivato il momento di chiudere le ostilità.

 

La maestosa creatura accortasi delle intenzione dell'amico, caricò e scagliò la sua mossa più potente: la Megafusione, un'esplosione d'energia capace di annichilire ogni cosa.

Il suo potere distruttivo fu tale da costringere persino Gaia ad evitarlo, facendolo tuttavia restò in balia di Cloud che aveva anticipato i suoi movimenti.

La lama di quest'ultimo venne avvolta da energia bianca che creò una specie di spadone spettrale “ Omnislash versione 1 !” esclamò Strife colmando la distanza che lo separa dell'obiettivo a velocità prossima a quella della luce.

Il fendete centrò in pieno Gaia arrecandole un profondo squarcio che le attraversò tutto il corpo e dal quale iniziò a fuoriuscire energia Mako.

 

Lo spirito del Pianeta si voltò verso il giovane con un sorriso, “ Sei stato bravo Fenrir...Meriti una ricompensa: ti concederò il mio potere che ti concederà una concreta chance di salvare la tua amata. Tuttavia dovrai pagare un prezzo che potrebbe essere molto alto” “ Sono pronto a qualsiasi cosa” “ Davvero? Anche se non ti darà la certezza matematica di riuscire?” “ Sì, mi basta una possibilità” “ Bene...Ammetto che il legame che ti unisce ad Aerith è talmente speciale e profondo che neanche io posso comprenderlo appieno. Chissà, forse puoi davvero costruire il tuo Fato” .

 

Detto ciò lo spirito di Gaia divenne un intenso vento verde che avvolse Cloud facendogli perdere i sensi nel giro di pochi secondi. Prima però che perdesse conoscenza il biondo ebbe l'impressione di vedere anche un colore diverso verso la fine, il blu.

 

Strife rinvenne dopo poco in una dimensione onirica nella quale vide l'uomo che l'aveva guidato con in mano uno spadone “ Questa e la Fusion Sword, è costituita dall'unione di sei diverse lame, vedrai ti aiuterà nella tua missione” affermò l'uomo consegnandogli la lama, “ Chi sei?”.

Il tizio del mistero rispose togliendosi la maschera di porcellana facendo sì che Cloud restasse sconvolto “ Come...è possibile?” mormorò il biondo, “ Mi auguro davvero che tu non debba mai scoprirlo. Ora riposa, hai bisogno di tempo per assimilare il tuo nuovo potere”.

 

A quel punto la guida di Strife rindossò la maschera per poi sparire nel nulla, mentre l'eroe sprofondava nuovamente nell'oblio non certo che quanto appena successo fosse realtà o solo un'intossicazione dovuta alla troppa Mako inspirata.

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Capitolo 21
*** Un evento inaspettato ***


Un evento inaspettato

 

Intanto l'aeronave guidata da Zack si stava avvicinando sempre di più alle soglie del Regno Proibito, luogo, secondo alcune voci, dal quale non si può tornare indietro.

 

Alle prime luci dell'alba Aerith si alzò dalla comoda cabina e decise di andare a fare compagnia al vecchio amico, sicura di trovarlo nella sala del pilota.

Negli ultimi tempi la Cetra non riusciva ad aver un sonno regolare, ritrovarsi da sola nel letto o in qualsiasi altra parte si riposasse le arrecava una profonda tristezza ed inquietudine. Stato d'animo dovuto in gran parte dall'assenza dell'amato, ma anche dalle sue condizioni che la spingevano a stare continuamente vigile per evitare delle brutte sorprese.

 

“ Già in piedi, non ti ricordavo così mattiniera” sostenne Fair quando la castana entrò nella sala pilotaggio, “ Solo perché non ero stanca” “ Stai mentendo, ti conosco troppo bene. E' per via di Cloud, caspita non avrei mai immaginato che potesse avere un effetto del genere su di te” “ Neanch'io", l'amante dei fiori si sedette vicino a Zack sorseggiando una bevanda calda appena preparata, poi continuò " A dirla tutta la prima volta che mi sono imbattuta in lui ti ho rivisto. Sarà stato per il suo essere Soldier o per la sua gentilezza o per il modo in cui ci siamo sconosciuti, comunque mi sembrava di riaverti accanto. Probabilmente è per questo che ho avuto la sensazione di conoscerlo da una vita, ma passando del tempo con lui mi sono resa conto che è Cloud, una persona unica e speciale. Da quel preciso momento ho iniziato ad amarlo” “ Sono felice che tu abbia trovato qualcuno che ti faccia sentire così...Dici che se fossi rimasto con te invece di partire per la guerra, le cose sarebbero andate diversamente” “ Sicuramente saremo stati insieme, però quello che provo quando vedo Cloud è inspiegabile, nulla di paragonabile a ciò che c'era e che ci sarebbe potuto essere tra noi”.

 

Fair mise su un'espressione leggermente amara come se una piccola parte di lui fosse delusa nel sentire quelle parole, ma venne immediatamente sollevato dalla castana che affermò facendogli l'occhiolino “ Non ha senso parlare di queste cose, bisogna guardare avanti non indietro. Non puoi controbattere visto che sono le tue parole” “ Quanto sono saggio” rispose il giovane ritrovando il proprio spirito ed iniziando a scherzare con l'amica come ai vecchi tempi.

 

Purtroppo il duo venne bruscamente interrotto da alcune strane creature volanti, dotate di ali da pipistrello ed un unico grosso occhio che costituiva quasi tutto il corpo. Queste iniziarono ad attaccare il mezzo, Zack tentò di attivare i sistemi difensivi i quali però non rispondevano poiché messi in fuori uso dai nemici che sorprendentemente colpirono i punti giusti.

 

Il trambusto svegliò tutto il gruppo che si diresse subito verso la sala del pilota, “ Che Diavolo!? Cosa sono quelle cose?” domandò Barret vedendo gli strani avversari, “ Non lo so, ma ci stanno portando a picco” rispose Fair che stava perdendo il controllo dell'aeronave, “ Spostati, ci penso io” intervenne Yuffie mettendosi alla guida.

Purtroppo neanche lei poté fare niente e quindi fu obbligata a tentare un atterraggio di emergenza sebbene gli esseri volanti non davano alcuna tregua. 

Esattamente in quel momento accadde una cosa eccezionale: un poderoso vento blu spazzò via i nemici permettendo così agli eroi di toccare terra senza schiantarsi.

 

“ Ci è andata bene” affermò Cat, una volta al sicuro, mettendosi a posto il pelo, “ Siamo stati fortunati, quella folata di vento ci ha salvato” “ Hai ragione Jack, è un segno che ci stiamo avvicinando all'obiettivo” “Già, non perdiamo altro tempo, muoviamoci” ribadì il prode cavaliere suscitando le ire di Wallace che esclamò “ Quanto volte ti ho detto di non darmi ordini?!” “ Sì, sì, come ti pare, ma adesso sbrigati”.

 

Il gruppo proseguì verso la destinazione a piedi dato che l'aeronave era inutilizzabile mentre nella mente di Aerith albergava un dubbio sull'evento appena verificatosi, infatti aveva la netta impressione che non fosse nulla di naturale. Sospetto che trovò conferma quando si rese conto che qualcuno li stava seguendo mantenendo una debita distanza.

Capì che il misterioso inseguitore era il responsabile del vento, visto quello che aveva fatto non era certo un nemico, ma allora perché non si faceva avanti? Anche su questo quesito la Cetra sentiva di sapere la risposta, ma non ne fece parola con nessuno spinta da un'inspiegabile istinto.

 

Proprio sulla soglia del Regno Proibito il gruppo trovò qualcosa che non doveva esserci: una barriere altamente tecnologica a forma di cupola.

“ Che cosa!?” esclamò incredulo Zack, “ Impossibile, questa è un protezione dei Wutai usata nei tempi di guerra” spiegò la ladra, “ Sai come disattivarla?” “ Solo dall'interno Red o con il comando remoto” “ Non ci resta che distruggerla” “ Non si può Barret, è invulnerabile a qualsivoglia attacco. Tuttavia si può aggirare: basta conoscere gli schemi con cui si alternano gli invisibili raggi laser che la compongono” “ Allora spiegaceli” intervenne Jack, “ Sarebbe inutile, non siete dotati dell'agilità necessaria, solo io posso farlo” “ Non puoi andare da sola, potrebbe essere molto pericoloso” “ Tranquilla Tifa, so badare a me stessa e poi tornerò non appena l'avrò disattivata” “ Aspetta Yuffie, vengo con te, Mi nasconderò trai tuoi vestiti” “ D'accordo Cat, ma cerca di non muoverti” “ Agli ordini”.

 

Così Yuffie ed il veggente si infiltrarono all'interno della barriera non potendo nemmeno immaginarsi cosa li stava attendendo oltre.

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Capitolo 22
*** Oltre lo spazio ed il tempo ***


Oltre lo spazio ed il tempo

 

Mentre Yuffie e Cat si stavano destreggiando all'interno della barriera, cercando di non essere fritti dai laser invisibili, gli altri non poterono fare altro che aspettare o almeno quasi tutti.

Infatti Aerith non perse tempo ad allontanarsi dicendo di aver bisogno di un attimo da sola, così si addentrò indisturbata in un piccolo bosco poco distante, luogo dove era certa di trovare colui che la stava seguendo da quando era scesa dall'aeronave.

 

Non appena mise piede tra la fitta vegetazione ebbe un'inspiegabile stretta al cuore frutto di un improvviso e profondo senso di nostalgia e colpevolezza. Non aveva la minima idea da dove provenissero quelle emozioni, ma più avanzava più diventavano forti, talmente tanto che ebbe l'impulso, controllato a stento, di piangere.

 

Non ci volle molto prima che dei Numen le sbarrarono il cammino, chiaro segno che non volevano farla passare, a cui se ne aggiunsero presto degli altri che la spinsero indietro.

La castana tentò di resistere con tutta se stessa, ma erano troppo forti ed infatti iniziarono a spingerla indietro. Tuttavia, prima di essere costretta a tornare al punto di partenza, gli spettri vennero dissolti da un poderoso vento blu.

Se questo aveva spazzato via gli spettri senza la minima pietà, nei confronti della Cetra ebbe un effetto completamente diverso: la circondò donandole calore e sicurezza come un dolce abbraccio.

 

Superato un primo momento di comprensibile stupore, l'erede degli Antichi notò la presenza del tizio in maschera, il quale aveva evidentemente scacciato i custodi del tempo, col quale scambiò un intenso sguardo capace di sospendere l'area circonstante.

Il tutto però durò solo pochi secondi poiché il tizio del mistero si voltò intenzionato ad allontanarsi, ma venne fermato dalla melodiosa voce della Cetra che disse, avvicinandosi a lui “ Non andartene, ti prego. Non devi nasconderti, so chi sei”.

 

Nell'udire quelle parole l'uomo si fermò e tornò a guardarla come impietrito. La gentile castana lo raggiunse velocemente e quando fu proprio davanti a lui iniziò ad alzare la mano per rimuovere la maschera di porcellana.

Mentre lo faceva, colui che le stava di fronte le accarezzò amorevolmente il viso. Le sue mani era ruvide, segno che aveva sostenuto molte battaglie, ma mantenevano un tocco estremamente gentile.

 

Nell'esatto momento in cui il suo volto fu rivelato, il tizio sussurrò “ Sei ancora più bella di quanto ricordassi”, Aerith sorrise riconoscente prima di pronunciare un solo nome “ Cloud”.

 

Ebbene sì, aveva davanti agli occhi il ragazzo di cui si era follemente innamorata sebbene in una versione molto più matura, circa sulla cinquantina.

Non era molto diverso dal ragazzo che conosceva, solo lo sguardo era profondamente cambiato, infatti trasmetteva esclusivamente tristezza e rimpianto.

 

“ Non mi stupisce che tu mi abbia riconosciuto, sei sempre stata speciale” commentò Strife, “ Non per quello, sapevo che eri tu per via di ciò che ci unisce. Dal primo momento in cui ho visto e percepito l'energia di quel vento blu, ero certa che fossi tu”.

L'Ex Soldier la fissò senza risponderle continuando però ad accarezzarle la guancia quasi tremante, come se avesse paura di romperla. Poi, d'un tratto, riprese la parola “ Non posso credere che tu sia realmente qui, ti ho sognata così tanto negli anni ed altrettante volte ho tentato di toccarti, ma scomparivi ogni volta che ti tendevo la mano”.

 

Alla Cetra non sfuggì la lacrima che versò l'uomo, ciò, unito alle sue parole, le fece capire cosa aveva provocato in lui quella straziante reazione.

 

“ Quindi io...” iniziò l'amante dei fiori “ Sì, sei stata uccisa da Sephiroth mentre tentavi di completare la materia bianca” “ Ma non l'hai data all'altro te?” “ Quella è solo una versione incompleta, colpa dell'interruzione di quel bastardo...”.

A quel punto Strife tolse la mano dal volto della fanciulla continuando con immensa amarezza “ Il maledetto giorno in cui ti ho persa una parte del mio cuore, no della mia anima, se ne è andata per sempre. Il vuoto di non averti vicina, la consapevolezza di non sentire più la tua voce, la tua risata e il tuo calore hanno privato di luce il mio mondo e sebbene il tuo spirito abbia tentato di sollevarmi da questo peso, mi sono sempre odiato e mi odio tutt'ora per non essere stato abbastanza forte da proteggerti”.

 

Nel sentire quel triste racconto, reso ancora più pesante dall'evidente sofferenza di Strife la cui voce rischiava di essere rotta dal pianto, la castana si sentì profondamente in colpa e ciò la spinse a commentare a mezza voce “ Mi dispiace tanto per il dolore che ti ho causato, non avrei mai voluto” “ Non devi scusarti di nulla, se sei stata assassinata è solo colpa mia. Sono stato io a fallire, sono solo io quello da condannare per non essere stato in grado di proteggere un fiore così unico e meraviglioso, questa volta però non deve accadere!” affermò Cloud stringendo i pugni talmente forte da farsi sanguinare le mani, “ Sono qui apposta” “ Quindi hai viaggiato indietro nel tempo?” domandò giustamente l'erede degli Antichi, “ Non proprio, io provengo sì dal futuro, ma da un diversa linea temporale" " Perché non sei tornato indietro nel tuo passato?" " Poiché è impossibile tornare indietro nel tempo” “ Non credo di capire” “ Non devi, ti basti sapere che sono venuto per guidare il me di quest'epoca e ho speranze che lui possa riuscire dove io ho miseramente fallito. In fondo è più maturo di quanto io fossi, lo dimostra il fatto che ha confessato i suoi sentimenti per te senza remore e poi c'è anche la mia Aerith ad aiutarmi” “ Che vuoi dire?” “ Sai cose che non dovresti ed hai dei déjà vu di tanto in tanto, non è vero?” “ In effetti...” “ Come spettavo”.

Allora Strife alzò lo sguardo verso le brillanti stelle appena spuntate nel firmamento, sussurrando con dolcezza “ Anche tu vuoi un finale diverso”.

 

“ Bene, è tempo di separarci ” “ Resta ancora un po', so che lo vuoi Cloud” “ No, sarebbe solo doloroso e non posso interagire con gli esseri di questa linea temporale troppo a lungo altrimenti creerei un paradosso che rischierebbe di cancellarmi; persino Sephiroth non può ingannarlo a lungo” “ Sephiroth? Vuoi dirmi che c'è anche il Sephiroth del tuo tempo?” “ Esattamente, l'hai incontrato a Midgar e nella collina vicino al villaggio di Liam. Non so per quale motivo sia venuto qui, ma devi stare molto attenta, è più forte di quanto pensi” “ Lo farò” “ Bene, ora torna dagli altri o si preoccuperanno” “ Ok, ma un'ultima cosa: perché fai tutto questo? Sei fai parte di una linea temporale diversa anche se riuscissi a cambiare il mio Destino non avresti alcun vantaggio” “ Ho la possibilità di impedire ad una versione di me di provare una sofferenza indescrivibile che niente potrà cancellare, nemmeno il tempo o la vicinanza degli amici. Inoltre sono sicuro che quando avrò finito qui potrò finalmente rincontrare la mia Aerith, sempre se mi avrà perdonato” “ Lei non aspetta altro, ne sono sicura e stai sereno: non ce l'ha mai avuta con te” “ Lo spero” concluse l'uomo scomparendo in un vento blu che prima di dissolversi avvolse delicatamente la ragazza.

 

La Cetra restò a guardare il cielo con sentimenti contrastanti: da una parte aveva paura per ciò che le sarebbe potuto accadere in futuro visto tutto quello che avrebbe potuto perdere ed il dolore che avrebbe arrecato alla sua anima gemella; però dall'altro era felice. Era così contenta che Cloud l'amasse tanto da sfidare le barriere dello spazio e del tempo pur di salvarla.

Ciò le fece sentire ancora di più la mancanza dell'anima gemella, ora avrebbe voluto averlo vicino, abbracciarlo e rassicurarlo; comunque sarebbero andare le cose sarebbe per sempre rimasta al suo fianco.

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Capitolo 23
*** Stealth ***


Stealth

 

Yuffie e Cat, dopo essere riusciti con molta fatica ad oltrepassare la pericolosa barriera, si ritrovarono davanti un paesaggio che non avrebbero mai immaginato: non videro una landa desolata piene di creature assetate di sangue, bensì una bellissima città, estremamente tecnologica, caratterizzata da numerosi grattacieli che sembravano sfidare il cielo e macchine volanti.

 

“ Come è possibile che nessuno sappia di questo posto?” domandò stupefatto il veggente, “ Non lo so, ma qualcosa mi dice che c'è qualcosa di losco sotto. Per precauzione è meglio non farci individuare” “ Sono d'accordo, ma cosa facciamo con gli altri? Se non ci vedono tornare potrebbero fare delle stupidaggini” “ Per adesso non possiamo far altro che sperare che abbiano fiducia in noi” “ E' un azzardo” “ Allora perché non fai una tua previsione? Così staremo più tranquilli” “ No, non posso”.

 

La ladra non insistette oltre capendo che l'amico non aveva alcuna voglia, perciò si limitò a proporre un piano alternativo: “ Come vuoi, faremo con i vecchi metodi, ci infiltriamo e troviamo un modo per far passare gli altri”.

Il gatto fece una faccia perplessa che spinse la ragazza a domandare “ Hai in mente un'idea migliore?” “ No, solo dubito che qui siano benvenuti gli stranieri” “ In effetti, quella barriera sembra proprio voler tenere fuori gli intrusi. Però non abbiamo alcuna informazione, per cui è meglio metterci all'opera e quando avremmo scoperto qualcosa in più ragioneremo sul da farsi” “ Mi sembra una buona decisione” “ Certo che lo è, in fondo proviene da me”, suddetta affermazione strappò un sorriso al simpatico animale.

 

Yuffie e Cat si mossero di soppiatto, erano certamente i membri più adatti del gruppo per un compito del genere, il loro passo così felpato faceva invidia anche ai più abili felini.

In questo modo raggiunsero le porte delle città senza dare nell'occhio, queste erano pattugliate da un paio di guardie con indosso un'armatura e delle armi hight-tech sconosciute.

 

“ Credo che la nostra supposizione fosse corretta, non vogliono degli stranieri” commentò la ragazza la cui attenzione venne attirata da un piccolo gruppo di persone di rientro nella città che, prima di essere fatte passare, vennero sottoposte ad un analisi da parte di uno scanner la cui luce si concentrò su un cip cutaneo.

“ Se vogliamo entrare senza destare sospetti, dobbiamo procurarci uno di quei cosi” sostenne il gatto, “ Sì e credo già di sapere come. Mi raccomando, stammi vicino” “ Va bene, tuttavia se mi spiegassi qual è il tuo proposito sarebbe meglio” “ Lo capirai da solo, sei un tipo sveglio” “ Insomma, se lo fossi davvero Liam sarebbe ancora qui” “ Non è stata colpa tua o di nessuno di noi, mettitelo in testa. Inoltre non ricordi le parole di Jack?” chiese la ragazza spingendo così l'amico a tornare a concentrarsi sulla missione.

 

Quando le guardia furono da sole, Yuffie teso loro una trappola: per prima le allontanò dal punto di guardia sfruttando uno speciale strumento che riproduceva un ruggito feroce. Dopo di che, una volta che i bersagli si erano diretti verso la fonte del suono, vennero messi a dormire da una speciale bomba soporifera.

 

“ Lo ammetto Yuffie, a volte tendo a sottovalutarti, ma hai davvero mille risorse” “ Grazie Cat, ma adesso tocca a te” “ Che devo fare?” “ Usa i tuoi artigli per estrarre quei chip” “ Tutto qui? Potevi dirmelo anche prima” “ Volevo tenerti un po' sulle spine” “ Avrai anche molte risorse, ma non tutte sono buone” scherzò il gatto prima di mettere in pratica il piano illustrato dalla giovane.

 

Le cose però non andarono esattamente come previsto, infatti il particolare oggetto era collegato alle vene degli uomini, rimuoverlo sarebbe equivalso ad ucciderli. Per fortuna il veggente dimostrò un'insolita abilità operatoria: con un preciso e rapido movimento tolse il chip e subito dopo riparò le vene danneggiate con una speciale combinazione di erbe.

 

“ Ecco fatto, però non li indosserei” sostenne Cat, “ Perché?” “ Se lo faremo si legheranno al nostro sistema circolatorio e non posso più ricreare la miscela di prima per curarci, almeno fino a quando non troverò dell'erba gatta” “ Capisco, allora proviamo a scansionarli così come sono, magari funziona lo stesso” “ Tentar non nuoce”.

 

Il duo si avvicinò alla porta di ingresso, senza destare l'attenzione di nessuno, la quale era protetta da una fitta rete di laser. Dopo di che scansionarono i chip ottenendo un insperato successo, la barriera protettiva si dissolse consentendogli di passare.

Decisero saggiamente di proseguire passando nell'ombra poiché se lì avevano dei sistemi di sicurezza tanto all'avanguardia era molto probabile che avrebbero individuato senza difficoltà dei volti sconosciuti come i loro, scelta che si sarebbe dimostrata molto saggia.

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Capitolo 24
*** Infiltrarsi ***


Infiltrarsi

 

Yuffie e Cat si spostarono rapidamente senza attirare l'attenzione di nessuno grazie al loro celebre passo felino, degno dei migliori maestri del crimine. Grazie a ciò poterono iniziare a studiare quella città che non doveva esistere, la prima cosa che scoprirono fu il nome, Vermillia, scritto praticamente in ogni incrocio.

Riguardo al resto invece non ebbero alcuna fortuna, notarono solamente che un piccolo gruppo di poliziotti pattugliava le strade seguendo sempre lo stesso schema: partivano dal centro per poi allontanarsi nei vicoli buoi che conducevano probabilmente alle zone periferiche.

 

Per trovare un modo per permettere agli amici di attraversare la barriera dovevano esporsi maggiormente, magari chiedendo in giro qualcosa a riguardo, ma per farlo avevano bisogno di un travestimento.

L'occasione perfetta si presentò sotto il loro naso quando un uomo con indosso un saio nero munito di cappuccio, passò proprio dove si stavano nascondendo.

A quel punto, dopo essersi scambiato uno sguardo d'intesa, il duo passò all'azione: per prima cosa Cat uscì allo scoperto fingendo di essere un normale gatto randagio attirando così l'individuo il quale venne messo fuori gioco dalla ragazza con un preciso colpo alla nuca.

 

“ Ok, con questo dovremmo passare inosservati, basta che non fai strani movimenti Cat” “ Non temere, me ne starò buono sulla tua spalla, speriamo solo di non aver assunto i panni di un qualche criminale” “ Da dove ti vieni quest'idea?” “ Un tizio che va in giro in questo modo potrebbe volersi nascondere” “ Vero, ma non credo sia questo il caso. Guarda”.

La ragazza mostrò un piccolo ciondolo a forma di croce celtica finemente lavorata, “ Secondo me è un religioso” “ Se hai ragione Yuffie ci è andata bene, di solito le persone di culto sono rispettate e ben volute” “ Quindi risponderanno alle nostre domande senza fare storie” “ Possibile, ma è meglio agire con cautela” “ Faremo a modo tuo per questa volta, forza salta dentro”, l'indovino sorrise suscitando la curiosità dell'amica che gli chiese “ Che c'è?” “ Sarebbe dovuto venire Zack, scommetto che avrebbe adorato starti appiccicato” “ Molto spiritoso” “ Lo so che lo sono, ma è la verità” “ Finiscila è datti una mossa” “ Come ti scaldi, non mi serve una profezia per capire che hai un debole per lui. Perché non glielo dici chiaramente, vi risparmierete un sacco di fatica”.

Imbarazzata e stufa di questo argomento, la ladra prese l'animala con la forza nascondendolo nella veste.

 

L'intuizione della giovane si dimostrò corretta, infatti ogni persona che incrociava il suo cammino faceva un inchino riverenziale e la salutava con una frase che non capiva poiché veniva pronunciata con un alfabeto a lei sconosciuto.

Comunque Yuffie sfruttò lo status acquisito per cercare di chiarire il mistero del luogo, alcuni non le risposero credendo che stesse scherzando dato che era impossibile che un persona del suo rango non conoscesse certe cose, altri invece l'assecondarono sebbene un po' stupiti da tali richiesta.

In questo modo la coppia capì che la barriera era alimentata da speciali bobine talmente potenti che il governo le aveva piazzate nella zona più ad ovest della città, luogo dove non avrebbero rischiato di far del male a nessuno. Come ulteriore precauzione erano avvolte da uno scudo ad alto potenziale elettrico che le rendeva intoccabili, tuttavia oggi era il giorno di manutenzione quindi suddetta difesa era assente.

 

Dopo aver ringraziato il gentile signore che l'aveva aiutata, la ladra studiò la mossa successiva insieme all'amico.

“ Siamo proprio fortunati che oggi sia il giorno di manutenzione, non solo potremmo sabotarle più facilmente, ma l'incidente non causerà troppi sospetti” “ Hai ragione Yuffie, ma se anche riuscissimo ad abbattere la barriera non faremo in tempo ad avvertire gli altri di quello che sta accadendo e temo che facciano una mossa azzardata” “ E' possibile, Barret e Zack non sono propriamente tipi riflessivi” “ Perciò è meglio che tu sia lì ad avvertirli quando la barriera cadrà” “ Vuoi occuparti da solo della difesa?” “ Sono il più adatto, tu invece recupera altre tuniche per i nostri amici” “ Se ne sei sicuro, va bene”.

 

Prima di separarsi Yuffie diede al veggente una piccola sfera blu, “ Cos'è?” “ Un EMP, piazzalo equidistante tra le bobine ed il gioco è fatto” “ Ok, grazie. Lo azionerà tra mezz'ora, credi di farcela entro questo tempo?” “ Me ne basta la metà, in fondo rubare è la mia specialità” concluse ladra congedandosi con l'amico.

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Capitolo 25
*** Attesa ***


Attesa

 

Mentre Cat e Yuffie stavano esplorando la misteriosa città, gli altri, rimasti all'esterno della barriera, sfruttarono la pausa forzata per fare il punto della situazione.

L'idea fu di Jack che ritenne opportuno procedere in tal senso visto che i recenti eventi avevano gettato un po' di confusione.

 

“ Quindi la nostra missione principale è salvare il Pianeta, ma si sta rivelando più complesso di quanto potessimo prevedere” iniziò il prode cavaliere, “ Già, non solo dobbiamo vedercela con Sephiroth, ma ho la brutta sensazione che ci ritroveremo coinvolti nella guerra tra Wutai e Shinra” aggiunse Wallace, “ Mi stupisce che Trey non fosse interessato al meteorite, nonostante ne conoscesse l'esistenza” “ Quel tizio era fuori di testa, non darei troppo peso al suo comportamento Zack” “ Sarà, però credo che ci sia qualcosa di losco Barret, anzi ne sono sicuro” “ E non dimentichiamoci della donna cadaverica” intervenne Red, “ Dici che anche lei ci metterà i bastoni tra le ruote?” “ Ci imbattiamo sempre nella sua opera, dubito che sia un caso Barret. Inoltre, a detta di Aerith, sta avvelenando il Mondo ad un ritmo preoccupante, quindi dovremmo sbarazzarcene” “ Non vedo l'ora” commentò Jack desideroso di vendetta, “ A proposito di Aerith, è via da un po'. Non le sarà successo mica qualcosa?” domandò Tifa guardando il bosco dove si era diretta l'amica, “ Sono certo che stia bene, ma è meglio se vada a chiamarla in caso Yuffie e Cat ci chiedano aiuto” “ Buona idea Red, vengo con te” “ Non serve Zack, da solo farò più in fretta” “ Come preferisci”.

 

XIII, seguendo il suo infallibile fiuto, rintracciò in un batter d'occhio la scia di profumo della ragazza che era diventata ancora più forte e dolce rispetto a qualche giorno prima. Il segugio sapeva perfettamente cosa le stava accadendo e si domandò se anche Cat sospettasse qualcosa, non aveva l'olfatto sviluppato come il suo, ma restava pur sempre un animale e quindi avrebbe dovuto essere in grado di percepire quello che lui aveva sentito da settimane.

 

Il cane si imbatté nella Cetra appena fuori dal bosco, la quale aveva una strana espressione, un misto tra amarezza e nostalgia. Ciò lo indusse a chiederle “ Cosa è successo lì dentro?” “ Niente” “ Sicura? Mi sembri triste” “ Non è niente tranquillo, dai andiamo dagli altri, sei venuto a cercarmi per questo no?” “ Sì”.

Red sapeva che l'amante dei fiori gli aveva mentito, ma non voleva farle pressioni, si sarebbe confidata quando se la sarebbe sentita.

Per cui tornò indietro, facendole però un'altra domanda “ Aerith, hai intenzione di dirglielo?” “ Di cosa sta parlando?” “ Lo sai bene”, l'amante dei fiori fece un lieve sospiro capendo di non poter ingannare il compagno di avventure “ Non lo farò, non è il momento” “ Sono tuoi amici Aerith, hanno il diritto di saperlo” “ C'è qualcun altro con cui devo condividerlo, devi essere lui il primo a saperlo” “ ...Mi sembra giusto, però cerca di stare di attenta soprattutto agli impatti” “ Ti preoccupi troppo, chissà come la prenderà Cloud? Diventerà ancora più protettivo di quanto non lo sia già? O darà di matto?” “ Non temere una sua reazione negativa, anzi sono sicuro che sarà felice, a modo suo“ Lo credo anch'io. Sai, ho come l'impressione che mi starà appicciato come non mai, cosa che non mi dispiace per niente. Sono così emozionata, ma allo stesso tempo spaventata” “ Non c'è niente di strano, sarebbe singolare il contrario. Inoltre non devi temere che qualcuno ti faccia del male, ci siamo noi ad aiutarti e presto tornerà anche Cloud, me lo sento” “ Sono fortunata ad avervi trovati, da sola dubito che sarei riuscita a fare molto” “ Non dire così, sei determinata come pochi” “ Può darsi, ma non avrei vissuto e provato tante cose” “ Se la metti in questi termini lo stesso vale per me, se non fosse stato per te sarei rimasto una belva con la mente annebbiata”

 

Il duo continuò il cammino continuando a conversare, sentendo di aver rinnovato e stretto ancora di più la loro profonda amicizia. Proprio perciò XIII si lasciò andare a confidenze, tra cui una riguardante lo stato della Cetra “ Sai Aerith, non mi sarei mai aspettato di percepirlo immediatamente, è davvero insolito, normalmente ci sarebbe voluto almeno qualche settimana”, l'amante dei fiori sorrise amorevolmente mentre con una mano si sfiorava dolcemente il ventre “ Devi tenere in conto chi sono i genitori, è normale che sia speciale”.

 

Intanto gli altri avevano iniziato a discutere su Sephiroth, mettendo sul tavolo ciò che avevano appreso. Il loro obiettivo era quello di trovare un punto debole così da avere una speranza di vittoria, tuttavia il Leggendario Soldier ne sembrava privo.

Vennero interrotti molto presto quando la barriera si dissolse permettendo loro di vedere una città che non doveva esistere e ciò li lasciò interdetti; stato d'animo che sarebbe cambiato grazie alle spiegazioni di Yuffie che stava correndo da loro con in mano delle tuniche nere identiche a quella che indossava.

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Capitolo 26
*** Pellegrinaggio ***


Pellegrinaggio

 

Il gruppo, comprensibilmente confuso nel vedere una città in un Regno che doveva ospitare solo morte, non esitò a chiedere a Yuffie delucidazioni, Quest'ultima raccontò tutto ed illustrò il piano elaborato con Cat.

“ Altre complicazioni, non c'è mai fine” sbuffò Wallace per niente entusiasta all'idea di dover introdursi clandestinamente, avrebbe di gran lunga preferito irrompere a testa bassa. Pensiero condiviso da Jack che non esitò a mostrare la propria insofferenza “ Non ho intenzione di indossare quello straccio, sono il grande cavaliere di Vivi, non mi nascondo davanti a niente ed a nessuno!” “ Ho come l'impressione che il tuo titolo qui non conti niente” commentò Zack che, nonostante fosse anche lui un tipo più improntato all'azione, intuì che sarebbe più saggio non attirare l'attenzione.

 

“ Non importa, dobbiamo trovare quel tempio il più in fretta possibile, non possiamo perdere tempo a giovare alle spie” aggiunse l'ex leader della Luce della Giustizia iniziando a camminare verso la città, “ Aspetta Jack!” esclamò la Wutai prendendogli il braccio, “ Non provare a fermarmi Yuffie, non sono un vigliacco che nasconde la propria identità” “ Ci sono cose più importanti di te e del tuo orgoglio. L'hai detto tu stesso, dobbiamo trovare il tempio il più velocemente possibile ed il modo migliore per farlo è agire di soppiatto. Non sappiamo quale sia la forza militare di questa gente, attaccarla sarebbe un azzardo troppo grande”.

 

Le sagge parole della simpatica ragazza persuasero l'uomo e persino Barret, infatti il duo si decise ad accettare il suo piano.

“ E va bene, dammi qui” disse scontento Jack prendendo la tunica per poi aggiungere “ Che la cosa rimanga tra noi” “ Sicuro” rispose la ladra felice di essere riuscita nel proprio intento.

“ Yuffie! Sei tornata, sei stata veloce” esclamò la Cetra in lontananza, ” Aerith dove sei stata? Eravamo in pensiero” sostenne Tifa muovendosi verso di lei, “ Ho fatto una passeggiata ed ho perso la cognizione del tempo. Allora, cosa sono quegli edifici?” “ Lascia che ti spieghi”.

Una volta che anche l'amante dei fiori e Red furono messi al corrente di quanto stava accadendo, i compagni poterono finalmente iniziare le investigazioni per trovare la posizione del secondo tempio perduto, ma non prima di aver risolto un piccolo problema: come far passare XIII.

Il segugio non poteva certamente passare inosservato e nessun travestimento sarebbe stato credibile. Bisognava che qualcuno lo nascondesse con sé, ma a differenza dell'indovino era grande. Per sua fortuna c'era Wallace, il muscoloso e possente uomo era l'unico a poterlo portare senza sembrare un mostro deforme. 

 

Intanto Cat, dopo essersi infiltrato nella sale delle bobine ed averle disattivate con l'EMP datogli dalla ladra, si stava nascondendo nell'ombra per evitare di essere visto dai tecnici riversatesi in quel luogo non appena c'era stata l'anomalia da lui creata. La cosa strana era la presenza di militari che li accompagnavano, chiaro segno che la sicurezza era un tema molto importante lì.

Il gatto non si trovava nella possibilità di affrontarli visto il loro numero e lo scarseggiare delle erbe che usava per le miscele, la maggior parte delle scorte erano state prosciugate durante lo scontro col falso Sephiroth e le poche che rimanevano dovevano servire solo in caso di estrema necessità.

Per cui decise di sfruttare le abilità feline per lasciare la struttura senza dare nell'occhio, obiettivo che realizzò piuttosto rapidamente.

 

Una volta che fu a distanza di sicurezza si concentrò sulla ricerca di Yuffie, era certo che l'amica aveva compiuto la sua parte del piano e di conseguenza aveva fatto entrare gli altri.

Cat sapeva che da questo momento in poi le cose si sarebbero complicate, muoversi in gruppo senza far insospettire nessuno sarebbe stato difficile specialmente in questo Regno che sembrava esperto nello scovare e tenere fuori gli intrusi.

 

Il gatto, seguendo le tracce d'odore di Aerith, le quali erano talmente intense che era riuscito a percepirle a km di distanza, arrivò nei pressi di una chiesa con la stessa croce che la ladra aveva trovato nel saio. Questo gli bastò per intuire che, almeno per il momento, stava procedendo tutto bene, quindi non gli restava che riunirsi alla squadra.

Per prima cosa si arrampicò su un albero lì vicino per poi saltare su un cornicione ed entrare sfruttando una finestra, con l'affresco di un angelo, aperta.

 

“ Cat, finalmente! Stavamo per partire” esordì Aerith che si trovava lì insieme a tutti gli altri, “ Partire per dove?” “ Per un pellegrinaggio” “ Vi sembra il momento?” “ Sì dato che ci porterà a destinazione” intervenne Tifa, “ Come?” “ I monaci di quest'ordine ci hanno fermato non appena abbiamo messo piede in città dicendoci che dovevamo prepararci per il pellegrinaggio verso il tempio sacro” spiegò Red la cui testa sbucava di fianco a quella di Barret, scena che fece ridere il gatto. Dopo essersi ripreso, fece una precisa domanda ” Credete che sia il tempio che cerchiamo?” “ E' probabile, in fondo l'hanno definito il luogo più importante di tutto il regno” spiegò Lockhart, “ Ok, allora non facciamoli aspettare ed incrociamo le zampe”.

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Capitolo 27
*** Il pretore ***


Il pretore

 

Il pellegrinaggio durò ben una settimana e non fu affatto una passeggiata di piacere, infatti il gruppo dovette attraversare degli impervi sentieri montani privi di un decente punto di ristoro.

Alla fine dei conti non era nulla di inconsueto per gli eroi, i quali, abituati a nascondersi da tutti, avevano una certa familiarità con ambienti del genere. Tuttavia in questa circostanza Red non poteva fare a meno di prestare speciali attenzioni ad Aerith ed in particolar modo per colui che portava in grembo.

Nonostante la Cetra non mostrasse alcun segno di insolito affaticamento o timore e sebbene sapesse che la nuova vita era dotata di una grandissima forza, il segugio era preoccupato. Tuttavia non poteva fare niente al momento soprattutto perché non poteva confidarsi con gli altri amici e non gli era nemmeno consentito di starle vicino, altrimenti avrebbe fatto saltare la sua copertura.

 

Comunque ci fu anche una nota positiva: Yuffie, da buona ladra, aveva ispezionato la chiesa dove gli altri monaci si stavano preparando prima di partire, trovando un antico chiostro chiuso a chiave che attirò la sua curiosità. Una volta aperto si imbatté in una cosa che la sorpresa: all'interno non c'era nulla di religioso, ma solo una grossa teca trasparente la quale custodiva un libro di modeste dimensioni dal titolo la storia Proibita. La giovane decise di prenderlo attratta dal suo nome, scelta che si dimostrò saggia poiché, nei momenti di sosta del pellegrinaggio, leggendolo capì molte cose.

 

In primo luogo scoprì il nome del culto in cui si erano infiltrati, Infinito, rimandante alla loro dottrina la quale riteneva che gli spiriti degli uomini non tornassero nel Pianeta, ma vagassero per l'eternità in quelli che chiamavano piani astrali. Sfortunatamente non c'era altro su questa misteriosa religione dato che la maggior parte del tomo raccontava la storia del Regno Proibito:

 

Secoli orsono era conosciuto come la Regione del Cristallo per via di un colossale cristallo cremisi, capace di conferire a chiunque superasse una prova non meglio specificata poteri magici incredibili. Esattamente per questo suscitò la bramosia delle altre potenze dell'epoca che ingaggiarono una sanguinosa guerra per prenderne il possesso.

Sebbene la cronaca ufficiale sostenesse che la lotta terminò con una reciproca distruzioni, in realtà i leader fecero un accordo segreto: più nessuno avrebbe messo piede nel Regno Proibito a patto che quest'ultimo avesse dato loro un frammento del cristallo e dei costanti contributi economici.

 

Yuffie restò affascinata da quanto appena letto che naturalmente comunicò agli amici alla prima occasione utile, anche se aveva ancora dei dubbi.

In primo luogo che fine avevano fatto i pezzi di quell'oggetto tanto speciale e poi come era possibile che un patto del genere fosse durato per centinaia di anni. Ci doveva essere necessariamente qualcos'altro sotto, forse un segreto capace di sconvolgere il Mondo intero.

 

Trascorsi setti giorni il folto gruppo giunse in un piccolo monastero, il quale si trovava poco distante da un maestoso tempio che si ergeva sulla cima di una montagna. Non appena Aerith vide quest'ultimo ebbe la conferma di trovarsi nel posto giusto, provò la stessa sensazione che aveva avuto quando era entrata nel primo tempio. Però questa volta Cloud non c'era e ciò avrebbe reso le cose più difficili sia praticamente che emotivamente.

 

Non appena oltrepassarono la soglia del modesto luogo di ritrovo trovarono un uomo con un lungo mantello nero lucido, in piedi davanti alla strana croce celtica.

Tutti i religiosi si inginocchiarono in segno di riverenza, dopo di che uno di loro chiese quasi timoroso ” Alto pretore, cosa la porta qui?”, il tizio si voltò mostrando il volto coperto da una maschera a forma di teschio sulla quale erano appese lunghe collane molto simili a spesse catene, “ Per smascherare e giustiziare dei luridi intrusi”.

 

Le parole dell'uomo era calme, ma comunque capaci di incutere timore, infatti fecero tremare tutti i religiosi i quali sapevano perfettamente di cosa il loro leader era capace.

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Capitolo 28
*** Prigionieri ***


Prigionieri

 

Il pretore era circondato da un'aura a dir poco inquietante, la quale trasmetteva un misto di terrore ed autorità invece di pace e sicurezza come ci si sarebbe aspettati da una figura religiosa del genere.

Aerith ebbe un brivido percorrerle la schiena, sensazione che le fece pensare che stava per accadere qualcosa di tremendo e sfortunatamente non era affatto in errore.

 

Il tizio con la maschera da teschio esordì in tono calmo, ma fermo “ Credevate davvero di poter passare inosservati ai miei occhi? Si vede che siete dei semplici intrusi”.

Gli eroi non risposero sperando di salvare in qualche modo la loro copertura, ma fu del tutto inutile poiché una potentissima folata di vento viola con sfumature nere tolse le tuniche a tutti i presenti, smascherando una volta per tutte gli impostori.

Quest'ultimi, intuendo che le parole non sarebbero servite a molto, estrassero le armi pronti alla lotta.

 

Tuttavia, prima che tutto potesse iniziare, il pretore prese nuovamente la parola “ Siete tipi combattivi, non mi stupisce. Sapete in circostanze normali vi avrei anche potuto permettere di vivere qui dato che non siete né della Shinra né dei Wutai né di qualsiasi altra potenza. Per farlo avreste dovuto stabilirvi in questo regno a vita dato che la sua esistenza deve restare nascosta, ma so che non lo farete vista la vostra missione”.

Il gruppo restò stupito, quell'uomo sembrava conoscere il loro proposito ed inoltre avevano il serio sospetto che sapesse molto anche sulla loro persona.

 

“ Se sai qual è il nostro scopo, non ci ostacolare” affermò con decisione Aerith, “ Non posso e non solo perché gridereste ai quattro venti cosa avete visto qui, ma soprattutto perché avete intenzione di mettere piede nel tempio sacro” “ Come fai dirlo?” chiese Barret, “ Non prendermi per stupito, è l'unica spiegazione logica, altrimenti per quale motivo avreste intrapreso il pellegrinaggio? Non di certo per la fede” “ E se anche fosse? Non vedo quale sia il problema” intervenne Zack, “ Nessuno può entrarci se non io” “ Perché mai?” domandò Cat, “ Semplice, io sono il prescelto del Cristallo, solo a me è concesso vedere i segreti che racchiude quel luogo”.

 

Il discorso del pretore fece riflettere sia Yuffie che l'amante dei fiori.

La prima intuì che quel tizio avesse a che a fare con il cristallo che aveva dato vita alla sanguinosa guerra appresa grazie al tomo e ciò rendeva probabile che colui che le stava sbarrando la strada fosse in possesso di un frammento di quel misterioso nonché potente oggetto.

La seconda invece era piuttosto perplessa sul fatto che l'uomo avesse messo piede nel tempio dato che solo ai Cetra ed a chi era stato benedetto da loro era concesso farlo. Era sicura che il pretore non fosse come lei, lo poteva sentire chiaramente, ma allo stesso tempo percepiva che in qualche modo era stato toccato dagli Antichi anche se non in modo benevolo.

 Ciò la portò ad una conclusione che decise di verificare “ Dici di aver scoperto i segreti di quel luogo, allora dimmi cosa sai della preghiera più pura?” “ Vuoi per caso farmi un tranello? Bhé ti è andata male, non si dice nulla del genere” “ Come sospettavo, non ti è stato concesso di conoscere niente. Sei riuscito ad entrarci sfruttando la tua forza, ma con ciò hai scritto la tua condanna. Sei stato maledetto dai Cetra, lo percepisco chiaramente ” “ Quante assurdità!” esclamò il pretore sollevando una mano intrisa della stessa energia che aveva generato il vento poco prima.

 

Gli eroi era pronti alla lotta, ma successe un evento che li colse completamente di sorpresa e che avrebbe messo tutti in pericolo.

Sotto i loro piedi, anche quelli dei monaci, si generò un diagramma a forma di pentacolo racchiuso in un cerchio, dal quale uscirono delle catene uncinate, grondanti uno strano liquido viola, che si conficcarono negli arti dei mal capitati. Questi tentarono di ribellarsi, ma svennero nel giro di pochi secondi proprio a causa della miscela, la quale era intrisa di un veleno che non causava la morte, ma aveva un poderoso effetto soporifero.

 

L'unica in grado di contrastare quell'attacco fu Aerith che dissolse il diagramma senza subire i danni.

La ragazza, riuscita nell'impresa grazie alla sua speciale magia, preparò uno speciale incantesimo per liberare e destare gli altri, purtroppo però venne anticipata dal pretore che, sostatosi verso di lei a gran velocità, le sussurrò “ Sei in gamba, riuscire a resistere al mio potere è insolito”.

Dopo di che le diede un preciso colpo alla nuca facendole perdere i sensi.

 

Subito dopo giunsero delle guardie con lo stemma della croce di quel culto, alle quali le fu dato un ordine dal pretore stesso: “ Portateli nelle segrete del Malboro, tutti tranne la ragazza castana” “ Cosa dobbiamo fare con lei vostra Santità?” “ Trasportatela delicatamente nella stanza del grande monaco, quando si sarà ripresa andò a parlarle” “ Certamente Santità” “ Mi raccomando non deve succederle niente, ho dei piani per lei” concluse l'uomo con fare preoccupante.

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Capitolo 29
*** Evasione ***


Evasione

 

Lockhart rinvenne dopo qualche minuto ritrovandosi in una fredda e buia cella, incatenata al muro. La prima cosa che fece fu quella di tentare di forzare le restrizione sperando di poterle rompere, tuttavia non c'era verso di farlo e non perché non era abbastanza potente, ma per via delle catene, le stesse che l'avevano fatto perdere conoscenza, le quali non le permettevano di attingere alla sua reale potenza.

 

“ Tifa, sei sveglia. Come stai?” domandò Barret che si trovava nella cella contigua, “ Mi sento debole, ma sono ancora tutta intera. Tu invece?” “ Come te, tutta colpa di queste cose!” “ Perché non usi la tua mitragliatrice?” “ L'avrei fatto se ce l'avessi con me, quei maledetti me l'hanno tolta insieme a tutte le materie” “ Non sono degli sprovveduti a differenza nostra, ci siamo fatti cogliere di sorpresa da quell'attacco come pivelli” “ Lasciamo perdere, al solo pensiero mi ribolle il sangue! Dobbiamo prenderci la rivincita” “ Prima pensiamo a liberarci ed a trovare gli altri” “ Sì, è la cosa migliore”.

 

Il duo iniziò a pensare ad un modo per fuggire, ma sfortunatamente non trovarono alcuna soluzione e come se non bastasse più si muovevano più si sentivano deboli.

Tuttavia, proprio quando stavano per preoccuparsi seriamente, udirono dei passi svelti seguiti da una vivace e familiare voce esclamare “ Eccoli! Vi abbiamo trovato finalmente!”, l'abile combattente marziale alzò lo sguardo e vide l'amica ladra, seguita da tutta la comitiva, dirigersi da lei.

 

“ Yuffie, ragazzi, sono così sollevata di vedere che state bene” sostenne felice la mora, mentre il leader dell'Avalanche chiese “ Anche voi siete privi di armi e scommetto che eravate incatenati con questi speciali oggetti, ma allora come avete fatto a liberarvi?” “ Merito mio e della negligenza di chiunque ci abbia messo qui” rispose la Wutai mostrando un piccolo attrezzo, simile ad un grimaldello, “ Questo è il mio asso nella manica quando si tratta di fuga, è un vero e proprio gioiellino dell'escatologia”.

 

La Wutai intuì che gli amici non avevano capito cosa intendesse, per cui glielo mostrò: le fu sufficiente poggiare l'oggetto sulle sbarre della cella affinché queste si sciogliessero come neve al sole.

La simpatica ragazza ripeté il gesto sia per le catene che tenevano legata Tifa al muro sia per Barret.

 

“ L'ho già detto prima, ma Yuffie sei eccezionale” affermò Zack poggiandole una mano sulla spalla in fare lievemente seducente che non diede per nulla fastidio all'amica, nonostante la difficile situazione.

“ Aspettate un attimo, dov'è Aerith?” domandò Lockhart, “ Non siamo riusciti a trovarla” spiegò Cat, “ Allora cosa stiamo aspettando, cerchiamola” “ Sono con te, ma prima dobbiamo uscire da queste segrete” intervenne Red, “ Perché non è qui?” “ No Barret, sento il suo odore provenire diversi metri sopra di noi. Devono aver capito che è speciale, per cui le avranno riservato un trattamento diverso” “ Spero che stia bene...” commentò timorosa la mora che stava iniziando seriamente a pensare che le speciale abilità dalla gentile amante dei fiori fosse più una maledizione che una benedizione.

 

Sfruttando il fiuto di XIII e gli acuti sensi di Cat la squadra individuò facilmente la strada per uscire dalla loro prigione.

 Avere degli animali nel team fu ancora una volta un enorme vantaggio poiché senza di loro si sarebbero certamente persi in quelle segrete estremamente simili ad un intricato labirinto.

Purtroppo le cose non andarono come previsto, infatti a qualche passo dalla scala che li avrebbe condotti al piano terra vennero intercettati da una mostruosa quanto schifosa creatura: si trattava di un essere di grandi dimensioni dotato di piccoli tentacoli rispetto alle sue misure, numerosi microscopici occhi ed un'enorme bocca ricca di aguzzi denti grondanti un liquido verde scuro.

 

“ Cavolo, un Malboro” commentò Zack che aveva già avuto a che fare con quel nemico durante il servizio presso la Shinra ed aveva imparato a portargli il rispetto che meritava.

“ Senza armi non possiamo fare niente” commentò Yuffie, “ Ci pensiamo io e Red a tenerlo impegnato, non ci servono le armi per combattere” “ E' troppo rischioso Tifa, il vostro stile vi metterebbe in serio pericolo. Sai benissimo che questo coso è specializzato in attacchi velenosi e senza le mie erbe, le nostre materia o la magia Aerith non potremmo curarvi” spiegò Cat portando un argomento piuttosto sensato.

 

“ Possiamo aggirarlo, è forte, ma poco intelligente” propose Barret, “ Può essere una soluzione, inoltre è lento nei movimenti, non dovremmo avere problemi a tenerci a distanza. Dobbiamo solo prestare attenzione agli sputi velenosi” aggiunse Jack il quale ne aveva già affrontato qualcuno proprio come Fair, “ Ok, è deciso” affermò la ladra, “ Vediamo di fare in fretta, non voglio lasciare Aerith da sola ancora a lungo” concluse Red decisamente preoccupato tanto quanto Tifa ed il prode cavaliere, sebbene quest'ultimo non lo desse a vedere.

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Capitolo 30
*** Disinfestazione ***


Disinfestazione

 

Il gruppo mise in atto la strategia appena elaborata, la quale si dimostrò piuttosto efficace. Infatti furono in grado di attirare il Malboro lontano dalla via d'uscita, stando ben attenti ad evitare i suoi attacchi a distanza. Dopo di che, sfruttando un secondo percorso scoperto da Cat, ritornarono presso le scalinate che portavano al piano terra. Tuttavia una seconda creatura, identica alla prima, sbarrò loro nuovamente la strada il che rappresentò un serio problema poiché riutilizzare il piano precedente sarebbe stato impossibile dato che si sarebbero imbattuti in colui che con tanta fatica aveva evitato.

 

“ Non c'è altra soluzione, dobbiamo affrontarlo” affermò Lockhart stringendo i pugni trovando il consenso degli amici, sebbene non fossero esaltati all'idea.

L'abile combattente marziale si lanciò all'assalto mettendo subito a segno un potente diretto verso un occhio dell'essere, attirando così la sua attenzione.

Sapeva che lottare con lui direttamente sarebbe stato un grosso rischio, perciò gli girò intorno fino a raggiungere la sua schiena dove scaricò una devastante combinazione di pugni culminanti con un destabilizzante montante.

Ancora una volta la mora mostrò la sua innegabile attitudine alla lotta, ma da sola e senza materie non avrebbe potuto vincere contro un Malboro di quelle dimensioni sia per via dell'assurda resistenza fisica del mostro, conferita da uno spessissimo strato cutaneo, sia per il suo istinto omicida.

 

La creatura reagì all'istante vomitando una sostanza di un verde tanto scuro da avvicinarsi al nero, la quale lo circondò costringendo la ragazza ad indietreggiare ed a prestare particolare cautela a dove mettere i piedi visto che anche il suolo si stava riempiendo di quel veleno. Dopo di che il mostro scattò in avanti spalancando le sue enormi fauci, chiaramente intenzionato a mangiarla, Lockhart fu tanto agile da evitarlo, saltandolo con un balzo degno di un'atleta olimpionica.

A quel punto il Malboro masticò la sua letale secrezione per poi sputarla verso la nemica, la quale ancora una volta fu capace di schivarla, tuttavia non avrebbe potuto resistere a lungo, cosa che fu limpida agli altri che pensarono ad un modo per aiutarla.

 

Red fu colui che trovò una soluzione: disse agli amici di cercare di guadagnare un paio di minuti poiché doveva preparare una tecnica su cui aveva lavorato con diligenza, la quale avrebbe certamente concluso le ostilità.

 

Zack, dando piena fiducia al segugio, andò in supporto di Tifa prendendo un pezzo di tubo arrugginito che utilizzò come arma. Non era niente di davvero utile contro il Malboro, ma il suo scopo non era sconfiggerlo quindi poteva andare bene.

 

Fortunatamente XIII fu di parola: dopo due minuti aveva accumulato l'energia naturale in una sfera di luce concentrata sulla bocca che non esitò a scagliare contro il mostro non appena i compagni presero una distanza di sicurezza. Il risultato della mossa speciale, l'esplosione stellare, andò ben oltre le sue più rosee aspettative, infatti l'impatto fu tale che non solo disintegrò il Malboro, ma causò ingenti danni alla struttura dell'edificio al punto da rischiare un crollo.

 

“ Wow Red, non credevo fossi tanto forte!” esclamò stupita la ladra, “ Concordo con te Yuffie, ma la prossima cerca di controllarti. Non fraintendermi sei stato grande, ma se facevi crollare tutto ci restavamo secchi” intervenne Barret, “ Hai ragione, mi spiace però...” “ Cosa c'è?” domandò Cat, “ E' strano, l'energia che avevo assorbito era ben calibrata, non capisco cosa è andato storto. Forse è la vicinanza del tempio dei Cetra o per il mio stato d'animo” “ Troveremo una spiegazione a tempo debito, ora andiamo da Aerith” affermò Lockhart ricongiuntasi col gruppo, “ Sì, meglio non lasciarla da sola, soprattutto adesso” “ Cosa intendi?” “ Niente Tifa, forza andiamo” concluse rapidamente il segugio che per poco non si lasciava scappare il segreto dell'amante dei fiori.

 

“ Ehi ragazzi, guardate un po' qui” chiamò Fair indicando uno squarcio sul muro, causato da XIII, che lasciava vedere una stanza piena delle armi che erano state loro confiscate.

“ Che fortuna! Con queste nessuno ci fermerà!” esclamò la Wutai correndo verso la preziosa attrezzatura, “ Red, nonostante la poco cautela ci hai proprio salvati, ottimo lavoro amico” si congratulò Wallace alzando il pollice in segno di approvazione, il cane avanzò senza dire niente tentando di nascondere, inutilmente, un sorriso di soddisfazione sul muso.

 

“ Grazie per l'aiuto di prima Zack, insieme facciamo una bella squadra” disse gentilmente Tifa all'amico poggiandogli una mano sulla spalla,  appena prima di recuperare gli oggetti che le appartenevano.

Fair restò stranamente senza parole ed iniziò a fissarla senza una ragione. Improvvisamente ebbe un forte mal di testa seguito da una visione verde: vide un se stesso più giovane salvare Lockhart da una macchina impazzita della Shinra.

 

Sembrava un ricordo così vero, ma era impossibile dato che l'aveva incontrata solo qualche mese prima quando era stata salvato da Cloud. Per cui pensò che fosse solo un effetto collaterale del fumo velenoso del Malboro, ma non poteva essere più lontano dalla verità.

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Capitolo 31
*** Un uomo viscido ***


Un uomo viscido

 

Aerith rinvenne su un letto comodo e profumato. Ancora prima di analizzare la stanza in cui si trovava, posò gentilmente una mano sul ventre per controllare se tutto fosse apposto.

“ Meno male, stai bene, non che avessi dubbi piccolo mio”.

 

Tranquillizzatasi sulle condizioni del figlio, la Cetra ebbe il tempo di dare solo una rapida occhiata a ciò che la circondava: era una camera piuttosto semplice e graziosa, ma l'atmosfera era strana anche se non sapeva capire il perché.

Pochi secondi dopo la porta si aprì lasciando spazio all'austera figura del pretore il quale le disse con tono pacato “ Guarda che coincidenza, ero proprio venuto a svegliarti”.

 

L'amante dei fiori, sebbene priva della sua asta magica, sapeva di poter perfettamente affrontare il nemico da sola visto che la sua magia sembrava capace di annullare quella di quest'ultimo, avrebbe solo dovuto prestare attenzione a non farsi sorprendere dalla velocità avversaria. Tuttavia decise di aspettare, prima voleva sapere perché le avesse riservato un trattamento tanto di favore.

 

“ Dove sono gli altri?” domandò la ragazza sinceramente in pensiero per gli amici, “ Sono mie prigionieri, ma stanno bene, per ora almeno” “ In che senso?” “ A seconda del tuo comportamento vivranno o morranno, è tutto nelle tue mani dolcezza”.

Intuendo che la situazione non si sarebbe risolta con le buone maniere, l'amante dei fiori iniziò a preparare un incantesimo che le avrebbe permesso di andare in soccorso dei compagni d'avventura, però aveva bisogno di qualche secondo perciò assecondò l'uomo.

 

“ Allora dimmi, cosa desideri da me” “ Non è nulla di difficile, diventa mia moglie” “ Come?!” esclamò incredula la castana, “ Forse sono partito troppo in fretta, lascia che ti spieghi” il pretore si avvicinò lentamente con passo deciso “ Sono in possesso di un potere eccezionale secondo a niente e nessuno, quindi puoi capire il mio stupore quando poco fa hai annullato la mia speciale tecnica e se a ciò si aggiungono le tue parole sul tempio Sacro la conclusione può essere una sola: sei un'Antica”.

 

Il pretore ridusse ulteriormente la distanza con la ragazza, la quale fece qualche passo indietro fino a toccare il letto con le gambe, “ Ho cercato a lungo qualcuna degna di portare in grembo il mio erede, ma nessuna è stata all'altezza. Sono sicuro che tu sia diversa, anzi scommetto che sei perfetta”.

A quel punto l'uomo si tolse la maschera mostrando un volto molto maturo, segnato da numerose cicatrici derivanti da molte battaglie, con l'intenzione di baciare Aerith la quale era profondamente disgustata sia dalle parole sia dalle azioni di quell'essere così viscido.

 

" E' così che tratti le donne?" " Prendo quello che voglio, sempre" " Mi fai schifo" " Come?!" “ Hai capito perfettamente, mi fai schifo e per la cronaca sono già impegnata con qualcuno infinitamente migliore di te” affermò insolitamente sprezzante la Cetra lanciando la sua speciale magia che immobilizzò completamente il pretore.

Quest'ultimo non riuscì ad utilizzare neppure un briciolo delle proprie abilità, ulteriore conferma di come la giovane fosse un terribile scontro per lui.

“ Sarai soddisfatta, i tuoi amici sono morti” minacciò l'uomo, “ Nelle tue condizioni non puoi muovere un muscolo, quindi ho tutto il tempo per liberarli e per scappare” “ Infida serpe, te la farò pagare!”.

 

L'erede degli Antichi lasciò la stanza senza badare alle parole del pretore anche se avrebbe voluto dargli una bella lezione per quello che aveva osato provare.

Se fosse stata una ragazza normale le cose sarebbero finite molto male, aveva potuto vedere una luce oscura in quell'essere unita ad una profonda lussuria che rendevano chiare le sue luride intenzioni. Il solo pensiero di ciò che avrebbe potuto farle e di quello che aveva già fatto ad altre giovani le fece correre un brivido lungo alla schiena, a cui presto si sostituì una profonda rabbia. Però non si fece trasportare dalle emozioni sapendo che doveva compiere un compito più importante, ma si ripromise che un giorno gliela avrebbe fatta pagare. 

 

Destino volle che appena messo piede in un lungo corridoio, non molto lontano da dove era rinvenuta, ritrovasse gli amici.

“ Aerith finalmente!” esclamò Tifa felice di rivederla, “ Stai bene?” domandò immediatamente Red, “ Sì, sono tutta intera” “ Meno male, avevo sentito l'odore di quel tizio che ci ha imprigionati in prossimità al tuo e quindi ci siamo precipitati da te” “ In effetti l'ho incontrato” “ Non ti avrà fatto del male?” chiesero in coro Zack e Jack, “ No, sono stato io a sistemarlo: l'ho immobilizzato, non ci darà problemi per un po' ” “ Ottimo lavoro, ci hai dato l'occasione perfetta per prenderci la rivincita” affermò il prode cavaliere, “ Già, cancelliamo l'onta sul nostro onore” aggiunse Fair, “ Non è una buona idea” esordì la ladra che aggiunse “ Dobbiamo sfruttare questa opportunità per raggiungere il Tempio” “ Concordo con Yuffie, il tempo stringe” commentò Cat, “ Infatti, ci rimangono appena tre mesi prima dell'impatto del meteorite” sostenne XIII trovando il favore di Barret il quale ordinò “ La priorità è salvare il Mondo, quindi non c'è nulla su cui discutere! In marcia!”.

 

Il gruppo corse verso la destinazione facendosi strada tra le varie guardie che occupavano il monastero, le quali non ebbero la minima speranza.

Fortunatamente il tempio era vicino, quindi lo raggiunsero in pochi minuti, ma una volta all'ingresso Aerith mostrò le sue perplessità.

“ Non so quanto tempo impiegherò a trovare quello che cerco e tra non molto il pretore sarà libero. Voi siete vulnerabile alla sua magia, mentre io posso contrastarlo senza problemi. Credo sia meglio sbarazzarci prima di lui” “ Non temere per noi, non cadremo nel medesimo tranello due volte” rispose il prode cavaliere che alzò lo scudo in alto affermando con convinzione “ Nessuno oltrepasserà la mia difesa!”.

Vedendo ancora titubante l'amante dei fiori, Zack le poggiò una mano sulla spalla e le fece un occhiolino rassicurante “ Jack ha ragione, lascia fare noi. Non possiamo aiutarti nel tempio, ma possiamo impedire a chiunque di darti fastidio“ Però” “ Non ti fidi dei tuoi amici?” “ Certo che mi fido” “ Allora, via e fai quello che devi” “ Va bene, ma vi darò comunque una mano”.

 

A quel punto la Cetra ruotò il bastone magico in senso orario per poi alzarlo in cielo, gesto che creò un diagramma di un bellissimo fiore ricco di petali rosa, di grandi dimensioni.

“ Wow, è stupendo” commentò Lochkart affascinata, “ Questa è una barriera che indebolisce ogni tipo di magia eccezion fatta per la mia. Fino a quando resterete al suo interno i poteri del pretore saranno inferiori al normale, ma dovrete stare comunque attenti poiché non li neutralizza” “ E' più che sufficiente, ora va” concluse Wallace alzando il pollice in segno di sicurezza.

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Capitolo 32
*** Una maggiore comprensione di sé ***


Una maggiore comprensione di sé

 

Aerith, dopo aver provveduto a dare una mano agli amici con la sua speciale barriera, si introdusse nel tempio sentendo un nodo alla gola. Una parte di lei non vedeva l'ora di conoscere più approfonditamente la propria stirpe ormai alle soglie dell'estinzione e cosa volesse dire la fantomatica preghiera più pura. Ma sull'altro piatto della bilancia sapeva che più andava avanti nel suo viaggio più si avvicinava il terribile evento voluto dal Destino che stava temendo profondamente sia perché rischiava di non vedere più l'amato sia poiché con lei sarebbe morta anche la nuova vita che portava in grembo. Proprio per quell'innocente creatura era più determinata che mai a combattere e vincere le trame del Fato così avrebbe potuto avere la vita che meritava con le due persone che amava di più al Mondo.

 

A differenza del primo luogo dei Cetra, questo era mantenuto alla perfezione però era privo di qualsivoglia incisione o affresco, il che poteva significare una cosa sola: il punto dove si trovava era un semplice specchio per allodole, il vero tempio era da un'altra parte.

A giudicare dalla sensazione che provava al momento doveva scendere, però non vedeva scale,  quindi analizzò con maggiore attenzione la struttura trovando un curioso foro sferico all'interno di un antico altare in pietra, anch'esso completamente spoglio.

 

In un lampo intuì che avrebbe dovuto inserire la sua speciale materia nella cavità, ma la sua strada venne sbarrata da un gigantesco cavallo con occhi di fuoco, sul quale c'era un cavaliere in armatura splendente con in pugno un'affilata spada.

Non appena lo vide l'amante dei fiori capì chi fosse, si trattava di un potentissimo Esper creduto perduto secoli fa, Odino il re del tuono.

 

L'essere, guardiano del monastero, mostrò immediatamente la propria ostilità lanciandosi all'attacco, fortunatamente la ragazza riuscì ad evitare il fendente deviandolo con un raggio magico, dopo di che lo stordì con una materia aerea, elemento superiore al fulmine che padroneggiava l'Esper.

La castana sapeva che affrontarlo sarebbe stata un'impresa ed inoltre non poteva perdere tempo dato che i suoi compagni potevano aver bisogno di lei molto presto, per cui sfruttò il proprio ingegno. 

Decise saggiamente di distrarlo creando diverse piccole creature magiche che attirarono immediatamente la sua attenzione e lo portarono lontano.

Così la gentile ragazza poté tranquillamente inserire la materia nell'alloggio dell'ara ed, esattamente come pensava, si aprì un passaggio segreto che conduceva in profondità.

 

Aerith lo percorse rapidamente arrivando in questo modo in una modesta stanza emanante una pressante energia, la cui fonte era sconosciuta. Purtroppo non trovò quello che si aspettava, infatti tutti gli affreschi erano troppo rovinati per poter trasmettere qualcosa di sensato. L'unica cosa che restava in condizione decente era un piccola targa con su impresse due incisioni: una riferente alla Benedetto dall'Antica e l'altra del rituale che bisognava eseguire al centro di quel luogo per poter capire il passato.

 

Alla lettura della prima, la giovane fece un dolce sorrise commentando “ Era così ovvio, perché non ci sono arrivata prima?”.

Dopo poco prestò attenzione alla seconda mettendo in pratica le istruzioni piuttosto semplici: doveva solamente poggiare la sua materia davanti a lei ed iniziare a pregare.

Fatto ciò ebbe l'istinto di chiudere gli occhi e nel giro di qualche secondo iniziò a vedere delle immagini narranti una storia.

 

I Cetra e gli esseri umani, molti eoni fa, strinsero un'alleanza per abbattere Jenova, leader e tiranno del Mondo. Riuscirono nell'intento solo dopo un'aspra lotta, senza però riuscire ad ucciderla dato che sembrava essere immortale. L'unica cosa che venne in mente loro fu quella di imprigionarla nelle viscere della Terra dove non avrebbe potuto far del male più a nessuno.

 

Allontanata la minaccia, la razza umana mostrò la propria natura iniziando a catturare degli Antichi per capire cosa li rendesse tanto speciali. Quest'ultimi, presi alla sprovvista, vennero annientati e chi sopravvisse fu ridotto in schiavitù. Fu un periodo buoi che trovò fine solo quando un piccolo manipolo di Cetra, riuscito miracolosamente a scappare, tornò da Jenova chiedendogli aiuto. La donna accettò la supplica per via del suo disprezzo verso l'uomo che a suo dire aveva sporcato la Terra che le apparteneva di diritto.

 

La guerra che ne seguì fu più devastante della prima, ma ancora una volta l'umanità prevalse grazie a dei Soldati potenziati con la Mako e con cellule di Jenova, sottrattele nel conflitto precedente. Si trattava dei primi Soldier, capaci di resistere, seppure per poco, alla devastante potenza della poderosa nemica. In particolare uno di loro fu in grado di distruggere il corpo di Jenova gettandolo nella bocca di un vulcano, ma preservò la testa che consegnò ai  propri capi come un dono il quale gli valse grandi onori.

 

Le sequenze successive erano troppe confuse da poter essere capite, ma sicuramente avrebbero acquistato un senso nell'ultimo tempio.

 

Aerith riaprì gli occhi quando sentì una flebile voce sussurrare “ Sei a buon punto, per l'ultimo tempio dovrai tornare nel luogo dove riposa il tuo amico caduto e seguire i fiori gialli ”.

La giovane, non vedendo nessuno intorno, intuì che aveva appena percepito la voce del Pianeta in modo chiaro, evento straordinario dato che fino ad ora aveva solo sentito dei confusi sussurri.

Inoltre, in quel preciso istante, si sentì percorrere da una nuova energia proveniente dal Mondo stesso che le stava conferendo dei poteri ben oltre la sua più fervida immaginazione.

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Capitolo 33
*** Strani ricordi ***


Strani ricordi

 

Mentre Aerith era intenta ad esplorare il misterioso tempio, il quale le avrebbe conferito un'immenso potere, tutti gli altri la stavano pazientemente aspettando senza però abbassare la guardia dato che si trovavano ancora in territorio nemico e soprattutto per l'alta probabilità di venire attaccati dall'infido pretore.

Tuttavia Zack stava avendo un comportamento curioso, non era loquace e spensierato come al solito, ma silenzioso ed assorto nei suoi pensieri. Quella strana visione su Tifa l'aveva destabilizzato profondamente, questo perché una parte di lui iniziò seriamente a pensare che per qualche ragione avesse rimosso il loro primo incontro; però neanche la mora sembrava ricordarsi di lui.

Per togliersi ogni dubbio al riguardo, decise di parlare con l'amica sperando di trovare una soluzione.

 

Però, non appena incrociò i suoi meravigliosi occhi rossi, ebbe nuovamente un tremendo mal di testa seguito da un'altra visione verde: vide una disperata Lockhart, con addosso curiosi abiti da cow girl, lanciarsi all'attacco di Sephiroth venendo brutalmente sconfitta con un semplice fendente.

 

“ Stai bene?” chiese la mora toccando gentilmente la spalla di Fair, “ Sì, ho solo avuto un attimo di sbandamento” rispose il moro cercando di nascondere il proprio turbamento.

Una volta ripresosi un po', le domandò senza esitazione “ Senti Tifa per caso ci siamo incontrati prima di quando Cloud mi ha portato da voi qualche mese fa?” “ No” “ Sicura?” “ Assolutamente, mi ricorderei di te, non sei un tipo comune” “ Lo prendo come un complimento” “ Lo è, ma perché me lo chiedi?” “ Sarà colpa dei fumi velenosi del Malboro o di questo assurdo Regno, ma sto avendo delle specie di visioni" “ Visioni?” “ Sì, su un nostro incontro passato” “ Strano...” “ Molto strano direi".

 

In quel preciso istante Fair ebbe un altro tremendo dolore alla testa che però questa volta non gli fece rimembrare niente. Udì solamente la voce del leggendario Soldier affermare con tono fermo e minaccioso “ Sto arrivando fratricida”.

 

“ Zack!” lo chiamarono in coro Tifa e Yuffie molto preoccupate per il suo comportamento , “ Sto bene, sto bene” “ Ne sei sicuro amico?” “ Sì Barret, non è nulla” “ Lo spero per il tuo bene, perché al momento non puoi far altro che sopportare” intervenne pragmatico Jack, “ Cosa ti senti?” domandò Cat volendo capire se fosse possibile trovare un qualche rimedio temporaneo in attesa del ritorno della Cetra che sicuramente avrebbe trovato una soluzione.

 

“ L'ho già detto, non è niente” ribadì il moro, “ Hai gli stessi sintomi di Cloud, un tremendo mal di testa che ti colpisce all'improvviso” intervenne XII con convinzione, “ Ora che mi ci fai pensare, hai ragione” commentò Lockhart, “ Anche Cloud ha cose simili?” “ Sì Zack, me l'ha confidato Aerith” rispose il segugio, “ Quindi lei sa a cosa è dovuto” “ No, almeno che io sappia” “ Cosa significa?” “ Non mi ha voluto specificare che cosa sia o quale sia la causa scatenante, so solo che durano pochi, ma intensi secondi” “ Aspetta un attimo, se non ricordo male Aerith è capace di far passare il dolore” , “ No Tifa” “ Ma come Red? L'ho vista con i miei occhi” “ Lei può solo alleviare la sofferenza dopo che il male è passato, ma non credo che funzionerà in questo caso” “ Perché?” “ Semplice Yuffie, c'è bisogno di un legame profondo, uno che esiste solo tra amanti o tra stretti familiari” “ Cavolo, non ci voleva. Che cosa strana però...” commentò la ladra esprimendo con precisione il pensiero comune.

 

Zack restò a lungo a riflettere su quanto appena accaduto, specialmente sulla parola fratricida. Cosa mai avrà voluto dire Sephiroth? Forse si riferiva allo loro scontro di molti anni fa, ma non era riuscito ad ucciderlo, era stato Cloud a farlo e solo perché l'aveva colto alla sprovvista.

Non dovette attendere a lungo la risposta, infatti ebbe per la terza volta in pochi minuti quel lancinante dolore seguito da una visione: c'era lui intento a combattere contro un uomo più maturo che brandiva una Buster Sword identica alla sua, segno che si trattava di un Soldier.

Vide che riuscì a spuntarla solo dopo una dura lotta e prima che il nemico morisse gli sussurrò una frase “ Se proprio devo andarmene tanto vale che sia per mano di uno dei miei cadetti...”.

 

Tornato alla realtà, Fair non ci stava capendo più nulla: sentiva che quei ricordo erano veri, ma allo stesso era certo che non l'aveva vissuti, non avrebbe potuto dimenticare tanti episodi importanti e poi c'era la risposta di Tifa a supportare la sua tesi. Eppure, nel profondo, qualcosa stava riaffiorando, un qualcosa che apparteneva, ma allo stesso tempo non apparteneva, a lui.

 

Molto presto Zack avrebbe risolto il mistero grazie all'ultima persona che avrebbe immaginato di incontrare in un posto del genere, risposta che gli avrebbe scatenato un terremoto interiore tanto forte da rischiare di compromettere la sua sicurezza e l'intera missione.

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Capitolo 34
*** Un nuovo potere ***


Un nuovo potere

 

Aerith si prese qualche momento prima di uscire dalla speciale stanza.

Non riusciva a credere a quanto aveva visto: tutto quello che sapeva o credeva di sapere sul passato della propria stirpe era sbagliato o quantomeno impreciso. Inoltre era consapevole che doveva scoprire ancora molto altro ed era certa che avrebbe trovato tutta la verità nell'ultimo tempio, ragione in più per raggiungerlo il più in fretta possibile.

 

Non sapendo quanto tempo aveva trascorso in quell'edifico, decise di tornare subito dagli amici. Prima però raccolse la sua materia che aveva subito un piccolo cambiamento: il suo colore era passato dal blu intenso, ad un azzurro pallido attraversato da venature bianche.

Non appena la prese percepì un eccezionale aumento della nuova energia che aveva sentito scorrere dentro di sé dopo la precedente preghiera, ciò le diede la certezza che adesso avrebbe potuto essere ancora più d'aiuto ai compagni d'avventura.

 

Nel frattempo quest'ultimi, turbati dai recenti malesseri di Fair, videro il momento di riposo giungere al termine per via del pretore che stava correndo verso di loro avvolto da una minacciosa aura viola.

“ Eccolo che arriva” commentò Cat, “ Che venga pure, assaggerà il mio piombo” “ Fermo Barret, lascialo a me” intervenne Zack estraendo la Buster Sword, “ Non credo che sia una buona idea combatterlo da solo, soprattutto considerato il tuo stato attuale” “ Proprio per questo ho bisogno di sfogarmi e non c'è niente di meglio di un bel combattimento. Tranquilla Tifa, andrà tutto bene” concluse il Soldier scattando contro il nemico.

 

L'infida figura del culto Infinito, furioso come non mai per essere stato preso alla sprovvista dalla Cetra, attaccò immediatamente il moro creando alcuni diagrammi sul terreno dai quali sarebbero dovute spuntare le catene soporifere, Tuttavia non accadde nulla, tutto merito della barriera di Aerith che ebbe un effetto eccellente contro la magia del nemico.

 

“ Che Diavolo?” chiese incredulo l'avversario, “ Non distrarti!” esclamò il giovane eroe dai capelli neri scagliando un possente fendente, il quale venne bloccato da una lancia viola creata dal nulla. Approfittando del momento di stallo, il viscido essere provò di nuovo ad usare le proprie abilità con l'intenzione di dar vita ad una grande esplosione, invece riuscì a creare solo una piccola sfera viola la cui onda d'urto venne difesa senza problemi dall'eroe che tuttavia fu costretto ad arretrare di qualche passo.

 

A quel punto il pretore guardò il terreno notando alcune linee tra il rosa ed il rosso che costituivano i petali di un fiore.

“ Ora capisco, quella piccola puttana! Questa me la pagherà molto cara! Per prima cosa vi ucciderò nel modo più doloroso che conosco, poi mostrerò i vostri brandelli all'Antica ed infine sfogherò le mie più cupe perversioni sessuali su quel corpicino mozzafiato” sostenne furente l'uomo, il quale venne travolto in pieno da un colpo di spada intriso di pura luce, opera di Jack.

 

Il prode cavaliere lo condannò, decisamente arrabbiato “ Per il tuo animo putrido, ti giustizierò qui ed ora!” “ Jack che fai? Questo è il mio scontro” “ Anche il mio Zack, in assenza di Cloud spetta a me proteggere Aerith”.

Fair, pur non capendo il motivo di quest'improvvisa volontà di difendere la castana, capì il punto di vista dell'amico e quindi non protestò oltre. Tuttavia disse un'ultima cosa prima di sistemare il pretore, per il quale stava provando un profondo odio, “ Va bene, ma sappi che Aerith sa badare benissimo a se stessa” “ Lo so, però è troppo pura per potersi sporcare le mani con feccia del genere” “ Su questo punto mi trovi d'accordo” concluse il moro determinato più che mai.

 

Intanto l'amante dei fiori, tornata al piano terra, era prossima all'uscita. La sua avanzata però venne nuovamente sbarrata dall'Esper molto irritato per aver fallito nel proprio compito. La sua rabbia fu subito evidente, infatti non tergiversò un attimo ad attaccarla con con tutta la forza che aveva.

La ragazza stranamente non si mosse di un centimetro né utilizzò una qualche magia, bensì si limitò a poggiare l'asta magica a terra creando un'onda calda di pura energia, per poi dire con fermezza “ Odino!”.

Il cavallo della maestosa creatura si fermò di colpo abbassando lo sguardo, gesto replicato anche dal cavaliere, chiaro segno di sottomissione.

Il maestoso essere sostenne nella lingua del Pianeta, comprensibile solo da Aerith, “ Tu sei degna del potere di questo luogo, signora dei Cetra. La tua missione resta comunque piena di ostacoli, perciò ti assisterò come meglio potrò”.

 

Detto ciò l'Esper divenne una materia rossa che si inserì magicamente nell'arma dalla giovane che commentò con profonda gratitudine “ Grazie Odino per il tuo dono, non lo sprecherò”.

 

La Cetra, superato anche questo incontro, poté finalmente ricongiungersi con gli altri, i quali sarebbero rimasti senza parole al cambiamento che aveva subito in così breve tempo.

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Capitolo 35
*** Complicazione ***


Complicazione

 

Zack e Jack erano in netto vantaggio contro il pretore che, per via della barriera della Cetra, non riusciva ad imprimere forza nei suoi attacchi. Tuttavia l'esito dello scontro non era affatto certo, infatti se da un lato gli eroi non avevano subito neanche un graffio, dall'altro anche il nemico continuava ad essere in salute. Più precisamente tutte le ferite che questi subiva si rigeneravano all'istante, di conseguenza lo scontro sarebbe potuto continuare all'infinto.

 

Ad un tratto però accadde un evento inaspettato: la magica difesa della castana svanì nel nulla permettendo così all'infido essere di combattere appieno delle sue potenzialità.

“ Finalmente! Adesso vi farò rimpiangere di aver osato levare la vostra lercia mano su di me!” esclamò in tono malvagio l'uomo religioso che caricò una colossale sfera violacea la cui forza era tale da impensierire persino il valoroso duo.

 

“ Sparite dalla mia vista! Giudizio dell'infinito” sostenne il nemico scagliando il possente colpo il quale, appena prima di esplodere in una devastante bomba oscura che avrebbe annichilito l'intera area circostante, si scontrò contro uno spesso raggio di pura luce calda, la quale non solo contrastò senza problemi la mossa del subdolo essere, ma l'inglobò facendola sparire nel nulla. Inoltre travolse in pieno l'uomo religioso arrecandogli profonde ferite su tutto il corpo che, stranamente, non guarirono.

 

Gli ultimi secondo colsero di sorpresa i compagni d'avventura, stupore che aumentò quando percepirono un gradevole vento tiepido, accompagnato da meravigliosi petali gialli, capace di trasmettere loro un profondo senso di sollievo e pace.

 

“ Scusate se ci ho messo tanto, spero comunque di essere in tempo” esordì l'amante dei fiori alle loro spalle tenendo in mano la preziosa asta magica, “ Aerith, sei stata tu?” chiese incredula Yuffie, “ Chi altri sennò?” “ Wow, sei stata eccezionale” si complimentò Zack, “ Non sapevo fossi capace di fare una cosa del genere” commentò Barret decisamente confuso, “ Non potevo, ma adesso sì” “ Merito del tempio?” “ Esatto Red” “ Hai scoperto dove si trova la destinazione finale?” chiese curioso Cat, “ Nei pressi del villaggio di Liam” “ Niente di più preciso?” intervenne Tifa, “ Dobbiamo seguire i fiori gialli” rispose la castana la quale, intuendo che le sue parole potevano sembrare oscure, aggiunse “ Vi spiegherò meglio dopo, adesso andiamocene da questo Regno” “ Buona idea, ma prima” disse il prode cavaliere poggiando lo sguardo sul pretore che si era appena rimesso in piedi con molta fatica.

 

L'uomo, la cui maschera era andata distrutta, guardò rabbioso la Cetra affermando “ Ti ho sottovalutata, lo ammetto. Però se credi che ti lascerò andare ti sbagli di grosso, sei perfetta per portare in grembo il mio erede” “ Te l'ho già detto, sono impegnata e poi non starei mai con un tipo come te” “ Piccola puttana insolente, ormai sei di mia proprietà, vuoi mettertelo in”, il pretore venne bruscamente messo a tacere da Jack che gli frantumò la mandibola con un devastante colpo di scudo.

 

“ Sembra che l'attacco di Aerith ti abbia reso finalmente vulnerabile, il che significa che posso porre fine alla tua misera vita” sentenziò il coraggioso cavaliere pronto a trafiggere il nero cuore nemico, ma venne bloccato dalla melodiosa voce dell'erede degli Antichi la quale esclamò ” Fermo Jack! Non serve, ormai non può nuocere più a nessuno” “ Per il momento, ho sentito cosa ti voleva fare e sono certo che l'ha già fatto a molte altre ragazze, non merita di vivere” “ Non spetta a noi deciderlo, inoltre non sarà più e dico mai più in grado di usare le sue abilità” “ Che significa?” “ Il colpo che gli ho inferto l'ha privato della sua magia” “ Sei capace di fare anche questo?” chiese con occhi spalancati Fair, “ Solo contro certi tipi di magia” “ Resta comunque una cosa fuori dal Mondo, qualsiasi cosa ti sia successo nel tempio ti ha fatto davvero bene” “ Già, sento di essere più vicina alla vera me” commentò la ragazza con una strana espressione.

 

“ Ti rendi di cosa hai fatto? Senza il mio potere non potrò proteggere questo Regno dal meteorite!” urlò furibondo il pretore, “ Non ci saresti mai riuscito, neanche io sono capace di farlo, non ancora almeno” rispose l'amante dei fiori con tanta fermezza da mettere a tacere il nemico.

 

Proprio quando il gruppo, dopo aver persuaso Jack a lasciar andare l'avversario, era pronto alla fuga si sentì, provenire dal nulla, il suono di un organo e dei cori da chiesa di quelli capaci di trasmettere un senso di soggezione e timore.

“ Ma che?” domandò Wallace guardandosi intorno, cercando di trovare la fonte del suono, però l'unica cosa che vide fu una piuma nera scendere dal cielo. Di conseguenza alzò lo sguardo vedendo così una figura avvicinarsi al suolo.

 

Si trattava di Sephiroth che, una volta atterrato, estrasse la lunga Katana senza pronunciare parola assumendo una particolare posizione: impugnò l'elsa dell'arma con entrambi le mani, poi ruotò il braccio sinistro in alto fino a posizionarlo di fianco la guancia sinistra, facendo altresì in modo che la lama, rivolta verso l'alto, puntasse in direzione degli eroi.

 

Zack e Jack sudarono freddo nel vedere quella posa, “ Tutti dietro il mio scudo, veloci!” esclamò il cavaliere palesemente agitato, “ Perché?” chiese Lockhart, “ Sta per lanciare l'Octaslash” “ L'octa che?” si intromise la ladra, “ L'Octaslash, una delle sue mossi più potenti e letali. Non a caso è soprannominata gli otto fendenti della morte” spiegò Fair tentando di mantenere la calma che stava lasciando il suo spirito ed a ben ragione. Aveva avuto modo di vedere la pericolosità di quella mossa e quindi sapeva che se il Leggendario Soldier l'avesse veramente lanciata difficilmente lui ed i suoi amici sarebbero riusciti a resistere.

 

Il Leggendario Soldier rimase immobile fissando dritto negli occhi Aerith mentre un sorriso si formava sul volto, spingendo la giovane a poggiare istintivamente una mano sul ventre in fare protettivo.

“ Molto interessante...e bravo Cloud, ora hai un qualcosa in più per cui lottare” sussurrò Sephiroth prima di lanciare una materia la quale aprì dei warp che aspirarono tutti gli eroi, eccezion fatto per Zack e Jack, i quali capirono che quel terribile nemico voleva affrontare solo loro, ma perché?

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Capitolo 36
*** Il quasi scelto dal Destino ***


Il quasi scelto dal Destino

 

Zack si guardò intorno cercando di metabolizzare quanto appena successo, l'azione di Sephiroth era stata tanto repentina da coglierlo completamente alla sprovvista.

Non ci volle molto prima di iniziare a preoccuparsi seriamente, temeva che gli amici fossero stati imprigionati o spediti in qualche luogo pericoloso o addirittura qualcosa di peggio; in fondo ci si poteva aspettare di tutto dal temibile avversario che gli si parava davanti.

 

“ Penseremo agli altri dopo, adesso non perdere la concentrazione” affermò con decisione Jack leggendo bene l'animo del compagno d'armi.

Quest'ultimo avrebbe voluto obiettare, però si rese conto che sarebbe stato non solo inutile, ma inopportuno: già affrontare l'Eroe sarebbe stata un'impresa, ma farlo distratti sarebbe equivalso al suicido. Per cui strinse la presa sulla fidata Buster Sword ripromettendosi di ritrovare i compagni una volta finito col nemico.

 

Sephiroth, inaspettatamente, abbandonò la posizione dell'Octaslash limitandosi ad avanzare verso Fair senza mai togliere lo sguardo dai suoi occhi, il che infastidì il prode cavaliere poiché ebbe l'impressione di non essere considerato come una minaccia. Quindi, volendo far ricredere la nemesi di Cloud, fu lui il primo ad attaccare con un potentissimo fendente trasudante pura energia luminosa, il quale tuttavia venne bloccato senza alcun problema dal Leggendario Soldier che gli disse “ Non sei colui che cerco al momento, ma se vuoi unirti al divertimento non te lo impedirò” “ Dovrei restare in disparte quando ho l'opportunità di eliminare il più grande problema del Mondo!?”.

 

Data la sua risposta, Jack ruppe lo stallo per poi riprendere a lanciare una rapida successione di colpi di spada, nessuno dei quali andò lontanamente vicino a centrare il bersaglio.

“ Non sei alla mia altezza e non lo sarai mai” senteziò Sephiroth con una imbarazzante sicurezza che sfortunatamente non era frutto del solo ego. Infatti fu capace di mettere a segno un fendente la cui onda d'urto taglio di netto una colonna esterna del tempio; se non fosse stato per il suo speciale scudo anche l'ex leader della luce della Giustizia avrebbe fatto la stessa fine.

 

Vedendo in palese difficoltà l'amico, Fair si gettò nella mischia, il gesto che Sephiroth stava aspettando.

Dopo essersi sbarazzato di Jack con una particolare materia in grado di generare delle piccole, ma potenti esplosioni, il bianco soldato bloccò il fendente del Soldier con la propria lama mettendosi nella perfetta posizione per guardarlo dritto negli occhi.

Il moro tentò di allontanarsi, ma non ci riuscì sentendosi stranamente bloccato, “ Ti ricordi di Angeal?” domandò la nemesi di Strife.

Quel nome scatenò nuovamente la visione che Zack aveva avuto poco prima, quella della lotta con l'uomo con la Buster Sword identica alla sua, ma questa volta capì chi fosse quell'uomo, si trattava del suo istruttore, colui che l'aveva reso un valoroso guerriero.

 

Sebbene l'ex fiamma della Cetra non disse nulla, la sua espressione fu più che abbastanza per l'Eroe che commentò col tipico sorriso “ Come pensavo, sei anche tu come Cloud, sei mio fratello ed inoltre hai uno stretto legame con Aerith. Se le cose fossero andate leggermente diversamente saresti potuto essere tu colui che mia madre ha prescelto, peccato per te che non sia così” “ Cosa significa? E cosa sono quelle visioni?” “ Quello che vedi è ciò che sarebbe dovuto accadere”.

 

La criptica dichiarazione di Sephiroth non solo non chiarì i dubbi dell'eroe, ma gli causò una nuova visione: si vide davanti ad un vero e proprio esercito di militari della Shinra chiaramente intenzionato ad ucciderlo. Lui, non pensando minimamente ad una improbabile fuga, strinse la presa sulla Buster Sword affermando, prima di lanciarsi all'assalto, “ Abbraccia i tuoi sogni e proteggi sempre il tuo onore di Soldier!”.

 

Dopo aver avuto un momento di offuscamento, ebbe modo di osservare il campo di battaglia pieno di cadaveri dei membri della Shinra e lui stesso steso a terra con una profonda ferita al torace ed un'altra all'addome.

A seguire udì la voce di Strife chiamarlo nell'inutile tentativo di evitare l'inevitabile, allora, con l'ultimo respiro in corpo, disse al caro amico, affidandogli la propria lama, “ Cloud, tu devi continuare a vivere. Ti dono questa spada e con essa il mio spirito.., sei la mia eredità vivente”.

 

Tornato alla realtà Zack fece dei respiri affannosi, quello che aveva vissuto era stato così reale da fargli credere per un momento di essere davvero morto, eppure era lì, perfettamente in salute.

 

A quel punto il leggendario Soldier, puntando la lunga katana verso di lui, sostenne “ Il Destino reclama la tua vita, sarai capace di resistergli? Vediamo se”, il nemico venne bruscamente interrotto da un'onda d'urto di luce che tuttavia contrastò senza problemi.

“ Zack non dargli ascolto, non permettergli di innestare dei dubbi nel tuo cuore!” esclamò Jack tornando al fianco del compagno,

“ Non succederà tranquillo, anzi ora sono ancora più deciso a sconfiggerlo così da potermi fare spiegare un paio di cose” rispose il moro cercando di non pensare a quella terrificante visione che, in realtà, l'aveva scosso nel profondo.

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Capitolo 37
*** Orgoglio ed onore ***


Orgoglio ed onore

 

Jack e Zack, dopo essersi presi un attimo per raccogliere pensieri ed energie, si lanciarono nuovamente all'assalto confidando di poter sconfiggere e catturare Sephiroth, sicurezza derivante da un'incauta incoscienza dato che difficilmente avrebbero potuto vincere senza l'aiuto dei compagni. Comunque nella situazione in cui si trovavano non potevano far altro che combattere e tanto valeva essere convinti delle proprie abilità.

 

L'andamento dello scontro si registrò nel prevedibile registro: il Leggendario Soldier tenne testa al duo senza il minimo problema limitandosi ad affrontarli con una sola mano e senza utilizzare attacchi magici.

Nonostante l'evidente inferiorità gli eroi non si fecero scoraggiare, dopo tutto poteva essere un bene che il nemico li stesse prendendo sotto gamba poiché avrebbero potuto coglierlo di sorpresa.

 

Il prode cavaliere, stanco di venire umiliato in quel modo, attinse a tutto il proprio potere ricoprendosi di un'aura di pura luce capace di offrirgli un elevato potere offensivo ed una difesa inespugnabile. Una cosa simile successe a Fair il quale, spinto da un'istintiva volontà di cambiare quello che sarebbe dovuto essere il suo Destino, iniziò a sentirsi percorrere da un incredibile potere dalla provenienza sconosciuta.

 

“ Facciamogli vedere di cosa siamo capaci!” “ Puoi contarci Zack, Sephiroth preparati a pagare per i tuoi crimini!” esclamò Jack iniziando a sferrare dei possenti fendenti i quali purtroppo non ebbero effetto visto che l'avversario li bloccò tutti. Tuttavia non si trattava di colpi lanciati a casaccio, infatti lasciarono dietro di sé piccoli aghi di luce sospesi in aria.

Prima che il leggendario Soldier potesse fare qualsiasi altra mossa venne ingaggiato dal moro il quale, sebbene non fu in grado di colpirlo, riuscì a tenerlo impegnato quel tanto che serviva al compagno per preparare la sua mossa migliore.

 

L'ex leader della speciale forza di Vivi fece coinvolgere quegli strani aghi verso di sé, i quali si conficcarono piuttosto violentemente nel suo scudo che iniziò a brillare ancora più intensamente.

Quando divenne tanto luminoso da essere accecante, intimò all'amico di spostarsi, successivamente affermò “ Questo colpo racchiude tutti i desideri di vendetta dei miei soldati che hanno perso la vita per mano tua. Vai da loro e chiedigli perdono: brillamento della Giustizia!”.

Dal portentoso strumento difensivo del cavaliere si generò un colossale fascio luminoso colma di energia distruttiva che travolse in pieno la nemesi di Cloud.

“ Non credere sia finita!” aggiunse Zack che facendo roteare la Buster Sword in aria fece cadere una serie di piccoli meteoriti dall'incredibile tasso di mortalità.

 

L'eccezionale combinazione di attacchi diede speranza alla coppia, forse erano davvero riusciti in un'impresa impossibile.

Purtroppo si sbagliavano di grosso, Sephiroth sbucò fuori dal fumo senza neanche un graffio e col solito sorriso arrogante.

“ Di cosa è fatto?!” domandò incredulo Jack, “ Avrà usato una speciale materia, non c'è altra spiegazione” rispose il Solider pensando ad un modo per ribaltare le sorti dello scontro.

 

Stranamente il figlio di Jenova non passò al contrattacco, bensì si diresse verso il pretore, il quale aveva perso i sensi a causa degli effetti del devastante colpo di Aerith.

" Hai tentato di impadronirti del potere della mia stirpe con la forza e per questo sei stato maledetto. Saresti dovuto morire tempo fa, ma se sei ancora qui ci può essere solo una spiegazione" disse il fortissimo villain mentre apriva il torace dell'uomo religioso con una precisa incisione ad Y. Fatto ciò prelevo un oggetto scintillante grande come una pallina da tennis che si trovava sopra il cuore di quest'ultimo.

“ Che cos'è?” chiese il moro stupefatto che una cosa del genere fosse all'interno di un corpo “ Uno dei tre pezzi del cristallo” “ Quale cristallo?” “ Non è necessario che tu lo sappia, la tua ora è ormai giunta” sostenne l'Eroe mettendosi nella sua più temuta posa dalla quale lanciò l'Octaslash.

 

Zack venne spinto di lato dall'amico, il quale tentò inutilmente di resistere alla carica, persino il suo straordinario scudo andò in frantumi dopo solo tre fendenti, lasciandolo così in balia degli altri colpi.

Il prode cavaliere subì due attacchi diretti che gli fecero a brandelli l'armatura e lo ferirono pesantemente. Per sua fortuna il sesto attacco di spada venne fermato da Zack che si intromise giusto in tempo.

Sfruttando la vicinanza, il moro travolse il nemico con un'Ignira, potente attacco di fuoco, la quale non fece altro che alterare leggermente il loro incubo. Quest'ultimo di risposta aprì la guardia del giovane centrandolo con i restanti due fendenti che gli procurano una profonda ferita al torace ed una all'addome.

Per finire Sephiroth allontanò il duo con un'onda d'urto nera generata da un colpa di taglio della lunga katana dalla potenza simile a quella di un ordigno di distruzione di massa.

 

Il duo tentò di rimettersi in piedi, però caddero a terra dato che le loro gambe non erano in grado di sorreggerli. Oltre alla tremenda stanchezza fisica si sentivano psicologicamente a pezzi, era assurdo che pochi colpi li avessero ridotti in quello stato pietoso. Sapevano che il Leggendario Soldier era forte, ma non avrebbero mai immaginato così tanto.

 

“ A quanto pare non sei in grado di spezzare le catene del Destino, chissà se Cloud ne sarà capace adesso che ha anche un erede da proteggere”.

L'affermazione di Sephiroth normalmente avrebbe spinto la coppia a chiedere delle delucidazioni, ma non fecero in tempo dato che il nemico prese la materia nera, la sollevò verso cielo e poco dopo un gigantesco meteorite, dieci volte più grande di quello che aveva raso al suolo il villaggio di Liam, squarciò il cielo.

 

Se la nemesi di Strife volò via, senza aggiungere nulla, i compagni d'avventura, aiutandosi a vicenda a rialzarsi, impugnarono le armi volendo contrastare quell'immenso oggetto. Erano perfettamente consapevoli che sarebbe stato inutile, ma erano dei guerrieri ed un guerriero lotta fino alla fine, non importa quali sfide gli si parino davanti.

 

Come prevedibile il meteorite schiacciò senza pietà la coppia, inoltre la sua mostruosa onda d'urto si diffuse per tutto il Regno redendolo al suolo ed uccidendo quasi la totalità della popolazione.

Zack si ritrovò schiena a terra ad osservare il cupo cielo dal quale stava iniziando a scendere della gelida pioggia.

“ Mi dispiace ragazzi, non siamo riusciti a fermarlo...Cloud, lascio il resto a te...So che riuscirai, in fondo sei la mia eredità vivente” pensò Fair con gli ultimi barlumi di lucidità.

Dopo di che poggiò lo sguardo verso Jack, anch'egli steso al suolo ricoperto di sangue, e poi sulla fidata Buster Sword che era esattamente al suo fianco. 

Con un considerevole sforzo l'impugnò e, prima di perdere conoscenza, strinse la presa facendo un'espressione amara.

Era come se non volesse che le cose finissero in un modo del genere, non solo stava per perdere la vita, ma era stato umiliato e la sua morte era praticamente vana.

Purtroppo non sembrava avere possibilità di salvezza, le sue ferite erano troppe profonde e nessuno sarebbe venuto a salvarlo; solo un miracolo avrebbe potuto cambiare la sua triste sorte. 

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Capitolo 38
*** Ritrovarsi ***


Ritrovarsi

 

Cloud si svegliò di soprassalto ritrovandosi in un comodo letto col corpo ricoperto di bendaggi. Capendo che non stava sognando realizzò che qualcuno l'aveva trovato e curato. Ma come era potuto accadere? Si trovava letteralmente al centro del Terra, un posto inaccessibile a chiunque, che fosse tutto opera del sé più maturo. A sostegno di questa ipotesi ci fu un ulteriore e decisivo elemento, vicino ad un armadio poco distante era appoggiata la Fusion Sword nella quale erano incastonate due materie, una bianca ed una rossa; l'ultima racchiudeva lo spirito del Bahamut giunto in suo soccorso contro Gaia.

 

Sebbene confuso, sia perché doveva ancora metabolizzare gli ultimi avvenimenti sia poiché risentiva ancora della difficilissima lotta contro Madre Natura, decise lo stesso di alzarsi e di capire chi dove cavolo si trovava. Prima però doveva mettersi qualcosa addosso e per sua fortuna c'era un cesto con dei vestiti con su un bigliettino dalla calligrafia femminile con scritto: “ Questi sono per te, credo che ti staranno a pennello bello”.

Strife ebbe una strana impressione nel leggerle quel messaggio, quasi come se ne conoscesse l'autrice. Pensando che fosse solo la sua immaginazione, indossò gli abiti senza esitazione. Questi consistevano in un pantalone nero ed una tunica militare nera con una sola manica sul lato destro e con lo stemma di un lupo d'argento vicino al torace.

 

Non appena mise un piede fuori dalls stanza che si imbatté in una persona che non avrebbe pensato di rivedere.

“ Finalmente hai aperto quegli stupendi occhi, sono così felice. Come ti senti?”, “ Jessie?!” chiese più che stupito l'eroe, “ Conosci il mio nome? Mi sento lusingata, però è strano, non ti ho mai visto prima” “ Non ti ricordi di me?” “ Lo farei se ti avessi incontrato prima, fidati” “ Ci siamo conosciuti mesi fa a Midgar quando vi ho aiutato con la storia del killer, eri un membro dell'Avalanche” “ Davvero? Non sembra da me, tuttavia ho perso la memoria quindi potresti dire la verità”.

 

A quest'ultima affermazione Strife ripensò a quello che Fair gli aveva detto durante il loro incontro sul monte, il che lo spinse a chiedere all'estroversa ragazza “ Conosci un certo Soldier di nome Zack?” “ Certo che sì” “ Allora sei tu, incredibile...Tifa sarà felicissima di sapere che sei viva” “ Tifa? E poi dovrei essere morta? Non capisco dolcezza” “ Ti farò un rapido riassunto, ma in cambio devi dirmi come ho fatto a finire qui” “ Affare fatto tesoro".

 

Così Cloud spiegò tutto quello che sapeva su Jessie, mentre quest'ultima gli rivelò che si trovavano su una aeronave, il cui radar aveva captato una forte sorgente d'energia che spinse l'equipaggio ad investigare e proprio in questo modo trovarono l'Ex Soldier pesantemente ferito e privo di sensi in un'ampia area collinare. Era ridotto talmente male che aveva dormito per ben due settimane senza mai muovere un singolo muscolo, cosa che aveva seriamente preoccupato Jessie.

 

Quando i due stavano per rivelare i rispettivi obiettivi, che casualmente coincidevano, vennero bruscamente interrotti da un assordante suono di un allarme.

“ Cos'è?” “ Non solo so Cloud, andiamo a vedere” rispose stranamente serie la ritrovata amica portandolo nella sala comandi dove un ufficiale diede loro una particolare notizia: “ Capitano abbiamo rilevato un'insolita distorsione nei nostri sistemi dovuto ad una misteriosa fonte energetica”.

 

In quel preciso istante Strife ebbe un terribile mal di testa seguito da un'inquietante visione, quella del fiore giallo di Aerith che perdeva tutti i petali. Ciò lo spinse a prendere immediatamente una decisione “ Dove avete registrato questa distorsione?” “ Perché lo chiedi?” domandò l'ufficiale, “ Dimmelo e basta” “ Ma” “ Avanti parla, non vogliamo che quel visino si alteri” esordì Jessie facendo un seducente occhiolino, “ Agli ordini capitano, è proprio sotto di noi” “ Perfetto, atterra” ordinò Cloud, “ Non l'hai sentito, fallo per favore” concluse la ragazza convincendo il suo titubante subordinato.

 

Non appena l'aeronave toccò il suolo, l'Ex Soldier schizzò fuori iniziando ad analizzare l'area circostante avendo l'inspiegabile istinto che avrebbe trovato l'amata e non si sbagliava. Infatti non gli ci volle molto per vedere in lontananza un corpo steso a terra, immagine che gli ricordò il terribile ricordo della morte della Cetra, cosa che lo spinse a correre subito da lei.

La raggiunse in breve trovandola un po' fredda, ma non ferita e fortunatamente respirava normalmente. Felice di essere arrivato in tempo, fece un sospiro di sollievo e le accarezzò dolcemente il viso.

 

“ Chissà quante ne hai passate da quando me ne sono andato, mi dispiace di non essere stato al tuo fianco Aerith, Tuttavia non succederà più e questa volta niente potrà infrangere la mia promessa” le sussurrò con amore mentre la prendeva in braccio, L'averla nuovamente così vicina gli scaldò il cuore ed istintivamente un sorriso si impadronì del suo volto che era stato così serio e cupo negli ultimi tempi.

 

“ Era lei la fonte della distorsione?” chiese Jessie appena riunitasi all'amico, ” Ne dubito” “ Ok, quindi dobbiamo continuare a cercare”, il biondo non rispose limitandosi a tornare all'aeronave.

“ Ehi, mi stai ascoltando?” insistette l'ex membro dell'Avalanche, “ Se vuoi fallo pure, io non ho più alcun interesse” commentò freddamente Strife che al momento voleva solo accertarsi che l'amata stesse bene.

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Capitolo 39
*** Un atteso calore ***


Un atteso calore

 

Cloud portò subito l'amata all'interno dell'aeronave dove, grazie ad una rapida visita del medico di bordo, si tranquillizzò sulle sue condizioni: la ragazza non aveva né ferite esterne né danni interni, aveva semplicemente perso conoscenza probabilmente a causa di uno sforzo eccessivo. Per cui tutto quello che doveva fare era riposarsi, cosa a cui il giovane provvide personalmente mettendola delicatamente nel letto dove si era risvegliato pochi minuti prima.

 

Mentre il ritrovato amico stava vegliando sulla sopita Cetra, Jessie insieme ad un piccolo gruppo di uomini esplorò l'area cercando di trovare la fonte della distorsione. Ricerca che purtroppo si dimostrò infruttuosa, tuttavia trovò lo stesso qualcosa di decisamente strano: per circa cinque km tutto il suolo era brutalmente distrutto, i danni erano simili a quelli prodotti da una potentissima forza gravitazionale. C'era solo una piccola zona, dove era stata ritrovata l'erede degli Antichi, in perfetto stato, anzi anche in condizioni migliori del solito, infatti erano cresciuti dei bellissimi e profumati fiori.

Tutto questo fece riflettere l'ex membro dell'Avalanche, la quale arrivò alla conclusione che quella ragazza non solo era invischiata in complicate faccende, ma che non era una persona comune.

 

Dopo un paio d'ore dal suo ritrovamento la gentile castana iniziò a riprendersi destando l'attenzione di Strise che, rivedendo finalmente le sue splendide iridi verdi, le chiese gentilmente “ Come stai?”, lei fece un sorriso prima di rispondere, “ Anche nei miei sogni ti preoccupi per me, sei davvero un tesoro Cloud” “ Non stai sognando, è tutto vero” “ Il mio inconscio mi sta facendo un bel tiro mancino, so perfettamente che sei lontano...”.

Mentre l'amata parlava il biondo le mise a posto alcuni ciuffi di capelli toccandole incidentalmente il viso, gesto che causò un'epifania nella prima. Capì infatti che non stava immaginando quell'incontro atteso da tanto. Il tocco di Strife era chiaramente reale, ma come era possibile? A quel punto si ricordò di quanto successo con Sephiroth, capendo che l'obiettivo dell'odiato nemico era quello di separarla dagli altri e per farlo l'aveva spedita in una terra lontana.

 

Però al momento non le importava niente di tutto questo, ciò che voleva era solamente tenere stretto colui che amava e non indugiò oltre a farlo.

Si alzò di scattò ed abbracciò Cloud sussurrandogli con tenerezza “ Mi sei mancato tanto”, l'Ex Soldier ricambiò il gesto con la stessa urgenza della Cetra. Quest'ultima, dopo qualche secondo, gli chiese “ Io ti sono mancata?”.

Si sarebbe aspettata una risposta negativa o del tipo “ Non proprio” sapendo che il ragazzo non si trovava a proprio agio quando c'erano in ballo i sentimenti ed invece venne smentita quando udì un flebile “ Sì”.

 

Quelle due semplici lettere, pronunciate in modo quasi accorato, furono abbastanza per farle intuire che anche l'Ex Soldier aveva attraversato l'Inferno nell'ultimo mese ed era pronta ad ascoltare le sue avventure. Però l'avrebbe fatto in un secondo tempo, ora desiderava unicamente godersi appieno il momento che aveva sognato dall'istante in cui si erano separati. Per cui strinse ancora di più la presa e chiuse gli occhi mentre sentiva il Mondo intorno a lei svanire come accadeva ogni volta che si trovava con colui che la completava.

 

Sebbene entrambi avessero cose importanti da dirsi come l'incontro con Gaia o la lieta novità della castana, non aprirono bocca ben consci che, almeno per il momento, le parole non sarebbero servite.

Passati diversi meravigliosi istanti che sembravano un'eternità, la coppia prese un po' di distanza così da potersi guardare negli occhi, senza rompere l'abbraccio, intenzionata a raccontarsi le ultime avventure. Tuttavia si persero l'uno negli occhi dell'altro e senza pensarci si baciarono.

Quel bacio fu profondamente diverso dal loro ultimo, era dolce e dato con calma, non con furia e con quel pizzico di amarezza derivante dalla possibilità di non rivedersi più.

 

Non ci volle molto prima che le loro effusioni diventassero sempre più passionali, ma vennero involontariamente interrotti da Jessie che irruppe nella stanza piuttosto agitata.

“ Ehi Cloud c'è una cosa...Ops, non volevo disturbarvi” “ Non ti preoccupare” rispose l'erede degli Antichi sorridendo sebbene fosse un po' seccata per quanto appena accaduto, “ Vedo che ti sei ripresa, sono felice” “ Grazie mille...” “ Sono Jessie” “ Aerith, piacere di conoscerti” “ Piacere mio, allora Cloud ti stavo dicendo che i sensori hanno rivelato” “ Non mi interessa” rispose freddamente il biondo, “ Si tratta della distorsione che ci ha portato ad Aerith” “ Ho detto che non”, Strife venne bloccato dall'amata che richiamò la sua attenzione afferrandogli dolcemente la mano.

“ Dovresti controllare Cloud, è stato Sephiroth a separami dagli altri” “ Sephiroth?!” “ Sì, ti spiegherò tutto dopo. Se mi hai trovata grazie a quella distorsione, è possibile che troveremo anche i nostri amici nello stesso modo” “ D'accordo, ma tornerò subito” “ Lo so, mantieni sempre la parola”. La coppia si scambiò un sorriso, dopo di che l'eroe lasciò la stanza seguendo Jessie.

 

Sicura di essere sola Aerith poggiò la mano sul ventre sussurrando con amore “ Alla mamma dispiace tanto di averti messo in pericolo, per fortuna stai bene; sei davvero eccezionale piccolo mio. Almeno quel cattivone di Sephiroth ha fatto una cosa positiva: ci ha riuniti con papà, presto vedrai quanto è straordinario. Adesso che siamo di nuovo insieme, nessuno ci fermerà”.

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Capitolo 40
*** Il frutto del vero amore ***


Il frutto del vero amore

 

Cloud seguì Jessie verso la vicina sala comandi dove avrebbe ricevuto le informazioni sulle nuove distorsioni. La ragazza era stranamente silenziosa per i suoi standard, cosa dovuta alla scoperta che Strife, nei cui confronti aveva preso una cotta a prima vista, era già impegnato con quella castana appena recuperata e ne sembrava molto preso.

 

Il biondo, non rendendosi affatto conto delle tumultuose emozioni che tempestavano l'animo dell'ex membro dell'Avalanche, le chiese senza giri di parole cosa c'era di tanto importante da allontanarlo dalla Cetra. La giovane gli rispose col solito spirito, mostrando grandi doti attoriali, sostenendo che erano state rilevate ben tre distorsioni, una più lontana dall'altra, le quali avevano causato un grosso problema nel campo elettromagnetico terrestre, già instabile per l'avvicinarsi del mastodontico meteorite.

 

Prima che Strife potesse esprimere la propria opinione, venne raggiunto dall'amata. Non appena la vide corse immediatamente da lei per darle così un sostegno temendo che, per via della stanchezza, sarebbe crollata da un momento all'altro.

Sebbene non ne avesse bisogno, l'erede degli Antichi afferrò con piacere il braccio dell'Ex Soldier.

“ Cosa ci fai in piedi? Dovresti riposare” esordì Jessie preoccupata nonostante l'invidia, “ Sto bene e poi non volevo perdermi le novità, soprattutto perché hanno a che fare con Sephiroth” “ Ma” tentò di replicare la vecchia amica di Tifa venendo interrotta dall'eroe il quale affermò “ E' inutile che tenti di tenerla fuori, non ci riuscirai” “ Vedo che non ti sei dimenticato dei miei modi e bravo Cloud” rispose la Cetra con un furbo sorriso.

 

A quel punto Jessie, capendo che le sue obiezioni non sarebbero state ascoltate, informò anche Aerith e di comune accordo con lei e Strife decisero di investigare su quelle inspiegabili distorsioni avendo la forte sensazione che in questo modo avrebbero trovato tutti i loro amici.

Messo a punto un piano d'azione l'ex collega di Barret invitò gli ospiti a mettere qualcosa sotto i denti vista l'ora tarda, proposta accettata con grande gioia dell'amante dei fiori che trascinò con sé l'amato.

 

Durante la cena il trio ebbe modo di parlare e di raccontare le proprie avventure, scambio che confermò i sospetti di Strife: Zack aveva trovato una Jessie priva di memoria a Midgar e con lei si era unito ad un gruppo salva Pianeta.

Se l'Antica fu spontanea nel dire le disavventure degli ultimi tempi, limitandosi a tralasciare la sua gravidanza e l'incontro col Cloud più maturo, il biondo non proferì parola ritenendo inopportuno che qualcun altro, all'infuori di colei che amava, sapesse dell'esistenza di Gaia.

 

Esclusivamente quando si ritrovò solo con la fidanzata, tenendola stretta tra le braccia e mentre era steso comodamente sul suo letto, Strife le raccontò tutto quello che aveva dovuto affrontare.

Nel sentire quella difficile prova e tutto il dolore a cui era andato incontro, Aerith si sentì un po' in colpa dato che aveva fatto tutto quello esclusivamente per lei. Però dall'altro lato non poteva fare a meno di sorridere, non avrebbe mai immaginato che esistesse qualcuno in grado di amarla tanto profondamente.

 

Terminata la storia di Strife, il duo si coccolò un po' sentendo la tensione, la paura e l'incertezza lasciare i propri corpi.

Quando fu completamente rilassata la castana chiuse gli occhi sussurrando “ Mi è mancato anche questo”.

Nel sentire tanto sollievo nella voce della giovane Cloud, continuano ad accarezzarle la schiena, le fece una proposta che la prese in contropiede “ Aerith, quando sarà finita questa storia di Sephiroth e del Pianeta ti andrebbe di trasferirci in un posto lontano dove nessuno ci conosce, dove il mio passato di Soldier ed il tuo essere una Cetra non potranno più perseguitarci?”.

La castana spostò subito lo sguardo verso gli occhi del ragazzo con una indecifrabile espressione che spinse quest'ultimo a chiederle “ Non ti piace l'idea?”, lei scosse la testa prima di rispondere radiosa “ L'adoro, tesoro. Tuttavia ascoltami bene: non ho alcuna intenzione di andarmene fidati, ma nel caso in cui le cose dovessero prendere una brutta piega non devi assolutamente fartene una colpa. Non ne avresti motivo e sai perché? Perché mi hai resa felice, tanto felice, più di quanto tu possa pensare. Me lo prometti?”.

 

L'improvvista richiesta dell'erede degli Antichi nacque dal ricordo dell'altro Strife, non poteva sopportare che il suo adorato divenisse tanto triste e vuoto come quell'uomo distrutto incontrato nel bosco.

Però venne sorpresa ancora una volta dal biondo che disse con fermezza “ Comunque finirà questa storia saremo insieme che sia in questo Mondo o nell'altro”.

Allora la Cetra, consapevole più che mai che Strife avrebbe preferito morire piuttosto che vivere senza di lei, decise di dargli un motivo in più per lottare: gli accarezzò la guancia affermando con dolcezza “ Va bene tesoro, ma adesso basta parlare di cose tristi, concentriamoci su quelle felici. Sai mi piace da matti l'idea di vivere in un posto nuovo, deve essere uno immerso nella natura così potrò coltivare i miei fiori, sicuro e confortevole per evitare che si faccia male” “ Chi?”, la Cetra si toccò il ventre sorridendo a colui che amava il quale, dopo qualche secondo di incomprensione, intuì a cosa stava alludendo.

 

“ Sei...incinta?” chiese l'ex Soldier tra lo stupore ed il timore dovuto non tanto all'eventualità di diventare padre, ma al fatto di non credere di essere capace di coprire un ruolo del genere.

“ Sì" la ragazza arrossì leggermente " Sapevo che quella notte che abbiamo trascorso prima della tua partenza sarebbe stata speciale, ma non pensavo così tanto” continuò l'erede degli Antichi afferrando delicatamente la mano del ragazzo e portandola lentamente sulla sua pancia.

“ Lo senti, non è vero? Ha una forza  eccezionale, in fondo non ci potevamo aspettare di meno da nostro figlio”.

 

L'ultima parola pronunciata fece correre un brivido lungo la schiena di Cloud, straordinariamente però tutte le insicurezze e paure sparirono sia per merito della vicinanza della ragazza sia per l'energia vitale che poteva percepire della sua creatura. Si trattava di una cosa incredibile, il suo erede aveva appena un mese il che significava che non era altro che un piccolissimo ammasso di cellule, eppure trasmetteva già una forza impressionante.

 

L'amante dei fiori, vedendo l'ex Soldier come ipnotizzato, lo chiamò un pochino preoccupata “ Cloud?”, lui alzò gli occhi verso di lei con una luce nuova dicendo “ Vi proteggerò sempre”.

Aerith, felice come non mai, lo baciò con passione, per poi rispondere con un grandissimo sorriso “ E noi proteggeremo te”.

Non essendoci più nulla da dire la coppia si lasciò trasportare dagli incontenibili sentimenti che per troppo tempo non avevano provato.

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Capitolo 41
*** Il caos nel Mondo ***


Caos nel Mondo

 

L'indomani Cloud si svegliò sentendo una grande felicità nell'animo, cosa che non accadeva da tempo, inoltre si accorse che qualcuno stava giocherellando con i suoi ribelli ciuffi biondi.

“ Buongiorno dormiglione” esordì Aerith con un sorriso più radioso del solito, in grado di riscaldare il suo cuore. Il giovane restò sorpreso di essersi destato dopo l'amata, forse il potere di Gaia aveva interferito con qualche sua caratterista derivante dall'essere un Soldier oppure la spiegazione risiedeva semplicemente nella vicinanza della Cetra, dopotutto era sempre stata sufficiente a calmare i suoi tumulti interiori.

 

Sapendo che sarebbe stato inutile avere fretta poiché non avrebbero potuto fare niente prima di arrivare nelle prossimità della successiva distorsione, i due decisero di restare ancora un po' in quel comodo e profumato letto.

Quasi senza pensarci l'eroe scivolò tra le dolci braccia dell'amata fino ad arrivare all'altezza del ventre dove poggiò un orecchio. Era perfettamente consapevole che non avrebbe potuto sentire niente, a parte la straordinaria forza vitale, essendo fin troppo presto, però assumere quella posizione lo fece sentire più vicino a suo figlio.

 

L'erede degli Antichi sorrise con amore e mentre accarezzava la testa del giovane disse “ Quasi dimenticavo, ho scoperto cosa significa essere il Benedetto di un'Antica, vuoi saperlo anche tu?" " Naturalmente" " E' quella persona a cui noi Cetra ci doniamo completamente, quella a cui diamo il nostro corpo, il nostro cuore e la nostra anima", l'eroe sorrise aspettandosi una risposta del genere, " Questo significa che io sono e sarò per sempre tua, ma vale anche il contrario quindi sei mio e basta. Spero che la cosa ti va bene" " Sai già la risposta" " Sì, ma voglio sentirtelo dire" " Sono tuo ora e per sempre, contenta?" " Sì, tesoro. Devo ammettere che mi hai stupita, prima quella tua magnifica proposta e poi il modo in cui hai reagito alla mia gravidanza. Se devo essere sincera una piccola parte di me temeva che avresti dato di matto” “ Onestà per onestà, ammetto di essere un po' preoccupato” “ Lo sono anch'io, ma è normale soprattutto considerata la situazione in cui ci troviamo” “ Non è tanto per quello...” l'eroe spostò lo sguardo verso l'amata, “ Non credo di essere capace di ricoprire il ruolo di padre, non ho un modello a cui inspirarmi, il mio non l'ho neanche conosciuto”, l'amante dei fiori gli sollevò il volto in questo modo poté dargli un bacio capace di trasmettergli la sicurezza di cui aveva bisogno.

 

“ Non devi temere, sarai perfetto. Inoltre ci sarò io a darti una mano, insieme ce la faremo”, Strife diede una risposta che causò un tumulto interiore nella sua dolce metà, “ Aerith, ti amo”.

La Cetra, dopo un attimo di incredulità, fece probabilmente il più grande e sincero sorriso della sua vita per poi baciarlo di nuovo.

Dopo di che lo prese un po' in giro “ Non mi sarei aspettata che tu me lo dicessi in un modo così tenero, ti stai ammorbidendo”, il ragazzo distolse lo sguardo, ma l'amata lo costrinse a guardarla negli occhi “ Non devi vergognarti, non è un male” “ Non mi sto ammorbidendo” “ Come preferisci, tipo tosto” " Ahah, molto divertente" " So benissimo di esserlo" " Ti stai proprio divertendo eh?" " Non si vede" " In questo caso, non mi lasci altra scelta" " Che?".

L'Ex Soldier sovrastò l'amante dei fiori iniziando a baciarle prima le morbide guance e poi il seducente collo. Il suo gesto solleticò l'amata facendole fare un'armoniosa risata "Cloud, cosa stai facendo?" " Non è evidente? Sto abbracciando il momento" " Ce ne hai messo di tempo, ma hai finalmente imparato la lezione" concluse la Cetra stringendo la presa intorno al corpo dell'eroe.

    

Una volta che i due condivisero nuovamente il loro immenso amore, si ricongiunsero all'ex membro dell'Avalanche che si trovava nella sala comandi a controllare le ultime notizie.

“ Ciao Jessie” esordì felice la castana, “ Ciao Aerith, ti trovo in forma” rispose la ritrovata amica che, vedendo la coppia tenersi per mano, provò un po' di invidia, “ Qualcuno di molto bravo si è occupato alla perfezione di me, non è vero Cloud?”, l'Ex Soldier visibilmente imbarazzato cambiò bruscamente l'argomento senza rispondere chiedendo a Jessie “ Sono gli ultimi aggiornamenti dal Mondo?” “ Hai buon occhio, sì sono loro” “ Potresti farci un riassunto? Siamo stati un po' fuori dal Mondo” “ Sicuro Aerith”.

 

Jessie raccontò alla coppia che gli eventi devastanti di Vivi si erano diffusi persino nelle regioni controllate da Wutai ed a Midgar. Quest'ultima era diventata una città di mostri, talmente pericolosi che persino la Shinra aveva optato di abbandonarla, scelta fatta senza avvisare nessuno dei cittadini i quali furono di conseguenza condannati ad una tragica e dolosa morte.

Inoltre disse loro che qualche giorno prima un gigantesco meteorite comparso dal nulla, aveva colpito il Regno Proibito devastandolo. L'impatto non solo annientò tutto e tutti, ma ebbe ripercussioni su tutto il Globo, numerosi terremoti e maremoti, aggiunti ad eruzioni vulcaniche, avevano messo a rischio milioni di vite.

 

L'amante dei fiori sapeva che il Mondo stava morendo, poteva sentire la sua voce sempre più dolorante e flebile. Se una cosa del genere fosse accaduta tutti i ricordi preziosi che custodiva nel cuore e le persone che amava sarebbero scomparse, perciò avrebbe dovuto raggiungere il prima possibile l'ultimo tempio dei Cetra. Era certa che lì avrebbe trovato il modo per rimettere tutto a posto, però doveva ritrovare gli amici, senza di loro non avrebbe potuto fare nulla.

 

Riguardo a quest'ultimi, la notizia del meteorite abbattutosi nel Regno Proibito avrebbe dovuto preoccuparla, ma non accadde perché non aveva percepito il loro spirito riunirsi al Pianeta. Ciò significava che erano ancora in vita, ma potevano essere feriti ed in pericolo, quindi chiese a Jessie di accelerare così da arrivare presso la distorsione molto rapidamente; richiesta che venne accolta senza problemi da quest'ultima che desiderava incontrare quella Tifa e quel Barret; magari vedendoli avrebbe ricordato il suo passato.

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Capitolo 42
*** Potere divino ***


Potere divino

 

Il centro comando dei Wutai era in gran fermento per via della guerra con la Shinra. Tecnicamente non era successo praticamente nulla, nessuno scontro aperto o grande battaglia, semplicemente qualche piccola scaramuccia di scarsissimo valore. Tuttavia era ben noto a tutti, compresi i media, che la vera lotta stava per iniziare ed avrebbe sconvolto il Mondo intero proprio come accaduto anni prima.

 

L'obiettivo della potenza a cui in passato era appartenuta Yuffie consisteva nello schiacciare rapidamente i nemici sfruttando le ultime invenzioni che avevano ben tenute nascoste. Avevano delle buone speranze nel riuscire a realizzare questo piano dato che Midgar era preda dei misteriosi mostri e c'erano state delle voci secondo le quali molti Soldier, resosi conti di venire usati senza il minimo scrupolo per scopi egoistici, avevano lasciato la Shinra; senza di loro l'azienda elettrica avrebbe perso la sua più importante unità offensiva.

 

“ Signore siamo pronti per l'operazione Alba” affermò un soldato al suo leader, un uomo di mezza età con una lunga cicatrice sulla testa, capelli argentei di media lunghezza ed un fisico perfettamente allenato.

“ Molto bene, ordinate alle unità alfa e beta di raggiungere il punto prestabilito” “ Sissignore!” “ Novità sull'attuale posizione di Rufus e dei suoi fidati uomini?” “ Abbiamo ristretto il campo ad un'area di 100 km” “ Non male, ma cercate di individuarli entro l'inizio dell'operazione Zenit” “ Ci riusciremo senza dubbi” “ Vi sto spremendo molto ultimamente, eh?” “ E' il nostro dovere signore” “ Sono contento di avere soldati dediti al dovere come voi e per questo meritate un premio. Quando avremo sconfitto la Shinra e raggiunto il rifugio anti meteorite, festeggeremo insieme ed il primo girò lo offrirò io” “ Sarebbe un onore per tutti noi signore” “ Ne sono felice, ora torna pure ai tuoi compiti” “ Sissignore!”.

 

Poco prima che il giovane ufficiale lasciasse da solo il suo capo, l'allarme della struttura suonò.

“ Che succede signore?” domandò il soldato vedendo uno strano sguardo nell'uomo più maturo il quale stava osservando dei monitor. Il capo dei Wutai affermò incredulo “ Non è possibile, non dovrebbe essere morto?” “ Chi signore?” “ Sephiroth” “ Cosa?!”.

Il giovane vedendo effettivamente la figura dell'eroe nello schermo commentò “ La Shinra ci ha presi per degli inetti? Credono davvero che un loro singolo uomo sia in grado di sconfiggerci nelle nostra base?!” “ Ho il brutto presentimento che ci sia qualcos'altro sotto, neanche loro sono tanto avventati da mandare a morire la loro migliore risorsa. Dobbiamo catturarlo vivo e farci dire quale sia il reale proposito di Rufus” “ Agli ordini signore!”.

 

Nel frattempo il leggendario Soldier stava attraversando il QG a passo calmo, ma deciso dirigendosi nell'edificio che ospitava il leader dei Wutai annientando quello che gli sbarrava la strada.

Tutti sapevano quanto fosse forte,  perciò non ci pensarono due volte ad usare le migliori armi a loro disposizione, ma fu solo fatica sprecata, niente sembrava essere capace inferire anche solo un piccolo graffio alla nemesi di Cloud.

 

Quando fu in prossimità dell'obiettivo un mastodontico robot atterrò di fronte a lui sollevando un bel polverone.

“ Credi di venire qui e fare quello che ti pare?” domandò il soldato all'interno della macchina, “ Naturalmente” “ Ti sbagli di grosso ed ora te lo dimostrerò” “ Vieni e prova” “ Ti cancellerò quel sorriso dalla faccia!” esclamò il Wutai.

La grande sicurezza di quest'ultimo derivava dal fatto che fosse alla guida di una delle potentissime macchine tenute segrete le quali avrebbero permesso, almeno secondo le aspettative, una veloce vittoria contro chiunque, purtroppo non poteva essere più in errore. Infatti il figlio di Jenova, dopo aver schivato senza problemi alcuni letali missili ed attacchi corpo a corpo, fece letteralmente a pezzi il nemico con una serie di colpi di spada capace di tagliare come burro persino il diamante.

 

Mentre stava per assestare il colpo di grazia, lo spietato Soldier venne travolto da una tempesta di mine elettriche scese dall'alto.

“ Adesso basta Sephirtoh! Hai già causato troppi problemi” esordì il leader dei Wutai a bordo di un altro robot ancora più pericoloso di quello del suo soldato.

L'angelo con una sola ala, uscito indenne dal precedente assalto, affermò col solito atteggiamento trasudante superiorità “ Mi hai risparmiato la fatica di cercarti Cid” “ Cosa vuoi da me? Anzi cosa la Shinra vuole?” “ Credi davvero che lavori ancora per loro?” “ Non è così?” “ Tu cosa credi?” " Se non sei stato mandato da Rufus, che ci fai qui" " Per il frammento del cristallo" “ Di cosa stai parlando?” “ So della sua esistenza e so che l'hai messo in quel tuo giocattolo come motore, riesco a percepirlo chiaramente” “ Sciocco da parte mia tentare di ingannarti, dovrai strapparlo dalle mie fredde e morte mani ” esclamò Cid caricando il nemico, " Niente di più semplice" replicò la nemesi di Strife per nulla preoccupato.

 

Il leggendario Soldier diede ancora una volta mostra di essere su tutt'altro livello: non evitò l'assalto nemico, ma lo respinse con un fendete tanto potente da dissolvere la resistentissima magica barriera protettiva della macchina; dopo di che la ridusse in un cumulo di rottami con l'Octaslash. I velocissimi fendenti di suddetta mossa speciale erano dotati di una capacità penetrante tale da tagliare  non solo il robot, ma anche il colossale edificio dietro questo .

 

Il leader dei Wutai, seppure gravemente ferite, uscì dai resti di metallo potendo così vedere il villain prendere il frammento di cristallo e ricongiungerlo ad un altro identico che aveva in mano; lo loro fusione rese evidente una cosa, mancava ancora un pezzo affinché fosse completo.

 

“ Con quello che hai fatto hai condannato il mondo alla tirrannia della Shinra” disse Cid tossendo una copiosa quantità di sangue, “ Se è questo che ti preoccupa puoi stare tranquillo, anche Rufus ed i suoi subiranno la tua stessa sorte”.

Mentre affermava questo Sephiroth si alzò in volo mettendo in tasca l'oggetto cristallino e prendendo al suo posto la materia nera.

Ciò che accade dopo fu la copia del disastro del regno Proibito: uno spaventoso meteorite comparso dal nulla si abbatté sul QG radendolo completamente al suolo ed uccidendo tutto e tutti.

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Capitolo 43
*** Mosse decisive ***


Mosse decisive

 

La notizia della distruzione del QG dei Wutai per opera di un meteorite apparentemente comparso dal nulla circolò come un virus in tutto il Mondo suscitando delle reazioni diverse.

Una parte della società era sollevata poiché senza un leader, in quell'incidente erano morti praticamente tutti gli alti ufficiali, la forza che si opponeva alla Shinra non avrebbe potuto sostenere una guerra e quindi avrebbero dichiarato la resa a breve. Altri invece, tra cui ovviamente tutti i Wutua, era disperati: permettere alla principale produttrice di energia elettrica di governare la Terra senza ostacoli sarebbe equivalso ad una tirannia globale.

Quest'ultima ipotesi era più che mai reale considerando anche che Vivi, a causa della corruzione procurata dalla donna cadaverica, era in ginocchio. Insomma per Rufus ed i suoi le cose si stavano mettendo proprio bene, peccato che non sapevano di essere le prossime prede del più feroce cacciatore mai esistito.

 

Intanto Sephiroth era tornato al confine della creazione, luogo dove aveva parlato con Cloud dopo la sconfitta delle squartatore di Midgar, soddisfatto di come il suo piano stava procedendo.

“ Manca solo l'ultimo pezzo ed il cristallo sarà completo, peccato che sarò costretto ad aspettare un po'. Sono entrato in contatto per troppo tempo e con troppe persone di questa linea temporale, se dovessi continuare come se nulla fosse si creerebbe un paradosso e lo spirito del Tempo mi attaccherebbe. Non che sia un problema, ma perché rischiare ad un passo dalla realizzazione del mio obiettivo? Meglio non correre rischi. Comunque mi accerterò della posizione dell'ultimo pezzo, anche se sono piuttosto sicuro che ce l'abbia Rufus”.

 

Il leggendario Soldier poggiò lo sguardo sull'immensità che aveva davanti pensando “ Cloud so che non mi deluderai, salvava e liberaci da questa infernale spirale di morte e rinascita. Spezza le catene del Destino Fenrir!”.

Dopo aver messo su un ampio sorriso volò via sparendo nell'Infinto.

 

Intanto nella provvisoria base della Shinra, Hojo era finalmente riuscito a sintetizzare un efficace antidoto contro la mutazione causata dalla nebbia verde, successo che dovette immediatamente comunicare al leader.

 

“ Rufus, come promesso, ho creato una formula contro quel fumo” esordì lo scienziato con in mano una capsula contenente un liquido rosso, “ Hai anche rispettato i tempi, capisco perché mio padre aveva una così alta considerazione di te. E' quello lì?” “ Sì” “ Come funziona? Bisogna iniettarlo al soggetto?” “ No, sarebbe stato troppo complicato. Questo liquido si vaporizza a contatto con l'aria calda, quindi basta rilasciarlo dall'alto ed il gioco è fatto” “ Di che temperatura parli?” “ Niente di eccessivo, 28 gradi” “ Fattibile, sfruttando una delle nostre macchine non dovremmo aver problemi a raggiungere quel calore” “ Esattamente, perciò volevo chiedere il permesso di mobilitare un po' delle nostre risorse per una prova sul campo” “ Non mi dire che non sei sicuro della sua efficacia?” “ So perfettamente che ha una percentuale di successo del 98%, ma utilizzarlo con esseri viventi potrebbe avere degli effetti, come dire...particolari” “ Che vuoi dire?” “ C'è una possibilità che per alcuni infettati da troppo tempo il processo di reversione sia impossibile, ma la mia invenzione avrebbe comunque un effetto: quello di renderli ubbidienti” “ Così avremmo una nuova arma da sfruttare” “ Sì, allora ho il permesso?” “ Va bene, vai a Midgar e fai ciò che devi” “ Grazie, non vedo l'ora di vedere cosa succederà” “ Hai solo un limite di tempo: due settimane, non un minuto di più. Per allora avrei dovuto aver finito con la mia missione” “ Quale missione Rufus?” “ Il recupero dell'Antica, il tempo è agli sgoccioli e visto che nessuno è stato all'altezza dell'incarico me ne occuperò personalmente” “ Capisco la tua motivazione, ma pensi davvero di farcela da solo?” “ Non sono uno sciocco, mi farò aiutare dal Diablo, Heidegger e dalla sua squadra” “ Ottima scelta, non c'è Turk più forte di lui. Allora io posso prender Tsgen per Midgar” “ Come preferisci, ora esci, devo prepararmi” “ A presto”.

 

Rimasto solo Rufus aprì una cassetto segreto dove prese il terzo frammento del Cristallo, pensando che con quello avrebbe potuto catturare Aerith e sconfiggere i compagni di quest'ultima.

A sua insaputa Hojo lo stava osservando tramite una cimice che aveva sapientemente messo sull'uniforme del capo della Shinra, “ I dati che ricaverò dallo scontro tra voi ed i nostri nemici saranno importantissimi per la mia ricerca. A giudicare da quello che i miei informatori mi hanno riferito circa i progressi dell'Antica ed i suoi amici dubito che nessuno di voi farà ritorno. Devo pensare ad un nuovo leader, qualcuno che mi lascerà fare i miei esperimenti in pace...Riguardo la cattura di Aerith, dovrò solo aspettare che finisca in qualche guaio ed approfittarne” pensò lo scienziato mostrando come gli interessasse solo il suo lavoro e nient'altro.

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Capitolo 44
*** Sfruttare una debolezza ***


Sfruttare una debolezza

 

Più o meno nello stesso momento in cui il QG dei Wutai era stato raso al suolo, Tifa si svegliò in una palude nella quale una fitta nebbia faceva da padrona.

Le ci volle qualche secondo per riprendersi completamente e realizzare quanto successo con Sephiroth.

Non vedendo gli altri intorno a lei, intuì agevolmente che l'intento del formidabile nemico era stato quello di dividere il gruppo, sebbene non capisse esattamente il perché. Forse voleva eliminarli uno ad uno oppure aveva delle faccende da sbrigare nel tempio dei Cetra.

Comunque stessero le cose, adesso doveva capire dove era finita e soprattutto rintracciare i propri compagni sperando che stessero bene e che non fossero troppo lontani.

 

L'abile combattente marziale ebbe grosse difficoltà ad orientarsi per svariati motivo, primo nonché il più ovvio il non conoscere minimamente quel luogo tal terribile tanfo. Odiava posti del genere, l'aria opprimente e fredda unita alla scarsa visibilità ed al suolo appiccicoso rendevano ogni movimento faticoso. Inoltre alcuni strani rumori provenire dalla fitta vegetazione le fecero salire dei brividi lungo la schiena, aveva la netta impressione di essere in una qualche terra maledetta infestata da fantasmi e lei aveva una tremenda paura di quelle creature.

Nonostante la forte inquietudine strinse i denti proseguendo per la sua strada, doveva assolutamente uscire da lì il prima possibile, il tempo per salvare il Pianeta era agli sgoccioli e certamente non poteva farsi fermare dalle sue infantili paure.

 

A sua insaputa c'era qualcun altro in quella misteriosa palude, un essere con cui aveva incrociato la strada parecchie volte durante l'avventura.

La donna cadaverica, che stava percorrendo e corrompendo quell'area, avvertì la presenza dell'eroina e si diresse da lei per confermare i propri sospetti.

“ Non ci posso credere, non dovevi essere nel Regno Proibito? Come cavolo sei finita qui in così poco tempo? Poco importa, ora che ti ho davanti agli occhi non posso sprecare questa opportunità: sarai tu la prima a subire la vendetta di mio fratello e so perfettamente come fare” pensò la nemica con un malvagio sorriso.

 

La bella ragazza dagli occhi rossi fu capace in qualche modo a non girovagare in vano, mostrando un eccezionale senso dell'orientamento. Così, dopo diversi minuti di cammino, si accorse che la fitta nebbia si stava diradando sempre più e da lì a poco dei flebili raggi di luce le riscaldarono il viso dandole un piacevole calore.

 

Sfortunatamente il sollievo della Lockhart durò poco, infatti una volta fuori dalla palude vide un'immenso paesaggio spoglio di qualsivoglia traccia di vita umana, il che le fece capire che avrebbe ancora dovuto camminare a lungo.

Inoltre vedendo un ambiente del genere, così diverso da quello del Regno Proibito, ebbe il forte sospetto di trovarsi in un'altra parte del globo. Voleva sperare di essere ancora nei confini di quel luogo tenuto nascosto al Mondo, ma il suo sesto senso che raramente sbagliava, le suggeriva che Sephiroth l'aveva spedita molto lontana.

 

Se questa seconda eventualità fosse stata quella corretta la situazione era critica: in primo luogo non aveva la minima idea di quanto tempo avrebbe impiegato a raggiungere un centro urbano e poi c'era il problema di ritrovare gli altri, i quali avevano probabilmente subito la sua stessa sorte.

C'erano buone chances che il meteorite avrebbe impattato la Terra prima che lei fosse stata capace di riunirsi ai compagni d'avventura, perciò doveva escogitare un piano.

Ripensando alle parole della Cetra le venne in mente un'idea, si sarebbe dovuta dirigere verso il luogo natale del compianto cowboy poiché da quelle parti si sarebbe dovuto trovare l'ultimo tempio Sacro.

 

La mora, non vedendo altre opzioni, scelse di seguire la sua intuizione confidando che anche i suoi preziosi amici fossero arrivati alla stessa conclusione.

Tuttavia appena prima di rimettersi in marcia sentì una voce familiare chiamarla, voltandosi verso di essa rimase sconvolta: tra la nebbia si ergeva la figura di colui che aveva sepolto qualche tempo prima.

 

“ Liam” sussurrò Lockhart visibilmente confusa, ” Tifa seguimi, dobbiamo parlare” rispose il giovane inoltrandosi nella palude.

La brava barista non esitò a seguirlo presa da incontrollabili emozioni e a causa di loro non si accorse di stare cadendo dritta nella ragnatela tessuta da un ragno privo di scrupoli ed accecato dalla rabbia.

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Capitolo 45
*** Superare il senso di colpa ***


Superare il senso di colpa

 

Tifa corse il più velocemente possibile verso l'amico scomparso desiderosa di capire cosa stava accadendo. Riuscì a raggiungerlo quando, dopo essersi inoltrato nelle profondità della palude, si fermò di colpo.

 

“ Liam...” ansimò Lockhart cercando di recuperare il fiato, il cowboy non le rispose continuando a darle le spalle, il che la incuriosì ancora di più, ma non quanto il vedere colui che aveva sepolto con le sue stesse mani vivo e vegeto.

“ Tu...come fai ad essere qui?” chiese l'abile combattente mentre una parte di lei temeva di stare sognando o peggio ancora di essere finita vittima di una potente illusione.

 

A quel punto il ragazzo iniziò a voltarsi verso di lei mostrandosi per ciò che era davvero: il suo corpo, coperto da lunghi e logori vestiti, mostrava evidenti segni di decomposizione, la sua pelle era violacea ed i suoi occhi, una volta gioiosi e ricchi di vita, erano spenti. Insomma era praticamente un cadavere ambulante, ma allora come faceva ad essere lì? Questa fu la domanda che ronzava in testa alla bella ragazza, ma era talmente sconvolta da non riuscire a proferire parola.

 

Liam dimostrò di essere cosciente ed in pieno possesso di sé iniziando a parlarle come se fosse niente “ Ti trovo bene Tifa, mi fa piacere” “ Come...” “ Non lo so, cioè so di essere morto per opera di Sephiroth, però poco fa mi sono ritrovato qui e casualmente ti ho incontrata. Deve essere Destino, allora come vanno le cose?” “ Non puoi essere veramente tu, i morti non ritornano in vita” “ Dovrebbe essere così, eppure sono qui. Non sei contenta? Adesso hai la possibilità di rimediare al tuo errore” “ Di cosa parli?” “ Se sono trapassato è colpa tua, se fossi stata più abile avresti deviato la lama di Sephiroth”.

 

Quelle parole fecero capire alla Lockhart che colui che aveva davanti non poteva essere il suo Liam, lui non le avrebbe mai fatto pesare una cosa del genere, anzi si sarebbe scusato per averla fatta soffrire per via causa della sua scomparsa.

Questa convinzione la spinse a pensare agli avvenimenti accaduti nella città natale di Yuffie, precisamente a quegli strani esseri che a detta di Aerith erano le anime dei caduti costrette da una misteriosa forza a tornare indietro.

Conosceva solo una persona in grado di fare una cosa del genere, la stessa nemica che l'aveva spronata ad attaccare i suoi stessi amici.

 

“ So che sei qui, esci allo scoperto!” esclamò la giovane, “ A chi stai dicendo Tifa? Sicura di sentirti bene?” “ Finiscila con questa messa in scena, ho capito perfettamente cosa stai tentando di fare: vuoi usare il mio senso di colpa per quanto accaduto un mese fa e distruggermi. Questa non ti permetterò di entrarmi in testa, mostra il volto codarda ed affrontami di persona!”.

 

In quel momento dalla nebbia sbucò una figura femminile in pessime condizioni condizioni fisiche a causa di un avanzato stato di decomposizione, nettamente superiore a quello del presunto Liam.

La pericolosa nemica aveva stampato sul volto un sorriso compiaciuto “ Vedo che sei diventata più forte di spirito dal nostro ultimo incontro, davvero notevole” “ Finiscila di perdere tempo in inutili chiacchiere e dimmi cosa sta succedendo” l'interruppe la mora irritata da quelle parole cariche di derisione, “ Che caratterino, a quanto pare il controllo che ho avuto su di te ha lasciato una qualche traccia” “ Parla!” “ Va bene, va bene, calma. Vuoi sapere il mio piano, ebbene è molto semplice: voglio farti passare le pene dell'Inferno ed ucciderti tra atroci sofferenze” “ Perché?” “ Per quello che tu ed i tuoi amici avete a mio fratello” “ Tuo fratello?” “ Non ci sei ancora arrivata...” “ A cosa?” “ Non importa, tanto stai per morire” " Mi costringi a farti parlare con le cattive".

 

Prima che Tifa potesse iniziare a lottare, il cowboy si mosse a difesa della donna cadaverica per lo stupore della prima.

“ Non sarò il tuo avversario, ma Liam” “ Lui non è Liam” “ Ti sbagli, è proprio lui” “ Impossibile” “ Perché è morto? Sappi che nemmeno la morte può contrastare il mio potere, quello che vedi è il tuo amico ed anche se è costretto ad obbedire ai miei ordini, nel profondo rimane quello di una volta”.

La nemica si mise a ridere divertita, “ Che c'è di tanto divertente?” “ Non è ovvio Tifa, costringerò coloro che sono stati ottimi amici e futuri amanti a combattersi fino alla morte, Ahaha!”.

 

Nel sentire quel piano riprovevole, Tifa fu colta da una rabbia incontrollata che le fece perdere la lucidità. Si scagliò contro la donna volendo fargliela pagare per l'orrore delle sue azioni, ma venne bloccata da Liam.

A quel punto le fu chiaro una cosa, avrebbe dovuto prima sbarazzarsi di lui. L'idea la faceva soffrire, tuttavia non poteva avere esitazioni considerando anche che aveva di fronte solo un cadavere. Peccato solo che non aveva considerato una cosa: il potere di Liam, quello che aveva rivaleggiato col falso Sephirtoh. Da sola non avrebbe potuto far niente, ma forse il Destino aveva in serbo una sorpresa.

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Capitolo 46
*** Esitazione ***


Esitazione

 

Tifa diede subito fondo a tutte le sue forze volendo chiudere il prima possibile questa straziante lotta. Odiava l'idea di dover affrontare un suo caro amico, ma detestava ancora di più che quella donna avesse disturbato il meritato riposo di quest'ultimo e lo stesse costringendo a combattere contro la persona che amava di più.

 

Lockhart sapeva che i primi secondi dello scontro sarebbero stati decisivi per via dei loro stili di combattimento era opposti: lei specializzata nel corpo a corpo, mentre il cowboy nella distanza. Se fosse riuscita a colmare lo spazio che li separava prima di essere colpita avrebbe avuto la vittoria in pungo poiché, a giudicare dallo stato di decomposizione del corpo, Smith non avrebbe retto ad un potente impatto.

 

Il piano della barista incontrò subito una criticità dato che fu l'avversario a fare la prima mossa sparando dei proiettili avvolti da una strana energia scarlatta, la bella ragazza fu in grado di evitarli grazie alle proprie eccezionali capacità atletiche, abilità che si dimostrò vitale poiché quei colpi generarono una considerevole esplosione che distrusse gran parte della vegetazione. Però la cosa strana era che la nebbia non si fosse affatto diradata, neanche dopo quella grossa onda d'urto.

Questo, oltre a rendere evidente che quella palude fosse un luogo particolare, diede un'idea a Tifa, la quale pensò di sfruttare l'ambiente circostante per rendere impossibile identificare la sua posizione. Se tutto fosse andato come previsto, si sarebbe avvicinata di soppiatto a Liam potendo così metterlo fuori gioco rapidamente.

 

Astrattamente la giovane dagli occhi rossi aveva avuto una magnifica intuizione, capace di rendere fiero persino Cloud, peccato che il vero potere di Liam, ancora sconosciuto a causa della sua prematura scomparsa, era capace di scovare qualsiasi bersaglio avesse guardato indipendentemente da dove si nascondeva. Perciò mirò la nemica senza problemi scaricandole addosso tutto quello che aveva, imprimendo in ogni singolo proiettile magia esplosiva.

 

Sebbene Lockhart si dimostrò attenta, non facendosi cogliere di sorpresa dagli attacchi, ebbe comunque dei seri problemi a cavarsela. Tuttavia doveva tenere duro ancora per un po' perché presto la sua occasione sarebbe arrivata. 

La giovane, sapendo perfettamente quanti colpi il cowboy potesse sparare consecutivamente, contò il numero delle pallottole esplose aspettando il momento propizio per passare al contrattacco.

 

Non appena udì il quarantesimo bossolo toccare il suo, corse verso Liam concentrando tutta la sua forza nel pugno destro intenzionata a finire questo scontro con questa mossa.

Sorprendentemente Liam cambiò caricatore con una velocità incredibile, ma non fu abbastanza in quanto la ragazza ormai gli era addosso ed infatti attaccò per prima.

 

L'impatto di quel poderoso colpo causò un assordante boato, ma purtroppo non si dimostrò lontanamente sufficiente per vincere: il cowboy subì una piccola ferita sulla tempia, ma nulla di più.

L'incredulità della giovane le fece commettere un grossolano quanto grave errore, non si accorse che il vecchio amico le stava puntando una pistola allo stomaco. Quando la notò era ormai tardi, il giovane le sparò a brucia pelo senza darle alcun modo di difendersi.

 

La barista fece qualche passo indietro cercando di toccarsi la ferita, ma non appena mosse le mani sentì tutto il corpo paralizzato. Era tutta colpa del proiettile dentro la pancia che, attraverso scariche elettriche, le inibì il sistema nervoso.

Di conseguenza cadde sulle ginocchia completamente inerme, allora Liam le poggiò Ivory sulla fronte pronto ad eliminarla; però non toccò il grilletto come rapito dagli stupendi occhi cremisi di colei che amava.

 

“ Cosa aspetti?” chiese la donna cadaverica senza ottenere una risposta, anzi sentì solo Liam pronunciare il nome di Tifa, “ Capisco, dovevi amarla davvero tanto. Peccato che adesso non conti più nulla” affermò la crudele nemico rafforzando il controllo sulla sua pedina.

 

L'abile artista marziale, certa di essere arrivata a fine corsa, chiuse gli occhi con rabbia maledicendosi per essere tanto debole. Non solo non avrebbe più potuto aiutare i suoi amici, ma non era neanche stata capace di dare pace ad una persona che aveva fatto tanto per lei.

Fortunatamente il Fato aveva altri piani per lei: appena prima di essere uccisa qualcuno centrò in pieno Liam con un poderoso colpo di spada spedendolo lontano.

 Immobilizzata com'era non poté parlare, ma vide chi l'aveva salvata, il suo adorato amico d'infanzia che sembrava essere così diverso dall'ultima volta che l'aveva visto.

 

“ Tifa!” la chiamò una voce femminile alle sue spalle, “ Non temere ti rimetterò in sesto in attimo” continuò la giovane donna iniziando a curarle la brutta ferita sullo stomaco.

 

Cloud ed Aerith erano giunti in suo soccorso appena in tempo, ma non c'era da rilassarsi poiché erano ancora presenti due tosti nemici da affrontare.

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Capitolo 47
*** Una coppia esplosiva ***


Una coppia esplosiva

 

“ Cloud, Aerith, come avete fatto a trovarmi? E come vi siete ricongiunti?” domandò con molta fatica Tifa. La ferita ricevuta da Liam era molto grave e senza un pronto intervento sarebbe sicuramente morta dissanguata, per sua fortuna l'amante dei fiori è lì per aiutarla.

 

“ Shhh, non sprecare le forze” rispose la castana suscitando l'obiezione dell'amica “ Ma” “ Ti spiegheremo tutto dopo, adesso pensa solo a rilassarti” “...” “ Vedi di non essere testona come la mia guardia del corpo”, l'ironia della Cetra riuscì a strappare un piccolo sorriso nella Lockhart che tuttavia ce l'aveva ancora con sé stessa per aver commesso un errore tanto grossolano.

 

Per prima cosa l'erede degli antichi, grazie alle sue speciali abilità, estrasse il proiettile dalla pancia dell'abile combattente, il quale emetteva delle piccole scariche elettriche, prova che non si trattava di colpi normali bensì di quelli speciali del cowboy.

Naturalmente anche lei era rimasta sconcertata nel vedere il vecchio amico in uno stato pressoché cadaverico e non le era nemmeno sfuggito la presenza di colei che stava avvelenando il Pianeta.

Le si era presentata l'occasione di sconfiggere la terza peggiore minaccia per il Mondo e capire il motivo delle sue insensate azioni, se avesse continuato di questo passo presto non ci sarebbe stato più nessuno posto dove vivere, neanche per lei.

Prima però di trovare le risposte che cercava doveva salvare colei che considerava come una sorella, per cui non esitò oltre ad utilizzare la sua magia curativa per rimetterla a nuovo in pochissimi secondi dimostrando che nell'ultimo tempio aveva ottenuto un esponenziale aumento di tutti i poteri, sia offensivi che difensivi.

 

Vedendo che l'amata si stava occupando di Tifa, Cloud poté concentrarsi nell'affrontare i nemici che avevano osato far del male alla sua migliore amica.

“ Bene, molto bene, altri obiettivi. Muoviti schiavo, falli fuori tutti!” ordinò la donna cadaverica, Smith obbedì immediatamente dando il massimo fin dall'inizio, conscio della pericolosità di Strife.

Il corpo della vittima del falso Sephiroth venne avvolto da una densa aura scarlatta attraversata da fulmini, del medesimo colore, tanto potenti quanto instabili. Dopo di che la stessa energia investì Ebony ed Ivory le quali, non appena il loro grilletto venne premuto, generarono un potente fascio di luce rosso sangue estremamente distruttivo che l'Ex Soldier fu costretto a bloccare per evitare che ferisse le ragazze alle sue spalle.

 

I due nemici erano certi di aver arrecato dei seri danni al biondo, in fondo nessuno sarebbe potuto uscire indenne da una mossa del genere. Eppure l'eroe non riportò il minimo graffio grazie alla potentissima Fusion Sword, in grado di resistere a pressioni ben maggiori, ed al potere di Gaia capace di annichilire le ostili fonti d'energia.

Prima che il vecchio compagno potesse fare qualsiasi altra cosa che avrebbe messo a rischio le due persone a cui teneva con tutto il cuore, Strife passò al contrattacco attaccandolo con un fendete carico sia del potere di Madre Natura sia della speciale materia bianca.

L'attacco fu tanto violento da tranciare di netto il corpo cadente di Smith e di dare vita allo stesso tempo ad una tremenda onda d'urto che travolse l'altra nemica arrecandole delle profonde ferite.

 

I presenti restarono senza parole, il Cloud non era più quello di un tempo, la sua forza e la sua velocità erano talmente eccezionali da poter assimilati a quelli di Spehiroth quando ottenne il titolo di Eroe durante la guerra con i Wutai di diversi anni prima.

L'unica che ebbe una reazione diversa fu Aerith, la quale infatti sorrise felice. 

“ Se è questo ciò che hai guadagnato, ti perdono per avermi lasciata sola” pensò la giovane mentre i suoi occhi, fissi sull'amore della sua vita, brillavano come dei veri e propri smeraldi.

 

Finito il trattamento a cui aveva sottoposto Lockhart e dopo essersi sincerata che stesse bene, la Cetra decise che era arrivato il momento di vedersela con la donna cadaverica.

Vedendo l'amato pronto a finirla lo chiamò “ Cloud aspetta! Voglio parlarle prima” “ Sicura?” “ Sì, dobbiamo capire cosa vuole” “ Va bene, ma stai attenta, potrebbe fare dei brutti scherzi” “ Tranquillo, sai non sei l'unico ad essere migliorato”, la castana fece un furbo occhiolino prima di avvicinarsi alla nemica.

 

“ Ho sentito che vuoi sapere la motivazione dietro le mie azioni?” domandò l'avversaria, “ Ti stupisce? Stai distruggendo questo pianeta con il tuo veleno, è normale che voglia sapere il perché” “ Potrei anche dirtelo, ma a cosa servirebbe?” “ Come?” “ Che senso ha parlare a chi sta per morire?”.

Con una mossa repentina la malvagia donna conficcò le mani al suolo generando una densissima nebbia verde che si diresse verso gli eroi come uno tsunami.

 

“ Questo trucco non basta più” affermò con convinzione Aerith che poggiò l'asta magica nel terreno creando una pura onda d'energia tiepida, la quale non solo dissolse quell'infido fumo, ma privò momentaneamente d'energie la donna cadaverica che, colta alla sprovvista da tale potere, si ritrovò inerme.

“ Non ti permetterò di fare altro male” aggiunse l'amante dei fiori sotto lo sguardo rapito di Strife, il quale, nonostante la situazione, non poté fare a meno di pensare a quanto fortunato fosse nell'avere l'amore di quella abilissima e splendida ragazza. 

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Capitolo 48
*** Sorprese ***


Sorprese

 

Aerith stava avanzando lentamente, ma con passo deciso verso la donna cadaverica la quale, dopo un primo momento di sgomento, tornò ad assumere il suo normale comportamento, mettendosi addirittura a ridere.

“ Che c'è di divertente?” chiese Cloud, “ Niente, è solo che non immaginavo che fossi tanto spietato con un tuo vecchio compagno” “ Quello non è Liam, lui è morto” “ Non hai tutti i torti, ma colui che hai tagliato in due è effettivamente Smith” “ Non può essere..." “ Invece sì tesoro, non so come faccia, ma può costringere le anime di coloro che non ci sono più a tornare nel Mondo materiale ed a combattere per lei” spiegò la Cetra disgustata che qualcuno avesse il coraggio di disturbare i caduti dal loro eterno sonno per interessi personali.

 “ Sei sveglia, lo ammetto, ma non sai ancora tutto su di me” commentò la nemica appena prima di tagliarsi la gola con un affilato pugnale, gesto che colse in contropiede il duo che non ebbe il tempo per fermarla.

 

Sebbene sembrasse che quell'avversaria si fosse da sola tolta dai piedi, la coppia aveva la forte impressione che l'avrebbero affrontata di nuovo, dopo tutto un essere capace di avvelenare il Pianeta con tanta facilità non si sarebbe mai arreso in quel modo.

 

Intanto Lockhart si sentiva un'incompetente: aveva visto quanto i suoi amici erano diventati forti, erano stato in grado di ribaltare le sorti della battaglia con una facilità impressionante; invece lei non era nemmeno riuscita a liberare il cowboy dal tormento a cui era stato sottoposto.

Quest'ultimo, avendo recuperato il controllo sulla sua mente, le fece un dono molto speciale prima di essere liberato dalle catene che gli impedivano di avere la pace dall'amante dei fiori.

 

L'abile combattente marziale si sentì avvolgere da una pressante energia che entrò nel suo corpo. Mentre tale processo avveniva udì la voce del caro amico spiegarle cosa stava facendo: “ Tifa, mi dispiace tanto per averti causato altro dolore. In vita non sono stato in grado di portare a termine la nostra missione, ma ho occasione di fare ammenda. Ti ho trasmesso il potere che ho acquisito contro Sephiroth, non so dirti come ciò sia possibile, magari chiedilo a Cat. So che ne farai buon uso...Sappi che ti aspetterò dall'altra parte, ma non avere fretta di raggiungermi”.

 

L'erede degli Antichi e Strife si diressero verso l'amica piuttosto preoccupati poiché le avevano visto versare delle lacrime.

“ Tifa, stai male?” chiese la castana chinandosi verso di lei, “ No, sto bene” rispose la mora asciugandosi le guance leggermente arrossate, “ Sicura?” “ Certo, è stato solo un momento” “ Allora torniamo sull'aeronave” intervenne l'Ex Soldier, “ Quale aeronave?” “ Seguici Tifa, ti spiegherò tutto lungo il cammino” concluse l'amante dei fiori dandole una mano a rimettersi in piedi.

 

La barista, aggiornata sugli ultimi avvenimenti, stentò a credere che Jessie fosse ancora viva, ma quando la vide aspettare davanti il veicolo volante non poté avere più dubbi.

Corse immediatamente da lei abbracciandola con grande felicità e l'ex membro dell'Avalanche ricambiò il gesto. Anche se non si ricordava dell'altra ragazza il suo profumo, dolce, ma allo stesso tempo deciso, aveva un non so che di familiare.

 

Il gruppo entrò nel mezzo senza perdere altro tempo così da poter illustrare alla nuova arrivata la posizione delle altre distorsioni ed allo stesso tempo per cercare di far recuperare la memoria a Jessie.

Tuttavia appena di entrati nella sala comando Cloud ebbe un terribile mal di testa che lo spinse a voltare la testa di lato, in questo modo vide la figura di Sephirtoth addentrarsi nel mezzo. Spinto da un inspiegabile istinto lo seguì giungendo così nella stiva, un luogo più accogliente di quanto pensasse.

 

Il leggendario Soldier lo guardò fisso negli occhi con un malvagio sorriso, Strife avrebbe voluto sistemare i conti, ma era come pietrificato e questo permise alla nemesi di parlare liberamente.

“ Te la stai prendendo comoda Cloud. Non fraintendermi hai acquisito un discreto potere, ma deve affrettarti se vuoi davvero sfidare il Destino...Sappi che ti ho privato di due altri tuoi compagni, la prossima volta mi prenderò la tua luce”.

 

Il letale villain scomparve come era apparso, ma prima di farlo procurò nell'eroe una sofferenza atroce, di gran lunga superiore rispetto a tutto le emozioni negative mai provate. 

Cloud ebbe una nuova visione che gli spezzò il cuore e l'animo: si ritrovò catapultato in una chiesa illuminata da una fioca luce solare. Poi si vide con le lacrime agli occhi davanti al corpo privo di vita dell'amata, il quale era poggiato su un bellissimo, ma triste, letto di fiori.

 

Il Benedetto dall'Antica cadde in uno stato di dormi veglia provando delle sensazioni estremamente simili a quelle che si vivono durante un terribile incubo, ma più reali.

Fortunatamente giunse in suo soccorso la Cetra che lo chiamò con la sua armoniosa voce “ Cloud! Cloud! Mi senti?”, non ricevendo alcuna risposta decise di prendergli il viso così da attirare la sua attenzione. Il suo gentile tocco ebbe l'effetto di destare il ragazzo che sussurrò " Aerith" appena prima di abbracciarla più stretta che poteva.

L'amante dei fiori venne colta di sorpresa, ma non esitò a ricambiare il gesto. Sapeva che qualcosa non andava, prima però di affrontare l'argomento tentò di sollevare il biondo facendo dell'ironia “ Se volevi un abbraccio bastava dirlo”.

Strife sorrise mentre sentiva il suo cuore ardere, non avrebbe permesso a Sephiroth di privarlo della sua luce, non sarebbe accaduto di nuovo.

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Capitolo 49
*** Rimettere insieme i pezzi ***


Rimettere insieme i pezzi

 

Cloud continuò ad abbracciare l'amata per così tanto tempo che sembrava davvero intenzionato a non lasciarla più andare. La cosa certamente non infastidiva la gentile erede degli Antichi, anzi ne era decisamente contenta, tuttavia non poteva fare a meno di sentirsi preoccupata per lui. Da come la stava tenendo stretta poteva intuire che avesse avuto uno di quei suoi strani ricordi e sapeva sia di che genere fosse sia chi glielo avesse procurato.

 

Di conseguenza, nel tentativo di tranquillizzarlo, gli sussurrò nell'orecchio con tutta la dolcezza di cui era capace “ Sono qui”.

Quelle due semplici parole potevano sembrare poco significative, ma per l'Ex Soldier era l'esatto opposto. Capì che la ragazza gli stava intimando di non temere il futuro e di concentrarsi piuttosto sul presente, su ciò che ancora aveva. Gli aveva ripetuto questo concetto diverse volte durante il loro viaggio, eppure adesso sembrava diverso, nel tono che aveva usato non c'era la solita nota di rassegnazione, ma fermezza.

Evidentemente la Cetra si era convinta di poter cambiare il suo Fato e ciò lo rassicurava.

 

Recuperata un po' di lucidità, Strife si tirò leggermente indietro, allentando un po' la presa, così da guardare Aerith dritta in quegli occhi che l'avevano stregato a prima vista.

“ Ti senti meglio?” chiese quest'ultima sinceramente in pensiero, il biondo le rispose limitandosi ad annuire, “ Sono felice, puoi sempre contare su di me quando ne hai bisogno" aggiunse amorevolmente l'erede degli Antichi la quale, vedendo il giovane in condizioni psichiche migliori, chiese " E' stata colpa di Sephiroth non è vero?” ancora una volta l'amato fece un semplice cenno con la testa.

 

Il silenzio dell'eroe era dovuto principalmente ad una profonda vergogna frutto sia del farsi vedere tanto vulnerabile sia dalla circostanza che, non importasse quanta forza acquisisse, la sua nemesi era sempre capace di fargli provare un profondo e paralizzante timore con una facilità disarmante.

 Fortunatamente per lui il suo angelo era proprio lì per sollevargli il morale.

 

“ Non badare a quello che ti ha detto o che ti ha fatto vedere, Sephiroth vuole solo giocare con la tua mente e lo sai bene” esordì l'amante dei fiori accarezzandogli teneramente una guancia.

Vedendo che le sua azioni stavano sortendo l'effetto sperato, continuò “ Pensiamo a qualcosa di bello, non è meglio? Sai mi è venuto in mente il luogo perfetto dove andare quando tutto sarà finito” “ Quindi hai preso sul serio la mia proposta?” “ Perché non l'avevi capito?” lo canzonò prima di continuare “ Si tratta di un bellissimo posto di cui mia madre parlava spesso, è immerso nella natura e ci sono tantissime specie di fiori” “ Promette bene” “ Sì, sono sicura che sarà il posto perfetto per noi tre e lì ti insegnerò a coltivare qualche fiore” “ Non credo di essere adatto per cose del genere” “ Non dire così”, la castana intrecciò le dita con quelle dell'amato affermando con un tono più basso ed amorevole “ Sai avere un tocco molto gentile”.

 

Cloud rapito come non mai dalla meravigliosa ragazza che aveva di fronte, si chiese cosa mai avesse fatto per meritare una persona come lei.

Non essendo capace di esprimere ciò che provava decise di dimostrarlo dandole un lungo ed appassionato bacio colmo di tutto i suoi sentimenti.

 

Intanto Jessie e Tifa si erano messe comodamente sedute a parlare. Nonostante la prima non ricordasse nulla della seconda si sentì subito a proprio agio in sua presenza, cosa che di certo non le passò inosservata.

“ Quindi io e te eravamo colleghe?” chiese l'Ex membro dell'Avalanche curiosa di sapere di più su di sé, “ Sì, ma eravamo soprattutto amiche” “ In effetti mi dai un'impressione familiare, perché non mi racconti un po' del mio passato, magari così mi verrà in mente qualcosa” “ Certo”.

 

Lockhart disse alla ritrovata amica tutto quello che sapeva di lei, in particolare del suo passato da promettente attrice teatrale, sfortunatamente stroncato per l'essersi inimicata una spiccata e potente personalità del settore. Dopo di che le narrò di come si erano conosciute durante i colloqui per la speciale squadra di sicurezza della Shinra e di tutte le missioni che avevano completato insieme.

 

“ Wow, è davvero tanta roba e mi pare che ci siamo divertite parecchio insieme” “ E già” “ Cavolo, vorrei proprio ricordarmelo” “ Sono sicuro che ci riuscirai e poi adesso che siamo di nuovo insieme potremmo vivere nuove avventure” “ Giusto, cominceremo subito dalla prossima distorsione. Pensi che lì troveremo gli altri tuoi compagni?” “ Molto probabile, tu che ne pensi Cloud?” domandò la combattente che non si era resa conto dell'assenza dell'amico e della Cetra tanto era presa dal parlare con Jessie.


“ Cloud non c'è e neanche Aerith, dove saranno finiti?” “ Non mi preoccuperei per loro Tifa, si saranno imboscati da qualche parte a fare ciò che i fidanzati fanno” “ Dici?” “ Perché se tu fossi al posto di Aerith non lo faresti? Ammetto di invidiarla per il rapporto che ha con quel bel bocconcino” “ A chi lo dici...” sussurrò spontaneamente Lockhart. Fortunatamente non venne sentita dall'amica, la quale infatti le chiese " Cosa hai detto?" " Niente, niente pensavo solo che anche quando l'hai incontrato la prima volta a Midgar ha subito avuto un debole per lui " " Avrò perso la memoria, ma non gli occhi" " Se ti piace il tipo perché non ci provi con Zack" " Anche lui è molto bello, ma è troppo farfallone. Invece Cloud mi dà l'idea di essere un tipo leale e fedele” “ Non hai tutti i torti, ma secondo me anche Zack è così in fondo, deve solo incontrare la persona giusta” “ Tu dici? Io ne dubito, il lupo perde il pelo ma non il vizio”.

L'ultima affermazione di Jessie, unita all'espressione con cui l'aveva detta, fece ridere di gusto Tifa come non faceva da tanto tempo.

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Capitolo 50
*** Eventi preoccupanti ***


Eventi preoccupanti

 

Cloud e la Cetra si ricongiunsero alla amiche dopo aver trascorso un po' di tempo da soli. Entrambi ne avevano beneficiato, sia l'eroe che aveva sentito il profondo timore innescatogli da Sephiroth venire spazzato via sia l'amante dei fiori la quale, sebbene facesse di tutto per non darlo a vedere, provava una crescente inquietudine dovuta alla consapevolezza che il momento cruciale del Destino era sempre più vicino.

 

“ Vedo che vi siete dati alla pazza gioia” insinuò furbamente Jessie, “ Come?” “ Non sono nata ieri, basta vedere il tuo fiocco Aerith. Vedi, è piuttosto stropicciato”, l'erede degli Antichi si toccò i capelli notando effettivamente che l'ex membro dell'Avalanche aveva ragione e ciò la spinse a rimettersi velocemente in ordine mentre un lieve rossore si impadroniva delle sue guance.

 

“ Su, non c'è bisogno di fare così. Siamo tutti adulti e non credere che non ti capisca. Anzi se fossi stata al posto tuo non avrei tolto le mani di dosso a questa dolcezza, nemmeno per un istante” continuò la ritrovata amica mettendo ancora di più in imbarazzo i due amanti.

 

Per loro fortuna intervenne Tifa a riportare la situazione sul normale registro “ Non sei cambiata per niente Jessie, sai mi sono davvero mancati i tuoi modi. Però adesso credo che dovremmo occuparci di un'altra cosa” “ Cioè?” “ Quella donna che ha costretto Liam a combatterci, credete davvero che sia morta?”.

 

La domanda della Lockhart fece cambiare bruscamente l'espressione di Aerith che, in fare serio, le rispose “ Tecnicamente si è suicidata, ma non ho percepito il suo spirito riunirsi al Pianeta” “ Stai scherzando vero? Nessuno può sentire una cosa del genere” intervenne l'ex attrice comprensibilmente perplessa, “ Io ne sono capace” “ Davvero?! Allora cosa sei? Una specie sensitiva?” “ Più o meno”.

La castana non si sentiva ancora di rivelare la sua vera identità alla nuova compagna, quello era sempre stato un argomento molto sensibile che la metteva a disagio.

 

“ Quindi Aerith, credi che sia ancora in giro?” si intromise l'abile lottatrice conscia della difficile posizione in cui era stata messa l'erede degli Antichi, “ Temo di sì” “ Come sospettavo” “ Considerati i suoi poteri non è inverosimile che possa ingannare la morte a piacimento” aggiunse Strife, “ Che nemico infido...Se hai ragione sarà un problema sconfiggerla una volta per tutte” “ Non c'è nulla di cui preoccuparsi Jessie, ho in mente un modo per privarla di questa sua insidiosa capacità” rispose la gentile castana facendo un sorriso convinto.

“ Avevo l'impressione che fossi un tipa fuori dal comune, ma non pensavo tanto. Adesso capisco come hai fatto a conquistare questa dolcezza, ma se fossi in te non abbasserei la guardi, qualcuna potrebbe rubartelo” scherzò di nuovo l'ex membro dell'Avalanche, la quale era chiaramente più che invidiosa della nuova amica. Tuttavia ciò non le impedì di prenderla subito in simpatia.

 

I quattro vennero interrotti dall'ingresso di un ufficiale dell'aeronave che doveva riferire dell'informazioni tutt'altro che felici.

“ Kain puoi parlare liberamente, loro sono nostri alleati” “ Va bene Jessie, volevo dire capitano. Abbiamo avuto la conferma che l'impressionante fonte d'energia rilevata non molto tempo fa apparteneva ad un meteorite abbattutosi sul QG dei Wutai” “ Un meteorite?” “ Sì Tifa ed è il secondo in pochi giorni” spiegò l'attrice, “ Il secondo?” “ Il primo ha distrutto il Regno Proibito, Cloud ed Aerith mi hanno detto che eravate lì” affermò il membro dell'Avalanche spiegando nei minimi dettagli cosa fosse successo.

 

Conosciuta la verità la barista rimase sconvolta, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere. Inoltre era in pensiero per i suoi altri amici che avrebbero potuto subire gli effetti di quell'impressionante impatto.

Fortunatamente venne sollevata dalla Cetra che le disse di non aver percepito lo spirito degli altri ricongiungersi al Pianeta, quindi erano vivi anche se purtroppo non poteva assicurare nulla circa le loro condizioni.

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Capitolo 51
*** La sorgente di un incredibile potere ***


La sorgente di un incredibile potere

 

Nella direzione in cui si stava dirigendo l'aeronave di Jessie, Barret, Yuffie, Cat e Red avevano ripreso i sensi da poco. Si ritrovarono nella periferia di una città a loro sconosciuta, costituita da edifici molto vecchi, quasi cadenti, completamente diversi da quelli visti a Vivi o ad Midgar.

 

“ Cosa diavolo è successo?” domandò Wallace ancora visibilmente confuso, “ Sephiroth ci ha divisi grazie ad una strana materia capace di aprire dei warp, non pensavo che potesse esistere” spiegò il segugio, “ Giusto, ora ricordo. Aspetta un attimo, gli altri dove sono?” “ Non lo so, è successo tutto così in fretta che sono riuscita solo ad avvolgere voi tre col mio rampino” intervenne la ladra mentre cercava di orientarsi, “ Capisco, Red riesci a percepire il loro odore” “ No, devono essere molto distanti da noi” “ Non ci voleva, adesso cosa facciamo?” “ Suggerisco di tornare nel villaggio di Liam” “ Perché mai Cat?” “ Semplice, è da quelle parti che si trova l'ultimo tempio proibito. Non abbiamo tempo da perdere nell'occuparci di altri problemi, inoltre sono sicuro che anche i nostri amici hanno avuto la stessa idea” “ Già potresti avere ragione” “ Certo che ce l'ho Barret” “ Concordo con te, prima però dobbiamo capire dove siamo finiti, altrimenti sarà impossibile arrivare a destinazione” concluse saggiamente XIII.

 

Così i quattro si addentrarono nella città scoprendo, per loro grande dispiacere, che anche il centro era completamente disabitato. A giudicare dalla stato delle varie strutture nessuno ci viveva da almeno mezzo secolo, inoltre, vedendo i segni di un'antica battaglia sul terreno, intuirono che probabilmente c'era stata una grande battaglia che aveva portato la popolazione ad allontanarsi di fretta e furia.

L'indovino iniziò ad avere un sospetto circa l'identità di questo luogo, sospetto che divenne certezza quando rinvenne un elmetto militare con uno strano stemma: un albero bianco con numerosissime ramificazioni.

 

“ Non ci posso credere...” “ A cosa Cat?” chiese curiosa la ladra, la quale però non ottenne alcuna risposta dato che il gatto corse verso ciò che aveva l'aria di essere un abbandonato sito archeologico.

Il felino si fermò solo quando giunse davanti ad una tomba scoperta la quale, nonostante fosse stata esposta alle intemperie di lunghi decenni, era in perfette condizioni.

 

“ Allora, ci dici che ti è preso?” domandò la Wutai preda di un pesante fiatone,” Questo è...” “ Un antico luogo di sepoltura sì, ma non ci interessa” “ Ti sbagli Barret, questo è dove è nata tutta la storia della famiglia Smith. Come vorrei che Liam fosse qui” “ E' una strana coincidenza” commentò Red, “ Sì, davvero insolita” aggiunse la simpatica ragazza mentre si appoggiava senza riflettere su quello che doveva essere un altare, era difficile riconoscerlo poiché con lui il tempo non era stato magnanimo.

L'involontario gesto di Yuffie azionò un meccanismo che aprì l'antica tomba a metà, rendendo visibile un misterioso passaggio sotterraneo dal quale proveniva una strana energia estremamente pesante.

 

“ Scusate ragazzi non volevo” “ Non ha niente di cui scusarti Yuffie, hai appena rivelato la strada verso la sorgente” “ Quale sorgente Cat?” “ Quella che ha dato origine alla stirpe di Liam, dobbiamo assolutamente vedere cosa cela” “ Perché non lo sai?” chiese l'ex leader dell'Avalanche, “ Ne ho solo sentito parlare, ma non ci sono mai stato. Secondo colui che mi ha creato, questo posto è tanto potente quanto pericoloso” “ In che senso?” “ Si narra che trasudi un'insana follia, la quale ha spinto gli Smith a diventare dei mostri assetati di sangue” “ Non mi sembra un luogo da disturbare” commentò Wallace, “ So che ha avuto effetto su quella stirpe, ma non è detto che ce l'abbia anche con noi” “ Ma perché rischiare?” replicò il massiccio uomo, “ Perché se riuscissimo a raggiungere il cuore senza impazzire, otterremmo come ricompensa un eccezionale potere” “ Non pensavo ti interessasse la forza” commentò XIII, “ Non importa ciò che mi interessa, ma dobbiamo diventare più forti e sapete bene tutti il perché. Quando Sephiroth è comparso era evidente che fosse su un altro Pianeta rispetto a noi, nel nostro attuale stato non possiamo fare niente contro un nemico del genere” “ Però non siamo soli, ci sono anche gli altri, per non parlare del nuovo potere di Aerith e poi c'è anche Cloud ” “ Non possiamo fare affidamento solo di loro Yuffie, da soli non possono portare a compimento questa missione. Dobbiamo fare anche noi la nostra, non voglio perdere più nessuno a cui tengo”.

 

Le parole del veggente trasudavano talmente tanta sicurezza ed emozione che riuscirono a colpire il cuore dei suoi amici, i quali accettarono la sua proposta senza più esitazioni. Non importava se quella sorgente era pericolosa, dovevano raggiungere il suo centro così da diventare più forti e prendersi la rivincita con Sephiroth che fin ad ora aveva suscitato in loro solo terrore ed impotenza.

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Capitolo 52
*** La forza della determinazione ***


La forza della determinazione

 

I quattro attraversarono il buio passaggio senza sapere esattamente cosa li stesse attendendo.

Le tenebre al suo interno erano talmente fitte che non si vedeva a un palmo dal naso, perciò Cat fu costretto ad usare le poche erbe che gli erano rimaste per creare delle specie di lampadine molto luminose, le quali  consentirono una decente visuale.

 

In questo modo videro un semplice e vecchio corridoio polveroso che li condusse ad una stretta scala a chiocciola in condizione piuttosto pietose. Quest'ultima li portò in prossimità di un antico portale in pietra, con su delle incisioni in aramaico incomprensibili; forse Aerith sarebbe stata capace di decifrarle ma purtroppo non potevano fare affidamento su di lei.

 

Improvvisamente l'atmosfera divenne asfissiante quasi come se fossero stati catapultati improvvisamente nel più caldo dei deserti, inoltre c'era uno strano vento altrettanto bollente che diventava sempre più forte man mano che scendevano andavano avanti.

“ Mamma mia, non si respira qui e tutti i vestiti mi si sono appiccicati addosso. Se fossi da sola o con le altre ragazze mi sarei spogliata da un pezzo” si lamentò Yuffie tentando inutilmente di rinfrescarsi sventolando la mano, “ Puoi farlo, tanto nessuno ti guarderà” rispose Barret con la mente sempre più annebbiata dall'arsura, “ Come no, so di essere uno schianto e di certo non sprecherò tutto questo ben di Dio così” “ Credi davvero che nella situazione attuale abbia voglia di pensare a cose del genere?!” “ Forse no forse sì, non mi va di rischiare” “ Fai come ti pare” “ Come sempre” “ Risparmiate il fiato, non c'è molta aria, meglio non sprecarla” intervenne Red mostrando ancora una volta la sua grande saggezza.

 

Gli eroi continuarono ad avanzare andando sempre più sotto il livello del mare senza incontrare altri problemi.

A circa cinque km di profondità si imbatterono in una specie di portone di legno massiccio con uno stemma raffigurante una coppa immersa in un mare di sangue.

Suddetta incisione fece intuire all'indovino di essere giunto in prossimità della sorgente, realizzazione che comunicò prontamente agli amici.

 

“ Siamo quasi a destinazione” “ Di già?” domandò la ladra sorpresa, “ Sì, oltre quella porta c'è la fonte” “ Come l'hai capito?” chiese Wallace, “ Da questa opera, il sangue è sempre stato collegato agli Smith anche se non ho ancora capito il significato della coppa” “ Non ci resta che entrare per scoprirlo” “ Ben detto Red, forza non perdiamo altro tempo. Però dalle tue parole Cat mi aspettavo una sfida più complicata” “ Non festeggiare di già Yuffie, non abbiamo ancora finito”.

 

L'ultima affermazione del segugio si dimostrò profetica, infatti in quell'istante la porta si aprì da sola a causa di una fortissima folata di vento gelida che fece correre dei brividi lungo la schiena dei quattro. Però il peggio doveva ancora accadere: gli eroi iniziarono a sentire dei deboli sussurri che presto si trasformarono in chiare grida disperate accompagnate da orribili visioni di brutali omicidi.

 

L'orrore di quelle immagini unite a suoni strazianti misero a dura la psiche del gruppo, era questo ciò a cui si riferiva Cat, il fenomeno che rendeva folli chiunque attraversasse quel posto.

Se fossero stati degli Smith o qualsiasi altra persona probabilmente sarebbero stati sopraffatti da quell'orrore che stava cercando di insinuarsi nel loro cervello come un parassita nel tentativo di controllarli. Tuttavia loro non erano dei soggetti normali e la volontà di aiutare gli amici nel salvare il Pianeta conferì loro la forza di volontà necessaria per resistere.

 

“ Cosa era?” chiese la Wutai non appena quel misterioso fenomeno cessò d'improvviso così come era nato, “ Sono i crimini degli Smith” rispose Cat ancora scosso, “ Deve esserci qualcos'altro, sembrava che quel vento fosse cosciente” “ Red ha ragione, ho chiaramente percepito qualcosa che tentava di farmi perdere la testa” aggiunse Wallace, “ Forse allora sono i ricordi delle loro vittime, ma non capisco come facciano ad essere qui...Che sia una specie di prova?” chiese l'indovino, “ Abbiamo solo un modo per scoprirlo, no?” “ Giusto Yuffie, avanziamo” “ Ma faremo meglio a stare molto attenti, potrebbero esserci altri fenomeni oscuri ” concluse Barret mettendosi davanti agli amici in fare protettivo.

Peccato che quello che avrebbero trovato oltre la porta sarebbe andato completamente aldilà della loro più fervida o per meglio dire perversa immaginazione.

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Capitolo 53
*** Il premio del coraggio ***


Il premio del coraggio

 

Il gruppo, oltrepassata la soglia del colossale portone, si ritrovò in una grande sala al cui centro era presente un foro pieno quasi fino all'orlo di un liquido rosso che ricordava il sangue. Inoltre, un sistema di carrucole, consentiva l'immersione di una coppa dorata, esteticamente simile alla classica rappresentazione del Sacro Graal.

 

“ Questo è piuttosto strano” commentò Yuffie che mai si sarebbe aspettata uno spettacolo del genere, “ Già...Deve essere tutto molto antico. Guardate i segni del tempo sulle pareti, sembra essere dentro una tomba di un faraone” commentò Red mentre annusava l'aria ed il suolo cercando di capire cosa fosse quella sostanza cremisi. Insolitamente non percepì alcun odore se non quello della polvere, il che rendeva l'ambiente ancora più misterioso.

 

I quattro analizzarono l'area intenzionati a capire quale fosse la funzione della stanza, purtroppo non scoprirono nulla, persino la provenienza di quella sorta di sangue era sconosciuta. Non essendo presente né un canale né una cisterna, probabilmente la sua origine era magica, ma ciò non faceva altro che infittire l'arcano: di solito c'è bisogno di un soggetto che lanci un incantesimo e nel caso in cui fosse uno duraturo incontrava sempre un limite temporale piuttosto breve.

 

Dopo aver ispezionato la zona palmo a palmo, senza avervi nulla che potesse dare delle spiegazioni, gli eroi arrivarono ad una sconfortante conclusione: forse solo agli Smith era concesso conoscere il funzionamento ed il significa della sorgente. Sfortunatamente Liam non poteva aiutarli per ovvi motivi e se anche fossero esistiti altri membri della sua stirpe non avevano il tempo di cercarli.

 

Con questa idea in testa stavano per gettare la spugna ed andarsene quando improvvisamente il liquido uscì dagli argini della specie di vasca iniziando a bagnarli i piedi.

In quell'istante sentirono una voce maschile nella loro testa sussurrare “ Non abbiate paura e non tentate di resistere. Avete mostrato una grande determinazione degna di questo luogo sacro e maledetto allo stesso tempo. Inoltre percepisco in voi un forte legame con uno Smith, perciò vi darò ciò che cercate. Sappiate solo che il mio dono durerà solamente per quattro mesi, è il prezzo per non essere della mia stirpe”.

 

Non appena il misterioso uomo finì di parlare, i compagni d'avventura vennero avvolti in una spirale della sostanza simile al sangue la quale si strinse talmente tanto intorno a loro che ebbero l'impressione di venire soffocati. Tuttavia non si opposero, capendo che non c'era nulla da temere.

Il loro sforzo di fede li avrebbe presto più che ripagati, ma al momento non produsse effetti particolari poiché l'unica cosa che accadde fu la scomparsa del liquido, il quale in realtà si era insinuato nel loro sistema circolatorio creando dei nuovi enzimi che si legarono al loro DNA creando una nuova sequenza genetica che avrebbe conferito loro poteri eccezionali.

Però esattamente in questo risiedeva il motivo del limite temporale a cui faceva riferimento l'ignota voce, la durata di quegli enzimi era precisamente di quattro mesi e solo uno Smith era in grado di riprodurli spontaneamente. Tuttavia ciò non era un problema, comunque fosse andata la loro storia sarebbe finita in poco meno di novanta giorni.

 

Terminato l'oscuro processo, sotto gli eroi si formò un portale magico che li fece sbucare in superficie, nell'esatto punto in cui erano partiti cioè di fronte all'abbandonato sito archeologico.

 

“ Non ho ben capito cosa sia successo, ma spero che abbia dato i suoi frutti” commentò Barret riassumendo il pensiero comune.

Sebbene non sapessero bene cosa, sentivano che stavano subendo cambiamenti e soprattutto notarono come i loro sensi si stessero affinando sempre di più.

 

Però il loro processo di comprensione si interruppe quando udirono il rumore delle eliche di uno speciale veicolo aereo, seguito dalla comparsa in cielo di un mezzo molto grande con lo stemma della Shinra.

“ Ti stavi domandando se qualcosa è cambiato, bhè lo scopriremo presto Barret” commentò Red conscio che avrebbero dovuto affrontare un'imminente battaglia, “ Cadono proprio a fagiolo” intervenne Yuffie curiosa di testare le sue nuove abilità, “ Non vedo l'ora di spaccare qualche culo!” concluse Wallace elettrizzato all'idea di sbaragliare qualche soldato della stessa azienda che prima l'aveva usato e poi scartato come un vecchio straccio.

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Capitolo 54
*** Abilità eccezionali ***


Abilità eccezionali

 

Esattamente come previsto, quel veicolo atterrò in prossimità degli eroi sollevando un gran bel polverone. Dissoltosi i quattro si trovarono di fronte un piccolo esercito, capeggiato da Heidegger a bordo di un gigantesco robot umanoide d'aspetto ben poco amichevole, a cui si aggiunsero Rufus col suo fedele mastino e un uomo la cui presenza trasmetteva un'insano potere.

Quest'ultimo era alto, muscoloso ma non troppo, dotato di lunghi capelli neri che scendevano sul suo pallido viso la cui parte inferiore era coperta da una sciarpa cremisi.

 

Barret lo riconobbe subito, si trattava del Diablo, il Turk più potente che fosse mai esistito. Le sue abilità erano tali che solo i migliori Soldier di prima classe potevano sperare di avere una chance contro di lui. Inoltre sul suo conto girava una voce strana: si diceva che in lui albergasse uno spietato demone, fonte delle sue inumane capacità.

Sebbene una cosa del genere fosse piuttosto improbabile non era da scartare a prescindere, Hojo era un genio folle quindi non era impossibile che in qualche modo avesse creato un guerriero di questo tipo.

 

Nonostante il poderoso nemico fosse una seria minaccia Wallace non sembrava preoccupato, anzi non vedeva l'ora di affrontarlo. Tuttavia avrebbe prima dovuto sconfiggere i numerosi militari della Shinra, i quali aveva puntato le armi su di lui.

 

“ Quanta attenzione solo per noi, mi sento quasi lusingata” ironizzò Yuffie che venne messa a tacere bruscamente da Rufus che replicò “ Non parlerò con una sporca Wutai, sono qui per l'Antica” “ Ha un nome sai?” ribatté la ladra decisamente stizzita, “ Lo so, ma non ha alcuna importanza. E' nata solo per permettere a noi di raggiungere la Terra Promessa” “ Falla finita con questa assurda storia e poi se anche esistesse quella terra spetterebbe ad Aerith, non di certo ad esseri marci dentro come voi” aggiunse il leader dell'Avalanche con fermezza, “ Da che pulpito, sei un traditore dell'azienda che ti ha dato un lavoro ed un posto in cui vivere” “ Questo perché stava per scartarci come un oggetto vecchio!” “ Calma Barret, non cadere nelle sue provocazioni” intervenne Red placando l'animo furente dell'amico.

 “ A quanto pare ha più saggezza un mostro di Hojo di te, allora dov'è l'Antica?” domandò nuovamente il capo della Shinra, “ Forse lo sappiamo forse no, chi lo sa...” lo prese in giro la Wutai, “ Vi conviene collaborare, credete davvero di poterci battere?” “ Ne siamo sicuri, forza fatevi sotto!” esclamò Cat insolitamente propenso allo scontro, “ Come volete, uccideteli tutti meno che uno, ci servirà per capire la posizione del nostro obiettivo” ordinò il giovane leader nemico, “ Avete sentito? Fuoco!” aggiunse subito dopo Heidegger.

 

Il manipolo di soldati stava per sparare, ma vennero anticipati dalla ladra che lanciò quella che doveva essere una bomba fumogena, la quale però ebbe un effetto imprevisto: non solo occultò la visuale degli avversari ma ne inibì le armi altamente tecnologiche, solo il robot del capo della sicurezza ne risultò immune grazie ad una speciale barriera.

L'unica spiegazione che la ragazza si diede a tale fenomeno fu che la strana spirale cremisi avesse avuto effetto anche sugli oggetti, ipotesi che trovò subito conferma quando Barret, sfruttando la sua mitragliatrice, diede mostra di una potenza di fuoco superiore a qualsiasi altra arma del genere.

 

Proprio grazie a ciò sconfisse le decine di soldati in un lampo lasciando di stucco sia gli alleati che i nemici, però ancora una volta Heidegger non riportò danni. Lo scudo che aveva installato sulla sua macchina pareva capace di respingere tutti gli attacchi fisici, osservazione che non sfuggì a XIII il quale iniziò a raccogliere la circostante energia naturale per sferrare un potente attacco magico.

 

Il veggente capì all'istante l'intenzione del collega e quindi attirò l'attenzione dell'avversario tramite le sue erbe, le quali erano misteriosamente tornate abbondanti come non mai.

La prima cosa che tentò fu quello di oscurare la visuale nemica, sforzo che si dimostrò inutile dato che il robot era dotato di sensori termici ed infrarossi in grado di sopperire alla scarsa visibilità. Anzi sfruttò esso stesso il fumo per lanciare dei missili devastanti, i quali non emisero alcun rumore al lancio.

 

In teoria il gatto non avrebbe potuto sapere quando e dove muoversi non potendo neanche contare sull'udito, eppure li evitò tutti con un tempismo più che perfetto e non fu tutto qui poiché schivò in anticipo anche un assalto fisico del nemico che se l'avesse preso gli avrebbe fratturato tutte le ossa.

Lo stesso Cat non sapeva bene come avesse fatto, era come se avesse avuto la sensazione di sapere già quali attacchi stavano per travolgerlo, quasi come se li avessi visti prima che partissero.

 

I pensieri del felino vennero interrotti nel momento in cui Red lanciò la sua esplosione stellare la quale fu tanto veloce che nemmeno i reattori di movimento del robot di Heidegger poterono far nulla.

La potenza della mossa, incredibilmente superiore rispetto a quella usata nelle segrete del monastero, mise completamente fuori uso la pericolosa macchina avversaria, costringendo il pilota ad abbandonarla per non essere coinvolto nella successiva esplosione.

 

Senza ombra di dubbio i quattro avevano beneficiato più del previsto dall'oscura sorgente ed ancora non avevano piena comprensione delle loro nuove abilità. Però non poteva prendersi il lusso di festeggiare, c'era ancora Rufus e soprattutto il Diablo da affrontare, nemici che sarebbero stati certamente più duri di un branco di deboli soldati e di un uomo che viveva nella gloria passata.

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Capitolo 55
*** Testare le abilità nemiche ***


Testare le abilità nemiche

 

Gli eroi aveva dimostrato abilità eccezionali, erano riusciti a sbaragliare un piccolo esercito ed un potente prototipo nel giro di pochi secondi andando ben oltre le previsioni di Rufus. Tuttavia il giovane capo aveva imparato ad essere previdente, infatti si era fatto accompagnare da una delle migliori risorse di tutta la storia della compagnia.

Secondo molti Diablo era più capace di ogni Soldier che avesse combattuto per la Shinra, essendo secondo solo a Sephiroth, voci che presto sarebbero state messe alla prova.

 

“ Ci penso io a loro, lei non si intrometta” esordì il Turk il quale non riusciva a contenere il suo spirito di guerriero quando incontrava avversari degni, “ Come vuoi, rimarrò in disparte ad assistere al tuo spettacolo” “ Ci sarà da divertirsi” concluse il misterioso uomo avvicinandosi ai quattro che stavano combattendo per il bene del Pianeta.

 

Si diceva che Diablo non fosse un tipo a cui piaceva parlare, preferendo l'azione a quelle che considerava inutili chiacchiere e questa volta non fu diverso poiché non esitò un secondo a passare all'attacco.

Il braccio destro del nemico si ingrossò visibilmente mentre veniva attraversato da alcune scariche d'energia nera con i bordi cremisi, dopo di che lo direzionò verso Barret e successivamente un denso quanto spesso raggio oscuro minacciò seriamente di travolgerlo. La sua velocità era tale che solo grazie al provvidenziale intervento di Cat, l'ex leader dell'Avalanche fu capace di evitarlo.

 

Quando l'attacco impattò con un antico muro scatenò una potente onda d'urto che destabilizzò tutti i presenti.

Wallace, guardando il cratere appena creatosi, capì che tutto quelle che si diceva sull'avversario non era esagerato, avevano davvero di fronte un essere da prendere sul serio oppure avrebbero fatto una brutta fine.

 

Sfruttando la momentanea distrazione dell'uomo, Diablo si spostò verso di lui, con incredibile velocità, intenzionato ad eliminarlo con una seconda esplosione, ma venne ostacolato nuovamente, questa volta da Yuffia.

La simpatica cacciatrice di materie lo centrò in pieno con una sequenza di radissimi attacchi, più veloci dei movimenti del Turk, la cui potenza era aumentata dall'utilizzo del fidato shuriken.

 

Stordito dall'inaspettato intervento della Wutai, il nemico non si rese conto che Red aveva preparato il suo speciale attacco che scagliò contro di lui. Sfortunatamente il primo fu comunque capace di contrastarlo con una propria esplosione magica, però il fumo generato dall'impatto dai due attacchi diede l'opportunità a Barret di scaricare un intero caricatore per poi chiudere l'assalto con una concentrazione di proiettili altamente concentrati.

 

Rufus, che come promesso stava buono osservando la battaglia, venne raggiunto da un ferito Heidegger il quale non esitò a mostrare i suoi dubbi circa l'operazione.

“ Signore crede davvero che sia il caso continuare a perdere tempo con loro?” “ Siamo stati noi ad attaccarli per primi, se ci dovessimo ritirare faremo una pessima figura” “ Ha ragione, ma dobbiamo pensare al nostro obiettivo, stiamo cercando l'Antica non degli inutili conflitti” “ Se catturiamo uno di loro scommetto che scopriremo la sua posizione” “ Ne dubito, si fidi loro non sanno nulla su di lei, ho una certa esperienza in questo genere di cose” “ Sarà, ma dobbiamo proteggere il nostro nome, anzi il mio” “ Cosa?” “ Heidegger sei stato importante nella scorsa guerra, ma ora sei solo un vecchio ed arrogante soldato” “ Vuole farmi fuori?” “ Non sono come mio padre. Sei congedato, goditi pure la pensione” “ Ma Signore chi si occuperà di dirigere l'esercito? Solo io ho l'esperienza necessaria” “ No, ci penserà Diablo” “ Come?” E' un cane sciolto privo di scrupoli” “ Tu sei peggio” “ Che?” “ Credi che non sappia dei tuoi crimini di guerra?”, Heidegger fece una faccia stupita, “ Stai al tuo posto ex generale o mi costringerai a fare delle azioni che non mi piacciono” “ Come vuole...” concluse l'uomo non volendo di certo morire in quel modo.

 

Intanto il Turk, uscito quasi indenne dall'attacco combinato degli eroi, aveva tentato di mettere a segno vari colpi sia magici che fisici i quali vennero sempre evitati grazie alle indicazioni di Cat che venivano sempre qualche secondo prima dell'effettivo lancio delle tecniche.

Ad un tratto il membro della Shinra si fermò, suscitando una spontanea domanda in Barret: “ Che ti prende? Non dirmi che ti arrendi” “ No, è semplicemente finita la fase di studio” “ La fase di studio?” “ Esatto Wallace, adesso so con chi ho a che. Tu sei il carrarmato, grande potenza di fuoco e resistenza, che diventa ancora più pericoloso col sapiente supporto di XIII i cui attacchi naturali non conoscono debolezze magiche. Tuttavia non siete voi i più problematici, le linee dei vostri attacchi sono prevedibili. La Wutai ed il gatto parlante sono quelli a cui devo prestare maggiore attenzione: la prima è più veloce di me, mentre il secondo può prevedere il futuro anche se solo per pochi secondi, tre secondo i miei calcoli”.

 

Diablo, dopo aver mostrato il suo straordinario spirito di osservazione, subì un cambiamento fisico: gli occhi divennero rossi, comprese le iridi, la pelle, attraversata da squame, assunse un colore grigio e due ali da pipistrello gli spuntarono sulla schiena.

“ Vogliamo riprendere?” domandò il Turk mettendo in chiaro che il vero scontro doveva ancora iniziare.

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Capitolo 56
*** Il demone dentro ***


Il demone dentro

 

La trasformazione di Diablo diede fede alla suo nome, i quattro eroi ebbero l'impressione di trovarsi davanti ad un temibile Diavolo dell'Inferno pronto a nutrirsi delle loro anime e non solo per il suo nuovo aspetto ma soprattutto per l'inquietante energia che emanava. Eppure Red, colui che era dotato dell'istinto migliore, percepì anche qualcosa di diverso, qualcosa che non aveva mai visto negli altri villains affrontati. Non capiva cosa fosse, ma era come se il Turk non fosse spinto da malvagità bensì dal puro istinto esattamente come un animale.

 

L'intuizione di XIII, che si sarebbe rivelata più importante di quanto avrebbe mai immaginato, non impedì allo scontro di iniziare.

Diablo per prima cosa sfruttò un potente attacco energetico consistente in una raffica di colpi molto simili a proiettili, per superare la veggenza di Cat prestò molta attenzione a farlo durare più di tre secondi.

La sua idea fu buona, ma comunque i protettori del Pianeta furono capaci di evitare l'assalto, anzi Yuffie passò immediatamente al contrattacco grazie alla sua eccezionale velocità che si dimostrò ancora una volta superiore a quella del nemico che tuttavia ammortizzò i colpi di Shuriken ponendo le braccia a difesa. Normalmente una tattica del genere sarebbe stata inutile, ma la sua spessa pelle gli permise di non riportare alcun danno.

 

Comunque l'azione della Wutai creò una piccola apertura che Barret non si fece sfuggire: capendo che non bisognava sottovalutare il Turk e tantomeno che non doveva perdere altro tempo decise di utilizzare la sua mossa speciale chiamata Apocalisse.

Si trattava di un quadruplo fascio di potere generato grazie alla compressione e fusione di quattro caricatori con l'aggiunta di un pizzico di magia, notevolmente potenziata dal dono della sorgente.


“ Spostati Yuffie che gli faccio fare un bel botto!” avvertì Wallace prima di usare la sua straordinaria tecnica, la quale si diresse imperterrita verso l'obiettivo causando gravi danni al terreno circostante.

Il membro della Shinra sapeva di non essere in tempo per schivarlo, persino le sue ali non avrebbero potuto salvarlo in tempo, quindi non gli restò che contrastarla con un attacco altrettanto forte.

Avvicinò le mani all'altezza dello sterno fino a formare un cerchio, successivamente, concentrando il suo potere demoniaco, creò un globo nero attraversato da scariche cremisi di medie dimensioni che sfruttò per il suo intento.

 

Il leader dell'Avalanche pensava che sarebbe stato il suo colpo ad avere la meglio, tuttavia andò esattamente nel modo opposto. La sfera nemica inglobò l'Apocalisse ingrossandosi a dismisura, poi si diresse minacciosa verso gli eroi. Se li avessi travolti avrebbero certamente subito delle ripercussione più che pesanti, fortunatamente Red intervenne appena in tempo respingendo la pericolosissima tecnica con una colossale esplosione stellare.

 

La speciale del Turk fu spedita in alto nel cielo dove detonò in una bellissima quanto spaventosa esplosione la quale, se avesse colpito il suolo, avrebbe di certo ferito gravemente sia Rufus che Heidegger, cosa che di certo non passò inosservata all'ormai ex generale della Shinra, il quale iniziò a sfruttare l'accaduto per far tornare il capo dell'azienda sui propri passi. Tuttavia venne subito messo a tacere da quest'ultimo a cui non sembrava importare quanto appena accaduto.

 

Il Turk osservò i suoi avversari, aveva letto di loro nei rapporti della Shinra e sapeva che combatterli sarebbe stato divertente, ma non pensava così tanto. Ormai completamente in preda alla bramosia della battaglia riprese il suo assalto assumendo l'atteggiamento di un berserker vichingo, interessato esclusivamente al sangue.

 

Se da un lato suddetto atteggiamento gli conferì maggiore potenza fisica, dall'altro gli fece perdere gran parte della sua lucidità e ciò andò a vantaggio degli eroi che infatti riuscirono ad assestare alcuni importanti colpi sfruttando l'ingegno, ma anche loro subirono dei violenti attacchi.

Più tempo passava più la battaglia si faceva cruenta e sebbene ancora nessuno aveva assestato una mossa risolutiva l'esito dello scontro diventò sempre più chiaro: di questo passo Diablo avrebbe avuto il sopravvento.

Infatti se i quattro compagni stavano risentendo della fatica, dovuta anche al non essersi ancora abituati al loro cambiamento cellulare, il Turk era più in forze che mai.

 

“ Tempo di chiudere i conti!” esclamò il membro della Shinra con occhi demoniaci lanciando una bomba d'energia oscura, la quale però misteriosamente si dissolse appena prima di causare enormi danni.

“ Una barriera magica, ma come è possibile?! Nessuno di loro è dotato di abilità del genere” pensò Diablo mentre una graziosa figura femminile si avvicinava a lui.

 

“ Voi giocare anche tu? Bene, ti accontento subito!” esclamò volando a tutta velocità verso di lei il villain, ma fu costretto ad indietreggiare quando un fendente lo travolse in pieno arrecandogli una profonda ferita sul pettorale sinistro.

“ Sarò io il tuo avversario” “ Un Soldier eh, d'accordo fatti sotto” “ Ex Soldier” precisò l'appena giunto Cloud decidendo di impegnare il nemico mentre l'amata si sarebbe occupata di controllare le condizioni degli altri.

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Capitolo 57
*** Determinazione ***


Determinazione

 

La Cetra corse dagli amici preoccupata circa le loro condizioni. Aveva percepito una grande forza nel nemico che stavano affrontando, quindi i suoi timori erano più che giustificati.

 

“ Ragazzi state bene?” chiese la castana, “ Sì, solo qualche graffio. Tu piuttosto che ci fai qui? Ti abbiamo cercato per tutta la città, ma nemmeno Red sentiva il tuo odore” “ E' una lunga storia Yuffie, meglio parlarne dopo” “ Già, dobbiamo aiutare il ragazzo Soldier” esordì Wallace pronto a tornare alla carica, “ Non serve Barret, può farcela da solo” “ Rischierebbe troppo quel nemico è potentissimo, persino più di un Soldier di prima classe” “ Lo so, ma non abbastanza per il mio Cloud” “ Il tuo Cloud, eh? Capisco, le cose tra di voi hanno ripreso subito ad andare alla grande” affermò la ladra scherzosa, molto felice di rivedere l'amica con quella scintilla negli occhi che non aveva da molto tempo.


“ Ne sei sicura?” insistette ancora il leader dell'Avalanche, “ Se Aerith dice che ce la fa è così, non abbiamo motivo di dubitare di lei” disse con convinzione Red, “...Va bene, allora occupiamoci di Rufus, non vedo l'ora di porre fine alla sua stirpe” “ No Barret, non siamo in cerca di vendetta” “ Non ti rendi conto che abbiamo la possibilità di porre fine alla dannata Shinra? E poi dopo tutto quello che ti hanno fatto Aerith, non vuoi giustizia?” “ Non posso dire di non odiarli, ma non per questo li priveremo della vita” “ Sto con Aerith” intervenne la Wutai, “ La maggioranza vince, d'accordo. Però nessuno mi impedirà di impartirgli una sonora lezione!” esclamò il possente uomo che probabilmente non sarebbe mai riuscito a perdonare quella società.

 

“ Ecco che arrivano” sussurrò improvvisamente Cat, “ Chi?” chiese la Wutai, “ Loro”.

Il veggente indicò il capo dell'azienda elettrica e l'ex generale, i quali stavano subendo l'attacco di due forti quanto graziose donzelle.

“ Tifa! Ma l'altra chi è?” domandò ancora la ladra, “ Non ci posso credere...Jessie!” affermò stupefatto Wallace correndo verso la ritrovata amica.

 

Quest'ultima sentendo chiamarsi voltò un attimo lo sguardo, distrazione che permise a Rufus di spararle contro con i suoi doppi fucili impregnati di energia magica. Per sua fortuna Lockhart la spinse di lato mettendola in salvo, “ Jessie non è il momento di perdere la concentrazione” “ Sì, scusa Tifa” replicò l'attrice che vedendo, seppure di sfuggita, Barret ebbe la strana impressione di conoscerlo.

 

Naturalmente anche l'artista marziale si accorse che gli amici stavano arrivando in suo soccorso, ma voleva sconfiggere i nemici prima che ciò accadesse, aveva bisogno di dimostrare a se stessa che non era più quella di un tempo.

Per cui scattò verso Rufus mentre il suo corpo veniva avvolto dalla stessa instabile aura scarlatta di Liam e proprio come accadde a lui si sentì molto più forte.

 

Il leader della Shinra provò a fermarla sfruttando una sua peculiare mossa consistente nel lanciare due monete e sparare su di esse così da creare un attacco altamente perforante. Tuttavia la ragazza lo schivò senza alcun problema, dimostrando una rapidità nettamente superiore alla velocità del suono. Allora il villain tentò una combinazione col suo segugio: l'animale avrebbe immobilizzato o comunque rallentato l'avversaria con una fulgoga mentre lui l'avrebbe finita colpendola a bruciapelo.

 

Rufus era certo di avere la vittoria in pugno poiché nessuno era mai riuscito a resistere ad un attacco del genere, eppure la barista lo sorprese poiché prima neutralizzò la magia del fulmine del mastino con una materia aerea poi ridusse quasi istantaneamente la distanza col nemico sbattendolo a terra con un pugno dritto in faccia. Dopo di che lo disarmò e lo tenne sotto tiro pronta a pestarlo al minimo movimento.

L'unico motivo per cui non lo mise subito fuori combattimento era quello di consentire ad Aerith di parlargli.

 

Heidegger, rimasto in disparte, pensò bene di utilizzare l'occasione per uccidere Tifa cogliendola di sorpresa. Estrasse silenziosamente una pistola, ma prima che potesse puntarla contro la bella ragazza udì una voce femminile dire “ Non ti suggerisco di farlo”, voltandosi verso di essa l'uomo vide Jessie con in pugno una coppia di mitragliatrici direzionate verso di lui.

L'ex generale assecondò momentaneamente la giovane mentre pensava ad un modo per cavarsi dall'impiccio, improvvisamente però venne violentemente colpito da Barret con una spallata che gli fece perdere i sensi.

 

“ Questo è per averci usati e distrutto i bassifondi del settore 7” esclamò Wallace spuntando sul corpo dell'odiato nemico.

Le sue parole innescarono una serie di immagini nell'attrice, la quale vide una lotta su una piattaforma di metallo dove era presente anche lei.

Sebbene non fossero chiare, Jessie stava finalmente iniziando a ricordare il suo passato, a quanto sembrava Tifa aveva ragione, Barret era la persona giusta per capire chi fosse davvero.

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Capitolo 58
*** Un demone e un non demone ***


Un demone e un non demone

 

Tifa sollevata per essere stata coperta da Jessie e Barret, riportò tutte l'attenzioni su Rufus il quale, nonostante la sua posizione di netta soccombenza, appariva fin troppo tranquillo. Era così sicuro che arrivò persino a provocare la ragazza sopra di lei “ Cosa aspetti a finirmi? Un invito scritto?” “ Sei uno sbruffone esattamente come tuo padre e scommetto, anzi sono certa che sei altrettanto malvagio. Tuttavia non ti ucciderò” “ Ma davvero? Allora perché mi tieni sotto tiro?” “ Così presterai attenzione alle sue domande” “ Domande di chi?” “ Le mie” esordì Aerith avvicinatasi al duo, “ L'Antica, molto bene. Verrai con me” “ Te lo puoi scordare” “ Staremo a vedere”.

 

A quel punto Lockhart lo colpì sulle costole costringendolo a farlo tacere “ Silenzio ed ascoltala” “ Grazie Tifa, Rufus avrei molte cose da chiederti, ma il tempo non gioca a nostro favore per cui ti porrò un solo interrogativo e vedi di rispondere sinceramente altrimenti farai arrabbiare la mia amica. Tu e la Shinra come pensate di affrontare l'impatto del meteorite?”.

Incredibilmente il giovane capo rispose senza tergiversare, “ Il piano A è quello di andare nella Terra Promessa grazie alla tue indicazioni, ma se dovesse fallire ricorreremo al B” “ In cosa consiste?” “ Semplice, sopravvivere all'apocalisse” “ Non c'è nessun luogo sulla Terra capace di offrire riparo per quello che ci sta per colpire” “ E chi di dice che sia sulla terra, perché non nella terra?”.

 

Allora sia la Cetra che tutti i suoi amici che stavano ascoltando il dialogo capirono che la famosa azienda elettrica aveva costruito un rifugio sotterraneo. Anche se un piano del genere avesse funzionato, si trattava di una soluzione temporanea perché quella roccia spaziale avrebbe certamente sollevato tanta polvere e cenere da impedire alla luce del sole di riscaldare il Mondo causando così una nuova glaciazione.

 

Un'altra cosa che divenne subito chiara al gruppo fu che quel posto sicuro doveva avere posti limitati, quindi la Shinra avrebbe scelto chi sarebbe vissuto e chi invece sarebbe morto, ennesimo delirio di onnipotenza.

 

“ Quindi non proverete neanche a fermalo?” chiese l'amante dei fiori, “ Che senso avrebbe? Abbiamo l'occasione di creare una nuova razza umana, scevra dalle imperfezioni di quella attuale e con il tuo aiuto avremmo una vita perfetta nella Terra Promessa” “ Non accadrà mai, gente come te non ha il diritto di calpestare quel luogo sacro” “ Quindi sai dov'è?!” “ No, ma so che voi non la troverete” “ Non mi importa quello che pensi, verrai come punto. Nel modo più assoluto non consentirò che una risorsa del tuo calibro vada persa nell'imminente disastro”.

 Nel sentire queste ultime parole l'artista marziale strinse con rabbia i pugni affermando “ Consideri Aerith come una specie di oggetto da sfruttare per il tuo interesse, non hai il minimo riguardo per i suoi sentimenti. Sei proprio come lei, io non vi per donerò mai!”.

 

Tifa aveva rivisto in Rufus la donna cadaverica per via del modo di agire completamente non curante delle emozioni altrui e ciò le fece salire un desiderio incontrollabile di pestarlo a sangue.

Però, prima che potesse farlo, il leader della Shinra fece un forte fischio che spinse il suo segugio ad assaltare la giovane la quale fu costretta a lasciarlo andare per evitare di essere sbranata.

 

“ Mi sono fatta prendere dalla furia, mi dispiace” “ Non ci fa niente Tifa, ho avuto la risposta che cercavo” sostenne la Cetra che voltatasi verso il giovane capo aggiunse “ A differenza tua ho a cuore il nostro Pianeta e tutte le sue meravigliose creature, perciò lo proteggerò” “ Te lo ripeto ancora una volta tu verrai con me e visto che le buone non funziona...Diablo vieni a darmi una mano”.

Rufus era certo che il fortissimo Turk avesse la vittoria in pugno, ma quando si voltò verso di lui rimase più che sorpreso: uno dei suoi migliori uomini era in ginocchio con pesanti ferite di fronte alla figura di Cloud che al contrario era in perfetta forma.

 

“ Sei il primo a sconfiggermi dopo Sephiroth” ansimò Diablo, “ L'hai affrontato anche tu?” “ Sì ed ho sentito le voci sul suo misterioso ritorno. Qualcosa mi dice che hai intenzione di combatterlo...Mi dispiace dirtelo però non sei alla sua altezza, lui è un vero e proprio mostro” “ Forse, ma non sono da solo” “ I tuoi amici, giusto...Magari in gruppo potreste anche spuntarla”.

In quel momento il Turk chinò il capo dicendo “ Sarà un onore morire per mano di un guerriero abile come te”.

 

L'uomo della Shinra era pronto ad accettare il proprio destino, ma Strife non sembrava intenzionato ad inferirgli il colpo di grazie.

Da quando aveva ottenuto i poteri di Gaia riusciva a percepire la vera essenza dell'animo delle persone, non certamente ai livelli di Aerith, tuttavia quel tanto che bastava per capire che l'attuale avversario, sebbene fosse stato toccato e segnato dal male, non era malvagio.

 

L'intuizione di Cloud, unita alla conseguente decisione di risparmialo, si sarebbe rivelata una scelta non solo eticamente corretta, ma di vitale importanza per il successo della sua missione.

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Capitolo 59
*** Aprire gli occhi ***


Aprire gli occhi

 

Rufus resosi conto che persino uno dei suoi assi nella manica non era servito a niente, optò saggiamente per una ritirata tattica. Prima di farlo però si accertò che Heidegger non rivelasse i piani segreti della Shinra per ripicca, quindi lo uccise con un preciso colpo di fucile in testa.

 

“ Te la prendi anche con i tuoi adesso?! Sei come tuo padre o forse peggio!" esclamò furioso Barret, “ Ti sbagli non sono come lui, Heidegger non era più un mio uomo”.

Detto ciò il giovane capo diede le spalle ai nemici chiaramente intenzionato ad andarsene, “ Ehi! Dove pensi di andare?” intervenne Yuffie pronta a raggiungerlo sfruttando la sua eccezionale velocità, tuttavia il leader dell'azienda elettrica aveva già messo in atto il suo piano di fuga. Infatti, nel preciso istante in cui veniva interrogato dalla ladra, lasciò cadere delle flash bomb molto particolari perché oltre ad accecare emisero delle onde ad ultrasuoni in grado di inibire i movimenti dei due animali che altrimenti avrebbero potuto inseguirlo.

 

Quando il gruppo recuperò vista ed udito era ormai troppo tardi: Rufus se ne era andato stando ben attento a nascondere il suo odore cosa che avrebbe impedito a Red di rintracciarlo.

Il segugio resosene conto affermò “ Sarà anche un essere umano spregevole, ma è intelligente” “ Al diavolo! Me lo sono fatto sfuggire da sotto il naso, cazzo!” imprecò Wallace che avrebbe davvero voluto dare una lezione personalmente a quel ragazzo tanto arrogante quanto folle.

“ Su Barret non fare così, è inutile arrabbiarsi. Vediamo il lato positivo, siamo sani e salvi e nessuno si è avvicinato ad Aerith” esordì il veggente cercando di calmare i nervi del possente amico, tentativo che diede i suoi frutti sebbene se ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo per far passare l'arrabbiatura all'ex leader dell'Avalanche.

 

“ Sono della stessa idea di Cat, adesso non ci resta che occuparci di Diablo e poi ci dovrai delle spiegazioni Aerith...Aerith?” Yuffie chiamò inutilmente la dolce amante dei fiori la quale, prima ancora che Rufus mettesse in atto il suo piano, si era diretta verso l'amato volendo verificare un sospetto riguardo al Turk.

 

Quest'ultimo non sentendo la lama di Strife lacerargli un punto vitale alzò lo sguardo verso domandandogli “ Cosa stai aspettando? Finiscimi in fretta, l'attesa dell'inevitabile è la parte peggiore”.

L'eroe, nonostante fosse stato incitato, non sferrò alcun fendente, anzi rinfoderò la Fusion Sword suscitando lo stupore dell'avversario che chiese “ Che fai?” “ Non ti ucciderò” “ Perché? Sono tuo nemico” “ Ha visto della bontà nel tuo cuore, non è così tesoro?” intervenne la Cetra sorridendo al fidanzato il quale annuì.

 

“ Bontà in me? Devi essere cieco, io sono un demone” “ Non è vero, non lo sei” rispose l'erede degli Antichi, “ Il mio aspetto dice tutt'altro” “ Non sei un demone, bensì in te c'è uno spirito che chiami così” “ Come altro dovrei chiamare un mostro del genere assetato di sangue” “ Perché dici questo?” “ Perché è la verità, sono solo un mostro privo di controllo” ribadì Diablo con un accenno di sofferenza che non sfuggì all'attento occhio della castana che si chinò fino ad essere al suo livello, dopo di che gli poggiò una mano sulla fronte come aveva fatto con Red riportando il suo fisico alla normalità.

 

Così come successo col segugio la mente del Turk si rischiarò dalle nebbie e dagli inganni opera della Shinra.

Diablo ricordò il suo nome, Victor, ed alcuni esperimenti a cui era stato sottoposto per opera di Hojo quando era ancora piccolo che casualmente coincisero con la manifestazione del suo potere demoniaco. Successivamente ricordò anche come fosse stato convinto da quello stesso scienziato di essere nulla più di un mostro, il cui unico posto era la guerra.

 

Così capì che tutto quello a cui aveva creduto era solo frutto di menzogne, create col preciso scopo di fargli temere il suo vero essere in modo da poter essere controllato con facilità. Tale rivelazione gli fece ribollire il sangue nelle vene come non mai, però non sentiva un istinto omicida crescere in lui, ma quello della giustizia.

 

Non sapeva bene cosa quella ragazza dagli occhi gentili gli avesse fatto, ma gli aveva permesso di capire chi fosse davvero e di comprendere che il “demone” non era né buono né cattivo, tutto dipendeva da come lo utilizzava.

 

“ Stai meglio?” domandò la Cetra rimettendosi in piedi, “ Sì, grazie” “ Non ho fatto niente” “ No, hai fatto tutto. Sono in debito, cosa posso fare per te?” “ Fammici pensare...Scommetto che non sai dove andare, quindi perché non ti unisci a noi?” “ Se questo quello che vuoi, lo farò” “ Perfetto, sono sicura che ti troverai bene, giusto Cloud?” “ Suppongo” commentò concisamente Strife con la solita faccia stoico che solo Aerith poteva cambiare; cosa che fece all'istante affermando felice mentre si avvicinava a lui “ Sei adorabile quando fai così” “...Aggiorniamo gli altri” deviò rapidamente il discorso l'Ex Soldier non trovandosi a suo agio nell'esprimere le sue vere emozioni davanti a qualcuno che non fosse l'amata.

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Capitolo 60
*** Una spada spezzata ed uno scudo in frantumi ***


Una spada spezzata ed uno scudo in frantumi

 

Mentre Aerith diceva agli amici che da quel momento in poi Diablo si sarebbe unito a loro, notizia che causò lo scalpore di tutti i quali tuttavia accettarono l'ingresso del Turk nella squadra confidando nell'infallibile giudizio della Cetra, Zack riprese conoscenza.

 

Il Soldier, con la vista ancora offuscata, sentì tutto il corpo profondamente dolorante cosa che gli fece capire che in qualche modo era ancora vivo. Non aveva la minima idea di come ciò fosse stato possibile dato che le sue ferite erano mortali ed in più nessuno era lì pronto a salvarlo; eppure si trovava ancora in questo Mondo.

 

Ad un tratto sentì una voce gentile sostenere “ Finalmente ci siamo svegliati, come ti senti?”, Fair istintivamente tentò di alzarsi senza però riuscirci, al suo fisico mancava la forza di sorreggerlo.

“ Non sforzati, è troppo presto” allora l'eroe, dovendo dar ascolto a colei che stava parlando, si limitò a guardarla vedendo così una giovane dottoressa di bell'aspetto con in mano una cartella clinica, probabilmente la sua.

 

“ Come ti sentì?” ribadì il medico non avendo ottenuto prima una risposta, “ Come se fossi stato dentro uno schiaccia sassi” “ Me lo aspetto, è un miracolo che tu sia riuscito a sopravvivere viste le ferite che avevi” “ Ero conciato male eh? A proposito dove sono?” “ In un ospedale” “ Questo l'avevo capito, ma quale città ha potuto resistere all'impatto di quel meteorite?” “ Meteorite? Sei in stato confusionale, capisco” “ No, no, so per certo che un meteorite si abbattuto sul Regno Proibito” “ Qui non siamo in quel regno, ma in una cittadella appartenente alla lega dei Gabbiani. Però è vero che un meteorite ha devastato quel posto diversi giorni fa, ma tu come fai a saperlo?” “ Perché ero lì” “ Impossibile, non saresti mai arrivato qui in così poco tempo specialmente nel tuo stato” “ Ti dico che ero lì a combattere contro un nemico formidabile!" " Come vuoi, ma non devi agitarti".

" Come mi hai trovato?” domandò l'eroe ritrovando la calma, “ Un tizio con una maschera di porcellana mi ha chiesto di occuparmi di te e di un altro ragazzo” “ Chi potrebbe mai essere...Aspetta un attimo, hai detto che c'era un'altra persona?” “ Corretto” “ Dov'è? Se l'è cavata anche lui?” “ Avevi qualche dubbio” esordì Jack entrando nella stanza.

 

Il prode cavaliere di Vivi aveva delle vistose fasciature sotto degli anonimi vestiti e la sua andatura era un po' claudicante, chiaro segno che non era al massimo della forma.

“ Dove pensi di andare tu? Devi stare a letto a riposare!” lo rimproverò con veemenza la dottoressa, “ Te l'ho già detto, non ne ho bisogno e poi guarisco in fretta” “ Se continui a muoverti ne dubito” “ Dammi un altro paio d'ore e sarò come nuovo” “ Sei un vero testone, ma io lo sono di più quindi come medico ti ordino di tornare immediatamente nella tua stanza” “ Ci sono già” “ Come?” Questa è vuota ed io ho bisogno di parlare con lui” “ Suppongo che possa andare bene, però dovrai aspettare la mia visita di controllo prima di poter conversare col tuo amico” “ D'accordo”.

 

Una volta che la dottoressa ebbe finito con le sue analisi le quali sorprendentemente diedero dei risultati eccezionali, Jack poté parlare col moro.
“ Hai saputo che siano stati portati qui da un tizio in maschera?” “ Sì, me l'ha detto quella splendida donna” “ Vedo che non hai perso la tua indole da Don Giovanni Zack” “ Che posso dire, ho un debole per le donne col camice” “ Fossero solo loro... Comunque sono sicuro che quell'uomo in maschera è anche colui che ci ha salvati” “ Già, chissà chi è?” “ Non ne ho idea, ma gli dobbiamo la vita” “ Sento che lo rincontreremo, nel frattempo pensiamo a trovare gli altri” “ Non ancora, dobbiamo recuperare” “ Non ci vorrà molto considerate le nostre speciali abilità” “ Le cose non saranno tanto semplici” “ Che vuoi dire?”.

 

Jack tirò fuori un sacchetto che aveva tenuto nascosto al cui interno c'erano solo dei pezzi di metallo.

“ Questi cosa sarebbero?” “ Non li riconosci Zack?”.

Il Soldier li guardò più attentamente notando su alcuni di essi il marchio di un giglio e su altri poté sentire il suo odore.

“ Non mi dire che sono...” “ Ciò che rimane delle nostre armi” “ Non puoi fare qualcosa con la tua magica luce?” “ Non riesco più ad utilizzarla dallo scontro con Sephiroth, quel mostro deve avermela inibita in qualche modo”.

 

Il duo osservò i frammenti del loro equipaggiamento ben consci del fatto che senza di esso non avrebbero potuto far nulla e se anche lo avessero avuto intatto non sarebbe cambiato niente: aveva affrontato il Leggendario Soldier venendo brutalmente abbattuti sapendo che non si era affatto impegnato.

 

Il senso di sconforto e di impotenza si impadronì velocemente di loro, ma proprio quando stavano per farsi sopraffare da questi sentimenti negativi videro il misterioso tizio in maschera sulla soglia della porta.

Quest'ultimo li chiamò “ Jack, Zack non vi arrenderete mica in un modo così misero?” “ Certo che no!” risposero in coro, “ Bene, allora seguitemi”.

Il Cloud dell'alternativa linea temporale aveva in mente un piano per i due guerrieri stravolti dal senso di impotenza, si trattava di un qualcosa di davvero speciale che li avrebbe aiutati a raggiungere il loro vero potenziale.

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Capitolo 61
*** Riabilitazione ***


Riabilitazione

 

Dato che quel misterioso uomo in maschera li aveva salvati teoricamente non sarebbe dovuto essere una minaccia, tuttavia Zack e Jack erano piuttosto titubanti poiché temevano che ci fosse un secondo fine alle sue gesta e non si sbagliavano. Però non avrebbero mai potuto immagina cosa volesse veramente il Cloud dell'alternativa linea temporale, desiderio conosciuto solo da Aerith e naturalmente dell'attuale se stesso.

 

Vedendo che i due eroi non si erano ancora mossi ed intuendo il perché, Strife decise di persuaderli rimettendoli in sesto: tirò fuori dal mantello una materia curativa molto potente che nel giro di pochissimi secondi annullò tutti i traumi e le ossa rotte della coppia.

“ Non voglio farvi del male o attirarvi in trappola” esordì l'Ex Soldier con tono fermo, “ Chi ce lo assicura?” chiese Fair mentre si alzava, “ Se avessi voluto avervi morti vi avrei lasciato agonizzare tra le macerie del Regno Proibito” “ Forse non ci vuoi uccidere, ma avrai sicuramente un motivo specifico per averci salvati” intervenne Jack, “ Non ha importanza” “ Perché?” “ Perché i nostri obiettivi coincidono” “ Che vuoi dire? Spiegati meglio” insistette il prode cavaliere, “ Non c'è tempo, questo Mondo sta correndo contro la sua rovina e se non vi sbrigate la vostra missione fallirà” “ Come fai a sapere cosa vogliamo fare?” “ Si vede che facevi parte dell'esercito di Vivi, le tue continue domande ne sono la prova. Sta a voi la scelta se seguirmi o no, ma se non lo farete Sephiroth farà a pezzi voi ed i vostri compagni” rispose la maschera di porcella dirigendosi verso l'uscita dell'edificio.

I due amici ben consci che le ultime parole dell'uomo rappresentavano la pura verità scelsero di dargli ascolto, per cui lo seguirono mantenendo una distanza di sicurezza per ogni eventualità.

 

Il maturo Strife, una volta fuori dall'ospedale, si mosse verso la bellissima costa, famosa meta turistica per ogni amante del mare.

Jack venne percorso da numerosi ricordi, circa un secolo prima l'aveva visitata durante una missione di pace insieme alla sua prima squadra della Luce della Giustizia, tutti uomini forti e d'onore con i quali aveva avuto il piacere di vivere per tre decenni fianco a fianco. Purtroppo però nessuno di loro era attualmente presente su questa terra poiché erano morti, alcuni di vecchiaia altri durante difficili operazioni.

Questa era la sua condanna, il vivere centinaia di anni lo costringeva a seppellire le persone a cui teneva di più, dolore a cui era riuscito a resistere solo grazie alla sua cieca convinzione nella propria causa. Però adesso non aveva più niente: la luce della Giustizia era ormai un ricordo così come il Regno di Vivi ed aveva perduto tutta la sicurezza in sé dopo la recente e cocente sconfitta; stato di rassegnazione che sarebbe potuto essere un problema persino maggiore dello stesso Sephiroth.

 

Non ci volle molto prima che i tre arrivarono a destinazione, l'angolo più a Nord della stupefacente e sabbiosa spiaggia, dove sembrava non esserci nulla. Ciò suscitò le perplessità dei compagni d'avventura i quali temevano di essere stati presi in giro o peggio ancora attirati in trappola.

Prima però che la situazione potesse degenerare, Strife pronunciò qualche parola in un linguaggio incomprensibile che ebbe l'effetto di rivelare una grotta tenuta celata da una magica barriera.

 

Senza dire niente il misterioso uomo si introdusse nel luogo illuminandolo con un incantesimo.

Zack e Jack, già stupiti da quanto appena successo, rimasero definitivamente senza parole quando, una volta dentro, videro due sentieri ognuno dei quali aveva un nome indicato da un'ardente scritta. Quello che andava a destra si chiamava “ La via del Paladino” mentre quello di sinistra “ Ciò che è nascosto nel profondo”.

 

“ Qui scoprirete voi stessi” affermò Strife rompendo il silenzio creatosi dalla sorpresa, “ Quindi cosa dobbiamo fare? Addentrarci in questi oscuri meandri senza sapere cosa nascondono?” “ Esatto cavaliere di Vivi, scegliete quello che vi suggerisce il cuore. Un'ultima cosa: affrontate il percorso senza menzogne nel cuore” “ Che?” chiese Fair, “ Dovete accettare voi stessi ed i vostri sentimenti. Ad esempio tu Jack devi accettare non solo la sconfitta, ma l'idea che non potrai più tornare quello di un tempo; sei una persona diversa ora. Tu Zack dai libero sfogo alla tua rabbia verso Sephiroth e Cloud” “ Cosa c'entra Cloud?” “ Un tipo orgoglioso come te non avrà di certo preso bene la sua relazione con Aerith. Magari non l'hai dato a vedere, ma so che hai considerato il suo atteggiamento verso colei che ami una mancanza di rispetto, considerando anche che gli avevi detto di aver incontrato una ragazza speciale a Midgar”.

 Il Soldier non sapeva cosa dire: come faceva quell'uomo a sapere una cosa tanto personale che aveva cercato di tenere nascosta persino a se stesso?

 

Purtroppo non ebbe modo di chiarire il suo dubbio poiché Strife accecò lui e l'amico con una grande onda luminosa che gli permise si sparire indisturbato.

 

 

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Capitolo 62
*** Ciò che si cela nel cuore ***


Ciò che si cela nel cuore

 

Mentre Zack era ancora alle prese col fare mente locale sugli ultimi avvenimenti, Jack aveva sorprendentemente preso la decisione sul da farsi, risolutezza decisamente insolita dato il suo forte sconforto.

 

“ Allora quale percorso scegli?” esordì il prode cavaliere, “ Vuoi davvero dar retta a quel tizio?” “ Non vedo perché no, si è dimostrato di parola fin ad ora” “ Può darsi, ma non ti insospettisce che sappia così tante cose su di noi?” “ Non in senso negativo, sono sicuro che sia dalla nostra parte e ti dico di più: secondo me lo abbiamo già conosciuto in passato”.

Fair rimase in silenzio non potendo contraddire l'amico poiché aveva avuto la stessa sensazione, anzi a dirla tutta, durante il tragitto fino alla grotta, aveva creduto per un istante di stare facendo una passeggiata con un vecchio compagno d'armi.

 

Il vecchio leader della Luce della Giustizia capendo che il Soldier non avrebbe risposto alla sua domanda, si incamminò verso il sentiero del Paladino per il quale percepiva un'istintiva attrazione.

“ Aspetta” sostenne a mezza voce il moro, “ Che c'è? Non provare dirmi che vuoi entrarci tu perché ho già preso la mia decisione” “ Non è quello, ma credo che dovremmo fare una cosa prima di intraprendere questi percorsi” “ A cosa ti stai riferendo?” “ A quello che ha detto il nostro salvatore prima di scomparire”.

 

Dopo averci pensato su un attimo, Jack ebbe l'illuminazione “ Non aver più menzogne nel cuore” “ Esatto” “ Come pensi di fare?” “ Parlandone” “ Funzionerà?” “ Non lo so, però non mi viene in mente nient'altro” “ Neanche a me, d'accordo inizio io” “ No, lo faccio io per prima altrimenti dubito di riuscirci in un secondo momento” si impose il Soldier, “ Come preferisci”.

 

A quel punto il coraggioso guerriero fece un respiro profondo chiudendo gli occhi come se stesse cercando di scavare nelle profondità del suo cuore alla ricerca di un qualcosa tenuto sepolto da tanto, troppo tempo.

“ Come avrai intuito Jack, io ed Aerith avevamo una relazione qualche anno fa. Tutto è iniziato come al solito: vedo una ragazza carina, le faccio la corte e spero di trascorre qualche giorno di pura passione. Però il tempo che ho passato con lei è stato diverso, ho provato un'emozione tanto forte che mi sono spaventato a tal punto da iniziare ad uscire con altre donzelle cercando di scacciare via quella sensazione; ma tutto si è rivelato inutile. Non importava quando tentassi di ignorarla, tornava sempre più forte di prima”.

 

Il moro fece una pausa sentendosi senza energia, ma doveva farsi forza altrimenti non sarebbe mai più riuscito ad essere sincero con sé.

“ Ho capito che mi ero innamorato di quella gentile ragazza quando ci siamo baciati per la prima volta, il giorno della mia partenza con la Shinra per una missione lontana. Quel bacio è stato migliore di qualsiasi rapporto sessuale che abbia mai avuto, è stato così magnifico che non trovo le parole per descriverlo” “ Se eri così innamorato di lei perché hai seguito la Shinra?” “ Dovevo farlo, essere Soldier vuol dire mettere la missione prima di tutto anche dei tuoi sentimenti, almeno così credevo” “ Ti sei ricreduto?” “ In un certo senso, ho capito che un Soldier è colui che proteggere sempre il suo onore ed i suoi sogni” “ Capisco, lo stesso valeva per noi della Luce della Giustizia”.

 

In quel momento l'espressione di Zack cambiò diventando furiosa “ Anche Cloud lo sa come era a conoscenza dei miei sentimenti verso Aerith” “ Glielo hai detto?” “ Gli ho confidato che aveva trovato una ragazza speciale a Midgar” “ Non poteva sapere di chi stessi parlando” “ Invece sì, io e lui abbiamo un legame unico per via del processo che ci ha reso Soldier” “ Che significa?” “ Quando si diventa Soldier si entra in stato di coscienza collettiva che rende possibile il conoscere i ricordi e le emozioni degli altri Soldier, specialmente se si ha con loro una forte connessione proprio come me e Cloud” “ Quindi presupponi che lui quando ha visto Aerith per la prima volta, ha capito che si trattava della tua amata” “ Non presuppongo, ne sono sicuro. Solo perché è arrivato a lei prima di me...Mi ha rubato il posto che mi spettava al suo fianco. Sarei dovuto essere io quello che passa le notti con lei, quello la cui sola assenza la fa star male, quello a cui pensa continuamente, quello che ama!”.

 

Jack vide gli occhi dell'amico diventare del tutto verdi e le pupille assumere la stessa forma di quelle di un felino.

In quel momento erano identici a quelli di Sephiroth e ciò fece intuire al prode cavaliere che tra i due c'era un legame molto più profondo di quanto sospettava.

Al momento però poco importava, doveva riportare alla calma l'amico oppure si sarebbe fatto consumare dal rimorso e dalla furia.

 

Intuendo che Fair tenesse ancora moltissimo all'amante dei fiori, sfruttò questo elemento per farlo ragionare.

“ Dici che Cloud ti ha tolto ciò che ti spettava, ma sei davvero sicuro che sia così?” “ Che intendi?!” “ Fino ad ora ti sei concentrato solo su quello che tu provi, ma perché non pensi anche ad Aerith? Cos'è che lei vuole? Chi ama davvero?”.

 

Le ferme e precise domande del compagno d'avventura aiutarono il Soldier a tornare a ragionare lucidamente e ciò gli fece ricordare le parole della Cetra.

La ragazza aveva confessato di aver iniziato flirtare con Strife poiché gli ricordava lui, però solo quando aveva capito Cloud era Cloud, si era innamorata del biondo.

 

“ Avrai anche perso un amore, ma non significa che non ne proverai un altro in futuro, magari più grande. Ricorda solo che nessuno di loro ha mai voluto ferirti o mancarti di rispetto, sono diventati una coppia perché erano destinati ad esserlo”.

La conclusione di Jack venne condivisa da Fair, il quale finalmente, dopo essere riuscito ad affrontare i propri demoni interiori, sapeva di poter andare avanti.

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Capitolo 63
*** Il custode della Luce ***


Il custode della luce

 

Zack non riusciva ad esprimere la gratitudine che in quel momento provava verso l'amico, grazie a lui sentiva che il pesante macigno gravante sul suo cuore era scomparso.

“ Hai detto che voi Soldier siete soggetti ad un meccanismo che altera il vostro corpo, giusto?” esordì improvvisamente Jack, “ Sì, ma come ti ho detto non conosco bene il processo” “ Quindi anche Sephiroth l'ha subito” “ Onestamente non saprei dirtelo, lui era tra i tre primi perfect Soldier quindi è plausibile che abbia ottenuto i suoi poteri come me. Tuttavia non escludo che il processo abbia subito dei miglioramenti” “ Capisco...” “ Perché questa domanda?” “ Semplice curiosità”.

 

Il prode cavaliere voleva sapere se quello successo a Fair o per meglio dire ai suoi occhi, era una conseguenza dell'essere un Soldier oppure se fosse frutto di un legame speciale con la nemesi di Cloud.

Intuendo però che non fosse affatto la situazione migliore per affrontare uno spinoso argomento come quello, sviò abilmente il discorso per poi iniziare a dirigersi verso il percorso che aveva scelto.

 

“ Jack, non credi sia meglio parlare di ciò che ti turba prima di proseguire?” “ Non ce ne è bisogno, le tue parole mi hanno fatto capire che non posso più tornare indietro. Sono rimasto fermo per così tanti anni da essere certo di aver raggiunto la completa maturità, mi sbagliavo di grosso. Anch'io posso, anzi no, devo evolvermi per me per i miei compagni d'armi” concluse l'ex leader della Luce della Giustizia prima di inoltrarsi nel percorso.

 

Quando Jack iniziò effettivamente a calpestare la soglia della sua strada dietro di sé si formò una potentissima barriera magica impossibile da infrangere o aggirare, prova che tornare sui propri passi non sarebbe stata un'opzione possibile.

Tuttavia ciò non era niente rispetto a quando accadde poco dopo: l'intero ambiente mutò di colpo diventando un campo fiorito che custodiva delle lapidi bianchissime.

Il prode cavaliere si avvicinò ad esse constatando che su di loro erano incisi dei nomi molto famosi, tutti appartenenti ad onorevoli guerrieri che erano vissuti e morti seguendo i propri ideali.

Ad una più attenta analisi l'eroe si accorse di conoscere alcuni di quei caduti, si trattava dei soldati che l'avevano affiancato nelle sue numerose missioni.

 

“ Hai scelto dando ascolto al tuo cuore, molto bene” esordì una formale voce maschile dallo spiccato accento inglese che spinse l'uomo a voltarsi.

Davanti ai suoi occhi si ergeva la figura di un paladino in armatura blu, il quale impugnava un solido scudo ed una affilata spada emettenti un'intensa quanto pallida luce.

“ Deduco che tu sia la mia prova” affermò Jack mettendosi in piedi, “ Bravo, ottimo spirito d'osservazione” “ Non ci voleva un genio per capirlo, quindi adesso cosa devo fare?” “ Andare oltre i tuoi limiti”.

 

Senza dargli modo di replicare, il misterioso cavaliere lo trafisse dritto al cuore. Jack cadde a terra pensando davvero di essere giunto alla fine, però un secondo prima che la morte lo abbracciasse si ritrovò di nuovo davanti a quelle bianche tombe.

Prima ancora di rendersi conto di quanto successo vide ancora il paladino che, senza pronunciare una parola, lo colpì al petto ancora una volta.

Nuovamente l'eroe, ad un passo dalla morte, rinvenne nel cimitero dove andò in contro a quello stesso loop più e più volte.

 

Trascorsi una decina di cicli morte e rinascita, il paladino inaspettatamente parlò “ Ti starai chiedendo il senso di tutto ciò” “ Esattamente, mi sembra di essere in un girone infernale” “ In un certo senso, ti sei auto costretto a vivere l'Inferno” “ Cosa?” “ La tua mente desidera essere qui” “ Che?!” “ Sii sincero, pensi di potere sconfiggermi?” “ Certamente non disarmato” “ Ecco! Se non pensi di poter vincere non ci riuscirai mai” “ E' assurdo, anche se credessi davvero di poter avere la meglio ciò non cambierebbe la realtà” “ Ne sei sicuro? La mente è molto, molto più forte del corpo e degli armamenti” detto ciò il guerriero lo trafisse per l'ennesima volta.

 

Dopo essere quasi morto per numerose altre volte, Jack provò a dar retta alle parole del tizio in armatura. Sgombrò la mente da qualsiasi altro pensiero se non quello della vittoria e sorprendentemente riuscì a schivare la letale stoccata.

 

“ Impari in fretta, ottimo” esordì il paladino, “ Cosa sei? E perché stai facendo questo?” “ E' il mio compito, riguardo alla mia identità puoi chiamarmi Guerriero della Luce” “ Luce...” “ Sì, luce, proprio come quella che non riesci più ad utilizzare” “ Come fai a saperlo?” “ Io so tutto su di te, ogni minimo dettaglio” “ Quindi presumo che le tue azioni siano dirette ad aiutarmi” “ Precisamente, la mia luce risveglierà la tua. Però prima devi prenderla”.

 

In quell'istante l'area cambiò passando da un posto tranquillo ad uno che non poteva essere descritto in altri modi se non infernale.

La morbida erba divenne dura roccia vulcanica, la temperatura si alzò vertiginosamente e degli spiriti comparvero a dar supporto al Guerriero della Luce.

Tutto ciò fece capire a Jack che la sua prova era appena iniziata.

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Capitolo 64
*** Luce ***


Luce

 

Il Guerriero della Luce non esitò un attimo a lanciarsi all'assalto, questa volta per Jack sarebbe stato ancora più duro superare la prova poiché anche le misteriose ombre comparse dal nulla tentarono di trafiggerlo con acuminate lame.

Grazie al precedente successo il prode cavaliere si dimostrò capace di schivare molti attacchi, però sapeva che senza passare al contrattacco sarebbe stata solo questione di tempo prima della sua disfatta. Per cui tentò di focalizzarsi sulla contromossa così come aveva fatto con la convinzione di vincere; magari in questo modo sarebbero comparse le sue armi.

 

Prima però che potesse sgombrare la mente vide i volti degli spiriti, fino a quel momento coperti da una magica oscurità, e ciò lo sconvolse.

Si trattava di alcuni suoi compagni d'armi caduti nelle operazioni di cui era a capo, nonostante fossero molti e per alcuni fossero passati secoli dal loro ultimo incontro, li riconobbe tutti.

Uno di loro, il suo primo ufficiale di oltre cent'anni fa, gli si avvicinò con un'espressione accusatoria ed estremamente rabbiosa affermando “ Perché? Perché mi hai lasciato morire?! Mi avevi dato la tua parola che sarebbe andato tutto bene ed adesso guardami!” “ Io...mi dispiace...” fu tutto ciò che l'amico di Zack riuscì a dire.

 

In quel momento il senso di colpa che pensava di aver superato, ritornò più potente che mai facendogli abbassare la guardia e, cosa più importante, insinuare il dubbio nella sua mente. Il che consentì al fantasma di trapassargli il cuore con un paletto così come si fa con un vampiro.

Tuttavia Jack non morì, bensì tornò al punto di partenza: ancora una volta si ritrovò davanti al Guerriero della Luce ed a quegli spettri che si scagliarono contro di lui con una grandissima foga.

 

L'ex leader della Luce della Giustizia venne approcciato da numerosi vecchi colleghi, ognuno dei quali, dopo averlo rimproverato, lo trafisse.

L'eroe sentì davvero di trovarsi in un loop infernale, sia l'ambiente sia l'aria sia quello che stava vivendo era esattamente come immaginava potesse essere la punizione per le malvagie anime.

 

Nel momento in cui il Guerriero della Luce ingaggiò uno dei protettori del Pianeta, gli pose una precisa domanda “ Non ti sei stancato di morire in continuazione?” “ Conosci già la risposta” “ Allora reagisci!” “ Come se non ci avessi provato” “ Non l'hai fatto, non seriamente almeno” “ Che?” “ So perché non trovi la forza di lottare, ma non lo vuoi ammettere” “ Non è vero” “ Allora per quale motivo non li uccidi tutti? Hai il potere di farlo” “ Io...” “ Forza!” “ Sono già morti per colpa mia una volta, non posso farlo di nuovo” “ Non puoi tornare indietro, ma puoi fare meglio rispetto al passato” concluse il guerriero appena prima di infilzarlo al petto.

 

Per l'ennesima volta Jack tornò al punto da cui era partito venendo assalito come al solito.

Tuttavia adesso l'eroe non si mosse, bensì chiuse gli occhi e ripensò sia alle parole della sua guida in questo strano viaggio sia a quello che aveva detto a Zack prima di intraprendere il percorso del Paladino.

“ Non posso cambiare il passato ed allo stesso modo non posso vivere nel rimpianto. Posso solo proteggere coloro che mi sono vicini in questo preciso momento storico...Non sono più l'uomo di un tempo!” sostenne con convinzione l'eroe venendo circondato da flussi di luce che investirono tutti gli spettri disintegrandoli all'istante.

 

“ Bene, hai capito, ma vediamo se riesci a prendere la mia Luce” esordì il Guerriero della luce ingaggiando un'aspra battaglia con Jack il quale, seppure disarmato, gli tenne testa grazie alla nuova ed incredibile fonte d'energia che aveva appena risvegliato.

La lotta si assestò presto su un perfetto stallo che venne interrotto dalla guida che tese la mano all'avversario sostenendo “ Sei pronto, vedi di non sprecare la vera Luce”.

 Non appena il prode cavaliere gli afferrò la mano si ricordò di un evento che aveva rimosso dalla memoria: sentì le ultime parole di suo padre riecheggiare nella testa.

 

“ Figlio mio non essere triste, ho vissuto per quasi un millennio è giusto che mi ricongiunga ai nostri antenati. Prima però ti concedo la nostra Luce, sai è un dono eccezionale che tramandiamo di generazione in generazione, dovrai farlo anche tu quando sarà il momento. Devi sapere che sono stati i Cetra a darcela come segno del nostro legame di amicizia e fratellanza. In cambio abbiamo giurato di proteggerli, purtroppo abbiamo miseramente fallito. Però qualcosa mi dice che tu riuscirai a riscattare il nostro insuccesso. Figlio mio resta sempre nobile e leale proprio come sei adesso mi raccomando ”.

 

Grazie alle dure prove ed al prezioso ricordo, Jack subì una profonda evoluzione psichica e spirituale che gli avrebbe permesso di accedere al suo reale potenziale.

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Capitolo 65
*** Il dimenticato istruttore ***


Il dimenticato istruttore

 

Zack, rimasto solo, non ebbe altra scelta che intraprendere il proprio percorso sperando che ne sarebbe valsa la pena.

Proprio come successo a Jack, la strada dietro di lui si sbarrò magicamente e poco dopo venne trasportato in quella che sembrava una dimensione alternativa costituita da alti e snelli edifici molto simili ai grattacieli della Shinra. Inoltre il cielo si attestava su una tonalità ruggine che conferiva all'area un tono decadente per nulla rassicurante.

 Fair decise di avanzare senza ulteriori indugi esattamente come faceva sempre, dimostrando che dopo il dialogo con l'amico era tornato quello di una volta.

 

Non trovando niente e nessuno per le strade si chiese per quale motivo fosse stata portato in quel luogo, ad un tratto però la sua attenzione venne attirata da un intenso bagliore di luce provenire dall'edificio più alto.

Ciò lo spinse a dirigersi lì intuendo che qualunque cosa lo stesse attendendo si trovava sulla cima di quella struttura.

 

Sfruttando le sue eccezionali abilità atletiche arrivò a destinazione in un batter d'occhio, tuttavia mentre era intento nella scalata notò uno strano simbolo sul lato destro della presunta abitazione molto simile allo stemma dell'azienda per la quale aveva lavorato per molto tempo. Il che gli fece venire un sospetto che presto avrebbe trovato conferma.

 

Giunto in cima trovò ad aspettarlo un uomo che, sebbene al momento gli stesse dando le spalle, aveva l'impressione di conoscere. Forse era per via del suo abbigliamento, molto simile al suo, oppure per il fatto che avesse una Buster Sword praticamente identica persino nei graffi e nelle ammaccature a quelle che aveva brandito fin dal giorno in cui era entrato nella prima classe dei Soldier.

 

“ Sei finalmente arrivato Zack” esordì il tizio con un tono soddisfatto, “ Mi stavi aspettando?” “ Naturalmente, anche se ci è voluto più del previsto sono contento che tu sia qui” “ Parli come se mi conoscessi” “ Perché è così, non ti ricordi di me?” “ Se mi mostrassi la tua faccia magari potrei ricollegarti a qualcuno” “ Se è proprio necessario”.

 

L'uomo si voltò mostrando così il suo volto che non era non troppo diverso da quello dell'eroe, persino nel colore e nel taglio di capelli.

“ Adesso ti sei ricordato?” “ Mi dispiace amico, ma non so chi sei” “ Sicuro? Dovresti avermi visto non molto tempo fa” “ Non credo” “ Non dovrei stupirmi, in fondo provieni da una linea temporale dove non esisto. Tuttavia come Soldier abbiamo un legame perpetuo che non conosce limiti”.

 

Questa affermazione spinse inspiegabilmente Fair a pensare ad alcune immagini che Sephiroth gli aveva mostrato nel loro ultimo incontro sebbene al momento non lo stavano aiutando a comprendere l'enigma. 

Problema che venne risolto dal misterioso uomo che aggiunse poche, ma fondamentali parole: “ Dovresti ricordarti di me anche perché sono stato io a donarti la Buster Sword che hai brandito con tanto orgoglio”.

 

A quel punto Zack ripensò all'uomo che aveva affrontato ed ucciso nel ricordo innescato dalla nemesi di Cloud, pensiero che gli mise addosso una profonda tristezza come se fosse stata costretto a fare un qualcosa che non voleva.

“ Angeal...” sussurrò l'eroe, “ Esatto” “ Quindi quello che ho visto era reale, ma perché mi sembra che sia solo un sogno?” “ Non ci arrivi?” “...” “ Quelli sono i ricordi degli altri te” “ Quali altri me?” “ Quelli delle altre linee temporali” “ Una cosa del genere non può essere vera” “ Invece lo è e lo sai come sai che tu dovresti essere morto da anni”.

Il moro allora non riuscì a pronunciare parola tanto era scosso da queste rivelazioni, anche se una parte di lui conosceva già la verità; tuttavia la sua mente razionale non poteva accettarla.

 

Ripresosi dalle scioccanti rivelazioni, il coraggioso Soldier chiese “ Se quello che dici è vero perché non sono morto?” “ Non ho una risposta” “ Perfetto...Quindi adesso cosa dovrei fare? Cosa vuoi da me?” “ Devi ricordare, devi ritrovare te stesso” “ Perché?” “ E' il mio compito come tuo istruttore”.

Detto ciò Angeal estrasse la Buster Sword ed impugnò anche una seconda spada che lanciò al ragazzo.

“ Ricordi la prima cosa che ti ho insegnato?” chiese l'uomo, “ La prima regola di un Soldier: combattere con onore” “ Ottimo, allora affrontami come sai” “ Dobbiamo combattere?!” “ Non c'è altro modo” “ Perché va sempre a finire così?” chiese retoricamente il moro sapendo che ciò che l'avrebbe atteso sarebbe stata una lotta mortale.

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Capitolo 66
*** Ricordare per cambiare ***


Ricordare per cambiare

 

Angeal attaccò Zack senza perdere altro tempo dimostrando delle abilità che potevano solo appartenere ad un Soldier di prima classe estremamente potente. Il suo stile non era troppo diverso da quello dell'eroe, anzi alcuni movimenti erano del tutto identici, ulteriore prova di come l'uomo non avesse raccontato bugie.

Proprio perciò Fair pensava di avere in pugno la vittoria, conoscendo le mosse nemiche avrebbe potuto evitarle e contrattaccarle senza problemi. Tuttavia non aveva considerato che lo stesso sarebbe valso per il suo istruttore che infatti non ebbe problemi a tenergli testa.

 

Non ci volle molto prima che al moro venisse l'idea di stare lottando contro una specie di specchio: i loro attacchi e le rispettive difese erano perfettamente speculari così come le materie che potevano sfruttare, di questo passo lo scontro sarebbe potuto terminare solo con una distruzione reciproca.

Però, a dirla tutta, a favore del più adulto guerriero giocava la Buster Sword, arma certamente più resistente della spada data in prestito al giovane.

 

Dopo l'ennesimo scambio di fendenti, Angeal affermò soddisfatto “ Sei diventato più forte dall'ultima volta che ci siamo combattuti” “ Tutto merito del viaggio che ho intrapreso per salvare il Pianeta” “ Rischiare la vita ogni giorno è il metodo migliore per superare i proprio limiti” “ Ma anche il più rischioso” “ Non puoi ottenere la vera forza senza sacrificio” “ A cosa serve essere forti se si perde quello a cui si tiene?” “ Ottima domanda, come sempre. La risposta risiede in te” “ Ancora con questa storia...” “ Visto che mi hai stupito tanto ti darò un suggerimento, devi seguire i tuoi sogni”.

 

Quella parola, sogni, provocò in Zack un terribile mal di testa che però gli permise di ricordare il motivo, quello vero, per cui aveva lasciato la Shinra: lo aveva fatto per seguire i propri ideali e ciò che voleva davvero.

Di primo impattò pensò che fosse Aerith, l'avere una vita normale con lei, però, grazie a Jack, capì che in realtà desiderava qualcos'altro: essere se stesso, libero dai vincoli derivanti dall'essere un Soldier e da ogni altra artificiosa costruzione che si era messo in testa.

 

Suddetta consapevolezza gli fece sprigionare una grandissima energia che aveva tenuta rinchiusa per tanto, troppo tempo.

“ Grazie” disse Fair, “ Non devi ringraziarmi e poi è troppo presto” replicò Angeal tornando all'assalto, ma questa volta lo scontro prese una piega nettamente diversa. Infatti Zack fu in grado di sopraffarlo grazie ai suoi movimenti, molto più veloci di prima, ed alla sua forza che era aumentata in modo esponenziale.

 

L'eroe, assestata una combinazione di fendenti, mise al tappeto il vecchio istruttore il quale iniziò improvvisamente a sparire.

“ A quanto pare hai superato la mia prova e molto velocemente, bravo” “ E' solo merito tuo” “ Se la metti in questi termini, rinnova la tua promessa” Angeal conficcò la Buster Sword nel suolo per poi concludere “ Brandiscila e con essa abbraccia i tuoi sogni” “ Lo farò” rispose il moro appena prima che l'uomo svanisse nel nulla.

 

Il Soldier rimase a guardare il cielo, tornato di una azzurro limpido, per qualche secondo dando un silenzioso addio ad Angeal, poi afferrò lo spadone che gli era stato affidato ancora una volta.

Non appena lo afferrò ricordò tutto quello che sarebbe dovuto essere: l'incontro con un giovanissimo Cloud che aveva fallito l'esame per essere un Soldier, la sua lotta con Angeal e con Genesis, insomma tutto.

Però quando si vide nell'aldilà ad osservare gli eventi terreni successe una cosa che lo mandò nel panico: rimembrò che a lui si era unita Aerith che lo aveva salutato con la solita espressione sorridente, la quale in realtà nascondeva una profonda amarezza.

Il che gli fece capire che Aerith sarebbe stata uccisa breve, scoperta che doveva assolutamente comunicare agli altri. In realtà aveva appreso il fato della vecchia fiamma già nel villaggio natale di Liam, ma lo aveva dimenticato durante l'avventura, forse a causa dell'intossicazione della Mako o era stata colpa di Sephiroth

 

 

Tanto era immerso nei suoi pensieri da non rendersi conto che era tornato fuori dalla caverna dove lo stava aspettando Jack che aveva ottenuto l'armatura, lo scudo e la spada del Guerriero della Luce.

“ A quanto vedo sei riuscito anche tu” esordì il prode cavaliere, “ Sì, è stato strano e difficile, ma ce l'ho fatto” “ Non dirlo a me” “ Ci racconteremo tutto mentre torniamo dagli altri” “ Dobbiamo prima trovarli però” “ Già, cavolo dobbiamo sbrigarci” “ Lo so, il tempo è agli sgoccioli. Presto il meteorite spazzerà tutto via” “ Non è solo per quello" “ Che vuoi dire?” “ So che Aerith morirà a breve, l'ho visto” “ Che!?” “ Non so spiegartelo, ma è così! Dobbiamo avvertirla ed evitare che una cosa del genere accada!”.

 

Nonostante il grande fermento nella voce dell'amico, il rinato paladino non fece una piega e ciò spinse il moro a chiedergli “ Non mi credi?” “ No, il contrario” “ Allora cos'è quell'espressione?” “ Mi hai detto che Cloud è partito di punto in bianco per una sconosciuta missione, no?” “ Sì” “ Non ti sembra strano? Uno così innamorato non lascerebbe mai l'amata da sola in un momento del genere, salvo che non ci sia un buon motivo” “ Stai insinuando che è a conoscenza del futuro di Aerith?!” “ Sì e lo sa anche la stessa Aerith, ne sono certo” “...Questo spiegherebbe i suoi comportamenti strani degli ultimi tempi...Ma se è così perché non ci hanno detto niente?” “ Forse per non farci preoccupare” “ Può darsi, ma abbiamo il diritto si saperlo!” “ Ora è inutile pensarci, non ci resta che trovarli e domandarglielo direttamente” “ Concordo, mettiamoci in marcia!”.

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Capitolo 67
*** Il veleno del Mondo ***


Il veleno del Mondo

 

Mentre gli eroi stavano affrontando le difficili prove necessarie per ritrovare se stessi, Hojo, insieme ad alcuni membri della Shinra, aveva sanificato Midgar.

Il suo siero si era dimostrato più efficace di quanto immaginava, infatti era stato in grado di curare e di riportare alla normalità tutte le persone della città, persino Reno e Rude i quali erano mutanti da tanto tempo.

 

Lo scienziato, nonostante il grandissimo successo appena riscosso, ordinò di mettere l'intera area sotto una rigida quarantena per evitare che qualcuno uscisse o entrasse. Suddetta precauzione derivò dal non sapere quali fossero gli effetti a lungo termine della sua creazione, almeno fu questa la spiegazione che Hojo diede a Tseng, uno dei leader dei Turk. In realtà desiderava verificare se le sue supposizioni: voleva avere la certezza di poter controllare coloro che aveva guarito grazie ad un particolare sistema di suoni incentrati sulle bassissime frequenze.

 

“ Ammetto che non mi sarei aspettato un esito tanto positivo, mi hai sorpreso Hojo” “ Devi avere più fiducia nel mio genio Tseng, sai è solo grazie a me che la Shinra è diventata ciò che è adesso” “ Lo so, ma comunque questa vittoria ti renderà ancora più noto e ricco” “ Non mi interessano queste cose” “ Giusto, fai tutto solo per la ricerca” “ In un certo senso” “ Muoviamoci a finire qui, ci aspetta l'Antica” “ Rufus è riuscita a catturarla?” “ No, a quanto pare nemmeno Diablo ha avuto successo. Credo proprio che abbiamo sottovalutato i nostri avversari” “ Come sospettavo...” “ Sapevi che avrebbero fallito?” “ Non ne avevo la certezza, ma non mi sorprende” “ E non hai detto nulla?” “ Sarebbe stato inutile, conosci quanto è testardo il nostro capo. Però adesso che ha visto con i suoi occhi la loro superiorità, accetterà la mia proposta” “ Quale proposta?” “ Lo vedrai presto, ho bisogno solo di un altro paio di giorni per confermare una mia tesi” “ Spero che bastino davvero 48 ore, il tempo è agli sgoccioli” “ Saranno sufficienti”.

 

Mentre i due colleghi stavano parlando, un'entità simile ad un fantasma, ma con sfumature verdi, si era avvicinata a loro, prestando molta attenzione a quello che si stavano dicendo.

Quando ebbero finito di conversare l'entità si impossessò del Turk, sfruttando il suo abbassamento della guardia, tanto rapidamente e silenziosamente da non destare il minimo sospetto nel ricercatore.

 

“ Hojo” “ Che c'è?” “ Il siero che hai utilizzato è difficile da sintetizzare?” “ Parecchio, solo io ne sono capace" “ Sicuro? Magari qualcuno abile quanto te potrebbe” “ Dubito che ci sia una persona del genere e se anche esistesse sarebbe impossibile visto che la formula esiste solo nella mia testa” “ Perfetto” “ Come?”.

Prima che lo scienziato potesse rendersene conto, il posseduto Tseng gli spezzò l'osso del collo con un calcio circolare potentissimo.

 

“ Questo corpo è incredibile! E' proprio quello che mi serve per vendicare mio fratello!” esclamò l'uomo impossessato dalla donna cadaverica.

Successivamente guardò il corpo di Hojo “ Tu sei colui che ha tormentato me e la mia famiglia, colui che mi ha condannata ad essere questa creatura tra la vita e la morte, colui che mi ha privato di tutto! Sei un mostro, arrogante ed ingordo! Non tratterrò il tuo spirito, lascerò che venga torturato dalle anime di tutti coloro che hai ucciso per i tuoi scopi così finalmente capirai l'inferno che ci hai fatto passare” detto ciò il Turk calpestò con violenza la testa di colui che odiava facendola a pezzi.

“ I prossimi sarete voi assassini di mio fratello, prima però deve vedere una cosa”.

 

La “reincarnata” avvelenatrice del Pianeta si diresse nell'attico del vecchio QG della Shinra, lo stesso posto dove era rinchiusa Jenova prima che Sephiroth la liberasse.

Lì vide una moltitudine di capsule collegate da alcuni spessi tubi nei quali scorrere la linfa vitale del Mondo. Grazie alle conoscenze del Turk scoprì che dentro quelle piccole strutture erano contenuti i cadaveri di tutti i Soldier caduti in battaglia, i cui corpi venivano conservati sia per evitare che qualcuno scoprisse il segreto che li aveva resi tali sia perché fornivano il nutrimento necessario a Jenova.

 

Tseng sorrise compiaciuto mentre infettava tutti corpi con la sua terribile nebbia.

“ Sarete il mio esercito, con voi potrò finalmente vendicare il mio caro fratello ed annientare questa Mondo privo di senso”.

 

Esattamente come avevano sospettato Cloud ed Aerith, la donna cadaverica non era stato affatto sconfitta e presto sarebbe tornata a minacciare le loro vite più forte e determinata che mai.

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Capitolo 68
*** Tempo della risoluzione ***


Tempo della risoluzione

 

Jessie e gli altri erano in viaggio verso l'ultima distorsione da ben due giorni. Normalmente l'aeronave li avrebbe portati a destinazione in una decina d'ore, nulla di più. Tuttavia i piloti dovettero abbassare notevolmente la velocità di crociera a causa di difficilissime condizioni climatiche caratterizzate da venti tempestosi.

L'unica cosa positiva che derivò dall'imprevisto ritardo fu quello di concedere un minimo di relax al gruppo che ebbe così l'opportunità di rafforzare il loro legame, specialmente con l'ex membro dell'Avalanche.

 

Quest'ultima iniziò a ricordare qualche frammento del suo passato grazie alle storie che Barret e Tifa le raccontavano. Nonostante i progressi l'attrice non era per nulla soddisfatta, desiderava capire chi fosse realmente poiché sentiva che le mancava qualcosa. Perciò decise che, una volta salvato il Mondo, sarebbe tornata a Midgar, magari rivedere la sua città natale avrebbe risolto una volta per tutte la sua amnesia.

 

Gli eroi, pur riposandosi, non restarono con le mani, infatti diedero una mano all'equipaggio con le faccende di manutenzione e di pulizia del veicolo. Ad esempio Tifa e Yuffie erano solite sistemare le scorte nella stiva, compito più simile ad uno svago che ad un vero e proprio lavoro per via della grandissima simpatia della Wutai.

 

“ Cavolo, queste casse sono davvero pesanti! Perché non chiamiamo Barret o Cloud a darci una mano?” si lamentò ladra di fronte ad una scatola colma di cibo in lattina, “ Non sono così pesanti” rispose la mora sollevandone una senza problemi, “ Sei davvero forte! Quasi quasi ti lascio fare tutto a te” “ Non ci pensare nemmeno” “ Ti sarei solo di intralcio” “ Non cercare scuse, sarai anche furba, ma ti conosco troppo bene ormai” “ E va bene, però dovrai prepararmi uno dei tuoi drink quando avremo finito” “ Ci sto, ne farò uno speciale solo per te” “ Ma davvero?” “ Sì, sarà ispirato alla tua personalità frizzante” “ Non vedo l'ora di assaggiarlo!”.

 

Finito col loro compito quotidiano le amiche decisero di recuperare un attimo il fiato prima di andare a bere la bevanda promessa.

Lockhart approfittò della situazione per chiedere l'opinione della compagna su un argomento che le martellava la testa da un po'.

“ Yuffie, non ti sembra che Aerith si stia comportando in modo strano?” “ Sta molto più tempo con Cloud ed a volte si perde. però non ci farei troppo caso, è solamente felice di stare di nuovo col suo ragazzo” “ Non credo sia solo quello” “ Che vuoi dire?” “ Ho notato che ultimamente sta mangiando praticamente a qualsiasi orario un quantità abbondante di cibo facendo degli abbinamenti piuttosto unici, di mattina ha la nausea ed evita i miei drink alcolici che prima adorava. Chi si comporta così?” “ Un donna in...”, la ladra fece una faccia sorpresa ed allo stesso tempo sconvolta, “ Stai insinuando che Aerith sia incinta?!” “ Esattamente e quello che ha detto Sephiroth me ne ha dato la conferma" " Intendi quell'affermazione sull'erede di Cloud?” " Precisamente" “ Aerith si è toccata la pancia quando l'ha detto...Se è così perché non ci ha detto niente? E' una notizia stupenda, non ha senso tenercela nascosta” “ Non so Yuffie, magari dovremmo chiederglielo, ma non so come” “ Ci penso io, non mi faccio certi problemi” “ Lo so, ma cerca di essere delicata ok?” “ Tranquilla, lascia fare a me. Aspetta un attimo, credi che Cloud lo sappia?” “ Non so cosa rispondere” “...Ok, allora non ci resta che scoprirlo” concluse la Wutai decisa a conoscere la verità.

 

Intanto Aerith e Cloud erano seduti nell'area ristoro dopo essersi occupati delle pulizie. A dire la verità era stato il biondo a fare tutto poiché non voleva che l'amata si stancasse inutilmente. Sapeva che per una ragazza in dolce attesa l'ideale sarebbe stato riposarsi il più possibile, ma purtroppo ciò non era possibile dato che solo lei avrebbe potuto salvare il Pianeta. Per cui quello che poteva fare era solamente sollevarla dalle normali incombenze.

 

La Cetra dopo aver preso dei biscotti al doppio cioccolato si sedette tra le braccia dell'amato rilassandosi nel suo dolce calore.

“ Questo bambino è proprio goloso di dolci, se continua così diventerò brutta e piena di brufoli” si lamentò leggermente la castana azzannando comunque il delizioso spuntino, “ Non è il cioccolato a far venire i brufoli” “ Può darsi...“.

Strife, capendo quello che cercava l'amata, le diede un rapido bacio sulla guancia per poi rassicurarla “ Sarei sempre bellissima” “ Come sei dolce e questa volta non puoi negarlo” “ E' un male?” “ Affatto”.

 

Quando i due si stavano per baciare, nella stanza entrò l'ufficiale Kain a prendere del cibo.

“ Scusate, prendo questo e vi lascio soli” disse prontamente l'amico di Jessie che vedendoli si fece scappare un commento che avrebbe potuto risparmiarsi “ Siete davvero la coppia più strana che abbia mai visto”.

Allo sguardo furente dell'Ex Soldier l'uomo chiarì quello che intendeva “ Insomma, Aerith è dolce e socievole, mentre tu Cloud sei freddo e scontroso”.

 

Se l'eroe non sapeva cosa replicare, l'erede degli antichi ne era ben consapevole: prese una mano dell'amato intrecciandola alla sua, poi guardò Kain affermando colma di emozione “ Noi ci completiamo”.

L'ufficiale non trovando più le parole, lo sguardo della castana l'aveva destabilizzato, se ne andò dimenticando persino la merenda.

Invece Strife rimase a fissare colei che amava pensando a come fosse sempre capace di sorprenderlo. Pochi istanti dopo, quasi senza accorgersene, la baciò con passione.

Aerith restò fiato, ogni volta che la baciava con tanta urgenza e sentimento le provocava un fuoco interiore che le faceva venire in mente pensieri ben poco innocenti, cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato da lei.

 

Una volta separatosi Strife si passò la lingua sui denti commentando “ Ci credo che vi piacciano questi biscotti, sono deliziosi” “ Quindi mi hai baciata solo per conoscere il loro sapore?” “ E se anche fosse?” “ Sei terribile” scherzò la giovane avvicinandosi nuovamente all'Ex Soldier sussurrandogli seducente “ Farò in modo che questa volta penserai solo a me”.

 

Purtroppo l'idilliaco momento venne bruscamente interrotto da un tremendo mal di testa che colpì il biondo, a cui seguì il suono di una voce che conosceva troppo bene la quale lo avvertì: “ Sette secondi alla fine, il countdown sta per partire. Pondera bene le prossime mosse perché da esse dipenderà il Destino di tutti: il mio, il tuo e quello di coloro a cui tieni più di ogni altra cosa”.

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Capitolo 69
*** Da vittima a carnefice ***


Da vittima a carnefice

 

“ Cloud, stai male?” chiese Aerith preoccupata per l'espressione addolorata dell'amato, il quale scosse la testa non volendo metterla in pensiero. Tuttavia la Cetra, che non poteva essere ingannata tanto banalmente, gli accarezzò il viso con tenerezza dicendo “ Non tenerti tutto dentro, siamo una coppia, affrontiamo tutto insieme”.

L'eroe non potendo resistere allo sguardo così dolce di colei che aveva davanti si decise a dirle di Sephiroth o almeno era questa la sua intenzione.

In quel momento l'aeronave fu vittima di una fortissima turbolenza improvvisa che spinse la coppia a guardare attraverso il finestrino per sincerarsi di quanto accaduto.

 

Ciò che videro fu del tutto imprevisto: i motori erano in fiamme e l'atmosfera aveva assunto un colore verdastro impossibile da confondere.

“ Come temevamo, quella donna è tornata” affermò Strife assumendo un'espressione seria, “ Questa volta non mi sfuggirà, fermerò lei ed il suo veleno” aggiunse l'erede degli Antichi altrettanto decisa, “ Lo faremo insieme” “ Vedo che hai imparato la lezione, stai diventando davvero bravo” scherzò l'amante dei fiori dandogli un simpatico colpo sulla spalla per poi aggiungere “ Non credere che mi sia dimenticata di quanto successo prima, una volta rimessa al suo posto quella nemica dovrai dirmi cosa ti ha disturbato” “ Continuerai ad insistere fin quando non cederò, vero?” “ Mi conosci ormai, no?”, Strife fece un piccolo sorriso prima di tornare a concentrarsi sull'imminente lotta.

 

La distruzione dei motori avrebbe portato ad un disastroso schianto, ma per fortuna Jessie e Kain erano abilissimi piloti e di certo non avrebbero permesso al loro fidato mezzo di venire fatto a pezzi. Quindi iniziarono ad effettuare delle manovre d'emergenza sfruttando dei meccanismi secondari grazie ai quali riuscirono a stabilizzare il veicolo, però il sollievo fu breve perché delle poderose raffiche di vento tagliarono la fiancata e parte della pancia depressurizzando l'interno.

I danni erano eccessivi per poter risolverli in volo per cui l'attrice fu costretta ad un atterraggio di fortuna che solo per puro miracolo non provocò delle ferite ai passeggieri; il discorso fu opposto per l'aeronave la quale era ormai ridotta ad un rottame .

 

Il gruppo di amici ancora un po' stordito per l'accaduto si allontanò dal mezzo temendo una sua imminente esplosione.

Solo quando furono a debita distanza si resero conto di essere finiti in un'area davvero strana: era simile ad un deserto, ma con la sabbia nera ed al posto delle dune si ergevano particolari strutture artificiali color pece, percorse da venature viola.

 

L'Ex Soldier e la sua adorata avevano l'impressione di conoscere quel posto, ma prima che potessero indagare più a fondo una fitta nebbia verde scese dal cielo oscurando il paesaggio.

Non ci volle molto prima di sentire dei passi dirigersi verso di loro, “ Questa cosa, non ditemi che...” “ Esatto Tifa, è quella donna. Stiamo in guardia” avvertì il biondo estraendo la Fusion Sword.

 

“ Vedo che ci siete tutti, perfetto. Anzi ci sono persino delle aggiunte, renderete la mia vendetta ancora più dolce” esordì Tsgen con una doppia voce, una era la sua mentre l'altra apparteneva a colei che stava avvelenando il Mondo, “ Cosa ci fa un Turk qui?!” domandò Yuffie confusa, “ Non è lui, avrà il suo corpo, ma è diverso” “ Diablo ha ragione, sento che il suo odore è identico a quello della donna che ha fatto impazzire Tifa” aggiunse Red intuendo che presto ci sarebbe stato da faticare.

“ Come è possibile?” chiese Barret incredulo, “ Lei è tra la vita e la morte, è uno spirito inquieto quindi credo che possa impossessarsi di un corpo altrui. Ci ha provato anche con me tempo fa, ma ha fallito” spiegò l'amante dei fiori stringendo l'asta magica.

 

“ Si vede che sei una Cetra, nessun altro avrebbe potuto capirlo” si intromise il nemico che venne avvolto da un'aura verde scuro, “ Odio la tua stirpe, la detesto! E' per colpa tua che io e la mia famiglia siamo stati torturati fino a morire” “ Cosa significa?” “ Non devi capire Aerith, l'unica cosa che conto è che ti toglierò la vita qui ed ora. Dovresti provare sollievo, non sarai più l'ultima della tua razza, non sarai più sola”.

 

Quella parola "sola" innescò una tremenda tristezza nel cuore dell'erede degli Antichi, la quale non sfuggì al fidanzato che avrebbe voluto tanto abbracciarla e farle capire che lui era lì per lei. Purtroppo non era il momento adatto, presto una tremenda lotta si sarebbe consumata.

 

“ Prima però ti voglio dare una buona notizia” continuò la villain, “ Ho ucciso Hojo, so che anche tu sei stata vittima dei suoi esperimenti. Stai tranquilla mi sono assicurata che passerà l'eternità all'Inferno, il posto che più gli appartiene. Adesso però basta con le chiacchiere, è tempo che la mia vendetta si consumi”.

A quel punto parte della nebbia si diradò mostrando un piccolo esercito composta dai Soldier caduti durante la precedente guerra con i Wutai.

 

“ Vedete? Non avete via di scampo, accettate il vostro Destino e crepate!” esclamò la donna sicura di avere la vittoria in tasca, peccato che non era consapevole degli esponenziali miglioramenti che gli eroi avevano fatto i quali avrebbero potuto rovinare il suo piano.

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Capitolo 70
*** Scontro tra potenze ***


Scontro tra potenze

 

Intenzionata a sconfiggere il prima possibile la donna cadaverica, così da non mettere a repentaglio la vita degli amici, Aerith toccò il terreno con l'asta magica generando una calda onda d'energia.

Sperava che avesse l'effetto dell'altra volta quando aveva lasciato la villain priva di difese, sfortunatamente non andò così: la nemica non subì il minimo contraccolpo negativo.

 

“ Nel nostro ultimo incontro ero in un corpo ormai allo stremo, ma adesso ne ho uno fresco, perciò trucchetti del genere non hanno effetto!” esclamò con soddisfazione la donna cadaverica.

Cloud sapeva che se anche fossero riusciti a vincere non sarebbe servito a nulla, l'avversaria avrebbe preso un altro corpo iniziando tutto da capo; per cui era indispensabile trovare una soluzione definitiva.

In suo soccorso intervenne la Cetra che gli sussurrò per non farsi sentire, “ Sei riesci ad immobilizzarla, posso sbarazzarmi di lei una volta per tutte” “ Sicura?” “ Certo, ma non devi uccidere il suo ospite altrimenti non potrò fare nulla” “ Va bene, lascia fare a me” “ Di certo non resterò qui a guardare, ti darò una mano” “ Come vuoi, stai attenta però”.

 

“ Qualsiasi piano state architettando sarà inutile se uccido l'Antica per prima” esordì la villain scagliandosi contro l'amante dei fiori dando sfoggio di una rapidità fuori dal comune, tuttavia Strife la intercettò impedendole di colpire l'eroina.

“ Non credo proprio” “ Mi ero quasi dimenticata che tra voi due c'è del tenero, questo mi tornerà utile” “ Stai dando i numeri” “ No, la sofferenza che proverà alla vista del tuo corpo agonizzante non avrà prezzo” “ Sei sicura di te, ma vediamo se sei capace di tenere fede alle tue parole” “ Te lo mostro subito”.

 

La malvagia creatura sferrò un diretto che impattò sulla Fusion Sword generando un acuto suono e costringendo Strife ad indietreggiare di qualche passo. Successivamente lanciò una combinazione di magie a base di fuoco e vento che se a prima vista potevano sembrare disconnesse in realtà erano volte alla creazione di un potente uragano estremamente caldo, il quale divenne una prigione di fiamme ed aria.

 

“ Sei tutto fumo e niente arrosto, avrai ucciso mio fratello per pura fortuna. Adesso vai a chiedergli scusa!” urlò la villain restringendo l'attacco sempre più aumentando così forza e pressione.

Sicura della vittoria iniziò a sorridere, ma d'un tratto la colonna rossa venne dissolta da un paio di fendenti azzurri.

“ Ho affrontato condizioni peggiori durante il mio viaggio al centro della Terra, la tua mossa era come una fresca brezza di primavera” “ Insolente! Comunque sono contenta che tu ne sia uscito intero, sarebbe stata una delusione se fossi morto così. Preparati a”, la nemica venne bruscamente interrotta da un colpo di spada del biondo che aveva annullato la distanza in un batter d'occhio.

“ Parli troppo per essere uno spirito” commentò l'Ex Soldier volendo chiudere i conti con quel nemico rapidamente poiché il luogo in cui si trovava gli trasmetteva delle brutte sensazioni, le stesse provate quando aveva incontrato Gaia; era come se sentisse che un tremendo evento stesse per accadere.

 

L'amante dei fiori, rimasta momentaneamente nelle retrovie, aveva capito che la donna avversaria poteva usufruire, in aggiunta alle proprie, le capacità del corpo che la ospitava e visto che aveva scelto un formidabile Turk era diventata ancora più pericolosa. Però non era agitata in quanto aveva intuito che il fidanzato le era decisamente superiore, per cui doveva solo attendere un po' ed essere pronta a sfruttare l'attimo più propizio per mettere in atto il suo piano. Purtroppo non sarebbe stato tanto facile a causa dei Soldier riportati in “vita”, infatti alcuni iniziarono a prenderla di mira.

 

La maggior parte di loro era di terza o seconda classe, di conseguenza non erano abbastanza forti da metterla in difficoltà, discorso diverso per quelli prima che possedevano le stesse abilità di Zack e Cloud prima dei loro progressi.

Nonostante ciò, grazie ai poteri acquisiti nel secondo tempio ed alla sua magia in grado di influire negativamente sul maleficio della donna cadaverica, fu in grado di gestirli da sola.

 

Creatasi un piccolo spazio dove recuperare il fiato, poggiò lo sguardo sul campo di battaglia vedendo come gli amici fossero impegnati in aspre lotte. Per adesso erano in vantaggio, ma dato l'impressionante numero di rivali sarebbe stata solo questione di tempo prima che iniziassero a risentire della fatica.

Doveva trovare una modo per sopperire alla netta inferiorità numerica, allora le venne in mente di poter chiedere aiuto ad un amico che gentilmente le aveva concesso il suo potere.

 

L'erede degli Antichi prese la materia rossa incastonata nell'asta magica sussurrando “ Ho bisogno del tuo aiuto, signore del Nord”, l'oggetto si illuminò incredibilmente per poi lasciare il posto al potentissimo Esper, custode del Tempio perduto.

“ Odino, squarcia il male con la tua spada”, all'invito della ragazza il cavaliere impugnò la sua lama mentre il cavallo sbuffò e scalciò con grinta.

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Capitolo 71
*** La vera Riunione ***


La vera Riunione

 

Odino, il potentissimo Esper invocato da Aerith, cambiò le sorti della battaglia grazie ai suoi poderosi attacchi di spada, in grado di tagliare come burro letteralmente qualsiasi cosa. Proprio grazie ad essi sconfisse numerosi Soldier, alcuni persino di prima classe, dimostrando di essere eccezionale persino per un Esper.

Presto però trovò pane per i suoi denti, infatti un nemico che brandiva una spada illuminata di rosso, non solo resistette al suo assolto, ma fu in grado di ferirlo alla spalla sinistra. Il re nordico tentò di reagire, ma senza alcun successo perché il nemico gli era superiore in velocità.

Proprio quando il villain stava per assestare un affondo deciso venne bloccato da Zack, appena arrivato sul campo di battaglia, che incrociò la sua spada a quella del nemico. Odino, capendo l'intento del ragazzo, proseguì il suo cammino annientando tutto ciò che gli capitava a tiro.

 

Fair ebbe modo di osservare attentamente il deceduto soldato che si rivelò essere Genisis, uno degli originali Soldier insieme a Sephiroth e Angeal nell'alternativa linea temporale.

“ Credo che alla fine sia proprio Destino il ritrovarci l'uno contro l'altro” affermò l'eroe ricordando di come i due si fossero già affrontati in un'aspra lotta.

 

Mentre il moro se la stava vedendo col Soldier nemico, il quale si dimostrò un osso duro proprio come era sempre stato, il resto del gruppo aveva fatto fronte comune, eccezion fatta per Diablo il quale doveva ancora abituarsi a lavorare in squadra.

Probabilmente sarebbero riusciti a vincere se solo i loro avversari non avessero iniziato a rialzarsi ed a tornare alla carica. Non importa se il loro corpo avesse subito pesanti ferite o se fosse stato privato della testa, si rigenerava in un brevissimo lasso di tempo.

 

La squadra iniziò a riflettere ad una soluzione più efficace che però non sembrava arrivare, nemmeno il saggio Red o l'astuto Cat sembravano capaci di trovare un'idea adatta.

Sorprendentemente colui che trovò un metodo per sbarazzarsi dei cadaveri ambulanti fu il Turk che, dopo aver incenerito una decina di nemici grazie ad una devastante Ignira amplificata dal suo demone, comunicò agli altri “ Per evitare che ritornino dovete disintegrare il loro corpo a livello cellulare prima che si ricomponga”.

 

Purtroppo la scoperta di Victor non sarebbe servita a molto in quanto per metterla in atto ci sarebbe voluta un'immensa quantità di energia e nessuno degli eroi ne aveva abbastanza per eliminare tutti quei Soldier; c'era bisogno di un'altra chiave altrimenti presto sarebbero stati sopraffatti.

 

Fortunatamente la Cetra, leggendo perfettamente la situazione, aveva accumulato per tutto questo tempo i suoi poteri chiudendosi in preghiera.

In quella posizione sarebbe stata un bersaglio facile, ma grazie alla protezione del paladino di Vivi, il quale era arrivato insieme a Zack, nessuno le si avvicinò. Ad essere onesti il cavaliere avrebbe voluto sbarazzarsi personalmente della donna cadaverica, in fondo si era unito ai protettori del Pianeta per quello, ma fortunatamente prevalse il suo buon senso.  

 

“ Sono pronta! Grazie Jack, sei venuto giusto in tempo” “ Non perdere tempo a ringraziarmi Aerith, spazza via questi esseri” “ Li libererò dalla loro tortura”, affermato ciò l'erede degli Antichi estrasse la sua speciale materia grazie alla quale diede vita da una lucentissima onda d'energia nettamente superiore a tutte quelle che aveva utilizzato fino ad ora, il cui effetto fu ancora più sorprendente: tutti i nemici si bloccarono sul posto mentre del fumo verde usciva dalla loro pelle svanendo nell'aria. Dopo di che i corpi, liberi dal malefico, caddero a terra ritornando i cadaveri che dovevano essere.

 

“ Sei stata fantastica Aerith, come sempre” pensò Cloud, il quale ormai aveva messo alle strette la malvagia donna che non riusciva più a rimettersi in piedi.

“ Anche questo corpo ha raggiunto il limite...Vi ho sottovalutato lo ammetto, ma non credere sia finita!” esclamò l'oscura nemica che aveva in mente di suicidarsi così da poter impossessarsi di un altro corpo ed elaborare un nuovo piano d'azione.

 

Tuttavia in quel momento accade un evento che attirò l'attenzione di tutti: dei tizi pallidi ed incappucciati si radunarono sul campo di battaglia confabulando di un certa riunione. Immediatamente dopo un misterioso vento gelido spazzò via la nebbia rivelando in lontananza un'enorme struttura lignea, caratterizzata dalla presenza di un inquietante volto di donna al suo centro.

“ Come ho fatto a non capirlo?!” si rimproverò Strife mentre i tizi col numero tatuato sulla spalla, arrivati sotto Jenova, vennero inglobati da quest'ultima.

 

“ Attento Cloud, da qui in poi ogni scelta può portare la rovina” sussurrò il Leggendario Soldier dell'alternativa linea temporale ad uno Strife che stava osservando il tutto congelato da un'insolita paura.

 

Da lì a poco prima ci furono delle poderose folate di vento che, calmatesi, lasciarono il posto ad un surreale silenzio. Successivamente, esattamente sotto la testa di Jenova, qualcuno squarciò il legno con un'affilata e lunga katana.

 

“ Tutto secondo i piani, siamo rinati. Adesso Madre potremo riprenderci quello che ci hanno indebitamente sottratto” affermò un nuovo Sephiroth, più giovane di quello che stava tormentando Cloud, mentre fissava con un malvagio sorriso la testa di Jenova.

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Capitolo 72
*** Rinascita ***


Rinascita

 

Il gruppo di eroi, vista la riunione con Jenova, restò senza parole non capendone il senso.

“ Cosa cazzo è appena successo?!” chiese Wallace togliendosi gli occhiali da sole per vedere meglio, “ Non ne ho idea, ma fatto sta che dovremo vedercela con Sephiroth” “ Zack?! Ci sei anche tu!” esclamò contenta Yuffie la quale, a causa della concitazione della lotta, non l'aveva notato, “ Io e Jack ci stavamo dirigendo verso l'ultimo tempio perduto quando abbiamo visto un gruppo di tizi incappucciati muoversi in gruppo. Ci siamo incuriositi e gli abbiamo seguiti fino ad arrivare qui” spiegò il moro senza spostare lo sguardo sul Leggendario Soldier, “ E' stata una bella fortuna, insieme possiamo farcela” aggiunse la ladra molto determinata, “ Sì, non andrà come l'ultima volta” concluse il giovane rinsaldando la presa sulla Buster Sword.

 

Intanto anche la donna cadaverica era rimasta sconvolta alla vista del bianco cavaliere.

Non appena incrociò lo sguardo con quegli occhi spietati ebbe accesso ad un ricordo di Tseng: assistette ad un filmato nel quale si vedeva suo fratello assassinato non da Strife ed i suoi bensì proprio da Sephiroth.

Volendo avere la conferma di quanto appena appreso chiese al biondo, sul volto del quale stava scendendo una goccia di sudore data dall'attuale e profonda inquietudine, “ Non siete stati voi, ma lui” “ A fare cosa?” “ Ad eliminare il mio amato fratello, lo squartatore di Midgar” “ Allora era proprio come sospettavamo, sei sua sorella” “ Rispondimi!” “ Io e gli altri lo abbiamo affrontato, ma nel momento in cui lo scontro stava per decidersi Sephiroth è comparso e l'ha trafitto al cuore. Dopo di che l'assassino che voleva svelare le oscurità della Shinra si è fuso con una miriade di Numen perdendo se stesso nel processo, il resto lo sai”.

 

Nell'ascoltare la verità, la villian abbondonò ogni interesse verso il giovane, tutto ciò che aveva sempre desiderato consisteva nel vendicare l'adorato parente, quindi il suo obiettivo era Sephiroth, nessun altro.

La rabbia che provava le diede la forza necessaria per rimettersi in piedi e per correre verso la persona che odiava di più senza permettere all'Ex Soldier di specificare che il Sephiroth che aveva davanti non era lo stesso che le aveva portato via il fratello.

 

“ Pagherai per quello che hai fatto! Ti torturerò nei modi più terribili concepiti dalla mente umana!!!” minacciò la donna mentre raccoglieva tutte le energie rimaste in un unico attacco che stava assumendo la forma di un globo estremamente pericoloso. Tuttavia venne fermata dal nemico il quale, trasportatosi verso di lei ad una velocità tale da sfuggire all'occhio umano, la trafisse al cuore senza mostrare la minima pietà.

“ Non ti consentirò di mettere a repentaglio la sicurezza di mia madre” disse il Leggendario Soldier estraendo la lama dalle carni avversarie così da usarla per tagliargli la testa di netto.

 

Il terrificante villain si avvicinò a passo lento, ma deciso verso la sua nemesi sostenendo con arroganza “ Spero che tu sia più forte di lei, Cloud”, l'eroe, dopo un attimo di esitazione, si scagliò contro di lui intenzionato a regolare i conti. Prima però voleva capire cosa fosse successo qualche prima, doveva se quella era la Riunione che aveva visto in uno dei suoi ricordi.

 

“ Dovresti essere morto, ti ho infilzato e gettato in un reattore Mako!” affermò il biondo che a stento riusciva a mantenere sotto controllo le sue emozioni, “ Lo so bene, non serve che me lo ricordi” “ Come fai ed essere qui? So che quegli strani esseri col numero tatuato hanno a che fare con la tua rinascita, ma non so in che modo” “ Loro erano frammenti di me, pezzi della mia carne e della mia memoria” “ Li hai creati tu in vista di una tua possibile dipartita?!” “ No, erano stati prodotti dalla Shinra per avere altri me, peccato che sono stati fallimentari a causa della loro scarsa durata” “ Allora come te ne sei servito?” “ Grazie a mia, anzi nostra madre” “Che?!” “ Lei ne ha preso il controllo e l'ha usati per realizzare la nostra riunione” “ Intendi dire rinascita?” “ La sostanza è quella”.

 

Strife iniziò a capirci qualcosa, sebbene ci fosse ancora un elemento che lo turbava: perché Sephiroth aveva inteso che Jenova fosse anche sua madre? Forse era per quello che si sentiva collegato a lui in un modo tanto contorto quanto profondo.

Purtroppo l'interrogativo sarebbe rimasto tale, almeno per il momento, poiché lo spirito collaborativo dell'Eroe svanì rapidamente, infatti iniziò ad attaccare Strife con i suoi tipici fendenti che definire taglienti sarebbe stato un eufemismo.

 

Dopo una primissima fase di studio, i due contendenti si allontanarono di qualche passo mettendosi in posizione di guardia. La vera battaglia stava per iniziare e dal suo esito si sarebbe deciso il Destino di due persone molto speciali.

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Capitolo 73
*** Deus ex Machina ***


Deus ex Machina

 

Vedendo Cloud intento a sfidare Sephiroth, Zack, desideroso sia di aiutare l'amico sia di avere una rivincita, affermò deciso “ Dobbiamo aiutarlo e porre fine a questa storia” “ Sì! E' tempo di far capire a quello stronzo chi comanda!” aggiunse carico come non mai Barret, “ Non prendendolo sotto gamba, saremo in superiorità numerica, ma il nostro avversario è un vero mostro” intervenne con saggezza Diablo mentre assunse la forma di demone, chiaro segno che non si sarebbe trattenuto fin da subito.

 

Purtroppo il gruppo non poté neanche fare un passo poiché Jenova, spostatasi misteriosamente verso di loro, iniziò ad attaccarli sfruttando alcuni strani tentacoli apparsi dal terreno dotati di ventose capaci di rilasciare spore velenose. Inoltre la stessa madre del Leggendario Soldier subì un mutazione: la struttura lignea su cui si trovava venne circondata da energia viola fino a quando un'inquietante figura, con la testa simile ad un teschio umano ed un busto formato dagli stessi arti che stavano affrontando gli eroi, comparve.

 

“ Ma che cos'è?” chiese sconcertata Yuffie, “ Jenova, è una minaccia grande quanto Sephiroth, dobbiamo sconfiggerla al più presto” rispose l'amante dei fiori che tentò di lanciare una magia, ma cadde sulle ginocchia esausta.

“ Riposati per un po', la mossa di prima ti avrà prosciugata” disse con insolita gentilezza Jack, “ Non posso restare a guardare, devo combattere” “ E lo farai, ma se agisci adesso ti metterai inutilmente a rischio. Sfrutta questo momento per analizzare il suo modus operandi e trova un'efficace contromossa” suggerì il prode cavaliere appena prima di gettarsi nella mischia dando sostegno a Tifa e gli altri che si trovavano già in pieno scontro.

La Cetra accettò il suggerimento sapendo in cuor suo che avrebbe dovuto recuperare rapidamente le forze perché senza di lei Jenova non sarebbe stata abbattuta.

 

Nel frattempo Cloud, non accortosi di nulla, stava lottando con la sua odiata nemesi dimostrando di possedere delle abilità davvero eccezionali, infatti non solo riuscì a resistere agli assalti del nemico, ma gli tenne perfettamente testa rispondendo fendente su fendente.

Lo stesso Sephiroth rimase piacevolmente sorpreso arrivando persino a complimentarsi  “ Sei diventato molto più forte Cloud, ottimo” “ Finiscila con queste chiacchiere e combatti!” “ Non sei mai stato un tipo che ama parlare e lo capisco. Tuttavia lascia che ti ringrazi” “ Ringraziarmi?! Qualcosa deve essere andato storto con la tua rinascita” “ Affatto, senza di te non saremo a questo punto”.

 

Allora il Leggendario Soldier costrinse Strife in uno stallo bloccandogli la Fusion Sword con la sua lunga katana, “ Se non mi avessi ucciso, non avrei mai potuto capire a fondo mia madre e di conseguenza non sarei ciò che sono ora” “ Che significa?” “ Lo sai”, il biondo fece una faccia perplessa che causò un sorriso nel bianco cavaliere, il quale aggiunse “ Ricorda quale segreto si cela in te, nelle tue vene”.

L'indicazione del villain non servì a nulla al ragazzo almeno momentaneamente.

 

“ Visto che sei stato tanto utile, ti ricambierò il favore. Ti farò un dono: dimmi cosa tieni di più al Mondo, così avrò il piacere di portartelo via” affermò col solito sorriso derisorio il temibile villain suscitando la reazione che voleva nel giovane, quest'ultimo si scagliò a testa bassa contro di lui non curante della ben che minima strategia.

 

La furia se da un lato concede una grandissima forza dall'altro priva di lucidità e proprio ciò accadde all'Ex Soldier il quale, perdendo la sua naturale freddezza, commise banali errori offensivi consentendo al nemico di travolgerlo con potenti colpi di spada che gli causarono delle ferite piuttosto profonde.

In quel momento il villain, volendo testare la reale tempra di colui che aveva segnato a vita, scagliò il letale Octaslash.

Non aveva la stessa potenza di quello usato dal Sephiroth dell'alternativa linea temporale, ma fu abbastanza per mettere in difficoltà Strife che tuttavia riuscì a deviare più della metà degli otto colpi e soprattutto ad evitare di essere trafitto in punti vitali.

 

“ Davvero notevole, in fondo mia madre non sceglie a caso” commentò il bianco soldato con soddisfazione, “ Basta blaterare di queste assurdità” replicò il biondo che saltò in aria per poi atterrare su di lui lanciando un triplice fendente magico in grado di dar vita ad altrettante onde d'urto. Però l'Eroe le schivò in tempo, potendo così contrattaccare con una sconosciuta materia capace di paralizzare i movimenti.

“ Se non vuoi dirmelo, scoprirò da solo a cosa tieni di più” sostenne il nemico prima di centrare l'eroe con una possente Fulgoga che lo allontanò e stordì.

 

Rimasto solo, Sephiroth poggiò lo sguardo sul gruppo che stava lottando aspramente con Jenova notando che nella Cetra stava crescendo una nuova creatura avente parte del DNA di Strife.

“ Ti sei dato da fare Cloud...” pensò il villain mentre si stava dirigendo verso il nuovo bersaglio, tuttavia venne fermato da un forte mal di testa a cui seguì la visione di un altro se stesso più maturo che gli disse “ Nostra madre ci ha traditi” “ Che scherzo è mai questo?!” “ Lei ci vuole solo usare per il suo scopo, ci ha usato” “ Insinua ancora una cosa del genere e ti uccido” “ E' la verità e nel profondo lo sai. Madre ha sfruttato i nostri corpi per ritrovare il potere che le era stato tolto, la Riunione non è servita a te. Tu eri vivo, ma lei ti ha tenuto addormentato per manipolarti come un burattino. E' tempo di svegliarsi, devi essere tu l'artefice del tuo Destino”, detto ciò il secondo Leggendario Soldier sparì.

 Sephiroth rimase interdetto al punto da non riuscire più muoversi e dal non notare che Cloud era tornato e lo stava attaccando con poderosi fendenti intrisi di magia della Natura.

 

Intanto l'Eroe dell'altra linea temporale stava osservando il tutto mentre sorvolava il campo di battaglia “ Se mi conosco e mi conosco a quest'ora il dubbio lo starà logorando. Mi spiace Madre, ma presto avrai delle brutte sorprese. Però è necessario e so che capirai una volta che sarà tutto finito”.

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Capitolo 74
*** Piano diabolico ***


Piano diabolico

 

Lo scontro con Jenova si dimostrò decisamente diverso da quanto gli eroi potessero aspettarsi, infatti si ritrovarono ad affrontare solo i tentacoli di quella strana ed inquietante donna che impedivano loro di avvicinarsi.

Ciò consentì alla madre di Sephiroth di poter attaccare indisturbata, ogni suo colpo era intriso di un'antica quanta oscura magia venefica talmente tossica da corrodere il terreno stesso, a suo confronto persino le ghiandole tossiche di un Malboro erano ben poca cosa.

 

Solo quando Aerith riprese un po' di energia la situazione cambiò drasticamente: la gentile castana si occupò di offrire un'inespugnabile protezione agli amici i quali, in questo modo, poterono concentrarsi esclusivamente nel distruggere i pericolosi tentacoli.

Fatto ciò, poterono finalmente vedersela con Jenova in persona, essere che avrebbero dovuto prendere con la massima cautele per evitare di fare una brutta fine.

 

Intanto Cloud stava prendendo un po' di vantaggio nei confronti di Sephiroth.

Il villain era rimasto talmente sconvolto dall'insinuazione dell'altro sé che per la prima volta nella sua vita non riuscì a focalizzarsi sul suo compito.

Inoltre l'Ex Soldier aveva appena appreso un segreto della Fusion Sword, poteva scomporla in due parti così da creare una lunga ed una corta spada, le quali gli avevano permesso di mutare lo stile di lotta in uno più rapido, perfetto per stare al posso con la nemesi.

 

Dopo aver subito una combinazione di fendenti intrisi con la forza di Gaia, il bianco cavaliere indietreggiò mentre un rivolo di sangue scendeva dalla sua fronte. Istintivamente si toccò la ferita, erano anni che non subiva un danno del genere, esattamente da quando Strife l'aveva trafitto. Tuttavia ciò non lo fece arrabbiare, bensì lo destò dal torpore in cui era caduto.

 

“ Devo capire se è vero” sussurrò a se stesso mentre afferrava la lunga katana sul rovescio, dopo di che si scagliò contro Cloud con ritrovato spirito.

Il suo obiettivo attuale non era più punire il giovane, bensì sbarazzarsi di lui così da potersi dedicare a sua madre. Quindi costrinse il biondo a bloccare un suo affondo facendogli mettere piede su una trappola che aveva piazzato poco prima consistente in un congegno in grado di generare un campo gravitazione tale da bloccare ogni movimento.

 

Liberatosi dell'avversario volò da Jenova, la quale era intenta a respingere gli assalti dei compagni d'avventura, esclamando “ Madre!”.

“ Eccolo che arriva, cosa avrà combinato Cloud?” chiese Barret non togliendo gli occhi dal bersaglio, “ Non lo so, ma abbiamo commesso un errore a lasciarlo da solo” aggiunse Tifa molto preoccupata per l'incolumità dell'amico, “ Sarà sicuramente ancora vivo, non dobbiamo distrarci” intervenne Red pronto ad affrontare l'Eroe. Quest'ultimo però non lo rese possibile poiché piantò la sua arma sul terreno generando un devastante terremoto che costrinse il gruppo a restare fermo dov'era.

 

“ Madre, mi hai solo usato?” domandò Sephiroth guardando impassibile il volto di Jenova, la quale emise un acuto grido che per poco non spaccò i timpani dei presenti, “ Stai cercando di controllarmi persino ora, questo significa...” il villain riprese la lunga katana aggiungendo “ Non ho bisogno di te”.

A quel punto la nemesi di Strife tentò di trafiggere la madre, ma Jenova creò una colossale esplosione dalla potenza inaudita.

 

Per evitare che spazzasse via i suoi amici, Aerith eresse una barriera magica che assorbì l'onda d'urto. Tuttavia presto si rese conto che non avrebbe retto, per cui decise di convogliare la mossa nemica verso di lei sperando di poterla assorbire. Purtroppo non riuscì a dissiparla del tutto, di conseguenza stava per essere travolta, ma Cloud intervenne in tempo frapponendosi tra lei e l'attacco.

 

Il deserto risentì di quella mossa: ogni singola struttura lignea venne spazzata via, al centro dell'area si formò una colossale voragine mentre in lontananza vennero alla luce delle alte dune nere. Inoltre di Sephiroth e Jenova non rimase traccia, sembrava quasi che non ci fossero mai stati.

 

Fortunatamente il gesto della Cetra aveva salvato i suoi amici, ma non Cloud il quale aveva subito della ferite su tutto il corpo, alcune molte profonde.

L'amante dei fiori vide il suo amata accasciarsi su di lei completamente svuotato di energia, al che lo abbracciò con amore mentre usava la sua magia per guarirlo.

“ Perché l'hai fatto Cloud?” “ Ti ho promesso che vi avrai protetti” rispose debolmente l'Ex Soldier sfiorando il ventre della castana, “ Me lo ricordo, però non voglio che rischi così tanto” “ Sono pronto a sacrificarmi, darei volentieri la mia vita” “ Non dirlo neanche per scherzo, non so cosa farei senza di te” “Aerith” “ Dovresti saperlo ormai, sei il mio Mondo” concluse l'erede degli Antichi tornando ad impegnarsi nel rimettere in sesto l'Ex Soldier, il quale aveva percepito una sfumatura che non gli piaceva per nulla nelle parole della fidanzata, una di quelle che fanno venire i brividi.

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Capitolo 75
*** Prepararsi alla fine ***


Prepararsi alla fine

 

Le abilità curative di Aerith erano aumentate al punto che riuscì a rimettere in sesto Strife nel giro di pochi secondi.

Tra i due amanti era percepibile una strana tensione, molto simile a quella provata quando l'eroe decise di intraprendere il pericoloso viaggio per cercare un modo per cambiare il Destino. Tuttavia non ebbero modo di parlarsi poiché ad aspettarli c'erano i loro compagni capeggiati da Tifa che, avendo ascoltato il loro discorso di poco prima, affermò a testa bassa " Allora i miei sospetti erano veri, Aerith sei incinta”.

 

La dichiarazione dell'abile artista marziale non solo colse di sorpresa l'erede degli Antichi, ma anche tutti gli altri maschi del gruppo eccezion fatta per Cat, il quale aveva capito cosa stesse accadendo alla castana poco tempo dopo di Red.

Vedendo che Cloud non mosse un muscolo tutti capirono che ne era a conoscenza e ciò spinse Jack a dire “ Quante cose ci avete nascosto?” “ Hanno altri segreti?” chiese sconvolta Yuffie, “ Sì...” Fair fece una pausa per cercare la parole giuste, “ Non lasciarci sulle spine, sputa il rospo” intervenne deciso Barret, “ Durante una prova che ho affrontato poco tempo fa ho appreso una notizia...” “ Non fermarti di nuovo!” esclamò un teso Cat.

 

Vedendo che il moro era in netta difficoltà fu la Cetra a prendere la parola sapendo inspiegabilmente cosa l'amico voleva rivelare, “ Sai cosa mi accadrà, non è così?”, il Soldier abbassò lo sguardo annuendo tristemente, “ Che significa? Spiegatevi, non ce la faccio più!” si lamentò nuovamente Wallace.

I due fidanzati si guardarono negli occhi capendo che sarebbe stato inutile continuare a tenere per loro i tristi piani del Fato.

 

Quanto rivelarono lasciò di stucco tutti i loro compagni, i quali restarono talmente sconvolti da perdere la parola. Di conseguenza un silenzio agghiacciante si impadronì di quel deserto che fino a poco prima aveva ospitato i fragori di una terribile battaglia.

Solo l'arrivo di Jessie riportò un po' di vitalità, l'intraprendente attrice disse agli amici che l'aeronave se la sarebbe cavata dopo qualche opera di manutenzione e, cosa più importante, che casualmente erano atterrati a pochi km dal villaggio di Liam per cui mancava davvero poco per raggiungere l'ultimo tempio.

Il gruppo però decise di non incamminarsi immediatamente perché sentivano il bisogno di recuperare e non solo dalle fatiche del combattimento, dovevano metabolizzare quanto detto riguardo il futuro della loro cara amica.

 

Calate le tenebre tutti i compagni si ritrovarono, ad esclusione della Cetra e del suo amato, intorno ad un fuoco accesso sfruttando qualche cassa distrutta durante lo schianto.

Ognuno di loro era immerso nei proprio pensieri con un'espressione assorta e terribilmente mesta, tutta la complicità e l'allegria che manifestavano l'uno per l'altro sembravano svanite nel nulla.

Conscia che dovevano parlarsi oppure non si sarebbero potuti concentrare l'indomani, Yuffie prese la parola:

“ Non ci posso credere, quei due sono incredibili” “ Già, perché diavolo non ci hanno detto niente?!” “ Non intendevo quello Barret...Non sarei mai riuscita ad andare avanti come se nulla fosse se fossi conscia che la mia ora è prossima, ancor di più se quel Fato incombesse sulla persona che amo” “ Già, sono più forti di quanto pensassi” aggiunse Cat che in quel momento si rimproverò per non aver provato a leggere il futuro dell'erede degli Antichi, se l'avesse fatto forse non avrebbe cambiato nulla ma almeno avrebbe potuto aiutare l'amica moralmente.

“ Credevo di aver provato l'amore, ma mi sbagliavo di grosso” iniziò Zack aggiustandosi il suo ribelle ciuffo “ Cloud, almeno una sua versione, ha letteralmente attraversato e sfidato lo spazio-tempo pur di salvare colei che ama” “ Non ha provato a dimenticare il dolore come avrebbe fatto chiunque altro, bensì ha deciso di rivivere il suo peggiore incubo pur di concedere ad un altro sé una possibilità” commentò Red con pesantezza nel cuore, “ Non posso neanche immaginare quanto stiano soffrendo, saranno a pezzi...” aggiunse Tifa con le lacrime agli occhi.

 

“ Se ci vedessero così ci sgriderebbero” esordì Jack mentre fissava la ardenti fiamme, “ Sono con te, in fondo loro credono di poter cambiare le cose” sostenne Wallace, “ Come è possibile? Stiamo parlando del Destino, è immutabile” intervenne Diablo che fino a quel momento era rimasto in disparte, “ Niente è scritto e se anche lo fosse noi lo cancelleremo. Insieme abbiamo fatto l'impossibile, possiamo farcela” affermò convinto il prode cavaliere, “ Sì, è vero. Creiamo un nuovo Destino, quello che desideriamo” aggiunse Barret stringendo il suo pugno nel tentativo di dare la carica, sebbene fosse conscio che realizzare la sua affermazione sarebbe stato più che difficile.

 

Zack, d'accordo con l'Ex leader dell'Avalanche, si ripromise di proteggere Aerith, decisione che aveva l'impressione di aver già preso.

Dopo averci pensato un po' su si ricordò che Cloud gli aveva confidato il Destino della castana dopo la morte di Liam, informazione che aveva dimenticato.

Nel tentativo di dare una spiegazione a questo vuoto di memoria arrivò alla conclusione che era stata colpa della nebbia respirata nella città natale di Yuffie, la quale, accelerando il processo degenerativo della Mako, gli aveva fatto dimenticare una notizia tanto importante.  

 

Intanto Aerith aveva portato Cloud in un posto isolato nel quale avrebbe potuto parlargli in tranquillità. L'Ex Soldier sapeva che il gesto dell'amata non era rivolto per chiedergli un chiarimento sul suo strano comportamento nell'aeronave, ma a qualcosa di più serio.

L'amante dei fiori, allontanatasi abbastanza dagli altri, si fermò e, fissando gli occhi del biondo, iniziò: “ Quando quella donna mi ha detto che la morte mi avrebbe liberato dal peso di essere una Cetra, mi sono ritornati in mente tutti i brutti momenti che ho vissuto. Sai essere l'ultima di una stirpe è così triste, ti senti sola ed incompresa. Tuttavia mi sono anche ricordata di un'altra cosa”, la castana si toccò il ventre con un dolce sorriso, “ Grazie a te non sarò l'ultima Cetra ancora a lungo” “ Non devi ringraziarmi, non ho fatto nulla” “ Non è vero, mi hai amata tanto ed il tuo amore mi ha fatto realizzare che”, la castana si avvicinò al suo fidanzato, “ Ho una casa, un posto a cui appartengo”.

 

Mentre affermava ciò appoggiò una mano sul petto di Strife, il quale istintivamente l'avvolse con la sua.

Il giovane avrebbe voluto dire quanto lei significasse per lui, quanto l'avesse aiutato a ritrovare se stesso ed a sopportare il peso di essere un guerriero, purtroppo le parole gli si bloccarono in gola.

Però la gentile giovane non aveva bisogno di ascoltarle e per farglielo capire sussurrò amorevolmente “ So quello che provi, il tuo cuore me lo sta dicendo”.

 

A quel punto Cloud, nonostante fosse rapito dai gesti e dagli occhi della Cetra, sentì nelle voce di quest'ultima ancora quella sfumatura che non gli piaceva per nulla, era come se stava affrontando questo discorso per dirgli addio.

Volendo rassicurarla l'abbraccio e le disse con dolcezza “ Questa non è la nostra ultima notte insieme”, Aerith sgranò gli occhi essendo stata colta in fallo, “ Vi proteggerò tutti e due, come promesso. Sono o non sono la tua guardia del corpo?” chiese Strife con uno dei suoi rari sorrisi.

 

Il volto della Cetra si illuminò radioso, mentre delle lacrime iniziarono a bagnarle le morbide e leggermente arrossate guance.

“ Scusa, non so perché sto piangendo. Forse sono gli ormoni” “ Va tutto bene” la rassicurò il biondo accarezzandole il viso, “ Cloud, ti amo” “ Ti amo anch'io”.

Detto ciò i due amanti del Destino si scambiarono il più bel ed appassionato bacio che avessero mai condiviso. 

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Capitolo 76
*** Punto di non ritorno ***


Punto di non ritorno

 

Alle prime luci dell'alba il gruppo si incamminò verso Nord-Ovest su indicazione di Aerith, la quale sosteneva di aver visto dei petali gialli volare verso quella direzione. Nonostante le sue proteste Jessie fu lasciata indietro ad occuparsi dell'aeronave, gli eroi erano ben consci che l'ultimo tempio avrebbe riservato sorprese molto pericolose e per quanto coraggiosa fosse l'attrice non era in grado di affrontarle.

 

Non importava per quanto avessero parlato la notte precedente, Barret e gli altri non riuscirono a scacciare la tremenda idea della morte della Certa, la consapevolezza che questo sarebbe potuto essere l'ultimo giorno della sua vita non poteva fare a meno che preoccuparli.

Il loro cupo stata d'animo venne notato in un lampo dall'amante dei fiori, proprio per questo non voleva che nessuno sapesse del suo triste Fato: non desiderava essere circondata da persone tristi che temevano per lei, bensì voleva passare il tempo che le restava, di qualunque entità fosse, tra sorrisi e risate.

 

Nel tentativo di sollevare un po' il morale della squadra, la gentile castana ruppe il silenzio dicendo “ Cosa sono quei musi lunghi?” “ Ci dispiace Aerith, tuttavia” iniziò Tifa che non fu capace di andare avanti, era troppo triste, “ Non dovete pensare troppo a quello che vi ho detto ieri” “ Come facciamo? Sapere che tu potresti lasciarci da un momento all'altro è dannatamente logorante” intervenne Zack, “ State tranquilli, non ho intenzione di andarmene e poi ho la mia guardia del corpo a proteggermi”.

Nel sentire l'amata dire quelle cose Strife annuì e le si avvicinò ancora di più.

 

Senza dubbio l'erede degli Antichi era più che abile a nascondere le tenebre che le attanagliavano il cuore, ma questa volta furono evidenti a tutti, non solo a Cloud. Esattamente per questo i compagni d'avventura provarono con tutto loro stessi a darle retta, forse così avrebbero alleggerito il peso che gravava sulle sue piccole spalle.

 

Nonostante i buoni propositi, il viaggio fu molto, molto più pesante del solito, persino Yuffie non ebbe molta forza per rendere le cose più allegre; tuttavia raggiunsero comunque la destinazione in breve.

Aerith aveva portato il gruppo in una piccola e stretta stradina di montagna che terminava con un massiccio masso.

“ Ci siamo persi?” chiese Diablo piuttosto confuso, “ No, siamo nel punto giusto”, detto ciò l'amante dei fiori poggiò una mano sulla roccia facendola sparire. Al suo posto apparve un nuovo percorso, anch'esso immerso nella natura che appariva selvaggio ed abbandonato, probabilmente nessuno l'aveva intrapreso per secoli.

 

Non appena gli eroi vi misero piede delle creature di pietra spuntarono dalla vegetazione attaccandoli, eccezion fatta per la castana e Cloud.

“ Non possiamo perdere tempo con questi tizi” affermò Red mentre schivava abilmente un terrificante pugno, “ Concordo, lasciateli a me” sostenne Zack mentre annientava un nemico senza troppi problemi, “ Ti darò una mano, così faremo più in fretta” aggiunse Jack coprendo le spalle al Soldier.

 

Normalmente la Cetra non avrebbe dato loro ascolto e si sarebbe gettata nella mischia, ma questa volta non lo fece e non solo perché sapeva che quei due avrebbero potuto gestire la situazione con scioltezza, ma poiché sentiva che se non avesse ottenuto la pura preghiera al più presto non sarebbe stata capace di salvare il Pianeta.

Quindi ringraziò il prode cavaliere e la vecchia fiamma per poi andare avanti insieme agli altri.

 

Fortunatamente non si imbatterono in altri avversari lungo il tragitto, il quale li condusse in un ampio e lussureggiante bosco costeggiato da un sentiero che a prima vista sembrava aggirarlo.

Su un'alta quercia era inciso un messaggio nell'alfabeto degli Antichi in base al quale l'accesso alla foresta era concesso solo ai Cetra, in quanto chiunque altro avesse osato attraversarlo avrebbe subito delle indicibili sofferenze.

Rivelato ciò ai compagni la castana decise di inoltrarsi da sola tra quegli alberi così vecchi, persuadendo abilmente l'amato affermando che anche il percorso a lato gli avrebbe condotto al tempio proibito ed aggiungendo che sarebbe dovuto restare con gli altri poiché la strada alternativa brulicava di nemici.

 

Quando il biondo vide la sua adorata allontanarsi sentì una dolorosissima fitta al cuore, come se qualcuno glielo avesse pugnalato. Aveva già provato quello specifico malessere quando l'aveva incontrata per la prima volta dopo averla salvata da Reno e così come allora una lacrima gli bagnò il viso.

 

“ Vai con lei” esordì improvvisamente Diablo, “ Cosa?” “ Devi farlo, ha bisogno di te e non temere per i tuoi amici. Salderò il debito che ho con te proteggendoli, anche costo della vita”.

Strife vide sincerità negli occhi del Turk e ciò lo convinse a fidarsi di lui, avrebbe mantenuta la parola, ne era certo.

 

Intanto l'erede degli Antichi si era fermata un attimo a causa di una ineluttabile consapevolezza: da questo momento in poi non si sarebbe potuto tornare indietro.

Fatto un profondo respiro era pronta a proseguire, quando ad un tratto sentì una mano che conosceva molto bene afferrare la sua.

“ Cloud, cosa stai facendo?” “ Non ti lascio da sola” “ Tesoro, lo apprezzo davvero, ma” “ Niente ma, sono il tuo Benedetto ed ho il potere di Gaia, potrò resistere a qualsiasi cosa”.

 

La castana capendo che non avrebbe potuto dire nulla per fargli cambiare idea sospirò, mal celando un felice sorriso, “ Se proprio insisti” “ L'ho spuntata io questa volta” “ Non farci l'abitudine” replicò scherzosa la ragazza sollevata come non mai per avere a fianco la sua adorata guardia del corpo.

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Capitolo 77
*** Il cristallo completo ***


Il cristallo completo

 

Cloud ed i suoi amici non erano gli unici ad essersi introdotti nel sentiero che avrebbe condotto all'ultimo tempio proibito, infatti anche Rufus, accompagnato da un ristretto ma fidato numero di uomini, era giunto lì sfruttando una cimice che aveva messo di nascosto sui vestiti di Tifa durante la loro ultima colluttazione.

 

Il giovane capo della Shinra, imparando dalla precedente sconfitta, non utilizzò un approccio diretto, sapendo che non avrebbe potuto vincere in uno scontro aperto, bensì decise di agire di soppiatto attendendo il momento opportuno per rapire la Cetra.

Se doveva essere sincero con sé questa volta non era interessato solo all'Antica, il luogo che si stava accingendo ad esplorare stava sollecitando la sua curiosità: era rimasto celato per chissà quanto e sicuramente c'era un buon motivo per averlo nascosto così bene. Forse, se fosse stato fortunato, avrebbe potuto apprendere antichi segreti se non addirittura la posizione della fantomatica Terra promessa.

 

Evitando abilmente i golem di pietra che stavano affrontando Zack e Jack, il leader dell'azienda elettrica avanzò verso il misterioso bosco, il quale era avvolta da una mistica energia così potente da far impazzire le attrezzature di ricerca che si era portato dietro. Ciò lo fece preoccupare non poco, se quella forza era tanto pericolosa come sembrava, non avrebbe potuto attraversarlo e di conseguenza non avrebbe potuto seguire la Cetra.

 

Non volendo correre rischi di persona, ordinò ad un suo uomo di addentrarsi nella fitta vegetazione.

In un primo momento non successo nulla di particolare, ma quando Rufus stava per unirsi al compagno il corpo di questo iniziò a gonfiarsi sempre di più fino ad esplodere dando vita ad un orribile spettacolo. Le stranezze non finirono qui, un evento del genere avrebbe dovuto imbrattare una bella porzione di suolo con viscere ed ossa , invece la rigogliosa erba non si macchiò nemmeno di una goccia di sangue.

 

“ Sorprendente, non è vero?” esordì una voce alle spalle dell'erede della Shinra il quale, voltandosi, vide la possente figura di Sephiroth stagliarsi in suo prossimità.

“ Cos'è questo luogo?” chiese Rufus mantenendo il sangue freddo, mentre indicava ai suoi soldati di tenersi pronti alla lotta, “ Qui è dove i Cetra vivevano prima del disastro” “ Quindi è la Terra Promessa” “ No, ma appartiene comunque alla mia gente e come hai visto chiunque osi profanarlo muore” “ Allora come ha fatto Cloud ad attraversarlo?” “ Ti facevo più sveglio, lui è speciale: ha l'amore di una Cetra e condivide il mio sangue” “ E' proprio necessario l'amore di uno di quella stirpe ed essere imparentati con te?” “ Perché vuoi saperlo?” “ Dalle tue parole deduco che ti è concesso passare, quindi magari potresti permetterlo anche a me” “ Vuoi usarmi per i tuoi scopi come tuo padre prima di te, esattamente come lui ti ucciderò” “ Non è quello che voglio, ti propongo di lavorare insieme come pari” “ Dovrei crederti?”.

 

Per mostrare la sua buona fede Rufus estrasse lentamente dalla sua tasca un frammento del prezioso cristallo.

“ Hai attaccato il regno proibito ed il QG dei Wutai, quei due luoghi non hanno niente in comune se non questo oggetto. Mi stupisce che tu fossi a conoscenza della sua esistenza, solo pochissimi nel corsi di eoni lo hanno saputo” “ I tuoi tentativi di lusinga sono inutili come quelli per salvarti la vita” “ Puoi biasimarmi? Ascolta, io ti lascio il pezzo mancante e ti aiuto con qualsiasi cosa tu abbia in mente, in cambio devi solo consegnarmi la Cetra”.

 

A quel punto Sephiroth rinfoderò la sua lunga katana mentre un sorrisetto si impadroniva del suo volto.

“ Tu e la Shinra siete ancora fissati con la Terra Promessa, sciocchi. Non la troverete mai, non ne siete degni” “ Come fai a dirlo con tanta sicurezza? Non dirmi che tu sai dove si trova”.

A quel punto, senza la minima esitazione, la nemesi di Cloud trafisse Rufus al petto con una impressionante velocità, dopo di che sterminò tutti gli altri soldati con altrettanta facilità.

 

Il giovane capo era a terra sputando una copiosa quantità di sangue, non si sarebbe mai aspettato che Sephiroth fosse tanto forte, tutti i dati che aveva raccolto sul suo conto erano più che sottostimati. L'unica idea che gli venne in mente fu che qualcuno gli avesse manomessi. Quindi qualcuno l'aveva tradito, ma chi?

Fu allora che gli venne illuminazione, Hojo si era occupato della raccolta informazione sul Soldier perciò doveva essere stato lui ed intuì anche il perché. Secondo alcune voci Sephiroth era il figlio biologico di quello scienziato, il quale aveva modificato la sua struttura genetica, implementandogli il DNA di Jenova, fin da quando era un embrione.

 

Vedendo il nemico avvicinarsi a lui, Rufus affermò aspramente “ Tu ed Hojo eravate in combutta! Mi avete preso in giro fin ad ora” “ Non ho nulla da spartire con quell'uomo” “ Come no, siete padre e figlio” “ Ho solo mia madre, Jenova, che mi è stata tenuta nascosta proprio da Hojo e per questo sono felice della fine che ha fatto” “ Hai ucciso anche lui?” “ Sfortunatamente sono stato privato di questo piacere. Adesso è tempo di salutarci, ho una faccenda da sbrigare”.

 

Allora il bianco cavaliere diede il colpo di grazia a Rufus sostenendo “ Non permetterò a gente come voi di sporcare il mio Mondo”.

Completata la sua carneficina prese l'ultimo frammento, creando così il cristallo completo.

 

“ Perfetto, mancano solo due passaggi ed il mio piano potrà finalmente mettersi in moto” pensò il temibile villain volando via attraverso delle cupe nuvole che stavano oscurando il sole.

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Capitolo 78
*** L'origine del male ***


L'origine del Male

 

Aerith e Cloud stavano avanzando attraverso il fitto bosco all'interno del quale l'atmosfera era stranamente opprimente, inoltre più avanzavano più avevano l'impressione che gli alberi si piegassero su di loro come a volerli imprigionare. Sensazione che divenne reale vicino al centro del luogo dove effettivamente la vegetazione era distorta.

Ad un'attenta analisi le fronde si indirizzavano in uno specifico punto ad Ovest disseminato di petali gialli che la Cetra riconobbe immediatamente, appartenevano senza dubbio alla stessa specie del fiore che aveva donato a Strife durante il loro primo incontro.

Ricordatasi di quanto appreso nel tempio del Regno Proibito circa il seguire i fiori gialli, la castana si diresse senza indugio verso di loro.

Una volta raggiunti vide un magico portale emanante una potente energia attrattiva che per poco non la risucchiò.

 

Intanto l'Ex Soldier, rimasto un po' indietro a causa di un forte senso di spossamento, sentì la voce di Sephiroth nella testa affermare col tipico tono irritante “ Il tempo è scaduto, qual è la tua scelta Cloud?”.

Nel sentire l'odiata nemesi l'eroe tornò in sé e, capendo che presto il Destino avrebbe tentato di reclamare la vita dell'erede degli Antichi, corse da lei.

 

“ Pensavo ti fossi perso” scherzò la gentile ragazza cercando di smorzare la crescente tensione, “ Scusami, mi sono fatto distrarre. non accadrà più” “ Sicuro di voler venire con me? Quello che c'è dall'altra parte potrebbe distruggerti”, il biondo le afferrò la mano rendendo chiara la sua intenzione.

Aertih sapeva che non avrebbe potuto persuaderlo, era così deciso che nessuno, nemmeno lei, lo avrebbe convinto a rinunciare. Però nel suo sguardo c'era anche un'altra emozione: una profonda paura.

Nel vederlo così un amaro sorriso si formò sul suo dolce volto, Cloud era l'ultima persona al Mondo che volesse far star in pensiero, eppure da quando si erano conosciuti non aveva fatto altro che farlo preoccupare e per questo si rimproverava.

Purtroppo al momento non c'era niente che poteva fare per cambiare le cose, tuttavia, se sarebbe sopravvissuta, si ripromise di non far soffrire più l'amato; con questa convinzione nel cuore attraversò il portale.

 

La coppia venne catapultata in un tunnel spazio-temporale il quale condusse loro esattamente nell'ultimo tempio proibito che, a differenza degli altri, era in perfette condizioni. Dava l'idea di essere stato appena eretto, solo delle folte erbe rampicanti permettevano di intuire la sua antichità.

Nel vederlo l'amante dei fiori sentì un nodo alla gola, ora ne aveva la certezza, il suo viaggio sarebbe finito qui in modo tragico. Però non disse nulla al biondo che continuava a tenerle la mano, non sarebbe servito a nulla se non a farlo agitare ancora di più. Quindi fece quello che aveva imparato nei lunghi anni di solitudine, fare finta di niente e proseguì ignara del fatto che anche l'amato sapeva esattamente cosa sarebbe dovuto accadere.

 

L'interno del luogo era maestoso quanto l'esterno: c'erano bellissimi affreschi raffiguranti la serena vita dei Cetra, le finestre erano composta da coloratissimi mosaici e c'erano numerose statue che rappresentava eroi dimenticati dalla storia.

Ciò che colpì di più il duo furono dei dipinti, dotati di incisioni nell'alfabeto degli Antichi, che raccontavano una storia al limite del verosimile: rappresentavano uno strano oggetto proveniente dallo spazio impattare sulla terra, dal quale usciva una creatura dalle sembianze femminili.

Strife l'osservò con molta attenzione arrivando così a capire che l'oggetto era una navicella spaziale e quella donna era inquietantemente simile alla madre di Sephiroth.

 

Capendo la confusione della sua anima gemella, Aerith iniziò a spiegargli il significato delle immagini.

“ Questo dipinto si intitola L'ascesa del male” “ Parla di Jenova” “ Bravissimo” “ Quindi cos'è? Un alieno?” “ A quanto pare, secondo le iscrizioni si è schiantata sul nostro pianeta a causa di un malfunzionamento dell'astronave. Inizialmente assunse un atteggiamento piuttosto amichevole, ma quando capì che non avrebbe potuto tornare a casa iniziò a mostrare la sua vera natura” “ Fammi indovinare: è diventata un tiranno intenzionato a dominare il Mondo” “ Questi villain hanno poca fantasia, eh? Comunque è arrivata molto vicina al suo intento, solo un'alleanza tra i Cetra e gli uomini l'ha fermata” “ Quella storia che mi hai raccontato quando ci siamo ritrovati, giusto?” “ Sì” “ Adesso sappiamo da dove proviene e perché è tanto eccezionale. Se le cose stanno così, allora Sephiroth non è un Cetra” “ No, tuttavia ha i poteri simili a noi per via della suo legame con Jenova” “ Quindi anche lei poteva comunicare col Pianeta” “ Sì, credo che l'abbia imparato dai miei antenati” “ Dopo averlo fatto ha tentato di sterminarli, riuscendoci quasi”, la castana annuì tristemente.

 

L'Ex Soldier la confortò al meglio che poteva “ Non ti farà del male, io la fermerò” “ Lo faremo insieme” “ Sì, insieme”.

Superato questo momento, forse l'ultimo, di dolcezza gli amanti del Fato proseguirono verso il centro del Tempio dove si sarebbe deciso sia il loro Destino che quello del Mondo.

 

 

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Capitolo 79
*** Una madre crudele ***


Una madre crudele

 

Mentre Cloud ed Aerith erano ormai prossimi al cuore dell'ultimo tempio proibito, Tifa e gli altri stavano percorrendo la lunga strada che costeggiava il misterioso bosco che li avrebbe dovuti condurre nelle stesso luogo in cui si trovava la coppia del Destino.

 

Esattamente come sostenuto dalla Cetra, il percorso fu colmo nemici antichi come i dinosauri, alcuni di essi ne avevano persino le dimensioni. Comunque la forza acquisita ultimamente permise al gruppo di sconfiggerli senza troppi problemi ed a tempo di record, di questo passo sarebbero arrivati a destinazione nel giro di pochi minuti.

 

Nonostante gli innumerevoli scontri, i compagni d'avventura ebbero modo di apprezzare il meraviglioso paesaggio, caratterizzato da tantissimi fiori gialli, che diventava sempre più ricco di vita man mano che si avvicinavano al tempio.

Era talmente bello che si sentivano quasi a disagio a contaminare tanta purezza, tuttavia sapevano che dovevano andare avanti senza esitazioni, Strife e la gentile amante dei fiori avrebbero sicuramente avuto bisogno del loro aiuto.

 

Trascorsi diversi istanti gli eroi giunsero finalmente alla fine del tragitto il quale li portò, come previsto, in prossimità del luogo sacro dei Cetra che, sebbene fosse ancora lontano qualche km, era perfettamente visibile.

“ Ci siamo quasi, muoviamoci” ordinò Barret deciso a cambiare il triste fato dell'Antica, “ Non così in fretta” esordì una voce femminile dalla provenienza ignota, “ Chi è che ha parlato?” chiese Yuffie mentre Red iniziava a ringhiare furiosamente.

Notandolo Wallace gli chiese “ Cosa c'è che non va?” “ E' qui...” “ Chi?” “ Jenova” intervenne Diablo indicando una figura di donna scendere dal cielo.

 

Una volta atterrata con grazia, la madre di Sephiroth sentenziò “ Impuri come voi non possono mettere piede in questa terra benedetta” “ E tu chi sei per dirlo?” domandò sprezzante Tifa, “ Colei a cui appartiene questo luogo ed il Mondo intero” “ Finiscila con queste assurdità e lasciaci passare” aggiunse Cat preparandosi alla lotta, “ No, devo epurare la Terra dalla vostra immonda presenza” “ In questo caso” disse Lockhart lanciandosi all'assalto.

 

Sorprendentemente Jenova non si mosse né tentò una difesa, restò ferma a farsi colpire in pieno. Il pungo dell'abile combattente trapassò il suo corpo che scomparve nel nulla.

“ Ma cosa?” si interrogò la mora confusa, quando aveva messo a segno il colpo aveva avuto l'impressione di colpire il vuoto, quasi come se la nemica non fosse realmente lì.

 

“ Ahaha, sei impulsiva e sciocca come tutti quelli della vostra specie del resto” la derise la fonte del male comparendo alle sue spalle in perfetta forma.

L'amica d'infanzia di Cloud, cogliendo il segnale di Barret, si spostò di lato permettendo a quest'ultimo di aprire il fuoco.

Anche la mossa del leader dell'Avalanche non ebbe effetto, a quanto sembrava Jenova non poteva essere colpita.

 

“ Non siete degni neanche di essere miei schiavi” affermò la villain in tono deluso, “ Smettila di fare la superiore, non sei nulla di speciale dato che anche tuo figlio si è ribellato a te!” esclamò la ladra, “ Sei in errore, lui non può opporsi a me. E' carne della mia carne e perciò è di mia proprietà” rispose la donna mentre il gruppo veniva colpito da un qualcosa che non avevano neanche visto.

“ Ma cosa è stato?” domandò Diablo passandosi una mano sulla guancia la quale aveva riportato un profondo squarcio, “ Non ne ho idea” replicò Wallace, “ Restiamo concentrati e cerchiamo di capire contro chi abbiamo a che fare” “ Concordo con te Red, sta usando delle abilità completamente diverse rispetto al nostro ultimo scontro” concluse Cat intenzionato a scoprire cosa stesse accadendo.

 

Gli eroi, nonostante le loro grandissime abilità, non sembravano essere in grado di reagire, di conseguenza lo scontro stava assumendo una brutta piega.

Però un commento di Diablo fece balenare una vitale intuizione nella mentre del veggente: l'ex Turk sostenne di avere l'impressione di stare lottando contro uno spettro.

 

“ Ci sono!” “ Hai trovato una soluzione Cat?” “ Esattamente Tifa, guarda ed ammira” affermò il gatto rilasciando nell'aria una miscela di erbe magiche la quali ebbero l'effetto di mostrare la vera Jenova: un essere il cui corpo era costituito da un groviglio di materiale organico informe dotato di numerosi tentacoli e di una testa coperta da una maschera dal volto femminile.

 

“ Che diavolo?!” “ Eravamo vittima di un'illusione Yuffie, in pratica stavamo combattendo contro l'aria” spiegò l'indovino con un ghigno soddisfatto, “ Un'illusione potente, ha inibito persino il mio olfatto” commentò il segugio senza distogliere lo sguardo dalla vera nemica.

“ Ottimo lavoro Cat, adesso che la vediamo possiamo passare al contrattacco” “ Vacci piano Barret, è vero che adesso sappiamo la sua posizione, ma sarà lo stesso una battaglia difficile” commentò Diablo che, conoscendo la pericolosità dall'avversaria, assunse immediatamente forma demoniaca.

 

La battaglia che avrebbe deciso il Destino del Mondo stava per iniziare. 

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Capitolo 80
*** Parte di un unico essere ***


Parte di un unico essere

 

Come prevedibile Jenova era tutto tranne che un avversario semplice. Sebbene non avesse un corpo da sfruttare, la mancanza di mobilità era sopperita da un incredibile potere tanto grande da poter essere tranquillamente paragonato a quello di Sephiroth. Inoltre, al momento, non sembrava aver sfoderato tutte le sue mosse poiché la maggior parte del lavoro lo stavano facendo i tentacoli, impossibili anche solo da sfiorare a causa di un veleno talmente tossico da poter uccidere un elefante adulto in pochi secondi.

 

Tuttavia il gruppo non era lo stesso che era stato sbaragliato dal Leggendario Soldier e non solo per la nuova forza, negli ultimi tempi avevano affinato ulteriormente lo spirito di squadra e proprio grazie a ciò riuscirono a resistere senza essere messi troppo in difficoltà.

La strategia adotta fu semplice quanto efficace: Barret e Diablo, specializzati nei combattimenti a distanza, si concentrarono ad annientare i pericolosi tentacoli mentre venivano supportati dalle ragazze grazie a materie protettive e magiche.

 

Nel mentre Red stava preparando una colossale esplosione stellare che avrebbe scagliato direttamente contro la madre di Sephiroth non appena ne avrebbe avuto l'occasione. XIII sapeva che l'unico modo per vincere sarebbe stato distruggere la testa di Jenova, cosa che intuì anche Cat il quale infatti stava pensando alla combinazione di erbe più adatte a tale scopo.

 

Il Turk, essendosi liberato rapidamente dei tentacoli, scagliò una possente onda d'energia verso la nemica che tuttavia si dissolse contro una specie di scudo.

“ Dovevo immaginarlo, ti proteggi con una barriera anti-magia. Non mi resta che utilizzare le vecchie maniere” commentò l'uomo scattando verso la donna intenzionato a mettere a segno un diretto sfruttando solo la sua eccezionale forza fisica, quasi pari a quella di Tifa: però anche questo attacco si infranse contro una cristallina difesa.

 

“ A quanto pare hai una protezione totale, vediamo quanto è resistente” commentò Victor riprendendo l'assalto a piena potenza.

L'eccezionale combinazione energica creò una crepa nella barriera avversaria, ma purtroppo non era abbastanza ed anzi rimase esposto alla contromossa nemica. L'uomo venne avvolto da un tentacolo spuntato dal suolo che lo portò fino di fronte alla maschera che nascondeva la vera testa di Jenova.

A quel punto Diablo udì una voce di donna sostenere che era stato maledetto e che tra dieci secondi avrebbe patito le pene dell'Inferno.

 

Il Turk venne liberato da Yuffie la quale tranciò l'arto che lo teneva prigioniero. A quel punto la ladra non batté in ritirata bensì mise a segno una rapidissima serie di colpi stando ben attenta a non cadere nella stessa trappola dell'amico.

I suoi movimenti, più veloci di un battito di ciglia, disorientarono la villain a tal punto che non si rese conto che Tifa si era avvicina.

L'abilissima artista marziale, avvolta dall'aura cremisi di Liam, fu capace di frantumare il fastidioso scudo e di centrare in pieno la nemica.

“ Ottimo lavoro, adesso tocca a me!” esclamò Wallace sparando un quadruplo fascio di luce a cui si aggiunse l'esplosione stellare del segugio, la quale aveva raggiunto enormi dimensioni per via del luogo mistico in cui si trovava.

 

Mosse del genere avrebbero annichilito chiunque, ma non Jenova la quale non riportò alcun danno significativo se non alla sua maschera che, completamente a pezzi, cadde a terra mostrando il volto di un vero e proprio demone.

“ E' tosta, ma insieme possiamo farcela” commentò XIII affaticato dal recente sforzo, “ Concordo, ora che le sue difese sono state abbattute possiamo...”.

Il Turk si interruppe improvvisamente provando una sensazione di bruciore al petto che divenne sempre più forte fino a costringerlo sulle ginocchia in preda a dolori lancinanti.

 

“ Che ti succede?” chiese preoccupata Lockhart, “ Colpa di Jenova, mi ha maledetto” “ Maledetto? Cosa vuole dire?” “ Non lo so, ma fa un male cane, senza offesa Red”.

Allora il veggente si avvicinò all'alleato osservandolo“ Ho già visto una cosa simile molto tempo fa, consiste in una letale infezione ai polmoni. Penso di aver il rimedio adatto, ma ci vorrà un po' di tempo per crearlo” “ Cerca di fare in fretta Cat” rispose Diablo, “ No, fai con calma, penseremo noi a tenerla occupata” obiettò Yuffie intuendo che le mosse di Jenova non dovevano essere prese sotto gamba.

 

In quel preciso momento il gruppo venne raggiunto dai due compagni rimasti indietro, i quali avevano sorprendentemente sconfitto i golem con grande facilità.

“ Siamo arrivati in tempo” esordì Fair sollevato, “ Non è il momento per rilassarsi, c'è un nemico formidabile da abbattere” replicò Jack il cui corpo emanava una mistica luce non paragonabile a quella di Aerith, ma che restava comunque sorprendente.

 

La madre di Sephiroth, vedendo gli occhi macchiati di Mako del moro, fece un sorriso malvagio per poi comunicare con la sua mente: “ Figlio mio, sbarazzati di questi vermi”.

Zack scosse la testa pensando di aver immaginato tutto, gesto del tutto inutile poiché sentì di nuovo Jenova, “ Non opporre resistenza, tu mi appartieni” “ Quali assurdità stai dicendo?!” “ Sei mio e farai ciò che ti ordino!”.

 Dopo questa affermazione il Soldier rivolse la Buster Sword contro i suoi stessi amici mentre i suoi occhi diventavano gli stessi di quelli di Sephiroth.

 

Alla vista di tale evento Diablo sussurrò “ Allora era tutto vero, i Soldier sono suoi figli...”.

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Capitolo 81
*** Rivendicare se stessi ***


Rivendicare se stessi

 

La voce di Jenova aveva completamente annientato ogni resistenza psicologica di Zack e dato che in lui c'erano numerose cellule di quella terrificante creatura, la villain non ebbe alcun problema a costringerlo a fare ciò che voleva: massacrare coloro che la stavano ostacolando;

di conseguenza il moro si lanciò all'attacco senza mostrare il minimo segno di esitazione.

Quando il prode cavaliere bloccò il poderoso fendente dell'amico si rese conto che non si stava trattenendo, qualunque cosa gli avesse quella donna aveva funzionato fin troppo bene, Fair era chiaramente intenzionato ad ucciderlo.

 

“ La situazione si è complicata improvvisamente, Zack è un Soldier di prima classe e ciò lo rende un nemico formidabile. Inoltre non possiamo concentrarci su di lui, altrimenti saremo scoperti alle mosse di Jenova” commentò Red sperando che pensare ad alta voce lo avrebbe aiutato a trovare una soluzione.

“ Già, è un vero macello” aggiunse Barret grattandosi la testa, “ Perché ci sta attaccando?” domandò Tifa non capendo il motivo delle azioni del compagno, “ Colpa di Jenova, lo sta controllando” intervenne Diablo, appena rimesso in sesto dal veggente, “ Come è possibile?” “ Semplice Yuffie, i Soldier sono nati grazie all'utilizzo del DNA di quell'essere” “ Se lo sapevi perché non ce l'hai detto prima?!” “ Non ero certo Barret, era solo una supposizione, ma adesso...” “ Come facciamo a farlo tornare in sé?” “ L'unica cosa che mi viene in mente Cat è quella di tagliare la testa che controlla il corpo” “ Vuoi che lo dobbiamo decapitare?!” “ Mi riferivo alla testa di Jenova Wallace, se la uccidiamo Fair dovrebbe tornare quello di prima” “ Mi sembra un'idea sensata, mettiamola in pratica!” esclamò l'artista marziale, “ Cosa facciamo con Zack?” domandò la ladra in pensiero, “ Lo lasciamo a Jack, se la caverà” concluse il segugio confidando nel paladino della luce.

 

Messasi d'accordo la squadra attaccò la nemica che, priva della barriera, sarebbe dovuta essere vulnerabile.

In realtà, sebbene i colpi la centrassero, riportò pochissimi danni grazie allo strano groviglio di tessuto organico che la circondava, il quale rappresentava un surrogato del suo fisico andato perduto eoni fa.

Sfortunatamente non era solo la sua resistenza ad essere eccezionale, anche il suo lato offensivo era temibile: oltre ai soliti tentacoli sfruttò ciò l'avevano resa tanto temuta, la magia proibita che era tanto devastante da far impallidire quella di molti Cetra.

 

Alcuni diagrammi a forma di teschio si formarono sul terreno i quali immobilizzarono gli eroi, effetto molto simile alla materia utilizzata da Sephiroth contro Cloud, facendoli rimanere in balia dei tentacoli velenosi.

Appena prima che fossero avvolti da essi, Diablo, grazie ad uno sforzo disumano, riuscì a distruggerli tutti sfruttando un'esplosione energetica generata dal suo stesso corpo.

Nonostante ciò non fu capace di liberarsi dallo strano maleficio della donna, il quale stava per diventare ancora più letale. Infatti dopo poco, l'inquietante disegno si illuminò generando un poderoso attacco magico che travolse in pieno i compagni d'avventura che riportarono delle evidenti, seppur non gravi, ferite.

 

Gli eroi si rimisero rapidamente in piedi non volendo offrire un facile bersaglio, le abilità che Jenova stava mostrando era più che straordinarie considerando anche che poteva usufruire solo della testa; chissà come sarebbe stato affrontarla all'apice della forza.

 

I giovani, non volendosi dare per vinti, tentarono una nuova offensiva, ma non appena fecero un passo in avanti caddero sulle ginocchia in preda ad un lancinante dolore al petto, erano stati maledetti proprio come Diablo.

Solo quest'ultimo non subì quell'effetto come se ne fosse diventato immune.

 

Intanto Jack e Zack stavano lottando aspramente. Esattamente come durante il loro primo incontro erano in perfetta parità, se avessero continuato il loro sarebbe stato uno scontro di mille giorni.

Consapevole di ciò e del pericolo che gli amici stavano correndo, il paladino della Luce tentò di far ragionare il Soldier facendo leva sul suo punto debole: l'orgoglio.

 

“ Mi hai davvero deluso Zack, non pensavo che ti facessi manovrare come una bambola”, queste parole per quanto dure non impedirono al moro di proseguire la carica, ma incrinarono comunque il suo impassibile volto. Dettaglio che non passò inosservato all'ex membro dell'esercito di Vivi che rincarò la dose “ Dove è finita la tua grinta, la tua volontà di essere libero, i tuoi sogni? Dov'è il tuo onore?!”.

 

A quel punto Fair sgranò gli occhi, venendo successivamente tempestato da un terribile mal di testa.

Nonostante il lancinante dolore iniziò a riprendere coscienza di sé, ricordò le avventure superate ed i preziosi compagni.

 “ Sono Zack Fair, uomo libero, non un tuo burattino!” esclamò il giovane tornando a riprendere il controllo.

 

“ Scusa Jack, non volevo” “ Non perdiamoci in inutili formalità, hanno bisogno di noi” replicò il cavaliere indicando con lo sguardo i loro commilitoni, “ Hai ragione, Jenova me la pagherà”.

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Capitolo 82
*** Un figlio devoto ***


Un figlio devoto

 

Jack e Zack corsero verso i loro amici, i quali erano in preda a lancinanti dolori.

“ Che cos'è successo?” chiese allarmato il moro, “ Colpa di Jenova, ci ha maledetti” spiegò Tifa cercando inutilmente di rialzarsi, “ Non ho idea di cosa significhi” “ Ci ha colpiti con attacco speciale che le ha permesso di infiammare ed avvelenare il nostro sistema respiratorio” spiegò il veggente mentre prendeva il sacchetto contenente le sue speciali erbe, “ Cavolo, adesso?” “ Tranquillo Zack, posso curarci, ma tu e Jack dovrete coprirmi” “ Nessun problema Cat, lascia fare a noi” “ Vi darò una mano anch'io” intervenne Diablo in perfetta forma, “ Tu non hai risentito della sua mossa?” “ A quanto pare no, devo aver sviluppato una sorta di resistenza” “ Perfetto”.

 

Il dialogo dei giovani venne bruscamente interrotto da Jenova che lanciò contro di loro un'insolito flusso d'energia intriso di veleno, il quale però venne prontamente fermato dal prode cavaliere. La luce del suo nuovo scudo dissolse la sostanza venefica in un lampo, permettendogli così di passare al contrattacco. 

L'eroe, dopo aver evitato abilmente i pericolosi tentacoli, sfoderò un fendente che si infranse sul resistente tessuto organico.

Vedendo che la sua lama non era affatto penetrata decise di infonderla con la magica luce riuscendo in questo modo ad andare sempre più a fondo.

Prima che potesse arrecare seri danni venne fermato dalla madre di Sephiroth che lo allontanò grazie al veleno, nonostante ciò Jack fu ugualmente capace di strappare un bel pezzo del falso corpo nemico.

 

Vedendo un'apertura il Turk la sfruttò a volo, cadde in picchiata in direzione dell'avversaria mentre si faceva avvolgere da una sfera di energia demoniaca, travolgendola in pieno.

Ancora una volta Jenova passò alla contromossa: fece trasudare la tremenda sostanza tossica da ogni cellula del busto pensando che così nessuno si sarebbe potuto più avvicinare.

Peccato per lei Fair era di un'altra opinione, voleva sconfiggerla anche per quello che gli aveva fatto, quindi, senza altri indugi, passò all'assalto.

 

Sapeva che sferrare colpi ravvicinati sarebbe stato controproducente, quel veleno era tanto tossico che avrebbe sciolto la Buster Sword in pochi istanti ed inoltre se ne fosse entrato in contatto diretto nemmeno Cat avrebbe potuto salvarlo.

Di conseguenza decise di avvalersi di una tecnica mistica: piantò lo spadone a terra e chiuse gli occhi concentrandosi a fondo. Dopo di che un diagramma luminoso si forma sotto Jenova il quale, divenuto accecante, venne percorso da una potentissima tempesta di fulmini che per poco non frisse il cervello della fonte di tutto.

 

La creatura aliena aveva subito dei considerevoli danni soprattutto sul fisico che ormai era ridotto ad un colabrodo. A rendere la sua posizione ancora più complicato fu il ritorno degli altri eroi che, rimessi in sesto dal veggente, erano pronti a chiudere i conti.

Dopo un attimo di surreale silenzio, Jenova emise un grido acuto che stordì il gruppo per poi dar vita ad un'altra tecnica speciale: su tutto il suolo si espanse un veleno nero scuro i cui fumi tossici fecero appassire la vegetazione nei dintorni.

 

“ State indietro!” ordinò Jack alla vista di una colossale onda anomala che tentò di bloccare.

“ Il mio scudo non si infrangerà di nuovo!” esclamò l'uomo generando una barriera a forma di giglio che contrastò alla perfezione la mossa nemica.

Proprio perciò l'avversaria tentò di eliminarlo facendo sbucare sotto di lui numerosi tentacoli i quali vennero istantaneamente tagliati da Yuffie che lanciò anche un fumogeno per oscurare la vista della villain.

 

Tra il fumo Tifa corse rapidamente verso il bersaglio supportata da Cat e dalla sue miscele.

La ragazza assestò un poderoso montante, il quale creò un bel delfino costituito da acqua, sulla testa di Jenova. Subito dopo Barret, Diablo e Red rincararono la dose sfruttando le eccezionali mosse a distanza di cui poteva fregiarsi e per finire Zack e Jack misero a segno un doppio fendente incrociato con tutta la forza che avevano in corpo.

 

Il risultato dell'assalto combinato fu quello di ferire gravemente la villain che ormai appariva inerme.

Il gruppo sfruttò il momento per utilizzare tutte le loro abilità uniche all'unisono creando così un gigantesco attacco di pura energia che generò un'impressionante esplosione.

Non appena la luce di quest'ultima si dissipò la madre della nemesi di Cloud era sparita nel nulla come se fosse stata disintegrata.

La squadra, sebbene non fosse sicura di aver effettivamente ucciso l'alieno, continuò il percorso verso l'ultimo tempio sapendo bene che Cloud e specialmente Aerith erano in serio pericolo.

 

In un luogo non ben definito, ai confini dello spazio-tempo, il Sephiroth dell'alternativa linea temporale era di fronte ad un corpo privo del capo mentre teneva in mano la Jenova che era stata messa alle strette dagli eroi poco prima.

Col suo tipico sorriso il Leggendario Soldier attaccò la testa di sua madre al busto, per poi inserire il cristallo che aveva ricomposto nel suo petto. Non appena lo fece il torace della donna si sollevò ed abbassò seguendo un ritmo regolare.

 

“ Madre, ci vorrà del tempo per tornare, ma non dobbiamo avere fretta, Non temere, mi occuperò io dell'Ancora” sussurrò il villan il quale successivamente pensò “ Cloud passo la mano a te, vedi di non deludermi proprio ora”.

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Capitolo 83
*** Paradosso ***


Il paradosso

 

Cloud ed Aerith avevano attraversato lunghi corridoi ed ampie stanze piene di affreschi tanto antichi quanto belli, fino a raggiungere il cuore del Tempio.

Non appena videro il grande spazio illuminato da quella che sembrava essere una luce di origine divina ed una scalinata che portava ad un ampio lago dal colore blu intenso ebbero un sussulto interiore, entrambi sapevano che quello era il luogo dove la Cetra sarebbe stata assassinata.

Il loro viaggio li aveva condotti fino a questo momento, il temuto punto di non ritorno.

 

L'amante dei fiori conscia di quanto doveva fare si congedò con la sua dolce metà “ Devo preparare la mia materia” “ E lo devi fare da sola in mezzo a quelle limpide acque” “ Esatto” “ Io veglierò su di te” “ Come hai sempre fatto” “ Non permetterò a nessuno di farti del male, lo giuro” “ Mi fido te”,

la castana diede un casto bacio al compagno prima di salire le scale. Si stava affidando completamente a lui, sapeva che una volta chiusasi in preghiera si sarebbe isolata dal Mondo e ciò l'avrebbe lasciata in balia di qualsiasi male intenzionato.

 

Allora l'Ex Soldier si spostò in un punto dove poteva avere la visuale più ampia possibile, così avrebbe potuto intercettare colui che presto sarebbe comparso.

L'attesa dell'evento per il quale si era preparato era la parte peggiore, un piccolo errore, un attimo di distrazione o di esitazione gli sarebbe costato tutto e ne era perfettamente consapevole.

 

Trascorsi pochi minuti il biondo sentì il corpo bruciare dall'interno quasi come se il sangue nelle vene stesse bollendo, però questa non fu la cosa che lo preoccupò di più: non riusciva più a muovere un muscolo, era del tutto paralizzato.

 

Doveva reagire altrimenti avrebbe assistito inerme all'omicidio dell'amata.

Mentre stava lottando con se stesso venne percorso dal solito lancinante mal di testa che lo portò ad ascoltare la voce di Sephiroth nella testa: “ Vuoi davvero consentire a Jenova di controllare il tuo corpo? Pensavo che fossi più forte di così” “ Ho smesso di essere in balia di altri e questo vale anche per te!” esclamò il giovane la cui furia gli permise di sottrarsi al potere della madre della nemesi.

 

Le parole del bianco cavaliere che di solito lo lasciavano a pezzi sotto ogni punto di vista, questa volta sembravano avergli conferito una nuova forza. Aiuto che l'eroe non avrebbe rifiutato data la critica situazione, ma non poté fare a meno di farsi qualche domanda circa il reale intento del villain dell'alternativa linea temporale.

 

Intanto Aerith, totalmente assorta in preghiera, iniziò a raccogliere una mostruosa quantità di energia naturale che trasferì gradualmente alla materia. Nel processo ebbe modo di comprendere con precisione la voce del Pianeta la quale le rivelò cosa davvero fosse la fantomatica preghiera più pura.

Consisteva nel più eccezionale incantesimo dei Cetra, nato per contrastare la materia nera, anch'essa una magia. Quest'ultima aveva la facoltà di creare una supernova, evento cosmico cui vanno incontro le stelle più grandi al termine del loro ciclo vitale, la quale avrebbe prima cancellato il sistema solare e poi lo avrebbe sostituito con un altro che rifletteva la mente ed i desideri di colui che l'aveva usata.

La materia bianca aveva la facoltà di inibire suddetta esplosione, per cui la sua importanza era persino più importante di quanto potesse immaginare.

 

Mentre l'erede degli Antichi apprendeva queste fondamentali informazioni, Strife vide una figura che brandiva una lunga katana prepararsi a saltare.

L'inconfondibile arma rese palese chi fosse ed allo stesso tempo che il momento più temuto era in procinto di accadere.

Il biondo corse verso il nemico venendo improvvisamente circondato da migliaia di Numen che iniziarono ad emettere delle assordanti grida nel tentativo di stordirlo.

“ Toglietevi di mezzo!” affermò Strife mentre la sua materia bianca emetteva un'energia intesa che, infusasi nella Fusion Sword, dissipò gli spettri come sabbia al vento.

 

Libero da qualsiasi impedimento Strife poté concentrarsi nuovamente su Sephiroth, il quale si stava gettando in picchiata verso la Cetra.

Per fortuna era ancora in tempo: con un poderoso balzo lo raggiunse fermando così la letale stoccata a mezz'aria, dopo di che lo allontanò dalla ragazza con una materia aerea.

 

“ Cloud, non dovresti essere qui” commentò il villain che tuttavia non appariva alterato, “ Invece ci sono e mi assicurerò che questa volta le cose vadano nel migliore dei modi” “ Questa volta...Capisco, hai già vissuto questo momento. l che significa che le mie supposizione erano corrette, quello che mi ha avvertito su mia madre ero davvero”.

 

Il bianco cavaliere venne bruscamente interrotto da un grido cupo e da un forte scossone, simile ad un terremoto di altissimo magnitudo.

“ Cos'altro c'è adesso?” “ Questo Cloud è il Destino che si rivolta, si contorce e dispera” “ Che stai blaterando?”, il pericoloso nemico fece un ghigno insolitamente eccitato “ Hai creato un paradosso ed il Fato ha orrore dei paradossi”.

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Capitolo 84
*** Il legame ***


Il legame

 

Le parole di Sephiroth, sebbene avessero un che di contorto, non potevano lasciar spazio ad equivoci: Cloud aveva impedito l'assassinio dell'amata, era riuscito in quella missione che tutti consideravano impossibile. Tuttavia non poteva ancora rilassarsi, Aerith non era affatto fuori pericolo. Il bianco cavaliere era ancora lì ed restava un minaccia più che concreta .

 

Nonostante fosse evidente il motivo per il quale il leggendario Soldier si fosse recato in quel luogo sacro, al momento non sembrava voler attaccare.

“ Le nostre mosse da qui in avanti saranno rimesse completamente a noi, al nostro arbitrio. Non lo trovi esaltante?” domandò il temibile villain con un ampio sorriso, “ Il mio obiettivo non è cambiato, ti sconfiggerò e questa volta mi assicurerò che tu rimanga morto” “ Non dobbiamo combattere per forza” “ Cosa?!” “ Io e te siamo fratelli” “ Non sei più un Soldier e nemmeno io, per cui quel genere di legame è andato” “ Non siamo semplicemente fratelli di guerra, ma di sangue” “ Dovrei credere ad un'assurdità del genere?” “ Sai che è vero, ma sei un tipo pragmatico quindi è meglio che te lo dimostri”.

 

L'Eroe prese dalla tasca della sua uniforme un pezzo di carne che lanciò verso l'avversario. Quest'ultimo lo prese a volo e lo controllò da vicino: era simile ad una corteccia, ma pulsava di un'energia che aveva l'impressione di conoscere.

Non ci volle molto prima che un tremendo mal di testa lo investisse, il quale lo portò ad un offuscamento della vista. Mentre provava queste sensazioni i suoi occhi divennero del tutto verdi e le pupille iniziarono ad assumere la stessa forma di quelle di un felino.

 

“ Ora capisci Cloud? Anche tu sei stato scelto da Jenova, me ne sono accorto quando mi hai trafitto per la prima volta. Seconde te come un inetto che non era stato nemmeno capace di entrare nei Soldier ci è riuscito? Hai sfruttato il potere di nostra madre, quello sopito dentro di te” “ Se davvero hai a cuore il nostro legame perché hai ucciso mia madre e dato alle fiamme il mio villaggio?” “ Doveva andare così” “ Che risposta patetica” “ No, ti sbagli. Se non avessi fatto quelle cose non ti saresti mai unito alla caccia che Zack mi stava dando e niente di tutto questo sarebbe accaduto”.

 

Le parole dell'odiata nemesi permisero al Benedetto dall'Antica di ricordare chiaramente le suppliche di sua mamma rivolta a Sephiroth, il modo esatto in cui quest'ultimo l'aveva eliminata ed il suo sguardo privo di vita che veniva avvolta dal fuoco.

Quello era il momento del Destino, quello che condivideva anche con l'altro sé, ma anche il punto dove le cose avevano cominciato a prendere una piega diversa dai piani del Fato.

Il giovane vide chiaramente gli eventi, le tragedie e le sofferenza che avrebbe dovuto vivere mentre la voce dello Strife più adulto affermava “ Sono stato io a portarti su un percorso diverso da quella già tracciata dell'Ancora. Mi spiace di averti manipolato tra le ombre, ma era necessario per renderti ciò che sei e soprattutto per evitare che la tua luce ti venisse portata via. Tuttavia ora non posso fare più niente, è tutto nelle tue mani. Non dimenticare perché hai sopportato tanto sofferenza, ricorda per chi combatti”.

Il discorso dell'altro se stesso permise all'Ex Soldier di tornare sulla retta via, infatti la nemesi aveva la particolare abilità di farlo vacillare; probabilmente se fosse stato da solo si sarebbe piegato al suo volere.

 

Prima però di ingaggiare la lotta finale, voleva capire quali fossero gli attuali intenti dell'avversario e perciò gli chiese “ Parli di Jenova, eppure hai tentato di ucciderla l'ultima volta, cosa cerchi?” “ Nostra madre ci ha usati per i suoi scopi come marionette e converrai con me che non la possiamo fargliela passare liscia”, il bianco soldato tese una mano in fare pacifico, “ Cloud, con te al mio fianco sono certo che ce ne sbarazzeremo in un lampo, dopo di che reclameremo il Mondo che questi patetici esseri umani ci hanno tolto” “ Sei monotono, ripeti sempre la stessa cosa” replicò il ragazzo puntandogli contro la Fusion Sword, “ Come ti ho già detto, non unirò mai a te!”.

 

Mentre esclamava ciò lo sguardo del giovane si diresse verso Aerith, gesto istintivo che Sephiroth colse immediatamente.

“ Sei così ostinato per la Cetra? Presto non dovrai più preoccuparti per lei” “ Perché?” “ Perché sto per ucciderla” “ In questo modo non fai altro che sottometterti al Destino” “ No, siamo libero da esso grazie a te, ergo è una mia scelta" l'essere malvagio impugnò la katana sulla guardia poi continuò " Non posso permettere che completi la materia bianca, sarebbe una grossa seccatura” “ Ed io non posso consentirti di ucciderla” “ Perché tieni tanto a lei? Amore forse?” “ Dirtelo sarebbe inutile, uno come te non capirebbe mai” “ Quanto sei sentimentale, eppure dovresti odiarla non amarla”.

 

L'Eroe della lotta contro i Wutai fece un ghigno all'espressione confusa del giovane, “ Non ci arrivi Cloud? Lei ti ha usato come un surrogato del suo primo amore, Zack; è così evidente. Sai quando era in missione gli inviava tante di quelle lettere così smielate, credi davvero che il loro legame sia sparito nel nulla? Non mi stupirebbe se si fosse limitata a prenderti in giro, a decantare il suo amore per te di giorno mentre di notte si faceva Zack”.

 

Il villain sapeva perfettamente che non poteva provocare un vero e proprio crollo emotivo in Strife, ma puntava nell'innestargli il dubbio. Ciò gli avrebbe concesso l'opportunità di eliminare l'erede degli Antichi.

Per sua sfortuna Cloud era convinto sul suo rapporto con l'amante dei fiori, sapeva che era reale. Avevano condiviso troppo per essere solo una finzione, il suo cuore ne era certo. 

 

“ Non negherò il loro legame, ma quella storia d'amore appartiene al passato, esattamente dove dovresti essere tu” “ Testardo fino alla fine, bene non mi lasci altra scelta: ti donerò la più profonda disperazione” concluse Sephiroth mettendosi in guardia pronto ad affermare le proprie ragioni.

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Capitolo 85
*** Soldiers a confronto ***


Soldiers a confronto

 

Sephiroth e Cloud diedero inizio a quello che aveva il sapore del loro ultimo e decisivo confronto.

L'eroe forte dei poteri di Gaia e dell'essere riuscito a ferire la nemesi nel luogo della “Riunione”, dimostrazione del fatto che per quanto fosse potente il Leggendario Soldier restava comunque mortale e quindi finito, con dei limiti, si lanciò alla carica senza la minima esitazione o timore.

Dal canto suo il villain non mostrava la minima preoccupazione, la tipica espressione carica di sicurezza dominava il suo volto, priva di qualsivoglia dubbio.

 

Bastarono pochi scambi affinché la superiorità del bianco cavaliere divenisse evidente.

Gli fu sufficiente concentrarsi per costringere il biondo sulla difensiva, evidentemente durante il precedente confronto non aveva dato fondo a tutto il suo potenziale ed in più adesso non era distratto dal pensiero di Jenova.

Il giovane nonostante fosse consapevole della sua inferiorità, lo era sempre stato in cuor suo, non si diede per vinto, non gli importava di essere più debole del nemico, l'avrebbe comunque sconfitto, doveva farlo per Aerith e per suo figlio ancora non nato.

 

Spinto da questa incredibile determinazione continuò ad attaccare utilizzando lo stile basato sulle due lame, il quale l'ultima volta si era mostrato efficace.

Ci furono degli effetti vantaggiosi nell'adottare suddetta strategia, infatti riuscì a difendersi da ogni colpo, tuttavia non fu un cambiamento drastico e di sicuro non gli avrebbe assicurato il successo.

 

Il Leggendario soldato appariva piuttosto divertito, adorava affrontare rivali degni ed ancor di più affermare su di essi la sua supremazia.

Solitamente l'avrebbe tirata per le lunghe, volendo assaporare appieno il momento, ma ora aveva una cosa più importante a cui pensare: fermare la preghiera della Cetra.

 

Di conseguenza smise col riscaldamento dando così mostra della sua grandissima maestria nell'utilizzo delle materie combinate ai normali attacchi corpo a corpo.

L'unica cosa che salvò Cloud furono i poteri di madre natura, grazie ai quali ridusse drasticamente i danni da impatto.

 

Sephiroth, mentre Strife era intento ad destreggiarsi tra fiamme, vento e ghiaccio, si spostò nel luogo dove si trovava Aerith, azione che portò il secondo a correre verso di lui non curandosi di nient'altro.

Era esattamente ciò che il villain voleva, avvantaggiandosi del timore della nemesi lo prese in contro tempo: cambiò rapidamente direzione scattando in direzione dell'Ex Soldier mettendo a segno una possente serie di fendenti potenziati da una misteriosa energia viola e nera.

 

“ I sentimenti ti hanno sempre reso prevedile Cloud” affermò il bianco cavaliere appena prima di travolgerlo con l'Octaslash, mossa speciale che fece schiantare l'eroe contro un muro del tempio.

“ E' la mia occasione” pensò l'essere malvagio volando dall'erede degli Antichi che, ancora estraniata dal Mondo, non avrebbe potuto proteggersi.

 

 

Un Cloud ferito e dolorante strinse i denti e si rimise in piedi.

“ Non fallirò di nuovo, non fallirò di nuovo” si ripeté come un mantra mentre il suo corpo veniva pervaso da una calda aura blu macchiata da alcune lingue verdi.

“ Non fallirò nuovo!” esclamò un'ultima volta attivando subconsciamente un'altra peculiarità dalla Fusion Sword, due delle sei lame di cui era composta si staccarono dal resto dello spadone dirigendosi a velocità supersonica verso Sephiroth.

 

Quest'ultimo, non accortosi di niente, venne trafitto al fianco, tuttavia le spade non rimase nelle sue carni o caddero a terra, bensì restarono in volo proprio davanti al nemico.

“ Che razza di mossa è?” si domandò il villain, ma prima che potesse pensare ad una risposta venne colpito alla schiena da Cloud che si era spostato verso l'arma sospesa rapido come la luce.

 

La nuova mossa non era ancora terminata, infatti Strife si mosse verso una spada e da lì si scagliò contro il bersaglio per poi ripetere la tecnica sfruttando l'altra lama.

Mentre lanciava l'ultimo fendente affermò “ Omnislash ver.2”.

Il nuovo attacco andò perfettamente a segno obbligando il temibile figlio di Jenova a fermare la sua avanzata ed a indietreggiare.

 

Sephiroth, piuttosto infastidito dall'essere stato interrotto, voleva ripagare l'Ex Soldier con la stessa moneta, ma non appena fece un passo in avanti sentì un considerevole dolore all'addome che lo portò a toccarselo, così facendo si rese conto che stava sanguinando.

“ Quella mossa ha superato i miei tempi di reazione ed aveva tanta energia da ferirmi. Non posso più prenderlo sotto gamba” rifletté il villain che, deciso a dar fondo a tutte le sue energie, fece spuntare la sua ala nera la quale provocò un improvviso abbassamento della temperatura; la vera battaglia stava per cominciare e solo uno ne sarebbe uscito vittorioso.

 

 

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Capitolo 86
*** Il nemico del mio nemico ***


Il nemico del mio nemico

 

Sephiroth osservò con attenzione Aerith, a giudicare dall'energia che aveva accumulato doveva essere circa a tre quarti del completamento della materia, scoperta che lo colse di sorpresa.

Era vero che Strife lo stava trattenendo, ma erano trascorsi solo pochi minuti dal momento in cui avrebbe dovuto assassinarla e la preparazione dell'incantesimo richiedeva molto tempo, eppure era già quasi pronto.

Improvvisamente ebbe l'illuminazione: l'erede degli Antichi portava in grembo un'altra vita appartenente alla sua stessa stirpe, quella creatura in qualche modo stava accelerando il processo.

Il Leggendario Soldier non potendo attendere oltre tornò a scagliarsi contro la nemesi, questa volta però attingendo a tutto il suo potenziale.

 

Cloud fu letteralmente investito dalla carica nemica, ogni singolo fendente della lunga katana era infinitamente più veloce dei sui tempi di reazione così come i movimenti avversari che a stento riusciva a seguire con gli occhi.

Tifa gli aveva raccontato di come il clone del bianco cavaliere fosse diventato tutt'altro nemico con la comparsa dell'ala nera, ma di certo non poteva un cambiamento tanto grande.

 

L'Ex Soldier tentò di reagire senza però ottenere alcun successo.

I suoi attacchi non solo non erano paragonabili a quelli di Sephiroth, ma erano persino più deboli rispetto ai quelli che aveva scagliato in precedenza.

Probabilmente era l'effetto collaterale dell'Omnislash. Se da un lato conferiva un momentaneo ed incredibile aumento delle capacità combattiva, dall'altro lato prosciugava le energia di chi lo utilizzava.

L'eroe, forte delle abilità di Gaia, sapeva che presto avrebbe recuperato le forze, doveva solo tenere duro fino a quel momento, impresa che non sarebbe stata per nulla semplice.

 

Il figlio di Jenova, sfruttando una misteriosa materia, generò quella che amava definire singolarità: un piccolo punto a forma di rombo emanante un'eccezionale attrazione gravitazionale che rese difficili i movimenti del biondo.

Quest'ultimo dovette lottare con tutto se stesso per evitare di essere risucchiato, ma ciò lo lasciò scoperto alla carica della nemesi che lo centrò con una serie di colpi di spada.

 

Strife in qualche modo resistette fino a quando la fonte gravitazionale non scomparve.

Tornato libero di destreggiarsi passò al contrattacco, ma per sua sfortuna il temibile nemico lo anticipò, in particolare scattò verso di lui e lo trafisse al petto.

La katana omicida gocciolava di sangue mentre sul suo possessore si formava un sorriso soddisfatto, “ Hai superato le mie più rosee aspettative Cloud, peccato che non basti. Tu ed io siamo su due categorie completamente diverse, adesso stai buono e guarda mentre mi sbarazzo della tua adorata Cetra”.

 

Sephiroth mosse il braccio con l'intento di estrarre la katana del corpo del ragazzo, tuttavia quest'ultimo l'afferrò bloccandolo.

Allora il villain lo guardò negli occhi vedendo che erano completamente pervasi dalla Mako.

“ Come durante il nostro primo scontro, mi stupisce che tu possa ancora attingere ai poteri di nostra madre. No, non è solo quello...Gaia! Adesso capisco tante cose” commentò il nemico intuendo da dove Strife traesse la sua energia.

 

Il biondo utilizzò uno dei suoi fendenti magici per allontanare il bianco cavaliere, il quale ammortizzò il colpo con la possente ala.

Non curandosi minimamente dei danni appena riportati, il ragazzo si lanciò all' assalto adottando un approccio diverso basato su una sapiente combinazione di mosse a corto e lungo raggio.

La nuova tattica unito ad un recupero di forze, gli permise di assestare qualche colpo, sebbene nessuno di essi rappresentò un vero problema per il nemico. Però al momento non gli importava, poteva percepire che l'amata era prossima a concludere la sua preghiera; doveva reggere solo un altro po' e poi con Aerith e con la materia bianca completa era certo di poter ribaltare la situazione.

 

Anche Sephiroth se ne era reso conto perciò decise di porre fine alle ostilità con la prossima mossa.

Per prima cosa creò quattro singolarità e le piazzò presso i punti cardinali, queste generarono una poderosa distorsione che impedì all'avversario di spostarsi

 A quel punto volò in alto estraendo la materia nera. la quale gli permise di scagliare una sfera infuocata simile ad un sole in miniatura che, dopo aver impattato sul corpo dell'Ex Soldier, esplose con un enorme fragore.

 

Vedendo che il ragazzo, sebbene pesantemente ferito, era ancora sulle sue gambe, l'erede di Jenova scese in picchiata per metterlo fuori combattimento una volta per tutte.

Non voleva né ucciderlo né fargli perdere i sensi bensì impedirgli di combattere, voleva costringerlo a guardare inerme mentre finiva la castana a cui teneva tanto.

 

Tuttavia a mezz'aria la visuale di Sephiroth venne offuscata da un fumo nero e verde che gli impedì di vedere un'onda d'energia dirigersi verso di lui. Ancora una volta si difese grazie all'ala nera, ma ciò non toglieva che si stava seriamente stancando dei continui imprevisti.

 

Intanto Strife era intento a fissare con sconcerto una figura a metà tra un essere corporeo ed uno spirito, tra uomo e donna, che gli ricordava contemporaneamente lo squartatore di Midgar e la donna cadaverica.

 

Chiunque fosse il nuovo arrivato l'aveva salvato da sconfitta certa, forse si trattava di un imprevedibile alleato che l'avrebbe aiutato nella sua lotta disperata.

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Capitolo 87
*** Barlume di speranza ***


Barlume di speranza

 

La misteriosa creatura intervenuta in aiuto di Cloud emanava un'aura conosciuta, ma allo stesso tempo estranea. Il suo aspetto non era d'aiuto dato che aveva una composizione eterea di difficile identificazione, l'unica cosa certa risiedeva nel senso di inquietudine trasmesso dalla sua spettrale energia.

 

L'essere posò lo sguardo su Strife il quale, ustionato e ferito, barcollava vistosamente.

“ In quelle condizioni potrei ucciderti in un batter d'occhio” “ Queste parole possono solo appartenere ad una persona” iniziò il biondo mentre tentava di curarsi con l'energia della Natura, “ Sei quella donna che sta avvelenando il Pianeta” “ Piuttosto vicino, ma no” " Allora cosa sei?" " Sono sia Alice che Mark" " Alice? Mark? Chi sarebbero" " Quelli che chiami donna cadaverica e squartatore di Midgar" " Impossibile, quel tizio è morto da mesi" " Il suo corpo sì, ma non la sua essenza" " Quindi mi stai dicendo che sei una specie di loro fusione?!" " E' un modo rozzo per descrivermi, ma credo che tu possa definirmi così" rispose la specie di fantasma tornando a guardare Sephiroth con rabbia, “ Non intrometterti, mi saresti solo d'intralcio” concluse il nuovo arrivato scattando verso il bianco cavaliere.

 

Il giovane eroe dovette dare ascolto al consiglio, almeno momentaneamente. Sapeva che le ferite subite non sarebbero guarite facilmente, forse non l'avrebbero mai fatto del tutto, però doveva comunque provare a rimettersi quel tanto che bastava per tornare a combattere.

 

Intanto l'inaspettato salvatore aveva iniziato a lottare con Sephiroth dimostrando sorprendentemente di riuscire a tenere il suo ritmo, anzi per un attimo sembrò passare in vantaggio. Infatti riuscì a ferire sul braccio il villain con una lama spettrale emanante un'intenso energia verde attraversata da venature nere.

 

“ Puoi sanguinare, quindi puoi essere ucciso” commentò freddamente l'essere, “ Quanta arroganza” rispose il figlio di Jenova mentre prendeva dalla tasca la materia nera che incastonò nella lunga katana.

Non appena lo fece l'arma venne avvolta da correnti energetiche viola estremamente intense.

 

“ Prima che mi sbarazzi di te, dimmi che sei” “ Non mi riconosci Sephiroth, ti facevo più sveglio” “ Più mi insulti più soffrirai” “ Ecco il freddo killer che ha ucciso uno dei due che mi compone” “ Questo spiega perché in te sento una duplice anima, una mi sembra di riconoscerla, è quella che mi ha attaccato sfruttando Tseng, ma l'altra...” “ Ne hai sterminati troppi per ricordarli tutti a quanto pare...L'altra è dello squartatore di Midgar” “ Mai sentito nominare” “ Farò in modo che ti ritorni in mente”.

 

Ancora una volta l'oscura creatura si scagliò contro l'Eroe di guerra che questa volta la respinse senza problemi, riuscendo a danneggiarla sulla guancia. Il che sorprese la prima, doveva essere immune a tutto perché era uno spirito in un corpo deceduto, eppure stava perdendo del fluido vitale.

Riflettendoci un po' su capì che era tutta colpa della materia nera, oggetto tanto potente da poter danneggiare persino uno spirito.

Nonostante avesse capito che poteva essere uccisa non si tirò indietro, anzi riprese la carica più decisa di prima.

 

Purtroppo neanche lei era all'altezza di Sephiroth, quest'ultimo, avendo ormai imparato a prevedere il suo veloce stile, la costrinse sulla difensiva.

Nel tentativo di ribaltare le carte in tavola lo spettro utilizzò la sua mossa speciale: creò undici lame spirituali che lanciò contro Sephiroth offuscandogli la vista con una nebbia tra il verde ed il nero. Dopo di che si lanciò essa stessa all'assalto intenzionata a trafiggere personalmente il cuore del nemico, ma le cose andarono esattamente al contrario.

 

Il formidabile villain, dopo aver distrutto le armi spettrali, l'anticipò impalandola con pericolosa katana. Normalmente chiunque sarebbe deceduto sul colpo, ma l'unione tra la donna cadaverica e lo squartatore di Midgar riuscì a resistere riportando però una profonda ferita.

 

“ Dovevo immaginarlo che sarebbe stato complicato eliminare chi è già morto, vediamo se reggi anche a questo” sostenne il bianco cavaliere preparando uno sconosciuto colpo con la materia oscura.

 

Appena prima che fosse completo dovette battere in ritirata a causa di una pioggia di proiettili e fendenti di pura luce.

“ Non mi scappi!” esclamò Fair tentando di prenderlo di contro tempo, ma il nemico fu capace di bloccarlo con la sua lunga lama.

“ A quanto pare devo sconfiggerti ancora Zack” “ Sarai tu quello ad essere abbattuto” commentò il moro lasciando il posto a Yuffie e Red che aprirono la difesa nemica con le loro migliori mosse.

A quel punto intervenne Tifa con un devastante diretto che avrebbe frantumato un'intera montagna, tuttavia l'avversario si difese prontamente sfruttando ala nera che tuttavia perse qualche piuma.

 

Nel frattempo Cat stava controllando le condizioni di Cloud, le quali erano piuttosto gravi.
“ Ti ha conciato male, stai fermo, devo trovare la miscela giusta” “ Non pensare a me, devi proteggere Aerith” “ A proposito dov'è?” “ Al centro del lago, sta pregando e non può difendersi” “ Capisco, non temere ci sono gli altri che si occuperanno di lei” “ Va bene, ma sbrigati ho perso già troppo tempo”.

 

Il gruppo era tornato al completo, eppure ciò non impensierì Sephiroth che anzi mise su un sorriso divertito. Doveva avere in mente un piano tanto terrificante quanto risolutivo per mantenere tutta quella calma, considerando anche che la materia bianca era pressoché completa.

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Capitolo 88
*** Un Dio in terra ***


Un Dio in terra

 

Gli eroi guardarono Sephirtoh in volo sopra di loro come un angelo, portatore di sciagure.

Sapevano che avrebbero dovuto affrontarlo, ma al momento nessuno mosse un muscolo paralizzati dall'aura nemica che diventava di secondo in secondo sempre più fredda ed intensa.

 

Il Leggendario Soldier, sebbene del tutto sicuro di sé, era rimasto più che stupefatto nel vedere gli amici di Strife. L'ultimo tempio degli Antichi avrebbe dovuto impedire a chiunque non fosse un Cetra di mettere piede al suo interno.

Sapeva che l'unica eccezione era il Benedetto dell'Antica, mentre la fusione tra la donna cadaverica e lo squartatore di Midgar era più uno spettro che un essere vivo per cui poteva spiegarsi anche la sua presenza. Però gli altri perché non erano lì?

 

A quel punto i suoi occhi videro uno strano alone intorno a Tifa ed i suoi, uno che non poteva confondere.

 

 “ Capisco...” affermò il villain, “ Cosa? Che sei fottuto!” esclamò furioso Wallace prendendolo di mira, “ Vi siete bagnati col sangue di mia madre” continuò il nemico senza prestare attenzione al muscoloso eroe, “ Bagnati col sangue? Che vuoi dire?” chiese Fair, “ Credo che si riferisca al nostro scontro con Jenova” rispose saggiamente Red, “ A quanto pare un cane è più sveglio di te, non mi stupisce Zack” “ Ora te la faccio pagare!”.

 

Il moro era pronto a lanciarsi all'assalto, ma venne prontamente stoppato da Yuffie, la quale era curiosa di comprendere il significato delle parole dell'avversario.

 

“ Cosa volevi dire con quell'espressione Sephiroth?” chiese la ladra, “ Coprendovi con la sua linfa vitale ne aveva assorbito una porzione. Per quanto piccola sia, è abbastanza per proteggervi da questo luogo” “ Cosa ci sarebbe successo altrimenti?” “ Non ci arrivi Wutai? Sareste deceduti non appena vi foste avvicinati a questo luogo”.

 

La simpatica ragazza stava tenendo impegnando il villain non solo per sete di conoscenza, ma anche per consentire a Diablo, rimasto nascosto tra le tenebre, di tentare un attacco a sorpresa. 

Questa era la vera specialità del Turk, compiere assassini silenziosi senza lasciare traccia di sé era il motivo per cui la Shinra lo aveva ricoperto di onori.

 

Tuttavia il bianco cavaliere si rese conto della sua presenza immediatamente e prima che potesse essere colpito alle spalle si spostò verso di lui affermando “ Dovresti sapere che questi trucchi non funzionano con me Victor”, dopo di che lo spedì a terra con un poderoso colpo di katana.

“ Visto che tenete tanto alla vostra amicizia vi ucciderò tutti insieme” sostenne con un'agghiacciante calma l'Eroe di guerra mentre alzava una mano al cielo.

 

Intanto Cat non era riuscito a curare le ferite dell'amico, gli attacchi della nemesi gli avevano inferto dei danni apparentemente incurabili.

“ Cavolo, con cosa ti ha attaccato Cloud?” “ Con la sua spada” “ La mia era una domanda retorica, ci deve essere qualcosa che posso fare”.

Improvvisamente il veggente si irrigidì  mentre il muso assumeva un'espressione di puro terrore, “ Che c'è?” chiese Strife, “ Sta per... Ascoltatemi bene, attivate al massimo le vostre difese!” esclamò il felino avvertendo i compagni.

 

Sephiroth sorrise nell'udire quel grido preoccupato, era musica per le sue orecchie.

“ Non avete scampo” disse appena prima che creasse un sole in miniatura, “ Ammirate il potere del prescelto” concluse lanciando la terrificante mossa verso i bersagli.

 

Il paladino di Vivi tentò di difendere tutti con uno scudo magico a forma di gigli.

Però non appena la tecnica nemica impattò sulla sua difesa si rese che sarebbe stato tutto inutile, in breve il sole avrebbe spazzato tutti via.

 Quando ogni speranza sembrava perduta, una misteriosa patina dorata circondò il sole omicida dissipandolo lentamente.

 

“ Incredibile Jack, ci hai salvati!” “ Ti sbagli Tifa, non ho fatto niente” “ Allora chi è stato?”.

In quell'istante l'abilissima combattente marziale percepì un'energia calda ed avvolgente muoversi verso lei, era intensa tanto quanto quella del villain ma di segno opposto.

 

“ E brava, ce l'hai fatta” commentò piatto Sephiroth mentre volgeva lo sguardo verso una rinata Cetra.

Quest'ultima si mosse a passo deciso verso il pesantemente ferito amato che, vedendola sana e salva, fece un sospiro di sollievo.

 

“ Grazie tesoro, grazie a tutti voi” disse grata l'amante dei fiori che prima toccò la guancia del suo fidanzato guarendo all'istante ogni sua ferita, dopo di che rivolse l'asta magica contenente la materia bianca verso l'oscuro nemico.

 

Il villain non ebbe tempo di dire una parola che venne travolto da un rapidissimo quanto potente raggio luminoso, il quale a prima vista sembrò non avere alcun effetto. Tuttavia, trascorsi un paio di secondi, il nemico sentì il corpo non rispondere più alla sua volontà, di conseguenza cadde a terra inerme.

 

L'occasione di una vita era proprio davanti agli occhi degli eroi e di certo non se la sarebbero fatta sfuggire.

Red, Barret, Diablo, Cat e persino lo spettro della donna cadaverica e del killer di Midgar diedero fondo a tutti i loro migliori attacchi a distanza dando vita ad una tempesta energetica, colma di proiettili e lame spirituali miste amplificata dalle speciali erbe infuse col potere di Liam.

Dopo di loro spettò ai lottatori corpo a corpo: Yuffie mise a segno una velocissima combinazione di attacchi di shuriken sul quale aveva versato un veleno letale che aveva giurato di non usare più, ma adesso non poteva farsi degli scrupoli.

A lei si aggiunsero Jack e Tifa rispettivamente con colpi di spada colmi di luce e un pugni caoaci di creare un'esplosione simile ad un'eruzione vulcanica.

Successivamente Zack e Cloud misero a segno un doppio fendente incrociato nel quale riversarono tutta la loro forza ed infine l'erede degli Antichi lo travolse con un raggio magico le cui ripercussioni sarebbero state notevoli.

 

Sorprendentemente Sephiroth ne uscì intero, ma era quasi in fin di vita. Persino la sua postura rifletteva il dolore a cui era stato sottoposto: aveva le gambe piegate ed il busto incurvato in avanti, mentre si sorreggeva con l'aiuto della spada. Inoltre i lunghi capelli gli coprivano parte del volto grondante di sangue.

 

“ E' finita” affermò decisa Aerith, “ Hai ragione, è finita...Per tutti voi!”.

Il villain prese la materia nera dalla katana, “ Non puoi utilizzarla ormai...Come è possibile?!” chiese senza parole la castana quando l'oggetto del nemico, prima senza luminosità, riprese a brillare intensamente.

“ Sei solo metà Cetra, non hai il potere per inibirmi” sentenziò la nemesi di Cloud mentre si circondava con l'ala nera.

 

Ci fu un'abbagliante luce che costrinse il gruppo a chiudere gli occhi.

Quando poterono riaprirli videro un essere colossale privo di gambe che fluttuava a mezz'aria, dotato di sei ali ed al posto di un braccia un ala viola scuro.

Possedeva anche un'aureola ed un semicerchio dorato che si conficcava tra le scapole, inoltre i suoi occhi erano del tutto bianchi e sulla fronte si erano formati dei segni neri.

 

Sephiroth era stato spinto più in là di quanto avrebbe mai potuto immaginare, tuttavia continuava ad avere il coltello dalla parte del manico e presto i compagni d'avventura avrebbero capito il perché.

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Capitolo 89
*** L'ultimo baluardo ***


L'ultimo baluardo

 

La maestosa figura del nuovo Sephiroth si stagliava minacciosa sugli eroi, i quali avevano la sensazione di trovarsi davanti ad una creatura di origine divina 

 

“ Che cosa è diventato?” chiese sconcertata Yuffie sgranando gli occhi, “ Piuttosto come ha fatto ad assumere questa sembianza? E' un effetto di quella strana materia nera?” domandò Tifa alla cara amica Cetra che scosse la testa sostenendo “ Non è merito di quell'incantesimo” “ Quindi è una sua abilità Aerith?” “ Non lo so Zack, mi dispiace davvero”.

 

Era logico che l'amante dei fiori non conoscesse l'attuale stadio villain, non ne aveva i ricordi dato che nell'alternativa linea temporale non era arrivata fino a questo punto.

Discordo opposto per Cloud il quale sapeva perfettamente contro che tipo di mostro avrebbe dovuto presto combattere.

 

“ Non si è trasformato, ma ha assunto la sua reale forma” iniziò Strife mentre una goccia di sudore scendeva dalla tempia, “ Spiegati meglio ed in fretta, dubito che ci lascerà ancora del tempo per parlare” intervenne Jack tenendo pronto lo scudo per ogni evenienza, “ Questo è il vero Sephiroth, è quello che è diventato quando l'ho gettato nel reattore Mako diversi anni fa” “ E' sopravvissuto?!” esordì lo spettro ben consapevole che normalmente nessuno poteva resistere ad un contatto diretto con l'energia del Pianeta, “ Non so come, però è così. Purtroppo non è solo il suo aspetto ad essere cambiato, ma anche le sue abilità. Dobbiamo finirlo prima che sia troppo tardi...” “ A cosa stai alludendo?” lo interrogò Cat la cui preveggenza aveva stranamente smesso di funzionare, “ Alla supernova, vero tesoro?” “ Esatto Aerith” “ Supernova?! Non può essere capace di creare una cosa del genere” aggiunse perentorio Diablo.

 

“ Hai ragione Victor, ma io non sono più una creatura mortale, sono un Dio!” esclamò il villain con voce profonda e doppia, “ I tuoi deliri di onnipotenza hanno oltrepassato ogni possibile limite” “ Zack ti farò ricredere immediatamente”.

La nemesi di Strife alzò la mano al cielo generando una luce abbagliante che condusse il gruppo nell'ultimo posto che avrebbero mai immaginato: nello spazio, esattamente tra la Terra e la Luna.

 

Nessuno dei compagni di avventura riuscì a capire come ciò fosse stato possibile.

Stranamente non erano rimasti senza aria e non stavano nemmeno fluttuando nell'Universo, bensì avevano i piedi ben saldi su una specie di pavimento trasparente. Forse il nemico non stava mentendo, probabilmente aveva raggiunto un livello divino che gli consentiva di compiere delle azioni aldilà della comprensione umana.

 

L'attenzione dell'amante dei fiori venne colta dal globo terreste il quale aveva perso gran parte della sua brillantezza. Le continue estrazioni di Mako da parte della Shinra ed il veleno della donna cadaverica stavano facendo diventare il bel Pianeta una landa arida e spoglia.

Adesso che aveva ottenuto tutto il potere della sua stirpe era conscia di poter ridare vita alla sua casa e senza la Shinra, i cui principali esponenti erano ormai deceduti, nessuno l'avrebbe più ridotta in quello stato. Le rimaneva solo una cosa da fare: sconfiggere una volte per tutte il villain elevatosi a divinità.

 

Quest'ultimo, prima di attaccare, invitò gli avversari a guardare sopra le loro teste poiché lì c'era il pericoloso meteorite che si stava avvicinando sempre di più.

 

“ Vedete? I vostri sforzi sono inutili, presto la Terra sarà distrutta, allora perché vi ostinate a lottare? Lasciate che vi mostri misericordia, vi eliminerò in un colpo solo” “ Ti sbagli, ti fermerò e poi proteggerò il Pianeta” affermò con decisione Aerith, “ Vero, la tua materia bianca può impedire alla meteora di impattare il suolo, ma non avrai modo di utilizzarla”.

 

A quel punto Safer Sephiroth direzionò verso la Cetra un fascio di luce divina, L'Ex Soldier si frappose all'istante riuscendo in qualche modo a deviare quella tecnica. Se non fosse stato per l'eccezionale resistenza della Fusion Sword, il suo gesto sarebbe stato del tutto inutile.

Non volendo indugiare oltre il resto dei giovani presero d'assalto il nemico con le loro tecniche più poderose, ma nessuna di esse fu capace di danneggiarlo.

 

“ Sciocchi, ai mortali non è concesso ferire un Dio” sentenziò Sephiroth mentre faceva scendere degli esseri di luce simili ad angeli i quali, una volta in prossimità dei bersagli, esplosero in un grande fragore.

 

Nella confusione lo spettro riuscì ad avvicinarsi al nemico di soppiatto, ma prima che potesse attaccare venne trafitto dall'ala viola.

 “ Cos'è quell'espressione sorpresa? Sono un Dio, posso uccidere chiunque desideri, persino un fantasma” “ Lo avevo intuito” “ Quindi hai deciso di suicidarti? Scelta ragionevole visto che non avete la minima speranza” “ No, volevo accertarmi di una cosa” “ E sarebbe?” “ Non sei una divinità!” “ Sei in prede alla follia pre-morte” “ No! Sei potente, ma non un Dio. Il motivo per il quale la nostra precedente carica non ha avuto effetto è dovuto ad uno speciale scudo magico che ti circonda, lo percepisco chiaramente” “ Non vedo come questo possa mettere in discussione la mia divinità” “ Forse credi davvero di essere un Dio, lascia che ti mostri i tuoi limiti” “ Insolente, ti punirò!”.

 

Safer Sephiroth affondò ancora di più il suo arto nel busto avversario, nonostante il dolore il fantasma stava sorridendo.

“ Protettori del Pianeta vi offrirò l'occasione di una vita, non sprecatela!” esclamò lo spettro prima di ingrossarsi come un pallone fino a scoppiare in un inferno di energia verde e nera tanto potente da disintegrare le vicine rocce spaziali.

 

La tecnica suicida della fusione della donna cadaverica e dello squartatore di Midgar ebbe l'incredibile effetto di annullare lo scudo nemico e di ferire l'arto-ala che adesso presentava alcune strane insenature.

 

Grazie a questo inaspettato sacrificio i compagni d'avventura guadagnarono una piccola opportunità, però sarebbe stata un'impresa sfruttarla.

Anche se il villain non era un Dio ne aveva il potere o comunque gli era molto vicino.

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Capitolo 90
*** Ingoiare il Sole ***


Ingoiare il sole

 

Gli eroi restarono sorpresi ed interdetti dall'ultimo gesto dello spirito. Non avrebbero mai pensato che quella creatura che aveva dato loro la caccia fino a poco prima, si sarebbe sacrificata per il bene più grande.

Forse né lo squartatore di Midgar né la donna cadaverica erano davvero cattivi, ma piuttosto vittime di un uomo senza scrupoli come Hojo, il quale, privandoli di tutti, gli aveva spinti verso una strada oscura. 

 

“ Mi hai ferito, lo ammetto. Tuttavia il tuo gesto è stato inutile” affermò Safer Sephiroth mentre tentava di curarsi senza successo.

“ Perché non sto guarendo? Non può essere dovuto a quell'esplosione...La Cetra! Il suo primo attacco non è stato casuale, ha sfruttato il potere delle materia bianca per bloccare i miei processi rigenerativi. L'ho sottovalutata...” pensò il villain appena prima di venire preso d'assalto dai compagni d'avventura che questa volta videro i loro attacchi andare a segno.

Anche se privo dello speciale scudo, l'essere malvagio conservava una resistenza incredibile, ma il poterlo danneggiare rappresentava una speranza concreta di vittoria.

 

Dopo aver subito una combinazione di fendenti da parte di Cloud, Zack e Jack, a cui si aggiunsero le magiche esplosioni di Aerith, il figlio di Jenova esclamò furioso “ Sparite moscerini nella mia luce divina!”.

Il bianco cavaliere travolse i nemici con un fascio energetico tanto potente da frantumò un pezzo della Luna. Nonostante ciò i quattro riuscirono a cavarsela solo con qualche ferita grazie all'intervento salvifico della Cetra.

 

Notando che il nemico era rimasto scoperto sulla destra, Diablo e Tifa, la quale era pervasa dall'instabile aura elettrica di Liam, misero a segno un paio di colpi a piena potenza a cui seguì l'esplosione stellare di Cat ed una particolare miscela di erbe capaci di creare una devastante mossa congelante.

Sephiroth provò a proteggersi con l'ala-arto, ma non riuscì a sollevarlo come se ne avesse perso il controllo e ciò lo costrinse a subire l'assalto.

 

“ Non mi farò sfuggire l'occasione, ti farò saltare in aria!” intervenne Barret scaricando addosso un vero e proprio inferno di piombo nel quale ogni singolo proiettile era intriso con l'abilità degli Smith, il che conferì loro molteplici effetti che spaziavano da onde d'urto ed attacchi elementali.

 

Sfruttando l'attimo di libertà, Aerith e Cloud utilizzarono le loro materie rosse evocando così Bahamuth ed Odino, Esper, che per nulla intimoriti dalla stazza nemica, passarono all'offensiva senza indugi.

 

Il figlio di Jenova restò fermo a subire i colpi, i quali stavano iniziando a ferirlo sul serio, come se fosse in uno stato di trance.

“ Credevi davvero che mi sarei ucciso in quel modo? Sei un Dio stupido” affermò nella testa di Sephiroth lo spettro la cui deflagrazione non solo aveva annientato la barriera difensiva, ma gli aveva anche iniettato il suo letale veleno, un misto della sostanza nera del killer e della nebbia verde, che aveva definitivamente messo fuori gioco l'ala-arto e si stava lentamente propagando nel sistema sanguineo nemico.

 

“ Ti ucciderò dall'interno” “ Credi davvero? Vediamo quanto sei tosto fantasma” sostenne il villain prima che una luce divina lo pervadesse, il cui effetto fu quello di eliminare la misteriosa sostanza tossica ed allo stesso tempo allontanò tutti i nemici arrecandogli dei considerevoli danni.

A quel punto il veggente ed il segugio ebbero un brutto, bruttissimo presentimento, qualcosa di terribile stava per accadere.

 

“ Vi spazzerò via insieme al vostro adorato pianeta” disse Safer mentre direzionava la mano verso il colossale meteorite tramutandolo in una piccola stella.

La forza gravitazionale del nuovo astro distorse la traiettoria del Terra ed del suo satellite, fortunatamente non abbastanza da influenzare sulla vita, ma restava comunque una cosa impressionante.

 

Intuendo la prossima mossa nemica, Aerith e Jack eressero una barriera che venne all'istante messa a dura prova dalla nemesi di Cloud il quale, spostatosi verso la sua creazione, la lanciò contro di loro.

I due dovettero impegnarsi all'inverosimile per evitare che quell'artificiale astro sterminasse tutto e tutti.

Prima che qualsiasi altra cosa potesse accadere, l'attacco nemico detonò dando vita ad un'onda d'urto indescrivibile.

 

Gli sforzi degli amici sembrarono completamente inutili dato che l'esplosione era tale da investire anche la Terra, ma ci fu un imprevedibile effetto: lo scontro tra la mossa offensiva e quella difensiva aprì un varco dimensionale che trasportò i combattenti in un'area vuota, dove il bianco faceva da padrone.

 

Ritrovarsi lì sorprese chiunque, persino Aerith e Cloud che non avevano la minima idea di quello che stesse accadendo, ma non Sephirtoh il quale invece rideva.

 

“ Perfetto, qui potrò cancellarvi dal creato senza temere di disintegrare l'Universo” affermò Safer mentre roteò la mano in senso orario generando un piccolo nucleo di plasma dal quale presto sarebbe nata la temibile supernova.

Se avesse portato a termine suddetta mossa ci sarebbe stato uno scacco matto a suo favore perciò il gruppo doveva trovare una soluzione al più presto oppure sarebbe stata la fine.

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Capitolo 91
*** Pagare lo scotto ***


Pagare lo scotto

 

Nel frattempo che gli eroi stavano combattendo la loro battaglia finale il Sephiroth dell'altra linea temporale era giunto in un posto che sarebbe dovuto essere inaccessibile a ogni creatura vivente: dove il tempo nasce.

Lì c'era un informe essere, piuttosto simile ai Numen, dal cui corpo fuoriuscivano delle spesse catene nere che lo tenevano incollato al tessuto dello spazio-tempo.

 

“ Forza Cloud, dammi l'opportunità che aspetto, quella che mi permetterà di abbattere l'Ancora” pensò il villain mentre toccava impazientemente l'elsa della lunga katana, in attesa di un qualcosa che sapeva solo lui.

 

Vedendo l'azione di Safer, Strife esclamò con insolita urgenza “ Dobbiamo fermarlo assolutamente!” “ Non credo che ce lo permetterà” “ Già, concordo con Tifa. Meglio aspettare e respingere il colpo, dopo di che passeremo al contrattacco” intervenne Zack, “ Sono con loro, sarà sicuro stanco dopo averlo lanciato e noi sfrutteremo quell'opportunità” ribadì Wallace che per una volta aveva proposto un piano difensivo.

 

“ Non capite, sta preparando la Supernova e se ci riesce ci disintegrerà a livello molecolare” ribadì l'Ex Soldier, “ Non credi di stare esagerando amico? Insomma, abbiamo già affrontato cose assurde” “ Non sono lontanamente paragonabili a questo Barret, la sua tecnica emanerà tanta energia da poter distruggere un intero sistema solare”.

 

Sebbene l'affermazione dell'Ex Soldier potesse sembrare esagerata, la sua espressione era troppo seria e tutti sapevano che non era il tipo da dire cose infondate.

Per cui i suoi amici decisero di ascoltarlo e, seguendo le sue indicazioni, si lanciarono all'assalto intenzionati a fermare il nemico prima che fosse troppo tardi. Peccato che i loro sforzi furono completamente inutili, infatti l'Eroe di guerra aveva in serbo un altro asso nella manica perfetto per la situazione: fece uscire dallo strano semicerchio dorato copie della sua versione base pari al numero dei protettori della Terra così da tenerli impegnati.

 

L'unica che restò liberata di muoversi fu Aerith la quale avrebbe dovuto fornire supporto, ma al momento era ferma ad osservare lo scontro.

Aveva capito che di questo passo non ce l'avrebbero mai fatto, nonostante gli sforzi ed il dolore che avevano sopportato Sephiroth rimaneva nettamente superiore.

Per quanto lo detestasse non poteva fare a meno che restare colpita dalla sua incredibile forza, se solo non fosse stato malvagio avrebbe di certo garantito al Mondo un'eterna prosperità.

 

Proprio quando questi pensieri stavano per lasciare posto allo sconforto, la speciale materia iniziò ad emanare una grandissima energia che, diffusasi su tutto l'oggetto, la fece diventare verde smeraldo, esattamente come i magnifici occhi della proprietaria.

“ Quindi è questa la tua vera forma, ti serviva solo del tempo per ottenere il potere della mia preghiera” commentò la castana mentre la voce del Pianeta le suggerì la soluzione al problema Supernova.

 

Intanto gli eroi sconfitti i cloni di Sephiroth, i quali fortunatamente erano decisamente più deboli dell'originale, provarono un nuovo assalto, ma vennero respinti da un colossale battito d'ali.

 

“ Non riusciamo neanche a sfiorarlo, di questo passo...” “ Tesoro ho in mente un piano, ma ci metterà in pericolo” “ Non abbiamo altre scelte Aerith, parla” intervenne Diablo, “ Ok, allora per prima cosa dobbiamo aspettare la sua mossa poiché in quel momento le sue difese saranno al minimo, esattamente come suggerito da te Barret” “ Può darsi, ma non possiamo difenderci a detta di Cloud” “ protestò Yuffie, “ Adesso che ci sono io sì, so di poterla fermare, ma avrò bisogno del vostro aiuto” “ Se siamo tutti occupati sulla difesa chi attaccherà?” domandò Red, “ A quello ci penserai tu, amore. Sei l'unico abbastanza veloce e forte da riuscire nell'impresa. So che è rischioso, ma ” “ Va bene, ho piena fiducia in te” concluse il biondo donando all'amata uno dei suoi rari sorrisi.

 

“ Qualsiasi piano abbiate elaborato è troppo tardi ormai, sparite!” esclamò il nemico scagliando una colossale sfera d'energia che prontamente venne contrastata dalla Cetra, la quale sfruttò la materia bianca per avvolgerla. 

“ Te l'ho già detto, non sei abbastanza forte” ribadì il villain aumentando la potenza del colpo che iniziò a superare la barriera benedetta. “ Hai ragione, non posso batterti. Tuttavia non sono sola” ribadì con convinzione la ragazza mentre tutti i suoi amici stavano facendo fluire la loro forza nell'ultima difesa, riuscendo in questo modo a riportare la situazione in stallo.

 

In quel preciso istante Cloud si spostato all'altezza della nemesi tentando un fendente, ma venne anticipato dal primo che generò un vento molto tagliante allontanandolo.

Tuttavia le speranze non erano ancora perdute: cinque lame intrise di mistica energia blu fluttuavano intorno al villain. 

Il nemico intuendo cosa stava per accadere tentò di romperle con l'arto-ala che però non si mosse a causa del veleno dello spettro che a quanto pareva non era riuscito a scacciare dal suo organismo.

 

“ Ho bisogno di tutta la tua forza Gaia” sussurrò Strife, “ Sai cosa comporterà vero?” chiese Madre Natura la cui voce echeggiava nella sua testa, “ Certo” “ E la vuoi comunque?” “ Sì, devo proteggere coloro che amo” “ Il tuo lato sentimentale mi stupisce sempre. Comunque farò come vuoi” “ Grazie”.

 

Allora l'Ex Soldier, pervaso dallo spirito di Gaia, sfoderò la sua tecnica migliore: l'Omnislash ver.5 che non solo incrementava esponenzialmente il numero di colpi ma anche la potenza rispetto alle versioni precedenti.

Nell'ultimo fendete l'eroe mise tutta la sua essenza vitale sapendo che quello sarebbe dovuto essere l'attacco risolutore, senza accorgersi però che la sua materia bianca aveva iniziato a brillare.

 

Contemporaneamente Aerith, grazie all'ausilio dei compagni, aveva amplificato la sua barriera che assunse la forma di un lupo le cui fauci inghiottirono la Supernova dissipandola come neve al sole.

Non appena accadde ciò ci fu un'accecante luce che investì tutti i presenti, quando recuperarono la vista si ritrovarono sul loro pianeta, precisamente dove sorgeva il villaggio di Liam.

 

Tifa rimase per qualche istante isolata da ciò che la circondava sia perché doveva riabituarsi all'atmosfera terreste sia poiché aveva avuto la sensazione che durante l'ultima mossa si era unito a lei anche lo spirito del cowboy. Non aveva prove a sostegno di questa tesi, ma le piaceva credere che fosse davvero così.

 

“ State bene?” chiese Yuffie ancora piuttosto incredula dagli ultimi avvenimenti i quali erano andati ben oltre la sua più fervida immaginazione, “ Credo di sì” rispose Zack sentendosi tenendo in spalla un esausto Jack, “ Siamo vivi! Non ci credo...Potrò finalmente rivedere Marlene” esclamò felice Barret rindossando i fidati occhiali da sole.

 

Il gruppo era in salute nonostante la fatica e le ferite, sembrava essere andato tutto per il meglio; purtroppo però i festeggiamenti vennero bruscamente interrotti da un soffocato pianto della Cetra.

 

Preoccupata per l'amica, Lockhart si avvicinò a lei chiedendole “ Cosa c'è che non va?” “ Cloud...” “ Cloud? Ora che me lo fai notare non lo vedo in giro, ma non temere starà sicuramente bene, in fondo stiamo parlando di Cloud”, la castana scosse la testa sussurrando con un filo di voce rotta dalle lacrime “ Lui non...è tornato col Pianeta...”.

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Capitolo 92
*** Epurazione ***


Epurazione

 

La dichiarazione di Aerith sconvolse Tifa il cui istinto negazionista prese il sopravvento: “ Quello che dici non ha senso! Cloud sta bene, ne sono sicura”.

Sebbene non ne avesse l'intento, le parole dell'artista marziale suonavano come un attacco nei confronti dell'amica.

Non c'era da stupirsi che avesse reagito in quel modo, non voleva credere che avesse perso di nuovo una persona a cui teneva con tutta se stessa e la Cetra lo sapeva bene. Tuttavia l'insostenibile dolore che stava provando la spinse a rispondere con rabbia " Credi che mi diverta a dire certe cose?!".   

 

Sentendo le grida delle due gli altri accorsero immediatamente, mentre un brutto presentimento si impadroniva delle loro menti.

“ Cosa sta succedendo?” domandò Red il quale, vedendo le lacrime dell'amante dei fiori, si mosse subito verso di lei per darle sostegno, “ Te lo dico io cosa succede: Aerith se ne è uscita con un'assurdità” “ Non è un'assurdità Tifa!” intervenne la castana con profonda amarezza, “ Si può sapere di cosa state parlando?” chiese Jack con l'ultimo briciolo di forze che gli restavano.

 

Allora l'erede degli Antichi fece un respiro profondo cercando di placare il suo pianto, tentativo inutile, ma riuscì comunque a parlare.

“ Lo spirito di Cloud si è unito al Pianeta, così come quello di Sephiroth” “ Non può essere, questo significa...” commentò Cat mentre le sue orecchie si abbassavano.

 

“ Visto che sciocchezza?! Cloud...lui” iniziò Lockhart venendo interrotta da Barret che le poggiò la mano sulla spalla in fare paterno, il semplice gesto dell'uomo diede via libera alla sue reali emozioni .

 “ Non posso accettarlo” sussurrò a mezza voce Tifa mentre delle pesanti lacrime si formavano sui suoi bei occhi rossi.

 

Nessuno poteva capirla meglio della Cetra il cui cuore era in frantumi. Stava provando un dolore lancinante, persino superiore a quello dovuto alla perdita della madre.

“ Allora è questo l'Inferno che hai passato, non so come tu abbia fatto a resistere” pensò la giovane riferendosi allo Strife dell'altra linea temporale mentre iniziava a tremare visibilmente.

 

“ Non gettiamo la spugna, devi esserci un modo per salvarlo” esordì Yuffie abbracciando la castana per darle sostegno, purtroppo l'espressione della seconda non lasciava adito a repliche.

“ No, è andato...Credo che sapesse fin dal principio cosa gli sarebbe costato cambiare il mio Destino, cosa avrebbe dovuto fare per proteggermi” commentò l'erede degli Antichi i cui occhi stavano perdendo la naturale brillantezza che possedevano.

Il dolore che le pervadeva ogni frammento dell'animo era talmente intenso che la stava facendo impazzire.

 

“ Cloud...alla fine anche tu hai agito da uomo libero, scegliendo la tua strada e seguendo i tuoi sogni. Ti prometto che il tuo sacrificio non sarà vano, difenderò Aerith e tuo figlio a qualsiasi costo” commentò Zack con uno sguardo mesto rivolto verso il cielo.

 

“ C'è ancora una cosa che devo fare...” rifletté la Cetra appena prima che cadesse nello strazio del lutto. Prese in mano la materia bianca ed iniziò a pregare.

 

Intanto Strife, a differenza degli amici, era stato catapultato sopra una spessa roccia nera che fluttuava tra fortissimi correnti di energia Mako.

 

“ Dove mi trovo?” “ Nel flusso della vita Cloud” esordì Sephiroth, tornato nella forma umana, alle sue spalle, “ Quindi siamo morti” “ Non esattamente, qui è dove le anime confluiscono prima di unirsi col Pianta. Come vedi siamo fuori dalle correnti, quindi siamo ancora in vita, almeno tecnicamente” “ Fammi indovinare: se non usciamo presto saremo inghiottiti da Gaia” “ Bravo Cloud, per me non sarà un problema tornare dov'ero prima” il villain tese la mano alla nemesi per l'ennesima volta, “ Cloud unisci a me, è la tua ultima chance” “ Sei di coccio per caso? Quante volte devo ripeterti che non sarò mai un tuo alleato” “ Allora muori”.

 

Nonostante l'Ex Soldier e l'Eroe fossero stremati diedero vita ad un epico scontro che vide in posizione di vantaggio il villain, il quale voleva sbarazzarsi dell'avversario in fretta così da poter sterminare i suoi amati amici.

Non ci volle molto prima che Strife fosse costretto sulle ginocchia incapace di muovere un muscolo, alla mercé del figlio di Jenova.

Proprio quando sembrava tutto perduto, la materia donatagli dall'altro sé rotolo davanti a lui.

 

“ Vuoi davvero arrenderti?” gli chiese la voce di colei che amava, la quale continuò “ Hai fatto tanto per lei, non gettare la spugna proprio ora. Solo un ultimo sforzo e potrai avere la vita che meriti e che l'altra me desidera con tutto il suo cuore”.

Subito dopo l'oggetto speciale si ruppe a metà rilasciando dell'energia che investì il biondo.

 

“ Sono invincibile, avresti dovuto capirlo e pensare che hai avuto un sacco di tempo” affermò Sephiroth prima di lanciare l'Octaslash. Per sua grande sorpresa Cloud reagì prima di essere colpito con l'Omnislash ver.5, tecnica resa possibile solo dall'ultimo dono della materia bianca.

 

Portata a termina la mossa speciale di Strife, le cinque spade si conficcarono sul terreno, intorno all'eroe che brandiva la sesta lama.

“ Restare dove appartieni, nei miei ricordi” affermò il biondo verso la sconfitta nemesi che prima di sparire nel nulla sostenne in fare minaccioso “ Non sarò mai un ricordo”.

 

Sebbene Cloud avesse vinto, era rimasto senza energie e soprattutto non sapeva come uscire dal flusso della vita.

“ Sarà questo il prezzo da pagare a cui Gaia faceva riferimento? Non importa, sono stato capace di salvare Aerith e mio figlio, conta solo questo” pensò mentre, a sua insaputa, venne circondato da un intenso vento blu che lo portò in una dimensione onirica nella quale incontrò il sé più maturo.

 

“ Non è la tua ora” affermò lo Strife dell'alternativa linea temporale, “ Che significa? E dove siamo?” “ Lo capirai presto”.

In quel momento il ragazzo che aveva parlato per primo iniziò a diventare gradualmente uno spirito, “ Stai morendo, ma per quale motivo?” “ Lo sai”.

Allora il più giovane eroe ripensò a come aveva ottenuto il potere di Gaia, in particolare alla folata blu che aveva visto prima di perdere i sensi e ciò gli fece intuire tutto.

 

“ Hai preso il mio posto, hai offerto la tua di vita a Gaia” “ Corretto” “ Mi stupisce che si sia fatta ingannare così facilmente” “ Non è un imbroglio, io sono te, non fa alcuna differenza chi ha sigillato il patto con lei” “ Perché hai fatto anche questo?” “ Semplice, così entrambi torneremo dalla persona che amiamo” “ Capisco...suonerà strano, ma grazie di tutto” “ Ti ho dato l'opportunità di stare con lei, non sprecarla” “ Non lo farò” “ Sarà meglio”.

 

L'altro Cloud iniziò a fluttuare dissipandosi lentamente, prima che se ne andasse del tutto vide numerose immagini. In particolare la sua attenzione venne catturata da una ragazza stupenda con un occhio verde ed uno blu.

“ Yuna...” sussurrò l'uomo con l'ultimo fiato di vita.

 

Nel frattempo la Cetra aveva raccolto tutte le forze rimaste in una magica preghiera, la quale le permise di scagliare un incantesimo che investì l'intero globo.

Questo venne attraversato da mistiche linee rosee le quali assunsero la forma dei petali di un meraviglioso fiore ed il loro effetto fu ancora più stupefacente: ripristinarono completamente la vita sul Pianeta conferendogli nuova e abbondante energia Mako ed eliminarono il veleno della donna cadaverica.

 

Aerith si guardò intorno, il villaggio di Liam da zona arida divenne colma di fiori profumati ed alti alberi.

“ Visto Cloud, ci sono riuscita” sussurrò prima di svenire con un amaro sorriso.

Però non impattò il terreno poiché venne avvolta da forti e gentili braccia.

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Capitolo 93
*** Terra Promessa (parte 1) ***


Terra Promessa (parte 1)

 

Jessie, a bordo della fidata aeronave rimessa a nuovo, raggiunse gli amici seguendo un'insolita quanto colossale fonte di energia.

Il suo arrivo si dimostrò provvidenziale poiché gli eroi, in particolare la Cetra, erano completamente privi di forze. Tutta la stanchezza accumulata sembrò piombare su di loro non appena si rilassarono, fortunatamente questa volta potevano davvero prendersi il lusso di esseri a pezzi, in fondo la loro missione si era conclusa nel miglior modo possibile.

 

Per precauzione vennero sottoposti ad un controllo medico sul veicolo che non rivelò alcuna anomalia, eccezion fatta per una leggera febbre nell'amante dei fiori dovuta al disumano sforzo a cui si era sottoposta, niente che non sarebbe passato con un po' di riposo.

Nonostante ciò ci fu una persona che le rimase a fianco senza chiudere occhio, la stessa che le aveva evitato la caduta qualche minuto prima.

 

Trascorso un intero giorno l'erede degli Antichi iniziò finalmente ad aprire gli occhi.

Provava dei forti sintomi influenzali, in particolare un profondo senso di spossatezza, e dolori su tutto il corpo, ma quello che le faceva più male era il cuore.

Sapeva di dover andare avanti per la vita che portava in grembo e per l'amato stesso, altrimenti il suo sacrificio sarebbe stato vano, eppure al momento le sembrava impossibile. Il vuoto che stava provando era insostenibile, sembrava quasi che la stesse divorando pezzo dopo pezzo.

 

Presto però quella sensazione lasciò il posto ad una di segno opposto, infatti il volto che pensava di non rivedere più le si mise davanti con un'espressione colma di sollievo.

 

“ Buongiorno Aerith, come ti senti?” le domandò Strife come se nulla fosse, atteggiamento che gettò nell'incredulità la ragazza. la quale non sapeva come reagire.

L'Ex Soldier, capendo le ragioni dell'anima gemella, stava per scusarsi per averla tanto spaventata, ma venne anticipato dalla castana che gli si gettò addosso.

Averlo vicino, sentire il suo calore ed il suo profumo la convinsero che non stava sognando. Il biondo era davvero lì, vivo e vegeto.

 

“ Cloud...” sussurrò mentre delle lacrime, questa volta di gioia, iniziarono a rigarle il viso. Il ragazzo non poté fare altro che stringendola forte a sé sussurrandole dolci parole d'amore.

 

Improvvisamente nella stanza irruppero tutti i loro amici chiamati da Jessie che aveva sentito l'amante dei fiori parlare.

“ Aerith sei sveglia, che sollievo!” esordì Tifa intenzionata a sincerarsi sulle sue condizioni, tuttavia per la prima volta la Cetra non si curò né di lei né degli altri, anzi nemmeno li notò. In quel momento aveva attenzioni esclusivamente verso colui che aveva sfidato il tempo e la morte stessa pur di salvarla.

 

Capendo l'antifona Red si defilò, rapidamente seguito dagli altri, solo Lockhart rimase immobile a guardare il duo come rapita da quel quadretto. Era difficile dire se fosse colpita da quell'amore più unico che raro oppure se la sua vena di gelosia si era rimanifesta.

 

“ Tifa, lasciamoli in pace” sussurrò Barret mettendole una mano sulla spalla, “ Sì, parleremo dopo” concluse l'artista marziale chiudendo con delicatezza la porta.

 

Gli amanti del Destino restarono l'uno nelle braccia dell'altro per quella che sembrava un'eternità. Dopo un po' si separarono leggermente per fissarsi negli occhi.

Strife vide nei meravigliosi smeraldi della giovane oltre ad un'onestà ed immensa felicità, tanta stanchezza. C'era da aspettarselo, dopo tutto aveva appena ripristinato il Mondo intero.

Perciò la sospinse con gentilezza verso il materasso sostenendo, alla vista della perplessità della ragazza, “ Devi sdraiarti e recuperare sia per te che per nostro figlio” “ Solo se ti unisci a me”.

Cloud sapeva bene che avrebbe detto una cosa del genere ed infatti sorrise rispondendole semplicemente “ Come desideri”.

 

Quando furono distesi, la Cetra poggiò la testa sul petto dell'amato potendo così ascoltare quel battito cardiaco che la calmava sempre. A rendere il momento ancora più bello e tenero intervenne il biondo stesso che, con un gesto quasi involontario, le accarezzò i setosi capelli insolitamente sciolti.

 

Il cuore dell'eroe si scaldò all'inverosimile nel momento in cui vide un dolce sorriso formarsi sul volto dell'erede degli Antichi, il quale però gli fece anche tornare il senso di colpa per averla fatta stare in pensiero.

 

“ Aerith, mi dispiace se ti ho fatta spaventare” “ E' stato orribile...Nei pochi momenti in cui credevo di averti perso mi sono sentita all'Inferno" la giovane si strinse ancora di più all'Ex Soldier continuando " Però mi ha permesso di comprendere il tuo dolore. Tesoro scusa se ti ho fatto preoccupare per tutto questo tempo, ti prometto che da ora in poi le cose saranno diverse” “ Ne dubito” “ Cosa? Sephiroth è ancora in giro?!” chiese la castana alzando la testa e sgranando gli occhi.

A quel punto Strife le diede un dolce bacio rassicurante sulla fronte, poi affermò “ Niente del genere” “ Allora perché l'hai detto?” “ Mi preoccuperò sempre per te, è parte dell'essere innamorati. Inoltre ti cacci nei guai in continuazione, quindi avrò il mio bel da fare”.

 

La calma ed amorosa espressione del suo Benedetto indusse Aerith a rilassarsi di nuovo e così tornò nella posizione assunta in precedenza.

“ Forse hai ragione, ma ti prometto una cosa: non lascerò il tuo fianco per nessuna ragione. Questa volta staremo insieme per sempre” “ Ne sono sicuro”.

 

Tra le coccole dell'Ex Soldier la Cetra si abbandonò in un profondo sonno, il primo veramente sereno da quando ne aveva memoria.

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Capitolo 94
*** Terra Promessa (parte 2) ***


Terra Promessa (parte 2)

 

Lo spirito dell'altro Cloud sarebbe dovuto tornare nel suo tempo e ricongiungersi col Pianeta, così come accadeva con tutti. Invece per lui fu diverso, infatti sfuggì al flusso vitale e sorprendentemente non era il solo. C'erano altre anime esule, le quali assunsero le sembianze dei Numen. Ciò rese chiara l'origine dei custodi del Tempo: erano coloro che, per un motivo ancora sconosciuto, venivano sottratte alla meritata pace ed usati da Gaia per i propri scopi.

Tuttavia a Strife toccò un Destino diverso, uno riservato solo ad una particolare stirpe.

 

L'uomo attraversò quello che sembrava un condotto di luce accecante per un tempo indeterminato, il quale lo condusse in una bellissima area ricca di vegetazione dotata di un clima mite e di abbondante energia Mako priva dei tipici effetti collaterali.

L'eroe non solo rimase sorpreso da tale spettacolo, ma anche dal fatto che i suoi sensi funzionavano normalmente. Poteva sentire il profumo dei fiori, la gradevole brezza del vento sul volto e il canto di simpatici uccellini.

Si sentiva come se possedesse ancora un corpo ed ad un'attenta analisi si accorse che era proprio così.

Tuttavia le sorprese non erano ancora finite.

 

Quando si decise a muoversi per esplorale il posto percepì un brivido lungo la schiena ed istintivamente si voltò senza un'apparente ragione.

Fatto ciò ebbe davanti agli occhi colei per la quale aveva sfidato prove disumane e tanto dolore.

 

“ Sei venuto” esordì una bellissima Aerith con un sorriso ancora più stupendo.

Alla sua vista il biondo restò interdetto, l'aveva sognata fin troppe volte ed ogni volta che tentava di toccarla si risvegliava con un incolmabile vuoto.

 

Nel vedere la sua esitazione l'amante dei fiori inclinò leggermente la testa assumendo un'espressione interrogativa “ Cloud, stai bene?” “ La mia testa mi sta facendo brutti scherzi”, la castana allora rise armoniosamente mentre sosteneva “ Ti stai comportando esattamente come durante il nostro primo incontro, te lo ricordi vero?”.

La sua risata e la sua voce sembravano così reali, ma non bastarono per convincere l'eroe, il quale chiese quasi temendo la risposta “ Aerith...sei davvero tu?” “ Ma certo sciocco, non dirmi che ti sei dimenticato di me. Vero, sono passati anni, però”.

 

La Cetra venne interrotta da un repentino abbraccio di Strife che, potendo finalmente stringerla nuovamente, provò una gioia indescrivibile.

Naturalmente anche l'erede degli Antichi fu più che felice e come l'amato aveva sognato questo momento per così tanto.

 

“ Aerith, mi dispiace tanto per non essere riuscito a proteggerti. Se fossi stato più forte e se ti avessi davvero capita, forse”, allora la giovane poggiò l'indice sulle sue la labbra replicando con tenerezza “ Va tutto bene Cloud, adesso siamo insieme ed è quello che conta. Inoltre hai aiutato un altro te, quindi non devi più sentirti in colpa” “ Era come pensavo, anche tu c'eri” “ Ho sempre vegliato su di te, per cui dove sei andato tu sono andata anch'io e poi ammetto che mi è piaciuto poter vedere quale vita avremmo condotto se le cose fossero andate diversamente”.

 

I due amanti dopo essersi leggermente separati, si fissarono negli occhi e non riuscirono ad impedire a qualche lacrima di bagnarli le guance.

Prima che potessero rendersene conto si baciarono riversando in quel gesto ogni singola emozione: il loro immenso amore e la grande euforia del momento, ma anche il dolore e la tristezza che avevano provato durante la forzata lontananza.

 

“ Avrei dovuto farlo molto tempo fa” commentò l'Ex Soldier abbassando leggermente lo sguardo, “ Lo desideravo dal nostro viaggio in gondola, se non fosse stato per i fuochi di artificio...Ma non ci pensiamo, abbiamo tutta l'eternità per recuperare”. Detto ciò l'amante dei fiori prese la mano dell'amato ed iniziò ad incamminarsi verso la città che li avrebbe ospitati per sempre.

 

“ Vieni tesoro, voglio presentarti a mia madre” “ C'è anche lei, quindi questa è...” “ Sei sempre stato un tipo sveglio, sai le ho parlato molto di te”.

L'Ex Soldier si fermò di colpo suscitando la perplessità dalla ragazza che domandò " Non ti va ti stare qui?" " Affatto, devo solo dirti una cosa prima di andare: ti amo. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista e non ho mai smesso".

A quel punto la donna col fiocco gli accarezzò la guancia e lo baciò di nuovo con passione.

" Lo so Cloud, l'ho sempre saputo. Sappi che provo lo stesso, ti amo così tanto che una parte di me non vedeva l'ora che tu mi raggiungessi" " Insolitamente egoista da parte tua" scherzò il biondo ritrovando lo spirito perduto da tempo, " Colpa della tua influenza" ribatté la ragazza scoppiando a ridere insieme al fidanzato.

     

Mentre i due Cloud ed le due Aerith stavano vivendo magici momenti, le catene che tenevano l'Ancora attaccata allo spazio-tempo erano collassate su se stesse per grandissima gioia del Sephiroth dell'altro corso della storia.

 

“ Il mio intuito non si è sbagliato, ho fatto bene a puntare su di te Cloud, non mi hai deluso. Madre presto avremmo tutto ciò che ci spetta” sostenne il villan facendo spuntare la sua ala nera e volando verso l'Ancora brandendo la temibile lunga katana.

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Capitolo 95
*** Un nuovo inizio ***


Un nuovo inizio

 

Dopo aver passato insieme il tempo che sentivano il bisogno di aver solo per loro, Aerith e Cloud si riunirono ai compagni, almeno fisicamente.

L'esperienza vissuta durante la battaglia finale era stata in grado di avvicinarli ancora di più, di conseguenza avevano occhi solo l'uno per l'altra.

Intuendo quello che stavano provando, gli amici non badarono al loro insolito comportamento, anzi ne erano felici, finalmente tutto si era risolto positivamente.

 

Su proposta di Jessie, la quale voleva ricordare perfettamente il suo passato, il gruppo fece tappa a Midgar.

La città era poco più che un cumulo di macerie, i danni inferti dalle creature della donna cadaverica erano stati ingenti e la Shinra non si era minimamente preoccupata di ricostruirla. Tuttavia i suoi cittadini avevano sempre posseduto un forte spirito ed una grande determinazione, perciò avevano iniziato autonomamente a rimettere in sesto la propria città; iniziativa a cui si unirono volentieri gli eroi.

 

 

Intanto a livello internazionale la notizia della morte di Rufus aveva già fatto il giro del Mondo, insieme a quella dell'omicidio di tutti i leader dell'azienda elettrica, assassinati da uno spettro circondato da una strana sostanza nero-verde.

Novità che unite a quelle sulla frammentazione dei Wutai, dovuta ad una mancanza di capi, resero evidente che l'equilibro del globo era venuto meno ed al suo posto ne sarebbe dovuto nascere uno diverso, uno migliore.

 

Accertata la veridicità degli scandali sulla Shinra e la chiare intenzioni di tutte le forze politiche di smettere con le ostilità, nessuno avrebbe ridato vita agli schieramenti passati.

Convinzione rafforzata dal miracolo avvenuto, quello relativo alla guarigione del Pianeta: nessuno sapeva che era stata Aerith e di certo lei non avrebbe detto niente in quanto ora che erano morti tutti i villain che conoscevano la sua reale identità, desiderava restare nell'ombra e vivere normalmente. Perciò l'incredibile evento venne considerato come una seconda possibilità che le divinità avevano concesso alla razza umana, opportunità che non si sarebbero fatti sfuggire.

 

Coloro che avevano cambiato il Destino restarono insieme per circa un paio di mesi, duranti i quali Barret venne eletto sindaco della neo Midgar. L'ex leader dell'Avalanche non era tipo per quel genere di cosa, ma il suo popolo aveva bisogno di lui e non gli avrebbe certamente voltato le spalle. Però non sarebbe stato da solo nella nuova avventura, infatti si sarebbe fatto affiancare da Jessie e Tifa.

Quest'ultima, oltre all'incarico politico, decise di riaprire il Seventh Haven, bar che situò nei vecchi bassifondi e che presto sarebbe diventato un punto di ritrovo e soprattutto il riferimento per tutti gli abitanti.

 

Gli altri invece presero strade diverse per grande dispiacere del trio che restò in città, il quale però capì le loro motivazione.

I primi ad andarsene furono Cat e Red i quali decisero di visitare il Mondo nel tentativo di capire cosa avrebbero dovuto fare adesso che non c'era più bisogno di lottare.

Invece Yuffie tornò al suo primo amore: la caccia alle materie. A lei si unì Zack sostenendo che aveva bisogno di una vacanza per ricaricare le pile, quando in realtà voleva conquistare il cuore della simpatica ladra e forse questa volta non era spinto solo da mera attrazione fisica.

 

Mentre Diablo e Jack decisero di viaggiare da soli, il primo avrebbe recuperato alcuni file della Shinra sul suo conto per comprendere l'origine del demone che Hojo gli aveva impiantato. Il secondo invece voleva rifondare il regno di Vivi e se ci fosse riuscito promise a Barret un'alleanza eterna con la nuova Midgar basata su fiducia ed amicizia.

 

Cloud ed Aerith restarono nell'ex QG della Shinra per qualche giorno in più, giusto per essere certi che gli amici stessero bene. Avendo capito che se la sarebbero cavata alla grande comprarono una moto che venne loro consegnata appena fuori le mura della città.

Giunti lì la Cetra si voltò un attimo indietro con un'espressione un po' triste commentando “ Mi mancheranno, chissà quando saremo di nuovo tutti insieme”, l'amato per darle forza le prese la mano con gentilezza dicendole “ Capisco come ti senti, ma non devi essere giù di morale, questo non è un addio” “ Hai ragione e poi non vedo l'ora di iniziare la nostra nuova vita insieme” rispose lei con un ampio sorriso.

 

A quel punto lo sguardo di Strife si poggiò sulla pancia della castana, la quale stava diventando sempre più evidente, “ Aerith sicura che la moto sia un mezzo sicuro?” “ Abbiamo affrontato di peggio” “ Già, in fondo è nostro figlio, giusto?” “ Bravo! A proposito ci siamo riferito a lui sempre al maschile, ma credo che in realtà sia una femmina” “ Davvero?” “ Sì, lo sento. Spero che non tu non sia deluso” “ Assolutamente, avrò due principesse di cui occuparmi” “ Principesse? Ti ho proprio ammorbidito” “ Temo di sì” concluse il giovane salendo sul mezzo mentre l'amata gli avvolgeva intorno alla vita le braccia.

 

Cloud non aveva più sentito la presenza della nemesi nella sua testa e nemmeno la Cetra lo aveva avvertito, per cui era certo che da ora in avanti non avrebbe più dovuto lottare. Si sarebbe concentrato solo su quello che voleva veramente: passare il resto della vita con le due persone che amava di più.

 

 

I due amanti del Destino partirono verso l'orizzonte sotto i primi raggi di una magnifica alba con il cuore colmo di gioia e fiducia per il futuro.

 

Extra:

 

L'Ancora si contorse, si rimpicciolì e poi scoppiò frantumando le barriere spazio temporali.

L'unica cosa che rimase dopo quell'esplosione fu Sephiroth il quale soddisfatto per il successo del suo contorto piano sorrise avidamente tornando a dare la buona notizia a Jenova.

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