LXCH

di Mr Crossover
(/viewuser.php?uid=371056)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'occasione di una vita ***
Capitolo 2: *** Gli imperiali ***
Capitolo 3: *** La porta segreta ***
Capitolo 4: *** Sotto protezione ***
Capitolo 5: *** City Hunter al lavoro ***
Capitolo 6: *** Vecchio debito ***
Capitolo 7: *** La Technoimp ***
Capitolo 8: *** Saisei ***
Capitolo 9: *** La Fenice Oscura ***
Capitolo 10: *** Il tesoro ***
Capitolo 11: *** Pecora nera della famiglia ***
Capitolo 12: *** Assalto a Saisei ***
Capitolo 13: *** Battaglia aperta ***
Capitolo 14: *** Scontro Finale ***
Capitolo 15: *** Conclusione ***



Capitolo 1
*** L'occasione di una vita ***


Era una bella mattina serena, come tante altre in Giappone e, nella più grande metropoli del mondo, Tokyo, in un bar chiamato Cat's eye, una coppia stava chiaccherando tranquillamente. Erano un ragazzo coi capelli neri con una frangetta, vestito di pantaloni neri, una maglia rossa sotto una giacca azzurra, e una bellissima ragazza con capelli e occhi blu, vestita di giacca e gonnella bianchi sopra una maglietta scura che la copriva dalla vita al seno.

<< L'occasione della tua vita, Saeko? >> disse l'uomo bevendo il suo caffè, mentre la donna dietro il balcone stava ascoltando incuriosita.

<< Esatto, Ryo. >> rispose Saeko ansiosa. << E se le cose andranno bene... potrei festeggiare con te>> e gli fece l'occhiolino.

Ryo si eccitò parecchio per quel gesto. << Oh, davvero? Ti farò il tifo per tutto il tempo! >> e cominciò a sbavare.

Un istante dopo un martello su cui scritto 100t si abbatté sulla sua testa spiaccicandolo a terra. A brandirlo era un affasciante ragazza dai capelli rossi, con anche lei un ciuffo sulla testa con pochi capelli che sporgevano in avanti e portava maglia e pantaloni. Era piuttosto furiosa << La smetterai mai con questo atteggiamento da maiale!! >>

<< Ahia... >> si lamentò Ryo con ancora il martello sopra la testa. << Avevo capito che andavi a fare la spesa, Kaori... >>

<< Ma figurati! Sapevo che ne avresti approfittato per venire qui a importunare Miki!! >> rispose Kaori riferendosi alla ragazza che gestiva il bar.

<< E dato che hai trovato anche Saeko era chiaro come il sole cosa avresti fatto, maiale! >>

<< Aiuto... >> rispose Ryo sempre spiaccicato.

Vedendo la scena, le altre due ragazze non trattenero le risate.

<< Grazie per il pensiero, Kaori, ma io e Saeko sappiamo come gestirlo. Dovresti saperlo. >> disse la barista alla rossa.

<< Si, è vero. Però ultimamente sta peggiorando. È più azzeccoso del solito. >> rispose Kaori togliendo il martello.

Ryo si rialzò tramortito con la testa che gli suonava come un tamburo.

<< Cerco solo di entrare più in intimità con le clienti per poter instaurare al volo un rapporto reciproco di fiducia. Mi aiuterebbe meglio nel garantire la loro sicurezza. >> spiegò.

<< Lo so io che intendi per "intimità"!! >> sbraitò Kaori preparandosi a colpirlo di nuovo.

<< No! Per favore, no! >> disse spaventato rifugiandosi dietro il balcone dalla parte di Miki.

Saeko si preparò ad andarsene dopo aver pagato il conto per il suo caffè. << Beh, ragazzi, devo lasciarvi. Il mio più grande successo mi aspetta. >>

Kaori, che era arrivata solo in quel momento, presa dalla curiosità volle saperne di più << Devi salvare un capo di stato? >>

<< Meglio. Catturerò Lupin III. >>

Tutti i presenti, incluso Ryo, rimaserò a bocca aperta.

<< Lupin III? Il più grande ladro del mondo? >> chiese Ryo.

<< Proprio lui. Ha mandato un messaggio al direttore del Museo Nazionale. Cercherà di rubare un kakemono* giunto in città la settimana scorsa. >>

<< Lupin... Mio fratello mi aveva parlato di lui. Pare che non abbia mai fallito. >> disse Kaori dopo una breve riflessione.

Miki rimase in silenzio per la sorpresa.

<< È vero, ma con me non avrà scampo. Sapete perché? Perché, a quanto ho sentito... È esattamente come te, Ryo. >>

<< Cosa? >> chiese Ryo spalancando gli occhi.

<< Nel senso che... >> cominciò a dedurre Kaori basita.

<< Già. Non riesce a stare lontano dalle donne. >>

Kaori guardò un attimo Ryo e prese un momento per elaborare la cosa. << Quindi Ryo ha un gemello criminale? Beh, se sai gestire questo idiota, non avrai di certo problemi con la sua controparte. >> valutò ghigniando.

<< Ehi! Di come me ci sono soltanto io. E se per caso quel tizio ci proverà con te, lo cercherò per sparargli in faccia! >> disse Ryo irritato dall'idea.

Kaori sudò per la sfrontattagine del suo socio "Pallone gonfiato."

<< Beh io vado. La prossima volta brinderemo per la mia promozione. >> chiuse il discorso Saeko uscendo dal locale e andando alla sua macchina, lasciando i suoi amici in attesa di novità.



Dopo qualche minuto di guida, l'ispettore si presentò dal direttore del museo per valutare le precauzioni prese contro Lupin.

<< Si... Sembra abbastanza sicuro, ma ho la sensazione che sia meglio non illudersi. >> disse Saeko dopo aver esaminato tutto.

Un addetto si mise in contatto col direttore << Direttore, è arrivato un ispettore dell'Interpool che chiede di parlarle. >>

<< Fatelo entrare. >> rispose l'uomo.

"L' Interpool? Lupin è più famigerato di quanto pensassi." pensò affascianata la bluetta.

Un attimo dopo si presentò in sala un uomo alto con basette, vestito con un soprabito e con un cappello marrone chiaro in testa. L'uomo tirò fuori un distintivo e lo mostrò al direttore. << Direttore, ispettore Zenigata dell'Interpool. Sono stato incaricato di gestire la sorveglianza della pergamena. >>

Saeko guardò l'uomo in modo sospetto mentre il direttore gli rispose << Mi spiace, ispettore, ma la sorveglianza è già sotto la competenza della presente detective Nogami, figlia del commissario Nogami e nonché la miglior agente del distretto. >>

Zenigata si accorse solo ora della ragazza. Lei cominciò a guardarlo con sicurezza << È arrivato tardi, ispettore. >>

Zenigata non si fece mettere i piedi in testa, e tirò fuori un documento. << Scusi, signorina, ma ho l'autorizzazione del mio superiore su richiesta del prefetto Nogami. >>

Saeko lesse il documento, poi prese in mano il cellulare e si spostò in un altra stanza. Zenigata e il direttore rimasero confusi da quell'atteggiamento.

<< Signore, ha chiesto all'Interpool di mandare uno dei suoi a intralciare la mia sorveglianza? >>

<< Ispettore Nogami, deve rendersi conto che sarà Lupin il ladro con cui avrà a che fare. L'ispettore Zenigata è l'uomo che ha inseguito Lupin in ogni posto dove ha colpito perciò lo conosce meglio di chiunque altro e ho pensato fosse giusto affiancarvelo per facilitare la cattura di quel furfante. >>

<< Ma è sicuro che sia l'uomo adatto? Mi sembra un idiota. >>

<< Nah, è in gamba, anzi, qualche volta è riuscito ad arrestare Lupin. >>

<< Ah si? Beh, non mi sembra abbia fatto un bel lavoro visto che Lupin è ancora libero. >>

<< Ti prego, Saeko... >> cominciò il commissario con tono supplichevole. << C'è la reputazione del nostro distretto in gioco. Se ci facciamo rubare il capolavoro sotto il naso, come idioti, i criminali si sentirebbero stimolati. >>

<< Mh. >> fece la figlia non convinta << Dopo il tuo colloquio con il sindaco immagino gli avrai assicurato che avremo preso Lupin perciò direi che è più la tua faccia che vuoi salvare, giusto, papà? >>

Il commissario sudò per la schiettezza della figlia. << Per favore, tesoro. Cerca di collaborare e ti garantisco la tua promozione. >>

Saeko sospirò << E va bene. Spero per te che l'ispettore sia davvero abile come pensi. >> e chiuse il telefono per ritornare dagli altri.

<< Tutto ok, signorina Nogami? >> le chiese il direttore.

<< Certo. >> e si volto a guardare Zenigata. << D'accordo, ispettore. Sono disposta a collaborare con lei per quest'operazione, però dovrà trattarmi come sua pari e non come una subordinata. Chiaro? >> disse porgendogli la mano e con una faccia che non ammetteva obiezioni.

Zenigata non seppe che dire: quella donna aveva un atteggiamento veramente intimidatorio. << E va bene. >> decise stringendole la mano.

Saeko sorrise soddisfatta. << Allora, mi dica ciò che sa su Lupin. >>



Dopo esseri scambiati le informazioni, i due ispettori riogranizzarono la sorveglianza in maniera talmente serrata che anche le fogne vicine al museo vennero sorvegliante.

Mentre Saeko sorvegliava le entrate, Zenigata sorvegliava la pergamena con una decina di agenti. L'opera era custodita dentro una teca antiproiettile e deposta su una piattaforma mobile che il museo usava per trasferire le espozioni in archivio. Tuttavia Zenigata ha preferito che l'opera fosse rimasta lì in modo che Lupin non potesse entrare negli archivio e rubarlo da lì.

Non mancava molto allo scoccare dell'ora stabilità e Zenigata era teso come un filo. "Questa volta non mi scappi, Lupin."

In quel momento si mise in contatto con lui l'ispettore Saeko tramite un auricolare << Ancora niente, Zenigata. Tutto a posto la sopra? >>

Zenigata si volto verso il dipinto << Niente di strano, Nogami. >> << È sicuro che si presenterà all'ora stabilità? >>

<< Assolutamente si. Lupin è orgoglioso, fa sempre di tutto per mantenere le sue promesse. In ogni caso ho preso ulteriori precauzioni. Non ha scampo. >> disse Zenigata ghignando e chiudendo la comunicazione.

Prima che l'operazione iniziasse, Zenigata aveva pensato di sfruttare il meccanismo di trasferimento delle epsozioni nell'archivio per tendere un ulteriore trappola a Lupin: l'ingresso agli archivi era riservato solo ai due ispettori. Se fosse entrato qualcun altro, avrebbe fatto scattare l'allarme e sigillato il museo. Inoltre era stato aggiunto anche un allarme aggiuntivo nel caso un dipinto fosse stato trasferito nell'archivio facendo scattare anch'esso la reclusione dell'edificio.

"Ahahahah. Sarò io quello che riderà per ultimo questa volta." pensò Zenigata sempre più sicuro del suo successo.

L'ora stabilità era giunta. Ma non succedeva ancora niente. "Fa pure la tua mossa, Lupin. Non cambierà nulla."

Giù, nei piani di sotto, Saeko scoprì qualcosa di insolito nel sistema di sicurezza. << Ispettore, mi sente? Sembra che il sistema di sicurezza sia stato hackerato. >> ma non rispose nessuno.

<< Non dirmi che. >> e si diresse verso i sotterranei.

Zenigata rimase in attesa senza sospettare nulla quando la luce all'improvviso si spense.

<< Ma che cosa?! Riaccendete le luci! >> e subito dopo le luci si riaccesero da sole. Zenigata si voltò verso la pergamena, ma al suo posto vide uno foglio su cui scritto "Bel tentativo, Zazà" e con una faccina sorridente che faceva l'occhiolino. Zenigata conosceva quella faccina fin troppo bene.

<< Lupiiin!!! >>



Nell'archivio, in quel esatto momento, c'era lui. Con la camicia rossa e la cravatta gialla, con i suoi capelli corti e le basette e la sua faccia da scimmia impegnato a mettersi in tasca la pergamena dopo averla riposta in una busta di plastica per conservarne la composizione. Lupin III.

<< Un allarme nel sistema di trasferimento? Bella pensata, paparino. Ma per me ci vuole altro. >> commentò divertito.

<< Muoviti, Lupin. Hai solo pochi minuti. >> gli disse all'auricolare il suo amico e socio, Jigen Daisuke. Aveva effettuato lui l'hackeraggio per permettere al compare di entrare e di rubare la pergamena, ma l'interferenza non sarebbe rimasta attiva al lungo, il sistema si sarebbe riavviato tra breve.

<< Certo. A tra poco. >>

E si preparò a uscire quando senti un coltello sulla sua nuca.

<< Adesso si volti, signor Lupin. Lentamente >> gli disse chi teneva in mano il coltello.

<< Ok, ok, diamoci una calamat... Oh! >> disse Lupin girandosi per poi vedere davanti a sé la speldida Nogami. Era davvero una delle donne più affascinanti che avesse mai visto.

<< Le consiglio di fare il bravo e di arrendersi. Le conviene. >> disse la ragazza guardando bene il ladro in faccia per studiarne le intenzioni.

<< Beh, signorina. Ognuno ha il suo mestiere, e io ci tengo a rispettare il mio così come lei con il suo, mi pare. >> ripose Lupin calmo e sicuro guardandola nel volto, ignorando completamente il resto.

<< Non ci provi con me, Lupin. Ho conosciuto mille uomini come lei, ma nessuno l'ha mai spuntata con me. >> ribatté Saeko sorridendo sicura. << Oh, non ne dubito. Ma io sono unico nel mio genere. In ogni caratteristica. >>

<< Beh, se si riferisce alla sua faccia da scimmia non ho dubbi. Anche se le sue basette sono le stesse di Zenigata. >>

<< Ihihihih! Anche per questo è il mio "paparino". Ma, se vuole, lei può essere la mia "mammina". Ne sarei molto felice. >>

Saeko decise di darci un taglio e ammanettò la mano di Lupin << La conversazione è divertente, ma ora basta. È stato bravo a neutralizzare il sistema di sorveglianza, ma tra poco lei si ritroverà rinchiuso nel museo e c'è un esercito di poliziotti che la aspetta fuori. Perciò mi restituisca la pergamena e si arrenda. Per favore. >> e gli fece l'occhiolino. Cercava di manipolarlo nello stesso modo che usa con Ryo.

<< Va bene. Se me lo chiede così. >> fece Lupin porgendo l'altra mano per farsi ammanettare del tutto.

Una volta fatto, Saeko si avvicinò a lui per perquisirlo. Ma prima che potesse toccarlo, Lupin le chiese con voce sensibile << Potrei esprimere un ultimo desiderio? >>

Saeko tornò a guardarlo per sentire cosa voleva... e subito dopo si ritrovo le labbra di Lupin sulla sue. Durante quel bacio inaspettato in cui Lupin ci mise passione, la detective rimase invece spiazzata, tuttavia fece passare qualche momento per poi tirargli un calcio nei testicoli.

<< Ahiahaihiahi!! >> fece Lupin inginocchiato a stringersi i suoi gioielli.

<< La prossima volta te le taglio, screanzato! >> lo minacciò Saeko irritata.

<< Scusa... ma non ho resistito. Sei irresistibile . >> disse Lupin mostrandole le mani libere. Saeko guardò allora per terra e vide una coppia di mani finte con le sue manette. Subito dopo le mani esplosero generando una cortina fumogena.

<< Spero di vederti ancora, chéri. >> le disse infine correndo fuori dall'archivio.

Mentre lo guardava scappare ancora dolorante ai paesi bassi, Saeko assunse un espressione affascinata. Quell'uomo aveva un atteggiamento come Ryo, però era di certo più astuto e più diretto in un certo senso.

Dopo una veloce corsa, Lupin arrivò nell'atrio ma si trovò davanti uno squadrone di poliziotti con le armi puntate verso l'ingresso.

<< Wow. "Mammina" non scherzava. >> commentò il ladro per niente preoccupato.

<< Ahahahah! >> risuonò una risata alle sue spalle.

Lupin si voltò e vide Zenigata con un altro squadrone dietro di lui. << Non hai scampo, Lupin. >>

<< Zazà. Diventi sempre più bravo, complimenti. Un giorno foooorse potresti riuscire a prendermi. Uhuhuh. >> gli disse Lupin beffardo.

<< Smettila con le tue spacconate! Tra poco il sistema tornerà operativo e a quel punto non avrai scampo. Non riuscirai a superare i miei agenti in tempo. >> ribatté l'ispettore tirando fuori le sue manette.

<< Beh, non hai torto. Le pattuglie, i cecchini, gli uomini nelle fogne. Pare che stavolta sia davvero fregato. Ihihih. Ma... >> Zazà è i suoi si tenero pronti.

<< Non hai previsto il cambio di stagione. Sai? A certe persone... viene da grattarsi. >> e il sistema antincendio si azionò da solo, però non fece uscire acqua, ma uno strano liquido incolore... Che causava un tremendo formicolio a contatto con la pelle umana penetrando attraverso i vestiti. Tutti gli agenti dell'atrio cominciarono a grattarsi, incluso Zenigata, ma Lupin invece non sentiva nessun prurito. << Estratto di panace di mategazza. Gran bella cosa la natura, non trovi, Zazà? Fortuna che io ho fatto il "vaccino". Uhuhuhuh! >>

All'esterno dell'edificio in quello stesso momento un idrovolante sorvolò la zona e gettò sugli agenti all'ingresso e sui tetti lo stesso liquido, facendo grattare tutti quanti. Il pilota del veicolo era Jigen in persona. Come al solito, Lupin aveva preparato tutto in anticipo.

Nonostante il prurito, Zazà non volle demordere e si lanciò contro Lupin. << Neanche la peste mi impedirà di arrestarti! >> urlò con le manette in una mano grattandosi con'altra.

<< Accidenti, Zazà. Sei fatto di metallo. >> rispose Lupin uscendo dalla soglia per poi girarsi verso l'ispettore che stava per cogliere l'occasione.

<< Ti ho preso!! >> e si buttò in avanti. Ma al posto della porta trovò invece una parete metalica su cui sbatte la faccia mentre un allarme cominciò a suonare. Il sistema di sicurezza era tornato operativo e l'allarme che Zenigata stesso aveva fatto installare si era attivato chiudendo tutto.

<< Dannazione. >> fece l'ispettore scoraggiato con la faccia verso il muro continuando a grattarsi la schiena.

<< Ihihihihih! Ti manderò un bravo dermatologo, Zazà! Alla prossima! >> lo salutò Lupin prendendo una scala a corda calata dall'aereo di Jigen che si diresse poi lontano dalla zona.

In quel momento entrò nell'atrio Saeko che si avvicinò a Zenigata. << Ispettore. >>

L'uomo si voltò subito verso la ragazza senza smettere di grattarsi. << Me l'ha fatta di nuovo! >>

Vedendo grattarsi lui e i suoi uomini in quel modo alla detective scappò una risatina.

<< È davvero degno della sua fama. È riuscito a ingannare anche me. >> disse ammirata. << Però... >> fece poi tirando fuori dalla schiena la pellicola di plastica con dentro il kakemono. << Io ho ricambiato il favore. >>

Zenigata rimase impressionato. Quella donna aveva fregato il mallopo al più grande ladro del mondo sotto il suo naso. "Questa ragazza è più in gamba di quanto pensassi."

<< Forse non otterrò la promozione però ho la soddisfazione di avergli mandato all'aria il colpo >> commentò fiera Saeko.

<< Le voglio assicurare una cosa, Zenigata. Se Lupin ritornerà ancora a Tokyo può contare su di me per prenderlo. E la prossima volta sarò pronta. >>

Zenigata ora era confuso. Saeko sembrava un po' troppo interessata a Lupin. Non l'avrà mica incantata col suo stile? Nah. Una cosa che aveva capito subito è che Saeko era una che prendeva sul serio il suo lavoro e se diceva che avrebbe fatto del suo meglio per prendere Lupin era sicuramente così.

<< Sarà un piacere, ispettore Saeko. Ma ora mi serve qualcosa... >>

<< Si, mi dica. >>

<< Mi faccia togliere subito questa schifezza di dosso! Questo prurito mi sta facendo impazzire! >>

Saeko reagì con una faccia allibita << Oh, ma certo... >>



Con l'idrovolante impostato su pilota automatico, Lupin e Jigen stavano tornando al loro nascondiglio.

<< Ebbene, Lupin? Tutto liscio? >>

<< Ovviamente, Jigen. Questa volta, però, Zazà non era solo. C'era un altro ispettore ad assisterlo. E lasciamelo dire: vorrei tanto fosse lei a perseguitarmi. È la poliziotta più bella che abbia mai visto in vita mia. >> rispose l'amico sognante.

<< Una donna? Oh fantastico. >> reagì Jigen seccato. << Bando alle ciance. lo hai preso quel kakemono? >>

<< Ma certo. Eccolo qui. >> e tiro fuori un documento. Ma non era la pergamena, era un banalissimo foglio bianco delle stesse dimensioni. Lupin rimase incredulo come Jigen. Ma poi Lupin capì cos'era successo. << Mi ha fregato. >>

<< Chi? L'altro ispettore? Come ha fatto? >>

<< Beh ecco... >> fece Lupin imbarazzato. << Ho voluto farci amicizia, ma lei è stata più furba di me. >>

<< Farci amicizia?! Vorrai dire che ci hai flertato. >> realizzò Jigen nuovamente seccato.

<< Beh... Solo qualche parolina... >>

<< E avete chiaccherato così vicino da farti fregare il disegno sotto il naso? >> Jigen aveva un presentimento.

<< Emh... Lascia stare, Jigen. Per fortuna ho preso una precauzione. >> e si tolse dalla cravatta una specie di microspia.

<< Sei riuscito a fotografarlo. Allora ti serviva solo l'immagine. >> commentò il pistolero.

<< Ovviamente. Ho sentito dire da Fujiko che quel kakemono conteneva un indizio per trovare un tesoro misterioso che riguarda la famiglia imperiale. La pergamena era stata perduta un secolo prima della caduta dell'impero giapponese nel 1945, ma poi venne ritrovata di recente nella rovina di un antica residenza imperiale e così, quando ho saputo del trasferimento al museo, ho colto l'occasione. >> spiegò Lupin.

<< E lei è sicura di questo? Non sarà un altra delle sue fregature? >>

<< Ma no, tranquillo. È proprio per saperne di più che è rimasta infiltrata al Palazzo Imperiale nell'ultimo periodo. >>

<< Bah. Hai idea di che si tratti questo tesoro segreto? >>

<< Assolutamente no. >> e guardò la microspia << Ecco perché sono ansioso di trovarlo. >>



*un kakemono è un ritratto giapponese su pergamena di seta e carta di riso

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Gli imperiali ***


Il giorno seguente al colpo al museo, Lupin stava esaminando in una modesta casetta fuori città, in un boschetto, le foto della pergamena per scoprire l'indizio che lo avrebbe condotto al misterioso tesoro dell'impero nipponico. Jigen si stava facendo una sigaretta mentre lo osservava.

<< Sei sicuro di avere ciò che serve? >>

<< Certo. Più che sicuro. Peccato che Goemon non abbia voluto partecipare. Questa è l'occasione di una vita. >>

<< Ah, lo conosci. Il suo orgoglio di samurai non gli permette di recare insulto all'imperatore. Al contrario di te, ovviamente. >>

<< Ihihih. Per fortuna che io sono un ladro, no? >>

<< Mh... Allora, cosa può dirci il kakemono? >>

<< Dunque... >> fece Lupin esaminando le foto della pergamena a fondo.

<< Fujiko mi ha detto che la pergamena venne disegnata verso la fine del 500 su richiesta dell'imperatore di quel tempo, Go-Yozei, per commemorare una vittoria su un gruppo che, si racconta, avesse cercato di rovesciare l'impero da secoli. Ho scoperto che l'artista della pergamena era amico di un uomo ingiustamente giustiziato e, non potendo vendicarsi dell'imperatore, decise di lasciare un segno in modo che il tesoro segreto venisse ritrovato per poter così reclamare vendetta verso l'impero. >> rispose Lupin davanti al portatile su cui controllava le foto della pergamena che era riuscito a scattare con ottima precisione in ogni angolo prima che venisse recuperata da Saeko. L'immagine raffigurava il giovane imperatore di quel tempo, Go-Yozei, che si ergeva vittorioso sui suoi nemici, mentre il sole emergeva alle sue spalle per segnare un nuovo inizio per l'impero.

<< E sei sicuro che ti bastino le immagini per scoprire questo indizio? Non sarebbe stato meglio esaminare il disegno a fondo, se solo non ti fossi distratto con il nuovo ispettore? >> chiese Jigen incrocciando le braccia, sempre sospettoso su cosa avesse combinato Lupin con quella donna.

Lupin sudò un attimo per l'imbarazzo. << Nah, mi bastava solo l'immagine. Non fatti ingannare dai film, tutte le opere d'arte di quel periodo nascondevano segreti in piena vista. Basta avere l'occhio buono, come il sottoscritto. >> e aguzzò la vista.

Per qualche minuto non notò niente di insolito nel disegno. Ma ad un tratto "Un momento. Cos'è quella cosa sulla cornice?" ingrandendo l'immagine, il ladro notò che in cima al foglio, nella parte intorno al ritratto, che era cosparsa da numerosi segni da decorazione, c'era qualcosa non dissimile da una lettera.

<< Hai trovato qualcosa? >> chiese Jigen accorgendosi dell'intuizione dell'amico.

<< Penso di sì: In cima alla cornice c'è qualcosa che sembra quasi una lettera, se non fosse per i segni decorativi intrecciati ad essa. Mh. Vediamo un po'. >> e fece una copia della presunta lettera, trasferendola in un software di modifica. Dopo aver cancellato i segni d'impiccio, Lupin scoprì che aveva ragione.

<< Wow. Notevole. Il nostro pittore ha nascosto il messaggio nella cornice e ha camuffato, con grande precisione, le lettere in modo da farle sembrare schizzi decorativi. Davvero astuto. Non dovrò far altro che correggere le altre lettere. Mi ci vorrà un po' di tempo perciò, Jigen, prenditela pure comoda se vuoi. >> disse Lupin sorridendo esaltato.

Jigen accolse la proposta << Va bene, quando hai finito chiamami. >> e se ne andò fuori a fare tiro al bersaglio mentre il suo socio continuava la decriptazione.



In città, intanto, Saeko era andata a raccontare del suo incontro con Lupin a Ryo e Kaori nel loro appartamento.

<< Stai dicendo che questo ladro sarebbe uguale a me, ma più intelligente? >> chiese Ryo offeso da un paragone appena fatto dalla poliziotta.

<< Diciamo che sa stare concentrato quando lavora. >> rispose Saeko.

<< Ehi! Anch'io so essere professionale! >>

<< Si, come no. >> lo prese in giro Kaori.

<< Dico davvero. Quante volte ho salvato la cliente nonostante fosse una donna da sballo? >> le si rivolse Ryo.

<< Oh, si, è vero, ma, se il cattivo era una altra donna da sballo, tu saresti morto da un pezzo. >> ribatté Kaori.

<< In effetti. >> si intromise Saeko in pieno accordo.

Ryo ci pensò un momento poi tiro fuori la risposta << Una donna da sballo non ha ragioni per essere cattiva. Se mi imbatessi in una criminale così, cercherei di farle capire come è giusto che si debbano fare le cose. >>

Kaori e Saeko la trovarono una scusa patetica. Magari con una criminale da poco era possibile ma, con una con l'animo nero come l'inferno, no.

<< Beh. Se non ti farai ammazzare da una del genere, ti crederò. >> disse Kaori concedendo il beneficio del dubbio. << Sappi però che in quel momento io non ti corprirò le spalle. >>

<< Oh ma dai. È impossibile uccidermi. Dovresti saperlo ormai. >> rispose Ryo sicuro di sé.

<< Ad ogni modo, Saeko. >> cambiò poi argomento. << Dato che Lupin ha fallito il colpo, pensi che ritornerà per riprendersi il kakemono? >>

<< È possibile. Ma non so se riuscirebbe a farcela. Questa mattina si è presentato al commissariato il consigliere Mishima della Dieta per prendere in custodia la pergamena. >>

La notizia fu piuttosto insolita.

<< Un membro della Dieta nazionale si è disturbato a prendere in custodia un opera d'arte ritrovata da poco? >> chiese Ryo incuriosito.

<< Non ve lo avevo detto, ma era lui ad averne reclamato la proprietà in quanto discendente diretto dell'artista del kakemono. È lui che lo aveva prestato al museo. Probabilmente per accrescere la sua reputazione. Avrebbe dovuto rimanere in mostra al museo solo per oggi e poi sarebbe stato trasferito alla sua tenuta . >> spiegò Saeko.

<< Wow. >> commentò Kaori. << Se Lupin è così audace da provocare addirittura la Dieta Nazionale, allora è davvero pazzo. >>

Ryo invece cominciò a provare interesse per Lupin. Se si fosse scontrato con lui sarebbe stato duro da gestire.

<< Beh, Saeko, se vuoi che ti diamo una mano a catturare Lupin, la prossima volta che tornerà, io sarò lieto di aiutarti. Mi piacerebbe proprio confrontarmi con lui di persona e scoprire chi di noi è il migliore. >> propose convinto di poter battere Lupin.

<< Scusa, Ryo. Ma Lupin mi ha insultato, perciò voglio avere io l'onore di sbatterlo dentro. >>

<< In che senso ti ha insultato? >> chiese Ryo assumendo un espressione sconvolta. << Ci ha provato con te?! >>

Saeko si imbarazzò un momento, ripensando a quando il ladro l'aveva baciata, ma decise di tenere questo dettaglio per sé, altrimenti Ryo le avrebbe rubato l'occasione. << Ha cercato di baciarmi. >>

Kaori e Ryo rimasero di stucco sentendo questo. Lupin era proprio uguale a Ryo in fatto di donne.

<< Ma non ci è riuscito, vero? Tu mi devi un mucchio di sesso e se scopro che qualcun'altro è riuscito addirittura a baciarti, io lo ammazzo! >> Ryo era proprio irritato.

"Oh magari non vuoi sembrare lo sfigato che in realtà sei." pensò Kaori guardando Ryo basita.

<< Ovviamente no. Ne tu, ne nessuno, deve permettersi di farlo. O conoscerà il mio lato peggiore e ti assicuro che è inquietante. >> rispose Saeko assumendo un espressione raccapricciante.

Ryo si spaventò assai nel vederla fare quella faccia. "Se voglio che mi ripaghi, mi converrà trattarla coi guanti." pensò sudando freddo.

"Quasi, quasi, mi spiace per Lupin." pensò invece Kaori con un sorrisetto basito.

Il cellulare della poliziotta in quel momento squillò.

<< Si... Si... Ok. Arrivo. >> e riattaccò << Scusate ma devo tornare alla centrale. A presto. >> e uscì dall'appartamento.

Kaori la salutò spensierata, mentre Ryo cominciava ad essere davvero stufo dei paragoni tra lui e Lupin. Se andava avanti così, sarebbe finita che Lupin gli avrebbe rubato la faccia come latin lover e non lo avrebbe tollerato.



Più tardi, in ufficio, Saeko ricevette da suo padre la notizia che il consigliere avrebbe messo una buona parola su di lei per essersi fatta scappare Lupin come ricompensa per aver recuperato il kakemono.

<< Tuttavia, niente promozione, vero? >>

<< Beh, diciamo che hai fatto un passo avanti, ma conoscevi le condizioni. Mi spiace. >> rispose desolato il prefetto.

Saeko non sembrò tanto sorpresa, ma preferì non parlarne << Quando quel ladro si rifarà vivo, non avrà scampo. >>

<< Se può farti sentire più sicura, l'ispettore Zenigata ha deciso di rimanere in città. Nonostante la lavata di capo dei suoi superiori, gli hanno comunque lasciato carta bianca. Pare che siano molto fiduciosi delle sue capacità. >>

Saeko non ne fu così convinta, dopo l'umiliazione che gli ha fatto Lupin. << Di certo lo conosce bene Lupin, dopo tutti questi anni in cui gli da la caccia. Dato che non sappiamo, per certo, cosa farà ora Lupin, credo che andrò a fare due chiacchere con l'ispettore. >> e si apprestò a dandarsene

<< Conto su di te, tesoro. >>

<< Ehi, e poi dici a me di essere professionale al lavoro. >> disse imbarazzata uscendo.

<< Scusi, ispettore. >>



Come aveva detto il capo Nogami, Zenigata era rimasto in città e, in quel momento, era seduto su una panchina di un parco a riflettere sugli ultimi eventi. "Lupin sapeva di certo che quel kakemono era di proprietà del consigliere Mishima. So bene che gli piacciono le sfide, ma, rischiare di provocare così un membro della Dieta, è un po' troppo avventato. A meno che... Non ci sia sotto qualcos'altro. Mh. Qualunque cosa sia, ha a che fare con la pergamena, perciò è probabile che tornerà a recuperarla. Tuttavia, il consigliere l'ha fatta chiudere nella sua camera blindata e nessuno sa dove si trovi. E se per caso non gli fosse servito il kakemono? A parte gli imperiali, me, l'ispettore Nogami e il direttore del museo, nessuno lo aveva mai visto. Forse sta cercando un tesoro più prezioso. Ma cosa potrebbe essere? Mh... Ora che ci penso il disegno raffigurava il trionfo di un imperatore su dei nemici misteriosi. Che abbia a che fare con gli imperiali?"

<< Buongiorno, Zenigata. >> lo richiamò nella realtà Saeko apparendongli davanti lui, cogliendolo di sorpresa.

<< Ispettore Nogami! Non mi aspettavo di rivederla. >>

<< Ho saputo che si trovava qui e vorrei fare due chiacchiere con lei, se non le spiace. >> disse la ragazza sorridendo.

<< Davvero? Dopo l'umiliazione che ho subito, pensavo che mi avrebbe ignorato. >>

<< Cosa? Oh no, ispettore, no. Insomma ammetto che è stato buffo vederla grattarsi in quel modo, ma, considerando la sua esperienza con Lupin, non è il caso di dire che sia un buffone. >>

<< La ringrazio per la sua onestà. Se posso ricambiare, anche lei mi sembra davvero una persona in gamba dato che è riuscita a fregare la pergamena sotto il naso di Lupin. Anche se lui perde sempre la testa con le donne. >>

<< Cosa vuole insinuare? >> fece Saeko offesa.

<< No, niente, non mi fraintenda. >> reagì Zenigata, agitando in avanti le mani.

<< Ahahah. Scherzavo. >> disse Saeko cambiando subito tono.

<< Mi ero già informata su Lupin. Sapevo che sarebbe stato facile. >>

<< Wow. Ci ero quasi cascato. >> rispose Zenigata ridacchiando a sua volta. Stavano prendendo confidenza.

<< Posso sedermi? >>

<< Certo. >> e la donna gli si sedette accanto. << Voleva chiedermi qualcosa, ispettore Nogami? >>

<< Per favore, diamoci del tu e chiamami Saeko. >>

<< D'accordo. >>

Saeko cominciò il colloquio. << Sii sincero, secondo te, Lupin tornerà a riprendersi il kakemono? Ho sentito dire che non ama i conti in sospeso. Te lo sto chiedendo perché ho bisogno di sapere come devo comportarmi nei suoi confronti. >>

Zenigata comprese che anche lei aveva qualche sospetto, e che aveva anche un buon senso di iniziativa. Una qualità davvero notevole per un ispettore che si rispetti << Ci ho riflettuto bene anch'io, ma ho la sensazione che non lo farà. >>

<< Per quale motivo? >> chiese Saeko più interessata.

<< Conosco Lupin meglio di chiunque altro. È chiaro che sapeva già che la pergamena era del consigliere. E so per certo che non rischierebbe mai di provocare un membro della Dieta giapponese, se non avesse un motivo preciso. Di solito prende di mira persone con poteri minori, ma mettersi contro la Dieta potrebbe peggiorare la sua posizione di ricercato. e gli metterebbe addosso troppe attenzioni. Secondo me non voleva impadronirsi del kakemono. Credo che volesse solo vederlo. Come sai, pochissime persone sono riuscite a farlo. >>

<< Infatti. A parte noi due, il direttore, gli studiosi che lo hanno ritrovato, e la famiglia imperiale, nessuno lo aveva visto. E allora? >>

Zenigata abbassò il suo cappello ancor più verso la fronte << Credo che il suo vero obiettivo sia qualcos'altro. Forse un tesoro. >>

<< Un tesoro? >>

<< Si. In tutti questi anni, mi è capitato spesso di imbattermi in una sorta di sue ricerche, dopo che aveva portato a segno un colpo. In quelle situazioni ha sempre corso rischi tremendi. Ecco perché ho la sensazione che questo possa essere l'inizio di una sua nuova ricerca. >>

Saeko si mise a elaborare subito quest'ipotesi. << Sei sicuro di quello che dici? Potresti sbagliare. >>

<< Il mio intuito non mi tradisce mai in questi casi. >> rispose Zenigata convinto.

Saeko era ancora un po' incerta, ma volle provare a dargli retta << Quindi non gli resta che fare il prossimo passo. Dove pensi che potrebbe colpire ora? >>

Zenigata mise insieme i tasselli delle sue deduzioni e giunse a una conclusione << Se ho ragione, potrebbe farsi vivo al Palazzo Imperiale. >>

Saeko rimase di stucco << Credi che voglia derubare la famiglia imperiale? >>

<< Penso di si. Come avrai saputo, il kakemono era stato disegnato su richiesta dell'imperatore del periodo, e raffigurava il suo trionfo su dei nemici sconosciuti, e, come hai detto tu, era stato mostrato agli imperiali prima che il consigliere lo prestasse al museo, vero? >>

<< Esatto. >>

<< Allora è plausibile che l'obiettivo sia qualcosa che ha a che fare con loro. Ho controllato i rapporti degli studiosi che hanno ritrovato la pergamena: la scena raffigurata nel disegno non rientrava in nessun evento storico ufficialmente conosciuto e, perciò, l'hanno classificato come una folklore diffusa dall'imperatore di quel tempo per intimidire i suoi nemici. Ma ci sono tanti segreti sulla storia della famiglia imperiale, e Lupin ama i segreti. >> la sua espressione era irremovibile.

Saeko non sapeva cosa pensare. Lupin le aveva dato l'impressione di essere di certo un tipo in gamba, e che ora stesse per intraprendere una caccia al tesoro le sembrava un po' ridicolo. Ma Zenigata sembrava fermamente convinto della sua ipotesi e, in un certo senso, sentiva che poteva avere ragione.

<< Ok, diciamo che hai ragione, cosa vuoi fare? Presentarti a palazzo per prestare sorveglianza? >>

<< Se potessi, lo farei. Ma non posso farlo solo in base a una sensazione. La Guardia Imperiale controlla rigidamente l'edificio, e non accetterebbero un ulteriore supporto senza un motivo valido. >>

Saeko assunse un espressione da furbastra. << Forse posso riuscire a farti entrare, ispettore. >>

<< Cosa? Tu? E come... >>

<< Fidati, so come entrare in qualunque posto. >> disse incrociando le braccia e ghigniando.

Zenigata era ora un po' confuso << D'accordo, ma... Perché vorresti aiutarmi? >>

<< Perché mi avevano promesso una promozione, se fossi riuscita a prendere Lupin. Dato che mi è sfuggito... Voglio un altra occasione. E, con il tuo aiuto, posso averla di certo. >>

Zenigata ora la guardò incerto << Beh, allora hai intuito giusto. Ma ricorda solo una cosa: soltanto io ho l'esperienza necessaria per prenderlo. >>

Saeko si alzò in piedi e guardò spavalda l'ispettore << Immaginavo che avresti detto così. Perciò ti propongo un accordo: io ti do il sostegno che ti servirà e, una volta che Lupin sarà preso, ci divideremo il merito in equal misura. Così tu realizzi il tuo sogno, e io sarò promossa. D'accordo? >>

Zenigata si alzò a sua volta, fiutando una fregatura << Altrimenti mi lasci indietro? >>

<< Oh si. Ricordati che sono riuscita quasi a prenderlo, perciò hai bisogno di me per avere più possibilità di riuscita. E se non mi vorrai tra i piedi, ti assicuro che ti renderò la "caccia" in città molto difficile. >> e nell'ultima cosa era seria e glaciale. Zenigata rimase impiettrito da quanto era spietata quella ragazza.

<< Siamo soci? >> chiese porgendogli la mano e tornando a sorridere, ma con complicità stavolta.

L'ispettore comprese che quella donna era davvero una che non molava mai, e il suo atteggiamento suscitava soggezione. Si sarebbe rivelata di certo una partner formidabile. Perciò ricambiò il sorriso e le strinse la mano << Siamo soci. >>



In quel momento, proprio al Palazzo Imperiale, all'interno di una specie di ufficio, c'era una donna molto avvenente in ogni punto, impegnata a chattare al computer con qualcuno.

"Mh. Mi sembra di ricordarmi qualcosa a riguardo." pensò dopo aver letto l'ultimo messaggio.

"Sì, mi fa pensare a quella storia di cui mi ha parlato Anika. Se le cose sono davvero collegate allora... ." e digitò la risposta.

Qualche secondo dopo, il tipo dall'altra parte digitò in riposta "Grazie, chéri. Cosa farei senza di te? A presto" con una faccina che dava un bacio. La chat venne chiusa.

La donna fece un sorriso malizioso e si stiracchiò sulla sedia immaginando ciò che sarebbe successo. Era niente di meno che Fujiko Mine, vestita con un abito da impiegata, con una parrucca di un colore e di un taglio diverso dai suoi capelli naturali e con delle lenti a contatto colorate. Aveva appena chattato con Lupin, su un canale criptato, dall'ufficio in cui era riuscita a infiltrarsi come segretaria nell'ultimo periodo. All'inzio aveva intenzione di rubare qualche tesoro dal palazzo imperiale, attendendo l'occasione buona ma, dopo aver scoperto la storia del tesoro segreto dell'imperatore, aveva chiesto assistenza a Lupin per poterlo trovare e poi spartirsi il bottino tra loro. O almeno così aveva fatto credere a Lupin.

"Wow. Tutti questi mesi sotto copertura come segretaria del primo ministro sono stati estenuanti, ma tra non molto... Mi godrò una meritata vacanza con il tesoro in pugno." pensò la donna immaginando l'evento.

<< Signorina Okada. >> la chiamò ad un tratto una guardia di sicurezza, facendola tornare coi piedi per terra.

<< Ma dico. Non sa bussare? >> disse Fujiko indignata.

<< Chiedo scusa. Ma il ministro Yamamoto chiede di lei. >>

<< Oh, certo vado subito. >> rispose uscendo poi dall'ufficio insieme all'uomo.

Pochi minuti dopo, Fujiko fu davanti a un uomo elegante con capelli neri, corti, e un pizzetto intorno alla bocca. << Mi voleva, ministro? >> chiese Fujiko chinadosi rispettosamente.

Il ministro Oniji Yamamoto era un rispettato membro della famiglia, figlio dell'imperatore, venerato dalla città per campagne di beneficenza, sostegno ambientale... insomma era uno che si meritava la stima di tutti. Non per niente la Dieta Nazionale lo aveva designato alla carica di primo ministro con il pieno consenso dell'imperatore suo padre.

<< Signorina Okada, volevo chiederle se era disposta ad accompagnare Anika per il suo incontro alla Riverside School di dopodomani. L'avrei accompagnata io, ma quel giorno ho una conferenza a cui non posso mancare. >>

<< Ma certo, ministro, sarà un piacere. >>

Yamamoto si sentì sollevato << La ringrazio. Sa com'è mia figlia, ha bisogno di supporto per esprimere quello che pensa. E considerando il rapporto di reciproca fiducia che ha ottenuto con lei fin da quando è stata assunta, non avrei saputo a chi altro rivolgermi. >>

<< Grazie, ministro. Posso essere franca con lei al riguardo? >> fece Fujiko pensando ad Anika.

<< Si, certo. >>

<< Da quando la conosco, ho capito che Anika è una ragazza davvero in gamba e che ha un enorme rispetto per la vostra famiglia. Certo, è timida quando deve mettersi in mostra, ma secondo me le succede perché teme le opinioni che la gente potrebbe farsi di lei. Penso che le farebbe bene se lei, da padre, la incoraggiasse a essere solo se stessa. In questo modo la sua autostima aumenterebbe e si dimostrerebbe, in futuro, un imperiale coi fiocchi. >>

Sentendo questo discorso, Yamamoto ripensò a sua moglie, la madre di Anika, morta per un tumore qualche anno prima. Di solito glieli faceva lei discorsi simili. Erano molto uniti, avevano condiviso tanti momenti felici tra loro, ma, dopo la morte di ella, Anika cominciò a essere distante dal padre. Fino a che non ha incontrato Fujiko che era riuscita a entrarle in simpatia e a farla tornare a vivere, malgrado le pressioni che la intimidivano essendo una imperiale e la figlia di un uomo tanto rispettato.

Yamamoto sorrise << Credo che lo farò. Grazie, signorina Okada. Può andare. >>

<< Buona giornata, signore. >> e Fujiko se andò pensando nel corridoio "Certo, però, il ministro potrebbe arrivarci da solo a queste cose se si fermasse un attimo a riflettere. Anika è davvero intraprendente quando dimentica i suoi doveri da imperiale... In fondo mi dispiacera doverla salutare quando avrò ottenuto il mio bottino. Pazienza."



Lupin, nel suo nascondiglio, aveva chiamato Jigen una volta chiusa la chat con Fujiko.

<< Allora, Lupin? >>

<< Ecco qui. >> e gli porse la decriptazione del testo. Jigen lesse:" Il trionfo più fiero dell'imperatore sta nella fenice oscura. La fenice rimarrà nell'impero in attesa di rinascere per riplasmare il mondo."

<< Che significa? >> chiese una volta finito.

<< Ho appena finito una chat con Fujiko. Mi ha mandato un file riguardo una storia riservata dell'impero. Pare che l'imperatore Go-Yozei, dopo la sua vittoria sui suoi nemici sconosciuti, avesse ottenuto come trofeo un medaglione di ossidiana su cui è raffigurata una fenice che riemerge dalle sue ceneri. Sembra che nel 1868, quando l'imperatore Mutsuhito si trasferì con la famiglia a Tokyo dal palazzo di Kyoto, abbia portato quel medaglione con sé e lo abbia nascosto nel attuale palazzo imperiale, in un luogo di cui ha parlato solamente coi parenti più fidati per preservarne la custodia di generazione in generazione. >> raccontò Lupin con molta precisione.

<< Mh. Beh, questo non aiuta. La zona del Palazzo Imperiale è molto vasta, ci sono giardini ed edifici ovunque, e ben sorvegliati. Sarà come cercare un ago in un pagliaio. >> ribadì Jigen.

<< È vero, ma, per fortuna, Fujiko ha scoperto dove si trova e come possiamo prenderlo. >>

<< Davvero? >>

<< Eh già. A quanto pare, la mia adorata, è entrata nelle grazie del primo ministro, Yamamoto e della sua giovane figlia, Anika, ottenendo la piena fiducia di quest'ultima. La ragazza le ha raccontato spesso storie di una porta segreta, in cui è rinchiuso un mostro talmente temuto da secoli dagli imperatori poiché, se liberato, avrebbe scatenato la fine del mondo e il dominio del male. >>

<< Wow. Sembra una storia dell'orrore per campeggiatori. >> commentò Jigen.

<< Già. Infatti lei pensa che fosse solo una storia che suo padre le raccontava fin da piccola per aiutarla a diventare un ottimo membro della famiglia. Fujiko ha scoperto anche che questa cosidetta "porta segreta" sarebbe situata nell' edificio dei consigli privati dell'imperatore e che, la chiave per aprirla, sia in possesso del primo ministro in persona, custodita nella sua cassaforte. >>

<< Aspetta. Vuoi davvero intrufolarti nel palazzo? >> adesso Jigen era un po' incerto.

<< Ma certo. Lo sai che mi piacciono le caccie ai tesori. Per evitare che Fujiko resti compromessa, farò una bella intrusione a sorpresa. >>

<< A me sembra una follia. Già hai rischiato grosso facendo quasi incazzare quel consigliere della Dieta e ora ripeti la cosa con gli imperiali? >>

<< Oh, dai, amico. Abbiamo fatto di peggio. Inoltre io ho sempre paparino che veglia su di me. Non permetterebbe mai che venga ucciso, mi vuole troppo bene. Uhuhuh. >>

<< Bah. >> fece Jigen scettico. << E va bene, ti darò una mano. Spero davvero che ne valga la pena. Sono stufo di rischiare tanto per nulla. >>

<< Sai come si dice. Mettici te stesso e alla fine sarai ricompensato. >>

<< Si... se per "ricompensato" non intendi "finire ammazzato". >> Lupin si mise a ridere di nuovo, e chiuse il computer

<< Perfetto. Mettiamoci al lavoro. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La porta segreta ***


Era pomeriggio e, nel palazzo imperiale, in un appartamento, una ragazzina di circa 16 anni, con fisico snello, occhi blu scuri e capelli bruno scuro uniti a coda di cavallo, era immersa nei suoi pensieri in una posizione fetale su di un divano.

Un uomo entrò nella stanza e la salutò << Ciao, Anika. Com'è andata oggi? >>

<< Niente di speciale, papà. >> era il ministro Yamamoto.

<< Ti sei divertita stamani con la signorina Okada? Ho saputo che avete esplorato i giardini orientali. >>

<< Si, lei ha un bel temperamento. Sa rendere tutto esaltante. >>

<< Mi fa piacere. >> e si sedette accanto a lei.

Giunse un momento di silenzio in cui la ragazza tornò a essere pensierosa. << Sei preoccupata per dopodomani, tesoro? >>

Anika non rispose.

<< Senti, mi dispiace se non sono stato molto presente, ma ho dei doveri come membro della famiglia. Devo assicurarmi che prenda le decisioni giuste per garantire tempi di serenità alla nostra nazione. Un giorno toccherà a te farlo. >>

Sentendo della famiglia, Anika reagì << Papà, io rispetto molto la nostra famiglia, però a volte vorrei vivere come una persona normale. Vivere spensierata, fare cose che mi piacciono. Cosa c'è di male a essere come gli altri? >>

Oniji la ascoltò in silenzio e poi, ripensando al discorso di Fujiko, rispose << Tu hai il diritto di essere come vuoi. Io voglio solo che tu sia felice e sicura di te stessa. Ma devi comprendere che, come imperiali, la gente cerca di vedere in noi un esempio da seguire. Senza di esso finirebbero per farsi del male tra loro in cerca di potere, e questo potrebbe creare una reazione a catena in cui potrebbe rimanere coinvolto il mondo. Una cosa che non possiamo permettere. Dobbiamo proteggere il popolo e assicurarci che vivi in serenità. Lo so che è una responsabilità enorme e che fa paura, ma se trovi il giusto coraggio puoi farti carico di ogni cosa e diventare una persona migliore. Non dimenticare mai quello che ti ho detto. >> le disse amorevolmente cingendole le spalle col braccio.

Anika guardò suo padre << Sii il tipo di persona che vuoi, ma ricordati di pensare agli altri, prima di ogni cosa. Perché chi pensa solo a se stesso è destinato a rimanere solo, e non è questo che tua madre vorrebbe per te. E nemmeno io. >>

Anika era stupita. Era la prima volta, dalla morte della madre che suo padre le parlava così onestamente. Le riportava in mente tanti bei ricordi della sua famiglia, e ora ne stava vivendo uno nuovo. Ciò la rendeva molto felice perciò abbracciò teneramente il padre << Grazie, papà. >>

Yamamoto fu felice di averle sollevato il morale e, vederla sorridere, le aveva fatto venire anche in lui la stessa nostalgia di quei momenti.

<< Se non te la senti ancora di presentarti a parlare con quegli studenti, posso convincere il nonno ad affidarti un compito più agevole. >> le propose tornando a guardarla in viso.

<< No, papà, grazie. Ora mi sento molto meglio. Vedrai riuscirò a convincerli a impegnarsi con gli studi per garantirsi un futuro. >> rispose convinta Anika.

<< Così, brava. La mia bambina sta diventando grande. >> disse orgoglioso il padre arrufandole I capelli.

<< Ehi! Non fare così, mi spetini! >>

<< Eheheheh! >>

Yamamoto si alzò in piedi e si preparò ad andarsene quando si rivolse nuovamente alla figliola << Tesoro, volevo dirti un ultima cosa. >>

<< Si? >> rispose lei alzandosi a sua volta.

<< Ricordi il regalo a sorpresa che ti feci per il tuo decimo compleanno? >>

La ragazza ci pensò un momento. << Certo. L'ho sempre tenuto nascosto. >>

<< Bene. Ricorda, non farne parola con nessuno, nemmeno con quelli di cui ti fidi. I nostri antenati lo hanno tenuto nascosto per una ragione. >>

<< E quale sarebbe? >>

Yamamoto guardo la figlia con serietà << Non lo so, ma di generazione in generazione si è sempre fatto voto sul nostro onore di tenerlo custodito. Promettimi che lo terrai sempre al sicuro. >>

Anika annuì, anche se confusa << Lo prometto, ma perché me ne stai parlando? Aspetta, ha a che fare con il mostro di cui mi parlavi sempre da piccola? >>

<< Diciamo di sì. Ricorda sempre: Non deve finire in mani sbagliate. >> disse toccandole le spalle.

Anika adesso pensò che suo padre fosse matto, ma sembrava assolutamente serio.

<< Mi raccomando, tesoro. So che lo terrai sempre al sicuro. Conto su di te >> concluse sorridendo sinceramente.

Era perplessa, ma, sapendo che padre aveva talmente tanta fiducia in lui, la fece convincere. << Lo farò. >>

Il ministro si sentì enormemente sollevato e baciò sua figlia sulla fronte. << Grazie. >>



Dopo essersi congedato dalla figlia, il ministro ricevette notizia da un agente della Guardia Imperiale accompagnato da Saeko e Zenigata.

<< Ministro. Vorrei presentarvi gli ispettori Nogami e Zenigata. Vorrebbero fornire la loro assistenza. >>

<< Signor ministro. >> fecero gli ispettori chiando la schiena in avanti verso il ministro per poi stringergli la mano.

<< Mi auguro che la loro presenza non sia un cattivo presagio per la mia famiglia, tenente Nakamaura. >> disse rivolgendosi all'uomo della Guardia.

<< No, ministro. Vogliamo solo sincerarci che Lupin III non venga qua a rubare niente. >> rispose Saeko.

<< Lupin III? Il ladro internazionale? >>

<< Esatto, ministro. Avrà saputo del tentativo di furto del kakemono del consigliere Mishima. >> disse Zenigata.

<< Certo. >>

<< Dal momento che il consigliere vi aveva concesso un esposizione privata del disegno, c'è la possibilità che Lupin voglia colpire qui, ed è una possibilità che non ci sentivamo di escludere. >>

Il ministro non fu tanto convinto. Saeko intervenne << È solo per qualche giorno, signore. Nakamura garantisce per me e Zenigata. >>

<< Mi prenderò ogni responsabilità. >>

Il ministro ci pensò molto attentamente. << D'accordo. Date agli ispettori ciò gli serve. >>

<< Grazie signore. >> risposero i tre agenti.



Dopo essersi allontanati, i tre si recarono in una sala vuota per discutere su come agire.

<< Grazie ancora, Kenji per aver messo una buona parola su di noi. >> disse Saeko sorridendo all'agente.

<< È un piacere, Saeko. >> rispose Nakamaura ricambiando il sorriso. << Con questo siamo pari. Anche se non lo sono ancora con Saeba. Ronza sempre intorno alle donne, vero? >>

<< Eheheh. Secondo te? >> fece Saeko divertita. Zenigata si incuriosì un po' per la cosa, ma non erano affari suoi.

<< Come volete procedere? >> chiese Kenji tornando serio.

<< È plasubile che Lupin non sappia che noi lo aspettiamo, ma, se verrà davvero, è sicuro che studierà la sorveglianza del edificio in ogni particolare per trovare una scappatoia. Incrementare la sorveglianza gli farebbe solo mangiare la foglia, perciò ritengo che sia meglio lasciare tutto com'è, in modo da poterlo prendere con le mani nel sacco. >> propose Zenigata.

<< Anch'io penso sia meglio agire così. >> concordò Saeko.

Nakamura ascoltò bene e, conoscendo bene le abilità di Saeko, rispose << Molto bene. Se ho capito bene intendete fare una sorta di appostamento segreto? >>

<< Qualcosa del genere. >> disse Zenigata.

<< Ma come pensate di sorprenderlo? La zona è molto vasta. >> fece notare Nakamura.

Fu Saeko a ripondere << Basta che tu faccia piazzare al più presto dei piccoli sensori di movimento, a circuito chiuso, in punti invisibili e che siano collegati al mio telefono. In questo modo, se Lupin dovesse bloccare le telecamere, come ha fatto al museo, io potrò comunque sapere dove sarà. >>

Zenigata era sempre più colpito dalla sua collega. Oltre che affascinante era decisa e anche molto astuta. << Mh. Bell'idea. Ok, Saeko, ti farò avere tutto. >>



Un paio di ore dopo, Saeko e Zenigata erano in una via adiacente a un incrocio di corridoi e si stavano mettendo d'accordo sui punti da cui cominciare la loro sorveglianza personale. << Ricordati, Saeko. Se qualcuno ti viene a parlare, tu guardalo bene in faccia e, se è necessario, tirargli la guancia. >>

<< Cosa? Perché dovrei farlo? >>

<< Lupin si traveste spesso, imita le voci, porta gli stessi vestiti, e sempre una maschera. Perciò basta che gliela strappi via. Capito? >>

<< Oh. D'accordo. Dimmi una cosa, è possibile che uno dei suoi complici... sia già dentro il palazzo per facilitargli le cose? >> chiese la ragazza sospettosa.

<< È plausibile. Magari qualcuno del personale. Una guardia, o un impiegato. Ma, adesso non è il momento. Sta per calare la sera e ci vorrebbe troppo tempo per controllarli tutti. Per ora aspettiamo e vediamo se viene. Non fidarti di nessuno a parte me. Verificheremo dopo. >>

<< D'accordo. >>

Non immaginavano però che ad orgiliarli, dall'altra parte dell'incrocio, c'era Fujiko che, avendo notato Zenigata all'ingresso del palazzo, aveva atteso la volta buona per scoprire cosa tramava.

"Quella Saeko sembra molto insidiosa. Meglio avvisare Lupin." pensò entrando nell'incorcio e camminando normalmente verso la direzione opposta a quella dei due ispettori per non dare nell'occhio.



Era il crepuscolo e Lupin stava esaminando gli ultimi dettagli della sorveglianza del palazzo in vista della serata, quando venne informato da Fujiko della presenza di Zenigata e Saeko col canale criptato di chat.

"Quindi "mammina" vuole giocare ancora con me? Sono proprio irrestibile." pensò divertito.

<< Ehi, Lupin. Non sottovalutare quella poliziotta. >> gli disse Jigen che aveva letto anche lui l'avvertimento di Fujiko.

<< Ehi, non è carino spiare le chat degli altri. >> lo rimproverò Lupin.

<< Si... Si... Ho fatto una ricerca su quella donna. Si chiama Saeko Nogami. Stando ai rapporti della polizia è praticamente la migliore del distretto. È intelligente, scaltra, spietata. Insomma una con cui non ti conviene scherzare. >>

<< Oh, me ne ero accorto fin dal primo momento. Ihih. Sembra la versione poliziesca di Fujiko, non trovi? >> commento Lupin che non sembrava prendere sul serio la cosa.

<< Appunto... >>

Lupin diede una pacca a Jigen. << Bene, direi che sia il caso di tirare fuori il mio nuovo giocattolo. >>

<< Mh? >>

Lupin tirò fuori da un cassetto una custodia per occhiali che ne conteneva appunto un paio di colore scuro.

<< Devo ringraziare Tony Stark per l'idea. >> disse il ladro ammirato.

<< Tu guardi troppi film. >>

<< Dovresti guardare anche tu qualche film Marvel. Oltre ad essere pazzeschi sono anche istruttivi. >> rispose Lupin ghigniando << Comunque, questi gioiellini mi saranno di grande aiuto contro qualunque sorpresa che Zazà o Nogami abbiano preparato per me, fidati. >>

<< Speriamo. >> si augurò Jigen.

Lupin si mise in tasca gli occhiali e annunciò << Si parte. >>



La notte era ormai calata e nel palazzo regnava un grande silenzio in cui le guardie di sicurezza stavano vigili, così come lo erano Zenigata e Saeko dalle loro posizioni. Mentre la famiglia imperiale dormiva tranquilla, sotto la protezione delle loro guardie del corpo, un ombra calò dal soffitto del'atrio vestito in una tuta di lattice e con uno zaino in spalla. Lupin era entrato in scena.

"Ok, l'entrata è stata una passeggiata." pensò il ladro guardandosi intorno. "Ora un cambio di look . Uhuhuh." e si mise i suoi occhiali speciali che potevano scansionare completamente l'area che inquadravano e rivelare la presenza di qualunque dispositivo, oltre a quella di qualunque persona dietro gli angoli o una parete.

Dopo una veloce scansione dell'area davanti a sé, Lupin vide qualcuno dei sensori che Saeko aveva fatto installare da Nakamura. "Uh. Questa dev'essere una trovata di mammina. Peccato che mi conosca così poco." e cominciò a muoversi molto lentamente per non attivare i sensori.

Procedendo con l'assistenza di Jigen, che gli manteneva le telecamere fisse sullo stesso punto in modo da sembrare invisibile, Lupin giunse nelle vicinanze della stanza in cui dormiva il ministro Yamamoto. La porta era sorvegliata da due guardie del corpo e, all'interno della camera, c'era un altro sensore, ma non era niente che Lupin non sapesse gestire. "I nuovi dardi gli faranno perdere lentamente coscienza, così non faranno scattare il sensore." pensò tirando fuori una cerbottana. Prese la mira e in rapida successione sparò i dardi.

<< Ma cosa... >> fece una guardia che poi iniziò lentamente a crollare a terra per poi perdere i sensi. Non aveva fatto nemmeno in tempo a dare l'allarme.

"Uhuhuh." Lupin si avvicinò alla porta. La serratura era collegata a uno scanner per le impronte, perciò non dovette far altro che usare quella di una guardia.

<< Grazie mille, amico. >> sussurrò alla guardia rimettendola a terra lentamente.

Entrò nella stanza, ritrovandosi in un salottino.

"Allora, signor ministro, dove la tieni la chiave?" pensò controllando ovunque con gli occhiali. Guardando nella camera da letto, le lenti individuarono una cassaforte nella camera da letto dove il ministro dormiva. "Bingo!"

Entrando nella stanza, Lupin osservò l'uomo sul letto. "Però, se dorme così beato doveva avere una gran fiducia nei suoi uomini. Ihihih." per precauzione si avvicinò all'uomo e gli diede una spruzzatina di cloroformio per farlo dormire più profondamente.

Procedendo in punta di piedi, il ladro scoprì la cassaforte e vide che aveva una tastiera su cui impostare il codice.

"Ok, piccolo, fai la tua magia." e tirò fuori un piccolo decodificare che, nel giro di qualche secondo, impostò la combinazione corretta.

"Uffa, quasi quasi faccio un saltino da Zazà, così almeno mi diverto di certo." commentò aprendo lo sportello. Oltre a documenti importanti vi erano anche diversi cimeli di famiglia, anche una fotografia del ministro con la moglie e la figlia.

"Dunque, quale può essere la chiave. In base alla descrizione della porta che mi ha dato Fujiko dovrebbe essere qualcosa... da infilare." e notò in quel momento una specie di ciondolo, a forma di spada, in cui sulla lama erano cosparse antiche scritte giapponesi.

"Dev'essere questo." lo prese e uscì dalla stanza, procedendo con la stessa discrezione, e con l'assistenza dei suoi occhiali speciali, fino a giungere in una stanza dove c'era una finestra che si affacciava direttamente all'edificio del consiglio privato dell'imperatore, in cui avrebbe trovato la "porta segreta".

L'area attorno al edificio era sorvegliata da telecamere, con qualche altro sensore di movimento e da truppe di ronda.

"I turni delle guardie sembrano gli stessi. Mh. Meglio vedere se c'è altro. " e controllò meglio individuando un altra persona nascosta nella penombra

"Guarda, guarda. Chi c'è lì?" ingradi l'immagine degli occhiali e attivo la visione a infrarossi scoprendo che si trattava di una donna vestita anch'ella di una tuta di lattice.

"Bene, bene, "mammina" mi stava aspettando." invece di muoversi rimase un momento a guardarla" Certo che è davvero uno schianto con quella tutina! "

In quel momento, Jigen lo contattò << Lupin? Va tutto bene? >>

<< Si, certo. Ho solo un problemino da risolvere e poi è fatta. >> rispose sussurando.

"Ottimo, sul tetto del edificio non ci sono sensori, percio potrei lanciarmi fino a lì per evitare i sensori nel cortile, però è meglio aspettare il momento in cui Nogami guarda altrove

Dopo qualche secondo, Nogami se ne andò, e Lupin colse l'occasione per lanciarsi in alto grazie a alla spinta di un breve getto di gas uscito dallo zaino. Giunto a un altezza sufficiente, tirò una cordicella e, dal suo ziano, uscì all'istante un paracadute istantaneo che lo fece planare dolcemente verso il tetto dell'edificio. Sotto di esso c'era una guardia che vigliava da un terrazzo, ma le stesse subito con la sua cerbottana, atterando così senza nessun problemi.

"Perfetto." pensò richiudendo il paracadute.

"Evidentemente non avranno pensato che sarei venuto qui, dato che i tesori preziosi sono custoditi nella sala delle collezioni. A quelli ci penserò un altra volta. Uhuhuh." e così aprì la porta di quel terrazzo per entrare nell'edificio.

Il ladro aveva ragione: tra le guardie che principalmente difendevano i membri della famiglia imperiale, e quelle che sorveglaivano principalmente il palazzo delle collezioni, la sorveglianza nella sala dei consigli era ridotta. Perciò, Lupin poté avvicinarsi alla sua metà in tutta tranquillità, giungendo al piano terra dove si trovava il uso obiettivo. Anche se, contro ogni previsione, lì c'era un altro sensore perciò ancora una volta, dovette muoversi lentamente.

"Dunque, se non sbaglio dovrebbe trovarsi proprio lì." e gli capitò ad occhio un murale, dietro la sedia dell'imperatore, dove c'era una piccola fessura. Lupin tirò quindi fuori la chiave di Yamamoto, la inserì nel buco, e una porta comincio ad aprirsi davanti a lui.

"Ci siamo."

Davanti a lui si rivelò una specie di scompartimento... che però non conteneva nulla.

"Cosa?! Impossibile!" reagì Lupin spiazzato.



In quel preciso momento un passo risuonò rumoroso alle sue spalle. Il ladro si voltò subito, ma quello che vide non sembrava affatto un poliziotto: Era un tipo coperto da una specie di corazza, che gli copriva petto, braccia e gambe, mentre la testa era coperta da una specie di elmo con una visiera metallica.

"Questo chi diavolo è?" si chiese Lupin sorpreso.

<< Lupin III. Il più grande ladro del mondo. >> disse l'uomo con una voce talmente profonda da sembrare alterata.

<< Chi sei tu? >> gli domandò Lupin guardingo.

<< Questo non ti riguarda. Sappi solo... che la" rinascita" del mondo è imminente. >> e premette un pulsante situato nella polsiera della sua corazza, facendo scattare il sensore e allertando Saeko e Zenigata.

<< Maledetto. >> ringhiò Lupin .

L'uomo non rispose e si dileguò entrando nelle tenebre.

Zenigata si precipitò subito verso l'edificio. Mentre cercava di aprire la porta, Lupin aveva risalto le scale ritornando sul terrazzo.

Giunto lassù, però, venne sopreso da Saeko, che era giunta lì grazie a un rampino che le aveva fornito Nakamura per salire sui tetti. Si era proprio preparata a tutto la ragazza << Scusa, Lupin. Ma questa volta non scappi. >> disse con in mano i suoi coltelli.

<< Scusa, chéri, ma mi è andata male, perciò non ho combinato nessun reato, no? >> rispose Lupin.

Saeko fu un po' sorpresa nel sapere questo "Non ha puntato ai tesori del palazzo delle collezioni. Zenigata aveva ragione." e gli disse << Beh, i turisti che entrano nel palazzo di sera finiscono comunque al fresco. Il resto lo stabilirà la giuria. >> e si avvicinò a lui per arrestarlo.

<< Beh, sai.... infatti sono anche venuto come turista. Cheese... >> e dagli occhiali scattò un flash che abbagliò Saeko temporaneamente, il tempo necessario per volare via col paracadute a propulsione.

Zenigata si infuriò nel vederlo andarsene. << Vieni qui, Lupiiiin!! >>

<< Buonanotte, Zazà! >> e si allontano dalla zona, atterando in un vicolo all'esterno della zona imperiale dove lo attendeva Jigen con l'auto della fuga. Non appena Lupin fu a bordo, la macchina partì, ritornando al nascondiglio.



Zenigata e Saeko si misero a discutere sul ennessimo fallimento. << Beh, almeno è andata male anche a lui. >> disse Sako cercando di addolcire la pillola.

<< Già... intanto però la figuraccia ce l'ha fatta fare eccome. >> rispose Zenigata frustrato.

<< Ah, tranquillo. Sicuramente non è la prima volta che ti mette in ridicolo due volte di fila, vero? >> scherzò Saeko.

<< Se prendermi in giro ti fa stare meglio, io me ne vado. >>

<< No, dai, scherzavo. Comunque avevi ragione. Sembra che stezze cercando un tesoro in particolade. >> disse Saeko diventando seria e ripensando a tutto.

<< Allora vuol dire che tornerà per prendere ciò che non ha trovato. Ci converrà parlare con la famiglia imperiale per scoprire cosa stava cercando. >>

Mentre i due ispettori pensavano, Nakamura si mise in contatto con loro << Venite subito alla camera del ministro, presto! >>

A giudicare dal tono usato, doveva essere accaduto qualcosa di orrendo, perciò si precipitarono di corsa nella stanza... e quello che si trovarono di fronte fu agghiacciante.

<< Oh mio Dio... >>

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sotto protezione ***


La mattina seguente, dopo l'ennesimo fallimento di Lupin, si diffuse sul notiziario una notizia incredibile per tutti << Ieri sera, nella sua camera da letto, è stato assassinato a sangue freddo il tanto apprezzato ministro Oniji Yamamoto. La Guardia Imperiale ha comunicato che ieri sera si era infiltrato a Palazzo Imperiale il ladro internazionale, Lupin III. Non si sa per certo se sia stato il famigerato ladro ad uccidere il primo ministro, le autorità ne sapranno di più dopo le autopsie. Una cosa certa è che i consiglieri della Dieta, su richiesta dell'onorevole Mishima, hanno richiesto a tutte le autorità nazionali di incrementare la caccia su Lupin in quanto principale sospettato. Vi terremo aggiornati per nuovi sviluppi. >>

La tv venne spenta e Lupin e Jigen, seduti su un divano, erano a dir poco sorpresi da quello che era successo.

<< E ora che facciamo? Siamo praticamente ricercati a morte adesso. >> disse Jigen.

Lupin non rispose. La sua mente era concentrata sul misterioso individuo che lo aveva fatto scoprire. Probabilmente è stato lui a uccidere il ministro e ora sta usando Lupin come capro espiatorio. Una cosa che Lupin non avrebbe mai tollerato.

<< Sicuramente il responsabile è il tizio di cui ti ho parlato. Devo riuscire a scoprire chi è. >>

<< E da dove pensi di iniziare? Mi hai detto che si è dileguato nel buio. >>

<< Si, ma non si era accorto che, mentre lo guardavo, avevo anche scattato delle foto a infrarosso di lui con la mia microcamera. Mi converrà darci un occhiata. Ci sarà un indizio da qualche parte. Poi quelle poche parole che mi ha detto sono molto curiose. >> fece Lupin serio.

<< Cosa ti ha detto? >>

<< "La rinascita del mondo è imminente". Mh. Rinascita... Rinascita... La fenice oscura... La fenice è un simbolo di rinascita. Forse... anche lui sta cercando il tesoro. >>

<< Cosa? Ti ha sottratto per primo il medaglione? >>

<< Non credo. La chiave era nella cassaforte di Yamamoto, ma era ancora vivo quando l'ho presa. Uno ellude le guardie, prende la chiave, poi torna indietro per riemtterla a posto e fredda il ministro? No, non ha senso. Probabilmente voleva che trovassi io il medaglione, per poi sottramelo. In qualche modo, sapeva che mi sarei fatto vivo e, scoprendo che il medaglione non era dove pensavo, ha deciso di risparmiarmi con lo scopo di incastrarmi per coprire le sue prossime azioni. Chiunque sia questo tipo è molto astuto e metodico. >>

<< Quindi ora che intendi fare? >>

<< Dopo aver verificato le foto, cercherò di scoprire dov'è nascosta davvero la fenice oscura. Se il nostro amico la sta cercando, allora dovremmo aspettarci di incontrarlo nuovamente. >>

Jigen non fu convinto << E se lo incontri di nuovo che fai? Gli spari? Non cambierebbe nulla. Nessuno crederà mai alla tua innocenza senza prove discriminanti. E qualunque prova tu fornisca, non verrebbe ritenuta valida da un tribunale, nessuno ti crederebbe mai. >>

Lupin si alzo in piedi e si diresse al suo computer << È vero, ma a questo ci penserò dopo. Ora voglio vedere se quel mascherone ha lasciato qualche traccia. In ogni caso stiamo molto in guardia. Considerando il suo stile... non ha di certo fatto tutto da solo. >>



Alla centrale di polizia il capo Nogami stava ascoltando al telefono, dal consigliere Mishima, il referto dell'autopsia su Yamamoto davanti agli occhi di Saeko e Zenigata, ancora sorpresi da quello che era successo.

Dopo un minuto chiuse il telefono.

<< Dunque? >> gli chiese la figlia.

<< Il calibro del proiettile è un 9mm...tipicamente usato per la Walter P38. >>

Zenigata rimase sbalordito nel sentire questo.

<< È l'arma usata da Lupin, giusto, Zenigata? >>

<< Si... Si, è la sua. >>

Ora anche Saeko rimase colpita. Lupin un assassino? Non le aveva affatto dato l'impressione di esserlo.

<< Quelli della Dieta ne sono già stati informati e, sicuramente, stanno già facendo sempre più pressioni, non solo me ha me, ma anche ad ogni altra forza dell'ordine e anche ai servizi segreti. La cattura di Lupin è, da questo momento, un caso di priorità assoluta per tutti. >> previse il prefetto.

Saeko e Zenigata non avevano parole dalla situazione appena nata.

<< Per quanto rigurda voi, però, considerando il vostro secondo fallimento, la Dieta vi ritiene inadeguati e temono che Lupin vi scapperebbe di nuovo, perciò siete fuori da questo incarico. Mi dispiace, Saeko, ma sai bene quanto potere legislativo possiede la Dieta. Io non posso farci niente. >> annunciò desolato.

La ragazza abbassò la testa pensierosa poi rispose << Si, signore. >> ma nel suo orogolio era profondamente offesa.

Zenigata, offeso nella stessa maniera, aveva già capito che, a questo livello di notorietà, Lupin sarebbe stato giustiziato ed era una cosa che lui non poteva permettere. Aveva già la sensazione che c'era qualcosa di strano ma, purtroppo, anche l'Interpool era sotto l'autorità della Dieta, perciò non avrebbe potuto fare niente.

<< Signore, vorrei fare una domanda. >> disse poi Saeko.

<< Mi dica. >>

<< Il ministro Yamamoto aveva una figlia. Dato che il padre è stato ucciso, c'è la possibilità che Lupin prenda di mira anche lei, no? >>

Zenigata osservò incuriosito la sua socia. Cosa stava tramando?

<< Si, è possibile. Dunque? >>

<< Chiedo il permesso di affidare la sua custodia alla miglior guardia del corpo del Giappone. Ho la sensazione che con lui sarà molto più al sicuro. >>

<< Intendi dire... >>

<< Si, proprio lui. Sa bene che il migliore di tutti. >>

"Di chi stanno parlando?" si chiese Zenigata.

<< E va bene. Fammi fare qualche telefonata. >>

<< Bene, noi aspettiamo fuori. >> e così dicendo Saeko porto con sé Zenigata fuori dall'ufficio.

Una volta usciti Zenigata interrogò Saeko << Che cosa hai intenzione di fare? >>

Saeko sorrise maliziosa << Semplice, affidare a un mio amico la protezione della signorina Yamamoto e, allo stesso tempo, chiedere a lui e alla sua partner di scoprire chi ha ucciso davvero il ministro. >>

<< Che cosa? Vuoi dire che neanche tu pensi che sia stato Lupin? >>

<< No, Zenigata. Si capisce bene che non sarebbe mai capace di uccidere a sangue freddo un uomo addormentato. E per quale motivo poi? È troppo strano. >> rispose Saeko incrociando le braccia.

<< È vero. E siccome noi non abbiamo il permesso di indagare hai pensato di affidare l'indagine a un detective privato, vero? >>

<< Esatto. Non so se l'hai notato, ma la Dieta ha agito in modo troppo avventato. Non trovi? >>

Zenigata ci riflettè << In effetti è vero. Magari saranno nervosi solo perché Yamamoto era ben voluto anche da loro. >>

<< Può darsi, ma hanno fatto pressioni troppo in fretta. Non sembrano nemmeno disposti a cercare un altro colpevole. L'unica prova esistente è solo il fatto che il proiettile proviene da una P38, ma potrebbe averla usata chiunque, no? >>

<< Però nessun altro è entrato nella sua stanza dopo che il ministro si era chiuso dentro. Soltanto Lupin è penetrato lì, e non c'era nessuna finestra quindi la porta era l'unica uscita. Chiunque altro fosse passato sarebbe stato segnalato dai sensori di movimento, no? >> rifletté Zenigata

<< In effetti tutto fa sembrare che Lupin sia l'unico colpevole, però ho la sensazione che non sia così. Per il momento aspettiamo l'autorizzazione poi ti spiegherò il resto. >> concluse Saeko

Mezz'ora dopo il capo Nogami uscì dall'ufficio << Ha l'autorizzazione, Saeko. Le viene affidata la custodia sia di Anika Yamamoto che della segretaria del ministro come possibili testimoneli per le indagini. Per cui andate da lui e scortatelo a palazzo imperiale immediatamente. >>

<< Grazie, capo. >> e così Saeko andò verso la macchina con Zenigata.

<< Dunque, chi è questo tuo amico detective? >> le chiese Zenigata dopo che lei aveva accesso il motore.

<< Il peggior incubo di tutti i criminali di Tokyo, City Hunter. >>

<< City Hunter?! >> reagì Zenigata << Il famoso pistolero? >>

<< Si, lui. Tutti i criminali cercano di non averci a che fare, non ha mai perso uno scontro. La sua abilità con la pistola è ben nota. Così com'è altrettanto acuto il suo intuito da investigatore. >>

"Wow. Sembra proprio il tipo che fa per noi " si disse Zazà interessato.



Nel loro appartamento, Ryo e Kaori avevano appena ricevuto una telefonata da Saeko in cui lì aveva informati della loro nuova missione e che, perciò, dovevano tenersi pronti al trasferimento al palazzo. Mentre Kaori stava preparando i suoi bagagli, Ryo stava discutendo con lei dell'incarico e delle ultime vicende.

<< È pazzesco, Ryo. Il primo ministro ucciso, e ora noi dovremo proteggere sua figlia. Saeko dev'essere proprio preoccupata se ha deciso di far affidare a te l'incolumità della nipote dell'imperatore. >> commentò la rossa.

<< In effetti è l'incarico più gravoso che mi sia stato affidato. Ma guarda il lato positivo: se porto a compimento la missione, la nostra agenzia avrà clienti di classe elevata, e quindi pagamenti maggiori, no? >>

<< È vero! Questa è la nostra occasione d'oro! >>

<< Inoltre se questa principessina è carina, io avrò un pagamento indimenticabile. >> disse poi facendo la faccia arrappata. Kaori gli mollò subito una sediata in testa.

<< E ti pareva! >>

La porta in quel momento bussò, perciò si ricomposero entrambi e Kaori andò ad aprire.

<< Ciao, Saeko. Come vanno le cose? >>

<< Beh, come puoi immaginare è un bel casino. >> rispose l'ispettore entrando insieme a Zenigata che si mise a fissare Ryo "Quello sarebbe City Hunter?"

<< Kaori, Ryo, questi è l'ispettore Zenigata dell'Interpool. Mio socio nel catturare Lupin. >> lo presentò Nogami.

<< Socio? E da quando collabori con un altro ispettore? >> chiese Ryo sopreso. Di solito Saeko ha sempre collaborato con lui o con sua sorella Reika, ma mai con un altro ispettore suo pari.

<< Beh, lui è l'uomo che, da molti anni, da la caccia a Lupin, perciò è l'unico pubblico ufficiale a conoscerlo meglio di chiunque. Non potevo rifiutare il suo aiuto. >>

<< Davvero? >> disse Kaori sorpresa.

<< Esattamente. Io sono l'unico che può prenderlo. Nessun'altro può farlo. >> rispose Zenigata orgoglioso.

<< Ricordati il nostro accordo. >> gli sussurrò Saeko.

<< E tu saresti il famoso City Hunter, vero? >> chiese Zenigata a Ryo.

<< Certamente. Però non offro i miei servigi gratis. Uno di qualità come me merita un compenso appropriato. >>

Kaori sapeva già come sarebbe andata a finire.

<< Beh, se quello che si dice su di te è vero, allora posso stare tranquillo. Siete pronti a partire? >>

<< Ma certo. >> rispose Kaori chiudendo la sua valigia. << Io sono pronta. Ryo invece non ha bisogno della valigia. >>

Zenigata fissò Ryo confuso mentre Saeko e Kaori ridevano sotto i baffi.

<< Bah. Andiamo. >>

Mentre i quattro stavano in auto, diretti alla loro destinazione, Saeko e Zenigata confidarono i loro sospetti a Ryo e a Kaori.

<< Abbiamo il sospetto che qualcuno abbia incastrato Lupin. >>

La cosa fece incuriosire parecchio il detective e la sua partner. << Cosa volete dire? Non ha ucciso lui il primo ministro? >> chiese Kaori

Fu Saeko a rispondere << Le prove fanno sembrare di sì, ma le circostanze sono molto sospette. >>

<< Che vuoi dire? >> chiese Ryo

<< Lupin sarà anche un ladro, ma non ucciderebbe mai qualcuno a sangue freddo in quel modo. Dev'essere stato qualcun'altro, con un motivo personale. >> rispose Zenigata.

<< Quindi state dicendo che il colpevole ha voluto fare in modo che Lupin venisse incastrato di proposito? >>

<< Esatto. Anche se non abbiamo idea di chi possa essere. E vorremmo che ci dessi una mano a scoprilo >> aggiunse Saeko.

<< Come? >>

<< Controllando la stanza da letto del primo ministro, dove è stato assassinato. Stando ai rapporti del coroner, pare che sia stato ucciso mentre era profondamente addormentato, però c'è una cosa che l'assassino non poteva sapere: Avevo fatto piazzare in segreto dei sensori di movimento credendo di poter scovare Lupin. Lui è stato abbastanza abile da entrare nella stanza del ministro senza farli scattare fino a che non ha attivato quello nell'edificio dei consigli privati. Ora, la guardia imperiale era stata avvisata dei sensori all'esterno del palazzo, ma ciò che non sapevano è che avevo chiesto personalmente a Nakamura di disporre ulteriori sensori nelle stanze della famiglia imperiale per precauzione. >>

<< Nakamura? Oh si, Kenji, mi deve un bel favore. >>

<< Ad ogni modo. Nessuno che non lo sapesse avrebbe potuto avvicinarsi al ministro senza farsi scoprire, e il segnale di allarme era collegato solo al mio cellulare quindi l'unica spiegazione è che il colpevole avesse un accesso proprio ai sensori. >>

Kaori rimase colpita, anche se un po' incerta << Come fai a dire che aveva accesso ai sensori? >>

Fu Zenigata a risponderle << Perché Lupin non si farebbe mai scoprire in quel modo. È chiaro che è stato qualcun'altro a far scattare l'allarme. >>

Tutto sembrava davvero pazzesco. Ora, Ryo e Kaori non conoscevano nei dettagli com'è successo tutto, ma se Saeko e Zenigata avevano ragione, allora il responsabile di tutto era intelligente e spietato, e sicuramente non aveva buone intenzioni.

<< Perciò volete che svolgiamo noi le indagini al vostro posto, eh? Gli imperiali e quelli della Dieta non si fidano di voi? >> chiese Ryo infine.

Saeko e Zenigata ripensarono subito all'offesa della Dieta definendoli inadeguati, ma riuscirono a controllarsi << Diciamo di sì. Idioti... Ci hanno proibito di svolgere indagini ed è per questo che dovette farlo voi. Cercate solo di mantenervi in contatto con noi senza farvi notare, altrimenti la Dieta ci farà licenziare. >> si raccomandò la bluetta.

<< E noi cosa ci guadagniamo a rischiare nel fare il lavoro sporco per voi? E se poi fosse stato davvero Lupin? >> ribatté Kaori.

<< Non è stato lui! Si fidi, Kaori, c'è sicuramente di mezzo qualcun altro, ma quelli della Dieta non vorranno starci a sentire perciò è l'unica cosa che possiamo fare. >> rispose Zenigata.

<< In quanto al pagamento, Ryo... Beh, non ti basta la paga per proteggere la signorina Yamamoto? >> chiese poi Saeko a Ryo, aspettandosi la solita storia dei suoi debiti con lui.

<< Se devo rischiare di sembrare un complice di Lupin, allora mi merito un pagamento più prezioso del denaro. >> disse il ragazzo facendo la faccia maliziosa.

Saeko sospirò, mentre Zenigata guardò Ryo con un ciglio alzato << Quando prenderemo l'assassino ti darò il pagamento più "eccitante" di tutta la tua vita. Fino all'ultimo secondo. Promesso >> disse Saeko alzandosi un po' la gonna e sorridendo sensualmente con tanto di occhiolino.

Ryo assunse all'istante la faccia da arrappato per beccarsi subito un pugno in testa da Kaori.

Zenigata, vedendo tutto rimase parecchio basito e così chiese a Kaori sottovoce con parecchia incertezza << Sicura che sia l'uomo che fa per noi? >>

Saeko, sudando per l'imbarazzo, fece un sorrisetto dispiaciuto per la scena a cui ha dovuto assistere Zenigata e gli rispose << Si, non farci caso. È l'uomo giusto. >>

Zenigata torno a guardare la strada sempre insicuro "Speriamo. A me sembra un coglione, proprio come lo è spesso Lupin."



Alla fine il gruppo arrivò a palazzo e i due ispettori precedettero i detective per controllare se Anika era in vena di incontrarli. La ragazza, in quel momento, era nella sua stanza a piangere per la morte del padre in compagnia di Fujiko, allias signorina Okada, che faceva del suo meglio per farla sentire meglio. Neanche lei si aspettava quella piega degli eventi e aveva già intuito come avrebbe reagito Lupin, perciò tutto ciò che poteva fare era tenere la guardia alzata fino a che non venisse scoperto il vero colpevole, in modo da poter tornare in tutta tranquillità alla ricerca del tesoro segreto dell'imperatore.

Giunsero alla porta gli ispettori, << Signorina Yamamoto. Siamo gli ispettori Nogami e Zenigata, possiamo entrare? Abbiamo portato la sua guardia del corpo. >>

La ragazza alzò la testa, si asciugò le lacrime e rispose << Venite... >>

Fujiko li guardò entrare e cercò subito di apparire più convincente possibile per non farsi riconoscere da Zenigata.

<< Siamo profondamente desolati per la sua perdita. Non ci aspettavamo che sarebbe successa una cosa del genere. >> disse Saeko dispiaciuta come il suo collega.

<< No... Non è colpa vostra. So bene quanto lei è in gamba, signorina Nogami. È stato ingiusto da parte della Dieta considerarla inadeguata per catturare Lupin. Se potessi, gli farei cambiare idea, ma è mio nonno, l'imperatore, ad avere parola con loro. In ogni caso mi dispiace per lo sgarbo che ha subito. >> disse Anika chiando la testa in segno di rispetto.

Saeko la guardò sorpresa e sussurrò a Zenigata << Mi piace molto questa ragazzina. >>

<< Anche a me. >> rispose Zenigata altrettanto colpito dal buon senso di Anika.

<< E lei invece chi sarebbe? >> chiese poi Saeko a Fujiko.

<< Lei è la signorina Okada. Era la segretaria di papà da mesi. Nonostante questo si è rivelata un ottima impiegata ed è anche mia amica. Mi ha sempre fatto compagnia quando papà era troppo occupato per stare con me. >> la presentò Anika sorridendo.

<< Molto lieta. >> disse Fujiko stringendo la mano a Saeko.

Zenigata la scrutò attentamente. Nonostante i capelli e gli occhi diversi, gli ricordava qualcuno.

<< Bene. Se vi sentite un po' meglio, signorina Yamamoto, le presenterei la sua nuova guardia del corpo. >> disse poi Saeko.

<< Prego. >>

Zenigata si affacciò fuori dalla porta << Okay, potete venire. >> e così anche Ryo e Kaori si mostrarono davanti alla loro nuova cliente.

<< Ryo, Kaori, lei è Anika Yamamoto, figlia del primo ministro. Sarà sotto la vostra protezione fino a che non verrà trovato il colpevole, signorina Yamamoto, Ryo Saeba e Kaori Makimura. >> disse Saeko presentandola a tutti.

La ragazza si limitò a chinare la testa in avanti in segno di saluto. << Buongiorno. Spero di non recarvi troppo disturbo data la mia parentela con l'imperatore. >>

<< Oh no, eccellenza, sarà un dovere e un piacere proteggerla. >> rispose Kaori gentilmente.

<< Per favore, chiamatemi Anika. >> rispose sorridendo la giovane imperiale.

"Mh. È più umile rispetto a gran parte della sua famiglia. Mi piace." pensò Kaori ammirata.

Ryo invece si mise a fissarla. Era carina, ma ancora troppo giovane per interessargli.

<< Ryo, per favore saluta. >> gli sussurrò Kaori irritata dal suo atteggiamento.

<< Emh. Grazie per aver accettato la nostra protezione, Anika. Non se ne pentirà. >> e pensò "Uffa, avrà appena 15 o 16 anni, non è abbastanza sviluppata. Ho capito, con lei mi toccherà accontentarmi dei soldi. Spero solo che stavolta Saeko mi conceda il pagamento vero, eheheh."

Poi Saeko presentò anche Fujiko << Lei invece era la segretaria del ministro, nonché un amica di Anika, la signorina Osaka. >>

Non appena Ryo vide il fisico ben fatto di Fujiko, perse subito la testa e si avvicino davanti a lei << È un lieto piacere. Farò del mio meglio per proteggere miss Anika. >> e, mentre parlava, abbassò gli occhi per ammirare le tette enormi di Fujiko facendo il suo sorriso arrappato. << E se anche lei, alla fine, volesse darmi un lauto pagamento sarei disposto anche a morire per terminare l'incarico. >> Kaori non ne poté più e si preparò a picchiarlo, ma Fujiko la anticipò sul tempo con una bella ginocchiata nei coglioni di Saeba.

<< Se lo sogna! >> disse Fujiko irritata. "Fantastico! Come se Lupin non fosse abbastanza! Però... se le cose stanno così, non sarà difficile per me fargli le cose sotto il naso." pensò subito dopo notando l'aspetto positivo della cosa, mentre Ryo si stringeva i suoi gioielli piagniuculando per il dolore sotto gli sguardi basiti dei presenti.

Zenigata non fece a meno di pensare" Sembra più la versione onesta di Lupin. " e chiese a Saeko sottovoce << Ma sei davvero sicura che possiamo contare su di lui? Mi sembra davvero coglione. >>

Nonostante l'imbarazzo, Saeko fece un sorrisetto e rispose << Si. Si. Non farci caso, lui fa sempre così con le donne, ma quando da la caccia a un criminale è più che serio, te l'assicuro, sta tranquillo. >>

Fujiko si scusò subito << Mi dispiace, signore. È che mi importunavano sempre da piccola e ho dovuto imparare a difendermi. >>

Kaori era rimasta stupefatta "Wow. È proprio una tosta. Perché non ci ho mai pensato io a colpirlo lì?"

Nonstante la scenetta, Anika si ricompose e prese parola << Signor Ryo, le assicuro che la mia famiglia la ricompensera più che bene una volta terminato il suo incarico. >>

Ryo soffriva troppo ai gioielli per rispondere perciò si limitò ad annuire.

<< Ok, Anika. Se permette noi andremo a mettere a posto le nostre cose. >> disse Kaori trascinando via Ryo.

<< Certo, fate pure. >> e i due ragazzi se ne andarono.

<< Andremo anche noi. Non faccia caso al comportamento di Ryo. Quando fa sul serio è inesorabile. Glielo assicuro. >> disse Saeko.

<< Quell'uomo però ha un aria familiare. Forse l'ho già visto al telegiornale. >> notò Anika incuriosita.

<< Infatti. Lui è City Hunter. È per questo che la Dieta ci ha permesso di affidarvelo come protettore. >> rispose Zenigata. Saeko pensò che fosse un po' presto per dare un informazione del genere, ma Zenigata lo aveva fatto per una ragione precisa: vedere la reazione di miss Okada.

Fujiko infatti, non appena sentì il nome di City Hunter rimase subito in silenzio e distolse un momento lo sguardo. "Il famoso giustiziere? Quel pervetito?! Beh, se con le donne non sa trattenersi, allora non ho motivo di preoccuparmi."

Zenigata capì subito chi aveva davanti, ma preferì non smascherarla.

Anika invece ebbe una semplice reazione di stupore tenendo la testa ferma. << Wow. Il pistolero? Non pensavo che fosse così. Sa, papà, mamma, e gli zii hanno sentito parlare delle sue imprese e lo rispettano molto per i servigi che ha svolto per il nostro paese. >>

"Wow. Non pensavo che Ryo fosse diventato così popolare." commentò Saeko. << Allora direi che è in ottime mani. Ogni tanto chiameremo Ryo o Kaori per sapere come vanno le cose. Vedrà, Anika, le cose si sistemeranno. >>

<< Grazie. >> e si strinsero la mano << A presto. >> e anche i due ispettori uscirono dalla stanza.



Quando erano quasi arrivati alla macchina, Zenigata volle chiedere un favore a Saeko << Ascoltami, ho la sensazione che miss Okada non sia chi fa credere di essere. >>

Saeko spalancò le orecchie << Perché? Pensi che sia una complice di Lupin. >>

<< Esatto. Penso che si tratti di Fujiko Mine. >>

<< Fujiko Mine? La ladra internazionale? >>

<< Si. Non che la donna che Lupin ama di più al mondo. >>

Saeko ora era confusa. << Sei sicuro? Perché non l'hai smascherata, allora? >>

<< Perché pensavo che potremo far finta di niente in modo che lei ci conduca da Lupin. Non trovi? >>

<< Mh. In effetti non è male come idea. Vuoi che le metta alle calcagna Ryo? >>

Zenigata la guardò con un aria delusa e lei sorrise mortificata capendo di aver detto una sciocchezza << Giusto... Ok, lo chiederò a Kaori. Lei sa essere professionale con tutti quando Ryo non la fa arrabbiare. Eheheh. >>

E tirò fuori il cellulare. Per non correre rischi che la telefonata venisse ritrovata e che facessero saltare il piano di Zenigata, Saeko chiamò la socia di Hunter in modo che la chiamata fosse irritracciabile.

<< Davvero?... Sei sicura sia meglio?... E va bene, ci penserò io. >> disse la rossa alla fine della spiegazione.

<< Grazie. Ora cancella la chiamata, non possiamo rischiare che il piano salti. >>

<< Certo. Ci sentiamo presto. >> è chiuse la telefonata per poi cancellare il numero dalla lista delle chiamate.

<< Ok, Kaori, sangue freddo, fai finta di niente e la nuova "pagatrice" di Ryo ci aiuterà a trovare il pezzo grosso. >> si disse Kaori scaricando la tensione. << Andiamo a vedere cosa sta facendo. >>

Nel suo rifugio Lupin continuava a cercare tracce che potessero aiutarlo a trovare l'uomo della notte precedente.

Un dettaglio attirò la sua attenzione: sulla corazza era impresso lo stemma di una fenice che emergeva dalle ceneri. "Ma guarda. Se il medaglione raffigura una fenice, allora non mi sorprenderebbe se il disegno sia lo stesso. Avevo ragione, dev'essere interessato al tesoro."

Inoltre, mentre cercava, era venuto anche lui lo stesso sospetto di Saeko e Zazà riguardo i sensori di movimento. Avendo saputo che erano lì, aveva dedotto che per non dare nell'occhio avrebbero proceduto con circospezione per non allertare possibili suoi complici, perciò era ovvio che l'omicida, in qualche modo, sapesse già dei sensori e che, per uccidere il ministro senza far scattare l'allarme, avrebbe dovuto avere accesso al sistema dei dispostivi. In ogni caso, l'unica cosa che al momento poteva fare Lupin era indagare sulla ditta che forniva risorse di vigilanza alla Guardia Imperiale: la Technoimp, una società ben nota, fondata 20 anni prima, che ottenne talmente tanto successo da diventare, per l'appunto, fornitrice della Guardia e della famiglia imperiale.

"Se riuscissi ad arrivare al loro mainframe, potrei scoprire qualcosa che mi porterà a quel tipo corrazzato."

Jigen entrò nella stanza. << Scoperto qualcosa? >>

Lupin gli rivelò subito a cosa aveva pensato <<... l'unica cosa che posso fare è cercare di risalire a lui attraverso la Technoimp, la società di sorveglianza della Guardia Imperiale. >>

<< In tal caso dovrai agire con molta attenzione. Se qualcuno vede la tua faccia, ti ritroverai addosso tutti gli sbirri della nazione che non esisteranno a spararti pur di prenderti. >>

<< Lo so, ma devo scoprire chi mi ha incastrato. Io sono un ladro gentiluomo. Non un assassino. Non permetterò a nessuno di infangare il mio nome. >>



In una vetta innevata di una catena montuosa, piuttosto distante da Tokyo, Goemon Ishigawa stava meditando per trovare il suo equilibrio perfetto. Aveva saputo dagli abitanti dei villaggi locali cos'era successo, ma aveva deciso che non era una sua battaglia. Lupin avrebbe gestito la faccenda anche senza il suo aiuto.

A un certo punto sentì un passo alle sue spalle. Si voltò prendendo in mano la sua micidiale zantensunken... e vide davanti a sé lo stesso uomo corrazzato che ha incontrato Lupin

<< Tu chi sei? >>

Lentamente l'uomo si avvicinò a lui ed estrasse dalla schiena una spada da samurai. << È il momento che la stirpe del traditore venga stroncata. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** City Hunter al lavoro ***


Goemon rimase perplesso dalle misteriose parole dell'uomo che aveva davanti, però era evidente che voleva battersi.

<< Non so chi sei. Perciò lasciami in pace. >>

L'uomo non indietreggiò << È vero, tu non ci conosci. Ma noi non dimenticheremo mai ciò che il tuo avo ha fatto. È sarai tu a pagare per tutto! >> e si lanciò contro il samurai.

Lo scontro fu cruento: Goemon schivò i fendenti del suo avversario e cercò di reagire con mosse di karate, per studiare le sue abilità del nemico, che rispondeva con uno stile di combattimento equilibrato, parando ogni mossa per poi reagire ogni volta con un fendente. Erano in parità.

"Questo tizio è forte, ma ora basta." e si preparò ad estrarre la zantensuken, lanciando il suo fendente che venne schivato senza troppe difficoltà dal tizio corrazzato. Non appena la spada di Goemon finì di muoversi, venne subito bloccata da sotto dalla lama del nemico tenendola ferma.

" Cosa...?" pensò Goemon sorpreso da quella rapidità, venendo poi colpito al braccio destro da una tremenda ginocchiata dell'avversario.

<< AGH! >> fece il samurai. Il colpo gli aveva slogato il braccio. Nonostante il dolore non mollò la sua spada.

Sapendo che ora Goemon avrebbe avuto più difficoltà ad usare la spada, il nemico ne approfittò per iniferire. Goemon non poteva reagire, perché era troppo vicino, così con un balzo si spostò indietro.

L'uomo lo guardò ansimare con un aria compiaciuta << La punizione sta per essere eseguita. >>

Goemon invece si mise a studiare bene il suo aspetto, nel tentativo di capire chi fosse, e riuscì a notare nella corazza soltanto il simbolo di un uccello che emergeva dalle ceneri.

Decise così di cambiare mano con la spada e si lanciò verso di lui, tentando di distrarre la sua attenzione con una serie di colpi karate, per poi soprenderlo con un fendente improvviso.

Ma, purtroppo, il nemico aveva già capito la sue intenzioni e, nel momento in gui Goemon stava per estrarre la spada, lo colpì al fianco con un affondo tremendo.

Goemon si sentì immobile dal dolore e sentì il suo sangue uscire dalla ferita. In tutto quel malessere lasciò cadere la spada senza neanche accorgersene.

L'avversario lo osservò crollare sulle ginocchia a tenersila ferita << Il tuo antenato ha tradito la nostra fiducia. È ora che quell'atto sia vendicato. >>

E si preparò a tagliargli la testa... ma Goemon, con un ultimo sforzo, si buttò dal rupe lì accanto.

Il nemico si affacciò sul precipizio e non vide altro che le folate di neve che avvolgevano la montagna.

"Hai deciso di suicidarti, eh? Patetico. Proprio come il tuo avo." commentò deluso per poi raccogliere da terra la zantensuken del samurai.

"Bene, questa ci potrà tornare utile." e se andò soddisfatto per la sua vittoria.

Trascorse un gran silenzio sulla rupe, rotto soltanto dal ronzio del vento gelido. Sembrava che il nemico fosse davvero riuscito a uccidere il potente Goemon... Quando, all'improvviso, una mano spuntò dal bordo. Il samurai era riuscito a salvarsi dalla caduta, aggrappandosi a uno spuntone che aveva notato prima ancora di incontrare il suo avversario ed era rimasto appeso lì sotto. Nelle sue condizioni, era stato parecchio arduo resistere e non perdere conoscenza, ma, grazie alla sua tempra d'acciaio, e anche al freddo che gli rallentava l'emorragia, era riuscito a restare cosciente il tempo necessario per attendere che il nemico se ne andasse per poi risalire la parete.

"Non ho capito bene chi fosse quel tipo... Ma se ha a che fare coi miei antenati... Allora c'è solo un posto dove posso trovare risposte." si disse tenendosi la ferita e ansimando.

"Ora devo farmi medicare. Poi... dovrò tornare a casa."



Erano passato un giorno da quando Ryo e Kaori avevano ottenuto la tutela di Anika, il tempo necessario per adattarsi in modo da poter iniziare le indagini nella maniera più sicura, anche se in quel momento stavano discutendo tra loro su entrare nella stanza del ministro Yamamoto, presieduta da quattro guardie che non lasciavano entrare nessuno.

<< Quelli della Dieta non permetteranno a nessun autorizzato di indagare senza il loro consenso. >> fece notare la ragazza.

<< Allora... Ci servirà una buona parola da un imperiale. >> dedusse Ryo.

<< Vuoi chiedere ad Anika di avere il permesso? Ryo, lei è ancora troppo giovane per avere l'influenza necessaria per concedere simili favori. >> ribatté Kaori incerta.

<< Non proprio. Se è vero che sono tanto popolare tra gli imperiali, allora magari lei potrebbe convincere l'imperatore a darmi il permesso. >>

<< Cosa?! L'imperatore?! E cosa ti fa pensare che acconsentirà? >> disse la ragazza stupita da quella proposta.

<< Primo, la mia reputazione; secondo, il ministro era un membro molto amato della famiglia. Sono sicuro che l'imperatore coglierà qualunque occasione per poter prendere l'assassino del nipote. Zenigata e Saeko non hanno dato una buona impressione all'imperatore, ma con me sarà diverso. >> disse Ryo convinto della sua idea.

Kaori sospirò << E va bene, provaci. >> << Ottimo. Allora andiamo a parlare con Anika. >>

<< No, vai tu. Io mi assicurerò che resti concentrato. >> e dicendo così Kaori si preparò ad andarsene con l'intenzione di far compagnia a miss Osaka. In realtà voleva assicurarsi che, nel caso lei fosse davvero Fujiko Mine, non riferisse informazioni a Lupin.

"Se non avessi mai fatto quella promessa a suo fratello me la sarei potuta spassare alla grande in beata tranquillità." pensò Ryo imbronciato incamminandosi verso la stanza di Anika.

Una volta separatasi da da Ryo, Kaori si incamminò dalla sua interessata che nel frattempo aveva saputo da Lupin che si sarebbe intrufolato nella Technoimp in cerca di indizi e le aveva anche confidato i sospetti che aveva avuto sul tipo che ha incontrato e sull'immagine che aveva addosso. Dato che poteva essere collegato al tesoro, Fujiko promise a Lupin che avrebbe provato a scoprire il vero posto in cui era custodita la Fenice Oscura, anche se non aveva molti indizi. "Senza più il ministro l'unica che potrebbe sapere qualcosa è Anika. Mi toccherà parlarci con circospezione: Ryo Saeba è un babbeo, ma la sua amica mi pare più sveglia e potrebbe sospettare di me."

Qualcuno bussò alla porta. << Avanti. >>

<< Salve, miss Okada. >> disse Kaori fingendosi ingenua..

<< Ha bisogno di qualcosa? >>

<< Si, ho bisogno di svolgere un indagine approfondita sui dipendenti della signorina Yamamoto in modo da poter gestire meglio la sua sorveglianza. Non si preoccupi, non intendo fare domande personali, io e Ryo vogliamo solo assicurarci che non ci siano complici di Lupin tra i dipendenti. >>

Fujiko non capì bene il senso di una tale cosa, ma non poteva rischiare di essere dare nell'occhio così iniziò una lunga discussione con la ragazza in cui le parlò del personale interessato, delle loro competenze, del loro periodo di lavoro, dei rapporti con la famiglia imperiale eccetera, eccetera.



La chiacchierata, come spesso accade con le donne, fu parecchio lunga e, in questo lasso di tempo, Ryo si era presentato da Anika e le aveva chiesto il suo aiuto per poter iniziare l'indagine per Saeko.

<< Apprezzo il suo desiderio di trovare l'assassino di mio padre, ma non ho l'influenza necessaria per convincere la Dieta. >> disse Anika una volta finita la spiegazione.

<< Lo so ma, se lei convincesse l'Imperatore, allora sarà diverso. >>

<< Il nonno? Non saprei... Potrei provare. >> disse incerta la ragazza.

<< Sono sicuro che lui sa già delle mie imprese. Amava davvero tanto vostro padre? >>

<< Era il suo figlio prediletto, avrebbe dovuto essere il suo erede. Non sa quanto fu distrutto nel sapere della sua morte. >>

<< Allora, sicuramente, coglierà ogni buona occasione per trovare il responsabile. Non crede? >>

<< Emh... Si, immagino di sì. >>

<< Dunque sa che potrebbe essere l'unico modo per trovare qualcosa che ci porti da Lupin. La prego, Anika, mi aiuti. Non farebbe così vostro padre? >>

La ragazza si sentì combattuta: in parte voleva trovare l'assassino, ma dall'altra non era certa che avrebbe convinto il nonno. Ripensando però al rapporto di affetto e rispetto che c'era tra loro si rese conto che avrebbe capito e che avrebbe fatto il necessario.

<< E va bene. Mi dia un momento. >> disse prendendo il telefono e componendo un numero.

<< Salve, sono io Anika. Vorrei parlare con l'imperatore.... Salve, nonno. Si, ora sto meglio, la ringrazio. Vorrei parlarle di una cosa, ma vorrei farlo di persona.... Ok, grazie. A tra poco. >> e chiuse il telefono.

<< Possiamo andare subito da lui. >>

<< Grazie mille, Anika. >>

Circa un ora dopo, i due si presentarono al cospetto dell'imperatore in persona e gli chiesero il permesso di poter svolgere l'indagine. Come Ryo aveva dedotto, anche l'imperatore conosceva bene la fama di City Hunter e, come tutta la sua famiglia, provava stima per lui. Alla fine delle spiegazioni, il sovrano acconsentì.

<< Grazie, eccellenza. Le do la mai parola che non se ne pentirà. >> disse Ryo congedandosi assieme ad Anika.

Mentre i due stavano andando nella stanza di Yamamoto per cominciare l'ndagine, Fujiko e Kaori stavano continaundo la conversazione sugli impiegati del ministro.

<< Interessante... Ok. La ringrazio. Chiedo scusa se ci è voluto tanto. >> disse la rossa preparandosi ad andarsene.

<< Oh, non si preoccupi. Facciamo solo il nostro mestiere, no? >> rispose Fujiko sollevata.

<< È vero. Ora devo tornare da Ryo. Ah, a proposito, si guardi le spalle. Lui ci prova con tutte in maniera esasperante. >>

<< Grazie, me ne ero accorta. A più tardi. >> e Kaori uscì.

Rimasta sola, Fujiko riprese la sua copertura. Quello che non aveva notato è che Kaori le aveva piazzato una cimice sul pavimento vicino alla porta.

E così, andandosene tranquilla e soddisfatta, Kaori si diresse da Ryo che le aveva comunicato che stava per iniziare il lavoro.

Quello che però non aveva compreso è che Fujiko non era affatto un ingenua. A giudicare da come l'aveva tenuta occupata, aveva dedotto subito che c'era qualcosa sotto. Avendo notato Zenigata, probabilmente l'ispettore l'aveva riconosciuta e se non l'aveva arrestata era solo per poter arrivare a Lupin. Però c'era anche la probabilità che l'ispettore non credesse affatto nella colpevolezza di Lupin e che volesse anche lui trovare il responsabile, e perciò, per poter ottenere notizie, si sia affidato proprio al famoso City Hunter. "È meglio che avvisi Lupin. Se quella ragazzina mi ha per caso lasciato un regalino nella stanza, allora non mi conosce affatto." e così scrisse un sms con un cellulare non rintracciabile e la spedì al numero di Lupin.

Grazie all'autorizzazione dell'imperatore stesso, Ryo e Anika entrarono nella stanza del padre della ragazza senza nessun problema. La camera da letto era desolata e la scientifica aveva ripulito tutto.

<< Qui dentro non c'è più niente. >> commento Anika, dopo un primo momento di impressione per il dover essere nella stessa stanza dove è stato ucciso suo padre.

Ryo si avvicinò al letto e lo scrutò con attenzione, ma non vide niente di insolito. "Certo è strano. Il sensore era attivo, quindi un movimento sarebbe stato rilevato nel momento dello sparo, anche una reazione del corpo del ministro. E se il colpevole avesse davvero spento il sensore prima di agire, come sospetta Saeko? Se però anche Zenigata ha ragione, e il colpevole ha fatto scoprire Lupin, allora come faceva a sapere che sarebbe andato lì? Zenigata e Saeko hanno detto che Lupin era stato beccato nella sala delle riunioni, ma da lì non era stato rinvenuto nulla. C'era solo uno scompartimento vuoto. Probabilmente conteneva ciò che Lupin stava cercando, e se era passato prima di qui, allora qua c'era qualcosa che apriva lo sportello. Dev'esserci un collegamento, dovrò scavare più a fondo." e si guardò intorno "Ma se il colpevole aveva davvero accesso ai sensori, allora come ha fatto a spostarsi senza essere visto? C'erano molte guardie intorno al palazzo del consiglio, con un unico ingresso, e nessuno aveva l'autorizzazione di entrarci dentro. Sicuramente Lupin aveva alterato le telecamere nei posti in cui era, ma allora come ha fatto l'omicida a coglierlo di sorpresa in quel modo? "

Anika osservò Ryo immerso nelle sue riflessioni, e la fermezza della sua espressione era davvero ammirevole, facendo capire alla ragazza perché la città avesse tanta stima di lui, nonostante il suo comportamento bizzarro con le donne.

A un certo punto capitò all'orecchio del detective una cosa piuttosto curiosa: il leggero rumore di una corrente d'aria. "Non ci sono finestre qui. E la porta è chiusa. Da dove viene questa corrente?" e si mise a seguire quel leggero rumore fino a che non sarebbe diventato più forte.

<< Signor Saeba? Ha scoperto qualcosa? >> gli chiese Anika.

<< Sssh. Solo un momento. >> si concentrò di più fino a che il fruscio si fece più forte da un angolo della stanza, sulla sinistra, davanti al letto. Nel punto c'era una specie di colonna, ben decorata, che risaliva ai tempi antichi del palazzo. Tutte le stanze importanti del edificio erano decorate in quello stile e solo ai membri più importanti della famiglia risiedevano in esse.

Ryo si appoggò l'orecchio alla colonna ed ebbe la conferma che la corrente usciva proprio da essa << Anika, da questo pilastro esce una corrente d'aria. Dev'essere un passaggio segreto. Mi aiuta ad aprirlo. >>

Anika era sempre più affascinata dall'evolversi della situazione e, senza esitare, aiutò Ryo ad aprire la colonna.

Dopo un primo minuto di insuccesso, nonostante Ryo abbia toccato il pilastro ovunque, Anika notò un particolare in una delle incisioni introno al pilastro << Guardi qui, signor Saeba. L'incisione del drago è leggermente fuori assi rispetto al drago dell'altra parte. >>

Ryo analizzò subito la cosa e provò a muovere all'indietro il dragone. In quell'istante, davanti agli occhi di entrambi, la parte frontale della colonna scorse all'indietro rivelando un passaggio.

<< Anika. Lei potrebbe essere un ottima avventuriera. >> commentò Ryo.

Anika arrossì e si grattò la nuca. << La ringraziò molto, Signor Saeba. >>

Subito dopo, una delle guardie bussò alla pronta e Ryo andò ad aprire.

<< Si? >> << Signor Saeba. La signorina è con lei? >> disse l'uomo indicando Kaori, che si era presentata da lui, dopo aver saputo che Ryo era lì.

<< Certo, è tutto a posto. >>

<< Bene. Può passare. >> e la lasciò entrare.

<< Allora, tutto ok con miss Okada? >> chiese Ryo alla sua amica.

<< Certo. È stato un giochetto. Se, da adesso, proverai a scopartela, io sarò pronta a staccartelo. >> disse tenebrosa la rossa. Ryo rimase impietrito dalla paura.

<< Dunque? Hai scoperto qualcosa? >> gli chiese dopo Kaori.

<< Guarda tu stessa. >> rispose Ryo mettendo in mostra il passaggio, con Anika che guardava nell'interno.

<< Un passaggio segreto? Beh, in un edificio del genere non dovrebbe sorprendermi. >> commento stupita avvicinandosi all'ingresso.

<< Già, come nei film. >> aggiunse Anika.

<< Giusto. Ok, ragazze. Io vedo di scoprire dove conduce. Voi intanto vedete se c'è un passaggio simile anche nella sala delle riunioni. Non mi sorpenderebbe se ci fosse una connessione. >> disse Ryo preparandosi ad entrare.

<< Attento ai trabocchetti, Indiana Jones. >> lo derise Kaori. Anika si mise subito a ridere.

<< Ah-ah. Che risate. >> e così iniziò l'esplorazione di Ryo nei più segreti meandri del palazzo imperiale, mentre le ragazze andarono a fare la loro parte.



In tutto questo, Lupin aveva ricevuto da Fujiko l'sms irritraciabile in cui le aveva spiegato tutta la situazione che si era formata a palazzo.

<< Ma guarda un po'. Ehi, Jigen, pare che avremo a che fare con uno davvero tosto. >>

<< Di chi parli? >>

<< Fujiko ha incontrato Zazà e Nogami che hanno affidato la custodia della figlia di Yamamoto a un detective privato, e che ci sia la possibilità che paparino gli abbia chiesto di indagare per lui in modo da provare la mia innocenza. Che ti avevo detto? Mi vuole tanto bene... >> disse facendo lo sdolcinato.

<< Si...si... Chi sarebbe questo detective tostissimo? >> chiese Jigen facendolo smettere.

<< Eheheh. Il leggendario City Hunter. >>

Jigen si sorprese leggermente << Il temuto pistolero di Tokyo? >>

<< Proprio lui. In città non c'è criminale che non lo conosce. >>

<< E Fujiko sospetterebbe che Zenigata gli abbia chiesto di provare la tua innocenza? Mh. Mi sembra improbabile. Se quello che si dice su di lui è vero, allora potrebbe non esitare a sbatterti dentro in ogni caso. >>

<< Oh, per quello non c'è problema, io esco sempre da ogni posto. Ma, se Zazà non mi crede colpevole, dev'essere vero. Sa bene che l'omicidio a sangue freddo non è affatto nel mio stile. E se City Hunter sta davvero cercando di scoprire chi è l'assassino, allora dovremo trovare un modo di scoprire quello che sa. Purtroppo Fujiko rischia di esporsi, se lo farebbe lei. Ha scritto che Zazà e Nogami forse sospettano anche sulla sua identità e non può farsi scoprire così presto, perciò dovremo avvicinarci a lui in un altra maniera. >>

<< E come? Sicuramente, Zenigata gli avrà detto il mio nome e quello di Goemon. Non possiamo presentarci e fare due chiacchere così come vecchi amici. >>

<< È vero. Ma forse possiamo arrivare a lui attraverso i suoi alleati o rivali. >> e dicendo questo Lupin si mise a riflettere.

<< Ho sentito voci... su un ex mercenario che pare abbia lavorato spesso con City Hunter. Un energumeno che si fa chiamare Falcon. Ti dice niente? >>

<< Falcon? >> disse Jigen mostrando questa volta stupore. << Non sentivo questo nome da anni. >> rispose con tono basso.

<< Lo conosci? >>

<< Diciamo di sì. Era uno di quei mercenari con le contropalle. Uno contro cui persino io ho avuto a che fare. >> in realtà, Jigen aveva una faccenda personale con Falcon. Una cosa a cui non aveva dato peso da anni. << Ci penserò io. Anche se questo vuol dire che dovrai cavartela da solo alla Technoimp. >>

<< Non dimenticare mai chi sono, Jigen. Io me la cavo sempre.



NOTA

Buona festa a tutte le donne 🙂

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Vecchio debito ***


In una sala buia e silenziosa, una figura seduta guardava in avanti con le mani congiunte, come se stesse osservando gli ultimi eventi con pieno controllo di ciò che accadrà. Accanto a lui c'era un scrivania e in quel momento un cellulare cominciò a suonare.

<< Pronto? >>

<< Fratello. Ho ottenuto I cristalli necessari. >> rispose l'uomo dall'altra parte.

<< Perfetto. Qualche indizio sulla Fenice Oscura? >>

<< Non ancora. Ma stiamo tenendo d'occhio la figlia di Yamamoto. Chissà, c'è la possibilità che lei possa sapere qualcosa, ma, fino a che non ne avremo una conferma, è meglio essere discreti. Anche perché l'ispettore Nogami l'ha messa sotto la protezione di City Hunter. L'imperatore ha dato il suo consenso e non potevamo obiettare, sarebbe stato rischioso. Quel maledetto detective non ha mai fallito, come sai. Potrebbe iniziare a ficcare il naso se non l'ha già fatto. >>

<< Oh, non sarà un problema, fratello. Ci siamo preparati ad ogni evenienza. E poi Hunter potrebbe tornarci utile. Se teniamo d'occhio sia lui che la ragazzina potremo davvero scoprire qualcosa di utile per noi. E del resto non sa nemmeno che esistiamo, non sa che noi siamo ovunque. Non ci causerà nessun disturbo. >>

<< È vero. E per quanto riguarda Lupin? Dopo che lo abbiamo incastrato, immagino che ci darà la caccia. >>

<< Lo so. Ma non mi preoccuperei nemmeno di questo... Se quanto si dice su Lupin è vero, allora cercherà anche di trovare il tesoro. E quando accadrà, esso sarà di nuovo nostro e a quel punto potremo finalmente raggiungere lo scopo che Saisei ha cercato di ottenere da quando è nata. Questa volta nessuno lo impedirà. Continuiamo a tenere d'occhio Zenigata, Nogami, e anche City Hunter. Non appena avremo ciò che ci servirà, uccidiamolo. >>

<< Con piacere. Ti aggiorno su ulteriori sviluppi. >> e la telefonata fu chiusa.

L'uomo si rimise a fissare in avanti "Lupin e City Hunter... ridotti a pupazzi nelle nostri mani."



Non appena fu entrato dal passaggio rinvenuto nella stanza del ministro, Ryo si ritrovò in una specie di labirinto sotterraneo segnandosi la strada facendo incisioni per non perdersi. La sua amica, intanto, insieme ad Anika, era riuscita a entrare nel palazzo delle riunioni. Le guardie erano all'esterno, ma, dopo essere entrate grazie al permesso del nonno, Anika e Kaori si misero subito a cercare una altra colonna con le stesse incisioni di quella di Yamamoto, poiché sarebbe stata di certo un altro passaggio che avrebbe condotto alla stessa galleria sotteranea dove si trovava Ryo.

<< Vede qualcosa, Anika? >> chiese Kaori alla ragazzina.

<< Di colonne c'è ne sono molte, ci vorrà tempo per controllarle tutte. >>

Kaori tirò fuori il cellulare e con aria da furbastra attivò un app.

<< Che cos'è? >> le chiese Anika.

<< Una piccola precauzione che ho preso con Hunter. Lui non lo sa, ma una notte ho modificato il suo cellulare in modo da renderlo come un localizzatore che mi indica da che parte si trova emettendo suoni come un detector . >> rispose Kaori maneggiando il telefono.

<< Wow. Lei è solo una sua collega o la sua fidanzata? Se prende certe misure con lui, allora mi sembra che le dia molto fastidio vederlo corteggiare altre donne. >> commentò Anika con tanta perspicacia.

Kaori arrossì di colpo e cerco di non farlo notare. << No, no. Assolutamente no. Voglio solo che resti concentrato sul lavoro. >>

<< E per insegnargli la disciplina lei è pronta a picchiarlo? Cavolo, deve avere proprio una buona ragione, allora, per lasciarla vicino a lui. E così? >>

"Accidenti. È proprio arguta." pensò Anika sorpresa.

<< Beh, diciamo che aveva un debito con mio fratello e che, per saldarlo, lui mi permette di lavorare al suo fianco. Ma questa è una lunga storia, e preferirei non parlarne. >> le confessò dopo un attimo di indecisione.

Anika ebbe un presentimento << Oh. Capisco. Scusa, se sono stata indiscreta. Volevo solo capire come funziona il vostro lavoro di copia. Tutto qua. >>

Dal tono desolato di Anika, Kaori provò subito un enorme compassione per lei. D'altronde aveva perso l'unco genitore che le era rimasto e la rossa sapeva com'era non avere più un familiare al proprio fianco. Quindi si volto verso di lei e con un sorriso comprensivo le disse << Un giorno le spiegherò tutto. Ve lo prometto, Anika. >>

Di fronte all'espresssione di Kaori, Anika comprese che avevano qualcosa in comune e perciò sentiva che poteva confidarle ogni cosa. Una cosa curiosa, perché miss Okada non aveva ottenuto la sua fiducia in un solo giorno << Per favore, diamoci del tu, ok? >> propose sorridente.

<< Come vuoi, Anika. >>

In quell'istante l'applicazione iniziò a fare rumore dalla parte di una colonna piazzata sulla destra della sala. Le ragazze si avvicinarono ad essa e Anika cercò di far girare ogni incisione a forma di drago che vi era scolpita.

<< Eccola. Si muove. >> e il pilastro si aprì.

Kaori si sporse in avanti e vide lì stesso cunicolo che aveva visto nella stanza del ministro. Era proprio come pensavano, c'era una rete segreta. Probabilmente una specie di via di fuga. << Bene, vado a prendere Ryo. >>

<< Ma poi come fate a trovare l'uscita? >> Chiese Anika.

<< Oh. Non preoccuparti. Mi passeresti il tuo cellulare per favore? >>

<< Uh? O-ok. >>

E così Kaori fece un collegamento tra il suo telefono e quello della nuova amica.

<< Fatto. Ora basta che tu aspetti qui e che lasci il telefono acceso. >> disse la rossa, restituendo il cellulare.

<< Va bene. >> e così la rossa entrò da sola nel cunicolo lasciando Anika in attesa.

Ryo intanto continuava a gironzolare qua e là non avendo la più pallida idea di dove fosse. << Cazzo. Avrei dovuto aspettarmelo. Certo, però, se l'assassino si è spostato perfettamente in questa rete, allora deve essere uno che la conosce molto bene, oppure aveva una mappa. Questo vuol dire che o è qualcuno che conosce a fondo i segreti del palazzo, o qualcun'altro lo ha aiutato a spostarsi correttamente. In entrambi i casi, qualcuno del palazzo è coinvolto in questa faccenda. Ci penserò dopo. Adesso non mi resta che aspettare Kaori. Mi auguro solo che non si perda anche lei. >> disse da sé ad alta voce. << Ma per chi mi hai presa?! >> gli disse una voce che subito gli mollò un cazzotto in testa.

<< Ahi! Ahi! Ahi! Kaori! Ma sei matta? >> disse tenendosi la testa

<< E tu sei proprio un cafone! >>

<< Non intendevo insultarti è che questo labirinto è proprio complesso. >>

<< Tsk. Meno male che io il cervello lo uso. Forza, seguimi. >> e dicendo questo, la ragazza impostò un nuovo segnale da seguire con la sua app speciale.

<< Ecco, andiamo. >> e si incamminarono verso la direzione dove li aspettava Anika.

Una volta usciti, Ryo rivelò tutti i suoi sospetti alle ragazze concludendo con << Se riuscissimo a scoprire chi conosceva la via segreta, potremo trovare l'assassino. >>

Anika rimase un po' perplessa da questa ipotesi: suo padre era ben amato da tutta la famiglia e non aveva ragione di credere che uno di loro fosse coinvolto. Per quanto riguarda il personale, beh, suo padre era amato e rispettato da tutti perciò non riusciva davvero a credere qualcuno del palazzo fosse davvero responsabile del suo omicidio.

Tuttavia voleva anche lei scoprire la verità, perciò doveva essere pronta a trovarsi davanti ad ogni possibile fatto, per quanto deludente sarebbe potuto essere.

<< I vecchi progretti del palazzo sono custoditi nell'archivio. Con il permesso che ci ha dato il nonno non dovremmo avere problemi. Venite, vi indico dov'è. >> disse a Ryo e Kaori mettendosi in moto.

La sua intraprendenza cominciò a piacere al grande City Hunter, tuttavia, doveva rispettare il suo compito di proteggerla per non far finire nei guai, altrimenti Saeko, come minimo, lo avrebbe di certo castrato coi suoi coltelli.

Mentre camminavano, Kaori ebbe un sospetto << Anika, mentre siamo lì non potresti far scoprire cosa può avere rubato Lupin da tuo padre? Se lo scopriamo potremo avere un altra pista da seguire e non mi sembra il caso di ignorarla. >>

<< Mh. Hai ragione. Chiederò subito a miss Okada di controllare. Mio padre la lasciava entrare spesso nella sua stanza per verificare se era tutto in ordine. >>

<< Ah davvero? >> chiese Ryo incuriosito.

Sentendo quel tono Anika si voltò verso di lui con un aria gelida << Primo, io ero sempre lì a guardare, secondo, papà è sempre rimasto fedele alla mamma. Prova un altra volta a ripensare al contrario e lo vado a dire a mio nonno. Siamo chiari? >>

Ryo non osava immaginare cosa avrebbe potuto fargli l'imperatore << Ok, ok. Scusami. >>

Kaori guardò Anika e le fece un occhiolino di compiacimento per lo stile della ragazzina.



Nel frattempo Zenigata e Saeko avevano deciso di indagare nella sede della Technoimp con l'aiuto di Nakamura della Guardia Imperiale.

<< Capisci, Kenji? Se l'assassino del ministro ha hackerato il sistema dei sensori, allora possiamo scoprirlo solo entrando lì dentro. >> disse Saeko.

<< Non credo di potervi aiutare a entrare di persona. Non avete il permesso di fare indagini. >>

<< Oh non temere. Ho già un idea su come fare. >> rispose Saeko, maliziosa.

"Uh? Che le passa in testa?" si chiese Zenigata.

Una volta finito di spiegare Zenigata si irritò << E perché tu devi avere il ruolo più comodo? >>

<< Ho sentito dire che il direttore della Technoimp, Jiro Yushida, preferisce le segretarie donne. Guarda caso proprio di recente la sua precedente segretaria ha preso un congedo per gravidanza, perciò ne ha bisogno di una nuova. Un bel colpo di fortuna per noi. >> spiegò Saeko.

<< D'accordo, ma che aiuto posso dare io come addetto alle pulizie? >>

<< Ah, fidati di me. Sono perfettamente in grado di entrare nel server per conto mio, ma ho bisogno di qualcuno che mi guardi le spalle. >>

Zenigata non era convinto, ma qualcosa gli disse che forse era la cosa milgiore da fare. << E va bene. Basta che non ti fai beccare. >>

Saeko rimase stizzita da questa risposta << Dovresti aver capito come gestisco le cose. >> disse incrociando le braccia. Zenigata chiese subito scusa. L'ultima cosa che serviva era che andassero in disaccordo prima di un compito tanto delicato.

<< Allora è deciso, Kenji. >> disse infine la ragazza all'altro uomo.

<< Molto bene. Domani dovreste poter cominciare. Ci vediamo. >> e se ne andò.

Saeko si rivolse un ultima volta al suo collega << Fidati. Ho molta esperienza con le infiltrazioni. Andrà tutto per il meglio. >>

Zenigata pensò tra sé "Lo spero. Anche se ho una strana sensazione."

Mentre Lupin stava progettando la sua infiltrazione alla Technoimp, in città dentro il bar Cat's eye Falcon e la sua pupilla Miki, << Hai ricevuto notizie da Ryo? >> chiese la ragazza al bancone

<< Solo che ha un incarico molto importante al palazzo imperiale. Qualcosa riguardo proteggere la figlia del ministro ucciso. E pare sia stata Saeko con quell'tipo dell'Interpool ad affidarglielo. >>

<< Saeko? Mh. Curioso. Ho saputo che dopo l'omicidio del ministro le era stata vietata ogni iniziativa di indagine. >>

<< L'ho pensato anch'io. Ho la sensazione che presto si caccerà in altro guaio. E sicuramente avrà bisogno che lo aiuti. >> commentò Falcon chiudendo imbronciato le braccia, domandosi perché doveva essere si cacciava sempre in situazioni del genere.

<< Beh, ricordati che hai un conto in sospeso con lui. Non puoi lasciare che qualcuno lo batta al posto tuo. >> scherzò Miki.

Fuori dal locale qualcuno stava ascoltando tutto.

<< Che rottura. >> commentò infine Falcon comprendendo quanto fosse vero ciò che ha detto Miki.

La porta d'ingresso fu aperta e il campanello in cima lo fece notare.

<< Buongiorno signore. Benvenuto al Cat's eye. >> disse Miki sorridendo come faceva sempre con tutti i clienti che entravano.

<< Grazie. Mi auguro che il caffè sia davvero buono come ho sentito dire. >>

Falcon era immerso nei suoi pensieri, ma appena udì quella voce alzò lo sguardo con aria guardinga.

Davanti a lui vi era un uomo che non vedeva da tempo, ma il suo cappello nero che gli copriva gli occhi era sempre lo stesso.

<< Non credevo che ti avrei rivisto dopo tutti questi anni. >> disse serio il gigante. Miki rimase confusa dall'comportamento di Falcon.

<< È un vero piacere anche per me, Falcon. >> disse l'altro uomo sorridendo.

<< Jigen Daisuke. >> disse infine Falcon uscendo dal bancone e andando davanti a lui.

I due si guardarono in faccia con gran serietà, come se fossero pronti a spararsi. << Dopo City Hunter, tu sei l'unico che vorrei tanto battere. >>

Jigen ghignò << Così vuoi sempre la rinvicita dopotutto questo tempo, eh? Non sei affatto cambiato. >>

Falcon inclinò un sopracciglio. Aveva combattuto contro Jigen molti anni prima, ma, a causa di una circostanza pericolosa, Jigen gli salvò la vita e da quel giorno Falcon non poté chiudere la questione con lui a causa del debito nato quel giorno.

<< Dimmi che ci fai qui prima che ti consegni alla polizia. >>

<< Rilassati. Voglio solo il mio caffè e chiederti un favore. Non facciamo un casino davanti alla tua ragazza. >>

La serietà di Falcon fu subito spazzata via dalla sua timidezza << Lei non è la mia ragazza! È solo un amica! >>

"Anche prima di scontrarci si comportava così. Certe cose non cambiano proprio." pensò Jigen.

<< Falcon mi spieghi chi è? >> chiese Miki.

<< Una mia vecchia conoscenza. Un figlio di puttana che mi ha umiliato salvandomi la vita. >>

<< Cosa?! Davvero? >>

<< Già. Una granata stava per cadergli addosso, ma io la intercettai al volo. Non mi piace vincere uno scontro in quel modo. >> rispose Jigen.

Falcon sbuffo. << Dimmi che cazzo vuoi. >>

Mentre lo fissava in faccia, Jigen . << Rilassati, ok? Voglio solo parlarti, e che ti piaccia o no tu mi devi un favore. >>

I due ex mercenari rimasero in quella posizione di stallo. Miki rimase un po' intimorita da quella situazione, ma volle intervenire lo stesso. << Falcon forse dovresti ascoltarlo. >>

Falcon si girò verso di lei << Lui è un complice di Lupin. Non possiamo fidarci di un alleato di un assassino. >>

Jigen si sedette su una sedia davanti al bancone << Credi davvero che io lavorerei con uno capace di uccidere un uomo in quel modo? Dovresti aver capito da tempo che ho il mio codice d'onore. Non mi piacciono i vigliacchi. Ecco perché quella volta non ho mai cercato di sparati alle spalle. >>

Falcon si mise a riflettere su quanto aveva detto Jigen. << In effetti è vero. Sei sempre stato un leale combattente. Lavorare con un codardo sarebbe troppo umiliante per uno come te. >>

<< Infatti. Ora, signorina, gradirei un caffè per due. Per me, e per il tuo ragazzone. >>

Miki e Falcon arrossirono insieme rispondendo << Non siamo fidanzati! >>

Un attimo dopo i due uomini erano davanti a Miki coi loro caffè.

<< Se il tuo amico non c'entra niente, cosa vuole da me? >>

<< Semplice, vorrebbe sapere che cosa intende fare il tuo amico City Hunter. >>

<< E perché dovrei aiutarvi? >>

Jigen finì il suo caffè e rispose serio << C'è la possibilità che il vero colpevole dell'omicidio del primo ministro voglia risalire alla stessa cosa che Lupin stava cercando. E dal momento che City Hunter sta proteggendo colei che potrebbe rivelare dove si trova quest'oggetto, significa che il killer potrebbe attentare alla vita di Hunter pur di ottenere ciò che vuole. Lupin ha dedotto che questo tizio è molto scaltro, non sappiamo di cosa potrebbe essere capace, e anche se il tuo amico ne uscisse vivo, con questo clima diffidente, potrebbero nascere falsità che metterebbero Hunter nei guai, e Nogami e Zenigata perderebbero la loro possibilità di prendere il colpevole. Lupin è stato incastrato, io ci sono andato di mezzo, Zenigata e Nogami vogliono scoprire la verità, abbiamo tutti uno scopo che coincide, perciò per poter ottenere ciò che vogliamo ci conviene collaborare. Ho bisogno che tu mi aiuti a fare in modo che Lupin e Hunter si incontrino senza sorprese. >>

Miki ascoltò tutto questo incredula. Il pensiero che i suoi amici potessero ritrovarsi davvero in un grave pericolo la spaventava. Falcon invece guardava Jigen con molta attenzione: il suo tono e la sua espressione, che riusciva a vedere nonostante il cappello, facevano intendere che diceva sul serio. Inoltre questo aumentava i suoi timori sul incarico che aveva ricevuto Hunter. La situazione che era nata con la morte del ministro era molto sospetta e forse Ryo si sarebbe potuto davvero ritrovare in un grosso guaio.

<< Va bene, Jigen. Ma non so se conviene dire al telefono che Lupin vuole parlare con Hunter. Se davvero non sappiamo cosa aspettarci, allora ci potrebbero essere orecchie ovunque. >>

<< Basta che mi aiuti solo a trovarlo, poi mi presenterò di persona. E se non ti fidi, allora hai il mio permesso di spararmi alla prima mossa sospetta che noti. >>

<< Wow. Non credevo che mi avresti detto una cosa del genere. Ma se devo sparati preferisco farlo in modo leale. Come abbiamo fatto l'ultima volta. >>

Miki non poté credere alla condizione che aveva posto Falcon. Ma conoscendolo avrebbe dovuto aspettarsi che avrebbe colto l'occasione per riscattarsi da una vecchia onta.

<< Eheheh. E va bene, come vuoi. Sarà la volta buona che ti ammazzo. >> rispose Jigen.

Miki pensò "Questi due sono proprio pazzi." << Falcon, non vorrai per caso farlo solo per non dover più lavorare qui? >>

<< Ma no, Miki. Si tratta solo di una faccenda da chiudere tra ex mercenari. >> rispose l'ormone guardando Jigen con sicurezza in sé stesso.

<< Infatti. Ma se proprio la tua ragazza ci tiene a te... Farò solo in modo di menomarti. >>

<< La vuoi finire?! >> reagì Falcon diventando tutto rosso.

Jigen cambiò argomento << Dunque, Hunter ti ha contatto ultimamente? >>

<< Solo per parlarmi del suo incarico al palazzo imperiale. Dopo la morte del ministro hanno vietato a Nogami e a Zenigata di svolgere qualunque indagine a causa della loro negligenza. >>

<< Mh. Interessante. Lei sospetta sul serio che il colpevole non sia Lupin, vero? >>

<< Si, può darsi. Cosa te lo ha fatto capire? >> chiese Miki

<< Perché lei lavora con Zenigata, e lui sa bene che Lupin non ucciderebbe mai qualcuno in quel modo. Pensi che Hunter ti ricontatterà, Falcon? >>

<< Può darsi. Se si caccerà davvero in un grosso guaio, io dovrò aiutarlo. D'altronde ho un conto in sospeso anche con lui. >>

<< Molto bene. Puoi darmi il tuo telefono un momento? >> incuriosito da quella richiesta, Falcon gli porse il telefono. Jigen vi inserì dentro una cimice. << Ecco fatto. Se Hunter ti dice dove sarà io lo saprò. >>

<< Cos'è? Credi che possa traditi? >>

<< No. È solo che non voglio rischiare che orecchie indiscrete sentano la mia voce al telefono. >>

"In effetti." si disse Falcon riflettendo veridicità della cosa.

<< È stato un piacere rivederti, Falcon. Signorina. >> disse il pistolero pagando il conto. << Ci vediamo presto. >> e se ne andò lasciando i due titolari del bar con molti pensieri in testa su cosa sarebbe potuto succedere e se avessero fatto bene a fidarsi delle parole di Jigen. In ogni, caso, Jigen aveva permesso a Falcon di sparargli se non fosse stato sincero e non sembrava che stesse scherzando affatto. .



Dopo aver ricevuto le cure da un paese vicino, Goemon si era messo in cammino verso un villaggio segreto tra le montagne dove si ergeva un antico santuario in cui si preservano i manufatti e gli effetti dei più grandi samurai che avevano combattuto per l'onore del paese. Tra gli oggetti di questi grandi guerreri, vi erano anche quelli che erano appartenuti al grande antenato di Goemon, Goemon Ishikawa I. Dal momento che il misteroso nemico che lo aveva sconfitto, aveva nominato la sua famiglia, allora l'unico posto dove poteva scopire qualcosa era solo quel santuario. Tra l'altro, il villaggio dove si trovava era anche il posto dove era nato e dove aveva trascorso la sua infanzia, prima di partire per farsi addestrare sull'arte della spada in modo da seguire le orme del suo glorioso antenato.

Il samurai giunse davanti alle porte del monastero e, dopo un momento di nostalgia dovuto dal fatto che era stato assente per molti anni, andò alla soglia e si mise a bussare.

Un uomo anziano, vestito da monaco, apri la porta e, alla sua vista, Goemon si inchinò in segno di rispetto. << È un piacere rivederla. >>

<< Goemon... Da quanto tempo. Bentornato a casa. >> disse l'uomo facendo alzare il samurai e sorridendogli. << Hai trovato cio che cercavi? >>

<< Non ancora, ma ho bisogno del vostro aiuto. Vorrei scoprire i segreti della mia famiglia. Temo che un uomo malvagio voglia portare distruzione per vendicarsi di qualcosa che in passato è stato fatto dai miei avi. >>

Il monaco ebbe un presentimento nel sentire tutto questo. << Vieni dentro e raccontami tutto. >>



In quel momento Lupin aveva a dispozione tutto ciò che serviva per inziare la sua operazione alla Technoimp "Molto bene. Si va in scena"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La Technoimp ***


La sede principale dellaTechnoimp si ergeva maestosa nel quartiere dove risiedeva. Era un alto edificio palazzo ben dotato delle ultime tecnologie di sicurezza, con scanner occulari e per le impronte agli ingressi, ma Lupin era pronto a infilitrarsi senza problemi.

Dopo aver superato vari controlli ed essersi fatto identificare come un addetto alla manutenzione, il ladro iniziò la sua operazione "Bene bene. Per prima cosa facciamo una visitina al direttore Yushida."

E si avviò verso le scale quando da lontano notò una splendida donna che camminava accompagnata da un impiegato.

Sebbene avesse i capelli di un altro colore, Lupin la riconobbe dagli occhi: era Saeko." Ma guarda. La mia sbirra preferita vuole giocare all'infilitrata, eh? Probabilmente sarà qui anche lei per cercare risposte. Quasi quasi le faccio un salutino" pensò Lupin che si avvio verso di lei e finse di urtarla accidentalmente facendo cadere la cassetta degli attrezzi che si era portato per rendere la sua copertura convincente.

<< Ehi! Faccia più attenzione! >> lo rimproverò Saeko senza averlo riconosciuto, mentre l'impiegato si scusava per l'accaduto.

<< Mi scusi, signorina. Mi era venuta una storta alla gamba. Era da parecchio che non lavoravo e il mio corpo si è un po' rammolito. >> si scusò Lupin prendendole la mano per aiutarla a rialzarsi.

<< Veda di fare attenzione. Qui non vogliamo rammoliti. >> lo rimproverò subito dopo l'impiegato.

<< Non succederà più, signorina. Le do la mia parola. Buona giornata >> disse infine Lupin salutando Saeko e andandosene dopo aver recuperato la sua cassetta degli attrezzi.

"Che tipo strano." pensò Saeko guardandolo andar via.

<< Prego, signorina. Il direttore la aspetta. >> le disse cortese l'impiegato.

<< Ma certo, andiamo. >>

Da un altra parte invece, a pulire i pavimenti,. stava un ispettore Zenigata travestito da inserviente. "Mi auguro davvero che fili tutto liscio."

A un certo punto notò anche lui un tecnico passargli vicino per andare a incontrare un altro addetto. Sentendoli parlare venne a sapere che il tipo che gli era passato voleva controllare l'efficenza delle telecamere degli altri settori.

Zenigata non fu convinto della cosa. "Che sia lui?" ma invece di avvicinarsi decise di lasciarlo stare per non attirare l'attenzione. Lo avrebbe ripreso più tardi.



Saeko nel frattempo fu presentata al direttore Juro Yushida, un uomo di corportara robusta, con capelli marroni, intelligente ed esperto di affari.

<< Erano anni che non mi capitava a disposizione una dipendente tanto affascinante >> disse cortese a Saeko dopo che erano stati lasciati soli.

<< Oh, signor Yushida. La ringrazio. Sono pronta a mostrarle le mie referenze. >> disse lusingata.

<< Ma certo, si accomodi. >>

E i due si misero a parlare. Saeko sfruttò subito il suo fascino per ammaliare il direttore e convincerlo così ad assumerla come segretaria. Quando parlava di mostrare le sue referenze non intendeva in "quel modo". Non le piacevano gli uomini che volevano subito provarci e lei non era affatto una prostituta.

<< Bene. Se vuole cominciare subito, la sua postazione l'ha già vista, è proprio qui fuori dal mio ufficio. Dica a Nakamura che lo ringrazio per averla proposta come nostra impiegata. Con lei l'agenzia sarà migliore che mai. >> disse infine Yushida. Il suo sguardo era interessato ma non solo per via del fascino della ragazza, c'era anche qualcos'altro. Tuttavia questo, Saeko non lo notò. Lei pensava sempre che lui volesse solo provarci come tutti gli uomini che ha incontrato nella sua vita.

<< Grazie, signore. >> uscì dalla stanza "Sarà uno scherzetto." e si appostò alla sua scrivania, sfruttando il terminale che le avevano dato per poter penetrare nel database della società con una chiavetta speciale che le aveva dato un suo amico hacker.



Lupin intanto, non appena era entrato nella stanza delle registrazioni sfrutto subito le sue abilità per scoprire ulteriori segreti della Imp. Dal momento che c'era già Saeko a controllare il database per lui, aveva intenzione di approfondire le indagini. Tanto per renderle il lavoro più agevole, il ladro aveva manomesso dalla sala le telecamere del studio di Yushida in modo che non inquadrassero nessuno.



Nel frattempo, Fujiko aveva rivelato ad Anika che tra le cose del ministro Yamamoto mancava un unica cosa: un ciondolo di spada cosparso di scritte, che era per l'appunto la chiave dello scomparto nascosto.

<< Sembra quasi una chiave. Può scoprire da dove viene? >> chiese la ragazzina.

<< A quanto pare si tratta di un pezzo di artigianato molto accurato, pochi artigiani sanno lavorare il metallo così oggigiorno. Ma forse... >> fece Fujiko zoomando lo schermo verso le scritte.

<< Queste scritte sono coperte da altre scritte. >>

Anika osservò incuriosita.

<< Solo un momento... Si tratta di una firma. Kenzo... Inoue. >>

"Kenzo Inoue? Mi sembra di conoscere questo nome. Aspetta, che sia... " pensò Anika avendo un presentimento nel sentire quel nome. Fujiko se ne accorse.

<< Sa chi è? >>

<< L'ho incontrato quando avevo nove anni. Era un tipo dall'aspetto strano, ma gentile. Lui e papà si conoscevano bene, ma non sapevo che fosse un artigiano. Il posto dove abitava me lo ricordo. Papà mi ci portava poche volte, ma era un posto facile da trovare. Se vuole venire anche lei, miss Okada, per far stare tranquilli i miei parenti può farlo. Agitati come sono non penso che mi lasceranno uscire senza un contatto diretto. >>

<< Certo, Anika, non si preoccupi. Allora dovremo avvertire il signor Saeba e la sua amica. >>

<< Si. Mi dia solo un momento per preparami >> e dicendo così, Anika si diresse nella sua camera dove si mise un giubbotto e, da un piccolo scomparto del pavimento tiro fuori qualcosa che si mise nel giubbotto.



Ryo e Kaori erano entrati negli archivi dove il custode rivelò che della rete sotterranea nascosta a parte l'imperatore e il custode stesso solo un altro uomo ne era a conoscenza: Motoki Tanaka.

<< ... a quanto ho saputo però, circa 6 anni fa, il corpo di Motoki venne ritrovato nel porto con un foro in fronte, perciò non so che dirvi. Mi spiace >> terminò l'archivista.

Ryo era frustrato: un uomo morto a conoscenza dei passaggi segreti non conduceva da nessuna parte.

<< Tanaka non aveva parenti che lei sappia? >> chiese Kaori.

<< Non ha mai lasciato notizie sulle sue attività private o sulla sua famiglia. Era l'impiegato più fedele dell'imperatore e del ministro Yamamoto, perciò non voleva coinvolgere nessuno nei suoi affari. Immagino capiate. >> rispose desolato l'anziano.

<< Già. >> fece Ryo riflettendo per poi rivolgersi a Kaori dopo essersi congedati dal custode << ci toccherà chiedere ad Anika di questo Tanaka. C'è la possibilità che prima di morire abbia rivelato a qualcuno della rete sotterranea. >>

<< Stai dicendo che Tanaka aveva deciso di tradire l'imperatore nonostante tutti i benefici che aveva ottenuto da lui? Mh. Non mi convince. Questo rivela che Lupin non c'entra davvero con l'omicidio del ministro, ma se il colpevole sapeva dei cunicoli da sei anni perché ha aspettato tanto per colpire? Gli serviva l'occasione migliore? >>

<< Può essere. E in effetti gli è capitata proprio di mano: usare Lupin come capro espiatorio per coprire le sue mosse. Ciò significa che sapeva già che Lupin si sarebbe presentato. E questo vuol dire... che sapeva anche del suo tentativo di rubare il kakemono dal museo. Non può essere una coincidenza. Dovremo indagare più a fondo anche sul consigliere Mishima. >> disse Ryo molto serio.

<< Cosa? Aspetta non starai pensando che... >> rispose Kaori intuendo ciò che pensava l'amico.

<< Per ora non ne abbiamo conferme, sarà meglio parlarne più tardi con Saeko. Cerchiamo di trovare una svolta sulla pista di Tanaka. >> disse infine Ryo. Kaori annui, anche se non riusciva a crederci: un consigliere della Dieta Nazionale che spinge un ladro internazionale a intrufolarsi a palazzo per incastrarlo dell'omicidio del primo ministro? Non aveva nessun senso. Mishima era uno dei miglior consiglieri giapponesi, certo era stato severo con Saeko, ma stava prendendo sul serio le indagini sull'omicidio del ministro. Era troppo strano.

Non appena uscirono dall'archivio, i due ragazzi si trovarono davanti miss Okada, allias Fujiko. Ryo la fissò subito con occhi arrappati.

<< Che piacere rivederla. >> disse il marpione.

Fujiko lo guardo impassibile, a differenza di Kaori che aveva voglia di picchiarlo, e rispose << Io e la signorina Yamamoto abbiamo scoperto qualcosa dall'oggetto sottratto al ministro prima della sua morte. Si tratta di una specie chiave a forma di spada di cui l'autore sembra essere un certo Kendo Inoue. >>

<< Inoue? >> chiese Ryo

<< Si. Pare che si tratti di un amico del ministro che Anika conobbe anni fa. Ha detto di ricordare ancora dove abita. Dite che possa essere utile? >>

<< A questo punto non possiamo escludere nessuna pista. Dov'è Anika adesso? >> chiese Ryo.

<< Ha detto che ci aspetta all'ingresso principale. Oh, e dovrò venire anch'io. I famgliari di Anika non la lasceranno uscire senza qualcuno che possa aggiornarli. >>

Kaori non fu convinta: se lei era davvero Fujiko Mine, allora stava solo accampando una scusa per stare vicino ad Anika in attesa che salti fuori qualcosa. Ma dato che non poteva ancora incastrarla, e non poteva opporsi alla volontà degli imperiali, doveva per forza acconsentire. Ovviamente Ryo diede il consenso senza nessun problema dopo aver valutato le "autorizzazioni" della donna che aveva davanti. Kaori lo stese subito con un pugno in testa.

<< Andiamo >> disse la rossa trasicando Ryo per un piede. Fujiko rimase basita davanti a quella scena "Quella ragazzina è davvero gelosa. Spero che comprenda presto che non vale la pena stare con uomini così vogliosi... Io ne so qualcosa."

Dopo essersi ritrovati con Anika, Ryo le parlò di quanto avevano scoperto dal custode riguardo Tanaka e dei sospetti di Saeba sul consigliere Mishima dal momento che è cominicato tutto dal furto dal tentativo di furto del suo kakemono per mano di Lupin. La ragazzina non sapeva che Kendo Inoue avesse a che fare con qualcuno che ha rivelato al killer di suo padre come entrare nella sua stanza per ucciderlo. Questo comprometterebbe anche lui. Ma sospettare di un consigliere della Dieta era ancor più folle: Mishima e suo padre erano ottimi amici. Che abbia organizzato un piano per ucciderlo e derubarlo era troppo assurdo.

Kaori notò lo sconforto nato nella ragazza per via di quanto è stato scoperto. << Non ne siamo ancora certi, Anika. Per ora dobbiamo solo incontrare questo Kendo Inoue e scoprire cosa sa. >> disse toccandole la spalla in modo confortante.

"Hanno detto che Motoki è stato ucciso 6 anni fa. Che sia..." pensò l'imperiale insospettita toccandosi la tasca con l'oggetto misterioso senza farsi notare: riguardo Kendo Tanaka stava nascondendo dettagli che non aveva ancora intenzione di condividere. "Papà. Cosa stavi nascondendo?"

Un attimo prima che il gruppo parti in macchina, Ryo decise di mandare un messaggio a Falcon chiedendogli di copririgli le spalle di nascosto. Aveva una gran brutta sensazione e avere un supporto in più avrebbe potuto fargli comodo.

<< Sembra che Jigen avesse ragione. >> constatò il gigante.

<< Pensi che lui rispetterà la sua parte? Ci aiuterà davvero se sarà necessario? >> chiese Miki.

<< Per quanto mi bruci il mio debito, lui è uno che mantiene sempre la parola, credimi. >> e si preparò a partire. Avrebbe seguito il segnale del telefono di Ryo fino alla loro destinazione dopodiché si sarebbe appostato.

<< Fai attenzione, Falcon. >> gli disse la ragazza impensierendosi.

<< Non preoccuparti. Non morirò finché non sconfiggerò Ryo e Jigen >> la tranquillizzò Falcon ghigniando. Dopo aver preso le armi necessarie si mise in viaggio per raggiungere Ryo e le ragazze.



Alla Technoimp Lupin aveva lasciato la sala per aggirarai nei sotterranei della sede trovando di interessante solamente una specie di muro metallico incastonato lungo una parete a forma tonda. Praticamente era una porta a direzione unica, si apre e si chiude solo dall'altra parte.

"Che cosa stanno nascondendo? Questo metallo sembra insuperabile. Se solo ci fosse Goemon..." Si disse il grande ladro.

<< Che cosa stai sospettando, Lupin? >> gli disse una voce alle sue spalle. Lupin si voltò all'istante e riconobbe Zenigata nonostante la divisa da bidello.

<< Non so di che parla. Sto solo svolgendo un controllo della struttura. >>

<< Non fingere con me. Lo so che sei tu, ti riconosco sempre. Non ho intenzione di arrestati, perché so bene che non sei stato tu a uccidere Yamamoto. Non avresti mai agito in quel modo. Voglio scoprire anch'io la verità. >>

<< Oh, paparino, grazie, ti voglio bene anch'io >> disse Lupin facendo il lusingato.

<< Smettila, idiota! È solo che non permetterò a nessuno di rinchiuderti per una cosa che non hai commesso! L'unico che dovrà avere il privilegio di sbatterti al fresco per i tuoi furti dovrò essere solo io e nessun'altro. >>

<< Oh, Zazà, mi fai commuovere. >> continuò Lupin.

<< Finsicila! >> e decise di smettere con quel teatrino << Sospettavo che ti saresti intrufolato qui in cerca di indizi. Hai scoperto qualcosa? >>

<< Avevo intenzione di penetrare nei database per scoprire come erano stati manomessi i sensori di movimento che erano stati messi al palazzo Imperiale la notte in cui è morto il ministro, ma ho trovato qualcuno che lo può fare al mio posto >>

<< Chi? >>

<< La tua stupenda collega, Saeko. L'ho notata all'ingresso e, dopo un veloce incontro, le ho piazzato una cimice addosso. Ora sembra che stia aspettando l'occasione giusta per infilitrarsi nello studio di Yushida. >>

<< Chissà perché non mi sorprende che tu l'abbia incrociata. E questa parete? >>

<< È una porta apribile dall'altra parte. C'è qualcosa di molto strano dietro la Technoimp. >>

<< Non mi dire che la Imp ha che fare con l'omicidio del ministro. È assurdo! >>

<< Avete pensato che il colpevole abbia hacerato i sensori, ma ho appena scoperto che i dispositivi prodotti da questa società sono molto sofisticati. Per poter inserire nel sistema un nuovo utente serve un autorizzazione diretta di uno dei piani alti. Dev'esserci di mezzo o uno dei consiglieri o l'amministratore stesso. >>

<< Se uno di loro è complice dell'omicida, allora non possiamo fidarci di nessuno qui dentro. Devo avvisare Saeko. >> disse Zenigata provando subito a chiamare la sua amica. Ma qualcosa non andava: il comunicatore era disturbato.

<< Ma che... Lupin, sei stato tu? >>

Lupin rimase sorpreso quanto lui << Io non ho fatto niente. >>

I due capirono subito che stava per accadere qualcosa. << Dobbiamo raggiungere Saeko. Però non dobbiamo farci notare. >> propose Lupin.

<< Sono d'accordo. Ma come facciamo ad arrivarci? Saremo troppo lenti se non dobbiamo attirare l'attenzione >>

<< Non preoccuparti, paparino, ho con me un bel trucchetto nella manica. Seguimi >>



Qualche minuto prima che Zenigata cercasse di avvertire Saeko che tutta la Technoimp poteva essere compromessa, l'ispettrice era riuscita a scaricare con la chiavetta data dal suo amico hacker la password per accedere al terminale del direttore. Il direttore stesso in quel momento era uscito per andare in riunione con gli azionisti e Saeko colse l'occasione al volo. Una volta entrata nello studio si mise a curiosare nel computer in cerca del nome intestato ai sensori impiegati la notte dell'omicidio.

"Ci sono quasi. Ecco qua. Ovviamente c'è il nome mio e di Zenigata, ma questo terzo nome... Motoi Tanaka? Se non ricordo male era un consigliere della Dieta devoto all'imperatore. Che cosa significa? È un diversivo? Un attimo... cos'è questo? " si chiese la bluetta, ricevendo poi una chiamata da Zenigata attraverso gli auricolari che si erano portati per tenersi in contatto.

<< Che succede? Zenigata? Mi senti? >>

<< Ferma dove sei. >> disse all'improvviso una voce fredda e metallica. Saeko sentì subito dopo una pistola puntata alla sua nuca rimanendo di sasso.

<< Alza le mani. >>

Saeko obbedì, anche se stava pensando a come uscirne, ma l'individuo la inchiodò subito contro la scrivania bloccandole poi i polsi con l'altra mano.

<< Agh! Chi diavolo sei tu? >> disse Saeko nonostante la situazione.

<< Dovevo immaginare che non avresti demorso, ispettore Nogami. Ma non ha importanza. Non c'è niente che tu o City Hunter possiate fare per fermarmi. >> rispose l'aggressore riponendo la pistola un momento per prendere la chiavetta di Saeko e romperla. Anche il terminale venne distrutto con un colpo. << Questa non ti servirà più. >>

Approffitando di quel momento in cui era disarmato Saeko lo sorprese con una testa al collo ed estrasse subito uno dei suoi coltelli puntandoglielo alla gola dopo essersi buttata su di lui per bloccarlo a terra vedendolo così in faccia. Era lo stesso individuo corazzato che aveva incontrato Lupin.

<< In nome della legge, sei in arresto per l'omicidio di Yamamoto. E ora togliti quella visiera. >>

L'uomo non rimase affatto intimorito, anzi la caparbietà di Saeko lo affascinava, ma, nonostante ciò, non si sarebbe fatto di certo prendere. Quindi, senza convenevoli, si liberò in un momento da quella posizione scaraventando Saeko sulla scrivania sfondandola. La ragazza senti un dolore tremendo alla schiena e non riusciva a muoversi. Il tizio in armatura le mise un piede sul petto e le afferrò la faccia.

<< Peccato che tu ti sia schierata dalla parte sbagliata. Mi sarebbe piaciuto averti al mio fianco. Che peccato. >> ed estrasse nuovamente la pistola. Saeko si sentì gelare il sangue, ma prima che il grilletto fu premuto la finestra dell'ufficio si fracassò.

L'omicida si voltò nel sentire il rumore e vide Zenigata sempre vestito da bidello con Lupin che era in aria grazie a un jet pack incorporato nel suo travestimento. Aveva intenzione di usarlo come mezzo di fuga alternativo, ma, dato il pericolo che poteva correre Saeko, non c'era altro modo per arrivare in tempo. Per fortuna era abbastanza potente da reggere anche il peso di Zazà o sarebbero stati fregati.

Il ladro entro anche lui nell'ufficio con la sua p38 estratta. << Bene, cavaliere della notte. Ci rincontriamo. Non avresti dovuto incastrarmi. È stato il tuo errore peggiore. Nessuno può macchiare il mio nome. >>

<< Eheheh. La tua reputazione ormai è compromessa, Lupin. Nemmeno tu puoi fermare l'inevitabile. >> disse semplicemente l'uomo.

<< Lascia andare Saeko! >> gli ordinò Zenigata.

<< Mi spiace, ma i ficcanaso non mi sono mai piaciuti. >>

Lupin gli sparò un colpo diretto alla testa, ma la visiera attuti l'impatto faccendolo solo cadere all'indietro. Zenigata ne approffito subito per soccorrere Saeko.

<< Stai bene? >>

<< La mia schiena ha preso una botta tremenda. Non riesco ad alzarmi. >> Zenigata la prese subito in braccio. Poi guardò l'uomo per terra per accertarsi se fosse ancora vivo e purtroppo lo era: si rialzò subito in posizione seduta cercando di sparare a Zenigata, ma per fortuna l'ispettore se ne accorse in tempo evitando il colpo.

Lupin cercò di sparargli di nuovo, ma l'uomo si si parò con le placche della sua armatura, mentre Zenigata portava Saeko al riparo dietro un pezzo della scrivania.

<< I vostri tentativi sono inutili. La rinascita del mondo... È imminente >> e dicendo questo il corazzato fece cadere a terra una granata abbagliante che investì Lupi e gli ispettori. Una volta che il bagliore svanì, del tizio misterioso non c'era più traccia. Prima che uno dei tre potesse pensare qualcosa, l'allarme scattò subito. Saeko si domandò subito come abbia fatto quel tipo a farsi vedere e ad aver agito senza aversi fatto notare, ma Lupin e Zenigata sentirono i loro sospetti incrementarsi: quel tipo poteva avere davvero che fare con la Imp.

La sorveglianza cominciò a salire verso lo studio, dopo aver bloccato gli ascensori. Comprendendo che la Imp poteva essere davvero corrotta, Zenigata prese una decisione.

<< Saeko. Dobbiamo andarcene con Lupin >> disse Zengiata all'amica.

<< Stai scherzando?! >> chiese lei.

<< Non possiamo fidarci di nessuno qui. Ti spiego tutto più tardi. Lupin, andiamocene. >>

<< Ehi, ma che.. >> provò a protestare Saeko

<< Ok. Allora andiamo. >> Lupin prese Zenigata e Saeko e si buttò dalla finestra.

<< Ma sei pazzo?! >> sbraitò Saeko mentre precipitava.

<< Eheheh. >> rise il ladro aprendo all'istante un paracadute incorporato.

Saeko rimase incredula dalle risorse di Lupin << Ma tu hai sempre tutto pronto? >>

<< È una tradizione di famiglia, tesoro. >> disse modestamente Lupin.

Zenigata invece pensò "Il solito spaccone"



Non appena arrivò, Yushida non rimase impressionato dal soqquadro del suo studio. "Tanto ci rivedremo presto."

Giù nel sotterraneo, da dietro la porta nascosta, degli ingegneri stavano costruendo un meccanismo dall'aspetto insolito, a presiedere c'era la figura di un uomo che teneva in mano l'elmo del tipo corazzato contro cui avevano combattuto Lupin e gli ispettori. A un certo punto senti una chiamata dall'orecchio.

<< Quindi i nostri ospiti se ne sono andati? >>

<< Si. Un imbucato ha rovinato la festa. Ci sono novità? >> << City Hunter e la figlia di Yamamoto hanno lasciato il palazzo. Forse hanno scoperto qualcosa >>

L'uomo si mise lentamente l'elmo in testa e prese una spada samurai appoggiata a un supporto << Bene. Me ne occuperò io. >>



In quel momento nel santuario del suo paese natale, Goemon aveva appena finito di raccontare del suo incontro col uomo corazzato, del loro scontro, del furto della sua spada, e del simbolo che aveva incastonato.

Non appena ebbe finito di descrivere l'incisione, il monaco rimase in silenzio col suo precendente presentimento diventato più forte. Senza dire parola condusse Goemon negli archivi del monastero e prese un antico manoscritto mostrandone la copertina al samurai << Era questo il simbolo di quel guerriero? >>

<< Si. Sapete chi è? >>

Il sacerdote non riusciva a credere che tutto ciò fosse vero, ma dato che lo era allora era consapevole della catastrofe che si sarebbe abbattuta nel caso il nemico non fosse stato fermato e pertanto era necessario informare Goemon di tutto.

Il monaco rispose con un tono deciso << Questo simbolo era lo stemma di un antico gruppo di guerrieri che ambiva da secoli a un unico scopo: sottomettere il giappone e tutto il resto del mondo al loro volere in modo da portare la pace. Si facevano chiamare... Saisei. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Saisei ***


Sentendo quel nome, Goemon era più confuso che mai. << Saisei? >>

<< Si. La storia di questo gruppo fu illustrata cinque secoli fa dal tuo antenato più grande. >>

<< Goemon Ishiwkawa I? >> intuì il samurai.

<< Esatto. Questo scritto è stato redatto dal tuo avo stesso. Lo aveva affidato al mio predecessore di quel tempo con la richiesta di non farne mai parola a nessuno. Per secoli abbiamo mantenuto la promessa... ma se Saisei è davvero tornata allora tu devi sapere. Ne vale il destino di tutti. >> disse il monaco progendogli lo scritto.

Goemon capì subito che la situazione era più grande di quanto pensava perciò non perse tempo e si mise a leggere il documento del suo avo:



"Dopo essere riuscito a derubare lo shogun, mi imbattei in un uomo incappucciato. Mi disse che poteva darmi l'opportunità di accumulare tutti i tesori che volevo per poi donarli a chi volevo in un mondo che mi sarebbe stato tollerante. All'inizio pensai fosse un folle, ma poi mi fece incontrare un suo alleato dotato di grande influenza: un consigliere fidato del giovane imperatore, Go-Yozei. Comprendendo che quell'individuo aveva davvero mezzi interessanti, decisi di volerne sapere di più e accettai il suo aiuto e quello dei suoi alleati. Anche se c'era qualcosa che non mi convinceva. Una notte mi fece condurre in una grotta nascosta tra i monti Hida. Al suo interno incontrai una folla di gente coi volti coperti da maschere. L'uomo con la maschera più grande avanzò verso di me e mi sottopose a una prova di passaggio: mi fece uccidere una donna che tenevano prigioniera. Ogni giorno ripenso spesso quel momento. Possano gli Dei perdonarmi, ma dovetti farlo. Perché se quel gruppo era formato da persone tanto influenti, avrei solo messo in pericolo me stesso e anche la mia famiglia se mi fossi messo subito contro di loro. Dovevo attendere l'occasione migliore. Superata la loro prova, il granmaestro mi accolse nel suo gruppo: Saisei. Il loro scopo era rovesciare l'Impero in modo che sotto di loro tutti gli uomini potessero vivere in equal misura. Il loro scopo sembrava nobile ma, dopo quello che mi avevano fatto fare, non ne ero così certo. Per un anno intero continuai a rubare non solo per i poveri, ma anche per Saisei, continuando a fare sacrifici innocenti ogni mese. Questa vergogna mi macchierà per sempre, ma dovevo scoprire il loro piano. Dopo avermi spinto a sacrificare un altro innocente, quei folli mi mostrarono una porta chiusa da una serratura rotonda. Utilizzando un ciondolo nero su cui era incisa una fenice che risorgeva dalle ceneri aprirono la porta e rivelarono una roccia nera come la pece, ma con la lucentezza di un gioiello. Il granmaestro e i suoi discepoli migliori mi dissero che quella pietra era il mezzo del loro trionfo. Venne trovata tempo prima dal fondatore della loro setta in un enorme voragine vicino al loro nascondiglio e dopo aver assistito a qualcosa di orribile: ogni essere vivente passato vicino a quel luogo era morto con il sangue che gli usciva dagli occhi e dalle orecchie. Ora la roccia è inoffensiva, ma i membri di Saisei mi dissero che, grazie al mio talento, presto avrebbero avuto ciò che gli serviva per incrementare il potere della pietra e rovesciare così l'impero. Non potevo permetterlo, avevo già versato troppo sangue innocente per compiacere Saisei, non potevo avere quello di altri milioni sulla coscienza. Perciò escogitai un piano per fermare la setta e fare in modo che la loro terribile arma non veda la luce: non riuscì a scoprire l'identità degli altri membri del gruppo, ma avevano commesso un errore nel rivelarmi quella del consigliere corrotto, quindi raccolsi in segreto delle prove per incastrarlo e, col aiuto di un mio grande amico che studiava per essere consigliere, le feci recapitare all'attenzione dell'imperatore. Go-Yozei fece subito giustiziare il traditore e radunò un contingente per attaccare Saisei di sorpresa nel loro covo. Non comprendendo come fosse morto uno dei loro, la setta fece radunare i suoi membri per scoprire chi li avesse traditi, ma prima che potessero interrogarmi l'attacco iniziò. Mentre i soldati massacravano e arrestavano la maggior parte dei membri, io riuscì ad avvicinarmi di soppiato al granmaestro per sottrargli il medaglione e a fuggire nelle ombre. Mentre l'imperatore e i suoi uomini terminavano la mattanza, decisi di affidare il medaglione all'amico che mi aveva aiutato. Gli avevo già confidato tutto quello che avevo fatto e, come rispetto per i miei sacrifici, mi promise che nessuno avrebbe mai trovato il medaglione. Adesso trascorro le mie giornate continuando la mia missione di aiutare i poveri, ma spero con tutto il mio cuore che il medaglione non venga mai ritrovato. Avrei potuto gettarlo nelle acque o seppelirlo, ma qualcosa mi diceva che forse non era finita: la follia si diffonde ovunque come una malattia e la brama di potere di Saisei poteva aver attirato a sé altri seguaci per la sua causa di cui io potrei non essere a conoscenza. Se ho ragione, allora non si fermeranno davanti a niente pur di recuperare la loro arma e il medaglione potrebbe essere ciò che servirà a fare in modo che quella pietra venga distrutta per sempre. Chiunque legga questo scritto spero possa comprendere il mio rammarico e che trovi in cuor suo la forza di perdonare i miei crimini per mano di Saisei. Non riuscirò mai a perdonare me stesso, ma il fatto che l'abbia fatto solo per proteggere i miei cari e che, alla fine, abbia deciso di agire non solo per il bene di pochi, ma per quello di tutti, riesce a ridarmi la pace.

- Goemon Ishikawa I, 1593"



Dopo aver letto tutto questo, Goemon rimase stravolto nel profondo. Il suo avo più rispettato si era macchiato di sangue innocente pur di proteggere la sua famiglia fino al momento in cui non avrebbe salvato tutti da questo gruppo che, a quanto sembra, era in parte sopravvissuto per cinque secoli.

<< A quanto pare gli attuali membri di Saisei si sono fatti vivi e stanno cercando di terminare il loro piano. >> dedusse il sacerdote.

"Quindi Lupin e gli altri possono esserci andati di mezzo." rifletté Goemon ripensando alla notizia della morte del ministro Yamamoto e che Lupin era considerato colpevole.

<< Con la marcia del progresso ottenuta in tutti questi anni dalla civiltà, ora saranno di certo molto più pericolosi di quanto il tuo avo temeva, e che non hanno mai dimenticato il suo tradimento. Ecco perché hanno cercato di ucciderti: per vendicare i loro predecessori. >>

<< E come se non bastasse hanno la mia zantesuken. >> valutò Goemon stringendo il pugno per molti motivi: in parte provava compassione per ciò che ha passato il suo avo pur di fermare la setta Saisei del suo tempo; e dall'altra, il pensiero che gli attuali membri volessero usare la sua spada per scopi ignobili, gli faceva riempire il cuore di rabbia.

<< Per riscattare la memoria del mio avo, io li fermerò. Egli aveva cercato di farlo in passato, io terminerò il compito. >> annunciò Goemon determinato.

<< Rifletti, ragazzo. Sei sopravvissuto per miracolo e hai perso la tua spada. Come pensi di affrontarli se dovessero usarla contro di te? >> gli chiese l'anziano.

<< Io non lo so. Ma questo è il mio dovere. In un modo o nell'altro io devo intervenire. >> ribatté Goemon.

Il vecchio si mise a riflettere finché non gli venne un idea << Forse posso darti una possibilità. Ma non ti assicurò niente. Tutto dipenderà da te. >>

<< Di che si trattata? >>

In tutta riposta il monaco andò a prendere da uno scrigno un antica e bellissima spada giapponese. Goemon fissò quell'arma incuriosito.

<< Questa... apparteneva a lui. È la spada che ha accompagnato il tuo avo nelle sue avventure. Dopo la sua morte, venne ritirata dai nostri predecessori per preservarne il ricordo insieme a tutti i segreti della tua famiglia. Non è potente come la tua zantesuken, ma lo è abbastanza per darti una speranza. >> spiegò il prete porgendo l'arma a Goemon che lentamente la prese in mano e la sguainò dal fodero: la lama rifletteva la luce con un bagliore leggero ma chiaro, nonostante i secoli era stata curata molto bene. Goemon non riusciva a credere che avrebbe usato la stessa arma del suo avo più idolatrato, anche se era la stessa arma che aveva ucciso tanti innocenti per mano di Saisei. Tenerla nella mano gli faceva sentire una forza nuova, come se lo spirito del suo antenato si stesse manifestando in lui dandogli il coraggio necessario per affrontare il difficile compito che lo attendeva.

"Grazie, mio avo. Il tuo altruismo mi darà la forza necessaria per fermare Saisei una volta per tutte. E ti prometto che il tuo sacrifico non sarà stato vano"



Qualche momento prima, a Tokyo, Lupin, Zenigata e Saeko si erano rifugiati in un vicolo pe riparlare indisturbati.

<< Tu sei certo che la Technoimp è sfruttata da quel tipo? >> chiese Saeko a Lupin mentre cercava di riprendersi dal dolore ricevuto nello scontro precedente.

<< Temo di si. Il che vuol dire che ovunque ci sia una telecamera della Imp lui potrà vederci e, da quanto ho visto, è molto abile ad usarne il sistema. Inoltre, dopo quello che è successo, Nakamura sarà di certo compromesso e non sarà più in grado di aiutarci. Direi che per mettere fine a tutto questo non abbiamo altra scelta . >> dedusse Zenigata scoraggiato guardando poi Lupin. Saeko capì subito a cosa pensava il suo amico.

<< Vorresti collaborare con me, vero? >> comprese Lupin incrociando le braccia.

<< Per quanto l'idea mi disgusti, non vedo altro modo per uscirne. D'altronde abbiamo lo stesso obiettivo. Ma non illuderti: una volta finita questa storia, io ti sbatterò dentro. >>

<< Eheheheh. Mi pare ovvio, Zazà. Sempre meglio che essere accusato di omicidio. >>

<< Allora siamo d'accordo? >>

<< Ma certo. Parola di Lupin. >>

Saeko non sapeva se fidarsi davvero di Lupin, ma qualcosa le diceva che la faccenda poteva essere davvero più seria del previsto e in quanto tutrice della legge avrebbe dovuto fare il necessario.

<< E va bene. Ma solo finché i nostri scopi coincidono. >> disse seria la ragazza << Prova a fregarci... >> e gli punto uno dei suoi coltelli alle parti basse <<... e dirai addio allo spasso. >>

<< O-ok, ok. Non serve minacciare così. Farò il bravo. >> reagì Lupin intimidito dal atteggiamento di Saeko.

<< O... Ora vorrei sapere cosa ha scoperto City Hunter. >>

Zenigata e Saeko non rimasero tanto sorpresi nel sapere di questo. << Allora è vero: la segretaria di Yamamoto è davvero Fujiko Mine. >>

<< Oh, allora l'avevate davvero riconosciuta. >>

<< Già. Speravamo che ci conducesse da te, ma dato che dovremo collaborare non credo sia più necessario perciò niente segreti tra noi, chiaro? >> intervenne Zazà.

<< Va bene, paparino. Allora che stanno facendo in questo momento City Hunter e la figlia di Yamamoto? >>

Saeko apri il telefono e trovo un messaggio riservato di Ryo. << Stanno andando a incontrare un certo Kendo Inoue. Anika ha detto che era un grande amico di Yamamoto e che pare abbia creato lui la cosa che avevi sottratto prima dell'omicidio, Lupin. >>

<< Molto interessante. >> disse Lupin con le mani in tasca, mentre Zenigata temeva che Saeba si stesse dirigendo in una trappola.

<< La Imp ha piazzato telecamere ovunque. Se Hunter e le ragazze hanno scoperto una pista allora li staranno tenendo d'occhio. Dobbiamo avvertirli. >> propose Zazà.

<< Non serve... Il messaggio dice che per precauzione Hunter ha chiesto a Falcon di venire a coprirgli le spalle. Avrà di certo fiutato un possibile pericolo. >>

<< Però. Allora è davvero sveglio. >> constatò Zazà.

Lupin invece stava architettando qualcosa. << Dunque non ci resta che che trovare un punto dove incontrarci tutti. Seguitemi. >>

<< Niente scherzi. >> ribadirono insieme i due ispettori.

<< Ma no, tranquilli. >> e i tre si avviarono.



Poco dopo aver spedito il messaggio a Saeko, Ryo e le ragazze giunsero in una casa di collina.

<< È questo il posto? >> chiese il detective ad Anika.

<< Si. Non è cambiato tanto. >>

Il posto era modesto, ma ben messo, il proprietario ne aveva davvero cura.

Anika si avvicino alla porta e suono al citofono. Dopo un attimo rispose l'uomo dall'altra parte. << Non sto aspettando nessuno. Andatevene. >>

"Wow. Che persona accogliente" commentarono Kaori e Fujiko.

<< Signor Inoue, sono Anika Yamamoto. Si ricorda di me? Mi ho padre mi ha presentato a lei quand'ero piccola. >>

Dall'altra parte ci fu un silenzio diffidente poi venne fatta una strana domanda << Che acconciatura avevo quando mi hai incontrato? >>

<< Cavolo. Questo tipo non manca di certo in prudenza. >> sussurrò Kaori a Ryo.

<< Dev'essere perché qualcuno lo sta cercando. >> dedusse il pistolero.

Anika ci penso un attimo e poi ricordò << Non aveva nessuna conciatura allora. Era completamente calvo. >> la porta venne aperta e i quattro ragazzi entratono nell'abitazione. Anche l'interno della casa era ben ordinato. Inoue ci teneva davvero all'ordine domestico.

Dopo aver ammirato vari mobili, dalle scale videro scendere lentamente un uomo di mezza età con pochi capelli grigi sulla testa con un leggero pizzetto e vestito modestamente.

<< Signor Inoue. >> disse Anika guardandolo come i suoi compagni.

<< Anika... sei cresciuta tanto. >> ripose l'uomo sorridendo dopo averla scrutata bene. << E loro chi sono? >> chiese poi notando gli altri tre.

<< Non si preoccupi. Sono amici miei, mi aiutano a scoprire chi ha ucciso mio padre. >>

Inoue li osservò bene con un po' di sospetto.

<< Salve. Io mi chiamo Kaori, lei è la segretaria del ministro Yamamoto, miss Okada, e lui è il mio partner City Hunter. >> si presentò la rossa con tutta la sua cortesia.

<< City Hunter? Ho sentito parlare di te. Ma questo non significa che mi fido. Dopo la morte di Oniji, la mia diffidenza verso gli stranieri non è mai stata più grande. Datemi un motivo per farvi stare in casa mia. >>

Ryo si seccò di questa diffidenza sospettosa perciò andò al punto << Lei ha creato una chiave che apriva lo scompartimento di un tesoro che stava cercando Lupin, ma che era anche l'obbiettivo del vero assassino del ministro. Vorremmo sapere di che si tratta in modo da poter risalire al colpevole >> disse mostrando una foto stampata della chiave da Fujiko in precedenza.

Vedendo il ciondolo, Inoue assunse un aria quasi di sconforto poi estrasse un telecomando dalla tasca. << Uscite da qui, ora! O farò saltare il pavimento sotto di voi. >>

Kaori si spaventò "Ha messo dell'esploviso sotto il pavimento? Questo è pazzo!"

<< La prego, Inoue... Tanaka. La prego, deve fidarsi di noi. Altrimenti uccida solo me, ma non faccia del male ai miei amici >>

Sentendo queste parole Hunter pensò "Tanaka? Si chiama Tanaka? Ma come... " Kaori e Fujiko invece rimasero di stucco dallo spirito di sacrificio di Anika.

<< Come fai a... >> chiese Kendo

<< Avevo sentito di nascosto mio padre chiamarla così mentre le parlava di una cosa molto importante. Non so perché ha usato un nome falso, ma mio padre di fidava di lei è perciò ho voluto preservare la sua riservatezza in suo onore. La prego, può fidarsi di noi. Ci aiuti. >> lo interruppe Anika finendo per poi inginocchiarsi a lui implorante.

L'uomo fu ammirato dalla nobiltà d'animo di Anika. "Oniji, tua figlia è davvero straordinaria." e mise via il telecomando. << Va bene. Parliamo. >>

<< Prima vorrei chiederle una cosa: lei è per caso Motoi Tanaka? >> chiese Ryo.

Sentendo quel nome l'uomo divenne amareggiato. << No. Il mio nome è davvero Kendo. Motoi... era mio fratello. >>

I quattro ragazzi divennero più incuriositi da ciò che avevano appena sentito. << La prego ci spieghi tutto. >>

Kendo fece accomodare tutti e iniziò la spiegazione << Fin da piccoli, io e mio fratello fummo educati da un gruppo misterioso che ambisce, ancor oggi, a sottomettere il mondo per garantire la pace a prezzo della libertà. Si fanno chiamare Saisei. >>

Tutti ascoltarono il racconto con molta attenzione.

<< Mentre Motoi veniva istruito sulla politica, io venni istruito sull'artigianato. Il mio incarico era avvicinarmi agli imperiali per trovare lo scomparto segreto della camera delle riunioni, in modo che potessi costruire una chiave per aprirlo. Motoi invece aveva il compito di coprire le mie mosse. Saisei era riuscita a scoprire da tempo il nascondiglio del medaglione, ma non era mai riuscita ad avvicinarsi abbastanza per valutare la cosa. Cinquecento anni fa, quando la sua influenza era potente, venne tradita da Goemon Ishiwaka I che la fece scoprire dall'imperatore Go-Yozei. Da allora vollero secoli affinché trovasse i mezzi necessari per tornare a colpire. E quel momento era giunto. Per riuscire ad avvicinarmi alla serratura feci amicizia con tuo padre, Anika... Ma poi, passando il tempo con lui, compresi che non era giusto imporre la volontà sugli altri. Era solo un'altra forma di tirannia. Quando completai la chiave... decisi di informare Oniji del pericolo che correva l'impero e gli affidai la chiave affinché la nascondesse. >>

<< Mio padre sapeva di questa Saisei? >> dedusse Anika sconfortata da queste rivelazioni.

<< Si, ma non aveva i mezzi per incastrarli. Avrebbe solo messo in pericolo te e tua madre. Così decise di affidare il segreto a te dopo averlo prelevato. Sperava che, in questo modo, Saisei avrebbe creduto che il segreto fosse perduto, ma si era sbagliato. Ciò che non mi aspettavo che sarebbero giunti a questo... A ucciderlo... pur di proseguire la loro missione. Mi dispiace molto, Anika. Mi spiace che tu ti sia dovuta caricare un peso del genere, ma voglio che tu capisca che tuo padre lo ha fatto solo per proteggere te e tutto il mondo. Era suo dovere in quanto prossimo imperatore. >> concluse Kendo profondamente desolato.

Anika sentì i suoi occhi inumidirsi e si rese conto di essersi portata dietro ciò che Saisei desiderava.

Ryo si immerse nei suoi pensieri "Quindi non sapevano che era Yamamoto a nascondere la chiave... fino agli ultimi giorni. Ma allora Lupin..." un mucchio di ipotesi si formularono nella sua testa.

<< Se suo fratello era venuto a conoscenza della rete segreta di passaggi per fare in modo che Saisei si spostasse senza problemi nel palazzo imperiale, allora perché lo hanno ucciso se è stato lei ad averli traditi? >> chiese poi Ryo.

<< Non erano stati loro. Lo uccisi io. >> ammise Kendo, sempre più demoralizzato. << Cercai di convincerlo della follia della causa di Saisei. Ma lui mi vide come un traditore, e non esitò a cercare di uccidermi. Così, per difendermi, presi la pistola... e ho premuto il grilletto... >> si toccò le tempie per il dolore di quel ricordo. << Ah... se solo fossimo stati più uniti come fratelli... forse ci saremo compresi e lui e Oniji sarebbero ancora vivi. >>

<< Non ne sono certa. Se quelli di Saisei sono davvero così spietati, allora vi avrebbero dato la caccia fino in capo al mondo. >> cercò di consolarlo Kaori. Fujiko invece aspettava la parte in cui avrebbero parlato del segreto.

<< È vero, cara. Ma almeno, Anika avrebbe ancora suo padre. Sarebbe stato meglio se non mi avesse mai conosciuto. >>

<< Non dica così. Ha scelto di proteggere tutti in nome di un amicizia sincera e questo le fa molto onore >> gli fece notare Ryo sorridendo. Kaori fu felice nel vedere questo gesto da parte di Ryo, le faceva ricordare perché era tanto affezionata a lui malgrado le sue debolezze con le donne.

<< Può dirci qualcosa riguardo gli altri membri di Saisei? >> chiese poi Ryo tornando serio << Chi sono? Chi li comanda? >>

<< Saisei non ha più eletto un granmaestro da cinque secoli. Fino ad oggi è comandata, di generazione in generazione, da tre capi che stabiliranno il nuovo capo supremo solo dopo che avranno recuperato il loro tesoro. Si trovano ovunque nella società e possono essere chi meno vi aspettate. Ma, una volta, sono riuscito a incontrare uno di loro. È un attuale consigliere de... >>

Ryo percepì qualcosa e la riconobbe al volo << Attenzione!! >>

BANG

Una volta passato lo sparo, Kendo Tanaka cade all'indietro con una buco nella fronte. Anika si tappò la bocca per lo shock, mentre Ryo si voltava verso il punto da dove erano giunto il colpo. Ed ecco che li, esattamente dietro di loro, ci fu nuovamente l'uomo misterioso con la sua armatura e una pistola fumante in mano

<< Il traditore è morto. Ora tocca a voi. >> disse freddamente.

<< Sei un membro di Saisei? >> gli chiese Saeba col suo revolver puntato contro di lui.

<< Eheheh. Si, lo sono. Non ho ragioni per negarlo. È un vero piacere City Hunter. E complimenti. Non solo ci hai condotto da un traditore, ma ci hai fatto scoprire chi custodisce il nostro segreto. Perciò ora non ci servi più. >> e cominciò a sparare verso Ryo, le ragazze si misero al riparo. Kaori prese Anika e la portò dietro un divano dopo averlo ribaltato. << Resta qui. Non deve prenderti. >> e tiro fuori una pistola nascosta pronta a battersi cercando di colpire di sorpresa il nemico, mentre Ryo cercava un punto vulnerabile dove sparare.

<< La tua amica è coraggiosa, peccato però... >> dall'ingresso fecero irruzione altri uomini mascherati e armati. Non erano corazzati come il leader, perciò dovevano essere soldati minori. << Che neanch'io sia venuto solo >>

"Oh, cazzo." pensò Kaori allibita.

"Ma possibile che mi caccio sempre in queste situazioni?" si disse invece Fujiko.

<< Uccidete le donne, ci serve solo la ragazzina. Ad Hunter ci penso io. >> e la sparatoria ricomincio più forte prima. Da una parte Ryo continuava a combattere col membro di Saisei, mentre Kaori cercava di respingere i suoi scagnozzi.

<< Dannazione. Ma quanti sono? >> si lamentò ricaricando la pistola.

"Ah, di questo passo non ne esco viva nemmeno io." ammise Fujiko estraendo la pistola che teneva sotto la gonna e cominciando a sparare anche lei.

<< Da quando porta una pistola? >> chiese Anika sopresa.

<< Autodifesa, Anika. Una ragazza come me deve sempre sapersi difendere. >> rispose Fujiko ghigniando per essere convincente.

Dopo averla vista fare secco qualche uomo, Kaori commentò sospettosa << E da quando una segretaria frequenta un poligono di tiro? >>

<< Eheheh. Un mio hobby >>

"Ma questa mi crede una stupida?" Kaori si mise tra Fujiko e Anika in modo che non facesse mosse improvvise con la ragazzina.

"Credi di potermi fregare, rossina? Ti sbagli di grosso." commentò stizzita Fujiko guardando in avanti.

<< Anika, guardaci le spalle. >> ordinò poi Kaori tenendo la mira alta. Anika di limitò ad annuire per quanto era preoccupata.

Il duello di Ryo continuò incessante: il suo avversario era davvero abile, ma per darci un taglio e andare ad aiutare Kaori e le altre, il pistolero cercò di colpire il nemico in uno spazio nelle placche, "Questo lo sentirai."

Ma, prima che il colpo partisse, un proiettile gli ferì la mano facendogli sbagliare mira. La pistola gli volò via.

<< Ryo! >> esclamò Kaori preoccupata.

"Incredibile. Ha previsto la mia mossa." dedusse Saeba impressionato tenendosi la mano col suo revolver per terra.

<< Ora muori. >>

Kaori reagì d'istinto lanciando verso il tipo un pezzo staccato del divano in modo da distrarlo. Ryo ne approfittò al volo per caricarlo e spingerlo in un altra stanza della casa dopo averne sfondato la porta con la corsa disarmandolo allo stesso tempo.

Ora che era da solo con lui, Ryo poteva combattere senza preoccuparsi che qualcuno gli sparasse alle spalle. Dal momento che l'armatura era molto solida, ciò che poteva fare era stordirlo con una presa, cosi cercò più e più volte di agguantare il nemico verso il collo, ma quello era molto abile anche nel corpo al corpo e lo respingeva con calci e pugni. Ryo però riusciva sempre a reagire usando oggetti contendenti che trovava per colpirlo tra le placche.

Le ragazze invece se la stavano vedendo male. Erano arrivati altri rinforzi. << Merda! Sono quasi a secco! >> informò Kaori caricando l'ultimo caricatore.

<< Anch'io. >> disse Fujiko anche lei nervosa.

"Oh, papà, ma ne valeva davvero la pena!" si disse invece Anika stufa di quella situazione.

In quel momento degli spari di grosso calibro e a ripetizione cominciarono a farsi sentire. << Ora hanno portato l'artiglieria pesante? >> si lamentò Fujiko.

Kaori invece sorrise << No. È la nostra cavalleria. >>

A sparare con un mitragliatore non era uno dei nemici, ma Falcon in persona che era entrato finalmente in azione cogliendo di sorpresa gli intrusi che si accorsero di lui solo quando la metà di loro era già morta. Kaori non perse tempo a coprire le spalle all'amico sparando a quelli che cercavano di reagire.

Dall'altra stanza, Ryo sentì tutto e comprese che le ragazze erano al sicuro. Dopo aver preso un pezzo di legno scheggiato della porta, formato dalla precedente collisione, riuscì a ferire il nemico alla gamba in un punto scoperto dalle placche.

<< AGH! >> fece l'avversario piegandosi. Ryo lo prese subito da dietro e lo sottomise stringendogli la gola.

<< Accidenti. Che faticaccia. >> sospirò Saeba per poi trascinare il nemico nell'atrio dagli altri che avevano fatto piazza pulita.

<< Grazie mille, Falcon. >> disse all'amico dopo aver recuperato il suo revolver.

<< Tsk. Ho solo salvato Kaori. Miki sarebbe molto triste se le fosse capitato qualcosa. >>

<< Oh, ma quanto sei carino. >> lo prese in giro Kaori.

<< Già, un vero tenerone. >> si unì Saeba. Falcon si irrritò un po', ma rimase calmo.

<< Quello è il loro capo? >> chiese poi l'ormone indicando l'avverario di Ryo.

<< Già. Voglio proprio vederlo in faccia. >> e si appresto a rimuovergli l'elmo. Anika era impaziente, quello poteva essere l'assassino di suo padre e, chiunque fosse, avrebbe fatto di tutto per consegnarlo alla giustizia.

CLICK

<< Ma che... >> Falcon si volto e vide due uomini puntare le pistole verso Ryo. << Attento! >> e si getto verso Ryo spingendolo via beccandosi una pallottola nel braccio destro e l'altra in un fianco.

<< FALCON! >> reagì sconvolta Kaori. Ryi prese subito la sua arma e fece secchi i due individui nonstante la mano ferita.

<< Falcon. >> disse valutando le sue condizioni.

<< Gnh. Sono vivo... Ma non posso battermi così>> rispose il gigante .

<< Non dirmi che c'è n'è sono ancora altri. >> pregò Kaori sperando con tutto il cuore di sbagliarsi.

<< Spero di no. Portiamo, Falcon fuori di qui, presto. >> rispose Ryo riprendendosi il suo revolver.

<< Non credo proprio. >>

<< Un altro? Ma che diavolo succede? >> Kaori non ci capiva più niente.

<< Possibile che... >> a Ryo tornarono in mente le parole di Kendo su i tre favoriti di Saisei che guidano il gruppo. << Voi siete due dei tre capi, vero? >>

Il nuovo nemico rise << Considerate questa scoperta il vostro regalo d'addio. Sai, City Hunter, io e i miei fratelli abbiamo sempre ammirato te e le tue imprese. Potremo concederti di vivere a patto che Anika Yamamoto ci consegni all'istante la Fenice Oscura. >>

Ryo, Falcon, Kaori e Fujiko guardarono Anika che si sentì con le spalle al muro. << Abbiamo sentito ciò che ha detto Tanaka. Tu hai ciò che ci appartiene. Conseganci il medaglione e tu e i tuoi amici vivrete. >>

<< Non farlo, Anika. Sono degli assasssini. >> le disse Kaori fingendo di avere la pistola carica.

<< Io... non voglio più perdere qualcuno. Che senso ha rischiare la vita per questo? >> rispose Anika considerando che forse non valeva davvero la pena proteggere quel segreto.

<< È meglio che sia tu a portare questo segreto piuttosto che farlo finire in mani sbagliate come le loro. Ciò che vogliono è fare del male alla gente. Tuo padre non lo approverebbe. Non dimenticare che ha rischiato la vita pur di proteggere non solo il paese, ma tutto il mondo. Non lasciare che il suo sacrifico sia stato vano. Se io dovessi dare la vita per proteggere chi mi è caro, allora lo farei eccome. Capsico non vuoi perdere nessun'altro, ma la tua coscenza non sopporterebbe di avere addosso milioni di vite. Questa sarebbe una cosa davvero inaccettabile, credimi. Se dobbiamo morire, lo faremo perciò che è giusto. >> intervenne Ryo con tono risoluto. Le sue parole illuminarono parecchio Anika che senti le sue incertezze cancellate da una grande rivelazione. Nelle sue condizioni Falcon sorrise in pieno accordo con Hunter, mente Il tipo corazzato invece rimase impassibile.

<< Non lo avrete mai! Mio padre è morto da eroe, e farò onore alla sua memoria. >> rispose infine Anika trovando coraggio.

<< Aaaa.... Stupidi idealisti. Ecco perché questo mondo è imperfetto. Ecco perché ha bisogno di correzione. Troppi fanno di testa loro. >>

<< E voi invece sareste perfetti? Che idea banale. Piuttosto che vivere sottomessi da voi, preferiamo morire percio in cui crediamo! >> Ryo gli puntò l'arma adosso, determinato come le sue amiche.

<< E così sia! >>

Altri sei uomini fecero irruzione e ripresero a sparare. Mentre Ryo cercava di contrastarli, le ragazze riuscirono a portare Falcon nel retro della casa.

<< Dite che se la caverà? >> chiese Fujiko.

<< Certo, non sarà uno psicopatico corazzato ad ammazzarlo. >> rispose Kaori.

Un altro scagnozzi, però, in quell'istante, sbucò fuori e si apprestò a sparare a Kaori. La ragazza non aveva niente per difendersi, perciò inizio a temere che per lei fosse la fine quando un altro sparo arrivò dalle loro spalle uccidendo il nemico.

<< Ma chi... >> disse Kaori voltandosi come le altre.

A sparare era stato un uomo sorridente con in pugno un revolver e vestito di giacca e pantaloni neri, e con un cappello che gli copriva gli occhi.

"Jigen?!" pensò Fujiko sbalordita. Non sapeva nulla delle ultime mosse di Lupin, ma del resto era ovvio: non potevano rischiare di compromettere la sua copertura, però non si sarebbe aspettata che Jigen sarebbe apparso così proprio nel momento del bisogno.

<< State bene, ragazze? >>

"Ma quello non è..." a Kaori torno in mente la descrizione di Zenigata riguardo i complici di Lupin, e l'uomo che aveva davanti corrispondeva perfettamente a una di esse "Jigen Daisuke! L'amico di Lupin! Ma come sapeva che eravamo qui? E perché ci ha aiutate?"

<< Dunque... Stavi controllando il retro? Potevi fare in modo che non mi sparassero. >> disse invece Falcon irritato.

<< Sei vivo, no? E poi qualcuno doveva sgomberare la via di fuga. Le spiegazioni possono aspettare. Fujiko, porta tutti all'auto. È nel mezzo della radura. >>

<< Fujiko?! >> reagì Anika guardando la segretaria. << Allora è sempre stata una commedia la sua? >> pretese una riposta.

<< Emh...Jigen, ma sei diventato stupido a smascherarmi così!? >>

<< Le cose sono cambiate. Ormai non serve avere segreti. Ti spiegherà tutto Lupin. Ora andate alla macchina tutti e quattro. Se tra dieci minuti non mi faccio vivo, andate via. Tu sai dove andare, Fujiko.>> ordinò il pistolero ricaricando il revolver.

<< Lupin? Ci vuole incontrare?! >> Kaori non aveva parole, proprio come Anika. Va bene che era innocente, ma ricevere un invito così da un tipo come lui era comunque pazzesco.

<< Andate! Io do una mano a City Hunter. >>

<< Ryo... >> Kaori si ricordò solo ora che l'amico era da solo contro quel mascherone e i suoi uomini. << La prego, lo aiuti. >> e detto questo lei e i suoi compagni si diressero verso la macchina.

Mentre correvano Fujiko pensò "Uh. Kaori ci tiene davvero a quel tipo. Io però non so se ne valga davvero la pena."

Ryo era riuscito a fare fuori un paio di uomini, ma per il loro comandante era tutto diverso. Sebbene portasse una spada alla schiena, usava solo le pistole per rispondere agli spari di Saeba.

"Perché si è portato dietro quella spada? Vuole avvicinarsi a me per infilizarmi? Non so quanto sia abile con quella, meglio che lo abbatta prima che mi arrivi vicino, anche se con la mano ferita... non riesco a sparare bene."

Il su occhio cade sul mitragliatore di Falcon che era stato lasciato lì, per fortuna era caduto in un punto coperto e nessuno dei nemici lo aveva notato.

"Devo prenderlo."

Si getto velocemente facendo capriole per evitare proiettili giungendo infine verso il fucile. Lo prese al volo e si mise a sparare facendo secchi altri uomini, spingendo altri a indietreggiare.

<< Ti piace il gioco pesante? >> il preferito di Saisei impugnò la spada. << Come vuoi. >>

Un fendente volò nell'aria... E il mitragilatore di Falcon finì tranciato in due.

"Ma che cazzo..." Ryo era rimasto amutolito, ma si accorse subito dopo che un altro fendente stava per essere lanciato, così si abbassò per evitare l'attacco e cercò di sottrarre al nemico la spada con uno sparo, ma quello riusciva a deviare ogni proiettile roteando la spada stessa.

"Per difendersi dagli spari non può attaccarmi, ma devo cercare di svignarmela prima che giungano altri rinforzi. Mi ci vorrebbe un diversivo... Un momento: Tanaka ha detto che il pavimento può esplodere. Devo prendere il suo detonatore." si diresse così verso il cadavere dell'amico del ministro, ma prima che riuscisse a toccarlo... il tipo corazzato con cui aveva combattuto prima si era ripreso e aveva recuperato la sua pistola cercando di sparargli in faccia.

" Cazzo! " si buttò subito di fianco subendo solo un graffio dal proiettile. Il tipo armato di spada ne approfittò subito per lanciare un altro fendente contro Ryo, riducendo però a colpirlo solo al polpaccio facendogli un taglio aperto sulla carne.

<< Porca puttana! >> si lamentò Ryo tenendosi la gamba.

I due di Saisei si avvicinarono a lui per dargli il colpo di grazia.

<< Ti sei battuto bene, Hunter. Ma la tua leggenda è giunta al termine. >> e i due si apprestarono a finirlo con le loro armi.

Hunter comprese di non avere più scampo "Mi dispiace, amici. Mi dispiace, Kaori."

Un colpo di pistola volò in aria, puntando il corazzato armato di pistola sulla parte tra le placche posta sul collo. Sfortunatamente per l'aggressore, il leader si era accorto del colpo caricato in canna ed era riuscito a spostarsi abbastanza in modo da ricevere solo un graffio sotto la nuca.

Ryo si girò verso chi aveva sparato e vide Jigen Daisuke col suo revolver fumante apparire dalla stanza in cui stava la porta sul retro.

"Jigen Daisuke?"

L'altro tipo corazzato non perse tempo e lanciò un fendente contro Jigen che riuscì a schivare.

"Ma quella spada... Non è possibile" Jigen si preparò al conflitto.

Mentre il nuovo arrivato combatteva con il samurai corazzato, Ryo riuscì a rimettersi in piedi e prese il detonatore di Tanaka.

<< Seguimi! >> disse a Jigen iniziando a correre nonostante la ferita alla gamba. Il pistolero intuì al volo cosa intendeva fare, perciò non si fece ripetere.

Anche il tipo corazzato lo comprese. Quindi diede una mano al suo pari e si fiondò verso l'uscita.

Le due coppie uscirono insieme allo stesso tempo e, non appena fuori, Ryo schiacciò il pulsante e un enorme esplosione distrusse completamente la casa.

Con le fiamme che oscuravano la visuale su di loro, Ryo e Jigen riuscirono ad allontanarsi senza problemi per giungere alla macchina di quest'ultimo.

<< Ryo! Sei ferito! >> disse Kaori preoccupatissima vedendo le ferite dell'amico.

<< Tranquilla... sto bene. >> la tranquilizzò Ryo sorridendo.

<< Dovete venire con me. Lupin vuole parlarvi. >> gli disse Jigen.

<< E perché dovremmo fidarci? Forse Lupin è innocente, ma è sempre un ladro. >> rispose Ryo incerto.

<< Perché con lui ci sono anche Nogami e Zenigata. Si erano infiltrati nella Technoimp, quando un tipo con quell'armartura li ha attaccati compromettendo la loro copertura, ma Lupin li ha salvati. >>

<< Cosa? >> Ryo e Kaori rimasero nuovamente increduli.

<< Non vi chiediamo di fidarci di noi, ma se della vostra amica vi fidate, allora vi garantirà che la situazione è troppo complessa per lavorare da soli. Dobbiamo collaborare per uscirne >>

"Inoltre quel tipo usava la zantensuken. Mi auguro che Goemon stia bene, con quell'arma in loro possesso nemmeno il solo Hunter ha possibilità."

Ryo ci pensò un momento. <<... E va bene. Dovremo però medicare Falcon prima o morirà dissanguato. >>

<< Ci penso io. Fujiko, metti in moto >> Jigen salì a bordo.

" Fujiko? Fujiko Mine? Lei? Miss Okada? Sarà anche una ladra... Ma la lascerei andare volentieri" si mise a fare di nuovo il marpione, perciò Kaori lo tirò subito a bordo prima che il veicolo partisse << Ehi, attenta! Mi hanno preso alla gamba! >>



I due capi di Saisei si erano salvati e stavano viaggiando sui loro veicoli. Mentre il capo ferito si medicava da solo, l'altro parlò al comunicatore << La piccola Yamamoto sa dov'è il medaglione. Il traditore è stato eliminato in tempo >>

<< Credi che possano sospettare di qualcuno? >> rispose in vivavoce il capo dall'altra parte.

<< Non temere. Non fa alcuna differenza. >> disse il leader ferito.

<< Cosa facciamo ora? Li cerchiamo? >>

<< Non è necessario... Saranno loro a fare il lavoro sporco per noi. >> la chiamata fu chiusa.



Dopo una mezz'ora di guida, durante il quale Ryo e Falcon ricevettero le prime cure per evitare infezioni, e fermando le emorragie, dalle quali per fortuna i proiettili erano usciti, la macchina arrivò al rifugio di Lupin situato tra i boschi.

Per primi scesero Jigen e Fujiko, seguiti poi da Saeba, Kaori e Anika.

<< Grazie per aver portato qui i nostri ospiti, Jigen. Fujiko, è un piacere rivederti dopo tutti questi mesi. >> disse una voce da dentro la casa.

Ryo, Kaori e Anika non la riconobbero, ma Jigen e Fujiko si.

Dalla soglia uscì Lupin accompagnato da Nogami e Zenigata.

Anika comprese che Jigen non stava mentendo, ma vedere il famoso ladro del mondo accompagnato dai due ispettori che l'avevano affidata a City Hunter faceva un enorme effetto.

<< Tu sei City Hunter, vero? È un vero piacere. >> disse Lupin giungendo davanti a Ryo e guardandolo con un aria di intesa.

Ryo ricambiò lo sguardo << E tu invece sei il grande Lupin III. Piacere mio >>

Si guardarono fissi, entrambi avevano saputo delle imprese dell'altro e anche se facevano mestieri diversi, non potevano che provare stima reciproca.

<< Prego. Dobbiamo parlare. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La Fenice Oscura ***


Nel suo covo segreto, Lupin confido a Ryo e le due ragazze ciò che aveva scoperto assieme ai due ispettori. Tuttavia Saeba non era ancora del tutto sicuro di potersi fidare.

<< Quindi quei tizi controllano la più grande industria di sicurezza del paese e perciò hanno occhi ovunque? >> valutò Fujiko.

<< Esatto. E sono anche molto astuti. Il che vuol dire che se volete trovare prove per incastarli, non potrete mai farlo per conto vostro. >> disse Lupin al detective e ai due ispettori.

<< Beh, non direi. Ryo riesce sempre a scoprire la verità. >> obiettò Kaori che stava medicando la ferita di Ryo

<< Questa volta potrebbe essere diverso, Kaori. >> ribatté Ryo sorprendendo l'amica.

<< Ryo... ma che dici? >>

<< Hai visto cos'è successo. Tanaka è morto e io stavo per restarci secco nonostante l'aiuto di Falcon. Se quei due sono due dei tre capi di Saisei allora ci servirà un aiuto in più per contrastarli. >> ammise abbassando la testa. Evidentemente il fatto che non ne sarebbe uscito da solo lo aveva scoraggiato.

<< Ryo... >> gli disse Kaori toccandogli la spalla.

<< Saisei? È così che si chiamano? >> chiese Lupin

Ryo gli parlò subito della storia raccontata da Kendo Tanaka e dei tre capi di Saisei di cui non si conosce l'identità.

<< Quindi di quei tipi corazzati ce n'è un terzo. Chissà che stava facendo, mentre i suoi amici combattevano contro di noi. >> disse Jigen finendo di medicare Falcon.

<< Ora mi devi un altro favore. >> sussurrò all'omone che grugnì in risposta.

<< Quando avremo sistemato quei bastardi non ti dovrò più nulla. >>

<< D'accordo. >>

<< Probabilmente stava controllando la situazione da un altra parte. Loro stanno cercando la Fenice Oscura. Mh... forse si potrebbe trovare il tempo per smarcherali attirando la loro attenzione con la caccia al loro tesoro. >> propose Lupin.

<< Cosa intendi dire? >> gli chiese Saeko

<< Propongo di fare cosi: Io e i miei amici troveremo il tesoro e lo nasconderemo per depistarli; Saeba e voi altri ne aprofitterete per scoprire l'identità dei capi e incastrarli. Dopodiché c'è ne andremo per la nostra strada. Vi sta bene? >>

I rappresentati della legge non erano tanto sicuri. Fu Zenigata a prendere parola. << Io ti terrò d'occhio però. >>

Lupin alzò gli occhi << Oh, ma che diffidenza. >>

<< Cosa ti aspettavi? >> disse Saeko incrociando le braccia.

<< O è così, oppure l'alleanza sfuma. >> aggiunse Zazà.

<< Ah, e va bene. >> Lupin sbuffò, mentre Jigen e Fujiko si resero conto che li aspettava una bella scocciatura.

<< Solo che serve la Fenice Oscura per trovare il tesoro. >> ricordò Jigen.

<< Anika sa dov'è. >> rivelò Fujiko guardando la ragazzina che rimase in silenzio.

<< Non so se posso dirvelo. Mio padre mi ha fatto promettere di non rivelarlo a nessuno. >> disse distoglendo lo sguardo.

<< Anika, capisco che sei spaventata, ma dobbiamo fermare quei criminali. Se trovare questo tesoro può darci il tempo di smascherarli allora è una possibilità che non possiamo escludere. Da come ne ha parlato Tanaka, è plausibile che molti innocenti possano andarci di mezzo, e tuo padre è morto proprio per proteggere quelle persone. Devi portare avanti la sua volontà. >> le disse Ryo risoluto e con convinzione.

<< Io... >> ci pensò molto bene << Va bene. >> e allungando una mano sul suo giubbotto... tirò fuori un medaglione nero con una fenice incisa. Era proprio lei. La Fenice Oscura era finalmente rivelata.

Tutti guardarono colpiti il gioiello. "Così è questo che vuole Saisei a tutti i costi." valutò Saeba, mentre Kaori e Fujiko non comprendevano cosa avesse di tanto speciale.

Lupin allungò la mano verso Anika per chiederle se glielo poteva dare e lei, dopo aver visto Ryo acconsentire, glielo diede. Una volta in mano sua, Lupin guardò meglio il medaglione e notò qualcosa "Questa non è semplice ossidiana... Ho la sensazione di averla già vista."

<< Allora? Ti dice qualcosa? >> gli chiese Fujiko.

<< Forse si, dovrò osservarlo meglio. >> rispose il ladro appoggiando il medaglione sulla sua scrivania. << Ora parliamo dei sospetti capi di Saisei. >>

Per prima cosa Saeko propose tra i possibili sospettati il direttore della Technoimp stessa. Dato che i capi erano tre allora era plausibile che lui fosse uno dei essi. Subito dopo Ryo parlò dell'ultima cosa rivelata da Tanaka, cioè che uno dei capi è un consigliere.

<< Ripensando a tutto quello che è successo, dal furto del kakemono, che parlava del medaglione, e il fatto che poi ti abbiano incastrato proprio mentre hai cercato di rubarlo, Lupin, e considerando quanto detto da Tanaka... credo che uno di essi possa essere proprio colui che ha proibito a Saeko e Zenigata di svolgere le indagini: Il consigliere Mishima. >> disse infine Saeba

<< Mishima? >> dissero i due ispettori.

<< In effetti ha agito in modo avventato, ma potresti sbagliarti. Può darsi che invece lui non abbia mai saputo nulla sul segreto del kakemono. >> Zazà non era del tutto convinto, come Kaori. Ma Saeko non lo era così tanto. Questo sospetto gli fece tornare in mente una cosa vista nella Technoimp.

<< E se invece fosse così? Tanaka ha detto che potrebbero essere chiunque non ci aspettiamo. Perciò dobbiamo considerare la possibilità che lui sia coinvolto. >> ribatté Ryo.

Saeko rimase in silenzio un attimo << Direi che vale la pena di controllare. Quell'uomo nasconde qualcosa, me lo sento. >>

<< Perciò che facciamo? Ci presentiamo a casa sua e ci mettiamo a ficcanasare? >> chiese Kaori.

<< Mh. Da come ha sollevato le acque, temo che se ci presentiamo a casa sua potrebbe insospettirsi e accusarci di essere complici di Lupin. L'unico modo sarebbe intrufolarci direttamente nel suo ufficio. >> dedusse Ryo.

<< Dovremo entrare in casa sua come dei ladri? La sua abitazione sarà di certo ben protetta. Come facciamo a farlo? >> si agitò Kaori guardando prima Ryo e Saeko.

<< Direi che vi serve l'aiuto di un esperto. >> si intromise Lupin.

<< Ma non hai detto che avresti pensato a cercare il tesoro? >> chiese Saeko.

<< Si, infatti non parlavo di me >> Lupin guardò Jigen.

<< Io? >> Jigen si indicò << Vorresti che li aiutassi? >>

<< Si, e mi serve anche qualcuno che si assicuri che Ryo rispetti gli accordi, no? >>

Zenigata, Saeko, Kaori e Ryo guardarono offesi Lupin che ridacchiava. "Però il suo aiuto potrebbe servire. " comprese poi Ryo ripensando a quando era stato salvato dal pistolero.

<< Sta bene. Però Zenigata dovrà sempre tenerti d'occhio. Prendere o lasciare? >> decise Saeba.

<< Ok. Allora siete tutti d'accordo? >> chiese infine Lupin.

Tutti annuirono in risposta, << Bene, ora vediamo che tipo di difese possiede Mishima. >>

E cosi il gruppo cominciò a studiare un piano per intrufolarsi nella tenuta di Mishima

<< In base a quanto ho scoperto, la Technoimp ha fornito misure di sorveglianza anche ad ogni casa dei consiglieri della Dieta. Potrebbe essere una copertura per non far sospettare di Mishima, ma ho notato una cosa molto curiosa: nella sua tenuta c'è un dispositivo diverso dai soliti che in tutte le altre case è assente. Un sensore cardiaco programmato per riconoscere solamente il battito del proprietario. Chiunque abbia un battito diverso farà scattare gli allarmi. >> spiegò Saeko.

<< Perciò l'unico modo per passare inosservati è avere la stessa sequenza cardiaca. È impossibile. >> valutò Kaori scoraggiandosi.

<< A meno che... >> disse Lupin attirando l'attenzione di tutti per poi andare a prendere uno strano dispositivo.

<< Che cos'è? >> chiese Saeko.

<< Un simulatore cardiaco. Crea registrazioni del battito di una persona e lo riproduce. >>

<< Sul serio? E come funziona? >> gli chiese stavolta Fujiko.

<< Ecco va portato addosso e poi rimanere in diretto contatto con la persona a cui vuoi copiare il battito. >>

<< In diretto contatto? Cioè deve toccarlo? >> disse Saeko sorpresa.

<< Si, il tempo necessario per effettuare la simulazione. >>

<< Quindi... qualcuno dovrà stare accanto al consiglere? >> comprese poi Fujiko.

<< Già. E tra noi c'è solo una persona che Mishima non conosce. >> ammise Lupin.

<< Chi? >> chiese Kaori confusa. Lupin guardò Fujiko facendo capire tutti.

<< Dovrei avvicinarmi io? >> chiese la ragazza basita.

<< Mi spiace, cheri, ma è l'unico modo. >> Lupin si grattò la nuca.

<< Ma devo solo toccarlo, vero? >>

<< Basta...che lo tocchi sul petto per circa 10 secondi. >>

Kaori, Saeko e Anika si misero a ridacchiare.

<< Ehi. Voi state zitte. Se proprio lo devo fare non lo farò nel modo che credete! >> Fujiko si era proprio offesa.

<< Beh, se riesci a respingere Ryo non dovresti avere problemi a mantenere la dignità. >> commentò Kaori con sarcasmo.

<< Tsk. Io almeno sono molto più brava di te con gli uomini, tu sei troppo aggressiva. Non mi meraviglia se ti piace vestirti da uomo. >>

<< Ehi! Questi non sono affari tuoi! >> ribatte Kaori irritata e andandole in faccia.

<< Beh, come finta ingenua non sei male, ma a parte questo nient'altro >> continuò Fujiko alludendo a quando Kaori l'aveva interrogata per piazzare la cimice accanto a lei nel palazzo imperiale.

<< Ah no? Vuoi che ti faccia vedere cos'altro so fare? >>

<< Uh, fai la dura ora? Non farti ingannare dal mio fascino, carina. So essere molto più dura di te. >>

Inziò una vera e propria litigata tra le due e gli altri, basiti dalla scena, preferirono non immischiarsi. A parte Ryo che provò a farle calmare, ma si beccò un pugno in faccia da entrambe facendo solo una figuraccia. La discussione continuò ancora un po', ma alla fine intervenne Anika che le convinse entrambe che era necessario mettere da parte le divergenze per fermare il nemico.

<< Sappi però che la discussione non è finita >> disse Kaori imbronciata.

<< Oh, non lo è eccome. >> rispose Fujiko allo stesso modo.

<< Ok, signore, allora faremo cosi: Jigen e Fujiko aiuteranno Saeba e Kaori nell'intrusione da Mishima. Io e Nogami invece risaliremo al tesoro. >> annunciò Lupin.

<< Ehi! Non dimenticare che io ti sto attaccato. >> gli ricordò Zenigata.

<< Certo, Zazà, come vuoi. >> "Che seccatore..."

<< Si. Lui sta con te! E ci sarò anch'io mentre sarà Saeko ad aiutare Jigen e Kaori, non io. Non ci pensare proprio di stare da solo con Saeko o ti sparo in faccia! >> aggiunse Ryo seccato dal pensiero che Saeko lavorasse con un presunto molestatore.

"Uhuhuh! Se solo sapessi..." pensò Lupin. Mentre Ryo si calmava. Saeko era arrosita un po' ripensando a quando il ladro l'aveva baciata al museo.

<< Io cosa faccio? >> chiese Anika.

<< È meglio che tu resti al sicuro con Falcon. >> le rispose Saeko.

<< Cosa? Ma io ora sto bene. >> ribatté Falcon

<< Hai due buchi addosso, Falcon. Se ti muovi troppo le ferite si riapriranno. >> gli fece notare Jigen.

<< Inoltre qualcuno deve stare con lei, se venisse con noi ci sarebbe solo d'impiccio >> aggiunse Ryo.

Falcon non era molto convinto, ma era deciso a fare di tutto per saldare il suo debito con Jigen. Ryo si domandò subito cosa c'era tra loro, ma sapeva bene che era meglio non impiccarsi nelle questioni tra ex mercenari.

<< E va bene. Ma, Ryo, Kaori, ispettori, fatte attenzione. >> acconsentì anche Anika con un po' di preoccupazione.

Ci pensò Ryo a tranquillizzarla << Andrà tutto bene. Promesso. >>

Kaori poi volle parlare di una altra cosa << Avete di idea di chi possa essere il terzo leader? >>

<< Purtroppo no. Ecco perché sarà meglio guardarsi le spalle da tutti. >> rispose Saeko concludendo la discussione.

Un quarto d'ora dopo, mentre Lupin esaminava da solo nella sua stanza la Fenice Oscura, sentì Jigen arrivargli vicino << Lupin. C'è una cosa che devi sapere. Loro hanno la spada di Goemon. >>

<< Cosa? Sei sicuro? >>

<< Senza alcun dubbio. L'impugnatura e il fodero erano gli stessi, per non parlare dei fendenti. Goemon deve aver combattuto contro di loro. >>

Lupin si mise a riflettere << Stando a quanto ha detto Saeba, riguardo il racconto di Tanaka, pare che loro avessero un conto in sospeso con la famiglia di Goemon perciò devono essersi accaniti su di lui e gli hanno preso la spada. >>

<< Credi che stia bene? >>

<< Mh... Si, tranquillo, neanche l'apocalisse potrebbe ammazzarlo. Peccato che non si era portato il telefono dopo che aveva rifiutato di partecipare al colpo al museo. >> Lupin si sentì un po' seccato dalla cosa.

<< Ah, lo conosci, quando dice di no non vuole sentire insistenze. >> gli ricordò Jigen incrociando le braccia.

<< Ad ogni modo dovremo prendere delle precauzioni un più. >>

<< Oh, quelle le ho sempre pronte. Se Saisei si crede imbattibile con la zantensuken allora rimarrano molto delusi. Uhuhuh. >> Lupin sghiniazzò.

<< Però Saeba e i suoi amici non sanno come contrastarla. >> gli fece presente Jigen.

<< Motivo in più per cui dovrai aiutarli. No? >> Lupin fece spallucce.

<< Bah. Spero solo che quando prenderemo il tesoro ne valga davvero la pena. >>

<< Sarà di sicuro interessante. >> e poi Lupin pensò guardando di nuovo il ciondolo "Ora ricordo. C'è solo un uomo che può dirmi di più su questo minerale, ma mi servirà una mano in più."

Dall'altra parte, dopo essersi messi d'accordo sui compiti da fare, Ryo si stava preparando assieme agli ispettori mentre Kaori controllava le condizioni di Falcon.

<< Non avrei mai creduto che un giorno avremo dovuto collaborare con dei ladri per fare giustizia. >> ammise Kaori.

<< So come ti senti, ma qualcosa mi dice che Lupin manterrà la sua parola. Giusto, Zenigata? >> chiese Saeko mentre si metteva una tuta in lattice per l'operazione.

<< Lupin è un ladro, si, ma maniente sempre le promesse >> confermo l'altro ispettore.

Saeko uscì con la tuta addosso e le stava veramente bene. Ryo fece per un attimo la faccia da pesce lesso. Kaori gli lanciò subito uno sgabello in testa.

<< Allora fatemi capire il piano: Fujiko frequenterà Mishima per aiutare Jigen e Saeko a entrerare nella sua tenuta mentre io gli guarderò le spalle da lontano, e nel frattempo Ryo se ne andrà con Lupin a fare Indiana Jones? >> ricapitolò poi la rossa.

<< Già. Ci serve l'esperienza di un ladro per evitare di far scattare trappole. >> rispose Saeko.

<< Ma perché non posso andare con lui? >> protestò la ragazza.

<< Perché la nostra operazione sarà difficile e noi abbiamo la giusta esperienza per adattarci alla situazione. Se le cose rischiano di mettersi male ci serve che tu dia assitenza. Inoltre Ryo e Lupin non sanno cosa troveranno quindi la loro missione sarà ancor più insidiosa. >> spiegò chiaramente Nogami.

<< Vi piacerebbe smetterla a tutti quanti di trattarmi come se fossi una novizia? So il fatto mio. >> Kaori era stufa di essere presa sottogamba.

Saeko la prese da parte << In realtà... È Ryo che ha chiesto di metterti come vedetta, ma l'ha fatto per una sola ragione: non vuole rischiare che tu ti trovassi davanti un capo di Saisei. Quelli, come hai visto, sono molto forti e infatti stavano quasi per ucciderlo. Se tu te li trovassi davanti rischieresti la vita e lui non se lo perdonerebbe mai. >> le confidò l'amica in tutta sincerità.

Kaori si voltò a guardare Ryo che stava ancora a terra e si mise ad arrossire. Ryo ha voluto proteggerla e la cosa l'aveva colpita molto.

<< E va bene. Solo perché non sono ancora brava nel combattere, ma un giorno sarò così forte da prendere a calci in culo anche dieci energumeni. Vedrai. >> e dicendo così la rossa si allontanò da Saeko che aveva invece compreso quanto l'amica fosse grata a Ryo per la sua premura.

Pensando al gesto che Ryo ha fatto per lei, la rossa non poté fare a meno di pensare "Grazie, Ryo. Stai attento. "

Non appena Jigen e Lupin si riunirono con gli altri entro in scena Fujiko che si era mesa una nuova acconciatura e un vestito molto avvenente. Lupin è Ryo si misero a sbavare insieme.

<< Convincente? >> chiese Fujiko.

<< Oh sì. Eccome >> risposero i due donnaioli avvicinandosi insieme verso la meravigliosa donna. A rimetterli a posto ci pensarono la stessa Fujiko e Kaori colpendo in testa i corrispondenti uomini.

<< Cavolo. Non siamo così diverse, eh? >> commentò Kaori sorpresa della somiglianza tra Ryo e Lupin.

<< Si, è vero. Ma vedrai, ci si abitua. >> confermò Fujiko con un occhiolino.

<< Mh. Dovrai insegnarmi come. >> le due si misero a ridere sull'argomento.

Saeko non fece a meno di pensare "Ora sono buone amiche?"

Una volta spiegata la procedura, Lupin diede a Fujiko il dispositivo di monitoraggio cardiaco: lei non doveva far altro che collegarlo al suo battito per poi dover toccare Mishima al momento richiesto.

<< E se qualcuno se ne accorge? >> domando Kaori.

<< Oh, non preoccuparti. Io so nascondere qualsiasi cosa. >> la rassicurò Fujiko con la sua aria orgogliosa.

"Beh, di certo sa il fatto suo."

<< Ora, Saeba, Zazà, vorrei spiegarvi come procederemo >> Lupin prese in privato i due interessarti.

<< Il medaglione è fatto di un minerale che sono riuscito a vedere in una sola occasione. >> rivelò il ladro in modo serio. << Su richiesta di un vecchio amico, una volta tentai di derubare un capo Yakuza che finì ucciso dai suoi pari: Kamata. >>

<< Kamata? Si, ne ho sentito parlare. Era un collezionista, uno abile ad eliminare testimoni e a prendere ciò che voleva. Non sapevo che eri tu la causa della sua esecuzione. >> commentò Ryo al quanto sorpreso.

<< Nah, non è proprio esatto. Il mio obiettivo era un prezioso cimelio della sua famiglia che teneva appunto nella sua collezione: un oggetto piuttosto singolare. Allora mi sembrò solo un pezzo d'ossidiana, ma ricordo bene che la composizione era esattamente uguale a quella della Fenice Oscura. >>

<< Stai dicendo che era fatto dello stesso materiale? >> chiese Zenigata.

<< Si, ne sono sicuro. Il che vuol dire che tra gli effetti personali del mancato Kamuta potrebbe esserci qualcosa che ci dirà dove possiamo trovare il tesoro. >>

Ryo e Zenigata si guardarono perplessi << E se ti sbagliassi? >>

<< Non credo. Questo materiale è la chiave di tutto. Saisei lo vuole per una ragione. E se il tesoro ha a che fare con esso allora la cosa migliore da fare per trovarlo è risalire al posto in cui questa lega è stata scoperta. >>

Dopo un attimo di silenzio i due si convinsero quindi Zazà chiese << Dove dobbiamo andare? >>

<< L'amico per cui ho compiuto il furto, è entrato in possesso degli atti di proprietà di Kamuta dopo la sua morte, riteneva un peccato dimenticarsi di quei tesori. Gli ho appena richiesto un incontro per scambiarci le informazioni. >>

<< E tu ti fidi di questo tizio? >> domandò Ryo.

<< È uno che rispetta i debiti, ma se non ti fidi lo capisco benissimo. Ecco perché mi servirà soprattutto il tuo aiuto. Con un pistolero pari a Jigen mi sentirei molto più tranquillo. >>

<< Ah, io pari a Daisuke. Non saprei ma sarebbe interessante scoprire chi è il migliore >> Ryo sorrise al pensiero, il suo orgoglio era stato stuzzicato.

<< Quando vuoi, ma dopo che avremo sistemato tutto. Allora posso contare su di te? >>

<< E va bene. Dovrò guardarti le spalle? >>

<< Più o meno. Dopo ti spiegherò meglio. >>

<< E io cosa devo fare? >> chiese Zenigata.

<< Beh, paparino, per prima cosa devi camuffarti perché tutti sanno come ti piace vestirti. Poi non dovrai far altro che fingerti mio complice. In questo modo se le cose si mettono male saremo in due a combattere con Hunter che ci copre le spalle. >>

<< Mpf. E va bene. Ma solo finché dura questa storia! >> la situazione faceva sentire Zenigata parecchio a disagio, ma Lupin e Ryo trovarono la cosa piuttosto buffa.

<< Tranquillo. Una volta finito non mi ricorderò niente di niente. >>

<< Sarà meglio per te. >>

Il team era pronto a partire, ma prima di andare Anika fece un profondo augurio a tutti di buona riuscita sperando di aver fatto la scelta giusta a credere nei suoi amici.

E così i due gruppi si divisero per dedicarsi ai propri compiti mentre Falcon rimaneva a vgiliare sulla figlia del primo ministro.



Da quel momento trascorsero circa tre ore, durante le quali in una abitazione desolata dei quartieri poveri un artista stava dipingendo copie perfette del kakemono che Lupin aveva cercato di rubare. Quando all'improvviso la polizia irrumpe in casa sua e lo arresto per frode artistica.

<< Fatto, consigliere Mishima, il copiatore è stato preso. >> disse uno deglo agenti al telefono mentre l'arretrato veniva portato via.

<< Grazie, agente. Mi sdebiterò. >> ripose Mishima dall'altra parte chiudendo la chiamata. Un attimo dopo si volto a guardare una splendida donna con capelli biondi e occhi azzurri.

<< Aveva ragione, signorina Watanabe. Grazie per avermi avvisato. >>

<< È stato un dovere e un piacere, consigliere. Sarò una giornalista ma ho un mio codice d'onore >> ripose la donna chinando il capo.

<< Se ci fossero più giornaliste come lei il mondo sarebbe senz'altro migliore. Mi auguro che presto mi possa anche aiutare a trovare quell'assassino di Lupin III. >> il consigliere chiuse le mani insieme.

<< Certo, signore. In memoria del ministro Yamamoto farò del mio meglio. >>

Il consigliere si alzò e la invito a camminare con lui. << Venga. Mi parli di lei. >> e inizio una lunga conversazione in cui la donna gli raccontò del suo lavoro e dei suoi principi.

<< Affascinante. >> commentò Mishima.

<< Senta... Riguardo Lupin, vorrei parlarle di una cosa che ho scoperto da poco, però ho lasciato gli appunti a casa. >>

Mishima si interessò subito << Non si preoccupi. Ne parleremo dopo a pranzo. Dove preferisce? >>

<< Magari in un ristorante di lusso riservato a quelli dei piani alti. Potrei fare uno scoop su di esso. >

<< Un posto lo conosco, sfortunatamente le recensioni sono riservate ai critici gastronomici. >>

<< Che peccato. Me ne farò una ragione. >>

<< Allora ci vediamo alle 11 e 30 qui? >>

<< Ma certo, a dopo. >> e così la ragazza se ne andò fuori dalla villa.



Intanto, in prigione, si verificò una tragedia: l'artista falsario si era suicidato. Ad occuparsi del corpo ci pensò una agente che lo fece consegnare in obitorio.

Dopo però che venne chiuso nel sacco da cadaveri, il corpo riprese a muoversi e uscì dal compartimento. In realtà non era un artista, era Jigen travestito che non perse tempo a vestirsi con una divisa lasciata in segreto dall'agente che lo aveva scortato.

"Bella l'idea della morte temporanea in stile Giulietta. Nogami è davvero intelligente" dopo essersi vestito da agente, uscì subito dalla stazione dirigendosi poi in un vicolo in cui stava una macchina ad aspettarlo. Al volante c'era appunto Saeko senza più il suo travestimento addosso, e Kaori.

<< Complimenti, Nogami. Sei proprio in gamba >> si compimento il pistolero.

<< Ah, ho fatto di meglio. Fujiko c'è l'ha quasi fatta. Tra poco uscirà a pranzo con Mishima. >>

<< Allora stasera si agisce. >> comprese Kaori.

<< Già. >> rispose Saeko.

<< E Mishima non sospetta nulla? >> chiese la rossa diffidente.

<< Lupin è informato bene. Mishima è troppo affezionato alle sue proprietà. È stato facile entrare nelle sue grazie coinvolgendo il kakemono. >> la rassicurò Jigen.

<< Ad ogni modo meglio essere prudenti. Se Mishima è uno dei capi di Saisei, non si farà certo fregare in quel modo. >> disse Saeko.

<< Fujiko sa il fatto suo. >> le disse il pistolero.

<< E voi vi fidate di lei? >> a Kaori non piaceva proprio Fujiko.

<< La maggior parte delle volte lei fa il doppiogioco per prendersi il malloppo, ma persino lei ha capito che questi tizi non scherzano, le hanno sparato addosso del resto. No, l'unica possibilità che ha di intascare il malloppo e uscirne viva è collaborare con noi. Tuttavia non perdiamola d'occhio. Potrei sbagliarmi. >> la diffidenza di Jigen verso Fujiko era tornata, nonostante l'acuta riflessione.

<< Beh, se farà la stronza io le sparerò. >> promise Kaori.

<< Se vuoi darle una lezione fa pure, ma se poi lei si vendica o se spinge Lupin a farlo, sono affari tuoi. >>

Kaori e Saeko furono confuse da questo atteggiamento << Come fai a collaborare con un tipo del genere? >> chiese nuovamente la rossa.

<< Diciamo che ha il suo modo di essere notevole. Un po' come Saeba, no, Kaori? >> Sentendo quest'allusione, Kaori arrossì e distolse lo sguardo.

<< Comunque, ragazzi, andiamo a prepararci. >> e dicendo questo Saeko mise in moto dirigendosi a un nascondiglio provvisorio già stabilito in precedenza.



VERSO IL TRAMONTO

Lupin, Zenigata e Ryo, si stavano dirigendo con discrezione dal vecchio cliente di Lupin in un luogo fuori Tokyo.

Il tipo era da solo, appoggiato sulla sua macchina, era vestito elegantemente e aveva capelli barbetta e baffetti grigiastri.

Lupin si presentò da lui con Zenigata travestito.

Una volta arrivato, l'uomo allargo le braccia << Caro, Lupin. Da quanto tempo. >>

<< Buonasera, Matsuda. >> Lupin ricambiò col suo sorriso d'autostima.

<< Hai con te le informazioni? >>

<< Certo, ma prima dimmi chi è questo tipo. >> indicò Zenigata.

<< Un novellino della mia banda. Uno con una fedina penale e una grinta notevole. Garantisco per lui. >> Zazà non sapeva se sentirsi lusingato o offeso.

<< Quand'è così... veniamo a noi. Hai portato quanto patuito? >>

Lupin tirò fuori la Fenice oscura. << Certo. >> Ryo osservò la scena da lontano mentre Zenigata rimase altrettanto sbalordito: Lupin voleva cedere la chiave del mistero in cambio di informazioni?

Il ladro lanciò il medaglione a Matsuda e lui ci diede una rapida occhiata per controllare se era tutto ok. << Bene. Ecco qua. >> e gli porse il fascicolo.

Lupin lo prese tra le mani e ci diede una veloce occhiata e alla fine lo chiuse. << È stato un piacere, Matsuda. Direi che siamo pari. >>

<< Siamo pari. Chissà perché ti interessa tanto la provenienza di questa lega. Non c'è niente in quel posto. >>

<< Allora te la sei cavata alla grande, no? Addio. >> e Lupin fece per andarsene assieme a Zenigata.

Matsuda lo lasciò andare senza problemi, ma non appena furono lontani lui sorrise e sussurro << Perfetto. >>



Non appena furono lontani i tre compagni si riunirono nella classica auto di Lupin. << Ma gli hai davvero dato il medaglione? >> chiese Ryo.

<< Questo lo crede lui. >> e dicendo così Lupin estrasse dalla tasca un altro medaglione.

<< Un altro?! Ma allora quello che hai dato a quel tipo è un falso >> comprese Zenigata.

<< Non solo, Zazà. >> e mentre passavano su un fiume, Lupin tirò fuori dalla macchina il fascicolo. << Ecco. Meglio non rischiare. >>

<< Ma almeno hai visto dove dobbiamo andare? >> gli chiese Saeba.

Lupin accelerò << Oh, non isultarmi così, City Hunter. Io non dimentico mai ciò che vedo. >>



In quel istante, Matsuda stava al telefono con qualcuno osservando il medaglione. << Tutto come previsto, mio signore. >> disse << Il resto sta a voi. >>

<< Ottimo lavoro, Matsuda. Il tuo servigio verrà ricompensato. >>

<< Grazie, mio signore. >>

Dall'ombra emerse un tipo che si avvicino a Matsuda. << Salve, preferito. Mi auguro che lei abbia la mia ricompensa. >> e gli lanciò il medaglione. L'altro uomo gli diede un occhiata intensa.

<< Certo... >> uno sparo silenziato risuonò al volo... E nella testa di Matusda si era formato un buco. L'assassino con tono sinistro e basso disse.

<< Il tuo servizio non è più necessario ormai. >> e guardò in avanti << Continuate pure Lupin e Hunter. Presto ci restituirete ciò che ci spetta >>

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il tesoro ***


TUFFO NEL PASSATO

Prima dell'incontro di Lupin con Matsuda, nel nascondiglio di quest'ultimo, Anika era ancora in pensiero e l'unica compagna che aveva era solo il gigantesco Falcon che si stava facendo una sigaretta per alleviare il dolore delle sue ferite.

<< Lei pensa che c'è la faranno? >> chiese l'imperiale.

<< Saeba sa il fatto suo, non preoccuparti. E se quello che ho sentito su Lupin è vero allora hai un motivo in più per tranquillizzarti. E in ogni caso Saeba e Jigen non si faranno uccidere da nessuno. Ho un conto in sospeso con loro. >> rispose l'ormone.

<< Certo che siete tutti dei personaggi incredibili. >> commentò la ragazza impressionata da tanta sicurezza.

<< Mph. Ho sentito dire che gli imperiali badano più alla loro reputazione che al benessere del popolo, ma mi auguro che tu capisca che vale la pena impegnarsi per proteggerci. Perché io ritengo giusto che un capo sia sempre al servizio della gente, e ne sia responsabile, come lo è un comandante dei suoi uomini. Esistono responsabilità che vanno rispettate e chi non lo fa non merita di comandare. >>

Questo discorso fece riflettere molto Anika sul suo titolo e sui suoi doveri da membro della famiglia imperiale. Suo padre di sicuro credeva in questo principio, e lo dimostra il fatto che abbia dato la vita pur di nascondere la Fenice Oscura a Saisei. All'inizio non comprendeva appieno la sua nobiltà nel sacrificarsi per proteggere tutti, ma poi, dopo le parole di Saeba e quest'ultimo discorso di Falcon, la ragazza stava maturando sempre di più nel suo senso del dovere.

<< E per questo che mio padre ha dato la vita. Per la gente, per il mondo. Lui avrebbe voluto che non solo la nostra famiglia, ma anche il resto del mondo sarebbe potuto essere migliore... >>

Falcon attese che lei finisse.

<< Io farò del mio meglio affinché quel desiderio si avverì. >> concluse con la piena convinzione e Falcon fu felice di vedere ciò.

<< Sono sicuro che lo farai. >>



A mezzogiorno, in un ristorante privato, Mishima aveva iniziato a pranzare con Fujiko e, mentre parlavano di vari argomenti riguardanti la situazione attuale, la ladra sfruttò il suo fascino, come sempre, per avvicinarsi a lui in modo da monitorare il suo battito per permettere a Jigen e Nogami di intrufolarsi nella residenza del consigliere.

Dopo qualche discorso sulla politica o altri argomenti vaghi per "mettersi in mostra", Fujiko riuscì ad ottenere l'effetto sperato: il consigliere iniziò a provarci proponendole di ballare. Esattamente ciò di cui aveva bisogno.

Durante il ballo, con la mano appoggiata al petto del suo invitato, Fujiko riuscì a fare la scansione del battuto di Mishima ottenendo così ciò che serviva a Jigen e alle ragazze per eludere il sistema di sorveglianza della residenza del consigliere per scoprire i suoi segreti.

Una cosa che sorprese Fujiko però fu la rigidità nello sguardo dell'uomo mentre ballavano. Ciò le fece sorgere dei sospetti.

<< Va tutto bene? >> chiese Mishima.

<< Certo. È che questo posto ha un atmosfera davvero piacevole. Ha fatto davvero un ottima scelta, onorevole. >> rispose Fujiko

<< Per una donna straordinaria come lei, non c'era posto più adatto. >> disse lui sorridendo.

"Però. È bravo con le lusinghe. Quasi quasi mi auguro che Lupin si sbagli su di lui. Sarebbe un ottimo socio per me."



In quel momento Jigen riceveva la scansione del battito di Mishima, quando poi Saeko e Kaori entrarono nel nascondiglio.

<< Bene. Ora possiamo entrare. Saeko, hai preso ciò che serve per penetrare nel computer? >> si rivolse il pistolero al ispettore.

<< Certo. Sono sempre pronta per questo genere di cose. >> disse lei tirando fuori una chiavetta per PC sfoggiando un sorriso di orgoglio.

<< OK. Allora alle 23 si inizia. Non rovinate tutto. >>

<< Ehi, cappellone, noi non siamo novizie. >> gli disse Kaori seccata.

<< Oh, forse lo diceva per te. >> scherzò Saeko

<< E BASTA! >>

Tutti si msero a ridere.

Qualche ora dopo rientro anche Fujiko. Tutti le chiesero se non avesse notato niente di sospetto nel comportamento di Mishima e lei rispose di non aver visto niente di insolito. Mishima sembrava essere caduto in pieno nella trappola. La cosa però non placcò i sospetti di Saeko nei confronti del consigliere.

Nel pomeriggio, Fujiko ricevette una telefonata da Kenji Nakamura, l'amico della guardia imperiale di Saeko e Ryo. Le disse che l'Imperatore aveva richiesto la presenza della nipote e degli altri parenti per sicurezza come conseguenza dell'intrusione nella sede della Technoimp da parte di Lupin, temendo un nuovo attentato sulla sua famiglia. Fujiko dovette acconsentire, d'altronde era meglio non lasciare Anika da sola.

<< Possiamo fidarci di questo Kenji? >> chiese Jigen a Saeko.

<< Tranquillo. Lo conosco da anni, è dalla nostra parte. >> lo rassicurò l'ispettore.

<< Mh. In ogni caso fate attenzione. >>

<< Stando qui non vi sono d'aiuto. È meglio che stia con i miei parenti. Vi prego, fermate Saisei. >> disse Anika implorante.

<< Lo faremo. Promesso >> la tranquillizzo Saeko con un sorriso.

Fujiko salì in macchina con la ragazzina e la riportò al Palazzo Imperiale.



Giunse la sera e il cellulare di Jigen si mise a squillare. Lupin, aveva da poco concluso lo scambio e gli riferì cosa aveva scoperto dai documenti ricevuti da Matsuda.

Lui, Zenigata e Ryo, avevano fatto una sosta sull'autostrada. Erano diretti verso il luogo indicato col sospetto che li avrebbero trovato il tesoro.

<< Pensi che sarà qualcosa di prezioso? >> chiese Jigen all'amico dal telefono.

<< Mh. Cominciò a pensare che sia qualcosa che Saisei non deve assolutamente avere. Una volta che lo avrò visto deciderò cosa farne. >>

<< Stai considerando l'opzione di sbarazzartene? >>

<< Ah, non sarebbe la prima volta che ci imbattiamo in tesori pericolosi che poi abbiamo scaricato. E poi il mio vero obiettivo è solamente quello di riscattare il mio nome. >> Lupin era risoluto nell'ultima frase

<< Ehi. Così però non ti rovini l'immagine di ladro da solo se cerchi di fermare un gruppo di assassini? >>

<< Uhuh. Nemmeno questa sarebbe la prima volta. In fin dei conti sono sempre un gentiluomo. E poi il prossimo colpo c'è sempre. Dovresti saperlo. >>

<< Mh. Come vuoi... Ti richiamo io più tardi. >>

<< Ok. Fujiko è tornata al rifugio? >>

<< L'imperatore ha richiamato Anika a palazzo, dopo aver messo al sicuro tutti gli altri suoi parenti, temendo un attentato da parte tua. Fujiko la sta accompagnando dall'amico di Ryo, Nakamura. È stato lui ad avvertirla della chiamata. È lontano il nascondiglio del tesoro? >> chiese poi Jigen.

<< Entro notte sarò lì. >>

<< OK. A più tardi. >> la chiamata venne chiusa.

Lupin si rivolse a Zenigata e Ryo << Bene, ragazzi, si riparte. >>

<< Potresti dirmi cosa ti fa pensare che il tesoro sia nel posto che ti ha indicato quel tipo? >> gli chiese Zenigata.

<< Il materiale di cui è composto non è di questo mondo. È una lega proveniente dallo spazio. >>

<< Stai dicendo che è un pezzo d'asteroide? >> gli chiese Ryo.

<< Si. Matsuda è un appassionato di questo genere di minerali. Ne cerca sempre i giacimenti più massicci. Per questo mi aveva assunto per derubare il capo Yakuza che aveva un pezzo dello stesso materiale. Per trovare la sua massima concentrazione. >>

<< Ed essendo materiali sconosciuti tu pensi che trovando il giacimento più ricco, potremo trovare qualcosa che ci porterebbe al tesoro che vuole Saisei? >> dedusse Zenigata.

<< Esatto, paparino. >>

<< Mh. E chi ci dice che Matsuda non lavori anche lui per Saisei? Se stiamo per entrare in una trappola? >> valutò Ryo insospettito.

<< Non preoccuparti. Ho sempre le mie precauzioni. >> rispose Lupin ghignando. Ryo e Zenigata capirono subito che il ladro aveva un piano di difesa ed, essendo Lupin, si tranquilizzarono. In ogni caso sarebbero rimasti in guardia all'arrivo.

Lupin pensò di avvisare Saeba sulla chiamata di Nakamura.

<< Beh, bisognava aspettarselo che la tua presenza alla Technoimp non sarebbe passata inosservata. Per fortuna nessuno ha riconosciuto me e Saeko. >> disse Zenigata.

<< Kenji è un uomo fidato, Anika sarà più al sicuro con lui. >> disse invece Ryo.

<< Spero che sia così. Forse è meglio. Se hai ragione tu su una collaborazione tra Matsuda e Saisei allora è probabile che sappiano già che lei non ha più il medaglione, quindi non hanno motivi per cercarla. Si metterebbe solo in pericolo stando con noi. >> Lupin non aveva tutti i torti.

<< È vero. Mi auguro davvero che le tue precauzioni siano efficaci. >> si augurò volto Saeba.

<< Fidati, sono molto meglio della tua pistola. >> Lupin accelerò per arrivare il più presto possibile.

Mentre guidava, senza farsi notare, mando un messaggio a un altro contatto per poi dedicarsi interamente alla guida.



Arrivarono le 23, Jigen e le ragazze entrarono in azione. Dopo aver lasciato Kaori nelle retrovie per coprire le spalle, Jigen e Saeko riuscirono con le loro abilità, e la loro esperienza, ad entrare nella tenuta e ad ingannare il sofisticato sistema di sorveglianza che difendeva l'ufficio del consigliere.

<< Bene, ci siamo >> disse Kaori andando al computer mentre Jigen si guardava intorno in allerta.

Dopo essere entrata con la nuova chiavetta di hackeraggio, Saeko scopri dei messaggi criptati tra Mishima e un utente con un nome strano.

"Cosa abbiamo qui?" si chiese la ragazza leggendo i messaggi. Il contenuto era pieno di discorsi su scambi, rapporti, eccetera eccetera. Niente di compromettente.

<< Qui ci sono messaggi strani, ma non vedo il destinatario. Gli avvocati di Mishima non avranno problemi a far cadere le accuse con solo questa roba. >> disse Saeko informando Jigen e Kaori.

<< Mh. No, dev'esserci per forza qualcosa. Controlla di nuovo. >> rispose il pistolero.

Saeko ricontrollò i file, fino a trovarsi di fronte una cosa curiosa che aveva già visto in precedenza "Ho già visto un sistema di accesso simile... Si, nel computer di Yushida! Sembra che vada effettuato l'accesso da due terminali contemporaneamente. Se lo facessi da sola non servirebbe a niente. Meglio cercare ancora." e scoprì infine un altro file che chiedeva una password specifica.

<< Qui serve una password. E la mia chiavetta non riesce a scoprirla. >>

Jigen si mise a riflettere.

<< C'è solo un tentativo, Jigen. Se sbaglio scatta l'allarme. >>

L'uomo si mise a riflettere. La parola doveva essere qualcosa di molto personale.

<< Provo a mettere Saisei? >> chiese Saeko.

<< No. Troppo semplice. Non puoi trovare un indizio per la password? Vedere domande di sicurezza? >>

<< Ci provo. >> Saeko si concentrò a fondo. Dopo un minuto riuscì a vedere una domanda "Qual'è l'imperatore che ha segnato la rinascità del mondo?"

<< Ma che significa? >> Saeko era più confusa. Jigen però ebbe un illuminazione. Gli ritornò in mente la storia del kakemono di Mishima che gli aveva raccontato Lupin. "Si, dev'essere lui"

<< Metti Go-Yozei. È l'imperatore d kakemono che hai sottratto a Lupin. Mi aveva detto che era stato disegnato come trionfo su un nemico ignoto. Se facciamo due più due, sono sicuro che quel nemico era Saisei nel passato. >>

Saeko digito quel nome. La password era giusta. << Si! >>

Come conseguenza della conferma, una delle pareti della stanza si mosse rivelando un manichino vestito con la corazza di un gran maestro della setta.

<< Mio Dio, avevamo ragione. >> Saeko si avvicinò all'armatura ma, non appena le fu molto vicino, una scarica elettrica si sprigionò dalla corazza investendo Saeko.

<< AAAAGH! >> si contorse l'ispettore dal dolore.

<< Saeko? >> la chiamò dall'auriocolare Kaori perdendo subito dopo la comunicazione a causa della scossa.

Saeko cadde a terra svenuta.

<< Nogami! >> Si avvicinò Jigen per soccorerla quando sentì una pistola caricarsi.

<< Fermo dove sei. >> le luci si accesero e Jigen si voltò con la pistola in mano verso chi aveva parlato. Era Mishima in persona.

<< Quindi è vero. Tu sei uno dei capi di Saisei. >> constatò Jigen.

<< Devo ammettere che non mi aspettavo che avreste scoperto la mia armatura. Complimenti. >> disse Mishima con un espressione spietata.

<< Non ti conviene sfidarmi. O ti faccio saltare la testa prima che tu prema il griletto. >> minacciò Jigen.

<< Mph, sei tu quello sfortunato qui. Per quanto riguarda Saeko... Abbiamo in mente qualcosa di speciale per lei. >>

<< Che cosa significa? >> chiese Jigen.

Mishima in tutta riposta si mise a sparare. Iniziò così uno scontro a fuoco, e Mishima era un avversario formidabile persino per Jigen.

"Mi spiace, ma non ho tempo da perdere con te." pensò Mishima tirando fuori all'improvviso una granata e lanciandola contro Jigen.

<< Oh, cazzo! >> Jigen si lanciò dalla finestra evitando l'esplosione. Kaori vide tutto dalla sua postazione.

<< Jigen! Jigen! Mi senti? >>

Prima di risponderle, Jigen si allontanò dalla tenuta << Avevamo ragione, Mishima è uno di loro. >>

<< Mio dio... E Saeko? >>

<< L'hanno presa. >> rivelò Jigen desolato. << Non ho potuto impedirlo. Ha fatto saltare l'ufficio per cancellare le prove. >>

Kaori rimase sconvolta << E... Lei... La uccideranno...? >> sperava con tutto il cuore di sbagliarsi.

<< Non penso. Ha detto che hanno in mente qualcosa per lei. >> rispose Jigen

<< Cosa? Che significa? >>

<< Non ne ho idea. Quello che so è che dobbiamo avvisare immediatamente gli altri. >>

Una volta riunitosi alla ragazza, Jigen provò a telefonare a Lupin... Ma non c'era segnale nel posto in cui era arrivato.

<< Merda. Dobbiamo muoverci. >>

Ad un tratto ricevette un messaggio. Lo lesse e si mise a sorridere.

<< Che ti prende ora? Non c'è nessun motivo per essere contenti! >> lo rimproverò Kaori.

<< Invece si, ragazzina. Un mio caro amico ci darà una mano. >>



Contemporaneamente all'infilitrazione di Jigen, Lupin era giunto a destinazione ai piedi dei monti Hida.

<< Ci siamo, ragazzi. Dev'essere qui. >> annunciò il ladro ai compagni.

<< E ora? >> gli chiese Zenigata.

<< Il medaglione ci indicherà la strada. Le informazioni di Matsuda dicevano che se una parte del minerale si separa dall'originale, il frammento ottiene una forte polarità opposta quando è nelle sue vicinanze. È come un bastone da radomante. >> Lupin tirò fuori il medaglione ed esso cominciò a muoversi da solo. Ryo e Zenigata rimasero a bocca aperta. Il pendente indicò in avanti

<< Da questa parte. >>

Con la guida della polarità inversa del medaglione il trio avanzò, contemplando la zona circostante.

<< Non mi sorpende se nessuno ha mai voluto esplorare questo posto. Questa zona è sperduta e inabitabile. >> commentò Zenigata.

<< Come mai? >> gli chiese Ryo.

<< La terra è sterile. Non si sa per quale motivo. Molti pensano che sia a causa del riscaldamento globale o scarichi illegali di rifiuti e altre voci del genere. Nessuno però ha mai voluto verificare per non correre rischi. >>

<< Beh, paparino, ho la sensazione che presto scopriremo la risposta noi . >> concluse Lupin.

Dopo qualche minuto, il trio trovò una caverna. Ciò che trovarono al suo interno era alquanto inquietante: era piena di scheletri vecchi di centinaia di anni. Al centro di essa c'era una porta rocciosa dov'era inciso un foro che sembrava fatto apposta per il medaglione.

<< È il momento della verità. >> Lupin mise l'amuleto nella fessura e la porta si aprì.

E così il tesoro venne finalmente alla luce: un enorme roccia nera. Non una roccia qualsiasi. Era il resto del meteorite di cui era fatta la Fenice Oscura.

Lupin e i suoi compagni rimasero sbalorditi.

<< È questo che vogliono? >>

In quel momento, dall'esterno, qualcuno stava osservando l'ingresso della grotta con una spada in mano

<< Sono arrivati fratello. Sei pronto? >> chiese l'uomo attraverso un comunicatore

<< Certo, Yushida. Riprendi ciò che è nostro. Io mi occuperò dell'altra questione >>

La comunicazione fu chiusa. Yushida, direttore della Technoimp, era un altro capo di Saisei e si apprestava a svolgere la sua missione.



ORE PRIMA

Al palazzo imperiale, Anika e Fujiko stavano informando Kenji Nakamura delle condizioni di Saeko e Zenigata, che non li aveva più rivisti da quando li aveva aiutati a entrare nella Technoimp.

<< Bene. Sono certo che alla fine tutto verrà chiarito. >> disse Kenji sollevato.

Fujiko lo guardò meglio perché aveva notato una cosa. Stava zoppicando un po' sulla gamba destra.

<< Signor Nakamura, si è ferito? >> chiese la donna.

Nakamura si toccò la gamba sul punto ferito << Qui? Un indente sul lavoro, ieri, quando abbiamo scoperto dell'intrusione di Lupin alla Technoimp. >>

Fujiko ebbe un presentimento: il punto che si stava toccando le era familiare. Poi si ricordò. Era lo stesso punto in cui Saeba aveva ferito un capo di Saisei esattamente il giorno prima.

"Oh, cielo. Non dirmi che..." Fujiko prese con sé Anika. << Noi vorremo recarci dall'imperatore. Grazie, signor Nakamura. >>

Nakamura tenne lo sguardo basso, mentre le ragazze iniziavano ad allontanarsi.

<< Anika, è meglio che tu e tuo nonno stiate lontano da Nakamura. >> sussurrò Fujiko alla giovane imperiale.

<< Perché? >> le chiese Anika confusa.

<< C'è qualcosa che non mi convince. Devo avvisare Lupin. >> Fujiko era pensierosa, il che fece preoccupare anche Anika che cominciò a temere di essere in pericolo.

La ragazzina raggiunse il nonno e gli chiese se non era meglio spostarsi in un rifugio più isolato per evitare rischi. L'imperatore non capì il senso di quella richiesta dato che quel rifugio era impenetrabile.

Mentre loro discutevano, Fujiko inventò una scusa per fare una telefonata col suo telefono inritracciabile per avvisare Lupin.

<< Torno pre... >> sentì un forte colpo alla nuca e crollo a terra svenuta.

Una voce disse << Donna loquace. Portatela via >> degli uomini la presero con loro. << Credo che parteciperà alla festa. Ora però... mancano gli invitati speciali. >>

Anika e il nonno non si erano accorti di nulla, quando ad un tratto Nakamura entrò nella stanza.

<< Agente Nakamura. Va tutto bene? >> Gli chiese l'imperatore.

<< Certo che si... >>

Nakamura si avvicinò all'imperatore e gli puntò una pistola in faccia. Successivamente si toccò la guancia per poi staccarsi il volto. Aveva portato una maschera.

<< ...padre. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Pecora nera della famiglia ***


Anika rimase impietrita da ciò che vedeva: Nakamura si era presentato minaccioso di fronte a suo nonno e lo aveva chiamato padre. La sua vera faccia invece non la conosceva. Suo nonno però si.

L'anziano sovrano era ancor più shockato della nipote. Disse soltanto una parola per lo stupore << Mitsuo...? >>

Nakamura ridacchiò sentendo quel nome. << Si, padre. Sono proprio io. >>

Anika si rivolse a suo nonno << Ma chi è? >>

L'imperatore esitò un attimo poi ripose << È tuo zio, Anika. Fratello di tuo padre. >>

<< C...Cosa? >> Anika guardò Mitsuo.

<< Hai capito bene, Anika. Tuo padre era mio fratello maggiore. È stato bello vederti crescere in tutti questi anni di copertura. Peccato che ora la recita sia finita >>

<< Ma come... Perché non ho mai sentito parlare di te? >> chiese la ragazza confusa.

<< Anni prima che tu nascessi, nipote, tuo padre scoprì un giro di affari tra Mitsuo e la Yakuza. Così lo feci scomunicare e rinchiudere in segreto. Ma...eri morto. Ti ho fatto cremare. >> disse infine l'imperatore all'aggressore.

<< Eheh. Diciamo che, prima di finire rinchiuso, in quel periodo mi ero fatto alcuni amici preziosi che hanno simulato la mia morte in modo da passare come un fantasma in famiglia, mettendo nel forno crematorio un altro cadavere al posto mio. Una volta libero ho assunto l'identità di Kenji Nakamura e per tutti questi anni ho fatto buon viso al cattivo gioco in attesa dell'occasione migliore per vendicarmi. >> spiegò Mitsuo.

<< Stai parlando di Saisei? >> gli chiese Anika.

<< Esatto. E c'è dell'altro. >> Mitsuo si fece più sinistro << Sono stato io a uccidere tuo padre quella sera. A sorprendere Lupin fu uno dei miei fratelli, giunto da lui attraverso la rete segreta del palazzo. >>

Anika sentì il cuore arrestarsi sentendo questo. L'imperatore invece rimase profondamente innordito.

<< Ci volle del tempo ma, in quest'ultimo periodo, scoprii che era Oniji a custodire la chiave del medaglione. Fu una piacevole sorpresa per me. Avrei potuto elimnarlo di persona per poi prendere la chiave, però, un mio fratello, ebbe un idea che ci avrebbe garantito il successo: Lupin III. Mettemo così in mostra il kakemono, in modo che Lupin si sentisse attrato dalla cosa e decidesse di infilitrasi a palazzo. Il piano iniziale era di farlo arrestare per l'omicidio di Oniji, ma poi, quando scoprimo che lo aveva rimosso dal nascondiglio in precedenza, decidemo di sfruttare l'intelligenza di Lupin per fare in modo che lo ritrovasse per noi. Saeko poi ci ha fornito un ulteriore aiuto, quando ti ha affidata a Ryo Saeba: con la sua esperienza, e la tua "determinazione", ci avete aiutato entrambi ad arrivare alla Fenice Oscura e, di conseguenza, al tesoro che ci spetta da secoli per completare il nostro piano. Oltre che permetterci di eliminare il traditore Tanaka, del resto. >>

<< E cos'è questo tesoro? In che modo può aiutarvi a conquistare il mondo? >> chiese la ragazzina cercando di farsi forza.

Mitsuo non disse niente, poi fece un ghigno e rispose << Dato che ormai non avete più scampo, te lo dirò. >> e iniziò a parlare.

<< Si tratta di un minerale spaziale in grado di emettere un una sequenza sonora che può essere letale per chiunque si trovi troppo vicino ad esso. Quando Goemon Ishikawa causò la nostra caduta, cinquecento anni fa, non sapeva che i discepoli migliori avevano a loro volta un frammento della meteora. Go-Yozei fece sparpagliare ovunque nel Giappone quei frammenti per vantarsi ulteriormente della sua vittoria. Che ingenuo. La frequenza sonora della meteora era diventata innocua col passare del tempo dal suo arrivo sulla Terra, però è sempre rimasta presente e noi abbiamo scoperto il modo per incrementarla. Non dovevamo far altro che raccogliere tutti i pezzi possibili. Il nostro seguace, Matsuda, era riuscito a recuperare tutti i frammenti possibili in tutti questi anni. Ma ci mancava ancora la chiave per ritrovare la meteora: la Fenice Oscura. >>

<< Il medaglione è parte di una meteora? >> chiese Anika.

<< Si. E ora abbiamo tutto ciò che ci serve. >>

<< Avete intenzione di creare un arma con la frequenza di questa meteora? >> chiese l'Imperatore.

<< Esatto, padre. Grazie ad essa ricostruiremo un nuovo impero dotato di un'arma in grado di piegare ogni altra nazione del mondo. Faremo rinascere il mondo sotto di noi con la paura che scaturirà dalla nostra forza. L'imperatore sarà sovrano assoluto. >> rispose Mitsuo.

<< Perché parli così di me? Vuoi usarmi come copertura? >> richiese insospettito il sovrano. Mitsuo assunse un espressione ambiziosa.

<< No, padre. Voglio solo che abdichi a mio nome. Sarò io il sovrano che espanderà il dominio di Saisei nel resto del mondo, assieme agli altri capi. >> disse mettendo davanti a lui un documento di abdicazione.

<< Perché dovrei fare una cosa simile?! >>

<< Per lei. >> punto l'arma contro Anika dopo averla presa in consegna.

<< No! >> gridò la ragazzina terrorizzata.

<< Lasciala stare! >> lo implorò l'imperatore preoccupatissimo.

<< Tu firma, e ti do la mia parola d'onore che non morirà. >>

<< Nonno, non lo faccia. >> disse Anika all'imperatore. << La prego. >>

<< Decidi, padre. O lei o il trono. >> ripeté il principe scomunicato caricando la pistola.

Il vecchio non sapeva se dover rispettare il suo dovere verso l'impero o quello verso la sua famiglia.

<< E va bene >> stava per sparare.

<< Lo faccio! >> lo fermò in tempo l'imperatore. Anika lo guardò con le lacrime agli occhi per la paura.

Senza dire altro, l'imperiale firmò il documento. Mitsudo se lo mise in tasca e lanciò Anika contro il nonno che la strinse a sé.

<< Uccidi pure me se vuoi, ma lascia stare Anika. >> disse l'anziano pronto a qualunque sorte lo aspettasse.

<< Nonno... Non dite così... >> Anika non voleva più perdere nessuno. Il figlio rinnegato fece solo un sorrisetto di fronte alla spavalderia del padre.

<< Oh, non preoccuparti. Ho in mente altro per voi due >>

Tutto questo però era accaduto un ora prima che Lupin trovasse l'antico covo di Saisei.



Tornando nel tempo presente, Lupin, Saeba e Zenigata stavano osservando il meteorite che Saisei aveva custodito fino a cinque secoli fa.

<< Che cosa ci vorranno fare con questo sasso? >> chiese Zenigata.

<< Non lo so... In ogni caso dobbiamo sigillare questo posto. >> disse Lupin serio.

<< Succederà, fidati. Ma non nel modo che pensi tu. >>

I tre si votarono verso chi aveva parlato. Un capo di Saisei era davanti a loro con un manipolo di seguaci alle spalle e la zantensuken a portata di mano.

<< Ancora tu. >> ringhiò Zenigata estraendo la pistola come fecero contemporaneamente Saeba e Lupin.

<< City Hunter, Lupin. Ci avete dato un grande aiuto, ma ora il vostro ruolo è finito. Ora abbiamo tutto ciò che serve per compiere il nostro destino. >> l'uomo si fece avanti.

<< Non so a cosa vi serva questa roccia, ma la distruggeremo piuttosto che farla avere a voi. >> lo minacciò Ryo.

<< Tsk. È inutile che ci provate. È un materiale duro come il diamante. Solamente questa spada può scalfirla. >> mise in mostra la zantensuken.

<< Peccato che nessuno la userà mai contro di noi. >>

Zenigata caricò il colpo << Allora ti ammazziamo e poi ce la prendiamo. >>

<< Eheheh. Ammirò la vostra tenacia, ma non avete capito che ormai non c'è nulla che potete fare. E che ci consegnerete la meteora e il medaglione spontaneamente.

<< E perché dovremo farlo? Non abbiamo certo paura di voi! >> ribadì Zenigata.

<< Non è per voi stessi che dovreste preoccuparvi. Ma per loro. >> e dicendo questo, il capo fece cenno ai suoi uomini di venire in avanti. I seguaci portarono dentro la grotta Fujiko e Saeko legate e imbavagliate.

<< Fujiko! >> gridò Lupin.

<< Saeko! >> fecero altrettanto Ryo e Zenigata.

L'uomo riprese a parlare sguainando la spada e puntandola sulla gola delle donne.

<< Dal momento che questo è un grande giorno per Saisei, e vi dobbiamo un favore, mi sento generoso e vi propongo un accordo: farvi ammazzare entrambi insieme alle ragazze, oppure darmi ciò voglio passando insieme a loro i vostri ultimi giorni con loro. >>

Lupin e i suoi compagni strinsero i denti per il nervosissmo. Non potevano combattere senza mettere in pericolo le ragazze, inoltre non avrebbero potuto battere il nemico con in mano la zantensuken. Avrebbe potuto ucciderli nel momento in cui era entrato nella grotta. Se erano ancora vivi era solamente perché si sentiva "riconoscente" verso di loro.

<< E va bene. >> imprecò Lupin amareggiato deponendo la pistola.

<< Merda. >> Ryo fece lo stesso.

<< Bastardo. >> Zenigata pure.

<< Ottimo. Uomini, prendete tutto. >>

I soldati caricarono su un camion la meteora e presero anche la Fenice Oscura per poi sbarazzarsi del falso che Lupin aveva dato a Matsuda. Come promesso, il corazzato lasciò andare le ragazze spingendole contro Lupin e gli altri che si sincerarono delle loro condizioni.

Il preferito si diresse fuori dalla grotta.

<< È stata un avventura divertente Lupin e City Hunter. Vi auguro di godervi i vostri ultimi giorni assieme a loro... >> premette un pulsante.

<<... Qui dentro. >>

Un esplosione risuonò dall'esterno e un enorme frana crollò chiudendo l'ingresso

<< Attenzione! >> gridò Lupin facendo mettere al sicuro i suoi compagni e le donne mentre il terreno tremava per il crollo della parete. Una volta che tutto si calmò, l'ingresso era completamente rinchiuso dai macigni.

All'esterno della grotta, gli uomini di Saisei attendevano ordini dal loro comandante che era salito alla guida del camion con sopra la meteora.per evitare rischi aveva persino fatto distruggere la macchina di Lupin.

<< Restate qui e uccidete chiunque si avvicini. >> ordinò ai suoi sottoposti che si erano portati mortai, sensori di calore e di movimento, per contrastare attacchi aerei o altri tipi di interventi. << Non vogliamo certo che i nostri amici vengano disturbati. >> e mise in moto il mezzo diretto alla sua destinazione. Gli uomini rimasero di guardia fino a nuovo ordine.

Lupin e gli altri sapevano che l'aria sarebbe finita presto dato che non c'erano fessure nella caverna, dopodiché sarebbe stata la fine.

<< Ha lasciato dei seguaci ad assicurasi che moriamo soffocati. Per uscire ci servirebbe un esplosione. Lupin, puoi chiamare Jigen? >> Chiese Saeba al ladro dopo aver sentito rumori dall'esterno deducendo la situazione.

<< No, in queste montagne non c'è segnale. Ho attivato in precedenza un segnalatore, ma non penso che gli sarà così facile intervenire se hanno schierato la loro artiglieria. >> rispose Lupin controllando Fujiko, mentre Zenigata faceva lo stesso con Saeko che si stava riprendendo.

<< Saeko, stai bene? >> le chiese Ryo.

<< Ryo... Avevamo ragione. Mishima... È uno di loro. >> disse debolmente l'ispettore.

<< Figlio di puttana. Essendo un consigliere della Dietà ha tutta l'influenza che servono per coprire le mosse dei suoi alleati! >> comprese Zenigata, irritato come Saeba per la scoperta.

<< E ha fatto in modo che restassi coinvolto per portare allo scoperto il medaglione. Evidentemente sospettavano che Anika avrebbe voluto trovare l'assassino di suo padre, e hanno contato anche sul mio intelletto per il loro scopo. Bastardi. >> comprese Saeba.

In quell'istante anche Fujiko si riprese << Lupin... >>

<< Fujiko. Come ti senti? >>

La donna si alzò di schiena massaggiandosi la nuca. << Dove siamo? >>

<< Nel vecchio covo di Saisei. Dove adesso siamo imprigionati. >> rispose Lupin.

Fujiko si ricordò ciò che aveva scoperto << Lupin. So chi è un altro capo della setta. Quello che Ryo aveva ferito alla gamba nella casa di Tanaka. >>

Anche il giustiziere ascoltò interessato.

<< È... Kenji Nakamura. >>

I due ispettori e Saeba non riuscirono a credere a quella notizia.

<< Non può essere.... >> disse Saeko shockata.

<< Se mentissi come spiegheresti il fatto che ora sono qui? >>

Ryo era altrettanto sbigottito, ma si ricompose << Dov'è Anika? >>

<< Deve averla presa. Così come l'imperatore. >> rispose Fujiko irritata.

<< Kenji... Perché l'hai fatto? >> si chiese Saeko ancora sconvolta.

Ryo strinse il pugno per la rabbia "Per tutto questo tempo... Fin da quando ci siamo incontrati... è sempre stata tutta una menzogna?"

<< Per fortuna ho preso una precauzione. >> dicendo questo, Fujiko frugò in mezzo alle tette.

La scena fece svanire la rabbia a Ryo che, insieme a Lupin, si mise a guardare bene con la bocca aperta.

Zenigata diede un pugno in testa a entrambi << Non è il momento, idioti! >>

<< Ecco. >> Fujiko mise in mostra un ricevitore e lo azionò.

<< Prima che mi catturassero, ho messo sulla schiena di Anika un piccolo segnalatore nel caso avessi avuto ragione. Dal momento che non ci avevano già uccise ho dedotto che Anika o l'imperatore gli sarebbero servirti vivi così mi sono assicurata di poterla ritrovare per andare a fare una visita di piacere a quei bastardi. Per fortuna questo segnalatore è molto potente quindi dovrei riuscire a rilevare qualcosa anche da qui. >> spiegò con fierezza la donna.

<< Ah, cherì, quanto ti voglio bene. >> la elogiò Lupin.

<< Se non fossi una criminale ti sposerei. >> disse invece Ryo altrettanto arrappato. Zenigata lì rimise a tacere.

Lupin tornò serio << Se troviamo Anika, potremo anche ritrovare il tesoro. >>

<< Esatto. >> annuì Fujiko.

Dopo qualche secondo si ricevette un segnale temporaneo. << Ecco, è qui. >> tutti guardarono nel ricevitore, Lupin riconobbe subito il posto che indicava, come Zenigata e Saeko.

<< La sede della Technoimp. Non ci sono dubbi ormai. Jiro Yushida è il terzo capo. >> comprese Saeko.

<< Sei sicura? >> le chiese Zenigata.

<< Nel computer di Mishima ho scoperto un file a doppio accesso. Dev'essere una contromisura inventata dalla Imp per nascondere i loro segreti. Bisogna effettuare un accesso contemporaneo da due terminali per entrare. Ho visto qualcosa di identico anche nel computer di Yushida mentre ero nel suo ufficio. Doveva essere lui quello di prima. >>

A Lupin tornò in mente una cosa sulla sua intrusione alla Imp. << Ma certo! >>

Gli altri lo guardarono incuriositi.

<< Zazà, ricordi quella porta strana che avevamo visto prima di andare a soccorrere Saeko? >>

Zenigata annuì.

<< Dev'essere lì che stanno portando il tesoro. Hanno in mente qualcosa di orribile, dobbiamo uscire e andare a fermarli una volta per tutte. >>

<< E come? L'ingresso, oltre che bloccato, è sorvegliato. >> gli ricordò Zenigata.

<< Diciamo che ho lasciato un promemoria a un amico prima di arrivare qui. >> Si mise comodo Lupin appoggiando la testa sulle mani.

<< A Jigen? Se viene con l'aereo quelli lo abbatteranno subito. >> fece notare Ryo.

<< Oh, City Hunter, il mio amico è più vicino di quanto pensi. Ihih. >> ghignò Lupin tutto tranquillo.

Un minuto dopo, una parete di roccia della caverna crollò in avanti dopo che un fruscio suonò nell'aria. Tutti guardarono verso quel punto e videro che la parete era stata tagliata in circolare.

<< Ma che... >> disse Ryo di sporvivsta.

<< Saeko! Stai bene! >> corse Kaori uscendo dal passaggio di corsa e abbracciando Saeko ancora confusa

<< Siamo in ritardo, Lupin? >> gli chiese una voce dal buio del cunicolo.

<< No, Jigen, in perfetto orario. >>

Jigen si fece avanti e subito dopo si fece avanti un'altra persona con l'aria determinata.

<< Goemon! >> lo chiamò Fujiko felicissima di rivederlo.

Il samurai non disse nulla e alzò la spada del suo antenato che gli aveva dato il suo amico monaco nel suo villaggio di nascita. << L'onore del mio avo verrà riscattato con la fine dei suoi nemici. >>

Lupin si alzò sorridendo << Bene, ragazzi. Andiamo a rovinare la festa a quei tre. >>

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Assalto a Saisei ***


Nella sede centrale della Technoimp, l'Imperatore e Anika erano legati e segregati in uno degli uffici dei piani superiori.

<< Nonno. Non dovevi farlo. >> disse Anika con lo sguardo basso all'imperatore.

<< Non potevo perdere anche te, Anika. >> rispose il sovrano desolato per la sua scelta di cedere il trono al figlio rinnegato, Mitsuo.

<< Papà sarebbe morto piuttosto che cedere la guida della nostra gente, e del mondo, a un pazzo come lui! >>

<< Non sarebbe cambiato nulla. Almeno siamo ancora vivi. Non ci resta che sperare in un miracolo. Dov'è City Hunter? >> chiese l'anziano.

<< Era con me, prima che Mitsuo mi chiamasse. >> ovviamente Anika non poteva dirgli tutta la verità << Sono sicura che riuscirà a trovarci. Fidati, nonno. Lui, Kaori, e l'ispettore Nogami ci salveranno. >>

L'Imperatore si mise a pregare in silenzio che la nipote avesse ragione.

Il rumore di una porta che si apriva attirò la loro attenzione. Nella stanza entrarono Mitsuo insieme agli altri due capi di Saisei vestiti con le loro armature. << Salve, padre. Anika. Lasciate che vi presenti i miei fratelli. >>

I capi si tolsero l'elmo e mostrarono le loro facce all'imperatore e alla nipote.

<< Mishima... Yushida... Voi... Eravate in combutta con Mitsuo per tutto il tempo? >> chiese il sovrano incredulo e ferito nell'animo.

<< Si, maestà. Vede la nostra lealtà è sempre stata devota a un unica causa. Quella di Saisei. Fin dalla nascita. >> gli disse impassibile Mishima.

<< È stato un ottimo rinnovamento includere Mitsuo come terzo granmaestro. Sotto di lui, la nostra nazione sarà l'origine di una rinascita per il resto del mondo che darà inizio all'era della vera pace e dell'uguaglianza per tutta l'umanità. >> aggiunse poi Mishima.

<< Uccidendo chiunque vi si opponga? Sarà solo una tirannia! >> protestò Anika.

<< Chiamala come vuoi. Ma devi ammettere che il mondo ha bisogno di avere personi forti per comandarlo. Gente che non si fa condizionare né da soldi, ne da idealismi. I politici del mondo sono incerti, deboli e incapaci. Quando l'arma sarà pronta la useremo per eliminare questa spazzatura. I governi non sapranno mai contro cosa avranno a che fare. Incoraggeremo i loro ribelli a segurici; le nostre schiere si riempiranno di nuovi seguaci dagli altri paesi; sceglieremo gli elementi migliori e tutti insieme creeremo un nuovo governo mondiale che lavorerà unito per rendere l'umanità migliore di quanto non lo sia mai stata. Niente più inquinamento, né guerre. Solo pace e uguaglianza sotto la grande guida di Saisei. >> espose entusiasta Mitsuo con le braccia aperte. I suoi compagni si sentivano allo stesso modo.

<< No! Non è con la paura che si può migliorare il mondo. Solo amandoci, comprendendoci l'un l'altro e facendoci carico di ogni responsabilità possiamo migliorare. Papà credeva in questo. E ci credo anch'io. >> Anika era . L' Imperatore non si sarebbe mai aspettato tanta forza d'animo da sua nipote.

Mitsuo si avvicinò a lei << Infatti tutti dovranno farsi carico delle responsabilità, o il giudizio di Saisei li colpirà. >> le disse freddo accarezzandole la faccia. Lei girò il viso disgustata.

<< Cosa ci farete ora? >> chiese l'Imperatore al trio.

I tre si misero a ridere, mentre Yushida azionò un comando che fece abbassare uno schermo dal quale si vide la trasmissione di una sala di contenimento in cui stavano facendo entrare una specie di sostegno cilindrico tempestato di cristalli di quarzo assieme alla meteora nera che custodiva la vecchia Saisei.

Anika e il nonno guardarono le due cose con un terribile presentimento. La ragazza pensò "Ryo, Kaori, Fujiko... Lupin, aiutateci."



Non appena uscirono dalla grotta, come prima cosa Lupin, Ryo e i loro amici misero fuori combattimento le guardie che erano state lasciate di guardia all'ingresso della caverna, poi fecero parlare qualcuno di loro per poterne simulare la voce con un apparecchio che aveva portato Jigen su richiesta di Lupin.

Uno dei capi di Saisei si mise in contatto con i suoi uomini, e fu Lupin a rispondergli col simulatore.

<< Tutto in ordine, signore. >> gli disse il ladro con voce alterata.

<< Ottimo. Continuate la vigilanza. >> il leader chiuse il canale e ne aprì uno generale.

<< Trovate gli amici di Lupin e Hunter ed eliminateli. L'ultima cosa che ci serve è un gruppo di testardi rompiscatole. Portateci però Kaori viva. Voglio che Anika dia un ultimo saluto alla sua cara amica prima di assistere al nostro trionfo. >>

<< Ricevuto. >> risposerò gli uomini tutti insieme. La chiamata venne chiusa e Lupin aveva già in mente un idea.

<< Qual'è il piano? >> chiese la stessa Kaori agli altri.

<< Semplice. Useremo il trucco del cavallo di Troia. >> le rispose Lupin.

<< Cosa vuoi dire? >> gli chiese Zenigata.

<< Eheh. >> Lupin sghiniazzò << Prepariamoci allo spettacolo. >>



Dopo aver lasciato quelle montagne il gruppo si divise per prepararsi all'assalto finale: Saeko passò nuovamente dal suo amico hacker, che l'aveva fornita della chiavetta per penetrare nel computer del direttore Yushida, chiedendogli un ultimo favore; Jigen preparò armi pesanti e Lupin e gli altri invece si occupavano gli ultimi dettagli.

Una volta riuniti, il gruppo si mise in moto verso il covo nemico.



Saisei era vicina al completamento dell'arma. L'imperatore sembrava essersi rassegnato al suo destino, mentre la nipote continuava a sperare.

Yushida ricevette una chiamata da una voce diversa da quella che aveva usato Lupin. << Signore. Abbiamo trovato la ragazza. Si era nascosta nella periferia. >>

Yushida lo riferì a Mitsuo. Questi, sorridendo, disse << Portatela qui. >>

E così fu fatto. Un furgone blindato si fermò davanti alla sede della Imp e da esso scesero i soldati corazzati con Kaori legata e imbavagliata.

La scorta venne condotta di fronte alla parete chiusa, vista da Lupin in precedenza, e venne fatta entrare da quelli che erano dall'altra parte.

<< Ben fatto. >> si complimentò Mitsuo con l'elmo addosso.

<<. Portatela dai nostri ospiti. >>

Anika e suo nonno erano stati fatti scendere in quel sotterraneo, in attesa di testare su di loro la forza della meteora nera. Il sotterraneo era composto da due livelli. Il primo era un laboratorio con delle salette accanto; il secondo piano era quello con il computer principale, custodito in una camera isolata. Oltre a gestire il sistema di difesa di Saisei, custodiva anche tutti i dati e le operazioni della setta.

I soldati si sepraraono: due andarono a vigilare la sala computer al piano sottostante, altri due si unirono al gruppo che teneva d'occhio gli ostaggi.

Vedendo Kaori legata, Anika si agitò.

<< Kaori! Kaori! >> la chiamò l'adolescente. La rossa alzò lo sgaurdo verso di lei. << Ti prego, dimmi che gli altri stanno bene. >>

Mitsuo entrò nella stanza, fece girare di schiena i soldati, e rivelò la sua faccia a Kaori.

<< Beh, Kaori. Mi spiace che Ryo non sarà qui a godersi lo spettacolo. Dopo che mi aveva salvato la vita, direi che se lo sarebbe meritato. >>

Kaori provò a parlare, ma col bavaglio in bocca non poteva. Mitsuo si fece magnanimo e glielo tolse.

<< Che significa che ti ha salvato la vita? >> chiese la rossa guardandolo male.

In tutta risposta, Mitsuo le fece vedere la sua maschera da Kenji Nakamura e le raccontò di quando Saeba lo aveva salvato. Poiché erano presenti solo loro due e Kaori, la ragazza non ebbe problemi a riconoscere quell'uomo.

<< Kenji?! Tu... tu sei... ma perché? Tu eri una brava persona! >>

Mitsuo la guardò da vicino << Pur di passare inosservato ero pronto a mettere in atto la più grande recita di sempre. E se qualcuno poi ci rimane male, beh, non mi riguarda. Dovevo reclamare il mio diritto sul trono ed è quello che farò non appena l'arma verrà collaudata. >>

Kaori ringhiò << Brutto bastardo! Eri un nostro amico e ci hai ingannati per tutto il tempo! >>

Mitsuo non mutò di espressione << Come ho detto, non mi interessa. Non posso provare interesse verso cose che non mi sono mai interessate davvero. >>

Da dietro il suo casco, una delle guardie assunse un'espressione furente.

<< Saeko mi ha detto che l'avevi aiutata tu a entrare qui per la sua infiltrazione... volevi farla ammazzare! >> dedusse Kaori sconcertata.

<< A dire il vero il piano era di eliminare sia lei che Zenigata. Sebbene siano fuggiti grazie a Lupin, la cosa però ci è tornata utile. Perché avevamo avuto nuovi segugi che ci avrebbero riconsegnato il nostro tesoro oltre che una garanzia per ottenerlo. Tutto quello che avete cercato di fare è stato inutile, perché noi sapevamo che sarebbe finita così. Non avete mai avuto una possibilità di fermarci. Mentre Ryo morirà soffocato nella grotta assieme a Saeko e Lupin, tu avrai il privilegio di sperimentare, assieme alla tua amica, Anika, e all'imperatore, il nostro strumento di dominio. >> in seguito, come aveva detto ad Anika, le rivelò anche le sue intenzioni di farsi nuovi seguaci tra i ribelli di ogni governo per poter espandere l'influenza di Saisei nel resto del mondo.

<< Voi siete pazzi! >> lo accusò Kaori dopo che aveva finito.

<< Consolati. Il tuo amato Ryo non vedrà mai questo nuovo mondo. E non sarà nemmeno qui per assistere ai tuoi ultimi momenti. >> le disse Mitsuo con tono freddo. Kaori rimase in silenzio fingendo preoccupazione.

Mitsuo ricevette una chiamata da Yushida << Tra poco sarà pronta. >>

Mitsuo chiuse la chiamata e si rivolse ai soldati dopo essersi rimesso l'elmo. << Tra cinque minuti portate gli ostaggi nel livello inferiore. >> e uscì dalla stanza.

Nel piano di sotto, dopo aver visto alcuni soldari vigilare sull'ingresso della sala computer, una delle due guardie arrivate si avvicinò a loro e usò un ottima scusa per farsi dare il cambio. Una volta rimasto solo col suo collega, la guardia penetrò nella sala e fece addormentare gli ingegneri all'interno. Subito dopo il suo complice si mise a parlare da un comunicatore.

. << Adesso. >>



Nella vecchia casa di "Kenji Nakamura", qualcuno aveva fatto irruzione da un po' dopo aver nascotizzato le guardie e aveva trovato un terminale nascosto dentro una cassaforte. "Bene, bene. Sembra che Saeko avesse ragione" pensò la ladra che aveva accesso il terminale per poi aver visto una specie di file d'accesso particolare: non serviva solo dare la conferma, andava dato il consenso anche da un altro file. Nogami aveva scoperto questo tipo di accesso sia nei file di Yushida che in quelli di Mishima. Siccome quei terminali erano stati distrutti, Saeko si era chiesta per quale motivo e poi aveva capito: era il sistema di accesso dei tre capi a quello generale di Saisei per poter gestire al meglio l'organizzazione. Se volevano svelare la verità sulla setta avevano bisogno di superare questo file di sicurezza. E dato che i capi erano convinti che Saeko sarebbe morta nella grotta insieme agli altri, e che nessuno sospettava di Kenji a parte Fujiko, motivo per il quale era stata lasciata anche lei nella caverna, era l'occasione buona per impossessarsi del terminale del terzo capo ed effettuare l'accesso indisturbati.

Fujiko rimase in attesa del momento buono per fare il collegamento.



L'intruso lanciò un altro segnale e il mezzo blindato che aveva portato Kaori tornò indietro a tutta birra contro l'edificio sfondandone l'ingresso. Subito dopo il conducente scese e si mise a sparare sulle le sentinelle con un mitragilatore.

<< Che succede? >> chiese Mitsuo al comunicatore dopo aver sentito gli spari.

<< Ci stanno attaccando. Un tipo con un cappello nero in testa armato fino a i denti ci sta sparando come un dannato. >>

<< Che cosa? >> Mitsuo si mise a riflettere. "Che sia Jigen Daisuke? Ma come faceva a sapere dovere andare? Ma certo, Saeko avrà rivelato i suoi sospetti su Yushida agli alleati di Lupin. Beh, non importa"

<< Fratello >> si rivolse a Mishima. << Sbarazzati di quel'impiastro. Yushida, tu invece resta qui. Non contattate la polizia, potrebbero scoprire tutto se entrassero in questo momento. Dobbiamo sbrigarcela per conto nostro. >>

Yushida e Mishima presero mano alle armi. L'ultimo poi fece come gli aveva detto Mitsuo, uscendo con in mano una nuovo tipo di arma. Una specie di fucile con una sorta di parabola sulla punta della canna.

<< Uomini, una parte di voi nel caveau, gli altri controllino il resto dell'edificio. >> ordinò caricando l'arma. I soldati gli obbeddirono senza esitazioni e lasciarono nell'atrio Mishima contro l'intruso

<< Qualunque cosa intenda fare con quella cosa, non è niente di buono. >> si disse Jigen tenendosi pronto.

Mishima guardò un momento la sua arma. << Avevamo tenuto in custodia questo gioiello per darlo ai nostri soldati. Però non l'avevamo collaudato su dei bersagli vivi. >> puntò il fucile contro il blindato << Provederò subito. >> dopo aver premuto il grilletto, una specie di onda sonora venne sparata contro il blindato e lo perforò completamente. Jigen schivò il colpo, ma gli rimbombarono le orecchie. Come se non bastasse, il suo mitragliatore era stato preso di striscio venendo danneggiato.

<< Ma che cazzo era?! >> si chiese il pistolero gettando l'arma e prendendo il suo revolver.

<< In attesa di riavere il nostro tesoro abbiamo pensato di costruirci armi sonore ad altissima sequenza usando i frammenti che ci aveva raccolto Matsuda. È questa è uno dei primi prototipi. Ovviamente non è potente come la nostra arma finale, però dovrebbe bastare a renderti un idea della fine che faranno i nostri nemici. >> lo informò Mishima sorridendo da dietro l'elmo.

<< Se riesci a prendermi! >> lo sfidò Jigen.

Cominciò così una sparatoria tra proiettili veri e onde sonore, queste però erano più efficaci, dato che penetravano ogni cosa.

Jigen cercava di colpirlo in mezzo alle placche, come aveva fatto l'ultima volta, ma scoprì, con sgomento, che l'armatura che portava il nemico era stata rafforzata anche lì. La sua magnum non penetrava abbastanza.

Mentre infuirava la sparatoria, un elicottero stava sorvolando la zona dell'edificio e, da esso, si gettò sul tetto Goemon che eliminò le guardie di vedetta con un solo fendente.

<< La forza dei miei antenati in cerca della redenzione >> annunciò Goemon riponendo la spada del suo avo nel fodero. Si diresse poi all'interno dell'edificio con un obiettivo preciso.



Nel loro caveau, Mitsuo e Yushida si sentivano sicuri sulla vittoria di Mishima. Ma non potevano sapere che c'erano altre visite.

<< Signore! Qualcuno ha interrotto le comunicazioni del sistema di sorveglianza dal server centrale >>avvisò uno degli ingenieri. Saeko aveva effettuato il collegamento al server centrale con l'aiuto di Fujiko.

<< Che significa?! >> esclamò Mitsuo. << Chiudete subito il server. Io prenderò una precauzione. >>

Nella stanza in cui c'erano i due imperiali, la guardia infiltrata capì che era il momento e neutralizzò subito le altre guardie presenti assieme a un altro soldato, davanti agli occhi sorpresi di Anika e suo nonno.

Kaori invece sorrise << Bene, ragazzi, ha funzionato. >> disse mentre una delle due guardie la liberava. Il suo complice invece liberò gli ostaggi. Una volta fatto i due si tolsero i caschi rivelando le loro facce.

<< Ryo! Zenigata! >> li riconobbe Anika felicissima. Anche il nonno si sentivi sollevato nel vederli.

<< Eccelenza, si tenga al riparo, le spianeremo la strada. >> disse Zenigta all'imperatore prendendo il fucile di una guardia, Ryo prese mano al suo revolver, che aveva nascosto nella corazza, e Kaori si armò col fucile di un altra guardia.



Per quanto riguardava la guardia che era penetrata nel sistema, ovvero Saeko travestita , il suo collega controllò un altra cosa vista sul server, questi ovviamente era Lupin in persona.

"Ma guarda un po'. Ecco come vogliono usare la meteora. Ok, vediamo un po' se..." e si mise a indagare più a fondo.

Saeko terminò la trasmissione dei file. "Fatto. Salutate il mondo, brutti stronzi."

Mitsuo stava avanzando lentamente e nella sua mente c'era solo un pensiero: eliminare chiunque si fosse infiltrato e raggiungere il suo obiettivo a tutti i costi. L'ultima battaglia era iniziata e ora sarebbe stata la sorte a favorire il vincitore.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Battaglia aperta ***


Saeba, Zenigata e Kaori, non appena ricevettero il segnale, uscirono dalla stanza sparando, cogliendo di sorpresa Yushida e i soldati presenti.

Mitsuo aveva sentito la nuova sparatoria, ma non si era rigirato. Aveva continuato ad andare dritto alla sua metà. Il sistema centrale della setta venne chiuso, e nuovi soldati vennero mandati dal piano sottostante dove c'erano Lupin e Saeko, che si erano nascosti in tempo per evitare di essere scoperti.

Non appena vide Mitsuo, Saeko pensò "Kenji... la pagherai cara." aveva saputo chi era grazie alla linea con Ryo, quando aveva rivelato le sue intenzioni a Kaori.

Anche Lupin era altrettanto determinato, ma solo nella sua intenzione di vendicarsi di chi lo aveva incastrato.

Mitsuo si avvicinò a una parete e mise la mano su di essa. Questo gesto attivò una specie di scanner delle impronte che fece aprire una porta segreta.

Saeko rimase sorpresa da questo, ma Lupin ebbe una realizzazione.

Mitsuo scese per una nuova rampa di scale, che conduceva a un terzo sotterraneo. Lupin si rivolse alla compagna << Vai di sopra e aiuta gli altri. Io mi occupo di una cosa. >>

<< Che cosa hai intenzione di fare? >> chiese Saeko perplessa.

<< Non preoccuparti. Voi portate in salvo Anika e l'Imperatore. Fidati, manterrò la mia parola. >> Lupin le fece l'occhiolino e le fece cenno di andare.

Saeko era ancora perplessa, ma decise di fidarsi, così risali verso il piano di sopra per aiutare i suoi amici.



Lo scontro tra Jigen e Mishima continuava, con quest'ultimo in vantaggio grazie alla sua arma sonora.

"Merda. Non mi aspettavo che avrebbero rafforzato le armature in così poco tempo. Se solo avessi le munizioni perforanti che avevo messo nel camion. L'unica soluzione è affrontarlo direttamente. Ma prima devo disarmarlo. " pensò Jigen riparato dietro una parete, dopo aver distratto l'avversario con una pallina luccente.



<< È inutile che ti nascondi. Io ti vedo >> lo informò Mishima, usando un sensore a infrarossi nel suo elmo. Sparò un altro colpo, ma Jigen lo evitò ancora, lasciando solo un buco sulla parete.

Jigen si mise a studiare meglio l'arma sonora: c'era una specie di cristallo incastonato in cima alla canna: prima che ogni colpo partiva, esso si illuminava per un attimo.

"Quel pezzo sembra importante." realizzò Jigen.

Gli uomini che erano stati mandati a perlustrare il resto dell'edificio vennero colti di sorpresa da dei fendenti misteriosi che li stessero uno ad uno: Goemon era vicino.

Approfittando di un momento di perplessità, Jigen sparò un colpo preciso che centrò il cristallo nella sua arma, facendolo volare via

<< Maledetto. >> imprecò Mishima per il danno subito. La sua arma era diventata inutile.

Senza dargli il tempo di reagire, Jigen gli saltò addosso e gli sparò nelle giunture da distanza ravvicianta. Da quella distanza, la magnum penetrava a dovere.

Tuttavia riuscì a colpirlo solo a un fianco, dal momento che Mishima gli bloccò la mano armata e gli mollò una testata, facendogli volare via il cappello. Subito dopo lo disarmò e lo fece volare via con un calcio.

"Porca puttana... Il mio cappello"

Come tutti sanno, la mira di Jigen si basa dal congiumento del mirino con la visiera del suo cappello. Senza di esso non sa sparare come dovrebbe.

Mishima si rialzò e avanzò verso di lui. << Devo ammettere che sei un avversario notevole, Jigen Daisuke. Stavi quasi per farcela. >> disse per poi colpirlo con una serie di colpi. Jigen provò a reagire, ma Mishima lo schiacciò a terra con il piede sulla gola.

<< Peccato che la questione tra noi sia finita così. Avresti dovuto ripagarmi i danni alla mia casa... >> si scoprì il volto.

Jigen ringhiò nel vederlo in faccia.

<< Ma per un consigliere come me, sarà un inerzia far riparare tutto. Addio. >>

BANG

Uno sparo risuonò nell'aria e Jigen alzò lo sgaurdo restando di stucco: un proiettile aveva perforato Mishima attraverso le tempie. L'uomo rimase in piedi un attimo poi crollò morto sopra il pistolero. Jigen se lo tolse subito di dosso << Mi spiace, ma temo la tua casa sarà da demolire. >>

Si girò poi verso chi aveva sparato << Beh. Te la sei presa comoda, Falcon. Pensavo che ti saresti accontato di portare Goemon sul tetto, considerando le tue condizioni. >>

Falcon si fece avanti con il suo revolver ancora fumante << Ti sarebbe piaciuto, eh? Però non siamo ancora pari, Jigen. Solo quando combatteremo tra noi sarò soddisfatto. >>

Jigen ridacchiò per poi recuparare il cappello e la sua magnum.

<< Dunque, adesso bisogna entrare la dentro, eh? >> chiese l'ormone calvo riferendosi al caveau.

<< Si. Anche se ci servirebbero munizioni perforanti per sistemare gli altri due capi. Quelle che avevo portato io sono state distrutte con il blindato. >>

<< Meno male che sono previdente. >> dicendo questo, Falcon fece vedere un borsone pieno di, per l'appunto, munizioni perforanti.

Jigen sorrise ammirato << Ora siamo pari. >>

Falcon non era ancora d'accordo.

Una guardia apparve davanti a loro, ma crollò subito a terra.

<< Te la sei presa comoda >> disse Falcon abbassando la pistola.

Goemon arrivò da loro.

Jigen ghignò caricando la magnum coi proiettili perforanti di Falcon << Molto bene, adesso andiamo a bussare. >>



Nel caveau, lo scontro stava continuando. I soldati nemici cercavano di avanzare verso gli intrusi, mentre altri rinforzi giungevano dal sotterraneo inferiore, come richiesto da Mistuo.

<< Ryo, non possiamo continuare così! >> disse Kaori a Saeba dietro il suo riparo, con accanto Zenigata, Anika e suo nonno. << Stiamo rimanendo a secco. >>

Zenigata pensò "Andiamo Jigen, Goemon, sbrigatevi!"

Yushida notò gli ostaggi, quindi fece un balzo e si preparò a colpire con la spada di Goemon.

<< Anika, attenta! >> gridò l'imperatore prendendo la nipote e spostandola dalla sua posizione per poi cadere a terra, a causa della spinta presa, sbattendo fortemente la testa.

<< Nonno! >> lo chiamò Anika scuotendolo mentre perdeva sangue dalla ferita per poi perdere i sensi.

Kaori cercò di saltare addosso a Yushida, ma lui la respinse semplicemente con una gomitata nello stomaco.

<< Figlio di puttana. >> imprecò Zenigata andandogli addosso anche lui, bloccandolo con una presa da dietro.

Ryo si rese conto che la situazione si stava davvero facendo critica, e non sapeva come uscirne, dato che si era accorto che anche l'armatura di Yushida era stata rafforzata. Per non parlare poi degli uomini rimasti che stavano sparando a raffica contro di lui.

"Andiamo, forza!" pensò nervoso, sperando nell'arrivo dei loro rinforzi.

Yushida si liberò dalla presa di Zenigata e si preparò a ucciderlo con la zantensuken. In quell'istante, però, un tonfo fragoroso risuonò nel sotterraneo. Tutti si votarono verso l'ingresso da cui si era alzato un polverone. Dei nuovi spari arrivarono dalla nube che si era formata ed eliminarono le guardie che tormentavano Saeba. Yushida non riuscì a fare altro che difendersi da una lama giunta improvvisamente contro di lui, attirando la sua attenzione sull'aggresore.

<< Così, sei sopravvissuto? Dovrò rimediare. >>

Goemon riconobbe subito chi aveva davanti: ero lo stesso uomo che gli aveva sottratto la spada. Era l'occasione buona per chiudere i conti.

Così si formarono due scontri diversi: da una parte, Goemon combatteva contro Yushida mentre, dall'altra, Jigen e Falcon diedero supporto a Ryo e gli altri per portare gli ostaggi fuori dal laboratorio sotterraneo.

Saeko arrivò in quel momento e cominciò a sparare anche lei con un arma presa da una guardia caduta.

<< Saeko. >> la notò Ryo. La ragazza andò subito da lui.

<< Dobbiamo uscire da qui. Mitsuo sta per fare qualcosa. >>

Ryo ebbe subito un brutto presentimento e disse agli altri di sbrigarsi a portare fuori gli ostaggi.



Mitsuo, in quel esatto momento, era giunto nel piano più basso, dov'era presente una camera di vetro dentro il quale stava custodita la meteora nera avvolta in un supporto cilindrico cosparso da cristalli di quarzo.

La sala era deserta, ma lui sapeva perfettamente cosa fare: si avvicinò a uno scompartimento e lo fece aprire.

Dentro di esso c'era un'armatura, più massiccia delle altre, con uno strano congegno installato intorno al petto.

Dopo essersi messo la nuova corazza, Mitsudo prese mano al bracciale della stessa che aveva un computer incorporato.

<< Non andrete da nessuna parte. >>



Goemon e Yushida avevano portato lo scontro nei piani superiori dell'edificio: Non volendo rischiare attacchi alle spalle, il direttore della Imp aveva aperto una serie di varchi con la zantensuken per attirare il samurai lontano dai suoi alleati.

<< Se volevi batterti senza intromissioni, bastava che me lo chiedessi. Non mi serve aiuto per abbattere individui come te. >> lo avvisò Goemon deciso preparandosi ancora a usare la spada del suo avo.

<< La prudenza non è mai troppa. E così hai saputo del legame del tuo avo coi miei predecessori, eh? Per cinque secoli ci siamo tramandati la storia del suo tradimento dopo tutti i tributi che ha fatto per noi. >> disse Yushida con tono beffardo. La cosa fece infuriare Goemon.

<< Ha commesso cose orribili per smascheravi, è vero... ma adesso io riscatterò il suo onore fermandovi per sempre. >> dopo aver detto l'ultima frase, si rilanciò subito all'attacco.

Sebbene la sua spada non fosse forte come la zantensuken, Goemon riusciva comunque a schivare i fendenti dell'avversario cercando di colpirlo ogni volta che fermava la mano, ma Yushida era anche rapido a reagire. Di questo passo, Goemon non avrebbe concluso niente.

<< Hai paura dei fendenti della tua arma, vero? Hai già perso in partenza. >>

Goemon non fece intimidire, rimaneva concentrato e tenendo sempre pronta la spada "La sua tecnica è buona, ma forse ho capito come superarla. Devo solo attendere il momento buono. Mio avo, dammi il tuo sostegno"



Dopo aver eliminato abbastanza guardie grazie ai proiettili perfornanti di cui li aveva riforniti Jigen, Ryo e gli altri raggiunsero l'uscita. I primi a passare furono Jigen, Falcon, l'Imperatore, Zenigata e Saeko... ma quando Ryo, Anika e Kaori stavano per attraversare, l'ingresso venne sigillato da una parete metallica. Non solo l'ingresso, tutto il piano terra venne sigillato. << Ma che... >> fece Jigen cercando di aprire un varco con i proiettili perforanti << Merda! È troppo spesso. >>

<< Ryo! Kaori! Mi sentite? >> chiese Saemo battendo sulla parete.

<< Stiamo bene, Saeko. >> gli rispose Kaori dall'altra parte. Saeko ricevette un messaggio.

<< Jigen, la polizia sta arrivando. Hann ricevuto le informazioni. >> disse la poliziotta al pistolero.

<< Allora io devo levarmi di torno. >>

<< E Lupin e Goemon? Se la polizia riesce a entrare e li vede saranno guai. >> fece notare Saeko.

<< Loro se la caveranno. Stai, tranquilla. >> la rassicurò Zenigata.

<< Ma loro... >> Stava per obiettare Anika.

<< Non preoccuparti. Tuo nonno se la caverà. Tu resta accanto a Kaori. A questo punto non ci resta che chiudere la questione. >> la interruppe Ryo.

<< Ma Ryo... >>

<< Fidati di noi, Anika. Ce la faremo. >> le disse Kaori.

La ragazza era incerta, ma alla fine acconsentì. Anche perché non c'era altro da fare.

<< Io vado. Falcon, parleremo della nostra questone un altra volta. >> disse Jigen al gigante.

<< Basta che non te lo scordi. >> ribatté lui.

<< Certo, tranquillo. >> disse Jigen sorridente per poi andarsene.

Zenigata, che sosteneva l'imperatore, guardò l'edificio << Lupin, Goemon, buona fortuna. >>



All'interno, Ryo e Kaori si misero in guardia, con Anika dietro l'amica<< Ryo, dove pensi che sia finito Lupin? >> chiese la rossa.

<< Starà sicuramente preparando qualcosa. Spero solo che non ci abbia abbandonato. >> si augurò lui.

<< Stai dicendo che a questo punto non ha motivi per aiutarci? Se vuole vendicarsi davvero di chi lo ha incastrato allora sa bene che non può farlo da solo. >>

<< Non dimenticare ciò che ha appena fatto Saeko. Ormai non dovrebbe avere più motivi per restare qui a farsi ammazzare. >> le fece ricordare l'amico.

<< Se è così allora possiamo sperare che almeno il samurai ci aiuti. >> sperò la rossa in alternativa.

<< Mi auguro davvero di sbagliarmi. >> Ryo si concentrò di più. << Avanti, Mitsuo, fatti vedere. >>

La chiamata non rimase in attesa: un suono tremendo rimbombò nel piano terra, facendo crollare in ginocchio Ryo e Kaori.

<< Ma che succede? >> chiese Kaori tappandosi le orecchie dolorante.

<< Non ne ho idea! >> rispose Ryo nello stesso stato.

Il rumore si fermò e davanti a loro si fece vivo Mitsuo con la nuova armaruta addosso.

<< Bene. Sei rimasta con noi, Anika. Voi tre siete perfetti... È ora che Saisei abbia il suo tributo! >>

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Scontro Finale ***


Nei piani di sopra Goemon si era accorto della chiusura del piano terra per mano di Mitsuo.

<< A quanto pare è ora di testare la meteora. >> disse Yushida dopo aver ricevuto comunicazione dal suo confratello.

<< Cosa? >> reagì Goemon guardingo.

<< Ma non temere, ti verrà risparmiata la sorte dei tuoi amici. Anche se non te la renderò indolore. >> e il nemico si rilanciò all'attacco.



Al piano di sotto, Mitsuo era faccia a faccia con Ryo e Kaori. Anika stava assistendo preoccupata alla scena.

<< Vigliacco. Tradire in quel modo la tua famiglia per ottenere il potere... sei un miserabile. >> lo accusò Ryo.

<< Tsk. Per come la vedo io, mio fratello era un ingenuo e mio padre non ha fegato. Le cose inutili vanno eliminate. >> rispose impassibile Mitsuo nella sua nuova armatura.

<< Mio padre era tuo fratello! E tu lo hai ucciso... >> gridò Anika.

<< Mph. Sai quante volte nella storia sono accadute cose simili tra uomini di potere? Quando hai il controllo non c'è posto per i sentimentalismi. C'è solo l'ordine da mantenere. Ed è questo che farà Saisei. >> sorrise Mitsuo da dietro l'elmo.

<< Stai dicendo che per essere un capo vero devi privarti della tua umanità? >> chiese Ryo << Ecco perché quelli come te finiscono sempre per perdere. >>

In tutta riposta, Mitsuo lanciò dal guanto dell'armatura un nuovo impulso sonico contro Ryo facondolo soffrire di nuovo.

<< Ryo! >> gridò Kaori preoccupata per poi prendere la sua arma e sparare contro Mitsuo. L'armatura che portava era molto più resistente: sebbene Kaori avesse caricato l'arma coi proiettili perforanti che aveva portato Jigen, essi rimbalzavano comunque sulle placche della corazza.

<< Ridicolo. >> e sparò un impulso con l'altra mano anche contro di lei, facendola inginocchaire per il dolore.

<< No! >> gridò Anika.

<< Questo è il potere che Saisei ha cercato. E ora sta per arrivare il gran finale: la meteora sta per emettere la sua frequenza letale amplificata dai cristalli di quarzo. Esattamente come quelli che nella mia armatura amplificano quelli della Fenice Oscura. >>

Anika guardò il petto della corazza e vide che, proprio nel mezzo, era stato messo il medaglione stesso che Saisei aveva preso da Lupin, Ryo e Zenigata dal loro vecchio covo.

<< Il medaglione. Sta usando la sua frequenza sonora. >> comprese la nipote dell'imperatore.

Ryo cercò di rialzarsi per combattere, ma Mitsuo lo anticipò dandogli un calcio dopo essersi avvicinato con uno scatto.

<< Ryo! >> cercò di opporsi Kaori venendo a sua volta colpita da un rovescio, reso più tremendo dalla solida armatura.

Anika non sapeva che fare: non era una combattente, poteva solo sperare.

Saeba provò ancora a reagire sparando, ma Mitsuo si parò in anticipo il petto unendo le braccia fermando il proiettile. Ryo cercò allora di colpirlo tra le placche, ma lui generò un altro impulso, stordendolo di nuovo.

<< Eheh. Sei patetico, Ryo. Come tutti quelli che cercheranno di opporsi a Saisei. Sarete anche riusciti ad eliminare Mishima, ma un nuovo capo verrà scelto dopo di lui. Come la fenice rinasce dalle ceneri, anche Saisei rinasce sempre. >> l'imperiale rinnegato diede un calcio alla spalla destra di Ryo, slogandogliela.

<< AAAAAGH!!! >> si lamentò Ryo tenendosi la spalla.

Kaori aveva ripreso conoscenza, malgrado una ferita sullo zigomo e aveva visto tutto.

<< No, Ryo! >>

<< Bene. >> disse Mitsuo dopo aver disarmato Ryo con un montante, facendogli sputare sangue dalla bocca, per poi avanzare verso Anika.

<< È il momento, nipote. >> annunciò il nemico per poi premere qualcosa sul bracciale sinistro dell'armatura.

In tutta risposta, nel piano più basso, il supporto che rivestiva la meteora si attivò.

<< Questo è l'inizio di una nuova era per il mondo intero! >>

Un ronzio cominciò a farsi sentire per il piano terra. Ryo comprese che era la frequenza della meteora e che presto avrebbe ucciso lui e le ragazze.

Mitsuo cominciò a ridere ormai sicuro del suo trionfo... quando a un certo punto il rumore si placcò del tutto.

<< Ma che succede? >> chiese Mitsuo confuso.

<< Ihihih. Scusami, sono un guastafeste. >> disse una voce proveniente dall'ingresso del laboratorio sotterraneo.

Mitsuo si voltò verso quella direzione, come anche gli altri. Sull'istnate, uno sparo lo colpì di sorpresa nel punto dell'armatura che conteneva il pulsante che aveva attivato la meteora, danneggiandolo. Dopo un primo momento di irritazione, Mitsuo tornò a guardare nuovamente verso l'ingresso.

"Lupin?"

Il ladro avanzò in avanti con la sua P38 fumante in mano.

<< Che cosa hai fatto? >> gli chiese Mitsuo.

<< Hai commesso un errore nell'usare uno scanner delle impronte per aprire la tua porta segreta. È stato un giochetto prenderle grazie a questi. >> il ladro mostrò un tampone a inchiostro e un guanto di plastica dove c'erano le impronte recuperate.

<< Una volta entrato ho visto la meteora con il supporto cosparso di cristalli che avete montato per incrementarne la frequenza. Prima che chiudesti i tuoi server sono riuscito a vedere il progetto del sostegno e a individuarne la debolezza: un terminale di controllo della polarità per i cristalli. Evidentemente non potevate montare i cristalli amplificatori senza rischiare incidenti. Una volta trovato il terminale mi è bastato programmarlo per invertire la polarità. In questo modo, ho reso il sostegno un inibitore della sequenza. E non solo per quella della meteora: tutti i frammenti vicini sono diventati innocui, incluso il medaglione. >> spiegò Lupin sorridendo con fermezza.

<< Cosa?! >> Mitsuo provò a sparargli addosso un impulso... ma scoprì che Lupin aveva ragione.

<< E ci sono altre brutte notizie per te: Nogami ha estratto dal vostro server le informazioni riguardo voi, le vostre operazioni e i vostri nomi. Avevamo intuito che non avreste contattato la polizia, all'inizio dell'attacco, per non essere scoperti dato che eravate all'opera, così ci è bastato tenervi a bada il tempo necessario per salvare gli ostaggi e svelare i vostri segreti. In questo momento la polizia sta arrivando e sanno cosa tu e i tuoi amici avete fatto. Per quanto tu sia orribile come persona, ti concedo la possibilità di arrenderti e rispondere dei tuoi crimini. Io mi ritengo più che soddisfatto: ho riscattato il mio nome. >> concluse deciso. Ormai Mitsuo era con le spalle al muro, come l'intera setta di Saisei.

Il capo però mantenne un contegno. << Non importa cosa farete. Noi rinasceremo sempre. L'unico modo che avete per fermarci è ucciderci tutti. >> e dicendo così fece uscire dal dorso dell'avambraccio destro dell'aramatura una lama lunga e tagliente. << Ma sarete voi oggi a morire per la vostra ostinazione. >>

Lupin e Ryo, che si era rimesso a posto la spalla dopo averla sbattuta contro una parete, si prerarono allo scontro, mentre Kaori teneva Anika da parte. Il combattimento fu molto impegnativo: nonostante sentisse ancora della ferita inferta da Ryo nello scontro a casa di Takanura, Mitsuo era in grado di muoversi abilmente, probabilmente era merito della nuova armatura. Il pistolero e Lupin cercavano di colpirlo tra le giunture, ma la corazza aveva un altro optional: un piccolo lanciagranate installato sull'altro avambraccio, con il quale riusciva a disorientare i suoi avversari mentre cercavano di schivare le esplosioni.

Kaori rimase in disparte assieme ad Anika, ma entrambe erano molto preoccupate per i loro amici e non sapevano che fare per aiutarli.

Lupin comprese che sarebbe stato impossibile avvincarsi direttamente al nemico. Però poteva fare in modo che fosse Saeba a farlo.

Fece un gesto con la mano a Saeba il giustiziere lo comprese al volo.

Mitsuo non fece in tempo ad accorgersene perché Lupin iniziò subito a sparargli addosso << Avanti, "maestà", vediamo se sei bravo a lottare oltre che a chiacchiare. >>

Il nemico capì subito che c'era qualcosa sotto. Per non correre rischi, cercò di colpire ancora Lupin col lanciagranate, ma il ladro riuscì a intercettate il colpo al volo causando un esplosione ravvicinata che scaraventò indietro l'avversario. Anika e Kaori si sentirono sollevate di fronte a quella trovata, perché era una buona occasione per vincere. Ryo infatti cerco di approfittarne per buttarsi addosso a lui... Ma ottenne solamente la spalla destra immolata da un affondo della lama del nemico.

<< RYO! >> gridò Kaori sconvolta di fronte a quella scena.

Lupin cercò di aiutarlo correndo verso Mitsuo, venendo però anticipato anche lui da un altro colpo di granata che prese il terreno sul quale stava per mettere piede, facendolo volare in alto sbattendo la testa sul soffitto per poi cadere a terra privo di sensi.

Mitsuo guardò Ryo con aria esaltata, nonostante la visiera dell'elmo << Tu sarai il primo, Ryo. >>



Nei piani superiori, Yushida sapeva cosa stava succendo di sotto grazie al collegamento con Mitsuo perciò non aveva motivi di preoccuparsi. Goemon invece aveva intuito che Lupin era intervenuto, però aveva anche il presentimento che avrebbe fatto meglio a chiudere lo scontro il più presto possibile.

<< Preparati! È giunta la tua ora, sangue del traditore. >> Yushida si preparò a sferrare il colpo finale.

Goemon rimase in silenzio, entrando in uno stato di profonda concentrazione. Stava aspettando l'istante giusto.

Il nemico si fece avanti e stava per sferrare un potente fendente con la zantensuken. Goemon osservò la scena come se andasse a rallentatore, ogni movimento per lui era più lento rispetto al normale.

Nel momento in cui Yushida stava per estrarre la spada, gli occhi Goemon si spalancarono e lui reagì con un fendente più rapido.

Nell'istante successivo Goemon teneva di nuovo in mano la zantensuken, mentre Yushida era immobile e disarmato.

Il samurai richiuse lentamente la spada del suo avo dicendo ad essa << Grazie, mio antenato. >> non appena la spada venne chiusa, la testa di Yushida si staccò dal corpo crollando a terra. Goemon si riprese il fodero della zantensuken e si apprestò a scendere per aiutare gli altri.

Mentre scendeva sentì il rimbombo di un esplosione. Era l'attacco a sorpresa di Mitsuo contro Lupin. Il samurai accelerò il passo.



Fuori dall'edificio era giunta la polizia. Ad accoglierli c'erano solo Saeko e Zenigata con l'imperatore ancora incosciente.

Il capitano si rivolse a Saeko << Ispettore, abbiamo appena messo sotto osservazione i beni di Nakamura, Yushida e Mishima su autorizzazione degli altri consiglieri della Dieta. Abbiamo anche chiamato delle ambulanze per sicurezza. >>

<< Ottimo. L'Imperatore ha bisogno di cure. >> disse Saeko. Degli agenti presero in custodia il sovrano.

<< Com'è la situazione all'interno? >>

Zenigata gli disse solo che c'era City Hunter ad affrontare il leader, evitando di dirgli che c'era anche Lupin. Sapeva già che sarebbe riuscito a fuggire una volta chiusa la faccenda.

<< Allora non ci resta che sfondare quella parete. >> suppose il capitano.

<< Si, non possiamo permettere che Saisei si salvi. >> confermò Saeko, anche lei convinta che Lupin sarebbe fuggito in tempo.

E così venne chiamata un ariete nel tentativo di sfondare la porta.



Contemporaneamente all'arrivo dei poliziotti, Mitsuo aveva estratto la sua lama dalla spalla di Ryo e lo teneva fermo con una morsa sul collo.

<< Bastardo... >> disse solo Saeba con voce soffocata.

<< Eheheh. Considera il mio debito con te chiuso: non sentirai nulla. >>

Nel momento in cui stava per dare il colpo di grazia, uno sparo lo colpì nella visiera, seguito da altri. Non erano precisi, erano spari disperati. A impugnre la pistola c'era Kaori, che cercava in tutti i modi di impedire che il suo amato facesse una brutta fine, ma per lo spavento non riusciva a centrare i punti giusti.

<< Eheh. Che romantico. >>

Senza esitare, Mitsuo lasciò la presa da Ryo per sparare contro Kaori con il lanciagranate.

Kaori cerco di schivare, ma il colpo le esplose vicino e lei venne investita dalle schegge che la presero parzialmente sul torace. La ragazza rotolò a terra sofferente, incapace di rialzarsi. Anika si precipitò subito da lei per aiutarla.

Lupin in quel momento stava riprendendo conoscenza e si mise a osservare meglio la corazza dell'avversario: essendo tanto grossa era strano che riuscisse a muoverla con tanta agilità, considerando inoltre la ferita alla gamba. Ci doveva essere un meccanismo che facilitava il movimento. Se era così, allora non bastava che distruggerlo per rendere la corazza inutilizzabile. Doveva solo riuscire a trovarlo.

Vedendo Kaori a terra ferita, Ryo si sentì travolto da una grande rabbia che gli diede sufficiente adrenalina per rialzarsi e riprendere lo scontro.

<< Non avresti dovuto farlo! Te ne pentirai! >> minacciò col revolver in alto.

<< Mph. Non temere, morirete insieme. >> dicendo questo Mitsuo girò il lancia garante verso Ryo.

Utlizzando il suo sesto senso, al massimo della forza, Ryo anticipò il colpo, sparando sei volte nella canna avambraccio, facendogli detonare il colpo dall'interno della canna distruggendo l'arma. Grazie all'armatura però, Mitsuo ne uscì con il braccio ancora a posto, ma dolorante e con le placche sulla sinistra distrutte.

Lupin, in quel istante, si accorse di un esoscheletro nascosto dalle placche, ora visibile sulla sinistra a causa dell'esplosione. Notò anche un pezzo appena visibile sulla nuca di Mitsuo. Doveva essere la parte che collegava il supporto al cervello per facilitare i movimenti. Aveva finalmente trovato il punto debole, non gli restava altro che colpirlo.

Mitsuo, infuriato, fece uno scatto fulmineo e disarmò Ryo con un fendente della sua lama, facendogli volare via la pistola, per poi provare a infilzarlo tenendosi in continuo movimento. A causa di ciò, Lupin non riusciva a prendere bene la mira. Anche perché non si era ancora del tutto ripreso dalla botta che aveva preso.

Saeba reagì all'avversario con una mossa di judo sbattendolo a terra con una presa sul braccio armato.

La botta fu forte, ma Mitsuo era ancora coscente, così ne approfittò per colpire a tradimento Ryo attivando un nuovo congegno dell'armatura: un lampeggiante situato sopra la lama dell'avambraccio che investì Saeba, rendendolo momentaneamente cieco, sbattebdolo subito dopo a terra. Lupin non poteva intervenire perché Mitsuo si mise di fronte a lui.

<< Muori! >> urlò contro Saeba ormai inerme.

Quando sembrò che per il giustiziere fosse la fine, un rumore si fece sentire alle sue spalle. Mitsuo si girò e vide un fendente colpirlo in pieno sul avambraccio destro, mozzandoglielo. Goemon era arrivato appena in tempo.

Notando che grazie alla mossa di Ryo, ora le placche sulla nuca dell'imperiale scomunicato erano state danneggiate ulteriormente, esponendo ancor di più il pezzo connettore dell'esoscheletro celato, Lupin sparò un colpo preciso con la P38 che lo prese in pieno in quel punto. Con l'esoscheltro andato, la corazza divenne per Mitsuo troppo pesante per muoversi agevolmente.

Ryo, Lupin e Goemon si misero davanti a lui e lo guardarono con disprezzo. Saeba gli rimosse l'elmo per guardarlo in faccia.

<< Hai perso. >> gli fece notare Ryo freddo, incurante del sangue che gli usciva dalla spalla.

Nonostante avesse il braccio mozzato, Mitsuo non si lamentava << Dovete uccidermi, non capite? Io non rinuncerò mai. >>

<< Non ti meriti una tale clemenza. È ora che impari ad riconoscere i tuoi errori. >> gli rispose Saeba.

Anika si era accorta che Kaori respirava ancora così l'aveva adagiata a terra per evitare danni ulteriori e, non appena vide la fine dello scontro, andò anche lei di fronte a suo zio.

<< Non ti interessava avere una famiglia che ti amava! Ti importava solo il potere. Il potere non dà la felicità! >> gli disse la ragazzina con gli occhi umidi.

<< Il potere... È l'unica cosa che conta in questo mondo. A fare la differenza è chi lo possiede. In futuro lo capirai, e allora anche tu vorrai ottenerlo per rispettare l'ordine. >> ribatté sorridente Mitsuo.

<< No! Io non sarò mai come te. Papà amava la nostra gente, desiderava la pace, e io rispetterò il suo desiderio. A qualunque costo, indipendentemente da qualunque situazione si verificherà! >> l'espressione di Anika era convinta. Mitsuo non poté trattenere una smorfia di delusione.

Dalla parete che bloccava l'ingresso cominciarono a suonare dei rimbombi.

<< La polizia sta cercando di entrare. Goemon, prima di andarcene dobbiamo fare una cosa. >> disse Lupin deciso all'amico. Goemon sapeva di che parlava ed era pienamente d'accordo.

Dopo essersi ripreso il revolver, Ryo stava per avvicinarsi a Kaori assieme ad Anika, ma non si rese ancora conto di una cosa: approfonditando della distrazione generale, Mitsuo era riuscito con l'altro braccio a liberarsi dell'armatura attivando il meccanismo di apertura. Vide l'arma di un suo subordinato vicino al corpo di qiest'ultimo e l'aveva presa per cercare di sparare a Ryo e Anika alle spalle.

BANG

Uno sparo risuonò attirando l'attenzione di Lupin e Goemon. A cadere per terra fu un unico corpo... quello di Mitsuo: con un riflesso fulmineo, Ryo aveva anticipato l'imperiale centrandolo alla fronte prima che sparasse.

Anika rimase sconcertata dall'astio mostrato dallo zio persino in punto di morte. Non c'era mai stata speranza per lui.

<< Anika... >> la chiamò Ryo solenne.

<< Non diventare mai come lui. Bisogna restare umani per migliorare le cose nel modo giusto. Ricordalo sempre. >>

Anika ascoltò la lezione attentamente, e comprese che Ryo aveva assolutamente ragione. D'altronde era così che aveva vissuto suo padre e lei avrebbe fatto lo stesso.

Ryo si voltò verso Lupin. Dopo un secondo di silenzio, i due si scambiarono un sorriso di reciproco rispetto.

Senza aggiungere altro, Lupin si diresse nuovamente nel sotterraneo con Goemon. Ryo invece si mise a soccorrere Kaori.

Un paio di minuti dopo, la parete venne sfondata e la polizia pemetrò nell'edificio. Saeko andò a controllare i suoi amici, mentre Zenigata si diresse nel sotterraneo e si trovò di fronte una scena inaspettata: la sala in cui era custodita la meteora era stata riaperta e la roccia era stata ridotta a pezzi da una serie di tagli. L'ispettore intuì subito cos'era successo, quindi pensò sorridendo "Ora è davvero finita. La giustizia ha trionfato. Un giorno, toccherà a te, Lupin."

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Conclusione ***


Nei giorni seguenti la cadita di Saisei, le autorità riuscirono a risalire a tutti gli altri complici dei tre capi deceduti, smantenlando del tutto l'organizzazione.

Come conseguenza della scoperta della verità, Lupin venne discolpato per l'omicidio del ministro Yamamoto. Tutto era tornato alla normalità. Saeko e Zenigata non ricevettero nessuna accusa di insubordinazione perché l'Imperatore fece un annuncio che gli aveva resi intoccabili. E non solo loro



Nell'appartamento di Ryo e Kaori, i due ragazzi si stavano vestendo elegantemente. Ovviamente Kaori dovette aiutare Ryo a vestirsi, dato che la sua spalla non era ancora guarita.

<< Ancora non ci credo: l'Imperatore vuole farci cavalieri dell'ordine di Crisantemo. Ti rendi conto? La nostra agenzia nuoterà nell'oro! >> disse emozionata la rossa dopo aver assistito il compare.

<< Bah, di solito preferisco non prendermi eloggi. Ma d'altronde potrei ottenere aiuti che in futuro potrebbero tornare utili. >> disse Ryo modestamente.

<< Giusto. >> sorrise Kaori.

<< Sai, dal modo in cui sei intervenuta contro Mitsuo per aiutarmi non so se definirti coraggiosa o incoscente. >> disse poi Saeba guardandola interessato.

Kaori lo guardò in faccia per un attimo. << Beh, non potevo certo lasciare che ti uccidesse, no? >>

Ryo la guardò anche lui << Però io non saprei dove trovare un altra socia come te. E poi... non posso perdere anche te, dopo tuo fratello. Non me lo perdonerei mai se accadesse. Almeno la prossima volta cerca di sparare meglio, perché Mitsuo aveva avuto tutto il tempo necessario per attaccarti. >>

Kaori distolse lo sguardo imbronciata << Ehi, io non avevo le munizioni perforanti. Volevo solo distrarlo per darti il tempo di reagire. Tutto qua. >>

Ryo sorrise scuotendo la testa: la verità era che lei non voleva assolutamente perderlo, del resto glielo aveva detto lei stessa una volta. L'affetto che provavano l'uno per l'altra diventava sempre più forte.

<< Sai che fine ha fatto Lupin? >> chiese la ragazza imbarazzata troncando il discorso.

<< No. Forse Falcon potrebbe scoprirlo dato che sta aspettando una visita di Jigen. >> rispose il moro.

<< Ha davvero intenzione di combattere con Jigen? Non si è ancora ristabilito! >> disse Kaori sconcertata.

<< Ah, non preoccuparti. Ho la sensazione che nessuno verrà ammazzato. >> e si mise a guardare l'orologio.

<< Forza, è ora di andare. Saeko e Zenigata ci aspettano >> disse incamminandosi verso la porta assieme a Kaori.

Dopo essere partiti in macchina, Kaori guardò un attimo Ryo e ripenso alla discussione di prima e all'espressione che fece Ryo alla fine: era come se avesse letto i pensieri dell'amico, i suoi sentimenti per lui crescevano sempre ed era sicura che un giorno il suo desiderio si sarebbe avverato.



Qualche ora dopo, nella sala del trono al Palazzo Imperiale, Ryo e Kaori, con Zenigata e Saeko vestiti eleganti erano di fronte all'imperatore. Dietro di loro c'era riuniti la famiglia imperiale ed erano anche presenti dei leali consiglieri della Dieta e persino il prefetto Nogami con l'altra figlia Reika, entrambi fieri di Saeko.

Anika osservava tutto con molta gioia: essere membri dell'ordine di Crisantemo era la più grande onorificenza che potesse ricevere un cittadino giapponese e loro se l'erano meritato questo privilegio.

Accanto all'imperatore c'era un suo parente con in mano un cuscino su cui stavano le insegne dell'ordine per tutti e quattro: il gran cordone, una fascia rossa con striscia blu, e il collare, una catenina fatta da placche a forma di crisantemo.

I decorati si inginocchiarono e l'Imperatore, con delicatezza e solennità, conferì a ognuno il prestigioso riconoscimento. Una volta fatto, con un sorriso in volto disse << Possano gli Dei benedirvi in eterno. >>

I quattro si rialzarono e si voltarono verso gli spettatori che cominciarono subito ad applaudire assieme al sovrano stesso.

Guardandosi intorno contenti, Ryo e Kaori guardarono Anika che era applaudiva più forte degli altri.



Una volta finita la cerimonia, Saeko andò a parlare con suo padre, mentre tutti stavano uscendo dalla sala del trono.

<< Beh, tesoro. Direi che hai ottenuto più di quanto desiderassi, no? >> disse il prefetto alla figlia.

<< Diciamo che per ora posso accontentarmi. Tuttavia posso fare di meglio. Mi auguro solo che tu non cerchi di approfittarne, chiaro? >> disse schietta la bluetta.

<< No, tesoro, no. Allora io torno alla centrale. Tu prenditi pure la giornata libera, te lo meriti. >>

<< Sissignore. >>

Dopo che il prefetto se ne fu andato Zenigata di avvicinò alla sua amica. << Che posso dire? È stata un avventura turbolenta. >>

Saeko lo guardò << È vero. Dunque, Zenigata, volevi salutarmi prima di riprendere la caccia a Lupin? >>

<< Già. Sebbene sia felice per questa nomina, io devo continuare la mia missione. Lupin non si fermerà, quindi non posso farlo nemmeno io. >> rispose onestamente l'uomo.

<< Sai che ti dico? Una parte di Lupin merita solo grande rispetto. Peccato che non voglia una vita onestà, sarebbe un ottimo aiuto per la giustizia. >> ammise Saeko.

<< Hai ragione, ma, come hai visto tu stessa, a modo suo lo fa se è necessario. Ma finché rimarrà un delinquente, allora sarà sempre necessario contrastarlo per fargli cambiare idea. >> Zenigata incrociò le braccia sorridendo.

<< Eheh. Dubito che succederà mai, ma se tu ci credi allora mi fido. Sappi che se Lupin ritornasse a Tokyo io sarò pronta ad aiutarti. >>

Zenigata fu felice nel sentire questo, quindi porse la mano a Saeko << Non vedo l'ora, partner. >>

Sebbene Saeko avesse voluto abbracciarlo per ringraziarlo di tutto, rimase professionale e gli strinse forte la mano. << Grazie di tutto. >>

Non appena passò quel momento, Zenigata si mise di spalle davanti a Saeko << Salutami Ryo e Kaori. Spero di poter collaborare di nuovo anche con loro in futuro. >>

<< Contaci. Basta che non ci siano donne. >> per questa battuta i due risero entrambi.

Zenigata si rimise in testa il cappello << Alla prossima, ispettore Nogami. >> e se andò per la sua strada.

Saeko lo guardò andarsene sorridendo << Arrivederci, ispettore. >>



Kaori era andata nei giardini a parlare con Anika << Così Fujiko se l'è svignata? >>

<< Beh, dato che la sua copertura era saltata mi pare ovvio che l'abbia fatto. Sai, in fondo mi piaceva. Anche se recitava, ho visto in lei una grinta che mi affascinava tanto. Più o meno la stessa che hai tu. >> rispose la ragazzina.

<< Bah, se si rifarà viva me ne occuperò io. Ho un conto in sospeso con lei, e io i conti li chiudo sempre. >> affermò tenace Kaori. Anika si mise a ridere per quella faccenda.

Le ragazze cambiarono argomento << Ora cosa farai, Anika? >>

<< Mi impegnerò per diventare un politico in gamba, in modo da poter aiutare la nostra gente e chiunque altro nel mondo che avrà bisogno d'aiuto per vivere in modo migliore. È quello che avrebbe voluto papà. >> rispose decisa l'imperiale.

<< Sarebbe così fiero di te. >> l'appoggio Kaori sorridendo.

<< È vero. >>

Anika rimase in silenzio per un attimo << Allora immagino che dobbiamo salutarci, Kaori. >>

<< Ehi, solo perché il lavoro è finito non signfica che non possiamo vederci più. Ora che ho ricevuto questo riconoscimento non dovrei avere problemi a venirti a trovare >> le ricordò Kaori mostrando le il cordone.

<< Tu e Ryo sarete sempre i benvenuti qui. Grazie di cuore, vi sarò grata per sempre. >> nelle ultime parole si lasciò prendere dal sentimento di riconoscenza e di amicizia e abbracciò subito dopo l'amica. La rossa non se lo aspettava, ma ricambiò volentieri il gesto.

Dopo essersi staccate, Anika disse << E mi raccomando, tieni sempre d'occhio Ryo. Sebbene mi abbia insegnato tanto, la sua impulsività con le donne è da tenere sotto controllo, eh. >> e ridacchiò.

Kaori si batté il pugno << Puoi starne certa. >>

Anika poi volle rivolgerle una domanda particolare << Però come mai non ci prova con te? È così lento di comprendonio riguardo ciò che c'è tra di voi o lo fa apposta? >>

Kaori arrossì e prese il cellulare << Oh, mi è appena arrivato un incarico. Vado a prendere Ryo. A presto Anika. >> e corse via salutandola.

Anika la guardò andarsene con un espressione colma di sicurezza "Realizzerai il tuo sogno, Kaori. Ne sono certa" e se ne andò anche lei per incontrare i suoi parenti.



Saeba era al telefono, fuori dal palazzo, con Falcon.

<< Quindi non avete combattuto? >>

<< No. Si è presentato stamani solo per dirmi che mi è riconoscente per averlo salvato e che mi affronterà solo quando mi sarò ristabilito del tutto. Che bastardo . >> rispose Falcon irritato.

<< Ah, se è per questo nemmeno con me hai ancora chiuso i conti. Sii paziente, amico. E del resto, nelle tue condizioni ti avrebbe battuto facilmente, dovresti essere lusingato per la sua lealtà. >>

<< Tsk, fanculo. >>

Ryo si mise a ridere. Anche Miki stava sentendo la conversazione e non poté fare a meno di ridere anche lei.

<< Beh, considererò la sua "lealtà" come un promemoria da ricordare quando duelleremo: non lo ammazzerò. >> annunciò poi Falcon.

<< Ecco, bravo. Mi pare giusto >> disse Ryo sghiniazzando.

Falcon si prese un momento per ingoiare la cosa poi riprese << Mi sorprende che tu abbia accettato di entrare nell'ordine di Crisantemo. È stata Kaori a convincerti? >>

<< Ecco, diciamo che in parte è stata lei e dall'altra l'Imperatore mi avrebbe premiato comunque. Almeno non è stata una cerimonia pubblica. >>

<< Se adesso avrai lavori più impegnativi allora sarà interessante vedere contro chi ti ritroverai. Ricorda però: se ti servirà il mio aiuto, dovrai batterti con me quando sarà il momento, oppure vengo da te con le armi in mano e ti trivelo l'appartamento, chiaro? >>

<< Certo, certo. Naturalmente >> rispose Ryo sapendo che non diceva sul serio. Dopotutto quello che hanno passato erano ormai amici, ma Falcon non l'avrebbe mai ammesso.

<< Notizie di Lupin? >> gli chiese poi Falcon.

<< Dopo aver distrutto la meteora è scomparso. Se ne sarà già andato altrove. Probabilmente per questo Jigen non ha avuto tempo per te. >> rispose Saeba.

<< Mph. Beh, se si rifà vivo, avvertimi, per favore. Così saprò che Jigen sarà nelle vicinanze. >>

<< Eheheh. Promesso. Rimettiti presto, Falcon. Grazie di tuto. >> chiuse la chiamata pensando a Lupin. "Sarebbe interessante scontrarmi con lui. È davvero imprevedibile, e io adoro le sfide impegnative."

Il quell'istante un SMS suonò nelle notifiche del suo cellulare. Ryo la lesse: "Alla prossima, City Hunter." con tanto di occhiolino con una faccina particolare. Ryo comprese subito chi era il mittente e sorrise sicuro "Si, Lupin. Io ti aspetterò. "

Un attimo dopo lo raggiunse Kaori e, insieme, se ne tornarono a casa in attesa del loro prossimo incarico.



Anche Saeko ricevette un messaggio simile, solo che, al posto della faccina, c'erano dei cuoricini. Sebbene le sia piaciuto lo stile di Lupin, anche lei era entusiasta di poterlo sfidare di nuovo quando si sarebbe presentata l'occasione. In fin dei conti non si era dimenticata del bacio che le aveva dato al museo. Si sarebbe "vendicata" eccome di quell'oltraggio. Non tanto per il suo dovere da ispettore, ma più per il suo orgoglio di donna.

"La prossima volta non avrai scampo... cherì"



Goemon, dopo aver compiuto la sua missione, era ritornato al suo villaggio natale per resistuire al monaco del monastero la spada del suo avo il cui onore era stato riscattato.

"Ora il tuo riposo sarà veramente sereno, mio avo. Quando sarà la mia ora, so che sarai orologioso di incontrarmi" pensò umile il samurai riconsegnando l'arma, provando un enorme rispetto per il suo antenato più stimato.

Con il suo compito concluso il samurai riprese il suo solito vagabondare in cerca della pace con sé stesso, sentendosi orgoglioso di averlo fatto almeno per la sua famiglia.



Lupin era seduto sul cofano della sua auto con il cellulare in mano a segnarsi i nomi di Saeko e Ryo tra la lista degli avversari più pericolosi. Un privilegio che Lupin riservava a pochi. Tutto in una strada di collina che si affacciava sul mare.

Jigen era sul posto del guidatore a guardare l'amico. << Allora sai già qual'è sarà il prossimo bersaglio? >>

Lupin non si voltò, continuando a guardare il telefono << Ho sentito parlare di qualcosa di interessante in Cina. Ci diamo un occhiatina? >>

In quel momento ricevette una telefonata da Fujiko << Cherì! Che mi racconti? >>

<< Quella grandissima stronza di Nogami! >> sbraitò Fujiko dall'altra parte, spiazzando Lupin. << Mentre l'aiutavo a smascherare Saisei, avevo cercato anche di fare un trasferimento dei fondi della setta sul mio conto, ma quella bastarda aveva chiesto al suo hacker di fare in modo che al posto dei soldi, fosse invece la polizia a risalire a me attraverso mio conto. Mi hanno ripulita completamente! >> sbraitò la donna.

<< Beh, tesoro, mi pare che abbia cominciato tu a fare la furba, no? >> ipotizzò Lupin cercando di essere ragionevole.

<< Cosa hai detto?! Sei stato tu a chiederle di collaborare con noi, quindi per quanto mi riguarda il responsabile sei tu! >> urlò offesa.

<< Ma-ma-ma Fujiko, io non avevo scelta, ci serviva tutto l'aiuto possibile. >> rispose Lupin non comprendendo quel ragionamento. Sebbene non era stato inserito il vivavoce, Jigen sentiva benissimo quello che diceva Fujiko, da quanto urlava forte.

<< Suvvia, amore. Ho già in mente il prossimo colpo da fare e ti manderò una fetta del profitto. >> propose Lupin cercando di tranquillizzarla.

<< Mh. Ricordatelo. In ogni caso un castigo te lo meriti comunque. E ho già "provveduto". Ciao, ciao. >> Fujiko chiuse la chiamata.

<< Co-co-come? Fujiko! Cosa hai... >> una voce risuonò da lontano interrompendolo.

<< Lupin!! Sei in arresto! >> Zenigata spuntò fuori con due squadroni di volanti che chiusero la strada da entrambe le parti.

<< Ohibò. >> disse Lupin seccato, Jigen invece fece spallucce: era chiaro come il sole che sarebbe successo così.

<< Beh, direi di partire subito. Devo farmi subito perdonare Fujiko, anche se però la colpa è solo sua. >> annunciò il ladro salendo in macchina.

<< Sei patetico >> lo giudicò Jigen mettendosi sul sedile del passeggero chiudendosi le braccia dietro e appoggiandovi la testa. >>

<< Un giorno capirai anche tu che è importante curarsi dei sentimenti della propria donna. >> ghignò Lupin.

<< Mph. >>

Zenigata si lanciò contro l'auto assieme ai suoi uomini.

<< Ci vediamo, Zazà! >> lo salutò Lupin guidando giù dalla scogliera. Gli agenti si fermarono, Zenigata invece fu l'unico a buttarsi di sotto pur di inseguire Lupin.

L'auto dei due si alzò in volo con delle ali sopra le ruote. Sul bagagliaio era spuntato invece una sorta di propulsore che ogni tanto generava una spinta per tenere il veicolo sollevato in planata.

<< Non ci credo. Si è buttato davvero! >> commentò Lupin incredulo da cosa aveva fatto Zenigata.

<< Si vede che ti voleva "bene" >> lo prese in giro Jigen.

L'auto si fece pesante nella planata. Lupin e Jigen si affacciano per controllare e videro Zenigata appeso a una fune agganciata con una manetta al paraurti dell'auto.

<< Incredibile! Zazà, diventi sempre più bravo. >> si complimentò Lupin.

<< Niente mi impedirà di arrestarti! >> sbraitò l'ispettore cercando di risalire.

<< Lo faccio scendere? >> chiese Jigen a Lupin mirando alla fune di Zenigata per farlo cadere in mare.

<< No, dai. Divertiamoci un po' prima. Tieniti forte, Zazà. La planata sarà turbolenta! >> e diede un altra spinta alla macchina col propulsore per planarare più lontano, con l'ispettore che si aggrappava con le unghie e coi denti pur di non precipitare.

Lupin era diretto verso il suo prossimo obiettivo in cerca di una nuova avventura, così come lo era anche Ryo Saeba. I due sapevano che si sarebbero scontrati un giorno e fino a quel momento avrebbero continuato a migliorare per rendere quell'evento indimenticabile. Solo che non sarebbe stata una faida tra criminale e detective, sarebbe stata una "sfida amichevole" tra due uomini straordinari sempre pronti a superare ogni limite.

FINE

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4013183