La Volpe ed La dragonessa

di ReikaDragneel94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Naruto ***
Capitolo 3: *** Primi Allenamenti ***
Capitolo 4: *** Reika ***
Capitolo 5: *** Zabuza ***
Capitolo 6: *** Diagnosi ***
Capitolo 7: *** Ritorno a Konoha ***
Capitolo 8: *** Jiraiya ***
Capitolo 9: *** Tsunade ***
Capitolo 10: *** Risveglio ***
Capitolo 11: *** Preparativi ***
Capitolo 12: *** Inizio Esami ***
Capitolo 13: *** Gaara ***
Capitolo 14: *** 14° Cap. ***
Capitolo 15: *** 15° Cap. ***
Capitolo 16: *** 16° Cap. ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
 
 
Passato
 
 
 
Era un giorno di fine settembre, quando due donne, Kushina Uzumaki e Mikoto Uchiha, stavano prendendo il the in casa di quest’ultima, mentre i loro rispettivi figli si divertivano insieme con un fagottino dell’ultimo arrivato in famiglia Uchiha; il primo era un ragazzo dai capelli ed occhi neri tipici del suo clan, mentre l’altra, era una fotocopia di sua madre Kushina, lunghi capelli rossi, ma con occhi azzurri del padre Minato. I due si chiamano: Itachi e Reika, erano entrambi ottimi ninja e dei geni avendo entrambi del talento molto sviluppato per la loro età, circa cinque/sei anni; in ogni modo, Itachi osservava come la sua coetanea coccolava il suo fratellino Sasuke in modo molto materno ed un certo punto si ritrovò a sorridere ad un pensiero abbastanza infantile. Per tutti, Reika Uzumaki Namikaze, era una piccola forza della natura dagli svarianti talenti e che era riuscita ad entrare nelle grazie di molti capi clan tra cui suo padre, che scherzando una volta aveva proposto un loro futuro fidanzamento; per lui in qualche modo non dispiaceva per niente, anzi se ci pensava si divertiva e stessa cosa per le loro madri, solo che Minato, il quarto Hogake, non l’aveva presa bene, ma ciò che non riusciva a capire cosa ne pensava l’amica. Non poteva certo negare che Reika amasse passare del tempo con lui e lo poteva vedere quando entrava quasi in agitazione nel vedere che faceva tardi, raramente capitava e quelle volte beh... Reika si arrabbiava giustamente; ridacchiò a quei ricordi, poi si voltò verso di lei ricordando una cosa che aveva sentito, -Neh Rei-chan, è vero che vuoi diventare un ninja medico da grande?- Curioso
-Sì! Mamma dice che ho un talento per quello e voglio aiutarla il più possibile quando nascerà mio fratello Naruto!- Gioì
-Sono sicura che ci riuscirai- le sorrise
-Grazie Itachi- gli regalò un sorriso
-Reika tesoro dobbiamo andare- la richiamò la madre
-Arrivo!- Gli passò Sasuke, -Ci vediamo al solito punto di raccolta?-
-Sì, solito posto- sorrise calmo vedendola andare via
-Ti piace vero?- Dolce Mikoto, -Saresti d’accordo con tuo padre a proposito di quella cosa?- Sorrise
-Beh...- rosso, -Non lo so mamma e se lei piacesse qualcun altro?- Avendo un dubbio in merito
-Allora come un vero Uchiha corteggiala da adesso no?- Divertita
-Giusto!- Sorrise.
Nel frattempo Reika camminava vicino a sua, finché non espresse il desiderio di andare per un po’ nella foresta; Kushina ci pensò e sorrise, sua figlia amava la natura e tanto non era eccessivamente tardi, -Va bene, ma sarebbe meglio avvisare papà non trovi? Così sa dove trovarci se si farà tardi- dolce
-Ok, allora vado e torno!- Allegra congiungendo le mani
-EH?- Sorpresa nel vederla sparire
-Ehi papà!- Apparendo a pochi millimetri dal viso
-Ma che?!- Rischiando di cadere dalla sedia per la sorpresa, -Reika... come... cosa?- Spiazzato
-Sorvolando sul tuo spavento nel vedermi comparire all’improvviso, volevo parlarti- dolce
-Ok... tanto a cena mi devi spiegare come ci sei riuscita- rimettendosi composto
-Semplice, osservando te e sentendo tutti i tuoi sigilli di locazione- sorrise
-Oook- stupito, -Comunque mi spieghi che ci fai qui?-
-Oh sì! Volevo chiederti... puoi darci un Jonin o un Chunin che ci possa accompagnare me e la mamma nella foresta? Ci vorrei andare e beh... lei è incinta- sorrise
-Mmm... aspetta qui, so a chi affidarti- sorrise anche lui per poi sparire
-Vediamo chi ci affida- pensierosa
-Eccoci!- Comparendo con un ragazzo di dieci anni in più di lei
-Oh ciao Kakashi- sorrise
-Salve Reika san- educato
-Kakashi vorrei che accompagnassi mia figlia e mia moglie nella foresta, Reika sa dove-
-Molto bene- sorrise calmo.
Reika adorava Kakashi, aveva sempre nuove tecniche da sfoggiare, anche se percepiva in lui un senso di tristezza che gli faceva alcune volte accapponare la pelle, ma tutto sommato era un ragazzo talentuoso; gli si avvicinò allegra e dopo avergli preso le mani confondendo il giovane, Reika si concentrò sul chakra della madre e quando individuò un sigillo abbastanza vicino, li teletrasportò in quel punto. Kakashi era rimasto folgorato dalla precisione della piccola, da quando conosceva Reika, non l’aveva mai vista imitare una tecnica del padre, pensando addirittura che fosse fin troppo giovane, nonostante si fosse diplomata a cinque anni; in ogni caso, una volta raggiunti Kushina, i tre si avviarono verso la vegetazione e si diressero una cascata, non troppo lontano dalle mura e dai ninja sentinelle. Una volta lì, però il trio trovò due animali gravemente feriti, Kakashi stava per dare loro un colpo di grazia, con la scusa si far finire le loro sofferenze, per tutta risposta Reika gli tirò in testa una delle sue scarpette; la piccola dopo avergliela lanciata si tolse anche l’altra e raggiunse le due creature, si spogliò della maglia a maniche lunghe, rimanendo in canottiera e con essa ci fece delle bende per fermare le piccole emorragie.
Non ci volle molto prima che i due animali si riprendessero pian paino e guardandole bene, Reika si accorse che erano una tigre di color arancione acceso e l’altra una volpe nera quasi viola; la tigrotta fu la prima che rivelò avere due occhi color giada, mentre la volpe erano di color ghiaccio. Le due si avvicinarono curiose per sentire il suo odore, mentre lei delicatamente accarezzò entrambe le loro testoline, -Ehi piccole non voglio farvi del male- parlò con calma la piccola
-Reika sama si deve allontanare, sono pur sempre animali selvatici- cercò di farla indietreggiare Kakashi preoccupato
-Lasciala fare Kakashi, mia figlia sa cosa sta facendo- sussurrò Kushina facendo uscire da un rotolo una maglia per la figlia
-Lei dice Kushina san?- Chiese Kakashi fissando la donna
-Guarda tu stesso- sorrise.
Di fatti, i due animali si guardarono tra loro e poi fissarono la piccola e senza mostrarsi aggressivi le girarono introno come per studiarla poi la tigre sembrò far apparire un rotolo argentato e poco dopo la seguì la volpe con un rotolo rosso come i capelli di Reika; con sommo stupore di tutti le due creature parlarono, -Sei degna- iniziò la tigre, -Io mi chiamo Aki-
-Anche per me sei degna ed io sono Keiko- continuò la volpe
-Piacere, mi chiamo Reika... posso sapere di cosa sono degna?- Curiosa la bimba
-Di essere la nostra evocatrice- spiegò Aki
-Usando la tecnica del richiamo?- Chiese all’improvviso Kakashi, -Ma è solo una bambina-
-Vero giovane ninja- intervenne Keiko, -Ma firmerebbe solo il contratto che ci lega a lei ed appena entrambe le nostre specie la riterranno abbastanza cresciuta le insegneremmo tutto-
-Oh! Posso scegliere entrambe, ma solo con una di voi però potrei imparare l’arte eremitica, giusto?- Chiese pensierosa Reika
-Esatto- sorrise Keiko
-Mmm... ok- sorrise, firmando entrambi i rotoli, ma prima di firmare quello della volpe, Reika guardò Keiko, -Posso farti una domanda seria?-
-Certo-
-Sei in qualche modo collegata a Kurama san?- Seria.
A quella domanda, calò un silenzio abbastanza gelido, Aki guardò la bimba che fissava decisa Keiko e quest’ultima scoppiò a ridere sorprendendo Kushina e Kakashi, ma non la piccola, che assottigliò lo sguardo sulla volpe; una piccola nuvola nera avvolse la creatura facendola diventare una donna con due code, ma pur sempre con fattezze di volpe.
-Mamma ha scelto bene- commentò Keiko
-Sei uno dei cuccioli di Kurama san a quanto pare- si alzò Reika, -Piacere di conoscerti- inchinandosi educata
-Reika?- Confusa la madre
-Non ti preoccupare madre, Keiko non vuole farmi del male, giusto?-
-Vero- allungandole di nuovo il rotolo, -Mamma non mi permetterebbe di farle del male, anche se lei non è in lei e capisco il motivo- dolce, -In quanto alla tua domanda, sì, in qualche modo potresti evocare mia madre, senza però danneggiare il suo Portatore- calmo
-La evocherei ma sarebbe più debole visto che il sigillo di mia madre è molto potente- seria
-Indovinato che farai?-
-Lo firmerò- seria.
Reika aveva sì firmato, ma non aveva intenzione d’usare completamente le volpi per scopi eccessivi, avrebbe sfruttato invece le caratteristiche delle tigri; comunque, una volta firmato entrambi i rotoli le due la ringraziarono per averle soccorse per poi sparire come nulla fosse accaduto. Il resto del pomeriggio la si passò tranquillo, senza troppi problemi, Reika ballava nell’acqua bassa o raccoglieva delle erbe che riconobbe come di tipi medicinale sotto l’occhio dei due “adulti”; Kakashi ripensava all’evento di poco fa e Kushina da mamma adorabile che era, sentiva che sua figlia fosse veramente speciale.
All’imbrunire i tre rientrarono al villaggio senza troppi problemi, Kakashi era intendo a portare sulle spalle una Reika assonnata, mentre Kushina le erbe che aveva raccolto; ad accoglierli a casa ci furono Minato con il suo maestro Jiraiya, quando il primo corse da sua moglie per prendere le erbe e guarda la piccola addormentata chiese a Kakashi di metterla sul divano e poco dopo ci andò anche Kushina stanca per la passeggiata.
-Come stai Kushina?- Chiese delicato Jiraiya
-Sto bene maestro- sorrise la donna, -E lei?-
-Sto bene grazie, la piccola? Vedo che porta con se il comprifronte... ma quanti anni ha?- Confuso
-Solo cinque anni maestro- ridacchiò Minato, -Sono stato sorpreso pure io e credo che da grande sarà un’ottima guerriera e medico-
-Vuole diventare ninja medico eh?- Sorriso dolce
-Sì- ridacchiò Kushina
-Ehm... maestro?- Lo chiamò Kakashi che era rimasto in silenzio a meditare
-Dimmi Kakashi- sorrise Minato
-Ecco... vostra figlia...- guardò Kushina e poi Reika che dormiva
-Nostra figlia ha talento e beh...- iniziò titubante anche Kushina
-È successo qualcosa nella foresta?- Preoccupato Minato.
I due si guardarono rendendo confuso perfino Jiraiya e così fu Kakashi a raccontare il tutto l’accaduto, stupendo i due maestri; Jiraiya rimase un po’ in silenzio e poi decise che avrebbe parlato con i saggi del Monte Myoboku per saperne di più per curiosità e Minato non poté non piangere dalla felicità. Purtroppo per loro quella felicità fu troncata dopo qualche giorno, perché in un pomeriggio in cui Reika era in “missione” fu rapita e si persero le sue tracce.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao! Dopo non so quanto tempo, ho deciso di scrivere questa storia... allora mettiamo in chiaro, io e le età dei personaggi è buttata più o meno a caso sia chiaro se c’è poca coerenza con l’originale per favore sorvolate che ho fatto una faticaccia a fare i calcoli ok?! Comunque, cosa sarà accaduto a Reika e chi l’avrà fatta sparire e più cosa importante, è ancora viva?

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Capitolo 2
*** Naruto ***


Naruto
 
 
 
Era una mattina come altre, dove un bambino di circa due/tre anni dai capelli biondi con occhi azzurri, dal nome Naruto Uzumaki, era intento a passeggiare tra le vie del suo villaggio, non capendo però perché gli adulti egli anziani lo guardassero male ed addirittura gli lanciavano contro le cose additandolo come un mostro e la causa di tutti i mali, anche per delle sciocchezze; in tutto questo Hiruzen Sarutobi, il Terzo Hokage, gli spezzava il cuore vederlo sempre ferito, quando andava a trovarlo per assicurarsi che andasse tutto bene e dopo una breve ed ennesima discussione con il piccolo dichiarò tabù parlare del Kyūbi e delle vicende collegate ad esso, per evitare ulteriori violenze. Disgraziatamente le persone, nonostante il tabù, restarono in un modo o nell’altro violente con il bambino e soprattutto diffidenti ed in tutto ciò, un ninja che lo osservava da lontano, si sentiva in colpa ma per dei doveri più che altro legati al suo ruolo di Ambu, non riusciva ad intervenire; dopo l’ennesimo attacco che portò quasi alla morte del piccolo Naruto, il ninja che non era altri che Kakashi, non ne poté più ed intervenne disperdendo i cittadini che si “divertivano” ad infierire sul corpo del piccolo. Per prima cosa fulminò gli abitanti che fissavano il corpo ferito del piccolo con mal celata soddisfazione, ma nel vedere il ninja copia intervenire e vedersi per giunta giudicare in silenzio da quello sguardo gelido si congelarono ed impauriti non aspettandosi qualcosa del genere; Kakashi portò Naruto in ospedale dove prontamente lo curarono con attenzione, perché a quanto pareva anche il personale medico sapeva la verità dell’incidente e com’era nato il biondino.
-Kakashi il piccolo sta bene, ma... questa volta ha rischiato troppo- sospirò il medico
-Dannazione... ho già una soluzione- serio
-Davvero?- Stupito, -Che farai?-
-Manterrò una promessa fatta a sua sorella... per motivi di lavoro non ho mai avuto un vero e proprio tempo, ma lo farò-
-Ti prenderai cura di lui? Lo adotterai quindi- mezzo sorriso
-Sì... adesso lo porto a casa e poi andrò dall’Hokage per avvisarlo- serio
-Molto bene- sorrise, -Prenditi cura di lui- per poi lasciarlo solo.
Il ninja portò con delicatezza Naruto nel suo appartamento, che era abbastanza grande da essere occupato da due persone e vedendolo ancora fuori gioco, Kakashi lo mise sotto le coperte e corse all’ufficio dell’Hokage; una volta giunto lì bussò con delicatezza alla porta, -Terzo Hokage?- Bussò Kakashi alla porta dell’ufficio dell’uomo
-Uhm? Kakashi entra pure- sorrise il vecchio
-Grazie... sarei qui per parlare di Naruto- serio
-Che è successo?- Chiese l’uomo preoccupato
-Oggi Naruto ha rischiato di morire sotto le ennesime percosse di alcuni abitanti-
-Povero piccolo- mormorò l’anziano
-Per questo signore... vorrei... potermi occupare personalmente di Naruto- abbassò il capo
-Vuoi... adottarlo?- Stupito, -Perché?-
-Lui... è come Lei signore, nonostante le cattiverie, lui non molla mai- mormorò, -Non sono riuscito a proteggerla quel giorno anche se non era il mio... compito, ma...-
-Ti senti in colpa per il suo rapimento... ti ricorda ancora il caso di Rin vero?- Comprensivo
-Sì esatto, voglio prendermi cura di lui finché lei non tornerà, sono per certo che sia ancora viva, da qualche parte, ma viva!- Deciso
-Non sei il primo che mi chiede di adottarlo sai? Perfino gli Uchiha me l’hanno chiesto e se da una parte avrei voluto affidarlo a loro, dall’altra gli anziani me l’hanno negato; non credo obbietteranno nulla se lo affido a te, ma te ne prego- sospirò l’uomo, -Non parlare mai di Lei, Naruto non deve sapere nulla per adesso è troppo piccolo e se hai ragione, allora solo una volta che tornerà gli diremo tutta la verità-.
L’Hokage, dopo un breve silenzio in cui firmava dei documenti, diede a Kakashi il certificato di adozione per Naruto, da quel momento in poi era diventato ufficialmente il tutore legale del piccolo e di conseguenza, però avrebbe dovuto sospendere un po’ il suo ruolo di Ambu, ma per restare vicino a Naruto, per lui quello non era un problema; tornato a casa, Kakashi trovò il piccolo spaesato e quando lo vide d’istinto si fece piccolo in un angolino e questo strinse il cuore dell’adulto. Come se avesse a che fare con un animale impaurito, cercò di dimostrargli che non voleva fargli del male, anzi che con lui era al sicuro e gli mostrò pure l’atto in cui era diventato il suo nuovo papà; per quanto all’apparenza Naruto sembrasse stupido o troppo casinista, non era affatto ingenuo e quando lesse, per quel che riuscì a capire per la sua età, non resistette e lo abbracciò piangendo.
Naruto si sentì amato e protetto ed in qualche modo aveva anche lui una famiglia, sapeva che Sarutobi non era suo nonno, ma non riusciva proprio a smettere si chiamarlo in quel modo, essendo la prima figura adulta a trattarlo bene; per quanto riguardava Kakashi, beh... dopo un piccolo mese di titubanza lo iniziò chiamarlo papà cosa ovviamente sconvolse il ninja copia ed un giorno cercò di spiegargli che non era il suo papà, ma per tutta risposta Naruto disse: -Lo so, ma per me tu lo sei... come il Terzo non è mio nonno, non riesco a non vedervi come parte della mia nuova famiglia-.
A quella frase, Kakashi non trovò nulla per contro battere, sospirando, anche se dentro di se si sentì in parte felice, quindi smise di contraddirlo e chiamarlo a sua volta figliolo e questo fu messo in chiaro anche davanti all’accademia quando Naruto ci andò; ovviamente ci furono delle polemiche a riguardo, sul fatto che un “mostro” non aveva il diritto di studiare, ma presto furono fate tacere dall’Hogake, ma anche dallo stesso tutore del piccolo.
Nei primi tre giorni di accademia, Naruto, scoprì o meglio, ebbe la conferma definitiva che Kakashi, per quanto era un ottimo ninja, era anche un ritardatario cronico nelle cose più basilari; uno di quei momenti, però, era riuscito a fare amicizia, con un ragazzo più grande di lui e suo fratello che gli fecero compagnia, alla fine delle lezioni e quei due non erano altri che Sasuke ed Itachi Uchiha. Quest’ultimo c’era rimasto un po’ male, come i genitori dal tronde, nel scoprire che era stato Kakashi a prendere la tutela del piccolo Naruto, ma non potevano lamentarsi troppo visto che già molti politici, i tre anziani, li odiavano ancora per quella vicenda della volpe; alla fine gli Uchiha, trovarono un modo per aiutare comunque il biondino, ossia fecero un accordo con Kakashi. L’accordo consisteva semplicemente, che avrebbero badato a Naruto mentre l’argento era occupato, dando modo all’uomo di poter continuare a praticare il suo ruolo di Jonin in modo tranquillo; la proposta fu accettata subito, visto che ormai il bimbo stava crescendo e non era più necessario che Kakashi lo osservasse ogni secondo e poi ora poteva contare anche sulla collaborazione di Itachi.
Per quanto riguardava l’istruzione di Naruto, non eccelleva tuttavia non era nemmeno uno dei peggiori ed aveva una media abbastanza buona per quanto riguardava lo scritto e la volontà di conoscere cose sempre nuove, tratto che Kakashi gli ricordò tanto Reika; di questo argomento non saltò mai fuori ne dalla bocca di Kakashi, ne tanto meno tra gli Uchiha, perché era ancora una ferita aperta e fresca, soprattutto per Itachi. Quest’ultimo, come Kakashi, credeva che fosse ancora viva da qualche parte e che aveva bisogno d’essere trovata e per questo ogni volta che andava in missione, cercava degli indizi su di lei, ma tornava sempre a mani vuote.
In tutto questo tempo, Naruto e Sasuke avevano creato una solida amicizia nei momenti in cui passavano insieme, sia a scuola sia fuori, cosa in qualche modo infastidiva alcune loro coetanee fan del bellissimo e talentuoso Sasuke che cercavano di dividere i due; ciò infastidì parecchio il piccolo Uchiha che preferiva la compagnia casinista, ma non appiccicosa del biondo, visto la passione di conoscere sempre cose nuove e per di più gli piaceva il senso di “adorazione” che l’amico di dava, quando lo vedeva, già a quell’età, allenarsi con tecniche elementari con il fratello maggiore. In quei momenti però, c’era un piccolo problema, se Itachi era in giro con loro sembrava dare più attenzioni al biondo che a lui cosa che gli faceva provare un po’ più d’invidia, ma non eccessiva; dall’altro canto Naruto sentiva un certo cambiamento nell’amico in quei momenti non capendo il motivo lo feriva e così a modo suo, cercava sempre di coinvolgere il coetaneo ed a costo di aumentare troppo l’ego di Sasuke, lo elogiava nell’utilizzo del chakra, visto che quello era l’unico campo in cui non riusciva.
Iruka Umino, uno dei maestri all’accademia, non riusciva a capire il motivo per cui Naruto facesse tanto fatica nella pratica con il chakra, sapendo che Naruto ne avesse ereditato molto per via del Kyūbi, ma per qualche motivo le tecniche basilari non gli venivano bene; di conseguenza il ragazzo veniva spesso preso di mira dalla gran parte delle ragazze, che per lo più erano le fan di Sasuke, ma l’unica che sembrava realmente dispiaciuta era Hinata Hyuga ma troppo timida per intervenire. In sua difesa, quando l’insegnante non c’era, intervenivano quei pochi amici che Naruto era riuscito a farsi: in primis Sasuke, che aveva sempre visto l’impegno dell’amico che mai lo aveva abbandonato, soprattutto dopo la tragedia accaduta alla sua famiglia, cioè lo sterminio di massa del suo clan eseguita da suo fratello Itachi, che era diventato un traditore, a seguire Shikamaru Nara, il genio della classe nonostante fosse un pigro cronico, seguito da Choji Akimichi ragazzo abbastanza robusto che amava mangiare ed infine Kiba Inuzuka un tipo molto simpatico ed il suo tratto distinto era che portava sempre con se il suo cagnolino Akamaru.
Tutti loro erano un sostegno, però dopo l’ennesimo attacco verbale, quella volta fu molto pesante, non riuscirono a fermare Naruto, che si sentì sempre più umiliato e fuggì dall’accademia per nascondersi trai i volti scolpiti degli Hokage precedenti; nel scappare però fu notato da Kakashi da lontano, corrugando la fronte il genitore decise di fare un capolino in accademia per parlare con il sensei del figlio per capire cosa stesse succedendo. Arrivato sul posto, l’uomo constatò che molti insegnati erano alla ricerca di Naruto tra cui Iruka, di cui Naruto gli aveva parlato quasi con affetto ed era il terzo adulto di cui si fidava; nonostante tutto voleva sapere cosa avesse spinto suo figlio a scappare e nell’avvicinarsi all’uomo ignaro di lui, sentì da una classe, per la prima volta Sasuke urlare contro qualcuno. Kakashi assottigliò lo sguardo per capire il motivo e prima che Iruka, che gli stava per avvicinare per parlare, entrambi sentirono lo sfogo dell’Uchiha contro alcune compagne di classe e lì i due adulti compresero perché Naruto era scappato.
Da quel giorno, gli insegnanti stettero più allerta e rimanendo comunque imparziali, per evitare altri atti di bullismo nei confronti di Naruto, che nonostante tutto dovevano ammettere che il biondino era sempre stato cortese ed attento; in ogni modo alla fine Naruto si diplomò all’età di dodici anni, tramite un’azione non troppo orgogliosa, ossia tramite il “furto” di un rotolo dalle tecniche proibite. Quel giorno, come sempre, aveva tentato l’esame ma fallendo e così si era un po’ depresso e nascosto in un posto che casualmente fu trovato dall’altro esaminatore che gli diede il suggerimento del furto; per quanto ingenuo poteva apparire, Naruto non era convinto e così quando tornò a casa e ne parlò con il padre, chiedendogli cosa ne pensava di quella faccenda e Kakashi concordò con lui che fosse una trappola, ma se volevano incastrarlo, avrebbero agito secondo da copione. Grazie all’ottima “strategia” di Kakashi e la messa in atto di Naruto non solo riuscirono ad arrestare il criminale, ma in qualche modo il biondo divenne un Genin, per il semplice fatto che in qualche modo riuscì ad imparare una delle tecniche proibite, cioè la moltiplicazione multipla del corpo. Dopo il diploma, le giornate passarono tranquille, Naruto le trascorreva girando per il villaggio o andava a trovare Sasuke per allenarsi ed insieme speravano entrambi di avere un team abbastanza equilibrato e di non finire in squadra con persone troppo odiose; altra loro speranza per loro era che non li separassero, andavano abbastanza d’accordo ed avevano un’ottima coordinazione e se fossero rimasti insieme pregarono che il terzo membro non fosse una fan sfegata del moro se no sarebbero stati dolori. Una di queste mattine, alcuni Jonin disponibili tra cui Kakashi, furono convocati dall’Hokage per assegnare loro i nuovi team a con i nuovi genin da addestrare; nel leggere chi avrebbe dovuto allenare un gocciolone comparve sulla testa ed un pizzico di panico lo colpì, il problema non sarebbe stato tenere d’occhio la rivalità tra suo figlio e Sasuke, perché non era mai sfociata in estremo, ma non si poteva dire dell’ultimo componente.
-Terzo Hokage potrei chiedervi perché proprio questo team?- Titubante confondendo un po’ i colleghi
-C’è qualche problema? Ci sono ottimi elementi ed i risultati di Naruto sono migliorati in qualche modo-
-Il problema non è lui e nemmeno il legame con Sasuke, il problema è... Sakura Haruno- sospirò, -Questa ragazza rischierà di... danneggiare il team- spiegò
-In che senso Kakashi?- Chiese una la sua collega Kurenai
-Come mi posso spiegare... Naruto e Sasuke la considerano fin troppo superficiale e Sasuke stesso mi confermò un dettaglio che scoprii tempo addietro, lei ha dei seri pregiudizi verso mio figlio; io stesso ho potuto notare, quando c’è poca gente, Sakura è un tantino violenta nei suoi confronti-
-Hai proprio una bella gatta da pelare- commentò preoccupato Asuma
-Lo so e mi preoccupa che lei non sappia... mettere da parte questo “odio” nei confronti di Naruto da rendere debole il gruppo-
-Allora cosa mi suggerite in merito?- Chiese l’Hokage
-Beh... non possiamo certo riscrivere i documenti dei team e soprattutto il fatto che non molti prenderebbero Naruto come allievo- pensierosa Kurenai
-Perché non provi a far loro il tuo solito test?- Intervenne di nuovo Asuma, -Vedi come reagisce la ragazza in un “vero” scontro, se dici che tra Naruto e Sasuke non ci sono problemi, forse il loro esempio la porterà in qualche modo a cambiare-
-Va bene, ma non potrò di certo spedire Sakura di nuovo in accademia ed allenare gli altri due-
-Tu valuta e se proprio troveremo una soluzione- commentò l’Hokage.
Naruto era intento ad allenarsi con delle pergamene sotto l’occhio di Sasuke in un spiazzale libero quando furono raggiunti da Kakashi; il biondino poté vedere l’espressione dell’occhio visibile e sospirò attirando l’attenzione dei due, -Che succede papà?-
-Nulla di grave tranquillo- sorrise, -Che fatte?-
-Il Teme mi aiuta con alcune tecniche per vedere se riesco a farle-
-Sei ancora giovane Naruto per le tecniche elementari- sospirò Kakashi
-Ma lui può usare tecniche di fuoco- borbottò
-Solo perché è stato cresciuto in una famiglia predisposta con quella affinità fin da piccolo, noi non sappiamo ancora il tuo elemento, per il momento fa un passo alla volta- sorrise, -È così che si può diventare Hokage come vorresti diventare-
-Kakashi san ha ragione- sorrise Sasuke
-“Sbaglio a pensare che quel sorriso compare solo per mio figlio?”- Si domandò l’adulto
-Se lo dite voi- borbottò
-Che dite? Andiamo a mangiare ramen per scacciare pensieri troppo pesanti?- Propose Kakashi
-Per me va benissimo!- Gioì il biondo
-“Sempre il solito”- pensarono tranquilli gli altri due.
Dopo una settimana, tutti i nuovi Genin furono convocati all’accademia per conoscere i loro nuovi insegnanti, Sasuke, Naruto e Shikamaru, Kiba e Choji erano in un angolino a parlare del più e del meno, mentre molte ragazze li fissavano, mentre fulminavano il biondo; molti di loro si domandavano come facessero essere amici di un babbeo come Naruto, anche se con il passare del tempo molti ragazzi avevano smesso di tormentare il biondo e lo avevano conosciuto meglio di conseguenza lo considerarono in fine una brava persona in barba a quello che certi adulti dicevano di lui. Purtroppo però c’erano persone, come Ino Yamada bella ragazza dai capelli biondo pallido ed occhi azzurri, simili a Naruto, e Sakura Haruno, giovane ragazza dai capelli rosa ed occhi verdi, nonostante il tempo trascorso consideravano Naruto come un perdente; il problema non era Ino, che per un certo senso non era veramente pesante, sì, faceva delle battute, ma rimanevano delle frecciatine, che perfino Naruto stesso le trovava divertenti, ma la faccenda cambiava con Sakura, quest’ultima era la più meschina nei confronti del biondo e certe volte rischiava di superare il limite. In ogni caso, tutti i genin si ritrovarono in quella stanza, furono raggiunti uno ad uno dai loro Jonin che li chiamavano per formare i rispettivi team da tre studenti; pian piano che la stanza si svuotava, Naruto iniziò ad avere un brutto presentimento ed iniziò a borbottare tra se e se: -Non lui, ti prego non lui- sussurrò sotto voce
-Ohi Dobe, che ti prende?- chiese Sasuke confuso
-Non hai fatto caso che abbiamo l’alta probabilità di avere LUI come sensei e LEI come compagna?- Nel panico
-Quale... aspetta... un ritardatario cronico ed una piattola? Sì, adesso hai messo anche me nel panico- allarmato il moro
-Ohi testa quadra!- Sbottò Sakura facendo sussultare i pochi rimasti, -Non importunare Sasuke!- Irritata
-Sakura non urlare dai- sbuffò Kiba
-Ha ragione, Naruto non stava disturbando nessuno- commentò pacato un altro ragazzo, Shino Aburame
-Voi...- Sakura si bloccò nel vedere entrare Kurenai
-Bene ragazzi, mi chiamo Kurenai Yuhi e sono qui per: Kiba Inuzuka, Shino Aburame ed Hinata Hyuga- per poi lanciare uno sguardo a Naruto, -Hai già capito... mi dispiace- con mezzo sorriso e se ne andò
-Noooooo!- Piagnucolò il ragazzo.
Sasuke gli si avvicinò e gli accarezzò piano la schiena rassicurandolo sottovoce che c’era una nota positiva, loro due erano in squadra assieme e nonostante fossero rivali, erano un duo fortissimo; Sakura tremava dalla rabbia continuando a domandarsi perché l’Uchiha continuasse a preoccuparsi per un perdente come lui e poi, ora che ci pensava, cosa intendeva la Jonin con quella frase al biondino. Per quanto era curiosa, non si sarebbe mai abbassata a chiedere a quel perdente e così restarono in silenzio per circa un’ora e quando arrivò il loro sensei, si beccò un cancellino in faccia da un adirato ed imbarazzato Naruto, cosa che a Sakura, dentro di se si divertì, ma fuori era pronta ad ucciderlo; Sasuke invece sospirò e commentò la scena con un occhiataccia, -Se l’è meritato Kakashi san, è quest’ora di presentarsi?-
-Oh andiamo ragazzi mica sono così in ritardo e poi...- ridacchiò Kakashi
-Non inventarti storie, papà, siamo rimasti qui quasi per due ore filate, vedi moh che scusa hai adesso- commentò seccato Naruto
-“Aspetta un secondo, loro lo conoscono e per di più... Naruto ha chiamato quest’uomo papà?”- Pensò quasi all’armata
-Bando alle ciance, andiamo fuori di qui e presentiamoci- sbuffò uscendo con i tre che lo seguirono.
Da quando erano usciti Kakashi si sentiva inquieto con le occhiatacce del figlio e del moro che lo seguivano in un silenzio glaciale e per quanto riguardava Sakura, non riusciva a decifrare il suo sguardo, anche se da lei sentiva una certa confusione non da poco; pochi minuti dopo raggiunsero un posto abbastanza tranquillo, dove i tre ragazzi si sedettero a mezza luna e fissarono il loro sensei che con un sospiro iniziò il suo discorso, -Bene ragazzi, per oggi ci presenteremo inizio io; mi chiamo Kakashi Hatake, ho diversi hobby che non sto a dirvi, non vi dirò cosa mi piace o che odio il mio sogno beh... è... complicato e non ve lo dirò- sorrise
-“Ottima presentazione”- pensarono sarcastici Sasuke e Naruto
-“Non c’ha detto proprio nulla di lui!”- Pensò sconvolta Sakura
-Ora tocca a voi... inizia te ragazza- serio il sensei
-Benissimo, io sono Sakura Haruno a me piacciono un po’ di cose, le cose che non mi piacciono non molte, tra cui Naruto ed il mio sogno beh- guardò Sasuke, -Poter stare insieme alla mia cotta- cinguettò
-“Sarà dura”- pensò guardando il figlio, -Tocca te biondino!-
-Sono Naruto Uzumaki amo il ramen le cose che non mi piacciono sono le ingiustizie e chi non rispetti il titolo di Hogake ed infatti il mio sono sarebbe diventarlo- sorrise raggiante
-“Patetico”- pensò Sakura fissandolo indignata
-“Bravo figliolo!”- entusiasta
-“Bella frecciattina, adesso tocca a me e vediamo come reagiscono”- sorrise sotto i baffi Sasuke
-Ed infine te moretto, parlaci di te- commentò Kakashi, -“Immagino che si vorrà vendicare”- pensò preoccupato
-Mi chiamo Sasuke Uchiha, le cose che mi piacciono non sono molte e le cose che non gradiscono sono i dolci e soprattutto le piattole ed il mio sogno, beh... ne ho due: vendicarmi di chi so io e stare vicino ad una volpe che conosco-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora che ne pensate? Kakashi come secondo padre di Naruto ce lo vedete? Hahaha! Lo so, Sasuke è molto ooc, ma vedrete cosa accadrà in futuro; spero che vi abbia incuriosito abbastanza e lasciatemi qualsiasi tipo di commento ciao!

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Capitolo 3
*** Primi Allenamenti ***


Primi Allenamenti
 
 
 
In seguito alle parole del moretto, calò un silenzio abbastanza strano, perché ognuno dei suoi ascoltatori ebbero diverse reazioni: Sakura cercò di decifrare l’ultima parte che per lei non aveva senso, Naruto aveva sospirato esasperato per la faccenda della vendetta ed infine Kakashi, se non fosse stato bravo a nascondere le sue emozioni, avrebbe dimostrato un bel po’ di sorpresa; perché aveva intuito che per Sasuke la vendetta nei confronti di Itachi fosse una specie di priorità da non poterla “eliminare” da se stesso, ma annunciare che voleva stare con suo figlio Naruto, beh... quella era una novità anche per lui.
-Bene, domani ci vediamo alle otto al campo addestramento numero tre- sta per andarsene, -Un ultima cosa, portatevi il pranzo, ma non fate colazione- per poi sparire
-Che avrà in mente?- Si chiese Sakura
-Immagino qualcosa di massacrante- borbottò Naruto avviandosi
-Tu dici?- Lo fissò Sasuke; -Allora perché impedirci di farci fare colazione?- Confuso
-Ho un sospetto- incamminandosi
-Da come parli, però, sembra che tu abbia un’idea ben precisa- commentò l’amico
-Ehi! Perché parlate solo tra di voi?- Secca Sakura, -Per di più, mi spieghi perché chiedi proprio a quell’inutile babbeo di Naruto? Nessuno sa nemmeno come abbia fatto a diplomarsi e soprattutto, voglio precisare, sei più intelligente di lui!-
-Stammi bene a sentire- iniziò Sasuke gelido; -Tu, come molta altra gente, non vedete quanto Naruto si impegna in quel che fa e soprattutto tu...- fu bloccato dall’amico
-Ora basta Sasuke, non è colpa di Sakura-
-Ma Naruto, lei...- l’altro scosse la testa
-Lasciala stare Sasuke, se l’esercitazione di domani al campo è come penso, aprirà gli occhi o almeno lo spero- sospirò; -Ora scusami Sasuke, vado a casa, ci si vede in giro ragazzi- andandosene
-Finalmente se ne andato... ti va di pranzare insieme?- Cinguettò Sakura ignorando il commentò di Naruto
-Tu proprio non hai capito nulla eh?- Secco; -Ora, devo andare ad allenarmi non ho tempo da perdere con una come te- per poi andarsene anche lui-.
Sakura sospirò sconsolata ed irritata sempre più nel vedere che il suo adorato Sasuke preferisse passare del tempo allenarsi più tosto che stare con lei, ma più di tutto era furiosa per come lui trattasse Naruto, come se quest’ultimo contasse più ed avesse delle opinioni importanti da condividere; stringendo le mani a pugno se ne andò verso casa pensando ad un piano che l’avrebbe fatta risaltare più di quell’incapace, perché di sicuro il biondo stava bluffando e quindi l’allenamento del giorno dopo sarebbe stato facile. Dall’altro canto due giovani in su posti differenti erano concentrati sui loro esercizi, Sasuke si esercitò con le tecniche del fuoco che conosceva, mentre Naruto si esercitava molto dei lanci di kunai e shuriken; in tutto questo i due avevano in mente un obbiettivo, farla pagare in modo indiretto a quella ragazza che aveva sottovalutato il biondo.
Il giorno dopo, con la sveglia alle sette Naruto, si vegliò ed iniziò a preparare il pranzo per due, perché sì, il giovane aveva dovuto imparare a cucinare, per il semplice motivo che Kakashi non era in grado e così, aveva preso lezioni di cucina sia dagli Uchiha e dal maestro Iruka; pensando a quest’ultimo Naruto gli nacque un sorriso quasi divertito, non poteva certo dimenticare la prima volta che il suo precedente sensei aveva messo il naso lì dentro e la prima cosa che fece fu mettere in ordine e sistemare tante cose, che ne lui e suo padre avevano mai avuto “l’audacia” di fare. Pensandoci sopra, sembrava che avesse due padri, uno ufficiale che era Kakashi e l’altro era Iruka o dovrebbe pensarlo come una madre? A quel pensiero scoppiò a ridere talmente forte che riuscì a svegliare suo padre che lo fissò giustamente perplesso, -Che hai da ridere così presto?- Assonnato
-Oh nulla papà, stavo pensando solo ad Iruka sensei, sareste una coppia formidabile- si trattenne dal sorridere di nuovo
-Perché quest’idea?- Alzò un sopracciglio
-Semplice, tu sei il papà ritardatario e lui il papà/mamma chioccia della mia strana famiglia ed il Terzo Hokage fa la parte del nonno saggio- sorrise per poi scoppiare a ridere nel vedere il viso del padre diventare rosso.
Scosse la testa ancor divertito e si cambiò, dicendogli di sbrigarsi che al loro primo allenamento, non dovevano fare figuracce come il giorno prima, cosa che in qualche modo risvegliò l’adulto; borbottando Kakashi si vestì e lo seguì verso il campo e per puro miracolo i due arrivarono anche prima di Sakura, ma ad attenderli c’era già Sasuke. Quest’ultimo tirò un sospiro di sollievo nel vederli arrivare quasi puntuali, il moro si accorse che l’amico aveva con se due benti ed uno di essi glielo porse, -Tieni, questo è per te-
-Pensavo che l’avessi fatto per me- piagnucolò l’uomo teatralmente
-A te non faccio nulla, visto che ci hai impedito di fare colazione... scommetto invece che Sakura arriverà in ritardo perché ha infranto la condizione- sbuffò
-Io invece non l’ho fatta- arrivò seccata la rosa
-Sei in ritardo- sospirò Sasuke, -Naruto ed il maestro so già qua- la freddò l’altro, -Ovvio che ci viene il dubbio-
-Io...- mormorò
-Bando alle ciance, iniziamo- sospirò l’uomo.
Come immaginava Naruto, il test di suo padre era quello delle campanelle e conoscendolo abbastanza bene, sapeva anche il suo modo di pensare, quella era una tattica per indurli a fare gioco di squadra; per Naruto non sarebbe stato un problema e nemmeno per Sasuke avendo un’ottima coordinazione, ma c’era solo un unico problema ovvero Sakura. In ogni caso, la sua strategia non fu prevedibile nemmeno da suo padre, che pensando al figlio si fosse nascosto, ma con un gocciolone sulla testa non lo fece, rimase di fronte a lui e con un sorrisone provo ad attaccarlo, cosa dai loro nascondigli sembrò una cavolata. Sasuke non capì subito il motivo di quella scelta, ma con la coda dell’occhio vide per prima cosa Sakura rimanere sconvolta dalla forza del loro sensei, mentre pochi secondi dopo vide comparire Naruto rimanendoci secco; quest’ultimo gli fece cenno di restare zitto e guardare la sua coppia combattere Kakashi e poi sparire in una nuvola di fumo e poi fece un cenno all’amico di allontanarsi per parlare ed il moro accettò ed incredibile ma vero, pure Sakura avendoli visti irritata li raggiunse.
-Dimmi la verità, hai mandato quella coppia per studiare alcuni suoi movimenti?- Serio Sasuke
-Esatto, volevo prima capire alcune cose, prima di attaccarlo e come pensavo qui ci vuole per forza un lavoro di squadra- guardando serio Sakura
-Perché guardi me esattamente?- Irritata, ma anche impaurita
-Sei un’ottima osservatrice ed hai una forza fuori dal comune quando meni- calmo
-Mi stai dando della violenta?!- Seccata, -Io...- fu bloccato dal moro
-Lo lasci finire? Se lo lasci finire forse ci arrivi anche da sola dove vuole arrivare- secco
-Stavo dicendo... Sakura tu hai un ottimo controllo del chakra a differenza mia e Sasuke e prima che mi rimproveri c’è un motivo, la nostra quantità di chakra nei nostri corpi è ben diversa tra noi, tu ad differenza di noi hai un certo livello e quindi ci riesci e sarebbe ottimo per determinate azioni, tipo a sorpresa o tecniche illusorie- lei rimase spiazzata; -Per quanto riguarda Sasuke... tu sei quello che ha più esperienza in campo conoscendo alcune tecniche basate sull’elemento di fuoco, mentre io per il momento sono fermo solo alla tecnica della moltiplicazione superiore del corpo per via della mia quantità di chakra che ho... questi sono i nostri punti forti e dobbiamo unirli per vincere- spiegò.
Per la prima volta in assoluto Sakura era rimasta senza parole, quel babbeo di Naruto per quanto assurdo dirlo per lei, era stato preciso, anche se non capiva cosa intendesse per quantità di chakra e da dove fosse uscito tutto quel discorso; guardò la sua cotta riflettere su quelle strane informazioni, azzardò un’idea, che li avrebbe fatti vincere anche senza l’aiuto di Naruto o meglio usandolo come qualcosa di superficiale, cosa che fece incazzare il moro. L’ultima volta che lo aveva visto così fu quando il biondino era fuggito chi sa dove dall’accademia e per giunta sembrava che gran parte degli insegnanti l’avessero tenuta d’occhio; prontamente Naruto bloccò l’amico ed infine fare scudo ad entrambi ad una pioggia di kunai lanciati dal maestro, ovviamente questi kunai erano quelli di non mortali, se no il povero Naruto ci avrebbe davvero messo le penne. Ad un cenno del biondo, Sasuke portò via Sakura che li fissò sconvolta per l’azione frenetica appena avvenuta; in quei pochi minuti, Sasuke portò Sakura in un posto abbastanza distante ed aspettarono, -Vedi cosa succede se pensi egoisticamente?- Chiese all’improvviso freddo Sasuke; -Credo che Naruto abbia capito che quei kunai non erano pericolosi, ma pensa se fossimo stati in una vera battaglia, avresti compromesso la squadra-
-Siamo ninja e...-
-E cosa Sakura?!- La gelò, -Per fino io che ho una rivalità con lui, in questo caso so metterla da parte, ti faresti veramente ammazzare pur di non accettare l’aiuto di Naruto e per cosa scusa?- Sibilò lui, -Per un motivo futile?- Le chiese ironico
-Io...-
-L’ha detto anche Naruto, qui ci vuole un lavoro di squadra non del singolo, non di un semplice duo, ma di squadra- la gelò
-Allora cosa proponi eh?- Esasperata
-Appena Naruto torna metteremo in atto il piano che aveva, perché di sicuro ne aveva uno prima della tua fuori uscita di prima- secco
-Non capisco perché gli dai corda, tu sei molto più intelligente di lui-
-Tu non capisci o fingi proprio di non capire, questo di te non sopporto- freddo.
Nel frattempo, Kakashi aveva trovato il “corpo” del figlio trafitto dalle armi e gli si inginocchiò e gli sussurrò qualcosa e l’altro con un cenno divertito si alzò piano per poi sospirare; Kakashi chiese cosa fosse successo e con riluttanza il figlio gli spiegò sotto voce quel che era accaduto, per tutta risposta si passò una mano tra i capelli lo incitò a raggiungerli che li avrebbe aspettato nella radura di prima e prima di andare gli fece l’occhiolino. L’altro annuii e raggiunse, stando attento comunque che suo padre non lo avesse veramente seguito i suoi compagni di gruppo che vedendolo tirarono un sospiro di sollievo, principalmente Sasuke, -Finalmente- commentò Sakura
-Non ci troveremo qui, se non avessi irritato Sasuke- sbuffò il biondo
-Cambiando argomento, hai un piano?- Intervenne Sasuke
-Per chi mi hai preso?- Seccato, ma divertito, -Certo, io vi coprirò le spalle con la mia tecnica e voi, potendo trasformarmi in me ed usando le vostre abilità riuscirete a prendere quei campanellini- ghignò
-Aspetta, ma tu rimarrai senza- sorpresa Sakura
-Di questo non ti preoccupare ok? Vedrete che non ci saranno problemi- sorrise.
Il trio mise in azione quella strategia, cosa che presa in considerazione anche da Kakashi, ma non si aspettava due combinazioni abbastanza ardue da schivare: la prima fu diversi attacchi di tipo fuoco da parte di Sasuke e l’altra quella di Sakura che lo attaccò a mani nude con un pugno; il jonin rischiò di perdere le campanelle per via di Sakura e Sasuke, ma con somma velocità catturò Sakura e la legò al palo centrale stupendo un po’ tutti i presenti. Kakashi fece fermare con questa azione tutta la prima parte dell’allenamento, -Bene per adesso ci fermiamo, Naruto e Sasuke mangeranno e guai se libererete Sakura o le darete da mangiare ok?- Serio l’uomo
-Se lo facciamo che conseguenze ci saranno?- Arrogante Sasuke
-Semplice, tornerete tutti e tre seduta istante all’accademia bocciati- serio
-Non è giusto maestro!- Si lamentò teatralmente Naruto
-Fate come vi ho detto e nessuno rischia- per poi sparire
-Ohi Sasuke lo vedi?- Gli chiese sottovoce Naruto all’improvviso
-Cosa?- Confuso il moro
-Riesci a capire se il sensei è nei paraggi?- Quasi esasperato
-Oh...- concentrandosi, -Non mi pare-
-Bene- aprendo il suo bento, -Sakura?- La richiamò
-Che c’è?- Lo fissò guardigna
-Apri la bocca- allungando le bacchette verso di lei
-Ma sei impazzito?- Sorpresa
-Ora capisco- quasi divertito Sasuke, -Sì, è meglio che lo fai- guardò la ragazza
-Perché? Vi metterete in pericolo-
-No, se resti debole dopo, faremo fatica a finire il test- spiegò Sasuke
-Ecco perché ti stiamo imboccando- mezzo sorriso il biondo.
Titubante si fece imboccare un po’ da uno ed un po’ dall’altro ed entrambi erano a metà quando all’improvviso Kakashi comparve davanti a loro sorridendo, per quanto si poteva vedere dalla maschera che portava; Sasuke cercò di dare una spiegazione al maestro, ma Naruto ghignò e basta perché ebbe la conferma dalle parole del padre, avevano superato quel test ed erano ufficialmente un team. Sakura fu liberata e poté mangiare il suo pranzo, mentre Sasuke e Naruto finivano il loro che per quanto strano si sentì in colpa, soprattutto di quest’ultimo e così in un atto di gentilezza gli diede parte del suo bento; Naruto confuso lo accettò e lo finì con calma e glielo restituì e prima di rimettersi in piedi la fissò un attimo, -Che c’è?- Cercando di non sembrare seccata
-Avevo solo una curiosità, scusa- si grattò la nuca
-Riguardo a cosa?-
-Il tuo pranzo... volevo sapere com’è stato cucinato il riso, solo questo-
-Beh... l’ha cucinato mia madre perché?- Anche se una mezza idea ce l’aveva, -Per caso è il fatto che il riso era troppo... pastoso?-
-In un certo senso, ma non è una critica, dipende dai gusti di chi lo mangia, tutto qui-.
Sakura doveva ammettere che effettivamente i due risi, erano differenti in fatto di “tenuta”, quello di sua madre era proprio pastoso che facevi quasi fatica ad ingurgitare e questo non le era mai sembrato strano, finché non aveva mangiato il riso di Naruto ed ora le sorgeva una domanda, chi glielo aveva fatto? Dall’altro canto il biondo sorrise a quell’espressione curiosa e pensierosa che lo fecero ridacchiare, attirando l’attenzione della ragazza, -Ti starai chiedendo chi mi abbai cucinato il pranzo vero?- Mezzo sorriso
-Beh... sì- voleva dire anche altro, ma non se la sentì
-Potrai anche non credermi, ma l’ho cucinato io-
-Confermo, Naruto sa cucinare benissimo- intervenne Sasuke, -A suo tempo lui prese lezioni da mia madre e... mio fratello- strinse le mani a pugno
-Calmati Sasuke- gli appoggiò una mano sulla spalla
-Perché dovrei?- Irritato e Sakura cercò di dire qualcosa, ma nel vedere l’altro per niente turbato la confuse
-Semplice Teme, se ti arrabbi ti arrivano le rughe precocemente e nessuno o nessuna ti vorrebbe- ghignò facendo l’occhiolino a Sakura
-Come ti permetti Dobe- freddo, ma più calmo
-Visto?- Con ovvietà, -Quando sei così calmo sei più bello e desiderato da tutti- alzandosi, -Maestro sarò il suo primo avversario!- Lanciandosi contro Kakashi che per poco venne preso in contro piede.
Nel frattempo che padre e figlio si combattevano a colpi d’arti marziali, Tra Sakura e Sasuke era sceso un silenzio abbastanza tranquillo e per niente teso; la giovane in quei momenti si rese conto di un fatto inconfutabile, lei di Naruto non sapeva assolutamente nulla, perché effettivamente si era rifiutata di conoscerlo come persona ed era rimasta “bloccata” dalla facciata un po’ idiota, che il biondo mostrava. Di fatti, quel giorno, aveva scoperto delle cose che non sarebbe mai immaginata, per prima cosa Naruto sapeva alleggerire l’atmosfera, soprattutto con Sasuke ed infine che effettivamente sapeva cucinare. Dall’altro canto il moro era arrossito al suo interno per le parole dell’amico, l’aveva definito bello e desiderato, anche se ci pensava non credeva che si riferisse ai suoi occhi.
Da quel giorno, i tre ragazzi iniziarono ad allenarsi come una squadra, Sakura provò a mettere da parte “l’odio” verso il biondo per conoscerlo meglio e scoprì che nonostante amasse alla follia il ramen, non era l’unico cibo con cui si nutriva; andando avanti con il tempo le loro interazioni iniziarono a migliorare e si poterono considerarsi amici, nonostante la rosa rimaneva un po’ gelosa del rapporto che il biondo aveva con Sasuke. Dall’altro canto questo cambiamento fu ben visto anche da Kakashi che si dovette ricredere sul timore che la giovane rischiasse di rovinare un po’ quell’atmosfera che c’era tra Sasuke e Naruto; nelle missioni che dovevano svolgere, per lo più recuperare animali scappati di casa o altre cose, non erano tanto per la quale il biondo era entusiasta, ma dovette convenire, che se non erano riusciti a fare granché contro suo padre non erano pronti per affrontare altri ninja di altri villaggi.
Una mattina particolare, qualcosa dentro Naruto iniziò ad agitarsi, che lo fecero tremare come se avesse le convulsioni e Kakashi preoccupato riuscì a calmarlo in qualche maniera, notando qualcosa di strano; per quanto riguardava il ragazzo, con fatica riuscì a riprendersi e decise comunque di proseguire la giornata prendendo un’altra missione con Kakashi cercava di farlo tornare a letto, ma l’altro sospirò e sorrise, -Andiamo se no faremmo tardi- per poi uscire di casa
-Se ti senti male...-
-Non ti preoccupare ok? Andiamo!- Raggiungendo i suoi compagni di team
-Ehi Naruto tutto bene?- Lo vide pallido Sasuke
-Sì, sì, andiamo?- Sorriso un po’ tirato
-Mmm- guardigno Sasuke
-Sakura oggi ti trovo carica pronta per un’altra missione, andiamo!- Le sorrise
-Ok, ok non tirare- ridacchiò la giovane.
Sasuke guardò il loro maestro e capì che effettivamente quella mattina era successo qualcosa di strano, in ogni modo i due si avviarono verso l’ufficio dell’Hokage e lì trovarono un uomo sulla cinquantina dai capelli grigi ed occhi scuri dietro ad un paio d’occhiali; quell’uomo si chiamava Tazuma ed era il capo carpentiere di ponti nella Terra delle Onde, con l’aiuto dello Hokage spiegò che erano stati ingaggiati per quella missione classificata come C, per proteggerlo dai banditi. Come c’era d’aspettarsi i tre ragazzi esultarono, anche se in fondo alla mente Naruto c’era qualcosa che non andava o meglio una faccenda che non quadrava e poté vedere in qualche maniera che anche suo padre era insospettito; si accordarono di trovarsi all’entrata del villaggio per partire dopo aver preparato il necessario per il viaggio cosa che fu accettata dall’uomo, anche se all’inizio non era stato contento d’essere stato affiancato da tre ragazzini, ma la presenza di Kakashi lo aveva in qualche modo ammorbidito.
-Papà?- Lo chiamò Naruto appena rientrati a casa
-Dimmi- iniziando a fare le valige con dei sigilli
-Non ti sembra... strana questa missione? Non parlo del tipo, ma del grado?-
-Cosa vorresti dire?- Girandosi a guardarlo
-Non so come spiegarmi... penso che il signor Tazuma non ci abbia detto tutto sulla missione- lo fissò negli occhi; -Non sono mai stato pessimista e tu lo sai, ma oggi... in qualche modo sento che succederà qualcosa durante la missione-
-Mmm... ok... teniamo gli occhi ed i sensi aperti, però non avvisiamo nessuno, non voglio agitare la situazione prima del tempo- calmo
-Va bene- sorrise il figlio.
Poco dopo si diressero verso il punto di raccolta e poi iniziare a viaggiare verso la loro destinazione se nonché non furono attaccati da dei “banditi” chiamati “Fratelli Demoni” un duo di criminali di alto rango del Villaggio della Nebbia; dopo averli superati però, Kakashi chiese in modo ben preciso di sapere tutto e perché avesse chiesto una missione di livello C al posto di quella di livello A e lì scoprirono la verità. Ciò nonostante il grado della missione fosse aumentata Kakashi decise, sotto muta minaccia degli sguardi dei due ragazzi, di continuare la missione se non fosse qualcosa turbò il loro percorso a metà strada; di fatti durante il cammino a Naruto sentì qualcosa dentro di se che lo portò a piegarsi in due dal dolore e ciò attirò l’attenzione di tutti, -Ehi Dobe che ti prende?- Seccato/Preoccupato Sasuke
-Ohi non fingere- quasi stanca Sakura
-Non sta fingendo- serio Kakashi notando anche del chakra rosso, -“Com’è possibile questo?”- Pensò all’amato l’uomo avvicinandosi
-Io...non so... cosa mi stia accadendo... maestro- sincero e dolorante Naruto preoccupando anche Sakura in quel momento
-Naruto... cosa stai provando?- Tentò Kakashi, -“Di solito un Cercoterio reagisce di più quando il Portatore prova cattive emozioni o così mi avevano detto”- pensò il Jonin
-Non so, ma... un panico non mio- mormorò prima di cadere sulle ginocchia
-Panico?- Confuso.
Non ricevette risposta perché un manto rosso avvolse Naruto, ma le pupille del ragazzo rimasero azzurre, ma quasi vitree, corse verso un punto che portava vicino alle sponde di una spiaggia; gli altri increduli lo seguirono ed arrivati lì, poterono vedere una ragazza dai capelli rossi priva di sensi. A quella vista i primi che precipitarono al suo fianco ovviamente furono Naruto, sotto influenza di Kurama e Kakashi che una volta accertato che fosse ancora viva e senza segni di pericolo la prese in braccio e dando ordine di trovare un posto sicuro per fermarsi; Tazuma propose di andare da lui per poter far recuperare le forze alla giovane e poi da lì preparare un “piano” per continuare la missione con calma, -Sensei?- Lo chiamò Sasuke che aveva su di se Naruto che era tornato normale
-Dimmi- calmo nel camminare
-Lei... sa cos’è successo a Naruto?- Serio
-Ho un sospetto- sospirò; -Però credo che per il momento non ci sia da preoccuparsi-
-Va bene- calmo
-La ragazza... lei la conosce?- Chiese Sakura
-Se è chi penso Sakura, sì... diciamo che sono passati... dodici anni dall’ultima volta che l’ho vista- sospirò
-In che senso? Ha il coprifronte del nostro villaggio- commentò stupita
-Lei... è stata rapita a cinque anni ed era diventata da poco una genin- mormorò quasi triste.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora gente vi è piaciuto il capitolo? Cosa ne pensate che Sakura abbia cambiato un po’ l’atteggiamento nei confronti di Naruto? Spero di leggere abbastanza commenti per continuare ciao!

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Capitolo 4
*** Reika ***


Reika
 
 
 
Il gruppo arrivò davanti alla casa del costruttore, dove una volta entrati, Kakashi seguì una familiare dell’uomo che lo condusse in una camera dove poté poggiare la giovane che aveva tra le braccia, dopo di che chiese a Sasuke di fare lo stesso con Naruto sullo stesso letto; quest’ultimo un po’ confuso lo fece e solo dopo che Sasuke uscì, Kakashi vide Naruto girarsi inconsciamente ed appoggiare fronte contro quella della ragazza ed in qualche modo lo vide pure rilassarsi e prima che uscisse anche lui, notò due strani tipi di chakra avvolgere entrambi. All’inizio si preoccupò per poi ricordarsi quanto il Kyubi ci tenesse a Reika e forse in qualche modo era il suo modo per tentare di comunicare con la giovane; di fatti grazie a quel gesto, qualcosa dentro i due giovani scattò facendo in modo che le loro coscienze si unissero e si poterono vedere con gli “occhi dell’anima”.
 
 
 
Zona “spirituale”
 
 
 
Naruto, il primo che si riprese, si ritrovò stranamente di fronte ad un grosso cancello su cui c’era un sutra su cui c'era scritto un determinato sigillo che lui, non riusciva a riconoscere, ma ciò che lo terrorizzò fu vedere la leggendaria volpe a nove code dall’altra parte di quella barriera; la volpe sembrò ghignare divertita, poi però, la vide alzare lo guardo da lui e posarlo su qualcosa alle sue spalle e nel girarsi vide un altro cancello ma questo socchiuso e lì a “terra” c’era una ragazza dai lunghi capelli rossi che mai aveva visto o meglio, aveva intravisto quando temporaneamente aveva perso il controllo del suo corpo. Gattonando verso di lei preoccupato, la vide pian piano svegliarsi e portarsi una mano alla testa, -Ahi, ahi, che diamine è successo?- Mormorò lei con una voce dolce
-Ehm... ciao- la salutò Naruto
-Uhm?- Si girò e vide che aveva anch’essa gli occhi azzurri, -Papà? No aspetta, sei troppo giovane per essere lui- inclinò la testa di lato nel vedere Naruto
-Come si chiama tuo padre?- Curioso Naruto e lei sorrise
-Si chiama Minato Namikaze e mia madre Kushina Uzumaki- ridacchiò, -Io invece sono Reika Uzumaki Namikaze... tu invece?- Dolce
-Uzumaki?- Sorpreso guardandola, -Io sono Naruto... Naruto Uzumaki-
-No aspetta! Tu saresti mio fratello?- Scattò lei in piedi
-Calmati cucciola, lui è veramente tuo fratello- parò una voce antica alle spalle di Naruto
-Kurama?- Rimase spiazzata nel vederla e le si avvicinò, -Sei veramente tu?-
-Sì e...- la vide quasi malinconica, -Devi sapere cos’è successo dopo che ti rapirono-
-Rapimento?- Chiese Naruto avvicinandosi anche lui, -Mi spiegate per favore?- Confuso
-Devi sapere una cosa moccioso- intervenne Kurama, -Questa ragazza che chiamo cucciola è veramente tua sorella maggiore, ma... tre/quattro giorni prima della tua nascita, all’incirca quando aveva cinque anni, Reika... fu rapita-
-Già... la mia stupidità- mormorò lei
-Non hai colpa piccola- con quasi fare paterno, -Non potevi sapere cosa sarebbe successo- sospirò
-Kurama... mi racconti cos’è successo dopo il mio rapimento, perché sembri portare su di te un senso di colpa micidiale e per giunta, perché hai solo metà potere qui dentro?-.
Per tutta risposta Kurama fece uscire un po’ del suo chakra attraverso le sbarre, preoccupando Naruto, ma vide che esso andò ad avvolgersi intorno a sua sorella che rimase per qualche minuto ad occhi chiusi; quando la vide riaprire gli occhi, lei si lanciò tra le sue braccia piangendo e chiedendogli scusa per non esserci stata nella sua infanzia e si ripeteva che era stata in qualche modo debole. Lui ridacchiò e la rassicurò che tutto sommato aveva trovato un po’ la felicità raccontandogli che aveva un padre adottivo, che non era altri Kakashi Hatake e considerava in un certo senso il terzo Hokage come un nonno essendo il primo a preoccuparsi per lui; lei fece un sorriso dolce, poco dopo però il biondo si ricordò di qualcosa e glielo indicò, -Scusami... sorellona... ma cos’è quello e dove siamo esattamente?- Lei si girò e sorrise
-Per prima cosa siamo in un punto chiamato Zona Spirituale dove due o più spiriti, se sono a contatto e per giunta hanno una giusta concentrazione, si possono riunire e comunicare senza che altri ci sentono-
-Capisco e quel posto?- Indicando ed incuriosendo pure Kurama
-Credo... due/tre anni fa... sono diventata come te Naruto, solo che lo spirito che in me... beh... è stata lei ad “auto-sigillarsi” qui dentro-
-Lei?- Confuso Kurama, -Cucciola quale cercoterio possiedi?- Reika scosse la testa
-Non è un cercoterio Kurama, ma qualcuno che potresti comunque conoscere- si girò alle sue spalle, -Vieni dai- sorrise dolce.
Dalla fessura di quelle gigantesche porte ne uscì una figura di una donna, dai capelli neri come la notte ed occhi verdi come i prati in primavera; più si avvicinava, più Naruto poté vedere dei tratti non del tutto umani: per prima cosa tra quei capelli neri spuntavano due corna rosse e sulla schiena delle ali di pipistrelli ripiegate ed infine una coda e tutto questo erano di color rosso cremisi. Questa “creatura” rese sorpresa la volpe che abbassò di più la testa e fissò la nuova arrivata con mezzo ghigno, -Ryuko san- la salutò Kurama
-Da quanto tempo non ti vedo piccolo mio- sorrise
-Ehm...- Naruto non ci stava capendo nulla
-Te lo spiegherò un’altra volta fratellino- sorrise Reika avvicinandosi
-Giusto, devo far riprendere del tutto le forze alla piccola Reika- disse seria Ryuko
-Dove siete stata questo posso saperlo?- Serio Kurama
-Mi ero “nascosta” sotto un’isola, dove, da quanto capii, si chiamava il Villaggio del Vortice- sospirò Ryuko, -È lì che ho incontrato Reika... da quanto ho potuto percepire e vedere, per diversi anni la ragazza è stata...- una mano spuntò sulla sua bocca
-Stop!- Seria Reika, -Non è il momento- sospirò
-Va bene piccola- sospirò la donna drago.
Poco dopo calò un silenzio particolare, Kurama e Ryuko si avvicinarono per condividere i loro chakra in questo modo poterono comunicare tranquillamente, mentre Reika osservava il fratello con una fitta al cuore; dall’altro canto Naruto non provava nessun astio nella sorella, come poteva, Reika era stata rapita quando era bambina, ovvio che non aveva colpe.
 
 
 
Nel mondo reale
 
 
 
Nel frattempo, Kakashi stava pranzando con Sakura e Sasuke che ogni tanto lanciavano uno sguardo verso il soffitto preoccupati per la salute di Naruto; ad un certo punto si sentirono dei tonfi che misero in allerta i due ragazzi che scattarono ed andarono a vedere, mentre Kakashi ridacchiando li seguì ma con più calma. Raggiungendo la stanza, tutti e tre sentirono due voci, la prima era effettivamente di Naruto che ridacchiava, mentre l’altra perfettamente femminile imprecava per il dolore; Kakashi ridacchiò ancora una volta ed entrò trovando Naruto inginocchiato che aiutava la ragazza caduta sulle ginocchia, quasi incapace di reggersi in piedi.
-State bene?- Chiese Kakashi avvicinandosi
-Sì, papà, Rei-chan deve solo riprendere le forze sulle gambe- aiutando la sorella a mettersi in piedi
-Kakashi san?- Reika lo vide, -Sei veramente tu?- Allungò piano una mano verso l’uomo
-Sì sono io- per poi mostrarle ciò che nascondeva sotto il coprifronte
-Ok ed io sono io- rise per poi sussurrargli una frase che solo lui sapeva
-Sì, confermo anch’io che sei chi sei- rise, per poi prenderla in braccio
-Ehi! Non sono più una bambina mettimi giù!- Rossa come i suoi capelli
-Ti accompagno così facciamo prima, ed in questo modo mangiando ci racconti cosa ti è successo ed io devo...- lei lo bloccò seria
-Kurama mi ha raccontato tutto- sospirò
-Almeno non rinvanghiamo il passato- ridacchiò per alleggerire un po’ l’atmosfera
-Non c’è da scherzare, di solito i problemi del presente sono per via delle pessime scelte fatte in passato- seria
-Wow! Perché così... ehm... pessimista?- Chiese Sakura
-Non sono pessimista ragazza, il problema è che tutto ciò che sta accadendo nel nostro villaggio ha radici- marcò quest’ultima parola fissando seriamente Kakashi, -Più profonde-.
Kakashi corrugò la fronte a quelle parole, come se la ragazza gli stesse effettivamente dicendo qualcosa tra le righe per poi illuminarsi quando ricordò che aveva sottolineato la parola radici collegato a Konoha; scosse la testa ed i padroni di casa portarono altro riso per far mangiare i due nuovi arrivati a tavola e la rossa ringraziò educatamente per poi mangiare con delicatezza insieme al fratello.
-Scusami?- Parlò Sakura attirando l’attenzione di Reika
-Dimmi- le sorrise
-Ecco... possiamo sapere come ti chiami? Il maestro non ci ha detto nulla- quasi a disagio
-Ma certo! Il mio nome è Reika Uzumaki Namikaze e voi?- Dolce
-Io sono Sakura Haruno- sorrise cordiale
-Sasuke Uchiha l’ultimo del mio clan... hai detto Uzumaki Namikaze? Sei imparentata sia con il quarto Hokage che con Naruto?- Serio e sorpreso
-Beh... sono sua figlia in effetti- sorrise tesa, -A proposito... hai detto di chiamarti Sasuke Uchiha giusto?- Guardando Sasuke
-Sì e quindi?- Alzò un sopracciglio
-Per caso hai... un fratello maggiore di nome Itachi?-.
A quella domanda calò un silenzio gelido, come se avesse detto qualcosa che non doveva e lei non capendo guardò un po’ tutta la squadra per capire dove avesse sbagliato; Sakura non sapeva come iniziare e stessa cosa Naruto, che sapeva cosa avesse fatto Itachi, non riusciva a parlare, mentre Sasuke sembrò volerla uccidere, ma dovette anche ricordarsi che lei non sapeva nulla visto che era spuntata, fuori, solo quel giorno dopo tanti anni. Rendendosi conto alla fine che forse quell’argomento era un tasto dolente si scusò subito, ma Sasuke sospirò, -Sì avrei un fratello maggiore con quel nome, ma...-
-Itachi che conoscevi non c’è più- intervenne Kakashi attirando la sua attenzione, -Lui...-
-Che vorresti dire?- Allarmata
-Itachi Uchiha... ha tradito il villaggio- le disse mentalmente Kurama
-Non è possibile!- Si portò una mano alla bocca, -Perché?- Seria
-Lui ha...- iniziò Kakashi
-Perché ha TRADITO Konoha!?- Scattò in piedi in lacrime senza accorgersi che lo aveva fatto ad alta voce, -Perché?! Non è da lui!- Sbottò in preda alla tristezza, per poi scappare via.
Per un paio di minuti nessuno riuscì ad alzarsi per seguirla e fermarla, nemmeno Kakashi, poi Sakura cercò di correrle dietro, ma fu bloccata da Naruto; quest’ultimo era riuscito ad afferrarle il polso, in modo deciso, ma delicato e la guardò bene negli occhi, -Lascia sola-
-Perché?-
-Mia sorella ha bisogno di riordinare le idee-
-Aspetta sorella?- Stupita
-Sì, ho scoperto che è mia sorella- portandosi una mano prima al ventre dove stava nascosto un sigillo e poi al cuore, -Già si sente in colpa per essere stata rapita a cinque anni e di non essermi stata vicino, prova immaginare che qualcuno a te molto caro abbia tradito il proprio villaggio; tu cosa vorresti? Qualcuno che ti impedisce di sistemare da sola i tuoi ricordi o restare effettivamente sola per calmarti?- Dolce
-Hai ragione Naruto- sospirò risedendosi
-Kakashi, posso sapere che tipo di legame c’era tra mio fratello e Reika?- Chiese all’improvviso Sasuke, -Da come ha reagito non sembravano semplici conoscenti- commentò
-In effetti... come Reika si sente in colpa per essersi fatta rapire, Itachi, che... ne era innamorato, si sentiva in colpa per non averla potuta salvare- sospirò, -Per quanto ne sapevo, quando usciva da Konoha per delle missioni, cercava in giro per trovare degli indizi su di lei-
-Cosa assai difficile- sospirò Naruto
-Perché?- Confusi tutti
-Quando eravamo in un livello con le nostre coscienze, beh... sono riuscito a capire da uno strano discorso che lei era stata portata nell’isola del Villaggio del Vortice- serio
-Ma... quel villaggio era stato distrutto molti anni prima della sua nascita- sorpreso Kakashi
-È ciò che ho saputo- calmo scrollando le spalle
-Ok, appena rientreremo dalla missione, cercheremo di capirci qualcosa- alzandosi, -Bene preparatevi che fra poco faremmo un determinato allenamento finché c’è ancora un po’ di luce- alzandosi
-Va bene- dissero i tre genin.
Nel frattempo, Reika piangendo si era nascosta in una piccola piazzola naturale e si era messa sotto un albero a piangere e poco dopo fu raggiunta da Kakashi; quest’ultimo sospirò e le si avvicinò accarezzandogli i capelli come avrebbe fatto con Naruto lei ridacchiò dopo essersi calmata e lo guardò, -Dunque dovrò chiamarti papà?- Ghignò
-Te l’ha detto?- Sorrise
-Per calmarmi, sì, l’ha fatto- sussurrò
-Capisco-
-Kakashi... chi ha preso il posto di mio padre?-
-È tornato Sarutobi-
-Scelta interessante- sospirò, -Dobbiamo sostituirlo velocemente però- seria
-In che senso?- Confuso
-Per prima cosa, devo fare i test sia per i Chunin sia per Jonin appena tornerò al villaggio-
-Perché?- Serio e un po’ spazientito
-Debbo andare a cercare una persona, che oltre ad insegnarmi l’arte medica, sarebbe più “fresca” ed odia, come me, certe persone- seria
-Chi?-
-Quelli della radice-.
Kakashi si rimise in piedi di scatto, quelle parole e più quelle che aveva detto a Sakura prima di presentarsi gli fecero pensare che Reika fosse a conoscenza di qualcosa a lui ignoto; stringendo i denti scosse la testa per scacciare quel pensiero, dall’altro canto Reika accorgendosi del suo stato confusionale sospirò e decise di agire. Per prima cosa si mise in ginocchio e poi compose una serie di marchi ed infine appoggiare la mano destra a terra per attivare un sigillo che da esso fuori uscì una barriera quasi spirituale, -Così nessuno ci sentirà-
-Che intenzioni hai e...-
-Sono come mio fratello Kakashi, solo che dentro di me non c’è un Cercoterio, ma qualcosa di simile ad un entità più “divina”- sospirò, -Il suo nome è Ryuko, la regina dei Draghi-
-Com’è possibile?- Stupito
-Non ne sono sicura Kakashi- sospirò; -Ciò che sto per dirti è una cosa molto importante e che non deve essere divulgata- decisa
-Nemmeno al Terzo Hogake?- Confuso
-Specialmente lui- seria, -Ti spiego dopo il perché. Per prima cosa, il luogo della mia prigionia era il paese natale di mia madre, essendo in rovina nessuno penserebbe di controllare giusto?- Ghignò
-In effetti- mormorò l’uomo
-Bene mi hanno rinchiuso in una cella che aveva sigilli per impedirmi di usare il chakra; a quanto pare credevano che essendo figlia di una forza portante, potessi avere nel mio sistema parte del potere di Kurama-
-Sbaglio o è una cosa assai impossibile?- Confuso
-In teoria sì, perché il chakra di un Cercoterio è assestante da quella del suo contenitore e quindi difficilmente i due chakra si possono mescolare; nel mio caso invece è stato diverso- sospirò, -Per quanto potrebbe essere strano, Kurama mi concesse un po’ del suo potere per comunicare telepaticamente con me, cosa che non riuscivo a fare fino a pochi anni fa-
-Cosa ti è successo quindi?-
-Da quel ricordo, mi fecero ogni tipo di tortura e tipi di esperimenti sul mio corpo e sul chakra fino a pochi anni fa, quando per puro caso la mia coscienza non percepì ed entrò in contatto con quella di Ryuko; quest’ultima era una forza neutrale, nel senso che non è mai intervenuta nelle “faccende” umane, ma questa volta, non so perché, ma si è mostrata ai miei carcerieri rendendoli innocui-
-Come ti sei legata a lei? Cioè, come hai fatto a farla entrare dentro di te e poi sigillarla?-
-Non l’ho sigillata- per poi portarsi una mano alla testa, -Aspetta... lei ti vuole parlare- sussurrò
-Ehm... ok- per poi vedere un cambiamento nella giovane
-Calmati umano non sono un pericolo per voi- sospirò placcandolo, -Volevo solo spiegarti la situazione e non è delle migliori- seria
-Che vuoi dire?- Confuso
-Reika non si rende conto o ha accettato la cosa, ma dentro di se, per colpa degli abusi subiti, gran parte dell’interno del suo corpo è danneggiato-
-Rischia quindi la morte se dovesse combattere?- Allarmato
-No, perché il mio potere le conferisce una rigenerazione abbastanza veloce, può ancora combattere, grazie a me ed all’allenamento con l’energia naturale-
-Quindi... sia le Volpi che le Tigri l’hanno allenata per imparare l’Arte Eremitica?- Stupito
-No, non l’hanno ancora sottoposta a quel tipo di allenamento, ma a quanto pare Reika si concentrerà solo ed esclusivamente nell’arte “felina”- calma, -Ti dico una cosa, ho potuto percepire, anche se sono dentro di lei da pochi anni-
-Quale?-
-La frase che ti ha detto: il problema è che tutto ciò che sta accadendo nel nostro villaggio ha radici più profonde è totalmente vero- seria, -Quindi sì, gli Shinobi del gruppo che pensi, sono coinvolti con il suo “rapimento”... ora ti lascio se vuoi parlarmi e sapere qualcos’altro all’insaputa della piccola, io ci sono- per poi far tornare Reika
-Tutto ok?- Le chiese serio
-Sì e... tu e Ryuko di cosa avete parlato?- Confusa
-Non senti quando lei è prendere il controllo?-
-No o meglio, questa è una delle volte che Ryuko non ha voluto che sentissi-
-Allora nulla di strano, mi ha confermato quello che mi hai detto e che sei stata allenata sia dalle volpi sia dalle tigri-
-Oh giusto, solo che per qualche motivo non mi permettono di allenarmi per diventare una eremita- borbottò.
Il ninja ridacchiò e gli scompigliò i capelli, per poi vederla tornare quasi triste e la sentì chiedere di Itachi cosa che al ninja copia non avrebbe mai voluto rivelarle, ma doveva; gli raccontò l’intera faccenda e se da prima pensò di vederla piangere, ciò che vide lo fecero ricredere, Reika stava tremando dalla rabbia. La giovane per quanto insolito ebbe la conferma che aveva visto e sentito il giorno in cui il suo team fu distrutto e lei portata via; si alzò di scatto disattivando la barriera e per sfogarsi diede un pugno talmente forte ad un tronco d’albero senza usare il chakra che lo spezzò e creare un fragore che attirò l’attenzione dei tre genin.
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Bene qui scopriamo cosa è successo a Reika nel corso di quei lunghi anni di isolamento; la giovane cosa avrà capito dal gesto di Itachi? Recensite e continuerò, ciao!

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Capitolo 5
*** Zabuza ***


Zabuza
 
 
 
Reika non ansimava, ma tremò prima di calmarsi e tornare alla “normalità”, cosa che sorprese i presenti; scosse la testa per scacciare alcuni pensieri e si girò trovandosi gli sguardi quasi attoniti di quei quattro. Ridacchiando, fece segno ai tre genin di lanciarsi contro di lei, segno che voleva valutarli, cosa che fece ridacchiare anche Kakashi e fu Naruto il primo a lanciarsi contro la sorella; non ci volle molto nel dimostrare che i tre erano migliorati parecchio, ma non erano ancora pronti per scontri più duri.
-Sei veramente informa nonostante tutto- sorrise Kakashi, per poi mettersi in posizione, -Se non ti dispiace ci provo pure io-
-Sicuro- sorrise, -Non mi tiro mai indietro dovresti saperlo- rise
-Non userò il chakra solo arti marziali- l’avverte
-Lo vedremo quanto durerai senza usarlo... a proposito, fra non molto ti aiuterò con i loro allenamenti- calma
-Sarà meglio, ma ricordati che sono solo genin e nient’altro- calmo
-Va bene- per poi lanciarsi contro l’uomo.
I due si scontrarono con forza quasi inaudita, cosa che stupì i tre genin pensando che quello fosse il giusto livello di un degno scontro e più volte Kakashi si ritrovò quasi sul punto di usare un elemento e Reika sorrideva soddisfatta; alla fine decise di finire quello scontro rendendosi conto che anche lei della disparità dello scontro e che le sue forze non erano ancora del tutto tornate e così si dichiarò sconfitta.
-Perché? Stavate vincendo Reika san- chiese Sakura
-All’apparenza forse, ma un buon ninja, se non ha un supporto medico, non deve bluffare ed andare troppo fuori i suoi limiti- sospirò, -Se avessi continuato di sicuro il risultato non sarebbe diverso avrei perso e con dei grossi danni-
-Esatto, Reika san non ha osato a provarci superare i propri limiti e poi ricordiamo che non sappiamo cosa le sia successo finora- intervenne serio Sasuke
-Bravo Sasuke ottima osservazione- si complimentò il Jonin
-Poi dobbiamo anche ricordare che si deve ancora recuperare abbastanza le forze... ora che ci penso papà... che tipo di allenamenti dobbiamo fare?-
-Oggi imparerete a concentrare il chakra in punti del proprio corpo, tipo sui piedi per aiutarvi ad arrampicarci-
-Benissimo... posso farvi vedere come- si alzò Reika
-Sai farlo?- Stupito Kakashi
-Certo! Guarda e zitto vecchio- ghignò divertita Reika concentrando un po’ di chakra sotto i piedi
-Ok e funziona?- Curioso Naruto
-Guarda ed impara fratellino-.
Con un abile salto, attaccò i piedi ad un ramo di un albero e si lasciò appesa a testa in giù con facilità per qualche minuto e poi mostrò anche come camminare lungo il tronco; i tre genin iniziarono ad esercitarsi e quella che sembrò ad un buon punto era proprio Sakura, a seguire Sasuke e quello con più problemi, come si aspettò Kakashi, era Naruto. Quest’ultimo tentò ad arrivare un buon punto fino a notte fonda, ma il biondo aveva sempre lo stesso e medesimo problema era come se il suo chakra avesse qualche problema di equilibrio cosa che lo notò anche la sorella; prima di andare a dormire la giovane si mise a meditare un po’ e fu così che la trovò il fratello, era andato da lei per chiedergli un consiglio perché sentiva che se non avesse chiesto a qualcuno sarebbe impazzito. Di conseguenza, Naruto entrò nella sua stanza e vedendola seduta a gambe incrociare ad occhi chiusi come se stesse cercando la pace interiore, ci provò anche lui ritrovandosi ancora una volta nel suo subconscio con davanti la Volpe a nove code.
 
 
 
Zona Spirituale
 
 
 
-Ma che?- Confuso
-Vedo che ci rivediamo moccioso- lo derise la volpe
-Molto divertente, ma da te non voglio nulla- sbuffò
-Lo so cosa credi?- Calma la volpe, -Non preoccuparti, sta arrivando- alzò lo sguardo
-Sorellona?- Stupito l’altro vedendola comparire dal nulla
-Ehi fratellino che ci fai qui?- Avvicinandosi, -Non riesci a dormire?-
-No è che... tu sai perché nonostante i miei sforzi, non riesco a fare quell’esercizio che viene tanto facile agli altri?-
-Devi continuare ad esercitati- per poi lanciare uno sguardo al demone; -Anche se ho una mezza idea del motivo-
-Non guardare me! Non interferire con lui!- Sbuffò quasi indignato
-Ok, ok, non ti scaldare- sbuffò l’altra; -A quanto pare dovrò inviare una pergamena all’unica altra persona che ci possa aiutare con lui- pensierosa
-Di chi parli?- Curioso Naruto
-Del tuo padrino- sorrise la giovane
-Parli di quel pervertito?- Finto scandalizzato Kurama, -Perché proprio a lui?- Fingendo di piagnucolare
-È l’unico che mi viene in mente, ma se hai altri “esperti”, ti ascolto- seria
-Gli Hyuga? Con i loro occhi potrebbero vedere tutto-
-Non sono certa che quella famiglia ci possa aiutare- pensierosa
-Da quanto so, quella famiglia è la più ferrea e tradizionalista mai sentita nella storia- parlò Naruto
-Chiederò a Kakashi- sospirò; -È ora di andare a dormire-
-Va bene vado- chiudendo un attimo gli occhi.
 
 
 
Realtà
 
 
 
Naruto si alzò insieme alla sorella che gli sorrise e poi baciagli la fronte prima di dividersi per andare a dormire; il mattino seguente Kakashi teneva d’occhio i tre genin negli allenamenti e Reika sdraiata su uno dei rami iniziò a scrivere una pergamena/lettera. Ad un certo punto i suoi sensi si tesero quando sentì dei rumori tra le fronde e con una velocità quasi impossibile, tutto grazie a Ryuko, riuscì a scansare Kakashi appena in tempo; nel momento in cui tutti i presenti si voltarono verso l’albero, lì nel tronco, vi era conficcata una grossa spada e poco dopo comparve sull’impugnatura un uomo bendato a braccia scoperte con il coprifronte del villaggio della nebbia.
-Chi sei?- Chiesero i tre genin
-Che mocciosi- guardandoli con arroganza
-Potresti gentilmente dirci chi sei?- Sbuffò Reika accucciandosi pronta a combattere
-Perché dovrei dirvelo?- Ghignò, -Tanto state per morire-
-Chi lo dice?- Ghignò a sua volta la giovane per poi sparire
-Dov’è andata?- Sorpresi i genin
-Non...- Kakashi sgranò negli occhi nel vederla ricomparire alle spalle del ninja della Nebbia.
Reika cercò di tirare un pugno a quell’uomo che si voltò e parò il colpo ma non si perse per vinta e cercò quindi di colpirlo con l’altro pugno, per tutta risposta l’uomo la elogiò per il coraggio, ma lui la lanciò contro un albero lì vicino; afferrarla prima che toccasse il tronco fu proprio Kakashi che poco dopo averla messa in sicurezza si lanciò sul nemico iniziando un duello con solo un kunai da parte sua e la spada del nemico. Dopo svariati colpi il nemico tentò d’usare una tecnica chiamata velo di nebbia che mise in allerta tutti loro, finché alcuni strani aghi colpirono con precisione il nemico al collo dissipando così la tecnica; stupendo i presenti, comparve un ninja mascherato presentandosi come “ambu” del villaggio della Nebbia, Kakashi lo fissò e controllò che il corpo del nemico fosse definitivamente morto, -Possiamo sapere chi era quest’uomo?- Chiese Reika avvicinandosi un po’ zoppicando
-Si chiamava Zabuza Momochi ed era un ninja traditore del mio villaggio- con voce apatica
-Lo lasciamo a voi allora- tranquillo Kakashi
-Grazie- si avvicinò al corpo, ma qualcosa attirò l’attenzione del nuovo arrivato e si voltò verso la rossa che lo fissava apparentemente guardigna, -C’è qualche problema?- Guardandola sospettosamente da dietro la maschera
-Nulla scusa- fece un sorriso finto
-Se non c’è altro io vado- per poi sparire.
Una volta che il ninja portò via il corpo, Kakashi decise accompagnare il carpentiere per finire il ponte, mentre i tre genin si sarebbero allenati sotto lo sguardo della rossa, ma quest’ultima non sembrava per niente concentrata, cosa che non passò per niente inosservato; Naruto e Sasuke continuarono ad allenarsi, mentre Sakura titubante le si avvicinò, non la conosceva abbastanza bene come Naruto, ma decise di non fare lo stesso errore, -Ehm... scusa?- La richiamò con cautela
-Uhm?- Alzò lo sguardo su di lei, -Sakura che c’è?-
-Beh... mi stavo chiedendo se andasse tutto bene Reika san, mi sembrate altrove- mormorò
-Non era mia intenzione preoccuparti- sospirò; -Stavo solo ripensando a stamattina-
-Intendete la faccenda che è accaduta con quel spadaccino?- Curiosa sedendosi di fronte a lei
-Sì, quell’Ambu della Nebbia... ha usato un composto per fermare il cuore, ma...-
-Cosa state pensando se posso sapere- curiosa
-Quanto sai di erbe mediche?- Le chiese invece
-Non molto purtroppo, so fare il primo soccorso ma nulla di più-
-Beh... ti dico che da quel poco che ho visto, immagino che tu abbia capito che hai un tasso di chakra nella media, ma non al livello dei tuoi compagni-
-In effetti... Naruto mi ha detto una cosa simile- a disagio, -Perché ne stiamo parlando?- Confusa
-Per arrivare al punto- ridacchiò, -Come dicevo, l’Ambu di questo posto ha usato una sostanza che fermava il cuore, ma non letale per l’individuo se non supera un determinato limite di tempo- specificò
-Vuole dire... quel ninja ha aiutato Zabuza a fuggire dallo scontro?- Allarmata, -Allora il nostro sensei è in pericolo-
-Sì e no- calma, -Per prima cosa quel determinato composto viene smaltita dal nostro corpo velocemente, ma c’è un grosso prezzo-
-Quale?- Curiosa
-Il corpo essendo stato senza sangue e quindi senza ossigeno, indurrà più tempo a riprendersi, abbiamo ancora tempo per avvisare il sensei e stasera ne parleremo-
-Posso farvi una domanda particolare?-
-Certo chiedi pure- sorrise più rilassata
-Come fai sapere tutto ciò sulle erbe e sul corpo umano? Sembrano dettagli troppo specifici- inclinò la testa di lato
-Beh... fin da piccola volevo diventare un ninja medico e quindi ho studiato un bel po’ la teoria e soprattutto riconoscere le erbe mediche e non- spiegò
-Un ninja medico... mi sembra un bel ruolo- pensierosa Sakura
-Potresti diventarlo anche te, hai talento-
-Dici?-
-Sì, hai un eccellente controllo del chakra e scommetto sapresti imparare abbastanza presto le basi teoriche delle erbe-
-Non sarebbe una cattiva idea- pensierosa
-Se vuoi, una volta di ritorno ti aiuto a studiare e ti passo alcuni miei appunti-
-Davvero mi aiuteresti?- Sorpresa
-Certo che sì- gli scompigliò i capelli
-Allora accetto la proposta- sorrise
-Bene, ma prima devo vedere se riesco a contattare una persona- sospirò
-Chi?-
-Lo vedrai- sorrise.
Il giorno dopo l’intero gruppo accompagnò Kakashi al ponte, dove oltre a far la guardia, aiutavano i carpentieri a concludere il ponte finché non accadde qualcosa che spinse molti operai ad abbandonare i lavori; dal nulla comparvero degli strati di nebbia, che all’inizio si pensarono che era una cosa naturale, ma Ryuko sussurrò nella mente della sua proprietaria che doveva stare in allerta. Seguendo le direttive, prontamente Reika si mise al fianco dei genin per proteggere meglio il capo carpentiere, mentre Kakashi notando il gesto, si preparò per ogni evenienza e di fatti tra i banchi di nebbia comparve Zabuza con un sorrisetto; i due iniziarono una lotta senza ulteriori di scontri e così Reika vedendo quel che succedesse urlò al Jonin di fare sul serio perché non era una situazione da sottovalutare e quindi doveva usare ciò che lo rendeva più famoso, dall’altro canto Kakashi sospirò conscio che la giovane aveva ragione, quindi sollevando il coprifronte scoprì l’altro occhio. In quel punto rivelò avere uno sharingan, cosa che stupì ed innervosì parecchio Sasuke, che voleva lanciarsi contro il maestro per avere delle risposte, se non che in qualche modo fu fermato dalla rossa, -Fermo Sasuke, so che vuoi delle risposte-
-Ah sì?! Come può...-
-Storia abbastanza tragica- sospirò Reika, -Non ne so molto so solo che tuo padre glielo permise di tenerlo- seria
-Perché?- La fulminò irrequieto
-L’unica cosa che so è collegato al suo passato ancor prima d’entrare negli Ambu-
-Aspetta, vuoi dire che il sensei è stato un Ambu?- Mi chiese sorpresa Sakura
-Certo ed è stato capo di un gruppo se non ricordo male- per poi bloccarsi, -Dannazione!- Per passare metà mente dentro di se, -Ryuko, passami parte del tuo potere per fare una barriera abbastanza grande!-
-Va bene, ma stai attenta-.
Il più velocemente possibile compose dei sigilli, poco dopo sbatté entrambe le mani a terra creando una barriera abbastanza resistente o almeno ci sperava; nel frattempo i tre genin si misero in posizione per non essere sorpresi da eventuali attacchi improvvisi. Ad un certo punto la risata divertita e quasi sadica del ninja traditore attirò la loro attenzione e poterono vedere Kakashi rinchiuso in una bolla d’acqua chiamata prigione acquatica e Reika si rammaricava per non essere andata con l’amico; prendendola alla sprovvista, Sasuke e Naruto si lanciarono contro il nemico pronti a liberare il loro sensei e con una combinazione che fece sorridere Reika, riuscirono a liberare il Jonin, ma si erano scordati di una cosa, Zabuza aveva avuto un complice. Cogliendolo di sorpresa, Sasuke che fu circondato da degli specchi di ghiaccio e ciò ricordò vagamente alla rossa il luogo in cui si era allenata nello stile della tigre ne ebbe conferma quando notò che il moretto tentò di scioglierli con una tecnica del fuoco; la giovane si guardò in giro, avrebbe voluto andare in soccorso del fratello e dell’amico, ma non poteva lasciare Sakura da sola a proteggere il carpentiere che stava letteralmente andando nel panico. Dalla frustrazione Reika strinse i denti per non essere completamente d’aiuto e lanciò un’ultima occhiata all’altra ragazza, notando quanto fosse determinata nonostante fosse giustamente impaurita gli venne un’idea; prima di tutto prese un bel respiro per calmare un po’ i nervi per poi girarsi di nuovo verso Sakura, -Sakura coprimi un secondo- mordendosi un dito
-Che intenzioni hai?- Mettendosi però più in posizione
-Se vogliamo aiutare i nostri amici dobbiamo mettere in salvo per prima cosa il signor Tazuma- seria
-Ok ed in che modo lo facciamo?- Confusa, -Rischiamo di farci beccare se ci muoviamo-
-Non ti preoccupare- iniziando a fare dei sigilli, -Tecnica del richiamo!- Sussurrò per poi appoggiare una mano a terra
-Ehi là Reika- comparve una tigrotta dal pelo grigio
-Ciao Kiri, ho bisogno del tuo talento- seria
-Che succede?- Determinata
-Puoi portare quest’uomo- indicando il carpentiere, -Il più lontano da qui e proteggerlo? Sono in missione-
-Vedo- guardando Sakura e la situazione in generale, -Interessante, c’è ancora qualcuno con quell’abilità- mormorò Kiri
-Di che parli?- Confusa Sakura
-Il ninja che ha creato quegli specchi di ghiaccio- in indicandoli con un artiglio, -È un abilità innata ed è molto rara-
-In effetti da quel che percepisco mi ricordavano quelli presenti nelle vostre caverne-
-Può essere... bene porto in salvo l’umano e vi aspetto- seria per poi sparire con esso
-Bene ed ora prepariamo un piano per aiutarli- sospirò la rossa.
Sakura spiegò, da subito che lei come tecniche di chakra naturale non ne conosceva nessuna e quindi era inutile; ciò irritò un po’ Reika e quindi alla fine le spiegò cosa doveva fare anche se in efficace avrebbe potuto distrarre il nemico dando il tempo a portare in salvo Sasuke con l’aiuto di Naruto, mentre lei si sarebbe occupata dello spadaccino. Le due ragazze misero in atto il loro piano lanciandosi verso i loro rispettivi nemici ed iniziarono a fare da supporto ai due gruppi; Sakura, con suo sommo stupore, sfruttando le indicazioni di Reika costatò che funzionarono alla grande e gli era bastato concentrare abbastanza chakra in un pugno e colpire uno di quegli specchi per distrarre il nemico e sfruttando l’occasione, i due ragazzi riuscirono in qualche modo a catturare il nemico. Allo stesso tempo, Reika fruttando la sua velocità e quel poco di mimetizzo del chakra, riuscì in qualche modo a colpire Zabuza e prima che lui la colpisse la giovane volle sapere una cosa; la giovane, come il fratello, in qualche modo erano sensibili alle “aure” delle persone, -Prima che ritorniamo a combattere, potrei farti una domanda?-
-Sentiamo-
-Perché?-
-Perché cosa esattamente ragazza? In questo momento ci sono molte domande a cui potrei rispondermi e me ne fai una generica- ridacchiò
-Giusto- fece un cenno di un sorriso, -Dimmi allora perché combatti in questo modo-
-Mi piace ed è liberatorio-
-Ti piace sul serio uccidere?- Curiosa
-Perché fai una domanda del genere? Sono definito il demone della nebbia qui, mi definiscono un mostro per essere quel che sono- secco, -Qui e nel mondo la gente si usa tra di loro a piacere-
-Vero non posso negarlo- per poi fare un mezzo sorriso, -Ma non siamo noi a decidere se farci o no usare da qualcuno?- Inclinò la testa di lato.
Alla sua domanda Zabuza si bloccò un attimo per poi ridacchiare quasi divertito, era la prima volta che incontrava una persona del genere e che gli poneva, a suo dire, delle domande tanto assurde e quindi la fissò negli occhi, -Può anche essere, ma in questo mondo il più forte vince-
-Altra affermazione che in qualche modo concordo, ma... il più forte... cosa intendi? Il più forte fisicamente, di ideali o addirittura di astuzia, perché ognuno di noi ha un determinato tipo di forza-
-Hahaha!- Scoppiò a ridere divertito, -Se la prima persona che ragiona in questo modo con un nemico sai? Allora rispondi te alla mia domanda, cosa ti spinge a combattermi?-
-Se devo essere sincera nulla, se non fosse che ha tentato alla vita di un’innocente avrei preferito parlarti come stiamo facendo adesso fin dall’inizio; alcune volte le parole sono più affilati di un buon kunai o di una spada/katana, non lo pensa?- Mezzo sorriso
-Ottima osservazione, ma ora siamo in un campo di battaglia e vediamo chi tra noi la spunterà- puntandole contro la sua arma
-Dimmi solo una cosa, stai usando veramente quella persona o ci tieni a lui come un sensei che ci tiene ad un suo allievo?- Indicandogli il ragazzo privo di sensi legato dai tre genin.
All’apparenza Zabuza sembrò impassibile, ma gli occhi dicevano un’altra storia, essi sembravano urlare preoccupazione e paura per lo stato del ragazzo e di fatti in quel frangente disse il nome del giovane, si chiamava Haku; Reika sospirò calma, aveva capito che quell’uomo per quanto potesse essere crudele, assassino, celava un cuore di un vero shinobi e la cosa la fece sorridere ed avvicinare. Zabuza non se ne accorse subito, ma quando lo fece, vide quella strana, a detta sua, ragazza che gli aveva appoggiato con tutta la tranquillità del mondo una mano sul suo petto dove dovrebbe esserci il cuore; all’iniziò pensò di attaccarla ma non capendo come, sentì come se il suo cuore si fosse liberato da catene invisibili ed iniziò pure a piangere, -Non devi temere- sussurrò la voce di Reika
-Lui...-
-Non è morto è solo svenuto, nessuno di loro lo ucciderebbe a cuor leggero-
-Vero... non sono come me- mormorò
-Va da lui- dolce
-Perché me lo lasci fare e cosa mi hai fatto?- Quando lei si staccò da lui
-Per rispondere alla tua prima domanda, perché è giusto e per la seconda beh- ridacchiò, -È un segreto-
-Rei chan sei sicura di ciò?- Chiese Kakashi avvicinandosi a lei
-Sì e guarda tu stesso- sorrise.
Di fatti Zabuza si avvicinò ai tre genin che si misero in posizione, ma lo lasciarono fare, che prese il corpo privo di sensi del giovane Haku che era gravemente ferito, ma non sembrava troppo in pericolo di vita; qualcosa nel “criminale” si era rotto ed iniziò a piangere quasi di rammarico, sentendosi in colpa per aver indotto e “manipolato” un giovane come lui con un potenziale davanti, ma usandolo in modo non corretto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite? So che vi aspettavate qualche epico scontro, ma non l’ho potuto mettere; perché io le scene di combattimento non le saprei descrivere ed è per questo che ho fatto in questo modo. Adesso, cosa accadrà ad Haku e Zabuza adesso? Verranno uccisi o no o addirittura verranno reddetti in qualche modo?

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Capitolo 6
*** Diagnosi ***


Diagnosi
 
 
 
Sulla zona era calato un silenzio, i quattro ninja di Konoha fissarono in assoluto rispetto, Zabuza accarezzare il volto del suo “discepolo” e non ci volle molto prima che Haku aprisse piano gli occhi; quest’ultimo rimase sorpreso nel vedere il suo maestro in quello stato, in modo quasi debole allungò una mano verso il suo volto, facendolo attirò l’attenzione dell’uomo. Zabuza aprì gli occhi e lo vide confuso, -Perché piangete maestro?- Mormorò Haku
-Nulla, non è nulla- accarezzandogli i capelli
-Ora... che ne facciamo adesso?- Serio Sasuke
-Beh... ucciderli no- commentò Naruto
-Perché no? Loro lo stavano per fare- commentò Sakura
-Sono stati pagati per farlo, se fosse stato per loro, questa situazione non sarebbe mai successa- sospirò Reika
-Mmmm... sono due mercenari traditori del Villaggio della Nebbia... possiamo...- sia Naruto sia Reika scossero la testa
-Li giustizierebbero e basta, senza sapere il motivo o altro- sospirò il primo
-Non possiamo nemmeno lasciarli liberi- commentò calmo Sasuke
-Beh... se facessimo credere che sono morti?- Commentò Naruto
-Cosa intendi Naruto?- Chiese Kakashi non capendo
-Sorellona?- La richiamò
-Dimmi- mezzo sorriso
-L’isola in cui sei... stata finora, che tu sappia... c’è qualcuno lì?-
-Che io sappia no, perché?-
-Potremmo mandarli lì, per farsi una nuova vita- propose
-C’è un problema Naruto, anche se l’idea non è male- commentò la sorella
-Quale?- Confuso
-A parte il fatto che non ci siano garanzie che loro ci vogliono andare; il problema è arrivarci all’isola... da quel che ricordo... a parte che per mare non si sa mai quali pericoli ci siano, quell’oasi in mezzo al mare... beh... è circondata da ciò che le da il nome- ridacchiò nervosa
-Ossia?- Confuso
-L’isola si chiama effettivamente Isola del Villaggio del Vortice, per via dei vortici che la circondano-
-Ma tu...- iniziò Sasuke
-Non so manco io come ci sono arrivata lì, neanche come ci sono scappata- sospirò quasi esasperata.
Sul gruppo si propagò un silenzio quasi pesante, Zabuza non poté non sorridere nel vedere quanto impegno quei due stessero cercando di trovare una soluzione pacifica e quasi duratura; Haku rimase in silenzio e dolorante, voleva provare a parlare, ma non riusciva a trovare le parole, poi però un grosso boato di voci, provenienti alla fine del cantiere, dalla stessa parte in cui erano arrivati i due mercenari fece girare tutti loro l’attenzione. A pochi passi da loro un grosso numero di persone, armati fino ai denti, si stavano avvicinando, tra cui spiccava un uomo molto basso, mezzo pelato ed occhialetti neri che gli coprivano gli occhi; quest’ultimo osservando la situazione e vedendo pure che i ninja della foglia avevano sì concluso il ponte, ma che avevano pure catturato i due “migliori” mercenari del suo paese scoppiò a ridere.
-Hahaha guardatelo signori, quello doveva essere il terrore del nostro territorio? Hahahaha! Patetico lui ed il ragazzino che è con lui- iniziò a denigrarlo, -Si è fatto battere da quattro mocciosi e un Jonin, proprio patetico-
-Zitto Gatō!- Si alzò Zabuza, –Non sai nulla, dunque taci!-
-Zabuza san si fermi- indebolito Haku
-Ascolta quel perdente- rise il tipo
-Il perdente sarà lei che si nasconde dietro a mercenari senza cervello- commentò acida Reika
-Una perdente che difende un altro perdente, hahahah, ridicolo! Avete avuto fortuna con quei due, adesso provate a fermare loro- schioccando le dita.
Tutta quella gente iniziò a lanciarsi contro di loro: Reika e Kakashi si misero in posizione, unici due a potersi ancora permettersi di combattere, mentre Zabuza si mise al loro fianco, dopo aver liberato Haku; quest’ultimo cercò di alzarsi, ma Naruto glielo impedì e prima che i tre ninja più esperti si lanciassero nello scontro, Kakashi diede loro il compito di cercare un riparo e Zabuza ordinò ad Haku di stare con loro senza fare storie. I tre ninja si misero all’opera per permettere ai tre genin di mettere in salvo Haku ancora molto debole e ferito, anche se in ansia Sakura e Sasuke seguirono gli ordini Naruto, che si portava sulle spalle Haku era abbastanza tranquillo; il ragazzo della nebbia però era preoccupato e non riusciva a capire bene la situazione, -Perché ci state aiutando? Non capisco- mormorò
-In parte ti capisco- mormorò Naruto
-Come?- Curioso
-Nel mio villaggio... venivo definito un mostro per una colpa che non ho, sono solo nato nel momento sbagliato tutto qua, per quanto riguarda le tue abilità...- tentennò
-Anche per questo non hai colpa nemmeno te- intervenne Sasuke; -Avere un’abilità innata a differenza di qualcun altro non ti fa sembrare un mostro, ma è come la usi e cosa ancor più importante sono le nostre scelte e non solo il nostro passato- serio.
Sakura in tutto quello si morse il labbro, perché nemmeno lei avesse capito il motivo per cui Reika li avesse lasciati in vita, anche se pensandoci bene, nemmeno lei avrebbe avuto il coraggio di ucciderli, anche se loro stessi avevano tentato di farlo prima; arrivarono in un punto abbastanza lontano e sicuro, mentre i tre ninja iniziarono uno scontro contro tutte quelle persone usando kunai e mosse di arti marziali, soprattutto Reika, non avendo abbastanza resistenza per utilizzare attacchi elementari. Lo scontro unilaterale fu vinta da loro senza troppi problemi, l’unico che non riuscirono del tutto a fermare fu Gatō che era scappato da lì codardo com’era; era vero che avevano vinto purtroppo per loro c’è stato un prezzo da pagare: Zabuza aveva entrambe le braccia danneggiata e Reika dimostrò qualcosa che nessuno si aspettava, o meglio, Kakashi sospettava dal discorso con Ryuko, appena il combattimento finì essa scrollò a terra sputando sangue per poi svenire.
-Reika!- Corse a sorreggerla Kakashi
-Dannazione! Dobbiamo portarla da qualche parte per curarla- serio Zabuza
-Hai ragione, ma dove?- Pensieroso
-Intanto cerchiamo i tuoi allievi, in seguito il carpentiere e poi vi aiuto a trovare un ospedale- serio Zabuza
-A trovare i ragazzi non sarà necessario, eccoli!- Indicando Naruto e gli altri
-Maestro!- Urlò Sakura, -Naruto ha percepito... oh santo cielo!- Vedendo Reika priva di sensi
-Ci penso io... congelerò temporaneamente il sangue della ragazza, il tempo necessario da portarla da un medico- parlò Haku iniziando ad emanare un po’ di ghiaccio sul corpo della giovane
-Al mio villaggio- comparve all’improvviso Tazuma con Kiri, -Oltre al ponte troveremo il villaggio delle Onde e lì un ospedale-
-Grazie signor Tazuma- l’uomo annuii
-Bene, a quanto pare il mio compito è finito, vi lascio e prendetevi cura di Rei-chan, ne ha bisogno- si chinò l’animale prima di sparire.
Kakashi prese in braccio la giovane e corse finalmente verso il centro del villaggio citato dal carpentiere, ma quasi al confine Zabuza ed Haku decisero di non andare oltre ed aspettarli lì, per non attirare troppo l’attenzione; il resto del gruppo raggiunse la loro meta ed i medici la portarono subito dentro, per fermar e curare quanto potevano. Dopo aver rattoppato gli altri, Kakashi inviò una missiva al suo Hokage per aggiornarlo il più velocemente sulla missione, raccontando che avevano una sorpresa con loro, ma per essa avrebbero tardato un po’ a tornare; Kakashi era fuori dall’ospedale con il cuore a pezzi, a quanto pareva Ryuko aveva ragione a voler far in modo che Tsunade tornasse al villaggio per curarla e la cosa in parte lo metteva in una situazione precaria anche con Naruto.
 
Flashback
Un medico abbastanza pallido uscì e si diresse direttamente verso Kakashi e lo prese da parte, pensando giustamente che certi discorsi non erano adatte ad orecchie di giovani genin; gli disse subito che erano stati fortunati, avendola portata appena in tempo o sarebbe morta e non solo per via della grossa emorragia interna, ma anche i grossi danni interni.
-Che intende per danni interni?- Scosso
-Non lo so sapeva?- Stupito il medico, -Beh... gran parte degli organi erano danneggiati e mi stupisco che sia durata così a lungo-
-Proprio tutti gli organi hanno gravi danni? Non ce ne...-
-Beh... il cuore ed uno dei polmoni sono ancora sani, il sistema circolatorio del chakra è compromesso, anche se...-
-Cosa?- Iniziando a capire qualcosa
-All’interno del sistema del chakra abbiamo trovato tracce di due tipi di energia, quello comune e quello che può avvicinarsi ai famosi demoni codati-
-Ah sì? Non ne sapevo nulla- mentì benissimo, -Dunque... cosa farete in merito?-
-Appena siamo certi che il suo corpo sia abbastanza in forma, cercheremo di accelerare la guarigione di alcuni organi abbastanza vitali... appena tornerete al vostro villaggio fatele fare subito un altro controllo-
-Potrà... sottoporsi ad allenamenti?-
-Per un intero mese non dovrà richiamare chakra e niente sforzi inutili- serio.
Fine Flashback
 
-Maestro?- Lo raggiunse Sakura
-Sì? Oh sei tu Sakura, come va?- Curioso
-Noi stiamo bene, ma... Naruto sembra preoccupato per la sorella... cosa le hanno detto i medici?- Preoccupata
-Non molto, ma... per qualche motivo dovrà essere operata di nuovo a breve- sospirò affranto
-Non le hanno detto nulla? Niente di niente?- Sorpresa
-In realtà... la salute di Rei-chan non è delle migliori... non ho il coraggio di dirlo a Naruto- sospirò
-Rischia... di morire?- Preoccupata, -Se è così è proprio un bel dilemma- mormorò
-Già- sospirò, -Rientriamo e raggiungiamo i ragazzi- con un sorriso tirato.
Rimasero al villaggio delle Onde per altri due giorni, il tempo necessario per permettere di far viaggiare di nuovo Reika; il giorno che lo fecero però, senza dire apertamente il suo problema interno, le dissero solo una cosa: assoluto riposo, quindi niente allenamento di qualsiasi tipo, cosa che seccò un po’ la ragazza, ma vedendo lo sguardo preoccupato del medico e la sua serietà accettò le condizioni. Una volta usciti dal confine e tornati sulla terra ferma, al limitare del bosco ritrovarono Haku e Zabuza, che avevano sfruttato quei giorni per recuperare dalla loro base qualche oggetto ed una mappa abbastanza recente; con quest’ultima mostrò esattamente dove stava l’isola in cui aveva “vissuto” fino a pochi giorni prima e la cosa che stupì Zabuza era la distanza dal loro punto e l’isola.
-Il problema come dicevo, non è solo arrivarci, basta aver un po’ di fortuna e saper governare una nave con abbastanza provviste, ma ben sì i mulinelli acquatici che sono a pochi metri dalla riva- spiegò indicando i punti
-Si sa da cosa sono provocati?- Chiese Haku, -Se sappiamo la causa forse possiamo aggirarli in qualche modo-
-Da quel che mi disse mia madre anni fa... sono delle correnti d’aria nelle profondità ma non so altro- sospirò affranta
-Quanto è grande quel posto?- Chiese Zabuza
-Per quel che ricordo è abbastanza grande; dopo qualche metro dalla costa o dalle spiagge inizia un anello di vegetazione che si estende per chilometri ed infine ci sono delle radure di rovine e città abbandonate. Da quel che ho origliato, ho saputo che la vegetazione e la fauna sono completamente diversi da qui; è un po’ complicato spiegarlo con esattezza senza avere tutte le informazioni e non ho mai visto completamente il villaggio in cui ero costretta stare- sospirò
-Costretta... sei stata portata lì con la forza?- Stupito Haku, -Quanto tempo ci sei stata lì?-
-Fate conto che fui portata lì quando avevo circa cinque anni-
-Quasi dodici anni di prigionia incredibile- shockato Zabuza, -Per una bambina è troppo, mi stupisco che tu non provi un odio e voglia vendicarti di tutti per tutto- sorpreso
-Pensi veramente che io non mi voglia vendicare?- Mezzo sorriso quasi inquietante, -Oh io avrò sì la mia vendetta, ma c’è modo e modo per averla ed il mio non esattamente eclatante come ci si aspetterebbe, ma prima voglio avere delle certezze prima di agire- ghignò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi, che dite? Che reazioni avranno tutti dopo le parole di Reika? In fine, cosa faranno Haku e Zabuza, tenteranno o no la sorte?

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Capitolo 7
*** Ritorno a Konoha ***


Ritorno a Konoha
 
 
 
A tali parole l’intero gruppo rimase quasi di sasso nel sentirla parlare in quel modo, c’era qualcosa in lei, che Kakashi non riusciva a definire e manco per un momento però pensò che fosse la creatura al suo interno a parlare; Naruto assottigliò lo sguardo e chiese in qualche modo a Kurama se per caso la sorella fosse sempre stata così anche da piccola, visto che il Cercoterio la conosceva più di tutti. Quest’ultimo non seppe subito rispondere, per fino lui un atteggiamento simile non lo aveva mai visto, per poi trovare una specie di spiegazione ed era che quasi nessuno sapeva cosa gli fosse capitato in quei anni di rapimento; il biondo scosse la testa pensieroso e fissò la sorella e prima che potesse anche solo parlare, Zabuza riprese un po’ di contegno ed attirò a se l’attenzione di tutti loro, -Bene visto e considerando io ed Haku, non possiamo fare altrimenti, raggiungeremo quest’isola isolata-
-Siete sicuri? Non sarà facile arrivarci- preoccupata Reika
-Siamo sicuri o meglio, ci voglio andare-
-Ti seguirò ovunque sensei- intervenne Haku, -Nemmeno io ho altri posti dove andare- sospirò
-Allora dovrete cercare di passare inosservati per procurarvi molte provviste ed una nave senza uccidere nessuno- commentò calma
-Sì, ne siamo consapevoli-
-Sensei hai qualcosa da dire adesso?- Chiese a Kakashi
-Nulla, solo... buona fortuna, ora noi dobbiamo proprio incamminarci per Konoha, siamo stati fin troppo lungo lontano dal villaggio, anche se avevo avvisato l’Hokage per il nostro ritardo- sospirò
-Giusto sensei, ha scritto anche di Reika?- Chiese curiosa Sakura
-No, glielo diremo sul momento, oltre essere una sorpresa, ci sono cose che vanno spiegate solo di persona-
-In effetti- pensierosa
-Secondo me al nonnetto gli verrà un infarto vedendosela, se era stata amata da quasi tutto il villaggio, resteranno di stucco i più anziani nel vederla- sorrise Naruto
-Non hai tutti i torti- ridacchiò Kakashi
-Bene, dunque ci dividiamo qui- si alzò Zabuza, -Noi andiamo adesso e... vi invierò un messaggio quando arriveremo-
-State attenti- sorrise Reika
-Lo faremo- Haku l’abbracciò.
Poco dopo i due ninja traditori sparirono in una nuvola di fumo, mentre i ninja di Konoha sospirarono pronti a riprendere il viaggio verso casa; lungo il tragitto, che poi non era così tanto, l’intero gruppo era immerso nel silenzio più particolare, ognuno dei genin ripensava alle parole della rossa in merito alla vendetta e quello più colpito ed un po’ la capiva era Sasuke. Quest’ultimo ogni tanto lanciava alla rossa qualche occhiata, voleva parlarle da solo, forse lei lo avrebbe potuto capire e quindi aiutare ad uccidere suo fratello; mentre gli altri erano immersi in altri tipi di pensieri Reika si sentiva un po’ agitata nel pensare che stava per tornare al suo villaggio natio e sperava che andasse tutto bene.
-Tranquilla, andrà tutto bene- disse all’improvviso Kakashi
-Tu dici? Se non mi volessero credere?- Chiese un po’ nel panico Reika
-Lo faranno e poi ci sono pure io- le sorrise
-O... ok- pensierosa
-Ehi siamo arrivati- indicarono Sakura e Naruto la porta principale di Konoha
-Oh cielo- mormorò quasi nel panico Reika
-Respira amica, sei tornata a casa dopo anni... quindi, ben tornata- sorrise Kakashi spingendola oltre l’arco.
Reika a quel gesto, del tutto improvviso, fece una figura del cavolo, perché finì a terra con la faccia nella polvere e le lieve risate di tutti e tre, mentre Sasuke fece solo un lieve sorriso, percepì lo sguardo sbigottito dei due controllori; appena la rividero rimettersi in piedi, piena d’imbarazzo, i due adulti per poco non ebbero un colpo, nonostante gli anni passati l’avevano riconosciuta e senza pensarci due volte le saltarono al collo piangendo. Uno dei due, dopo essersi staccato e controllato che effettivamente fosse lei, per ogni evenienza, lasciò il suo posto ed iniziò a correre per il villaggio raccontando l’evento, lasciando di stucco i presenti; Reika divenne rossa come i suoi capelli ed a passo di marcia, trascinando per un orecchio il povero Kakashi si avviarono verso l’ufficio dell’Hokage e lungo il tragitto non mancarono i curiosi nel vederla e chi la conosceva da bambina sorrideva e piangeva augurandole un buon ritorno.
Nel frattempo nell’ufficio di Sarutobi, che stava parlando con il figlio Asuma, si ritrovò un ninja tutto affannato, ma con la chiara espressione felice, non poté non attirare la loro attenzione; quello in piedi gli si avvicinò e lo aiutò a respirare e gli portò per fino un bicchiere d’acqua, -Tutto bene?- Chiese preoccupato l’anziano
-Sì, sì, solo ho una notizia sensazionale-
-Quale?- Chiese Asuma, -Sembra abbastanza bella-
-Oh certo che lo è... in qualche modo Reika Uzumaki Namikaze è tornata a Konoha con il team di Kakashi- felice
-Scherzi!?- Scattarono i due
-No e...- si voltarono al suono di un bussare abbastanza delicato
-Avanti- disse l’anziano e per poco non ebbe un infarto come a suo figlio.
Davanti a loro vi era una ragazza che avrebbero riconosciuto subito, nonostante fossero passati anni dal suo rapimento ed in quel momento era lì, davanti a loro, imbarazzata e dedussero per le attenzioni esagerate degli abitanti del villaggio; l’anziano aggirò la scrivania e le si avvicinò prendendole le mani delicatamente e le sorrise ed infine l’abbracciò. Poco dopo furono raggiunti anche dai tre genin pronti a fare rapporto per la missione; una volta fatto, Reika rimase sola con l’Hokage che la fissò stavolta seriamente, era giunto il momento di sapere la parte della storia in modo “politico”, ossia conoscere ciò che comportò il suo rapimento e se almeno i suoi compagni ed il sensei fossero vivi e soprattutto sapere cos’era successo al clan Uchiha.
-Per la tua prima domanda, no purtroppo, quel giorno nessuno fu trovato vivo, erano stati tutti massacrati- serio
-Provo indovinare, nessuna traccia, giusto?- Sarcastica
-Già... oddio chiedertelo, ma...-
-Solo maschere-
-Maschere?- Confuso
-Tipo ambu, ma erano diverse, anche se di “colore” diverso- per poi recuperare un rotolo, -Non sono mai stata brava a disegnare, ma quando mi lasciavano stare tra... un esperimento e l’altro mi concedevo di ripensare a tutto ciò che ricordavo nel momento in cui fui portata via- seria
-Vediamo- aprendo la pergamena e lì trovò ciò che lo mise in allarme.
In quel foglio, per quanto non erano fatti bene, i disegni erano decisamente dettagliati ed erano effettivamente maschere di Ambu, ma non quelli fedeli a Konoha, ma al gruppo d’ombra chiamato la Radice; doveva ammettere che in tutti quegli anni aveva avuto dei sospetti che Danzo cercasse di prendere il potere, ma addirittura far rapire o peggio ancora vendere qualcuno come Reika, lo faceva rabbrividire. Scosse piano la testa come per scacciare tale pensiero funesto dalla mente per poi alzare lo sguardo su di lei; dopo avergli restituito il rotolo, gli raccontò l’accaduto degli Uchiha, cosa che sorprese molto Reika che per un primo momento corrugò la fronte in merito alle azioni di tradimento del suo amico d’infanzia. Non voleva credere che lo avesse effettivamente fatto per mettere alla prova il suo potere, lo escludeva a priori perché se fosse stato vero il suo cuore non avrebbe retto ed a quel pensiero non resistette sul serio e cadde in ginocchio piangendo; Sarutobi si alzò ed andò da lei, che stava tremando dal troppo piangere, doveva aspettarsi una reazione così, nonostante la giovane età Reika era molto vicina a quella famiglia. Poco dopo, però la giovane svenne con i segni delle lacrime ancora lungo le guance, così chiamò un Ambu che nell’apparire rimase piacevolmente sorpreso nel rivedere la piccola, ma ascoltò l’ordine dell’anziano Hokage; il politico ordinò per prima cosa di portare la ragazza a casa in ospedale e poi avvisare Kakashi di lei e del suo stato di salute che fu accettato e compiuto.
Naruto e Kakashi erano nella loro casetta, in compagnia degli altri Jonin amici dell’uomo, che si fecero raccontare cosa fosse successo in quei lunghi giorni d’assenza; i due erano in tenti a parlare quando un Ambu riferì che Reika era finita in ospedale e sottoposta ad un esame di controllo. Pieni di ansia, i padroni di casa corsero in ospedale seguiti dagli altri per accertarsi che non fosse nulla di grave, oltre i suoi precedenti problemi di salute; arrivati lì trovarono un gruppo di medici, già avvisati dall’ospedale del villaggio delle Onde e quindi sapevano già cosa fare nel vederla svenuta e che si stavano dando il cambio per aiutarla a guarire il più velocemente possibile.
-Come sta?- Chiese il ninja copia preoccupato
-Non si preoccupi- sorrise uno dei medici
-Manca poco all’ultimo intervento, quanto pareva il secondo chakra, quello “estraneo”, ha agevolato molto la guarigione della prima serie di interventi avvenuti nel precedente villaggio ed anche per i nostri è stata una manata dal cielo-
-Dunque sopravvivrà?- Chiese ansioso Naruto
-Sì, per un’altra settimana circa, dovrà stare a riposo completo con il chakra, dunque niente allenamenti o combattimenti, dopo quell’asso di tempo dovrà tornare per fare un veloce controllo e se a quel tempo sarà apposto, potrà tornare a fare il ninja-.
A quelle parole, entrambi poterono tirare un sospiro di sollievo e furono invitati ad aspettarla in sala d’attesa davanti alla sua camera in cui sarebbe portata ed in questo modo avrebbero potuto vederla subito; erano passate due ore prima che il gruppo poté vedere il lettino in cui era Reika e portata in camera ancora incosciente, ma all’apparenza più informa di prima. Le infermiere li rassicurarono che la giovane stava bene e che tutti gli interventi erano andati bene e quindi bastava solo aspettare con calma, anche se Naruto era impaziente, quella volta annuii deciso a non far forzare la sorella; non ci vollero ore o minuti, ma ben sì il tempo necessario che tutti i visitatori presenti entrassero e chiudessero la porta tenendo lontano i medici ed infermieri, prima che Reika aprisse gli occhi.
-Che mal di testa!- Si alzò a sedere con una mano alla testa
-Non così in fretta!- Le corse al suo fianco Naruto
-Ehi fratello- sorrise abbracciandolo, -Dove mi trovo?- Confusa guardandosi in torno
-Sei finita in ospedale... hanno concluso tutte le operazioni che dovevi fare- sorrise, per poi diventare serio, -Da oggi per circa una settimana hanno detto niente allenamento di alcun genere-
-Come sospettavo- sospirò
-Come ti senti adesso?- Le chiese Kakashi
-Beh... molto meglio se devo essere sincera- mezzo sorriso
-Ne sono contenta-
-La gioventù in lei è molto forte- sorrise uno dei jonin li presente.
Solo in quel momento, Reika si accorse degli altri tre Jonin accanto a Kakashi: c’era Asuma che aveva aperto la finestra per poter fumare un po’ in pace, al suo fianco vi era una donna molto carina che sulle prime non la riconobbe ma assottigliando un attimo lo sguardo ed associandola al primo, le sorrise raggiante, era Kurenai; infine il tipo che aveva parlato con tanto entusiasmo, era un uomo di circa la stessa età degli altri, con un orribile capigliatura a scodella e folte sopracciglia nere come i capelli, vestito con altrettanto orribile tuta verde attillata abbinata a dei scalda muscoli color arancioni, lui era Guy nonché il migliore amico di Kakashi. Fece un mezzo sorriso all’uomo con l’orrendo gusto di tutta Konoha e cercò di alzarsi quando comparve dal nulla una volpe dal manto nocciola che fece quasi trasalire i presenti; Reika alzò un sopracciglio confusa, conosceva quella volpe e di solito non usciva dai confini della foresta di Ho, ma non ci pensò più di tanto, -Shippo come mai qui? Non esci mai dalla foresta- chiese
-Ho un messaggio da darti- sorrise porgendole un rotolo
-Un messaggio?- Prendendolo ed iniziando a leggerlo; -Oh... l’avete trovato- sorrise
-Certo... vuoi che gli consegno un tuo messaggio?-
-Mmm... sì grazie- sorrise
-Allora tieni- facendo comparire una pergamena e dell’inchiostro
-Grazie- per poi iniziare a scrivere
-A chi scrivi?- Chiese curiosa Kurenai
-Ad una persona che mi potrebbe aiutare a trovare qualcuno- spiegò
-Ma perché non usare sempre le volpi per trovare ciò che in realtà cerchi? Non sarebbe più diretto?- Confuso Gai
-Beh sì, ma questa persona, oltre ad aiutare me aiuterà anche Naruto- sorrise
-Perché anche me?- Inclinò la testa di lato
-Perché ti dovrà aiutare ad allenarti, visto che Kakashi non avrà molto tempo da dedicarti, visto che aiuterà Sasuke nel controllare lo Sharingan-
-Ci...- iniziò a protestare Kakashi
-Invece no ed io ti conosco- scosse la testa Reika; -Non ci riusciresti, visto la mole di lavoro che ci vorrebbe nel controllo e forse sviluppare gli altri gradi di quell’abilità, visto che l’ho visto da vicino- seria
-Perché io e non te? Visto e costatando che hai avuto più tempo nel vederla allenare-
-Non posso per due motivi: la prima non potrei dimostragli la pratica e tu sì anche se hai uno solo e secondo, voglio allenare Sakura e Naruto prima che arrivi questa persona- sospirò finendo di scrivere e firmare la lettera; -Scusa Shippo per il ritardo- sorrise porgendogli la lettera
-Tranquilla Reika chan, adesso io vado a più tardi- sorrise per poi sparire.
Scese un silenzio quasi imbarazzato e curioso, tutti vorrebbero voluto sapere di chi stava parlando, a parte Kakashi, che in qualche modo c’era arrivato; poco dopo, gli altri Jonin si dovettero allontanare per eventuali appuntamenti con i propri team e la cosa fece sorridere un po’ la giovane che si rilassò quasi immediatamente nel letto. Anche i due si ritirarono per tornare a casa e ciò fece arrivare alla mente della giovane, un pensiero al quanto trascurato ossia, dove avrebbe vissuto considerando che la casa di Kakashi non era bella grande e malapena ci potevano vivere in tre? Si colpì con una mano sulla fronte che destò un’infermiera che passava di lì con la porta aperta e le chiese se c’era qualcosa che la preoccupava o se gli faceva male da qualche parte; la giovane non potendo non ridacchiare nervosetta spiegò invece il reale problema facendo ridacchiare anche l’infermiera e che avrebbe chiamato il capo reparto per risolvere tale problema dimettendola per metterle di andare dall’Hokage per un consiglio, la ringraziò dell’aiuto.
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora come andrà a finire questa cosa? Con chi andrà a vivere Reika, da sola o proverà a vivere con Kakashi? Soprattutto chi sarà la persona che ha menzionato Reika? Se avete capito lasciate un commento anche pur breve... a presto!

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Capitolo 8
*** Jiraiya ***


Jiraiya
 
 
 
Il medico la controllò un’ultima volta, ma per quella notte preferiva tenerla sotto osservazione per il resto della giornata e domani l’avrebbe dimessa; anche se infastidita, non poté non apprezzare la cura con cui “l’accudivano” e così si rilassò un po’ finché non fu raggiunta dagli amici del fratello, Sasuke e Sakura. Questi due erano stati informati proprio dal biondino che era passato dal negozio di ramen, cosa che fece brillare gli occhi della rossa, per prendere qualcosa per lei e così vollero sapere come stava; li rassicurò con sorriso, poi però Sakura dovette tornare a casa e lasciò lì Sasuke che fissava la rossa, per quanto volesse la sua opinione sul suo desiderio di vendetta, non voleva angosciarla.
-Chiedi e non pensare alla mia salute- seria e diretta Reika fissandolo negli occhi
-Eh?- Preso alla sprovvista, -Non so...-
-Hai qualcosa da dire o meglio... chiedermi, per questo sei ancora qui e non credo che tu stia aspettando mio fratello- mezzo sorriso
-Io...- per la prima volta Sasuke perse la sua determinazione e freddezza
-Sarò io, allora, a farti una domanda... Sasuke... prima che tuo fratello facesse quel che ha fatto... mi racconteresti qualcosa del suo modo di agire?- Lo fissò con una calma quasi sorprendente
-Beh...- iniziò a raccontargli qualsiasi cosa gli venisse in mente
-Mmm... come sospettavo- sospirò lasciandosi scivolare sotto le coperte
-Di cosa parli?- Confuso
-Da quando l’Hokage mi ha parlato del massacro del tuo clan... beh... non potevo credere che Ita kun avesse fatto una cosa del genere- sospirò, -Come mi hai dimostrato, però, tuo fratello è stato indotto a fare ciò che ha fatto non di sua volontà, anche se la tua famiglia era peggiorata parecchio a quanto ho sentito- sbuffò
-In che senso?- Assottigliò lo sguardo
-Quando mio padre era Hokage, per quanto lui e tuo padre batibeccassero, erano in ottimi rapporti e quanto ne sapevo non c’era troppi malumori all’interno del clan Uchiha-
-Posso solo immaginare, anche se...- corrugò la fronte, -Da quanto posso ricordare, le cattive acque c’erano già- inclinò la testa, -Soprattutto dopo l’attacco del... Kyubi-
-Di Kurama?- Aggrottò la fronte
-Quel... demone... ha un nome?- Scettico, -Non lo sapevo-
-Tutti hanno un nome- alzò un sopracciglio, -Comunque sì, Kurama è il nome del demone a nove code- seria; -Da quel che mi ha detto lui... è stato qualcuno con... lo Sharingan a indurlo ad attaccare Konoha-
-Gli credi e come avrebbe... Naruto... lui... è...- iniziando a formare i tasselli del passato-
-Il suo nuovo portatore sì- sospirò, -Bada bene- divenne seria più del solito, -Se i miei non avessero sacrificato Naruto e lui non avesse questa bellissima forza di volontà, tutta la città sarebbe stata distrutta da un pezzo-
-Guarda che non ho mai odiato Naruto e la mia famiglia ha sempre aiutato Kakashi a prendersi cura di lui- capendo la motivazione dietro quelle parole
-Ne sono felice- sospirò quasi stanca
-Ti chiedo scusa se...-
-No Sasuke, non ti devi preoccupare per me- mezzo sorriso
-La mia domanda era se volevi aiutarmi ad uccidere mio fratello, ma se lui... l’ha fatto perché in qualche modo è stato costretto... voglio... indagare su di esso- serio
-Bravo ragazzo hai capito subito quello che voglio anch’io, una vendetta giustificata- ghignò.
Dopo che il moretto se ne andò, la giornata fu trascorsa in modo lento e noioso che fece più volte assopire la rossa, anche se dentro di lei Ryuko era sempre in allerta; era quasi mezzanotte quando fu quest’ultima a svegliarla all’improvviso e così riuscì a schivare dei kunai ed un paio di ninja che cercarono di prenderla. Alzando lo sguardo sui suoi aggressori, la giovane per poco rimase congelata sul posto, quando rivide alcune maschere di ceramica del suo rapimento, fu una tecnica di tipo fulmine a farla risvegliare dalla sua trans e quindi riuscire a fuggire e raggiungere dei medici di pattuglia; tali individui furono quasi uccisi se la giovane non avesse attivato una barriera rischiando di aggravare la sua salute appena migliorata e poterono chiamare aiuto che fu immediato e catturarono gli aggressori. Purtroppo per salvare i medici, Reika aveva utilizzato il chakra, quindi quella mossa riaprì vecchie ferite ed ebbe velocemente una emorragia interna che la portò di nuovo sotto i ferri; il problema furono le conseguenze dell’accaduto di quella sera, oltre a portare il coma di Reika, che sì, nonostante l’operazione fosse stata portata in tempo, la giovane era finita in quello stato, l’Hokage inviò all’ospedale e nella stanza della rossa degli Ambu a sorvegliarla e chiese che solo il team ed i medici potessero andare a trovarla e con solo determinati modi per riconoscerli, avendo in qualche modo un brutto sospetto, dopo aver parlato personalmente con i medici salvati quella sera.
Da quel momento solo l’intero team sette andava a trovarla, accompagnati da Kakashi, per evitare altri attacchi e questo accadeva sempre dopo gli allenamenti ed il suo stato non migliorava per niente; ciò portava Naruto ad essere completamente assente o addirittura nervo, cosa che più delle volte dovette lasciar perdere l’allenamento a detta sua, per non rischiare di perdere il controllo. Sakura non osava parlare o criticarlo, per non rischiare di dire cose che potessero peggiorare la situazione, considerando anche che non sapeva cosa provasse l’amico nel vedere la sorella in quello stato; dall’altro canto Sasuke lui si allenava e cercava di incitarlo provocandolo, ma era Kakashi bloccare ogni obbiezione, -Adesso basta Sasuke, hai ragione, ma cerca di capire la situazione di Naruto-
-Come fa a diventare forte se non si allena, di che ha paura? Di farci...- per poi bloccarsi, -Oh... giusto- ricordando l’ultimo argomento di cui aveva discusso con la rossa
-Mmm? Sai qualcosa?- Indagatore Kakashi
-No io... mi sono ricordato di una cosa- si alzò, -Vado a casa- sospirò andandosene
-Io... vado in biblioteca... voglio essere pronta per Rei chan sul fatto delle erbe- mezzo sorriso Sakura andandosene
-Tutto bene?- Chiese preoccupato, una volta soli, al figlio
-Sono preoccupato e lo è anche Kurama, a quanto pare non riesce a mettersi in contatto con lei- sospirò, -Ho... paura di perderla- sussurrò
-Non ti preoccupare, lei è forte- sorrise
-Vorrei aiutarla in qualche modo, ma non so come-
-Per il momento stiamole vicino andandola a trovare-
-Giu... aaaaaah!- Spaventato nel vedere comparire una volpe color caramello, -Per tutto il ramen di Teuchi! Mi hai fatto venire un infarto!- Sbottò
-Scusami amico- sorrise
-Tu chi sei e per quale motivo ti trovi qui?- Curioso Kakashi
-Il mio nome è Eevee- si inchinò con la testa, -Sono qui per recapitare un messaggio-
-Capisco- risposero
-Visto che la signorina Namikaze è impossibilitata a riceverlo, sono autorizzato a darlo al genitore o fratello-
-Io sono suo fratello e lui il nostro tutore- confermò Naruto
-Per questo che sono qui- ridacchiò rilasciando una pergamena, -Questo è tutto da parte mia, arrivederci- sparendo
-Cosa dice papà?- Curioso
-Adesso leggo- sorrise l’uomo.
 
Inizio Lettera:
 
Carissima Rei-chan,
non nascondo che sono sorpreso di leggere una tua lettera dopo tutto questo tempo e per giunta dopo il tuo rapimento e sono felice che tu sia tornata a casa sana e salva; devo dirlo, quando ho visto una volpe consegnarmi il messaggio avevo qualche dubbio e sospetto, ma vedere la tua calligrafia e riconoscendola mi sono un po’ ricreduto. Partiamo dall’inizio: io sto bene piccola mia, posso chiamarti ancora così? In ogni caso, come potrai immaginare, sono sempre in viaggio, nelle Cinque Terre, per i miei libri; ora, per quanto la tua richiesta di tornare a Konoha, beh... non ho nessun motivo per rifiutare, soprattutto se è una tua richiesta. In questo modo, mi prenderò questo periodo di pausa dalla scrittura e potrò riabbracciarti; sono curioso di sapere come sta Naruto e di com’è cresciuto, perché sì, il mio ex maestro mi aveva effettivamente avvisato che Kakashi aveva preso la sua tutela, azione abbastanza sensata. Concludo qui questa lettera e la consegno alla volpe che è arrivata... arriverò il prima possibile come ti ho detto, considerando che non ho molti giorni di cammino a presto piccola mia.
 
Tuo “Zio”
 
Jiraiya.
 
Fine Lettera
 
Naruto era confuso nel leggere “tuo Zio”, per poi scuotere la testa, ci avrebbe pensato dopo, mentre Kakashi ridacchiò al pensiero che Jiraiya tornasse, anche se c’era un problema che sembrava averlo colpito solo in quel momento, Reika era in coma; dal canto suo Naruto chiese effettivamente che rapporto c’era tra la sorella e quel Jiraiya e chi fosse quest’ultimo e suo padre ridacchiò, -Non ti preoccupare, Jiraiya è stato l’allievo del terzo Hokage, a sua volta tuo padre è diventato suo allievo-
-Davvero?- Stupito, -Sarà fortissimo allora- ridacchiò
-Sì, vedi, in tempo di guerra Jiraiya san ed altri due suoi compagni di team, furono nominati come: i tre ninja leggendari, per via della loro bravura-
-Incredibile- rise
-Tua sorella gli voleva bene e lo considerava come uno zio-
-Capisco- sospirò, -Spero che arrivi presto- sussurrò triste.
Kakashi non gli poteva dargli torto vista la situazione e la cosa tremenda era il fatto che quei ninja che l’avevano attaccata non avevano ancora detto nulla; lui stesso aveva saputo da Ibiki Morino, l’addetto all’interrogatorio, che nonostante tutte le ore trascorse i suddetti uomini non avevano parlato. Erano per le vie del villaggio quando un uomo dai capelli bianchi e delle strisce rosse sotto gli occhi e vestito in modo assai tradizionale, gli si avvicinò allegramente stupendo i due, soprattutto Kakashi; il nuovo arrivato oltre indossare vesti quasi tradizionali ninja, portava con se un grosso rotolo sulla schiena indossava ed dei sandali tradizionali e sorrideva in modo allegro.
-Ehi Kakashi, sono davvero tanti anni che non ci vediamo-
-Maestro Jiraiya? Siete arrivato adesso?- Stupito
-Sì, sono appena arrivato-
-Oh allora è lui l’uomo che Reika ha chiamato- commentò Naruto osservandolo
-Sì... oh tu sei il piccolo Naruto eh? Sei uguale a tuo padre quando era giovane- ghignò; -Tornando a noi, dov’è la piccola Reika?- Curioso.
A quelle parole i due ninja si guardarono con un’aria abbastanza significativa, che fece bloccare seriamente Jiraiya, che sperò non fosse successo nulla di grave alla giovane; con un po’ di esitazione, Kakashi raccontò quello che era accaduto alcuni giorni fa e ciò fece stringere le mani a pugno a Jiraiya, sentendosi un’idiota per non aver risposto ed arrivato prima. A quelle parole l’uomo più anziano si ritrovò, quasi divertito, alle strette e quando Naruto gli chiese effettivamente di cosa stesse parlando, Jiraiya stesso propone di parlare da un’altra parte cosa che Kakashi consigliò casa loro e così si avviarono; lungo la strada alcuni ninja salutarono i tre e parlavano più che altro delle “avventure” del più anziano e quindi passarono inosservato finché non arrivarono a casa dei due.
-Bene iniziamo- sospirò Naruto
-Per prima cosa, iniziamo le presentazioni ufficiali, ok?- Sorrise l’uomo, -Sono Jiraiya uno dei ninja leggendari e forse non sai, perché nessuno te l’ha detto, ma sono anche il tuo padrino-
-Davvero? Fantastico!- Sorrise il biondino
-Già... Reika mi fece cercare e poi consegnare una pergamena ed in soldoni mi chiedeva non solo di tornare ed allenarti Naruto, che in un primo momento avrei voluto rifiutare perché avevi già un maestro che doveva occuparsi di te; continuando a leggere mi sono reso conto che in effetti la situazione non era così leggera come pensavo, perché quando mi chiese anche di cercare e portare qui Tsunade e con fare quasi urgente, ho deciso quindi di esaudire i suoi desideri- serio
-Quindi avevo ragione per cui... ma adesso che ci penso, non starete troppo tempo lontano dal Villaggio se volete andare a prenderla? Non si sa quasi mai dove sia- serio Kakashi
-Qui ti sbagli- sorrise Jiraiya, -So dove si trova e come si sposta- serio, -Ci metteremmo pressa poco un mese e quindi le chiedo di controllare la giovane appena la vedo-
-Sì! Se lei è fantastica come diceva mia sorella, forse in qualche modo potrà aiutarla a svegliarla- sorrise Naruto.
Kakashi si alzò e li lasciò soli per andare a parlare con l’Hokage per avvisarlo del futuro villaggio di Naruto; Sarutobi era intento a controllare le missioni ed altre faccende quando entrò il ninja copia, -Ci sono novità?- Preoccupato per Reika
-No purtroppo in merito a lei, ma...- prese un bel respiro, -Jiraiya san è tornato-
-Davvero? Come mai?- Stupito l’anziano
-Reika, quel pomeriggio, gli scrisse di tornare al villaggio perché gli chiedeva di allenare Naruto e...di cercare Tsunade- l’uomo corrugò la fronte
-Come mai?- Serio, -So che voleva diventare ninja medico, ma qui ci sono altrettanti ninja bravi, anche se non al livello di Tsunade-
-Vero, ma... credo che sia per via... di qualcosa, Rei-chan ha sempre avuto un ottimo intuito- serio
-Capisco... forse ho capito anche l’altro motivo per cui andrà prendere Tsunade-
-Lo credo anch’io-.
Dopo quello scambio di opinioni, Kakashi avvisò l’uomo che Naruto avrebbe viaggiato circa un mese con Jiraiya per un allenamento, mentre cercavano la donna citata cosa che stupì ancor di più l’anziano; non si sarebbe mai aspettato che Naruto decidesse di lasciare il villaggio e stare lontano dalla sorella, ricordandosi che quel viaggio lo faceva proprio per lei, così diede la sua approvazione per quella spedizione.
Nel frattempo Naruto chiese a Jiraiya di raccontagli qualcosa su suo padre, mentre lui stesso si metteva i fornelli per preparare il pranzo per tre; quella gestualità fece tornare indietro nel tempo Jiraiya, quando per la prima volta entrò in casa Namikaze Uzumaki.
 
Inizio Flashback
Era un giorno di primavera, tornato al villaggio, Jiraiya raggiunse la dimora dove viveva il suo pupillo e la sua neo sposa; era passato qualche mese dal loro matrimonio, lui era stato informato con qualche giorno di ritardo e quindi non poté parteciparvi. Dunque, per rimediare, aveva deciso di andarli a trovare per far loro una sorpresa. Nel momento in cui bussò alla porta della residenza, ad aprirgli fu una Kushina in vesti di Jonin e quest’ultima nel vederlo per poco non gli sovente un colpo per la meraviglia; ripresasi lo abbracciò forte felice di vederlo e lo trascinò dentro dove chiamò il marito che corse a vedere cosa fosse successo e ciò che videro gli occhi di Jiraiya fu vedere Minato con grembiulino rosa su una tuta blu ed un mestolo in mano. Quella scena lo fece ridacchiare ma non poté non immaginarselo in altri panni quando il suo ex allievo era nelle quattro mura di casa e con una moglie quasi incinta; quel pensiero in qualche modo sussultò e fissò una Kushina confusa, ma felice.
Fine Flashback
 
-Jiraiya san?- Lo richiamò Naruto confuso, -Tutto ok?-
-Eh?- L’uomo confuso guardò il giovane che lo fissava preoccupato, -Oh scusami Naruto- si passò una mano sul viso, -Mi hai fatto tornare in mente la prima volta che incontrai Kushina incinta dopo il matrimonio-
-Si sono sposati quando era già incinta di Reika?- Curioso
-No, non credo... purtroppo al loro matrimonio non ero presente- sospirò
-Capisco- mormorò
-Posso dire che... era sempre tuo padre cucinare- ridacchiò, -Tua madre Kushina era una forza indomabile sul campo di battaglia, ma in cucina non era molto brava-
-Me lo sto immaginando una cosa del genere- ridacchiò
-Già- alzò gli occhi al cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ok, forse non è il capitolo che vi aspettavate, ma spero che in qualche modo vi sia piaciuto; cosa pensate? Naruto e Jiraiya, quando partiranno, troveranno Tsunade e se sì, riusciranno a farla ritornare a Konoha? Recensite in molti e avrete il continuo, ciao!

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Capitolo 9
*** Tsunade ***


Tsunade
 
 
 
Dopo aver parlato con l’Hokage ed eventualmente organizzato comunque delle missioni, di grado basso, per Sakura e Sasuke, considerando che non potevano farne altre finché il biondo non sarebbe tornato; l’anziano diede il permesso e così la mattina dopo Naruto e Jiraiya partirono alle prime luci dell’alba, così prima avessero iniziato le ricerche e prima avrebbero raggiunto il loro obbiettivo. Kakashi che pensava di passarla liscia, a differenza del solito, non aveva fatto i conti con Naruto, di fatti suo figlio aveva nascosto per casa delle sveglie che ad una determinata ora avrebbero suonato finché non fossero state spente tutte; In questo modo Kakashi fu costretto sul serio arrivare puntuale agli allenamenti con i due ragazzi, che notando l’assenza di Naruto, Sasuke pensò che l’amico quella volta aveva preferito stare dalla sorella, mentre Sakura pensò quasi subito al peggio, -Naruto sta bene?- Chiese la rosa
-Sì tranquilli, ma... per motivi privati, per un lasso di tempo indeterminato, non sarà al villaggio-
-Come mai?- Curiosa, -Se è possibile saperlo, ovviamente-
-Diciamo che è legato alla salute di Reika... ma meno informazioni circolano, meglio è visto l’attacco alla sorella-
-Sì ha ragione... a proposito sa qualcosa in merito a quello?- Serio Sasuke
-Abbiamo dei sospetti, ma senza vere e proprie prove, non possiamo nemmeno agire alla leggera- sospirò.
Dopo quello scambio, Sasuke e Sakura iniziarono i soliti allenamenti individuali fino allora di pranzo e poi si divisero o meglio, Sakura se ne andò diritta all’ospedale per fare un po’ di compagnia Reika mentre rileggeva alcuni libri interessanti su antidoti e veleni, invece Sasuke rimase con Kakashi che iniziò le basi dello sharingan; così passarono le seguenti giornate dei due genin non potendo fare delle missioni particolari, ma nessuno dei due si lamentava di ciò e la cosa sorprese Kakashi. Nel frattempo, in quei giorni Naruto e Jiraiya restarono un po’ in silenzio, nessuno dei due sapendo cosa dire o cosa fare, finché Naruto non chiese qualcosa sempre inerente al padre, -Jiraiya san... per caso... conosce qualche tecnica di mio padre che potrei imparare?- Curioso
-Sì, ce ne sarebbero, però...-
-Non adesso, intendo in futuro, so che molto probabilmente con il mio chakra instabile, ma...-
-Cosa intendi col dire che hai il chakra instabile?- Confuso
-Nessuno riesce a capirlo, ma quando provo ad usare il chakra per camminare sull’acqua o anche solo per arrampicarmi, sembra che... sia instabile e mia sorella pensava che ci fosse qualcosa che...-
-Ostacola il flusso?- Serio
-Sì, solo che Kurama sostiene di non essere lui la causa e quindi...- scrollò le spalle
-Posso vedere una cosa?- Serio
-Ok, ma cosa?- Confuso
-Adesso vedrai- guardandosi in giro e notò un fiume, -Andiamo lì- avvicinandosi
-Ok- stranito
-Ora, so che ti sembrerà una cosa strana, ma ti devi spogliare e tenere solo le mutande-
-Perché?- Assottigliò lo sguardo indagatore
-Devo controllare qualcosa prima di dare una mia supposizione-
-Come volete- titubante facendolo.
Poco dopo l’uomo chiese un’altra cosa, Naruto doveva richiamare il suo potere con tranquillità e solo in quel momento poteva capire dove sbagliava o se c’era effettivamente qualcosa che non andava; l’altro fece come gli aveva detto e così iniziò a richiamare a se il suo chakra e questo rivelò pian piano il sigillo che teneva sotto chiave, per così dire, il demone nove code. Pian piano che compariva il sigillo, Jiraiya poté vedere il problema, a quanto pareva qualcuno l’aveva in qualche modo manipolato; prima che il giovane potesse anche solo parlare e chiedere qualcosa, Jiraiya colpì in quel punto con una tecnica di “liberazione” e distrusse la parte del sigillo in più.
-Che diamine!- Si riprese il biondo, -Che mi avete fato!?-
-Ho sistemato il tuo problema- sospirò aiutandolo a rimettersi in piedi; -A quanto pare qualcuno aveva, per così dire, messo un secondo sigillo a quello che avevi già-
-Capisco... ma non ricordo quasi nessuno che me lo avesse potuto fare- corrugò la fronte
-Forse ti è capitato quando eri troppo piccolo per ricordare- ipotizzò l’altro
-In effetti- mormorò il giovane.
Da quel momento durante gli spostamenti, Naruto si esercitava ancora nel controllo del chakra e questa volta sembrò andare tutto a ben fine; trascorsero altri giorni prima di arrivare in un villaggio che a detta del suo padrino, vi era appena arrivata la donna che cercavano e per prima cosa alloggiarono in una locande e quella stessa sera, sarebbero andati in un locale apposito dove di sicuro Tsunade sarebbe andata. Naruto si domandò per la prima volta che genere di persona era quella Tsunade, da quel che aveva capito era un ottimo ninja medico, ma come carattere com’era? Quella domanda rimbombava nella sua mente e cercava più che poteva di chiedere al suo compagno di viaggio, ma sembrava un po’ riluttante nel parlargliene nel dettaglio cosa che lo sorprese, ma solo una volta calata la sera che poté vedere il motivo; la donna in questione, era alta abbastanza formosa, capelli biondi ed occhi di un castano quasi arancione, con uno strano simbolo sulla fronte che sembrava un rombo, ma ciò che lo colpì fu vederla decisamente ubriaca che usciva quasi barcollante da una sala da gioco.
-Signorina Tsunade! Si fermi! Torniamo alla locanda a dormire- la rincorse un’altra giovane donna dai capelli neri a caschetto
-Oh lasciami andare a bere qualcos’altro Shizune- biascicò allegra
-Ma...- tentò l’altra
-Non cambi per niente vero Tsunade?- Le raggiunse Jiraiya allegro
-Uhm? Jiraiya da quanto tempo- sorrise molto brilla
-Jiraiya san? Come sta?- Sorrise anche Shizune
-Sto bene e voi? Vi vedo fuori fase- aiutando a camminare dritto Tsunade
-Stiamo bene e io vorrei andare a bere un goccetto, vuoi venire anche tu?- Biascicò la donna
-Sta volta passo, vi accompagno dove alloggiate e... Shizune, potresti accompagnare domani Tsunade alla nostra locanda? Dovremmo parlare seriamente- indicando l’edificio
-Vostra? Non sei da solo?- Stupite le due
-Sono in viaggio con lui- facendo vedere Naruto
-Non ci credo!- Scattò Tsunade, -Come hai fatto riportare in vita Minato!?-
-Ehm... sono... Naruto, il figlio di Minato- quasi a disagio.
Entrambe le donne lo fissarono sorprese e poi come per magia Tsunade svenne per il troppo alcool, cosa che fece sospirare e chiedere scusa dall’altra donna e come promesso si sarebbero visti il giorno dopo; Naruto a quell’incontro si era fatto un’idea particolare ossia che quella donna aveva seri problemi di alcool e forse con qualcos’altro, ma aveva imparato vivendo con Kakashi, che non si doveva giudicare nessuno a prima vista. Prese una decisione più ovvia, ossia di aspettare il giorno dopo per poter vedere e conoscere meglio la donna; il mattino seguente, dopo una bella dormita, i quattro si ritrovarono in una locanda per fare colazione e Tsunade più lucida che mai divenne seria nel vedere il suo ex compagno, -Di cosa volevi parlarmi?-
-Per prima cosa volevo farti sapere una bella notizia, spero-
-Sentiamo-
-Ti ricordi di Reika? La primogenita di Minato e Kushina?-
-Chi se la dimentica quella monella? Era una gioia di vita da vedere- ridacchiò quasi malinconica
-Beh... è tornata- per poi porgerle un rotolo, -Di fatti sono qui per lei in un certo senso-
-Davvero è tornata ne sono felice- per poi prendere quel rotolo, -Cosa intendi che mi hai cercata per lei?- Iniziano anche a leggere la lettera
-Mia sorella è stata attaccata mentre si riprendeva da un operazione- sussurrò Naruto scaturendo l’attenzione dei presenti; -Non abbiamo ancora trovato il “mandate” anche se papà ha dei sospetti in merito... in ogni modo nemmeno i medici capiscono come farla risvegliare- malinconico
-Per questo che vorremmo che tu tornassi a Konoha-
-Qui dice che vorrebbe che tu mi riportassi lì per farmi diventare il successore del nostro maestro- seria
-Lo so cosa ne pensi di quel ruolo Tsunade- serio l’uomo, -Non devi dirlo a me, ma a lei- sospirò; -Ti prego se non vuoi diventare Hokage, almeno torna per visitarla- quasi disperato
-Tutti sostengono che siete la miglior ninja medico delle cinque terre e mia sorella ti... “venera”- intervenne Naruto, pensando che avrebbe rifiutato
-Ne sono felice, ma...- fu bloccata di nuovo da lui
-Credo che si sbagli nel farlo- serio
-Cosa?- Sorpresa Shizune che era rimasta in silenzio fino a quel momento
-Una donna che si lascia facilmente andare al vizio del bere per sopprimere una sofferenza, dubito che sia adatta a curare mia sorella- con molta calma
-Ah è così?- Secca Tsunade punta sul vivo, -Cosa ne sai tu...-
-Della sofferenza?- La placcò lei, -Lei sa cosa si prova invece essere lasciato solo per un pregiudizio? Solo per una scelta non propria di contenere un demone?- Secco si alzò Naruto stupendo per fino il suo padrino, -Crede d’essere l’unica a soffrire a questo mondo? Beh mia cara nonna, non è così, ma la vita per quanto sia in giusta, va a vanti e saremmo dei codardi come voi se non affrontiamo il tutto- per poi uscire dalla locanda.
Naruto aveva lanciato una sfida con quelle parole, almeno per come la vedeva lui, non dubitava del suo talento, ma sentiva che anche lei aveva sofferto in passato e l’ombra di qualche tipo di lutto la seguiva ancora; nello stesso tempo alla locanda, era calato un silenzio quasi glaciale, nessuno dei tre adulti si sarebbe aspettato dal biondino un atteggiamento simile a quello appena visto e soprattutto le sue parole. Per quanto all’apparenza ed al primo impatto una persona che ha lasciato il suo villaggio per girare il mondo giocando d’azzardo e bevendo sembrasse che non gliene fregava niente del suo titolo di miglio medico beh le parole di Naruto l’avevano acceso una scintilla che da tempo sembrava spenta; stringendo i pugni per la frustrazione, Tsunade ordinò a Shizune di preparare i bagagli che sarebbero tornate a Konoha, cosa stupì la sua allieva, ma mentalmente ringraziò quel giovane che per qualche modo aveva istigato la donna.
-Ohi moccioso!- Tsunade, dopo, aver ritrovato Naruto
-Cosa?- La guardò con la coda dell’occhio
-Ti dimostrerò che sono il miglior ninja medico e mi assicurerò che tua sorella stia bene-
-Come vuole, mica la costringo-
-Tsk non giocare con me moccioso-
-Non sto giocando, per mia sorella farei qualsiasi cosa- mezzo sorriso
-Nonostante tu l’abbia conosciuta solo quest’anno?- Seria
-Sì, è pur sempre l’ultimo membro della mia famiglia- serio a sua volta, -Spero che lei non l’abbandoni dopo averla svegliata, perché lei stessa vorrebbe chiederle un’altra cosa-
-Bene ah un’altra cosa, non chiamarmi nonna- ringhiò, -Non sono così vecchia- sbuffò
-Le va bene zietta?- Ghignò divertito.
Una vena pulsante comparve sulla fronte, ma ben pensarci nonna e zia non erano del tutto uguali, chiunque poteva essere definito zia, massimo nonni solo come il suo vecchio maestro; sbuffando decise di accettare quel nomignolo ambiguo ed aspettò che anche Shizune e Jiraiya li raggiungessero per poi ripartire alla volta di Konoha. Lungo il percorso si rese conto che effettivamente c’era una questione che non gli tornava da quel che aveva capito, Tsunade aveva una certa avversione per il titolo del suo sogno e voleva in qualche modo capire il motivo; però c’era qualcosa che lo bloccava, poteva che quel ruolo che lei sembrasse tollerasse molto poco fosse in qualche modo collegato alla sua sofferenza e quindi, lui riuscirebbe a capirla a pieno, con un sospirò quasi straziante rimase abbastanza in silenzio.
-Tutto bene Naruto?- Fu raggiunto da Shizune
-Sì solo... non sono mai stato un ragazzo che ama impicciarsi troppo degli affari degli altri, ma... ho una domanda che mi è sorta per così dire, spontanea-
-Quale? Forse ti posso aiutare-
-È una domanda fin troppo personale e non vorrei passare per l’indelicato di turno, ancora una volta-
-Prova a chiedere e poi vedrò- gli fece mezzo sorriso
-Perché... zia Tsunade... odia la carica di Hokage?- Domandò sottovoce
-Cosa te lo fa pensare?- Chiese a sua volta cercando di capire come potesse arrivarci quasi subito.
Naruto la fissò per un paio di minuti e poi spiegò in parte il suo ragionamento ed il motivo per cui si sentiva in qualche modo bloccato e quella piccola scintilla di paura di porre quella semplice, ma intima domanda; Shizune rimase in silenzio ascoltando quel discorso e poi dovette ammettere a se stessa che in parte i dubbi di Naruto erano effettivamente fondati, ma non fece in tempo a parlare che le urla di Tsunade li fece saltare sull’attenti, loro due avevano rallentato troppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora, so che il capitolo è abbastanza corto ma essendo che in questa storia Orociok deve fare la sua compara, mi sembrava stupido metterlo senza un reale motivo; comunque vi è piaciuto come Naruto sia riuscito a convincere Tsunade a tornare, in modo indiretto? A presto!

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Capitolo 10
*** Risveglio ***


Risveglio
 
 
 
Era un pomeriggio soleggiato, abbastanza tranquillo, dove Sasuke e Sakura erano immersi nei loro pensieri su una panchina; quella mattina era stata più tosto lunga, per via delle corse che dovettero fare per catturare un gatto scappato per l’ennesima volta dalla sua padrona. Riuscirono a portare a termine la missione, grazie ad un “esperimento” con delle erbe e pesce fatto da Sakura, cosa che sorprese Sasuke. In tutti quei giorni, in cui Naruto non c’era, tra i due il rapporto era cambiato, Sasuke iniziò a rivalutare la giovane, partendo dal fatto di non considerandola così inutile; stessa cosa Sakura, che da quando gli era stata proposta, da Reika, una nuova prospettiva per “essere” utile, aveva lasciato da parte il moro, rendendosi conto che non poteva sempre basare le sue scelte sul compagno. Sempre lei, si era accorta che con la partenza di Naruto, era avvenuta a patti con i suoi stessi sentimenti; sì, la giovane aveva ancora una cotta per Sasuke, ma era riuscita a ridimensionarli un po’, per non esagerare troppo con i suoi atteggiamenti, però si era anche accorta di un sentimento anche per Naruto. Di fatti, con la sua partenza, la giovane, si era accorta che il faticoso legame che era riuscita in qualche modo a formare con il biondo era diventato non solo forte, ma anche importante. Questo cambiamento e soprattutto l’equilibrio emotivo che si era trovata, glielo fece notate qualche giorno prima la sua migliore amica Ino.
 
Inizio Flashback
Sakura stava raggiungendo la biblioteca per prendere un altro libro di medicina, quando lungo la strada notò la sua migliore amica, un po’ arruffata, intenta a tornare a casa; era da un sacco di tempo che non si vedevano, anzi, era da quando si erano formati i team e da lì non ebbero un momento seriamente libero da passare insieme. Vedendola abbastanza stanca, decise di raggiungerla e provare a distrarla da quali pensieri aveva, anche Ino le sorrise, un po’ più calma, -Ehi fronte spaziosa- le sorrise
-Ehi Inopig- ricambiò il sorriso, -Come stai?-
-Sto bene dai e te?-
-Anche, ti vedo spossata, cos’è successo?- Curiosa
-Nulla, per colpa di quel pigrone di Shikamaru ho dovuto lavorare per due, almeno Choji tentava d’aiuto nonostante mangiasse sempre- sbuffò
-Mi dispiace molto- la consolò
-Te invece?- Curiosa, -Com’è lavorare con quel perdente di Naruto?-
-Naruto non è un perdente- secca, -Ammetto che sono stata troppo crudele con lui e ho scoperto dei suoi lati che mai avrei potuto immaginare-
-Davvero?- Sorpresa l’amica, -Raccontami, dai- seguendola ovunque andasse
-Beh... non è un “genio” come Sasuke o Shikamaru, ma è molto attento e sa come sfruttare al meglio le capacità delle persone... sa pure cucinare benissimo ed ho assaggiato la sua cucina... fidati, è spettacolare-
-Wow, da come ne parli, sembra un ragazzo da sposare- ridacchiò Ino
-Non c’è da scherzarci sopra- sbuffò divertita
-Ok, ok, continua- ridacchiò
-Ho saputo che Kakashi sensei è suo padre adottivo e... ha una sorella-
-Aspetta! Naruto ha una sorella?- Sorpresa per la notizia
-Sì, ma... non hai sentito che una certa Reika era tornata e per di più è stata attaccata in ospedale?- Confusa
-Oh sì, certo che sì, per fino mio padre era preoccupato- pensierosa
-Beh lei è la sorella maggiore di Naruto-
-Oh accipicchia!- Spiazzata;
-Adesso che ci penso... non ho più visto Naruto in giro, ne sai qualcosa?- Sinceramente preoccupata
-Non lo so, è dovuto partire per trovare qualcuno che curi al meglio sua sorella... ehi vuoi venire a devere? Era nei miei piani di andarla a trovare-
-Per me non ci sono problemi- sorrise
-Bene, ma prima devo passare in biblioteca-
-Ok- seguendola.
Poco dopo essere uscite dalla biblioteca, la cosa che stupì Ino fu il libro presso dall’amica, era di uno di quelli di medicina avanzata ed era un librone che pure per lei sarebbe stato un mattone; in ospedale, dopo i dovuti controlli, riuscirono a raggiungere la stanza della rossa e qui la bionda alla prima impressione fu che la giovane era veramente carina e chiese quando si sarebbe svegliata e lì notò un crollo di tranquillità negli occhi dell’amica. Sakura, iniziando a leggere qualche capitolo di quel libro, gli spiegò la situazione generale ed in quel modo Ino si sentì un po’ in colpa per aver chiesto; per distrarla, Ino iniziò a stuzzicarla sul fatto che se continuava così, Sasuke gli sarebbe stato sottratto da sotto il naso e che sarebbe stata lei a rubarglielo, ma la reazione che vide fu ben diversa quello che si immaginava. Di fatti, Sakura senza battere ciglio, spiegò che per quanto amasse Sasuke, non era più così ossessionata e che aveva imparato a dosare le attenzioni su di lui e dargli i suoi spazzi senza soffocarlo; aggiunse un’altra cosa, si era accorta di un fatto ben noto e visibile per i suoi gusti, ossia che Sasuke non era interessato a nessuno e quindi non lo avrebbe forzato in alcun modo a scegliere. In tutto questo la biondina, al suo fianco era rimasta senza parole, non aspettandosi quelle parole, -Sei... decisamente cambiata-
-In che senso?- La fissò confusa, -Non mi sembra d’esserlo o così mi ha fatto pensare Sasuke-
-Già... lui non ti ha conosciuta come me- mezzo sorriso, -Sembra che tu abbia trovato uno strano equilibrio nei tuoi sentimenti-
-In questo, posso dire che hai ragione... un tempo non avrei mai immaginato d’essere amica di Naruto, ma standogli vicino e vedere come ragiona, perché posso dire con certezza che nonostante le apparenze lui sembri stupido ed altri difetti, lui sappia ragionare sulle cose- mormorò quasi fiera
-Sembri una sorella che elogia un fratello-
-Può essere- sorrise calma.
Fine flashback
 
La giovane uscì dai suoi ricordi, quando Sasuke stesso, stanco di quel silenzio, la richiamò alla realtà, -Scusami Sasuke kun, non ti ho sentito- imbarazzata
-Volevo sapere la tua opinione-
-Su che cosa?- Sorpresa, ma curiosa
-Su... Naruto e sua sorella-
-Cosa... non ti torna?-
-So che abbiamo passato fin troppo poco tempo con lei, ma non mi sembra una cattiva ragazza, allora cosa ha spinto qualcuno a volerla rapire o addirittura farle del male? Questa cosa, anche con Naruto prima che se ne andasse, ho provato a ragionarci-
-Avete trovato qualcosa? Anche se dubito che lui possa avere informazioni in più a meno che...- pensierosa, -Non abbia saputo qualcosa mentre lui e lei erano in contatto spirituale-
-Beh da quel che mi ha detto Naruto e le poche ricerche che ho fatto in solitaria, sembra che la questione potrebbe risalire a più indietro nel passato-
-Prima della loro nascita intendi?- Seria
-Sì, ma non sono riuscito a trovare esattamente l’epicentro- serio
-Mmm... partendo dal presupposto che sia legato al passato più remoto, potrebbe essere collegato ai loro stessi genitori?- Corrugò la fronte, -C’hai pensato?-
-Sì, però qui sorge un dubbio, chi voleva vendicarsi dei suoi? Da quel che abbiamo studiato a scuola, il Quarto Hokage era ben voluto qui al villaggio ed gli unici nemici erano fuori dai territori del fuoco-
-Poi... chi si farebbe “corrompere” perché rapirla non solo quando era piccola, ma in missione vicino alle muta, è sospetto-
-In che senso?- La fissò
-Beh... hanno detto che l’hanno rapita ed ucciso la sua stessa squadra giusto? Chi, oltre l’Hokage, cosa che reputo impossibile che sia venuto da lui, sapesse delle missioni che fanno i team?-
-Ora che ci penso, hai ragione- pensieroso, mentre lei osservò qualcosa in lontananza
-Sasuke ma quello non è Naruto?- Indicandogli un biondino che era accompagnato da altre persone che non conoscevano
-Uhm?- Si voltò e per un breve attimo sorrise, -Sì è lui... gli andiamo incontro?- Alzandosi
-Certo!- Sorrise.
Naruto si stava dirigendo verso l’ufficio dell’Hokage per avvisarlo del suo rientro, portandosi dietro tutto il gruppo che lo guardavano, allo stesso modo, con un sorriso dolce e quasi nostalgico; poco dopo furono raggiunti da Sakura e Sasuke e quest’ultima non poté non resistere nell’abbracciare il biondo, che gli era proprio mancato. Naruto, un po’ sorpreso dal gesto, lo ricambiò comunque con un sorriso gentile, mentre Sasuke sentì una fitta di gelosia; non si sarebbe aspettato un certo cambiamento in Sakura, ma a tirarlo fuori dai pensieri ci pensò il “suo” biondino, -Ohi Teme tutto bene?- Sorrise tenendo stretta Sakura come avrebbe fatto con Reika
-Tsk! Sì sto bene Dobe- mezzo sorriso
-Sono felice... ragazzi vi presento: Tsunade e la sua assistente Shizune, sono due ninja medici, mentre l’uomo è Jiraiya, nonché mio padrino-
-Piacere- dissero in coro i suoi amici
-Loro sono Sakura e Sasuke, miei compagni di Team- sorrise Naruto
-Vedo- sorrise Tsunade nell’osservare Sakura, -In ogni modo Naruto, mi porti in ospedale e poi avvisi l’Hokage?-
-Mmm... ok- sorrise per poi accompagnarli a destinazione.
Una volta lì, nella stanza di Reika, trovarono Kakashi con i suoi amici che parlottavano tra loro sulla salute della rossa, cosa che stringeva il cuore a tutti; all’arrivo dei nuovi arrivati, i presenti si alzarono prontamente e Tsunade si avvicinò in assoluto silenzio ed iniziò a leggere la cartella clinica della giovane con fare minuziosamente. Nel leggere il motivo delle innumerevoli operazioni chirurgiche, gli strinse il cuore e la portò ai vecchi tempi, in cui un suo altro vecchio compagno di team aveva iniziato degli esperimenti quasi illegali; stringendo i denti per la rabbia ed il panico, passò velocemente la cartella a Shizune, con fare deciso ed iniziò ad attivare il chakra per esaminare più affondo la giovane.
Al primo impatto anche lei sembrò non trovare una vera e propria causa di quel coma, ma decise di concentrarsi più ed andare più affondo alla questione; ad un certo punto trovò quello che cercava, a quanto pareva il danno era mimetizzato, ma il problema era che il suo sistema del chakra era rimasto gravemente danneggiato e che il coma era stato indotto per cercare di curarlo con pochissimi risultati. Dunque, aumentò il flusso di chakra curativo in un punto preciso del corpo della ragazza ed iniziò ad operare; una volta libero di ricircolare liberalmente, il potere di Reika l’avvolse come un bozzolo, soprattutto di ciò che era al suo interno, ed infine videro le palpebre tremare e successivamente aprirsi. Reika sbatté piano gli occhi per riabituarsi alla luce e poco dopo fu circondata e quasi soffocata dai presenti per la felicità e ringraziò Tsunade che le fece un sorriso molto dolce, -Ben svegliata monella- ridacchiò
-Grazie mille- sorrise
-Ehi piccoletta come stai?- Attirò l’attenzione su di se Jiraiya
-Sto bene... zio Jiraiya-
-Oh principessina ci hai fatto veramente preoccupare- con voce da finto rimprovero
-Oh, la prossima volta lascerò che la Radice mi prenda- sbuffò
-Cosa?- Seri Kakashi e Tsunade
-Vuoi dirci... che la Radice... ha cercato di rapirti?- Spiazzata Kurenai, -Ma è assurdo- spiazzata
-Ma non impossibile- intervenne Asuma fissandola, -Papà mi ha raccontato di alcuni sospetti e mi ha rivelato di aver indagato personalmente- serio
-Cos’è venuto fuori?- Serio Kakashi
-Niente di buono- sospirò
-Per questo... ragazzi?- Tsunade richiamò i tre genin, -Per favore uscite- seria
-Va bene- i tre uscirono
-Per questo motivo mi vorresti come nuovo Hokage?- Seria guardando la ragazza, -Per via del legame “amicizia” tra Danzo e il Terzo Hokage?-
-In un certo senso- sospirò, -Da quanto ricordo, voi avete sempre dimostrato un carattere più deciso del Terzo, quindi non avreste problemi ad urlare contro a quei vecchi rinsecchiti dei consiglieri, mentre lui no-
-Non sono così violenta-
-Non sto dicendo questo, volevo solo sottolineare, che andreste contro le loro opinioni pur di proteggere seriamente il villaggio- seria
-Ascolta... ci penserò ok? Resterò al villaggio per un po’ ed userò il tempo necessario per valutare la tua proposta- quasi sconfitta
-Molto bene... cambiando argomento...- diventando quasi imbarazzata
-Tutto bene?- Chiese Shizune
-Sì, solo ehm...-
-Ti vedo a disagio, c’è qualcos’altro che mi devi chiedere?- Alzò un sopracciglio Tsunade
-Beh... questa è una richiesta particolare- sospirò, -Vorrei... che mi prendeste come allieva e... anche Sakura, la compagna di team di mio fratello-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Corto anche questo, ma è iniziato il caldo e le idee iniziando andare in vacanza ^^”; allora che farà Tsunade? Cambierà idea o no e per giunta farà da insegnate a Reika e Sakura? A presto!

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Capitolo 11
*** Preparativi ***


11° Preparativi
 
 
 
Erano passati dei giorni dalla proposta di Reika a Tsunade; la donna era immersa nei suoi ragionamenti tra le vie del villaggio per trovare qualsiasi scusa credibile per andarsene e non prendere seriamente in considerazione anche il ruolo di Hokage. Più cercava e pensava più si rendeva conto che tutto ciò che l’aveva spinta ad allontanarsi erano solo delle patetiche scuse e che in qualche modo le parole di Naruto definendola codarda non erano seriamente parole spuntate al vento; così, una mattina andò dal suo vecchio mentore che quando la vide non poté non trattenere un sorriso, aveva capito che le proposte di Reika erano state accettate con successo.
-Vedo con i miei occhi che resterai più a lungo qui-
-Lo avevate già capito- sospirò la donna
-Molto bene, farò in modo di velocizzare il cambio di guardia- sorrise
-Mmm... sì certo- sospirò
-A desso che ci penso tu e Shizune, state in albergo ancora vero?-
-Sì, perché?-
-Vedi, fino a quando Reika era in ospedale, non c’ho pensato, ma a quanto pare lei non ha una casa qui... finché lei... troverà una casa tutta sua, puoi ospitare sia lei che Jiraiya, visto che quest’ultimo resterà il tanto che basterà per allenare Naruto?-
-Certo che sì che la prenderò con me quella mocciosa, per quanto riguarda Jiraiya, non sarei tanto contenta, ma in questo modo potrò tenerlo d’occhio- sbuffò
-Molto bene... farò subito sgombrare... la casa per gli Hokage-
-Quella in cui ha vissuto la piccola con i suoi?- Stupita Shizune, -Ma... non l’avete presa voi?-
-No, quella casa l’ho fatta sigillare in tempo... per darla in seguito a Naruto quando fosse diventato un po’ più grande per capire- sospirò.
Le due donne si guardarono e con mezzo sorriso Shizune tornò in albergo per rifare i bagagli da spostare, mentre Tsunade prese per prima cosa le chiavi di quell’abitazione ed andarci per far girare l’aria e dare una pulita, prima dell’arrivo della rossa; con sua somma felicità, tutto era stato coperto con dei teli per non far adagiare la polvere sui mobili ed altro, così li tolse e poi aprì come da programma le finestre. La prima cosa che si poteva notare appena entrati dalla porta principale fu un grosso soggiorno collegato direttamente alla cucina in cui al centro vi era un tavolo abbastanza grande per pranzare, con una grossa finestra per far entrare molta luce naturale; alla sua sinistra vi era un corridoio che conducevano alla zona “notte”, dove vi era un solo bagno e le camere da letto erano tre essenzialmente: una matrimoniale che sarebbe stata presa da lei e Shizune ed infine due camere da letto che erano state disposte per dei bambini, tra cui una che era facilmente collegata a Reika quando era piccola.
-Dovrà comprare dei letti più adeguati- commentò una voce maschile
-Kakashi come mai qui?- Si girò a guardarlo
-Volevo solo vedere... non è cambiato nulla a quanto pare- avvicinandosi ad una piccola scrivania con pergamene e libri di anatomia, -Reika chan ha sempre amato la medicina- sorriso malinconico
-Davvero? Questa mi è nuova- sorpresa Tsunade
-Non è una novità per nessuno Tsunade sama, tutti sapevano che il suo sogno era diventare come te... per aiutare sua... madre- per la prima volta dopo anni anche Kakashi iniziò a piangere
-Povera piccola- sospirò la donna, -Avevano già preparato la stanza per Naruto- guardando la camera adiacente
-Vero... beh... appena Shizune torna con i bagagli andiamo a cercare dei letti per i tuoi ospiti- ridacchiò Kakashi
-A Jiraiya dormirà per terra e da nessun altra parte- decisa
-Come volete- sorrise l’uomo.
Come da programma Tsunade andò insieme a Kakashi a cercare dei letti, mentre Shizune avrebbe ripulito casa per il giorno dopo, essendo che Reika sarebbe tornata a vivere con loro; la donna mentre “puliva” o meglio, riordinava, la casa trovò molte cose dei precedenti proprietari e più tosto di buttarle le sigillò in pergamene e scatoloni per darli in futuro ai due fratelli. Per il resto della giornata le due donne, con l’aiuto straordinario di Jiraiya, iniziarono a rinfrescare la casa rendendola come se fosse nuova e che non fosse mai stata abbandonata a se stessa; il giorno in cui Reika fu riportata lì, la giovane ne rimase felice, gli era mancato quel posto, anche se non vi erano più i suoi genitori, ma ora aveva una nuova famiglia.
-Allora Reika vuoi rivedere quegli appunti di cui mi hai parlato?- Le chiese un pomeriggio Sakura
-Certo, li ho trovati qualche giorno fa, vieni- accompagnandola a casa sua
-Com’è vivere con la sensei? Naruto dice che Tsunade sia una donna particolare-
-Particolare lo è- annuisce, -Diciamo che finché non diventerà ufficialmente Hokage, io e Shizune passiamo il tempo a farla cadere nei sui vizi- sospirò
-Capisco... deve essere dura- mormorò lei
-Te invece? Gli allenamenti intensivi nel corpo a corpo come vanno?- Dolce
-Beh... all’inizio erano più massacranti di quelli che facevo con Kakashi sensei- borbottò
-Perché con lui non andavi nel combattimento più specifico- sorrise- arrivando, -Siamo arrivati-
-Molto carina- entrando
-Già- mormorò
-Io... non...- l’altra negò con la testa sorridendo
-Come la zietta, non ho ancora superato quel dolore- avviandosi verso la sua stanza, -Su vieni!- Sorrise quasi subito dopo.
Sakura rimase in silenzio e la seguì in quella stanza, trovandola molto, ma molto beh... particolare, era tra il disordinato e l’ordinato, non sapeva come descriverla, un po’ come la sua proprietaria; in quei giorni in cui studiavano insieme, si era accorta, come Naruto, quando si parlava di cose abbastanza traumatizzanti a loro stessi, passavano dalla tristezza ad un altro argomento, di solito futile, con una facilità inaudita e con un sorriso sulle labbra, domandandosi perché e come ci riuscissero. Scosse la testa e tornò a guardare quello che l’amica aveva ripreso da alcuni scatoloni e sciolto alcuni sigilli di protezione, -Tieni- porgendoglieli due rotoli
-Grazie- aprendola, -Wow- sorpresa
-Sì, lo so, mamma mi ha aiutato a trascriverne alcune-
-Sei incredibile-
-Non dirlo- scosse la testa sospirando, -Andiamo in cucina, fra poco dovrebbe tornare Shizune dall’ospedale-
-Certo- sorrise.
Come annunciato, Shizune tornò dall’ospedale stanca, ma niente di che, così si mise subito ai fornelli per preparare il pranzo per loro tre; dopo di che, con l’aiuto della donna, ripresero le lezioni teoriche, con gli “antichi” appunti della rossa che furono abbastanza importanti, nonostante fosse passato tanto tempo ed il progresso medico fosse avanzato. Nel momento in cui Tsunade rientrò, stanca e quasi esaurita, per via di alcuni medici e per piccoli errori a detta loro, molti pazienti avevano avuto delle diagnosi sbagliate ed a lei era toccato sistemare tutto; Reika e Sakura la fissarono sorprese, ma non tentarono di commentare, per lo più si vedeva da lontano se avessero chiesto qualcosa. la donna sarebbe probabilmente esplosa come un vulcano.
In ogni caso, i giorni passarono e Tsunade fu nominata ufficialmente Quinto Hokage e con l’aiuto del precedente, inviarono gli inviti per gli esami dei chunin, che sarebbe stato svolto lì a Konoha; fu dopo il ritorno da una missione che il team Kakashi venne “aggiornato” dell’evento, ma a Naruto sorse il dubbio legittimo, come avrebbe fatto sua sorella a sostenere l’esame per diventare chunin se non aveva effettivamente un team adeguato? A questa domanda ci fu effettivamente risposta, ossia che Reika sarebbe stata messa in un team temporaneo che da tempo cercava di passare l’esame ed era costituito da solo ragazze; le due ragazze in questione si chiamavano Kagome e Sango ed entrambe, cosa che sorprese un po’ il team sette, è che esse avevano circa l’età della rossa.
-Com’è possibile che quelle due non avessero il terzo membro?- Si domandò scocciato Naruto
-Non vuoi che faccia l’esame?- Chiese divertita Reika
-Non è questo, ma non ti sembra... strano?- Dubbioso
-In effetti Naruto non ha tutti i torti- commentò Sasuke fissandola
-Beh... il loro terzo membro si è ritirato-
-Ritirato?- Confusa Sakura
-Si è reso conto che la “vita” da ninja non faceva per lui... può capitare- commentò Kakashi
-Mmm, può essere... hanno controllato se questi non fossero della Radice?- Chiese Sakura più attenta
-Sì, Tsunade stessa a controllato da cima a fondo le due ragazze-
-Bene dai- serio Sasuke.
Le settimane passarono e pian piano il villaggio accoglieva adeguatamente tutti i genin di altri villaggi; in un pomeriggio abbastanza tranquillo, dopo tanto tempo che non si faceva sentire, Ryuko gli rivelò di aver percepito un altro cercoterio nel villaggio, cosa che colse alla sprovvista la giovane che si ritrovò a penzolare a testa in giù da un ramo di un alberò. Rimanendo a testa in giù, sbatté la fronte contro un’altra ragazza con quattro codini biondi ed occhi quasi neri, con il coprifronte di Suna, ossia il villaggio della Sabbia, con un grosso ventaglio sulla schiena; gli altri tre che l’accompagnavano erano tre ragazzi: il più vecchio era ovviamente il loro sensei mentre gli altri due erano particolari.
-Vi chiedo scusa- scese Reika e si scusò adeguatamente
-Che ci facevi lì, un pisolino come i gatti mocciosa?- La derise il giovane di mezzo, con il viso dipinto e qualcosa di bendato sulla schiena
-Per prima cosa bel castano non stavo parlando con te, ma con tua sorella immagino- incrociò le braccia al petto, -Per secondo, non ti hanno insegnato a rispettare i più grandi?- Alzò un sopracciglio
-Come scusa?- Irritato
-Kankuro basta- intervenne il terzo ragazzo ed il più giovane e la fissò come se volesse sondarla
-Cosa?- Alzò un sopracciglio per niente impaurita
-Niente- freddo anche se sembrò assottigliare lo sguardo indagatore
-Ti chiedo scusa per il mio allievo- intervenne il loro sensei mettendo una mano sulla spalla di Kankuro, -Il mio nome è Baki, loro invece sono: Temari, la ragazza con cui ti sei scusata, Kankuro e Gaara e come, non si sa come, sono fratelli- calmo, anche se un po’ impassibile
-Piacere, io sono Reika Uzumaki Namikaze- si inchinò, -Ora vi lascio o rischiate di non inscrivervi agli esami- facendosi da parte, -Rinnovo le mie scuse-
-Tranquilla- le sorrise appena Temari.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ok è il capitolo più corto degli altri... ma ora sono arrivati i fratelli della sabbia, cosa accadrà adesso? Gaara avrà capito qualcosa in merito alla nostra rossa? Alla prossima ^_^

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Capitolo 12
*** Inizio Esami ***


12° Inizio esami
 
 
 
Nel momento in qui quel gruppetto si allontanò, ancora una volta Reika percepì Ryuko che la metteva in guardia nei confronti del più giovane, perché a detta sua, era come Naruto; scosse la testa pensierosa, non voleva far divulgare il panico, quindi scelse di non dirlo a nessuno e quindi stette in silenzio. Nel frattempo, si avviò verso un campo d’addestramento ed iniziò a conoscere meglio Kagome e Sango per potersi allenare con loro per eventuali prove di gruppo; Kagome era una ragazza brunetta ed occhi castani, il suo stile di combattimento era a lungo raggio con qualsiasi attacco ed era un’eccellente arciera, mentre Sango era una portentosa spadaccina ed era un’ottima combattente nel corpo a corpo ed era una ragazza abbastanza alta dai lunghi capelli castani ed occhi come l’amica solo con sfumature nere.
-Ehi Rossa!- La salutò Sango quando la raggiunse
-Ehi Sango- sorrise, -Dov’è Kagome?-
-Beh...- fu interrotta da una freccia fermata da Reika con una mano
-Trovata, ehi Miko mancata- ghignò Reika
-Oh zitta te!- Sbuffò divertita.
Erano così i pomeriggi insieme e le due non si lamentavano, c’era solo la loro precedente maestra, di nome Kaede, che dava qualche rimprovero a Reika per passare pochi momenti con il “suo” team cosa che fece alzare gli occhi al cielo alle tre ragazze; gran parte dei loro allenamenti erano alla mattina, visto che al pomeriggio Reika cercava di allenarsi con Tsunade nelle arti mediche o aiutava Sakura negli allenamenti di concentrazione del chakra durante i loro combattimenti cosa che avanzava molto velocemente. In ogni modo quel pomeriggio si misero a studiare qualcosa di teoria e ricordando che la prima prova era scritta, Reika aveva proposto di ripassare un po’ le basi cosa molto apprezzata da Sango; così il giorno dell’esame arrivò e raggiunsero la struttura e lì si imbatterono in grossi gruppi al primo piano dove due adulti cercavano con successo di ingannare molti genin, ma il team di Reika e quello di suo fratello riuscirono a raggiungere la vera stanza dell’esame.
-Wow, molti di loro sono stati ingannati facilmente eh?- Sorrise appena Kagome
-Puoi dirlo forte amica, ci sono molti creduloni- sospirò Sango
-Non scherziamo su questa cosa- intervenne Reika, -Non si sa mai che sia stato organizzato tutto questo per vedere se siamo furbi o no- calma
-Tu dici?- Commentò Sango
-Sì e... ohi ragazzi come va?- Raggiunse il fratello e lo abbracciò
-Stiamo bene sorellona- dolce Naruto
-Chi abbiamo qui? Dei perdenti che non hanno nemmeno un anno- parlò un ragazzo vestito di verde con grosse sopracciglia
-A quanto pare il maestro Guy non vi ha insegnato di portare rispetto a chiunque- sbuffò Reika parandosi di fronte al tipo
-Non sei troppo grande per tentare questo esame?- Chiese un altro tipo, dai capelli castani ed occhi perlacei
-Uno Hyuga a quanto pare... diciamo che essere rapiti a cinque anni e tornare dopo solo dodici non mi ha fatto bene, non credi che abbia diritto almeno ad una possibilità di tentare?- Ghignò.
A quelle parole, calò un silenzio quasi surreale, dove gli allievi di Guy fissarono la rossa quasi sconvolti, soprattutto lo Hyuga non aspettandosi tale risposta; dopo di che i sei li superarono ed entrarono giustamente nella stanza che era quella d’attesa per l’esame scritto. Con la coda dell’occhio, Reika poté vedere tra la gente i tre fratelli della sabbia ed ancora una volta Ryuko le disse di tenere d’occhio il rosso, ma sembrò che non fosse l’unica ad essere in allerta dall’espressione, quasi contorta dal fastidio di Naruto. Ad un certo punto, nell’attesa, si avvicinò loro un giovane con gli occhiali ed il coprifronte di Konoha; quest’ultimo si present come Kabuto, al quanto sembrò un ottimo punto di informazioni e gossip sui partecipanti all’esame in quella stanza. Reika e Naruto, per quanto potevano essere entusiasti, i loro ospiti dentro di loro erano in allerta, come se quel tipo non gliela raccontasse giusta, ma anche Sasuke sembrò sospettoso; il tempo trascorse finché altri ninja chiamarono i vari team con i numeri che gli erano stati segnati all’iscrizione e per loro fortuna sia il team di Reika e quello di Naruto furono chiamati per la stessa sessione.
-Buongiorno ragazzi, ora inizia la prima prova e come potete immaginare è di tipo scritto- parlò un uomo con una bandana ed una vistosa cicatrice
-Oh... bene, forse ho capito lo scopo- mormorò Reika
-Sarà per caso una prova per vedere se riusciamo a recuperare i dati che ci mancano senza farci scoprire?- Mormorò Sakura al suo fianco
-Credo...-
-Adesso vi spiegò le regole di questa prova- disse l’uomo, che si era presentato come Ibiki, iniziando a dirle
-Ecco... ora siamo nei guai- mormorò Kagome per poi lanciare uno sguardo a Kabuto
-Non ti preoccupare amica, ce la faremo- guardando qualcun altro
-Bene... iniziate!-.
Pochi secondi dopo tutti iniziarono a scrivere freneticamente alle prime domande di cui sapevano per certo le risposte, ma sorse il problema quando iniziarono a espellere i partecipanti che iniziavano a farsi beccare a copiare per tre volte; da quel momento i vari partecipanti iniziarono ad usare tutti i trucchetti che potevano usare entro l’ora stabilita cosa abbastanza stressante per tutti. Il gruppo dei nostri ragazzi passarono con poche difficoltà, di fatti per quanto Naruto avesse seriamente studiato molte di quelle domande rimasero quasi in bianco, anche se Kurama aveva cercato di aiutarlo; da parte sua, il biondo voleva cavarsela da solo ed usare il proprio ingegno, ma nonostante tutto lui ed il suo team riuscirono a passare.
-Siamo passati per puro rotto della cuffia- mormorò Naruto
-Perché dici così?- Chiese Sakura
-Non so voi, ma ho fatto fatica a “copiare” senza farmi beccare... ho rischiato di far beccare anche la piccola Hinata- sospirò, -Mi sarebbe dispiaciuto se fosse stata cacciata per colpa mia- dispiaciuto
-Non ti sei fatto aiutare da tu sai chi?- Chiese Sasuke
-Non volevo... non voglio dipendere sempre da lui/lei- mormorò
-È un lui idiota- ridacchiò Reika
-E te come andata?-
-Tutto nella norma... domande che mi aspettavo ed alcune se devo essere sincera erano un po’ strane- ridacchiò
-Soprattutto quella che sembrava non avere una vera e propria risposta esatta?- Intervenne Sango
-Già- pensierosa, -Su andiamo alla seconda prova, voglio proprio vedere come si svolgerà- sorrise Kagome.
L’intero gruppo si avviò e raggiunsero il luogo dell’incontro, sì, perché un attimo dopo che Ibiki finisse di spiegare e trovarsi qualcuno, Naruto, protestare a gran voce per le sue parole, apparentemente denigratorie, era entrata una donna di nome Anko che spiegò che era l’esaminatrice della seconda prova che si sarebbe svolta in un punto preciso del villaggio recintato per ogni evenienza; arrivati lì trovarono non solo dei grossi “muri” di filo di ferro, ma molti jonin e la seconda prova fu spiegata: ogni team avrebbe avuto un rotolo con un simbolo della terra o del cielo, ed avrebbero dovuto prendere quell’altro dalle altre squadre e quei rotoli non andavano letti per nessun motivo e che il punto di ritrovo nell’attraversare quella foresta, che si chiamava per l’appunto la Foresta della Morte, era arrivare al centro di controllo al centro del luogo. Ogni team ricevette ciò che gli era stato detto ed iniziarono ad avviarsi, questa volta i due gruppi si dovettero separare per ognuno per la propria strada, avendo due rotoli differenti; Sango e Kagome erano un tantino preoccupate per ciò, ma Reika promise che appena avrebbero recuperato l’altro rotolo da qualche parte, li avrebbero raggiunti, cosa che in parte sollevò la castana. Stessa cosa stava succedendo al team sette, Sakura era la più preoccupata, ma i ragazzi la rincuorarono la stessa cosa e così entrarono nella foresta ed avevano un tempo un po’ limitato; in quel tempo ossia una settimana, entrambi i team fecero molti scontri e tra i quali trovarono i rispettivi rotoli, ma ciò comportò un piccolo prezzo. Per esempio Sango rischiò di perdere un braccio, Kagome perse il suo arco, distrutto da qualcuno del villaggio del suono, mentre per il team di Sasuke incontrarono un traditore del loro villaggio, ossia Oroachimaru.
 
Inizio Flashback
L’intero team sette, stava vagando apparentemente senza trovare nessuno che li attaccasse, finché Sakura sentì qualcosa muoversi, le sembrava qualcuno che stesse strisciando e per di più gli sembrò che quella cosa li stesse per fino seguendo; istintivamente afferrò un po’ spaventata il braccio di Sasuke che la fissò da prima irritato, ma grazie al cielo Naruto lo bloccò prima di urlale dietro, -Tutto ok?- Le sussurrò preoccupato
-Sì, solo... sento che qualcuno ci sta spiando- sussurrò a sua volta
-Sì, lo penso anch’io- calmo Naruto, -Fermiamoci un attimo che devo andare ehm... in bagno-
-Proprio ora?- Quasi seccato Sasuke
-Sì- irritato, -Sta attenta piccola Sakura- baciandogli la fronte per poi dileguarsi
-Che c***o è questa cosa!?- Sbottò Sasuke arrabbiato, -Da quando...-
-Oh sta zitto Sasuke ed aspettiamo Naruto kun- secca Sakura, avendo capito le intenzioni del biondo
-Tu mi devi delle spiegazioni Sakura tu...- fu interrotto dal ritorno di Naruto.
Sakura lo fissò, non vista, con un cipiglio adeguato, c’era qualcosa che non gli tornava e se lei ed il biondino avevano intuito qualcosa doveva mettere in pratica ciò che avevano ideato; appena quel Naruto si avvicinò tutto “soddisfatto” Sakura gli saltò al collo e lo abbracciò e lo baciò sulla guancia, -Andiamo?- Dolcissima, -Dobbiamo prendere il nostro rotolo prima di Rei-chan, non voglio fare quel pegno-
-Certo piccola mia- sorrise, -Muoviamoci-
-Ti ricordi la scommessa vero?- Sorrise, sorniona, sotto i baffi
-Mmm... se non ricordo male dovevi... baciare Sasuke, se avessimo perso- sorrise preoccupato
-No- ghignò per poi urlare, -SHANNARO!- Mollandogli un pugno allo stomaco facendolo volare lontano da loro
-Che diamine!?- Sconvolto ed irritato Sasuke, pronto a raggiungerlo
-Fermo Sasuke- diventando più seria e bloccandolo, -Quello non è il nostro Naruto- decisa
-Che ne sai?- Alzò un sopracciglio
-Sakura chan perché mi hai colpito? Stiamo insieme e sei così violente- borbottò
-Come?- Sasuke era irritato
-Oh mio piccolo Naruto- sorrise Sakura, -Oh chiunque tu sia, non mi freghi!- Mollandogli un altro pugno che lo scaraventò ancora più lontano.
La trasformazione si annullò e si mostrò un tipo magro e quasi orrendo di qualche tipo di un villaggio che in quel momento non ricordavano; Sasuke iniziò a preoccuparsi e chiede al tipo dove fosse il loro compagno e quasi disperato, per tutta risposta il nemico ridacchiò e chiamò dei serpenti per attaccarli, ma dall’alto comparvero numerose coppie di Naruto che “fermò” il nemico. Sakura diede il cinque al biondo appena atterrato al suo fianco irritando la “familiarità” che tra Sakura e Naruto c’era e la cosa non gli piaceva per niente; si rese conto però che non era il momento per litigare o avere delle spiegazioni, era il momento di agire e così i tre si misero subito in posizione e fissarono il nemico. Lo scontro tra i quattro fu dura e molto lunga, dove il primo a cadere fu proprio il povero Naruto, che avendo evocato un po’ il chakra di Kurama, il nemico riconoscendolo applicò un sigillo di “chiusura” al quello già presente; ciò comportò uno shock al corpo del biondino e che perse i sensi e poi vedendo notando la paralisi dei due il nemico si rivelò per quello che era ed in qualche modo morse Sasuke sulla spalla facendolo urlare di dolore e Sakura si ritrovò da sola a proteggere Naruto e Sasuke privi entrambi di sensi.
Fine Flashback
 
Sakura era sotto le radici di un albero per prendersi cura dei suoi compagni di team con le poche lezioni prese da Tsunade, visto che non sempre aveva avuto il tempo per i veri e propri approfondimenti; in ogni modo era lì a controllare che la febbre di Sasuke si abbassasse e che il chakra rimasto libero di Naruto tornasse a circolare tranquillamente. Era così concentrata che non si accorse subito dell’arrivo di qualcuno finché non si notarono e l Sakura li riconobbe come il trio del suono; era consapevole che da sola non avrebbe avuto molte possibilità, ma in ogni caso avrebbe dato tutta se stessa per difendere i suoi amici. All’improvviso in suo soccorso comparvero il team di Reika e quello di Guy che diedero il loro contributo per allontanare i tre ragazzi; una volta sconfitti Sakura crollò in ginocchio in lacrime, ma prontamente Reika le si avvicinò e controllò se stesse bene.
-Ehi Sakura, sono qui, va tutto bene- mormorò dolcemente
-Rei... Rei-chan sono felice che tu sia qui- l’abbracciò forte, -Ho... avuto... paura, sono... patetica- mormorò tra le lacrime
-No, non lo sei- le accarezzò i capelli, -Sei forte e sei riuscita a resistere a ben tre ragazzi senza cedere, sei stata bravissima- baciandole la fronte; -Ehi Hyuga!?- Guardò il ragazzo in questione, -Potresti vedere se ci sono altri pericoli nelle vicinanze?-
-Va bene- usando il suo potere, -No, sembra libero-
-Grazie- portando Sakura dai suoi compagni.
La giovane, dopo essersi calmata un po’, spiegò cosa fosse successo in quei giorni e ciò mise in allerta Reika che strinse le dita della mano, ma non commentò nient’altro, prima avrebbe dovuto consultare sia Tsunade che Kakashi; per quanto riguardava Naruto, il problema era lo stesso ai primi giorni di allenamento in cui si era trovato, anzi era ben peggiore, sembra che in quel momento il sigillo fosse più forte. Nel momento in cui Reika sfiorò una seconda volta il simbolo sul collo del piccolo moro, quest’ultimo si svegliò ansimando come gli mancasse l’aria; sia lei sia Sakura lo fissarono pronte ad intervenire, sapevano che il moro non era molto propenso al contatto fisico quando era in difficoltà anche se l’unico tocco in quei momenti era solo quello di Naruto.
-Ehi Sasuke tutto bene?- Chiese Reika
-No... mi fa male... la... spalla!- Urlò lui appoggiando una mano su quel punto, -La sento bruciare-
-Capisco... appena possibile ti visiteremo ok?- Dolce, -Ho un brutto sospetto e voglio indagare, prima di agire- seria
-Cosa pensi che sia?- Chiese Sakura preoccupata
-Non se sono sicura, di sicuro è un sigillo, ma non capisco di cosa si tratti- sospirò
-Ok, c’è un modo... Naruto?! Dov’è lui!?- Nel panico
-Tranquillo lui è lì- intervenne Sakura, -Il problema che... a detta di Rei chan non potrà utilizzare il chakra per combattere- sospirò
-In che senso?- Chiese lo Hyuga, -Sembra stare bene-
-Se stesse bene Neji non starebbe lì privo di sensi- convenne Lee
-Non puoi spezzare quel sigillo?- Secco Sasuke a Reika
-Vuoi che peggiori la situazione!?- Irritata, -Non rischierei con nessuno, tanto meno con lui! È mio fratello per Diana!- Sbottò quasi in lacrime.
Sasuke si bloccò, non aveva pensato all’eventualità di che se Reika avesse sbagliato Naruto avrebbe potuto perdere per sempre la possibilità di esaudire il suo sogno; strinse le mani a pugno e si calmò un po’, doveva ammettere che Reika non era stata definita del tutto un ninja medico o un’esperta di sigilli o altro, non aveva avuto tempo per spedalizzarsi e questo Sasuke se lo dovette ricordare più volte. Alla fine l’Uchiha si caricò Naruto sulle spalle e propose di spostarsi il più velocemente possibile, per ogni evenienza, cosa accettata da tutti e con un po’ di difficoltà, con attacchi da ogni parte, riuscirono a raggiungere un altro posto sicuro dove rincontrarono Kabuto; quest’ultimo sembrò sollevato nel vedere Sasuke in forma e fece un mezzo sorriso per dimostrare che era felice di rivederli dicendo che era stato separato dai suoi compagni, molto plausibile in quel contesto, ma a Reika non se n’era andata la sensazione che quel tipo gli stesse nascondendo qualcosa.
-Tutto ok?- Le chiese sotto voce Kagome, -Sembri di cattivo umore-
-Sì, sì, tranquilla- dolce, anche se sorrise falsamente, -Sono solo preoccupata per mio fratello- seria
-Capisco- annuisce
-Ragazze guardate! Si vede la torre!- Sango indicò la struttura
-Vero andiamo!- Correndo Sakura
-Ma che?- Domandò Tenten guardandosi in giro
-Dannazione, siamo dentro ad un illusione!- Scattò Reika
-Come ne usciamo!?- Allarmato Lee
-Non lo so- mormorò Tenten guardandosi in torno
-Ci toccherà aspettare e vedere quale mossa, i nostri avversai faranno- serio Kabuto
-Ottimo e...- Sakura non fece in tempo a reagire e qualcuno cercò di attaccarla.
Con sorpresa di tutti, oltre a Sasuke, era intervenuto Naruto che si era ripreso appena in tempo, nonostante non sentisse il chakra a fluirgli regolarmente, aveva difeso l’amica; da lì si susseguirono vari scontri Naruto ovviamente, come Lee, dovette basarsi solo nel corpo a corpo, mentre gli altri sfoggiavano varie tecniche. Alla fine con qualche ferito, riuscirono a raggiungere a destinazione, dove trovarono già i tre fratelli della Sabbia che li fissarono con mezzo sorriso, soprattutto Gaara nel vedere i due fratelli Uzumaki.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ok, ok, essendo due prove abbastanza “sbrigative” le ho riassunte in un capitolo, le prossime beh... spero di riuscire a farle più dettagliate; tornando a noi, cosa ne pensate di questo capitolo e poi cosa accadrà adesso? A voi la sentenza, ciao!

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Capitolo 13
*** Gaara ***


13° Gaara
 
 
 
Trascorsero le ultime ore, aspettando le altre squadre, seduti tutti insieme con i rotoli in mano cercando di capire cosa potessero contenere, finché un allarme ed un messaggio fu diffuso tramite degli amplificatori che tutti quelli arrivati al punto d’incontro “finale” potevano aprire i propri rotoli; quando tutti lo fecero, dalle pergamene ne uscirono i vari esaminatori e quindi spiegarono ciò che cosa significavano i nomi delle pergamene. Tutti i partecipanti rimanenti furono portati in posto più tranquillo, ossia una specie di arena dove l’Hogake ed altri Jonin che avrebbero fatto l’ultima eliminatoria prima della finale; prima di iniziare chiesero effettivamente se c’era qualcuno che volesse rinunciare e fu solo Kabuto che lo fece e ciò fece scattare i sensi d’allarme di Reika. Sakura vedendo soffrire sia Sasuke e Naruto cercò di intervenire, ma fu il moro a bloccarla e con uno sguardo pieno di dolore tramutato in furia la fecero desistere; vedendo nessun altro iniziarono gli scontri 1 vs 1 scelti a caso dal computer e solo i primi due restarono gli altri raggiunsero la balconata da dove avrebbero potuto vedere lo scontro.
-Com’è andata?- Chiese all’improvviso Kakashi comparendo alle loro spalle
-Abbastanza dura- sospirò Sakura
-Vero- piagnucolò Sango
-Dobbiamo farci visitare più tardi- sospirò Kagome, -Reika ha fatto la maggior parte dei danni, ma è sempre meglio controllare-
-Vero- annuisce Sango
-È giusto- annuisce Kakashi
-Kakashi, ti posso parlare in privato, è urgente- seria la rossa
-È successo qualcosa?- Una volta soli
-Sì, a quanto pare il tuo team ha incontrato e “combattuto” Orochimaru- seria; -Da quel che mi ha raccontato Sakura, Sasuke è stato morso da quel bastardo, lasciandosi un marchio strano sulla spalla ed allo stesso tempo ha richiuso il sigillo di Naruto, rendendolo quasi indifeso...devi avvisare Jiraiya prima che venga convocato mio fratello-
-Va bene, avviserò anche Tsunade per ogni evenienza- sospirò
-Grazie e... potresti passare da casa mia per recuperare un rotolo con il sigillo di Uzu?- Seria
-Molto bene- sparendo.
Tornata tra gli spalti, notò che lo scontro tra i due ragazzi erano ancora in svolgimento e Sakura la guardò apprensiva e per tutta risposta le fece l’occhiolino per rincuorarla, mentre Sasuke la fissò quasi irritato per qualcosa; dall’altro canto Naruto gli si avvicinò e gli chiese qualcosa all’orecchio per non disturbare nessun altro e lei annuì confermando che quella faccenda era stata in qualche modo risolta. Con il tempo che trascorreva, più coppie venivano chiamate per gli scontri e per la gioia della rossa, Jiraiya arrivò in tempo per controllare il sigillo ed in quel momento spiegò alla rossa come comporre la chiave per eliminarlo così non ci sarebbero più stati problemi per il futuro; riuscirono a rimuoverlo in tempo, perché sia lui che Kiba furono richiamati per combattere ed il primo un po’ per sfotterlo ed un po’ per provocarlo, iniziò a prendere in giro il legame tra lui e Reika, non spendo che in realtà essa era effettivamente sua sorella.
-Quella rossa che sta sempre con te è carina, che c’è? Ti piacciono le ragazze più grandi?- Rise
-Sì, Reika è carina e non posso contestarlo- sorrise, con orgoglio, -Secondo, mi dispiace deluderti Kiba, ma con il tempo mi sono reso conto di una cosa, le ragazze le vedo o come amiche o come Reika, ossia delle sorelle- scrollò le spalle
-Aspetta cosa?- Paralizzato, l’altro, -Sei... gay?-
-In una certa maniera- per poi lanciarsi contro di lui, -Ora combatti!- Iniziando un serrato corpo contro corpo.
Kiba fu preso in contro piede o meglio, rischiò se non ci fosse stato Akamaru ad avvisarlo anche di una coppia che gli era apparsa alle spalle e che lo avrebbe colpito con un pugno; i due sfoggiarono semplici tecniche cosa che non stupì nessuno, finché Kiba non provò un attacco combinato con il suo cagnolino e la cosa mise in difficoltà il biondo. Quest’ultimo lanciò uno sguardo alla sorella che lo fissava curiosa e preoccupata allo stesso tempo e ciò portò Naruto a pensare che non poteva farla stare ancora in ansia e poi se si fa sconfiggere così facilmente come avrebbe dovuto diventare Hokage? Strinse i denti e con una mossa veloce, riuscì a “sfuggire” ai sensi di Akamaru e prendere in di sorpresa Kiba anche se rimase ferito dagli artigli e morsi del piccolo cucciolo; in ogni caso vinse quello scontro dopo si che vi erano stati molti altri tra cui Neji e la piccola Hinata, che aveva tentato tutto se stessa per batterlo, ma la rabbia e l’odio che Neji provava verso la cucina lo avevano indotto ad essere eccessivamente violento e tentò addirittura ucciderla. Dopo quell’episodio toccò una dopo l’altra il gruppo di Reika, disgraziatamente solo la rossa passò, Sango finì in parità mentre Kagome perse essendo fin troppo svantaggiata; anche Sakura, finì in pareggio con Ino, non volendo seriamente farle male e quindi si era trattenuta più del dovuto e Sasuke beh... nello scontro ruppe al suo avversario entrambe le braccia in modo assai sadico mostrando il “marchio” di Orochimaru attivo cosa che preoccupò un po’ tutti gli adulti.
-Sorella hai visto? Sai come...- Naruto la vide leggere una pergamena, -Che fai?-
-Cerco una soluzione temporanea, finché Tsunade non lo esaminerà a fondo, possiamo solo sigillare quel potere-
-In che modo?- Chiese Sakura
-I miei mi dissero che le tecniche di sigillo più potenti venivano dal clan Uzumaki e che quest’ultimi potevano imprigionare qualsiasi cosa e papà prima e dopo aver sposato mamma, aveva studiato ogni singolo sigillo creato da quel clan- sorrise, -Quindi se voglio sigillare al meglio qualcosa qui c’è la formula adatta-
-Devi sbrigarti allora- intervenne Jiraiya, -Kakashi ha portato in infermeria Sasuke- indicò la porta
-Vado, visto che ho trovato cosa cercavo- correndo fuori.
Corse da Kakashi che era intento a suggellare quel potere maledetto, ma Reika scosse la testa e lo distrusse e sussurrò ci sarebbe pensato lei, ma lui doveva fargli guadagnare abbastanza tempo; l’amico la fissò prima di annuire porsi davanti a loro per ogni evenienza e così Reika, con i giusti suggerimenti dentro di se da parte di Ryuko, iniziò a calibrare il suo chakra per creare quel sigillo che aveva scelto. Erano quasi alla fine e la giovane era concentrata per imprimerlo sulla spalla, quando un’aura minacciosa si avvicinò ai tre e fu così fece la sua comparsa Orochimaru che li fissò da prima divertito, finché non vide la fine di quel sigillo; il ninja traditore, grazie ad un suo fedele informatore, aveva saputo che il suo piano era stato un successo e che la sua preda, Sasuke, era sopravvissuto al marchio e che lo aveva decisamente reso più forte, il problema era che la spia non aveva fatto i conti con la presenza di Reika. Di fatti, quando Orochimaru era andato a controllare di persona, si era sì aspettato che Kakashi intervenisse, era pur sempre il sensei del moro, ma non aveva contato la rossa che per di più aveva sigillato quel marchio, con una tecnica che mai aveva visto durante la sua vita d’esperimenti ed altri generi.
-Ma guarda chi abbiamo qua, una bambina che cerca di aiutare un altro bambino-
-Perché non sono sorpresa di vedere una vipera umanoide che gira tra le foglie di un albero?- Sarcastica, -Non sarebbe più opportuno per la vostra specie nascondersi tra le radici?- Gelida, per nascondere la stanchezza
-Non esagerare, lui è pericoloso- guardigno Kakashi
-Che ci posso fare- scrollò le spalle, -Qui sto dicendo la verità- si mise in posizione anche lei
-Hahahaha siete divertenti- ghignò, -Sei sfacciata mocciosa, come ti chiami?- Fissandola sinceramente incuriosito
-Non te lo dirò, nemmeno morta-
-Non provocarlo!- Preoccupato Kakashi, -Potrebbe ucciderci facilmente- sincero
-Non credo che lo farà, non gli conviene- ghignò, -Senza di me non potrebbe distruggere il sigillo, senza uccidere Sasuke- calma
-Chi può dirlo?- Sorrise teso Orochimaru, -Posso sciogliere qualsiasi sigillo senza problemi- mentì a metà.
Orochimaru aveva notato effettivamente che quella giovane non fosse del tutto sconosciuta, ma non riusciva a capire a chi assomigliasse, ma sorvolando quel dettaglio, il sigillo che aveva notato che bloccava il suo marchio ad occhi e croce, non sembrava difficile o complicato, ma dubitava che quella ragazza facesse le cose così alla leggera; si leccò le labbra e se ne andò senza dire altra parola, cosa che shockò entrambi, ma non persero altro tempo ed avvisarono tutti i Jonin della foglia per avvisare dell’infiltraggio di quella serpe. Così Tsunade parlò ai restanti vincitori che alla terza prova era un torneo, cosa che piacque l’idea, Naruto mi raccontò per filo e per segno cosa mi ero persa mentre aiutavo Sasuke e ciò mi stupì soprattutto quando parlò dello scontro tra Lee e Gaara; da quel momento diedero una settimana per farli rilassare e recuperare abbastanza velocemente l’energie ed anche per allenarsi.
-Vatti a fare un giro stasera, tra i tetti- le disse all’improvviso Ryuko
-Perché mai dovrei farlo?- Continuando a studiare dei rotoli, -C’è un determinato coprifuoco-
-Lo so, ma ho la sensazione che ci sia qualcuno che abbia seriamente bisogno di te- mormorò
-Chi?-
-Quel ragazzo... Shukaku è uno dei Cercoteri più subdoli ed attacca principalmente la mente del proprio contenitore mentre dorme- spiegò
-Ed io come potrei aiutarlo?- Schioccando la lingua, -Non per mancarti di rispetto, dubito che si fiderebbe di me a tal punto per farmi avvicinare a lui per permettermi di farti parlare- stizzita
-Ce la farai, sei sempre stata dotata del talento di farti gli amici pure i nemici se ti fosse consentito- ridacchiò
-Non dire cretinate- alzandosi
-Dove vai?- Sorrise divertita
-A soddisfare la tua voglia d’uscire- sbuffai facendolo
-Grande!- Sorrise raggiante.
Reika si domandava certe volte se Ryuko fosse saggia o un’eterna adolescente, si divertiva con poco e niente, alcune volte e quei momenti la giovane sperava che, una volta libera, non si facesse più vedere da lei; non che avesse nulla contrario averla avuto fino a quel momento, ma alcune si pentiva di averla fatta entrare dentro di se, sbuffando si diresse sopra un tetto e si mise a guardare la luna, senza con un motivo preciso. Ad un certo punto al suo udito sentì una specie di esplosione ed andando a vedere cosa fosse successo, finché non vide Gaara che fissava imperturbabile un corpo appena spappolato; il primo pensiero della giovane, non fu molto appropriato per la situazione ossia che Gaara era stato privato d’affetto e quest’ultimo notando la sua presenza cercò di attaccarla.
-WOH!- Schivando un colpo di sabbia, -Non voglio combattere- iniziando a saltare in quel punto per evitare tutto
-Se mi volevi morta Ryuko, hai trovato un ottimo modo- borbottò
-Oh andiamo! Shukaku è un tipo più tosto violento a differenza dei suoi fratelli, lo avresti dovuto capire-
-Lo vedo!- Sbottò, -Mi daresti una mano!?- Irritata
-Va bene, lascia fare a me-.
Poco dopo l’intero corpo di Reika cambiò lasciando il posto a Ryuko e che con la sua immensa velocità, riuscì a raggiungere e distruggere la corazza di sabbia di Gaara e sfiorare la fronte del giovane mandandolo un secondo in trans; Ryuko sfruttò quel momento per creare un legame spirituale ed in poco tempo le loro coscienze si presentarono al cospetto del sigillo del rosso della sabbia.
 
 
 
Zona Spirituale
 
 
 
Pov Reika
 
-Adesso che siamo qui, che facciamo?- Chiesi appena mi guardai in torno
-Semplice- sorrise comparendo Ryuko, -Andiamo dai nostri padroni di casa-
-Tu sei strana forte- borbottai avviandomi
-Dove sono?- Sentii poco distante, -Tu!?- La voce allarmata, -Sono... davanti al mio sigillo?-
-Sei sveglio giovanotto- sghignazzò una voce abbastanza profonda ed antica, -A quanto pare la nostra ospite è vicina- vedendomi avvicinare
-Tu saresti Shukaku? Il demone tasso?- Ironica, -Scusa bello, ma sembri più una lettiera per gatti troppo cresciuta- mettendomi vicino a Gaara
-Come osi brutta mocciosa!?- Irritato, -Ti ucciderò adesso!- Cercando di attaccarmi
-Suscettibile la lettiera eh?- Ghignai guardando Gaara che era rimasto allibito, -Tranquillo non mi succederà nulla-
-Tu... come...-
-Ti spiego appena lui starà più calmo- alzando una mano e poco tempo la “sabbia” di Shukaku si bloccò, -Ok Shukaku sta un po’ zitto eh?- Calmissima
-Come osi a darmi ordini?- Irritato
-Può eccome Shukaku- intervenne ora Ryuko
-Finalmente ti avvicini- alzai gli occhi al cielo
-Ryuko sama?- Spiazzato il demone, -Siete voi?-.
Nel frattempo che quei due parlavano e si studiavano a vicenda, presi da parte Gaara e gli parlai come se avessi a che fare con un secondo Naruto, cosa che mi fece in qualche modo ridacchiare; lui mi fissò quasi impassibile, anche se nei suoi occhi vi era una traccia di curiosità e così gli spiegai a grandi linee cosa stesse effettivamente succedendo. La prese abbastanza tranquillamente, poi lanciai uno sguardo a Ryuko e Shukaku, commentando la scena dicendo che sembravano effettivamente madre e figlio e lì lo vidi abbassare il capo; mi morsi il labbro inferiore e gli chiesi scusa per quello che avevo detto, non pensando a quello che dicevo e così lo abbracciai e iniziai a canticchiare una canzone a fior di labbra. La sua reazione fu quella che immaginai, mi strinse a se e pianse disperato tutte le lacrime che aveva accumulato in quei anni, per rilasciare l’odio che avevo percepito in lui; lo cullai e questo attirò l’attenzione dei due “immortali” e potei giurare di sentire la loro ultima conversazione.
-La tua umana è strana, non ho mai visto umani che abbiano coraggio di prendere in giro un demone, ma senza cattiveria-
-Reika è fatta così, comunque sono dentro di lei solo per uno scopo preciso- calma
-Davvero? Da come parli sembra che sei stata tu a sceglierla ed “auto-sigillarti” al suo interno- stranamente calmo
-Effettivamente è così- fissandomi dolcemente
-Cosa ti ha spinto a farlo?- Shukaku ci fissò curioso, -Gli umani sono assettati di potere e produttori di sentimenti negativi-
-Vero, ma... in quanto donna e “madre” volevo che quella piccola rivedesse almeno i suoi cari- sospirò
-Sei sempre stata sentimentalista-
-Lo prendo come un complimento da parte tua- sorrise, -Tanto non starò ancora molto con lei- calma, ma seria
-Come?- La fissò Stupito.
Per tutta risposta Ryuko scosse la testa e mi si avvicinò con calma ed appoggiò una mano tra i capelli di Gaara che sussultò e la fissò preoccupato; lei gli rivolse un sorriso materno e ci avvisò che dovevamo andare, si era fatto tardi e... che avrebbe alzato una barriera mentale abbastanza forte per fargli fare un degno sonno, senza che Shukaku intervenisse cosa che lasciò tutti un po’ di stucco. L’ultime cose che sentii prima di tornare alla realtà fu le urla e le proteste del demone Monocoda.
 
 
 
Realtà (Pov. Esterno)
 
 
 
Una volta che i due si separarono, prontamente Reika diede un bacio alla fronte del rossino e con l’augurio di buona notte si separarono per tornare ognuno nella propria camera da letto; Gaara si portò una mano sulla fronte, era sorpreso che un’estranea lo avesse fatto ed un po’ sospettoso tornò comunque in camera e chiuse  per un secondo gli occhi. Per la prima volta in tutti quei anni, però, non sentì la voce del demone tormentarlo e finì sul serio a dormire come un ghiro finché le voci assai allarmate dei suoi fratelli maggiori non lo svegliarono la mattina successiva.
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite di questo capitolo? Lo so che vi aspettavate la descrizione di ogni scontro, a mio discapito, per quanto mi sforzi, non riesco proprio a farlo; in ogni caso, come la prenderanno Kankuro e Temari nel vedere per la prima volta il fratello minore più rilassato per via della bella dormita appena fatta?

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Capitolo 14
*** 14° Cap. ***


14° Cap.
 
 
 
Gaara sbatté le palpebre stupito di tutto quel baccano e notò nella sua stanza i suoi fratelli maggiori in modalità, panico ed il loro sensei che cercava di calmarli; dal canto suo, per la prima volta, si sentì sinceramente riposato e non aveva sentito ne’ancora la voce del demone tasso che da quando aveva memoria non lo lasciava in pace. Istintivamente si portò una mano sulla fronte, dove quella ragazza lo aveva baciato, era possibile che quel bacio fosse stato così efficace? A tirarlo fuori dai suoi pensieri fu una mano, titubante, di sua sorella Temari e la guardò negli occhi e capì che il suo silenzio la stava accidentalmente preoccupando, cosa che mai aveva dimostrato; sospirando si alzò e propose d’uscire, voleva rivedere quella ragazza e fargli altre domande, voleva vedere con i suoi occhi anche il fratello di cui gli aveva parlato e parlare anche a quest’ultimo.
Nel frattempo Naruto e Reika si stavano allenando per conto loro per gestire al meglio il chakra dei loro “demoni”, sotto comunque lo sguardo vigile di Jiraiya e Kakashi e quest’ultimo aveva appena finito di allenare Sasuke; il moretto non aveva problemi stare a guardare i due, nonostante ogni tanto un pizzico di gelosia ed invidia lo colpiva ed un dolore alla spalla c’era, ma sentiva che il potere estraneo al suo era bloccato. Nonostante tutto teneva duro, non voleva che Naruto si preoccupasse troppo, lo aveva visto che ogni tanto i suoi occhi azzurri finissero sul sigillo e si rilassava vederlo ancora lì; ad un certo punto il loro allenamento fu interrotto dall’arrivo dei tre fratelli della sabbia attirando lo sguardo preoccupato e curioso dei tre ragazzi mentre i due fratelli erano ancora concentrati e nel loro piccolo mondo. Spinto da una forza invisibile il rosso si avvicinò ai due preoccupando i suoi stessi fratelli non riconoscendolo e pensavano che volesse fare qualcosa di stupido, ma Baki li bloccò e fece segno di guardare in silenzio; di fatti il giovane si mise nella loro stessa posizione di meditazione e chiuse gli occhi rilassando il suo intero corpo.
-Che sta succedendo?- Preoccupato Kankuro, -Non riesco a capire-
-Non lo so nemmeno io, maestro lei ha capito?- Chiese Temari
-Non saprei essere sicuro, ma Gaara sembra attratto dai quei due giovani-
-Se siete preoccupati, non dovete- sospirò Kakashi, -Reika e Naruto non gli faranno del male-
-Non sono loro... ecco... a preoccuparci- mormorò Kankuro
-Reika non è una sprovveduta saprà in qualche modo gestirlo- sussurrò Sasuke avendo capito il legame tra loro.
Nel frattempo che in quel punto era calato un silenzio quasi pesante, tutti videro dei chakra, non umani, uscire a prendere come a forme di ciò che custodivano; da Naruto uscì quello arancione a forma di volpe, da Gaara della sabbia a forma di tasso, ma quello che impressionò i ninja di Suna era la forma rossa di Reika, era grande possente a forma di drago.
 
 
 
Zona Spirituale
 
 
 
Gaara comparve, quasi dal nulla, vicino a loro, facendo sussultare Naruto, che per poco non ebbe un infarto e facendo ridacchiare la rossa, che sorrise al nuovo arrivato; poi un ondata di ostilità la colpì a tal punto che rischiò di perdere l’equilibrio e vide di fatti Kurama fulminare Shukaku e viceversa. Se non fosse intervenuta Ryuko di sicuro la giovane avrebbe fatto un macello grande e così che si spiegò il chakra fuori dai corpi; Ryuko colpì entrambi demoni sulle teste, mentre i loro “portatori” li fissarono attoniti, come vedere una madre rimproverare i figli.
-Beh... è divertente vedere dei demoni venir rimproverati come se avessero ancora pochi anni di vita- ridacchiò Naruto
-Già... comunque- si voltò verso Gaara, -Come mai sei qui?- Curiosa
-Io... non lo so- mormorò
-Aspetta un secondo, tu non sei quel pazzo che ha quasi ammazzato Lee!?- Sconvolto, -Cosa... ahi!- Fu colpito dalla sorella
-Finiscila santo cielo!- Sbuffò lei, -Tornando a noi, ti sento più leggero, hai dormito bene immagino-
-Dopo... anni sì e... ti ringrazio- si grattò la nuca
-Non c’è bisogno-
-Cosa hai fatto?- Curioso Naruto
-Vedi quel tasso gigante?- Indicando Shukaku
-Vuoi dire la grossa lettiera per gatti?- Inclinò la testa di lato
-Pff... sì lui- sia lei che Gaara nascosero una risata, -In ogni caso- continuò lei; -Si chiama Shukaku è il demone Monocoda è diciamo che tra tutti i Cercoteri, lui è il più subdolo quando si tratta di tormentare gli umani- sospirò
-Mi stai dicendo che Gaara... si comportava come... un assassino senza sentimenti per causa di quel demone?- Corrugò la fronte
-In un certo senso- sospirò Gaara, -So che non giustifica le mie azioni, ma... sono dispiaciuto per quello che ho fatto al tuo amico-
-Tranquillo, tutto c’è rimedio- gli scompigliò i capelli Reika
-Mia sorella ha ragione- sorrise Naruto; -Se vuoi, possiamo in qualche modo aiutarti con quel demone, immagino che il tuo aiuto era temporaneo-
-In effetti lo era- pensierosa Reika, -Il problema è proprio Shukaku stesso- sospirò lasciandosi cadere a terra
-In che senso?- Confuso Naruto
-Shukaku è il demone che odia al cento per cento l’essere umano, è raro come per gli altri suoi fratelli, riuscire apprezzarci- sospirò Gaara, -Considerando anche il contesto che le persone vedono la nostra situazione di forze portanti-.
 
 
 
Nella realtà
 
 
 
L’intero gruppo era rimasto in silenzio, senza muovere un muscolo osservando come il chakra di Reika sottomettesse quello di Naruto e Gaara senza troppo sforzo e poco dopo i tre ragazzi si alzarono e tornarono con calma alla normalità; poco dopo Reika si avvicinò a Temari e la portò lontano preoccupando Kankuro, ma Gaara lo bloccò, -Lasciarle parlare-
-Come... vuoi- mormorò
-Ti senti bene Gaara?- Chiese Baki
-Sì sensei- sospirò, -Reika non è una persona cattiva, mi ha aiutato-
-Sono contento- appoggiando una mano sulla spalla
-Naruto giusto?- Guardò il biondo, -Posso parlarti ecco... in privato?-
-Certo, perché no?- Sorrise
-Tsk!- Commentò acido Sasuke
-Stai bene?- Confuso Naruto, -Sembri arrabbiato-
-Io? Arrabbiato? Per cosa scusa?- Irritato.
Naruto lo fissò e poi guardò suo padre che con un sorrisetto scrollò le spalle, stessa cosa fece Jiraiya avendo capito un pochino la loro dinamica; Sasuke li fulminò e poi se ne andò rendendo ancor più confuso Naruto, che lo fissò andarsene e poi andare a parlare con Gaara. Quest’ultimo, non sapendo cosa aspettarsi, decise di provare a parlare con Naruto per vedere quali fossero le differenze tra le loro famiglie e le loro dinamiche; nello stesso tempo, Reika aveva portato Temari ad una locanda dove avrebbero bevuto del the cosa che sorprese la bionda, ma decise di non abbassare la guardia.
-Stai tranquilla, non voglio mica avvelenarti- ridacchiò
-Cosa vuoi da me?- Seria e dritta al punto
-Parlare di tuo fratello- seria, -Avete più paura di lui che amarlo come un fratello maggiore dovrebbe fare- seria
-Tu non sai...- la bloccò
-Dodici anni fa, anno più anno meno, quando ero stata rapita per non si sa perché, Kurama ha rischiato distruggere il villaggio ha ucciso ENTRAMBI i miei genitori che hanno usato i loro corpi e le loro ultime energia per salvare mio fratello e sigillarci dentro il demone a nove code... dimmi, io non posso capire il vostro dolore?- Gelida
-Il biondino è tuo fratello minore?- Sorpresa, -Non vi assomigliate per niente-
-Questione dai punti di vista immagino- bevendo il the, -Il fatto che la vostra paura “penetra” l’anima di Gaara ed arriva a Shukaku, che la sfrutta contro vostro fratello e lo farà impazzire pian piano- seria
-Io... lo so- sospirò affranta, -Io... non so come prenderlo, Gaara ha “perso” la sua umanità dopo... alcune cose del nostro passato... forse lui te l’ha detto, ma... non è sempre stato così... glaciale e...-
-Se vuoi stare vicino a Gaara come lo sei con tuo fratello Kankuro... fregatene degli ordini di tuo padre- seria, -Ama a qualsiasi costo tuo fratello, vedilo come una persona che ha bisogno d’imparare a distinguere i sentimenti e tenere l’odio lontano dal suo cuore- dolcemente; -Non so com’è il vostro rapporto con vostro padre, ma dovete iniziare a pensare a Gaara come una persona e non come un semplice oggetto o arma di massa- seria.
Temari sgranò gli occhi nel sentire quelle parole, aveva per caso intuito qualcosa o Gaara stesso gli avesse detto dell’idea del padre contro la Foglia? Temari, però, sentiva che effettivamente quella ragazza avesse completamente ragione, soprattutto sul fatto che non sembrava giusto usare suo fratello come arma; ad un certo la giovane sussultò e sentì il suo cuore libero da qualcosa che lo stringeva e guardò la rossa, che si era alzata e le aveva messo una mano sulla spalla e le disse solo: -Segui il cuore che ti porterà a fare la scelta giusta e non quella più semplice- prima di andarsene.
 
 
 
Giorno dell’esame
 
 
 
Tsunade era seduta al fianco del terzo Kazekage, che era venuto personalmente a vedere la finale, essendoci pure i suoi tre figli, ma quest’ultima, aveva uno strano presentimento verso quell’uomo; in ogni modo Tsunade riferì come si sarebbe svolto l’intero torneo, ricordando ai partecipanti i loro avversari ed il primo scontro sarebbe stato Naruto contro Neji. Prontamente i due raggiunsero l’arena, ma Neji iniziò a deridere e prendere in giro Naruto chiamandolo fallito e che quello scontro era già segnato con lui che avrebbe vinto e Naruto avrebbe perso. Naruto si sentiva in preda alla rabbia, ma in qualche modo riuscì a trattenersi, ma nel momento in cui lo sentì non solo denigrare la cugina Hinata, per definirla per fino inutile, lanciò uno sguardo alla sorella che lo fissava confusa e poi tra gli spalti, dove non solo riuscì a vedere la ragazza che lo fissava in modo teso, ma anche alcune persone assomiglianti ai due giovani Hyuga intuendo che erano la loro famiglia.
In ogni caso, Naruto perse il controllo delle sue emozioni e si lanciò contro il suo avversario che dimostrò subito una notevole esperienza, utilizzando una delle più complicate e devastanti delle tecniche del suo clan stupendo tutti; Reika sgranò gli occhi, allora era vero quello che aveva intuito in quei giorni, la famiglia Hyuga avevano dei problemi interni e da quel che poteva vedere, strinse le mani a pugno e da dov’era poté vedere il capo famiglia a cui lanciò un’occhiata dal freddo glaciale a quello preoccupato.
Come tutti nel villaggio, anche i capifamiglia dei vari clan, erano rimasti felici nell’apprendere che la figlia del defunto quarto Hokage fosse tornata, perfino Hiashi Hyuga; quest’ultimo era sempre stato uno dei capi clan più snob e freddi dell’intero villaggio ed era considerato anche più rigido di quello degli Uchiha, nonostante tutto però, l’uomo aveva una stima e un rispetto a quella “bambina” che era rimasto anche lui ferito ed aveva appoggiato le squadre di ricerca per riportarla indietro. Nonostante il tempo trascorso, l’uomo rispettava ancora quella giovane donna che aveva visto di sfuggita nel villaggio quando usciva con la scorta e quindi quando sentì lo sguardo di Reika su di se non poté non sentirsi come se l’avesse delusa in qualche modo; le lanciò uno sguardo di lato, senza però perdere un solo attimo dello scontro tra suo nipote e quel biondino abbastanza arrogante da proclamare che da Hokage avrebbe abolito quella distinzione che c’era nel clan Hyuga.
Con sorpresa di tutti e soprattutto del giovane Hyuga, vinse Naruto che mostrò un sorriso impressionante che rilassò Reika, ma giurò di prendere a calci Jiraiya appena possibile; considerando che quel cretino aveva insegnato a suo fratello una tecnica abbastanza complicata e pericolosa se non controllata ossia il Rasengan. Al suo fianco, Sasuke era rimasto estasiato dalle ultime battute ed il colpo di quella tecnica, essendo lui appena arrivato, ma nel vedere lo sguardo di Reika gli fece capire che qualcosa non andava; le appoggiò una mano sulla spalla e la guardò confuso, quando cercava di rimanere il più impassibile del solito, -Ohi tutto ok?-
-Sì-
-Hai uno sguardo e sei rigida e silenziosa- commentò
-Nessuno prepara un omicidio ad alta voce- attirando lo sguardo di tutti i presenti
-Vuoi...-
-Non nel vero senso pratico- sbuffò, -Non sono un’assassina- schioccò la lingua
-Ehm... se lo dici tu- commentò Shikamaru
-Fra poco tocca a te capelli d’ananas- sorrise lei
-Zitta- sbuffò.
Ridacchiando i vari concorrenti iniziarono a combattere, ma Kankuro si rifiutò di combattere, dopo di che toccò proprio Temari che atterrò con il suo ventaglio e Shikamaru, era sul punto di ritirarsi pure lui, ma senza volerlo Naruto lo spedì nell’arena; maledicendo il biondo il moro sbuffò e con fare scocciato iniziò lo scontro e lì quasi al limite, della pigrizia, sfoggiò anche lui tecniche del suo clan, il Controllo dell’Ombra. Con la sua ultima, ma semplice, tecnica diede la vittoria a Temari, cosa sa che confuse sia Sasuke sia Naruto, ma Reika annuì abbastanza tranquilla, -Sarà un ottimo chunin- commentò
-Perché? Non ha vinto- commentò Sasuke
-Qui non importa chi vice o perde- commentò Reika, -Qui ha uno solo scopo, se sappiamo valutare bene gli scontri o se abbiamo un’adeguata strategia-
-Ma...-
-Il clan Nara sono specializzati nella strategia militare, quindi è possibile che Shikamaru, valutando, durante lo scontro che con il poco chakra che aveva, non poteva continuare e quindi ha “sforzato” la vittoria alla giovane- spiegò
-Ottima deduzione- commentò quest’ultimo appena tornato
-Grazie- sorrise.
Poco dopo, una breve pausa, toccò a Reika a combattere, non usò molte tecniche perché non voleva esagerare e lanciando ogni tanto lo sguardo alla tribuna dei due Kage presenti assottigliò lo sguardo; Ryuko, anche se non attivamente, le suggeriva che qualcosa in quell’uomo, ossia il Kazekage, non era chi era veramente. In ogni caso lo scontro contro il suo avversario, finì con lei torreggiava contro di lui bloccandolo a terra, nelle tribune, il “Kazekage” rimase spiazzato del talento della rossa e soprattutto nel sapere il suo nome completo; a seguire ci fu lo scontro tra Sasuke e Gaara, quest’ultimo si sentiva più rilassato dopo aver parlato con entrambi gli Uzumaki e sempre in quei giorni aveva capito una cosa, non avrebbe eseguito il piano che gli era stato imposto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite? Cosa accadrà adesso che si scontreranno Sasuke e Gaara? Questo piano fallirà solo perché il rosso non lo inizierà? I suoi fratelli come si muoveranno? A presto!

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Capitolo 15
*** 15° Cap. ***


15° Cap.
 
 
 
Gaara fissava in modo calmo Sasuke e quest’ultimo fissava, quasi mal cerando la sua rabbia nei confronti di quel tipo e senza pensarci due volte iniziò ad attaccarlo; il rosso si difendeva solamente, non voleva perdere il controllo, non aveva intenzione di fare sul serio per rischiare di sembrare seriamente un mostro. Sasuke si stava innervosendo così richiamò una tecnica che fece rizzare i peli del corpo a Reika facendole venir voglia di ammazzare un secondo sensei. Strinse le mani a pugno e non potendo non fare altro, restò a guardare e ciò influì anche suo fratello che la fissò preoccupato; il biondo le appoggiò una mano sulla spalla e lo fissò con la coda dell’occhio, -Che succede?-
-Nulla-
-Non mi mentire Reika- serio, -Perché sembri voler ammazzare qualcuno?-
-Mmm-
-Reika!?- Irritato
-Non c’è nulla da preoccuparsi Naru, sto bene, anche sei Jiraiya e Kakashi potevano evitare di fare certe scelte del c***o- ringhiò
-Di che parli?- Confuso
-Tsk!.- Stizzita, -Parlo che potevano evitare di insegnarvi quelle tecniche-
-Quali scusa?-
-Il tuo rasengan ed il mille falchi-
-Perché sei contraria a ciò?-
-Sono tecniche troppo pericolose da imparare solo adesso- seria.
Naruto ci pensò e non poteva certo negare che in effetti i danni provocati dalla sua tecnica erano devastanti, ma mai quanto quella di Sasuke e lo guardò cercare di attaccare pesantemente Gaara; quest’ultimo aveva avuto delle ferite ma si difendeva la gran parte delle volte, non volendo deludere i fratelli Uzumaki perdendo il controllo sul demone che lo stava incitando ad ucciderlo. Dall’altro canto Sasuke era decisamente incazzato, perché nessuno dei suoi attacchi sembrava funzionare contro quel tipo, che a detta sua, si era preso troppe libertà con il suo Naruto; attivò lo sharingan e poi tentò l’ultima carta, un’illusione, cosa che sembrò funzionare, ma non nel modo che avrebbe voluto, di fatti Shukaku in quel momento sfruttò quel momento ed iniziò a prendere il controllo sul suo portatore.
-Che succede?- Preoccupato Naruto
-Se è quello che penso, Sasuke ha fatto una cazzata senza valutare le conseguenze- seria la sorella
-Cosa vorresti dire con questo?- Confusa Temari, -Pensi che Gaara...-
-Mi preoccupa che Shukaku, perché la sua forza non può essere comparata a quella di Kurama, che è nettamente più forte, ma compensa la sua forza con la stronzagine- sospira
-Vuoi dire che sta sfruttando ciò che gli succede a Gaara per poter prendere il controllo?- Preoccupato Kankuro
-Se per caso Sasuke ha potenziato la sua arte illusione con lo sharingan dobbiamo prontamente evitare che Shukaku prenda le sue forme qui... Temari Kankuro, al mio segnale, portate vostro fratello il più lontano da Konoha io... verrò con voi il prima possibile- seria
-Va subito ti copri...-.
Naruto non fece in tempo a parlare che ci furono diverse esplosioni bloccarono la loro attenzione tra cui quella dall’arena, la rossa ordinò ai fratelli della sabbia di scappare subito; i due più grandi lo fecero che furono aiutati anche dagli Uzumaki che prontamente li affiancarono, ma con loro vi era anche Sasuke, che voleva comunque finire lo scontro con Gaara. Nello stesso tempo, il Kazekage, che si rivelò essere in realtà Orochimaru, tentò di ferire gravemente Tsunade, ma essendo stata avvisata per tempo, riuscì a schivare ed ingaggiare uno scontro con lui; in suo soccorso comparvero anche Jiraiya ed il loro vecchio maestro, mentre i ninja del suono e quelli della sabbia ancora convinti per fare invasione crearono molti problemi.
-Ci siamo...- parlò Reika
-Fermi voi altri!- Urlò una voce maschile alle loro spalle
-Dannazione- mormorò Kankuro, -Quello è...-
-Kabuto- sibilò Reika, -Una spia- secca
-Come?- Stupito Naruto
-Lasciamo perdere- seria, -Dobbiamo continuare, manca poco e poi potrò in qualche modo fermare la furia di Shukaku-
-Bene, lo terrò impegnato- intervenne Kankuro prendendo la cosa avvolta nelle bende
-Sicuro?- Preoccupata Temari, -Non è un avversario da sottovalutare
-Certo- sorrise enigmatico.
I quattro ripresero a correre, poco dopo furono raggiunti da Shikamaru e Sasuke, che lanciarono contemporaneamente dei kunai che bloccarono la biondina; Shikamaru spinse Sasuke a fermare Gaara, non pensando manco per un secondo che i due Uzumaki lo stessero aiutando e quindi l’Uchiha lo fece e quando li raggiunse non poté non trattenere un sibilo di rabbia, quei due lo stavano effettivamente aiutando. Arrivati al confine Sasuke atterrò a pochi metri da loro, ma ciò che lo congelò sul posto fu vedere lo sguardo di Naruto verso di se, non si aspettava un tale atteggiamento, non poté però parlare quando un forte boato li fece volare lontano; contro ogni previsione Shukaku era riuscito a prendere del tutto il controllo di Gaara, mostrandosi in tutta la sua potenza mettendo nel panico l’Uchiha.
-Ma cosa...?- Spiazzato
-Sei un idiota Sasuke- sibilò Naruto, -Sorella cosa facciamo adesso?- Preoccupato
-Allontana Sasuke e poi dammi una mano!- Iniziando a richiamare abbastanza chakra
-Ok- per poi guardare Sasuke, -Una volta finito qui, dobbiamo parlare seriamente- secco creando molte copie
-Perché lo state aiutando?!- Irritato e triste
-Sei intelligente no? Dovresti capire che lui è come me, solo con una storia molto più tragica, è come se avessi un altro fratello- secco Naruto
-Lo conosci appena-
-Stessa cosa con Reika, ma le voglio comunque bene mi sembra- serio bloccandolo, -Torna a Konoha ed aiuta il più possibile Sasuke e...- gli si avvicinò, -Sta attento-.
Sasuke, non ebbe tempo di parlare, che le coppie del biondino lo portarono via con la forza, mentre con il restante chakra anche Naruto raggiunse la sorella che schivava gli attacchi di sabbia; una volta raggiunto al suo fianco, gli bastò una sola occhiata e poco dopo modellarono i loro poteri ed al loro posto comparvero ciò che tenevano dentro di loro, Ryuko e Kurama erano parzialmente liberi.
Nel frattempo Orochimaru iniziò a combattere contro i suoi ex: compagni e maestro, doveva sbrigarsi e raggiungere la sua spia che era andato a controllare la sua arma speciale, ma da dov’erano loro quattro poterono sentire un’ondata di potere; i quattro adulti si voltarono e non solo videro in tutta la sua grandezza Shukaku, ma anche Kurama ed un grosso drago che nessuno di loro aveva mai visto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora che dite, sì lo so è corto, ma è perché non riuscivo a scrivere altro; spero che vi sia piaciuto, vi avviso, ci stiamo avvicinando alla fine, a presto!

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Capitolo 16
*** 16° Cap. ***


16° Cap.
 
 
 
Il drago era di un color rosso rubino con due corna e fissava con i suoi occhi verdi Monocoda che li fissava deridendoli, soprattutto Kurama, che era effettivamente una grossa volpe arancione tendente al rosso con nove code che indicava la sua vera potenza; il drago che era la reale forma di Ryuko fissò con severità il “piccolo” Shukaku ignorandola apertamente cosa che in un certo senso dava fastidio. Nel frattempo, Naruto e Reika cercavano lo sguardo qualche segno del corpo di Gaara, essendo che il sigillo non era del tutto distrutto; alla fine il biondo con l’aiuto di Kurama trovò l’amico e con una testata e passandogli anche un po’ di chakra, riuscì a svegliarlo e questo portò al “ritiro” di del demone. Ad un certo punto però Reika che si trovava sul muso di Ryuko per controllare dall’alto che ci fossero altre cose, non si accorse di un attacco alle spalle e quindi non poté schivare una freccia diritta nella scapola; Naruto girò lo sguardo e su un grosso serpente marrone e grigio ci stavano quattro figure: Oroachimaru che era rimasto gravemente ferito, Kabuto che cercava di curarlo ed infine due ragazze che mai si sarebbe aspettato, Sango e Kagome.
-Non l’hai uccisa vero?- Ansimò dolorante Orochimaru
-No, l’ho solo ferita, maestro- mormorò Kagome
-Bene, Kabuto andiamo e poi vedremo come fare a curare queste braccia- secco
-Sì e... Sasuke?- Titubante l’argento
-Non è ancora pronto per portarlo via e poi Sango è rimasta ferita nel farlo- guardò l’altra ragazza
-Mi dispiace per averla delusa- mormorò quest’ultima
-Non devi, non l’hai fatto- serio per poi guardare il dragone, -Sento che ci sarà da divertirsi- per poi sparire insieme a tutti loro.
 
 
 
Al Villaggio
 
 
 
Poche ore prima, Orochimaru aveva deriso tutti loro e per spezzare anche un po’ l’animo di Tsunade arrivò addirittura a richiamare a se due anime molto importanti, i primi due Hokage; lo scontro durò abbastanza duramente, mentre Jiraiya ed il terzo cercavano di attaccarlo, Tsunade cercava di dar loro supporto, ma nonostante tutto Oroachimaru sembrò decisamente superiore a loro tre. Per ogni attacco che cercavano di lanciargli, l’uomo serpente li respingeva velocemente così l’ex Hokage usò una mossa azzardata ed efficace, usò il sigillo del diavolo.
-Maestro si fermi!- Urlò preoccupata Tsunade
-Che diamine!?- Urlò Oroachimaru, -Ehi vecchio devi proprio essere disperato eh?- Preoccupato nella prese ferrea del suo ex mentore
-So che non poso ucciderti Oroachimaru e non solo perché sei stato un mio allievo- serio, -Ma impedirò di usare le tue arti!- Iniziando a sigillare il chakra del suo avversario
-Maestro!- Ferito gravemente Jiraiya
-Prendetevi cura dei figli di Minato- stringendo la presa su Orochimaru
-Maestro- mormarono in lacrime i due.
In tutto questo, Orochimaru iniziava a sentire la perdita del chakra che stava via, via arrivando alle spalle, ma in suo soccorso una freccia colpì il vecchio Hokage facendogli perdere la presa; prima di cadere, Sarutobi riuscì a sigillare nel suo corpo il chakra del nemico e nello stesso tempo Kabuto, ufficialmente un traditore, portò via il suo maestro su un grosso serpente e si avviarono all’uscita. Lì con loro c’erano Kagome e Sango, quest’ultima era ferita per via del tentativo di portarlo con se insieme al suo maestro, ma Sasuke non ci stava, per ora Konoha era casa sua e ci stava ancora il ragazzo che amava; quindi l’aveva ferita e tornato al villaggio per avvisare Kakashi e qualcun altro jonin, mentre Kagome raggiunse Sango che a loro volta raggiunsero un Kabuto abbastanza mal messo, nonostante avesse in qualche modo ferito il suo avversario.
-Maestro in che modo recupereremo Sasuke?- Preoccupato Kabuto, -Da come ha conciato Sango, non sembra intenzionato a venire-
-Verrà di sua spontaneità- sorrise dolorante l’uomo
-Sensei... ma... sa già come distruggere il sigillo imposto da Rei-chan?- Chiese titubante Kagome
-Quale sigillo?- Confuso Kabuto, -Non ne ho visti nessuno prima di “ritirarmi”-
-Gli è l’ha fatto dopo- sospirò Orochimaru serio, -Purtroppo non ho trovato nulla che possa aiutarmi a distruggerlo- secco
-Allora rapiamo anche lei- propose Kabuto
-NO!- Sbottarono sia Sango e Kagome tremanti
-Che c’è? Vi siete...-
-Le ragazze hanno ragione- serio Oroachimaru, -Quella ragazza non va tolto un capello-
-Per quale motivo? Se quella ragazzina sa come togliere il sigillo da Sasuke, perché non catturarla e costringerla a dirci come fare?!- Secco
-Per quanto io voglia guarire e conoscere a pieno quel sigillo, con quella ragazza non voglio... portarle altri dolori, visto che abbiamo già tolto Sarutobi- serio; -Nonostante io in passato non ho mai avuto scrupoli nel uccidere o torturare dei ragazzi, con lei non riesco nemmeno immaginarmi di farlo. Ho visto personalmente i suoi occhi e posso dire che quella giovane ha già sofferto troppo, ma allo stesso tempo è determinata a diventare forte pur di non soccombere al suo dolore più interno- serio
-Come vuole sensei, ma... è consapevole che potrebbe diventare un problema in futuro?- Serio Kabuto
-Ne sono consapevole, ma vedendo le sue capacità, sarei curioso di vederla evolvere- ghignò, -Ecco perché prima ho detto che presto le cose si stavano facendo interessanti-
-Capisco- mormorò Kabuto.
 
 
 
A Konoha, dopo lo scontro
 
 
 
Una volta che i ninja persero del tutto le tracce dei ninja del Suono e quelli di Suna, erano tornata la calma e quindi i rimasti, per un certo punto poterono tirare un sospiro di sollievo; poco dopo dall’ospedale della città, medici ed infermieri furono spediti, assieme ad alcuni Jonin, a cercare e curare il maggior numero di feriti sotto l’ordine perentorio di Shizune. In tutto questo Kakashi fu raggiunto da un Sasuke, quasi in preda al panico che gli spiegò tutto quello che aveva visto e sentito e l’uomo annuii e portandosi addietro proprio Shizune, raggiunsero i “suoi” figli; lì vi era Naruto, aiutato dai fratelli della sabbia, cercare di e estrarre una freccia che pareva incastrata in un punto abbastanza dolente in Reika.
-Zia Shizune aiutatici- piagnucolò Naruto
-Che succede e perché loro tre...- iniziò lei
-Non c’è tempo!- Sbottò Naruto, -Cerca di estrarre la freccia- irritato
-Ok, ok...-
-Mentre lei lavora, posso sapere che succede?- Pacato Kakashi
-Beh... è una cosa più che altro... personale, ma noi abbiamo... dissertato all’invasione- iniziò Temari
-Reika ha cercato di aiutarmi a mantenermi più lucido possibile, se non fosse che ero rinchiuso in un’illusione abbastanza difficile da uscire da soli- sospirò Gaara, -Devo a loro la mia sanità mentale più... equilibrata... diciamo-
-Capisco... vi eravate alleati con quelli del suono su dei rancori abbastanza antichi- commentò l’argento
-Diciamo così- sospirò il rosso, -In questi giorni posso dire che non possiamo incolpare cose passate a chi è nel presente- mezzo sorriso accarezzando i capelli a Reika, -Si... si riprenderà?- Preoccupato
-Beh... da quel che vedo non è in pericolo di vita, se è questo che intendi- seria la donna, -Però dovremmo operarla, la freccia si è proprio incastrata- sospirò
-Vi aiuto io a trasportarla- serio creando una nuvola di sabbia sotto il corpo dell’amica
-Grazie- sorrise più tranquilla-
-Come ho già detto- sorrise, -Sono in debito con lei, questo è il minimo-
-Zia puoi controllare anche Kankuro e Temari per ogni evenienza?- Gentile Naruto
-Va bene e poi rientriamo-.
Li esaminò e solo Kankuro sembrò abbastanza grave così Kakashi se lo mise in spalla e con il resto del gruppo iniziarono a tornare in città diretti all’ospedale; lì trovarono un bel po’ di feriti e pochi erano gravi, così poterono operare velocemente Reika e Kankuro e ninja della foglia che erano in allerta nel vedere i tre della sabbia con loro si misero ovviamente in posizione, ma nel vedere Kakashi si “ritirarono” aspettando un segnale. Poche ore dopo, arrivarono anche gli altri genin e degli ambu che aiutarono Tsunade e Jiraiya a mettersi su una barella, entrambi ancora in lacrime per la perdita del loro maestro; nel momento in cui tutti si ripresero e rimasero comunque con animi meno turbolenti Tsunade fu avvisata di quello che era accaduto al di fuori delle mura e ciò la preoccupò di più, non fu che effettivamente i tre della sabbia fossero liberi, ma che di nuovo Reika era finita sotto i ferri.
-A quella giovane non le va quasi mai bene una- sospirò Tsunade
-Non dire così, Tsunade, secondo me è andata più che bene-
-Come puoi dire una cosa del genere?- Secca
-Beh... avrai visto che quella Kagome non sbaglia mai un bersaglio, allora, perché non ha ucciso Reika con quella freccia?- Calmo Jiraiya, -Se è vero che hanno visto, posso solo pensare che in qualche modo Kagome non la volesse morta- serio
-C’è anche la possibilità che abbia...- fu interrotta da Kakashi
-No, penso che in qualche modo o Orochimaru la vuole ancora viva, per via del sigillo che lei ha applicato al segno maledetto o semplicemente abbia disubbidito, anche se quest’ultima ipotesi mi viene da scartare- serio
-Mmm... probabile- annuisce più calma, -Appena tutto si sarà sistemato, parlerò anche con quei tre ragazzi della sabbia- decisa
-Non credo che lasceranno Konoha, prima di sapere delle condizioni di Reika- commentò ancora il ninja copia.
Pochi minuti dopo Reika e Kankuro furono portati in una stanza per la degenza finale; il primo a riprendersi fu Kankuro, che era effettivamente il meno grave e poco dopo la ragazza che sbuffò e commentò che ormai aveva l’abbonamento in quel posto. Ciò fece ridere i presenti, alleggerendo un po’ la situazione, ma nel momento in cui Tsunade e Jiraiya entrarono i fratelli Uzumaki capirono che qualcosa doveva essere ancora detto; dopo aver preso un bel respiro, Tsunade, cercando di trattenere le lacrime raccontò la battaglia tra lei e Oroachimaru e come c’era da aspettarsi, Naruto e Reika furono i più devastati.
 
 
 
 
 

Angolo Autrice:
 
Allora... cosa ne pensate di questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto, vi aspettavate un “tradimento” di Sango e Kagome? Al prossimo capitolo ciao!

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


17° Epilogo
 
 
 
Per alcuni giorni Naruto e Reika si rinchiusero nelle proprie stanze stretti nel loro dolore, senza che nessuno potesse avvicinarsi cercare di portare un po’ di conforto; nel frattempo gli abitanti avevano ripreso la “ristrutturazione” delle zone distrutte, che per fortuna non erano molte. Sasuke e Sakura si alternavano per andare un giorno da Reika e l’altro da Naruto, mentre Kakashi e Tsunade cercavano di organizzare i funerali del vecchio Hokage; allo stesso tempo, a Suna, quando i fratelli rientrarono in città, scoprirono anche loro che il loro Kazekage, non che loro padre, era stato trovato assassinato tra le dune del deserto.
-A quanto pare Orochimaru aveva intenzione di tradire fin dall’inizio quelli della sabbia- commentò Jiraiya leggendo una lettera di Gaara arrivata a Tsunade
-Stranamente non mi stupisco della cosa- sospirò la donna
-Già... come stanno Reika e Naruto?- Cambiando argomento
-Naruto è ancora distrutto, sua sorella, sembra molto spesso in trans, come se venisse rinchiusa nella sua mente ed è diversamente quando si isola per parlare con Ryuko- sospirò
-Capisco... senti, in questi giorni... sono stato di nuovo in viaggio, per fatti miei, per staccare un po’ la spina- sospirò anche lui
-Ti vedo preoccupato-
-Ho intenzione di portare via Naruto dal villaggio il primo possibile- serio
-Per quale motivo!?- Sconvolta
-A quanto pare, gira una voce veritiera che un gruppo di criminali di grado S, si stia muovendo per puntare a persone come Naruto- serio
-Scherzi? Come si chiama?- Allarmata
-Akatsuki, o conosciuta anche come Organizzazione Alba- serio
-Dannazione, se è come pensi, perché non portare anche Reika? Anche lei in un certo senso lo è-
-Vero, ma essendo che di Reika non si sa nulla e dubito che Orochimaru rischi di perdere una “fonte di potere” per via dei concorrenti, per così dire- calmo
-Va bene... almeno aiuterai anche con il suo allenamento-
-Non ti preoccupare di questo- sorrise appena
-Bene ho paura però di sapere cosa farà Reika per superare questo lutto- sospirò
-Ne parleremo presto ok?- Dolce
-Ok e... prenderò anch’io una pausa ed allenerò più seriamente Sakura nell’arte medica, mi ha chiesto di aiutarla, per... aiutare a sua volta Reika... anche se dubito che adesso a lei interessi quella disciplina- mormorò
-Immagino poverina- sospirò lui, -Certe ferite si accumulano abbastanza velocemente per quella ragazza- seria
-A tal proposito- seria Tsunade, guardandosi in torno, -Il nostro maestro... mi ha lasciato i documenti sul caso di Reika- gelida
-Che ha “scoperto”?- Serio avvicinandosi
-Nulla di buono- seria, -A quanto pare, i sospetti di Reika erano fondati- gelida
-Come facciamo? Non possiamo comunque accusare Danzo senza delle prove vere e proprie- serio
-Lo so- sospirò
-Andrò con Naruto all’isola Uzu- determinato
-Scherzi!?- Seria, -Da quel che so quel posto è pericoloso- allarmata
-Starò attento promesso- sorrise
-Tanto so che farai sempre di testa tua- ridacchiò malinconica Tsunade
-Bene vado ad avvisare Naruto del viaggio- uscendo.
Kakashi era intento a studiare i movimenti di Sasuke che sembrava sempre più determinato a diventare più forte, perché quest’ultimo era stato quasi catturato e lui voleva rimanere a Konoha per via di Naruto; quest’ultimo era intento a rigirarsi nel letto per poi lanciare uno sguardo fuori dalla finestra e poté vedere sua sorella intenta a saltare tra i tetti del villaggio, fra non molto ci sarebbero stati i funerali del loro “nonnino” e lui voleva esserci. Allo stesso modo Reika saltava di tetto in tetto per dare una mano a chiunque sembrasse in difficoltà, anche per cose molto banali, cosa che i cittadini in quel momento la lasciavano fare tranquillamente; a Suna una cosa del genere era accaduta, solo che Gaara si era messo d’impegno, ricordando i consigli dei suoi nuovi amici, per imparare a controllare e gestire al meglio il chakra di Shukaku e ciò comportò che ebbe più scatti d’ira e non assassinava più nessuno.
-Hai visto che progressi che ha fatto Gaara?- Sorrise Temari, -Sono... orgogliosa di lui- dolce
-Quella rossa aveva ragione, non provando più soggezione e rabbia verso di lui, il demone ha iniziato a... “calmarsi”- sospirò Kankuro
-Anche gli anziani sembrano apprezzare questo cambiamento e... non ci crederete della novità- intervenne all’improvviso il loro sensei
-Quale?- Chiese Temari voltandosi a guardarlo
-Vogliono dargli la carica di Kazekage- calmo
-Hanno cambiato idea su di lui così velocemente?- Scettico Kankuro
-Io credo che nonostante tutto lo vogliono in quell’incarico solo per tenerlo d’occhio, visto considerando che essere Kazekage ti impone di rimanere bloccato qui e non altrove- seria Temari
-Non hanno tutti i torti, ma è anche per la sua sicurezza- serio Baki
-C’è qualcosa che non sappiamo?- Serio Kankuro
-Sì e non sono belle notizie- serio Baki
-Si spieghi la prego- allarmata Temari
-A quanto pare, grazie a delle spie di Konoha, hanno ricevuto delle informazioni riguardo persone che puntano a controllare i Cercoteri-
-Dannazione, quindi anche Gaara è nel loro mirino- mormorò Temari, -Allora spero che nostro fratello accetti l’incarico- sospirò.
I giorni passarono ed arrivò il momento dei funerali di “Stato” dei due uomini, il primo ad essere celebrato fu il Kazekage, Reika e Naruto ed il resto della loro squadra decisero di andare là come amici di Gaara per sostenerlo; stessa cosa accadde per i funerali Hiruzen Sarutobi, Gaara promise agli anziani ed al consiglio di Suna, che non si sarebbe mosso dalla città se gli avessero concesso quel permesso, volendo essere un buon amico, essendo che quelli di Konoha erano venuti. Anche se titubanti, lo lasciarono fare essendo che quel viaggio avrebbe dimostrato la loro buona fede ed anche un profondo rispetto per i loro futuri alleati; così con l’ultimo viaggio di Gaara fuori dalle mura del suo paese, si sancì davvero una grossa alleanza e pace tra i due paesi, essendo che il giovane rosso si presentò come futuro Kazekage, che divertì ed ingelosì, in modo positivo, Naruto, che promise all’amico che sarebbe anche lui diventato Hokage.
-Dunque questo, per il momento è il tuo ultimo viaggio- sorrise Tsunade
-Sì, ho insistito per farlo, Naruto e sua sorella con la loro squadra sono venuti per il funerale di mio padre nonché Kazekage, perché non ricambiare il gesto?- Gentile
-Giusto, non è solo rispettoso ma anche gentile da parte tua-
-Cortese soprattutto- sorrise Jiraiya spuntando al fianco di Tsunade
-Immagino che debba ringraziarla per quell’informazione sull’Akatsuki, capisco perché proprio io sono stato nominato Kage- sospirò, -Ma vorrei sapere... che piani avrete per Naruto?- Preoccupato
-Beh... faremo un viaggio tra i vari paesi, per aumentare le sue capacità e creare altri legami- sorrise Jiraiya
-Dal tronde non possiamo certo farlo diventare Hokage alla sua giovane età con pochissima esperienza no?- Sorrise Tsunade
-Concordo- annuisce, per poi diventare serio, -Sappiate, parola di Kazekage, che se Konoha avrà bisogno di aiuto di qualsiasi tipo, Suna ed i suoi ninja farà qualsiasi cosa per aiutarvi-
-Stessa cosa per voi- sorrise Tsunade.
 
 
 
Al Confine di Konoha
 
 
 
Era passato quasi un mese dall’attacco di Orochimaru contro Konoha e lì sul confine due figure avvolte da delle tuniche nere con delle nuvole rosse e bianche erano dirette verso quella città; una di queste figure aveva un’arma avvolta in bende attaccata alla schiena, l’altra figura guardò l’orrizzonte con un corvo che volava al suo fianco e ciò che sembrò aver visto, sorprese il suo portatore.
-Non è possibile- sussurrò
-Cosa c’è amico?- L’latro si voltò a guardalo, -Il tuo corvo ha visto qualcosa d’interessante?-
-Niente di importante... Kisame- avviandosi
-Se lo dici tu... Itachi.
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Allora, sì, QUESTA storia è finita e se vi è piaciuta, ditemelo in tanti e forse proseguirò con il seguito, SOLO se volete ^_^ A presto!

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