L' Eroina che si Innamorò della Comparsa

di Sleepesleep
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Donna amata da Fortuna ***
Capitolo 2: *** L'Uomo impresso nello sfondo ***



Capitolo 1
*** La Donna amata da Fortuna ***


Avviso per chi legge la storia il pov è variabile in continuazione quindi fate attenzione, in più l'autore non corrisponde con il narratore...

Pov Autore

Anni fa, non so per qualche strano caso o beffardo scherzo di Destino mi ritrovai invitata in un logoro appartamento affacciato su Piazza Maggiore. A quella festa mi ero annoiata abbastanza presto, i miei amici continuava a discutere di un vecchio evento di cui non ricordo nulla e che a dirla tutta ancora oggi non mi interessa come allora. Ero seduta a sorseggiare distratta la mia bevanda dal gusto amaro quando qualcuno richiese la mia attenzione. << Gioca con noi >> mi disse un giovane dall'aspetto poco raccomandabile indicandomi un piccolo tavolo all'angolo più remoto dell'appartamento. Non ricordo di aver avuto il tempo di acconsentire che quel buffo ragazzo mi trascinò in quella partita di carte, ah il poker pessima abitudine. Al tavolo stavano seduti oltre a me e al giovane bizzarro, una donna dallo sguardo sconsolato e un uomo con il volto contratto in una smorfia. << Puntiamo allora >> asserì il mio accompagnatore ridacchiando chissà per cosa. Dopo un paio di mani, in cui persi e vinsi con la medesima frequenza, il mio nuovo amico mi chiese pacato << Vuoi sentire una storia? >>. Quella richiesta senza alcun nesso logico con la situazione in cui eravamo mi fece paura, non vi so dire il motivo ma in quel sorriso piacevole per qualche istante vidi il male profondo. << Sai, è una di quelle storie che amate tanto voi donne, piena di amore e intrighi, con un pizzico della giusta tristezza che ci accompagna sin dalla nascita >>. Io titubai ancora ma lui non sembrò farci caso, è inizio il suo racconto con fervore...

Pov Narratore

Gli eroi sono forgiati nell'oro nella carta, degni di grandi imprese cantate e a volte solo sognate. Essere eroi significa essere il protagonista della storia, primeggiare sotto lo sguardo innamorato di Fortuna. Valeria è la tipica eroina da romanzo, la ragazza carina e gentile in grado di far innamorare il cattivo ragazzo, colei per cui vale la pena scrivere migliaia di pagine d'amore, o almeno così dicono....

Pov Valeria

Matteo la fissava scocciato ripetendo << Ho detto che è finita Val, non credo di provare più nulla per te >>. La ragazza scosse la testa veloce e riprese << Non può essere finita, fino a qualche settimana fa dicevi che mi amavi, che ero l'unica per te >>. Lui si grattò la testa a disagio << Sono cose che si dicono lo sai >>.

Valeria sbigottita lo guarda << Stai scherzando vero? Io ti credevo, ti ho sempre creduto >>. Lui alzò le spalle << Non so che dirti Vale >>. Lei strinse i pugni, la bile risaliva alla radice della gola nutrendo la sua rabbia crescente << Dimmi almeno perché di questa decisione, una persona non sia alza una mattina cambiando idea d'improvviso >>. Matteo sospiro pesante senza però risponderle. Valeria percepì la terra tremare e la vista offuscarsi << Mi hai tradito? >>.

Lui punto il suo sguardo lontano da lei senza risponderle, Valeria dovette richiamare ogni briciolo di volontà per evitare di tiragli uno schiaffo << Pensavo fossi cambiato, mi avevi promesso che sarei stata l'unica >>. Lui fece una smorfia visibile e ribatte << Oh ti prego, dai, non se una stupida sapevi che non era possibile >> e senza aggiungere altro si voltò lasciandola lì a fissarlo uscire dalla sua vita esattamente come era entrato, senza permesso.

<< Un consiglio, non si può cambiare qualcuno solo con l'amore >> affermò una voce bassa femminile facendola sobbalzare. Valeria si voltò a fissare la fonte della voce, c'era una ragazza sdraiata sull'erba supina, un libro dal titolo sconosciuto le copriva il volto, non si era neppure accorta che c'era qualcun altro oltre loro. << Immagino che tu abbia ragione >> rispose Valeria portandosi i capelli dietro l'orecchio e abbassando lo sguardo sulle sue vecchie converse nere. La sua interlocutrice però non disse più nulla, forse si era addormentata? Lei optò saggiamente in una ritirata tattica, infondo non era nelle condizioni per poter affrontare nessuno

Pov Sabrina

I passi si allontanarono veloci, Sabrina alzò il libro abbastanza da poter scorgere il cielo primaverile, era davvero una giornata troppo bella per farsela rovinare da un uomo arrogante o almeno così la penso lei e sperò che anche quella sconosciuta ragazza lo capisse. Riabbassò il libro sul volto, avvolta dal tepore del sole rimase lì sospesa...

 

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Capitolo 2
*** L'Uomo impresso nello sfondo ***


Pov Autore

Il racconto fu bloccato da un'imprecazione non ripetibile dell'altro uomo seduto al tavolo con noi. Ricordo di averlo fissata confusa mentre scuoteva la testa seccato, le rughe sulla sua fronte si ispessirono facendolo invecchiare a vista d'occhio. Il mio accompagnatore rise forte a quella scena asserendo << Lo vedi, quelli come lui perdono sempre nella vita >>. Io spostai sempre più spaesata lo sguardo tra i due, passando dallo sconforto profondo dell'uomo più anziano all' ilarità incomprensibile del più giovane, dov'ero mai capitata? Il giovane mi richiamo affermando << Ascolta, ascolta, la storia è solo all'inizio >> e come le volte precedenti non attese la mia risposta e riprese il suo racconto...

Pov Narratore

Carlo è il tipico ragazzo simpatico della comitiva, carino per tutti ma mai bello per qualcuno, lui non è mai abbastanza per nessuno, ma ormai se n'è fatta una ragione, alcune persone nascono per essere personaggi secondari, comparse sullo sfondo e Carlo è uno di esse...

Pov Valeria

Valeria lasciò cadere la cartella sul pavimento, era stata davvero una giornata di merda, con stanchezza si abbandono sul letto pregando che il sonno la cogliesse veloce prima che le lacrime potessero sgorgare, non era certa di poter trattenere tutto quel dolore se fosse fuoriuscito. Peccato che il suo desiderio stavolta non fu esaudito pianse quel pomeriggio raggomitolandosi nelle coperte del suo letto freddo, inutili furono i tentativi di sopprimere i suoi singhiozzi nel cuscino, le parole aride del suo ormai ex ragazzo risuonavano nella stanza, bloccate nella testa della ragazza.

La mattina successiva si svegliò con un terribile mal di testa, con lentezza svolse la sua routine mattutina cercando di coprire gli occhi arrosati dalle lacrime sprecate. Si trascinò nervosa verso il campus, se fosse stato per lei si sarebbe chiusa in camera per tutta la settimana che veniva ma farlo significava darla vinta a quel bastardo.

Il cortile era pieno di persone raggruppate, con passo veloce si diresse verso le sue amiche stirando un finto sorriso sperando che potesse ingannarle almeno per un po' anche se era sicura che ognuna di loro già sapeva la notizia. << Oh Vale, ma quindi sei venuta? >> disse Anna sorpresa. << Nessuno ti avrebbe giudicato se ti fossi assentata oggi >> la conforto Serena.

<< Sapete quindi della rottura? >> chiese lei cercando di mantenere la voce salda. << Lo sanno tutti, Matteo ha aggiornato il suo stato, diciamo che il pettegolezzo bomba di oggi >> rispose Anna informata. Valeria si limitò a ruotare lo sguardo intorno, a quanto pare le toccava sostenere le occhiate di pietà quella mattina, dannazione.

Sorrise debole alle sue colleghe e riprese cambiando argomento << Oggi abbiamo lezione in aula 2 vero? >>. Anna annuì dandole una leggera spallata << Che ne dite se ci incamminiamo, essere in anticipo per una volta non potrà farci male >>. Vale annuì forse con troppo fervore, voleva scappare da quegli occhi indiscreti che si soffermavano sulla sua figura. Serena le prese il braccio trascinandola verso l'aula mentre Anna riprese con la sua parlantina continua, forse con loro a fianco sarebbe riuscita a superarla quella giornata, forse non sarebbe stata così male.

L'aula 2 era l'ultima stanza del terzo piano, salire le scale la mattina per la prima lezione era una tortura insensata. << Non puoi immaginare cosa ha detto quando gli ho fatto notare che indossava la mia camicetta >> continuò a raccontare infastidita Anna. Vale non ascoltava molto le sue parole, il nervosismo serpeggiava sotto la pelle rendendola estremamente recettiva.

Un forte rumore rimbombò alle loro spalle, Serena si strinse di più al braccio dell'amica bloccando il loro cammino. Vale si voltò a fissare la maschera di paura che solcava il volto dell'amica. Anna invece aveva fatto pochi passi prima di rendersi conto che le sue amiche si erano fermate << Ragazze? >>. Serena si allontanò da Vale veloce e ridacchiando nervosa ammise << Ho sempre odiato i rumori forti, scusa non volevo farti male >>. Lei scosse leggermente la testa mentre Anna affermò giocosa << Sei proprio una fifona, Sere>> e curiosa si affacciò dalla ringhiera << Chissà cosa è stato >>.

Pov Carlo

Alla base delle scale due figure maschili erano la causa del forte rumore. Peppe si era inginocchiato a raccogliere la sua borsa da palestra sbuffando << Mi sa che si sono rotti i manici >>. Carlo al suo fianco analizzava la logorata tracolla << Non credi che sia il momento di cambiarla, questo borsone avrà sei anni >>. Giuseppe sbuffo infastidito << Non ho tempo per andare a prenderne un altro al momento, proverò ad aggiustarlo >>. Il castano gli lanciò un'occhiata scettica << Non credo si possa recuperare con scotch o lacci, se vuoi ti presto una vecchia borsa >>.

<< No, ci penserò io >> ribatte l'altro stringendo la tracolla sfilacciata e aggiunse << Vai a lezione, io la lasciò in macchina e ti raggiungo >>. Carlo annuì pacato e salire veloce gli scalini, l'orologio segnava le nove meno dieci, era in ritardo per i parametri del professore di matematica, quell'uomo era dannatamente fiscale. Abbassò la maniglia e si intrufolò il più silenziosamente possibile in aula, prese posto all'estremità della seconda fila mentre il professore combatteva la solita battaglia con il computer non funzionante.

<< Dov'è Peppe? >> chiese Pietro spostando lo sguardo dal suo computer sull'amico. << è andato a lasciare in macchina la borsa della palestra, sarà qui a minuti >> rispose Carlo estraendo dallo zaino il taccuino. << Poteva portarla nella pausa tra le due lezioni, così rischierà di farsi sgridare >> borbotto aggiustandosi gli occhiali l'altro. << Non credo sia un problema per Peppe, sai che ama l'attenzione di qualsiasi tipo sia >> ribatte divertito il rosso facendo ruotare una penna tra le dita. 

 

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