HARRY POTTER E LA FORMULA DI DRACULA

di Totanolesso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ASCESA DEL SIGNORE OSCURO ***
Capitolo 2: *** Privet Drive ***
Capitolo 3: *** UN NUOVO LAVORO PER DOBBY ***
Capitolo 4: *** UNA BUONA NOTIZIA ***
Capitolo 5: *** LA TANA ***
Capitolo 6: *** DIAGON ALLEY ***
Capitolo 7: *** ACQUISTI PER LA SCUOLA ***
Capitolo 8: *** VERSO HOGWARTS ***
Capitolo 9: *** ARRIVO AL CASTELLO ***
Capitolo 10: *** LA CANZONE DEL CAPPELLO PARLANTE ***
Capitolo 11: *** IL BANCHETTO D'INIZIO ANNO ***
Capitolo 12: *** LE LEZIONi ***
Capitolo 13: *** LE LEZIONI DUE ***
Capitolo 14: *** LE LEZIONI TRE ***
Capitolo 15: *** LA PRIMA LEZIONE DI DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE ***
Capitolo 16: *** RIVELAZIONE ***
Capitolo 17: *** RIVELAZIONEDUE ***
Capitolo 18: *** TIENTI STRETTI GLI AMICI, HARRY! ***
Capitolo 19: *** TURBATO NEL SONNO ***
Capitolo 20: *** LA FORMULA ***
Capitolo 21: *** LA LEGGENDA ***
Capitolo 22: *** I MANGIAMORTE A HOGWARTS ***



Capitolo 1
*** L'ASCESA DEL SIGNORE OSCURO ***


CAPITOLO SECONDO L'ASCESA DEL SIGNORE OSCURO Il signore oscuro, Lord Voldemort e il suo servo Codaliscia, alias Peter Minus, si erano rifugiati nel rudere che restava della vecchia abitazione di Harry Potter, Lily Evans e James Potter. Due letti due sedie, un piccolo mobile comodino. Ma la cosa molto più curiosa dell'arredo era che su quel piccolo mobile c'era una bottiglietta di vetro a forma di palla. Qualcosa che somigliava a una boccia per pesci rossi. Ma dentro la boccia non c'era acqua. C'era solo una minuscola creatura. Una minuscola creatura viva che assomigliava a un bambino neonato completamente nudo ma dotato di due ali nere da pipistrello sulla schiena. La creatura, dentro la boccia di vetro, digrignava i denti come se volesse mordere tutte le persone presenti in quella stanza. "Spero che tu non abbia esaurito la scorta delle uova, Codaliscia". Disse Voldemort:"Perché in caso contrario dovremo nutrire il nostro bajang con qualcos'altro. Dovremo uccidere qualche babbano per fargli bere il suo sangue". "Mio signore". Disse Codaliscia:"Mio signore, ho saputo che quast'anno Vadimiro Tepes insegnerà difesa contro le arti oscure alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts". "Una notizia davvero molto interessante". Disse Voldemort:"E questa notizia dove l'hai sentita?"."Dai topi". Rispose Codaliscia:"Quando noi animagi siamo in forma animale possiamo anche comunicare con gli animali normali". "Io voglio assolutamente riuscire ad ottenere quella formula quest'anno, Codaliscia". Disse Voldemort:"La voglio a tutti i costi e questa volta non avrò pietà di te se fallirai". "Mio signore". Disse Codaliscia:"Mio signore, non vedo come io potrei riuscire a penetrare nel castello. Tutti credono che io, Peter Minus, sia morto. Se mi faccio vedere...". "Non sarai tu a penetrare nel castello, Codaliscia". Disse Voldemort:"Ma io. Ti spiegherò meglio il piano più tardi. Tu fai solo quello che ti dico. Quest'anno non ammetto fallimenti. Nella tua stanza c'è un sacchetto con un po' di uova. Devi dare da mangiare a quello prima di andare a dormire.

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Capitolo 2
*** Privet Drive ***


CAPITOLO PRIMO PRIVET DRIVE Harry Potter, un ragazzo inglese di tredici anni( ne avrebbe compiuti quattordici proprio quel giorno) si svegliò in piena notte il giorno del suo conpleanno, quel trentuno Luglio. Lui viveva con i suoi zii e suo cugino da quando aveva appena un anno. Aveva sempre saputo che i suoi genitori fossero morti in un incidente d'auto. Ma solo quando compì undici anni seppe la verità. I suoi genitori erano una strega e un mago e lui stesso era un mago. I suoi genitori non erano morti in un incidente d'auto ma erano stati uccisi da un malvagio mago di nome Tom Riddle ma che si faceva chiamare Voldemort(avete mai notato che in francese significa volo di morte? Nda) e la maggior parte dei maghi e le streghe non usavano pronunciare quel nome. Preferivano appellativi come tu sai chi o colui che non deve essere nominato. E come mago Harry frequentava una scuola di magia in Granbretagna di nome Hogwarts. Erano sette anni di studi. Durante il suo primo anno di studi si era trovato faccia a faccia con l'assassino dei suoi genitori. Ma Voldemort non era più il mago di un tempo, debole al punto che per mantenersi in vita doveva usare altre persone. Poi, durante il suo secondo anno di studi alla scuola di magia Voldemort si era rifatto vivo, questa volta tramite un diario stregato che era finito per sbaglio nelle mani di Ginny, la sorella del suo migliore amico Ron Weasley. Ma Harry era riuscito a sconfiggere il mago oscuro una seconda volta. Poi, durante il suo terzo anno di studi alla scuola di magia, Harry aveva vissuto gran parte dell'annno nella convinzione che un famigerato assassino di nome Sirius Black lo cercasse per ucciderlo. Ma Sirius, evaso dalla prigione dei maghi, Azkaban, era innocente. I crimini di cui era stato accusato erano stati commessi da Peter Minus. Le guardie della prigione dei maghi, Azkaban erano dissennatori, demoni che avevano la terribile facoltà di risucchiare dalle persone ogni sentimento di gioia obbligandoli a ricordare i momenti peggiori della loro vita. Harry sarebbe tornato a scuola il primo Settembre, al quarto anno per essere precisi. Harry si chiedeva se i suoi zii e suo cugino avrebbero festeggiato il suo compleanno. Molto probabilmente, come al solito, avrebbero completamente ignorato l'evento. Nella casa regnava un gran silenzio. Harry si rimise a dormire. Il giorno dopo Harry entrò in soggiorno. La tv era accesa. Nessuno sembrava avere notato Harry entrare nella stanza. Mentre zia Petunia serviva il pranzo, Solo dopo dieci minuti buoni zio Vernon si decise a parlare:"Libera quel maledetto uccello. Non ne poso più dei suoi versi. E passò a Harry una chiave. Harry la prese, salì in camera sua e aprì il lucchetto della gabbia della sua civetta bianca Edvige. Edvige volò dalla finestra aperta.

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Capitolo 3
*** UN NUOVO LAVORO PER DOBBY ***


CAPITOLO TERZO UN NUOVO LAVORO PER DOBBY In casa Dursley squillò il telefono. Fu zio Vernon ad andare a rispondere. "Buongiorno". Disse una voce gentile dall'altra parte del filo:"Sono un'amica di Harry. Ci vorrei parlare per favore. Harry è in casa?". Zio Vernon chiamò Harry. "Pronto?". Fece Harry. "Ciao, Harry". Harry sentì la voce di Hermione dall'altra parte del filo."Io sono in vacanza in Italia e precisamente a Cecina, un certo villaggio tiristico italiano. Ho visitato le tombe etrusche. Sono molto interessanti. Spero di rivederti presto, Harry altrimenti, ci vediamo sul treno". "Qui è una noia mortale". Disse Harry:"Si sente la mancanza del nostro mondo. Ciao, Hermione". "Ciao, Harry". Disse Hermione ed Harry riattacco' il ricevitore. "Chi è questa ragazza?". Chiese zio Vernon. "L'hai vista". Disse Harry:"Era alla stazione insieme a me. "Quella con i capelli ricci?". Chiese zio Verno". "Si". Rispose Harry:"Posso andare in camera mia? Devo scrivere una lettera a Sirius". Quell'estate era molto più tranquilla rispetto agli altri anni, soprattutto da quando i Dursley avevano saputo che il pericoloso criminale che avevano visto alla televisione la scorsa estate era il padrino di Harry ed Harry aveva tenuto accuratamente nascosto il particolare che Sirius era innocente. Quando Harry salì in camera sua trovo in piedi sul suo letto una bizzarra creatura che Harry aveva già visto l'anno prima. Gli occhi grandi, le orecchie ad ali di pipistrello non lasciavani dubbi. O era lui o era un altro della stessa specie. "Dobby?'. Chiese Harry incerto. "È proprio Dobby, Harry Potter signore". Squitti' la creatura. Dobby è venuto qui, a trovare il suo amico Harry Potter". Mi fa piacere". Disse Harry. "Ma Dobby è qui anche per chiedere un'altra cosa a Harry Potter. Dobby vuole lavorare per Harry Potter". "Tu hai voluto la libertà, Dobby". Disse Harry:"Quindi suppongo che tu voglia essere pagato. Ho dei soldi alla banca dei maghi Gringott. Mi servono per comprare i libri. Comunque io e te potremmo trovare un accordo". "A qualcunaltro Dobby avrebbe chiesto lo stipendio". Squitti' l'elfo:"Ma Harry Potter è Hary Potter. E Dobby sarà onorato di lavorare gratis per Harry Potter. Harry Potter ha liberato Dobby e Dobby è grato a Harry Potter. A Dobby piace essere libero e indossare dei vestiti". "Va bene, Dobby". Disse Harry:"Ma c'è ancora una cosa da fare. Vedrai che ora ti sistemano. Seguimi giù in soggiorno. Dobby seguì Harry mentre scendeva le scale. Zio Vernon, zia Petunia e Dudley erano seduti in soggiorno con la televisione accesa. "Devo presentarvi una persona". Disse Harry. Dobby si avvicinò ed entrò in soggiorno. Zia Petunia lanciò un grido. "Che cosa è quello?". Chiese zio Vernon terrorizzato."È un elfo domestico". Spiego Harry:"Diciamo che sono delle creature magiche al servizio dei maghi. Tengono la casa in ordine e pulita ai maghi e alle streghe. E lavorano gratis senza stipendio. Ma siccome questo in particolare è rimasto disoccupato ha chiesto a me di farlo lavorare. Potrà aiutare qui"."Non se ne parla". Disse zio Vernon. Era chiaro che penssva a quello che avrebbero detto o fatto i vicini di casa se avessero notato un essere del genere in casa loro. Questo Harry lo intuì. "Lo sapete che mi è proibito usare la magia fuori dalla scuola?".Disse Harry:"E il mio curriculum non è proprio immacolato su questo punto. Questo vuol dire che se qualcuno lo vedesse io sarei il primo ad avere delle sansioni. Rischierei ancora una volta l'espulsione. Dobby, così si chiama resterà qui e potrà aiutarvi in casa. Poi verrà a scuola con me. Che problema c'è?

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Capitolo 4
*** UNA BUONA NOTIZIA ***


CAPITOLO QUARTO UNA BUONA NOTIZIA Harry entrò nella sua camera da letto. La sua civetta bianca, Edvige, era rientrata con una lettera legata alla zampa. L'elfo domestico Dobby era seduto per terra. "Dobby". Disse Harry:"Non stare seduto per terra". Poi Harry prese due lenzuoli e li mise per terra."Qui starai meglio". Disse Hary."Grazie, signore". Disse Dobby. Dobby aveva lavorato in casa Dursley. Aveva riordinato i mobili, spazzato, lavato i pavimente e rifatto i letti. Tutto questo aveva reso un po' più tranquilli gli zii di Harry. Evidentemente, anche se non lo volevano dire, apprezzavano il lavoro di Dobby. Dobby si sdraiò su quelle coperte che Harry aveva sistemato per terra, sbadiglio' e poi si addormentò. Harry invece slego' la lettera dalla zampa di Edvige. Harry lesse e vidi che la missiva era del suo amico Ron. Harry lesse:"Ciao, Harry, tu come te la passi? È d'accordo anche Silente che potrai venire da noi. Verrà a prenderti Hagrid domani. Ti porterà da noi a La Tana. Spero che i babbani ti lasceranno venire". "Che cosa?". Tuonò zio Vernon quando Harry glielo disse:"Non mi dire che quel gigante barbuto verrà qui? Io e Petunia non abbiamo dimenticato quello che accadde tre anni fa: la coda di Dudley". "Credo che questa volta non ci sarà niente di cui preoccuparsi". Disse Harry:"Anche i maghi migliori non sempre riescono a controllare le emozioni. Il giorno dopo suonò il campanello alla porta. Harry andò ad aprire. Hagrid era sulla soglia e con la sua statura riempiva tutto il pianerottolo. "Sei pronto, Harry?". Disse Hagrid:"Andiamo". Harry prima di partire lanciò un'ultima occhiata dentro il soggiorno di casa Dursley. I suoi zii erano seduta nel tavolo del soggiorno. Dudley in particolare sembrava molto spaventato. L'ultima volta che si era trovato faccia a faccia con Hagrid gli era cresciuta una coda da maialino e i suoi genitori avevano dovuto farlo operare in una clinica privata. Harry però aveva già preso le sue cose. "Vieni, Dobby". Chiamò Harry. L'elfo seguì di corsa Harry e Hagrid fuori dalla porta. Harey aveva con sé il suo baule e tutte le altre cose che gli servivano per la scuola. "Dovremo prendere i mezzi di trasporto babbani senza usare la magia". Disse Hagrid:"Questi sono gli ordini di Silente e gli ordini di Silente io non li discuto". "Tu sei in grado di renderti invisibile?". Chiese Harry a Dobby. "No". Rispose Dobby:"Gli elfi domestici non può farlo. Gli elfi domestici non ha questo potere". "Ci penso io". Disse Hagrid. Hagrid, essendo un uomo gigantesco, la sua giacca aveva delle tadche enormi, in cui poteva tenere di tutto. Addirittura, una volta, tre anni fa, quando Harry vide Hagrid per la prima volta, estrasse da una tasca un gufo vivo, che poi lanciò in volo a consegnare una lettera a Silente. Hagrid era andato a prendere Harry alla catapecchia sulla spiaggia. Zio Vernon, pur di impedire che a Harry venisse consegnata la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts erano passati attraverso diversi alberghi. Alla fine si erano rifugiati in una casa abbandonata eretta su uno scoglio. Chissà perché zio Vernon aveva affittato quella catapecchia sullo scoglio. Forse basandosi sulla vecchia credenza babbana, e non è vero, che le streghe e i maghi non possono attraversare i bacini d'acqua. Adesso invece Hagrid estrasse dalla tasca una grande borsa, come quelle che le donne babbane portano quando vanno in giro. "Entra qui dentro, Dobby". Disse Hagrid:"E non lasciarti ingannare dall'apparenza. Contiene un incantesimo che lo rende una piccola e grande casa portatile. Se poi un dipendente della legge babbana ci chiedesse di aprire la borsa contiene un incantesimo che cambia tutto. Il rappresentante della legge babbana vedrebbe solo camice e calzini". Hagrid ed Harry arrivarono alla stazione dell'autobus. Scesero davanti ad un muro di mattoni. Hagrid batté leggermente il suo ombrello per qualche minuto nel muro. Si aprì un passaggio segreto. Un buco nel muro fatto ad arco. Entrarono. Si trovarono poco distanti dalla casa di Ron. Hagrid estrasse da una delle sue tasche un'altra cosa: lo spegnino di Silente. Hagrid lo puntò in aria, premette il pulsante e il lampione si fulminò con uno schiocco. Hagrid ripeté la procedura finché tutti i lampioni non furono spenti. "Questo mel'ha prestato Silente". Disse Hagrid:"Sistema qualsiasi babbano che si metta a guardare fuori dalla finestra. Puoi uscire, Dobby". Dobby uscì dalla borsa sano e salvo e sembrava anche molto tranquillo. La signora Weasley a quanto pareva sapeva già del suo arrivo perché era sulla soglia di casa pronta ad accoglierlo. "Harry caro, che piacere vederti". Lo salutò la signora Weasley. Poi arrivò sulla soglia di casa anche Ron. E poi anche Ginny. "Ti saluto, Harry". Disse Hagrid:"Adesso te la cavi da solo. Ci vediamo a Hogwarts". E se ne andò. Harry entrò in casa. La signora Weasley aveva apparecchiato la tavola. Dopo la cena Harry salì in camera di Ron, dove la signora Weasley aveva rifatto i

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Capitolo 5
*** LA TANA ***


due lette che erano in quella stanza. Leo, il gufo di Ron che Sirius gli aveva regalato l'anno prima, emise un verso stidulo. "Ma stai zitto". Disse Ron:"E il fantasma che è in soffitta si lamenta che i versi di Leo gli danno fastidio. Dà fastidio anche a me se è per quello". Ma Harry conosceva troppo bene Ron. Si era sempre lamentato di quanto il suo topo Crosta fosse inutile. Eppure fece una terribile tragedia quando sembrò che Grattastonchi, il gatto di Hermione, lo avesse divorato.

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Capitolo 6
*** DIAGON ALLEY ***


CAPITOLO QUINTO DIAGON ALLEY Quella notte Harry sognò l'interno di una casa che non aveva visto nella realtà. "Hai dato da mangiare le uova al bajang, Codaliscia?". Harry nel sogno sentì dire la voce di Voldemort. "Si, mio signore". Rispose la voce sottile di Peter Minus, alias Codaliscia. Poi nel sogno Harry vide una donna legata al soffitto con delle corde. "La caccia ai babbani mi ha sempre appassionato". Disse Voldemort. Poi Voldemort puntò la bacchetta magica contro quella donna legata, pronunciò qualcosa, una parola. Ci fu un lampo di luce verde e la ragazza legata cadde sul tavolo morta stecchita. Harry si svegliò di soprassalto lanciando un grido. Anche Ron fu svegliato dal grido di Harry. "Che succede?". Borbottò Ron ancora ubriaco di sonno. Harry raccontò il sogno a Ron. "E non hai visto in faccia la donna che è stata uccisa". Chiese Ron. "No". Disse Harry:"Ma c'era anche un altro particolare nel sogno. Su un tavolo di legno c'era una boccia di vetro tipo per pesci rossi. Dentro la boccia di vetro c'era quello che sembrava un bambino appena nato. Se non che il neonato che era chiuso dentro la boccia aveva due enormi ali nere da pipistrello. Le ali stavano comodamente dentro la boccia nonostante fossero più grandi di tutto lui. Il bambino chiuso dentro la boccia inoltre aveva le zanne. Si dimeniva di qua e di là come se volesse mordere tutte le persone presenti in quella stanza. E c'era Peter. Poi Voldemort ha detto a Peter. Hai dato da mangiare le uova al bajang, Codaliscia? Si, mio signore. Ha risposto Peter. Che cosa è un bajang?". "Il bajang è un vampiro". Disse Ron:"Che come quasi tutti i vampiri si nutre di sangue umano. Ma il bajang può anche essere catturato e reso schiavo e, in questo caso, può essere nutrito a base di uova. Ci sono diverse razze di vampiri e non tutti si nutrono di sangue umano. Alcuni fanno altre cose. Il manducator per esempio si nutre di cadaveri. È raro che attacchi perché i cimiteri dei maghi sono circondati da molti incantesimi di protezione e, anche se i babbani non lo sanno, i maghi mettono incantesimi di protezione anche sui cimiteri babbani. Sai da dove arriva il morbo? Lo sai?". "Che cosa intendi con da dove arriva il morbo?". Chiese Harry. "Se". Disse Ron:"Come anche nel caso dei lupi mannari, un umano che viene morso da un vampiro diventa lui stesso un vampiro da dove inizia il ciclo? Quale è il primo vampiro che ha dato inizio al contagio? Come succede tutto questo oscuro contagio la prima volta?". Quando Ron tacque Harry rimase un attimo in silenzio a riflettere. "Questo me lo sono sempre chiesto io da quando ho scoperto di essere un mago". Disse poi Harry. "La spiegazione è molto semplice". Disse Ron:"Alcuni vampiri non sono mai stati umani ma nascono vampiri. Si tratta di animali magici, che trasmettono, attraverso il morso, il morbo del vampirismo agli umani, maghi, streghe o babbani che mordono. I vampiri sono molto simili ai lupi ma camminano a due gambe come gli umani. Un'altra caratteristica è che sembrano dei lupi antropomorfi. Hanno una fitta peluria ma al posto delle zampe hanno mani e piedi come noi. La cosa curiosa è che i vampiri, nonostante assomiglino ai lupi e, in qualche modo, anche agli umani, non partoriscono direttamente i cuccioli ma fanno le uova. Uova che poi abbandonano nel terreno e si schiudono. I cuccioli di vampiro iniziano a nutrirsi di sangue umano fin da piccolissimi ma finché sono uova le uova di vampiro sono anche commestibili. Possono essere mangiate sia da maghi che da babbani senza correre nessun rischio. Le uova di vampiro si distinguono bene dalle uova di altri animali perché hanno un vivo colore rosso acceso. Ho sentito dire che il sapore delle uova di vampiro è molto buono. Io personalmente non le ho mai mangiate. Nella foresta proibita ce ne sono sicuramente. Ma si sa che la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è circondata da molti incantesimi di protezione quindi questi animali pericolosi non dovrebbero riuscire ad avvicinarsi al castello. Se, come tu hai sognato, Tu Sai Chi alleva un bajang in una boccia...molto dettagliato il tuo sogno. Il bajang è fatto proprio come lo hai descritto tu.

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Capitolo 7
*** ACQUISTI PER LA SCUOLA ***


ACQUISTI PER LA SCUOLA Il mattino dopo Harry, insieme a tutta la famiglia Weasley, uscirono in soggiorno. Il signor Wrasley puntò la bacchetta magica contro il camino e disse:"Incendio". Subito un guizzante fuoco vivace si accese. Poi la signora Weasley tirò fuori di tasca un sacchettino di polvere volante. "Vai prima tu, Harry". Disse la signora Weaskey:"E ricordati di parlare forte e chiaro. Cerca di non sbagliare come due anni fa". Harry prese un pizzico di polvere volante, entrò dentro il camino e disse:"Diagonalley". E a quanto pareva questa volta non aveva sbagliato, perché si trovò proprio davanti alla libreria Il Ghirigoro. Harry non dovette andare molto ad aspettare gli altri. Un lampo di luce gialla e Dobby compari' accanto a lui. Dobby non aveva usato la polvere volante ma i suoi poteri elfici. Un altro lampo di luce gialla e il signor Weasley compari' dal nulla, poco distante da lui. E così avvenne finché tutta la famiglia Weasley era comparsa in quel luogo. Tutti, compreso Dobby, entrarono dentro la libreria Il Ghirigoro. La prima persona che incontrarono dentro la libreria fu Draco Malfoy. "Guardate chi si vede". Disse Draco Malfoy:"Potterino e la famiglia Peldicarota". Ma subito dopo Draco Malfoy notò Dobby accanto a Harry."Dobby". Disse Draco:" Che ci fai qui?". "Dobby lavora per Harry Potter adesso". Squitti' Dobby:"Dobby è un elfo libero adesso. Dobby può ubbidire a chi vuole adesso". "Traditore". Disse Draco. Draco Malfoy estrasse la sua bacchetta magica e la puntò contro Dobby. Alcune scintille colorate uscirono dalla bacchetta di Draco Malfoy. Ma anche Harry fu veloce. Estrasse la sua bacchetta magica e disse:"Protego". Le scintille si persero nell'aria. Non si seppe mai che cosa Draco Malfoy volesse fare a Dobby. Subito dopo arrivò Lucius Malfoy, il papà di Draco. "Papà?". Farfuglio' Draco Malfoy:"Hai visto Dobby?". "Si". Rispose Lucius Malfoy:"Ho visto ma lasciali perdere". E Draco e Lucius Malfoy si allontanarono. Il signor Weasley, la signora Weasley, Fred e George, Ron, Percy e l'intera famiglia Weasley entrarono più all'interno della libreria. Dopo due minuti buoni incontrarono Hermione Granger. Era insieme ai suoi genitori babbani. "Harry! Ron!". Li salutò Hermione con gioia. Comprarono i libri per la scuola. "Silente deve essere un po' matto". Disse il signor Artur Weasley:"L'anno scorso vi ha mandato un professore lupo mannaro. E quest'anno che professori assumerà? Magari un vampiro?". "Io ho molta stima del professor Silente". Disse la signora Molly Weasley:"Lui dà a tutti un'altra possibilità". Comprarono tutti i libri che servivano ai ragazzi per il nuovo anno scolastico. Poi tornarono a casa, a La Tana, dove Harry rimase con loro fino al primo Settembre.

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Capitolo 8
*** VERSO HOGWARTS ***


VERSO HOGWARTS Il primo Settembre in casa Weasley si alzarono tutti di buon mattino. Il signor Weasley aveva una nuova automobile. "Ho fatto un incantesimo per renderla un po' più spaziosa". Sussurrò il signor Weasley all'orecchio di Harry;"Ma non dire niente a mia moglie". "Tu vai a Hogwarts". Aveva detto Harry a Dobby prima di uscire dalla casa dei Weasley:"E aspettami lì. Tu sai Hogwarts dov'è, visto che due anni fa sei venuto a trovarmi lì".E Dobby era svanito. Gli elfi domestici potevano materializzarsi e smaterializzarsi all'interno di Hogwarts, cosa che i maghi non potevano fare. Arrivarono alla stazione di King's Cross dopo una mezzoretta. Attraversarono la barriera del binario nove e tre quarti alle dieci e cinquanta. Quando gli studenti presero posto sugli scompartimenti del treno Harry, come di consueto, si sedette accanto a Ron e a Hermione. Il treno partì. Harry, oltre che a Ron, aveva già parlato anche con Hermione dello strano sogno che aveva fatto a casa Weasley. "Quest'anno voglio studiare regolare". Disse Hermione sul treno:'L'anno scorso quella giratempo mi stava facendo impazzire. Se mollo babbanologia e divinazione ce la faccio. E comunque...dov'è Dobby?". "Gli ho chiesto di andare prima a Hogwarts". Disse Harry:"E di aspettarmi lì". "Io penso che Sirius vorrebbe essere informato". Disse Hermione:"Sul sogno che hai fatto". "E tu, Hermione". Disse Ron:"Che stai sempre con il naso incollato sui libri che idea ti sei fatta?". "Io ho sempre pensato". Disse Hermione:"Che ci sia un legame mentale fra Harry e Voldemort. Si chiama legilimanzia. Ho letto tutto sull'argomento". Tutti e tre si sporsero al vetro del finestrino chiuso per vedere fuori ma era già buio notte. Nel buio però intravidero le luci accese dentro il castello. "Eccoci". Disse Hetmione:"Siamo arrivati". Scesero dal treno. Ormai, dopo tre anni, già conoscevano la strada. Avanzarono verso il castello. Non avevano ancora fatto dieci passi che si udì il vocione di Hagrid. "Quelli del primo anno da questa parte". Disse Hagrid. Quelli del primo anno, infatti, per tradizione attraversavano il lago in barca insieme ad Hagrid. Harry, Ron e Hermione entrarono dentro al castello con una certa sicurezza familiare. Come chi, dopo una passeggiata, rientra a casa propria.

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Capitolo 9
*** ARRIVO AL CASTELLO ***


ARRIVO AL CASTELLO Non pioveva. Però un forte vento impetuoso soffiava da tutte le parti. Quelli del primo anno, per tradizione, attraversavano il fiume in barca insieme ad Hagrid."Proprio non vorrei attraversare il lago( il lago non il fiume. Prima ho sbagliato nda)". Aveva detto Hermione mentre varcavano il portone del castello. Entrarono nella sala grande e subito dopo ebbe inizio la cerimonia dello smistamento. La professoressa Mcgranitt aveva sistemato il cappello parlante sul solito consueto sgabello. Il cappello iniziò a cantare.

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Capitolo 10
*** LA CANZONE DEL CAPPELLO PARLANTE ***


Oh potresti non pensare che io sia carina, ma non giudicare da quello che vedi, mangerò me stesso se riesci a trovare un cappello più intelligente di me. Puoi mantenere le tue bombette nere, i tuoi cappelli a cilindro eleganti e alti, Perché io sono il Cappello Parlante di Hogwarts e posso coprirli tutti. Non c'è niente di nascosto nella tua testa Il Cappello Parlante non può vedere, quindi provami e ti dirò dove dovresti essere. Potresti appartenere a Grifondoro , Dove dimorano i coraggiosi nel cuore, la loro audacia, nervosismo e cavalleria distinguono i Grifondoro; potresti appartenere a Tassorosso , Dove sono giusti e leali, quei pazienti Tassorosso sono veri e non hanno paura della fatica; O ancora, nel vecchio saggio Corvonero , se hai una mente pronta, dove quelli di spirito e di cultura troveranno sempre la loro specie; O forse in Serpeverde ti farai i tuoi veri amici, quelle persone astute usano qualsiasi mezzo per raggiungere i loro scopi. Quindi indossami! Non aver paura! E non metterti in un lembo! Sei in buone mani (anche se io non ne ho) perché sono un berretto pensante!

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Capitolo 11
*** IL BANCHETTO D'INIZIO ANNO ***


IL BANCHETTO D'INIZIO ANNO Dopo lo smistamento degli studenti del primo anno comparvero magicamente sul tavolo cibi e bevande. "Era ora". Disse Ron. Il fantasma di Nick Quasi Senza Testa galleggio' a mezz'aria e andò verso di loro. "Felice di vedervi tutti anche quest'anno in buona salute". Disse il fantasma di Nick Quasi Senza Testa:"Sapete la novità? La capanna di Hagrid è un po' distante ma abbastanza vicina al castello. Ebbene, sembra che Hagrid abbia trovato delle uova di vampiro proprio dietro la sua capanna. Hogwarts è piena di incantesimi di protezione. E quindi quelle bestiacce schifose non dovrebbero riuscire ad avvicinarsi, al punto da deporre le uova nei dintorni del castello". "Hagrid è famoso per il suo innato desiderio di allevare creature pericolose come se fossero cagnolini". Disse Ron:"Non è che Hagrid adesso si mette ad allevare dei cuccioli di vampiro?"."No". Disse Nick Quasi Senza Testa:"Anche Hagrid non è pazzo fino a questo punto. Che i vampiri sono pericolosi lo sanno tutti".Dopo la cena, che tutti avevano finito di mangiare, Silente si alzò. "Adesso che siamo tutti sazzi e dissetati". Disse Silente:"Dovrò cominciare ad annoiarvi con i miei soliti discorsi. Sembra che Sirius Black sia stato avvistato da alcuni babbani molto lontano da Hogwarts. Il che ha fatto sì che il ministero della magia decidesse di allontanare i dissennatori dalla scuola. Di questo tiriamo un gran sospiro di sollievo. Inoltre quest'anno diamo il benvenuto a un nuovo insegnante. Il professor Tepes, vostro nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure". Al banco dei professori si alzò un uomo di statura piuttosto alta. I capelli lunghi neri. Però il viso era piuttosto pallido. Era di carnagione piuttosto bianca. L'uomo non guardava né gli studenti negli altri professori ma fissava il soffitto. Ci furono degli applsusi educati ma molti studenti mormoravano fra loro. "Mentre l'insegnamento di cura delle creature magiche". Continuò Silente:"Sarà affidato anche quest'anno al nostro guardiacaccia Rubeus Hagrid. Gli allenamenti e le partite di quidditch inizieranno...". Poi tutti salirono in dormitorio accompagnati dai prefetti. Arrivarino davanti al ritratto della Signora Grassa. "La parola d'ordine di Grifondoro per il nuovo anno è scimmie di mare". Disse il prefetto. E il buco del ritratto si aprì.

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Capitolo 12
*** LE LEZIONi ***


LE LEZIONI Harry, Ron e Hermione entrarono in sala grande per la colazione la mattina dopo.Ron appoggiò sul bricco del caffellatte il diario con la lista dei compiti che avevano da fare. "Che cosa abbiamo oggi?". Chiese Harry. "Stamattina due ore di pozioni con i serpeverde". Disse Ron:"Insieme a Piton. E nel pomeriggio due ore di cura delle creature magiche insieme ad Hagrid, e sempre con i serpeverde. Entrarono nell'aula di pozioni di Piton, situata nei sotterranei del castello. "Oggi prepareremo una pozione abbastanza semplice". Disse Piton:"E per alcuni di voi sarà anche divertente. Vi insegnerò come fare una pozione per sviluppare delle foto animate, come di consueto nel mondo dei maghi. Come voi sapete, per fare le foto animate, basta una comune macchina fotografica da babbani, che però deve essere sviluppato il rullino in una particolare pozione magica. Avete domande?". Nessuno fece delle domande. "Bene". Disse Piton:"Bando alle ciance e iniziamo. Dovete mescolare l'infuso di Belladonna con l'infuso di Sangue Di Drago. Due piante piuttosto simili fra loro. Dovete aggiungere gli aculei di porcospino solo quando il calderone bolle copiosamente". Così fecero. Neville Paciock aggiunse gli aculei di porcospino troppo presto. Il contenuto del calderone di Neville esplose. "Sapevo che l'avresti combinata".

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Capitolo 13
*** LE LEZIONI DUE ***


LE LEZIONI DUE Anche il calderone di Harry fece una cosa strana. Il fuoco uscì da sotto il calderone, alcune fiammelle. Harry fece in tempo a scansarsi per non scottarsi. Le fiammelle entrarono nel murp di quella stanza sotterranea lasciando sulla parete una brutta macchia nera. "Perché". Disse Harry:"Dove abbiamo sbagliato? Non riesco a capire il mio errore". "Hai mescolato male". Disse Piton:"Bisogna mescolare due volte in senso orario e due volte in senso antiorario". Anche il calderone di Ron aveva fatto la stessa cosa di quello di Harry. Hermione invece riuscì a terminare la pozione senza alcun problema. Piton si avvicinò al calderone di Hermione. "Soltanto la signorina Granger è riuscita a realizzare bene la pozione". Disse Piton:"Devo riconoscerlo". Sarebbe stato giusto che Piton assegnasse alcuni punti a Grifondoro. Ma Piton non assegnava mai punti alle altre case, che non erano Serpeverde. "E ora passiamo all'atto pratico". Disse Piton:"Sviluppiamo le fotografie". Piton tirò fuori quella che sembrava una normale macchina fotografica da babbani e ne estrasse il rullino. "Adesso è necessario spegnere tutte le luci". Disse Piton:"Il rullino non deve prendere luce". Detto questo Piton tirò fuori la bacchetta magica, la agitò in aria e disse:"Tace lux".Tutte le luci si spensero e la stanza divenne completamente buia ad eccezione della lieve luce di alcune fiammelle che si stavano spegnendo. Piton si avvicinò al calderone di Hermione. Piton lasciò cadere l'intero rullino dentro il calderone di Hermione. Si udì un sibilo. Dopo un po' dal calderone emersero sei fotografie. Piton le prese e le mostrò ai ragazzi. Nella prima fotografia erano ritratti gli elfi domestici intenti a lavorare nelle cucine di Hogwarts. Nella foto animata si vedevano gli elfi che accendevano il fuoco, giravano la pentola, facevano il pane e cose così. La seconda foto invece ritraeva due bimbi giovani, probabilmente studenti del primo anno. Evidentemente quella foto era stata scattata molti anni prima. I due ragazzi erano intenti a mangiare un tramezzino e sembrava che parlassero tra loro. La terza foto raffigurava un cane, che scodinzolava e faceva il gesto di abbaiare, anche se dalla foto non usciva alcun suono. La quarta foto raffigurava gli alberi della foresta proibita, i cui rami e le cui foglie erano mosssi dal vento. La quinta foto raffigurava un ippogrifo, che si impennava e alzava le ali. La sesta foto raffigurava una cascata d'acqua. E l'acqua scorreva.

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Capitolo 14
*** LE LEZIONI TRE ***


LE LEZIONI TRE Pranzarono e nel pomeriggio andarono ai margini della foresta proibita per la lezione di cura delle creature magiche con Hagrid. "Che cosa ha portato questa volta?". Disse subito Draco Malfoy quando arrivarono:"Non sarebbe la prima volta che porta a scuola creature pericolose". Beh, Malfoy:"Disse Hagrid:"Io l'anno scorso ti avevo avvertito che gli ippogrifi attaccano se vengono insultati. Tuttavia questa estate ho ricevuto un gufo dal ministero della magia. So che tuo padre si è lamentato per alcune mie lezioni. Ma seguitemi. Quello che ho da presentarvi oggi lo troverai interessante e per niente pericoloso. Seguitemi". I ragazzi seguirono Hagrid e arrivarono in un punto della foresta dove Hagrid aveva sistemato un piccolo acquario. Dentro all'acquario, nell'acqua, c'erano quello che sembravano dei gamberetti. Ma un po' particolari. "Qualcuno sa dirmi che cosa sono?". Disse Hagrid. Hermione alzò subito la mano. "Artemie saline". Disse Hermione:"Si tratta in effetti di creature magiche. Ma li conoscono anche i babbani con il nome di scimmie di mare. I babbani vendono le uova di artemia salina per far divertire i loro bambini". "Esatto". Disse Hagrid:"Dieci punti a Grifondoro. E qualcuno sa dirmi che cosa fanno?". "Vivono in acque molto salate". Disse Hermione:"E quando le pozze delle saline si seccano le loro uova rimangono in uno stato di ibernazione anche per molti anni. Quando le condizioni dell'ambiente tornano favorevoli riprendono il cicli". "Tutto corretto". Disse Hagrid. Dobby non stava sempre con Harry. Aveva fatto amicizia con gli elfi domestici che lavoravano nelle cucine di Hogwarts e passava parecchio tempi lì.

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Capitolo 15
*** LA PRIMA LEZIONE DI DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE ***


LA PRIMA LEZIONE DI DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE La lezione che quell'anno tutti i ragazzi attendevano con una certa ansia era difesa contro le arti oscure. Quando entrarono nell'aula trovarono il professor Tepes seduto alla cattedra. Si sedettero ai loro banchi e tirarono fuori il libro di testo di quell'anno. "Deviare le forze oscure. Sistemi quasi infallibili". "Posate il libro e tirate fuori le bacchette magiche". Disse il professor Tepes:"Quei libri non vi serviranno".La sua voce era melliflua, in po' come quella del professor Ruf, l'inico insegnante fantasma. Il professor Tepes passò vicino ai banchi davanti. Poi raggiunse la cattedra e si sedette alla cattedra."Prima di tutto facciamo le presentazioni". Disse il professor Tepes:"Il mio nome è Vladimiro Tepes e sono un vampiro". A queste parole nell'aula piombò un immenso silenzio. Nessuno dei ragazzi sapeva che cosa dire. Fu Neville Pacipck il primo che si azzardò a parlare. "Silente l'ha assunta pur sapendo che è un vampiro?". Disse Neville:"Ma è matto?". "Che c'è di strano?". Disse Draco Malfoy:"Quel bischero di Silente l'hanno scorso non ha già assunto un lupo mannaro? Mio padre dice sempre che Silente è la peggiore disgrazia che sia mai capitata a questa scuola". Il professor Tepes non fece commenti su quello che aveva detto Draco Malfoy. "Io non sono diventato vampiro per il morso di un altro vampiro". Disse il professor Tepes:"Sono nato così. I miei genitori sì. Entrambi furono morsi da due diversi vampiri. Ma i miei genitori si conoscevano già prima di diventare vampiri. Poi si sono sposati dopo essere diventati vampiri e hanno avuto me. Io purtroppo ho ereditato i geni di vampiro. Hermione alzò la mano come per chiedere di fare una donanda. "Prego". Disse il professor Tepes. "Io l'ho vista aggirarsi per il castello anche in pieno giorno". Disse Hermione:"Credevo che i vampiri si polverizzassero alla luce del sole". "No". Disse il professor Tepes:"È solo una delle tante leggende su di noi. La luce del sole non ci uccide ma provoca in noi un indicibile malessere. Alcuni di noi riescono con il tempo a superare questo malessere, come avete visto fare a me, ma richiede un grande sforzo di volontà. È vero invece che ci nutriamo di sangue umano ma adesso che esistono leccalecca al sangue, come quelli che vendono a Hogsmeade per esempio, non abbiamo quasi più bisogno di mordere nessuno. Ma nel caso a me dovesse venirmi il desiderio di aggredire o mordere qualcuno di voi, oggi voglio insegnarvi appunto un incantesimo che serve appunto per evocare la croce. E quindi per respingere noi vampiri. La formula è Crux Formarur. Ripetete insieme a me. Crux Formatur". "Crux Formatur". Ripeterono in coro gli studenti. "Molto bene". Disse il professor Tepes:"E adesso vi insegno su che cosa ci si deve concentrare affinché l'incantesimo funzioni. Ci si deve concentrare su qualcosa che per noi è sacro. Signorina Granger, tu che hai una mente aperta vieni qui vicino a me. Non ti mordo, stai tranquilla".Hermione si avvicinò alla cattedra. "Qual è la religione che pratica la tua famiglia?". Disse il professor Tepes. "Siamo cristiani cattolici romani". Disse Hermione. "Esiste una festa particolare che viene celebrata nel tuo paese". Disse il professor Tepes:"E che riguarda la tua religione?". "Si". Disse Hermione:"La prima cosa che mi viene in mente è la festa del santo patrono della mia città. L'unico periodo dell'anno in cui si può visitare la tomba del santo". "Bene". Disse il professor Tepes:"Puoi descrivermi nei particolari la tomba di questo santo?". Per un attimo Hermione ebbe un attimo di esitazione. Sembrava sorpresa che un vampiro chiedesse dei dettagli su una cosa così sacra. E quindi Hermione ci mise un po' prima di rispondere. "È una bara trasparente". Disse Hermione:"Attraverso la quale si può vedere il corpo incorrotto del santo". "Concentrati sulla tomba di questo santo". Disse il professor Tepes:"Riesci a vederla con gli occhi della mente?". Hermione annuì. "Concentrati su questa cosa". Disse il professor Tepes:"Mentre pronunci la formula che ti ho detto". Hermione puntò la bacchetta magica contro il professor Tepes. Esitò un attimo. Poi pronunciò la formula:"Crux Formatur". Dalla punta della bacchetta di Hermione uscì una luce gialla che galleggio' a mezz'aria. Poi la luce si mosse, si spostò e dopo qualche attimo prese la forma di una croce gialla luminosa. Il professor Tepes indietreggiò facendosi schermo con le mani. "Finitem Incantatem". Disse poi Hermione. La croce luminosa svanì."Bene". Diase il professor Tepes:"Abbiamo finito per oggi. Compiti per casa...cioè compiti da fare nel vostro dormirorio. Voi non andate a casa. Restate qui. Questo è un collegio. Compiti: voglio che ognuno di voi scriva dieci pagine sui vampiri. Ognuno scriva quello che ha capito".

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Capitolo 16
*** RIVELAZIONE ***


RIVELAZIONE Harry, Ron ed Hermione incontrarono il professor Tepes nel corridoio dopo la lezione. "Posso parlare da solo con te, Harry?". Disse il professor Tepes:"Vieni nel mio ufficio". "Va bene". Disse Harry:"Ci vediamo dopo". Disse poi rivolto a Ron e a Hermione. "Sei sicuro,,,". Fece Hermione. "Sì". Disse Harry:"Io credo di sì". Harry seguì il professor Tepes nell'ufficio del professore di difesa contro le arti oscure. Harry seguì il professore ed entrò nella stanza. Harry era già stato in quella stanza almeno altre due volte. Quando la stanza era occupata dal professor Allock era piena di fotografie appese alle pareti dello stesso Allock che ammiccavano e annuovano. Quando la stanza era occupata dal professor Lupin era facile imbattersi in qualche bizzarra creatura da studiare alle prossime lezioni. Adesso invece era piena di scaffali attaccati ai muri e sopra gli scaffali c'erano quelle che sembravano strane cose da mangiare. Lecca lecca, caramelle, bottiglie contenente uno strano liquido rosso simile al vino. Tutte di un colore rosso acceso."Siediti". Disse il professor Tepes e indicò una sedia a Harry. Harry si sedette. "Forse tu non lo sai, Harry". Disse il professor Tepes:"Ma io come vampiro sono un vampiro. Ma come mago sono molto esperto in probabilis. Il probabilis è una magia antica ma non tutti i maghi e le streghe ne sono capaci. Il probsbilis è più o meno quello che i babbani chiamano intuizione ma nel mondo magico sembra che soprattutto i vampiri ne siano dotati. Io non conosco il motivo per cui Voldemort tentò di ucciderti quando eri ancora un neonato. Ma secondo il mio probabilis un'idea io me la sono fatta. Sicuramente ci doveva essere un motivo. Non so, forse una scritta dissotterrata da qualche parte. O comunque una profezia che rivelava che tu saresti stato una minaccia per lui. L'incantesimo gli rimbalzo' contro. Tu sei sopravvissuto perché tua madre si è sacrificata per te. Ma l'incantesimo che gli rimbalzo' contro avrebbe dovuto uccidere Voldemort. Ma che cosa protesse lui? Questo te lo sei mai chiesto?". "Sì". Disse Harry. "È proprio di questo che volevo parlarti. I vampiri non frequentano Hogwarts perché terrorizzerebbero i ragazzi e anche gli insegnanti. I babbani che vengono morsi e diventano vampiri continuano a frequentare le scuole babbane e nel mondo dei babbani è più difficile nascondere la nostra natura. Invece per i maghi e le streghe che vengono morsi e diventano vampiri esistono delle scuole di magia particolari, frequentate solo da vampiri. Io stesso ne frequentavo una. io sono nato vampiro invece. Io e la mia famiglia siamo vampiri da tre generazioni. La scuola di magia per vampiri che io frequentavo si chiamava Bloodscholl e non è molto lontana da Hogwarts. Vieni a vedere". Il professor Teoes si avvicinò alla finestra chiusa senza aprirla. Anche Harry si avvicinò alla finestra. Attraverso i vetri chiusi si osservava il campo da quidditch di Hogwarts. E più in là si notavano anche alcune montagne in lontananza. Anche Harry prima non ci aveva mai fatto caso.."Vedi quelle montagne?". Disse il professor Tepes;"Lì c'è la mia scuola di magia per vampiri. È invisibile sia ai maghi che ai babbani". Poi entrambi tornarono a sedersi nelle sedie della stanza. "Ma c'è un evento particolare che vorrei raccontarti". Disse il professor Tepes:"Questo perché ho sentito che parlarvi con i tuoi amici, il signor Weasley e la signorina Granger, di uno strano sogno che hai fatto e che riguardava Voldemort alla ricerca di una particolare formula magica. Harry, tu non avevi mai sentito parlare di quella formula ma esiste davvero. Come certamente tu sapra il celebre vampiro conosciuto dai babbani con il nome di Dracula è solo un personaggio letterario, inventato da uno scrittore babbano che per creare tale personaggio si ispirò alle figure del conte Vlad, detto l'impalatore. Ma sebbene questo vampiro non esista noi vampiri chiamavamo questa formula la formula di Dracula". "E di che cosa si tratta esattamente?". Chiese Harry affascinato da quel racconto. "Si tratta". Disse il professor Tepes:"Di un foglio scritto. È una formula che se recitata o letto ad alta voce davanti a un cadavere ha il potere di riportare in vita quella persona trasformandola in vampiro. Ma c'è una differenza su chi nasce vampiro, come me, o chi lo diventa in seguito al morso di altrui vampiro. Noi possiamo controllare la nostra natura. Chi invece risorge vampiro grazie a questa formula torna per forza malvagio. Con questa formula anche una persona dal cuore puro, che recitava ogni sera le sue preghiera, con questa formula può risorgere come vampiro malvagio. E, cosa ancora più pericolosa, la formula non può essere distrutta. Io e la mia famiglia ci abbiamo provato con diversi incantesimi. Incendio, Evanesco, bombarda, ma niente. A casa mia, i miei genitori la custodivano in una cassaforte. Durante l'ascesa al potere di Voldemort fummo attaccati da alcuni mangiamorte.

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Capitolo 17
*** RIVELAZIONEDUE ***


Questi seguaci di Voldemort sapevano che noi custodivamo la formula in una solida cassafortte. Torturarono mia madre. Setacciarono tutta la nostra casa e trovarono la chiave della cassaforte. Nella cassaforte c'erano amche anelli, catenine. Cimeli di famiglia. Roba d'oro e d'argento. Ma loro non rubarono niente. Presero solo quella formula. Voldemort vorrebbe forse radunare un esercito. O forse risorgere lui stesso come vampiro. Ma c'è anche un'altra cosa e questo spiegherebbe perché Voldemort non è morto quando tentò di uccidere te. Oltre a quella formila il foglio contirne anche un'altra formula che impedisce di morire durante i duelli. Forse Voldemort aveva già quella formula e l'ha usata su di sé". "Professorw". Disse Harry:"Che cosa pensa del fatto che i vampiri siano riudciti a deporre le uova così vicino al castello?"."Forse perché ci sono io". Disse il professor Tepes:"I vampiri, quelle bestie, avvertono l'odore degli umani che sono stati trasformati o che, come me, sono nati da famiglie già trasformate. Comunque qui ci sono incantesimi di protezione e, se anche i vampiri possono avvicinarsi abbastanza, al punto da entrare anche nel giardino della scuola, non possono penetrare nei muri del castello. Nel tuo letto sarai al sicuro. Quindi dai retta a me. Non andartene in giro per il castello di notte, come so che hai fatto qualche volta negli anni passati. Puoi avercela con Voldemort perché ha ucciso i tuoi genitori. Ma non andare a cercare grane ora. Lo affronterai quando sarà il momento. La notte stai nel tuo dormitorio e dormi e non andare in giro per il castello di notte. È meglio così, credimi. Quest'anno è più pericoloso del solito. Bene. Abbiamo finito".

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Capitolo 18
*** TIENTI STRETTI GLI AMICI, HARRY! ***


TIENTI STRETTI GLI AMICI, HARRY! Più tardi, nella sala comune di Grifondoro, Harry parlò a Ron e a Hermione della sua conversazione con il professor Tepes. Prima di parlare con loro, però, aveva aspettato che tutti andassero a dormire e che la sala comune di Grifondoro si svuotasse. "E perché ti ha parlato di questa storia della formula di dracula proprio ora?". Disse Ron. "Se l'ha fatto". Disse Hermione:"Deve esserci un motivo valido. Forse tu hai un ruolo in questa storia. Io comunque domani farò una ricerca in biblioteca sull'argomento". Poi salirono nei loro dormitori. Harry aveva deciso, almeno per quella notte, di seguire il consiglio del professor Tepes e di non andare in giro per il castello di notte. Anche perché quella sera si sentiva molto stanco e si addormentò subito.

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Capitolo 19
*** TURBATO NEL SONNO ***


TURBATO NEL SONNO Harry quella notte sognò una strana casa, che sembrava una vecchia catapecchia abbandonata.Prima nel sogno vide l'esterno di quella casa. Non c'era il giardino ma la casa era circondata tutto intorno da una fitta foresta. Sembrava proprio la foresta proibita di Hogwarts ma doveva essere, pur essendo la stessa foresta, veramente molto lontano dalla scuola. La foresta proibita di Hogwarts era molto fitta e chissà dove si andava a finire se si tentava di attraversarla tutta. Poi il sogno cambiò ed Harry vide nel sogno l'interno della casa. Una cucina vecchio stile, con stufa e fornelli, un orologio a cucù e, cosa insolita per i maghi, un piccolo crocifisso sulla parete. "Mio signore". Harry sentì dire la voce di Peter Minus:"Mio signore, la formula di Dracula è a Hogwarts. Cel'ha Silente". Molto interessante". Disse Voldemort:"E questa informazione da dove viene?". "Da me". Rispose Codaliscia:"Quando sono fuggito l'anno scorso non sapevo dove andare. E allora prima di tornare da voi mi sono messo a origliare quello che dicevano Silente e la Mcgranitt". "Raccontami tutto". Disse Peter Minus:"Presto".

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Capitolo 20
*** LA FORMULA ***


LA FORMULA Harry si svegliò e sentì il bisogno di andare a parlare con il preside, il professor Silente. Harry era consapevole che eravamo nel cuore della notte. Forse anche il professor Silente dormiva. Ma sicuramente non dormiva. Harry dunque uscì dal dormitorio di Grifondoro e andò verso l'ufficio di Silente. E quella notte Harry fu anche fortunato perché riuscì ad arrivare a destinazione senza incontrare Gazza o Mis Pur. Arrivò davanti alla fenice di pietra dell'ufficio di Silente. "Sorbetto al limone". Disse. Ma la fenice di pietra non si mosse. Due anni prima la professoressa Mcgranitt usò quella parola d'ordine. Evidentemente era stata cambiata. "Cioccorana". Disse. Niente. "Scarafaggi a grappolo". Niente. "Gelatina tutti gusti più uno. No. Non gli piacciono, vero? Burrobirra. Piuma d'oca di liquirizia. Lecca lecca al sangue". La fenice di pietra rotolò e aprì il passaggio. "Lecca lecca al sangue?". Si chiese Harry sorpreso. Harry entrò, salì la scalinata di pietra e raggiunse l'ufficio di Silente. Harry in cuor suo si sentiva un po' stupido, ad andare dal preside a parlare di un sogno. Decise comunque di proseguire. Silente era seduto alla scrivania del suo ufficio ma era sveglio e lucido."A che cosa debbo questa tardiva visita?".Chiese Silente. "Ho fatto un sogno che mi ha turbato". Disse subito Harry:"C'erano Voldemort e Codaliscia. Parlavano di una formula che aveva qualcosa a che fare con i vampiri". "Harry, in particolare: tu che cosa sai dei vampiri? In generale?". Chiese Silente. "Beh, ecco". Disse Harry:"Non molto. So che i vampiri umani si nutrono di sangue umano ma che non nascono vampiri. So che il ciclo inizia con i vampiri selvatici, che sono animali magici. C'è una cosa che non mi quadra però. Se il ciclo inizia con i vampiri magici del mondo animale, che cosa c'entra una formula?". "Ottima domanda". Disse Silente:"In realtà non tutti sanno che di modi perché un essere umano si trasformi in vampiro ce ne sono due. Uno di questi è l'essere morsi da un vampiro animale. L'altro sistema riguarda una formula segreta. Una formula segreta di cui sono pochissimi maghi e streghe ne conoscono l'esistenza. La formula riguarda un'antica leggenda. Ma la notte è ancora lunga e te la racconterò adesso.

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Capitolo 21
*** LA LEGGENDA ***


LA LEGGENDA Dunque Silente iniziò a narrare. "Secondo la leggenda prima dell'evoluzione umana, nel periodo storico che i babbani chiamano con il nome di preistoria, esistevano due razze umane, una magica e una non magica. La razza dei maghi e delle streghe e quella dei babbani. Mentre i babbani costruivano armi e utensili, spaccando pietre e facendosi male alla schiena, e accendevano il fuoco strofinando due pietre, i maghi e le streghe usavano gli ossi degli animali uccisi a caccia e della cui carne i maghi e le streghe si nutrivano per incanalare l'energia magica di cui loro erano dotati. Le prime bacchette magiche infatti erano fatte di ossi di animali e non di corteccia d'albero come adesso. Ma i maghi e le streghe già nella preistoria erano erano molto avvantaggiati rispetto ai babbani.Quando i babbani ancora si esprimevano a gesti e a grugniti i maghi e le streghe già sapevano parlare, leggere e scrivere. E mentre i babbani addomesticavano i cani e, decenni dopo, i gatti, i maghi e le streghe addomesticavano invece i vampiri. Ora, sempre stando a quello che racconta questa leggenda, ci fu un mago preistorico(che si dice anche sia stato un lontano antenato di Salazar Serpeverde ma questo non si sa con certezza), un certo Gasparre, il quale riuscì, già in epoca preistorica, a creare una formula magica in grado di trasformare i vampiri, da semplici animali magici a esseri in grado di pensare di più e anche di parlare. Ora, che un animale magico riesca a parlare, non c'è niente di strano. Parlano le acromantule. Ma i vampiri sono animali molto particolari". "Per esempio io non sapevo che le uova di vampiro fossero buone da mangiare". Disse Harry."Infatti sono animali magici molto particolari". Disse Silente:"Ma i vampiri non sono immortali. La foresta proibita qui vicino alla scuola ne è piena. Ma i vampiri non sono immortali come per esempio le fenici. No. Si ritiene che un vampiro possa vivere all'incirca venticinque anni non di più. Ma il loro morso sì, rende immortali. Però vedi, Harry, la formula di cui stiamo parlando e di cui sembra che Voldemort voglia impossessarsene, non trasforma le persone in vampiri né li rende immortali. L'unica cosa che fa questa formula dà ai vampiri la capacità di pensare e di parlare . Me se, una volta data ai vampiri la facoltà di pensare e di parlare , se si chiede loro di morderci e di succhiarci il sangue, si diventa vampiri e immortali. E questa di cui stiamo parlando è la stessa formula che ha usato il professor Dracula. Come tu ben sai Voldemort le studia tutte per tornare al potere. Dopo che Voldemort tentò di ucciderti quando eri solo un neonato e tua madre morì per salvarti, Voldemort adesso è diventato una specie di fantasma. Ma un fantasma corporeo. Quindi lo spirito di Voldemort potrebbe usare quella formula magica per trasformare alcuni vampiri in creature in grado di pensare e di parlare. E poi chiedere loro di morderlo. In questo modo Voldemort potrebbe tornare al potere". Poi Silente guardò il suo orologio, un orologio che al posto delle lancette aveva i pianeti e disse:"Si è fatto tardi. Torna al tuo dormitorio. Io devo finire alcune cose qui. Poi vado a dormire anch'io". Più tardi, quando si fu infilato a letto, Harry rimugino' un po' su quello che gli aveva detto Silente. Ma era particolarmente stanco e si addormentò subito.

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Capitolo 22
*** I MANGIAMORTE A HOGWARTS ***


I MANGIAMORTE A HOGWARTS Quella mattina era una mattina come tante alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. I ragazzi e le ragazze che studiavano in quel collegio si erano alzati come sempre di buon mattino e, per la maggior parte di loro, anche di buonumore. E stavano tutti per recarsi nella sala grande a fare colazione quando la voce amplificata del professor Silente, come se stesse usando quello che i babbani chiamano un altoparlante, rimbombò sui muri di tutta la scuola. Per tutte le stanze del castello:"Attenzione attenzione. C'è una situazione di pericolo qui nell'edificio. Che tutti gli studenti rimangano nei loro rispettivi dormitori. Nessuno esca dalle proprie case. I ragazzi ubbidirono. Nessuno uscì dai propri dormitori.

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