Wings of Fire: Lost Stories

di Aladidragocchiodiluce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Sette anni dopo ***
Capitolo 3: *** Una chiacchierata in riva al fiume ***
Capitolo 4: *** Chiacchierata fra fratelli ***
Capitolo 5: *** Prigionia ***
Capitolo 6: *** In viaggio ***
Capitolo 7: *** La Foresta ***
Capitolo 8: *** L'inizio delle indagini pt1 ***
Capitolo 9: *** Inizio delle indagini pt2 ***
Capitolo 10: *** L'Antro dello Scorpione ***
Capitolo 11: *** Indizi ***
Capitolo 12: *** Un colpo di sfortuna, uno di fortuna ***
Capitolo 13: *** Questione di famiglia ***
Capitolo 14: *** La grande fuga pt1 ***
Capitolo 15: *** La grande fuga pt2 ***
Capitolo 16: *** Dragon Tail ***
Capitolo 17: *** Lettere dal Passato ***
Capitolo 18: *** Curiosità ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Quella sera d'estate il fiume era tranquillo.

L'ali di Cielo se ne stava tranquilla sulla riva, divorando il grosso pesce gatto che era riuscita a catturare, le sue squame arancio scuro che diventavano rosse sulla pancia e l'interno delle ali la rendevano ben visibile sulla roccia su cui era sdraiata.

Alzò leggermente la testa, puntando i suoi occhi ambrati in direzione della foresta dall'altra parte del fiume e parlò.

-Credevo che gli ali di notte riuscissero fondersi con le ombre.-

-E io credevo che agli ali di cielo non piacesse il pesce.- Rispose una voce maschile.

Da dietro il tronco che aveva puntato spuntò un drago nero come la notte con squame viola sul dorso, sulle zampe e sotto gli occhi; viola scuro erano anche i colori dei suoi occhi.

-Non è corretto, non ci piace crudo.

Vuoi favorire?- Domandò la dragonessa, prendendo un altro pesce dal mucchio accanto a lei.

-Molto volentieri.- Rispose l'altro, superando la riva con un salto per sedersi accanto a lei.

-Sono nuovi?- Domandò, indicando gli orecchini ricavati da artigli di aquila che aveva sulle sue orecchie.

-Si, è stata un impresa catturarla, ma ne è valsa la pena.-

-Ti stanno bene.-

Il drago aprì un'ala, più simile ad un cielo stellato e avvolse la compagna che a sua volta gli appoggiò al testa sulla spalla.

-Domani devo ritornare al campo.- Disse lei dopo un attimo di silenzio.

-Vuoi farlo davvero?

Possiamo sempre scappare insieme.- Rispose l'altro, ricevendo un cenno negativo con la testa.

-Ne abbiamo già parlato.

Non possiamo voltare le spalle alle nostre tribù; non in questo modo... non nel bel mezzo della guerra.

A proposito, i tuoi sono sempre fermi su quella decisione?-

L'ali di notte annuì.

-Con i nostri poteri renderemo la parte con cui ci schieriamo la vincitrice automatica e come se non bastasse, spingeremo gli ali di ghiaccio ad impegnarsi seriamente. Per questo aspettiamo che la profezia si compia: ci schiereremo con la parte che verrà scelta dai draghi del destino.-

-E se sarà contro gli ali di cielo?-

Il drago rimase in silenzio a riflettere prima di rispondere:

-Dovrò insistere maggiormente affinché tu scappi con me.-

L'altra distolse lo sguardo.

-Vedremo, manca ancora un anno alla notte più luminosa e chissà quanto prima che la decisione verrà presa.

Può accadere di tutto.-

-Va bene.

Ma per favore, promettimi di rimanere viva.- Rispose l'altro strofinandogli il muso sulla guancia in maniera affettuosa prima di alzarsi.

-Io devo ritornare. Ci teniamo in contatto al solito modo.

A presto Dawn.-

-Va bene. Arrivederci Clearmind.-

Quando l'ali di notte fu a mezz'aria, l'ali di cielo si alzò e disse:

-Aspetta!

Non mi hai lascito il tempo di dirlo: te lo prometto.-


 

Angolo Autrice

E dopo una lunga pausa rieccomi con una nuova storia a tema “I Regni del Fuoco” o “Wings of Fire”, spero vi piacerà.

Gli aggiornamenti usciranno ogni giovedì salvo imprevisti.

Saluti da Ala

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Capitolo 2
*** Sette anni dopo ***


Sette anni dopo, un mese dopo il compimento delle profezia e la fine della guerra

-Dovrebbe mancarmi di smontare il proiettore e avrò finito...- Borbottò fra sé il drago.

Era parecchio strano per i canoni degli ali di cielo, il suo corpo era arancio dalla pancia gialle ma il dorso, parte del muso e alcune squame sotto gli occhi e sulle zampe era completante nere per non parlare dell'interno delle ali, nero con puntini bianchi, simile a un cielo stellato.

Il suo nome era Pirite, un ibrido ali di notte e ali di cielo e stava attualmente percorrendo i corridoi del palazzo reggendo sotto la zampa un enorme sacco.

In prossimità di una scala sentì la zampa posteriore inciampare su qualcosa e ruzzolò giù dalle scale, mentre la presa sul sacco si allentò, lasciando uscire il contenuto.

Anche l'impatto col terreno non fu dei migliori e per un attimo vide le stelle prima di riconosce il suono d una risata.

-Dovresti guardare dove metti le zampe, sanguesporco.- Ridacchiò un ali di cielo, affiancato da un suo simile in cime alla scala.

-Grazie della tua preoccupazione ma tranquillo, è così che scendo le scale.- Rispose l'ibrido alzando gli occhi ambrati al cielo per poi guardare il contenuto del sacco.

Si trattava di cristalli con delle incisioni di vario tipo che giacevano sparsi sul pavimento; a causa della caduta molti si erano spezzati.

-In ogni caso, le voci erano fondate: la regina ti ha davvero cacciato.- Intervenne il secondo drago mentre l'altro raccoglieva ciò che rimaneva dei cristalli.

-Chiamiamolo un “taglio alle spese”.- Borbottò a bassa voce, raccogliendo l'ultima pietra quando una zampa gli afferrò il muso e si ritrovò a fissare quello dell'altro drago.

-Dovresti ringraziare che Scarlet non ti ha mai dato a Ardent.. o forse aspettava che foste diventati abbastanza grandi per...-

-C'è qualche problema?-

All'udire la vice femminile il drago mollò subito Pirite e guardò la nuova coppia di draghi che era appena arrivata.

Quella che aveva appena parlato era una draghessa rosso fuoco dalla pancia arancio con il dorso e qualche squama delle zampe viola scuro e la pancia arancio così come le ali tempestate da chiazze nere a punti bianchi.

L'ultimo drago era ancor più strano, di ali di cielo aveva solo la sagoma: i suoi occhi completante arancioni e le ali ricordavano più quelle di un grosso insetto, persino le sue squame verdi avevano la stessa consistenza del guscio di un coleottero.

-No no, ce ne stavamo andando.- Dissero i due draghi, risalendo in fretta la scala.

-Tutto bene fratellino?- Domandò la draghessa a Pirite quando se ne furono andati.

-Si,si. Stavo giusto per fagli vedere una mossa che li avrebbe messi al tappeto.-

-Conoscendoti, sarebbe accaduto il contrario.- Lo prese in giro il drago insetto, sbirciando la borsa dell'amico per emettere un ringhio.

-Li hanno distrutti!- Esclamò notando i cristalli spezzati.

-Non tutti, posso farne altri.-

-Ma non subito, non credo richiederanno cristallostorie per un bel po' di tempo.-Disse l'ibrida.

“Cristallostorie” era il nome dato all'”arte” di Pirite: incideva disegni sul cristallo e poi faceva in modo che una fonte luminosa lo colpisca, proiettando l'immagine sulle superficie.

Era una tecnica ideata dalla madre del drago, lui si era limitato a perfezionarla.

-Hai ragiona sorellina, ora che Ruby ha deciso di fare altri investimenti, non credo ci pagheranno per i nostri spettacoli.-

-La scomparsa di Scarlet ci ha liberato della minaccia “Ardent”, ma non abbiamo più nemmeno la sua protezione.- Commentò il drago-insetto.

-Mantis ha ragione, con lei avevamo un tetto sulla testa.- L'appoggiò la draghessa.

-Lo so, Selene.

Ma se devo fare una lista dei suoi lati positivi direi: ci ha dato un tetto, ci ha dato un lavoro e basta.

Forse ora le cose andranno meglio.- Rispose Pirite con un sorriso forzato mentre entravano in una sala al cui centro vi era un enorme marchingegno in legno e metallo con una serie di specchi.

-Lo spero, le cose sono peggiorate da... quel giorno.- Mormorò la sorella.

Gli altri due draghi annuirono mogi prima di iniziare a smontare l'aggeggio.

Si riferiva a quando, due anni prima, la madre li ha lasciati a causa di una malattia.

Quando la loro madre, Dawn, aveva scoperto di aspettare delle uova, fece di tutto per nasconderli e ci riuscì per due anni e venne portata a palazzo dove pregò Scarlet di risparmiali e alla fine ella acconsentì, ma le tolse il ruolo sul campo di battaglia e le scaricò un terzo drago: Mantis.

Da quello che sapevano, suo padre era un cacciatore di animagus e uno di essi per vendetta gli lanciò una maledizione che gli diede quello strano aspetto e il drago non ne volle sapere di lui fin dal momento in cui l'ha visto.

Scarlet era stata abbastanza chiara a loro riguardo: “Quando saranno cresciuti, saranno un ottimo regalo per la mia amica Ardent”.

Per questo i tre si erano impegnati tanto per essere fondamentali, nella speranza che la regina avesse un motivo per volerli lì e con la sua scomparsa (si spera morta) le cose potrebbero migliorare.

-Domani farò richiesta per entrare a far parte della guardia della regina.- Disse di punto in bianco Serene.

-Buona idea, ti sei allenata tanto apposta.- L'appoggiò il fratello.

-Secondo me non ti prendono.- Disse invece Mantis.

-Non portare sfortuna!- Lo rimbeccò Pirite, colpendogli leggermente la testa con un pezzo del macchinario che aveva in mano.

-Sono solo realista.

Fa l'essere ibridi e l'essere stati sotto l'ala della precedente regina...-

-Ma lo sanno tutti che l'abbiamo fatto solo per sopravvivere.- Gli ricordò Selene legando i vari componenti.

-Il nostro status di “futuri regali per Ardent” è ben noto.- Confermò il fratello.

-Direi che abbiamo finito, torniamo a casa.-

Mentre i due uscirono per dirigersi verso la propria abitazione, posizionata nei pressi del palazzo, l'occhio di Pirite cadde sull'arena.

Si ricordava bene quel giorno, quando la regina fece combattere i draghi del destino e dal cielo comparvero tutti quegli ali di notte.

Se sue ali hanno iniziato a fremere d'impazienza dal desiderio di volare con loro mentre li guardava, sperando di vedere suo padre o che fosse lui a riconoscerlo. Fu sul punto di spiccare il volo, ma una guardia lo trattenne.

“Credimi, ti ho salvato la vita.” Gli aveva detto.

Se da una parte ce l'aveva con lui per questo, dall'altra sembra aver taciuto sull'accaduto e non poteva risparmiarsi dal domandarsi se nel caso li avesse raggiunti l'avrebbero accettato? Sarebbero stati attaccati dalle guardie? E suo padre? Lo voleva anche se era un ibrido senza i poteri degli ali di notte?

Scosse la testa per liberasi da quei pensieri e si concentrò sul volo, ma una nuova idea gli si formò in mente.

E se lasciassero il regno del cielo?

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Capitolo 3
*** Una chiacchierata in riva al fiume ***


-Sono ore che guardi quella mappa, che cosa ti frulla in testa?- Domandò Mantis

Quella mattina, dopo che Selene li aveva lasciati, Pirite si era messo a fissare la mappa di Phyrria appesa alla parete e solo quando l'altro lo chiamò distolse lo sguardo.

-Stavo pensando... e se andassimo da un altra parte?

Intendo proprio trasferirci un altro regno.-

-Dove?-

-Regno della sabbia?-

-Troppa sabbia e niente acqua.-

-La foresta pluviale?-

-Troppa pioggia.

Non dire “regno di ghiaccio”.-

-Solo nei tuoi sogni andrei lì. Gli ali di ghiaccio sono gli unici che possono sopravvivere a tali temperature.

Regno del mare?-

-Ti sembro un pesce?-

-Se ne continui a mangiarne così tanto, lo diventerai.-

I due continuarono a stuzzicarsi, per loro era la quotidianità.

Anche se erano stati obbligati dalle circostanze, Pirite e Serene hanno sempre trattato Mantis come parte della famiglia e si proteggevano a vicenda.

Scarlet li aveva “presi in custodia” ma non impediva agli altri di umiliarli, al contrario li istigava, e ciò ha spinto il trio ad essere più unito che mai.

-Tutto questo parlare di pesce mi ha messo fame, andiamo al fiume?- Domandò Mantis.

-Volentieri, prendiamo qualcosa anche per Serene.-


 

In poco tempo erano al fiume.

A causa delle sue ali da insetto, Mantis è estremamente limitato dato che quando si bagnano non può volare fino a quando non si asciugano completamente.

Per questo avevano creato un ingegnoso sistema: Pirite sarebbe entrato in acqua per spaventare i pesci e guidarli vero una rete che il fratellastro avrebbe sollevato una volta piena.

Semplice ed efficace.

-Adoro questo posto.- Commenta Mantis, sgranocchiando la coda di un pesce.

-Questo posto o il cibo?- Lo stuzzicò l'altro, mettendo da parte qualche salmone per la sorella.

-Stessa cosa.- Rispose, per poi fissarlo, o almeno così crede; era difficile capire dove puntavano quegli occhi completamente arancioni.

-L'orecchino...- Mormorò.

L'altro drago portò la zampa all'orecchio destro per togliere l'orecchino di artiglio d'aquila per farglielo vedere meglio.

-Si, è di mamma. Selene ha l'altro.- Mormorò, per poi rendersi conto di una cosa.

-Scusa... non ti abbiamo avvisato...-

-Fa nulla. Era vostra madre.-

-Ma anche tu fai parte della famiglia.

Senti, quando torniamo vedo se c'è qualcosa anche per te, va bene?-

Il drago insetto sorrise, per poi passare ad una strana espressione e voltarsi.

-...il quarto questa settimana, sotto il naso delle guardie.- Disse una voce.

Pirite e Mentis si nascosero dietro le rocce. Non che fossero in reale pericolo, ma anni a venire bersagliati a vista con sguardi e commenti poco gentili che potevano evolvere in risse lasciano il segno.

Dalla boscaglia spuntarono una coppia ali di cielo, probabilmente pure loro lì per pescare.

-Stessa modalità: addormentano la famiglia e entrano per prendere il cucciolo o l'uovo. Perché non sono stati ancora fermati?

Dovrebbero organizzare dei turni di guardia!-

-Per ogni nido della tribù? Stanno già facendo il possibile, aumentando la vigilanza.-

-Non è abbastanza!-

Da dietro le rocce, i due si scambiarono uno sguardo.

-Di che parlano?- Sussurrò Mantis.

-Non ne ho idea.-

-Sta accadendo la stessa cosa agli ali di fango.- Continuò il secondo drago.

-Ma anche agli ali di sabbia, ali di mare e persino gli ali di pioggia.-

-Sbaglio o non hai citato gli ali di notte e ghiaccio?-

-Non sbagli pare che...- Il drago abbassò la voce e nemmeno a tendere le orecchie i due riuscirono a cogliere le parola, ma doveva essere grave in quanto il compare emise un sussultò di sorpresa.

-.... Questo è quello che si dice.-

-Se è vero... potrebbe scoppiare un altra guerra.-

- Dopo quello che abbiamo passato dobbiamo sperare che non accada.- Sospirò.

-E che, ovunque siano, quei draghi stiano bene.-


 

-E non ne avete mai sentito parlare?- Gracchiò una vecchia draghessa dalla squame rosse tendenti al rosa sulla pancia, di fonte ai due draghetti.

Si trattava di Twilight, medica di palazzo nonché unica che li trattava con gentilezza.

Dopo aver sentito i due, avevano deciso di indagare, chiedendole informazioni.

- Sono settimane che sta andando avanti: dei cuccioli stanno sperando dai nidi, rapiti da qualcuno. Una coppia a settimana alternata da un periodo di tranquillità.

Le guardie si stanno facendo in quattro per cercare i rapitori.-

-Cosa c'entrano gli ali di notte?- Domandò Pirite.

Lei lo squadrò da dietro gli occhiali.

-Non vi pare ovvio?

Loro e gli ali di ghiaccio sono gli unici che non hanno subito rapimenti, si pensa che una delle due tribù sia la colpevole.

Ma perché ve lo dico?

Meglio se state fuori da questa storia, ho una brutta sensazione a riguardo.-


 

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Capitolo 4
*** Chiacchierata fra fratelli ***


- … E SONO SCOPPIATI A RIDERE SENZA NEMMENO TENTARE DI NASCONDERLO!

“Cosa ti fa pensare che qualcuno, tanto meno la regina, accetti te o uno dei tuoi fratelli nelle guardie?”

E mi hanno chiuso la porta sul muso!-Ringhiò Selene, azzannando con violenza il salmone che il fratello le aveva offerto appena l'ha vista entrare con aria decisamente furibonda.

Pirite non disse nulla.

Non potava dire che non se lo aspettava, considerando i loro trascorso e il solo fatto di avere un padre appartenente ad un'altra tribù, ma sperava davvero che le sue fossero preoccupazioni infondate.

Quando si fu finalmente calmata, e finito il pranzo, Pirite le raccontò del discorso che avevano origliato e delle parole di Twilight.

I suoi occhi si illuminarono.

-Posso chiedere di far parte dei turni di guardia!- Esclamò.

-Avranno sicuramente bisogno di tutto l'aiuto possibile e se riesco ad acciuffare i rapitori, mi daranno una promozione e farò parte della guardia reale!-

-In realtà io pensavo...- Stava dicendo quando in un altra stanza Mantis urlò.

-PIRITE! HO TROVATO QUALCOSA!-

I due draghi andarono da lui e videro che teneva in mano un bracciale metallico composto da tre fasce, quella centrale con l'alfabeto, mentre le altre due da disegni.

-Giusto... dato che abbiamo gli orecchini di nostra madre, ho pensato che anche Mantis può avere qualcosa di suo.- Spiegò alla sorella.

-Mi sembra un ottima idea.- Commentò, guardando il fratellastro indossare il bracciale.

-Ora che ci penso, non gliel'ho mai visto addosso...

Ma cosa volevi dirmi prima?-

-E se... andassimo dagli ali di notte?-

Nella stanza scese il silenzio, rotto da Mantis che sollevò lo sguardo dal nuovo ornamento per guardare l'ibrido e chiedergli:

-È per questo che stamattina stavi guardando la mappa?-

-Quindi stai proponendo di andare alla foresta pluviale?- Chiese Selene, una volta che il fratello annuì.

Sapevano tutti che gli ali di notte si erano spostati lì, convivendo con gli ali di pioggia. Nessuno ne sapeva il motivo, ma non era quello l'importante.

-Lo so che è una cosa improvvisa ma non sto dicendo di partire domani o trasferirsi subito... però voglio vedere chi è nostro padre... e forse gli ali di notte ci tratterebbero meglio...-

-Pirite..-Disse dolcemente la sorella, in netto contrasto con il suo solito tono strafottente.

-Nostra madre ha smesso di ricevere le sue lettere dopo che ha deposto le uova, è possibile che...- Lasciò la frase in sospeso.

-Forse glielo hanno impedito, hai visto cosa è successo a nostra madre quando ci hanno trovato...-

-Non è la stessa cosa, nessuno sapeva della loro relazione...-

Le orecchie del drago si abbassarono.


 

Una settimana passò senza eventi eclatanti.

Selene fece come promesso e fece richiesta di entrare nella “guardie alle uova” come era stata soprannominata, ma anche lì ricevette un secco “no” senza tante spiegazioni.

Pirite non aveva più accennato né alla foresta pluviale né agli ali di notte, ma non significava che avesse smesso di pensarci.

Quel giorno all'arena quei draghi hanno mostrato cosa erano disposti a fare per quelli della propria tribù; avrebbero fatto lo stesso per lui? Hanno salvato quell'ali di notte perché era un Drago del Destino o perché a differenza sua era un purosangue? E suo padre li avrebbe accolti con gioia, incluso Mantis o li avrebbe guardati con disgusto, rinnegando il loro legame?

Claermind... l'unica cosa che sapevano su loro padre oltre alle storie di loro madre su come si erano incontrati. È davvero un drago fantastico come raccontava o il tempo l'ha cambiato, o peggio, frequentava la madre solo per avere informazioni sugli ali di cielo?

Tutte queste domande non facevano altro che guastargli il sonno e quella notte si alzò con uno sbuffo e decise di fare un volo veloce per distendere i nervi.

Era conscio dei turni di guardia e, certo che lo avrebbero ingiustamente accusato se fosse rimasto troppo vicino, volò verso l'alto dove le fiaccole che illuminavano le case-caverne del regno assumevano l'aspetto di rari puntini bianchi nell'oscurità.

Si fermò a mezz'aria, chiudendo gli occhi e godendosi l'aria fresca della notte.

-Che fai?-

La voce lo fece quasi precipitare, e il fatto di ritrovarsi una coppia di occhi arancio come due fiamme non aiutò.

-Mantis! Che ci fai quassù?- Sussurrò, riprendendo l'equilibrio.

-Mi hai svegliato mentre uscivi e mi sono preoccupato.-

-Non riuscivo a dormire.- Ammise con un sospiro rassegnato.

-Non stavi... no, niente.-

L'altro lo squadrò e dal suo sguardo gli venne un sospetto.

-Non me ne andrò, non senza di voi.- Lo rassicurò.

-Questo lo so! Senza di noi moriresti ancora prima di varcare i confini.- Rispose, ma il suo tono tradiva il suo sollievo.

-Torniamo giù.-


 

-Aspetta... quello è un ali di sabbia?- Esclamò Mantis quando si avvicinarono alla loro zona di caverne.

Pirite si voltò nella direzione in cui stava guardando ma non vide nessuno.

-Sono sicuro! Ho visto la coda e non credo facciano parte della pattuglia.-

-Va bene, mostrami dov'è andato.-

-Di qua.-

Bastarono un paio di battiti di ali e anche Pirite lo vide, indubbiamente un ali di sabbia beige che avanzava con fare circospetto vicino alle caverne.

-Non facciamoci vedere.- Sussurrò all'amico, ed iniziarono a pedinarlo da lontano.

Si guardò in giro. Dove sono le guardie della ronda?

Il drago passò molto vicino ad una fiaccola e videro con chiarezza il suo muso e una linea di squame nere sul collo, interrotte dalla cicatrice di un taglio.

Atterrò su una sporgenza e si guardò intono, mentre i due si aggrapparono in una parete poco distante con dei cespugli abbastanza folti da nasconderli.

L'ali di sabbia venne presto raggiunto da un altro drago, un ali di cielo, dalle caverne e dalla distanza in cui si trovavano, videro con chiarezza che aveva fra le zampe un cesto di rami intrecciati con qualcosa di rosso/arancio al suo interno.

-Li abbiamo trovati!- Esclamò Mantis, pronto a spiccare il volo ma Pirite lo fermò giusto in tempo.

Dal basso della sporgenza, spuntarono una coppia di ali di fango, che presero il cesto e dissero qualcosa alla coppia di draghi, poi spiccarono il volo con l'ali di sabbia; mentre l'ali di cielo tornava alle caverne.

-Seguiamo lui!- Disse Pirite.

-Ma gli altri hanno il cucciolo!- Replicò il fratellastro.

-Sono in tre e più grossi di noi, lui è da solo e può dirci dove sono andati!-

Con uno sbuffo, Mantis lo seguì.

Il piano era semplice, appena fosse atterrato gli sarebbero saltati addosso, bloccandogli coda e ali e facendo un baccano tale da svegliare gli altri draghi.

Lo videro svoltare e sparire sotto un balcone mentre i due atterrarono sulla parte superiore.

-Tu vai a destra e io a sinistra.- Sussurrò l'ibrido e l'altro annuì.

Ma prima che potessero fare un altro passo si ritrovarono inchiodati a terra.

-SVEGLIA! LI ABBIAMO PRESI!- Si sentì urlare.

-NO! NON SIAMO NOI!

ABBIANO VISTO I VERI RAPITORI!-Urlò in risposta Pirite mentre al suo fianco Mantis strillava e si dimenava.

Moti draghi si sporsero dalle caverne, mentre un gruppo di guardie si avvicinava.

-Non siamo noi!- Ripeté quando venne efferato da una di loro.

-Perché dovremmo crederti?- Sbottò la guardia.

-È mezzo ali di notte, probabilmente stava solo aiutando il paparino.- Disse l'ali di cielo che l'aveva placcato.

Con orrore, l'ibrido si accorse che era affiancato dal drago che avevano seguito, probabilmente si era accorto di loro e li ha attirati in trappola.

Fece per ribattere ma la guardia lo scosse.

-Risparmia fiato, vediamo domani cos'hai da dire.-

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Capitolo 5
*** Prigionia ***


Mantis avanzava avanti e indietro nella sua cella, emettendo sbuffi di fumo dalle narici alternati a bassi ringhi; Pirite al contrario se ne stava sdraiato in quella a fianco, mogio con il muso sopra le zampe incrociate e l'aria rassegnata.

Avevano provato a difendersi, a spiegare che avevano preso i draghi sbagliati, ma non c'era stato verso di fargli cambiare idea.

Per loro il fatto che un mezzo ali di notte assieme a uno strambo e che erano stati agli ordini dell'ex regina Scarlet era una dichiarazione, se non di colpevolezza, di coinvolgimento ai fatti.

La loro unica fortuna stava nel fatto che non li avevano ancora condannati in quanto le “prove” della loro colpevolezza erano limitate alla testimonianza di quegli ali di cielo (uno dei quali avevano scoperto chiamarsi Eagle) e il fatto che stavano svolazzando in giro al posto di essere nella propria tana.

“Se ci fosse stata Scarlet, saremmo già diventati soprammobili da regalare alla sua amica.” Pensava nel tentativo di consolarsi, con poco successo, specie se osservava la cella accanto alla sua.

Nonostante non fosse sul luogo della cattura, quella mattina le guardie erano andate a prelevare Selene, anche lei sospettata di coinvolgimento nei rapimenti.

Appena erano stati messi nelle celle, la draghessa si era prodigata in una lunga predica al fratello sulla sua stupida decisione di uscire sapendo delle ronde, a Mantis per averlo accompagnato al posto di fermarlo e per essersi fatti fregare e incolpare ingiustamente. Una volta finito si era sistemata in modo da dare le spalle ai due e non aveva più aperto bocca.

Pirite si guardò i propri artigli che raschiavano il pavimento, chiedendosi quando verranno liberati.

Aveva anche dato una descrizione dell'ali di sabbia avvistato e almeno una delle guardie sembravano averlo preso sul serio. Inoltre le aveva sentite confabulare sul fatto che i draghi incaricati alla ronda di quella zona erano stati addormentati, spiegando la loro assenza.

L'ibrido chiuse gli occhi, desiderando di non essere mai uscito.


 

Quella notte sembrava essere tutto tranquillo.

I tre draghi si erano sistemati nell'angolo più comodo delle proprie celle per tentare di dormire e solo una luce fioca proveniente dalle strette finestre illuminava l'ambiente.

Pirite aveva il sonno leggero e fu un pizzico all'orecchio destro, quello con l'orecchino della madre, che gli fece aprire gli occhi in tempo per vedere una lancia che stava per abbattersi sul suo stomaco.

Urlò, svegliando gli altri, mentre schizzava contro il muro per evitarla.

Non fece in tempo a gioire dello campato pericolo che l'aggressore tentò ancora di farlo fuori.

-LASCIALO STARE! PRENDITELA CON ME!-Ruggì Selene dalla propria cella.

A fatica, il drago uscì dalla propria prigione, lasciata aperta dallo sconosciuto, e tentò di prendere il corridoio senza successo dato che l'altro drago gli afferrò la coda per riportarlo indietro ma prima di poterlo azzannare ruggì di dolore.

Mantis dal suo posto era riuscito ad allungare la testa fino a mordergli una delle ali.

-TU! MAL...- Il drago non fece in tempo a finire la frase che l'ibridò lo calciò per liberarsi e gli afferrò la lancia per cercare almeno di disarmarlo.

La lotta che ne seguì ebbe una breve interruzione quando Selene emise una fiammata che sfiorò la testa dell'aggressore e accecando entrambi per l'improvviso aumento di luminosità.

La distrazione permise al giovane drago di straparli l'arma ma l'altro non si arrese e lo spedì contro le sbarre di una cella vuota con una codata.

Pirite non perse la presa sull'arma per poco e l'urto gli fece vedere le stelle e l'attimo dopo l'altro drago stava per artigliarli alla gola.

Agì d'istinto, spostò la lancia davanti a sé e chiuse gli occhi.

Avvertì gli artigli ferirgli il collo, poi il peso dell'aggressore sopra di lui, un odore ferroso e qualcosa di caldo e vischioso.

A fatica se lo scrollò di dosso e vide la lancia conficcata nel suo ventre.

I suoi occhi si spostarono sulle zampe e nonostante la poca luce, vedeva che erano ricoperte di un liquido vermiglio.

“L'ho... l'ho... ucciso?” Pensò con orrore.

Non era mai stato in un campo di battaglia e non era come uccidere una preda di cui poi si sarebbe nutrito. Aveva assassinato un suo simile.

-..Rite!

Pirite!-

-Cos...- Solo allora si accorse che la sorella lo stava chiamando e si voltò prima verso di lei, poi verso Mantis.

Non disse una parola mentre prese le chiavi penzolanti dalla serratura della propria cella e liberò i due.

Una volta uscita, Selene gli si avvicinò e lo avvolse con un ala.

-Ti stavi solo difendendo.- Gli disse per consolarlo.

Ma l'altro continuò a guardare le zampe sporche di sangue. Di colpo iniziò a strofinarle a terra, nel tentativo di levare il liquido.

-Ma... è EAGLE!- Esclamò Mantis, guardandolo.

La rivelazione interruppe l'azione dell'ibrido e lo costrinse a fare lo sforzo di guardare per bene il drago per confermare che era lo stesso che li aveva fatti imprigionare.

-Dobbiamo andarcene.- Dichiarò Selene.

-Ma...- fece per protestare il fratello, venendo preceduto.

-Hai visto come ci hanno trattato e anche se ci credessero, qua non siamo al sicuro.-


 

-Sei ferito.- Disse Mantis appena atterrarono di fronte alla loro casa.

Pirite si sfiorò il collo dove vi erano tre segni di artigli, prima era troppo... sconvolto per badarci.

-Non sono profondi, me la caverò.- Rispose, entrando in fretta per prendere il minimo necessario.

Era stato lui ad insistere per passare da lì e prendere qualcosa, infatti prese una borsa che legò al collo e vi mise la mappa di Pyrrhia insieme a qualche foglio, carboncino e gioiello, non si può mai sapere.

-Dove andiamo?-Domandò appena uscì.

-Dove hai suggerito tu: alla foresta pluviale, dagli ali di pioggia e di notte.-

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Capitolo 6
*** In viaggio ***


Da quando avevano lasciato la loro casa in direzione della foresta il trio aveva fatto poche pause se non per mangiare, bere o nascondersi da eventuali pattuglie giungendo presto nel regno degli ali di fango. Fecero un eccezione la sera del terzo giorno di viaggio solo perché erano troppo stanchi e si rifugiarono in una caverna dove si svegliarono il giorno successivo dopo mezzogiorno.

Durante una di quelle pause, Pirite aveva usato uno dei fogli per disegnare l'ali di sabbia che aveva visto quella notte. Aveva sempre avuto una buona memoria e per comporre le sue cristallostorie aveva sviluppato una grande abilità nel disegno di cui andava particolarmente fiero e lo aiutava a distrarsi del ricordo dell'omicidio che aveva compiuto.

In ogni caso non poteva fare a meno di pensarci, chi era? Perché rapiva cuccioli? Sapeva che lo avevano visto e quindi li voleva morti?

-Non possiamo continuare così.- Dichiarò Selene, distogliendolo dai suoi pensieri.

-Da stasera troviamo un luogo in cui accamparci e faremo turni di guardia.- Continuò.

-Va bene.

Tanto fra un paio di giorni al massimo, se tutto va bene, dovremmo uscire dai confini del Regno del Fango.-


 

Quella sera fu Pirite a occuparsi del primo turno di guardia.

Avevano deciso di non accendere nessun fuoco per non attirare l'attenzione e il drago stava maledicendo il fatto di non avere la visione notturna come un ali di mare in quanto continuava a sentire dei rumori ma non poteva dire se erano altri draghi, animali, scavanger, il vento o qualcosa di sconosciuto.

Sentì la sua coda venire sfiorata da qualcosa e saltò con uno strillo.

-Sono io.- Sussurrò Mantis.

-Mi hai fatto perdere almeno dieci anni di vita.

Non stavi dormendo?- Gli rispose stizzito, ringraziando di non aver svegliato la sorella, si meritava un po' di sonno.

-Non ci riesco. Troppo rumore.-

-Non è come dormire in una tana, nemmeno io riuscirei a prendere sonno.- Ammise con un sospiro.

Il drago-insetto borbottò qualcosa di incomprensibile.

-Eh?- Domandò l'ibrido, rivolgendogli uno sguardo interrogativo.

-Posso.. tenerti la coda?- Chiese con imbarazzo.

-Ah...

Si, fai pure.- Rispose, avvertendo la coda del fratellastro avvolgersi alla sua mentre si sistemava per dormire.

L'altro lo guardò con un sorriso nostalgico. Quando era ancora un cucciolo e si spaventava, andava a rifugiarsi sempre fra le ali dei fratelli i quali a loro volta avvolgevano la propria coda alla sua per rassicurarlo. Dopo aver compiuto tre anni iniziò a farlo di rado, in quanto si considerava un “drago adulto”.

Un azione così “normale” ebbe l'effetto di tranquillizzarlo e il resto della notte passò senza nessun problema.


 

-Ripetetemi perché dobbiamo andare a piedi.- Sbottò Mantis, scrollandosi del fango dalle zampe.

-Perché adoriamo sguazzare nel fango.- Rispose sarcasticamente.

-A parte gli scherzi, siamo molto vicini ad uno dei villaggi e due draghi a chiazze e uno che assomiglia ad una cicala non sono esattamente la definizione di “basso profilo”.-

- Come possono esistere draghi a cui piace... questo.- Borbottò Selene, cercando di attraversare zone dove la melma era meno profonda.

-Spero solo che troveremo un posto asciutto prima di nott... -Stava dicendo l'ibrido quando mise le zampe in un un punto particolarmente profondo e affondò nel fango fino alla pancia.

I suoi fratelli scoppiarono a ridere mentre lo tiravano fuori.

Di colpo, Mantis rizzò le orecchie e si voltò.

-Giù!- Esclamò, appiattendosi con una smorfia di disgusto quando la sua pancia toccò il fango.

I due fratelli lo imitarono e videro un ali di fango marrone scuro dalla pancia leggermente più chiara avanzare a pochi metri dove si trovavano, saltellando di ramo in ramo fra gli alberi che emergevano dalla terra fangosa.

Pirite stinse gli occhi. Non gli pareva che gli ali di fango si comportassero così, o che fossero così... sottili... o con la coda arricciata.

La draghessa si fermò e scosse la testa per scacciare delle mosche e fu allora che l'ibrido notò una sottile membrana dietro alle sue orecchie prima che tornasse celata.

“Non è un ali di fango!

Almeno, forse non del tutto, forse è un ibrido ali di fango-pioggia o solo un Ali di pioggia travestito.” Pensò.

In ogni caso aveva senso. Erano pur sempre vicini alla foresta pluviale, ma non così tanto ed era strano che girasse da sola.

-Seguiamola.- Suggerì, alzandosi.

-Non un altra volta!- Borbottò Mantis.

-Mantis ha ragione. L'ultima volta che avete seguito qualcuno siamo finiti in cella.- L'appoggiò la sorella, mettendogli una zampa sulla spalla.

-È diverso... stiamo andando nella stessa direzione.-

La draghessa lo guardò storto con un espressione che diceva “sul serio?”.

-Dimmi un motivo per non seguirla.-Continuò con uno sbuffo.

-Per non dare l'impressione di essere draghi malintenzionati?-

-...Ok, hai un punto.-

-Andate alla foresta pluviale?-

Pirite sobbalzò con uno strillo alla nuova voce proveniente di fianco a sé e voltandosi vide che era stata la draghessa vista prima a parlare.

Stranamente non li stava guardando irritata o sospettosa, anzi sembrava tranquilla e persino la domanda di prima era stata posta con un tono di pura curiosità.

-Ehm... si...- Balbettò.

-Potete unirvi a me e al mio amico!- Disse con un sorriso mentre grosse chiazze rosa comparivano sul muso e ali, rivelando la sua identità di ali di pioggia.

Pirite guardò gli altri, pure loro sorpresi dall'offerta.


 

-... gli ali di cielo sono molto altezzosi, ma alcuni sanno essere davvero simpatici come questa guardia che mi ha indicato la strada per raggiungere il fiume dopo che mi ero persa. Certo, mi parlava come se fossi una cucciola appena uscita dall'uovo, ma è stato comunque molto cortese.- L'ali di pioggia non aveva smesso di parlare di vari argomenti da quando avevano accettato l'offerta e si stavano dirigendo dal suo amico.

Pirite la ascoltava mentre guardava le sue squame che erano diventate marrone chiaro con alcune chiazze verdi da quando avevano lasciato la zona fangosa, domandandosi se gli ali di pioggia assumessero volontariamente il colore di ciò che li circondava o fosse un riflesso involontario.

-Ah! Eccolo!-Esclamò e i tre sobbalzarono.

Superata una roccia, si erano trovati davanti ad una capanna improvvisata con al suo interno il più grande ali di notte che avessero mai visto, poteva benissimo sollevare uno di loro con una zampa. Squame nere come la notte con il dorso della schiena e delle zampe viola scuro, una borsa di cuoio era legata al suo collo. Il drago spostò lateralmente il muso per fissarli uno ad uno con un unico occhio viola.

L'ibrido si irrigidì mentre veniva “analizzato” con lo sguardo, notando che vicino all'occhio vi era un unica squama bianca a forma di lacrima.

L'ali di pioggia, per nulla intimorita dallo sguardo irritato che il drago le riservò, disse allegramente:

-Eccomi!

Ho trovato questi tre draghi nella palude e dato che andiamo nella stessa direzione ho pensato che possono unirsi a noi.-

-Posso parlarti un attimo in privato?- Chiese l'ali di notte con voce duro e profondo, voltandosi, rivelando il lato sinistro del muso solcato da una vecchia cacciatrice di artigli proprio sull'occhio, rivelando che ne era privo.

I due si allontanarono e il gruppo li vide discutere, con il drago più grande che si metteva una zampa sul muso in segno di esasperazione.

-Allora è vero che Ali di notte e di pioggia si sono uniti.- Commentò Mantis.

-Già, per fortuna quella draghessa si è rivelata gentile.- Fu d'accordo Selene mentre Pirite continuava a fissare il drago nero.

-Potrebbe essere...- Suggerì, lasciando la frase in sospeso, lasciando che siano i due a capirlo.

Mantis guardò prima lui e poi il drago.

-Nope, il tuo muso è più brutto.- Scherzò.

-Sono serio... ma voglio dire... non ha fatto commenti sul fatto che siamo ibridi come se se lo aspettasse... d'altro canto sarebbe una coincidenza troppo strana se il primo ali di notte che vediamo fuori dal regno del cielo fosse nostro padre... e poi...- Non terminò la frase che Selene gli colpì gentilmente il muso con la coda.

-Ti fai troppi problemi.

Appena torna, dopo averci detto possiamo davvero far parte del gruppo o di andarcene gli chiediamo come si chiama e se conosce un drago di nome Clearmind.-

In quel momento il duo tornò con l'ali di pioggia a chiazze rosa.

-Abbiamo deciso.- Iniziò il drago.

-Potete venire con noi mentre andiamo alla foresta.-

-Grazie.- Disse Selene precedendo il fratello per poi aggiungere.

-Siamo cercando qualcuno. Conosci un ali di notte di nome Clearmind?-

Quello schioccò la lingua.

-È un nome che non sento da molto tempo. Si, lo conoscevo, ma non so che fine ha fatto in questi ventun anni.-

Pirite palancò la bocca dalla sorpresa.

-Aspetta... non lo vedi da 21 anni?-

-Non proprio...

Ventuno anni fa sono stato allontanato dalla mia tribù quindi non so che fine abbia fatto e a giudicare dal vostro aspetto devo dedurre che è vostro parente. Anche se mi sfugge la natura di quest'altro drago.- Rispose, fissando Mantis.

-Tocco di animagus.- Tagliò lui.

-Capisco.

Ad ogni modo, non ci siamo presentati. Il mio nome è Yami e la mia amica qui è Iride, sembra una testa di cocomero ma è abbastanza sveglia.-

-Io sono Pirite, lei è mia sorella Selene e Mantis e Clearmind è nostro padre.-

-Piacere.

Spero siate abbastanza riposati; partiamo subito.-

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Capitolo 7
*** La Foresta ***


I tre draghi si resero conto di quando fosse meglio viaggiare con altri due elementi, specie due esperti come Yami e Iride.

Il primo era sin da subito diventato la guida del gruppo, a maggior ragione quando Pirite scoprì di aver involontariamente scelto la strada più lunga per arrivare a destinazione, ma non era molto loquace e lo trovarono spesso a fissare un punto indefinito, fiutare l'aria e borbottare fra sé prima di scegliere una strada anziché un altra e quando i tre chiedevano quale fosse stato il motivo del suo esilio dalla tribù cambiava argomento. Persino quando provarono a farsi dire qualcosa su Clearmind ricavavano vage informazioni ma solo perché i due si conoscevano solo di vista.

La seconda invece si rivelò il motivo di rallentamento in quanto si stancava facilmente e aveva la pessima abitudine di addormentarsi dopo mezzogiorno, anche a mezz'aria; costringendo il compare o a portarla in spalla o a fare pause. Ma era più chiacchierona e offriva decisamente una buona compagna; riuscendo nella difficile impresa di diventare amica di Selene a cui aveva dato il soprannome “Sel”.

Anche Pirite si trovava spesso al suo fianco per parlarle, scoprendo che sapeva un mucchio di cose, dalle piante medicinali alle proprietà di vari tipi di pietre.

-...Yami sembra burbero, ma è un ottimo insegnate e anche molto paziente.- Stava dicendo.

Aveva abbandonato il “travestimento” da ali di fango a favore di una tinta verde acqua con l'interno delle ali arancio e la membrana dietro le orecchie rossa.

-Ora che ci penso, perché sei uscita dalla foresta?-

-Curiosità, ho iniziato a chiedermi cosa ci fosse fuori da quando sono passati degli ali di fango; così ho avvisato mio fratello Mirtillo e sono partita; poi ho incrociato Yami vicino alla montagna di Giada e abbiamo iniziato a viaggiare insieme.- Rispose, scrollando le spalle.

Il drago decise di risparmiare un commento sul bizzarro nome del fratello e decise di fare una domanda che si poneva da quando era comparsa al suo fianco.

-Non mi trovi strano? Voglio dire, sono ali di cielo e ali di notte.-

Lei piegò la testa di alto.

-Dovrei?

A me non importa, mi piacciono i colori delle tue squame, così come quelle di Sel e Mantis.- Disse con un sorriso che l'altro ricambiò, senza notare lo sbuffo infastidito del fratellastro.


 

In breve, giunsero ai confini della foresta, ma quando pensavano che il peggio fosse ormai passato venero incontro ad un'altra difficoltà: la pioggia.

Se per i due ibridi, l'ali di pioggia e l'ali di notte non era un problema, lo era per Mantis e le sue delicate ali da insetto che una volta zuppe gli impedivano di volare e, in generale, di muoversi a dovere, scatenando in lui una serie di imprecazioni tali che Yami minacciò di legagli il muso se non avesse smesso.

Non che potessero volare molto: gli alberi erano così fitti che era impossibile volarci in mezzo senza impigliarsi in qualche liana o sbattere le ali contro rami o tronchi .

La soluzione fu Iride: la draghessa insegnò loro come saltare albero in albero per muoversi in fretta, lasciando a piedi solo Yami che a causa della mancanza dell'occhio non riusciva a farlo senza schiantarsi.

-Devo ammettere che è divertente.- Disse Pirite, saltando tenendo le ali ben vicine al corpo e atterrando sul ramo a cui mirava.

-Ma preferisco sempre volare.-

-AAAAAAAAH!- Strillò Mantis quando le sue ali appesantite a causa dell'ultima pioggia lo fecero precipitare mentre tentava un salto, venendo soccorso da Selene.

-Se non sapessi che quell'animagus da strapazzo è morto e sepolto, lo farei a pezzi con le mie zampe!

Anzi, lo resuscito per poi ammazzarlo di nuovo!- Ringhiò.

-Se può farti stare meglio, secondo Iride siamo vicini.- Gli urlò Pirite.

Quello non rispose e non lo degnò di uno sguardo, facendogli abbassare lo orecchie per il disagio. Era da un po' che il fratellastro non gli parlava, che gli era preso così all'improvviso?

Di colpo l'ali di pioggia strillò e schizzò fra gli alberi, lasciando indietro il resto del gruppo.

-Che le è preso?- Domandò Selene e Yami scrollò le ali.

-Avrà visto qualcosa, aspettiamola.- Commentò.

Circa dieci minuti più tardi, la videro tornare e non da sola; infatti era accompagnata da altri cinque ali di pioggia dai colori sgargianti.

-WOW! Hai delle belle squame amico!- Commentò uno di loro, assumendo i colori di Pirite.

-Questi sono Liana, Narcis, Colibrì, Daisy e mio fratello Mirtillo. Ci accompagneranno al villaggio.- Spiegò Iride tutta contenta, assumendo una tinta rosa accesa.


 

Superando un albero si trovarono finalmente al villaggio.

Pirite si guardò attorno a bocca spalancata con un sorriso stupido guardando le passerelle sospese a diversi metri dal terreno e le numerose amache dalla quale spuntavano musi curiosi, ma sopratutto, ali di notte.

Mentre i numerosi ali di pioggia esibivano colori vivaci e allegri, i cupi ali di notte risaltavano in mezzo a quel verde con le loro squame nere con alcune parti o argentate o bianche o viola.

-Dovreste andare dalla nostra regina.

Ha chiesto di incontrare chi arrivava.- Disse Mirtillo, unico rimasto del gruppo che li aveva scortati.

-Aspetta... devo chiedere di nostro padre!- Esclamò Pirite, come ridestato.

-Può aspettare e magari chiedere direttamente a lei se ne sa qualcosa, tanto gli ali di notte non vanno da nessuna parte.

E poi nessuno può essere peggio di Scarlet.- Lo rimbeccò la sorella.

-Non mi sembrano... amichevoli.- Borbottò Mentis; notando che i pochi ali di notte che li avevano notati li fissavano con astio, attirando l'attenzione dei compari.

-Non è a causa vostra.- Sbuffò Yami.

Come a confermare le sue parole, un frutto lo colpì sul lato cieco del muso, facendolo sobbalzare.

-Un traditore come te non è benvenuto!- Ringhiò l'ali di notte che l'aveva lanciato mentre afferrava una grossa anguria.

-EHI! Calma perfavore!- Esclamò Iride, mettendosi fra lui e Yami ad ali spalancate come per proteggerlo ma un altro drago atterrò dal lato opposto.

-Sei venuto qui per prenderti gioco di noi? Fa pure, ma non ci abbassiamo ad accogliere un traditore!- Dichiarò mentre altri draghi si aggiunsero fino a circondare il gruppo.

-Non ti bastavano gli ali di mare? Ora ti sei messo anche con gli ali di cielo?- Aggiunse qualcuno, indicando i due ibridi.

-Ma che sta succedendo?- Domandò Selene, avvicinandosi ai suoi fratelli, pronta a proteggerli nel caso le cose degenerassero.

Pirite si guardò intorno, agitato. Mirtillo si era immobilizzato e come gli altri ali di pioggia sembrava non avere idea di che cosa fare e gli sguardi degli ali di notte sembravano più minacciosi che mai.

Un ombra nera atterrò in mezzo a tutti, cogliendoli di sorpresa.

-WOW WOW calma, che succede?- Domandò il nuovo arrivato.

-Il traditore è tornato e noi non lo vogliamo!- Dichiarò il drago che aveva iniziato.

-Tecnicamente ora siamo governati dalla regina Glory, il bando non dovrebbe valere dato che è estranea agli eventi.- Dichiarò, guardandosi gli artigli come se il suo interlocutore avrebbe dovuto arrivarci prima.

-Ciò non cambia che ci ha traditi, e venduto segreti agli ali di mare e chissà che altro ha fatto!-

-Se rimarrà o meno sarà la regina Glory a decidere.- Concluse per rivolgersi al gruppo.

-Seguitemi, cerchiamo di fare in fretta che non voglio incidenti.

Anche voi tre.-

“Spero solo che mio padre non fosse fra di loro o che abbia questo atteggiamento.” Pensò Pirite prima di spiccare il volo,voltandosi per notare che fra gli ali di notte che si disperdevano ce n'era uno che guardava Yami con apprensione.


 

-Certo che ci stanno mettendo parecchio.- Commentò Selene mentre il fratello al suo fianco batteva gli artigli sulla piattaforma con impazienza e Mantis se ne stava tranquillamente sdraiato a prendere il sole, felice di avere le ali di nuovo asciutte.

Si trovavano davanti alla capanna della regina e Yami assieme a Iride erano al suo interno per un udienza e l'ali di notte che li aveva accompagnati, di nome Mortifer aspettava fuori con il trio comodamente sdraiato su un amaca.

-Senti...- Iniziò Pirite, rivolto all'ali di notte.

-Per caso, conosci un drago di nome Clearmind?-

Quello assunse un aria pensierosa per poi scuotere la testa.

-Sono sicuro di averlo già sentito ma non mi viene in mente il contesto.-

-Si dice che voi ali di notte sapete tutto, ma non mi sembra.- Commentò acido Mantis.

L'altro sorrise.

-Si dicono molte cose su di noi... semplicemente non neghiamo nulla.

Comunque provo a chiedere a Master se può indirizzarci al drago giusto, lui conosce tutti ma... bhe lui è imprigionato, ma penso che la regina vi darà il permesso di parlargli se sa qualcosa. Vado a chiederglielo durante la vostra udienza.-

Non dovettero aspettare a lungo affinché i Yami e Iride terminassero ed uscissero, la seconda dandogli un saluto veloce e prendendo il volo dichiarando che sarebbe andata da suo fratello e il secondo che si rivolse direttamente a loro.

-Ha confermato che il mio esilio è revocato; ma rimarrò qui al massimo un paio di giorni dato che non sono il benvenuto.- Disse, anticipando le loro domande.

Quando i tre entrarono, furono sorpresi.

Sin dall'inizio avevano notato che l'esterno era molto semplice, in netto contrasto con l'opulenza della reggia degli ali di cielo, ma anche l'interno era semplice e privo di decorazioni con il trono composto da un enorme nido e la sua occupante non indossava alcun gioiello se non una ghirlanda di fiori gialli e rosa; ma a colpire di più Pirite fu l'aria familiare della giovane ali di pioggia che li indossava.

-Aspetta... MA TI HO GIÀ VISTA!- Esclamò sorpreso l'ibrido facendo sobbalzare gli altri due.

Anche Glory aveva spalancato gli occhi dalla sorpresa e si era alzata.

-Eravate nella corte di Scarlet, almeno io ho visto solo te, non so chi sono i tuoi compagni.- Gli confermò.

-Si... Mi chiamo Pirite e loro sono mia sorella Selene e mio fratello Mantis.- Si presentò per poi spiegare ai suoi compagni.

-Vi ricordate l'ultima festa di Scarlet? Ho proiettato delle cristallostorie e lei era su un tronco vicino al trono.-

-In ogni caso, io sono Glory.

Vi devo chiedere perché siete qui ma prima... cosa sta succedendo al regno del cielo in questo momento? Scarlet è tornata?-

-Per le tre lune, per fortuna no!- Intervenne Selene.

-Sul trono c'è Ruby e sta apportando grandi cambiamenti ma di Scarlet nessuna traccia.-

-In quanto al motivo per cui siamo qui...- Aggiunse Pirite.


 

-Sicuro di non voler venire?- Domandò Selene a Mantis, il quale aveva preso posto su un tappeto di muschio con a suo fianco un po' di frutta.

-Sicuro, sto bene qua.- Rispose, addentando un mango con aria sognate.

-Va bene, allora dopo.- Lo salutò Pirite, spiccando il volo, impaziente.

Dopo aver raccontato la loro storia, Glory gli aveva dato il permesso di rimanere a patto di non creare disturbo e una volta fuori Mortifer li aveva informati che Master aveva informazioni su loro padre e avevano il permesso di parlagli.

L'ali di notte li portò in quella che doveva essere la prigione, la quale era composta da quattro capanne molto vicine tenute d'occhio da qualche ali di pioggia armato di bastone, una di esse lo stava usando per fare disegni sul terreno.

Quando atterrò si accorse che esse contenevano solo tre prigionieri, tutti ali di notte.

-Senti... che ha fatto Master?-Domandò l'ibrido.

-Sperimentazione sugli ali di pioggia mentre eravamo in guerra. Non è cattivo-sadico, ma li vedeva solo come oggetti e molti si sono giustamente arrabbiati con lui.- Gli rispose Mortifer

Se all'inizio era dispiaciuto nel vedere un drago rinchiuso in quel piccolo spazio, specie dopo la sua esperienza, ora aveva cambiato idea.

Le guardie gli diedero a malapena un occhiata quando si avvicinarono, probabilmente erano già state avvertite e una di esse assunse i colori di Selene.

Era una cosa che aveva notato, sembrava che a quei draghi piacesse assumere i colori di qualunque cosa trovassero bella o “esotica”.

-Per le tre lune!-Esclamò l'ali di notte appena li vide.

-Si vede chiaramente che siete degli ibridi e il tuo muso è decisamente simile a quello di Clearmind mentre quello di tua sorella è più affilato, immagino sia ereditato dalla madre.-

-Lo conosci?- Domandò Pirite estasiato mentre Selene storse il naso, irritata dal fatto che le aveva appena parlato come se fosse un soggetto di studio.

-Certo!

Drago molto intelligente! Era fra gli scienziati più vicini alla regina e gli piaceva parecchio viaggiare, riteneva che il mondo fosse il miglior insegnate e...-

-Dov'è?!- Lo interruppe con impazienza.

-È qui nella foresta? Ma lo descriveresti?-

-Errrr....- Per la prima volta in quell'incontro, sembrava senza parole.

-Come dire... lui... non è che...-

-È morto.- Disse seccamente la draghessa nella cella a fianco.

Pirite si pietrificò e la fissò inorridito.

-Feryn, cosa sai di questa storia?-Intervenne Mortifer e lei gli ringhiò.

-Strano che non te ne ricordi, ha fatto molto scalpore, forse eri fuori ad assolvere uno dei tuoi compiti?

In ogni caso, è stato buttato nella lava circa sei anni fa quando hanno scoperto che se la faceva con vostra madre. Chi si aspettava che il bastardo aveva degli eredi?-

-Feryn perfavore hanno appena saputo di aver perso il padre.- Tentò di dirle Master per ricevere un ruggito come risposta.

-E noi abbiamo “solo” perso la nostra casa ma non mi sembra che ci vadano piano con noi.-

Mentre le guardie intervenivano per cercare di calmare i prigionieri, Selene avvolse il fratello con un ala e lo fece allontanare.

Quest'ultimo aveva uno sguardo vuoto e si limitò a farsi trascinare via.

“INUTILE! Questo viaggio è stato inutile!” Pensò mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.

Avrebbe voluto conoscerlo, sapere cos'avevano in comune, scoprire cos'aveva fatto innamorare un ali di notte e un ali di cielo... tutto andato in fumo.


 


 

Angolo Autrice

Quanta allegria in questo capitolo e si, lo so che sono cattiva :3

In ogni caso, per sapere che combinerà il nostro trio “cicala ibrida” non vi resta che aspettare giovedì prossimo mentre io vi auguro Buone Feste

Saluti da Ala


 

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Capitolo 8
*** L'inizio delle indagini pt1 ***


-Allora? Cosa avete...- Stava domandando Mantis mentre i due ibridi rientravano nella capanna che gli era stara assegnata quando si accorse dell'atteggiamento di Pirite e Sel gli gettò un rapido sguardo, scuotendo la testa.

L'ibrido si diresse mogio sul mucchio di erba secca che faceva da letto e ci si buttò a peso morto senza dire una parola e dando le spalle ai due.

-Mantis, avevi ragione a dire che questo non è il posto adatto per le tue ali, credo dovremmo spostarci.- Mormorò dopo un po'.

-Cos'è questa storia? Non volevi venire qui?- Lo rimbeccò.

-Perché pensavo avremmo incontrato nostro padre...

MA È STATO UN VIAGGIO INUTILE!- Ringhiò dando un pungo al pavimento.

-Non è stato inutile, saremmo dovuti partire comunque e non potevamo saperlo.- Tentò di farlo ragionare la sorella, ricevendo uno sbuffo come risposta.

Per lei era facile parlare, si era già rassegnata da tempo che il padre non aveva cercato contatti con loro perché non li voleva. Lui no.

Aveva sperato che li volesse, che in quegli anni avesse cercato un modo per liberarli e una volta tutti insieme tutto sarebbe andato bene. Invece no, era morto e dal commento di quell'ali di notte è probabile che nemmeno sapeva di aver avuto dei figli.

Cambiò posizione e sentì qualcosa premergli sul petto e abbassando lo sguardo si rese conto che era la sua borsa, si era così abituato a portarla da essersene dimenticato.

Se la slacciò e la lanciò contro la parete, rovesciandone il contenuto fra cui la mappa e il foglio dell'ali di sabbia.

A vederlo, sentì la rabbia rimontare.

Se quella sera non fosse uscito... Se quel tipo non avesse scelto quella notte per agire... Se non avessero cercato di ucciderli nel sonno...

Quasi quasi preferiva rimanere con i dubbi piuttosto di scoprire l'amara verità.

-Ho saputo quello che è successo.-

La voce profonda lo fece sobbalzare dalla sorpresa e quando si voltò vide il muso di Yami fare capolino all'ingresso.

-Sono venuto a portarvi le mie condoglianza.- Continuò.

L'ibrido bofonchiò un “grazie” mentre si alzava.

- Hai detto che fra un paio di giorni te ne andrai. Possiamo venire con te?

Non per tutto il viaggio ma...-

-HEY! Non prendere decisioni affrettate!- Intervenne Selene.

-E non usarmi come scusa per altri spostamenti.

Questo posto ha appena iniziato a piacermi.- Sibilò Mantis.

-Scusate...- Borbottò.

-Quello chi è?- Domandò Yami, notando il disegno mentre entrava.

-L'ali di sabbia in combutta con i rapitori di cuccioli.- Rispose Mantis.

-È un disegno molto dettagliato.-

-Ho un ottima memoria e sono bravo a disegnare.- Mormorò l'ibrido.

Il drago nero non fece in tempo a dire nient'altro che udirono qualcuno all'ingresso.

Si voltarono per vedere un ali di notte nero con una striscia di squame blu scuro sulle zampe anteriori; aveva tossito per annunciare la propria presenza.

-Scusate....- Iniziò timidamente e Pirite si ricordò dove lo aveva visto: era il drago che li guardava andare via con apprensione.

-Vorrei... parlare con Yami.-

-Fallo qui.- Rispose il diretto interessato.

-Ecco... non so se ti ricordi di me... sono Abyss.-

-Si, mi ricordo. Avevi l'abitudine di impilare sassi e urlavi ogni volta che qualcuno li buttava giù.-

-Si, ero io... Volevo... insomma....-

Il drago prese fiato e disse in un colpo:

-Che cosa è successo a Galaxy?-

Ci fu un attimo di silenzio e I tre draghi guardarono in alternanza Yami e Abyss; per un attimo sospettando che il drago più grande non avrebbe risposto, come era solito fare con loro e invece pronunciò un secco:

-Morta.-

-Cosa? Come...-

-I famosi ali di mare alla quale vi avrei venduti.

L'avevano presa e ho dovuto seguirli.-

-Mi dispiace...

Ci avevano detto che li avevi seguiti spontaneamente... entrambi...-

-Se intendi chiedere scusa abbi la dignità di non giustificarti.- Lo interruppe.

-Scusa... Voglio dire davvero... Io... cioè...-

-E piantala di dire parole a caso.-

Abyss chiuse la bocca e rimase lì impalato in un silenzio imbarazzante, cercando di capire se l'altro drago avesse accettato le sue scuse o meno.

- Io ho sentito che parlavate dei ladri di cuccioli.- Disse per cambiare argomento, rivolgendosi al trio.

-Si, voi ne sapete qualcosa? Abbiamo sentito che a voi ali di notte non hanno rubato alcun uovo.- Rispose Selene.

-Negli ultimi tempi ci sono stati dei furti ai nidi degli ali di pioggia che sono diventati super sorvegliati.

È vero... ma questo perché prima di arrivare nella foresta vivevamo in un isola con poco cibo e condizioni di vita difficili, di conseguenza non sono state deposte molte uova le quali sono super controllate dai genitori ancor prima dell'inizio dei rapimenti.- Spiegò.

-Si diceva che c'entravate voi o gli ali di ghiaccio...- Commentò Mantis.

-Sicuramente gli ali di ghiaccio.

Non abbiamo motivo di rapire cuccioli di chichessia. -

-E sentiamo, perché è sicuro che siano loro?- Domandò annoiato Yami.

-Per accusare noi e inimicarci le altre tribù e approfittare di questo nostro momento di debolezza. È risaputo che siamo nemici da secoli.

E poi so che loro non hanno subito rapimenti.-

-Vorrei farti notare che siamo appena usciti da una guerra e non hanno ragione per iniziarne un'altra; inoltre chiunque siano i rapitori, difficilmente sopravviverebbero alle temperature estreme del regno di ghiaccio.

Vorrei ricordarti inoltre che sono stato vittima pure io di false dicerie.- Aggiunse Yami, quando lo vide aprir bocca per replicare.

-Davvero qualcuno potrebbe rapire dei cuccioli per scatenare un altra guerra?- Chiese Pirite.

-Dato il delicato contesto in cui ci troviamo...

Per il momento si può dire che stanno tutti aspettando un passo falso da una delle tribù ma se continua così, anche una semplice discussione può scatenare una nuova guerra.- Fu la risposta del vecchio drago.


 

-Cosa ti frulla per la testa?- Domandò Sel quando i due ali di notte se ne furono andati.

Il fratello stava tenendo fra le zampe il disegno e lo fissava come se volesse imprimere nella sua mente ogni particolare.

-Abbiamo l'identità di uno dei rapitori, un motivo per avercela con loro e se riusciamo a prenderli evitiamo un altra guerra e possiamo tornare nel regno del cielo.-

-Sei impossibile!- Esclamò Selene.

-Ogni volta che ti fissi su qualcosa non pensi a nient'altro, ti butti a capofitto ignorando i rischi e tocca a noi tirarti fuori dai guai.

Dai il disegno a qualcuno che se ne occupi con più esperienza di noi e aspettiamo.-

-Ma è diverso... Magari così facendo la smetteranno di vederci some “I mezzosangue di Scarlet”...- Ribatté guadagnandosi un sospiro esasperato.

-Odio fare la voce della ragione ma è tardi e siamo stanchi, andiamo a letto e continuiamo la discussione domani.- Intervenne Mantis.

-Comunque.. io sono con te.- Aggiunse mentre Sel si accomodava sul giaciglio.

Pirite gli sorrise, felice che le prime parole che era tornato a rivolgerli fossero di sostegno.


 

-Allora, dove vorresti partire con le indagini?- Domandò Selene.

Quella mattina aveva preso la sua decisione: sapendo che i due avrebbero sicuramente iniziato le indagini con o senza di lei aveva annunciato che si sarebbe unita, se non altro per tenerli lontani dai guai e con la promessa che se le cose si fossero fatte pericolose avrebbero passato il compito a qualcun altro.

-Da questo.- Dichiarò Pirite, mostrando il famoso foglio con il ritratto, ricevendo uno sguardo dubbioso dalla sorella.

-Davvero?-

-Hey! È l'unico indizio che abbiamo.-

-Nuova avventura!-

Il trio strillò quando Iride si introdusse nella discussione, comparendo all'improvviso di fianco a Mantis.

-Cos... No, non è un avventure ma un indagine! Vogliamo...- Iniziò Pirite.

-Mettervi nei guai.- Disse Yami, entrando con calma.

-No... stavamo giusto pianificando le prossime mosse...-

L'ali di notte lo scrutò con il suo unico occhio.

-Conosci gli ali di sabbia? Qualcuno a cui chiedere informazioni? Sapresti sopravvivere nel deserto? Sei in grado di non dare nell'occhio?-

L'ibrido aprì e chiuse la bocca, chinando la testa dall'imbarazzo.

-Tu si invece?- Rispose Mantis.

-Certo.-

-E conosciamo un ali di sabbia che potrebbe aiutarci.- Intervenne Iride.

-Perché volete venire con noi?- Domandò sospettosa Selene.

-Perché sembra divertente!- Rispose Iride, assumendo un rosa acceso a chiazze gialle.

- Perché voglio evitare la morte di questa testa di cocomero e l'inizio di un'altra stupida guerra.- Fu la risposta di Yami senza entusiasmo.


 

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Capitolo 9
*** Inizio delle indagini pt2 ***


Il gruppo passò il pomeriggio a fare i preparativi per il viaggio.

Selene si occupò di avvisare la regina Glory della partenza mentre Mantis e Pirite pensavano a cosa portare per il viaggio. Durante i preparativi sentirono Yami discutere con Iride nel tentativo di dissuaderla dal portare delle angurie; ma le sue parole rimasero inascoltate e il giorno dopo la videro reggere un intera rete con quei frutti.

-Sono per la nostra amica Mizerie.- Spiegò loro durante il viaggio.

Selene guardò la rete, dubitando che sarebbe durata più di un giorno mentre Pirite volle sapere di più sull'ali di sabbia a cui stavano andando a chiedere aiuto.

-È una tipa simpatica, ma molto solitaria. La prima volta che l'abbiamo incontrata abbiamo fatto amicizia offrendogli del cibo e mi sono accorta che le piacevano le angurie; per questo ne ho prese tante.- Raccontò Iride.

-”Fatto amicizia”.- Gli fece eco Yami, scuotendo la testa in disapprovazione.

-Le ha puntato il pungiglione alla gola e minacciato di ucciderla.-

-Cosa?- Stillò Pirite, impallidendo.

-Ma non l'ha fatto.

Mi sono spaventata ma alla fine siamo andati d'accordo e dato che non aveva contatti con altri draghi le avevamo promesso di tornare a trovarla e informarla se la guerra finiva.-

-E questo quando?- Domandò Selene.

-Due mesi fa; non abbiamo fatto in tempo a tornare da lei prima.

In ogni caso è una tipa diffidente ma ci si può ragionare, specie a pancia piena.- Rispose l'ali di notte.


 

Contrariamente a quanto si erano aspettati, la rete e le angurie non subirono danni durante i tre giorni di trasporto e anche il tempo fu dalla loro parte in quanto solo il primo giorno si mise a piovere mentre per il resto solo nuvole che permisero a Mantis di fare il tratto in volo.

Era quasi mezzogiorno quando avvistarono una raduna seminascosta fra gli alberi e Yami annunciò:

-Siamo arrivati.-

Una volta atterrati, Pirite si guardò attorno, sentendosi osservato.

-E ora?-Domandò Mantis.

-Vado a cercarla.

Non conoscendovi potrebbe attaccar...-

-MIZERIE! Siamo io e Yami! Siamo tornati come promesso e abbiamo le angurie!- Urlò Iride, ricevendo uno sguardo di disapprovazione dall'ali di notte.

-...Oppure possiamo fare così?- Tentò di scherzare l'ibrido.

-Finalment... cioè“bentornati”.- Disse una voce femminile.

Il gruppo guardò in direzione della voce e vide emergere un ali di sabbia beige scuro dal corpo insolitamente magro e ricoperto di cicatrici, in particolare sulle zampe anteriori, ma a colpire di più erano le ali: come se fossero state bruciate, in particolare l'ala destra era quasi totalmente priva della membrana. Difficilmente sarebbe in grado di spiccare il volo.

Mentre Pirite fissava le ali, chiedendosi che cosa le fosse successo, Mantis e Selene non staccavano gli occhi dal pericoloso pungiglione. Ci pensò Iride a spezzare la tensione che si era creata, avvicinandosi allegramente trascinando la rete con sé.

-Ciao!- La salutò, chiazze rosa che le comparivano sul dorso.

La sua interlocutrice, che non aveva staccato gli occhi dalle angurie, parve realizzare solo in quel momento la sua presenza e rispose:

-A.. allora... Quale buon... vento?-

-Una buona notizia e una richiesta.- Annunciò Yami, guardando il trio con uno sguardo che diceva “lasciate parlare me”.

-La buona notizia è che la guerra è finita un mese fa!- Annunciò allegra l'ali di pioggia.

-La richiesta invece è legata a questi tre draghi che stanno cercando qualcuno e forse ci puoi aiutare.- Proseguì l'ali di notte, raccontando la storia dei ladri di uova, di come Pirite abbia visto uno dei responsabili per venire imprigionati ma riuscire a scappare per poi incontrarli nel regno di fango.

Mentre raccontava, Mizerie aveva tirato la rete verso di sé e iniziato a divorarne il contenuto e al suo termine squadrò il trio con i suoi occhi completante neri.

-Prima che vi risponda, sento il bisogno di chiedervelo... che cos'è quello?- Domandò, indicando Mantis con la coda.

-Un animagus ha maledetto il mio uovo.- Spiegò il diretto interessato in tono acido mentre Pirite estraeva la pergamena con il ritratto, spiegando mentre gliela porgeva:

-Ho qui il ritratto del drago che abbiamo visto.-

-Forse vi è fuggito il fatto che la sottoscritta ha vissuto gli ultimi anni nel totale isolamento e dubito di poter riconoscere qualcuno.- Dichiarò, prendendo la pergamena per controllare.

-Però c'è la possibilità che lo conoscevi o potresti dirci dove possiamo trovarlo.- Suggerì Selene mentre il fratello abbassava le orecchie in imbarazzo.

-Aspettatevi comunque informazioni datate.- Sbuffò, srotolando il foglio per osservarlo.

-Sempre meglio di niente.-

Con gli occhi di tutto il gruppo puntati su di sé, l'ali di sabbia commentò:

-Bhe... è molto dettagliato e credo di aver visto un drago simile...

Si, ho già visto questa cicatrice; al tempo si trovava all'Antro dello scorpione ma anche se non fosse più lì, troverete chi saprà indicarvelo. Almeno spero.- Annunciò infine, ri-arrotolando il foglio per riconsegnarlo all'ibrido.

-Ti ringrazio!- Esclamò entusiasta per poi rivolgersi al resto del gruppo.

-Prossima fermata: Antro dello scorpione!-

-Sai come arrivarci?- Gli domandò la sorella, ricevendo solo uno sguardo che valeva più di mille parole.

-...Davvero se non ci fossi io saresti morto.-Borbottò con un sospiro di esasperazione.

– Siete fortunati che io lo sappia.- Disse Yami, attirando l'attenzione su di sé.

-Vieni con noi?- Domandò Iride a Mizerie la quale sembrò prenderlo in considerazione.

-Vorrei, ma dubito vorreste farvela a piedi.- Rispose, dopo un rapido sguardo sull'ala rovinata.

-Sicura? Se vuoi possiamo rallentare.- Propose l'ali di pioggia.

Pirite avrebbe voluto protestare, aveva fretta di andare fino in fondo a questo mistero e per quello che sapevano altri cuccioli in questo momento stavano venendo strappati via dalle loro famiglie ma Yami lo precedette.

-Credo che non saresti l'unica a piedi.-

Guardando l'orizzonte, il gruppo infatti si accorse di grandi nuvole grigie che preannunciavano pioggia e Mantis fu il primo a manifestare la sua frustrazione per ciò con un ringhio.

-Oh bhe... allora non ci sono problemi. Andiamo, prima che inizino a tirarvi addosso oggetti.- Annunciò Mizerie, afferrando la rete con le poche angurie rimaste per trascinarla con sé.

-Chi inizia a tirarci oggetti?- Domandò Pirite, distogliendo lo sguardo dal cielo.

-Solo... qualche animaletto dispettoso.- Rispose, guardando un punto fra gli alberi.

Iride a quel punto si alzò su due zampe, e guardando nella sua stessa direzione commentò:

-In effetti gli scavanger mi sembrano agitati.-

-SCAVANGER?- Strillò Selene per la sorpresa mentre il fratello e Mantis si affrettarono ad imitare l'ali di pioggia.

Infatti, nascosto nel sottobosco vi erano delle costruzione in pietra, indubbiamente create dal popolo mangiarifiuti, i suoi abitanti sembravano agitati e correvano da un punto all'altro, in particolare dopo lo strillo di Selene.

-Gridare li rende più nervosi.- Confermò l'ali di sabbia.

-Meglio allontanarsi prima che decidano che siamo una minaccia. Anche voi tre.- Annunciò Yami, rivolto al trio che ancora fissavano il villaggio.

Il gruppo con il suo nuovo membro iniziò il lungo cammino verso l'Antro dello scorpione, capitanati da Yami e Mizerie.

Dopo un po', Pirite si affiancò all'ali di sabbia, evitando l'ala ferita e tenendo d'occhio il pungiglione; memore del fatto che l'ali di notte odiava quando qualcuno gli si avvicina dal lato cieco e non sapeva se la draghessa reagirebbe allo stesso modo.

-Hai addomesticato quegli scavanger?- Domandò, sinceramente incuriosito.

-Eh? No.

Dopo la battaglia che mi è costata l'ala sono svenuta lì davanti. Pensavo sarei crepata e invece mi hanno portato da mangiare... mi sa che dal loro punto di vista sono io quella addomesticata.-

-Scavanger che addomesticano un drago? È possibile?- Mormorò assumendo un aria pensierosa.

-Venendo dal regno del cielo, ho visto solo gli scavanger che Scarlet faceva combattere nell'arena.-

-Ah, avevo sentito parlare di quelle arene... ora che la guerra è finita immagino saranno quasi vuote.-

- Esatto, ora che Scarlet è scomparsa, al suo posto c'è la regina Ruby che le ha fatte smantellare direttamente. So che i prigionieri di guerra sono stati liberati, ma non so nulla degli scavenger.-

-Probabilmente li avranno mangiati.-


 

Angolo Autrice

Buon epifania e che c'è di meglio di un nuovo capitolo con annessa nuova aggiunta al team “cicala ibrida”?

A proposito della nuova arrivata, Mizerie, si tratta di un oc appartenete a Manu_00 che ringrazio per aver contribuito alla scrittura del capitolo

Saluti da Ala

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Capitolo 10
*** L'Antro dello Scorpione ***


Il tempo resse fino a tardo pomeriggio e la pioggia che iniziò a scendere non era così fitta da impedire il proseguimento del viaggio ma Mantis aveva comunque ripreso a lamentarsi e Pirite giurò di aver sentito Mizerie sussurrare a Yami: “Se non la smette giuro che lo pungo e appoggiami quando dirò che è stato un incidente”.

Probabilmente stava scherzando, ma nel dubbio si assicurò di essere sempre fra il fratellastro e l'ali di sabbia.

Non si accamparono fino a tarda sera e anche il giorno seguente proseguirono senza pause ma quella notte la pioggia divenne una tempesta, costringendoli a trovarsi una caverna per dormire all'asciutto e la mattina dopo il tempo non si era ancora placato e furono d'accordo sul fatto che proseguire in quelle condizioni sarebbe stata una pessima idea.

-Arrivati nel deserto non troverete questo problema dell'acqua.

Anzi, vi mancherà.- Commentò Mizerie.

Durante il cammino non aveva parlato molto, limitandosi ad ascoltare i resoconti di Yami sugli eventi che hanno posto fine alla guerra.

-Cosa facevi prima di finire davanti all'accampamento degli scavanger?- Domandò Selene, curiosa.

-Ero uno dei migliori soldati dell'esercito di Cynere!- Disse con orgoglio per poi guardarla bene.

-Ora che ci penso siete in parte ali di cielo, in battaglia ci saremo ritrovati su fronti opposti.-

-Difficile, Scarlet ci teneva sempre a palazzo.-

-Se avesse vinto Ardent probabilmente ci avresti visto alla sua fortezza... come soprammobili.- Commentò Pirite.

-Dubito: in quel caso col cavolo che mi schiodavo dal mio rifugio.- Rispose con un sorriso forzato.

-Allora siamo tutti d'accordo sul fatto che è un bene che Ardent sia morta, Scarlet scomparsa e che siano le peggiori regine di tutta Pyrrhia.- Aggiunse l'ibrida.

Il rimbombo di un tuono coprì qualsiasi risposta e Iride, che stava dormendo, mormorò qualcosa sul cibo e divenne completamente gialla, in netto contrasto con lo scuro terreno di roccia.

-Riesce a dormire anche con questo casino?- Domandò Mantis.

Yami, che stava guardando fuori, rispose:

-Potrebbe dormire anche in mezzo ad una battaglia.-

-A proposito.- Intervenne Pirite, rivolto a Mizerie.

-Voi tre come vi siete conosciuti?-

Mizerie sforzò un sorriso e disse.

-È una storia abbastanza divertente.-

L'ali di notte borbottò un “parla per te” mentre iniziava il racconto:

Iride stava tranquillante trascinando una rete piena di frutta.

Ormai era a poca distanza dal luogo in cui si era accordata di incontrare Yami.

Mentre pensava allo spuntino che avrebbero fatto, non si accorse della coppia di occhi neri che stavano spiando ogni sua mossa.

Di colpo nell'aria si udì un continuo tintinnio metallico che fece sollevare lo sguardo dell'ali di pioggia la quale, incuriosita dal rumore, decise di cercarne la fonte, senza mollare la rete.

Man mano che si avvicina alla fonte, iniziò a sentire odore di fumo e superato un ultimo cespuglio la vede: una tana di scavanger.

Per la sorpresa e curiosità il suo corpo divenne fucsia a pois gialli e rosa mentre scopriva la fonte del rumore: una torre (o almeno l'equivalente scavanger) con una campana al suo interno.

Troppo distratta ad osservare le piccole creature indicarla e trillare fra di loro, non si accorse di avere qualcuno alle spalle finché non sentì la punta di un pungiglione sul collo.

Immediatamente la paura la immobilizzò e le sue squame divennero verde pallido.

-Mi spiace, non posso lasciati andare. Hai visto troppo.- Disse Mizerie.

-Non ho nulla contro di te! Non dirò nulla!- Rispose con voce tremante dalla paura.

Quella sembrò pensarci.

-Voi ali di pioggia non siete la razza più pericolosa, ma ti ho visto con quell'ali di notte e non posso correre rischi.-

Prima che il pungiglione potesse trapassagli le squame, venne afferrato da una zampa nera come la notte mentre l'ali di pioggia venne spinta via.

Mizerie ringhiò e graffiò il muso di Yami che strinse i denti ma non mollò la presa.

-BASTA!- Stillò Iride mentre il suo amico stava per e mettere una fiammata che avrebbe incenerito la faccia dell'ali di sabbia se quest'ultima non fosse riuscita a mettergli le zampe sul muso per deviare il colpo.

Udì un calpestio e voltandosi vide che dalla tana stavano uscendo dei cavalli con sopra degli scavanger con in mano qualcosa in legno e metallo, non sapeva cosa fossero ma aveva una brutta sensazione.

-HO DETTO BASTA!- Urlò di nuovo stavolta buttandosi in mezzo mentre Yami stava per azzannare l'avversaria fermandosi prima di colpire il collo di Iride, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da Mizerie.

-SEI IMPAZZITA? TI STAVA PER AMMAZZARE!-

-Non l'ha fatto! Basta entrambi!- Ribatté.

-Solo se lui mi molla la coda!- Rispose l'ali di sabbia.

Il drago la guardò.

-Se ci pungi, mi assicurerò di strappartelo prima di morire.- Disse prima di mollare la presa.

Una volta libera, si assicurò di allontanarsi dal duo i quali si accorsero solo in quel momento che gli scavanger li avevano circondati.

-Dardi.- Borbottò Yami, per rivolgersi a Iride.

-Non muoverti, possono essere piuttosto pericolosi oltre che dolorosi.-

-Dici bene.

Ora datemi un solo motivo per cui non dovrei ordinargli di attaccarvi.-Annunciò Mizerie.

-Non abbiamo nulla contro di te, davvero!- Rispose l'ali di pioggia.

-E tu cosa hai da dire, orbo?-

-Che hai attaccato per prima.-

Il pungiglione vibrò, ma non scattò.

-Sto solo difendendo il mio territorio da delle spie.-

Un profondo rombo risuonò nella gola del drago, simile ad una risata cupa, guardandosi sguardi interrogativi dalle due draghesse.

-Un ali di pioggia che si fa quasi ammazzare e un ali di notte orbo.

Se fossimo delle spie, chi ci avrebbe mandati?-

Ci furono lunghi attimi di silenzio nella quale i due si guardarono in cagnesco mentre Iride passava lo sguardo da uno all'altra, con certa ansia.

-In effetti siete una copia strana copia.

Ma la prudenza non è mai troppa.- Rispose, con un sospiro di sollievo dell'ali di pioggia, prima che la sua membrana dietro le orecchie si rizzò e divenne gialla.

-Offerta di pace?- Domandò, indicando la rete piena di frutta, rimasta in un angolo per tutto il tempo.”

-Avete sancito la pace con del cibo?

Magari ogni guerra finisca così.- Commentò Selene.

-Semplicemente non avevamo motivo di lottare.- Scrollò le spalle l'ali di sabbia.

-Devo ammettere che parlare a pancia piena evita metà delle discussioni.- Aggiunse Yami.


 

Bastarono altri tre giorni per arrivare al deserto.

Mizerie aveva ragione: iniziava a mancargli la pioggia, nonostante avessero portato con loro borracce in pelle piene d'acqua.

Inoltre, bastarono due giorni fra il caldo del giorno e il gelo della notte per scegliere di cambiare strategia: dormire durante il giorno per avanzare durante la notte. Non fu così facile cambiare il proprio orario sonno/veglia ma in qualche modo ci riuscirono e arrivarono all'Antro dello Scorpione in una sola settimana.

-Adesso dove andiamo?- Domandò Mantis, una volta entrati, pagando con un paio di smeraldi che Yami aveva con sé.

-Prima andiamo a dissetarci, poi mostriamo il disegno in giro.- Rispose l'ali di notte, controllando la sua borsa.

Mentre avanzavano per le strade piene di bancarelle con vari prodotti, non era raro che i draghi si voltassero per fissarli, soprattutto Mantis ma erano più numerosi quelli che si avvicinavano per proporre al gruppo la loro mercanzia come cibo, acqua, gioielli, persino un paio di sicari lasciarono i propri contatti a Pirite e Selene.

Con enorme sorpresa del trio, fra ali di sabbia, ali di fango e persino ali di cielo, adocchiarono persino dei draghi a “chiazze” come loro.

-Gli ibridi qui non sono rari, in particolare quelli fra ali di fango e sabbia sono i più diffusi; per questo guardano soprattutto il grillo qui: è lui ad essere una novità.- Spiegò Mizerie.

Dopo questa affermazione, Iride assunse i colori di Mantis, come a tentare di distogliere l'attenzione da lui.

Arrivati alla pozza e pagato il tributo per dissetarsi, oltre riempire le borracce, e come accordato iniziarono a girare a coppie e chiedere in giro, mostrando copie del disegno di Pirite preparate in precedenza.


 

-Ma perché qui nessuno ha visto nulla?- Si lagnò Mantis, in coppia con Mizerie.

-Odio ripetermi ma ve l'avevo detto, le mie sono informazioni datate.-

-Ma non è possibile che nessuno sappia dire nemmeno come si chiama!-

L'altra lo guardò male.

Era dall'inizio del viaggio che quel drago non faceva altro che lamentarsi, è ora di metterlo in riga.

-Sai cosa succedeva ai soldati che si lamentavano?- Gli domandò di colpo.

-Cosa?-

-Non ne ho idea. Tendevano a sparire.- Rispose, fissandolo con fare inquietante.

Mantis non disse nulla, ma smise di lamentarsi.


 

-Dici che sia stata una buona idea lasciare Mantis con Mizerie?- Domandò Pirite a Iride.

Trovava strano che il fratellastro non avessi voluto mettersi in coppia con lui senza dare spiegazioni, per non parlare dell'ansia se si ricordava dello scambio fra l'ali di sabbia e di notte.

Lei scosse le spalle.

-Non si sono parlati molto, spero che non litighino.

Che carina!- Esclamò, riferita ad una pietra che assomigliava ad uno strano fiore deformato in vendita su una delle bancarelle.

-No, mi spiace non la compriamo.- Intervenne l'ibrido, allontanando la compare prima che il venditore potesse cercare di vendergliela.

L'ali di pioggia era attirata da qualsiasi cosa in vendita, spesso allontanandosi di colpo mentre chiedeva informazioni. Se da una parte la capiva ( da quello che ha capito quella roccia non era stata lavorata quindi come diavolo faceva ad assumere quella forma?) dall'altra era come avere a che fare con un cucciolo con fin troppe energie.


 

-Scoperto qualcosa?- Domandò l'ibrido al duo Mantis-Mizerie appena li videro.

Si erano accordati precedentemente per ritrovarsi vicino all'ingresso, dietro un edificio in un punto dove non davano troppo nell'occhio.

-Macché.- Rispose Mantis.

-Rispetto a quando lo frequentavo io, l'Antro dello Scorpione è diventato più tranquillo e organizzato.- Osservò Mizerie per scuotere la testa.

-Comunque, ho avuto l'impressione che alcuni draghi sappiano qualcosa ma non vogliono o non possono dire nulla-

-Allora non sono l'unico ad aver avuto questa impressione.- Commentò Pirite.

-Sul serio? Non me ne sono accorta.- S'inserì Iride.

In quel momento vennero raggiunti da Selene e Yami; quest'ultimo sembrava pensieroso.

-Trovato qualcosa?- Domandò Mantis.

-Solo un nome: Komodo.- Rispose Selene.

Prima che potesse proseguire, Yami si voltò e ringhiò.

-Esci, so che che sei lì.-

Dall'angolo dell'edificio fece capolino un drago, se ad una prima occhiata distratta poteva sembrare un ali di sabbia, le squame beige con chiazze marroni qua e là, in particolare su metà muso, l'assenza di pungiglione e gli occhi ambrati, rivelavano la sua natura di ibrido ali di fango.

-Ci spiavi?- Ringhiò Mizerie, in posizione e pronta a far scattare il pungiglione.

-No.

Volevo solo dirvi che vi state facendo notare con le vostre domande.- Rispose, sedendosi e iniziando a graffiare il terreno con gli artigli.

-Sono affari nostri.- Intervenne Mantis, non gli piaceva quel tipo.

-Se lo dite voi.

State attenti... molti cuccioli stanno sparendo, alcuni dicono che siano i Fuoriregno di Thora, altri che sono i ladri di cuccioli che hanno colpito le altre tribù. Questo per spiegarvi perché sono tutti così agitati.- Detto ciò, si alzò e se ne andò.

-Quel tizio nasconde qualcosa.- Sibilò Selene mentre Yami sussurrò qualcosa a Iride la quale annuì e scomparve.

Pirite fissò il punto in cui il drago si era seduto e ci si avvicinò, rendendosi conto che non stava solo graffiando il terreno: vi era il disegno stilizzato di una coda.

-Mizerie, tu sai che significa?- La chiamò.

-Mmmm... no, non mi dice nulla.- Rispose dopo un attenta osservazione.

-Fà vedere.-

Appena il drago si avvicinò per osservare, spalancò la bocca dalla sorpresa.

-Cosa significa?- Domandò Selene, preoccupata dalla sua reazione.

-Guai.-


 

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Capitolo 11
*** Indizi ***


-Ma che cosa gli sarà preso?- Domandò Pirite.

I due, assieme a Mizerie e Mantis si trovavano sotto uno dei numerosi tendoni stesi per proteggere i draghi dal forte sole del deserto.

Yami e Iride non erano con loro, la prima sparita dopo che l'ali di sabbia-fango se ne era andato e il secondo da quando aveva visto il simbolo non aveva detto null'altro a riguardando, limitandosi a dirgli di aspettatalo nel luogo in cui si trovavano in quel momento; ignorando le domande che gli avevano posto.

Mizarie alzò le ali, apparentemente disinteressata alla cosa.

-Quel tipo è strano.

Sarà il suo sangue ali di notte a farlo comportare così.-

-Ha detto che il simbolo significa “guai”, è se intendesse in maniera letterale?- Propose Mantis

-Non credo, e se fosse il simbolo di un gruppo come gli artigli della pace?- Ipotizzò Selene.

-In ogni caso, quando torna dobbiamo convincerlo a dirci tutto.- Sospirò l'ibrido.

Dovettero aspettare un altro paio d'ore prima che l'ali di notte tornasse.

-Iride sta ancora seguendo qual drago.- Iniziò, prima che potessero aprir bocca.

-Si chiama Snail e poco fa ha incontrato un ali di cielo a cui ha consegnato un dispaccio e gli ha parlato di noi, l'altro drago gli ha ordinato di occuparsi di noi.-

-Che allegria.- Commentò Mizerie.

-Per questo ora riposeremo.

Fra poco sarà sera e dobbiamo essere fuori di qui perché l'ali di cielo partirà per portare il messaggio, se lo seguiamo potremo riuscire a trovare chi è a capo di questa follia.-

-Mi sembri più convinto rispetto a quando siamo partiti.- Notò Selene.

-Perché adesso è una questione personale.-

-In ogni caso.- Intervenne l'ali di sabbia, alzandosi.

-Onestamente non so nemmeno perché mi sono lasciata coinvolgere fino a questo punto; ma è chiaro che sta per partire un lungo inseguimento e non sono proprio la tipa adatta a ciò...- Continuò, mostrando l'ala rovinata.

-Puoi anche dire che vuoi andare a riscattare le possibili eredità. Non ti giudichiamo.- Rispose Yami.

-Ottimo.

Quindi... cercate di non morire, salutatemi anche Iride e se venite a trovarmi portatemi delle angurie.- Disse a mò di saluto, alzandosi.

-Ti ringraziamo del tuo aiuto e stai attenta anche tu.- Ricambiò il saluto Pirite, ignorando quanto fosse strano.

Quando l'ali di sabbia si fu allontanata, Mantis si rivolse a Yami.

-Non ci hai ancora detto nulla sul simbolo.-

-Dopo, ora dobbiamo prepararci per partire.-


 

Il gruppo uscì dall'Antro e si mise in attesa nei pressi della muraglia di confine, con l'accordo che se qualcuno avesse chiesto avrebbero detto di star aspettando qualcuno.

-Basta misteri!- Sbottò Selene dopo mezz'ora di silenzio.

-Hai detto che ci avresti rivelato l'origine del simbolo.-

Per un attimo, Pirite temette che non volesse rispondere, invece domandò:

-Vi ricordate quando ho detto ad Abyss della morte di Galaxy?

Sono stati loro.-

La dichiarazione fece pietrificare il gruppo dalla sorpresa, Pirite gli fece un debole cenno di continuare.

-Non ne so molto, posso dirvi che nelle loro intenzioni c'è di dare una nuova direzione a Phyrria.

Avevo portato Galaxy con me per una caccia ma degli Ali di Mare appartenenti a questo gruppo ci trovarono e la rapirono, forse con l'intenzione di usarla come ostaggio, ma io gli andai dietro.

Riuscii a fare fuori i draghi che dovevano rallentarmi mentre quello che teneva Galaxy capì di non avere speranze e non volendo fare la stessa fine dei compagni fece un gesto ignobile...-

Si interruppe e guardò il deserto prima di continuare.

-Squarciò le ali di mia figlia e la lasciò cadere.

Non fui abbastanza veloce.-

I tre sussultarono allo stesso tempo.

Non immaginavano nemmeno lontanamente cosa doveva aver provato quel drago nel perdere la propria figlia in quel modo.

-Arrabbiato, tornai all'inseguimento dell'assassino ed è lottando contro di esso che ottenni la mia cicatrice.

Quando tornai senza Galaxy, scoprii che mi avevano visto andare con gli ali di mare e mi esiliarono pensando avessi venduto i segreti della tribù.

Da quel momento ho viaggiato fino ad incontrare Iride.-

Terminato il racconto nessuno osò fiatare, limitandosi a guardarsi fra di loro.


 

Quando giunse la sera, come previsto un ali di cielo uscì dalle mura sotto lo sguardo del gruppo.

Pirite avvertì qualcosa atterrare accanto a sé e saltò dallo spavento, ma era solo Iride appena tornata.

-Stai bene?- Le domandò mentre partivano per l'inseguimento a distanza di sicurezza.

-Si.

Stare nel caldo del deserto sembra ricaricami le squame più di un cesto di banane, ma credo che tra un po' avrò bisogno di un pisolino.- Rispose, per l'occasione le sue squame avevano assunto tonalità scure per mimetizzarsi con la notte in arrivo.

-Va bene.

Mizarie ti saluta.-

-Yami dice di fare silenzio.- Sibilò Mantis.

Pirite tornò a guardare davanti a sé.

Aveva scoperto che gli ali di notte avevano una sorta di visione notturna, non perfetta come gli ali di mare, ma ciò avrebbe permesso a Yami di inseguire l'altro drago senza problemi.

Già da tempo aveva maledetto il fatto di non averla, scoprire che avrebbe potuto ereditarla lo aveva seccato più di quanto osasse ammettere.

“No, non ho tempo per rimuginare su cosa non ho! Non devo perdere di vista gli altri.

Certo che li vedrei meglio con la visone notturn... ECCO CHE CI RISIAMO!” Pensò, scuotendo la testa.


 

Intanto all'Antro dello Scorpione, Mizerie stava tranquillamente girovagando fra le varie case, in cerca di qualcosa o qualcuno, addentrandosi sempre più in profondità.

Ignorava completamente che qualcuno la stava seguendo.

Snail si fermò per fingere di guardare una bancarella, ma i suoi occhi non persero di vista il suo obbiettivo.

L'aveva sentita più volte guardare in vicoli ciechi, borbottando qualcosa come “qui c'era una strada” o “e questo da dove spunta?”; probabilmente erano anni che non visitava l'Antro.

La vide imboccare l'ennesimo vicolo e pensò che fosse il momento perfetto, prima agiva, meglio era. Avrebbe cercato dopo gli altri.

Svelto vi si infilò anche lui solo per ritrovarlo vuoto.

-In guerra devi avere occhi dappertutto.- Disse una voce femminile dietro di lui e sentì la punta di un pungiglione sul collo.

Mizerie era alle sue spalle, pronta a terminare il lavoro.

-Oh bhe, ci ho provato.- Disse senza nemmeno tentare di sottrarsi.

-Posso fare un patto: dimmi che sta succedendo e forse mi limiterò a renderti inabile per un po'.-

Il drago fece una risata amara.

-Mi sono unito al gruppo perché promettevano cambiamenti, ma non ne ho visti molti.- Rispose enigmatico.


 

-C'È UN DRAGO SVENUTO QUI! QUALCUNO PORTI DEL SUCCO DI CATUS!-

- È VIVO?-

-NON LO SO!-

Mentre la folla si radunava, Mizarie si allontanò senza dire nulla; aveva svolto il suo ruolo e sventata la minaccia poteva andare a riscattare qualche eredità in pace.


 

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Capitolo 12
*** Un colpo di sfortuna, uno di fortuna ***


Inseguire un drago, specie se si è in gruppo, non era per nulla facile, per non parlare del fatto che dovettero viaggiare di notte e solo uno di loro aveva la visione notturna.

Le cose cambiarono solo di poco quando, dopo circa una settimana giunsero nei pressi delle catene montuose fra il regno del Cielo e quello della Sabbia, in cui ebbero la possibilità di tornare al normale ciclo di riposo notte-giorno, ma ora il rischio di venire individuati si era raddoppiato e dovevano stare molto più attenti.

- Potrebbe essere diretto al palazzo degli ali di Cielo?- Domandò Selene il secondo giorno in cui erano fuori usciti dai confini del deserto. Non avevano acceso nessun fuoco per non allertare il drago che stavano seguendo.

-Non credo, è più probabile che il gruppo abbia la base qui fra le montagne.- Rispose Yami.

Mantis, che stava divorando un grosso pesce, pescato nel fiume lì vicino disse:

-Fero fofo fofano fa...-

-Non parlare a bocca piena.- Lo rimproverò la sorella.

-Dicevo; spero che non sia troppo lontano. Sono stanco di questo inseguimento.-

-Perfettamente d'accordo con te.- L'appoggiò il fratello quando Iride, addormentata al suo fianco, sbuffò nel sonno e gli si accoccolò più vicino.

-Meglio che dormiate, domani sarà una lunga giornata. Faccio io il primo turno. Selene, ti sveglio fra un paio d'ore per il cambio.-

-Va bene.- Rispose lei, sdraiandosi accanto a fratello.

Mantis sembrò sul punto di fare lo stesso ma ci ripensò e si allontanò un po' dal gruppo; causando lo sguardo interrogativo di Pirite.


 

La previsione di Yami si rivelò corretta quando, dopo un alto paio di giorni di inseguimenti, videro l'ali di cielo accamparsi in una piccola radura dopo una battuta di caccia e sdraiarsi a scrutare i dintorni come in attesa di qualcosa.

-Dividiamoci.- Dichiarò Yami.

-Formeremo tre gruppi, uno rimarrà qui, un altro a destra e l'altro a sinistra.

Rimarremo nascosti e quando arriverà il o i destinatari vedremo il da farsi; prima sentiamo che cosa hanno da dire e poi se sono al massimo tre proviamo a catturarli tutti, altrimenti prenderemo solo l'ali di cielo una volta che se ne saranno andati.-

-Va bene, io sono con Selene.- Dichiarò Mantis.

-Allora rimanete qui. Pirite, tu vai con Iride a destra, io invece a sinistra, non fatevi notare.-


 

Pirite sbadigliò.

La stanchezza di quel lungo inseguimento iniziava a farsi sentire, Iride aveva ceduto e giaceva addormentata usando un cespuglio come coperta e l'ibrido sapeva per esperienza che non c'era verso di svegliarla; motivo per cui era l'unica a non aver mai fatto torni di guardia notturni.

Ora che ci pensava, aveva sentito Mantis lamentarsi più di una volta con Yami a riguardo e quest'ultimo non aveva negato, ma aveva aggiunto qualcosa come “almeno a differenza di te non si lamenta mai”.

Si ridestò dai suoi pensieri quando udì il rumore di battiti d'ali e due ali di mare fecero la loro comparsa.

Il più grande aveva le squame blu scuro che si schiarivano su pancia e ali e segni di artigli sul collo sul quale era presente una borsa in cuoio, il più giovane invece era azzurro con la pancia grigia e il dorso blu.

L'ali di cielo sembrava arrabbiato ma a causa della distanza non capiva cosa stava dicendo ai due, ma dedusse che c'entrava qualcosa il drago più piccolo in quanto lo indicò mentre consegnava la lettera. Quello più grosso rispose indicando da qualche parte dietro di sé mentre la prendeva.

Pirite guardò Iride e provò a scuoterla per chiederle di avvicinarsi e origliare la conversazione; ma come immaginava non si svegliò, così decise di arrangiarsi.

Lentamente, cominciò ad avvicinarsi rimanendo accucciato il più possibile e con l'udito testo al massimo, riuscendo finalmente iniziò parti di conversazione.

-... palazzo... non hai fiducia.-

-... eravate nemici... Ruby sospetta...-

-Le spie di Komodo stanno...-

- Anche nel regno del mare la sorveglianza sta aumentando.-

Proprio quando iniziava a sentire con esattezza cosa stavano dicendo, la sua zampa urtò un sasso che rotolò, attirando l'attenzione dei presenti.

-Hai sentito?- Domandò l'ali di cielo, girandosi.

Svelto, si appiattì contro il terreno, sperando non lo vedessero e che pensassero fosse un animale.

Con sommo orrore, l'ali di mare più grosso si avvicinò e iniziò a scrutare in mezzo agli alberi.

-Potrebbe essere uno.. come si chiama? Scoiattolo?- Domandò il più giovane, rimanendo sul posto.

-Non lo so se gli scoiattoli fanno cose del genere... ma questo non lo è!- Il drago saltò, atterrando su Pirite che per la sorpresa non reagì in tempo e venne placcato.

- E questo cosa sarebbe?- Domandò l'ali di mare, sollevandogli la testa affinché gli altri lo vedessero.

-Era all'Antro..!- Esclamò l'ali di cielo ma non completò la frase che, con un ruggito Yami gli fu addosso.

L'ali di mare rilasciò Pirite per sostenere l'alleato ma anche Selene e Mantis intervennero, il secondo attaccando l'altro ali di mare che stillò dalla sorpresa appena se lo ritrovò addosso.

L'ibridò si alzò per scoprire la sorella in netto svantaggio contro l'ali di mare, non solo per via della stazza, ma dimostrava palesemente di avere più esperienza di lei.

Agì d'istinto, raggiungendoli con un salto per mordere la coda dell'avversario.

Quello urlò per il dolore ma gli bastò una zampata per liberarsi e con un colpo di coda lo spedì contro un albero, facendogli vedere le stelle.

-So come combattono gli ali di cielo!-Ringhiò, pronto a fare lo stesso con Selene ma venne travolto dal drago arancione: Yami era riuscito a scagliarglielo addosso.

I due draghi si guardarono e in comune accordo spiccarono il volo in direzioni diverse.

- Sta andando verso il regno del cielo!- Esclamò Pirite, riferito all'ali di cielo.

-Non seguitelo! Pensiamo all'altro!- Urlò Yami, spiccando il volo, imitato dall'ibrido mentre Selene decise di dare manforte a Mantis che se la stava vedendo brutta.


 

Pirite poteva non avere la visione da ali di notte, ma almeno aveva le ali di un Ali di Cielo ed era ciò che gli stava permettendo di raggiungere l'Ali di Mare senza particolari difficoltà.

Il drago, conscio di ciò, guardò sotto di se e si tuffò fra gli alberi.

L'ibrido lo imitò; era chiaro che mirava a depistarlo, ma le lezione di Iride sul volare fra gli alberi gli permisero di non perdere il vantaggio.

Di colpo la foresta finì e si rese conto che stavano sorvolando un fiume.

L'ali di mare si voltò con un sorrisetto e l'altro ci mise un secondo a capire ed urlare “NO!” prima che quello scendesse in picchiata, sparendo fra le acque.

Pirite fece un paio di giri per cercare di rintracciarlo, ma l'acqua era troppo torbida, poteva benissimo essere proprio lì sotto come da qualsiasi altra parte.

Si voltò per vedere Yami raggiungerlo e scosse la testa sconsolato.


 

-L'abbiamo perso.- Disse semplicemente quando atterrò nella radura dove lo attendevano Mantis e Selene, il primo aveva dei segni di morso sul collo ma non sembravano gravi.

-Prima di discutere di ciò: perché ti sei mosso?- Sbottò Selene, emettendo fumo dalle narici.

-Non sentivo nulla dalla mia postazione.-

- Ti è passato per l'anticamera del cervello che invece noi sentivamo benissimo o che potevi essere sgamato e ucciso, cosa quasi accaduta?-

- E come facevo a saperlo?-

-Finitela subito!- Ruggì Yami.

-L'ali di cielo potrebbe tornare con delle guardie al seguito.-

Il cuore di Pirite perse un battito.

Era vero, dovevano andarsene subito se non volevano tornare in cella, d'altro canto...

- Ma come facciamo? Abbiamo perso i nostri indiziati...-

-Voi avete perso un indiziato.- Intervenne Mantis, indicando dietro di sé con la coda.

Intrappolato sotto un tronco, vi era il secondo ali di mare che li fissava con aria irritata.

In quel momento, Iride emerse dai cespugli.

-Che è successo?- Domandò con uno sbadiglio, dopo aver guardato il gruppo più il loro prigioniero.


 

Dopo essersi rifugiati in una grotta non troppo lontano e averne mimetizzato l'ingresso in caso di passaggio di qualche pattuglia, il gruppo fece il punto della situazione.

-Da quello che ho sentito, hai colto la discussione che hanno avuto; puoi ripeterla.- Disse Yami, rivolto a Selene.

-Certo.

L'ali di cielo ha iniziato lamentandosi del ritardo e ha chiesto che era l'altro drago e l'ali di mare gli ha ricordato che la guerra è finita da poco ma che non sono ben visti e gli ha presentato il nuovo membro del gruppo. Dopodiché ha consegnato la lettera che sono istruzioni per un gruppo al palazzo del regno del mare.

Infine hanno fatto commenti a riguardo la situazione nel regno del Cielo, citando come non siano riusciti ad infiltrare altre spie fra le guardie mentre al regno del mare la sorveglianza si è fatta più stretta, poi hanno beccato il genio qui.-

-La smetti di dare la colpa a me?- Ribatté Pirite.

-Potevi inviare Iride!-

- Stava dormendo!-

-Scusate...- Si scusò Iride, diventando verde per l'imbarazzo mentre si copriva il muso con un ala, ricevendo un occhiataccia da Mantis.

- In ogni caso.- Intervenne Yami.

-Non serve litigare: abbiamo un prigioniero che può darci delle informazioni.-

Il gruppo si voltò per osservare l'ali di mare, legato con delle liane e li fissava senza dire una parola.

-Se non dice niente che facciamo?- Chiese Mantis.

-La risposta mi pare ovvia. Chi conosce qualche metodo di tortura?- Domandò Selene.

-COSA?- Strillò Iride, diventando verde pallido.

Pirite dovrebbe trattenersi dal reagire allo stesso modo, odiava la violenza inutile e in particolar modo la tortura, ma si trattenne.

-Io conosco qualcosa ma spero che parli... ci sono cose che dei giovani draghi non dovrebbero vedere.- Disse Yami, osservandosi gli artigli con noncuranza.

-Ma... ma...- Balbettò l'ali di pioggia sempre più pallida, al che l'ali di notte gli si avvicinò per sussurragli:

-Non diciamo sul serio, vogliamo spaventarlo così non siamo costretti.-

Aggiunse poi ad alta voce affinché il prigioniero li sentisse:

-Allora aspettaci fuori.

Non tutti i draghi hanno lo stomaco per reggere e approfittane per fare la guardia e avvisare se arriva qualcuno.-

La draghessa, che aveva riacquistò un po' di colore, annuì ed uscì.

I quattro draghi si spostarono per circondare l'ali di mare ma prima che qualcuno possa apri bocca, quello li precedette:

-Guarda che vi ho sentito e comunque avevo intenzione di collaborare dato che mi avete rovinato la copertura.- Disse con voce seccata.

- Cosa??- Esclamò Mantis.

-Mi hai sentito bene.

Non avete idea del tempo che ci ho messo per riuscire ad unirmi al gruppo e sono passate settimane prima che mi coinvolgessero in una missione, ossia questa.

Per la cronaca, mi chiamo River.-

-Come facciamo a sapere che non menti?- Domandò Selene.

-Chiedetemi quello che volete.

Essendo nuovo non mi hanno dato molte informazioni ma saranno sicuramente utili.-

-Inizia dicendo chi siete e perché rapite i cuccioli.- Disse Pirite.

-Chi chiamiamo Dragon Tail e i draghi di cui è composto appartengono a tutte le tribù ad esclusione di Ali di Notte e Ali di Pioggia.

Il nome spiega chiamante l'obbiettivo del nostro capo, Komodo: come la coda è la parte che guida e stabilizza un drago, vuole dare una nuova direzione a Pyrrhia ed è qui che entrano in gioco i cuccioli.

Ritiene che crescendoli tutti insieme, come un unica tribù, si eviteranno futuri conflitti.-

-È un idea niente male, se non fosse che li sta stappando dalle loro famiglie.- Sbottò Pirite, con Selene al suo fianco che sbuffò fumo dalle narici, anche lei irritata dalla rivelazione.

-Hanno qualche base?- Interrogò Yami.

-Si, ce ne sono molte sparse per i vari regni. So che ne sono un paio fra queste montagne ma conosco l'esatta ubicazione solo di una a ovest di qui a una giornata di volo.-

-Ci sono altri infiltrati come te?-

-Se si, non ne ho idea. Gli ali di mare hanno iniziato solo di recente ad avere risultati delle indagini.-

-Nuovo piano.- Dichiarò l'ali di notte.

-Dato quello che è successo, è probabile che saranno all'erta.

L'ideale è raggiungere la base prima che decidano di smantellarla e seguirne i membri.-

-Scusate, non posso ritornare dicendo di essermi sbarazzato di voi?- Si intromise River.

-Ci hai offerto informazioni, ma potresti star mentendo o facendo il doppio gioco.- Rispose Selene.

-Vorrei contestare, ma è un argomentazione fin troppo valida.-

-Richiamo Iride.

Preferirei viaggiare domani mattina alla luce del giorno.- Concluse Yami.

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Capitolo 13
*** Questione di famiglia ***


Come accordato da Yami, quella mattina partirono presto con River in testa per guidarli mentre il resto del gruppo lo circondava onde evitare fughe improvvise.

Ma l'ali di mare sembrava davvero intenzionato a portarli alla tana in quanto volava con sicurezza e nemmeno chiedeva di fermarsi a riposare, cercava anche di fare due chiacchiere e non era una compagnia spiacevole.

-... non ho ancora capito cosa sei, uno strano ali di pioggia?- Domandò rivolto a Mantis.

-Tocco di animagus su uovo di ali di cielo.- Disse seccamente.

-Non hai chiesto ad un altro animagus di renderti normale?-

-Gli ali di cielo uccidono i propri animagus. Impazziscono per l'uso della magia.- Spiegò Selene.

-Gli ali di mare hanno animagus?- Domandò Pirite.

-Si dice che nella famiglia reale ce ne siano ma non è certo.

Comunque mi pare stupido ucciderli, so che impazziscono solo se usano troppo la magia.-

-A quello che ha incantato me non sembrava importare.- Sbottò Mantis.

-Possiamo fermarci? Sento che sto per...- Stava dicendo Iride con uno sbadiglio quando chiuse gli occhi e iniziò a precipitare.

Pirite, che era più vicino, riuscì ad agguantarla e rallentare la caduta, permettendo a Yami di prenderla e di caricarla sulla schiena.

Non era la prima volta che succedeva e ormai erano tutti abituati ad eccezione dell'ali di mare che si era fermato a mezz'aria per guardare la scena a bocca aperta.

-Ma... avevo sentito che gli ali di pioggia si addormentano in volo... pensavo fosse un esagerazione!- Esclamò, una volta ripreso.

-Infatti, solo Iride è così.- Spiegò l'ali di notte con uno sbuffo.


 

Come promesso, bastò una giornata di volo per arrivare a destinazione ed era ormai sera quando giunsero nei pressi di un fiume con annessa cascata che River indicò.

-Là dietro c'è una grotta, è lì che io e Crab abbiamo atteso la missiva.-

-C'è qualcun altro?- Domandò Yami.

-Una coppia di ali di fango.

Hanno un cucciolo di ali di cielo con loro.-

-Iride, va a vedere perfavore.- Disse Yami.

L'ali di Pioggia annuì e sparì in un battito di ciglia.


 

-Vi sto aiutando.

Posso sapere perché sono legato?- Sbottò River.

Mentre Iride era via, gli altri avevano approfittato per procurarsi la cena per poi legare l'ali di mare ad un albero.

-Questione di sicurezza.- Rispose Sel.

-Rieccomi.- Annunciò Iride, ricomparendo mentre atterrava.

-Erano lì?- Domandò Yami mentre Pirite le offriva qualche frutto che aveva trovato.

-Si.

Stavano discutendo se partire o meno, erano preoccupatati che lui fosse stato catturato.- Rispose, indicando River.

-Alla fine hanno deciso che se non arriva entro domani mattina sarebbero partiti.-

-E il cucciolo?- Intervenne Pirite.

-L'ho vista in un angolo.

Tremava come una foglia mentre guardava gli altri discutere.

Avrei voluto liberarla.- Aggiunse tristemente.

-Hai fatto bene a trattenerti.

Di sicuro la porteranno con gli altri e quando li seguiamo ci porteranno dagli altri cuccioli.-

A Pirite prudevano le zampe, avrebbe voluto volare per liberarlo ma Yami aveva ragione; dovevano avere pazienza se volevano liberare anche gli altri.


 

All'alba fu Selene a svegliarli.

Aveva visto i tre draghi più il cucciolo uscire dalla grotta per appostarsi fra gli alberi, come in attesa.

-Non vogliono brutte sorprese.- Commentò Yami per poi rivolgersi a Iride.

-Essendo in tre la tua presenza sarà fondamentale: volerai davanti a noi in modo che se li perdiamo di vista potrai comunque indicarceli.-

-Potrei far notare che non potrebbe farlo senza farsi vedere anche dagli altri?- Intervenne River.

L'ali di notte non rispose, limitandosi a prendere un ramo da terra per consegnarlo all'amica e rivolgersi all'ali di mare.

-Ora può.-

-Un ramo volante? Che cosa super insospettabile.- Commentò sarcastico.

-Tu scherzi, ma fra queste montagne non si scherza con il vento.- Intervenne Selene.

-Certe volte le correnti aeree sono così forti da trasportare un intero albero.- Confermò il fratello.

-Non me lo ricordare.- Ringhiò Mantis.


 

Il sole era già alto nel cielo quando il rapitori partirono, senza sospettare del gruppo che li inseguiva a distanza e a bassa quota per non venire individuati.

Sorprendentemente, il trio sembrò prenderla molto con calma dato che si fermavano spesso in luoghi riparati, anche a poche miglia di distanza gli uni dall'altra.

“Hanno pur sempre un cucciolo con loro e deve arrivare a destinazione sano e salvo.” Aveva detto River.

La cosa aveva un po' sollevato il giovane ibrido, almeno non erano cattivi al punto di non preoccuparsi del piccolo.

Andò così per due giorni e la seconda sera, quando entrambi i gruppi si accamparono per la notte, sorprendentemente Iride non fu la prima ad addormentarsi; anzi stava chiacchierando con River, nuovamente legato ad un albero per impedirgli la fuga.

-Quindi sei in parte uno di noi!- Esclamò la draghessa, svegliando Pirite.

-Abbassa la voce che gli altri dormono!

E lo sono solo per un quarto.

Non ho nulla contro voi ali di pioggia, a mio padre non dispiace esserlo ma gli sarebbe piaciuto avere le branchie da ali di mare...-

L'ibridò sbuffò; consapevole che sarebbe stato difficile riprendere sonno così si alzò e senza far rumore si allontanò, sfruttando la poca luce offerta dalle lune.

Prima di addormentarsi, avevano individuato un albero da cui osservare gli inseguiti senza essere visti ed era lì che il drago di turno faceva la guardia ed era il luogo in cui era diretto.

A metà dell'arrampicata, riconobbe il guizzare nervoso della coda di Mantis, seduto su un grosso ramo.

-Mantis.- Sussurrò.

-Torna a dormire, non è ancora il tuo turno.

O a parlare con Iride, non stai facendo altro.- Rispose bruscamente.

-Non sta parlando con me, ma con River.- Ribatté.

-Ah...-

I due rimasero in silenzio, poi Pirite si decise e lo affiancò sul ramo.

-Mi spieghi che cos'hai.- Sbottò irritato.

-Non ho nulla!- Rispose, faticando a tenere bassa la voce.

-No che non hai nulla.

Non fai altro che evitarmi da quando abbiamo lasciato la foresta pluviale a prima ancora quando eravamo al regno di fango. Non ho detto niente perché pensato fossi arrabbiato per via della pioggia e del fatto che non potevi volare ma è chiaro che mi sbagliavo.

Poi pensato fosse perché non ti piacesse viaggiare ma non ha senso perché ti sei espresso d'accordo su questa indagine pur sapendo che non ci saremo fermati se non per delle brevi soste.

Quindi stasera e in questo preciso momento mi dirai cosa ti fa arrabbiare, dovessi tenerti sveglio tutta la notte! -

Il drago-insetto non si mosse e per un attimo pensò si fosse addormentato, poi lo vide voltarsi verso gli altri.

Solo allora si accorse di non sentire più né Iride o River, segno che si erano finalmente addormentati.

Un momento... prima lui pensava che...

-È Iride il problema???-

L'altro drago abbassò il muso.

-Dici che ti evitavo.

In realtà eri tu ad evitare me a favore di miss “non mi importa delle tue squame perché posso imitarle e sono belle colorate”.- Dichiarò, assumendo una voce stridula nell'ultima parte.

-Sei geloso di lei?-

-NO!- Rendendosi conto di aver urlato, si mise le zampe alla bocca e entrambi rizzarono le orecchie.

Videro la sagoma del drago di guardia degli inseguiti muoversi e per cinque minuti non mossero un muscolo; ma poi sembrò aver pensato che fosse uno strano gufo o qualcosa del genere poiché tornò al suo posto.

-Non sono geloso.

Mi dà fastidio che tu passi tutto il tempo con lei.-

Pirite lo guardò.

-Sei un idiota.- Dichiarò senza mezzi termini.

-Per forza passo più tempo con lei, che dovrei fare se tu mi eviti?

Con Selene ci parlo già e non dire “Yami”, sai che una foglia parla più di lui.-

L'altro non rise.

-Lo sai che tu e la tua famiglia siete stati gli unici ad accogliermi quando nessuno l'ha fatto.

Non...-

-Apri bene le orecchie.- Disse una voce.

I due si girarono per vedere che era Selene la quale li guardava con aria serissima.

-Sei mio fratello e qualunque cosa accada sei parte della famiglia.

Né io né Pirite ti lasceremo indietro per nulla al mondo.

Quindi levati dalla testa qualsiasi idea che comprenda “mi abbandoneranno” perché non accadrà né ora né mai.

E adesso andate entrambi a dormire che è il mio turno di guardia.-

Mentre i due scendevano, Pirite disse:

-Confermo e sottolineo quello che ha detto nostra sorella.

Pyrrhia dovrà sprofondare nell'oceano prima che ti abbandoni.-

Nel buio della notte, Mantis abbozzò un sorriso e i due si addormentarono fianco a fianco


 

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Capitolo 14
*** La grande fuga pt1 ***


Man mano che proseguivano, le montagne divennero colline e in lontananza iniziarono ad avvistare la striscia blu del mare e dopo una settimana di viaggio, finalmente erano arrivati al nascondiglio.

Da lontano videro i tre più il cucciolo davanti ad una parete rocciosa che si mosse rivelando un entrata ma non poterono avvicinarsi in quanto troppo stanchi per il viaggio.

Dopo qualche minuto, l'ingresso si riaprì e ne uscì solo Crab affiancato da un ali di ghiaccio i quali spiccarono il volo in due differenti direzioni.

-Quindi alla fine gli ali di ghiaccio erano coinvolti.- Osservò Mantis.

-Ma non come se lo aspettavano.- Convenne il fratello.

Dopo la discussione, i due erano finalmente tornati a parlarsi, certo il primo si innervosiva ancora in presenza di Iride ma sembrava sopportarlo di più.

-Conosco quella spiaggi, da qualche parte c'è un isola con delle guardia ali di mare.- Intervenne River dopo essersi guardato attorno.

-Ottimo.- Disse Selene per rivolgersi al fratello.

-Abbiamo luogo in cui ci sono i cuccioli e sappiamo di essere vicino ad una squadriglia di ali di mare piuttosto nervosi. Fine della nostra avventura.-

-Non è finita finché non vedo i cuccioli rapiti fuori di lì.- Obbiettò l'altro drago.

-Non iniziate.

Io accompagno River dalla pattuglia mentre voi rimanete qui e non fate sciocchezze come tentare di liberarli da soli, non sapete quanti avversari troverete.- Dichiarò Yami per poi fare cenno a River di partire.

-E io che speravo di riposare.-Dichiarò sconsolato mentre spiccava il volo.


 

-Guarda.- Chiamò Mantis.

Erano passate poche ore dalla partenza dei due draghi e la parete si era aperta per far uscire la coppia di ali di fango.

I due ibridi si nascosero una sotto un cespuglio, coperta anche da Iride che le bastò diventare invisibile, e l'altro fra i rami di un albero, seguito dal fratellastro appena in tempo in quanto volarono proprio sopra le loro teste.

Dopo un po' tornarono indietro trasportando una coppia di cinghiali e qualche anatra.

-Erano andati a caccia...

Iride, seguili!- Sussurrò Selene e l'ali di pioggia obbedì senza discutere.

Quella sera, il trio era più nervoso che mai anche per dormire.

Erano sdraiati l'uno di fianco all'altro, code così intrecciate da sembrare una sola.

-Quanto aveva detto che ci avrebbero messo?- Domandò Pirite.

-Era abbastanza lontano.

Almeno mezza giornata di distanza.- Scandì Selene.

-E se si fossero persi? E se si fossero imbattuti nel gruppo? E se non credessero a Yami? E se River avesse tradito Yami?- La sfilza di domande fu bloccata Mantis che gli afferrò il muso con la zampa.

-Già non so se dormirò, non ci mettere pure tu.- Lo rimbeccò.

-Giù!- Sussurrò la sorella, udendo un battito d'ali.

A causa del buio non videro chi era, ma sentirono che era entrato nella caverna.


 

Nonostante tutto, riuscirono ad avere poche ore di sonno e quella mattina il passaggio si aprì nuovamente ed a uscire fu un ali di cielo e un ali di mare che si guardarono intono prima di spiccare il volo.

Pochi minuti dopo udirono un fruscio e Iride fece la sua comparsa davanti a loro, ma i suoi colori sembravano spenti.

-Vogliono spostarli.- Fu la prima cosa che disse, facendo rizzare le orecchie al trio.

-Ieri pomeriggio erano tranquilli e parlavano di come dividere il cibo o intrattenere i cuccioli, poi la sera è arrivato questo ali di cielo tutto nervoso per dire che Komodo sarebbe arrivato insieme ad altri draghi per spostare il covo.- Spiegò in fretta.

-Ma... non sappiamo dov'è Yami e la pattuglia... potrebbero spostarli prima che arrivino!- Esclamò Pirite.

-Calma, non facciamoci prendere dal panico, siamo qui per questo.

Se si spostano li seguiremo.- Tentò di calmarlo la sorella.

-No... dobbiamo fare qualcosa... rallentarli... Quanti sono?-

-Ho visto un ali di mare, un ali di sabbia, i due ali di fango e un ali di cielo.- Rispose Iride.

-Cinque contro quattro che se la sono a malapena cavata contro tre e senza Yami.-Gli fece notare il drago-insetto.

L'ibrido iniziò a girare in cerchio per il nervoso.

Non potevano fare nulla e se il loro capo stava venendo con i rinforzi sarebbe stato impossibile seguirli senza venire scoperti.

Fingersi nuove reclute? No, River ha detto che non mostravano ai novizi il nascondiglio dei cuccioli.

Attaccarli? Nemmeno per idea, erano troppi.

Mantis e Selene dovettero buttarsi su di lui per fermarlo quando l'ali di cielo e l'ali di mare passarono sopra le loro testa, zampe cariche di prede.

-Se ci fai scoprire ti ammazzo.- Sibilò Selene.

-Vorrei che fossimo di più.- Mormorò Iride.

-A noi ali di pioggia basterebbe poco. Entriamo da invisibili e li stendiamo con le nostre freccette.-

-Che freccette?- Domandò l'ibrido, rizzando le orecchie.

-Al regno della pioggia abbiamo delle freccette che usiamo per far addormentare i draghi.-

-Sapresti farle?- Chiese speranzoso ma ricevendo un cenno negativo.

-Serve la ragnatela di un ragno che vive solo nella foresta pluviale.-

-E se li spaventassimo?- Domandò Mantis.

-Si, con te e un drago colorato; non funzionerà mai.- Sbuffò Selene.

-Invece si!- Esclamò il fratello, attirando l'attenzione su di sé.

Il drago sorrise, gli era venuta un idea.

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Capitolo 15
*** La grande fuga pt2 ***


Dolphin uscì dalla grotta, scuotendo la coda dall'irritazione.

Sperava che quello sarebbe stato il loro ultimo nascondiglio e sarebbero rimasti ancora per molto ma dal momento in cui Finch aveva iniziato il discorso con “Komodo sta arrivando” aveva capito di essersi sbagliata.

Le piaceva quel posto: c'era il mare da cui proveniva, prede per i cuccioli e persino frutta a verdura che gli ali di pioggia sembravano preferire alla carne; per non parlare dello spazio che avevano a disposizione.

Si fermò per guardarsi in giro.

Avevano sentito rumore di artigli sulla roccia che fungeva da ingresso ed erano rimanti in silenzio finché non erano cessati, poi l'avevano mandata a controllare, scegliendola perché “nessuno si chiede cosa ci fa un ali di mare vicino al mare” e non avevano tutti i torti.

Sentì un fruscio fra gli alberi e si volse in quella direzione per poi spiccare il volo; l'intruso non l'avvrebbe passata liscia.

Dalla posizione sopraelevata, notò qualcosa di arancione riverso a terra e atterrò lì vicino.

Un... ali di cielo? Non ne aveva mai visto uno a chiazze nere; era svenuto o dormiva?

Sospettosa, si avvicinò.

Non si accorse di una rete retta da qualcosa di invisibile finché non fu troppo tardi.

Urlò e colpì l'aria con la coda ma il drago a terra si alzò e altri due emersero dalla boscaglia, uno di essi la colpì in testa tanto forte da farle perdere i sensi.


 

-La prima è stata facile.- Commentò Mantis mentre Selene e Iride legavano l'ali di mare.

-Ora arriva il difficile, vai in posizione.-

Il drago insetto obbedì e iniziò a volare nella zona sopra la caverna, emettendo un orrendo verso di gola, come un drago morente, che fece venire i brividi persino a Pirite nonostante non fosse la prima volta che lo sentiva.

Ricordava bene la prima volta che l'aveva emesso: quando era un cucciolo e aveva paura dei mostri che potevano emergere dall'oscurità si è messo in testa di spaventarli per primo, con il risultato che erano lui e la sorella ad essere più spaventati e mamma l'aveva sgridato per poi fargli promettere di non farlo più.

Il drago scosse la testa per sbarazzarsi del ricordo; non aveva tempo per quello.


 

Come previsto, stavolta furono l'ali di sabbia e i due ali di fango ad uscire, uno così terrorizzato da stare appiccicato alla sorella.

Rimasero per un attimo davanti alla grotta quando essa si chiuse di scatto, facendo urlare drago marrone mentre l'ali di sabbia si voltò irritato.

-FINCH! NON FARE SCHERZI!- Urlò quando riaprì la caverna con un meccanismo esterno.

-Di che parli?-

-Della roccia! Non la chiudere di scatto!-

-Non siete stati voi?-

-Potrebbe esser un fantasma?- Domandò il più fifone.

-Piantala di dire sciocchezze Toad! È in momenti come questo che mi chiedo come possiamo essere della stessa nidata.-Sbuffò la sorella.

-Ma hai sentito Fich? Non ha... QUALCOSA MI HA TOCCATO!-Urlò, facendo un salto di un paio di metri.

Pirite si mise una zampa sul muso per reprimere una risata, Iride stava facendo un bel lavoro.

In qual momento si udì di nuovo il verso straziante.

-PERDONACI FANTASMA!- Urlò Toad e la sorella lo tirò di peso nella caverna dicendo:

-Se hai paura, stà qua e non rompere!-

-Foggggg! Non lasciarmi...- Non terminò la frase che la roccia fu di nuovo spostata mante l'ali di sabbia andava verso la fonte del rumore.

-Chissà se questo “fantasma” è immune al mio veleno.-

Non si accorse che dietro di lui, la compare venne bloccata e messa ko.

-Ma che cavolo... -Sbottò dalla sorpresa quando vide Mantis comodante sdraiato su un ramo di un albero poco prima che emettesse ancora qual verso.

-Ma cosa sei? Un incrocio fra un drago e una cicala?-

Quello lo guardò irritato.

-Uovo toccato da animagus.- Lo sentì dire prima di ricevere un colpo in testa e che tutto diventasse nero.


 

Intanto all'interno della grotta, Toad tramava come una foglia, irritando il compare.

-Sapevo di non dovermi farmi coinvolgere da Fog. Sicuramente c'è uno spirito arrabbiato che medita vendetta!- Sussurrò.

-E di che cosa dovrebbe vendicarsi?

Non mi pare che stiamo maltrattando i piccoletti qui, né abbiamo ucciso nessuno.-

-Come fai a saperlo? Magari qualche genitore è stato ucciso e non ce l'hanno detto e ora è tornato per farcela pagare o peggio: abbiamo appena finito una guerra e uno spirito sta vagabondando uccidendo che incontra! O peggio è il mostro della foresta Pluviale che si è spostato!-

-Inizio a capire perché ti abbiamo trovato fra gli Artigli della Pace.- Sbuffò il compare.

-Perché non tornano? Fennec è forte avrebbero dovuto già rientrare se non fosse un fantasma... e se li ha uccisi e noi siamo i prossimi? E se..... AAAAAAAAAAAAAH MI HA PRESO!- Strillò quando si ritrovò un secchio sulla testa, facendo sobbalzare l'ali di cielo che tentò di aiutarlo a toglierlo, senza accorgersi della roccia che si apriva.

In un attimo, Fich venne avvolto da una rete e prima che potesse reagire venne immobilizzato dal gruppo.

-Rimane solo quello.- Commentò Mantis, riferito a Toad che continuava a strillare per la paura senza essere riuscito a togliersi il secchio da quanto si muoveva.

Appena sentì la nuova voce, urlò:

- LO SPETTRO È QUI!!!!!- Per schizzare via per finire contro la parete.

L'impatto fu tale da farlo svenire.

-Coraggioso l'amico.- Commentò Selene, stuzzicandolo con un artiglio mentre Fich alzò gli occhi al cielo.

-L'hanno spedito qui proprio per questo.-Borbottò.

Intanto Pirite avanzò nella caverna, illuminata tramite delle torce fissate lungo le pareti fino a giungere di fronte a della sbarre con un pannello metallico a misura di drago, bloccata da un lucchetto.

-Sei un nuovo arrivato?- Domandò una voce proveniente da oltre le sbarre.

L'ibrido sobbalzo per la sorpresa e si rese contro che da dietro le sbarre un cucciolo di ali di ghiaccio di circa un anno lo stava fissando.

-No, siamo qui per liberavi!- Disse con decisione, avvicinandosi alla “porta”, notando come le barre siano state direttamente fuse con il muro mentre da dietro di esse i cuccioli iniziarono a emettere esclamazioni di gioia.

-Dici sul serio?- Intervenne un altro cucciolo di ali di pioggia a tinte gialle per la gioia.

-L'avevo detto che mio papà avrebbe mandato qualcuno!- intervenne un altro.

-Calma, calma, ora apro ma non so dov'è la chiave!- Disse Pirite.

-Ce l'ha Dolphin.-

-Ora dov'è?-

-Non le avete fatto troppo male?

Ci tiene qui ma sta attenta che non ci facciamo male.-

-L'abbiamo solo bloccata.

QUALCUNO VADA DAL'ALI DI MARE CHE HA UNA CHIAVE PER LIBERARE I CUCCIOLI!- Urlò per farsi sentire dagli altri.

-VADO IO!- Rispose Iride.

-Perché sei a macchie?- Domandò in quel momento uno dei cuccioli.

-Sono un ibrido.- Rispose, sbirciando oltre le sbarre nel tentativo di capire quanti ce n'erano.

“Troppi!” Realizzò, notando il brulicare di squame multicolore, almeno duecento, tutti ammassati davanti alla porta appena la voce di venire liberati si era diffusa, notò anche una copia di uova, una rossa e una beige.

Come li avrebbero nascosti fino all'arrivo di Yami?

-Come me!- Esclamò qualcuno, distraendolo dai suoi pensieri.

-E me!-

- E me!-

A parlare erano stati dei draghetti che riconobbe come ibridi ali di fango-mare, pioggia-sabbia e cielo-fango e non erano gli unici.

Se aguzzava la vista, poteva notare altri ibridi di ogni tipo, mancavano solo gli ali di notte ma ne sapeva il motivo.

“Sono come me...

Li riporteremo a casa.”

Con questo pensiero, sentì l'ansia dettata dalla paura diminuire.

Non poteva e non voleva deluderli!


 

Una volta liberati, il megagruppo uscì dalla caverna nella quale erano rimasti solo i draghi immobilizzati.

-Ora che si fa capo?- Domandò Mantis, a disagio.

Appena l'hanno visto, i cuccioli hanno iniziato subito a riempirlo di domande ed avvicinarsi e continuavano ancora in quel momento al punto che aveva un ali di mare sul dorso, un ali di pioggia sulla testa, un altro paio attaccato alla coda e un ali di ghiaccio alla zampa anteriore che lo faceva rabbrividire per il freddo. Non che i suoi compagni fossero messi meglio e l'unica che sembrava trovare la situazione divertente era Iride la quale con delle liane aveva fatto una sacca per le due uova che portava al collo.

-Dobbiamo nasconderci.. ma sono troppi, meglio allontanarci e lasciare Iride qui in attesa di Yami.- Rispose Pirite, mentre un ali di mare si teneva alla sua coda.

-Ma li hai visti?

In quanti sapete volare?- Domandò Selene.

Alcuni draghetti spiccarono il volo per rispondere, ma la maggior parte si limitava a battere le ali senza nemmeno sollevarsi da terra.

-Dobbiamo comunque metterci al riparo.

Hai sentito cosa hanno detto.-

La sorella sospirò.

- Va bene, andiamo nella boscaglia, almeno non ci individueranno facilmente.-

-Per quello è tardi.-

La nuova voce fece strillare la maggior parte dei cuccioli e quando i draghi più grandi si voltarono sbarrarono gli occhi dalla sorpresa

A mezz'aria, una dozzina di draghi di varie tribù era appena apparso e un grosso ali di sabbia beige dal collo decorato una striscia di squame nere interrotta da una lunga cicatrice li stava fissando con aria irritata.

Con un cenno della coda, il resto del gruppo partì all'attacco.


 

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Capitolo 16
*** Dragon Tail ***


-DISPERDETEVI!- Urlò Pirite e gli altri non ci pensarono due volte ad obbedire.

Iride provò a sparire, ma la rete con le uova che portava al collo era ben visibile e fu la prima ad essere placcata senza difficoltà da un grosso ali di ghiaccio.

Mantis provò a fuggire, stesso vale per Pirite ma entrambi vennero intercettati e atterrati dopo un breve scontro.

Selene riuscì a infliggere una sonora zampata al suo avversario ma quando tentò di soccorrere i fratelli altri due draghi intervennero per immobilizzarla.

Nemmeno la maggior parte dei cuccioli poté fuggire: i draghi più grandi si limitarono a frapporsi fra loro e la foresta, radunandoli, e quelli che sfuggirono di certo non sarebbero andati lontani.

-Che ne facciamo di loro?- Domandò l'ali di ghiaccio che reggeva Iride, la quale aveva assunto un verde pallido per la paura.

-Per ora immobilizzateli e date la priorità al recupero dei cuccioli. Cercate anche i loro guardiani.- Fu la risposta di Komodo.


 

-Dov'è l'ali di notte che era con voi?- Ruggì l'ali di sabbia, rivolto ad Iride.

I membri del Dragon Tail, dopo aver liberato i loro amici e richiuso di nuovo i cuccioli era disposto a cerchio attorno al loro capo e l'ali di pioggia.

A quanto pare la loro tappa al nido dello Scorpione e il loro intervento nello scambio non era passata inosservata e la notizia di un gruppo a caccia dei rapitori era giunta alle loro orecchie.

-Non.. non lo sappiamo..- Balbettò la draghessa, verde pallido e troppo terrorizzata per formulare una frase compiuta ma non abbastanza per tradire il suo amico.

L'ali di sabbia piantò il pungiglione sul suo collo senza affondare.

-Dì la verità o morirai e passerò ai tuoi compagni.-

-LASCIALA!- Strillò Selene, che non aveva smesso un attimo di dimenarsi nel tentativo di liberarsi, imitata da i fratelli.

Iride boccheggiò, ma non disse una parola.

-STA SEGUENDO IL VOSTRO ALI DI MARE!- Urlò Mantis appena il pungiglione stava per affondare.

Komodo si voltò verso di lui.

-Continua o muore.- Disse seccamente.

-Avevamo catturato l'ali di mare più giovane durante lo scambio con l'ali di cielo ma ci è scappato e lui gli è volato dietro e mentre lo aspettavamo abbiamo rintracciato il suo amico e giunti fino a qui.- Continuò senza esitazione.

Pirite e la sorella lo guardarono sorpresi; consci del cattivo sangue che scorreva fra i due.

Komodo sembrò crederci e mollò Iride per avvicinarsi e lui.

-Sei davvero strano, che ti è successo?-

-Uovo toccato da animagus.- Sbottò.

-E questi due con te immagino ibridi con ali di notte.-

-Sono noti al regno del cielo.- Intervenne uno degli ali di cielo presenti.

-Erano della corte della regina Scarlet; non c'è da fidarsi.-

-Ma lo sanno tutti che eravamo futuri regali per Ardent!- Intervenne Selene.

-Capisco...- Mormorò Komodo creando cerchi per tera con l'artiglio.

-La “liberazione” di questi cuccioli avrebbe permesso a voi di passare come eroi...-

Pirite passò lo sguardo su tutti i draghi presenti, trattenendosi dall'osservare verso la spiaggia per non far capire a Komodo la bugia.

“Yami dove sei???” Si domandò.

-... ma perché un ali di Pioggia e di Notte? Siete forse imparentati? L'ali di notte è vostro...-

-No!-

Il drago lo guardò.

-È davvero un padre così pessimo?-

-Cos... no, non è nostro padre, lui è morto tempo fa...

Insomma, il mio “no” era per l'essere eroi.

Vogliamo riportare quei cuccioli alle loro famiglie!-

-Taci che non sai nulla.- Ruggì i drago al suo fianco, sbattendogli la testa al suolo con la zampa.

Sel ruggì e tentò di morderlo, ma era troppo lontano e di sputare una fiammata non se ne parlava, avrebbe colpito anche il fratello.

Komodo si limitò a guardarli in silenzio prima di parlare:

-È un sacrificio necessario, la guerra stessa ha dimostrato che se i draghi non sono uniti finiranno per uccidersi a vicenda. Persino ora se un ali di Cielo vedesse un ali di Mare vedrebbe solo un nemico e per non parlare della stupidità degli ali di Pioggia data dal loro isolamento.

Cose che si eviteranno solo nel crescere i draghi tutti insieme.-

-Ma siamo sull'orlo di un altra guerra a causa tua!- Ringhiò Mantis.

-Servirò a smuovere le acque, questi cuccioli in futuro saranno un esempio da seguire.-

Mentre parlava, Iride continuava a passare lo sguardo prima su di lui poi sulla spiaggia e Pirite pregò mentalmente che la smettesse o avrebbero capito che qualcosa non andava.

-E come spieghi la morte di Galaxy?- Intervenne Selene, attirando l'attenzione su di sé.

-Mi sfugge a chi ti stai riferendo.-

-Un ali di Notte uccisa dal vostro gruppo anni fa, se volete proprio saperlo il nostro amico era il padre e per questo è ben intenzionato a fermarvi!-

-Anni fa.. non sarà che...?- Commentò uno dei draghi guardando il compagno.

-Possibile..?-

Molti dei draghi più anziani iniziarono a guardarsi fra loro e a mormorare.

Komodo tossì per riottenere l'attenzione

-Un incidente di percorso, a quel tempo il gruppo era stato appena formato come costola degli Artigli della pace, si può dire che eravamo quelli che si sporcavano di più le zampe al punto che siamo diventati un gruppo indipendente.

Il leader di allora voleva trovare il nascondiglio degli ali di notte per costringerli a prendere posizione e a giudicare dalle tue parole ci è riuscito ma ha fatto l'errore di non dirlo a nessuno.

Bene, ora che abbiamo chiarito la faccenda e fatto capire che non siamo un gruppo di assassini di cuccioli a voi la scelta.

Siete abbastanza giovani da cambiare idea quindi o morite qui o vi consegnate spontaneamente come prigionieri, scommetto che passato un po' di tempo riuscirete a capire quanto sia giusta la nostra causa e cambierete idea su di noi.-

Pirite ringhiò inconsciamente.

Aveva dimenticato che era stato lui la causa delle loro sfortune? Che erano finiti in cella per i suoi crimini e aveva dato l'ordine di ucciderli?

Stava per dirgli cose decisamente poco gentili ma si morse la lingua per trattenersi.

Non voleva morire e poteva fingere di accettare le sue condizioni. E se poi avesse scoperto che non era così male come pensava? No, i cuccioli erano terrorizzati e volevano tornare a casa. Però loro stessi non parevano denutriti o trattati male...

Al contrario, Mantis fu molto chiaro riguardo lei sue intenzioni:

-Ma buttati in un vulcano attivo.-

-Peccato.- Disse Komodo, ma non sembrava dispiaciuto.

La sua coda si alzò e scattò mirando al cuore... ma non arrivò mai al suo bersaglio.

Una lancia di narvalo trapassò parte a parte il collo dell'ali di sabbia, facendolo stramazzare al suolo già morto.

Una ventina di ali di mare fecero la loro comparsa, spaventando i membri che dalla sorpresa e dal numero furono sopraffatti in breve tempo.

Il gruppetto individuò subito le squame nere di Yami, affiancato da River i quali assieme ad un drago dalle squame azzurre e verde chiaro si assicurarono che stessero bene.

- Perché ci avete messo tanto?- Sbottò Mantis mentre Iride era diventata completamente rosa dalla felicità e sollievo.

-È stato difficili convincerli a radunarsi, non volevano proprio ascoltare mio padre.- Rispose River.

Il drago con loro sbuffò e per un attimo dietro le sue orecchie comparve una membrana verde simile a quella di Iride.

- Ho dimostrato più volte di essere affidabile ed è così che mi ripagano.- Mormorò il drago.

- Ti ringraziamo, Echo.- Disse semplicemente Yami.

-Pensiamo a quei cuccioli, le loro famiglie sono state in ansia troppo a lungo.-


 

Angolo Autrice

I cuccioli e i nostri eroi sono in salvo ma non andate via, manca ancora un capitolo prima della fine della storia

A giovedì prossimo con “Lettere dal passato”

Saluti da Ala

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Capitolo 17
*** Lettere dal Passato ***


Pirite sospirò.

Era passato ormai un mese da qual giorno e ogni cucciolo era stato riportato alla sua famiglia.

Dopo che erano stati scagionati, Ruby stessa aveva inviato un messaggio al trio per confermare che ogni accusa su di loro era stata sciolta e potevano tornare senza il rischio di venire sbattuti in cella, ma avevano deciso di fermarsi alla foresta pluviale.

Sorprendentemente era stato Mantis stesso a proporlo.

“Se c'è del cibo buono e un riparo asciutto posso sopportare un po' di pioggia.” Aveva detto.

Sicuramente ben presto si sarebbe rimangiato tutto o fatto finta di non averlo mai detto.

-Sembri pensieroso.-

L'ibrido alzò lo sguardo e vide che Yami era entrato nella sua capanna.

Gli altri ali di notte continuavano a non tollerarlo ma stavano zitti quando faceva visita, limitandosi a tenersi alla larga. Per questo l'intero gruppo si era scelto una delle capanne più esterne così da limitare i contatti e possibili incidenti come il giorno del suo arrivo.

-Il Dragon Tail non è sciolto e odio ammetterlo... e se l'idea di Komodo non fosse così... malvagia?

Non fraintendere, quello che ha fatto è sbagliato ma...-

-No, ho capito quello che intendi.

Le sue intenzioni erano buone ma non la sua esecuzione.

Ha tolto la possibilità di scelta sia delle famiglie che ai cuccioli stessi. Avrà pensato “nessuno lo permetterebbe mai” e ha proceduto ad usare la forza senza rendersi conto di quello che aveva intorno: sia gli Artigli che i Tail avevano al suo interno draghi di varie tribù.

Questo dimostra che un obbiettivo comune può unire i draghi.

Per questo credo che l'idea dei Draghi del Destino sia buona.-

-Giusto, la scuola...-

La regina Glory aveva parlato con loro di quello che intendeva fare con i suoi compagni: fondare una scuola all'interno della Montagna di Giada in cui chiunque vorrà potrà partecipare, senza dare importanza a che tribù appartenesse.

Lui e i fratelli avevano ricevuto una buona educazione grazia alla madre ma avevano deciso di andarci comunque, c'era sempre qualcosa da imparare.

-Riguardo i Dragon Tail...- Proseguì l'ali di notte, destandolo dai suoi pensieri.

-Senza un capo si staranno riorganizzando, ma sembra che molti dei membri fossero già dubbiosi e sono pronti a dire i nomi dei compagni più radicali.

Ma anche se dovesse ricomprarsi, ci sarà sempre qualcuno pronto ad abbatterla.-

L'ibrido sopirò e si distese sul suo giaciglio.

Selene aveva ragione; quando qualcosa lo impensieriva particolarmente tendeva a concentrarsi su tutt'altro finché non gli passava e ora che la faccenda cuccioli era risolta, si era di nuovo ritrovato a pensare al padre mai conosciuto.

“Chissà se sarebbe stato fiero.” Pensò, socchiudendo gli occhi sul punto di addormentarsi.

-MISSIVA! MISSIVA!-

Lo strillo lo fece saltare con uno spavento, mentre uno sgargiante Ali di Pioggia entrava nella capanna con un pacco avvolto da della pelle per mantenerlo asciutto e lo buttò davanti al suo muso.

-Sai almeno che cos'è una missiva?- Domandò Yami senza scomporsi.

-Non ne ho idea, però suona bene.- Rispose il drago con un sorriso a Pirite.

-Questo è per te, Selene e Mantis da parte del regno del cielo.- Continuò indicando l'oggetto consegnato prima di uscire di corsa come è entrato.

-Non sorprende che quello fosse entusiasta di diventare un messaggero.- Mormorò l'Ali di Notte mentre l'altro metteva il pacco sul proprio giaciglio per poi uscire a cercare i fratelli.


 

-Secondo te che cos'è?- Domandò Selene mentre il fratello iniziava a togliere la pelle che avvolgeva l'oggetto, rivelando una scatola di legno.

-Saranno gioielli e denaro per dire “scusate per avervi trattato come criminali”?- Suggerì Mantis.

-Sono... lettere?- Disse Pirite appena sollevò il coperchio.

-È una mia impressione o sembrano... vecchie?- Commentò il fratellastro, avvicinando il muso per annusarle.

-Guarda sul coperchio, c'è né una che sembra più recente.- Notò la sorella.

L'ibrido decise di aprirla per prima e iniziò a leggerla ad alta voce, rivelandosi un messaggio della regina Ruby:

Gentili Pirite, Selene e Mantis

Questa serie di lettere sono state trovate e sequestrate dalle spie della regina Scarlet circa 6 anni fa, appartenevano a vostra madre.

Qualche giorno fa sono state ritrovate e ho ritenuto opportuno che tornassero dai loro legittimi proprietari.

Cordiali saluti.

Regina Ruby

P.S. Non conosciamo il codice per tradurle, sospettiamo che nemmeno Scarlet lo possedesse. ”

-Cosa intende con “codice per tradurlo”?- Domandò il drago insetto.

Selene, che aveva preso una delle pergamene, la aprì e fece una smorfia.

-Questo.- Rispose semplicemente, mostrandola ai due che spalancarono gli occhi dalla sorpresa.

L'intero foglio era ricoperto di segni da sembrare che un cucciolo l'abbia usato per giocare.

-Sembra un rompicapo, abbiamo ciò che potrebbe tenerti impegnato per il prossimo anno.- Commentò Mantis, rivolto all'ibrido che non stava ascoltando, troppo concentrato a osservare quei simboli.

Dove li ha già visti?

-Aspetta un attimo...- Mormorò.

Con delicatezza, come se potesse sbriciolarsi da un momento all'altro, afferrò la pergamene e si voltò verso il fratellastro, affiancandola al bracciale che indossava dall'inizio dell'avventura.

-COINCIDONO!- Strillò dalla gioia, facendo sobbalzare i due.

-Scusate.

Questi disegni sono gli stessi di qual bracciale... No, non è un bracciale ma il codice per tradurlo!- Spiegò, trattenendo a stento la sua eccitazione.

Immediatamente il drago-insetto sfilò il bracciale e iniziò a confrontarlo mentre Selene recuperò un foglio e dell'inchiostro ed iniziarono il lavoro di traduzione.

Qualche minuto dopo, anche Yami e Iride li raggiunsero e li aiutarono.

Come sospettavano, quelle lettere erano da parte di Clearmind ed erano messe in ordine in modo che la prima della pila fosse l'ultima ricevuta e quando finirono di tradurla fu Pirite a leggerla, voce rotta dall'emozione.

Carissima Dawn

Non trovo parole per esprimere la gioia che ho provato nel ricevere la tua ultima lettera.

La sola idea di essere padre mi elettrizza e mi spaventa allo stesso tempo, ma una cosa la so: voglio esserci quando le uova si schiuderanno e voglio stare a fianco ai nostri cuccioli ed assistere alla loro crescita.

Ma voglio anche non trascinarli in questa guerra.

Ho deciso, anche se significa abbandonare la mia terra verrò con te, non è un posto per crescere dei cuccioli.

Appena sarà il momento, fingerò la mia morte per poterti raggiungere e poi decideremo se andare con gli Artigli della Pace o trovare un altro posto sicuro.

Attendo presto tue notizie.

Clearmind

P.S. Che ne pensi di Selene se uno dei cuccioli sarà femmina? Era il nome di mia nonna “

“Sapeva di noi! Sapeva di noi e ci amava ancora prima che nascessimo!”Pensò Pirite con le lacrima agli occhi.

-M-mi mi ha dato lui il mio nome.- Mormorò Selene, occhi lucidi dall'emozione.

Mantis attorcigliò la coda con i fratelli mentre Iride avvolse tutti e tre nella sue ali e Yami osservava la scena in silenzio.

Come un eco, ora i due ibridi potevano avere un immagine di loro padre. Non sarà come averlo conosciuto di persona, ma avevano una prova indelebile che li ha amati e avrebbe corso qualsiasi rischio per incontrarli.

Mai come qual momento erano felici di essere vivi.

Si guardarono con una consapevolezza: qualsiasi cosa li attendesse in futuro, erano pronti ad affrontarlo insieme.


 

Angolo Autrice

Ed eccoci qui al capitolo finale di questa fic ma aspettate prima di andare: domani esce il capitolo curiosità!

Saluti da Ala

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Capitolo 18
*** Curiosità ***


1) Le cristallostorie di Pirite sono ispirate a una scena di Balto 2

2) L'animagus ha maledetto la stirpe del padre di Mantis e non l'ha direttamente ucciso perché, a mio parere, un cacciatore di animagus non va in giro senza oggetti che lo proteggano dalla magia

3)Nella bozza iniziale, Mantis aveva anche antenne da insetto ed era privo di corna e orecchie visibili e si capiva dove guardava osservando la direzione della punta delle antenne, si può vedere dal disegno del cap 3 (di Wattpad, link nell'angolo autrice), inoltre il suo design è ispirato ad una fanart che vidi tempo fa e mi era particolarmente piaciuta

4) Il nome Selene deriva da “selenite” detta anche pietra di luna, anche il pirite è una pietra, conosciuta come “oro degli stolti”

5) Nella creazione della storia prima ho pensato ai design di Pirite, Serene e Mantis per poi chiedermi come inserirli in una storia la cui trama è ispirata alla “carica dei 101”, infatti prima del titolo ufficiale chiamavo questa fic “la carica dei 101 con i draghi” XD

6) Il titolo “Lost Stories” doveva essere provvisorio, ma mi sono resa conto che andava bene per il semplice fatto che i vari oc raccontano la propria storia, parallela a quella principale

7) Secondo una fonte canonica, all'Antro dello scorpione è normale trovare ibridi ali di sabbia-ali di fango

8) Nel capitolo 10, la pietra che Iride vede si chiama “rosa del deserto”

9)Un personaggio che doveva esserci e che poi è stato scartato è un ali di cielo di nome Pelegrine che si sarebbe dovuto unire al gruppo perché sua sorella è fra i cuccioli rapiti, per usare le parole di Yami, lui “ Ha il cervello scollegato dalla bocca”

10) All'inizio, nella backstory di Yami, gli ali di mare avrebbero dovuto tenere lui e la figlia prigionieri per un po' ed è durante la fuga che la seconda muore, ma mi sono resa conto che non aveva molto senso, così l'ho cambiato in quello attuale.


 

Angolo Autrice

Ed eccoci alla vera e propria fine di quest'avventura. Ci sarà un seguito con il nostro “trio cicala ibrida”? Non lo so. Ci sono molte cose di cui poter parlare ma per il momento non ho nessuna traccia di trama ma forse in futuro potrei tornare a scrivere di loro

Il capitolo 3 di wattpad con il disegno di mantis : https://www.wattpad.com/1158494128-wings-of-fire-lost-stories-chiacchierata-in-riva

Ma ora voglio ringraziare coloro che hanno letto questa storia, particolare menzione al fedele Manu_00 che ha recensito tutti i capitoli e l'ha inserita fra le ricordate.

See Soon by Ala

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