Takuto & Ranmaru

di God_Eden_Imperial
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiamami Ranmaru ***
Capitolo 2: *** Migliori amici? ***
Capitolo 3: *** Chiamami Takuto ***



Capitolo 1
*** Chiamami Ranmaru ***


Sono passate ormai due settimane dall'inizio delle lezione alla nuova scuola. La famosissima Raimon J.H.
Dire che il primo giorno ero nervoso è poco. Ero parecchio agitato. I miei genitori, ovviamente, si aspettano subito grandi cose da me. Ho 13 anni...datemi un po' di tregua. Già mi tocca studiare musica classica e pianoforte...ma sono testardi e non vogliono ascoltarmi. A volte vorrei avere qualcuno che mi ascolti e mi dicesse che ciò che penso, e che voglio, è importante. Chissà se incontrerò mai una persona così. Penso sospirando e camminando per i corridoi della scuola per dirigermi allo stanzino dove, il sensei di musica, mi ha chiesto di andare a posare alcuni spartiti. Appena arrivo davanti alla porta, noto un cartello a terra, precedentemente attaccato. Mi chino per raccoglierlo e, girandolo, leggo: "magazzino oggetti di scena"
Giusto, ora che mi ricordo, ho sentito che è qui che mettono le loro cose quelli del club di recitazione. Chissà quali assurdi attrezzi ci troverò. Penso e, spinto dalla curiosità, apro la porta ma, prima che possa trovare l'interruttore della luce, ci pensa quella dei raggi solari a illuminare una figura davanti a me, con in mano una motosega mentre sulla faccia indossa una maschera tutta bucata.
Appena mi sente aprire la porta, si volta di scatto nella mia direzione fissandomi. Faccio lo stesso a mia volta restando di sasso. Mi scivolano anche i fogli di mano tanto sono sconvolto. Impallidisco e non passa molto prima che cacci un urlo terrorizzato. Indietreggio cadendo a terra. Quando riapro gli occhi, che avevo chiuso durante l'impatto, mi ritrovo la figura davanti. Sono completamente bloccato dalla paura, che scompare quando la persona a pochi passi da me, si sfila la maschera mostrando dei lunghi capelli rosati legati in due code basse e due grandi occhi come il cielo.
Una ragazza?
È la prima cosa che penso studiando i suoi delicati lineamenti.
È molto bella.
Mi fissa e, sorridendo, esclama
"Oh cielo, scusami tanto, non ti volevo spaventare. Stai bene?"
No...non e' una ragazza.
Penso e, tornando in me, rispondo con un semplice cenno della testa
"Meno male, scusa ancora. Per favore lascia che ti aiuti a rialzarti"
Aggiunge posando la motosega, finta, a terra e porgendomi la mano.
Lo guardo, esitante, poi allungo un braccio accettando il suo aiuto e mi rimetto in piedi.
"Grazie"
Dico per poi raccogliere gli spartiti a terra. Lui prende la motosega e, posandola nello stanzino, aggiunge
"Sai anche tu mi hai spaventato. Credevo che qualche senpai o sensei mi avesse scoperto. Mi sarei cacciato in grossi guai"
Uno studente che si diverte a mascherarsi da Leatherface certo non se la caverebbe con un semplice "mi spiace, non ricapiterà più". Mi ha fatto quasi prendere un infarto.
Sorrido leggermente e, posando i fogli che mi aveva dato il sensei, chiudo la porta riattaccandoci sopra il cartello, per poi chiedere al ragazzo
"Come mai ti eri messo quella maschera? Sei del club di recitazione?"
"Oh no no, ma mi incuriosiva provare come si sentono gli attori. E' strano lo so. La verità è che sono nuovo e non sono entrato ancora in nessun club"
Mi spiega mentre ci avviamo verso le aule. Ha detto che è un nuovo studente. Che sia anche lui del primo anno come me? In ogni caso come ha fatto a non sospettare che non fossi un senpai se non ci conosciamo nemmeno? Mi domando e, quando glielo faccio presente, lui mi sorride e indica la targhetta che porto cucita sulla tasca della giacca. Ecco perché. Pendo seguendo il suo sguardo: 1-A c'è scritto. La mettono a tutti quelli del primo anno per almeno i primi mesi, cosi da poterli riconoscere o qualcosa del genere. Non è che mi sia molto chiara questa cosa.
"Ah certo. Quindi siamo coetanei"
"Sembra di si...mhh aspetta un momento"
Esclama piazzandosi di fronte a me costringendomi a fermarmi. Lo guardo confuso mentre lui mi fissa con attenzione per poi dire
"Ma certo. Tu sei Shindou Takuto, vero? Siamo in classe assieme, mi chiamo Kirino Ranmaru, molto piacere"
Sorride gentilmente e mi porge nuovamente la mano. In classe insieme ha detto? In effetti ora che mi ci metto a riflettere, l'avevo notato subito il primo giorno. Quei capelli certo non passano facilmente inosservati. E anche quella volta lo scambiai per una ragazza. Che figuraccia ci farei se lo venisse a sapere.
"Ah è vero...scusa non ho ancora imparato tutti i nomi dei compagni. Piacere mio"
Rispondo stringendogli la mano.
Rientriamo in classe e, durante l'ora di buco, ci mettiamo a parlare del più e del meno per conoscerci meglio. Io gli rivelo il mio amore per i gatti e subito i suoi occhi si illuminano
"Davvero? Anche io li adoro. Sono cosi morbidosi"
Sorrido addolcito e, quando gli dico che a casa ho due gatti, lui mi guarda con un'espressione che urla "portami a casa tua!!!"
Trattengo a stento una risata ma lui se ne accorge e, infatti, chiede
"Mh? Ho detto qualcosa di strano?"
"No no, non è nulla, ignora. Stavo solo pensando a una cosa"
"Ah ok. Dimmi Shindou, a quale club ti unirai?"
Questa è davvero una bella domanda. I miei genitori hanno subito optato per quello di musica. Ma a me piacerebbe un sacco poter entrare in quello di calcio. Mi è sempre piaciuto giocare, fin da piccolo, ma i miei non sono mai stati d'accordo su questo
"Cielo, che genitori severi che hai"
Commenta e lo guardo interrogativo
"Aspetta, l'ho detto ad alta voce?"
"Ma come? Si, non te nei sei accorto?"
Risponde Kirino scoppiando a ridere facendomi imbarazzare. Mi passo una mano tra i capelli e sospiro
"Non so cosa fare"
"Se fossi in te entrerei nel club di calcio"
"Davvero? E come mai?"
"Per tre ragioni. La prima: faresti qualcosa che ti piace e questo è molto importante. Secondo: se i tuoi vedessero che sei molto bravo, sono certo che potrebbero cambiare idea"
Non ne sono molto convinto...penso per poi chiedergli la terza ragione e lui, con un lieve sorriso beffardo, risponde
"Perché ci entrerò anche io"
"Eh? Sul serio? Sai giocare?"
"Si. Ho giocato anche alle elementari"
"In che ruolo?"
"Difensore"
Risponde e me lo immagino sul campo con la maglia della prima squadra della Raimon. Sussurro
"Il giallo non ti dona"
"Come?"
"Ho detto che io giocherei al centro campo, ma non mi dispiacerebbe neanche un posto da attaccante"
"Ooh, vuoi proprio farti notare eh?"
Mi dice e stavolta sta palesemente sorridendo beffardo, tanto che mi fa arrossire.
"Co-cosa? No no, non intendevo quello"
Kirino ride di nuovo e io, mettendo il broncio, lo guardo un po' male
"Ehi!"
"Scherzo, scherzo, ti sto solo prendendo un po' in giro, scusami"
Alla fine mi metto a ridere anche io. Non è male come amico, anzi, è molto meglio rispetto a molti altri. Anche se temo che, come i precedenti, vorrà essere mio amico solo perché sono ricco.

Il giorno dopo piove. Che rottura! Mi si arricciano tutti i capelli. Che fastidio.
Sospiro oltrepassando il cancello della scuola e dirigendomi verso l'entrata. Ad un tratto una voce mi blocca chiamandomi. Mi fermo e, voltandomi, vedo Kirino correre verso di me agitando un braccio per catturare la mia attenzione. Sorrido salutandolo a mia volta appena mi raggiunge
"Ehilà, ciao"
"Buongiorno Kirino"
"Eeehh? Ma no cosi non va affatto bene"
Mi dice e io lo guardo confuso senza capire
"Ma certo, ora noi due siamo amici, chiamami Ranmaru"
Amici eh? Di questo devo ancora accertarmene al 100% ma per il momento posso anche stare al suo gioco
"D'accordo...Ranmaru"
"Ora va meglio. Io posso chiamarti Takuto?"
Mi domanda chiudendo il suo ombrello per infilarsi sotto al mio e stringersi al mio braccio. Sorrido addolcito e, annuendo, gli do il permesso e lui esclama un
"Evviva! Forza Takuto la campanella sta suonando"
E mi trascina fin dentro l'entrata ridendo.

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Capitolo 2
*** Migliori amici? ***


Sono passati due mesi da quando ho conosciuto Ranmaru. Da quel giorno siamo diventati inseparabili. Pranziamo insieme, torniamo a casa insieme, ripassiamo e controlliamo i compiti prima delle lezioni insieme, ci siamo anche iscritti al club di calcio e subito alcuni dei veterani hanno iniziato a provarci con lui scambiandolo per una ragazza.
"Ah accidenti, ogni volta la stessa storia"
Si lamenta quando un ragazzo fa cosi. Ridacchio per la sua espressione e gli faccio notare il lato positivo di tutta la situazione
"Siamo entrati ufficialmente nel club"
"Si, hai ragione. Il prossimo step è riuscire ad entrare nella prima squadra prima della fine dell'anno!"
La sua determinazione mi fa sorridere. Riesce sempre a coinvolgermi in ogni cosa, a volte questo ragazzo è una vera forza.
Un giorno, mentre ci stiamo godendo i nostri reciproci pasti sul tetto della scuola, durante la pausa, chiacchieriamo del più e del meno finché, ad interromperci, è il cellulare di Ranmaru che vibra, segno che gli è arrivato un messaggio. Lo tira fuori dalla tasca della giacca e lo legge. Lo vedo sbiancare e esclamare un "oh nononono!"
Inizia a frugare, velocemente, nella cartella mentre io lo guardo confuso chiedendogli se va tutto bene
"No purtroppo. Mia madre mi ha appena scritto che lei e papà lavoreranno fino a domani e io mi sono dimenticato le chiavi stamattina. Proprio oggi doveva succede accidenti! E ora che faccio..."
La sua espressione abbattuta mi fa venire in mente l'unica soluzione al problema quindi, catturando la sua attenzione, dico
"Ehm...se ti va puoi venire a stare da me. Tanto i miei non ci sono"
I suoi occhi subito brillano e mi abbraccia forte facendomi barcollare mentre esclama
"Oh Takuto meno male che ci sei tu o non so proprio come avrei fatto. Grazie, grazie, grazie!"
Mi da un bacio sulla guancia e io rido.

Alla fine delle lezioni, usciamo dal cancello dirigendoci verso casa mia quando, ad un tratto, Ranmaru mi si piazza davanti costringendomi a fermarmi e esclama
"Dimmi il tuo difensore preferito della Raimon di dieci anni fa al mio tre! Senza pensarci, di il primo nome che ti viene in mente!
"Cos-"
"Uno, due, tre..."
"Kazemaru Ichirouta"
Diciamo contemporaneamente; è successo tutto cosi in fretta che nemmeno mi sono accorto di averlo detto.
Ranmaru esulta soddisfatto
"Evvai! Lo sapevo. Ora siamo ufficialmente migliori amici"
In realtà ho ancora qualche dubbio ma continuerò a stare al suo gioco
"Certo"
Rispondo mentre la limousine dei miei genitori si ferma a poco da noi. Ranmaru sbarra gli occhi
"Wow, è una macchina gigantesca!"
Mi avvicino al finestrino nero che si abbassa mostrando l'autista personale di papà che, guardandomi, dice
"Buonasera Shindou-sama, suo padre mi ha chiesto di venirvi a prendere. Salite"
L'espressione di Ranmaru è tra il confuso e l'imbarazzato. Gli faccio cenno di salire con me e lui, dopo aver salutato l'autista con un cenno del capo, si fionda dentro sedendosi al mio fianco.
"Incredibile! Non sono mai stato su una limousine. Dentro è ancora più grande. Wow, hai anche un tv, ma come è possibile?? Quanti dolci. C'è addirittura la Wii"
Esclama tutto emozionato mentre io lo guardo spostando poi gli occhi al finestrino osservando, distrattamente, la città passarci accanto. Come ogni "amico" che ho avuto in passato, anche lui sicuramente mi resterà accanto solo perché sono ricco...
Questo pensiero mi rattrista poi, una volta arrivati davanti la villa, scendo con Kirino che ha la bocca piena di patatine.
Ringrazio l'autista che va a parcheggiare l'auto e affianco Ranmaru che, fermatosi davanti il cancello, fissa la villa completamente senza parole.
"Tu...tu vivi qui veramente??"
Annuisco solamente attraversando il cortile seguito da lui. In effetti gli avevo detto che i miei genitori erano molto ricchi e che vivevo in una casa molto grande, ma non avevo mai specificato che tipo di casa fosse realmente.
"Bentornato Shindou-sama. Speriamo che la vostra giornata sia stata meravigliosa"
Mi dice il maggiordomo, affiancato da due governanti, facendo un lieve inchino. Non lo vedo, ma sono certo che Kirino si stai guardando attorno con aria incredula.
"Lo è stata. Vi presento il mio amico-"
"Migliore amico"
Mi corregge lui raggiungendomi e salutando la servitù
"Giusto, migliore amico Kirino Ranmaru"
"Salve a tutti"
"Piacere di conoscerla Kirino-sama"

"Kirino-sama? Fa uno strano effetto sentirsi chiamare cosi"
Dice Ranmaru entrando in camera mia chiudendo la porta alle sue spalle.
"Immagino. Beh, questa è la mia camera. Ti piace?"
Osserva la stanza soffermandosi sul pianoforte per poi sussurrare
"E' spoglia...e troppo grande"
Lo guardo sentendo chiaramente le sue parole e lui, accorgendosene, esclama
"Ah, no scusa, è una bellissima camera davvero"
"Ma?"
Lo vedo imbarazzato e, passandosi una mano tra i capelli, aggiunge
"Non è il mio stile tutto qui. Ma è bella dico sul serio. Il pianoforte poi è un tocco di classe. Hai un letto matrimoniale non vale!"
Esclama andando verso il letto e sedendosi sui cuscini ma subito lo vedo sussultare e alzarsi di scatto quando sente i miei gatti miagolare per essere stati schiacciati. Il loro vizio di dormire sempre sotto le coperte o i cuscini...
"Oh mio dio. Sono i tuoi gatti?"
"Si. Nota e Libretto"
Glieli presento e lui, chinandosi alla loro altezza, li guarda ammaliato salutandoli gentilmente. Subito se li ritrova addosso intenti a fargli le feste. I gatti capiscono subito se piacciono a qualcuno o meno. Devono aver sentito che Kirino li ama e ora chissà se si staccheranno più da lui
"Oooohhh sono adorabilissimi e cosi soffici e coccolosi"
Lo guardo addolcito mentre gioca con loro, poi la mia attenzione viene catturata da una delle governati che entra nella stanza porgendomi un vassoio con la merenda. La ringrazio posando tutte quelle delizie sul tavolino di fronte il divano, invitando Kirino a servirsi mentre io vado al pianoforte. Ranmaru si accomoda sul divano seguito dai miei gatti che continuano a fargli le fusa
"Gli piaci proprio"
"Tu dici? Ehi se non sbaglio, una volta mi hai detto che sai suonare. Dai suona qualcosa"
Mi dice fissandomi e io, un po' a disagio, scosto il viso
"Mh? Qualcosa non va Takuto?"
"No è solo che...non ho mai suonato davanti a qualcuno che non fosse il mio maestro o i miei genitori...tu saresti il primo"
"Ah si? Ma che onore"
Sorride dolcemente e penso che in fondo, magari, lui potrebbe davvero essere diverso dai miei ex "amici". Non ha nominato nulla riguardo ai soldi, a quanto guadagnano i miei, quanto sia la mia paghetta. Non ha fatto cenno a futuri, e eventuali, prestiti o cose simili. Non si è nemmeno accorto della miriade di gioielli che tengo sul comodino accanto al letto.
Mentre penso a questo, inizio a suonare la mia melodia preferita di Mozart con Ranmaru che mi ascolta incantato. Applaude appena finisco
"Sei bravissimo Takuto"
E ora dirà: "devi assolutamente darmi lezioni. Gratis ovviamente"
Ricordo ancora quel ragazzino che se ne era approfittato. Che fastidio. Invece, per mia sorpresa, Kirino resta in silenzio e io subito chiedo
"Non vuoi che ti dia lezioni?"
"Eh? No, no grazie, non fa per me"
Lo guardo sorpreso e lui continua a sorridermi.
Ok, o questo ragazzo sta aspettando il momento giusto per approfittarne o non si rende conto della situazione.

Il resto del pomeriggio lo passiamo a scherzare e studiare, più la prima cosa che la seconda in realtà. Ceniamo in camera e continuiamo a divertirci finché non si fa tardi e decidiamo che è arrivato il momento di mettersi a dormire.
Mentre si fa la doccia, accarezzo Nota e Libretto sussurrando
"Secondo voi ci si può fidare?"
Miagolano. Molto utili...
Sospiro sentendo Kirino uscire dal bagno con addosso uno dei miei pigiami in seta
"Non avevo mai indossato qualcosa fatto di seta...e non mi piace, ma il pigiama è carino"
Tu non sei normale...
Penso e, sorridendo leggermente, ci mettiamo sotto le coperte con i gatti che si intrufolano sotto le coperte accanto a noi.
"Buonanotte"
"Notte"
Dico sporgendomi per spegnere la luce.
Dovrei parlargli dei miei dubbi sulla nostra amicizia? Però se lo facessi scappare o mi mentisse? Non so più che fare o pensare con lui...

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Capitolo 3
*** Chiamami Takuto ***


Bene, ho deciso! Oggi è il giorno in cui chiarirò una volta per tutte le intenzioni di Kirino. Se siamo davvero migliori amici, come continua a ripetere da quando ci siamo conosciuti, che me lo dimostri.
Il mio piano? Non ne ho uno in realtà, non ho una mente così contorta. L'unica cosa che possa fare, per ora, è parlargli apertamente. Gli rivelerò i miei dubbi e le mie incertezze e sarà poi lui a decidere che fare delle nostra amicizia. Una cosa sicura è che, purtroppo, penso che ne soffrirei se dovesse allontanarsi, così da un giorno all'altro. Ci divertiamo sempre tanto e a volte riesco a lasciarmi completamente andare e a godermi quei momenti cosi spassosi che solo con lui ho. Sa essere veramente contagioso con la sua gioia e vitalità. Avevo bisogno di momenti cosi dopo tutte quelle deprimenti lezioni di piano forte, musica classica e bonton.
Li adoro ma i miei genitori dovrebbero andare a farsi curare ogni tanto.
Sospiro leggendo l'ennesimo messaggio di mia madre che mi ricorda la lezione pomeridiana di musica, per poi sentire la voce squillante di Kirino che urla il mio nome.
Mi volto e lo vedo correre verso di me fino a raggiungermi
"Scusa il ritardo, mia madre non mi lasciava più andare. Ti ho fatto aspettare tanto?"
Gli ho chiesto di andare un po' in giro per la città, dato che ho bisogno di comprare alcune cose, e lui si è subito offerto di accompagnarmi. Solitamente sono sempre io quello che arriva in ritardo, ma questo ragazzo mi batte sempre, incredibile!
Tranne sul campo da calcio, lì sono io a dominare ma sembra piuttosto indifferente anche su questo.
Insomma, non è geloso dei miei soldi, della mia vita e del mio talento...seriamente, sto iniziando a pensare di essere io quello strano e paranoico. Ah sta zitta coscienza!
Penso per poi mettere via il cellulare e sorridergli
"Ma no figurati, anche io sono arrivato praticamente ora"
"Ottimo, cosi non hai rischiato di annoiarti"
Mi dice attaccandosi al mio braccio e sorridendo. Lo guardo sussurrando un "già..." per poi lasciarmi trascinare per i vari negozi di musica.
Ogni tanto vedo che si imbambola ad osservare alcuni strumenti particolari o foto di musicisti famosi e ne approfitto per mostrare le mie conoscenze sull'argomento e lui, ogni volta, mi guarda con gli occhi che gli brillano ed esclama
"Wow Takuto, certo che le sai tutte tu"
Tranne come formare una vera e solida amicizia. Sospiro nuovamente mentre passeggiamo per le strade della città, in direzione di un parco dove poterci gustare dei dolcetti che Ranmaru ha insistito nel farmi assaggiare, dato che non ne ho mai avuto l'occasione.
"Allora Takuto, mi vuoi dire che succede?"
Mi domanda mentre ci accomodiamo su una delle panchine all'ombra.
"Come scusa?"
"E' da prima che non fai che sospirare, che c'è? Ti sei innamorato per caso?"
Chiede con un sorrisetto malizioso dandomi qualche lieve gomitata sul braccio. Arrossisco per l'imbarazzo e esclamo
"Ma no! Che ti viene in mente?"
"Beh che male ci sarebbe? Sei un bel ragazzo e molto popolare, le ragazze ti corrono dietro ormai. Come per esempio quella ragazza del club di fotografia...com'è che si chiama?"
Non che mi importi granché...
"Akane ecco, si chiama Akane. E' carina no?"
Mi limito a scrollare le spalle e lui ridacchia per poi mettersi in bocca uno dei dolcetti
"Mhh che buoni, dai Takuto assaggia assaggia"
Sorrido addolcito per la sua espressione da bambino e infilo la mano nel sacchetto bianco tirando fuori uno dei dolcetti osservandolo
"Come hai detto che si chiamano?"
"Pesche dolci ripiene"
Risponde divorandone un'altro. Lo guardo addentando il dolcetto che tengo ancora in mano e mi si illuminano gli occhi
"Wow"
"Te l'avevo detto no? Puoi sempre fidarti di me lo sai"
A proposito di questo...
Penso mettendo da parte il sacchetto rimediandomi una smorfia da parte di Ranmaru che, ridacchiando, cerca di prendere un'altro dolcetto ma io, afferrandogli il braccio prima che possa farlo, lo guardo serio dicendo
"Ti devo parlare"
Lui si ferma e alza il viso su di me guardandomi confuso. Si siede composto e chiede
"E' successo qualcosa?"
"Non ancora"
La sua espressione si fa ancora più interrogativa e, passandosi una mano tra i capelli, aggiunge
"Scusa Takuto ma non riesco a capirti"
Prendo un profondo respiro e, prendendo forza, inizio a parlargli di ciò che penso della nostra amicizia, dei dubbi e le paure che mi porto dentro da sempre e lui ascolta senza fiatare o interrompermi.
A fine racconto, sentendo che non dice nulla, abbasso il viso sospirando per l'ennesima volta e, alzandomi, aggiungo
"Beh...questo è quanto...scusa se ti ho fatto perdere tempo, ci vediamo"
Detto questo inizio ad avviarmi, sentendo una fitta all'altezza dello stomaco. Fa male...ma in fondo ogni amicizia finita fa male.
Sto per chiamare l'autista di mio padre per chiedergli di venirmi a prendere, quando sento i passi veloci di Kirino raggiungermi
"Aspetta Takuto!"
Esclama afferrandomi per un polso e costringendomi a girarmi verso di lui che mi guarda molto serio. Non lo avevo mai visto con quell'espressione prima d'ora, soprattutto non rivolta a me.
"Kirin-"
"No! Ranmaru"
Mi corregge poi mi si butta addosso stringendomi in un forte abbraccio che mi lascia senza parole.
"Co-cosa?"
"Baka, perché non me ne hai parlato prima?"
Domanda staccandosi di poco per potermi guardare negli occhi. Scosto il viso sentendomi imbarazzato poi, spostando nuovamente i miei occhi sui suoi, rispondo
"Perché sto bene con te...nonostante le mie paure"
"E allora perché ti sei fatto tutti questi problemi? Con me poi..."
Scosto di nuovo il viso. Fantastico, ora mi sento in colpa e anche idiota.
Resta anche lui in silenzio mentre il vento ci scompiglia i capelli, finché non rompe il ghiaccio e aggiunge
"Senti, te lo dirò chiaramente quindi stammi bene a sentire capito?"
Annuisco subito e lui mette le mani suoi fianchi
"Non mi interessano i soldi, non mi sono mai interessati, tanto meno i tuoi. Sono un tipo semplice, lo avrai capito dai miei gusti e i miei modi di fare. Mi piace molto fare amicizia e anche io a volte ho dei dubbi su alcune cose, ma è normale, chi non ne ha. Sei stato ferito molte volte vero?"
Abbasso il viso ricordando tutti quei ragazzini che, dopo aver ottenuto quello che volevano, puntualmente iniziavano ad ignorarmi o scacciarmi.
"Non è facile essere ricchi"
"I tuoi genitori sono ricchi, non tu. Loro hanno bisogno di avere i portafogli sempre pieni di soldi, a te a che servono? Ti ricordi quella volta che entrambi ci siamo scordati il portafoglio al club e stavamo morendo di fame? Che cosa abbiamo fatto? Ti ho forse detto: oh dai andiamo a casa tua, lì c'è sempre un sacco di cibo. Eh?"
"N-no, mi hai portato a casa tua e tua madre ci ha preparato la cena"
"E quella volta che mi hai regalato un bracciale d'oro, io cosa ti ho risposto"
"Ehm..."
Ripenso subito a quella scena: dopo aver ammirato il braccialetto con sguardo sognante, me lo ha subito restituito sorridendo a 32 denti
"Ma dai Takuto, ti sembro tipo da mettersi quelle cose?"
Ora mi sento davvero in colpa. Kirino mi ha sempre dimostrato fiducia e non ha mai approfittato della gentilezza dei maggiordomi o delle domestiche anzi, insisteva nel voler aiutare e incitava me nel fare lo stesso.
E' un amico fantastico e ora, a causa delle mia insicurezza, rischio di perderlo
"Senti Takuto...dico davvero non mi interessa la tua posizione sociale, vorrei solo essere tuo amico...ti chiamo Shindou se ti senti più a tuo agio ma per favore, d'ora in poi parlami di più dei tuoi timori ok?"
Mi sorride con dolcezza e io lo guardo sorpreso
"Tu...vuoi davvero continuare ad essere mio amico"
"Ma insomma, certo che sei testardo"
Esclama abbracciandomi di nuovo
"Ovvio che voglio essere ancora tuo amico"
Sento gli occhi pizzicare e, senza che possa fare nulla, le lacrime iniziano a bagnarmi le guance e ricambio l'abbraccio stringendolo a me

"Takuto finalmente, forza la lezione di musica classica sta per iniziare. Il maestro è già arrivato e ti sta aspettando"
Mi dice mia madre quando rientro a casa accompagnato da Kirino. Ora che ci penso i miei genitori non lo hanno mai visto dato tutti i viaggi all'estero che fanno
"Mh? E lui chi è?"
Mi chiede mia madre spostando lo sguardo su Kirino che sta per parlare ma io, bloccandolo, gli sorrido dicendo
"Lui è Ranmaru, il mio migliore amico"
I suoi occhi si riempiono di gioia e mi abbraccia di nuovo. Saluta mia madre e mi accompagna fino dal mio maestro. Prima di iniziare, saluto Kirino che deve tornare a casa e lo ringrazio
"Figurati, appena finisci chiamami ok? Cosi mi racconti come è andata la lezione. Ciao ciao"
Si avvia verso l'uscita ma prima che possa uscire, lo blocco
"Mh? Dimmi Shindou"
Gli sorrido. Ora non ho più paura di nulla
"Chiamami Takuto"

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