Alternative fragment di _Briareos_ (/viewuser.php?uid=732598)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il finale alternativo ma correlato ***
Capitolo 2: *** Finale ***
Capitolo 3: *** Finale alternativo mezzo bad ***
Capitolo 1 *** Il finale alternativo ma correlato ***
alternative fragment
Questa fic è
l'opposto
dell'altra e lo spiegherò più avanti. non dimenticate i capitoli prima delle altre fic. Cosa ho
isnerito
all'epoca in entrambe ha un suo perchè, come il gioco
stesso.
Rispetto queste scriverò apposta in questi giorni la parte
finale di questa che non cè, più di analisi e
considerazioni che fic vera e propria.
Yasu ansimava e moriva dentro.
Risvegliatasi dopo il colpo non fatale, riprese i sensi mettendo a
fuoco la camera dell'oro con dei morti. Intorno a lei. SAngue ovunque.
La gola le si chiuse, raggelò come sul letto, seduta e
agghiaccata, dal primo sparo, seppur per errore.
Se Buttler non è d'accordo, allora mi dispiace dire che deve
andarsene.
Il ricordo delle sue parole le tornò. E il pensiero che era
viva e
vegeta contro ogni sua aspettativa e speranza, e di contro i morti
nella stanza, la condusse a un pensiero.
Aveva fallito. Era una fallita. Loro avevano vinto con l'epitaffio e
l'oro. E stavano ripulendo per prevenire ogni interferenza da altri.
Incluse le persone a cui teneva.
I cugini.
Quelli che alla fine non voleva che finissero in mezzo. E Battler...
"Non li lascerò morire. la scommessa è finita,
non
c'è più bisogno che muoia nessuno."
pensò
disperata di colpo al pensiero dei cugini. non loro, pensava, non
loro...
Corse a perdifiato alzando le gonne e correndo come se il diavolo in
persona cercasse di superarla per raggiungerli, doveva trovarli
prima della mattanza.
"Siate vivi" pregava nel suo cuore, ma quando trovò i
cugini,
Maria, Gessika e George, il suo stesso cuore dentro sanguinò.
Non dovevano finire nella diatriba con gli adulti.
NOn loro.
"Giuro di sostenere il mio amore per te per il resto della mia vita."
le aveva sussurrato più volte George, seppur lei credeva che
non
fosse mai stato in grado di accettare invece la verità che
lei
celava, scoperta solo negli ultimi due anni. Uno come lui l'avrebbe
presa per bugiarda, approfittatrice, non meritevole di amore e peggio
considerandola priva di qualcosa, perchè difettosa.
E invece mentre vagava per la tenuta, trovando i corpi dei cugini
ricordava come l'avevano accettata, seppur non sapevano la sua vera
identità e peggio il suo corpo.
Cosa avrebbero pensato, si chiedeva sempre? L'avrebbero allontanata?
Considerata negativamente?
Ma ormai era tardi. Giacevano in chiazze di sangue per una morte
orribile. Loro, che erano innocenti e il buono, immuni al male della
famiglia.
Maria, la dolce Maria a cui aveva dato affetto e considerazione e che
condividevano molte cose, belle e brutte, e si capivano.
E poi Kumasawa. La materna Kumasawa, la sola madre che lei aveva avuto
nella sua vita. E tutto le si spezzò.
ma un attimo di lucidità le tornò. Battler.
Battler non si trovava. E proseguì per stanze e luoghi.
"ci siamo incrociati a un certo punto? Sei da qualche parte? Sei... sei
già...?" piangeva disperata, cercando con gli occhi il corpo
dell'uomo che per lei era tutto. Seppur cugini, e questo la
infastidiva.
E poi tornò verso la cappella e la sala dell'oro. E lo vide.
In piedi.
Come una statua. Immobile e silenzioso.
Solo quando lo prese per un braccio e lo tirò via a forza,
per
il ritorno di qualcuno che era ancora vivo dei due che avevano avviato
la mattanza, lui si ridestò. E dopo un pezzo a correre, con
rabbia strattonò il braccio liberandosi, ansimando sconvolto
e
domandandole con rabbia che fosse accaduto e chi fosse lei. E come
impazzito iniziò ad urlare tutte le morti che aveva
riscontrato
cercando di risolvere l'epitaffio e la follia che maturava in lui per
quelle morti.
DAlla cuginetta Maria ai domestici, agli zii agli altri cugini.
Come Yasu, li aveva visti tutti e per ultima la camera dell'oro e
qualcosa si spezzò in lui.
Ma rianimatosi con Yasu nelle vesti di Beatrice davanti ai suoi occhi,
esplose.
La aggredì verbalmente, chiedendole se fosse la terribile
Beatrice delle lettere e autrice delle cose terribili che vide con i
suoi occhi e se fosse tornata per finirlo.
A quelle parole Yasu ci restò male e pianse. Discussero
facendo
constatazioni finchè Yasu disperata nel vederlo fuori di
testa
da voler affrontare l'ipotetico omicida non urlò "Niente
più uccisioni all'interno della famiglia!" raggelando il
ragazzo.
E lui decise di chiamare la polizia, portando Yasu a disperarsi per
fermarlo, facendosi male alla spalla ferita. E alla fine per lei,
dentro, gli chiese con disperazione ma anche per fermarlo e restando
insieme "Ti prego, non lasciarmi sola. Battler." facendolo tornare sui
suoi passi e calmandolo.
E gli spiegò cosa era meglio fare in attesa della fine della
tempesta e come fuggire in sicurezza. Di dimenticarsi di altre persone
che nella realtà non esistevano, riferito a Kanon, e mentre
lui ancora cercava di
raccapezzarsi, e capire perchè lei fosse abbigliata in quel
modo, lo spronò dicendogli "Andiamo un po' più
avanti,
Battler. Potremmo essere visti qui."
"E.. dove siamo, qui?"
"Siamo nel relitto di una vecchia base sottomarina. Ti ricordi...?
È dove tutto è iniziato.E' questo il luogo dove
tu e io
ci siamo incontrati all'inizio, due generazioni fa... "
Lui rise
" Il luogo in cui ci siamo incontrati per la prima volta..?
Hahaha. Sembra piuttosto romantico se la metti in questo modo."
"Ammucchialo sulla barca. Questo è pesante."
"Whoa. Questo è un lingotto d'oro. Pensavo fossero stati
tutti sepolti dall'esplosione."
"Pensavo che potesse succedere qualcosa del genere, quindi l'ho tirato
fuori di nascosto in anticipo.Hai mai guidato un motoscafo prima?"
"Stai scherzando vero?"
"È facile. Te lo insegnerò." mostrandoglielo e
poi tornando sulla zona ormeggio
"...Non vieni?" fece lui veden dosi solo sulla barca
"Non posso. Sono la padrona della Terra dorata. Non posso
lasciare questo posto."
"Cosa si guadagna rimanendo?"
"Cosa si guadagna andando?"
"Viviamo." le fece serio e in tenzionato a spronarla
"... non posso. Ho già commesso innumerevoli peccati in
innumerevoli mondi...." togliendo lo sguardo, cosa che lo
indispettì e tornò da lei per prenderla e
portarla sulla
barca, mentre lei era sorpresa e agitata.
"Basta urlare. Ascolta bene, Beatrice.Se hai peccato, allora
è
anche il mio peccato, che te l'ho fatto fare. Quindi portiamo insieme
la tua croce".
"..."
"Finché vivrò, porterò la tua croce.
Lasciamo la Terra dorata. Io e te, insieme."
Beato ora era troppo scioccata per dire qualcosa. Poi, le lacrime le
uscirono dagli occhi e si coprì il viso. Battler la
posò
delicatamente sulla barca. Slacciò le cime d'ormeggio. Ora
non
c'era più niente che legasse questa barca all'isola.
"Andiamo."Controllando la barca come gli aveva insegnato Beato, Battler
la guidò lentamente fuori...
Dopo varie discussioni e momenti
"Sarò in grado di vivere?"
"Certo. Non avrai un maggiordomo magico, ma ci sono molte
comodità là fuori nel mondo. Ci sono tutti i tipi
di cose
che non puoi trovare su Rokkenjima. Io... ti mostrerò questo
nostro mondo."
"...Riuscirò... a vivere...?"
Beato ripeté di nuovo le stesse parole. Battler sapeva cosa
intendeva. Tuttavia, non importava quale risposta avesse dato, non
sarebbe stato in grado di risolvere il suo problema adesso. Tuttavia,
c'era un modo per risolverlo. Tempo... e cuore. A poco a poco.
"Potrebbe volerci molto, molto tempo. Tuttavia, un giorno, saai libera.
Questo è quello che credo."
"Sono la strega peccaminosa, che ha giocato con centinaia di morti su
quell'isola. Il tuo mondo... è troppo brillante per me."
"No, devi vivere." Ha risposto lui subito e con forza.
Discussero ancora.
"... un modo per espiare i miei peccati?"
"Esatto. E sarai sicuramente in grado di farlo un giorno. Credimi."
"...Battler..."
"Dai, non guardarmi con gli occhi pieni di lacrime. È
imbarazzante..."
"... Perdonami. Allora, come minimo, vorresti chiudi gli occhi?"
"Whoah, perché dovrei... Ehi, la tua faccia è..."
"Sciocco uomo... Dovresti essere maledetto per aver portato via la
strega dalla Terra dorata. Ecco perché devi chiudere gli
occhi."
"...io... è... imbarazzante anche per me."
E Battler chiuse gli occhi. E soffici e calde labbra, coprirono le sue.
Poi, lentamente, si ritirarono. Ha cercato di aprire gli occhi, ma
è stato preso a schiaffi.
"Non guardare, te l'avevo detto di non guardarmi in faccia!!"
"C, cosa... dai, cosa c'è da perdere...?!
"Non hai delicatezza! Non aprirli, non ancora!! Perché? p-,
perché voglio baciarti ancora...!!"
Il bacio successivo... era sul lobo dell'orecchio.
"H, ehi, smettila...! Ora sta diventando davvero imbarazzante...!"
Sapeva che sarebbe stato colpito di nuovo se avesse aperto gli occhi,
quindi restò con gli occhi ancora chiusi. Poi, dopo aver
sospirato e solleticato il suo orecchio, Beato parlò con la
sua
solita voce allegra e prepotente.
"non posso espiare i miei peccati. Sono il tipo di strega che
può ridere di centinaia di morti...! Io..." ma qualcosa la
prese
a una gamba. La pelle nuda avvolta da qualcosa di caldo, la caviglia
venne agguatata.
"... e sentiamo, strega cattiva e sanguinaria, cosa mi dici
di
quando andremo a Nijima? Cosa farai, metterai in riga tutti quanti
chiedendo prepotentemente di essere servita e riverita?" ridendo di
gusto
"Che faI!! lasciami!" disse lei tentando di liberarsi scuotendo la
gamba, rischiando di perdere la scarpa
"Prima torna qui... " aprendo un occhio con paura "devi finire di
raccontarmi..."
"Mi lasci o no? Stavo facendo un discorso serio...Uh" ma lui la
strattonò da farla risedere, l'abito che scendeva intorno a
lei
gonfio
"prima voglio sapere una cosa! Spiegami cose che non ho capito"
"mh..." guardando verso il mare
"Allora?"
"...Non badare più a me. Sono già uno dei morti,
che era
già pronto a uccidere tutti e morire io stessa.La Strega
dorata
Beatrice ha risolto l'epitaffio, ha raggiunto quella stanza e si
è esaurita. Scoperta da loro la stanza, il suo
ruolo era finito. L'illusione della strega di
Beatrice terminò nella camera dell'oro. Molto probabilmente,
nessuno in quella stanza
era in grado di comprendere la sua tragica determinazione. Lei stessa
era probabilmente l'unica che capiva. Finché i molti
sé
dentro di lei capivano, questo era sufficiente..."
"perchè ora parli in terza persona? E sono qui, comunque" le
disse schioccandole le dita davanti il viso, facendola voltare
...Io sono uno eppure molti. Mi sono abbandonata alla magica roulette
delle infinite possibilità. Il risultato... la risposta...
è questa. Questo è ciò che mi hanno
mostrato le
carte dei tarocchi note come cerimonia dell'epitaffio....Beatrice
è già morta...Questo è tutto
ciò che ho da
dirti e darti. Niente altro. Tutti i miei compiti sono stati
completati."
Sedeva lì come un guscio vuoto che, proprio come aveva
detto,
aveva finito tutto ciò che doveva fare... aveva salutato
Battler e ora aspettava il momento giusto.
Sentiva qualcosa di incombente dentro, osservando l'acqua come se
dovesse...
"Adesso, con me, non hai speranza?"
"Come ti dissi prima sul modo d'attracco... Cosa si guadagna andando?
Quale speranza? Quelle che avevo non si potranno mai avverare... mai!"
fece con dolore non guardandolo mai
"Se hai la forza nel cuore, puoi ancora averla. Ricorda... il tuo primo
desiderio."
"Battler..." gli disse stancamente "anche se ti ho raccontato molte
cose e hai compreso in parti la mia motivazione, il mio cuore... non
conosci tutto! E anche se passasse del tempo e tu mi... accompagnassi,
come hai promesso, fino al giorno della morte che ci
dividerà...
io ti ho fatto dei torti. Si, tu hai peccato, ma io ne commessi di
così grandi, se non per mano mia ma sono stata la scintilla
che... se vivessi, sarebbe come aver lasciato alla fine loro vivi di
ocntinuare a sporcare chi avevano intorno. Non me ne pento per gli
adulti. Ma i cugini si. Loro meritavano..."
"Aspetta!" non lasciandola finire "e di me cosa pensi? Sei rimasta
l'unica con me. Pensi davvero che ti lasci andare?"
"non si può salvare chi non può essere
salvato..." fece
lei con un sorriso amaro tornando a fissarlo "non puoi fare come me.
Non puoi obbligare qualcuno a... io ho portato tutti alla morte. E non
lo volevano, anche se alcuni la meritavano... io ho deciso per e su di
loro. E tu... mio caro, amato Battler... vuoi davvero essere tu a
decidere per me? Cosa pensi, che possiamo scendere a Nijima e mano
nella mano, andare insieme per la nostra strada, magari facendo i
piccioncini e... sembra che a te io piaccio, come aspetto ma... non so
e non credo se come persona io... non so più neanche io chi
sia,
mettendo a dormire Beatrice... cosa resta di me? Davvero?"
"Vuoi sapere io per ora cosa ne penso?"
"mh" fece lei come sovrapensiero tornando a guardare le onde,
finchè lui non le fu vicino, carponi da inchiodarla al bordo
della barca con la schiena e ricambiando cosa gli aveva dato.
Aspettando che fosse sorpresa e voltata verso di lui, le
poggiò
un bacio sulle labbra e rimase così un pò,
cercando
impercettibilmente di schiuderle le labbra.
Yasu si agitò dopo un poco, arrossendo, e cercando di
spingerlo,
palmi sul petto, riuscì ma scivolò di lato
schiena contro
il fondo.
"Che cè, perchè fai così?" le
domandò sorpreso
"Che stai fa-facendo...?" fece lei impacciata e agitata
"Hai iniziato tu e ti sto rispondendo..." le fece tentando di nuovo di
baciarla, ma finendo per vederla stesa sul fondo della barca
piagnucolando, rossissima, agitando le braccia coem una pazza per aria,
in tondo, dicendogli di smetterla.
"..." fissandola stranito
lei si rimise seduta e si allontanò fino al motore,
sbattendoci
contro. Ansimante e turbata, gli chiese di evitare di farlo ancora.
"Ma lo avevi fatto tu prima!!"
"Ma io l'avevo fatto per... salutarti per l'ultima volta, ea il mio
addio, era... " < per tenerti occupato >
cercava di non dire
"... per..?!?"
Yasu sospirò e si riprese, poi si voltò verso di
lui dopo aver sistemato l'abito, trafficando.
"Ci sono cose che non ti ho detto e che... è stato per
quello
che avevo ideato il piano, con te e i cugini.. ma poi me ne sono
pentita perchè come Maria voi avevate deviato il male che
serpeggiava da Kinzou agli adulti. Ma... cosa ho scoperto, la
verità... tu... tu e io siamo cugini..."
".." guardandola come se non capisse "aspetta, mi hai detto del tuo
passato..."
"Si, ma non ho specificato esattamente alcune cose e... tu ed io di
fatto siamo parenti, cugini, e... dopo che l'ho scoperto...
io...
cosa provo per te non è cambiato, ma comunque, non... noi
non..."
"Cugini..."
"Sono figlia e nipote di Kinzou, si... il bacio che ti ho dato era...
di affetto ma anche addio. Non posso pensare a noi due insieme in quel
senso, e poi non si potrebbe comunque, visto che... te l'ho detto! Ci
sono cose che non ti ho rivelato e altre... non credo che neanche
George... non avrebbe accettato e quindi... io non ho motivo di vedere
il tuo mondo lucente e meraviglioso, perchè non potrei
vederlo
come lo fai tu. E tu, non potresti vedere il mare blu come lo vedevo
prima io... come me, appunto. Posso però... posso dirti una
cosa
in segreto, che neanche quei gabbiani possono sentire?" dolce e come
una bambina piccola
Lo chiese come titubante, paurosa, timida.
"... cosa devi dirmi che neanche i gabbiani devono?" ridendo credendo
fosse qualcosa come il bacio che gli aveva dato
"..." gli si avvicinò carponi, pugni chiusi
"Guardami... guarda me, guardami negli occhi..." gli disse come
tremando ma decisa e lui lo fece, la vide avvicinarsi come prima e
puntarlo negli occhi.
Yasu respirò a fondo e poi con un colpo decido lo
beccò
sulla fronte, un suono di capocciata, e Battler stordì.
Anche se
dolorante e confusa, lei veloce gli prese le mani e le unì
insieme con la corda che aveva fatto mettere sulla barca e
trascinandolo un pò, legò con doppio giro quel
legamento
al motore, così che non potesse fare niente.
Mentre Yasu slegava il lingotto, Battler si riprese e le chiese che
stesse facendo, cercando di liberarsi.
"Perdonami..." fece lei con un sussurro addolorato "Ma era necessario.
So che... so che cercheresti ancora di fermarmi... e non posso farlo.
Non posso permettere che tu abbia sulla coscienza me e una mia
continuazione... pagherò per cosa ho deciso io per gli
altri...
tu devi tornare, rifarti una vita ed essere felice con qualcuna...
qualcuna per te... perchè anche se non vorrei..." fece lei
con
le lacrime agli occhi disperata "tu non devi essere avvicinato da
ciò che sono. Non ho scusanti per cosa ho fatto, neanche per
la
mia vita intera e cosa ho sofferto, ma sono pronta a pagare... ma tu...
ti considero liberato dal tuo peccato, provvedo come Strega ad emendare
i tuoi peccati, Battler.... è l'ultima cosa che faccio per
te!
Anche se non dovrei amarti per cosa siamo... tu sei e sarai sempre nel
mio cuore! Ma non posso vivere... il tuo mondo non è fatto
per
me. E io e le altre me, è bene che scompariamo. Addio,
Battler..." guardandolo con profonda soffferenza.
Prese il lingotto e lo infilò nella scollatura, sentendo
tutto il peso e si avviò verso il bordo della barca.
"Che cosa fai... Beatrice!! Ore fa mi hai chiesto, mi hai implorato, di
non lasciarti sola! Di non farti sentire abbandonata e perduta. E ora
lo fai con me?" BEATO!!"
Yasu emise dei gemiti con una gamba oltre il bordo, fermandosi,
piangendo silenziosamente ma dalle spalle si vedeva cosa stava subendo
dentro.
"Tu sei tu, Battler. Per amore, per te, la cosa migliore che posso fare
è lasciarti andare e liberarti da me e... da cosa io
rappresneto
di marcio nella famiglia. Se io proseguo, non sarò meglio di
coloro che ho giudicato... se non mi lasci andare, sono sicura che non
ci sarà niente per me. perchè io sono nata e
cresciuta
qui, Battler. Sarò legata e ingabbiata da questo posto per
sempre. io non sono... come Maria..." piangendo questa volta forte "lei
aveva la forza necessaria, come George, pronto a lottare anche contro
tutti e Gessika... io dopo un pò mi sono arresa. Mi sono
arresa
a questa vita anche se scappavo con la testa e... è per cosa
provo per te che devo liberarti della mia presenza, oltre che pagare
per i miei peccati. non voglio commiserazione, pietà,
considerazione solo per il mio passato. Potevo virare tutto verso
soluzioni o piani differenti e non l'ho fatto. Portavo così
dolore dentro che volevo che tutti affondassero con me. Per cosa erano
oltre la facciata. E non merito niente... per questo, vivi Battler.
Torna. E vivi. Sii la persona che conoscevo vivendo e... sii felice.
NOn so che tipo di Beatrice ricorderai, ma... se tornassi con te e ti
spiegassi veramente tutto, non so davveor che persona vedresti, alla
fine. E cosa potresti provare... La me originale è morta
tanto
tempo fa che... e io desideravo che amassi quella. ma scoprendo che
siamo cugini e... vivi e trova qualcuno che meriti il tuo amore e che
tu possa rendere felice. E commemora i nostri cugini, le vere vittime
di tutto... Addio, Battler, mio amato e caro amico e persona
preziosa..."
"Beato!"
Ma la vide scavalcare con entrambe le gambe penzoloni e scomparire. Si
agitò, strattonò e alla fine cercando di sporsi,
fece
rivoltare la barca, finendo in acqua. La corda scivolò dai
giri
intorno al motore e liberate anche le mani la vide scivolare
ondeggiando giu, facendosi tirare dalla gravità e dal
lingotto.
Cercò di raggiungerla e la vide, stupita e preoccupata. Le
afferrò una mano ma la perse e l'ossigeno si fece sempre
meno.
Yasu mentalmente lo salutò mentre lo vedeva andare su,
sempre
più lontano, gli disse grazie per ciò che era e
le aveva
dimostrato, ma non meritava amore e considerazione. E la comprensione.
Non era stata migliore di chi aveva giudicato. E la fine milgiore per
lei era... svanire, chiudendo la scatola del gatto in se stessa, nel
luogo di nascita, vita e morte.
Lei, che aveva giudicato tutti, da Kinzou agli adulti, si reputava
più sporca di tutti insieme. E immeritevole di affetto.
Anche
solo affetto, era sicura che se fosse andata con lui, non avrebbe
ottenuto l'amore che sperava.
Nonostante avesse capito che anche senza attributi poteva amare lo
stesso, con il cuore e l'anima, i peccati di quei due giorni la
rendevano immeritevole.
Lei che aveva scoperto cosa erano i sentimenti profondi e sinceri sopra
il solo interesse sessuale, che dimostrava come l'amore andava oltre
certe cose fisiche, si perdeva nei meandri dell'oceano intorno
all'isola. Sola.
Lei che era l'unica, più di Battler e cosa gli disse, a
conoscere tutto della verità di Rokkenjima da generazioni,
spariva in silenzio e lasciava Battler libero.
Metnre si sentiva mancare, mentre sentiva che stava per morire, fece
come sempre. Si dissociò, cadde nel piano di fantasia, come
aveva sempre fatto nella sua vita e prendendo spunto dai suoi desideri,
immaginò che Battler la raggiungesse e stringesse,
desiderando
restare con lei per sempre, non importava dove finissero, affermando
che era quello l'amore vero e sincero. E lei si perse in quella
fantasia, nel suo mondo immaginario e sognò mentre si
perdeva
nell'oscurità, di ottenere cosa sognava da qualcuno... di
avere
qualcuno vicino a lei, indifferente al suo corpo fallato,
perchè
sapeva che anche Battler l'avrebbe rifiutata senza ciò che
per
le persone era cruciale in un rapporto d'amore.
E restarono insieme, per sempre, sul fondo sabbioso, custodi di un
segreto mai più rivelabile.
P.S. continua con una sorta di commento per le due fic che ho messo, al
principale + extra e questa, che avevo scritto ma mai messe che sono
l'una l'opposto dell'altra per un motivo che spiegherò nel
capitolo dopo.
Un
grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non
leggeva di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere
ancora che mi hanno postato la fic
precedente
https://www.facebook.com/UminekoITAAnalisieLore
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Capitolo 2 *** Finale ***
considerazioni e analisi di Tohya
L'ultima parte di questa
fic, in verità sono tutte
collegate, leggendo capite perchè. Per il poco tempo, ho
cercato di mettere tutte le motivazioni che mi hanno portato a scrivere
anni fa le altre fic, che trovate nel mio profilo. Perchè le
ho scritte in quel modo, perchè ho posto i personaggi in
quel modo e via dicendo. Avrei molto altro da dire su quest'opera ma
potrei farlo, ma termino qui questo capitolo di spiegazione, che ho
girato come fic e non come volevo, perchè mi sembra anche
troppo lungo e spero parli per bene di tutto. Farò in altre
se ho tempo, anche scrivere questa è stato difficile
perchè dovevo riprenderla quando potevo. Buona lettura e
ringrazio
alla fine come sempre chi ha letto, scritto per mp e detto la sua sulle
vecchie.
"Allora Tohya.. sei pronto?" chiese Ikuko entrando nella stanza, metnre
lui era dietro la scrivania a scrivere.
"...si.... SI! Credo di essere pronto!" fece questi prima dubbioso e
poi sospirando diventando sicuro
"Oggi ho intenzione di farti un'intervista. Perchè con
Yukari
abbiamo deciso di scrivere la parte finale della leggenda della Strega
dorata a sei mani. Ma hai deciso di mettere la parola fine con una
controparte per lei. Come facesti per Beatrice nei libri,
così
che molte cose le leggesse e conoscesse solo lei. E quindi, sono qui
per
raccogliere ogni cosa che ancora ti senti e provi da quella sera..."
"Si" fece lui sorridente "quando ho rivisto il suo volto e finalmente
da decenni ho avvertito cosa necessitava a Battler. E questo ha dato
pace ad entrambi..."
"Si, ma prima di giungere lì, partiamo da prima. IN una.....
indagine per raccogliere
materiale e magari vedere se ricordi qualcosa in più che lui
ha lasciato, altro, da aggiungere a
cosa vuoi scrivere per Ange, ma anche per Beatrice..."
"Beatrice..." fece lui con commozione mentre vedeva la gatta di Ikuko
distesa come una regina su uno scaffale della libreria, a fissarlo come
interessata quanto la padrona, con qeugli occhi espressivi
"... ma prima di questo, vorrei parlare con il Battler nascosto in
te..."
"Vuoi dire morto e ora in pace..." fece lui guardando fuori la finestra
con tristezza
"Battler... tu sei morto?!" fece lei con un tono interessato
"SI...!" fece lui di colpo, poi strinse le labbra "NO... non lo so.
Adesso, dopo quella sera di halloween siamo in pace ma i suoi ricordi
non mi tormentano più! QUindi... Per
me il Battler dell'epoca è... prima vedevo i suoi ricordi ma
allo stesso modo lui urlava
dentro la mia testa... emergeva insieme ai miei ricordi..."
"Emergeva... come?" sedendosi su una poltroncina distante da lui ma di
fronte a dove lui era
"A volte era come se pensasse da solo. Era nella testa come se
discorresse perso nei pensieri disperato per qualcosa che non poteva
raggiungere e ottenere... e la sensazione era di struggimento e
disperazione per qualcosa che lo tormentava, non andava, ripeteva che
era tutto inutile e... poi mi accorgo che sono solo io
mentre ragiono su qualcosa del passato, ma seriamente sembrava come se
lui fosse al mio fianco a sussurrare e bisbigliare che doveva tornare
per qualcosa..."
"Ti stai innervosendo, Tohya... rilassati. Ascoltami e guardarmi..."
gli chiese con voce calibrata finchè lui non si
voltò "
respira profondamente e chiudi gli occhi, guarda nel buio che ne viene
fuori e lascia che il Battler in te, ormai pacifico, torni all'esterno
per dire la
sua..."
"Ma Ikuko, se..."
"Fidati di me..." fece lei con un sorriso amichevole
"... come mi fidai di lei..." fece lui come senza aver capito di aver
parlato, portando gli angoli delle labbra
in su come perso nel vuoto, con gli occhi sul legno della scrivani ma
in realtà
distanti, con un 'espressione che sembrava non mi amarezza come lei si
aspettava ma quasi di trasporto.
"... parli di..."
"DA quando ho rivisto quel ritratto, ho trovato la consapevolezza e
comprensione e... pace, con Battler rasserenato e che posso definire
andato dove doveva... Ogni volta mi torna in mente, rivedendo tutto
come fossero i miei occhi, quando mi calmai, dopo che mi
trascinò via, e la affrontai perchè non sapevo
chi fosse.
Era così diversa da come la conoscevo, per poi scoprire
che.. la
Shannon che conoscevo era in parte lei e in parte... e che la vedevo
diversa non tanto per l'aspetto, quello era dovuto ai suoi
travestimenti ma anche per noi per i libri per mostrare un personaggio
diverso ma proprio di lei.. il carattere opposto a Shannon. La dolce,
imbranata, timida Shannon contro la piena di forza, caparbia, irruenta
Beatrice quando si arrabbiava e agiva... Shannon qualcosa che aveva
creato per sfuggire a chi fosse, perchè le dicevano che non
andava bene come era. E il suo racconto di come per la
solitudine aveva creato delle persone in cui si immedesimava da dar
loro vita, e qaunto mi fece sentire colpevole e ....Quando mi
raccontò seduti sulla
passerella per passare la notte la sua storia, io non capì
subito. Tante cose. Ma riuscì a spronarmi con determinazione
perchè andassi dove voleva che... mi aveva salvato
nonostante
desiderasse punirmi. E da quando ricordo molte cose senza il dolore e
cosa mi stava uccidendo, ho iniziato a
studiare ogni cosa che mi disse e rivedere tutto da un'altra
prospettiva..."
"Shannon... un nome che non era il suo..."
"Si, le era stato dato da Zia Natshui come nome da serva per la
famiglia, celando il proprio. Ricordo ancora quando si
presentò,
un nome per me nuovo e una persona che alla fine era distante da quella
che... Così diversa dalla placida e tenera Shannon che
sembra
impossibile. La sempre schiva, modesta, impacciata, sempre ad
arrossire,
Shannon. E poi me la trovai nella sua vera forma e... se fosse rimasta
se stessa in tutto, a volte mi sono chiesto se avrei pensato di
contattarla in quegli anni, come feci ocn i miei cugini. Se fosse stata
lei per davvero, se mi avesse colpito da non abbandondarla a se stessa
come tutti... Quando
discutemmo quella notte e mi raccontò il suo cuore, la sua
motivazione per quanto creò contro di noi, mi
sentì
stupido e piccolo. Io, che quando le promisi determinate cose, mostrai
il meglio di me ma non immaginavo cosa celasse quella persona. E il
male che potessi farle, oltre quello che aveva subito, da sola. Quella
notte le chiesi... le domandai cosa sarebbe accaduto se risolvendo
velocemente quel puzzle del nonno e le avessi parlato... Quanto mi sono
dato dello stupido da quando ricordo. Anche se non era dentro come la
Shannon che ricordavo, e qualcuno potrebbe affermare che poteva essere
lei a comunicare con me, fu colpa mia che la lasciai in attesa di
qualcosa che per lei era fondamentale, prezioso. Quando mi
raccontò il suo passato, mi resi conto con amarezza che la
mia
proposta di essere pari e considerata da me, era qualcosa di grandioso.
Unico, irripetibile e vero come non si aspettava e poteva desiderare,
anche essendo così piccola rispetto anni dopo.
Accettata, voluta, una mano tesa a tirarla fuori da quella che fu alla
fine una gabbia. E io ero colpevole di averla illusa. E la lasciai
là, alla mercè della mia famiglia, come
trattavano gli
altri, anche se tra loro non è che fossero... a volte mi
osno
chiesto se meritavano cose accadde. E lei era stata trattata malissimo
ogni giorno, considerata inferiore e obbligata anche a ringraziare di
cosa aveva. Lei, che in verità era tutto su Rokkenjima, ma
solo
una persona, mio nonno oltre i domestici, sapeva. E per la prima volta,
da quello che
capii, io l'avevo trattata come pari e normale, con qualità
da
volerla al mio fianco. Facendola sentire apprezzata e vista, per la
prima volta. E promettendole di sfuggire ad un'esistenza amara
e ingrata. La lasciai sola con i suoi demoni interiori e reali sotto
forma della mia famiglia, e impazzì. E io, senza neanche
saperlo, ne ero la causa...."
"a te come si presentò, quindi?"
"Mi disse che era Soyo Yasuda, così la chaimarono per
portarla
via dal nonno. prima che si addormentasse la vidi contenta e quasi
grata di momenti che solo dopo, anni dopo, compresi che erano preziosi.
lei che per sfuggire alla solitdune e una vita grama fatta di senso di
inferiorità e niente. Era arrivata a parlare con quei
personaggi
con cui cercava di sfuggire al brutto della realtà. Con me
si
sentiva forse se stessa, magari la Shannon con cui parlai da
ragazzino e quella di quella notte... erano la vera lei... Mi
raccontò del giorno che risolse l'epitaggio e l'incontro con
il
nonno, di come chiese perdono per i suoi peccati, sia a lui che a sua
madre, e del fatto che la riconosceva per come era nata... Lion"
"Lion...!"
"NOn ci feci caso, snocciolavo caramelle e gliele porgevo, ci
rilassavamo e ascoltavo ma solo ora compresi che non feci davvero
interesse e quesot ha destabilizzato il Battler in me in questi
anni.... e non compresi subito tutto quello che disse. SOlo
quando ho ricordato, ho compreso. Eravamo cugini. E sai la cosa
assurda...? Non me lo ricordavo fino a poco tempo fa!" sorridendo
amaramente "non lo ricordavo, quel particolare. Se non avessi rivisto
il suo ritratto, il suo volto, quanto era identica, non avrei come
rimesso i pezzi a posto. E compreso che non erano pazzia di Battler
sulla strega che snoccioalva nella pazzia dentro di me ma i veri
ricordi di una persona che lottò e si rivoltò
contro chi le aveva reso la vita un inferno. Era vera. Ciò
che vedevo e ricordavo, erano una persona che dai libri, divenne quella
notte la conferma che esisteva. E lui desiderava che fosse ricomposta.
E lui come nel concetto giapponese come parte
della mia anima, è andato là da lei e chi era con
lei. E
seppur felice, mi domando... Nulla..."
"cosa.."
"Dopo... HO sempre ricordato
quando mi diede quel bacio a tradimento, perchè fossi
occupato
con gli occhi chiusi mentre preparava il suo... sparire come la strega
che millantava di essere... ho sempre ricordato lei in un certo modo,
con disperazione e amarezza. Battler diceva... Non l'ho salvata. non
sono stato in grado
di salvarla prima con le parole, e dopo con le mie forze ed ero stato
rapito da lei per come appariva, come fu nei miei riguardi
finchè non sparì... e poi ricordai, quella notte
sotto il
ritratto. Il suo racconto. Cosa
mi disse. E che alla fine, oltre a cosa era realmente per nascita,
anche se disse solo che ebbe un incidente e fu cresciuto come
bambina... non ho fatto altro che tenerla dentro di me per
ciò
che non ho fatto e per cosa provai. E... quando ricordai quel
momento sulla barca, mi tornò... disse chi era nei miei
riguardi, e... Che sarebbe accaduto se non avessi saputo mai cosa fosse
di nascita e
che legame di parentela avessimo...? Se l'avessi presa e salvata, cosa
avrei provato per lei? E invece... Sarei rimasto per sempre in preda
a disperazione per aver perso anche lei? O Lui? Che importanza ha,
dirai. Ricordando, mi sono sempre chiesto che vita avesse fatto a
Rokkenjima, tutta la sua vita, per come si sentiva, un mobile e basta,
e scoprendo la verità."
"Quella verità che ti è tornata alla mente..."
"Avevo parti di quel giorno e poi quella notte tutto si
risistemò come un film rimesso insieme, Tutto è
partito con un ritratto. È fantastico come
all'inizio, si parla di un vecchio sconosciuto,per ora ormai lo
era, considerando che
spariva dai suoi stessi parenti da estraniarsi e non farsi
ocnoscere, che urlava angosciato, su
una donna che non conosciamo di nome Beatrice. A un suon ritratto, che
lo ossessionava. E alla fine del viaggio sono io che urlo a tutti lo
stesso nome, per quella stessa donna, di nome Beatrice. Io ho
accettato, ho compreso, ho messo una pietra sopra a quello che aveva
fatto, ai suoi peccati che la opprimevano, perchè ero io in
colpa nel tutto. Ma era lei a portare la croce più pesante
di
tutte.
Perché Beatrice si fatta carico di tutte e tre le
generazioni di
peccati e dolore, restando a fluttuare nell'oceano e io non posso
raggiungerla anche solo per darle una degna sepoltura, come ho fatto
nei libri. E quante mi volte mi sono chiesto cosa pensò
mentre annegava e perdeva la vita..." scuotendo la testa disperato
"Secondo te, cosa potè pensare..."
"A lei. A me. A cosa accadde. Cosa avrebbe potuto pensare? NOn lo so...
magari da cosa mi raccontò ... Aveva sempre voluto morire
per
porre fine a tutto e pensava dopo la promessa falsa che le feci... che
l'unico modo per lasciare l'isola senza le catene del passato fosse
farlo, morire. Se
lasciavamo l'isola,cosa avrei imparato da lei che la turbò
tanto
da decidere di andarsene?. Ho paura di questo.
Sembrava... quelle ore con me, come se quei momenti fossero come un
sogno. Sorrideva, a volte di cuore, a volte con un velo che le
ombreggiava il viso.
Era una gioia troppo grande, vedendo i suoi occhi, che forse
per
lei era qualcosa di impossibile da immaginare, afferrare. E
vivere. So che
qualcuno potrebbe dire che da ragazzini si fanno e dicono cose stupide
ma... se dicessi è vero, a mia discolpa, non renderei
gustizia
al suo dolore. Si, non sapevo bene la sua situazione, ma rimase sola
senza poterne parlare con nessuno e... anche se lei poteva cercarmi,
nonostante da cosa disse desiderò farlo ma credeva di non
poteva
farlo essendo serva... avrei potuto
almeno chiedere di lei ai cugini e farle capire che la pensavo. Ma in
verità... mi ricordai di lei solo rivedendola
quel primo giorno,
sei anni dopo. E lei aveva passato anni sola, a soffrire, e sperare in
una promessa mai mantenuta, ne ricordata. E se avessi risolto prima,
quell'epigrafe..." rammaricandosi chinando il capo.
"hai cercato di seguirla, hai provato a riprenderla mentre il passato
ancora in quel lingotto la faceva inghiottire da un'altra solitudine e
oscurità. Sei... Eri un combattente che inseguiva una
strega. Mi
sembra quasi la favola dela Regina di ghiaccio, sai? NOn so, ho avuto
questo..."
"un...un combattente che inseguiva una strega! Ah! io ero pronto ad
arrendermi scoperte quelle morti e se non fosse stato per lei, la sua
deteerminazione e forza che non credeva di avere... ma io non feci
altrettanto con lei. Andando contro a ogni morale e logica, chiunque
ella fosse, se sapevo... l'avrei presa e stretta a me, l'avrei
abbracciata incurante di tutto solo per farle capire che al mondo
esiste l'affetto e la vicinanza tra persone, le avrei fatto
capire in ogni modo che andandosene non poneva fine a niente. Avrebbe
solo celato in quel corpo penzolante e solo dei segreti che era meglio
scogliere e far svanire. E ancora sola, ancora disperata, ancora
custode di una scatola del gatto che distrusse Eva... non so immaginare
lei ancora là sotto! invece si è
addossata le colpe
sue e degli
altri, ha rinchiuso in lei tutto creando una scatola del gatto umana da
preservare nelle fredde acque... commiserazione e pietà. Si,
aveva peccato e tanto, si era fatta giudice e giuria e anche per
metà boia, lasciando però a loro il compito, il
lavoro
sporco. Se ho capito il suo racconto quella notte... Il peccato di
Kinzo di aver orchestrato il piano per uccidere gli
italiani che ha portato alla morte degli amati amici di Bice, il suo
peccato di desiderare ciò che lo aveva svegliato e... reso
di
nuovo vivo! Si era aggrappato con ogni forza in lui ,vecchia che
desiderava tornare alla luce e che rinasceca, a ciò che era
arrivato tra loro e lo aveva scosso, risvegliato, e se ho capito
avergli fatto provare il primo amore e desiderio per e su qualcuno.
Sebbene molto più grande di lei, desiderò non
sparire
più per tornare il fantoccio. E se Beatrice era proprietaria
con
gli italiani dell'oro,
se lui non era all'oscuro ma aveva spronato... a volte in
questi
anni mi sono illuso che lui in verità non sapesse
dell'inganno
dei nostri e fosse finito in mezzo con lei. Se veramente avesse fatto
tutto perchè non la portassero via, l'oro ocn lei, o...
perdendola... se fosse così e fu lui in realtà a
gettare
la miccia, non oso immaginare per quella donna! E tali peccati
rovesciati sui discedenti di entrambi come macigni! Si, Bice avev ai
suoi ideali
negativi e credeva in essi, aveva seguito suo padre ma... se lui lo
fece con inganno, lo orchestrò tutto perchè lei
restasse
viva senza i suoi, con l'oro annesso... lei cosa pensava? Cosa
desiderava? SApeva o gli ha creduto? E se si, ha vissuto nell'inganno,
magari arrendendosi a una vita fatta da quel momento di attenzioni
del nonno senza possibilità per lei di andare
altrove,
incontrare altri, sapere di poter andare via e da sola... mentre il
nonno la tenev acon sè e magari faceva di tutto per farla
innamorare al punto da..." sospirò e si zittì.
"Come mai hai questi dubbi?"
"Perchè io ho vissuto perso dal mio mondo di prima,
intendo...
mi sono ritrovato senza niente soccorso da te. Distante da cosa ero
prima, chi ero, chi conoscevo... ma ancora peggio di me quando ancora
non ricordavo, lei aveva la sua memoria passata per esistere celata in
giappone, lontana da ciò che sapeva e come unica
possibilità di contatto umano con cui parlare, il nonno.
Magari
è chiaro che alla fine si è rassegnata a quella
vita,
lo capisco. Il nonno da come parlava di lei sembrava
così
innamorato e perso per lei che... magari lei riceveva tutto l'amore di
cui avesse bisogno ma... e lei? Amava lui? Aveva accettato di restargli
al fianco per affetto o rassegnazione, visto che non sembrava negativo?
Così come fu per la Beatrice che ho conosciuto, ho cercato
di
capire tutto il suo passato di sangue. E domandandomi chi avesse
sofferto di più... mi rincresce per Sayo perchè,
appunto,
mi sono sentito colpevole dalle sue parole. Aveva atteso qualcuno che
sembrava volerle bene da desiderare averla al suo fianco, per ridarle
una identità di persona e non serva e mobile. E ancora di
più, con ciò che la faceva soffrire. Ma ho
fallito. Ed
adesso, vorrei ricordarla come posso..."
"Motivi. Motivazione. Il cuore... Proprio come i giochi di Beato sono
stati creati per far credere a
Battler nelle streghe, anche se in realtà lo scopo vero di
Beatrice
dalle bottiglie era lasciare indizi su se stessa, perchè lui
comprendesse quel suo peccato ,e la promesaa non mantenuta e capisse
chi
fosse. Certo stavi per morire secondo il suo piano originario ma
penso... che avesse lasciato le bottiglie per lasciare qualcosa di
sè, dire che era lei la colpevole e non sparire totalmente.
Esistere almeno in una briciola, lei che era invisibile..." fece lei
con un sorriso " Il
gioco di Battler scritto da Tohya in ogni arco è stato
creato
per
aiutare Ange a capire qualcosa che era più importante della
verità. I giochi non realizzano mai i loro scopi con la
forza.
Dopotutto, la partita di Beato non avrebbe mai potuto essere vinta per
l'eternità, a meno che Battler non avesse riconosciuto le
streghe da solo. Il gioco di Battler, divenuto Master dopo Beatrice
perchè morta, e per riprendere in mano il contenuto delle
bottiglie, era lo stesso. Battler non poteva
vincere in questo gioco,a meno che Ange non lo avesse riconosciuto
lei stessa. I giochi di Tohya insomma sono un messaggio per Ange,
ma anche un modo per ricordare e commemorare Beatrice e Sayo,
disperato
di aver perduto quella mano per sempre...."
"Ti piace sempre rivoltare le cose in questa chiave..." sorridendo
debolmente
"Ho solo analizzato anche io molte cose. I tuoi giochi, dove il Battler
che affermi essere morto, parlavo ad Ange per dirle la
verità, ma anche per qualcos'altro. E ancora, la tua
è
una commemorazione e cerimonia di eseque per quella Beatrice che almeno
nel metamondo, il luogo che hai creato per lei con il cuore rilevando
il suo originale, avrebbe
vissuto. Avrebbe amato. Ed essere amata. Per chi era nel profondo. IN
un mondo felice, magico, da sogno..."
"Un sogno... lei li aveva i sogni. Disse che per dimenticare me si era
avvicinata all'altra sola persona più vicina e di
qualità,George, ma disse anche con amarezza che anche lui
non
l'avrebbe alla fine accettata. Un giorno, disse, lui l'avrebbe guardata
con fastidio e sconvolgimento per qaulcosa che lei non era, e
lei avrebbe perso anche quell'amore.
Lei, che desiderava prima di tutto essere amata per chi fosse ed essere
una persona, non qualcosa al di sotto. E ttuti l'abbiamo delusa. Ecco
perchè ho scritto di lei in quel modo, in quei modi e
dandole...
cosa nessuno le ha dato e il fato negato. Quei sogni che i
più
potrebbero dire disegnati sulla sabbia, fatti svanire dal le onde in
arrivo. Qualcosa di così fragile ma che reggeva un cuore,
cancellato tornando
vuoto ogni volta che le onde si ritraevano. Ma con me, per ricordarla,
nessuna onda tornerà mai più a cancellare il
sogno che ha disegnato. Il suo ultimo, bellissimo sogno non
scomparirà per l'eternità. lei vivrà e
sorriderà, sarà felice ed esisterà in
mille storie
e avventure come non ne ha vissute da viva..."
"... sono rimasta sorpresa quando hai deciso di far prendere al te
stesso nei giochi il controllo del mondo creato da Beatrice chiuso
nelle bottiglie, appena ricordate cose cruciali, perchè
fossi tu
e non i falsari avversari a continuare a raccontare di lei, del passato
e di un
mondo in cui almeno là, si sentisse viva. SOno rimasta
sorpresa
quando mi hai raccontato cosa ti illustrò. Ore insieme e ti
raccontò di se stessa da piccola e negli anni, i suoi primi
amici immaginari e il mondo in cui scappare e che sovrapponeva al
reale, per zuccherare le cose. Chissà quanto ti ha
raccontato e
ancora non ricordi..."
"..." fece lui in silenzio come a disagio "Anche se ricordassi altro...
con tutto ciò che ho di nuovo
nella ma testa... Sai Ikuko! prima, quando ancora non ricordavo certi
particolari come... chi fosse nella nostra famiglia... ero rimasto
ossessionato da Beatrice per quelle ore, per la mia incompetenza in
tutto, la mia incapacità e inutilità e quanto
soffrivo
nel non averla avuto al mio fianco, accettandola e mostrandole
ciò che il nonno e gli adulti avevano... se lei avesse
saputo la
verità anni prima e magari come fece con Geoerge e Gessica,
si
fosse confidata... quante volte me lo chiedo! Avrebbe avuto da noi un
comportamento ancora più inclusivo, di comprensione... mi
disse
che aveva cercato con George e con Gessika qualcuno che fosse aperto di
cuore e mente e che consocendoli da sempre, consocenva anche come erano
dentro. Anche se non provava lo stesso che nutriva per me, li reputava
persone splendide e voleva far parte edlle loro vite. Essendo amata.
Forse noi avremmo potuto darle, tutti insieme quell'amore che le
mancava da mitigare la sue ricerc spasmodica di una famiglia di sangue
sua e un modo per scappare da là. Se... le cose fossero
andate
diversamente, non avrei detto mai quelle parole in una promessa,
dandole un dolore così forte, da romperla e farla impazzire.
Si
è fidata e ha creduto in qualcuno che le appariva... ho
sbagliato ed è il mio peccato, anche se non sapevo... "
"E da quando ricordi che eravate cugini, pensi ancora a lei come prima?"
"Vuoi la verità? NOn lo so! Ricordo quel ritratto,
quell'espressione e poi invece la sua... come mi guardava come una
bambina spaurita e innocente, ma era solo come si sentiva dentro. Non
ho mai dimenticato entrambi i visi, neanche quello con il sorriso
l'ultimo istante che la vidi afferrandola... Guarda, non
importa
cosa e chi fosse di sangue. Adesso, con il senno di poi, anche senza
saperlo, non avrei avuto dubbi. Se desiderava affetto, un abbraccio o
un bacio, non glieli avrei negati. Le avevo promesso che insieme
avremmo portato le nsotre croci, fianco a fianco, avremmo vissuto
appieno e con tutto ciò che avevamo e nel modo
più
profondo possibile, ma ammetto che non ho mai pensato sulla barca a
qualcosa di romantico da una relazione. Anche se, dopo quel bacio...
anzi quei baci... mi è rimasta nel cuore e nella mente per
cosa
mi dava dentro. Anche senza relazione, non l'avrei abbandonata. NOn
avrei fatto di nuovo la stessa... non sarei stato come quella volta.
Che le promisi un tunnel di luce dal quale scappare per poi chiuderle
la porta in faccia. E per come sono ora danni, per come mi sento,
quanto ho... ho provato struggimento per cosa ha creato amore pazzo,
denaro, oro, egoismo, invidia e..."
"quindi ...?"
"Se si prova amore, non importa niente del resto. Saremmo potuti
restare ottimi amici, grandi confidenti, intimi complici in molte cose
ma magari non come coppia di amanti, chi lo sa... saperlo o no, cosa
cambiava? Era importante? Avresti dovuto vederla, sconvonta e
incredula, quando le rivelai che anche se colpevole di certe cose
comprendevo e capivo il dietro di ciò, e quanto e fno a che
punto fosse colpevole per tutto. Non fu materialmente lei a fare le
cose ma aizzò... tutti loro! Ma essendoci un
perchè, io
capii e le dissi che non odiavo, non giudicavo e nulla di... l'avrei
accompagnata senza darle rimorsi, accuse o altro avanti, stringendole
la mano, abbracciandola e dicendole che poteva piangere aver
lasciato quel luogo e quel dolroe, anche un bacio come lo diede a me di
addio, non importava... e non importa neanche adesso. Era
più importante il suo cuore e il dolore dentro, e un
abbraccio è per tutti e con tutti, no? " sorridendo a Ikuko
"anche se avessi
incontrato una donna da amare come l'amore convenzionale, non l'avrei
messa in secodno piano o dimenticata. ma forse io non capì,
cèra altro, o non credeva fosse possibile. Non ho mai
capito... Lei, aveva vissuto in
seno alla mia famiglia da conoscere quello che sapeva da loro. Quello
che voleva cancellare. Mi salvò per affetto, amore, rimorso
e
cosnapevolezza dei suoi errori. E scelse per se stessa e una sola
soluzione. Lasciandomi solo..."
"prima di continuare, posso leggerti qualcuni... ho scritto delle bozze
riflettendo su cosa hai detto per ogni ricordo. Ti va?"
"Vuoi la verità o sapere se vanno bene per i libri?"
"Entrambe le cose. Tu vuoi dire ad Ange cosa accadde perchè
sappia da tuo cuore, sia da te che cosa è rimasto in te di
lui. Ma sono libri. Con i
nostri racconti anche del metamondo, potremmo dare due storie, come fu
per Ange tempo fa quando fu data per morta... Sono solo abbozzi di cosa
vorrei inserire..."
"Va bene... ok! leggi" fece lui dopo aver sollevato la testa verso
l'alto e aver fatto un be sospiro.
"Inizio con il primo.... Battler per qualche errore mentre proseguono
sulla barca, fa cadere il lingotto in acqua. Che disdetta! escolana, e
convince
Beatrice a seguirlo, giungendo sani e salvi. Lui fa pressioni su
Beatrice affinché confessi i suoi peccati, per ridare pace a
lei ed Eva,
perchè fioccano le congetture su cosa accadde e chi era il
responsabile.. Al suo racconto viene data credibilità
circostanziale a causa di affermazioni verificabili, come il fatto che
sia la figlia di Kinzou da test del dna, la sua ferita e i
segni
dell'esplosione. La testimonianza di Beatrice implica la non
colpa su Eva, che a
quel punto è troppo esausta mentalmente per reagire e
accetta di seguire i nipoti. per l'opinione pubblica tuttavia lei si
prende la maggior colpa perchè adulta e
colei che prende in mano le redini di tutto.Battler sa e continua a
perdonarla come fece per Beatrice .Beatrice sarà
accusata
di cospirazione per commettere omicidi e molto probabilmente
sarà giudicata colpevole se non a livello penale, dai
cittadini.
Se a processo, le sarebbero state tuttavia concesse circostanze
attenuanti dovute alla vita di abusi subiti per mano della famiglia
Ushiromiya, forse anche non colpevole per follia dopo quanto sopportato
e scoperto, dato che chiaramente non era in una mentalità
sana
quando ha pianificato gli omicidi . In ogni caso, spinta da Battler,
Beatrice avrebbe trascorr almeno un decennio parzialmente o
completamente sotto cure, si spera sulla via del recupero mentale. A
Battler sarebbe stato concesso il controllo sulle risorse degli
Ushiromiya con un team di consulenti, oltre alla custodia di Ange,
mentre Eva accettato di lasciare tutto a lui stanca della pressione
della gente, viveva la sua vita in disparte. Data
la sua personalità, Battler rinuncia alla maggior
parte delle risorse nel tempo perchè non in linea con se
stesso,
rispetto i genitori e con altre entrate, passerà
il suo
tempo a prendersi cura di Ange e ad aiutare Beatrice nel suo
cammino verso la guarigione, impiegando come lavoro e guadagno le sue
abilità in..."
"Penso che tu abbia ragione su alcune cose, ma dubito
che Beatrice riceverebbe qualche punizione. Credo che Battler
non abbia alcun
desiderio di farle pressioni affinché confessi i suoi
peccati.."
"Di nuovo come persona distante da te?" gli chiese con un sorriso
"Si.." amareggiato tornando al discorso di prima "Dopotutto, non ha
fatto nulla se non chiedere a loro come volevano risolvere la cosa, e
nessuno può provare che
avesse intenzione di uccidere tutti.non esistono proprio prove a
dimostrazione dell'accaduto. Probabilmente è stata persino
presunta morta da Eva quando si è svegliata. Beatrice si
è svegliata con cadaveri ma non ricorda, così mi
disse, se erano tutti i meno fino a quando non le spararono. Si era sol
o alzata, aveva visto il risultato delle sue azioni e decise di
scappare via rinunciando a tutto, ma trovò vivo solo me...
Inoltre, non credo
che
avrebbe bisogno di alcun tipo di trattamento. La persona per cui ha
fatto di tutto l'ha accettata per quello che era, le ha mostrato un
cammino lento ma importante per espiare e capire, superare e..., quindi
probabilmente
non c'è davvero nulla da cui riprendersi. Aevva i suoi
problemi
ma non credo da...."
"E cosa mi dici di Lion?"
"Battler non è andato alla conferenza sul frammento di Lion,
quindi non è mai stato coinvolto nel disastro."
"Ti sei tirato fuori? Come mai?"
"..." con il capo chino
"sei così in colpa che non volevi che il tuo stesso
condividesse
di nuovo qualcosa del genere mentre la persona che lei doveva essere...
periva in un circolo vizioso uguale come risulstato e senza fine...
capisco"
" Poi? Avevi detto vari appunti..."
"Oh, ma guarda..." vedendolo provato "ho macchiato per sbaglio buona
aprte delle cose.... mh... leggo bene solo questo! Beatrice salta in
acqua, ma a malapena in sè per il dolore di lasciarti
andare, di
cosa ha fatto e altro, lascia andare il lingotto d'oro e il
nodo si
scioglie... e viene miracolosamente portata a riva da Battler,
costrngendola a seguire chi le dava affetto vero e sincero..."
"Non stai andando troppo in là? Io vorrei mantenere la linea
della verità, che sappiamo per quell'oggetto, e isnerirlo in
cose che lei potrebbe capire... nel tutto dei libri e delle storie che
lascio per Ange e per ricordare lei..."
"Chi ti dice che Ange non abbia letto quel giorno, quando
saltò, il diario e tutto cambiò per lei?"
"E a che pro, se lesse, saltare giù e andare sull'isola? Per
cercare risposte?"
"Hai ragione...E poi... cè la commemorazione per lei..."
"Si" fece lui con un sorriso dolce "ho scritto con te tutte le storie e
i gochi per parlare di lei. ogni aspetto di lei nei libri ha il
significato che ho deciso di mettere. Lei li, con lui che
morì
quel giorno, viva e forte. Qualcuno di potente e finalmente capace di
affrontare tutto e tutti e ancora, con sentimenti celati dietro quella
bellezza crudele... fino alla fine mi prese in giro impersonando la
strega che lei aveva creato, e non sono riuscito a non farla rivivere
nelle mie storie. lo dovevo. A lei. A Battler. A ciò che
poteva
accadere se le scelte e decisioni fossero..."
"Capisco. Quindi, l'ultimo libro lo chiudiamo... "
"Si, sto per finire..."
"Capisco. "
"A volte ho paura .e sogno quando dovevamo incontralra."
chiudendo gli occhi come meditando "a volte temo cosa vedrà
di
Tohya, e un altro momento se proverà pietà o meno
per me.
Diversamente da altre persone, non ho avuto una vita come tutti. Non ho
avuto moglie, amici come3 lui credeva di avere, figli... ci sono volte
che mi vedo allo specchio e
credo di vedere lei triste e rammaricata, perchè per causa
sua
io sono diventato come era lei. Si, ci sei tu al mio fianco,
però..."
"A volte non si supera mai qualcosa di così profondo e
difficile da far cicatrizzare, da..."
"Sento che potrei, ma temo per Ange...io non ho fatto nulla di normale,
come tutti gli altri, e non avverrà. Lei sarà
colei che
farà continuare la famiglia per certi aspetti
e... !"
"Ti va di rileggere un quotidiano che mi ha interessata?..." vedendolo
in viso, contrito e ansioso. Non lo era più da molto tempo,
da
qullla notte all'orfanotrofio dove, secondo lui, Battler era andato via
riunendosi con Beatrice, ottenendo ciò che lo tormentava.
Che
lui accettasse i suoi ricordi da snetire nel cuore di nuovo tutto
ciò che scorreva in quel frangente, rivedendo Beatrice.
Aveva
raccontato a Yukari e Ikuko stessa, cosa aveva percepito e sentito, la
pace e il senso di solitudine dopo che lui, il Battler in lui, parve
lasciarlo per aver raggiunto cosa bramava. E secondo il sacerdote, era
dovuto e connesso all'anima e il piano non materiale. Nel profondo
Battler, disperato per qualcosa che Tohya non accettava e si rifiutava
di dargli, aveva raggiunto di colpo cosa anelava tramite il ritratto e
l'accettazione e la consapevolezza di Tohya, liberando il secondo e
raggiungendo chi e cosa desiderava rivedere. Secondo uno spichiatra
invece, semplicemente il Battler che era la personalità
originaria, necessitava di qualocosa per placare il suo turbamento e
presenza. E tramite dissociazione e visualizzazione, due pratiche
operate tramite la mente, aveva raggiunto il piano spirituale che gli
consentiva di ricongiungersi ocn cosa lo rendeva disperato. E la
dossicuazione ha permesso a Tohya di vederlo compiere cosa Battler
necessitava. Raggiungere qualcosa.
"Sono stati notati nuovamente due grandi scrittori pranzare insieme
come
un appuntamneto speciale, lontano da eventi delle rispettive case
editrici.
Quindi, Kotobuki Yukari, ormai quel nome risuonava forte e chiaro in
tutto il Giappone come una scoperta del momento, e Hachijo Toya,
conosciuto padre dei romanzi sulla Strega Dorata e la sua leggenda. Due
icone ormai, faccia a faccia in maniera informale. E questo pone delle
domande. Che siano, evenutlamente, discutendo di una collaborazione per
nuovi libri? Il mistero di Rokkenjima, a volte definito il
più
grande
fenomeno sociale all'inizio del secolo. Quel clamore, che ha trascinato
appassionati da tutto il mondo, si era improvvisamente placato dopo un
evento tenuto da Hachijo Toya, in cui avrebbe svelato il
diario
di
Ushiromiya Eva, che conteneva la verità. Sebbene avesse
organizzato lui stesso l'evento, è poi scomparso
scandalosamente
senza rilasciare il contenuto del diario, suscitando aspre critiche per
averlo fatto. Tuttavia, acclamato e ritenuto uno dei nuovi scrittori di
successo nonostante la base da cronaca nera, che si
trattava di un terribile incidente con molte vittime, divenuto un
mistero solo per motivi
di curiosità, è tornato dalla sfera pubblica per
pubblicare, a detta del portavoce, gli ultimi romanzi per porre fine
alla storia dell'isola e strega maledetta. E
così, la frenesia che circondava il mistero di Rokkenjima
non svanì silenziosamente... e adesso riprende vigore con
forse
la coalizione di due autori di quel calibro..."
"Quante stupidaggini!"
"però è interessante. Yukari, no, Ange, che era
scappata
dalla famiglia della madre per evitare che la riprendessero, per
utilizzarla come burattino per meri interessi monetari e di finanza,
sia per l'eredità tutta della famiglia Ushoromyia che per la
sua
nuova figura... da quando è divenuta famosa, e conosciuta,
con
la sua foto su ogni giornale e programma con notizie anche letterarie,
è chiaro che la famiglia Sumadera non resterà
presto
zitta. ma per fortuna sua e di chi è con lei da sempre, ci
penseranno i nostri legali o uomini di fiducia a controllare che non
rischi come anni fa. Questo forse è uno degli elementi che
ha
resto Battler tranquillo. lei era con te, se stesso alla fine, aveva un
futuro avviato e tranquillo e insieme nonostante tutto... tutto sarebbe
andato bene. E come elemento positivo per noi...."
"Ikuko... ti ricordo che per molti, troppi anni, sono un falsario che
aveva
giocato con la scatola del gatto di una persona disperata e sola, che
impazzendo per cosa le era stato fatto, oltre a nonna e madre, si
è trovata senza un futuro che fosse per lei meritevole...
Dall'inizio mi sentivo cos colpevole di... sfruttare una famiglia che
la mia testa diceva di consocere, permettendoti di agire per emergere
come mai la tua famiglia... perdonami, non voglio essere...
però
io sono il falsario che sosteneva di aver raggiunto la
verità, Hachijo Tohya. Colui che non si
presentò mai
per la verità, che litigò con Eva Ushiromyia,
intimandole
di andarsene perchè continuava a dire quel nome nel quale
non mi
riconoscevo, che mi diceva di pensare a lei, SUA zia e a SUA sorella...
senza vedere ME! Lei urlava il suo dolore per aver dovuto stringere
nelle mani una chiave che impediva alla scatola del gatto di essere
aperta. Per proteggere Ange da una verità che l'avrebbe solo
logorata di più. Per qualcosa che rivelò a noi,
che
chiese a Battler e non me, affermando che io dovevo sapere e capire
cosa diceva e sapeva. Che per Ange, era imperativo che almeno l'unico
che l'aveva veramente e con ilcuore e l'anima... non la abbandonasse
per egoismo e..."
"Ma non essendo Battler, sebbene questi ti urlasse nella testa, tu non
scegliesti mai il giorno di incontrarla. Fu solo quando al culmine..."
"Si! E ora so... Lei si è disperata tantissimo. urlava
piangendo
giorni dopo qella festa all'orfanotrofio, che fu colpa sua che io non
mi liberai prima di Battler, quando gliene parlai. Che cambiando nome,
impedì a me e a
lui di rintracciarla e magari mostrare quel dipinto, quello che
portò a galla delle cose che reprimevo e...
incatenavano
lui a un supplizio nella mia testa senza fine. Che per colpa sua, per
esersi celata ai Sumadera... si rammarica ancora, dopo tempo, della sua
scomparsa dalle scene per paura di essere oggetto di interessi e aver
privato parte della mia anima, che però legava Battler, a
non
poter raggiungere cosa doveva. Quanto mi è dispiaciuto
vederla
in lacrime mentre io mi sentivo molto meglio. Mi sento da quella sera
sollevato, in pace, come se vivessi qualcosa che prima neanche
conoscevo e da quella sera, quei bambini sono davvero cari, a noi,
adesso. Nei nostri futuri libri, lei e io di comune accordo,
dedicheremo all'istituto e a loro le nsotre opere successive
così che molte persone possano... conoscere quel luogo pieno
di
vita e gioia dell'età più bella.
Perchè porti loro
fortuna, speranza e magari maggiori donazioni perchè non
siano
meno di bambini normali, almeno fino all'età adulta. per dar
loro
che a quella eprsona... era stato negato. Ricordo ancora quando
raccontava in quelle ore prima di addormentarsi, come aveva vissuto e
cosa, di come la trattavano male e... a volte metnre giravo fra i
bambini e mi scappava un occhio al ritratto, sembrava che lei
sorridesse amorevolemtne come a ringraziare. Perchè altri
non
soffrissero allo stesso modo, ma anche per ciò che non feci
per
lei. Si, in quel ritratto quando lo vedo, io non rivedo la donna di mio
nonno, ma la donna che mi legò a sè anche se
decise di lasciarmi libero. Sebbene da quelle sue parole di quella
notte, nel ritratto
cèra sua madre. Yukari come noi nei libri, dice forse la
Beatrice originale,
perchè dalle parole di chi incontrò nella sua
ricerca di
Nijima, si vociferaa che vedesse la ragazza della Kuwadorian come la
reincarnazione della donna amata, e quindi quella del ritratto non era
la Signora della Kuwadorian, ma la madre di questa, invocando
però la figlia per avere perdono. Quale sia la
verità, chi lui vedesse... resta sempre Beatrice.
Così
come disse lei quella volta. NOn Sayo. Sayo no, sono Beatrice. per
cancellare il passato che la tormentava. E ho vissuto per anni a
tormentarmi per qualcosa che non volevo ricordarmi e accettare e poi...
quell'incontro con Yukari..." chiudendo gli occhi avvilito, ricordando
come si sentì metnre lei soffriva visibilmente davanti a lui.
E mi venne in mente il nostro dialogo.
"Devi aver saputo che la tua sorellina viveva tutta sola, schiacciata
dalla solitudine. Allora perché... perché ti sei
rifiutato di incontrarmi...? "
Io chinai la testa.
Sembrava
più che non avessi
parole per scusarmi ma in verità temevo di dire qualcosa di
brutto, non adeguato.... E non restai zitto perchè timido.
Io, Itouikukuro ero già
famoso come falsario ed ero davanti a lei come il fantasma vivente di
qualcuno che le era nel cuore. Perché i falsi di Itouikukuro
hanno
raggiunto la verità? È ovvio. Per il mio ex me,
Ushiromiya
Battler, spiegando in dettaglio cosa è successo
sull'isola.
Quindi, l'apparizione di Itouikukuro davanti a lei dimostrava che la
memoria di suo
fratello era tornata, ma ero il ME che sono adesso a voler frenare le
responsabilità che sentivo pesarmi.... Non ho accampato
scuse.
Al contrario, ho detto apertamente di essermi
rifiutato di incontrarla, anche se sapevo chi era, per non accettare di
venire a patti con qualcuno di cui avevo paura. Quel me, dentro di me,
che urlava nella testa qualcosa che cercavo di frenare, per paura che
mi uccidesse.
"Mi vergogno
profondamente per aver fatto qualcosa di così
crudele con te. Ecco perché non ti ho cercata da allora. Per
il tuo
bene e per il mio... Avrei dovuto conoscerti molto prima ma..."
"...Allora perché... perché non dovevi
incontrarmi allora...?"
"... la mia memoria
è stata
danneggiata. No, forse dovrei dire che il mio cervello è
stato
danneggiato. È un effetto collaterale dell'incidente. E come
mi
sento la maggior parte del tempo cercando di... è difficile
spiegare ...Sì,
la memoria è tornata. Tuttavia, ciò non ha
rimosso le conseguenze del danno."
"..."
"Ho i ricordi di Ushiromiya Battler. Tuttavia, a causa del danno al mio
cervello, non riesco a pensarli come miei."
"...Non riesci a pensare a quelli... come tuoi...?"
"...Sì. È vero che il ricordo della mia fuga
dall'isola
è ancora confuso. Tuttavia, ho ricordato quasi tutto il
resto.Questo
è... il risultato del danno al mio cervello. Sono
stato in diversi ospedali, ma non è servito a niente.
Probabilmente non puoi capirlo. Non puoi sapere quanto sia doloroso
avere la mente improvvisamente piena dei ricordi di un uomo
che non conosci... E sapere che cè qualcuno dentro di me che
urla e si agita perchè sia ascoltato e torni fuori per
qualcosa
che vuole... quando tu non ti senti lui.."
"... "
"Ero... terrorizzato di
non essere
più me stesso. La mia mente è piena dei ricordi
di un
uomo che non riconosco e che minacciano
di schiacciarmi e sopraffarmi. Cosa mi opprime... i miei ricordi
perdut?. Il mio cervello non vuole e riesce ad accettarli
come
suoi, come miei, e quindi ci rifiutiamo a vicenda, credo...."
"... adesso sei qui..."
"Ho deciso finalmente di
incontrarti
dopo aver compreso, che forse un tentativo potevo farlo...Forse un uomo
diverso si sveglierà domani mattina e
inizierà a vivere la vita nel mio corpo. Non posso contare
le
notti in cui questo terrore mi ha tormentato... niente ha funzionato.
Io sono io, Hachijo Tohya. Non importa quanto i ricordi di Ushiromiya
Battler fluiscano nella mia mente. Per me, sono i ricordi di un'altra
persona. Non potrei accettare Ushiromiya Battler...Poi, un giorno,
quando sono stato preso tra il mio sé e Battler, non
volendolo
accettare, ha avuto un attacco..."
"..."
"Fortunatamente, la mia vita è stata risparmiata, ma i
postumi
mi hanno costretto a passare la vita su una sedia a
rotelle..."
"...Vuoi dire... lui...Ora capisco perché sei apparso su
quella sedia a rotelle. E
ora so perché ti sei rifiutato di incontrarmi... Avevi
paura... che ti chiamassi 'fratello maggiore'. Eri terrorizzato
all'idea di incontrarmi, temevi che la parte di te soccombesse a
lui, che sarebbe cresciuta ancora di più nella tua mente....
capisco..."
"Io... iniziai
lentamente a
ritrovare la pace della mente... intendo non adnandogli contro ma non
credo di essere ancora al sicuro... ecco perchè ho sempre
rifiutato, anche se mi dispiace, avrei almeno potuto spiegarti le cose
come feci con Eva.... pensavo che avrei dovuto incontrarti prima o
poi. Avevo... paura di conoscerti.. Ma ora mi sento sollevato
perchè lui non urla e si dispera dentro di me, e sento che
con
questo incontro potrei... almeno dare a te un pò di pace..."
Vidi tendenrsi
debolmente la sua mano
verso di me, con un sorriso misto a tristezza ma anche sollievo e...
tesi lentamente la mia di rimando. Sembrava dover lottare per
trattenere le lacrime...
E poi quella sera, alla Casa Fukuin messa a nuovo, appena rilevata da
Ange Ushiromiya, lui e Ikuko si presentarono per l'invito. E si
trovarono tra bambini che sembravnao felici e un ambiente che lo
lasciò di stucco. Ange o meglio Yukari aveva ricreato il
luogo
di famiglia che ricordava e come le era rimasto impresso per darvi
un'aria di casa. Sembrava di essere nella casa di qualcuno, non in un
orfanotrofio e a Tohya gli si scaldò il cuore. Sembravano
ttuti
almeno felici e contenti di essere in quel luogo e questo lo
rendeva contento. Ma un pò turbato lo era perchè
parecchi
ricordi lo avvolsero, belli e normali per il suo vecchio
sè... E
poi Yukari gli fece vedere il ritratto.
Ange desiderava fare come la Beatrice maestra di Maria, che dava un
pizzico di felicità con quella che definiva la SUA magia. La
Magia di Beatrice, creatrice delle bottiglie e di molti misteri
dell'isola da decenni, e oltre a dare ricordo e commemorazione a Maria,
anche grazie al suo Sakutaro, aveva deciso di credere alle parola di
Maria stessa del suo diario e fare una magia semplice e divertente, ma
fatta col cuore. Beatrice alla fine, era ricordata comunque e
commemorata, anche senza i libri di Tohya.
E per rendere simile l'ambiente alla vecchia magione aveva incluso il
dipinto, anche scegliendo di credere che la Beatrice del ritratto fosse
anch'essa vittima di tutto, che tutto quanto partiva da suo nonno e che
rappresentava visivamente un'altra Beatrice, quela che aveva tormentato
il fratello, anche se magari lei non lo volesse. Aveva capito anche
dopo
aver incontrato Tohya varie volte, che nei suoi racconti la
Beatrice descritta anche da Eva non era negativa, tanto da renderle
memoria e ricordo nei libri. Dedicando sezioni e parti per la sua
morte, al suo ricordo, a una commemorazione con tanto di funerale e
ricerca del perchè e chi l'aveva uccisa. Aveva descritto e
onorato la Beatrice che ricordava e per lui meritava almeno un ricordo,
almeno come Ange fece con Maria. E colui che esisteva in quei libri,
quei racconti e giochi era il Battler che Tohya lasciava libero di
esistere ed esprimersi. E lì, poteva esternare cosa provava,
e
il tuo tormento per Beatrice.
E ricordando il mometno di aver guardato il ritratto,
ricordò
anche la discussione di quel giorno, quell'incontro con Yukari,
riguardo il giorno in cui scomparve.
"Come sei scappato?
"
"Quel giorno, sono scappato attraverso il passaggio sotterraneo."
"Quello che va alla Kuwadorian?"
"Mi è stato detto che un passaggio sotterraneo, conduceva a
una
villa nascosta sul lato opposto dell'isola. Tuttavia, il luogo in cui
siamo scappati era una base sottomarina, non Kuwadorian."
E Ange fu deviata dal
capire la
verità. Intesa a quel modo, chiunque poteva
credere di a
ver compreso la cosa. Quali circostanze lo portarono nel
passaggio
sotterraneo quel giorno, per Yukari o Ange e chiunque, lui era scappato
chiaramente con l'unica superstite. Eva.. In ogni caso, come
ipotizzò Ange, andò nel passaggio
sotterraneo, si separò con la zia Eva e fuggì
tramite la
base
dei sottomarini. Lì, dove nessuno aveva
conoscenza,
è sfuggito all'esplosione... E lui non si degnò
di
chiarire, comprese l'errore osservandola ma continuò con
quella
che decise essere per quel momento la verità, mentre Ikuko
rideva sotto i baffi. lei sapeva, lui non voleva accettare cosa
bloccava inconsciamente e Battler desiderava tirar fuori.
"Da lì, sono scappato con un motoscafo. Tuttavia, deve
essersi capovolto da qualche parte lungo la strada."
"Deve... deve essersi...?"
"...Per favore perdonami. La memoria di quei momenti in cui
stavo annegando nell'oceano è
confusa. Io... non ricordo... bene..."
"Ma era una bugia..." disse Ikuko mentre lui continuava a
riportare tutto a galla a voce
"... lo sai meglio di me!Ricordo quel giorno o meglio, tornando a prima
di quella notte all'orfanotrofio, ricordavo. Bene. Ma desideravo
cancellare e non accettare quelle memorie. NOn riuscivo a
reggere
quel viso nei miei pensieri, come mi guardava, il suo viso stravolto e
sofferente o arrogante e malizioso. E quando mi baciò. Tutto
si
accavallava a mente... e lei che si perdeva nell'oscurità!
Riuscì
a raggiungerla, la vidi sorpresa e scioccata nel vedermi, ho... Sono
saltato giù subito, sconvolto dopo essermi ritrovato da
solo. E
feci in tempo per vederla scivolare giù allontanandosi dalla
luce. HO fatto in tempo per vedere la strega di nuovo!" rattristandosi
" E mi guardava... mi guardava dopo la sorpresa! Ricordo ancora la
pelle d'oca che provai nonostante la rabbia nei suoi confronti, nel
vedere quel debole sorriso verso di me. Ero arrabbiato, offeso, mi
snetivo come se mi avesse abbandonato e lasciato da solo. Lei! Che mi
chiese di non farla sentire allo stesso modo ore prima. NOn volevo
perderla, dopo quanto mi aveva raccontato, come mi sentii sapendo di
aver illuso e portato dolore e sofferenza a qualcuno per cui le mie
parole erano così preziose per sfuggire alla sua vita e
realtà... NOn credevo che qualche frase potesse portare alla
disperazione qualcuno, che era già sola e con problemi di
autostima. E dopo averle promesso di espiare le mie colpe con lei per
le
sue, per rifarmi da tutto e da cosa fece la mia famiglia proprio su di
lei... E volevo davvero che vivesse! Ripensando adesso, da me, se le
avessi dato segni di affetto e conferma delle mie parole, se l'avessi
abbracciata e le avessi detto che cosa voleva fare dall'inizio fosse
inutile,
lasciandomi andare e portando se stessa dove erano i miei parenti... se
le avessi mostrato, senza illuderla di nuovo ma solo per dirle che
esisteva altro di ciò che ha conosciuto crescendo in quel
modo... Se le avessi stretto una mano e guardandola negli
occhi
le avessi confermato davvero che cèra altro che quel suo
desiderio di andarsene... non so esattamente cosa la logorasse ma
quando la vidi proiettata verso l'oscurità, andare
giù da
sola in quel luogo buio e freddo, volli salvarla a ogni costo. nessuno,
sopratutto se nel suo caso, meriterebbe di esistere continuando a
morire tante e tante volte dentro e alla fine per davvero, verso il
fondo e restare a decomporsi come le è
stato riservato... sola! Se l'avessi presa! E vedevo la sua
espressione, mi guardava negli occhi! Ricordo ancora la sua mano,
stretta, le mie dita tra le sue e poi per afferrarla meglio,
riuscì a prenderla per il polso, con determinazione, ma non
servì. Mi sfuggì. Per l'aria che mancava, la
pressione
che mi schiacciava le orecchie e la testa e... vidi le mie dita perdere
la presa e lei che si allontanava. E quell'espressione che continuava
ad essere un sorriso triste ma come d'affetto, me la rivedo sempre, tra
le sue espressioni! E sorrideva come se mi stesse dicendo qualcosa e io
non facevo che tornare verso su. Ci allontanavamo per sempre. Non tutto
mi tornò in mente in sequenza, per questo ho avuto...
negazione.
Se le avessi regalato un abbraccio, uno scusa stringendola e facendole
capire che veramnete non era sola come prima, un sorriso per ampliare
cosa volevo comunicarle... ho parlato, promesso, ho guardato avanti
come facevo sempre e non vedevo... lei. E cosa aveva dentro. Che lei
non vedeva le cose come vedevo io per come era dentro! E ho
rivisto le sequenze metnre tornavano, poi dietro l'altra e... ho
rifiutato. Ho negato. Che io ne fossi colpevole. Due volte. Ho
raggirato chi aveva bisogno di una mano per davvero e delle promesse
perchè non finisse come... le è toccato. E
rifiutavo lei,
quei ricordi e quei momenti. Vedevo la sua sagoma, il suo volto ma... e
ho lasciato che tramite la penna fosse la parola di Battler a uscir
fuori e proteggere il mondo che aveva creato, cercando di salvarla e
farla vivere almeno lì. Ho
commemorato la persona che ho lasciato morire due volte. La prima anni
precedenti dentro, e poi nel modo definitivo. E tramite i libri, i
giochi
ho... lasciato che lui parlasse. Per ricordare, onorare, celebrare,
rievocare qualcuno che nella sua intera vita era stata un niente e un
nessuno. Celata in un'isola che era la sua gabbia e tomba, come fu per
sua madre. Ho eseguito facendo fuoriuscire i snetimenti di Battler un
funerale per Beatrice, quella che conoscevo ma anche il suo esistere
per quella ragazza, perchè la strega esistesse! Ho dato al
mondo
quel colpevole delle bottiglie, parlando per lei. Perchè non
fosse dimenticata, perchè non rstasse nell'oblio dove
continua a
dondolare sul fondo. Non potevo non farlo, per lei, ma anche per
Battler. E..."
"E lo hai reso colui che prendeva il mondo che lei aveva lasciato per
salvarlo e mantenerlo. Perchè restasse vivo e in cui potesse
continuare ad esistere..."
"Ma tu hai voluto fare di testa tua, hai evocato un gioco in cui lei
era ciò per cui era nata...quel giovane che doveva essere!
Non
ero contento di ciò che hai fatto, hai preso i miei ricordi
dei
nostri discorsi di quella notte e hai creato un gioco in cui si portava
la sua posizione, che gli meritava, per nascita. Ero adirato, offeso,
ma poi ho riletto quel libro e... e Battler era celato in Will, vero?
Colui che riportava le illusioni ale illusioni e la realtà
alla verità, era Battler celato da Will..." sorridendo "in
parte gli hai reso giustizia, parlo di Lion,
tuttavia... non avrei mai osato dargli la sua vera identità
perchè neanche lei sapeva chi e cosa fosse. Per me era e
resterà Beatrice, nel suo aspetto originale e non come
Shannon, almeno quella che abbiamo descritto. Si, si abbigliava e
impersonava altre personalità, ma la vera lei era diversa da
Shannon, ecco perchè le ho sdoppiate!.
Ma non avevo osato arrivare a tanto, darle vita come il Lion che doveva
essere. E poi... Quando ti ho incontrato, non ricordo prima, e in
questi anni, mi sono sentito smarrito e vuoto... mi chiedevo chi
fossi... Chi, sono io? Chi sono io!?! Mentre ricordavo lei mi sono
chiesto se si sentisse in quel modo. Dentro di sè era
qualcuno
ma per fuori doveva fingere ed essere qualcosa per cui... no nsi
vedeva per niente. Chi sono io? ... e mi guardavo allo specchio o mi
fissavo le mani mentre la mia testa lottava contro Battler e mi
chiedevo... Chi sono io, tra le varie persone? Io, chi sono veramente?
Quale è il mio nome? Chi vedo, allo specchio? Come chi,
dovrei
muovermi nel mondo? E in questi anni mi sono domandato, ma lei come
viveva per diciannove anni con tutto quello? Era arrivata
così
tanto al limite da vedere solo una via, quella che ha scelto e
raggiunto? Per non sapere chi era? Io adesso mi sento e reputo Tohya. E
da quella notte, io mi sento io totalmente e basta...." facendo un
sospiro con un sorriso rilassato alzando il capo verso l'alto,
chiudendo gli occhi.
Quella sala
così famigliare,
quel ritratto e quel sorriso... lui nell'orfanotrofio,
dìinnanzi
a quell'ancora per i ricordi che era quel viso per accettare
e capire e... con
Battler che lasciava il corpo di Tohya per
unirsi a Beato e agli altri.
"Mi hai fatto aspettare,
Battler. " con un sorriso e inclinandosi verso di lui, gioiosa e felice.
"Scusa. Sono arrivato
piuttosto tardi." fece Battler
"Che fai, seduto su una
sedia a
rotelle come quella? Dai, ti do una mano, quindi raddrizzati." Beato si
fece avanti e tese una mano a Battler, seduto sulla sedia a rotelle.
Battler, lentamente afferrato quella mano, si alzò in piedi,
sdoppiandosi, lasciando Tohya dove era e restando lui in piedi a
stringere la mano di Beatrice..
" Io..."
"Ascolta. Tutti noi
siamo finalmente
riuniti qui. Stanotte, la terra dorata risorgerà in questo
luogo. Ora che tu sei qui, che l'hai protetta e mantenuta al mio
posto..." Un applauso esplosivo salutò Battler. Tutti erano
lì. Tutti, tutti, tutti. E gli sorridevano, dandogli il
benvenuto, facendo commenti di felicitazioni per averli raggiunti ed
essere finalmente dove doveva essere.
Poi, Beato
abbracciò Battler.
Fortemente, strettamente, così tanto che lui pensava non lo
avrebbe mai lasciato andare.
"Sono così...
felice che tu sia tornato a casa."
"Sono a casa. Scusa se
ci ho messo così tanto."
"Non mollerò
di nuovo." gli disse occhi negli occhi, facendogli capire che sarebbe
rimasta quella volta.
"Non ti
lascerò più andare. Sì. Non
andrò mai via neanche io"
"Staremo insieme per
l'eternità? NOn sarò più sola?
Sarò nel tuo cuore, per davvero?"
"Sempre. Mai
più. Ora e sempre" le rispose andando a vivere tutti nella
Terra dorata per sempre. salutando Tohya e sparendo là dove
Battler desiderava stare con chi voleva, rendendo l'uomo libero di
essere ormai se stesso. Battler in lui, non cèra
più come prima. I ricordi si, ma non la devastazione
interiore.
Tohya da quel momento
perse tutto ciò che opprimeva, disturbava,
portava alla follia. Ma da quando aveva rivisto quel viso, aveva
collegato quelle visioni, scene, alla realtà, che lei
esisteva e
davvero l'aveva perduta tra le acque dell'isola, che il Battler in lui
aveva bisogno di ricollegarsi a quel solo momento dei tre giorni per
senso di colpa e disperazione di essere stato il motivo di tutto, e
incapace di mantenere ogni sua parola. La cosa più di tutte
che
disturbata Battler in lui era la non accettazione del nuovo
sè di quei momenti, quel
cercare di Tohya di non voler ammettere che la strega era vera e
veramente dopo essere stato vicino a lui e averlo portato fuori
dall'isola, era svanita tra le onde sfuggendogli di mano,lasciando solo
con i sensi di colpa e angoscia per promesse pronunciate e non
mantenute enon essere capace e forte abbastanza da tirare fuori una
stupida, per lui, per aver deciso di non seguirlo. Non sentirlo. E
restargli vicino. E averlo preso in giro per tenerlo occupato.
Nonostnate avesse lasciato che il Battler in lui scrivesse e portasse
su carta tutto, non aveva voluto accettare quelle ore, e lei! NOn era
colpa sua, ripeteva nella testa di Tohya, non era una mia colpa prima,
seppur avevo peccato. E Tohya desiderava che la fnisse, bloccando
l'ombra di beatrice che però con quel ritratto esplose in
lui, portandogli consapevolezza! Sentiva l'uomo dal suo se
stesso originale. < NOn
è morta a causa mia, ci ho provato. Ho tentato. E mi
è
finita male! Se solo tutto tornasse accettato e compreso!
> Si
lagnava quello ancora dentro Tohya.
E poi, quello sguardo.
Quel sorriso. Sia della prima volta che aveva
visto il dipinto originale, che la persona identica che si era
presentata come una strega cattiva e punitrice. E accettando che
esisteva veramente tutto, non era abbagli di pazzia, Beatrice era
diventata reale e qualcuno per davvero, e Battler potè
trovare lo sbocco che gli serviva.
"Sai, Ikuko... abbiamo avuto la storia di Sayo nelle nostre mani per
anni. Quella verità! Quel perchè! Quella
soluzione per
tutti e ancora per Ange... se io avessi accettato prima il tormento di
Battler perchè mi dicesse che era lei che voleva rivedere e
raggiungere. Che voleva andare e riunirsi con lei! Che..."
"puoi fartene una colpa? Anche Ange stessa, o meglio, come la chiamiamo
adesso Yukari, ha esplicitato il suo rammarico per essere sparita con
il suo nome originale per non farsi ritrovare dalla famiglia della
madre! Ogni volta che mostri dispiacere per averla lasciata da sola,
all'oscuro, ripete la stessa cosa. Se io... e tu di rimando ripeti
<
Se io! Se io avessi... >. Ma facendo così tormenti
solo il
tuo cuore, Tohya! Adesso che sei libero, adesso che dentro di te
cè la
pace che meritavi perchè hai permesso al Battler in te di
raggiungere ciò che sentiva di aver perduto, che
è corso
da lei, salutandoti... sappiamo entrambi che cosa ti è
capitato
è.... la medesima situazione di Maria. Di Sayo. E Ange, da
cosa
raccontò di quel giorno dell'ospedale. Hai smepre temuto che
si
fosse gettata per aver letto il diario, ma sembra invece chenon fosse
così! Perchè nel diario, Eva aveva raccontato di
te,
incontrato anni dopo appena hai iniziato a scrivere come falsario delle
bottiglie. Tu! Il Falsario! Quindi doveva sapere che esistevi, e
invece. E lei ti odiava. Adesso noi sorridiamo alla cosa, ma
per
tutti eri questo. Qualcuno che aveva sporcato una storia entrata nelle
leggenda, senza sapere che invece proseguivi e proteggevi quel mondo.
Il mondo che racchiudeva una persona in gabbia sempre e comunque, che
è nata e si è perduta nell'unico luogo che le era
permesso..."
"Lo so! So cosa ha detto il medico. Ogni volta la definisce una
categoria diagnostica. ormai lo so a memoria! Disturbi
Dissociativi. Gruppo di sintomi, i sintomi dissociativi. Processi
patogenetici causati da esperienze che interferiscono con
l'integrazione delle funzioni psichiche. I disturbi
dissociativi
sono caratterizzati dalla disconnessione e/o dalla
discontinuità
della normale integrazione di coscienza, memoria, identità,
emotività, percezione, rappresentazione corporea, controllo
motorio e comportamento. I sintomi dissociativi sono vissuti come
intrusioni non volute nella coscienza e nel comportamento,
unite
a perdite della continuità dell'esperienza
soggettiva,depersonalizzazione, derealizzazione. Inoltre i
disturbi dissociativi si riscontrano frequentemente nel periodo
successivo a un trauma e molti dei sintomi, tra cui
confusione, paura dei ricordi e il desiderio di nasconderli,
sono influenzati
dalla prossimità temporale al trauma. In particolare, il
disturbo dissociativo dell'Identità è
caratterizzato
essenzialmente da disgregazione dell’identità da
due o
più stati di personalità distinti, che in alcune
culture
può essere descritta come un’esperienza di
possessione.
Ricorrenti
vuoti nella rievocazione degli eventi quotidiani, di importanti
informazioni personali e/o di eventi traumatici non riconducibili a
normale dimenticanza. Io sono l'esempio di chi si dissocia dalla
realtà per sfuggire ai traumi.A volte i pazienti sono
immersi in
una realtà alternativa,verso il mondo dissociato creato
dalla
psiche o in altri dove parti del sè originario cozzano con
la
nuova personalità, entrando in conflitto per qaulcosa di
irrisolto o mancante..."
"Si, ormai lo conosci a memoria! Il mondo alternativo mentale creato da
visualizzazione, ossia la capacità di ricreare nella mente
chiudendo gli occhi un ambiente ed immagini così vivide e
realistiche che sembrar vere, e tramite dissociazione... chi
è
in queste patologie, il suo mondo alternativo è un
prodotto che serve a “zuccherare” la
realtà per renderla sopportabile. Maria faceva
così.
Sakutoru, i coniglietti, la mamma cattiva... e Sayo, creando gli amici
immaginari e poi la terra dorata, avenimenti e situazioni solo in lei,
ma che le davano quel qualcosa per sopportare il per lei
insopportabile... E Ange, se è capitato anche a lei mentre
cadeva, dal decidere da ciò che avvenne nella sua mente, di
cambiare vita. Tutti voi per dolori e traumi avete dissociato e
visuallizato qualcosa ma tu, più di loro, anche
Sayo aveva
problemi dissociativi di personalità perchè
incapace di
accettare il suo vero sè goffa, maldrestra, strana senza
capire.... tu hai lottato ogni giorno contro il Battler in te,
perchè lui non sopportava la perdita che lo ha turbato di
più! Tu stesso affermi che la cosa assurda era... che nei
tuoi
ricordi di lui, dopo che Sayo lo salvò portandolo via, non
provò dolore e sofferenza a tal punto da lasciarti
perplesso.
Era sconvolto per la sua famiglia e i corpi, ma cosa lo
devastò fu Beatrice... Che la sofferenza e il trauma di aver
trovato tutti morti in quei modi
orribili e sapere di aver perso quasi l'intera famiglia... si lo
avevano scosso e fatto impazzire, ma che terminò quando lei
lo
riscosse dallo stato di confusione e... "
"Seppur con tristezza lui ebbe un'accettazione tranquilla e completa
dell'accaduto dalle parole della spiegazione di Sayo. O Beatrice. Si.
Lui... ricordo bene come prima di sederci in mezzo alla passerella, ore
prima dell'esplosione, fossi alla fine consapevole che era una
situazione esplosa con la complicità degli adulti, che era a
quel putno, fin a quel punto, da scatenare tutto solo perchè
una persona aveva
detto loro < qui ci osno i soldi, qui le armi, decidete tra voi
chi
vince e perde e sarà il nuovo legittimo capofamiglia
>. E la
cosa poteva andare in altri modi, spartendosi equamente tutto e dire
< addio, è stato un piacere ma ora che abbiamo i
quattrini
del vecchio, possiamo non vederci più, cosa ci interessava
lo
abbiamo, adesso >. Quante cose nella mia testa passarono e
più sentivo la storia e inquadravo le persone, e
più
capivo che se non fosse stato per Beatrice che era almio fianco, un
altro giorno, un altro anno sarebbe accaduta qualcosa simile, per avere
cosa
la brama li spingeva a desiderare. Ricordavo bene come ogni anno gli
adulti impazzivano in quei giorni sull'isola, le riunioni, i malumori
per soldi e potere. E compresi che seppur alcune colpe, lei non era
totalmente colpevole. Era colpevole di aver messo davanti a ognuno di
loro, i modi per esternare come avevano dentro. Ma non aveva fatto
nulla di sua mano. Aveva solo domandato cosa avrebbero fatto... e se
fosse stato per qualcuno di cattivo come loro, dentro, che era felice
di cosa aveva scatenato, allora avrei giudicato come meritava! Ma non
era così. Il tempo di parlare e
stare insieme e compresi che non era una persona negativa e cattiva.
Aveva agito per dolore e sofferenza, stanca di quella vita mentre
intorno a lei, la sua famiglia, si pugnalava alle spalle in malo modo
proseguendo qualcosa che il nonno aveva instillato. E aveva deciso di
porre fine a tutto chiudendo la scatola del gatto con la sua stessa
vita. Poteva non avere scusanti se fosse stata negativa, se aveva agito
per qualcosa di orribile... ma voleva solo fermare cosa continuava a
proliferare. E macchiava tutti. E per colpa mia, per rabbia e un
tormento infinito, aveva alla fine incluso anche noi cugini,
perchè sentiva che forse anche noi non avremmo capito e
compreso
qualcosa che la portò alla morte. La fine che fece...
è
cosa ha disturbato Battler nel profondo e la sua perdita, per quella
vita infelice e disgraziata immeritata, lui... voleva ricongiungersi
con lei, ma io glielo impedivo. Negando i ricordi. Cercando di
cancellare quel viso. Rifiutare quelle ore e allontanarmi da qualcosa
che provavo e per lui era tutto. Qualsiasi cosa facesse soffrire lei
dal voler morire lasciando lui libero e vivo... non saprei, ma doveva
essere davvero grande e profondo per lasciarsi annegare dallo stesso
oro che aveva procurato tutto. E ora ho quasi deciso Ikuko! Vorrei
chiedere ad Ange di cercare, se ancora presnete, il suo corpo e darle
una cerimonia reale e veramente sentita. Ricordarla e darle un Saluto
meritato, nonostante tutto. Ha fatto degli sbagli ma negarle almeno
questo qualcosa... vorrei vedere se lei è ancora
là,
legata al lingotto sopravvissuto all'esplosione e quindi sepolti gli
altri e... farle sapere che almeno qualcuno che teneva a lei,
cè
ancora. Battler, adesso, secondo il medico, è dissociato
fino a
sparire per congiungersi con lei là dove urlava fosse, per
lui irraggiungibile. Mentre per il
sacerdote shintoista che avevi chiamato, parte della mia anima, quella
che riguardava battler, ha in qualche modo trovato un legame,
collegamento con lei, raggiungendola e sentendosi vicini finalmente. E
con lei, raggiungere tutti. Che sia ambito spirituale o mentale, lui ha
rivisto il suo volto, ha avvertiuto la mia accettazione su di lei, quei
giorni, con quel quadro e si è riallacciato a lei come
desiderava. E non soffre più. E con lui, io. Adesso, dopo
aver
deciso di incontrare Ange, voglio terminare il cerchio e cercarla.
Dovrebbe essere ancora là dove, credo di ricordare come
posizione, a vustodire qualcosa che adesso abbiamo scoperchiato,e
quidni il suo gesto, non ha più senso. E alla
fine, come avrebbe voluto, in qualche modo, ci
ricongiungeremo dandole riposo in un luogo che mi hai permesso di
vedere e acqusitare. Grazie, Ikuko..."
" E di cosa... Per sfuggire alla dura realtà si ritirava in
elaborato mondo
fantastico… Chissà come fate, voi di questa
famiglia! Alla fine la sua dissociazione poteva essere
l’unica cosa in grado veramente salvarla da una vita di
miseria. ..questa forma di fuga dalla realtà
dissociazione. Si disconnettono dalla realtà, il
tempo
passa e loro non se ne accorgono perchè sono là,
i quel mondo. È un modo di evitare le
emozioni negative. Ci si dissolve in questo stato di dissociazione, una
liberazione totale
dall’Io. È come la sensazione di pienezza mentale
dello
Zen, ma per i medici che abbiamo incontrato... con connotazione
terribilmente negativa. Non ti ritrovi
all’inferno, ma in un limbo. E più ci sei dentro,
meno te
ne importa. Adesso che sei libero, e così Ange, non lo fate
più avete detto. Quindi siete fuori, ma rimango sempre
affascinata da come eravate in grado... e più lei! Se
ritieni che meriti questo, io ti appoggerò. Battler in te ha
riversato tutto ciò che aveva dentro nei Giochi per i libri,
per esternare cosa provava dentro, e il fatto che non riusciva a
giungere alla persona che l odisturbava di più. E Come hai
inserito la Beato pulcino perchè lui capisse, come foste
scrittori a quattro mani, che colei che voleva riavere non era proprio
quella che lui ricordava, ma la persona intesa in Sayo. E che andava
oltre i suoi piani di ridarle vita nella terra dorata, o mondo di Sayo,
che aveva ripreso e protetto. E tutto è andato come
sappiamo. Alla fine, la creazione di Sayo, era più forte..."
".." Tohya sorrise, voltandosi per guardare verso fuori la finestra
"Abbiamo avuto in mano il finale per tutti questi anni, la salute
mentale mia e di Battler, e di Ange, abbia protetto quel finale come
Sayo e peggio di Eva... e non ci siamo accorti che Battler stesso
emergeva e parlava dai libri e giochi e diceva, cosa desiderava... solo
che non volevo ascoltarlo e accettare. E a volte mi chiedo se siamo
colpevoli anche
noi. Tenendo vicine le nostre mani, abbiamo tenuto al centro lei come
esistenza reale e perduta e un Battler che ha lottato per qualcosa che
gli veniva negato e tenuto lontano..."
" E tu quando hai compreso hai fatto di più! Come quella
storia, dove sei riuscito a salvarla, vi siete recati insieme a Nijima
e avete vissuto, insieme, comuqnue una bella vita? Che vi siete creati
il vostro mondo, centro, piccola felicità finchè
non avete attirato con le storie della vera Strega di Rokkenjima e
colpevole... Ange. O quella dove cerchi di riquadrare con la bugia che
dicesti ad Ange della barca che si rivoltava, ma finivi smepre per
dover fare i conti con la presenza di Beatrice che ti diceva delle cose
e spariva nell'abisso. Come mai le hai scritte? Per lui? Per te?"
"Ho scritto fuoi dai libri, qualcosa per lei, oltre la commemorazione
che Battler le aveva dato. Ho pensato a cosa avesse potuto essere, cosa
poteva vivere se.. non fosse finita come custode della
verità nella morte. Ho scritto per lei, come fece Battler,
per dar vita a qualcosa che non visse mai. L'ho immaginava come persona
libera dalle barriere dell'isola e quella vita, l'ho inserita nella
vita reale che le faceva paura, le ho dato almeno in quelle storie
affetto e vicinanza, riconsocimento di cosa fosse perchè
potesse vivere almeno in queste storie, con il sorriso sulle labbra,
mettere in campo le sue qualità ed essere come... magari
doveva essere. Là, dove doveva essere..." con rammarico " E
ora, Ikuko, sono pronto a terminare l'ultimo libro con Yukari. Poniamo
fine alla storia di lei e di lui. E andare avanti noi, in pace"
"Come desideri. Vado a telefonare a Yukari per il nuovo incontro"
alnzandosi e andando via.
Tohya si riavvicinò alla scrivania, per tirare fuori le
carte che aveva inconsciametne nascosto. A volte si chiedeva se lei
fosse gelosa di Beatrice, che continuava ad albergare in lui. Sorrise,
Tohya. Leggendo le ultime parti della pagina che erano uscite di getto.
Rileggendo con un sorriso di calore.
"Quel giorno, quanti misteri avrei dovuto risolvere per poterti portare
via? Quali pene potevo alleviare per farti restare al mio fianco?
Riposa, Beatrice, riposa in pace nel racconto che ho creato,
lì puoi volare in libertà dove veramente volevi,
rompendo le barriere dell'isola. Ecco il mio ultimo incantesimo, da
Game master, affinchè la tua luce non conosca
ombra nel riposo. Che il tuo splendido sogno dorato non venga infranto
e infangato dalla tristeszza apportata dalla verità. Riposa,
mia dolce Beatrice, riposa in pace nell'illusione che hai creato. Non
smetterò affatto di pronunciare il tuo nome, per
continuinuare a dare vita ai tuoi desideri e il tuo cuore. Che niente e
nessuno ti trascini più, nelle tenebre dell'oblio. Riposa,
dolce amore, in pace.
Addio non è
per sempre. Mi mancherai fino a quando ci incontreremo di nuovo.
Un
grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non
leggeva di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere
ancora che mi hanno postato la fic
precedente
https://www.facebook.com/UminekoITAAnalisieLore
|
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Capitolo 3 *** Finale alternativo mezzo bad ***
finale alternativo bad
Questo doveva essere il
finale originale, anzi era più lungo e li conteneva entrambi
in verità, ma parlavo con alcuni di voi per mp e in
particolare Legeia, che la ringrazio, decisi per mettere quella parte.
E poi dopo che mi ha lasciato il commento nella pagina della fic, mi
disse che non era giusto non mettere anche questa parte proprio di
Tohya. E quindi eccola come finale alternativo, dove parla Tohya e con
alcune cose NEGATIVE su Yasu/Sayo che penso. ma spiego tutto
così chiarisco le fic messe a parte e perchè sono
così. E leggete le altre fanfiction per capire alcune cose di ocme vedo l'opera
"Allora Tohya.. sei pronto?" chiese Ikuko entrando nella stanza, metnre
lui era dietro la scrivania a scrivere.
"...si.... SI! Credo di essere pronto!" fece questi prima dubbioso e
poi sospirando diventando sicuro
"Oggi ho intenzione di farti un'intervista. Perchè con
Yukari abbiamo deciso di scrivere la parte finale della leggenda della
Strega dorata a sei mani. Ma hai deciso di mettere la parola fine con
una controparte per lei. Ma come hai detto tu, manca l'ultima pagina
o due pagine, di riflessione su e per Beatrice nei libri. Hai
deciso di dare una nota dell'autore per raccontare di lei per davvero e
morta Eva, con l'accordo con Yukari, desideri darle un posto nel mondo
come pensi meritasse. E quindi, sono qui per raccogliere ogni cosa che
ancora ti senti e provi da quella sera..."
"Si" fece lui sorridente prima ma poi come se provasse astio "quando ho
rivisto il suo volto e finalmente da decenni ho avvertito cosa
necessitava a Battler. E questo ha dato pace ad entrambi..."
"Si, ma prima di giungere lì, partiamo da prima...per
Beatrice..."
"Beatrice..." fece lui con un'espressione che a Ikuko sembrava
negativa, mentre lui vedeva la gatta di Ikuko distesa come una
regina su uno scaffale della libreria, a fissarlo come interessata
quanto la padrona, con qeugli occhi espressivi
"... ma prima di questo, vorrei parlare con il Battler nascosto in
te..."
"Vuoi dire morto e ora in pace..." fece lui guardando fuori la finestra
con tristezza
"Battler... tu sei morto?!" fece lei con un tono interessato
"SI...!" fece lui di colpo, poi strinse le labbra "NO... non lo so.
Adesso, dopo quella sera di halloween siamo in pace ma i suoi ricordi
non mi tormentano più! QUindi... Per me il Battler
dell'epoca è... prima vedevo i suoi ricordi ma allo stesso
modo lui urlava dentro la mia testa... emergeva insieme ai miei
ricordi..."
"Emergeva... come?" sedendosi su una poltroncina distante da lui ma di
fronte a dove lui era
"A volte era come se pensasse da solo. Era nella testa come se
discorresse perso nei pensieri, disperato, per qualcosa che non poteva
raggiungere e ottenere... e la sensazione era di struggimento e
disperazione per qualcosa che lo tormentava, non andava, ripeteva che
era tutto inutile e... e mi andava contro, contro di me che rifiutavo
il ricordo di quella persona... poi mi accorgo che sono solo io mentre
ragiono su qualcosa del passato, ma seriamente sembrava come se lui
fosse al mio fianco a sussurrare e bisbigliare che doveva tornare per
qualcosa..."
"... parli di..."
"...della questione di Beatrice. Io rifiutavo, lui desiderava qualcosa.
Era uno scontro. Lui desiderava riprendere il controllo, sovrastarmi,
per raggiungere cosa lo tormentava, io non accettavo determinate cose e
che mi cancellasse... "
"E poi quel ritratto..." fece lei in un soffio, spronandolo, vedendolo
non in conflitto ma ogni volta che parlava di lei, Beatrice, gli veniva
quasi il sangue amaro
"DA quando ho rivisto quel ritratto, ho trovato la consapevolezza e
comprensione e... pace, con Battler rasserenato e che posso definire
andato dove doveva... Ogni volta mi torna in mente, rivedendo tutto
come fossero i miei occhi, quando mi calmai, dopo che mi
trascinò via, e la affrontai perchè non sapevo
chi fosse. Era così diversa da come la conoscevo, per poi
scoprire che.. la Shannon che conoscevo era in parte lei e in parte...
e che la vedevo diversa non tanto per l'aspetto, quello era dovuto ai
suoi travestimenti ma... il carattere opposto a Shannon. La dolce,
imbranata, timida Shannon contro la piena di forza, caparbia, irruenta
Beatrice quando si arrabbiava e agiva... Shannon era qualcosa che aveva
creato per sfuggire a chi fosse, perchè le dicevano che non
andava bene come era. E il suo racconto di come per la solitudine aveva
creato delle persone in cui si immedesimava da dar loro vita, e qaunto
mi fece sentire colpevole e ....Quando mi raccontò seduti
sulla passerella per passare la notte la sua storia, io non
capì subito. Tante cose. Ma riuscì a spronarmi
con determinazione perchè mi salvassi e andassi dove voleva
che... mi aveva salvato nonostante desiderasse punirmi. E da quando
ricordo molte cose senza il dolore e cosa mi stava uccidendo, ho
iniziato a studiare ogni cosa che mi disse e rivedere tutto da un'altra
prospettiva..."
"E hai rifiutato Beatrice... anzi, Sayo o Shannon..."
"Si,. Ricordo ancora quando si presentò, un nome per me
nuovo e una persona che alla fine era distante da quella che...
Così diversa dalla placida e tenera Shannon che sembrava
impossibile. La sempre schiva, modesta, impacciata, sempre ad
arrossire, Shannon. E poi me la trovai nella sua vera forma e... se
fosse rimasta se stessa in tutto, a volte mi sono chiesto se avrei
pensato di contattarla in quegli anni... Se fosse stata lei per
davvero... Quando discutemmo quella notte e mi raccontò il
suo cuore, la sua motivazione per quanto creò contro di noi,
mi sentì stupido e piccolo. Io, che quando le promisi
determinate cose, mostrai il meglio di me ma non immaginavo cosa
celasse quella persona. E il male che potessi farle, oltre quello che
aveva subito, da sola. Quella notte le chiesi... le domandai cosa
sarebbe accaduto se risolvendo velocemente quel puzzle del nonno e le
avessi parlato... Quanto mi sono dato dello stupido da quando ricordo.
Poteva essere lei a comunicare con me? fu colpa mia che la
lasciai in attesa di qualcosa che per lei era fondamentale, prezioso
e lei per sentirsi serva e inferiore non mi cercò
mai, sperava solo. Quando mi raccontò il suo passato, mi
resi conto con amarezza che la mia proposta di essere pari e
considerata da me, era qualcosa di grandioso. Unico, irripetibile e
vero come non si aspettava e poteva desiderare, anche essendo
così piccola rispetto anni dopo. Accettata, voluta, una mano
tesa a tirarla fuori da quella che fu alla fine una gabbia. Qualcosa al
di fuori di come Genji e la mia famiglia l'aveva fatta
crescere. E io ero colpevole di averla illusa. E la lasciai
là, alla mercè della mia famiglia, come
trattavano gli altri, anche se tra loro non è che fossero...
a volte mi osno chiesto se meritavano cosa accadde. Visto che la
risoluzione fu scelta e decisa da loro, alla fine. E lei era stata
trattata malissimo ogni giorno, considerata inferiore e obbligata anche
a ringraziare di cosa aveva. Lei, che in verità era tutto su
Rokkenjima, ma solo una persona, mio nonno oltre i domestici, sapeva. E
per la prima volta, da quello che capii, io l'avevo trattata come pari
e normale, con qualità da volerla al mio fianco. Facendola
sentire apprezzata e vista, per la prima volta. E promettendole di
sfuggire ad un'esistenza amara e ingrata. La lasciai sola con i suoi
demoni interiori e reali sotto forma della mia famiglia, e
impazzì. E io, senza neanche saperlo, ne ero la causa...."
"Ma è partito da questo il tuo rifiuto per lei..."
"Tutto è partito... dal ricordo di quel bacio. Venne
così... da solo! HO sempre ricordato quando mi diede quel
bacio a tradimento, perchè fossi occupato con gli occhi
chiusi mentre preparava il suo... sparire come la strega che millantava
di essere... ho sempre ricordato lei in un certo modo, con disperazione
e amarezza. Battler diceva...- Non l'ho salvata. non sono stato in
grado di salvarla prima con le parole, e dopo con le mie forze ed ero
stato rapito da lei per come appariva, come fu nei miei riguardi
finchè non sparì...-. e poi ricordai,
quella notte sotto il ritratto. Il suo racconto. Cosa mi disse. E che
alla fine, oltre a cosa era realmente per nascita, anche se disse solo
che ebbe un incidente e fu cresciuto come bambina... non ho fatto altro
che tenerla dentro di me per ciò che non ho fatto e per cosa
provai. E... quando ricordai quel momento sulla barca, mi
tornò... disse chi era nei miei riguardi, e... Io
ho accettato, ho compreso, ho messo una pietra sopra a quello
che aveva fatto, ai suoi peccati che la opprimevano, perchè
ero io in
colpa nel tutto. Ma era lei a portare la croce più pesante
di tutte.
Perché Beatrice si fatta carico di tutte e tre le
generazioni di
peccati e dolore, restando a fluttuare nell'oceano e io non posso
raggiungerla anche solo per darle una degna sepoltura, come ho fatto
nei libri. E quante mi volte mi sono chiesto cosa pensò
mentre annegava
e perdeva la vita..." scuotendo la testa disperato
"Eppure non è questo c he rifiutavi..."
"Ricordando, mi sono sempre chiesto che vita avesse fatto a
Rokkenjima, tutta la sua vita, per come si sentiva, un mobile e basta,
e scoprendo la verità. Frammento dei nostri discorsi seduti
sulla passerella... Aveva sempre voluto morire per porre fine a tutto e
pensava dopo la promessa falsa che le feci... che l'unico modo per
lasciare l'isola senza le catene del passato fosse farlo, morire. Se
lasciavamo l'isola,cosa avrei imparato da lei che la turbò
tanto da decidere di andarsene?. Ho paura di questo. Sembrava... quelle
ore con me, come se quei momenti fossero come un sogno. Sorrideva, a
volte di cuore, a volte con un velo che le ombreggiava il
viso. Era una gioia troppo grande, vedendo i suoi
occhi, che forse per lei era qualcosa di impossibile da
immaginare, afferrare. E vivere. So che qualcuno potrebbe dire che da
ragazzini si fanno e dicono cose stupide ma... se dicessi è
vero, a mia discolpa, non renderei gustizia al suo dolore. Io non
potevo sapere ma poi lui prima e io ora, comprendo che le parole e
promesse possono avere un peso, ma per l'altro. Senza rendersi conto di
niente, si crede di esser passati solo per fighi! Si, non sapevo bene
la sua situazione, ma rimase sola senza poterne parlare con nessuno
e... anche se lei poteva cercarmi, nonostante da cosa disse
desiderò farlo ma credeva di non poteva farlo essendo
serva... avrei potuto almeno chiedere di lei ai cugini e farle capire
che la pensavo. Ma in verità... mi ricordai di lei solo
rivedendola quel primo giorno, sei anni dopo. E lei aveva passato anni
sola, a soffrire, e sperare in una promessa mai mantenuta, ne
ricordata. E se avessi risolto prima, quell'epigrafe..."
"E il suo matrimonio?"
"Si, me lo disse. Ma disse anche se no nsi sarebbe sposata. Aveva
tenuto, dopo aver scoperto la verità, tutto dentro. Soffriva
da sola e in silenzio, cercando forza nelle gentilezze di George,
quelle promesse e segni di affetto in piccoli aiuti e segni loro e...
ricordo quando disse che però soffriva per un amore per
metà falso. DA parte sua, perchè non avrebbe
continuato alla fine tutto. Lei voleva morire, e sarebbe accaduto prima
o poi, sarebbe scomparsa e George avrebbe conosciuto poi una donna,
vera, con cui portare avanti i suoi, di sogni! Quelli si lei non si
sarebbero avverati! Affermò disperata, spalle al muro e le
gambe strette tra le braccia, che non vi era davvero nulla di caldo e
gentile con lei, sapendo certe cose. Che sarebbe stata rifiutata e
tenuta da parte. Come fu per tutta la sua vita. Quindi aveva ricevuto
quell'anello da George ma anche se provava affetto per lui, non vi
sarebbe stato niente. Perchè senza saperlo, lei lo sapeva,
George stava giurando amore eterno a Shannon, la quale era una sua
personalità e non lei veramente, e che quell'amore
significava dare e saper fare delle cose. per lei, disse, impossibili
da mantenere. E quindi, quell'anello, era per Shannon, non per lei. E
amaramente mi disse che aver creato quella personalità le si
ritorceva contro. Non era lei la destinataria di quell'amore e speranze
che non poteva avere. Non voleva veramente prenderlo in giro, ma era
così bello diceva, dentro di lei, sentire il
calore e l'affetto di qualcuno! E poi con Gessica. Mi rivelò
che lei accettava la sua parte di Kanon, lì con
lei, anche se... anche lei, ripeteva, l'avrebbe accettata nonostante
tutto, o...si sarebbe sentita tradita? E lei soffriva dentro, in
silenzio! lei li aveva i sogni. Disse che per dimenticare me si era
avvicinata
all'altra sola persona più vicina e di
qualità,George, ma disse anche
con amarezza che anche lui non l'avrebbe alla fine accettata. Un
giorno, disse, lui l'avrebbe guardata con fastidio e sconvolgimento per
qaulcosa che lei non era, e lei avrebbe perso anche
quell'amore. Lei,
che desiderava prima di tutto essere amata per chi fosse ed essere una
persona, non qualcosa al di sotto. E ttuti l'abbiamo delusa. Ecco
perchè ho scritto di lei in quel modo, in quei modi e
dandole... cosa
nessuno le ha dato e il fato negato. ...per ricordarla,
nulla potrà più a cancellare il sogno che ha
disegnato. Il
suo ultimo, bellissimo sogno non scomparirà per
l'eternità. lei vivrà e
sorriderà, sarà felice ed esisterà in
mille storie e avventure come non
ne ha vissute da viva..."
"Nei libri fai parlare molto Battler! ... la tua è una
commemorazione e cerimonia di esequie per quella Beatrice che almeno
nel metamondo, il luogo che hai ricreato per lei con il cuore rilevando
il suo originale, avrebbe vissuto. Avrebbe amato. Ed essere amata. Per
chi era nel profondo. IN un mondo felice, magico, da sogno..."
"Battler... no, ero rimasto ossessionato da Beatrice per quelle ore,
per la mia incompetenza in tutto, la mia incapacità e
inutilità e quanto soffrivo nel non averla avuto al mio
fianco, accettandola e mostrandole ciò che il nonno e gli
adulti avevano... se lei avesse saputo la verità anni prima
e magari come fece con Geoerge e Gessica, si fosse confidata... quante
volte me lo chiedo! Avrebbe avuto da noi un comportamento ancora
più inclusivo, di comprensione... mi disse che aveva cercato
con George e con Gessika qualcuno che fosse aperto di cuore e mente, e
che consocendoli da sempre, consocenva anche come erano dentro. Anche
se non provava lo stesso che nutriva per me, li reputava persone
splendide e voleva far parte edlle loro vite. Essendo amata, e dando
loro cosa necessitavano. Come per Gessica. Forse noi avremmo potuto
darle, tutti insieme quell'amore che le mancava da mitigare la sue
ricerc spasmodica di una famiglia di sangue sua, e un modo per scappare
da là. Se... le cose fossero andate diversamente, non avrei
detto mai quelle parole in una promessa, dandole un dolore
così forte, da romperla e farla impazzire. Si è
fidata e ha creduto in qualcuno che le appariva... ho sbagliato ed
è il mio peccato, anche se non sapevo... "
"Quasi nessuno sapeva nulla, solo lei due anni prima qualcosa che la
portò comunque alla morte, ma scelse di tacere e infilare
tutto in una scatola. Seguì comunque un pò la sua
ricerca di affetto in george e Gessica, non riuscì a
rivelare niente, e proseguì con gli intenti con i due
cugini, ma dentro aspettava solo il momento della morte..." fece Ikuko
cercando di virare la discussione
"Le avevo promesso che insieme avremmo portato le nsotre croci, fianco
a fianco, avremmo vissuto appieno e con tutto ciò che
avevamo e nel modo più profondo possibile... ma ammetto che
non ho mai pensato sulla barca a qualcosa di romantico da una
relazione. Anche se, dopo quel bacio... anzi quei baci... mi
è rimasta nel cuore e nella mente per cosa mi dava dentro.
Anche senza relazione, non l'avrei abbandonata. NOn avrei fatto di
nuovo la stessa... non sarei stato come quella volta. Che le promisi un
tunnel di luce dal quale scappare per poi chiuderle la porta in faccia.
E per come sono ora da anni, per come mi sento, quanto ho... ho provato
struggimento per cosa ha creato amore pazzo, denaro, oro, egoismo,
invidia e..."
"Se gli adulti fossero stati diversi" fece lei osservandolo, ma lui
parlava con occhi persi, non era lì a rispondere a lei e lo
aveva capito
"Saremmo potuti restare ottimi amici, grandi confidenti, intimi
complici in molte cose ma magari non come coppia di amanti, chi lo
sa... saperlo o no, cosa cambiava? Era importante? Avresti dovuto
vederla, sconvonta e incredula, quando le rivelai che anche se
colpevole di certe cose, comprendevo e capivo il dietro di
ciò, e quanto e fno a che punto fosse colpevole per tutto.
Non fu materialmente lei a fare le cose ma aizzò... tutti
loro! Ma essendoci un perchè, io capii e le dissi che non
odiavo, non giudicavo e nulla di... l'avrei accompagnata senza darle
rimorsi, accuse o altro avanti, stringendole la mano, abbracciandola e
dicendole che poteva piangere ma sapendo di aver lasciato quel luogo e
quel dolroe. Era importante il suo cuore e il
dolore dentro" sorridendo a Ikuko "anche se avessi incontrato una donna
da amare come l'amore convenzionale, non l'avrei messa in secodno piano
o dimenticata. ma forse io non capì, cèra altro,
o non credeva fosse possibile. Non ho mai capito... Lei, aveva vissuto
in seno alla mia famiglia da conoscere quello che sapeva da loro.
Quello che voleva cancellare. Mi salvò per affetto, amore,
rimorso e cosnapevolezza dei suoi errori. E scelse per se stessa e una
sola soluzione. Lasciandomi solo..."
"Il cruccio di Battler!"
"Ricordo quel giorno o meglio, tornando a prima di quella notte
all'orfanotrofio, ricordavo. Bene. Ma desideravo cancellare e non
accettare quelle memorie. NOn riuscivo a reggere quel viso
nei miei pensieri, come mi guardava, il suo viso stravolto e sofferente
o arrogante e malizioso. E quando mi baciò. Tutto si
accavallava a mente... e lei che si perdeva nell'oscurità!
Riuscì a raggiungerla, la vidi sorpresa e scioccata nel
vedermi, ho... Sono saltato giù subito, sconvolto dopo
essermi ritrovato da solo. E feci in tempo per vederla scivolare
giù allontanandosi dalla luce. HO fatto in tempo per vedere
la strega di nuovo!" rattristandosi " E mi guardava... mi guardava dopo
la sorpresa! Ero arrabbiato, offeso, mi snetivo come se mi
avesse abbandonato e lasciato da solo. Lei! Che mi chiese di non farla
sentire allo stesso modo ore prima. NOn volevo perderla, dopo quanto mi
aveva raccontato, come mi sentii sapendo di aver illuso e portato
dolore e sofferenza a qualcuno per cui le mie parole erano
così preziose per sfuggire alla sua vita e
realtà... Volevo davvero che vivesse! ... non so
esattamente cosa la logorasse ma quando la vidi proiettata verso
l'oscurità, andare giù da sola in quel luogo buio
e freddo, volli salvarla a ogni costo. E vedevo la sua
espressione, mi guardava negli occhi! Ricordo ancora la sua
mano, vidi le mie dita perdere la presa e lei che si
allontanava. E quell'espressione che continuava ad essere un sorriso
triste ma come d'affetto, me la rivedo sempre, tra le sue espressioni!
E sorrideva come se mi stesse dicendo qualcosa e io non facevo che
tornare verso su. Ci allontanavamo per sempre. Non tutto mi
tornò in mente in sequenza, per questo ho avuto...
negazione. E ho rivisto le sequenze metnre tornavano, poi
dietro l'altra e... ho rifiutato. Ho negato. Che io ne fossi colpevole.
Due volte. E rifiutavo lei, quei ricordi e quei momenti.
Vedevo la sua sagoma, il suo volto ma... e ho lasciato che tramite la
penna fosse la parola di Battler a uscir fuori e proteggere il mondo
che aveva creato, cercando di salvarla e farla vivere almeno
lì. Ho commemorato la persona che ho lasciato morire due
volte. E tramite i libri, i giochi ho... lasciato che lui
parlasse. Per ricordare, onorare, celebrare, rievocare qualcuno che
nella sua intera vita era stata un niente e un nessuno. Celata in
un'isola che era la sua gabbia e tomba, come fu per sua madre. Ho
eseguito facendo fuoriuscire i snetimenti di Battler un funerale per
Beatrice, quella che conoscevo ma anche il suo esistere per quella
ragazza, perchè la strega esistesse! Ho dato al mondo quel
colpevole delle bottiglie, parlando per lei. Perchè non
fosse dimenticata, perchè non rstasse nell'oblio dove
continua a dondolare sul fondo. Non potevo non farlo, per lei, ma anche
per Battler. E..."
"ma il nocciolo principale della tua negazione e rifiuto...tu hai
lottato ogni giorno contro il Battler in te, perchè lui non
sopportava la perdita che lo ha turbato di più! Tu stesso
affermi che
la cosa assurda era... che nei tuoi ricordi di lui, dopo che Sayo lo
salvò portandolo via, non provò dolore e
sofferenza a tal punto da
lasciarti perplesso come fu per questi anni. Era sconvolto per la sua
famiglia e i corpi, ma
cosa lo devastò fu Beatrice... Che la sofferenza e il trauma
di aver
trovato tutti morti in quei modi orribili e sapere di aver perso quasi
l'intera famiglia... si, lo avevano scosso e fatto impazzire, ma che
terminò quando lei lo riscosse dallo stato di confusione
e... "
"Si e non lo capivo!" fece lui quasi infervorato, tornato lala fine
alla discussione a due "Seppur
con tristezza lui ebbe un'accettazione tranquilla e completa
dell'accaduto dalle parole della spiegazione di Sayo. O Beatrice. Si.
Lui... ricordo bene come prima di sederci in mezzo alla passerella, ore
prima dell'esplosione, fossi alla fine consapevole che era una
situazione esplosa con la complicità degli adulti, che era a
quel
putno, dentro di loro fin a quel punto, da scatenare tutto solo
perchè una persona
aveva detto loro < qui ci osno i soldi, qui le armi, decidete
tra
voi chi vince e perde e sarà il nuovo legittimo capofamiglia
>. E la
cosa poteva andare in altri modi, spartendosi equamente tutto e dire
< addio, è stato un piacere ma ora che abbiamo i
quattrini del
vecchio, possiamo non vederci più, cosa ci interessava lo
abbiamo,
adesso >. Quante cose nella mia testa passarono e più
sentivo la
storia e inquadravo le persone, e più capivo che se non
fosse stato per
Beatrice che era almio fianco, un altro giorno, un altro anno sarebbe
accaduta qualcosa simile, per avere cosa la brama li spingeva a
desiderare. Ricordavo bene come ogni anno gli adulti impazzivano in
quei giorni sull'isola, le riunioni, i malumori per soldi e potere. E
compresi che seppur alcune colpe, lei non era totalmente colpevole. Era
colpevole di aver messo davanti a ognuno di loro, i modi per esternare
cosa avevano dentro. Ma non aveva fatto nulla di sua mano. Aveva solo
domandato cosa avrebbero fatto... e se fosse stato per qualcuno di
cattivo come loro, dentro, che era felice di cosa aveva scatenato,
allora avrei giudicato come meritava! Ma non era così. Il
tempo di
parlare e stare insieme e compresi che non era una persona negativa e
cattiva. Aveva agito per dolore e sofferenza, stanca di quella vita
mentre intorno a lei, la sua famiglia, si pugnalava alle spalle in malo
modo proseguendo qualcosa che il nonno aveva instillato. E aveva deciso
di porre fine a tutto chiudendo la scatola del gatto con la sua stessa
vita. Poteva non avere scusanti se fosse stata negativa, se aveva agito
per qualcosa di orribile... ma voleva solo fermare cosa continuava a
proliferare. E macchiava tutti. NOn ero d'accordo, io però.
Per me lei fece qualcosa di terribile, nonstante tutto, scusarla in
toto significava togleirle le sue colpe! Poteva vendicarsi come voleva,
ma... lei scelse un modo orribile aggiungendoci anche la sua rabbia e
delusione per Battler, per punirlo... La fine che fece... è
cosa ha disturbato Battler
nel profondo e la sua perdita, per quella vita infelice e disgraziata
immeritata, lui... voleva ricongiungersi con lei, ma io glielo
impedivo. Negando i ricordi. Cercando di cancellare quel viso.
Rifiutare quelle ore e allontanarmi da qualcosa che provavo e per lui
era tutto. Qualsiasi cosa facesse soffrire lei dal voler morire
lasciando lui libero e vivo... non saprei, ma doveva essere davvero
grande e profondo per lasciarsi annegare dallo stesso oro che aveva
procurato tutto. Ma io rifiutavo, non volevo..."
"Ricordando, non essendo come Battler, negavi il troppo fervore di
Battler per lei!"
"Penso che fosse... cattiva, è il termine che viene,
ma inteso come soggetto danneggiato, per lui! Non lo vedeva
né si preoccupava per lui come un singolo essere umano, ma
solo come l'incarnazione delle sue speranze e sogni e Battler meritava
di meglio..."
"Se dici queste cose di getto perchè arrabbiato si
comprenderà male." ridendo
"Scusa, è solo che... Battler ha perso sua madre quando
aveva dieci anni,e con una sorellastra nata da una relazione che lui
non accettò mai veramente, seppur Kyrie per lui era
diventata come una sorella maggiore... non so bene come e
perchè, cè un tassello, uno dei pochi che non mi
riesce di ricordare di come Beatrice lo sapesse ma.... lei sapeva che
Kyrie era la vera madre di Battler e... e poi il fatto che fu anche
così veloce a perdonare e... Beatrice, perchè lo
odiasti tanto?" fece lui c ome parlando davvero a Beatrice, arrabbiato
"potevi dare a Battler più empatia, solo perché
è sciocco e ottimista non significava che non stesse
soffrendo e ti avesse dimenticata per cattiveria! Dai ricordi di
Battler io... capìì che la sua ossessione per
qualcuno da amare e che fosse adatto a lei, fosse... diventata tossica
da rovinare anche lei! Non che importi dell'ossessione di per
sè, magari davvero si era innamorata di lui per
metà ma... lei aveva creato un ideale in lui nella sua mente
non solo tenuto per sei anni, ma maturato così tanto da
portarla a soffrire, non accettare che non la ricordasse, e peggio
voler punire tutti creando il piano per aggravare l'uomo che amava
della sua colpa! Battler aveva reso i giochi così chiari!"
disse lui sollevando il capo respirando profondamente "nei giochi il
Battler in me che urlava cosa voleva dir e tramite la penna, aveva reso
lei su quel balcone sotto la pioggia chiara e trasparente. DAl
colpevolizzarlo per il suo -peccato- a... come si comportò.
Quanto era seria in quel momento. Era molto scoraggiata. Ha anche detto
che se non fossi venuto sull'isola, non sarebbe successo tutto. Che
sarebbe morta da sola. E Battler in me aveva compreso che forse, il suo
accessivo amore, tanto... che nella testa dicevo -Beatrice, va bene che
ami ma meno, molto molto meno- e il sentirsi e vedersi non ricordata e
considerata come quei giorni che per lei erano tutto... avevano reso
Battler alla fne, uguale a livello degli adulti. Che nessuno dei cugini
l'avrebbe accettata e che... a quel punto se doveva morire, che tutto
il male la seguisse! Lei, cresciuta in un certo modo e senza confronti
e capire che cèra altro otltre cosa Genji e Kumasawa le
avevano instillato, era rimasta a quello. E così la sua
fine... Ricordo benissimo ilmomento in cui sulla passerella
sotterranea, la fermai e dopo aver capito, ero pronto a chiamare la
polizia e far venire qualcuno. E quando stessi male per la mia famiglia
e quanto io ho odiato come per lui, tutto si calmò
discutendo con lei subito dopo. Ma prima che si sentisse male per la
spalla per fermarmi dal tornare alla tenuta, la sua espressione! E' una
di quelle che ricordai per prima! Mi fissò mentre io
esternavo il mio dolore e la vidi pinagere come in colpa, disperata,
come comprendendo che, con cosa aveva fatto mi aveva portato
in una situazione orribile e dolore. A volte, io, Tohya, mi sono
chiesto se la consapevolezza totale del gesto che aveva fatto lo
comprendesse in quel momento, con quelle lacrime e il viso in colpa per
come ero... e se lasciandomi andare da solo, stesse evitando
ciò che io, pensavo. Che lei era un qualcosa di negativo per
lui. Che lo aveva fatto soffrire lasciandolo solo. Che era andata oltre
contro qualcuno, aveva scoperto, lui non era negativo come alla fine
aveva deciso. Piena di dolore, sofferenza, solutudine, senso di
inferiorità e problemi del sè, con una
verità su di lei che la tormentava e le impediva di
vivere... aveva fatto una scelta per una colpa di anni prima, per cui
ne Battler e ne lei avevano proferito parola per chiarirsi. Non posso
non ... provare voglia di rifiutare Beatrice per queste cose!"
"Lo so. Quel dolore evidente piangendo ti ha seguito finchè
altri tasselli non sono venuti fuori, ma..."
"lei per tutto ciò che aveva dentro, aveva creato una
versione ideale di qualcuno di speciale che era culminata con le
interazioni di Battler da bambini. Non sapeva nessuno dei due, del
lagame di sangue e quindi erano solo loro stessi ma... lei aveva
culminato tutto in Battler. Idealizzandolo. Portandolo così
in alto che per lei era come il sole. Ma dal mio putno di vista, non si
preoccupò ne si interessò di lui come persona
come la morte della madre, le sue lotte, il suo agire controcorrente
alla famiglia e... e alla fine vi ho visto anche un pò come
spingerlo a portarlo con lei nella morte come punizione per una parte,
ma un desiderio di morire con lui... Io ho sempre pensato
ricordando, che Geroge e Gessica sarebbe stati davvero meglio per lei,
che Battler. Parere mio, lo so, ma... credo che davvero loro
l'avrebbero accettata. Battler lo avrebbe fatto per qualsiasi cosa la
facesse soffrire? ALla fine di lui non sapeva veramente niente! Questo
mi dispiace, per lei. Sembrava lo stesso di anni prima, ma aveva
vissuto così lontano la famiglia e distante da lei, che
aveva riposto fiducia e speranza di uscire da quella gabbia e catene,
da non capire che senza... Io capisco Beatrice dal suo lato, con tutti
i suoi problemi e il resto, ma fu davvero troppo riversare su di una
persona tutto creedndo a sue parole, credere che sarebbe tornato mentre
in lui infuriava di tutto per un lutto e un conflitto con il padre e
una vita lontana dalla famiglia. Si era gettata sugli altri cugini sia
perchè più vicini a lei che migliori di quelli
che la bullizzavano, e sia perchè in qualche modo
anche loro avevano bisogno di qualcosa, che lei aveva in un certo modo
con i suoi personaggi fittizzi, riempito. Non so se davvero ceercava di
andare avanti ed essere felice con qualcuno che si prendesse cura di
lei sinceramente o era sicura che tutto di lei per cosa era no nfosse
accettato da comunqu,e esser cosa quei desideravano in qaulcun altro...
Non so cosa pensare! Avrei voluto parlare con lei per capire sia
Battler che lei stessa! Io so che il suo trauma e cosa l'ha rotta
scoprendo la verità, uniti all'ossessione per Battler,
così come gli abusi dagli altri servitori e dalla famiglia e
la sua situazione non l'avrebbero affatto lasciata da permetterle una
vita... come quelle che ho scritto. Quei frammenti in cui lei e Battler
si salvano! Lei doveva morire, punto, o non si sarebbe comunque salvata
in alcun modo. Cosa mi fa arrabbiare è che aveva
accettato di sposare George e poi dopo ventiquattro ore aveva baciato
Battler, suicidandosi, abbandonandolo, lasciando finire come ME, con
parecchie cicatrici egoistiche trascinate da Battler stesso che... "
"Sai che le persone sono parecchio difficili e con..."
"Lo so! E' solo che... lo capisco e l'ho detto! Aveva così
tanti, troppi traumi ed elementi che la rompevano che non era veramente
possibile per lei vivere qualcosa di normale. E so che con
quell'epressione con le lacrime quando io ero disperato, dopo aver
capito che non potevo toranre nella tenuta per chiunque stesse
uccidendo tutti e... E quando disse che le sue colpe erano
così tante e orribili che non meritava di vivere... Battler
era troppo sciocco e ottimista da credere solo a ciò che
pensava, come vedeva lui le cose il mondo, quando aveva
chiaro in lei, dalle sue parole, da come era disperata mentre lasciava
l'isola, terrorizzata dal modno di fuori... lei lo aveva detto, il tuo
mondo è così splendente come, e senza finire
tutto, er ainteso che lei non lo meritasse e ancora non fosse capace di
viverci... Battler doveva capirlo e averlo davanti che sarebbe
accaduto! Glielo aveva detto prima, appena lo avrebbe visto andar via,
si sarebbe uccisa... Il fatto, che mi fa arrabbiare,
è che lei non ha compreso tante cose, non per colpa
sua, conosceva poco del mondo e delle persone, ma non non
significa che non lui stesse soffrendo mentre lei aspettava da magari
avere dentro molte cose che per lui erano prima della promessa! Ho
già detto che capisco tutti i suoi problemi e la si
può colpevolizzare ma anche comprendere. Ha agito in ogni
modo che conosciamo in preda a deliro di sofferenza per la sua
condizione. Aveva accettato un matrimonio che in verità
comuqnue, non si sarebbe mai avverato. Lei sarebbe morta comuque un
giorno. Ma cosa mi ha lasciato con l'amaro in bocca è
stato... cosa ha fatto lei, alla fine, a lui! Lo aveva pregato di non
lasciarla sola, non abbandonarla, in un momento nero, mometni dopo
quella scena in cui si mette a piangere per come lui soffriva dalle sue
azioni! Come è... come sembra toccata dal fatto che lui,
troppo ingenuo e buono, l'avesse compresa e perdonata. Avesse capito
come e perchè lo avesse fatto, il suo cuore, e non le dava
le colpe da volerla uccidere come voleva fare tempo prima con
l'ignoto, che aveva fatto quello alla sua famiglia. Ricordo
quelle parti di lui, da che volev aucciderlo con le sue mani, a che
sapendo la verità, facendosi raccontare tutto... le dica...
che comprendeva e non poteva che sistemare la cosa con -vivi e stammi
vicino. Insieme supereremo la cosa e porteremo la croce insieme, tutte
le nostre diverranno una, e insieme espieremo quei peccati-. Ma lei...
non posso sapere cosa covava dentro, tanto da farle seguire sempre e
comunque il suo gesto di uccidersi e abbandonandolo..."
"Tohya, stai dicendo cose contrarie a tempo fa. Avevi detto dispiaciuto
che avevi pensato che oltre a non reggere a quel qualcosa che la
tormentata da morire ugualmente, nonostante la persona che amava e
sognava al suo fianco le avesse promesso che sarebbe avvenuto..."
"LO SO! la questione è che... quando... ho riflettuto in
qeusti anni così tanto da capire il suo cuore... no nso cosa
la distuggesse ma decise di seguire ciò per qualche paura. E
ho pensato anche che... si snetiva in colpa nel vederlo prima disperato
e in lacrime, sofferente forse comprendendo anche quando ebbe il lutto
di sua madre... lei che non poteva capirlo perchè non aveva
avuto..."
"E hai inserito questa cosa nei giochi con lei e Natsuhi, facendole
esternare il fatto che molte cose non le consoceva..:"
"Si! Mi sono detto che lei non poteva capire il senso di dolore della
morte di qualcuno di caro perchè... perchè non
sapeva! Così come gesti di affetto e gentilezza, tolta
Kumasawa, da altre persone sue coetanee e non... che forse in quelle
ore con lui prima di scappare, aveva comrpeso appieno i suoi errori, da
idealizzarlo e renderlo in cima a tutto da non aver compreso che anche
lui poteva soffrire! E anche, come ti dissi quelle volte, forse...
forse è morta anche per essere qualcosa di negativo vicino a
lui e lasciarlo libero. Di non essere un peso, qualcuno di troppo,
forse credeva che così sarebbe stato libero di seguire la
sua vita, quella che aveva fuori l'isola e lei comprese non conosceva
e... potesse esser libero da lei anche come amore. A volte l'ho
pensato! Con quel sorriso! Quel dannato sorriso mentre andava
giù per quel dannato lingotto, e sorrideva un qualcosa misto
a tristezza ma anche affetto! E capivo che lo aveva ossessionato. ma di
più, l'abbondono. Lui che aveva compreso il suo errore e
aveva promesso, era sincero e sicuro delle sue parole ma magari lei
temette di esser edi nuovo presa in giro? Non lo so, ma
lui... mi sono portato dentro il suo tormento per esser causa e parte
motivo di tutto quanto, e al contempo colpevole di essersela
lasciata sfuggire dalle mani. Proprio quando erano vicini, insieme,
possibilitati a aprlare e chiarirsi, sistemar ele cose ove possibile
insieme... lei aveva rifiutato. Aveva deciso di seguire quel qualcosa e
il modo di pensare venuto da come era stata cresciuta, lasciandolo
libero ma solo. Ad affrontare tutto! Lei che era stata la sua forza
fino a poco prima. E quando accettata da chi desiderava, era sparita!
Battler non ha mai, otlre il resto, accettato l'esser rimasto solo,
preso in giro, e abbandonato mentre lei chiudeva tutto in se stessa,
per sempre, per restare anch'essa da sola nell'oscurità. I
suoi problemi erano grossi, Beatrice aveva bisogno di aiuto a causa
della famiglia, di come era stata cresciuta, trattata, tutto quanto...
ma le dò comunque le colpe. E non... non accettavo quel suo,
di Battler, tormento per lei, visto che alla fine, senza volerlo fare
apposta, lei non aveva considerato il suo..."
"Eppure lei ha accettato i suoi peccati e immeritevole di
vivere dopo tutto, con accanto la persona che desiderava avere vicino,
così comprensiva e affettuosa, da addirittura seguirla nella
pres ain giro delle vite passate, dopo che lei aveva raccontato tutto,
da fare esattamente come suo nonno... chissà cosa
pensò lei da quel momento in cui fu accettata anche in modo
da donna, presa a braccio quando voleva morire e tenerla vicino per
andare lontano dall'isola.. fino a che non si legò il
lingotto e morì..."
"Io penso... lo so per esperienza... che alla fine un modo per superare
e trovare la pace, cè, vivendo..." fece lui sorriedndo a
Ikuko "io ci ho messo decenni ma... ci osno riuscito! Se lei avesse
tentato, so che io no nsarei qui ma... Battler non sarebbe finito come
sono io ora, nel corpo e tormento ancora visibile, urlando
disperato nella testa e... magari sarebbe finita come in quella storia,
scappando insieme e vivendo nascosti tra le montagne... vivendo per
cosa erano in grado di fare! Ma mi distrugge comuqnue cosa lei fece a
Battler. Ripeto non voleva, tranne quando decise che lui era come i
parenti, peggio quando lo incontrò e le fece capire che
neanche quasi la ricordava... portargli dolore e nè vederlo
negativamente senza considerare che lui soffrisse... ma lo fece
comunque e credo se ne rese conto con quell'espressione e quelle
lacrime prima di star male per la spalla...Io volevo fermare l'intruso
o chiamare la polizia e lei mi guardava piangendo presa dalla colpa e
poi si sent' male, mi chiese di non abbandonarla e lasciarla sola... ma
poi fu lei, a farlo..." amaramente scuotendo la testa
"Lo so ma... una persona che desidera morire, magari ha davvero
qualcosa di così grande e profondo da non poter sopportare
oltre... tu lo sai, questo..." guardandolo negli occhi
"Si.. lo so! E' solo...! Non riesco a commiserare Battler per come fu
giudicato, seppur senza volerlo da lei così negativamente ma
piena di dolore ma... ilsuo troppo sperare nella fuga dall'isola e il
trovare una persona speciale... ha creato un disastro! La sua non
considerazione di come lui si sentisse e magari... anche per come era
dentro, come fece quella notte, si fosse impuntata e gli avesse scritto
o... telefonato, con genji dalla sua anche se non lo sapeva, magari...
Anche se Genji era colui che l'aveva istruita e preparata per pensare
di essere un mobile e la sua vita fosse... era cresciuta consapevole di
non essere nulla e di essere qualcosa al pari di un elettrodomestico al
servizio di altri! E lui si aspettava che dopo averle detto la
verità, non nascessero conflitti e traumi in lei!?! Nessuno
era al suo fianco quando aveva bisogno, tranne Kumasawa e George ma
piccole cose, senza sapere che lei aveva così tanto nascosto
dentro, che necessitava di aiuto! Ma non posso scordare la
poca empatia da sperare nonotante lui soffrire per problemi suoi, che
tornasse così da andar via..."
"Tu stesso sai e hai detto che consoceva poco del mondo e delle
persone, da essere impacciata e cadere in fallo sul trattare gli
altri... questo posso capirlo..."
"ma il suo idealizzarlo come lui, e solo lui, che fosse la persona
speciale senza rivederlo che una volta l'anno, e poi non
più? Sperando che tornasse, pensando che non cambiasse e non
mutasse come persona anche per una vita lontano dlal'isola, e
come lei conosceva? Posso capire ingenua e... superficiale...
più io ho rimostranze su di lei per come era nella parte
negativa, che i sentimenti che lui ha lasciato non mi permettono di
volerle male male in toto. Ricordi ancora quando come se mi rispondesse
diceva che aveva peccato, ma bisognava vedere il cuore. neanche
quando...quella sala così famigliare, quel ritratto e quel
sorriso... nell'orfanotrofio, dìinnanzi a quell'ancora per i
ricordi che era quel viso per accettare e capire e... con
Battler che lasciava il mio corpo per unirsi a Beato e agli altri....E
cosa lei disse!" ricordando "Non so se fosse lei come anima o la nostra
mente ma... era così pacifica e amorevole... e a volte io la
incolpo per averlo lasciato solo!"
"Mi hai fatto aspettare,
Battler. " con un sorriso e inclinandosi verso di lui, gioiosa e felice.
"Scusa. Sono arrivato
piuttosto tardi." fece Battler
"Che fai, seduto su una
sedia a rotelle come quella? Dai, ti do una mano, quindi raddrizzati."
Beato si fece avanti e tese una mano a Battler, seduto sulla sedia a
rotelle. Battler, lentamente afferrato quella mano, si alzò
in piedi, sdoppiandosi, lasciando Tohya dove era e restando lui in
piedi a stringere la mano di Beatrice..
" Io..."
"Ascolta. Tutti noi
siamo finalmente riuniti qui. Stanotte, la terra dorata
risorgerà in questo luogo. Ora che tu sei qui, che l'hai
protetta e mantenuta al mio posto..." voltandosi verso la figura di
Battler Master Game e Lord, che giungeva e allungava una mano verso di
lui, perchè si riunissero in uno solo "e adesso, grazie a
te, io vivrò lì, il nostro paradiso!" sorridendo.
Un applauso esplosivo salutò Battler. Tutti erano
lì. Tutti, tutti, tutti. E gli sorridevano, dandogli il
benvenuto, facendo commenti di felicitazioni per averli raggiunti ed
essere finalmente dove doveva essere.
Poi, Beato
abbracciò Battler divenuto uno. Fortemente, strettamente,
così tanto che lui pensava non lo avrebbe mai lasciato
andare.
"Sono così...
felice che tu sia tornato a casa."
"Sono a casa. Scusa se
ci ho messo così tanto."
"Non mollerò
di nuovo." gli disse occhi negli occhi, facendogli capire che sarebbe
rimasta quella volta.
"Non ti
lascerò più andare. Sì. Non
andrò mai via neanche io"
"Staremo insieme per
l'eternità? NOn sarò più sola?
Sarò nel tuo cuore, per davvero?"
"Sempre. Mai
più. Ora e sempre" le rispose andando a vivere tutti nella
Terra dorata per sempre. salutando Tohya voltandosi con sorrisi, e
sparendo là dove Battler desiderava stare con chi voleva,
rendendo l'uomo libero di essere ormai se stesso. Battler in lui, non
cèra più come prima. I ricordi si, ma non la
devastazione interiore.
Tohya da quel momento perse tutto ciò che opprimeva,
disturbava, portava alla follia. Ma da quando aveva rivisto quel viso,
aveva collegato quelle visioni, scene, alla realtà, che lei
esisteva e davvero l'aveva perduta tra le acque dell'isola, che il
Battler in lui aveva bisogno di ricollegarsi a quel solo momento dei
tre giorni per senso di colpa e disperazione di essere stato il motivo
di tutto, e incapace di mantenere ogni sua parola. La cosa
più di tutte che disturbata Battler in lui era la non
accettazione del nuovo sè di quei momenti, quel cercare di
Tohya di non voler ammettere che la strega era vera, accettare e
permettere che quelle parti negative che vedeva potessero... non andar
bene per Battler.E colpevolizzandola, ammettendo le note negative in
lei, peggio dopo essere stata vicino a lui e averlo portato fuori
dall'isola, era svanita tra le onde sfuggendogli di mano,lasciando solo
con i sensi di colpa e angoscia per promesse pronunciate e non
mantenute, enon essere capace e forte abbastanza da tirare
fuori una stupida, per lui, per aver deciso di non seguirlo. Averlo
abbandonato, lasciato solo, rammaricato... Non sentirlo. E
restargli vicino. E averlo preso in giro per tenerlo occupato.
Nonostnate avesse lasciato che il Battler in lui scrivesse e portasse
su carta tutto, non aveva voluto accettare quelle ore, e lei! NOn era
colpa sua, ripeteva nella testa di Tohya Battler, tutti abbiamo delle
cose negative e lei non lo fece per malignità diceva, non
era una mia colpa prima, seppur avevo peccato, e si soffro, ma tu non
accetti e mi blocchi. E Tohya desiderava che la fnisse, bloccando
l'ombra di Beatrice che però con quel ritratto esplose in
lui, portandogli consapevolezza! Sentiva l'uomo dal suo se
stesso originale. < NOn è morta a causa mia, ci ho
provato. Ho tentato. Ho perdonato i suoi peccati perchè
volevo e sentivo di farlo, darle colpe ulteriori non l'avrebbe aiutata,
ma lei morendo abbandonandomi, non ha risolto nulla. Ha
scelto di nuovo da sola. E mi è finita male! Se
solo tutto tornasse accettato e compreso! > Si lagnava quello
ancora dentro Tohya.
E poi, quello sguardo. Quel sorriso. Sia della prima volta che aveva
visto il dipinto originale, che la persona identica che si era
presentata come una strega cattiva e punitrice. E accettando che
esisteva veramente tutto, non erano abbagli di pazzia, Beatrice era
diventata reale e qualcuno per davvero, e Battler potè
trovare lo sbocco che gli serviva.
Ikuko irruppe nei suoi pensieri.
"Quella ragazza aveva molti problemi, e alla fine ha deciso che il mare
che vedeva poteva essere mezzo blu e mezzo grigio, che come era sporca
non poteva vivere al tuo fianco, tu che eri stato fino alla fine
diverso da cosa l'amarezza... ti aveva visto come ciò che
non eri, seppur avevi voluto essere come con tutte amichette
e... ha capito l'errore, il dolore che ti aveva portato e forse
provando dolore per la morte dei vostri cugini, ha compreso anche la
sua incapacità di comprenderti nel tuo anni prima. E ha
deciso che era troppo rotta e sbagliata, liberandoti di lei, e lei
trovando pace proteggendo i segreti di Rokkenjima. So che provi rabbia
e giudizio, ma se il Battler in te vedeva al di là di queste
cose, comprendendo il perchè e perdonandola... non
crucciarti adesso che sei libero. Che sia il sacerdote o il dottore,
chi ha ragione dei due, adesso il Battler che ti combatteva
perchè rifuggivi le aprti negative di Beatrice e non
accettavi che esistesse... sia come sia, adesso lui è in
pace con lei. Che sia come parte della tua anima o dissociazione, ha
finalmente raggiunto cosa lo tormentava. E come desideri, se con lo
spirito l'ha raggiunta, che sia veramente spirituale o solo mentale...
Yukari ha detto che accetta di cercare il corpo di Beatrice
perchè vi ricongiungiate col corpo e che tu... le dia degna
sepoltura, con cosa hai prodotto in questi anni. Tohya, capisco per
come sei, la tua criticità, ma lei era una persona che amava
al di fuori dei canoni comuni e per amore è morta. Lo sai
come lo so io. Volendo ancora adesso vederle i difetti, che ha
così come le colpe, non rendi giustizia a chi fu e
perchè vi giunse... vado a telefonare a Yukari per saper
equando farà avviare le ricerche e mentre ti calmi, vedi se
hai altri ricordi. A lei farebbero piacere, ha superato certe cose e
ora ti ascolta con interesse. E questo ultimo libro scritto da voi
insieme, chiuderà a modo vostro la scatola del gatto,
isnerendo anche il diario di Eva, che fu una dei due in vita che lo
tenne custodito. Adesso, andiamo a cercare la creatrice di quella
scatola, che lo protegge col suo corpo vicino l'isola. E
sarà a lei, Tohya, che dirai tutto ciò che pensi.
E' giusto che sia lei a sentirle, quale sia la sua condizione adesso.
Ma è giusto così..." lasciandolo solo.
Tohya si riavvicinò alla scrivania, per tirare fuori le
carte che aveva inconsciametne nascosto. A volte si chiedeva se lei
fosse gelosa di Beatrice, che continuava ad albergare in lui. E prima
di quella notte, quando Battler lo abbandonò, aveva permesso
che lui scrivesse. Quelle storie, che raccontavano di Beatrice salva,
in una nuova se stessa e possibilità che si era preclusa. E
aveva preparato un quaderno in pelle spessa esterna e pagine pesanti
dentro, scrivendo e scrivendo tutto ciò che urlava nella
testa di Tohya, ma non solo. Nei giochi o libri, lui aveva
fatot in modo che il Battler ora Lord della terra dorata, prendendola e
salvandola dopo la morte della sua padrona, perchè rendesse
ormaggio e memoria col cuore alla Beatrice ormai morta, con un racconto
solo per lei, perchè la sua esistenza continuasse
così come faceva lei nella dissociazione. Scrivendole. ma
quel tomo in pelle racchiudeva i pensieri di lui, pensando
che la raggiungessero in qualche modo anche se separati e
così distanti. Perchè per una volta finalmnente
si parlassero!. E in preda all'angoscia, a penna calcando tantissimo,
aveva premuto la punta così tanto sulla copertina,
pieno di dolore, che aveva creato dei solchi nella pelle
spessa e grezza dentro. Come un'epitaffio, su una copertina in pelle
color caffè come scritte incise.
Per Beatrice. Le donne morte non raccontano storie. Gli uomini infelici
le scrivono.
Per Beatrice. Nessuno potrà mai estinguere il mio
amore, o la tua casa.
Per Beatrice. Io tenevo a te, tu sei morta. Il mondo è stato
da incubo.
Per Beatrice. Siamo come barche che passano nella notte. in particolare
te.
Per Beatrice. Quando ci siamo incontrati la mia vita è
iniziata. Subito dopo, la tua è finita.
Per Beatrice. Quando eravamo insieme mi sentivo senza fiato. Ora, lo
sei tu.
Per Beatrice. Andandotene, tutto perde valore e significato per
l'accaduto. Svanito con te nell'acqua.
Per Beatrice. Il nostro amore mi ha spezzato il cuore e ha fermato il
tuo.
Sorrise, Tohya. Leggendo le ultime parti della pagina che erano uscite
di getto ma a lui. Non aveva detto a Ikuko che nel profondo
colpevolizzava Beatrice per tante cose ma allo stesso tempo per il
perchè, lei si ridusse a essere pieno di rabbia e rancore, e
lo deprimeva. E le dava comunque giustizia, nonostnate cosa pensasse.
Rileggendo con un sorriso di calore, ricordò quando lui, non
Battler, mise per iscritto quello giorni dopo, aver rivisto
il ritratto e visot andar via Battler.
"Quel giorno, quanti misteri avrei dovuto risolvere per poterti portare
via? Quali pene potevo alleviare per farti restare al mio fianco?
Riposa, Beatrice, riposa in pace nel racconto che ho creato,
lì puoi volare in libertà dove veramente volevi,
rompendo le barriere dell'isola. Ecco il mio ultimo incantesimo, da
Game master, affinchè la tua luce non conosca
ombra nel riposo. Che il tuo splendido sogno dorato non venga infranto
e infangato dalla tristeszza apportata dalla verità. Riposa,
mia dolce Beatrice, riposa in pace nell'illusione che hai creato. Non
smetterò affatto di pronunciare il tuo nome, per
continuinuare a dare vita ai tuoi desideri e il tuo cuore. Che niente e
nessuno ti trascini più, nelle tenebre dell'oblio. Riposa,
dolce amore, in pace.
Addio non è
per sempre. Mi mancherai fino a quando ci incontreremo di nuovo.
"ma nonostante tutto, che tu non me ne voglia, non posso che biasimare
Battler per l'accettazione facile e completa e tuti i tuoi lati
negativi. Perdonami, Beatrice, ma così come li vedo in
Ikuko, non posso non vedere i tuoi, per cosa portarono... ma dentro di
me, però, tu non morirai mai! Per questo, perdona la mia
critica e sorridimi ancora..." fece Tohya, osservando il cielo fuori la
finestra.
Un
grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non leggeva
di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere ancora che
mi hanno postato la fic precedente
https://www.facebook.com/UminekoITAAnalisieLore
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