Alternative fragment

di _Briareos_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il finale alternativo ma correlato ***
Capitolo 2: *** Finale ***
Capitolo 3: *** Finale alternativo mezzo bad ***



Capitolo 1
*** Il finale alternativo ma correlato ***


alternative fragment Questa fic è l'opposto dell'altra e lo spiegherò più avanti. non dimenticate i capitoli prima delle altre fic. Cosa ho isnerito all'epoca in entrambe ha un suo perchè, come il gioco stesso. Rispetto queste scriverò apposta in questi giorni la parte finale di questa che non cè, più di analisi e considerazioni che fic vera e propria.





Yasu ansimava e moriva dentro.
Risvegliatasi dopo il colpo non fatale, riprese i sensi mettendo a fuoco la camera dell'oro con dei morti. Intorno a lei. SAngue ovunque.
La gola le si chiuse, raggelò come sul letto, seduta e agghiaccata, dal primo sparo, seppur per errore.

Se Buttler non è d'accordo, allora mi dispiace dire che deve andarsene.

Il ricordo delle sue parole le tornò. E il pensiero che era viva e vegeta contro ogni sua aspettativa e speranza, e di contro i morti nella stanza, la condusse a un pensiero.
Aveva fallito. Era una fallita. Loro avevano vinto con l'epitaffio e l'oro. E stavano ripulendo per prevenire ogni interferenza da altri. Incluse le persone a cui teneva.
I cugini.
Quelli che alla fine non voleva che finissero in mezzo. E Battler...


"Non li lascerò morire. la scommessa è finita, non c'è più bisogno che muoia nessuno." pensò disperata di colpo al pensiero dei cugini. non loro, pensava, non loro...

Corse a perdifiato alzando le gonne e correndo come se il diavolo in persona cercasse di superarla per raggiungerli, doveva trovarli prima della mattanza.

"Siate vivi" pregava nel suo cuore, ma quando trovò i cugini, Maria, Gessika e George, il suo stesso cuore dentro sanguinò.
Non dovevano finire nella diatriba con gli adulti.
NOn loro.

"Giuro di sostenere il mio amore per te per il resto della mia vita." le aveva sussurrato più volte George, seppur lei credeva che non fosse mai stato in grado di accettare invece la verità che lei celava, scoperta solo negli ultimi due anni. Uno come lui l'avrebbe presa per bugiarda, approfittatrice, non meritevole di amore e peggio considerandola priva di qualcosa, perchè difettosa.

E invece mentre vagava per la tenuta, trovando i corpi dei cugini ricordava come l'avevano accettata, seppur non sapevano la sua vera identità e peggio il suo corpo.
Cosa avrebbero pensato, si chiedeva sempre? L'avrebbero allontanata? Considerata negativamente?

Ma ormai era tardi. Giacevano in chiazze di sangue per una morte orribile. Loro, che erano innocenti e il buono, immuni al male della famiglia.

Maria, la dolce Maria a cui aveva dato affetto e considerazione e che condividevano molte cose, belle e brutte, e si capivano.
E poi Kumasawa. La materna Kumasawa, la sola madre che lei aveva avuto nella sua vita. E tutto le si spezzò.

ma un attimo di lucidità le tornò. Battler. Battler non si trovava. E proseguì per stanze e luoghi.

"ci siamo incrociati a un certo punto? Sei da qualche parte? Sei... sei già...?" piangeva disperata, cercando con gli occhi il corpo dell'uomo che per lei era tutto. Seppur cugini, e questo la infastidiva.

E poi tornò verso la cappella e la sala dell'oro. E lo vide.
In piedi.
Come una statua. Immobile e silenzioso.
Solo quando lo prese per un braccio e lo tirò via a forza, per il ritorno di qualcuno che era ancora vivo dei due che avevano avviato la mattanza, lui si ridestò. E dopo un pezzo a correre, con rabbia strattonò il braccio liberandosi, ansimando sconvolto e domandandole con rabbia che fosse accaduto e chi fosse lei. E come impazzito iniziò ad urlare tutte le morti che aveva riscontrato cercando di risolvere l'epitaffio e la follia che maturava in lui per quelle morti.
DAlla cuginetta Maria ai domestici, agli zii agli altri cugini.
Come Yasu, li aveva visti tutti e per ultima la camera dell'oro e qualcosa si spezzò in lui.
Ma rianimatosi con Yasu nelle vesti di Beatrice davanti ai suoi occhi, esplose.

La aggredì verbalmente, chiedendole se fosse la terribile Beatrice delle lettere e autrice delle cose terribili che vide con i suoi occhi e se fosse tornata per finirlo.
A quelle parole Yasu ci restò male e pianse. Discussero facendo constatazioni finchè Yasu disperata nel vederlo fuori di testa da voler affrontare l'ipotetico omicida non urlò "Niente più uccisioni all'interno della famiglia!" raggelando il ragazzo.

E lui decise di chiamare la polizia, portando Yasu a disperarsi per fermarlo, facendosi male alla spalla ferita. E alla fine per lei, dentro, gli chiese con disperazione ma anche per fermarlo e restando insieme "Ti prego, non lasciarmi sola. Battler." facendolo tornare sui suoi passi e calmandolo.

E gli spiegò cosa era meglio fare in attesa della fine della tempesta e come fuggire in sicurezza. Di dimenticarsi di altre persone che nella realtà non esistevano, riferito a Kanon, e mentre lui ancora cercava di raccapezzarsi, e capire perchè lei fosse abbigliata in quel modo, lo spronò dicendogli "Andiamo un po' più avanti, Battler. Potremmo essere visti qui."

"E.. dove siamo, qui?"

"Siamo nel relitto di una vecchia base sottomarina. Ti ricordi...? È dove tutto è iniziato.E' questo il luogo dove tu e io ci siamo incontrati all'inizio, due generazioni fa... "
Lui rise

" Il luogo in cui ci siamo incontrati per la prima volta..? Hahaha. Sembra piuttosto romantico se la metti in questo modo."

"Ammucchialo sulla barca. Questo è pesante."

"Whoa. Questo è un lingotto d'oro. Pensavo fossero stati tutti sepolti dall'esplosione."

"Pensavo che potesse succedere qualcosa del genere, quindi l'ho tirato fuori di nascosto in anticipo.Hai mai guidato un motoscafo prima?"

"Stai scherzando vero?"

"È facile. Te lo insegnerò." mostrandoglielo e poi tornando sulla zona ormeggio

"...Non vieni?" fece lui veden dosi solo sulla barca

"Non posso. Sono la  padrona della Terra dorata. Non posso lasciare questo posto."

"Cosa si guadagna rimanendo?"

"Cosa si guadagna andando?"

"Viviamo." le fece serio e in tenzionato a spronarla

"... non posso. Ho già commesso innumerevoli peccati in innumerevoli mondi...." togliendo lo sguardo, cosa che lo indispettì e tornò da lei per prenderla e portarla sulla barca, mentre lei era sorpresa e agitata.

"Basta urlare. Ascolta bene, Beatrice.Se hai peccato, allora è anche il mio peccato, che te l'ho fatto fare. Quindi portiamo insieme la tua croce".

"..."

"Finché vivrò, porterò la tua croce. Lasciamo la Terra dorata. Io e te, insieme."

Beato ora era troppo scioccata per dire qualcosa. Poi, le lacrime le uscirono dagli occhi e si coprì il viso. Battler la posò delicatamente sulla barca. Slacciò le cime d'ormeggio. Ora non c'era più niente che legasse questa barca all'isola.

"Andiamo."Controllando la barca come gli aveva insegnato Beato, Battler la guidò lentamente fuori...

Dopo varie discussioni e momenti


"Sarò in grado di vivere?"

"Certo. Non avrai un maggiordomo magico, ma ci sono molte comodità là fuori nel mondo. Ci sono tutti i tipi di cose che non puoi trovare su Rokkenjima. Io... ti mostrerò questo nostro mondo."

"...Riuscirò... a vivere...?"

Beato ripeté di nuovo le stesse parole. Battler sapeva cosa intendeva. Tuttavia, non importava quale risposta avesse dato, non sarebbe stato in grado di risolvere il suo problema adesso. Tuttavia, c'era un modo per risolverlo. Tempo... e cuore. A poco a poco.  

"Potrebbe volerci molto, molto tempo. Tuttavia, un giorno, saai libera. Questo è quello che credo."

"Sono la strega peccaminosa, che ha giocato con centinaia di morti su quell'isola. Il tuo mondo... è troppo brillante per me."

"No, devi vivere." Ha risposto lui subito e con forza.
Discussero ancora.

 "... un modo per espiare i miei peccati?"

"Esatto. E sarai sicuramente in grado di farlo un giorno. Credimi."

"...Battler..."

"Dai, non guardarmi con gli occhi pieni di lacrime. È imbarazzante..."

"... Perdonami. Allora, come minimo, vorresti chiudi gli occhi?"

"Whoah, perché dovrei... Ehi, la tua faccia è..."

"Sciocco uomo... Dovresti essere maledetto per aver portato via la strega dalla Terra dorata. Ecco perché devi chiudere gli occhi."

"...io... è... imbarazzante anche per me."

E Battler chiuse gli occhi. E soffici e calde labbra, coprirono le sue.

Poi, lentamente, si ritirarono. Ha cercato di aprire gli occhi, ma è stato  preso a schiaffi.

"Non guardare, te l'avevo detto di non guardarmi in faccia!!"

"C, cosa... dai, cosa c'è da perdere...?!

"Non hai delicatezza! Non aprirli, non ancora!! Perché? p-, perché voglio baciarti ancora...!!"

Il bacio successivo... era sul lobo dell'orecchio.

"H, ehi, smettila...! Ora sta diventando davvero imbarazzante...!"

Sapeva che sarebbe stato colpito di nuovo se avesse aperto gli occhi, quindi restò con gli occhi ancora chiusi. Poi, dopo aver sospirato e solleticato il suo orecchio, Beato parlò con la sua solita voce allegra e prepotente.

"non posso espiare i miei peccati. Sono il tipo di strega che può ridere di centinaia di morti...! Io..." ma qualcosa la prese a una gamba. La pelle nuda avvolta da qualcosa di caldo, la caviglia venne agguatata.

"... e sentiamo, strega cattiva e sanguinaria,  cosa mi dici di quando andremo a Nijima? Cosa farai, metterai in riga tutti quanti chiedendo prepotentemente di essere servita e riverita?" ridendo di gusto

"Che faI!! lasciami!" disse lei tentando di liberarsi scuotendo la gamba, rischiando di perdere la scarpa

"Prima torna qui... " aprendo un occhio con paura "devi finire di raccontarmi..."

"Mi lasci o no? Stavo facendo un discorso serio...Uh" ma lui la strattonò da farla risedere, l'abito che scendeva intorno a lei gonfio

"prima voglio sapere una cosa! Spiegami cose che non ho capito"

"mh..." guardando verso il mare

"Allora?"

"...Non badare più a me. Sono già uno dei morti, che era già pronto a uccidere tutti e morire io stessa.La Strega dorata Beatrice ha risolto l'epitaffio, ha raggiunto quella stanza e si è esaurita. Scoperta da loro la stanza,  il suo ruolo era finito. L'illusione della strega di Beatrice terminò nella camera dell'oro. Molto probabilmente, nessuno in quella stanza era in grado di comprendere la sua tragica determinazione. Lei stessa era probabilmente l'unica che capiva. Finché i molti sé dentro di lei capivano, questo era sufficiente..."

"perchè ora parli in terza persona? E sono qui, comunque" le disse schioccandole le dita davanti il viso, facendola voltare

...Io sono uno eppure molti. Mi sono abbandonata alla magica roulette delle infinite possibilità. Il risultato... la risposta... è questa. Questo è ciò che mi hanno mostrato le carte dei tarocchi note come cerimonia dell'epitaffio....Beatrice è già morta...Questo è tutto ciò che ho da dirti e darti. Niente altro. Tutti i miei compiti sono stati completati."

Sedeva lì come un guscio vuoto che, proprio come aveva detto, aveva finito tutto ciò che doveva fare... aveva salutato Battler e ora aspettava il momento giusto.
Sentiva qualcosa di incombente dentro, osservando l'acqua come se dovesse...

"Adesso, con me, non hai speranza?"

"Come ti dissi prima sul modo d'attracco... Cosa si guadagna andando? Quale speranza? Quelle che avevo non si potranno mai avverare... mai!" fece con dolore non guardandolo mai

"Se hai la forza nel cuore, puoi ancora averla. Ricorda... il tuo primo desiderio."

"Battler..." gli disse stancamente "anche se ti ho raccontato molte cose e hai compreso in parti la mia motivazione, il mio cuore... non conosci tutto! E anche se passasse del tempo e tu mi... accompagnassi, come hai promesso, fino al giorno della morte che ci dividerà... io ti ho fatto dei torti. Si, tu hai peccato, ma io ne commessi di così grandi, se non per mano mia ma sono stata la scintilla che... se vivessi, sarebbe come aver lasciato alla fine loro vivi di ocntinuare a sporcare chi avevano intorno. Non me ne pento per gli adulti. Ma i cugini si. Loro meritavano..."

"Aspetta!" non lasciandola finire "e di me cosa pensi? Sei rimasta l'unica con me. Pensi davvero che ti lasci andare?"

"non si può salvare chi non può essere salvato..." fece lei con un sorriso amaro tornando a fissarlo "non puoi fare come me. Non puoi obbligare qualcuno a... io ho portato tutti alla morte. E non lo volevano, anche se alcuni la meritavano... io ho deciso per e su di loro. E tu... mio caro, amato Battler... vuoi davvero essere tu a decidere per me? Cosa pensi, che possiamo scendere a Nijima e mano nella mano, andare insieme per la nostra strada, magari facendo i piccioncini e... sembra che a te io piaccio, come aspetto ma... non so e non credo se come persona io... non so più neanche io chi sia, mettendo a dormire Beatrice... cosa resta di me? Davvero?"

"Vuoi sapere io per ora cosa ne penso?"

"mh" fece lei come sovrapensiero tornando a guardare le onde, finchè lui non le fu vicino, carponi da inchiodarla al bordo della barca con la schiena e ricambiando cosa gli aveva dato.
Aspettando che fosse sorpresa e voltata verso di lui, le poggiò un bacio sulle labbra e rimase così un pò, cercando impercettibilmente di schiuderle le labbra.
Yasu si agitò dopo un poco, arrossendo, e cercando di spingerlo, palmi sul petto, riuscì ma scivolò di lato schiena contro il fondo.

"Che cè, perchè fai così?" le domandò sorpreso

"Che stai fa-facendo...?" fece lei impacciata e agitata

"Hai iniziato tu e ti sto rispondendo..." le fece tentando di nuovo di baciarla, ma finendo per vederla stesa sul fondo della barca piagnucolando, rossissima, agitando le braccia coem una pazza per aria, in tondo, dicendogli di smetterla.

"..." fissandola stranito

lei si rimise seduta e si allontanò fino al motore, sbattendoci contro. Ansimante e turbata, gli chiese di evitare di farlo ancora.

"Ma lo avevi fatto tu prima!!"

"Ma io l'avevo fatto per... salutarti per l'ultima volta, ea il mio addio, era... " < per tenerti occupato  > cercava di non dire

"... per..?!?"

Yasu sospirò e si riprese, poi si voltò verso di lui dopo aver sistemato l'abito, trafficando.

"Ci sono cose che non ti ho detto e che... è stato per quello che avevo ideato il piano, con te e i cugini.. ma poi me ne sono pentita perchè come Maria voi avevate deviato il male che serpeggiava da Kinzou agli adulti. Ma... cosa ho scoperto, la verità... tu... tu e io siamo cugini..."

".." guardandola come se non capisse "aspetta, mi hai detto del tuo passato..."

"Si, ma non ho specificato esattamente alcune cose e... tu ed io di fatto siamo parenti, cugini,  e... dopo che l'ho scoperto... io... cosa provo per te non è cambiato, ma comunque, non... noi non..."

"Cugini..."

"Sono figlia e nipote di Kinzou, si... il bacio che ti ho dato era... di affetto ma anche addio. Non posso pensare a noi due insieme in quel senso, e poi non si potrebbe comunque, visto che... te l'ho detto! Ci sono cose che non ti ho rivelato e altre... non credo che neanche George... non avrebbe accettato e quindi... io non ho motivo di vedere il tuo mondo lucente e meraviglioso, perchè non potrei vederlo come lo fai tu. E tu, non potresti vedere il mare blu come lo vedevo prima io... come me, appunto. Posso però... posso dirti una cosa in segreto, che neanche quei gabbiani possono sentire?" dolce e come una bambina piccola

Lo chiese come titubante, paurosa, timida.

"... cosa devi dirmi che neanche i gabbiani devono?" ridendo credendo fosse qualcosa come il bacio che gli aveva dato

"..." gli si avvicinò carponi, pugni chiusi

"Guardami... guarda me, guardami negli occhi..." gli disse come tremando ma decisa e lui lo fece, la vide avvicinarsi come prima e puntarlo negli occhi.

Yasu respirò a fondo e poi con un colpo decido lo beccò sulla fronte, un suono di capocciata, e Battler stordì. Anche se dolorante e confusa, lei veloce gli prese le mani e le unì insieme con la corda che aveva fatto mettere sulla barca e trascinandolo un pò, legò con doppio giro quel legamento al motore, così che non potesse fare niente.
Mentre Yasu slegava il lingotto, Battler si riprese e le chiese che stesse facendo, cercando di liberarsi.

"Perdonami..." fece lei con un sussurro addolorato "Ma era necessario. So che... so che cercheresti ancora di fermarmi... e non posso farlo. Non posso permettere che tu abbia sulla coscienza me e una mia continuazione... pagherò per cosa ho deciso io per gli altri... tu devi tornare, rifarti una vita ed essere felice con qualcuna... qualcuna per te... perchè anche se non vorrei..." fece lei con le lacrime agli occhi disperata "tu non devi essere avvicinato da ciò che sono. Non ho scusanti per cosa ho fatto, neanche per la mia vita intera e cosa ho sofferto, ma sono pronta a pagare... ma tu... ti considero liberato dal tuo peccato, provvedo come Strega ad emendare i tuoi peccati, Battler.... è l'ultima cosa che faccio per te! Anche se non dovrei amarti per cosa siamo... tu sei e sarai sempre nel mio cuore! Ma non posso vivere... il tuo mondo non è fatto per me. E io e le altre me, è bene che scompariamo. Addio, Battler..." guardandolo con profonda soffferenza.

Prese il lingotto e lo infilò nella scollatura, sentendo tutto il peso e si avviò verso il bordo della barca.

"Che cosa fai... Beatrice!! Ore fa mi hai chiesto, mi hai implorato, di non lasciarti sola! Di non farti sentire abbandonata e perduta. E ora lo fai con me?" BEATO!!"

Yasu emise dei gemiti con una gamba oltre il bordo, fermandosi, piangendo silenziosamente ma dalle spalle si vedeva cosa stava subendo dentro.

"Tu sei tu, Battler. Per amore, per te, la cosa migliore che posso fare è lasciarti andare e liberarti da me e... da cosa io rappresneto di marcio nella famiglia. Se io proseguo, non sarò meglio di coloro che ho giudicato... se non mi lasci andare, sono sicura che non ci sarà niente per me. perchè io sono nata e cresciuta qui, Battler. Sarò legata e ingabbiata da questo posto per sempre. io non sono... come Maria..." piangendo questa volta forte "lei aveva la forza necessaria, come George, pronto a lottare anche contro tutti e Gessika... io dopo un pò mi sono arresa. Mi sono arresa a questa vita anche se scappavo con la testa e... è per cosa provo per te che devo liberarti della mia presenza, oltre che pagare per i miei peccati. non voglio commiserazione, pietà, considerazione solo per il mio passato. Potevo virare tutto verso soluzioni o piani differenti e non l'ho fatto. Portavo così dolore dentro che volevo che tutti affondassero con me. Per cosa erano oltre la facciata. E non merito niente... per questo, vivi Battler. Torna. E vivi. Sii la persona che conoscevo vivendo e... sii felice. NOn so che tipo di Beatrice ricorderai, ma... se tornassi con te e ti spiegassi veramente tutto, non so davveor che persona vedresti, alla fine. E cosa potresti provare... La me originale è morta tanto tempo fa che... e io desideravo che amassi quella. ma scoprendo che siamo cugini e... vivi e trova qualcuno che meriti il tuo amore e che tu possa rendere felice. E commemora i nostri cugini, le vere vittime di tutto... Addio, Battler, mio amato e caro amico e persona preziosa..."

"Beato!"

Ma la vide scavalcare con entrambe le gambe penzoloni e scomparire. Si agitò, strattonò e alla fine cercando di sporsi, fece rivoltare la barca, finendo in acqua. La corda scivolò dai giri intorno al motore e liberate anche le mani la vide scivolare ondeggiando giu, facendosi tirare dalla gravità e dal lingotto.
Cercò di raggiungerla e la vide, stupita e preoccupata. Le afferrò una mano ma la perse e l'ossigeno si fece sempre meno.

Yasu mentalmente lo salutò mentre lo vedeva andare su, sempre più lontano, gli disse grazie per ciò che era e le aveva dimostrato, ma non meritava amore e considerazione. E la comprensione.
Non era stata migliore di chi aveva giudicato. E la fine milgiore per lei era... svanire, chiudendo la scatola del gatto in se stessa, nel luogo di nascita, vita e morte.

Lei, che aveva giudicato tutti, da Kinzou agli adulti, si reputava più sporca di tutti insieme. E immeritevole di affetto. Anche solo affetto, era sicura che se fosse andata con lui, non avrebbe ottenuto l'amore che sperava.
Nonostante avesse capito che anche senza attributi poteva amare lo stesso, con il cuore e l'anima, i peccati di quei due giorni la rendevano immeritevole.
Lei che aveva scoperto cosa erano i sentimenti profondi e sinceri sopra il solo interesse sessuale, che dimostrava come l'amore andava oltre certe cose fisiche, si perdeva nei meandri dell'oceano intorno all'isola. Sola.
Lei che era l'unica, più di Battler e cosa gli disse, a conoscere tutto della verità di Rokkenjima da generazioni, spariva in silenzio e lasciava Battler libero.

Metnre si sentiva mancare, mentre sentiva che stava per morire, fece come sempre. Si dissociò, cadde nel piano di fantasia, come aveva sempre fatto nella sua vita e prendendo spunto dai suoi desideri, immaginò che Battler la raggiungesse e stringesse, desiderando restare con lei per sempre, non importava dove finissero, affermando che era quello l'amore vero e sincero. E lei si perse in quella fantasia, nel suo mondo immaginario e sognò mentre si perdeva nell'oscurità, di ottenere cosa sognava da qualcuno... di avere qualcuno vicino a lei, indifferente al suo corpo fallato, perchè sapeva che anche Battler l'avrebbe rifiutata senza ciò che per le persone era cruciale in un rapporto d'amore.

E restarono insieme, per sempre, sul fondo sabbioso, custodi di un segreto mai più rivelabile.


P.S. continua con una sorta di commento per le due fic che ho messo, al principale + extra e questa, che avevo scritto ma mai messe che sono l'una l'opposto dell'altra per un motivo che spiegherò nel capitolo dopo.












Un grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non leggeva di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere ancora che mi hanno postato la fic precedente
https://www.facebook.com/UminekoITAAnalisieLore



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Capitolo 2
*** Finale ***


considerazioni e analisi di Tohya L'ultima parte di questa fic, in verità sono tutte collegate, leggendo capite perchè. Per il poco tempo, ho cercato di mettere tutte le motivazioni che mi hanno portato a scrivere anni fa le altre fic, che trovate nel mio profilo. Perchè le ho scritte in quel modo, perchè ho posto i personaggi in quel modo e via dicendo. Avrei molto altro da dire su quest'opera ma potrei farlo, ma termino qui questo capitolo di spiegazione, che ho girato come fic e non come volevo, perchè mi sembra anche troppo lungo e spero parli per bene di tutto. Farò in altre se ho tempo, anche scrivere questa è stato difficile perchè dovevo riprenderla quando potevo. Buona lettura e ringrazio alla fine come sempre chi ha letto, scritto per mp e detto la sua sulle vecchie.



"Allora Tohya.. sei pronto?" chiese Ikuko entrando nella stanza, metnre lui era dietro la scrivania a scrivere.

"...si.... SI! Credo di essere pronto!" fece questi prima dubbioso e poi sospirando diventando sicuro

"Oggi ho intenzione di farti un'intervista. Perchè con Yukari abbiamo deciso di scrivere la parte finale della leggenda della Strega dorata a sei mani. Ma hai deciso di mettere la parola fine con una controparte per lei. Come facesti per Beatrice nei libri, così che molte cose le leggesse e conoscesse solo lei. E quindi, sono qui per raccogliere ogni cosa che ancora ti senti e provi da quella sera..."

"Si" fece lui sorridente "quando ho rivisto il suo volto e finalmente da decenni ho avvertito cosa necessitava a Battler. E questo ha dato pace ad entrambi..."

"Si, ma prima di giungere lì, partiamo da prima. IN una..... indagine per raccogliere materiale e magari vedere se ricordi qualcosa in più che lui ha lasciato, altro, da aggiungere a cosa vuoi scrivere per Ange, ma anche per Beatrice..."

"Beatrice..." fece lui con commozione mentre vedeva la gatta di Ikuko distesa come una regina su uno scaffale della libreria, a fissarlo come interessata quanto la padrona, con  qeugli occhi espressivi

"... ma prima di questo, vorrei parlare con il Battler nascosto in te..."

"Vuoi dire morto e ora in pace..." fece lui guardando fuori la finestra con tristezza

"Battler... tu sei morto?!" fece lei con un tono interessato

"SI...!" fece lui di colpo, poi strinse le labbra "NO... non lo so. Adesso, dopo quella sera di halloween siamo in pace ma i suoi ricordi non mi tormentano più! QUindi... Per me il Battler dell'epoca è... prima vedevo i suoi ricordi ma allo stesso modo lui urlava dentro la mia testa... emergeva insieme ai miei ricordi..."

"Emergeva... come?" sedendosi su una poltroncina distante da lui ma di fronte a dove lui era

"A volte era come se pensasse da solo. Era nella testa come se discorresse perso nei pensieri disperato per qualcosa che non poteva raggiungere e ottenere... e la sensazione era di struggimento e disperazione per qualcosa che lo tormentava, non andava, ripeteva che era tutto inutile e... poi mi accorgo che sono solo io mentre ragiono su qualcosa del passato, ma seriamente sembrava come se lui fosse al mio fianco a sussurrare e bisbigliare che doveva tornare per qualcosa..."

"Ti stai innervosendo, Tohya... rilassati. Ascoltami e guardarmi..." gli chiese con voce calibrata finchè lui non si voltò " respira profondamente e chiudi gli occhi, guarda nel buio che ne viene fuori e lascia che il Battler in te, ormai pacifico, torni all'esterno per dire la sua..."

"Ma Ikuko, se..."

"Fidati di me..." fece lei con un sorriso amichevole

"... come mi fidai di lei..." fece lui come senza aver capito di aver parlato, portando gli angoli delle labbra in su come perso nel vuoto, con gli occhi sul legno della scrivani ma in realtà distanti, con un 'espressione che sembrava non mi amarezza come lei si aspettava ma quasi di trasporto.

"... parli di..."

"DA quando ho rivisto quel ritratto, ho trovato la consapevolezza e comprensione e... pace, con Battler rasserenato e che posso definire andato dove doveva... Ogni volta mi torna in mente, rivedendo tutto come fossero i miei occhi,  quando mi calmai, dopo che mi trascinò via, e la affrontai perchè non sapevo chi fosse. Era così diversa da come la conoscevo, per poi scoprire che.. la Shannon che conoscevo era in parte lei e in parte... e che la vedevo diversa non tanto per l'aspetto, quello era dovuto ai suoi travestimenti ma anche per noi per i libri per mostrare un personaggio diverso ma proprio di lei.. il carattere opposto a Shannon. La dolce, imbranata, timida Shannon contro la piena di forza, caparbia, irruenta Beatrice quando si arrabbiava e agiva... Shannon qualcosa che aveva creato per sfuggire a chi fosse, perchè le dicevano che non andava bene come era. E il suo racconto di come per la solitudine aveva creato delle persone in cui si immedesimava da dar loro vita, e qaunto mi fece sentire colpevole e ....Quando mi raccontò seduti sulla passerella per passare la notte la sua storia, io non capì subito. Tante cose. Ma riuscì a spronarmi con determinazione perchè andassi dove voleva che... mi aveva salvato nonostante desiderasse punirmi. E da quando ricordo molte cose senza il dolore e cosa mi stava uccidendo, ho iniziato a studiare ogni cosa che mi disse e rivedere tutto da un'altra prospettiva..."

"Shannon... un nome che non era il suo..."

"Si, le era stato dato da Zia Natshui come nome da serva per la famiglia, celando il proprio. Ricordo ancora quando si presentò, un nome per me nuovo e una persona che alla fine era distante da quella che... Così diversa dalla placida e tenera Shannon che sembra impossibile. La sempre schiva, modesta, impacciata, sempre ad arrossire, Shannon. E poi me la trovai nella sua vera forma e... se fosse rimasta se stessa in tutto, a volte mi sono chiesto se avrei pensato di contattarla in quegli anni, come feci ocn i miei cugini. Se fosse stata lei per davvero, se mi avesse colpito da non abbandondarla a se stessa come tutti... Quando discutemmo quella notte e mi raccontò il suo cuore, la sua motivazione per quanto creò contro di noi, mi sentì stupido e piccolo. Io, che quando le promisi determinate cose, mostrai il meglio di me ma non immaginavo cosa celasse quella persona. E il male che potessi farle, oltre quello che aveva subito, da sola. Quella notte le chiesi... le domandai cosa sarebbe accaduto se risolvendo velocemente quel puzzle del nonno e le avessi parlato... Quanto mi sono dato dello stupido da quando ricordo. Anche se non era dentro come la Shannon che ricordavo, e qualcuno potrebbe affermare che poteva essere lei a comunicare con me, fu colpa mia che la lasciai in attesa di qualcosa che per lei era fondamentale, prezioso. Quando mi raccontò il suo passato, mi resi conto con amarezza che la mia proposta di essere pari e considerata da me, era qualcosa di grandioso. Unico, irripetibile e vero come non si aspettava e poteva desiderare, anche essendo così piccola rispetto anni dopo. Accettata, voluta, una mano tesa a tirarla fuori da quella che fu alla fine una gabbia. E io ero colpevole di averla illusa. E la lasciai là, alla mercè della mia famiglia, come trattavano gli altri, anche se tra loro non è che fossero... a volte mi osno chiesto se meritavano cose accadde. E lei era stata trattata malissimo ogni giorno, considerata inferiore e obbligata anche a ringraziare di cosa aveva. Lei, che in verità era tutto su Rokkenjima, ma solo una persona, mio nonno oltre i domestici, sapeva. E per la prima volta, da quello che capii, io l'avevo trattata come pari e normale, con qualità da volerla al mio fianco. Facendola sentire apprezzata e vista, per la prima volta. E promettendole di sfuggire ad un'esistenza amara e ingrata. La lasciai sola con i suoi demoni interiori e reali sotto forma della mia famiglia, e impazzì. E io, senza neanche saperlo, ne ero la causa...."

"a te come si presentò, quindi?"

"Mi disse che era Soyo Yasuda, così la chaimarono per portarla via dal nonno. prima che si addormentasse la vidi contenta e quasi grata di momenti che solo dopo, anni dopo, compresi che erano preziosi. lei che per sfuggire alla solitdune e una vita grama fatta di senso di inferiorità e niente. Era arrivata a parlare con quei personaggi con cui cercava di sfuggire al brutto della realtà. Con me si sentiva forse se stessa, magari la Shannon con cui parlai da ragazzino e quella di quella notte... erano la vera lei... Mi raccontò del giorno che risolse l'epitaggio e l'incontro con il nonno, di come chiese perdono per i suoi peccati, sia a lui che a sua madre, e del fatto che la riconosceva per come era nata... Lion"

"Lion...!"

"NOn ci feci caso, snocciolavo caramelle e gliele porgevo, ci rilassavamo e ascoltavo ma solo ora compresi che non feci davvero interesse e quesot ha destabilizzato il Battler in me in questi anni.... e non compresi subito tutto quello che disse. SOlo quando ho ricordato, ho compreso. Eravamo cugini. E sai la cosa assurda...? Non me lo ricordavo fino a poco tempo fa!" sorridendo amaramente "non lo ricordavo, quel particolare. Se non avessi rivisto il suo ritratto, il suo volto, quanto era identica, non avrei come rimesso i pezzi a posto. E compreso che non erano pazzia di Battler sulla strega che snoccioalva nella pazzia dentro di me ma i veri ricordi di una persona che lottò e si rivoltò contro chi le aveva reso la vita un inferno. Era vera. Ciò che vedevo e ricordavo, erano una persona che dai libri, divenne quella notte la conferma che esisteva. E lui desiderava che fosse ricomposta. E lui come nel concetto giapponese come parte della mia anima, è andato là da lei e chi era con lei. E seppur felice, mi domando... Nulla..."

"cosa.."

"Dopo... HO sempre ricordato quando mi diede quel bacio a tradimento, perchè fossi occupato con gli occhi chiusi mentre preparava il suo... sparire come la strega che millantava di essere... ho sempre ricordato lei in un certo modo, con disperazione e amarezza. Battler diceva... Non l'ho salvata. non sono stato in grado di salvarla prima con le parole, e dopo con le mie forze ed ero stato rapito da lei per come appariva, come fu nei miei riguardi finchè non sparì... e poi ricordai, quella notte sotto il ritratto. Il suo racconto. Cosa mi disse. E che alla fine, oltre a cosa era realmente per nascita, anche se disse solo che ebbe un incidente e fu cresciuto come bambina... non ho fatto altro che tenerla dentro di me per ciò che non ho fatto e per cosa provai. E... quando ricordai quel momento sulla barca, mi tornò... disse chi era nei miei riguardi, e... Che sarebbe accaduto se non avessi saputo mai cosa fosse di nascita e che legame di parentela avessimo...? Se l'avessi presa e salvata, cosa avrei provato per lei? E invece... Sarei rimasto per sempre in preda a disperazione per aver perso anche lei? O Lui? Che importanza ha, dirai. Ricordando, mi sono sempre chiesto che vita avesse fatto a Rokkenjima, tutta la sua vita, per come si sentiva, un mobile e basta, e scoprendo la verità."

"Quella verità che ti è tornata alla mente..."

"Avevo parti di quel giorno e poi quella notte tutto si risistemò come un film rimesso insieme, Tutto è partito con un ritratto.  È fantastico come all'inizio, si parla di un vecchio sconosciuto,per ora ormai lo era,  considerando che spariva dai suoi stessi parenti da estraniarsi e non farsi ocnoscere,  che urlava angosciato, su una donna che non conosciamo di nome Beatrice. A un suon ritratto, che lo ossessionava. E alla fine del viaggio sono io che urlo a tutti lo stesso nome, per quella stessa donna, di nome Beatrice. Io ho accettato, ho compreso, ho messo una pietra sopra a quello che aveva fatto, ai suoi peccati che la opprimevano, perchè ero io in colpa nel tutto. Ma era lei a portare la croce più pesante di tutte. Perché Beatrice si fatta carico di tutte e tre le generazioni di peccati e dolore, restando a fluttuare nell'oceano e io non posso raggiungerla anche solo per darle una degna sepoltura, come ho fatto nei libri. E quante mi volte mi sono chiesto cosa pensò mentre annegava e perdeva la vita..." scuotendo la testa disperato

"Secondo te, cosa potè pensare..."

"A lei. A me. A cosa accadde. Cosa avrebbe potuto pensare? NOn lo so... magari da cosa mi raccontò ... Aveva sempre voluto morire per porre fine a tutto e pensava dopo la promessa falsa che le feci... che l'unico modo per lasciare l'isola senza le catene del passato fosse farlo, morire. Se lasciavamo l'isola,cosa avrei imparato da lei che la turbò tanto da decidere di andarsene?. Ho paura di questo. Sembrava... quelle ore con me, come se quei momenti fossero come un sogno. Sorrideva, a volte di cuore, a volte con un velo che le ombreggiava il viso.  Era una gioia troppo grande, vedendo i suoi occhi,  che forse per lei era qualcosa di impossibile da immaginare, afferrare. E vivere. So che qualcuno potrebbe dire che da ragazzini si fanno e dicono cose stupide ma... se dicessi è vero, a mia discolpa, non renderei gustizia al suo dolore. Si, non sapevo bene la sua situazione, ma rimase sola senza poterne parlare con nessuno e... anche se lei poteva cercarmi, nonostante da cosa disse desiderò farlo ma credeva di non poteva farlo essendo serva... avrei potuto almeno chiedere di lei ai cugini e farle capire che la pensavo. Ma in verità... mi ricordai di lei solo rivedendola quel primo giorno, sei anni dopo. E lei aveva passato anni sola, a soffrire, e sperare in una promessa mai mantenuta, ne ricordata. E se avessi risolto prima, quell'epigrafe..." rammaricandosi chinando il capo.

"hai cercato di seguirla, hai provato a riprenderla mentre il passato ancora in quel lingotto la faceva inghiottire da un'altra solitudine e oscurità. Sei... Eri un combattente che inseguiva una strega. Mi sembra quasi la favola dela Regina di ghiaccio, sai? NOn so, ho avuto questo..."

"un...un combattente che inseguiva una strega! Ah! io ero pronto ad arrendermi scoperte quelle morti e se non fosse stato per lei, la sua deteerminazione e forza che non credeva di avere... ma io non feci altrettanto con lei. Andando contro a ogni morale e logica, chiunque ella fosse, se sapevo... l'avrei presa e stretta a me, l'avrei abbracciata incurante di tutto solo per farle capire che al mondo esiste l'affetto e la vicinanza tra persone, le avrei fatto capire in ogni modo che andandosene non poneva fine a niente. Avrebbe solo celato in quel corpo penzolante e solo dei segreti che era meglio scogliere e far svanire. E ancora sola, ancora disperata, ancora custode di una scatola del gatto che distrusse Eva... non so immaginare lei ancora là sotto!  invece si è addossata le colpe sue e degli altri, ha rinchiuso in lei tutto creando una scatola del gatto umana da preservare nelle fredde acque... commiserazione e pietà. Si, aveva peccato e tanto, si era fatta giudice e giuria e anche per metà boia, lasciando però a loro il compito, il lavoro sporco. Se ho capito il suo racconto quella notte... Il peccato di Kinzo di aver orchestrato il piano per uccidere gli italiani che ha portato alla morte degli amati amici di Bice, il suo peccato di desiderare ciò che lo aveva svegliato e... reso di nuovo vivo! Si era aggrappato con ogni forza in lui ,vecchia che desiderava tornare alla luce e che rinasceca, a ciò che era arrivato tra loro e lo aveva scosso, risvegliato, e se ho capito avergli fatto provare il primo amore e desiderio per e su qualcuno. Sebbene molto più grande di lei, desiderò non sparire più per tornare il fantoccio. E se Beatrice era proprietaria con gli italiani dell'oro, se lui non era all'oscuro ma aveva spronato... a  volte in questi anni mi sono illuso che lui in verità non sapesse dell'inganno dei nostri e fosse finito in mezzo con lei. Se veramente avesse fatto tutto perchè non la portassero via, l'oro ocn lei, o... perdendola... se fosse così e fu lui in realtà a gettare la miccia, non oso immaginare per quella donna! E tali peccati rovesciati sui discedenti di entrambi come macigni! Si, Bice avev ai suoi ideali negativi e credeva in essi, aveva seguito suo padre ma... se lui lo fece con inganno, lo orchestrò tutto perchè lei restasse viva senza i suoi, con l'oro annesso... lei cosa pensava? Cosa desiderava? SApeva o gli ha creduto? E se si, ha vissuto nell'inganno, magari arrendendosi a una vita fatta da quel momento di attenzioni del nonno  senza possibilità per lei di andare altrove, incontrare altri, sapere di poter andare via e da sola... mentre il nonno la tenev acon sè e magari faceva di tutto per farla innamorare al punto da..." sospirò e si zittì.

"Come mai hai questi dubbi?"

"Perchè io ho vissuto perso dal mio mondo di prima, intendo... mi sono ritrovato senza niente soccorso da te. Distante da cosa ero prima, chi ero, chi conoscevo... ma ancora peggio di me quando ancora non ricordavo, lei aveva la sua memoria passata per esistere celata in giappone, lontana da ciò che sapeva e come unica possibilità di contatto umano con cui parlare, il nonno. Magari è chiaro che alla fine si è rassegnata a quella vita,  lo capisco. Il nonno da come parlava di lei sembrava così innamorato e perso per lei che... magari lei riceveva tutto l'amore di cui avesse bisogno ma... e lei? Amava lui? Aveva accettato di restargli al fianco per affetto o rassegnazione, visto che non sembrava negativo? Così come fu per la Beatrice che ho conosciuto, ho cercato di capire tutto il suo passato di sangue. E domandandomi chi avesse sofferto di più... mi rincresce per Sayo perchè, appunto, mi sono sentito colpevole dalle sue parole. Aveva atteso qualcuno che sembrava volerle bene da desiderare averla al suo fianco, per ridarle una identità di persona e non serva e mobile. E ancora di più, con ciò che la faceva soffrire. Ma ho fallito. Ed adesso, vorrei ricordarla come posso..."

"Motivi. Motivazione. Il cuore... Proprio come i giochi di Beato sono stati creati per far credere a Battler nelle streghe, anche se in realtà lo scopo vero di Beatrice dalle bottiglie era lasciare indizi su se stessa, perchè lui comprendesse quel suo peccato ,e la promesaa non mantenuta e capisse chi fosse. Certo stavi per morire secondo il suo piano originario ma penso... che avesse lasciato le bottiglie per lasciare qualcosa di sè, dire che era lei la colpevole e non sparire totalmente. Esistere almeno in una briciola, lei che era invisibile..." fece lei con un sorriso " Il gioco di Battler scritto da Tohya in ogni arco è stato creato per aiutare Ange a capire qualcosa che era più importante della verità. I giochi non realizzano mai i loro scopi con la forza. Dopotutto, la partita di Beato non avrebbe mai potuto essere vinta per l'eternità, a meno che Battler non avesse riconosciuto le streghe da solo. Il gioco di Battler, divenuto Master dopo Beatrice perchè morta, e per riprendere in mano il contenuto delle bottiglie,  era lo stesso. Battler non poteva vincere in questo gioco,a meno che Ange non lo avesse riconosciuto lei stessa. I giochi di Tohya insomma sono un messaggio per Ange, ma anche un modo per ricordare e commemorare Beatrice e Sayo,  disperato di aver perduto quella mano per sempre...."

"Ti piace sempre rivoltare le cose in questa chiave..." sorridendo debolmente

"Ho solo analizzato anche io molte cose. I tuoi giochi, dove il Battler che affermi essere morto, parlavo ad Ange per dirle la verità, ma anche per qualcos'altro. E ancora, la tua è una commemorazione e cerimonia di eseque per quella Beatrice che almeno nel metamondo, il luogo che hai creato per lei con il cuore rilevando il suo originale, avrebbe vissuto. Avrebbe amato. Ed essere amata. Per chi era nel profondo. IN un mondo felice, magico, da sogno..."

"Un sogno... lei li aveva i sogni. Disse che per dimenticare me si era avvicinata all'altra sola persona più vicina e di qualità,George, ma disse anche con amarezza che anche lui non l'avrebbe alla fine accettata. Un giorno, disse, lui l'avrebbe guardata con fastidio e sconvolgimento per qaulcosa che lei non era,  e lei avrebbe perso anche quell'amore. Lei, che desiderava prima di tutto essere amata per chi fosse ed essere una persona, non qualcosa al di sotto. E ttuti l'abbiamo delusa. Ecco perchè ho scritto di lei in quel modo, in quei modi e dandole... cosa nessuno le ha dato e il fato negato. Quei sogni che i più potrebbero dire disegnati sulla sabbia, fatti svanire dal le onde in arrivo. Qualcosa di così fragile ma che reggeva un cuore, cancellato tornando  vuoto ogni volta che le onde si ritraevano. Ma con me, per ricordarla, nessuna onda tornerà mai più a cancellare il sogno che ha disegnato. Il suo ultimo, bellissimo sogno non scomparirà per l'eternità. lei vivrà e sorriderà, sarà felice ed esisterà in mille storie e avventure come non ne ha vissute da viva..."

"... sono rimasta sorpresa quando hai deciso di far prendere al te stesso nei giochi il controllo del mondo creato da Beatrice chiuso nelle bottiglie, appena ricordate cose cruciali, perchè fossi tu e non i falsari avversari a continuare a raccontare di lei, del passato e di un mondo in cui almeno là, si sentisse viva. SOno rimasta sorpresa quando mi hai raccontato cosa ti illustrò. Ore insieme e ti raccontò di se stessa da piccola e negli anni, i suoi primi amici immaginari e il mondo in cui scappare e che sovrapponeva al reale, per zuccherare le cose. Chissà quanto ti ha raccontato e ancora non ricordi..."

"..." fece lui in silenzio come a disagio "Anche se ricordassi altro... con tutto ciò che ho di nuovo nella ma testa... Sai Ikuko! prima, quando ancora non ricordavo certi particolari come... chi fosse nella nostra famiglia... ero rimasto ossessionato da Beatrice per quelle ore, per la mia incompetenza in tutto, la mia incapacità e inutilità e quanto soffrivo nel non averla avuto al mio fianco, accettandola e mostrandole ciò che il nonno e gli adulti avevano... se lei avesse saputo la verità anni prima e magari come fece con Geoerge e Gessica, si fosse confidata... quante volte me lo chiedo! Avrebbe avuto da noi un comportamento ancora più inclusivo, di comprensione... mi disse che aveva cercato con George e con Gessika qualcuno che fosse aperto di cuore e mente e che consocendoli da sempre, consocenva anche come erano dentro. Anche se non provava lo stesso che nutriva per me, li reputava persone splendide e voleva far parte edlle loro vite. Essendo amata. Forse noi avremmo potuto darle, tutti insieme quell'amore che le mancava da mitigare la sue ricerc spasmodica di una famiglia di sangue sua e un modo per scappare da là. Se... le cose fossero andate diversamente, non avrei detto mai quelle parole in una promessa, dandole un dolore così forte, da romperla e farla impazzire. Si è fidata e ha creduto in qualcuno che le appariva... ho sbagliato ed è il mio peccato, anche se non sapevo... "

"E da quando ricordi che eravate cugini, pensi ancora a lei come prima?"

"Vuoi la verità? NOn lo so! Ricordo quel ritratto, quell'espressione e poi invece la sua... come mi guardava come una bambina spaurita e innocente, ma era solo come si sentiva dentro. Non ho mai dimenticato entrambi i visi, neanche quello con il sorriso l'ultimo istante che la vidi afferrandola... Guarda, non importa cosa e chi fosse di sangue. Adesso, con il senno di poi, anche senza saperlo, non avrei avuto dubbi. Se desiderava affetto, un abbraccio o un bacio, non glieli avrei negati. Le avevo promesso che insieme avremmo portato le nsotre croci, fianco a fianco, avremmo vissuto appieno e con tutto ciò che avevamo e nel modo più profondo possibile, ma ammetto che non ho mai pensato sulla barca a qualcosa di romantico da una relazione. Anche se, dopo quel bacio... anzi quei baci... mi è rimasta nel cuore e nella mente per cosa mi dava dentro. Anche senza relazione, non l'avrei abbandonata. NOn avrei fatto di nuovo la stessa... non sarei stato come quella volta. Che le promisi un tunnel di luce dal quale scappare per poi chiuderle la porta in faccia. E per come sono ora danni, per come mi sento, quanto ho... ho provato struggimento per cosa ha creato amore pazzo, denaro, oro, egoismo, invidia e..."

"quindi ...?"

"Se si prova amore, non importa niente del resto. Saremmo potuti restare ottimi amici, grandi confidenti, intimi complici in molte cose ma magari non come coppia di amanti, chi lo sa... saperlo o no, cosa cambiava? Era importante? Avresti dovuto vederla, sconvonta e incredula, quando le rivelai che anche se colpevole di certe cose comprendevo e capivo il dietro di ciò, e quanto e fno a che punto fosse colpevole per tutto. Non fu materialmente lei a fare le cose ma aizzò... tutti loro! Ma essendoci un perchè, io capii e le dissi che non odiavo, non giudicavo e nulla di... l'avrei accompagnata senza darle rimorsi, accuse o altro avanti, stringendole la mano, abbracciandola e dicendole che poteva piangere  aver lasciato quel luogo e quel dolroe, anche un bacio come lo diede a me di addio, non importava... e non importa neanche adesso. Era più importante il suo cuore e il dolore dentro, e un abbraccio è per tutti e con tutti, no? " sorridendo a Ikuko "anche se avessi incontrato una donna da amare come l'amore convenzionale, non l'avrei messa in secodno piano o dimenticata. ma forse io non capì, cèra altro, o non credeva fosse possibile. Non ho mai capito... Lei, aveva vissuto in seno alla mia famiglia da conoscere quello che sapeva da loro. Quello che voleva cancellare. Mi salvò per affetto, amore, rimorso e cosnapevolezza dei suoi errori. E scelse per se stessa e una sola soluzione. Lasciandomi solo..."

"prima di continuare, posso leggerti qualcuni... ho scritto delle bozze riflettendo su cosa hai detto per ogni ricordo. Ti va?"

"Vuoi la verità o sapere se vanno bene per i libri?"

"Entrambe le cose. Tu vuoi dire ad Ange cosa accadde perchè sappia da tuo cuore, sia da te che cosa è rimasto in te di lui. Ma sono libri. Con i nostri racconti anche del metamondo, potremmo dare due storie, come fu per Ange tempo fa quando fu data per morta... Sono solo abbozzi di cosa vorrei inserire..."

"Va bene... ok! leggi" fece lui dopo aver sollevato la testa verso l'alto e aver fatto un be sospiro.

"Inizio con il primo.... Battler per qualche errore mentre proseguono sulla barca, fa cadere il lingotto in acqua. Che disdetta! escolana, e convince Beatrice a seguirlo, giungendo sani e salvi. Lui fa pressioni su Beatrice affinché confessi i suoi peccati, per ridare pace a lei ed Eva, perchè fioccano le congetture su cosa accadde e chi era il responsabile.. Al suo racconto viene data credibilità circostanziale a causa di affermazioni verificabili, come il fatto che sia la figlia di Kinzou da test del dna, la sua ferita  e i segni dell'esplosione. La testimonianza di Beatrice implica la non colpa su Eva, che a quel punto è troppo esausta mentalmente per reagire e accetta di seguire i nipoti. per l'opinione pubblica tuttavia lei si prende la maggior colpa perchè adulta e colei che prende in mano le redini di tutto.Battler sa e continua a perdonarla come fece per Beatrice .Beatrice  sarà accusata di cospirazione per commettere omicidi  e molto probabilmente sarà giudicata colpevole se non a livello penale, dai cittadini. Se a processo, le sarebbero state tuttavia concesse circostanze attenuanti dovute alla vita di abusi subiti per mano della famiglia Ushiromiya, forse anche non colpevole per follia dopo quanto sopportato e scoperto, dato che chiaramente non era in una mentalità sana quando ha pianificato gli omicidi . In ogni caso, spinta da Battler, Beatrice avrebbe trascorr almeno un decennio parzialmente o completamente sotto cure, si spera sulla via del recupero mentale. A Battler sarebbe stato concesso il controllo sulle risorse degli Ushiromiya con un team di consulenti, oltre alla custodia di Ange, mentre Eva accettato di lasciare tutto a lui stanca della pressione della gente, viveva la sua vita in disparte. Data la sua personalità, Battler rinuncia alla maggior parte delle risorse nel tempo perchè non in linea con se stesso, rispetto i genitori e con altre entrate,  passerà il suo tempo a prendersi cura di Ange e ad aiutare Beatrice nel suo cammino verso la guarigione, impiegando come lavoro e guadagno le sue abilità in..."

"Penso che tu abbia ragione su alcune cose, ma dubito che Beatrice riceverebbe qualche punizione. Credo che Battler non abbia alcun desiderio di farle pressioni affinché confessi i suoi peccati.."

"Di nuovo come persona distante da te?" gli chiese con un sorriso

"Si.." amareggiato tornando al discorso di prima "Dopotutto, non ha fatto nulla se non chiedere a loro come volevano risolvere la cosa, e nessuno può provare che avesse intenzione di uccidere tutti.non esistono proprio prove a dimostrazione dell'accaduto. Probabilmente è stata persino presunta morta da Eva quando si è svegliata. Beatrice si è svegliata con cadaveri ma non ricorda, così mi disse, se erano tutti i meno fino a quando non le spararono. Si era sol o alzata, aveva visto il risultato delle sue azioni e decise di scappare via rinunciando a tutto, ma trovò vivo solo me... Inoltre, non credo che avrebbe bisogno di alcun tipo di trattamento. La persona per cui ha fatto di tutto l'ha accettata per quello che era, le ha mostrato un cammino lento ma importante per espiare e capire, superare e..., quindi probabilmente non c'è davvero nulla da cui riprendersi. Aevva i suoi problemi ma non credo da...."

"E cosa mi dici di Lion?"

"Battler non è andato alla conferenza sul frammento di Lion, quindi non è mai stato coinvolto nel disastro."

"Ti sei tirato fuori? Come mai?"

"..." con il capo chino

"sei così in colpa che non volevi che il tuo stesso condividesse di nuovo qualcosa del genere mentre la persona che lei doveva essere... periva in un circolo vizioso uguale come risulstato e senza fine... capisco"

" Poi? Avevi detto vari appunti..."

"Oh, ma guarda..." vedendolo provato "ho macchiato per sbaglio buona aprte delle cose.... mh... leggo bene solo questo! Beatrice salta in acqua, ma a malapena in sè per il dolore di lasciarti andare, di cosa ha fatto e altro,  lascia andare il lingotto d'oro e il nodo si scioglie... e viene miracolosamente portata a riva da Battler, costrngendola a seguire chi le dava affetto vero e sincero..."

"Non stai andando troppo in là? Io vorrei mantenere la linea della verità, che sappiamo per quell'oggetto, e isnerirlo in cose che lei potrebbe capire... nel tutto dei libri e delle storie che lascio per Ange e per ricordare lei..."

"Chi ti dice che Ange non abbia letto quel giorno, quando saltò, il diario e tutto cambiò per lei?"

"E a che pro, se lesse, saltare giù e andare sull'isola? Per cercare risposte?"

"Hai ragione...E poi... cè la commemorazione per lei..."

"Si" fece lui con un sorriso dolce "ho scritto con te tutte le storie e i gochi per parlare di lei. ogni aspetto di lei nei libri ha il significato che ho deciso di mettere. Lei li, con lui che morì quel giorno, viva e forte. Qualcuno di potente e finalmente capace di affrontare tutto e tutti e ancora, con sentimenti celati dietro quella bellezza crudele... fino alla fine mi prese in giro impersonando la strega che lei aveva creato, e non sono riuscito a non farla rivivere nelle mie storie. lo dovevo. A lei. A Battler. A ciò che poteva accadere se le scelte e decisioni fossero..."

"Capisco. Quindi, l'ultimo libro lo chiudiamo... "

"Si, sto per finire..."

"Capisco. "

"A volte ho paura .e sogno quando dovevamo incontralra." chiudendo gli occhi come meditando "a volte temo cosa vedrà di Tohya, e un altro momento se proverà pietà o meno per me. Diversamente da altre persone, non ho avuto una vita come tutti. Non ho avuto moglie, amici come3 lui credeva di avere, figli... ci sono volte che mi vedo allo specchio e credo di vedere lei triste e rammaricata, perchè per causa sua io sono diventato come era lei. Si, ci sei tu al mio fianco, però..."

"A volte non si supera mai qualcosa di così profondo e difficile da far cicatrizzare, da..."

"Sento che potrei, ma temo per Ange...io non ho fatto nulla di normale, come tutti gli altri, e non avverrà. Lei sarà colei che farà continuare la famiglia per certi aspetti e... !"

"Ti va di rileggere un quotidiano che mi ha interessata?..." vedendolo in viso, contrito e ansioso. Non lo era più da molto tempo, da qullla notte all'orfanotrofio dove, secondo lui, Battler era andato via riunendosi con Beatrice, ottenendo ciò che lo tormentava. Che lui accettasse i suoi ricordi da snetire nel cuore di nuovo tutto ciò che scorreva in quel frangente, rivedendo Beatrice. Aveva raccontato a Yukari e Ikuko stessa, cosa aveva percepito e sentito, la pace e il senso di solitudine dopo che lui, il Battler in lui, parve lasciarlo per aver raggiunto cosa bramava. E secondo il sacerdote, era dovuto e connesso all'anima e il piano non materiale. Nel profondo Battler, disperato per qualcosa che Tohya non accettava e si rifiutava di dargli, aveva raggiunto di colpo cosa anelava tramite il ritratto e l'accettazione e la consapevolezza di Tohya, liberando il secondo e raggiungendo chi e cosa desiderava rivedere. Secondo uno spichiatra invece, semplicemente il Battler che era la personalità originaria, necessitava di qualocosa per placare il suo turbamento e presenza. E tramite dissociazione e visualizzazione, due pratiche operate tramite la mente, aveva raggiunto il piano spirituale che gli consentiva di ricongiungersi ocn cosa lo rendeva disperato. E la dossicuazione ha permesso a Tohya di vederlo compiere cosa Battler necessitava. Raggiungere qualcosa.

"Sono stati notati nuovamente due grandi scrittori pranzare insieme come un appuntamneto speciale, lontano da eventi delle rispettive case editrici. Quindi, Kotobuki Yukari, ormai quel nome risuonava forte e chiaro in tutto il Giappone come una scoperta del momento, e Hachijo Toya, conosciuto padre dei romanzi sulla Strega Dorata e la sua leggenda. Due icone ormai, faccia a faccia in maniera informale. E questo pone delle domande. Che siano, evenutlamente, discutendo di una collaborazione per nuovi libri? Il mistero di Rokkenjima, a volte definito il più grande fenomeno sociale all'inizio del secolo. Quel clamore, che ha trascinato appassionati da tutto il mondo, si era improvvisamente placato dopo un evento tenuto da Hachijo Toya, in cui avrebbe  svelato il diario di Ushiromiya Eva, che conteneva la verità. Sebbene avesse organizzato lui stesso l'evento, è poi scomparso scandalosamente senza rilasciare il contenuto del diario, suscitando aspre critiche per averlo fatto. Tuttavia, acclamato e ritenuto uno dei nuovi scrittori di successo nonostante la base da cronaca nera, che si trattava di un terribile incidente con molte vittime, divenuto un mistero solo per motivi di curiosità, è tornato dalla sfera pubblica per pubblicare, a detta del portavoce, gli ultimi romanzi per porre fine alla storia dell'isola e strega maledetta. E così, la frenesia che circondava il mistero di Rokkenjima non svanì silenziosamente... e adesso riprende vigore con forse la coalizione di due autori di quel calibro..."

"Quante stupidaggini!"

"però è interessante. Yukari, no, Ange, che era scappata dalla famiglia della madre per evitare che la riprendessero, per utilizzarla come burattino per meri interessi monetari e di finanza, sia per l'eredità tutta della famiglia Ushoromyia che per la sua nuova figura... da quando è divenuta famosa, e conosciuta, con la sua foto su ogni giornale e programma con notizie anche letterarie, è chiaro che la famiglia Sumadera non resterà presto zitta. ma per fortuna sua e di chi è con lei da sempre, ci penseranno i nostri legali o uomini di fiducia a controllare che non rischi come anni fa. Questo forse è uno degli elementi che ha resto Battler tranquillo. lei era con te, se stesso alla fine, aveva un futuro avviato e tranquillo e insieme nonostante tutto... tutto sarebbe andato bene. E come elemento positivo per noi...."

"Ikuko... ti ricordo che per molti, troppi anni, sono un falsario che aveva giocato con la scatola del gatto di una persona disperata e sola, che impazzendo per cosa le era stato fatto, oltre a nonna e madre, si è trovata senza un futuro che fosse per lei meritevole... Dall'inizio mi sentivo cos colpevole di... sfruttare una famiglia che la mia testa diceva di consocere, permettendoti di agire per emergere come mai la tua famiglia... perdonami, non voglio essere... però io sono il falsario che sosteneva di aver raggiunto la verità,  Hachijo Tohya. Colui che non si presentò mai per la verità, che litigò con Eva Ushiromyia, intimandole di andarsene perchè continuava a dire quel nome nel quale non mi riconoscevo, che mi diceva di pensare a lei, SUA zia e a SUA sorella... senza vedere ME! Lei urlava il suo dolore per aver dovuto stringere nelle mani una chiave che impediva alla scatola del gatto di essere aperta. Per proteggere Ange da una verità che l'avrebbe solo logorata di più. Per qualcosa che rivelò a noi, che chiese a Battler e non me, affermando che io dovevo sapere e capire cosa diceva e sapeva. Che per Ange, era imperativo che almeno l'unico che l'aveva veramente e con ilcuore e l'anima... non la abbandonasse per egoismo e..."

"Ma non essendo Battler, sebbene questi ti urlasse nella testa, tu non scegliesti mai il giorno di incontrarla. Fu solo quando al culmine..."

"Si! E ora so... Lei si è disperata tantissimo. urlava piangendo giorni dopo qella festa all'orfanotrofio, che fu colpa sua che io non mi liberai prima di Battler, quando gliene parlai. Che cambiando nome, impedì a me e a lui di rintracciarla e magari mostrare quel dipinto, quello che portò  a galla delle cose che reprimevo e... incatenavano lui a un supplizio nella mia testa senza fine. Che per colpa sua, per esersi celata ai Sumadera... si rammarica ancora, dopo tempo, della sua scomparsa dalle scene per paura di essere oggetto di interessi e aver privato parte della mia anima, che però legava Battler, a non poter raggiungere cosa doveva. Quanto mi è dispiaciuto vederla in lacrime mentre io mi sentivo molto meglio. Mi sento da quella sera sollevato, in pace, come se vivessi qualcosa che prima neanche conoscevo e da quella sera, quei bambini sono davvero cari, a noi, adesso. Nei nostri futuri libri, lei e io di comune accordo, dedicheremo all'istituto e a loro le nsotre opere successive così che molte persone possano... conoscere quel luogo pieno di vita e gioia dell'età più bella. Perchè porti loro fortuna, speranza e magari maggiori donazioni perchè non siano meno di bambini normali, almeno fino all'età adulta. per dar loro che a quella eprsona... era stato negato. Ricordo ancora quando raccontava in quelle ore prima di addormentarsi, come aveva vissuto e cosa, di come la trattavano male e... a volte metnre giravo fra i bambini e mi scappava un occhio al ritratto, sembrava che lei sorridesse amorevolemtne come a ringraziare. Perchè altri non soffrissero allo stesso modo, ma anche per ciò che non feci per lei. Si, in quel ritratto quando lo vedo, io non rivedo la donna di mio nonno, ma la donna che mi legò a sè anche se decise di lasciarmi libero. Sebbene da quelle sue parole di quella notte, nel ritratto cèra sua madre. Yukari come noi nei libri, dice forse la Beatrice originale, perchè dalle parole di chi incontrò nella sua ricerca di Nijima, si vociferaa che vedesse la ragazza della Kuwadorian come la reincarnazione della donna amata, e quindi quella del ritratto non era la Signora della Kuwadorian, ma la madre di questa, invocando però la figlia per avere perdono. Quale sia la verità, chi lui vedesse... resta sempre Beatrice. Così come disse lei quella volta. NOn Sayo. Sayo no, sono Beatrice. per cancellare il passato che la tormentava. E ho vissuto per anni a tormentarmi per qualcosa che non volevo ricordarmi e accettare e poi... quell'incontro con Yukari..." chiudendo gli occhi avvilito, ricordando come si sentì metnre lei soffriva visibilmente davanti a lui.


E mi venne in mente il nostro dialogo.
"Devi aver saputo che la tua sorellina viveva tutta sola, schiacciata dalla solitudine. Allora perché... perché ti sei rifiutato di incontrarmi...? "

Io chinai la testa. Sembrava più che non avessi parole per scusarmi ma in verità temevo di dire qualcosa di brutto, non adeguato.... E non restai zitto perchè timido. Io,  Itouikukuro ero già famoso come falsario ed ero davanti a lei come il fantasma vivente di qualcuno che le era nel cuore. Perché i falsi di Itouikukuro hanno raggiunto la verità? È ovvio. Per il mio ex me, Ushiromiya Battler,  spiegando in dettaglio cosa è successo sull'isola. Quindi, l'apparizione di Itouikukuro davanti a lei dimostrava che la memoria di suo fratello era tornata, ma ero il ME che sono adesso a voler frenare le responsabilità che sentivo pesarmi.... Non ho accampato scuse. Al contrario, ho detto apertamente di essermi rifiutato di incontrarla, anche se sapevo chi era, per non accettare di venire a patti con qualcuno di cui avevo paura. Quel me, dentro di me, che urlava nella testa qualcosa che cercavo di frenare, per paura che mi uccidesse.

"Mi vergogno profondamente per aver fatto qualcosa di così crudele con te. Ecco perché non ti ho cercata da allora. Per il tuo bene e per il mio... Avrei dovuto conoscerti molto prima ma..."
"...Allora perché... perché non dovevi incontrarmi allora...?"
"... la mia memoria è stata danneggiata. No, forse dovrei dire che il mio cervello è stato danneggiato. È un effetto collaterale dell'incidente. E come mi sento la maggior parte del tempo cercando di... è difficile spiegare ...Sì, la memoria è tornata. Tuttavia, ciò non ha rimosso le conseguenze del danno."
"..."
"Ho i ricordi di Ushiromiya Battler. Tuttavia, a causa del danno al mio cervello, non riesco a pensarli come miei."
"...Non riesci a pensare a quelli... come tuoi...?"
"...Sì. È vero che il ricordo della mia fuga dall'isola è ancora confuso. Tuttavia, ho ricordato quasi tutto il resto.Questo è... il risultato del danno al mio cervello. Sono stato in diversi ospedali, ma non è servito a niente. Probabilmente non puoi capirlo. Non puoi sapere quanto sia doloroso   avere la mente improvvisamente piena dei ricordi di un uomo che non conosci... E sapere che cè qualcuno dentro di me che urla e si agita perchè sia ascoltato e torni fuori per qualcosa che vuole... quando tu non ti senti lui.."
"... "
"Ero... terrorizzato di non essere più me stesso. La mia mente è piena dei ricordi di un uomo che non riconosco e che minacciano di schiacciarmi e sopraffarmi. Cosa mi opprime... i miei ricordi perdut?. Il mio cervello non vuole e riesce ad  accettarli come suoi, come miei, e quindi ci rifiutiamo a vicenda, credo...."
"... adesso sei qui..."
"Ho deciso finalmente di incontrarti dopo aver compreso, che forse un tentativo potevo farlo...Forse un uomo diverso si sveglierà domani mattina e inizierà a vivere la vita nel mio corpo. Non posso contare le notti in cui questo terrore mi ha tormentato... niente ha funzionato. Io sono io, Hachijo Tohya. Non importa quanto i ricordi di Ushiromiya Battler fluiscano nella mia mente. Per me, sono i ricordi di un'altra persona. Non potrei accettare Ushiromiya Battler...Poi, un giorno, quando sono stato preso tra il mio sé e Battler, non volendolo accettare, ha avuto un attacco..."
"..."
"Fortunatamente, la mia vita è stata risparmiata, ma i postumi mi hanno costretto  a passare la vita su una sedia a rotelle..."
"...Vuoi dire... lui...Ora capisco perché sei apparso su quella sedia a rotelle. E ora so perché ti sei rifiutato di incontrarmi... Avevi paura... che ti chiamassi 'fratello maggiore'. Eri terrorizzato all'idea di incontrarmi, temevi che la parte di te soccombesse a lui, che sarebbe cresciuta ancora di più nella tua mente.... capisco..."
"Io... iniziai lentamente a ritrovare la pace della mente... intendo non adnandogli contro ma non credo di essere ancora al sicuro... ecco perchè ho sempre rifiutato, anche se mi dispiace, avrei almeno potuto spiegarti le cose come feci con Eva.... pensavo che avrei dovuto incontrarti prima o poi. Avevo... paura di conoscerti.. Ma ora mi sento sollevato perchè lui non urla e si dispera dentro di me, e sento che con questo incontro potrei... almeno dare a te un pò di pace..."
Vidi tendenrsi debolmente la sua mano verso di me, con un sorriso misto a tristezza ma anche sollievo e... tesi lentamente la mia di rimando. Sembrava dover lottare per trattenere le lacrime...

E poi quella sera, alla Casa Fukuin messa a nuovo, appena rilevata da Ange Ushiromiya, lui e Ikuko si presentarono per l'invito. E si trovarono tra bambini che sembravnao felici e un ambiente che lo lasciò di stucco. Ange o meglio Yukari aveva ricreato il luogo di famiglia che ricordava e come le era rimasto impresso per darvi un'aria di casa. Sembrava di essere nella casa di qualcuno, non in un orfanotrofio e a Tohya gli si scaldò il cuore. Sembravano ttuti almeno felici e contenti di essere in quel  luogo e questo lo rendeva contento. Ma un pò turbato lo era perchè parecchi ricordi lo avvolsero, belli e normali per il suo vecchio sè... E poi Yukari gli fece vedere il ritratto.
Ange desiderava fare come la Beatrice maestra di Maria, che dava un pizzico di felicità con quella che definiva la SUA magia. La Magia di Beatrice, creatrice delle bottiglie e di molti misteri dell'isola da decenni, e oltre a dare ricordo e commemorazione a Maria, anche grazie al suo Sakutaro, aveva deciso di credere alle parola di Maria stessa del suo diario e fare una magia semplice e divertente, ma fatta col cuore. Beatrice alla fine, era ricordata comunque e commemorata, anche senza i libri di Tohya.
E per rendere simile l'ambiente alla vecchia magione aveva incluso il dipinto, anche scegliendo di credere che la Beatrice del ritratto fosse anch'essa vittima di tutto, che tutto quanto partiva da suo nonno e che rappresentava visivamente un'altra Beatrice, quela che aveva tormentato il fratello, anche se magari lei non lo volesse. Aveva capito anche dopo aver incontrato Tohya varie volte, che nei suoi racconti  la Beatrice descritta anche da Eva non era negativa, tanto da renderle memoria e ricordo nei libri. Dedicando sezioni e parti per la sua morte, al suo ricordo, a una commemorazione con tanto di funerale e ricerca del perchè e chi l'aveva uccisa. Aveva descritto e onorato la Beatrice che ricordava e per lui meritava almeno un ricordo, almeno come Ange fece con Maria. E colui che esisteva in quei libri, quei racconti e giochi era il Battler che Tohya lasciava libero di esistere ed esprimersi. E lì, poteva esternare cosa provava, e il tuo tormento per Beatrice.

E ricordando il mometno di aver guardato il ritratto, ricordò anche la discussione di quel giorno, quell'incontro con Yukari, riguardo il giorno in cui scomparve.

"Come sei scappato? "
"Quel giorno, sono scappato attraverso il passaggio sotterraneo."
"Quello che va alla Kuwadorian?"
"Mi è stato detto che un passaggio sotterraneo, conduceva a una villa nascosta sul lato opposto dell'isola. Tuttavia, il luogo in cui siamo scappati era una base sottomarina, non Kuwadorian."

E Ange fu deviata dal capire la  verità. Intesa a quel modo, chiunque poteva credere di a ver compreso la cosa. Quali circostanze lo portarono  nel passaggio sotterraneo quel giorno, per Yukari o Ange e chiunque, lui era scappato chiaramente con l'unica superstite. Eva.. In ogni caso, come ipotizzò Ange, andò nel passaggio sotterraneo, si separò con la zia Eva e fuggì tramite la base dei sottomarini. Lì, dove nessuno aveva conoscenza,  è sfuggito all'esplosione... E lui non si degnò di chiarire, comprese l'errore osservandola ma continuò con quella che decise essere per quel momento la verità, mentre Ikuko rideva sotto i baffi. lei sapeva, lui non voleva accettare cosa bloccava inconsciamente e Battler desiderava tirar fuori.

"Da lì, sono scappato con un motoscafo. Tuttavia, deve essersi capovolto da qualche parte lungo la strada."
"Deve... deve essersi...?"
"...Per favore perdonami.  La memoria di quei momenti in cui stavo annegando nell'oceano è confusa. Io... non ricordo... bene..."


"Ma era una bugia..." disse Ikuko mentre lui continuava a riportare tutto a galla a voce

"... lo sai meglio di me!Ricordo quel giorno o meglio, tornando a prima di quella notte all'orfanotrofio, ricordavo. Bene. Ma desideravo cancellare e non accettare quelle memorie. NOn riuscivo  a reggere quel viso nei miei pensieri, come mi guardava, il suo viso stravolto e sofferente o arrogante e malizioso. E quando mi baciò. Tutto si accavallava a mente... e lei che si perdeva nell'oscurità! Riuscì a raggiungerla, la vidi sorpresa e scioccata nel vedermi, ho... Sono saltato giù subito, sconvolto dopo essermi ritrovato da solo. E feci in tempo per vederla scivolare giù allontanandosi dalla luce. HO fatto in tempo per vedere la strega di nuovo!" rattristandosi " E mi guardava... mi guardava dopo la sorpresa! Ricordo ancora la pelle d'oca che provai nonostante la rabbia nei suoi confronti, nel vedere quel debole sorriso verso di me. Ero arrabbiato, offeso, mi snetivo come se mi avesse abbandonato e lasciato da solo. Lei! Che mi chiese di non farla sentire allo stesso modo ore prima. NOn volevo perderla, dopo quanto mi aveva raccontato, come mi sentii sapendo di aver illuso e portato dolore e sofferenza a qualcuno per cui le mie parole erano così preziose per sfuggire alla sua vita e realtà... NOn credevo che qualche frase potesse portare alla disperazione qualcuno, che era già sola e con problemi di autostima. E dopo averle promesso di espiare le mie colpe con lei per le sue, per rifarmi da tutto e da cosa fece la mia famiglia proprio su di lei... E volevo davvero che vivesse! Ripensando adesso, da me, se le avessi dato segni di affetto e conferma delle mie parole, se l'avessi abbracciata e le avessi detto che cosa voleva fare dall'inizio fosse inutile,  lasciandomi andare e portando se stessa dove erano i miei parenti... se le avessi mostrato, senza illuderla di nuovo ma solo per dirle che esisteva altro di ciò che ha conosciuto crescendo in quel modo...  Se le avessi stretto una mano e guardandola negli occhi le avessi confermato davvero che cèra altro che quel suo desiderio di andarsene... non so esattamente cosa la logorasse ma quando la vidi proiettata verso l'oscurità, andare giù da sola in quel luogo buio e freddo, volli salvarla a ogni costo. nessuno, sopratutto se nel suo caso, meriterebbe di esistere continuando a morire tante e tante volte dentro e alla fine per davvero, verso il fondo  e restare a decomporsi come le è stato riservato... sola! Se l'avessi presa! E vedevo la sua espressione, mi guardava negli occhi! Ricordo ancora la sua mano, stretta, le mie dita tra le sue e poi per afferrarla meglio, riuscì a prenderla per il polso, con determinazione, ma non servì. Mi sfuggì. Per l'aria che mancava, la pressione che mi schiacciava le orecchie e la testa e... vidi le mie dita perdere la presa e lei che si allontanava. E quell'espressione che continuava ad essere un sorriso triste ma come d'affetto, me la rivedo sempre, tra le sue espressioni! E sorrideva come se mi stesse dicendo qualcosa e io non facevo che tornare verso su. Ci allontanavamo per sempre. Non tutto mi tornò in mente in sequenza, per questo ho avuto... negazione. Se le avessi regalato un abbraccio, uno scusa stringendola e facendole capire che veramnete non era sola come prima, un sorriso per ampliare cosa volevo comunicarle... ho parlato, promesso, ho guardato avanti come facevo sempre e non vedevo... lei. E cosa aveva dentro. Che lei non vedeva le cose come vedevo io per come era dentro! E ho rivisto le sequenze metnre tornavano, poi dietro l'altra e... ho rifiutato. Ho negato. Che io ne fossi colpevole. Due volte. Ho raggirato chi aveva bisogno di una mano per davvero e delle promesse perchè non finisse come... le è toccato. E rifiutavo lei, quei ricordi e quei momenti. Vedevo la sua sagoma, il suo volto ma... e ho lasciato che tramite la penna fosse la parola di Battler a uscir fuori e proteggere il mondo che aveva creato, cercando di salvarla e farla vivere almeno lì. Ho commemorato la persona che ho lasciato morire due volte. La prima anni precedenti dentro, e poi nel modo definitivo. E tramite i libri, i giochi ho... lasciato che lui parlasse. Per ricordare, onorare, celebrare, rievocare qualcuno che nella sua intera vita era stata un niente e un nessuno. Celata in un'isola che era la sua gabbia e tomba, come fu per sua madre. Ho eseguito facendo fuoriuscire i snetimenti di Battler un funerale per Beatrice, quella che conoscevo ma anche il suo esistere per quella ragazza, perchè la strega esistesse! Ho dato al mondo quel colpevole delle bottiglie, parlando per lei. Perchè non fosse dimenticata, perchè non rstasse nell'oblio dove continua a dondolare sul fondo. Non potevo non farlo, per lei, ma anche per Battler. E..."

"E lo hai reso colui che prendeva il mondo che lei aveva lasciato per salvarlo e mantenerlo. Perchè restasse vivo e in cui potesse continuare ad esistere..."

"Ma tu hai voluto fare di testa tua, hai evocato un gioco in cui lei era ciò per cui era nata...quel giovane che doveva essere! Non ero contento di ciò che hai fatto, hai preso i miei ricordi dei nostri discorsi di quella notte e hai creato un gioco in cui si portava la sua posizione, che gli meritava, per nascita. Ero adirato, offeso, ma poi ho riletto quel libro e... e Battler era celato in Will, vero? Colui che riportava le illusioni ale illusioni e la realtà alla verità, era Battler celato da Will..." sorridendo "in parte gli hai reso giustizia, parlo di Lion, tuttavia... non avrei mai osato dargli la sua vera identità perchè neanche lei sapeva chi e cosa fosse. Per me era e resterà Beatrice, nel suo aspetto originale e non come Shannon, almeno quella che abbiamo descritto. Si, si abbigliava e impersonava altre personalità, ma la vera lei era diversa da Shannon, ecco perchè le ho sdoppiate!. Ma non avevo osato arrivare a tanto, darle vita come il Lion che doveva essere. E poi... Quando ti ho incontrato, non ricordo prima, e in questi anni, mi sono sentito smarrito e vuoto... mi chiedevo chi fossi... Chi, sono io? Chi sono io!?! Mentre ricordavo lei mi sono chiesto se si sentisse in quel modo. Dentro di sè era qualcuno ma per fuori doveva fingere ed essere qualcosa per cui... no nsi vedeva per niente. Chi sono io? ... e mi guardavo allo specchio o mi fissavo le mani mentre la mia testa lottava contro Battler e mi chiedevo... Chi sono io, tra le varie persone? Io, chi sono veramente? Quale è il mio nome? Chi vedo, allo specchio? Come chi, dovrei muovermi nel mondo? E in questi anni mi sono domandato, ma lei come viveva per diciannove anni con tutto quello? Era arrivata così tanto al limite da vedere solo una via, quella che ha scelto e raggiunto? Per non sapere chi era? Io adesso mi sento e reputo Tohya. E da quella notte, io mi sento io totalmente e basta...." facendo un sospiro con un sorriso rilassato alzando il capo verso l'alto, chiudendo gli occhi.


Quella sala così famigliare, quel ritratto e quel sorriso... lui nell'orfanotrofio, dìinnanzi a quell'ancora per i ricordi che  era quel viso per accettare e capire e... con Battler che lasciava il corpo di Tohya per unirsi a Beato e agli altri.

"Mi hai fatto aspettare, Battler. " con un sorriso e inclinandosi verso di lui, gioiosa e felice.

"Scusa. Sono arrivato piuttosto tardi." fece Battler

"Che fai, seduto su una sedia a rotelle come quella? Dai, ti do una mano, quindi raddrizzati." Beato si fece avanti e tese una mano a Battler, seduto sulla sedia a rotelle. Battler, lentamente afferrato quella mano, si alzò in piedi, sdoppiandosi, lasciando Tohya dove era e restando lui in piedi a stringere la mano di Beatrice..

" Io..."

"Ascolta. Tutti noi siamo finalmente riuniti qui. Stanotte, la terra dorata risorgerà in questo luogo. Ora che tu sei qui, che l'hai protetta e mantenuta al mio posto..." Un applauso esplosivo salutò Battler. Tutti erano lì. Tutti, tutti, tutti. E gli sorridevano, dandogli il benvenuto, facendo commenti di felicitazioni per averli raggiunti ed essere finalmente dove doveva essere.

Poi, Beato abbracciò Battler. Fortemente, strettamente, così tanto che lui pensava non lo avrebbe mai lasciato andare.

"Sono così... felice che tu sia tornato a casa."

"Sono a casa. Scusa se ci ho messo così tanto."

"Non mollerò di nuovo." gli disse occhi negli occhi, facendogli capire che sarebbe rimasta quella volta.

"Non ti lascerò più andare. Sì. Non andrò mai via neanche io"

"Staremo insieme per l'eternità? NOn sarò più sola? Sarò nel tuo cuore, per davvero?"

"Sempre. Mai più. Ora e sempre" le rispose andando a vivere tutti nella Terra dorata per sempre. salutando Tohya e sparendo là dove Battler desiderava stare con chi voleva, rendendo l'uomo libero di essere ormai se stesso. Battler in lui, non cèra più come prima. I ricordi si, ma non la devastazione interiore.

Tohya da quel momento perse tutto ciò che opprimeva, disturbava, portava alla follia. Ma da quando aveva rivisto quel viso, aveva collegato quelle visioni, scene, alla realtà, che lei esisteva e davvero l'aveva perduta tra le acque dell'isola, che il Battler in lui aveva bisogno di ricollegarsi a quel solo momento dei tre giorni per senso di colpa e disperazione di essere stato il motivo di tutto, e incapace di mantenere ogni sua parola. La cosa più di tutte che disturbata Battler in lui era la non accettazione del nuovo sè di quei momenti, quel cercare di Tohya di non voler ammettere che la strega era vera e veramente dopo essere stato vicino a lui e averlo portato fuori dall'isola, era svanita tra le onde sfuggendogli di mano,lasciando solo con i sensi di colpa e angoscia per promesse pronunciate e non mantenute enon essere capace e forte abbastanza da tirare fuori una stupida, per lui, per aver deciso di non seguirlo. Non sentirlo. E restargli vicino. E averlo preso in giro per tenerlo occupato. Nonostnate avesse lasciato che il Battler in lui scrivesse e portasse su carta tutto, non aveva voluto accettare quelle ore, e lei! NOn era colpa sua, ripeteva nella testa di Tohya, non era una mia colpa prima, seppur avevo peccato. E Tohya desiderava che la fnisse, bloccando l'ombra di beatrice che però con quel ritratto esplose in lui, portandogli consapevolezza!  Sentiva l'uomo dal suo se stesso originale. < NOn è morta a causa mia, ci ho provato. Ho tentato. E mi è finita male! Se  solo tutto tornasse accettato e compreso! > Si lagnava quello ancora dentro Tohya.
E poi, quello sguardo. Quel sorriso. Sia della prima volta che aveva visto il dipinto originale, che la persona identica che si era presentata come una strega cattiva e punitrice. E accettando che esisteva veramente tutto, non era abbagli di pazzia, Beatrice era diventata reale e qualcuno per davvero, e Battler potè trovare lo sbocco che gli serviva.

"Sai, Ikuko... abbiamo avuto la storia di Sayo nelle nostre mani per anni. Quella verità! Quel perchè! Quella soluzione per tutti e ancora per Ange... se io avessi accettato prima il tormento di Battler perchè mi dicesse che era lei che voleva rivedere e raggiungere. Che voleva andare e riunirsi con lei! Che..."

"puoi fartene una colpa? Anche Ange stessa, o meglio, come la chiamiamo adesso Yukari, ha esplicitato il suo rammarico per essere sparita con il suo nome originale per non farsi ritrovare dalla famiglia della madre! Ogni volta che mostri dispiacere per averla lasciata da sola, all'oscuro, ripete la stessa cosa. Se io... e tu di rimando ripeti < Se io! Se io avessi... >. Ma facendo così tormenti solo il tuo cuore, Tohya! Adesso che sei libero, adesso che dentro di te cè la pace che meritavi perchè hai permesso al Battler in te di raggiungere ciò che sentiva di aver perduto, che è corso da lei, salutandoti... sappiamo entrambi che cosa ti è capitato è.... la medesima situazione di Maria. Di Sayo. E Ange, da cosa raccontò di quel giorno dell'ospedale. Hai smepre temuto che si fosse gettata per aver letto il diario, ma sembra invece chenon fosse così! Perchè nel diario, Eva aveva raccontato di te, incontrato anni dopo appena hai iniziato a scrivere come falsario delle bottiglie. Tu! Il Falsario! Quindi doveva sapere che esistevi, e invece. E lei ti odiava.  Adesso noi sorridiamo alla cosa, ma per tutti eri questo. Qualcuno che aveva sporcato una storia entrata nelle leggenda, senza sapere che invece proseguivi e proteggevi quel mondo. Il mondo che racchiudeva una persona in gabbia sempre e comunque, che è nata e si è perduta nell'unico luogo che le era permesso..."

"Lo so! So cosa ha detto il medico. Ogni volta la definisce una categoria diagnostica. ormai lo so a memoria! Disturbi Dissociativi. Gruppo di sintomi, i sintomi dissociativi. Processi patogenetici causati da esperienze che interferiscono con l'integrazione delle funzioni psichiche.  I disturbi dissociativi sono caratterizzati dalla disconnessione e/o dalla discontinuità della normale integrazione di coscienza, memoria, identità, emotività, percezione, rappresentazione corporea, controllo motorio e comportamento. I sintomi dissociativi sono vissuti come  intrusioni non volute nella coscienza e nel comportamento, unite a perdite della continuità dell'esperienza soggettiva,depersonalizzazione, derealizzazione.  Inoltre i disturbi dissociativi si riscontrano frequentemente nel periodo successivo a un trauma e molti dei sintomi, tra cui  confusione, paura dei ricordi e il desiderio di nasconderli, sono influenzati dalla prossimità temporale al trauma. In particolare, il disturbo dissociativo dell'Identità è caratterizzato essenzialmente da disgregazione dell’identità da due o più stati di personalità distinti, che in alcune culture può essere descritta come un’esperienza di possessione.  Ricorrenti vuoti nella rievocazione degli eventi quotidiani, di importanti informazioni personali e/o di eventi traumatici non riconducibili a normale dimenticanza. Io sono l'esempio di chi si dissocia dalla realtà per sfuggire ai traumi.A volte i pazienti sono immersi in una realtà alternativa,verso il mondo dissociato creato dalla psiche o in altri dove parti del sè originario cozzano con la nuova personalità, entrando in conflitto per qaulcosa di irrisolto o mancante..."

"Si, ormai lo conosci a memoria! Il mondo alternativo mentale creato da visualizzazione, ossia la capacità di ricreare nella mente chiudendo gli occhi un ambiente ed immagini così vivide e realistiche che sembrar vere, e tramite dissociazione... chi è in queste patologie,  il suo mondo alternativo è un prodotto  che serve a “zuccherare” la realtà per renderla sopportabile. Maria faceva così. Sakutoru, i coniglietti, la mamma cattiva... e Sayo, creando gli amici immaginari e poi la terra dorata, avenimenti e situazioni solo in lei, ma che le davano quel qualcosa per sopportare il per lei insopportabile... E Ange, se è capitato anche a lei mentre cadeva, dal decidere da ciò che avvenne nella sua mente, di cambiare vita. Tutti voi per dolori e traumi avete dissociato e visuallizato qualcosa  ma tu, più di loro, anche Sayo aveva problemi dissociativi di personalità perchè incapace di accettare il suo vero sè goffa, maldrestra, strana senza capire.... tu hai lottato ogni giorno contro il Battler in te, perchè lui non sopportava la perdita che lo ha turbato di più! Tu stesso affermi che la cosa assurda era... che nei tuoi ricordi di lui, dopo che Sayo lo salvò portandolo via, non provò dolore e sofferenza a tal punto da lasciarti perplesso. Era sconvolto per la sua famiglia e i corpi, ma cosa lo devastò fu Beatrice... Che la sofferenza e il trauma di aver trovato tutti morti in quei modi orribili e sapere di aver perso quasi l'intera famiglia... si lo avevano scosso e fatto impazzire, ma che terminò quando lei lo riscosse dallo stato di confusione e... "

"Seppur con tristezza lui ebbe un'accettazione tranquilla e completa dell'accaduto dalle parole della spiegazione di Sayo. O Beatrice. Si. Lui... ricordo bene come prima di sederci in mezzo alla passerella, ore prima dell'esplosione, fossi alla fine consapevole che era una situazione esplosa con la complicità degli adulti, che era a quel putno, fin a quel punto, da scatenare tutto solo perchè una persona aveva detto loro < qui ci osno i soldi, qui le armi, decidete tra voi chi vince e perde e sarà il nuovo legittimo capofamiglia >. E la cosa poteva andare in altri modi, spartendosi equamente tutto e dire < addio, è stato un piacere ma ora che abbiamo i quattrini del vecchio, possiamo non vederci più, cosa ci interessava lo abbiamo, adesso >. Quante cose nella mia testa passarono e più sentivo la storia e inquadravo le persone, e più capivo che se non fosse stato per Beatrice che era almio fianco, un altro giorno, un altro anno sarebbe accaduta qualcosa simile, per avere cosa la brama li spingeva a desiderare. Ricordavo bene come ogni anno gli adulti impazzivano in quei giorni sull'isola, le riunioni, i malumori per soldi e potere. E compresi che seppur alcune colpe, lei non era totalmente colpevole. Era colpevole di aver messo davanti a ognuno di loro, i modi per esternare come avevano dentro. Ma non aveva fatto nulla di sua mano. Aveva solo domandato cosa avrebbero fatto... e se fosse stato per qualcuno di cattivo come loro, dentro, che era felice di cosa aveva scatenato, allora avrei giudicato come meritava! Ma non era così. Il tempo di parlare e stare insieme e compresi che non era una persona negativa e cattiva. Aveva agito per dolore e sofferenza, stanca di quella vita mentre intorno a lei, la sua famiglia, si pugnalava alle spalle in malo modo proseguendo qualcosa che il nonno aveva instillato. E aveva deciso di porre fine a tutto chiudendo la scatola del gatto con la sua stessa vita. Poteva non avere scusanti se fosse stata negativa, se aveva agito per qualcosa di orribile... ma voleva solo fermare cosa continuava a proliferare. E macchiava tutti. E per colpa mia, per rabbia e un tormento infinito, aveva alla fine incluso anche noi cugini, perchè sentiva che forse anche noi non avremmo capito e compreso qualcosa che la portò alla morte. La fine che fece... è cosa ha disturbato Battler nel profondo e la sua perdita, per quella vita infelice e disgraziata immeritata, lui... voleva ricongiungersi con lei, ma io glielo impedivo. Negando i ricordi. Cercando di cancellare quel viso. Rifiutare quelle ore e allontanarmi da qualcosa che provavo e per lui era tutto. Qualsiasi cosa facesse soffrire lei dal voler morire lasciando lui libero e vivo... non saprei, ma doveva essere davvero grande e profondo per lasciarsi annegare dallo stesso oro che aveva procurato tutto. E ora ho quasi deciso Ikuko! Vorrei chiedere ad Ange di cercare, se ancora presnete, il suo corpo e darle una cerimonia reale e veramente sentita. Ricordarla e darle un Saluto meritato, nonostante tutto. Ha fatto degli sbagli ma negarle almeno questo qualcosa... vorrei vedere se lei è ancora là, legata al lingotto sopravvissuto all'esplosione e quindi sepolti gli altri e...  farle sapere che almeno qualcuno che teneva a lei, cè ancora. Battler, adesso, secondo il medico, è dissociato fino a sparire per congiungersi con lei là dove urlava fosse, per lui irraggiungibile. Mentre per il sacerdote shintoista che avevi chiamato, parte della mia anima, quella che riguardava battler, ha in qualche modo trovato un legame, collegamento con lei, raggiungendola e sentendosi vicini finalmente. E con lei, raggiungere tutti. Che sia ambito spirituale o mentale, lui ha rivisto il suo volto, ha avvertiuto la mia accettazione su di lei, quei giorni, con quel quadro e si è riallacciato a lei come desiderava. E non soffre più. E con lui, io. Adesso, dopo aver deciso di incontrare Ange, voglio terminare il cerchio e cercarla. Dovrebbe essere ancora là dove, credo di ricordare come posizione, a vustodire qualcosa che adesso abbiamo scoperchiato,e  quidni il suo gesto, non ha più senso. E alla fine, come avrebbe voluto, in qualche modo, ci ricongiungeremo dandole riposo in un luogo che mi hai permesso di vedere e acqusitare. Grazie, Ikuko..."

" E di cosa... Per sfuggire alla dura realtà si ritirava in elaborato mondo fantastico… Chissà come fate, voi di questa famiglia! Alla fine la sua dissociazione poteva essere l’unica cosa in grado veramente salvarla da una vita di miseria. ..questa forma di fuga dalla realtà dissociazione.  Si disconnettono dalla realtà, il tempo passa e loro non se ne accorgono perchè sono là, i quel mondo. È un modo di evitare le emozioni negative. Ci si dissolve in questo stato di dissociazione, una liberazione totale dall’Io. È come la sensazione di pienezza mentale dello Zen, ma per i medici che abbiamo incontrato... con connotazione terribilmente negativa. Non ti ritrovi all’inferno, ma in un limbo. E più ci sei dentro, meno te ne importa. Adesso che sei libero, e così Ange, non lo fate più avete detto. Quindi siete fuori, ma rimango sempre affascinata da come eravate in grado... e più lei! Se ritieni che meriti questo, io ti appoggerò. Battler in te ha riversato tutto ciò che aveva dentro nei Giochi per i libri, per esternare cosa provava dentro, e il fatto che non riusciva a giungere alla persona che l odisturbava di più. E Come hai inserito la Beato pulcino perchè lui capisse, come foste scrittori a quattro mani, che colei che voleva riavere non era proprio quella che lui ricordava, ma la persona intesa in Sayo. E che andava oltre i suoi piani di ridarle vita nella terra dorata, o mondo di Sayo, che aveva ripreso e protetto. E tutto è andato come sappiamo. Alla fine, la creazione di Sayo, era più forte..."

".." Tohya sorrise, voltandosi per guardare verso fuori la finestra "Abbiamo avuto in mano il finale per tutti questi anni, la salute mentale mia e di Battler, e di Ange, abbia protetto quel finale come Sayo e peggio di Eva... e non ci siamo accorti che Battler stesso emergeva e parlava dai libri e giochi e diceva, cosa desiderava... solo che non volevo ascoltarlo e accettare. E a volte mi chiedo se siamo colpevoli anche noi. Tenendo vicine le nostre mani, abbiamo tenuto al centro lei come esistenza reale e perduta e un Battler che ha lottato per qualcosa che gli veniva negato e tenuto lontano..."

" E tu quando hai compreso hai fatto di più! Come quella storia, dove sei riuscito a salvarla, vi siete recati insieme a Nijima e avete vissuto, insieme, comuqnue una bella vita? Che vi siete creati il vostro mondo, centro, piccola felicità finchè non avete attirato con le storie della vera Strega di Rokkenjima e colpevole... Ange. O quella dove cerchi di riquadrare con la bugia che dicesti ad Ange della barca che si rivoltava, ma finivi smepre per dover fare i conti con la presenza di Beatrice che ti diceva delle cose e spariva nell'abisso. Come mai le hai scritte? Per lui? Per te?"

"Ho scritto fuoi dai libri, qualcosa per lei, oltre la commemorazione che Battler le aveva dato. Ho pensato a cosa avesse potuto essere, cosa poteva vivere se.. non fosse finita come custode della verità nella morte. Ho scritto per lei, come fece Battler, per dar vita a qualcosa che non visse mai. L'ho immaginava come persona libera dalle barriere dell'isola e quella vita, l'ho inserita nella vita reale che le faceva paura, le ho dato almeno in quelle storie affetto e vicinanza, riconsocimento di cosa fosse perchè potesse vivere almeno in queste storie, con il sorriso sulle labbra, mettere in campo le sue qualità ed essere come... magari doveva essere. Là, dove doveva essere..." con rammarico " E ora, Ikuko, sono pronto a terminare l'ultimo libro con Yukari. Poniamo fine alla storia di lei e di lui. E andare avanti noi, in pace"

"Come desideri. Vado a telefonare a Yukari per il nuovo incontro" alnzandosi e andando via.

Tohya si riavvicinò alla scrivania, per tirare fuori le carte che aveva inconsciametne nascosto. A volte si chiedeva se lei fosse gelosa di Beatrice, che continuava ad albergare in lui. Sorrise, Tohya. Leggendo le ultime parti della pagina che erano uscite di getto. Rileggendo con un sorriso di calore.

"Quel giorno, quanti misteri avrei dovuto risolvere per poterti portare via? Quali pene potevo alleviare per farti restare al mio fianco? Riposa, Beatrice, riposa in pace nel racconto che ho creato, lì puoi volare in libertà dove veramente volevi, rompendo le barriere dell'isola. Ecco il mio ultimo incantesimo, da Game master,  affinchè la tua luce non conosca ombra nel riposo. Che il tuo splendido sogno dorato non venga infranto e infangato dalla tristeszza apportata dalla verità. Riposa, mia dolce Beatrice, riposa in pace nell'illusione che hai creato. Non smetterò affatto di pronunciare il tuo nome, per continuinuare a dare vita ai tuoi desideri e il tuo cuore. Che niente e nessuno ti trascini più, nelle tenebre dell'oblio. Riposa, dolce amore, in pace.

Addio non è per sempre. Mi mancherai fino a quando ci incontreremo di nuovo.



Un grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non leggeva di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere ancora che mi hanno postato la fic precedente
https://www.facebook.com/UminekoITAAnalisieLore

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Capitolo 3
*** Finale alternativo mezzo bad ***


finale alternativo bad Questo doveva essere il finale originale, anzi era più lungo e li conteneva entrambi in verità, ma parlavo con alcuni di voi per mp e in particolare Legeia, che la ringrazio, decisi per mettere quella parte. E poi dopo che mi ha lasciato il commento nella pagina della fic, mi disse che non era giusto non mettere anche questa parte proprio di Tohya. E quindi eccola come finale alternativo, dove parla Tohya e con alcune cose NEGATIVE  su Yasu/Sayo che penso. ma spiego tutto così chiarisco le fic messe a parte e perchè sono così. E leggete le altre fanfiction per capire alcune cose di ocme vedo l'opera





"Allora Tohya.. sei pronto?" chiese Ikuko entrando nella stanza, metnre lui era dietro la scrivania a scrivere.

"...si.... SI! Credo di essere pronto!" fece questi prima dubbioso e poi sospirando diventando sicuro

"Oggi ho intenzione di farti un'intervista. Perchè con Yukari abbiamo deciso di scrivere la parte finale della leggenda della Strega dorata a sei mani. Ma hai deciso di mettere la parola fine con una controparte per lei. Ma come hai detto tu, manca l'ultima pagina o due pagine, di riflessione su e per Beatrice nei libri. Hai deciso di dare una nota dell'autore per raccontare di lei per davvero e morta Eva, con l'accordo con Yukari, desideri darle un posto nel mondo come pensi meritasse. E quindi, sono qui per raccogliere ogni cosa che ancora ti senti e provi da quella sera..."

"Si" fece lui sorridente prima ma poi come se provasse astio "quando ho rivisto il suo volto e finalmente da decenni ho avvertito cosa necessitava a Battler. E questo ha dato pace ad entrambi..."

"Si, ma prima di giungere lì, partiamo da prima...per Beatrice..."

"Beatrice..." fece lui con un'espressione che a Ikuko sembrava negativa, mentre lui vedeva la gatta di Ikuko distesa come una regina su uno scaffale della libreria, a fissarlo come interessata quanto la padrona, con  qeugli occhi espressivi

"... ma prima di questo, vorrei parlare con il Battler nascosto in te..."

"Vuoi dire morto e ora in pace..." fece lui guardando fuori la finestra con tristezza

"Battler... tu sei morto?!" fece lei con un tono interessato

"SI...!" fece lui di colpo, poi strinse le labbra "NO... non lo so. Adesso, dopo quella sera di halloween siamo in pace ma i suoi ricordi non mi tormentano più! QUindi... Per me il Battler dell'epoca è... prima vedevo i suoi ricordi ma allo stesso modo lui urlava dentro la mia testa... emergeva insieme ai miei ricordi..."

"Emergeva... come?" sedendosi su una poltroncina distante da lui ma di fronte a dove lui era

"A volte era come se pensasse da solo. Era nella testa come se discorresse perso nei pensieri, disperato, per qualcosa che non poteva raggiungere e ottenere... e la sensazione era di struggimento e disperazione per qualcosa che lo tormentava, non andava, ripeteva che era tutto inutile e... e mi andava contro, contro di me che rifiutavo il ricordo di quella persona... poi mi accorgo che sono solo io mentre ragiono su qualcosa del passato, ma seriamente sembrava come se lui fosse al mio fianco a sussurrare e bisbigliare che doveva tornare per qualcosa..."

"... parli di..."

"...della questione di Beatrice. Io rifiutavo, lui desiderava qualcosa. Era uno scontro. Lui desiderava riprendere il controllo, sovrastarmi, per raggiungere cosa lo tormentava, io non accettavo determinate cose e che mi cancellasse... "

"E poi quel ritratto..." fece lei in un soffio, spronandolo, vedendolo non in conflitto ma ogni volta che parlava di lei, Beatrice, gli veniva quasi il sangue amaro

"DA quando ho rivisto quel ritratto, ho trovato la consapevolezza e comprensione e... pace, con Battler rasserenato e che posso definire andato dove doveva... Ogni volta mi torna in mente, rivedendo tutto come fossero i miei occhi,  quando mi calmai, dopo che mi trascinò via, e la affrontai perchè non sapevo chi fosse. Era così diversa da come la conoscevo, per poi scoprire che.. la Shannon che conoscevo era in parte lei e in parte... e che la vedevo diversa non tanto per l'aspetto, quello era dovuto ai suoi travestimenti ma... il carattere opposto a Shannon. La dolce, imbranata, timida Shannon contro la piena di forza, caparbia, irruenta Beatrice quando si arrabbiava e agiva... Shannon era qualcosa che aveva creato per sfuggire a chi fosse, perchè le dicevano che non andava bene come era. E il suo racconto di come per la solitudine aveva creato delle persone in cui si immedesimava da dar loro vita, e qaunto mi fece sentire colpevole e ....Quando mi raccontò seduti sulla passerella per passare la notte la sua storia, io non capì subito. Tante cose. Ma riuscì a spronarmi con determinazione perchè mi salvassi e andassi dove voleva che... mi aveva salvato nonostante desiderasse punirmi. E da quando ricordo molte cose senza il dolore e cosa mi stava uccidendo, ho iniziato a studiare ogni cosa che mi disse e rivedere tutto da un'altra prospettiva..."

"E hai rifiutato Beatrice... anzi, Sayo o Shannon..."

"Si,. Ricordo ancora quando si presentò, un nome per me nuovo e una persona che alla fine era distante da quella che... Così diversa dalla placida e tenera Shannon che sembrava impossibile. La sempre schiva, modesta, impacciata, sempre ad arrossire, Shannon. E poi me la trovai nella sua vera forma e... se fosse rimasta se stessa in tutto, a volte mi sono chiesto se avrei pensato di contattarla in quegli anni... Se fosse stata lei per davvero... Quando discutemmo quella notte e mi raccontò il suo cuore, la sua motivazione per quanto creò contro di noi, mi sentì stupido e piccolo. Io, che quando le promisi determinate cose, mostrai il meglio di me ma non immaginavo cosa celasse quella persona. E il male che potessi farle, oltre quello che aveva subito, da sola. Quella notte le chiesi... le domandai cosa sarebbe accaduto se risolvendo velocemente quel puzzle del nonno e le avessi parlato... Quanto mi sono dato dello stupido da quando ricordo. Poteva essere lei a comunicare con me?  fu colpa mia che la lasciai in attesa di qualcosa che per lei era fondamentale, prezioso  e lei per sentirsi serva e inferiore non mi cercò mai, sperava solo. Quando mi raccontò il suo passato, mi resi conto con amarezza che la mia proposta di essere pari e considerata da me, era qualcosa di grandioso. Unico, irripetibile e vero come non si aspettava e poteva desiderare, anche essendo così piccola rispetto anni dopo. Accettata, voluta, una mano tesa a tirarla fuori da quella che fu alla fine una gabbia. Qualcosa al di fuori di come Genji e la mia famiglia l'aveva fatta crescere.  E io ero colpevole di averla illusa. E la lasciai là, alla mercè della mia famiglia, come trattavano gli altri, anche se tra loro non è che fossero... a volte mi osno chiesto se meritavano cosa accadde. Visto che la risoluzione fu scelta e decisa da loro, alla fine. E lei era stata trattata malissimo ogni giorno, considerata inferiore e obbligata anche a ringraziare di cosa aveva. Lei, che in verità era tutto su Rokkenjima, ma solo una persona, mio nonno oltre i domestici, sapeva. E per la prima volta, da quello che capii, io l'avevo trattata come pari e normale, con qualità da volerla al mio fianco. Facendola sentire apprezzata e vista, per la prima volta. E promettendole di sfuggire ad un'esistenza amara e ingrata. La lasciai sola con i suoi demoni interiori e reali sotto forma della mia famiglia, e impazzì. E io, senza neanche saperlo, ne ero la causa...."

"Ma è partito da questo il tuo rifiuto per lei..."

"Tutto è partito... dal ricordo di quel bacio. Venne così... da solo! HO sempre ricordato quando mi diede quel bacio a tradimento, perchè fossi occupato con gli occhi chiusi mentre preparava il suo... sparire come la strega che millantava di essere... ho sempre ricordato lei in un certo modo, con disperazione e amarezza. Battler diceva...- Non l'ho salvata. non sono stato in grado di salvarla prima con le parole, e dopo con le mie forze ed ero stato rapito da lei per come appariva, come fu nei miei riguardi finchè non sparì...-.  e poi ricordai, quella notte sotto il ritratto. Il suo racconto. Cosa mi disse. E che alla fine, oltre a cosa era realmente per nascita, anche se disse solo che ebbe un incidente e fu cresciuto come bambina... non ho fatto altro che tenerla dentro di me per ciò che non ho fatto e per cosa provai. E... quando ricordai quel momento sulla barca, mi tornò... disse chi era nei miei riguardi, e...  Io ho accettato, ho compreso, ho messo una pietra sopra a quello che aveva fatto, ai suoi peccati che la opprimevano, perchè ero io in colpa nel tutto. Ma era lei a portare la croce più pesante di tutte. Perché Beatrice si fatta carico di tutte e tre le generazioni di peccati e dolore, restando a fluttuare nell'oceano e io non posso raggiungerla anche solo per darle una degna sepoltura, come ho fatto nei libri. E quante mi volte mi sono chiesto cosa pensò mentre annegava e perdeva la vita..." scuotendo la testa disperato

"Eppure non è questo c he rifiutavi..."

 "Ricordando, mi sono sempre chiesto che vita avesse fatto a Rokkenjima, tutta la sua vita, per come si sentiva, un mobile e basta, e scoprendo la verità. Frammento dei nostri discorsi seduti sulla passerella... Aveva sempre voluto morire per porre fine a tutto e pensava dopo la promessa falsa che le feci... che l'unico modo per lasciare l'isola senza le catene del passato fosse farlo, morire. Se lasciavamo l'isola,cosa avrei imparato da lei che la turbò tanto da decidere di andarsene?. Ho paura di questo. Sembrava... quelle ore con me, come se quei momenti fossero come un sogno. Sorrideva, a volte di cuore, a volte con un velo che le ombreggiava il viso.  Era una gioia troppo grande, vedendo i suoi occhi,  che forse per lei era qualcosa di impossibile da immaginare, afferrare. E vivere. So che qualcuno potrebbe dire che da ragazzini si fanno e dicono cose stupide ma... se dicessi è vero, a mia discolpa, non renderei gustizia al suo dolore. Io non potevo sapere ma poi lui prima e io ora, comprendo che le parole e promesse possono avere un peso, ma per l'altro. Senza rendersi conto di niente, si crede di esser passati solo per fighi! Si, non sapevo bene la sua situazione, ma rimase sola senza poterne parlare con nessuno e... anche se lei poteva cercarmi, nonostante da cosa disse desiderò farlo ma credeva di non poteva farlo essendo serva... avrei potuto almeno chiedere di lei ai cugini e farle capire che la pensavo. Ma in verità... mi ricordai di lei solo rivedendola quel primo giorno, sei anni dopo. E lei aveva passato anni sola, a soffrire, e sperare in una promessa mai mantenuta, ne ricordata. E se avessi risolto prima, quell'epigrafe..."

"E il suo matrimonio?"

"Si, me lo disse. Ma disse anche se no nsi sarebbe sposata. Aveva tenuto, dopo aver scoperto la verità, tutto dentro. Soffriva da sola e in silenzio, cercando forza nelle gentilezze di George, quelle promesse e segni di affetto in piccoli aiuti e segni loro e... ricordo quando disse che però soffriva per un amore per metà falso. DA parte sua, perchè non avrebbe continuato alla fine tutto. Lei voleva morire, e sarebbe accaduto prima o poi, sarebbe scomparsa e George avrebbe conosciuto poi una donna, vera, con cui portare avanti i suoi, di sogni! Quelli si lei non si sarebbero avverati! Affermò disperata, spalle al muro e le gambe strette tra le braccia, che non vi era davvero nulla di caldo e gentile con lei, sapendo certe cose. Che sarebbe stata rifiutata e tenuta da parte. Come fu per tutta la sua vita. Quindi aveva ricevuto quell'anello da George ma anche se provava affetto per lui, non vi sarebbe stato niente. Perchè senza saperlo, lei lo sapeva, George stava giurando amore eterno a Shannon, la quale era una sua personalità e non lei veramente, e che quell'amore significava dare e saper fare delle cose. per lei, disse, impossibili da mantenere. E quindi, quell'anello, era per Shannon, non per lei. E amaramente mi disse che aver creato quella personalità le si ritorceva contro. Non era lei la destinataria di quell'amore e speranze che non poteva avere. Non voleva veramente prenderlo in giro, ma era così bello diceva, dentro di lei, sentire il  calore e l'affetto di qualcuno! E poi con Gessica. Mi rivelò che lei accettava la sua parte di Kanon,  lì con lei, anche se... anche lei, ripeteva, l'avrebbe accettata nonostante tutto, o...si sarebbe sentita tradita? E lei soffriva dentro, in silenzio! lei li aveva i sogni. Disse che per dimenticare me si era avvicinata all'altra sola persona più vicina e di qualità,George, ma disse anche con amarezza che anche lui non l'avrebbe alla fine accettata. Un giorno, disse, lui l'avrebbe guardata con fastidio e sconvolgimento per qaulcosa che lei non era,  e lei avrebbe perso anche quell'amore. Lei, che desiderava prima di tutto essere amata per chi fosse ed essere una persona, non qualcosa al di sotto. E ttuti l'abbiamo delusa. Ecco perchè ho scritto di lei in quel modo, in quei modi e dandole... cosa nessuno le ha dato e il fato negato. ...per ricordarla, nulla potrà più a cancellare il sogno che ha disegnato. Il suo ultimo, bellissimo sogno non scomparirà per l'eternità. lei vivrà e sorriderà, sarà felice ed esisterà in mille storie e avventure come non ne ha vissute da viva..."

"Nei libri fai parlare molto Battler! ... la tua è una commemorazione e cerimonia di esequie per quella Beatrice che almeno nel metamondo, il luogo che hai ricreato per lei con il cuore rilevando il suo originale, avrebbe vissuto. Avrebbe amato. Ed essere amata. Per chi era nel profondo. IN un mondo felice, magico, da sogno..."

"Battler... no, ero rimasto ossessionato da Beatrice per quelle ore, per la mia incompetenza in tutto, la mia incapacità e inutilità e quanto soffrivo nel non averla avuto al mio fianco, accettandola e mostrandole ciò che il nonno e gli adulti avevano... se lei avesse saputo la verità anni prima e magari come fece con Geoerge e Gessica, si fosse confidata... quante volte me lo chiedo! Avrebbe avuto da noi un comportamento ancora più inclusivo, di comprensione... mi disse che aveva cercato con George e con Gessika qualcuno che fosse aperto di cuore e mente, e che consocendoli da sempre, consocenva anche come erano dentro. Anche se non provava lo stesso che nutriva per me, li reputava persone splendide e voleva far parte edlle loro vite. Essendo amata, e dando loro cosa necessitavano. Come per Gessica. Forse noi avremmo potuto darle, tutti insieme quell'amore che le mancava da mitigare la sue ricerc spasmodica di una famiglia di sangue sua, e un modo per scappare da là. Se... le cose fossero andate diversamente, non avrei detto mai quelle parole in una promessa, dandole un dolore così forte, da romperla e farla impazzire. Si è fidata e ha creduto in qualcuno che le appariva... ho sbagliato ed è il mio peccato, anche se non sapevo... "

"Quasi nessuno sapeva nulla, solo lei due anni prima qualcosa che la portò comunque alla morte, ma scelse di tacere e infilare tutto in una scatola. Seguì comunque un pò la sua ricerca di affetto in george e Gessica, non riuscì a rivelare niente, e proseguì con gli intenti con i due cugini, ma dentro aspettava solo il momento della morte..." fece Ikuko cercando di virare la discussione

"Le avevo promesso che insieme avremmo portato le nsotre croci, fianco a fianco, avremmo vissuto appieno e con tutto ciò che avevamo e nel modo più profondo possibile... ma ammetto che non ho mai pensato sulla barca a qualcosa di romantico da una relazione. Anche se, dopo quel bacio... anzi quei baci... mi è rimasta nel cuore e nella mente per cosa mi dava dentro. Anche senza relazione, non l'avrei abbandonata. NOn avrei fatto di nuovo la stessa... non sarei stato come quella volta. Che le promisi un tunnel di luce dal quale scappare per poi chiuderle la porta in faccia. E per come sono ora da anni, per come mi sento, quanto ho... ho provato struggimento per cosa ha creato amore pazzo, denaro, oro, egoismo, invidia e..."

"Se gli adulti fossero stati diversi" fece lei osservandolo, ma lui parlava con occhi persi, non era lì a rispondere a lei e lo aveva capito

"Saremmo potuti restare ottimi amici, grandi confidenti, intimi complici in molte cose ma magari non come coppia di amanti, chi lo sa... saperlo o no, cosa cambiava? Era importante? Avresti dovuto vederla, sconvonta e incredula, quando le rivelai che anche se colpevole di certe cose, comprendevo e capivo il dietro di ciò, e quanto e fno a che punto fosse colpevole per tutto. Non fu materialmente lei a fare le cose ma aizzò... tutti loro! Ma essendoci un perchè, io capii e le dissi che non odiavo, non giudicavo e nulla di... l'avrei accompagnata senza darle rimorsi, accuse o altro avanti, stringendole la mano, abbracciandola e dicendole che poteva piangere ma sapendo di aver lasciato quel luogo e quel dolroe.  Era  importante il suo cuore e il dolore dentro" sorridendo a Ikuko "anche se avessi incontrato una donna da amare come l'amore convenzionale, non l'avrei messa in secodno piano o dimenticata. ma forse io non capì, cèra altro, o non credeva fosse possibile. Non ho mai capito... Lei, aveva vissuto in seno alla mia famiglia da conoscere quello che sapeva da loro. Quello che voleva cancellare. Mi salvò per affetto, amore, rimorso e cosnapevolezza dei suoi errori. E scelse per se stessa e una sola soluzione. Lasciandomi solo..."

"Il cruccio di Battler!"

"Ricordo quel giorno o meglio, tornando a prima di quella notte all'orfanotrofio, ricordavo. Bene. Ma desideravo cancellare e non accettare quelle memorie. NOn riuscivo  a reggere quel viso nei miei pensieri, come mi guardava, il suo viso stravolto e sofferente o arrogante e malizioso. E quando mi baciò. Tutto si accavallava a mente... e lei che si perdeva nell'oscurità! Riuscì a raggiungerla, la vidi sorpresa e scioccata nel vedermi, ho... Sono saltato giù subito, sconvolto dopo essermi ritrovato da solo. E feci in tempo per vederla scivolare giù allontanandosi dalla luce. HO fatto in tempo per vedere la strega di nuovo!" rattristandosi " E mi guardava... mi guardava dopo la sorpresa!  Ero arrabbiato, offeso, mi snetivo come se mi avesse abbandonato e lasciato da solo. Lei! Che mi chiese di non farla sentire allo stesso modo ore prima. NOn volevo perderla, dopo quanto mi aveva raccontato, come mi sentii sapendo di aver illuso e portato dolore e sofferenza a qualcuno per cui le mie parole erano così preziose per sfuggire alla sua vita e realtà... Volevo davvero che vivesse!  ... non so esattamente cosa la logorasse ma quando la vidi proiettata verso l'oscurità, andare giù da sola in quel luogo buio e freddo, volli salvarla a ogni costo.  E vedevo la sua espressione, mi guardava negli occhi! Ricordo ancora la sua mano,  vidi le mie dita perdere la presa e lei che si allontanava. E quell'espressione che continuava ad essere un sorriso triste ma come d'affetto, me la rivedo sempre, tra le sue espressioni! E sorrideva come se mi stesse dicendo qualcosa e io non facevo che tornare verso su. Ci allontanavamo per sempre. Non tutto mi tornò in mente in sequenza, per questo ho avuto... negazione.  E ho rivisto le sequenze metnre tornavano, poi dietro l'altra e... ho rifiutato. Ho negato. Che io ne fossi colpevole. Due volte.  E rifiutavo lei, quei ricordi e quei momenti. Vedevo la sua sagoma, il suo volto ma... e ho lasciato che tramite la penna fosse la parola di Battler a uscir fuori e proteggere il mondo che aveva creato, cercando di salvarla e farla vivere almeno lì. Ho commemorato la persona che ho lasciato morire due volte.  E tramite i libri, i giochi ho... lasciato che lui parlasse. Per ricordare, onorare, celebrare, rievocare qualcuno che nella sua intera vita era stata un niente e un nessuno. Celata in un'isola che era la sua gabbia e tomba, come fu per sua madre. Ho eseguito facendo fuoriuscire i snetimenti di Battler un funerale per Beatrice, quella che conoscevo ma anche il suo esistere per quella ragazza, perchè la strega esistesse! Ho dato al mondo quel colpevole delle bottiglie, parlando per lei. Perchè non fosse dimenticata, perchè non rstasse nell'oblio dove continua a dondolare sul fondo. Non potevo non farlo, per lei, ma anche per Battler. E..."

"ma il nocciolo principale della tua negazione e rifiuto...tu hai lottato ogni giorno contro il Battler in te, perchè lui non sopportava la perdita che lo ha turbato di più! Tu stesso affermi che la cosa assurda era... che nei tuoi ricordi di lui, dopo che Sayo lo salvò portandolo via, non provò dolore e sofferenza a tal punto da lasciarti perplesso come fu per questi anni. Era sconvolto per la sua famiglia e i corpi, ma cosa lo devastò fu Beatrice... Che la sofferenza e il trauma di aver trovato tutti morti in quei modi orribili e sapere di aver perso quasi l'intera famiglia... si, lo avevano scosso e fatto impazzire, ma che terminò quando lei lo riscosse dallo stato di confusione e... "

"Si e non lo capivo!" fece lui quasi infervorato, tornato lala fine alla discussione a due "Seppur con tristezza lui ebbe un'accettazione tranquilla e completa dell'accaduto dalle parole della spiegazione di Sayo. O Beatrice. Si. Lui... ricordo bene come prima di sederci in mezzo alla passerella, ore prima dell'esplosione, fossi alla fine consapevole che era una situazione esplosa con la complicità degli adulti, che era a quel putno, dentro di loro fin a quel punto, da scatenare tutto solo perchè una persona aveva detto loro < qui ci osno i soldi, qui le armi, decidete tra voi chi vince e perde e sarà il nuovo legittimo capofamiglia >. E la cosa poteva andare in altri modi, spartendosi equamente tutto e dire < addio, è stato un piacere ma ora che abbiamo i quattrini del vecchio, possiamo non vederci più, cosa ci interessava lo abbiamo, adesso >. Quante cose nella mia testa passarono e più sentivo la storia e inquadravo le persone, e più capivo che se non fosse stato per Beatrice che era almio fianco, un altro giorno, un altro anno sarebbe accaduta qualcosa simile, per avere cosa la brama li spingeva a desiderare. Ricordavo bene come ogni anno gli adulti impazzivano in quei giorni sull'isola, le riunioni, i malumori per soldi e potere. E compresi che seppur alcune colpe, lei non era totalmente colpevole. Era colpevole di aver messo davanti a ognuno di loro, i modi per esternare cosa avevano dentro. Ma non aveva fatto nulla di sua mano. Aveva solo domandato cosa avrebbero fatto... e se fosse stato per qualcuno di cattivo come loro, dentro, che era felice di cosa aveva scatenato, allora avrei giudicato come meritava! Ma non era così. Il tempo di parlare e stare insieme e compresi che non era una persona negativa e cattiva. Aveva agito per dolore e sofferenza, stanca di quella vita mentre intorno a lei, la sua famiglia, si pugnalava alle spalle in malo modo proseguendo qualcosa che il nonno aveva instillato. E aveva deciso di porre fine a tutto chiudendo la scatola del gatto con la sua stessa vita. Poteva non avere scusanti se fosse stata negativa, se aveva agito per qualcosa di orribile... ma voleva solo fermare cosa continuava a proliferare. E macchiava tutti. NOn ero d'accordo, io però. Per me lei fece qualcosa di terribile, nonstante tutto, scusarla in toto significava togleirle le sue colpe! Poteva vendicarsi come voleva, ma... lei scelse un modo orribile aggiungendoci anche la sua rabbia e delusione per Battler, per punirlo... La fine che fece... è cosa ha disturbato Battler nel profondo e la sua perdita, per quella vita infelice e disgraziata immeritata, lui... voleva ricongiungersi con lei, ma io glielo impedivo. Negando i ricordi. Cercando di cancellare quel viso. Rifiutare quelle ore e allontanarmi da qualcosa che provavo e per lui era tutto. Qualsiasi cosa facesse soffrire lei dal voler morire lasciando lui libero e vivo... non saprei, ma doveva essere davvero grande e profondo per lasciarsi annegare dallo stesso oro che aveva procurato tutto. Ma io rifiutavo, non volevo..."

"Ricordando, non essendo come Battler, negavi il troppo fervore di Battler per lei!"

"Penso che fosse... cattiva, è il termine che viene,  ma inteso come soggetto danneggiato, per lui! Non lo vedeva né si preoccupava per lui come un singolo essere umano, ma solo come l'incarnazione delle sue speranze e sogni e Battler meritava di meglio..."

"Se dici queste cose di getto perchè arrabbiato si comprenderà male." ridendo

"Scusa, è solo che... Battler ha perso sua madre quando aveva dieci anni,e con una sorellastra nata da una relazione che lui non accettò mai veramente, seppur Kyrie per lui era diventata come una sorella maggiore... non so bene come e perchè, cè un tassello, uno dei pochi che non mi riesce di ricordare di come Beatrice lo sapesse ma.... lei sapeva che Kyrie era la vera madre di Battler e... e poi il fatto che fu anche così veloce a perdonare e... Beatrice, perchè lo odiasti tanto?" fece lui c ome parlando davvero a Beatrice, arrabbiato "potevi dare a Battler più empatia, solo perché è sciocco e ottimista non significava che non stesse soffrendo e ti avesse dimenticata per cattiveria! Dai ricordi di Battler io... capìì che la sua ossessione per qualcuno da amare e che fosse adatto a lei, fosse... diventata tossica da rovinare anche lei! Non che importi dell'ossessione di per sè, magari davvero si era innamorata di lui per metà ma... lei aveva creato un ideale in lui nella sua mente non solo tenuto per sei anni, ma maturato così tanto da portarla a soffrire, non accettare che non la ricordasse, e peggio voler punire tutti creando il piano per aggravare l'uomo che amava della sua colpa! Battler aveva reso i giochi così chiari!" disse lui sollevando il capo respirando profondamente "nei giochi il Battler in me che urlava cosa voleva dir e tramite la penna, aveva reso lei su quel balcone sotto la pioggia chiara e trasparente. DAl colpevolizzarlo per il suo -peccato- a... come si comportò. Quanto era seria in quel momento. Era molto scoraggiata. Ha anche detto che se non fossi venuto sull'isola, non sarebbe successo tutto. Che sarebbe morta da sola. E Battler in me aveva compreso che forse, il suo accessivo amore, tanto... che nella testa dicevo -Beatrice, va bene che ami ma meno, molto molto meno- e il sentirsi e vedersi non ricordata e considerata come quei giorni che per lei erano tutto... avevano reso Battler alla fne, uguale a livello degli adulti. Che nessuno dei cugini l'avrebbe accettata e che... a quel punto se doveva morire, che tutto il male la seguisse! Lei, cresciuta in un certo modo e senza confronti e capire che cèra altro otltre cosa Genji e Kumasawa le avevano instillato, era rimasta a quello. E così la sua fine... Ricordo benissimo ilmomento in cui sulla passerella sotterranea, la fermai e dopo aver capito, ero pronto a chiamare la polizia e far venire qualcuno. E quando stessi male per la mia famiglia e quanto io ho odiato come per lui, tutto si calmò discutendo con lei subito dopo. Ma prima che si sentisse male per la spalla per fermarmi dal tornare alla tenuta, la sua espressione! E' una di quelle che ricordai per prima! Mi fissò mentre io esternavo il mio dolore e la vidi pinagere come in colpa, disperata, come comprendendo che, con  cosa aveva fatto mi aveva portato in una situazione orribile e dolore. A volte, io, Tohya, mi sono chiesto se la consapevolezza totale del gesto che aveva fatto lo comprendesse in quel momento, con quelle lacrime e il viso in colpa per come ero... e se lasciandomi andare da solo, stesse evitando ciò che io, pensavo. Che lei era un qualcosa di negativo per lui. Che lo aveva fatto soffrire lasciandolo solo. Che era andata oltre contro qualcuno, aveva scoperto, lui non era negativo come alla fine aveva deciso. Piena di dolore, sofferenza, solutudine, senso di inferiorità e problemi del sè, con una verità su di lei che la tormentava e le impediva di vivere... aveva fatto una scelta per una colpa di anni prima, per cui ne Battler e ne lei avevano proferito parola per chiarirsi. Non posso non ... provare voglia di rifiutare Beatrice per queste cose!"

"Lo so. Quel dolore evidente piangendo ti ha seguito finchè altri tasselli non sono venuti fuori, ma..."

"lei per tutto ciò che aveva dentro, aveva creato una versione ideale di qualcuno di speciale che era culminata con le interazioni di Battler da bambini. Non sapeva nessuno dei due, del lagame di sangue e quindi erano solo loro stessi ma... lei aveva culminato tutto in Battler. Idealizzandolo. Portandolo così in alto che per lei era come il sole. Ma dal mio putno di vista, non si preoccupò ne si interessò di lui come persona come la morte della madre, le sue lotte, il suo agire controcorrente alla famiglia e... e alla fine vi ho visto anche un pò come spingerlo a portarlo con lei nella morte come punizione per una parte, ma un desiderio di morire con lui...  Io ho sempre pensato ricordando, che Geroge e Gessica sarebbe stati davvero meglio per lei, che Battler. Parere mio, lo so, ma... credo che davvero loro l'avrebbero accettata. Battler lo avrebbe fatto per qualsiasi cosa la facesse soffrire? ALla fine di lui non sapeva veramente niente! Questo mi dispiace, per lei. Sembrava lo stesso di anni prima, ma aveva vissuto così lontano la famiglia e distante da lei, che aveva riposto fiducia e speranza di uscire da quella gabbia e catene, da non capire che senza... Io capisco Beatrice dal suo lato, con tutti i suoi problemi e il resto, ma fu davvero troppo riversare su di una persona tutto creedndo a sue parole, credere che sarebbe tornato mentre in lui infuriava di tutto per un lutto e un conflitto con il padre e una vita lontana dalla famiglia. Si era gettata sugli altri cugini sia perchè più vicini a lei che migliori di quelli che la bullizzavano,  e sia perchè in qualche modo anche loro avevano bisogno di qualcosa, che lei aveva in un certo modo con i suoi personaggi fittizzi, riempito. Non so se davvero ceercava di andare avanti ed essere felice con qualcuno che si prendesse cura di lei sinceramente o era sicura che tutto di lei per cosa era no nfosse accettato da comunqu,e esser cosa quei desideravano in qaulcun altro... Non so cosa pensare! Avrei voluto parlare con lei per capire sia Battler che lei stessa! Io so che il suo trauma e cosa l'ha rotta scoprendo la verità, uniti all'ossessione per Battler, così come gli abusi dagli altri servitori e dalla famiglia e la sua situazione non l'avrebbero affatto lasciata da permetterle una vita... come quelle che ho scritto. Quei frammenti in cui lei e Battler si salvano! Lei doveva morire, punto, o non si sarebbe comunque salvata in alcun modo.  Cosa mi fa arrabbiare è che aveva accettato di sposare George e poi dopo ventiquattro ore aveva baciato Battler, suicidandosi, abbandonandolo, lasciando finire come ME, con parecchie cicatrici egoistiche trascinate da Battler stesso che... "

"Sai che le persone sono parecchio difficili e con..."

"Lo so! E' solo che... lo capisco e l'ho detto! Aveva così tanti, troppi traumi ed elementi che la rompevano che non era veramente possibile per lei vivere qualcosa di normale. E so che con quell'epressione con le lacrime quando io ero disperato, dopo aver capito che non potevo toranre nella tenuta per chiunque stesse uccidendo tutti e... E quando disse che le sue colpe erano così tante e orribili che non meritava di vivere... Battler era troppo sciocco e ottimista da credere solo a ciò che pensava, come vedeva lui le cose il mondo,  quando aveva chiaro in lei, dalle sue parole, da come era disperata mentre lasciava l'isola, terrorizzata dal modno di fuori... lei lo aveva detto, il tuo mondo è così splendente come, e senza finire tutto, er ainteso che lei non lo meritasse e ancora non fosse capace di viverci... Battler doveva capirlo e averlo davanti che sarebbe accaduto! Glielo aveva detto prima, appena lo avrebbe visto andar via, si sarebbe uccisa...  Il fatto, che mi fa arrabbiare, è che lei non ha compreso tante cose, non per colpa sua,  conosceva poco del mondo e delle persone, ma non non significa che non lui stesse soffrendo mentre lei aspettava da magari avere dentro molte cose che per lui erano prima della promessa! Ho già detto che capisco tutti i suoi problemi e la si può colpevolizzare ma anche comprendere. Ha agito in ogni modo che conosciamo in preda a deliro di sofferenza per la sua condizione. Aveva accettato un matrimonio che in verità comuqnue, non si sarebbe mai avverato. Lei sarebbe morta comuque un giorno. Ma cosa mi ha lasciato con l'amaro in bocca è stato... cosa ha fatto lei, alla fine, a lui! Lo aveva pregato di non lasciarla sola, non abbandonarla, in un momento nero, mometni dopo quella scena in cui si mette a piangere per come lui soffriva dalle sue azioni! Come è... come sembra toccata dal fatto che lui, troppo ingenuo e buono, l'avesse compresa e perdonata. Avesse capito come e perchè lo avesse fatto, il suo cuore, e non le dava le colpe da volerla uccidere come voleva fare tempo prima con l'ignoto,  che aveva fatto quello alla sua famiglia. Ricordo quelle parti di lui, da che volev aucciderlo con le sue mani, a che sapendo la verità, facendosi raccontare tutto... le dica... che comprendeva e non poteva che sistemare la cosa con -vivi e stammi vicino. Insieme supereremo la cosa e porteremo la croce insieme, tutte le nostre diverranno una, e insieme espieremo quei peccati-. Ma lei... non posso sapere cosa covava dentro, tanto da farle seguire sempre e comunque il suo gesto di uccidersi e abbandonandolo..."

"Tohya, stai dicendo cose contrarie a tempo fa. Avevi detto dispiaciuto che avevi pensato che oltre a non reggere a quel qualcosa che la tormentata da morire ugualmente, nonostante la persona che amava e sognava al suo fianco le avesse promesso che sarebbe avvenuto..."

"LO SO! la questione è che... quando... ho riflettuto in qeusti anni così tanto da capire il suo cuore... no nso cosa la distuggesse ma decise di seguire ciò per qualche paura. E ho pensato anche che... si snetiva in colpa nel vederlo prima disperato e in lacrime, sofferente forse comprendendo anche quando ebbe il lutto di sua madre... lei che non poteva capirlo perchè non aveva avuto..."

"E hai inserito questa cosa nei giochi con lei e Natsuhi, facendole esternare il fatto che molte cose non le consoceva..:"

"Si! Mi sono detto che lei non poteva capire il senso di dolore della morte di qualcuno di caro perchè... perchè non sapeva! Così come gesti di affetto e gentilezza, tolta Kumasawa, da altre persone sue coetanee e non... che forse in quelle ore con lui prima di scappare, aveva comrpeso appieno i suoi errori, da idealizzarlo e renderlo in cima a tutto da non aver compreso che anche lui poteva soffrire! E anche, come ti dissi quelle volte, forse... forse è morta anche per essere qualcosa di negativo vicino a lui e lasciarlo libero. Di non essere un peso, qualcuno di troppo, forse credeva che così sarebbe stato libero di seguire la sua vita, quella che aveva fuori l'isola e lei comprese non conosceva e... potesse esser libero da lei anche come amore. A volte l'ho pensato! Con quel sorriso! Quel dannato sorriso mentre andava giù per quel dannato lingotto, e sorrideva un qualcosa misto a tristezza ma anche affetto! E capivo che lo aveva ossessionato. ma di più, l'abbondono. Lui che aveva compreso il suo errore e aveva promesso, era sincero e sicuro delle sue parole ma magari lei temette di esser edi nuovo presa in giro? Non lo so,  ma lui... mi sono portato dentro il suo tormento per esser causa e parte motivo di tutto quanto,  e al contempo colpevole di essersela lasciata sfuggire dalle mani. Proprio quando erano vicini, insieme, possibilitati a aprlare e chiarirsi, sistemar ele cose ove possibile insieme... lei aveva rifiutato. Aveva deciso di seguire quel qualcosa e il modo di pensare venuto da come era stata cresciuta, lasciandolo libero ma solo. Ad affrontare tutto! Lei che era stata la sua forza fino a poco prima. E quando accettata da chi desiderava, era sparita! Battler non ha mai, otlre il resto, accettato l'esser rimasto solo, preso in giro, e abbandonato mentre lei chiudeva tutto in se stessa, per sempre, per restare anch'essa da sola nell'oscurità. I suoi problemi erano grossi, Beatrice aveva bisogno di aiuto a causa della famiglia, di come era stata cresciuta, trattata, tutto quanto... ma le dò comunque le colpe. E non... non accettavo quel suo, di Battler, tormento per lei, visto che alla fine, senza volerlo fare apposta, lei non aveva considerato il suo..."

"Eppure lei ha accettato i suoi peccati e  immeritevole di vivere dopo tutto, con accanto la persona che desiderava avere vicino, così comprensiva e affettuosa, da addirittura seguirla nella pres ain giro delle vite passate, dopo che lei aveva raccontato tutto, da fare esattamente come suo nonno... chissà cosa pensò lei da quel momento in cui fu accettata anche in modo da donna, presa a braccio quando voleva morire e tenerla vicino per andare lontano dall'isola.. fino a che non si legò il lingotto e morì..."

"Io penso... lo so per esperienza... che alla fine un modo per superare e trovare la pace, cè, vivendo..." fece lui sorriedndo a Ikuko "io ci ho messo decenni ma... ci osno riuscito! Se lei avesse tentato, so che io no nsarei qui ma... Battler non sarebbe finito come sono io ora,  nel corpo e tormento ancora visibile, urlando disperato nella testa e... magari sarebbe finita come in quella storia, scappando insieme e vivendo nascosti tra le montagne... vivendo per cosa erano in grado di fare! Ma mi distrugge comuqnue cosa lei fece a Battler. Ripeto non voleva, tranne quando decise che lui era come i parenti, peggio quando lo incontrò e le fece capire che neanche quasi la ricordava... portargli dolore e nè vederlo negativamente senza considerare che lui soffrisse... ma lo fece comunque e credo se ne rese conto con quell'espressione e quelle lacrime prima di star male per la spalla...Io volevo fermare l'intruso o chiamare la polizia e lei mi guardava piangendo presa dalla colpa e poi si sent' male, mi chiese di non abbandonarla e lasciarla sola... ma poi fu lei, a farlo..." amaramente scuotendo la testa

"Lo so ma... una persona che desidera morire, magari ha davvero qualcosa di così grande e profondo da non poter sopportare oltre... tu lo sai, questo..." guardandolo negli occhi

"Si.. lo so! E' solo...! Non riesco a commiserare Battler per come fu giudicato, seppur senza volerlo da lei così negativamente ma piena di dolore ma... ilsuo troppo sperare nella fuga dall'isola e il trovare una persona speciale... ha creato un disastro! La sua non considerazione di come lui si sentisse e magari... anche per come era dentro, come fece quella notte, si fosse impuntata e gli avesse scritto o... telefonato, con genji dalla sua anche se non lo sapeva, magari... Anche se Genji era colui che l'aveva istruita e preparata per pensare di essere un mobile e la sua vita fosse... era cresciuta consapevole di non essere nulla e di essere qualcosa al pari di un elettrodomestico al servizio di altri! E lui si aspettava che dopo averle detto la verità, non nascessero conflitti e traumi in lei!?! Nessuno era al suo fianco quando aveva bisogno, tranne Kumasawa e George ma piccole cose, senza sapere che lei aveva così tanto nascosto dentro,  che necessitava di aiuto! Ma non posso scordare la poca empatia da sperare nonotante lui soffrire per problemi suoi, che tornasse così da andar via..."

"Tu stesso sai e hai detto che consoceva poco del mondo e delle persone, da essere impacciata e cadere in fallo sul trattare gli altri... questo posso capirlo..."

"ma il suo idealizzarlo come lui, e solo lui, che fosse la persona speciale senza rivederlo che una volta l'anno,  e poi non più? Sperando che tornasse, pensando che non cambiasse e non mutasse come persona anche per una vita lontano dlal'isola,  e come lei conosceva? Posso capire ingenua e... superficiale... più io ho rimostranze su di lei per come era nella parte negativa, che i sentimenti che lui ha lasciato non mi permettono di volerle male male in toto. Ricordi ancora quando come se mi rispondesse diceva che aveva peccato, ma bisognava vedere il cuore. neanche quando...quella sala così famigliare, quel ritratto e quel sorriso... nell'orfanotrofio, dìinnanzi a quell'ancora per i ricordi che  era quel viso per accettare e capire e... con Battler che lasciava il mio corpo per unirsi a Beato e agli altri....E cosa lei disse!" ricordando "Non so se fosse lei come anima o la nostra mente ma... era così pacifica e amorevole... e a volte io la incolpo per averlo lasciato solo!"

"Mi hai fatto aspettare, Battler. " con un sorriso e inclinandosi verso di lui, gioiosa e felice.

"Scusa. Sono arrivato piuttosto tardi." fece Battler

"Che fai, seduto su una sedia a rotelle come quella? Dai, ti do una mano, quindi raddrizzati." Beato si fece avanti e tese una mano a Battler, seduto sulla sedia a rotelle. Battler, lentamente afferrato quella mano, si alzò in piedi, sdoppiandosi, lasciando Tohya dove era e restando lui in piedi a stringere la mano di Beatrice..

" Io..."

"Ascolta. Tutti noi siamo finalmente riuniti qui. Stanotte, la terra dorata risorgerà in questo luogo. Ora che tu sei qui, che l'hai protetta e mantenuta al mio posto..." voltandosi verso la figura di Battler Master Game e Lord, che giungeva e allungava una mano verso di lui, perchè si riunissero in uno solo "e adesso, grazie a te, io vivrò lì, il nostro paradiso!" sorridendo. Un applauso esplosivo salutò Battler. Tutti erano lì. Tutti, tutti, tutti. E gli sorridevano, dandogli il benvenuto, facendo commenti di felicitazioni per averli raggiunti ed essere finalmente dove doveva essere.

Poi, Beato abbracciò Battler divenuto uno. Fortemente, strettamente, così tanto che lui pensava non lo avrebbe mai lasciato andare.

"Sono così... felice che tu sia tornato a casa."

"Sono a casa. Scusa se ci ho messo così tanto."

"Non mollerò di nuovo." gli disse occhi negli occhi, facendogli capire che sarebbe rimasta quella volta.

"Non ti lascerò più andare. Sì. Non andrò mai via neanche io"

"Staremo insieme per l'eternità? NOn sarò più sola? Sarò nel tuo cuore, per davvero?"

"Sempre. Mai più. Ora e sempre" le rispose andando a vivere tutti nella Terra dorata per sempre. salutando Tohya voltandosi con sorrisi, e sparendo là dove Battler desiderava stare con chi voleva, rendendo l'uomo libero di essere ormai se stesso. Battler in lui, non cèra più come prima. I ricordi si, ma non la devastazione interiore.

Tohya da quel momento perse tutto ciò che opprimeva, disturbava, portava alla follia. Ma da quando aveva rivisto quel viso, aveva collegato quelle visioni, scene, alla realtà, che lei esisteva e davvero l'aveva perduta tra le acque dell'isola, che il Battler in lui aveva bisogno di ricollegarsi a quel solo momento dei tre giorni per senso di colpa e disperazione di essere stato il motivo di tutto, e incapace di mantenere ogni sua parola. La cosa più di tutte che disturbata Battler in lui era la non accettazione del nuovo sè di quei momenti, quel cercare di Tohya di non voler ammettere che la strega era vera, accettare e permettere che quelle parti negative che vedeva potessero... non andar bene per Battler.E colpevolizzandola, ammettendo le note negative in lei, peggio dopo essere stata vicino a lui e averlo portato fuori dall'isola, era svanita tra le onde sfuggendogli di mano,lasciando solo con i sensi di colpa e angoscia per promesse pronunciate e non mantenute,  enon essere capace e forte abbastanza da tirare fuori una stupida, per lui, per aver deciso di non seguirlo. Averlo abbandonato, lasciato solo, rammaricato...  Non sentirlo. E restargli vicino. E averlo preso in giro per tenerlo occupato.

Nonostnate avesse lasciato che il Battler in lui scrivesse e portasse su carta tutto, non aveva voluto accettare quelle ore, e lei! NOn era colpa sua, ripeteva nella testa di Tohya Battler, tutti abbiamo delle cose negative e lei non lo fece per malignità diceva, non era una mia colpa prima, seppur avevo peccato, e si soffro, ma tu non accetti e mi blocchi. E Tohya desiderava che la fnisse, bloccando l'ombra di Beatrice che però con quel ritratto esplose in lui, portandogli consapevolezza!  Sentiva l'uomo dal suo se stesso originale. < NOn è morta a causa mia, ci ho provato. Ho tentato. Ho perdonato i suoi peccati perchè volevo e sentivo di farlo, darle colpe ulteriori non l'avrebbe aiutata,  ma lei morendo abbandonandomi, non ha risolto nulla. Ha scelto di nuovo da sola. E mi è finita male! Se  solo tutto tornasse accettato e compreso! > Si lagnava quello ancora dentro Tohya.
E poi, quello sguardo. Quel sorriso. Sia della prima volta che aveva visto il dipinto originale, che la persona identica che si era presentata come una strega cattiva e punitrice. E accettando che esisteva veramente tutto, non erano abbagli di pazzia, Beatrice era diventata reale e qualcuno per davvero, e Battler potè trovare lo sbocco che gli serviva.

Ikuko irruppe nei suoi pensieri.
"Quella ragazza aveva molti problemi, e alla fine ha deciso che il mare che vedeva poteva essere mezzo blu e mezzo grigio, che come era sporca non poteva vivere al tuo fianco, tu che eri stato fino alla fine diverso da cosa l'amarezza... ti aveva visto come ciò che non eri, seppur avevi voluto essere come con tutte amichette  e... ha capito l'errore, il dolore che ti aveva portato e forse provando dolore per la morte dei vostri cugini, ha compreso anche la sua incapacità di comprenderti nel tuo anni prima. E ha deciso che era troppo rotta e sbagliata, liberandoti di lei, e lei trovando pace proteggendo i segreti di Rokkenjima. So che provi rabbia e giudizio, ma se il Battler in te vedeva al di là di queste cose, comprendendo il perchè e perdonandola... non crucciarti adesso che sei libero. Che sia il sacerdote o il dottore, chi ha ragione dei due, adesso il Battler che ti combatteva perchè rifuggivi le aprti negative di Beatrice e non accettavi che esistesse... sia come sia, adesso lui è in pace con lei. Che sia come parte della tua anima o dissociazione, ha finalmente raggiunto cosa lo tormentava. E come desideri, se con lo spirito l'ha raggiunta, che sia veramente spirituale o solo mentale... Yukari ha detto che accetta di cercare il corpo di Beatrice perchè vi ricongiungiate col corpo e che tu... le dia degna sepoltura, con cosa hai prodotto in questi anni. Tohya, capisco per come sei, la tua criticità, ma lei era una persona che amava al di fuori dei canoni comuni e per amore è morta. Lo sai come lo so io. Volendo ancora adesso vederle i difetti, che ha così come le colpe, non rendi giustizia a chi fu e perchè vi giunse... vado a telefonare a Yukari per saper equando farà avviare le ricerche e mentre ti calmi, vedi se hai altri ricordi. A lei farebbero piacere, ha superato certe cose e ora ti ascolta con interesse. E questo ultimo libro scritto da voi insieme, chiuderà a modo vostro la scatola del gatto, isnerendo anche il diario di Eva, che fu una dei due in vita che lo tenne custodito. Adesso, andiamo a cercare la creatrice di quella scatola, che lo protegge col suo corpo vicino l'isola. E sarà a lei, Tohya, che dirai tutto ciò che pensi. E' giusto che sia lei a sentirle, quale sia la sua condizione adesso. Ma è giusto così..." lasciandolo solo.



Tohya si riavvicinò alla scrivania, per tirare fuori le carte che aveva inconsciametne nascosto. A volte si chiedeva se lei fosse gelosa di Beatrice, che continuava ad albergare in lui. E prima di quella notte, quando Battler lo abbandonò, aveva permesso che lui scrivesse. Quelle storie, che raccontavano di Beatrice salva, in una nuova se stessa e possibilità che si era preclusa. E aveva preparato un quaderno in pelle spessa esterna e pagine pesanti dentro, scrivendo e scrivendo tutto ciò che urlava nella testa di Tohya,  ma non solo. Nei giochi o libri, lui aveva fatot in modo che il Battler ora Lord della terra dorata, prendendola e salvandola dopo la morte della sua padrona, perchè rendesse ormaggio e memoria col cuore alla Beatrice ormai morta, con un racconto solo per lei, perchè la sua esistenza continuasse così come faceva lei nella dissociazione. Scrivendole. ma quel tomo in pelle racchiudeva i pensieri di lui,  pensando che la raggiungessero in qualche modo anche se separati e così distanti. Perchè per una volta finalmnente si parlassero!. E in preda all'angoscia, a penna calcando tantissimo, aveva premuto la punta così tanto sulla copertina,  pieno di dolore,  che aveva creato dei solchi nella pelle spessa e grezza dentro. Come un'epitaffio, su una copertina in pelle color caffè come scritte incise.
Per Beatrice. Le donne morte non raccontano storie. Gli uomini infelici le scrivono.
Per Beatrice.  Nessuno potrà mai estinguere il mio amore, o la tua casa.
Per Beatrice. Io tenevo a te, tu sei morta. Il mondo è stato da incubo.
Per Beatrice. Siamo come barche che passano nella notte. in particolare te.
Per Beatrice. Quando ci siamo incontrati la mia vita è iniziata. Subito dopo, la tua è finita.
Per Beatrice. Quando eravamo insieme mi sentivo senza fiato. Ora, lo sei tu.
Per Beatrice. Andandotene, tutto perde valore e significato per l'accaduto. Svanito con te nell'acqua.
Per Beatrice. Il nostro amore mi ha spezzato il cuore e ha fermato il tuo.

Sorrise, Tohya. Leggendo le ultime parti della pagina che erano uscite di getto ma a lui. Non aveva detto a Ikuko che nel profondo colpevolizzava Beatrice per tante cose ma allo stesso tempo per il perchè, lei si ridusse a essere pieno di rabbia e rancore, e lo deprimeva. E le dava comunque giustizia, nonostnate cosa pensasse. Rileggendo con un sorriso di calore, ricordò quando lui, non Battler, mise per iscritto quello giorni dopo,  aver rivisto il ritratto e visot andar via Battler.

"Quel giorno, quanti misteri avrei dovuto risolvere per poterti portare via? Quali pene potevo alleviare per farti restare al mio fianco? Riposa, Beatrice, riposa in pace nel racconto che ho creato, lì puoi volare in libertà dove veramente volevi, rompendo le barriere dell'isola. Ecco il mio ultimo incantesimo, da Game master,  affinchè la tua luce non conosca ombra nel riposo. Che il tuo splendido sogno dorato non venga infranto e infangato dalla tristeszza apportata dalla verità. Riposa, mia dolce Beatrice, riposa in pace nell'illusione che hai creato. Non smetterò affatto di pronunciare il tuo nome, per continuinuare a dare vita ai tuoi desideri e il tuo cuore. Che niente e nessuno ti trascini più, nelle tenebre dell'oblio. Riposa, dolce amore, in pace.

Addio non è per sempre. Mi mancherai fino a quando ci incontreremo di nuovo.


"ma nonostante tutto, che tu non me ne voglia, non posso che biasimare Battler per l'accettazione facile e completa e tuti i tuoi lati negativi. Perdonami, Beatrice, ma così come li vedo in Ikuko, non posso non vedere i tuoi, per cosa portarono... ma dentro di me, però, tu non morirai mai! Per questo, perdona la mia critica e sorridimi ancora..." fece Tohya, osservando il cielo fuori la finestra.

Un grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non leggeva di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere ancora che mi hanno postato la fic precedente
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