BARDAK LOVE

di Takuya
(/viewuser.php?uid=1194911)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bardak e Gine forever ***
Capitolo 2: *** LA VITTORIA NELLA SCONFITTA ***
Capitolo 3: *** LA PRIMA MISSIONE ***
Capitolo 4: *** DISPERSI ***
Capitolo 5: *** UN PIANETA OSTILE ***
Capitolo 6: *** I LUNGHI CORRIDOI ***
Capitolo 7: *** CONTRO IL PADRE ***
Capitolo 8: *** LEI AMA ME ***
Capitolo 9: *** LA PAURA DI SBAGLIARE ***
Capitolo 10: *** LA VERA RIVALE ***
Capitolo 11: *** LA FUGA ***
Capitolo 12: *** TUTTI POSSONO CAMBIARE ***
Capitolo 13: *** LOTTA CONTRO IL TEMPO ***
Capitolo 14: *** COMBATTITEMENTO MORTALE ***
Capitolo 15: *** PERCHE LEI ***
Capitolo 16: *** LA SQUADRA DI SOCCORSO ***
Capitolo 17: *** IL MATRIMONIO ***
Capitolo 18: *** DOPO 9 MESI ***
Capitolo 19: *** L’ULTIMA MISSIONE ***
Capitolo 20: *** IL NUOVO RE ***
Capitolo 21: *** L’INCORAZIONE DI BARDAK E GINE ***
Capitolo 22: *** UNA NUOVA SQUADRA ***
Capitolo 23: *** UNA DIFFICILE TRATTATIVA ***
Capitolo 24: *** UNO SPORCO RICATTO ***
Capitolo 25: *** RITORNO A UN VECCHIO PIANETA ***
Capitolo 26: *** PROBLEMI SUL PIANETA TERRA ***
Capitolo 27: *** IL PIANTO DI UNA REGINA ***
Capitolo 28: *** UNA PICCOLA PAUSA ***
Capitolo 29: *** LA FINE DEL NEMICO ***
Capitolo 30: *** SCONTRO TRA FRATELLI ***
Capitolo 31: *** LA CLEMENZA DEL RE ***
Capitolo 32: *** LA FAMIGLIA SI ALLARGA ***



Capitolo 1
*** Bardak e Gine forever ***


 Era sera, il giovane sayan, dopo una lunga battaglia per conquistare l’ennesimo pianeta, era stremato. In quei momenti rifiutava anche gli amici, pure Toma, il suo amico fidato. Tornato a casa, l’aveva trovata sempre vuota e come sempre era solo, uno come lui, un duro, forte, spietato, assetato di sangue e di vittoria, in verità, non aveva bisogno di nulla e di nessuno, anche se apparteneva alla categoria dei guerrieri di infimo livello, tra i suoi compagni era il più forte, arrivava a diecimila di forza combattiva. Tuttavia qualcosa gli mancava. Si rigirava nel letto da parecchio tempo, sapeva che se desiderava una donna, non doveva fare altro che prendersela, era tra i più belli e tra i più forti e nessuna lo avrebbe rifiutato, ma quello che provava per quella ragazza era diverso. Lei non era come le altre, da usare come un oggetto, lei era qualcosa di più, ma non sapeva cosa o meglio, non sapeva dare un significato a quello che provava per lei. Doveva dirglielo, anche se non era facile, era la figlia del re e non l’avrebbe lasciata ad un guerriero di basso rango. Non riuscendo a dormire, si recò all’ arena per vedere un bel combattimento e per svagarsi un po’.
-Ciao Toma, chi combatte oggi?
-Ciao Bardak. Oggi gran combattimento, Gine, la figlia del re. Se vincerà, sarà affidata ad una squadra.
-Sai già a quale?
-La nostra, al posto di Seripa, aspetta un figlio e per un po' non la vedremo.
Bardak osservava attentamente Gine e gli tornava in mente dell’episodio sul quel pianeta, dove aveva ucciso gli ultimi abitanti.  Era stato accusato di non capire cosa volesse dire amare, ora lo comprendeva, era innamorato, l’amore riesce a scalfire anche le scorze più dure, ma non si doveva sapere in giro, altrimenti la sua reputazione da duro ne avrebbe risentito e ciò non sarebbe dovuto accadere.  

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** LA VITTORIA NELLA SCONFITTA ***


Il combattimento tra Gine e Tanipù era piuttosto cruento, non si risparmiavano di calci, pugni, prese, leve, proiezioni a terra e bloccaggi. -Che ne pensi Bardak? Saranno ragazze, ma hanno una grande forza, ma mi sa che Tanipù ne abbia di più. -Lo penso anche io Toma, ma lo sai, un combattimento è incerto sino alla fine, a parte noi che vinciamo sempre. Ad un certo punto Tanipù con un calcio spazzò via Gine e disse: –Mio re, ho vinto io e merito di far parte della squadra del capitano Bardak. Ma una voce tremolante intervenne a sua volta: -No… non sono…an..ancora battuta….. forza Tanipù continuiamo il…. il combattimento sei …. Pronta? -Basta!- tuonò il re Vegeta -Non vedi che non ti reggi in piedi, Tanipù ti è nettamente superiore, lei ha già conquistato due pianeti con la vecchia squadra, tu invece non ci sei mai andata, sei rimasta sempre qui, comunque apprezzo la tua tenacia, tipica della nostra razza, per questo farai anche tu parte della squadra di Bardak . -Ma sua maestà,ho vinto io e ha detto…. . -Questa è la mia decisione o preferisci tornare da Timbatù? -No mio signore, mi scuso per il mio comportamento nei suoi confronti. Tanipù non voleva certo tornare da quel depravato, aveva cercato più volta di avere un rapporto sessuale con lei, anche con la forza e solo grazie alle sue capacità era riuscita sempre a respingerlo, ma fino a quando? Voleva da tempo cambiare squadra e il re alla fine glielo ha concesso, ma sul pianeta Vegeta se vuoi ottenere qualcosa, te la devi guadagnare e l’unico modo era combattere, questa era la legge dei sayan. Nel bar dove si era riunita la squadra, Bardak spiegava alle nuove arrivate come si sarebbe svolta la missione. -Bene ragazze, vi spiego come si svolge il nostro lavoro, attacchiamo sempre di notte quando c’è la luna piena e se non c’è ci penseremo io e Toma a crearne una finta, cosi diventeremo ozaru e per gli abitanti sarà finita, quando il re ci chiama si parte, non sono ammessi ritardi, ora potete andare, tu no Gine, devo parlarti in privato. Se il sayan avesse voluto dichiararsi, non lo avrebbe fatto di certo così presto, anche se lui era un tipo che le cose le diceva subito in faccia, ma con Gine era diverso; dannazione era la prima volta che si sentiva così, nemmeno quando aveva conquistato il suo primo pianeta, da solo, all’età di dieci anni . -Bene Gine, tu resterai nelle retrovie. - Vuoi dire che non dovrei combattere e rimanere a guardare mentre vi divertite? Neanche per idea, sarai il capitano, ma io sono la figlia del re o lo hai dimenticato? -Certo, ma era per proteggerti. -Non ne ho bisogno e ora se non ti dispiace me ne vado. Tanipu era nascosta ad ascoltare, a lei piaceva Bardak e non se lo sarebbe fatto soffiare da una nullità come Gine.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** LA PRIMA MISSIONE ***


Erano passate due settimane dall’ incontro tra Gine e Bardak, dopo di che non riuscì più a vederla. Gine stava quasi sempre a palazzo e usciva veramente poco, mentre lui che era quasi sempre al bar a ubriacarsi coi suoi amici, anche se ultimamente accadeva con meno frequenza. Il giorno dopo un emissario del re suonò alla porta di Bardak. -Il re Vegeta chiede di te. Quando il re lo chiamava era per una missione di sicuro, quindi avrebbe portato le due nuove guerriere Tanipu e Gine, oltre il solito Toma al quale si sarebbe aggiunto anche Napa che doveva farsi le ossa. -Bene Toma, ci siamo tutti, possiamo partire, sai qual è il pianeta da conquistare? -Si chiama Nulliut. - Ok, ma manca Gine. -Si sarà ritirata-sogghignava Tanipu . -Sono qua, non trovavo il mio rivelatore. -Anche se sei la figlia del re, non sono ammessi ritardi, forza si parte, prima di sera dobbiamo essere saremo là. I cinque sayan partirono per conquistare l’ennesimo pianeta, dopo poche ore le sfere dei sayan toccarono terra. -Stasera non c’è la luna piena, poco male Toma, forza tocca a te. Il sayan con il codino annuì e con un colpo, dalla sua mano uscì una sfera che lanciò in cielo, dove sembrava proprio una luna e i cinque la guardandola,iniziarono a trasformarsi in enormi scimmioni, ovvero in ozaru, da lì in poi persero la ragione e iniziarono a uccidere gli abitanti e distruggere il pianeta, nessuno riuscì a fermarli, erano troppo deboli rispetto a loro. Il mattino dopo: -Beh, come inizio non c’è male, siete stati bravi, anche tu Gine, nonostante fosse la tua prima esperienza. -Grazie, ma combatteremo anche in questa forma? -Non subito, riposiamoci un attimo, sono talmente deboli i nilluiati che possiamo stare tranquilli. Bardak non sapeva che gli abitanti di Nuluit stavano preparando la contro mossa, erano circa un centinaio e stavano cercando di attaccare i sayan. -Meno male che erano deboli. -Che c’è Toma, hai paura? -Quando mai, facciamoli a pezzi! -Gine ,Tanipu pensate ai lati, io e gli altri nel centro. -Comandi capitano- dice Tanipu. Alcuni scapparono verso il fiume, Gine se ne accorse e li seguì. Dopo averli raggiunti li vide tremanti e impauriti e sentì qualcosa per loro, simile alla pietà, dopo tutto difendevano la loro casa, così Gine non se la sentì di eliminarli. Ma nel frattempo arrivò Bardak e con un colpo uccise i pochi superstiti. -Gine perché non li hai eliminati, potevi subito ucciderli da sola. -Vedi Bardak, non ero sicura di riuscire, non ho ancora il tuo livello di forza. -Tutte scuse, raccomandata, hai avuto paura e volevi scappare, buon per te che è arrivato capitan Bardak e ti ha salvato. - Tu non mi sopporti vero Tanipu? E’ da quando siamo partiti che mi hai preso di mira. - Vuoi combattere? Stavolta non c’è paparino che ti salva. -Vedrai non ce ne sarà bisogno. -Ora basta! Se volete morire ci penso io. Abbiamo una missione da compiere e se litigate di nuovo sarò io a eleminarvi, chiaro? - Chiaro. - Tanipu, ho detto: sono stato chiaro? - Sì, sei stato chiaro. - Bene, stasera ci sarà la luna piena, ci trasformeremo in ozaru e distruggeremo un'altra parte di pianeta. Gine pensava che una volta trasformata in ozaru non avrebbe più provato pietà per loro. Come aveva predetto Bardak, un altro pezzo del pianeta era distrutto -Bardak, perché ha mandato Toma e Napa in perlustrazione? -Beh, l’ultima volta, alcuni degli abitanti ci erano sfuggiti, non voglio correre pericoli e a voi due preferisco tenervi d’occhio. In realtà Bardak avrebbe voluto restare solo con Gine, ma aveva timore della sua reazione e di quella del resto della squadra. Se si fosse saputo, il re non avrebbe fatto i salti di gioia. Aveva in testa mille domande ma vennero spazzate via dal suo amico Toma: -Bardak, tutto a posto, pochi giorni e il pianeta sarà nelle nostre mani. -Bene, non serviamo più in cinque, due di voi torneranno sul pianeta Vegeta. -Cosa! Che significa? Perché? -Non serviamo tutti. Tanipu e Napa tornerete su Vegeta, ora, e non voglio sentire discussioni inutili, sono il capitano della squadra e comando io. Napa non disse nulla, ma a Tanipu ribollì il sangue, non voleva lasciare il suo Bardak a quella mocciosa raccomandata, se solo l’avesse toccato,avrebbe fatta fuori; solo che ora doveva ubbidire al suo capo, così i due esclusi tornarono sul pianeta Vegeta.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** DISPERSI ***


Dopo aver eliminato gli ultimi abitanti, il capitano Bardak orgoglioso: – Bene, anche questo pianeta è sotto il nostro controllo, Toma, i superstiti diventeranno i servi di chi comprerà il pianeta. -Ma a dire il vero questo pianeta è deprimente pensi, che valga qualcosa? -Se il re Vegeta ci ha mandato qui qualcosa varrà, ma dove è finita Gine, è da un po’ che non la vedo. -Ha detto che vuole stare sola, bisogna capirla, è la sua prima missione. -Con questo!? Io ero felice alla mia prima missione, noi sayan non conosciamo compassione e rimorso. Il prode sayan intendeva dire che l’amore si può provare, ma senza mostrarsi deboli o peggio una femminuccia davanti a uno dei propri sottoposti,anche se Toma è un amico, sa che non avrebbe capito, nonostante il figlio che porta in grembo Seripa sia il suo, infatti non sembra interessato. Dopo poche ore arrivano i compratori e il re Vegeta lo vende al miglior offerente e si stupisce del valore così alto di quel insulso pianeta, i tre sayan ormai portata a termine la missione tornano sul pianeta Vegeta ma una pioggia di meteorii colpisce la navicella di Bardak e Gine e li manda fuori rotta. Toma riesce a malapena a scansarle e tornato sul pianeta e corre dal re. - Mio signore mentre tornavamo le navicelle di Bardak e sua figlia sono state colpite da alcune meteoriti e sono stati sbalzati chissà dove. - Che cosa Gine e Bardak dispersi? Chiamatemi subito Terlas e Paragas. - Subito sire! Tanipu in disparte ha sentito tutto, il suo Bardak sperduto, se sarà inviata una squadra di soccorso lei dovrà farne parte, a tutti costi. Nel frattempo le due navicelle atterrano, ma i due sayan sono privi di sensi,il primo dei due che si sveglia, è Bardak uscendo dalla sua navicella si avvicina a quella di Gine, la vede addormentata e lui il fiero Bardak, per la prima volta, si sente in imbarazzo, vederla così, gli sembra una dea, senza pensarci, come è suo solito fare, la bacia, ma in un modo diverso, non come baciava le altre, con lei sentiva emozioni e l’amore che ai sayan non è concesso, ma Bardak sta cambiando, no, anche se ama deve rimanere lo spietato e crudele di sempre. Dopo il bacio Gine si sveglia e dice: -Capitano Bardak, che succede,dove siamo? Fortunatamente si è svegliata dopo il bacio, altrimenti chissà come l’avrebbe presa, tra l ‘altro ignora che il suo capitano di squadra prova qualcosa per lei. -Non lo so, i rivelatori sono rotti e le capsule peggio, forse se cambio i pezzi buoni con quelli guasti potremmo aggiustarne una, dai Gine, dammi una mano. -Sì capitano Bardak. Così i due si mettono all’ opera, ma Bardak non è impegnato ad aggiustare la capsula, averla vicino a sé lo distrae e non poco, ma alla fine riescono ad aggiustare almeno una capsula. -Bene con questa dovremmo riuscire ad andarcene. -Ma capitano noi siamo in due e questa è singola. -Lo so, partirai solo tu, poi mi verrete a prendere. -Non ci stiamo tutti e due? - Volendo sì, ma se andiamo la navicella non arriverà mai su Vegeta, parti tu, è un ordine del tuo capitano. -Agli ordini. Così Gine schiaccia i tasti interni, coordina la direzione per il pianeta Vegeta e parte, lasciando Bardak sul pianeta sconosciuto.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** UN PIANETA OSTILE ***


Bardak solo sul pianeta si annoia a morte, fortunatamente ha delle provviste nella sua navicella, comincia a girare sul pianeta e dice: -Chissà perché questo pianeta è disabitato, tra l’atro non siamo venuti qua per conquistarlo, vabbè andrò a riposare. Intanto Gine atterra su Vegeta e corre da suo padre: -Padre sono tornata. -Gine, ero in pensiero, ma Bardak? Dove stà? Perchè non è con te? Sarà mica morto? -No padre, dopo l’incidente con i meteoriti siamo finiti su un pianeta sconosciuto, le navicelle non partivano e i rivelatori in frantumi, così abbiamo aggiustato una navicella con i pezzi non danneggiati, purtroppo non è bastata per tutti e due, Bardak è rimasto là, manda una squadra a riprenderlo. -Certo che sì, Paragas,Terles,Pinka, partite subito, Gine vi darà le coordinate. -Partirò anche io sire. -Tanipu, anche tu vuoi andare? Ok. Così i quattro sayan partono al recupero di Bardak. Quest’ ultimo sta dormendo, ma un rumore lo sveglia. - Ma che cosa diavolo sono? Scorpioni e ragni giganti! In questa forma non li batterò mai, devo diventare un ozaru, per fortuna c’è la luna piena. Grazie alla trasformazione riesce a vincere, al mattino: -Li ho sconfitti, ma sono a pezzi, non so se riuscirò a respingerne ancora altri… Intanto quattro navicelle volano a tutta velocità nello spazio. -Ho saputo che Bardak è finito nel pianeta più pericoloso, anche se diventa ozaru contro quei mostri non potrà resistere ancora a lungo, speriamo di trovarlo ancora vivo, a questa velocità arriveremo fra poche ore-dice Paragas. - Capito ragazzi, occhi aperti! Sul pianeta, Bardak non ce la fa più, è allo stremo delle forze : -Non ho più energie,sono sempre più numerosi, tutte le sere si moltiplicano, da dieci che erano ieri, stasera sono in diecimila, mi uccideranno, ma al diavolo, venderò cara la pelle, la cosa che mi dà più fastidio è che non vedrò più Gine. Dette queste parole cade svenuto, mancano due ore al tramonto, le creature escono solo la notte, ma fortunatamente arrivano i soccorsi tanto sperati. -Cerchiamo Bardak, stando alle informazioni dateci da Gine non dovremo essere lontani, dividiamoci, occhi aperti. Dopo pochi minuti Tanipù trova il sayan messo piuttosto male. -Paragas, ho trovato capitan Bardak, è in pessime condizioni. -Portiamolo subito su Vegeta, la navicella doppia la userai tu con Bardak o,k Tanipù, partiamo subito. -Agli ordini. Così tutti partono appena in tempo, nel pianeta arriva la sera e i mostri escono, ma ormai i sayan sono lontani sani e salvi. -Bardak se fossi sveglio ti direi quello che provo per te, è da tanto che voglio dirtelo-dice Tanipù accarezzando il capo di Bardak privo di sensi. -Cerca di resistere amico, fra poco arriveremo su Vegeta- dice Paragas.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** I LUNGHI CORRIDOI ***


Tornati sul pianeta Vegeta, i sayan che hanno soccorso Bardak, lo portano nella vasca di rianimazione. -Dottore si riprenderà Bardak? -Non lo so Tanipù, le ferite sono più gravi di quanto pensassi e poi i morsi dei quei aracnidi sono velenosi, non ci resta che aspettare, ma Bardak ha una forte tempra e so che non mollerà di certo ora, lo terrò sotto osservazione questa notte, se domani starà meglio sarete avvertiti. I due dottori che si occupavano del degente parlano tra loro: -Devo dire che Bardak è una vera roccia, non credo che un altro sayan sarebbe sopravvissuto a tanto veleno in corpo e tra le altre cose il suo livello combattivo ora è a undicimila. -Già, è vero, ma è lontano dai migliori, ehi, si è già svegliato, fallo uscire. -Come stai Bardak? Tutto bene, sei riuscito a reagire bene alle cure, non sei ancora al meglio, devi riposarti. -Storie, un po' di allenamento e sarò di nuovo in forma, ma i miei abiti? Che fine hanno fatto ? - Erano lacerati e strappati, li abbiamo buttati, dovrai andare a prenderli nel magazzino. -Cosa!? Ma è dall’atra parte dell edificio, che faccio vado in giro nudo? -Per ora usa questo asciugamano, basterà quel che serve . Così il giovane sayan a torso nudo,con le gambe scoperte e un asciugamano legato in vita che gli tiene nascosta la parte migliore,( orgoglioso com’è non direbbe mai il contrario,e le ragazze che sono state con lui lo hanno sempre apprezzato e fatto i complimenti)si dirige verso il magazzino.Mentre il sayan cammina incontra Gine, la ragazza rimane imbarazzata, non aveva mai visto prima Bardak così, non riesce a parlare, è rimasta scioccata dal corpo del sayan scolpito e perfetto in ogni sua linea, è un bel ragazzo e Gine lo sa, ma nonostante questo non sembra interessata a lui. -Buongiorno Gine, che hai ?Che ci fai da queste parti? -Buongiorno capitano, stavo tornando a palazzo e questa è la strada più veloce, se almeno ci fosse più luce. Cerca di cambiare discorso, non riusce a staccargli gli occhi di dosso, si dà una manata in testa e si allontana di corsa,entrando nel magazzino Bardak incontra Tanipù. -Prima Gine e ora lei. - Capitano come sta, ha bisogno di aiuto? Tanipù si getta tra le braccia di Bardak. -Sto bene, cosa fai in magazzino? - Mentre era nella vasca siamo andati in missione io e Napa e quegli esseri mi hanno lacerato la suite e sono venuta a cambiarla. -Invece io tutto, se esci, ora magari riesco a cambiarmi.- -Non posso restare? -No che non puoi, fuori è un ordine. -Sì capitano. Tanipù avrebbe voluto vedere tutto il corpo del suo amato, ma per ora si accontenta dei suoi addominali e muscoli ben scolpiti e curati, pochi sayan hanno un corpo e un fisico da sballo così, come dicono le ragazze sayan di lui, che per fare squadra col capitano avrebbero fatto carte false, ma lui le ha sempre respinte, quando si tratta di conquistare pianeti non vuole tra i piedi delle stupide, nel suo lavoro è molto severo e autoritario (perché conquistare e uccidere per i sayan è un lavoro e vengono pagati per questo).Il giovane sayan si cambia e dopo di che va a mangiare e a farsi una gran bevuta al bar come è solito fare.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** CONTRO IL PADRE ***


Gine si risveglia nel suo letto, ha caldo, così scende dal letto, va alla finestra e guarda la città sottostante, sta pensando a Bardak, vederlo così l’aveva colpita, non vuole ammetterlo, ma il capitano Bardak è un bel ragazzo. Il sayan ha bevuto così tanto che si è ubriacato e non riesce a stare più in piedi. -Ehi Bardak, sei talmente storto che non ti reggi in piedi, stanotte dormirai da me finchè non ti sarà passata la sbornia. Il sayan vorrebbe ringraziare Toma, ma appena apre la bocca per dire grazie comincia a vomitare tutto e non è un bello spettacolo. Dopo che Toma ha accompagnato l’amico nella camera, il guerriero sogna di sposare e avere dei figli da Gine, ma non la vuole usare come un pezzo di carne per riprodurre altri sayan, con lei sogna una famiglia normale, come avviene nei pianeti conquistati; purtroppo però è solo un miraggio, ubriaco com’ era avrebbe potuto sognare di tutto. Il giorno dopo, quando il sayan si sveglia, capendo di non essere a casa sua, pensa di andarsene, ma poco prima di uscire incontra Seripa: - Buongiorno Bardak, dormito bene? -Buongiorno a te, ho riposato bene grazie a Toma, il letto era molto comodo, senti Seripa posso farti una domanda? - Certo, dimmi tutto, tra noi non ci sono segreti, anche se ora non posso faccio sempre parte della tua squadra. -Tu ami Toma? -Ma Bardak che cosa dici! -Ti ho chiesto lo ami sì o no? -Qualcosa lo sento, ma amare per noi sayan è una cosa irreale. Ma perché è successo qualcosa? -No! Ti ringrazio per avermi ospitato. Intanto a palazzo il re Vegeta e Gine stanno parlando: -Cara figliola è il momento di trovare un marito e penso che Kratos sia l’ ideale per te. -Padre, non so chi sia. -Non importa, è uno dei sayan più forti dopo di me, arriva a ventimila di forza combattiva, pensa a quanti guerrieri metterai al mondo con lui. -Ma padre, io non sono un oggetto. -Tu fai quello che dico, sei la principessa e non puoi decidere tu, non ti darò mai il consenso di andare con un guerriero di infimo livello, devi procreare, è a questo che servite. - Padre ti odio, non rispetti il volere di tua figlia, se devo dare il mio corpo, deciderò io, non tu, se devo combattere lo farò, ma non ho intenzione di fare sesso con Kratos solo perché è forte, io non accetto, non potete usare noi femmine per i vostri sfoghi e per mettere al mondo figli che mal che vada non vedrò mai e che potrebbero morire. - Questa è la mia legge Gine. -Ebbene io la cambierò. -Io sono il re ricordatelo. -E io la principessa, non mi importa se tu sei mio padre, non voglio stare con uno che non amo. Gine ha appena usato una parola rara, detto questo scappa da palazzo piangendo. Non vuole credere che suo padre aveva organizzato il suo matrimonio a sua insaputa e camminando si trova in un vicolo buio. -Guarda, guarda , c’è qui un bocconcino niente male. -Chi sei? Non osare toccarmi, sono la principessa. -Questo aumenta il piacere, vieni ti divertirai! Ma prima di riuscire a portarla via, un pugno lo colpisce in faccia scagliandolo lontano. -Pantos, verme schifoso, vattene a cercare un’altra, lei non si tocca. Vuoi combattere? -Lo sai benissimo che non posso competere con te, nemmeno in ozaru, mi faresti fuori quasi subito- - Bene gira al largo. -Grazie Bardak. Il sayan tiene tra le sue forti braccia Gine, si sente al sicuro vicino a lui, percepisce il suo cuore battere, ma lui rimane in silenzio prova imbarazzo, non vorrebbe staccarsi, ormai è sicura, prova qualcosa per il suo capitano. Sono così vicini… Gine in punta di piedi bacia Bardak e anche lui la ricambia, è amore o solo una cotta passeggera? -Forse è meglio che ti accompagni a palazzo. -No, non tornerò più a casa, mio padre vuole che sposi Kratos solo per la sua forza e che partorisca i suoi figli per diventare guerrieri.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** LEI AMA ME ***


-Posso passare la notte a casa tua? -Certamente, potrai stare comoda, io partirò con Toma, Tanipù e Napa, tu no e non so il perché ,resta qui fino al mio ritorno. Detto questo il sayan esce dalla casa,intanto il re Vegeta è infuriato per via di sua figlia e ha mandato alcuni suoi sottoposti a cercarla, nessuno sospetta che sia casa di Bardak e non si azzardano ad entrare, già una volta hanno la rischiato la sua ira, quando era con una donna e lo avevano disturbato, così non sapendo se è in casa e cosa stia facendo, passano oltre. Nel frattempo, in un pianeta poco lontano, i sayan trasformati in ozaru fanno piazza pulita e al mattino: -Bardak, sei stato castatrofico ieri, peggio di un tornado, come mai? -Lascia stare Toma, ci siamo riposati abbastanza, voglio conquistare subito e presto il pianeta. Il sayan scatta in piedi e comincia a uccidere senza pensare. -Toma, ma che ha il capitano Bardak, non l’ho mai visto così arrabbiato. -Non so che dirti Tanipù, se mai dopo gli fai dei massaggi, sai cosa intendo. -Per lui farei qualsiasi cosa, ma bando alle ciance, aiutiamolo a sterminare questa feccia. Bardak sta sfogando la sua rabbia sui poveri abitanti del pianeta, non può sopportare che la ragazza che ama sia destinata ad un altro; dal bacio che ha ricevuto, ha provato calore, non il freddo che sentiva con altre ragazze che ha avuto, no lei era sua, non l’ avrebbe lasciata a Kratos, anche se lui è nettamente più forte. Bisogna cambiare la legge che impone di dare le femmine al più forte e impedisce di crearsi una famiglia, in passato non gli era importato un granchè, ma da quando ha conosciuto Gine, il sayan è cambiato e non è solo interessato a distruggere e sottomettere dei pianeti. Oramai è inutile continuare, il pianeta non ha più nessuna difesa, i sayan lo hanno raso al suolo , gli spietati guerrieri hanno fatto un buon lavoro, soprattutto Bardak, era talmente infuriato che non distingueva più nessuno, uccideva a destra e a manca, donne, vecchi, bambini, accecato dalla rabbia, ha fatto una strage. -Bardak ,mi spieghi che hai ,guarda che hai fatto, non ti ho mai visto così freddo e spietato con i nostri nemici. -Che ne vuoi sapere tu, hai Seripa, io invece… -Se è per questo, Tanipù ha un debole per te… - Lo so, ma per me lei è solo una compagna d’armi, nulla più, io amo Gine. Il sayan ha detto amo, Toma non vuole crederci, il prode sayan, freddo e orgoglioso, ha una cotta per la figlia del re. -Bardak, tu stai male, il re non ti darà mai sua figlia, non vuole guerrieri di infimo livello e…. -Tu non capisci Toma, con Gine è diverso, voglio una famiglia con lei, non solo usarla come oggetto, la voglio sposare e vivere con lei e tu non sai una cosa, lei ama me.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** LA PAURA DI SBAGLIARE ***


È notte fonda, Toma guarda Bardak che dorme e ripensa a quello che il suo orgoglioso amico gli ha rilevato poche ore fa. A lui non è mai capitato, avrebbe voluto provare la sensazione di innamorarsi,di essere un buon padre e un amorevole marito, diverso da tutti gli altri sayan . Ma cosa gli sta passando per la testa? Non deve farsi influenzare da Bardak, anche se è un suo amico; comunque, a dirla tutta, Toma pensa che Bardak abbia buon gusto, Gine è una gran bella ragazza, forse anche un po' troppo per lui. -Voglio aiutarti amico mio, ma non so se ce la faremo. Dopo di che Toma pensa ad altro. -Sveglia ragazzi, si torna a casa. -Era ora, ho proprio voglia di bere qualcosa. -Sempre il solito Napa, Tanipù prepara le navicelle, non voglio restare un minuto di più in sto schifo di pianeta, mi fanno vomitare i deboli, fai fuori gli ultimi superstiti. -Sì capitano. La ragazza sayan con un ghigno diabolico elimina i poveri abitanti del pianeta, Tanipù è diversa da Gine, lei non prova pietà per i nemici, è una vera sayan. Finito il lavoro i quattro tornano su Vegeta. - Gine sono tornato. - Bardak finalmente! Come stai? - Bene, vorrei dirti una cosa, riguardo al bacio. - Lo so, ho sbagliato, avevo paura di sbagliare ma non ho pensato alle conseguenze. -No Gine, non hai sbagliato quando mi hai baciato, ho sentito qualcosa che altre non mi hanno mai fatto provare,con loro sentivo freddo ed indifferenza, ma le tue labbra erano calde e languide, non so spiegarmi, ma non voglio usarti solo per scopi militari e non lascerò che ti sposi Kratos. -Mio padre non mi darà in sposa ad un guerriero di basso rango. - Questa è una legge che va cambiata, se due si amano perché non possono stare insieme? Solo perché sono diversi in forza combattiva? Ho deciso, se devo combattere per stare con te, lo farò, altrimenti cosa serve vivere? Senza di te, sarebbe una vita vuota, preferisco crepare piuttosto che perderti. Lo vuoi sentire? Vuoi che mi umili? E va bene,te lo dico: io ti amo, hai capito? Ti amo, voglio formare una famiglia con te. Il sayan, dopo queste parole, si sente sconfitto, inerme, mai avrebbe creduto di dire ad una ragazza sayan quella frase. -Bardak, mi sorprende una dichiarazione così diretta, ma mi rincuora, anche io provo lo stesso sentimento e al diavolo se sbagliamo, io voglio vivere con te. Quella notte Gine è amata da Bardak. Ci sa fare con le femmine, ma con lei è meno irruento del solito, con lei usa la dolcezza e la delicatezza come se lei fosse un fiore. Sono un tutt’uno quella sera e alla fine si addormentano abbracciati. -Ti amo Gine.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** LA VERA RIVALE ***


Il mattino dopo Bardak è sotto la doccia mentre Gine dorme rapita da chissà quale sogno. Probabilmente sogna di sposare il suo amato, intanto qualcuno bussa alla porta con molta veemenza. -Apri amore mio, sono Tanipù. Che cosa stava dicendo? Bardak con un asciugamano legato ai fianchi va alla porta. -Che diavolo ci fai qui? -Ho pensato che un po' di compagnia ti potesse far piacere, sei scappato senza salutare. -Ero un po' stanco, volevo riposare e poi pulire un po' casa mia, c’è sempre un tale disordine. Mente, la casa la tiene pulita e ordinatissima. -Ti avrei potuto dare una mano, ma non mi fai entrare? Se vuoi ti faccio rilassare con i miei massaggi ,sono brava lo sai. -Sì lo so, ma guarda Tanipù, oggi non me la sento. Un'altra balla, lui è sempre pronto per fare sesso, ma ora che c’è Gine … -Non ti credo, sei strano. -Senti Tanipù, è meglio che vai, è un ordine del tuo capitano. -Ok, ma voglio qualcosa da portare via. Senza aver il tempo di controbattere, Tanipù gli strappa l’ asciugamano, lasciandolo completamente nudo. -Ma che fai? - Quante storie per così poco, grande e grosso e diventi rosso se una donna ti vede nudo. Rosso di rabbia,non di vergona,l’ avrebbe uccisa subito, ma si trattiene e le sbatte la porta in faccia. -Tornerò quando ti sarai calmato. Bardak si siede sul letto con le mani in faccia, non sa che fare, Tanipù si è spinta troppo in là. Gine si appoggia sulla schiena di Bardak: -Ho sentito tutto ,ho avevo paura che la facessi entrare, ora so che mi ami veramente. - Forse tempo fa l ‘ avrei fatto senza pensarci,ma ora ho te e delle altre non mi importa più. Intanto a palazzo: -Come sarebbe a dire che non l’avete trovata? aon può essere lontana, non ha lasciato il pianeta. Forse ho sbagliato ad obbligarla a sposare chi non vuole, ma la legge è legge. -Quindi è scomparsa la mia futura moglie? -Kratos tranquillo, la troveremo. -Senta Sire, devo partire in missione, quando torno, la voglio vedere pronta per sposarmi. -Certamente, è quello è il mio volere. Tanipù intanto è al bar a bere mentre alcuni sayan ubriachi ci provano con lei, ma sono talmente storti che non si reggono in piedi. -Non riesco a capire perché il capitano mi respinge, non mi sembra di essere brutta, anzi sti zoticoni farebbero qualsiasi cosa per me. E se avessi una rivale?Forse uno di questi mi può dare informazioni. Senti Mankas, sai per caso se il capitano si vede con qualcuna? -Che vuoi che hic ne sappia, hic a me Bardak non ci hic, parla nemmeno. Detto questo il sayan Mankas crolla a terra, vomitando. - Possibile che nessuno sappia niente? Ora che mi viene in mente … Gine, quella mocciosa… stai a vedere che era a casa sua, il re la starà cercando, lo riferirò subito. Tanipù, considerata la sayan più sexy, non può avere rivali. -Mio re, sua figlia Gine è a casa di Bardak. -COSA? Andate a prenderla subito! E quanto a Bardak, me la pagherà cara.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** LA FUGA ***


I due sayan si stanno baciando mentre gli sgherri del re buttano giù la porta. - Maledizione hanno scoperto che sei qui. - Sono i servi di mio padre, i quattro fratelli, così si fanno chiamare, da solo non puoi competere, ti uccideranno devi fuggire. - Non voglio lasciarti Gine. - Non ti preoccupare Bardak, ci rivedremo. Così il prode sayan per questa volta deve ritirarsi e i quattro portano Gine da suo padre. -Dovrei punirti severamente per essere fuggita e per esserti nascosta da un guerriero di basso rango, quando tornerà lo farò uccidere tanto arriva solo a diecimila. - Se posso interromperla sire, il capitano Bardak non ha la forza combattiva a diecimila. - Ah sì, a quanto? Ottomila! - Sire in realtà arriva a dodicimila o forse tredici. - Che cosa!? Non è possibile ti sbagli. - Mi spiace, ma è così ogni volta che torna moribondo da un pianeta, acquista più forza se continua potrebbe superare Kratos. - Il re non voleva crederci ,non sapeva che Bardak acquistava sempre più forza, ma ora aveva altro a cui pensare. - Di Bardak me ne occuperò dopo, ancelle preparate mia figlia per il matrimonio con Kratos, tra pochi giorni sarà di ritorno, Sankio sorveglia la porta di camera di mia figla non deve uscire da lì. - Padre non vuoi capire che non amerò mai Kratos? - - Non importa se lo ami o no, tu devi partorire guerrieri e basta, voi femmine servite solo a questo. - Se vuoi saperlo ho fatto l’amore con Bardak ieri sera e mi sono sentita amata, non usata come un oggetto, io amo Bardak solo lui e nessun altro e anche lui prova gli stessi sentimenti. - Hai avuto un rapporto con lui e lo ami? Non è possibile, noi sayan non abbiamo mai provato sentimenti. - Forse è il momento di provarli. - Vai in camera tua e ricorda che sei una sayan e ci sono delle regole da rispettare. - Io le cambierò, te lo posso giurare, il mio corpo sarà solo di Bardak, che tu lo voglia o no. Intanto Bardak si rifugia dal suo amico Toma e gli spiega tutto. -Mi sembra di avere capito tutto amico mio,il tuo amore, come dici tu, è forte, è una cosa nuova per noi sayan, sei il primo che mi dice queste cose, se vuoi Gine dovresti combattere, ma Kratos è fuori dalla tua portata, lui ha ventimila di forza combattiva. -Balle, lui arriva a quindicimila, i medici e gli scienziati hanno mentito a tutti, anche al re Vegeta, Kratos è forte ma non arriva a quel livello e so per certo che posso batterlo, torna tra pochi giorni Toma, aiutami ad allenarmi. -Tranquillo amico mio, lo farò, ma attento, non mi tratterò, colpirò sul serio. - Bravo è quello che voglio. -Partiamo per un pianeta dove potremo allenarci. -Questa e una fuga. - Se vuoi chiamarla così, sì, è una fuga, ma torneremo prima che torni il tuo rivale in amore, il cuore di Gine ti appartiene.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** TUTTI POSSONO CAMBIARE ***


Il re è seduto sul trono e lo raggiunge la moglie. -Cosa ti preoccupa caro? -Lo sai, è Gine, non rispetta il mio volere. - Beh, è un po’ come te, testardo e cocciuto, le ho parlato, non l’avevo mai vista piangere così tanto, piange per Bardak. -Lo so e forse dovrei acconsentire a sposarsi con Bardak. - Cosa aspetti a dirglielo ? - Non posso, ho dato la parola a Kratos e l’unico modo è combattere. Se Bardak vuole mia figlia deve dimostrare la sua forza. - Ancora con questa stupida legge, solo chi è forte merita rispetto, per gli altri chi se ne frega se muoiono, erano spazzatura… Beh o cambi la legge o qui ti faccio scoppiare un casino… Sai che non mi devi contradire! - Ma chi sono io per cambiare le leggi? - Credevo fossi il re. - Te l’ho detto, l’ho promesso a Kratos e io non mi rimangerò la parola, se venisse Bardak gli parlerei, ma come sai non c’è altra scelta per avere Gine, deve combattere. - Sei fissato. - Così è e così sarà e se ora vuoi scusarmi vado a letto, perché non vieni anche tu? Intanto in una galassia lontana Kratos sta distruggendo un pianeta. - Capitano Kratos so che presto prenderà moglie e so che è la figlia del re, è contento? -Non me ne frega nulla di chi è o di chi non è, a me importa solo che metta al mondo dei figli forti come me e tanti anche. - Non le piace Gine ? - Neanche un po’, ma non è un problema, preferisco Tanipù, ma lei pensa solo a Bardak, un guerriero di infimo livello, come lo è anche Gine nonostante sia la figlia di re Vegeta. Non ama Gine, questo è sicuro, non è come Bardak che prova un sentimento sincero e puro. In quel momento lui e il suo amico Toma sono sulla Terra, in un deserto ad allenarsi. - Basta così Bardak, sei più forte di me, è inutile che continui ad allenarti. - Grazie Toma, torniamo subito su Vegeta. - Prima voglio visitare questo pianeta, non ci mai stato, dicono che sia pacifico. Cosi girando senza dare nell’occhio, Bardak passa davanti a un negozio di abiti da sposi e se li immagina indosso a lui e a Gine e vorrebbe prenderli, ma uccidere in quel momento non era il caso, doveva far soldi. -Toma voglio quei vestiti, ma non posso uccidere il negoziante, ho bisogno di soldi. Ora ne è più che certo, Bardak è cambiato e forse anche Toma sta cambiando, se lui può cambiare tutti lo possono fare, in meglio o in peggio, ma loro sono sempre due sayan e questo non si può dimenticare, anche se amano,conquistare pianeti, per loro, è come vivere.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** LOTTA CONTRO IL TEMPO ***


-Guarda Toma, qui organizzano lotte di wrestling, che dici partecipiamo? - Come vuoi, intanto vinci sempre tu, mi raccomando non farlo fuori come sempre. -Tranquillo, mi saprò contenere, dai entriamo! I due entrano, organizzano un incontro e Bardak pregusta già di comprare, con la ricompensa, quegli abiti che aveva adocchiato in precedenza. -Avanti energumero, fatti sotto! -Questo ha mille di forza combattiva, cinque secondi saranno più che sufficienti per sconfiggerlo. Suonato il gong, il wrestler salta addosso a Bardak, ma lui si sposta e con un pugno lo lancia in aria, poi saltandogli davanti, gli dà una gomitata e prima ancora che possa cadere a terra gli tira un calcio che lo manda a sbattere contro le corde che lo fanno rimbalzare davanti a Bardak , il quale, a questo punto, gli dà un pugno che lo mette definitamente a tappeto. Giusto i cinque secondi che aveva detto! Ritirata la vincita e comprati i vestiti, i due si dirigono verso le navicelle. -Bardak dobbiamo sbrigarci, dal rivelatore so che Kratos ha quasi finito e presto sarà su Vegeta. -Partiamo subito Toma, mettiamo il turbo alle navicelle. I due sayan salgono sulle capsule e schiacciando un pulsante partono come missili, in un secondo non si vedono già più. -Devo sbrigarmi, non voglio perdere Gine. Intanto sul pianeta Vegeta…. -Sire, Kratos ha finito, appena avrà venduto il pianeta sarà qui,ci vorranno circa due giorni. - Bene, il matrimonio si farà, Bardak è fuggito, se ti amasse sarebbe qui. -Tornerà padre, lo so, non mi può abbandonare, il nostro amore è sincero. - Basta con questa parola, qui non esiste la parola amore. - Invece la sentirai spesso, io amo Bardak, lo vuoi capire? - Se veramente ti ama come dici tu dovrà combattere, questa legge non si cambia. - Tu pensi sempre a quello, combattere! La navicella di Kratos arriva sul pianeta. – Bentornato! Fra poco ti sposerai! - Sì Tanipù, anche se per me sarà un giorno come un altro. Sire sono tornato!Lla mia sposa? - Tranquillo, è qui, Gine vieni! Così i due si ritrovano fianco a fianco: - Bene, visto che nessuno è contrario posso dichiararvi … - No, questo matrimonio non sa da fare, ne ora, ne mai! -Bardak sei tornato! -Sì Gine, appena in tempo. - Ora basta Bardak, se vuoi Gine dovrai batterti con Kratos. -Finalmente qualcuno al mio livello, anche se so che sono superiore a te, in tutto. -Lo vedremo Kratos, piuttosto che vederti con lei preferisco morire . - Se il re acconsente … - Fate come volete. - Avanti guerriero di infimo livello, fatti sotto! - Ti farò rimangiare tutto, Gine non sarà mai tua.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** COMBATTITEMENTO MORTALE ***


Nell’ arena ci sono quasi tutti, a parte i sayan in missione, gli abitanti del pianeta Vegeta che non sono a conoscenza dell’avvenimento e coloro ai quali non importa nulla di un matrimonio combinato tra sayan, un matrimonio senza amore,privo di interesse, insomma una storia vecchia e senza attrattiva. - Vedrai Kratos,non sono di basso rango come credono tutti, tu sarai il primo ad accorgertene. - Hai mai pensato di fare il comico? Fai ridere! - Ora non riderai più! Bardak colpisce così forte Kratos che lo fa arretrare di qualche metro, Kratos lo contrattacca e si vede che è superiore, calci ,pugni, Bardak si difende, non riesce a colpire Kratos che è molto veloce. -Non hai scampo Bardak, ti faccio fuori. - Pensi che sia così facile? Mi sono difeso per vedere cosa sai fare, troverò il tuo punto debole e non sarà la coda, ma un altro. -Che stai dicendo? Sei pazzo! Bardak si carica di energia e anche il suo avversario lo fa, dal trono il re Vegeta con il suo rivelatore vede la forza combattiva dei due. -Non è possibile! Bardak diciottomila e Kratos diciottomila, sono alla pari, potrebbero eliminarsi a vicenda. Dagli spalti, vicino al re, la principessa incita il suo amato sayan. -Vai Bardak! Non cedere ti prego, vinci per noi due. Bardak sa che non può perdere. -Questo colpo l’ho imparato sulla terra, onda energetica! Il colpo prende in pieno Kratos che cerca di respingerla con lo stesso colpo. - Complimenti, hai imparato un colpo nuovo, che ero l’unico a sapere, ma non basta. Kratos sta per spingere un pò di più e per Bardak sarebbe la fine se non che pensando a Gine cerca di resistere, prima un passo, poi un altro e un altro ancora. - Come è possibile? Non riesco a tenere l’ onda energetica!? - Kratos qui finisce il combattimento! Con un colpo supplementare colpisce per intero Kratos che finisce in ginocchio. -Ora ti darò il colpo di grazia. - No ti prego, se vuoi così tanto Gine va bene, è tua ma non uccidermi! - Non sarai tu ad impedirmi di ucciderti! - Fermati Bardak, non ne vale a pena. Gine chiede al suo futuro sposo di risparmiare colui che avrebbe potuto portarle via la gioia di vivere. -E sia Gine, se sei tu a chiedermelo allora lo lascerò in vita. - Bene Bardak, ogni promessa è debito, acconsento di darti in sposa mia figlia e non solo sei entrato di diritto nelle élite di sayan più forti, hai anche superato il tuo limite, congratulazioni! - Mio re, devo ringraziare Gine, è il suo amore che mi ha dato la forza. Tanipù di nascosto non la sta prendendo bene, sposato o meno Bardak era suo, i figli che avrà dovranno essere concepiti con lui a tutti costi, è furibonda che Kratos abbia perso, ma se avesse vinto avrebbe ucciso Bardak senza pietà. -Quando volete sposarvi? - Fra qualche giorno sire, voglio che il matrimonio con Gine sia indimenticabile, vedrà re Vegeta, resterà a bocca aperta. - Non credevo che un sayan potesse amare così tanto! - Beh, non smetterò di conquistare pianeti! Sono sempre un sayan! Un sayan spietato, ma capace di amare, strano connubio pensavano i suoi amici. Toma intanto si accorge di giorno in giorno di cominciare a provare qualcosa per Seripa.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** PERCHE LEI ***


A pochi giorni dal matrimonio il re ha concesso dei giorni liberi a Bardak e ai componenti della sua squadra,ma al fido sayan non piace stare con le mani in mano, così decide di allenare un po' Gine perché sia pronta per una nuova missione. Bardak è un ottimo maestro e insegna bene, i colpi che si scambiano, calci, pugni, sono potenti, alcune volte vanno a segno, altre pareti o schivati. -Bene Gine, direi che per oggi basta così, sono cinque ore che ci alleniamo, facciamo una doccia insieme. -Si mio capitano, agli ordini. Lei lo prende un po' in giro, lui lo sa e la lascia fare.Toma a casa tiene nascosti i vestiti da sposi di Bardak e Gine, non deve vederli nessuno prima del matrimonio. Tanipù è ancora furente di rabbia, ucciderebbe volentieri Gine, ma prima deve sapere perché Bardak l’ ha scelta. Cosi preso coraggio a quattro mani si decide a parlare con lui. Aspetta che esca di casa e due ore dopo Bardak lascia Gine a casa da sola. Tanipù lo rincorre e lo ferma: - Tanipù cosa vuoi? - Voglio sapere una cosa. - Dimmi tutto. - Perché lei? Non puoi dimenticare quello che c’è stato tra noi, quante volte abbiamo fatto l’amore appassionatamente. - Tanipù non ho mai dimenticato quello che c’è stato tra noi, ma con Gine è diverso, quando ti baciavo non sentivo emozioni, invece con lei provo un turbine di sensazioni che nessuna mi ha fatto provare. - Ma Bardak, io ti amo. - Lo so, ma è non giusto vivere senza esternare i propri sentimenti, lo so che tra noi sayan è una cosa rara, ma io voglio vivere con Gine. Lo so ti farà male,ma dimenticami Tanipù, è meglio così. Tanipù rimane lì, inizia a piovere, comincia a bagnarsi senza accorgersene, non capisce se sono le sue lacrime o la pioggia, non avrebbe mai creduto di piangere, un sayan non dovrebbe piangere, ma stavolta è peggio di una ferita in un combattimento. Torna a casa e forse non sarà più la Tanipù di un tempo. -Mio re, chiedo di partire con Kratos. - Ma tu non fai parte della squadra di Bardak? - Sì, ma ora siamo fermi e io non amo stare ferma, mi permetta di andare con Kratos. -Per questa volta va bene, ma ricorda non puoi cambiare squadra quanto vuoi, se non hai altro da dirmi altro, vai che ho da fare. - Deve preparare il matrimonio di sua figlia? - Non sono cose che ti riguardano, fuori prima che cambi idea! -Bardak, Tanipù è partita con Kratos. - Che male c’è, vorrà combattere ora che siamo fermi. - Bardak, amico, devo dirti una cosa. -Dimmi, vuoi partire anche tu? - No, credo che, anzi sono sicuro di amare Seripa. Bardak per poco non si strozza con la birra che stava bevendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** LA SQUADRA DI SOCCORSO ***


Il sayan non crede alle sue orecchie, il suo caro amico si è innamorato di Seripa. Quando si erano sposati non era coinvolto per niente e anche del figlio che a breve sarebbe nato gli interessava ben poco. -Toma non stai scherzando vero ? - Perché dovrei, poi la colpa è tua, con questa storia di amare, di te che ti batti per Gine e cose varie, mi hai contagiato. - Ma guarda che l ‘amore non è una malattia, è una forza che ti brucia dentro, che ti spinge a creare nuovi universi, a vivere bene e sereni, anche se sono un sayan sono capace di amare e sono contento anche per te. A proposito i vestiti li hai nascosti bene? -Certo Bardak, hai già in mente quando ti sposerai? - Dopo l’ultima missione, quando torneremo a casa. Appena finito di bere si parte, il re ha mischiato un pò i componenti delle squadre,dopo quello che è successo ,invece che con Kratos e Tanipù andrò con Paragas e Kapit su un pianeta vicino giusto per tornare prima. -Seripa, mi vorrei vestire diversamente per il mio matrimonio. - Non dovrei dirtelo ma Bardak e Toma han preso qualcosa sulla terra, vieni ti faccio vedere. Gli occhi di Gine si stavano riempendo di gioia e commozione. -Non ho parole, è bellissimo, non ho mai visto nulla del genere, il matrimonio non sarà banale come tutti gli altri, Seripa dammi una mano voglio provarlo. - Gine questo vestito ti sta benissimo, se non lo fossi già sembreresti una principessa. Passati tre giorni, Bardak con gli atri due sayan non sono ancora tornati e Gine è preoccupata. - Padre, Bardak non è ancora tornato, eppure avrebbe dovuto finire quasi subito la missione. - Lo so Gine, ho deciso di mandare una squadra di soccorso e andrai anche tu, sei sempre una sayan, anche se tra poco ti sposerai. - Va bene padre, mi vado subito a preparare e se ci fosse da combattere, lo farò. Per Bardak avrebbe combattuto , anche se lo avrebbe volentieri evitato. - Mi raccomando figlia mia, prudenza, siete in otto ma non si sa mai. Gli otto sayan partono per il pianeta vicino, Gine è preoccupata , arrivati sul pianeta trovano tutto distrutto ,morte ovunque, ma dei sayan nessuna traccia. - Mia principessa propongo di fare quattro squadre da due e cercare, avremo più possibilità di trovarli, se stiamo uniti perdiamo tempo. - Va bene Torem, Gigare tu verrai con me, forza in marcia e i primi che li trovano usino il rivelatore. -Sì ! Cosi gli otto sayan cominciano a perlustrare la zona, la loro unica carta da giocare è la luna piena e solo due di loro sono in grado di crearne una artificiale. -Principessa ho trovato un corpo, si tratta di Kapit invece di Paragas e Bardak non c’è traccia. - Continuate a cercare, eppure questo doveva essere un pianeta facile da conquistare. - Guardate laggiù, una casa, richiama tutti qua subito. Gli otto arrivano e senza indugiare vanno verso l’abitazione e Gigare bussa. Una piccola donna apre e chiede: -Chi siete? -Io sono Gigare, lei la princippesa Gine dei sayan e vorremo sapere se li avete visti, hanno la coda come noi . - Sono qui, quando sono arrivati hanno dovuto combattere contro i pirati dello spazio, uno di loro è morto quasi subito, ma gli altri due sono diventati due grandi scimmie e dopo una lunga battaglia i due sayan superstiti hanno vinto, ma sono molto feriti, venite vi accompagno. Gine entra per prima e si avvia velocemente verso Bardak che stavolta è più malridotto delle altre volte. -Bardak non mi lasciare ora che possiamo amarci liberamente, Gigare prepara le navicelle, qui le cure sono obsolete, su Vegeta li salveremo. Io parlerò con i nostri amici: - Noi siamo sayan e il nostro lavoro è conquistare pianeti, se gli abitanti del pianeta se non si arrendono, gli eliminiamo tutti e se ci sono superstiti diventeranno schiavi di chi comprerà il pianeta. Anche questo avrebbe dovuto essere conquistato, ma ora che avete salvato il mio sposo, beh vi garantisco che non vi attacheremo. Detto questo i sayan partono e ritornano su Vegeta, grazie alle vasche rigeneratrici Paragas e Bardak sono in salvo, ma nelle vasche dovranno starci un bel po'. I pirati dello spazio erano un intero esercito e a volte due sayan non bastano per difendersi.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** IL MATRIMONIO ***


Dopo qualche giorno passato tra vasche e riposo a letto, Paragas e Bardak si riprendono e quest’ultimo racconta a Toma di quello che è successo sul pianeta da conquistare. -Dovevi esserci amico mio, mai visti così tanti nemici, purtroppo Piatek è morto quasi subito,ho creato una luna artificiale dopo di che li abbiamo spazzati via tutti, siamo stati feriti, ma ora siamo di nuovo in forma. -Domani ti sposi! È arrivato il grande giorno! -Già, non posso aspettare ancora, so che il re vuole un matrimonio diverso, sta allestendo il castello e il ricevimento si terrà a palazzo. -Chissà quanto ti è costato! -Nulla, paga tutto re Vegeta, verranno anche Kratos e Tanipù, sempre ammesso che riescano a tornare dalla missione. Sulla via del ritorno, Tanipù non fa salti di gioia. Vedere il suo Bardak sposare un’altra non la invoglia ad andare alla cerimonia, per lei sarebbe una scena troppo disgustosa, così l’invito lo ha buttato nel water. Kratos, invece, andrà, per mangiare e bere a sbafo lui non si fa pregare. Il grande giorno arriva, al castello è tutto pronto: fiori, ghirlande , corone di colori e profumi che su Vegeta non si sono mai sentiti. Bardak è già davanti al trono del re, dopo pochi minuti entra Gine, il suo vestito bianco con i suoi capelli neri raccolti in una coda la fanno risaltare ancora più bella, come una dea. Appena Bardak la vede si sente sciogliere come un ghiacciolo. -Bene amici, fratelli, oggi mia figlia Gine si sposa con Bardak, forse potrà prendere il mio posto un giorno, ma oggi voglio che sia un giorno speciale per lei, se nessuno è contrario li dichiaro marito e moglie. Dette queste parole Bardak solleva il velo a Gine, la stringe a sé con un gran bacio, mentre i sayan fanno un grande applauso, stavolta c’è molta più gente. -Bene, tutti a palazzo! Tra poco si terrà un grande banchetto per tutti, gli sposi raggiungeranno il buffet con un auto speciale, gli altri a piedi. Volando nel tragitto Bardak non sa che pensare, il suo sogno è diventato realtà. -Gine io sono felice, sei mia moglie e di nessun altro e come ti ho promesso voglio formare una vera famiglia. -Lo so Bardak,non ti lascerò mai più da solo,ora siamo una famiglia. Il ricevimento ha una gran successo, il re conoscendo la voracità dei sayan ha fatto preparare qualche torta in più.Finita la festa i due sposini si ritirano in camera da letto, sono stanchi ma felici. -Mi hai regalato il giorno più bello della mia vita e hai reso felici anche i miei genitori. Ma i tuoi ? A queste parole Bardak viene colto da una linea di tristezza. -I miei genitori non me li ricordo, sono morti quando avevo solo tre anni, io ero ammalato e non sono potuto partire con loro, dopo due mesi il re mi disse che erano morti, ma battendosi come veri sayan, da quel momento ho cominciato ad uccidere e sterminare, volevo che i mei genitori fossero fieri di Bardak il loro unico figlio. -Hai mai pensato che avresti aver potuto avere dei fratelli? -Sì, ma ora non mi importa più, ora ci sei tu nella mia vita e tu sei la mia famiglia, non posso vivere senza di te, fai parte di me. Incredibile sentire un sayan dire queste parole, non era mai successo prima. L’amore che prova Bardak va oltre la sua crudeltà sul campo di battaglia, ama Gine ma non può scordarsi che è un sayan, e un sayan anche se sposato deve sempre conquistare ,uccidere, sterminare. Questa è la vita dei sayan che lui ha accettato e non può cambiare una cosa che tra l’altro sa fare molto bene. Ma oggi è il giorno del suo matrimonio e ha deciso di dimenticarselo, almeno solo per questo giorno.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** DOPO 9 MESI ***


-Capitano Bardak ,presto sua moglie sta per partorire! Sentite queste parole Bardak corre all’ospedale appena in tempo, prima che nasca il suo primo figlio. -Sei teso amico? Beh,è il tuo primo figlio! - Anche tu Toma eri così con la nascita di Sharott? A proposito come sta? -Bene, sai avrei voluto un maschio, ehi guarda sta nascendo tuo figlio! Bardak non ascolta, è rapito dalla nascita del suo primo figlio. -Caspita, è un maschio! Bardak ma dove … Bardak era entrato di corsa per vedere e tenere in braccio suo figlio. -Gine come vuoi chiamarlo? - Pensavo Radish. - Bel nome, non avrei sperato di meglio, diverrà un grande sayan e il futuro re del pianeta Vegeta. Intanto a palazzo si festeggia anche un’altra nascita, la regina ha partorito anche lei un maschio, il principino Vegeta, terzo in successione per diventare re, prima c’è sua sorella e dopo poi Radish .Il re pensa che Gine non sarebbe stata capace a regnare, Vegeta da grande avrebbe sicuramente preso il suo posto, ma le gerarchie non si possono saltare. Gine non ha la tempra per regnare, ma Bardak è bravo a comandare.Intanto giovane sayan fantastica sulle future battaglie con suo figlio e con Gine, ovviamente non sarebbero andati solo loro tre, sono pochi per conquistare un pianeta, cinque è il numero giusto. - Bardak, ho un fratello, si chiama Vegeta. - Che fantasia Gine! - Sai che lui e Radish hanno solo pochi giorni di differenza? - Davvero? Spero che il re non mi dia l’ordine di addestrarlo, non sono in vena, io alleno solo te. - Tranquillo amore, ci penserà Napa, oramai è capace di combattere da solo. - Che dici di festeggiare al ristorante? - Bella idea! Darò Radish alla nutrice, mi faccio bella e andiamo. -Più bella di così è impossibile Gine! - Grazie Bardak, i tuoi complmenti mi fanno sempre arrosire. Tra l’altro Bardak i complimenti non li fa e non li ha mai fatti a nessuna ragazza, ma per Gine fa un eccezione, molti sayan invidiano Bardak, Gine è veramente una sayan molto bella e a volte si chiedono che cosa ha Bardak che loro non hanno, ma Tanipù non ha ancora rinunciato a Bardak e farà di tutto per portarlo via da Gine.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** L’ULTIMA MISSIONE ***


È sera sul pianeta Vegeta, il re cammina avanti e indietro nel corridoio e la regina incuriosita dallo strano comportamento chiede: - Che hai caro, è da un po' che ti vedo nervoso e anche un po’ spaesato. - Domani andrò in missione con dei mei fidati, è da molto tempo che non vado in missione con loro, come re non devo e non voglio sfigurare, sai che potrebbero bandirmi e cercare un nuovo re. - Stai tranquillo non hai mai sfigurato prima e neanche ora, ho saputo che Gine e Bardak sono andati su un vecchio pianeta conquistato tempo fa per vedere come vanno le cose, ma da allora non ho avuto più notizie. - Tranquilla, Gine se la cava da sola,èmolto forte e poi con lei c’è Bardak, la proteggerà, con lui è al sicuro. Porterò il piccolo Vegeta con me, così potrà imparare in fretta. -Non credo siaancora il momento, aspetta almeno ancora un anno. - Va bene, con te è quasi sempre inutile discutere, andiamo a letto, domani partirò molto presto. Intanto su un pianeta lontano, conquistato tempo addietro, Bardak e Gine controllano che sia tutto sotto controllo. -Non mi sembra che vada male, penso di tornare su Vegeta e riferire al re che qui va tutto bene. Mentre i due sayan stanno per partire un altro sayan li ferma: - Chi sei ?Che vuoi? -Sono Puskas, un sayan di basso rango, ho riconosciuto la principessa, volevo salutarla, da piccoli giocavamo insieme, poi sono stato mandato qua e da allora non l’ho più rivista. Mi ero innamorato di lei. - Beh, ora è sposata e ha un figlio. - Davvero? Da non credere e chi è il fortunato? -Io, ora che l’hai salutata sparisci, sono geloso di lei, chi la tocca muore, ho diciottomila di potenza, tu invece? Duemila, da Ozaru cinquemila o seimila, non posso competere con te. -Basta che non tocchi Gine e non ti ucciderò, ma chi è comanda il pianeta? -Si chiama Vagos, un sayan che arriva a ottomila, è il più forte del pianeta, non di certo al tuo livello. Il sayan si congeda, così la coppia riparte per Vegeta. -Sono la figlia del re, dove posso trovarlo? -Il re è fuori per una missione principessa, è partito un ora fa, dovrebbe tornare tra due o tre mesi, al massimo cinque, non di più. -Grazie Kratos, tu sei rimasto!? - Non c’era nessuno a comandare, dato che anche la regina è partita, ma visto che sei tornata ci penserete tu e Bardak. Preferisci che ti chiami regina? - Devo ridere? E’ una battuta ironica? - Sia mai mia principessa, ops regina, finché non tornano credo che sia giusto chiamarti così. - Basta Kratos, sto perdendo la pazienza. -E cosa pensi di farmi del male? Non hai abbastanza potenza combattiva per farmi del male. - Oseresti colpire la tua futura sovrana? - Potrei, qui non c’è nessuno che ci vede e Bardak so che è al bar, non potrebbe riuscire a salvarti. -Che succede qui?-una voce tuona nel palazzo. -Padre, ma che ti è successo?Sei mal ridotto e la mamma perché non è con te? - Mi dispiace Gine, la mamma è stata uccisa come altri 2 sayan, siamo sopravvisuti soltanto tornati io e altri quattro. Nonostante fossimo in sette non siamo riusciti ad eliminarli subito, putroppo erano troppo forti e combattivi, siamo dovuti fuggire, non era mai capitato. -Mia madre morta? No, non voglio crederci. Gine scappa via piangendo, arriva a casa mentre sta tornando Bardak. -Gine perché piangi, che è successo? -Bardak, mia madre non c’è più, è morta in missione ,forse non siamo così forti come pensiamo, papà è gravemente ferito, dovrò badare a mio fratello, sarà un duro colpo per lui. -Caro mio consigliere, devo lasciare il trono, non sono degno di portare la corona senza mia moglie, non posso più regnare. - Ne è sicuro sire? -Sì, fra pochi giorni Bardak sarà re e Gine sarà la nuova regina. La notizia fa il giro dell’ intero pianeta, il re lascia il trono, difficile da credere, ma ormai è deciso.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** IL NUOVO RE ***


Ormai un nuovo re e una nuova regina dovranno regnare sul pianeta Vegeta e su tutti i sayan, non sarà facile per i due giovani, Bardak ha ventotto anni mentre Gine venticinque, avranno bisogno di una mano per questo, i consiglieri saranno al loro fianco e sarà loro compito aiutarli nel caso ne avessero bisogno. - Gine, ti giuro sul mio onore che prenderò quindici sayan, andrò su quel pianeta e staccherò la testa a quello cha ha ucciso tua madre e te la porterò qui, lo giuro. - Verrò anch’ io. - No Gine, devi badare a Radish, prometto che tornerò il prima possibile. - Dopo poche ore re Bardak ci ha convocati? - Sì guerrieri sayan, dobbiamo vendicare la regina e i nostri compagni caduti, appena arrivati ci trasformeremo in Ozaru, ma sia chiaro il capo è mio! Così i quindici partono. Intanto nel pianeta nemico: -Maledetti sayan, pensavo fossero estinti o non venissero mai qui, ho pochissimi soldati scelti per fronteggiarli, i più sono morti o feriti gravemente, se tornassero non credo che riusciremo a respingerli una seconda volta. - Mio signore, quindici navicelle si stanno dirigendo qui e temo siano i sayan, vorranno vendicarsi. - Presto, manda i soldati scelti rimasti, bisogna respingerli, forse con un po’ di fortuna… La fortuna non è dalla loro parte, gli Ozaru sono così numerosi che gli abitanti periscono a centinaia e in questo modo si fanno strada di continente in continente, spazzando via città, villaggi e paesi e lasciando nessun superstite. Kratos, Tanipù, Seripa, Toma e Bardak sono in prima linea e i primi a cadere sono i soldati superstiti del pianeta. È rimasto un ultimo posto del pianeta da controllare, il palazzo reale, così Bardak manterrà la promessa di portare la testa di chi ha ucciso la regina del pianeta Vegeta. Intanto sul pianeta: -Mamma, quando torna a casa papà? Mi manca molto. -Non preoccuparti Radish, tornerà presto. Amore torna! - Tu maledetto bastardo, ho promesso di staccarti la testa e portarla al mio re, ragazzi eliminate questa feccia, il re è mio, sei pronto scarto della natura? - Aspetta, posso darti molto denaro e farti diventare re del pianeta, abbì pietà e non uccidermi. -Hai sbagliato persona, sono un sayan e il mio unico scopo è eliminarti e lo farò, prendi questo! Con un colpo stacca di netto la testa del re del pianeta e la mette in un sacco. -Bardak ,che ne facciamo di questo pianeta? Secondo me ce ne sono altri nascosti. - Prendi cinque sayan e dallo spazio lanciate i raggi più potenti, mi raccomando, avete un minuto senza respirare, poi sarà troppo tardi. -Non si preoccupi capitano, faremo come dice, già sette sono partiti, partirà anche lei suppongo. - Sì tornerò subito su Vegeta. Bardak con la sua navicella riusce in poche ore ad arrivare su Vegeta, appena sceso corre dal re: -Sire, ho portato quello che le ho promesso. Bardak tira fuori la testa decapitata del nemico, il re Vegeta fa un sorriso e con un altro colpo la disintegra. -Bardak , oramai mi resta poco da vivere, fa pochi giorni tu sarai re, regna saggiamente, ora chiama mia figlia, la voglio vedere. - Sì sire, regnerò come ha fatto lei, chiamo Gine e Radish, suo nipote. - Mamma, papà è tornato!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** L’INCORAZIONE DI BARDAK E GINE ***


Gine prende in braccio Radish e va da suo padre: -Padre, eccomi, dimmi tutto! -Domani , tu e Bardak sarete incoronati come nuovi sovrani. -Ma come? Non siamo ancora pronti! Abbiamo bisogno ancora della tua guida. -Mi spiace Gine,ma sento che è giunta la mia ora,non c’è più tempo, mi ricongiungerò a tua madre. Radish, avvicinati. -Eccomi nonno! -Mi duole non aver passato più tempo al tuo fianco, tu sarai incoronato principe, segui sempre quello che ti verrà insegnato dai tuoi genitori e impara. -Certo nonno! -Ora andate, voglio riposare. Durante la notte, il sovrano esala l’ultimorespiro. La notizia si sparge a macchia d’olio in tutto il regno e in tutto il pianeta. Il giorno seguente, dopo la cerimonia funebre , avviene l’ incoronazione dei nuovi sovrani. All’evento partecipano le più alte cariche del pianeta Vegeta e la folla è più numerosa che quella che aveva assistito al matrimonio tra Gine e Bardak. Il consigliere più anziano innalza le corone ed esclama:-Dal volere del re, vi incorono Re Bardak e Regina Gine. Indossate i copricapi reali, la folla esulta in un boato:- Evviva i nuovi sovrani, lunga vita alla famiglia reale! Bardak alza il braccio zittendo tutti:- D’ora in avanti qualcosa cambierà in meglio, io e Gine saremmo più equi,ma chi sbaglia non meriterà pietà. Finito il discorso al popolo, i regnanti si dirigono nella loro nuova stanza e inaugurano l’evento. Distante dal palazzo, il principe Vegeta, in disparte durante la cerimonia, pensa:-Per colpa di quel moccioso di Radish e dei suoi genitori, io non avrò mai accesso alla corona. Tanipù, in quel mentre, si avvicina al principe e gli dice:- Io potrei cambiare il corso degli eventi. – Che vorresti insinuare? – Non fare l’ingenuo, credo che tu abbia capito benissimo, ma sarò comunque esplicita, potrei eliminare tua sorella e tuo nipote. – A che prezzo? – Voglio tuo cognato! – Fai quello che ti pare, l’importante che io diventi il nuovo sovrano. Gine mentre è nel letto con Bardak, gli dice :- Amore , presto la nostra famiglia sarà più numerosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** UNA NUOVA SQUADRA ***


Un nuovo giorno inizia sul pianeta Vegeta, i nuovi due sovrani cercano di imparare a regnare come i vecchi sovrani, a Bardak mancano tanto le misssioni e spazientito dice : -Chiamate Kratos, Toma, Seripa e Tanipu, noi cinque partiremo per una nuova missione, andremo per il pianeta terra dove sono già stato, sono deboli e sono sicuro che in poco tempo sarà nostro. -Ma Sire pensavo che non volesse attacare quel pianeta e che volesse lasciare stare gli umani. -Prima o poi sarebbe accaduto e lo sai, facciomolo ora -Va bene Bardak ops re Bardak. Così i cinque sayan arrivano sulla terra , nella squadra manca Gine perché qualcuno deve rimanere a regnare sul Vegeta. -Bene aspettiamo la notte e poi ci trasformeremo in ozaru e comincerà la mattanza, mi ribbolisce il sangue,non vedo l’ora. Così i sayan rimangono vicino alle loro capsule e studiano il piano di attacco. -Bene ragazzi, ricapitoliamo: io e Kratos pensiamo alla parte nord, Seripa parte sud, Toma ovest e tu Tanipu ad est, non so quando ci rivedremo, mi raccomando ai rivelatori, non dannegiateli. Ma i terrestri non sono sprovveduti e si difendono dai sayan con potenti armi e iniziano ad attaccarli prima del previsto. - Non aspettiamo la notte Toma, forza riproduci la luna. Grazie alla luna riprodotta da Toma i sayan diventono ozaru, le difese terrestri non sono abbastanza potenti e in poco tempo gli umani vengono sterminati. La sconfitta dell ‘esercito si sparge a macchia d’ olio, i terrestri tentano una controdifensiva globale ma gli ozaru sono troppo potenti, niente riesce a fermare la loro voglia di morti, sono spietati e malvagi. A Bardak è tornata la voglia, come un tempo, pensava di essere diventato buono, invece sul campo ha ritrovato il vero se stesso, freddo e spietato contro gli esseri inferiori, cioè tutti coloro che non appartengono alla sua razza.Ormai molti sono fuggiti, alcuni sono rimasti a difendere la terra, ma era inutile. Bardak mentre sta combattendo, passa vicino ad un negozio di abiti da sposi e si ricorda che tempo fa, lì aveva acquistato per il matrimonio con la sua Gine, i loro vestiti. -Che ricordi! Mentre è sovrapensiero, un soldato gli spara col bazzooka e ovviamente non gli fa un graffio.Il sayan si gira e dice: -Tu maledetta feccia, ora ti elimino. Così Bardak uccide in un secondo lo sventurato e dopo pochi mesi il pianeta terra è in mano dei sayan. Morte e distruzione li circondano, ma loro sono compiaciuti, i pochi superstiti diventeranno schiavi di chi comprerà la Terra. -Amici questa nuova squadra sarà l’elite del nostro pianeta, Kratos sarai il mio secondo,Toma mi spiace, ma lui è più forte di te e poi sono il re e decido io. -Tranquillo, a me va bene . -Tornate tutti su Vegeta, io aspetto i compratori. Così i quattro partono, lasciando Bardak sulla terra.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** UNA DIFFICILE TRATTATIVA ***


Dopo poche ore, sulla terra arrivano i compratori del pianeta, sono solo tre. -Dov’ è re Vegeta? Contratto solo con lui. - Il re Vegeta è morto, sposando la principessa sono diventato io il nuovo re, il mio nome è Bardak. -Va bene, iniziamo! Io propongo trecento mila. -Stai scherzando ?Il pianeta vale molto di più. -Io propongo cinquecento- esclama il secondo compratore. -Dovrai fare di più e tu quanto offri? -Un milione può bastare? -Ora si inizia a ragionare! Rilanciate e poi deciderò a chi lasciare il pianeta.I tre iniziano a trattare mentre Bardak li ascolta e infine uno dei tre pronunicia: -Basta! Ho bisogno di questo pianeta, offro trenta milioni, di più non salgo. -Per me è troppo, mi tiro fuori. -Io salgo a trentacinque. -Mi rovino, quaranta! -Ora basta! Cinquanta milioni e subito! -Ok, io offro quaranta più un pianeta. -Non mi interessa, va bene i cinquanta, più dieci per lo sterminio. -Ovvio, con voi sayan è sempre un piacere fare affari, ecco la valigia, puoi controllare. - Grazie e godetevelo! Se ci fossero problemi,inviate un messagero su Vegeta e chiedete di re Bardak. Il sayan riparte, non vede l’ora di riabbracciare Gine e di rivedere anche suo figlio Radish, sperando che sia tornato a casa. Appena atterato Gine corre ad abbraciarlo e i due si stringono con le braccia e la coda: -Bardak amore mio, mi sei mancato, come è andata la vendita? - Bene, cinquanta milioni piu dieci da dividire con la squadra. - Potevi chiedere di più. -Per come lo abbiamo ridotto vale di meno, ma io ho rilanciato finchè il tizio è arrivato a cinquanta, mi è sembrata una buona offerta. Consigliere vai a chiamare la mia squadra, è giusto che abbiano il loro compenso. -Subito sire. - Faccio ancora fatica a farmi chiamare re, dimmi tesoro Radish è tornato? -Non ancora, ma ormai è via da tanto, avrà gia due anni, spero che stia bene. - Che diamine, è mio figlio!, Io ho la potenza a diciottomila e lui sarà a tre o settemila! -Non esagerare Bardak! Magari quando sarà più grande ! -Mi hai chiamato? -Sì Toma e anche tu Seripa, vi consegno due milioni a testa, ma Kratos e Tanipù non ci sono? -Ho saputo che arriveranno dopo ,erano stanchi. -Stanchi loro due,ma da quando? Va beh li pagherò in seguito. In realtà stanno tramando: -Tu terrai la regina in ostaggio, io penserò a Bardak, ti darò molti soldi. -Ok Tanipù, si farà stasera dopo che il re ci avrà pagato, il piano funzionerà alla perfezione, uccideremo anche il pricipino Vegeta, lo hai illuso di diventare sovrano quel marmocchio ah ah.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** UNO SPORCO RICATTO ***


Quella sera Bardak va a fare un giro in città e per caso incontra Tanipu: -Cosa vuoi ancora? Non ti bastano i soldi che ti ho dato? -Non sono i soldi che voglio, lo sai benissimo cosa voglio da te. -Pensavo di averti detto che non potremmo mai stare insieme. -Penso che cambierai idea, Kratos è a palazzo e tu sei qui e se non farai sesso con me stasera lui ucciderà Gine e sai bene che basta poco per eliminarla, hai poco tempo per decidere o mi dai un figlio o Gine muore. Il re non vorrebbe fare un figlio con Tanipu ma per salvare la sua amata è costretto. Tanipù ha raggiunto il suo scopo mentre Bardak si sente male al pensiero di quello che ha fatto, come ha potuto dare un futuro figlio con una che non è Gine. Purtroppo non poteva fare altrimenti o l’avrebbe persa. Per Gine restare sul pianeta è un pericolo, quindi decide che per un po’ sarebbe dovuta stare lontano, partire per lei e per i loro figli era l’unica soluzione. Quella sera Bardak racconta tutto e Gine che risponde: - La cosa che mi fa più arrabbiare è che ti ha ricattato, credo che tu abbia ragione, per un po’ di tempo è meglio se staremo lontani, ma promettimi di venire a trovarci e di essere presente alla nascita di tuo figlio. - Lo farò, te lo giuro! Quando Kratos sarà morto e Tanipù esiliata potremmo tornare insieme. Partirete subito, le navicelle sono già pronte, non accendete il rivelatore, mi basta sapere dove siete e una volta al mese vengo a trovarvi. Al hangar delle navicelle i due si baciono appasionatamente e le loro code formano un cuore: - Appena Radish arriverà sul pianeta Vegeta lo farò partire con il principino,a presto. Così la navicella di Gine parte e per la prima volta il prode sayan si sente solo, ora deve fare i conti con Kratos, stavolta lo ucciderà e forse anche Tanipù, lo deciderà quando la troverà, prima penserà a lui. -Guardie, sapete dove si trova Kratos? lo voglio qui e subito! -Sire, Kratos e Tanipù sono appena partiti per una missione senza dire dove andavano. -Quando arriverà Radish e Vegeta? -Oggi sire, quando atterrano glieli mando subito. -Chiama Toma, Seripa , Paragas e Framas devono riportarmi quei due. -Mio re hanno lasciato qua i rivelatori e senza quelli potrebbero essere ovunque, ci vorranno almeno cento anni per trovarli. -Purtroppo hai ragione, chiamali lo stesso, c’è un pianeta che devo conquistare. Quando la squasra è al completo Bardak spiega ai compagni il tutto. -Kratos e Tanipù sono accusati di tradimento e condannati a morte, solo io ho il compito di ucciderli, quando li troveremo andremo a conquistare questo pianeta, Paragas finchè non torniamo sarai tu al comando. -Non può farlo la regina? -Non c’è, è in missione, è un mio ordine e non si discute. -Sì mio re! Detto questo i sayan partono con il loro carico di morte e distruzione,del resto loro vivono per questo.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** RITORNO A UN VECCHIO PIANETA ***


La navicella di Gine corre a grande velocità nello spazio finchè atterra su un pianeta già visitato dai sayan qualche anno prima. Avevano stabilito un patto di non belligeranza con gli abitanti dopochè Paragas e Bardak erano stati salvati e Gine per gratitudine aveva promesso di non temere più nulla da loro ed ora crede che non avranno nulla in contrario se per un po’ si stabilirà lì. Buffo, regina di un pianeta ed esiliata per colpa di due sudditi, sa che Bardak farà di tutto per riportarla su Vegeta, ma non è ancora giunto il momento. Bardak non può stare troppo tempo lontano dalla famiglia, tra tutti lui è l’unico che può fronteggiare Kratos, gli altri sono forti ma nessuno arriva a diciottomila di potenza come loro due.Intanto nel gruppo di sayan dopo il lavoro, ovvero distruggere e fare fuori una gran parte di abitanti,si scambiano le loro impressioni. -Devo dire che questo pianeta è molto grande, vero Bardak? Ci vorrà un po’ di tempo prima di eliminare tutti queste nullità. -Toma io non posso stare molto, basterete tu Seripa e Framas, stasera partirò per Vegeta, prenderò mio figlio e mio cognato e li porterò al sicuro. Solo Paragas sa dove li poterò, l'altro sayan che lo sapeva è morto tempo fa, mi raccomando se avete qualche problema fate venire altri sayan, hai carta bianca amico mio. Sul pianeta dove Gine sta per atterrare: - Sono scappato dalla terra, i sayan non hanno avuto pietà per nessuno, quelli sopravvisuti a parte noi diveranno schiavi dei quei tiranni, se fossimo stati più forti forse avremmo vinto. -Sayan malvagi? Mi fa strano sentirlo dire, io li ho conosciuti e non sembravano così terribili come dici tu. - Tu non li hai visti eh…. - Capo, una navicella ha appena toccato terra c’è dentro la principessa sayan Gine e sta per aver un figlio. -Dov’è adesso? - A casa mia. -Dovete ucciderla, è una sayan! - Ora basta, lei è mia ospite e non dovete toccarla, tu e altri tre sorvegliate la casa, nessuno deve entrare. Intanto sul pianeta tre sayan parlano: -Bene Radish e Vegeta, partiamo subito per il pianeta, restare è pericoloso per tutti, raggiungeremo tua sorella fra poco, avrai un cugino e tu un fratello o sorella, andate sbrigo due faccende. Le navicelle dei due sayan partono mentre il re sbriga le faccende burocratiche prima di partire anch’egli. -Bardak ti do una buona notizia, ho anche io un figlio si chiama Brolin e sembra molto forte, se volete lo manderò a cercare i traditori. -No Paragas, non posso lasciare il palazzo incostudito, io parto e lascio a te il regno, ogni tanto torno giusto per vedere che accade, tieni acceso lo scouter così potremmo tenerci in contatto. Dopo di che Bardak parte per raggiungere la famiglia. Arrivato sul pianeta, gli umani superstiti che si sono rifugiati sul pianeata vedendo Bardak e altri due sayan dall’aspetto minaccioso, scappano a nascondersi nella grotte. -Ben tornato principe Bardak. -Ora sono re, il nostro sovrano è mancato, dove avete portato la regina? -A casa mia, presto partorirà il suo primo figlio. -A dire il vero è il secondo, il primo genito è Radish e questo è mio cognato Vegeta. -Bene, andiamo dalla sua regina. -Radish, io e te dobbiamo parlare. -Ok Vegeta, stasera parleremo. Chissà di cosa vuole parlare Vegeta con Radish, sicuramente non vuole solo congratularsi per il nuovo nato, i suoi intenti sono altri. Ha ben chiaro il patto con Tanipù e Kratos, ma non sa che vogliono eliminare anche lui, però si è chiesto perché appena tornato dalla missione lo hanno fatto partire, poteva rimanere tranquillamente su Vegeta invece che andare in un luogo segreto, su questo pianeta pacifico dove hanno promesso la pace, strano a dirsi ma anche i sayan conoscono la parola gratidudine. -Di cosa volevi parlarmi Vegeta? - Di Tanipù e Kratos, mi hanno rilevato che vogliono uccidere mia sorella e anche te e in secondo momento tuo padre per poi incoronarmi re, ma non voglio, ho passato tanto tempo insieme a te e ti reputo un amico fidato e poi secondo me faranno fuori anche me prima che cresca e diventi sempre più forte, per ora non posso affrontarli, ma un giorno vedrai… - Ora capisco perché papà ci ha portato qui, per proteggerci, ora torniamo in casa, è tardi e domani sono sicuro che mio padre ci spiegherà tante cose. In lontananza i terrestri fuggiti dalla terra guardano i due giovani sayan, affrontarli sarebbe stato un suicidio sicuro,nonostante siano giovani sono ma pur sempre sayan e hanno già conquistato un pianeta quasi da soli,per ora li osservano da lontano e al sicuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** PROBLEMI SUL PIANETA TERRA ***


Nella casa dove si trovano Bardak e la sua famiglia, Gine dice al marito: -Hai visto come ti assomiglia Karot? -Hai ragione, gli manca solo la cicatrice! -Quando pensi che riusciremo a tornare su Vegeta? -Finquando Kratos è vivo, non possiamo tornare a casa, è troppo pericoloso per te e per i nostri figli. Intanto sul pianeta Terra, il nuovo proprietario parla con i suoi sottoposti: -Questi umani si stanno ribellando, occorre l’aiuto di altri sayan per riuscire a dominarli. Con il rivelatore che viene utilizzato anche come trasmittente, comunica con il pianeta Vegeta: -Sono Sirak, il nuovo padrone della Terra, vorrei mettermi in contatto con re Bardak. -Il re è assente, potete rivolgervi a Paragas,il luogotenente del sovrano. - Qui Paragas, di cosa avete bisogno? -Ero d’accordo con re Bardak di contattarlo se avessi avuto problemi. - Quali sono gli accordi? -Gli umani stanno preparando una rivolta, abbiamo bisogno di alcuni sayan per rimetterli al loro posto. -Manderò la squadra venti, di cui fa parte anche mio figlio Brolin,in poco tempo i terrestri non vi procureranno più problemi.La squadra partirà in giornata e arriverà a destinazione tra circa sei giorni, prima non è possibile. -Ok Paragas, aspettiamo rinforzi, speriamo che non sia troppo tardi. Nel frattempo sul pianata ospitante, Mark, un terrestre, si rivolge a Fabio: -Come pensi di agire per riuscire ad uccidere i cinque sayan? - Non è semplice,bisogna trovare prima di tutto il loro punto debole,allora sarà uno scherzo eliminarli. - A mio avviso non è una buona strategia, li hai già visti in azione e sai cosa sono capaci di fare, non possiamo tentare di trovare il loro tallone d’Achille, il tempo non è dalla nostra parte, tra l’altro se falliamo come rappresaglia distruggerebbero l’intero pianeta, spezzando il patto di non belligeranza e sarebbe tutta colpa nostra. Bardak parte con Radish per la Terra, dopo aver ricevuto notizia della richiesta di aiuto da parte di Sirak. Essendo più vicini, rispetto a Vegeta, arrivano per primi a destinazione: - Sirak, ho saputo del vostro problema. - Vi attendevo per domani. - Noi veniamo da un pianeta più vicino. - Gli umani sono pronti a ribellarsi. - Questi insulsi umani non riusciranno nel loro intento! Iniziamo il lavoro, lo finirà domani la squadra venti. Così i due sayan cominciano a sterminare a destra e a manca, in poco tempo una buona parte del pianeta è riconquistata, con enorme soddisfazione di padre e figlio. - Qui non c’è più bisogno di noi, lasciamo un po’ di divertimento anche agli altri. Radish torna pure da tua maadre, io vado su Vegeta per controllare com’è la situazione. Appena sceso dalla navicella, lo ragguinge Toma e gli annuncia: - Ho notizie di Kratos.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** IL PIANTO DI UNA REGINA ***


-Ho saputo che è passato sul pianeta che stavamo conquistando, come è arrivato è subito partito, dallle notizie che ho avuto, vuole uccidere tutta la tua famiglia e diventare lui il re, bisogna fermarlo. -Maledetto! Lui non conosceil luogo dove sono rifugiati, solo sei sayan lo sanno e sono su altri pianeti, se Kratos li trova li farà sicuramente parlare, porterò subito su Vegeta tutta la famiglia, è inutile lasciarli laggiù, se torna dimmelo, a dopo. Il giovane re torna sul pianeta dove si sono rifugiati per proteggersi dai traditori ,ma arrivato nota qualcosa di strano, da lontano vede suo figlio Radish: -Figlio mio, che è successo? - Gli esseri umani ci hanno attacato, la mamma e Karoot sono scappati io e Vegeta cerchiamo di proteggerli hanno massacrato senza pietà quelli che ci hanno accolti e… -Tu sei ancora giovane e non sai creare una luna artificiale dimmi dove sono. - Tu sayan maledetta pagherai per i tuoi amici e non ci impietosisci con il figlio che tieni in braccio. Gine sta piangendo e per la prima volta capisce cosa si prova a stare dall’altra parte. -Adesso morirai, ma cosa … Due grosse scimmie entrano nella casa e cominciano ad uccidere. Gine e il piccolo Karoot scorgono la luna artificiale in lontananza,entrambi si trasformano in Ozaru e in meno di due ore eliminano gli umani. Quando la luna sparisce tornano sayan normali e cercano i superstiti degli abitanti, loro amici. -Hanno attaccato il villaggio di sorpresa, non abbiamo avuto il tempo di difenderci, ci volevano uccidere, chissà come sarà il resto del pianeta. - Ho mandato Radish e Vegeta a controllare, entro tre giorni saranno qua. -Ho avuto paura Bardak di non rivederti più e di perdere i nostri figli e mio fratello. -Non piangere Gine, non si addice a una regina. -Lo so, ma per la prima volta ho provato quello che sentivano gli abitanti dei pianeti conquistati. -Gine finche sarò al tuo fianco non ti accaddrà nulla, ma io non posso rinnegare ciò che sono, io faccio quello per cui sono nato e come tutti i sayan, chi più e chi meno provo soddisfazione a far soffrire e uccidere, ma se tu non vuoi combattere lo acceterò. -Amore mio, non ti obbligo a cambiare vita. -Dobbiamo tornare su Vegeta, appena tornano Radish e Vegeta, si parte. -E degli abitanti del pianeta? -Manderemo qualcuno a dargli una mano, non dobbiamo dare il tempo a Kratos di trovarci impreparati, su Vegeta non si oserà attacarci, torniamo a casa Gine. -Finalmente!Sentivo la mancanza di casa nostra, vedrai Karoot, vedrai la tua patria. Bardak guarda suo figlio, è orgoglioso di entrambi, ma è Gine che li ha tenuti in grembo per nove mesi, non li avrebbe mai allontanati da lei, non può mandarli a morire in pianeti ostili o pericolosi, i sayan sono duri a morire ma non sono immortali. Dopo due giorni i giovani sayan tornano, avevano eliminato gli ultimi umani ribelli e i pochi rimasti si sono arresi, il pianeta è di nuovo libero dalla minaccia. -Bene ragazzi, si parte, si torna a casa. Quattro navicelle sfrecciano nello spazio, destinazione pianeta Vegeta, la loro vera casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** UNA PICCOLA PAUSA ***


Tornati su Vegeta la famiglia reale riprende possesso del loro pianeta. La calma che si respira è da un po’ che non la sentiva, l’aria di casa ha sempre un sapore diverso e il re vuole festeggiare privatamente il loro ritorno, solo loro cinque:Bardak, Gine, Radish, Karot e Vegeta. -Gine ho pensato di festeggiare il nostro ritorno su Vegeta. -Immagino come tu voglia festeggiare,caro marito. - Beh sì, anche quello, visto che è da un po’ che sono in astinenza, ma anche con i nostri figli. -Cioè? -Qui su Vegeta ci sono dei posti magnifici, fiumi,laghi, prati con tanto verde e foreste con tanti alberi e montagne, pensavo di andare in un prato per svagarci un po’, non possiamo sempre solo combattere, un po’ di divertimento ci vuole! -Bella idea! Perché non inviti anche Toma e la sua famiglia, anche loro han diritto a divertirsi! -A volte penso che tu sia più importante di me. -Ma io sono più importante di te! Quando non ci sei devo pensare io ai figli, al regno e alla casa. Vuoi litigare? Sai che non potrai averla vinta con me! -Guarda, è già una guerra persa in partenza! Programmiamo il viaggio, io vado un attimo a palazzo, a sbrigare due faccende e poi torno. Così il giovane re parte per andare dai suoi consiglieri e da Paragas per vedere se hanno notizie di Kratos e Tanipù. -Allora amico mio, notizie? -Non buone Bardak, il pianeta che vi ha ospitato è stato distrutto, tre sayan sono arrivati e hanno iniziato a massacrare e uccidere tutti, solo pochissimi sono ancora vivi, han detto che han visto Karot e altri due sayan, un maschio e una femmina, cercavano Gine e i tuoi figli che sembra siano partiti subito, destinazione ignota purtroppo. -Maledetti! Fortunatamente siamo partiti senza incontrarli, anche se sono l’ unico a poter sconfiggere Kratos, non sarebbe stato facile. -Cosa pensa di fare sire? -Ci penserò , ho fatto una promessa e la voglio mantenere. Paragas forma una squadra di cinque sayan e mandali su questo pianeta, non dovrebbe essere difficile sottomettere quegli esseri inferiori. -Sarà fatto Bardak. Dopo aver sbrigato alcune pratiche il sayan re torna a casa. -Gine, amore sono a casa, cominciamo a festeggiare a modo mio, per prima cosa. Trascorre così una notte di amore e passione per i due. Bardak sente sempre di più di amare Gine, qualche piccola lacrima di felicità scende sul suo volto.Dopo alcune ore, i due sfiniti si addormentano abbraciati.Il giorno dopo, dopo una doccia e aver chiamato Toma Seripa e la figlia Niunus, partono per la gita, arrivati in un prato si adagiano sul manto verde e per prima cosa tutti e otto si abbufano come è solito fare tra i sayan. Dopo mangiato Bardak e Toma si fanno una pennichella, le mogli parlano e i figli giocano tra loro. Sembra strano vederli giocare con spensieratezza, quando fra pochi mesi, tranne Karot,sarebbero tutti partiti per uccidere e conquistare senza pietà. Verso sera, appena arrivati a casa e dopo che Gine ha messo a letto i figli stremati, si avvicina al suo amato Bardak e gli dice: .Grazie per oggi, sei stato fantastico. -Grazie a te Gine, l’ho fatto per te e i ragazzi,non so se capiterà un'altra occasione per passare qualche ora senza uccidere, una volta ogni tanto. - Chissà se in futuro riusciremo a rifarlo. -Lo spero amor mio, ora la priorità è cercare Kratos e tra l’altro ho saputo che Tanipù ha partorito mio figlio che ho dovuto darle con la forza. -Se non me lo ricordi è meglio, sai come si chiama e che aspetto ha? -Da quello mi è stato riferito, non lo so, il suo nome non mi e stato detto, per quanto riguarda l’aspetto è uguale a Karot, essendo mio figlio non mi sorprende, se togliessi di mezzo i suoi genitori traditori potrei prenderlo in casa, che ne dici. -Chissà come crescerà? -Come tutti i sayan Gine. -Morte e distruzzione. -Esatto, ma del suo fututro non mi preoccupo. Sono i genitori il problema, non vorrrei che si facessero un loro esercito e che ci attaccassero quando siamo in missione . -Vuoi continuare anche se sei il re? -Certo sono cresciuto in questo modo e continuo a fare quello che mi riesce meglio, tranquilla non parteciperò a tutte le missioni, giusto qualcuna per tenermi in allenamento, faremo la squadra della nostra famiglia, tutti insieme tranne Karot per ora. Senti vado da Paragas per vedere come è andata la missione. Arrivato al cospetto del suo sottoposto: -Buongiorno sire, non hanno ancora cominciato purtroppo, domani ci sarà la luna piena e attaccheranno. Il mio sbaglio è di non aver mandato un sayan che è capace si riprodurre la luna, volevo inviare Toma ma non era disponibile, chissà perchè?Vuole vedere mio figlio? Si chiama Brolin. - Perché no, se vuoi ti farò conoscere il nuovo arrivato, magari diventeranno amici, chissà. Sul pianeta regna la calma. Da tanto tempo non succedeva.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** LA FINE DEL NEMICO ***


Sul pianeta dove i sayan sono atterati da poco, due dei cinque parlano tra loro: -Domani sera ci sarà la luna piena e ci divertiremo, anche se anche in questa forma siamo imbattibli questi abitanti arrivano a malapena a ottocento di forza combattiva e noi in questa forma tremila, in ozaru cinquemila, ho saputo che Napa arriva a seimila, è uno tra più forti, è sempre in missione, diventerà sempre più forte come il re. -Non sparare cazzate Sankio, il re arriva a diciottomila, è il più forte di tutti e a ozaru ventimila, solo Kratos potrebbe battere Bardak, ora ricorda gli ordini, se abbiamo notizie di Kratos e Tanipù bisogna avvertire il re, che dici dormiamo? Sono stanco. Intanto sul pineta Vegeta: -Sei sicuro Puscas, hai visto Kratos? -Si mio signore, sta reclutando sayan per un colpo di stato e diventare lui stesso re e se accade vedo un futuro oscuro per tutti noi, fra pochi giorni tornerà sul mio pianeta sotto il nostro controllo, a lei siamo fedeli ma non so se gli altri lo sono. -Partiremo subito mio fido amico, chiamatemi subito Paragas. Poco dopo il sottoposto di Bardak arriva. -Mi hai chiamato? -Se sei qua! Io devo paritire, ti do un compito mentre sono via, tu e tuo figlio prottegerete la regina e i miei figli, sono stato chiaro? -Sì, daremo la vita per loro. -Se adempierai il compito, potrei anche darti una promozione. Detto questo parte con Puscas per il pianeta Vegetasette. -Sayan miei fedeli amici, il vostro re vi ha dimenticato, per lui non esistete più, è lui il traditore non io, riprendete quello che vi spetta di diritto, unitivi a me e dopo aver ucciso il re sarò io il vostro sovrano e saranno anni di prosperità e abbondanza per voi, ma non voglio una risposta ora, tra pochi giorni tornerò con altri miei fidi sayan e insieme piegheremo il tiranno. Così Kratos parte un minuto prima che Bardak scende dalla navicella. -Sire, Kratos è appena partito, ci vuole reclutare per ucciderla, di lei dice che ci ha dimenticato, ma sappiamo che non è vero, le siamo fedeli sire, tra pochi giorni tornerà e temo che alcuni sayan lo seguiranno. -State tranquilli,la maggior parte del pianeta è con me, per i ribelli sarà dura. -Ma se Kratos diverra re, tutti si prostreranno a lui? -Non accadrà, ma ora vi dico, se ci sarà da combattere contro altri sayan, per il vostro re e per le vostre famiglie siete con me! Tutti i sayan urlano sì e incitano il re. -Bene siamo d’accordo, mi dispiace eliminare i compagni, ma è quello che succede quando ci si mette contro il re. Iu un altro pianeta Kratos sta parlando con Tanipù. -Vedrai si uniranno, altrimenti moriranno tutti, siamo già in trenacinque sayan dalla nostra parte,a fine anno saremo mille, così potremmo attacare Vegeta ed eliminare tutti, a te lascio Gine ovviamente visto che la odi. - Non vedo l’ora, la voglio vedere soffrire, una morte lenta e dolorosa, sarò io a darle il colpo di grazia. Sankio e gli altri si stanno riposando, dopo una notte di morte e distruzione: -Ho saputo tramite lo scanner che presto Kratos e Bardak si sfideranno. -Che cosa aspettiamo? Finiamo questi rifiuti e partiamo, voglio vedere chi vince. -Ma io sono stanco!Ma neanche mi ascolta! E voi che volete? Lampo mortale! Dalla sua mano parte una sfera che uccide alcuni guerrieri del pianeta. La storia della sfida tra il re e Kratos si sparge in tutto il pianeta e i più stimati sayan del pianeta partono, solo Kratos non sa nulla visto che lo scanner lo ha getteto via come tutti i suoi seguaci. -Siete pronti? Stasera dovremmo eliminare i sayan che non vogliono unirsi a noi, mi raccomando nessuna pietà, forza andiamo. Non sa che Bardak lo sta aspettando e che ha dalla sua parte tutto il pianeta di Vegetasette, più o meno centomila sayan e in più i trenta sayan partiti da Vegeta per vedere lo scontro. -Sire fra poche ore Kratos sarà qui. -Bene tenetevi pronti, non deve sospettare nulla, presto, i trenta sayan si nascondino, salterete fuori al momento giusto, darò io il via. Tanipù resta sul pianeta sconuscito con in braccio Tarles. -Vorrei farti conoscere il tuo vero padre, ma questo non sarà possibile, un giorno sarai tu il sovrano di Vegeta, re Tarles suona bene, ora aspettiamo il responso.Così guarda lo spazio, cercando di capire in quale pianeta si trovi Kratos. -Sono tornato Puscas, allora vi unirete a me per eliminare il re, dopodichè andrò su Vegeta e spazzerò via tutta la famiglia, Gine la lascio a Tanipù. -Non ci riusciarai maledetto! -Che cosa? Bardak!? -Sì sono proprio io e non riusciranno i tuoi loschi piani. -Non sono venuto da solo. - Neppure io! Così i trenta più gli altri sayan escono fuori: -Se vi arrendete chiuderò un occhio- esclama Bardak. -Sono fedeli a me, non si arrenderanno mai al tiranno, piuttosto la morte. All’attacco sayan! -Questa è la tua fine Kratos, parola mia! Così sayan che fino a qualche tempo prima erano compagni e amici sono pronti a combattere gli uni contro gli altri.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** SCONTRO TRA FRATELLI ***


Oramai non è più possibile tornare indietro, il classico punto di non ritorno. I trentacinque sayan ribelli hanno una notevole forza, ma anche gli altri sono valorosi, uno scontro tra fratelli, nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe successo, solo odio e morte regna su quello sperduto pianeta, l’obbietivo di re Bardak è Kratos stavolta, nessuno avrebbe salvato la vita dell’altro. -Kratos maledetto bastardo io ti uccciderò! - Non farmi ridere re dei mei stivali, non vedevo proprio l’ora di eliminarti. -Abbiamo dicciotomila di forza entrambi, non sarà facile! - Pensi che la forza sia tutto? Sbagli, anche la potenza mentale è importante. Così i due sayan iniziano a combattere, nessuno li disturba o interviene, Bardak comincia con onde enegetiche ma Kratos le devia o le contrasta con onde della stessa potenza, la lotta è alla pari e quache colpo è andato a segno tra i due contendenti. - Non ce la fai più reuccio, questo colpo ti ucciderà. Atomic blast! Il colpo prende in pieno Bardak che cade al suolo: -Il vostro re è morto e ora che ho vinto io, sono il vostro nuovo sovrano. -Pensi di avermi battuto? - Cosa! Ma ti avevo colpito in pieno, come fai a stare ancora i piedi? -Sono re Bardak, nessuno può sconfiggermi! Devo ammettere che era un buon colpo… prova il mio ! -Col cavolo, non te ne darò il tempo, il secondo ti eliminerà sicuramente. -Ora basta Kratos. Panic attak!! - Atomin blast! I due colpi si scontrano, solo chi ha più forza può vincere. -Maledetto bastardo, non riesco a tenere la sfera di energia. -Kratos l’hai detto, anche la forza mentale è importante, ho evitato il primo colpo per un pelo spostandomi, se mi avessi preso in pieno sarei morto. Ma ora basta, vai ! La sfera di energia prende in pieno Kratos che non riesce a scansarsi come aveva fatto Bardak e lo uccide, quando cade al suolo, privo di vita, tutti i combattenti si fermano. -Kratos non esiste più, chi era al suo servizio sono pronto a perdonarlo, altrimenti sarete giustiziati. I sedici sayan ribelli rimasti si inchinano al loro sovrano. Sul pianeta in cui Kratos e Tanipù erano scappati, lei pensa: -So che Kratos non potrà mai battere Bardak, per lui è troppo forte, ma io invece ucciderò Gine, partirò subito per il pianeta Vegeta. Bardak arriverà troppo tardi per salvare Gine. Così appena arrivata sul pianeta, si reca a palazzo per eliminare tutta la famiglia reale. - Fermati Tanipù non fare un altro passo. - Paragas quanto tempo! Che ci fai qui? - Devo proteggere Gine e tutti gli altri da Kratos e da te. - Pensi che Kratos sia riuscito a battere Bardak? Nessuno è al suo livello, nemmeno tu che arrivi a cinquemila di forza combattiva, peccato che io ne abbia seimila, quindi non c’è storia, spostati… - No, ho promesso che a costo della vita li proteggerò, non dissobedirò al comando del mio re. - Pazzo! Lo hai voluto tu! - Così altri due sayan si battono. Alla fine Tanipù vince, ma non riesce a uccidere Paragas, solo a stordirlo. Tanipù con un calcio sfonda le porte della sala del trono: -Maledetta schifosa, ora ti ucciderò, nessuno verrà in tuo aiuto. -Tanipù ti stavo aspettando, e non mi occore nessun aiuto. -Ah si, prendi questo pugno di fuoco! - Tutto qui? Specchio di cristallo! -Ma che diavolo di tecnica è ? -Ogni colpo che mi lancerai non andrà a segno, ma il mio sì: distruzione del cielo! Una pioggia di piccoli zampilli incandescenti colpiscono Tanipù che non è in grado di difendersi e alla fine con gravi ustioni cade ai piedi della regina. -Tanipù potresti morire, ma sarà Bardak a decidere della tua sorte. Dopo poche ore Bardak torna insieme ai guerrieri superstiti, dopo aver proclamato Puscas re del pianeta Vegeta Sette.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** LA CLEMENZA DEL RE ***


Tornato a palazzo viene informato dell’accaduto:Paragas è nella vasca e Tanipù gravemente ferita. Bardak ordina ai medici di mettere anche lei nelle vasche mediche. -Perché le salvi la vita? Lei non mi avrebbe risparmiato. -Basta combattere tra di noi, non voglio uccidere un altro fratello sayan, oggi ho ucciso troppi sayan e non mi è piaciuto, ho sofferto Gine, ho sparso troppo sangue di sayan, daccordo erano ribelli ma pur sempre sayan, dobbiamo combattere dalla stessa parte, i disertori superstiti li ho perdonati e mi hanno giurato cieca fedeltà e Puscas sarà il sovrano di Vegeta Sette, ma sempre sotto il mio comando e poi Tanipù ci deve spiegare tante, tantissime cose, per questo la voglio salvare, tranquilla amore mio, farò in modo che non ti possa nuocere. Gine salta al collo di Bardak e piangendo copoisamente: -Perché tutto questo odio nei nostri confronti, cosa abbiamo fatto di male, siamo essere spietati e freddi con gli altri, ma tra di noi mai, perché amore mio, perché? -Gine, a volte la sete di potere porta a scelte sbagliate.Io e te scegliamo bene per il nostro popolo, altri vogliono il potere per comandare utilizando una tiranneria spietata, non lo capiscono che comandare non significa usare i sudditi come marionette.Noi viviamo per un futuro migliore, ma i nostri ideali sayan restano. -Conquistare pianeti e sterminare abitanti innocenti? -Potrebbe essere sbagliato, ma come ti ho detto più di una volta non cambierò la mia vita e…… -Sire, Tanipù è cosciente. - Portatela subito da me. Poco dopo i soldati portano Tanipù davanti ai due sovrani, tenendola bene sotto controllo. - Sai perché ho voluto salvarti? Voglio sapere tutti i piani che aveva in mente Kratos, avrei voluto saperlo da lui, ma ormai è morto. - Kratos voleva eliminarti, io avevo il compito di uccidere Gine i vostri figli e suo fratello Vegeta, ma secondo me aveva anche altri altri piani. - Quali? - Giravano voci tra i soldati che avrebbe ucciso pure me e anche nostro figlio Tarles, che voleva regnare da solo causando una guerra mondile su Vegeta per aver tutto sotto il suo dominio, chi fosse stato contrario sarebbe stato giustiziato. Era un pazzo, sono contenta che lo hai eliminato. Ora che sarà di me, mi ucciderai? -No, nonostante tutto non sei odiata, però hai sbagliato e per questo sarai esiliata dal pianeta Vegeta. Tuo figlio resterà qui con me, quando Gine e io saremo riusciti a perdonarti potrai tornare, ma fino ad allora non farti più vedere, se lo farai, mi dispiace ma ci sarà la morte ad attenderti. -Ho capito, accetto la tua decisione. Se non ci fosse stata Gine, chissà… - Ora basta, portatela via, non la voglio più vedere. Sapete dove mandarla. -Sì signore, la porteremo con la navicella e torneremo indietro. -Non sarai sola, c’è parecchia gente lì, non so come sarà l’accoglienza ma ti farai degli amici, non hanno neanche cinque di forza combattiva, non sarai in pericolo. Dopo che i soldati hanno portato via Tanipù: -La perdonerai un giorno? -Penso di sì, ma sarai tu a decidere quando, dopotutto è con te che ce l’ha. -Sì, è vero. Stanno portando Tarles, gli dirai che sei tu il padre? -Certo! Eccolo sta arrivando.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** LA FAMIGLIA SI ALLARGA ***


Il piccolo Tarles si avvicina lentamente al trono dei due regnanti, si ferma a pochi passi da loro e inchinandosi: -Non serve che ti inchini Tarles, forse Tanipù non ti ha detto chi è il tuo vero padre? -Mia madre mi ha detto che sei tu mio padre e non Kratos, come ho sempre pensato non c’è nessuna somiglianza tra lui e me. - Eri a conoscenza dei suoi piani? -Mia madre mi aveva confidato che avrebbe ucciso tutti per la sua sete di potere e io temevo per la sua incolumità, ma ora dov’è? -Purtroppo è stata sua complice ed è giusto che paghi, per un po’ non la potrai vedere. -In che grado di succesione sono? -Che domande sono? -Calma Gine! Dopotutto ha ragione, sei il quarto. -Va bene, non è certamente quello di comandare il mio obiettivo. -Qual è il tuo obiettivo? -Conquistare pianeti e imparaare a combattere come te, padre. -Bravo Tarles, nelle tue vene scorre il mio sangue, ti inserirò subito in una valida squadra, starai con Toma, Radish,Karot,Vegeta e Seripa, mi raccomando segui i grandi inizialmente, mi raccomando. - Sì, non ti preoccupare. -Bene, partirai già subito, tieni li scouter, ti servirà per vedere quanto sono forti i tuoi avversari attento a non romperli sono cari. -Grazie padre, non ti deluderò. Così il piccolo sayan che ha la stessa età di Karot, quattro anni, farà il battesimo del fuoco insieme al fratello, per loro è la prima volta, Rasish e Vegeta hanno già avuto la loro iniziazione. Ovviamente non saranno lasciati soli, come era successo a Bardak, sono troppo giovani, Bardak ai tempi aveva sei anni in più. Arrivati sul pianeta, Toma istruisce le nuove leve: -Bene ragazzi, fra poco creerò una luna artificiale, quando saremo ozaru non potremmo tornare normali finche ci sarà la luna, mi raccomando ragazzi nessun superstite, altrimenti fateli schiavi per i nuovi padroni. Tenetevi pronti! Detto questo il sayan genera la luna artificiale e basta uno squardo per trasfornare i sayan in ozaru e come volevasi dimostrare i sayan in quella forma sono formidabili e grazie alla loro forza in poco tempo una parte del pianeta viene conquistata. Il mattino dopo: -Bravo Tarles e anche voi, così giovani ma molto forti, di questo passo in tre mesi avremmo finito. -Fai subito una luna o dobbiamo riposarci? -Potrei, ma ci dobbiamo riposare un po’ per essere più devastanti. -Ok, comandi tu! -Bardak devo dirti una cosa, sono incinta. -COSA?.Sai quando nasce? -Non so, fra qualche mese. -Sarà un altro maschio? -Vorrei una femmina. -Sarò padre per la terza volta, la prima volta avevo 28 anni, ora ne ho 32,chissà se ne facciamo altri… -Vacci piano… -Mio signore vorrei parlarle. -Dimmi. -Molti bambini, figli di sayan non sono ancora stati arruolati, propongo di mandarli nello spazio a combattere. - Buona idea, dì a Paragas di formare le squadre. -Paragas è ancora in missione sire. -Vorrà dire che me ne occuperò personalmente, mandane venti,beh Gine vuoi assistere? -Certo che sì, sono la regina e voglio vedere le nuove leve e decideremo insieme come sempre. -Suvvia che aspetti? Vai a chiamarli, la famiglia si allarga.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4017423