HARRY POTTER: vita al liceo

di Efffp25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Il professore di chimica ***
Capitolo 3: *** Il ballo d'inverno ***
Capitolo 4: *** La rissa ***
Capitolo 5: *** Segui il tuo istinto ***
Capitolo 6: *** Lo vuoi veramente? ***
Capitolo 7: *** Si può sempre cambiare ***
Capitolo 8: *** Lavoro di gruppo ***
Capitolo 9: *** Voto giusto o no? ***
Capitolo 10: *** Verifica a sorpresa ***
Capitolo 11: *** Il primo bacio ***
Capitolo 12: *** Aiuto in letteratura ***
Capitolo 13: *** Come un vulcano in piena ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Era una splendida mattina di novembre, fuori soffiava un venticello, il sole era come se non si vedesse ed era nascosto tra nuvole e il cielo era pallido ma non sembrava che volesse piovere. Harry Potter era a letto e stava dormendo come un ghiro, stava facendo un bellissimo sogno: stava volando nel cielo come se fosse Peter Pan, a un certo punto però qualcosa lo svegliò, disattivò pigramente la sveglia del suo cellulare e si rigirò dall'altra parte, voleva continuare a dormire. 
                                                                                            
Alla fine anche se controvoglia si alzò pigramente e scese al piano di sotto per fare colazione «Buongiorno tesoro» disse sua madre Lily, una bellissima donna dai capelli rosso scuro e gli occhi verde smeraldo stava preparando il cappuccino «Buongiorno mamma» disse Harry mezzo addormentato mentre metteva nella sua tazza di latte del Nesquik «Buongiorno a tutti» era James, il padre di Harry era appena entrato in cucina e si stava sistemando la cravatta per andare a lavoro: aveva i capelli neri arruffati come quelli del figlio ma gli occhi di James erano color cioccolato, quelli di Harry erano verdi come quelli di Lily.
Harry e Lily gli diedero il buongiorno in coro «Mi raccomando Harry, comportati bene a scuola oggi» disse Lily «Non preoccuparti mamma, non ti deluderò» disse Harry mentre mandava giù un biscotto, poi sorrise «Non preoccuparti Lily, Harry è un bravo ragazzo» disse James, Harry bevve il latte e diede un bacio ai suoi genitori e salì al piano di sopra per vestirsi:
Indossò maglioncino blu, regalo del suo padrino Sirius, i suoi jeans preferiti e le sue scarpe da ginnastica.
Indossò il giubbotto e la sciarpa e infine afferrò lo zaino e andò a scuola in autobus.

Il liceo Dante Alighieri era un liceo situato nella periferia della città, a Harry lui piacevano molto la letteratura e la Divina Commedia, tuttavia odiava a morte la chimica perché il suo prof era molto severo e gli stava antipatico sin dal primo anno.
Appena varcata la soglia andò al suo armadietto per prendere alcuni libri quando qualcuno lo salutò allegramente «Ciao Harry» il ragazzo si girò: in piedi c'era Ron Weasley, il suo migliore amico, un ragazzo dai capelli rossi e le lentiggini «Ehi Ron» rispose Harry allegramente «Sentì, hai già visto Hermione? Non è da lei arrivare in ritardo» chiese Ron guardandosi intorno «Mmm no» rispose Harry «Comunque che barba, alla prima ora abbiamo matematica col professor Binns, non lo sopporto» disse Ron al suo amico sottovoce per non farsi sentire «Si hai ragione» disse Harry ridacchiando, la voce del prof Binns era così noiosa che spesso molti studenti si addormentavano durante le sue ore, anzi quasi la maggior parte! «Ehi, ciao Harry, 'giorno Ron» i due si voltarono non appena sentirono qualcuno che li chiamava: Hermione Granger, la loro migliore amica era lì in piedi davanti a loro e teneva in mano alcuni libri, era una splendida ragazza dai capelli crespi e castani «'Giorno Hermione» risposero i due in coro «Dai su andiamo in classe che sta per suonare» disse lei.
 
I tre si sedettero ai loro posti, Hermione vicino alla porta accanto ad Hannah Abbott, Harry e Ron ai primi banchi, dietro di loro il loro compagno di classe Neville Paciock stava facendo vedere una foto al suo amico Dean Thomas, Luna Lovegood una strana ragazza stava sognando a occhi aperti, Harry era molto assonnato e continuava a sbadigliare «Ehi Potter, non hai dormito bene stanotte?» Harry si girò: era Draco Malfoy, un ragazzo dai capelli biondi molto arrogante e viziato, era il figlio di un ricco famoso imprenditore della città  «Con quelle occhiaie sembri uno zombie, oppure un panda» poi scoppiò a ridere mentre i suoi scagnozzi Tyger e Boyle si univano a lui.
A Harry improvvisamente passò il sonno: avrebbe voluto strozzargli il collo! Sfortunatamente in quel momento il professor Binns entro in classe e la sua ira si placò, poi prese dallo zaino l'astuccio e il libro e iniziò a seguire la lezione.
Si, certo, come no! La voce del prof non faceva altro che farlo dormire.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, sono nuova su EFP, spero che vi piaccia questo primo capitolo di questa serie: questa idea mi era venuta in mente già da molto tempo in cui Harry vive ai giorni nostri, diciamo che l'idea di di scriverla qui mi è venuta in mente stamattina mentre ero fuori a camminare nell'ora di ginnastica col prof e i miei compagni di classe, sono così produttiva la mattina quando fa freddo e non ho voglia di fare ginnastica 😂😂
Se la storia vi è piaciuta, lasciate un commento e al prossimo capitolo, ciauuuuu.
❤️❤️❤️

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Capitolo 2
*** Il professore di chimica ***


Quando la campanella suonò Harry presse dalla cartella il suo libro di chimica, il quaderno e l'astuccio e insieme ai suoi compagni di classe si diressero al laboratorio di chimica del primo piano. Quando tutti entrarono il professor Piton stava scrivendo qualcosa alla lavagna: Severus Piton era un professore molto odiato da molti studenti, ogni volta che Neville incrociava il suo sguardo aveva la pelle d'oca, aveva dei capelli unti e neri come i suoi occhi, il suo sguardo era sempre severo e non sorrideva mai, indossava come al solito dei vestiti neri tanto che sembrava un uomo dell'1800 «Sedetevi» disse in tono gelido agli studenti quando entrarono in classe «Come avevo detto oggi ci sarebbero stati gli esercizi di teoria e sono nella scheda che avete sul banco, fateli in assoluto silenzio. Usate la tavola periodica che avete a portata di mano e le palline per fare i vari tipi di legami, non voglio sentir volare una mosca. Una volta finiti, consegnatemi la scheda e io vi metterò un voto»

Harry si concentrò sulle domande:
"Bilancia questa reazione chimica, indica quanto atomi di idrogeno, ossigeno e cloro ci sono" cominciò a scrivere e a contare gli elementi:
• 4 ossigeni
• 6 atomi di cloro
• 3 idrogeni 
Piton passava ogni tanto tra i banchi a controllare che nessuno copiasse, Neville sembrava molto tranquillo, probabilmente aveva studiato molto «Se qualcuno si azzarda a copiare gli annullerò il compito» Hermione essendo la più brava della classe scriveva tranquilla e la sua mente sembrava un ingranaggio perfetto, ogni tanto qualcuno si trattava la testa, Seamus continuava a mordere la punta della penna in cerca di una soluzione ai problemi e Dean cancellava ogni tre secondi qualcosa sul foglio.

La domanda più difficile fu l'ultima "Da chi fu ideata la Tavola Periodica? Come era in passato?" Harry non lo sapeva: non se lo ricordava! Proprio quella domanda doveva esser stata messa nella verifica? Allora scrisse il primo nome che gli venne in mente "Mendeleev".
Lentamente i suoi compagni di classe, uno per volta cominciarono a consegnare le schede e le misero al centro della cattedra mentre il professore li scrutava uno per uno, appena la campanella suonò Harry riprese le sue cose per tornare in classe ma prima che lui e Neville potessero mettere piedi fuori dall'aula Piton li chiamò «Potter, Paciock, venite un attimo dentro» Neville si pietrificò, mentre Harry impallidì, si misero di fronte alla cattedra con il prof che li guardava con aria gelida «Spero che voi due abbiate studiato stavolta e che voi due non abbiate copiato» disse in tono freddo «Io mi sono fatto aiutare a studiare professore. Le prometto che non la deluderò» disse Neville con sicurezza «Anche io ho studiato professore» aggiunse Harry «Speriamo. Bene, potete andare» disse Piton.
I due lo salutarono educatamente e uscirono dal laboratorio e tornarono dritti in classse per la lezione della Divina Commedia della professoressa Mcgranitt «Non vedo l'ora di fare il nuovo canto del Purgatorio» disse Harry felice «Già, anch'io non vedo l'ora» aggiunse Neville raggiante, lentamente si dimenticarono della chimica e degli esercizi che avevano fatto quel giorno, al diavolo tavola periodica, elementi chimici e chimici morti!

Una settimana dopo il professor Piton riportò le verifiche corrette come promesso «Sono rimasto molto soddisfatto: nessuna insufficienza, davvero notevole» disse prima di consegnarle. Harry, Neville e Ron avevano preso la sufficienza, Neville tirò un respiro di sollievo «I miei saranno orgogliosi di me» disse felice, Hermione aveva preso il voto più alto, tuttavia Harry si accorse che Draco faceva vedere a Tyger e Goyle che aveva preso un 8 «Che strano, non ce l'ho mai visto così portato per la chimica» pensò tra sè e sè mentre lo osservava di nascosto. A fine lezione lo disse a Ron ed Hermione «Io so il perchè: essendo che qui al liceo molti studenti sono figli di alcune famiglie ricce della città alcuni loro genitori pagano i professori per far si che i figli possano prendere voti alti senza studiare» disse Ron «Ma non è giusto così!» esclamò Hermione indignata «Certo che è giusto» i tre si girarono, Draco era dietro di loro con i suoi amici «A differenza dei Weasley o di te Potter noi siamo più bravi di voi, non fare quella faccia Granger, i soldi contano più dell'intelligenza» poi scoppiarono a ridere. Harry voleva rompergli il collo e la testa «Come sei arrogante Malfoy!» disse Ron stringendo i pugni «Sai una cosa Malfoy? Ci sono alcune cose che non puoi comprare» sbottò Harry «Davvero? E quali sono?» chiese Draco ridendo «Con i soldi non potrai mai comprare la famiglia, gli amici o l'amore» disse serio, Draco e i suoi amici li scrutarono per qualche secondo con un'aria tra un misto di confusione e rabbia, infine Draco si allontanò con il gruppetto lasciando Harry, Ron e Hermione in silenzio.

ANGOLO AUTRICE
Eccomi qui di nuovo, se per qualche giorno non scriverò è perchè a volte vengo a casa del mi babbo e quindi non sto sempre qui, ma nel mio tempo libero tuttavia mi farò venire nuove idee. Spero di poter fare l'accesso su un altro dispositivo.
Alla prossima!!!

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Capitolo 3
*** Il ballo d'inverno ***


Ben presto al liceo Dante Alighieri a inizio dicembre Harry iniziò a sentir parlare del ballo d'inverno: era un evento molto importante che si teneva di solito l'ultimo giorno di scuola, poi sarebbe rimasta chiusa per via delle vacanze natalizie e che organizzavano gli studenti più grandi. In inverno Harry smetteva di giocare a calcio all'aperto perchè faceva troppo freddo e rischiava di ammalarsi, così durante gli allenamenti restava in palestra.

A dicembre i rappresentanti delle classi passavano ogni tanto per chiedere i soldi per organizzare il ballo anche se comunque anche i professori davano una mano per l'evento «Mi raccomando ragazze, niente abiti scollati, sono stata chiara?» disse un giorno la Mcgranitt alle sue alunne.
Harry avrebbe voluto andarci con Ginny, la sorella minore di Ron al ballo, una studentessa del terzo anno, aveva una cotta per lei da un po di tempo ma venne a sapere che lei sarebbe andata al ballo con un suo compagno di classe, Hermione invece ci sarebbe andata con Ron, Harry non si sarebbe neanche azzardato a invitare qualcuna delle chiaccherone della classe e neanche alcune ragazze del suo stesso anno o dei primi anni poiché gli morivano dietro per la sua popolarità, infatti si sentiva sempre in imbarazzo quando lo fissavano. Un giorno mentre stava rimettendo apposto dopo l'ora di ginnastica due palloni da basket Luna si avvicinò a lui «Ce n'erano altri due dietro il tappetino» disse con aria sognante, poi prima che si allontanasse Harry pensò che poteva chiedere a lei, si era anche carina «Ehm, senti Luna...» cominciò «Senti, t-ti andrebbe di venire al ballo d'inverno con me? D-Da amici intendo» continuò balbettando «Certo» disse lei tranquilla «Davvero? Ma non dovevi andarci con Neville?» chiese Harry dubbioso e incuriosito «Si, ma poi prima che glielo chiedessi ho scoperto che ci sarebbe andato con un'altra» spiegò lei «Ah okay» disse Harry facendo spallucce «Dopotutto non serve essere fidanzati per andare al ballo» aggiunse Luna «Si in effetti hai ragione» disse Harry con un sorriso «A dopo» disse salutandolo con la mano e poi se ne andò nello spogliatoio delle ragazze per cambiarsi.
Nel successiva di matematica del professor Binns l'insegnante stava spiegando una cosa noiosissima riguardante le espressioni con le frazioni e le x, mentre stava sottolineando qualcosa con l'evidenziatore Ron, che era seduto accanto a lui gli passò un foglio con su scritto qualcosa
Ho scoperto chi è ququest'anno colui che ha organizzato il ballo d'inverno 
Harry lo guardò dubbioso, Ron gli fece un cenno: era Draco, in quel momento il biondo stava usando di nascosto il cellulare e accanto a lui Goyle guardavano lo schermo divertito, Harry fece una smorfia, che idiota! Come poteva quel deficiente organizzare in simile evento? A meno che non si fosse fatto aiutare da altri ragazzi, o da suo padre.
Quel pomeriggio Harry era in camera sua a fare i compiti quando ad un certo punto gli arrivò un messaggio su WhatsApp da parte di Hermione:
* Ehi, ho saputo che Malfoy organizzerà il ballo. Cerchiamo di sabotarlo* Harry era perplesso
*Cosa? Ne sei sicura? E se qualcuno scopre che siamo stati noi?* 
* Non c'è problema, ho un piano😉 *
Harry si chiese come avrebbe fatto Hermione a fare una cosa del genere, non riusciva a capire: Hermione era la più brava della classe e la più intelligente e ora lei voleva sabotare il ballo d'inverno? 
 
Il giorno del ballo arrivò in fretta: era la sera del 22 dicembre, tutti gli studenti erano emozionati ed erano tutti in palestra, questa era stata abbellita da decorazioni blu, lilla e bianche, alla rete di pallavolo la quale era appesa a un lato della parete erano appesi dei fiocchi di neve bianco luccicante, il riscaldamento era acceso al massimo. Nel frattempo Harry camminava tranquillo per il corridoio della scuola con uno splendido smoking, Luna era accanto a lui con un bellissimo abito abbellito di stelle di un blu notte e altri colori della galassia «Chissà cosa deve dirci Hermione» disse Luna tra sé e sé «Non lo so, sei contenta di essere venuta al ballo?» chiese Harry «Certo, la sai una cosa? Non mi piacciono in realtà queste feste ma sono comunque belle perché almeno stiamo con gli amici» disse Luna con un tono tranquillo e sognante mentre i suoi occhi argentati brillavano.
I due amici varcarono la soglia della palestra e si avvicinarono a Hermione e Ron che erano in disparte da tutti gli studenti, questa che era irriconoscibile: i suoi capelli crespi ora le ricadevano sulle spalle ed erano stati acconciati e fatti dei boccoli, era vestita con un abito viola e lilla e Ron indossava uno smoking simile a quello di Harry «Allora, ci dici cosa hai avuto in mente?» chiese quest'ultimo, Hermione spiegò il piano:
 
«Il piano è semplice: quando Draco oserà fare tanto il cretino o l'idiota un secchio di acqua fredda verrà gettato addosso a lui, così impara a fare il deficiente» disse mentre si scrocchiava le dita «Wow, sei bravissima Hermione» disse Ron a bocca aperta.
In quel momento qualcuno corse verso di loro chiamandoli:
«Ragazzi!»

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Capitolo 4
*** La rissa ***


Neville stava camminando velocemente verso di loro con la giacca che svolazzava «Allora? Cosa dovevate dirmi?» chiese incuriosito, Harry, Ron e Hermione spiegarono volta per volta il loro piano per sabotare quello che Draco aveva organizzato «Cosa?? Non potete farlo!» urlò Neville
«E perchè?» chiese Harry «Be' ecco, c'è una cosa che non sapete: dovete sapere che Draco non ha mai avuto una vita facile, suo padre Lucius lo ha sempre spronato a essere in un certo modo e ora questa era la sua occasione per mostrare al padre quanto è bravo» spiegò lui agitato «Cosa? E chi te l'ha detto?» chiese Luna tranquilla «Me l'ha detto Dean» disse Neville. Harry era rimasto a bocca aperta ma era impossibile tornare indietro, poi vide tra gli studenti Draco il quale era insieme a suo padre Lucius, un uomo dalla coda di cavallo bassa e bionda che stava squadrando con lo sguardo da cima a fondo la palestra «E qui servivano più decorazioni» «E perché non hanno spostato quel tappeto?» «Ecco che inizia con le sue solite osservazioni» borbottò Hermione.
Poi accadde il peggio: in quel momento una grande secchiata di acqua gelida cadde dall'alto e si rovesciò in testa a molti studenti, molte ragazze strillarono e alcuni si coprirono la testa con le mani, un po' d'acqua finì anche in testa a Draco
«Draco! Cos'è questo schifo? Mi hai deluso profondamente! Sei un disonore per questa famiglia! Una cosa ti avevo chiesto!» replicò Luciuss disgustato, intanto la maggior parte degli alunni se ne stava andando via dalla palestra delusi per il ballo «Papà, i-io...» iniziò Draco con voce tremante ma Lucius non gli diede retta e gli diede uno schiaffo «A casa faremo i conti» poi si allontanò con uno sguardo freddo e gelido rivolto al figlio. Draco rimase lì impalato, bagnato fradicio mentre con una mano si teneva la guancia che piano piano diventava rossa, Tyger e Goyle si avvicinarono a lui per consolarlo, il ragazzo cadde in ginocchioni e scoppiò a piangere «Su dai, risolveremo tutto» disse Tyger passandogli una mano sulla spalla «Cavolo, non so voi ma mi dispiace per lui» disse Ron guardandolo con malinconia, anche a Harry faceva pena, in quel momento successe qualcos'altro, Draco vide che lo stava fissando «S-Sei stato t-tu...» iniziò lui stringendo i denti poi si alzò lentamente «D-Draco.. Aspetta... P-Posso spi-iegare...» balbettò Harry mettendosi le mani davanti a sé come se volesse proteggersi da qualcosa ma Draco si scaraventò su di lui, i due finirono col picchiarsi:
Harry gli tirava i capelli e la giacca, Draco lo graffiava e lo prendeva per il colletto. Intanto Hermione, Ron, Luna, Neville, Tyger e Goyle fecero un passo indietro per non mettersi nel mezzo, un professore che era lì di guardia, corse fuori dalla palestra, dopo neanche un secondo tornò accompagnata dalla professoressa McGranitt e dal professor Binns di corsa e riuscirono a separarli, entrambi i ragazzi avevano i capelli scombinati: Harry aveva un graffio sulla guancia e i suoi occhiali penzolavano da un orecchio, Draco aveva la giacca sbottonata e aveva un morso sul braccio. I due vennero portati da Albus Silente, il preside della scuola, un uomo di mezza età molto calmo, da una piccola barba argentata e un paio di occhiali a mezzaluna, i due si sedettero di fronte a lui «E' stato lui signore! Ha rovinato tutto!» iniziò Draco indicandolo «Non è vero! Ha cominciato lui ad aggredirmi!» disse Harry, Silente li interruppe «D'accordo, stiamo tutti calmi, risolveremo tutto, non vi preoccupate. Per prima cosa non vi sospenderò, quindi ritenetevi fortunati. La seconda cosa è che se volete restare qui a scuola dovrete pulire per un mese la piccola area vicino al campo da calcio» spiegò il preside in tono calmo.
Il piccolo campetto era un'area molto piccola, situata accanto all campo da calcio, ed era sempre ricoperta di foglie, nessuno andava mai lì
«Diciamo che è una leggera punizione ma che vi serva di lezione. Ho fatto chiamare i vostri genitori per spiegare loro la sistuazione» continuò tranquillo «Signor preside sono arrivati i genitori di Potter e c'è anche Narcissa, la mamma di Malfoy» disse la Mcgranitt affacciandosi alla porta dell'ufficio «Bene, falli accomodare allora» disse Silente in tono tranquillo.
La porta si aprì: in piedi accanto alla professoressa c'erano Lily e James che osservavano il figlio con un misto di rabbia e curiosità mentre Narcissa osservava il figlio preoccupata, il preside li invitò con gentilezza a sedersi, Harry divenne pallido come un cencio.
 
 
ANGOLO AUTRICE
So che potrebbe sembrare esagerato, ma non vi preoccupate, vi faccio un mini spoier: Draco cambierà atteggiamento? Diciamo che la sua psicologia mi ha sempre incuriosita (Non è il mio personaggio preferito). Ringrazio uno dei miei idoli su Youtube, Barbie Show TV che mi ispirato a scrivere un pezzetto di quello che è successo in questi ultimi due capitoli, solo che l'ispirazione mi viene sempre quando sto studiando
Se la storia vi sta piacendo, lasciate un commento e al prossimo capitolo, byeeeee

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Capitolo 5
*** Segui il tuo istinto ***


Il silenzio piombava nella stanza, si sentiva solo l'orologio che ticchettava, il sole era nascosto tra le nuvole, era l'inizio del nuovo anno, più precisamente era il 2 gennaio.
Harry era seduto alla scrivania e stava facendo gli esercizi sulla Divina Commedia che gli avevano dato per le vacanze natalizie, da quando era tornato a casa non aveva voluto raccontare ai suoi come fossero andati realmente i fatti.
Aveva gettato il suo abito del ballo sul letto che era lì da almeno un mese e ora era lì a fissare un'immagine di Dante e Virgilio molto bella, allo stesso tempo la sua testa era appoggiata sul libro mentre la sua mente viaggiava chissà dove.
Improvvisamente Lily entrò in camera in silenzio «Che c'è mamma?» chiese Harry mogio mogio «Come stai tesoro?» chiese preoccupata mettendogli una mano sulla spalla «Mmm, bene» disse lui «Hai fame stasera?» chiese
«Si, un po'» ripose Harry «Bene, ricordati che stasera vengono Remus e Sirius a cena, sei contento?» chiese Lily cercando di tirarlo su di morale «Molto» rispose fermamente «Dai, ti lascio studiare» disse lei mentre gli accarezzava i capelli con un sorriso debole, poi uscì dalla camera del figlio chiudendo la porta delicatamente.
Harry si era completamente dimenticato che quella sera avrebbe avuto ospiti a cena, sicuramente sua madre glielo aveva detto in un momento in cui era completamente distratto.
Era da dopo Natale che non usciva di casa: era stato per giorni in camera a non fare niente per dimenticare quello che era successo al ballo d'inverno e dell'aggressione con Draco. Draco gli aveva scritto un messaggio la sera del 30 in cui lo incolpava di averlo sospeso, i due avevano litigato pesantemente per messaggio e alla fine Harry era stato costretto a togliere la suoneria al cellulare per non sentirlo.
Tornò ai suoi esercizi ma guardò il libro con una smorfia e lo richiuse subito, neppure la sua materia preferita sembrava risollevargli il morale, prese il computer e si mise a fare una ricerca su Google a caso solo per scacciare la noia.
Alle 19:30 James chiamò suo figlio per la cena, Harry scese le scale e forzando un sorriso salutò con un abbraccio Sirius e Remus: Sirius, il padrino di Harry aveva dei lunghi capelli neri e mossi che gli arrivavano fino alle spalle, Remus invece aveva dei capelli corti di un biondo castano. Il ragazzo sorrise: non li vedeva da Natale ed era sempre felice quando i due lo andavano a trovare.
Tutti si sedettero a tavola per la cena, accanto a Harry si sedette Sirius, a capotavola si sedette Lily, mentre di fronte a lui erano seduti James e Remus, gli adulti stavano parlando di cose molto noiose per grandi, Harry non li stava a sentire, stava leggendo l'etichetta della bottiglia dell'olio che era di fronte a lui «Allora Harry, come va la scuola?» chiese Sirius, Harry arrossì «B-Bene» rispose «E a chimica? Sei riuscito a recuperare l'insufficienza che hai preso?» chiese Remus
«Si, ho preso 6 all'ultima verifica» rispose Harry mentre si versava dell'acqua nel bicchiere
«E quella borsetta? Per chi è?» chiese Remus, sul mobile del salotto era appoggiata una piccola borsa frigo portatile tra il turchese e il blu notte «È per Harry, da gennaio si fermerà dopo la scuola» spiegò James mentre inforchettava delle penne al pomodoro «Wow, anche io e te ci fermavano spesso dopo la scuola per gli allenamenti di pallavolo, ti ricordi James?» disse Sirius con nostalgia al suo migliore amico «Già, eravate bravissimi» disse Remus sorridendo «Ma in realtà Harry fa calcio» precisò James «In realtà per un po' non posso giocare a calcio» disse Harry «E perché?» chiese Remus «Perché l'hanno messo in punizione» spiegò Lily, Harry appoggiò la forchetta e fece un respiro profondo «Che cosa? Che hai combinato?» chiese Remus allarmandosi, allora Harry cominciò a spiegare come fossero andati i fatti: dall'idea che Hermione aveva avuto di sabotare il ballo a Draco che l'aveva aggredito senza farlo spiegare, la punizione che il preside aveva dato loro, aggiunse anche quanto il signor Malfoy ci tenesse all'educazione del figlio «Quanto era odioso Lucius! Non è affatto cambiato» disse Sirius incrociando le braccia «Già, quel deficiente» aggiunse Remus.
 
Finita la cena Remus diede una mano a James e Lily a sparecchiare mentre Sirius andò a parlare in privato con Harry, il ragazzo si sedette sulla sedia della scrivania e Sirius sul letto «Allora Sirius, cosa dovevi dirmi?» chiese Harry incuriosito, lui fece un respiro profondo «Dunque Harry, da quello che mi hai raccontato, sembra proprio che Draco debba seguire le orme di suo padre. Devi sapere che quando andavo al liceo Lucius era molto peggio di ora: era arrogante, vanitoso e prepotente, e purtroppo molto popolare, si vantava della ricchezza della sua famiglia e tante altre stupidaggini» Sirius si alzò in piedi e andò alla finestra «A volte i genitori costringono i figli a fare qualcosa che non vogliono fare: io non ho mai avuto un buon rapporto con i miei, volevano che studiassi giurisprudenza ma io non volevo, così seguì quello che diceva il mio istinto. Questo lì fece arrabbiare ma a me di loro sinceramente me n'è sempre importato poco. Dopo la loro morte anche mio fratello Regulus cambiò percorso universitario, le cose devono piacere a noi non ai nostri genitori, agli amici o ad altre persone» Harry si alzò «Per esempio non spetta ai genitori decidere cosa diventeranno da grandi i figli oppure che percorso universitario faranno?» ipotizzò il ragazzo «Bravo, vedo che hai capito» disse Sirius con sorriso, poi si avvicinò a lui gli mise una mano sulla spalla «Ascoltami Harry, ricordati bene queste parole: segui il tuo istinto e non farti condizionare dagli altri. Ricordatele bene» Harry gli sorrise e Sirius lo fece a sua volta.
 
Dopo pochi secondi Remus li chiamò per mangiare un pezzo di dolce al cioccolato, i due scesero le scale, si sedettero sul divano e tra una risata e l'altra, una storia divertente e qualche vecchio ricordo Harry si dimenticò dei suoi problemi i quali scivolarono via dalla sua mente, gli piacevano molto quelle serate in famiglia insieme ai suoi, al padrino e a Remus.
Fuori intanto il buio ricopriva tutto mentre i lampioni illuminavano ancora le deserte strade e un venticello invernale danzava nell'aria.
 

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Capitolo 6
*** Lo vuoi veramente? ***


Dopo le vacanze natalizie per Harry la punizione iniziò sin dal primo giorno al rientro a scuola, lui e Draco dovevano scontare quella punizione al freddo e al gelo di gennaio, comunque era sempre meglio che essere espulsi.
Era fine gennaio, quella era stata una mattinata molto ardua e faticosa per Harry e non poteva essere peggio: aveva avuto la verifica di letteratura, l'interrogazione di inglese e per fortuna aveva preso un buon voto, la verifica di biologia, anche le due ore di ginnastica non erano andate male, la professoressa Bumb era contenta perché Harry era riuscito a fare delle ottime battute in una partita di pallavolo.
Ora gli aspettavano due ore di pulizia del cortile con Draco, salutò Ron e Hermione che uscivano allegri da scuola «Quanto vorrei anche io essere a casa» pensò.
Strinse le bretelle dello zaino e prese dall'armadietto la borsa frigo e andò con Draco che era dietro di lui a pranzo: i ragazzi che si fermavano dopo la scuola per degli allenamenti o per delle attività pranzavano tutti insieme in un'aula dove c'era un lungo tavolo con delle sedie e una piccola libreria, Harry stava mangiando il suo panino con la mortadella mentre fissava la sua bottiglietta d'acqua, ogni tanto Draco gli lanciava qualche occhiataccia; alcuni ragazzi parlavano tra di loro, ne conosceva alcuni di quegli studenti: Justin faceva parte del corso di informatica, Cho Chang (sua ex crush) della squadra di pallavolo, Lavanda Brown, compagna di classe di Harry era del corso di arte, Blaise Zabini (amico di Draco) della squadra di basket
Gli altri erano degli estranei, quando suonò la campanella lui e gli altri ragazzi si alzarono e buttarono le cartacce nei cestini, Harry e Draco si incamminarono fuori, quel giorno anche se era fine gennaio non faceva molto freddo, i due indossarono delle pettorine giallo fosforescenti, dei cappellini con delle visiere e un paio di guanti: era ora di mettersi al lavoro.

Harry rastrellava le foglie spingendole nel sacco dell'immondizia, una volta riempito uno doveva essere portato fuori e alla fine sarebbe stato buttato ad alcuni cassonetti che si trovavano nelle vicinanze. Né Harry né Draco si rivolgevano la parola, in realtà da dopo che era iniziata la punizione subito dopo le vacanze natalizie non si erano mai rivolti la parola «Ehi Potter, lo sai che quella vicino all'alberello la devi pulire tu, vero?» disse Draco ad un certo punto in tono di rimprovero. Erano da solo 45 minuti che pulivano «Cosa? Ma non era compito tuo?» chiese Harry dubbioso e confuso «No, è la tua parte non la mia» rispose Draco «Ah okay» disse Harry facendo spallucce, poi iniziò a rastrellare un'altra parte piena di foglie secche.
Proprio in quel momento qualcuno si fermò davanti al cancelletto del cortiletto: era Lucius Malfoy, era
 imbacuccato in una giacca nera firmata e la sua faccia era tra un misto di rabbia e di stupore «O, mio Dio!» esclamò arrabbiato «P-Papà, che cosa ci fai qui?» chiese Draco con voce tremante «Draco, non ho parole per descrivere quello che stai facendo, dopo quella rissa vederti ridotto così mi fai davvero schifo» disse Lucius in tono gelido, ma allo stesso tempo arrabbiato «P-Papà, io... Ecco...» disse Draco con voce tremante, Harry rimase lì impalato senza dire una parola «Sei una delusione per questa famiglia! Non ho neanche le parole per descrivere tutto questo!» esclamò, poi continuò «Quello che hai fatto mi ha profondamente deluso in fondo al cuore» e se ne andò.
Draco rimase lì impalato mentre con forza stringeva il manico del rastrello, poi scoppiò a piangere: a Harry gli ricordava molto quello che era successo al ballo d'inverno, ora provava seriamente molta pena lui «Draco, stai bene?» chiese Harry avvicinandosi a lui, era la prima volta che lo chiamava per nome «Che te ne frega? Prova a raccontarlo a qualcuno e giuro che ti prendo a sberle davanti a tutti» rispose Draco arrabbiato «Non lo dirò a nessuno, però, fatti dire una cosa: tuo padre non ti può trattare così, ti ha insultato, ferito e schiaffeggiato» disse Harry «Allora quando i tuoi hanno saputo che eri in punizione erano contenti eh?» chiese Draco furioso «No, quando mia mamma lo ha saputo si è arrabbiata e papà mi ha chiesto come fossero andati i fatti e ho spiegato loro che un pirla senza scrupoli mi è saltato addosso, hanno capito la situazione» spiegò Harry, poi continuò
«Draco, non possiamo scegliere la famiglia in cui nascere ma possiamo scegliere cosa diventare» «E con questo cosa intendi dire Potter?» chiese Draco arrabbiato
«È una vita che segui le orme di tuo padre» spiegò Harry «Che cosa te lo fa capire?» chiese il biondo «Be' sei a capo del club che aveva fondato lui, sei tra quelli più ricchi e popolari che organizza il ballo d'inverno e quello di fine anno. Tra l'altro lui fa parte del consiglio d'istituto ed è uno dei rappresentanti della nostra classe. Lui vuole che tu segua le sue ideologie, ma dimmi, tu tutto questo lo vuoi veramente?» chiese Harry, Draco deglutì «Quali sono le tue passioni, i tuoi interessi e le tue aspirazioni?» continuò Harry, nessuno aveva mai fatto una tale domanda a Draco, il ragazzo rimase in silenzio
«Ecco vedi, non lo sai neppure tu. Senti, prendi un consiglio dal tuo nemico: lascia perdere tuo padre e le cavolate che ti inculca nel cervello, prenditi un po' di tempo per riflettere su ciò che vorrai fare un giorno. Il mio padrino mi disse: segui il tuo istinto e non farti influenzare dagli altri» disse Harry, Draco sorrise «Sai una cosa Harry: hai proprio ragione, non pensavo che il miglior consiglio venisse dal mio peggior nemico» disse il biondo sorridendo «Lo dirò anche a Diane, mia sorella» aggiunse.
Poi i due scoppiarono a ridere come se fossero vecchi amici, in quel momento qualcuno batté le mani «Bravi ragazzi» i due si girarono: Albus Silente era lì vicino e stava sorridendo loro «Signor P-Preside» dissero Harry e Draco in coro
«Ecco la chiave di tutto questo: la collaborazione, da questo momento in poi la punizione è finita» disse Silente in tono calmo e sorridendo.
I due fecero i salti di gioia e lo ringraziarono, poi andarono nel ripostiglio a togliersi le divise, Harry si mise il giubbotto e si mise in spalla lo zaino e la borsa frigo, poi salutò Draco il quale gli sorrise e lo vide incamminarsi verso casa.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Se non si fosse capito, Diane è un personaggio inventato da me da molto tempo.
Ringrazio ancora Barbie Show TV per avermi ispirato a scrivere questa parte di questo capitolo, le scene sono state prese dagli episodi "Il ballo d'inverno" e "Un arrivò inaspettato" della serie "Lisa al college" Ve la consiglio perché è molto bella; spero che la storia vi stia piacendo. Un baciones e alla prossima ❤️❤️❤️
 

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Capitolo 7
*** Si può sempre cambiare ***


Appena Draco mise piedi in casa si levò il cappotto e la sciarpa lanciandoli sul letto, appoggiò lo zaino in un angolo e andò in bagno a sciacquarsi il viso con dell'acqua fredda:
Ora si stava guardando allo specchio, il suo volto era pallido e i suoi capelli biondi erano spettinati e le punte leggermente bagnate, le mani erano serrate al bordo dal lavandino mentre i suoi occhi grigi fissavano lo specchio e il suo stesso riflesso, durante il tragitto di ritorno a casa aveva continuato a riflettere su quello che Harry gli aveva detto, nessuno gli aveva mai detto simili parole, eppure nella testa gli martellavano ancora quelle frasi "Tu lo vuoi veramente?" "Segui il tuo istinto e non farti influenzare dagli altri"
«Basta, devo cambiare» disse tra sé e sé mentre una lacrima solitaria scendeva lenta sul suo viso mescolandosi all'acqua.
Aveva detto tutto anche a Diane, sua sorella maggiore quando era tornata da alcune commissioni, lentamente il ragazzo aveva iniziato a capire chi fosse veramente anche semplicemente guardandosi allo specchio:
innanzitutto si era fatto togliere dalla squadra di calcio della scuola e aveva capito che non era molto portato per lo sport ma comunque avrebbe cercato di migliorarsi.
Scoprì la passione per i romanzi per ragazzi e l'interesse per la storia antica.
Lentamente le cicatrici e i tagli sulle sue braccia iniziarono a sparire ed erano state ricucite dalla possibilità di essere libero e di scegliere cosa diventare.
Draco aveva smesso anche di piangere di nascosto la notte e aveva iniziato a fare esercizi di respirazione, ogni volta che avrebbe avuto uno di questi impulsi, si sarebbe fermato a fare dei respiri profondi oppure sarebbe andato a prendere una boccata d'aria fresca.
Lentamente stava diventando più calmo e più rilassato.
Il ragazzo decise che si sarebbe impegnato con la scuola, e chissà il suo rapporto con Harry non poteva che migliorare.
Colui che aveva sempre odiato gli aveva aperto la mente e non se l'era mai aspettato. Suo padre e tutto quello che gli diceva potevano anche andare a bruciare all'Inferno! 
Diane, sua sorella, una splendida ragazza di diciannove anni dopo aver ascoltato quello che il fratello gli aveva detto aveva lasciato la facoltà di giurisprudenza e decise di studiare psicologia e con suo grande stupore era una materia che la affascinava, al diavolo tutto quello che riguardava legge e magistratura!
 

ANGOLO AUTRICE
Lo so che è breve ma volevo farvi un po' capire come Draco ha intenzione di cambiare e di quello che gli è successo dopo che Harry gli ha parlato.
Alla fine Draco e Diane riusciranno a fare pace con il loro padre Lucius?
Lo scopriremo presto
Alla prossima ❤️❤️
 

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Capitolo 8
*** Lavoro di gruppo ***


Quel giorno Harry non riusciva a stare sveglio a lezione: la sera prima era rimasto fino a tardi a guardare il cellulare, si era messo ad ascoltare almeno una ventina di video ASMR i quali comprendevano slime, suoni della natura, suoni delle piante...
Il professor Binns, con la sua voce, stava facendo dormire tutta la classe, Harry si guardò intorno: Hermione cercava di prendere appunti ma non ci riusciva, Ron seduto accanto a lui stava dormendo, Luna stava guardando qualcosa fuori dalla finestra, Draco faceva roteare la penna pensieroso, Neville stava scarabocchiando qualcosa su un foglio, Seamus stava giocando col cellulare e Dean stava facendo un disegno con la sua penna.
Come si poteva pensare che una classe di ventidue cristiani riuscisse a seguire una lezione così noiosa?
C'era un silenzio, talmente silenzioso che per Harry sembrava di essere al cimitero, infine tutto intorno a lui diventò buio e anche lui crollò in un sonno profondo, le equazioni potevano andare anche a quel paese!
Finita la lezione Harry andò in bagno, si tolse gli occhiali e si sciacquò la faccia con dell'acqua fredda, si guardò allo specchio: era stanco e debole, quanto avrebbe voluto prendere qualcosa che gli facesse riacquistare più energia! Quando tornò in classe c'era un po' di confusione, a quanto pare la campanella aveva svegliato tutta la classe, pochi minuti dopo la McGranitt entrò in classe e prima che iniziasse a spiegare un nuovo canto del Purgatorio, fece un annuncio alla classe
«Allora ragazzi, io, la professoressa Sprout e il professor Piton ci siamo organizzati per fare un progetto che fare a gruppi di tre: dovrete fare una ricerca su una pianta che vi assegnerà lui, loro vi valuteranno le proprietà chimiche e biologiche e le caratteristiche di questa pianta, mentre io vi valuterò la storia, e l'uso della popolazione di quella determinata pianta»

Harry finì in gruppo con Draco e Neville, tuttavia essendo pari, c'era un gruppo formato da quattro persone.
Durante la ricreazione Harry era seduto sulle scale e stava mangiando la sua brioche quando Ron e Her lo raggiunsero «Devo chiedere alla McGranitt di farti cambiare gruppo» disse Hermione incrociando le braccia «E perché?» bofonchiò Harry
«Te e Neville a lavorare con Malfoy? Ma per piacere» rispose Ron.quando

Prima che potesse dire qualcosa Neville lo raggiunse
«Ehi Harry, allora quando ci incontriamo per il progetto? Lunedì prossimo dobbiamo presentarlo» Harry si alzò
«Cosa? Che ne pensi di vederci a casa di uno di noi tre? Potreste venire a casa mia» propose Neville, in quel momento arrivò anche Draco.
Ron e Hermione se ne andarono subito in classe.
«Ah no, non si può, scusate. Purtroppo in questi giorni devono venire gli elettricisti» disse dispiaciuto
«Perché non venite a casa mia?» Chiese Draco
«Mmm, mi sembra una buona idea» disse Harry e Neville annuì incerto
«Venite alle 15» disse Draco, poi i tre se andarono in classe.
 
Alle 14:35 Neville e Harry si diedero appuntamento in piazza per andare insieme a casa di Draco, fuori faceva molto freddo e una brezza di febbraio danzava nell'aria, mentre camminavano si misero a parlare «Harry, perché sei diventato così amico di Malfoy? Non fa altro che fare il bullo» chiese Neville
«Be' è una cosa molto difficile» e gli raccontò quello che aveva chiesto a Draco e della conversazione che avevano avuto durante un pomeriggio di punizione
«Alcune cose me le avevi dette al ballo d'inverno» aggiunse, Neville deglutì
«Mmm forse hai ragione. Ci sono tante persone che nascondono le proprie debolezze a scuola e alcuni diventano dei bulli. Il liceo è fatto di persone che nascondono il loro vero io» disse Neville.
Dopo un po' si presentarono davanti a casa Malfoy, Draco lì fece entrare, sul tavolo della cucina erano sistemati alcuni libri, il computer e qualche foglio, i tre lessero le informazioni contenute in un foglio che avevano ricevuto dal prof Piton:

• Fare una ricerca sull'origine, il nome scientifico della pianta del Cacao
• Come sono i semi, i frutti e i fiori
• Come viene usato dalla popolazione
• Curiosità
• Collegamenti e se contiene qualche proprietà chimica.

I tre si misero a lavorare senza fermarsi: Harry sfogliava sui libri di biologia, Neville cercava su Wikipedia delle informazioni sul cioccolato, batteva con velocità le dita, tanto che non sembrava neanche di vedere le sue mani, e Draco scriveva qualcosa su un foglio, il foglio di brutta, ci volle molto impegno per realizzare un ottimo lavoro, Draco aveva proposto di fare la ricerca su Word, ma alla fine avevano scelto PowerPoint.
Dopo un altro giorno di arduo lavoro e un altro ancora il lavoro era pronto, i tre si divisero le parti: Neville avrebbe parlato delle origini del cioccolato, Harry sull'uso e Draco delle sue caratteristiche
«Neville, quindi vai te per primo?» chiese Harry
«Si» rispose lui
«Non credi che potremmo scambiarci le parti?» chiese Draco
«N-No, voglio dimostrare al prof Piton che anche io sono bravo» disse Neville alzandosi in piedi.

Arrivò il giorno della presentazione, i tre erano molto nervosi, davanti a loro c'era il gruppo formato da Dean Thomas, Justin, e Caterina i quali parlarono dell'avocado.
Appena finirono di parlare Harry, Neville e Draco si alzarono, quest'ultimo inserì la chiavetta USB nel computer, il quale era collegato alla LIM, stare in piedi davanti alla classe era molto imbarazzante: Harry vide Ron e Hermione che lo fissavano, Tyger e Boyle si sussuravano qualcosa mentre fissavano Neville.

La professoressa Sprout, la McGranitt e Piton erano ai lati della classe
«Chi comincia? Tu Draco?» chiese Piton
«In realtà, dovrei iniziare io» disse Neville con sicurezza
«Bene, comincia pure Neville» disse la Sprout con gentilezza.
I tre iniziarono:

«Il cacao detto anche Theobroma cacao è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee, originaria dell'America meridionale.
Si presenta in forma di albero sempreverde, alto in media 5-10 metri.
Le Foglie persistenti, alterne, ovali, con margine lievemente ondulato, lucide nella parte superiore, con picciolo fogliare dotato di articolazione che permette di orientarsi a seconda dell'intensità luminosa. Non tutte le specie di cacao hanno le foglie verdi.
I Fiori sono piccoli e sono sparsi a mazzetti, bianchi, verdi o rosei, che spuntano direttamente sul tronco o sui rami adulti; di essi solo pochi si trasformeranno in cabosside, ovvero in frutti del cacao; hanno un calice profondamente diviso, i cinque petali sono clavati, l'ovario è sessile.
I Frutti: dall'ovario si sviluppa il frutto (cabossa) a forma di cedro allungato, di colore giallastro-verdognolo, che diventa bruno-rossastro a maturazione, con la buccia solcata da 10 strisce longitudinali e può contenere da 25 a 40 semi; i semi sono immersi in una sostanza ricca di zuccheri, chiara e di consistenza gelatinosa.
Il peso della cabosside è variabile fra 300 e 500 grammi, lunghezza di 10~15 cm. In casi eccezionali tale frutto può arrivare anche a 1 kg»
«I semi:
All'interno di una polpa asprigna sono racchiusi numerosi semi ovali e piatti, a forma di mandorla, di colore bruno-violaceo, disposti in cinque file, contenenti zuccheri, grassi, albuminoidi, alcaloidi e coloranti.
Tra questi alcaloidi, i più importanti sono la teobromina e la caffeina (contenuta in quantità simile al caffè): il primo è un euforizzante mentre il secondo è un eccitante; grosse quantità di cacao possono infatti indurre una dipendenza fisiologica. La teobromina ha inoltre effetti diuretici: era infatti adoperata come diuretico in casi di scompenso cardiaco, finché non è stata rimpiazzata da farmaci più efficaci».

Draco faceva scorrere le immagini del PowerPoint, Neville parlava con sicurezza mentre fissava un punto indefinito al centro della classe, quando fu il turno anche di Harry e di Draco molti si stavano sussurrando qualcosa ma lui non ci fece caso «Silenzio ragazzi» disse la McGranitt rivolgendosi a coloro che parlavano.
Quando anche Draco finì di parlare tutta la classe applaudì, Harry stava sudando come non mai, mentre Neville aveva le mani le mani rosse e sudate
«Ben fatto Potter, un lavoro fatto e organizzato bene» disse la McGranitt
«Sono d'accordo e ottima esposizione Paciock» disse la professoressa Sprout l'insegnante di biologia, Neville arrossì per il complimento, d'altro canto biologia era la materia in cui eccelleva di più
«Si, non c'è male» disse il professor Piton con freddezza.
I tre tornarono ai loro posti senza dirsi una parola pronti per ascoltare una nuova presentazione.
 
 

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Capitolo 9
*** Voto giusto o no? ***


Il giorno dopo era una giornata molto soleggiata, il sole illuminava le aule e i corridoi, peccato che fuori facesse un freddo cane, Harry guardò fuori dalla finestra: la strada e il parcheggio erano ricoperte di ghiaia, quella notte aveva nevicato molto tanto che era dovuto andare a scuola a piedi.
Aveva una mezz'ora libera e per fortuna era arrivata la ricreazione, stava veramente morendo di fame! Dopo aver finito i suoi 4 Oreo bevve un sorso d'acqua, poi si mise le mani in tasca e si mise a camminare avanti e indietro per il corridoio.
Proprio in quel momento la professoressa McGranitt si avvicinò a lui «Potter? Posso chiederti un favore?» chiese lei «Dovresti andare dal professor Piton e dargli questo foglio e dirgli che è da parte del preside?» poi gli porse un foglio ripiegato «Va bene, vado subito» disse Harry prendendolo in mano, sapeva benissimo dove trovarlo: nell'aula di chimica ed era dove stava quasi sempre.
Si avviò per il corridoio e salì le scale del primo piano, la porta del laboratorio di chimica era bianca ed eraera chiusa stranamente, prima di entrare sentì due voci familiari che discutevano, così sbirciò: il professor Piton era seduto alla cattedra e davanti a lui c'era Draco
«Non capisco cosa ci sia di così strano in questo Draco» disse Piton in tono tranquillo, Draco?
Da quando in qua Piton chiamava i suoi studenti per nome?
«Ma professore, non può mettere un'insufficienza a Neville! Si è impegnato così tanto! Non può mettergli un 5, la prego» disse Draco stringendo i pugni
«Paciock non è all'altezza. Non è un bravo studente» disse Piton.
Harry tese l'orecchio per ascoltare meglio
«Non è vero. Neville è bravissimo ed è molto intelligente» ribatté Draco, sembrava quasi sul punto di piangere ma per fortuna era calmo.
Neville? Anche questo era strano! Da quando in qua Draco chiamava i suoi compagni di classe per nome?
«Per favore, non può parlarne con la McGranitt e la Sprout?» Piton lo osservò in silenzio
«Be' il voto di chimica lo devo mettere io, non loro»
In quel momento qualcuno diede una pacca sulla spalla ad Harry
«Ehi che fai di bello?» era Ron il quale lo chiamò sussurrardo all'orecchio dell'amico, Harry sobbalzò e lo zittì, poi i due ascoltarono la conversazione
«Per favore, gli dia una possibilità» insistette Draco, Piton non rispose.
Harry si rese conto che era lì solo per dare quel foglio al professore, così bussò alla porta, aprì la maniglia con la mano tremante mentre Ron rimase fuori
«Ehm scusi professore, questo foglio glielo manda il preside» disse appoggiandolo sulla scrivania, quando se ne andò, prima di varcare la soglia Piton lo chiamò
«Potter, posso chiederti una cosa?» Harry si pietrificò, si riavvicinò alla cattedra e mise le braccia lungo il corpo
«Secondo te, Paciock è stato bravo, o no?» chiese in tono gelido, Harry deglutì «S-Si, è stato molto bravo e poi si è impegnato tanto quasi quanto noi» disse con sicurezza
«Ha visto? Che le avevo detto?» disse Draco «Non capisco cosa stia succedendo» disse Harry fingendosi confuso
«Be ecco, il professore vuole mettere a Paciock un voto basso» disse Draco in tono calmo.
Il prof si appoggiò allo schienale della sedia e sbuffò, poi Harry se ne andò salutandolo educatamente.
Mentre camminava con le mani in tasca aveva mille pensieri per la testa: perché Piton voleva mettere un brutto voto a Neville? Si era impegnato così tanto! Perché lo odiava? E soprattutto, perché chiamava Draco per nome? Il prof non lo aveva mai fatto, rimase per urto il resto della pausa a pensare a ciò e si confidò con Ron, quando Hermione li raggiunse spiegò in breve cosa stesse succedendo
«Ma perché non può confrontarsi con la McGranitt e la Sprout?» chiese Ron arrabbiato
«Infatti, quanto è odioso» disse Hermione incrociando le braccia, Harry avrebbe voluto parlarne con Neville ma era malato e quindi non era venuto a scuola, era fuori discussione parlarne con Draco, i tre fecero tutte le ipotesi possibili di quello che era successo, poi un suonò li riportò alla realtà: era ora di tornare in classe.
Harry sbuffò per due motivi:
Il primo perché non era riuscito a scoprire che intenzioni avesse il prof Piton e che voto avrebbe voluto mettere a Neville.
La seconda era che ora l'avrebbe attesa un'ora di matematica col il professor Binns «Giuro che ne approfitto per copiare i compiti di storia» disse Ron «Sempre meglio che addormentarsi» aggiunse Hermione.

Il prof entrò in classe, si sedette alla cattedra, prese il libro di matematica e iniziò a parlare lentamente e come succedeva sempre nelle sue ore calò un silenzio tombale
«Allora ragazzi, le equazioni di primo grado si fanno così: le x vanno a sinistra e i numeri normali a destra..... In questo caso dovete fare la divisione, quindi il risultato è 6.... Qui c'è una parentesi e in questo caso si moltiplica il numero che è fuori con quello tra le parentesi....»
Harry prese un foglio e si mise a fare dei disegni con la penna, poi si guardò intorno:
Hermione cancellava e riscriveva gli appunti, Lavanda si stava mettendo della cipria di nascosto, Luna, raggiante di gioia, leggeva un libro di astronomia che teneva sulle gambe, gli altri erano persi chissà dove.
Poi il suo sguardo cadde su Draco, aveva le mani tra i capelli e cercava di non addormentarsi, e i gomiti appoggiati sul banco, poi si guardò intorno, i loro sguardi si incrociarono: Draco lo fissò per qualche minuto, Harry deglutì, poi si sistemò gli occhiali, abbassò lo sguardo e se ne tornò a disegnare qualcosa con la sua penna.
Qualche giorno dopo scoprì che tutti e tre avevano preso 7, Piton doveva aver capito la lezione e Neville se l'era meritato quel voto!


ANGOLO AUTRICE
RIECCOMI TORNATA!!!! So che un pochino vi sono mancata, purtroppo sono stata impegnata con la scuola, e avevo un sacco di cose da fare, in questo periodo cercherò il tempo di scrivere e di andare avanti con la storia.
Spero che vi stia piacendo, ci vediamo presto 

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Capitolo 10
*** Verifica a sorpresa ***


Quella mattina Harry era rannicchiato nel morbido piumone arancione e rosso, fuori faceva troppo freddo, non voleva andare a scuola, e neanche alzarsi dal letto.
Non aveva impostato la sveglia la sera precedente poiché aveva messaggiato fino a tardi con Ginny, se Ron fosse venuto a saperlo si sarebbe arrabbiato.
Lily entrò in quel momento in camera «Harry, svegliati dai, lo so che fuori fa freddo ma devi andare a scuola» disse mentre spalancava le finestre «Mamma, chiudi le finestre! Fa freddo!» borbottò Harry scombussolato «Le finestre vanno tenute aperte tutte le mattine. Tuo padre lo faceva sempre ed è giusto così» disse Lily mentre sistemava una persiana
«E perché bisogna fare ‘sta cosa?» chiese Harry «Bisogna uccidere tutti i batteri che si sono accumulati nella notte» disse Lily «Ora però alzati che devi andare a scuola» aggiunse.
Harry si mise gli occhiali, si alzò pigramente e si trascinò al piano di sotto mezzo addormentato, riscaldò il latte e ci mise un cucchiaio di Nesquik, poi prese dalla credenza il barattolo dei biscotti per fare colazione e si sedette al tavolo assonnato
«Buongiorno figliolo» disse James in tono tranquillo mentre faceva il suo ingresso in cucina «'Giorno papà» bofonchiò Harry assonnato mentre inzuppava un biscotto nel latte caldo e se lo mngiava «Vedrai, sarà una giornata tranquilla» disse James mettendogli una mano sulla spalla «E tu che fai oggi?» chiese Harry mentre mandava giù un po’ di latte «Be’ il solito: documenti da firmare, le solite noiose riunioni in ufficio e cose del genere» disse James mentre le elencava una per una «Vestiti pesante, fuori si gela» aggiunse.
Harry salì di sopra e mise le prime tre cose che vide nell'armadio: jeans neri, il maglione blu e sotto di esso una maglia leggera. Si allacciò le scarpe da ginnastica, indossò il giubbotto pesante, sciarpa e cappello, prese lo zaino e con un rapido saluto ai suoi andò a scuola.
Sul bus si mise le cuffie e ascoltò una canzone dei Måneskin, "Zittì e Buoni".
Era solo la prima ora del giovedì e Harry era mezzo addormentato, era l’ora di inglese e la prof stava parlando di un nuovo argomento di letteratura, Enrico VIII e l’Anglicanesimo.
Ron era così stanco che voleva solo dormire, alcune ragazze indossavano le loro lunghe sciarpe a mo’ di scialle della nonna perché avevano freddo, nonostante indossassero dei vestiti che le tenevano al caldo.
Arrivò la seconda ora, Harry sbuffò: ora di matematica, con il professor Binns! «Giuro che ora mi vorrei buttare dalla finestra» borbottò Ron arrabbiato.
Il professore entrò in classe e squadrò gli studenti uno per uno «Bene ragazzi, oggi la lezione sarà un pochino diversa: infatti oggi per capire se avete capito le equazioni di primo grado e i polinomi faremo una verifica a sorpresa» spiegò lui, Harry deglutì: un compito a sorpresa?
E da quando in qua il prof Binns faceva queste cose? Non era mai successo prima! Vide che tutta la classe stava andando nel panico, Ron cominciò ad agitarsi, Hermione stava iniziando a sudare come non mai, Dean e Seamus che erano seduti dietro di lui, si stavano agitando «Allora, ora dividete i banchi e iniziamo: scrivete in alto al foglio, nome, cognome, data e classe. Il procedimento fatelo dietro al foglio, sono solo 6 equazioni. Mi raccomando, fate silenzio» Harry tremava, con le mani tremanti staccò il suo banco da quello di Ron, scrisse con la mano tremante quello che il prof aveva chiesto, poi iniziò a leggere e risolvere la prima equazione
3x + 20x – 6 = 6x – 4x – 7 + 1
Per fortuna riusciva a ricordarsi qualcosa delle spiegazioni che aveva ascoltato con un misto di sonno e confusione. Dopo aver finito anche la terza equazione si voltò a vedere come stavano andando i suoi compagni di classe, forse non tanto bene:
Ron si grattava la testa nervoso, Hermione mordeva la punta della penna, Luna si rigirava tra le mani la gomma, Neville era sudato e Draco aveva continuamente le mani tra i capelli per la disperazione, poi Harry diede un'occhiata al prof: era seduto alla cattedra e stava parlando al telefono con qualcuno mentre faceva roteare una penna «Si, ma così non si risolve, un altro modo va trovato…» disse al telefono serio.
La penultima equazione era molto difficile, il risultato era 7, ma non tornava, per l’ennesima volta Harry stava riguardando il procedimento, ma niente.
Decise di non perdere tempo e fece l’ultima equazione, con la coda dell’occhio vide che alcuni ragazzi, nonostante il prof fosse distratto, stavano cercando di copiare o di farsi suggerire.
Al suono della campanella il prof ritirò le verifiche, a Harry non era tornata quella maledetta equazione, l’aveva rifatta più e più volte, ma niente.
Durante l’intervallo non riuscì a confrontarsi con nessuno poiché doveva ripassare per l’interrogazione di Dante, alla fine la McGranitt non lo interrogò e tirò un sospiro di sollievo.
Nel pomeriggio invitò Ron e Hermione a studiare a casa sua poiché dovevano fare una ricerca di inglese «Comunque alla verifica non sono riuscito a risolvere la penultima equazione» disse mentre erano seduti in cucina a studiare «A me non mi è riuscita la prima e l’ultima forse l’ho sbagliata» disse Hermione preoccupata «A me la seconda, credo che tornasse 8, non 6, ma non ero così sicuro» disse Ron mentre si grattava la testa «Comunque poteva avvisarci» disse Hermione arrabbiata «Già, ora dovremmo per forza ascoltare le sue lezioni» disse Ron incrociando le braccia «Ci manca solo che voglia farci fare un'altra verifica a sorpresa» aggiunse Harry, poi i tre tornarono a fare la ricerca che dovevano fare.


ANGOLO AUTRICE
Rieccomi qui, devo dire che non mi veniva in mente nulla, però qualche sera fa, mi è saltata in mente 'sta idea. Non so perché, però a me piaceva e niente, ci vediamo presto, ciaoooooo 😘
 

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Capitolo 11
*** Il primo bacio ***


Era appena finita l’ora di fisica, Harry stava prendendo dal suo armadietto la merenda, era così affamato che si sarebbe mangiato pure il libro di chimica.
Scartò l’involucro addentando con gusto il suo panino con la mortadella e mentre masticava con gusto si appoggiò al muro e tirò un respiro profondo.
In quel momento Ron e Hermione lo raggiunsero.
Mentre discutevano su cosa avrebbero fatto quel pomeriggio, Harry ricevette un messaggio da Ginny, la sorella di Ron, prima di leggerlo si allontanò con una scusa

*Ti va di vederci dopo la scuola?* Harry arrossì: la sua cotta lo stava davvero invitando ad uscire?? Sentì le farfalle nello stomaco, poi scrisse con le mani tremanti
*Si, va bene al parco pubblico?* Ginny rispose subito
*Si, va benissimo 😉 alle 15 va bene?*
*Si, perfetto, a dopo 😊*
*A dopo 😊😉*

Harry tornò da Ron e Hermione rosso come un peperone «Che hai Harry? Sembra che la tua cotta ti abbi appena rivolto la parola» disse Ron scherzando, Harry era più rosso di prima «Vediamo se indovino: Cho ti ha invitato a uscire? Oppure è Romina?» disse Hermione mentre si picchiettava col dito il mento.
Prima che potesse rispondere la campanella lo salvò in extremis, Harry tirò un sospiro di sollievo, per il resto della mattinata, non riusciva a non pensare al fatto che Ginny lo avesse invitato a uscire, si, Ginny era la ragazza più bella del terzo anno, ma perché aveva scelto proprio lui?
Quando tornò a casa sapeva che avrebbe dovuto organizzarsi il pomeriggio: per il giorno dopo doveva ripassare filosofia e letteratura, perché avrebbe avuto due interrogazioni programmate e ancora non aveva aperto libro, dannati Platone e Petrarca! Uscì di casa con un quarto d’ora di anticipo, prese la bicicletta e si recò al parco, nell’aria soffiava un brezza leggera che annunciava la fine di marzo e che gli scompigliava ancora di più i capelli neri.
Arrivato al parco scese dalla bici e la legò alla ciclostazione situata accanto al parco, poi entrò:
sotto i suoi piedi sentiva il duro asfalto bianco, l’erba era sempre verde, guardandosi intorno vedeva le mamme che portavano i loro figli più piccoli nel passeggino, qualche adulto che faceva ginnastica e che correva intorno al parco, c’erano dei bambini che probabilmente erano usciti prima da scuola e che andavano sullo scivolo o sull’altalena.

Harry guardava in tutte le direzioni ma non riusciva a vedere Ginny, così le mandò un messaggio
*Dove sei?* Ginny rispose subito
*Davanti all’albero nodoso, quello con le foglie rosse*
Harry camminò un altro poco e poi vide l’albero nodoso con le foglie rosse

«Ehi Ginny» disse Harry salutandola con la mano, la ragazza lo salutò allegramente e poi si avvicinò a lui: i suoi splendidi capelli rosso fiamma brillavano sotto il sole, i suoi occhi marroni sembravano delle piscine di miele e la sua pelle metteva in risalto le sue lentiggini
«Ciao Harry, guarda cosa ti ho preso» disse lei, in mano reggeva due bicchierini con della cioccolata
«L’ho presa mentre venivo da te»
«Oh, grazie, sei gentilissima» disse Harry mentre arrossiva e prendeva il bicchierino.

I due si incamminarono per il parco e inziarono a raccontarsi qualcosa sulla scuola o ricordi d’infanzia e nel frattempo bevevano la cioccolata, camminarono per un bel po’ finché non si trovarono in un’area molto isolata del parco e si sedettero sull’erba fresca.
Harry si era alzato per andare a buttare in un cestino i bicchierini e quando si rimise a sedere calò un silenzio imbarazzante tra i due
«Ehm... Allora…. Perché mi hai invitato ad uscire?» chiese Harry balbettando
«Diciamo che volevo stare un po’ fuori casa. C’è sempre un sacco di confusione: mia madre che lavora e che si occupa della casa, mio padre che lavora sempre in ospedale, Ron che mi parla di quanto oggi fosse bella Hermione e di quanto fosse sexy con quei pantaloni della tuta e bla bla bla» Harry la ascoltava in silenzio rapito dalla sua voce «Per non parlare poi dei miei fratelli maggiori: Fred e George che vogliono aprire un negozio di dolci, poi c’è Percy che ora studia per diventare un ingegnere.
Invece Charlie fa il veterinario non vive più a casa e non vuole avere una relazione.
Bill mio fratello piu grande è impegnato a lavorare alla banca e si vede con una certa Fleur» Harry aveva sentito Ginny parlarne poco di questa ragazza
«E tu la trovi simpatica?» chiese Harry
«No, è odiosa, mi sta antipatica, ogni volta che chiamo Bill mi dice quanto sia bella e di quanto siano lucenti i suoi capelli biondi e del suo accento francese mi fa venir voglia di tirargli un libro in testa» disse Ginny con una smorfia, Harry fece una piccola risata.
Il silenzio calò di nuovo, per Harry ci era voluto un bel po' di tempo mama ora quel peso doveva toglierselo, così fece uun respiro profondo e si rivolse a lei

«Senti Ginny, volevo dirti una cosa…» cominciò lui, la voce gli tremava, Ginny lo guardava con una sguardo penetrante «Era da un po’ che volevo chiederti di uscire…Tu sei popolare…E sei anche molto carina…» poi si fermò, e si mise ad osservare l’erba mentre teneva la testa appoggiata al muretto, Ginny gli prese la mano con delicatezza, come se lo stesse invitando a proseguire
«E che cosa ti piace di me?» chiese guardandolo negli occhi, Harry arrossì
«Be’ i tuoi capelli rossi…E poi il tuo…carattere» rispose
«Sai…io di te adoro i tuoi capelli neri, il tuo essere uno studente modesto nella media» disse lei.

Poi i due si avvicinarono lentamente, tenendosi per mano e chiusero gli occhi mentre le loro labbra si avvicinavano lentamente, il loro bacio sapeva di cioccolato e di fragola, il sapore del burrocacao di Ginny.
Quando si staccarono lentamente Harry era più rosso di un peperone
«Harry, tu mi piaci. In realtà l’avevo già capito da un po’ che tu eri interessato a me, d’altro canto tutte le altre ragazze ti muoiono dietro solo perché bravo a calcio» disse Ginny, lui le sussurrò ad un orecchio un confuso “grazie”.

I due passarono il resto del tempo sdraiati sull’erba a guardare il cielo e ad ascoltare i loro respiri, ogni tanto lui le dava qualche bacio sulla guancia, dopo un bel po’ che erano lì Harry prese il telefono dalla tasca e guardò l’ora: erano le 16:30!
Harry andò le panico: doveva ancora studiare Petrarca e Platone!
Si alzò lentamente
«Scusami ma io devo andare a casa a studiare» disse mentre si alzava lentamente
«Anche io, domani ho la verifica di biologia» disse Ginny stiracchiandosi, si guardarono per qualche minuto mentre il vento accarezzava i loro capelli «Ti amo Ginny» disse Harry con un sussurro, poi si baciarono di nuovo «Anche io» disse lei, poi si salutarono con un sorriso.

Quando Harry rincasò andò in bagno a sciacquarsi la faccia, non poteva credere davvero a quello che da successo: Ginny Weasley, la sua crush, sorella del suo migliore amico, era riuscito a dichiararsi a lei, e lei aveva ricambiato la sua cotta! Era come se avesse toccato il cielo con dito.
Mentre cercava disperatamente di infilarsi nella testa qualcosa su Petrarca o su Platone, continuava a ripensare al bacio e a Ginny.
Alla fine della giornata era riuscito a ricordarsi qualcosina e continuava a pregare che andassero bene entrambe le interrogazioni, andò a dormire verso le 23 e mentre fissava il soffitto ripensando al suo primo bacio, lentamente, un gran sonno gli pervase il corpo e la mente.
 

ANGOLO AUTRICE
Rieccomi qui, inanzitutto vi faccio due premesse: la prima è che si, anche io domani mattina ho un'interrogazione a filosofia, ma su Platone e Socrate (prima ora), e anche l'interrogazione di Petrarca (ultima ora) quindi ho una leggera ansietta 😂😂 la seconda è che mentre scrivevo la scena del bacio, mi sono fatta guidare dalla musica di un film che sto guardando per la prima volta, ovvero "Unfaithful - un amore infedele" non so se qualcuno l'ha mai visto ma Ve lo consiglio.
Ci vediamo al prossimo capitolo 👋❤️
 
 

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Capitolo 12
*** Aiuto in letteratura ***


«Forza ragazzi! Alzate quelle gambe!»
Erano le prime due ore del venerdì mattina e la professoressa Bumb con la sua solita tuta blu notte e il fischietto al collo stava facendo fare alla classe della sana ginnastica «Ecco come iniziare bene la giornata» borbottò Ron mentre cercava di fare le flessioni.
Cosa c’è di peggio che svegliarsi la mattina e iniziare a fare dei durissimi esercizi di ginnastica? Per quelle due ore Harry dovette sopportare una serie di esercizi molto faticosi: flessioni, addominali, esercizi alle spalliere, corsa intorno al campo da gioco della scuola, e per terminare un difficile salto a ostacoli, perché andiamo quale insegnante di sana mente ti farebbe fare dei salti ad ostacoli e li metterebbe così alti che nemmeno un giocatore di basket riuscirebbe a saltare?
Fortunatamente la prof se ne accorse e li sistemò per bene «Accidenti ci ha messo un’eternità per capire che sono troppo alti per saltelli» sussurrò Harry a Ron.
Nell’ultima mezz’ora la professoressa concesse alla classe di fare una partita di pallavolo la quale fu molto ardua e faticosa
«Per quelli che fanno parte della squadra di pallavolo della scuola mi raccomando la partita è il 30 marzo. E gli altri vi chiedo nelle prossime volte di migliorare con la battuta e nei palleggi» disse ai suoi studenti prima che lasciassero la palestra.

Dopo essersi cambiati Harry e la sua classe si diresse al laboratorio di biologia dove li attendeva la professoressa Sprout (di solito arrivava con 5 minuti di ritardo) mentre si mettevano a sedere si misero a chiacchierare e a scherzare, Harry stava parlando con Ron e Hermione dei suoi prossimi impegni della settimana quando Draco si avvicinò al trio «Ehi Harry» disse timidamente, Ron e Hermione lo guardarono con una smorfia
«Ehi Draco, dimmi pure» disse Harry alzandosi in piedi
«Senti ascolta, hai presente il 15 canto del Purgatorio? Ecco, io non l’ho capito molto bene, potresti rispiegarmelo quando puoi?»
«Certo, non c’è problema. Se ti va dopo la scuola posso rispiegartelo» disse Harry con un sorriso
«Ehi Harry, ma non avevi detto che tu e Hermione mi avreste aiutato?» chiese Ron intromettendosi
«Già è vero me lo stavo dimenticando. Facciamo così: ci incontriamo a casa di qualcuno e io e Hermione vi rispiegheremo meglio il 15 canto, che ne dite?» propose Harry, Hermione e Ron lo guardarono mmale
«Va bene» dissero in coro «Da me non si può venire perché i miei fratelli più grandi fanno casino» disse Ron in tono freddo
«Perché non venite da me? Mia sorella non c’è di pomeriggio perché va a studiare dalle sue amiche» propose Draco, prima che Hermione potesse dire qualcosa Harry la precedette
«Perfetto va bene oggi alle 15:15?»
«Perfetto, ci vediamo dopo» disse lui sorridendo e poi si allontanò.

Prima che Ron e Hermione potessero dirgli qualcosa la professoressa Sprout entrò in classe «Buongiorno ragazzi. Oggi iniziamo un nuovo argomento: inizieremo con l’uso del microscopio e la sezione dei capillari sanguigni della carne animale»
Pochi minuti dopo la classe era divisa a piccoli gruppetti per analizzare un piccolo pezzo di carne al microscopio, i ragazzi dovevano poi completare una scheda che alla fine dell’ora avrebbero dato alla professoressa. Harry non alzava gli occhi da quando si era messo a sedere, Ron e Hermione lo stavano rimproverando a bassa voce per evitare che la professoressa li sentisse
«Sei pazzo o cosa? Non dirmi che sei diventato amico di Malfoy?» chiese quest’ultima arrabbiata, Harry non rispose, teneva lo sguardo fisso sul pezzetto di carne cruda
«Ti rendi conto che non è un buon amico?» disse Ron
«E come se non bastasse i prof hanno messo te e Neville in quel lavoro di gruppo» aggiunse Hermione
«Già, e poi scusa un attimo: ti sembra che siamo nella condizione adatta per andare a studiare a casa sua?» chiese Ron arrabbiato, Harry non voleva stare a sentirli, con il bisturi continuava a giocherellare con il pezzo di carne
«Harry, ci stai ascoltando almeno?» chiese Ron inclinando la testa.
Harry si era veramente stufato: così iniziò a raccontare (per l’ennesima volta) di Draco e di quello che aveva passato per tutto il periodo del liceo, all’essere un ragazzo buono e tranquillo che non vuole seguire le ideologie del padre e del dolore emotivo che si portava addosso «Vi ricordate quello che accadde al ballo d’inverno? Ecco, vediamo se vi ricordate» concluse senza fiato.
Ron e Hermione si guardarono negli occhi «Una persona non si giudica da come si comporta, ma da com’è il suo animo» disse Harry, poi si concentrò sul suo lavoro.
 
Alle 15:15 Harry, Ron e Hermione si presentarono a casa di Draco «Allora iniziamo?» Harry e Hermione fecero sedere Ron e Draco davanti a loro e loro con il libro e gli appunti iniziarono la loro spiegazione da dilettanti professori, Hermione fu la prima a iniziare:
«Dunque se ben ricordate, siamo arrivati agli Iracondi, coloro che in vita la loro mente fu accecata dall’ira e adesso camminano nel fumo. Dante e Virgilio devono abbassare gli occhi perché sono accecati dalla luce del sole e si aggiunge un bagliore, il poeta mantovano spiega che sono davanti all’Angelo della misericordia. Questo mostra loro la strada più breve per salire alla terza cornice»
Harry continuò «Virgilio scioglie un dubbio a Dante poiché suscitato dalle parole di Guido del Duca sui beni materiali e spirituali. I primi non si possono condividere perché si estingueranno spingendo chi li possiede e impedire agli altri di possederli, da qui scaturisce l’invidia; i beni spirituali invece aumentano quanti più sono i fortunati a possederli e scaturiscono da essi l’ardore di carità»
«Dante rimane scioccato dalle visioni che appaiono all’improvviso: Maria che rimprovera il piccolo Gesù, Pisistrato è indulgente nei confronti del giovane innamorato della figlia che della moglie, e Stefano che viene lapidato dagli Ebrei nel tentativo di farsi perdonare»
«Una cosa che Hermione non ha detto è che questi sono esempi di mansuetudine, la virtù contrapposta all’ira»
«Virgilio spiega il significato di questi episodi che gli sono apparsi. Poi lui e Dante vengono avvolti da un fumo denso che impedisce loro la possibilità di vedere...»

Ron e Draco avevano preso appunti avevano ascoltato in silenzio la spiegazione di Harry e Hermione senza battere ciglio, dopo aver rispiegato per l'ennesima volta gli ultimi versi che erano particolarmente lunghi e pesanti, passarono a fare gli esercizi che la McGranitt aveva assegnato alla classe, nonostante fossero molti i ragazzi riuscirono a farli facilmente.
Dopo quasi due ore senza sosta Draco offrì loro la merenda «Avevate proprio fame eh?» chiese una voce femminile alla loro spalle, era Diane la sorella di Draco «Diane, ma non eri dalle tue amiche?» chiese il fratello «Si, ma abbiamo finito prima di studiare e quindi sono tornata prima» rispose facendo spallucce "Certo che è proprio una gran figa" pensò Ron e in effetti non aveva tutti i torti:
Diane era una bellissima ragazza, alta e aveva la pelle pallida come quella del fratello, dei lunghi e morbidi capelli biondo platino mossi le ricadevano sulle spalle, i suoi occhi erano grigi e messi in risalto da un ombretto argentato e da un po' di mascara.
Mentre la ragazza mangiava una barretta appoggiata al mobile della cucina Harry e gli altri finirono di ripetere le ultime cose, quando a un certo punto qualcun altro entrò in cucina richiamando il proprio figlio
«Draco»


ANGOLO AUTRICE
Rieccomi qui con un nuovo capitolo.
Volevo pubblicarlo ieri ma ancora non avevo finito, se non volete leggere la parte della spiegazione della Divina Commedia non c'è problema.
Chissà, magari può servire a qualcuno.
Spero che questa storia vi stia piacendo, ci vediamo al prossimo capitolo, byee ❤️
 
 

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Capitolo 13
*** Come un vulcano in piena ***


«Draco»
Lucius Malfoy era in piedi sulla soglia della cucina con il suo solito sguardo freddo come il ghiaccio, Diane sgranò gli occhi
«Papà, che ci fai qui?» chiese Draco irrigidendosi «Ho finito prima del solito di lavorare e volevo rientrare prima» rispose in tono freddo «Vedo che non sei solo: ci sono ospiti» continuò.
Lucius entrò in cucina e scrutò con lo sguardo Harry
«Tu devi essere il figlio di James, non è così?» chiese
«Si» disse Harry in tono calmo «Si vede lontano un miglio che gli assomigli il figlio del signor James Potter, quel giocatore di pallavolo così bravo» Harry si ricordò quello che Sirius gli aveva detto su Lucius, ma dovette mordersi la lingua per stare zitto.
Poi il signor Malfoy poggiò il suo sguardo su Ron «Vediamo… Capelli rossi… Lentiggini… Tu devi essere Ron Weasley, il figlio del signor Arthur Weasley, il medico di cui molti parlano» «Si, sono proprio io, sono il suo sesto figlio» disse Ron in tono calmo «Il famoso Arthur Weasley e del suo impiego all’ospedale» disse Lucius e poi guardò Hermione
«E tu devi essere… Hermione Granger, non è così?» «Esatto» rispose Hermione senza battere ciglio «Draco mi ha detto di te e dei tuoi genitori, hanno frequentato il liceo Dante Alighieri?» chiese «No, hanno frequentato il liceo scientifico Galileo Galilei» rispose Hermione, poi aggiunse che adesso erano dentisti.

Draco fulminò il padre con lo sguardo «Papà, potresti gentilmente uscire? Stiamo finendo di studiare» chiese lui in tono calmo «Ero solo curioso di sapere cosa stessi facendo» disse Lucius, poi spostò lo sguardo sulla figlia «Diane, non eri dalle tue amiche a studiare?» chiese «Abbiamo finito prima di studiare, volevo rientrare a casa un po’ prima» rispose prontamente. L’uomo scrutò i suoi figli uno per volta «Bene, vi lascio studiare la Divina Commedia» e uscì dalla cucina, Diane si mise la giacca e se ne andò in giardino, i quattro si risedettero
«Dovete scusare mio padre, fa sempre così» disse Draco cercando di giustificarsi «Non c’è problema» disse Ron facendo spallucce.
Finito di studiare, verso le 17:30 suonarono alla porta, Narcissa la quale era in sala andò ad aprire: era la signora Jean Granger, la madre di Hermione «Buonasera, sono venuta prendere Hermione» disse la donna con gentilezza, la ragazza salutò sua madre, poi le due donne si accomodarono in salotto e iniziarono a parlare
«Quando mia madre riceve una visita, non fa altro che parlare» disse Draco «Già, ma questa è una cosa che fanno tutte le mamme» disse Harry rridendo.
Come previsto Narcissa e Jean iniziarono a parlare di lavoro, dopo pochi minuti improvvisamente Diane scese le scale e andò in cucina «Draco, papà vuole parlarci» disse in tono serio, Draco deglutì «Vengo subito, voi aspettate qui» disse ai tre, poi seguì la sorella su per le scale. 
Harry sapeva che Lucius voleva parlare ai suoi figli di cose importanti, così guidato dalla curiosità dopo alcuni secondi salì le scale di soppiatto e li seguì: Draco, Diane e Lucius erano nella camera di quest’ultimo, Harry notò che la porta era aperta così si nascose dietro la parete e tolse la suoneria al telefono per evitare che sua madre lo chiamasse, così le mandò un messaggio
*Puoi venire a prendermi per favore? Abbiamo finito*
*Va bene, vengo subito* rispose dopo pochi secondi

«Da quando in qua inviti questa gente a casa Draco?» chiese Lucius in tono gelido, Diane era appoggiata al termosifone tenendo le braccia incrociate, Draco era al centro della stanza in piedi e il padre seduto sul letto «Sono affari miei okay? Sarò libero di frequentare chi mi pare papà?» ribatté Draco arrabbiato «E frequenti gente “povera”?» chiese il padre «Non è gente “povera”, sono persone come noi» ribatté il ragazzo, Lucius fissava i figli seriamente  «Perché avete smesso di fare quello che vi ho ordinato di fare? Non sono stupido, me ne sono accorto. E per quale motivo Draco hai mollato calcio a scuola?» chiese, Draco stava iniziando a perdere la pazienza, così stringendo i pugni con rabbia sputò fuori tutta la verità
«La vuoi sapere la verità? La vuoi sapere? Tu non lo sai, ma da quando ho smesso di giocare a calcio e di seguire tutte le stronzate che mi hai detto sto molto meglio sai? Tu e la tua idea che quelli che non hanno tanti soldi sono poveri, non è così! C’è chi si può permettere certe cose e chi no! Tu non lo sai, ma non sai quante nottate mi hai fatto piangere di nascosto!
Le vedi le mie braccia? Ora non c’è nulla, ma prima c’erano dei tagli e delle cicatrici! E tutto per colpa tua e delle due ideologie del cazzo! Non spetta a te scegliere quali amici avrò, e cosa farò da grande! Prima non avevo passioni, ma poi ho capito che mi piace storia antica e la letteratura per ragazzi! Lo sai chi mi ha fatto capire che sei davvero? Lo vuoi sapere? È stato Harry Potter!» a Harry stava mancando il fiato
«Si esatto, il figlio di quel James che tanto odiavi e invidiavi!» Draco aveva sputato fuori tutto, aveva stretto talmente forte i pugni che era riuscito a farsi sanguinare superficialmente le mani.
Diane che fino a quel momento era stata zitta aveva deciso di prendere la parola, così si mise accanto al fratello sempre a braccia incrociate
«Draco ha ragione papà. Tu e la tua mania di farmi diventare avvocatessa, ma cosa credi che mi piacesse? Be ti sbagli di grosso! Io amo la psicologia, e voglio diventare una psicologa! Non voglio studiare giurisprudenza! Mi fa schifo! È la cosa peggiore che si debba studiare! E se ci vuoi aprire gli occhi, sappi che è stato Harry ad aprirli a Draco e lui li ha aperti a me» concluse rossa di rabbia.

Harry era aggrappato alla parete come se stesse per cadere, il cuore gli batteva a mille, le ginocchia gli tremavano, i piedi erano saldati e inchiodati al pavimento e le sue mani erano sudaticce, non riusciva a credere alle sue orecchie e a quello che stava sentendo.

In quel momento una lacrima solitaria scese sul viso di Draco, Harry lo aveva visto piangere una sola volta: quando suo padre lo aveva sgridato perché era stato messo in punizione dalla scuola. Diane si girò verso il fratello, poi guardò suo padre «Noi ti vogliamo bene papà, è solo che noi vogliamo che tu ci accettassi per quello che vogliamo fare e senza imporci qualcosa che non vogliamo fare» aggiunse seria.

Lucius deglutì, era rimasto in silenzio tutto il tempo e non aveva detto una parola, guardò i suoi due figli in silenzio, con sguardo preoccupato. Poi si alzò dal letto, si avvicinò al figlio e con il palmo della mano gli asciugò la lacrima facendogli una carezza
«Avete ragione, sono stato un pessimo padre, purtroppo non ho dato importanza al peso che vi portavate sulle spalle. Agli occhi di tutti eravate i figli di papà, ma il vostro Io vi diceva qualcos’altro, agli occhi degli altri tu Draco potevi essere il bullo della scuola, e tu Diane eri la classica ragazza ricca, ma la verità è che più forti nascondono tante insicurezze e tanto dolore e per allontanarlo diventano qualcos'altro» disse Lucius in tono calmo.
I due fratelli vennero avvolti dal caldo abbraccio del loro padre, era la prima volta che succedeva una cosa del genere. I tre si inginocchiarono a terra per stare più comodi, Lucius sorrise dolcemente e accarezzò delicatamente i capelli dei due ragazzi.
Harry quasi si commosse, poi sorrise: quell’abbraccio valeva più di mille parole.
Lentamente se ne tornò al piano di sotto.
Intanto Narcissa e la signora Jean Granger stavano parlando e insieme a loro c’era Lily «Ciao tesoro» disse Lily salutando il figlio, Harry la salutò. Poi andò a chiacchierare con Ron e Hermione mentre le mamme finivano di chiacchierare.

Uscito da casa Malfoy salì in macchina e si mise a guardare pensieroso fuori dal finestrino «Hai studiato da Draco e con i tuoi amici?» chiese Lily «Eh? Si si» rispose Harry ritornando alla realtà.
A cena disse ai suoi del perché fosse diventato amico di Draco e della conversazione avvenuta qualche ora prima tra padre e figli «Sono orgoglioso di te Harry, ricordati bene: Non riuscirai mai a capire una persona, se non cerchi di metterti nei suoi panni, se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista» disse James scompigliando con un sorriso i capelli del figlio, Harry sorrise.
Dopo cena rimase chiuso in camera per riflettere su quello che era successo a casa Malfoy, continuava a ripensare alla discussione tra Lucius e i suoi figli, non si sarebbe aspettato tutto il peso che Draco si portava sulle spalle da chissà quanto tempo, e quando finalmente era esploso suo padre lo aveva finalmente capito, tuttavia Lucius aveva perfettamente ragione: non poteva giudicare Draco per come si comportava davanti agli altri, bisogna sempre imparare a guardare sempre oltre.
Improvvisamente gli arrivò una notifica, era Ron
*Ehi bro, scusa se io e Hermione abbiamo giudicato troppo in fretta Malfoy, sai credo che ora mi stia simpatico 😊* Harry sorrise
*Hai visto? Che ti dicevo?*
*Comunque hai visto che bella era oggi Hermione 😍? Era una gran figa con quel maglioncino lilla e i pantaloni verde chiaro 😍😍 sembrava Flora delle Winx 💚💜*
Harry scoppiò a ridere
*Ahahahah che scemo che sei a volte 😂😂*
Tuttavia dovette mordersi la lingua: non voleva dirgli che si vedeva con sua sorella Ginny. Andò a dormire con la testa piena di pensieri, poi mentre vedeva attraverso le persiane le stelle che decoravano la notte si addormentò.



ANGOLO AUTRICE
Questo è il penultimo capitolo della serie, diciamo che mi sono venuti solo i brividi a scrivere il dialogo tra Lucius, Draco e Diane. Alla fine, si, come avete capito hanno fatto pace, solo che mi chiesta una cosa:
Non so proprio come abbiamo fatto tante ragazzine ad ammirarlo e a cadere ai suoi piedi solo perché è bellissimo e tutto il resto, sinceramente non trovo le parole.
Ci vediamo prossimamente con l'ultimo capitolo, ciauu ❤️👋
 

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


EPILOGO
 
Alla fine di marzo, tante cose erano cambiate alla scuola di Harry:

Lucius aveva smesso di corrompere i professori di suo figlio e Draco si era dimostrato uno studente con dei voti più che sufficienti.

I professori rimasero molto impressionati delle doti del ragazzo, Draco si dimostrò essere molto partecipe alle lezioni, tuttavia il professor Piton continuò a trattare i suoi studenti come aveva sempre fatto.

Draco e Harry divennero buoni amici, non migliori ma buoni, questo permise al biondo di non apparire agli occhi degli altri studenti come un bullo arrogante, ma come un ragazzo gentile.

Intanto Harry aveva sentito da Dean e Seamus che Ron aveva chiesto a Hermione di uscire, questo spiegava perché si era sempre comportato in maniera così strana nell’ultimo periodo: ogni volta che Hermione indossava qualcosa di carino, Ron impazziva e lo diceva a Harry, tuttavia se Ron non gli aveva detto che aveva chiesto a Hermione di uscire Harry avrebbe portato avanti la sua relazione con Ginny, senza dirglielo ovviamente! Altrimenti lo avrebbe preso a testate!

Una delle serate più belle che trascorsero i due fu quando andarono a vedere i fuochi d’artificio per una festa che si era tenuta in città, dal parco si vedeva il cielo illuminarsi di mille colori
«Da quando sei nella mia vita Ginny, non riesco più a fare a meno di te» disse lui mentre le faceva una carezza «Anche io, ti amo Harry» disse Ginny sorridendo, poi i due si baciarono dolcemente mentre il rumore dei fuochi d’artificio rimbombava nell’aria, lui le fece una carezza mentre lei gli accarezzava i capelli neri sulla nuca.
 
Per Harry sarebbe andato tutto bene e tutto stava andando nella direzione giusta: ora aveva un nuovo amico, la sua media scolastica sarebbe migliorata (forse!), avrebbe avuto sempre al suo fianco Ron e Hermione (che si frequentavano per precisare) e aveva una splendida fidanzata.

Per Harry tutto stava andando a gonfie vele, e chi lo sa, forse qualcosa in futuro sarebbe cambiato.

ANGOLO AUTRICE
E rieccomi qui di nuovo, questa è la fine della serie Harry Potter vita al liceo, sinceramente sono un po' triste anch'io di aver finito di scrivere questa serie.
Questo breve epilogo finale l'ho scritto mentre sto guardando di sabato sera Amici (con zero voglia di vederlo!)
Come forse qualcuno avrà già capito non so quando arriverà una nuova serie.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto fino a qui, io vi mando un baciones grande grande
A presto
Un saluto da Efffp25 ❤️👋😘
 

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