Upstead Family

di curlywriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La proposta ***
Capitolo 2: *** Kids, love and kiss ***
Capitolo 3: *** Love, passion and...kids ***
Capitolo 4: *** Car Wash ***
Capitolo 5: *** Dolci Attese ***
Capitolo 6: *** ...e tra un bacio e l’altro si arriva in sala parto... ***
Capitolo 7: *** Casa ***
Capitolo 8: *** Casa (2^Parte) ***
Capitolo 9: *** Upstead Wedding ***
Capitolo 10: *** Buon compleanno mamma! ***
Capitolo 11: *** Trentasei ore ***
Capitolo 12: *** alla ricerca del nido d'amore perfetto ***
Capitolo 13: *** Honey Moon ***
Capitolo 14: *** anniversari&imprevisti ***
Capitolo 15: *** Upstead Dog (1^parte) ***
Capitolo 16: *** Upstead Dog (2^parte) ***



Capitolo 1
*** La proposta ***


UPSTEAD FAMILY
 
 
     
Angolo autrice: buongiorno a tutti!
Se avete aperto questa fanfiction, dovreste sapere che questa sarà una raccolta di One shot che vedranno Jay e Hailey protagonisti. Amo Chicago PD , ma a volte mi manca un po’ vedere le vite private dei loro personaggi, quindi ho deciso di scrivere e ambientare una serie di racconti che faranno vedere l’evoluzione della coppia Upstead, di come si sposeranno e di come formeranno la loro famiglia. Vorranno figli, ci saranno incomprensioni, ci sarà molto amore, riusciranno a far combaciare vita privata e partnership lavorativa ?! Se vi va di scoprirlo, leggete e non ve ne pentirete! Benvenuti nel viaggio della Upstead Family.
 
PS: I perosnaggi non mi appartengono, sono stati creati dagli autori della One Chicago. Sono solo fonte di ispirazione e di tanti sogni.
PS del PS: se vuoi conoscere come Jay e Hailey si sono messi insieme ufficialmente corri a leggere la mia FF che si intitola “Resta con Me”.
 
 
 
 
 
   LA PROPOSTA 
 
Era una fredda mattinata di aprile quando Jay, alle prime luci dell’alba di un venerdì, decise di svegliare Hailey con una serie di baci che partirono dal centro della fronte, scesero lungo gli zigomi,  per poi dirigersi verso la mascella e infine verso il collo. Jay sapeva quanto Hailey fosse amante del sonno e dato che aveva architettato tutto con la sola complicità di Platt, all’insaputa della sua campagna, sapeva di dover giocare bene le sue carte e farla svegliare di buon umore. Così, conoscendo  quanto Hailey avesse il sonno pesante, gli diede un’ infinita’ di baci finché , quando la bionda non inizio’ a ghignare, capi’ che in realtà era sveglia già da un po’ e aveva solamente fatto finta di non svegliarsi per godersi il suo dolce risveglio.
“Lo sai che avrei continuato anche se ti fossi svegliata?!” Le dice dandole una serie di baci a fior di labbra. 
“ Lo so, ma era una sensazione molto più piacevole, specialmente con gli occhi chiusi” gli disse, rivolgendogli uno di quei sorrisi luminosi che solo Jay Halstead sapeva farle fare.
Gli accarezzo’ il volto, gli stampo’ un bel bacio sulle labbra e con dolcezza, lui gli auguro’ il buongiorno. 
“merito tuo se è un buongiorno” disse accoccolandosi sul suo petto. 
Hailey, si chiedeva come Jay potesse essere sempre così caldo e accogliente; amava sentire il suo corpo sotto al suo, che era sempre più freddo di quello del suo ragazzo. Il calore del suo fidanzato la faceva sentire cullata, protetta e semplicemente a casa. Lei così spavalda, così indipendente, grazie a Jay, negli anni era finalmente riuscita a capire, dopo alcune resistenze, che sentirsi protetta e amata era un valore aggiunto e non un qualcosa che potesse renderla debole, anzi era davvero ciò di cui aveva bisogno ed era ciò che la faceva sentire sempre più invincibile e forte. Quello che in passato, aveva pensato che avesse potuto danneggiarla e destabilizzarla, ora era ciò’ di cui non poteva fare a meno: era bello sentirsi amata e importante per qualcuno.
Lei e Jay, tre anni prima, avevano trovato il coraggio di dichiararsi, e dopo un’iniziale incomprensione, Jay lasciò da parte le sue paure e mise il suo cuore in mano ad Hailey confessando che i suoi sentimenti erano corrisposti. Da quel momento non si erano più lasciati. Avevano avuto, come tutte le coppie, alti e bassi e i primi periodi erano stai difficili. Non era semplice lavorare insieme e avere una relazione, spesso i sentimenti e l’emotività poteva condizionare la partnership lavorativa e Voight, per un periodo, decise anche di dividerli, con grande disapprovazione di entrambi. La prima volta che li divise non era andata sicuramente bene, Jay era stato rapito e gli avevano sparato per vendetta e lei aveva quasi rischiato di perderlo. La seconda non andò molto meglio: Hailey e Adam stavano correndo dietro ad un sospettato di una gang , la bionda fu più veloce di Adam e una volta intrapreso un vicolo cieco lei e il criminale iniziarono una colluttazione che vide Hailey finire con un coltello conficcato nell’addome e una commozione cerebrale. Fortunatamente il giubbino antiproiettile riuscì ad attutire la lama che non trafisse lle parti vitali della giovane poliziotta. Inutile dire quanto Jay si impanico’ e si preoccupò. Prima di prendersela con Voight e Ruzek con la quale segui’ una litigata molto accesa e animata che solo Hailey riuscì a placare, si diresse dalla sua compagna. Per la prima volta la capiva, in quel momento stava riversa sull’asfalto di quel freddo e sudicio vicolo, Jay le corse in contro e le parlo’. Si era talmente spaventata che aveva un attacco di panico, Jay per tranquillizzarla le disse che il coltello era rimasto nel tessuto del giubbino e continuò a parlarle dolcemente fino all’arrivo dei soccorsi. Hailey era stata fortunata, in ospedale Will le disse che se avesse avuto una lama più lunga avrebbe rischiato, non solo la sua milza, ma la stessa vita. Da quel momento Voight capi’ che era meglio non  tenerli separati. Inutile dire che Kevin, ancora oggi che sono passati quasi tre anni dall’accaduto, si martoriava ancora dentro. Non era stato in grado di proteggere una collega, un’amica e sapeva che Jay ci avrebbe messo molto più tempo di lei a perdonarlo. Aveva quasi rischiato di perderla e in quel momento comprese ciò che Hailey aveva passato quelle due volte che Jay rischio’ la vita. Vederla a terra gli fece capire che non poteva pensare ad una vita senza di lei e la sera stessa, sul divano blu del soggiorno di Hailey le chiese di andare a vivere insieme e prontamente la bionda gli rispose in modo affermativo donandogli il secondo mazzo delle chiavi della sua abitazione. Da quel giorno furono ancora più inseparabili e da quel giorno si prepararono ad affrontare qualunque avversità, perché la costruzione del loro rapporto basato su amore, fiducia e rispetto, rendeva tutto possibile grazie alle loro solide fondamenta. 
Hailey e Jay che in quel momento erano l’uno tra le braccia dell’altro assorti nei loro rispettivi pensieri vennero riportati alla realtà dal suono della sveglia del cellulare di Jay. Da quando vivendo insieme era sempre il giovane uomo ad impostare la sveglia visto che Hailey spesso non la sentiva.
La bionda si alzò di scatto e guardò il suo compagno, gli schiaffeggiò benevolmente la spalla e gli disse “Mi hai svegliato prima che la sveglia suonasse?!” 
Lui rise di gusto, la tirò verso di sé e dopo un leggero bacio sulle labbra gli disse: “ Calma piccola tigre! In realtà oggi niente lavoro, prepara i bagagli, andiamo alla Baita. Ti do tempo un’ora per prepararti, non voglio partire tardi e guidare con il ghiaccio a terra. Ci aspetterà un weekend fantastico” disse pizzicandole il fianco e, alzandosi per dirigersi verso il bagno della loro camera da letto.
Hailey si appoggiò allo schienale di quel letto che improvvisamente senza Jay divenne più freddo, e dopo un leggero shock iniziale, lo raggiunse in bagno e mentre vide che si stava lavando i denti gli disse “ Pensavo volessi partire domani visto che abbiamo preso le ferie per il tuo compleanno, come facciamo con il lavoro?”
“ Non ti preoccupare, ho chiesto a Platt un favore, non prendiamo mai ferie e le ho chiesto se potevamo prenderci l’intero weekend, rientreremo lunedì entro mezzogiorno. Voight lo sa e non ha posto obiezioni, Platt è stata mia complice e ha cercato di convincerlo grazie anche al fatto che ora Kevin è un detective quanto noi, manderanno l’agente Lee ha sostituirci se avranno bisogno di rinforzi, vorrebbe passare ad un’unità speciale e quindi potrebbero fargli capire cosa significa non essere semplicemente di pattuglia. Ora però muoviti non voglio fare tardi, voglio iniziare il weekend del mio compleanno nel migliore dei modi, con te e un paio di giorni di totale relax in quel posto sperduto in mezzo alla natura” disse baciandole il naso con la bocca sporca ancora di dentifricio, gesto che fece sorridere Hailey. Amava vederla sorridere e durante quel weekend sperava di poter vedere quell’espressione stampata sul suo viso perennemente, perché quello non sarebbe stato solo il weekend in cui diventava un po’ più vecchio, sarebbe stato il loro fine settimana perfetto.
 
Circa un’ora dopo erano realmente pronti, caricarono le due valigie e si diressero verso il Wisconsin.
 
 
****
 
Hailey si svegliò non appena il motore del pick up di Jay si spense. Il viaggio durò circa tre ore e nell’ultima mezz’ora dopo aver chiacchierato e flirtato con Jay per quasi tutto il tragitto,verso la fine del viaggio decise di fare un pisolino. La settimana era stata parecchio noioso, non avevano avuto casi troppo dinamici e per lo più compilarono diverse scartoffie e nonostante fosse una delle sue stranezze Hailey si sentiva più stanca durante le settimane noiose rispetto alle settimane in cui l’azione primeggiava.
“ Ben svegliata” disse Jay prendendole la mano sinistra e portandosela alle labbra.
“ Scusa, se per l’ultimo tratto di strada sono stata assente. Prometto di essere tutta tua per il weekend” disse sporgendosi e dandogli un bacio pieno di passione e coinvolgimento. 
“Saprai come farti perdonare” disse facendole l’occhiolino e scendendo dall’automobile.
Come Hailey scese fece un respiro profondo e assaporo’ l’aria fresca di campagna. Ogni volta che si trova davanti quella fantastica baita in legno situata vicino ad un lago molto rilassante, le viene in mente quando Jay la portò lì per la prima volta. Festeggiavano i primi sei mesi del loro amore, avevano appena detto alla squadra della loro relazione in un modo un po’ turbolento: il caso di quella settimana riguardava una giovane coppia uccisa ed entrambi erano stati scelti per andare sottocopertura perché i ragazzi erano entrati in un giro di droga più grosso di loro, dovevano fingersi due giovani amanti è una volta conclusosi il caso, Prima Platt e poi lo stesso Voight capirono che la loro partnership e amicizia era mutata durante il corso del tempo in qualcosa di più. Avevano quindi bisogno di un posto tutto loro dove potevano essere solamente Hailey e Jay e non il detective Upton e Halstead. E la cabina era il luogo perfetto per essere semplicemente loro.
Jay aveva confidato che lei era l’unica donna ad aver varcato la porta di quella baita, che aveva ereditato dal nonno, e che aveva deciso di rimettere a posto lui stesso con le sue forze dopo la morte di sua madre. Fu un vero toccasana per la sua mente e appena poteva si assentava dal lavoro per essere impegnato. Quella baita era in perfetto stile Jay Halstead: aveva il tetto a spiovente ed era tutta costruita in legno. Come entravi emanava calore proprio come il suo compagno, ti sentivi accolta e ben voluta, proprio come quando Jay l’avvolgeva in un suo abbraccio. Non era grandissima, gli spazi erano perfetti. C’era un open space con un grande camino, che veniva acceso sempre per primo non appena varcavano la porta dell’abitazione, davanti era presente un comodo divano tre posti rivestito di un tessuto a scacchi rosso e nero, un tavolino in legno con delle foto che raffiguravano Jay, Will ed Hailey e affianco una cornice in argento che raffigurava i coniugi Halstead nel giorno del loro matrimonio. Per tutta casa però c’erano anche delle foto di Jay da bambino e delle foto degli Upstead, il nome di coppia che Vanessa aveva creato unendo i cognomi dei due detective e con cui amava chiamarli.
La foto più bella però era quella posta sopra il camino: l’aveva scattata Will quando passarono il loro primo 4 luglio in baita. Gliel’aveva scattata a tradimento, erano al molo vicino la baita ed Hailey rideva allegramente perché Jay gli stava raccontando di quando Will da bambino inciampo’ e cadde in acqua perché Jay gli aveva tirato addosso una pelle di serpente trovata in mezzo al bosco. Will era riuscito ad immortalare un momento magico, perché se Hailey era profondamente divertita, Jay era profondamente innamorato, la guardava con gli occhi a cuoricino ed era estremamente felice di averla li in quel mondo che si era costruito con le sue stesse mani.
Hailey dopo aver osservato la loro immagine ed essersi scaldata attorno al fuoco, si diresse verso la cucina in muratura fatta quasi totalmente in pietra e legno e inizio’ a sistemare la spesa che fecero durante il tragitto. 
Hailey sentì delle mani fin Troppo conosciute posarsi sui suoi fianchi, le scostò i capelli di lato e iniziò a darle dei leggeri baci intorno al collo.
“ Vado a disfare i bagagli e poi che ne dici di pranzare e infine raggiungermi sotto la doccia?!” “Direi che è un’ottima idea ma prima che ne dici di una passeggiata fino al molo?”
“direi che è perfetto” disse abbraciandola da dietro e inspirando il profumo dei suoi capelli prima di depositarle un leggero bacio sulla cute.
 
 
****
 
Quel pomeriggio Hailey, dopo un’intensa doccia calda insieme a Jay aveva deciso di preparare una cheesecake al cioccolato senza lattosio per Jay. A mezzanotte avrebbero iniziato a  festeggiare il suo compleanno. Ormai era diventata una tradizione accogliere il suo compleanno dalla mezzanotte in poi. Era un modo unico di festeggiare ed era una ricorrenza che li rendeva diversi da tutte le altre coppie.
Verso le otto, dopo essersi rilassati, iniziarono a preparare la cena, e, quando Jay le si avvicinò le chiese di andarsi a vestire come se stessero per andare a cena in un ristorante romantico. Nel Wisconsin, nella zona della loro baita che era prettamente turistica,  ad aprile dato il clima ancora piuttosto rigido, i ristoranti erano ancora tutti chiusi. A Jay però quel periodo dell’anno piaceva particolarmente, non solo perché era il mese del suo compleanno , che grazie ad Hailey aveva imparato ad apprezzare e festeggiare. E quella sera avrebbe reso ancora più speciale il giorno prima del suo compleanno. 
Hailey scese dal soppalco dove era situata la camera da letto principale, e vide una tavola apparecchiata con le candele al centro, e Jay che l’aspettava con una camicia bianca e i suoi soliti jeans attillati. Lei aveva una abito chemisier nero di pelle con una cintura in vita e gli anfibi ai piedi, i capelli selvaggi che la contraddistinguevano è una faccia un po’ perplessa ma anche un po’ meravigliata da quell’atmosfera intima che aveva ricreato con le luci soffuse e il camino accesso che si vedeva in fondo alla stanza.
“Jay…” pronuncio’ il suo nome con curiosità e perplessità . “Il tuo compleanno è domani, a cosa devo tutto questo?!”
“ Questa è una serata per noi, diciamo che è un pre compleanno che spero finirà nel migliore dei modi” disse accompagnandola al tavolo.
Hailey era basita, aveva le palpitazioni e aveva bisogno di sapere. 
“Sei bellissima e rilassati” le disse dandole un leggero bacio sulle labbra.
“Stai molto bene anche tu, ma ora sono curiosa.. Jay mi dici che succede?”
“ sempre la solita impaziente” disse sedendosi di fronte a lei e iniziando a mangiare le pietanze che aveva impiattato mentre aspettava che lei lo raggiungesse. 
Mangiarono parlando e scherzando come era nel loro stile. Hailey però era molto nervosa, non riusciva a capire cosa stava succedendo. Sentiva in cuor suo che la serata avrebbe preso una piega diversa rispetto ad un classico 5 aprile qualunque e Jay lo aveva capito, perché dai suoi occhi trasparivano mille emozioni le stesse che provava lui. Quindi decise, una volta finita la cena, di spostarsi su quel divano che tanto li aveva accolti durante l’anno. 
Hailey giocherellava nervosamente  con la cintura del suo vestito, quando Jay le prese la sua mano sinistra e uni’ le loro dita.
“ Jay parlami perché questo silenzio mi sta uccidendo” disse lei implorandolo con lo sguardo. Lui sospirò e inizio’ col suo discorso: “Sai che giorno è oggi Hailey?”
“Ovvio che lo so Jay” disse alzando gli occhi al cielo. “ E sai cosa è accaduto circa sei anni fa?”
Hailey fu colta alla sprovvista, non ricordava proprio cosa fosse accaduto sei anni prima di così importante in quei primi giorni di aprile. Scioccata di aver dimenticato qualcosa, fece segno di no con la testa e allora Jay continuo’ con il suo discorso. “ Circa sei anni fa, una giovane ragazza con la coda di cavallo è un temperamento sicuro entro’ in una banca curiosa accusando il mio sergente di averle fregato il caso a cui doveva lavorare. All’epoca non sapevo ancora che quella ragazza dagli occhi di ghiaccio mi avrebbe cambiato e salvato la vita. Sono passati un sacco di anni da quel giorno, eravamo giovani, ancora più irriverenti di oggi, un po’ immaturi, specialmente io… “ disse grattandosi la nuca. E poi continuò : “ inizialmente ero spaventato di avere una nuova partner, avevo paura di relazionarmi di nuovo con qualcuno, di aprirmi ma tu hai saputo prendermi, hai saputo leggermi e hai capito di cosa avevo bisogno. Da una semplice partnership, siamo diventati migliori amici e abbiamo costruito un rapporto di cui ad oggi non potrei fare a meno. Hailey tu mi completi, mi sai stare affianco. Ti sei aperta con me, nonostante i tuoi muri, hai lasciato andare la corazza e ti sei fidata di me dal primo giorno, dandomi spazio e donandomi il tuo cuore. Tu sei la mia partner, la mia migliore amica, tu sei la mia metà  ed è per questo che in  Questo giorno così speciale, non posso che chiederti se mi vuoi sposare… vuoi passare il resto della tua vita con me? “ disse tirando fuori una scatolina di velluto blu, come i suoi occhi, che conteneva un anello con tre pietre di diamanti fini ed esili come lei.
Hailey aveva le lacrime agli occhi, e questa volta non fece niente per nasconderle, perché ormai aveva capito che davanti a Jay doveva e poteva essere se stessa perché lui l’amava così com’era con tutte le sue sfaccettature.
“ Jay …” sospirò pronunciando il suo nome portandosi la sua mano destra alla bocca. 
“Si… certo che ti sposo!” Disse sporgendosi e baciandolo con passione. Quando dovettero riprendere aria, Hailey non riusciva a non sorridere e Jay, che non aveva mai lasciato la mano sinistra della sua futura moglie, le mise l’anello all’anulare. “È bellissimo ed è perfetto Jay, come hai fatto ad azzeccare la misura?!” Domando’ sorpresa di quanto quell’anello fosse perfetto per il suo dito. “Ho preso dal tuo portagioie l’anello che spesso indossi così la misura sarebbe stata perfetta. Volevo che tu potessi portarlo sin da subito” 
“Jay io non lo leverò più , se non quando lavoriamo perché non voglio oerderlo o incastrarlo nella pistola. È stupendo! “ disse euforica.
“ Diventi mio marito!” urlo’ tornando a baciarlo. Jay e Hailey tra un bacio e l’altro ripetevano più volte “si”. 
La felicità diede poi spazio alla passione, il bacio pian piano si approfondi’ sempre di più, le loro lingue si cercavano e si desideravano. Hailey si mise a cavalcioni su di lui e inizio’ a baciarlo ovunque: sul viso, sul collo. Piano piano inizio’ a sbottonare la sua camicia e gli disse “una volta hai detto che mi avresti seguito ovunque, che ne dici di seguirmi nella camera nostra camera da letto. Avrei voluto farti scartare il tuo regalo alla mezzanotte ma direi che puoi scartarlo ora.” Disse prendendo le mani di Jay e aiutandolo a fargli slacciare i bottoni della sua camicia. 
Hailey indossava un completino intimo nero e rosa cipria, che aveva comprato per Jay, era sensuale e romantico, e quando Jay lo vide rimase a bocca aperta. Lo fece accendere e con uno slancio la prese in braccio e la portò nella loro stanza. Fecero l’amore con passione e coinvolgimento, i loro corpi divennero un tutt’uno, si bramarono, si sfogarono, felici di iniziare un nuovo capitolo della loro vita. 
Ormai la mezzanotte era passata e dopo aver ristabilito i loro sospiri, Hailey, prima di tornare a sistemarsi fra le braccia di Jay, gli diede un altro regalo.
“Buon compleanno” gli disse baciando le sue labbra nuovamente. Ormai aveva perso il conto di quanti baci si erano dati. 
“Pensavo fossi tu il mio regalo” disse lui ghignando.
“Lo sono, ma volevo farti anche qualcos’altro che possa farti pensare a me, a noi” disse sorridendogli e invitandolo a scartare il pacco.
Jay era emozionato, non solo perché finalmente Hailey diventava sua moglie, ma perché le aveva regalato un orologio nero uguale a quello che qualche mese prima aveva rotto durante un arresto. Jay era legato a quell’orologio, non era riuscito a trovarlo in nessun negozio eppure Hailey in qualche modo ci era riuscita. Le fece segno di girarlo al contrario, vide che c’era un’incisione sopra che diceva “Ti seguirò ciecamente, H.”
Jay si sporse in avanti, con le lacrime agli occhi, la bacio’ ulteriormente e le disse che l’amava. 
“Ti amo anche io futuro marito” disse sorridendo e abbracciandolo. Si mise a cavalcioni su di lui e si guardarono intensamente. Erano In una loro bolla in quel momento, solo loro potevano capirsi. Hailey interruppe il silenzio e gli disse appoggiando le mani sulle sue possenti spalle “ Jay dobbiamo scegliere una data” . Lui la guardò curioso e le chiese se avesse già qualcosa in mente. Lei sfioro’ quella dannata cicatrice, che le ricordava che aveva rischiato di perderlo, e gli disse “Non voglio aspettare troppo, la vita è così imprevedibile e il tempo è prezioso. Mi hai chiesto di sposarti il 5 aprile. Che ne dici di invertire i numeri. Sposiamoci fra un mese, il 4 maggio dovrebbe essere un sabato. Voglio qualcosa di semplice Jay, sposiamoci qui, questo posto racconta di te, di noi, che ne dici?!” 
Questa volta era il giovane detective ad essere senza parole, l’abbraccio e fra i capelli le rispose che sarebbe stato perfetto. Unirono nuovamente le loro labbra e si amarono, si coccolarono e fantasticarono sul futuro per tutta la notte!
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Kids, love and kiss ***


Note autrice: buon pomeriggio a tutti, eccoci qui con una nuova fanfiction per la rubrica Upstead Family. Quando pensai a questa raccolta immaginavo di raccontare la formazione di questa famiglia  in ordine cronologico, però ho cambiato idea. In questo periodo mi sento ispirata da tanta dolcezza e tenerezza quindi ho deciso che racconterò in ogni One Shot un momento della famiglia Halstead-Upton senza seguire un ordine preciso. Non vi preoccupate, al momento giusto scriverò anche del matrimonio e della gravidanza che come avrete letto nella FF “Un’insolita festa del papà” immagino gemellare.
Non voglio perdermi in chiacchiere, perciò vi lascio al racconto. Prima però permettetemi di ringraziare la mia amica Ale, partner e in crime di chiacchiere che ispirano e alimentano  le mie fantasie. La Pasqua si avvicina e questo è un po’ il mio dolce regalo a tema Upstead. Buona lettura.
Ps: i personaggi di Halstead e Upton non sono di mia proprietà, ma sono frutto della mente geniale degli showrunner della One Chicago; i gemelli Mia e Noah invece sono frutto della mia fantasia.
 
CurlyWriter
 
 
 
 
Kids, love and kiss
 
 
“Mamma siamo a casa” urlo’ Noah Reese Halstead correndo in cucina  ad abbracciare sua madre.
Hailey era appena rientrata da una lunga udienza in tribunale particolarmente  pesante perché riguardava un caso di bambini. 
I casi con i minori erano sempre stati difficili sia per lei che per Jay, ma da quando quasi tre anni prima erano diventati genitori di Noah Reese e Mia Victoria, li colpivano ancora di più, perciò quando vide quel piccolo bimbo uguale a Jay e con i suoi riccioli biondi correrle incontro si sentì la donna più felice del mondo e tutta la tristezza scomparve.
“Ciao furbetto”  lo saluto’ mentre suo figlio le abbracciava le gambe e cercava di arrampicarsi su di lei guardandola con lo stesso ghigno e gli occhi verdi di suo marito; gli bacio’ il capo e accovacciandosi gli chiese dove fosse sua sorella.
Lei e Jay di solito andavano a prendere i gemelli all’asilo insieme, però delle volte capitava che uno dei due rimanesse bloccato al lavoro e quando accadeva, sia Noah che Mia non attendevano un secondo ad andare incontro alla loro madre o padre. Quindi Hailey si stupì nel non veder arrivare quella piccola bambina che era il perfetto mix di lei e Jay messi insieme; se Noah aveva ogni caratteristica degli Halstead, Mia aveva ereditato diversi tratti sia dal padre che da lei. Era bionda, con i capelli disordinati e ondulati come quelli Hailey e aveva ereditato da lei non solo il sorriso smagliante, ma anche diversi tratti caratteriali. Rispetto al suo gemello, era più indipendente, era sospettosa e tagliente, una piccola boss, che già a quasi tre anni metteva in riga tutti e non si faceva sovrastare. Da Jay aveva ereditato il cuore. Mia era una bambina molto generosa, ma come Hailey, si donava solo a chi teneva davvero e si apriva solamente con chi le piaceva. Era una bambina molto selettiva e caparbia: come poteva non esserlo avendo due genitori terribilmente testardi. 
Noah invece era la fotocopia di Jay, in tutto e per tutto. Faccia strafottente, ghigno sempre stampato sul volto che amplificava ogni volta che combinava qualche disastro, tremendamente vivace e iperattivo, e anche lui aveva preso gli occhi del padre.
Hailey e Jay durante i mesi della gravidanza avevano speculato e fantasticato parecchio sui bambini, avevano anche fatto qualche scommessa: Jay aveva vinto perché indovino’ che avrebbero avuto un maschio e una femmina ed Hailey invece si prese la gloria di azzeccare il colore degli occhi. Aveva desiderati che entrambi prendessero il verde del padre. Ciò che la rese ancora più entusiasta fu che erano proprio identici ai suoi, anche il taglio era il medesimo. Quando Jay le chiese perché sperava così tanto che ereditassero i suoi occhi Hailey gli aveva semplicemente risposto che sognava che i suoi figli la guardassero con gli stessi occhi innamorati di Jay, e fortunatamente il suo desiderio si era avverato. Jay rimase scioccato quando capi’che cosa intendesse sua moglie: effettivamente quando i bambini la guardavano lui stesso riusciva a captare che Era lo stesso sguardo innamorato che egli stesso le rivolgeva da sei anni. 
“Mama con papà ti abbiamo preso il gelato. Ci sono tutti i gusti preferiti” l’avviso’ contento Noah, mangiandosi le parole e prendendola per mano. 
“Grazie tesoro, che bel pensiero” disse raggiungendo Jay che teneva in braccio una Mia attaccata a lui come un koala.
“Ehi” disse sfiorando la spalla di suo marito e chiedendogli con lo sguardo che cosa avesse la loro bambina.
“E’ stata taciturna per tutto il viaggio verso casa. Non voleva nemmeno comprare il gelato e sai quanto lo adora, la maestra ha detto che da dopo pranzo è stata strana. Non mi sembra abbia la febbre, Noah ha detto che nemmeno a lui ha rivolto tanto la parola e infatti è un po’ arrabbiato con lei. L’unica cosa che continuava a chiedere era perché tu non ci fossi e se ti amassi” . Le racconto’ Jay sorridendole e dandole un bacio sul naso. 
“Hey Mia che ne dici di farmi vedere che gusti di gelato avete preso, mi aiuti a metterli nelle coppette e andiamo tutti a mangiarli in giardino sul prato”. Disse accarezzandole la schiena dolcemente. 
Si sentì tirare i pantaloni da Noah che voleva attenzioni e che le disse che lui voleva aiutarla con il gelato,  ma in quel momento Mia aveva qualcosa di serio che non andava, quindi Hailey chiese gentilmente al figlio di andare a prendere  la coperta sul divano così l’avrebbero srotolata sul prato di casa per fare merenda tutti insieme.
Mia stacco’ il suo braccio sinistro da Jay e lo uso’ per aggrapparsi ai capelli della madre e finalmente chiese con un sibilo di voce : “Papà viene con noi?” 
“Certo che vengo con voi, però tesoro devo mettere via il distintivo e la pistola e non posso farlo con te in braccio. Vai aiutare la mamma e vi raggiungo, e mi raccomando non mangiarti tutto il pistacchio.” Disse mettendola a terra. 
Mia era conosciuta come una delle poche bambine che odiavano essere prese in braccio tutto il tempo. Da quando all’età di 11 mesi aveva imparato a camminare, voleva fare tutto da sola. Mangiava da sola, camminava tranquillamente e odiava sentirsi soffocare. Lei voleva essere libera. Aveva quasi tre anni ma era sorprendentemente adulta e indipendente, Quindi Hailey si sorprese quando le chiese di prenderla fra le sue braccia e portarla in cucina. Non si oppose e prendendo Noah per mano andarono a preparare la merenda.
“Mamma hai visto ti abbiamo preso il cioccolato amaro” disse saltellando Noah.
“Grazie tesoro, immagino che tu vorrai solamente pistacchio e crema”. Il bambino annuì felice, come a Jay non piaceva il cioccolato fondente, mentre era innamorato degli altri due gusti. Invece Mia era un amante del cioccolato come la madre e del pistacchio come il padre, gusto che in realtà Hailey detestava ma che durante la gravidanza sembrava amare. Si era stupita di trovarlo buono e quando vide Mia innamorarsi di quel gusto capi’ finalmente il motivo.
“Ehi campione, andiamo a posizionare la coperta in giardino? Ho bisogno che qualcuno di forte mi aiuti.” 
Noah non se lo fece ripetere due volte e corse ad aiutare Jay.
Mia era particolarmente silenziosa, teneva gli occhi bassi e sembrava persa nei suoi pensieri e in quel momento Hailey si ricordo’ di quando le capitava di fare lo stesso durante l’adolescenza. Peccato però che sua figlia aveva solo tre anni.
“Jay mi apri la porta?” Gli chiese avendo le mani occupate. 
La famiglia Halstead si accomodò sulla coperta e inizio’ a mangiare il gelato. Hailey che era seduta fra le gambe e appoggiata al pettorale di Jay osservava assieme a lui la loro bambina giocherellare col cucchiaino e si guardarono. Solitamente davano ai loro figli il tempo di aprirsi ma vederla in quello stato li stava facendo preoccupare, così Hailey, le tolse la ciotola dalle mani e le alzo’ il mento.
“Mia vuoi dirci cosa succede? Perché sei così triste?”
La bimba si alzò e si andò a mettere davanti ai genitori, accarezzo’ la guancia di sua madre e finalmente le sorrise, era un sottile sorriso ma almeno aveva iniziato a intravedere la sua bambina.
“Mamma, papà  bacio” disse sporgendosi verso sua mamma e suo papà e li bacio’. 
“Ora voi” disse girando i loro volti. Hailey e Jay si sorrisero e poi fecero come la loro bambina voleva: si avvicinarono ancora di più e si diedero un leggero bacio sulle labbra. La bambina chiese di ripetere la scena per un paio di volte e fra una risata e l’altra marito e moglie stettero al gioco anche perché la loro bambina ad ogni bacio rideva allegramente. Tutto pur di renderla felice e poi non potevano negare che anche loro si sentivano molto bene fra un bacio e l’altro. Quando Noah se ne accorse, si intromise fra loro. Se la loro bambina amava vedere i genitori riempirsi di affetto, Noah era particolarmente geloso di sua madre.
Molte coppie una volta diventate genitori decidevano di essere pudici e fare vedere poche manifestazioni d’affetto in presenza dei figli. Loro avevano deciso di fare il contrario. Ad Hailey era mancato vedere i suoi genitori amarsi e quindi con Jay avevano deciso di far vedere ai loro figli quanto si e gli amavano.
Jay si staccò da sua moglie e iniziò a sbaciucchiare Noah, facendolo ridere e anche un po’ irritare.
“Papà la tua barba punge” inizio’ a gridare tra una risata e l’altra prima di scappare a giocare con il mini pick up che gli avevano regalato e che guidava come un matto. “Vai piano” gli urlo’ Jay.
“Lo sai che se guiderà sempre così non prenderà mai la patente vero?!” Disse Hailey ridendo e accarezzando la testa di sua figlia che si era messa tra le sue gambe a mangiare il gelato.
“Mamma tu e papà vi amate ?” Chiese mentre Hailey stava appoggiata ad ascoltare il cuore di un Jay intento a farle i grattini sul braccio.
“Certo Mia, lo sai che io e papà ci amiamo così come amiamo tanto te e tuo fratello”
“Mia me lo hai chiesto tutto il tempo che abbiamo trascorso in macchina e vedi mamma ti ha risposto allo stesso modo. Perché hai così paura oggi? Lo sai che ci amiamo c’è lo sentì dire spesso” le fece eco Jay facendola alzare e pizzicandole affettuosamente la guanciotta paffuta.
“Volevo esserne sicura” disse giocando con il cordino della felpa di Hailey.
“La mia amichetta Lily mi ha detto che la sua mamma e il suo papà non dormono più insieme, ha detto che è un po’ di tempo che non lo vede più a casa con loro e mi ha detto che tanto prima o poi sarebbe capitato a tutti. Io le ho detto che voi vi amate e che vi date tanti baci ma non mi ha creduto, così volevo farglielo vedere all’uscita scuola e poi però c’era solo papà e ho avuto paura che mamma non sarebbe tornata da noi.” Raccontò tutto d’un fiato abbracciando i genitori scoppiando a piangere. 
“ Tesoro, guarda la mamma un secondo” disse asciugando le lacrime dagli occhi di sua figlia. “Oggi ho avuto un impegno al lavoro, per quello papà era da solo. Lo sai che mamma e papà stanno insieme tutto il giorno e adoriamo stare con voi. Non abbandonerò mai ne te e tuo fratello ne tanto meno vostro padre. Non ci siamo mai lasciati soli prima di avervi e non succederà soprattutto adesso. Purtroppo a volte capita che i genitori non vadano d’accordo, come nel caso di Lily, però questo non accadrà a te. Quindi adesso basta essere triste finisci il gelato e corri a giocare con tuo fratello.” Disse dandole un bacino sul naso come Jay aveva fatto con lei mezz’ora prima. La bimba sorrise e mentre si dirigeva verso Noah si volto’ e chiese loro con tono minaccioso puntandogli il dito contro : “papà dai un bacio alla mamma”
I coniugi Halstead scoppiarono a ridere e si diedero un altro bacio che Jay intensificò quando vide con la coda dell’occhio che Mia era diretta verso il pick up del gemello.
Fece adagiare Hailey sul prato e continuo’ a baciarla, facendola sorridere e gemere allo stesso tempo. Quando si staccarono per riprendere fiato Jay parlò per primo “ sei una mamma fantastica, siamo fortunati ad averti. Non so cosa avrei fatto senza di te e non so cosa potremmo fare adesso” disse avvicinandola a se e posandole un altro bacio morbido sulle labbra.
“Voi Halstead avete la sindrome dell’abbandono” disse Hailey infilando il volto nel collo di Jay e iniziando a mordicchiarlo.
“Upton stai giocando ad un gioco pericoloso. Siamo in giardino, ci sono i bambini e potrei fare vedere a tua figlia quanto ci  amiamo, ma vorrei riservare il discorso sulle api e l’impollinamento dei fiori ad un altro giorno. Nostra figlia è così piccola ed è già fissata con i baci. Non oso immaginare quando avrà quindici/sedici anni?!” Disse Jay sbuffando.
Hailey scoppio’ a ridere: era sicura che la loro bambina gli avrebbe dato del filo da torcere, però adorava vedere quanto sua figlia amasse vederli baciare ed essere in sintonia perché così sarebbe cresciuta con l’idea di quanto è bello farsi amare.
Hailey torno’ a mordicchiare e posare baci poco casti tra il collo e le labbra di suo marito. Sapeva di farlo impazzire perciò prima di perdere effettivamente il controllo gli disse:  “Metto in pausa Halstead, stasera ripartiamo da qui; vorrai mica deludere tua figlia: non vedo l’ora di vedere quanto mi ami” disse facendogli l’occhiolino prima accoccolarsi sulla sua spalla.
Jay non aveva dubbi quella sera avrebbero sicuramente accontentato Mia, ma soprattutto loro stessi. Hailey gli aveva insegnato di nuovo ad amare ed era pronto a dimostrarglielo.

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Capitolo 3
*** Love, passion and...kids ***


 
 
Note autrice: buongiorno cari lettori, questa FF, è la continuazione del capitolo precedente “Kids, love and kiss”. Hailey e Jay dopo aver messo a dormire i bambini, tentano di rilassarsi e amarsi proprio come richiesto dalla figlia, peccato che però qualcosa, o meglio qualcuno li interrompe proprio sul più bello. 
Come sempre i personaggi di Halstead e Upton non sono di mia proprietà, ma sono frutto della mente degli sceneggiatori della One Chicago. I gemelli Halstead, invece sono inventati dalla mia immaginazione. 
Avvertenze: in questo capitolo potrebbe esserci un alto tasso di erotismo. 
Buona lettura, CurlyWriter .
 
 
 
Love, passion and… Kids
 
 
Hailey stava asciugando gli ultimi due piatti quando sentì due mani che conosceva fin troppo bene, posarsi sui suoi fianchi. Sentì suo marito appoggiarsi completamente a lei, e dopo averle scostato i capelli da una parte, inizio’ a mordicchiarle l’orecchio. Sapeva che quello era uno dei suoi punti deboli e infatti provocò alla giovane brividi in tutto il corpo.
Hailey lo aveva stuzzicato in giardino promettendogli attenzioni dopo cena e Jay aveva intenzione di continuare da dove avevano interrotto.
I bambini stavano giocando sul tappeto del salone e quindi Jay e Hailey in quel momento erano soli. Jay aveva visto sua moglie in più versioni quel giorno : cazzuta sul lavoro, madre amorevole a casa, moglie e amante ed era arrivato il momento di averla tutta per se’ . 
Sapeva che era andata in tribunale e lei odiava le udienze, quella non fu neppure semplice quindi aveva bisogno di farla distrarre.
“Jay io stavo parlando di una cosa seria. Come è possibile che un’amichetta di tua figlia,  con la sua stessa età sappia già cosa vuol dire avere due genitori che non si vogliono bene e che la mettono in mezzo” disse lasciando lo strofinaccio sull’isola della loro cucina. 
Jay la sposto’ e la fece salire su di essa, le mise le sue possenti mani sull’addome e inizio’ ad accarezzarla sull’addome.
“Lo so Hailey. Nostra figlia non avrebbe dovuto già capire che cosa siano i genitori separati a tre anni, anche perché non le riguarda. Non sarà il suo trauma Hailey. Sei stata grandiosa con lei, lo sei sempre con tutti noi. Stacca il cervello, hai avuto una giornata pesante al lavoro e a casa. Lascia che ti coccoli io ora. Abbiamo un conto in sospeso o sbaglio?!” Le domandò facendola ridere. Lei annui e lo bacio’ con passione. Iniziavano entrambi a sentire la passione prendere il sopravvento ed Hailey aveva bisogno di connettersi solo con a Jay, aveva bisogno di rifugiarsi in quel posto felice che vedeva soltanto in suo marito. Inizio’ a gemere in quei baci che si approfondivano sempre di più e si staccò quando Jay provo’ a sfilarle la felpa.
“ non che mi lamenti, ma i bambini sono ancora svegli.” 
“Allora è ora della nanna, per loro. Gli ho già fatto indossare il pigiama. “
“Che bravo papà “ gli disse prima di ribaciarlo ardentemente. Jay continuava a stringerla e sfiorarle schiena, addome, seno. Di punto in bianco si staccò incuriosito dall’intimo di sua moglie.
“Indossi un body?” chiese, dato che si aspettava di sentire la sua pelle nuda e in realtà sentì del tessuto.
“ si lo indossavo sotto la giacca del tailleur di questo pomeriggio”
“E’ quello bianco?” Disse guardandola dritto negli occhi. 
“No e’ quello che indossavo la sera di San Valentino” rispose mordendosi le labbra mentre lo guardava con occhi vispi.
Jay aveva imparato sin da subito, la passione che sua moglie aveva per i completini intimi. Ne aveva di tutti i tipi dai più romantici ai più audaci è quello che indossava lo ricordava chiaramente e non faceva parte della prima categoria: era un body completamente nero di raso, con la parte superiore rossa costernata da ricami di pizzo, con delle trasparenze nei punti giusti. Là detective Sapeva quanto suo marito lo apprezzasse, gli sorrise e lo bacio’ nuovamente. Erano due calamite, non riuscivano sicuramente a staccarsi e non avevano intenzione di farlo”.
 
“Non posso crederci che ti ho avuta tutto il giorno affianco e non sapevo che avevi indosso questo body perché sta mattina tuo figlio non voleva vestirsi.  Sicuramente non avrei lavorato in modo tranquillo se ti avessi visto indossarlo. Anzi forse non saremmo nemmeno usciti di casa.” Le disse mordendole il labbro inferiore. Hailey allaccio’ le sue gambe attorno al busto di Jay, e si protrasse verso il corpo di suo marito tornando a mordicchiare e assaporare la pelle del suo collo proprio come aveva iniziato a fare quel pomeriggio nel giardino di casa.
La lussuria ormai si era impossessata dei coniugi Halstead, ricominciarono a baciarsi e a far vagare con ardore quelle mani. Entrambi stavano attraversando il punto di non ritorno quindi Jay, con difficoltà si staccò dalla sua detective bionda e ansimando le propose:
“Hailey portiamo i bambini a letto, non credo di poter resistere. Va a finire che concepiamo il terzo figlio nuovamente in questa cucina” continuo’  riferendosi al fatto che probabilmente i loro due gemelli erano stati procreati in quella parte della loro abitazione non appena comprarono casa.
Aiutò sua moglie a scendere dal ripiano, ormai era visibilmente accaldata e rossa in viso, e cercando di ricomporsi, raggiunsero i loro figli in salotto.
La scena che videro li fece scoppiare in una grossa risata. Noah era del tutto addormentato appoggiato alla parte inferiore del divano e tra le mani aveva ancora l’auto della polizia con cui amava giocare, Mia invece continuava a far parlare le sue bambole pur avendo la testa a penzoloni e gli occhi semi chiusi.
Hailey la prese in braccio e segui Jay su per le scale. Noah aveva preso da lei il sonno e quindi non fece una piega quando Jay lo poso’ nel suo letto. Mia invece che era più attenta a tutto, una volta appoggiata la testa sul cuscino, diede la buonanotte ai genitori e prima di chiudere definitivamente gli occhi pronuncio’ “ bacia la mamma, papi”.
Jay sorrise, le diede un bacio in fronte e prima di prendere sua moglie per mano, le rispose : “ non ti preoccupare Mia, la mamma avrà tanti baci stasera”. Una volta chiusa la porta dei bambini, Jay spinse delicatamente sua moglie verso la loro camera da letto dandole una serie di baci proprio come richiesto da sua figlia.
 
“Direi che è arrivato il momento di accontentare e seguire i consigli di nostra figlia” gli disse Hailey iniziando a sfilare la maglia di Jay una volta entrati in camera da letto.
“Eh no, il gioco lo conduco io detective Upton. In giardino mi hai fatto attendere e mi hai stuzzicato. E poi sono io che devo baciare la mamma, l’hai sentita Mia no?” disse sfilandole la felpa e iniziando ad ammirare il bustino che la moglie indossava. Inizio’ a passare il dito indice sul labbro della moglie, che prontamente schiuse per assaggiare il sapore della pelle del marito. Con quella leggera umidità sul dito, Jay percorse la sua clavicola, il suo collo per arrivare, infine al centro del seno della moglie. Hailey iniziava a sentirsi invasa da un formicolio in tutto il corpo. Chiamo’ diverse volte per nome il suo compagno, ma lui la ignoro’.
In quel momento aveva un unico obiettivo: far sentire sua moglie desiderata, voleva farle capire quanto la voleva, quanto la amasse e quanto ogni giorno il suo sentimento per lei cresceva. Percorse il suo torace e fini’ per sfilarle i leggings grigi che indossava. La osservò soffermandosi sulle trasparenze del body. Le massaggio’ il seno e quando vide Hailey chiudere gli occhi, con l’ altra mano slaccio il gancetto sulla schiena e nella zona intima per rivelare il suo corpo. La baciò sulle labbra ed Hailey gli chiese il permesso di entrare e giocare con la sua lingua. 
“Sei troppo vestito” gli disse rossa in volto. 
Per quanto stessero insieme da anni Jay amava il senso del pudore che le era rimasto, adorava avere quell’effetto su di lei. L’accontento’, e mentre Hailey inizio’ ad armeggiare con la cintura e la zip dei suoi jeans, si sfilò la maglia. 
Hailey non resistette e dopo aver accarezzato i suoi pettorali, vizio che aveva preso sin dalla loro prima sera assieme, bacio’, Lecco’ e assaggio’ il collo del marito. Risali’ lungo la mascella e dopo averlo ripetutamente baciato, si fece prendere in braccio e si avvinghiò alle sue spalle. Jay fece volare via il body e la fece distendere al centro del loro letto, sotto le coperte.  Si tolse i pantaloni e tornò a rendere felice sua moglie. Le bacio’ il naso, la bocca, si concentrò su quella zona tra il collo e l’orecchio che tanto la stimolava, e le sussurrò: “sei stupenda”
“Anche tu” gli rispose con voce strozzata una Hailey che iniziava ad essere un po’ impaziente. Con le mani Jay iniziò a studiare e giocare nuovamente con il corpo di Hailey. Le sfiorò il seno, per poi dedicarsi
all’interno coscia. Hailey che non poteva restare ferma, tra un gridolino e l’altro, gli sfilo’ i boxer sentendo quanto suo marito la volesse. 
Il corpo della detective bionda era invaso dal calore e sentire Jay stuzzicarle l’interno coscia con le mani e con la barba la resero totalmente impaziente.
“Jay non posso più aspettare” gli disse ansimando e baciandolo ovunque arrivasse. 
Le sorrise, le disse che l’amava, lei contraccambio’ e alla fine unirono i loro corpi. Iniziarono a danzare, volendosi sempre di più, ormai erano diventati una cosa sola. Hailey stava sentendo come tutto il peso della giornata stava svanendo. In quel momento c’erano solo loro due: erano travolti dall’amore, dalla passione e dall’ardore. Cercarono di non gridare del tutto per evitare di svegliare i loro figli, ma era davvero difficile non farsi prendere dal loro trasporto. 
“Ti amo” continuavano a ripetersi l’un l’altro tra una spinta e l’altra. Entrambi erano arrivati quasi al loro limite, Hailey lo raggiunse per prima, e subito dopo Jay la segui’.
Tra un “ti amo” e un bacio, cercarono di ristabilire il loro respiro. Jay si accasciò su Hailey e la cosparse di baci facendola sorridere.
“Nostra figlia sarebbe fiera di noi” balbettò Hailey accarezzandogli la schiena mentre Jay recuperava il respiro appoggiando la testa sul suo seno. “Eh Noah ha ragione: la barba solletica, ma è stato piacevole in alcuni punti” disse sfiorando quella barba che Jay ultimamente portava poco più incolta del solito. Rise dell’affermazione di sua moglie e sfioro’ di nuovo il suo corpo chiedendole se stesse bene.. “direi che meglio di così non potrei stare Halstead. Mi sono sentita sicuramente amata” rispose Hailey ribaltando le loro posizioni, mettendosi  a cavalcioni sopra di lui.
“Vuoi sfinirmi?! “ le chiese guardandola adorante aspettando un bacio che però non arrivò perché Hailey era passata a dedicarsi alla sua passione : i pettorali.
“Continuo ciò che ti avevo promesso” disse guardandolo furbescamente. Jay la attiro’ ancora di più a se e si appoggiò con la schiena alla testata del letto e Hailey si accomodò sul marito baciandolo appassionatamente accarezzandogli i capelli e la nuca. 
Erano Pronti a ricominciare un secondo round quando udirono una vocina dalla camera in fondo al corridoio che Pian piano diventava sempre più insistente e alta “Mamma, Papà!!”
“Cazzo ma che ha Mia oggi?!” disse Jay bloccandosi e sgranando gli occhi.
“Merda” disse Hailey sentendo i passi di sua figlia farsi sempre più vicini. Si sposto’ da Jay e cercò di coprirsi con il lenzuolo; inizio’ a vagare con lo sguardo per il pavimento della stanza: doveva assolutamente trovare la maglia di Jay. La prese al volo prima di rientrare sotto quel lenzuolo che non riusciva a srotolare e in quel preciso istante vide entrare Mia.
“Mia, cosa c’è?!” Disse Hailey vedendola stropicciarsi gli occhi leggermente umidi, mentre sentiva Jay accarezzarle la schiena con le mani sudate. 
“Mamma i mostri ti hanno portata via” disse avvicinandosi al letto dei genitori. 
“ amore, era solo un brutto sogno, mamma non va da nessuna parte e nemmeno papà”  disse sfiorandole i capelli. “torna a dormire” continuo’ sorridendole, visibilmente affannata.
“Mi accompagni?”.
Jay sbuffò, tremendamente nervoso. Era nuovamente preso da sua moglie, pronto a sentirla sua ancora una volta e sua figlia invece li aveva interrotti sul più bello e ora era difficile riprendersi.
“Papi, Mami, perché siete nudi?” Si accigliò la bimba osservandoli incuriosita.
“Mamma e papà avevano caldo”rispose Jay mentre Hailey invece cercava le parole giuste da dire.
“Ma non è estate?!” Considero’ la figlioletta di tre anni.
“Mia, tesoro, andiamo a dormire. Non ti preoccupare “ disse Hailey infilandosi la maglia di suo marito e accompagnando la figlia fuori la camera matrimoniale.
“Papi vieni anche tu”
“Hailey….” Guardò sua moglie pronunciando il suo nome come solo lui sapeva fare. Immediatamente capi’ che Jay non poteva uscire da quel letto, anche perché era completamente nudo e non volevano di certo insospettire ancora di più la loro bambina. 
Hailey rimbocco’ le coperte di Mia, e dopo averle messo nel letto il suo pupazzo preferito, le disse di dormire che “Teddy” l’avrebbe protetta dai mostri.
Percorse nuovamente il corridoio e quando rientro’ nella loro stanza vide suo marito completamente steso al centro del letto in una posizione che ricordava quella di una stella marina. 
Si chiuse la porta alle spalle e si sedette sulla sua parte del letto. Jay, che si era tirato su scoppio’ a ridere vedendola viola in viso e con gli occhi sbarrati.
“ Non posso credere a cosa sia appena successo”. 
L’attirò a se e la fece scivolare sotto le coperte, le baciò il capo e poi Hailey si accovacciò su suo marito sorridendo fra se e se .
“ a che pensi?” Le chiese curioso.
“ una volta era il suono del telefono a interromperci, ora è la nostra stessa figlia che però ha premura di vederci innamorati” gli rispose guardandolo con gli occhi dell’amore. 
“Si è addormentata?”
“Si è crollata appena ho accostato la porta” gli disse affondando il volto nel collo di Jay.
“Bene perché ho intenzione di riprendere da dove abbiamo interrotto” disse tornando a farle i grattini sul fianco e sulla gamba che lei aveva attaccato alle sue possenti gambe.
L’abbraccio’ sorridendo e quando sentì Hailey tornare a mordicchiare e assaporare il suo collo, la fece sdraiare nuovamente sopra di se’ e tra baci e carezze tornarono ad amarsi. Quella fu solamente l’inizio di una lunga notte di passione e amore: la loro bambina non aveva nulla da temere, nulla fra loro sarebbe cambiato perché quel fuoco e desiderio non si sarebbe mai sopito.

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Capitolo 4
*** Car Wash ***


 
Note autrice: buon pomeriggio cari lettori, questa settimana mi sento particolarmente ispirata, quindi oggi torno con una nuova One Shot dedicata alla famiglia Halstead. E’ stata scritta di getto e spero vi piaccia.
 Se nelle precedenti due storie ho reso protagonista Mia Halstead, in questo racconto voglio dare spazio al piccolo Noah. In questa storia Jay, ora padre riflette sull’essere genitore, ripensa alla sua famiglia di origine, al rapporto complicato. Non vuole fare gli errori del passato, sa però al suo fianco ha la sua costante, la sua ancora, con Hailey e ora i suoi bambini è tutto più semplice.
Ovviamente, come sempre , i personaggi di Halstead e Upton non sono di mia proprietà, ma sono frutto della mente degli sceneggiatori della One Chicago. I gemelli Halstead, invece sono inventati dalla mia immaginazione. 
Buona lettura, CurlyWriter
 
 
Car Wash 
 
“Mamma dov’è papà?” Chiese Noah mentre finiva di fare colazione.
“E’ fuori in cortile che sta controllando la mia macchina”.
Quella domenica mattina Jay si era svegliato presto, aveva salutato dolcemente Hailey e le aveva detto di continuare a dormire, sarebbe andato a correre per sbollire un po’. La settimana era stata pesante perché avevano compiuto diversi arresti e sequestri per droga e l’operazione senza Hailey sarebbe potuta finire male, molto male. Voight aveva cominciato a dare sempre più incarichi ad Upton e specialmente Halstead perché voleva prepararli al meglio per quando sarebbe andato in pensione, non era un qualcosa di imminente ma voleva essere ancora più sicuro che un domani la squadra sarebbe stata in buone mani. 
Solitamente quando avevano il weekend libero i coniugi Halstead si godevano il tempo insieme, specialmente ai loro figli, cercavano di sfruttare ogni singolo momento per renderli felici e per avere un loro equilibrio famigliare che spesso veniva interrotto da qualche caso imprevedibile. Quello era il loro lavoro, lo amavano, era  grazie  alla polizia che si erano conosciuti e che gli aveva permesso di avere molte gratificazioni personali, ma soprattutto senza quel caso in banca non avrebbero potuto coltivare il loro rapporto per cui avevano lottato e investito tanto e che li avevano portati a vivere quella vita meravigliosa che meritavano dopo tutte le difficoltà e il dolore che avevano dovuto attraversare durante la loro vita. Ma se quello era stato il prezzo da pagare per arrivare a tutto questo, poteva anche accettarlo.
Jay e Hailey avevano dovuto superare molti ostacoli personali, entrambi avevano dovuto sotterrare diversi demoni che ogni tanto riemergevano, ma con l’appoggio e l’amore del proprio partner e delle due creature, frutto del loro amore, ora era tutto più semplice da affrontare.
Hailey sapeva che suo marito quella mattina però era andato a correre non solo per staccare la mente dal caso che avevano chiuso il giorno prima, ma perché quel sabato 10 luglio era l’anniversario della morte di sua madre. Per lui quella ferita era ancora aperta. Sua madre era mancata 13 anni prima e la malattia l’aveva portata via troppo presto. La sua morte lo aveva spinto ad arruolarsi per dimenticare, poi il diploma in accademia, aveva fatto tutto per dimenticare e per sfogare la rabbia eppure grazie anche alla morte di sua madre era diventato quell’uomo che ora la sua famiglia amava incondizionatamente quanto lui amava loro.
 
“Possiamo andare a vedere cosa fa?” Chiese Noah a sua madre scalciando perché voleva scendere dallo sgabello della cucina. 
Hailey che aveva capito che il bambino aveva voglia di stare col padre, asciugo’ l’ultima stoviglia e prendendolo per mano raggiunse Jay in giardino. 
Quella mattina il sole era davvero caldo e come raggiunsero il detective Hailey rimase estasiata a vedere suo marito a torso nudo con i soli pantaloni della tuta. Nonostante fossero passati diversi anni, Hailey provava sempre il solito desiderio e fascino verso il marito, ogni volta rimaneva colpita del suo fisico statuario: il sentimento e di conseguenza anche l’attrazione per loro aumentava anno dopo anno. 
“Dovrò fare attenzione alla vicina Halstead, non mi stupirei se ti guardasse da dietro le tende mentre stai facendo manutenzione sulla mia Jeep” disse Hailey avvicinandosi al marito e accarezzandogli il bicipite nudo facendolo sorridere. Come amava vedere quelle labbra piegarsi all’insù. 
Nel frattempo il piccolo Noah, gli corse incontro allungandogli le braccia. Jay lo prese in braccio e prima di dargli un bacio sulla guancia gli chiese come mai fosse sveglio.
“Volevo vedere cosa facevi” gli disse suo figlio.
Noah, a differenza della sua gemella Mia, si era svegliato abbastanza presto. Solitamente dormiva abbastanza, ma la sera prima aveva sentito Jay dire ad Hailey che le avrebbe controllato e lavato l’auto e Jay sapeva che suo figlio era appassionato di automobili, quindi non aveva dubbi che volesse passare del tempo con lui.
“Ho appena cambiato la lampadina del fanale e sto per mettermi ad insaponare la carrozzeria, mi aiuti?” Gli domandò sfiorando con il suo naso le guanciotte paffute del figlio.
Al bambino si stampo’ sul viso lo stesso sorriso che Jay aveva rivolto ad Hailey. I genitori sapevano che Noah non aspettava altro che suo padre gli chiedesse una mano. Al bambino piaceva tremendamente stare con i genitori, era dipendente da Hailey ma completamente affascinato da Jay che considerava il suo esempio. Quando Noah guardava suo padre aveva lo stesso luccichio negli occhi che Jay rivoleva ad Hailey. Era un bambino scaltro e astuto, molto vivace, ma nonostante ciò anche parecchio introverso, era silenzioso ma osservava tanto e Hailey lo definiva la fotocopia del padre. Anche fisicamente era molto simile ad Halstead, aveva i suoi stessi occhi verdi, delle leggere lentiggini sul volto e sul corpo proprio come quelle del padre. L’unica cosa che aveva preso da Hailey era la pelle diafana e i capelli mossi e biondi.
“Vi lascio alle vostre cose da uomini” disse Hailey dando un bacio veloce al marito e accarezzando il figlio.
Stranamente Noah non le chiese di rimanere con loro, questo significava che il loro bambino aveva proprio voglia di godersi suo padre e questo rese colmo di gioia Jay.
Hailey però non voleva perdersi la scena: voleva vedere i suoi due uomini passare del tempo insieme e giocare quindi prese il baby monitor che usava ancora per controllare i figli quando erano al piano di sopra senza di lei, così da sapere se Mia avesse avuto bisogno di lei nel caso in cui si fosse svegliata, e si sedette sullo sdraio in giardino armeggiando con un libro che aveva appena iniziato.
Noah aveva già visto suo padre lavare l’auto, però era la prima volta che effettivamente gli dava una mano. Jay per prevenire cadute, gli fece indossare i suoi stivaletti impermeabili e antiscivolo, e poi si fece aiutare a riempire il secchio di acqua e detersivo per auto,raccomando’ suo figlio di non mettersi le mani in bocca e incominciarono a passare la gigante spugna sulla carrozzeria nera dell’auto di Hailey. Jay spiegava al bambino cosa doveva fare, e Noah era felicissimo di ascoltare e mettere in atto gli insegnamenti del padre. Poi però ad un certo punto il bambino si rese conto che la macchina di sua madre era troppo grossa per lui, allora andò a prendere il suo pick up che usava per giocare in giardino e inizio’ a lavarlo seguendo le mosse di Jay.
Ogni tanto chiedeva a suo padre se stesse facendo bene, e per avere soli tre anni Noah si stava impegnando molto, aveva fatto un po’ di pasticci ma si stava divertendo tantissimo. Jay lo rassicurava e gli diceva che stava facendo un gran lavoro. Suo padre con lui era stato molto severo, i complimenti non erano il suo forte e Jay si era ripromesso che non avrebbe fatto lo stesso con i suoi figli. Non voleva viziarli, ma li avrebbe sempre detto quanto orgoglioso lo rendessero e gli avrebbe detto quanto fossero stati bravi al momento opportuno. I suoi gemelli non avrebbero mai dubitato di quanto amore e soddisfazione provasse per loro.
Hailey prese in mano il suo telefono e scatto’ ripetutamente diverse foto. Era bellissimo vedere come anche un semplice lavaggio auto poteva essere un modo per creare un legame che non si sarebbe mai spezzato.
Quando Jay ebbe finito con la macchina di Hailey , disse a suo figlio di andare a chiamarla.
“Mamma vieni a vedere come abbiamo fatto bella la tua Jeep?” Disse Noah tirandola impaziente di farle vedere il loro lavoro.
Hailey che da lontano non si era persa una loro mossa, si alzò e quando raggiunse il marito che era completamente bagnato.
“Avete lavato l’auto o vi siete fatti la doccia?” Disse avvicinandosi a lui e mettendogli un braccio attorno alla vita.
“Entrambi, aveva voglia di giocare e devo dire che io avevo bisogno di essere spensierato. Sentire la sua risata mi ha rasserenato”. Disse abbracciandola e tenendola stretta.
“Mamma ti piace?” Le chiese suo figlio saltellando. 
“Tesoro grazie, siete stati bravissimi”. Si complimentò prendendolo in braccio e tornando vicino a Jay che li avvolse entrambi baciandoli sulla fronte.
Il bambino si tuffò nelle braccia del padre e gli strinse le braccia al collo, e appoggiando la testa nell’incavo del suo collo proprio come Hailey amava fare gli stampò un bacio.
“Grazie piccolo per avermi aiutato “ gli disse Jay strofinando la sua mano sulla schiena del figlio.
“Domani laviamo il tuo pick up? Se Mia è sveglia ci può aiutare e anche la mamma visto che la tua macchina e tanto grande?! “ Gli chiese Noah guardandolo dritto negli occhi.
“Certo, se domani ci sarà il sole come oggi, possiamo farlo. Che ne dici ora di aiutarmi ancora una volta a mettere in garage la Jeep? Ti va di guidare con papà ?” Gli domandò Jay.
Al bambino gli si illuminarono gli occhi e urlo’ un grosso si che fece sorridere la stessa Hailey. Noah sapeva che solo i grandi potevano guidare le auto, ma Jay aveva deciso di renderlo felice, Sali’ al posto di guida, si mise suo figlio sulle ginocchia e gli fece avviare il motore.
“Mamma guarda sto guidando!” Esclamò felice guardando Hailey dal finestrino che aveva iniziato a filmarli. Non poteva non immortalare quel momento felice. Noah in quel momento sorrideva come un matto, ma ciò che fece riempire di lacrime gli occhi della Upton era il viso estasiato di suo marito. Si asciugò prontamente il viso, e sorrise ai suoi due uomini, ma Jay aveva già notato che Hailey era visibilmente emozionata.
“Cosa ti fa commuovere?” Le chiese prendendola per la vita e avvicinandola al suo busto.
“Tu” le rispose Hailey infilando il suo volto nel collo del marito, proprio come poco prima Noah aveva fatto con lui.
“Perché? Gli domandò aggrottando le sopracciglia.
“Perché oggi è una Giornata così difficile per te che stai facendo di tutto per rendere contento tuo figlio”
“Hailey, non sto rendendo felice solo lui, sto rendendo felice me stesso e anche te. Ti ho vista che non riuscivi a non toglierci gli occhi di dosso e non credo fosse solo perché il mio corpo ti fa ancora un certo effetto” disse ammiccando e muovendo le sue sopracciglia ripetutamente.
“ Oggi sono andato a correre per schiarirmi le idee e pensavo a quanto sono fortunato e a quanto vorrei che mia madre vedesse cosa di bello abbiamo costruito.” Continuò prendendola in braccio e portandola sullo sdraio dove si accomodarono entrambi. 
Hailey capi’ che Jay era pronto a sfogarsi. Non era un uomo di molte parole, e come lei decideva di aprirsi al momento più opportuno. Inizio’ a giocare con le ciocche di capelli che fuoriuscivano dalla sua coda di cavallo e comincio’ a sfogarsi.
“Sai Noah mi ricorda molto me da piccolo” disse distogliendo lo sguardo da sua moglie e osservando suo figlio che aveva iniziato a giocare all’interno della capanna che avevano costruito in giardino.
“Amavo stare con lei proprio come lui adora stare con te. La osservavo cucinare e dipingere, potevo stare delle ore in silenzio, mi bastava stare nella sua stessa stanza e guardarla ed ero felice. E questa mattina vedere Noah che faceva la stessa cosa con me mi ha fatto sentire ancora più realizzato. A volte ho paura di non creare abbastanza un legame con lui. I nostri figli, proprio come noi, non sono i bambini più estroversi del mondo, però con Mia a volte mi sembra più semplice. Entrambi sono molto curiosi, ma Noah è così taciturno a volte che ho paura di non fare abbastanza per lui.”
“Jay lui ti adora, e’ la tua fotocopia in tutto e per tutto. Sta mattina da quando si svegliato non ha fatto altro che chiedere di te. Hai visto quando gli hai proposto di aiutarti come lo hai reso contento. Non aspettava altro, da ieri sera ed è così che puoi creare un legame con lui. Domani sicuramente vorrà continuare col tuo pick up. Lui ti ama tantissimo.” Lo rassicurò accarezzandogli la guancia.
“Non voglio fare gli errori di mio padre Hailey.” Disse con voce strozzata.
“Non accadrà Jay, i tuoi figli sanno quanto tu gli voglia bene, glielo ripeti e glielo dimostri ogni giorno.”
“Sai, finché c’è stata la mamma, con papà non andava poi così male. Era un uomo duro, non faceva complimenti a nessuno, sembrava sempre insoddisfatto, ma quando la mamma era con noi lui era felice e trasmetteva serenità anche a noi. Sai ora un po’ lo capisco e mi spiace non avergli detto tante cose, vorrei che i miei genitori potessero vedere quanto impegno e quanto amore mettiamo per rendere viva questa famiglia che ci meritiamo, che ti meriti. Non so cosa farei senza di te, mi hai salvato e mi hai donato tutto questo. I nostri figli sono il secondo regalo che la vita mi ha donato.” Disse baciandole dolcemente la nuca. dolcemente.
“Qual è il primo?”gli domandò appoggiando la testa al suo petto e intrecciando le loro dita.
“Hailey sei tu il primo regalo che la vita mi ha fatto”
Come al suo solito, Jay Halstead, un uomo d’azione e di poche parole stupì con frasi ad effetto sua moglie.
Jay era così, quando meno te lo aspettavi sganciava dei pensieri che ti colpivano dritto al cuore e ti lasciavano a bocca aperta.
Hailey non si sarebbe mai abituata a queste sue esternazioni sorprendenti,  in quel momento non riusciva a parlare e per una volta segui’ l’istinto, voltò il suo viso verso l’uomo e  lo bacio’ con passione.
“Jay..tu sei il mio di regalo. Vale lo stesso per me. Mi hai insegnato ad amare e soprattutto mi hai fatto capire cosa significa essere amati e il tutto si è ampliato grazie ai gemelli che sono una parte di me e una parte di te. Non avrei mai immaginato di poter vivere tutto questo e devo dire solo grazie a te” disse stringendolo a se fortemente.
“Vorrei tanto averti fatto conoscere mia mamma Hailey. Ti avrebbe amato tanto quanto ti amo io. E avrei voluto dare una nonna a Mia e Noah. Sarebbe stata fantastica. E a te ti avrebbe ringraziata, ne sono sicuro”
“Davvero?!” Domandò sorpresa.
“Si, perché mi fai rigare dritto, perché mi ami, mi rendi felice, perché sei con me sempre e perché mi proteggi. Sai l’altro giorno quando eravamo sotto copertura mi sono chiesto come avrei fatto senza di te. Se non ci fossi stata tu con la tua fermezza e prontezza mi sa che mi sarei fatto nuovamente un giro al med e ti assicuro che non è mia intenzione perché non voglio lasciare te e i bambini. Non voglio perdere tutto questo.”
“Sai un uomo fantastico una volta mi ha detto che non sarebbe andato da nessuna parte e devo dire che ha rispettato la promessa, e io non permetterò a nessuno di portarmelo via, anche a costo di sparare tutte le munizioni che il dipartimento mi mette a disposizione. E lo sai anche io non vado da nessuna parte e lotterò per noi: sempre!” Gli disse baciandogli la punta del naso e sfoderando quel sorriso che rivolgeva solo a lui.
Hailey quella settimana gli aveva salvato la vita, il caso di droga si era complicato e lui e Adam erano stati scoperti, la copertura era saltata. Iniziò una lotta con uno dei trafficanti che stava quasi per soffocare a terra Jay, Hailey entro’ all’interno del capannone e con freddezza uccise il criminale che stava cercando di portarle via la sua dolce metà.
“Non mi devi ringraziare Jay, te l’ho detto: ti seguirò ovunque e ti proteggerò per sempre così come tu fai con me e i bambini”. Gli disse Hailey passandogli le mani sulla nuca.
“Hailey, tu e i bambini siete tutto per me”
“E tu sei il nostro mondo Jay, non dimenticarlo mai, non dubitare mai del nostro amore”.
I coniugi Halstead rimasero sdraiati insieme ad ascoltare i battiti del loro cuore e osservavano il loro piccolo Noah in lontananza. 
Jay guardando suo figlio notava un’estrema somiglianza, proprio come il padre, amava stare in compagnia delle sole persone che apprezzava, e non erano tantissime. Spesso era taciturno, ma un osservatore scaltro, non si perdeva nulla di ciò che gli stava attorno e specialmente scrutava attentamente quello che i suoi genitori spesso facevano. Per questo motivo Jay non si stupì di vederlo arrivare e interrompere il loro momento di intimità. Se Mia era tremendamente affascinata dall’amore dei genitori, Noah spesso si ingelosiva e voleva farne parte. Saltellando arrivò e si arrampicò sui genitori e consegno’ ciascuno un fiore raccolto dal prato. Invece di andare direttamente fra le gambe di Hailey, come suo solito, si attacco’ al collo del padre e inizio’ a massaggiargli la guancia, gesto che faceva da quando era nato. 
Hailey stuzzico’ il figlio e gli disse iniziando a baciare ogni centimetro di pelle di Jay: “papà è tutto mio!”. 
La detective ottenne proprio ciò che voleva, suo figlio inizio’ a coccolare sempre di più Jay e a stargli sempre più attaccato, poi mentre Jay si godeva tutte quelle effusioni da parte della sua famiglia udì le parole migliori che potesse sentire in quella giornata che era iniziata con un po’ di tristezza e amarezza.
“no papà è tutto mio, è il mio grande eroe”.  Esterno’ Noah stringendolo sempre di più. 
Proprio come Jay, anche il loro bambino era in grado di colpire con grandi frase ad effetto. Hailey e Jay si osservarono e si parlarono con la sola forza dello sguardo. Jay era visibilmente colpito, gli occhi stavano sempre diventando più lucidi così come quelli di sua moglie, che accarezzando e baciando i suoi due uomini replico’ dicendo “Si, è proprio il nostro eroe!” 
Jay aveva proprio bisogno di sentire che suo figlio lo adorava, lo sapeva ma avere quella certezza era motivante: con tutte le sue forze voleva far sentire la sua presenza ai figli e quello era uno dei tanti modi per capire che non stava fallendo. Quando seppe di diventare padre gioì eppure, come Hailey, aveva anche un po’ paura perché era un mestiere che avrebbe dovuto imparare a svolgere, dato che entrambi non provenivano da delle famiglie perfette. Anche loro sicuramente non lo erano, però Le parole di suo figlio erano la spinta giusta per capire che anche se la strada da percorrere era ancora lunga, la direzione era quella giusta e insieme sarebbero riusciti a crescergli nel modo migliore possibile perché loro erano partner nella vita e sul lavoro.
Stettero ancora un po’ stretti gli uni agli altri quando dal baby monitor non udirono che Mia si stava svegliando. Hailey si alzò per andare a raggiungere la loro bimba, mentre Jay e Noah si diressero sotto la doccia per stare ancora un po’ insieme. 
Quel giorno Jay sapeva di non doverlo più temere: il destino gli aveva strappato tanto, ma gli aveva anche donato quei tre gioielli con il quale voleva passare il resto della sua vita. Aveva fatto una promessa ad Hailey tanto tempo prima e avrebbe fatto di tutto per tornare sempre da loro!

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Capitolo 5
*** Dolci Attese ***


 
Note autrice: buon pomeriggio cari lettori, nelle one shot precedenti vi ho presentato i gemelli Halstead. Con questa nuova FF voglio raccontarvi come ho immaginato che gli Upstead scoprissero la lieta notizia. Successivamente vi racconterò della loro nascita.
Come sempre i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono, ma sono stati ideati dalle menti geniali degli autori della One Chicago.
 
Ps: ringrazio la mia amica  Ale per le chiacchiere e per la compagnia di questi mesi  e dedico a lei questa FF come regalo per la sua recente laurea! In attesa di poterci vedere, questo è il mio pensiero per lei!
 
Vi ringrazio dell’attenzione e spero vi piaccia. Buona lettura, Curlywriter.
 
 
 
   Dolci Attese
 
Era una fredda domenica a Chicago e i coniugi Halstead si stavano godendo un pomeriggio di meritato riposo. Avevano appena fatto l’amore e Jay stava abbracciando a “cucchiaio” Hailey che stringeva saldamente il bicipite che l’avvolgeva. Jay le lasciava leggeri baci tra la scapola e la nuca e adorava inspirare l’odore di cocco che emanavano i suoi capelli.
Erano felici e appagati, ma ad un certo punto Hailey decise di fare una confessione al marito:
“Jay devo dirti una cosa” disse con voce quasi strozzata.
Jay la fece delicatamente roteare verso di se e la osservò preoccupato.
“Che succede Hailey?”
La giovane detective notò il volto corrucciato del marito e gli disse di tranquillizzarsi che non c’era niente di grave all’orizzonte e per rassicurarlo lo abbracciò stringendo fortemente la presa. Mentre lo fece le scappò un lieve sorriso : ripensò a quando molti anni prima, durante la visione di alcuni filmati lei si era permessa di appoggiare il palmo della sua mano sulla spalla del detective e come lui si ritrasse spaventato. Beh da quel giorno erano cambiati e insieme a loro anche i loro atteggiamenti. Ora non potevano fare a meno di sfiorarsi, abbracciarsi, baciarsi, i gesti di affetto non potevano mai mancare e non ne avevano mai abbastanz. Se sul lavoro ovviamente cercavano di trattenersi e rimanere professionali, quando arrivavano a casa era un’effusione continua: era il loro modo di cercarsi, di sentirsi vicino all’altro e di far sentire la propria presenza . Spesso le parole non servivano, a volte faticavano a pronunciarle, ed era allora che entrava in campo il linguaggio del corpo, e nonostante fossero passati diversi anni questo loro modo di comunicare non si era mai placato.
“Jay credo di avere un ritardo” gli rivelò senza troppi giri di parole, guardandolo dritto negli occhi e mordendosi il labbro inferiore.
Jay le sorrise e capi’ perché in quella settimana Hailey era stata un po’ pensierosa e anche perché si era lamentata  di avere delle leggere nausee e di sentirsi gonfia . Lì per lì non ci avevano dato molto peso perché si erano da poco trasferiti nella villetta che avevano acquistato e dopo un trasloco fatto durante delle settimane lavorative faticose Hailey aveva dato la colpa allo stress del periodo, però quello era il secondo mese che il ciclo le saltava quindi aveva iniziato ad avere dei leggeri sospetti, quando anche le nausee erano tornate  ripetutamente e insistentemente, il presentimento si fece sempre più insistente.
Lei e Jay quando decisero di acquistare la loro nuova dimora avevano iniziato a parlare di espandere la famiglia. Avevano scelto la casa anche tenendo conto di questo loro desiderio e infatti ne cercarono una con tre camere da letto, una grande cucina che veniva divisa dal camino che si affacciava su un grosso open space dove era situato il salotto e un pezzo di giardino sul retro. 
Una volta trasferiti, avevano iniziato a parlare di tentare ad avere figli e quindi smisero di utilizzare ogni tipo di contraccettivo. Hailey fu la prima a menzionare l’argomento: durante il corso della sua vita non aveva mai pensato a diventare madre, l’unico suo obiettivo era fare carriera ed essere un’ottima poliziotta, il lavoro lo aveva messo al primo posto, anche prima di se stessa. Da quando invece aveva incontrato Jay, aveva capito che il lavoro non era tutto. Lo aveva compreso già durante il loro rapporto d’amicizia quando le era stata accanto per aiutarlo a superare il suo disturbo post stress traumatico. Questo pensiero però si era ancor più radicato una volta che  avevano intrapreso la loro relazione. Jay le aveva insegnato che cos’era effettivamente l’amore: grazie a lui aveva imparato a donare amore e soprattutto riceverlo, lei che non era stata cresciuta in una famiglia amorevole ora sognava di dar vita a quel nucleo famigliare che tanto aveva sperato di avere da bambina. 
Con Jay erano giunti alla conclusione che ci avrebbero provato senza insistere, non si sarebbero trasformati in una di quelle coppie che avrebbero contato i giorni, che avrebbero osservato il periodo di fertilità, ci avrebbero provato naturalmente amandosi profondamente. 
Hailey era un po’ sbalordita perché non era da tanto che stavano tentando di espandere la loro famiglia e quindi si chiedeva se davvero poteva già essere successo. Aveva sentito spesso che molte coppie prima di riuscire a concepire ci avevano messo diverso tempo, quindi non immaginava che potevano aver fatto così in fretta.
“Hai fatto il test?” Le chiese Jay tranquillamente spostandole i capelli dal viso.
“No” rispose semplicemente scoppiando in lacrime, alzandosi e appoggiandosi alla spalliera del letto, strofinandosi il viso con le mani. 
“ Ehy, Hailey, guardami” le disse Jay scostandole i palmi dal volto e accarezzandola dolcemente.
“Andrà tutto bene Hailey, sono qui con te, siamo insieme in questa cosa, siamo insieme per tutto, lo sai. Sono al tuo fianco Hailey,sempre! ” disse baciandola dolcemente.
“Lo facciamo insieme?” Gli chiese con un filo di voce sua moglie asciugandosi le lacrime e sorridendogli debolmente.
“Facciamolo Hailey, vado a comprarne uno immediatamente nel negozio all’angolo se è quello che vuoi”. Le rispose alzandosi cercando con lo sguardo dove fossero finiti i suoi indumenti. L’uomo però si sentì afferrare per il braccio: “Jay ne abbiamo due nel mobiletto del bagno, li ho comprati due settimane fa quando sono andata in farmacia a prendere il ghiaccio istantaneo dopo che sei scivolato su quella lastra di ghiaccio mentre inseguivi il tuo informatore” disse Hailey sorridendogli e infilandosi la maglia verde di Jay e il pezzo sotto del suo intimo, Jay fece lo stesso, rimanendo a torso nudo.
“Non hai freddo?” Gli domandò Hailey entrando nel bagno adiacente alla loro camera da letto.
“Mi sento un po’ emozionato” rispose dandole un bacio sulla fronte, sorridendo imbarazzato e scendendo in cucina a prendere il timer che usavano quando cucinavano.
Quando Jay torno’ rimase sull’uscio della porta del bagno lasciando un po’ di privacy ad Hailey. 
“Quanto tempo dobbiamo aspettare?”
“Cinque minuti, gli ho fatti entrambi” disse appoggiandosi alla vasca posizionando a testa in giù le due “pennette ” e sfregandosi nervosamente le mani.
Jay prontamente le si avvicinò e Hailey gli avvolse la vita con le braccia appoggiando il suo volto all’addominale di suo marito che strinse fortemente. Da quella posizione inizio’ a sfogarsi aspettando l’esito.
“Non ho voluto farlo da sola perché ho paura dell’esito… ho paura sia negativo Jay.” Disse fissandolo con timore .
Poi continuo’ rivelando: “Ho un sacco di timore, perché non ho un passato famigliare positivo alle spalle, però allo stesso tempo, nonostante io non abbia idea di come si faccia a fare la madre, lo vorrei tanto. Sai prima di incontrarti, non avevo mai immaginato di poter fare un figlio a causa di  tutto quello che ho passato, perché avevo paura a legarmi e fare entrare le persone nella mia vita perché tutti mi hanno abbandonata. Tu però ci sei sempre stato, hai sempre mantenuto le promesse, mi hai dimostrato che anche io so amare e posso ricevere amore e sei un uomo eccezionale, sarai un padre fantastico e vorrei che nostro figlio ti assomigliasse, sei l’unico con cui vorrei formare la famiglia che pensavo di meritarmi da piccola, una famiglia piena di gioia,rispetto, valori; so che tu ci sarai sempre per me, per noi. Con te affianco non ho paura, mi hai insegnato a dire ‘ti amo’ dando a queste due parole il significato corretto. E’ per questo che  non ho trovato il coraggio di farlo da sola anche se  Avrei voluto perché potevo farti una sorpresa, ma la paura di rimanere delusa, di  non riuscire a coronare questo nostro desiderio mi ha fatta frenare. Jay ho scoperto che con te posso fare tutto, che tu mi sei sempre affianco, che mi seguiresti ovunque, e lo sai che vale lo stesso per me non potevo escluderti e non volevo farlo senza di te perché è un qualcosa di entrambi e perché tu sei il mio posto sicuro, con te accanto mi sento coraggiosa e protetta e  perché grazie a te ho scoperto che anche io voglio il mio ‘per sempre’ e lo voglio solo con te …” disse tutto di un fiato appoggiando il suo mento al ventre del marito.
Jay si accovacciò e prendendole il viso fra le mani, appoggiando la fronte alla sua le disse:
“Hailey respira, sono lusingato che tu abbia voluto farlo insieme, è stupendo. Sarai tu che dovrai farti carico di tutto lo sforzo fisico, ma te lo ripeto: questa è una cosa che voglio quanto te, è una cosa nostra e ti terrò al sicuro per sempre, ho fatto una promessa che intendo mantenere, ti starò per sempre accanto e ti coprirò sempre le spalle, sei la mia costante Hailey, non potrei mai starti lontano, non lo voglio, io sono qui, non mi muovo. E se arriverà il nostro bambino raddoppierò tutto questo per te e il bambino. Ti amo Hailey” le disse baciandola delicatamente.
“Ti amo anche io Jay e non ho intenzione di stare lontana da te, sei la cosa migliore che la vita mi ha regalato. Sei tutto il mio mondo Jay” continuo’ tra un bacio e l’altro.
La coppia innamorata venne distratta solo dal suono del timer, era arrivato il momento di scoprire se effettivamente la loro piccola famiglia si stava per allargare.
“Sembra che sia arrivato il momento” le disse Jay dandole un altro leggero bacio.
“Sei pronta ?”
“Jay se fosse negativo? Sarai deluso?” Gli chiese bloccandolo per un momento.
“Hailey se fosse negativo ci riproveremo finché non arriverà il nostro momento”  le rispose dolcemente scostandole i capelli dalle spalle. 
La bionda allora prese i due bastoncini e di riflesso si alzò di scatto. Jay la osservò e comprese immediatamente perché le lacrime iniziarono a rigarle il volto.
Dopo essersi portata una mano alla bocca dallo stupore Hailey guardò suo marito e gli disse “Jay, aspettiamo un bambino!” 
Jay, che fino a quel momento era stato tra i due il più forte, si commosse e subito dopo bacio’ sua moglie e poi la prese in braccio per portarla e adagiarla sul loro letto.
“Diventiamo genitori?!” Disse gioendo dall’incredulità.
“Diventi papà Jay!” continuo’ Hailey cingendolo e baciandogli la mascella.
Jay non riusciva a parlare, poteva solo sorridere e coccolare sua moglie. Poi dopo la sorpresa iniziale, una volta iniziato a realizzare chiese ad Hailey se poteva toccarle la pancia.
“Jay abbiamo fatto l’amore fino a venti minuti fa, puoi toccare ogni centimetro della mia pelle quanto e come vuoi!” Replicò la futura mamma ridendo. 
Jay delicatamente scostò la sua maglietta e inizio’ a sfiorare delicatamente, con le sue labbra, il ventre leggermente gonfio di Hailey. La futura mamma comincio’ a massaggiare il cuoio capelluto del marito e immaginando un piccolo Jay che correva per casa esternò la sua perplessità più grande: “Jay pensi che sarò una brava madre?”
“Hailey guardami: non sei l’unica ad aver avuto una famiglia incasinata, la mia era imperfetta e anche io mi sento a tratti insicuro, ma siamo uniti, lo scopriremo simultaneamente.” Replicò Jay dandole un altro bacio a fior di labbra. “ Sicuramente dovremo imparare a fare i genitori, però sappiamo che cosa non fare. I nostri figli non subiranno i torti che ci sono stati fatti. Partiamo da quello, insieme!”
Come farei senza di te?!” Domandò più a se stessa che al suo uomo prima di approfondire un bacio delicato e pieno di affetto.
“Jay hai parlato al plurale: solo per capirci quanti figli vorresti?” Gli domandò per smorzare l’atmosfera.
“Direi due, non vorrei un figlio unico, vorrei dare, magari fra qualche anno un fratellino o una sorellina al nostro Primogenito, così da fargli avere compagnia. Mi piacerebbe avere un mini me e un mini te fra le braccia, che ne dici?”
“Dico che è un’ottima idea, ma iniziamo a farne uno, al secondo ci pensiamo fra qualche anno” battibecco’ la bionda ribaciando calorosamente il marito. Continuarono ad essere uniti l’uno all’altro, e tra le varie manifestazioni di affetto Hailey si era trovata a fare i conti con la verità:
Jay sapeva sempre come tranquillizzarla, era il pilastro che la riportava con i piedi per terra, le sue parole l’avevano tranquillizzata. Era un cammino tortuoso, ma con Jay al suo fianco era come se si sentisse invincibile e si forse non avevano avuto delle famiglie esemplari, ma insieme avrebbero dato ai loro figli l’amore e la felicità che i bambini meritano.
 
 
 
 
 
Due giorni dopo: la prima ecografia
 
 
Due giorni dopo aver scoperto della gravidanza, Hailey e Jay, stavano aspettando la dottoressa Peters nella sala d’attesa del reparto di ginecologia del Med. Hailey aveva chiamato la sua ginecologa e aveva fissato un appuntamento, avvisandola di aver fatto due test di gravidanza che avevano dato esito positivo. 
Jay si era subito  interessato della visita medica e aveva detto ad Hailey di voler partecipare ad ogni visita nonostante non amasse gli ospedali. Hailey non voleva forzarlo, ma Jay aveva davvero mantenuto le sue promesse: questa gravidanza l’avrebbero vissuta insieme ed Hailey voleva renderlo partecipe di tutto perché questo bambino lo avevano concepito in due. 
“Come ti senti?” Chiese Hailey al marito appoggiando la sua testa sulla spalla. 
“Nervoso ed emozionato, tu?”
“Curiosa e impaurita” rispose fissando il poster appeso al muro di fronte che delineava i vari passaggi di una gravidanza.
“Andrà tutto bene Hailey, ci riusciremo e il nostro bambino sarà stupendo e forte tanto quanto te” disse appoggiando la testa a quella della moglie.
 
Nonostante fosse una notizia fresca, Hailey aveva iniziato a leggere online diversi articoli. La sua premura era coinvolgere Jay in questa gravidanza, non lo volevo escludere perché aveva già notato quanto fosse preso e anche quanto fosse preoccupato che la fatica fisica ed emotiva fosse quasi tutta su Hailey perché la natura vuole che sia la donna a portare in grembo nove mesi il proprio figlio. Jay non sopportava l’idea di essere impotente e di sapere che i grossi cambiamenti avrebbero Pesato maggiormente sulla sua compagna, odiava vederla in difficoltà e quindi avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per esserle di supporto e conforto ed Hailey di questo era fortemente grata perché la motiva a dare il massimo.
 
“Halstead” chiamò l’ infermiera facendo tornare alla realtà i due coniugi che erano immersi nei loro pensieri. 
Quando entrarono nell’ambulatorio Jay conobbe la dottoressa Peters, la ginecologa che seguiva la Upton da diverso tempo e che già conosceva la volontà di rimanere incinta della sua assistita. 
Per smorzare la tensione che era percepibile, dopo essersi presentata a Jay, gli domandò se fosse parente del dottor Halstead, scambiarono qualche convenevole, gli chiesero di non aprire nulla al fratello per non rovinare la sorpresa e poi si accomodarono di fronte alla scrivania del medico.
“Allora, so che solitamente siete voi, a causa del vostro mestiere a porre le domande, ma prima di fare l’ecografia ho bisogno di capire come e quando potrebbe essere avvenuto il concepimento. Inizierò con te Hailey e poi passerò ad entrambi. Non preoccupatevi per le domande che vi farò, alcune potrebbero essere un po’ delicate ma è la prassi. So che godete di ottima salute entrambi perciò state tranquilli”
Hailey era parecchio nervosa, Jay lo percepiva dal suo atteggiamento di chiusura, quindi per mostrarle quanto le fosse accanto intreccio’ le sue dita alle sue tendone vicino all’addome della moglie. Al gesto la dottoressa si intenerì e per ringraziare Jay gli fece un’occhiolino che simboleggio’ una sorta di “ben fatto”.
 
“Allora Hailey, sono sicura che questa è la tua prima gravidanza, ma per prassi devo chiederti se hai mai avuto aborti prima?”
“No dottoressa Peters, è la mia prima gravidanza e per quel poco che ne so nella mia famiglia non ci sono mai stati casi di abortì spontanei e mia madre ha avuto tre figli con parto naturale senza complicazioni o difficoltà.”
“Hailey raccontami quando hai avuto il tuo ultimo ciclo”
“Ecco non ne sono esattamente sicura perché abbiamo avuto dei mesi un po’ stressanti, però credo che l’ultimo ciclo l’ho avuto prima di Natale, esattamente poco prima che venni a estrarre la spirale perché io e Jay volevamo tentare di avere un bambino” le comunico’ sorridendo debolmente.
Jay le massaggiava i polpastrelli delicatamente per rassicurarla: conosceva quanto Hailey fosse privata e quanto non amasse rivelare i dettagli intimi della loro quotidianità però sapeva anche che era necessario per conoscere di più il loro bambino.
I due detective dopo aver elencato il loro quadro clinico erano pronti a conoscere il loro bambino ma Hailey, prima di accomodarsi sul lettino volle porgere una curiosità che continuava a ronzarle in testa. Mentre si slacciò i pantaloni e si sbottonò la sua camicia chiese al medico: “dottoressa è possibile che abbiamo fatto così in fretta?”
“Hailey, sai ci sono coppie che ci mettono tempo, non è così immediato, poi ci sono altre che probabilmente anche per questioni genetiche sembrano predisposte a procreare insieme. Evidentemente voi vi siete davvero trovati. E’ un qualcosa di veramente bello.” Disse accendendo il macchinario e prendendo il gel freddo da spalmare sulla zona dell’eterno di Hailey, che sussulto’ al gelido liquido. Jay le era affianco in piedi ed era totalmente affascinato dall’eco grafo, non avevano smesso un secondo di tenersi per mano e Jay era elettrizzato quanto un bambino al parco giochi.
La dottoressa inizio’ ad armeggiare con la sonda e calo’ il silenzio, Hailey e Jay continuavano a comunicare fra loro attraverso lo sguardo, la chimica e complicità si vedeva anche in quel frangente e la dottoressa parve accorgersene.
“C’è qualche problema?” Domandarono all’unisono scambiandosi un’occhiata.
“Non c’è assolutamente nulla che non va, stavo osservando che Hailey sei esattamente di 11 settimane quindi posso confermarti che come avete smesso di usare le precauzioni sei rimasta in dolce attesa. Ecco però vi devo dare una comunicazione e non c’è un modo semplice per dirvelo: Hailey sei in attesa di due gemelli”.
I coniugi Halstead si stupirono e rimasero scioccati. 
“GEMELLI?!” Ripete’ Hailey basita. “Come è possibile?” Continuo’ osservando Jay che era impassibile.
“Hailey, mi hai detto che nelle vostre famiglie non ci sono state gestazioni gemellari, ma devi sapere che non sempre è ereditario, vedi tu hai quasi 35 anni e più l’orologio biologico di una donna avanza più si ha la possibilità di andare incontro a una gravidanza plurima”.
“Ok quindi in questi casi che succede?” Proferì finalmente parola il detective.
“Signor Halstead, le parlo da madre che ha partorito due gemelli circa trent’anni fa. E’ come  una gravidanza normale, bisogna solo fare più controlli e più attenzione. Sono specializzata in questo tipo di parti. Al giorno d’oggi si può optare per un parto naturale. Affronteremo questo percorso insieme, siete due persone molto sane. L’unica cosa è che Hailey potrai lavorare ma non sul campo. Posso confermarvi però che i due feti sono perfetti, hanno già sviluppato gli arti, sono in una buona posizione e con le dimensioni che hanno non andiamo incontro a problemi di spazio. Posso dire con certezza che i vostri bambini mi sembrano sanissimi e il cuoricino e’ già formato. Se volete lo possiamo sentire, prima però voglio dirvi ciò che venne detto a me quando scoprii di aspettare due bambini: il mio ginecologo e mentore dell’epoca mi disse che secondo molti le gravidanze gemellari sono il riflesso di due anime gemelle che si uniscono. Vi vedo molto innamorati l’uno dell’altra quindi suppongo che questo doppio dono sia arrivato per le persone giuste”.
“Si assolutamente “ disse Hailey ancora un po’ incredula della sorprendente notizia.
La dottoressa azionò gli ultrasuoni e posizionando la sonda si sentì un rumore molto forte, quasi amplificato.
Hailey e Jay si guardarono con le lacrime agli occhi affascinati dal battito del cuore dei loro figli che andava velocissimo.
“Jay dimmi qualcosa ti prego” lo invito’ Hailey.
“Hailey sto finalmente realizzando che sono reali e sono due!” Disse dandole un bacio a fior di labbra. Hailey sorrise e si emozionò vedendo quanto il marito fosse elettrizzato e gli accarezzò dolcemente il viso.
 
 
**
 
Hailey e Jay erano da poco tornati a casa ed erano accoccolati sul loro letto che guardavano le varie ecografie che la dottoressa Peters gli aveva stampato.
“Sai quando ho detto che volevo due figli non avrei immaginato di averne due in un colpo solo” esordi Jay poggiando le sue mani ghignando.
“Sei felice?” Chiese Hailey.
“Sai cosa: nonostante fossi scioccato inizialmente, ne sono profondamente entusiasta. Sogno di vederti con in braccio un piccolo me e una piccola da quando abbiamo parlato di figli. Sai io con te avrei fatto un figlio subito, avrei corso perché da quando ci siamo messi assieme l’unica certezza che ho avuto e’ che tutto questo avrei potuto costruirlo con te, solo con te Hailey.” Disse baciandola con dolcezza, ma anche passione.
“Jay, non me lo avevi mai detto!”
“Non volevo forzarti, volevo che tutto ciò avvenisse in modo naturale senza troppa paura. Sicuramente dovremo organizzarci, la nostra vita cambierà , ma ti prometto che sarò accanto a te sempre.”
Poi Jay iniziò a strofinare il suo naso sull’addome della moglie e si rivolse hai figli: “ehi voi due, ci avete fatto una bella sorpresa lo sapete? Le doti da cecchino di papà si dimostrano anche in questo campo: due bersagli con un solo colpo” disse facendo scoppiare a ridere Hailey e guadagnandosi uno schiaffetto sulla spalla da parte di sua moglie. 
“Dovete sapere che noi vi amiamo già tanto, faremo di tutto per farvi sentire quanto siete importanti per noi, e vi prometto che vi farò sempre sentire quanto sarò orgoglioso di voi, siete i miei figli e non vi farò mai sentire sbagliati, perché con una mamma come la vostra e con un papà come me, sarete perfetti, vi amo già tanto e non vedo l’ora di conoscervi” disse Jay facendo piangere Hailey.
La donna sapeva quanto suo marito aveva sofferto ad essere trattato con sufficienza dal padre ed era sicura che con loro non avrebbe fatto differenze.
Si baciarono profondamente e Hailey inizio’ ad armeggiare con la felpa di Jay.
“Hailey non mi stuzzicare”
“E’ ciò che voglio Jay” disse lei ghignando. “L’hai sentita la dottoressa, non c’è alcuna controindicazione sul sesso in gravidanza e io posso assicurarti che credo di non essere una gestante normale: non ho alcun calo del desiderio, anzi sentirti e vederti parlare con la mia pancia mi eccita ancora di più. Voglio farti sentire tutto il mio amore” disse baciandogli il collo e mettendosi a cavalcioni sopra suo marito.
Jay non se lo fece ripetere una seconda volta, si amarono profondamente pronti ad iniziare questo nuovo capitolo della loro vita INSIEME.
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** ...e tra un bacio e l’altro si arriva in sala parto... ***


Note autrice : buon pomeriggio a tutti cari lettori, con questo capitolo, finalmente vi racconterò come i gemelli Halstead sono arrivati alla luce, successivamente scriverò un capitolo dove racconterò il rientro a casa della famiglia Halstead..
Ps: La parte in corsivo si riferisce ai ricordi di Jay.
Come sempre i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono, ma sono frutto della mente degli showrunner della One Chicago. 
Buona lettura, Curlywriter.
 
 
 
…E tra un bacio e l’altro si arriva in sala parto…
 
 
Jay sedeva sulla poltrona tenendo suo figlio saldamente contro il suo petto nudo mentre osservava al suo fianco il letto d’ospedale occupato da Hailey che stava riposando tenendo una mano sulla culla trasparente affianco che conteneva la loro piccolina. Avevano deciso che una volta nati i loro gemelli, anche il papà, per avere maggiore connessione con loro, avrebbe tenuto in braccio i propri figli con la tecnica della “pelle contro pelle”. Dopo la loro nascita, avvenuta circa tre ore prima in quel pomeriggio del 8 settembre 2025, i gemelli erano stati appoggiati contro il seno nudo di Hailey per far sì che continuassero ad avere il contatto con la madre, e grazie alle nuove tecniche avevano deciso che dopo i vari controlli di routine lo stesso metodo sarebbe stato attuato da Jay con i propri figli. Una volta arrivati dalla sala nascite nella stanza a loro riservata, Jay si era tolto la sua maglietta grigia, e aveva appoggiato prima la sua bambina, e ora il suo bambino contro la sua calda pelle e aveva iniziato a massaggiargli dolcemente la schiena proprio come aveva fatto durante tutto il parto con Hailey, sussurrandogli parole rassicuranti.
“Sai Noah, hai una mamma fantastica, è stata grandiosa oggi pomeriggio, in realtà per tutti questi nove mesi ha dimostrato quanto sia forte, sai hai la fortuna di avere una mamma molto tosta e oggi ha confermato una delle tante qualità che mi hanno colpito di lei sin dall’inizio, quando tanti anni fa l’ho incontrata e mi ha cambiato la vita , e questo pomeriggio credo di essermi innamorato ancora più di lei e di voi” comunicò al figlio che dormiva beatamente cullato dal suo calore corporeo. 
Hailey aveva rotto le acque naturalmente alla 37^settimana mentre l’alba sorgeva e Jay effettuava un arresto multiplo con il cartello della droga messicano. 
Hailey lo aveva chiamato ripetutamente e quando Jay concluse l’operazione, vedendo le 4 chiamate perse aveva iniziato ad agitarsi. Quando finalmente riuscirono a sentirsi Hailey gli chiese di andare al Med perché i gemelli sarebbero arrivati. Will era passato a trovarla e aveva deciso di accompagnarla all’ospedale per un tracciato, le contrazioni erano lievi, ma era meglio controllare dato che le gravidanze gemellari sono le più delicate. 
Quando Jay arrivò nella stanza 113, pensava di essere in ritardo e di rischiare di perdersi il primo Momento di vita dei suoi figli, e invece vide Hailey fresca come una rosa con i capelli legati in una fluente coda che chiacchierava e sorrideva a Will.
“E io che pensavo di sentirti urlare dal fondo del corridoio e invece ti ritrovo qui a mangiare un cornetto al cioccolato tutta sorridente” disse avvicinandosi al suo letto e baciandole la tempia.
“Non avevo ancora fatto colazione quando mi si sono rotte le acque e la dottoressa Peters mi ha detto che devo essere nutrita e idratata per quando arriverà il momento quindi tuo fratello mi ha consigliato di prendere qualcosa di calorico! Comunque buongiorno anche a te,  mi è mancato vederti con addosso il tuo giubbotto antiproiettile” gli confesso’ tirandolo per il colletto e stampandogli un bacio a stampo sulle labbra sussurrando sopra di esse che l’avrebbe tanto voluto vedere in azione o con il suo fucile in mano perché così l’eccitazione sarebbe cresciuta. Jay era particolarmente colpito dall’Audacia e dai pensieri di sua moglie in quel particolare istante, anche in quel momento non smetteva di stuzzicarlo. Le sorrise divertito e le promise che sarebbero tornati sul campo insieme presto, sapendo quanto adorasse vederlo in determinate occasioni.
 Jay aveva chiesto a Will, quella mattina, di passare a controllare sua moglie visto che durante la notte era stato impegnato con il blitz e non sarebbe rientrato in fretta, e quando Will raggiunse la casa dei coniugi Halstead, trovo’ sua cognata che si misurava le possibili contrazioni che in realtà non erano ancora iniziate. Di comune accordo decisero di andare al Med e il tracciato rivelo’ che i bambini erano pronti per venire alla luce ma che le doglie non erano ancora del tutto iniziate. Hailey era particolarmente tranquilla, nonostante i dolori. Jay era meravigliato da sua moglie: sapeva che aveva una soglia del dolore alta ma era affascinato dalla sua collaborazione con medici e infermieri ed era particolarmente affascinato da come, in quel momento, sembrava piena di vita. 
Jay aveva deciso di entrare in sala parto con lei: e’ vero non amava gli ospedali, ma non avrebbe mai lasciato sua moglie in quel momento delicato,  non l’avrebbe mai abbandonata per nessuna ragione al mondo, tanto meno in quella situazione, sarebbero stati partner anche in quel frangente. 
Durante le prime ore di dilatazione, Hailey dimostro’ di essere davvero una forza della natura, sembrava quasi invincibile; dopo circa sei ore però i dolori iniziarono ad intensificarsi, non aveva perso la sua caparbietà , ma Jay sapeva che il suo orgoglio non voleva mostrare quanto in realtà il dolore iniziava ad essere incisivo. Jay aveva capito tutto semplicemente dal fatto che Hailey non voleva stare un secondo senza di lui, aveva smesso di parlare di ogni cosa che le passava per la testa per far passare il tempo, ma soprattuto voleva un sacco di affetto. Jay che amava le coccole tanto quanto sua moglie, decise di iniziare a tranquillizzarla con una serie di baci, erano sempre stati utili per rassicurare sua moglie quando ne occorreva e quindi sperava potessero aiutarla anche durante la prova più importante da compiere . Le sue labbra per lui erano irresistibili e se fosse stato per lui l’avrebbe baciata in continuazione, ma sapeva che Hailey era molto riservata e che non era amante delle manifestazioni d’affetto in pubblico perciò inizialmente c’era stata giusto qualche carineria, qualche gesto affettuoso. Ma in quel frangente, mentre le contrazioni aumentavano Hailey sembrava volesse sentire tutto il calore da suo marito e quando aveva iniziato a cercarlo di più anche con il contatto fisico, Jay non si era tirato indietro, anzi avrebbe fatto di tutto per essere di supporto in quel momento così importante e carico di sensazioni. Voleva darle la carica con qualunque mezzo possibile. Hailey era bravissima, ma sicuramente avere Jay accanto era la forza che non la faceva demordere nei momenti più torridi, a tratti, sua moglie, le ricordava una tenera fanciulla molto determinata ma bisognosa di certezze, e in quel momento lui sapeva di dover essere la sua sicurezza.
 
Quando andarono in sala parto, le ostetriche e la ginecologa Peters, notando una Hailey un po’ rigida, decisero di stimolare l’ossitocina prodotta dal corpo per intensificare le contrazioni naturalmente. Questo ormone, poteva essere stimolato da alcuni farmaci, ma la Upton aveva deciso di voler vivere tutto a pieno, aveva rifiutato persino l’epidurale dato che non voleva vedere Jay spaventato dagli aghi e non voleva sentirsi “drogata” durante questa gioia, e non le importava se il dolore sarebbe stato estenuante. Jay, nonostante non amasse gli ospedali, aveva garantito la sua presenza al momento del parto, non avrebbe mai lasciato sua moglie e i suoi bambini, aveva fatto una promessa ad Hailey all’altare dichiarandole che tutto ciò che sarebbe accaduto nella loro vita lo avrebbero affrontato insieme, e per quanto non amasse l’ambito medico, la nascita dei suoi due figli non se la sarebbe persa per nulla al mondo, e Hailey fu grata per avere un marito così attento e premuroso perché per quanto fosse una donna ferma sapeva che in quel momento avrebbe avuto bisogno del suo compagno, lo aveva sperimentato nel tempo, lei una donna abituata a fare tutto da sola, a mettere all’angolo chiunque volesse aiutarla, aveva permesso solo a lui di poterlo fare perché solamente quell’uomo così caparbio, così paziente e  così attento era stato in grado e aveva voluto farlo . Jay era il suo partner, il suo migliore amico, l’amore della sua vita e sapeva che una parte di se non avrebbe rinunciato ad averlo con se, quindi se evitare la vista di enormi aghi avrebbe permesso a suo marito di essere più tranquillo, avrebbe sofferto un po’ di più.
Il personale sanitario spiegò che l’ossitocina era un ormone che si poteva “azionare” naturalmente Grazie all’amore quindi optarono per far appoggiare Hailey con la schiena e la testa sul petto del marito così da farla tranquillizzare e sentire amata il più possibile. Jay era stato bravissimo in questo: le sussurrava parole dolci, le diceva che era grandiosa, la esortava e la incoraggiava ed Hailey in quel momento, nonostante l’estremo dolore si sentiva più determinata che mai, non vedeva l’ora di abbracciare i suoi due bambini e finalmente conoscerli. Jay la baciava ripetutamente, ormai non si preoccupavano più del fatto che attorno a loro ci fossero un’equipe medica, forse complice il fatto che Hailey avesse richiesto di avere delle luci soffuse per potersi rilassare e concentrare al meglio, li faceva sentire immersi in una loro intimità. Hailey tra una contrazione e L’altra richiedeva un sacco di baci, alcuni anche più approfonditi, si sentiva attratta ancora di più da suo marito e infatti ogni tanto si scusava persino perché, effettivamente non sapeva spiegare che cosa le fosse preso, eppure sentire Jay, il suo sapore, il suo amore, la facevano sentire maggiormente a casa, si sentiva sicura e supportata : era tutto ciò di cui avesse davvero bisogno in quel momento. Il parto non era sicuramente una passeggiata, però sentire il supporto di suo marito era l’espediente per motivarla a dare il massimo. Tutte queste effusioni diedero i loro frutti e infatti un’ora dopo l’inizio di questa tecnica, Hailey era pronta per sfruttare al massimo le sue contrazioni e dare alla luce il primo dei suoi figli. Aveva smesso di baciare Jay, ma sfruttava tutta la sua energia appoggiandosi al busto del suo uomo, aveva incastrato la testa fra il suo collo e la possente spalla di Jay e spingeva con tutta se stessa. 
Jay pativa particolarmente vedere Hailey soffrire, aveva sempre faticato a vederla in uno stato emotivo difficile, dentro di se si sentiva impotente, ma cercava di aiutarla come meglio potesse: le accarezzava la schiena, le sosteneva i capelli, le dava qualche intimo bacio sulla pelle del volto che riusciva a sentire, le inumidiva la fronte con dei panni freschi, ma soprattuto l’aiutava calmandola, spronandola a dare il meglio perché era solo questione di attimi e avrebbero finalmente conosciuto quelle due creature frutto del loro amore. Si erano dimostrati partner anche durante il parto: se nella vita di coppia, fra i due era Hailey che spesso guidava, sul lavoro era Jay quello che prendeva più spesso in mano la situazione è anche in questo caso era quasi lui a darle il ritmo necessario.
Alle 15:15 Mia Victoria Halstead faceva il suo primo ingresso nel mondo, urlando a squarciagola. Neanche il tempo di ripulirla che finalmente gliela fecero abbracciare: come videro la loro bambina scoppiarono in un pianto liberatorio. Mia era aggrappata al petto della madre e solo alla voce di entrambi i genitori provo’ a tranquillizzarsi.
Ciao piccola Mia siamo mamma e papà, quanto sei bella?!” Le disse Hailey appoggiando la mano sulla testa della propria bimba, piangendo a dirotto. Jay fece lo stesso, appoggiando su quella di Hailey la propria mano e disse quanto bene volesse alle sue donne. Era incredulo di vedere quanto Mia fosse un mix di loro due, aveva già gli occhietti vispi e osservava curiosa i genitori che non finivano più di ripetersi quanto si amavano.
I pensieri di Jay, vennero interrotti, da Will che chiese il permesso di entrare. Aveva lasciato la nuova famiglia da sola dopo la nascita dei bambini, ma adesso moriva dalla voglia di conoscere i suoi nipotini. Si avvicinò pacatamente a Jay, e accarezzando con l’indice la guancia di Noah gli chiese come stesse.
“Stiamo tutti bene per fortuna, anche se questo ometto ci ha fatto un po’ spaventare.” Disse baciandogli la testolina.
Subito dopo che le infermiere avevano portato Mia nella Nursery per fare i controlli, Hailey doveva dare alla luce il loro maschietto, che però trovando più spazio nella pancia della madre, aveva 
 iniziato a spostarsi. Hailey non voleva assolutamente affrontare un cesareo quindi appena in tempo, attraverso una manovra esterna, aiutarono il bambino a ritrovare la posizione corretta, non fu un momento facile perché Hailey sentì l’apice del dolore, ma con la sua solita ostinazione non si fece sopraffare. Venti minuti dopo sua sorella, anche Noah Reese Halstead fece la conoscenza dei suoi genitori. Come nel primo caso, anche questa seconda volta Jay taglio’ il cordone ombelicale e insieme a Mia, vennero finalmente appoggiati nuovamente su Hailey e tutti e quattro finalmente erano riuniti.
“Questo piccolino ci ha fatto spaventare un po’, quando è nato a differenza di sua sorella non ha emesso un suono e sia io che Hailey abbiamo perso dieci anni di vita. Durante la manovra deve aver bevuto un po’ di liquido… fortunatamente ha respirato subito, ma ci siamo sentiti impotenti in quel momento. Però è andato tutto bene, vero Noah?!” Disse strofinando il naso su suo figlio.
“Come sta Hailey?”
“Stanca ma felice. E’ riuscita a prendere sonno dopo che li ha allattati per la prima volta. Non so se era più stanca dal parto o dalla quantità di lacrime che ha versato mentre si sono attaccati a lei per nutrirsi” gli disse ancora visibilmente emozionato.
“Ha parlato cuor di leone” lo sbeffeggiò Will facendo riferimento ad un Jay ancora in preda dalle emozioni.
“Credo sia una delle sensazioni più belle che abbia provato in vita mia. Mi sento realizzato e quella piccola donna cazzuta laggiù mi ha fatto innamorare ancora di più di lei. Tutti mi dicevano di non entrare in sala parto perché sarebbe cambiata ai miei occhi, non sapevano che invece è un cambiamento in positivo, la risposerei all’istante”.
“Jay avete un rapporto speciale, ne avete passate tante, non sarà tutto rosa e fiori, ma avete un legame indissolubile. Tra i corridoi degli ospedali si parla parecchio e c’è chi dice che il parto dei vostri gemelli sia uno dei parti più dolci mai visti al Med. Siete fortunati così come lo sono i vostri bambini.” Gli disse stringendogli la spalla.
Will prese in braccio Noah e lo scrutò felicemente : “ora capisco perché la dottoressa Peters continuava a dire che Noah e’ un vero e proprio Halstead, Jay sembri tu in mignatura!”
Vedi che lo diciamo tutti Jay” proferì parola una Hailey mentre si stirava dal suo riposino.
“Buongiorno bella addormentata” le disse Jay avvicinandosi e appoggiandosi al materasso con lei.
“Come ti senti?”
“Appagata” gli disse incrociando le sue dita assieme a quelle del marito.
Will stette ancora un po’ con loro e quando il suo cerca persone suono’ diede Noah ad Hailey. Prima di uscire si complimentò con loro e gli fece i complimenti per i nomi scelti: erano bellissimi proprio come loro. 
Will era convinto che Jay volesse dare il nome della madre a Mia e in realtà, nonostante la stessa Hailey lo avesse proposto, Il detective Halstead aveva preferito dare un nome che la figlia non dovesse condividere con nessuno, doveva essere unico proprio come lei. Mamma Halstead però in qualche modo aveva contribuito alla scelta del nome di Noah. Il libro dei nomi che avevano consultato era lo stesso usato quando la signora Halstead aspettava i suoi due figli, nella sezione maschile aveva cerchiato diverse opzioni e per sentirla vicina Hailey aveva individuato i nomi che più le piacevano e glieli aveva proposti. Jay era grato a sua moglie per questa idea, avrebbe tanto voluto rendere sua madre nonna, e sarebbe stata grandiosa anche in quel ruolo, quindi includerla in questa scelta era un altro modo per poterla ricordare.
 
“Allora, così mi risposeresti all’istante?” Domandò Hailey guardando Jay che andava a prendere la loro bambina.
“Eri sveglia?” Domandò muovendo le sue sopracciglia mentre tornava al fianco della moglie.
“Sono sveglia esattamente da quando hai detto a nostro figlio che ha una madre fantastica e che sono una tosta. Era un momento talmente intimo tra voi due che non ho voluto intromettermi. E grazie per le belle parole, però non c’è l’avrei fatta senza la tua calma e il tuo appoggio. Anche tu sei stato forte, la mia forza e questi bambini hanno già preso da noi, saranno due combattenti e avranno l’un l’altro e noi sempre al loro fianco” disse osservando i loro due figli.
Jay non proferì parola, si sporse verso sua moglie e la bacio’ calorosamente.
“Mi sono mancate queste labbra” disse fiatandoci sopra.
Jay rise con gusto e lei con la sola forza dello sguardo gli chiese il motivo.
“Sai, Hailey, non avrei mai immaginato che durante il parto sarebbero partiti una serie di limoni. Eri insaziabile”. 
Hailey si accodo’ alle risate di Jay, particolarmente divertita.
“Non è colpa mia se l’ossitocina si stimola con l’amore. Però non riuscivo a staccarmi da te e non volevo farlo. Ti sentivo particolarmente vicino in quel modo. Mi rilassava, quindi d’ora in poi sappi che quando sarò nervosa vorrò una serie di baci tutti per me.” Disse tornando a catturare le sue labbra. Tra un gemito e l’altro poi la bionda si staccò e gli disse: “ Jay direi che il momento del “pelle contro pelle” può anche concludersi, vedi di indossare subito la tua maglietta prima che mi tocchi discutere con la maggior parte delle infermiere che sono entrate qui dentro. I nostri figli saranno stati i bambini più controllati per le loro prime due ore di vita”.
Jay riposo’ sua figlia nella culla, e mentre Hailey iniziava a sfamare Noah, si rivestì. Riprese tra le sue braccia Mia e torno’ al fianco di sua moglie.
“Non c’è pericolo Hailey, l’unica donna della mia vita sei tu, e questa piccoletta quaggiù. Ma sappi che non ti ringrazierò mai abbastanza per aver messo al mondo queste due creature fantastiche. E’ come se mi avessi dato altre due ragioni di vita dopo di te. Ti amo immensamente”. Le disse guardandola dritta negli occhi.
Hailey si emozionò e, con un filo di voce gli rispose, “sono io che ringrazierò te per sempre: mi hai regalato la famiglia e l’amore che ho sempre sognato. Ti amo moltissimo Jay, non dimenticarlo mai, mi hai insegnato ad essere migliore”.
 La coppia suggellò la loro confessione d’amore con un altro dolce e romantico bacio, pieno di sentimento. Hailey poteva sentirsi la donna più felice del mondo, si sentiva protetta e amata, per quanto fosse stanca si sentiva realizzata, piena di gioia e anche un po’ spaventata, ma al suo fianco aveva Jay e i suoi bambini e non vedeva l’ora di viverseli a pieno tra un bacio e l’Altro, perché quello era il suo rifugio sicuro e non poteva chiedere di meglio.
 

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Capitolo 7
*** Casa ***


Casa
 
Angolo autrice:  cari lettori, nella precedente ff abbiamo visto come i gemelli Halstead sono venuti al mondo. Ora e’ il momento di scoprire come è stato rientrare a casa dall’ospedale in quattro. Come avranno reagito gli Upstead al loro primo giorno da genitori? Se volete scoprirlo, non vi resta che leggere.
Ps: questa è una storia che si dividerà in due parti.
Come sempre i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono, ma sono frutto della mente degli showrunner della One Chicago, mentre i gemelli provengono dalla mia fantasia.
 
Prima parte
 
 
Jay Halstead si era svegliato da solo per la prima volta dopo anni, staccò la sveglia e notò una notifica che proveniva dal numero di sua moglie. Si appoggiò alla testata del loro letto e osservando il posto vuoto al suo fianco mise una mano sul suo cuscino e se lo porto’ sul ventre. Una volta aperto il messaggio vide una foto che Hailey aveva scattato ai gemelli e sotto gli aveva scritto “ti stiamo aspettando, ci sei mancato”. 
Jay sorrise, rispose che sarebbe arrivato presto e che ovviamente anche loro gli erano mancati moltissimo. Quella casa senza Hailey sembrava vuota e ora l’avrebbero riempita con molto più amore e gioia. 
Due giorni prima Hailey aveva dato alla luce i loro due figli. Jay era ancora incredulo, si sarebbe sentito chiamare papà per il resto della sua vita e non vedeva  l’ora di ricoprire quel ruolo. 
Si alzò dal letto e ascolto’ il silenzio che lo circondava e che sarebbe stato colmato sicuramente fra qualche ora. La sua vita sarebbe cambiata sicuramente in meglio e quindi decise di alzarsi e dopo aver bevuto il primo caffè della giornata, si vestì con la maglietta preferita di Hailey: era una t-shirt color ruggine che gli fasciava adeguatamente pettorali e bicipiti e sua moglie gli aveva sempre detto che amava vendergliela indossare. Sapeva che il rientro a casa l’Agitava e la emozionava particolarmente  perché sarebbero stati finalmente soli con i bambini, però sarebbe stato tutto nuovo e Hailey voleva sicuramente essere una madre perfetta. 
Jay non aveva dubbi, credeva in loro e credeva in sua moglie: si era accorto quanto il suo istinto materno già dalle prime ore aveva preso il sopravvento, aveva una connessione con i bambini pazzesca, sembrava quasi anticiparli e comprenderli al volo, proprio come accadeva fra di loro sia sul lavoro che a casa, e Jay non finiva di ripeterle quanto fosse orgoglioso di lei e di quanto fosse grandiosa. Dovevano sicuramente prendere confidenza entrambi  con questo nuovo ruolo, ma Hailey sembrava nata per farlo, doveva solo crederci di più e non sottovalutarsi.
Prima di uscire di casa Jay controllo’ che tutto fosse in ordine, aveva sistemato la culla gemellare proprio all’interno della camera coniugale, ma nella stanza dei bambini c’era tutto l’occorrente che serviva: fasciatoio, angolo del peso, pupazzi, un tappeto gigante e morbido, quadri con le foto della gravidanza appese alle pareti color crema, dove Jay aveva posizionato i palloncini di benvenuto per i bambini  che Vanessa aveva fatto recapitare da Los Angeles, città che le aveva offerto un gran posto di lavoro nell’unita’ antidroga.
Scese al piano di sotto e sistemò sul tavolo del soggiorno il mazzo di girasoli che aveva preso per sua moglie e affianco gli mise il regalo per la neo mamma, controllo’ ancora gli ultimi dettagli e poi uscì di casa per caricare tutto l’occorrente che serviva per andare a prendere la sua famiglia. 
Jay era meticoloso e attento, e aveva calcolato tutto nei minimi dettagli. Come la stessa Hailey faceva notare,  in queste occasioni  riemergeva il suo essere ranger. 
Durante il tragitto si era fermato in una delle pasticcerie predilette da sua moglie: le aveva preso il suo espresso preferito con una doppia dose di panna e la ciambella al cioccolato che tanto amava. 
Non avrebbe mai immaginato di essere così felice di recarsi in un ospedale, lui che li aveva tanto detestati ora, era davvero elettrizzato ad entrare in quel luogo perché sapeva che sarebbe andato nell’unica zona del Med che, adesso, reputava magnifica.
Posiziono’ il suo pick up nel parcheggio riservato alle donne partorienti e fiero di spingere la carrozzina gemellare varco’ la porta del Med. Aveva appuntamento con Will e come arrivò all’entrata del pronto soccorso lo trovo’ ad aspettarlo nella sala d’attesa con una rosa bianca in mano.
“Sgonfia il tuo ego Jay, vedo lontano un miglio quanto tu sia felice” lo prese in giro Will abbracciandolo.
“Puoi dirlo eccome, penso che viaggerò tre metri sopra terra per tutto il giorno, anzi per mesi interi credo.” Rispose grattandosi la nuca, segno che si sentiva nervoso.
Jay solitamente si apriva solamente con Hailey, a nessuno permetteva di leggere i suoi pensieri o le sue emozioni, ma quel giorno era tutto diverso e non esitava affatto a far vedere la sua felicità.
“Questa è per Hailey” disse Will porgendogli La Rosa. “avrei voluto portargliela, ma oggi sono davvero preso, siamo a corto di personale qui alle emergenze e non riesco a salire in neonatologia. Dai un bacio da parte mia ai bambini, verrò a trovarvi il prima possibile a casa. Di  Qualunque cosa abbiate bisogno non esitare a chiamarmi. Ora inizia il bello” disse ghignando, sapendo però che quei due erano sicuramente pronti per la vita genitoriale. Will aveva notato come per loro fosse stato tutto naturale sin dalle prime ore di vita dei suoi nipotini.
“In realtà ti ho chiesto di vederci perché io e Hailey avremmo bisogno di parlarti di una cosa importante che riguarda i bambini, stasera potresti passare a casa. E’ un argomento delicato da affrontare.” 
Will si fece serio e chiese al detective se andasse tutto bene, Jay lo rassicurò e ribadì che stavano tutti bene, ma che era una cosa importante da discutere sicuramente di fronte a una birra e tra le mura domestiche. 
Will, che capi’ che Jay stava parlando di una questione davvero importante gli disse che sarebbe passato alle sei di quello stesso pomeriggio una volta concluso il suo turno. I due fratelli si salutarono e Jay si recò finalmente dalla sua famiglia colmo di gioia. 
Quando arrivò sulla soglia della stanza 113 vide Hailey seduta con le gambe incrociate sul suo letto che faceva giocare e ridere la piccola Mia baciandole e soffiandole leggermente e teneramente il collo e le guanciotte paffute. 
Jay in quel momento pensava di essere sicuramente in paradiso. La risata di sua figlia era sicuramente contagiosa come quella di sua moglie che tra un gesto di affetto e l’altro si divertiva anche lei.
“Non c’è suono più bello” disse Jay entrando, dando una rapida occhiata a Noah che dormiva nella sua culla e infine porgendo alla sua partner La Rosa su cui Will si firmo’ come il suo Halstead preferito.
Hailey vedendo Jay si illuminò ancora di più e lo guardò amorevolmente. 
“Dovrò informare a tuo fratello che ho delle nuove preferenze.”
“Finalmente ti sei decisa ad ammettere che sono io il tuo Halstead preferito?” Disse ghignando e guardandola con la coda dell’ occhio. Hailey fece finta di pensarci su, poi si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò “in realtà ora ho tre Halstead preferiti, però Jay definirti il mio preferito sarebbe troppo banale e sai che non mi piace essere scontata. Non è da me.”
Jay rimase senza parole e la bacio’ senza continuare quella conversazione, sapeva che attraverso le sue battute, Hailey gli stava dicendo che lui era una spanna sopra tutti e ora insieme ai suoi figli erano tutto il suo mondo.
“Ci sei mancato” gli disse sulle sue labbra, sfiorando la sua mascella priva di barba. 
“Anche voi. Come e’ andata la notte ?” Le chiese prendendo fra le braccia Mia.
“Alla grande, hanno mangiato e dormito, sono stati due angioletti e ci siamo svegliati solo per la poppata delle due, poi abbiamo riposato tutti. Se continuano così devo dire che siamo Benedetti Jay.” Gli disse sorridendo a due delle tre persone più importanti della sua vita e accarezzando il volto di suo marito che stava mangiando di baci la sua bambina. 
“Ti sei rasato?” Disse mettendo il broncio. 
Hailey adorava la leggera barba incolta di Jay e odiava quando ogni tanto la rasava del tutto. Trovava che senza barba sembrava molto più giovane, però  amava vedergliela addosso perché  lo faceva sembrare ancora più uomo e lo rendeva particolarmente sensuale.
“Si non volevo arrossare la pelle dei bambini” disse sedendosi al fianco di sua moglie.
“Uhm peccato, falla ricrescere.” Continuo’,  sporgendosi e catturando le sue labbra nuovamente prima di buttare un occhio alla culla di Noah che continuava a dormire tranquillamente tra le braccia di Morfeo.
“Crescerà nuovamente Hailey.”
“Si si… allora cosa ne penseresti se io mi tagliassi i capelli ? Sai sarebbe più comodo per i bambini dato che amano tirarmeli e aggrapparsi” disse ghignando.
“Non ti azzardare, amo la tua chioma dorata, e come i tuoi figli adoro giocarci.” Disse Jay sfidandola e avvicinandosi togliendole l’elastico e accarezzandole i suoi riccioli morbidi prima di darle un bacio a fior di labbra. 
Sapeva che Hailey lo stava solo prendendo in giro perché amava la sua barba e non le era andato giù questo cambiamento.
“Sei fortunato Halstead che amo i nostri figli e apprezzo il gesto solo perché è una accortezza che hai fatto per loro… poi stai indossando la mia maglietta preferita, questo ti fa acquisire punti.” Gli rispose risistemandosi la coda di cavallo che suo marito aveva appena disfatto e facendogli la linguaccia.
Jay si era appoggiato allo schienale del letto, e aveva messo Mia sul suo petto. Aveva capito sin da subito che a sua figlia piaceva appoggiare l’orecchio sul suo cuore e con le sue esili manine adorava vagare e massaggiare il suo viso. Hailey che si era appoggiata al bicipite di suo marito li osserva teneramente quando Jay le porse la sua colazione.
“sei perfetto” gli disse iniziando a sorseggiare il suo caffè. “Non vedo l’ora di tornare a casa, questo ospedale ha una mensa pessima” disse tirando fuori la sua ciambella e porgendola a Jay per fargli dare un morso dato  che era enorme.
“Jay non sono più incinta, non devo più mangiare per tre”.
“Non è vero devi allattare e ti servono energie” Disse alzandosi per camminare un po’ con sua figlia per potersi avvicinare alla culla di Noah e ammirare il suo bambino . 
Hailey lo osservava e si ripeteva mentalmente quanto fosse fortunata ad avere al suo fianco un uomo così premuroso e attento. Fino a qualche tempo prima, se qualcuno le avesse detto che questa fosse stata la sua vita non ci avrebbe creduto. Lei che  era dedita al lavoro e viveva praticamente in funzione ad esso, ora non vedeva l’ora di trascorrere tutto il tempo possibile con i suoi figli e con suo marito, e non era solamente il lavoro a farla sentire realizzata, anzi effettivamente solo con Jay al suo fianco e ora con i suoi bambini si sentiva davvero felice e completa.
Jay, una volta che Mia prese sonno, dopo averla messa affianco al fratello la sorprese ad osservarlo e le chiese con il solo linguaggio visivo che cosa avesse.
Hailey si alzò e lo raggiunse, gli mise le braccia al collo e guardandolo profondamente gli disse “Sono felice e mi sento davvero fortunata. Non vedo l’ora di andare a casa tutti e quattro. Lo so che siamo stati separati solo una notte ma  Mi è mancato averti intorno, mi è mancato il mio letto e mi è mancato svegliarmi con te. Non vedo l’ora di andare a casa con il mio paparino sexy” 
“La maternità fa bene anche a te, sei ancora più bella” si complimentò Jay baciandola appassionatamente, per fargli sentire quanto anche lui stesse provando le stesse cose, quando la pediatra e la dottoressa Peters li interruppe mettendoli un po’ in imbarazzo i neo genitori.
“Mi dispiace interrompervi, ma credo sia arrivata l’ora di dimettervi. Abbiamo visitato i bambini ed Hailey questa mattina e avete degli esami perfetti quindi io e la pediatra Cullin siamo arrivate alla conclusione che potete andare a casa e godervi la vostra famiglia, siete tutti e tre in perfetta salute e ci vediamo fra circa tre settimane per il controllo ginecologico e pediatrico. Qualunque cosa non esitiate a chiamarci ed Hailey mi raccomando : so quanto ti senta in forma, so quanto tu sia davvero energica ma non esitare a farti aiutare, hai un marito che qui dentro ti invidiano tutte quindi non fare Wonder Woman e ti prego, so che i tuoi ormoni sono particolarmente in subbuglio ma fino a quando non ti visiterò niente rapporti perché devi dare il tempo necessario all’utero di ritirarsi e ai punti di sciogliersi.” Si raccomando’ la ginecologa con là detective, facendo arrossire specialmente Jay.
I coniugi Halstead ringraziarono le dottoresse e finalmente lasciarono l’ospedale tutti e quattro assieme.
 
 
Il viaggio verso casa fu meraviglioso, i bambini avevano dormito per tutto il tragitto, e Jay chiese ad Hailey se fosse normale che dormissero così tanto. La pediatra aveva detto che era tutto nella norma e che era davvero un bene: potevano essere sereni perché i loro figli scoppiavano di salute.
Si svegliarono solamente quando Jay ed Hailey li misero nella loro carrozzina gemellare ed Hailey non perse tempo ad ammirare Jay che molto fieramente spingeva per tutto il vialetto i loro figli.
Gli scatto’ anche qualche foto a tradimento, ma Jay in quel momento era totalmente assorto nel suo ruolo genitoriale ed Hailey lo poteva assolutamente capire. Lei aveva vissuto i bambini per i nove mesi della gestazione, ora Jay poteva essere finalmente partecipe e d’aiuto a sua moglie e quindi lasciava Jay libero di fare tutto ciò che preferiva anche perché amava la premura che metteva nei loro confronti.
Quando Hailey aprì l’uscio di casa sentì effettivamente una pace interiore. Non vedeva l’ora di tornare nel suo posto sicuro con l’uomo dei suoi sogni e i suoi figli. I suoi occhi si posarono immediatamente sull’ambiente che Jay aveva ricreato. Affianco al divano c’era posizionato un lettino e un box per i bambini, diversi pupazzi, e un deumidificatore che rilasciava dei profumi aromatici rilassanti. 
Era senza parole di quanto Jay avesse organizzato il loro rientro nei minimi dettagli. 
Sentì suo marito abbracciarla da dietro e gli disse che era tutto meraviglioso, ringraziandolo.
Hailey poi venne rapita dal mazzo di girasoli che Jay aveva lasciato per lei.
“E quelli?” Chiese girandosi stupita.
“Sono per te, per ringraziarti e per accoglierti come meriti. Lo so che reputi i fiori un cliché quindi Se apri la valigetta affianco c’è anche un regalo speciale proprio come te”. Le disse Jay spingendola verso il tavolo del loro soggiorno.
Hailey era stupefatta, non si aspettava tutto questo , e dato che stava morendo di curiosità, lèsse prima il biglietto che diceva:
 
 
Nessun regalo materiale sarà mai all’altezza del dono che due giorni ci hai fatto; questo è solo un piccolo pensiero Per ricordarti quanto sei importante per noi e quanto ti amiamo. Grazie per rendermi un uomo migliore e grazie per amarmi ogni giorno. Vi prometto che sarò al vostro fianco e che vi proteggerò e amerò perché siete preziosi. Tuo per sempre,  Jay.
 
 
 
Hailey con le lacrime agli occhi apri’ la custodia al suo fianco e noto’ una pistola nuova di zecca, una 44 magnum. L’aveva sognata da diverso tempo ma poi era rimasta incinta e non aveva avuto il tempo di cambiare la sua attuale arma di servizio. La prese fra le mani e fece per impugnarla, era perfetta per lei.
“Controlla il calcio” le disse Jay avvicinandosi. 
Hailey segui’ le sue indicazioni e vide che in rilievo vi erano incise le iniziali dei bambini e quella di suo marito. Un singhiozzo le uscì involontariamente. “Grazie, non me l’aspettavo un regalo così. Mi piace” gli comunico’ abbracciandolo e baciandolo.  
“Platt l’ha già fatta registrare al dipartimento. Quando rientrerai al lavoro potrai utilizzarla senza problemi così oltre ad avermi al tuo fianco, avrai in qualche modo i bambini con te anche se so che saranno sempre nei tuoi pensieri come nei miei.” Disse guardandola intensamente e togliendole le lacrime dagli occhi. 
Hailey appoggio’  le mani sopra quelle del marito godendosi la loro delicata pressione sul volto e schiarendosi la voce lo ringrazio’ nuovamente e poi menziono’ ciò che Jay scrisse sul biglietto:
“Jay...anche tu sei importante per me, per noi, e non dimenticarti mai quanto ti amo e quanto ti amano i tuoi figli. Non avrei mai immaginato che un giorno avrei costruito la mia famiglia, ma con te è stato tutto diverso sin dall’inizio. Sicuramente sbaglierò come madre, come moglie, ma ti prometto che sarò sempre al tuo fianco e anche io vi proteggerò  sempre. Ho bisogno di te al mio fianco perché tu mi completi e mi migliori, tutto questo senza di te non sarebbe stato possibile. Non finirò mai di ringraziarti,  con te al mio fianco sono una persona migliore, sei la mia roccia.” disse affondando il viso nel suo collo.
“Hailey guardami: devi smetterla di dipingermi come il ritratto della perfezione. Dovremo sicuramente imparare a fare i genitori entrambi: lo so che stai provando emozioni contrastanti. Sei eccitata, sei emozionata, sei felice ma vedo anche quanto sei spaventata e quanto hai paura di non essere all’altezza. In questi anni abbiamo fatto passi da giganti, come partner, come coppia e ora saremo in grado di fare i genitori. Questi bambini ti amano, li hai già cresciuti dentro di te per nove mesi ora possiamo crescerli insieme per il resto della nostra vita. Qualunque cosa ti passerà per la testa, qualunque insicurezza la affronteremo insieme come abbiamo affrontato tutto in questi sei anni. Ora dai un bacio ai tuoi figli, danne uno a me e vai a farti un bagno caldo.” 
“Jay non ti merito. Sei sicuro che posso assentarmi?”
“Si che mi meriti, meriti tutto quello che la vita ti sta dando.  Ai bambini ci penso io. Sei una madre, una moglie, ma sei una donna hai bisogno di rilassarti quindi vai nel nostro bagno e prenditi un po’ di tempo. Quando uscirai, saremo qui ad aspettarti. Hailey ti ho promesso che non sarei andato da nessuna parte. Ora fammi fare il papà e vai a goderti un po’ di relax”.
Hailey lo bacio’ appassionatamente, diede una carezza ad entrambi i suoi figli e si diresse al piano di sopra.
Quando Hailey entrò nel loro bagno personale vide che sopra la vasca Jay le aveva fatto trovare delle fragole ricoperte di cioccolato fondente.
Hailey penso’ davvero di essere fortunata, si immerse nella vasca e penso’ agli ultimi due giorni. 
Era felice, ma anche tanto stanca e preoccupata: aveva paura di non essere all’altezza di quel compito così bello ma anche così complicato. 
Mentre si lavava la sua chioma pensava a quando le infermiere le insegnarono ad allattare i propri figli: sembrava il gesto più naturale del mondo eppure era così impanicata. Aveva il terrore che i suoi figli non si nutrissero abbastanza e quando le comunicarono che il suo latte non bastava e avrebbe dovuto alternare con del latte artificiale si era sentita inadeguata. Sapeva che l’allattamento era importante per la crescita e lo sviluppo degli anticorpi dei suoi figli, ma sapeva anche che era uno dei tanti modi per creare un legame con i suoi bambini. 
Hailey aveva un grande timore: la sua paura più grande era non riuscire a coltivare un rapporto con Mia e Noah. Li aveva sentiti crescere dentro di se’, li aveva fatti nascere ma aveva paura che potesse diventare come sua madre. 
Sapeva che Jay non era suo padre, lo amava proprio perché era l’uomo che aveva sempre desiderato e perché era così distante dalla tipologia maschile con cui era cresciuta, eppure lei aveva paura che Mia e Noah non l’amassero abbastanza. Era sicura che Jay sarebbe stato un padre grandioso, era lei che aveva paura di non essere all’altezza.
Hailey voleva condividere tutto con i suoi figli, voleva insegnargli a parlare, voleva insegnarli a leggere ed andare in bicicletta, voleva vederli avere le prime cotte, voleva crescerli e vederli realizzati, voleva fare tutto con loro e non voleva che si sentissero esclusi. semplicemente non voleva essere sua madre.
Jay le ripeteva sempre che lei sapeva come non doveva essere, lei non sarebbe stata una donna fredda e non li avrebbe messi mai da parte, non avrebbe mai deluso i suoi figli. Però Hailey aveva paura che essendo cresciuta in un ambiente tossico non avrebbe saputo fare altro. Aveva però Jay al suo fianco, la sua bussola, la persona che la faceva rimanere con i piedi per terra. Avere lui al suo fianco le permetteva di credere più in se stessa: avrebbe fatto di tutto per lui e per i suoi figli e si era ripromessa che non sarebbe stata sua madre. Lei avrebbe reso orgogliosi i suoi figli.
Mangio’ una fragola e ripenso’ a quella volta che Jay andò a comprargliele alle due del mattino perché incinta le era presa una dannata voglia di fragole glassate. Quell’uomo le avrebbe preso persino la luna se gliel’avesse chiesta e Hailey ogni giorno si domandava perché la vita fosse stata così magnanima con lei.
Jay le ripeteva sempre che aveva finito di soffrire. Le stesse parole gliele aveva dette anche la sua psicologa che le aveva detto che la sofferenza non era uno stile di vita e che doveva smetterla di pensare che fosse il suo destino, lei la meritava la felicità è ora poteva vederla nel suo destino di madre e di moglie . Aveva fatto un gran percorso con se stessa, aveva imparato ad amarsi e a credere di nuovo in se stessa, ma ora con Jay e i suoi figli sentiva davvero di essere rinata. Era pronta a riscoprire il mondo attraverso gli occhi della sua famiglia.
 
Quando l’acqua ormai si era raffreddata, uscì dalla vasca da bagno e si infilò l’accappatoio, si asciugò rapidamente i capelli e poi si osservò allo specchio. Era strano vedersi senza quel pancione che le aveva fatto compagnia per 34 settimane  e che adesso non si era ancora ritirato del tutto.
Hailey non era mai stata una donna ossessionata dal proprio aspetto eppure vedere quelle leggere rotondità sul suo corpo le avevano fatto venire il timore che potesse apparire diversa agli occhi di  Jay.
Si stava spalmando il suo olio per il corpo quando Jay entrò e la fece sussultare.
“Non volevo spaventarti” le disse appoggiando le mani sul suo ventre e guardandola attraverso lo specchio. 
La sentì irrigidirsi e allora le chiese se fosse tutto ok.
“Si stavo solo pensando”
“Ahia, allora abbiamo un problema. Riconosco questo sguardo, qual è il problema?”
Hailey si giro’ e mordendosi il labbro inferiore chiese a suo marito : “ti piaccio ancora? Anche se ho qualche chilo in più ?” 
Jay rimase stupito dalla richiesta di sua moglie che però sentendo Noah piangere uscì dal bagno e si recò nella loro camera da letto e prese in braccio il suo maschietto che aveva iniziato a piangere perché affamato. Si sistemò sul loro letto e lo allattò.
Jay si sdraiò al suo fianco tutto sorridente ed Hailey gli pianto’ un’occhiataccia.
“Cosa ridi Jay?!”
“Non sto ridendo di te, sto sorridendo. Hailey, capisco che il tuo corpo ha subito grosse modifiche, e capisco che tu voglia tornare in forma, ma sai cosa ti dico, io non ti ho mai vista così bella ed attraente, e non lo dico perché devo, lo dico perché lo penso davvero. Ti trovo ancora più  sensuale, più attraente, ti amo e ti voglio sempre di più. Non so quello che tu stai provando in questi giorni Hailey, ma non voglio che tu dubiti quanto io ti desideri. Per me la maternità è stato un valore aggiunto su di te. Devi stare serena Hailey, davvero per me non sei solo una mamma ora, continui ad essere la mia compagna di vita oltre che madre dei miei figli e se la dottoressa non ci avesse bloccato Dio solo sa che cosa ti farei.” Le disse sfregando il pollice sulla mano libera che sua moglie teneva appoggiata al materasso.
Jay la bacio’ ardentemente cercando di fare attenzione a non muovere Noah che si stava sfamando voracemente.
“Hailey vorrei che potessi vederti con i miei occhi anche in questo momento. Sei di una sensualità disarmante. Dio quanto ti voglio” continuo’ sfiorandola e facendola rabbrividire prima di baciarla ancora e ancora. 
Furono interrotti solo da Noah che aveva iniziato ad avere il singhiozzo ormai sazio. Jay lo prese in braccio e lo fece digerire, una volta che si addormentò lo poso’ accanto a Mia che ormai appagata dal latte materno aveva emulato suo fratello.
Jay torno’ al fianco di sua moglie e le apri’ nuovamente L’accappatoio, la fece sistemare a cavalcioni sopra di se e inizio’ ad assaporare la pelle del suo collo e del suo seno. Hailey sorrise e tra una coccola e l’altra inizio’ ad ansimare.
“Jay hai sentito la dottoressa, non possiamo purtroppo”
“Lo so, ma ci sono un sacco di modi per farti sentire donna e farti sentire desiderata. Ho ordinato cibo greco e saranno qui fra quaranta minuti, i bambini riposano, e io voglio farti capire quanto sei speciale. Hailey non dubitare mai di quanto ti ami e di quanto ti reputi perfetta e bella. Sei stupenda dentro e fuori e non posso fare a meno di te, basta con queste insicurezze, non devi averne non con me. Sei meravigliosa, sei radiosa, ti amiamo Hailey non dubitarlo mai” 

Hailey lo bacio’ con trasporto, e quando Jay ribalto’ la loro posizione, lo lascio’ esplorare il suo corpo.
Suo marito sapeva perfettamente farla sentire importante e sapeva come scacciare quei dubbi che ogni tanto le attraversavano la mente. Jay era sicuramente la terapia migliore, senza di lui sapeva che non avrebbe potuto essere un centesimo di quello che era e lei voleva essere perfetta e forte per la sua famiglia e per i suoi bambini.
In quel momento Hailey spazzo' via le sue insicurezze e capi' che con Jay  poteva essere tutto: madre, moglie, amante e donna. Dalla vita non poteva richiedere di meglio: finalmente era a casa tra le braccia del suo uomo e con i suoi bambini affianco.
 
 
 
 
 
Angolo autrice: grazie di essere arrivati alla fine e aver letto questa prima parte. A presto con il suo seguito.

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Capitolo 8
*** Casa (2^Parte) ***


Angolo autrice: eccoci qui con la seconda parte, vediamo come continuano a cavarsela i coniugi Halstead con i propri bambini. 
Come sempre i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono, ma sono frutto della fantasia degli showrunner della ONE Chicago, invece i gemelli Mia e Noah sono stati ideati da me.
Vi ringrazio dell’attenzione e se vi va fatemi sapere se questa raccolta vi piace e nel caso in cui aveste delle idee da proporre sono ben accette. Buona lettura, Curlywriter.
 
 
Casa
 
Seconda parte
 
 
Hailey e Jay quel pomeriggio lo avevano passato tra biberon, allattamento, rigurgiti e dormite varie, ma adesso che i loro bambini sembravano sazi e riposati, si stavano godendo la loro compagnia e stavano cercando di creare entrambi una connessione con i loro gemelli. In ospedale, e lo stesso Will, avevano raccontato loro di quanto sia importante stabilire un contatto visivo, corporeo e sentimentale con i propri bambini e Jay in quel momento stava cercando di far sentire ai suoi figli tutto l’amore e il coinvolgimento che provava per loro.
Hailey, che aveva appena finito di aggiornare il diario che teneva per annotare tutti i progressi della crescita dei bambini, osservava suo marito sdraiato sul gigante tappeto posizionato vicino al divano che parlava amorevolmente ai propri figli che si arrampicavano sugli addominali del padre.
“A cosa pensi?” chiese Jay vedendo Hailey assorta nella sua mente.
Hailey lo raggiunse e si sedette per terra appoggiando la schiena al divano proprio come suo marito e si fece avvolgere il mignolo dalla manina di Mia che cercava di strisciare sul padre per arrivare al suo collo, Mentre Noah come suo solito dormiva beatamente sull’addome.
“A quanto la nostra vita sia cambiata. In meglio ovviamente” sottolineo’ guardando le sue tre ragioni di vita con occhi a cuoricino.
“Sai se fino a qualche anno fa mi avessero detto che in un giorno non troppo lontano sarei stata sposata con un uomo premuroso e fantastico e che insieme avessi dato vita a due bambini in un solo colpo sarei scoppiata in una grossa risata e avrei risposto che sarebbe stato impossibile, e invece…” rispose guardando Mia che era riuscita a incastrare la sua testa vicino al cuore del suo papà e piano piano tra un vagito e l’altro si addormentava.
“E invece eccoci qui” disse Jay sorridendole e baciandola a stampo..bacio che però Hailey non intendeva lasciare andare e che intensifico’ leggermente prima di sorridergli sulle labbra.
“Eccoci qui” ripete’ appoggiandosi alla spalla di Jay.
“Sai la paternità ti dona. Ho sempre notato quanto il tuo sguardo si addolcisca così come il tuo tono di voce quando sei con me, però ecco da quando sono arrivati i bambini ti trovo ancora più morbido ed e’ qualcosa che accade solo per noi. Mi piace che tutto ciò sia solo riservato a noi. Prima ti guardavo dare da mangiare a Mia e sei così naturale, poi lei ti guarda con un tale trasporto. Quando l’allatto tiene quegli occhi fissi su di me, mentre le parlo e mi chiedo che cosa pensi, mi ricorda te quando mi ascolti e con i tuoi occhi sei attento a leggermi, lei sembra fare lo stesso. quando poi fa qualche versetto me la immagino fra un po’ di tempo che ci riempirà di chiacchiere e non vedo l’ora di sentirli parlare e discutere fra di loro. Hanno già un legame così forte, non smettono di cercarsi quando sono vicini.” disse avvolgendogli il braccio.
“Hailey anche tu sembri molto naturale, sei così legata a loro, ricordati che li hai portati dentro di te per 34 settimane. Non dubitare mai di quanto loro siano legati a te. Comunque grazie dei complimenti, non posso allattarli ma farò di tutto per essere d’aiuto, ti dirò che mi piace pure cambiare il pannolino, ma il momento della pappa è il mio preferito perché loro sono così dipendenti da te in quel momento. E tu fai di tutto per soddisfarli. E’ il momento che preferisco perché loro hanno bisogno di noi e mi fa sentire così…padre...”
“Si anche il mio, per quanto io abbia già i capezzoli distrutti, adoro essere la loro fonte di sostentamento, spero che il latte non vada via presto..quando si nutrono ti guardano così estasiati, poi si aggrappano come se fossi la loro unica ragione di vita e tu in quel momento capisci che faresti qualunque cosa per loro.. e’ un bel momento per noi. Anche se non so quanto io sia bella da vedere.” Disse sghignazzando.
“Oh Hailey , non hai idea di quanto tu sia bella in quel momento così naturale e amorevole. Sai credo che la maternità mi abbia fatto innamorare ancora più di te.”
“Ti capisco Jay perché vedervi così vicini, vederti così coinvolto con loro, così premuroso, ha avuto lo stesso effetto su di me, ti amo sempre di più!” Confesso’ Hailey al marito prima di baciarlo e accarezzargli teneramente la nuca.
“Sai che Mia ha la tua stessa passione?!” Constato’ Jay sentendo sua figlia muoversi sopra di lui.
“Quale? Ne ho così tante, specie se si tratta di te” esclamò facendolo ridere e guardando la loro bambina che sbava sul corpo del marito cercando di stravaccarsi il più possibile. Hailey sorrise perché sua figlia aveva la stessa espressione beata che aveva lei stessa quando compiva quel morbido gesto. 
“Ama accoccolarsi tra il petto e il collo proprio come fai tu quando parliamo nel letto o  ci addormentiamo.” Disse pensando a quante notti avevano passato in quel modo. A come le loro chiacchiere al bar dopo una lunga giornata di lavoro o un caso difficile si erano tramutate in lunghe nottate nel letto a sfogarsi, coccolarsi e amarsi. Quanta strada avevano fatto.
“Come la capisco, guarda quanto e’ estasiata.  Sia chiaro Jay, è l’unica donna con cui sono disposta a condividerti” affermo’ Hailey copiando il gesto della figlia e avvicinandosi per annusare quel profumo inebriante che emanava la loro bambina.
“Adoro come i vostri profumi si mescolano” disse Hailey passando il suo naso sia sopra le guance di Mia,che sul petto di Jay, mentre con la mano sfregava in modo rassicurante la schiena di Noah e intanto Jay giocherellava con i capelli biondi di sua moglie.
Jay frequentandola aveva scoperto quanto fosse territoriale la sua partner. Non poteva definirla gelosa, ma territoriale era l’espressione più corretta da usare e adesso che erano arrivati i bambini era ancora più protettiva sia nei suoi confronti che in quelli dei gemelli e Jay adorava vederla così coinvolta. Nessuno lo aveva mai fatto sentire così importante come riusciva Hailey da quando lo aveva messo al primo posto sopra tutto e tutti.
“Sai che Mia sarà L’unica altra donna a cui cederò,anche se con te sarà sempre diverso. Siete le uniche donne della mia vita. O con te, o con te, non voglio altro. E Noah è l’unico altro ometto di casa, che ama già dormire un sacco e quando si appoggia a me o a te posiziona la sua mano sul nostro zigomo, quasi come se avesse bisogno di sicurezza, senza sapere che saremo sempre un passo indietro per vederlo vivere ma comunque pronti a sostenerlo in ogni caso” continuo’ Jay esaminando tutte le caratteristiche che aveva notato in quei tre giorni di vita dei suoi figli.
“Gli hai già osservati e studiati così tanto non è vero?!” Constato’ Hailey, prendendo Noah e portandolo nella culla seguita da Jay che fece lo stesso per far riposare anche Mia.
Si sedettero sul divano e Jay intreccio’ le loro dita e dopo averle baciato le nocche disse “non mi perderò un solo frammento di ciò che farete, osservo sempre tutto e tutti, è il minimo che possa fare con i miei figli e con te, non solo per tenervi al sicuro, ma per amarvi ogni singolo giorno e farvi sentire speciali proprio come voi fate con me. Già prima mi sentivo realizzato ma ora so davvero di esserlo in ogni forma possibile.” Disse facendole dei grattini sull’avambraccio, provocandole leggeri formicolii.
“Tra l’altro Will a breve verrà qui così possiamo parlargli di cosa abbiamo concordato con l’avvocato.”
Improvvisamente il sorriso di sua moglie si spense ripensando a quando qualche mese prima si recarono dal loro avvocato di fiducia per stilare testamento e proclamare un tutore legale per i bambini nel caso in cui avessero avuto problemi sul lavoro o nel caso in cui fosse capitato ad entrambi qualcosa di grave. Era stata una precauzione da prendere per il bene dei bambini e ora dovevano solo comunicarlo a Will.
Jay vide che Hailey si era incupita allora tentò di rassicurarla dicendole: “Hailey sono solo documenti di prevenzione. Non ci accadrà nulla. Vogliamo solo tutelare i nostri figli”.
Hailey però si stava innervosendo, si alzò di scatto, e iniziando a camminare verso la cucina in tono un po’ seccato gli disse: “ Jay non dire così, lo abbiamo già fatto una volta questo discorso, anzi più di una. Non puoi dire che che non ci accadrà niente. Non ne abbiamo alcuna certezza. Quante volte siamo stati colpiti in questi anni? Quante volte abbiamo rischiato, quante volte ci siamo trovati in situazioni pericolose e non avevamo idea di come sarebbe andata a finire? Quante volte ci hanno puntato la pistola e ci hanno sparato contro Jay? Non puoi dire con assoluta certezza che non ci succederà nulla, perché il nostro mestiere è imprevedibile e pieno di pericoli.” Disse passandosi nervosamente le mani tra i capelli.
Jay le prese le spalle e le disse “Hailey io non nego l’evidenza sia chiaro, ma non puoi pensare così negativamente. Noi faremo di tutto per tornare indietro dai nostri figli, saranno la motivazione più grande.” Continuo’ a rassicurarla.
Hailey sbuffo’ guardando intensamente il marito. “Jay quante volte ti hanno sparato, quante volte ho rischiato di perderti? Non possiamo più permetterci di fare gestì troppo avventati, dovremo essere ancora più cauti pur continuando a svolgere al meglio il nostro ruolo di poliziotti. Io non posso perderti, non voglio crescere i nostri figli da sola, io ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te. I figli hanno bisogno sia del padre sia della madre. Promettimi che qualunque cosa accada lotterai per tornare da noi perché io lo farò e potrei smuovere mari e monti come ho già fatto per portarti sempre indietro da noi” disse lasciandosi sfuggire una lacrima, pensando a tutte quelle volte che avevano rischiato di non ricongiungersi.
“Hailey, sai quando Angela mi rapi’che cosa non mi ha fatto perdere la speranza?”
Hailey scosse la testa per dirgli che non lo sapeva.
“Tu, vedevo te, sentivo nella mia mente la tua voce che mi diceva di non demordere”
“Jay io continuavo a cercarti, non ho dormito, ho a malapena bevuto per riuscire a trovarti”
“E ci sei riuscita, mi hai salvata, non hai perso la speranza. Mi sei stata accanto in tutto. Mi hai sempre guardato le spalle”
“Anche tu” si affrettò a ribadirgli.
“E’ quello che facciamo. E ora staremo ancora più attenti. Te lo prometto. So cosa vuol dire perdere un genitore e ti assicuro che i nostri figli non lo proveranno sulla loro pelle. Se dovesse capitarti qualcosa non potrei vivere senza di te.”
“Nemmeno io Jay.” Disse Hailey abbracciandolo fortemente.
 
La giovane coppia fu interrotta dallo squillo del cellulare di Jay. Ciò li fece sorridere perché alla fine tra loro ci si metteva di mezzo sempre un telefono.
Era Will, che aveva preferito chiamare anziché citofonare, perché non voleva rischiare di svegliare i bambini.
Entro’ con due elefanti giganti per i bambini e dopo aver salutato suo fratello prendendolo in giro perché sembrava ancora riposato, abbraccio’ Hailey complimentandosi con sua cognata perché la trovava davvero in gran forma. Poi si avvicinò ai gemelli e li osservo’ 
“Possibile che Noah ogni volta che lo vedo dorme?”
“Quel bambino mangia e dorme. Se continua così devo dire che siamo fortunati. Invece questa birbante qui e’ un po’ più nervosetta” disse Jay prendendo in braccio Mia, porgendola a suo fratello,che si emozionò ad avere il primo contatto con lei.
Il trio Halstead stava parlando allegramente di Mia, e di quanto Jay fosse ossessionato nel tenerla al sicuro tra le sue braccia ogni volta che poteva, quando Will chiese:
“Allora ragazzi, che cosa avete di così urgente e importante da dirmi? Sta mattina Jay mi sembravi piuttosto serio quando mi hai accennato di dovermi coinvolgere in qualcosa di… grande”
Hailey prese un enorme respiro e fece cenno a Jay per rassicurarlo e per dirgli che era pronta a discuterne.
“Will, nelle scorse settimane siamo stati dall’avvocato Richards.. abbiamo firmato dei documenti preventivi, e abbiamo stilato testamento. Sai quanto e’ pericoloso il nostro lavoro e noi vogliamo tutelarli in ogni caso.” Disse Jay guardando Hailey che prosegui vedendo che comunque anche suo marito era abbastanza nervoso. 
“Will, abbiamo dovuto nominare un tutore legale per i bambini nel caso in cui ad entrambi accadesse qualcosa e noi abbiamo nominato te. Spero non sia un problema, ma sai che io non ho rapporti con la mia famiglia, e tu sei importante per noi e lo sarai anche per i bambini. Sappiamo che è una responsabilità non indifferente, ma dovevamo farlo, anche se ci impegneremo a tornare sempre da loro.”
Will fu particolarmente scioccato dalle parole di sua cognata e suo fratello, ma non per il ruolo che gli era stato chiesto di intraprendere, era estasiato dalla loro richiesta.
“Will di qualcosa” disse Jay nervoso e stizzito.
“Ragazzi, sono lusingato che voi abbiate pensato a me. Accetto sicuramente questo compito, non c’è nemmeno bisogno di chiederlo. Anche se sono sicuro che voi farete i genitori per tutta la vita. Devo firmare qualcosa?” Domandò sicuro di se.
Hailey andò a prendere i documenti e li porto’ a Will per farglieli consultare e firmare. Il giovane medico vide quanto era nervosa e allora cercò di tranquillizarla.
“Hailey lo so quanto sia difficile da accettare. Non pensò sia stato semplice. Sarà mio impegno essere una figura fondamentale per entrambi, ma io sarò semplicemente il loro zio preferito”
“Sei l’unico will” disse Jay cercando di smorzare la tensione e ci riuscì perché tutti abbozzarono un sorriso.
“Lo so Will, è solo che non voglio rivivere certe situazioni, e vorrei che i gemelli  non le vivessero. Sai più di tutti quanto io sia stata male quando Jay ha rischiato più volte la sua vita.” 
“Lo so Hailey, ma i bambini saranno il vostro stimolo per far sì che la storia non si ripeta”.
Hailey prese Mia dalle braccia del cognato e con la scusa di doverla allattare, lascio’ i fratelli Halstead.
“Grazie Will, spero che non dovrai mai trovarti in questa situazione, ma grazie” 
“Jay siete la mia famiglia, sei mio fratello, loro sono il tuo sangue, farei qualsiasi cosa per loro. Ma tu ricordati che ora hai più di una ragione di vita, non fare l’eroe, aziona sempre il cervello e niente azioni affrettate. I bambini hanno bisogno di te, Hailey ha bisogno di te. Quando avvenne il rapimento a causa di Angela, l’ho vista distruggersi, se ti accadesse qualcosa adesso sarebbe ancora più difficile.”
“Lo so Will, ho promesso, farò più attenzione del solito, ma se vedrò Hailey in pericolo metterò lei al primo posto”
“ lo sappiamo Jay, lo sa anche lei, per quello e’ così nervosa quando si mette in ballo questo argomento”.
 
Il duo cambio’ discorso quando Hailey torno’ con Mia e lasciando Jay cullare la loro bambina per farla digerire propose a Will di fermarsi a cena. Quella sera aveva voglia di cucinare quindi si recò in cucina per fare qualche specialità greca per festeggiare tutta la famiglia riunita. Dai fornelli, mentre affettava il sedano, si soffermò a guardare la scena in soggiorno: Will stava prendendo in giro per quanto Jay sembrava assorto nel suo ruolo di padre. Ero totalmente calato nella parte e si stava impegnando moltissimo nel cullare Mia aspettando che facesse il suo ruttino. Jay aveva patito molto la poca presenza di suo padre e anche Will sapeva che lui non avrebbe fatto gli stessi errori del loro vecchio.
Hailey li osservava da lontano fiera e grata di suo marito. Era proprio fortunata, finalmente si sentiva amata e realizzata e sapeva che con Jay al suo fianco era in grado di poter fare tutto. Jay le aveva detto che aveva unito alle due settimane di congedo parentale,altre due settimane di ferie. Il primo mese sarebbe stato molto impegnativo e lui aveva messo al primo posto la loro famiglia, nonostante Voight lo avesse implorato di non lasciarlo da solo con Kevin che era un detective alle prime armi, ma Jay fu irremovibile: Hailey e i gemelli avevano la priorità; voleva essere d’aiuto ad Hailey e viversi a pieno il loro primo mese di vita. Era grata per l’uomo migliore che la vita potesse offrirle. erano partner  sul lavoro e nella vita e come Jay amava sottolineare, loro sarebbero stati sempre bene. Adesso anche Hailey lo sapeva : con suo marito e i suoi figli accanto sarebbe stata bene per sempre. E avrebbe fatto di tutto per tornare a casa da loro
 
 

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Capitolo 9
*** Upstead Wedding ***


 
 
Angolo autrice: buon pomeriggio a tutti, continuiamo con la nostra raccolta di One shot Upstead sul loro futuro come coppia. So che vi ho già raccontato della loro famiglia, di come sono diventati genitori. Oggi voglio tornare un po’ indietro nel tempo: questo capitolo racconterà dell’alternativo matrimonio di Jay Halstead e di Hailey Upton e si colloca temporalmente un mese dopo la one shot “La proposta”.
Come sempre tengo a precisare che i personaggi inseriti all’interno della storia non mi appartengono, ma sono frutto della mente degli showrunner della ONE Chicago. 
Ps: ringrazio la mia amica Ale per le chiacchiere che in parte hanno ispirato alcuni avvenimenti di questa storia.
Vi ringrazio come sempre dell’attenzione, e vi auguro una buona lettura.
A presto, Curlywriter.
 
 
Upstead Wedding
 

Giovedì 2 maggio
 
Hailey Upton non avrebbe mai immaginato che un mese potesse passare così in fretta. Il 4 maggio stava arrivando e finalmente lei e Jay si sarebbero sposati. Non potevano essere più che felici ed elettrizzati, avevano organizzato tutto in modo semplice proprio come loro eppure ora, la bionda detective, si ritrovava ad attendere informazioni sul suo futuro marito nella saletta del pronto soccorso del Med, quando mancavano due giorni al loro matrimonio.
La squadra da giorni stava cercando di arrestare Jason Steele, ex militare che aveva strangolato e ucciso la moglie dopo che aveva scoperto che voleva lasciarlo a causa dei suoi disturbi dovuti alla guerra. Jay aveva preso a cuore il caso, non solo perché sapeva che cosa potesse fare alle menti dei soldati il fronte, ma perché andando avanti con le indagini avevano scoperto che in realtà quello che poteva sembrare un disturbo da stress post traumatico, era pura cattiveria. Steele era un uomo violento che si era arruolato per il piacere di uccidere e dopo svariati tradimenti e abusi sulla moglie, la litigata era degenerata e lui strappo’ via a mani nude la vita della giovane donna. Jay era particolarmente coinvolto perché svariate vicende gli ricordavano i racconti atroci che Hailey gli aveva confessato sul padre e le violenze subite. Era come se Jay stesse sfogando la rabbia che provava nei confronti dell’uomo che aveva messo al mondo la sua unica ragione di vita in questo caso ed era come se volesse dare giustizia ad Hailey risolvendolo. 
Avevano scoperto che l’uomo si nascondeva in un magazzino di falegnameria dismesso dove aveva lavorato fino a qualche tempo prima del suo ritorno dall’Iraq. Una volta circondato lo stabile, Jay dalla sua postazione da cecchino si rese conto che stavano guardando nel posto sbagliato e che si sarebbero dovuti recare nell’edificio di fronte. Accorgendosi che Steele gli stava trendo un’imboscata e che aveva progettato una bomba per farli saltare tutti in aria per il solo gusto di fare del male, nonostante Voight gli avesse detto che Hailey e Kevin erano diretti nello stabile adiacente Jay lascio’ il suo punto di osservazione e affronto’ l’uomo. Quando i suoi colleghi arrivarono hailey vide che era in corso una colluttazione tra Jay e Jason che sembrava avere la meglio dato i suoi 180 kg di peso. Hailey che voleva assicurare che l’uomo venisse processato, gli sparo’ un colpo alle caviglie, e poco dopo lo vide accasciarsi a terra. Jay aveva preso qualche colpo alla testa e poco dopo l’arrivo della sua futura moglie le svenne quasi addosso accusando dei dolori al capo perciò Hailey lo carico’ sul suo pick up e lo porto’ da Will, dato che Jay in passato aveva avuto una lacerazione del cranio.
Hailey che in quel momento si sentiva particolarmente stressata e arrabbiata sia con il fato sia con il suo partner, venne riportata alla realtà da Will che si fece strada e andò dalla sua futura cognata.
“Come sta? Posso vederlo?” Chiese affannata Hailey, dato che non essendo ancora legalmente non aveva potuto assistere a ciò che il neurologo avrebbe detto, nonostante le continue insistenze di suo cognato.
Will  le sorrise e le si sedette affianco e ad Hailey le manco’ il respiro; tutto ad un tratto la mente le era tornata a qualche anno prima quando si era trovata in una situazione molto più drammatica e spaventosa ma che l’aveva portata ad attendere su quelle stesse poltrone, mentre colui che aveva appena realizzato di amare lottava tra la vita e la morte durante un delicato intervento chirurgico.
“Hailey ho appena ricevuto i risultati della tac e della risonanza. Pericolo scampato. Ho chiesto un consulto al neurochirurgo e va tutto bene. Escludiamo anche il trauma cranico, è stato fortunato.” E dopo aver pronunciato quelle parole Will, notò come Hailey ricomincio’ a respirare: aveva davvero trattenuto il respiro come se stesse facendo una gara di apnea.
“ Ora vieni che ti porto da lui, ha chiesto di te tutto il tempo, proprio come quando si svegliò dall’intervento durante il caso Angela.” Disse Will, strizzandole l’occhio, accompagnandola nella stanza dove si trovava il detective Halstead.
Hailey, mentre percorreva il lungo corridoio che la separava da Jay, grazie all’affermazione di Will ripenso’ alla prima cena che il trio fece tutti insieme: Jay aveva detto a suo fratello di lei ed Hailey, dopo che si erano messi assieme da appena tre settimane quando il dottore percepì una nuova luce negli occhi di suo fratello: non lo aveva mai visto così perciò a Jay venne spontaneo raccontare di come il rapporto con la Upton avesse preso una nuova piega. Will non ne fu sorpreso e poco tempo dopo, Jay chiese ad Hailey se le andava bene passare una serata tutti insieme. Lui era sempre così attento: cercava sempre di metterla a suo agio, specie da dopo che Hailey gli aveva confessato che per lei relazioni sentimentali erano sempre state Complesse, ma con Jay sentiva che era diverso, in cuor suo sapeva che lui sarebbe stata l’unica persona che l’avrebbe davvero resa felice ed effettivamente era stato così. Ricorda che la prima volta che sono andati a cena tutti insieme Hailey non si era sentita per niente a disagio, anzi per la prima volta sentiva davvero di essere  parte di una famiglia, perché effettivamente Jay era la sua famiglia. Will le era sempre piaciuto e vedere Jay così estasiato durante quella prima cena di una lunga serie l’aveva fatta sentire davvero a casa e quando Will le confesso’ che le era sempre piaciuta e che aveva sempre pensato che sarebbe stata perfetta per suo fratello rimase sbalordita. I fratelli Halstead erano molto diversi, ma Hailey aveva notato che in realtà pur essendo di poche parole entrambi, sapevano perfettamente usarle nei momenti migliori. Hailey, però , fu sorpresa specialmente  da se stessa durante quel primo incontro: pensava che si sarebbe spaventata, pensava che probabilmente avrebbe dovuto dire a Jay di rallentare, e invece una volta conclusa la serata, tornati nell’appartamento della bionda detective, lei si era immaginata davvero un futuro con Jay ed era grata che lui l’avesse coinvolta nella sua quotidianità perché per Hailey sentiva che  Jay stava diventando sempre di più la sua.
E ora quel futuro stava diventando sempre più reale anche se aveva avuto paura che il loro lavoro così pericoloso avesse deciso, nuovamente, di strapparglielo via. 
Hailey torno’ alla realtà quando Will le disse che gli avrebbe lasciati soli, lei lo ringrazio’ e prendendo un bel respiro varco’ la soglia per raggiungere Jay e le sembrò di rivivere un dejavu: il detective Halstead si stava sistemando la sua leggera camicia marrone sopra la maglietta blu che ad Hailey faceva venire in mente tantissimi  piacevoli ricordi.
“Ehi” disse guardandolo con l’occhio lucido.
“Ehi” ripete’ lui abbozzando un sorrise e tenendole la mano che lei prese saldamente.
“Come ti senti?” Domandò sistemandogli il colletto della camicia nonostante il suo tono risultasse un pochino freddo.
“Ora che sei qui bene” le rispose abbracciandola. Hailey si godette il corpo del suo compagno premuto contro il suo, poi lo guardò e sbuffando gli disse: “davvero Jay ho bisogno di sapere come stai? Devo sentirti dire che stai bene, sia nella mente che nel fisico, e sappi che se mi mentirai te lo leggero’ negli occhi proprio come sai fare tu con me” gli disse decisa e anche un po’ stizzita. 
Jay se ne accorse e a modo suo cerco’ di tranquillizzarla, eppure sembrava sempre particolarmente nervosa, Jay lo capiva dai suoi occhi un po’ sgranati.
“Sto bene Hailey, stai tranquilla. Va tutto bene, non ho mal di testa, non ho la nausea, la vista non è sfocata, avevo solo bisogno di vederti, non capisco perché tu non sia potuta entrare mentre mi visitavano. Diamine Tra due giorni ci sposiamo! E io stavo rovinando tutto!” Imprecò Jay.
“Jay, calmati, non è il luogo per parlarne, lo faremo a casa appena Will verrà per dimetterti. Adesso ciò che mi importa è la tua salute. Anche se non ti nego che ho avuto paura, in quella dannata sala d’attesa si pensa troppo. Ma non voglio parlarne qui” disse sforzando un sorriso.
Hailey aveva capito che Jay era dispiaciuto e probabilmente stava metabolizzando il suo gesto incosciente. Non era però il caso di parlare e confrontarsi in quella stanza di ospedale e lei aveva bisogno di sbollire, il silenzio era l’arma migliore, doveva riflettere anche perché nessuno dei due avrebbe voluto dire qualcosa di sbagliato o di avventato in quel momento, ma soprattutto a due giorni dal loro giorno speciale. 
Jay, mentre suo fratello faceva gli ultimi accertamenti cognitivi, osservava Hailey seduta su quella sedia posta vicino la porta della saletta, e poteva notare che era assorta nei suoi pensieri, sembrava distaccata e sembrava priva di emozioni, eppure conoscendola sapeva che stava scoppiando dentro di se, proprio come stava accadendo a lui. Quando Will gli disse che poteva finalmente dimetterlo, entrambi i futuri sposi furono sollevati. Fortunatamente avevano già avuto il venerdì libero, ma Will si raccomando’ di fare  il minimo sforzo e di rilassarsi, che prima di un matrimonio sarebbe quasi stato impossibile, dato il carattere da perfezionista di Jay Halstead.
Si salutarono, e gli ricordarono di essere puntuale la sera successiva: Hailey e Jay sarebbero partiti presto per andare alla baita e Will li avrebbe raggiunti la sera che precedeva il giorno delle nozze e lui e Jay avrebbero lasciato la baita a Hailey e Vanessa per potersi preparare al meglio mentre lui e suo fratello sarebbero andati nell’hotel vicino la loro casa per poter passare le ultime ore da celibe. Jay aveva voluto fare l’ennesimo gesto galante verso la sua fidanzata e aveva insistito che fosse lei a rimanere allo chalet nonostante la ragazza non volesse invadere quella casa che i fratelli Halstead avevano vissuto sin da bambini, ma Jay era stato categorico: quello sarebbe stato il loro rifugio, il luogo in cui avrebbero staccato la spina e avrebbero passato momenti meravigliosi e il matrimonio sarebbe stato il primo di una lunga serie e il primo ricordo che voleva avere era sapere che Hailey si stava preparando per lui in quella casa che aveva messo a posto con le sue stesse mani e che l’aveva visto crescere. 
 
Hailey e Jay in rigoroso silenzio stavano tornando verso il loro appartamento e Jay era estremamente agitato perché  la sua compagna era taciturna, nel suo sguardo vedeva diverse  sensazioni: rabbia, delusione, preoccupazione e lui dentro di se pensava che proprio prima del loro fatidico giorno ne avesse combinata una grossa. 
Hailey parcheggio’ nel loro parcheggio coperto il pick up di Jay e insieme un po’ sconfortati e stanchi  si diressero verso il loro appartamento, si tolsero le loro giacche e Jay continuava a scrutare Hailey. Sapeva che stava metabolizzando tutto ciò che era capitato, ma il suo essere così pensierosa lo stava facendo impazzire dentro. Si era ripromesso che non l’avrebbe mai spinta però iniziava davvero ad essere troppo.
“Hailey, sai quanto io non voglia forzarti, ma ti prego parlami” le disse abbracciandola da dietro. Hailey mantenne la sua rigidità, ma fortunatamente non si discosto’ da lui e non si allontanò respingendolo. Era già un buon segnale.
“Jay mi hai spaventata a morte oggi.” Proferì parola osservando il pavimento della loro cucina con le labbra tremanti. 
“Jay siamo partner e oggi hai agito da solo, non mi hai aspettata, hai fatto tutto da solo, hai deciso di tagliarmi fuori, di fare di  testa tua, e stavi rischiando grosso Jay, sapevi che io e Kevin  eravamo a pochi passi da lui, ma Jay hai lasciato tutti scoperti, e hai agito senza pensare…perché sei stato così avventato?avresti potuto farti male… Avrei potuto perderti!” Esplicò nervosamente 
“Hailey, sono qui con te, sto bene. Lo so sono stato frettoloso, avrei dovuto aspettarti. Non so cosa sia scattato nella mia testa. Mi dispiace volevo solo chiudere il caso e rendere giustizia.” Rispose rammaricato cercando di tenerla stretta. Hailey però si divincolò e sciogliendosi i capelli inizio’ a sfregarsi il viso.
“Jay non sarei voluta arrivare a tanto ma devo chiedertelo, non posso più aspettare:dimmi che questo caso non ha riportato alla luce il tuo disturbo, dimmi che non hai agito a causa del passato militare che vi accomunava. Ho visto che ha fatto breccia e sappiamo entrambi che ci sono situazioni che ci coinvolgono più di altre ma ho bisogno di sapere perché in questi giorni sei stato così incupito, così nervoso. Dimmi che i demoni non sono fuoriusciti di nuovo. Non posso vederti star male di nuovo. E non posso vederti mettere in pericolo la tua vita, Jay, non mettermi più in una situazione simile. Non lo sopportavo  quando eravamo partner, adesso sarebbe peggio. Perché quando ti ho sentito scattare sono scattata anche io. Non riesco a metterti in secondo piano ma so anche che non è giusto nei confronti della squadra, ma saperti lì da solo mi ha ha fatto rivedere le priorità e tu avrai sempre la precedenza Jay solo che in questo lavoro non siamo soli.  ”
Jay la porto’ con se sul divano e stringendole la mano, guardandola profondamente rammaricato capi’ che l’azione che aveva fatto quel pomeriggio l’aveva sconvolta e allarmata.
“Hailey, non devi avere paura, sono guarito da molto tempo e come ti dissi già una volta  fa la guerra non mi identifica più, non è ciò che sono. Hailey puoi stare tranquilla, quel mostro ormai l’ho sconfitto. Sicuramente so cosa la guerra scatena, ma sono sicuro che Steele non ha mai sofferto di PTSD, non ne ho avuto dubbi sin dal principio”.
Hailey era un po’ perplessa dalla confessione del suo partner: se aveva riconosciuto che non fosse malato allora cosa lo aveva scatenato.
“Jay… io credevo ti avesse colpito perché pensavi il contrario. Avevo paura a chiedertelo. Ma se non hai mai pensato che avesse un problema cosa ti ha fatto scatenare? Il fatto che ci ha teso un’imboscata e che voleva colpire l’arma attraverso noi..me ? Mentre tu cercavi di coprirci?” 
Jay tirò al suo fianco Hailey e la fece accomodare fra le sue gambe e la strinse avvolgendo le sue forti braccia attorno alla sua vita. Hailey sprofondo’ e cercò di rilassarsi contro il calore che la pelle del fidanzato emanava, eppure non ci riuscì del tutto perché non capiva quale fosse la motivazione da fare al comportamento di Halstead.
“Hailey la verità è che volevo dare giustizia a quella donna che ha vissuto gli stessi soprusi che hai vissuto tu. Li aveva subiti col padre da piccola e le sono costati la pelle a causa del marito. Non lo so cosa mi sia scattato: certe dinamiche che abbiamo scoperto mi hanno ricordato alcuni tuoi racconti. Nessuna donna dovrebbe vivere ciò che tu e quella donna avete passato, disse stringendo la presa attorno alla sua unica ragione di vita”. 
Jay aveva immaginato che Hailey poteva essere quella stessa vittima che avevano trovato priva di sensi sotterrata nel giardino di casa. Jay aveva riflesso il passato di Hailey su quel caso, come se arrestando quel marito violento, lo rendesse protettore di Hailey e di tutte quelle donne che avevano vissuto quei traumi.
“Hailey, avrei voluto conoscerti molto tempo fa e portarti via da quegli orrori che hai dovuto vivere. Ti prometto che non ti farò mai del male, ti prometto che qualunque problema, qualunque ostacolo che la vita ci porrà sul nostro cammino farò del mio meglio per risolverlo, farò del mio meglio per renderti felice e per tenerti al sicuro.”.
Hailey aveva capito che per Jay il caso era diventato personale, ma non per i motivi che immaginava lei. Aveva proiettato i suoi demoni infantili nel caso pur non avendoli vissuti e ciò la fece palpitare. 
“Come fai ad essere sempre così distaccata quando si tratta di donne maltrattate. Io sono un fascio di nervi, in più pensare che tu abbia dovuto sopportare determinati comportamenti quando eri solo poco più che una bambina mi rende una furia?” Le domandò l’uomo sempre un po’ affascinato da questa sua fermezza per questi casi.
Si girò leggermente per guardarlo e accarezzando la sua mascella gli rispose: “Jay, sai quanto a volte i casi mi prendano specie quelli che vedono protagonisti i minori, in questo caso, come successe anche per Michelle, vedo le cose da una prospettiva diversa, mi connetto, capisco cosa provano, però comprendo anche che quelle stesse donne pensano di essere il problema. Jay tu sei un brav’uomo, sei l’uomo migliore che conosca, amo il tuo cuore grande, ma non devi riflettere il mio passato, che grazie a te ho imparato ad accettare e metabolizzare, nonostante rimarrà per sempre della rabbia, sui casi come questi. Non devi perdere la lucidità, non devi farti influenzare da quello che ho vissuto, non devi metterti in pericolo per ciò che è avvenuto. Ormai è passato. Nessuno dovrebbe vivere quelle sensazioni, nessuna donna dovrebbe provare determinate cose, ma Jay non puoi metterti in pericolo così. Sei stato fortunato. Ho avuto davvero paura di perderti. Ti ho visto perdere conoscenza fra le mie braccia, Jay.” Disse trattenendo le lacrime.
“Per la seconda volta nella mia vita mi sono ritrovata a temere per la tua vita, perché hai voluto fare l’eroe, se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei perdonata, Jay non possiamo agire in modo così avventato, e lo so che detto da me può sembrare un po’ un controsenso, ma se quando non siamo insieme ti comporti così non mi permetterai di essere lucida Jay, ti prego fallo per me, Non voglio perderti. Ero in quella sala d’attesa e mi è sembrato di tornare indietro Jay. All’epoca quando eri in chirurgia ho pensato un sacco al fatto che probabilmente se tu non c’è l’avessi fatta l’ultimo ricordo che avrei avuto di te sarebbe stato vederti steso a terra quasi inerme a causa dell’emorragia. Ho avuto il tuo sangue fra le mani per non so quanto tempo, sognavo la notte il tuo sangue su di me, avevo gli incubi. Ho preso consapevolezza quel giorno quanto tu fossi importante per me, per la prima volta ammisi di amarti ad alta voce. Sarei un’ipocrita a dire che non ci avevo mai pensato prima, lo sapevo, ma quel giorno sapere che lottavi fra la vita e la morte mi ha fatto pensare a come sarebbe vuota  la mia vita senza di te, non solo perché lavoriamo benissimo insieme, ma perché tu riempi quel vuoto che avevo dentro. Quando ti sei ripreso e sono venuta a prenderti quando di rilasciarono volevo dirti che ti amavo e poi notai che la tua testa era altrove, forse non eri pronto e ho avuto paura perché non avrei mai potuto sopportare di rivivere un evento così traumatico. Una parte di me sarebbe morta con te e Jay abbiamo fatto così tanti passi avanti insieme e oggi ho avuto la sensazione che tutto si stesse per sgretolare e non sono disposta a tornare indietro. Tra due giorni ci sposiamo e io voglio invecchiare con te, quindi non farmi più vivere queste cose Jay, non potrei sopportarlo. Ti ho aperto il mio cuore e non ho intenzione di lasciarti andare” disse con voce strozzata, avvicinandosi alle sue labbra per posare un leggero bacio a stampo.
“Non mi avevi mai detto tutto questo, mi dispiace Hailey, non volevo traumatizzarti, se avessi saputo…” disse Jay prendendole la mano e iniziando a giocare con le sue esili dita.
 Hailey  gli sorrise debolmente, ma continuo’ il suo discorso: “non posso pensare  di vivere senza di te!” Confesso’ abbracciandolo fortemente. 
Jay era particolarmente colpito da come Hailey su fosse aperta. Aveva lavorato molto in quegli anni sulla sua vulnerabilità e con Jay aveva capito che poteva abbassare i suoi muri, però a volte faticava ancora un po’ e questa confessione riempi’ il cuore di gioia del giovane poliziotto. Hailey, si era aperta, gli aveva confessato sensazioni che Jay aveva intuito e sentire pronunciare quelle parole Jay era grato dell’amore che quella donna provava per lui, eppure si sentiva anche dispiaciuto per averla fatta soffrire.
“Hailey mi dispiace, non era mia intenzione farti penare nuovamente, specie in questo momento che dovrebbe essere il più felice per noi, spero tu possa perdonarmi. Vuoi ancora sposarmi vero?” Disse cercando di smorzare la tensione, anche se in realtà il dubbio in ospedale vedendola così fredda e distaccata gli era sorto.
“Si Jay voglio sposarti, e voglio passare la mia vita con te, solo fammi una promessa : non voglio più andare al med a causa tua. Voglio godermi mio marito, voglio un futuro insieme, voglio vivere una vita piena con te quindi promettimi che starai più attento” disse supplicandolo.
“Te lo prometto Hailey, la prossima volta che andremo al med sarà perché mi renderai padre”.
Come al solito Jay spiazzo’ la sua compagna. Hailey sorrise e lo baciò, ridendo sulle sue labbra. Hailey si ritrovò a pensare come quell’uomo l’aveva cambiata in meglio. La Upton di qualche anno prima sicuramente sarebbe scappata dopo un’affermazione del genere, eppure proprio quando aspettava di avere notizie da parte del neurologo, quel pomeriggio si era ritrovata proprio a desiderare un piccolo Halstead scorrazzare per la cucina di casa, stavano costruendo il loro futuro e nuovamente aveva raggiunto una nuova consapevolezza: con Jay avrebbe voluto fare qualsiasi cosa insieme perché lui sarebbe stato . 
“Si può fare” gli rispose una volta concluso l’ennesimo bacio. 
Quella sera i futuri coniugi si addormentarono temendosi stretti, grati che la vita gli avesse donato l’ennesima possibilità e consapevoli che da lì a poco sarebbero finalmente convolati a nozze.
 
 
 
 
Sabato 4 Maggio 
 
 
 
Jay stava guardando la sua figura allo specchio della camera d’albergo che aveva condiviso con suo fratello Will, mancava un’ ora al suo matrimonio ed era molto nervoso. Continuava a lisciare il colletto della giacca che componeva il suo completo blu notte, abbinato perfettamente ai bottoni della sua camicia bianca. Ai piedi indossava delle scarpe lucide in tinta con l’intero abito e continuava a controllare se il gel reggesse i suoi capelli perfettamente ordinati. Se Hailey fosse stata lì con lui in quel momento, lo avrebbe preso in giro per il suo egocentrismo e il suo essere perfezionista.
“Jay sei a posto, basta martoriare quei capelli e quella giacca. Non aspettate altro da un mese e sappiamo che se glielo avessi proposto Hailey ti avrebbe sposato il giorno successivo con un sindaco qualunque. Non hai toccato cibo. Cosa ti agita così tanto?” Gli domandò Will.
“Voglio solo che tutto vada per il meglio. Voglio solo che si senta importante perché si merita un po’ di spensieratezza e si merita di essere tranquilla. Abbiamo voluto un matrimonio semplice, ma Hailey si merita che sia  il giorno più bello della sua vita. Abbiamo lottato duramente per arrivare fin qui, lei si merita il meglio e farò di tutto per poterglielo dare. Mi sembra un sogno che abbia davvero accettato. Ricordo che quando ci siamo incontrati era così restia a legarsi,  non raccontava niente di se e adesso invece è pronta a condividere tutto con me.”
“Jay lei vuole condividere solo con te, praticamente la conosci bene solo tu;  ti ha scelto molto prima che te ne accorgessi. Forse ti scelse prima lei quando tu avevi provato a rifiutare la vostra partnership. Ti ha sempre messo al primo posto così come tu fai con lei, fate invidia. Ma ora basta con i complimenti casanova, andiamo che la tua bella poliziotta ti aspetta”. 
“Non prima di aver fatto due foto allo sposo mentre e’ ancora celibe” li interruppe Mouse entrando nella camera e abbracciando il detective. 
Il migliore amico di Jay era tornato per poter prendere parte all’evento dell’anno, come lo aveva soprannominato lui stesso e si era autoproclamato fotografo data la sua passione. Era appena stato da Hailey per immortalarla durante i preparativi prima della cerimonia. 
Con Jay si erano solo sentiti per telefono e in videochiamata, era proprio attraverso lo schermo di un pc che aveva conosciuto la detective Upton e ora grazie a questa unione da celebrare si erano potuti riabbracciare.
“Ci voleva il mio matrimonio per farti mettere quel culo sull’aereo, come stai?” Disse Jay guardandolo un po’ incredulo di vederlo di persona.
“Sto bene, ma tu amico, devi prendere dei grossi  respiri, non sei pronto per vedere Hailey, ti stenderà” disse facendo riferimento a quanto fosse bella la sua sposa.
“Oh fidati, Mouse, mio fratello lo abbiamo perso da quando Hailey lo ha preferito all’FBI. Questa notte messaggiavano come degli adolescenti. Non li sopportavo più. Non ho nemmeno capito perché avete voluto stare divisi, voi due siete sposati da quando vi siete messi assieme, forse non sapevate di esserlo quando eravate semplicemente amici”.
“Sono solo scaramantico, e poi io ed Hailey eravamo e siamo tuttora migliori amici, ora andiamo che non voglio fare tardi al mio matrimonio” lo corresse Jay, uscendo dalla camera d’albergo per dirigersi dalla sua futura moglie che attendeva di vedere con ansia.
“Come stava?” Chiese all’amico allacciandosi la cintura e mettendo in moto il suo pick up. 
“Era felice di incontrarmi di persona, le ho scattato qualche foto, sembrava tranquilla. Anche se camminava parecchio.”.
Jay sorrise immaginando la scena. Ovviamente Hailey, specie con gli sconosciuti, mascherava con il suo sguardo gelido anche se Jay sapeva dai suoi occhi quando qualcosa non andava, in più quando la sua futura moglie era nervosa poteva fare dei chilometri per una piccola stanza. Quando studiava un sospetto durante un interrogatorio era spesso ferma ma quando la facevano innervosire e si accorgevano che la stavano prendendo in giro cominciava ad andare avanti e indietro. Sapeva, però anche, che camminare la concentrava, spesso quando fissava un punto fisso sul pavimento significava che era immersa nelle sue congetture e nei suoi pensieri. Quindi supponendo che in quel momento avesse bisogno del suo supporto, prese il suo smartphone e le scrisse un messaggio.
 
 
Mentre I fratelli Halstead e Mouse si dirigevano alla baita con il pick up che Jay stesso guidava, Hailey e Vanessa stavano bevendo il secondo bicchierino di Wisky. 
“Hailey non è che ci sta ripensando vero? Ti vedo troppo nervosa” disse la mora, mentre le sistemava il trucco dai toni nude che Hailey aveva scelto di fare.
“V te l’ho già detto, non ho intenzione di fuggire, aspetto questo momento da un mese, anzi forse lo aspetto da quando ci siamo messi insieme nonostante non lo ammettessi a voce alta. Sono solo tesa, ma sono felice, credo di non essere mai stata così felice. Questa gioia penso di averla provata solamente quando mi ha baciato per la prima volta in quel pub irlandese. Sapevo che quello sarebbe stato l’inizio di un qualcosa di grande, ma non sapevo che sarebbe stato ancora meglio viverlo. Sono solo eccitata, ma anche tesa: voglio che tutto sia perfetto, voglio che lui sia contento, voglio solo il suo bene, e voglio essere perfetta per lui, perché a volte io credo di non meritarmelo. Lui potrebbe avere chiunque, e invece ha deciso di scegliere me e i miei traumi e ha mantenuto la promessa, non mi ha mai lasciata sola e io mi chiedo come faccio ad essere così fortunata dato che il fato con me non è mai stato così Clemente.” disse alzandosi e iniziando a camminare per tutta la camera da letto. 
“Hailey e’ vero Jay potrebbe avere qualunque donna, ma nessuna e’ te. E poi diciamocelo il detective Halstead è un uomo complesso ci vogliono gli attributi per stargli accanto, ma tu sei una donna forte e sei perfetta per lui. Sai la prima volta che vi vidi pensai che foste la coppia perfetta: sexy, cazzuti e in sintonia. Quello che non sapevo e’ che in realtà non vi eravate ancora professati i reciproci sentimenti. Non sapevo che cosa stavate aspettando, ma ora siete qui, ora basta domande vivitelo perché lui ha occhi solo per te.” Disse guardando i loro riflessi allo specchio. 
Hailey le sorrise e l’abbraccio’ quando sentì ronzare il suo telefono. 
Jay le aveva appena inviato un sms:
 
JH: un uccellino mi ha detto che non riuscivi a smettere di camminare, quindi so che avrai il cervello intasato da paranoie. Liberalo e sii spensierata. Ricordati che ti amo e che sarò proprio lì fuori ad aspettarti.
 Il tuo futuro marito.
 
 
Hailey sorrise, anche a metri di distanza Jay dimostrava che per lui era un libro aperto. Sapeva dirle le parole giuste al momento giusto.  Digito’ velocemente la sua risposta mentre le batteva forte il cuore e mentre cercava di trattenere le lacrime per evitare di rovinare il leggero make up: ti sto aspettando da una vita e sono pronta ad averti con me per sempre. Ti amo anche io.
 Ps: non ti specchiare troppo. 
 
Hailey si guardò ancora una volta: era incredula, perché nella sua vita non aveva mai immaginato che avrebbe indossato un abito da sposa. Lo aveva scelto molto semplice : era color avorio e aveva un bustino ricamato tutto di pizzo con delle piccole trasparenze con lo scollo a cuore e le bretelle sottili, la gonna cadeva morbida e non era né troppo ampia e ne troppo stretta e copriva i suoi piedi che calzavano dei sandali gioiello. La gonna era più lunga perché Hailey si rifiutò di mettere il velo,dato che il loro era un matrimonio alternativo, celebrato nel giardino di quella casa che amava tanto perché raccontava di Jay. Al collo aveva un piccolo brillantino mentre i capelli aveva deciso di lasciarli sciolti e di tirare indietro solo le ciocche davanti. Prese il bouquet fatto di rose bianche e blu e disse a se stessa di essere pronta. 
“Hailey sei meravigliosa” disse Vanessa emozionata. 
“ Grazie V. Grazie di essere qui” disse abbracciandola.
Hailey aveva invitato sua madre ma si era rifiutata di invitare il padre e i suoi fratelli. La signora Upton aveva rifiutato l’invito perché non voleva esserci se non c’erano il marito e gli altri figli. Hailey non si sorprese della scelta della madre: come sempre l’aveva messa in secondo piano anche se la sera precedente le aveva scritto un messaggio di auguri rammaricandosi di non poterla vedere in questo giorno importante. Hailey non le rispose neppure, era stufa delle solite scusanti che sua madre tirava fuori, e non voleva rovinare quel momento così importante. Aveva immediatamente scritto a Jay nonostante fosse tardi e per tutta la notte messaggiarono fino ad addormentarsi alle prime luci dell’alba con il telefono ancora in mano come se fossero stati due adolescenti.
Là detective Upton era grata di avere avuto Vanessa durante la sua preparazione, dopo Jay era una delle poche persone che voleva e aveva fatto entrare nella sua vita. Avevano condiviso tanto quando vivevano insieme ed era anche grazie all’amica se aveva ammesso a se stessa i forti sentimenti che prova per Jay. Non avrebbe mai potuto ringraziarla abbastanza.
I suoi pensieri vennero interrotti dal sergente Platt che faceva la sua entrata nella stanza indossando la sua divisa: “Incredibile ma vero il detective Riccioli d’oro ha abbandonato la sua coda di cavallo e le sue camicie a scacchi e ha deciso di essere una super donna” disse avvicinandosi per ammirarla.
Hailey le sorrise un po’ imbarazzata, ma felice che Platt avesse smorzato con le sue battute quella tensione cHe stava salendo dentro di lei.
“Hailey sorridi, oggi è il giorno più bello della tua vita, lo so che adesso sembra terrificante, ma vedrai che appena incrocerai lo sguardo del tuo detective Chuckels, tutto sembrerà più leggero. Tra l’altro è appena arrivato, è più teso di te e mi ha appena chiesto uno shottino di whisky. 
Hailey le verso’ il liquido giallastro nello stesso bicchierino dove aveva bevuto lei e le disse di portarglielo.
“Hailey fossi in te uscirei di qui puntuale, sennò ti verrà a prendere lui. Allora aspettiamo Will, o farai l’entrata da sola ?”
“No entrerò da sola. Non mi scorterà nessuno. Voglio solo Jay al mio fianco perciò gli andrò incontro senza nessuno che mi accompagni”
“Ragazza cazzuta, amo le donne forti e tu lo sei Hailey. Me ne accorsi quando avevi dodici anni e ti vidi in quel ristorante: non eri per nulla intimorita dalla rapina, fu una sorpresa conoscerti. Non avrei mai immaginato di lavorare con te un giorno, è un onore per me oggi poter celebrare il tuo matrimonio insieme al sindaco.” Le disse il suo sergente con un leggero luccichio negli occhi.
“Sarge.. io non ti ho mai ringraziata abbastanza. Ho deciso di intraprendere questo mestiere perché mi hai ispirata, poi l’intelligence si è messa sul mio cammino e mi ha fatto incontrare l’uomo della mia vita. Ci hai sempre supportati, ci hai motivati nella partnership lavorativa prima e dopo durante la nostra relazione. Ci sei sempre stata, sei stata fra le prime ad appoggiare la nostra relazione, mi hai sempre consigliato e ad oggi ti dico che comprendo perfettamente quel discorso che mi feci anni fa in quello spogliatoio e ti dico che effettivamente Jay ne vale la pena”.
“Non avevo dubbi Upton, lui è sempre stato lì, aspettava solo che tu fossi pronta” le rispose, stringendole la spalla e uscendo in giardino.
Hailey fece un lungo respiro e si preparò per raggiungere il suo futuro.
 
 
Jay era affianco a Will e guardava Mouse e Moutch che gli facevano segno di sorridere.
“Jay ti stai sposando non stai andando al patibolo. “ gli disse suo fratello.
Jay era un fascio di nervi, non era teso così nemmeno quando ricopriva il ruolo da cecchino e le continue battute di Platt non aiutavano, dato che continuava a dire che aveva perso il dono della parola, non che fosse mai stato un chiacchierone. 
Quando vide Vanessa fare segno al chitarrista che erano pronte, invece della classica marcia nuziale, risuonò’ la versione acustica di “Wherever you Will go” dei The calling. 
Hailey avrebbe voluto una canzone dei Pink Floyd o di David Bowie e per quando anche a Jay piacesse il genere gli sembrava un po’ troppo e dato che si erano promessi che si sarebbero seguiti ovunque quello gli era sembrato il giusto compromesso.
Vanessa fece il suo ingresso da damigella d’onore e strizzo’ l’occhio a Jay visibilmente contenta che la coppia fosse arrivata a raggiungere questo traguardo.
“Non Si torna più indietro ora” gli sussurro’ Will.
Jay non rispose, era troppo concentrato a non perdersi nemmeno un singolo movimento della sua partner, gli sembrava quasi di attenderla come faceva durante i blitz ed erano separati, solo che in quel momento aveva il cuore tachicardico. 
Quando Hailey uscì da quella casa che lui stesso aveva rimesso in piedi ebbe più di un sussulto. Hailey sembrava letteralmente una dea greca. Era sorridente, e aveva gli occhi che brillavano tanto quanto i suoi. Jay che la conosceva alla perfezione, sapeva che si sentiva un po’ imbarazzata, infatti per tutto il tragitto non smisero un secondo di guardarsi, e proprio attraverso il contatto visivo lui la stava tranquillizzando chiedendole se stesse bene, e lei gli stava rispondendo che era tutto a posto.
“Jay, non so cosa ci trovi in te, ma tu a questa donna la illumini proprio’’ lo prese in giro suo fratello. Ebbe il tempo per dirgli di tacere e finalmente Hailey raggiunse il suo fianco e improvvisamente tutta la tensione che avevano accumulato li abbandonò.
Jay le diede un bacio sulla guancia e prendendole la mano destra le disse che era bellissima.
“Anche tu” rispose Hailey sfoggiando uno di quei sorrisi che solo lui sapeva tirarle fuori.
Nessuno dei due si rese conto delle formalità che il sindaco aveva iniziato a pronunciare per dare il benvenuto agli sposi e gli invitati. I due detective erano troppo impegnati a sfiorarsi le mani e guardarsi con la coda dell’occhio.
Quando gli venne chiesto di pronunciare le loro promesse prima di dire il famoso si, la loro bolla scoppiò. 
La prima a parlare fu Hailey: “sappiamo tutti quanto  noi due non siamo di tante parole, specialmente in pubblico, però oggi è un giorno speciale, è il giorno in cui celebriamo il nostro amore e per quanto per me è sempre complicato aprirmi, oggi voglio raccontare a tutti qualcosa che a Jay ho accennato un po’ di tempo fa.” Inizio’ Hailey prendendo entrambe le mani del suo compagno. “Quando io e Te ci siamo incontrati, pensavo che fossi un ragazzo egocentrico e sbruffone, poi ho visto che dietro a questa maschera, si celava l’uomo più puro, altruista, onesto e amorevole che la vita potesse farmi incontrare. Tutti conoscono il detective forte e duro, ma Jay tu sei molto più di questo. Tu sei di una tenerezza disarmante, sei premuroso, sei affascinante, sei comprensivo e mi ami come non ha mai fatto nessuno. Riesci a farmi sentire importante con le piccole cose, ma soprattutto mi hai fatto scoprire che cosa significa amare ed essere amati. E’ un privilegio starti accanto. Hai saputo starmi affianco nei momenti più difficili, non hai mai avuto paura del mio passato, e mi hai fatto capire che le persone che amano ti stanno accanto anche e soprattutto nei momenti più ardui, solo tu hai spaurò comprendermi è solo tu sai leggermi, non avrei mai immaginato potesse esistere un rapporto come il nostro, no. So spengiate a parole ciò che abbiamo ma vale la pena viverlo. Molto tempo fa ti ho detto che ti avrei seguito ciecamente ovunque e  oggi, sposandoti, ti prometto che ti amerò per sempre, nel bene e nel male, in salute e in malattia finché la vita mi permetterà di essere al tuo fianco. Ti amo più di me stessa e ti prometto che sarò per sempre la tua costante”. Confesso’ Hailey lasciandosi scappare qualche lacrima che lo stesso Jay aveva iniziato a versare.
Il detective Halstead le sorrise e dopo averle asciugato con il pollice la guancia, schiarendosi la voce comincio’ il suo breve discorso un po’ imbarazzato.
“Come Hailey ha detto, non siamo di molte parole, o meglio io e Hailey parliamo tanto, ma fra di noi; avere un piccolo pubblico ci imbarazza, quindi le cose più importanti sai già che te le dirò quando rimarremo da soli” disse facendo ridere i pochi invitati.
“Hailey sei entrata nella mia vita in uno dei momenti più bui. Non volevo lavorare con te a causa del mio passato, a causa dei miei traumi. Avevo paura di legarmi nuovamente a una persona eppure tu piano piano con la tua caparbietà, sei stata in grado di farmi rinascere. Sei stata la luce che ha illuminato nuovamente la mia vita, sei stata una sorpresa continua. Davanti a tutti ti dico semplicemente grazie, la lista dei motivi però la tengo solo per noi. “ disse ridendo nervosamente.
“Ti prometto che ti proteggerò, che ti affiancherò, che ti amerò e che ti sorprenderò per il resto della mia vita. Sarò la tua ancora e prometto che ti renderò felice fino alla fine dei nostri giorni, perché la vita è bella solo se tu sei al mio fianco. Non potrei avere alcuna partner al di fuori di te.” 
Hailey gli sorrise e gli strinse ripetutamente le mani, tutti erano commossi e quando pronunciarono il fatidico “sì lo voglio” un applauso echeggiò nel giardino fiorito. Si scambiarono le fedi tremanti ed emozionati e nessuno dei due riusciva a smettere di sorridersi e di stringersi e accarezzarsi le mani. Quegli anelli erano il sigillo effettivo di quanto si erano promessi.
Platt li proclamo’ marito e moglie e comunico’ a Jay che se voleva poteva baciare la sposa.
“Non aspettavo altro” confido’ Jay.
Sapendo quanto Hailey fosse timida nelle dimostrazioni di affetto in pubblico, il bacio che si scambiarono, fu particolarmente casto, dolce e leggero. Quando si staccarono si abbracciarono fortemente, ripetendosi a vicenda che si erano sposati davvero. Nessuno dei due seppe quantificare quanto stettero l’uno tra le braccia dell’altro, e non si accorsero nemmeno di avere Mouse intorno che scattava un sacco di foto ai neo sposini. In quel momento i coniugi Halstead volevano solo stare avvolti dal calore del loro amore
 
 
****
“Auguri ai novelli sposi” urlò Will scatenando l’ennesimo Brindisi. 
I coniugi Halstead avevano offerto un buffet ai loro invitati, dovendo però salutare in anticipo Trudy e consorte perché i vigili del fuoco avevano bisogno di lui. 
Hailey e Jay erano grati di avere attorno i loro amici, si sentivano a casa e si sentivano davvero ben voluti. Il pranzo era stato allegro e pieno di battute e prese in giro, la stessa Hailey si divertiva a  prendere in giro Jay vestito tutto elegante e perfetto come al solito. Eppure non vedevano l’ora di rimanere da soli. Si erano cercati per tutto il tempo con le mani, con gli occhi e tutti si erano accorti di come si stessero mangiando con gli occhi.
Si erano messi comodi, Hailey aveva lasciato i piedi nudi e aveva sciolto le ciocche di capelli che aveva raccolto, così si sentiva più a suo agio. Jay aveva abbandonato sulla sedia la giacca e aveva arrotolato le maniche della camicia come amava tanto fare e l’aveva slacciata di qualche bottone anche sul petto. 
Jay sapeva che Will si stava preparando per fare un breve discorso, e accolse nel suo abbraccio Hailey. Le avvolse le spalle con il suo braccio e lei si accomodò su quel petto che tanto amava, iniziando a giocherellare con la collana che si intravedeva sulla pelle nuda del suo collo.
“Hailey, Jay e’ arrivato il momento che tanto temevate: il discorso del testimone non ha scampo, nonostante abbiate voluto un matrimonio alternativo non posso non parlare, in quanto fratello dello sposo. Aspetto questo momento da quando ti incontrai la prima volta al Molly, e nessuno sapeva ancora che avresti fatto perdere la testa a mio fratello.” Svelo’ il dottor Halstead.
“Voglio raccontarvi qualcosa che ho sempre pensato su Hailey e che non ho mai raccontato, nemmeno a Jay.
“Quando incontrai Hailey al Molly circa sette anni fa, fui colpito. Compresi subito che era una donna che non amava stare al centro dell’attenzione ma mi accorsi che osservavi tanto. Quello non era il momento migliore che la vita stava offrendo a mio fratello e Hailey pur conoscendolo da pochi giorni,  tu lo avevi già capito. Ricordo che Jay era uscito dal bar e tu non lo avevi perso di vista neppure un secondo. In realtà non lo perdi mai di vista neppure adesso. Ho capito che eri quella giusta per lui perché sei una donna caparbia e tenace e mio fratello sa essere molto testardo, eppure tu sei l’unica in grado di contenerlo e anticiparlo. Io ti devo ringraziare, perché tu hai fatto tanto per lui, sei stata la sua cura e lo hai portato a ritrovare il benessere, gli sei stata affianco in momenti tragici che io nuovamente non avevo colto. Jay l’ho sempre visto come quello forte, eppure quando ha avuto bisogno di me non sono in stato in grado di capirlo, però c’eri tu, perciò ti ringrazio per rendere felice mio fratello. Hailey però devo chiederti un favore…. Ti prego cortesemente di non lasciare più Chicago perché mio fratello era davvero insopportabile per tutto il periodo della tua trasferta a New York. Era depresso e scontroso perciò per il bene della salute mentale di chi gli sta affianco, ti chiedo cortesemente di stargli per sempre accanto.”
Hailey e Jay sorrisero  e sapevano tutti quanto Jay avesse patito la lontananza.
“Prometto che non andrò da nessuna parte. Non si libererà più di me” rispose a Will, guardando negli occhi suo marito che le prese la mano sinistra e la bacio proprio nel punto in cui era posizionato l’anello che siglava le sue parole.
Will però non aveva ancora concluso il suo discorso  e proferì le parole che fecero scoppiare in lacrime i due coniugi:
“Hailey, in realtà però il grazie più grande devo legarlo ad un avvenimento molto più importante: grazie a te ho rivisto un sorriso sul volto di mio fratello che non vedevo da anni. L’unica donna che era in grado di scatenarlo era nostra madre. Hailey le saresti piaciuta tantissimo e ti avrebbe accolta come una figlia, ed e’ per questo che ti do il benvenuto in famiglia anche da parte sua.”.
Ad Hailey scappo’ un singhiozzo, nascose il volto nel corpo di Jay che ormai le sfiorava il braccio per rasserenarla, nonostante fosse emozionato tanto quanto lei. 
Avrebbe voluto avere sua madre affianco in questo giorno così importante eppure nonostante non ci fosse fisicamente Jay la sentiva all’interno del suo cuore e condivideva le parole del fratello. Hailey e sua madre sarebbero andate subito d’accordo perché a mamma Halstead piacevano le ragazze salde e dai sani principi proprio come era Hailey e poi le sarebbe stata girata perché riempiva di gioia suo figlio ed era questo che importava ad una madre.
I tre si abbracciarono ed Hailey fece finta di arrabbiarsi con il cognato perché si era ripromessa di non versare troppe lacrime il giorno del suo matrimonio; nonostante ciò era molto grata delle sue parole.
Per fortuna a stemperare la tensione ci penso’ Mouse che volle rubare i due sposi ai pochi invitati perché voleva assolutamente inscenare un servizio fotografico. 
“Mouse ma dobbiamo proprio? Hai già scattato un sacco di foto”. Disse Jay tenendo per mano sua moglie e seguendo fino al molo il suo migliore amico. 
“Ragazzi il sole sta per tramontare, c’è una luce fantastica e voi vi siete sposati, avete bisogno di alcune foto da soli, sennò che cosa mostrerete ai vostri figli e ai vostri nipoti quando vi chiederanno di questo giorno così speciale?”
“Dai Jay, giusto qualcuna, poi torniamo a mangiare la torta” lo imploro’ Hailey.
Jay grugnì e chiese a mouse dove dovessero mettersi. Gli disse di camminare con disinvoltura sul molo, di fare finita di essere soli, e di non badare a lui, più sciolti erano, più le foto sarebbero state naturali.
“Mi sento ridicolo” disse Jay mentre Hailey gli avvolgeva le braccia attorno al collo e lo guardava intensamente.  
Hailey sorrise e in effetti anche lei si sentiva un po’ impacciata e anche un po’ ridicola, ma Mouse aveva ragione voleva ricordare questo momento per sempre e voleva delle prove tangibili da mostrare e non solo ricordare dentro di se perciò dato che era fra le braccia dell’uomo della sua vita cerco’ di sciogliersi e di godersi il momento perché effettivamente non vedeva l’ora di rimanere sola con lui. Era grata per avere intorno le persone care, ma aveva bisogno di viversi ogni attimo con Jay perché essendo molto riservata sapeva che non lo stava godendo a pieno.
“E’ vero è un po’ strano, ma le foto le sta scattando il tuo migliore amico e vuole solo il nostro bene. Forse dovremmo scioglierci un po’ e forse dovresti finalmente baciare tua moglie Jay, e dico un vero bacio, non come quello che mi hai dato dopo il si” lo stuzzicò Hailey.
“Sei sicura? Non ti da fastidio che Mouse ci stia fotografando?”
Hailey strinse la presa e si avvicinò ancora più a suo marito: “Halstead bacia tua moglie immediatamente” disse imperativa là detective.
Jay sorrise: quella donna era una continua sorpresa! fece come richiesto e questa volta quando le loro labbra si incontrarono il bacio fu molto meno casto. Ad Hailey sfuggi’ persino un gemito mentre approfondiva il bacio e iniziava a giocare con la lingua di Jay mentre lui aveva iniziato a giocare con le spalline del suo abito e iniziava a palpare il fondoschiena della bionda.
 Sentirono imprecare Mouse che capi’ che iniziava ad essere di troppo e quando si staccò da suo marito, Hailey  sorrise furbescamente: “il mio piano per rimanere sola con te ha funzionato”
“ subdola” le disse Jay tornando ad esplorare la sua bocca. 
“Voglio bene a  Will e i nostri amici ma adesso vorrei che ognuno tornasse a casa propria per rimanere da sola con te. Siamo stati troppo distanti,  e io voglio godermi mio marito perché voglio sapere la parte privata delle tue promesse” riferì la sposa sulle labbra del marito. 
“Beh credo che potremmo trovare un modo per liberarci di loro perché, mi sei mancata sta notte. E’ stato strano dormire con Will, tu sei molto meglio e non russi come mio fratello .”
“ ovvio che dormire con me è più interessante..E comunque io  non russo proprio Halstead..” disse Hailey pizzicandogli il fianco. 
“Oh invece si, quando bevi un bicchiere di troppo sei un po’ rumorosa…” disse Jay prendendola in giro bonariamente, attirandola a se, passando le sue mani sul suo gluteo.
“Pensavo ti piacesse il mio essere rumorosa” ammiccò Hailey facendo riferimento ad un commento che Jay le fece quando ebbero una delle loro prime notti di passione. Jay fu piacevolmente colpito di quanto sua moglie potesse esprimere il piacere attraverso i suoni.
“Che ne dici se troviamo un modo per mandare via tutti e possiamo scoprire insieme quanto potrei essere loquace in versione sposa? Lo stuzzico’ la bionda, passando il dito indice sul collo di un Jay ormai visibilmente eccitato.
“Andiamo a salutarli, voglio assolutamente godermi mia moglie”. Disse prendendola per mano, conducendola verso i loro amici.
 
Quando tornarono in giardino videro Vanessa che aveva già predisposto la torta nuziale sul tavolo. Hailey e Jay fecero il classico rito del taglio e le consuete foto tanto volute da Mouse che li aveva immortalati in ogni modo possibile. Hailey si era anche divertita a cospargere il naso di Jay con la panna della loro wedding cake: Hailey lo prendeva in giro perché era sempre così impeccabile, anche appena sveglio Jay era bellissimo, con i suoi lineamenti fini, le sue ciglia lunghe e la sua aria innamorata, Hailey lo trovava sempre irresistibile perciò si divertiva ogni tanto a scomporlo e era grata che Jay le permetteva di farlo. Suo marito odiava quando qualcuno gli toccava i capelli eppure ad Hailey e solo a lei era concesso e ciò la faceva davvero sentire importante. Hailey si affrettò a recuperare la panna spalmata sul naso di Jay con le sue labbra e tutti ormai potevano notare che i neo sposi avevano bisogno di tempo da soli. Era sempre più complesso moderarsi, nonostante gli Halstead volessero cercare di maniere intatta la loro intimità.
Sapevano tutti che Jay era un salutista, mangiava pochissimi dolci eppure dovette cedere ad Hailey. Effettivamente la torta cioccolato e caramello che avevano scelto era davvero buona, solo che Jay era più interessato ad assaporare quel gusto attraverso le papille gustative della sua compagna. La coppia ormai era in disparte e cercava di ritagliarsi del tempo e venne interrotta da Mouse e Will che si avvicinarono. 
“Ok piccioncini questo vostro senso di asocialità è un modo garbato per dirci che dobbiamo andarcene?” Disse Mouse scattando l’ennesima foto. 
“Mouse se scatti ancora una volta ti prendo quella macchina fotografica e la butto nel lago” lo minaccio’ il novello sposo.
“Credo che faresti un dispetto più a tua moglie che a me dato che questa Reflex è la sua”. Effettivamente Mouse aveva usato la macchina fotografica di Hailey che amava usare per immortalare i paesaggi e le gite in moto che ogni tanto faceva insieme a Jay. Il loro amico era però decisamente più bravo ad usarla e optarono per realizzare gli scatti con quella perché sarebbe poi stato complicato per il ranger fornire le foto agli sposi una volta tornato al fronte. 
“Non ti conviene Halstead, quella macchina fotografica raccoglie troppi ricordi” fece eco la bionda schiaffeggiandogli bonariamente il bicipite.
Jay le sorrise, e non resistette a mordicchiare le labbra di sua moglie. 
“Siete dannatamente smielati” gli urlò Vanessa. “Ma siete stupendi. Avrei voluto essere qui quando vi siete messi insieme. Hailey non faceva altro che parlare di te quando vivevamo insieme. Ci avete messo un po’ ma ne è valsa la pena.” 
Jay si stupì alla confessione che fece Vanessa e chiese spiegazioni con lo sguardo alla sua partner che gli disse che la loro amica stava esagerando. 
Una volta date le bottiglie di vino rosso che avevano deciso di regalare come bomboniera, gli invitati capirono che era arrivato il momento di salutare la coppia e dar loro finalmente dei momenti tutti per loro.
Abbracciarono calorosamente Mouse e Vanessa e si promisero di vedersi più spesso. Abbracciarono infine Will e si diedero appuntamento a Chicago. Hailey lo ringrazio’ ancora una volta per le parole che le aveva riservato ed era entusiasta di essere stata accolta così calorosamente. Infine ringraziarono tutti per avergli regalato due biglietti aerei per la Grecia: sarebbero partiti fra un mese ed Hailey aveva già organizzato tutte le tappe dei luoghi che voleva far conoscere a Jay. Convivendo non avevano bisogno di nulla e di certo non avevano invitato i loro amici per ricevere qualcosa in cambio eppure erano stati così generosi e calorosi con loro ed erano particolarmente grati di essere circondati da così tanto affetto. Per Hailey specialmente era ancora una novità avere gente onesta che davvero la faceva sentire amata.
Videro andare via Will e una volta rimasti soli si abbracciarono fortemente. 
Come sull’altare stettero stretti l’un l’altro per diverso tempo. Quando si staccarono Hailey lo bacio’ calorosamente e appoggiando la fronte alla sua gli disse sorridendo allegramente ‘: “ciao marito” .
“Ciao moglie” rispose Jay guardandola con uno sguardo amorevole e al tempo stesso seducente.
“Non vedevo l’ora che arrivasse questo momento. Ho adorato questa giornata, è stato tutto fantastico, ma ora ho solo voglia di godermi del tempo con te” si confidò Hailey nascondendo il viso in quel collo che quella notte le era particolarmente mancato.
Jay le baciò il capo e inaspettatamente per Hailey la prese in braccio.
“Cosa fai?” Domandò lei ridendo e aggrappandosi alle sue spalle. 
“Rispetto le tradizioni: ogni sposa deve varcare la soglia di casa in braccio al proprio marito e voglio farti godere ogni singolo momento del matrimonio”.
“Sono sicura che accadrà Jay. Aspetto questo istante da quando ti ho visto sbottonare la camicia e arrotolare le maniche, sai quanto per me sia eccitante vederti in Questa versione” gli riferì mentre gli mordicchiava l’orecchio.
Come accadde la sera della proposta, Jay tenendola stretta e lasciandosi stuzzicare, sali’ le scale e si fiondò nella loro camera da letto.
Entrambi avevano desiderato questo momento subito dopo essersi baciati al molo. Hailey era convinta che Jay l’avrebbe lanciata sul letto e invece le fece delicatamente appoggiare i piedi sul parquet.
“Non fraintendermi, voglio tutto questo tanto quanto te, ma voglio regalarti una notte di nozze piena di amore e sentimento, voglio farti assaporare ogni singolo istante” gli disse roco.
Hailey era così orgogliosa di lui: era sempre così premuroso ,così attento e amabile ed era proprio in questi momenti che ancora di più lo amava. Lo abbraccio’ e gli bacio’ la nuca mentre beneficiava delle sue braccia attorno al suo busto.
“Voglio ammirarti ancora un po’ in questo vestito da sposa” dichiarò girandole attorno per guardarla meglio. 
“Sei bellissima, eterea e magnifica” si complimentò abbracciandola appoggiando il suo petto contro la schiena leggermente nuda di sua moglie.
Le scostò i capelli da un lato e delicatamente iniziò a baciarle la scapola, il collo e la mascella. Hailey nel frattempo si gustava quelle morbide labbra e iniziava a stuzzicare con le dita gli avambracci del marito che erano appoggiati alla sua vita.
Spostando le labbra sulla sua spina dorsale, Jay inizio’ a slacciare delicatamente i bottoni del suo abito, accorgendosi che sua moglie non indossava il reggiseno.
“E io che credevo che l’intimo fosse una tua passione” disse ghignando.
“Questo abito ha il reggiseno integrato al vestito. Nuove tecnologie” disse Hailey sorridendo e gustandosi i baci di Jay. 
“Cosa volevi dirmi in privato?” Chiese godendo dei leggeri baci umidi che Jay continuava a spargere sulla sua schiena.
 “Volevo ringraziarti per avermi permesso di entrare nella tua vita, volevo ringraziarti perché mi hai reso un uomo e un poliziotto migliore, perché hai avuto pazienza, perché mi hai insegnato le cose importanti che la vita ci offre, grazie perché ami i miei pregi e i. Ieri difetti, grazie per scegliermi ogni giorno, grazie perché mi hai dato una seconda vita e mi hai permesso di credere nuovamente nell’amore, grazie per avermi salvato, non potrei vivere senza di te e grazie per esserti legata a me per sempre e per darmi fiducia ogni singolo giorno”.
Hailey si girò e lo bacio’ dolcemente, prima di rispondergli aveva iniziato a dare piccoli bacio a stampo su quelle labbra ormai leggermente gonfie e rosate.
“Sono io che ringrazio te Jay : qualche anno fa quando ti parlai dei miei problemi famigliari, ti raccontai che da adolescente avevo sognato che un poliziotto venisse a bussare alla porta di casa e mi salvasse. Non sapevo che quel poliziotto sarebbe arrivato e che me lo sarei sposata. Jay anche tu sei stato paziente, mi hai amata e supportata quando avevo il cuore disintegrato, tu hai riattaccato i pezzi e mi hai permesso davvero di scoprire l’amore. Sono io che ringrazio te” gli disse tornando a baciarlo.
“Ti amo Hailey, sei tutto per me e ti prometto che non ti lascerò mai.”
“Ti amo tanto anche io Jay, e anche io ti sarò sempre accanto” gli rispose iniziando a togliergli la camicia.
Jay la fece delicatamente evadere da quell’abito che non vedeva l’ora di togliere. Hailey armeggio’ con i suoi pantaloni e sfilò tutto insieme al boxer del marito. 
“Ti voglio Jay” gli sussurro’ prima di stendersi al centro del loro letto. Jay dolcemente la raggiunse e nel modo più delicato si fece spazio su di lei che non aspettava altro che accoglierlo. 
Sfilò il micro perizoma bianco che indossava, ma prima di dare ciò che sua moglie aspettava, la guardò intensamente tenendo tese le braccia affianco al viso di Hailey che stava diventando un po’ impaziente e che esplorava con le mani il corpo e le natiche del marito.
Jay faceva attenzione a non pesare su di lei, non voleva buttarsi a peso morto e rischiare di soffocarla con il suo possente peso. Si dedicò al suo collo, al suo seno, all’interno coscia. L’obbiettivo di Jay era dedicare ogni momento delicato e dolce a quel corpo che tanto lo desiderava. Hailey gli massaggiava le spalle e gli stringeva il busto, desiderosa di avere sempre di più: era la solita impaziente.
Poteva sentire Hailey già ansimare, eppure  non voleva andare subito al soldo. Le sussurrava parole dolci, le diceva che era la cosa più importante della sua vita e lei nel frattempo gli rispondeva che era tutto ciò che aveva sempre sognato e che era lusingata che lui l’avesse scelta. I baci iniziavano sempre di più ad essere ardenti e ormai Hailey era arrivata a dimenarsi e sentire l’apice dell’eccitazione.
Jay aveva capito che ormai erano pronti e gradualmente gli accontento’ e scivolo’ dentro di lei. La loro stanza si riempì di suoni e gemiti. Come le aveva fatto sempre notare Hailey era particolarmente canterina in quel determinato momento, mentre Jay grugniva roco di piacere. Per non pesare troppo su di lei ribalto’ le loro posizioni e la fece sistemare sopra di se. La strinse ancora di più con le sue forti braccia e Hailey iniziò a scompigliare quei capelli che tanto amava, sapeva che quel gesto rilassava e eccitava Jay. Erano perfettamente in simbiosi e dimostravano di conoscersi alla perfezione. Potevano considerarsi un corpo e un’anima sola.
 Mentre si muovevano in sincro proprio come quando lavoravano, si ripeterono che si amavano e che erano tutto ciò che avevano sempre desiderato e una volta arrivati al culmine del piacere, una volta ripreso fiato, Hailey si accoccolò su quel petto che la sera precedente le era mancato.
“Se avessi saputo che il matrimonio avrebbe intensificato così il sesso, oltre che al nostro rapporto ti avrei fatto la richiesta molto prima” disse Jay attirandola ancora di più a se.
Hailey rise e gli bacio’ la cicatrice che aveva all’altezza del cuore.
“E’ sempre tutto profondo quando si tratta di te..di noi. Non mi sono mai sentita così viva, Jay” 
“Mi sei mancata così tanto questa notte” disse stringendola e baciandole la mano.
“Anche tu, da quando ci siamo messi insieme credo che abbiamo dormito in case diverse giusto qualche volta.. neppure quando discutevamo. Devo ammettere che anche la mia insonnia è migliorata da quando stiamo insieme. Non voglio più stare da sola Jay” disse avvinghiatosi a lui.
“Non ti preoccupare Hailey la scorsa notte è stata L’ultima notte che ci ha divisi. Non andrò da nessuna parte e semmai dovessi avere qualche timore ti basterà guardare le nostre fedi. 
“Lo so, ma grazie per ribadirlo. E’ importante per me, tu sei importante” disse iniziando a sbadigliare.
Jay la baciò nuovamente e sentì Hailey che stava iniziando ad addormentarsi, la cullo’ e la guardò dolcemente. Prima di prendere lui stesso sonno, penso’ a quanto fosse fortunato. Ricordo’ mentalmente quanta strada avevano fatto: erano cresciuti insieme e non vedeva l’ora di scoprire cosa il matrimonio gli avrebbe riservato. L’unica certezza è che avrebbero vissuto tutto insieme, mano nella mano.
La vita non era stata clemente ne con Hailey ne con Jay, ma ora , trovandosi , avevano avuto la loro rivincita, si erano fatti del bene a vicenda e ora era pronto ad amarla per il resto della sua vita, grato che lei gli avesse donato il suo cuore perché lei era la sua costante, il suo mondo e lui sarebbe stato per sempre l’ancora di Hailey.

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Capitolo 10
*** Buon compleanno mamma! ***


Angolo autrice: buon pomeriggio a tutti , i nostri amati gemelli Halstead sono tornati insieme agli Upstead. Non sappiamo quando Hailey compia gli anni, ma dato che giugno e’ un mese che mi piace parecchio, ho pensato di renderlo il mese adatto al compleanno di Hailey e mi sono immaginata come avrebbe potuto festeggiare il primo compleanno da mamma che sicuramente e’ emozionante ma anche diverso da quelli festeggiati prima dell’arrivo di un figlio. Spero con questa storia di farvi passare un po’ di tempo spensierati e costernati dalla gioia.  Non  sappiamo l’età di Hailey quindi ho ipotizzato e inventato sperando di averci azzeccato.
Come sempre preciso che i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono ma sono frutto della fantasia degli autori della One Chicago, mentre i gemelli Halstead provengono dalla mia immaginazione.
Spero vi possa piacere. Grazie del vostro tempo. 
Buona lettura, Curlywriter.
 
 
Buon compleanno mamma
 
 
Jay Halstead si era sempre impegnato per rendere speciale il compleanno di sua moglie sin da quando erano semplicemente colleghi e amici. Hailey aveva dimostrato di non essere fan del suo compleanno e lo trattava come un comune giorno dell’anno ma, Jay, specialmente da quando si erano messi insieme e poi sposati, aveva dato vita ad una  nuova tradizione per loro e l’obbiettivo principale era rendere importante il compleanno dell’amore della sua vita.
Se quando erano semplicemente partner, portava ad Hailey una colazione più ricca di un semplice caffè oppure la portava a cena nei ristoranti che più amava, da quando erano diventati una coppia aveva sempre organizzato qualcosa di speciale per questo giorno che le aveva donato la vita.
Il primo compleanno che passarono insieme come coppia, il detective, aveva organizzato una cena tranquilla nell’appartamento di Hailey facendole trovare le tre cose che più  preferiva: la pizza, il tiramisù che univa l’amore per i dolci e il caffè e ovviamente lui. Hailey era rimasta lusingata di ricevere tutto questo affetto e ne era davvero contenta anche se durante la serata aveva confessato a Jay che aveva smesso di festeggiare il suo compleanno verso i quattordici anni quando capii che le feste a casa sua servivano solo per dare l’opportunità a suo padre di bere ancora di più del normale e dopo aver avuto una serie di brutte esperienze legate al suo compleanno, aveva deciso di evitarlo come la peste anche perché per un periodo non era grata da ciò che la vita le aveva posto davanti. 
Jay, che aveva supposto che anche il rifiuto dell’evento fosse legato ad un evento spiacevole riguardante suo padre, rimase accigliato da certi racconti ; ogni volta si chiedeva come, l’uomo che l’aveva messa al mondo, poteva anche essere la causa di così tanto dolore. Provava una rabbia immensa e si prometteva che avrebbe fatto di tutto per renderla felice e donarle ricordi speciali proprio come lo era lei.
Da quella sera si era impegnato a rendere eccezionale quel giorno per dare a Hailey nuovi e piacevoli ricordi da legare alla data del suo compleanno.
E il 15 giugno del 2027 sarebbe stato un compleanno ancora più speciale perché era il primo che i due coniugi passavano con i loro due gemelli di 10 mesi; proprio per questo motivo Jay non aveva potuto organizzare niente di troppo esaltante o particolare come aveva fatto negli anni, non ci sarebbero state fughe romantiche in moto o nuotate con gli squali alle Maldive, per questo loro primo Compleanno in quattro si erano recati alla baita in Wisconsin e Jay, dato il periodo estivo aveva organizzato un pomeriggio nella piscina vicino la loro abitazione e una passeggiata al maneggio adiacente dato che sapeva quanto sia i bambini che Hailey amassero e si rilassassero mentre stavano a contatto con la natura e Con i cavalli, che specialmente Mia adorava andare a trovare ogni volta che si trovavano nella loro casa vacanze.
Jay, come tutte le mattine, aveva deciso di svegliare dolcemente la sua consorte. La sera prima essendo che i bambini erano crollati a causa del viaggio in macchina, ne avevano approfittato per amarsi e desiderarsi passata la mezzanotte per iniziare i festeggiamenti prima che i gemelli li prosciugassero di tutte le forze e le energie. 
Hailey, era ancora nuda dalla notte appena trascorsa, e Jay non resistette al richiamo della sua schiena rivolta verso di lui, così per rendere il suo risveglio il più rilassante possibile aveva cominciato a lasciare dei bacetti su tutta la sua colonna vertebrale dedicandosi particolarmente alla nuca e al centro fra le sue scapole, zone che se stimolate la rasserenavano. 
Continuo’ finché non la sentì sospirare di piacere : il suo obbiettivo stava ottenendo l’effetto desiderato. Quando smise la sentì chiedere di continuare estasiata, dopo avere impresso sul suo volto un ghigno di soddisfazione, la baciò fino a dietro il suo orecchio, al quale sussurro’: “Buon compleanno a te” , le auguro’ stringendola forte e facendola voltare verso di se. 
“Grazie..grazie per questo fantastico risveglio dopo una notte eccezionale” disse legando le braccia attorno al busto di Jay e baciandolo leggermente sulle labbra.
“Buongiorno” gli disse rivolgendogli un sorriso splendente.
“ ‘giorno”  rispose con voce roca, prima di catturare nuovamente  la sua bocca con la propria per donarle un bacio meno casto del precedente.
“E’ stato un piacevole risveglio” disse fra un bacio e l’altro.
“La tua schiena era invitante. Poi sei completamente nuda e non ho resistito.” Disse avvicinandola a se e baciandole la spalla.
“Stavo talmente bene accoccolata al tuo petto che non volevo alzarmi per recuperare l’intimo, il calore della tua pelle, la stanchezza di aver intrattenuto per la metà del viaggio i bambini, la nostra mezzanotte d’amore, ero beata e non avevo voglia di rompere la magia, vedo che hai fatto lo stesso” disse spalancando gli occhi, sorridendogli vispa e cercando di solleticargli l’addome.
“Mi sono impegnato troppo” scherzo’ guadagnandosi uno schiaffetto sul bicipite che lo fece ghignare. “dormivi così beata che rischiavo di svegliarti. Il mio obbiettivo era darti un pre regalo di compleanno con i fiocchi.”
“Oh ci sei riuscito Jay, i bambini sono nella loro fase iperattiva e stancano ma tu mi hai decisamente riattivata. Anzi approfitterei di questo momento per godermi il regalo più bello che potessi ricevere” disse mettendosi a cavalcioni su suo marito, sfiorandogli il naso e poi baciandogli l’angolo delle labbra. Jay l’ammirava imbambolato, quella donna lo avrebbe steso in qualunque momento e nonostante siano passati anni dalla loro unione prima come partner e poi come innamorati, non si sarebbe mai stancato di lei.  Anzi l’arrivo dei loro figli aveva solo amplificato tutto, era sempre così radiosa e amava pensare di esserne la causa principale, e in questo giorno così importante le avrebbe dedicato tutto il suo tempo insieme ai bambini. Era felice che i loro figli dormissero ancora perché come tutti gli anni l’avrebbe amata per celebrarla. 
Il secondo compleanno che passarono come coppia, Hailey lo ricordava alla perfezione, erano stati tutto il giorno nel letto a fare l’amore e rilassarsi, il suo corpo non aveva visto un centimetro di tessuto che non fosse quello delle lenzuola e in più le aveva fatto uno dei regali più belli. Hailey non era una persona materialista perciò Jay la sorprese quando le dono’ il doppione della sua medaglietta dell’esercito con le sue generalità. Il detective aveva più volte ribadito che la guerra non lo avrebbe più definito, però era una parte di lui e voleva donare se stesso alla sua compagna e quello gli sembrava uno dei gesti migliori per poterglielo dimostrare. Hailey ne fu sorpresa e profondamente commossa. Aveva permesso a Jay di entrare nella sua vita e quel gesto fece emozionare Hailey, forse non aveva poi così tutti i torti, avrebbero potuto iniziare a dare un nuovo significato a quel giorno . 
Jay si era ripromesso di farle vivere tutto l’amore e il desiderio durante i 365 giorni che componevano un anno, ma il giorno della sua nascita l’ avrebbe resa ancora più speciale di quello che già era, perciò non gli dispiacque l’idea di sua moglie e tra un bacio e l’altro le domandò : “Hailey di quale regalo parli, il mio è ancora al piano di sotto.”
Hailey sorrise e sistemandosi sopra di lui concentrandosi sulla sua mascella riuscì a rispondere “ tu sei il mio regalo. Non ho bisogno d’altro”.
Jay le sorrise estasiato, e ribalto’ nuovamente le posizioni e mentre si stavano dedicando l’un l’altro dalla stanza adiacente tramite il baby monitor sentirono due voci squillanti strillare.
“Ed ecco che si vogliono aggiungere alla festa” dice Hailey a suo marito ridendo per il tempismo perfetto dei loro figli. 
“Beh non li biasimo, vogliono fare gli auguri alla loro mamma, e’il primo Compleanno che passano con te, con noi” disse dandole un bacio e alzandosi per andare nella camera dei gemelli. 
Hailey nel frattempo aveva rubato la maglietta di Jay e si era rimessa dalla sua parte del letto e tramite il monitor sentiva Jay augurare, teneramente il buongiorno ai loro figli e sgridare ,senza essere credibile, Noah che stava cercando di arrampicarsi alle sbarre del suo lettino. Nessuno dei due aveva ancora pronunciato parole effettive, ma solo suoni vaghi. Noah aveva cominciato a muovere i primi passi a differenza di Mia che risultava più pigra. Hailey ascoltava le dolci parole che Jay diceva ai loro figli quando ad un tratto lo vide entrare con entrambi in braccio e ad Hailey le si stampo’ un sorriso enorme sul volto per la soffice scena eh le si presentava davanti . Mia era appoggiata alla spalla di Jay con i riccioli biondi sparsi sul volto ed era ancora un po’ assonnata, mentre Noah guardava Jay estasiato. Quando però vide sua madre inizio’a dimenarsi e gli si illuminarono gli occhi. 
“Sei un tale mammone” lo stuzzico’ tenendolo saldamente facendogli tenere una rosa rossa in mano.
Hailey rise e ringrazio’ che suo marito avesse abbastanza forza per tenerli entrambi, specie Noah che era diventato una saetta. Era vero lui era pazzamente innamorato di Hailey tanto quanto Jay, ed era anche un po’ geloso di lei, mentre Mia oltre ad essere il loro mix perfetto, era affascinata da entrambi. Noah poi da quando aveva cominciato a camminare era ancora più iperattivo, era diventato monello e non si poteva perdere d’occhio. Quando poi si alleava con sua sorella, Hailey gli definiva un’associazione a delinquere. Erano in quella fase molto delicata dove la coppia non poteva permettersi di perderli di vista, infatti per quanto fosse bello vederli crescere era anche particolarmente stancante, ma nonostante ciò i coniugi Halstead non rinunciavano a ritagliarsi del tempo per loro non appena fosse possibile.
 
“Dite tanti auguri alla vostra mamma fantastica” disse Jay mettendoli a letto con loro.
Mia essendo ancora intontita dal sonno si mise fra i due genitori tenendo Jay saldamente con un braccio mentre con l’altra mano sfiorava i capelli della madre. Noah invece le si buttò contro e facendo uno dei suoi versi, spinto da Jay , le consegno’ quel piccolo pensiero  floreale. 
“Ma grazie amori miei” disse dando un bacio ai suoi bambini e infine uno un po’ più approfondito a Jay.
“Buon primo compleanno .. in quattro” le disse ricatturando le sue labbra mentre Noah si metteva in mezzo per baciare, o meglio sbavare su Hailey.
“Sempre il solito geloso” gli disse Jay scompigliandogli i boccoli biondi. Lui rise beatamente e si mise a giocare con le mani di suo papà che cercava di fargli il solletico riuscendolo a farlo ridere di gusto. 
Mia nel frattempo aveva iniziato a giocare con i capelli di sua mamma e a fare qualche verso. Le sorrideva e guardava i suoi genitori con adorazione. Aveva delle espressioni che mescolavano perfettamente quelle dei genitori e Jay non poteva fare altro che ammirare quei due capolavori che erano riuscita a fare. Così si appoggiò alla testata del letto, fece appoggiare a se Hailey e sistemò i bambini tra di loro.
“A cosa pensi?” Gli domandò Hailey vedendolo assorto mentre la osservava accarezzare e baciare i loro bambini.
“Che sono fortunato e che sono felice di festeggiare in quattro uno dei miei giorni preferiti”.
“Stiamo insieme da anni e penso che non mi abituerò mai al tuo entusiasmo verso il mio compleanno. Sembri più elettrizzato di quando compi gli anni tu.”
“Infatti è così. Questo è un Giorno importante Hailey”
“Perché ti gasa così tanto?,”. Gli chiese appoggiandosi alla sua spalla e guardando i suoi due bambini che si accoccolavano su di lei e Jay  mentre, facendo qualche versetto,  cercavano la posizione più comoda.
“Hailey possibile che tutti gli anni affrontiamo questo discorso? Questo è il tuo giorno e io voglio renderlo straordinario. La tua nascita va celebrata, ora più che mai: sei la donna della mia vita, mi hai donato queste due splendide creature, che nonostante facciano di tutto per sfinirci, mettendoci alla prova ogni giorno, ci hanno riempito la vita e l’hanno resa ancora più gioiosa, senza di te non avrei questa vita e quindi tu devi essere celebrata perché hai riempito il vuoto che avevo dentro.”
Jay l’aveva lasciata di stucco, come suo solito. Hailey non sapeva che cosa avesse fatto per meritarsi un uomo così amorevole e dolce come suo marito, ma era grata di averlo al suo fianco. Lo bacio’ leggermente e accarezzandogli la barba ispida lo ringrazio’ “Jay lo sai che tutti i giorni con te sono pazzeschi e non è un compleanno che mi fa sentire importante, lo fai ogni giorno scegliendo di amarmi”.
“Lo so Hailey, tu fai lo stesso, ma questo è un compleanno davvero speciale, per la prima volta siamo tutti e quattro, voglio festeggiare, renderlo indimenticabile, prometto che sarà semplice proprio come te e come piace a noi.” Le rispose dandole una serie di baci sul volto, cercando di farla rabbrividire sfiorandole l’addome.
“E’ sempre così con te, non è il compleanno che mi fa capire quanto mi ami. Noi ci scegliamo  al lavoro, a casa, abbiamo fatto due figli, Jay tu dimostri tutto semplicemente standomi accanto. E, Tecnicamente e’ il secondo compleanno da mamma, lo scorso anno a quest’ora eravamo in una spa fantastica ed ero incinta di sette mesi con Mia e Noah che scalciavano come due matti, e tu che mi viziavi come al solito”. Gli ricordo’ pensando a quel periodo così elettrizzante e anche un po’ imprevedibile.
“Vero, ma è il primo compleanno con loro qui e ho organizzato una giornata indimenticabile”. 
“Sentiamo cos’hai in mente detective?” Gli domandò mettendo la mano sopra la sua che delicatamente massaggiava la schiena di Mia che si era addormentata mentre Noah  le stava accarezzando la guancia.
“Ho pensato che questa mattina possiamo andare in piscina così ci rilassiamo, rinfreschiamo e anche i bambini giocano e si divertono, poi veniamo a casa, gli facciamo fare il riposino pomeridiano, così ti ho tutta per me e prima di cena andiamo a vedere i cavalli e ci fermiamo a cena nell’agriturismo del maneggio per una cena con i fiocchi. Che ne dici?”
“Dico che sarebbe perfetto se solo non piovesse!” Disse baciandogli il mento.
“Non sta piovendo” disse prima di sentire un tuono che fece sussultare e aggrappare al collo di Hailey, il loro maschietto.
“Tutto bene Noah, è solo il temporale. Stai tranquillo mamma e papà sono qui” gli disse provando a fare rilassare il bambino che in realtà scoppio’ a piangere e da Hailey saltò addosso a suo padre. Noah non amava i rumori molesti, odiava le urla proprio come Sua madre, e qualunque rumore forte lo agitava. Era un bambino dinamico, scattante e vivace ma sentire i rumori forti lo portavano ad agitarsi e innervosirsi, era legato ad Hailey ma ogni volta che sentiva qualche frastuono o qualche boato andava alla ricerca del padre.
Strillava talmente tanto ad ogni tuono che Jay decise di alzarsi e spostarsi da Mia, che nonostante continuasse a rimanere fra le braccia di morfeo, non voleva rischiare di svegliare. 
Hailey osservava i suoi due uomini: Jay lo cullava mentre guardava fuori dalla finestra e vedeva pian piano, sfumare la sua idea di compleanno perfetto. Baciava dolcemente Noah cercando di rassicurarlo. Quando Noah sentiva la voce di Jay, calma, calda e confortevole sembrava entrare in una sorta di trance. Jay gli diceva che era un bambino forte, che era solo uno stupido temporale e che non gli sarebbe successo nulla, era il sicuro tra le braccia del suo papà che non avrebbe permesso a  niente  e a nessuno di fargli del male. Ad ogni parola Noah sembrava sollevarsi, ma se Jay smetteva di parlare, tornava a divincolarsi. Così inizio’ a cantargli una vecchia ninna nanna, che non ricordava neppure dove l’avesse imparata, però con i bambini funzionava specie quando i suoni si intensificavano. Hailey li guardava attirata da quel legame che Jay cercava di costruire giorno dopo giorno e ogni volta le si stringeva il cuore perché era perfetto in quel ruolo genitoriale che a lei aveva spaventato tanto da bambina. Era tutto ciò che un bambino poteva desiderare: Jay era premuroso, giocherellone, fermo quando i loro figli tendevano a sovrastare ed essere testardi, molto più dei loro genitori ed Hailey era grata di ciò che la vita ad un certo punto, dopo tanto dolore, aveva deciso di donarle. 
Jay incrocio’ il suo sguardo e silenziosamente, con quel modo di comunicare che avevano solo loro, le chiese che cosa avesse. Hailey scosse la testa cercando di dire che non aveva nulla, ma Jay insistette col suo sguardo quando vide la commozione nei suoi occhi. 
“E’ tutto troppo perfetto.. e non lo so a volte sembra impossibile che tutto questo stia capitando a me.  Sei il marito e il padre che tutti vorrebbero.” Disse quasi incredula.
Hailey aveva superato la paura che Jay potesse abbandonarla, però aveva il timore che tutta questa quiete prima o poi qualcosa gliel’avrebbe portata via.
Jay torno’ a sdraiarsi accanto alla sua compagna che accarezzo’ il loro bambino impegnato a succhiarsi il pollice della mano sinistra, Jay continuava a cullarlo, Hailey si avvicinò stringendo la sua bambina e Noah si mise fra i due genitori al sicuro e al caldo fra loro.
“Siamo così fortunati ad averti Jay, non sarà un temporale a rovinare tutto. Rilassati” disse Hailey accarezzando quella barba ispida che tanto amava. Il marito le baciò il capo visibilmente nervoso perché i suoi piani erano andati in fumo; all’ennesimo tuono si alzò sbuffando per andare alla finestra e notò quella che sembrava una vera bomba d’acqua.. Sbuffo’ scontento del clima che mutava sempre di più. I tuoni aumentavano , il cielo era sempre più scuro, E Noah aveva nuovamente cominciato ad agitarsi, il suo compleanno perfetto era ormai finito nel dimenticatoio.
Hailey si accorse che si stava innervosendo, Jay aveva calcolato tutto, tranne il fatto che il mese di giugno in Wisconsin, il meteo era piuttosto imprevedibile.
“Giuro che quando ho visto le previsioni a inizio settimana dava una bella giornata. Questa è sfortuna” disse alternando lo sguardo da sua moglie al giardino.
Ormai deluso, irritato e amareggiato disse: “vado a prepararci il caffè e faccio il latte ai bambini”.
Hailey lo chiamo’ dolcemente mentre lo vedeva controllare ancora una volta la situazione climatica. Non ricevette risposta quindi continuò a pronunciare il suo nome con più decisione e insistenza.
Jay allora sposto’ lo sguardo su di lei e fu incantato dalla visione che apparve difronte ai suoi occhi: i gemelli erano aggrappati ad Hailey come due koala e Noah ad ogni tuono continuava a sussultare preoccupato mentre Mia continuava a dormire beatamente attaccata alla maglia di sua madre, fregandosene altamente  del diluvio universale che c’era fuori la loro casa.
Hailey sorrise a Jay che li guardava rapito e con gli occhi pieni di amore, loro tre erano l’unica cosa che lo facevano calmare. Là detective sbatte’ il suo palmo della mano sul materasso per dirgli di raggiungerli, Jay obbedì e quando si sdraiò di nuovo al loro fianco Hailey teneramente lo rassicurò: “è presto per fare colazione. Stai qui con noi e riposiamo ancora un po’. Il tempo non è a nostro favore, hai avuto una fantastica idea, potremmo farla domani. Oppure semmai dovesse schiarire potremmo andare al maneggio dai cavalli. Jay, apprezzo tantissimo tutti i tuoi modi per farmi capire quanto tieni a me, e alla nostra famiglia , ma sarà un compleanno perfetto lo stesso. Tutto ciò di cui ho bisogno e’ in questo letto.”
Jay le prese il mento con una mano e la bacio’. Prima di farla appoggiare al suo bicipite prese Noah e lo tenne stretto a se confortandolo a causa dei tuoni “Papà è qui Noah, mamma e Mia sono qui. Dormi ancora un po’, il Dio dei fulmini non rovinerà il compleanno della mamma”. Hailey sorrise e strinse la sua mano, intrecciando le loro dita, prima di cadere insieme ai suoi bambini in un sonno profondo mentre suo marito non perdeva di vista le sue tre ragioni di vita.
 
 
 
Alla fine la famiglia Halstead, aveva dormito quasi tutta la mattina, quando poi si erano svegliati avevano passato quel poco tempo che rimaneva prima di preparare il pranzo a coccolarsi e a giocare nel letto per la felicità dei bambini che amavano stare appiccicati ai genitori che tra una carezza e l’altra li facevano anche divertire con il solletico e le storie divertenti che Jay amava inventare per i suoi piccoli. Era sorprendente quanto quell’uomo si “trasformasse” per la sua famiglia. Se un estraneo vedeva il detective Halstead sul lavoro avrebbe pensato che potesse essere una persona distaccata, dura e a tratti scorbutica, in realtà, quando posava il distintivo e si riuniva con la sua famiglia fra le mura di casa si dimostrava sempre più premuroso, attento, amorevole e dolcissimo, proprio come sua moglie. 
Hailey e i suoi figli lo sottomettevano persino: era un gigante buono, con il cuore grande e il suo unico obbiettivo era quello di renderli felici. Perciò non era raro trovarlo sul tappeto a giocare con i suoi figli, era un papà e un marito super attento. Giocava con loro, li metteva a nanna, insieme ad Hailey cercava di farli divertire e di educarli in un ambiente più sereno possibile nonostante il lavoro che i due coniugi svolgevano. 
Una volta finito di pranzare, mentre la pioggia continuava a scendere fittamente e insistentemente, chiese:
“Allora dato che il fato questa volta non è dalla nostra parte, e ha rovinato il tuo compleanno, cosa hai in mente per intrattenere due bambini di 10 mesi, con una tempesta d’acqua all’esterno?” Disse Jay mentre aiutava Noah a finire la sua pappa, intento a suonare una specie di batteria improvvisata con un piatto di plastica dura e due forchette come bacchette. 
“Jay, per prima cosa non è rovinato il mio compleanno. Sono con la mia famiglia e non potrei chiedere di meglio. Stavo pensando di cucinare tutti insieme le crêpes con la salsa di cioccolato.”
“Con due bambini piccoli?” Chiese scettico Jay aggrottando le sopracciglia mentre con lo sguardo le chiedeva se fosse certa.
“Si, mi divertivo in cucina da bambina, sarà piacevole per loro pasticciare con uova e farina. Vero amore?” Disse facendo scendere dal seggiolone Mia che mostrava orgogliosa di aver finito la sua pastina.
“Papi ci aiuti?” Chiese Hailey appoggiando le mani sulle spalle e il mento sulla testa del marito che nel frattempo puliva il volto di Noah che si era sbrodolato tutto.
“Prepara gli ingredienti, siamo pronti per la nostra versione di Hell’s chitchen.” 
Prese Mia dalle braccia della detective e mentre intratteneva i suoi bambini la vide sistemare tutto l’occorrente. 
Una volta pronti tutti gli ingredienti, Jay la raggiunse facendo sedere ai lati della ciotola, sul bancone della cucina i gemelli.
“Allora mamma chef che cosa possiamo fare, senza mandare a fuoco casa?” Chiese Jay mettendosi dietro Hailey, mettendo le sue mani sulle gambe dei bimbi per evitare che si sbilanciassero.
Hailey aveva già rotto le uova e chiese a Mia di aiutarla e le mise la frustra tra le mani e energicamente l’aiuto’ a sbattere le uova poi chiese a Jay e Noah di aggiungere il latte e Jay prese il bambino fra le braccia e glielo fece fare. Una volta amalgamati questi due ingredienti era ora di setacciare la farina . Hailey posizionò un colino e una volta messa la farina al suo interno fece colpire alla ben e meglio i bambini che guardavano increduli la farina scendere e dentro alla ciotola. Erano talmente rapiti da ciò che stava accadendo che Hailey li fece divertire ancora di più quando agitando il setaccio fece volare un po’ di farina sul viso dei bambini che iniziarono a ridere di gusto.
“Siete buffi ma bellissimi” gli disse.Jay guardava la loro interazione divertito e decise che era ora che anche Hailey partecipasse al gioco. Così prese un po’ di farina dal sacchetto e la sporco’ facendo ridere ancora di più i gemelli. Hailey non se lo aspettava dato che suo marito era sempre perfetto e cercava di non sporcarsi mai. Così’ prese la cioccolata ormai fusa e fredda e gli sporcò il volto. 
Jay era incredulo tanto quanto sua moglie. Prese a farle il solletico e nel frattempo le spalmava la cioccolata ovunque potesse. Hailey sapeva che odiava macchiarsi però era troppo divertente, quindi cerco’’ di macchiare quei capelli perfetti con qualunque cosa le capitasse a tiro. i due coniugi erano più bambini dei loro piccoli e semmai qualcuno li avesse visti in versione detective non avrebbe immaginato che a casa potessero essere così spensierati. La cioccolata ormai era ovunque: sul ripiano della cucina, sul volto dei bambini ma specialmente su quello di Jay e Hailey ed era per quel motivo che Mia e Noah ridevano a crepapelle.
“Proprio come volevo che andasse a finire” esclamò Hailey guardando suo marito che si toglieva della cioccolata dalla fronte senza levare quella che aveva sul naso così Hailey si sporse e , mettendosi in punta di piedi, gliela tolse con la sua lingua dalla punta del suo naso. Quando torno’ con i piedi per terra appoggiò le sue mani sulle spalle del marito e lo guardò con uno sguardo da smorfiosa. Jay vide che ave cioccolata agli angoli della bocca e proprio come aveva da poco fatto sua moglie, glieli tolse. Inutile dire che il bacio si approfondi’ sempre di più e in quel momento entrambi si chiesero perché i bambini non avessero ancora esternato la voglia di provare a fare un riposino pomeridiano. 
Hailey si sentiva strattonare l’orlo della sua maglietta, era convinta fosse Jay quando una sottile vocina dolce pronunciò la sua prima parola “Mamma”. 
Mia la stava chiamando per la prima volta, mentre era fra le braccia di suo marito. Entrambi si staccarono velocemente e anche un po’ increduli: “Mia cos’hai detto? Ripeti un po’” la esorto Jay, mentre Hailey era stupefatta con gli occhi pieni di quelle lacrime che stava cercando di trattenere. Jay la prese e la porse in braccio a sua moglie, e mentre Mia continuava a prendere sempre più confidenza con quella prima parola, strinse a se la sua famiglia.
“Mia ma questo è il regalo più bello che potessi farmi” le disse Hailey stringendola a se e dandole una serie di baci.
Entrambi i coniugi Halstead avevano gli occhi lucidi ed erano increduli che la loro bambina avesse pronunciato quella parola così bella e carica di significato proprio il giorno del compleanno della sua mamma. Hailey era felicissima, e poteva dire che dopo il modo in cui Jay pronunciava il suo nome, la parola mamma detta da sua figlia era la cosa più tenera che le sue orecchie avevano sentito.
Dopo poco i gemelli dimostrarono di avere sonno e dopo averli ripuliti crollarono in un sonno profondo. Jay quindi lascio’ Hailey preparare finalmente queste crêpes mentre portava i bambini nella loro camera.
Quando tornò al piano di sotto, Hailey aveva in piattato la loro merenda. Jay prese una candelini e la inserì al centro della crêpes: “esprimi un desiderio” le disse.
Hailey fece no con la testa e prima di soffiare, gli disse che non poteva desiderare niente perché tutto ciò di cui aveva bisogno era in Quella casa. Lo bacio’ teneramente e gli disse: “vedi, la pioggia non ha rovinato un bel niente, anzi è stato uno dei compleanni migliori della mia vita”.
Jay le sorrise e la prese fra le braccia portandola sul divano. Le crêpes potevano sicuramente aspettare: i suoi figli avevano festeggiato la loro mamma, ora toccava a lui dimostrare quanto amava sua moglie. Finirono per fare l’amore felici di essere tra le mura della loro casa a costruire l’ennesimo ricordo speciale per questo giorno dedicato alla persona più importante per Jay e i gemelli. Per Hailey non c’era stato giorno migliore: era tutto perfetto

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Capitolo 11
*** Trentasei ore ***


Angolo autrice: buonasera miei cari lettori, eccoci qui con una nuova one shot sulla famiglia Upstead. In questo caso abbiamo fatto un salto nel tempo, i gemelli Halstead sono più grandi e all’interno di questa storia vedremo per la prima volta la nostra coppia preferita in difficoltà.. ci saranno momenti malinconici. Questa storia per me è stata un esperimento perché di solito mi riesce meglio scrivere di momenti felici, romantici e pieni di fluff. Non temete i momenti felici ci saranno, ma ho voluto addentrarmi nelle difficoltà di coppia. Spero di esserci riuscita. Come sempre i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono ma sono frutto della mente degli showrunner della One Chicago, mentre Mia e Noah sono frutto della mia fantasia. Come sempre vi ringrazio del tempo che dedicate alle mie storie. Buona lettura, Curlywriter 

                                                                          

 

 

Trentasei ore 

 

 

Jay Halstead, detective senior dell’unità di intelligence di Chicago stava affrontando la prova lavorativa più ardua che il destino gli aveva messo di fronte.

Il sergente Voight sarebbe andato in pensione l’anno successivo e aveva deciso che Jay sarebbe stato il suo successore, ma per poter diventare sergente, oltre a dare l’esame che avrebbe passato a pieni voti, avrebbe dovuto dimostrare sul campo di esserne all’altezza, così Hank e il sovraintendente lo avevano informato che a campione gli avrebbero affidato dei casi che doveva gestire lui stesso, insieme alla sua squadra come se Voight non fosse più a capo dell’unità. E ovviamente tutto questo sarebbe accaduto senza preavviso; il caso che aveva riempito le settimane di agosto era una sfida non indifferente. Avevano scoperto una rete terroristica Grazie a Martin, un informatore di Hailey, che dopo essersi fidanzato con Karima, una ragazza di origini arabe aveva scoperto che il fratello Malik faceva parte di un’organizzazione terroristica che stava  Orchestrando una serie di attentati terroristici all’interno di metropolitane, edifici scolastici, luoghi di ritrovo. L’intelligence aveva collaborato con l’antiterrorismo e la SWAAT e Jay era stato scelto da Voight per guidare il tutto dato che in Afganistan era stato a contatto con organizzazioni simili e conosceva bene l’argomento. 

Era stato un caso complesso, Jay era diviso tra l’essere poliziotto e l’essere uomo e padre di famiglia, anche perché uno dei luoghi che i kamikaze avevano individuato come possibile punto strategico per effettuare una strage fu la scuola dei gemelli Che lui ed hailey avevano avuto circa sette anni prima. 

Jay e hailey fino a quel momento erano riusciti ad essere buoni partner, tutti li invidiavano, nonostante il ruolo di potere assunto da poco da jay per quel caso, fra di loro l’intesa era strabiliante. Ogni volta avevano dimostrato di come essere una squadra vincente che si stimolava e aiutava l’un l’altro. Il caso non era mai risolto da solo uno dei sue, erano insieme che facevano la differenza.  Con il passare del tempo il loro rapporto si era solidificato sia per quanto riguardava la partnership lavorativa che privata, tant’è che ogni anno il dipartimento gli chiedeva di effettuare una masterclass per agenti coniugi così da poter evidenziare pregi e difetti delle coppie che lavoravano insieme. E loro spesso tenevano dei seminari per parlare di questa caratteristica comune a molti agenti del dipartimento. 

 Eppure  qualcosa in quegli ultimi due giorni si era sgretolato. Una volta scoperto che la scuola dei bambini poteva essere in pericolo, Jay decise di togliere dal caso Hailey e di far chiudere lo stabile. Nelle ultime 36 ore era rimasta a casa con i loro figli  preoccupata di non essere sul campo e guardare le spalle al suo partner, era la prima volta da anni che non lavoravano a contatto, precisamente da quando era stata mandata all’FBI. 

Jay aveva fatto presidiare il loro immobile da agenti della scorta perché aveva paura che l’organizzazione avesse scoperto di Hailey, di lui e della loro famiglia e che potesse averlo preso di mira, così allontano’ hailey dal caso nonostante lei fosse contraria, e fece anche presidiare il Med per evitare che succedesse qualcosa a Will e cerco’ di lavorare il più pulito possibile. 

Il caso si era chiuso nel migliore dei modi: i criminali erano stati abbattuti insieme alle altre sezioni del dipartimento e Jay aveva superato la prova ricevendo le congratulazioni e anche qualche proposta lavorativa da parte dell’antiterrorismo che però lui aveva gentilmente rifiutato perché lui sarebbe andato dove c’era anche hailey, e sapeva che sua moglie e l’intelligence erano il posto migliore per lui: era lì che voleva stare, non c’era alcun dubbio.

 

Dopo settimane intere non vedeva l’ora di tornare a casa dalla sua famiglia, il caso terroristico gli aveva portato via molto tempo lontano dalla sua famiglia e non vedeva l’ora di riabbracciarli tutti e tre e passare il fine settimana con loro dato che la domenica sarebbe stato il compleanno di Mia e Noah e con Hailey avevano organizzato un compleanno in baita assieme a Will, che si era offerto di andare a prendere i gemelli quella sera stessa perché il giorno dopo i coniugi sarebbero partiti per il Wisconsin per andare a preparare la baita per la festa a sorpresa che aveva organizzato per le loro fantastiche creature. 

Eppure Jay non sapeva a cosa stava andando incontro una volta tornato a casa.

Quando entrò nella loro villetta vide i suoi figli andargli incontro correndo. Quanto gli erano mancati e ora che si era finalmente rilassato notava quanto stavano effettivamente crescendo. I capelli biondi di Mia erano sempre più lunghi e boccolosi e giorno dopo giorno si dimostrava il perfetto mix di entrambi i suoi genitori : era sfacciata e arguta, ma anche di cuore proprio come suo padre mentre il sospetto, la spigliatezza e sfrontatezza l’aveva presa sicuramente dalla madre a cui aveva anche copiato quella tenera fossetta che jay amava baciare.  

Noah invece era fisicamente la sua fotocopia, aveva i capelli biondi di hailey ma per il resto era identico a jay, anche nel carattere. Era sensibile, introverso e testardo. Notava tutto ciò che lo circondava e aveva un’empatia pazzesca. Jay si godette il forte abbraccio dei figli e gli guardo’ con gli occhi lucidi: si ripeteva mentalmente che stavano bene e che erano sani e salvi .

“Ci sei mancato tanto papà” esternarono all’unisono i suoi figli stringendolo forte. 

“Anche voi e la mamma mi siete mancati. A proposito dov’è?” Chiese vedendo Mia e Noah incupirsi. Aveva immaginato il suo rientro con hailey che gli correva incontro insieme ai loro figli, aveva immaginato di stringerla eppure di Hailey non c’era nemmeno l’ombra. 

“E’ di sopra che sta preparando le valigie per il weekend” disse Mia.

Jay si stupì perché Hailey lo aveva sicuramente sentito arrivare eppure aveva continuato a preparare i loro borsoni, questo lo fece rimanere davvero male e capì che sicuramente in sua moglie c’era qualcosa che non andava.

“La mamma era tanto preoccupata anche se ci rassicurava papà, gli sei mancato tanto. Ha sempre indossato la tua maglietta preferita, quella che ti abbiamo regalato al tuo compleanno. Non lo ha mai ammesso per non farci preoccupare ma sono stati giorni molto tristi, ha perso la luce negli occhi” disse Noah guardando a terra imbarazzato, dato che proprio come sua madre faticava ad esternare i propri sentimenti. 

Jay bacio’ i loro capi e gli disse che sarebbe andato tutto bene, li mando’ a giocare avvisandoli che Will sarebbe arrivato a breve, e poi sali’ le scale per andare nella loro camera da letto sperando di trovare Hailey. 

Appoggio’ il borsone nel corridoio e si limitò ad osservarla: stava piegando nervosamente il bucato appena stirato, percepiva dai suoi movimenti che era agitata. Non sapendo se lo avesse sentito o se semplicemente lo stesse ignorando busso’ alla porta ed hailey si spaventò facendo un piccolo sussulto: era talmente assorta nei suoi pensieri che effettivamente non si era accorta di averlo intorno.

I loro occhi si incrociarono ed effettivamente Hailey aveva lo sguardo perso, triste, ma allo stesso tempo furioso. Per jay sua moglie era un libro aperto eppure in quel Momento non riusciva a capire che cosa le passasse per la testa a parte il fatto che probabilmente era arrabbiata, ma non riusciva a capirne totalmente il motivo.

“Ehi… e’ bello vederti!”  le confesso’ un po’ incerto balbettando andandole incontro. 

Lei non lo calcolo’ e continuo’ a prendersela con la maglietta che aveva fra le mani e che sembrava diventare sempre di più la sua “pallina anti stress”.

“Mi e’ mancato averti attorno” continuo’ abbozzando un sorriso. 

“Sì certo come no” commentò hailey acida.

“Hailey mi spieghi cosa c’è? Abbiamo chiuso il caso, è andato tutto per il meglio, può tornare tutto alla normalità” le disse cercando di abbracciarla ma lei si scansò.

“Vediamo a quale normalità ti riferisci? quella in cui tu fai l’eroe della situazione, ti prendi le congratulazioni e io rimango nell’angolo perché ai tuoi occhi sono la donzella indifesa mentre sono a casa con i nostri figli a pensare se mai ti rivedrò e chi ricoprirà le spalle, compito e ruolo che ricopro da anni? Questa sarà la nostra nuova normalità Jay? Quella che tu hai deciso senza prendermi in considerazione ?!” Gli rispose sempre più acida. 

Jay fu spiazzato, non avrebbe mai ipotizzato un rientro così freddo e distaccato, non dopo quello che aveva passato. Nei giorni precedenti aveva confessato ad hailey che gli sembrava di essere tornato in Guerra, avevano parlato tanto, lei era stata fondamentale sia durante le indagini che nel rientro a casa perché lo faceva sfogare, lo motivava, lei era la costante di cui aveva sempre bisogno fino a che, 36 ore prima, non aveva deciso di estrometterla per proteggere quello che avevano , quello che stavano costruendo mattone dopo mattone. E probabilmente era proprio quello che l’aveva porta a “raffreddarsi”.

Stava per controbattere quando i bambini dal piano terra avvisarono dell’arrivo di Will. 

Entrambi i coniugi misero in pausa quella che sapevano entrambi sarebbe stata una conversazione lunga e probabilmente dolorosa, scesero dai loro figli con delle facce rammaricate e Mia prima di andare in auto con lo zio Will disse, salutando la madre: “Non essere triste, papà è tornato da noi, ora possiamo stare tutti insieme, ci vediamo domani. Vi voglio bene” esternò prendendo le mani ai genitori, facendogliele intrecciare. 

Hailey soffoco’ le lacrime mentre Jay quasi sussulto’ per quel contatto che aveva desiderato da quando aveva messo piede in casa. Salutarono i ragazzi con ancora le mani legate e Jay rassicuro’ Will , che si era accorto che fra il fratello e la cognata c’era un po’ di attrito, dicendogli che avrebbe messo le cose a posto. 

Quando rimasero soli, Jay, accarezzò dolcemente le dita di hailey e la guardo’ con sguardo affranto. Aveva bisogno di metabolizzare e se le cose fossero state normali le avrebbe chiesto di seguirlo nella doccia ma vedendo come si era ritratta dal suo tocco aveva capito che aveva bisogno di tempo. Così la lascio’ in cucina a preparare la cena mentre lui si dirigeva rammaricato di questa situazione per lavare via sotto il soffione quelle ultime ore bizzarre.

Una volta uscito dalla doccia cerco’ di medicarsi quella ferita che aveva sulla spalla dovuta ad una scheggia di una finestra che si era frantumata durante i vari colpi sparati fra polizia e criminali, però la sua attenzione fu rimandata ad Hailey che stava imprecando dalla cucina.

Jay si affrettò a raggiungerla e la vide sbuffare esasperata, passandosi le mani fra i capelli sciolti. 

“Non è successo niente. Ho accidentalmente rotto un bicchiere.” Si giustifico ma Jay vedeva che il nervosismo era alle stelle. Le si avvicinò e si sedette al bancone di fronte a lei, le prese le mani che iniziarono a tremare.

“Hailey parlami, non ignorarmi, ti prego ! affrontiamolo insieme, sai che puoi dirmi tutto.”

“Insieme che bella parola… Quando ci siamo sposati ci siamo promessi che avremmo affrontato tutto assieme e poi mio marito e il mio partner di lavoro cosa fa, in un caso che ci colpisce entrambi da vicino perché avrebbe potuto mettere in pericolo i nostri bambini, gli amici e l’ambiente che i nostri figli frequentano, mi taglia fuori. In un momento che per tua stessa ammissione hai definito come il momento in cui avevi bisogno più di me. Abbiamo lavorato bene fino a 36 ore fa dove hai fatto crollare tutto. Tu non hai idea di come mi sia sentita messa da parte dalla persona che ha promesso di seguirmi ovunque e a cui ho promesso di proteggere. Jay mi hai tagliato fuori in uno dei casi che stavamo guidando meglio, insieme. Mi hai chiusa. Mi hai messa da parte, in panchina a casa a chiedermi se mai ti avessi rivisto, a preoccuparmi di dover magari crescere i nostri figli da sola e magari rovinargli il loro settimo compleanno. Dalla stessa persona che la scorsa notte mi ha chiesto il terzo figlio e che mi ha chiesto di rinnovare le promesse davanti ai nostri figli per renderli partecipi del nostro sentimento perché loro sono il frutto del nostro amore. E la persona più importante della mia vita, nel momento più importante della sua carriera che cosa fa, mi fa andare a casa senza darmi una spiegazione e senza farmi contribuire ad aiutarlo!” Disse raccogliendo i cocci che erano in pezzi proprio come i loro stati d’animo. 

“Hailey” pronuncio’ il suo nome come il suo solito e Hailey lo guardava dritto negli occhi con aria affranta.

“Hailey non è come pensi” si affrettò a risponderle. 

“E’ allora com’è?! spiegamelo perché non capisco cosa in 36 ore sia potuto cambiare dato che hai ripetuto per tutto il caso che senza di me, il mio supporto non c’è l’avresti fatta. Jay sarò chiara, non voglio mentirti : fino ad ora ogni volta che hai dovuto prendere le redini non è stato un problema anzi mi è piaciuto pure però se, quando sarai effettivamente a capo dell’unità, sarà così chiederò il trasferimento perché non sono disposta a essere solamente la moglie del capo, non sono disposta ai favoritismi e non li voglio, io voglio lavorare con te, essere la tua spalla di fiducia ma ecco oggi hai dimostrato che la fiducia l’hai messa da parte. Mi hai delusa Jay. Non avrei mai immaginato di sentirmi così a causa tua, l’uomo che ho scelto e che voglio al mio fianco sempre : nella vita e nel lavoro”. Disse salendo le scale e andando in bagno per mettersi il pigiama. 

Jay era profondamente colpito e rammaricato, ma anche particolarmente attratto , inizio’ a seguirla per tutta casa e notò nuovamente che per la notte aveva preso una vecchia maglietta di Jay… era il modo che Hailey aveva per sentire suo marito vicino perché in quel momento lo sentiva distante anni luce e a lui questa caratteristica gli fece letteralmente girare la testa. La osservava e si morse ripetutamente il labbro inferiore. Sapeva che Hailey era arrabbiata, era dispiaciuto per le parole 

“Hailey, non esagerare, non è assolutamente una questione di fiducia, sei l’unica persona di cui mi fidi ciecamente, sei la casa che amo di più al mondo insieme a Mia e Noah, mi dispiace se ti sei sentita esclusa, non era mia intenzione ma che cosa avresti fatto al mio posto in una situazione simile?! Sono costantemente sotto pressione, e questa situazione mi sta snervando e mettendo alla prova.  Volevo solo proteggerti e ti ho messo al primo posto, insieme ai ragazzi… è ciò che farò sempre. E non puoi arrabbiarti per questo” le rispose cercando di avvicinarsi ma lei lo bloccò.

“Sai che ti dico, la cena è pronta. Io vado a dormire,sono esausta mentalmente. E comunque hai chiesto cosa avrei fatto al tuo posto, giusto? Vuoi la mia risposta: ti avrei voluto al mio fianco!” Disse squadrandolo, con un tono di ovvietà mettendosi a letto e aprendo il libro che aveva iniziato a leggere quella mattina per cercare di distogliere la mente dalle preoccupazioni. 

Jay era rimasto a fissarla, appoggiato al Como’ della loro stanza con le mani in tasca, era arrabbiata, ma sapeva che aveva scrutato il suo corpo senza indumenti post doccia per controllare che fosse tutto intero, l’aveva anche sorpresa mentre cercava gli indumenti casalinghi da indossare, ma fece finta di nulla. Voleva lasciarle il suo spazio, voleva farla sbollire, anche se dentro di se sapeva che il suo cervello stava pensando e non stava prestando attenzione alla lettura che aveva di fronte. Le diede un’ occhiata desiderando stringerla a se, sapeva che era stata preoccupata ma iN Quel momento era anche nervosa, si sentiva abbandonata e messa da parte ma quella non era l’intenzione di Jay , tutt’altro però sapeva che non gli avrebbe dato retta quindi avrebbero chiarito le loro posizioni sicuramente dopo una bella dormita. Stava uscendo dalla camera quando la voce della sua compagna lo riportò alla realtà: “Jay nell’armadietto nel bagno di sotto c’è del cicatrizzante, non sembra un taglio profondo”.

Jay sorrise, sapeva che lo aveva scrutato e che si era, a modo suo, assicurata che fosse integro. Non disse nulla ma si limitò semplicemente a seguire il suo consiglio con il sorriso sul volto. Quanto amava quella donna, anche se era maledettamente testarda., ma forse le piaceva anche per quello.

 

 

 

Quando Jay quella mattina si sveglio’, a differenza della notte precedente, dove Hailey si scostò da lui una volta entrato nel letto, si trovo’ sua moglie appoggiata al suo bicipite che lo teneva saldamente come ogni mattina. Un ghigno gli si stampo’ sul volto, Hailey non riusciva a resistere, da quando stavano insieme il contatto fisico non era mai mancato e sapeva che lei, per sua stessa ammissione, non riusciva a dormire tranquillamente se non aveva lui al suo fianco. Sta notte Hailey aveva avuto un sonno un po’ irrequieto, Jay se n’era accorto, e aveva provato ad avvicinarsi ma l’aveva solo irrigidita così aspetto’ che fosse lei a fare il primo passo. 

Avrebbe voluto svegliarla con le solite carezze e i soliti baci mattutini, ma la vedeva beata e voleva godersi ancora un po’ il suo calore corporeo nel caso in cui anche quel giorno avesse deciso di ignorarlo, anche se Jay aveva aspettato abbastanza, quel sabato avrebbero chiarito anche per non rovinare e godersi il  compleanno dei loro gemelli.

Senti’ Hailey muoversi ancora un po’ assonnata e quando si rese conto che era addormentata sopra il corpo di suo marito si sveglio’ sgranando gli occhi.

“Scusa, è stato un riflesso incondizionato” disse alzandosi e mettendosi appoggiata alla testiera, scusandosi del fatto che le si era appiccicata come una cozza.

“Hailey, non c’è niente di cui scusarti, siamo sposati da nove anni, dormiamo così dal primo giorno che ci siamo messi assieme e sappiamo entrambi che non ci addormentiamo se non siamo l’uno fra le braccia dell’altro, e io voglio stringerti così ogni momento possibile. Possiamo chiarire?” Disse avvolgendole il dito indice.

“Non c’è niente di cui parlare. Sei stato chiarissimo” rispose con voce tremante, guardandolo intensamente. 

Jay era dispiaciuto, sua moglie non voleva allargare gli orizzonti, ma quella mattina avrebbe fatto di tutto per esporre le sue ragioni. E questa volta lo avrebbe ascoltato.

“Non è vero Hailey, non intendo non discutere di questa cosa. Sarai testarda, ma lo sono quanto te, abbiamo lavorato troppo per arrivare ad avere un equilibrio, non intendo distruggerlo”. Le disse sicuro di se e sfiorandole dolcemente la mano.

“Hai detto che avremmo affrontato tutto Jay, perché invece in questo caso hai preso una direzione diversa. Ero a casa a chiedermi se mai ti avrei riavuto con me, se i nostri colleghi ti avrebbero protetto e mi dicevo che nessuno avrebbe potuto proteggerti come so fare io. Mi sono sentita messa in discussione come partner e come poliziotta. Jay, diamine, hai visto che cosa accade quando non siamo insieme a spalleggiarci. Ho rischiato di perderti a causa di questo e mi sono ripromessa che non sarebbe più accaduto” disse cercando di ricacciare indietro le lacrime.

Dopo tutti quegli anni Hailey non aveva pienamente superato l’aver potuto perdere Jay durante il caso di Angela, la donna che gli aveva sparato e lo aveva quasi ucciso. Effettivamente aveva ragione, ogni volta che erano divisi succedeva qualcosa e rischiavano separatamente, ma Jay in quel caso aveva messo davanti a tutto sua moglie, i suoi bambini, aveva protetto la sua famiglia e al solo pensiero gli scappo’ una leggera risata.

“Io non so cosa tu stia trovando di divertente in tutto questo, avevo programmato questo weekend da mesi, la festa a sorpresa, avremmo dovuto sentirci felici e invece eccoci qui a discutere a causa di questo lavoro che pensavo avessimo iniziato a far funzionare. Diamine Jay mi stai irritando” disse sospirando e prova do ad alzarsi dal letto ma Jay la fermo’ prendendola per le braccia e sfiorandole gentilmente i comodi.

‘Hailey, non capisci che io e te abbiamo agito per lo stesso motivo !?  Mi fa ridere questo. Mi dispiace che tu abbia pensato che ti abbia voluto mettere in un angolo, che ti abbia messo in discussione come partner, perché non era quella la mia intenzione; ho agito in questo modo solo perché in quel momento volevo proteggere te, i bambini, volevo proteggere la mia famiglia. E’ stato egoista, forse, ma è stata la scelta con cui avrei potuto convivere se fosse successo qualcosa. Pensaci Hailey, se fossimo andati assieme, se fossimo stati entrambi nel bel mezzo di un attentato terroristico e magari fossimo stati di fronte allo scoppio di bombe o dei kamikaze, i nostri figli avrebbero perso entrambi i genitori e io non li avrei privati almeno della madre. Conoscevo la pericolosità della scena e non ho voluto metterti in pericolo. Era il mio modo di proteggerti. Avrò sbagliato a non darti delle spiegazioni, ma non avevo tempo, dovevo muovermi in fretta, speravo di poterti raccontare tutto una volta tornato a casa ma non immaginavo di trovare un muro di fronte Hailey. Abbiamo fatto così tanti progressi. Non ho mai voluto escluderti, stavo agendo in modo egoistico, probabilmente si, non lo farò più in futuro, non posso promettertelo, perché se dovrò scegliere se tenerti al sicuro o se metterti in pericolo, sceglierò sempre la prima opzione e farò tutto ciò che sarà nei miei poteri di leader e sergente, costi ciò che costi, ma non priverò i miei figli della madre. Non puoi chiedermi una cosa simile. E’ stato faticoso non averti al seguito, con te non c’è bisogno di usare le parole, ci capiamo al volo, ma saperti a casa e sapere che i miei figli erano al sicuro con te a controllare che non gli accadesse nulla mi rendeva più sereno, perché in quel momento dato che non sapevamo se i terroristi conoscevano le nostre e le loro identità, non gli ho affidati solo alla loro madre, ma anche al migliore poliziotto che io conosca e che gli avrebbe protetti a spada tratta!” Disse spiegandosi e facendo lacrimare Hailey che si portò una mano alla bocca per evitare di singhiozzare.

“Jay… non so cosa dire, io…io non avevo capito”

“Hailey ti avrei spiegato tutto se me ne avessi dato modo, non ti metterei mai in dubbio, mai l’ho fatto e mai lo farò, solo che la tua testardaggine ha preso il sopravvento”.

“Scusa” chiese Hailey mordendosi le labbra incerta di cosa fare. Avrebbe voluto baciarlo e abbracciarlo ma era particolarmente imbarazzata. Era stata una stupida, si era fatta prendere dall’orgoglio e non aveva provato a empatizzare con i rischi che Jay voleva evitare.

“Per quanto io mi sforzi di essere professionale, non ci sarà mai niente che verrà prima di te, Mia e Noah, mai, nemmeno un incarico lavorativo importante. Siete al primo posto. Ora vieni qui” disse tirandola verso di se e abbracciandola fortemente. 

Hailey si lascio’ cullare dalle sue possenti braccia. “Mi sei mancato un sacco” gli dice mentre lo stringe a se.

“Anche tu, non sai quanto.” Echeggiò lui baciandole la spalla. Quando si staccò da lei fece quello che aveva sognato di fare prima di rientrare a casa: si sporse verso di lei e le stampo’ un bacio passionale su quelle labbra che gli erano mancate tanto quanto la sua compagna. Non c’era nulla di delicato in quel bacio, entrambi attraverso di esso, stavano esprimendo quanto avevano bisogno l’uno dell’altro, si stavano scusando a modo loro, e si stavano letteralmente godendo l’essere l’uno tra le braccia dell’altro, sani e salvi, pronti a passare ancora molto tempo insieme. 

Quando si staccarono per riprendere fiato, Hailey protesto’ e fece sue di nuovo quelle labbra morbide a cui oramai era abituata ad assaggiare. 

“Scusa Jay” disse fra un bacio e l’altro.

“Perdonata, ma la prossima volta non alzare un muro, mi sembrava che ne avessimo abbattute di barriere. Speravo di fare questo ieri sera , parlarne e invece mi sono trovato una moglie delusa e incazzata e dei figli grati di vedermi ma dispiaciuti di vedere la loro mamma triste.” 

Hailey lo guardò e si intenerì “ho fatto di tutto per mascherare quanto fossi preoccupata è abbattuta.. come hanno fatto?” Si chiese cercando di capire come i suoi figli avessero potuto percepire il suo stato d’animo.

“Hailey al lavoro sarai anche brava a fingere e io stesso ho sempre o pensato che avresti potuto aVere una carriera da attrice, ma ahimè abbiamo fatto due figli troppo intelligenti. Pare abbiano la nostra stessa capacità di leggerci.. sarà una qualità della famiglia Halstead.” Le disse baciandola dolcemente. 

Hailey lo abbraccio’ forte e si accoccolò su di lui. 

“Sono troppo intelligenti.”

“Puoi dirlo con due genitori così… “ le rispose Jay sentendosi dire da Hailey che era un egocentrico, guadagnandosi anche una sberla benevola.

“Sai cosa mi ha detto Mia, che quando ti manco indossi le mie magliette, e ne indossi anche una ora. Che ne dici di fare quello che avrei voluto tanto accadesse ieri sera una volta salutati i ragazzi?”

“Che cosa hai in mente Halstead?” 

“Ho assolutamente voglia di riappropriarmi di questa maglietta, togliertela, perché stai meglio senza e portarti sotto la doccia con me perché ho bisogno di te”.

“Anche io ho bisogno di te” e per Jay non ci fu riposta migliore, la prese in braccio e si diresse sotto la doccia con lei pronto a donarle e ricevere amore.

 

 

 

 

 

Jay e Hailey erano arrivati alla baita in ritardo dato che la sessione di coccole sotto la doccia si era trasformata a in una forte dose di passione e amore, perciò Jay chiese a Will se avesse potuto portare i bambini alla baita per cena perché avevano bisogno di organizzare ancora gli addobbi e poi perché avendo bisogno di passare del tempo insieme dopo il piccolo diverbio, voleva coccolare sua moglie e recuperare quelle trentasei ore perse. 

Dopo aver addobbato casa, Jay aveva porporato ad Hailey di prendere un aperitivo pomeridiano all’interno della piscina, nella parte in cui era attivabile l’idromassaggio. La stava aspettando già dentro l’acqua e quando la vide gli si mozzo’ il fiato: indossava un costume particolarmente sexy, con il pezzo superiore con lo scollo a cuore, è una fantasia bianca a quadretti azzurri, sembrava una dea greca, proprio come le sue origini, la brasiliana che indossava come slip era arricciata e a Jay parti’ l’ormone in una frazione di secondo. Più gli anni passavano e più la trovava bella e sensuale, il desiderio non si era mai placare, anzi anno dopo anno aumentava sempre di più come se fosse la prima volta. Il loro amore e la loro passione era un crescendo continuò. Quando la vide scendere i gradini non le diede neanche il tempo di entrare che la raggiunse per prenderla tra le sue braccia. 

“Non riesci a resistermi eh?!” Flirtò Hailey allacciando gambe e braccia al busto tonico del marito.

“Mai” le rispose facendo incollare le loro labbra.

Le loro lingue iniziarono a bramarsi e solleticarsi a vicenda, le mani esploravano i loro corpi, non riuscivano a stare distanti e sapevano entrambi che quello era uno dei tanti modi per fare pace.

“Te l’ho già detto che ti amo?!” Domandò Jay ironico.

“Ho perso il conto di quante volte c’è lo siamo detto oggi, ma non fa più paura sentirselo dire perciò dillo pure quanto vuoi, perché ti amo anche io, amore mio” disse tornando ad assaporare ogni centimetro di labbra e pelle che avevano a disposizione per l’altro. Come era già accaduto sotto la doccia, questa volta fu il turno di Hailey dire al marito quanto avesse bisogno di lui e lo volesse. Hailey aveva più volte desiderato fare l’amore con lui dentro l’idromassaggio della loro piscina, e quello le sembrava il momento migliore. Inizio’ come suo solito ad accarezzargli testa, nuca e pettorale, assaporando quella labbra che tanto bramava, poi continuando a ripetere quanto lo volesse si dedicò a baciare e mordicchiare collo e lobi delle orecchie di suo marito che l’accontento’ e scostando leggermente i loro slip uni’ i loro corpi. Beh la sensazione che provarono era una novità: con il massaggio dell’acqua l’intensità che ricovavano dall’Unione dei loro corpi sembrava amplificata al’ennesima potenza, o forse era solo il brivido di farlo in un un luogo diverso dal solito, che lasciava un brivido ancora più stupefacente e che li faceva sentire ancora più in connessione, perché stare insieme, in mezzo alla natura cullati dall’ebrezza dell’acqua li faceva ancora più emozionare dato che era un contesto che permetteva di far capire quanta fiducia avessero l’uno nei confronti dell’altro. Hailey e Jay pensavano di avere avuto accesso a sensazioni di piacere a cui non avevano mai provato prima. 

“Lo stiamo facendo davvero?” Disse quasi sorpresa di se stessa Hailey. “Direi di si è posso dirti che è sensazionale” si complimentò baciandola ovunque potesse facendola ridere di gioia e godere di piacere. “Se vuoi posso ancora fermarmi” le propose Jay ma lei si limitò a dire di no o azzardarsi e riprese le sue labbra tra le proprie.

Hailey cercava di essere il meno rumorosa possibile, non avevano vicini e la casa più vicina era a metri di distanza però di certo non voleva attirare l’attenzione in un momento così intimo e privato eppure il brivido dell’essere scoperti un pochettino la eccitava. Si donarono completamente a vicenda e arrivati al culmine dell’intensità, decisero di asciugarsi e coccolarsi insieme su un unico sdraio.

Stremati ma appagati e felici da quei momenti di passione, Hailey e Jay si godettero l’uno la presenza dell’altro 

“Hailey devo chiederti una cosa” esterno’ Jay grattandole la schiena, facendola gemere di piacere. 

“Ieri sera hai detto che non eri disposta a lavorare con me se fossi diventato sergente. Hailey ho accettato di prendere questo incarico, sotto tuo stesso consiglio, anche  per evitare che un eventuale nuovo sergente ci separasse, sappiamo che abbiamo una buona probabilità che possa accadere, ma non posso farlo se non sei con me in questo. Non posso affrontarlo senza di te. Quindi piuttosto dirò a voight di cercare un altro. Io vado dove vai tu. Sei con me in questa nuova fase lavorativa o no? Ho bisogno di saperlo Hailey perché non posso affrontarlo senza di te accanto, non sarà semplice ma se siamo insieme in questo penso di poterlo affrontare, sennò farò un passo indietro.”

Hailey lo guardò intensamente e gli rispose come lui stesso molti anni prima aveva fatto: “Jay non voglio che tu faccia un passo indietro, tu puoi guidarci e vorrei solo te come mia guida, solo la prossima volta mi piacerebbe parlarne subito e non a caso concluso. Basta escludersi. Io Non vado da nessuna parte, scopriremo insieme come fare funzionare questa nuova fase lavorativa, andrà tutto bene. Ti amo, sei la mia famiglia, sei il mio partner, sei il mio tutto. Sono con te e lo sarò sempre. Ti amo da impazzire e farò di tutto per proteggerti sempre. I bambini non dovranno avere alcun timore cresceranno con noi, uniti più che mai.” Disse baciandolo, dandogli le rassicurazioni di cui aveva bisogno.

“Avevo bisogno di sentirmelo dire. Ho sempre bisogno di te specie in questo è ti prometto che ti farò ancora più partecipe.”.

“Sono tua jay, sempre e per sempre” disse facendo sfiorare le loro labbra per l’ennesima volta.

Mentre Jay e Hailey continuavano a coccolarsi sentirono delle voci a loro fin troppo famigliari.

I loro gemelli gli stavano correndo incontro, saltarono sullo sdraio che a causa del peso stava facendo qualche rumore strano.

“Mamma sta sorridendo, vedi lo avevo detto che le mancava papà. Sapevo che una volta tornato avrebbe avuto di nuovo lo sguardo luminoso” disse Mia a Noah mentre abbracciavano i genitori.

Hailey e Jay si immaginarono e si scambiarono uno sguardo di intesa. I loro figli erano proprio come loro sapevano leggere nei loro occhi. Hailey li rassicuro’ dicendogli che ora che papà era tornato da loro sano e salvo era molto più felice e si scusò per averli fatti preoccupare. I quattro si strinsero fortemente felici di essere riuniti.

“Allora, domani qualcuno compirà gli anni, il vostro regalo dovrete aspettarlo perché arriverà domani pomeriggio, ma abbiamo una novità che anche zio Will sarà felice di conoscere.

Will che fino a quel momento era stato in disparte  per dare privacy alla loro famiglia si avvicinò per ascoltarli.

“Ragazzi, sappiamo quanto vi sarebbe piaciuto essere presenti al nostro matrimonio, in realtà abbiamo rinnovato le promesse il giorno del vostro battesimo, ma eravate troppo piccoli e non potete ricordarvelo… così’…” disse Hailey guardando Jay chiedendogli di finire la frase.

“Così abbiamo pensato di rinnovare i voti, ci sposiamo una terza volta!”

“Davvero!?” Domandarono in coro i gemelli e il dottor Halstead increduli.

“Non c’èdue senza tre, si dice no?” Continuò raggiante Hailey.

“Ci sposiamo?” Chiese Noah ai suoi genitori, domandandolo come se anche lui e la sorella dovessero rinnovare le promesse

“Si, volendo possiamo sposarci in quattro, Bambini miei, contenti ?” Continuò Jay cercando di coinvolgerli il più possibile. 

I bambini iniziarono a saltellare per tutto il giardino e poi tornarono ad abbracciare i loro genitori.

“Siamo felici di vedervi così entusiasti” disse Hailey tenendoli stretti e cercando Jay che avvolse la sua famiglia in un enorme abbraccio. Avrebbe fatto di tutto per essere presente per loro, ma Hailey era più importante e insieme ai suoi figli sarebbe venuta al primo posto su tutto, anche della carriera stessa. Era pronto a giurarle amore e fedeltà nuovamente perché quello era il loro modo di sancire ulteriormente la loro unione lavorativa, famigliare e d’amore e ora anche io loro figli potevano vederla. Era il loro modo per celebrare la  famiglia che avevano costruito con impegno, fatica e gioia. 

 

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Capitolo 12
*** alla ricerca del nido d'amore perfetto ***


 

Angolo autrice: buongiorno miei cari lettori perdonate l’assenza, l’ispirazione è tornata insieme alla nostra coppia preferita di detective. Nelle scorse fanfiction ho menzionato più spesso come i coniugi Halstead abbiano procreato i loro bambini nella cucina della loro casa non appena si fossero trasferiti. In questa fanfiction andremo indietro nel tempo e vedremo come dopo poco due anni dal loro matrimonio abbiano acquistato casa e procreato i loro gemelli. Preparatevi perché a differenza della scorsa storia, questa one shot sarà carica di sensualità e anche divertimento. Come sempre ribadisco il fatto che i personaggi di jay e Hailey non mi appartengono ma fanno parte dell’universo della one Chicago e sono stati ideati dal team di showrunner.

Vi ringrazio del tempo dedicato alle mie storie, e vi auguro buona lettura. Curlywriter.

 

 

 

Alla ricerca del nido perfetto

 

 

Ottobre 2026

 

Hailey e Jay entrarono nel loro appartamento sbuffando con aria un po’ sconsolata.

Erano sposati da due anni e avevano finalmente deciso di comprare casa, solo che non avevano immaginato quanto potesse essere difficile trovarne una. 

“Non avrei mai immaginato che acquistare casa potesse essere così snervante” esplicò Hailey appendendo il suo giubbotto vicino la porta e slegandosi i capelli, sbuffando frustrata per l’ennesima volta.

Jay le andò vicino e poggiò le sue mani sulle spalle della moglie, la guardò amorevolmente e dopo averle sorriso le disse: “ Hailey la troveremo, non abbiamo alcuna fretta, questo appartamento è perfetto, troveremo la casa dei nostri sogni. Deve essere un piacere non uno stress.”

Hailey lo guardò immaginata e abbracciò suo marito, nascondendo il volto nel suo petto.

“Non è vero che non abbiamo fretta, ci siamo ripromessi di regalarcela per Natale, e io voglio una casa per natale Jay.” Disse la giovane donna continuando a stringere suo marito inspirando il suo profumo muschiato.

“Hailey, non deve per forza essere questo natale, va bene anche il prossimo, non c’è alcuna fretta, io amo questo appartamento e lo sai che con te vivrei ovunque.”

“NO!” Continuo’ imperativa la detective andando in cucina e iniziando a preparare tutto l’occorrente per cucinare una pasta al pomodoro per cena.

Jay la osservò perché effettivamente questa cosa della casa Hailey l’aveva presa davvero molto seriamente. Sapeva che dentro quella testa caparbia si nascondevano pensieri più profondi. Jay notava come Hailey fosse nervosa dal movimento che faceva mentre affettava la cipolla per il soffritto, il viso di hailey si era anche rigato da qualche lacrima e allora Jay decise di avvicinarsi e abbracciandola da dietro, le prese di mano coltello e cipolla.

“Hailey mi dici cos’hai? Le ho viste quelle due lacrime rigarti il viso e non dirmi che è per colpa della cipolla perché hai tagliato giusto a metà quest’ortaggio. La questione della casa ti sta frustrando, ma non capisco il motivo. Siamo sposati, ci amiamo, abbiamo deciso da molto tempo di costruire un futuro assieme, però non è che questa questione di acquistare qualcosa di completamente nostro ti sta mandando in crisi? Sai che puoi dirmi tutto…” le comunicò Jay stringendola fortemente e baciandola dietro l’orecchio, scostandole la sua folta chioma.

Hailey si sentì colpita da questa sua affermazione e si scusò con Jay per il suo comportamento.

“Jay no, non è questo, forse la Hailey di qualche anno fa sarebbe scappata, si sarebbe spaventata, in realtà voglio davvero tutto questo.. lo voglio con tutta me stessa. Voglio un posto tutto nostro, voglio una casa da poter definire nostra, dove vivere, invecchiare e formare una famiglia. Solo che lo voglio ora. E voglio trovare la casa che più ci rappresenti, quella che sarà per tutta la vita!”

“Hailey pensavo che questo appartamento ti piacesse. Ricordo quando ti ho aiutato a trasferirti qui dopo che sei tornata da New York, avevi detto che ti serviva un posto più piccolo rispetto alla villetta che condividevi con Vanessa. So che per te il tuo appartamento è da sempre il posto sicuro dove rientrare. Cos’è cambiato?”.

Hailey si pulì le mani e si aggrappo’ a suo marito baciandogli il mento.

“Ok non so da dove cominciare perché penso che ora mi addentrerò in un discorso un po’ importante che abbiamo affrontato ma non così seriamente” disse facendo un profondo respiro e trascinando Jay sul loro divano.

“Hailey sono io, puoi dirmi tutto ciò che vuoi, purché non ti crei problemi” la rasserenò Jay. 

Hailey incrociò le gambe sotto di se e inizio’ a giocherellare con le dita della mano di suo marito, si mordeva le labbra e fece un lungo sospiro. Jay continuava ad osservarla amorevolmente dandole tutto il tempo che le serviva, le sorrise e le sfiorò l’altra mano dove era riposta la fede nuziale.

“Ho cambiato un sacco di appartamenti, non solo da adulta ma anche da bambina, specialmente da bambina. Sono cresciuta a greektown, ma ogni quattro/cinque anni cambiavamo spesso stabile a causa dell’alcolismo di mio padre. Da piccola lo avevo trovato divertente, ma Dalle medie in avanti iniziò a diventare un problema, il quartiere era sempre il solito, ma mio padre spesso recava problemi con i vicini, con il pagamento dell’affitto, e a volte alcuni del vicinato avevano minacciato di chiamare gli assistenti sociali sentendo le urla provenire dal nostro condominio. Quanto avrei desiderato che qualcuno agisse e invece erano solo dannatissime parole buttate al vento.” Esternò alzando gli occhi al cielo e pensando a quante persone inutili avesse incontrato, forse era anche per quello che Hailey vai era ripromessa di fare la differenza essendo una poliziotta.

Jay sapeva che volva dire altro, e che erano solo all’inizio perciò non la interruppe e la fece continuare.

“Non ho mai avuto una casa stabile, poi con il lavoro che mi sono scelta è stato ancora peggio.  Quando sono andata a vivere da sola, avevo affittato un monolocale piccolissimo pur di avere un posto tutto mio, faceva schifo ma almeno era tranquillo. Dopo è arrivato il lavoro alla omicidi, mi sono trasferita di nuovo, questa volta un bilocale, migliore e vicino al dipartimento, dopo è arrivato il lavoro sottocopertura e sai bene come si vive in quegli appartamenti che la polizia mette a dipsizione, in più considerando che dovevo arrestare un’importante cartello della droga, era putrido e fatiscente, con una pessima luce e circondata da tossici e prostitute, in uno dei quartieri più malfamati della zona, mi mancava persino l’aria e una volta conclusa l’operazione ho scelto di cambiare nuovamente casa prendendone una più piccola ma che avete un terrazzo enorme perchè non avevo più intenzione di rimanere chiusa in gabbia dato che sia l’appartamento dell’operazione che quelli condivisi con la mia famiglia di origine mi facevano sentire blindata come in una cella” disse a Jay sapendo che aveva intuito di ciò che si trattasse. Le baciò la mano e le disse: “si fanno schifo, ma hai chiuso con quella roba, tutta quella roba, te lo prometto.. adesso ci sono io con te. ”

Hailey gli sorrise e, dopo avergli baciato la guancia in segno di ringraziamento, andò avanti con il suo discorso: “Poi è arrivata la proposta all’intelligence, paga migliore, casa migliore. Lavorando tanto e vivendo esclusivamente per il lavoro avevo acquistato la villetta per poter investire i soldi. Dopo che vanessa è andata via ho ritenuto opportuno venderla perchè non ero quasi mai a casa e mi sembrava troppo grossa per una single dedita al lavoro, ma diamine se avessi saputo cosa saremmo diventati, era perfetta per noi.” Disse imprecando, rammaricata di essersela lasciata scappare.

“Beh potremmo vedere se fosse ancora disponibile, magari a chi l’hai venduta non piaceva poi così tanto”

“L’ho già fatto” disse diventando rossa e facendo sorridere Jay, divertito da quanto sua moglie si stesse impegnando per trovare il posto perfetto. “L’avevo ven dura a Gary e Lucinda Marley, si sono sposati lo stesso anno dell’acquisto e l’anno successivo sono diventati genitori del piccolo Ethan.”

“Hai indagato?”

“Si, sono andata nel quartiere e ho fatto finta di trovarmi lì per un caso, in realtà volevo incontrarli, quando abbiamo parlato non finivano più di ringraziarmi per avergliela venduta e che il giardino per Ethan era perfetto. Lo hanno definito l’acquisto migliore di tutti i tempi. E sai ero contenta ma anche un po’ invidiosa perchè vorrei capitasse tanto anche a noi” confesso’, vergognandosi un po’,  a Jay che la strinse a se, e le fece appoggiare il volto nell’incavo del suo collo, massaggiandole delicatamente la schiena

“peccato, ma ti prometto che capiterà anche a noi e troveremo una casa ancora più bella, te lo prometto. Devo dire però che Adoravo quella casa e quella cucina era spaziosissima. Dio solo sa le fantasie che ogni tanto mi passavano per la mente quando ci trovavamo a bere un whisky per fare sai.. le nostre cose!” rivelò Jay muovendo le sue sopracciglia in modo sensuale.

Hailey sapeva che come lei, anche suo marito era innamorato da molto tempo e aveva represso tutto solo perché aveva paura di perderla, ma questa confessione la sorprese e la fece arrossire.

“Di che fantasie parli Halstead?!” Domandò con voce sexy, mentre lo guardava profondamente negli occhi sorpresa e anche un po’ lusingata, pizzicandogli l’addome sodo.

“Beh, troviamo una casa con un’isola simile e lo scoprirai!” Disse facendole l’occhiolino e avvicinandola a se per darle un bacio che partì lento e poi si approfondì non appena Hailey si mise a cavalcioni sopra suo marito.

“Io comunque stavo facendo un discorso serio…” gli disse una volta appoggiata la fronte a quella del suo uomo.

“Scusa, ma almeno ti ho strappato un sorriso” disse spostandole i capelli e mettendole le mani sui fianchi.

“Vai avanti, ti ascolto volentieri”.

“Alla fine è arrivata questa casa, e non fraintendere l’adoro, abbiamo un sacco di ricordi qui, i nostri primi ricordi, la nostra prima volta, i nostri risvegli ed è diventato il nostro nido, la nostra isola felice, tutto ciò significa casa, finalmente non è solo un posto in cui tornare la sera per dormire, è un posto dove si vive per davvero, e non fraintendermi Jay, per me casa è ovunque tu sia, ma ecco questa casa è piccola…la seconda camera è grande giusto per poter essere uno studio…” disse sperando che Jay capisse dove volesse andare a parare, e giurava di aver visto una nuova luce nei suoi occhi, ma suo marito fece finta di non comprendere perché in fondo sapeva che voleva sentirselo dire.

“Jay, da bambina ho sempre sognato una bella casa, non esagerata, ma speravo di riempirla di felicità e amore e dopo averti trovato, quel desiderio è riemerso perché come sai si era un po’ spento. Sei tu la mia metà e vorrei tanto costruire tutto ciò con te. Sono ossessionata dalla casa perfetta solo perché voglio che anche il nostro nido sia per sempre come il nostro amore e un domani non voglio dover far vivere un trasloco ai nostri figli, voglio fargli vivere in un’isola felice e spero di trovare il luogo giusto perchè so che la mia isola felice sei tu, ma vorrei ampliare quest’isola felice e raccogliere i frutti del nostro amore” continuò sperando che Jay capisse dove volesse andare a parare.

“Hailey, ho capito cosa intendi, dillo ad alta voce, non avere paura” cercò di tranquillizzarla Jay, vedendola nervosa, dato che il suo respiro era aumentato.

Jay la conosceva come le sue tasche ed effettivamente in quel momento aveva capito che cosa volesse dire sua moglie, però voleva sentirglielo dire dalla sua bocca.

“Jay, sei la mia famiglia, ti amo e vorrei vedere concretizzato il nostro amore e non so perchè ma io il nostro amore lo vedo con gli occhi verdi e i boccoli biondi, insomma viglio il nostro piccolo Ethan anche io!” disse giocando con il colletto della sua camicia verde, una delle sue preferite perchè fasciava quei bicipiti che tanto adorava, mentre si mordicchiava il labbro inferiore.

“Jay vorrei un bambino tutto nostro, solo se tu lo vuoi pero’…” Continuò vedendo allargarsi, sul volto del marito, un enorme sorriso. Jay provava una felicità incontenibile, i suoi occhi si addolcirono sempre di più e si emozionò alla richiesta di sua moglie. Non aspettava altro perchè anche lui desiderava la stessa cosa. 

Prima di parlare non resistette e baciò sua moglie, questa volta era un bacio bisognoso, voleva farle sentire tutta la sua felicità che era impossibile esternare a parole per un uomo d’azione come Jay.

“Hailey lo vorrei tanto anche io” pronunciò sulle sue labbra, da cui non riusciva a staccarsi. 

“Davvero?”

“Assolutamente si, avevi paura del contrario?” Le disse dandole una serie di baci a stampo.

“Forse un po’” ammise togliendogli i capelli dal volto.

Jay con velocità fulminea fece sdraiare Hailey sul divano che ogni tanto emetteva qualche risata goduriosa perché il suo compagno aveva cominciato a baciarle il collo e la mascella, infilando la mano sotto il suo maglioncino di lana.

“Hailey, penso ad una piccola te che scorrazza nella nostra cucina o che ci sveglia la notte e corre a dormire in mezzo a noi da quando siamo andati a convivere, e dopo il matrimonio si è intensificato ancora di più. Non è la prima volta che parliamo di bambini, ma non so le volte precedenti vedevo una sorta di timore in te, non so forse non eravamo pronti e sai quanto per noi sia importante fare le cose naturalmente, ma ora ecco lo vedo un pochino più vicino questo ideale della piccola te. Lo vorrei tanto anche io, solo se tu lo vuoi, solo se siamo sulla stessa lunghezza d’onda. E ti prometto che nella nostra casa regnerà amore, serenità e rispetto” disse concludendo il suo discorso con le stesse parole usate durante le promesse delle loro nozze.

“Jay lo vorrei così tanto..davvero così tanto, anche se io pensavo più ad un piccolo te con i tuoi stessi occhi, tu vorresti una femmina? Una piccola cocca di papa’?”

“Hailey io vorrei un bambino sano e che ti somigliasse il più possibile, quello che il destino vorrà donarci andrà sicuramente bene. Voglio solo renderti felice” disse baciandola amorevolmente.

“Jay tu mi rendi felice, non sono mai stata così felice in vita mia. Ti amo così tanto, ed è solo grazie a te se sono cresciuta così tanto. Mi hai resa migliore”

“ E tu hai fatto lo stesso con me” le disse baciandola appassionatamente, iniziando a sbottonare i suoi Jeans.

“Vuoi fare pratica?” Chiese divertita la bionda mentre Jay le stuzzicava i suoi fianchi. Suo marito si limitò ad annuire e rispondere con un mugugno troppo dedicato già al corpo di sua moglie.

“Jay ho ancora la mia spirale” continuò Hailey, ricordando che non aveva ancora tolto il suo metodo contraccettivo.

“Beh allora chiama la ginecologa, per Natale ci regaleremo una casa nuova e un bambino con cui riempirla”.

Hailey rise di gusto, ma vedendo quanto fosse serio suo marito gli disse che il giorno dopo avrebbe provveduto a sentirla e chiederle un parere.

“Jay promettimi però che non diventeremo una coppia ossessionata dalla mia fertilità, voglio che tutto questo avvenga naturalmente, con amore, non voglio che diventi uno stress.. voglio che non sia un dovere ma un piacere.”

“Hailey fidati di me, concepirò un figlio con te con molto piacere, e non c’è nulla di forzato quando sono con te.” disse catturandole le labbra e portandola in braccio nella loro camera da letto. Quella sera cenarono particolarmente tardi, nonostante ciò passarono una delle loro notti d’amore più piacevoli.. Jay era lusingato da come sua moglie fosse maturata e le era grato di essersi aperta con lui, perchè entrambi erano la casa dell’altro, il loro univo porto sicuro.

 

 

 

 

Novembre 2026

 

Hailey e Jay erano all’interno del loro pick up durante un appostamento che da sei ore si era rivelato noioso e senza senso. Stavano indagando su una serie di furti d’auto ed erano convinti che la carrozzeria Shelly fosse la mente criminale, così Voight li aveva mandati di soppiatto per controllare i movimenti che avvenivano all’interno di quel capannone.

I coniugi Halstead si stavano annoiando particolarmente, avevano sgranocchiato qualche snack,  bevuto molto caffè, ma la pioggia che gli aveva accompagnati per tutto quel tempo li stava facendo davvero sopire.

Furono però riportati alla realtà dal telefono di Jay che ricevette un messaggio dall’ennesima agenzia immobiliare a cui si erano rivolti, perchè da un mese non facevano altro che cercare la casa perfetta che però non sembrava arrivare.

“É la signorina Kinny, dice che secondo lei la residenza sulla 44^ potrebbe essere la casa che stiamo cercando.”

“E perchè la signorina Kinny lo scrive a te? Hanno sempre contattato me. Questi erano gli accordi, ti sta ronzando troppo intorno per i miei gusti. Lavora per un’agenzia immobiliare, non per un sito di incontri” disse i ingelosita dal fatto che l’agente fosse troppo concentrata su Jay che sul suo lavoro.

“Hailey, sbaglio o sto comprando casa con te perchè così potremmo riempirla con qualche piccolo marmocchio biondo” disse sporgendosi verso di lei guardandola con occhi dolci.

“Adulatore, sai che non resisto al tuo sguardo da cucciolo” disse accarezzandolo e sfiorandogli le labbra con le proprie. Solitamente sul lavoro cercavano di contenersi, ma la noia e l’essere soli nel bel mezzo di un temporale aveva creato l’atmosfera giusta. 

Hailey però si stacco’ e chiese, prendendo il loro portatile, quale fosse il numero civico dell’abitazione. Hailey effettuò la ricerca e come sospettava, quell’abitazione la conosceva.

“Non abiteremo in questa casa, non voglio neppure vederla. Quando lavoravo alla omicidi, ci chiamarono da quella stessa abitazione, il marito aveva ucciso moglie e figlia dopo che aveva scoperto di avere una brutta malattia. Da quel giorno non sono mai riuscita a venderla, è per questo che la svendono e chiedono un prezzo bassissimo. Dammi il tuo telefono che le rispondo, firmando a mio nome.” Disse categorica.

Jay la osservava divertito, perchè erano settimane che cambiavano e si appoggiavano a diverse agenzie senza avere successo.

“Non la troveremo mai” disse Hailey restituendo lo smartphone al marito.

“Abbi fede tesoro, arriverà” cercò di rasserenarla Jay mentre metteva in moto la sua auto per tornare al dipartimento, dopo che Trudy gli ordinò di rientrare, dato che il loro turno stava per finire.

 

 

 

******

 

“Detective Chuckels, Riccioli d’oro che cosa sono quelle facce affrante, non preoccupatevi, nonostante la pioggia i vostri capelli sono ancora perfetti” cercò di essere divertente Trudy vedendoli rientrare al quartier generale.

“Anche noi ti vigliamo bene Trudy” le disse Hailey appoggiando i gomiti sul bancone ed ammettendo un grosso sospiro.

“Siete ancora alla ricerca della casa perfetta?”

“Proprio così,  solo che abbiamo dato disdetta per il nostro appartamento per dicembre e abbiamo giusto un mese per trovarla, ma sembra non esistere quella che faccia al caso nostro. Abbiamo cambiato diverse agenzie, nonostante abbiamo un budget piuttosto alto, stiamo davvero facendo fatica. Troviamo sempre dei difetti. Eppure non siamo poi così pretenziosi” riferì Jay al loro sergente, guardandolo affranto.

“Ragazzi, partiamo dal presupposto che la casa perfetta non esiste, avete però fatto una lista dei pro e dei contro delle abitazioni che avete visto? Non saranno tutte così male…”

“Trudy fidati che abbiamo provato ad auto convincerci ma non è scattato nulla con le case viste. Alcune sono troppo distanti dal dipartimento, non sono quartieri sicuri, non hanno scuole vicine, sono piccole o scomode e alcune hanno dei trascorsi difficili. Non voglio vivere in una casa che ha visto omicidi oppure che vengono vendute perché i precedenti proprietari stanno divorziando.” Spiegò Hailey.

“Riccioli d’oro, mi spieghi quale sarebbe la casa dei tuoi sogni!?” Chiese accigliata la Platt, non pensando che i due detective fossero così testardi e poco propensi all’adattamento.

“Trudy la casa dei miei sogni non è niente di esagerato, una grande open space con il camino, tre camere da letto e almeno due bagni, un giardino privato dove potermi rilassare senza avere occhi indiscreti. La vorrei in un quartiere sicuro e piacevole. Niente di che, solo una casa dove costruire la nostra famiglia” rispose Hailey, mettendo una mano sulla schiena del marito e guardandolo con amore, dimostrando di non volere una reggia, ma solo di avere un posto tutto loro.

“Beh forse conosco un posto che potrebbe fare per voi” disse sconvolgendo i due detective che rimasero un po’ increduli.

“Datemi il tempo di fare una telefonata. Andate a recuperare i vostri borsoni, ci troviamo qui fra mezz’ora.” Disse imperativa la Platt.

 

 

Puntuali come al solito si ritrovarono una volta finito il loro turno nell’atrio del dipartimento. La Platt vestita nei suoi abiti civili con le chiavi in mano della propria auto.

“Allora Sarge, che cosa hai in mente”

“Vi porto a comprare la casa dei vostri sogni. Seguitemi”. 

I due detective obbedirono al loro superiore, e quando salirono sul pick up seguirono Trudy in un quartiere a pochi isolati dal Bullpen, in un quartiere situato nel Northside chiamato Hyde Park, conosciuto come una zona residenziale per famiglie con una buona nomea.

Ad Hailey e Jay si illuminarono gli occhi quando parcheggiarono di fronte ad uno stabile di mattoni con una recinzione di fronte a dei gradini che portavano ad una porta verde a due ante. La casa non era grandissima ed era disposta su tre piani. Era circondata da vicini, ma aveva comunque la propria privacy. 

“Jay dimmi che stiamo sognando” disse Hailey schiaffeggiando la sua spalla aspettando Platt e la signora bionda che le si era affiancata dopo avere parcheggiato.

“Detective Halstead’s, lei è Leslie Bergaman, la proprietaria di questo immobile. Abbiamo frequentato l’università insieme, e io non abito poco distante da qui. Leslie loro sono i miei colleghi, la coppia di cui ti ho parlato per telefono, stanno cercando casa per mettere su famiglia e so che tu hai messo in vendita quella dei tuoi genitori ma non hai trovato nessuno che ti ispirasse fiducia, beh credo che loro siano perfetti”

I tre si salutarono, e hailey non finiva più di guardarsi intorno, Jay era curioso tanto quanto sua moglie, la zona era tranquilla e la casa sembrava davvero perfetta, almeno eternamente.

“Si, questa è la casa dove io e le mie sorelle siamo cresciute, mio papa’ è mancato qualche anno fare mia mamma ormai non può stare più da sola, sono l’unica figlia rimasta a Chicago quindi le ho chiesto di venire a vivere con me e mio marito. Questa è la casa della mia infanzia, sono piena di ricordi, ma forse è arrivato il momento di renderla viva proprio quando io e le mie sorelle vivevo qui. È un peccato lasciarla vuota. Ha bisogno di essere vissuta. Se volete ve la mostro.” 

I ragazzi la ringraziarono e dopo aver salutato Trudy, entrarono con la proprietaria di casa, rimanendone estasiati.

Come entrarono, si trovarono davanti un grande open space, ora vuoto, perchè l’abitazione era già stata svuotata, la scala bianca portava al piano di sopra. Sulla sinistra vi era un bagno grande con lavanderia annessa, ma ciò che colpì la coppia fu la cucina. Era molto simile a quella della vecchia casa di Hailey, era grigia, con una grande isola centrale con un ripiano di legno massiccio. Come la videro si sorrisero perchè entrambi avevano iniziato a fantasticare sulle fantasie che jay aveva ammesso di avere, ed entrambi potevano immaginare la loro famiglia riunita attorno a quell’enorme cucina. 

“La cucina rimane?” Chiese Jay a Leslie.

“Mio padre la fece costruire su misura qualche anno fa, dato che ormai quella che avevano era vecchia. È stata poco sfruttata, è praticamente nuova perciò ve la lasceremo volentieri.”

Hailey e jay la ringraziarono e la seguirono nell’ampio giardino privato, era della misura giusta per poter fare barbecue e per poter far giocare due o tre bambini, c’era un angolo relax e un garage per le loro auto. Era effettivamente cio’ che la famiglia Halstead stava cercando. Al piano di sopra c’erano tre ampie camere da letto, un secondo bagno con vasca e la stanza matrimoniale ne prevedeva uno privato con una doccia enorme.

“Potremmo fare la doccia in due senza essere troppo stretti” disse Jay avvicinandosi all’orecchio di sua moglie che sorrise immaginandosi una lunga sessione d’amore sotto il getto di quel largo soffione.

Hailey si guardò ancora un po’ in giro e poi chiese semplicemente “Posso farle una domanda forse un po’ indiscreta?”

“Mi dica” rispose Leslie.

“Siete stati una famiglia felice qui?”

La signora le sorrise e con un filo di nostalgia rispose affermativamente: “I miei genitori sono stati sposti per circa 55 anni, hanno avuto tre figlie e sono stati la famiglia migliore che potessi avere. Erano amorevoli con noi e con i loro 5 nipoti. Si sono amati sino all’ultimo e anche in punto di morte mia madre è stata la bussola di mio padre. Nonostante alcune difficoltà i mei genitori ci sono sempre stati per noi e non si sono mai abbandonati. Non avrei potuto chiedere di meglio e questa casa è sicuramente stata piena di amore e felicità. Ho frequentato le scuole in questo quartiere, è sicuro e riservato. Spero che se vogliate aquistarla, questa casa porti fortuna a voi come lo ha fatto per la mia famiglia”.

Hailey fu commossa dal racconto della signora Bergman, si girò verso Jay, uni’ le loro mani e gli disse “Direi che l’abbiamo trovata”. 

Jay le sorrise, strinse ancora di più la presa, intrecciando le loro dita e raggiante disse “Va bene, la acquistiamo!”  

 

 

 

 

21 dicembre 2026

 

“Jay sono a casa” urlò Hailey entrando nella loro nuova casa . In meno di un mese jay e hailey avevano acquistato la loro dimora e fatto un trasloco e ora da qualche giorno vivevano in questa casa da sogno, la casa dei loro sogni. Hailey l’aveva definita davvero magica, era tranquilla e rilassante, il giardino la rigenerava e i due terrazzini che si trovavano nelle camere lasciavano intravedere il lago Michigan in lontananza. Era davvero un’oasi pacifica. I vicini non erano invadenti e il quartiere era davvero tranquillo proprio come Trudy e l’ex proprietaria avevano definito. 

Si tolse le scarpe, appese la giacca e attraverso’ il suo ampio salone buttando un occhio al fuoco che proveniva dal camino che prontamente Jay aveva acceso e istintivamente sorrise perchè da bambina, quando a Chicago arrivava il rigido inverno aveva sempre sperato di tornare in una dimora calda e accogliente come quella fiamma che attraversava il suo soggiorno.

Quando ando’ in cucina vide jay con i soli boxer blu e la t-shirt abbinata che stava preparando della frutta e della panna.

“Questo è decisamente uno dei migliori giorni liberi di sempre. Tornare a casa e trovare il tuo sexy marito che ti prepara la merenda e ti aspetta con amore” disse la giovane detective avvicinandosi al suo uomo e istintivamente mise le sue fredde mani sotto la sua maglietta. Lo sentì rabbrividire, ma grazie al suo calore corporeo si scaldò immediatamente.

“Come è andata?” Chiese Jay, sapendo che quel pomeriggio aveva finalmente tolto la sua spirale.

“Benissimo, Sono ufficialmente libera, la dottoressa Peters ha detto che la prossima volta mi vuole vedere solo se sospetto di una possibile gravidanza in corso” gli rispose tranquillizzandolo  e baciandolo lievemente. 

Jay sorrise felice e la fece sedere sul bancone della loro cucina e iniziò a mordicchiare il lobo dell’orecchio sinistro della moglie, sussurrandole che aveva preparato per loro la merenda e che le era mancata un sacco.

“Sei perfetto” gli disse baciandolo focosamente e massaggiando i suoi pettorali avvolti dal tessuto aderente, mentre legava le sue gambe alla vita del suo uomo.

“Cosa c’è di buono, oltre te?!” Domandò vispa Hailey osservando gli ingredienti che aveva affianco.

“Panna, frutto della passione e fragole..” Disse prendendo un cucchiaino e imboccandola. 

“Mi sento molto coccolata Halstead” gli disse baciandolo e facendosi rubare un po’ di frutta dalla bocca.

“Dobbiamo festeggiare e poi mi sembra di aver promesso di raccontarti quali fantasie la tua vecchia cucina mi scatenava”.

“Che ne dici di mostrarmele e basta?” Continuò sensuale Hailey, giocando con l’elastico dei boxer di suo marito.

Jay non se lo fece ripetere due volte e una volta liberata sua moglie  dei suoi indumenti, la fece sdraiare sul bancone della cucina e le cosparse sterno e addome di panna e frutta. 

Hailey era letteralmente estasiata, non sapeva dire che cosa la eccitasse di più: la sensazione fredda e umida della lingua di suo marito mescolata alla freschezza e dolcezza della panna e della frutta la stavano facendo impazzire. Jay si stava letteralmente dedicando al suo corpo, trattandolo come se fosse la cosa più preziosa che avesse fra le mani. 

Quando jay passò all’interno coscia lievi sussulti e gemiti uscirono dalle labbra della donna, che presa dall’impeto riportò suo marito di fronte al suo volto e guardandolo interamente gli disse:

“Se sapevo ciò che mi aspettava, sarei rientrata prima” proferì parola direttamente sulle sue labbra baciandolo appassionatamente. Liberò Jay della sua maglietta e tornata in posizione eretta cosparse quell’amato pettorale di panna che assaggiò volentieri, facendo grugnire di piacere Jay, che massaggiò con le proprie mani il corpo di sua moglie. Ormai i preliminari non bastavano più, erano letteralmente impazienti di possedere l’uno il corpo dell’altro. 

Jay però sentì improvvisamente Hailey irrigidirsi quindi si fermò e la guardò chiedendole se ci fosse qualcosa che non andava.

“No Jay è tutto perfetto, solo che la spirale è andata, ogni momento è buono. Non si torna più indietro.” Disse Hailey sorridendogli un po’ emozionata. 

“Hailey, voglio questo bambino quanto te, sono sicuro se tu sei sicura”.

“Lo sono jay, lo voglio.. ti voglio!” 

A Jay non servì sentire altro, la liberò del suo intimo e infine fece volare i suoi boxer sul pavimento calciandoli sul parquet. 

“Facciamo questo bambino” disse baciandola voracemente sulle labbra, sulle gote, sulla gola e infine sul seno. 

Hailey sorrise felice gemendo e graffiando la pelle della schiena di suo marito, in quel momento non poteva sentirsi più desiderata e voluta, tanto quanto lei voleva lui. 

Unirono proprio in quella cucina i loro corpi, quell’ambiente così famigliare e amorevole, si stava riempendo di passione, dolcezza e amore. Quel giorno libero lo avevano passato ad amarsi, e a stuzzicarsi e godersi il loro amore;  si spostarono nella loro camera coniugale e hailey ringraziò a suo modo Jay per le belle emozioni provate in cucina, prese le redini e fecero l’amore una seconda e terza volta. 

“Dio quanto ti amo Jay” gli disse quando stava sentendo il loro piacere concludere il terzo round. 

“Ti amo anche io, amo tutto, te, questa casa e non vedo l’ora di costruirci un furturo qui dentro.” Le rispose sfinito accasciandosi sul materasso e tenendola stretta fra le sue braccia.

“Credo che non ringrazieremo mai abbastanza Trudy per averci aiutato a trovare il nido perfetto” disse sogghignando e lasciando una serie di carezze sul collo di suo marito, alternando qualche bacio sottile.

“Mi sento offeso, pensi a ringraziare Trudy dopo tutto l’amore che abbiamo fatto? Se non ho fatto centro ora non so quanto ciò finiremo per avere questo bambino” scherzò Jay con ancora un lieve fiatone.

“Oh Jay non finirò mai di ringraziarti per tutte le emozioni che provo quando sono con te.” Disse Hailey stringendolo forte e cercando di stargli più attaccata possibile.

Jay le baciò la testa e le ripetè più volte che se lei era felice lo era anche lui.

“Comunque spero che tu abbia altre fantasie, devo dire che il bancone della cucina è molto comodo e spazioso e non mi riferisco solo in ambito culinario”. Scherzò Hailey facendo ridere il suo compagno.

“Sarò felice di condividerne delle altre. Sai ho intenzione di vivere qui per molto tempo”. 

“Si anche io” confermò Hailey baciandolo per l’ennesima volta. 

“Sai, credo che questa casa ci porterà fortuna. Capisco ciò che intendi quando dici che vuoi stabilità, ho avuto la fortuna di averla fino a quando mia madre non si è ammalata. Sarò la tua stabilità Hailey, farò di tutto per renderci felice”.

“Lo so Jay, e farò lo stesso per te, per noi” disse hailey tornando a coccolare suo marito, non sapendo che nove mesi più tardi avrebbero tenuto fra le braccia i loro gemelli, riempendo quella casa di gioia, amore e allegria.

 

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Capitolo 13
*** Honey Moon ***


Angolo autrice: buongiorno miei cari lettori, uso questo spazio per ringraziarvi del seguito che la raccolta Upstead Family sta avendo, le idee non mancano perciò fa davvero piacere vedere che molti leggono queste storie. Nella One Shot “Upstead Wedding” ho menzionato il fatto che, dopo il matrimonio gli Upstead sarebbero andati in viaggio di nozze in Grecia; con questo nuovo racconto saprete che cosa è accaduto. Avviso che ci sarà un alto tasso di romanticismo e sensualità, oltre che il mio amato fluff. E per la mia amica Ale, visto che apprezza la gelosia di Hailey sarà riservata qualche scena.

Come sempre ribadisco che i personaggi di Upton e Halstead non mi appartengono, ma sono frutto della mente degli autori della One Chicago. Ma ora bando alle ciance e buona lettura. Curlywriter.

 

 

 

 

HONEY MOON

 

 

Hailey stava raccogliendo per l’ennesima volta i capelli in una lunga coda di cavallo, imprecando con i leggeri nodi che Jay le aveva formato durante il risveglio di quella mattina del 5 giugno. Nonostante fossero in ferie dal lavoro si erano svegliati all’alba. Come al solito prima di alzarsi dal letto avevano ceduto alla loro quotidiana sessione di coccole mattutine, felici di quella giornata che avrebbe visto l’inizio del loro viaggio di nozze verso la Grecia: 15 giorni di puro relax immersi nella natura, fra la sabbia e le acque cristalline. 

I loro colleghi e amici areano regalato il viaggio di nozze ai coniugi Halstead, che erano sposati da circa un mese, ed Hailey, avendo origini greche, aveva impiegato due settimane per organizzare il viaggio perfetto insieme all’agenzia perchè non vedeva l’ora di fare vedere a suo marito il luogo da cui provenivano le sue origini e quei posti dove ogni tanto da bambina tornava con sua madre per andare a trovare i nonni materni.

“Hailey sei pronta?” Domandò Jay dalla loro camera da letto mentre controllava per l’ennesima volta le valigie cercando di capire se mancasse qualcosa.

La giovane detective tornò nella loro stanza e lo fulminò con gli occhi.

“Che c’è?” Chiese Jay non capendo il motivo di quello sguardo così serio dato che sua moglie era una settimana che non aspetta altro, tanto quanto lui.

“Non ci ho mai messo così tanto a legarmi i capelli. Ed è tutta colpa tua che questa mattina ci hai giocato in modo molto più audace, e districarli è stato impossibile” gli rispose facendo finta di lamentarsi, prendendolo in giro.

“Mi sembrava che dai tuoi sussurri invece ti piacesse, non mi sembrava un lamento in negativo, sbaglio o se mi fermavo qualcuno diceva di volerne ancora di quelle carezze tra un bacio e l’altro” echeggiò avvicinandosi e stringendola a se, mettendole le mani dietro la schiena sotto il tessuto della sua maglietta con scollo a ‘V’ che ogni tanto lo distraeva, proprio come Hailey aveva sperato indossandola.

Hailey gli sorrise divertita e spensierata, e proprio come avrebbe fatto Jay, avvicinò le sue labbra a quelle del marito e lo baciò iniziando a stuzzicarlo un po’. 

“Sei pronta a passare 12 ore di volo con me?” Gli chiese Jay a sua moglie, pur facendo fatica a staccare le loro labbra, sapendo che tenerli fermi per tutto quel tempo sarebbe stato impossibile.

“Sono pronta a passare il resto della mia vita con te” gli disse facendolo un po’ emozionare perchè per Jay sembrava ancora un sogno quello di lui E hailey uniti per sempre: lei lo aveva scelto e non lo avrebbe più lasciato andare facendolo sentire importante per sempre.

“ Ti prego ridimmelo” le disse facendola ridere, ma non dandole il tempo di ripetersi perchè, preso dall’impeto, l’aveva trascinata verso il ripiano del loro comò per farla appoggiare, iniziando a stringerla sempre più a se, volendo assaporare sua moglie sempre di più, ma come al solito qualcosa li interruppe: il campanello, proprio mentre l’atmosfera si stava surriscaldando, aveva suonato.

“Ma perchè ci deve essere sempre un suono a rovinare tutto?!” Imprecò Jay sistemando la maglietta di sua moglie e guardandosi allo specchio per vedere se avesse i capelli in ordine.

“Probabilmente sara’ Will. Tra mezz’ora abbiamo il volo, è stato puntuale.. e tu che eri tanto preoccupato di arrivare in ritardo”. Lo prese in giro, mollandogli una leggera sberla bonaria sul gluteo.

“Oh Hailey, in realtà sono preoccupato del viaggio da qui all’aeroporto. Sappiamo che Will non è tutto questo gran pilota”. Disse andando ad aprire la porta, trovandosi di fronte suo fratello con un occhio nero e scoppiandogli a ridere in faccia.

“Grazie, bella solidarietà fraterna” sbuffò entrando, andando a salutare sua cognata che gli chiese che cosa avesse già combinato alla dieci del mattino.

“Durante il turno di notte sono arrivati una coppia di amanti al pronto soccorso per un problema alle zone intime di lui, il caso ha voluto che nella stanza affianco ci fosse il marito della donna che aveva accompagnato al pronto soccorso uno dei ragazzi che la sera aveva allenato a football e che si era rotto il naso cadendo sul palco. Per evitare la rissa all’interno del mld ho beccato io stesso il pugno che sarebbe stato destinato all’amante della moglie” dichiarò alzando gli occhi al cielo.

I coniugi Halstead avevano cercato di fare i seri, ma purtroppo non ci riuscirono, scoppiando a ridere.

“Scusaci Will, devo dire che questa è una delle storie più esilaranti che tu ci abbia raccontato.. vuoi del ghiaccio istantaneo?” Chiese Hailey cercando di rimediare al suo ghigno.

“No, ti ringrazio. Maggie mi ha medicato prima di staccare dal turno. Vi accompagno a prendere il volo e poi andrò dritto a riposare. La Goodwin mi ha dato il giorno libero per fortuna” la ringraziò aiutando Jay con le valigie. 

“Avete due valigie, due Beauty e uno zaino?” Domando’ Will chiamando l’ascensore.

Jay rispose affermativamente e notò che Hailey prima di prendere i passaporti e i biglietti controllò che in casa fosse tutto in ordine.

“Viaggiate leggeri per stare via 15 giorni. Alla fine farete Rodi e Santorini?”

“Beh, non ci portiamo nulla di pesante. Giusto qualche felpa, ma per il resto vestiti leggeri, costumi e molta crema solare. Almeno così mi ha ordinato l’organizzatrice vacanze” disse prendendo in giro sua moglie facendola ridere.

Hailey aveva organizzato quasi tutto da sola, non perchè non volesse che jay partecipasse, anzi, però gli aveva chiesto se poteva fargli delle sorprese. Conoscendo i luoghi dove erano diretti aveva voluto organizzare qualcosa di speciale solo per loro, per suo marito. Sarebbe stato un viaggio di nozze all’insegna del relax, dell’amore e perchè no anche della lussuria. Jay era stato grato per l’impegno che Hailey ci aveva messo e non poteva negare che tutto ciò lo faceva sentire molto importante e lo faceva stare bene. Era letteralmente felice.

Il tragitto dalla loro abitazione all’aeroporto fortunatamente fu scorrevole e arrivarono puntuali al Gate. Come avevano immaginato se non ci fossero stati ritardi, non dovendo fare scalo sarebbero arrivati ad Atene per le 18:00, e poi avrebbero preso un altro volo diretto a rodi che sarebbe durato all’incirca un’altra ora. Salutarono Will, a cui affidarono piante e chiave di casa e si salutarono, promettendosi qualche video chiamata su FaceTime nonostante le otto ore di fuso orario.

“Divertitevi, e miraccomando mettete la crema solare e non fatemi diventare zio troppo presto che sono giovane!” Scherzò con la sua famiglia, perchè il relato desiderava il contrario e jay e hailey lo sapevano bene.

“Pronto?” Gli chiese Hailey a Jay, prendendolo per mano dopo aver fatto controllare i loro biglietti alla hostess.

“Non aspetto altro da quando ci siamo sposati” le rispose, mettendole il braccio intorno alle spalle, non lasciando andare le loro dita intrecciate e dirigendosi verso il loro aereo.

 

 

Quando salirono sul loro mezzo di trasporto, una giovane hostess dai capelli rossi, dopo aver squadrato Jay dalla testa ai piedi, gli diede il benvenuto. Hailey con molta pacatezza, cercò di ignorarla, e ringraziò suo marito che come sempre la fece andare avanti per prima e la fece accomodare dalla parte del finestrino sapendo quanto amasse quel lato, ma quella volta, lei lo ringraziò e fece sedere lui dal suo lato preferito.

“Hailey sicura? So quanto ami guardare fuori..”
“Jay non ti lascerò questo lato così Miss Carota potrà osservarti senza alcun problema ogni volta che passa. Potrei far atterrare il nostro aereo a causa di un’emergenza: ovvero una moglie poliziotta inferocita che vuole godersi suo marito senza occhi indiscreti.

Jay ghignò guardandola armeggiare con il loro bagaglio a mano. Rapidamente la aiutò a sistemarlo nel ripiano troppo alto per lei e prima di sedersi dalla parte del finestrino, la baciò sulla guancia e guardandola con occhi vispi le disse “Adoro quando fai la gelosa, ma sappi che sono solamente tuo.” Le alitò prima di catturarle le labbra leggermente.

“Sei il solito adulatore… e comunque io non sono gelosa, ma territoriale.” Puntualizzò sedendosi affianco al marito che continuava a guardarla esterrefatto.

“Non mentire, lo sai che posso leggerti” disse baciandole le nocche della mano destra.

“Si anche io..”

Quando Hailey e Jay, prima di mettersi insieme, fantasticavano su come potessero essere in coppia non avrebbero immaginato che la gelosia e la dolcezza avessero fatto parte del rispettivo partner.

Come la giovane detective si era stupita di quanto il suo uomo fosse tenero e coccolone con lei fra le mura di casa, Jay aveva visto Hailey come una donna sicura di se perciò quando vide che in realtà era gelosa di lui, rimase colpito. Hailey aveva sottolineato di essere territoriale, perchè in effetti lei si fidava ciecamente di Jay, non era lui il problema.. il punto era che il suo compagno effettivamente era davvero un gran figo, con dei modi gentili e garbati, caratteristiche che apprezzava totalmente, e che però non lo facevano passare inosservato, così come non si poteva non notare il suo aitante fisico, spesso avvolto dalle sacrate t-shirt che jay amava indossare.

“Dovevi per forza indossare una delle tue tante magliette attillate Jay? Diciamo che si può studiare l’anatomia delle tue braccia e del tuo addome solo osservandoti.”

Jay rise di gusto, iniziando a sfiorarle delicatamente il polso. 

“Potrei dire lo stesso dei tuoi leggings che fasciano perfettamente le tue cosce, e poi comunque pensavo che anche tu adorassi le mie magliette, dato che spesso le condividiamo..” Disse facendole l’occhiolino facendola sorridere a sua volta. 

“Eh sappi che sei l’unica che può testare con mano, abbiamo 15 giorni per studiare la mia anatomia, e… la tua” le sussurrò in tono sensuale all’orecchio facendola rabbrividire e arrossire leggermente.

Hailey non rispose, ma Jay poteva giurare di averla sentita deglutire un pochino più forte del normale. Aveva colpito nel segno, e amava come dopo tutti quegli anni di amicizia, la convivenza e ora il matrimonio, le facesse ancora quell’effetto che lei stessa faceva a lui. Amava che si imbarazzava un po’ perchè lui era l’unica persona che riusciva a farle provare quelle sensazioni, dato che con gli altri, specialmente sul lavoro, era così sicura e tosta. Adorava tutte queste sue sfumature, soprattutto quelle che erano unicamente visibili solo a lui.

Dopo aver messo in modalità aereo i loro cellulari, aver seguito le indicazioni delle hostess, e ricevuto un calice di spumante come benvenuto, che però rifiutarono dato che era ancora mattina inoltrata, si prepararono per il decollo.

“Nervosa?” Chiese Jay vedendo che la sua compagna era silenziosa.

“No, sono impaziente”

“Strano” la prese in giro il marito pizzicandole il fianco.

“ non vedo l’ora di arrivare per farti vedere Rodi, vedrai la città vecchia ti piacerà un sacco.. e poi non vedo l’ora di passare due settimane dove saremo solamente i coniugi Halstead, dove saremo cullati dalle onde del mare e ci riposeremo da tutto lo stress del lavoro..niente Chicago, niente criminali, niente pericoli. Solo noi due.” Dichiarò raggiante la detective.

“Puoi dirlo forte! Niente sveglia, niente corse, niente telefoni o campanelli che ci interromperanno..solo noi due, un sacco di coccole, cibo e pochissimi vestiti” disse baciandola per l’ennesima volta. 

Mentre i due innamorati continuavano con le loro effusioni, fregandosene finalmente di chi avessero intorno, e godendosi la libertà di potersi sfiorare come e quando volevano senza troppi freni, vennero interrotti dalla hostess dai capelli rossi. Entrambi alzarono gli occhi al cielo, pensando e comunicando con il loro linguaggio visivo che fosse l’ennesima interruzione indesiderata, ma nonostante Hailey la guardasse con sguardo freddo e poco amichevole, la scusarono perchè doveva prendere l’ordinazione per il pranzo che avrebbero consumato in volo.

Una volta lasciati soli, mentre hailey teneva la testa appoggiata alla spalla di jay che si era già sistemato il suo cuscino per il collo si guardò intorno per vedere chi avrebbe viaggiato con loro. Erano perlopiù coppie di tutte le età, qualche uomo d’affari e qualche famiglia diretta per trascorrere le vacanze in uno dei posti più belli che Hailey pensava di avere visto nell’arco dei suoi trent’anni. Tutti oltre alla destinazione avevano in comune una cosa: in quel momento erano felici. Guardare Jay rilassato e pronto ad attraversare un intero continente per poter trascorrere una vacanza da sogno solo con lei, rendeva Hailey smagliante. 

“Grazie di esserti affidato e a avermi assecondata per l’organizzazione” gli disse sistemandosi e baciandogli la clavicola.

“Sempre Hailey. Mi fiderò sempre di te: sul lavoro e nella vita” disse stringendola a sé.

“Anche se ammetto che la curiosità mi sta uccidendo. Mi puoi dare qualche anticipazione?” Implorò curioso di ciò che avrebbero vissuto.

“Allora dato che quando arriveremo sarà pomeriggio inoltrato ho pensato di richiedere un aperitivo sulla terrazza della nostra camera. Vedrai ti piacerà, c’è una vista fantastica. Immagino che saremo cotti quindi al limite se abbiamo voglia possiamo perlustrare la zona che confina con il nostro hotel così da iniziare a famigliarizzare. Poi dato che abbiamo bisogno di relax per il giorno dopo ho prenotato la ‘private sta’.. il resort, ai novelli sposi, offre il pacchetto relax dandoci per un paio d’ore la beauty Farm tutta per noi. Non dobbiamo condividerla con nessuno. Sarà totalmente nostra, una sorta di affitto. Che ne dici?”

“É perfetto, direi che però per questa sera l’aperitivo in terrazza basterà, lo so che crolleremo. Anzi dovremmo provare un po’ a dormire dopo mangiato, così da non arrivare stravolti ad Atene. Anche se mi fremono già le gambe e siamo seduti da pochissimo.”

Le prime ore di viaggio le passarono guardando un paio film della saga di fast and furious che erano a disposizione dalla piattaforma dell’aereo, pranzarono e poi Jay fu il primo ad addormentarsi. Alla fine decise di togliere il suo cuscino per il collo perchè in realtà lo rendeva scomodo, così appoggiò la testa tra il petto di hailey e cullato dai grattini della mano di sua moglie fra i capelli, gesto calmante che aveva apprezzato sin dal principio della relazione. Hailey invece aveva iniziato un libro noir, e si impegnava a coccolare il marito, scaldata dai suoi sospiri e lamenti quando smetteva di di sfiorarlo per voltare le pagine.

Ad un certo punto sentì una presenza di troppo al suo fianco sinistro. Togliendo lo sguardo dal suo libro, ma continuando a massaggiare delicatamente suo marito, vide la hostess dai capelli rossi, osservarli, o meglio guardava più Jay probabilmente. Innervosita dalla sua invadenza chiese con tono un po’ seccato: “Problemi?”.

Jay l’aveva sentita perchè non era profondamente addormentato, ma si stava semplicemente godendo il relax datogli da Hailey in una specie di dormiveglia. Nonostante gli occhi chiusi, poteva giurare di vedere Hailey fulminarla con il suo sguardo gelido, che spesso riservava a quei criminali che sapeva di avere in pugno. Era pronto a sentirla rispondere in modo un po’ freddo e tagliente in base alla risposta che avrebbe dato l’assistente di volo, che in quel momento divenne dello stesso colore dei suoi capelli e rispose: “stavo considerando che il suo amico non ha legata la cintura.. bisognerà poi svegliarlo per fargliela indossare.” 

Hailey la guardò fulminea capendo che si stava arrampicando sugli specchi, perché in realtà lo stava semplicemente squadrando dalla testa ai piedi ed era stata colta sul fatto. Non gradendo il fatto che lo aveva definito un suo amico, dato che gli aveva sicuramente visti baciarsi diverse volte, le rispose per le rime: “Oh non si preoccupi, dato che mancano quasi 4 ore all’atterraggio, direi che è un po’ presto per legarsi. Nel caso in cui dovesse ancora dormire quando arriverà il momento lo sveglierò o al limite lo legherò io stessa, non c’è niente del corpo di mio marito  che io non possa sfiorare…” pronunciò rivendicando quasi il possesso nei confronti di Jay, che sentendo il suo tono stizzito rise leggermente sulla pelle della moglie che continuava a grattargli il capo quasi come per sottolineare che fosse soltanto suo.

La hostess non rispose ma torno’ al suo posto, e Hailey imprecò sottovoce.

“Ti piace usare la parola marito eh?!” Disse stuzzicandola e sfregando la sua mano sulla coscia della giovane donna. 

“È ciò che sei, e lo ribadirò ogni volta che qualcuno vuole interferire!” Rispose dandogli un bacio sul capo e provando a chiudere gli occhi appoggiando il mento sulla testa di suo marito.

 

 

*****

 

 

 

“Hailey hai prenotato un posto da sogno” esternò Jay entrando nella hall del resort a 5 stelle che Hailey aveva scelto per loro. Effettivamente era molto lussuoso, ma dato che per metà era stato regalato dai loro amici, aveva deciso di non badare a spese. Voleva passare una muna da miele magica. Avevano a disposizione una spa, delle piscine, l’area sulla spiaggia riservata. Aveva anche affittato direttamente dall’hotel una moto che Jay avrebbe scelto per usarla come mezzo esplorativo della zona. Voleva solo il meglio per loro.

“Aspetta di vedere la suite” gli disse tenendolo per mano.

“Crepi l’avarizia. Hai fatto bene c’è lo meritiamo. Di viaggio di nozze se ne fa solo uno nella vita!”

“Puoi dirlo” ribadì Hailey.. “è il nostro per sempre” continuò prima di baciarlo e raggiungere il check in. 

Hailey in quel momento aveva deciso di accontentare suo marito: aveva parlato in greco. Quando erano in America, Hailey era raro che parlasse la sua lingua di origine, ma quel poco che le aveva sentito pronunciare lo aveva mandato in estasi.

“Sei sempre così sexi!” Le sussurrò all’orecchio mentre il receptionist stava registrando i loro nomi. Dopo aver svolto tutte le beghe burocratiche furono accompagnati verso gli ultimi piani riservati alle suite per le lune di miele. 

Hailey gli sorrise e arrossendo si aggrappò al suo braccio raggiate: la giovane detective era più luminosa del solito. Era grata in quel momento di avere finalmente tutto per se suo marito e di passare del tempo spensierato. Dopo il matrimonio ebbero diversi casi stressanti, e avevano bisogno di godersi un po’ di spensieratezza perchè per Hailey e anche per Jay quello era davvero il periodo più felice della loro vita e meritava di essere esaltato e vissuto.

Quando entrarono nella loro suite, il loro accompagnatore, parlando in inglese per farsi capire da entrambi, gli auguro’ il benvenuto, mostrandogli l’aperitivo che avevano organizzato per loro sulla terrazza. La stanza era davvero enorme. Entrando era disposto un salottino, l’armadio era a muro e di fronte al salottino era presente un angolo bar con frigorifero, bollitore e tisane. Poi sulla sinistra c’era un bagno spettacolare, fatto tutto in marmo bianco, ma quello che catturo’ l’attenzione di Jay è che davanti al letto baldacchino era presente una televisione appena al muro e poco più il la, vicino la vetrata che portava verso il terrazzo, era presente una doccia completamente trasparente. Quando l’impiegato dell’Hotel gli lascio’ da soli Jay mise piede all’esterno e vide che sulla terrazza c’era interrata una mini piscina privata. Rimase stupefatto perchè era davvero tutto così meraviglioso.

“Ti piace?” Chiese speranzosa Hailey abbracciandolo guardando insieme a lui l’orizzonte. 

“Dire che mi piace è riduttivo” disse Jay stringendola forte.

“So che solitamente non amiamo lo sfarzo, che ci piace la semplicità, perciò spero che tu non lo trovi esagerato, ma volevo una luna di miele sfavillante!”

“Hailey, è meraviglioso, rasserenati. Sono entusiasta e non vedo l’ora di esplorare  la Grecia con te. Andrei in capo al mondo con te, sono felice di partire da qui.” Disse posando le labbra su quelle di sua moglie e dandole un ennesimo caloroso bacio. 

“Non avrei immaginato che su una terrazza così ci potesse stare una piscina privata. Ne sono felice ho già qualche idea in. Mente, dato che non ci vede nessuno” disse malizioso, giocando con gancetto del reggiseno di sua moglie sotto, al di sotto della t-shirt.

“Si anche io” continuò hailey mordendosi il labbro inferiore e facendogli l’occhiolino.

Jay la condusse verso il buffet e le versò un calice di spumante, poi alzando il bicchiere verso di lei auguro’ a loro stessi: “a questo nuovo inizio, da qui apriamo un nuovo capitolo della nostra vita insieme legata per sempre”.

“A noi due” continuò facendo tintinnare i loro due flut.

Si baciarono per la milionesima volta e quando Jay la strinse al suo corpo balbetto’: “Dio, è così…così…”

“Perfetto” finì la frase per lui. 

Si sorrisero e jay prese in braccio sua moglie proprio come fece la sera stessa delle nozze per farla entrare in casa loro. Hailey urse di gusto e posando al volo sul tavolo i bicchieri, si fece adagiare sul loro letto King size.

Tra un bacio è l’altro Jay le domandò: “sapevi della doccia fuori dal bagno di fronte al letto?”

“Ho visto questa camera sul sito online e quando ho chiamato ho espressamente richiesto di averne una con la doccia fuori dalla toilette. Mi sembrava divertente assistere comodamente.. troppo audace?”

“Assolutamente no! Non vedo l’ora di provarla, forse per due è un po’ piccola ma troveremo un modo” disse baciandola ardentemente iniziando a giocare con la sua maglietta.

Hailey ribaltò le posizioni, facendo adagiare suo marito sul materasso, e prendendo le redini della situazione. 

“Beh per stare comodi c’è sempre la piscina privata e la sua tutta per noi.”

“Mi piace il tuo piano!” Disse ricatturando quelle labbra che tanto bramava.

“Vuoi ordinare la cena in camera o vuoi provare a guardarti intorno?” Chiese hailey facendo sfregare i loro corpi e dedicandosi al collo del suo compagno.

“La cena in camera è perfetta, non voglio lasciare questa stanza fino a domani. Ho te, un materasso comodo, e 15 giorni per poter esplorare questa località! Al momento voglio esplorare te” disse Jay roco e voglioso di sua moglie. 

Haiely concordò che era l’idea migliore. Chiamò la reception e ordinò del risotto ai frutti mare e carpaccio di tonno per entrambi, Il vino e una bottiglia d’acqua per la notte, poi dovendo attendere all’incirca quaranta minuti per l’arrivo delle loro pietanze in stanza, tornò a pregustarsi suo marito.

 

 

 

La mattina seguente Hailey si sveglio’ sola nel letto e stava quasi per lamentarsi del fatto che Jay non fosse al suo fianco perchè non vedeva l’ora di un’altra sessione di coccole come quelle avute dopo cena, ma quando sentì il getto della doccia aperta, silenziosamente, vedendo che suo marito le dava la schiena, si appoggiò alla testata del letto a baldacchino e osservò le movenze di suo marito.

Si stava insaponando i capelli e aveva quelle braccia che hailey tanto amava afferrare tese. Poteva vedere la sua schiena muscolosa, i bicipiti e le vene delle braccia contratte e in quel momento Hailey lo trovava dannatamente erotico. Notava gocciolare verso il fondoschiena una sostanziosa dose di schiuma e non potè che sospirare perchè in quel momento anche la sua schiena si stava bagnando du sudore. Vedere Jay, completamente nudo, quella mattina, in quella doccia era un nuovo risveglio che non sapeva di avere bisogno.

Continuava a insaponare il suo copro e la giovane detective era ammaliata dal fisico statuario di suo marito che inconsapevolmente, ai suoi occhi si muoveva sinuosamente in un modo così erotico che hailey si ritrovò quasi incredula ad essere l’unica donna che ne aveva completamente accesso. Jay ci teneva alla sua forma fisica e sapeva di essere affascinante, eppure Hailey in fondo rimaneva quasi esterrefatta che quell’uomo che poteva avere qualunque donna ai suoi piedi avesse scelto lei. Jay era aitante, possente, sembrava disegnato con il pennello, ma soprattutto era un uomo con la U maiuscola, che la faceva sentire una principessa, la faceva sentire unica, ma lei reputava lui unico perchè era un ragazzo da sogno e ora era per sempre suo, legati per sempre da un filo rosso chiamato destino perchè il fato le aveva permesso di incontrare quell’uomo che aveva sempre sognato.

Quando Jay si girò aveva gli occhi chiusi, si fece cullare dal getto d’acqua tenero gli occhi chiusi e il sapone venne spodestato da delle piccole goccioline d’acqua che si attaccavano e correvano lungo quell’addominale che Hailey adorava sfiorare, e tutto a un tratto si ritrovò a voler essere li con lui e assaporare quelle gocce d’acqua aggrappate alla sua tartaruga.

“Ben svegliata” disse Jay aprendo gli occhi e lasciando che la cascata d’acqua sopra la sua testa illuminasse ancora di più il suo iride verde, dimostrando che in realtà aveva sentito che non dormiva più, ma non aveva voluto infierire per evitare una sorta di  imbarazzo mentre rimaneva a letto a fissarlo come se fosse il suo film preferito.

“Sai mi stavo per lamentare del fatto che ero qui tutta sola, al mio primo risveglio della nostra luna di miele, poi però devo ammettere che questa visione di te nudo e sexy non è niente male, mi sono goduta lo spettacolo, anche se mi sono ritrovata ad invidiare l’acqua e il bagnoschiuma che al momento ti hanno avvolto al mio posto”. Disse fingendo di imbronciarsi e essere offesa.

Jay sorrise, ammirando l’audacia e la sfrontatezza di sua moglie. Hailey era così : a volte si imbarazzava, altre invece non si faceva problemi ad esprimere a voce alta le sue fantasie. Jay sorrise e una volta avvolto il suo addome nell’asciugamano, raggiunse sua moglie, si inginocchiò dal suo lato del letto e posò le sue labbra su quelle di sua moglie e le augurò buongiorno prendendole delicatamente il viso fra le mani. 

“Direi che è partito decisamente alla grande, ma guardare non mi basta più!”

“E cos’altro vorresti?” Chiese muovendo le sue sopracciglia in quel modo che sapeva che lei adorava allargando un grande sorriso sul suo volto.

“Decisamente te, del caffè e una fetta di torta al cioccolato” disse non allontanandosi dalle sue labbra.

“In questo ordine?” Chiese, sistemandosi fra le sue gambe lasciando scivolare il suo asciugamano.

“Assolutamente in questo ordine” sussurrò baciandolo appassionatamente e mettendosi a giocare e accarezzare la lingua del marito con la propria. Iniziarono una breve lotta quando Jay si stacco da lei, per toglierle il baby doll celeste che aveva indossato per la notte, e che lo aveva assolutamente affascinato. Se non fossero stati stanchi dal viaggio, sicuramente quella sottoveste sarebbe finita sul pavimento molto presto. Jay, e anche hailey, sapeva che probabilmente per quelle due settimane sarebbero stati poco vestiti non appena ne avessero avuto la possibilità, dato che la voglia non mancava mai. Jay sentì sorridere  hailey quando le solleticò l’addome con la lingua. Amava la risata che le usciva quando le faceva il solletico; tornò dedicarsi al suo seno, poi al suo ombelico, e infine alla sua zona intima: una lunga scia di baci le faceva provare brividi su tutto il corpo.

Hailey aveva capito che quella mattina Jay aveva deciso di dedicarsi solamente al piacere della sua compagna, per farsi perdonare del tutto al risveglio solitario, così esplorò ogni punto della sua zona erogena, assaporandola e mandola a modo suo in estasi. 

Sapevano entrambi che Hailey durante quella tipologia di amplesso, era abbastanza rumorosa, ma erano noncuranti del fatto che qualcuno potesse sentirli dato che erano a svariate miglia da casa e dato che quel era il viaggio del loro amore. In quel momento Hailey e Jay stavano godendo entrambi e jay era soddisfatto di se stesso per il piacere che stava procurando a sua moglie, che al di sotto della sua lingua, iniziava a tremare, oltre che a gemere di piacere. Una volta che capì di aver raggiunto il suo obbiettivo, con il sapore della sua compagna ancora fra le labbra, torno’ vicino ad una Hailey esausta ma appagata e le domandò: “Pensi che mi sia fatto perdonare abbastanza per averti fatto svegliare da sola ?”

“Direi che eri a buon punto già con lo spettacolino della doccia, ma così hai superato davvero le aspettative. Prometto di ricambiare il piacere durante la nostra Spa di coppia” disse baciandolo, tornando a catturare quella labbra che sapevano ancora di lei.

Poco dopo fu Jay a godere della vista di sua moglie sotto la doccia: Hailey aveva ragione, avere una doccia di fronte al letto era davvero una goduria. Anche il detective, proprio come la sua consorte, si era ritrovato ad ammirare quei gesti che potevano sembrare così consoni e banali e si era ritrovato lui stesso a voler massaggiare la sua cute mentre faceva lo shampoo. Era stato stupito dalla scelta spudorata di questa camera da parte di sua moglie. Sin dalla prima volta non c’era stato alcun imbarazzo per loro, dormire insieme, fare l’amore, vedersi semplicemente in mutande era stato naturale, ma diavolo Jay era davvero felice che sua moglie avesse pensato ad una camera così diversa, perchè questa era come l’ennesima prova della fiducia estrema che provavano l’uno per l’altro. Hailey aveva un passato complicato, la prima relazione con la figura maschile di Hailey non era stata piacevole dato che l’uomo che le aveva donato la vita gliel’aveva anche complicata, eppure con Jay lei non provava pudore, e di questo lui ne era grato perchè era la prova lampante che lei sapeva quanto rispetto provasse per lei, come donna, come partner, come amica e ora come moglie. Era quasi incredulo di quanta strada avessero fatto e di essere arrivati a percorrerla per sempre insieme. Pensando a tutto questo, si alzò, aprì la vetrata della doccia e attirò a se Hailey per avvolgere le labbra con le proprie. Hailey rimase stupita di questo gesto inaspettato, ma una volta che lui si staccò e le sorrise prima di andare ad aprire al room service non pose alcuna domanda. Non le aveva lasciato un bacio bisognoso, o carico di eros. Quello era il suo modo per ringraziarla, per farle sentire la sua presenza e per dirle che era felice, e Hailey ringraziò il getto dell’acqua addosso per poter mascherare quella leggera commozione che le si era stampata in faccia.

 

La mattinata alla Spa fu sensazionale. Hailey aveva prenotato un percorso di coppia fatto di fanghi, bagno turco, idromassaggio e massaggi di coppia. Tutto fatto reciprocamente senza l’ausilio del personale qualificato perchè ad Hailey, ma anche a jay, non piaceva l’idea che un estraneo toccasse il corpo del proprio consorte.  Inutile dire che avendo la privacy necessaria i due giovani amanti non si lasciarono trasportare dall’atmosfera rilassante, per godersi e farsi trasportare dalle loro braccia avvolte. Non riuscirono a fare l’amore in quel luogo perchè per quanto fosse a loro riservata, l’idea che altra gente ci fosse stata prima di loro li genava abbastanza, però ci fu una lunga serie di preliminari che si conclusero nella piscina della loro terrazza, li si che fecero l’amore per un lungo periodo cullati dai loro sospiri, dalla loro eccitazione e dalla luce calda del tramonto.

La settimana a Rodi passò velocemente: Hailey aveva organizzato l’intera vacanza basandola sul far sentire Jay al primo posto: lo portò a visitare la città vecchia, ricca di storia e come aveva immaginato ne era rimasto esterrefatto. Lo aveva portato a vedere la valle delle farfalle e gli raccontò che quello fu uno degli ultimi luoghi che vide con sua nonna facendolo partecipe della sua infanzia. Fino ai dieci anni ogni estate la passava a Rodi dai nonni e ne era davvero felice, poi dopo la morte dei nonni materni, il padre vendette la casa ereditata e proibì alla sua famiglia di tornarci. Hailey aveva passato dei momenti felici, ed era grata di poterne avere altri con Jay in quegli stessi luoghi; allo stesso tempo Jay era lusingato del fatto che Hailey lo aveva fatto partecipe di questi luoghi così magnifici, tanto quanto lei, e le aveva promesso che sarebbero tornati ogni qualvolta lo gradisse.

La settimana a Rodi fu ricca di esperienze, ricca di amore, passione e adrenalina. Jay si era divertito come un matto con le moto d’acqua e adorava come hailey si aggrappasse a lui, ogni qualvolta desse gas. Esplorarono anche qualche isola vicina, fecero diverse escuserà ioni nella natura e andarono a vedere i templi di le rovine greche, ed hailey raccontava i diversi aneddoti e le diverse storie sugli dei che da bambina l’avevano affascinata. Sapendo quanto Jay amasse il buon cibo e il buon vino aveva anche organizzato qualche degustazione in posti tipici del posto, esperienze che avrebbero replicato anche a Santorini, luogo che gli avrebbe ospitati per gli ultimi giorni.

Hailey aveva diviso la vacanza a metà: aveva voluto destinare ai primi giorni del loro viaggio per i momenti più avventurosi, mentre l’ultima parte sarebbe stata destinata al relax totale. Avrebbero visitato le spiagge più belle e particolari, avrebbero goduto del riposo apprezzando il mare per rigenerarsi prima del ritorno alla vita frenetica di Chicago.

Quando arrivarono al resort di Santorini, Jay rimase ancora più sbalordito. Se la prima camera a loro riservata fu moderna, questa era ancora più bella. Completamente bianca con tessuti dorati sapeva proprio di Grecia. Il letto era inserito all’interno du una specie di grotta ricavata dal muro, era più piccola, ma molto più intima.. di fronte alla vetrata che dava all’esterno c’era un divano enorme che permetteva di godere di una vista spettacolare. Non poteva mancare la piscina privata e una vista mozzafiato. Il bagno era molto più discreto rispetto al precedente, ma questa camera sapeva proprio di hailey. Era piena di cuscini, aveva lo spazio per le sue amate tisane ed era priva di televisore. E jay ne fu contento perchè si chiedeva perchè fornire un apparecchio tecnologico in un posto così paradisiaco. 

Questo secondo resort era molto più cado. Jay non vedeva l’ha di provare uno di quei letti a cielo aperto in spiaggia sotto ombrelloni che ricordavano le palme esotiche. Era tutto più caldo e intimo, molto più da loro ed emanava tranquillità, quella di cui avevano davvero bisogno.

Sul letto, il personale, aveva sparso dei petali di rosa, che emanavano un profumo delizioso, e aveva fatto trovare una bottiglia di champagne, dandogli un caloroso benvenuto ai novelli sposi lasciando un biglietto che recitava:

 

    • abbiamo il piacere di ospitarvi nella stanza che abbiamo dedicato alla dea Afrodite, per augurarvi un felice soggiorno e unirci nei festeggiamenti del vostro amore. Sperando che l’intimità pensata per questo posto, possa regalarvi un sereno e amorevole soggiorno. Ancora tanti auguri per le vostre nozze, grazie per averci scelto, lo staff.- 

 

 

 

Jay, dopo aver letto a sua volta il biglietto, ando’ da Hailey e l’abbraccio’ calorosamente.

“Ho adorato Rodi, ma credo che questa stanza, così privata, così intima sia davvero perfetta. Profuma di te, ricorda proprio noi. Piccola, accogliente, senza bisogno di chissà quale sfarzo. Ed è così calorosa e particolare, tanto quanto te”.

“Ti piace?” Chiese Hailey raggiante. 

“Assolutamente! Ora indossa il costume, che non vedo l’ora di andare a vedere questa spiaggia rossa, e rilassarmi al tuo fianco. Prevedo una lunga sessione di coccole in spiaggia.” Le disse baciandola affettuosamente. 

Hailey preparò la borsa del mare infilando tutto l’occorrente, poi indosso’ il suo costume: per l’occasione aveva deciso di indossare un costume a due pezzi particolare: il reggiseno era fatto a balconcino ma sembrava tenuto insieme sul davanti da una specie di spilla da balia in fantasia marrone che faceva risaltare ancora di più la sua pelle diafana e i capelli dorati, e al disotto aveva uno slip piuttosto sgambato, fatto a ‘V’ che fece mancare il fiato a suo marito. Per scendere in spiaggia decise di indossare un vestito fatto all’uncinetto bianco e quando vide Jay le mancò il fiato. Era leggermente abbronzato e il pantaloncino verde militare risaltava ancora di più i suoi occhi e i suoi muscoli evidenziati ancora di più dal colorito della pelle. 

Hailey rimase estasiata dalla vista di suo marito: in cuor suo non pensava che si sarebbe abituata ad avere l’esclusiva su quel corpo.

 

Andarono in spiaggia e Jay scelse il lettino matrimoniale che li avrebbe accolti per tutta la continuazione della vacanza. Non fece in tempo a far spogliare Hailey, che iniziò ad armeggiare con la bottiglia di crema solare: sia lui che sua moglie avevano una pelle che andava protetta, ma entrambi usavano la scusa dell’idratazione solo per poter giocare con il corpo altrui. Tutto era partito da uno dei loro primi viaggi insieme, Jay si era offerto di aiutarla, e da quel momento in poi era diventato suo compito prendersi cura della pelle di sua moglie e viceversa. 

Hailey si godette le mani di Jay che sinuosamente le spalmavano la crema e che ogni tanto si infilavano al di sotto del poco tessuto che aveva addosso. Si era stupita di come quelle mani forti, abituate a stringere armi pesanti, fossero così delicate quando la sfioravano e non avrebbe mai voluto che smettesse. Jay non si limitava solo a spalmare la protezione, ma la massaggiava e le trasmetteva calore, delicatezza e passione. Hailey non poteva farne a meno. Quando si dedicò alla sua schiena apprezzò la leggera pressione durante il massaggio, che alternava a delicati baci fra il collo e la nuca. La faceva sentire desiderata anche durante un semplice momento in spiaggia. 

“Sai credo che qualcuno ti stia invidiando” le sussurrò all’orecchio Jay, mordicchiandole il lobo e facendola sbuffare.

“E chi sarebbe la ficcanaso, dopo miss Carota sull’aereo?” Chiese hailey godendosi le mani e i baci di suo marito.

“Due lettini dietro di noi, alla tua destra.” Le disse come quando tenevano d’occhio un sospetto.

Hailey con non curanza si girò e vide una signora sulla sessantina fissare suo marito. Rise e ad alta voce disse “ci mancava la milf”. Gli prese poi il flacone dalle mani e dopo aver protetto la sua schiena lo fece appoggiare al materassino, e sedendosi su di lui, allacciando le gambe al suo addome, gli disse, strizzandogli l‘occhio “Beh facciamola morire di invidia, vediamo finchè riuscirà ad osservare”. Iniziò a spalmare la crema su quell’amato pettorale e in modo seducente, tra un bacio e l’altro fra collo e mascella cercò di farlo rilassare. Passando a spalle e bicipiti sentì che era un po’ contratto: “qualcuno è un po’ teso qui” disse passando l’unghia del suo dito indice sulla clavicola di jay.

“Beh credo che battezzare per l’ultima sera la doccia con del sano sesso, forse mi abbia fatto tendere un po’ i nervi, ma credo che il letto della nuova stanza e una nuova sessione, me li possano fare sciogliere. Solo che Hailey, questa posizione, le tue mani che sensuali mi sfiorano credo che non siano d’aiuto:” esternò con voce strozzata.

“Te lo avevo detto che era troppo piccola per ospitarci” continuò felice di avere avuto ragione. “Era piccola ma tu eri dannatamente sexy lì dentro! Non che tu non lo sia le altre volte… in questo momento ad esempio ti trovo di una sensualità disarmante” le disse baciandola e godendosi i suoi voraci tocchi sul pettorale.

Nonostante fossero in pubblico Jay stava sentendo la tensione di tutti i suoi muscoli, anche quel muscolo. Peccato che erano in mezzo ad un sacco di gente... Cercò di baciarla ma Haley faceva di tutto per stuzzicarlo e non accontentarlo. Lo stava facendo impazzire, e se non fosse stata sopra di lui tutti se ne sarebbero accorti. Hailey poteva sentire la sua voglia crescere, perciò non si stupì che ad un certo punto si alzò con lei avvolta a lui come Koala e li fece immergere in acqua.

“Avevi bisogno di una doccia fredda?” Lo stuzzicò hailey sapendo che forse l’acqua avrebbe aiutato a calmarlo, anche se così non sembrava dato che Jay si sentiva esplodere dentro quel pantaloncino. 

Jay però non rispose e la lancio’ sott’acqua. Iniziarono a schizzarsi e a giocare come due ragazzini: entrambi sprizzavano felicità da ogni poro. Grato di godersi il tempo insieme lontani dal lavoro, lontani dai pensieri e da tutto e tutti!

Essendo presto, in acqua non c’era ancora nessuno, erano abbastanza a largo e non si tirarono indietro per una sessione di baci parecchio spinti. Quando entrambi, soprattutto jay si calmarono, tornarono al loro lettino.

“L’abbiamo fatta scappare, non ha retto” disse Jay accogliendo fra le sue braccia hailey.

“Sarà morta di invidia! E io ho rivendicato il mio territorio” disse legando la sua gamba sinistra a quella di Jay. 

Jay sorrise e le disse che lei sarebbe stata la sua unica donna e che era perfetta. Lei rispose di amarlo e si fecero cullare dal loro corpo assaporando il relax.

“E’ così paradisiaco qui” disse Jay districando i capelli bagnati di Hailey mentre si godevano il sole e l’aria riposante data dal suono del mare. “Si non voglio più tornare a casa, rimaniamo qui per sempre!” Rispose Hailey. “Toccherà tornare alla realtà prima o poi Hailey” le rispose baciandole il capo. “Quindi torneranno anche eventuali problemi, disguidi, criminali, paure”. Jay le chiese di guardarlo e dolcemente, guardandola con amore le disse “Hailey, qualunque cosa succederà quando torneremo a casa, ti prometto che qualunque cosa accadrà, la affronteremo insieme, ma ti giuro che i giorni felici saranno maggiori rispetto a quelli complicati. Ti amo e farò di tutto per farci avere la serenità che ci meritiamo.” Hailey lo baciò delicatamente e gli disse che avrebbe fatto lo stesso. Che qualunque cosa il fato gli avesse messo davanti lo avrebbero affrontato insieme. Si godettero ancora il riposo e cullati dall’ebrezza marina e dal loro calore si rilassarono l’uno tra le braccia dell’altro.

 

La vacanza a Santorini fu particolarmente rilassante, si godettero il mare e non fecero altro che mangiare, bere, visitare i borghi tipici, fare l’amore è stare in spiaggia. Nelle ore più calde utilizzavano la piscina privata della loro stanza, ma per il resto ‘riposo e amore’ erano le parole d’ordine.

 

Una delle ultime sere jay però volle organizzare qualcosa di speciale per hailey dato che era il suo compleanno : voleva farla sentire speciale tanto quanto lei lo aveva fatto sentire coccolato, e amato per tutti i 15 giorni. Così con la complicità dell’albergo, dopo una cena a base di pesce in un ristornate un po’ gitano della zona, quando tornarono in stanza, ed hailey aprì la porta, venne accolta da un profumo speziato e dolce allo stesso tempo, e da una serie di candele sistemate per tutta la loro camera. Sul letto vide un mazzo di rose rosse uguali a quelle che Jay scelse quando andò sottocopertura nel negozio di Michelle.

“Jay…” pronunciò incredula prendendo fra le mani il mazzo.

“Quante sono? Sei matto?”

“Ne ho richieste 50, tutte per te e per ringraziarti di aver organizzato tutto questo è per augurarti un felice compleanno. Non potevo starmene con le mani in mano. Hai reso tutto perfetto. Dovevo ricambiare! E poi mi hai permesso di entrare in questo mondo fantastico che sono le tue origini, mi hai raccontato dei tuoi nonni. Sono felice di vederti così felice!”

“Jay, sei tu la causa della mia felicità! E’ stato un compleanno davvero particolare ma indimenticabile: in uno dei miei posti preferiti con la persona che amo di più al mondo e che mi ha reso la donna è la moglie che sono e che voglio essere! non dovevi ricambiare nulla, a Chicago sei sempre così premuroso, così perfetto, così amorevole, e ho voluto in qualche modo ricambiare. Volevo che il nostro viaggio di nozze fosse perfetto proprio come te. Ti amo e sono grata alla vita che ci ha permesso di arrivare fino a qui. Questi giorni abbiamo vissuto in una bolla che spero di portare con noi a casa. So che la frenesia del lavoro e della quotidianità si imbatterà su di noi, ma questa pagina spero rimanga con noi per sempre.” Gli disse abbracciandolo fortemente.

“Hailey ho fatto una promessa: voglio renderti felice e voglio farlo ovunque, ma ti prometto che la nostra vita insieme sarà meravigliosa. Ti seguirò ovunque.. lo sai.”

“E io seguirò te. Non vedo l’ora di scoprire cosa il futuro ci riserverà. Ti amo così tanto jay, a volte non so come poterlo dimostrare, è talmente forte che le parole o i gesti a volte mi sembrano troppo poco, e sai che non sono sempre brava in questo, nonostante io lo voglia con tutta me stessa”.

“Hailey lo dimostri ogni giorno quanto mi ami e lo hai sigillato dicendomi di sì un mese fa. Non c’è dimostrazione maggiore! Grazie per scegliermi ogni giorno.” La bacio affettuosamente e poi le fece scartare il suo regalo: le aveva preso un completino intimo in un negozierò a Rodi, era davvero particolare e ricordava i completi greci delle ancelle. Hailey era una donna semplice che non amava i gioielli o i regali preziosi, amava le armi, e aveva una passione per i completi i intimi. Così Jay penso di prenderle qualcosa di tipico che le ricordasse le sue origini di cui andava orgogliosa. “E’’ stupendo! Ma è un regalo per me o per te?” Scherzo’ sapendo quanto Jay amasse scoprire cosa indossava al di sotto dei suoi indumenti. Disse che era per entrambi e regalandole un ampio sorriso la bacio’ appassionatamente. “Non dovevi, sei già tu il mio regalo!” “Zitta, qualunque cosa per mia moglie.” “Dio sei così perfetto!” Continuo’ Hailey prima di far scoppiare la passione fra loro. “Ti amo amore mio” gli disse hailey facendolo sentire felice come un bambino. Adorava sentirsi chiamare così da lei. “A volte penso di non meritarti. Tu che hai saputo starmi affianco e accettare i miei casini…”

Jay la attirò a se ancora di più e le disse di smetterla: sapeva i passi avanti che aveva fatto e lei a suo modo lo aveva amato sin dal primo giorno. Decise che ormai le parole erano diventate di troppo: La baciò con tutto se stesso e passo’ le mani su quella schiena lasciata nuda dal suo abito, poi le infilò tra i suoi capelli e la senti’ sussurrare di piacere sulle sue labbra. Hailey approfondì il bacio per fargli sentire quanto era felice. A volte le parole non servivano, i suoi occhi parlavano per lei. Mentre sbottonava la sua camicia, con il suo sguardo non gli comunicava solo il desiderio che provava, ma anche la gratitudine e l’amore verso di lui. Simultaneamente si liberarono dei loro indumenti che calciarono sul pavimento. Hailey fece sdraiare Jay sul loro materasso e lo osservò esterrefatta. 

Il suo occhio cadde su quei boxer particolari che suo marito indossava: “sbaglio ho il disegno che vedo raffigura delle bottiglie di whisky?”

Jay sorrise, le sganciò il gancetto del reggiseno e facendolo volare sul pavimento le raccontò che era uno dei tanti regali simpatici che suo fratello gli aveva fatto per il suo addio a celibato. Sapeva che quella era la bevanda preferita di hailey e quindi pensò che le sarebbe piaciuta vederla addosso a suo marito.

Quando lo aiutò a sfilarseli, sorrise, sulle sue labbra gli disse: “sai che quando torneremo a Chicago te li ruberò e li userò per dormire insieme a qualche tua vecchia maglietta.” Lo stuzzicò mordendogli le labbra in un bacio passionale.

“Non vedo l’ora” le rispose suo marito iniziando bramare il suo corpo. Hailey si sistemò su di lui, e dopo aver assaggiato ogni centimetro della sua pelle, dedicandosi ai suoi muscoli, baciandoli e assaporandoli, gli fece intuire che era pronta a fondersi con lui. Jay al fece condurre per tutto il tempo, finché non decise di farla adagiare sul materasso e si dedicò a procurarle un continuo e dolce piacere. Persero la cognizione del tempo, grati di essersi dedicati l’un l’altro per una quantità di giorni indefinibile. Tra un bacio l’altro si ripeterono quanto si amarono. Era stato un viaggio indimenticabile e pieno di amore e passione.

Una volta sazi e soddisfatti si coccolarono per tutta la notte, fantasticando sul loro futuro e ripercorrendo la loro storia.. ne avevano fatta di strada e ora non vedevano l’ora di capire cos’altro la vita gli avrebbe riservato!

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Capitolo 14
*** anniversari&imprevisti ***


Angolo autrice: buon pomeriggio cari lettori, eccoci qui con una nuova fanfiction in cui torneranno protagonisti i nostri amati gemelli. Hanno da poco compiuto un anno e in questa storia guasteranno la festa ai genitori.

Gli Upstead hanno un giorno libero; proprio il giorno in cui molti anni prima si sono scambiati il loro primo bacio. Nella storia Jay avrebbe voluto organizzare una giornata tutta per loro, peccato che i bambini si sveglieranno con la loro prima forte influenza, scombussolando i piani. Jay e Hailey quindi, durante quella giornata tra un rigurgito e qualche linea di febbre si troveranno a fare un bilancio di quegli anni insieme e di come siano cresciuti: come persone, come coppia e come genitori.

Come sempre, ci tengo a sottolineare che i personaggi di Upton e Halstead non sono di mia proprietà, ma sono frutto delle idee degli autori della One Chicago, mentre i gemelli sono ideati dalla mia fantasia.

Vi auguro una buona lettura, Curlywriter.

 

 

 

Anniversari e imprevisti

 

 

 

Quella mattina, come ad ogni risveglio, i coniugi Halstead, si erano svegliati in anticipo, per poter amoreggiare tranquillamente prima del risveglio dei loro bambini e iniziare la giornata portandoli al nido e cadendo nella loro routine giornaliera.

Quel giovedì però aveva un sapore differente: era il 13 gennaio e quasi sei anni prima si erano scambiati quel primo bacio che aveva dato inizio alla loro storia d’amore che in così poco tempo li aveva portati a costruire una relazione sana, solida e felice. 

Jay, che solitamente era quello che si svegliava prima dei due, anche quella mattina aveva stretto a se sua moglie. Quando aprì gli occhi la vide e la sentì beatamente appoggiata al suo petto che lo accarezzava col suo respiro, e con la sua mano sinistra lo abbracciava fortemente, proprio come Jay faceva con le sue braccia, e sorrise vedendola così rilassata, felice di essere la maggiore fonte di questa sua serenità.

Jay pensò a come le loro vite erano cambiate e migliorate da quando entrambi si erano avvicinati. Il loro percorso non era stato semplice, e a tratti spesso le difficoltà si presentavano ancora, ma avevano fatto progressi e continuavano a farli, avevano trovato una specie di equilibrio e la loro sintonia permetteva alla coppia di affrontare tutto insieme nel migliore dei modi: Hailey non aveva smesso di essere la sua migliore amica, anzi l’ amicizia si era rivelata un valore aggiuntivo al loro amore, al loro matrimonio e al loro ruolo di genitori.

Jay non si era mai visto padre, non aveva mai escluso l’idea insieme a quella del matrimonio, ma solamente una volta che aveva incontrato la sua partner, aveva davvero compreso che cosa significava voler trascorrere tutta la vita con una persona e soprattutto aveva capito che cosa potesse generare il bisogno di formare una famiglia: vedere la fusione del loro amore nei volti e nelle azioni dei loro gemelli, lo avevano reso l’uomo più felice del mondo. I loro figli li rappresentavano e sarebbero stati per sempre la prova tangibile di ciò che lui e sua moglie si erano ripromessi di costruire. 

Era diventato padre da poco più di un anno, e si era ritrovato ancora più innamorato di sua moglie: avevano desiderato entrambi questi due bambini, anche se hailey era fra i due, quella più insicura. Nonostante ciò era una madre formidabile, i loro figli l’adoravano e Jay non poteva che esserne più orgoglioso, ma dato il loro bagaglio famigliare hailey spesso vacillava e faceva venire fuori le sue insicurezze, ma era proprio in quei momenti che, il detective, manteneva fede alla sua promessa e rimaneva lì al suo fianco a supportarla, ad amarla e ad essere il partner migliore, nonostante  il mestiere che avevano intrapreso era particolarmente stancante e pericoloso, riuscivano ad essere presenti per i loro figli; il ruolo genitoriale era appagante e farlo insieme era soddisfacente e funzionante tanto quanto la loro partnership lavorativa. 

Jay prima di svegliare sua moglie come tutte le mattine, buttò un occhio verso il comodino e oltre ad osservare l’ora, ispezionò il baby monitor. Nella stanza in fondo al corridoio del loro secondo piano sembrava tutto nella norma, il silenzio regnava e ciò poteva significare solo che i loro bambini dormivano tranquillamente proprio come la loro madre.

Così Jay con un debole ghigno sul viso, iniziò a svegliare sua moglie con i gesti che più amava fare. Scivolò leggermente e delicatamente la tenne comunque a se, baciandole il volto, ma soprattutto si dedicò al corpo di sua moglie, che dopo il parto aveva trovato ancora più sinuoso e affascinate, e accarezzò il suo ventre, passando poi verso la schiena e infine insistendo sul suo gluteo. Hailey aveva iniziato a muoversi leggermente,  apprezzando la dedizione che Jay in quel momento stava avendo con le mani verso il suo fondoschiena e con le labbra nei confronti del suo collo, inizio’ a sospirare e gemere in contemporanea.

Sorrise felicemente e avvicinò ancora di più il proprio corpo a quello del marito, intensificando la presa verso di lui, abbracciandolo e tenendolo stretto a se.

Capendo che ormai era sveglia la salutò non solo a gesti, ma anche a parole: “Buongiorno amore mio!” Disse baciandola calorosamente.

“Buongiorno a te…che risveglio fantastico” esterno’ legando le sue gambe a quelle del marito.

“Dimmi che non dobbiamo ancora alzarci e che possiamo rimanere cosi a letto per un po’” pregò Hailey il marito, facendolo sdraiare sulla schiena, e mettendosi letteralmente sopra di lui rendendo più infuocato il loro bacio, iniziando a far giocare le loro lingue, che man mano che si accarezzavano si bramavano sempre di più.

Staccandosi leggermente per riprendere fiato, Jay sussurrò roco: “Abbiamo ancora un po’ di tempo, i monelli dormono, e oggi è il nostro giorno libero, in una data importante. È passato un po’ di tempo da quel primo bacio, ma io me lo ricordo come fosse ieri. Uno dei giorni più belli della mia vita!” Le disse catturando nuovamente quella labbra che tanto amava quanto lei. 

“Ohh vuoi dire il giorno in cui io ho finalmente aperto i miei sentimenti perchè l’uomo che mi amava già alla follia all’epoca voleva essere il gentiluomo perfetto, mantenere il self control e lasciarmi libera, pur volendomi tutta per se. Beh caro Jay Halstead, sei la cosa migliore che potesse capitarmi nella vita. Non avrei lasciato andare l’occasione di averti tutto per me” disse catturando quelle labbra per farle nuovamente sue, facendolo ridere da quella buffa presa in giro che si stava trasformando in tenerezza.

“Chi ti ha detto che già ti amavo così tanto?!” Chiese fingendo indifferenza Jay.

“Oh caro Halstead, ti si leggeva in faccia che volevi che restassi. Guardavi il pacco dell’FBI come se fosse un metro che volesse rapirmi! Quanti segnali che ci siamo dati da quando ci chiamavamo mentre ero a New York. Non potevo e non volevo perderti” disse passando le sue mani sui suoi addominali per poi essere di nuovo trascinata su suo marito che voleva solamente baciarla e solleticarla.

“E per la precisione anche io non riesco a dimenticare quel primo bacio ma soprattutto la notte che seguì, non solo perchè non dormimmo ma sopratutto perchè fu davvero così naturale. Eravamo già un incastro perfetto, direi che potremmo replicare e non mi riferisco alla parte in cui chiacchierammo…”. Propose lei facendogli l’occhiolino e riportando la mente di suo marito alla loro prima volta: sua moglie aveva ragione quando arrivarono in quell’appartamento che poco dopo sarebbe diventato il loro nido, quella notte rimarrà memorabile perchè fu un esplosione di sentimenti. Erano riusciti a esprimere ciò che provavano l’uno per l’altra, l’avevano sognata diverse volte e avrebbero voluto che non finisse mai perchè le parole in quel momento non erano abbastanza, ma a parlare erano i loro corpi, i loro baci, i loro sospiri e la loro voglia di viversi e godersi l’altro e il momento. Avevano parlato e si erano amati più volti quella notte ed era stato difficile alzarsi il girono dopo, anche perchè la vita li aveva messi di fronte alla loro prima prova, il padre di Hailey era tronato assieme ad un caso che colpì la giovane donna, ma jay aveva già dato prova di quanto l’amava. Le era stato affianco tutto il tempo, pronto ad intervenire in suo soccorso ed Hailey in cuore suo sapeva che Jay sarebbe stato il suo ultimo uomo. O con lui o senza di lui, e Jay pensava la stessa cosa nei confronti di lei: si erano donati l’un l’altro, si erano fatti promesse importanti perciò sarebbe stato impossibile rinunciare a ciò che di bello poteva essere e fortunatamente erano ancora lì pronti a continuare la loro vita insieme a quelle due creature che avevano riempito ancora di più i loro cuori.

Jay si sistemo’ attaccato alla loro spalliera del letto, e mentre Hailey massaggiava sinuosamente la sua nuca e i suoi capelli corti, si gustò il momento. La fece aderire meglio a se e guardandola profondamente negli occhi le disse: “Sai che non ti avrei mai lasciato andare, ma la scelta doveva essere tua. Tutto ciò che volevo e che voglio è la tua felicità, sono solo contento di esserne la causa insieme ai bambini”. 

“Siete tutto il mio mondo Jay, non avrei mai potuto abbandonati allora e mai e poi mai penserei di farlo ora!”. 

Sentendo queste parole, Jay che non era mai stato un uomo di molte parole, agì come suo solito: fece sistemare hailey sopra di se e cominciò a stuzzicarla con le mani al di sotto del cotone della t-shirt. Faceva freddo, ma hailey dormiva sempre appiccicata a lui che definiva il suo calorifero personale, indossando semplicemente una delle vecchie magliette di Jay che ultimamente aveva aumentato la sua massa muscolare, per la gioia della stessa Hailey, e gli slip del suo intimo che però quella mattina era stati dimenticati sul pavimento a causa della passione scoppiata la sera precedente. 

Iniziarono una serie di baci appassionati, i sospiri si fondevano e aleggiavano nella loro stanza dando vita ad una dolce sinfonia fatta di erotismo e amore. 

Jay amava sentire quanto HAiley ora non avesse problemi a esternare i suoi sentimenti, riusciva a farlo solo con lui e con i bambini e questo lo faceva sentire importante, non poteva più farne a meno. 

Tra un bacio e l’altro poi, hailey era passata a torturare piacevolmente il suo collo e il lobo del suo orecchio. Era sempre molto piacevole svegliarsi in quel modo, specie perché per quanto la vita genitoriale fosse entusiasmante, era anche faticosa con due gemelli di poco più di un anno. Amavano essere genitori ma erano pur sempre una coppia e sentivano il bisogno e il piacere di continuare ad essere tali.

Ad un certo punto Jay invertì le loro posizioni e si dedicò al corpo di sua moglie: seppur continuando a baciarla amorevolmente, sapeva quanto amava le sue carezze e come all’inizio di quel risveglio si dedicò all’addome, all’interno coscia e le diede un sacco di altri baci. E proprio tra baci e coccole le propose:

“Allora dato che questo giorno libero cade proprio in questa data così speciale stavo pensando: che ne dici se andiamo a farci un giro in moto come i vecchi tempi e prima di andare a prendere i bambini al nido, andiamo a prenderci un aperitivo in quel pub tanto speciale per noi proprio come ai vecchi tempi?” Disse poggiando nuovamente le labbra sul suo collo e inspirando il suo profumo, prima di tornare a guardarla mentre aspettava la sua risposta.

“Direi che sarebbe perfetto, ma ti ricordo che hai udienza in tribunale alle 8 in punto” disse legando le sue mani dietro al collo del marito, tamburellandoci sopra con le dita affusolate.

“É un’udienza veloce, non ci vorrà molto. Porto i bambini all’asilo, vado in tribunale, tu nel frattempo tiri fuori la tua fantastica giacca di pelle, torno, mi cambio e ci passiamo un paio d’ore solo io e te come due fidanzatini”

“Direi che il tuo piano mi piace, ma dimmi prima che non è già ora del caffè” disse mordicchiandogli il mento.

“Ti ho svegliata prima del solito, quindi abbiamo ancora un po’ di tempo, che cos’ha in mente signora Halstead… dato che il caffè ha un forte ascendente, specie al mattino?!” Domandò Jay intrigato, aggrottando le sopracciglia nel modo in cui Hailey amava tanto e che la faceva sempre ridere, stessa reazione che accadeva con la piccola Mia che crescendo almeno esteticamente stava diventando molto più simile ad hailey, e questo a Jay lo faceva impazzire.

“Solo una cosa, o meglio una persona può far passare in secondo piano il caffè e porta al dito una fede uguale alla mia. Replichiamo il nostro primo risveglio mattutino” disse invertendo nuovamente i loro corpi, e baciandolo, mentre faceva oscillare i boxer del marito in fondo ai suoi piedi.

Hailey amava i preliminari e le coccole, cosa che inizialmente, al principio della loro relazione la fece stupire, perchè solitamente era una piuttosto chiusa, ma Jay era la sua persona, lo aveva capito sin da subito e le aveva fatto scoprire nuovi lati di sé che conobbe anche grazie al suo nuovo ruolo di madre. In quel momento però sapendo di avere abbastanza tempo, voleva nuovamente suo marito tutto per se e dentro di se così da fondersi nuovamente come la notte precedente. Hailey era una madre ma era una donna e una moglie che voleva soddisfare il loro amore e la loro passione che dopo la gravidanza si era ancora più amplificata. Vedere Jay in Versione papà aveva fatto ancora di più innamorare Hailey e il suo cuore per lui e per i suoi figli batteva ancora più forte.

“Ti ho già detto che ti amo stamattina?” Chiese Hailey a suo marito guardandolo furbescamente mentre faceva di no scuotendo la testa, mentre si sistemava comodamente sopra di lui sentendo crescere il suo forte desiderio.

“Ti amo anche io, e credo di poterlo anche dimostrare e sentire” le rispose invertendo ripetutamente i ruoli facendoli rotolare spesso tra le loro candide lenzuola. Si baciarono, si accarezzarono, si stuzzicarono non solo con mani, lingue ma anche con quello sguardo tramite cui riuscivano a parlare senza proferire parole. 

Ad un certo punto Non poterono più aspettare e alla fine unirono i loro corpi e si amarono profondamente, ingarbugliando le loro gambe, tastando ogni centimetro di pelle possibile sospirando i loro nomi quando il piacere aumentava d’intensità, legandosi e fondendo anche le loro anime, scaldandole e eliminando l’aria fredda che circondava Chicago.

Quando Hailey raggiunse il culmine del piacere la coppia iniziò a sentire rumori dal baby monitor, ma entrambi erano troppo presi dalla lussuria per potersi distrarre, ed Hailey non voleva essere l’unica ad aver raggiunto la piena soddisfazione durante il loro momento d’amore, e proprio quando Jay la seguì, si intensificarono sia le loro urla di piacere che quelle provenienti dalla stanza dei loro figli; rivestendosi in fretta e furia li raggiunsero, mentre si chiedevano se fosse stato il loro ansimare ripetutamente ad averli svegliati.

“Che genitori snaturati che siamo” la prese in giro Jay pizzicandole il fianco mentre andavano dai loro bambini. Hailey lo baciò ancora una volta prima di entrare in piena modalità “mamma orsa”.

Quando aprirono la porta, i coniugi Halstead, trovarono il piccolo Noah seduto nel mezzo del suo lettino, con le lacrime agli occhi, rossi e gonfi con il pigiamino felpato sporco di vomito.

“Mamma ho sporcato Kol” disse Noah intristito di aver macchiato il suo peluche preferito a forma di koala.

“Non è niente tesoro. Faremo il bagnetto a Kol. Hai male alla pancia?” Chiese hailey prendendolo in braccio e appoggiandolo a se, guardando preoccupata jay che invece era corso da Mia che si era spaventata nel sentire urlare suo fratello.

“Si il pancino fa gru gru” le rispose suo figlio, cercando di imitare il suono del brontolio della sua pancia.

“Non ti preoccupare Noah, è solo un po’ di influenza. Tra un po’ chiamiamo lo zio Will.” Gli rispose Hailey cercando di tranquillizzare suo figlio dato che aveva iniziato a giocare con il colletto della sua maglia, uno dei gesti che faceva quando era nervoso.

Hailey lo portò in bagno e dopo averlo ripulito, lo cambiò mettendogli addosso qualcosa di più leggero dato che era accaldato e bollente.

Nel frattempo Jay aveva visto particolarmente sottotono la loro vivace bambina e quando cercò di rassicurarla pensando che fosse preoccupata per suo fratello, si rese conto che sua figlia scottava.

Raggiunse Hailey in bagno e sedette Mia affianco a Noah sul lavandino, prese la pistola per misurare la febbre, e dopo averla avvicinata alla fronte di Mia, e subito dopo di Noah, guardò sua moglie e le disse:

“Credo che i nostri figli abbiano preso la loro prima forte influenza”.

Hailey lo guardò sgranando gli occhi. In passato i bambini avevano avuto qualche leggera linea di  febbre, ma non erano mai stati tanto male e immaginava che averne due nello stesso momento fosse particolarmente impegnativo. Vederli star male, così abbattuti e per niente energici come in realtà erano solitamente, fece incupire e preoccupare la loro mamma. Jay sembrò leggerla immediatamente e tentò di rassicurarla.

“Hailey, calma, sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto. Chiamo Will e gli riferisco i sintomi. Andrà tutto bene, siamo a casa e potremo stare con loro.” Disse avvolgendole il braccio attorno alle spalle e tirandola verso di se per darle un bacio sulla fronte. 

La bionda annuì, ma lo stesso Jay la sentiva irrigidirsi e poteva supporre che stesse sgranando i suoi occhioni blu cercando di capire come agire, senza traumatizzare i suoi bambini.

 

*******

La famiglia Halstead si era riunita nella camera coniugale, i bambini erano appoggiati alla loro mamma e simultaneamente, succhiandosi il pollice, tentavano di chiudere gli occhi, nonostante Noah continuasse ad avere forti crampi all’addome.

Hailey era assorta nei suoi pensieri, che però vennero accantonati quando sentì Jay attaccare il telefono dopo aver parlato con Will.

“Cosa dice?!” Chiese immediatamente Hailey mordendosi il labbro inferiore.

“Per Will è una classica influenza. Niente di troppo allarmante. Ha chiesto se hanno preso freddo, ma sappiamo che Gennaio è molto rigido a Chicago e i bambini sono molto delicati. In più al med hanno notato che c’è un virus intestinale che gira e probabilmente, essendo già influenzato, Noah ha preso anche quello. Tra un paio d’ore finirà il turno di notte, passerà a dargli un’occhiata. Ma se notiamo che peggiorano, consiglia di chiamare la pediatra.”

Hailey annuì e guardò amorevolmente i suoi figli.

“Non avrei dovuto farli giocare con la neve e fargli fare il pupazzo in giardino. Sono così piccoli. Cosa mi è passato in mente!” Si rimproverò sbuffando la detective mentre vedeva suo marito avvicinarsi al letto con sguardo amorevole.

“Ehi, Hailey, guardami, non è colpa tua. È influenza e i bambini la prendono molto più frequentemente degli adulti. Non ti devi incolpare, hai capito. L’altro giorno si sono divertiti tantissimo, gli hai aiutati a conoscere la natura e avete passato del tempo insieme, non vedo l’ora di poterlo fare tutti e quattro assieme perchè le foto che mi hai mandato sono buffissime e meravigliose quanto voi tre! Sei una mamma fantastica Hailey e non è stata un po’ di neve a farli ammalare. Li hai imbottiti come due piccoli eschimesi. Non è colpa tua, hai capito?!” Ripetè prendendole il mento con un dito.

“Ok si sono divertiti, ma forse se non fossimo stati così tanto fuori non avrebbero la febbre a 39, scottano, sono mogi e non potranno andare all’asilo e stare in mezzo agli altri bambini. Sai quanto per me sia importante che socializzino. Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza molto cupa, fatico ancora oggi ad aprirmi e lo sappiamo che loro sono introversi tanto quanto noi. Noah soprattutto, dipende così tanto da noi e da Mia..”

“Hailey hanno appena un anno. Vanno al nido volentieri. Adorano giocare fra di loro perchè hanno un legame speciale, lo avranno per sempre. Non saranno soli. Hanno noi e saranno circondati da molto amore. Non saranno soli te lo prometto. Devi stare serena. Sembra ieri che eravamo in quella sala parto e li facevi nascere tra un bacio e l’altro e ora è già passato un anno. Non c’e ne renderemo nemmeno conto che il tempo volerà e da un momento all’altro ci occuperemo dei problemi di cuore di Mia e di Noah che vorrà prendere la patente. Godiamoci tutto, anche questa prima influenza. Ti terrorizza vederli stare male? Ti capisco, ma lo affrontiamo Hailey. Siamo una squadra, siamo una famiglia.” Disse baciandola dolcemente, dando poi un bacio ad entrambi i suoi bambini.

“Odio non vedere il sorriso sui loro volti e ti prego non farmi pensare a Mia che avrà la sua prima delusione d’amore perchè mi viene mal di stomaco. Aspetterò al varco chiunque faccia soffrire i nostri figli!” Disse Hailey unendo le loro mani, alzando gli occhi al cielo, cercando di scacciare dalla mente l’immagine di sua figlia adolescente che piange tra le sue braccia a causa di una delusione d’amore.

“Non dirlo a me, fortunatamente intimoriremo chiunque grazie al nostro mestiere. Non mi farò problemi a farmi vedere con la mia fondina attaccata alla coscia!” Disse cercando di farla sorridere.

“Non farmi pensare Halstead, così avremo la casa piena di quindicenni con gli ormoni impazziti perchè nostra figlia avrà il padre più sexy” scrollò la testa divertita hailey.

“Però ti ho fatto sorridere” disse sporgendosi e baciandola debolmente e accarezzando le fronti dei suoi figli.

“Will ha detto di far evitare il latte a Noah, ma di idratare entrambi. Consiglia una colazione a base di camomilla per Noah e magari qualche biscotto, mentre Mia può mangiare il suo solito biberon di latte e biscotti. Di non sforzarli a cibarsi, ma devono bere e non stare troppo imbottiti. Ti aiuto a portarli giù poi però devo andare in tribunale, torno appena finisco. Non ci metterò tanto promesso.” Disse prendendo Mia, perchè Noah non si staccava da hailey. 

Li sedettero nei loro seggioloni, nonostante le proteste di Noah che era ancora più appiccicoso nei confronti della madre.

“Noah fai il bravo e non snervare mamma. Papa’ arriverà presto.” Gli disse arruffando i suoi riccioli dorati.

“Non stai con noi?” Gli chiese il bambino intristito e imbronciato.

“Arriverò presto, promesso. Fate i bravi con la mamma, vi amo” disse baciando la fronte delle sue tre ragioni di vita.

“Jay vai o farai tardi in tribunale. C’è la caveremo. Ti aggiorno se la situazione peggiora. Ci vediamo dopo.”

“Ok chiama per qualunque cosa. Sarò presto qui.” Disse indugiando con il suo sguardo.

Jay sapeva che hailey si stava sforzando e anche lei lo avrebbe voluto con loro tutto il tempo, ma non poteva disertare l’udienza. Prima di uscire di casa li osservò ancora una volta e vide la sua piccola Mia assonnata e incupita che teneva il biberon tra le mani, mentre Noah era nuovamente appiccicato ad Hailey che cercava di tranquillizzarlo. 

Noah a differenza di Mia era meno indipendente e come aveva fatto notare sua moglie, era davvero dipendente dalla sua famiglia. Era introverso tanto quanto i suoi genitori e faceva molto affidamento sulla sua gemella. Vedendolo aggrappato a sua moglie, gli ricordava lui stesso da bambino. Quando stava male anche Jay non voleva stare da solo da piccolo, aveva paura del dolore, non sapeva ancora quel bambino quanto da adulto ne avrebbe visto. Avrebbe tanto voluto avere sua madre affianco per poter avere il sostegno che solo una madre sa dare, quel sostegno che aveva poi trovato in Hailey da amica e da amante e vederla dedita al suo bambino lo riempì di gioia.

Hailey non tollerava vedere i bambini soffrire, tanto meno i suoi ma in cuor suo sapeva che questa sarebbe stata una delle prime influenze dei suoi figli.

“Mamma ho tanto caldo” le riferì Mia.

Hailey così decise di spogliare entrambi i suoi figli e aprire il divano letto così da stare più comodi, dato che Noah voleva stare stravaccato su di lei e non voleva che Mia si sentisse trascurata perchè anche se si lamentava meno, anche lei stava male.

“Mamma stai qui con noi?”

“Noah, arrivo tra un secondo, vado a prendere solo un asciugamano bagnato così cerchiamo di fare passare il caldo ok? Arrivo subito promesso.”

Hailey corse nel bagno del piano terra e prese due asciugamani per rinfrescare i bambini, con la coda dell’occhio vide Mia infilarsi il ciuccio riposto sul tavolino da caffè e capì che era spacciata, la sua piccolina usava il ciuccio solo quando era triste o debole quindi stava proprio male. A differenza di Noah, si chiudeva a riccio e non parlava, caratteristica che Hailey conosceva bene, ma proprio per quello per lei sua figlia era un libro aperto. La vide stringere l’orsetto di pezza con cui amava dormire, ma con i piedini cercava il contatto con suo fratello che continuava a guardare nella direzione del bagno. I suoi bambini avevano preso una brutta influenza e in cuor suo si sentiva in colpa. Li aveva resi felici giocando nella neve, ma probabilmente era stata anche quella la causa del loro malanno. Però dentro di se quel pomeriggio in giardino sapeva che aveva fatto bene al loro rapporto e alla crescita dei suoi figli. Erano piccoli ma molto svegli e a volte i suoi colleghi prendevano in giro i detective perchè trattavano quasi da adulti i loro figli: non parlavano mai storpiando le parole e per avere un anno infatti i gemelli si esprimevano tutto sommato correttamente, gli portavano spesso con loro, conoscevano già il lavoro dei genitori e tutto sommato erano dei bravi bambini, un po’ vivaci, ma in quel momento vederli così inermi e doloranti gli faceva mancare il loro lato monello. 

Hailey non voleva che i suoi figli crescessero in fretta, così anche se in modo un po’ buffo, qualche pomeriggio precedente, dopo essere tornata a casa dal lavoro in anticipo li aveva fatti divertire. Avevano costruito un pupazzo di neve davvero buffo, storto e impreciso, ma per lei era stupendo perchè aveva aiutato a stimolare la fantasia dei suoi figli, a cui aveva insegnato anche a fare l’angioletto nella neve: lei stessa con i suoi figli stava tornando bambina. Aveva promesso a se stessa che i suoi figli avrebbero avuto un’infanzia serena, e avrebbe fatto di tutto per non fargliela mai mancare.

Un urlo e un pianto improvviso la fecero sussultare. Corse con gli asciugamani dai bambi e vide Mia imbambolata in uno stato di dormi veglia, mentre Noah era scoppiato di nuovo in lacrime.

“Noah sono qui. Cosa succede amore.”

“Mi fa di nuovo male la pancia e fa di nuovo quel rumore. Come prima”

Hailey allora capì che quello era l’avviso che il corpo stava dando a suo figlio, arrivo’ giusto in tempo con la bacinella che Noah vomitò nuovamente, scoppiando di nuovo in lacrime e aggrappandosi alla madre.

“Mama brucia, brucia” urlava strillandole nell’orecchio.

“Lo so Noah, adesso arriva lo zio Will con le medicine. Ti prometto che starai meglio, ma devi calmarti, anche Mia non sta bene, vedi che è tanto silenziosa. Anche lei non può stare sola. Lo so, vomitare è molto brutto, ma mamma è qui con voi. Adesso sciacquiamo la bocca e passiamo questo panno fresco sul corpo. “

“Non può stare papà con Mia?!”

“Noah, Mia ha anche bisogno di noi. Non sei un bambino capriccioso e solitamente sei altruista specie con tua sorella. Stiamo tutti insieme, è quello che fa una famiglia. Papà tra un po’ arriva. Ma adesso Noah ho bisogno che tu mi dica quando torna il mal di pancia così ci prepariamo ok?”

“Ma ho paura.”
“Lo so vomitare non è piacevole amore, ma tu sei un bimbo forte. Adesso arriva lo zio e ci darà la medicina.” 

La giovane bionda cercava di distrarre e spiegare al tempo stesso che purtroppo bisognava portare un po’ di pazienza, mentre tamponava e rinfrescava il corpo dei bambini. In quel momento avrebbe voluto tanto Jay con se perchè entrambi i suoi figli le si erano incollati come due cozze. Li amava, ma non immaginava che Noah potesse avere una reazione isterica all’influenza. Quando Will suonò alla porta, stava avendo una crisi, non voleva che la madre andasse ad aprire la porta e nemmeno il cartone animato “Sing”, quello che amavano tanto dove gli animali cantavano dispareva il suo bambino.

 

“Ciao Will, per fortuna sei arrivato!” Disse Hailey legandosi nuovamente i capelli, dato che suo figlio si era aggrappato a Lei con tutte le sue forze per non farla alzare dal divano.

“Come stanno?” Chiese subito mettendo piede in soggiorno.

“Mia è molto cupa, parla a malapena e vorrebbe sonnecchiare, solo che Noah è isterico, nemmeno da neonato quando aveva qualche colica, faceva così. La febbre di Mia è scesa a 38, mentre Noah continua ad averla a 39. Non so più che cosa fare. Mia ha fatto colazione, mentre Noah ha vomitato anche un po’ di camomilla.”

“OK, ora visitiamo i miei nipotini preferiti. Buongiorno” disse mettendosi in mezzo a loro due.

I gemelli adoravano il loro zio, e solitamente gli facevano molte feste. Mia gli si sedette vicino e lo salutò con la manina mentre Noah scese dal divano e si aggrappò alle gambe della madre piangendo e urlando.

“Non c’è verso di calmarlo Will. Volevo portarlo in ospedale, ma Jay è ancora in tribunale e non sapevo come fare con Mia. Lei non ha vomito ma è davvero giù di corda solo che a differenza di Noah non va in panico.”

“Non ti preoccupare Hailey, Noah ha solo paura di vomitare. Unito al fatto che ha la febbre molto alta potrebbe avere causato allucinazioni e un po’ di isteria. Ma ora zio vi farà stare meglio.”

Will vedendo Noah torturare sia lui che sua madre decise di visitarlo per primo. Tastando la zona dell’addome capì che Noah aveva preso il virus che aveva già incontrato quella settimana al med. La febbre aveva solo peggiorato le cose. Mia invece aveva la gola arrossata e le placche oltre alla febbre, ed era per quel motivo che faticava a parlare e sembrava triste. Aveva iniziato ad avere anche qualche brivido di febbre perciò la coprirono con una calda coperta, dato che i medicinali di Will la stavano aiutando.

Con Noah la situazione si fece un pochino più complessa perchè non voleva mettere la supposta che avrebbe fatto effetto sullo stomaco.  Si contorceva e urlava impaurito. 

In quel momento, arrivo’ Jay tenendo in mano un peluche tale e quale a Kol e un elefante che appoggiò vicino a Mia che ormai iniziava a prendere sonno.

“Ehi come mai il mio campione piange così tanto?” Disse avvicinandosi e mettendosi dietro ad una Hailey che cercava di dare il medicinale al suo bambino e scuotendo la testa, parlando attraverso i suoi occhi fece capire al marito che Noah era stato tremendo e non c’era verso di calmarlo…

“É da quando sei andato via che si dispera, non è collaborativo. Non vuole che lo tocchi ma non vuole neppure che vada via. Ha già preso la pastiglia ma quella fa effetto solo su gola e febbre. Dobbiamo aiutarlo anche per l’apparato intestinale” lo informò Hailey.

Jay strinse la spalla di suo fratello e prese il suo posto vicino a Noah.

“Ehi mio piccolo grande uomo, come stai?”

“Male…” disse guardando suo papà con le lacrime agli occhi.

“Hai fatto disperare la mamma?”

“Forse un po’” ammise il bambino rammaricato nello sguardo.

“Sai che mamma ti vuole bene vero? E sai che vuole solo aiutarti?”

Il bambino annuì e continuò a fissarlo. “Anche io amo mamma” rispose sicuro di se.

“Lo so, ma così facendo non la stai aiutando a farti stare meglio. Capisco che vomitare è bruttissimo e che tu sia spaventato, sai anche papà odia vomitare, e so che la mamma non farà una cosa piacevole, ma tu vuoi bene alla mamma e lei sta per fare quella cosa un po’ fastidiosa solo perchè così aiuterà la tua pancia a essere come prima. Che ne dici se guardi papà negli occhi e stringi le mie mani forte forte quando avrai male? così lo sentirai meno! Mamma e papà sono qui con te. Ora Noah respira e stringi le mie mani” lo convinse Jay mentre vide Hailey procedere dato che Noah si era tranquillizzato. 

Il bambino seguì i suggerimenti del padre, dimenandosi ancora un po’ ma in modo meno irruente così Hailey riuscì a somministrare l’ultimo medicinale sospirando stanca e sudata.

“Grazie Will” disse Jay a suo fratello.

“É il minimo che potessi fare. Come ho detto ad hailey questa sera dovrete ripetere la somministrazione degli antibiotici e in caso di vomito anche della supposta. È una forma virale. Abbiamo notato che in un paio di giorni si dovrebbe guarire. Contattatemi per qualunque evenienza. State sereni è una cosa passeggera. So che è triste vederli così, ma torneranno vostri amati terremoti in breve tempo” cercò di rassicurare specialmente sua cognata che aveva gli occhi lucidi anche a causa della fatica che aveva fatto con Noah.

Will li salutò perchè aveva bisogno di riposare e quando i due coniugi chiusero la porta e tornarono in salone videro finalmente i bambini sonnecchiare. 

Hailey sbuffò e Jay vide che stava cercando di cacciare indietro le lacrime.

“Hailey, mi spiace non essere stato qui. Sei stata grandiosa.”

“Non è vero, probabilmente se non fossi arrivato tu saremmo ancora li mentre lui si dimena e io non so come farlo stare fermo. Arresto i criminali pericolosi di Chicago e poi non riesco nemmeno a convincere mio figlio a farsi curare.” Sbuffo’ facendosi stringere da suo marito.

“Hailey non è semplice, è la nostra prima volta. Gli ho solo parlato e ho fatto leva sul suo punto debole: l’amore che prova per te. Penso sia una caratteristica comune degli Halstead amarti e farsi influenzare da questo” disse strappandole un sorriso.

“Ora vieni con me che ti ho preso il tuo caffè preferito con doppia razione di caramello e una ciambella al cioccolato che suppongo che tu non abbia fatto ancora colazione.”

“Sei perfetto Jay” disse hailey illuminando il suo sguardo e baciando suo marito sulla guancia.

Mentre si sedeva sullo sgabello davanti all’isola della cucina, hailey impreco ricordandosi di essersi dimenticata di avvisare l’asilo che i gemelli non sarebbero andati.

Jay le sorrise e sorseggiando il suo caffè le accarezzò il dorso della mano e le comunicò: “Mentre andavo in tribunale ho chiamato io. È tutto ok Hailey, tranquillizzati e smetti di colpevolizzarti perchè sento il tuo cervello pensare da qui”

“Come mi conosci bene!” Pensò a voce alta la detective.

“Stiamo insieme da anni, posso anticipare ogni tua mossa, e amo questa nostra caratteristica, sei l’unica partner di vita e di lavoro che potrei avere. Sei, siete la mia famiglia.”

“E tu la nostra” le disse sporgendosi per baciarlo tenendogli la nuca.

“Mi spiace che il nostro giro in moto si sia trasformato in supposte e vomito.” Si scusò Hailey con suo marito.

“Non c’è altro posto in cui dovremmo essere. Io, te e i nostri figli. La mia casa” continuò Jay attirandola e facendola sedere su di se.

“Ti amo e anche tu sei il nostro mondo” disse Jay riprendendo le parole dette qualche ora prima.

Mentre i due coniugi si rilassavano l’uno nelle braccia dell’altro, i due gemelli arrivarono con aria moribonda e assonnata. Si sentirono tirare per i pantaloni e quando li videro cosi deboli si staccarono e li fecero sul bancone di quella cucina che l’anno precedente aveva visto generare quella famiglia che si amava alla follia.

“Scusa mamma” disse Noah cercando di abbracciarla e appoggiando la guancia al suo sterno, mentre Mia accarezzava le mani unite sul ripiano dei suoi genitori.

“Tranquillo piccolo, vedrai che ora starai meglio, però dopo forse dovremmo replicare ciò che abbiamo fatto poco fa, mi prometti che starai più calmo?”

“Tu e papà starete con me e con Mia?” Domandò titubante guardando entrambi i suoi genitori.

“Certo tesoro, io e mamma siamo qui. Papà non va più al lavoro e oggi staremo tutto il giorno insieme. Staremo tutto il tempo con voi.”

“Allora andiamo tutti sul divano?” Chiese Mia tendendo le braccia verso Hailey che la prese in braccio dando ora un po’ di attenzioni alla sua femminuccia. 

Quando andarono tutti in soggiorno Jay fece vedere i pupazzi ai suoi figli che lo ringraziarono e tornarono a sdraiarsi sul divano letto ora concentrati ad ascoltare le canzoni cantate dal loro cartone animato preferito; si aggrapparono ai loro genitori che li coprirono ed Hailey si accoccolò sul petto di suo marito che aveva iniziato a giocare con i suoi capelli, lo stesso passatempo preferito di Noah.

“Come è andata in tribunale? Domandò Hailey ascoltando il battito di Jay cercando di rilassarsi.

“Bene, ha confessato nell’arco di un quarto d’ora. Scusa se ci ho messo un pochino più di tempo, ma oltre a prenderti il caffè sono andato a cercare il nuovo Kol, non si è nemmeno accorto che lo abbiamo sostituito.”

“Tu lo sai che sei un genio?” Disse hailey picchiettando sul suo petto e sussurrandoglielo in modo che Noah non sentisse.

“É irrecuperabile ci ha vomitato sopra e sappiamo che la lavatrice non può fare miracoli. Così mi sono ricordato che vicino al tribunale c’è un negozio di giochi per bambini, sono entrato e ci ho messo un po’ ma alla fine sono riuscito a trovarne uno simile.”

“Sei il mio eroe. Il padre migliore che possa esistere. Abbiamo scongiurato un dramma, ma Jay sai che quando si riprenderà totalmente si accorgerà che la maglietta indossata dal Koala è blu e non rossa come quello vecchio.”

“Gli diremo che lo abbiamo cambiato perché la maglietta rossa non era abbastanza pulita.”

“Sai che parlerà di quello per tutto il tempo. È testardo come qualcuno di mia conoscenza” constatò facendoli ridere perchè Noah era una testa dura proprio come suo padre.

“Lo amerà come il vecchio Kol.” Disse abbracciandola.

“Sai è buffo come circa sei anni fa eravamo in un bar a bere whisky e poi a fare l’amore tutta la notte, mentre ora siamo qui a sostituire pupazzi e a conoscere ogni singolo negozio per bambini di Chicago” pensò Hailey.

“Già ne abbiamo fatta di strada” disse guardandola negli occhi.

“Si e ne faremo ancora… però ecco, se quel 13 gennaio mi avessi detto che saremmo arrivati fino a qui sarei stata titubante, non verso di te, ma verso me stessa. Non avrei mai immaginato che potessi avere questa vita, ma sono felice che le cose siano andate in questo modo. Con te e con i nostri figli è una continua sorpresa. Voi siete il mio posto sicuro, la mia casa, la mia famiglia” disse hailey baciando il collo di suo marito.

“Questo vale anche per te!” Disse jay baciandole il capo. 

“Sono felice Jay”

“Lo sono anche io” si dissero prima di baciarsi nuovamente. Vedendo tutto quell’amore, i loro figli si misero in mezzo a loro e i coniugi Halstead si osservarono grati per quello che la vita gli aveva offerto. 

Il loro giorno libero aveva preso sicuramente una piega diversa, però erano felici, anche se un po’ stanchi, di poter passare del tempo insieme e coltivare il rapporto della loro famiglia. A differenza di molti anni prima, finirono per sostituire una notte di passione, con una notte di coccole a quattro. Fecero dormire con loro i bambini, che piano piano si stavano riprendendo, ma nonostante ciò potevano dire che era il modo più bello di festeggiare quella ricorrenza che aveva dato vita a tutto quello: si stavano godendo semplicemente la loro famiglia.

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Capitolo 15
*** Upstead Dog (1^parte) ***


 

Angolo autrice: buonasera miei cari lettori, vedendo delle foto sul set degli Upstead con un cane mi è venuta ispirazione per una storia che racconterà come la famiglia Halstead deciderà di prendere un cucciolo per la gioia dei loro gemelli. Questa storia avrà al suo interno moltissima dolcezza e tanto amore, e sarà divisa in due parti; spero vi piaccia. Buona lettura, Curlywriter.

Disclaimer:  i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono, ma sono nati dalla mano e fantasia degli showrunner della One Chicago, mentre i gemelli sono frutto della mia immaginazione.

Ps: ringrazio la mia amica Ale per le chiacchiere che sono state fonte di ispirazione!

 

 

 

 

 

 

Upstead Dog

 

 

 

Hailey quella mattina si era svegliata con un dolce e tenero bacio sulla spalla e con suo marito che la informava che sarebbe andato a correre per scaricare un po’ le ultime settimane folli e  pesanti che avevano vissuto al lavoro. 

La detective intuì che era presto perché suo marito non andava mai a correre troppo tardi proprio per non togliere del tempo alla sua famiglia, quindi dopo avergli detto di stare attento, si spostò nella parte del letto di Jay e inspirando il suo profumo riprese sonno.

Circa un’ora dopo, precisi come un orologio svizzero senti’ piombare nel suo letto i suoi figli che auguravano a lei e Jay il buongiorno dicendo che era ora di svegliarsi saltellando allegramente, contenti di poter passare una giornata tutti insieme. 

Mia e Noah stavano crescendo, avrebbero compiuto 5 anni quella stessa estate e  ogni volta che sapevano che i genitori erano a casa dal lavoro e che avrebbero potuto passare del tempo insieme si divertivano ad andare nel letto dei genitori, svegliarli e stare tutti insieme nel lettone a godersi le coccole e la reciproca compagnia. In più ai bambini, specialmente a Mia piaceva vedere i genitori dormire E le piaceva mettersi sdraiata ai piedi del letto e osservarli, poi Jay come al solito l’avrebbe presa e messa o nel mezzo o al suo fianco, mentre Noah era sempre pronto a stare attaccato al collo di sua madre chiedendo però a Jay di raccontargli storie avvincenti della polizia, perché come lui stesso diceva sempre per lui il suo eroe preferito era suo padre. 

Quando Mia sprofondo’ sul materasso, iniziò a guardarsi intorno e corrucciando il viso insospettito, guardò sua madre che in quel momento notò quanto con quell’espressione assomigliasse al padre. Mia stava crescendo ed era un piccolo mix di entrambi, continuava ad avere dei capelli biondissimi proprio quelli di Hailey ma nelle espressioni era la perfetta fusione delle loro espressioni. Era sospettosa, arguta, sensibile ma anche tosta, la loro piccola boss. Hailey salutò per primo Noah che le si era subito lanciato addosso e le si era aggrappato al collo baciandola teneramente. Poi prese la mano di mia e accarezzandola delicatamente le chiese se avesse dormito bene. La bambina però continuava a fissare la porta del bagno cercando di percepire il più piccolo dei rumori per capire se effettivamente il padre fosse lì con loro oppure no.

“Buongiorno Mia, come mai quel viso così imbronciato?” Le disse tirandosi su e notando che sua figlia continuava a guardarsi intorno.

“Papà è in bagno?” Chiese indicando la porta del bagno privato della camera coniugale.

Hailey sorrise e capì che Mia sperava di poter svegliare entrambi, era ossessionata dal loro amore e la giovane mamma l’aveva sorpresa più volte osservarli durante i loro momenti di tenerezza. Era felice dimostrare a sua figlia quanto fosse bello amare e farsi amare, tutto ciò che purtroppo alla detective era mancato durante la sua infanzia.

“Papà questa mattina si è svegliato presto. Sai che ogni tanto va a correre, tornerà tra un po’”

In quel momento Hailey, Vide il volto della bimba intristirsi e decise di prenderla fra le sue braccia e baciarle ripetutamente il volto, facendole il solletico perchè proprio come lei lo pativa. Adorava sentirla ridere di gusto, ma sapeva che il migliore a fare il solletico in quella casa era Jay, così non volendo farla impensierire di più propose una mattinata al parco ai suoi bambini. La bella stagione era arrivata da poco a Chicago e non sarebbe durata per tanto, quindi hailey coglieva spesso l’opportunità di portare i figli nel parco del quartiere sia per farli stare all’aria aperta ma anche per farli stare a contatto con i coetanei. Mia e Noah essendo gemelli avevano un legame viscerale e per quanto ne fosse orgogliosa dovevano comunque sviluppare una singola personalità e non dovevano sempre fare affidamento l’uno sull’altro. 

Per un po’ rimase con i suoi bambini nel lettone e nonostante Mia sentisse la mancanza di suo padre, le raccontò il sogno che aveva fatto: aveva sognato nella notte che lei e Noah avrebbero ricevuto un cane proprio come quello che era raffigurato in una foto appesa nell’entrata.

Hailey da bambina aveva avuto un Rottweiler che però suo padre diede via perchè riteneva che fosse troppo impegnativo. Da bambina ne era molto affezionata e quando quell’indimenticabile pomeriggio di novembre tornò a casa da scuola e non trovò il suo dolce Yago, rimase triste e delusa per molto tempo: quella fu una delle tante cose che non potè perdonare al padre. La lista era lunga ma quell’avvenimento fu doloroso quanto quegli schiaffi che il signor Upton dava alla madre e ai figli. 

Al racconto di Mia, Hailey scacciò via i brutti pensieri e guardando i suoi figli confabulare su un ipotetico nome da dare ad un cucciolo disse:

“Mia era solo un sogno lo sai, vero?”

“Si però dici sempre che da grande potrò avverare tutti i miei sogni se solo lo vorrò.beh io e Noah stiamo diventando grandi, potremmo prendere un cane. Sarebbe il nostro sogno più grande!” Disse cercando di convincerla con quella sua vocina squillante e i suoi occhi amorevoli, mentre Noah faceva con le mani il segno del numero 4 sostenendo di essere davvero grande. Hailey era stupefatta di come la sua bambina, che in quel momento stava facendo gli occhi dolci per intenerire sua madre, fosse già così abile a voler provare a convincere qualcuno. Era tremendamente convincente e dentro di se pensava che avrebbe davvero avuto un futuro d’avvocato se queste doti, nel tempo, si sarebbero amplificate.

“Ti prego mamma” disse saltandole addosso, baciandola e dicendole quanto le volesse bene.

“Non c’è papà e ne voglio parlare con lui” la informò.

“Grazie grazie!” Dissero i bambini saltando vicino a lei.

“Non ho detto di si” disse guardando la sua bambina che invece la osservava furbescamente. Conoscendo l’ascendente di Mia su Jay si stava preparando a fare l’antipatica della situazione e a cercare ogni motivo negativo per non prendere un cane, nonostante lei li amasse tantissimo e sapesse quanta tranquillità poteva fornire un amico a quattro zampe.

 

Dopo aver fatto colazione e vedendo che Jay non era ancora rincasato, gli scrisse un messaggio:

 

-porto i bambini al parco, ti aspettiamo alla solita panchina. Non dico ai bambini che ci raggiungi così gli fai una sorpresa. Mia era dispiaciuta di non averti svegliato. La nostra boss potrebbe essere un po’ scontrosa, ti ama troppo, proprio come ti amiamo io e Noah.

 

Hailey fece le trecce alla francese ai boccoli biondi di Mia così da poterla fare giocare tranquillamente e come i suoi figli indossò dell’abbigliamento sportivo: leggings neri e la maglietta bordeaux di Jay che tanto amava, e infine prese lo zaino dove mise dentro due borracce termiche, una per i bambini e una per Jay perchè avendo corso per diversi isolati era sicura che avesse bisogno di idratarsi.

Prese tutto l’occorrente, fece prendere le loro biciclette ai bambini e durante il tragitto ricevette il messaggio di risposta di suo marito.

 

-hai sempre le idee migliori, tra venti minuti sarò li. Sto tornando indietro. Mi farò perdonare da Mia, ma prima mi occupo di te. Vi amo

 

Hailey sorrise a quell’ultima affermazione e si chiese per cosa avesse dovuto scusarsi, dato che quella notte la passarono a stuzzicarsi nel letto, abbracciandosi, baciandosi come due adolescenti scambiandosi un sacco di preliminari… Quella fu una delle poche volte che evitarono di fare l’amore, ma dopo il caso triste e strappalacrime che aveva riportato a galla la morte della madre di jay, avevano bisogno di sentire la presenza del proprio compagno di vita. Avevano parlato del caso, e di come il ragazzo che aveva escogitato la rapina in quella azienda di farmaci, perché a causa dei problemi economici il padre non poteva curare il cancro da cui era affetto, aveva riportato Jay al periodo della malattia della signora Halstead e il detective si era sfogato con sua moglie anche riguardo alla malattia della madre raccontando diversi aneddoti, emozioni e pentimenti. Hailey era stata accanto a Jay tutto il tempo, lo aveva ascoltato, lo aveva confortato e tranquillizzato e lei stessa le aveva consigliato la corsa mattutina, nonostante lui le avesse assicurato che tenerla fra le sue braccia e baciarla e avere i bambini con se erano sempre l’aiuto migliore che potesse avere.

Inizialmente le “loro cose” venivano affrontate davanti ad un bicchiere Whisky in un pub dalle luci soffuse, ora il whisky lo bevevano a casa e poi dopo aver passato un po’ di tempo con i bambini, la loro camera da letto era teatro di sfoghi, tenerezze e quotidianità. Era il luogo dove l’uno tra le braccia dell’altro tornavano alla realtà lasciando scivolare via la giornata. Era bello tanto quanto fare l’amore, perchè la connessione fra loro era la medesima: baci, carezze, coccole, hailey amava tutto quello perchè era l’idea di rapporto sano che aveva sempre desiderato.

Mentre percorrevano il tragitto per arrivare al parco Hailey si fermò alla caffetteria che più amava del suo quartiere, prese il suo caffè preferito e i bambini si guadagnarono un lecca lecca a testa, ma Hailey li requisì promettendo loro che li avrebbero mangiati dopo la merenda pomeridiana, dato che erano solo le otto e mezza del mattino e voleva evitare una razione di zuccheri elevata ai suoi figli che erano golosi tanto quanto lei.

Quando varcarono il cancello del parco, la panchina sotto la quercia che tanto amavano era occupata da una ragazza mora che aveva al guinzaglio un chiwawa. 

“No mamma la nostra panchina è occupata!” Notò Noah mentre si avvinavano.

“Se volete sedervi fate pure, siamo solo io e Ronny” si intromise la ragazza.

“Non ti preoccupare, c’è ne sono tante altre”

“Vieni tanto la persona che aspetto penso non passerà, o meglio se lo farà non mi noterà. Sembrano tenerci molto”. Disse riferendosi ai gemelli che si erano diretti verso lo scivolo.

Hailey decise di sedersi, c’era qualcosa in quella ragazza che le dava una strana sensazione però avendo appuntamento con Jay proprio in quel punto si sforzò e prese posto. La giovane donna accanto a lei, Sembrava infelice e delusa. Il cane le dormiva in braccio e lei sembrava aspettare qualcuno che probabilmente non sarebbe arrivato. Era pur sempre una poliziotta, nonostante si facesse i fatti propri, l’indagine c’è l’aveva nel sangue.

“Grazie” le disse Hailey.

“Anche tu aspetti qualcuno?” Le domandò notando che osservava spesso l’orario sull'Iphone.

“Si mio marito arriverà a breve. Ci diamo appuntamento sempre su questa panchina, e si hai ragione i bambini adorano questa panchina perché sanno che quando li aspettavamo io e il mio compagno venivamo sempre qui dopo la passeggiata e fantasticavamo sul fatto che un giorno saremmo venuti qui con loro. E poi da qui c’è un’ottima visuale per controllarli e non perderli di vista” rispose bevendo un sorso del suo caffè guardando Noah che scivolava velocemente verso terra seguito da sua sorella che correva verso la scaletta facendo sventolare le sue trecce.

Hailey amava quella panchina perchè la grande quercia faceva sempre ombra e se i figli volevano riposarsi tra una giostra e l’altra, non avrebbero avuto danni alla loro pelle diafana, e lei poteva evitare di impiastrarsi il viso con la crema solare che tanto odiava. Era un angolo davvero bello del parco perchè permetteva di visionarlo su più fronti ma con l’albero vicino rendeva anche la zona più appartata, era intimo e lei e Jay avevano da sempre adorato quella zona. 

Era concentrata sui suoi figli e aveva il cuore colmo di gioia nel vederli cosi spensierati. Stava cercando di dargli l’infanzia più serena possibile, nonostante il lavoro impegnativo all’Intelligence, e quei momenti la rendevano fiera di lei e di Jay. Scattò qualche foto ai suoi figli e mandò una foto a Jay informandolo che Mia si stava rilassando e non appena l’avrebbe visto sarebbe stata ancora più estasiata.

 

“Vieni qui spesso? Sei del quartiere?” Le chiese la mora, interrompendo la tranquillità di hailey che in quel momento si maledì di aver accettato di condividere la panchina con lei. Non riusciva a capire perchè alcune persone volessero per forza attaccare bottone con gli sconosciuti. Hailey però non era una persona maleducata, e con riluttanza dato che non amava parlare di se con le persone che non conosceva, si limitò ad annuire.

“So che sei sposata, ma non ti è mai capitato di vedere un uomo con un fusto stratosferico correre da queste parti? Non ha giorni fissi, ma mi sono trasferita da poco e parlando anche con altre del quartiere mi hanno detto che è un poliziotto. So che la divisa affascina, ma vederlo con quei pantaloncini da corsa e quelle lentiggini, penso non abbia prezzo.”

Hailey sorrise e capì che stava parlando di suo marito perchè loro erano gli unici poliziotti del quartiere. Non disse subito chi fosse ma cercò di indagare. Questa ragazza andava messa in riga e solo Hailey avrebbe potuto farlo, a suo modo ovviamente.

“É un quartiere grande, ti hanno dato qualche informazione in più?” Continuò sorseggiando il caffè chiedendosi dove fosse Jay. 

“La ragazza con cui ho parlato mi ha detto che è sposato, e che è innamorato follemente della moglie e della sua famiglia, però sai sono giovane, non mi interessa, non voglio un legame, ma una notte con un fusto di quel genere credo la sogni chiunque. E poi uno così secondo me a letto ti fa toccare le stelle”.

Hailey in quel preciso momento cercò di contenersi. Sapeva che suo marito era un bell’uomo e che spesso le donne lo notavano. Non era una donna troppo gelosa, non aveva dubbi su Jay perchè il suo sguardo parlava chiaro: lei era tutto per lui, nessuna donna avrebbe potuto competere con lei e Hailey lo notava tutti i giorni da anni. Jay non si accorgeva di nessuna era impenetrabile, lui voleva solo sua moglie. Però Hailey davanti a queste affermazioni non poteva fare finta di nulla, no era gelosa, ma era comunque suo marito e voleva rivendicare ciò che gli apparteneva e che aveva scelto di amare per sempre. Guai a chi mettesse le mani e gli occhi su suo marito, specie se con quell’arroganza e saccenza mettesse in dubbio la fedeltà di un uomo e se ne fregasse altamente di una famiglia. Hailey le rovina famiglie le detestava. 

“È lui che aspetti ed è sempre lui che non ti nota?”

La ragazza questa volta annuì senza proferire parola per la gioia di Hailey che ringraziò di essere in pubblico e con i suoi figli.

“Sai penso che dovrai fartene una ragione: aspetta e spera ragazza ma non hai alcuna speranza!” 

“Cosa te lo fa pensare, è pieno il mondo di uomini che hanno delle avventure nonostante il matrimonio.”

“Non lui, fidati” disse vedendolo in lontananza. Non si stupì che la ragazza fosse affascinata da lui, perchè nonostante Jay ormai fosse un uomo sulla quarantina, era di una sensualità strabiliante. La stessa Hailey rimase a bocca aperta vedendolo nella sua tenuta da corsa: i pantaloncini sgambati definivano ancora meglio le sue cosce e i suoi polpacci muscolosi, la canotta larga permetteva di intravedere quei pettorali a cui sia lei che Mia amavano appoggiarsi e poi sudato in quel modo era di un erotismo pazzesco perché sembrava che la sua pelle bianca come il latte splendesse. Il sudore gli scompigliava anche un po’ i capelli e ad hailey vedere quella messa in piega un po’ in disordine non dispiaceva affatto, dato che l’unica che riusciva a scompigliargliela era lei durante i loro momenti d’amore. Peccato che però quella mattina aveva deciso di mettersi il cappello con la visiera per proteggersi dal sole.

Vide che la ragazza si stava sistemando tutta, quando Mia da lontano notò Jay e gli corse incontro urlando: “Papà!!” 

Jay la prese al volo e Mia gli si aggrappò al collo felice di vederlo. Sapeva che ne sarebbe rimasta entusiasta, in più Jay la stava riempiendo di baci. La bambina se li gustava e rideva felice, Hailey era sicura che per tutto il parco rimbombasse la sua risata. Stava adorando guardare quella scena così tenera. Subito dopo averla messa a terra, Jay si inginocchiò e, continuando a baciarla, si complimentò per le sue trecce, perchè sapeva quanto amasse i complimenti, nonostante diventasse rossa Come sua madre. Jay voleva assolutamente darle un sacco di attenzioni: lui stesso conosceva quanto Mia ci tenesse a stare nel Letto con i genitori ogni volta che ne poteva, era una piccola boss ma con loro era estremamente tenera, li adorava ed era disposta condividerli solo con suo fratello, quindi si doveva fare perdonare e quando arrivò Noah, dopo aver abbracciato e baciato anche lui, si tolse dalle tasche due pietre e gliele regalò visto che i bambini amavano cercare pietre particolari ogni volta che andavano in riva ad un lago. 

Hailey che non si era dimenticata di avere affianco la ragazza che aveva fatto apprezzamenti e allusioni su suo marito quando la sentì balbettare delle inutili scuse, si girò per la prima volta ad osservarla da quando si era seduta e fulminandola con lo sguardo le disse penetrandola con i suoi occhi color ghiaccio: “Vedi perchè sono sicura che tu non abbia speranze ragazzina? L’uomo su cui hai fantasticato è mio marito, e vedi quella bambina? È l’unica altra figura femminile che può farlo cadere ai suoi piedi. Non ho dubbi su questo. Mio marito non guarda le altre perchè non ne ha bisogno, non so a che razza di uomini tu sia abituata, ma io ho la fortuna di avere un uomo con la U maiuscola al mio fianco soddisfatto della persona che si è scelto, e per cui ha combattuto, senza tralasciare il fatto che ama follemente la sua famiglia. Ora vedi di starci alla larga Rachel Moore, porta il tuo piccolo Chiwawa fuori dal mio territorio” disse leggendo la targhetta del cagnolino che riportava i suoi dati.

“AH! Su una cosa ci hai preso, mio marito non mi fa toccare le stelle solo quando mi ama e facciamo l’amore, me le fa toccare scegliendomi ogni giorno. Ma finché avrai una mentalità simile non potrai mai scoprirlo”. Disse guardandola dritta negli occhi.

Hailey non aveva bisogno di grandi parole, il suo gelido sguardo aveva fatto intuire quanto l’avesse infastidita e la ragazza si scusò ripetutamente prima di dileguarsi imbarazzata. 

Non appena Hailey l’aveva vista le aveva da subito dato l’impressione della classica ragazzina in cerca di attenzioni, una di quelle donne vuote e innocue. Hailey non era assolutamente preoccupata: suo marito aveva incontrate molte donne, prima di lei aveva avuto le sue storie e lo stesso era accaduto alla detective, ma da quando si erano messi insieme molti anni prima nessuno dei due aveva provato una gelosia profonda perchè non ne avevano davvero bisogno, anche se sia lei che suo marito si era già trovati a dover mettere in chiaro le cose solamente per essere precisi, a tutti doveva essere chiaro che erano l’uno dell’altro, ma soprattutto nessuno dei due aveva cercato altro. Jay era la sua metà e lei quella di suo marito: avevano già tutto ciò di cui potevano avere bisogno ed Hailey non si era mai sentita così desiderata.

Dopo averla guardata correre via frettolosamente, tornò ad osservare la sua famiglia da quella panchina che ogni volta le ricordava il periodo della sua gravidanza, aveva immaginato quel momento più volte, ma finalmente era in grado di poterlo vivere davvero.

Mia, stava tirando verso sua madre Jay e urlava “Mamma, guarda papà ci ha trovato” ignara che conoscesse perfettamente la loro posizione.

Jay e hailey si scambiarono uno sguardo di intesa e stettero al gioco “Sei contenta che finalmente siamo tutti insieme?” Le domandò la bionda sistemandole un ricciolo che era sfuggito dalle trecce.

La bambina ampliò il sorriso sul suo viso e annuì e prima di correre per tornare a giocare con Noah e qualche altro bambino chiese alla madre dell’acqua.

Jay osservava quella interazione tra madre e figlia e sorrise estasiato nel vedere Mia sbrodolarsi tutta causa della tessera troppo grossa della borraccia. Hailey le asciugò il mente e si rassicurò di ricordarle di non essere troppo spericolata.

Jay si avvicinò a sua moglie e facendo finta di non conoscerla chiese “Scusi è libero?”

“In realtà aspetto mio marito” rispose Hailey con sguardo provocante e sorriso smagliante.

“Uhm…credo di conoscerlo” disse piegandosi e appoggiando le sue mani allo schienale della panchina, tenendo le braccia tese ai lati di sua moglie che lo fece incastrare tra le sue gambe divaricate e lo osservava dal basso verso l’alto aspettando che unisse le labbra alle sue. Jay però non sembrava ancora intenzionato a baciarla e stando a pochi centimetri dal suo volto continuava a osservarla in modo lussurioso e seducente ed hailey continuava a sperare di poterlo baciare, ma guardando i suoi occhi aveva intuito che Jay aveva ben altro in mente. Senza interrompere il loro contatto visivo prese la bottiglia affianco a quella da cui aveva bevuto Mia e dopo essersi dissetato, si fece scivolare l’acqua fresca sui capelli e sul volto e lasciò che la sua maglietta bianca si bagnasse lasciando intravedere quei muscoli a cui hailey era tanto grata. La giovane donna si stava godendo lo spettacolo, e stava seguendo i rigagnoli d’acqua che si infilavano nei solchi dovuti alla muscolatura del marito. Jay tornò a guardarla dritta in volto e  la stuzzicò dicendole “Noti qualcosa che ti piace?”

“Noto molte cose che mi piacciono. Ringrazia che siamo in un luogo pubblico dedicato ai bambini, ma sappi che a casa me la pagherai.” Gli disse prendendo e succhiando con le sue labbra quelle gocce d’acqua che gli si erano depositate sul mento dopo aver bevuto.

Poi lo guardò nuovamente e con voce roca gli sussurrò: “Ora smettila di sedurmi e vedi di baciarmi” disse prendendo il tessuto della sua canotta, tirandolo verso di se.

“Uhm non lo so se voglio baciarti, vedere questa espressione così eccitata, quasi affamata ed essere io la causa, rende il mio ego molto soddisfatto. Sappi che anche tu mi fai lo stesso effetto” replicò facendo finta di baciarla ma indietreggiando facendola rimanere di stucco.

“Stai zitto e vieni qui”

Jay sorrise e fece come gli aveva appena ordinato sua moglie: quando le loro labbra si toccarono esplose il desiderio che entrambi stavano provando. Sfuggi’ qualche piccolo gemito e hailey godendosi il bacio si appoggiò ancora di più allo schienale e si lasciò andare. Jay le aveva preso il volto fra le mani e la ringraziò per avergli portato dell’acqua. Quelle labbra si rincorrevano ed esprimevano tutto il desiderio e la voglia di donarsi amore. Hailey non era neppure infastidita dalla posizione del suo collo a causa dell’altezza di Jay, era letteralmente immersa nel loro bacio e si godeva la delicatezza che Jay metteva ogni qualvolta che la sfiorava, anche nei momenti più dolci e vogliosi. Era l’uomo perfetto.

“Grazie a te per lo spettacolo. Non so cosa dovessi farti perdonare ma ci sei riuscito”. Jay sorrise e tornò a catturare quella labbra che quella mattina a causa della sua corsa non era riuscito ancora ad assaporare. “Direi che averti fatta svegliare da sola non è stato il massimo. E poi ti sarai dovuta sorbire le lamentele di Mia, quindi devo farmi perdonare dalle mie donne.”

“Con me ci stai riuscendo, con Mia forse sarà più arduo.” 

Jay rise pensando a sua figlia e dopo averla baciata a stampo si sedette al suo fianco facendole segno di mettersi fra le sue gambe. Hailey fece come richiesto e si appoggiò a lui lasciandosi andare e godendosi le sue mani tra i capelli. Guardavano i loro bambini da lontano e in quel momento Mia e Noah stavano discutendo con un bambino che aveva provato a fregare loro il posto sullo scivolo.

“Dovremmo intervenire?” Chiese Hailey a suo marito.

“No, lasciali fare e poi erano in coda da più tempo, è il loro turno. In questo momento Mia lo sta guardando come quando tu guardi un criminale quando ti mente. Quella bambina ha un futuro o nell’arma o in tribunale.” Affermò ghignando.

“In realtà Jay non vorrei fartelo notare, ma oltre ad avere il mio sospetto e la mia astuzia, in questo momento sta tenendo le mani sui fianchi proprio come fai tu”..disse facendo riferimento a quella posizione che suo marito assumeva quando era esasperato.

“ È proprio una piccola noi”

“Sei cotto eh!?” Lo prese in giro Hailey.

“Puoi dirlo, dal primo. Momento che l’ho vista. È stato un colpo di fulmine, dal primo vagito squillante. Mi ricorda così tanto te. Il tuo sorriso, il tuo sospetto, la tua furbizia. Vedo te e mi innamoro di lei, vedo lei e mi innamoro ancora più di te”. Le disse lasciando una sfilza di baci su sua moglie tra una parola e l’altra.

“E io vedo Noah e vedo un piccolo Jay dal cuore d’oro e spericolato e mi ricordo sempre di più quanto sono, anzi siamo fortunati.”

“Lo sai che con Noah saremo più fortunati, è Mia colei che ci farà tribulare, mi vedo già a pedinare il suo futuro fidanzato. Fortuna che siamo poliziotti e possiamo accedere alla fedina penale di chiunque. Lei è la mia bimba, la seconda donna della mia vita”. Hailey sorrise a quella affermazione perchè era proprio quello che aveva detto alla ragazza che era affascinata da suo marito. Si conoscevano alla perfezione, e adorava questa loro caratteristica.

“Lo sarà per sempre. Lei è pazza di te. Dovevi vederla quando si è resa conto che questa mattina non eri a casa. Lo ha capito dal fatto che stessi dormendo dalla tua parte del letto abbracciata al tuo cuscino.” gli disse Hailey voltandosi per baciarlo. Pensando alla loro bambina Hailey si perse nuovamente tra le braccia e le labbra di suo marito. Si non aveva dubbi, Jay aveva occhi e amore solo per loro e valeva lo stesso per Hailey. Non poteva pensare ad una vita diversa da quella che stavano vivendo. 

“Ti mancavo?” Chiese muovendo le sue sopracciglia e fece il suo sguardo provocante felice di fare sempre lo stesso a sua moglie nonostante gli anni trascorsi.

“Si, è strano non averti intorno, e mancavi tanto anche a loro” disse indicando i gemelli.

“Mi è mancato non svegliarci tutti insieme ma avevo bisogno di svagare e liberare la mente da questo caso. Ora sono come nuovo, tutto vostro” le rispose Jay prima di raccontarle di quanti chilometri aveva percorso e di come sulle sponde del lago, avesse trovato un sacco di pietre particolari di cui i figli sarebbero rimasti estasiati: Jay voleva portarli al più presto perchè rimaneva sempre più affascinato di quanto adorassero esplorare. Erano curiosi e insieme a loro anche i loro genitori erano tornati ad apprezzare e riscoprire la vita con occhi nuovi.

“Hai fatto bene Jay sono felice ti sia servito!” Disse tornando a catturare quelle morbide labbra che tanto amava.

I due coniugi furono riportati alla realtà da una Mia che gli correva nuovamente in contro e saltando in grembo a sua madre gli urlò: “basta! State sempre a baciarvi! Mamma devi parlare con papà!”

“Ehi signorina, che modi sono?” La rimproverò Jay calmando la sua euforia, dato che non aveva apprezzato il tono con cui aveva parlato ai suoi genitori.

“Scusa” disse Mia abbassando la testa e iniziando a giocherellare con il cordino dei pantaloni della sua tuta.

“Mia ho detto che ne parlerò a papà quando saremo a casa. Non insistere e porta pazienza. Plachiamo questa euforia eh. Ora vai a chiamare tuo fratello che torniamo a casa!”

Hailey e Jay raccolsero le loro cose e non poterono che non pensare che effettivamente Mia era la loro copia carbone. Jay voleva chiedere ad Hailey di cosa si trattasse ma era stata chiara: a casa gli avrebbe raccontato tutto!

 

******* 

 

Dopo che la famiglia Halstead era tornata a casa Mia e Noah avevano insistito a voler fare un bagno caldo con Jay, gli era mancato quella mattina e dopo aver giocato un po’ a nascondino ancora al parco, prima di rientrare nella loro dimora, avevano ancora voglia di stare con il loro papà, così mentre Hailey aveva iniziato a preparare il pranzo, il trio si era spostato nella vasca del loro bagno patronale. Si stavano divertendo particolarmente perchè Hailey sentiva le risate e le urla felici e lei aveva il cuore colmo di gioia visto che il rapporto che Jay stava coltivando, era il rapporto che lei aveva sognato da bambina. Jay sin da subito era stato bravissimo, il papà e il marito perfetto. Ogni tanto si spaventava e diventava apprensivo ma era davvero amorevole con i suoi figli e faceva di tutto per renderli sereni, amati e ben voluti. Non faceva mai, o meglio cercava di non fare alcuna differenza tra i gemelli, ma era anche molto rigoroso: rispetto e gentilezza non dovevano mai mancare.

Hailey non resistette e senza interromperli li osservo’ sull’uscio. Jay giocava con i vari animaletti di gomma che galleggiavano nell’acqua mentre insieme ai suoi figli inventava storie senza senso ma che li facevano divertire parecchio. Era un momento da incorniciare, quindi prese il telefono e scattò l’ennesima foto.

“Ci hai fatto una foto Upton?!” Domandò Jay che probabilmente sapeva sin da subito che sua moglie si stava gustando la scena. Hailey si avvicinò appoggiando il telefono sul lavandino e si accovacciò sfiorando il naso di suo marito.

“Halstead vorrai dire!” Disse facendo riferimento al fatto che aveva preso il suo cognome. Jay era rimasto estasiato di questa scelta quindi ogni momento che lo richiedeva amava farselo ricordare, o sentirsi dire che sua moglie era una Halstead.

“Quanto ti piace che io ripeta di essere una Halstead” gli disse prendendolo in giro ripetendolo di nuovo.

Visto da fuori, Jay in quel momento poteva sembrare intontito e completamente assorto, e infatti lo era del tutto, annui facendo qualche verso per rispondere affermativamente e la baciò appassionatamente. Hailey istintivamente, dato che Jay aveva le mani occupate da acqua e giocattoli, per evitare che gli sfuggisse, gli prese la nuca con la mano sinistra e si lasciò completamente andare al bacio.

Mia che sembrava inizialmente non essersi accorta del momento di intimità dei genitori, ma quando li notò decise di lanciare sul loro viso dell’acqua e improvvisamente il sapore di caffè che Hailey emanava venne sostituito dal muschio bianco del bagnoschiuma che jay spessì usava e che anche Hailey amava rubare per avere il suo odore sulla pelle.

I bambini vedendo le facce dei genitori iniziato a sogghignare malignamente, ma i coniugi Halstead, nonostante potessero sembrare stupiti stettero al gioco senza sgridarli, ridendo tutti insieme.

“Siete tutti bagnati e pieni di schiuma” disse Mia con la sua solita espressione da furbetta. Hailey non potè che osservare prima sua figlia e poi suo marito e vedere la stessa luce nei loro occhi verde smeraldo, quanto li amava. Noah invece viveva nel suo mondo, tranquillo di essere insieme alle persone che amava e con cui era sereno. Quando però vide Mia baciare i genitori fece lo stesso. 

“Mamma perchè non entri con noi?” Chiese Noah..

“Amore, non ci stiamo in quattro, papà è troppo grosso”. Disse hailey togliendosi del sapone dal viso e facendo finta di mangiucchiare con la mano il pancino del figlio.

“Ma alla baita facciamo il bagno tutti insieme”

“Si Noah, ma questa non è una piscina e cio’ significa che il pavimento non potrà essere fradicio. E poi tra un po’ si pranza non perdetevi.” Disse indietreggiando verso l’uscita.

“Ehi dove vai? Non mi aiuti ad asciugarli?” Chiese Jay..

“No devo andare a finire il pranzo e poi sembra che oggi abbiano scelto di avere un’ossessione per il loro papà, come li capisco!” Gli rispose la bionda strizzandogli l’occhio.

Jay aveva aiutato i bambini ad asciugarsi e stava passando il peon sui riccioli di Mia quando Hailey, dolcemente si avvicino a due dei tre amori della sua vita e disse: “mi dispiace interrompere il momento padre e figlia, anche perchè siete una meraviglia per gli occhi, però è pronto il pranzo.” 

“Finiremo dopo, ha una massa di capelli vaporosa tanto quanto la tua, anche se tu ogni volta che tocco i capelli stai ferma, a differenza sua.” Disse vedendo Mia correre verso il tavolo rotondo della cucina felice di mangiare.

“Penso che i nostri figli, specialmente Mia, siano gli unici bambini sulla faccia della terra ad adorare i broccoli, e le verdure in generale!” Commentò Hailey osservando la sua piccola gustarsi la verdura che gli aveva messo nel piatto.

“Assomigliano a me!” Disse Jay dandole un bacio a fior di labbra. 

“Le tue labbra piccano, quanto peperoncino hai messo Jay!” Disse schiaffeggiandogli il gomito.

Jay si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò “decisamente meno di quanto sia piccante tu”

Hailey arrossì ma prima di dargli un altro bacio gli disse  “mai quanto te in versione papà o a torso nudo che pranzi con no!”,

“prometto che dopo avrò attenzioni solo per te!” Disse baciando il capo di sua moglie.

 

Dopo pranzo Jay portò i bambini nella loro camera e finì di sistemare i capelli di Mia, perchè effettivamente suo f sua figlia da quando si erano ricongiunti non lo lasciava un secondo, lui ne era lusingato ma stava iniziando a chiedersi che cosa dovesse dirgli sua moglie e non vedeva l’ora di stare solo con lei.  mentre armeggiava con il phon,  Noah gli chiedeva di poter giocare con i suoi soldatini e macchine della polizia, acconsentì di giocare con loro e avvisò a sua moglie che li avrebbe fatti addormentare per il sonnellino pomeridiano e poi si sarebbe dedicato a lei. 

Hailey colse l’occasione per farsi una doccia, e quando, con ancora l’asciugamano avvolto attorno al corpo e i capelli umidi, passò di fronte la camera dei gemelli non potè non notare che Jay, ancora a torso nudo, si era addormentato tenendo una mano sulla schiena di sua figlia che dormiva beatamente a pancia in giù. Hailey si avvicinò e fece il giro del letto, Jay teneva una mano sotto la sua testa ed Hailey tentò di fargli abbassare il braccio perchè sapeva che ogni volta che assumeva quella pozione poi avrebbe avuto un formicolio tutto il giorno.

Vederlo con la sua bambina, con la stessa espressione beata sul viso, smosse in Hailey una sensazione di amore misto al desiderio ancora più intensa rispetto al solito, così facendo attenzione a non svegliare i suoi bambini, si accovacciò verso suo marito e iniziò a baciarlo al centro del suo petto, per poi risalire verso la mascella spigolosa, per poi ritornare verso quel pettorale che con gli anni rimaneva sempre più tonico e definito. Si concentrò a passare le labbra sulle intersezioni che definivano il muscolo, insistette un po’ di più verso la cicatrice per poi lasciare  una scia di baci un po’ più umidi verso il suo collo. Inspirò il suo profumo legnoso e intenso che la inebriava e si chiedeva come Jay potesse indossare delle note così intensi che spiegavano perfettamente la sua personalità: caldo, avvolgente, inebriante, possente. Si concentrò nuovamente sul centro del petto e lo sentì gemere.

“Dimmi che non sto sognando e sei reale” domandò a sua moglie.

“Mi sogni ancora dopo tutti questi anni?” Gli domandò di rimando Hailey tornando a riempire di baci la sua mascella.

“Sempre Hailey” disse con voce impastata dal sonno, guardandola intensamente mentre vedeva i suoi capelli ancora umidi che gli ricadevano sul volto. Glieli portò dietro un orecchio e le disse: “Vuoi che ti aiuti ad asciugarli, sai sono bravo in questo”

“Oh so che sei bravo…sei bravo in ottime cose, me lo mostri?” Lo stuzzicò lasciando cadere un po’ il suo asciugamano senza svelare troppo.

“Non devi nemmeno chiedere” disse alzandosi e prendendola in braccio facendole emettere un leggero squittio.

“Shh, o la piccola boss si sveglierà e mi vorrà tutto per se”

“No un po’ per una, se mio adesso”

“Sarò sempre tuo” disse sedendosi sul loro letto e facendola mettere con le gambe divaricate tra il suo ginocchio. 

Hailey vide che Jay stava aspettando l’ennesimo bacio e la stava scaldando fregando le sue mani ai fianchi. 

Hailey lo stava osservando perchè la guardava come se fosse etera e la cosa più bella e fragile di questo mondo. Non resistette e unì nuovamente le labbra alle sue. Quello che era cominciato come un bacio amorevole, stava surriscaldando i loro animi. Improvvisamente entrambi vennero pervasi da un calore esorbitante e Jay mentre hailey lo stava spingendo verso il centro del letto, le tolse l’asciugamano facendolo finire sulla lampada accanto al letto. Si sorrisero senza fermare il loro bacio e poi Jay raccolse una goccia dal collo di sua moglie. Nessuno dei due sapeva se fosse sudore o un residuo della doccia appena conclusa.

“Hai usato il mio bagnoschiuma?”

“Come sempre. Adoro i nostri profumi che si mescolano. Si fondono insieme come abbiamo fatto, facciamo e faremo noi”.  Disse strusciandosi su di lui e lasciandosi pervadere dalle sensazioni che i baci di Jay facevano emettere al suo corpo. Si stava dedicando completamente a lei: baci sul collo, labbra, sterno la pervadevano di un formicolio piacevole e scalpitante, ma è quando si dedicò al suo seno lasciando una scia di baci morbidi e bagnati, proprio con lo stesso lento modo che aveva usato lei per svegliarlo, che iniziò a desiderare molto di più. I sospiri della coppia si amplificavano e se fino a quel momento hailey aveva avuto il comando della situazione, nonostante continuasse a stare sopra di lui, stava perdendo il controllo.

“Dio Jay…” disse passando le sue mani tra i suoi muscoli contratti della schiene, e quel pettorale che tanto l’affascinava. Mentre si godeva l’umidità che jay le stava facendo provare portò le sue mani nella zona intima di suo marito e iniziò a sciogliere il fiocco del cordino del pantaloncino. Non c’era frenesia, non c’era fretta, c’era solo la voglia di godersi il calore e le emozioni che il loro amore gli stava provocando. Gentilmente Hailey iniziò a sfilare l’unico indumento di Jay assieme ai boxer, l’aiutò a lasciarli scivolare ma non poteva evitare nel frattempo di lasciare dei baci dove capitava, e le sistemava i capelli: amava passare le sue mani fra i suoi boccoli d’oro. Aumento la presa fra i capelli e la baciò facendo intrecciare le loro lingue. Sussurri sonori, e vocalizzi stavano già rimbombando nell’aria e fu proprio in quel momento che Jay ribaltò le posizioni. Le diede dei baci sulla clavicola, scese verso il centro del suo seno e infine stuzzicò con la lingua il suo ombelico. Stava sentendo sua moglie stringere la presa delle gambe tra il suo corpo e capendo che voleva di più, mentre la baciò nuovamente unì la loro intimità divenendo un tuttuno. 

Jay e Hailey avevano fatto l’amore un milione di volte, avevano ormai perso il conto eppure in quel momento ciò che provavano era ancora più forte rispetto alla prima volta, e la loro ripa volta era stata sicuramente indimenticabile dato che si stavano aspettando da quattro anni.

“Ti amo Hailey” le diceva mentre la sentiva dimenarsi di piacere con lui.

Hailey era in estasi, non riusciva nemmeno a parlare, era troppo presa dall’amore e dalle sensazioni che stava provando, ma alla fine dopo i sospiri e i suoi mugugni, rispose: “ti amo di più”

Jay sorrise, felice di sentirla così rilassata mentre pronunciava quelle parole. 

Anche lui stava arrivando all’estasi, ma stava cercando di ritardare il più possibile: era una sensazione di estrema goduria, avrebbe voluto non finisse mai. 

Hailey però lo stava stimolando troppo, era tornata a baciargli la mascella, il collo, e quando sfiorò la sua cicatrice Jay non riusci’ più a trattenersi, vennero un’ultima volta quasi simultaneamente: mentre Hailey ansimava pronunciando il suo nome lui tra un ti amo e l’altro arrivò a toccare le stelle. Rimase su di lei, tenendola stretta, cercando di non pesar troppo su di lei  mentre riprendeva fiato sentendo il petto di sua moglie alzarsi e abbassarsi in modo frenetico.

Hailey gli baciò un lato della testa, mentre lui ritrovando le forze le sorrise e dopo averla guardata intensamente per l’ennesima volta sistemandole i capelli per toglierli dal viso, appoggiò le sue labbra alle sue. Quando si staccò si posiziono’ dal suo lato del letto e la strinse fra le sue braccia. 

Sospirò e poi rivelo’ : “Hailey dimmi che la tua spirale funziona perchè credo che potremmo aver appena procreato baby Halstead numero 3”.

“Effettivamente ci hai dato dentro.. tu sei come il vino Halstead: invecchiando migliori” gli disse lanciandogli uno sguardo da cucciola innamorata.

“Non sei già incinta vero?” Le disse guardandola un po’ sconvolto.

“No Jay, funziona tutto. Cosa te lo fa pensare?!”

“Non lo so, è stato ancora più entusiasmante del solito. È sempre bello, ma è quasi difficile da descrivere.. insomma credo tu l’abbia capito come è stato..”

“Direi di si Jay, è stato intenso, pieno di amore, quello che senti in tutte le articolazioni, ma credo che questo letto parli insieme ai nostri ansiti. Pensare che avevo cambiato le lenzuola stamattina.” Disse solleticandogli l’addominale guardandolo in modo malizioso.

Jay ghignò soddisfatto, e la strinse ancora più a se, dandole un bacio a fior di labbra. Hailey sospirò premendo ancora più il suo copro verso di lui.

“Cosa ti ha fatto pensare che fossi incinta?” Chiese guardandolo.

“Sta mattina Mia ha chiesto se mi avevi parlato. Non so ho pensato che volessi dirmi di un nuovo atto d’amore dopo effettivamente aver fatto l’amore” rispose un po’ imbarazzato sorridendo in modo un po’ sciocco.

“Non aspettiamo un bambino Jay respira. Credo che i gemelli siano già abbastanza immaginativi. Sono fantastici, ma vanno seguiti e con il lavoro e la frenesia sarebbe bellissimo ma complicato.”

“Non fraintendermi, sarebbe stato stupendo, specie se avremmo avuto una mini te come Mia, ma sono sollevato. Ma dimmi allora a cosa si stava riferendo al parco, sto morendo dalla curiosità”

“Jay stai sereno. Te ne avrei parlato prima ma volevo farlo senza i bambini attorno.”

“Eh avevo da fare con i capelli di nostra figlia!”

“Ho notato, stai diventando bravissimo, e sei meraviglioso. Vederti con lei, che dormivate insieme è stato emozionante. Ti vedo con loro, con noi e mi innamoro sempre di più” confessò facendolo arrossire e dopo averla baciata le disse: “Ho notato cosa ho scatenato. Ti prego di farlo più spesso.”

“Volentieri” rispose strizzandogli l’occhio. Lo abbracciò nuovamente e poi gli spiegò tutto.

“Mia questa mattina mi ha raccontato che ha sognato che prendevamo un cane. Poi lei e Noah hanno iniziato a parlare di nomi, hanno detto che gli piacerebbe averne uno proprio come quello che avevo io da bambina, e se fosse maschio vorrebbero chiamarlo Zeus, mentre se fosse femmina Diana, visto che amano Wonder Woman e abbiamo origini greche. Gli ho detto di darsi una calmata perchè dovevamo parlarne, ma non so se sia una buona idea. So quanto un cane può essere impegnativo…alla fine è come se facessimo il terzo figlio, e non voglio che ci rimangano male nel caso in cui lo prendessimo e poi non riuscissimo a gestire tutto, ci sono passata Jay…”

“Ehi, guardami, non passeranno quello che hai passato tu, non lo permetteremo mai.”

“Lo so!” Le disse hailey annuendo sicura.

“Sai che però Zeus è un bel nome?”

“Vuoi prenderlo Jay?”

“Hailey amiamo anche noi i cani. Ti vedo Quando ne incontri uno, e poi gli animali fanno bene all’umore e sono protettivi. I bambini crescerebbero con lui. Ti dirò che non mi dispiace l’idea. Cosa le hai risposto?”

“Che ne avremmo parlato e che non doveva essere impaziente”. Disse disegnando dei cerchi senza senso sul petto del marito.

“MI chiedo solo se oggi sia diventata la mia ombra per via del cane”

“Non dirlo neanche per scherzo Jay” lo schiaffeggiò. “Tua figlia ti ama alla follia. Quando non ti ha visto nel letto si stava immagonando. Non lo fa per ricevere in cambio qualcosa, ci ama ed è il suo modo per esprimerlo. È stupendo ciò che fai per lei, per noi. Sei il padre che sognavo da bambina” disse iniziando a far tremare il suo mento.

Jay rimase colpito dalla sua affermazione, la baciò profondamente e la strinse forte a se.

“Ti amo amore mio!” Disse baciando la spalla.

“Ti amo anche io Jay!” Continuò tenendolo stretto.

“Non diciamo ancora niente a Mia, conosco un poliziotto alla cinofila, e spesso si occupano di sequestri. Vediamo se possiamo cambiare la vita ad un cucciolo, lo chiamo e mi informo. Per ora lasciamola un po’ sulle spine. Noah cosa dice, è d’accordo?”

“Noah sarebbe ancora più felice di lei. E con un cane socializzerebbero ancora di più. Si prenderebbero cura di lui e si responsabilizzerebbero. Però riusciremo a gestire tutto?” Chiese perplessa.

“Hailey, io e te possiamo tutto insieme, c’è la facciamo sempre e i bambini ci aiuterebbero. Facciamo un patto: se lo vogliono devono guardarlo, giocarci insieme, trattarlo come uno di famiglia, e non ho dubbi che accadrà. Sono amorevoli e dolci con la famiglia. La domanda è un’altra: tu lo vuoi? Io me la sento, tu?”

Hailey lo guardò e vedere la sicurezza nei suoi occhi l’aiutò a tranquillizzarsi.

“Si, mi piacerebbe…tanto..” Disse facendo un grande sorriso.

Jay la baciò, sapeva che aver perso il suo cane da piccola le aveva lasciato l’ennesimo vuoto dentro, ma lui aveva promesso di colmare tutte le mancanze di Hailey. E come sempre Jay manteneva le sue promesse!

La baciò felice e trepidanti di amore iniziarono a fantasticare su che tipo di cane poteva fare al caso loro. Hailey era felice: la vita che aveva sempre sognato si stava avverando sempre di più. Jay e i bambini erano la sua bussola ed era pronta a renderli felice tanto quanto loro rendevano appagata e contenta lei; la famiglia Halstead si stava allargando!

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Capitolo 16
*** Upstead Dog (2^parte) ***


 

Note autrice: un saluto miei cari lettori, è da troppo tempo che non aggiorno questa raccolta, mi scuso ma avevo altre idee per la testa. Oggi finalmente però leggerete la seconda parte degli upstead che cercano il cane perfetto da regalare ai loro gemelli. Spero di portarvi un po’ di spensieratezza e strapparvi un sorriso grazie alla dolcezza, passionalità e tenerezza della mia famiglia preferita. Colgo l’occasione per ricordare come sempre che i personaggi di halstead e Upton non sono di mia proprietà ma sono frutto della penna degli showrunner della One Chicago, mentre i gemelli provengono dalla mia immaginazione. Come sempre vi ringrazio e vi auguro una buona lettura, Curlywriter.

Ps: ci sarà una terza parte

 

 

 

 

 

 

 

Upstead dog 

 

Seconda parte

 

 

 

Baci, gemiti e lunghi sospiri di piacere riecheggiavano all’interno della Jeep della detective bionda: quella sera jay e hailey, dopo diverso tempo avevano finalmente potuto andare a cena nel loro ristorante italiano preferito, anche grazie a Will che ogni volta che aveva un giorno libero cercava di arrivare in soccorso di suo fratello e sua cognata che stando tanto al lavoro facevano sempre un po’ fatica a ritagliarsi del tempo per loro solo come innamorati e non come famiglia, ma entrambi sapevabp quanto gli facesse bene sia a loro sia ai bambini che diventavano così più indipendenti. Gli Halstead adoravano stare con i loro figli, ma erano comunque una coppia di innamorati che aveva bisogno a volte di essere semplicemente una coppia,  e così entrava in gioco lo zio Will che adorava passare del tempo con i suoi amati nipoti e li teneva con se anche per interi weekend quando il lavoro di medico glielo permetteva. Jay era convinto che Will sentiva il desiderio di diventare padre, ma non avendo una relazione stabile si accontentava dei suoi adorabili nipoti che amavano stare con lui ma che però preferivano di gran lunga il calore dei propri genitori ed essendo un padre profondamente innamorato dei suoi bambini questo fatto riempiva il suo ego genitoriale.

Quando Will propose ai bambini e a suo fratello di tenerli quel giovedì di fine marzo, i due coniugi non potevano essergli più grati. Al lavoro avevano avuto circa dieci giorni infernali, Hailey e Jay erano stati anche in disaccordo e dispiaciuti per la tensione venutasi a creare volevano passare del tempo solo fra loro due così approfittarono del venerdì libero di Will per poter anche passare una giornata tranquilla fra loro due dato che era il loro giorno di riposo dopo un caso estenuante fatto di traffico illegale in un ambiente colto e raffinato, Hailey sotto copertura, tensione e una hailey che ha dovuto essere la coscienza di suo marito, preoccupato di non poter essere al suo fianco e di Kim in quell’ambiente viscido e in cui solo le donne potevano entrare. Jay era tornato con la mente a quella unica volta che Kim e Hailey erano state rapite durante un caso di traffico illegale di armi e avendo timore di non riuscire a proteggerla come quella volta passata. Ricordava come se fosse ieri la sensazione di perdita che provava e in quel periodo fra loro c’era solo un rapporto d’amicizia nonostante fosse innamorato di lei. 

Quel venerdì poi sarebbero andati a cercare il cane perfetto per la loro famiglia, quindi sapere che i bambini sarebbero stati con Will a divertirsi faceva stare sereni anche i due genitori.

Una volta usciti dal ristorante italiano, Jay e Hailey avevano iniziato una lunga sessione di baci appoggiati al SUV della detective. Si sentivano come all’inizio della loro relazione e avendo avuto qualche disaccordo al lavoro perchè Jay era diventata un po’ sodffocante visto che ora non aveva paura solo per lei e per loro ma anche per Mia e Noah, quello era il modo migliore per scusarsi nuovamente, ma soprattutto per sentirsi sempre più vicini. La tranquillità di essere senza i bambini poi li rese ancora più sciolti sapendo di non avere bimbi da mettere a letto, favole da raccontare. Adoravano i loro bambini, ma una volta ogni tanto era bello essere semplicemente marito e moglie che trascorrevano del tempo spensierato assieme. 

Appoggiati all’auto nel parcheggio di fronte al locale, Jay propose alla sua consorte di andare a bere un whisky sour nel locale dove si erano scambiati il primo bacio, e proprio durante la loro sosta, hailey, guardando suo marito alla guida della propria auto, amiccando gli disse che era molto sexy e che le faceva venire in mente scenari hot e tornò a baciare quelle morbide labbra di cui non avrebbe mai avuto abbastanza. Una serie di baci calienti e di effusioni stavano riempendo l’aria dell’abitacolo del fuoristrada; Jay era impegnato a scombinare i selvaggi boccoli biondi che sua moglie aveva sistemato per quella serata in cui si era fatta ancora più bella per lui: indossava un tubino nero con la sua giacca di pelle nera e delle decoltè in vernice coordinate che fece rimanere senza fiato il detective, anche lui bellissimo nei suoi jeans color fumo e la sua camicia verde oliva con quei bottoni che hailey detestava perchè troppo piccoli e difficoltosi da slacciare, ma che gli fasciava perfettamente ogni singolo muscolo del suo corpo. 

Hailey mentre la loro sessione di baci continuava all’interno dell’automobile, si staccò per riprendere leggermente fiato e sulle sue labbra gli sussurrò roca: “Perchè quel whisky sour non me lo prepari tu a casa? Non fraintendere, continuerei a limonare con te come degli adolescenti in mezzo al parcheggio, ma credo che con il lavoro che facciamo rischiamo la divisa se mettessi in atto le cose che ho in mente proprio nel centro della città” confessò mordendosi il labbro inferiore.

Jay sorrise come un ebete colpito da sua moglie come se fosse ancora la prima volta, e con la lussuria negli occhi, baciandola inducendo un po’ di più, mordendo le sue labbra con le proprie, acconsentì girando la chiave del quadro e intrecciando le loro mani, si portò la sinistra della moglie sulla propria coscia e senza staccarla da sé li condusse verso casa.

Come la sera del loro primo bacio e della loro prima volta, ad ogni semaforo rosso, Jay si sporgeva a baciarla vogliosamente. Poco prima di arrivare nella loro abitazione, Hailey gli si avvicinò all’orecchio e passando il dito indice sulla clavicola del detective gli sussurrò “Ringrazio che stasera Will si sia proposto di tenere i nostri figli per la giornata zio-nipoti che trascorreranno domani.” 

Jay sentì la salivazione a zero, e tornando a catturare rapidamente quelle labbra le sussurrò che quella sera avrebbero recuperato tutto il tempo proprio come la notte che aveva dato inizio alla loro storia d’amore e vita assieme. 

Sapeva cosa volesse dire sua moglie: i loro figli erano speciali e non avrebbero più immaginato una vita senza di loro, ma per una sera e soprattutto per una mattina era felice che non ci fosse un coprifuoco, non ci fossero regole soprattutto sarebbe stato un giorno libero senza sveglia, preparazione per l’asilo e saluti drammatici. I gemelli amavano andare all’asilo, tranne quando i genitori avevano il loro giorno libero dai turni lavorativi; in quel caso Mia e Noah avrebbero voluto stare a casa con loro. Beh quel venerdì avrebbero saltato comunque l’asilo, solo perchè Will aveva chiesto di poterli portare allo zoo per  passare una giornata solo loro tre. Quando jay quel giovedì pomeriggio li aveva recuperati dalla materna e li aveva portati da suo fratello per lasciarli passare già la notte da lui, ringraziandolo gli aveva confidato che gli erano molto grati, anche perchè quella settimana così sfiancante aveva portato Jay ad avere un sacco di paturnie, aveva bisogno di stare con sua moglie, godersela, assaporare ogni singolo istante perchè durante il raid per chiudere quel maledetto caso, perchè Hailey e Kim erano state scoperte dal boss proprietario di quel locale di lusso che attraverso il gioco d’azzardo trafficava ed emetteva soldi falsi. Jay era entrato come una furia nonappena Hailey aveva gridato la parola d’ordine di sicurezza. La loro informatrice li aveva traditi e infatti Quando era arrivato sulla scena il criminale stava avendo la meglio così urlando di lasciare una Hailey che annaspava in difficoltà, minacciandolo di sparargli un buco in testa, insieme riuscirono ad arrestare il criminale e assicurarlo alla giustizia. 

Quello che doveva essere un lavoro di squadra a causa di Adam e dei suoi nervi a fior di pelle si era rivelato un lavoro di squadra solo fra coniugi. Jay dopo aver fatto controllare Hailey, parlò con Voight adirato. A causa dei problemi con Kim Adam aveva spento il cervello appena aveva capito che la copertura era saltata, mettendo in pericolo sua moglie e la vita di tutti i componenti, e Jay si inalberò con il suo sergente perchè anche lui e Hailey a causa di quel caso avevano avuto qualche screzio e tra loro a volte, come per tutte le coppie, c’erano discussioni sia a casa sia sul lavoro ma questo non andava ad intaccare il lavoro e la vita dei loro colleghi, spesso riuscivano a scindere le due cose, anche perchè Voight in passato gli aveva detto chiaramente di tenere le due cose separate, perchè con Adam usava sempre misure diverse?!

Quella sera e per il loro giorno libero avevano bisogno di trascorrerlo solamente loro, Hailey e Jay una giovane coppia innamorata; non perchè con i figli non potevano essere una coppia, anzi facevano l’amore spesso e non si contenevano a baci e affettuosità ne se dormivano nella camera affianco ne in loro presenza, però in quel caso avevano semplicemente bisogno di godersi la loro reciproca compagnia. E in più avrebbero finalmente avuto occasione di andare alla ricerca del cane che i loro figli sognavano e che speravano di regalare loro per pasqua. 

Quando arrivarono sotto casa, jay lasciò posteggiata l’auto in giardino senza  depositarla in garage. Non potevano più aspettare e armeggiando con le chiavi di casa, Hailey, proprio come quella sera di molti anni prima, gli permise di entrare in casa. La differenza più bella è che quella era la loro casa, quella che si erano scelti attentamente, che rispecchiava le loro due anime e che condividevano, quella che avevano deciso di acquistare per formare la loro famiglia e invecchiare insieme. 

Jay fece scivolare la giacca dalle sue spalle lasciandola cadere sul pavimento del loro open space, lo attirò a sé per un altro lungo bacio mentre scalciava i suoi tacchi da qualche parte nell’oscurità mentre Jay la riavvicinava a se districandole i capelli in quel modo sexy e rilassante che la detective tanto apprezzava.. Si sorrisero, comunicandosi con gli occhi quello che stavano pensando: proprio come quel gennaio di molti anni prima stavano ripetendo ogni mossa, senza timore di essere interrotti da qualche incubo notturno di Mia o qualche urla di Noah che demoliva qualche auto della polizia con cui spesso simulava inseguimenti. Erano semplicemente Hailey e Jay in quel momento e tutto ciò di cui avevano bisogno era ricordarsi e dimostrarsi quanto amore provavano.

“Sei bellissima, ancora di più rispetto a quanto lo sei stata sotto copertura..”

Jay le massaggiò vogliosamente i fianchi, fasciati da quel tubino sancrato. Hailey stava in punta di piedi mentre baciava ogni centimetro del suo viso e veniva spinta verso lo sgabello al lato dell’isola della cucina, tra un bacio, un gemito roco e mani che vagavano sui corpi, hailey aveva iniziato a sbottonare quella camicia tanto bella ma tanto complessa e proprio mentre Jay la stava baciando appassionatamente imprecò. 

Jay rise, era frenetica e voleva spogliarlo al più presto, impaziente e vogliosa di lui e Jay adorava questa sua caratteristica perchè sapeva di essere lui la causa della sua impazienza..poi c’erano quei minuscoli bottoni nelle sue minuscole dita che facevano fatica ad aprirsi, così il detective continuando a ridere all’interno del bacio, controvoglia si staccò e l’aiutò; poi guardandola le disse: “ dopo tutti questi anni la tua impazienza non si placa eh?!”

“Non avrò mai abbastanza di te, e questa camicia è troppo complessa..”

Jay la baciò e una volta finito di sbottonarsi la fece sedere e le disse: “mi faccio perdonare con Il miglior whisky sour promesso” 

Disse lasciandola a bocca asciutta mentre lo osservava armeggiare con gli utensili nella loro cucina.

“Spero sia solo l’aperitivo.. sarà meglio che tu ti faccia perdonare non solo con il cocktail..” Ammiccò Hailey guardando quanto fosse sexy con la camicia e la cintura slacciata. Poteva intravedere i suoi muscoli definiti e marcati a cui piaceva tanto aggrapparsi che si contraevano mentre shakerava il liquido ambrato, i bicipiti si gonfiavano e le vene si marcavano quanto gli addominali. Quando lo vide versare il liquore nel bicchiere lo raggiunse, e fianco affianco si guardarono lussureggianti e sorridenti. Jay le fece segno di assaggiarlo, e hailey prima di portarsi il bicchiere alla bocca gli chiese: “Non mi fai compagnia?” , dato che sembrava non essersene versato un po’.

Jay la baciò e avvicinandola ancora una volta, dopo averla osservata sorseggiare il whisky, rubandole il bicchiere e bevendo lui stesso le rispose: “Lo condivido con te, il matrimonio è condivisione no? Poi Tutto ciò Che bevi tu ha un sapore migliore..” 

Hailey dopo tutti quegli anni rimaneva sempre colpita da questi suoi complimenti, Jay non ne dispensava in larga scala, ma ogni volta che glielo diceva la faceva sentire unica, proprio come in quel momento. Ammiccò leccandosi le labbra e aggrottando le sopracciglia in quel modo che sapeva far impazzire sua moglie.

“Sei sempre sensuale e bellissima, anche quando insordì l’abbigliamento tattico.. ma stasera sei da togliere il fiato” continuò sussurrando al suo orecchio.

“Jay smettila di farmi arrossire..e comunque nemmeno tu sei niente male. Dovresti cucinare più spesso così”

“Solo per te però e se mi fai compagnia…” continuò stuzzicandola.

Hailey a quelle parole non resistette e slacciandosi di fretta il vestito, lasciandolo in una zona remota della loro cucina, incollò le labbra a quelle del marito e intrecciò le loro lingue spingendolo verso le scale dirigendosi verso la loro camera da letto aggrappandosi alla sua nuca per evitare che uno dei due si staccasse dall’altro.

In un nano secondo si liberarono dei loro indumenti intimi e quando Jay fu spinto nel centro del loro letto guardò esterrefatto sua moglie: per quanto stessero insieme da tempo era convinto che non si sarebbe mai abituato alla sensazione di avere il suo sguardo amorevole e passionale su di se. Lo sceglieva ogni giorno, lo desiderava e glielo comunicava sempre attraverso lo sguardo, quella luce che aveva negli occhi ardeva ogni giorno e con lui aveva deciso di creare quella famiglia che si meritava, era innamorata di lui ogni singolo momento come il primo giorno. E anno dopo anno, mese dopo mese quello che avevano aumentava sempre di più. Avevano condiviso tanto, si erano aperti in un modo che nessuno pensava di poter fare, erano l’uno la persona dell’altro e jay non avrebbe mai avuto abbastanza di lei. Erano famelici, avevano bisogno di sentire il contatto l’uno con l’altro, e quando hailey iniziò a baciare, mordicchiare e massaggiare il suo petto jay sentì il desiderio aumentare, sospirò godendosi le attenzioni di sua moglie e quando la sentì sistemarsi meglio su di se la tenne ancora più stretta, graffiandole la schiena e inarcandosi verso di lei mettendosi seduto tenendola in braccio.

Adorava lasciarle le redini della loro passione perchè voleva fosse lei a dare il gusto ritmo, aveva a cuore il suo benessere prima del proprio e per quanto non potesse fare a meno di lei, per Jay il rispetto verso la luce dei suoi occhi era primordiale.

Le spostò i capelli senza mai staccare le labbra dal suo viso, ansimando e grugnendo di piacere per poi tornare a dedicarsi alle labbra e alla mascella e quando arrivò sotto l’orecchio sinistro le sussurrò: “ho avuto paura di perderti.. per l’ennesima volta. Avrei dovuto ascoltarti, quell’informatore ci ha tradito e tu lo avevi predetto, e invece di fidarmi del tuo istinto, ho remato contro solo perchè aveva un passato simile al tuo e pensavo fossi un po’ prevenuta e invece il tuo istinto non sbaglia mai. Ho rischiato di perderti, i bambini hanno rischiato di perderti e invece di proteggerti ti ho messo io in quella situazione, se ti avessi dato retta subito…”. 

Hailey lo abbracciò e nonostante avesse bisogno di lui a livello fisiologico, rallentò e baciandolo delicatamente gli disse: “Jay abbiamo già affrontato questo discorso, hai seguito l’istinto, ti sei fatto influenzare dal mio passato, ti sei preoccupato perchè tu sei l’uomo con più cuore che io conosca.. non sempre la ragione prevale.. abbiamo tutti dei nervi scoperti,  io ho i miei e tu mi sei sempre stato di supporto, lascia che sta volta sia io la voce della tua coscienza, non ti martoriare. Io sono qui con te e l’importante è che tu ci sia arrivato.. adesso siamo qui, sono qui e senza di te non c’è l’avrei mai fatta; nonostante i rischi del mestiere, sono qui a dimostrarti quanto ti amo, quanto ti desidero e quanto tu sia la mia ancora, tutto il mio mondo tu e i gemelli ovviamente… Stasera mi è sembrato di tornare indietro nel tempo: una cena a base di carne, vino, flirt, corteggiamento, lussuria, tutto alla luce del sole, senza filtri, senza parti soft a causa dei bambini. Semplicemente una serata con l’uomo della mia vita che so che farebbe di tutto per me e per i nostri figli. Jay non darti le colpe, su questo caso tutti abbiamo fatto degli errori che però sono stati rimediati. Ora lascia che ti dimostri quanto sono innamorata di te e quanto sono fortunata ad averti nella mia vita. Non sarebbe lo stesso senza di te: mi hai dato la stabilità e la serenità di cui avevo bisogno”.

“Anche la mia vita non sarebbe la stessa senza di te hailey: tu, i bambini siete la mia gioia più grande e molti anni fa mi hai salvato”

“Ci siamo salvati a vicenda amore mio” gli rispose baciandolo ed esplorando la sua bocca con la propria lingua. 

I loro corpi, le loro mani, ed ogni centimetro delle loro intimità, si stavano sfregando e stimolando da troppo tempo, così una volta uniti in una singola persona, Jay ribaltò le loro posizioni e baciando ogni singola porzione di pelle che Jay riusciva a raggiungere, diede sfogo al loro desiderio e alla loro voglia di godersi l’amore dell’altro. 

Senza accorgersene, hailey si lasciò talmente andare, complice l’essere totalmente soli in casa, che per tutta la stanza echeggiavano gemiti, urla di piacere senza controllo, sospiri, ti amo, parole dolci e quando arrivarono al culmine per entrambi si addormentarono aggrovigliati continuandosi a fondere come un’unica persona.

 

La mattina successiva, proprio come quella di molti anni prima, fu Hailey a svegliare Jay baciandolo e stuzzicandolo per un successivo round: effettivamente ripresero da dove avevano interrotto la sera prima, si amarono e se lo dimostrarono ancora una volta e una volta concluso il secondo round Hailey, non avendo abbastanza di suo marito e del loro momento di relax, si sistemò su di lui e massaggiandogli nuca tirando i suoi capelli, continuò a fare sue quelle labbra.

“Adoro questo risveglio, adoro tutto ciò..adoro e amo te” esternò Hailey non staccandosi dal suo uomo. 

“Ti amo, sei la mia casa Hailey.. perdonami se questa settimana sono stato duro, perdonami se non sono stato il partner migliore”.

“Shhh, Jay,  smettila di incolparti. Sono i rischi del mestiere. Non sempre possiamo essere al meglio, non sempre possiamo essere lucidi. Io sarò sempre al tuo fianco, ho deciso di unire le nostre vite, nella gioia e nel dolore ricordi?” Gli disse sorridendogli e accarezzandolo. 

Jay annuì e posò nuovamente le labbra su quelle di sua moglie. Quel bacio durò parecchi secondi, ansimarono all’unisono e allentando la presa Hailey si sentì spingere contro il materasso. Legò alla vita di jay le sue gambe e se i loro sessi non erano del tutto connessi, quelle coccole mattutine la fecero gemere e godere lo stesso. Jay quando la sentiva in certi momenti la paragonava ad un gatto che emetteva le fusa. La stava coccolando con tutto se stesso. Erano un unico corpo, le lenzuola talmente aggrovigliate su loro stesse che non servivano più, ma tanto si scaldavano fra di loro. 

“L’ho già detto che ti amo questa mattina?” Le domandò Jay mentre faceva sfiorare i loro nasi sorridendole talmente tanto che hailey poteva vedere formarsi quelle leggere rughe d’espressione attorno ai suoi occhi. He lo rendevano adorabilmente felice.

“Sta notte c’è lo siamo ripetuti più volte, ma sai com’è oggi è un altro giorno e sai che non mi stancherò mai di dirtelo o sentirtelo dire. Ti amo, ti amo..e ti amo” Affermò baciandolo a stampo, rafforzando la presa su di lui con le gambe perchè voleva sentirlo totalmente vicino a se.

“A proposito di farsi sentire.. direi che ha fatto effetto la serata senza bimbi.. era da tempo che non ti sentivo così canterina” disse ghignando prendendola in giro, guadagnandosi un benevolo schiaffetto sul bicipite.

“Ehi io godo sempre..”

“Lo so che ti faccio sempre questo effetto” la stuzzicò jay facendole l’occhiolino.. “mi sei sembrata semplicemente più canterina.. mi piace questa cosa, ricordo ancora la nostra prima volta.. non ho mai goduto così tanto, penso che quella notte ho capito davvero che cosa volesse dire davvero fare l’amore e da quel momento non abbiamo più smesso.. dio ricordo tutto come se fosse ieri..”

Hailey lo guardò commossa, lo baciò e gli rispose: “sai anni fa mi hai chiesto se fossi stata innamorata di Garrett.. beh Jay l’amore io penso, anzi ne sono certa, l’ho conosciuto solo grazie a te. Ti amo, ho fatto l’amore con te quella prima notte, in realtà lo abbiamo fatto per tutta la notte, e da quel momento in poi ho capito cosa volesse dire amare e soprattutto essere amati. Sei tutto per me e questa notte..beh ci voleva, ogni tanto dobbiamo ricordarci di ritagliarci delle serate solo di coppia. E si mi sono lasciata andare, ero sicura che non ci sarebbero stati Mia o Noah ed ero totalmente libera di dimostrarti e farti sentire quanto tu mi faccia stare bene con il tuo amore. Non ne avrò mai abbastanza anche se mi è sembrato strano non doverci svegliare per portare i bambini all’asilo o semplicemente coccolarci tutti e quattro qui nel lettone, però voglio rifare serate come quella appena passata”

Jay le sorrise e baciandole un seno e la clavicola le rispose: “dobbiamo assolutamente rifarlo, mamma e papa’ hanno bisogno del loro spazio di coppia. Non voglio perdere quello che abbiamo, anche Will mi ha detto che gli psicoterapeuti matrimoniali lo consigliano e lui si è offerto di essere il nostro baby sitter ogni volta che puo’.”

“Scusa perchè con Will hai parlato di terapia matrimoniale? Funzioniamo alla grande io e te”

“Frena tigre, stavamo solo facendo un discorso generale perché mi diceva che è la scelta più giusta ritagliarci i nostri spazi. Fa bene anche ai bambini vedere mamma e papà tanto coinvolti. Lo so anche io che fra noi va tutto alla grande. Non allarmarti..anche perchè mia sembra che la serata sia stata l’ennesima conferma.  Ti amo Hailey, te lo dirò e te lo dimostrerò fino alla fine dei miei giorni. Mi ha solo detto di non fare il terzo figlio perchè non sa se riuscirebbe a gestire tre nipoti iperattivi!” Disse ridendo.

“Gli hai detto che halstead numero tre sta arrivando, ma avrà un sacco di pelo e quattro zampe?” Lo prese in giro picchiettando il suo dito indice sul suo petto e continuando a godersi le mani di Jay che accarezzavano il suo corpo.

“Si gli ho detto che mentre lui li avrebbe portati allo zoo noi avremmo provato a cercare il cane perfetto. Mi raccontava che ogni volta che sono con Kol, sono teneri e amorevoli, amano accudirlo. Saranno entusiasti quando vedranno il loro regalo di pasqua.”

“Speriamo che sia la volta buona.. voglio solo renderli felici. Li responsabilizzerà, li renderà ancora più amorevoli e si sa che il cane è il migliore amico dell’uomo, per me da bambina era terapeutico. Mi faceva stare così serena anche nei momenti più bui.. e poi però mio padre si è stufato anche di lui.. lo infastidiva.. l’ennesimo essere umano che lo infastidiva…”

“Ehi, guardami, non accadrà più, porterà ancora più affetto nella nostra famiglia.. sarà fonte di ulteriore gioia!” Disse baciandola amorevolmente. 

“Vediamo se Will mi ha inviato il buongiorno” le disse cambiando argomento e alzandosi per andare a prendere il cellulare nei Jeans che erano rimasti appesi al corrimano delle loro scale.

“Guarda ci ha mandato la buonanotte; una foto dei bambini che si sono addormentati abbracciati a Kol, dice che poi russava e allora hanno dormito nel letto con Will.”

“Sono adorabili, e sono nostri: li ho partoriti ed è incredibile come io a volte mia stupisca che sono l’esatto mix di noi due.. quelle due creature saranno per sempre la nostra unione vivente!” Disse commuovendosi. 

“Sono nostri Hailey, li ameremo per sempre. E soprattutto li vedremo crescere e cresceremo ancora di più con loro…”

“Li amo, vi amo.. così tanto Jay..” Disse sistemandosi sul suo petto e facendosi cullare da lui.. 

Si coccolarono un po’ sotto la doccia e quando fecero colazione  inviarono a Will il buongiorno e mentre sorseggiavano il caffè risero alla foto mandata da Will: c’erano due leoni che si stavano accoppiando e i bambini che li guardavano un po’ disgustati, alla foto Will aggiunse una didascalia. 

 

-avete un problema cari genitori. I bambini hanno appena sentito dire che i leoni facevano sesso da un ragazzino tredicenne.. mi hanno chiesto che cosa significasse quella parola.. ho risposto che sarebbe stato compito vostro spiegarglielo. Auguri.. XD ps. Ma a 13 anni si sa già cosa sia il sesso?! poteva evitare di commentare davanti a bimbi di 4 anni?!

 

Jay guardò stupito sua moglie e scrisse a Will che era capace di combinare solo guai.. poi sempre osservando Hailey le disse: “e ora che cosa ci inventiamo?”

“Qualcosa ci inventeremo, vediamo se stasera iniziano l’argomento.. non voglio mentirgli, dobbiamo solo trovare un modo per ammorbidire le cose… hanno 4 anni, speravo di avere ancora una decina d’anni per poter parlare di certe cose”. Sorrise un po’ imbarazzata..

“Potremmo dirgli che sono delle coccole da grandi” propose Jay..

“Sperando di non traumatizzarli” disse la giovane mamma un po’ preoccupata..

“Hailey tranquilla.. potrebbero anche non riprendere il discorso.. ora andiamo a prepararci che l’agente Richards ci sta aspettando. Andiamo a prendere il nostro cucciolo” cambiò argomento dandole un bacio sulla testa mentre l’aiutava a caricare la lavastoviglie.

Si prepararono e quando si osservarono al grande specchio riposto nella loro cabina armadio si sorrisero vedendo che praticamente erano vestiti uguali.

“Certo è che da quando stiamo assieme ti ho influenzata con le mie maglie co i bottoni.” La prese bonariamente in giro Jay.

Effettivamente proprio come Jay, anche Hailey indossava una maglia leggera dalle maniche lunghe con bottoni centrali: era di una tonalità di blu più chiara rispetto a quella di suo marito, ma proprio come lui aveva allacciato solo i primo tre bottoni, indossava dei jeans come suo marito e mentre si osservavano si stava allacciando il suo distintivo alla cintura. Stavano andando presso il dipartimento cinofilo quindi anche se era il loro giorno libero non sarebbero comunque andati in qualità di civili.

“Perchè siamo anime gemelle” gli rispose ridendo e baciandogli la guancia prima di andare a prendere il suo giubbotto.

“Si però tu sei più bella” le disse. Ed effettivamente hailey era luminosa, aveva i capelli più ondulati del solito a causa dell’umidità esterna ed era particolarmente felice, più del solito.

“Anche tu non sei niente male JAy” si complimentò diventando rossa e dandogli un bacio a fior di labbra.

Poco dopo Jay era altrettanto pronto e con l’auto di Hailey andarono verso il dipartimento.

“Sai mi piace vederti alla guida della mia Jeep.. sicuramente sarà più comodo caricare il cucciolo se dovessimo trovarlo, ma mi piace che ogni tanto tu guidi la mia auto, sembra ancora più grosso”

“Questo perchè il mio pick up è più spazioso.. e comunque anche a me piace vederti guidare il mio pick up.. però non dirlo a nessuno” contraccambiò prendendole la mano sinistra  avvolgendola con la sua.

Jay era particolarmente geloso della sua auto, ma hailey aveva potuto guidarla già molto tempo prima che confessassero i loro reciproci sentimenti. Jay le aveva in seguito confessato che quel gesto avrebbe dovuto farle capire che era già innamorato di lei.

“Hailey ammetto però che sto strettissimo”

“Vuoi che guida io?” Gli propose..

“No magari al ritorno così io tengo il cucciolo”

“Mi piace, un lavoro di squadra..” Esternò strizzandogli l’occhio.

“Sei la mia partner, è ovvio” disse parcheggiando l’auto davanti al distretto cinofilo e baciandola le chiese se fosse pronta. 

Hailey annuì sorridendo proprio come sorridevano i loro gemelli, Jay era fortunato perchè Mia e Noah avevano preso dalla madre quel grande sorriso che lo faceva sempre sciogliere.

Entrarono uno di fianco all’altro, anche se Jay avrebbe voluto tenerle la mano, ma essendo in un luogo più simile al lavoro si trattenne. La guardò sorridente e poi si avvicinò al bancone del sergente Lopez.

“Buongiorno, siamo i detective Halstead e Upton. Abbiamo appuntamento con l’agente Harry Richards”.

Il sergente gli fece attendere e andò a chiamare il loro collega. Vedendo Hailey assorta nei suoi pensieri, Jay le posò la mano sulla spalla e le chiese se fosse pronta. Hailey annuì e poco dopo si sentirono chiamare.

“Ehi Jay, che bello rivederti” disse avvicinandosi ai due coniugi e stringendo la mano all’uomo Jay lo presentò a sua moglie sorridendo entusiasta:

“Harry ti presento la mia partner, ma soprattutto mia moglie: la detective Hailey Upton-Halstead”

Hailey gli sorrise e gli strinse la mano, sapeva che Harry Richards, Jay lo aveva conosciuto quando era ancora alla crimini organizzati, spesso collaboravano quando avevano bisogno di cani antidroga.

“É un piacere conoscerti Hailey, sono felice che questo ragazzo abbia trovato il suo equilibrio”

“Il piacere è mio .. eh beh sono felice anche io di poter essere parte del suo equilibrio” rispose facendo l’occhiolino a suo marito. Hailey sapeva che cosa gli avrebbe risposto Jay se fossero stati soli: le avrebbe detto che il suo equilibrio era proprio lei.. e i bambini ovviamente.

“Harry, quanto tempo.. ultimamente nei casi di droga non ci siamo più visti..”

“Si beh, ora mi occupo più che altro dell’addestramento di cani e agenti. È raro che esca per dei raid.”

“Deve essere fantastico stare tutto il giorno con questi cani”.

“Beh si, ammetto che gli animali sono diventati tutta la mia vita. Mi sono sposato una veterinaria che ho conosciuto perchè uno dei miei ultimi partner canini era stato colpito da una pallottola e le lo ha salvato, ci siamo sposati e non potendo avere figli, abbiamo tre cani e due gatti a casa. Ma sono circondato da molto amore lo stesso, anche se penso che non sarà mai come avere figli propri”.

Hailey lo guardò con tenerezza. Era mamma da quattro anni e beh l’amore di un figlio, accudirlo e crescerlo non poteva assolutamente essere paragonato ad altra forma di amore, ma gli animali facevano stare bene quindi gli disse per confortarlo: “Ogni tipo di amore che faccia stare bene è un privilegio che va vissuto!” 

L’uomo la guardò teneramente e la ringraziò toccandole la spalla, poi li fece entrare in un luogo che hailey definì il paradiso terrestre.

“Ci sono parecchi cuccioli”..

“Si qui facciamo i test ai cani per capire se possono diventare agenti o meno, poi li smistiamo. Teniamo solo chi è idoneo, il resto insieme a quelli sequestrati li diamo in adozione”.

“Quando arriveranno i bambini impazziranno!” Constatò Hailey guardando Jay. 

Finito il giro allo zoo avevano detto a Will di portare i bambini al dipartimento cinofilo così da poter scegliere tutti insieme il loro cucciolo. Era una sorpresa e per quanto amassero i cani, i gemelli avrebbero avuto l’imbarazzo della scelta.

“Al telefono Jay mi hai detto che volete un cane protettivo e di grossa taglia.. so che mi prenderai per pazzo ma abbiamo diversi cuccioli di Rottweiler che provengono da genitori equilibrati, forti, amorevoli e molto attaccati ai padroni. Io ti proporrei uno di questi, sennò abbiamo anche dei belga e dei Labrador.”.

Jay alla proposta guardò sua moglie che si commosse, il rottweiler fu proprio la razza di cane che possedeva da bambina, sapeva che sua moglie avrebbe voluto quello e di istinto sta volta le prese la mano e gliela strinse senza lasciarla.

Prima che potesse parlare però due vocine squillanti urlarono: “Papà, mamma..”.

Una piccola Mia e un piccolo Noah con ancora indosso il suo cappello da baseball che lo rendeva molto simile al padre, gli corsero incontro.

“Ma ci sono un sacco di cani qui..” Urlò a Jay Mia mentre allargava le braccia per saltargli in braccio, mentre Noah abbracciava le gambe di sua mamma dicendole che le era mancata assieme a Jay. 

“Hai visto che bello Mia”?! Si avvicinò Hailey.

“Ciao mamma, si è bellissimo” rispose guardandola raggiante e amorevole.

Prima di salutare Will e ringraziarlo di averglieli portati e tenuti, jay gli presentò l’agente Richards, Will salutò tutti e lasciandoli soli per quel momento gli disse che li avrebbe chiamati la sera stessa.

“Bimbi, salutate un po’, Harry lavorava con papà molto tempo fa, e oggi fa l’agente cinofilo. Harry, loro sono i nostri gemelli: Noah e Mia.”

I bambini salutarono in coro e poi Mia sussurrando, fece segno ad Hailey di avvicinarsi e disse. “Stare allo zoo con zio Will è stato bello, ma questo posto è fantastico!” 

Jay e hailey si sciolsero e Jay prima di metterla a terra, baciandole il naso, le disse: “Si però questo non lo diciamo allo zio ok?”

“Uhm uhm..”

“Ma tu lavori con tutti questi cani?” Chiese Noah.

“Si vieni ti faccio vedere cosa facciamo”.

“Papà, mamma possiamo?” Chiese il piccolo halstead che sapeva che non sarebbe dovuto essere confidenziale con gli sconosciuti.

“Si bambini, potete, conosco Harry e siamo tutti insieme. Potete fidarvi” disse togliendogli il berrettino.

“Scusali, ma siamo nella fase, non si accettano caramelle dagli sconosciuti. Con il lavoro che facciamo la prudenza non è mai troppa.”.

“Capisco fate bene..” Disse Harry comprendendo il discorso della detective.

Fece vedere loro alcuni cani addestrati, gli fece fare qualche esercizio e poi li portò dove erano stati messi i cuccioli di cui aveva parlato ai due coniugi. 

“Papà, da grande voglio essere anche io un poliziotto cinofilo”. Esterno’ Nah prendendo la mano del padre.

“Cinofilo, Noah.. si dice cinofilo.. e se vorrai farlo ne sarò felice tanto quanto te” 

“Sarei un poliziotto proprio come te e la mamma, forte e aiuterà gli altri e potrei lavorare con questi cani grandi e ubbidienti!!” 

Ai due coniugi si inumidirono gli occhi, sapevano quanto agli occhi dei loro figli risultavano eroi ma sentire dire da Noah di volere essere proprio come loro faceva sempre un certo effetto.

“Quello che vuoi, tesoro, potrai fare quello che più ti piacerà. Io e papà ne saremo sicuramente orgogliosi.” Gli rispose Hailey.

Capirono di essere arrivati quando videro tanti cuccioli scalpitanti in un ampio recinto diviso per categorie.

Jay e Hailey si scambiarono un’occhiata comunicativa delle loro e capirono che era arrivato il momento di dire ai bambini il motivo per cui erano li. I due partner si accovacciarono per guardare i loro bambini dritti negli occhi, era un modo anche per far capire loro che spesso erano sullo stesso piano, senza ruoli gerarchici, freddi e imponenti, erano una famiglia in tutto e per tutto.

“Bimbi, è arrivato il momento di scoprire perchè oggi siamo qui con tutti questi cuccioli..” Disse Jay guardando hailey che continuò al suo posto.

“Siamo qui perchè questi cuccioli cercano una casa, e dato che tra un po’ è Pasqua, io e papà abbiamo pensato di prenderne uno e regalarvelo”.

Noah e Mia si scambiarono un’occhiata stupita e hailey ringraziò Jay di aver attivato la telecamera del suo iPhone, perchè la reazione fu esilarante. Mia saltò in braccio ad Hailey e urlando disse: “avremo un cane!?”

Noah invece saltellava gioioso senza parole.. 

“Mia calma. Non urlare o li spaventerai.. sono piccoli proprio come dei bambini.. non dobbiamo spaventarli..” Si avvicinò Jay dopo aver recuperato Noah.

Allora Mia abbassando la voce riformulo’la domanda facendo ridere anche l’agente Richards.

“Bambini adesso dobbiamo scegliere un cane fra queste razze, io e papà però abbiamo deciso ceche prenderemo Zeus, perchè un maschio è meno impegnativo. Una femmina dovrebbe diventare mamma, e non sapremmo dove tenere tutti dei cuccioli…”

“Va bene, allora avremo Zeus” disse Noah..

Entrarono nel recinto dei cani e Mia face una delle sue osservazioni acute: “mamma ma questi assomigliano al cane che avevi da bambina.. quello della foto in corridoio.”

“Si amore è proprio così..” Affermò hailey.

“Possiamo prendere questo, così è proprio come quello che avevi tu. Possiamo?” 

Hailey guardò Jay commossa e quando Noah le si avvicinò dicendo che non doveva piangere Hailey lo rassicurò che era molto felice: “Sono davvero contenta bambini, è solo che è un bel pensiero quello di prendere un cane come quello che avevo io.”

“Papà sei d’accordo?” aggiunse Hailey.

“Ovviamente, l’ho proposto per primo” disse facendogli l’occhiolino.

 

L’agente Richards portò l’unico rottweiler maschio rimasto. Era un cucciolo molto muscoloso per avere soli due mesi. Iniziò a leccare le dolci manine di Noah e Mia che rise divertita. Anche Hailey e Jay lo coccolarono un po’ e poi arrivò la parte dolente quando Mia chiese di andare casa. Il cucciolo era ancora troppo piccolo per essere svezzato dalla mamma che era una dei cani trova persone che il dipartimento avesse, quindi non avrebbero ancora potuto portarla con loro perché non era ancora ora dello svezzamento. 

Quando lo spiegarono ai bambini inevitabilmente si misero a piangere.

“Eh se quando torniamo non ci danno Zeus, ma un altro.. io voglio lui. Mi ha già dato tanti baci…” 

“Mia, gli abbiamo messo il collare, c’è la targhetta con il suo nome.. nessuno sbaglierà a darvi il cene” tentò di rassicurarla l’agente Richards.

Mia annuì sbadigliando e asciugandosi le lacrime. Hailey salutò insieme ai bambini e li portò in auto, mentre jay fece una donazione benefica al dipartimento come ringraziamento per l’adozione e una volta finito di firmare i documenti ringraziò Harry.

“Grazie a te Jay, mi dispiace non aver potuto accontentare immediatamente i tuoi figli. Spero potranno perdonarmi. Sono adorabili. Hai una famiglia stupenda”.

“Appena torneranno a prendere Zeus, saranno ancora più felici e Mia non avrà più il broncio. Sarà un fine giornata duro.. ma si riprenderanno. Grazie mille Harry, ci riediamo fra un mese”.

“Vi manderò aggiornamenti di Zeus”. Disse stringendogli la mano.

 

****

 

Era sera e la famiglia Halstead dopo aver cenato, si stava coccolando sul divano.

Mia e Noah si erano calmati e i loro genitori avevano cercato di consolarli dandogli tutto l’amore e l’affetto possibile. 

“Mamma perchè le tue scarpe col tacco sono sotto al tavolo?” Chiese Noah mentre Jay lo stava facendo scendere dalle sue spalle.

Hailey si era diemnticata di avere lanciato quella notte le scarpe nell’oscurità e tra una coccola e l’altra, al mattino, per la fretta di uscire non le aveva riposte nella scarpiera.

“Ieri io e papà siamo stati a cena mentre voi eravate da zio Will, quando sono rientrata mi facevano male i piedi e le ho lanciate. Ho dimenticato di metterle a posto” disse.

“Ti è cresciuto il piede? Stavano strette?” Domandò Mia.

“ In un certo senso si.. ma diteci come è andata la gita allo zoo?” Cambiò discorso Jay facendo accoccolare le sue tre ragioni di vita su di lui.

I bambini gli raccontarono tutti gli animali visti, Mia era rimasta affascinata dallo spettacolo dei delfini, poi dalle tigri e Noah parlò dei coccodrilli che lo avevano rapito..

Hailey e jay erano assuefatti dalla gioia che emanavano i loro figli.

“Mi erano mancati.. soprattutto la loro curiosità e il loro senso di osservazione.. ti fanno ancora male i piedi?” Ammiccò Jay..

“Uhh.. un pochino forse dopo potresti farmi un massaggio.. ma non solo ai piedi..” Propose Hailey in modo attraente. 

Jay sorrise e annuendo la baciò mentre sentiva Noah giocare con la sua fede all’anulare. Mia era appoggiata tra loro e mentre cercava di notare le tenerezze dei genitori, si allungò verso di loro e mentre si stavano ancora baciando li baciò a sua volta facendoli ridere.

“Ciao amore” disse hailey guardando sia suo marito sia sua figlia.

“Ciao mamma, ciao papà..” Sorrise con gli occhi a cuoricino. Noah li vide e come Mia si mise in piedi e accarezzando il volto di entrambi disse: “Mamma, papà oggi abbiamo visto i leoni.. abbiamo sentito che facevano sesso.. ma che cos’è? Era disgustoso, sembravano fare la lotta! Potevano farsi male.”

Hailey e Jay risero, ma cercarono di non farsi prendere dal panico.

Si schiarirono entrambi la voce e poi Jay disse: “bambini lo zio Will ci ha avvisati e quel bambino grande si sbagliava.. voi avete visto un accoppiamento fra animali. E no non si facevano male..era il loro modo di giocare” disse Jay convincendo i bambini e guadagnandosi uno sguardo pieno d’amore e una carezza da sua moglie. 

“E allora che cosa vuole dire quella parola?” Continuò Mia. I due coniugi sapevano che i loro bambini erano due ossi duri quindi Jay implorò hailey di aiutarlo.

Lei sorrise e facendo un respiro profondo le disse: “ bimbi quella è una parola che usano i grandi che indica qualcosa che i grandi fanno.. quando crescerete vi prometto che io e papà vi spiegheremo meglio cosa significa, ma adesso vi basta sapere che sono delle coccole che i grandi, quando sono molto innamorati, fanno.”

“Come le coccole, i baci e le carezze che tu e papà vi date, come quelle di prima su divano? Come le coccole che vi siete fatti quando io e Noah eravamo nella tua pancia?”

“Si tesoro, sono molte coccole che fanno stare bene, proprio come quelle coccole che ci hanno permesso di avere noi..è qualcosa di bello..non pensate a quello che i leoni facevano, quel bambino Ha sbagliato termine.” Continuò Jay in aiuto di sua moglie.

I bambini annuirono e chiesero ai genitori di poter guardare il cartone animato della famiglia Addams tutti insieme. Mentre fecero partire il film, hailey si appoggiò con la testa alla spalla di Jay che stava tenendo con un braccio Hailey e con l’altro massaggiando la schiena di Noah. 

“C’è la siamo cavata eh?” Le disse baciandole il capo riferendosi al famoso discorso..

“Beh al momento ci siamo riusciti..vediamo fra una decina di anni quanto ci daranno kilo da torcere…però siamo un’ottima squadra” disse hailey sorridendogli prima di osservare Mia che rideva per quello che stava vedendo in tv..

“Hailey..”

“Uhm” disse lei girandosi verso di lui radiosa per la scena che gli si mostrava di fronte : Noah era steso su jay come una stella marina ormai addormentato pacificamente, jay la guardava innamorato perso e in sottofondo sentiva il suono più bello, ovvero la risata di sua figlia, non poteva che essere più felice, orgogliosa e serena di quello che stava vivendo e poi Jay le rispose: “ti amo.. mi era mancato tutto questo.. anche se..dopo avrei bisogno che mi spiegassi meglio quelle coccole di cui parlavi prima” 

Hailey scoppiò a ridere, lo baciò nuovamente e gli rispose affermativamente: “solo se parti massaggiandomi dai piedi”..

“Arriverò ovunque” continuò prima di iniziare a coccolarla in una versione più soft da quella che le avrebbe riservato per la camera da letto. 

In quel momento Jay e Hailey erano le persone più felici del mondo, era stata una bella giornata e non vedevano l’ora di poter rifare una giornata come quella trascorsa prima coppia e poi come genitori: era tutto come avevano sempre sognato e meritato.

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