The Heirs of the Lost Edom

di Chiapri16
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione Terra Media ***
Capitolo 2: *** Parte Prima “ The Soldier and the Weapon” ***



Capitolo 1
*** Prefazione Terra Media ***


Prefazione

 

Terra Media.

 

Era stato riconosciuto da tutti come il nuovo Sommo, aveva il sostegno e l’ammirazione di gran parte del mondo demoniaco. Aveva contribuito alla fine della Grande Guerra e alla caduta di Lucifero. Inoltre, stava lavorando ad un progetto che avrebbe coinvolto tutti gli orfani di quella disastrosa guerra, eppure quando si parlava di Zayn, tutti i suoi traguardi e vittorie perdevano significato. Davanti a quell’amore mancato, continuava a sentirsi vuoto e insignificante. Aveva sperato che per una volta le sue visioni fossero errate, che non avrebbe dovuto assistere a quella scena così patetica. Eppure era ben consapevole che ciò non sarebbe mai accaduto. Conosceva bene la veridicità delle sue visioni e delle sue doti, aveva aspettato quel giorno cercando di prepararsi al meglio, ma sapeva che nulla sarebbe mai stato sufficiente, che niente avrebbe sanato il suo cuore e il suo animo. Nonostante questa consapevolezza, Louis era comunque il Sommo Stregone, colui a cui tutti si rivolgevano quando avevano bisogno di un sostegno, di una mano e solitamente il tutto non era mai a titolo gratuito. Le prime luci dell’alba riempivano ed illuminavano il cielo di uno strano e placido dorato, simile a miele. A breve avrebbe raggiunto il confine di Terra Media, quel posto era stato creato proprio come base per il progetto che aveva in mente. Un luogo sicuro che avrebbe accolto chiunque avesse bisogno di rifugio. Proprio perché doveva diventare un luogo sicuro, Louis non permetteva a nessuno di oltrepassare il confine, nemmeno se si trattava del suo unico amore. Tirò appena le briglie, facendo rallentare il suo cavallo, fermandosi poi del tutto al limitare del bosco che segnava il confine. Sapeva bene che non avrebbe colto di sorpresa Zayn, era l’unico che non dubitava mai delle sue visioni, l’unico che non si lasciava intimorarire da esse. Forse era anche per questo che lo amava. Non lo considerava come un dono divino, ne qualcuno da idolatrare. Era sempre stato solo Louis per lui. Sentì qualcosa muoversi nell’oscurità di quel bosco e avanzare nella propria direzione. Scese dal cavallo dopo aver preso un lungo respiro, mettendo su la sua solita maschera da stregone eccentrico e spavaldo. Era a conoscenza che essa non avrebbe mai ingannato il ragazzo, ma forse lo avrebbe aiutato a reggere il confronto senza cadere in mille pezzi davanti agli occhi di un così scomodo interlocutore. Muovendo appena le dita, con la solita grazia che lo caratterizzava, aprì un varco nella barriera magica che avvolgeva Terra Media, per lasciar passare il Principe. L’ultima volta che lo aveva visto, erano seduti ad un tavolo la sera prima battaglia che avrebbe condutto alla caduta di Lucifero. Era durante quella conversazione che si era reso conto che nulla sarebbe stato più lo stesso e il giorno in cui avrebbe rivisto Zayn, lo avrebbe fatto da Sommo. Il Principe sembrava diverso adesso, indossava degli abiti semplici, quasi stesse imitando un contadino, ma il suo fascino era rimasto immutato. La sua pelle olivastra e la sua chioma nera come la notte, riuscivano ancora ad attirare il suo sguardo. Lo vide avvicinarsi ed esporsi alla tiepida luce di quel sole che non era ancora sorto del tutto. Lentamente, Louis passò le dita sul muso del suo cavallo, calmando sia lui che se stesso.

“ Sapevo che mi saresti venuto incontro. Da quanto eri a conoscenza di questo incontro Lou?”

La sua voce, calma e roca, lo riportava ad un tempo passato. Un regno decaduto e un Principe che non aveva ancora spiegato le ali per lasciare il nido.

“ Fa alcuna differenza per te conoscere questa risposta? Inoltre non è per questo che sei qui, vuoi sapere qualcos’altro”

Zayn sorrise rilassando le spalle, aveva dimenticato quanto fosse pungente e schietto Louis. Era stato il primo a non trattarlo come un principe, ne a temere la sua maledizione. Nonostante ciò, era ben consapevole che adesso davanti aveva il Sommo Stregone e come tale doveva trattarlo

“ Colpito e affondato, come sempre Louis. No, non sono qui per questo. Ho bisogno di chiedere udienza al Sommo”

Per qualche secondo la maschera che aveva messo su Louis sembrò vacillare. Una parte di se sperava, scioccamente, che la sua richiesta sarebbe stata diversa. Lo sguardo impertinente del Sommo sembrò rinvigorirsi, quasi punto sul vivo, facendo rabbrividire appena il Principe

“ In cosa posso aiutarti Principe?”

Se qualcuno avesse assistito a quell’incontro avrebbe di certo notato quanto il giovane Sommo stesse lotando con se stesso per non lasciar trapelare il suo turbamento. Zayn si portò una mano alla base della nuca, cosa che faceva sempre quando era imbarazzato. Agli occhi di Louis, il Principe era apparso sempre come un bambino che fingeva di essere un adulto e anche in quel momento era così. Per qualche secondo lo sguardo azzurro del Sommo si ammorbidì ma ricordò ben presto il perché di quell’incontro. Aveva avuto la visione di quella visita l’inverno precedente e non aveva smesso di tormentarlo. Aveva ragionato, rimuginato e valutato tutte le opzioni. Cercato di capire quanto quella storia potesse compromettere l’equilibrio, nuovo e già precario, che stava nascendo dopo la caduta di Lucifero

“ Non si tratta di me, ne di Elouise”

Il sorriso di sfida ma amaro che nacque sul viso del Sommo interruppe il Principe, aveva colto un’ironia che gli era sfuggita?

“ Vuoi anche dirmi che è una cosa che non avevate programmato? Stai cercando di prenderti gioco del Sommo, Principe dei Corvi?”

La durezza con cui sputò quelle parole, colpì Zayn in pieno volto, come un pugno ben assestato. Parlare con Louis era sempre stato semplice perché per lui era sempre tutto chiaro. Conosceva il tuo animo ancora prima di te stesso e questo spaventava chiunque. Una vista così acuta era un dono ma anche una condanna

“ Niente affatto Sommo. Non potrei nascondere nulla a colui che vede oltre prima di chiunque altro. Sia io che Elouise eravamo ben consapevoli di quello che stavamo facendo, ma questo non significa che non abbiamo bisogno del tuo aiuto. Si tratta di qualcosa che va oltre le nostre conoscenze”

Louis sospirò, sembrava stesse sostenendo tutto il peso del mondo in quel momento. Prima di prendere una decisione aveva fatto affidamento sul suo dono. Aveva scandagliato per bene ogni singola visione, ogni singola scelta finendo per capire che tutto si basava su un’unica nozione importante. Avrebbe fatto quello che doveva fare o quello che voleva fare? C’era una differenza sostanziale tra le due cose. Erano quelli i momenti in cui aveva ancora bisogno della guida di Soren, lui avrebbe preso la decisione giusta. Mentre rimuginava ancora sul da farsi, ignorava il Principe che continuava a blaterare

“ Qualcosa non va in Elouise, la mia oscurità e la sua luce si stanno dando battaglia nel suo. Il bambino..”

Bastò quella parola a far tornare totalmente lucida la mente di Louis. Aveva ragione, non riguardava più Zayn o Elouise e nemmeno lui. Quello che stava per accadere avrebbe cambiato le sorti di tutti, avrebbe potuto condurre ad una nuova guerra che nessuno voleva. Erano stati egoisti ed incoscienti, ma solo perché non avevano il suo dono. Ma, conoscendo quei due, avrebbero comunque preso quella decisione nonostante fossero a conoscenza di tutto

“ Il bambino potrebbe morire? Se è questa la domanda che vuoi pormi, sappi che la risposta è no. Non morirà, ma sarebbe meglio che accadesse”

Il tono freddo e distaccato con cui pronunciò quelle parole spiazzò il Principe. Louis non avrebbe mai affermato nulla del genere, ma il Sommo si

“ Mi stai suggerendo di porre fine alla vita del mio stesso figlio? O forse sarai tu a farlo?”

Stavolta a sorprendersi fu Louis. Credeva davvero che fosse capace di tanto? Lui non era Guyliam. Non trovava interessante versare il sangue degli innocenti, inoltre Guyliam avrebbe tolto di mezzo quel bambino semplicemente perché frutto di un’unione che invidiava in parte

“ La domanda giusta, Principe è un’altra. Quanto questo bambino determinerà la sorti del nuovo Inferno che sta nascendo? Posso dirti che ho già una risposta. Ciò che ho visto mi ha convinto che questo bambino non dovrà venire al mondo. Ti avevo avvertito, la tua unione con Elouise ti porterà alla distruzione e non c’è nulla che tu possa fare per evitarlo”

Zayn fece un passo verso di lui sgranando gli occhi atterrito. Gli aveva appena confermato che niente avrebbe salvato la sua famiglia. Lo vide crollare in ginocchio sotto i suoi occhi e quello, se possibile, spezzò ulteriormente il suo cuore. Aveva visto il suo unico amore annientarsi con le proprie mani. Quella posizione gli rammentò ciò che gli aveva detto quel giorno, intorno al tavolo delle trattative per il Regno dei Corvi. Un giorno si sarebbe inginocchiato davanti al Sommo supplicando una soluzione che lui non poteva dargli. Una folata di vento scompigliò appena le fronde degli alberi intorno a loro, spettatori silenti di quella scena così carica di desolazione

“ Però nulla è davvero certo e la mia vista potrebbe spingere il nascituro ha seguire una sorte diversa”

Zayn alzò di colpo lo sguardo su Louis, quelle parole avevano fatto nascere una debole speranza nell’animo tormento del Principe. Stava suggerendo una soluzione? Louis in quel momento però non sembrava nemmeno stesse provando qualcosa, il suo sguardo era freddo e distaccato, come se cercasse in tutti i modi di convincersi a fare qualcosa che non voleva

“ Ti propongo un patto. Salverò la vita a chiunque nasca da questa unione ma solo se verrà poi affidato a me. La mia vista e la mia magia potrebbero evitare che questo porti ad una nuova guerra. Anche se a te ed Elouise non sembra importare, esiste un mondo intorno a voi e farò tutto ciò che è in mio potere per evitare che, quello che abbiamo creato, non venga distrutto per il vostro egoismo. Sappi però che se accetti, niente potrà cancellare questo patto, nemmeno il volere di Elouise. Infondo non esiste nessuno in questo mondo che possa competere con la mia magia”

Il silenzio che seguirono quelle parole fu intenso. Zayn stava valutando ogni singola sfumatura di quel patto. Avrebbe salvato davvero suo figlio ed Elouise? Come avrebbe potuto chiedere ad Elouise un sacrificio del genere? Louis si sarebbe davvero preso cura di lui? Nonostante non avesse la risposta a nessuna di quelle domande, non poteva fare altro che accettare quella proposta. Elouise avrebbe capito, era per il bene del loro bambino. Lentamente si tirò su ed allungò la mano verso il Sommo, dimezzando di qualche centimetro in più la distanza tra di loro. Lo sguardo che gli lanciò era carico di tristezza ma anche di graditudine. Louis, di tutta risposta, ricambiò quello sguardo, stringendo la mano del Principe avvolgendola con la propria magia, consacrando quel patto. Nulla avrebbe mai potuto spezzare quel contratto, nemmeno il Sommo stesso.

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Capitolo 2
*** Parte Prima “ The Soldier and the Weapon” ***


Non aveva mai avuto paura del buio Cecilie. Erano davvero poche le cose che riuscivano a spaventarla, la sua mente era molto razionale, quindi si lasciava ingannare difficilmente. Conosceva bene cosa nascondeva la sua famiglia, conosceva tutte le sciocchezze che usavano per ingannare e racimolare qualche soldo per tirare avanti. La bugia preferita da suo padre era la Setta di Hawthorn. Con quella storia era riuscito a farsi accettare in quel villaggio dimenticato da Dio, composto totalmente da vecchi bigotti e bifolchi, facili da ingannare. Aveva messo su una rete fitta di dicerie e leggende che spacciava per vere. Il tutto si basava sulla figura di un grande stregone che aveva il compito di salvare gli umani da chissà quale sventura e per far ciò, quest’entità, richiedeva diverse offerte. Che fossero soldi, cibo o donne a suo padre poco importava. Tutto quello che poteva ricavare da quella storia era ben accetta. Era consapevole che quello fosse un vero e proprio reato, ma a Cecilie poco importava, lei stava semplicemente aspettando il momento giusto per scappare lontano con l’uomo che amava, via da quel padre cialtrone e quelle assurde vicende. Aveva conosciuto Liam pochi giorni dopo il loro arrivo in quel villaggio. Non aveva mai conosciuto qualcuno bello e dolce come lui e a quanto sembrava, l’attrazione era recipoco. Anche Liam aveva subito il fascino di Cecilie, fu scontato quindi che i due finirono per innamorarsi e progettare un futuro insieme. Poco importava ai due giovani se quelle idee cozzavano con i progetti del padre della ragazza. Loro volevano di più, Cecilie in particolare voleva una vita normale. Nonostante i sogni della ragazza, quella strana setta iniziava a crescere ed estendersi oltre il confine del villaggio e ben presto, il numero dei seguaci aumentò vertiginosamente. Il padre di Cecilie venne nominato Gran Sacerdote, poiché secondo le sue strampalate teorie, era l’unico che potesse comunicare con l’entità. Di ciò Cecilie era soddisfatta, se suo padre era troppo impegnato in quella storia non avrebbe di certo badato a lei e al suo piano di fuga, sembrava tutto così semplice, forse fin troppo. I due amanti avevano pianificato tutto nei minimi dettagli. Avrebbero aspettato la confusione che si sarebbe creata durante la festa per celebrare il compleanno del Gran Sacerdote per fuggire. Non avrebbero mai dato nell’occhio. Ma il più delle volte, la stupidità umana fa di base ai capricci dei demoni e quella era un’occasione perfetta per uno di loro, il più crudele, il più sanguinario e il più capriccioso dei figli di Lucifero, Bhaltazar. Quel principe demoniaco era venuto a conoscenza di quella setta mesi prima della fuga di Cecilie e aveva trovato in essa, la soluzione perfetta al suo problema. Per secoli non aveva fatto altro che meditare vendetta ai sopprusi di un padre tiranno, che scioccamente ed ingiustamente secondo il suo punto di vista, lo considerava il più debole ed inutile dei suoi figli. Persino quella vipera di Helen ricopriva un ruolo superiore al suo, superiore persino ai suoi fratelli maggiori. Lei era la preferita, in lei scorreva il sangue e la vitalità di Lilith, la sposa di Lucifero. Non poteva permettere che quelle ingiustizie potessero andare avanti ancora senza subire alcuna punizione. Doveva fare qualcosa. Ma su una cosa aveva ragione suo padre, lui era da solo. Nessuno dei suoi fratelli lo avrebbe mai appoggiato e per quanto odiasse ammetterlo, i sudditi dell’Inferno erano ampiamente dalla parte di suo padre. Se avesse avuto un esercito suo, no se avesse avuto l’arma perfetta avrebbe potuto far qualcosa, avrebbe potuto affermare la sua presenza in quel mondo, che lo aveva tagliato fuori. Ma qual’era l’arma perfetta per portare a termine quell’ingrato compito? Per quanto ne sapeva non esisteva nessun’arma che potesse contrastare Lucifero e i suoi figli, le sue aspettative non erano affatto rosee. Quella ricerca spasmodica di una soluzione lo aveva spinto, in qualche modo, sul sentiero che stava percorrendo quella strana setta. Se non esisteva al mondo un’arma che potesse contrastare Lucifero, l’avrebbe semplicemente creata, ma per fare ciò aveva bisogno di consultare l’unico essere al mondo a possedere la conoscenza assoluta. Il Sommo Stregone, Soren, era conosciuto per il suo intuito sopraffino, così elevato da fargli guadagnare il soprannome di Sommo Felino, ovviamente la caratteristica forma dei suoi occhi, simili a quelli dei felini non c’entrava nulla con quel nome, o almeno sperava. Ma c’era un unico problema, i suoi servigi non erano mai gratuiti e solitamente, ciò che richiedeva in cambio era maggiore di ciò che gli veniva chiesto. Tutti erano a conoscenza di quanto i suoi “contratti” fossero subdoli e particolarmente ostici, ma era un essere infallibile e ciò riscuoteva gran successo per i suoi affari. Trovare il Sommo non era facile, non si manifestava mai se ciò non fosse di suo gradimento. Ma Bhaltazar non era un tipo che demoderva, non mollava mai, era considerato alla pari di un segugio, nonostante odiasse quella razza. Si presentò alla porta della piccola baita in cui viveva in quel periodo Soren. Il Sommo era ben consapevole, però, che ciò che stava chiedendo il minore dei figli di Luicifero, poteva essere considerato alla stregua di un tradimento e come tale, poteva essere condannato a sua volta. Doveva muoversi con estrema cura e attenzione. Sorseggiava la sua tisana alla calendula mentre ascolta pazientemente il continuo blaterare di quel demone capriccioso. Ai suoi occhi appariva come un bambino che vuole vendicarsi per esser finito in punizione, sbraitando e urlando. Nulla che potesse mai renderlo regale e raffinato come avrebbe dovuto essere un principe del suo lignaggio

“ Avrai tutto ciò che vuoi, denaro, potere, fama. Non mi importa del prezzo ne di quello che dovrò sacrificare. Voglio quell’arma e tu dovrai darmela”

Soren si chiese distrattamente se fosse consapevole con chi stesse parlando. Un’arma, tutta quella furia per una semplice arma? Inoltre cosa avrebbe mai potuto richiedere in cambio? Cosa valeva così tanto da giustificare il tradimento nei confronti di Lucifero? Non che lo considerasse così importante da meritare la sua fiducia e onestà. Soren appartenava all’Inferno ancora prima della comparsa di Lucifero e molte delle sue azione avevano creato non pochi problemi allo stregone. Per un attimo ripensò alla sua amata Edom e quel pensiero gli rammentò qualcosa. D’un tratto uno strano sorriso beffardo apparve sul volto dello stregone, cogliendo di sopresa Bhaltazar. Soren aveva trovato la risposta alla sua domanda.

“ E se ciò che cerchi non fosse una lama, ne uno scudo dal particolar potere, ma qualcuno che può rendere anche un comune fioretto l’arma più letale mai creata?”

Quelle parole placarono, per qualche istante l’iperattività del demone che si limitò a fissare Soren con quella faccia da ebete. Che Bhaltazar non spiccasse per la sua intelligenza era risaputo

“ Sei stato creato dal sangue di Lucifero, come ognuno dei tuoi fratelli, ciò ti rende diverso da un comune demone. Pensa cosa accadrebbe se unissi il tuo sangue con qualcuno di degno e da esso venisse fuori l’elemento perfetto, colui che potrebbe radere al suo Lucifero e chiunque voglia contrastarti. Inoltre potresti liberarti di lui se non fosse abbastanza pronto da portare a termine la sua missione, qualcuno facile da sacrificare adossando su di lui qualsiasi colpa”

Il piano suggerito dal Sommo sembrava aver senso. Infondo anche lui e i suoi fratelli erano stati creati per questo, mettere su l’esercito migliore che Lucifero avesse mai potuto avere.

“ Dove trovo qualcuno che sia degno di unire la propria essenza alla mia?”

Soren allungò la mano verso la teiera che aveva sistemato sul tavolo poco prima che Bhaltazar piombasse in casa sua. Da quando era arrivato non faceva altro che starsene in piedi davanti alla finestra agitandosi come un matto. Quel modo di fare irritava e non poco Soren. Odiava i tipi rumorisi e caotici. Versò un altro po’ della propria tisana nella sua amata tazza riflettendo su quella domanda. Di certo, nonostante Bhaltazar fosse il peggiore dei figli di Lucifero, il suo sangue era comunque prezioso e mescolato a qualcuno di raro avrebbe tirato fuori qualcosa di unico. Qualcuno che avrebbe portato a termine i suoi di progetti e non quelli di Bhaltazar. Stava cercando una soluzione, sotto lo sguardo vigile di quel demone irritante, quando qualcosa attirò la sua attenzione. La piccola pietra rossa posta sul camino di quella baita brillò appena. Erano già passati sedici anni da quel contratto? Sgranò gli occhi divertito, era incredibile come a volte il destino sapesse coglierti di sorpresa. Si alzò lasciando perdere la sua tazza, raggiungendo poi il camino, attirato da quella pietra che sembrava chiamarlo. La strinse tra le sue dita alzandola poi verso la luce, esponendo a gli occhi del demone quel piccole e tenue bagliore scarlatto che la pietra sembrava emanare

“ Sedici anni fa ho stipulato un contratto con un mortale, gli ho donato la capacità di ingannare chiunque senza mai far dubitare nessuno delle sue parole, ma in cambio avrei avuto la cosa più preziosa in suo possesso”

Lanciò di colpo quella pietra verso Bhaltazar, che l’afferrò al volo senza comprendere nulla, perché adesso gli stava parlando di quella storia?

“ Quella pietra è un portale per un villaggio umano. Quell’uomo ti darà ciò che cerchi quando gli mostrerai la pietra, una volta ottenuto ciò che ti serve, uccidi quel mortale. La sua anima è mia”

Soren lo stava aiutando senza nulla in cambio? Infilò la pietra in tasca tenendo lo sguardo sullo stregone diffidente. Lo vide tornare alla sua tisana come se nulla fosse

“ Non c’è nulla che vuoi in cambio?” Quella domanda risultò inutile agli occhi di Soren, ciò che avrebbe guadagnato da quello stolto era ciò che aveva sempre bramato. Un’erede che avrebbe riportato Edom al suo antico splendore. Allungò la mano verso Bhaltazar sorridendo con sfida

“ Diventerò l’unico al mondo a cui non proverai mai a togliere la vita, ne tu ne la tua futura arma”

Bhaltazar sorrise divertito stringendo senza pensarci due volte la piccola e fredda mano del Sommo, conosceva bene il suo interlocutore, sapeva che avrebbe potuto decidere di togliere di mezzo qualsiasi testimone se avesse dovuto farlo. La magia di Soren avvolse le loro mani stipulando formalmente quel contratto.

 

 

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