Dynasty

di Tigre_Palmare
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Dove tutto ebbe inizio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Rhaegar era morto, era il suo cuore a dirglielo. Una bellissima fanciulla dai lunghi capelli come l’ebano era chiusa in una torre che stringeva una corona di rose blu le sue preferite, si sentì mancare il respiro nello stesso istante in cui Robert Baratheon uccise il suo principe.

“Lyanna” disse con un filo di voce il principe d’argento, i rubini rossi della sua armatura erano finiti nel fiume e Robert Baratheon lo osservava morire, lo desiderava morto dal giorno in cui lui aveva rapito Lyanna, ma nessuno sapeva che Lyanna era scappata di sua volontà con lui. Perché aveva scelto lui, Rhaegar della Casa dei Targaryen.

Lyanna Stark iniziò a sentirsi male, qualcosa di caldo e bagnato le colò tra le gambe, era sangue! Nel giorno in cui moriva il suo unico uomo, lei stava per dare alla luce il frutto del loro amore, un amore maledetto dagli uomini e nato da cattive stelle. Si accasciò a terra era allo stremo delle forze ma caparbiamente si avvicinò al letto, lo stesso letto che condivideva con Rhaegar e dove fecero l’amore per la prima volta. Ma le forze erano sempre meno e il sangue sempre più, non riuscì ad alzarsi, si accasciò in quel pavimento freddo come le mura di quella torre da quando capì che il suo principe morì.

Il sangue era ovunque nella sua armatura spezzata, sull’erba fresca e verde fissava il fiume anch’esso era rosso, ma i suoi pensieri erano per Lyanna, la bellissima donna che nonostante tutto l’aveva scelta, per quel figlio che mai avrebbe conosciuto, l’ultima testa del drago.

I suoi pensieri andarono anche ai suoi bambini Aegon e la sua dolcissima principessa Rhaenys che correva per il palazzo seguita dal suo gatto nero come la pece. Loro erano al sicuro con Elia.

Quella era la sua battaglia, l’unica che avrebbe mai combattuto in tutta la sua vita, doveva essere forte come lo era stato Rhaegar, nessuno poteva aiutarla a vincere quella battaglia se non lei. Spinse e spinse, sentì i suoi bambini uscire e il dolore sempre più forte lo sentì contro le sue cosce insanguinate. La tensione nelle gambe cedette con uno schianto, un urlo, un solo urlo uscì dalle labbra della Lady di Ghiaccio. Finalmente sentì urlare e piangere suo figlio e sua figlia ai pianti dei bambini si unirono anche i pianti di lei.

Rhaegar osservò Robert che lo sovrastava con la sua figura, era la fine però la vita non si era decisa ancora di abbandonarlo.

“Dimmi dov’è! Dov’è Lyanna! Dannato Targaryen!”

Rhaegar trovò la forza di ridere, Lei non ti amerà mai, stolto. Quanto è stupido Robert Baratheon. Penso acidamente lui.

I suoi occhi si fecero opachi e la palpebra si faceva pesante. Tutto attorno per lui si fece buio. L’ultima cosa che sentì, non fu il rumore delle spade o gli uomini che urlavano. L’ultima cosa che sentì fu il pianto di un bambino, forse di due bambini, non lo seppe mai con certezza. 

Lyanna raccolse le creature dal pavimento, il cordone non era stato ancora tagliato che li univa, erano un maschio e una femmina due bellissimi bambini, che urlavano e piangevano sporchi del suo sangue. Lei cercò di calmarli, sussurrandogli dolci parole all’orecchio.

"Dormite piccoli miei, dormite.”

I bambini però non si addormentarono. Il bambino aprì i suoi occhietti e Lyanna vide che erano scuri, come quelli della sua Casa gli Stark e altrettanto i suoi capelli.

Bene. Pensa, la donna che era una ragazzina. Questo ti salverà la vita.

Lyanna però si accorse che la bambina aveva preso il colore dei capelli dal padre e questo la angosciava,  pensando che lei non sarebbe sopravvissuta alla furia di Robert.

Quando Ned arrivò alla torre della gioia. La vista era raccapricciante, la sua amata sorellina giaceva a terra sporca di sangue del suo sangue. Ned si accorse che nel suo vestito c’era una piccola creatura con i capelli ricci e scuri, ma prestò scoprì che ce n'era un'altra con i capelli color argento. 

Ned si avvicinò.

“Lyanna”

Lyanna aprì gli occhi e osservò il fratello, era stanca e pallida, i bambini erano ancora uniti a lei.  Ned recinse con la sua spada il cordone ombelicale che aveva tenuto in vita quelle piccole creature fino a poco prima della loro nascita Lyanna lo indicò a Ned che li prese in braccio e gli sussurrò alcune parole  all’orecchio del fratello che a lui li parevano parole senza un significato invece c’e l’avevano. Lui era sconvolto.

“Promettilo Ned.” Dice lei con tono disperato.

“Sorella.” Dice lui con tono malinconico.

“Promettilo Ned.” Ripete lei disperata.

Ned chinò il capo, e poi la mano che aveva afferrato il suo polso con la poca forza rimasta cadde a terra a peso morto e allora Eddard Stark capì che lei era morta.

In una notte oscura un ragazzo nato bastardo di nome Jon Snow, figlio di Eddard Stark lord di Grande Inverno, sta lottando tra la vita e la morte.

“Jon ragazzo, mio. Ho giurato e ho fallito.” Dice malinconica la voce di sua padre. Ned Stark apparve agli occhi del ragazzo, come un uomo stanco provato dalla guerra e da innumerevoli perdite.

La mano piccola di Jon, afferrò quella grande del padre.

Nel suo delirio il ragazzo sogna la sua amata Ygritte che dice “Non sai niente, Jon Snow” poi seguita dalla risata cristallina di lei. Poi apparve, una bellissima ragazza vestita con un abito blu lungo, dagli occhi scuri che lo fissava per poi uscire dalle sue labbra rosee un “Buonanotte, piccolo mio” per poi scomparire. Il ragazzo tentò di afferrarla per capire chi era però la misteriosa ragazza scomparve. L’oscurità lo ha preso con sé.

….

In una notte oscura una ragazza nata bastarda di nome Lya Snow, figlia di Eddard Stark lord di Grande Inverno sta lottando tra la vita e la morte, per dare alla luce il suo bambino. I pianti del suo compagno a fianco a lei che le stringevano la mano in sottofondo.

“Lya mio piccolo uragano con i capelli color neve. Ho giurato e ho fallito”. Dice malinconica la voce di suo padre. Ned Stark apparve agli occhi della ragazza, come un uomo stanco provato dalla guerra e da innumerevoli perdite. 

La mano piccola di Lya, afferrò quella del padre. 

Nel suo delirio sognò una bellissima ragazza vestita con un abito blu lungo, dagli occhi scuri che la fissava per poi uscire dalle sue labbre rosse un “Buonanotte, piccola mia” per poi scomparire. La ragazza tentò di afferrarla per capire chi fosse, però la misteriosa ragazza scomparve. L’oscurità l’ha presa con sé. 

“Ti prego, non mi lasciare!” urlò disperato il compagno. 

 

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Capitolo 2
*** Dove tutto ebbe inizio ***


Nelle lande desolate e innevate di Grande Inverno, corre una bambina dai lunghi capelli color neve profumati con l’olio ricavato dai  petali delle rose blu dell’inverno, che la sua balia adora tanto metterle. I fiocchi di neve si posano sulla pelle diafana della mano che teneva una piccola lanterna. 

Arrivò alla base della scala che porta alle cripte, un luogo buio e freddo dove ci sono custodite le ossa sepolte di tutti gli Stark.

Scese le scale, aprì il portone di legno e con un ampio movimento circolare, proiettò la luce della lanterna nell’oscurità che invade il sepolcro. Le ombre si spostarono, luci purpuree scivolano sulle pietre del pavimento definendo una lunga scia di pilastri di granito che venivano progressivamente inghiottite dalle tenebre. I morti sono immobili sui troni di pietra addossati alle pareti fra i pilastri, la schiena appoggiata alla tomba che conteneva i loro resti e i suoi passi risuonano nel pavimento. 

La bambina adora vedere le statue dei grossi meta-lupi accucciati ai piedi dei signori di Grande Inverno e trovava buffo le spade lunghe di ferro posate di traverso sulle ginocchia di ognuno di essi, anche se suo padre gli ha spiegato che secondo un'antica tradizione per consentire loro di tenere gli spiriti della vendetta imprigionati nelle cripte. Sentì un rumore e per la paura si nascose in un angolo.

“Dov’è Lyanna, Ned?” 

Lyanna Stark è la sorella di suo padre morta durante la ribellione di Robert Baratheon, suo padre non ama parlare molto di lei. Il Re è andato a Gran Inverno a trovare e onorare la tomba di lei, che era la sua promessa sposa, prima che Rhaegar Targaryen la rapì e la stuprò. 

“Lei è verso il fondo, vicino a lord mio padre e a Brandon” 

Rispose Ned che avanzò per primo tra i pilastri, Robert lo seguì in silenzio, rabbrividendo nel gelo del sottosuolo. Durante il cammino Ned si accorse che la ruggine aveva divorato la lama più antica delle spade lunghe di ferro posate di traverso sulle ginocchia di ognuno di essi, lasciando solamente poche tracce rossastre, la dove il metallo era rimasto in appoggio sulla pietra. Ned si chiese se questo poteva significare che ora gli spettri erano liberi di vagare nel castello, ma non volle crederci. 

Ned si fermò, sollevando la lanterna. Più oltre, la grande cripta continuava a sprofondare nelle viscere della terra, perdendosi nelle tenebre più oscure. Ci sono altre tombe in quelle tenebre, vuote e aperte in attesa di ricevere i morti ad a venire. In attesa di lui, Eddard Stark, e dei suoi figli. Un’altra cosa a cui Ned non volle pensare. 

“Lei riposa qui”

Re Robert annuì, si inginocchiò e chinò il capo. 

Ci sono tre tombe, una accanto l’altra. Nel sepolcro grande giaceva Rickard Stark, il padre di Ned, invece nei sepolcri più piccoli ai lati giacevano i suoi figli Brandon e Lyanna. Brandon morì insieme a suo padre per mano del Re folle, invece Lyanna aveva solo sedici anni, una donna-bambina, di prodigiosa bellezza selvaggia, Margery di casa Tyrell le somiglia. Eddard l’aveva amata con tutta la sua anima. Robert l’aveva amata al di là dello spirito.

“Era più bella, molto più bella di così”

Lo sguardo di Robert rimase sui lineamenti di pietra di Lyanna, come se in qualche modo potesse farla tornare in vita. Alla fine si alzò in un movimento reso goffo dal troppo peso. 

“Maledizione, Ned dovevi proprio metterla in un posto come questo?” 

La memoria del dolore passato, rende aspra la sua voce. 

"Meritava di meglio di questo pozzo buio …”

“Era una Stark di Grande Inverno, è qui che deve riposare”

Rispose Ned con una semplicità glaciale. 

“Dovrebbe essere sulla cima di una collina, sotto un albero in fiore, con sopra il sole e le nubi, con la pioggia che accarezza il suo volto” 

La mano di re Robert sfiorò il volto di pietra, le sue dita ne percorsero i lineamenti con dolcezza, come se fossero stati quelli di una donna in vita. 

“Ero con lei, quando se n’è andata" gli ricordò Ned. 

“Voleva tornare a casa, per riposare in eterno accanto a Brandon e a nostro padre.”

A volte, nella notte, poteva ancora udirla. “Promettimelo Ned” lo aveva implorato, mentre giaceva in quella stanza alla Torre della Gioia  satura dell’odore delle rose blu dell’inverno e del sangue. “Devi promettermelo, Ned!” La febbre le aveva portato via le forze, la sua voce era stata poco più di un sussurro ma, quando lui le aveva dato la sua parola, la sua paura era svanita negli occhi di sua sorella. Ned ricordava solo poche altre cose: il modo in cui gli aveva sorriso per l’ultima volta, le dita di lei che abbandonavano le sue lasciando cadere petali secchi e anneriti. Il resto era una penombra indefinita. L’avevano trovato più tardi, paralizzato dalla sofferenza, mentre ancora stringeva il corpo di lei tra le braccia. Howland Reed, il piccolo uomo delle terre lacustri, li aveva staccati da quel abbraccio. Ned non aveva alcun ricordo di questo. 

Re Robert fissò ancora la statua di Lyanna con rammarico e la sua mano sfiorò il volto di pietra, le dita  ne percorsero i lineamenti con dolcezza, come se fossero stati quelli di una donna in vita. 

“Ho giurato di uccidere Rhaegar per quello che le ha fatto” 

“L’hai ucciso, la guerra è finita mio signore” gli ricordò semplicemente Ned. 

“Soltanto una volta, nei miei sogni lo uccido ogni volte. Mille morti sono niente al confronto di quello che meritava, per quello che le ha fatto”

Robert era ancora pieno di veleno. Si erano affrontati nel Tridente mentre la battaglia infuriava intorno a loro. Quando Eddard era arrivato sulla scena del duello, il cadavere di Rhaegar giaceva nella corrente e soldati dei due eserciti frugavano nell’acqua alla ricerca dei rubini che si erano staccati della sua armatura, quando Robert li inflesse il colpo con il martello. 

Non c’era nulla che Ned potesse dire. “Meglio rientrare sua Maestà” suggerì dopo una lunga pausa. 

Un gatto entrò nella cripta e attirò l’attenzione della bambina che lasciò il suo nascondiglio per non farsi beccare dal padre di essere andata lì, invece di essere insieme alle sue sorelle alla lezione di ricamo di septa Mordane. 

Il padre e il sovrano,però, si accorsero di lei.

“Lya cosa ci fai qui!” 

Suo padre la guardava infuriato e la prese in braccio. 

“Lei chi è, Ned?” chiese incuriosito Robert dalla bambina che aveva in braccio il suo amico. 

“Lei è la mia figlia bastarda, Lya Snow” rispose Ned. 

Robert squadrò per bene quella figura gracile. 

“Non mi piace, il colore dei suoi capelli”. 

E si girò per uscire dalla caverna, i due lo seguirono. 

 

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