Solitudine

di Chiharu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solitudine ***
Capitolo 2: *** Giorni ***
Capitolo 3: *** Fragile ***
Capitolo 4: *** Libertà ***
Capitolo 5: *** Brandelli d'anima ***
Capitolo 6: *** Caos & Essenza ***
Capitolo 7: *** Gabbia ***
Capitolo 8: *** Guscio ***
Capitolo 9: *** Bucaneve ***
Capitolo 10: *** Pilastro ***



Capitolo 1
*** Solitudine ***


Solitudine

Crescita, evoluzione, cambiamenti
Tutti proseguono fra gioie e tormenti.
Il tempo scorre mentre io rimango indietro,
osservo la vita attraverso spessi strati di vetro,
paralizzata nell’oscurità di un’auto a fari spenti,
come in un feretro.

Mi chiedo dove stia andando e chi sia veramente,
mentre mura sempre più alte mi separano da chi non si accorge di niente.

Mi perdo e mi confondo in mezzo a questa moltitudine,
resto sola con la negatività e le mie paure
e in me si radica sempre più il torpore della solitudine.

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Capitolo 2
*** Giorni ***


Giorni

Ci sono giorni in cui vorrei avere il coraggio di fare, di partire, di osare.
Giorni in cui vorrei staccarmi dall’angoscia, uscire da questa stanza
E dimenticare l’ansia, il non essere abbastanza.
Ci sono giorni in cui tutto pesa un po’ di più,
anche se il sole scalda e il cielo è blu,
precipito nel baratro dei miei tormenti e non riesco a tirarmi su.
Ci sono giorni in cui non si vede l’arcobaleno,
anche se la pioggia è andata via per far posto al sereno.
È in giorni come questi che l’aria manca.
Che futuro c’è per chi perennemente arranca?

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Capitolo 3
*** Fragile ***


Fragile

Vedo anime legarsi e prendersi per mano,
camminare insieme verso un orizzonte lontano.
Vedo anime cadere e ferirsi a vicenda,
per poi perdonarsi e fare ammenda.
Vedo anime resistere all’usura del tempo e dell’abitudine,
con le braccia tese verso un’oscura voragine,
non abbandonano mai un amico alla propria solitudine.
Vedo anime ridere e scaldarsi il cuore,
lenendo così ogni dolore.
Anime connesse, strette da un nodo robusto e abile
E poi vedo me: incapace di creare un legame che non sia fragile.

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Capitolo 4
*** Libertà ***


Libertà

Nasci, cresci e per anni vieni guidato
 lungo il cammino della vita, fino al momento del commiato.
Le vie sembrano infinite,
miriadi di possibilità inesplorate,
sogni che non hanno mai visto la luce
si trasformano in foreste inaridite,
spoglie e tristi come lande desolate.
La strada è smarrita,
non ci sono sentieri, solo una ripida salita.
Per un tempo indefinito hai creduto ci fosse un’unica soluzione,
ma nel cuore si agitano ora ansia e confusione.
L’anima si ribella e si arrabbia,
esige le chiavi della gabbia
per poter abbattere le mura della normalità.
Di notte un pensiero si dimena nell’oscurità:
quanto costa la libertà?

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Capitolo 5
*** Brandelli d'anima ***


Brandelli d’anima

Credo di non aver mai imparato a lasciar andare davvero.
Credo di non essere in grado di metabolizzare la perdita, l'abbandono, il lutto.
Non riesco mai ad andarmene sul serio,
anche se volto le spalle, giro la testa, guardo altrove, fingendo di dimenticare tutto.
Ci sono pezzi di me, brandelli d'anima che rimangono impigliati tra i rovi altrui, fra le
maglie strette dell'egoismo e del disinteresse,
scivolano via da me come se piovesse.

C'è sempre spazio nel mio cuore, anche per chi non lo merita, per chi non ammette colpe,
per chi ferisce, tradisce, capovolge tutto e fa rumore.
Non riesco a serrare le porte, mai fino in fondo
 e per questo, quando le tenebre calano sul mondo,
il diavolo batte sull'uscio prepotentemente, il cuore sobbalza e come un bimbo ingenuo cede,
credendo alle favole che mascherano la malafede.

Il cerchio si chiude, il cuore giace a terra distrutto.
Nient'altro resta se non l'agonia di aver perso nuovamente tutto.

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Capitolo 6
*** Caos & Essenza ***


Caos & Essenza

L’oscurità della notte mi cala addosso come un pesante cappotto d’inverno,
mentre i pensieri diventano macigni, le ansie diventano montagne e nello stomaco si scatena l’inferno.
Il futuro incerto spaventa, diviene buio e poi oblio.
Un terrore atavico serpeggia malevolo nel profondo del mio io.

Chiudo gli occhi e compaiono vie impervie e speranze infrante,
allora li apro e vedo cancelli serrati e orecchie sorde di chi mangia sulla pelle di una generazione afflitta e impotente,
che sottostà ad un falso garante.

Avanzo come tanti a spintoni, in mezzo al caos, dubitando di tutto, della mia essenza.
Ogni giorno mi interrogo: chi sono? Per cosa vivo? Perché corro e mi affanno? Dov’è che sto andando?
Cerco continuamente risposte, ma alla fine rimango senza.

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Capitolo 7
*** Gabbia ***


Gabbia

Gli anni passano, la vita va avanti
inesorabilmente verso il futuro, incurante dei rimpianti.
L’incanto dell’innocenza si spezza, si cresce, si corre,
verso standard e traguardi ai quali non ci si può opporre.
Incapsulati in una realtà che ci piomba addosso all’improvviso,
ci trasformiamo, ci amalgamiamo, ci spegniamo con l’ennesimo finto sorriso.
Lacrime amare rigano il viso e il cuore,
mentre l’ansia sale e le ferite si fanno più profonde,
la gabbia si stringe e soffoca ogni ardore.
Si sta a galla a malapena in questo mare di finzioni, assenze e dolore,
finché il tempo e la fatica fiaccano l’anima che annega tra le sue onde.

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Capitolo 8
*** Guscio ***


Guscio

Son stanca delle lamentele, dei malumori e degli altrui drammi,
son stanca di chi non rispetta promesse e programmi.
Son stanca di rimanere ferita, drenata o delusa.
Oramai fatico a comprendere il mondo, sarò disillusa?
Non ho più energie, né pezzi di me da donare,
ogni volta qualcuno se le porta via insieme a lacrime amare.
 
Non ho più la volontà di star dietro alla moltitudine,
ho bisogno di rannicchiarmi all’interno del mio guscio di solitudine.
Non ho più voglia di proteggere, di capire, di offrire ascolto e comprensione.
Non voglio più ‘sprecare’ il buono per chi non sa cogliere certe fortune.

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Capitolo 9
*** Bucaneve ***


Bucaneve

Caldo e dolce tepore,
come il primo bucaneve a fine stagione
che fa capolino da un candido manto,
come l’ultimo guizzo di una debole fiamma
prima che il fuoco estingua il suo canto,
scioglie il ghiaccio e scalda il cuore.
 
Un germoglio di primavera sboccia improvviso,
intenso, delicato e nostalgico come un sorriso,
impresso per sempre nei meandri del cuore,
come una foto che non perde mai colore.
Incurante del tempo e della delusione,
rimane in silenzio, in attesa di una nuova stagione.
 
Ma la primavera non basta
e nemmeno i caldi raggi del sole.
Ogni promessa perde valore,
ogni parola vuota perde ardore,
perché un germoglio senza cure non può fiorire.
Inevitabilmente muore,
illuso da chi l’avrebbe dovuto nutrire.

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Capitolo 10
*** Pilastro ***


Pilastro

Chi ero, chi sono, chi sarò?
Avanzo passo dopo passo,
ma dove vado,
non lo so.
Mi illudo di andare avanti,
attraverso un altro giorno,
ma alla fine resto ferma come un pilastro,
cambiano gli altri e ciò che ho intorno,
ma io no. Io resto disastro.
Non era così che immaginavo la vita,
come sabbia che scivola via fra le dita.
Immobile come una statua di sale fuori,
mare in tempesta dentro.
Distinguo sfumature e colori,
ma non ne colgo più il senso:
ennesime certezze che porta via una folata di vento.

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