La Campana della Discordia

di Milkyna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La premiazione ***
Capitolo 2: *** Pallone gonfiato ***



Capitolo 1
*** La premiazione ***


Twilight Sparkle era un unicorno dalla spiccata abilità magica.

Le piaceva passare i pomeriggi ad esercitare gli incantesimi che le venivano assegnati dagli insegnanti della Scuola per Unicorni Dotati che frequentava.

Aveva ormai diciotto anni e si stava preparando a dare gli ultimi esami.

Si era messa dinnanzi allo specchio e lì cercava di mantenere un contegno solenne mentre attivava il corno e lanciava incantesimi di teletrasporto, oppure di trasfigurazione.

Poteva a malapena contenere la sua voglia di incantare tutti con le sue prodezze.

“Buongiorno a tutti, studenti. Tra poco vi verranno consegnate le schede con le domande da risolvere. Nel pomeriggio procederemo con le tre prove pratiche di magia. Selezionerò i sei migliori diplomati per un compito molto importante. Buona fortuna a tutti!”

Ecco, Twilight sapeva che l’esame non sarebbe stata una passeggiata di salute, ma non immaginava che Princess Celestia avesse dei piani ambiziosi per i migliori studenti. La ragazza, incline al panico, cercò di mantenere il respiro sotto controllo; d’altro canto, aveva frequentato quella scuola da quando aveva sei anni, non c’era ragione di vederla improvvisamente come nemica.

Scrutò gli altri studenti: Twinkleshine appariva agitatissima, mentre Blueblood, nipote di Princess Celestia, era talmente rilassato da potersi permettere il lusso di ammirarsi nel suo specchietto da viaggio. Twilight non lo sopportava, era un pallone gonfiato e non perdeva occasione per far notare a tutti i suoi nobili natali.

Poco dopo, il Professor Abra distribuì i compiti agli studenti e diede loro tre ore per completarli.

Non volò una mosca durante quel tempo, che all’unicorno lilla parve infinito.

Lei era stata la prima a terminarlo, ed anche dopo averlo riletto per tre volte le restava un bel lasso di tempo vuoto.

Per evitare che i suoi compagni la chiamassero per dei suggerimenti, il professore la spedì nell’atrio della scuola, dove avrebbe potuto prendersi una bibita alla caffetteria.

Mentre sorseggiava un’aranciata bella fresca, Twilight vide da lontano il figlio minore di Princess Celestia, Prince Spike, e lo salutò agitando lo zoccolo. Quest’ultimo si avvicinò a lei, la conosceva da sempre ed aveva sei anni in meno.

“Hai già finito il compito?” chiese il draghetto all’amica.

“Sì, è stato più semplice del previsto.”

Spike sorrise malizioso.

“Per te è sempre tutto più semplice del previsto…”

Twilight ridacchiò; Spike era stato il suo primo amico, colui che la capiva e la supportava in ogni momento, nonostante la differenza di ceto e di età. Spike era un drago, figlio secondogenito di Celestia e il Signore dei Draghi, Torch. Quest’ultimo era grande il doppio della moglie ed aveva un temperamento focoso, ma i due si amavano moltissimo e la loro unione aveva suggellato la pace tra pony e draghi.

La primogenita, Ember, aveva l’età di Twilight ed era spesso in viaggio come ambasciatrice, motivo per cui l’unicorno non la vedeva spesso, né la conosceva bene come il fratello.

Spike aveva inoltre zie illustri: Princess Luna governava la notte e i sogni; Princess Serena era una pony di terra e si preoccupava di mantenere l’armonia in famiglia e Princess Amore cercava di spargere il nobile sentimento di cui portava il nome in tutta Equestria.

Twilight non riusciva proprio a capire come una pony dolce e materna come Princess Serena potesse aver avuto un figlio arrogante come Blueblood. Neppure suo marito, Prince Brave, era così.

Quella stessa sera, vennero annunciati i risultati delle prove, e nominati i migliori sei della Scuola.

Fu Celestia a prendere parola:

“Prince Blueblood Vladìmir, figlio di Princess Serena Letitia e Prince Brave Vladìmir, ti consegno il topazio dell’Onestà. Le tue risposte al tema sono state schiette, la tua magia è brutalmente orientata alla verità. Se posso darti un consiglio, cerca di moderare questo tuo aspetto quanto ti rivolgi agli altri, poiché il confine tra onesto e insensibile può essere molto labile. Il voto finale è di 96 su 100.”

Blueblood, scuotendo i lunghi crini biondi, guardando la zia con aria di sufficienza, mormorò soltanto:

“Certo…”

L’unicorno pallido si appuntò il topazio appena sotto al farfallino e andò a sedersi tra gli altri alunni, soddisfatto e pomposo.

Twilight lo applaudì pigramente, mentre Rarity, una bella unicorno dai boccoli d’ametista, sospirò:

“E’ così bello…”

Twilight alzò gli occhi al cielo quando udì quel complimento. Magari bastasse un fisico prestante a compensare la mancanza di umiltà.

Mancanza, peraltro, sottolineata pubblicamente dalla sua stessa zia.

Princess Celestia riprese a parlare:

“Glitter Drops, ti consegno lo zaffiro della Risata. Sai trovare uno spunto ottimista anche nei tuoi errori e la tua magia è effervescente, calda. Cerca soltanto di non trasformare la tua spensieratezza in superficialità. Il voto finale è di 97 su 100.”

L’unicorno verde acqua batté gli zoccoli con energia e corse a ritirare il suo premio, che indossò tra i capelli come mollettina.

Il pubblico l’applaudì, ed i suoi occhi viola si fecero improvvisamente malinconici, come se stesse cercando qualcuno nella sala, qualcuno di non presente.

Celestia parlò ancora:

“Unfolded Scroll, ti consegno il rubino della Lealtà. Nonostante ci sia stato chi ha tentato di copiare da te, tu non hai mosso critica ed anzi, ci hai pregati di non invalidare gli esami di questi studenti. La tua lealtà ti fa onore, ma non lasciare che questa venga usata a sproposito da creature immeritevoli. Il voto finale è di 98 su 100.”

Scroll, un unicorno bruno dai capelli argentati, si mise al collo il rubino incastonato in una collanina, e tra un applauso e l’altro si levò qualche mormorio:

“Ma chi ha copiato?”

“Che indecenza! Copiare all’esame finale!”

“Hanno fatto male a lasciar correre!”

Gli studenti poco diligenti si guardarono bene dal mostrare emozioni che potessero tradirli.

Celestia annunciò il quarto studente:

“Rarity Belle, ti consegno lo smeraldo della Generosità. Durante l’esame ti sei adoperata a prestare penne e gomme a chi necessitava. Sei una ragazza che ama donare e condividere ciò che ha, ma come ho detto prima a Scroll, verifica prima che la gente non si approfitti di questo tuo pregio. Il voto finale è di 99 su 100.”

Rarity, con le iridi letteralmente invase da stelline, emozionatissima salì sul piccolo palco che era stato allestito per l’occasione ed indossò lo smeraldo sulla fronte, grazie ad una catenella posta sopra le orecchie.

Twilight osservò le reazioni dei presenti: molti maschi si erano sciolti osservando la bellissima unicorno sul palco, ed anche qualche femmina.

Blueblood invece si stava limando gli zoccoli, completamente disinteressato, ma lui non faceva testo.

Celestia chiamò il quinto studente:

“Starsong Moon, ti consegno la tormalina della Gentilezza. Di te ci ha colpito la tua dolcezza, il tuo tono soffuso, la tua incredibile pazienza. Perfino la tua magia è pacata e avvolgente come una nuvola. Non avere paura, però, di far sentire la tua voce se le circostanze dovessero richiederlo. Il voto finale è di 100 su 100.”

La pony viola, paffutella e carinissima con i suoi crini rosa e fucsia, si commosse e il pubblico la incoraggiò a pieni polmoni, Twilight inclusa. Volle legarsi la pietra alla coda grazie ad un elastico, dopodiché scese dal palco.

Si era giunti all’atto finale.

“E per finire… Twilight Sparkle, ti consegno l’ametista della Magia. La indosserai come una corona, poiché nessuno ha mai dimostrato un talento puro come il tuo. Ti chiedo soltanto di non lasciare che il potere ti annebbi la mente, e che il vero incanto sta nelle connessioni che ognuno di noi crea. Il voto finale è di 100 e lode.”

La giumenta lilla era esterrefatta; mai avrebbe immaginato di raggiungere una vetta così alta in vita sua, soprattutto così giovane.

La folla esultava e la acclamava, mentre Blueblood la guardava con uno sguardo strano, come se la stesse vedendo per la prima volta.

D’un tratto, dalla corona scaturì una luce violacea, la quale si avviluppò attorno alla ragazza fino a renderla invisibile agli occhi dei presenti; gli occhi di Twilight presero a lacrimare, consumati dalla luce violenta.

Com’era iniziato, così tutto finì, ma quando Twilight tornò visibile agli occhi altrui, ci fu un’esclamazione collettiva di sorpresa.

In effetti, la ragazza sentiva come un… peso, dei muscoli che non sapeva di avere. Qualcosa di peculiare sulla schiena.

Twilight voltò la testa e vide… delle ali.

Aveva le ali, era un alicorno come Celestia e Luna.

Confusa ed estasiata, la giumenta cercò lo sguardo della sua mentore, la quale le sorrise soddisfatta e la carezzò con le sue piume.

“Princess Celestia… non capisco…”

“Ho voluto premiare la tua dedizione allo studio e alla magia. Anche se ti senti insicura di te stessa, sono certa che saprai essere una leader coraggiosa e matura.”

“Una leader?”

“Vi ho affidato gli Elementi dell’Armonia. Il vostro compito sarà recuperare la Campana Stregata, situata sul Monte Everhoof. Quell’oggetto è una fonte inesauribile di potere magico, ed averlo qui, al riparo, sarebbe un notevole sollievo. E’ stata scoperta di recente proprio da Ember, ma solo chi è dotato degli Elementi può avvicinarsi ad essa, la Campana crea un campo di energia molto forte.”

“Credi che saremo in grado?”

“Io ne sono certa, Twilight.”

Quella notte, la novella alicorno non riuscì a chiudere occhio.

Di lì a una settimana sarebbe partita con tutto il gruppo alla volta del monte, e prima di partire avrebbe partecipato al Galà di buon auspicio organizzato da Celestia in loro onore. A poco erano servite le rassicurazioni dei suoi genitori e di suo fratello, lei aveva il cuore in gola e se si premeva il cuscino sulle tempie poteva ascoltarlo pure nei timpani.

Soltanto verso le sei si addormentò, ma ormai la Scuola era finita, quindi poté riposare fino a mezzogiorno.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Pallone gonfiato ***


Era giunta la sera del Gran Galà Galoppante in onore degli studenti più brillanti di Celestia, coloro che sarebbero andati a recuperare la Campana Stregata.

La Luna brillava alta e piena nel cielo, mentre i residui del crepuscolo lo coloravano di viola e d’arancio.

Un grande tappeto rosso accompagnava gli ospiti al centro del salone, dove era stato allestito un palco per la musica, un tavolo per il buffet e qualche sedia per chiunque non fosse un fan del ballo.

Twilight aveva raccolto i capelli in un grande chignon, ed aveva indossato un abito azzurro con piccoli fiordalisi sul corpetto. In vita, aveva una fascia dorata e agli zoccoli posteriori calzava ballerine anch’esse dorate.

Aveva ritrovato i suoi amici e futuri compagni di viaggio: Blueblood si era pettinato i capelli biondi in morbide onde, e sulla raffinata giacchetta a metà fra il blu e il verde aveva appuntato una spilla a forma di piuma di pavone. Indossava anche una cravatta color menta.

Rarity aveva fatto del suo meglio per farsi notare da lui: ricci raccolti e accentuati da un capellino signorile, con piumetta, rosa finta e mega perla; l’abito era violetto, intervallato da pizzi indaco e cristalli del medesimo colore.

Unfolded Scroll aveva un’allegra tuba color verde chiaro, un corpetto in tinta e dei pantaloni color crema. Il suo outfit pareva un misto di medievale e di sagra campagnola, ma era talmente vivace e buffo che strappò un sorriso a tutti gli amici.

Glitter Drops aveva un abito senza spalline, metà arancione e metà viola, tempestato di piccole stelle bianche sulla gonna.

Quanto a Starsong, si era messa un fiocco a strisce lilla e bianche tra i capelli, e il suo pelo viola chiaro faceva contrasto con la camicetta color limone a pizzi bianchi e la gonna a pois arancioni.

Twilight aveva sorriso a tutti quanti, contenta di essere lì con loro.

“Ragazzi, siete pronti?” aveva domandato loro.

“Sì! Anche se spero non ci facciano andare in missione con la tuba!” esclamò Scroll, in uno scroscio di risate.

Mentre ridevano, Rarity aprì il suo ventaglio riccamente decorato e si avvicinò a Twilight.

“Stasera voglio chiedergli di ballare con me.”

Gli occhi zaffirini dell’unicorno puntavano verso Blueblood, il quale si stava spruzzando in bocca uno spray alla menta, probabilmente per far colpo su qualche possibile preda.

Twilight le rivolse uno sguardo eloquente: cosa trovava di tanto attraente in quel pallone gonfiato, buono solo a specchiarsi?

“Se posso permettermi, Rare, io credo che tu possa ambire a qualcuno di meglio…”

“Oh, Twilight, tu non capisci, lui E’ il meglio! Guarda quei crini biondi, e quell’aria sicura, e poi è ricco… ha una bella voce… oooh!”

Rarity era in estasi e piroettava attorno all’amica fingendo di svenire, così lei la sostenne, corrugando la fronte.

“Sul serio, Rarity, io lo trovo insopportabile. Una papera di gomma offre maggiori possibilità di dialogo!”

“Ohohohohoh, Twily… Sei sempre stata spiritosa! Adesso scusami, cara, ma devo andare dal mio cavaliere, a dopo!”

La pony lilla non resistette all’impulso di schiaffarsi lo zoccolo in faccia; Rarity era sempre la solita…

Poco dopo, mentre ancora Twilight borbottava tra sé e sé, venne raggiunta da Spike, vestito con una giacca da sera nera, camicia color panna e farfallino rosso. Un abbigliamento che donava davvero al drago dodicenne.

“Tutto bene, Twi? Ti vedo pensierosa…”

“Lascia perdere. Mi concedi un ballo?” gli domandò, ritrovando il sorriso.

“Con piacere!” accettò quello.

Unfolded Scroll si era messo a ballare quel primo valzer con Starsong, mentre Glitter Drops non aveva trovato nessuno e si era messa a sedere su una sedia da sola, con lo sguardo triste di chi sta cercando qualcuno d’introvabile.

Quanto a Rarity, cercava di contenere le risate di contentezza che le salivano liberamente alla bocca, e si stringeva forte al suo cavaliere, che le lanciava occhiate sconcertate. La pony chiara era, tuttavia, troppo occupata a divertirsi per notarlo.

“Scusami, Twilight, ma quella laggiù non è Rarity?” chiese Spike a Twilight, indicandola con il dito.

“Err… Sì!”

“Sembra divertirsi un mondo!”

L’alicorno vide l’amica fare una piroetta in aria, sollevata dal suo cavaliere, e le venne quasi da ridere per quella passione che lei riteneva sprecata.

“… Sembra anche a me.”

Ad ogni modo, il valzer terminò e con l’ultima nota Blueblood si staccò bruscamente da Rarity.

“Oh? Ma come, adesso ci dovrebbe essere il tango e-”

“Scusami, Rarity, vado a cercare una ballerina più adatta a me.” le disse solamente, agitandole lievemente lo zoccolo davanti alla faccia, come a farle capire che non aveva proprio voglia di perdere altro tempo con lei.

Qualunque altra giumenta lo avrebbe bollato come scortese e arrogante, invece l’unicorno incolpò se stessa: forse era stata troppo vigorosa, gli aveva fatto pressione con la sua voglia di stare con lui e l’aveva fatto scappare…

Spike era andato a prendersi una limonata fresca al buffet, e Twilight ne aveva approfittato per respirare una boccata d’aria fresca sul balconcino che dava sul meraviglioso giardino del Castello di Canterlot. La sera era piacevole e illuminata, oltre che dalla Luna, anche da numerose stelle e dalle piccole lucciole che svolazzavano lente attorno ai boccioli di rosa dormienti.

Era un panorama ameno e la leader degli Elementi dell’Armonia se lo gustò fino in fondo.

Finché… Una voce sgradevole non la fece ridestare da quel sogno ad occhi aperti.

“Balliamo, Twilight?”

Era Blueblood. Si era esibito in un inchino che avrebbe dovuto essere galante, ma che agli occhi della neo-alicorno appariva soltanto affettato, costruito.

“Ehm… Sì.”

Non ne aveva veramente voglia, ma non voleva essere maleducata, specie con un futuro compagno di missione.

I due ragazzi rientrarono nel salone. Spike si era preso anche una fetta di torta alle fragole, e guardava l’amica con occhi sorpresi. Twilight gli rispose con una smorfia rassegnata, e il draghetto fece penzolare la lingua di lato, strappandole una risatina.

Mentre Blueblood faceva affondare la sua ballerina in focosi casquè, Rarity se ne stava seduta in un angolo, con aria depressa.

Passandole accanto, gli sguardi delle due ragazze s’incrociarono e a Twilight parve di aver fatto un grave torto a Rarity. Blueblood, tuttavia, non la pensava così.

Si mise a deridere la povera sarta, senza alcuna delicatezza:

“Sai, Twilight, ti conosco da una vita e ti ho sempre trovata più attraente di Rarity. Non fraintendermi, bellissima pony anche lei, ma troppo artefatta, troppo finta… Tu invece, sei genuina e spontanea…”

L’alicorno non poteva credere alle proprie orecchie… Come si permetteva di sparare giudizi così? Proprio lui?

“Io penso che tu abbia bisogno di accompagnarti ad uno stallone che sappia valorizzarti nel modo giusto… Come il sottoscritto…”

Aveva afferrato al volo una rosa rossa da un vaso e se l’era messa tra i denti per l’ennesimo casquè, e Twilight ebbe davvero paura che volesse baciarla.

Così non fu, per fortuna, ma la pony lilla sperò che quel ballo finisse il più in fretta possibile per sgattaiolare via.

Blueblood, però, non aveva ancora finito di parlare:

“Guardala, non ha più trovato un ballerino con cui danzare… Del resto era prevedibile, quella sua voce zuccherosa è così fastidiosa da ascoltare, e quel suo abito pomposo così molesto da far volteggiare, e buono solo a raccoglier polvere per quel che mi riguarda. Rarity è sempre stata così, tante chiacchiere e poco talento…”

Twilight usò la sua magia per trasportarsi lontano dalla presa di Blueblood, irritata per quelle parole poco carine.

“Se è così che la pensi, io e te non abbiamo nulla da spartire e ti pregherei d’ora in avanti di portare rispetto ai tuoi compagni di viaggio, o farò in modo che il tuo Elemento ti venga revocato!”

E così dicendo, gli toccò il topazio appuntato sulla giacca.

Incapace di accettare un rifiuto, uno dei pochissimi della sua esistenza, Blueblood s’incupì:

“Attenta a come parli, io sono un principe.”

“E nonostante ciò, non sei il leader di questa missione. Non bastano i nobili natali per essere coperti di onori, Blueblood. Mi auguro che tu possa ricordartelo.”

Se ne andò velocemente, lasciandolo solo e fumante in mezzo alla sala.

Dopo qualche minuto, sul palco si presentarono le quattro principesse.

Fu Princess Celestia a prendere la parola per prima:

“Grazie a voi tutti per essere qui stasera. E’ un grande onore per noi tutti celebrare i nuovi Elementi dell’Armonia, coloro che riporteranno qui la Campana Stregata, forse la più grande fonte di potere magico mai esistita. Accoglieteli con un applauso, giacché fra tre giorni partiranno alla volta del Monte Everhoof!”

Uno scroscio di applausi e fischi d’incoraggiamento travolse gli Elementi dell’Armonia, stordendoli piacevolmente.

La parola passò a Princess Luna:

“Consegneremo ai nostri campioni una bisaccia contenente alcune utili pozioni curative, viveri e indumenti, oltre a questi strumenti utilissimi, creati da Princess Serena e Princess Cadance in persona.”

La pony di terra dai crini biondo platino mostrò al pubblico delle fiale contenenti una sorta di gas verde inerte.

“Io e Princess Cadance abbiamo preparato questi segnalatori di pericolo. Nel caso vi sentiate accerchiati, stappate queste fiale e rilasciatele nell’aria, verranno captate dalla nostra mappa, e noi sapremo dove e quando intervenire. Attenzione, però: una volta giunti in cima al monte, a noi sarà impedito avvicinarci a causa della barriera della Campana.”

Quella notte, Twilight faticò ancora una volta ad addormentarsi.

Aveva preso coscienza della pericolosità di quella missione, ma al tempo stesso si sentiva ancora più galvanizzata a portarla a termine.

Paradossalmente, la preoccupava di più il suo screzio con Blueblood.

Lo conosceva, sapeva essere un tipo vendicativo e dispettoso.

Strizzò gli occhi in modo da tenerli ben chiusi, dopodiché precipitò in un sonno senza sogni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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