derek and casey

di hypnotic_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I chapter ***
Capitolo 2: *** II chapter ***



Capitolo 1
*** I chapter ***


Erano sicuramente passati dei mesi. Non ricordava più esattamente quanti. Prima contava i giorni, le ore. Adesso il tempo aveva affievolito questa ossessione. Il dolore anch'esso si era intorpidito, ma era sempre lì, pronto a tornare più forte di prima nelle sue viscere. Non ricordava nemmeno quante lacrime avesse versato, quante notti erano state insonni pensando a tutto, a quanto aveva perso, maledicendo ogni istante il giorno in cui sua madre e George avevano deciso di sposarsi. Non voleva, non poteva accettare che i suoi sentimenti venissero screditati, che altri decidessero per lei.

"E' meglio per entrambi" le aveva detto George, lo sguardo freddo come mai aveva visto prima.

Meglio per chi? Per lui e Nora, che si sentivano traditi o forse peggio, dei genitori inadeguati che non avevano saputo educare i propri figli? Meglio per Edwin, Lizzie e Marti, che non avrebbero visto con i loro occhi quello che stava accadendo, che poi si chiedeva cosa stesse accadendo di tanto sconvolgente. Era amore. Puro e semplice amore.
Casey era in cucina e sorseggiava il suo caffè amaro. Da quando aveva perso ciò che amava niente le sembrava poter essere dolce, nemmeno il caffè. Fissava un punto vuoto e i suoi occhi si riempirono di lacrime per quello che, nella sua testa, stava realizzando: aveva cominciato a non ricordare bene i contorni del suo viso e il tono della sua voce.
Possibile? E forse la spiegazione era da cercare in quella distanza che ormai era netta fra di loro. E se anche lui si stesse dimenticando il suo volto e la sua voce? Il pensiero le stringeva lo stomaco e le dava la nausea. Anche ora, dopo quei mesi passati, avrebbe voluto urlare che non era stato assolutamente meglio per entrambi, che era stata una violenza, che lei era lì, su quella sedia con le lacrime pronte ad irrompere prepotenti perché lo stava dimenticando. E questo non poteva accettarlo. Non dopo tutto quello che c'era stato fra loro.

"Ti prego, ti prego dimmi che non mi hai dimenticata" pensò intensamente fra sè la ragazza.
In quel momento si palesò davanti a lei una figura minuta e mingherlina, una coda bassa raccoglieva i suoi capelli e due occhi color del cielo la fissavano, preoccupati. Si accorse che aveva mosso leggermente la bocca per formulare quella che, dopo qualche istante, capì essere una domanda rivolta a lei.

"Casey, ti senti bene?" No. Non stava affatto bene. E come poteva? E Lizzie poteva capirlo? Ormai i suoi rapporti con la sua famiglia si erano ridotti a poche, convenzionali domande. Ce l'aveva con loro e non poteva fingere che tutto questo passasse come se nulla fosse. Forse l'unica che l'aveva compresa era davvero sua sorella Lizzie, ma non ne aveva certezza e chiederglielo avrebbe potuto significare rompere in mille pezzi quelle che erano vane speranze. Preferiva restare nell'ignoto e augurarsi che sua sorella minore, che riteneva intelligente quasi quanto lei, capisse, la capisse e, magari in piccola parte, la sostenesse. Che non avesse trovato tutto assurdo, come era stato per Nora e George.

"Uhm...Si, si sto bene. Ho semplicemente dormito male, Liz". Andava bene così. Non poteva dire altro. Ma nella testa di Casey ora si era aperta una nuova consapevolezza: doveva cercare di ricordare ogni dettaglio di lui. Si era imposta che non avrebbe permesso a niente e nessuno di farle dimenticare Derek.



























Prima ff su questa indimenticabile non-coppia. Bacetti.

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Capitolo 2
*** II chapter ***


Era salita in camera abbastanza di fretta, per evitare di dover incrociare qualche altro membro della famiglia. Quella domenica sembrava volersi dilungare più del dovuto e lei non vedeva l'ora che arrivasse il lunedì per potersi rifugiare a scuola. Chiuse la porta, si avvicinò alla sua scrivania, aprì un cassetto e ci rovistò dentro, in cerca di qualcosa. Dopo alcuni secondi estrasse quelle che sembravano essere tre fototessera unite. Si sedette sul letto, il respiro bloccato, lo stomaco che doleva. Osservò gli sguardi catturati in quelle foto con un velo di lacrime, che prepotentemente si affacciavano e minacciavano di sgorgare. Ecco, ora poteva ricordarsi di lui: gli occhi nocciola ridenti, sempre vispi come lo era lui, i capelli rossicci mossi che incorniciavano il suo bel viso, che aveva avuto il piacere di osservare a pochi centimetri dal suo. Il sorriso che mostrava perfetti denti perlacei e che rivelava quel modo beffardo di vivere la vita, lo stesso con il quale l'aveva sempre torturata per anni tramite i suoi scherzi.
Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Li riaprì ed osservò sè stessa accanto a Derek nella foto. Un moto di rabbia travolse il suo corpo e le fece vibrare le dita delle mani che tenevano quei pezzetti di platica, perché in quegli scatti Casey si vedeva felice, come mai lo era stato prima. E poi tutto le era stato portato via, diviso, allontanato.
Si gettò all'indietro, poggiando la schiena sul letto, fissando il soffitto. Si era sempre chiesta cosa stesse facendo ora lui, cosa pensasse, se, come lei, ripensava a cosa erano stati. 

"Probabilmente no" si rispondeva. D'altronde Derek non era mai stato un sentimentale, e forse aveva vissuto il tutto con più leggerezza. Forse era stato male, ma adesso, lontano da tutto, aveva avuto l'occasione di farsi una nuova vita. Era lei che, invece, continuava ad andare nei luoghi dove c'era anche lui, dormiva nella stanza accanto alla sua. Non aveva più osato metterci piede nella camera di Derek da quando era partito, perché temeva che il semplice profumo del ragazzo, che immaginava aleggiasse ancora tra quelle quattro mura, l'avrebbe fatta impazzire. Si, impazzire d'amore e abbandono.
Ancora sdraiata sospirò e chiuse gli occhi. Derek le aveva portato via molto, di questo ne era certa: le aveva portato via battiti del cuore quando la guardava o accarezzava, le aveva portato via il sonno quando usciva con gli amici e temeva incontrasse qualche ragazza migliore di lei, le aveva portato via lacrime come nessun altro. Le aveva portato via anche la verginità. Perché Derek era stata la sua prima volta. Non l'avrebbe mai immaginato possibile, nemmeno le era mai balenato per la mente che avrebbe fatto per la prima volta l'amore con il suo fratellastro, che aveva sempre trovato insopportabile. Ripensandoci ancora arrossiva e si chiedeva se non fosse stata una sua allucinazione, ma poi sorrideva e sapeva che era tutto vero e che non si era mai pentita di questo.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Nora, che veniva dal piano di sopra.

"E' pronto in tavola!"

Non aveva voglia di mangiare. Ma doveva salvare la facciata per non far vedere che ancora pensava a lui. Non voleva dargli la soddisfazione di averle fatto del male, che ancora la ferita bruciava. Voleva illuderli che avessero ragione, voleva sentirsi più forte di loro.
Si tirò su e, con un nodo allo stomaco, si appropinquò per scendere le scale.

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